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di Gippal13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Epilogo ***
Capitolo 2: *** Atto 1 Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Atto 1 Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Atto 1 Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Atto 1 Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Atto 1 Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Epilogo ***


Alessia, ho sempre temuto, per un motivo o per un altro, di non poterti eguagliare. La fiamma che brilla dentro te, densa e soave, la voglio tenere dentro me per sempre. Con tutto il coraggio voglio riuscire a brillare come te, e per favore non prendermi in giro, non ritenermi uno stupido ma sorridi come solo tu sai fare. Rianimami di un bene perpetuo, e ricorda per sempre che io ci sono e ci sarò per sempre. Tu, una dolce e timida ragazza che però ha anche un lato coraggioso. Oserei dire una ragazza timida che però, quando conosce una persona, riesce a mostrare il suo orgoglio.

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Capitolo 2
*** Atto 1 Capitolo 1 ***


Piangevo incomprensibilmente. Ermeticamente cercavo di nascondermi in un indistinguibile e fastoso rigurgito.

In quel periodo, sai bene che ho sofferto. Non riuscivo a trovare tregua a ciò che stavo passando. Tu non mi sei stata vicina ed io che allora avevo solo te, sono crollato in un mondo a parte. Non sapevi che avevo preso il vizio di mettermi le mani in gola. Trovavo sfogo nel fare andare tutto su e poi giù.

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Capitolo 3
*** Atto 1 Capitolo 2 ***


Il sogno a cui avevo sperato, quasi sognato continuamente è svanito. Dispersosi davanti ai miei occhi, come nebbia fitta fitta che scompare davanti ad un raggio di sole minuscolo che penetra dall’altro del cielo. Il mio sogno non dimenticarlo mai, nelle notti che verranno, non scordare quanto tengo a te. Ma sono sicuro che ancora una volta mi illuderò, perché io, eterno sognatore, rimarrò sempre deluso da tutti. La vita è piena di sorprese e non centra niente essere belli o brutti, intelligenti o stupidi. Il destino ti riserva sorprese, ma soprattutto, a me, delusioni.

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Capitolo 4
*** Atto 1 Capitolo 3 ***


Per la prima volte te lo dissi. Dissi ti odio con tutta la forza che avevo. Le due parole erano uscite frettolosamente ed immensamente furiose. Furiose di fare l’effetto che desideravano : farti stare male.

Sai Alessia, non avrei mai cercato di farti stare male se tu non avessi fatto lo stesso con me. Cercavo in tutti i modi di attirare la tua attenzione che però non ricevevo. Tu eri assopita da altro e mi avevi completamente abbandonato, buttato nella spazzatura. Allora cominciai a sentirmi perdutamente solo. Il momento era iniziato. L’Angelo che tutti conoscevano sarebbe diventato un altro.

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Capitolo 5
*** Atto 1 Capitolo 4 ***


Sai Alessia, mi sono sempre chiesto se nel profondo della tua anima mi avessi ancora in petto. Io, oramai sprofondato nelle tenebre, non pensavo ad altro. E ancora oggi non passa giorno in cui, tra le lacrime, questa domanda non mi bruci la pelle ardentemente di un male intenzionato a non sparire. L’unico conforto era che il mio sogno, il sogno che avevo da sempre sognato più profondamente di qualsiasi altro sogno, o qualsiasi altra cosa, si era avverato. Tu eri felice e a me andava bene così. Questa tua felicità mi rendeva contento qualche minuto o addirittura qualche ore al giorno. Perché ripensarti contenta, con un ragazzo che riesce a farti stare bene, genera in me una felicità unica e nello stesso tempo una invidia che cercò di sotterrare nei meandri più fitti del mio cuore. Ma qualche volta ecco che spunta, pronto ad assalirmi ed il mio unico rimedio è buttare tutto giù. Alessia, continua ad essere felice. Continua a farlo per me, ti scongiuro. Ti supplico. Continua a sentirti amata, continua a stare bene.

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Capitolo 6
*** Atto 1 Capitolo 5 ***


Non so bene come feci, come riuscii a sentirmi di nuovo vivo. Sentirmi dopo tanto tempo felice, sentire dentro di me il desiderio ardente di vivere un anno che avevo perso cercando di rincorrere Alessia dentro me. Avevo immaginato che lei sarebbe venuta da me, e che avrebbe cercato in tutti i modi di aiutarmi ad uscire da quella orrenda situazione. Ma lei non venne mai, non mi aiutò mai. Mi lasciò marcire lì come un verme.

Se adesso sto bene devo tutto a lei, Sara. Perché le bugie dette una dopo l’altra non volevo più sentirle. Volevo essere amato e volevo qualcuno di sincero, che mi facesse scoprire il bello della vita. Così quel giorno, una fredda giornata di dicembre, tra i vestiti pesanti di lana, una mano teneva un’altra mano, e stavolta le lacrime erano di felicità

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