Luce e Oscurità, sacrifici necessari

di Bigboss2012
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: una nuova missione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 Atto 1 : l'arrivo ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 Atto 1: lo schianto ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 Atto 1: facciamo le presentazioni ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 Atto 1: notte insonne ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 Atto 1: non è lui ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 Atto 1: la squadra Saber ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 Atto 1: cattura ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 Atto 1: non possiamo ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 Atto 1: stranezze ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 Atto 1: ora di muoversi ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 Atto 1: ricordi del passato ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 Atto 1: confusione ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 Atto 1: fiori di ciliegio e proiettili ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14: grandi botti ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 Atto 1: felicità e tristezza ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 Atto 1: lo so ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 Atto 2: momenti di rabbia ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 Atto 2: diamo la vita per dare altra vita. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 Atto 2: mancanze e partenza ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20: Atto 2 continui paradossi ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 Atto 2: Ventus ***
Capitolo 23: *** Disegni pg ***



Capitolo 1
*** Prologo: una nuova missione ***


Sora, Riku e Kairi stavano osservando il tramonto dall'albero dai frutti di paopu, quando una bottiglia nel mare attirò la loro attenzione. Si arenò sulla spiaggia, non lontano da loro e incuriositi andarono a controllare. All'interno della bottiglia c'era una lettera col segno del Re. Era chiaro che si trattava di qualcosa di importante, così Riku la aprì e lesse il messaggio con un tono chiaro.
La lettera diceva:
C'e una faccenda ci cui devo parlarvi assolutamente, venite subito al Castello.
Re Topolino
-"Sembra una faccenda importante"- disse Kairi incuriosita.
-"Probabilmente Xehanort o qualcuno dei suoi si sta muovendo"- dedusse Sora, con un tono tra il serio e l'aggressivo.
-" Sicuro, altrimenti non ci avrebbe chiesto di venire subito"- gli rispose Riku che subito dopo disse - "Allora è meglio non perdere tempo, sbrighiamoci"- e così si diressero in poco meno di due ore al Castello Disney.
 
-"E bello vedere che siete arrivati così in fretta, questa è una faccenda seria"- disse Topolino ai tre che erano arrivati da circa dieci minuti, in più sembrava molto turbato mentre diceva queste parole.
-"Saltiamo i convenevoli e arriviamo al punto: perché ci avete fatto venire qui di corsa"- gli rispose un Sora incredibilmente serio.
-"Hai ragione, Sora, la faccenda è della massima importanza, lasciatemi spiegare"- e così il re cominciò a spiegare la situazione
-"Come sapete con Xehanort non possiamo adagiarci sugli allori, così abbiamo cominciato a osservare e registrare ogni suo piccolo movimento. Niente di eclatante fino a una settimana fa non abbiamo intercettato questo messaggio:
Ore 07,35
Appena atterrati nell'area designata come Costa Rica. Nessun segno di pericolo. Stiamo in ricerca dell'obbiettivo nome in codice "Cipher".
-"Riteniamo che "Chiper" sia qualcosa di importante per Xehanort e i suo subalterni e non possiamo lasciarli circolare in libertà per fargli fare dei danni. La vostra missione è semplice: trovate gli uomini di Xehanort e scoprite chi o cosa sia questo fantomatico "Chiper", nel caso dobbiate incontrare il nemico, non fatevi assolutamente scoprire."- questi erano gli ordini del Re, che non voleva  che il nemico scorazzasse per gli altri mondi, ma non voleva neanche che i tre possessori del Keyblade potessero soccombere.
-"Dove ci dirigiamo?"- chiese Riku per conoscere il luogo della missione.
-"Il mondo si chiama semplicemente Terra. In questo mondo esistono una moltitudine di stati con lingue e culture diverse. Inoltre è in corso quello che chiamano Guerra Fredda, tra la due nazione più potenti di quel mondo. gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica. Questo conflitto non è affrontato dalle due nazioni in ambito militare per un solo motivo: se scoppierebbe un vero e proprio conflitto, cancellerebbe tutta la loro razza, ma per ora non dovete preoccuparvi più di tanto"-
-"Come ci arriviamo"- chiese allora Sora con un tono più rilassato, ora che aveva avuto delle spiegazioni
-"Sulla vostra gummiship sona già state settate le coordianate"-gli rispose il Re
-" E se questo conflitto divenisse serio e cancellerebbe tutti loro, noi come faremo?"- gli chiese Kairi che sembrava l'unica ad aver fatto attenzione sulla spiegazione di quella strana guerra, e per questo era molto preoccupata.
-"Non succederà. Fidatevi di me."- la rassicurò il Re, con una voce che sembrava quella di un genitore amorevole che sta rassicurando il figlio dopo che questi aveva fatto un brutto sogno.
-"Allora sbrighiamoci!!"- esclamò Sora, chiaramente eccitato dalla missione, che venne seguito con l'annuire di entrambi i suoi amici.
Circa un ora dopo aversi preparato salirono sulla gummiship e si diressero verso questo mondo chiamato Terra. Il Re, dopo che se ne furono andati pensò "-Buona fortuna ragazzi, sarà molto difficile"- chiaramente il Re non era stato molto sincero con i tre, ma ormai il dado era tratto e non si poteva tornare indietro
 
 E così comincia una delle avventure più difficili del trio.
 
 
Ragazzi spero che vi sia piaciuto questo primo assaggio, scrivete pure le vostre recensioni e siate sinceri, non voglio vedere gente che scrive prima una cosa ma ne pensa un altra, io lo capisco quando è così.
Ci rivediamo al prossimo capitolo, probabilmente questa settimana stessa o martedì prossimo.
Non smettete di sperare.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 Atto 1 : l'arrivo ***


Riku stava pilotando la gummiship, sulla parte più anteriore della nave , intanto Sora stava fantasticando sul letto della sua stanza, probabilmente stava pensando a cosa stessero tramando Xehanort e i suoi , quando , per la stanchezza del viaggio, durato circa 3 ore, si addormentò.
Fece un sogno, lui, Kairi e Riku stavano giocando sulla spiaggia, con la palla, come se Xemnas o Xehanort non fossero mai esistiti, pensava che non avrebbe mai potuto desiderare degli migliori, poi divenne tutto nero.
Una luce stava illuminando Riku e Kairi, i quali stavano fissando Sora, il sogno stava per trasformarsi in un incubo. Poi una strana musico cominciò a riecheggiare nell'aria.
http://www.youtube.com/watch?v=IDep1xqhp0E

Kairi aprì la bocca e comincio a parlare con un tono disturbante -"Sora.... vuoi che la luce possa continuare a vivere?"- sempre con questo tono disturbante Riku aggiunse -"Sacrificherai un tuo amico per far si che ciò accada? "-.
Sora non riuscì a pronunciare niente, era bloccato dalla paura, non riusciva a muoversi e appena stava per aprire bocca Riku lo bloccò dicendogli -" Non c'è bisogno di parlare Sora, io posso leggerti la mente!! "-.

Mentre Riku pronunciava questa frase, l'immagine di un uomo, almeno quella che sembrava un uomo, un uomo con una maschera, coi capelli rossi che gli disse, con la voce storpiata -" CHE COSA FARAI??!!"-.

Dopo quelle parole, nella cominciò a piovere sangue, mentre Kairi veniva smembrata da Riku mentre impugnava la Via dell'Alba, il suo Keyblade,i suoi occhi era quelli di un disturbato mentale, uno psicopatico, e mentre Kairi si accasciava a terra con gli occhi lacrimanti dal dolore. Dopo questa scena Riku si girò lentamente verso Sora e gli disse, urlando, con la voce di un pazzo -" COSA FARAIIIIIIIIIII!!????!"-.

Dopo ciò Riku esplose sotto gli occhi di Sora, ed i suoi pezzi ed il suo sangue lo ricoprirono, il giovane così si inginocchiò a terra ed emise un urlo di completo panico, mentre in quel tripudio di sangue e organi umani risate malefiche cominciarono a farsi sentire, e dall'eco provocato, tutto divenne una instabile massa di suoni, odori, immagini che si facevano largo nel subconscio di Sora, il quale, finalmente, ebbe l'impulso di svegliarsi.

-"Arrgghhhhh!!!"- Sora emise un urlo di paura mentre stava sudando a causa di quell'inspiegabile incubo, cominciò a respirare sempre più rapidamente, rischiando di andare in iperventilazione, finche non si calmò. In quel momento entrò Kairi attirata da quell'urlo, la quale chiese all'amico, con una voce preoccupata-"Sora, hai avuto un incubo?"-, l'interessato non rispose ma abbracciò affettuosamente e con forza la giovane, la quale arrossì e lo abbracciò a sua volta.
Dopo questo momento, i due si ritrovarono nella cabina di pilotaggio della gummiship, dove si trovava Riku, il quale aveva da un pò inserito il pilota automatico, e notando l'aspetto di Sora gli chiese, scherzoso -"Ehi, hai visto un fantasma o che?"-, Sora, in un primo momento non disse niente, cercando di ritornare lucido, e poi gli rispose, ovviamente mentendo -" No,niente, mi sono solo svegliato dalla parte sbagliata del letto"- e sorrise per convincere l'amico. -"Comunque, siamo quasi arrivati mancano solo..."- non ebbe il tempo di finire la frase che qualcosa colpì violentemente la nave dannegiandola seriamente e facendo colpire i tre le pareti della cabina, facendoli svenire.







Vi avevo detto che sarei riuscito a pubblicare il primo capitolo :)
Scusate per il link senza collegamento ma non so come farli su word :( Consigliate e recensite, ci vediamo la prossima settiamana.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 Atto 1: lo schianto ***


Riku stava aprendo gli occhi, aveva la vista annebbiata e la testa che gli girava, come se si fosse appena ripreso da una grande sbronza.

-"Ma che cazzo? Sora, Kairi!"- il giovane non capiva ancora cosa era successo, finche non vide i suoi due amici ancora svenuti sul pavimento, Sora aveva un pesante contenitore sulle stomaco e una ferita alla testa, dalla quale usciva sangue. Kairi invece era più grave, aveva varie contusioni sul tutto il corpo, e a quanto pareva un braccio rotto.

-"Merda, merda, merda devo pensare,  pensare..."- Riku era nel panico totale, prese un kit di primo soccorso da un armadietto vicino all'estintore, e si diresse verso Kairi prestandole le cure necessarie, poi Sora finalmente si sveglio.

-"Uhm, la mia testa..CHE CAZZO STA SUCCDENDO!!??"- Sora ebbe più o meno la stessa di Riku nell'apprendere che era successo qualcosa di grave.

-"Sora, penso io a Kairi, tu fai un checkup dalla console di comando!!"- e quasi immediatamente, l'interessato si apprestò a raggiungere la console di comando, al posto del navigatore.

-"Due motori in fiamme, gravi danni strutturali, cali di energia ovunque. Gli scudi almeno si sono salvati"- in pratica la situazione era grave, molto grave, furono fortunati che gli scudi fossero ancora in funzione, altrimenti si sarebbe vaporizzati a causa dell'entrata nell'atmosfera, a cui sarebbe seguita un grande aumento di calore. Poi, forse per lo scherzo di qualche entità, la spia che controllava la condizione di quest'ultimi, comincio a lampeggiare.

-"Cazzo! Siamo totalmente nella merda!"- esclamò Sora, ormai quella era una condanna a morte, poi il peggio. Una serie di esplosioni dalla sala motori,fece solbazzare entrambi, sbattendoli nuovamente contro il muro, erano svenuti di nuovo. Fortuna volle che la nave riuscì a raggiungere, più o meno, inerme il cielo.
 

-" Ma vaffanculo Maverick! Pensi che io non possa sbattermi quelle che voglio, mi sono fatto anche tua madre."-

-"Mia madre è una donna di classe, Viper, non scoperebbe mai con quelli che non sanno come comportarsi davanti a una signora. Ovvero te."-

-" Ma io t'ammazzo con le mie mani!!"-

-" Basta così, tutti e due. Il capo è in codec con Kaz."-

Durante le spiacevole situazione in cui i tre possessori del keyblade, contemporaneamente, nella giungla un gruppo di 4 persone, armati di M16, stavano "chiacchierando amichevolmente", mentre l'unico che non parlava, aveva una mano sull'orecchio e stava comunicando con qualcuno.

-"Va bene Kaz, ho capito, niente più colpi di testa, mi assumo io la responsabilità dell'accaduto"- disse con un tono che pareva supplicante.

-"Ok d'accordo, ma questa è l'ultima volta che "ti assumi la responsabilità dell'accaduto", tornate alla Mother Base in fretta, Boss vuole parlarti."-

-" E successo qualcosa?"-  chiese incuriosito -"Vieni e saprai"- così, l'uomo dall'altra parte chiuse la comunicazione.
 


-"Cos'ha detto?"- chiese quello che aveva fermato i due conversatori dal prendersi a botte.

-"Che è l'ultima volta che c'è la fa passare liscia, stavolta seriamente"- rispose, sbuffando.

-"Torniamo a casa?"-

-"Si, il capo vuole parlarmi, sembra importante"- rispose con lo stesso tono di prima.

Stavano per andarsene, quando notarono qualcosa in fiamme precipitare da circa 6000 metri di quota.

-"E quello che cazzo è?!"- disse quello che aveva fatto quasi degenerare la "conversazione", Viper

-"Cosa pensi che vorremmo sapere, cazzone."-  gli rispose l'altro, Maverick.

Nel frattempo, la gummiship si era schiantata al suolo, creando un boato assurdo, che fece volare via gran parte degli uccelli, inoltre fece cadere a terra i due che erano distratti.

-"Un satellite?"- chiese quello che pareva il vice.

-"In questa zona, molto improbabile, Gorobei"- rispose così il capo, il quale ribatté subito, ordinando ai suoi

-"Alzate il culo da lì e andiamo a controllare!!-"

-"Sissignore!"-

La gummishp era a pochi metri da dove il gruppo si trovava. La zona dello schianto era un vero e proprio inferno. Circa 10 centimetri di conferenza, in cui si trovavano prevalentemente alberi era stata spazzata via e il resto era tutto in fiamme, con i pezzi incandescenti della nave tutt'intorno. Quasi per fortuna Kairi era stata sbalzata fuori dal finestrino,
senza riportare  gravi danni a parte quelli precedenti allo schianto.

http://www.youtube.com/watch?v=QiPon8lr48U

-"Merda. Cosa cazzo sta succedendo? Ma quella è una ragazza! Viper, presto il kit di primo soccorso, c'e un ferito!"- così disse Maverick, che era stato mandato d'avanti in avanscoperta.
Viper intanto era arrivato col resto della squadra. e notando, anzi guardandola in modo quasi ossessivo pensò -"Mhhh,  è davvero notevole, chissà se potrei farci qualcosa!"-

-" Non è il momento per certi pensieri!"- disse il vice Gorobei, che si distingueva dagli altri per portare una spada sulla schiena, la quale puntò contro il subordinato.

-"Dalle una mano, subito"-gli disse con fare intimidatorio.

-"Va bene, va bene"-

Dopo circa un paio di minuti, Viper aveva finito con le medicazioni , quando Kairi cominciò muovere il braccio.

-" Capo, è sveglia"- disse il medico, facendogli segno di avvicinarsi.

-" Ehi ,guardami, io mi chiamo Snake, tu chi sei?"- chiese a Kairi, con una voce che trasudava di curiosità e preoccupazione.

Kairi, nello stato in cui si trovava gli rispose solo

-"Sora...Riku.."- per poi chiudere nuovamente gli occhi.

-" Non è in condizione di parlare capo, dobbiamo portarla alla base"- Viper  sembrava sinceramente preoccupato per la ragazza.

-"Maverick, chiama Kaz è digli che ci serve un recupero senza Fulton, troppo rischioso. Digli di fare spazio in elicottero, abbiamo altri da prendere."-

-"What?! Altri, chi altri c'è ancora?"- chiese Maverick, sorpreso.

-"Tu fallo, io chiamo Al."- e si mise di nuovo la mano sull'orecchio. O meglio sul codec.

-"L'hai sentito pure tu, no?"-

-"Si. Cosa devo fare?"-

-"C'è una falla nello scafo, ma è bloccata e i relitti sona ancora incandescenti , sai cosa fare"-

-"Si,capo"-

Dopo questo breve giro di parole, i suddetti relitti cominciarono a sollevarsi da terra,l asciando libero il passaggio.
-"Io entro, Gorobei tu attendi il recupero"- ed entrò.

L'interno era ancora peggio, c'erano scintille causate dai cavi che erano stati tranciati, e le paratie cominciavano a cedere, era scoppiato anche un incendio nella sala motori, quindi non c'era molto tempo.
"Merda. che casino del cazzo, come ha fatto a sopravvivere? Va be, le domande a dopo, cerchiamo questi due."
Intanto era arrivato nella parte più anteriore del relitto, notando così i due giovani svenuti e gravemente feriti. "Pare che dovrò portarmeli entrambi in spalla".

Prendendoli così entrambi in spalla cominciò a portarli fuori. Nel frattempo, l'incendio stava destabilizzando ciò che rimaneva della gummiship, cominciarono così a cadere, uno ad uno, tutti i pezzi rimanenti della parte superiore .Fortunatamente, Snake raggiunse in tempo l'uscita dove un elicottero stava aspettando, caricò su i due e presero il volo.

-"Capo, chi cazzo sono questi?"- chiese Maverick che pretendeva una spiegazione.

-"Ma perché fai domande a cazzo, io che ne so. Poi non penso che siano di questo mondo"- la risposta scoccò solo un pò i membri della squadra, visto che non erano degli idioti.

-"Signori levatevi  le maschere e prendete un pò d'aria, c'è la siamo guadagnata oggi. Ci aspetta una lunga giornata"- e dicendo queste parole  guardò i tre che erano ancora svenuti.

-"Servirà un bel pò di caffè"-.

Lo so ragazzi il capitolo successvio doveva uscire domani, ma mi sembrava butto lasciarvi con quelle poche parole.
Questo capitolo e i successivi daranno più lunghi, parola mia. Ci vediamo giovedì col nuovo capitolo, mi raccomando recensite

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 Atto 1: facciamo le presentazioni ***


-"Il battito scende, questo qui sta morendo!"-

-"14 grammi di epinefrina... Merda è in arresto, defibrillatore a 50. Libera!"-

-"Ancora. Libera!"-

I tre possessori del keyblade stavano lentamente spirando in un letto con rispettivamente 5 medici che tentavano di salvarli.

I 4 che li avevano salvati da morte certa stavano assistendo a qul tiro alla fune tra la vita e la morte.
Viper era stranamente concentrato su Kairi, visto che l'aveva anche accompagnata in sala, Maverick cercava di non farsi coinvolgere troppo, restando seduto su una delle sedie, Gorobei, in qualità di vice era vicino al suo comandante, il cosiddetto Snake.

-"Pensi che c'è la faranno, capo, dico dopo un impatto del genere ?"- chiese il primo, con fare abbastanza preoccupato. -"Ho una strana sensazione. Penso che abbiano visto anche di peggio. Ahimè però, l'unica cosa che possiamo fare è aspettare."-

Dopo tre ore di intervento, i tre si erano stabilizzati ed erano stati disposti nella stessa stanza. Viper, Maverick e Gorobei erano in attesa del loro risveglio, Snake non era con loro, era stato richiamato per fare rapporto, un rapporto complicato dato gli ultimi avvenimenti.


-"Allora li avete trovati che si erano appena schiantati dopo una caduta di seimila metri ? Mi sembra più una scusa mal inventata che un rapporto"-. gli disse un uomo con gli occhiali da sole dorati e le lenti chiari, coi capelli biondi ed una leggera discendenza asiatica.

-" Credi a ciò che vuoi Kaz, ma è quello che è successo, appena si risvegliano glielo chiederai tu stesso."- gli rispose Snake, con tono rilassato e quasi disinteressato, quello di quando qualcuno vuole chiudere in fretta una discussione, e Kaz infatti lo notò.

-"Non provare a divincolarti da questo argomento, voglio sapere cosa è accaduto!"- gli disse infatti, arrabbiandosi un pò.

-" Non te l'ho avevo già detto?"- rispose Snake, con fare ironico.

-"Uff, e va bene, appena arriva Boss gli parleremo."- sbuffò Kaz, oramai parlare era inutile.

-" L'hai già informato?"- gli rivolse Snake, stavolta incuriosito.

-"Beh, gli ho fatto un riassunto, diciamo terra-terra, non penso che abbia capito."-

-" Ci credo."- rispose facendo finire la conversazione e andandosene dalla stanza, verso l'infermeria.



Si erano fatte la 19:30, senza ancora nessun movimento o gesto di Kairi, Sora e Riku.
Viper era ancora concentratissimo su Kairi, anche se era visibilmente stanco, cercava di rimanere sveglio facendo certi pensieri sulla ragazza.
-" Ehi, tu ti chiami Viper, vero? Grazie per avermi salvata, nessuno aveva mai fato questo per me. Ti meriti un bel premio non credi?-" nella mente di Viper, c'erano lui e Kairi in una stanza, lui disteso sul letto, lei di fronte a lui e stava incominciando a spogliarsi. Viper era visibilmente eccitato, stava sudando e il suo "accessorio" stava cominciando ad assumere una posizione eretta quando...

-"Svegliati cazzo! Ma ti sembra il momento di fare certi pensieri!? Chi cazzo sei un necrofilo?"- esclamò Gorobei e dandogli un forte schiaffo dietro la nuca.

-"Ma che cazzo! Ma tu sei un cazzo di mago. Leggi il pensiero degli altri per giocare o perché ti eccita sapere cosa le persona fanno nella loro testa? Eh? Rispondimi cazzo!"- gli disse, visibilmente incazzato per avergli rovinato quella fantasia erotica.

-"Hai la bava alla bocca e il tuo pene si sia indurendo. Si, lo vedo da qui"- gli spiegò, tornato calmo e con aria di superiorità.

-" E tu ti metti a guardare i cazzi degli altri? Dio sei proprio un finocchio del cazzo."- gli disse Viper, anche se più che una risposta pareva una scusa per non ammettere che si stava eccitando. Gorobei, dal canto suo, rispose con un semplice "Tsk" e un sorrisetto beffardo.

-" Voi due non la finirete mai, vero?"- chiese Snake, appena entrato nella stanza.

-"Capo."- disse Gorobei mentre si era messo sugli attenti. Viper aveva fatto altrettanto, anche se sul suo volto si leggeva la stizza provava in quel momento verso Gorobei.

-" Vabbeh, io non posso modificare la natura umana. Quei tre ancora niente?"- Snake cerco di non prendere parte al conflitto tra i due, piuttosto si interessò ai tre che avevano salvato.

-"Niente. Spero solo che la ragazza stia bene"- rispose Viper, guardando l'interessata con occhi profondi.

"Non cambierà mai. Almeno non più." pensò il capo, sorridendo, quasi felice per poi tornare come prima. Poi disse, guardando Maverick -"Da quando è così?"-.

-"Da circa un ora"- gli rispose Gorobei, Maverick infatti si era addormentato dalla stanchezza.

-"Lo sveglio?"-

."Nah, lascialo dormire. Se lo merita". disse il capo, pensando forse, che era meglio congedare i suoi, visto che erano svegli da molto tempo.
Almeno finche.

 

-"Uhm, Kairi... Riku... dove siete? Dove ci troviamo?"- finalmente, qualcuno si era risvegliato, anche se con qualche affanno.

-"Buongiorno raggio di sole!"- gli chiese Snake, scherzoso e scoppiando in una piccola risata.

-"E tu chi cazzo sei? Dove sono i miei amici ?"- rispose Sora che stava cominciando a temere per lui e i suoi amici.

-"Ehi, modera i termini, rispetta chi ti ha salvato!"- esclamò Gorobei, difendendo il suo comandante.

-"Calma Gorobei, il ragazzo ha tutto il diritto di fare così. Torniamo a noi, mi chiamo Snake Eater, ma puoi chiamarmi  Snake, questo alla mia destra è Gorobei, il mio secondo e tiratore scelto. Quello che dorme è Maverick, il nostro artigliere, faccio le presentazioni al posto suo. E infine quello vicino alla ragazza è Viper, il medico."-

-"Che cazzo stai facendo tu vicino a Kairi? Allontanati da lei se non vuoi finire male!"- così Sora si rivolse a Viper, il quale era seduto vicino al letto della sottoscritta.

-"E sennò che mi fai, piccoletto?"- gli rispose Viper con aria di superiorità. Sora non disse niente, ma visto che l'aveva avvertito, fece un balzo dal letto ed avoco il suo keyblade avventandosi su Viper.
A quel punto, Snake fece una capriola in avanti, frapponendosi tra lui e il bersaglio. Sora stava per lanciarli un fendente, probabilmente con l'intenzione di ferirlo, ma Snake, di tutta risposta, gli afferrò il braccio destro con la mano dello stesso lato e ,contemporaneamente, gli afferrò la gola col braccio sinistro, bloccandolo.

-"Adesso cerchiamo di calmarci."- disse semplicemente.

-"Cosa diamine era quello?"- gli chiese Sora, con qualche difficoltà visto che aveva un intero braccio a bloccargli la gola.

-"Se proprio vuoi saperlo, si chiama CQC (close quarters combat), un sapiente mix di lotta libera, arti marziali e proiezioni. Ma ora perché non riponi l'arma e cerchiamo di parlare da persone civili? Non vorrei spezzarti il braccio."- disse a Sora, che lasciò andare il suo keyblade e venne liberato dalla presa.
Subito dopo entrò un uomo in uniforme, con la barba folta e incurata , di colore castano e alcune cicatrici sul volto. Aveva gli occhi azzurri, anzi, meglio dire l'occhio, visto che l'altro era coperto da una benda nera.

-"Non posso lasciarvi soli voi 4, vero? "- disse con calma, senza fretta.

-"Era ora che arrivasse capo"-

-"E tu chi sei!?"- chiese Sora ancora residuo della presa.

-"Chiamami: BIG BOSS"-
 
(Snake Eater-Cynthia Harrell)
 
Mi ho fatto attendere tempo, ma finalmente ho pubblicato il nuovo capitolo. Spero che vi sia piaciuto e non preoccupatevi di scrivere recensione con bandiera rossa. E consigliate ai vostri amici.
 
Ci vediamo martedì.  

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 Atto 1: notte insonne ***


Nella stanza tutti, perfino Maverick, che si era svegliato di colpo, si misero su gli attenti. Sora disse, sottovoce, -" E ora che vuole questo vecchio?"-
Sentendo la frase, Maverick, Gorobei e Viper lo guardarono come se lo odiassero da una vita, Snake dal canto suo pensò semplicemente -"Comprensibile"- .

-"A dopo le presentazioni. Tu chi sei e cosa ci fai qui?"- chiese l'uomo col nominativo di Big Boss.

-"Il mio nome è Sora e quelli sono i miei amici Riku e Kairi"- disse Sora cautamente, ancora non si era rilassato.

-"Scortesi a non fare le presentazioni da loro"- disse Kaz, che era appena arrivato nella stanza, con un sorrisetto stampato sul viso, forse stava cercando di scogliere il ghiaccio, cosa che Sora non gradì molto.

-"Tu come faresti se fossi svenuto e collegato a una macchina?"- gli rispose infatti, facendo sorridere Boss, il quale pensò -"Il ragazzo è combattivo, mi piace"- .

-"Va bene ragazzo, dimmi cosa fai qui e forse ti daremo una mano"- disse Big Boss, ansioso di sapere il ruolo di Sora in tutti quegli accadimenti.
Quest'ultimo dopo un minuto di riflessione, decise di metterli al corrente della sua missione.

-"Purtroppo tutte le indicazioni sono andate per la maggior parte distrutte nell'impatto della nostra nave, cosa di cui vi ringrazio"- disse, stavolta più calmo e amichevole.

-"Ah, di niente, abbiamo rischiato le palle per voi, quindi grazie di cuore"- disse Viper, ironico.
Ciononostante a Sora non fece ne caldo ne freddo e continuo il suo discorso.

-"L'unica cosa che so è che dobbiamo cercare un chi o un cosa col nome di Chiper"- al nominare di questo nome i restanti sei nella stanza cominciarono a sudare freddo, attirando la curiosità di Sora, il quale però non disse niente.

-"Sora, ma tu parli sempre con tutti?"- all'improvviso la voce di Riku riecheggiò nella stanza.

-"Riku!"- Sora si getto sul letto dell'amico, con un sorriso di felicità stampato sulla faccia.

Snake intanto stava bisbigliando alcune cose insieme a Boss e Kaz.
-"Penso che dovremmo "parlare" con quello la, forse sono della CIA o del KGB disse Kaz,indicando Riku

-"Cerchiamo di non andarci troppo forte, non penso neanche che sia di questa terra"-rispose invece Snake, visto che la sua teoria, anche se assurda, era la più credibile.

-"Occupatane tu"- disse Boss fissando Snake.
 
Dopo circa 30 minuti, Riku era in piedi e stava dialogando con Sora e i 3 dei soccorritori, fino a che Snake non gli disse, con tono autoritario -"Vieni con me"-. Riku, anche se con riluttanza, seguì il soldato fino ad una stanza, una stanza per gli interrogatori.
Snake chiuse la porta e pose sul tavolo un registratore magnetico e, prima di premere qualunque pulsante, disse semplicemente -"Penso che tu abbia capito dove ci troviamo e io cosa devo fare, no?"- Riku annui con la testa, aveva capito ormai che quello era un interrogatorio in piena regola.
Snake premette il pulsante di registrazione e disse:

-"Primo interrogatorio sul soggetto riconosciuto come Riku, ore 21;35 del giorno 16/08/77, stanza 15. Allora, partiamo dai preliminari, lei e i suoi amici da dove venite ?"-

-" Vengo da un posto chiamato Isole del Destino, insieme ai miei due amici"-

-" In pratica, voi venite da un altro mondo, dico bene ?"-

-" Se si deve considerare così, si "-

-" Qual'e il vostro compito qui ? "-

-"Penso che voi lo sappiate già, no."-

-"Corretto. Allora cambio domanda, chi è che vi manda?"-
A questa domanda Riku non sapeva se rivelare o no l'identità di Re Topolino, ma date le circostanze, scelse la prima opzione.

-"Siamo stati mandati qui per ordine di Re Topolino"-

-" Re.... TOPOLINO?!"- Snake era incredulo alla risposta del ragazzo, ma decise di andare avanti.

-"Bene, ultima domanda, perche cercate il nominativo "Chiper"?"-

-"Ci hanno detto che potrebbe rappresentare una possibile minaccia all'equilibrio tra Luce e Oscurità"-

-"Luce..e..Oscurità?"-

-"Si. Ha sentito bene, ma voi non potete sapere di cosa si tratta."-

-"Va bene, interrogatorio finito alle 22:15 dello stesso giorno. Soggetto noto come Riku, interlocutore Snake Eater. "-

Dopo queste parole, spense il registratore, non prima di rivolgere un ultima domanda a Riku.
-"Ah un ultima cosa, allora esistono altri mondi oltre a questo?"- chiese incuriosito Snake.

-"Si, ma voi avete fatto i primi passi verso la loro scoperta"- cosi gli rispose Riku, che dopo se ne andò.
 
 
-"Mhh, pareva più un insulto che una spiegazione"- disse Boss, entrato nella sala poco dopo Riku.

-"L'ho notato. Gli credi ?"-

-"Date le circostanze, la tua teoria è più che valida. Ma TOPOLINO?! Era serio?"-

-"Temo proprio di si. Sembra che dovremmo seguirli per molto tempo questi tre. E se stanno cercando "Chiper" questa storia non promette niente di buono"-

-"Gli assegno a te?"-

-"Mi hai tolto le parole di bocca"-.
 
S'erano fatte le 23:00, e tutti compresa Kairi, che si era svegliata nel momento in cui Riku era stato via, erano stanchi. In quanto ai soccorritori che sapevano dove dormire, i tre custodi del keyblade non sapevano dove passare la notte, almeno finche Snake non li accompagnò nelle loro stanze.
La camera era in realtà un vecchio alloggio per le reclute, rifatto ad hoc per i 3, Kairi ovviamente aveva una stanza isolata per evitare quelle che Snake definiva "complicazioni".

-"Domani vi farò fare un giro completo e vi presenterò qualcuno. La sveglia è alle 7:00. Sarete anche ospiti ma dovrete abituarvi"-

-"Così presto, uffa. Ma come fate a dormire voi"- disse un Sora imbronciato

-"Non è colpa sua"- gli rispose semplicemente Riku -"Meglio che andiamo a dormire"-.

-"Se vi servo sono vicino. Qualunque cosa chiamatemi. Prendete questo."- e Snake lanciò loro delle specie di
auricolari.

-"Cosa sono?"- chiese Riku incuriosito.

-"Sono un sistema di comunicazione portatile ad ampio spettro, utilizzabile ovunque. Lo chiamiamo Codec. Ad ogni comunicazione, stimola gli ossicini nell'orecchio umano, così non c'è rischio che si possa sentire."-

-"E come dovremmo chiamarti?"- chiese Kairi.

-"Semplice, basta digitare la frequenza di chi si voglia chiamare. La mia è 141.80. Ma ora basta con questa noia e andate a dormire, avete passato una brutta giornata"- gli rispose, con una voce stranamente premurosa. E così si deciderò ad andare a letto, "letto", meglio dire una brandina.
 
 
Alle 24:30, Sora ancora non riusciva a dormire. Temeva che avrebbe avuto nuovamente un incubo. Un terribile incubo. Così, l'unica cosa che gli venne da pensare era di farsi un giro, sperando di non perdersi.
I corridoi di quel posto avevano tutti la stessa vernice bianca, e le luci le davano un sinistro colorito verdognolo, sembrava più un ospedale che una base militare. Le porte erano tutte chiuse, non si potevano aprire senza una scheda. Il prescelto del keyblade, allora, data la situazione contattò Snake.

-"Ehi, dove sei? Questo posto è un labirinto."-

-"Ehhhehh. Non riesci a dormire vero? D'accordo ritorna alla tua stanza e prendi le scale a destra, vai in alto, trova la luce."- e Snake interruppe la comunicazione.
 
Dopo 5 minuti, Sora si trovò su una piattaforma che dava sull'oceano.
-"Siamo nell'oceano!? Ma questi come fanno a vivere?"- borbottò incredulo.

-"Hey accontentati, almeno sei vivo ed hai un posto dove dormire. Sei proprio un egocentrico. Dai scherzo, poi ci si fa l'abitudine."- gli disse improvvisamente Snake, spuntatogli alle spalle, mentre stava fumando un sigaro.

-"Se lo dici tu. Tu fumi!? Ma hai la mia stessa età. Sei matto?"-

-"Siamo liberi di fare quello che ci pare in questo mondo, o almeno vogliamo crederci. E poi mi da un aria da fico."-

-"La salute è tua. Comunque grazie per averci salvato. Non tutti avrebbero il coraggio di farlo."-

-"Tu si però."-

Sora arrossì a quell'affermazione e fece un sorriso a trentadue denti. Snake fece anch'egli un sorrisetto e disse:

-"Finalmente fai un vero sorriso. Comunque, cambiando discorso, tu ci tieni ai tuoi amici, vero?"-

-"Già, sono le migliori persone che conosca. Farei ogni cosa per proteggerli, Riku, Kairi, Pippo, Paperino. Tutti."-

-"Pippo...Paperino. Non può essere."- disse Snake, sottovoce.

-"Hai detto qualcosa?"-

-"Niente, continua"-

-"Tu cosa faresti per i tuoi uomini? Sono tuoi amici no?"- gli chiese Sora, curioso della sua risposta. Snake abbassò gli occhi verde-marroni, come se stesse fissando qualcosa, diede una boccata di sigaro e disse:

-"Amici... Non esistono gli amici, e se si non ne ho mai avuti. E penso che non li avrò mai. Viper, Gorobei e Maverick sono solo una mia responsabilità, come quando devi badare ad un animale o quando fai il baby-sitter. E solo un compito da portare a termine, niente di più ne di meno. E un pensiero piuttosto cinico non credi?"- Sora non rispose, stava ancora riflettendo su quella affermazione quando, con una voce bassa e un atteggiamento cauto, gli disse:

-"Tu...non hai avuto una bella infanzia, vero?"-

-"Sei perspicace."- così Snake gli rispose, con lo stesso profondo sguardo.
-
"Dove sono i tuoi genitori?"-

-"Un giorno... lo saprai. Cambiando argomento, quando ti sei avventato su Viper, lo facevi per la ragazza, Kairi, o sbaglio?"- Snake cambiò bruscamente argomento, sembrava non voler parlare di lui, almeno non in quel momento.

-"Lei è solo una mia amica"- rispose bruscamente Sora, girando lo sguardo.

Snake, con una risatina disse -"Menti. Sai queste cose mi rendono, come dire, felice"-

Sora, guardò sorpreso il ragazzo, che aveva lo sguardo sollevato al cielo e gli occhi un pò rossi, come se si stesse tenendo le lacrime. All'improvviso, una evento fece scomparire la strana area di tristezza e malinconia che si era creata.
La temperatura aumentò all'improvviso e un cerchio di fuoco circondò parte della piattaforma ed una voce si librò nell'aria:

-"HAI MEMORIZZATO?"-
 
Snake aveva fatto un balzò improvviso, guidato dai riflessi e imbracciò il fucile che aveva con se e disse: -"Che diamine succede?"-
In mezzo al cerchio apparve un uomo con un vestito nero, gli occhi verde acqua e i capelli rossi, con dei segni sul viso simili a lacrime capovolte.

-"E questo chi diamine è?"- Snake era ancora incredulo a ciò che stava accadendo. Sora invece aveva gli occhi spalancati e con una flebile e sorpresa voce, che Snake notò appena disse:

-"Axel?!"
 
 
 
 
Scusate ancora se ho cambiato l'uscita dei capitoli, ma visto che, ogni volta che finisco un capitolo, ne comincio subito un altro. Mi è quindi sembrata la soluzione più adatta. Mi raccomando recensite ditemi cosa vi sembra sbagliato.
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 Atto 1: non è lui ***


Sora non riusciva a muovere un muscolo, l'improvvisa comparsa del redivivo nessuno Axel lo aveva immobilizzato. Snake invece stava ancora riflettendo sull'accadimento -" E questa Torcia Umana chi è? Sembra che Sora lo conosca."-

Axel stava in piedi sulla piattaforma, nella stessa posizione con la quale si era presentato, gli occhi erano vuoti, come se non avesse l'anima. D'improvviso evocò i suoi due chakram Fuoco Eterno e li lanciò verso Sora, il quale li schivò per un niente. Ora era completamente bloccato dallo shock, e l'unica cosa che gli venne dalle labbra fu:

-"Axel sono io, Sora! Perché fai tutto questo?"- urlò, sperando in qualche risposta da parte dell' ex-nessuno. Dopo qualche secondo, Axel gli disse, con una voce vuota, fredda, senza, almeno per quello che poteva avvicinarcisi, sentimento:

-"E tu chi saresti? Non mi ricordo di te."-

A queste brevi parole, Sora abbassò lo sguardo, colui che lo aveva aiutato a salvare Kairi e a sconfiggere Xenmas, non era più lui, o almeno era lui ma completamente diverso.

-"Tu non sei Axel!"- Sora d'improvviso alzò lo sguardo e lo puntò verso il nessuno, i suoi occhi erano colmi di rabbia.

Evocò il suo Keyblade e si lanciò verso Axel. Cominciò a colpirlo con una serie di combo rapide, ma Axel le schivava tutte, cosi Sora, con una finta si portò alle sue spalle e lo colpì con un Blizzara di estrema potenza, che scaraventò il nessuno all'altro capo della piattaforma.
Sora era affannato dallo sforzo che aveva dovuto compiere, sforzo del tutto vano perché Axel, nonostante avesse abusato il colpo, si era rialzato in piedi come se fosse niente e, notando la stanchezza del suo avversario gli lanciò una grande sfera di fuoco.
Sora non poté fare molto, se non cercare di parare l'attacco col Keyblade, ma venne comunque sbalzato via. Il nessuno si portò così, vicino al giovane e con uno dei suoi chakram fu sul punto di finirlo.
Almeno finche Snake non sparò, con una precisione invidiabile, alla sua arma e disse:

-"Non pensarci neanche."- con un tono minaccioso, rivolse queste parole ad Axel, il quale ricambiò, con la stessa freddezza di prima:

-"Chi sei tu?"-

-"Il tuo incubo peggiore."-

Axel a quel punto fece un poderoso scatto laterale e contemporaneamente lanciava i suoi chakram verso Snake, il quale, prontamente, riuscì ad evitare e sparò una raffica verso di lui colpendolo alla gamba.

-"Ora non ti muovi più così in fretta, vero?"- Snake cercava di schernire l'avversario, sperando in una sua reazione, ma Axel non ebbe alcuna reazione, era come se non avesse sentito niente, nonostante avesse la gamba sanguinante. Quest'ultimo dopo, si circondò di fuoco e cominciò a lanciare attacchi improvvisi, senza fatica.
Snake, nonostante schivasse gli attacchi, cominciava a risentire della stanchezza. Stava per arrendersi, almeno finché:

-"Thundara!"- Sora  si era rialzato da terra e aveva lanciato quella potentissima magia contro Axel, che fu scaraventato a qualche metro di distanza.

-"Era ora che ti dessi una mossa."- gli disse Snake, sorridendo.

-"Scusa se ti ho fatto aspettare."- ricambiò Sora.

Axel intanto si stava rialzando da terra, e ancora non aveva avuto reazioni, anche se aveva bruciature e ferite su tutto il corpo, combatteva come se non si stancasse mai. Quest'ultimo di era nuovamente circondato di fuoco ed aveva cominciato a lanciarsi sulla piattaforma a velocità impressionante, provocando onde d'urto di fuoco devastanti e lasciandosi dietro scie di fuoco incandescenti.

-"Ehi, qui manca poco che cadiamo. Inventati qualcosa!"- disse Sora, che non sapeva cosa fare ormai.

-"Ci serve un colpo di fortuna."- rispose Snake, anche lui non aveva idee.
Però, il colpo di fortuna arrivò davvero. Infatti, si scatenò una tempesta ed Axel esclamò:

-"Merda."-

-"Lassù c'è qualcuno che mi ascolta. Ok, penso che adesso possiamo farlo fuori.-" disse Snake che, nel frattempo, aveva recuperato uno Stinger. Sora invece era stranito, il fatto che il fuoco di Axel si spegnesse così facilmente era strano.

-"Non farla così facile. Memorizzato?"- Axel, intanto stava guardando, anzi, fissando Snake, e prese qualcosa da una tasca dietro la sua veste. Era un Ingram MAC 10, un mitra.

-"Cosa!?"- Sora, alla visione dell'arma, rimase stupito, era ormai più che chiaro che quello non era Axel.

-"Non startene li impalato! Comincia a correre!"- gli urlo Snake, infatti Axel aveva cominciato a sparare una seria di colpi, mirando sempre alla testa. L'unica cosa che i due potessero fare era correre, anche se, ormai, erano distrutti.
"E va bene. Ora sei mio" Snake, però, ancora non si arrendeva, a differenza di Sora che, complice la mancanza di sonno, si era accasciato in terra.

Snake, smise di scappare e fece uno scattò verso Axel, gli afferrò l'arma ed estrasse il caricatore e fece inceppare volutamente l'arma, infine la tolse dalle mani di Axel e la gettò via. Ora era tutta questione di chi aveva i pugni più forti.
Cominciò Snake, che sferrò un calcio circolare, che colpì in faccia Axel, facendolo barcollare, ma a lui non faceva ne caldo ne freddo. Quest'ultimo allora si teletrasportò dietro di lui e lo afferrò con l'intenzione di spezzargli il collo, Snake però diede una gomitata che fece perdere non poco sangue ad Axel. Snake però non aveva ancora finito, infatti, bloccò un portentoso pugno di Axel afferrandogli il polso con la mano sinistra e portò con forza il braccio destro sulla sua gola, sbattendo così il nessuno per terra. Stavolta Axel cominciava a risentire della stanchezza, infatti ansimava e faceva respiri più lunghi e profondi, ma non aveva intenzione di ritirarsi, e così ricoprì i suoi pugni di fuoco ed evoco uno dei suoi chakram. Questo però faceva sorridere Snake, il quale pensò -"Si fa interessante." -

Axel cominciò a far roteare la sua arma, cercando di sviare Snake, il quale si teneva a distanza. Allora Axel lanciò il suo chakram in aria e cominciò a dare una serie di pugni feroci a Snake, colpendolo violentemente, però non aveva ancora finito, infatti il chakram in aria si materializzò dietro di lui, che si piegò indietro per schivarlo, il problema era che Axel si portò proprio su di lui e, con un pugno infuocato allo stomaco, lo fece impattare in terra.
Il malcapitato aveva il sangue che gli usciva dalla bocca ed una ustione di primo grado in pieno corpo. Si rialzò in piedi a fatica, aveva la vista annebbiata ed era senza energie, Axel nel frattempo, aveva entrambi i chakram in mano, sempre circondati dal fuoco, si stava incamminando verso di lui, mostrando una certa aria di superiorità. Snake, invece di tenersi occupato sul suo bersaglio, andò a incrociare lo sguardo di Sora e, semplicemente, annuì, e il suo sguardo gli diceva di fare un ultimo sforzo.
Il prescelto del Keyblade era a poco più di qualche centimetro dietro Axel, e lo stinger era ancora in possesso di Snake, l'ex nessuno era proprio in mezzo ai due e quindi -"O la va o la spacca."- pensò Snake, avevano un brevissimo lasso di tempo per attuare quell'azione.
Sora si alzò e di scatto e, con il Keyblade, colpì Axel, che, non avendo gradito, lo colpì con una potente testata, allontanandolo, ma

-"Ehi Axel!"- urlò Snake.

-"Eh?"-

-"MEMORIZZA QUESTO, BRUTTO STRONZO!"- Snake, infatti aveva puntato lo stinger nel momento di distrazione del nessuno, e lanciò il missile.

L'esplosione colpì in pieno un Axel ancora distratto a causa del diversivo di Sora. Fu devastante. Il fuoco generatosi faceva fatica a spegnersi nonostante la pioggia e l'onda d'urto aveva tramortito i due per qualche secondo, dopodiché Snake, osservando il caos cretosi disse.

-"Questo risolve il problema della cremazione."- seguito da una breve risata, con un Sora che si chiedeva -"Ma che gli prende? Ha rischiato di brutto e sorride ora e anche mentre combatteva con Axel! Ma cos'ha questo?"-

-"Ti va un caffè Sora?"-

-"Ma che diamine! Come fai a pensare a cose del genere dopo quello che è accaduto? Come fai?"-

-"Questione d'abitudine... Oh merda SPOSTATI!"- Dalle fiamme uscì uno dei chakram di Axel, diretto verso Sora, che riuscì a salvarsi grazie a Snake che lo spinse via. Il nessuno uscì dalle fiamme col corpo completamente scoperchiato a causa del missile, gli si vedevano chiaramente le ossa della gabbia toracica e alcuni organi, con flotte di sangue a completare il tutto. Ed Axel ancora non parlava, nessun gemito di dolore, se un nessuno può essere considerato un essere umano, Axel chiaramente non lo era.

-"MA CHE DIAVOLO!?"- Sora urlò queste parole, incredulo alla miracolosa sopravvivenza dell'ex nessuno.

-"Questo qui, è UN CAZZO DI HULK!"- esclamò Snake, notando poi qualcosa di strano "Ma quelle sembrano, scintille" pensò, osservando infatti l'interno del corpo, gli strani luccichii elettrici. 

-"E solo un incidente di percorso."- Axel, con la stessa freddezza delle altre frasi, disse quelle parole, per poi circondarsi di fuoco e scomparire dalla vista dei due.

-"Penso che se ne sia andato. Tu che pensi? Sora?"- Snake diede un sospiro di sollievo e notò Sora che si era addormentato per la stanchezza e fece un sorrisetto -"E proprio un bambino."-
Il trambusto  sollevatosi aveva fatto scattare centinaia di uomini, compresi Riku e Kairi, sul luogo dell'accaduto.

-"Cosa è successo? Sora sta bene?"- domandò Kairi a Snake, preoccupata per il suo amico.

-"Non preoccuparti. E solo stanco."- le rispose Snake con un sorrisetto.

-"Cos'è accaduto Snake?"- chiese Kaz, autoritario.

-"Abbiamo avuto una visita."- rispose, tirandosi il gomito -"Ho bisogno di un caffè, domani vi diremo tutto."- e se ne andò.
 
 
-"Boss, questa storia non mi piace."-

-"Neanche a me Kaz, ma ormai non possiamo farci più niente."-

-"Devo fargli sorvegliare?"-

-"Non ce ne bisogno. Chiama quelli delle pulizie, fargli ripulire questo casino."-
 
 
Circa un ora dopo, due uomini stavano camminando in quello che pareva un tunnel.
Uno aveva la veste tipica dell'Organizzazione XIII, l'altro aveva un uniforme militare e un soprabito che portava sulle spalle, stivali infilati nei pantaloni ed un berretto con uno specie di volpe cucita sopra.

-"Ancora non so come voi mi abbiate fatto."- disse il secondo, con una certa curiosità.

-"E difficile abituarsi a questa nuova realtà. Si sei ancora vivo, ma a causa del potenzaimento hai perso le tue capacità speciali. Quindi non pensare di ribellarti."- gli rispose l'altro, con un tono beffardo e arrogante.

-"Non dovete preoccuparvi. Il suo capo può stare tranquillo. Mi interessa solo quella persona."-

-"Bene. Allora lascio tutto a te, signor super comandante. Ah dimenticavo, non più."- concluse l'incappucciato, scoppiando poi in una sonora risata, per poi scomparire in un corridoio dell'Oscurità.

-"Idiota."- disse il militare, contrariato dal comportante dell'altro. Poi si mise un mano sull'orecchio e disse -"Il numero 8 è rientrato?"-

-"Sissignore, ha subito pesanti danni. L'attacco è fallito."- li rispose un uomo dalla trasmittente.

-"Fa niente, mettete la base in allerta."-

-"Come mai, signore?"-

-"Ci cercheranno."-
 
 
Ok. il combattimento è molto acerbo, visto che è la mia prima sequanza di combattimento (ditelo è na ciofeca), quindi datemi consigli. Ci vediamo la settimana prossima, recensite a volontà.
 
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 Atto 1: la squadra Saber ***


Kaz era appoggiato a un muro con le braccia incrociate, Snake invece era seduto su di un tavolo. Stavano ovviamente parlando della notte scorsa, cosa che, ovviamente, scocciava Snake.

-"Allora..ricapitoliamo. Questo qui è spuntato da cielo, controllava il fuoco e dopo un FOTTUTO stinger, qualche caricatore, quella che hai definito magia ed una scazzottata, era ancora in piedi come non fosse successo niente? Ha già, era anche armato."- disse Kaz, che non credeva alla assurda situazione accaduta.

-"Che tu voglia crederci o no è così."- gli rispose Snake, alzandosi poi dal tavolo -"Vado a vedere come stanno i nostri ospiti. Ci vediamo dopo Kaz."- salutandolo di spalle.

-"Ehi, non abbiamo finito."-

-"Ciao, ciao, Kaz"-

-"Odio quando fa così. Ma chi me l'ha fatto fare."-
 

Gli ospiti erano ovviamente i tre custodi del Keyblade, che si trovavano in un'altra stanza, insieme a Big Boss.
-"Quindi, questo tipo si chiama così, Axel, ed è un..nessuno?"- Big Boss stava facendo la stessa cosa che aveva fatto Kaz con Snake, solo con la ovvia presenza degli altri due.

-" Era un nessuno, era morto."- disse Riku, mentre stava camminando per la stanza.

-"Ma, essenzialmente cos'è un nessuno?"- gli chiese Boss, cercando di sbrogliare la matassa.

-"I Nessuno sono creature senza cuore che hanno ceduto all'oscurità. Quelli più forti riescono a mantenere il proprio corpo d'origine, seppur con qualche differenza. Questi formano l'Organizzazione XIII. Axel ne faceva parte, ma come ho detto è morto. L'ho visto io. Quello non era il vero Axel."-rispose Sora, il più colpito a livello personale.

-"E allora com'è che vi ha attaccato?"- gli chiese Kairi, che si trovava accanto al porta. Sora, rispose con un secco e vuoto -"Non lo so."-

-"Hmm...aveva qualcosa di particolare, un tratto distintivo o anche..."- Boss venne interrotto dall'entrata di Snake, il quale chiese

-"Te li posso rubare, capo?"-

-"Prenditeli. Tanto non avremmo ricavato niente."-

-"Ehi, non siamo mica degli oggetti che potete prendere e maltrattare!"- urlò Kairi ai due, ferita da come li stavano trattando.

-"Uffa, state sempre a lamentarvi voi tre. Venite, vi presento un pò di persone."- disse, il soldato, portandosi le mani dietro la testa. Sora spalancò gli occhi al quel cambiamento di carattere, gli sembrava un altra persona in confronto a quella della notte scorsa.
 

Dopo 30 minuti, erano nella mensa della Mother Base, seduti ad un tavolo con 7 persone sedute, compresi Maverick, Viper e Gorobei.

-"Allora, come promesso vi presento gli altri della squadra"- disse Snake ai tre "ospiti".

-"Quale squadra?"- domandò Riku, curioso.

-"La squadra Saber, fratello."- rispose, con un tono scanzonato, un ragazzo dai capelli neri, un tatuaggio su cui c'era scritto Motörhead, con un auricolare nell'orecchio, e le mani a fare il gesto delle corna.

-"Lui è Keith Osbourne , ma noi lo chiamiamo semplicemente Oz. Si occupa dell'accompagnamento musicale."-

-"Cosa c'entra un musicista in una guerra?"- disse Riku, quasi irritato dalla presenza del giovane, il quale, come prima rispose.

-"Ehi, se non c'è una colonna sonora nella vita, come fai a vivere?"- per poi scoppiare in una  sonora risata.
 
Riku, abbassò la testa, pensando che era meglio stare zitto.

-"Coraggio, non ti abbattere. Sottosotto è divertente. Dovresti vederlo quando si mette a suonare."- gli disse una ragazza di circa 16 anni, incinta, dai capelli biondi lunghi e gli occhi verdi, per poi scoppiare in una risatina, coprendosi le labbra con le mani

-"Lei è Alexia. In russo significa "protettrice". E la nostra psicologa, ed è anche la nuova arrivata."-

-"Ma tu sei.. incinta."- notò Kairi, mettendosi una mano sul cuore.

-"Lo so. Sono molto giovane per avere un bambino. Tutte le altre nella mia posizione lo odierebbero, ma questa vita che sta crescendo dentro di me è innocente, non ha colpe, e non voglio che cresca col pensiero di essere stato odiato dalla nascita."- disse, mettendosi la mano in corrispondenza dell'utero. Snake, per un momento, abbassò lo sguardo, per poi tornare come prima.

-"Bene, ora gli ultimi due. Quello coi capelli bianchi e gli occhi rossi è White Night, il nostro chimico."-

-"Non parlate del mio aspetto e andremo d'accordo."- disse il sottoscritto, infatti, oltre all'albinismo, aveva numerose cicatrici su viso e braccia, oltre a punture di siringa e varie bruciature.
Alla sua vista, Sora aveva i brividi dal terrore, ed anche gli altri due giovani la provavano anche se nascondevano la paura.

Schiarendosi la voce, Snake fece le presentazioni dell'ultimo membro della squadra.

-"Lui è Sparapet, il nostro esperto di armi e torturatore. Si avete sentito bene, quindi non irritatelo."

-"Ciao."- disse il ragazzo, coperto da un lungo impermeabile che non faceva intravedere il corpo. Anche lui faceva rabbrividire i tre custodi.

-"Bene, e con questo finiamo le presentazioni. Mangiamo?"- chiese Snake, in modo da scogliere la tensione.

-"Mi hai tolto le parole di bocca."- rispose Sora, più che contento, visto che adesso poteva finalmente mangiare.
 
Passò un ora, la squadra Saber si era ritirata nei rispettivi alloggi, i tre custodi del Keyblade invece stavano camminando per la Mother Base, cercando di ambientarsi.

-"Se Lea è Axel umano, allora com'é possibile che ieri notte vi abbia attaccati proprio il nessuno? Non ha senso."- chiese Kairi a Sora, sperando di capirci qualcosa, ma neanche l'amico aveva le idee chiare.

-"Quello non era ne un nessuno, ne Axel. Io l'ho colpito col Keyblade e con un Thundara potentissimo, e Snake col suo fucile, a pugni e perfino con un missile. Ma lui si è persino rialzato in piedi come se non fosse successo niente. Poi il suo fuoco era più debole di come lo ricordavo, la pioggia era riuscita a spegnerlo ed Axel...o almeno quello che sembrava lui aveva un arma di questo posto, cosa impossibile data la loro natura."- rispose così Sora, turbato al ripensare di quell'accadimento.

-"Ci sono troppi misteri. Vado a riposarmi."- disse Riku ai due.

-"Me ne vado anch'io. Devo fare..alcune cose."- anche Kairi se ne andò, vistosamente imbarazzata. Sora, non sapendo cosa fare, decise di andare in giro per fatti suoi.
 

Riku, era steso sulla brandina, con gli occhi fissanti il soffitto, era estremamente pensieroso. Ad un tratto, un pensiero astratto, quasi di sfuggita, penetrò la sua mente "Non ci hanno detto tutto. Il Re non ci ha detto tutto. Questi qui sanno cose che non sappiamo. Non possiamo fidarci. Di nessuno. Il cuore di questi uomini è troppo corruttibile. Troppo debole".
Riku non sapeva più cosa fare, la sua testa non riusciva a filtrare nessun pensiero, nessun impulso del suo cervello. Era stanco di tutto lo sforzo mentale che il suo cervello richiedeva, chiuse gli occhi, in quel momento il materasso della brandina sembrava la cosa più comoda che esistesse al mondo. Il respiro era regolare, il corpo fermo, non si intravedeva nessun movimento brusco. Dormiva.


Kairi invece si era recata negli alloggi di Alexia. La bionda era seduta sul letto, gli occhi che fissavano il suo futuro figlio, la mano sinistra accarezzava dolcemente l'utero. Kairi era appena all'entrata della stanza, quando, osservando quel semplice gesto, una lacrima scivolò sul suo viso.

-"Ehi, tu sei Kairi, giusto? Non c'é bisogno di piangere. Avanti siediti pure."- le disse Alexia, con una voce soave e confortante. Kairi si sedette vicino alla ragazza, la quale le asciugò la lacrima con un dito.

-"Una lacrima non dovrebbe sporcare un visino così carino. Sei qui per parlarmi di quel brunetto, Sora giusto? Ti piace, non è vero?"- le chiese. Kairi divenne rossa dall'imbarazzo e, mettendosi le mani sul cuore, rispose con un altra domanda.

-"Come hai fatto?"-

-"E il mio lavoro, capire cosa gli altri provano. E poi, io e te siamo le uniche ragazze qui, quindi è ovvio pensare a questo."- rispose, con lo stesso tono di prima e con una risatina. La rossa riprese il suo naturale colore e, il tempo di rifletterci su, riprese la discussione.

-"Beh, ecco, in poche parole, si. Da quando mi ha salvata. Ma...non so come fare a dirglielo, ho paura che io non.."-.

-"Avanti su, scommetto che anche lui prova queste cose per te. Poi, come mi disse Snake: "Non si può cambiare la natura umana. Si può comprendere, aggirare, prevedere, ma non la si può cambiare. L'uomo è un animale sadico, guerrafondaio, violento. Ma, i sentimenti umani, sono ciò che li contraddistingue, sono come la musica, varia a seconda di chi la suona. L'amore è la sua Nona Sinfonia. Tutti la ascoltano, alcuni la dimenticano, alcuni la odiano, altri se ne fregano, ed altri se la ricordano." Mi comprendi, no?"- gli occhi verdi di Alexia fissavano profondi quelli di Kairi, la quale sorrise e disse un semplice ma felice

-"Grazie."-.
 

Sora stava ancora facendo il giro della Mother Base, le mani erano dietro la testa e stava sbuffando dalla noia. Per quel tripudio di corridoi tutti uguali, riuscì ad incontrare Snake. Lo salutò con un brusco -"Ciao."- Snake, notando quella bruschezza gli disse

-"Ehi, ti ho fatto qualcosa? Mi stai odiando anche tu?"- Sora, a quella risposta socchiuse gli occhi, ripensando alla conversazione che avevano avuto la notte scorsa e

-"Scusami."-

-"Ahh, ma che ti viene ora? Sei proprio un bambino."- disse, ritrovando il sorriso continuando poi -"Ti va un caffè?"-

-"Mi sta bene"-
 
Si ritrovarono così nella mensa della base, a sorseggiare caffè costaricano, quando Snake interruppe la sorseggiata di Sora con una domanda.

-"Continuando la conversazione di ieri, cosa provi per la ragazza?"- Sora deglutì il caffè caldo di colpo, faticando a respirare, cosa che fece divertire il suo interlocutore.

-"Tra me e lei non c'è assolutamente niente!"- disse, facendo l'offeso.

-"Dai su, lo riconosco quando qualcuno mente. Mi hanno addestrato per ciò."-

-"Beh...ad essere sinceri, si. Provo qualcosa, ma non so come devo fare."-

-"Fatti dare un consiglio. Devi trovare il momento adatto. Avvicinarti a lei, prenderle il mento e dirle le fatidiche parole. Poi decidi tu se devi usufruire del "tu sai cosa" e andarci serio."- Snake, mentre pronunciava queste parole aveva preso con le dita il mento di Sora, avvicinandosi a lui, per poi staccarsi e dire

-"Sono o non sono un buon attore?"- Sora, infatti era rimasto quasi traumatizzato da quelle azione, per poi tornare col sorriso sulle labbra.

-"Wow, mi eri sembrato serio."-

-" E uno dei miei tanti talenti. Allora, terrai a mente quello che ti ho detto?"-

-"Ci proverò. Snake, perché sorridevi quando eri faccia a faccia con Axel?"- Sora cambiò d'improvviso argomento.

-"Perché sorridevo? Vedi, combattere è l'unica cosa che mi fa sentire vivo. Chiamami mostro ma è così. Anche tu ti senti così a volte, vero?"-

-"Già. Perché ti senti vivo?"-

-"La realtà. Semplicemente questo. Nella vita si vedono di cose nuove, che ti sorprendono, ma alla fine vengono a noia. Come gli atteggiamenti di quelli che chiamavo amici, il dovere soddisfare le prospettive dei miei genitori, di seguire ciò che vogliono loro, mia madre che deve avere "corrispondenze" con altri uomini, altrimenti non si sente apprezzata. Tutte le guardatine a donne in lingerie di mio padre, perché non riesce a soddisfare le sue attenzioni sessuali. Fingermi qualcosa che non sono per mascherarmi agli occhi degli altri. Sono stanco di tutto questo, stanco della realtà. Stanco del mondo. Sai una volta me lo sognavo diverso, il mondo. Volevo che fosse un luogo dove tutti potessero essere uguali, dove potessero dire la verità senza avere paura. In questo mondo esistevano omosessuali, trans-sessuali, meticci, storpi, lebbrosi, malati terminali. Tutti erano insieme, i loro rapporti, delicati e veritieri. Ma poi mi sono accorto che era solo il sogno di un ingenuo introverso, che ambiva a cambiare la natura umana, ma tutti sanno che non si può fare, è una legge universale. L'unico modo che ho per vivere nella "realtà" è quello di mostrare me stesso, un sadico, maniaco, masochista che adora combattere , che non può sentirsi vivo senza la paura di morire, senza quell'adrenalina che ne scaturisce. Eccoti la risposta."-
Snake aveva lo sguardo bloccato sulla tazza di caffè, Sora non rispose, era meglio non continuare quel dialogo, era andato troppo in profondità. Se ne andò dalla mensa.
 
 
Passarono 5 ore, Sora, Riku e Kairi stavano dormendo quando, dalla porta, entrò bruscamente uno Snake ansimante, svegliando i 3, e dicendo, autoritario e con le ciglia serrate

-"Ci muoviamo."-
 
Ora davvero si comincia. Ci vediamo al prossimo capitolo. Recensite a volontà.
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 Atto 1: cattura ***


-"Come...ci...muoviamo?"- Sora non riusciva a connettere i neuroni, aveva gli occhi stanchi e rossastri, riusciva a malapena a parlare.

-"Abbiamo una traccia. Muovetevi."- Snake più che chieder loro di alzarsi, glielo stava ordinando, pareva eccitato.
 
In poco tempo si ritrovarono in volo, con le luci della Mother Base a fungere da sola luce in quella notte. Maverick era alla posizione della mitragliatrice, Gorobei accanto a Snake, e Viper sulla sedia di fronte a Kairi, a osservarle ossessivamente le gambe. Sora si stava progressivamente addormentando sul seggiolino del velivolo, svegliato dagli occasionali urti causati dalle turbolenze. Riku invece, aveva lo sguardo fisso in terra, come se stesse pensando a qualcosa in particolare. Il silenzio che circondava quella cabina di elicottero, quando Snake interruppe tale silenzio.
 
-"Scusate se vi ho svegliato così tardi, ma il tempismo è tutto." con un sorriso che gli era sfuggito dalle labbra, per poi tornare serio ed estrarre dei documenti con su scritto CONFIDENZIALE e, continuando con la frase di prima -"Lì dentro troverete tutto scritto nei minimi dettagli. Ma meglio che vi faccia un riassunto."-
Prese un sigaro dalla tasca destra, lo accese e, dopo una boccata

-"Dalla scorsa notte abbiamo cominciato a riscuotere alcuni favori. Un nostro contatto in Nicaragua ha notato qualcosa di strano. Parlava di stani esseri dagli occhi gialli. Abbiamo pensato subito a voi. A pagina 4 c'e una foto."-
Riku, ansioso di risposte, diede una sguardo a quella foto. Sulla diapositiva erano illustrati un Mietitore, 10 soldati, 5 cavalieri corazzati e una moltitudine di shadow.

-"C'e ne sono tanti. E strano, non ne aveva mai visti cosi tanti insieme in un solo posto. Staranno cercando qualcosa. E come se fossero comandati."- Riku aveva elaborato questa teoria osservando il comportamento anomalo degli heartless.

-"Sono d'accordo, ma penso più che stiano proteggendo qualcosa, invece di cercarla."- controbatté Snake.

-"E allora ci avete chiamato solo per confermare la vostra teoria?"- Riku continuava a fare domande.

-"No. Abbiamo anche noi i nostri motivi. Guarda due pagine dopo."-
Due pagine affianco c'erano alcune foto di uomini e mezzi armati di tutto punto.
 
-"Chi sarebbero?"-

-"Alcune nostre vecchie conoscenze. Pensavamo di essercene sbarazzate, ma ci sbagliavamo."-

-"Una mano lava l'altra."-

-"Esattamente. Il contatto inoltre ha detto che ci sono uomini incappucciati che si aggirano per il posto, con i vostri amichetti che li coprono."-

-"Le vesti erano nere?"- Sora di colpo riattivò il cervello.

-"Penso che quello dell'altra notte possa trovarsi lì. Infine, c'è un'altra cosa."-

-"Cosa?"- disserrò all'unisono i due, ansiosi di avere una risposta.

-"Il nostro contatto ha rinvenuto quella che chiamava "una specie di chiave". Compreso?"-

I tre custodi erano straniti dalla dichiarazione del ragazzo. Non era possibile che in quel mondo ci fossero dei keyblade in quel posto sperduto.
-"Non c'è una foto?"- chiese Riku.

-"Purtroppo no. Fa ridere, il rullino era finito."- Snake cercava di distruggere il velo di tensione creatosi. Purtroppo, non ci riuscì.
 
Dopo una ventina di minuti, si ritrovarono in mezzo alla giungla, tra la lussureggiante vegetazione e i cinguettii degli uccelli. Qui Kairi si ritrovò un paio di volte ad inciampare nelle pozzanghere provocate dalla pioggia, con Sora che l'aiutava ad alzarsi ogni volta. Viper a quel vedere, covava sentimenti di rabbia e digrignava i denti. Snake invece sorrideva felice, gli occhi parevano riempirsi di lacrime ogni qualvolta assisteva a ciò. Ma non c'era tempo per i sentimentalismi, non in quel particolare momento.
Si ritrovarono dinnanzi alle rovine di un tempio Maya, quello che Maverick commentò come "un grande spettacolo", al centro c'erano alcune tende distrutte e i segni di una precedente battaglia, con tanto di bossoli a finire il tutto. Cosa che a Snake non piacque tanto, il quale commentò

-"Non mi piace."- semplicemente. Viper rimaneva appiccicato a Kairi, nonostante la disapprovazione di Sora ed anche quella di Riku, forse non si fidava più di tanto dei quattro mercenari, dopo il pensiero fatto il giorno prima. Maverick intanto stava dormendo appoggiato ad un muretto li vicino, il vice invece stava inginocchiato a terra con lo sguardo pensieroso. "Probabilmente stavano facendo provviste per la notte. Avevano appena acceso il fuoco, doveva fare freddo. Non più di 5 ore fa. Ma non mi spiego queste impronte, oltre a quelle lasciate da noi e dai campeggiatori, ce ne solo un altra serie, e i bossoli sono dello stesso calibro, quindi o hanno dimenticato di cancellarle e avevano lo stesso equipaggiamento, oppure..."

-"E stata una sola persona, vero?"- Snake ridestò Gorobei dal suo pensare.

-"Mi ha tolto le parole di bocca, signore."- il vice si era intanto rialzato con le braccia conserte.

-"E adesso che facciamo?"- Maverick si era un momento ridestato dal sonno, volendo venire al corrente delle prossime azioni, e forse sperare di dormire un altro pò.

-"Ci fermiamo qui. Mettiamo a posto questo casino."- disse, per poi voltarsi verso Viper e

-"Viper, vieni qui monta la tenda."-

-"MA PERCHE CAZZO DEVO FARLO IO?"- l'interperlato non era molto contento dell'ordine ricevuto. Neanche Snake però era al settimo cielo perché un suo subordinato aveva rifiutato gli ordini.

-"Vuoi sapere perché devi farlo tu? Perché tu non hai fatto una minchia da quando siamo sbarcati, tranne che stare vicino a quella ragazza, quindi...perché CAZZO NON TI RENDI UTILE E MONTI QUESTA CAZZO DI TENDA?"- Snake urlò così forte da far si che gli uccelli volassero via. Lo sguardo era serio, fissato sugli occhi, spaventati, azzurri di Viper, che decise che era meglio non farlo irritare di più.

Passò circa un ora e mezza, Maverick, incredibilmente, stava dormendo appoggiato allo stesso muro di prima. Il suo era un sonno silenzioso, senza alcun rumore, neanche uno sbadiglio o una parola nel sonno. Niente.
La notte in quell'accampamento era rotto solo dal rumore delle cicale e dal fuoco in mezzo al campo. Kairi, guardando il bello addormentato, si lasciò sfuggire, tra se e se, una frase.

-"Ma come fa a dormire in questa situazione, per lo più così silenziosamente? Mi fa paura."-

-"Veniva da una famiglia ricca. Aveva tutto ciò che si potesse desiderare."- Gorobei, mostrando un udito eccezionale, le diede una risposta.

-"E quindi? Cosa c'entra questo?"- Sora partecipò alla discussione.

-"Il cliché naturale dei ricchi o è che non "hanno" la felicità, oppure hanno una famiglia problematica."- Snake, volgendosi le mani al fuoco, continuò il discorso del suo secondo.

-"Maverick li rappresenta entrambi. Una persona in cerca di felicità, emozioni forti o di tutto quello che non si possa comprare col denaro. Poi viene la sua famiglia, una genealogia di violenti e traditori, matrimoni di convenienza e rapporti tra consanguinei. Il padre era un pezzo grosso di Wall Street e aveva interessi con la CIA, la madre invece era un ubriaca cronica, che pensava solo a sperperare i soldi del marito. Si erano sposati solo per due cose: la voglia di sesso dell'uomo, e i soldi di quest'ultimo per la donna. Maverick fu, per lei, solo un errore. Per lui un modo per continuare la stirpe."-

Tutti, tranne Viper, abbassarono un momento lo sguardo. Non pensavano che esistessero persone così in vita. Tutti i loro amici parlavano di speranza, bontà di cuore, salvezza, pace, ma mai di questo. Fu come svegliarsi da un bel sogno, per poi scoprire l'amara verità che si celava oltre le miriadi di onde cerebrali che lo formavano.

-"L'alcolismo della madre si ripercuoteva sul figlio, eventi casuali caratterizzati da aggressioni, minacce, condanne e Dio solo sa che altro. La madre lo chiudeva in un armadio per ore, nella loro camera da letto, facendolo assistere a un onda incontrastabile di gemiti, ansimi, vista di altre donne nello stesso letto...anche di uomini. Tutti, nessuno escluso. A quelle viste, non doveva farsi sentire. Nessun respiro, nessuna presenza a disturbare quegli atti, uno spettatore capitato per caso in quel palcoscenico di carne e dolore. In quel poco spazio in cui doveva rimanere, non si addormentava, restava in silenzio. Se lo facevano, quelle immagini ritornavano come un treno in corsa sullo stesso binario."- la voce di Snake non mostrava alcuna tristezza o sentimento collegato ad esso. Nessun tono particolare. La voce era calma, ma non rassicurava per niente. Era come una voce fuori campo, che non doveva importarsi tanto delle emozioni.

-"Un bel giorno poi, il padre decise di portarlo, tutto d'un tratto al parco. E lo lasciò li. Poi, un paio di uomini in nero lo prelevarono verso una località segreta. Esperimenti sulla fase REM del sonno. Ironico no? Esperimenti mirati alla comprensione di capacità extrasensoriali durante il sogno. Veniva imbottito di stimolanti, con lo scopo di farlo riaddormentare in seguito. La teoria era che queste capacità si sviluppassero durante un profondo sonno, capacità come il muovere oggetti o letture dei pensieri. Cose da film sul paranormale. In un certo senso avvenne. Maverick si risvegliò nella stanza bianca del monitoraggio, muri sfondati, vetrate infrante, pezzi di cadaveri tutti intorno a lui. Questo ci disse quando è arrivato. Poi più nulla. Nessun incubo. Nessun sogno. Soltanto una manifestazione."-

-"Manifestazione? Di che tipo?"- anche Riku era entrato nella discussione.

-"Quando ne parla, comincia a farsi prendere dal panico, si rannicchia degli angoli. Balbetta. Riuscivamo a comprendere solo: alto, lunghe braccia, artigli, nessun viso, giacca, cravatta, nero. Sempre nero, dopo non diceva altro."- Viper finalmente aveva computato una frase dopo essere stato silenzioso per un ora intera. Con lo stesso tono che lo caratterizzava.

-"Che storia triste."- Sora trovò usò solo quelle poche parole per commentare il passato di Maverick. Il tono era molto malinconico, a mo di singhiozzo. Kairi pensò che era meglio non parlarne più.
10 minuti Sora si era anche lui addormentato nella tenda allestita da Viper per la notte, il vento era freddo e la coperta non era altro che stracci cuciti insieme. Questo aveva per dormire quella notte. Dormire. Un'azione che non trovava spazio in quella notte. Troppe cose si ripetevano a oltranza nella sua testa. Gli occhi però, non smettevano di chiudersi, erano rossastri, stanchi. E, nel loro lento chiudersi, penso ad una cosa "Perché lo fanno? Come fanno? Come fanno a vivere così? Questo mondo è malvagio. Troppo malvagio.". Alla fine si addormentò.
 
Snake e Riku era gli unici ad essere rimasti svegli. Snake osservava le fiamma alzarsi da terra, in modo profondo. Riku, invece, si guardava attorno, sembrava preoccuapato.

-"Tu non ti fidi di noi, vero?"- Riku rimase poco sorpreso dalla domanda di Snake, probabilmente se l'aspettava.

-"Da quello che ho capito, voi avete una abitudine a tradirvi reciprocamente. Vi affezionate troppo ai beni materiali e ai vostri desideri. Avete solo ucciso e combattuto in tutta la vostra storia. Non avete mai avuto nessuna pace. Siete toppo a rischio. Non possiamo fidarci di voi."- queste fredde parole uscirono dalle labbra di Riku. Snake però, non ne risultò ne colpito ne ferito nell'animo. Poi lasciò una risposta che non diede tempo a Riku di pensare.

-"E lo hai capito solo adesso? In tutta la tua fottuta vita, nel tuo corpo, nella tua anima, nel tuo cuore, l'hai capito solo ora? Ti aggrappi troppo al lato ottimistico della vita. Lasciati dire una cosa. Io, te, i tuoi amici, le 6 miliardi di persone su questo pianeta sono esseri umani. Tu e i tuoi amici un giorno farete qualcosa di malvagio solo per far vincere il bene. Non importa se ve l'ordineranno o prenderete da soli la decisione, un giorno lo farete. E allora penserete chi, tra bene e male, abbia vinto realmente."- Snake non tralasciava alcuna emozione quella notte, era come quel vento freddo. Come se ne facesse parte. Riku rimase spiazzato. Non riuscì a dire più niente.
 
Quello spazio che si era creato tra i due venne rotto da uno strano rumore, proveniente dalla tenda di Sora. I due, temendo il peggio si precipitarono furiosamente.
5 uomini armati, con passamontagna e mimetica da giungla avevano narcotizzato Sora e stavano per portarlo via quando vennero intercettati dai due.

-"Sora!"-

Riku si lanciò a capofitto verso i 5, sperando di salvare l'amico, cosa che gli venne impedita dal loro sparare alla cieca. Venne poi colpito alla spalla destra da due proiettili, facendolo ruzzolare in terra, svenendo. Dopo che Snake l'aveva recuperato, gli uomini s'erano già dileguanti.
Riku, ovviamente voleva andare a cercare l'amico, ma ciò gli venne legato sia dai quattro Saber che da Kairi, dato che non sapevano dove si trovasse.

-"Non me ne importa! Lo dobbiamo cercare, subito!"- il giovane maestro però, non voleva sentire scuse.

-"Sai bene, razza di idiota, che non abbiamo tracce. Quindi ora calmati o ti faccio calmare io. Cazzo, odio questi qui."- Viper non era proprio felice di dover cercare per tutta la giungla.

-"Tu cosa ne sai? Di sicuro non hai mai avuto un amico o qualcuno a cui tenessi."- Riku, di tutta risposta, insultò Viper. Quest'ultimo però, digrigno i denti di rabbia e prese per la gola Riku con una mano, sollevandolo da terra. Gli occhi erano ricolmi di rabbia.

-"TU COSA CAZZO SAI DI ME?! CHE CAZZO SAI?!! VUOI ANDARLO A CERCARE?! VAI, FIGLIO DI PUTTANA MALEDETTO VAI!! MA PRIMA.."- Viper buttò Riku per terra e cominciò a picchiarlo selvaggiamente. Solo l'intervento di Gorobei e Maverick riuscì a fermarlo.
Una voce misteriosa richiamò l'attenzione di tutti.

-"Se volete andare a prendere il vostro amico, posso aiutarvi io."- un ragazzo con una giaccia a collo alto nero, i capelli in avanti e due occhi penetranti era venuto fuori dalla vegetazione.

-"Sei tu il contatto?"- domandò Snake, quasi sicuro della risposta del ragazzo.

-"Si sono io. Chiamatemi PGV 2."- disse, con una certa spavalderia.
 
 
Contemporaneamente alla comparsa dell'informatore, Sora cominciava ad aprire gli occhi, ma il viso era coperto da un panno. Aveva mani e piedi bloccati da manette di metallo e si trovava su di un tavolo pur esso di metallo. Quest'ultimo cominciò a muoversi e a portarsi in verticale. Sora aveva il torso nudo e, il contatto col metallo lo faceva rabbrividire. All'improvviso venne colpito in faccia da una secchiata di acqua gelida, facendolo quasi soffocare a causa del panno, che poi gli venne levato. Poté vedere il suo torturatore. Aveva un sciarpa rossa al collo, una camicia a maniche lunga marrone - beige, pantaloni dello stesso colore infilati in un paio di stivali da cowboy. Aveva un accenno di barba e i capelli lisci all'indietro bianchi e due guanti rossi. La sua cintura era dotata di due fondine, con custoditi due revolver.

-"E TU CHI DIAVOLO SARESTI?"- Sora urlò nella stanza chiusa, per niente accogliente.

-"Operazioni speciali Spetsnaz. Revolver Ocelot."-
 


-"Allora, dove si trova il nostro amichetto?"- Snake stava raccogliendo le informazioni.

-"E qui, in questo punto non segnato dalle mappe normali. Attraversate a est la foresta per 5 Km, ci troverete un fiume. C'e un imbarcazione abbastanza grande per tutti. Spero abbiate dei pezzi pesanti, se vi scoprono vi manderanno addosso di tutto."- gli disse l'informatore.

-"Muoviamoci."- Riku era più che deciso a muoversi.

-"Sennò il tuo fidanzatino del cazzo muore, brutta checca?"- Viper fece uno dei suoi tipici commenti.

-"Basta voi due."- gli ordinò deciso Snake -"Andiamo."-
 
 
 
 
 
Ora si che si parte. ricordatevi di recensire e inserite la storia tra i preferiti. Un saluto a tutti quelli che mi seguono. Alla prossima!
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 Atto 1: non possiamo ***


-"Penso che tu sia abbastanza intelligente da capire in che situazione ti trovi. Quindi cerca di non complicarti la vita."- Ocelot era calmo, sicuro. Si scrollava le spalle mentre girava una manovella. Collegata ad essa c'erano due bastoni elettrificati. Ocelot li prese e voltò lo sguardo verso Sora. Quest'ultimo stava sudando freddo, il terrore l'aveva completamente bloccato, la sua unica azione era cercare di richiamare il suo Keyblade ma stranamente non ci riusciva

-"La tua chiavetta non ti seguirà. Non qui almeno, dato che abbiamo bloccato le tue mani. Allora questa è solo la prima parte, ti faccio un riassunto. Premi ripetutamente il tasto sinistro del mouse per resistere, aggiorna la pagina se ti arrendi. Tutto chiaro?"- Ocelot parlava per enigmi ma le sue azione erano più che chiare.

-"Arghhhh!"- l'elettricità stava attraversando dolorosamente il corpo del giovane custode, l'acqua rimastagli sul corpo non faceva altro che aumentare il dolore. Il tutto mentre Ocelot continuava a premergli quegli strumenti, sembrava quasi goderne.
La carica dei bastoni era finita, ma Sora si stava ancora contorcendo dal dolore. A quel punto Ocelot cominciò a fare domande.

-"Dove sono gli altri?"-

-"Quali altri?"- Sora riusciva a malapena a parlare. Al sua resistenza era al limite.

-"Sai bene di chi parlo. Dov'è il resto del tuo gruppo?"-

-"Non te lo dirò mai!"-

-"Che risposta scontata. Eh, va bene, speravo di non arrivare a tanto."- Ocelot cominciò a girare la manopola e poi disse -"Sto aumentando il voltaggio. Una scarica del genere potrebbe ucciderti, quindi se vedi una luce, non andarci vicino d'accordo?"- disse facendo una breve risata.

-"AAARRRRRRGGGGHHHHHHHHHHHH!"- la scarica, come affermato da Ocelot, era più violenta. Sora continuava a subire il dolore della scarica di corrente, finché il corpo divenne rigido e gli occhi si chiusero.

-"Merda. E morto."- fu l'unica cosa che l'uomo commentò.
 
Il copro di Sora giaceva fermo, rigido e ancora caldo su quel tavolo. Non si avvertiva nessun movimento. Ocelot era rimasto lì a fissarlo, nel caso si potesse risvegliare, ma era oramai chiaro che era morto a causa dell'elettroshock. La sua avventura era terminata così, fermo su di un tavolo freddo come la morte stessa.


Ma, nella sua mente, anzi nel suo cuore, una luce si allontanava mentre stava cadendo nel buio. In quel momento pensò ad una cosa "E finita."
Nella sua caduta verso l'ignoto, il tempo intorno a lui pareva rallentarsi. Atterrò adagiato su una vetrata, su cui c'era lui stesso disegnato. La luce era ancora li, ferma, come se stesse aspettando. Alzò la mano destra nella sua direzione, cominciando a chiuderla e poi riaprirla, sempre più in fretta.

-"E inutile. Perché continuo a fare così?"- Sora si sentiva stanco nel tentare di afferrare quella luce. Poi, il suo keyblade spuntò dalla luce e, cadendo, frantumò la vetrata. Sora cominciò nuovamente a cadere. La sua mano era ancora volta verso quella irraggiungibile luce, ad un tratto però, si udì una voce.

-"Sora non ti puoi arrendere, non ancora. Svegliati da questo sogno."-

-"Chi sei tu?"-

-"Una parte del tuo cuore."-

Un'altra mano afferrò quella di Sora e lo portò finalmente, verso la luce. Ocelot era ancora intento a osservare il corpo del prescelto , quando, la mano destra e la testa fecero qualche piccolo movimento.


-"Il ragazzo ha la pelle dura."- fu l'unica cosa che disse.

-"Lo portiamo in cella?"- domandarono due uomini appena entrati nella stanza.

-"Si. Si riprenderà, ne sono certo."-

La cella era come quella che chiunque si può immaginare. Il letto aveva visto giorni migliori, non c'era la finestra, il cesso conteneva residui vecchi di anni e i ratti dominavano il pavimento. Sora venne praticamene gettato sul pavimento, la porta della cella era stata chiusa, non c'era modo di uscire. Ma la cosa strana era il fatto che fosse l'unico rinchiuso, non c'era nessuno oltre a lui. Si trascinò verso il muro, appoggiando la schiena, il corpo era tempestato da dolori acuti e non riusciva a sentire ne le gambe ne le braccia. Riuscì ad addormentarsi, anche se era come scalare una montagna, ed i ratti che si muovevano a destra e a sinistra non aiutavano di certo.
Si risvegliò con un forte mal di testa e il dolore ancora non era cessato, ma riusciva a muoversi, anche se con qualche affanno. Si avvicinò alle sbarre della cella, si avvertiva un odore malsano, quasi di morto. Dalla porta posta in fondo al corridoio uscì l'uomo col berretto, il rumore dei suoi passi era l'unica cosa che si udiva. Si fermò di fronte a Sora e, con un ghigno stampato in faccia disse

-"Vedo che ti sei sistemato bene nella tua nuova suite."-

-"Tu saresti il capo qui?"-

-"Non si nota?"- disse, mostrando una certa superiorità.

-"Tsk!"-

-"Anche spavaldo. Gli odio quelli come te. Gli esseri umani."-

-"Perché tu chi credi di essere?"-

-"Giusta domanda. Vedi, da un pò di tempo non lo sono più. Sono una prova del futuro."- disse mostrando i due bracci. Bianchi, artificiali.
 
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Dal braccio destro poi, ne uscì una lama, che indirizzata alla gola del giovane.

-"Lo vedi? Non sono ne un uomo ne una macchina. Se Darwin scrivesse un altro libro, ne sarei il protagonista. IO SONO L'EVOLUZIONE bambino. E se pensi di potermi fermare ti sbagli."- disse, per poi andarsene.
Sora stava ancora sudando freddo e si lasciò cadere mentre il mal di testa diventava più forte. Si addormentò di nuovo, non importava che fosse mattina o sera, era l'unico modo per far passare il tempo.
 
Si risvegliò nuovamente sullo steso tavolo della tortura, con la stessa acqua gelida.

-"Ben svegliato piccoletto. Oggi proviamo qualcosa di diverso. Vediamo se non te la fai sotto."- gli disse prima di prendere le sue due pistole.
Cominciò a farle roteare, poi lanciò in aria quella sulla destra e successivamente l'altra. Riprendendole se le lanciò dietro prendendo quella che era sulla destra con la sinistra e fece il contrario con l'altra. Le lanciò nuovamente in aria e, prendendo la prima tirò il cane e prese il grilletto, ma non uscì nessun proiettile. Fece lo stesso con l'altra ma non c'era il proiettile, lo fece nuovamente e poi ancora, il risultato furono 11 click del grilletto, spari fasulli. Però ne rimaneva ancora uno, ed una era la pistola ancora in aria, quest'ultima ritornò nelle mani di Ocelot. Il cane venne tirato, il grilletto cominciò a subire la pressione del dito di Ocelot e.....CLICK!!

Un proiettile venne sparato verso il tetto e il suo rimbalzò lo fece finire in mezzo alle gambe di Sora, a pochi centimetri dai genitali. Sora stava respirando sempre più rapidamente e sudava come mai aveva fatto prima. Ocelot fece un sorrisetto, facendo girare nuovamente i revolver per poi rimetterli nelle fondine.

-"La prossima volta non sbaglierò."- disse, il clone di Clint Eastwood, incamminandosi poi verso l'uscita e facendoli un gesto con entrambe le mani: le dita erano a mo di pistola, solo col pollice in orizzontale e l'indice e il medio uniti.

-"Sei in gamba."- disse per concludere e usci dalla stanza.
Sora ancora non riusciva a visualizzare quello che era accaduto, il dolore alla testa era tornato, anche se in forma meno acuta. Quasi ironicamente gli venne da pensare ad una cosa "E questo chi diamine è? Il fratello di Xigbar?".
 


Ancora una volta nella buia cella. Quei pochi metri quadrati cominciavano a diventare familiari. Sora era steso sul "cosiddetto" materasso, il mal di testa era passato e cosi anche il dolore, gli occhi erano rivolti in alto, stava pensando a qualcosa di profondo quando la brusca entrata di due guardie attirò la sua attenzione.

-"Dove lo mettiamo l'inglese?"-

-"Nella cella di fronte al ragazzino."-


Gli aguzzini di Sora stavano infatti, trasportando il corpo di un uomo, riponendolo poi di fronte al prescelto del keyblade. L'uomo faceva qualche movimento, evidentemente era stato stordito.

-"Ehi, ci sei solo tu?"- l'uomo misterioso riuscì a dire qualche parola.

-"Beh, adesso non più.-" Sora fece un sorriso nel tentativo di rassicurare l'uomo.

-"Non lo avevo notato.-" rispose l'uomo dagli occhi azzurri, per poi fare un'altra domanda -"Come ti chiami?"-

-"Sora. Il suo nome qual'é?"-

L'uomo dopo un momento di riflessione -"Il mio nome è Bond."-

-"James Bond."-
 


-"Ma che cazzo! Queste fottute zanzare del cavolo!"- Viper commentava stressato quella gita in barca.

-"Piantala Viper. Siamo tutti sulla stessa barca. Ironico."- Maverick fece del sarcasmo che, probabilmente, capiva solo lui.

-"Vuoi ricominciare la discussione dell'altra volta?"-

-"Non mi abbasso al tuo livello."-

-"CHE HAI DETTO?!"-

Prima che la situazione tra i due degenerasse, la katana lucente di Gorobei si trovo la gola di Viper.

-"Zitti."- disse, freddo ma autoritario. I due si allontanarono l'uno dall'altro, con lo spavento a farli da padrone.

-"Quest'odore...c'è stato un incendio."- Snake intanto, era a prua, quando il suo olfatto venne colto da uno strano odore di bruciato. Ed infatti, navigando un pò più avanti, si trovavano residui di alberi bruciati ed altri ancora in fiamme.

-"Devono averlo appiccato loro."- Riku raggiunse Snake poco dopo, e questa fu la sua teoria di fronte all'evento. Snake portò la sua attenzione più avanti e, dopo pochi attimi disse

-"Cerca di non vomitare."-

-"Eh?"- Riku non capiva il significato delle sue parole, ma presto detto, dal fiume uscirono cadaveri mozzati, bruciati e smembrati. A questa vista, Riku cercò di trattenersi ma invano. Vomitò al di fuori della barca, trovandosi d'avanti la testa di un bambino. Diventò pallido dallo spavento e dal disgusto, tornando poi in se e allontanandosi da quel macabro spettacolo. Kairi ebbe la sua stessa reazione, anche se più accentuata.

-"Probabilmente hanno ucciso i locali in modo che potessero agire indisturbati."- Snake era ancora freddo e distaccato da quell'avvenimento.

-"Perché diavolo non hai alcuna reazione tu? Non hai alcun sentimento?"- gli urlò Riku, stanco del suo comportamento.

-"Chi ti dice che io non provi niente in questo momento?"- la risposta secca di Snake stizzì Riku.

Passarono 30 minuti dall'evento. Il corso del fiume era finito ed il gruppo era tornato a terra. Si trovarono su uno strapiombo che dava direttamente sul posto sui era tenuto Sora.

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-"E immensa."- Kari fece quest'unico commento guardando la mastodontica installazione militare.
 
-"Bene, aspettiamo fino alla notte. Intanto pensiamo a qualcosa."- Snake diede queste semplici istruzioni al gruppo, sperando di formulare un piano il più in fretta possibile, ma vennero interrotti. Un folto gruppo di heartless si stava materializzando intorno a loro.

-"Heartless!"- esclamò Riku, evocando il suo keyblade.

-"SPARAGLI CAZZO! SPARAGLI!!"- Viper era stato preso alle spalle da un soldato e altri quattro stavano per saltargli contro, se non fosse stato per Kairi, che li aveva distrutti. Maverick e Riku si erano messi schiena contro schiena nel tentativo di non farsi prendere alle spalle. Snake si unì ai due col suo M16, assieme a Gorobei che, con la sua spada, faceva vere e proprie stragi di heartless. Gli heartless scomparirono all'improvviso, lasciando il tempo di fiatare ai malcapitati.



-" E QUELLI CHE CAZZO ERANO?!"- Viper era rimasto quasi traumatizzato dall'attacco a sorpresa.

-"Non le hai viste le foto, Viper? Certo che no, ovvio."-

-"Chiudi la bocca Maverick.-"

-"La gamba..maledizione!"- tra i battibecchi dei due amici-nemici, Gorobei sera stato ferito gravemente a una gamba.

-"Aspetta ti aiuto io."- Kairi utilizzò un energiga, guarendogli completamente la gamba. -" Spero di averlo fatto bene."- aggiunse poi incrociandosi le dita.

-"La mia...gamba? Cos'era quella, magia?"- lui e gli altri due erano rimasti imbambolati a quella vista.

-"Ecco cosa voleva dire Kaz con magia."- la reazione di Viper.

-"E questi chi sono? Le reincarnazioni di Gandalf il bianco?"- la reazione di Maverick.

-"Dannazione. Mi spiace ma temo che non possiamo andarlo a prenderlo."- Snake, con gli occhi abbassati, comunicò questa notizia al gruppo. Aveva notato che la base era stata allertata.

-"COSA?! Perché no? Cosa c'è ora?"- Kairi cominciò a urlare e a singhiozzare, poi si accasciò a terra, in lacrime.

-"Cerchiamo un posto dove riposarci. In seguito vedremo il dafarsi."-  
 

Montarono le tende a qualche chilometro di distanza dalla base, in piena giungla. Kairi non paralava, rimaneva con lo sguardo abbassato e gli occhi ricolmi di lacrime. Snake era su un albero a fare da vedetta, Riku si era chiuso nella tenda a riflettere su ciò che bisognava fare mentre intanto Maverick e Viper si erano seduti a dialogare.

-"Ma da dove diavolo sono usciti questi? Da uno dei tuoi fottuti libri da bambini?"- Viper, come sempre, tendeva a usare il suo "personale" linguaggio su tutto.

-"Fantasy, Viper, si dice fantasy. Ma tanto che te lo dico a fare, tanto tu non leggi niente. E tra altro neanche capisci niente tu."- il diretto interessato, rispose con un gesto del dito medio.

-"Ah, tanto che me ne importa dei tuoi gesti. Viper, dimmi una cosa: da quanto non vedi un buco?"-

-"Credi che io possa prendermi con la forza quella la?"- riferendosi a Kairi.

-"E chi se no?"-

-"Mi conosci troppo bene Maverick."-

-"Sappiamo entrambi che uno se la vuole già fare."-

-"E con questo?"-

-"Se lasci accadere tutto senza intoppi, ti offro una serata allo strip."-

-"Las Vegas?"-

-"Già."-

-"Andata."-
 
Intanto, sempre sullo strapiombo di prima, uno uomo coperto da cappuccio e un mantello logori osservava il posto, messo in allerta dagli accadimenti precedenti.
 
-"Mi serve un arma."- disse semplicemente, e la voce era coperta come se stesse parlando da una ricetrasmittente.
Ritornati all'accampamento, Snake aveva finito di montare la guardia e si stava avviando verso la tenda quando incrociò Kairi rannicchiata in un angolo, piangente. Si avvicinò adagio, senza movimenti bruschi e le disse

-"Lo andremo a prendere."-

Kari alzò lo sguardo e si asciugò le lacrime e riuscì a fare un sorriso, e poi gli disse

-"Grazie."-

Subito dopo, la terra cominciò a tremare a seguito di pesantissimi passi. Si riusciva a intravedere  una figura enorme penetrare nel campo. La sua mano cominciò ad alzarsi, si strinse a pugno e si lanciò sul terreno. All'urto, Maverick e Viper vennero, letteralmente, sbattuti sugli alberi, svenendo. Kairi si era pietrificata a quella vista e Snake stava pensando "Ma cosa cazzo?! Il balrog?!"
Riku invece, aveva evocato il suo keyblade e urlò

-"DARKSIDER!!!"-
 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Anticipo che il prossimo capitolo uscirà giovedì. Il motivo: sono stato così preso da Assassin's creed 4 che non ho avuto tempo (facepalm, un grande facepalm). Mi dispiace.
P.S. è Daniel Craig. (sapete di chi parlo)
 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 Atto 1: stranezze ***


Il darkside si avventò sui due possessori del keyblade, i quali si portarono a distanza di sicurezza.
-"Riku le mani, presto!"- Kairi e Riku infatti, cominciarono a colpire con una serie di fendenti, le mani del darkside. Il gigante fece un urlo di dolore che si prolungò praticamente per tutta la foresta. Dopo di ciò, decise che era ora di fare sul serio, evocò infatti una miriade di heartless che si scagliarono verso i due.

-"Ce ne sono troppi, concentriamoci sul darkside."- quella di Riku era la mossa più sensata, dato che gli heartless erano solo carne da macello.

-"Ci pensiamo noi."- Snake e Gorobei si lanciarono in mezzo agli heartless, distogliendo così la loro attenzione.
 
Mentre venivano coperti, i due custodi portarono il darkside in un'altra area della foresta, così da poterlo affrontare da soli. Trovandosi ora da soli, avevano tutto il tempo di madare giù il gigante. Riku cominciò a giragli in tondo e a colpirlo, cosa che infastidì non poco in gigante heartless, e cominciò infatti a girarsi di continuo data la velocità con cui il ragazzo si muoveva. La sua goffaggine diede a Kairi il tempo di prenderlo alle spalle e a colpirlò alla testa, facendolo così girare verso Kairi, ma era in realtà una distrazione per permettere a Riku di usare Firaga di grande potenza colpendolo nuovamente alla testa. Questo lo fece innervosire non poco.

-"Ok Kairi, secondo round."- Riku parlava come se già avesse pensato a qualcosa
 
Kairi lanciò un non proprio potente Fira in faccia al darkside, prontamente quest'ultimo lo parò con il braccio e tentò di attaccare la ragazza. Quello che non sapeva, era che si trattava di un abile stratagemma di Riku, che si ritrovò sopra di lui. Un Thudaga violentissimo colpì in pieno il darkside in faccia, causandogli non poco dolore, facendolo cadere a terra e, nel momento in cui si riprendeva, Kairi gli lanciò un Blizzaga nuovamente in faccia.

-"Uff, sembra che l'abbiamo sconfitto."- Kairi era visibilmente stanca, dato che aveva fatto di rado sforzi del genere.

-"Già. Sei stata in gamba."-

-"Non sono tanto brava. Non lusingarmi."- la rossa arrossì un poco, per poi continuare -"Andiamo a vedere come se la cavano quei due."-

"Quei due" stavano ancora lottando contro gli heartless, anche se parevano non finire mai. Questo però non faceva smettere Snake di sorridere contento, a quanto pare si stava eccitando non poco. Il suo secondo non aveva alcuna espressione visibile sul volto, si limitava infatti a stare dietro il suo capo, anche se stava cominciando a dare fendenti sempre più violenti con la sua arma. Ad un tratto, un blizzard ed un firaga, ripulirono il campo dagli ultimi esseri rimasti.

-"Ehi, proprio nel meglio."- Snake si era quasi preso collera perché non era riuscito a "divertirsi" un altro pò. Gorobei invece, sembrava adirato e cominciava a dare fendenti a caso ed urlando

-"DI PIU!! NE VOGLIO DI PIU!! ANCORA!!"-

Riku e Kairi erano rimasti pietrificati da quell'azione, Snake invece osservava, semplicemente guardava.

-"Ma che gli prende?"- Riku voleva sapere di quello strano comportamento.

-"Sta perdendo se stesso."- gli rispose enigmatico Snake.

Gorobei intanto stava cominciando a sbraitare ed ad urlare come un ossesso, lasciò cadere la spada ed inginocchiandosi cominciò ad agitare la testa in tutte le direzione ed a fare "blurubbub". Infine si fermò, ma non prima di dare testate continue in terra, sempre più violente, ed il livido formatosi era più che evidente.
Si rialzò in piedi, toccandosi la testa dolorante. Notando lo sgomento dei due custodi del keyblade, si avvicinò a loro facendo un inchino e disse

-"Mi spiace per l'inconveniente."- e non si smosse fino a quando loro non si scusarono.

-"Non preoccuparti."- gli  disse Kairi balbettando.

-"Com'è possibile? Riku aveva un dilemma in testa che non riusciva a risolvere.

-"Cosa Riku?"- la ragazza divenne curiosa.

-"Come faceva un darkside a trovarsi qui?"-

-"Riku, attento!"-
Parlando del diavolo, il darkside di prima non era stato distrutto e il suo pugno stava per colpire in pieno Riku, se non fosse stato per Kairi, che lo scansò. Kairi però si prese in pieno il colpo, il risultato furono quindi lividi, ossa rotte e dolore, molto dolore. La ragazza non si muoveva, non accennava ad alcun segno di vita, Riku tremava spaventato all'immagine dell'amica in quello stato, le gambe non riuscivano più a sorreggerlo, le ginocchia impattarono violentemente contro il terreno. Abbassò la testa, una lacrima cominciò a scivolargli sul viso, e poi un'altra, e un'altra ancora, tutto mentre Snake e Gorobei tentavano di recuperare il corpo do Kairi, invano, dato che una manata del darkside li spinse via. Il darkside si portò dinanzi a un Riku ormai inerme, alzò il braccio destro, la mano era chiusa a pugno, stava quindi per finire anche Riku quando

-"Cosa credi di poter fare?"- si era rialzato e stava brandendo il suo keyblade, ma la sua voce aveva un qualche di strano, un'aria stranamente sinistra ed i suoi occhi erano diventati giallo-oro.
A quel punto, il giovane maestro puntò il suo keyblade ed una sfera di oscurità si materializzò sulla punta dell'arma e venne "sparata" sul viso del darkside e generò così un esplosione devastante. Al darkside venne distrutto l'occhio sinistro ed era coperto da profonde bruciature, diede qualche grido di rabbia e cominciò a scrutare in ogni dove, ma Riku era scomparso dalla sua vista. Un fendente violentissimo tagliò di netto le mani del gigante ed un'altra serie lo ferì grevemente al petto e alle gambe, facendolo stramazzare al suolo. Riku riapparve di fronte a ciò che rimaneva del darkside, con un ghigno malvagio stampato in faccia, scoppiò poi in una breve risata e cominciò a dare affondi violenti sul gigante ormai più che sconfitto, con la risata malefica di Riku e i lamenti del gigante come colonna sonora. Il darkside scomparve dal campo, lasciando Riku unico in piedi.

-"E morto. Stanno tutti bene. Sono..ancora..vivi..."- non finì la frase che cadde a terra. I suoi occhi, tornati normali, si stavano lentamente chiudendo quando una misteriosa figura entrò nel suo campo visivo. Aveva un impermeabile con cappuccio, quindi il suo viso era coperto

-"Uno deve vivere e un altro deve morire."- la voce era di una donna, forte e decisa. Nella mano destra aveva quella che pareva un'arma, che puntò verso la testa del quasi esamine Riku. Cominciò a piovere, e la donna stranamente abbassò l'arma, e aprì l'altra mano come se stesse cercando di prendere le gocce d'acqua che cadevano.

-"Sta piangendo?"- era come se stesse parlando con un'altra persona. Intanto 5 uomini armati di AK erano in attesa di un qualsiasi gesto della donna. Quest'ultima, abbassato il braccio, si girò e tornò indietro.

-"Voivoda, cosa sta facendo? Abbiamo l'ordine di ucciderli!"- esclamò uno degli uomini, straniato da ciò che la donna stava facendo.

-"E successo di nuovo. Pensiamoci noi qua."- disse un altro, come se fosse abituato a quell'azione. I 5 uomini puntarono così le loro armi verso i corpi dei nostri 6, la loro azione era chiaramente quella di finirli a forza di piombo, almeno finche la donna non cominciò a sparare a uno dei suoi stessi uomini poi, passo agli altri 4 rimasti, falciandoli. Infine, mentre gli occhi di Riku si chiudevano, la donna se ne andò.
 


-"La mia testa...che è successo? Oh merda!"- Maverick ebbe un momento di sgomento assistendo a quella scena, riprendendosi poi inseguito. Viper si riprese grazie ad alcuni schiaffi del suo compagno, cosa che ovviamente non prese tanto bene.

-"CAZZO, Maverick!! Che diamine era quel coso?"-

-"Ma perché diavolo lo chiedi a me? Poteva essere Polifemo, Crono, Atlante. Qualunque cosa."-

-"Adesso non fare il dannato filosofo e spera che la mia tenda non sia stata distrutta. Porta tutti vicino agli alberi e prendi dell'acqua."-
Le prime cure impiegarono circa trenta minuti, anche se nessuno sembrava in gravi condizioni, tranne Kairi ovviamente.

-"Se esiste un Dio, allora era con lei. Guardala, è incredibile che sia in vita."- Maverick stava esprimendo i suoi giudizi sulle condizioni della ragazza.

-"Vorrei tanto sapere cos'era quella merda che ci ha attaccato."-

-"Da quando questi sono arrivati, cominciò a credere in quasi tutto."-

-"OH OHH!! Detto da te suona quasi divertente!"-

-"Ahh, hai sempre qualche commento da fare."-

-"Voi due non la finite mai?"- Snake aveva riaperto gli occhi, ed aveva un sorriso beffardo in faccia.

-"Capo!"- Maverick diede di corsa un bicchiere d'acqua a Snake. Quest'ultimo aveva notato le gravi condizioni di Kairi e domandò a Viper

-"La gravità delle ferite qual è?"-

-"Due costole rotte, tre inclinate. Un braccio rotto, un trauma poco grave alla testa e presumo diversi danni all'interno."-

-"Hmm... Speriamo che se la cavi."- il tono di Snake faceva presagire un minimo di preoccupazione.
 



-"Allora come andiamo Sora?"- nuovamente nella sala delle torture, Sora era sempre stesso sullo stesso tavolo, l'unica differenza era che Ocelot pareva contento per qualcosa.

-"Cosa c'è?"-

-"Lo vuoi proprio sapere?"-
Sora non disse niente, era meglio stare in silenzio. Ciò fece sorridere un pò Ocelot, mentre si apprestava a prendere un martello.

-"Oggi usiamo qualcosa di poco ortodosso. Ah dimenticavo, la tua amica è tra la vita e la morte."-

Sora diventò bianco a quell'affermazione, sapeva bene di chi Ocelot stava parlando. Abbassò lo sguardo e gli occhi cominciarono a riempirsi di lacrime. L'unica cosa a cui pensava era Kairi, niente altro, pensiero che venne dissolto dal potente colpo di martello di Ocelot.

-"Avanti su, non ho detto che è morta."-
Sora non parlava più, il pensiero su Kairi era tornato a farsi strada nella sua mente, anche sotto i continui colpi di martello. Il suo corpo era ricoperto dai lividi, ma non si lamentava affatto, pensava che quello non era niente a quello che l'amica stava passando. Poi si ricordò che c'era anche Riku con lei, e poteva usare un Energiga su di lei, questo lo tirò su di morale, almeno finché

-"Ah già un'altra cosa. Da quanto mi hanno detto, il tuo amico ha sparato una specie di sfera viola, nera quello che era era."-
Sora divenne nuovamente pallido, non poteva credere che Riku si fosse fatto manipolare di nuovo dall'oscurità. Non poteva crederci. Non doveva crederci. i ricordi di quando era posseduto da Ansem riaffiorarono, nei suoi pensieri continuava a ripetersi "Non è vero...non di nuovo...non ancora....".
 
Dopo 40 minuti di dolore, si ritrovo nuovamente in cella, coi lividi e i pensieri su Riku e Kairi a fare padrone del suo corpo e della sua mente. Lui doveva sapere se quello che aveva detto Ocelot era vero o no, questione di vita o di morte.

-"Il tuo sguardo mi dice che vuoi fare qualcosa. Sbaglio, forse?"- fu la domanda di Bond, curioso della risposta.

-"Devo andarmene da qui. I miei compagni sono in pericolo e io sto qui a indugiare."- l'obbiettivo di Sora era ormai chiaro: uscire di li.

-"Allora vuoi evadere?"-

-"E secondo te?"-

-"E allora cosa aspettiamo?"-

Bond aveva di sicuro un piano per andare via di li, e Sora doveva per forza fidarsi, dato che non c'era un altro modo.



Intanto, su quello che pareva un altro mondo, circondato da keyblade conficcati nel terreno, a mo di tomba, un uomo coperto da un casco stava camminando in cerca di qualcosa. Era coperto da un mantello nero con due spallacci, ai piedi un paio di stivali corazzati che arrivavano fino alle ginocchia, idem per i guanti e alla vita una specie di cintura con un altro mantello. Ma la cosa che lo rendeva stranamente terrificante era il suo casco, non per la sua forma, che gli ricopriva completamente la testa, ma per il respiro che andava a modificare, lo rendevano come dire, robotico e profondo.

Il suo cammino si interruppe in uno spazio più aperto, dove al centro, si trovava un'armatura inginocchiata ed che teneva un keyblade conficcato in terra. L'armatura aveva un casco completamente d'oro, tranne per la visiera, nera. Le braccia, gambe e costole erano neri ed aveva modelli di arancia decorazione. Le parti del ginocchio, dei guanti, dell'armatura e degli stivali corazzati erano in oro. Gli spallacci erano neri con i bordi oro e la parte anteriore rossa.
 
-"Chi sei tu?"- il profondo respiro dell'uomo col mantello si interruppe, lasciando spazio alle parole, anch'esse incutevano terrore come il suo respiro.

Chi era dentro l'armatura (se c'era) non rispose ma, insieme al suo keyblade si alzò e, con un balzò cercò di colpire l'uomo, che riuscì a scansarlo. Quest'ultimo, estrasse quella che sembrava l'impugnatura di una spada, questa ospitava un pulsante. L'uomo lo premette e dall'elsa un raggio rosso, come quello delle lame etere di Xenmas, ne uscì. L'armatura diede un altro colpo di keyblade, parato dall'arma dell'uomo il quale, sbilanciandolo, gli tagliò di netto il bracciò sinistro. Non usciva sangue dalla ferita, anzi, il braccio non c'era proprio, l'armatura era vuota ma continuava a muoversi. Allora l'uomo tolse il raggio dalla spada e, aprendo la mano, sollevò l'intera armatura e, concentrando una grande energia, la fece esplodere, riducendola in mille pezzi. L'uomo continuò con il suo caratteristico respiro, e si avvicinò al keyblade cauto commentando -"Non è questo."- e tornò indietro.

Sulla strada del ritorno, incontro un altro uomo, vestito come quelli dell'Organizzazione XIII, questi svelò subito il suo volto, era Saix.

-"Chi sei tu e cosa ci fai in questo posto?"- gli domandò Saïx, impetuoso. L'uomo ovviamente non rispose, continuando il suo regolare e profondo respiro. Questo fece irritare Saïx, il quale, evocato Lunatico gli rinfacciò ancora

-"CHI SEI TU?!"-

Ancora nessuna risposta, così Saïx, stanco, si gettò all'attacco dell'uomo, ma quest'ultimo, con un solo gesto della mano, lo sollevò da terra, facendogli cadere l'arma.

-"Non sei niente."- gli disse l'uomo, stringendo ancora di più la mano. Saix si mise le mani alla gola, stava morendo soffocato e, quando l'uomo chiuse completamente il pugno, Saix morì.

L'uomo sembrò non importarsene più di tanto e prese un oggetto di forma circolare. da esso apparve l'ologramma di un uomo in uniforme.

-"Mio lord, siamo riusciti a tracciare la sua rotta."- disse quest'ultimo.

-"Molto bene ammiraglio. Preparate la nave e mettetemi in contatto con l'Imperatore."-

-"Si, Lord Vader."-
 
 
Mi scuso ancora per il ritardo dell'uscita e vi anticipò che ora usciranno solo il giovedì perché la scuola mi da grandi impegni e mi sta venendo il blocco dello scrittore. Penso che avevate già capito chi era, ma quando stavo per scrivere il suo nome, ho sentito qualcosa dentro (ma cazzo è Darth Vader). Ci vediamo alla prossima, CIAO!!
 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 Atto 1: ora di muoversi ***


L'Executor stava navigando nello spazio infinito aspettando un qualsiasi ordine di Vader. Quest'ultimo si trovava al cospetto dell'ologramma di un uomo incappucciato, di cui era visibile il viso, coperto da vistosissime rughe e due occhi spettrali.

-"Come posso servirla, mio Imperatore?"- Vader era inginocchiato col capo abbassato, in segno di rispetto.

-"Lord Vader, non hai trovato niente quindi?"- la voce dell'ologramma era quella tipica di un vecchio, stanca e rauca, ma dava uno strano senso d'angoscia.

-"No mio signore, non era lì. Ma abbiamo scoperto qualcosa di molto utile."-

-"Di cosa si tratta?"-

-"Un uomo che ha cercato di attaccarmi. Abbiamo tracciato la sua rotta. La Forza mi dice che riusciremo a trovare degli indizi. "-

-"Bene Lord Vader, molto bene. Manderò un uomo a investigare. Ora ho bisogno che tu ti occupa di un'altra questione."-

-"Cosa, mio signore?"-

-"Il Prescelto, Lord Vader, ci serve il suo Cuore."-

-"Lo cercherò, mio signore."-

-"Bene. Io ho altre questioni di cui occuparmi."- l'ologramma sparì, lasciando intendere che la comunicazione era terminata. Vader si rialzò e uscì dalla stanza, ad aspettarlo c'era lo stesso uomo in uniforme


-"Mio lord, quali sono gli ordini?"-

-"C'è una cosa di cui devo occuparmi. Tracciate la rotta a questo coordinate."-

-"Se posso, che luogo è?"-

-" Esegua gli ordini, ammiraglio."- rispose autoritario, ponendo particolare enfasi sull'ultima parola.
 
Passarono delle ore, nelle quali Vader meditava in una speciale camera. Un volta uscito, arrivò fino al ponte a dare uno sguardo. Al suo fianco c'era ancora l'altro uomo di prima.

-"Mio lord, le coordinate sono queste ma il luogo è completamente oscuro."-

-"Questo non è un suo problema, Kestrel. Preparate una navetta, andrò da solo."-


-"Si mio lord."-
 
Vader si ritrovò in quello che altri non era che il Castello dell'Oblio, rimasto lo stesso anche dopo il tempo che era trascorso. Entrato dentro Vader si liberò facilmente degli heartless al suo interno, dal primo fino al tredicesimo piano. Qui si fermò di fronte a una impossibile da aprire.

-"Deve essere questa."- disse, dato che era l'unica porta di tutto il castello che non si apriva. Vader abbassò un poco il capo, concentrando un potere così grande da far formare alcune crepe sui muri del castello. Portò la schiena indietro, insieme alle braccia, mentre il castello tremava sempre di più. Infine portò il busto e la gamba destra in avanti. La grande energia che faceva tremare il castello attraversò il suo corpo e si infranse contro la porta, sfondandola.
L'ultima stanza era sempre bianca, ma aveva dei simboli sulle pareti e un trono al centro. Su di esso era seduto un ragazzo. Era come se dormisse, dalla posizione in cui era. Nella stanza l'unico rumore che si udiva era l'angosciante respiro di Vader.

-"Ti ho trovato, Ventus."-

Vader sollevò il ragazzo dal trono e uscì dalla stanza, allora il castello cominciò nuovamente a tremare, le crepe si facevano più numerose e profonde e i pezzi del soffitto cominciavano a cadere. Il respiro di Vader cominciò a farsi più rapido, così come i suoi movimenti, anche se non poteva correre, ingombro com'era.
Riuscì, per un pelo, a uscire dal castello, caricando poi il ragazzo sulla sua navetta.

-"Mio lord chi è costui?"-

-"Ciò non la riguarda, ammiraglio. Mettetelo in una camera di stasi."-

-"Si mio signore."-

Il corpo del giovane venne portato in una camera cilindrica, dove cominciò a fluttuare al suo interno.

-"Molto bene. Ora bisogna farli riunire."- Vader stava osservando assiduamente il suo prigioniero. Si girò. Una schiera di uomini stava sull'attenti, aspettando un suo ordine. Erano differenti dai comuni strormtrooper dell'Impero. Il casco e le armi erano completamente differenti. Avevano poi una strana spada sulla schiena.

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-"Dicono che voi siate i migliori sensibili che ci siano. Siete stati addestrati per essere i migliori."- Vader stava giudicando i suoi soldati quando, a caso, si avvicinò a uno di loro e gli puntò il dito.

-"Spero di non sbagliarmi."- disse minaccioso.

-"Non si preoccupi, signore."- rispose, senza alcuna paura.

-"Bene. Ritiratevi in attesa di nuovi ordini." 

Si inchinarono di fronte a lui e uscirono dalla stanza. Vader rimase da solo per un pò, giusto il tempo per dire

-"Ci siamo quasi."-

Mentre il signore oscuro recitava queste parole, e guardava ancora una volta il suo prigioniero, Sora era stato ancora narcotizzato e, insieme a Bond portato in una stanza. Venne svegliato con la stesse acqua gelida delle altre volte. Ocelot, come sempre, presenziava.

-"Signori."- si rivolse ai due.

-"Ah, guarda un pò chi mi degna della sua vista."- Bond fece del sarcasmo.

-"Sono anche io felice di rivederla, signor Bond."-

-"Qualcuno di voi due può spiegarmi perché siamo nudi come vermi?!"- Sora finalmente parlò, anche se si per lo più si stava lamentando.

I due erano infatti, completamente nudi e legati a due sedie di legno, senza impagliatura. Ocelot stringeva una corda, la cui estremità era attorcigliata. Un altro uomo si avvicinò a Ocelot. Era tozzo e muscoloso, indossava una maglietta e un passamontagna.

-"Io vi lascio. Quest'uomo baderà alle vostre esigenze."- con una particolare enfasi su "esigenze", uscì dalla stanza. Cosa strana fu che fece uno strano sorriso di soddisfazione.

L'uomo cominciò a colpire con l'estremità il volto di Sora e di Bond, con molta violenza. Insieme cominciò a colpire le natiche i testicoli dei due.

-"Avanti so che puoi fare di meglio."- Bond scherniva il suo torturatore, oltre che con frasi tipo questa, con una serie di sorrisi beffardi. L'uomo cominciava a colpire i due più violentemente, anche se era su Bond che prestava maggior attenzione. Sora capì che il piano era di far distare in qualche modo l'uomo, così che uno dei due potesse liberarsi e neutralizzarlo.

-"Ehi massa di muscoli, perché non sei in grado di farmi male? Hai paura fare male n bambino? Ohh i tuoi amici si divertiranno quando lo verranno a sapere. Un uomo così che non riesce a farmi male"- Sora stette al gioco di Bond, cominciando a ridere e fare sorrisi e a ridere. Ovviamente funzionò. L'uomo cominciò a prestare la sua attenzione verso di lui,  ma non tale da distrarlo completamente.

-"AVANTI E IL MASSIMO CHE SAI FARE?! COSA SARA SCRITTO SULLA TUA TOMBA: FAMOSO PER AVERA GRATTATO LE PALLE DI UN RAGAZZINO?!"- l'uomo a ciò non ci vide più e, dalla rabbia, si scagliò su Sora, tralasciando Bond. Quest'ultimo, con grande sforzo, si liberò dalle corde, gettandosi sul torturatore, allontanandolo dal povero Sora e spezzandogli il collo.

-"Un pò cruento."- Sora osservava, leggermente spaventato.

-"Non dirmi come si uccide. Vestiti ora."- Bond era freddo, molto freddo. Per lui sembrava naturale come il respiro.
 
 
Vestitisi, cominciarono a girovagare per i lunghi corridori della base. Evitate un pò di guardie, entrarono in una strana stanza.

Il lungo corridoio che la attraversava faceva intravedere due file distinte di cilindri. Ogni fila da sei. All'interno di questi, immersi in uno strano liquido, uomini.


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-"Cosa..chi sono?"- Sora era stranito da quello che stava vedendoli.

-"E lo chiedi a me?"- Bond rispose sincero.

-"Sono cloni."- una misteriosa figura uscì dall'ombra.

I due, sorpresi, si portarono a distanza e in posizione da combattimento.

-"Chi sei tu?"- domandò Bond cauto.

-"Uno che sa e voi, due che vogliono sapere."- la figura misteriosa rimaneva enigmatica.

-"Cos'è questo posto?"- Sora faceva l'insistente.

-"L'ho detto. Sono cloni. Non proprio completi, non hanno definito ne sesso ne comportamento. Sono come i computer."-

-"Ma in che anno siamo?"- Bond si stava sempre più confondendo

-"Hanno trovato....diciamo dei vantaggi."-

-"Quali vantaggi? Di cosa si tratta?"-

-"Questi sono..dettagli non importanti."-

Bond fece qualche passo in avanti, minaccioso.

-"Cerchiamo di non complicare questa situazione, signor Bond."- estrasse una pistola tenendo lontano Bond.

-"Tu sei Sora, giusto?"- gli disse, puntandoli il dito.

-"Si...come mi conosci?"-

-"Io so. So come ti chiami, cosa sei, chi sono i tuoi amici. E so che non riesci a evocare il Keyblade."-

Sora alzò un sopracciglio. Come mai quel tipo sapeva certe cose?

-"Facciamo un accordo, Sora. Io ti faccio riottenere quella capacità e, quando ti contatterò, dovrai fare una cosa per me."-

Ci pensò un pò su. Continuare indifeso com'era, senza un arma e con un compagno di cui non sapeva niente, oppure fidarsi della misteriosa figura. In ogni caso rischiava grosso.

-"E come vorresti fare?"- scelse la seconda.

 L'uomo misterioso fece scivolare una siringa sul pavimento.

-"Ricordati il nostro accordo."- disse, scomparendo nel buio.

Sora stringeva la siringa, riflettendo ancora sulla sua scelta. "O la va o la spacca."

L'ago della siringa affondò nel suo braccio, il dolore, anche se forte, passò poco niente. Alzò la mano e, finalmente evocò il suo Keyblade. Con stupore di Bond, tra l'altro.

-"E quello che diamine è?"-

-"E una lunga storia."-

-"Allora meglio non fare domande. Ricorda: uno guarda le spalle all'altro, chiaro?"-

Sora annuì, e insieme uscirono dalla stanza. La figura misteriosa si era intanto nascosta dietro una delle vasche.

Quando ne uscì, compose un numero da un telefono che aveva in tasca.

-"Eliminate l'altro."- disse a chiunque fosse in ascolto. Poi fece subito un'altra chiamata.

-"Si. Il ragazzo è nostro. Si , ho già dato l'ordine. Bene, spero che i tuoi siano pronti."-
 
 


 Mentre Sora e Bond si addentravano nell'installazione, il resto del gruppo aspettava il risveglio di Riku e Kairi.

-"Che ore sono?!"- Viper stava diventando impaziente, infatti erano passaste delle ore dallo scontro col darkside e i due non accingevano a svegliarsi.

-"Calmati Viper. Vorrei vedere te al posto loro."- e, come sempre, Maverick rispondeva ad ogni frase del compagno.

Viper rispose col gesto di uno che vuole dire "ma va", evidentemente frustato. Snake intanto si stava, finalmente, rilassando col suo sigaro, quando una chiamata codec infranse la sua pace.

-"Capo, penso che abbiamo un problema."- la voce era quella di White Night, e dalla frase e dal suo tono di voce, pareva preoccupato.

-"Cosa c'è?"-

-"Si tratta di Alexia, è scomparsa."-

-"Come sarebbe a dire scomparsa?"- lo sguardo di Snake divenne serio.

-"L'abbiamo cercata per tutta la base, ma di lei nessuna traccia."-

-"Continuate a cercarla. Chiama l'Intel e fai delle ricerche."- cominciò a stringere il pugno, dopodiché ruppe la comunicazione. Batté il pugno per terra dalla rabbia, cosa che lasciò sconcertati i suoi uomini.

-"Cos'é accaduto?"- il suo secondo parlò per primo.

-"Alexia é scomparsa."-

Tutti caddero in un silenzio sconcertante. A cosa stavano pensando era più che ovvio: come e perché Alexia era scomparsa dalla Mother Base. Pochi secondi dopo, Riku e Kairi si svegliarono.
Quest'ultimo rimase turbato solo in parte dalle condizioni in cui si trovava l'amica. La cosa che più lo spaventava era il fatto che lui fosse ceduto all'oscurità ancora una volta. "Come è potuto accadere? Avevo giurato di non farmi lasciar prendere più dall'oscurità, e così getto tutto via? Che diamine mi succede?"

-"Invece di stare lì a pensare, perché non pensi alla tua amica. Dobbiamo muoverci, quindi fai in fretta."- le parole di Snake suonavano più come un ordine che una richiesta, ma almeno servì a distogliere l'attenzione di Riku da se stesso.
Usato un Energiga su Kairi, ritornarono nuovamente allo strapiombo, questa volta sicuramente avrebbero attuato il oro piano. Si fermarono un momento, preparando e controllando tutto l'equipaggiamento, dove il sibilo del vento era l'unica cosa che rompeva uno sconcertante silenzio.

-"Riku, cos'é successo col darkside?"- Kairi, un pò dubbiosa, fece questa domanda secca all'amico.

-"Sono riuscito a metterlo fuorigioco, ma devo essere svenuto per la stanchezza. Ho speso parecchia forza."- Riku, cercava di nascondere la verità sotto un pietoso velo di bugie.

-"Ok. L'importante è che tutti stiano bene."-

-"Già."-


Perfino un ingenuo avrebbe cominciato a dubitare delle parole del ragazzo, e Kairi certamente non lo era. Per questo si diresse da Snake.

-"Ehi, tutto bene? Non ti avevo visto tanto in forma dopo quella batosta."- quest'ultimo cercava di scaldare l'ambiente, anche se non ne era il caso.

-"Non preoccuparti per me, sto bene. Snake, posso chiederti un favore?"- Kairi era cauta, sceglieva e scandiva bene le parole.

-"C'entra lui, giusto?"- riferendosi a Riku.

-"Già. Se per caso Riku dovesse manifestare strani comportamenti o..beh, diciamo che se dovesse comportarsi diversamente da come fa di solito, tu.."-

-"Devo tranquillizzarlo a modo mio, sbaglio?"-

-"So di chiederti molto."-

-"Dimmi una cosa: tu ti fidi di lui?"-

-"E un mio amico, certo che fido. Ma ne abbiamo tante, o meglio Riku e Sora ne hanno passate tante, e sono stati entrambi a un passo dal limite. Io voglio solo continuare a vivere con loro come abbiamo sempre fatto."-

-"Ehi, non sentirti triste, sennò mi sento triste anche io. Gli starò dietro, non preoccuparti."-

-"Grazie."-

Questa conversazione riuscì a farle risollevare il morale. L'equipaggiamento era pronto, le munizione contate e gli animi si erano stabilizzati, aspettavano solo il momento di andare.
 

-"Ok gente, andiamo prendere il nostro amico."- Snake diede una vera e propria scossa di adrenalina soltanto con una frase. Cominciarono a calarsi per la parete dello strapiombo, grazie agli strumenti per escursionismo che si erano portati dietro.
 


Sora intanto stava continuando la sua fuga insieme a Bond, quando si ritrovarono in un grande spazio, circondato da alcuni corridori superiori e da alcuni spalati. Ai lati sporgevano alcune torri, da una di questa spuntò un ombra.

-"Ci rivediamo, Sora."- Xigbar era quest'ombra, con suo solito tono di superiorità ed egoismo.

-"E tu chi sei?"- Bond si stava leggermente innervosendo.

-"Tu perché non te ne torni a casa?"- Xigbar, dando azione alle sue parole, fece scomparire Bond in un varco di oscurità.

-"Così non saremo più disturbati."- scoppiando poi in una sonora risata, mentre Sora digrignava i denti dalla rabbia.

-"Sai, mi piacerebbe farla finita una volta per tutte con te, ma sfortunatamente, non posso. Almeno avrò la soddisfazione che qualcuno ti stia facendo male."- schioccò le dita, e un manipolo di uomini armati circondò Sora.

-"Spero che il tuo soggiorno qui sia di tuo gradimento."- rise ancora e infine, scompari in un corridoio di oscurità. Sora, evocò il suo keyblade, non si sarebbe lasciato catturare nuovamente. A questo, gli uomini armati cominciarono a ridere di sonoramente, come pensava un ragazzino con una "chiave" a sconfiggere tutti loro, armati fino ai denti?
A Sora non importava delle probabilità di morire a quello scontro, l'unica cosa era tornare dai suoi amici.

-"Avanti, cosa pensi di fare con quella chiave?"- disse uno degli uomini, beffardo.

-"Non vi sembra un pò scorretto?"- uno voce distante distrasse tutti. Improvvisamente, ad uno degli uomini vennero tagliate di netto le mani e un paio di fendenti allo stomaco lo finì.

-"MA CHE CAZZO?!"- gridò un altro. Una macchia appena visibile tagliò la gola ad un altro uomo.

-"Presto in cerchio!"- i restanti si disposero in formazione circolare. Ciò non impedì allo sconosciuto di ammazzarne altri due con velocità sovrumana. L'unico rimasto si lascò prendere dal terrore, ed ogni rumore poteva farlo saltare in aria. A quel punto, la macchia si lasciò vedere. Era coperto da un mantello logoro ed aveva in mano un machete. L'uomo terrorizzato gli sparò l'intero caricatore dell'AK, ma vennero o respinti con l'arma o letteralmente tagliati. Le gambe dell'uomo non riuscivano a tenerlo in piedi dalla paura, si buttò a terra e si portò verso il muro.

-"Ti..prego..non ho fatto niente...ti prego..."- cercava di fare leva sulla compassione, ma lo sconosciuto non mostrava segni di pietà. Quest'ultimo si tolse il mantello e lo gettò via, mostrando il suo volto.

http://images1.wikia.nocookie.net/__cb20110222221836/metalgear/images/9/9b/Null.jpg

Poi disse una frase sconcertante:

-"Un cacciatore non lascia fuggire la sua preda."- agitò il suo machete e tagliò di netto la testa all'uomo. Si avvicinò a Sora, con lo sguardo fisso su di lui. Il giovane custode era rimasto bloccato prima dalle capacità dell'uomo e poi dalla sua crudeltà. Strinse il keyblade pensando che l'uomo volesse ucciderlo, quest'ultimo però ripose l'arma.

-"140.27 E il mio codec."- gli disse, quasi sottovoce.

-"Cosa..come...Chi sei tu?"- Sora era rimasto stranito dalle azioni dell'uomo.

-"Tu chiamami Frank"-

-"Ehm...D'accordo."-

Sora, sinceramente, non sapeva che dire. Però avrebbe dovuto fidarsi, dato che il posto venne invaso dagli heartless. I due si misero schiena contro schiena, pronti a combattere.
 


Spero che anche questo chap vi sia piaciuto. Vi dico che chiudo la parentesi su 007, quindi consideratelo come un escamotage per far continuare la trama. Come sempre vi ricordo di recensire e di metterla storia tra i preferiti. Ciao!
 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 Atto 1: ricordi del passato ***


Gli heartless arrivavano da tutte le parti. C'erano di tutti i tipi, dai soldato ai soldati aerei, tra cui anche dei Guerrieri Gargoyle e qualche Neoshadow.

Frank cominciò ad attaccare i soldato aereo saltandogli sulle spalle e conficcando il machete nelle loro teste. Sora non fu da meno e si gettò a capofitto sui soldato distruggendoli a destra e a sinistra. In un momento di distrazione venne colpito alle spalle da un soldato furtivo, dando così modo ai soldato di saltargli addosso. Nonostante una montagna di loro gli fosse addosso, Sora riuscì a liberarsi grazie ad un potente Aeroga, che gli spazzò via. Frank tornò alle spalle di Sora e i neoshadow cominciarono a muoversi in circolo a grande velocità, il duo fece però fatica a farsi confondere, rimanendo fermi sul bersaglio. Allora uno dei neoshadow sparì in un pozzo di oscurità, e ricompari sopra Sora, cogliendolo impreparato e Frank, notandolo, si distrasse anche lui. Ciò diede tempo a un altro neoshadow di scomparire e riapparire dietro le spalle di quest'ultimo, dal pavimento. I due si guardarono per un attimo, e dopo ciò, Frank portò la sua schiena su quella di Sora, e lui si girò verso il secondo neoshadow caricando un Firaga. Uno venne tagliato in due da Frank, mentre l'altro venne disintegrato dal Firaga.

-"Non male."- fu l'unico commento dell'uomo.
 
Nuovamente si trovarono di spalle, contro i rimanenti neoshadow e i guerrieri gargoyle che, non si erano mossi per niente.

Altri cinque dei primi erano rimasti in piedi e non si accingevano a fare niente, tranne andare a destra e sinistra con la testa, fissandoli. Uno fece uno scatto fulminante attraverso i due, separandoli. Gli altri così cominciarono a fare brevi scatti accompagnati da alcuni attacchi, cambiavano sempre posizione ed, anche se gli attacchi non facevano tanto male, facevano infastidire i due.

-"Ho un idea: salta sul prossimo che arriva e afferrami. Poi lanciami in aria e allontanati."- a Sora si accese una lampadina, e Frank semplicemente annui.
Era il turno di un altro neoshadow di scattare e, come da piano, Frank saltò su di lui, prese Sora per la giacca e lo lanciò in aria. Tutti i neoshadow saltarono verso di lui, ansiosi si mettere le mani sulla loro preda, ma tutto questo fece scappare un sorriso al ragazzo.

-"Beccati."- disse beffardo, volgendo la punta del keyblade verso di loro.

Un potente raggio Thundaga colpì in pieno tutti i neoshadow, lasciando come testimonianza un piccolo cratere nel pavimento e un gran polverone. Diradatosi quest'ultimo, Sora tornò a terra.
I guerrieri gargoyle vennero sistemati poco dopo, lasciando Sora e Frank gli unici in quella stanza.

-"Ehi, non sei male."- Sora ansimava un pochino. Frank non rispose, lo fissava solo, in un modo alquanto strano. Poi gli si avvicinò, notando che Sora continuava a stringere forte il keyblade. Gli puntò il machete alla gola, contemporaneamente Frank si ritrovò il keyblade in pieno petto.

-"Non ti fidi di me, vero?"- Frank fece questa strana domanda puntando gli occhi inferociti di Sora, che non rispose.

-"Fai bene."- disse, portando via il machete. Indico poi un condotto dell'aria li vicino. -"Dovresti riuscire a passarci. Segui le guide e non ti perderai di certo."- scomparendo poi.

Sora, ovviamente, aveva la faccia di uno che non sapeva che pesci prendere. Dato che non c'era altro da fare, si fece coraggio e, con un pò di sforzo, entrò nel condotto.

Qualche metro in avanti, si udirono degli squittii, ovviamente, altri topi, con giusta disapprovazione del ragazzo. Cominciò a seguirli, ricordando le parole di Frank. Riusciva a sentire parole confuse dagli altri portelli, qualche guardia che faceva la guardia (e perdonate la ripetizione), qualcuna che parlava degli stessi topi, poi e fece particolare attenzione a uno solo. Dalle voci che si sentivano, si riconoscevano quella del capo, e un'altra, più femminile. Si avvicinò, quel tanto per dare un'occhiata senza essere scoperto. La stanza aveva un paio di busti con lo sguardo del capo scolpito sopra, "Che megalomane." fu l'unica cosa che pensò Sora; un lungo tavolo occupava  il rimanente della stanza. La voce femminile acquisì una forma, aveva i capelli biondo-castani, gli occhi grigi, con una forma mostrante una persona irritata. Aveva un felpa col cappuccio, un paio di jeans e un paio di stivali. Alla mano sinistra portava una katana molto decorata.

http://fc04.deviantart.net/fs14/f/2007/013/f/4/Katana_by_Sahara_Inside.jpg (lei)

http://th01.deviantart.net/fs71/PRE/f/2012/246/b/8/commission__dark_phoenix_katana_by_wen_m-d5dfnm1.jpg (la spada)

-"Si fa interessante. Abbiamo avuto dei problemi di recente, sa? Sono sicuro che il suo amico stia venendo qui, insieme ad altri. Quando si dice il caso."- Il capo parlava sicuro di se, pareva euforico.

-"La mia scuola e io la ringraziamo molto."- disse umilmente la ragazza, inchinandosi. A lui venne da ridere sonoramente.

-"Bene, non le riamane che aspettare, allora. La sua stanza è stata sistemata come voleva."- a questo puntò, la ragazza cominciò a dirigersi verso al porta.

-"Solo una cosa.."- il capo prese d'improvviso pistola dalla fondina e sparò un colpo verso di lei. Questa si girò di scatto, prese il fodero della spada con la sinistra e la lama con la destra. La sguainò per metà, abbastanza per poter tagliare il proiettile in due. Gli occhi della ragazza si fecero fissi e letali, mentre il capo sorrideva. Intanto un soldato che apriva la porta venne schivato da una metà del proiettile, che si conficcò nel muro alle sue spalle, mentre l'altra metà nella porta.
Rifonderò la spada ed uscì dalla stanza, sbattendo la porta, mentre il soldato entrava a malavoglia, sudando freddo. Il capo stava ancora sorridendo.

-"Cosa c'è?"- commentò l'entrata in scena del suo subordinato.

-"Signore...il rapporto...è arrivato.."- rispose, titubante. La ragazza, uscì e , sospirando  disse

-"Fanculo, idiota senza virilità. Mi servi solo a uccidere una persona."- infine se ne andò definitivamente.
Ritornando alla stanza del capo, quest'ultimo stava leggendo alcuni fogli. Si soffermò su uno in particolare, con fare sospetto.

-"Non era lì?"- chiese.

-"No signore. Devono averla trafugata, ma abbiamo trovato comunque un valido rimpiazzo."-

-"E i danni?"-

-"La corazza ha subito qualche danno in seguito allo scontro con Big Boss, ma siamo in grado di ripararla. Il comparto elettrico è però completamente distrutto, ma in qualche ora riusciremo a far tornare la macchina in completa efficienza."-

-"Puoi andare."- disse, ma era quasi deluso. Infatti appena l'altro uscì dalla stanza, diede un forte pugno verso il muro, frantumandolo.

-"CAZZO!"- urlò.

Sora, osservato quella dimostrazione di forza, decise che era meglio andarsene prima di venire notato. Si trascinò ancora per il condotto, e quelli che parevano metri, diventavano chilometri. Sentì uno strano suono provenire dal suo orecchio, capendo che si trattava del codec che gli aveva dato Snake, si mise un mano all'orecchio

-"Puoi sentirmi?"- la voce era quella di Frank.

-"Come hai fatto?"- stranito, glielo chiese. La domanda era più che ovvia, visto che, mentre era nella cella, non riusciva a contattare nessuno.

-"La base è stata schermata. Le comunicazioni riescono a passare solo in un area di 30 chilometri, ne di più ne di meno."-

-"Capisco."- in realtà non aveva capito niente.

-"Vedi alla tua sinistra dovrebbe esserci un pannello allentato. Rompilo."- semplice istruzione che Sora eseguì alla lettera. Lasciandosi cadere, si ritrovò in un corridoio privo di guardie

-"E adesso?"-

-"Visto che non sei nella situazione di affrontare degli uomini armati, devi per forza uscire."-

-"Ma dai."- rispose sarcastico.

Frank non poté continuare con le sue direttive, dato che il pavimento sotto cui si trovava Sora cominciò a esplodere. Per quest'ultimo l'unica cosa da fare era correre a più non posso.
Le gambe gli diventarono delle vere e proprie molle, riuscendo a distanziarsi dalla inevitabile morte che sarebbe presto sopraggiunta, lo sforzo, tuttavia, fu vano. L'acido lattico inondava oramai i muscoli, e correre diventava come portare dei macigni. Ma, come un qualsiasi cliché della vita, almeno se quella si poteva considerare tale, si trovava una porta, l'unica apparente speranza di salvezza. Usò le sue ultime forze solo per accasciarsi a qualche centimetro dall'agognata meta, con la morte che si avvicinava inesorabile. Ma la sua testa dura decise che non era ancora il momento della fine. Si trascinò a fatica verso la porta, non agonizzante certo, ma davvero aveva bisogno di respirare. La porta fortunatamente si aprì automaticamente, facendolo scampare da morte sicura. Si mise con la schiena per terra, felice di essere riuscito a sopravvivere. Riprese fiato e chiamò Frank, ovviamente non era molto contento

-"MA CHE DIAVOLO! Vuoi farmi morire?"- sclerò.

-"Devi perdonarmi Sora. Devi aver attivato qualche bomba da demolizione. Sto usando delle planimetrie vecchie, sono le uniche che ho trovato."- si giustificò.

-"E ora che si fa?"-

-"Non ti trovo su nessuna telecamera. Deve essere uno nuova sezione. Dovrai arran...."- la comunicazione cominciò ad andare a scatti, poi divenne statica e quindi si interruppe. Mentre pensava a cosa la bloccava, Sora per poco non venne colpito da uno dei chakram di Axel. Adesso i due erano faccia a faccia, e a Sora era ormai chiaro il compito da svolgere: far morire Axel, di nuovo.
 



-"E secondo te, come facciamo a non farci scoprire?"- intanto, il gruppo aveva scavalcato il muro che li separava dalla base. Riku voleva conoscere un modo intelligente per passare inosservati.

-"Se mi fai pensare."- Snake cercava di pensare a un piano, quando notò un camion pieno di scatole. -"Ok ce ne servono quattro."-

-"Ma sei fuori?"- Riku non seguiva Snake.

-"Probabile."-

Le cosiddette "love box" riuscivano a contenere fino a due persone. Le coppie formatesi erano: Snake - Gorobei; Maverick - Vieper e Riku e Kairi. (scontate, lo so)
La cosa strana e incredibile allo stesso tempo, era che le guardie non facevano molto caso alle scatole, facendoli passare così, indisturbati. Cosa che Riku trovò inverosimile.

-"Qualcuno può dirmi come fanno questi qui a non accorgersi di niente?"- commentò.

-"In una scatola si può fare di tutto. Puoi modularla come vuoi tu. Abbiamo anche un carro armato fatto con le scatole."- Snake fece una risata.

-"Oddio."- Riku si mise una mano sulla fronte, esasperato. Intanto due guardie stavano dialogando, e Snake approfittò della loro distrazione per fare un piccolo interrogatorio. Ne afferrò uno e gli mise il coltello alla gola, l'altro si arrese.

-"Cerchiamo di non perdere la testa. Come vi chiamate?"- chiese calmo e sicuro.

-"No..mura. Tetsuya.. Lui è Kojima Hideo."- rispose, ansimante.

-"Ok. Cosa sai di un certo Sora?"-

-"Il ragazzino è scappato."-

Snake fece un piccolo sorriso e pensò "E bravo."

-"Chi è il capo qui?"-

-"Gene."- Snake alzò un sopracciglio. Dopo aver pronunciato il nome, cominciò a sentire dei dolori lancinanti al petto. Snake lo lasciò andare stranito. L'uomo si accasciò a terra dolorante, con le mani al petto, e alla fine morì.

-" Ma che diavolo?"- Riku non riusciva a connettere i neuroni. Viper intanto si portò vicino al cadavere.

-"Sembra morto per arresto cardiaco. Sembra."- commentò, sembrava molto professionale, cosa che gli riusciva poche volte.

-"Ha davvero detto Gene?"- Maverick faceva più attenzione a quel nome, invece che all'accaduto.

-"Chi è questo Gene?"- Kairi ottenne finalmente il suo spazio, anche se piccolo (XD).

-"Un morto. Ecco chi."- Gorobei enigmatico, con le braccia incrociate.

-"Ma che cazzo, stanno succedendo troppe cose strane. E va bene ascoltatemi. Come in qualsiasi cliché è meglio dividerci. Facciamo così: io e Gorobei andiamo da soli, Mav e Viper entrate nell'armeria e recuperate qualche botto e infine Riku e Kairi, beh non so. L'unico posto rimasto è l'hangar al centro, e seguendo una certa logica...."-

-"Quello è il posto peggiore. L'importante è trovare Sora."- a Riku non importava altro che il suo amico.

-"E va bene allora. Non c'è bisogno di ricordarvi di usare il codec e quant'altro. Solo state attenti. Non voglio vedere nessuno in un sacco dell'immondizia chiaro?"- Snake avvertiva uno strano presentimento, qualcosa di negativo.

-"D'accordo capo, non ti preoccupare."- Viper di sicuro non cercava di rassicurarlo. Alla fine lui e Maverick se ne andarono.

-"Ehi, vedete di cavarvela."- Snake pareva preoccuparsi anche di Riku e Kairi.

-"Veramente quelli che devono "cavarsela", siete voi due."- quest'ultima fece una risatina e andò via con Riku. Un altro ad andarsene fu Snake, lasciando a Gorobei il compito di occuparsi del corpo e dell'altra guardia.
Sistemo il cadavere in una delle scatole che avevano abbandonato, quando la guardia rimanente gli disse una cosa

-"Tu ti chiami Gorobei vero? Una ragazza è venuta qui per te."- la cosa lo incuriosì non poco.

-"E ha detto il suo nome?"-

-"Se mi lasci andare.."- prima che finisse, Gorobei gli aveva già tagliato la gola con la spada. Nascosto anche questo cadavere, notò una cosa strana. Fiori di ciliegio erano trasportati dal vento, provenienti da una costruzione circondata da tre piccole torri. Fece un profondo respiro e chiuse gli occhi.

-"Mi ha trovato. E' il momento."- e si diresse verso il luogo, portandosi la spada sul fianco sinistro e tenendola stretta a se.



Intanto Maverick e Viper si stavano muovendo appiattiti a un muro, accovacciati in modo da non farsi sentire.  Lo stress che si accumulava era incredibile, e l'unico modo per Maverick di scaricarlo era parlare.

-"Allora che ne pensi di questi qui?"-

-"Che ne penso? Sinceramente Mav, non me ne frega un cazzo. Voglio solo divertirmi con la ragazza."-

-"Se l'amore prendesse forma fisica, ti sputerebbe in faccia."-

-"Mav, non siamo in una delle tue opere teatrali o in qualche saggio classico o in qualche fottuta poesia. Non esiste l'amore in questo mondo, ci sono solo il tuo pene e una fica. Questo è quello che conta per tutti noi."-

-"(sospira) E va bene, meglio non trattare di questo argomento. Viper, il capo non ti sembra, un pò, diciamo, strano?"-

-"Più del solito dici? Si, ho notato qualcosa di strano."-

-"Lo vedo più preoccupato. Questa dovrebbe essere ordinaria amministrazione, beh almeno per lui."-

-"Ti sei mai chiesto perché tenga tanto a noi?"-

-"Cos'è questa profondità tutta d'un tratto?"-

-"Ho solo chiesto. Perché vuoi sempre sapere tutto?"-

-"Meglio non saperlo."-

-"E va bene. Quella dovrebbe essere l'armeria."-

L'armeria, un piccolo rettangolo posto in mezzo a quella struttura mastodontica, piccolo e insignificante.

-"Ok cos'abbiamo qui? Allora quattro casse di C4, stinger, qualche SA-7, caricatori di M60, PKM, AK. Qui c'è abbastanza per un piccolo esercito, e di sicuro questa non è l'unica armeria. Un M249, questa è roba grossa. Ok, prendiamo un pò di C4, e anche qualche cassa di stinger."- Maverick sapeva il fatto suo se si trattava di armi pesanti. I due presero il minimo essenziale, anche se minimo era riduttivo, quando Viper notò una strana cassa di legno rettangolare, non quella di missile o altro. Su di essa c'era scritta una parola: "Aqua"

-"Ehi Mav, da un occhiata qui."-

-"Cosa c'è qui?"-

All'interno della scatola, c'era un keyblade. Probabilmente era quello di cui aveva parlato l'informatore.



Riku e Kairi, nel frattempo erano riusciti ad entrare in quello strano hangar. Vista la sua grandezza, doveva esserci qualcosa di grosso che bolliva in pentola lì dentro. I due avevano preso un strada "alternativa", si erano arrampicati per delle impalcature all'esterno e usato dei condotti per infiltrarsi. Si ritrovarono in un ripostiglio, tra scope e qualche cassa contenente cibo in scatola.

-"Questo posto è un labirinto."- commento uno sconcertato Riku.

-"Avanti Riku, lo stiamo facendo per Sora, giusto?"- Kairi lo portò su di morale.

-"Hai ragione, Kairi."-

Camminarono cauti fino al punto in cui arrivarono in un lungo corridoio, da cui si intravedeva una strana ed enorme ombra, ma non si trattava di un heartless, poco ma sicuro.

-"Cos'è quello?"- Kairi era rimasta a bocca aperta, dalla sua grandezza.

-"Non lo so."- e ovviamente, cosa si poteva rispondere. (LOL)


Infine mancava solo Snake, che aveva scelto il posto migliore al mondo ove infiltrarsi, le fogne. Come in tutti i film d'azione, in tutte la installazioni militari, non può mancare qualcuno che si infiltra nelle fogne.
-"Gene..Ma com'è possibile?"- Snake s'interrogava sull'idoneità delle informazioni da lui acquisite. Come poteva essere il Gene che Big Boss aveva ucciso tempo addietro? Il suo pensare venne interrotto da alcune voci lontane, e dato che c'era solo lui, si capiva che non erano amichevoli. Non c'erano posti in cui nascondersi, quindi sarebbe dovuto ricorrere alla forza per riuscire a passare, ma un evento improvviso fece ritirare le guardie. Una si era allontanata dal resto per soddisfare alcuni "bisogni fisiologici", l'occasione perfetta per farsi trovare un coltello alla gola in mutande.

-"Senti, non voglio andare per le lunghe. Già è strano trovarsi un uomo dietro di se mentre sei in mutande, e aggiungici il fatto che stai pisciando. Comunque, cosa ha fatto tornare i tuoi uomini indietro?"-

-"Il ragazzino...l'abbiamo trovato."- disse, per poi essere stordito e lasciato a terra.

-"Sarà una lunga giornata. Ma perché diavolo deve sempre farmi faticare quello, uffa."- Snake tolse la sicura al suo fucile e la impostò sull'automatico. Si diresse nell'unica direzione possibile, dato che le guardie di prima avevano lasciato impronte fresche.
 


Tornando a Sora e Axel, i due si stavano ancora guardando fisso negli occhi. "Forse se gli parlo di nuovo dovrei riuscire a farlo ragionare" venne da pensare a Sora, ancora riluttante all'idea di combattere. Ci provò.

-"Axel, non ti ricordi del castello? Davvero non ricordi niente?"-

-"Ancora tu."-

-"Axel, non voglio eliminarti."-

-"Non ero già morto?"-

Ormai, Sora aveva capito che fare leva su delle semplici parole, sarebbe stato uno sforzo vano. Abbassò lo sguardo per un momento, chiuse gli occhi e respirò profondamente. Evocò il keyblade, glielo puntò contro e disse

-"Se sei già morto, qual è il problema se muori di nuovo? Stai solo sprecando tempo."-

-"Senti chi parla di tempo sprecato. Stai vivendo la tua vita combattendo qualcosa che è eterno in tutti. Perché non cambi prospettiva e, per una volta, usi la testa?"-

-"Tsk. Ma perché voi ripetete sempre la stessa cosa?"-

Axel richiamo i chakram, infuocandoli, e disse

-"Tu oggi muori. Hai memorizzato?"-

-"Ah, se quel Viper fosse qui, sai che ti direbbe?"-

-"Cosa?"-

-"Memorizzati il culo."-
 
Ok ragazzi, spero di realizzare un combattimento coi controfiocchi, se volete darmi dei consigli (anche se siete quelli che visitate e non recensite) siete liberi di farlo. Come sempre vi chiedo di recensire e di mettere la storia tra i preferiti, e se siete nuovi di questa storia, beh fatemi un pensierino e, una piccola recensione fatela.
 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 Atto 1: confusione ***


I due fecero uno scatto, portandosi al centro della stanza. Si scambiarono qualche rapido colpo prima di tornare alle posizioni di prima. Axel cominciò a far roteare i due chakram su loro stessi, creando un impenetrabile muro di fuoco, da cui cominciò a lanciare i chakram. Uno dopo l'altro, Sora gli schivò  -anche se a fatica-, e gli venne un idea. Una volta che Axel ne lanciò un altro, Sora ci saltò sopra e, facendo leva su di esso, arrivò sopra Axel e gli lanciò contro un potente Blizzaga, ferendolo. Ad Axel ovviamente, la cosa non fece piacere, e iniziò a evocare i suoi pilastri di fuoco, dove uno di loro colpì Sora di strisco. Si ritrovò nuovamente a terra, con lo sguardo fisso su di lui.
Axel porto le braccia a se formando una X e infiammò nuovamente le sue armi. Fece un sorriso malizioso e dopo li lanciò, ma non verso Sora, bensì verso il muro, e c'era un'altra cosa strana, i chakram erano attaccati ai polsi di Axel da una specie di catena, come se non potessero staccarsi. Si conficcarono, alla stessa altezza della testa di Sora, come se volessero intrappolarlo. Visto che ad ogni azione ne corrisponde un'altra uguale o contraria, la forza del lancio trascinò Axel fino a Sora. Mentre veniva trascinato Axel portò in avanti le gambe. Due calci colpirono in piena faccia Sora, facendogli uscire del sangue, Axel poi cominciò a colpirlo con un paio di pugni in pieno volto e qualche ginocchiata allo stomaco. Si allontanò di qualche centimetro, cominciando ad avvolgere le catene alle sue mani e riprese in mano i chakram. Un altro sorriso uscì dalle sue labbra mentre stringeva quello sulla mano destra. Lo staccò dal muro e lo alzò, e nuovamente cercò di finire il giovane custode, ma il colpo venne prontamente parato. Sora diede un calcio allo stomaco di Axel, riuscendo ad allontanarsi.
Per la terza volta si ritrovarono faccia a faccia. Axel lasciò cadere i chakram e si avvolse nuovamente le catene ai polsi e alle braccia (n.b. avete presente Kratos), tenendole con le mani. Cominciò a farli roteare, colpendo saltuariamente il pavimento con le estremità appuntite . Ne lanciò uno a grande velocità, facendo abbassare Sora con la schiena all'indietro per evitarlo. Ma Axel si teletrasportò sotto di lui, lo prese per i capelli e sbatte la schiena di Sora contro il suo ginocchio.
Quest'ultimo urlò di dolore e alcune gocce di sangue uscirono dalla bocca. Rimase per qualche secondo a terra, bloccato dal dolore lancinante, ma si rialzò quasi fiero, appoggiandosi al keyblade, non si sarebbe mai arreso.

-"Ma perché non demordi e ti arrendi? Lo sai che non potrai mai annientare l'Oscurità ne tantomeno me."- Axel cercò di demoralizzare il suo avversario.

-"Lo sai che sono una testa dura io, no?"- Sora, anche se ansimante, non faceva conto alle parole dell'ex nessuno.
Axel sbuffò, come quando una persona si annoia di dire sempre la stessa cosa. Sparì in una sfera oscura, riapparendo proprio davanti al suo avversario, con un sorriso compiaciuto stampato in faccia e gli rivolse tre semplici parole, dette stranamente in inglese

-"Prepare to die. (preparati a morire)"- e sparì di nuovo.

Il malandato Sora, ancora appoggiato al suo fido keyblade, scrutava qualsiasi angolo della stanza sperando di riuscire a prevedere e evitare il prossimo attacco di Axel. Purtroppo, quest'ultimo attaccò fece uscire uno dei sui chakram da sotto il pavimento, andando a colpire le gambe di Sora con le punte, facendolo inginocchiare. Mentre si toccava la ferita dolorante, Sora venne colpito di strisco alla schiena, e poi sul braccio e ancora sull'altra gamba. Ormai Axel attaccava da ogni ombra possibile, sembrava che si stesse divertendo più che altro, non pensava ad ucciderlo. Sora invece, non si divertiva affatto e sperava di poter tornare in vantaggio, e allora gli venne un lampo di genio.
Abbassò la testa e chiuse gli occhi concentrandosi e facendo respiri profondi. Un altro dei chakram di Axel fece la sua apparizione da un muro alla desta del giovane custode. Lo raggiunse e, per un paio di secondi, la scena si fece a rallentatore. Sora riaprì gli occhi di scatto, schivò agilmente l'arma e portò il keyblade all'estremità dell'arma e cominciò ad avvolgere le catene alla chiave e, con forza, cominciò a tirare. Axel uscì dalla sfera oscura, e in una frazione di secondi, Sora liberò il keyblade dalle catene e, facendo un balzo e girandosi all'indietro, tagliò di netto il braccio destro di Axel, facendogli cadere il chakram. Quest'ultimo si lasciò scappare una smorfia di dolore, anche se non era adirato o altro, invece pareva annoiato.

-"Ma bravo. Bravissimo. Ottimo lavoro, m'hai tagliato un braccio. E per cosa? Una piccola soddisfazione prima di morire?"- Axel cominciò a schernirlo.

-"Oh no, voglio solo eliminarti un pezzo alla volta."- la pronta risposta di Sora.

-"Quanta crudeltà. Sei proprio un mostro, lo sai?"-

-"M..Mostro?! Guarda da chi vengono le parole! Sei tu il mostro senza sentimenti qui, non io! Sei un nessuno, non ha sentimenti. Anzi sei anche meno di un nessuno, meno di Axel! Sta infangando la sua memoria e quella di Roxas!"- Sora si sentì un pò ferito nell'animo dalle affermazioni del falso nessuno.
 Il risultato di quella frase, detta così, come strumento di difesa, fu però inaspettato.

-"R..Roxas?"- Axel, o almeno un corpo col suo aspetto, si mise le mani alla testa e cominciò  a urlare e a correre per tutta la stanza come un ossesso. Si fermò dinanzi a un muro e cominciò a dare testate sempre più forti verso di esso, tutto mentre Sora era rimasto immobile, stranito. Axel smise di dare le testate e si girò verso di lui.

-"Mi... mi dispiace."- Axel parlava quasi singhiozzando.

-"Cosa?"- Sora era praticamente imbambolato di fronte alla strana reazione dell'ex nessuno.

-"Rox, mi dispiace. E' colpa mia. Sono solo un corpo senza cuore ne anima. Tutti quei momenti insieme, perduti."- portò un dito verso il giovane custode.

-"Uccidimi. Ora. Almeno saprò che tu l'hai fatto con la consapevolezza di fare del bene."-

-"Axel?"-

-"Non sono quello che pensi. Sono solo il prodotto della crescita aumentata di un campione DNA, tenuto in una provetta di vetro. Non ho una mente, ho solo vecchi ricordi, ho solo la consapevolezza di essere giunto alla fine."-

-"No, tu sei Axel! Quello vero. Non..Non voglio ucciderti!"- Sora, ascoltata quella specie di confessione, era riluttante. Aveva gli occhi lucidi e il respiro smorzato dai singhiozzi.

Il momento della venne interrotto a causa dell'irruzione di una quindicina di uomini armati, con le armi puntate, le sicure tolte e le dita pronte a fare pressione sul grilletto. Il loro sguardo è freddo, ma sotto le loro maschere si evince un sorriso di soddisfazione.

Un colpo parte, sfiorando di poco la sua testa verso destra, all'altezza dell'occhio. Subito dopo, raffiche di proiettili echeggiavano nella stanza. Axel si pose d'avanti a Sora, venendo colpito in pieno. E' dolorante ma rimane in piedi e si circonda di fuoco, un fuoco che diventa sempre più caldo ad ogni minuto che passa. Sora gli avvicina una mano, tentando di fermarlo, ma qualcosa lo prende per il collo, è il braccio di Snake, che lo allontana, nonostante si dimeni. Snake lo porta fuori e chiude svelto la porta. Si riescono a sentire le urla strazianti di dolore dei soldati che muoiono e quello di Axel, più forte, ma morente.

-"Tutto bene?"- la voce di Snake appariva a Sora come di disturbo, anche se lui era preoccupato.

-"Da quando eri lì?"- gli chiese, imbronciato.

-"Ho solo visto lui che prendeva fuoco e tu che cercavi di afferrarlo"-

-"Snake, l'ho portato ad uccidersi per colpa mia. Sono..un mostro?"- domandò, con qualche lacrima agli occhi.

-"Puoi spiegarmi cos'è successo?"- Snake gli si avvicinò interrogativo. Ottenne la sua risposta, anche se Bond venne tralasciato. Snake si sedette accanto a Sora, facendo un sospiro.

-"Ora mi vuoi rispondere?"- Sora era rannicchiato, con la testa sulle ginocchia.

-"Un pò forzato come avvenimento. Quello che viene clonato, che prima ti vuole uccidere e poi va fuori di testa, cerca di redimersi, si sacrifica, eccetera. Tutto come in una storia stereotipata."- Snake era quasi disinteressato a quello che era successo. Era completamente distaccato, asettico.

-"Sei uno stronzo."- Sora si girò verso di lui, lacrimante, e cominciò a dargli una serie di pugni sul braccio.

-"Ma è stranamente toccante."- Sora, sentendo quelle parole, lo guardò. Snake aveva gli occhi lucidi, ma se li stropicciò una volta nascosto lo sguardo, chiaramente imbarazzato. Sora fece un piccolo sorrisetto e si asciugò le lacrime.

-"Fortuna che hai sorriso."- Snake contraccambiò il sorriso.

-"Perché l'hai fatto?"-

-"Beh, in un modo o nell'altro dovevo farti tornare su di morale. Eri praticamente catatonico quando ti ho portato fuori. Ricordati sempre una cosa: gli uomini mentono."-

-"Mi puoi rispondere, Snake?"-

-" Ah, già. Quello era un tuo nemico, l'hai combattuto, l'hai ferito, l'hai insultato. E' poi lui si è messo tra te e qualche centinaio di proiettili ed ha scatenato l'inferno in quella stanza. Il tuo è solo del senso di colpa. Errato, tra l'altro. No, non sei un mostro."-

-"E allora cos'è un nemico?"-

-"Un nemico, qualcosa di malvagio, che ti odia, vuole ucciderti, di eterno, non esiste. Non è mai esistito e mai esisterà. Un nemico è un nemico solo in senso relativo. Il senso che tu, i politici, gli altri danno a qualcosa o a qualcuno. In realtà, un nemico esiste, ma quello devo scoprirlo da te."-

-"Grazie."- un rivitalizzato Sora si alzò e poi disse -"Che dici, ci muoviamo?"- seguito a ruota da Snake.
Fecero qualche metro a piedi, tra scherzi e qualche considerazione sul genere femminile. Vicino all'uscita, qualche rampa di scale, il codec di Snake si fece sentire.

-"Signore."- era Gorobei. Aveva un tono strano, come se si fosse rassegnato a qualcosa.

-"Cos'è questo tono?"- Snake aveva un atteggiamento scanzonato e felice, che non sarebbe durate a lungo però.

-"Lei mi ha trovato."- Snake divenne serio, e una strana sensazione cominciò a bruciargli lo stomaco.

-"Ha preparato tutto. Ha piantato anche i fiori. Vuole farla finita per davvero."-

-"Quando vai a mangiare dal diavolo, lui pretende sempre il conto. Puoi farcela?"-

-"Sono tre anni che scappo dall'inevitabilità. E' anche colpa mia, dopotutto. Il mio destino è morire colpito da una fredda lama d'acciaio colpita da un fulmine."-

-"Non dirmi queste cose."-

-"E' stato un onore servirla."-

-"Almeno posso darti un ultimo ordine?"-

-"Cosa?"-

-"Katayama. Sopravviva."- la trasmissione venne così chiusa.

Una serie di immagini a loop infinito, cominciarono a visualizzarsi nella sua mente. Appoggiò una mano al muro e abbassò la testa. Le immagini si facevano più rapide e nitide,, e aggiungevano sempre più elementi.

-"Stanno morendo tutti...No...Rimarremo insieme. Non deve andare così."- disse, sottovoce, mentre il respiro andava pian piano a farsi più rapido e superficiale, sudava molto. La vista si faceva leggermente annebbiata, con qualche sporadico e violento colpo di tosse. E alla fine tutte le immagini scoppiarono in profondo buco nero. Per Snake fu come svegliarsi da un incubo. Si appoggiò al muro, di schiena, ansimante.

-"Snake?"- Sora rimase stranito da quella strana reazione.

-"Ti hanno mai raccontato una storia? Te ne racconterò una."- Snake assunse un comportamento che mascherava la preoccupazione con la cupezza.

N.b. le frasi tra parentesi sono quelle di Snake.

(Esiste una scuola di spada tra le montagne del Kanto. La si trovano i più abili utilizzatori di armi bianche esistenti.)
Dopo la conversazione e la ricevuta dell' "ultimo ordine," Gorobei percorse un lungo corridoio grigio-verdognolo. Arrivo al luogo in cui aveva visto provenire i petali. C'era un albero di ciliegio piantato in mezzo a una piazza. Le tre torri circondavano il piazzale ai confini della costruzione. Forti tuoni e vistosi fulmini cominciarono a occupare il cielo che si era fatto, nel frattempo, nuvoloso.

(A chi viene accolto in quella comunità viene insegnato a padroneggiare tutti i sensi. Sembra una cosa da manga, ma è vero.)

Gorobei chiuse piano gli occhi e respirò profondamente. Era come se riuscisse a visualizzare tutto quello che succedesse. Ogni suono, ogni vibrazione, era amplificata per dieci volte.
Nella sua trance, riuscì ad avvertire, anzi vedere, che una gran quantità di proiettili si stava avvicinando verso di lui. Fece un giro su se stesso, sfoderò la spada e tagliò tutti i proiettili. Un ombra però gli passò davanti e tagliò di netto la sua spada, e gli puntò una lama alla gola.

(Ti chiederai cosa c'entra questa storia con la mia preoccupazione. Tra tutti quegli accoliti e quei maestri, solo uno veniva scelto per divenire, beh chiamiamolo il migliore. Sappi che tra quelli che potevano esserci c'erano lui e una ragazza.)

-"Aki"- Gorobei pronunciò il nome della ragazza che aveva parlato con Gene, per nulla spaventato.

-"Hai come sempre ottimi riflessi."- gli rivolse quest'ultima, un pò minacciosa.

-"E tu non hai smesso con la mania di tagliare le spade."- Gorobei fece del sarcasmo, che la ragazza non trovò affatto divertente. Ritirò la spada e portò a qualche metro da lui.

(La tradizione di quella scuola stabiliva che non ci dovevano essere donne tra i migliori, ma per lei fecero un eccezione. Come ti ho detto c'era anche Gorobei, e così gli anziani di lì decisero di farli scontrare. Finì in pareggio, e allora si fece a sorte. Destino volle che la ragazza uscì vincitrice.)

-"E' passato davvero tanto tempo, Aki."-

-"Tre anni. Tre anni di pura rabbia e frustrazione. Che oggi affogheranno nel sangue e nel sudore."-

-"Già."-

-"Il tuo cosiddetto padrone ti ha già abbandonato? Non mi sorprenderei, alla fine sei solo un sanguinario ronin."-

-"Mi ha dato un ultimo ordine: sopravvivere."-

(Ne furono tutti contenti. Ma, ovviamente, se si va contro una tradizione millenaria, deve per forza accadere qualcosa. In quella scuola era conservata una spada, niente di speciale se non fosse per il nome del suo creatore, un certo Murasama, che trasmetteva la sua follia alle sue creazioni.)

La ragazza calciò un'altra spada verso Gorobei, mostrando uno strano sorrisetto stampato sulle labbra.

-"Allora se proprio vuoi morire, facciamo finire lo scontro dell'altra volta."- Aki era sicura di se, e uno spirito di vendetta aleggiava sul campo di battaglia.
Gorobei sfoderò la spada, rimanendone poco sorpreso.

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-"L'hai portata con te per tutto questo tempo? La rabbia ti sta consumando."- commentò quest'ultimo.

-"Te le ricordi le regole, no? Mai tradire la confraternita. E se l'omicidio di massa si può considerare tale. Hai 5 minuti da ora."- la ragazza, dette queste parole, si sedette alle radici dell'albero di ciliegio, ad ammirare i fiori. Gorobei invece si mise seduto, a gambe incrociate, mettendo su di loro la spada. La sua posizione ricordava la posizione del loto durante lo yoga.

(Muramasa no gukō, la follia di Muramasa. Questo è il suo nome. E' nota per aver sparso il sangue di un milione di uomini durante una grande battaglia, facendo poi suicidare lo stesso portatore. Ritornando alla nostra "storia da manga", la notte stessa, mentre tutti stavano dormendo, uno degli anziani entrò, anzi meglio dire penetrò nella stanza del nostro amico samurai, e sai cosa gli disse? Gli avrebbe dato la spada e il titolo, se solo avesse soddisfatto una sua piccola richiesta. Quale "richiesta" ti starai domandando, e beh, la risposta mi sembra ovvia. Qualche fottuto favore sessuale del cazzo, maniaco di merda. Ovviamente, il nostro amico rifiutò disgustato. E ancora ovviamente, il vecchio lo paralizzò, abbastanza da farlo rimanere con gli occhi aperti, non so se mi capisci. Tre ore, tre ore di puro scempio umano, concretizzati in un susseguirsi di movimenti avanti e indietro, e di conseguenti reazioni fisiche dovuto al "piacere". Questo qui si era, stranamente, portato la spada con lui, ed ovviamente, una volta finito l'effetto della paralisi, la testa del vecchietto cadde rovinosamente a terra.  Quella notte finì successivamente in un tripudio di sangue e fiamme, lasciando vivi solo lui e il nostro amico, e così siamo finiti qui.)


I 5 minuti passarono come niente, e i due si rialzarono.

-"Bene, allora finiamola."- disse la ragazza, risoluta e ansiosa di compiere la sua vendetta. Mentre si alzava, sfoderò la sua arma.

-"Raijin no kaminari, il fulmine di Raijin, la porti ancora."- commentò l'altro.
Lei non rispose subito, si limitò ad alzare la spada al cielo. Una volta fatto, un fulmine la colpì, facendo passare l'elettricità per tutta la lama e facendola scaricare a terra. Poi fece un sorriso malizioso e disse

-"Vieni avanti, ronin! Fammi spargere il tuo sangue."-
 
 


Snake intanto aveva finito di raccontare "la storia da manga" e aveva il capo abbassato.

-"E' stato, interessante?"- gli chiese.

-"Un pò inverosimile, ma.."-

-"Ci sei abituato, vero?"- Snake interruppe Sora, anticipando le su parole.

-"Già. Sei preoccupato, vero?"- Sora rimase nel discorso, concentrandosi sui sentimenti di Snake.

-"Ovvio, no?"-

-"Perché stai ripetendo così tante volte ovvio?"-

-"Perché il mondo, così come lo si rispetti, è regolato da una serie di regole matematiche e di vita che rendono praticamente impossibile la certezza riguardo a una variabile, ma rendono invece certa tutta quella serie di azioni che caratterizzano la vita e la mente umana. Dire ovvio è solo un modo di riassumere tutto questo ciclo di ripetizione in unica espressione."-

-"No, questo è solo il tuo modo di escludere i suoi sentimenti."-

-"E tu cosa ne sai?"-

-"Snake, ce li ho anch'io degli amici."-

-"Non sono miei amici."-

-"Non negare l'evidenza. So riconoscere qualcuno quando mente."-

-"Cosa CAZZO ne sai tu dei sentimenti?!"- urlò uno Snake esasperato, dando un pugno al muro, togliendone qualche pezzo."-

-"Snake...scusa."- un Sora amareggiato  abbassò un pò lo sguardo."-

-"Non è colpa tua. Siamo esseri umani, è del tutto normale."-

-"E adesso che facciamo?"-

-"Adesso aspettiamo il prossimo capitolo di questa storia."-
 

Ragazzi, questo giovedì ci ha messo tempo ad arrivare. Spero di non avervi confuso troppo e di aver reso la lettura piacevole. Come sempre vi invito a recensire e ringrazio sinceramente tutti quelli che mi seguono. Se ho fatto qualche errore, ditemelo non imbarazzatevi come Snake (LOL).
Un'ultima cosa: voi i link li guardate per caso o non funzionano?
 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 Atto 1: fiori di ciliegio e proiettili ***


La scarica fu abbastanza potente da causare un piccolo solco nel pavimento. Finì dopo un pò di tempo, tutto mente Aki rideva dalla soddisfazione. Fece uno scatto verso il suo nemico, cominciando a sferrare colpi uno dopo l'altro. Gorobei parava i colpi e si faceva indietro. Qualche passo ancora più indietro, si ritrovò spalle al muro, con Aki che sollevava la spada, attirando un altro fulmine. Si abbassò sulle ginocchia, evitando l'attacco e allontanandosi da lei. Aki si voltò e fece un altro scatto, con conseguente scambio di colpi. Le loro lame si scontrarono tra di loro e i due cominciarono a spingere sempre di più, cercando di prevalere.
Le loro forze si equilibravano, e l'unico modo che avevano per distrarre l'altro, era parlare.

-"E' il meglio che sai fare?"- una sempre sorridente Aki cominciò.

-"Sei tu che non ti impegni."- Gorobei lasciò scivolare la lama verso la guardia, prese il braccio di Aki, e con forza colpì il suo stomaco con l'elsa della spada. Aki si ritrovò a terra, dolorante e colma di rabbia. Si rialzò con qualche acciacco e attirò nuovamente un fulmine. I due si incamminarono, pronti ad un nuovo scontro. Gorobei fece roteare la spada, attirando anche lui un fulmine. Entrambi fecero uno scatto e le lame si scontrarono nuovamente. Entrambi combattono come se non ci fosse un domani e l'accecante luce provocata dai fulmini metteva una strana suggestione. La forza che generavano creava un vero e proprio ciclone, intorno a loro.

Cominciò a piovere violentemente. I due si staccarono di qualche metro e ricominciarono a scambiarsi fendenti. Si colpivano anche più veloci delle stesse gocce d'acqua, tanto da creare una sfera d'aria che li circondava e non faceva passare l'acqua. Le incrociarono ancora una volta, con una forza immensa, tanto da fare distruggere le lampade. La sfera si dissolve, facendo cadere tutta l'acqua accumulatasi.

Era buio, e Gorobei non riusciva a focalizzare la vista. Riuscì ad avvertire solo che la spada di Aki non premeva più. Si girò di scatto, avvertendo un rumore. Ne sentì un altro, e un altro ancora. Si girava da ogni parte, ma c'era solo il buio. Aki stava giocando con lui.
Un fischio occupò il suo udito. Un proiettile l'aveva sfiorato di poco. "Sta usando gli occhiali."
Un altro gli passò in mezzo alle gambe, un altro all'altezza del braccio destro e un altro all'altezza del ginocchio sinistro.

10 secondi, era il tempo che passava tra uno sparo e l'altro. E mentre lei continuava a muoversi in ogni dove, un tuono rimbomba, segno dell'arrivo di un fulmine. Gorobei si distrae un momento, abbastanza da permettere ad Aki di colpirlo a una gamba. Urla di dolore, mentre cade col ginocchio colpito sul pavimento.
Una risata malefica riecheggia nell'aria. Aki si stava divertendo molto. Gorobei ringhia dal dolore e dalla rabbia. Si sente strano, come se le forze lo stessero lentamente abbandonando.

'Sopravvivere'  Il meme onnipresente dell'umanità aleggiava nella sua testa.

Un ordine, era questo che lo faceva continuare a vivere, e sopravvivere era quell'ordine. Si rialzò a fatica, tenendo il ginocchio colpito un pò piegato. Sulla spalla destra aveva un coltello da sopravivenza, come tutti i suoi compagni. Lo prende e infila la lama nella ferita, stringendo i denti. Riesce a estrarre il proiettile e si fascia la ferita, ma zoppica un pò.

Il fulmine fece finalmente luce sul luogo, anche se per poco. 5 secondi. 5 secondi erano passati dal tuono, più che sufficienti a fargli formulare un piano. Di nuovo buio e di nuovo una risatina di Aki. Assunse una posa da combattimento, portando la spada su di un fianco.

Primo sparo: da destra, in alto, verso il piede. Lo schivò agilmente. I primi 5 secondi. Chiuse gli occhi, concentrandosi. Un altro tuono.

1

Fa un profondo respiro.

2

Aki prende la mira.

3

Comincia fare pressione pressione sul grilletto.

4

Gorobei mette la sinistra sotto la guardia e stringe l'impugnatura.

5

Aki spara, è dietro di lui, sull'albero. Lui riapre gli occhi di scatto, allo stesso tempo del fulmine e, con una grande forza, riesce a rimandare il proiettile verso di lei, con la parte piatta della spada. La spalla sinistra di Aki venne bucata, facendola cadere dall'albero.

"ARRRGGHHH!!"- Aki esplose in un urlo di pura rabbia. Gli occhi erano completamente spalancati e stringeva i denti. Si ritrovò una punta di acciaio alla gola.

-"E' davvero il tuo meglio, Aki?"- un Gorobei ne strafottente ne sicuro di se, teneva la spada in mano.

-"Oh, l'eroe silenzioso, sempre onorevole e magnanimo. Aspetti che il fulmine illumini tutto e poi mi colpisci? Oh, che cliché!"-

-"Già un classico."- lui porta via la punta dalla gola e le prende gli occhiali. Li sbatte per terra e li calpesta, poi le passa la spada che le era caduta.

-"Cosa, adesso che siamo al buio, e tu a un passo da uccidermi, vuoi ancora rischiare? Tsk, sei proprio un cazzo stereotipo."-

-"Lo so. Me lo ripetono spesso."-

-"Ma adesso perché vorresti farlo in questo modo?"-

Un fulmine illumina per metà il viso del ragazzo. Ha un sorriso malefico stampato in faccia.

-"Perché mi eccita."-

Un Aki a metà tra la sorpresa e lo spavento si fasciò la ferita e si allontanò dal suo nemico. Entrambi ciechi e bagnati fradici. Davvero un bel combattimento.

Gorobei scrutava la vista, ma la pioggia rendeva difficile notare un qualsiasi movimento. L'udito poi era fuori discussione, un qualsiasi passo veniva coperto dalla pioggia scrosciante. Ma era calmo, paurosamente calmo. Notò una strana variazione nel buio. Si piegò sulle gambe e alzò la spada. Aki lo aveva attaccato facendo un salto, prontamente parato da lui. Lei si allontanò una volta sferrato il colpo. Ci provò più e più volte, ma tuttu gli attacchi vennero parati. Pensava a un modo certo di ucciderlo, ma venne ridestata dai suoi pensieri quando sentì alcuni sprazzi d'acqua. Gorobei era riuscito a individuarla e aveva cominciato a correre. All'ultimo minuto, smise di correre e si lasciò scivolare sull'acqua, come se pattinasse, e si preparò per un affondo. Lei portò la spada in basso e strinse più forte che poteva l'impugnatura. A pochi centimetri l'uno dall'altra, lui riuscì a fermarsi, nella stessa posizione di prima, lei diede un fendente dal basso. Entrambe le lame toccavano le loro rispettive gole.

Si fissarono fermi, con la pioggia che toccava il freddo acciaio. Gorobei girò la lama, con il filo puntato verso la sua destra, faceva lo specchio di Aki, entrambi nella stessa posizione. Cominciarono a fare dei passi in circolo, cautamente, attendendo una mossa dell'avversario. 7 passi, e Aki fece partire un affondo, facendo piegare lui sulla schiena. Tornarono nella posizione di prima, muovendosi di nuovo in circolo. 4 passi, Gorobei lanciò un grido e alzò la spada. Tre attacchi colpirono la spada di Aki, attacchi che avevano la forza di un macigno. Riesce a respingerli a malapena, poi tornano nella posizione di prima. Aki cominciava a frustarsi e pensa a un piano. Innesca una flashbang, accecando il suo avversario. Gorobei riacquisisce la vista dopo qualche secondo, ma Aki s'era già dileguata. Lei è sulla piccola torre alle spalle di lui, sorride. Si butta su di lui, con la spada pronta.

Ma Gorobei sorride soddisfatto. Si voltò di scatto e lanciò la sua spada verso di lei.

-"IDIOTA!"- urlò lei sorpresa, deviando la spada dell'avversario. Alzò la sua spada. Un senso di appagamento inondò il suo corpo. Ma l'appagamento durò poco, e gli occhi si fecero terrorizzati. La katana di Gorobei aveva la punta rivolta verso quella di Aki. Riuscirono ad attirare un fulmine, la cui forza fece distruggere l'impugnatura della spada di Aki, folgorando anche lei.

 Cadde rovinosamente a terra, rompendosi il braccio sinistro. Si trascinò faticosamente verso l'albero, appoggiandosi di schiena. Era stremata ed ansimante. Aveva quello che rimaneva della sua arma ancora nella mano, un lama spezzata ed un impugnatura completamente distrutta. Gorbei recuperò la sua arma, col suo ghigno malefico ancora sulle labbra. Si diresse verso di lei, puntandole la lama alla gola.

-"Avanti allora....fallo..Uccidimi come hai fatto con loro..."- Aki perse completamente tutta la rabbia accumulata prima, lasciando posto alla sola voglia di morire. Gorobei sembrava non aspettare altro, alzò la spada, preparandosi a sferrare il colpo di grazia. Un rapido fendente dell'alto, più che sufficiente a spezzare la sua vita. Ma, a metà del viaggio, la lama si bloccò. Aveva tagliato un fiore di ciliegio. Gorobei spalancò gli occhi.

-"Aki, dimmi perché lo facciamo?"- chiese, quasi sofferente. Aki, ovviamente, rimase stupefatta.

-"C..cosa?!"-

-"Perché uccidiamo?"-

-"Perché...è normale?"-

-"Normale? Già, hai ragione. Siamo animali selvaggi, spinti dalla nostra irrefrenabile voglia di sangue. Animali che...non possono essere addomesticati. E questo piccolo fiore è il risultato della nostra sete di morte. Ci hanno sempre insegnato il rispetto e l'onore, ma...quando penso all'uomo, non sono l'unico a considerarle parole buttate al vento."-

-"Non vuoi...uccidermi?"-

-"No."-

Aki abbassò un momento lo sguardo, e alzò quello che rimaneva della Raijin no kaminari, puntandola al cielo.

-"Sai... anche gli animali muoiono. Ma almeno noi possiamo scegliere di farlo come vogliamo noi."-

-"Aki..."-

-"Un'ultima domanda. Se quello che ci hanno insegnato non conta, cos'è che conta allora?"-

-"Sopravvivere."-

-"Ed è quello che ti hanno ordinato, giusto?"-

Stavolta, semplicemente annuì.

-"Deve essere davvero una grande persona."-

-"Se fossimo stati in altri tempi e in altri posti, forse sarebbe stato lui a guidare la confraternita."-

-"Grazie."-

-"Di cosa?"-

-"Di avermi fatto morire."-

Un fulmine la colpì, ma non urlò, rimase in silenzio. Il fulmine fece incendiare l'albero, facendo coprire gli occhi a Gorobei. Guardò le fiamme che si alzavano al cielo con aria triste e con una sola convinzione: Aki era morta. Lui aveva eseguito il suo ordine. Un altro fiore di ciliegio si para d'avanti a lui. Lo prende con una mano e lo guarda. Una piccola lacrima scivola sul suo viso. Il vento va volare fuori dall'area il fiore.

-" Fiocchi di neve in aria, un vento freddo li porta via; alla mia sacra casa."- dette queste parole, ripose la sua spada nel fodero e uscì.
 
 


Intanto, Riku e Kairi erano ancora a osservare quella strana enorme figura. D'improvviso, le luci si accesero, dando modo di osservare l'interno. Era tutto attrezzato per riparazioni di alto livello. Centinaia di chiavi inglesi, fiamme ossidriche, martelli pneumatici, bombole di propano e quant'altro. Una porta si aprì, coperta dai vetri del corridoio. L'hangar si riempì di uomini armati, praticamente tutti quelli presenti nell'installazione, esclusi quelli che erano di guardia.

La figura enorme era coperta da un telo che ne nascondeva la figura. Un uomo gli sali sopra, volgendo le mani al cielo. Gene.

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-"Amici, compagni miei! Da quanto tempo, finalmente siamo tutti insieme! Noi, separati..distrutti da questo sistema corrotto. Hanno distrutto le vostre case, le vostre famiglie e la vostra integrità. Non esistono ne stelle e strisce ne falcetto e martello a comandarvi. NOI SIAMO LIBERI! Liberi da questi comunisti e capitalisti, liberi da politici e nazioni. Avremo il mondo tutto per noi! Saremo in grado di fare tutto quello che vorremo! E tutto ciò grazie a questo!"-

Mentre i suoi uomini cominciavano ad applaudire ed esultare, Gene si piegò un momento sulle ginocchia, togliendo il telo.

-"QUESTO E' IL NOSTRO DETERRENTE! QUESTO E' IL PEACE WALKER!"-

http://images2.wikia.nocookie.net/__cb20110826025452/metalgear/images/2/2e/Peace_Walker.jpg

Adesso tutti alzarono le mani, ad esultare e ad urlare il nome di Gene, altri portavano in alto le armi e cominciarono a sparare. Mentre Gene aveva assunto la stessa posizione di quando aveva cominciato il discorso. Piegò poi il gomito e strinse il pugno.

-"Adesso andate! Prendete tutto da loro. Ma prima..."- fece cenno di passargli qualcosa. Uno dei suoi uomini gli diede un M202 FLASH, un lanciarazzi con 4 colpi sovrapposti.

-"Ripuliamo questo posto dai topi!"- esclamò, prima di puntarlo verso il punto in cui si trovavano Riku e Kairi, terrorizzando i due.

-"CORRI KAIRI!"- Riku la prese per il braccio e cominciarono a correre a più non posso, ma fu troppo tardi. 4 missili furono più che sufficienti a distruggere il muro di cemento, scaraventando i due fuori dall'hangar.
 

Snake e Sora stavano ancora aspettando una chiamata da Gorobei, quando udirono l'esplosione.

-"Ma che cazzo è stato?!"- esclamò il primo, ancora preoccupato per il suo uomo.

-"Avanti Snake, alzati."- Sora lo prese di forza per un braccio.

-"Non posso..."-

-"Lui se la caverà, fidati di me."-

Snake fece un sospiro, alzandosi. Corsero per qualche metro, quando riuscirono a trovare l'uscita. Il cielo aveva ancora qualche nuvola residua, dalla quale filtrava qualche ristretto raggio di sole. Notarono del fumo provenire da lì vicino. Arrivarono fuori dall'hangar centrale, dove Riku e Kairi giacevano a terra inermi, lasciando Sora sgomentato.

-"RIKU...KAIRI!"- urlò. Si avvicino ai due prendendo la ragazza in spalla. Snake prese invece Riku e fuggirono svelti. Solo per qualche metro però, visto che un grosso rumore li fece quasi cadere. I portelloni dell'hangar si aprirono, facendo uscire qualche uomo armato di corsa e, naturalmente, Gene.

-"Ma cosa cavolo è?"- Sora rimase leggermente impietrito dalla mastodontica arma. Snake in vece era rimasto con gli occhi sgranati.

-"MA che cazzo! Non può essere."- sicuramente sapeva qualcosa. Ma non potevano rimanere lì fermi, dovevano trovare un riparo. Sora portò Kairi dietro l'angolo di un muro, Snake in vece mise Riku dietro una cassa d'acciaio rettangolare. Erano entrambi sotto soppressione da parte degli uomini di Gene, e quest'ultimo si stava avvicinando col Peace Walker. Qualcosa falciò circa una decina di uomini, facendo fermare gli altri, era Maverick con la sua M60, posizionato su un tetto.

-"Capo, ce ne dobbiamo andare!"- Viper aveva intanto trascinato Riku dietro al muro dove si trovava Sora.

-"Passami un fumogeno."- e detto fatto gli passò una granata fumogena. Fece segno a Viper e a Sora di dirigersi verso un tombino, che si trovava tra Snake e gli uomini di Gene, al suo comando. Maverick saltò giù dal tetto continuando a sparare. Snake fece un tre con la mano e lanciò la granata verso gli uomini di Gene, per coprire la fuga. Viper e Sora andarono per primi, mentre Maverick li seguiva alle spalle sparando. Quando i primi due furono dentro, Maverick rimaneva inginocchiato vicino al tombino continuando a sparare alla cieca nel fumo. Snake uscì dalla copertura, ma una scheggia di rimbalzo lo colpì alla guancia sinistra, facendolo ruzzolare e Maverick fu quindi costretto ad aiutarlo. Neanche il tempo di afferrarlo che un M113 sbucò dal fumo, con tanto di mitragliatrice pesante. Il mitragliere stava per crivellarli di piombo, ma un colpo in mezzo agli occhi glielo impedì, era stato Gorobei armato di un Remington 700, appostato su una delle torri, ove aveva affrontato Aki. Snake fece un sorrisetto e insieme a Maverick fuggì nelle fogne.

-"Voi si che ci fate faticare."- commentò Viper.

-"Fottiti."- gli rispose Sora.

-"Hey vuoi litigare?"- lo minacciò.

-"Perché non la finite e cerchiamo di elaborare un piano?"- Riku,ripresosi, li fermò.

-"Allora perché non ci dite cos'era quello?"- Kairi, un pò dolorante, fece anch'essa una domanda.

-"Si chiama Peace Walker. Un arma IA, o se vogliamo riassumere un robot, anche se da quando ho notato lo hanno modificato per Gene."- spiegò Snake.

-"Ma perché eri cosi sorpreso quando l'hai visto?"- gli chiese Sora.

-"Diciamo che ora dovrebbe stare in fondo a un lago."- gli rispose Maverick.

-"Cosa può fare?"- domandò Riku.

-"Allora partiamo dalle cose più grandi. L'avete vista quella grossa sfera con una specie di bulbo? Beh li dentro si trova un generatore di impulsi elettromagnetici per rendere inoffensivi i missili, e sembra che li dentro ci sia il nostro amico. Avete visto quei due tubi attaccati al corpo? Beh in quello più piccolo ci sono una belle riserva di razzetti ad alto potenziale e missili sotterranei."-

-"Sotterranei?"- lo interruppe Kairi.

-"Sulla testata c'è una trivella con un sensore termico incorporato. In pratica va sottoterra e vi segue per un pò. In quello più lungo invece ci dovrebbe, perché non c'è, un missile nucleare."-

-"Un che?"- Sora non aveva capito l'ultima parola.

-"Beh diciamo che è un arma in grado di distruggere una piccola isola."- a questa spiegazione, i tre custodi rabbrividirono un pò.

-"Quei due tubicini d'avanti e sul retro sono due lanciafiamme. Inoltre sui fianchi si sono dei lanciatori di mine a grappolo volanti. Spiegazione: quando spara fuori dei piccoli contenitori con un'elica, sgancia qualche piccola bomba. Infine ha dei propulsori nelle gambe che gli permettono di fare balzi di circa 15-20 metri e fargli fare scatti imprevedibili."-

-"Davvero una bella gratta da pelare."- commentò Riku. -"Abbiamo un paino?"- aggiunse poi.

-"Io avrei un'idea."- Gorobei spuntò dietro a Viper, facendolo pietrificare. Snake fece un sospiro di sollievo e gli rivolse

-"Che hai in mente?"-

Il cecchino tirò fuori una mappa indicandone dei punti con il dito.

-"Allora qui c'è il fiume, come vedete in questa parte è molto stretto ed è attraversato da un ponte. L'idea è di far saltare il ponte con il Peace Walker sopra."-

-"Ok, abbiamo il C4?"-

-"Io e Mav ne abbiamo preso un pò da quella armeria, insieme a un RPG e uno Stinger. Possiamo fare qualche altro piccolo furto."-

-"Ok, e come ci arriviamo?"- chiese Riku, avvicinatosi ai due.

-"Mentre venivo qui ho visto qualche motocicletta. Avevano i sidecar quindi possiamo andarcene come niente. Cosa ne dice, capo?"- rivolse infine a Snake.

-"Allora vediamo, 4 scatenati armati fino ai denti, 3 ragazzi armati di chiavi giganti, maghi e uno con delle scarpe troppo grandi per lui."- Sora si indispettì un poco. -" una base intera in allerta, centinaia di uomini armati e mezzi corazzati, ed infine un cadavere resuscitato ai comandi di quello che invidierebbe un gundam."- fece un respiro e disse sorridente e sottovoce -"Ohhh, cosa aspettiamo baby? Mi sto eccitando come non mai!"-

Tutti fecero un sorriso. Alcuni minuti dopo stavano controllando l'equipaggiamento restante e Sora aveva raccontato quello che era successo prima, con qualche incredulità varia. Finito tutto, Snake e Sora si misero l'uno il fucile, l'altro il suo keyblade in spalla. Il secondo disse, con grande slanciò -"Muoviamoci!"- Snake invece si mise a canticchiare alcuni versi della canzone War Pigs dei Black Sabbath.
 
 
 

E finalmente siamo arrivati a questo giovedì. Spero che il combattimento sia stato abbastanza piacevole e che la spiegazione del Peace Walker abbastanza chiara. Vi invito a recensire in tanti.
* nel gergo militare, occhiali può indicare dispositivi per la visione notturna o termica

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Capitolo 15
*** Capitolo 14: grandi botti ***



"Allora, io e te dovremmo tenerli occupati, giusto?"- un Riku un pò freddo si rivolse ad uno Snake che pensava a tutt'altra cosa.

-"Seconde te perché abbiamo preso una strada diversa? E poi, penso che io e te sia quelli con...Beh diciamo che hanno la pelle più dura."- rispose.

-"Forse hai ragione. Ma non sei preoccupato per i tuoi?"-

-"Loro se la sanno cavare egregiamente. Tu invece?"-

-"E' normale, no?"-

-"E guarda un pò che risposta dovevo aspettarmi. Ascoltami bene, forse col tuo amico sembrerò diverso, ma ora che siamo io e te devi starmi dietro. Adesso noi dobbiamo farci un mazzo così per fare fuori quel megalomane col suo mech del cazzo, ed io ho altre cose a cui pensare. Appena usciamo voglio la tua mente sgombra da ogni pensiero sui tuoi amici e pensare solo a combattere. Ci siamo chiariti?"- quasi lo rimproverò, puntandoli il dito. Riku rimase un pò sbigottito, e mentre osservava Snake, che aveva ricominciato a muoversi, disse

-"Tutti questi tipi contro di noi? Non hanno speranze."-

-"Adesso ci capiamo."- Snake,a sentirlo, gli era tornato quel suo sorriso battagliero.

Qualche metro più in là trovarono il tombino per uscire. Il sole era ancora coperto da una tavola di nuvoloni grigi e l'aria si era fatta un pò fredda. Snake faceva uscire saltuariamente la testa, dando uno sguardo. Ad una prima occhiata pareva tutto libero, e quindi uscirono. Snake pensava ad un modo perfetto per scatenare un diversivo, e Riku gli fece notare qualche tanica di carburante, palesemente indicato con una fiamma gialla disegnata sopra.

-"Dio, il mondo com'è ripetitivo."- commentò Snake, mettendosi una mano sulla fronte e sospirando. -"E va bene. Dammi una mano."-

Fecero un scia di benzina che andava dal deposito e superava qualche camion parcheggiato lì  e un paio di capannoni. Snake inoltre aveva piazzato una parte del C4 che si era portato dalla Mother Base, accuratamente mimetizzato, sulla strada. In più aveva anche intraveduto una piccola piattaforma d'atterraggio poco lontana da lui, con un Hind parcheggiato sopra.

-"Ok, pronto?"- i due si erano nascosti sotto una jeep, e Snake si stava assicurando che a Riku non venissero ripensamenti.

-"Andiamo."- ovviamente, non ce n'era bisogno. Quindi, chiariti gli ultimi dubbi, Snake saprò alla scia di benzina. La prima esplosione aveva ridotto il deposito ad un ammasso di metallo incandescente e rottami che volavano da ogni parte. Se la devastante deflagrazione e il fumo e la palla di fuoco generatasi in seguito non erano un diversivo più che valido, i camion e i capannoni accentuarono il tutto. Praticamente, quasi tutta la base, eccetto Gene e quelli che si portava dietro. Disorientati e con la temperatura che continuava a salire, non riuscivano a stare attenti. Snake spunto in mezzo a loro, cogliendoli tutti di sorpresa. Estrasse la pistola e ne uccise uno alla sua sinistra, poi fece un giro su se stesso verso la direzione opposta estraendo il coltello e tagliando la gola ad un altro soldato. Ne prese poi il corpo, facendosi scudo con esso. Un altro era riuscito a prendere la mira e cominciò a sparare per difendersi, ma Snake cominciò a correre verso di lui, lanciandogli infine il corpo e uccidendolo con un colpo alla testa. Riku assistete alla scena, con uno sguardo tra la meraviglia e lo spavento.

-"Ma tu non avevi la tua parte di lavoro da svolgere?" gli rivolse Snake, un pò sorpreso.

-"Non c'era nessuno."-

-"Abbiamo visto qualcosa come tre camion e cinque jeep, piene di desperados armati fino alle unghie dei piedi, e tu mi dici che non c'era nessuno?!"- gli urlò. Non poterono continuare la conversazione che una marea di heartless gli saltò addosso. Si misero spalla contro spalla, uno con M16 silenziato, di cui scarseggiavano le munizioni e l'altro col duo fido keyblade. Circa una cinquantina di shadow dopo, Snake aveva finito le munizioni, sia per il fucile che per la pistola, ed entrambi parevano un pò stanchi. Gli heartless arrivavano in continuazione, accompagnati da soldati e qualche neoshadow. Attraverso le fiamme se ne contavano a decine. Nella confusione del combattimento, Snake sparì dalla vista di Riku, lasciandolo solo. Alle sue spalle il fendente di un invisibile fece partire in lui il naturale istinto di buttarsi a terra. C'erano adesso lui, l'invisibile e qualche decina di heartles. L'invisibile lanciò un altro fendente, facendo portare Riku sulla difensiva. Riuscì a schivare 5 potenti attacchi, prima di perdere la concentrazione ed essere preso alle spalle da alcuni soldato. Respinti quest'ultimi, vide troppo tardi il riflesso dello spadone che cadeva su di lui, riuscendo solamente a pararlo, ma senza riuscire a mantenere l'equilibrio, venendo quindi sbalzato via, vicino alle fiamme. Si massaggiò la testa dolorante, ma non poteva adagiarsi sugli allori, dato che l'invisibile aveva già sferrato un altro colpo. Riku rotolò verso destra, schivandolo. Poi, approfittando del fatto che lo spadone era conficcato nel terreno, ci si arrampicò sopra. Corse a per di fiato fino alla spalla destra dell'heartless, fermato poi dalla sua mano sinistra, nel tentativo di afferrarlo. Riku si infilò tra le sue dita, arrampicandosi poi sulla mano e conficcandoci dentro il keyblade. L'invisibile, cercò di staccarsi Riku da dosso agitando furiosamente la mano. Quest'ultimo ne approfittò, staccando l'arma dalla mano e riconficcandola nel braccio, scivolando lungo di esso. Infine si diede slancio con le gambe, entrambe le mani stringevano l'impugnatura della chiave, portato dietro la sua schiena. Diede il colpo, proprio in mezzo agli occhi dell'heartless, poi si alzò in piedi, tenendo il keyblade con una mano. Cominciò a trascinarlo, provocando un taglio che pareva separare tutta la faccia dell'invisibile. Si fermò all'altezza del mento, mettendosi in modo tale da osservarlo negli occhi e strinse nuovamente il keyblade con due mani. Piegò le ginocchia e spiccò un salto, estraendo il keyblade. Fece un giro su se stesso, trovandosi all'altezza della gola dell'heartless, colpendola con un fulmine Thundaga che aveva caricato prima. Atterrò in piedi, soddisfatto della vittoria che aveva riportato contro l'heartless. Quest'ultimo era stato sconfitto ed era scomparso in un polvere oscura. Neanche il tempo di riprendere fiato che un folto gruppo di shadow gli venne addosso, circondandolo. Eliminatone qualcuno, un altro invisibile gli spuntò d'avanti. Quest'ultimo alzò lo spadone, con l'ovvio obbiettivo di colpirlo. Venne fermato dall'intero carico bellico di un Hind-D, tra missili pesanti e mitragliatrici assortite. A bordo c'era Snake.

-"Scusa il ritardo."- disse usando l'altoparlante. Riku strinse  lo sguardo verso di lui, mentre l'invisibile si lamentava del dolore. Snake gli sparò nuovamente, con tutto l'arsenale che l'elicottero gli permetteva poi, non ancora soddisfatto, gli andò contro. Aprì il vetro della cabina, tenendo ancora una mano sulla cloche di comando. Appena fu a tu per tu con l'heartless, saltò. L'esplosione distrusse completamente l'invisibile, investendo Snake di qualche millimetro. Quest'ultimo cominciò a fare capriole su se stesso, atterrando duramente sul terreno, mantenendosi sulle mani e lo sguardo anch'esso a terra. Si rialzò lentamente e mentre lo faceva, si voltò a guardare quello che era rimasto dell'elicottero.

-"Scu..."- non ebbe il tempo di finire che un pugno in piena faccia di Riku lo colpì, buttandolo a terra.

-"LA prossima volta avvisami!"- quest'ultimo non aveva gradito il fatto di essere stato lasciato solo e in pericolo.

-"Se mi avessi dato il tempo di scusarmi! Comunque, scusa se non ti ho avvertito ma ho dovuto pensare in fretta."- si difese Snake, mentre si massaggiava il mento, notando un pò di sangue sulle sue dita.

-"Dai, ti do una mano."- Riku gli porse la mano portandolo su. Non ebbero tempo di guardarsi che una figura incappucciata di mise tra i due, torcendo il braccio destro di Snake. Poi dandogli una ginocchiata allo stomaco e infine lo lanciò a terra, facendolo girare. Snake svenne, mentre la figura incappucciata si avvicinava a Riku. Lui riconobbe subito chi era, la stessa donna che aveva incontrato nello scontro col darkside. Aveva ancora il suo keyblade in mano, mentre la donna era disarmata. 

-"Chi sei tu? Cosa vuoi da me?"- le chiese minaccioso.

-"A chi sarai fedele? Al tuo paese e ai tuoi capi, o ai tuoi amici e ai tuoi ideali?"- chiese autoritariamente la donna, puntandogli il dito.

-"Chi sei tu?"- chiese ancora Riku. La donna prese il cappuccio con due mani e lo spinse dietro, rivelando il suo volto.

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-"Io sono The Boss."- così si congedò, scomparendo tra le fiamme, lasciando Riku leggermente perplesso.
Trasportò Snake verso un luogo nascosto, aspettando il suo rinvenimento. Quando si svegliò, racconto del suo incontro con The Boss, lasciando Snake esterrefatto.

-"Cosa c'è?"- gli chiese, giustamente.

-"Sai chi era quella?"- rispose Snake sottovoce, ancora scosso.

-"No."-

-"The Boss era un'eroina leggendaria. Ha combattuto nella seconda guerra mondiale, diventando un vero e proprio simbolo per l'America. Ha poi disertato in Russia, cercando di scatenare la terza. Boss l'ha uccisa. Questa però non è la verità. Lei fu solo uno strumento del governo di fronte all'imbarazzo suscitato a causa di una missione andata storta, dipingendola come una criminale e una traditrice."-

-"Che storia incredibile."-

-"Credici ma è così. L'uomo non fa altro che sfruttare l'uomo."-

Riku lo osservò un istante, ma poi notò i passi pesanti del Peace Walker e di tutti gli altri soldati che si avvicinavano.
Prese un AK che aveva preso da uno dei morti e lo buttò a Snake, ancora assolto nei suoi pensieri

-"Avanti soldato questo posto sta per andare giù."- i due si fecero un sorriso d'intesa e cominciarono a correre in direzione del ponte.
 

Contemporaneamente alla loro partenza, Viper recuperava il resto del materiale pesante dall'armeria di prima, muovendosi accovacciato in modo da non farsi sentire, anche se si era dimostrato piuttosto difficile in quella particolare situazione. "Ma perché cazzo devo farlo io? Quello dei materiali pesanti è Maverick, porca puttana!"- Esclamò in testa sua, mentre evitava guardie a destra e a manca. Intanto un pacato Gorobei si era posizionato su una piccola rupe, proprio d'avanti al ponte. Si era messo a terra e osservava la base con l'ottica del suo fucile. Quasi di sfuggita, riuscì a trovare Viper.

-"Ti sei perso?"- lo contatto col codec

-"Ma fa farti....Non mi nemmeno di bestemmiare."-

-"Ti do una mano."- 

Gli indicò il percorso giusto anche se con qualche supplica in più, dato che Viper non ammetteva i suoi errori. Con qualche riluttanza, ovvero passare sotto un blindato in movimento, riuscì a piazzare la cariche sotto al ponte. Cercò un luogo dove posizionarsi, quando udì il boato dell'esplosione.

-"Si parte."- commentò
 


L'ultimo gruppo era quello che doveva rimediare le moto per la fuga, formato da Maverick Kairi e Sora. Stava camminando cautamente quando Kairi si avvicinò frettolosamente a Maverick, fermandolo.

-"Cosa vuoi?"- domandò un pò infastidito.

-"Ecco..io volevo chiederti scusa per come ho pensato te mentre dormivi. Non sapevo del tuo passato e quindi...."- prima che finisse, il diretto interessato grugnì.

-"Ti hanno detto tutto."-

-"Si, e quindi mi spiace di averti giudicato in fretta."-

-"Stai esagerando. Accentui troppo le tue emozioni, diventi troppo imbarazzata e ti arrendi subito. Dovresti diventare più dura, così ti toglierai quel tuo senso di inferiorità."- Kairi si sentì leggermente offesa.

-"Ma perché stai qui ad ascoltare i consigli di un mezzo schizofrenico, affetto da un leggera Asperger che vive consapevole della superbia costante? Sono io qui ora a doversi scusare e non è una cosa entusiasmante da fare."-

-"Allora perché non ci scusiamo insieme?"- Maverick fece un sospiro a causa della stanchezza di quella conversazione.

-"Noi siamo tutti impastati di debolezze e di errori: perdonarci reciprocamente le nostre balordaggini è la prima legge di natura. Voltaire."- per poi ricominciare a camminare. Sora intanto se ne stava li a pensare al comportamento che aveva assunto Kairi quando aveva cominciato a scusarsi "Quanto mi piace quando fa così!" e giù di lì.
Riuscirono ad arrivare al luogo in cui Gorobei aveva detto di aver trovato le moto, soltanto che brulicava di gente poco raccomandabile. E poi sentirono il "diversivo". Sgomberarono l'area e così requisirono i mezzi, anche se Kairi e Sora non avevano familiarità con quei mezzi.

-"Come diavolo si usano?"- Sora fu il primo a lamentarsi.

-"Guarda devi girare le chiavi."- gli rispose Maverick, sarcastico.

-"Ma dai! Non ci sarei mai arrivato. E poi?"-

-"Dai gas, è una Harley."-

Dopo qualche sequela di spiegazioni, riuscirono a comprenderne il funzionamento. Si fecero un bel pò di strada, tra salti e slalom tra gli uomini armati. Incontrarono Snake e Riku, quasi esausti e inseguiti da Gene

-"Ce ne avete messo di tempo!"- disse un Riku sorridente.

-"Volete salire o no?"-  Kairi spronava i due a salire, visto che il Peace Walker si avvicinava pericoloso. Riku salì sul sidecar di Kairi e Maverick su quello di Sora, mentre Snake staccò il sidecar dall'ultima moto. Diedero gas alle moto, schivando di poco Gene che aveva sfondato un capannone. Schivarono, anche se di poco, qualche razzetto. Fecero il giro della base, trovandosi sulla pista d'atterraggio che portava direttamente verso il ponte. C'erano qualche aereo da cargo e alcuni caccia parcheggiati. Dal Peace Walker si sentivano le frasi megalomane di Gene che occupavano l'aria, insieme alle altre moto che si erano aggiunte a lui. Li stavano inseguendo, sparandogli con qualche Skorpion e varie assortite. Non riuscivano a distanziarsi da Gene, il qualche continuava a sparagli contro razzi e mine S. Maverick  allora decise di passare al contrattacco. Prese un RPG legato al sidecar e sparò a una delle gambe del Peace Walker, rallentandolo. Snake intanto aveva attirato su di se le attenzioni di tre degli inseguitori. Li portò via dalla pista, dentro un hangar, facendo lo slalom tra le taniche di propano e gli addetti agli aerei. Si fece una rampa di scale con la moto, continuando a guidare su un'impalcatura. Un F-111 aveva appena avviato i motori ed era pronto ad uscire, quando Snake fece una svolta improvvisa a destra, guidando sulla fusoliera dell'aereo, e uscendo dall'hangar. Premete bruscamente i freni, sgommando e trovandosi l'aereo di fronte. Fece il suo caratteristico sorriso ed estrasse l'AK, puntandolo alle bombe dell'aereo. "Evviva i film d'azione americani."- pensò prima di esclamare

-"BUON NATALE STRONZI!!"- l'esplosione scoperchiò l'hangar dall'alto e le taniche di propano fecero il resto. Si riunì agli altri, fermatisi.

-"Ma sei pazzo?"- disse Kairi.

-"In questo mondo devi essere matto. Se no impazzisci."- rispose, ma non ebbero tempo di finire la conversazione che Gene tornò a farsi vedere.

-"SORAAA!!"- urlò all'altoparlante.
Diedero di nuovo un'accelerata, cercando di allontanarsi. Gene spiccò un balzo col Peace Walker, tagliandoli la strada. Riku decise di scambiarsi di posto con Kairi, la lei fu riluttante all'idea, portandosi proprio d'avanti a Gene.

-"Kairi, ma che stai facendo?"- Riku si spaventò un non poco a quel comportamento.

-"Sto seguendo un consiglio."-

Gene sparo un paio di missili verso di lei, riuscendo a mancarla di poco. Lei si ritrovò di fronte al lanciafiamme. Mentre Gene preparava quest'ultimo, Kairi fece pressione sui freni, portandosi di lato. La fisica fece il resto. Fece un volo capovolto, evitando di strisco il lanciafiamme, e colpì quest'ultimo con Blizzaga, danneggiandolo e fermando Gene. Atterrò perfettamente in terra e superò il Peace Walker. La reazione di Riku e Sora fu più che ovvia. Incredulità completa.
Riku batteva più volte le palpebre, credendo di essere in un sogno, e Sora aveva la bocca spalancata.

-"Certo che a volte la parole servono."- commento un leggermente stupito Maverick.

-"Tu fai paura a Vexen."- gli rivolse Sora, sottovoce.

-"Chi scusa?"-

-"Niente."-

Kairi intanto si era fermata, con la mani rigide sul manubrio e il cuore la batteva come non mai.

-"Ehm, Kairi forse è meglio che fai guidare me."- Riku dovette staccarle le braccia con la forza. Snake si posizionò proprio tra le due coppie, guardando la ragazza.

-"Sai qual è l'espressione americana per indicare un evento privo di spiegazione? WHAT THE FUCK?! No davvero, non voglio far ridere. E' stato epico, questo è vivere ragazza."-

-"IO TI AMMAZZO PUTTANNA!"- Gene non aveva gradito il colpo e aveva ricominciato a muoversi.
Ripresero a muoversi come prima, arrivando in posizione del ponte. Viper osservava da dietro una roccia, col detonatore pronto e Gorobei mirava alle cariche nel caso qualcosa fosse andato storto.
Maverick e Riku passarono il ponte incolumi, mentre Snake teneva occupato Gene. Si trovavano a pochi metri dal ponte, ma Gene non avrebbe abboccato facilmente. Snake scese dalla moto facendo finta di aver finito la benzina, cominciando a indietreggiare e contemporaneamente a sparare verso Gene.

-"Oh avanti Gene, neanche resuscitato riesci a fare qualcosa. Non sei altro che una comparsa."-

-"Tu non sei niente! M'HAI CAPITO?! NIENTE!"- nel suo complesso da Dio, Gene non vedeva altro che uno scarafaggio da schiacciare. Snake si trovava all'altra estremità del ponte, mentre Gene perfettamente a metà. Fece cenno di "fare fuoco alle polveri", con qualche riluttanza, soprattutto da parte di Sora. L'esplosione distrusse completamente il ponte, lasciando solo un aggrovigliato di fili metallici e travi, coperti dal fumo. Sora era sparito dalla vista di tutti.

Aveva fatto uno scatto verso quello che rimaneva del ponte, buttandosi a terra. Sembrava che stesse tirando qualcosa. Snake aveva afferrato il suo keyblade, sull'estremità, e qualche goccia di sangue cadeva nel vuoto. Di nascosto, una piccola luce apparve proprio sull'estremità, di cui nessuno dei due se ne accorse. Sora lo tirò su di forza, ma entrambi sorridevano.

-"Ci contavi su questo giusto?"- rivolse a Snake.

-"Già."-

Si riunirono tutti in gruppo. Gorobei fulminava il suo capo con lo sguardo, si era infatti preoccupato quando non l'aveva visto. Vieper cercava di scaricare in qualche modo la tensione guadagnata. Riku guardava Sora e Kairi che parlavano di quello che quest'ultima aveva fatto. Maverick fece cenno a Kairi di venirgli incontro e le disse

-"E ama, ma veramente, gli uomini coi quali il destino ti ha unito. Marco Aurelio."-

Snake intanto aveva ricaricato l'AK e aveva urlato

-"Gente, non abbiamo ancora finito."-

Le gambe del Peace Walker si arrampicarono per lo strapiombo. Era rimasto gravemente danneggiato, ma era ancora operativo.

Tutti e sette indietreggiarono un poco di fronte alla mastodontica figura.

-"E ti pareva. Era ovvio."- fu il commento sarcastico di Sora, che fece sorridere Snake. La resa dei conti era arrivata.
 
 

E finalmente, scusate il ritardo, ho rilasciato il nuovo chap. Mi duole però informarvi che cambierò nuovamente la data di uscita, a causa di impegni. Un'altra cosa. Sta per finire il primo atto, di cui rilascerò il nome a breve. Cosa ne pensate? La domanda vale anche per colore che mi seguono e non recensiscono.
P.S. adesso Kairi vi va a  genio o la preferite com'era prima?
 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 Atto 1: felicità e tristezza ***


Gene saltò, portandosi in mezzo all'area, costringendo gli altri sparpagliarsi. Il Peace Walker aveva riportato gravi danni, con qualche perdita d'olio dalle sezioni delle gambe e quindi dei problemi nel movimento. Ma aveva ancora l'armamentario completo a disposizione, escludendo il lanciafiamme posteriore, distrutto da una esuberante Kairi. Sparò una salva intera di piccoli missili, diretti verso Viper e Riku, riparati dietro una roccia che, di sicuro, non avrebbe resistito a lungo. Maverick si era rannicchiato dietro a una delle moto, con la schiena a terra e il bipode dell'M60 al suolo. Sparava qualche piccola raffica, ma non faceva altro che creare rumore. Sora, Snake e Kairi erano anche loro rannicchiati dietro una roccia. Non era chiaramente, un bella situazione.

-“Allora, come pensi di uscire da qui?!”- sbraitò Viper.

-“Aspettiamo che finisca.”- rispose Riku, che scrutava cautamente dall’angolo.

-“Ohh si! Se non ci ritroviamo i nostri pezzi sparpagliati qua e là, sicurissimo.”-
Gene fece fare una pausa al suo lanciarazzi, dopo averne lanciati all’incirca una cinquantina. Probabilmente doveva essersi surriscaldato. Riku allora fece cenno a Viper di uscire dal riparo. Corsero per qualche centimetro, cercando di aggirare il robot gigante, ma Gene non si fece cogliere impreparato. Dalle aperture situate sulle gambe del Peace Walker, vennero lanciati alcuni cilindri, con delle eliche all’estremità.

-“Oh, cazzo!”- esclamò Maverick, prima di rialzarsi in tutta fretta e allontanarsi dalla moto, prima che una delle bombe a grappolo lo colpisse. L’onda d’urto di una lo sbalzò rovinosamente a terra. Il peso dell’equipaggiamento gli impedì di alzarsi, permettendo a Gene, con un malizioso sorriso sul volto, di avvicinarsi col Peace Walker. Avvicinatosi, sollevò, anche se con difficoltà, una delle gambe del robot. Maverick cercò di allontanarsi, ma era troppo tardi, e l’imponente gamba del Peace Walker si avvicinava sempre di più. Chiuse frettoloso gli occhi e distolse lo sguardo, conscio della sua fine. Ma, la morte non era ancora pronta a fargli visita, grazie al tempestivo intervento di Riku. Quest’ultimo, infatti, riuscito a evitare le bombe, aveva lanciato un Thundaga diritto alla gamba del Peace Walker, bloccandolo. Viper ne approfittò così per recuperare il suo compagno e portarlo al riparo.

-“Dove pensate di andare?!”- urlò un Gene non proprio allegro, sparando nuovamente col lanciarazzi. I due vennero scaraventati a terra a causa delle esplosioni che non finivano di cessare. Un razzo colpì la camera di controllo dove si trovava Gene, fermandolo. Era stato Snake, armato di un RPG. Gene si voltò verso di lui, iracondo. Vicino a lui c’era Sora, col Keyblade in mano, pronto a combattere. Snake aveva un aria strafottente e un sorrisetto beffardo stampato in faccia. Il robot si diresse verso di loro. Snake tocco la spalla del suo compagno, il quale cominciò a fare il giro del Peace Walker. Il primo invece cominciò a indietreggiare, ricaricando in contemporanea l’RPG e mettendoselo poi dietro la schiena. Prese l’M16 e sparò qualche colpo verso la sfera che, ovviamente, rimbalzavano sulla corazza, con grande felicità di Gene.

-“Muahhhhhahhh!! Cosa pensi di fare, piccola formica?”- rise, sicuro dietro la sua potenza. -“Non credere che non abbia notato il tuo amico dietro di me!”- infatti, Sora si era posizionato a un lato del robot. Gene, di tutta risposta, gli mandò con potenza una delle gambe del Peace Walker, che il ragazzo riuscì a schivare. La gamba andò a conficarsi in una parete di roccia, alle spalle di Sora, bloccandosi. Il ragazzo, approfittando di ciò, ci si arrampicò sopra, diretto verso la sfera. Gene però, riuscì a liberarsi, costringendo Sora, ancora sulla gamba, ad afferrarla. Riuscì, con fatica, ad arrivare sulla schiena del mech. Quest’ultimo, all’improvviso, si fermò. Gene uscì dalla sfera, sorridente.

-"Quel vecchiaccio non mi aveva detto che saresti stato così fastidioso."- gli rivolse, con le braccia conserte.

-"Vecchiaccio? Di chi stai parlando?"-

-"Che ingenuo e idiota che sei! Non ci arrivi con la testa, o devo farti un disegno? Vabbè ma che importanza ha adesso, ora devi morire no?"- concluse, prima di fare un rapido scatto verso di lui e sferrargli un pugno in faccia. Sora riuscì a pararlo col keyblade, ma la forza incredibile di Gene lo spinse a terra. Quest'ultimo estrasse le lame che aveva nei due bracci artificiali, cominciando a dare profondi affondi verso il ragazzo. Sora gli schivò, con un'abile capriola, portandosi sul lato di Gene. Cominciarono a scambiarsi un serie di fendenti, anche se l'aggressività di Gene costringeva Sora a rimanere sulla difensiva.

-"Adesso basta, eliminiamo questo Lazzaro!"- esclamò uno Snake frettoloso, puntando l'RPG verso i due.

-"No, fermo! Non puoi farlo!"- Riku afferrò prontamente il lanciarazzi.

-"Si che posso, ora spostati che io ho da fare."-

-"Da quando sei così scontroso?"-

-"Ma perché voi non vi fate gli affari vostri?"-

-"Cosa, non ti importa lui?"-

-"No. Mi importa quello che mi importa, e in questo momento, non è lui."- Riku non stette lì a indugiare, e puntò il suo keyblade alla gola di Snake.

-"Tu non farai niente. E' chiaro?"- fece, minaccioso, prima di ritrovarsi la canna del fucile di Viper dietro la testa, Gorobei con la mano sulla spada e Maverick ad osservare.

-"Vi sembra questo il momento di litigare?"- gli urlò Kairi contro.

-"Capo devo mettermi dalla loro parte."- rivolse Maverick a Snake, sorprendendolo.

-"Cos'è ora questo "stallo alla messicana"?"- disse.

-"Se io debbo sacrificare la vita di uno per andare verso una qualsiasi incognita che la recente situazione ha svelato, allora preferisco salvare la vita di quell'uno piuttosto che andare verso l'ignoto."-

-"Lo sai che odio quando fai così."- sospirò e fece cenno a Viper di abbassare l'arma. -"Perché quando fai così, sembra di essere di fronte a una montagna impossibile da scalare. E va bene, speriamo che si muova allora."- tornarono così a osservare il combattimento tra Sora e Gene.

-"Quando pensa a qualcosa che lo preoccupa fa sempre così. Non biasimarlo."- fece sottovoce Maverick a Riku.
Gene sferrò un calcio in pieno stomaco di Sora, buttandolo nuovamente per terra. Si avvicinò nuovamente a lui, pronto a dargli il colpo di grazia. Diede un affondò verso la gola del giovane, ma lui, coi piedi, gli bloccò il braccio, guadagnando abbastanza tempo per rotolare lontano da Gene, facendogli affondare la lama all'interno del Peace Walker, bloccandolo. Sora, approfittando di questo, tagliò quello stesso braccio col keyblade, ma non finì lì. Infatti, dopo che Gene si rimise in piedi, gemente, Sora lo colpì con devastanti fendenti e affondi al corpo. Gene, più arrabbiato che mai, si rimise in piedi, afferrando con la destra il gomito del giovane, che era intento a sferrare un altro colpo, e con la sinistra lo sollevò da terra, lanciandolo dietro di lui. Infine, lo prese da terra e lanciò fuori dal Peace Walker.

-"ORA MI HAI ROTTO LE PALLE!! Adesso ti farò soffrire!"- disse, prima di puntare l'unico braccio rimastogli verso Kairi. La mano si ritiro all'interno del braccio, e dal suddetto, le sparò un rampino, prendendola alla gamba, e la attirò verso di lui, prima di ritornare nella sfera. Mosse il Peace Walker di fronte al resto del gruppo, in mode che potessero guardarlo.

-"Muahhhhahahaha! Sai piccola puttanella, quegli idioti dei miei sottoposti si sarebbero potuti divertire, con quella sua fica giovane. Ma ora devi per forza ucciderti."- urlò all'altoparlante, alzando una delle gambe del robot.

-"NO KAIRI!!"- urlò Sora, correndo a perdifiato verso di lei.

-"Aspetta!!"- gli urlò ancora Snake, seguendolo.

Gene abbassò la gamba, esclamando -"ORA DI MORIRE!"-

Kairi distolse lo sguardo dal grande pezzo metallico e chiuse gli occhi di scatto. Un grande polverone si alzò, coprendo la scena a resto degli altri. Snake era sdraiato per terra, con le gambe che spingevano contro il pesante metallo, assieme a Sora, che usava le braccia e le mani.

-"Sora..cosa...che state facendo?!"- fece, sorpresa, ai due.

-"Kairi... allontanati da qui! Non..c'è la facciamo ancora per molto."- quasi ordinò Sora, che sentiva le forze che lentamente andavano via per lo sforzo inumano.

-"Sora....."- continuò lei.

-"Ma. Che. Cazzo! Io qua mi sto spezzando gambe e tutte le ossa possibili, quindi perché non ti muovi, mentre noi uomini ci facciamo il mazzo così? Sarebbe gradito."- urlò Snake, mentre continuava a spingere. Kairi, a questo punto, si fece indietro.

-"VOI PICCOLI PIDDOCHI! MI STATE GIA SUL CAZZO!"- sclerò Gene, all'altoparlante.

-"Hey, scusa per la reazione di prima."- parlò Snake mentre continuava a spingere.

-"Ti sembra questo il momento?"-

-"Allora al mio 3. 1.....2.......3...... Via!"- i due diedero un'ultima spinta, per buttarsi all'indietro e cominciare a correre. Snake però, a metà del tragitto, cadde rovinosamente per terra. Aveva le gambe sfinite per il grande sforzo. Non se le sentiva più. Sora, indietreggiò verso di lui e se lo caricò in spalla, procedendo lentamente.

-"Non potete scappare!"-  urlò Gene, prima di puntare, verso i due, il lanciamissili che, a quanto aveva riferito Maverick, doveva contenere un bomba nucleare.

-"VIA DI QUI!!"- urlò Viper.

-"Oh merda, non stara mica pensando di..."- pensò ad alta voce Snake, mentre era ancora a terra.
Dal tubo venne sparato uno strano raggio rosso, quello che pareva un laser, diretto verso i due.

-"SOORRAAA!!!"- urlarono Riku e Kairi in coro.

-"SNAAAAKKKKEEEEE!!!"- urlò invece Viper.

Un grande polverone si alzò, coprendo i due malcapitati, con già Gene che rideva come un ossesso. La polvere di diradò e lo sguardo di Gene divenne tra il sorpreso e il disperato. Una sfera dai caratteri esagonali circondava i due, riamasti incolumi. Sora aveva il keyblade puntato proprio verso Gene, con un sorriso soddisfatto stampato in volto. La sfera scomparì gradualmente verso la punta del keyblade, e Sora diede come un affondo nel vuoto. Lo stesso raggio che aveva sparato Gene, gli arrivò contro, colpendolo in pieno. L'esplosione fu colossale. Boati, aria calda che arrivava da ogni parte e una luce accecante presero possesso del luogo. Una volta finita, si riuscirono a intravedere Sora con Snake in spalla che uscivano dal fumo, l'ultimo con le dita a V in segno di vittoria, con dietro un Peace Walker completamente distrutto

-"Hey....che diavolo era quello?!"- gli chiese Snake.

-"Si chiama Reflexga. Mi permette di assorbire l'attacco di un nemico e di rimandarlo al mittente."-

-"E tu... tra gente che spara, carri, mezzi blindati, elicotteri e quant'altro...lo usi solo ora?"-

-"Beh...ho agito d'istinto. Non sapevo se avrebbe funzionato."- disse Sora, grattandosi la testa. Snake, di tutta risposta, porto la mano verso di lui, dicendogli

-"Ma vaffanculo va!"- facendo una risata e dandogli un abraccio amichevole. Vennero raggiunti dal resto del gruppo, risollevatosi.

-"Bello spavento che ci avete fatto prendere voi due."- gli fece Riku.

-"Signore!"- Gorobei afferrò Snake per un braccio.

-"Sto bene. Ce la faccio."- rispose, mettendosi in piedi.

-"Il viaggio di Ulisse agli inferi non ha confronto."- fece Maverick.

-"Esagerato."- rispose.
Intanto Sora stava facendo qualche respiro, o almeno tentava di respirare, se non fosse stato per Kairi che si avventò su di lui.

-"Non devi farmi preoccupare così!"- gli disse, singhiozzante.

-"Perché devo sempre salvarti?"- rispose, profondo.

-"Perché mi salvi sempre?"-

Mentre i due si scambiavano affetto, gli altri guardavano. Viper non se ne fregava più di tanto, Riku rimaneva compiaciuto, Maverick era assolto nei suoi pensieri e Gorobei rimaneva vicino a Snake. Quest'ultimo cercava di nascondere un mezzo sorriso mentre pensava "E dai. Che ci vuole?"

Una serie di proiettili sparati ad alta velocità gli sfiorò la fronte. Gene riemerse da quello che rimaneva del Peace Walker. Nel braccio che gli era rimasto c'era montata una minigun. Aveva profonde ferite e ustioni su tutto il corpo, ma continuava ad urlare dalla rabbia. Si scaraventò in mezzo al gruppo, andando a colpire Riku con una testata che lo fece perdere i sensi. Ritirò la minigun, sostituendola col braccio normale. Maverick cercò di attaccarlo alle spalle col coltello, ma fallì. Infatti Gene, non appena notò l'attacco, lo afferrò per il polso, e lo spinse verso il basso e gli diede una ginocchiata in pieno stomaco. Si girò verso Sora e Kairi, prendendo per la gola il primo.

-"Non puoi...uccidermi!"- gli disse, prima di prepararsi a lanciarlo. Ma Snake, con qualche fatica, si lanciò su di lui. Ma Gene riuscì, all'ultimo momento a lanciare Sora verso lo strapiombo. Gene dovette usare le gambe per togliersi Snake da dosso, dopo aver ricevuto qualche pugno dal suddetto.

-"Che diamine pensavi di fare?"- gli urlò, ridendo. Snake, disteso a terra, si coprì la faccia con un braccio e uno strano oggetto in mano.

-"Per i tuoi standard Gene, sei troppo facile da uccidere."- disse, con una certa soddisfazione. Infatti, Gene si accorse troppo tardi che gli aveva infilato un paio di granate nell'impermeabile, cose che capì notando le due spolette che Snake aveva in mano.

Esplose, gridando dalla rabbia. Di lui solo un cadavere completamente smembrato e un grosso buco in mezzo al volto. Snake aveva qualche piccola ferita dovuta alle schegge ma niente di più. Si rialzò, prestando aiuto ai suoi uomini rimasti a terra. Alla sua vista mancavano Kairi e Riku. L'ultimo stava appena rinvenendo, chiedendosi come fosse stato possibile atterrarlo. La prima invece, non appena Gene aveva lanciato Sora, si era gettata a terra, a una passo da cadere anche lei. Sora era riuscito ad aggrapparsi ad una pietra sporgente, ma non avrebbe resistito a lungo.

-"Coraggio! Dammi la mano!"- urlò lei, nel tentativo di afferrarlo.

-"Non ci arrivo..."-

-"Avanti! Non mollare adesso!"-

-"Kairi...io..."- non riusci a finire la frase che la pietra su cui era aggrappato si staccò improvvisamente.

-"NOOOOOO!!"- urlò lei, facendo sentire la sua voce struggente per tutto il luogo, facendo avvertire tutti.

La schiena di Sora si schiantò contro una parete di roccia, provocandogli un male cane. Si schiantò di nuovo, stavolta la testa divento il punto colpito. A quel punto, perdette i sensi. Prese un'altra roccia e poi un'altra ancora, finendo infine nel fiume, ancora, apparentemente vivo.
Kairi non ci pensò due volte e si gettò anch'essa. Vano fu il tentativo di Riku di afferrarla al volo.

-"Dannazione! Dannazione! Non può essere vero."- urlò, stringendo il pugno dalla rabbia. Snake, che era al suo fianco, dopo qualche momento di osservazione, disse

-"Dove sono le corde da roccia?"-
 


Sora si risvegliò di soprassalto. Stava galleggiando su un fiume poco profondo, abbastanza da poter camminare. Non avvertiva il dolore dovuto alla devastante caduta, ne vedeva ferite. Cominciò a camminare, col rumore dell'acqua infranta dai sui passi pesanti a fare da sottofondo. D'improvviso, senza avvertimenti, cominciò a piovere violentemente. L'aria  che si respirava in quel luogo non era delle più rassicuranti, e per sicurezza, evoco il suo fido keyblade. Avverti uno strano rumore proveniente di fronte a lui. Una figura coperta da un impermeabile sbucò da sotto il fiume, dandogli di spalle.

-"Chi sei tu?"- domandò Sora, portandosi in posizione da combattimento.

L'uomo lo guardò con la coda dell'occhio, cominciando a parlare, con una voce profonda che metteva una strana suggestione.

-"Sad...so sad... A host of sorrows..."- si girò verso di lui indicandolo col dito.

-"And you are one of them..."- si levò il cappuccio mostrando il suo volto, facendo scomparire l'intero impermeabile.

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-"I am The Sorrow. Like you, I, too, am filled with sadness. This world is one of sadness... Battle brings death...Death brings sorrow. The living..may not hear them. Their voices..may fall upon deaf ears. But make no mistake...the dead...are not silent."- gli cominciò a piangere l'occhio sinistro, ma non erano lacrime Quello era sangue.

-"Not you will know the sorrow of those whose lives you have ended."- all'ultima parola, il vetro destro degli occhiali si fece pieno di crepe, come se gli avesse sparato. The Sorrow si librò nuovamente in aria. Dal fiume, proprio intorno a Sora, cominciarono a emergere i corpi di Xaldin, Vexen, Lexaesus, Axel, Demyx, Luxord, Marluxia e Larxene. Tutti intorno a lui, senza vita, con un espressione di dolore in volto. Avvertì una mano appoggiarsi sulla spalla. E poi un'altra e un'altra ancora. Sora si sentì mancare le forze, come se lo stessero prosciugando.

-"Death is terrible...but life is miserable."- parlò ancora The Sorrow, in aria, mentre assisteva alla scena. Sora cominciò a dimenarsi, ma fu vano il tentativo di liberarsi da quelle strette. Si sentì mancare la terra sotto i piedi. Cadde nel vuoto più assoluto. Atterrò, ma sotto di lui non c'era niente, oscurità totale. Gli mancava il keyblade dalle mani e, stranamente, non riusciva ad evocarlo. Una luce lo costrinse a coprirsi gli occhi con le mani. Una volta abituatosi ad essa, notò che era sprigionata dalla sua arma, conficcata. Corse verso di lei, ma si allontanò da lui. Corse ancora e, ancora una volta, esso si allontanava. E più continuava a correre e a correre, più era stanco. Questa volta il keyblade rimase lì, fermo. Ci sì appoggiò sopra, felice di essere riuscito a raggiungerlo. Due luci gialle fecero la loro comparsa nel buio, seguita da altre ed altre ancora, che provenivano dal basso, dall'alto, da sinistra a destra. Migliaia, forse milioni di Heartless, si diressero aggressivi verso Sora. Quest'ultimo tentò di levare il keyblade da dove era conficcato, ma le forze non glielo permisero. Gli heartless si scagliarono tutti verso di lui, insieme, senza lasciare spazzi. Lo schiacciarono.

Fece un urlo terrorizzato. Si risvegliò in una piccola grotta, con un piccolo falò al centro. Kairi doveva averlo curato, visto che non aveva ferite molto profonde. La ragazza, appena lo vide, gli saltò addosso, piangendo dalla gioia. Si fece notte e cominciò a piovere forte, molto forte. Il fuoco caldo riscaldava l'ambiente tanto da renderlo leggermente accogliente. Sora si avvicinò lentamente a Kairi, prendendola per una mano, facendola arrossire non poco.

-"Che....che stai facendo?"- gli chiese balbettante.

Lui appoggiò la mano libera sul suo mento, con le dita. SI avvicinò ancora un pò e, alla fine

-"Sto seguendo un consiglio."-

La baciò. Prima con una leggera pressione sulle labbra, poi divenne più profondo. Kairi, dapprima sorpresa, si lasciò andare. Dopo questo lungo scambio, ne venne un altro e ancora e ancora. La spostò per terra e  gliene diede un'altro. Le tolse la giacca, poi la maglia, cominciando a passare e mani sui suoi fianchi. Lei mise le braccia tra  il suo collo e gli diede un altro profondo bacio.

-"Avanti, perché non comici a succhiarglielo?"- il resto del gruppo si era appostato nell foresta intorno a loro, con Viper che cominciava coi suoi commenti.

-"Ma non hai nient'altro per cui aprire bocca?"- lo rinfacciò Riku, offeso.

-"Vuoi il secondo round?"-

-"Hey, volete stare zitti? Mi state facendo perdere l'attenzione!"- li zittì Snake, sottovoce.

-"Ma perché stiamo qui come dei perversi?"- fece Riku.

-"Se poi qualcuno li trova che facciamo?"- parlò Maverick.

-"Mi sto disgustando."- rispose.

-"Almeno sappiamo che stanno bene."- rispose un Gorobei con gli occhi chiusi, imbarazzato.

-"Signori. Allora so che questa scena ad alcuni non piacerà, ma qui siamo tutti uomini con gli spermatozoi che stanno fremendo, ed è difficile tenerli a freno e guardare insieme. Quindi, per favore, fate silenzio."- sentenziò Snake.

Sora si trovava ancora sopra, con la mani avvinghiate alla ragazza. Ne fece scivolare una verso la gambe, con dolcezza, afferrandola da sotto il ginocchio. Kairi, lo prese per i fianchi. Si lasciarono andare entrambi. Un ondata di piacere penetrò nei loro corpi. Ripeterono quell'azione ancora qualche volta, sempre con più calore, profondità e passione. Alla fine si stremarono, addormentandosi avvinghiati l'uno accanto all'altra, con la pioggia scosciante in sottofondo.

-"Beh, almeno potevano scegliere un luogo migliore."- commentò Snake.

-"Cosa? Una scatola?"- rispose un "allegrissimo" Riku. All'interpellato, scappo una risata sincera.
Si vece giorno. La gocce di pioggia che erano rimaste sulle foglie venivano illuminate dal sole caldo di quella mattinata.

Il gruppo si presentò fuori la grotta, in concomitanza del risveglio dei due.

-"Ben svegliati piccioncini!"-

La frase urlata di Snake, fece imbarazzare i due, aventi ancora la mente annebbiata. Si rivestirono in fretta, non dopo aversi scambiato qualche altro affetto.

-"Hai seguito il mio consiglio a quanto vedo."- fece un sorridente Snake a Sora.

-"Già. Ti ringrazio."- rispose, grattandosi la testa. Sentì un braccio che lo stava prendendo per il collo.

-"E bravo il mio amico."- era Riku, contento per la svolta che avevano preso i fatti. Sora gli diede qualche pugno "gentile", prima di staccarsi dalla presa.

-"Signori ce ne andiamo. A voi due serve una doccia, questo è poco ma sicuro, e io ho degli affari da sbrigare. E poi mi serve un caffè, a quest'ora lo trovo appena fatto."- sentenziò Snake, divenendo però stranamente pensieroso e preoccupato, anche se non lo faceva vedere.

Riuscirono a chiamare un elicottero per il recupero e tornarono alla Mother Base, assistendo al bombardamento della base del defunto Gene.

Intanto, nel luogo di distruzione del Peace Walker, Ocelot afferrò un telefono.

-"Si..Si sono io. La nostra pedina è andata."-

-".........."-

-"No, non é rimasto niente. Abbiamo solo qualche piccolo campione."-

-"........."-

-"Si, ci ha dato tutte le informazioni. Abbiamo le porte di Troia aperte."-

-".........."-

-"Si penso che i nostri cosiddetti colleghi apprezzeranno molto."-

-"........."-

-"Si mio caro Chiper. Me ne occuperò io."- attaccò il telefono.
 
 


E finalmente ho pubblicato. Grazie a Dio. Scusate l'attesa, ero a un punto morti, ma spero che sia stata ripagata bene. Perdonate anche la parte in inglese, ma aggiungeva quel senso che voi capite. Eccovi la traduzione in ordine di comparsa.

-"Triste, così triste. Una schiera di dispaiceri."-

-"E tu sei uno di loro."-

-" Sono The Sorrow (il dispiacere) Come te anch'io sono ricolmo di tristezza. Questo mondo è una di tristezza. La battaglia porta la morte. La morte porta dispiacere. Forse i vivi non li sentono. Le loro voci non penetrano orecchi sordi. Ma non sbagliare, i morti, non stanno zitti. Ora conoscerai il dispiacere di quelli la cui vita hai posto fine."-

-"La morte è tragica..Ma la vita è miserabile."-

Colgo l'occasione di augurare a tutti un felice 2014 e ci vediamo fra circa una - due settimane. Ciao!
 

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 Atto 1: lo so ***


-"Gene?! Se è uno scherzo, non fa ridere! E anche Ocelot."- Kaz sbraitò leggermente quando Snake nominò quel nome. Boss osservava appoggiato al muro, anche lui leggermente incredulo.

-"Non ci credi Kaz? Sora l'ha raccontata la storia, io la sto solo confermando."-

-"Ma è assolutamente impossibile."-

-"Quando sette persone ti dicono lo stesso, o sono d'accordo o dicono la verità. Cosa scegli?"-

-"E va bene, ti credo."-

-"Adesso puoi farmi un favore?"-

-"Cosa?"-

-"Lasciaci soli per un pò."-

Kaz uscì sbuffando dalla stanza, e sbattendo violentemente la porta. Snake divenne leggermente cupo.

-"Allora di cosa vuoi parlarmi?"- gli fece Big Boss, passeggiando per la stanza.

-"L'intel cosa dice?"-

-"Beh..ecco...Niente. Abbiamo perquisito la sua stanza da cima a fondo, niente. Abbiamo parlato con tutti i contatti, esaminato tutte le registrazioni. Niente.
Snake grugnì, cominciando a stringere i pugni.

-"Pensi...che sia tornata a casa?"-

-"Tornata a casa? Non potrebbe mai farlo. Credo che possa riguardare il bambino.

-"C'è altro?"-

-"Abbiamo visto The Boss."-

-"Cosa?!"- Big Boss, strinse lo sguardo, avvicinandosi al tavolo. Sembrava adirato.

-"Spero sia uno scherzo."-

-"Non lo è. Mi ha atterrato."-

Big Boss sbatté violentemente le mani sul muro, adirato.

-"Lei è morta!"-

-"Beh a me non sembrava tanto."-

-"Snake!"-

-"Per una volta, vuoi ascoltarmi!?"-

Si calmarono entrambi, dopo un minuto di silenzio.

-"C'è.. la possibilità che loro siano implicati."-

-"Non una possibilità. E' certezza."- Big Boss, prese un pò d'aria.

-"Ok faremo delle ricerche. Puoi andare."-
Snake, appena appoggiata la mano alla maniglia, venne fermato da un'altra domanda

-"Snake...Riguardo Alexia."- fece Big Boss, cauto.

-"Si?"-

-"Che settimana è?"-

-"Oggi comincia l'ultima. Come mai?"-

-"Due cose. La prima, adesso che manca qualcuno dalla base, bisogna prendere in considerazione tutte le possibilità. Sai di cosa parlo."-

Snake abbassò il capo, e si fece ancora più cupo.

-"Si, lo so. E la seconda?"-

-"Potrebbe non sopravvivere al parto."-

-"Lo so."- uscì dalla stanza. Si ritirò nel bagno della sua stanza. Si lavò la faccia con dell'acqua fredda, quasi gelata.
"Al, dove sei andata maledizione..."- pensò, quasi sofferente. Uno strano strato di rabbia si accumulò dentro di lui. Cominciò a stringere la superficie del lavandino.

-"Dannazione!"- urlò furente, dando un pugno allo specchio, spaccandolo. Gli mancava il respiro, sudava molto. Si calmò, anche se ci mise un pò di tempo. Si medicò la mano, togliendosi uno dopo l'altro i pezzettini di vetro ancora infilati nella carne. Uscì dalla stanza, dirigendosi verso quella di Alexia. La stanza era stata precedentemente messa a soqquadro, quindi non sperava di trovare qualcosa di eclatante. Prese una piccola foto, posta sul comodino. Era incorniciata con legno pregiato. Ci sono ritratti lui, Alexia, Maverick, Viper e il resto della squadra. Tutti più o meno sorridenti. I ricordi si fanno strada nella sua mente.

"Ehi capo che dici, ci facciamo una foto?"- Alexia ha un sorriso illuminante.

"Una foto?"- Snake è leggermente confuso.

-"Si per ricordarci di questi momenti."-

-"Non aspettiamo il nuovo arrivato?"- fa lui indicando l'utero. Lei lo accarezza per un attimo.

-"Sto prendendo in causa tutte le possibilità."- disse, rassegnata a qualcosa.

-"Allora non prendiamo questa in considerazione. E va bene, facciamo questa foto."- si decide, mettendosi le mani dietro la testa. Lei ridacchia divertita. Vanno entrambi verso la palestra, dove riescono a trovare il resto del gruppo.

-"Una foto?"- chiede Viper, dopo aver finito le flessioni.

-"Si una foto. Non è una richiesta è un ordine."- disse categorico Snake.

-"Non vengo bene nelle foto."- disse White Night.

-"Neanche io."- aggiunge Sparapet.

-"Avanti andiamo."- li incita Alexia.

-"E va bene."- fanno tutti all'unisono.

Dopo aver messo l'autoscatto, Snake fece uno scatto fino al suo posto.

-"Sorridete."- fa Alexia, sempre sorridente.

Il flash acceca tutti per qualche secondo. Vanno a sviluppare la foto e ne fanno qualche copia. Dopo averla vista, Maverick avanza una richiesta.

-"Ci scriviamo qualcosa dietro?"-

-"No niente. Va bene così."- gli risponde Snake,

Si appoggia la foto alla fronte. Si sente i muscoli deboli. Si siede per un attimo sul letto, mettendosi una mano fra i capelli. Poi nota una stranezza. Una spigolo della cornice è come aperto. Snake lo apre completamente. Dietro la foto c'è scritto qualcosa.

Sapevo che avresti cercato rifugio nei vecchi ricordi. Se stai leggendo questo messaggio, allora non ci sono più. Boss ti avrà già detto cosa ha in mente. Beh, tanto per te non è la prima volta, giusto? Dirti che l'ho fatto per il bambino non ti farà cambiare idea. Lo so. Ti conosco troppo bene. Ti prego, non venirmi a cercare. Una richiesta ovvia, penserai, un tipico cliché. Ma almeno fallo per me.
Non cercarmi. Non sprecare le tue forza ad andare un capo all'altro del mondo.

Alza gli occhi al cielo, anche se si tratta di un freddo muro di cemento.

-"Dimmi solo perché?"- sbatte la cornice per terra, frantumandola. Si calma infine, e si infila la foto in una delle tasche dell'uniforme, ed esce.
 

In un'altra parte della Mother Base, Maverick, insieme ai tre custodi, stavano analizzando il keyblade di Aqua.

-"Voi cosa ne pensate?"- chiese un Maverick, confuso.

-"Dovremmo portarlo da Yen Sid. Lui saprebbe cosa fare. Il problema è uno. Come facciamo?"- fece Riku.

-"Vedi che un modo lo troveremo."- cercò di rassicurarlo Sora. L'idea di rimanere bloccati in quel posto non era assai allettante.

-"Maverick, senti..Dopo posso parlarti un momento?"- chiese Kairi.

-Umh..certo."- rispose, sorpreso.
Passò qualche ora. Kairi si era persa tra i corridoi tutti uguali della Mother Base, tentando di trovare la stanza di Maverick. Fu fortunata a trovarlo mentre rientrava, altrimenti avrebbe passato delle ore.

-"Di cosa vorresti parlarmi?"- le chiese, fissandola. Non erano neanche fuori dalla porta

-"Buon pomeriggio comunque."- si accomodò.
La stanza di Maverick non era poi tanto diversa dalle altre, se non per la voluminosa libreria che copriva circa 2\4 della stanza.

-"Ti facevo un tipo da libri, ma non così tanti."-

-"Posso sapere di cosa vuoi parlarmi?"- le rinfacciò.

-"Beh, ancora non ti ho ringraziato abbastanza per quei consigli."-

-"Hai fatto tutto tu. Io non ho proprio aperto bocca."-

-"Non fare il modesto."-

-"Kairi giusto...?"-

-"Si?"-

-"Posso dirti una cosa?"-

-"Prego."-

-"Ti scusi troppo. Da quando sei arrivata qui non fai altro che la principessa in pericolo che aspetta il suo cavaliere. Non aiuti per niente. Sei solo d'intralcio. Un soprammobile che può essere spostato ovunque, e nessuno ne noterebbe la differenza. Poi sei troppo tenera e sei sul punto di piangere ogni tre su quattro."-
Kairi rimase un pò sconvolta e ferita nell'animo, ma in fondo, non è che avesse tutti i torti.

-"Questo è quello che le persone possono pensare di te."- continuò lui.

-"E tu..Tu che pensi invece?"-

-"Io penso solo che dalla vita bisogna apprendere tutto il possibile. Completare noi stessi equivale a completare la nostra vita. Il problema è che l'essere umano si sofferma sui caratteri superficiali. Colore della pelle, idee politiche, sesso, soldi, vanità, vizi, orgoglio. Questo è ciò che impedisce all'uomo di comprendere appieno la vita. Non si va mai a fondo di una cosa, si rimane bloccati a quelle che vengono definite 'prime apparenze'. L'uomo poi non è altro che un'animale che rimane sottoposto a qualcuno più grande di lui. L'uomo si farà testimone delle parole del più grande e ne difenderà ogni concetto. E ciò comporta una limitata capacità di apprendere. Basta una piccola differenza nel limitato cervello di un essere umano medio, e si avviano due possibilità: o la differenza viene 'corretta' o viene eliminata. Chiaro il concetto?"-

-"Più o meno. E tu ti considereresti un essere umano completo?"-

-"Egoistico, non trovi? No, non sono superiore. Sono solo umano. Nasco, vivo e muoio. Poi, se divento completo, la vita non diventerebbe noiosa?"-

-"Beh, su questo sono d'accordo."-
Sentirono dei pesanti passi provenienti dal corridoio. Erano quelli di Snake.

-"Oh sei tu. Tutto be..."- Maverick le tappò la bocca prima che potesse finire la frase. Snake proseguì per il corridoio.

-"Cosa ho detto?"-

-"L'ho visto solo una volta fare così. Testa bassa e profondo nei pensieri. Meglio non disturbarlo quando è così."-

-"Altrimenti?"-

-"Braccio rotto in cinque punti. Trauma cranico. Tre costole incrinate e due rotte. Gamba sinistra spezzata. Sei mesi di guarigione e cinque di convalescenza. Questo è accaduto a uno che gli ha parlato mentre era in quello stato."-
Kairi rabbrividì. Come poteva qualcuno fare una cosa del genere? Ma, soprattutto, lui a cosa pensava?
Il tramonto che si poteva osservare dalla Mother Base, era una delle poche cose che calmavano l'animo di chiunque. Un sole caldo che cala sul Pacifico, calmo quanto il mare stesso. Snake era lì, seduto su una delle piattaforme, a fumare un sigaro, pensieroso. Venne raggiunto da Riku.

-"Come mai sei qui?"- gli domando Snake, quasi infastidito.

-"Volevo ringraziarti."-

-"Per cosa?"-

-"Per averci aiutato, anche se eri conscio di alcuni particolari, non so se mi spiego."-

-"Aiuto gli altri senza pensare. Questo è il mio problema."-

-"Sei strano oggi, sai? E' successo qualcosa?"-

Snake sbuffò un attimo. Infilò la mano in una delle tasche, e diede la foto a Riku.

-"Leggila."-

Riku strinse lo sguardo sulle parole.

-"Tu a cosa pensi?"-

-"Non so neanche io cosa pensare."-

-"Beh io penso che lei vi abbia ancora in mente."-

-"E su cosa basi questa teoria?"-

-"Quelle."- Riku indicò le piastrine al collo di Snake. -"Servono a riconoscervi no?"-

-"E con questo?"-

-"Perché lei non ha lasciato le sue qui?"- Snake prese le mostrine in mano, fissandole un momento.

-"Beh, in effetti."-

-"Cosa c'é scritto sull'altra?"-

-"Brothers to the end. Fratelli fino alla fine."-

Si misero a guardare il tramonto per un paio di minuti, quando Snake gli fece una certa domanda

-"Dimmi, cosa faresti per i tuoi compagni?"-

-"Io? Andrei ovunque per loro, in qualunque stato io mi trova."-

-"Riku. Conosci la storia di Cappuccetto Rosso?"-

-"Non che io sappia. Perché?"-

-"Lasciatene raccontare una simile. Parla di un serpente e di una bambina. La bambina andava d'accordo coi serpenti e spesso giocava con loro, e i serpenti, tanto soli, erano felici. Avevano trovato un'amica. Passarono i mesi e per loro divenne quasi come una sorella naturale. Venne un giorno poi. La bambina tornò al nido dei serpenti, ma stavolta non era sola. Gli uomini del villaggio vicino, che odiavano i serpenti, distrussero il nido, uccidendo tutti i serpenti. La bambina, rimasta indifferente, divenne la persona più amata del villaggio. Ma si erano tutti dimenticati di uno dei serpenti. Allora questi morse la bambina, fissandola negli occhi, colmo di rabbia. La bambina morì agonizzante sotto una pioggia torrenziale. Ci mise un'ora intera perché il veleno facesse il suo compito. E il serpente, una volta osservatone il cadavere, sorrise compiaciuto. Ma adesso il serpente era solo. Cambiò la pelle e andò per al sua strada. Fine."-

-"Non capisco."-

Snake si rialzò, prendendogli la foto dalla mano.

-"Presto o tardi capirai."-

E se ne andò.
Si fece presto sera, tutti, più o meno, si stavano caldamente riposando, escludendo Oz, Sparapet e White Night, che stavano sorseggiando caffè. Snake era sdraiato sul letto, mentre osservava la foto. D'un tratto, si sentì un forte boato.

-"Cosa diamine?!"- esclamò, dando un' occhiata alla finestra. Non rimase sorpreso più di tanto. La Mother Base era circondata dal fuoco, mentre altre esplosioni cominciavano a farsi più frequenti. Di scatto, afferrò la sua pistola e uscì dalla stanza.

-"Mi serve una mano qui!"- uno degli MSF stava cercando di salvare qualcuno dall'incendio.

-"Eccoci!"- uno sparuto gruppo di mercenari accorse in suo aiuto. L'uomo si fece indietro.

-"Cos'è stato?"- chiese uno, mentre allontanava le macerie.

-"Non lo so..."- rispose, prima di falciarli tutti con una pistola mitragliatrice. Una volta uccisi, afferrò la sua radio.

-"Qui Alpha 1. Troia è aperta. Ripeto, Troia è aperta."-

Da un'altra parte, a bordo di un elicottero, Ocelot rispondeva alla comunicazione.

-"Qui capo Alpha, continuare col piano."- cambiò frequenza.

-"Sai cosa fare, numero 12."-

Da un altro elicottero, pieno di uomini armati, una figura mascherata spiccava su tutti.

-"Però, se la faccenda si fa troppo calda, ritirati."- continuò Ocelot.

-"Non ti preoccupare. Più persone ci sono, più potrò divertirmi a farle fuori."-
 


Il soldato che aveva avvertito Ocelot, cominciò a perquisire i cadaveri vicini, almeno prima di trovarsi Snake dietro che gli puntava la pistola alla testa.

-"Possiamo metterci d'acco.."- non concluse la frase che un proiettile gli trapassò la nuca. Un freddo Snake cominciò a dare un'occhiata alle tasche della vittima. In una di esse ci trovo un distintivo

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-"XOF"- commentò, prima di abbandonare il luogo. Camminò cauto fino alla sala mensa. La trovò semidistrutta, tra fiamme, muri crepati e vetri rotti. A terra giacevano Sparapet e White Night. Si avvicinò ai due, mettendo via la pistola. Cominciò a eseguire un massaggiò cardiaco, ma niente. Nessun segno di vita. Erano morti. Chinò il capo, prendendo poi le piastrine dai corpi dei due.

-"Ehi...capo..."- la flebile voce di Oz si sentiva appena. Snake accorse subito verso di lui.

-"Te la caverai Oz. Credimi."- tentava di salvarlo.

-"Dicono tutti così. Senti capo. Puoi farmi un favore?"-

-"Cosa?"-

-"Non smettere mai di sorridere. So che devi fare quella cosa, ma almeno fammi questo favore."- Snake si fermò di colpo.

-"Ozzy..."- sentì la sua mano poggiargli sulla spalla.

-"Vattene da qui capo...Faccio vado a incontrare Jimi se ci riesco..."- smise di parlare e si accasciò a terra. Snake strinse i pugni e gli chiuse gli occhi con la mano. Oltre a  prendere anche le sue piastrine, prese anche il suo walkman. Uscì di corsa, con la pistola in mano.

-"Che diamine sta succedendo?"- Sora, non appena messe piede fuori dalla porta, si ritrovò in mezzo a decine di soldati che correvano e l'allarme a frastornargli le orecchie. Decise di andare insieme a loro, almeno per cercare di ottenere una risposta. Lì seguì lungo tutto il corridoio che seguiva. D'improvviso, la luce andò via, fermando tutti e facendoli rimanere confusi. Delle luci, appartenenti probabilmente a delle torce, accecarono la maggior parte di loro. Un proiettile schivò Sora di pochi centimetri. Altri andarono a colpire i membri degli MSF, uccisi da uomini con lo stesso distintivo XOF cucito sulle uniformi. I superstiti cominciarono a dimenarsi e a spingersi, cercando di tornare indietro. Sora inciampò a causa di uno di loro, cadendo a terra, venendo così coperto dai cadaveri degli ultimi superstiti. Gli uomini col distintivo cominciarono a ruotare e a perquisire i corpi, cercando eventuali ultime vittime. Uno di loro si avvicino a Sora, coperto dal corpo di un MSF e, col piede, allontanò il cadavere. Puntò la sua arma contro la sua testa, pronto a premere il grilletto.

-"Ecco il nostro piccione."- commentò, attirando l'attenzione dei suoi compagni. Ricaricò l'arma, impostandola sull'automatico e avvicinando la canna alla fronte. Portò il dito sul grilletto, pronto a fare fuoco. Sora gli calciò via l'arma col piede e gli diede un calcio, allontanandolo. Gli altri XOF presero il loro compagno prima che cadesse, e si prepararono a sparagli. Una lama tagliò le mani dell'uomo di testa, e un altro fendente lo colpì allo stomaco. Gorobei afferrò il corpo, usandolo come scudo contro le pallottole degli XOF. Lanciò il cadavere contro uno di loro e tagliò prima la mano dell'altro uomo, finendolo poi in seguito. Infine tagliò la gola dell'ultimo.

-"Certo che ti ritrovi sempre nei guai tu."- porse una mano a Sora, aiutandolo ad alzarsi.

-"Che sta succedendo qui?"- li raggiunse Riku, seguito da Kairi.

-"Non è evidente, cazzone? Qualcuno ha fatto scoppiare una bomba e qualcuno ci vuole crivellare di proiettili."- fece uno dei suoi commenti Viper, al seguito di Maverick.

-"Dov'è Snake?"- fu la domanda di Sora.

-"Non lo so. Per ora venite con me."- rispose Gorobei, facendo cenno di seguirlo. Corsero fino alla piattaforma li adiacente. C'erano fiamme ovunque, e il fumo rendeva la visibilità minima.  Tra chi cercava di spegnere gli incendi e chi medicava i feriti, coperti da qualche cassa metallica, Snake non si trovava. Un elicottero diradò il fumo, illuminando l'aera con un riflettore, e accecando tutti. Gli XOF a bordo cominciarono a fare fuoco sull'area, andando a colpire gli MSF disarmati. Il gruppo si andò a riparare dietro le casse, soppressi dal fuoco degli aggressori. L'elicottero si abbassò di quota, segno che stava per scaricare altri uomini. Un razzo sparato dal fumo colpì il rotore di coda, facendolo schiantare al suolo. Snake uscì dal fumo con un RPG sulla spalla e l'aria sconsolata.

-"Era ora che arrivassi! Cos'è quella faccia?"- fece un sorridente Sora. Quest'ultimo dovette ritirare il sorriso sgargiante alla vista delle piastrine che Snake gli fece osservare.

-"Sono morti."- commentò, stringendo i pezzi metallici. Un altro elicottero fece la sua entrata in scena. A bordo c'era la figura incappucciata che aveva parlato con Ocelot prima. Sparì dal velivolo e riapparse in mezzo al gruppo in un niente, estraendo dei coltelli. Andò a colpire un distratto Viper con una decina di fendenti, scaraventandolo a terra. Ne lanciò poi uno nella spalla di Maverick, mettendolo fuori gioco.

-"Vi sono mancata?"- la figura si levò il cappuccio, dove apparve una Larxene sorridente. Gorobei tentò di colpirla con alcuni fendenti, ma furono colpi a vuoto, dato che lei scompari dalla sua vista riapprendo con un coltello puntato alla gola di Snake.

-"Mi piace come brucia questo posto. Devo ringraziare la tua amica per ciò."- si rivolse a lui. Di tutta risposta, Snake la afferrò per il braccio, estrasse il coltello con la mano libera e riuscì a colpirla, anche se di striscio. Larxene si portò dietro l'elicottero degli XOF, evocando i suoi coltelli, lanciandoli verso il gruppo. Gorobei e Snake recuperarono da terra Viper e Maverick prima che venissero colpiti, mettendoli al riparo. Riku e Sora invece rimandarono indietro i coltelli di Larxene. Due membri degli XOF si porsero tra lei e i coltelli, facendole da scudo.

-"Oh i miei giocattoli si sono rotti."- fece, ridendo. Il suo sorriso venne cancellato quando il proiettile di un cecchino le perforo la spalla. Chi le aveva sparato era Big Boss che, portatosi dietro una ventina dei suoi, Kaz escluso, ingaggiò battaglia contro di lei.

-"Brutto bastardo!"- una furiosa Larxene tornò di corsa all'interno dell'elicottero, coperta dai suoi uomini, e quindi si dileguò. Si toccò dolorosamente la spalla, furiosa. Nella rabbia, colpì negli occhi uno degli XOF che era vicino a lei, facendolo cadere in mare.

-"Toglietemi questo coso dalla spalla."- ordinò furibonda.
 


Si fece presto giorno e la Mother Base era ancora semi-distrutta, ma gli uomini di Big Boss facevano quello che potevano. Quest'ultimo era in una stanza insieme a Kaz, che discutevano sul da farsi.

-"Quali sono i danni?"- gli domandò.

-"Hangar principale sventrato, armeria primaria distrutta, infermeria inutilizzabile a tempo indeterminato. Laboratorio e garage hanno subito minimi danni e l'intel ha nascosto i dati sensibili prima che finissero i mani sbagliate. Circa 50 tra morti e feriti."-

-"Abbiamo una traccia?"-

-"Sorprendentemente si. Sembra che qualcuno abbia accesso un radiofaro su uno dei velivoli. Abbiamo tracciato la sua posizione."-

-"Dove?"-

-"Uganda."-

-"Proprio un bel posto. Hai mandato lui?"-

-"Si, si stanno preparando per la partenza."-
 

Maverick, Viper e Gorobei stavano controllando armi ed equipaggiamento, vicino ad un aereo da carico col portellone aperto. Sora, Kairi e Riku stavano seduti su qualche cassa lasciata lì. Snake entrò d'improvviso nell'hangar e decretò

-"A bordo."- salendo, seguito dagli altri e mettendosi le cuffie del walkman nelle orecchie.

-"Il mangiatore di serpenti è tornato."- commentò Viper.

-"In che senso?"- gli chiese Riku.

-"Semplice. Deve ucciderla."- rispose Maverick.

-"Chi?"- domandò Sora.

-"Alexia."- rispose serioso Gorobei.
 
Fine primo atto: nascita
 

E finalmente ho finito il chap. E cos' si chiude il primo atto. Ditemi, cose ve ne parso fino ad ora? E' stato confuso, bello, chiaro tutto quello che volete.
Ci rivediamo, come sempre tra circa due settimane. Un'ultima cosa: ma voi sapete come si fa per i contest? Perdonate la domanda, ma io non ci capsico niente
 

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 Atto 2: momenti di rabbia ***


L'aereo si alzò lento dalla pista mezza distrutta della Mother Base, con a bordo il nostro gruppo di amici e qualche cassa. Riku stava dialogando con Gorobei riguardo ai fatti accaduti la notte precedente, così come stava facendo Kairi insieme a Maverick. Viper stava accuratamente ispezionando il suo fucile, anche se era più un modo per ingannare l'attesa, visto che aveva ripetuto l'azione almeno cinque volte. Sora ,intanto, stava seduto su un sediolino poco distante da Snake. Quest'ultimo aveva un'aria stanca, sofferente, mentre fissava il pavimento pensieroso, con le cuffie che riproducevano qualche canzone. Si ridestò dai suoi pensieri, e prese la sua pistola dalla fondina, osservandola da ogni parte. Estrasse il caricatore e aprì il carrello, facendo saltare il proiettile che era all'interno. Lo riprese la da terra, rimettendolo nel caricatore. Osservò l'interno della canna, ossessivo. Svelto, reinserì il caricatore, e spinse il carrello. tornò ad osservarla, prima di inserire la sicura e rimetterla nella fondina.

-"Cosa, la prudenza non è mai troppa?"- Sora lo costrinse a togliere le cuffie e a mettere in pausa il nastro.

-"Tu non vuoi proprio farti i fatti tuoi, vero?"-

-"No."- fece sorridente, sedendosi vicino a lui.

-"Dimmi...come l'hai conosciuta?"-

-"Vorrai dire, come l'abbiamo conosciuta. Beh, era la fine del 76' e avevamo ottenuto la base da poco. C'eravamo io, Mav, Viper e Gorobei, insieme a White Night e a Sparapet. Un certo uomo dell'est Europa ci aveva contattato per un incarico. Un piccolo villaggio era stato saccheggiato da alcuni guerriglieri, e lui voleva che venissero fatti fuori. E quindi noi arriviamo lui, facciamo un sopralluogo, cadono un paio di teste e compiamo l'incarico. Poi, forse per scherzo del destino, arriviamo in una chiesetta diroccata. Qui ci troviamo alcuni cadaveri di suore, ovunque. E troviamo lei, col pancione, e coi segni di un pestaggio e penso anche peggio, non ci ha mai detto niente. Dopo un pò di tempo decidiamo di farla venire con noi. Rimase in silenzio per circa qualche mese, finche non riuscì ad aprirsi. Ed è così che arriviamo a questo punto."-

-"E tu...vuoi davvero..."-

-"Si..."-

-"Tu non puoi farlo!"-

-"Perché no? E' la vita. Compi un'azione e ne subisci le conseguenze."-

-"Non fare l'insensibile!"-

-"Insensibile...io? E' lei che è stata insensibile. Avremo potuto parlarne, trovare una soluzione. Ma invece... Sto solo facendo la cosa più giusta."-

-"Tu consideri questo giusto?!"-
Snake, neanche il tempo di voltarsi, venne colpito in pieno volto da un cazzotto di Sora, che lo fece quasi cadere a terra. Quel gesto, ovviamente, sconvolse un pò tutti. Snake tornò al suo posto, con lo stesso strano sguardo di prima. Gli altri fecero più o meno lo stesso.

-"Non. Parliamone. Più."- fece, categorico. Sora si morse un labbro e si strinse i pugni.

-"Chi erano quei tipi di ieri notte?"- non lo degnò di uno sguardo.

-"La-li-lu-le-lo. Non posso dirti altro."-
Sora gli fece uno sguardo interrogativo, ma non continuò la discussione. Per circa tre ore di viaggio, i due non si parlarono, neanche un fugace sguardo, almeno finché Sora non si allontanò da lui, andando a parlare con Kairi.

-"Ma che è successo tra voi due?"- gli chiese.

-"Non..Non ne parliamo. Senti Kairi, tu..cosa ne pensi'"-

-"Non so cosa dire. L'ho conosciuta solo per poco, ma...Non lo so."- Sora sopsirò.

-"Ci sono troppe cose che non conosciamo."-
Una luce rossa si accese. Snake e i suoi di alzarono subito e presero qualcosa dalle casse.

-"Cosa sono queste?"- domandò Riku.

-"Mettetevele e zitti"- ordinò Viper.
Indossati gli strani indumenti, il gruppo si mosse verso il portellone.

-"E' quello che sto pensando?"- fece Riku.

-"Questo paese non è proprio ospitale. Non possiamo dare nell'occhio."- rispose Maverick, alla sua sinistra.

-"Odio questa cosa. Soprattutto se di notte."- commentò Viper.

-"Ma c'è almeno qualcosa che ti garbi?"- gli chiese Sora.

-"Cosa c'è di garbante in questo mondo? Solo la merda."-

-"10 secondi!"- urlò Gorobei.

-"Per favore, fate respiri profondi."- continuò ancora, notando una Kairi, diciamo, non proprio eccitata all'idea. Sora le strinse la mano.

-"Avanti, non penso che sia così tragico."- cercò di rassicurarla.

-"Si, come no."- ovviamente, non ci riuscì.

-"5 secondi!"- urlò ancora Gorobei.

Si fissarono le maschere per l'ossigeno e controllarono più e più volte l'equipaggiamento. Fecero qualche ultimo respiro, quando la lampadina si fece verde e il portellone cominciò ad aprirsi.

-"Benvenuti in Africa."- parlò Snake, cominciando a correre verso il vuoto, seguito dagli altri. Saltarono tutti, dal primo all'ultimo, coperti dalla notte fredda del posto e da qualche nuvola notturna che copriva la luna piena. Un silenzio interrotto solo da Sora che si dimenava contro la gravità, agitando mani e piedi ovunque e pronunciando versi incomprensibili. Snake, passato qualche chilometro di altitudine, fece un due con le dita. I suoi tirarono la piccola cordicella del paracadute, aprendolo. Sora, non notò l'azione, e così, Snake fu costretto, forse un pò scontento, ad apriglielo per lui. Atterrarono bruscamente nell'erba alta. Una volta che tutti fossero a terra e pronti a muoversi

-"Abbiamo tre chilometri a piedi da fare. Muoversi."- ordinò freddo Snake. Corsero cauti attraverso l'erba, facendo il minimo rumore. Anche se era notte, era meglio non destare alcun sospetto. La strada si protratte fino ad un fiumiciattolo, abbastanza basso da poter permettere di camminare e coperto a sufficienza. Ci saltarono dentro senza ripensamenti, nonostante avesse un odore stagnante. Si fecero mezzo chilometro di strada, mentre nel frattempo s'era fatto giorno. Ad un certo punto, Snake alzò il braccio e chiuse la mano a pugno, facendo fermare gli altri. Dall'erba si riusciva ad intravedere un piccolo villaggio, nel pieno della sua attività. Donne che trasportavano l'acqua, bambini che giocavano a pallone o altri modi di passare il tempo e tutto quello che si poteva immaginare. Tutta quella apparente calma venne interrotta dal rumore di alcuni camion avvicinarsi. Le madri fecero tornare di corsa i loro bambini in casa, chiudendosi dentro. Dai due camion arrivati, scesero uomini africani armati di AK e qualche granata, che cominciarono a sfondare le porte delle case. Minuti dopo, gli uomini portarono fuori con la forza le donne e i bambini. Uno in particolare ne strattonò una per i capelli, trascinandola per terra e infine, buttarla in mezzo al terreno. Piegò le ginocchia, portandosi alla sua altezza, mostrando un certo sorriso. Tornò in piedi e afferrò il suo fucile, cominciando a colpirla violentemente con il calcio dell'arma in faccia. La donna si girò su se stessa, mostrando contusioni gravi agli occhi, in volto e un labbro completamente spaccato. Il sangue le ricopriva la faccia e lo sguardo si faceva ormai stanco. Il resto degli uomini, osservando tale scena, rideva di gusto, mentre l'aggressore la prese peri capelli, sollevandole la testa, mostrando il suo ghigno malizioso. Uno dei bambini riesce a liberarsi dai suoi oppressori e comincia a correre verso la donna, gettandosi su di lei. Comincia a scuoterla, come se volesse svegliarla. L'uomo, chiaramente infastidito, lo colpì violentemente col calcio del fucile. Il bambino ruzzolò in terra, perdendo sangue dalla testa. Gli punto il fucile in testa, ma ritirò l'arma. Cominciò a sbraitare ordini, cosi facendo, gli uomini cominciarono caricare le donne su di un camion e i bambini su un altro. Il conducente del trasporto del bambini afferrò da un altro uomo un distintivo degli XOF. Mentre i due trasporti si allontanavano fra loro, il bambino che era rimasto a terra si rialzò e cominciò a correre disperatamente verso il camion che trasportava la madre. Un uomo armato scostò il pezzo di seta che copre il camion e si appoggiò ad un maniglione e prese il fucile con una mano. Riku tentò di uscire dal fiume, ma Gorobei lo afferrò per la spalla, scrollando la testa. Il bambino venne colpito da tre pallottole alla gamba, tutte in risalita. Cadde a terra agonizzante, mentre continuava ancora a muoversi, strisciando per terra. Il camion si fermò e l'uomo che aveva sparate scese, dirigendosi verso il bambino. Prese la pistola dalla fondina che aveva dietro la cintura. Si inginocchiò verso di lui, prendendogli con la mano il mento. Con forza gli aprì la bocca e fece entrate al suo interno la fredda canna della pistola. Fece uno sguardo malizioso, mentre portava il dito sul grilletto, sotto i mugugni soffocati del bambino.

Uno sparo e tutto si zittì.

 Il bambino cadde a terra, con lo sguardo sofferente ma spento, e le palpebre ancora aperte. L'omicida sorrise prima di togliersi il sangue con la mano e tornare sul camion. Il gruppo uscì dal fiume, coi tre custodi ancora shoccati.

-"Chi mai potrebbe fare questo?"- una Kairi tremante si coprì la bocca con la mano.

-"Lo vorrei tanto sapere..."- fece un Riku, con la testa abbassata. Una cosa che venne da pensare anche a Sora.

-"Idi Amin. Vai a lamentarti con la sua segretaria."- rispose Viper.

-"Cerco una pala."- si allontanò Maverick.
Snake posò un ginocchio a terra, osservando lo sguardo vuoto del cadavere. Socchiuse gli occhi, chinando il capo. Gli chiuse gli occhi con le dita e gli chiuse la bocca. Maverick tornò qualche secondo dopo con una pala in mano. Una collinetta dominava sul villaggio. Scavarono una romba abbastanza larga per seppellirlo. Mentre Viper cominciò a riempire la tomba, Maverick pronunciò

-"La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti..."-
Una volta riempita di terra, ci fu un minuto di silenzio. Un vento fresco smorzava quel silenzio opprimente, muovendo i granuli di terra mischiata a sabbia.

-"E' la guerra."- Snake di girò, incamminandosi. -"Andiamo."- quasi ordinò al gruppo.
Dopo un'altro chilometro di camminata, decisero che era il momento di riposarsi. Una notte fredda, nonostante il falò acceso. Nessuno, se non per qualche fugace richiesta, si parlò.

Nello stessa notte, Alexia stava seduta su una sedia, pensierosa. Aveva un uniforme simile a quelle dei suoi compagni. Larxene sfondò la porta della piccola stanza in cui si trovava, adirata.

-"Tu brutta puttana!"- le diede un forte schiaffo sulla guancia.

-"Cosa c'è Larxene?"- le chiese con tutta calma, mentre si massaggiava la guancia.

-"E tutta colpa tua! Se ci avessi dato più informazioni su quello che poteva succedere, io non mi sarei ritrovata così!"-

-"Non è colpa mia se tu non stai attenta. Tendi ad aver tutta l'attenzione possibile sulla tua persona. Ti lasci prendere dal tuo senso di superiorità e così ti fai colpire in pieno. La prossima volta, cerca di usar quel cervello da nessuno che ti ritrovi."- disse, distogliendo lo sguardo menefreghista. Laexene non ci vide più. Le diede un pugno in pieno volto, facendola cadere a terra. Continuò con qualche calcio.

-"So bene che non posso ucciderti. Ma l'accordo non dice che non debba divertirmi con te."-

-"Sei tu il mio giocattolo."-
Larxene, furibonda, prese uno dei suoi coltelli e la colpì, provocandole numerose ferite poco profonde. Alla fine, con un ghigno sulla faccia, se ne andò, chiudendo la porta. Alexia si rialzò lentamente, appoggiandosi a un tavolinetto. Prese un piccolo kit medico che aveva in una delle tasche, cominciando a curarsi le ferite. Una volta finito, guardò la piastrina che aveva al polso.

-"Adesso diventerai il suo giocattolo."-
Si fece l'alba, ed il gruppo cominciò di nuovo a muoversi. Finalmente, arrivarono al punto segnato sulla mappa. Un campo recintato, al cui interno c'erano file di camion parcheggiati, edifici abbandonati a loro stessi che fungevano da case provvisorie. Qualche cassa contenenti armi, cibo e altro. Ovviamente presidiato dagli stessi uomini che il gruppo aveva visto il giorno precedente. Poi c'erano altri che insegnavano ad alcuni bambini a tenere un fucile. Altri bambini venivano osservati mentre facevano delle flessioni, mentre altri combattevano a pugni con loro coetanei.

-"Cos'è questo?"- fece Sora.

-"Attività ricreative per bambini."- commentò Viper.

-"Prima che cominciante, dov'é la nostra amica?"- Maverick notò che di Kairi non c'era nessuna traccia.

-"Vi prego ditemi che non è entrata la dentro..."- fece uno sconcertato Riku.

-"Cerchiamo un modo di entrare che non sia sparare a tutti."- disse Snake, cominciando a strisciare verso al recinzione. Gorobei rimase fermo col su fucile di precisione, a coprire la posizione.  Il resto riuscì a trovare un piccolo fosso sotto una parte di recinzione, da dove poté penetrare. Kairi si era intanto messa in testa di andare a parlare con Alexia. Era riuscita ad entrare scavalcando la recinzione, e per questo si era ferita alle mani. Non era sanguinate, ma faceva male. Si appoggio ad un muretto, cercando di non farsi scoprire. Un gruppetto di circa sei di bambini armati stava seguendo un uomo. Quest'ultimo gli fece segno di fermarsi. Ne prese due a caso dal gruppo e gli fece combatter fra di loro. I due si picchiarono selvaggiamente, come se si odiassero da sempre. Uno di loro cadde a terra ansimante, con un occhio gonfio, labbro spaccato e sangue sgorgante. L'uomo prende un coltello e gli urla di finirlo. Il bambino col coltello si inginocchia e punta il coltello allo stomaco di quello a terra. Ma non riesce a colpirlo. L'uomo continuava ad urlargli contro, ma il bambino continuava a tremare. Si staccò dal coetaneo e gettò il coltello a terra. L'uomo, adirato, gli diede un manrovescio, buttandolo a terra. Continuò a colpirlo violentemente col calcio, mentre lo rimproverava. Si allontanò poi, indicandolo. Gli altri bambini lo circondarono. Dopo un altro ordine dell'uomo, i quattro rimanenti cominciarono a pestarlo. Kairi si mise una mano alla bocca per lo sconcerto. Avrebbe voluto fare qualcosa, ma non era in grado. Approfittando della distrazione, si staccò dalla copertura e corse cauta fino ad una fila di camion coperti. Noto Larxene che camminava fiera e col suo sorriso stampato in faccia, scortata da due uomini armati. Si sdraiò a terra e strisciò sotto il camion. Vide gli stivali del nessuno fermarsi di fronte a uno dei camion, da dove vennero fatti uscire decine di uomini e donne, fatti inginocchiare e sdraiare di fronte a lei

-"Allora, un mio caro amico ha un altro amico che gli ha chiesto un favore. Dobbiamo pulire questo piccolo paese sperduto perché dicono che voi, asiatici, indiani, cristiani, cinesi e chiunque altro, inquinate il paese. Che palle! Facciamo in fretta."- lanciò a caso uno dei suoi coltelli, che si andò a conficcare in mezzo agli occhi di una donna. Gli uomini armati intorno a lei finirono il lavoro. Kairi, osservato lo spettacolo, strisciò fino all'ultimo camion. Tornata in piedi, fu sorpresa da un bambino che le puntava un fucile. Kairi alzò le mani.

-"Non voglio farti niente."- usò un tono rassicurante, ma ottenne solo che il bambino prese meglio la mira. Kairi, più che essere spaventata, provava uno strano senso di compassione verso di lui.

-"Ascoltami..Non voglio farti del male. Drebin.."- notò un nome scritto sulla maglietta. -"Io mi chiamo Kari."- gli allungò una mano, facendolo allontanare. -"Non avere paura. Tu non vuoi questo, vero? Lo so bene, sai? Te lo leggo nel cuore."- fece uno sguardo rassicurante, che fece abbassare l'arma al bambino, il quale corse via. Kairi, tirato un sospiro di sollievo, entrò in una delle case diroccate. Entro in una stanza, dove, su un tavolino, c'era appoggiata un foglio.

Girati

Recitava. Infatti, dietro di lei, c'era Alexia, che le puntava una pistola alla testa.

-"Non ti facevo così intraprendente."- fece lei, non minacciosa o arrabbiata, ma calma, e quasi rassegnata a un qualcosa.

-"Volevo parlarti."-

-"Riguardo a Snake e quello che è successo? Mi spiace ma io ho già preso la mia decisione."-

-"Ma almeno dimmi perché. Perché tradire i tuoi compagni...i tuoi amici?"-

-"Ho anche io le mie buone ragioni."-

-"Sai che lui non vorrebbe farlo."-

-"Uccidermi non cambierà niente. Lo so che lui mi vuole bene, e che come tutti, vuole solo che stiamo tutti insieme. Ma ormai, il dado è tratto. Spero solo che io muoia dando la vita. Ora rispondimi, come siete arrivati fin qui?"-

-"Noi...Noi abbiamo volato."- una risposta che fece restare Alexia leggermente sorpresa.

-"Volato eh.."- si perse nei ricordi. Qualcuno aprì violentemente la porta.

-"Cosa diamine sta succedendo qui?" era Larxene.

Prima che le tre potessero fare una qualsiasi mossa, un'esplosione colpì in pieno la casa. Nel momento stesso, Sora e gli altri si stavano muovendo furtivamente in mezzo al campo, quando udirono un boato.

-"Cos'è stato?!"- fece lui. Un'esplosione li sfiorò di pochi metri.

-"Mortaiii!!! Al riparo!"- urlò Snake. Cominciarono a correre a zig zag mentre i colpi dei mortai continuavano all'infinito.

-"Signore ci sono uomini dell'UNLA (Esercito di Liberazione Nazionale dell'Uganda) che si stanno dirigendo verso di voi."- gli comunicò Gorobei al codec.

-"Opzioni?"-

-"A 100 metri alla vostra sinistra."-

A 100 metri dalla loro sinistra, c'era una buca abbastanza grande da contenerci decine di cadaveri.

-"Ma che...?" fece Riku.

-"Una fossa comune. Dentro."- ordinò Snake..

-"Cosa!?"- fecero Viper e Sora, i quali vennero buttati dentro tra quest'ultimo.
 


Scusate l'attesa e la conclusione un pò strana, ma mi stanno davvero finendo le idee. Intanto siamo arrivati alle 103 recensioni, e di questo sono davvero contento. Ringrazio davvero tutti.

Key Yuusha: il più critico che ci sia, ma è questo quello che mi piace.

PGV 2: il creatore di I Cavalieri della Speranza, uno dei primi a recensire e a cui ringrazio tanto, anche se l'ho disturbato tanto.

Tomori_16: di poco tra di noi, ma è riuscita a recuperarsi quasi tutti i capitoli.

JLuna_Diviner: la nostra carissima Luna, col suo fazzoletto che sventola ad ogni recensione. Spero che tu possa vederti tutti i capitoli.

christhebest: spero che tu possa leggerti questo chap e auguri con la tua fic. Andate a fargli una visita.

saitou catcher: tra le persone a cui ho fatto spam, e a cui ringrazio calorosamente per non avermi mandato afanculo.

Ged: anche a lui è stato fatto spam, ma è stato ricambiato. Una domanda. si pronuncia Geh o Ghed?

SognatriceAocchiAperti: la prima che ha recensito di sua volontà. Grazie di cuore!!
aquilus: anche tu di tua spontanea volontà, e anche a te cari ringraziamenti.

Nerospirito: ovvero, colui che ha portato Kingdom Hearts in un atmosfera Giapponese medievale. Fateci un giro ogni tanto.

Oblivion_9: è da un pò che non la vedo, ma spero che possa legger questo chap e possa continuare a scrivere la sua fic.

nick nibbio: qualcuno lo conoscerà sicuramente. Gli ho fatto spam e mi scuso ancora per quello.

Con questo ho finito. Vi dico di non cercarmi giovedì 5, perché c'è Sword Art Oline su Rai 4 e voglio vedere che merda di doppiaggio è stato fatto. Vi siete chiesti come Alexia è riuscita ad aprirsi?
 

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 Atto 2: diamo la vita per dare altra vita. ***


Attenzione, possibili scene col rating rosso.
 
Un camion sfondò di forza il cancello del campo, al seguito di altri. Il bombardamento precedente aveva lasciato i difensori smarriti. Gli attaccanti si sporsero dai veicoli, cominciando a sparare verso qualunque cosa si muovesse. Il fumo degli incendi oscurava la vista e respirare diventava un'impresa. Gli aggressori scesero dai camion, sparpagliandosi. Si sentirono subito i primi spari di un conflitto a fuoco. Alcuni si erano rifugiati in una casa sopravvissuta alla parte iniziale dell'attacco. Stavano cercando di respingerli, quando un incendio scoppiò dentro l'edifico. Qualcuno aveva lanciato un a molotov. Uno dei rifugiati riuscì a uscire quasi indenne. Venne colpito in faccia dal calcio di un fucile e poi venne trascinato via.

Passarono delle ore. Lo scontro si era concluso. Gli attaccanti stavano prendendo tutto quello che poteva servire, armi, munizioni, acqua e altre risorse. Una lunga fila di prigionieri venne fatta mettere contro un muro, dove gli vennero bendati gli occhi. Un colpo per ciascuno di loro, e venne scattata una fotografia. Un altro vinto stava venendo usato come bersaglio per una gara al lancio di coltelli. I bambini presenti vennero farti armare e messi su un trasporto a parte. Vennero richiamati il resto degli uomini. Una volta che fossero saliti, uno di loro legò al retro del camion uno dei prigionieri, a cui venne tappata la bocca e spezzate le gambe. I camion ripartirono per una locazione sconosciuta, trascinandosi l'uomo.
Non c'era ancora nessuna traccia di Alexia o Kairi.

-"Signore, sono andati. Raggiungo la vostra posizione."- riferì Gorobei al codec.
Snake riaprì di scatto gli occhi. Il tanfo e l'oppressione di quel buco era insopportabile, almeno per Sora e Viper, mentre gli altri due non lo davano a vedere.

-"Usciamo."- fece freddo Snake, togliendosi di dosso i cadaveri. A Sora, una volta fuori, vennero quasi i conati di vomito. Gorobei arrivò di fretta verso di loro.

-"Le hai viste?"- domandò Snake.

-"No. Devono essere qui in giro."- rispose.
Si misero a fare il del campo, nel tentativo di cercare le due, ma niente, nonostante le grida di Sora e Riku erano le uniche voci che si udivano. Snake intanto stava camminando vicino ai resti di un edificio, quando la sua attenzione venne attirata da un certo oggetto. Un pezzo di metallo luccicante in mezzo alla cenere. Cominciò a scavare e togliere i resti della casa crollata. Dopo un attimo, ci trovò lei, quasi incapace di muoversi.

-"E così....alla fine....sei venuto a compiere il tuo dovere..."- gli disse, con poca forza nella voce.

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Snake non rispose. Prese la pistola dalla fondina e gliela puntò in testa. Tirò il cane.

-"Allora...che aspetti?"- continuò lei.

-"Lei dov'è?"- Snake ruppe il suo silenzio.

-"Kairi dici?...E' stata sbalzata via...ma penso che stia bene. E' qui a fianco."- Snake non lo aveva notato, ma Kairi si riusciva a vedere benissimo. Aveva qualche graffio ma niente di grave.

-"Perché non mi spari?"- Alexia alzò il tono della voce.
"
Avanti sparale"   "Ha fatto uccidere tutti loro. Deve morire."    "Non farle inquinarle il mondo con la sua specie. Traditori, bugiardi, sfruttatori. Devono morire tutti."


Un conflitto si aprì nella sua mente, mentre continuava a puntarle la pistola. Lo sguardo di Alexia si fece aggressivo.

-"Perché non vuoi?! Perché non spari?! Sei venuto fin qui, sol per uccidermi e non premi il grilletto?! Avanti Snake, sparami! Sparami! Sparami ora..."- Venne colta da un dolore lancinante, che la fece urlare molto forte, attirando il resto del gruppo. Era il bambino.

"Avanti, premi il grilletto!"

"Uccidine una e ne vendicherai cento!"

Gli cominciò a tremare la mano.

"Spara Snake! Spara!"

"Sai bene che merita di morire. Avanti, sparale!"

"Snake! Premi il grilletto!"

"Spara Snake! Spara! Ora!"

"Il mondo è sbagliato. Fai la cosa giusta."

Snake strinse i denti, ma non dalla rabbia. Quell'ultima voce nella sua testa non chiedeva niente. Non lo esortava a compiere quell'azione. Era apparsa e se n'era andata come se fosse niente. Rimise la pistola nella fondina, provocando in lei uno sguardo interrogativo.

-"Sono venuto qui per uccidere una persona. Non due."- le disse, tirandosi su le maniche. Intanto il resto del gruppo era arrivato sul posto e stava facendo rinvenire Kairi. Sora lo guardò compiaciuto. Alexia emise un'altro grido.

-"Capo, dobbiamo fare in fretta."- Viper si inginocchiò di fronte alla ragazza. -"Mav trova dell'acqua calda. Subito. Capo, tu stalle vicino. Voi altri qui aiutatela ad alzarsi. Fatela appoggiare al muro."- continuò, dando istruzioni.
Alexia continuava a gridare e il dolore continuava a crescere. Maverick riuscì a tornare con l'acqua. Snake e Gorobei levarono la parte inferiore dell'uniforme. Sora e Riku la tenevano appoggiata al muretto, mentre Kairi le stringeva la mano.

-"Ehi principessa...Allora com'è andata col brunetto?"- le chiese, provocandole un sorriso. Nuovamente il dolore pervase il corpo di Alexia.

-"Avanti Al, stai con me."- la incitò Viper, mentre si preparava a fare il suo lavoro. Lei continuava a stringere i denti.

-"Lo...riesco a sentire."-

-"Questo è positivo Al. Adesso devi spingere."-
Alexia usò tutta la forza che le rimaneva per seguire quell'azione. Sentì quella piccola vita muoversi dentro di lei. Diede un altro urlo.

-"Ancora una Al. Al?"- Alexia stava lentamente chiudendo gli occhi.

-"Oh cazzo! Sta andando in arresto!"- una strana sensazione prese il sopravvento nel cuore di tutti. Una sensazione di paura mista a preoccupazione. Viper cominciò a farle un massaggio cardiaco, che risultava difficoltoso. Riuscì a farle tenere gli occhi aperti.

-"Snake, io.... Io non ce la faccio..."- disse, con una flebile voce.

-"Non dire così."-

-"Io...Io..."-

-"Guardami. Tu continuerai a vivere. E' un ordine."-

Ancora un grido, smorzato dai denti di Alexia, che continuava a resistere.

-"Avanti cazzo Al, puoi farcela! Ancora uno sforzo."- continuava Viper.

-"Respira. Respira."- fece Kairi, mentre stringeva ancora la mano. Alexia sentì del sangue scorrerle in gola. Ne uscì una parte allertando tutti.

-"Oh Cristo! Capo pensa tu qui."- Viper si spostò verso al ragazza.

-"Dov'è la morfina!?"- Viper riuscì ancora una volta salvarla, ma oramai Alexia era allo stremo delle forze.

-"Al guardami! GUARDAMI HO DETTO! Noi ce ne andremo da qui! Tutti, nessuno escluso. Sono stato chiaro!?"- le grido Snake. Alexia, ansimante, continuò spingere e a spignere, con tutta la sua forza. Almeno quella che le rimaneva. Ma niente. Tutto quello sforzo e tutte quelle grida, non davano alcun risultato.

-"Merda! Non riesco a vedere niente!"- fece Viper.

-"Cosa facciamo?"- domandò Maverick.

-"Viper, hai il filo da sutura?"- chiese Snake. Viper annui come spaventato. Snake prese la mano di Alexia, stringendola più che poteva. Aveva gli occhi appannati e respirava affannosamente.

-"Al. Adesso io dovrò fare una cosa che..."- smise di parlare quando guardò lei che aveva un sorriso comprensivo sulle labbra. Lui annuì tremante. Prese il coltello e cominciò a respirare profondamente, facendo spaventare i tre custodi.

-"State pronti."- pronunciò.

Un ultimo respiro. Un'ultima esitazione. La mano tremante ma ferma e sicura. Lo sguardo titubante, il sudore che cadeva copioso dalla fronte, che copriva gli occhi, che dava fastidio. Il coltello penetrò la carne, dove il sangue usciva copiosamente. Un urlo smorzato di Alexia. Un taglio che continuò in verticale fino a rendere visibile una strana forma, coperta dal sangue. Un pianto si udì durante quei minuti. C'è l'avevano fatta. C'erano riusciti.

-"Dammi il filo."- urlò Viper a Maverick. Cominciò a ricucire. Alexia era esausta, ma almeno era felice. Avvolsero il neonato con una parte dell'uniforme di Maverick. Snake si sedette a terra, con gli occhi spalancati e la mani ricoperte di sangue. Riku lo svegliò dai suoi pensieri.

-"Ecco, prendi."- gli diede il bambino. -"Penso che dovresti avere tu il piacere."-

Snake prese in braccio quel piccolo corpo indifeso, e si mise vicino alla ragazza.

-"Ehi...Ehi...E' una bambina."-

-"Snake....Mi dispiace...."-

-"Non ti sto biasimando"-

-"Posso tenerla in braccio?"-

Snake la aiutò a prendere in braccio la piccola. Gliela mise vicino al viso, mentre lei piangeva di gioia.

-"Snake...Noi moriamo per dare vita a qualcos'altro...E' una legge naturale..."-

-"Non dire così."-

Alexia sentì una strano movimento provenire da lontano. Agì istintivamente. Adagiò in fretta la piccola a terra e abbracciò Snake. Tre coltelli di Larxene penetrarono violentemente la schiena della ragazza. Del sangue le uscì dalla bocca, coprendo la spalla del ragazzo. Lei lo strinse più forte che poteva.

-"Snake....Sei un uomo meraviglioso....."-

Chiuse gli occhi, spegnendosi in un sorriso compiaciuto, coperto dal sangue. La stretta si fece più debole, e poi scomparì del tutto. Le mani lasciarono la sua schiena e la testa si adagiò sulla spalla. Snake sgranò gli occhi, spaventato e tremante. Prese la testa con la mano stringendola più che poteva. Trattenne i singhiozzi, ma non le lacrime che scendevano copiosamente. Larxene era lì, davanti a lui, con le travi che le gravavano sulla schiena, e il suo ghigno lì, stampato in faccia. E fu proprio quel ghigno che gli fece sentire la rabbia crescergli all'interno del corpo. Si staccò da Alexia, brandendo la sua pistola. La colpì in pieno volto con un calcio, liberandola dalle travi. Si inginocchiò su di lei, stringendole la testa con le ginocchia e puntandole l'arma alla testa. Larxene cominciò a ridere rumorosamente.

-"Avanti, grande eroe. Non ce la fai a spararmi?"- lo schernì, tenendo il suo sorriso. Snake, furente e con le mani tremanti, tirò il cane all'indietro. Non premette il grilletto, provocando un'altra di risata del Nessuno.

-"Dai, avanti, sparami."- continuò a schernirlo. Per esortarlo ancora di più, decise di infilarsi la canna in bocca volontariamente. Continuando a sorridere. Snake smise si stringere i denti e tornò apparentemente calmo. Levò la pistola di bocca a Larxene, provocandone l'ira.

-"Perché cazzo non vuoi spararmi!'"- gridò. Snake le sparò al tendine della mano destra. Poi passò all'altra mano e, infine, a quelli dei piedi.

-"E con questo cosa speri di fare?!"- urlò ancora. Snake si inginocchiò verso di lei, in modo che potesse guardarla negli occhi. Fece mostrare un sorriso malizioso.

-"Vedi, noi umani siamo belve che devono soddisfare i propri desideri. E' per questo che i sessi sono opposti, per permetterci di ottenere quei desideri ed essere felici. Ma, vedi, alcune volte, gli esseri umani sono così desiderosi di ottenere quei desidero che, non chiedono per favore."- cominciò a ridere, facendo sgranare gli occhi al Nessuno. -"E, diciamoci la verità, adesso è proprio uno di questi casi."-
Si rialzò, dirigendosi verso Viper, a cui staccò con forza il fucile da mano.

-"Hai due ore."- gli disse, quasi un sussurro, ma ben udibile da tutti. Viper si diresse verso Larxene, cominciandosi ad abbassare la cerniera dei pantaloni. La colpì con un manrovescio, facendole sputare del sangue. Si mise dietro di lei, tenendola ferma. Cominciò la sua opera, mentre lei continuava dimenarsi. Se un Nessuno non può privare sentimenti perché non ha un cuore, certamente hanno un cervello. E il cervello dei Larxene stava mandando al corpo dei segnali più che certi. Paura. Larxene stava provando paura. Viper si affondò su di lei con tutta la furia possibile da un essere umano. Rabbia e sudore ricoprivano il suo corpo mentre continuava ad usufruire del Nessuno. Ma, non era solo rabbia o un senso di piacere personale che gli scorreva nel corpo, era qualcosa di più personale. Quella era vendetta. Vendetta per Alexia, per l'uccisione di una compagna d'armi, per aver privato una bambina della madre. La vendetta di Snake. La vendetta di tutti. La prima ora passò come un lampo, e Viper, stanco si levò da Larxene. Quest'ultima, visibilmente esausta, si accasciò a terra, col dolore delle ferite che la percuoteva.

-"D'avanti."- pronunciò Snake, mentre osservava nascondendo l'essere compiaciuto. I tre custodi non riuscirono a resistere al malessere della scena precedente, specialmente Kairi che girò lo sguardo dall'altra parte, provando un senso di disgusto alla scena.

-"Prova a mordere, e ti uccido."- la minacciò, mentre si preparava per la seconda parte. Non era ancora finita.
Il secondo atto di quell'opera fu quello che fece provare più piacevolezza che mai a Viper. Mentre la costringeva ad assecondarlo, il continuo piacere che provava lo fecero rinvigorire. Il disgusto che lei provava lo facevano sentire più felice che mai. Quel sapore disgustoso nella bocca del Nessuno, non se ne andò in fretta, rimase lì, mentre continuava a scorrere. Larxene si sentì male, molto male. Ormai era rimasta sottomessa a lui, degente e indifesa. Passò la seconda ora e l'opera si concluse con in sottofondo la grande rabbia del Nessuno. Snake la prese per l'abito e la trascinò fino alla fossa comune. La gettò dentro. Prese una tanica di benzina che aveva trovato su un camion. La svuotò completamente su di lei, che continuava a gridare e sbraitare. Una volta finita la benzina, gettò dentro la tanica vuota e si accese un sigaro. Dopo aver dato la prima boccata

-"La sai una cosa? Questi uccidono."-

Gettò dentro il sigaro, dando vita alle fiamme che spensero la cita del Nessuno, insieme alle sue urla. Snake si inginocchiò sul corpo ormai freddo di Alexia, piangente. Lanciò un uro carico di rabbia, stringendo i pugni e facendone affondare le unghia nella carne. Ancora un altro e un altro ancora, in una dolorosa sequenza. Affondò la testa su di lei, singhiozzando e piangendo disperato. Sora, titubante, gli mise una mano sulla spalla.

-"Snake...mi dispiace..."- gli disse, cercando di compatirlo.

-"Sta zitto."- gli rispose, rabbioso.

-"Ma..."-

-"ZITTO!"- gridò, continuando a piangere. -"Andiamo a casa."-

L'elicottero arrivò 40 minuti più tardi. Ocelot osservava con un binocolo l'area. Gli squillò il telefono.

-"Si. Si, è andata anche lei"-

-"....."-

-"D'accordo Chiper."-

Compose un altro numero.

-"Uccideteli."-

Si divisero nei velivoli, dove Sora e Snake si posizionarono in quello di coda. Nonostante Sora lo guardasse compassionevole, non gli disse niente, non lo interruppe mentre contemplava le piastrine, compresa quella di Alexia, ascoltando il walkman. Poi un esplosione colpì la coda dell'elicottero.
Tutto divenne nero.
 


***
E finalmente sono tornato. Perdonate il ritardo ma la scuola mi sta uccidendo. Riguardo al chap, spero che non siate rimasti troppo traumatizzati, perché credo di aver esagerato leggermente.

Ringrazio Ged di aver fatto questo disegno di Snake nel momento di rabbia: https://lh5.googleusercontent.com/-OD27wqCg7AQ/Uuv4YdU7eSI/AAAAAAAAAL8/wl4e9NsE97A/w640-h480-no/14+-+1

Riguardo lui, sta scrivendo una fic davvero bella su Kh, chiamata Ged the wizard, che trovate tra le mie preferite.
Con questo chiudo e ci vediamo al prossimo capitolo.
 

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 Atto 2: mancanze e partenza ***


Le fiamme di un incendio violento avvolgevano quel che rimaneva dell'elicottero. La fuliggine attraversava tutto, trasportata dal vento. Faceva un caldo insopportabile. Questo era quello che sentiva Snake, una volta che riuscì a svegliarsi. Era li a terra, ferito dalle schegge infilatesi nella spalla sinistra e su tutto il corpo. Un pesante rottame metallico gli opprimeva il braccio destro all'altezza del gomito. Cercò di spostarlo utilizzando l'unico arto che gli rimaneva, ma non riusciva fare poco e niente. Sora era svenuto in terra anch'egli, con ferite non molto gravi su tutto il corpo, di fianco a lui. Snake cercò di svegliarlo, ma non ebbe alcun risultato. La stanchezza era come un lungo coltello che penetrava nel cuore. Era praticamente attaccato al terreno.
 

-"Dov'è il capo?!"- urlò Viper, mentre trascinava fuori Gorobei dai resti del velivolo.

-"Se lo sapessi, te lo direi."- gli rispose ironico Maverick, mentre teneva la piccola in braccio. Un proiettile gli sfiorò la testa, seguito da altri. Si ripararono tra i rottami, cercando di rispondere al fuoco. Gli XOF si stavano avvicinando rapidamente, sparando a qualunque cosa si muovesse.

-"Merda Mav, coprì il fianco!"-

-"Pensa a chiamare il recupero intanto!"-
Si urlarono a vicenda, mentre la piccola, data in braccio a Kairi, cominciò a piangere. Snake riuscì a sentirla piangere, nonostante gli spari coprissero ogni suono. Qualcosa gli ridiede la forza di alzarsi. Cercò ancora una volta di ridestare il bell'addormentato, ma niente. Sbuffò e fece un grugnò pensieroso. Si distese di nuovo per terra. Cominciò a ridere divertito. Si piantò il coltello nel gomito, spingendolo in basso. Riuscì a tagliarselo e ad alzarsi dolorosamente. Con qualche difficoltà, prese Sora in spalla. Il dolore era insopportabile, ma lui continuava stringere i denti e ad andare avanti. Doveva riuscire a raggiungere il resto del gruppo. in un modo o nell'altro doveva farcela. L'unico problema era che non era altro che un uomo, non una macchina o un superuomo. Si accasciò a terra, facendo cadere Sora. Non ce la faceva più.

-"Uhm..Cosa...Ma...Snake!"-

Ma, si sa, Sora non dorme mai troppo a lungo. Lo prese in spalla, nonostante le ferite e -portò verso il luogo dello scontro.

-"Oh Cristo santo!"- sbraitò Viper, osservato il corpo di Snake. Si allontanò dalla sua posizione, incurante delle pallottole. Si buttò sopra di lui, prendendo gli attrezzi di primo soccorso.

"Mi dispiace, non so cosa sia successo." cercò di dire qualcosa Sora, mentre osservava impotente. Viper lo scostò violentemente, rimanendo a curare Snake.

-"Merda...Ma quanto ci vuole!?"- sbraitò ancora, mentre gli suturava il braccio, o almeno quello che gli era rimasto.

-"Pensa a lui. Maverick, da dove arrivano?"- Gorobei, con un ferita alla spalla, prese in mano la situazione.

-"Dalla collina, dal letto del fiume... In pratica ovunque."-

-"Dannazione!"- esclamò, prendendo il fucile di precisione. Sparò qualche colpo, anche se con tutto quel fumo, era come giocare con una coppia di 2 in una partita di poker.

-"Dietro di te!"- gli urlò Riku, mentre uno degli XOF era riuscito a raggiungerli. Di girò in tempo, levandogli l'arma dalle mani. Di scattò, prese il suo coltello e glielo infilò nell'occhio. Un'altro ancora gli sparò a bruciapelo nel braccio. Gorobei strinse i denti, senza abbandonare il suo coltello. Lo colpì con una ginocchiata alla testa e continuò con una serie di pugni, finendo con una coltellata cuore. All'ultimo solo si accorsero che uno di loro stava per sparare a Kairi e alla bambina. Era troppo tardi per accorrere. Stava per premere il grilletto, quando lo XOF si ritrovò tre buchi in più nella testa, con gentile concessione della Snake. In seguito a quell'azione, svenne di nuovo.

"Merda, perde sangue!" esclamò Viper, visto che la sutura si era rotta. Il sangue continuava a sgorgare lentamente della ferita, mentre gli XOF stava cominciando a circondarli in fretta. Il rombo di un motore coprì qualsiasi suono, il motore di un aereo, che cominciò a fare fuoco sugli XOF, disperdendoli.

"Ecco il nostro passaggio!" disse Maverick, indicandolo. Subito dopo, lui e Gorobei legarono tutti un cavo connesso a un pallone.

"Tenetevi forte." li avvertì Viper, mentre teneva Snake ferito. Un forte strattone li sollevò da terra, allontanandoli finalmente dallo scontro. Un volta sull'aereo, un gruppo di uomini degli MSF circondarono il gemente Snake. Ore dopo, quest'ultimo era in uno dei letti dell'infermieri della Mother Base, a un passo dalla vita e dalla morte. Il resto del gruppo non poté assistere all'operazione, rintanati in una delle tante stanze, mentre l'attesa si faceva sempre più snervante.


"Non ce la faccio più!" sbraitò Viper, buttando a terra una sedia con un calcio.

"Devi essere per forza così esagerato?" fece Maverick, mentre leggeva un libro con tutta calma. "Anch'io sono preoccupato, ma almeno mi contengo."

"Io preoccupato?! Ma fottiti!"

Mentre i due litigavano, Sora se ne stava seduto vicino a Kairi, con lo sguardo triste e fisso a terra.

"Si è tagliato un braccio, per salvare me?" quasi non ci credeva a quello che era successo. Si ritrovò stretto in un abbraccio della sua ragazza.

"Non preoccuparti. Non è colpa tua." lo rassicurò.

"Lo so." lo disse, ma quasi senza convinzione. Intanto un Riku lasciato in disparte con la bambina, che giocava tirandogli i capelli. All'ennesimo "Ahi" disse, infastidito

"C'è qualcuno che la può tenere per favore?!"

"Perché, è una sfida troppo grande per te, supereroe?" gli rispose secco Viper, col suo solito tono.

"Per favore, prima che cominciate ad azzuffarvi, mettete al sicuro la piccola." gli rinfacciò Maverick, svogliato. Gorobei, svelto, prese in braccio la bambina.

"Perché non le troviamo un nome?" propose, attirando l'attenzione di tutti.

"E come dovremmo chiamarla, secondo te?" chiese Sora.

"Ci sono un sacco di nomi: Mary, Jane, Scarlett, Meredith, Lucy, Rebecca eccetera...." fece Viper.

"Qualcosa di un pò più originale no eh?" disse Kairi, attirandosi un frecciata da Viper. Maverick chiuse di scatto il libro.

"Beh, nella religione ebraica, c'è un parte che parla delle emanazioni con cui la luce di Dio viene filtrata nel mondo. Data la 'miracolosa' situazione della nascita, mi è venuto in mente il nome di queste emanazioni."

"E quale sarebbe?" domandò Riku.

"Sephiroth o Sefirot, dipende dalla pronuncia."

"Non credo che sia un bel nome.."commentò Sora, a occhi sgranati.

"Come mai?" gli chiese Maverick.

"Lunga storia, poi ti racconto."

"Bocciato in partenza. Come tutte le idee di qualcuno che non si al centro di un gruppo. Non ci smentiamo mai." sospirò.

"Che ne dite di Eliza?" fece Kairi.

"Per me va bene. E' abbastanza orecchiabile. Per voi?" il primo a rispondere fu proprio Maverick.

"A me non me ne frega niente." fece Viper. Gorobei annuì semplicemente, seguito dagli ultimi restanti. Un uomo entrò nella stanza. Era Big Boss.

"E' vivo. Sta riposando, quindi se volte andare a trovarlo, non metteteci troppo."

Snake era lì. Steso nel letto, mentre respirava calmo. Alle parole dei medici, sembra che sia sopravvissuto per poco. Nessuno volle entrare, almeno non direttamente. Sora decise di rimanere solo nella stanza.

"Non potrà più continuare a combattere. Per colpa mia." si ripeteva in mente, mentre fissava il corpo del mutilato dal vetro.

"Ti senti in colpa vero?" lo svegliarono le parola ci un uomo su una strana sedia rotelle.

 http://images4.wikia.nocookie.net/metalgear/images/3/33/MPW_Huey.png

"Uhm...cosa?" rispose sorpreso Sora. L'uomo fece un sorrisetto divertito.

"Lei chi è?" continuò Sora.

"Sono Huey, il capo della sezione ricerca e sviluppo. In pratica sono quello che fa le nuove armi."

"E...cosa ci fa qui?"

"Dovevo chiedergli una cosa."

"Cosa?"

"Hai visto cosa si è fatto al braccio. Se entrambi lo conosciamo più o meno bene, dovremmo sapere che, la sua vita, senza combattere, non conta più niente."

"E come vorrebbe farlo ricominciare a combattere."

"L'hai vista questa sedia? E' una mia invenzione, quindi ho ben pensato di costruirgli un braccio bionico."

"Un..Braccio bionico?!"

"Si. Diciamo che voglio dargli un nuovo arto."

"Così lui potrà continuare a combattere?"

"Credo di si. Ma prima ci devo parlare. Va pure a riposarti e, non preoccuparti, sono sicuro che accetterà."

Huey era riuscito a non farlo più sentire in colpa. Sora decise allora di concedersi del meritato riposo, prima però, doveva far riferire a Snake una cosa.

"Senta doc, potrebbe dirgli che l'abbiamo chiamata Eliza? Sa, la piccola."

"Certo, non preoccuparti."


Passarono delle ore, e Huey era intento, insieme ad un equipe di medici, a impiantare il braccio bionico.

"Per effettuare tutte le funzionalità, dobbiamo collegare i fili ai nervi dell'arto reciso, cosicché gli impulsi possano essere inviati e ricevuti dal cervello. controllo delle dita, rotazione del polso, sensibilità tattile cose così." disse Huey a Snake, che fissava il braccio mutilato.

"Sarà doloroso?"

"Molto doloroso."

"Ma sarà come riaverlo, giusto?"

"Ti ricordo che è un prototipo, anche se di ottima fattura."

"In pratica sono la cavia perfetta di un esperimento."

"Non considerarti così."

"Doc, lei spera di poter ricominciare a camminare?" l'interessato rimase sorpreso da quella domanda.

"Beh...Si, lo spero."

"Allora attaccatemi quest'affare."
Senza pensarci su, i medici prepararono bisturi, forbici e tutto il necessario per l'operazione. Tutti lì, su un recipiente, lucidi al punto che ci si specchiava perfettamente. Un ago gli penetrò la carne.

"Questo e uno speciale rilassante, per non farti muovere il braccio. Ma il dolore sarà comunque forte."
Portarono il braccio il più vicino possibile all'arto mutilato, lasciando un piccola apertura visibile.

"Cominciò a inserire i collegamenti." disse uno dei medici, mentre portava uno dei fili dentro al braccio.

"Adesso farà male." continuò, mentre inseriva il cavo nella carne. Il dolore si fece sentire per tutto il corpo, era lanciante, come se gli stessero togliendo la vita dal corpo. Ma continuava a stringere i denti e a soffocare gli urli. Un ora dopo, finita l'agonia, Snake si addormentò sfinito, mentre nella stanza Huey osservava soddisfatto. Subito dopo, entrò Big Boss.

"Non ha urlato per tutto il tempo?" chiese, osservandolo.

"E' stato incredibile. Neanche un urlo o un sibilo." rispose Huey, mentre si puliva gli occhiali. "Cosa vuoi fare?" osservò sconcertato Boss che estraeva una pistola, che posò su un tavolino.

"Lasciamolo solo."

http://i1.ytimg.com/vi/_qUPnnROxvY/maxresdefault.jpg (il braccio)

Minuti dopo, nella stanza rimanevano solo Snake a letto e la pistola di Boss. Si svegliò ancora dolorante dall'operazione. Si stropicciò gli occhi, tutti attaccati. La prima cosa che notò era il braccio. Mosse le dita, poi chiuse la mano a pugno e ruotò il polso. Ogni tocco riproduceva la stessa sensazione di una mano normale. Era comunque strano per lui. Guardò la pistola appoggiata sula tavolo, scarica, ma il caricatore era proprio affianco. La prese, cominciando a fissarla in ogni angolo. Di scatto prese il caricatore e spinse in avanti il carrello, puntando la pistola verso il vetro.

"Sono tornato." disse. Girando lo sguardo, trovò i suo vestiti striarti e lucidati a dovere, insieme all'immancabile M16, che avevano dotato di impugnatura.
 


"Un braccio bionico?" si erano riuniti nella sala mensa e dopo quello che aveva detto Sora, Viper, così come molti altri, non ci credevano.

"Sa troppo di fantascienza." fece Maverick steso sulla sedia, in procinto di addormentarsi.

"Perché quel Peace Walker cos'era?" fece Riku.

"Quando lo vedremo, decideremo." li zittì Gorobei. Una sirena scoppiò a suonare.

"Ma che succede?!" esclamò Sora.

"Presto andiamo fuori." ordinò Gorobei.

Fuori, sulla piattaforma d'atterraggio, c'era praticamente tutta la Mother Base, Boss incluso, che puntavano le armi su una Gummiship.

"Una Gummiship? Non sparate!" urlò Riku, mentre si avvicinava a Big Boss.

"Non farli sparare." gli disse.

"E cosa ti fa credere che non sia ostile?" gli rispose Boss, autoritario.

"Si fidi di me."

Boss grugnì riflessivo, facendo poi segno di abbassare le armi. Non appena la nave atterrò, venne puntata da tutte le parti. Il portellone si aprì, facendo scattare nuovamente i nervi a quelli degli MSF. Dalla nave uscirono poco di meno che Leon seguito da Yuffie e Aerith.

"Ragazzi siete voi." fece contento Sora, mentre correva verso di loro.

"Gran bella accoglienza che ti danno questi qui." commentò Leon mentre gli MSF tornavano ai loro doveri, tranne Big Boss.

"Come mai siete qui?" chiese Riku a bracca conserte.

"Il Re si era preoccupato per il fatto che non riceveva più comunicazioni. Così ci ha mandato per supportarvi, ma sembra che non ne abbiate bisogno." rispose Aerith.

"A dire il vero una cosa di servirebbe." disse Kairi.

"Cosa?"

"La nostra Gummiship è andata distrutta e ci servirebbe un passaggio." continuò ancora Kairi.

"Beh se è per questo non c'è problema." le rispose Yuffie. In quel momento, arrivò Snake.

"Ce ne hai messo di tempo." fece Sora a quest'ultimo.

"Andate già via?" fece quest'ultimo al gruppo.

"Si ma voi venite con noi." Sora era stranamente eccitato.

"Fottiti! Non andiamo a morire." gli urlò contro Viper.

"Ecco che cominciano." sospirò Maverick.

"Cosa facciamo signore?" sussurrò Gorobei a Snake. Quest'ultimo, dopo un momento di riflessione

"Quella cosa va nello spazio?" chiese al gruppo.

"in pratica...Diciamo di si." fu la risposta di Yuffie.

"Avete 10 minuti." ordinò Snake ai suoi.

"Cosa!?" sbraitò Viper.

"A partire da ora." continuò autoritario Snake. !0 minuti dopo, Snake, Viper, Maverick e Gorobei aveva zaino in spalla, armi cariche e una bambina in braccio. Una volta che la nave entro nello spazio, rimasero seduti, incantati dalle stelle.

"Non vedo cosa ci sia di così bello dell'osservare una tavola illuminata." commentò Yuffie.

"Tu non puoi capire testolina." rispose Viper.

"Come mi ahi chiamato?!" e cominciarono a litigare. In mezzo a tutto quel trambusto, Snake avanzò una richiesta.

"Ma potete togliere la gravità?"

"No mi spiace, ma dobbiamo fare in fretta." gli rispose Leon mentre pilotava. "Andate a riposarvi . Il viaggio è un pò lungo." continuò. Decisero di seguire il consiglio e si avviarono verso i letti. Passarono un paio di ore quando la voce di Leon annunciò il loro arrivò una volta nella cabina di pilotaggio

"Benvenuti al Castello Disney." disse Sora.

"Castello Disney? Disney!?" pensò Snake. Una volta che il castello fu visibile, Viper pronunciò la battuta più epica di sempre.

"Ma quella è Disneyland?"
 

Sono in ritardassimo, scusate tanto ma nn ho avuto proprio tempo e immaginazione di scrivere. Spero vi sia piaciuto e ci vediamo al prossimo chap.
 

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Capitolo 21
*** Capitolo 20: Atto 2 continui paradossi ***


"Lo so, la prima volta lascia di stucco. Poi ci si fa l'abitudine." commentò Leon, alla faccia dei quattro soldati. Questi si ritirarono un momento per parlare di alcune cose.

"Seriamente? No davvero, SERIAMENTE?!" Viper era quello forse più sconvolto di tutti.

"Si. Lo stiamo vedendo davvero." Maverick contribuì a rendergli il tutto più inverosimile.

"Si, e adesso ci ritroveremo tutti i fottutissimi personaggi della Disney!" continuò il primo.

"Sentite, neanche io ci credo, ma sembra che dobbiamo stare al gioco. Voi comunque fate finta di non conoscere nessuno. Sono stato chiaro?" pronunciò Snake, leggermente cupo.

"Perché, cosa dovrebbe succedere?" gli domandò Viper.

"Un paradosso temporale." gli rispose Maverick.

"Ditemi che stiamo scherzando per favore..."

"E' la possibilità più probabile che abbiamo."

"Sentite, non parliamone più. Vediamo come si evolve la situazione e poi decideremo." li zittì Gorobei. Qualche minuto dopo, sbarcarono di fronte alle porte del castello, portandosi dietro al piccola.

"Sembra che Sora e gli altri siano tornati." esclamò tutto contento Paperino, insieme a Pippo.

"Gosh, credo che dovremmo andare a salutarlo." propose quest'ultimo.

"Il Re ha detto che deve parlare con loro un momento. Sembra una cosa importante. Li raggiungerete dopo." lì raggiunse la Regina, seguita da Paperina. "Coraggio, su. Lo saluterete di sicuro, ne sono certa."

Il gruppo intanto aveva appena varcato la soglia che portava alla sala del trono. Proprio d'avanti a loro, si trovava Re Topolino, felice di poter vedere che erano in un buono stato.

"Non può essere vero." fu quello che a Snake e ai suoi passò in testa, increduli ai loro occhi.

"E' un sollievo vedervi vivi." disse il Re.

"Beh, di cosa doveva preoccuparsi?" rispose tutto sorridente Sora, con una man dietro la testa.

"Comunque, come mai ci ha chiamato?" fece Riku.

"Già, dovrei giungere al dunque. Da quando siete andati in missione, stanno accadendo strani fenomeni."

"Ad esempio?" fece Sora.

"Abbiamo ricevuto avvistamenti di strani oggetti triangolari bianchi (avete già capito cosa sono?) nei pressi di alcuni mondi. Yen Sid è molto preoccupato riguardo a ciò. Ha mandato Lea in ricognizione ma non ha trovato niente. Ah, già, ha detto che vuole parlarti in privato Riku." quest'ultimo sentì la preoccupazione crescergli dentro, ma cercò di non farla notare.

"Loro chi sono?" continuò il Re, indicando il gruppo di Snake.

"Ah si, loro vengono dalla Terra, ci hanno aiutato e abbiamo deciso di aiutarli. Sono Snake, Maverick, Viper, Gorobei e
quella è la piccola Eliza." li presentò Kairi.

"Benvenuti. Spero che non siate riamasti troppo sconvolti. Siete liberi di non parlare." alcuni passi varcarono il portone d'ingresso. Un Lea tutto sorridente alzò la mano.

"Ah buongiorno signori! Finalmente siete tornati! Com'è andato il viaggio?" urlò per tutta la sala.

"Lea! Dov'eri finito?" gli fece Sora.

"Dovevo fare un giro di pattuglia. E poi Yen Sid mi ha chiesto di portargli Riku." gli rispose, prima di ritrovarsi Snake che gli puntava una pistola alla testa.

"No fermo!" Sora gli prese l'arma e allontanò i due, prima che Lea potesse colpirlo col suo Keyblade.

"Hey, che ti prende amico?!" gli rinfacciò Lea. Snake, ancora arrabbiato, non disse niente.

"Dovrei dirvi un paio di cose." pronunciò Sora, raccontandogli quello che era successo. Non fu un mistero che il Re e Lea rimasero perplessi.

"Un clone di Axel...Un clone di me?!" fece Lea a occhi sgranati.

"Questa faccenda si sta complicando. Lea accompagna Riku da maestro Yen Sid. Voi andate pure a riposarvi, farò preparare delle stanze per tutti." disse il Re, mettendosi una mano sul mento.

"Sta diventando tutto troppo complicato. Vieni Riku, facciamo presto. Comunque tu, massa di muscoli, il mio nome è Lea. L.E.A hai memorizzato?" si rivolse verso Snake, con tanto di dito puntato sulla fronte.

"Memorizzati sto cazzo!" rispose Viper, indicandogli la "parte riproduttiva".

"E ti pareva che non avrebbe detto qualcosa con cazzo vicino." fece un esasperato Maverick.

"Non cominciate voi due. La bambina dorme ancora." si beccarono uno scappellotto da Gorobei. Lea e Riku si se andarono subito dopo la conversazione, superati da Pippo e Paperino che avevano aspettato fin troppo a lungo.

"SORA!" urlarono i due, gettandosi addosso a lui.

"Avanti ragazzi, non è passato così tanto." rispose ai due, tutto sorridente. I quattro che assistevano alla scena rimasero spiazzati a modo loro.

"Qualcuno mi spari, per favore." la reazione di Gorobei.

"Oddio. ODDIO. Gay. E pure pedofili." la reazione di Viper.

"Non può essere vero." la reazione di Maverick.

"......." la reazione di Snake.

Dopo qualche ora, una volta che tutti si fossero sistemati, ognuno si stava facendo i fatti propri. Sora stava camminando tra i corridoi del castello, quando gli venne in mente un pensiero.

"Chissà dov'è?" si disse, andando in cerca di Snake. Lo trovò che fissava in terra, coi gomiti appoggiati su una delle tante balconate del castello. Si stava fumando un sigaro.

"A cosa pensi?" gli chiese, mettendosi di fianco a lui, ma non rispose.

"Stai pensando a loro. Vero?" una vena di fastidio cominciò a pulsare sulla fronte di Snake.

"Ascoltami. So cosa si prova a perdere qualcuno, ma...."

"Tu cosa ne sai di quello che le persone provano?" lo interruppe.

"Di quello che vuoi, ma non fartene una colpa." cercò di rassicurarlo. Snake cominciò lentamente a singhiozzare.

"Pensi che dire quattro parole basti a risolvere tutto? Tu non hai mai perso nessuno, questa è la verità. Vattene. Lasciami stare." non gli rivolse uno sguardo, neanche di sfuggita. Sora, ovviamente, non volle mollare la presa e, di tutta risposta, gli prese il sigaro da mano. Gli diede una sola boccata prima di dire

"Non è poi così male..." prima di finire la frase, cominciò a tossire violentemente. A Snake venne da ridere.

"Ma che diavolo ridi tu?!" lo rimproverò Sora, mentre continuava a tossire

"Non si fa così, scemo." gli disse, mentre si riprendeva il sigaro.

"Senti, ti va un gelato?" propose Sora, una volta ripresosi.

"Perché qui fanno il gelato?"


Da un'altra parte, la gummiship di Lea e Riku, era appena atterrata di fronte alla torre di Yen Sid. Un volta entrati, le scale portarono già nella sua stanza, segno che non voleva perdere tempo. Lea fece accomodare il suo seguito nella stanza del mago.

"Ah, bentornato Riku. Ti stavo aspettando." pronunciò, col suo solito tono di voce imponente.

"Maestro Yen Sid, perché mi avete convocato?" Riku cercò di fare finta di niente, ma agli occhi del mago, non sfugge quasi niente.

"Conosci già la risposta Riku. Sei caduto nuovamente nell'oscurità."

"Io...Non so come sia successo, è accaduto tutto in un istante."

"Non ti biasimo Riku. Avevo previsto una cosa del genere." a quelle parole, Riku sgranò gli occhi.

"Come scusi?"

"Devo dirti una cosa Riku." il mago fece apparire un servizio da tè, con tanto di biscotti. "Accomodati pure."

"Avrete trovato strano che quel mondo sia apparso così, all'improvviso."

"Si, e con ciò?"

"Vedi, insieme a un mio collaboratore, il maestro Eraqus, avrò già fatto il suo nome, ho nascosto quel mondo tempi fa." disse, mentre dava il primo sorso.

"E perché lo sigillaste?"

"Perché quel mondo, è nato dall'oscurità."

"Nato dall'oscurità?"

"Ti spiego meglio. Vedi, un cuore è mutabile. Può essere soggetto sia alla luce sia all'oscurità. Questo mondo è diverso. E' stato creato da una nube di pura oscurità. Era una minaccia troppo grande da essere ignorata, ma non potevamo eliminare così tante vite che non erano ancora in grado di distinguerle. Così decidemmo di isolarlo completamene da tutto. Riuscimmo a dividere sommariamente l'oscurità nei loro cuori. Chi era più malvagio e chi no. Ma, così come non è tutto oro quel che luccica, così come che i cuori non possono essere programmati. E alla fine avete visto voi tre come si è giunti a tutto lì. Quel mondo può fare cedere nell'oscurità chiunque, anche se per breve tempo. Non ti biasimo per quello che è successo."

"E cosa vorrebbe dire con tutto ciò?"

"La magia col tempo si è indebolita e Xehanort è riuscito a penetrarci. Lì esistono 4 miliardi di cuori Riku, cuori fragili a cui serve un unico evento, grande o piccolo che sia, a farli cedere nell'oscurità."

"Maestro, arrivi al dunque."

"Xehanort ha intenzione di scatenare un guerra tra gli abitanti di quel luogo per appropriarsi di quell'oscurità."

"Che sai pilotato o no, non possono distruggersi a vicenda. E'controsenso."

"Ci hanno già provato due volte Riku, e sono stati a un passo. La terza volta sarà quella definitiva. Non possiamo permetterlo."

"Allora, da dove partiamo?"

"Dobbiamo anticipare tutte le sue mosse. Ah, un altra cosa, mi hanno detto che avete trovato un keyblade. Dico bene?"

"Si, questo è vero. Lo abbiamo portato con noi. E' al castello."

"Potreste portarmelo?"

"Certo. Provvederò subito." Riku si alzò dalla sedia, salutando cortesemente Yen Sid e uscendo dalla stanza. Il mago fece sparire il servizio da tè e si alzò dalla sedia, dirigendosi verso la finestra. Lea entrò nella stanza.

"Ho un brutto presentimento Lea." gli disse.

"Devo fare qualcosa?"

"Si. Dovresti trovare una persona"

"Chi?"

"Un certo Yoda."

Ritornando al castello, s'era fatta notte in fretta, e Viper si era chiuso nella sua stanza senza dire qualcosa. Maverick e Gorobei stavano perdendo il tempo come potevano. Chi affilava la spada, e chi leggeva un libro.

"Che leggi?" Gorobei ruppe il silenzio.

"Lovecraft. Il richiamo di Cthulhu."

"Sei di buon umore stasera."

"Si, dopo aver visto personaggi di fumetti divenire reali, e aver fatto un giro nello spazio."

"Già, una circostanza surreale. Sai che giorno è oggi?"

"E' quel giorno."

"Ci vuoi pensare tu?" Maverick si segnò la pagina che stava leggendo e chiuse di colpo il libro, posandolo sul tavolo.

"Posamelo quando finisci." si alzò dalla sedia, in direzione della stanza di Viper. La porta era chiusa a chiave. Si inginocchiò verso il lucchetto e ci infilò il coltello. Un paio di giri, una piccola pressione e la porta si aprì. La stanza da letto era vuota. Lo trovò nel bagno, col coltello in mano e ferite recenti sulle braccia.

"Cos'è....Adesso scassini anche le serrature?" si lamentò, con la voce debole.

"Tutto, pur di non farti suicidare." Maverick gli prese il coltello dalla mano.

"Fottiti."

"Come sempre." prese gli strumenti da medico di Viper, appoggiati su un tavolino.

"Questo brucerà un pò." gli appoggiò sulle ferite un fazzoletto intriso di disinfettante. Viper fece un smorfia di dolore.

"Dimmi...Cosa cazzo che te ne fotte di me?"

"Ma non sai tenere una conversazione senza metterci dentro un qualsiasi riferimento al sesso o a un organo riproduttivo?"

"Mi...conosci no?"

"Forse un pò troppo." una volta che finì, si sedette vicino a lui.

"Che cosa vorresti fare ora?"

"Beh, che dire, impedirti di ammazzarti."

"Lo fai solo perché il capo te l'ha ordinato. Proprio come fanno tutti. Ti danno degli ordini."

"Forse si, forse no. Questo è solo il tuo punto di vista."

"Ed eccolo signori, arriva il nostro emule di Freud."

"Non sapevo conoscessi Freud."

"Non fai altro che leggere suoi libri."

"Solo in certi momenti. Comunque, questa depressione è finita."

"Ma quale depressione. Questa è semplicemente la realtà. Tutti non fanno altro che buttarti nella merda, pestarti, sbatterti in una stanza piena di dolore e buttare via la chiave. Non c'è amore. Non c'è affetto. Tu ne sai qualcosa, no?"

"Già, l'ultima cosa che hai detto ha del vero. Ma su una cosa sbagli."

"Cosa?"

"Indovina." Viper sbuffò infastidito.

"Io e te...Siamo amici, dico bene?"

"E bravo hai indovinato una parte del discorso."

"Mi vuoi bene?"

"Io, il capo, Goro..."

"Ti prego ora non dirmi che facciamo sesso." Maverick fece un risatina.

"Adesso te ne vai?"

"Rimango qui per un pò. Non ho niente da fare." prese qualcosa da una delle tasche.

"Cos'è?" gli chiese Viper. L'oggetto aveva la forma di una sigaretta.

"Niente, un pò di marijuana."

"E dove diavolo l'hai presa della droga?"

"Segreto professionale."

"Accendi." prese un accendino dal giubbotto e glielo diede. Dopo qualche minuti, i due se ne stavano rilassati su un letto e la stanza odorava di canna.

"Ehi Mav...Che vedi?" gli chiese Viper, dopo l'ennesima sniffata.

"Coniglietti bianchi." gli rispose mentre era in estasi. "E tu?"

"Niente."

"Allora non hai niente per cui deprimerti."

"Fanculo."

Qualcuno aprì la porta, da dove entrarono Pippo e Paperino, che rimasero sconcertai.

"Ma che state facendo!?" urlò l'ultimo.

"Oh merda." sussurrò Maverick.

"Cosa, paperella?! Non hai mai visto due persona drogarsi?" fece invece Viper, tutto sorridente.

"Gosh, cos'è una droga?" chiese Pippo.

"Ditemi che non è vero." Maverick si mise una mano in faccia.

"Niente che a voi, idioti senza cervello che seguono un ratto come padrone, importi." continuò Viper.

"COS'HAI DETTO!?" gli urlò contro Paperino, saltandogli addosso, ma Pippo lo prese all'ultimo. Non si stavano facendo volere bene. Udirono alcuni rimbombi provenire da lontano.

"Cosa diamine...." Viper non finì la frase che la stanza cominciò a tremare in seguito ad un esplosione.

"Ma che!?"

"Usciamo di qui." Maverick lo superò di scatto uscendo dalla porta, dopo Paperino e Pippo.

"Ma perché deve sempre succedere qualcosa di male?!" si lamentò, uscendo.


"Gelato al sale marino. Un nome migliore no eh?" intanto Snake e Sora erano a bordo di una gummiship, di ritorno da Crepuscoli.

"Ehi, per un gelato sia dolce che salato che ti aspetti?" l'ultimo era ai comandi, mentre l'altro seduto di fianco.

"Non era poi così male a dirti la verità."

"Già, lo so."

Qualcosa di molto veloce li sfiorò appena, causandogli turbolenze.

"Cos'era quello?!" gridò Sora.

"Non lo so. Ma quel suono...Mi sembra di averlo già sentito." Snake apparve perplesso. Una volta che le nuvole si schiarirono, furono in grado di vedere quello che stava succedendo. Il castello e la città stavano andando a fuoco.

"Cosa sta succedendo!?" gridò Sora, sconcertato.

"Presto atterriamo." gli ordinò Snake.

Di fianco a loro, nascosto dalle nuvole, l'enorme Executor gli apparve, in tutta la sua imponenza.

"Cos'è quello?!" Sora non credeva ai suoi occhi, quasi spaventato da quella nave. Snake ebbe una reazione ancora più sconcertata.

"Quello...Quello è....Uno Star Destroyer!!" urlò. I cannoni blaster dell'incrociatore cominciarono ad attaccarli, causandogli non pochi problemi. Un urto sollevò Snake, facendoli sbattere la testa.

"Dannazione, cerca di non farti colpire!"

"Vuoi pilotare tu? Vieni, accomodati!" un colpo fortunato lì colpì in pieno, facendoli precipitare in rotazione. Colpirono in pieno il castello. Qualche ora dopo, ancora svenuti, l'attaccò finì. Sora si risvegliò coperto da qualche pezzo maceria metallica, seguito dal suo compagno lì vicino.

"Davvero, la prossima volta guido io." gli disse Snake, causandogli un sorriso. Viper e Maverick gli spuntarono dietro.

"Cos'era quello?!" fece Viper, mentre estraeva i due.

"Nah, niente. Una nave di Star Wars." gli rispose Snake.

"Non può essere vero." rispose sorpreso

"Da quando siamo qui ti sorprendi ancora?" lo zittì Maverick.

"La piccola dov'è?" chiese preoccupato Snake.

"Al sicuro. Il Re..come si chiama, vuole vederci tutti." gli disse Maverick, mentre cominciarono a dirigersi verso la sala del trono. Una volta dentro, trovarono oltre al Re e a Kairi, Riku che era appena tornato e Pippo e Paperino.

"Sarò chiaro. Non sappiamo chi siano coloro che ci hanno attaccati, ma sappiamo dove sono andati. Non vi sto chiedendo di andare in rappresaglia. Una volta finito l'attacco Yen Sid mi ha contattato, dicendo che è riuscito a trovare Ventus" disse il Re, sorprendendo i tre.

"E' a bordo di quella nave, non è vero?" chiese Riku, già conscio della risposta.

"Temo proprio di si. Vi sto chiedendo molto, lo so. Siete liberi di rifiutare."

"Quando si parte?" fece tutto esuberante Sora.

"Pensi che glielo dobbiamo dire?" gli chiese sottovoce Gorobei a Snake.

"Meglio di no. Rischiamo altri paradossi."

"E che palle. Andiamo sempre a salvare qualche idiota." si lamentò Viper.



****
E finalmente il nuovo chap. Ora, dopo tante richieste, è sputano Star Wars, quindi riprendetevi il link che avevo messo quando Darth Vader è andato a prendere Ventus. Con questo è tutto, e ci vediamo al prossimo chap.

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 Atto 2: Ventus ***


Erano ormai ore che navigavano all’infinito tra le stelle dello spazio. O meglio, la parte di spazio in cui era stata  avvistata per l’ultima volta lo Star Destroyer. Sora stava a fianco di Riku, che stava pilotando, mentre Kairi osservava fuori. Gorobei intanto affilava spada e puliva e controllava le armi. Maverick dormiva appoggiato a una parete.  Gli animi erano ancora abbastanza rilassati nonostante la snervante attesa.
 
“Ma che palle sta attesa!” almeno per la maggior parte, escludendo Viper che dava spettacolo del suo carattere irascibile.

“Sono ore che stiamo girando qua intorno.”

“E che ci possiamo fare Viper?” lo riprese Snake, steso su una branda a osservare il nulla. Sospirò.  “Ci hanno dato una macchina per il caffè. Fatti un espresso.”

“Sì, come se risolvesse qualcosa.”

“Ma voi non bevete un po’ troppo caffè?” domandò Riku, continuando a pilotare.

“E’ l’unico modo per rimanere svegli quando si fa il nostro lavoro.” rispose Snake.

“Già, davvero un bel lavoro il vostro. Basta che aspettiate qualcuno che chiami, andate in un posto, mitragliate a qualcosa e poi ve ne tornate. Più che un lavoro, è una passeggiatina nel parco.”

“Senti bei capelli, quando rimarrai solo, senza proiettili, circondato da gente che vuole infilarti qualche calibro 50 su per il culo e con un tempo da schifo, dimmi tu come rimarrai sveglio.” lo riprese Viper.

“Tu non sai cosa ho affrontato.”

“Si, qualche mostriciattolo nero. Che sarà mai.”

“Quando uno dei mostriciattoli neri ti è saltato addosso, non sembravi tanto sicuro.” Viper cominciò ad adirarsi a questa frecciatina.

“Devo venire lì e spezzarti qualche osso?”

“Non mi va di doverti curare dopo che stramazzerai al suolo.”

“Ma brutto…!”

“Viper, calma!” lo rimproverò Snake, esalando l’ennesimo sospiro. “Senti, perché non vai riposarti un momento? Ti chiamiamo quando troviamo qualcosa.” neanche a dirlo che il sottoscritto già si era avviato fuori dalla cabina, borbottando qualcosa adirato. Quella situazione già gli strava stretta, aggiungendoci anche il suo carattere, tutto gli stava insopportabile.

“Ma un tipo del genere dove l’avete trovato?” domando Kairi. Nessuno dei due però, sembrava essere felice di rispondere. Con una certa riluttanza, coadiuvata da un grugnito, Gorobei

“Penso che lui non sia sempre stato così. Almeno, questa è solo una probabile supposizione. Comunque, era circa il 76 o giù di lì. Siamo in Guatemala, dove un certo signore della droga era preso da strane manie. Ci chiamano per risolvere il problema dove, compreso nel prezzo, c’era gente di interi villaggi che spariva e vari agguati. Allora arriviamo lì, e troviamo il covo del tizio. Come sempre facciamo irruzione nel posto, ammazziamo tutti, tizio compreso. Però, non riusciamo a trovare la gente sparita. Mettiamo a soqquadro il posto, trovando un piccola grotta poco lontana, molto stretta. Avventurandoci dentro, cominciamo a sentire uno strano odore. Odore di cadaveri putrefatti. Ed infatti, ci troviamo ammassi di corpi uno sopra l’altro, e lui in mezzo a loro, coperto di sangue. Non ci ha mai detto quello che era successo. Da quel giorno è così.”
Nessuno parlò, rimasero zitti a riflettere.

“Per la serie: Storie traumatiche.” Snake smorzò il silenzio, cercando di risollevare gli animi con una mezza battuta. Ma non era poi tanto una battuta, era più una considerazione.

"Non è cattivo, non vi preoccupate." continuò, mentre prendeva un sigaro dalla tasca, accendendo l'accendino. "E' solo una recita."

" Tutto il mondo è un palcoscenico e, uomini e donne, tutti, sono attori." citò Maverick, ancora nella posizioni di quando stava dormendo, facendo sobbalzare qualcuno.

"Sai che odio quando fai così" gli disse Gorobei, dirigendosi verso di lui. Annusò qualcosa nell'aria. "Ma perché puzzi di canna?" gli chiese.
"Perché mi sono fatto una canna." rispose Maverick, con tutta la semplicità del mondo, facendo sorridere d gusto Snake.
Da un 'altra parte, in un grotta illuminata da qualche piccola torcia e dai fulmini di un temporale lì fuori, un uomo vestito come uno dell'Organizzazione attendeva fissando l'entrata. Fuori dalla grotta, una figura, coperta da un impermeabile, cavalcava nella pioggia. Arrivò all'entrata della grotta, scese da cavallo, assicurando le redini a una pietra.

"Ma perché dobbiamo fare queste cose in posto del genere?" chiese Ocelot, levandosi l'impermeabile, dirigendosi verso lo sconosciuto, insieme al rumore dei suoi stivali.

"Cosa vorresti? Un hotel di lusso a Parigi?" fece Xigbar, sotto uno dei suoi ghigni maliziosi. "Ma, passiamo a questioni ben più importanti." continuò "I vostri XOF non hanno fatto un bel lavoro, o sbaglio? E, sempre per colpa vostra, abbiamo perso già due ricettacoli. Il nostro amico dice che non è facile reperire le matrici."

"Gli XOF hanno fatto semplicemente il loro lavoro. Larxene e la sua megalomania hanno sconvolto i piani. Ci è voluto un sacco di tempo per ripulire quello scherzetto in Uganda. Per non parlare di come avete tenuto sotto controllo Gene."

"Oh, sì, continuiamo a scaricarci la colpa addosso." decretò Xigbar, sospirando. "Comunque, il ragazzo non è più di vostra importanza." continuò, facendo insospettire Ocelot.

"Come scusa?" rese esplicito il sospetto, mettendo la sinistra dietro la schiena, dove teneva la fondina, senza farsi notare.

"Hai sentito bene, Ocelot. In questo momento, non è più di competenza di Chiper o dei suoi affiliati. Devo comunque ringraziarvi per quel vostro piccolo regalo."

"Certo certo, dopo tutto quello che è successo in Costa Rica, Gene, il Peace Walker e FOXDIE, dove abbiamo coperto anche troppo a lungo il vaso di Pandora, non mi sembra normale."

"E' solo che adesso esula dalle vostre possibilità. Non prendetela troppo seriamente. Il nostro accordo è ancora valido, e non vorremmo distruggere questo mondo." il Nessuno si trovò la canna di un revolver puntata alla testa.

"Non vorrai discutere dei termini dell'accordo adesso?" fece Ocelot, tirando il cane.

"Affatto." replicò Xigbar, evocando le sue pistole, portando quella nella sinistra verso la testa di Ocelot, ma venne bloccato da quest'ultimo con la destra, che intanto aveva preso anche l'altro revolver. Il risultato fu che si ritrovarono le proprie armi puntate alla testa dell'altro.  Esitavano a premere il grilletto, cominciando a camminare cauti in tondo, senza un passo falso che l'avversario avesse potuto sfruttare. Ocelot si fermò di colpo, piegando i gomiti. Cominciò a far roteare le due pistole, continuando a fissare Xigbar. Mandò in aria quello nella sinistra, mentre afferrò con la canna quello nella destra. Una volta che quello nella sinistra tornò all'altezza della mano, lanciò quella nella destra,e afferrò quello a sinistra, continuando così per 5 volte. Alla fine, lanciò entrambi i due, afferrandoli insieme successivamente per la canna e mandandoli ancora in aria, rimettendoli in mano. Xigbar fece sparire le sue pistole, cominciando a ridere e ad indietreggiare.

"Bravo, bravo, bravo." disse, ridendo ed applaudendo. "Spero che questo non distrugga i nostri rapporti." concluse, entrando in un varco. Ocelot ripose le armi nelle fondine, sbuffano poi. Prese un telefono.

"Si...Si, sono io."

"......."

"Si, tutto come c'aspettavamo."

"......."

"No, penso che l'accordo si sfalderà tra poco. Temo che il nostro deterrente durerà per poco.

"......."

"Si. Suppongo che dovremmo ricorrere al piano B."

"......."

"Va bene. Me ne occupo io. Abbiamo anche noi i nostri mezzi."
Concluse la chiamata, rimettendosi l'impermeabile e tornare in mezzo al temporale. Intanto, il gruppo cominciava a spazientirsi a causa dell'attesa. Gli sbuffi cominciavano a farsi sempre più frequenti

"Quante ore sono passate?" sbuffò Sora, mettendosi le mani dietro la testa. Tutti gli fecero una faccia interrogativa. Nessuno si ricordava il tempo passato da quanto erano partiti. Snake giocava con l'accendino, così, per passare il tempo, ad aprire e chiudere il coperchio. Riku pilotava ancora, nonostante lo sguardo serio che assumeva, era pure lui annoiato. Kairi rimaneva ancora a guardare le stelle, anche lei stanca di quell'attesa. Maverick continuava a dormire. Viper, riposatosi prima, tornò dal gruppo.

"Allora, ancora in vena di battute?" gli chiese Sora, un pò altezzoso, ma venne risposto con un semplice verso di stizza,
com'era solito di Viper.

"Penso che sia tempo di tornare indietro. Qui non c'è niente." esordì Riku, esaudendo i desideri di tutti. Ma ecco, non appena Riku girò il timone per virare, un'enorme macchia grigiastra apparve d'un tratto davanti a loro. Una volta che la figura assunse una chiara immagine, si rilevò essere quello che cercavano. Sorpresi ed impreparati, non poterono fare altro che tentare di andarsene, in quelle condizioni ma, nell'istante in cui Riku cercò di cambiare rotta, la gummiship continuava ad andare verso la mastodontica nave, verso l'interno dell'hangar.

"Dannazione! Ma cos'è?" esclamò sempre lui, mentre tentava inutilmente di far cambiare rotta alla nave. Ma non si smuoveva da lì. Non era una bella situazione quella.

"Dannato raggio traente." disse a bassa voce Maverick, svegliato dai rumori.

"E adesso che facciamo?" si chiese Sora, mentre la gummiship si avvicinava ancora di più. RIku, pensieroso, cercava di riordinare tutti i pensieri, in cerca di una soluzione a quel problema. E gli venne un certo lampo di genio.

"Venite con me." disse al gruppo, nonostante qualcuno fece degli strani sguardi. "Presto." lì incitò, tanto non c'era modo di andarsene da lì, quindi lo seguirono. Lo seguirono, fino ad arrivare ad una piccola stanza, larga pochi metri quadri.

"Dovrebbe essere qui....." comincia a toccare il pavimento e la parete, in cerca di un qualcosa, azione che comportò gli sguardi sempre più straniti dei suoi compagni.

"Trovato!" esultò, appoggiando le mani su una parte del pavimento removibile. "Cid ha installato questi compartimenti di recente, per usarli come stiva." commentò, entrando dentro. "Dovremmo starci tutti. Entrate, presto."

"Riku, sei un genio!" lo complimentò Sora, mentre ad uno ad uno entravano dentro. L'ultimo ad entrare, Snake, chiuse il coperchio, pensò ad una cosa.

"Non avrei mai pensato che avrei contrabbandato me stesso."

Adesso, non potevano fare altro che sperare di non essere scoperti. La gummiship intanto era completamente atterrata nell'hangar, circondata da soldati imperiali che presero posizione ovunque, ad armi spianate. Il rumore si una porta automatizzata che si apriva fece la sua comparsa, dove ne uscirono Darth Vader, accompagnato dai suoi stormtrooper neri, insieme all'ammiraglio Kestrel.

"Da dove è uscita questa nave?" proferì Vader, con quel suo tono caratteristico.

"Appena siamo usciti dall'iperspazio, ce la siamo trovata di fronte. Abbiamo attivato il raggio traente mentre eravate nella sala di meditazione." gli spiegò l'ammiraglio. Il Sith chinò un momento il capo, concentrandosi.

"Perquisisca quella nave da cima a fondo ammiraglio. Adesso." ordinò imperativo, andandosene poi dalla stanza. L'ammiraglio emise un grugni, borbottando qualcosa in seguito. Diede infine l'ordine di perquisire la nave appena atterrata, operazione che impiegò 10 frustranti minuti, tempo impiegato dagli imperiali per mettere a soqquadro la gummiship e non scoprire il gruppo proprio sotto i loro piedi. Una volta che gli imperiali furono fuori, si arrivò alla conclusione che la nave doveva essere stata abbandonata. Un colpo di fortuna per il gruppo. Questi ultimi, uscirono dallo scompartimento, esalando un sospiro di sollievo.

"Sembra che se ne siano andati." esordì Riku, a bassa voce, in modo da non farsi sentire.

"Già, ma adesso dobbiamo trovare questo tipo...Come si chiamava?" Viper si sforzava di ricordarsi per chi erano venuti.

"Ventus..." fece pensieroso Sora. Sapevano, o almeno speravano che lui fosse lì, ma non sapevano come farlo tornare.

"Ah già."

"Comunque, dobbiamo trovare il modo di andarcene da qui insieme a lui. Sora, io e te lo andiamo a cercare Ventus. Snake, tu e Gorobei trovate il modo di andarcene da qui. Kairi, rimani qui con Maverick e Viper. Cercate di non farvi scoprire." ordinò a tutti. Sora annui velocemente, tanto si fidava del suo amico e di tutte le sue idee. Snake lo guardò un pò storto, si era abituato a dare lui gli ordini e non il contrario, tranne se fosse stato Big Boss. Viper, come sempre tra l'altro, non fu felice di venire comandato dal keyblader. Kairi capì che era meglio non esporsi troppo, data la sua poca abilità. Maverick non se ne importò più di tanto, ma commentò il lavoro dei suoi compagni con una frase

"Attenti, Obi Wan non c'è a morire per noi." disse, facendo scattare un piccolo sorriso ai quattro mercenari.

"Ok, allora voi rimanete qui, torneremo sani e salvi." rassicurò Riku, mentre i quattro che uscivano, andavano a compiere i loro obbiettivi. Uscirono cauti dalla navetta, facendo attenzione al rumore dei loro passi. Percorsero stretti tra di loro e praticamente appiccicati alle pareti, fino ad arrivare a un bel pò di svincoli. Non sapendo dove andare, e senza le indicazioni adeguate, dovettero affidarsi alla cieca fortuna, ovvero un testa o croce. Testa, Sora e Riku sarebbero andati a destra, e Snake e Gorobei a sinistra. Croce invece, tutto il contrario. A dire il vero, quello che sarebbe uscito fuori, non sarebbe stato importante, sapevano già di perdersi, volevano almeno dare un senso al loro smarrimento. Uscì testa. Tutti felici e contenti.
Snake e Gorobei quindi andarono in corridoio a sinistra, percorrendolo per un paio di metri, andando a finire in quello che sembrava un centro di detenzione. Il numero di imperiali che giravano il posto, tra i quali uno di sicuro doveva sapere dove si trovava il generatore del raggio traente. Dovevano però fare attenzione a non attirare l'attenzione, o sarebbe finita male. Nascondendosi nelle celle delle ultime file, si trovarono, dopo un paio di minuti, un imperiale vestito diversamente dagli altri, un tecnico probabilmente, che di sicuro sapeva dove dovessero dirigersi. Senza farsi vedere, Gorobei lo afferrò in una presa da dietro per il collo, bloccandolo completamente. Snake si inginocchiò, in modo da guardarlo faccia a faccia, e puntandogli il coltello alla gola.

"Dov'è disattiviamo il raggio traente?" domandò minaccioso, ma il tipo sembrava restio a rispondere. Snake fece quindi un cenno a Gorobei, il quale aumentò la forza esercitata, che poteva arrivare a spezzargli il collo. Allora si decise, dicendogli che il generatore era a tre stanza da quella in cui si trovavano adesso. Ottenute le risposte, il samurai terminò il lavoro, stordendolo.

"Non è un bene lasciarlo qui." considerò lui, visto che una cella non era il posto migliore in cui lasciare un tecnico svenuto

"Tanto noterebbero comunque qualcosa di strano." rispose Snake. in effetti avrebbero di sicuro notato l'assenza di un uomo dell'equipaggio. Sorvolarono lo stesso, dato che non c'era tempo di scegliere un posto migliore per non farlo scoprire, dovevano agire in fretta. Data una rapida occhiata al posto, riuscirono ad uscire sfruttando l'entrata in fondo alle celle. Percorsi alcuni metri, riuscirono a trovare il generatore, lo stesso che c'era nel film, come notò Snake. Era lo stesso luogo, identico. C'erano un paio di stormtrooper d'avanti a loro che dialogavano, e non potevano sorpassarli di soppiatto. Allora, Gorobei estrasse la spada, facendo una capriola verso i due, colpendo uno con un fendete dal basso verso l'altro, tagliandoli il blaster in due, mentre colpì l'altro, che si era accorto di lui all'ultimo secondo, con un affondo nel ginocchio destro, e infine gli tagliò la testa. Entrambi caddero nel vuoto, senza che nessuno si fosse accorto di niente. Almeno per il momento.

"Ok, adesso disattivo il raggio, coprimi." disse Snake, avvicinandosi al quadro comandi ma, all'improvviso, le guardie di Vader spuntarono dappertutto, bloccando le uscite. I due, colti alla sprovvista, si misero schiena contro schiena, uno con un katana, l'atro con un M16 portato da casa. L'unico problema fu che una delle guardie afferrò il fucile con la Forza, lanciandolo poi via.

"Oh, andiamo." non ci voleva credere, ma dovete comunque affidarsi al solo coltello adesso, visto che anche i loro aggressori usavano un'arma bianca. Intanto, Sora e Riku, percorso un corridoio a destra, presero un ascensore che li stava portando verso l'alto.

"Questo posto è un labirinto! Mi chiedo come faremo a trovarlo." sbuffò Sora a causa dell'impazienza che provava, ma per lo più voleva liberare Ventus da quella condizione.

"Su, lo troveremo, non preoccuparti." lo rassicurò Riku.

"Sarà, comunque abbiamo chissà quante centinaia di persone che vogliono farci la pelle."

"Abbiamo affrontato di peggio."

"L'hai detto!" non poterono però continuare quella discussione che l'ascensore si bloccò all'improvviso, insospettendo i due. Le porte si aprirono, facendo spazio ad un lungo corridoio buio illuminato da qualche poco potente luce, che faceva da contorno a quella situazione non invitate. Dato che l'ascensore non si muoveva di lì, ebbero per forza di cose percorrere quel corridoio che pareva infinito. Percorso l'estenuante percorso, arrivarono in una stanza circolare più ampia, sempre poco illuminata e con dei fumi di condensa che la percorrevano. Ma, cosa più importante di tutte, era che Ventus era lì, in una gabbia di stasi, bloccato. Subito, Riku armeggiò con alcuni comandi vicino alla gabbia, ma niente sembrava disattivare il blocco. Allora Sora, stanco di aspettare, colpì più e più volte la gabbia, causando però un'esplosione che libererò sì il prigioniero, che tra l'altro cadde addosso a lui, ma fece anche svenire Sora per un paio di minuti.
 

"Sembra che sia ora di svegliarsi, Ventus."

"Ce ne hai messo di tempo."
 

Sora aprì a più riprese gli occhi, trovandosi Riku e un'altra figura che non riusciva a identificare.

"Riku....Cos'è successo?" chiese all'amico, ancora mezzo addormentato per quello che era successo.

"Credo che il tuo cuore mi abbia fatto svegliare, Sora." rispose Ventus, con un sorriso sul volto.

"Sei tu!" gridò Sora, ricambiandolo con il suo solito 32 denti stampato in faccia. Ma un suono quasi elettrico attirò la loro attenzione. Un respiro robotico, potente, profondo, regolare e minaccioso conquistò quella stanza. Un lama rossa si fece spazio tra i fumi che aleggiavano nell'ombra e un'imponente figura fece la sua apparizione.

"Siete arrivati." Darth Vader era sempre stato lì ad aspettarli.
 


Bitch, sono tornato.
Mi spiace per la vostra attesa ma sono stati mesi difficili :( Tra scuola e GDR non avevo proprio il tempo. Vi dico solo di recuperavi le immagini del capitolo nove per dare forma alle guardie di Vader.
I'm back.

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Capitolo 23
*** Disegni pg ***


Approfitto della pausa per chidervi uan cosa.
Visto che, apparte Snake, nessuno dei miei personaggi ha un volto, vi chiedo di mettere, nella recensione di questo avviso, come vi immaginate Maverick, Gorobei, Viper e ALexia.
Potete anche farlo via mp.
Grazie per il distrurbo.

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