Voce del verbo amare.

di Blueorchid31
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Ricordare ***
Capitolo 3: *** Cap 2 - Ricominciare ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Scoprirsi ***
Capitolo 5: *** Cap.4 - Contare ***
Capitolo 6: *** Cap.5 - Ripartire da zero ***
Capitolo 7: *** Cap.6- Mentire ***
Capitolo 8: *** Cap.7- Lasciare ***
Capitolo 9: *** Cap.8 - Accettare ***
Capitolo 10: *** Cap.9 - Riflettere ***
Capitolo 11: *** Cap.10- Il piano di Ino Fase 1 ***
Capitolo 12: *** Cap. 11 - Fase 2 ***
Capitolo 13: *** Cap.12 - Fase 3 - Parte 1 ***
Capitolo 14: *** Cap. 13 - Fase 3 - Parte 2 ***
Capitolo 15: *** Cap.14 - I've got the power ***
Capitolo 16: *** Cap.15 - La verità ti fa male lo so ***
Capitolo 17: *** Cap.16 - Sei bellissima ***
Capitolo 18: *** Cap.17 - Lezioni d'amore ***
Capitolo 19: *** Cap.18 - Road to Sakura ***
Capitolo 20: *** Cap.19 - Trattengo il fiato ***
Capitolo 21: *** Cap.20 - Sasuke Uchiha non conosce le mezze misure ***
Capitolo 22: *** Cap.21 - Interrogatori e assi nella manica ***
Capitolo 23: *** Cap.22 - Esci da quel corpo ***
Capitolo 24: *** Cap.23 - Senza di te mi manca l'aria ***
Capitolo 25: *** Cap.24 - Guardami Sakura ***
Capitolo 26: *** Epilogo ***
Capitolo 27: *** Storia in revisione ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Carissimi lettori,

ecco a voi il Prologo revisionato. :-) Ho mantenuto le note autrice dell'epoca, ma erroneamente ho cancellato completamente il primo capitolo e tutte le rec. Chiedo perdono umilmente, a volte sono un vero disastro. Vi prego di leggere l'ultimo capitolo per delucidazioni in merito a questa mia follia.





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Prologo




Il loro più grosso problema era sempre stato " comunicare ".
Un verbo conosciuto e utilizzato dalla stragrande maggioranza degli esseri viventi, ma che qualcuno, per dispetto a lei sicuramente, aveva volutamente dimenticato di inserire sotto la lettera C del vocabolario degli Uchiha.
In realtà cominciava a pensare che oltre ai verbi tacere, borbottare o, in casi estremi, rispondere e controbattere sinteticamente, il vocabolario del Clan più contorto della storia di Konoha non prevedesse altro.

Considerando, poi, che la lunghezza media delle frasi che lui pronunciava andava dalla semplice esclamazione monosillabica alle tre, barra quattro parole scarse, il suo lessico era facilmente catalogabile in una pagina.

Il resto erano idiomi pressoché incomprensibili che anche la buon anima di Itachi avrebbe fatto fatica a interpretare.
Partendo proprio dalla lettera ''C'' , l'unica parola realmente significativa era " Clan " : il maledetto clan con il suo stramaledettissimo ventaglio che era costretta a ricamare persino sui boxer. Sotto la ''N'' si annoveravano parole come "noiosa" e " no" : la prima era la sua preferita, le aveva dato quell'appellativo in tenera età e anche adesso che erano cresciuti era solito chiamarla con quel tenero vezzeggiativo, la seconda era la risposta la ogni domanda. Sotto la ''I'' : "incapace" e "inetto", in pratica chiunque non fosse lui . La ''B'' poi era dedicata totalmente a Naruto "Baka " e così anche la ''D'', "Dobe", e la T di "Testa quadra", che racchiudeva in una sola volta, straordinariamente, un sostantivo e un aggettivo. Sotto la lettera ''V'', la parola che aveva condizionato tutte le scelte della sua vita: "Vendetta". La ''H'' rappresentava l'ultimo suo delirio di onnipotenza quando, giunto sul campo di battaglia, aveva comunicato con una presunzione e una tranquillità da camicia di forza che sarebbe diventato "Hokage", pretendendo che tutti i presenti accogliessero la sua proclamazione con giubilo perché in fondo cosa poteva mai esserci di così strano: aveva solo dichiarato di volerlo distruggere dopotutto.
Tuttavia il suo lessico era ricco di esclamazioni e versi unici : "Tsk" ,"Tze", "Mh" , quest'ultimo ripetuto due volte ogni qual volta fingeva di ascoltare un discorso di cui non poteva fregargliene assolutamente niente.

Per non parlare della mimica facciale pressoché inesistente. Se non fosse stato che il suo viso risultava, in una sua ipotetica classifica, tra i più belli e interessanti dell'intero Villaggio o meglio dell'intero universo, l'avrebbe potuto apostrofare come intellegibile e inespressivo, al pari di una testa d'alce attaccata al muro di un capanno di caccia.
Anche in questo caso, c'erano delle rare eccezioni che, vivendo a contatto quotidianamente con lui, aveva scoperto e registrato nella sua memoria. Nella sua top list in ordine vi era :" lo sguardo da pazzo omicida", il suo preferito; glielo aveva regalato un paio di volte, mentre tentava subdolamente di ucciderla; "il sopracciglio sinistro alzato", la sua unica espressione di stupore o disappunto, solitamente accompagnato da una delle esclamazioni prima elencate; "lo sguardo da bel tenebroso" che adottava nei momenti di riflessione o quando si perdeva nei suoi pensieri più tormentati che, a suo parere, la maggior parte delle volte lo portavano a pensare a quante cose stupide avesse fatto, o almeno se lo augurava; " le mani intrecciate davanti alla bocca" : attenzione!!! Piano malefico in corso di elaborazione.

Analizzando le labbra, infine, considerando che non le usava per parlare, né per sorridere, se non fosse stato per quell'odioso ghigno che talvolta le faceva leggermente incurvare e che solitamente non prometteva nulla di buono, potevano considerarsi come quelle di Kakashi... invisibili a molti.
Non era solito ridere. L'unica risata che riusciva a ricordare era quella satanica nel Paese del Ferro che aveva ovviamente cercato di rimuovere dalla sua mente. Spesso si limitava a sbuffare o a utilizzare il suo ghigno mostrando quel briciolo di ilarità che si nascondeva dietro a quell'apparente facciata da musone depressoide.
Si chiedeva spesso cosa l'avesse spinta a innamorarsi di lui. Lei che era il suo esatto opposto : solare, logorroica e rumorosa.
In termini prettamente medici Sasuke risultava un sociopatico disadattato con tendenze alla schizofrenia e alle manie di persecuzione. In pratica un intero tomo di psicanalisi comparata in un unico uomo.
«Pensi di rimanere lì a fissarmi ancora per molto?» le chiese distrattamente con tono fermo, quasi alterato.
Nove parole. Aveva usato nove parole. Uno di quegli eventi da segnare sul calendario come quando a tuo figlio nasce il primo dentino o inizia a camminare.
Nove parole. Un record assoluto nelle ultime settimane o forse nell'intero mese.
Se avesse avuto una cartella clinica sottomano avrebbe riportato questa nota: "Il soggetto ha pronunciato una frase di senso compiuto composta da nove parole " .

Il problema era che se anche Sasuke si fosse autoinferto un elettroshock con il suo chidori, non vi era la certezza che tornasse normale.
Normale... che aggettivo sopravvalutato! Avendo a che fare con lui non sapeva più cosa significasse la normalità. Lui era l'anormale per antonomasia, l'eccezione che conferma la regola.
Talvolta credeva che fosse lei la psicopatica e non lui.
Lei lo aveva perseguitato in età infantile, tormentato durante l'adolescenza, raggiungendo l'apice dell'umiliazione umana urlandogli piangente i suoi sentimenti per poi essere dolcemente tramortita e scaricata come una barbona su una panchina, inseguito in età quasi matura toccando anche in quel caso dei picchi di umiliazione non indifferenti, e adesso era lì, con un libro di anatomia patologica aperto sul tavolo della cucina da diverse ore che proprio non voleva saperne di farsi leggere, e fissava la sua personalissima cavia da laboratorio, la sua Treccani umana della psichiatria che sedeva comodamente sul divano, assorto nella lettura di un rotolo, muto e immobile – come sempre.
«Sakura» la chiamò senza neanche alzare lo sguardo. La sua voce profonda e dura, dolce musica per le sue orecchie. In molti pronunciavano il suo nome, ma non come lui. Lui aveva un modo unico.
«Mi stai ascoltando?» le chiese, trafiggendola questa volta con i suoi occhi neri come la pece.
Tre parole.
" Il soggetto dopo un inatteso miglioramento è regredito. "
«Ero sovrappensiero» gli rispose, ritornando a inchiodare gli occhi sul libro.
«Tsk» sibilò lui come nella migliore delle tradizioni.
«Esprimiti!» lo invitò Sakura che, da un po' di tempo, aveva intrapreso la disperata missione di renderlo un individuo parlante.
Sasuke riavvolse velocemente il rotolo e lo posò sul tavolino del salotto.
«Se continui così non supererai mai l'esame» le disse con tono calmo, palesando tutto il suo disappunto per la sua scarsa concentrazione.
Già...il maledetto esame di Tsunade.
Da quando la guerra era finita i Cinque Kage, avendo saggiato il brio dell'Alleanza ninja, erano stati colti dalla sindrome dei figli di fiori, esaltando in tutti i modi i sentimenti di fratellanza e unione.
Oltre a organizzare settimanalmente inutili feste per celebrare la fine della guerra, un mero pretesto per ubriacarsi e gozzovigliare – tranne per il Kazekage che assisteva attonito alla decadenza degli altri quattro – avevano deciso di cementare ulteriormente i nuovi rapporti, relativamente amichevoli, con degli scambi culturali. Erano stati inviati a Konoha, quindi, dal Paese della Nebbia, il medico personale del Raikage, Kato e il suo seguito di imbecilli spocchiosi convinti di essere i nuovi gotha della medicina ninja.
Kato aveva proposto di sottoporre i ninja medici di Konoha a una prova scritta e una orale per constatare la preparazione e Tsunade aveva stranamente accettato nonostante le rimostranze di molti. Ma in nome della fratellanza e dell'unione tra popoli era necessario questo sacrificio.
Trovava estremamente ingiusto che anche lei, un Sennin, la detentrice dell'eredità del Quinto Hokage, fosse stata costretta come gli altri a partecipare a quella buffonata. Tsunade la convinse che in quel modo avrebbe dato il buon esempio agli altri e che fosse di vitale importanza mantenere ottimi rapporti con gli altri Paesi, data la fantastica esperienza che li aveva accomunati: la guerra mondiale.
Era assurdo pensare che quell'evento appena terminato avesse scatenato così tanti cambiamenti in così tante persone – tranne in Sasuke, ovviamente.
Se non fosse stato per il toccante e inatteso discorso del Kazekage, un altro caso clinico salvato in corner da Naruto dalla totale follia omicida, Madara avrebbe vinto a mani basse. Il rosso bambino prodigio era riuscito a convincere, all'inizio della guerra, non si sa come, gli ottantamila ninja kamikaze a superare gli odi atavici e le diversità diventando un grande famiglia di condannati a morte certa.
Tutti fingevano di amare gli altri, nebbia e pioggia, fuoco e acqua , uniti dalla vittoria sul cattivone di turno che poi in realtà era stato sconfitto da lei, Sasuke e Naruto... anzi per essere precisi da Sasuke e Naruto con qualche piccolo intervento da parte sua che, pur non avendo discendenze divine come gli altri due, se l'era comunque cavata in modo decoroso.
Poi era avvenuto l'impensabile…
Lei sfinita dal combattimento, con il chakra ai limiti storici, era riversa per terra non riuscendo a muovere un muscolo.
Lui le si era avvicinato. Nell'occhio destro lo sharingan e in quello sinistro il rinnegan ancora attivi.
" Ecco. Adesso mi uccide e fa credere a tutti che sia stato Madara " aveva pensato.
Quando lui, dopo averla offesa e denigrata con ogni tipo di aggettivo e sostantivo – perché quando voleva sapeva parlare – dall'inutile alla debole passando per seccatura e impiccio, l'aveva sollevata e presa tra le sue possenti braccia, era rimasta talmente sorpresa che d'istinto le sue labbra si erano mosse, producendo un ''Sasuke-kun'' schifosamente melenso e adorante che sapeva tanto di " Oh mio unico Dio e salvatore! ".
Dopo alcuni metri lui e il suo orgoglio smisurato avevano avuto un tracollo e una delle sue gambe aveva ceduto. Dopotutto aveva appena combattuto contro un pazzo furioso con poteri illimitati, quindi era anche plausibile che fosse provato.
Un altro "Sasuke-kun" meno melenso del primo, con una nota di ovvia preoccupazione , era uscito spontaneamente dalle sue labbra.
L'aveva posata gentilmente per terra e si era messo a sedere al suo fianco con un braccio posato su un ginocchio.
Stranamente intorno a loro non c'era nessuno... erano tutti troppo presi a ringraziare i Kami di non essere morti o rinchiusi in un eterna illusione.
Erano soli, loro due, seduti sulla polverosa e arida terra intorno Konoha.
"Ora o mai più" si era detta Sakura e prendendo il coraggio a due mani aveva iniziato a parlare.
«Sasuke-kun» aveva ripetuto per l'ennesima volta, ma con grinta e decisione, anche se temeva che forse avrebbe potuto ammazzarla, per passare il tempo, prima di riprendere il cammino verso Konoha.
«Lo so Sakura» l'aveva interrotta lui con voce stanca e lo sguardo perso verso l'orizzonte.
"Cooosa, sai?" si era chiesta Sakura, non cogliendo il significato di quelle tre parole che sembravano messe in fila a caso, giusto per dire qualcosa e bloccare il sermone sdolcinato che lei si stava apprestando a rifilargli.
In realtà quello era stato il suo modo per spiegare senza dilungarsi troppo, come nel suo stile, che era a conoscenza del fatto che i suoi sentimenti per lui non fossero cambiati, anzi fossero maturati, e che quello che era accaduto nel Paese del Ferro fosse stato un errore dettato dal suo scarso senno e dalla sua innata propensione a farsi manipolare. Il tutto racchiuso in quelle tre misere parole che neanche un interprete esperto sarebbe riuscito a comprendere.
Sakura, ormai esperta quanto, se non più di Naruto, dello strano modo in cui Sasuke soleva esprimersi, riuscì infine a capire il loro significato.
«Meriti una possibilità di essere felice» aveva buttato lì, senza troppe pretese, a testa bassa, sperando che stessero parlando della stessa cosa.
«Sakura, guardami» aveva replicato lui, voltando lo sguardo verso di lei e in una una frazione di secondo i suoi occhi verdi si erano persi nel suo sharingan e nell'illusione da lui creata.










ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti...
Chi ha avuto modo di leggere "Io respiro " avrà sicuramente capito dalle ultime battute che questo è... il seguito.
Il finale della song doveva essere così...aperto. Doveva dare spazio alla fantasia del lettore che poteva credere sia che l'illusione di Sasuke si avverasse ,sia che invece fosse un enorme bufala inventata per far desistere Sakura dai suoi intenti amorosi.
Poi mi è stato chiesto di dare una risposta alla domanda : " Com'è andata a finire dopo che Sasuke ha proferito le due paroline magiche ? " dopo il bacio e la dichiarazione straziante di Sakura?
Dopo mille perplessità e una bella spintarella da parte di " Manga ", che ringrazio, ho deciso di darvi la risposta.
So che ho ancora una fan da finire e vi sto tenendo un po' sulle spine,ma il capitolo nuovo di " Insieme...per caso " è un po' complicato e avevo bisogno di rilassarmi un attimo con qualcosa di diverso. Prevedo di aggiornare comunque nella giornata di domani.
Ritorno quindi al mio amato Shippuden sperando che la storia vi piaccia.
Attendo i vostri commenti e vi ricordo che il 31 maggio scade il termine ultimo per il pagamento del canone rai...no sto scherzando!!! Scade il termine per l'invio delle trame per il progetto a tre mani con manga e ladyuchiha23. Per chi non sapesse di cosa sto parlando,invito a leggere la fan " Esperimento d'amore " di ladyuchiha23mangasasuk8 ( l'username è composto da tutti e tre i nostri nomi) dove troverete una breve descrizione del progetto e le spiegazioni utili per partecipare.
Kiss kiss



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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - Ricordare ***






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Capitolo 3
*** Cap 2 - Ricominciare ***


Capitolo 2 – Ricominciare



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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - Scoprirsi ***


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Capitolo 3 – Scoprirsi



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Capitolo 5
*** Cap.4 - Contare ***


Capitolo 4



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Capitolo 6
*** Cap.5 - Ripartire da zero ***






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Capitolo 7
*** Cap.6- Mentire ***






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Capitolo 8
*** Cap.7- Lasciare ***






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Capitolo 9
*** Cap.8 - Accettare ***






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Capitolo 10
*** Cap.9 - Riflettere ***


Capitolo 9 - Riflettere


" Baka,che ci fai qui? " esclamò alzando gli occhi al cielo.
Ci mancava solo lui adesso.
Con quale presunzione aveva potuto sperare che fosse lei.
" Sono venuto a chiedere a te e a Sakura-Chan se stasera volete venire a cena da me e Hinata " gli disse facendosi strada da solo fino al salotto.
" Tsk " borbottò. Adesso gli sarebbe toccato anche spiegare tutto alla testa quadra.
" Sakura -Chaaan? " cominciò a chiamarla il biondo a gran voce.
" Non c'è " lo fermò rimettendosi a sedere sul divano.
" Ah...e dov'è ? È andata a fare la spesa ? ....per caso avevi finito i pomodori? Ahahahaha! " sghignazzò sguaiatamente.
" È andata via " rispose con tono brusco che fece immediatamente smettere di ridere il biondo.
" Che significa...è andata via? " gli chiese notando il viso tirato in una specie di smorfia tra l'imbarazzato e il collerico.
" Quello che ho detto...sei sordo per caso? " ringhiò voltando il viso da un lato.
" Cioè...ti ha lasciato? " chiese Naruto incredulo,sbattendo ripetutamente le palpebre.
" Mh " rispose non riuscendo ,per orgoglio, ad ammettere ,all'amico, l'evidenza dei fatti.
" No..dai,non ci credo. Sakura-Chan ti ama ...non può averti lasciato " ribatté il biondo che iniziava a pensare che lo stesse prendendo in giro.

Prese un profondo respiro e non vedendo altra scelta, decise di dirgli come stavano le cose. Probabilmente così il tormento sarebbe finito prima.
" Ha detto che aveva bisogno di una pausa di riflessione " gli confessò sentendo una dolorosa stretta allo stomaco.
" Ah ok....ti ha lasciato! " confermò l'amico.
Il sopracciglio si impennò. Allora aveva capito bene? Se anche il baka ci era arrivato allora le cose stavano davvero così.
" Aspetta un attimo però...hai detto pausa di riflessione..." continuò Naruto massaggiandosi il mento.
" L'erosennin una volta mi raccontò che una delle ragazze che frequentava gli aveva chiesto una pausa di riflessione...In quell'occasione mi spiegò che quella frase se detta da un uomo , significa che ha già un altra e che la storia è davvero finita,ma...detta da una donna ... " e fece una lunga pausa godendo nel tenere sulle spine il suo amico che inconsapevolmente si era teso verso di lui " significa...che se impari ad essere meno stronzo di quello che sei può anche valutare la possibilità di ritornare con te "
" Che razza d'insegnamenti ! " esclamò con disappunto. Anche se in quel preciso frangente,doveva ammettere che risultassero utili.
" Quindi alza il culo da quel divano e vai a riconquistare la tua Sakura-Chan " lo invitò con tono molto serio che prometteva qualche pugno se non lo avesse ascoltato.
" È i..t..le " farfugliò a denti stretti.
" Cosa? " chiese il biondo che non era davvero riuscito a capire cosa avesse detto.
" Ho detto che è inutile!! " ripeté in modo più chiaro e con un tono di voce leggermente più alto volto a perforare il cerume delle orecchie dell'amico.
" Io penso che tu sia davvero un idiota. Sakura - Chan ha fatto benissimo a lasciarti." cominciò a insultarlo.
" Dobe...non sfidare la mia..."
" Si...la tua pazienza,lo so. Sai che ti dico teme? Hai sfidato troppe volte tu la mia pazienza e anche quella di Sakura-Chan. Mi sono sempre chiesto perché non prendesse quel tuo bel faccino e non gli cambiasse i connotati. " continuò imperterrito mentre il sopracciglio Uchiha cominciava a tremare e le sue mani si serravano in un pugno.
" Non sono..."
" Affari che mi riguardano...so anche questo. Ormai è un disco rotto. Guardati intorno..hai una casa enorme ,ma la sua superficie abitabile è pari a quella di un monolocale. Non sei ancora riuscito ad affrontare il passato e sei riuscito a distruggere il presente. E ci vuole una gran capacità.... Ormai ne è passato di tempo ...tutti noi abbiamo perso qualcuno,abbiamo sofferto,ma abbiamo trovato la forza di ricominciare. Hinata piange tutte le notti per Neji,ma non significa che non vada avanti. Non fa la parte della psicotica depressa , non allontana da sé le persone che le vogliono bene,non mi tratta come una nullità...come tu hai trattato Sakura -Chan . Vivevi con lei,lei ti amava e sopportava tutte le tue stramberie...ma sei riuscito a farla andare via. Complimenti teme...davvero un bel lavoro! " concluse il biondo facendogli un finto applauso.
" Hai finito? " gli chiese alla fine dello sproloquio che aveva avuto come risultato solo quello di farlo incazzare.
" Si...ho finito. E adesso me ne vado così potrai piangerti addosso un altro po'" rispose Naruto dirigendosi verso la porta d'ingresso.
Senti' la porta sbattere violentemente e i vasi sulla pensilina dell'ingresso tintinnare.
Era di nuovo solo...

" Maledetto dobe ! " esclamò passandosi una mano tra i capelli e portando la testa all'indietro sullo schienale del divano.
Si era sempre chiesto come facessero lui e Sakura a leggergli dentro. Erano le uniche due persone che lo avevano capito e accettato così com'era. Gli altri lo avevano fatto più per terrore o opportunismo.
Le parole di Naruto,per quanto dette da lui, di natura poco attendibile, erano dannatamente vere... Ma come poteva fare per rimediare ai suoi errori?
Si alzò dal divano e percorse il corridoio fino al dojo. Rimase lì immobile fissando il lucchetto. Che stupidaggine...se Sakura avesse voluto entrare non ci sarebbe stato nessun lucchetto che tenesse ,avrebbe semplicemente divelto la porta. Ma non lo aveva fatto...dopo il primo giorno ,quando cercava la sua camera da letto aprendo tutte le altre stanze per sbaglio,sicuramente per colpa sua che non aveva fatto gli onori di casa troppo scioccato da quella sua decisione improvvisa,non aveva mai chiesto nulla. Aveva accettato tacitamente che quelle stanze rimanessero chiuse rispettando non solo lui,ma anche il ricordo delle persone che avevano abitato lì prima di lei e a lui care.
Un lampo di luce tagliò il lucchetto in due e trattenendo il respiro , spinse le due porte di legno con le mani che gli tremavano come quel giorno. Era solo un bambino e udendo dei rumori provenire da quella stanza ,terrorizzato l'aveva aperta sperando che i suoi genitori e suo fratello stessero bene. Aveva solo voglia di riabbracciarli dopo tutto il sangue che aveva visto per le strade del quartiere. Erano lì,Itachi in piedi dietro di loro inginocchiati in terra con lo sguardo di chi sa che sta per morire. Era bastato un secondo...la lama di Itachi si abbatté prima su sua madre e poi su suo padre . Non cercarono di scappare o difendersi,accettarono il loro destino serenamente,perdonando il figlio e capendo le motivazioni che lo avevano spinto a quell'orribile gesto.
Questo era quello che Itachi gli aveva fatto vedere nel nascondiglio di Kabuto.
Il pavimento era più scuro verso il centro dove erano stesi i corpi sanguinanti dei suoi genitori. Il legno aveva assorbito il sangue e si era colorato di una tonalità amaranto.
Guardò fisso in direzioni di quelle travi. Cercò di muovere un passo per entrare ,ma le sue gambe sembravano fatte di piombo.
" Al diavolo " ringhiò allungando le braccia fino alle maniglie delle porte e tirandole verso di sé le richiuse velocemente.
Non era pronto....non era ancora pronto.
Era andato via da Konoha per diventare più forte ,per potersi vendicare di suo fratello che lo aveva privato della sua infanzia e lo aveva umiliato quando con Kisame era tornato al villaggio,non per affrontare il suo stupido fratellino,ma per catturare Naruto. Aveva facilmente bloccato il suo chidori,gli aveva rotto un polso e infine lo aveva rinchiuso in una delle sue illusioni con il mangekyou.
Alla fine c'era riuscito...era morto per mano sua. Fine delle vendette,fine dell'odio,sarebbe ritornato a Konoha dove sperava che quella ragazzina noiosa dai capelli rosa non si fosse mossa da quella panchina e il suo stupido migliore amico biondo lo stesse aspettando a braccia aperte.
Ma Obito aveva altri piani in mente per lui. Il desiderio di vendetta ,dopo il suo racconto,era riaffiorato istantaneamente. Questa volta era diretta a coloro che avevano ordito il complotto contro il suo Clan e suo fratello.
Capì che Itachi aveva previsto tutto e aveva finto fino alla fine per poterlo liberare dal segno maledetto e donargli i suoi occhi. Sapeva che non sarebbe sopravvissuto allo scontro perché era malato da tempo e quasi cieco,ma lo aveva affrontato lo stesso.
Quanto coraggio da parte sua...
Invece lui...lui non era neanche in grado di entrare in una maledetta stanza. Non era stato capace di riprendere in mano le redini della sua vita e affrontare quel dannato passato. Troppo dolore,troppa sofferenza,albergavano ancora nella sua anima.
Non molte persone avevano avuto nella vita una seconda possibilità. Itachi si...e l'aveva utilizzata per salvare di nuovo il villaggio e dargli il suo vero addio...quello da fratello.
Anche lui aveva avuto questa fortuna ma stava beatamente mandando tutto alle ortiche.
Avrebbe potuto utilizzarla per dare a Sakura quello che aveva sempre sognato e ...meritato. Per dare a Naruto il fratello che tanto desiderava che fosse. Per dimostrare al villaggio che il Clan Uchiha non era solo un focolaio di pazzi con manie di grandezza.
Naruto aveva ragione...era molto più facile per lui rimanere rinchiuso nel suo guscio e crogiolarsi pensando di essere un incompreso.
Come lui tante persone avevano sofferto...Hinata aveva perso Neji, Shikamaru suo padre e Naruto...beh lui era l'unico che era riuscito a capirlo da sempre avendo perso i suoi genitori quando era un infante.
Perché allora tutti riuscivano ad andare avanti e lui no? Cosa lo differenziava da tutti gli altri?
La sofferenza è la stessa per ogni singolo essere umano. Ognuno la metabolizza in maniera diversa , c'è chi si dispera, chi cambia radicalmente la sua vita, chi continua ad essere se stesso malgrado tutto.
Lui non riusciva a fare nessuna delle tre cose. Non piangeva , non aveva cambiato la sua vita e non era neanche se stesso.
In realtà non riusciva neanche più a capire chi fosse o a ricordare come fosse prima di tutto quell' abominio.
Forse era da lì che doveva partire...
Forse avrebbe dovuto ricostruire la sua persona partendo da quando era piccolo e spensierato , facendo tesoro delle esperienze e degli errori.
Ma come avrebbe fatto? Ogni volta che provava a ricordare, il suo cervello si bloccava in modo irreversibile. Rifiutava di ripercorrere quel periodo e tutto quello che era venuto dopo.
Qualche volta aveva pensato che parlarne con Naruto o Sakura potesse aiutarlo. Loro non lo avrebbero giudicato,anzi forse avrebbero apprezzato lo sforzo,ma lui si...lui si sarebbe considerato un debole. Uno che ha bisogno degli altri,quando per anni aveva proclamato di bastare a se stesso.
No, sarebbe stato troppo umiliante.
Parlare di sé con gli altri e ultimamente il parlare in generale ,gli risultava così difficile.
Con i bambini era tutto più semplice. Loro vedevano il mondo ancora con gli occhi dell'ingenuità e non gli importava ciò che lui era stato ,ma solo quello che era adesso...un buon maestro.
Con loro riusciva a togliersi quella maschera di indifferenza senza temere di essere manipolato o sfruttato.
Sicuramente sapevano chi lui fosse in realtà,ma non avevano preconcetti e si fidavano ciecamente.
Quando quell'inutile scribacchino di Sai gli aveva gentilmente comunicato ,pensando di fargli piacere,che Sakura...la sua Sakura...aveva dubitato di lui, non si sa perché non lo aveva ucciso sul posto. In realtà quella rivelazione lo aveva ferito...era corso sul campo di battaglia per aiutarli e lei non si era fidata di lui e forse non lo aveva fatto fino alla morte di Madara.
Non poteva darle torto totalmente...il loro ultimo incontro non era stato proprio amichevole...ma lui era lì,caspita...e aveva scelto di difendere il villaggio e anche lei ,che si ostinava a voler dare una mano mettendo a rischio la sua vita.
L'aveva trattata male , è vero...ma lo aveva fatto solo per proteggerla ed evitare che facesse qualcosa di azzardato.
Quando poi si era lanciata come una matta contro Madara ,lui non aveva potuto fare altro che andarle in ausilio. Per fortuna era intervenuto Naruto che l'aveva trascinata via...testarda di un Haruno.
Era rimasto talmente scioccato dal pericolo che aveva appena corso da non riuscire neanche a guardarla in faccia...anzi,per dirla tutta ,avrebbe voluto tramortirla come quella notte e appoggiarla da qualche parte fino alla fine della guerra. Non solo doveva affrontare un pazzo psicopatico,ma doveva preoccuparsi anche delle sue alzate di testa.
Lei ne era rimasta ferita...forse aveva pensato che non gli importasse nulla di lei e che la ritenesse inutile.
Ma quello era il suo modo di comunicare...non ne conosceva altri.
Correrle incontro e dirle qualcosa tipo " Sakura, come stai? Ti sei fatta male? Non avresti dovuto attaccarlo da sola " era più da Naruto e non da lui. Inoltre ,conoscendola,le avrebbe fatto perdere la razionalità mandandola totalmente nel pallone. Gli serviva reattiva e attenta. Se avessero vinto ci sarebbe stato tempo per affrontare tutto il resto,ma lei doveva rimanere viva e anche lui.
La guerra l'avevano vinta,ma loro due non è che avessero affrontato realmente ciò che era accaduto in passato. Lui aveva tagliato corto con una delle sue incomprensibili uscite,che solo lei avrebbe potuto comprendere.
" Lo so Sakura " le aveva detto. Ma che razza di frase è? Che diavolo voleva dire?
Qualunque essere umano si sarebbe posto quelle domande,ma lei no. Lei aveva capito cosa racchiudessero...erano delle scuse e la consapevolezza di dover fare i conti con quell'altra frase assurda proferita la notte della sua fuga.
" Grazie "
Ma grazie di che? Grazie perché sai che sto andando totalmente fuori di testa e vuoi aiutarmi? Grazie perché mi ami nonostante io ti abbia trattata sempre male? Grazie perché ho capito che c'è qualcuno al mondo ,oltre a quella testa quadra,che ci tiene a me?
Forse riassumeva tutte quelle cose messe insieme.
In tre parole,comunque ,era riuscito a sintetizzare le sue scuse per i due anni di inferno che le aveva fatto passare e le sue prospettive future.

Il suo inutile tentativo di convincerla con la sua premonizione/illusione non era servito a una beata mazza. Anzi al posto di farla demordere ,l'aveva caricata anche di più.
Le aveva detto di amarla ,prima e unica volta ,visto che successivamente non glielo aveva più ripetuto...si erano baciati ed era stato incredibile.
In quel preciso istante lei lo aveva rinchiuso in un illusione ancor più perversa e potente di quella dello Sharingan in cui loro sarebbero stati felici e tutto sarebbe andato per il verso giusto.

Bugiarda...falsa...lo aveva fatto abituare a quell'amore , alle sue attenzioni e al calore del suo corpo e poi...l'aveva abbandonato.
Probabilmente quella premonizione doveva essere più un monito per lui che un avvertimento per lei. Era un modo per fargli capire che chi sarebbe uscito con le ossa più rotte sarebbe stato lui.
Ma lei era così bella,le sue labbra cosi invitanti e il suo sguardo così felice e sicuro, anche se pieno di lacrime, che non aveva potuto opporre resistenza.
Lo voleva anche lui,forse l'aveva sempre voluto...e ora aveva perso tutto

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Capitolo 11
*** Cap.10- Il piano di Ino Fase 1 ***






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Capitolo 12
*** Cap. 11 - Fase 2 ***






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Capitolo 13
*** Cap.12 - Fase 3 - Parte 1 ***






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Capitolo 14
*** Cap. 13 - Fase 3 - Parte 2 ***






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Capitolo 15
*** Cap.14 - I've got the power ***






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Capitolo 16
*** Cap.15 - La verità ti fa male lo so ***






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Capitolo 17
*** Cap.16 - Sei bellissima ***






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Capitolo 18
*** Cap.17 - Lezioni d'amore ***






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Capitolo 19
*** Cap.18 - Road to Sakura ***






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Capitolo 20
*** Cap.19 - Trattengo il fiato ***






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Capitolo 21
*** Cap.20 - Sasuke Uchiha non conosce le mezze misure ***






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Capitolo 22
*** Cap.21 - Interrogatori e assi nella manica ***






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Capitolo 23
*** Cap.22 - Esci da quel corpo ***






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Capitolo 24
*** Cap.23 - Senza di te mi manca l'aria ***






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Capitolo 25
*** Cap.24 - Guardami Sakura ***






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Capitolo 26
*** Epilogo ***






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Capitolo 27
*** Storia in revisione ***


Carissimi lettori,

molti di voi sicuramente hanno già avuto modo di leggere questa storia e, quindi, credo sia doveroso darvi una spiegazione. In questi giorni, nonostante avessi una gran voglia di scrivere, non sono riuscita a buttare giù nulla di concreto e accettabile, quindi ho deciso di mantenere fede a una promessa che avevo fatto a me stessa un po' di tempo fa che consisteva nel rivedere le vecchie storie. Nel tempo il mio stile è cambiato e le vecchie storie quasi non mi rappresentavano più, oltre al fatto che, rileggendole a freddo, ho riscontrato una serie di orrori a cui desideravo porre rimedio.

Non so perché la mia scelta sia ricaduta proprio su questa fan, forse perché era quella più semplice e più divertente da sistemare – le altre stanno messe peggio. La storia che andrete a leggere è diversa dall'originale in molti punti che, dopo attente riflessioni, ho deciso di modificare, quindi chi ha letto la precedente versione troverà sicuramente delle sostanziali differenze. Pubblicherò un capitolo alla settimana, con la speranza che questo mi aiuti a scrivere il seguito delle altre fan che ho in corso.

Ho deciso di non cancellarla per non mancare di rispetto a chi, all'epoca, ha speso del tempo a recensirla, pertanto i capitoli sono vuoti. Vi prego, altresì, di non lasciare commenti a questo capitolo in quanto non ha alcun valore.

A presto.



Aggiornamento 25/06/2016


Prologo


Prossimo aggiornamento 02/07/2016

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