Voce del verbo amare. di Blueorchid31 (/viewuser.php?uid=566549)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Ricordare ***
Capitolo 3: *** Cap 2 - Ricominciare ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Scoprirsi ***
Capitolo 5: *** Cap.4 - Contare ***
Capitolo 6: *** Cap.5 - Ripartire da zero ***
Capitolo 7: *** Cap.6- Mentire ***
Capitolo 8: *** Cap.7- Lasciare ***
Capitolo 9: *** Cap.8 - Accettare ***
Capitolo 10: *** Cap.9 - Riflettere ***
Capitolo 11: *** Cap.10- Il piano di Ino Fase 1 ***
Capitolo 12: *** Cap. 11 - Fase 2 ***
Capitolo 13: *** Cap.12 - Fase 3 - Parte 1 ***
Capitolo 14: *** Cap. 13 - Fase 3 - Parte 2 ***
Capitolo 15: *** Cap.14 - I've got the power ***
Capitolo 16: *** Cap.15 - La verità ti fa male lo so ***
Capitolo 17: *** Cap.16 - Sei bellissima ***
Capitolo 18: *** Cap.17 - Lezioni d'amore ***
Capitolo 19: *** Cap.18 - Road to Sakura ***
Capitolo 20: *** Cap.19 - Trattengo il fiato ***
Capitolo 21: *** Cap.20 - Sasuke Uchiha non conosce le mezze misure ***
Capitolo 22: *** Cap.21 - Interrogatori e assi nella manica ***
Capitolo 23: *** Cap.22 - Esci da quel corpo ***
Capitolo 24: *** Cap.23 - Senza di te mi manca l'aria ***
Capitolo 25: *** Cap.24 - Guardami Sakura ***
Capitolo 26: *** Epilogo ***
Capitolo 27: *** Storia in revisione ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Carissimi
lettori,
ecco
a voi il Prologo revisionato. :-) Ho mantenuto le note autrice dell'epoca, ma erroneamente ho cancellato completamente il primo capitolo e tutte le rec. Chiedo perdono umilmente, a volte sono un vero disastro. Vi prego di leggere l'ultimo capitolo per delucidazioni in merito a questa mia follia.
Prologo
Il
loro più grosso problema era sempre stato " comunicare ".
Un verbo conosciuto e utilizzato dalla stragrande maggioranza
degli esseri viventi, ma che qualcuno, per dispetto a lei
sicuramente, aveva volutamente dimenticato di inserire sotto la
lettera C del vocabolario degli Uchiha.
In realtà
cominciava a pensare che oltre ai verbi tacere, borbottare o, in casi
estremi, rispondere e controbattere sinteticamente, il vocabolario
del Clan più contorto della storia di Konoha non prevedesse
altro.
Considerando,
poi, che la lunghezza media delle frasi che lui pronunciava andava
dalla semplice esclamazione monosillabica alle tre, barra quattro
parole scarse, il suo lessico era facilmente catalogabile in una
pagina.
Il
resto erano idiomi pressoché incomprensibili che anche la buon
anima di Itachi avrebbe fatto fatica a interpretare.
Partendo
proprio dalla lettera ''C'' , l'unica parola realmente significativa
era " Clan " : il maledetto clan con il suo
stramaledettissimo ventaglio che era costretta a ricamare persino sui
boxer. Sotto la ''N'' si annoveravano parole come "noiosa"
e " no" : la prima era la sua preferita, le aveva
dato quell'appellativo in tenera età e anche adesso che erano
cresciuti era solito chiamarla con quel tenero vezzeggiativo, la
seconda era la risposta la ogni domanda. Sotto la ''I'' : "incapace"
e "inetto", in pratica chiunque non fosse lui . La
''B'' poi era dedicata totalmente a Naruto "Baka " e
così anche la ''D'', "Dobe", e la T di
"Testa quadra", che racchiudeva in una sola volta,
straordinariamente, un sostantivo e un aggettivo. Sotto la
lettera ''V'', la parola che aveva condizionato tutte le scelte della
sua vita: "Vendetta". La ''H'' rappresentava
l'ultimo suo delirio di onnipotenza quando, giunto sul campo di
battaglia, aveva comunicato con una presunzione e una tranquillità
da camicia di forza che sarebbe diventato "Hokage",
pretendendo che tutti i presenti accogliessero la sua proclamazione
con giubilo perché in fondo cosa poteva mai esserci di così
strano: aveva solo dichiarato di volerlo distruggere dopotutto.
Tuttavia il suo lessico era ricco di esclamazioni e versi unici
: "Tsk" ,"Tze", "Mh"
, quest'ultimo ripetuto due volte ogni qual volta fingeva di
ascoltare un discorso di cui non poteva fregargliene assolutamente
niente.
Per
non parlare della mimica facciale pressoché inesistente. Se
non fosse stato che il suo viso risultava, in una sua ipotetica
classifica, tra i più belli e interessanti dell'intero
Villaggio o meglio dell'intero universo, l'avrebbe potuto apostrofare
come intellegibile e inespressivo, al pari di una testa d'alce
attaccata al muro di un capanno di caccia.
Anche in questo
caso, c'erano delle rare eccezioni che, vivendo a contatto
quotidianamente con lui, aveva scoperto e registrato nella sua
memoria. Nella sua top list in ordine vi era :" lo sguardo da
pazzo omicida", il suo preferito; glielo aveva regalato un paio
di volte, mentre tentava subdolamente di ucciderla; "il
sopracciglio sinistro alzato", la sua unica espressione di
stupore o disappunto, solitamente accompagnato da una delle
esclamazioni prima elencate; "lo sguardo da bel tenebroso"
che adottava nei momenti di riflessione o quando si perdeva nei suoi
pensieri più tormentati che, a suo parere, la maggior parte
delle volte lo portavano a pensare a quante cose stupide avesse
fatto, o almeno se lo augurava; " le mani intrecciate davanti
alla bocca" : attenzione!!! Piano malefico in corso di
elaborazione.
Analizzando
le labbra, infine, considerando che non le usava per parlare, né
per sorridere, se non fosse stato per quell'odioso ghigno che
talvolta le faceva leggermente incurvare e che solitamente non
prometteva nulla di buono, potevano considerarsi come quelle di
Kakashi... invisibili a molti.
Non era solito ridere.
L'unica risata che riusciva a ricordare era quella satanica nel Paese
del Ferro che aveva ovviamente cercato di rimuovere dalla sua mente.
Spesso si limitava a sbuffare o a utilizzare il suo ghigno mostrando
quel briciolo di ilarità che si nascondeva dietro a
quell'apparente facciata da musone depressoide.
Si chiedeva
spesso cosa l'avesse spinta a innamorarsi di lui. Lei che era il suo
esatto opposto : solare, logorroica e rumorosa.
In termini
prettamente medici Sasuke risultava un sociopatico disadattato con
tendenze alla schizofrenia e alle manie di persecuzione. In pratica
un intero tomo di psicanalisi comparata in un unico uomo.
«Pensi
di rimanere lì a fissarmi ancora per molto?» le chiese
distrattamente con tono fermo, quasi alterato.
Nove parole.
Aveva usato nove parole. Uno di quegli eventi da segnare sul
calendario come quando a tuo figlio nasce il primo dentino o inizia a
camminare.
Nove parole. Un record assoluto nelle ultime
settimane o forse nell'intero mese.
Se avesse avuto una
cartella clinica sottomano avrebbe riportato questa nota: "Il
soggetto ha pronunciato una frase di senso compiuto composta da nove
parole " .
Il
problema era che se anche Sasuke si fosse autoinferto un elettroshock
con il suo chidori, non vi era la certezza che tornasse normale.
Normale... che aggettivo sopravvalutato! Avendo a che
fare con lui non sapeva più cosa significasse la normalità.
Lui era l'anormale per antonomasia, l'eccezione che conferma la
regola.
Talvolta credeva che fosse lei la psicopatica e non
lui.
Lei lo aveva perseguitato in età infantile,
tormentato durante l'adolescenza, raggiungendo l'apice
dell'umiliazione umana urlandogli piangente i suoi sentimenti per poi
essere dolcemente tramortita e scaricata come una barbona su una
panchina, inseguito in età quasi matura toccando anche in quel
caso dei picchi di umiliazione non indifferenti, e adesso era lì,
con un libro di anatomia patologica aperto sul tavolo della cucina da
diverse ore che proprio non voleva saperne di farsi leggere, e
fissava la sua personalissima cavia da laboratorio, la sua Treccani
umana della psichiatria che sedeva comodamente sul divano, assorto
nella lettura di un rotolo, muto e immobile – come
sempre.
«Sakura» la chiamò senza neanche
alzare lo sguardo. La sua voce profonda e dura, dolce musica per le
sue orecchie. In molti pronunciavano il suo nome, ma non come lui.
Lui aveva un modo unico.
«Mi stai ascoltando?» le
chiese, trafiggendola questa volta con i suoi occhi neri come la
pece.
Tre parole.
" Il soggetto dopo un
inatteso miglioramento è regredito. "
«Ero
sovrappensiero» gli rispose, ritornando a inchiodare gli occhi
sul libro.
«Tsk» sibilò lui come nella
migliore delle tradizioni.
«Esprimiti!» lo invitò
Sakura che, da un po' di tempo, aveva intrapreso la disperata
missione di renderlo un individuo parlante.
Sasuke riavvolse
velocemente il rotolo e lo posò sul tavolino del salotto.
«Se continui così non supererai mai l'esame»
le disse con tono calmo, palesando tutto il suo disappunto per la sua
scarsa concentrazione.
Già...il maledetto esame di
Tsunade.
Da quando la guerra era finita i Cinque Kage, avendo
saggiato il brio dell'Alleanza ninja, erano stati colti dalla
sindrome dei figli di fiori, esaltando in tutti i modi i sentimenti
di fratellanza e unione.
Oltre a organizzare settimanalmente
inutili feste per celebrare la fine della guerra, un mero pretesto
per ubriacarsi e gozzovigliare – tranne per il Kazekage che
assisteva attonito alla decadenza degli altri quattro – avevano
deciso di cementare ulteriormente i nuovi rapporti, relativamente
amichevoli, con degli scambi culturali. Erano stati inviati a Konoha,
quindi, dal Paese della Nebbia, il medico personale del Raikage, Kato
e il suo seguito di imbecilli spocchiosi convinti di essere i nuovi
gotha della medicina ninja.
Kato aveva proposto di sottoporre
i ninja medici di Konoha a una prova scritta e una orale per
constatare la preparazione e Tsunade aveva stranamente accettato
nonostante le rimostranze di molti. Ma in nome della fratellanza e
dell'unione tra popoli era necessario questo sacrificio.
Trovava
estremamente ingiusto che anche lei, un Sennin, la detentrice
dell'eredità del Quinto Hokage, fosse stata costretta come gli
altri a partecipare a quella buffonata. Tsunade la convinse che in
quel modo avrebbe dato il buon esempio agli altri e che fosse di
vitale importanza mantenere ottimi rapporti con gli altri Paesi, data
la fantastica esperienza che li aveva accomunati: la guerra mondiale.
Era assurdo pensare che quell'evento appena terminato avesse
scatenato così tanti cambiamenti in così tante persone
– tranne in Sasuke, ovviamente.
Se non fosse stato per il
toccante e inatteso discorso del Kazekage, un altro caso clinico
salvato in corner da Naruto dalla totale follia omicida, Madara
avrebbe vinto a mani basse. Il rosso bambino prodigio era riuscito a
convincere, all'inizio della guerra, non si sa come, gli ottantamila
ninja kamikaze a superare gli odi atavici e le diversità
diventando un grande famiglia di condannati a morte certa.
Tutti
fingevano di amare gli altri, nebbia e pioggia, fuoco e acqua , uniti
dalla vittoria sul cattivone di turno che poi in realtà era
stato sconfitto da lei, Sasuke e Naruto... anzi per essere precisi da
Sasuke e Naruto con qualche piccolo intervento da parte sua che, pur
non avendo discendenze divine come gli altri due, se l'era comunque
cavata in modo decoroso.
Poi era avvenuto l'impensabile…
Lei
sfinita dal combattimento, con il chakra ai limiti storici, era
riversa per terra non riuscendo a muovere un muscolo.
Lui le
si era avvicinato. Nell'occhio destro lo sharingan e in quello
sinistro il rinnegan ancora attivi.
" Ecco. Adesso mi
uccide e fa credere a tutti che sia stato Madara " aveva
pensato.
Quando lui, dopo averla offesa e denigrata con ogni
tipo di aggettivo e sostantivo – perché quando voleva
sapeva parlare – dall'inutile alla debole passando per
seccatura e impiccio, l'aveva sollevata e presa tra le sue possenti
braccia, era rimasta talmente sorpresa che d'istinto le sue labbra si
erano mosse, producendo un ''Sasuke-kun'' schifosamente melenso e
adorante che sapeva tanto di " Oh mio unico Dio e salvatore! ".
Dopo alcuni metri lui e il suo orgoglio smisurato avevano avuto
un tracollo e una delle sue gambe aveva ceduto. Dopotutto aveva
appena combattuto contro un pazzo furioso con poteri illimitati,
quindi era anche plausibile che fosse provato.
Un altro
"Sasuke-kun" meno melenso del primo, con una nota di ovvia
preoccupazione , era uscito spontaneamente dalle sue labbra.
L'aveva posata gentilmente per terra e si era messo a sedere
al suo fianco con un braccio posato su un ginocchio.
Stranamente
intorno a loro non c'era nessuno... erano tutti troppo presi a
ringraziare i Kami di non essere morti o rinchiusi in un eterna
illusione.
Erano soli, loro due, seduti sulla polverosa e
arida terra intorno Konoha.
"Ora o mai più"
si era detta Sakura e prendendo il coraggio a due mani aveva iniziato
a parlare.
«Sasuke-kun» aveva ripetuto per
l'ennesima volta, ma con grinta e decisione, anche se temeva che
forse avrebbe potuto ammazzarla, per passare il tempo, prima di
riprendere il cammino verso Konoha.
«Lo so Sakura»
l'aveva interrotta lui con voce stanca e lo sguardo perso verso
l'orizzonte.
"Cooosa, sai?" si
era chiesta Sakura, non cogliendo il significato di quelle tre parole
che sembravano messe in fila a caso, giusto per dire qualcosa e
bloccare il sermone sdolcinato che lei si stava apprestando a
rifilargli.
In realtà quello era stato il suo modo per
spiegare senza dilungarsi troppo, come nel suo stile, che era a
conoscenza del fatto che i suoi sentimenti per lui non fossero
cambiati, anzi fossero maturati, e che quello che era accaduto nel
Paese del Ferro fosse stato un errore dettato dal suo scarso senno e
dalla sua innata propensione a farsi manipolare. Il tutto racchiuso
in quelle tre misere parole che neanche un interprete esperto sarebbe
riuscito a comprendere.
Sakura, ormai esperta quanto, se non
più di Naruto, dello strano modo in cui Sasuke soleva
esprimersi, riuscì infine a capire il loro significato.
«Meriti una possibilità di essere felice»
aveva buttato lì, senza troppe pretese, a testa bassa,
sperando che stessero parlando della stessa cosa.
«Sakura,
guardami» aveva replicato lui, voltando lo sguardo verso di lei
e in una una frazione di secondo i suoi occhi verdi si erano persi
nel suo sharingan e nell'illusione da lui creata.
ANGOLO
AUTRICE
Ciao a tutti...
Chi ha avuto modo di leggere "Io
respiro " avrà sicuramente capito dalle ultime battute
che questo è... il seguito.
Il finale della song doveva
essere così...aperto. Doveva dare spazio alla fantasia del
lettore che poteva credere sia che l'illusione di Sasuke si avverasse
,sia che invece fosse un enorme bufala inventata per far desistere
Sakura dai suoi intenti amorosi.
Poi mi è stato chiesto
di dare una risposta alla domanda : " Com'è andata a
finire dopo che Sasuke ha proferito le due paroline magiche ? "
dopo il bacio e la dichiarazione straziante di Sakura?
Dopo
mille perplessità e una bella spintarella da parte di "
Manga ", che ringrazio, ho deciso di darvi la risposta.
So
che ho ancora una fan da finire e vi sto tenendo un po' sulle
spine,ma il capitolo nuovo di " Insieme...per caso " è
un po' complicato e avevo bisogno di rilassarmi un attimo con
qualcosa di diverso. Prevedo di aggiornare comunque nella giornata di
domani.
Ritorno quindi al mio amato Shippuden sperando che la
storia vi piaccia.
Attendo i vostri commenti e vi ricordo che
il 31 maggio scade il termine ultimo per il pagamento del canone
rai...no sto scherzando!!! Scade il termine per l'invio delle trame
per il progetto a tre mani con manga e ladyuchiha23. Per chi non
sapesse di cosa sto parlando,invito a leggere la fan "
Esperimento d'amore " di ladyuchiha23mangasasuk8 ( l'username è
composto da tutti e tre i nostri nomi) dove troverete una breve
descrizione del progetto e le spiegazioni utili per partecipare.
Kiss kiss
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 - Ricordare ***
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Capitolo 3 *** Cap 2 - Ricominciare ***
Capitolo
2 – Ricominciare
Coming
Soon….
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 - Scoprirsi ***
Capitolo
3 – Scoprirsi
Coming
Soon….
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Capitolo 5 *** Cap.4 - Contare ***
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Capitolo 6 *** Cap.5 - Ripartire da zero ***
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Capitolo 7 *** Cap.6- Mentire ***
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Capitolo 8 *** Cap.7- Lasciare ***
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Capitolo 9 *** Cap.8 - Accettare ***
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Capitolo 10 *** Cap.9 - Riflettere ***
Capitolo 9 - Riflettere
" Baka,che ci fai qui? " esclamò alzando gli occhi al cielo.
Ci mancava solo lui adesso.
Con quale presunzione aveva potuto sperare che fosse lei.
" Sono venuto a chiedere a te e a Sakura-Chan se stasera volete venire a cena da me e Hinata " gli disse facendosi strada da solo fino al salotto.
" Tsk " borbottò. Adesso gli sarebbe toccato anche spiegare tutto alla testa quadra.
" Sakura -Chaaan? " cominciò a chiamarla il biondo a gran voce.
" Non c'è " lo fermò rimettendosi a sedere sul divano.
" Ah...e dov'è ? È andata a fare la spesa ? ....per caso avevi finito i pomodori? Ahahahaha! " sghignazzò sguaiatamente.
" È andata via " rispose con tono brusco che fece immediatamente smettere di ridere il biondo.
" Che significa...è andata via? " gli chiese notando il viso tirato in una specie di smorfia tra l'imbarazzato e il collerico.
" Quello che ho detto...sei sordo per caso? " ringhiò voltando il viso da un lato.
" Cioè...ti ha lasciato? " chiese Naruto incredulo,sbattendo ripetutamente le palpebre.
" Mh " rispose non riuscendo ,per orgoglio, ad ammettere ,all'amico, l'evidenza dei fatti.
" No..dai,non ci credo. Sakura-Chan ti ama ...non può averti lasciato " ribatté il biondo che iniziava a pensare che lo stesse prendendo in giro.
Prese un profondo respiro e non vedendo altra scelta, decise di dirgli come stavano le cose. Probabilmente così il tormento sarebbe finito prima.
" Ha detto che aveva bisogno di una pausa di riflessione " gli confessò sentendo una dolorosa stretta allo stomaco.
" Ah ok....ti ha lasciato! " confermò l'amico.
Il sopracciglio si impennò. Allora aveva capito bene? Se anche il baka ci era arrivato allora le cose stavano davvero così.
" Aspetta un attimo però...hai detto pausa di riflessione..." continuò Naruto massaggiandosi il mento.
" L'erosennin una volta mi raccontò che una delle ragazze che frequentava gli aveva chiesto una pausa di riflessione...In quell'occasione mi spiegò che
quella frase se detta da un uomo , significa che ha già un altra e che la storia è davvero finita,ma...detta da una donna ... " e fece una lunga pausa
godendo nel tenere sulle spine il suo amico che inconsapevolmente si era teso verso di lui " significa...che se impari ad essere meno stronzo di quello che
sei può anche valutare la possibilità di ritornare con te "
" Che razza d'insegnamenti ! " esclamò con disappunto. Anche se in quel preciso frangente,doveva ammettere che risultassero utili.
" Quindi alza il culo da quel divano e vai a riconquistare la tua Sakura-Chan " lo invitò con tono molto serio che prometteva qualche pugno se non lo
avesse ascoltato.
" È i..t..le " farfugliò a denti stretti.
" Cosa? " chiese il biondo che non era davvero riuscito a capire cosa avesse detto.
" Ho detto che è inutile!! " ripeté in modo più chiaro e con un tono di voce leggermente più alto volto a perforare il cerume delle orecchie dell'amico.
" Io penso che tu sia davvero un idiota. Sakura - Chan ha fatto benissimo a lasciarti." cominciò a insultarlo.
" Dobe...non sfidare la mia..."
" Si...la tua pazienza,lo so. Sai che ti dico teme? Hai sfidato troppe volte tu la mia pazienza e anche quella di Sakura-Chan. Mi sono sempre chiesto
perché non prendesse quel tuo bel faccino e non gli cambiasse i connotati. " continuò imperterrito mentre il sopracciglio Uchiha cominciava a tremare e le
sue mani si serravano in un pugno.
" Non sono..."
" Affari che mi riguardano...so anche questo. Ormai è un disco rotto. Guardati intorno..hai una casa enorme ,ma la sua superficie abitabile è pari a
quella di un monolocale. Non sei ancora riuscito ad affrontare il passato e sei riuscito a distruggere il presente. E ci vuole una gran capacità.... Ormai
ne è passato di tempo ...tutti noi abbiamo perso qualcuno,abbiamo sofferto,ma abbiamo trovato la forza di ricominciare. Hinata piange tutte le notti per
Neji,ma non significa che non vada avanti. Non fa la parte della psicotica depressa , non allontana da sé le persone che le vogliono bene,non mi tratta
come una nullità...come tu hai trattato Sakura -Chan . Vivevi con lei,lei ti amava e sopportava tutte le tue stramberie...ma sei riuscito a farla andare
via. Complimenti teme...davvero un bel lavoro! " concluse il biondo facendogli un finto applauso.
" Hai finito? " gli chiese alla fine dello sproloquio che aveva avuto come risultato solo quello di farlo incazzare.
" Si...ho finito. E adesso me ne vado così potrai piangerti addosso un altro po'" rispose Naruto dirigendosi verso la porta d'ingresso.
Senti' la porta sbattere violentemente e i vasi sulla pensilina dell'ingresso tintinnare.
Era di nuovo solo...
" Maledetto dobe ! " esclamò passandosi una mano tra i capelli e portando la testa all'indietro sullo schienale del divano.
Si era sempre chiesto come facessero lui e Sakura a leggergli dentro. Erano le uniche due persone che lo avevano capito e accettato così com'era. Gli altri
lo avevano fatto più per terrore o opportunismo.
Le parole di Naruto,per quanto dette da lui, di natura poco attendibile, erano dannatamente vere... Ma come poteva fare per rimediare ai suoi errori?
Si alzò dal divano e percorse il corridoio fino al dojo. Rimase lì immobile fissando il lucchetto. Che stupidaggine...se Sakura avesse voluto entrare non
ci sarebbe stato nessun lucchetto che tenesse ,avrebbe semplicemente divelto la porta. Ma non lo aveva fatto...dopo il primo giorno ,quando cercava la sua
camera da letto aprendo tutte le altre stanze per sbaglio,sicuramente per colpa sua che non aveva fatto gli onori di casa troppo scioccato da quella sua
decisione improvvisa,non aveva mai chiesto nulla. Aveva accettato tacitamente che quelle stanze rimanessero chiuse rispettando non solo lui,ma anche il
ricordo delle persone che avevano abitato lì prima di lei e a lui care.
Un lampo di luce tagliò il lucchetto in due e trattenendo il respiro , spinse le due porte di legno con le mani che gli tremavano come quel giorno. Era
solo un bambino e udendo dei rumori provenire da quella stanza ,terrorizzato l'aveva aperta sperando che i suoi genitori e suo fratello stessero bene.
Aveva solo voglia di riabbracciarli dopo tutto il sangue che aveva visto per le strade del quartiere. Erano lì,Itachi in piedi dietro di loro inginocchiati
in terra con lo sguardo di chi sa che sta per morire. Era bastato un secondo...la lama di Itachi si abbatté prima su sua madre e poi su suo padre . Non
cercarono di scappare o difendersi,accettarono il loro destino serenamente,perdonando il figlio e capendo le motivazioni che lo avevano spinto a
quell'orribile gesto.
Questo era quello che Itachi gli aveva fatto vedere nel nascondiglio di Kabuto.
Il pavimento era più scuro verso il centro dove erano stesi i corpi sanguinanti dei suoi genitori. Il legno aveva assorbito il sangue e si era colorato di
una tonalità amaranto.
Guardò fisso in direzioni di quelle travi. Cercò di muovere un passo per entrare ,ma le sue gambe sembravano fatte di piombo.
" Al diavolo " ringhiò allungando le braccia fino alle maniglie delle porte e tirandole verso di sé le richiuse velocemente.
Non era pronto....non era ancora pronto.
Era andato via da Konoha per diventare più forte ,per potersi vendicare di suo fratello che lo aveva privato della sua infanzia e lo aveva umiliato quando
con Kisame era tornato al villaggio,non per affrontare il suo stupido fratellino,ma per catturare Naruto. Aveva facilmente bloccato il suo chidori,gli
aveva rotto un polso e infine lo aveva rinchiuso in una delle sue illusioni con il mangekyou.
Alla fine c'era riuscito...era morto per mano sua. Fine delle vendette,fine dell'odio,sarebbe ritornato a Konoha dove sperava che quella ragazzina noiosa
dai capelli rosa non si fosse mossa da quella panchina e il suo stupido migliore amico biondo lo stesse aspettando a braccia aperte.
Ma Obito aveva altri piani in mente per lui. Il desiderio di vendetta ,dopo il suo racconto,era riaffiorato istantaneamente. Questa volta era diretta a
coloro che avevano ordito il complotto contro il suo Clan e suo fratello.
Capì che Itachi aveva previsto tutto e aveva finto fino alla fine per poterlo liberare dal segno maledetto e donargli i suoi occhi. Sapeva che non sarebbe
sopravvissuto allo scontro perché era malato da tempo e quasi cieco,ma lo aveva affrontato lo stesso.
Quanto coraggio da parte sua...
Invece lui...lui non era neanche in grado di entrare in una maledetta stanza. Non era stato capace di riprendere in mano le redini della sua vita e
affrontare quel dannato passato. Troppo dolore,troppa sofferenza,albergavano ancora nella sua anima.
Non molte persone avevano avuto nella vita una seconda possibilità. Itachi si...e l'aveva utilizzata per salvare di nuovo il villaggio e dargli il suo vero
addio...quello da fratello.
Anche lui aveva avuto questa fortuna ma stava beatamente mandando tutto alle ortiche.
Avrebbe potuto utilizzarla per dare a Sakura quello che aveva sempre sognato e ...meritato. Per dare a Naruto il fratello che tanto desiderava che fosse.
Per dimostrare al villaggio che il Clan Uchiha non era solo un focolaio di pazzi con manie di grandezza.
Naruto aveva ragione...era molto più facile per lui rimanere rinchiuso nel suo guscio e crogiolarsi pensando di essere un incompreso.
Come lui tante persone avevano sofferto...Hinata aveva perso Neji, Shikamaru suo padre e Naruto...beh lui era l'unico che era riuscito a capirlo da sempre
avendo perso i suoi genitori quando era un infante.
Perché allora tutti riuscivano ad andare avanti e lui no? Cosa lo differenziava da tutti gli altri?
La sofferenza è la stessa per ogni singolo essere umano. Ognuno la metabolizza in maniera diversa , c'è chi si dispera, chi cambia radicalmente la sua
vita, chi continua ad essere se stesso malgrado tutto.
Lui non riusciva a fare nessuna delle tre cose. Non piangeva , non aveva cambiato la sua vita e non era neanche se stesso.
In realtà non riusciva neanche più a capire chi fosse o a ricordare come fosse prima di tutto quell' abominio.
Forse era da lì che doveva partire...
Forse avrebbe dovuto ricostruire la sua persona partendo da quando era piccolo e spensierato , facendo tesoro delle esperienze e degli errori.
Ma come avrebbe fatto? Ogni volta che provava a ricordare, il suo cervello si bloccava in modo irreversibile. Rifiutava di ripercorrere quel periodo e
tutto quello che era venuto dopo.
Qualche volta aveva pensato che parlarne con Naruto o Sakura potesse aiutarlo. Loro non lo avrebbero giudicato,anzi forse avrebbero apprezzato lo sforzo,ma
lui si...lui si sarebbe considerato un debole. Uno che ha bisogno degli altri,quando per anni aveva proclamato di bastare a se stesso.
No, sarebbe stato troppo umiliante.
Parlare di sé con gli altri e ultimamente il parlare in generale ,gli risultava così difficile.
Con i bambini era tutto più semplice. Loro vedevano il mondo ancora con gli occhi dell'ingenuità e non gli importava ciò che lui era stato ,ma solo quello
che era adesso...un buon maestro.
Con loro riusciva a togliersi quella maschera di indifferenza senza temere di essere manipolato o sfruttato.
Sicuramente sapevano chi lui fosse in realtà,ma non avevano preconcetti e si fidavano ciecamente.
Quando quell'inutile scribacchino di Sai gli aveva gentilmente comunicato ,pensando di fargli piacere,che Sakura...la sua Sakura...aveva dubitato di lui,
non si sa perché non lo aveva ucciso sul posto. In realtà quella rivelazione lo aveva ferito...era corso sul campo di battaglia per aiutarli e lei non si
era fidata di lui e forse non lo aveva fatto fino alla morte di Madara.
Non poteva darle torto totalmente...il loro ultimo incontro non era stato proprio amichevole...ma lui era lì,caspita...e aveva scelto di difendere il
villaggio e anche lei ,che si ostinava a voler dare una mano mettendo a rischio la sua vita.
L'aveva trattata male , è vero...ma lo aveva fatto solo per proteggerla ed evitare che facesse qualcosa di azzardato.
Quando poi si era lanciata come una matta contro Madara ,lui non aveva potuto fare altro che andarle in ausilio. Per fortuna era intervenuto Naruto che
l'aveva trascinata via...testarda di un Haruno.
Era rimasto talmente scioccato dal pericolo che aveva appena corso da non riuscire neanche a guardarla in faccia...anzi,per dirla tutta ,avrebbe voluto
tramortirla come quella notte e appoggiarla da qualche parte fino alla fine della guerra. Non solo doveva affrontare un pazzo psicopatico,ma doveva
preoccuparsi anche delle sue alzate di testa.
Lei ne era rimasta ferita...forse aveva pensato che non gli importasse nulla di lei e che la ritenesse inutile.
Ma quello era il suo modo di comunicare...non ne conosceva altri.
Correrle incontro e dirle qualcosa tipo " Sakura, come stai? Ti sei fatta male? Non avresti dovuto attaccarlo da sola " era più da Naruto e non da lui.
Inoltre ,conoscendola,le avrebbe fatto perdere la razionalità mandandola totalmente nel pallone. Gli serviva reattiva e attenta. Se avessero vinto ci
sarebbe stato tempo per affrontare tutto il resto,ma lei doveva rimanere viva e anche lui.
La guerra l'avevano vinta,ma loro due non è che avessero affrontato realmente ciò che era accaduto in passato. Lui aveva tagliato corto con una delle sue
incomprensibili uscite,che solo lei avrebbe potuto comprendere.
" Lo so Sakura " le aveva detto. Ma che razza di frase è? Che diavolo voleva dire?
Qualunque essere umano si sarebbe posto quelle domande,ma lei no. Lei aveva capito cosa racchiudessero...erano delle scuse e la consapevolezza di dover
fare i conti con quell'altra frase assurda proferita la notte della sua fuga.
" Grazie "
Ma grazie di che? Grazie perché sai che sto andando totalmente fuori di testa e vuoi aiutarmi? Grazie perché mi ami nonostante io ti abbia trattata sempre
male? Grazie perché ho capito che c'è qualcuno al mondo ,oltre a quella testa quadra,che ci tiene a me?
Forse riassumeva tutte quelle cose messe insieme.
In tre parole,comunque ,era riuscito a sintetizzare le sue scuse per i due anni di inferno che le aveva fatto passare e le sue prospettive future.
Il suo inutile tentativo di convincerla con la sua premonizione/illusione non era servito a una beata mazza. Anzi al posto di farla demordere ,l'aveva
caricata anche di più.
Le aveva detto di amarla ,prima e unica volta ,visto che successivamente non glielo aveva più ripetuto...si erano baciati ed era stato incredibile.
In quel preciso istante lei lo aveva rinchiuso in un illusione ancor più perversa e potente di quella dello Sharingan in cui loro sarebbero stati felici e
tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Bugiarda...falsa...lo aveva fatto abituare a quell'amore , alle sue attenzioni e al calore del suo corpo e poi...l'aveva abbandonato.
Probabilmente quella premonizione doveva essere più un monito per lui che un avvertimento per lei. Era un modo per fargli capire che chi sarebbe uscito con
le ossa più rotte sarebbe stato lui.
Ma lei era così bella,le sue labbra cosi invitanti e il suo sguardo così felice e sicuro, anche se pieno di lacrime, che non aveva potuto opporre
resistenza.
Lo voleva anche lui,forse l'aveva sempre voluto...e ora aveva perso tutto
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Capitolo 11 *** Cap.10- Il piano di Ino Fase 1 ***
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Capitolo 12 *** Cap. 11 - Fase 2 ***
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Capitolo 13 *** Cap.12 - Fase 3 - Parte 1 ***
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Capitolo 14 *** Cap. 13 - Fase 3 - Parte 2 ***
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Capitolo 15 *** Cap.14 - I've got the power ***
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Capitolo 16 *** Cap.15 - La verità ti fa male lo so ***
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Capitolo 17 *** Cap.16 - Sei bellissima ***
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Capitolo 18 *** Cap.17 - Lezioni d'amore ***
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Capitolo 19 *** Cap.18 - Road to Sakura ***
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Capitolo 20 *** Cap.19 - Trattengo il fiato ***
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Capitolo 21 *** Cap.20 - Sasuke Uchiha non conosce le mezze misure ***
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Capitolo 22 *** Cap.21 - Interrogatori e assi nella manica ***
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Capitolo 23 *** Cap.22 - Esci da quel corpo ***
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Capitolo 24 *** Cap.23 - Senza di te mi manca l'aria ***
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Capitolo 25 *** Cap.24 - Guardami Sakura ***
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Capitolo 26 *** Epilogo ***
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Capitolo 27 *** Storia in revisione ***
Carissimi
lettori,
molti
di voi sicuramente hanno già avuto modo di leggere questa
storia e, quindi, credo sia doveroso darvi una spiegazione. In questi
giorni, nonostante avessi una gran voglia di scrivere, non sono
riuscita a buttare giù nulla di concreto e accettabile, quindi
ho deciso di mantenere fede a una promessa che avevo fatto a me
stessa un po' di tempo fa che consisteva nel rivedere le vecchie
storie. Nel tempo il mio stile è cambiato e le vecchie storie
quasi non mi rappresentavano più, oltre al fatto che,
rileggendole a freddo, ho riscontrato una serie di orrori
a cui desideravo porre rimedio.
Non
so perché la mia scelta sia ricaduta proprio su questa fan,
forse perché era quella più semplice e
più divertente da
sistemare – le altre
stanno messe peggio. La storia che andrete a leggere è diversa
dall'originale in molti punti che, dopo attente riflessioni, ho
deciso di modificare, quindi chi ha letto la precedente versione
troverà sicuramente delle sostanziali differenze. Pubblicherò
un capitolo alla settimana, con la speranza che questo mi aiuti a
scrivere il seguito delle altre fan che ho in corso.
Ho
deciso di non cancellarla per non mancare di rispetto a chi,
all'epoca, ha speso del tempo a recensirla, pertanto i capitoli sono
vuoti. Vi prego, altresì, di non lasciare commenti a questo
capitolo in quanto non ha alcun valore.
A
presto.
Aggiornamento
25/06/2016
Prologo
Prossimo
aggiornamento 02/07/2016
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