Sette Peccati Capitali

di PoisonRain
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lussuria-Regina di Cuori ***
Capitolo 2: *** Invidia-Giustizia ***
Capitolo 3: *** Accidia-Responsabilità ***
Capitolo 4: *** Ira-Libertà ***
Capitolo 5: *** Gola-Controllo ***
Capitolo 6: *** Superbia-Migliore ***
Capitolo 7: *** Avarizia-Ricchezze ***



Capitolo 1
*** Lussuria-Regina di Cuori ***


Premessa iniziale: Mi scuso anticipatamente nel caso qualcun altro abbia già fatto una raccolta sui sette peccati capitali ma, siccome, io non ne ho trovate ho deciso di realizzare questa idea.
Nel caso ci siano delle analogie con altre storie vi prego di farmele notare, visto che non è mia intenzione copiare nessuno. Detto questo ecco il capitolo.

- Lussuria -
Lussuria, se avesse dovuto scegliere un peccato che in questo momento della sua vita la rappresentasse sarebbe stato proprio quello.
Nonostante si fosse strappata il cuore dal petto e avesse rinunciato a quello che era l’amore della sua vita, niente le impediva  di godere del piacere carnale, anzi, la mancanza di tale organo la induceva a ricercare con assiduità tale godimento e aveva cancellato quel poco senso di pudore e di morale che le era rimasto.
Di notte si univa a suo marito e, nonostante i suoi baci troppo leggeri, i suoi movimenti  troppo poco passionali e quelle parole troppo dolci e melense, non riusciva a farne a meno.
Tuttavia lei preferiva gli uomini più rudi, più selvaggi, quelli che, anche senza potere, sapevano farsi rispettare, e  una volta ammaliati con la sua apparente fragilità e dolcezza, si congiungevano  con lei di nascosto in qualche stanza dell’enorme castello.
Perché era questo che la divertiva di più: scappare nell'oscurità, sgusciare nel letto di un uomo appena incontrato, muoversi lasciva tra le coperte di seta appena pulite, ritornare nelle sue stanze prima dell’alba e la consapevolezza di aver compiuto qualcosa di amorale e di proibito.
Alcuni di essi giungevano a palazzo appositamente per conoscere la principessa che trasformava la paglia in oro, e se andavano velocemente, come erano venuti, senza nominare nulla di ciò che avevano fatto che la seducente consorte del principe.
Perché l’ultimo che aveva osato vantarsi di aver avuto una relazione con lei e di essere entrato nelle grazie della donna,  era finito col cuore letteralmente spezzato.
A causa del destino che gli uomini subivano quando la incontravano, prima sedotti e poi abbandonati e privati della capacita di provare sentimenti e di amare qualcuno, le malelingue sostenevano che la giovane fosse una strega e la servitù, che era a conoscenza delle relazioni della principessa, l’aveva soprannominata la ladra di cuori.
Ma a Cora non bastava essere una ladra, lei sarebbe stata una Regina di Cuori.
Perché nella sua vita priva di emozioni, è solo l’avvinghiarsi di due corpi e l’idea di possedere una persona che le da piacere.


Salve adorabili personcine!! Benvenuti in questo mio nuovo progetto che sarà formato ovviamente da 7 capitoli.
Come prima cosa vorrei invitarvi a leggere tutti i capitoli, poiché la sottoscritta tende purtroppo a scrivere un capitolo uno orrendo e uno decente (forse) e quindi non è detto che tutti siano sullo stesso livello.
Inoltre vorrei invitarvi a recensire per sapere se questa idea vi piace o i miei neuroni devono mettersi seriamente a fare la carità xD.
Detto questo spero che il capitolo sia di vostro gradimento! A presto :)
PoisonRain

 

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Capitolo 2
*** Invidia-Giustizia ***


-Invidia-

Invidia, se c’era un sentimento che la giovane non riusciva a capire era proprio quello.
Comprendeva il desiderio umano di elevarsi ad una posizione migliore, comprendeva la rabbia causata da una vita in condizioni ingiuste, ma l’invidia, quella vera che ti porta a soffrire per le fortune altrui e gioire per le disgrazie degli altri, proprio non riusciva concepirla; forse perché lei stessa non l’aveva mai sperimentata.
Ma un giorno anche Belle avrebbe fatto conoscenza di questo peccato, il più corrosivo, sottovalutato e pericoloso fra quelli esistenti, e solo allora  avrebbe compreso.
Nonostante già da ragazza avesse avuto eventi spiacevoli, la morte della madre e il matrimonio combinato, lei non era stata mai soggetta a quel sentimento.
Nemmeno quando aveva perso la sua giovinezza e i suoi sogni, diventando la governante dell’Oscuro, era stata sfiorata da essa, poiché quella era stata una sua precisa scelta per poter essere un’eroina.
Ma quando era stata intrappolata, prima nella cella della Regina e poi nel manicomio, aveva provato una sorta di ingiustizia e di gelosia nei confronti degli altri che, anche se privi delle loro identità e dei loro ricordi, erano liberi.
Tuttavia lei si era ricongiunta con il suo Vero Amore e siccome durante la sua prigionia il tempo era bloccato, trasformando quel periodo in un incidente di percorso verso Rumpelstiltskin, non aveva perso anni preziosi di vita; solo pensando a queste cose era riuscita a reprimere la spiacevole sensazione.
Poi però tutto era cambiato e lei aveva perso ogni cosa; lui si era sacrificato per gli altri e tutti erano ritornati nel mondo a cui appartenevano.
Era stato lì mentre guardava i volti di coloro che, nonostante tutto, erano felici, circondati dai loro cari, che il peccato era finalmente uscito con prepotenza.
Perché non era giusto che, dopo tutto ciò che entrambi avevano sofferto, il destino li avesse separati per sempre.
E più il tempo passava più la cosa peggiorava, ad ogni buona notizia altrui lei diventava triste, era pervasa da un senso di ingiustizia e di rabbia contro quel destino a lei così avverso.
Il colpo di grazia lo ebbe quando seppe della gravidanza di Biancaneve, perché lei non avrebbe mai avuto la possibilità di essere madre, questo l’aveva lasciata talmente amareggiata che, a causa della collera, si era conficcata le unghie dei palmi fino a sanguinare.
Un giorno Bealfire era arrivato al lago adiacente al Castello Oscuro riportando la notizia di numerosi attacchi al nuovo regno da parte di strane scimmie volanti.
Come era quella parola che usavano nell’altro mondo? Ah sì Karma.
 Non se lo meritavano però era giusto, perché finalmente, per una volta, le sfortune non capitavano solo a lei; pensò la giovane e, mentre rifletteva su ciò, vide qualcosa riflesso nell’acqua che la sconvolse.
Un sorriso, il suo sorriso, diverso, strano, sbagliato: si stava rallegrando delle disgrazie altrui e fu in quel momento che comprese.
L’invidia è il peccato di chi, come lei, aveva subito solo ingiustizie.


Salve carissimi ecco a voi il secondo capitolo che, come avrete intuito, è dedicato all’invidia.
Allora vorrei ringraziare chi ha messo la storia tra le seguite e Stria93, mooaless, Euridice100 e Rosaspina 7 per aver recensito il precedente capitolo.
Ok passiamo alla parte difficile:  probabilmente alcuni di voi si stanno chiedendo cosa abbia mai bevuto per associare Belle all’invidia e la risposta è nulla di particolare.
Ho deciso di fare questa associazione perché, a differenza di altri personaggi buoni come Biancaneve e Charming, Belle non ha mai dimostrato di avere un lato oscuro (a parte Lacey che non conta essendo stata creata da Regina) e ciò la rende meno reale quindi ho deciso di affibbiarle un dei peccati capitali.
Ho scelto l’invidia perché mi sembrava il più congeniale e mi è sembrata una cosa plausibile che la giovane, dopo tutte le disavventure passate, provasse tale sentimento.
Spero sia chiaro che all'inizio nemmeno Belle sia consapevole di provare invidia, anzi crede che i suoi sentimenti negativi siano dovuti ad una mancanza di giustizia nei suoi confronti.
Nonostante lo abbia riscritto più volte, esso non mi convince completamente inoltre spero davvero che   non sia troppo “tirato per i capelli” e, a causa di questi motivi, vi invito a lasciare una recensione anche critica.
Dette queste cose spero che sia di vostro gradimento.
A presto :)
PoisonRain

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Capitolo 3
*** Accidia-Responsabilità ***


-Accidia-

Te ne stai seduto su un vecchio letto, osservando la quasi totalità del tuo corpo diventata legno.
Solo la pelle del tuo viso si è astenuta, per il momento, a diventare dura e ruvida corteccia d’albero.
Sapevi che questo sarebbe accaduto, che saresti finito male, se non avessi abbandonato definitivamente i  tuoi vizi, ma solo ora capisci che non sono stati gli eccessi di alcool, donne, gioco d’azzardo e azioni riprovevoli a farti ritornare un burattino, bensì la tua negligenza.
Perché ci sono persone più malvagie di te, ma sicuramente sei tu il personaggio più vizioso della Foresta Incantata, quello che è più facile preda delle cattive abitudini, quello che, nonostante tutto, è anche legato ad uno dei peccati capitali: l’accidia.
Perché tu, caro Pinocchio, avevi una missione da compiere, che hai lasciato perdere per pigrizia ed ora ne stai pagando le conseguenze.
Hai preferito scappare davanti alla responsabilità di educare e proteggere la Salvatrice, una responsabilità troppo grande per un bambino, e l’hai lasciata sola.
E, andando avanti, le cose non sono migliorate affatto: hai rubato, ingannato e mentito pur di non assumerti il peso delle tue azioni.
Quando, un giorno, hai deciso che Emma doveva dirigersi a Storybrooke per spezzare la maledizione, non sei stato tu a prenderti la responsabilità di spiegarle la situazione ma hai dovuto costringere Neal a lasciarla, abbandonandola nuovamente a se stessa.
Alla fine, quando una mattina il tuo polpaccio stava diventando di legno, hai capito che lei  era arrivata nella cittadina, tardi rispetto a come avevi previsto, ma soprattutto diversa da come avessi voluto.
Perché la Salvatrice, nonostante tutto, è diventata una donna forte, indipendente e determinata ma, sfortunatamente, per nulla credente.
A nulla sono valsi i tentativi di suo figlio e tuoi, lei continua a vivere nel suo scetticismo, ceca davanti all’incredibile realtà, che le si palesa davanti 
Pensavi davvero che sarebbe bastato mostrarle il luogo dove l’hai ritrovata, farle vedere la tua gamba legnosa, per convincere lei, che, dopo tutte le delusioni, ha imparato a non fidarsi di niente e di nessuno,  dell’anormalità della situazione in cui si trova e a spezzare il sortilegio, che incombe su di te e su questa città maledetta?
Pensavi veramente che avrebbe creduto a te, Pinocchio, bugiardo per eccellenza?

Ti rammarichi del fallimento della tua missione, ma, più di ogni altra cosa, ti penti di averla abbandonata, condannandola alla tua stessa solitudine, perché forse insieme potevate sostenervi a vicenda ed essere come una famiglia, potevi essere per lei un fratello o compagno.
Perché l’accidia è il castigo di questa città, dove il tempo è bloccato, costretta a rivivere un eterno presente.
La tua negligenza condannerà centinaia di abitanti, te compreso, ad un lontananza dalle persone amate e ad una vita senza lieto fine.
L’accidia è la tua colpa più grande.


Ciao a tutti carissimi :)
Ecco il terzo capitolo dei sette peccati capitali dedicato all’accidia.
Vorrei ringraziare di cuore tennant, aloakes, Euridice100, padme 83, Stria93, violaliena, Rosaspina7 e mooarless per aver recensito lo scorso capitolo, coloro che hanno messo la storia tra le seguite/preferite e tutti i lettori silenziosi che seguono questo progetto.
Devo ammettere che questo capitolo è stato molto difficile da scrivere perché non sapevo a chi associare questo peccato, poi, quando ho visto che su un sito collegavano l’accidia con la negligenza, ho deciso di dedicarlo a Pinocchio, personaggio, che nella prima serie mi piaceva molto e che, secondo me, aveva un grandissimo potenziale, e legato a questo vizio per il fatto che non si è mai assunto responsabilità.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento nel caso faccia schifo vi invito a farmelo sapere.
A presto cari, se tutto va bene aggiornerò tra due settimane.
PoisonRain


 

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Capitolo 4
*** Ira-Libertà ***


-Ira-

La regina cattiva: è questo l’epiteto che danno ormai tutti a lei, la loro sovrana, a causa del suo regno caratterizzato da vendetta e rabbia.
A pensarci bene hanno ragione; lei è sempre stata una donna poco propensa a perdonare  i torti subiti ed è incline all’ira, un sentimento che, in un modo o nell’altro, ha sempre accompagnato la sua vita.
Da bambina e da ragazza essa giaceva latente e inconscia, veniva sfogata cavalcando e parlando con Daniel, che ascoltava e assecondava le sue lamentele e i suoi sfoghi per quella madre troppo esigente e quel padre troppo sottomesso.
Ma dalla morte dello stalliere la sua vita aveva iniziato era caduta a pezzi, come gli specchi che tanto le piacevano, non aveva più senso sfogare la rabbia con i cavalli, che le ricordavano troppo l’amato, così essa si era liberata in nuove forme più malsane e terrificanti.
Quel sentimento doveva esprimersi altrimenti, Regina ne era convinta, lei sarebbe diventata come sua madre.
La sovrana aveva trovato nella magia una valvola di sfogo per la sua rabbia e  per le sue frustrazioni e, in essa un mezzo, per togliere di mezzo le persone che limitavano la sua libertà.
La prima persona di cui si era sbarazzata era stato quel genitore troppo opprimente e successivamente quel marito mai voluto.
Ma la magia invece di diminuire l’ira, l’aumentava, invece di sfogarla, l’aveva trasformata in una persona ancora più rabbiosa e vendicativa, invece di renderla libera, ne era schiava.
Tuttavia Regina non capiva che era a causa di quel peccato, che la dominava completamente, che lei si sentiva prigioniera e infelice, ma dava la colpa a Biancaneve, che, per mezzo delle sue azioni, l'aveva tolto la felicità e l'aveva fatta diventare sempre più cattiva e succube della vendetta.
 Nonostante i suoi sforzi per eliminarla, quella sciocca ragazzina riusciva sempre a scamparle, così quando seppe dell’esistenza di un sortilegio che avrebbe tolto a tutti il lieto fine, che li avrebbe portati in un mondo senza magia, da cui dipendere, la donna aveva visto in esso il vero mezzo per ottenere la tanto agognata libertà.
Tuttavia anche a Storybrooke era giunta la magia e insieme ad essa l’ira, che era tenuta sottocontrollo per il bene di suo figlio, esse minacciavano di uscire da un momento all’altro, come un mostro che esce dal suo letargo per uccidere, dal suo cuore.
E lei si era imposta con tutte le sue forze a frenare questi due sensazioni, per il bene dell’unica persona che amava, anche a costo di corrodersi l’anima, anche a costo della propria felicità.

 Non trattenere più il tuo potere Regina, rilascialo per proteggere i tuoi cari da quella strega malvagia e finalmente avrai ciò che ti spetta, ciò che cerchi da tutta una vita.
Dai sfogo alla tua ira e sarai libera.


Salve a tutti!!!
So che avevo detto che avrei pubblicato venerdì e teoricamente è sabato, ma sono stata via tutto il giorno e spero possiate perdonarmi,
Dunque eccoci al quarto capitolo dedicato all’ira; sinceramente ero molto indecisa su chi associare questo peccato, se a Regina o a Zelena, poi ho pensato che bisognava assolutamente dedicare un capitolo alla nostra Evil Queen.
Ringrazio Euridice100, padme83, mooarless, Stria93, tennant, aloakes e Rosaspina7 per la recensione al precedente capitolo, inoltre ringrazio anche di cuore chi ha messo la storia tra le seguite/preferite e ai lettori silenziosi che leggono i miei lavori.
In verità non sono molto convinta dell’idea di fondo della storia: l’ira come unico mezzo per Regina di raggiungere la completa indipendenza e libertà, perciò mi affido ai vostri commenti, se avete voglia di lasciarli.
Visto che probabilmente non ci sentiremo più vi auguro una gioiosa Pasqua, vi mando un abbraccio e  ci sentiamo tra due venerdì.
PoisonRain

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Capitolo 5
*** Gola-Controllo ***


Un ringraziamento speciale va a mooarless,
che mi ha aiutato in questa complicata associazione.
Spero tanto che il capitolo sia di tuo gradimento.
-Gola-

Era una giornata soleggiata di fine autunno e Ruby stava tornando a casa da sua nonna.
Ai lati del sentiero, che conduceva alla dimora della vedova Lucas, giacevano una miriade di persone: uomini e donne, vecchi e bambini, sani e malati, che chiedevano qualche soldo per comprarsi da mangiare o addirittura qualche avanzo di cibo avariato e marcio per potersi sfamare.
La ragazza non sopportava la vista di quelle persone che facevano l’elemosina; non per il fatto stesso che mendicassero, quanto piuttosto il motivo.
Perché era ingiusto che il sovrano di quella zona della Foresta Incantata e la sua corte spendessero tutti i denari, versati dai loro sudditi, per cibi elaborati e ricercati, lasciando la popolazione sempre più povera.
Loro che organizzavano banchetti  dalle innumerevoli pietanze, puntualmente sprecate e gettate via,  che avrebbero potuto sfamare un’intero villaggio per settimane.
La giovane detestava quegli uomini che, mangiavano fino a scoppiare, mentre, proprio al di fuori della mura del loro castello, decine di famiglie conducevano una vita di stenti.
Tuttavia anche lei era vittima dell’ingordigia, della perdita di controllo del proprio corpo, anche se in maniera più oscura e terrificante.
Perché lei durante la luna piena si trasformava in un lupo mannaro, una bestia mostruosa e incontrollabile, che agiva solo seguendo il suo istinto e viveva solo per soddisfare i bisogni della carne.
Non importava se questi bisogni prevedevano il dilaniare  corpi di esseri innocenti; quando lei era un lupo, agiva senza inibizione, priva di ogni ragione, l’unica cosa che seguiva e ascoltava era il proprio corpo.
La consapevolezza di chi fosse veramente e il senso di colpa l’avevano sopraffatta e dal quel giorno non si era mai tolta la mantellina rossa, che le impediva di diventare un mostro e di far altro male.
Ma nonostante quella protezione, durante le notti di luna piena veniva assalita da un desiderio di uscire, cacciare, sentire le ossa delle sue prede rompersi sotto i suoi denti e il sapore di carne fresca in bocca.
Quel desiderio la corrodeva dentro,  forse più della consapevolezza di aver ucciso delle persone, perché temeva  di non poter controllarlo, perché non lo voleva avere ma, nello stesso tempo, voleva che esso fosse soddisfatto.
E si arrabbiava contro quel destino beffardo che, anche se in maniera diversa, l’aveva fatta diventare schiava della gola, come quei nobili che si lasciavano andare ad ogni sfrenatezza.
Non era giusto che tutti vedessero lei, senza colpa ma maledetta, come un mostro e cercassero in tutti i modi di evitarla, mentre quei porci venivano ammirati e amati da tutto il popolo.
Era proprio quando faceva questi pensieri che Ruby temeva maggiormente che il suo lato animale uscisse fuori, che arrivava addirittura a pensare che la bestia dovesse essere lasciata libera.
Ma forse la sua gola, se orientata vero quei parassiti, avrebbe potuto salvare il popolo dalla loro ingordigia.


Salve carissimi!
Ecco a voi il quinto capitolo della raccolta dedicato alla gola.
So che in teoria la gola è legato molto all’aspetto dei cibi e delle bevande, ma siccome in OUAT nessuno pare aver un rapporto particolare con quest’ultimi, a parte forse Henry e la sua passione per la cannella, e poiché esso significa anche sfrenatezza e incapacità di controllare gli impulsi del corpo, l’idea migliore mi è sembrata accostarla al lupo mannaro Ruby; spero di non essere uscita troppo fuori dal contesto della gola, in tal caso, ditemelo pure.
Detto questo vorrei ringraziare ancora tantissimo mooarless per avermi consigliato l’associazione e per aver recensito lo scorso capitolo, inoltre ringrazio anche padme83, aleoakes, Rosaspina7, Euridice100, tennant, Stria93 e xX_Luna_Lovegood_Xx per aver recensito il capitolo dedicato all’ira, i lettori che hanno messo la storia tra le seguite/preferite e tutti i lettori silenziosi, che spero esprimano un loro parere prima della fine di questa raccolta.
Spero che questo capitolo abbia soddisfatto le vostre aspettative.
Ci sentiamo tra due settimane, un abbraccio a tutti voi.
PoisonRai
n

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Capitolo 6
*** Superbia-Migliore ***


-Superbia-

Se c’era una cosa che Zelena sapeva e che, dopo anni di negazioni, era riuscita ad ammettere  a se stessa era di essere gelosa.
Ma la donna non sapeva che la sua invidia era generata da un altro peccato, uno più raro e meno conosciuto, ma dagli aspetti ugualmente negativi e  malvagi: la superbia.
Il vizio si era manifestato quando aveva scoperto le sue vere origini e si era recata nella Foresta Incantata, perché lì la strega ebbe per prima volta la consapevolezza di essere la migliore.
Migliore di quella sorella, che aveva avuto tutto, sotto ogni aspetto.
A livello estetico infatti Regina vantava degli stupendi capelli lisci e corvini, dei fantastici occhi scuri dalle lunghe ciglia e un fisico formoso, ma la loro bellezza impallidiva di fronte ai suoi capelli color rame, che con la luce del sole si illuminavano di riflessi dorati, ai suoi occhi verdi azzurri e al suo corpo proporzionato e armonioso.
Era migliore di lei anche nel campo della magia, sua sorella faticava ad evocare una semplice palla infuocata, mentre lei la manipolava senza problemi la maggior parte degli aspetti di quel potere misterioso.
La donna era convinta che, con il dovuto allenamento ed esercizio, sarebbe diventata migliore persino del suo maestro, il mago più potente di tutti i reami: Rumpelstiltskin.
Ma, nonostante le sue doti, lei era sempre destinata ad essere l’ultima scelta: sua madre, l’uomo che amava, le sue sorelle streghe, a poco a poco tutti l’avevano rifiutata.
Tuttavia questo sarebbe presto cambiato, la sua bravura nel campo dei sortilegi l’aveva portata a creare una maledizione senza precedenti che l’avrebbe trasportata indietro nel tempo e fatto sì che lei, più meritevole di molti altri, ottenesse ciò che le spettava.
Aveva calcolato e aggirato ogni singolo ostacolo: aveva ottenuto il controllo dell’Oscuro, aveva sventato gli effetti negativi del sortilegio Oscuro e aveva reso la Salvatrice, l’unica che poteva fermarla, inoffensiva.
Aveva previsto ogni cosa tranne una.
Aveva dimenticato del potere del Vero Amore: magia che era in grado di spezzare il più intricato dei sortilegi, ma soprattutto di migliorare anche le persone più cattive e abiette come Regina.
Siccome lei,  migliore della sorella sotto ogni aspetto, non era riuscita a cambiare e ad eliminare la malvagità dalla sua anima, era convinta che nemmeno la regina cattiva ce la potesse fare, ma il Vero Amore, a lei estraneo e sconosciuto, nei confronti del figlio aveva fatto sì che la sorella acquisisse la magia bianca necessaria per sconfiggerla.
Dicono che la superbia sia il vizio che conduca maggiormente l’uomo verso il basso, facendogli perdere ogni cosa e, in questa prigione, priva del tuo potere, non puoi che essere d’accordo.


Salve miei cari!!!
Ecco a voi il penultimo capitolo dedicato alla superbia.
Visto che l’indivia, più consona a Zelena, l’avevo già usata ma volevo dedicare assolutamente un capitolo alla Wicked Witch, che considero davvero un’cattiva davvero ben caratterizzata, e spero di aver fatto un buon lavoro associandola a questo peccato.
La superbia intesa come vizio che conduce l’uomo verso gli abissi è un riferimento alla religione, infatti essa era il peccato di Lucifero scaraventato negli Inferi.
Ringrazio mooarless, tennant, padme83, Stria93 ed Euridice100 per aver recensito lo scorso capitolo, ringrazio inoltre i lettori che hanno messo la storia tra le seguite/preferito e i lettori silenziosi che mi supportano.
Baci a tutti ci sentiamo tra due settimane per l’ultimo capitolo :)
PoisonRain

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Capitolo 7
*** Avarizia-Ricchezze ***


-Avarizia-
 
Tra tutti gli aggettivi ed epiteti con cui gli altri si sono riferiti a te, codardo, Bestia, mostro, trovi che solo uno di essi ti si addice alla perfezione: avido.
La tua propensione per gli accordi ti ha portato ad accumulare beni su beni, che, se da un lato hanno arricchito la tua collezione, dall’altro hanno accresciuto il vuoto della tua esistenza.
Ai tuoi debitori hai portato via di tutto, la maggior parte era materiale necessario per le tue magie e per il Sortilegio,non raramente oggetti raffinati ed esotici, che desideravi unicamente per la loro bellezza e rarità, a volte essi erano cose prive di qualsiasi valore, che prendevi solo per il gusto di strappare agli altri ciò che avevano di più caro.
Ma forse più del peccato dell’avidità, il tuo vero vizio è l’avarizia.
Avendo origini umili, sei sempre stato attaccato a quelle poche cose che possedevi; un tempo, quando eri ancora un umile filatore, invano cercavi di tenertele strette e con dispiacere eri costretto a cederle, invece ora, nei panni dell’Oscuro, nessuno osa strapparti via le tue ricchezze e quei pochi che ci provano fanno una fine spiacevole.
Tutto ha un prezzo e non si cede mai niente per niente; è questa la lezione che nel corso della tua lunga vita hai imparato meglio, non puoi avere famiglia, amore, potere e magia nello stesso istante e bisogna rinunciare a qualcosa.
E tu Rumpelstiltskin, hai pagato il prezzo delle tue ricchezze, e, per ironia, il tuo attaccamento ossessivo a ciò che possedevi ti condotto a perdere  tutto ciò che era veramente importante: tuo figlio e la donna amata.
Tuttavia non è ancora cambiato nulla, il vizio rimane e ora, dopo aver perso ciò che importava davvero, sei sempre meno propenso ad elargire gratuitamente ciò che possiedi.
Le tue vittime ti supplicano pietà, ma per quale motivo tu dovresti concederla? Sai benissimo che loro, se mai ti trovassero indifeso, non te la concederebbero e ti ucciderebbero senza esitazioni. Perché dovresti donare qualcosa che nemmeno tu hai mai ricevuto?
I tuoi debitori ti chiedono più tempo, ma tu sai troppo bene quanto esso sia prezioso e non hai alcuna intenzione di dare questo bene inestimabile a coloro che non ne comprendono il valore.
Perchè sono le cose effimere come un sorriso carico d’amore, una risata di un bambino, una rosa rossa appena sbocciata le vere ricchezze e non calici tempestati di gemme o abiti ricamati.
Gli istanti irripetibili con le persone amate sono tutto ciò che volevi, tutto ciò per cui hai lottato e lotti ancora, cadendo nel circolo dell’avarizia, perché questa, che è stata la causa della tua rovina, adesso ti condurrà alla tua felicità.
Dopo anni, di attesa, disperazione e vuoto, hai ritrovato non solo tuo figlio, ma anche il tuo Vero Amore e finalmente sei pronto ad abbandonare l’avarizia per sempre.
 Pur di vederli felici e al sicuro rinunceresti ad ogni cosa, persino alla tua vita.


Ciao mie gioie!
Ecco l’ultimo capitolo della raccolta dedicato all’avarizia.
Come potete vedere questo capitolo è strutturato in due parti: avidità e avarizia che, anche se sono due cose differenti, hanno un’ origine simile ed entrambi sono caratteristiche dell’Oscuro.
Visto che questo è l’ultimo capitolo della raccolta vorrei ringraziare di cuore tutti quelli che hanno recensito gli scorsi capitoli, chi ha messo la storia tra le seguite/preferite e i lettori silenziosi che mi seguono e che invito ad esprimersi su questo capitolo conclusivo (forza gente non mangio mica :D).
Non so ancora cosa dirvi se non mille grazie per il supporto in questo progetto.
Un bacione :*
PoisonRain

 

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