La Fenice del Valeyard

di Giua
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


La Fenice del Valeyard

Capitolo 1

 

Anastasia si guardò intorno, mentre danzandomandava in visibilio ricchi imprenditori, si chiedeva come fosse finita in quel mondo. Come aveva fatto lei, la
classica brava ragazza di buona famiglia, nata e cresciuta nel limbo della periferia ad arrivare nel più esclusivo e chic bordello di Manhattan?


Quando la musica finì capì che era quasi giunto il momento di incontrare il suo nuovo cliente . Al locale funzionava così, i membri pagavano una quota d’
accesso a questo “club” dove le giovani si esibivano in spettacoli di burlesque e poi avveniva una specie di asta al termine della quale il migliore offerente poteva
“divertirsi” con la ragazza per il resto della notte nelle stanze designate.
Quando la mandarono a chiamare, Anastasia era nuovamene assorta nei suoi pensieri, le bastò un attimo per ricordare che era giunto il momento di soddisfare
colui che aveva pagato per la sua femminilità.
Durante l’ amplesso si ritrovo persa nei ricordi ritornando con la mente al suo arrivo a New York.

FLASHBACK


Mentre la giovane osservava estasiata un vetrina di Chanel una donna le si avvicinò dicendole: << Vedo che ami l’ altamoda anche tu. >>
La giovane si girò, una bellissima ragazza di gran classe la osservava sorridendo.
Anastasia le disse con modi gentili:<< A chi non piace? Anche se un po’ la odio, questi abiti meravigliosi mi fanno venire delle voglie che non potrò mai soddisfare. >>
La signorina  ridendo le rispose:  << Come sei pessimista, non si sa mai cosa ci riserverà il futuro. Comunque io sono Victoria, piacere. >>



Anastasia si presentò con garbo: << Io sono Anastasia e comunque per me il futuro non prevede nessun capo di Chanel. Direi che sono alla canna del gas se non fosse per il fatto che non ho una casa e quindi neanche il gas. Gli ultimi soldi li ho spesi per le tasse universitarie della NYU. >>
victoria con fare compassionevole le disse: << Oh, mi dispiace … >>
La giovane continuò la descrizione della sua situazione:<< Sto cercando un lavoro. Insomma in questa città ci sono più locali che persone, troverò lavoro come cameriera, no? >>
La donna con modi gentili ma dispiaciuti le anticipò:<< Non credo che una misera paga da cameriera potrà permetterti di sopravvivere nella grande mela. >> La ragazza con caparbietà rispose alla predizione: << Una cosa è certa, sono disposta a tutto pur di rimanere a New York. >>
L' austera bionda le chiese: << Qualsiasi cosa? >>
Anastasia mantenendo la sua forza d'animo rispose: << Qualsiasi. >>.
Victoria assunse uno sguardo rassegnato e triste poi disse:<< Dove lavoro stanno cercando una ragazza, sasaresti perfetta. Se vuoi posso chiedere di farti un colloquio… >>
La più giovane le rispose con euforia: << Oh mio Dio, grazie. Sei ufficialmente nominata come mia fata madrina. >>
La donna con sguardo addolorato le disse:<< Non mi ringraziare ti sto portando nelle fauci del leone, presto mi odierai. >>
Anastasia ostinata come sempre le rispose:<< Non credo. >>
Victoria ormai rassegnata le disse: << Dovresti. Se davvero vuoi accettare sappilo, quel posto ti risucchia l’ anima e ti porta via speranze e sogni.
Comunque se vuoi farlo ci vediamo domani alle 20.00 tra la 56esima e Lexington. >>
Detto ciò se ne andò veloce senza che Anastasia riuscisse a salutarla.

FINE FLASHBACK


“Victoria aveva ragione,m questo posto ti porta via l’ anima ma si è anche sbagliata, io non la odio è solo grazie a lei se posso continuare a studiare legge alla NYU” pensò Anastasia mentre si allontanava dalla camera in cui aveva svolto il suo lavoro.


 

Anastasia

Victoria

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2


 

Anastasia stava studiando ma proprio non riusciva a concentrarsi, continuava a rileggere quel capitolo di diritto penale e ancora non aveva capito di cosa parlava. La sua mente continuava a ritornare al giorno in cui era entrata per la prima volta al Valeyard, erano passati sei mesi esatti.


FLASHBACK



Anastasia e Victoria erano appena entrate in quello che a prima vista sembrava una cantina, ma questo era solo l’ aspetto esteriore. La sala interna presentava un ricchissimo e ricercato stile vintage nei toni del rosso e dell’ oro, vi era un palco maestoso ed ai suoi piedi tantissimi comodi divanetti e più di lato un meraviglioso bar anni Venti.
Anastasia era stupefatta, per quanto irrequieta al pensiero del lavoro per cui avrebbe fatto il colloquio, quasi sperava di essere assunta per poter lavorare in quel posto.
La voce di Victoria la riportò alla realtà: << Di fianco al palco c’è un corridoio, vai nella prima camera a sinistra, Alexej ti sta aspettando. >> Anastasia eseguì gli ordini, si ritrovò in una camera da letto elegantemente arredata al cui centro l’ attendeva un uomo molto alto.
Era bello ma aveva un nonsochè di viscido che le faceva provare ribrezzo.

L’ uomo le si avvicinò accarezzandole una guancia e un senso di ansia la pervase. Mentre la scrutava attentamente disse: << Victoria ha proprio fatto bene a portarti qui. Scommetto che sotto quella facciata da brava bambolina si nasconde una gattina sexy… >> una risata malvagia si diffuse per la stanza.
<< Comunque, >> proseguì il russo << ora spogliati e iniziamo con il tuo provino. >>
Vedendo lo sguardo interdetto della giovane le apostrofò: << Cosa credevi ragazzina? Questo è un locale di grande prestigio. Se voglio mantenere la qualità del Valeyard alti livelli, devo assicurarmi io stesso che la merce sia adeguata. >> Spinta dalla necessità di una paga profiqua, Anastasia abbandonò il suo corpo alle volontà di Alexej rinunciando per sempre alla proprietà della sua intimità.
Una volta terminato il “provino” un’ Alexej soddisfatto le disse: << A quanto pare avevo ragione, sei una bomba a letto. Sei ufficialmente assunta, con la tua aria pura sarai l’ attrazione di punta. Inizierai tra una settimana e dovrai imparare il bourlesque, non voglio vedere nessun volgare strip tease da locale malfamato; i nostri clienti sono dei signori e come tali devono essere trattati. >>
L’ uomo stava per andarsene quando aggiunse: << Quasi dimenticavo, devi scegliere un nome d’ arte. >> Anastasia rispose senza pensarci due volte
<< Fenice. >>
Alexej allora le disse: << Allora benvenuta al Valeyard, Fenice. >>


FINE FLASHBACK


Anastasia aveva scelto quel nome perché proprio come l’ uccello mitologico lei era morta e risorta dalle sue ceneri.
Nel frattempo si era preparata e aveva raggiunto il locale. Quella sera c’ era un gran fermento, sarebbe arrivato il figlio del grande capo che da quel momento avrebbe gestito gli affari di famiglia nella city.
Gli “artisti” erano tutti in fila in attesa del suo arrivo e quando la sua immagine venne illuminato dalle luci dell’ entrata , Anastasia rimase basita, era Lui ed era sempre bellissimo.


Quando i loro occhi si incontrarono i loro sguardi stupefatti erano velati di vergogna.
Un’ esclamazione di stupore e mancata accettazione sfiorò dalle sue labbra come una preghiera sottovoce.


Aanastasia
   Sebastian

Alexej
 
Victoria

 

Nota dell' autrice:

Volevo ringraziare la mia fantastica Elena che mi revisiona i capitoli e mi aiuta con il blocco dello scrittore e tutti coloro che hanno deciso di leggere questo racconto... :*

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3




Sebastian la guardò.

SEBASTIAN’S POV
Cosa ci fa la “mia” Anastasia in questo luogo? Lei è un fiore casto e delicato come può essersi ridotta a fare la prostituta?

***

Il solo pensiero che qualche balordo potesse averla anche solo toccata gli fece crescere una rabbia incontrollabile.
Provò il desiderio incontenibile di prendere a pugni qualcuno.

***

SEBASTIAN’S POV

Potrei sfogarmi su Alexej, non lo sopporto, si comporta come uno yorkshire addestrato nella speranza di una buona raccomandazione con mio padre.

***

Mentre era assorto nei suoi pensieri udii distrattamente che Alexej mi stava parlando: << Mio signore le posso presentare la nostra talentuosa Anastasia, la famosissima Fenice del Valeyard, la punta di diamante del nostro arsenale. Ovviamente questa notte le sarà riservata come regalo di benvenuto. Se posso permettermi,mio signore, l’ ho provata io stesso e posso garantirle che la sua fama è più che meritata. >>
Ora basta, l’ istinto omicida di Sebastian nei confronti del sottoposto stava crescendo a dismisura, se non si fosse allontanato subito l’ avrebbe ucciso.
Sebastian si rivolse ad Anastasia: << Seguimi >> le apostofò con tono irritato. Alexej provò ad opporsi invano << Ma signore, forse sarebbe meglio farle fare almeno lo spett… >>
Il giovane lo interruppe prima che potesse finire : << non mi interessa. Esigo che i miei ordini vengano rispettati. Se non avessi ancora capito, da oggi ogni mia parola è legge. >>
Detto ciò se ne andò in una delle camere, seguito da Anastasia.



Non riusciva più a trattenersi ed appena furono da soli la aggredì: << Mi spieghi che cazzo ci fai qui? >> Le gli rispose: << Chi lo sa? Ho solamente diciotto anni e per mantenermi a New York lavoro in un bordello, farò la fruttivendola… >> Fu allora che lo vide, prima con la testa bassa e un atteggiamento sottomesso non lo aveva notato, ma la sua Anastasia aveva ancora il suo sguardo fiero e l’atteggiamento combattivo.. Nei suoi occhi rivide la sua bambolina.
<< Sono una PUTTANA.>> La sua ultima affermazione lo aveva spiazzato, quella era proprio la ragazza di cui si era innamorato, qualsiasi decisione avesse preso non se ne sarebbe pentita, o almeno non lo avrebbe ammesso.
<< Perché? >> Sebastian non riuscì a dire altro.
A: << Perché?! Sono orfana e devo mantenermi a New York, te l’ ho appena detto. Sono sola e ho bisogno di soldi. Ma tu non riesci proprio a capirlo, vero baby Al capone? >>
Era sola, la sua affermazione fu una staffilata al cuore del ragazzo, capì che era tutta colpa sua, che l’ aveva lasciata sola nel momento in cui lei aveva più bisogno di lui.
Sebastian non riusciva più a sopportare la sua presenza, si sentiva troppo in colpa: << Vattene… >> le disse. A: << Me ne vado, ma ti avviso, continuerò a lavorare qui. Ne ho bisogno. >> Detto ciò se ne andò sbattendo la porta .
Un sorriso si dipinse sul volto del ragazzo, nonostante il suo lavoro la sua testarda e bellissima Anastasia era rimasta la stessa.



Sebastian

Anastasia

Alexej


Nota dell' autrice:

Grazie mille per chi sta leggendo questa storia, mi scuso tantissimo per l' imperdonabile ritardo. Come sempre ringrazzio Elena che è un' ottima corretrice di bozze. Mi farebbe molto piacere leggere qualche recensione per capire cosa posso migliorare...
Grazie per l' attenzione e buona lettura. =)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4



Il professor Caltright stava spiegando l’ importanza dei cosidetti “precedenti” nel sistema giuridico statunitense. Ma Anastasia non riusciva a seguire la lezione poiché era troppo presa dai suoi pensieri, che vertevano sempre e solo su Sebastian.
Per fortuna non era l’ unica a non seguire la lezione, l’ oratore era talmente bello che nessuna ragazza lo ascoltava, erano troppo impegnate a spogliarlo con gli occhi.
Anastasia sapeva benissimo che il suo ex non le apparteneva più, ma tutte le volte che lo vedeva non poteva fare a meno di sentire le farfalle nello stomaco e di provare l’ irrefrenabile desiderio di baciarlo.
La giovane sapeva benissimo che la colpa per aver perso quel meraviglioso ragazzo che la aveva amata alla follia era solo sua.

FLASHBACK



Anastasia era da sola in giardino, con la sera era arrivata anche un’ aria fredda che le entrava nelle ossa. Il sottile vestitino nero, l’ ennesimo che indossava nel giro di poco tempo, non la copriva abbastanza. Ma lei non sentiva più nulla se non rabbia, tanta rabbia.
Ad un tratto sentì una calda giacca da uomo cingerle le spalle, era il suo Sebastian che si preoccupava per lei. Quel gesto, così romantico, invece di placare le sue ire non fece che incrementare la sua rabbia.
Sebastian le disse gentilmente: << Vieni dentro, fa freddo e potresti ammalarti. >>
Anastasia lo guardò con ira e gli rispose : << Non mi interessa.>>
Sebastian per cercare di spronarla le disse: << a me sì, invece. È vero, la tua vita fa schifo. Hai perso entrambi i genitori in meno di un mese, ma devi reagire e combattere per te stessa e per chi ti ama.>>
Anastasia con rabbia crescente gli apostofò: << È tutta colpa tua, tu non sai cosa ho passato, hai solo la coscienza sporca.>>
Sebastian la ascoltava urlare senza fiatare, sapeva che doveva sfogarsi.
La giovane continuò la sua invettiva: << È tutta colpa tua, tu mi hai portato via da casa quel giorno e quando mia madre è morta io non ero al suo capezzale ma a divertirmi con il mio fidanzatino.
E poi mi hai voluto distrarre dal mio lutto a tutti i costi, così non sono stata vicina a mio padre e non ho potuto impedire che si suicidasse.>> Ella aveva le lacrime agli occhi ma imperterrita continuò: << Vattene, non voglio più vederti, io ti odio!>>
Sebastian ubbidì, sapeva che doveva incanalare la sua rabbia e il suo odio su qualcuno e per il suo bene era disposto a quel sacrificio.
Il pentimento di Anastasia per le sue parole guidate dall’ ira e dall’ irrazionalità non tardò ad arrivare, ma era troppo orgogliosa per chiedere scusa.

FINE FLASHBACK



La lezione era finita, era nel cortile della scuola quando fu distratta dai suoi tristi pensieri da una giovane che urlava al telefono.
Anastasia le si avvicinò dicendole con gentilezza: << Ehi, tutto bene? Ti ho sentita urlare, sembravi sconvolta ed alquanto alterata. Comunque piacere, io sono Anastasia.>>
La ragazza ritornando calma le rispose: << Credo mi abbiano sentito anche in New Jersey. Io sono Kelly, si lo so a cosa stai pensando, come la Kelly di Beverly Hills 90210. Cosa vuoi che ti dica? Mia mamma è una telefilm addicted e credo sia un fattore ereditario, anche io vivo in un mondo fatto di ship e cliffangher.>>
La giovane biondina le stava simpatica, così Anastasia le propose : << Ti vanno una bella cioccolata calda e due chiacchiere? Sembra che tu abbia un gran bisogno di parlare e sfogarti.>>
Kelly prontamente le rispose: << Guarda che a giudicare dalla tua faccia non sono l’ unica. Comunque mi farebbe molto piacere.>>
Sì, decisamente quella ragazza le piaceva.





 Anastasia

Sebastian

Professor Caltright

Kelly

outfit Anastasia

Nota dell' autrice

Ringrazio tantissimo Once, Yuzuki ed Elenina per le loro recensioni, ho provato ha seguire i loro validissimi consigli. Spero vi piaccia. =)

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5




Le due ragazze stavano gustando una bella cioccolata calda da Starbucks. Entrambe avevano bisogno di qualcuno con cui e confidarsi e sfogarsi.
Anastasia interruppe un momento di silenzio dicendo: << Posso chiederti perché stavi urlando al telefono? >>
Kelly le rispose ancora alterata: << Quel cretino del mio padrone di casa non vuole rinnovarmi il contratto d’ affitto. Devo andarmene subito ma non so dove sistemarmi. Oramai il dormitorio della NYU non ha più posti. Sto seriamente pensando di addestrare dei draghi per catturarlo e minacciarlo. >>
Anastasia ridendo le disse: << Vacci piano Khaleesi, non c’è nessun problema…>>
Kelly, leggermente stralunata dall’ affermazione le rispose: << Citazione telefilmica: mi piace. Comunque è un grave problema. Probabilmente tu non lo puoi capire, sei ricca. E non mi dire il contrario. Sex and the City e Gossip Girl mi hanno insegnato che una 2.55 di Chanel non è propriamente paragonabile alla mia borsa di H&M ...>>
<< Non dovresti mai giudicare un libro dalla sua borsa >> Disse la giovane rossa facendole l’ occhiolino e proseguendo con il suo discorso:<< Comunque io e il mio amico Matt stiamo cercando una nuova coinquilina. Credo che tu possa essere un’ ottima candidata.>>
La bionda saltellando gioiosamente la ringraziò: << Oh Mio Dio!!! Grazie, tu sei la mia fata madrina. Anzi meglio, anche perché quella di Once Upon a Time è una stronza.>>
Nel frattempo ella stava stritolando Anastasia in un abbraccio.
La ragazza cercando di divincolarsi le disse: << Ok, ok. Non respiro. Vorresti vedere l’ appartamento? >>
Kelly ancora entusiasta dalla notizia quasi le urlò: << E me lo chiedi ? >>




Più tardi mentre le ragazze entrarono nell’ appartamento videro un ragazzo che raccoglieva in tutta fretta dei libri .
Anastasia gli apostrofò: << Matt, siamo appena arrivate.>>
Il giovane alzando la testa dal cumulo di libri disse: << Salve ragazze. Io sono Matt e tu devi essere Kelly. Anastasia mi ha già detto tutto. Benvenuta, non ho tempo di sottoporti a una perizia psichiatrica. Ma sappi che se ti rivelerai una pazza dovrai cercare una nuova casa. Ora vado, sono in tremendo ritardo. Ah stasera ceno con un vecchio amico, rientrerò tardi. >>
La padrona di casa con un mesto sorriso le disse << Scusalo, non è sempre così. È solamente un gran ritardatario.>>
La bionda sorridendo a sua volta le rispose: << Nessun problema. Ora è meglio che torni a casa si è fatto tardi.>>
L’ ospite con piglio deciso si impose: << Non ci pensare neanche. Fuori diluvia. Stasera ti fermi qui e domani andremo insieme a fare i tuoi bagagli.>>
Kelly sorridendo rispose alla sua proposta: << Grazie mille, sei gentilissima.>>
Il suono del telefono interruppe la loro conversazione:
Anastasia rispose: << Pronto, chi è? >>
Una voce dura con un forte accento russo si presentò: << Sono Alexej, Anastasia.>>
La giovane preoccupata chiese: << Tutto ok? È successo qualcosa al Valeyard? >>
L’ uomo la rassicurò: << Tutto nella norma. Volevo solo avvisarti che stasera non è richiesta la tua presenza. Ci vediamo presto, ora devo andare. >>
La rossa non fece neanche in tempo a rispondere al saluto che Alexej chiuse la conversazione.
Anastasia si rivolse a Kelly con un sorriso che cercava, con scarsi risultati, di nascondere la sua inquietudine: << Buone notizie, stasera non lavoro. Possiamo farci una bella maratona di serie tv con maxipigiami e popcorn.>>
Kelly pensierosa rispose: << non è da me rifiutare di stordirmi di telefilm, ma potremmo anche parlare…>>
La giovane padrona di casa sorridendo disse: << Dici che ne ho bisogno?>>
La nuova amica le rispose sorridendo a sua volta: << Un disperato bisogno.>>
La giovane sedendosi sul divano la avvisò: << Allora preparati. Sarà una luuunga conversazione.>>



Nel frattempo nell’ ufficio di Sebastian al Valeyard Alexej chiedeva spiegazioni a capo: << Signore, posso chiederle il motivo per cui non ha voluto che la Fenice si esibisse?>>
Il giovane Con sguardo truce rispose alterato: << Non sono affari tuoi. Tu devi solo obbedire ai miei ordini. E ora vattene e lasciami in pace.>>
Il ragazzo non poteva ammeterlo ma non voleva la sua Anastasia lì. Nessun maiale arrapato doveva toccarla.


Personaggi:

Anastasia

Sebastian

Alexej

Kelly

Matt


Nota dell' Autrice

Ecco il nuovo capitolo, susate il ritaro avevo il computer rotto... Come al solito ringrazio tutti quelli che hanno recensito e mi hanno consigliato e tutti i lettori. Ho inserito dei collegamenti ipertestuali per chi non cogliesse le citazioni... XoXo =)

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6




Anastasia le raccontò tutto. Era strano, seppur la conoscesse solamente da qualche ora sapeva di potersi confidare.
Kelly aveva ascoltato tutta la storia attentamente senza interrompere, intuendo come la ragazza avesse una disperata necessità di sfogarsi.
Le giovane le disse con fare gentile: << Avevi proprio bisogno di parlare. Comunque grazie per la fiducia che riponi in me …>>
Anastasia le sorrise rispondendole: << Non so spiegarmelo, mi ispiri fiducia. Grazie mille per avermi ascoltata senza giudicare.>>
Kelly con gentilezza le rispose facendole l’ occhiolino: <Ravenswood, non sono nella condizione di sentenziare su qualcuno.>>
La padrona di casa ridendo,come non faceva da tempo, la rispose: << Ti adoro, seriamente. Ora decidiamo che cosa guardare ho proprio voglia di distrarmi con un bel telefilm. Posso proporre Arrow? O The Vampire Diaries? Qualsiasi cosa della The CW , ho voglia di vedere un bel po’ di addominali.>>
Kelly esaltata le rispose: << Non si rinuncia mai ad una bella visone. Comunque in quanto ad addominali anche Teen Wolf non è da meno.>>
Le due ragazze stavano per caricare lo streaming quando suonarono alla porta. Anastasia prontamente si diresse ad aprire dicendo: << Devono essere le pizze.>>
Una volta pagato il fattorino e preparato il necessario per una cena davanti alla televisione erano pronte ad iniziare la loro maratona di serie tv.
Poco prima di iniziare l’ ospite le chiese: << Scusa se ritardo, ma ho una domanda riguardo alla tua storia. Tu lo ami ancora?>>
La domanda della giovane aveva scatenato in Anastasia un potente vortice di ricordi che la riportarono prepotentemente nel suo passato.

FLASHBACK



La scuola per quel giorno era finita ed Anastasia doveva correre alla sua abitazione. Da quando sua madre era costretta a letto tutti i lavori di casa erano una sua responsabilità.
Solo pochi mesi prima ad Elisabeth Reynolds era stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin . Purtroppo la diagnosi tardiva lo aveva reso inoperabile e resistente alle cure. Adesso alla donna non restava che attendere la sua morte.
La giovane liceale si era ritrovata a dover badare ad una madre malata terminale e ad un padre che, sconvolto dalla notizia della futura vedovanza, passava i suoi giorni e le sue notti ad ubriacarsi.
Ma quel giorno sarebbe stato diverso, entrando in casa la ragazza sentì la mamma ridere, spensierata come non lo era da tempo. Nella camera da letto padronale ella vide la donna conversare amabilmente con Sebastian.



Notando la sua presenza nella stanza Elisabeth le disse: << Bambina mia, finalmente sei arrivata. Ti stavamo aspettando. Ho elaborato un piano e avevo bisogno di aiuto, così il tuo fidanzato si è gentilmente offerto di aiutarmi. Oggi hai la giornata libera e Sebastian ti porterà a divertirti. Non puoi assumerti tutto il peso della mia malattia. Non è colpa tua se ho sposato un uomo troppo debole per sopportare la morte della moglie per il bene di sua figlia.>>
Anastasia provò ad opporsi al volere materno: << Ma mamma, non posso allontanarmi. Se stessi male e io non ci fossi?>>
La donna con fare pacato e materno le rispose: << Sto bene come mai prima d’ ora. Vai e divertiti. Se ti fa stare più tranquilla puoi chiedere alla vicina di venirmi a controllare. Sei giovane, non puoi farmi da colf e infermiera quindi non ammetto repliche.>>Anastasia stupita dalla forza d’ animo dimostrata dalla madre cedette: << Ok, ma per qualunque cosa chiama. Ciao, ti voglio bene.>>
La donna sorridente rispose: << ti voglio bene anche io. Arrivederci Sebastian.>>
Il ragazzo prontamente le rispose cordialmente: << Arrivederci signora Reynolds.>>
Ella fingendosi alterata gli apostrofò: << Quante volte devo ripeterlo? Chiamami Elisabeth.>>
Il giovane sorridendo le rispose: << Allora… Arrivederci Elisabeth.>>



Sebastian decise di portare la sua ragazza ad un luna park lungo l’ Hudson.
Egli aveva pensato che il modo migliore per farle vivere un giorno spensierato fosse farla ritornare bambina. Riuscì nel suo intento facendola divertire come non faceva da tempo.
A fine giornata, dopo romantici giri sulla ruota panoramica ed entusiasmanti corse sulle montagne russe, Anastasia gli disse: << Non potrò mai ringraziarti abbastanza per oggi. Per una volta sono stata solo una ragazza con un fidanzato meraviglioso. È la giornata più bella della mia vita. >>
Ma la giovane si sbagliava, presto sarebbe diventato il suo giorno peggiore.
La coppia arrivò in tempo per ascoltare i paramedici dichiarare il decesso di Elisabeth dopo aver tentato di rianimarla.
E fu come un attimo, tutto il suo mondo le crollò addosso . Alla giovane non restò altro da fare che piangere disperata tra le braccia di Sebastian.
In quel pianto incanalò il dolore per la perdita e l’ odio per se stessa causato dal fatto che mentre la sua mamma moriva lei era a divertirsi

FINE FLASHBACK



Anastasia fu richiamata dal profondo della sua psiche dalla voce della sua futura coinquilina.
Kelly le stava dicendo: Non c’è bisogno che tu risponda. È ovvio che è un si.>>
La giovane si limitò a sorriderle, aveva ragione, fin troppa. Lo amava ancora infinitamente e gli sarebbe sempre stata grata per aver fatto tutto il possibile per starle vicino.


Personaggi:

Holland Roden as Anastasia

Nathaniel Buzolic as Sebastian

Britt Robertson as Kelly

 Sarah Rafferty as Elisabeth Reynolds

Nota dell' autrice:

Ecco il nuovo capitolo... Leggete e commentate, spero vi piaccia... Buona lettura ...
XoXo Giua

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7





Sebastian non sapeva cosa fare. Era passato un mese da quando aveva saputo l’occupazione di Anastasia e da allora riuscito unicamente a ridurre al minimo le sue prestazioni notturne. Ma le pressioni di Alexej erano sempre più forti, la Fenice era l’ “ATTRAZIONE” principale delle serate del Valeyard.
La riduzione delle sue ore lavorative implicava una perdita nei profitti. Non sapeva per quanto ancora potesse tenere i suoi maneggi all’ oscuro del padre. Tutta quella situazione stazionava in un equilibrio precario e presto sarebbe crollato tutto, sommergendolo.
Non riusciva a smettere di pensarci, ma era stanco di farlo continuamente. La situazione era più stressante di quanto si potesse immaginare. Se almeno il suo amico non fosse così in ritardo. Peccato che per lui arrivare in orario fosse un optional.
Ma ecco che ad un tratto Sebastian scorge il tanto atteso ritardatario varcare la soglia. E facendogli un cenno attirò la sua attenzione per farsi raggiungere al tavolo.
Una volta che il ragazzo gli fu abbastanza vicino gli disse: << Matthew ogni volta che ci vediamo arrivi sempre più in ritardo.>>
Egli sorridendo gli rispose: << Ti chiedo scusa, ma per una volta non è colpa mia. Quelle due pazze mi hanno incastrato a fare le grandi pulizie. Mi chiedo perché mai viva con due donne. >>
Il commensale perplesso gli chiese: << Come mai non vivi con i tuoi genitori? O in uno dei palazzi di tuo padre? Invece dividi un appartamento con altre due ragazze e per di più a “Brooklyn”. >>
Il giovane proferì: << Non fare la Blair Woldorf della situazione. >>
Notando la faccia perplessa dell’ amico alla citazione telefilmica si scusò con un sorriso sognante: << Scusa sto frequentando troppo Kelly. Comunque io e mio padre non abbiamo più contatti da quando ho rinunciato ad entrare nel vostro buisness. Non mi pento della mia scelta. Il fondo fiduciario che mi ha lasciato mio nonno mi permette di fare ciò che amo. Non capisco come tu possa essere entrato in affari con i nostri padri. Tu non sei così. Perche hai deciso di “prendere il tuo posto nell’ azienda di famiglia”? Fino a poco tempo fa eri sicuro di non volerne fare parte, ti eri anche iscritto a medicina. Cosa è cambiato? >>
Dopo il lungo monologo Matt iniziò a mangiare per dare a Sebastian il tempo per rispondere.
Il giovane dopo un lungo silenzio si decise a dare una risposta alle domande dell' amico: << Non ho più niente da perdere. >>
Il ragazzo lo guardò perplesso: << Cosa vorresti dire? Parla, sei più criptico di Rafiki. >>
Il ventenne spronato dall’ amico parlò: Prima avevo l’ amore con la mia anima gemella, volevo costruire il resto della mia vita con lei. Ora non mi appartiene più. >>
Matt cercò di spronarlo: << Hai vent’ anni, la tua vita non è finita. Non invischiarti ancora di più in quel mondo. Presto o tardi troverai una ragazza che ti farà battere nuovamente il cuore. >>
Dopo una breve pausa, riprese: << Ho appena avuto un’ idea brillante, dovremmo organizzare un’ uscita a quattro con le mie coinquiline. Devi ricucire i rapporti con il genere femminile. >>
Sebastian con uno sguardo rassegnato disse: << Va bene, accetto. Ma solamente perché sono un buon amico e so che vuoi un appuntamento con Kelly. >>
Il ragazzo tentennò: << Forse. Ma nonostante la mia cotta, credo che tu e Anastasia siate fatti l’una per l’ altro. >>
Il giovane si sorprese per quel nome e l’ amico notandolo gli chiese: << Cosa c’è? >>
Egli sorridendo gli rispose: << Nulla. Diciamo solo che non sarà facile avere un appuntamento per dimenticare una ragazza con una che ha il suo stesso nome.>>
Il pranzo proseguì piacevolmente ma i due non parlarono più di argomenti così impegnati.

Dopo aver finito di mangiare e salutato il suo commensale, Sebastian si recò al Valeyard .



Il giovane stava controllando dei documenti quando qualcuno entrò di prepotenza nell’ ufficio. Egli alzò gli occhi pronto ad insultare chiunque avesse compiuto tale impudenza. Ma il suo sguardo incrociò il volto di suo padre.
L’ uomo si mostrava pericolosamente alterato, facendo presagire al figlio di essere in grossi guai.


Personaggi:

Nathaniel Buzolic as Sebastian


 Matt Smith as Matt


Patrick Dempsey as Cristopher Baskerville (padre di Sebastian)

Nota dell' autrice:

Scusate per il ritardo. Come al solito grazie mille a tutti quelli che stanno seguendo questo racconto e a Once e Yuzuki per le loro recensioni.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8




Sebastian era agitato, suo padre non era troppo propenso al perdono. Inoltre da bravo criminale non si poneva troppi problemi ad uccidere chi non eseguiva gli ordini.
L’uomo non diceva nulla, lo guardava solamente con gli occhi pieni di rabbia, disprezzo e delusione. Il giovane era terrorizzato, sapeva bene di cosa era capace, non aveva il coraggio di guardarlo in volto tanta era la sua paura.
Ma ad un tratto, come un’illuminazione egli rivide Anastasia, la sua amata. E la paura svanì.
Sebastian alzò il viso, negli occhi balenava una luce strafottente mentre apostrofava al padre: << Che cosa aspetti? Elencami tutti i miei errori. Dimmi di quanto sono indegno della tua eredità malavitosa. >>
Il padre, guardandolo con aria truce, disse con voce gelida, quasi atona: << No, ho sbagliato io. Chiaramente non sei degno di quest’onore. >>
Il giovane urlava, anni di soprusi e odio represso stavano tornando prepotentemente a galla: << Onore? Tu non sai cosa sia l’onore. Costringermi ad entrare nella tua organizzazione è una condanna. Io non sono come te. Io non sono co te. Io sono migliore di così.>>
L’uomo chiaramente alterato gli apostrofò: << È vero non sei come me. Sei solo uno stupido ragazzino. Ti basta che una puttana ti faccia gli occhi dolci e tu rischi di rovinare tutto il mio lavoro. Sei solo un debole. Una ragazzina ti apre le gambe e tu distruggi tutto ciò per cui ho lavorato. Un vero uomo non ha rimorsi di coscienza.>>
Il ragazzo era pronto a lottare niente e nessuno avrebbe potuto parlare male della sua Anastasia : << Taci, tu non sei un vero uomo. Sei solo un bastardo, uno sporco sfruttatore. >>
Mr. Baskerville oramai aveva perso tutta la sua pazienza e con il volto livido di rabbia urlò al figlio: << Come ti permetti? Io sono tuo padre esigo rispetto. Sei solo un bambino viziato. Dovresti essermi riconoscente, i soldi, il potere, li hai solo per merito mio. Tu sei solo uno scarafaggio ed io sono pronto a schiacciarti. Hai questo lavoro solo per mia gentile concessione . Pensi che il fatto di essere mio figlio possa permetterti di disubbidirmi e di trattarmi irrispettosamente? Ti sbagli, o ti rimetti in riga subito o ti punirò. Posso assicurarti che la seconda opzione non è piacevole, comprende la morte. >>
Il tono dell’uomo era diminuito man mano mentre parlava, fino a diventare un gelido sussurro sibillino.
Sebastian era sul punto di rispondere a tono, pronto a non farsi intimorire. Quando ad un tratto un’idea gli balenò in testa. Qualora fosse stato in grado di attuarla avrebbe significato che sia lui che Anastasia potevano avere la speranza di un futuro sereno. Ma per farlo doveva indossare una maschera. Doveva sembrare dispiaciuto, realmente intenzionato ad ottenere il perdono paterno. Così il giovane a bassa voce con tono sottomesso e caricò d’umiltà disse: << Scusami papà. Ti chiedo perdono e mi rimetto al tuo giudizio. Se decidessi di graziarmi ti prometto che farò questo lavoro al meglio. Sarò riconoscente per quest’onore e non verrò meno ai tuoi ordini. >>
Il padre guardandolo con orgoglio disse: << Finalmente sei rinsavito. Sei mio figlio, è ovvio che ti perdono. Ma ti avviso, se dovesse risuccedere, non sarò così magnanimo. E comunque per qualche tempo ti terrò d’occhio. >>
Sebastian sorrise soddisfatto, egli non immaginava neanche cosa lo aspettava. Tutta la sua boria sarebbe presto svanita e non lo sospettava nemmeno.




Più tardi il giovane era in un ufficio dell’ FBI, si era offerto di collaborare per far incriminare il padre.
L’agente lo stava guardando interdetto, poi interruppe il silenzio creatosi quando il ragazzo aveva spiegatole sue intenzioni: << Senti, sarò sincero. È da anni che cerchiamo di incastrare Christopher Baskerville. Ma ho paura che tu possa cambiare idea, se ti incammini in questo percorso non potrai tornare indietro. Non può essere una ripicca del tipo: “ papà non mi ha comprato la Lamborghini e ora io lo denuncio”. Devi avere dei motivi più profondi e conoscenze approfondite. >>
Sebastian, sostenendo con sicurezza lo sguardo dell’ uomo, gli rispose: << Per le informazioni stia tranquillo. Mio padre mi ha promosso a capo degli affari newyorkesi. So tutto quello che serve. Ma ad un patto. >>
Il detective ancora stupito da tale inaspettata rivelazione gli chiese: << Cosa vorresti? >>
Egli mantenendosi freddo gli disse: << Nessuna ritorsione sulla mia fedina penale e due biglietti di sola andata per il programma protezione testimoni. Mio padre non si farà problemi a ordinare la mia morte. Se mi promette questo, tutte le informazioni di cui necessita saranno sue. >>
L’uomo sorridendo, finalmente sicuro della riuscita dell’operazione gli confermò: << Tutto ciò che vuoi. Ma posso chiederti perché ti servono due biglietti? >>
Sebastian sorridendo rispose: << Perché ad ogni cattivo ragazzo serve una principessa per redimersi.>>
Detto ciò uscì dall’ufficio lasciando perplesso l’agente dell’ FBI.



In un’ altra parte della città una sconvolta e impaurita Anastasia era seduta in uno studio con un uomo dall’ aria comprensiva.
La giovane con voce rotta dal pianto chiese disperata: << Com’è possibile? Mi avevano assicurato che non ci sarebbero stati rischi. >>
L’adulto con fare quasi paterno le disse: << Non so come spiegarmelo.>>
Ella ipotizzò tristemente: << Immagino sia troppo tardi per fare qualcosa, vero?>>
<< Temo di si.>> le confermò tristemente.

Personaggi:

Holland Roden as Anastasia

Nathaniel Buzolic as Sebastian

Patrick Dempsey as Cristopher Baskerville

Agente dell' FBI as Tim Dekay

Uomo sconosciuto as William Petersen

Nota dell'autrice

Vi chiedo umilmente perdono per l' imperdonabile ritardo , purtroppo avevo il computer rotto. Spero vi piaccia il nuovo capitolo ormai manca poco alla fine e cercherò di pubblicare con più frequenza. Buona lettura :* ....
                                                  

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9




Era stato difficile, ma finalmente Matt era riuscito ad organizzare il tanto agognato appuntamento a quattro. Le due ragazze si erano agghindate al meglio per la serata. Anastasia voleva distrarsi dalle recenti notizie che la avevano stravolta. Kelly, invece, voleva sfruttare al meglio l’incontro per approfondire i suoi nascenti sentimenti per Matt.
I tre coinquilini entrarono nel ristorante ridendo e scherzando. Il primo a notare Sebastian fu il ragazzo, che gli fece un cenno di saluto. La rossa vedendo il gesto dell’amico si rivolse nella stessa medesima direzione e ciò che vide la immobilizzò. E lo stesso fece lui vedendola. Kelly avvertendo il gelo che si era creato capì che non si trattava di un caso di omonimia. Per quanto improbabile, il migliore amico di Matt era allo stesso tempo, il grande amore di Anastasia.
L’unica cosa che la ragazza voleva, era scappare il più lontano possibile da lì, ma non poteva. Se voleva essere una buona amica doveva restare e comportarsi civilmente, ignorando i sentimenti contrastanti che Sebastian le provocava. Decise così di comportarsi in modo impeccabile.
Gli si avvicinò con fare deciso, ignorando la strana sensazione alla bocca dello stomaco che le provocava nelle viscere. La verità era che lui era come il fantasma del suo passato e lei si vergognava terribilmente delle sue scelte di vita. S’immaginava come sua madre sarebbe delusa da lei. Ma doveva farsi forza, era troppo orgogliosa per tornare indietro.
Matt, notando la distanza tra i due ridursi, fece per avvicinarsi ma Kelly lo trattenne, intuendo che i due avessero bisogno di privacy.
Anastasia, una volta vicina al ragazzo gli disse: << Noi non ci parliamo da nostro ultimo litigio, da quando sono tornata al Valeyard ci ignoriamo civilmente. Ma, come saprai, questa serata è importante per Matt e Kelly e non ho nessuna intenzione di rovinarla. Quindi accantoneremo temporaneamente i nostri problemi. Converseremo amabilmente e non litigheremo. Ma soprattutto faremo di tutto per far mettere insieme quei due. >> Detto ciò s’incamminò con passo deciso verso il loro tavolo.
Il giovane la osservava con un sorriso e con l’amore negli occhi, chiedendosi come fosse possibile che il suo sentimento nei suoi confronti continuasse ad aumentare.


Una volta terminato l’appuntamento Sebastian si congedò dagli altri ragazzi: << Vi ringrazio per la compagnia. È stata una bellissima serata. Ora scusatemi, ma devo andare al lavoro. Oggi non posso proprio assentarmi. >>
Anastasia prontamente gli disse: << Aspetta, vengo con te. Matt, Kelly grazie per la bella serata. Continuate pure senza di noi. A domani. >>
Il giovane Baskerville, preoccupato, le chiese : << Perché? Oggi era il tuo giorno libero. >>
Il motivo della sua ansia era da reperire nel grande blitz in programma per quella sera al Valeyard. Finalmente tutto il lavoro fatto per arrestare il padre sarebbe valso a qualcosa. Ma era una serata pericolosa, ci sarebbero state decine di uomini armati pronti a sparare. Non poteva rischiare che la ragazza fosse in pericolo di vita.
Anastasia rispose: << Mi ha chiamato Alexej, Victoria è malata e devo sostituirla. >>
Sebastian non sapeva come fare, se le avesse vietato di andare l’avrebbe insospettita, inoltre non avrebbe mai ubbidito all’ordine. Ma ci provò ugualmente, la sua vita era troppo preziosa per metterla in pericolo. Così le disse: << Ti hanno informata male. Oggi non c’è bisogno di te. Torna pure a casa. >>
Contro ogni previsione del giovane, la ragazza acconsentì senza protestare e senza chiedere. Ma era stata una vittoria troppo semplice , ci doveva essere un trucco.



Egli lo capì quando , poco dopo il suo arrivo al Valeyard, mentre lottando per tenere a freno l’ansia crescente, la vide entrare a passo sicuro nel locale. Ora non poteva più fare nulla.


La rossa non aveva creduto nemmeno per un secondo al suo ex, ormai sapeva quando mentiva. Poteva risultare testardo ed ostinato ed ella sapeva che affrontarlo a voce non avrebbe portato a nessun risultato. Inoltre Mr. Baskerville era stato chiaro, qualunque cosa le avesse detto il figlio, lei doveva sempre presentarsi al lavoro. L’unica soluzione era essere più furba di lui.
L’ora x era quasi giunta, il momento era proficuo, le ragazze si stavano preparando, anche se alcune avevano già iniziato ad offrire i loro servigi, i clienti compravano droghe per allietarsi maggiormente e gli uomini dell’organizzazione giravano armati fino ai denti.
Ad un tratto, le sirene delle volanti ed un forte boato. L’FBI era arrivato.
Tutto accadde in un attimo che sembrava eterno. Sebastian era paralizzato, stava accadendo ciò che sognava da tutta la vita, ma non riusciva a scacciare un brutto presentimento.
Lì in mezzo alla sala, tra urla e proiettili, non riusciva a dominare la sua ansia.
Ad un tratto lo vide, suo padre era davanti a lui con la pistola carica e pronta a sparargli. L’uomo lo guardava con gli occhi spiritati e carichi d’ira, la faccia deforme dalla rabbia. Il giovane sapeva cosa stava per accadere, ma non riusciva a fare null’altro che guardarlo in viso, con il cuore libero dai rimpianti.
Anastasia vide la scena, sentendo tutto quel trambusto era uscita dai camerini per vedere cosa stava succedendo, e si sentì gelare il sangue nelle vene. Con il tempo aveva imparato a conoscere Cristopher Baskerville e sapeva che non avrebbe esitato ad uccidere suo figlio, probabilmente ritenuto colpevole per il blitz. Ma lei non poteva permetterlo, lui era l’amore della sua vita, doveva vivere. Così con uno scatto fulmineo, quasi innaturale, si pose a scudo dell’amato, poco prima che il colpo mortale partisse.
È sconvolgente come una cosa importante come la vita potesse svanire in pochi secondi.
Il corpo quasi esanime della ragazza ricadde all’indietro ritrovandosi tra le braccia di Sebastian. E così, prima di esalare l’ultimo respiro, sorrise, felice che il suo ultimo ricordo fosse il viso del giovane. Avrebbe voluto parlargli per dichiarare tutto il suo amore e la sua riconoscenza, ma il proiettile troppo vicino al cuore non glielo permise.
Si dice che quando si muore la vita ci passi davanti agli occhi. Quella sera morirono in tanti, agenti e criminali, così diversi ma resi infelicemente identici dal tristo mietitore. Alcuni di loro, nel momento del trapasso, pensarono alle loro scelte, giuste o sbagliate che fossero, altri pensarono ai loro cari o ad un gesto gentile che avevano ricevuto.
Per tutta la vita si fugge dalla morte, ma quando giunge la propria ora la paura svanisce. Non ci sono né rabbia né rimpianti, si accetta la fine con il cuore libero da brutti sentimenti. Anche Anastasia, nei suoi ultimi istanti, era felice perché aveva amato, ricambiata, qualcuno di speciale. Ma soprattutto perché , mentre chiudeva gli occhi, la aveva vista.
Lei era lì.
La sua mamma era lì ad aspettarla a braccia aperte, pronta a consolarla come faceva quando da piccola aveva gli incubi. Perché, per quanto avesse accettato quello che stava per accadere, esso rimaneva uno dei suoi peggiori incubi. Sorrise dolcemente e poi semplicemente spirò.


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I look delle ragazze :


Per Anastasia


Per Kelly

Personaggi:


 Holland Roden as Anastasia

Nathaniel Buzolic as Sebastian


 Matt Smith as Matt


Britt Robertson as Kelly


Patrick Dempsey as Cristopher Baskerville


Sarah Rafferty as Elisabeth Reynolds

Note dell'autrice:


Eccoci e quasi finita, ormai manca solo l'epilogo. Come al solito grazie ai miei lettori e alle gentilissime ragazze che hanno recensito questa storia. Alla prossima...
Bye bye =)

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