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Abituarsi, il segreto sta
tutto lì. Skye è sempre stata una maestra nell’arte di
adattarsi. Era solo una bambina quando ha deciso che si sarebbe fatta andar
bene anche la vita da orfana ed era poco più grande quando ha deciso che la
vita ai limite della legge non era poi così brutta e ora… Beh ora deve solo
abituarsi ai cambiamenti accorsi nella sua piccola famiglia.
Anche se è tremendamente difficile. Fitz e Simmons non
lavoreranno più assieme. Fitz ha iniziato a ricordare
abbastanza dei suoi studi da essere reintegrato in servizio in laboratorio due
settimane fa, ma non ha ricordato nulla dei suoi affetti e Simmons
ha retto finchè ha potuto. Finchè
la sofferenza non è stata troppa da sopportare. Skye ancora non può crederci efissa l’amica, perché sì ormai la
consideraquesto più che una semplice
compagna di squadra, ancora con gli occhi sgranati.
-Non so a chi assegnarti, come sai, siamo ancora in pochi.-
-L’Agente Carter? So che sta mettendo su una squadra.- Coulson morde il labbro inferiore osservando gli
incartamenti sulla sua scrivania -L’Agente Tredici collabora con il Capitano Rogers nella ricerca di Soldato d’Inverno. Sarò sincero con
te Jemma, non riuscirei a dormire la notte a saperti
a meno di venti chilometri di distanza da quel tizio.-
-L’Agente Carson?*-
-Congedo per maternità.-
-L’Agente Archer*?-
-Se non ha nessun agente donna al suo comando, c’è un motivo Simmons. Fidati di me.-Skye fa una piccola smorfia raccapriccita
a far eco a quella che per un momento attraversa il viso di Coulson.
Ha sentito cose irripetibili su Archer da Triplett.
-L’Agente Parker?*-
-Lavora sul fronte afgano al momento.- Simmons non
sembracapire l’obiezione -Sai, niente
collegamento adsl, dormire in tenda, riuscire a lavarsi al massimo una volta a
settimana.-
-Niente collegamento adsl!- sottolinea Skye in piedi
accanto al Direttore. Simmons sospira abbassando gli occhi -Direttore, io
non…-
-Potrebbe lavorare con me.- Coulson scatta a sedere e Skye
si ritrova a venire spinta contro il muro dalla sua bella seggiola con le
rotelle. Si massaggia il fianco indolenzita mentre sposta gli occhi verso la
porta. Accanto a May, un uomo osserva sorridente Simmons.
-Agente Barton!- esclama questa imbarazzata.
-Io non sono ne in maternità, nededito
a porno asiatici ed hentai** e di solito in missione
vado da solo.-
L’Agente Barton è bello punto. Skye lo fissa con gli occhi sgranati affiancare Simmons e poggiarle una pacchetta affettuosa sulla sommità
della testa.
È bello e ha l’aria di essere un bonaccione. Le fortune capitano sempre agli
altri, maledizione! Jemma si troverà bene con lui, a meno che non si
riveli un sadico come Triplett. Giusto ieri l’ha
fatta correre per due ore attorno all’edificio della palestra e l’ha inseguita
con il motorino per tutto il tempo per essere certo che non facesse pit stopfuori
programma.
-Quando sei…? Dove…?-Coulson sembra in crisi e Skye si riscuote dai suoi pensieri per lanciargli uno
sguardo perplesso. Lo stesso che gli sta rivolgendo Simmons
- May?- chiede alla fine.
-L’ho trovato a Dublino, suonava ad un angolo della strada.-
-Mi ha presto per un orecchio e mi ha trascinato via.-
-L’ho fatto anche sbarbare e l’ho costretto a tagliarsi i capelli.-
-È una brava mamma.- Coulson sembra sul punto di sorridere, ma un incrocio
d’occhi con l’Agente Barton gli fa morire
l’espressione. Annuisce sedendosi -Va bene Barton,
puoi occuparti tu di Simmons.-
Skye e Simmons sono appena uscite e May,
dopo un occhiata ammonitrice, si chiude la porta alle spalle. Coulson sistema le carte sul tavolo, anche se sono in
perfetto ordine e Barton, dopo un momento passato a
fissarlo , si volta per uscire.
Se l’aspettava una situazione del genere, ma viverla, beh è un altro paio di
maniche. -Clint.- Barton si ferma, ma non si volta.
-Mi dispiace.-
Non è che ci sia molto altro da dire in momenti come queste, ma Barton ha la sensazione che non sia abbastanza. Stringe le
mani nelle tasche, serra i pugni così forte da far dolere le dita, e dopo
essersi morso la lingua abbastanza forte da farsi sangue sibila -Non sono qui
per lei, signore, ma per la causa.-
Phil abbassa gli occhi colpito nel centro.
-Quindi eviti queste melensaggini e mi tratti come gli altri suoi altri agenti.-
Fa così male portare via
le proprie cose. Simmons poggia con delicatezza il microscopio che Fitz le ha regalato per il suo ultimo compleanno su un
cuscino fatto con la carta di giornali, e attenta, lo copre per evitare che si
graffi. Fitz la osserva appollaiato su uno sgabello, ogni
tanto apre la bocca, sembra sul punto di dire qualcosa, ma poi ci ripensa e
torna a giocare con una mollica di pane rimasta sul tavolino dallo spuntino di
metà mattina. Simmons sospira guardandolo da sopra una spalla,
prima di allungarsi a prendere i suoi libri.
-Ho fatto qualcosa di sbagliato?- Simmons si ferma, fra le mani due libri di biologia
molecolare e uno più piccolo, con la copertina in pelle e il titolo stampato in
lettere dorate. Alice nel paese delle meraviglie.
-Non capisco perché hai chiesto trasferimento.- Simmons mette giù due libri e si volta - Questo, me
l’hai regalato tre anni fa, è una delle prime copie andata in stampa e non so
dire quanto ti sia costato.- Fitz osserva il piccolo
libro fra le mani di Simmons -Ti ho sempre detto che
la mia favola preferita era quella di Alice e un giorno, così senza motivo, ti
sei presentato con questo. Me l’hai fatto trovare nel cassetto della scrivania.- Fitz cerca gli occhi della ragazza senza dire nulla. -All’epoca ero troppo stupida per capire cosa volevi
dirmi…- Simmons apre il libro e lo gira. Sulla prima
pagina , in bella grafica, c’è una piccola dedica.
Un buon NON compleanno a te dal
Cappellaio Matto.
Seguita da un appunto a
matita.
Che diavolo è quella roba sul mio tavolo
da lavoro? Ti sei data alla tassidermia?
-Io rivoglio questa
persona, pensavo di poter resistere e invece non riesco.- -Simmons.- Simmons scrolla la testa -Mi dispiace, sono più
egoista di quello che pensassi.-
-Non sei egoista.- Simmons scrolla la testa, poggia il libro sul bancone
e si allunga a stringere il viso di Fitz fra le mani.
Non viene respinta e quando preme le labbra sulle sue, lo sente trattenere il
respiro.
Le dita di Fitz sui polsi, sulle sue, Simmons si tira indietro senza riuscire a guardarlo in viso
e lentamente si sfila dalla sua presa -Mi dispiace.- si scusa a bassa voce
tornando al suo scatolone -Lo sono invece.-
È passato un mese da
quando il Direttore ha aperto la porta della cella di Ward
e Skye può dire di essere quasi abituata alla sua presenza. Quasi sì, è questa la parola
chiave. Perché quando lo vede al posto di Triplett
fuori la palestra, per un momento l’idea che l’abbia ucciso e occultato il suo
cadavere le attraversa la testa. -Dov’è Trip?- gli chiede diffidente.
-È in missione , mi ha chiesto di occuparmi del tuo allenamento per i prossimi
tre giorni.- Skye continua a fissarlo con una smorfietta
poco convinta ad imbronciare le labbra-Non l’ho ucciso non fare quella faccia.-
Non sono paranoica, ho dei precedenti su
cui basarmi. Ward tira fuori dalla tasca del pantalone un foglio
ripiegato in quattro che apre -Bene per iniziare due ore di cor…Perché
ti sei seduta?-
-Sei un agente di livello uno, io sono di livello tre.- Skye
mima i numeri con le dita mentre parla - Non puoi darmi ordini.-
-Ah no?-
-No, sono libera!- Skye incrocia le braccia e Ward
la guarda dall’alto con un sorrisetto sulle labbra.
-Immaginavo una tua reazione, perciò…- Skye lo guarda
abbassarsi…Ehi, e quella borsa? -Per
questo ho preso un incentivo.-
-STEVE!- strepita la ragazza alzandosi di nuovo.
-Non ho mai capito perché il tuo portatile ha un nome proprio.-
-Perché non puoi sapere l’amore che lega una telefilm dipendente al suo pc, è qualcosa di simile a quello fra Rossella e Reth.-
-Appassionato e duraturo?-
-E tragico quando l’Adsl va a puttane
nel bel mezzo di una season finale.- Ward arriccia un angolo delle labbra in un sorrisetto
-Coraggio.- esclama mettendosi il pc
in spalla - Op! Op! Op!- Skye serra la mascella, digrigna i denti edopo un breve scatto, salta sulla schiena di Ward per riprendersi Steve. Peccato che questo vada in
avanti con il busto,come sbilanciato, e faccia cadere anche lei.
Rotolano uno sull’altra, ed è Skyea guadagnare laposizione dominante dopo l’ultimo rotolone -STEVE!-
afferra il portatile e lo stringe al seno come un peluche mentre Ward, sdraiato di schiena sotto di lei, si tocca la testa
con una smorfia. -Com’è che sei caduto? -
-Mi sei saltata sulla schiena.- Skye lo fissa perplessa, si siede su di lui e solo in
quel momento si rende conto di una cosa. Ward è tutto
vestiti, non c’è rimasto quasi niente del suo fisico. Poggia Steve per terra e
si tira un po’ indietro per guardarlo.
-Quanto peso hai perso?-
-Non molto.-
-Non molto?-
- Non è buono il rancio che passano nelle prigioni.- Skye mordicchia il labbro inferiore mentre Ward, dopo un momento passato a prendere coraggio, le passa una mano sulla sommità della testa
per tirarle indietro i capelli dal viso e poterla guardare meglio. La ragazza
lo lascia fare e così, mantiene la mano sulla sua nuca, beandosi del minuscolo
contatto.
Perché quando si è perso tutto, veramente tutto, si impara a conoscere il
valore delle piccole cose.
-E in questo mese, com’è che non hai rimesso su peso?-
-Non ho molta fame.- Skye sospira lasciando capire le spalle. Porta una
mano su quella di Ward, e alzandosi la usa come appiglio
per tirarlo su -Andiamo.- Ward incespica mentre si alza,sorpreso dal
cambiamento di Skye nei suoi riguardi, giusto un paio
di giorni prima ha seguito Simmosn in bagno per non
dover stare da sola con lui. Skye si china a raccogliere Steve da terra e
strattonandogli la mano gli fa cenno di camminare-Dove?-
-A mangiare qualcosa di buono.-
Ward stringe la mano di Skye
nella sua, ma non tanto da darle la sensazione che voglia bloccarla. La segue
obbediente,a testa bassa, per non farsi veder sorridere.
-Però che manine delicate.- Simmonstira
su con il naso mentre Barton, seduto per terra di
fronte a lei, le fascia le nocche spellate con un giro di garza morbida -
Potevi dirmelo che sei completamente digiuna, avremmo iniziato con…- -No.-Simmons scrolla la
testa - …Avevo bisogno di sfogarmi, signore.-
-Chiamami Clint, non sono così vecchio.- Simmons annuisce poggiando in grembo la mano appena
fasciata e porgendo l’altra. Barton la controlla
girandola fra le sue decisamente più grandi -Non mi sembra che ci sia nulla di
rotto.-per poi andarci già di disinfettante.
Simmons si morde le labbra e una prima lacrima le
sfugge.
-Ehi ti sto facendo male?- le chiede Barton –Non è il
disinfettante che brucia.-
-No, è che.- Simmons tira su con il naso - Di solito
quando mi faccio male.- si strofina gli occhi con il polso per non bagnare le
bende – È sempre la solita persona che si occupa di me e ora no.- Barton mantiene la mano ferita della ragazza fra le
sue mentre la osserva singhiozzare dietro la mano che si è portata al viso come
per schernirsi.
-Non c’è bisogno che tu ti nasconda…- mormora abbassandole la mano -…In questi
due anni mi sono dovuto curare da solo.-
ATTO 1/3
[*] Nomi di Agenti da me
inventati.
[**] Fumetti giapponesi VM18
Un grazie ad Alley,
Gosa e vero15star. Spero che questa prima parte della
storia sia di vostro gradimento :D
Per tutta la vita Skye ha desiderato avere una famiglia e una cosa e ora che
è stata accontentata è contenta di aver aspettato tanto.
Da nessun’altra parte, è certa, si sarebbe sentita allo stesso modo.
C’è solo una cosa che non le va, gli alloggi di questo nuovo SHIELD, sono
ridicolmente piccoli e per guardare un film devono accalcarsi sul divano in
sala Relax. -Com’è possibile che tu non abbia mai visto Superman
VS Batman*?- Ward si chiude nelle spalle mentre gli sguardi
scioccati di Simmons e Skye
si appuntano su di lui -Non ho avuto una bella infanzia ragazze, lo sapete.-
-Questo film è dell’anno scorso!- gli risponde Simmonsdopo aver consultato la guida televisiva
-Che età adulta triste.- commenta scrollando la testa.
-Sono stato molto occupato.- cerca di difendersi Ward
storcendo la bocca. Skye si volta verso Clint intento ad aprire il terzo
pacchetto di patatine della serata -Tu l’hai mai visto questo film?-
-Certo che l’ho visto.- risponde questo senza distogliere lo sguardo dallo
schermo.
-VENDICATORE, WARD! VENDICATORE!- esclama la ragazza indicandolo -EPPURE L’HA
VISTO!- -Ok.Ok. Sono una persona noiosa. Questo lo si sapeva.-
bofonchia l’ex specialista alzando le mani come per difendersi -E ora…?-
-E ora ogni sera ti faremo vedere un film che avresti dovuto vedere e che ti
avrebbe reso un adulto migliore.-
-Del tipo…?- chiede Clint ficcandosi una manciata di patatine in bocca.
-Non so…- le due ragazze assumono la stessa espressione pensosa. -Scary movie.- decide Simmons
- Tutti i film.-
-Anche Kickass!-
-Giusto!-
-Non sembrano titoli, come dire, impegnati.-lo sguardo di Ward
spazia da Skye a Simmons.
-Infatti non lo sono.- se la ride Triplett.
I°Sera
-Non capisco perché state
ridendo.- -Eddai amico fa ridere.- Ward fissa lo schermo del televisore con una smorfia
pensosa -Non ci vedo niente di divertente.- -Ward ha usato una motosega per depilarla, come fai a
non farti ridere!?- Ward si chiude nelle spalle e Skye
si batte una mano sulla fronte -Hai lo stesso senso dell’umorismo di una sedia.-
sbuffa.
-Aspetta, magari dovevamo iniziare con qualcosa di più semplice.- esclama Barton allungandosi per prendere il telecomando -Tipo Le Comiche o Mister Bean.-
-O direttamente da Chaplin.- bofonchia Skye
allungando le gambe su quelle dell’ex A.S. che le fissa sorpreso, ma non le
scosta. Anzi. Ci appoggia sopra i gomiti per star comodo mentre guarda Barton fare zapping.
-Questo?-
-E’ un cartone animato.-
-Questo è IL cartone animato, sono I
Simpson.-
Lo sguardo di Ward non muta e Barton
lascia cadere il telecomando sul tavolino -Ok, se non conosci nemmeno I Simpson, abbiamo un problema serio.-
II°Sera
-Signore non mi dica che
lei conosce questo programma.- Coulson sospiraper calmare la risata che ha segnalato a tutti la sua presenza nella
sala relax, annuendo alla domanda di Ward - Certo,
chi non conosce I Griffin?- Ward si ritrova, immediatamente, al centro di una
selva di sguardi e voltandosi torna a seguire l’episodio -Non è colpa mia se
nella vita ho avuto altro da fare che guardare la televisione.-
-Non diciamo di no, ma se StewieGriffin
non ti fa ridere, io mi farei vedere da uno bravo.- gli risponde Triplett facendo spazio sul divano per far sedere il
Direttore.
III°Sera
-May!- Ward sembra sconvolto quando May inizia a ridere
sommessamente coprendosi la bocca con una mano chiusa a pugno. La fissa
sconcertato e la donna ricambia la sua occhiata con un espressione perplessa.
-Non mi dire…-
May solleva un sopracciglio mentre il resto dei presenti sbotta a ridere. -Ward rassegnati sei tu a non avere senso
dell’umorismo, non il resto del mondo.- Ward si gratta la nuca imbronciato mentre sullo
schermo passano le immagini di un trio di scoiattoli canterini - Non ci trovo
niente da ridere in un gruppo di animali che parla.-
- Alvin
and the Chipmunks non sono semplicemente animali che parlano! Fanno parte della cultura comune!-
-Io me li ricordo.- E’ la prima volta che Fitz
partecipa alla serata film ed è stato costretto, con un abile gioco di scambio
di posti, a sedere vicino a Simmons.
-Oo-ee, oo-ah-ah, ting-tang, walla-walla, bing-bang! **- canticchia Barton
alla sinistra della sua allieva.
-Come se la cava Simmons?- Barton stacca l’ultima freccia dalla sagoma di cartone
e la infila nella faretra che tiene sulle spalle, non risponde e Coulson, dopo essersi chiuso la porta del poligono alle
spalle, prende un leggero sospiro -Clint.-
-E’ brava, s’impegna, e va rafforzandosi fisicamente.- Coulson osserva le due sagome usate per l’allenamento.
Una presenta due fori, uno in direzione cuore e l’altra in testa, più o meno in
fronte mentre l’altra invece ha spacchi e scheggiature ovunque.
-Le stai insegnando a tirare con l’arco?-
-Con Kate*** me la sono cavata.- Coulson annuisce facendo passare il peso del corpo da
un piede all’altro. E’ inutile dire che trovi questa situazione ridicola e che
l’idea di non riuscire a parlare con un ragazzo che ha praticamente cresciuto
dall’età di diciotto anni gli da’ sui nervi. -Clint dobbiamo parlare.-
-Di cosa signore?-
-Del fatto che non mi vuoi nemmeno guardare in faccia.-
Clint si sente afferrare con forza per un gomito e girare -Lo so che sei
incazzato perché per due anni mi hai creduto morto, ma non sono stato il primo
lutto che hai subito, no?-
Gli occhi blu di Clint avvampano d’ira mentrePhil gli stringe la manica della magliettacon forza per evitare che se ne vada - Sta
scherzando, vero?-
-Cosa?-
-Non mi dica che non ci arriva.-
Phil corruga la fronte mentre l’espressione di Clint va trasfigurandosi per l’ira.
Da calmo e distaccato che era, ora sta letteralmente fumando di rabbia. Prima
che Phil possa capire realmente il pericolo che corre, Clint tira indietro la
mano sinistra e carica un pugno sul viso del suo ex A.S.
Phil crolla all’indietro come un sacco e di schiena sul pavimento sente il naso
riempirsi di sangue. Tossisce mentre Clint si china per afferrarlo per la
giacca.
-Sei un maledetto idiota.-
Phil si ritrova a venir sollevato e sbattuto su una panca con Clint addosso a
tenerlo fermo per i vestiti. Lo afferra per i polsi, ma lo sa che è tutto
inutile. Da arrabbiato Clint ha una forza degna di un toro. -Clint.- sputa assieme al sangue - Calmati.-
-Mi devo calmare!? Per due anni sono stato certo che tu fossi morto per colpa mia. Ho sentito sulle
spalle il peso di un senso di colpa che m’impediva a volte anche di pensare. -
la presa aipolsi di Clint va scemando
mentre il senso di colpa di Coulson torna con la
potenza di mille soli - E tu mi vieni a dire che non dovevo far drammi… Sai che
cosa ti dico Direttore? Vaffanculo!-
Clint si tira su passandosi la mano che ha usato per colpire Phil sulla pancia,
ma Coulson non sembra aver finito con lui. Nonostante
i capogiri dovuti dal diretto appena incassato,Phil si rialza e lo insegue
bloccandolo ad un soffio della porta. -Coulson si può sapere che…- Oh mio Dio!
Labbra contro labbra, il fiato bloccato nei polmoni, Clint chiude gli occhi
subendo l’assalto di Coulson che a strattoni riesce a
sbatterlo contro il muro.
Chiude gli occhi, disattiva il cervello, lasciando che tutto vada come deve
andare. Senza porsi senza troppo su cosa significa quello che sta succedendo e
su che posto occupi ora una certa violoncellista nel disegno generale della
vita di Phil Coulson, ricambia il suo bacio
afferrandogli il viso fra le mani.
Quando Phil lo lascia andare, Clint lo fissa sbalordito e Coulson,
dopo un momento di silenzio, imbocca la
porta del poligono facendola sbattere dietro di se. -Cazzo.- mormora Clint lasciandosi cadere seduto per
terra.
-Cazzo .- sospira Phil in corridoio sfregandosi le labbra con una mano.
-CAZZO!- sbottano in coro Simmons e Skye tirandosi su da Steve, il pc
di quest’ultima, con la stessa espressione sconvolta.
-Che c’è?- chiede Ward distogliendo l’attenzione da The Bing Bang Theory.
-Alla faccia della violoncellista.-
-Ti dirò io un po’ me l’aspettavo.- Skye sgrana gli occhi verso Simmons
con ancora entrambe le mani fasciate - Sai, certe cose si capiscono.-
-E come?- Ward le guarda sempre più perplesso, ma decide di non
indagare tornando al televisore.
-Ragazzo hai fame?- Fitz scrolla la testa imbarazzato tirandosi un po’
indietro quando Barton allunga verso di lui il panino
che sta mangiando e che Fitz non ha smesso di fissare
da quando l’ha tolto dalla carta stagnola -No è che…- lo guarda - Che c’è
dentro?- Barton alza le spalle -Non lo so, l’ha fatto Simmons.- prende un morso - Prosciutto, mozzarella, poi
qualcosa che non riesco ad identificare.- Fitz corruga la fronte - Salsa aioli.-
Clint si chiude nelle spalle.
-Credo che sia il mio panino preferito.-
Clint stacca un altro morso al panino - Va a chiederglielo.- Fitz incrocia le braccia affondando nel divano.
-Oh andiamo, che succede?-
-No, è che…-
Clint aggrotta le sopracciglia appoggiando le braccia sulle ginocchia -Dimmi.- lo invita - Coraggio.- agita la mano libera -Apri
il cuoricino con me.-
-Mi ha baciato e se ne è andata.- Barton alza un sopracciglio per poi tornare ad
afferrare il suo panino con entrambe le mani e a morderlo con una vena di
rabbia che non sfugge a Fitz.
-Benvenuto nel club, abbiamo le tessere.-
-E’ stupido.-
-Lo dici solo perché non riesci.- Ward pesta con forza il pannello sotto ai suoi piedi
e Skye gli lancia un occhiataccia mentre saltella
accanto a lui. Il suo alloggio, per quanto piccolo, riesce ad ospitare una
pedana per Pumpit Up - Se
lo rompi, poi me lo ripaghi.- Ward cerca di tenere il tempo e premere i bottoni
sotto i suoi piedi, ma non è così semplice seguire il ritmo dettato dal
televisore.
-Che diavolo? E’ impossibile.- si lamenta all’ennesimo errore segnalato dal
CPU.
-Under myumbrella – ela –ela.- canticchia Skye accanto a lui.
-Io non ho intenzione di riparati il furgoncino.- Skye inizia ad agitare i pugni sopra la testa,
prendendolo platealmente in giro mentre gira su sé stessa per premere le frecce
indicate dal CPU -Lo devi fare.-canta a
tempo della canzone.
-Io dico di no.- Skye grida arrabbiata quando Ward
l’afferra per la vita e la solleva. Agita le gambe, batte i pugni sul petto
dell’uomo, ma riesce solo a farlo sbilanciare , anche questa volta, e cadere.
Crollano sul letto dietro di loro senza troppi danni per fortuna.
-BARO!BARO! SEI UN MALEDETTO BARO!-
-Non è barare questo, ma sfruttare l’ingegno.-
-Ho vinto comunque, guarda lo schermo.- Ward guarda verso il televisore e Skye
prova a sfruttare il momento per toglierselo di dosso.
-MALEDIZIONE, MI HAI LECCATO!- Ward
si copre la guancia bagnata di saliva con una mano.
-Speravo di farti togliere.-
-Leccandomi?-
-Quando ero piccola funzionava sempre.- Ward ridacchia prima, e poi scoppia a ridere nel vero
senso della parola. Skye lo fissa stupefatta, non si
aspettava che fosse in grado di farlo deve essere sincera.
-Stai…-Oddio che carino che è…Skye calmati, ma è così carino. Calmati maledizione. Ward grugnisce nel bel mezzo della risata e Skye ride a sua volta -Hai grugnito.-
-Mi succede quando rido, mi sono rotto il naso durante una missione.-
-E’ carino, rifallo.-
-No, è imbarazzante.- -Rifallo! Rifallo!- Skye prova con il solletico sui fianchi, poi chinandosi
sulle ginocchia -Oh andiamo, non soffri solletico?- -No.-
-Tutti soffrono il solletico.-
-Non io.- Skye gonfia le guancie e alla fine prova l’arma finale,
la spernacchiata al collo. Ward rabbrividisce ridendo
e Skye fa altrettanto contro il suo collo - Nessuno
resiste alla spernacchiata.-
Gli spernacchia ancora la gola, solo per sentirlo ridere e grugnire assieme,
eride anche lei sentendo quasi le
lacrime agli occhi. Maledizione, nonostante tutto il tempo passato assieme, mai
si sarebbe aspettate che un giorno sarebbe finita col giocare a quel modo con
Grant Ward.
-Guarda che a questo gioco si può giocare in due.-
-Il solletico, no!-
-Il solletico, sì!-
-Smettila di farmi male.-
-Te l’ho detto che il solletico non lo sopporto.-
-Non per questo dovevi buttarmi giù dal letto.- Skye sghignazza alzando la testa dal petto di Ward, l’ha buttato dal divano, ma non si sa come è finita
per terra assieme a lui.
-Avremmo dovuto farlo prima.- Ward alza la testa.
-Giocare così, avremmo dovuto farlo prima.-
-Non credo che fossi capace prima.- Skye si tira su e allungando il collo preme le labbra
contro le sue. Un bacio a stampo, lo stesso che gli ha dato in quel ripostiglio.
L’unico veramente sincero. Ward le lancia uno sguardo sorpreso -Torniamo a
giocare?- le chiede- Non accetto di non riuscirci.- Skye lo fissa seduta sulle sue gambe, si alza -Sì,
vado un momento in bagno prima.-
-Sei una persona orribile!-
-Solo perché ho deciso di attaccare l’Italia? Andiamo, chi non vorrebbe l’Italia.-
-Mi serve!- Fitz lancia i dadi -A me serve la Francia.-
-FITZ!- geme Simmons. Skye che entra nella sala relax come un urgano è
accolta da una serie di sguardi perplessi -CHE CAZZO SUCCEDE QUA?- Simmons, Fitz, May e Barton si lanciano uno sguardo perplesso da sopra il tabellino
di Risiko.
-Stiamo giocando a Risiko.-
-Ho baciato Ward.-
ATTO 2/3
[*]In un mondo dove i supereroi
della Marvel esistono, che film si possono guardare? XD
[**] Ritornello di WitchDoctor,
famosa canzone di Alvin and the Chipmunks
[***] Kate alias Kate Bishop dei Nuovi Vendicatori.
Nel mio HEADCANNON Phil Coulson è l’A.S di Clint Barton.
E’ partita da una battuta infelice di Barton
a May la scommessa in cui lei e Skye si sono
ritrovate a vestire i panni dei pesi. Simmons è
seduta sulla schiena del suo A.S mentre questo, con
il bracciodestro piegato dietro la
schiena, sta facendo flessioni da dieci minuti buoni. Skye,
seduta a gambe incrociate sulla schiena di Ward le
rivolge una smorfia buffa con il naso prima di tornare a seguirel’ultima puntata di Once Upon
a Time.
May in quanto donna non ha nessun carico addosso, ma per essere ostacolata
anche lei nell’esercizio, è in verticale su una sola mano. Simmons
non può fare a meno di ammirarla, nonostante in questi ultimi mesi il suo corpo
si sia rafforzato parecchio, non potrebbe mai e poi mai riuscire a fare una
cosa del genere senza farsi venire un attacco di cuore.
-Chi sta vincendo?- chiede Skye a Fitz
che sta prendendo il tempo, mentre Ward sotto di lei
cambia mano facendola sussultare malamente.
-Al momento sta vincendo May.-
May sorride, non è neanche sudata a differenza dei due ometti e anzi, sembra
stare divertendosi un casino. Clint mugugna sotto il sedere di Simmons e Ward, sbuffafra i rivoli di sudore che gli percorrono il
viso.
-Sicuri che non vi state per sentire male?- chiede Skye
soavemente.
-TACI DONNA!- è l’urlo comune dei due uomini.
Ward è il primo a crollare.
Nonostante stia rimettendo su peso e massa muscolare non può ancora essere
definito nel pieno della sua forma fisica. Skye deve
abbracciare Steve il portatile per evitare che non le caschi dalle mani mentre
l’agente faccia a terra riprende fiato ad ampie boccate. Barton resiste un’altra ventina di piegamenti prima
di lasciarsi cadere a peso morto -Sei una falsa magra.- sussurra alla volta
della sua pupilla che offesa incrocia le braccia al petto -Ehi, non dare colpa
al carico se May ti ha battuto.-
-Vicedirettrice.-
May torna in piedi con un colpo di reni e si volta verso l’Agente Carter sulla
porta della palestra, le fa cenno di avvicinarsi, ma questa si fa di lato per
mostrare la persona che l’accompagna. Simmons e Skye si lanciano uno sguardo sbalordito mentre Aubrey si avvicina di qualche passo. Simmons vorrebbe davvero, ma davvero, essere cortese
con la donna. Le sorride pacata mentre questa la saluta , ma non può fare a
meno di lanciare occhiate allarmate a Skye che
alterna l’attenzione da lei a Barton.
Questo non sembra sapere chi è la donna che a giro saluta tutti, solo quando va
a stringergli la mano per presentarsi, Skye riesce a
cogliere il brivido che gli corre lungo la schiena e la mano che si chiude in
un pugno serrato lungo il fianco.
-Volevo sapere dov’è il Direttore.-
-Credo che sia fuori per la sua solita passeggiata.-
Incredibile ma vero, anche May sembra sorpresa dalla presenza di Aubrey in sede. Risponde con qualche secondo di ritardo
alla domanda dell’agente tredici[1]e quando questa se ne va seguita dalla
civile, si volta a guardare i compagni con la faccia di qualcuno che sta per
dire qualcosa, ma non sa cosa.
-Per me…- comincia Skye.
-…Il direttore…- continua Simmmons.
-E’ UN IDIOTA.-
Le due ragazze si voltano assieme verso Barton che
recuperando la maglietta che si era tolto durante l’esercizio se ne va verso
gli spogliatoi. Ward e Fitz
si guardano perplessi mentre le tre donne sospirano in coro.
-Ho idea che ci siamo persi un passaggio importante.-
-Anche io Fitz.-
-Woooh!-
-Che ceffone!- Skye alza gli occhi su Simmons
appoggiata alla sua schiena per poi tornare a seguire l’alterco fra i due poco
lontani da lei. Aubrey all’inizio sembrava felice di
vedere Coulson, è corsa ad abbracciarlo non appena l’ha
vista, l’ha baciato, ma questo l’ha allontanata prendendola per le spalle con
decisione. Skye è riuscita a capire solo poche parole, prima che
Aubrey caricasse un ceffone e lo abbattesse con tutta
la forza possibile sul viso del suo, ormai ex compagno. Skye
e Simmons l’hanno sentita urlare qualcosa, fra i vari
“Stronzo! Bastardo! Testa di cazzo!” qualcosa di tremendamente simile a “Deviato!”
-Le ha detto che ha baciato Clint secondo te?- chiede Simmons
alla ragazza su cui è appoggiata.
-Sicuro.-
Simmons
allunga tremante il biglietto che ha trovato nella camera di Clint, ha le
lacrime agli occhi e deve abbassare lo sguardo per non farsi vedere. Phil legge
il foglio ancora e ancora, prima di appallottolarlo nella mano destra e lasciarlo
cadere sulla scrivania.
Gli trema la voce quando annuncia che l’agente Barton
ha fatto la sua scelta e che loro non possono obbligarlo a seguire la causa.
-Infondo aveva giurato fedeltà a Fury, non a me.- Simmons lo fissa stupefatta, le labbra spalancate in
un esclamazione contrariata, ma si evita qualsiasi scontro uscendo dall’ufficio
di Coulson sbattendo la porta.
Phil la osserva rammaricato lasciandosi cadere seduto in poltrona.
-Che ha detto?-
-Che Clint ha fatto la sua scelta.- Simmons si asciuga il viso con le mani mentre Skye la fissa sconvolta -Non ha capito un accidente di
quello che è successo e io non gli ho potuto dire nulla perché altrimenti
avrebbe saputo che li stavamo spiando quella sera.- Skye si strofina il viso con entrambe le mani
borbottando frasi sconnesse sulla stupidità genetica degli uomini mentre, dall’altro
lato della stanza, non vista dalle due ragazze, May rotea lo sguardo al
soffitto.
Se l’aspettava una fine del genere, perché mentire?
TRE
MESI DOPO.
_Parigi_
Simmons non l’ha
mai detto a nessuno, ma in questi mesi è convinta che l’agente Barton abbia continuato a vegliare su di lei. La prima
volta che ha avuto questa sensazione è stato durante una missione in Cile, una
freccia spuntata da chissà dove l’ha appesa per i vestiti alla parete di roccia
da cui era caduta. Poche settimane dopo, una seconda freccia le ha impedito l’avanzata
verso un auto carica di tritolo pronta a saltare in aria e via dicendo.
Non l’ha mai detto a nessuno,non l’ha chiesto nemmeno alla diretta interessata,
ma ha la sensazione che anche Skye sia stata salvata
a questo modo. Aveva uno strano buco sulla maglietta di ritorno dalla sua
missione a Melbourne in compagnia di Ward.
-Perché non escono?-
Ora come ora spera davvero di non essersi sbagliata.
-Signore?-
Phil Coulson osserva la palazzina che
getta un ombra sinistra sulla strada. Secondo le informazioni, Madame HYDRA ha
nascosto un carico di esplosivo nelle sue fondamenta e Fitz e Ward sono entrati per accertarsene e in caso disinnescare
qualsiasi trappola.
La signora in questione è nota per la sua passione di far saltare in aria
qualsiasi cosa. Simmons si scherma il viso dagli ultimi raggi del
sole mentre alza la testa. Nuvole bianche e grassocce puntinano
un cielo insolitamente azzurro per essere i primi di gennaio, riabbassa gli
occhi , ma subito li rialza.
Sbaglia o qualcuno era in piedi sul tetto della casa vicina?
-Ward, Fitz, rispondete.
Passo.-
La voce di Skye è colorata da una certa vena d’urgenza
mentre preme le dita sull’auricolare per attivare la comunicazione.
-Ragazzi se questo è uno scherzo non è divertente. Passo.-
Le ultime parole famose.
E’ questo il pensiero che attraversa la mentre di Simmons
mentre l’esplosione dalla fondamenta della casa arriva fino in strada
abbattendo il portone di ingresso della casa e investendo tutto quello che si
trova sulla sua traiettoria di espansione con una nuvola di fumo. Simmons si ritrova sbattuta contro la portiera della
camionetta alle sue spalle, il respiro ingolfato nei polmoni e gli occhi che
bruciano così tanto da non riuscire a tenerli aperti.
-Oh mio Dio.- è la prima cosa che riesce a dire.
Essere il Direttore in teoria dovrebbe tenere Phil Coulson lontano dalle zone di pericolo, ma è il primo a
gettarsi nella casa chiamando a gran voce i due uomini al suo interno.
Grappoli di crepe percorrono il soffitto basso e una pioggia di calcinacci gli
imbianca la testa e le spalle mentre gira su sé stesso per capire da che parte
andare.
La porta che conduce allo scantinato è sotto l’ampia scalinata che porta al piano
superiore della casa. Phil ne trova i resti sparsi per tutto l’ingresso,usando la pila del cellulare come torcia non
appena imboccata la tromba delle scale, illumina i gradini percorsi anch’essi
da venature.
-Vado io.-
Phil sussulta a sentire la voce di Simmons. A quanto
pare i suoi riflessi si stanno arrugginendo se non si è accorto di essere stato
seguito da tutta la sua squadra.
-Sono più leggera di lei, signore.-
Simmons è la prima a scendere le scale, seguita da Skye e May. Triplett fa un cenno a Phil di precederlo e il
Direttore sente i gradini gemere sotto i piedi -Trip, resta qui, sei troppo
pesante.-
Trip annuisce a malincuore mentre il resto della squadra prende a scendere in
processione la seconda rampa di scale. Simmons è a
metà scala quando sente Ward sbraitare.
-FITZ VA VIA, PER FAVORE!- Fitz parla troppo piano per essere udito, ma a
giudicare dalla risposta di Ward, deve aver rifiutato
l’offerta -E’COLPA MIA QUELLO CHE TI E’ SUCCESSO!
TUTTA COLPA MIA! SI PUO’ SAPERE PERCHE’ NON MI LASCI
QUI?-
Non appena sceso l’ultimo gradino la risposta di Fitz
raggiunge Jemma in tutta la sua disarmante semplicità
-Perché sei mio amico.-
Ward è
steso di pancia sotto una trave caduta dal soffitto, bloccato per entrambe le
gambe ad altezza delle ginocchia che sicuramente si sono frantumate, Fitz è accucciato accanto a lui e sta cercando di fare leva
con una sbarra di ferro per liberarlo.
Quando si volta, Simmons si accorge che ha il lato
destro del viso coperto di sangue. -Simmons aiutami per favore.- Ward alza il viso su Skye
quando questa si inginocchia accanto a lui e gli toglie sotto al viso polvere e
detriti per non farglieli respirare. E’ stato lui ad insegnargli questa tecnica
di primo soccorso e non può fare a meno di sorridere.
-Non possiamo sapere se c’è qualche altra carica nascosta, dovete andarvene.-
-Non fare il martire Ward.- lo rimbrotta May mentre
infila una sbarra di ferro accanto a quella su cui stanno facendo forza Simmons e Fitz.
-Però è vero!-
Phil si posiziona accanto a May in modo da non darle fastidio, punta un piede
oltre che le mani e inizia a fare forza assieme alla donna -Ward
siamo una squadra, siamo una famiglia…- sbuffa - …Questo vuol dire che nessuno
viene abbandonato o dimenticato![2]- Ward guarda i quattro accanto a lui, per poi alzare
gli occhi su Skye quando questa lo afferra per il
giaccone, pronta a tirarlo verso di sé non appena libero.
-Grazie.- bisbiglia.
-Andiamo.- Ward viene sollevato da Fitz
e Coulson e trascinato verso le scale, i tre si fanno
di lato per far passare le ragazze che si fermano al pianerottolo per
aspettarli.
-Dio fa che li regga.- bisbiglia Simmons.
La prima rampa di scale viene superata più o meno bene, alla seconda, Simmons ingoia un urlo quando uno dei gradini si rompe e Fitz finisce con il caderci dentro. Ward
allunga un braccio per dargli un sostegno per sollevarsi, e il ragazzo ci si
appende con entrambe le mani, facendo forza sulle braccia e gli addominali.
-Stai bene?- Fitz non la respinge quando gli afferra il viso con
entrambe le mani e per un momento Jemma ha la
sensazione che ci sia qualcosa di strano nello sguardo che le rivolge -Fitz.-
-Usciamo, forza.-
Sono a metà dell’ingresso quando, dal portone sfondato, una freccia li blocca
lì dove sono. Coulson la fissa strabiliato, prima che
una seconda, poi una terza, crei una sorta di perimetro. Alza gli occhi,
cercando di capire da dove vengono, quando una pezzo di soffitto, abbastanza
grande da schiacciarli e ucciderli tutti, crolla oltre la barriera creata dalle
frecce.
Escono tossendo, mezzi intossicati dai calcinacci,crollando uno sull’altro per
il calo dell’adrenalina. Si guardano uno con l’altro, stravolti, per poi
scoppiare a ridere a guardarsi letteralmente marroni per la polvere che gli si
è depositata addosso .
_THE BUS_
-Simmons hai
intenzione di annegarmi?-
-Ti sto solo pulendo la ferita.-
-Non sembra.- Simmons spinge con più forza la testa di Fitz sotto al rubinetto del lavandino in laboratorio e
prendendo l’acqua a coppa la versa sulla profonda ferita che ha all’attaccatura
dei capelli.
-Sei stato fortunato, ti è caduto addosso qualcosa?-
-No, Ward quando ha visto la carica esplosiva sul
soffitto, mi ha spinto verso le scale, ho battuto contro un gradino per colpa
dell’onda d’urto.- Simmons lo fa tirare su e si volta a prendere un
asciugamano -Non fosse stata una bomba ad impulsi sareste morti.-
-Madame HYDRA, ha detto il Direttore, è piuttosto scenica nei suoi
avvertimenti. Non voleva ucciderci, ma spaventarci.- Simmons passa la spugna soffice sul taglio ora appena
visibile sotto i ricci biondi di Fitz appesantiti dall’acqua
-Servirà qualche punto, niente di grave.-
-Mi sono fatto più male quella volta che volevi insegnarmi ad andare sui rolley.- Simmons ridacchia annuendo. Quel pomeriggio sono
stati più col sedere per terra che in piedi, e alla fine, Fitz
è andato a sbattere contro un lampione creandosi una microfrattura nasale.
-A mia discolpa sei un pessimo studente.-
-E’ che ho avuto l’otite da piccolo.-
-E allora?-
-Chi lo sa, magari mi ha lesionato il timpano…- Fitz
preme due dita sull’orecchio sinistro piegando la testa nella direzione opposta
–Per questo non ho equilibrio.-
-Ti stai arrampicando sugli specchi?-
-Si vede tanto?- le chiede Fitz andando a sedersi. Simmons annuisce mentre tira fuori dal cassetto la
cassetta del pronto soccorso -Sì, lo sai che non le sai dire le …- Fitz la guarda drizzare la testa di scatto e girarsi
verso di lui con le mani strette attorno alla cassettina bianca con la tipica
croce rossa sopra -Ti sei ricordato di quel pomeriggio?- sussurra.
-In realtà ho iniziato a ricordare qualcosa quando mi hai baciato, poi oggi...-
Fitz si tocca piano la testa -…Pensavo che fosse una
sciocchezza, ma è proprio vero, per riprendere la memoria niente è meglio di
una… ARGH!- Non riesce a finire la frase che Simmons
gli è addosso.
Le circonda la vita con un braccio, si aggrappa all’altro al bancone, ma lo
slancio della ragazza è troppo e si ribaltano. Finiscono a terra con un tonfo e
Simmons con il viso premuto contro il collo di Fitz, non può fare a meno di scoppiare a ridere.
-Questo, in teoria, doveva essere un momento romantico.- Fitz le stringe le braccia attorno al corpo,
premendola forte forte contro di sé - Per me lo è.- Simmons si tira su e adorabilmente goffa gli schiocca
un bacio sulle labbra, Fitz sorride tirandole
indietro i capelli dal viso -Ora direi che è perfetto.-
-Sei arrabbiata. Perché sei arrabbiata?- Skye lancia lo strofinaccio con cui ha ripulito il
viso di Ward nella bacinella e si volta verso l’agente
a letto. Ha entrambe le gambe rotte secondo Simmons -ME
LO CHIEDI PURE?- Ward si tira indietro perplesso mentre la ragazza
avanza verso di lui con la grazia di un bufalo, lo afferra per la maglietta e
lo tira a sedere.
-Ti abbiamo perdonato, smettila di fare quello che fai!-
-E che faccio?- Ward sembra diviso fra la confusione
e il divertimento.
-Fai il martire. Non è morendo che sconterai la tua colpa. Non è lasciandoci, non è lasciandomi che ti rimetterai a
posto la coscienza.- Ward sgrana gli occhi, Skye
non si è accorta di quello che ha detto, si vede, e per la prima volta, evita
di forzare la mano. Sospira intenerito osservando il viso paonazzo -Mi
dispiace.-
-Non ti farò andare via ora che ho imparato a conoscerti.-
-Non andrò da nessuna parte.-
-Bene.- Skye sbuffa dalle narici e Ward
si guarda attorno - Certo che ne hai di forza.- Skey
aggrotta la fronte -Non sei per nulla una ragazza aggraziata.-
-Disse quello che ha avuto una storia con Melinda May.-
-Skye.- Skye si gira, spingendosi di più contro il suo
fianco. Dividendosi il letto, stanno guardando Una settimana da Dio e come al solito Ward
non sembra capire la metà delle battute - Non ti spiegherò perché ha voluto che
la sua ragazza avesse le tette più grandi. Dovresti arrivarci da solo.-
-No, vorrei farmi perdonare per averti arrabbiare.- Skye lo fissa a lungo prima di arrotondare le labbra
e indicarsele con l’indice -Dammi un bacio, uno solo.-
-Dov’è? Dov’è?-
-Cercavi questo?-
Phil si volta mentre Clint entra nell’ufficio sfogliando il suo album di
Capitan America, ha una penna fra le labbra, e Phil sente un brivido d’orrore
attraversagli il corpo dalla punta dei piedi a quella dei capelli. -Barton non fare quello che pensi di fare.-
Clint alza gli occhi dall’album che sta sfogliando -Signore dovrebbe essere più
interessato a sapere quale falla nella sicurezza ho usato per salire sull’aereo.-
-Ti ha fatto salire May.-
Clint storce la bocca –Touchè.-
Si ferma su una pagina, alza l’album avanti al viso -Sa signore, ho sempre
pensato che Steve starebbe bene con i…BAFFI!-
Clint si ritrova a cadere sotto al peso di Phil che l’ha placcato alla vita
come un giocatore di rugby e anche se sbatte malamente la testa non può fare a
meno di ridere forte. -Ahia.-
-Oh meno male.- Phil, seduto sulle gambe di Clint controlla le figurine.
Nessuna ha baffi disegnati, cornine diaboliche o
peggio.
-Signore poteva uccidermi.-
-Taci Barton.-
-Perché non sei tornato con quella?-
Phil sposta l’album per incrociare lo sguardo sereno di Clint -Perché…- sospira
-Sono troppo vecchio per avere un paravento.-
-Un paravento?-
-Hai capito benissimo.-
-Era la tua copertura?-
Phil sospira -Sai, mia madre, è piuttosto anziana e conserva…CLINT!-
Clint ride mentre tira giù Phil tenendolo per la giacca. Punta le mani sul
pavimento per tirarsi su e guardarlo in viso, ma non riesce visto che lo ha
seppellito contro il suo petto.
-E’ per questo che sei andato via.-
-Già.-
-Potevi chiedermelo se ero tornato con lei, no?-
-Secondo te potevo farlo?-
Phil alza gli occhi al soffitto -No, troppo facile.-
Clint sospira contro la sua giacca -Infondo c’era stato solo un bacio.-
Phil lo guarda o meglio guarda la sua zazzera bionda -Beh, a volte basta questo
di tutti i discorsi del mondo, no?-
FINE
Nella speranza che questa storia vi sia piaciuta, un saluto
dalla vostra devotissima Inochan.
[1]nome in codice dell’Agente Carter.
[2]devo proprio dirlo a quale citazione è ispirata questa frase?