Starò sempre con te

di fedez_etta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un amico particolare ***
Capitolo 3: *** Amicizia o più? ***
Capitolo 4: *** Il passato di Jorge ***
Capitolo 5: *** Una nuova coppia e una comparsa ***
Capitolo 6: *** Piccolo imprevisto ***
Capitolo 7: *** Il litigio iniziale ***
Capitolo 8: *** Un bel ma un brutto finale ***
Capitolo 9: *** Un buon fratello ***
Capitolo 10: *** Tutto verrà a galla ***
Capitolo 11: *** Le bugie hanno le gambe corte ***
Capitolo 12: *** Un litigio risolto ***
Capitolo 13: *** Starò sempre con te ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Starò sempre con te

 

Prologo


Martina
Raccontare di me è sempre stato difficile. Posso solamente dire che mi chiamo Martina Stoessel, ho 17 anni e i miei genitori mi hanno abbandonata, facendomi passare il resto della mia vita in un orfanotrofio ma, per mia fortuna, una famiglia ha deciso di adottarmi. Oggi darò un volto a queste persone. Le ho immaginate in tutti i modi e sono molto curiosa di conoscerli. Spero che mi diano l'affetto che non ho mai avuto...
Non mi hanno detto molto, l'unica cosa che so è che hanno un figlio. Adesso ho appena finito di preparare la valigia e fra una decina di minuti dovrebbero arrivare. Mi siedo in attesa, cercando di placare il mio nervosismo. Bussano alla mia porta e mi comunicano che sono arrivati. Prendo la valigia e felice lascio quella stanza. Per mia fortuna vivere in questo orfanotrofio non è stato infernale, ma la voglia di vivere in una famiglia vera é esaltante. Vedo delle figure da lontano e credo siamo loro. La mia nuova famiglia.
<< Ciao. Tu dovresti essere Martina?? Io sono Francesca Montaner. >> dice la signora.
<< Piacere di conoscerla. Comunque ha indovinato. Sono Martina. >>
<< Io sono Ferdinando Blanco. Nostro figlio non é potuto venire perché ha avuto degli allenamenti ma lo troverai sicuramente quando arriveremo a casa. Lascia che la prendi io la valigia. Comunque dacci del tu. Tranquilla. >> dice invece il signore, che suppongo essere il marito di Francesca, nonché mio padre adottivo.
<< Grazie. >>
<< Di niente piccola. Su andiamo. Abbiamo tante cose da dirci. >>
<< Certo. >>
Ferdinando prende la mia valigia e la mette nella macchina mentre io e Francesca parliamo del più e del meno. Dopo 10 minuti la macchina si ferma. Ci troviamo di fronte ad un'immensa villa. É stupenda. Ho sempre sognato di vivere in una casa del genere, é il sogno di moltissime persone ma in orfanotrofio mi hanno insegnato che vale di più essere e non avere. Dopo che anche Francesca e Ferdinando escono dalla macchina ci avviciniamo al cancello della casa. Vediamo nel giardino una moto.
<< Nostro figlio é arrivato. Questa é la sua moto. Dai vieni. >>
Entriamo e vediamo un ragazzo parlare al telefono. Appena mi vede saluta il suo interlocutore.
<< Ecco! Lui é nostro figlio. Si chiama Diego. Diego lei é Martina. >> dice Francesca presentandoci.
<< Finalmente posso dire che é un piacere conoscerti. >> dice Diego.
<< Il piacere é tutto mio. >> rispondo.
É un ragazzo moro, di carnaggione ne molto scura ne chiara. Ha gli occhi marroni, di una profondità intensa.
<< Io vado a fare un servizio allo studio. Torno per cena. Ci vediamo per cena. >>
<< Mamma é successo una cosa. >> annuncia in tono leggermente triste.
<< Che cosa é successo?? >> risponde la madre molto preoccupata.
<< Ti ricordi Jorge?? >>
<< Il tuo amico che viene agli allenamenti insieme a te?? >>
<< No. Quello é Marco. Jorge é quel mio amico che si era trasferito in Italia, a Roma. Ricordi?? >>
<< Ah si. Come scordarlo!?!? Comunque dimmi. >>
<< Deve tornare qui ma ancora non ha trovato una casa. Potremmo ospitarlo nel frattempo che lui trova una casa?? >>
<< Per me va benissimo. Mi é sempre sembrato un bravo ragazzo. Ma come mai torna?? >>
<< Ha avuto una borsa di studio allo Studio On Beat. >>
<< Cos'è lo Studio On Beat?? >> mi intrometto nel discorso dei due.
<< E' una scuola di canto e di ballo. >> risponde Diego.
<< Mi sono scordata si dirti qual è la tua passione così in base a quello che ti piace ti inscrivo a una scuola specializzata. >> confessa Francesca
<< Mi é sempre piaciuta la musica. La mia mamma, da quello che mi hanno detto, era una cantate professionista. >> 
<< Ok. Allora domano andiamo a fare l'inscrizione. Ma quando viene Jorge?? >> dice Francesca.
<< Fra un po devo andare all'aeroporto. >>
<< Ok. Accompagna Martina nella sua camera. Io vado a cucinare. >>
Francesca va in cucina.
<< Seguimi. >> mi dice 
Diego prende la mia valigia e la porta al piano di sopra.
<< Mi hanno detto che fai gli allenamenti. Di cosa?? >>
<< Pugilato. >>
<< E questo Jorge com'è?? >>
<< E' bello ed é bravo in tutto quello che fa. Nuota, fa anche lui pugilato, canta divinamente, balla in modo spettacolare. Poi fa le gare di moto. É bravissimo. Ma poverino ne ha passate di brutte anche lui. É arrivato a un periodo di smarrimento ma io non l' ho abbandonato. >>
<< Come mai? >> 
<< Ha subito delle cose in passato che lo hanno portato anche a drogarsi. Mia madre questo non lo sa e non lo deve sapere. >> dice Diego.
<< Tranquillo, rimanrrà tra noi due. >>
Intanto siamo entrati nella stanza. É molto spaziosa e graziosa. E' semplicemente incanto puro.
<< Di niente. Senti adesso devo andare a prendere Jorge dall'aeroporto. Vuoi venire?? >>
<< Certo. >>
Ritorniamo al piano terra e andiamo in cucina per avvisare Francesca.
<< Mamma io e Martina andiamo a prendere Jorge. >>
<< Va bene. Fate attenzione. >>
Io e Diego usciamo e lui sale sulla moto. Io la guardo spaventata.
<< Non sei mai salita sulla moto? >>
<< No. >>
<< Tranquilla. Sali dietro di me e stringimi forte. Andrò il più piano possibile. >>
Salgo dietro di lui e, dopo esserci messi i caschi, lo stringo forte. Partiamo e già avverto mille emozioni. É bellissimo, mi fa sentire viva. Il vento che avverto sul corpo mi  fa salire l'adrenalina. Dopo 30 minuti circa arriviamo all'aeroporto. 
<< Seguimi. >> mi dice.
Faccio come mi dice e ci sediamo su delle panchine poste all'interno dell'aereoporto vicino all'uscita di arrivo. Dopo 5 minuti...
<< Il volo Roma- Buenos Aires é appena atterrato. >>
<< Avviciniamoci alla porta. >>
<< Va bene. >>
Dopo neanche 10 minuti vediamo uscire tantissime persone con le valigie. Ad un certo punto esce un ragazzo bellissimo e vedo che sorride e ha lo sguardo verso Diego. Il ragazzo, che ha quanto pare é Jorge, si avvicina.
<< Finalmente ti rivedo amico. >>
Detto questo si avvicina e si danno un stretta di mano e, in seguito, un abbraccio. 
< Mi sei mancato amico mio! >>
Si scioglie l'abbraccio.
<< Ah! Ti devo presentare una persona. Lei é la mia sorellina. I miei genitori l'hanno adottata. >>
<< Piacere, io sono Jorge. >>
<< Io sono Martina. >>
Ci stringiamo la mano.
<< Che cosa ha detto tua madre? Posso venire a stare con voi? >>
<< Mia madre ha detto si. Avevi dubbi? >>
<< Già tua madre, anzi vostra madre, é sempre stata gentile con me e con tante altre persone... >>
Non finisce di parlare che suona il suo telefono.
<< Pronto? ...  Cosa vuoi da me? ...  Va bene. >>
Chiude la chiamata.
<< Che cosa é successo?? >>
<< Niente di preoccupante. >>
<< Sicuro?? >>
<< Si. Adesso devo andare a fare un servizio in... in... banca. Devo prendere una cosa dal mio conto corrente. Prendo il taxi. Poi ci vediamo a casa tua. >>
<< Ok. Ci vediamo. >>
Usciamo fuori l'aeroporto e ci dirigiamo verso la moto mentre Jorge cerca un taxi. Per me non é vero quello che ha detto a noi Jorge, non dico che sia un bugiardo ma su questo non ha detto la verità. Non voglio dirlo a Diego, non so perche, ma non voglio.Mi sembra strano che Diego non si sia accorto che Jorge mentiva ma forse ha fatto anche finta.
Torniamo a casa e facciamo uno spuntino.
<< Senti mamma possiamo andare a comprare una nuova tuta per pugilato? >> chiede Diego.
<< Certo. Andiamo adesso? >> propone Francesca.
<< Si. Martina vuoi venire anche tu?? >>
<< No, grazie. Rimango qui. Devo disfare la valigia. >>
<< Va bene ci vediamo dopo. >>
Dopo avermi salutato e aver preso la borsa, se ne vanno.
Io inizio a pensare a jorge. Quel ragazzo mi incuriosisce. Non so perché ma mi fa un effetto strano. 

                                                                                                               §

Ho appena finito di disfare la valigia, e sento bussare alla porta. Chiedo chi è e risponde la voce di Jorge. Dopo avergli aperto, lui entra con lo sguardo basso.
<< Che cos'è successo? >>
<< Niente. >>
<< Guardami negli occhi. >>
Jorge alza lo sguardo e solo adesso vedo che ha un occhio nero.
<< Dio mio! Cosa ti é successo?! >>
Lo faccio entrare e sedere. Adesso mi racconterà tutto per filo e per segno. Che lo voglia o no!

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Capitolo 2
*** Un amico particolare ***


CAPITOLO 2 Un amico particolare
NEL CAPITOLO PRECEDENTE:
Jorge alza lo sguardo e solo adesso vedo che ha un occhio nero.
IO: dio mio!! Cosa ti é successo?!?!
Lo faccio entrare e sedere. Adesso mi racconterà tutto per filo e per segno. Lo voglia o no!!
CONTINUA...
IO: jorge mi vuoi dire qualcosa?? Lo so che non sono una persona a cui devi dare spiegazioni ma io le voglio comunque. Non puoi arrivare tutto sorridente, andartene per poi tornare con un occhio nero.
JORGE: magari fosse solamente l'occhio! - dice con un'amara ironia -
IO: a che ti riferisci??!
Si alza dal divano e si toglie la maglia con un volto dolorante. La mia visuale si copre non solo di grandi pettorali ma anche di tagli e lividi che coprono il torace ben definito.
IO: oh mio dio. Chi ti ha fatto una cosa del genere?? -dico alzandomi-
JORGE: non lo puoi conoscere. Lui sa tutto di tutti ma nessuno, a meno che lo hai conosciuto, sa di lui.
IO: facciamo una cosa: io ti disinfetto le ferite e tu mi racconti tutto quello che é successo. Ok??
JORGE: va bene!
Con un'intraprendenza che non conosco prendo la sua mano e lo trascino verso in bagno. Nella mezz'ora in cui stavo sola, ho girato nella casa per capire dove stavano le cose. Arriviamo in bagno.
IO: siediti sul mobile del lavandino - dico mentre prendo la valigetta del pronto soccorso-
JORGE: ok.
Si siede sul mobile.
IO: allora. Vuoi iniziare??
JORGE: qualche mese prima di partire per Roma io stavo frequentando cattive compagnie. Ho iniziato a bere, a drogarmi, a fare sesso con chi capitava. Facevo una vita che nessuno voleva. Una vita che ti faceva pensare di viverla alla giornata, con la paura che il giorno dopo tu non ci possa essere più.
IO: quanti anni avevi??
JORGE: questo é successo 3 anni fa quindi 17.
IO: quindi alla mia età facevi tutte queste cose?? E i tuoi genitori??
JORGE: mia madre é morta da quando avevo 3 anni e mio padre lavorava sempre.
IO: ma quando portavi le ragazze a casa tua per fare... quello che dovevi fare, non se ne accorgeva??
JORGE: io non portavo mai le ragazze a casa mia. Avevo deciso che portavo a casa mia a fare l' amore solo colei che veramente mi interessava, non solo per farci sesso, ma anche per condividere una vita. Non l'ho mai trovata. Comunque stavo dicendo... purtroppo non ci limitavamo a fare quelle cose. 1 anno dopo si aggiunsero le gare clandestine di moto. Dopo varie volte ho rischiato veramente la vita. Da quel momento ho capito che mi dovevo allontanare o ci rimettevo la pelle.
Mentre lui racconta io faccio attenzione a non fargli male e a sentire quello che dice.
IO: e la tua amicizia con Diego??
JORGE: lui lo conosco da quando avevo 5 anni. Mi é sempre stato vicino e mai ha osato giudicarmi, perché sapeva quello che stavo passando. Anche mio padre non era un santo. Ogni notte veniva con una donna diversa. Avevo solamente 7 anni e invece di sognare e dormire in un quieto silenzio sentivo quelle voci che ogni sera cambiavano. Sentivo quando ansimavano. Avevo solamente 7 anni. Ero abbandonato. Ho fatto del sesso una macchina che serviva a farmi godere solamente. Ma mai mi sono sentito felice di baciare una di quelle ragazze. Le discoteche erano all'ordine del giorno.
Il suo passato é stato difficile. Anche più del mio. Vedo che nel suo viso non c'è l'ombra del dolore dei lividi e dei tagli, ma anche il dolore di quello che ha dovuto passare.
IO: Diego sapeva tutto??
JORGE: si. Mi diceva sempre di smettere ma era difficile. Fino a quando sono andato in overdose di droga. A quel punto ho deciso di dire basta. Credo, anzi ne sono convinto, che dovevo dire basta molto prima.
IO: e questa storia cos'ha in comune con quello che ti é successo oggi?? - dico mentre metto i cerotti sopra le ferite.
JORGE: sono stati questi miei ex compagni a picchiarmi.
IO: quindi erano più di uno!!
JORGE: se fosse stato uno, facendo pugilato, mi avrebbe fatto solamente qualche graffio solamente. Da come sono conciato direi che non era uno. - dice cercando di ironizzare -
IO: quanti erano.
JORGE: forse 4 o 5.
IO: non immaginavo cosi tanti. Prendo un attimo il fard e te lo metto all'occhio. così non si vede il livido.
JORGE: grazie.
gli metto il fard.
JORGE: grazie mille tini.
IO: tini?!?!? - dico mettendo a posto la cassetta e fermandomi di colpo -
JORGE: sai, il nome Martina é un bello ma é troppo lungo per i miei gusti. Ed ecco il tuo soprannome. Tini!!
IO: carino.
Scoppiamo in un fragorosa risata. Lui é un ragazzo molto simpatico. Jorge scende dal mobile.
JORGE: comunque non dire niente a Diego. Non voglio che sappia questo.
IO: ok. Ma perché sei andato a quell'incontro??
JORGE: dovevamo chiarire la situazione. Adesso posso dire che é finalmente tutto risolto.
IO: va bene yoyi!!
JORGE: yoyi??
IO: sai, il nome Jorge é un bello ma é troppo lungo per i miei gusti. Ed ecco il tuo soprannome. Yoyi!! - dico imitando la sua voce -
JORGE: carino!!
Di nuovo ridiamo come bambini. Non mi ero mai sentita cosi a bene con una persona. Nonostante sta senza maglietta io non provo nessuna briciola di disagio. Ed é strano. In fondo non ho visto tanti ragazzi a petto nudo. All'orfanotrofio era proibito socializzare con i maschi. Non so perché ma se ti scoprono parlare con un maschio succede la fine del mondo. Scendiamo al piano di sotto. Jorge prende la maglia che stava per terra e se la mette.
JORGE: sai... io ti ho parlato di me. Ma io non so niente di te. Non so quanti anni hai, non so le tue passioni. Non so niente.
IO: quando vuoi te le posso raccontare.
JORGE: adesso sono già le 19:00 ma facciamo così. Domani, solo io e te, usciamo e prendiamo un gelato. Va bene??
IO: ci sto. Ma Diego?? Lo lasciamo da solo??
JORGE: lo facciamo uscire con la sua fidanzata. Tranquilla me la vedo io. Ci stai?? - dice con la mano aperta nella mia direzione in attesa di essergliela stretta.
IO: ci sto. - gli stringo la mano - Ma non sapevo che lui avesse una fidanzata. - dico sedendomi sul divano -
JORGE: si. Si chiama Clara. - dice sedendosi anche lui -
IO: ok. Che facciamo adesso??
JORGE: in camera di Diego c'è la Wii. Andiamo a giocarci??
IO: e se lui non vuole??
JORGE: chi se ne importa. Poi do la colpa a te.
IO: ehi!! - Dico dandogli uno schiaffetto in maniera giocosa sulla spalla -
JORGE: dai andiamo.
Mentre ci alziamo dal divano vediamo la porta aprirsi.
X: ciao Jorge. É da molto tempo che non ci vediamo!!
JORGE: lo so Francesca. Mi dispiace ma venire da Roma a qui non é proprio semplice.
FRANCESCA: eh lo so, non dirlo a me. Un mese fa Ferdinando é partito per Roma ed é stato difficile già comunicare, figuriamoci incontrarci.
DIEGO: vedi la tuta nuova. - dice uscendo qualcosa, che credo fermamente sia la tuta, schizzando gioia e felicità da tutti i pori -
JORGE: bella. Poi ti faccio vedere quella che ho preso io. É dell'Arena.
DIEGO: quelle sono belle. Andiamo di sopra. Martina vieni con noi??
IO: non so. Mamma devo fare qualcosa??
FRANCESCA: no piccola mia. Puoi andare. La cena é fra un ora.
IO DIEGO E JORGE: ok.
Saliamo sopra, in camera di Diego.
DIEGO: che avete fatto??
JORGE: abbiamo parlato del più e del meno.
DIEGO: domani vuoi fare una partita a calcetto?? Facundo ci ha invitati. - dice sedendosi sul letto seguito da me e jorge -
JORGE: ringrazia Facundo ma ho un impegno.
DIEGO: ok. E tu Martina?? Vuoi venire a vederci??
IO: in realtà ho anche io un impegno.
DIEGO: ma che dovete fare!??! Dovete uscire insieme?? - dice scherzando per poi scoppiare a ridere -
Vedendo però che noi non ridiamo diventa serio.
DIEGO: ah. Uscite insieme. Ok.
JORGE: comunque che facciamo??
IO: ho saputo che hai la Wii. Che giochi hai??
DIEGO: just dance , super Mario, Mario party, Wii party, Wii sport.
IO: io tifo per just dance.
JORGE: idem.
DIEGO: ok.
Dopo 30 minuti di balli e dopo tutte le vittorie di jorge ci buttiamo sul letto esausti.
JORGE: sono troppo forte!!
IO: sei solo fortunato.
DIEGO: ha ragione la mia sorellina.
JORGE: siete invidiosi!!
ad un certo punto sentiamo un telefono.
DIEGO: é il mio.
Prende il telefono.
DIEGO: é Clara.
JORGE: ho capito. Tini andiamo. Ha bisogno di parlare con la sua dolce metà. - dice ironico-
IO: ahhahah. Andiamo!!
Io e jorge usciamo dalla stanza.
IO: da quanto stanno insieme??
JORGE: da 5 anni. Stanno benissimo insieme. Non si sono mai traditi.
IO: é giusto così. Io sinceramente non so se riuscirei a perdonare una persona che mi ha tradito.
JORGE: neanche io. A te é capitato??
IO: nell'orfanotrofio non potevamo avere relazioni.
JORGE: quindi tu non hai dato il primo bacio??
IO: no.
Abbasso la testa dalla vergogna.
JORGE: ehi! Non ti devi vergognare. Non c'è niente di male. In fondo hai solo 17. Ci sarà tempo. Ma ricordati che il primo bacio é quello più importante. Goditelo fino alla fine. 
IO: grazie di capirmi. sono le 8:30. fra 30 minuti è pronta la cena. nel frattempo vediamo un pò di televisione??
JORGE: ci sto.
Scendiamo giù e ci sediamo sul divano. Accendiamo la TV e iniziamo a vedere un film.
IO: vedi su Premium Cinema che si sta facendo.
JORGE: ok, spero che si stia facendo i pirati dei caraibi.
IO: infatti, è stupendo quel film.
jorge cambia canale e mette su Premium Cinema. si stava facendo Never break down.
JORGE: pure questo è bello.
IO: è vero.
JORGE: domani dopo che usciamo devo andare a fare un giro per cercare delle case che si posso affittare.
IO: ok.
subito dopo scende Diego.
DIEGO: jorge è successo una cosa. 
diego sta piagendo.
JORGE: che cosa è successo.??
DIEGO: Clara, ha fattoun incidente.
JORGE: cosa!??!?!!



NOTA AUTORE: lo continuato subito e lo fatto anche lungo. ho continuato anche l'altro. siete felici?? ^_^ non so quando potrò continare ma non credo prima di pasqua. vi faccio subito gli auguri. vediamo che il capitolo finisce in modo tragico. :'( ma tutto si risolverà. la nostra coppietta inzia a fiorire *-* 
nel prossimo capitolo succederanno delle belle tra questa coppia. vi mando un bacio enorme :* alla prossima <3

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Capitolo 3
*** Amicizia o più? ***


                                                                                   CAPITOLO 3 
                                                                                 AMICIZIA O PIÙ??

< cos'è successo a Clara?? > chiede seriamente preoccupato Jorge. < ha fatto un incidente madornale. É uscita di casa senza smalto. > che cosa !??! Lui definisce un " incidente madornale " questo?!?  < tu questo lo chiami incidente madornale?? Lo sai cos'è un incidente madornale?? Quello che ti faccio a te!! > dice Jorge davvero arrabbiato. Non ha tutti i torti. Io mi ero spaventata non conoscendo Clara, figuriamoci Jorge che la conosce. < come ti salta in mente di dire?? Solo per aprire bocca?? Mi hai fatto prendere un colpo. Stavo già con la mente all'ospedale- dice per poi fare un respiro profondo - comunque non fa niente. Adesso mantengo la calma. Comunque ti stai trasformando in una femmina. > a quelle parole scoppio a ridere. < lo so che sei mio fratello e dovrei dare ragione a te, ma Jorge sta dicendo la verità. Avevi l'espressione di uno che sta per perdere la persona più cara al mondo. Dai. In fondo é meglio che non sia successo niente di grave. > dico la mia. Devo iniziare ad ambientarmi e non c'è modo migliore che dicendo la mia. Almeno i miei ideali, le mie virtù e i miei pensieri possono farsi vedere e far capire agli altri chi sono io realmente. < A tavola!! É pronto. > questo grido proviene dalla cucina. Subito dopo suona il campanello. < vado ad aprire io > mi propongo. Mi avvicino alla porta e la apro. É Ferdinando. < buonasera > dico io < ciao, che odore > dice ricambiando il saluto. Entra dentro, lascia la sua borsa e si dirige in cucina dove oramai c'erano tutti. 

Dopo aver cenato e aver parlato della giornata appena trascorsa ognuno si ritira nella propria stanza per lavarsi e riposare o fare qualcosa. La mia cameretta é bellissima. É molto amplia, ha un letto a baldacchino di una piazza e mezza, poi di fronte il letto c'è una televisione molto amplia, un bagno privato ( anche se ogni camera c'è l'ha), poi al fianco del letto c'è un comodino. Tutta la stanza é basata sul colore rosso. Poi c'è un armadio bianco a due ante, una scrivania di legno e una sedia di legno bianca. Vado nel mio bagno e mi faccio una doccia. Quando esco mi metto il pigiama e mi infilo nelle coperte. Il letto é molto confortevole. Pensando alla giornata appena passata... l'arrivo in questa famiglia, l'incontro e il racconto di Jorge, l'invito di Jorge a uscire insieme, tutto, mi addormento.

< ciao tini - dice un uomo che non conosco - tutto bene?? Sai sei molto invitante. Mi viene da mangiarti > dice per poi affondare i suoi affilati denti all'interno della mia pelle. Mangia ogni parte di me. Il dolore é allucinante e insopportabile. Poi...

Mi sveglio di botto. Incubo. É stato un incubo. Sembrava così vero. Decido di scendere a prendere un bicchiere d'acqua. Prendo il telefono per vedere l'orario. Sono le 03:05. Metto l'applicazione della torcia e scendo giù in cucina. Accendo la luce, prendo l'acqua, un bicchiere e lo riempio. Penso al sogno che ho fatto. Mi sembra assurdo. < anche tu non riesci a dormire?? > una voce proveniente dalle mie spalle mi fa girare. Quella voce é Jorge. < da quanto vedo neanche tu riesci a dormire - rispondo io - incubo. A te?? > < anche > risponde. < cosa succede nel tuo incubo?? > mi chiede prendendo un bicchiere. < mi mangiavano viva. Il tuo?? > rispondo e domando io. < che mi volevano uccidere me e i miei genitori e poi alla fine ci uccidono. > dice versandosi anche lui nel suo bicchiere. < sembrava così reale. Ho avuto molta paura. Non faccio quasi mai gli incubi > confesso io. Lui si avvicina a me. Non so che intenzioni ha ma non nego che mi piace questa vicinanza. < per domani pomeriggio é confermato?? > mi chiede lui. < si. Dove andiamo?? > < io pensavo di andare al bowling e poi a fare una camminata. Per te va bene?? > < si. Non sono mai andata al bowling. > < forse é meglio andare a dormire. > afferma lui. < già. > < senti io avrei un idea. Non so se ti piacerà o no ma di solito quando si fa un incubo é difficile prendere sonno subito e da soli. Che ne dici di dormire insieme?? Infondo non c'è nulla di male > chiede con una punta di imbarazzo e grattandosi la testa. Sono imbarazzata per questa proposta ma é molto allettante. < si, per me va bene > rispondo io. Ci sorridiamo. < beh, allora andiamo. Dove?? > < andiamo in camera mia. > rispondo io. Spegniamo la luce e andiamo di sopra. Ci mettiamo nelle coperte e ci avviciniamo. < buonanotte tini > < buonanotte yoyi > e quelle frasi ci addormentiamo.

< tini, tini svegliati > questa voce é inconfondibile. Questo é Jorge. < Jorge altri 5 minuti. Ti prego > < dobbiamo andare a scuola > É vero!! Oggi devo andare a fare l'inscrizione alla nuova scuola. Apro gli occhi e vedo Jorge con un vassoio in mano. < buongiorno tini, ecco la tua colazione. > < grazie mille > alzo la schiena e l'appoggio alla spagliera del letto. Jorge mette il vassoio sopra le gambe e si siede affianco a me. C'era un cornetto al cioccolato, del succo e delle fette biscottate con sopra la nutella. < vedo che ti piace > dice lui notando la mia velocità nel mangiare tutto. < già > solo adesso noto com'è vestito. Ha un pantalone color panna, una camicia color panna e rosso scuro con i primo tre bottoni sbottonati e il ciuffo all'insù. Dopo aver finito la colazione lui prende il vassoio < io scendo giù e lo porto. Intanto tu preparati. Ti aspetto giù > dice facendomi l'occhiolino alla fine. Come risposta gli sorrido. Lui esce e io vado in bagno. Mi lavo la faccia, i denti, mi pettino i capelli e mi trucco. Vado in camera mi tolgo il pigiama e mi vesto. Mi metto una gonna a vita alta una maglietta a maniche corte, delle bretelle e dei tacchi non eccessivamente alti. Prendo una borsa e scendo. Quando scendo giù vedo Jorge che parla con una ragazza bionda. La gelosia mi sale e non capisco più niente fino a quando quella ragazza dice < oh jorgito caro, ti sei innamorato?? Mi fai pena. - poi mi guarda - sicuramente sei tu. Che ci trovi in lei?? Pensavo che ti piacevano le serate con me. Sono sicura che non te la darà facilmente. > dopo di ciò se ne andò. Che cosa é successo?? Non lo so.... ma lo scoprirò.


 NOTA AUTORE: ecco un altro capitolo. Ho cambiato anche qui modo di scrittura perché ho visto che piace di più. L'ultimo capitolo che ho pubblicato non é stato letto molto ma non fa niente. Comunque vi ringrazio per le recensioni. Passiamo al capitolo. Diego esagera sempre. Jortini ^_^ si sta formando ma arriva lei -_- cosa vuole?!?!?! Alla prossima. Vi dico solo che qualcosa ci sarà [ bella o brutta] bacioniiii

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Capitolo 4
*** Il passato di Jorge ***


CAPITOLO  4
 Il passato di Jorge
Non so cosa sia successo anche perché non conosco quella ragazza ma non mi piace il fatto che lei abbia trattato così Jorge. Ma se lo ha trattato così un motivo ci sarà. Non so che pensare. Do ragione a Jorge o a quella ragazza. Forse prima di dire la mia devo sentire cosa ha da dirmi Jorge.  Mi avvicino a Jorge e lui mi guarda. Ci scambiamo sguardi ma non parliamo. I suoi occhi sono spenti e questo mi fa male perché per me i suoi occhi sono come una lucciola di speranza.  Non voglio che questa lucciola si spenga. Lo supero ma lui mi prende il polsi che le sue mani e mi fa sbattere il mio petto con il suo. Adesso vedo ancora meglio i suoi occhi. Sono più spenti di quanto potessero sembrare. < Non cambiare il tuo pensiero su quello che ha detto lei. > mi dice lui con un filo di voce impaurito. < io non penso niente ancora. Non ti conosco bene ma io ne voglio sapere di più di questa storia. Io non voglio avere un pensiero negativo di te se in realtà tu sei  buono e viceversa. Io t voglio conoscere ma tu mi devi spiegare tante cose. Primo chi è quello, secondo a cosa si riferiva e terzo cosa succederà dopo la sua comparsa. Sono confusa e io non voglio esserlo per molto altro tempo. > < questa storia è  troppo lunga e dolorosa. Come posso spiegartela con la paura che tu dopo te ne possa andare. Questa cosa è più grande di me e sono sicuro che te ne andrai. > <  me ne andrei comunque anche se tu non mi dicessi la verità >  detto ciò  mi allontano da lui e me ne vado. È vero che sento qualcosa per lui ma non sono così stupida da fidarmi di persone che conosco da poco e che mi posso mentire. Anche  se ammetto che mi fa  male il pensiero di stargli lontano.
 
Nella macchina non è volata una mosca. Non so come ma Diego ha capito la situazione che sta tra me e Jorge e quindi ha preferito non aprire bocca. Lo ringrazierò sempre per questo perché io  non sarei riuscita a dire qualcosa. Dopo 20 minuti arriviamo d’avanti a questa scuola. È bellissima. < che te ne pare?? > mi chiede Diego molto elettrizzato. < è bellissimo. Se da dentro è bello quanto fuori allora questo posto è pazzesco. > < ti sbagli. All’interno è molto meglio > Scendiamo dalla macchina e entriamo dentro a questa struttura. Dei ragazzi ci vedono e corrono verso di noi. Inizialmente non capisco ma poi… < Jorge!! > dicono in sincro i ragazzi che stanno correndo.< ragazzi!! Quanto mi siete mancati!! > si abbracciano. Sicuramente questi sono gli amici che aveva prima di partire. < e tu chi sei?? >  dice una ragazza verso di me. <  lei è mia sorella. I miei l’hanno adottata e adesso è parte della famiglia >  E così piano piano tutti si presentano. Credo che mi troverò bene in questa scuola.
 
Dopo aver parlato tantissimo con gli altri ragazzi decido di sedermi su una banchina. Sono sola ma per poco perché al mio fianco adesso c’è una persona. Altri che non è  che Jorge.  < noi due abbiamo un discorso in sospeso. Possiamo chiarire?? ti voglio spiegare tutto quello che vuoi. Non voglio perderti. > < sono così importante per te?? > gli domando. Lui adesso è titubante, non so, forse ha paura. < si, lo sei. Non prendermi in giro per questo perché è difficile per me confessare i miei sentimenti. Cosa vuoi sapere?? > < chi era quella ragazza?? > < si chiama Stephie Camarena. È la mia ex ragazza. > beh almeno è ex. < poi di che storia parlava?? > < quando vivevo qui ho cambiato molte ragazze perché mi interessavano solo per fare sesso. così è stato anche con Stephie. Allora quando me ne sono andato lei si è sentita usata e adesso pensa che io non sia cambiato e che mi sia innamorato. > quindi è questala storia. Non credevo che Jorge potesse essere così. < ma adesso sei cambiato e innamorato?? > < di essere cambiato sono sicuro ma di essere innamorato non ancora. C'è solo un modo per capirlo. > < come?? > detto cio Jorge si avvicina sempre di più. questa vicinanza aumenta sempre di più fino a quando....




NOTA AUTORE:
ciao a tutti gente. vedete ho aggiornato prestissimo. un po' mi state deludendo perché siete pochissimi a seguire la mia storia ma fa niente. spero che col tempo mi possiate amare di più. ( faccia di chi spera) inoltre io voglio che voi mi diate consigli ma nessuno e li da. ora vado a nanna. alla prossima <3

 

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Capitolo 5
*** Una nuova coppia e una comparsa ***


CAPITOLO 5
Una nuova coppia e una comparsa


ci avviciniamo sempre di più fino a quando le nostre labbra si toccano dando vita a un bacio. Il mio primo bacio. Non so se è stata una cosa buona darlo a lui ma io sento qualcosa per lui e lui sente qualcosa per me. Allora non vedo motivo per non baciarci. Dopo ne molto ne poco tempo ci separiamo. < io sento qualcosa per te, sono sincero. Non so se tu mi puoi o vuoi credere ma è vero quello che sento > < io ti credo Jorge e anche io sento qualcosa per te. Sono giovane e se non provo a vivere queste emozioni e se non provo a fidarmi della gente non so cosa possa fare della mia vita. Voglio giocarla e voglio giocarla iniziando con te. Non nel senso di prenderti in giro ma nel senso di viverla. Sei disposto a viverla con me?? > < se io ti ho baciata credo che qualcosa significhi. Oggi alle 5:30 andiamo al bowling come avevamo accordato e poi facciamo una camminata. Non vedo l'ora, ma credo che adesso è ora di entrare. Iniziano le lezioni. > dopo ciò mano nella mano andiamo dentro.

Adesso stiamo a casa. Le lezioni sono durate 5 ore, come in una scuola normale. Tra una lezione ed un altra Jorge e io ci baciavamo ogni tanto. Mi fa stare bene e sento che c'è sintonia fra di noi. Speriamo non sia un illusione. Diego ci ha scoperti e ha detto che per lui è ok perché vuole bene sia a me che a Jorge in modo equo. Fra poco è pronto il pranzo. Ho una fame da lupi. Sto vedendo la televiosione tra le braccia di Jorge. Anche mia madre si è accorta del fatto che io e Jorge ci stiamo frequentando. < tutto bene piccola?? > mi domanda Jorge. < tutto a meraviglia, ma potrebbe andare ancora meglio. > < come?? > dice con tutta la tenerezza possibile e immaginabile. < con uno dei tuoi baci che mi fa stare tanto, tanto bene. > dico con una voce infantile. < ti accontento subito bimba mia > dopo ciò mi lascia uno dei baci che mi fa girare la testa. < troppe smancerie per i miei gusti > dice Diego. < che c'è?? sei geloso che lei è  mia?? > dice Jorge vantandosi in modo visivo. <...> non  ha modo di replicare che suonano alla porta. < ti sei salvato in calcio d'angolo > dico io mentre mi alzo per andare ad aprire. Arrivo alla porta, la apro e vedo una signora mai vista prima d'ora. < scusi chi è lei?? > le domando in modo gentile. < io sono Mariana Murziela. Sono la madre di Martina Stoessel e la rivoglio. > dice. Quindi mia madre non è morta....



NOTA AUTORE: 
vi aspettavate questo finale?? ho voluto continuare perché avevo tempo. L'ho scritto dal pc di mia sorella. Anche se lei non vuole io rischio tutto per continuarlo. Parliamo del capitolo. La nostra coppia è fiorita ma alla fine viene lei. La madre di tini. cosa succederà secondo voi?? recensite. 
voglio ringraziare TUTTI QUELLI CHE RECENSISCONO E CHE LEGGONO LA STORIA. Forse la continuo oggi. A presto <3


 

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Capitolo 6
*** Piccolo imprevisto ***


CAPITOLO 8

NON POSSO CREDERCI!!!! Io pensavo fosse morta. Non riesco a parlare e di questo se ne accorge anche Jorge, che sentendo quelle parole viene al mio fianco. < mi scusi ma com'è possibile?? La madre di Martina purtroppo è morta da molto tempo > dice Jorge circondandomi la vita con le braccia. < Mi dispiace deluderti caro mio, ma sono io sua madre. > dice la signora d'avanti a me. < Può essere pure vero ma tutto questo tempo di certo tu non ti sei presa cura di me. Ci sono stati giorni dove piangevo solamente. Non volevo mangiare perché non c'èra nessuno per sostenermi, per aiutarmi. Era lì che volevo la mia mamma. Era lì che ti dovevi presentare, non di certo adesso > dico i recuperando lo shock. iniziale. Ho ragione, non per vantarmi ma perché è vero. Ho passato giorni infernali per la sua assenza e adesso si presente?? Io non voglio perdonarla e soprattutto non posso. Non sarebbe giusto nei confronti di tutte quelle persone che mi hanno accudita a differenza sua. Crede che andandosene quando vuole può decidere di tornare quando vuole?? Io non sono una marionetta. < prima di chiuderti la porta in faccia, mi devi rispondere a una domanda. Me lo devi. Papà, è vivo ?? > le chiedo più seria che mai. Non voglio cercarlo, anche se fosse vivo, non lo cercherei perché non se lo merita. < non so. Ho chiuso i rapporti con lui, ma ti prego non mi rifiutare. Lo so di aver sbagliato ma voglio cambiare. > < mi dispiace ma no. Le cose più importanti della mia vita le sto vivendo adesso e, oramai, non mi servi più. Non avrei immaginato di arrivare a questo punto e di dirtelo ma... allontanati per sempre da me. > dopo aver detto questo chiudo la porta senza darle il tempo di contestare. Subito dopo mi butto tra le braccia di Jorge, che mi accoglie e protegge immediatamente. 

Abbiamo finito di pranzare ed adesso stiamo nella mia camera. Io e Jorge. Abbracciati sul letto, lui mi accarezza i capelli e io... in realtà non gli faccio niente perché non riesco a smettere di pensare a quello che è successo. Ho fatto bene a riufiutarla come madre?? Non so. Adesso voglio rimanere con lui, tra le sue braccia, coccolata. < pensi sempre a lei. Vero?? > mi chiede lui rompendo il silenzio. La sua voce non è di una persona che ti rimproverà, anzi è molto dolce. < si. Non so perché ma non sono sicura di aver fatto la scelta migliore. Tu che avresti fatto?? > mi serve il suo parere perché mi interessa quello che pensa. < non so che avrei fatto, non ci sono mai passato e spero di non passarci, ma se tu ti sei sentita di fare questa cosa non devi avere dubbi. > ha ragione. Non posso avere dei dubbi. Se il mio cuore dice di fare quella cosa io la devo fare. < giusto! Grazie per prima. Mi è servito averti vicino. > dico io alzando la testa, appoggiandola sul suo petto e specchiandomi, così, nei suo bellissimi occhi color smeraldo. < farei questo e altro per te. - guarda l'orologio - solo le 4. Che facciamo fino alle 6? > < non so. Tu che vuoi fare?  > non ha tempo di rispondere che entra senza bussare Diego. < scusami Martina se non ho bussato ma è successo un macello. La tua vera madre è venuta con un permesso. Vuole portarti via > 





NOTA AUTORE: 
Spero ce vi sia piaciuto. alla prossima. 

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Capitolo 7
*** Il litigio iniziale ***


CAPITOLO 9
Il litigio iniziale


Questa non ci voleva!! < dimmi che stai scherzando, ti prego. Non può farlo.!! > dice Jorge. < fino a prova contraria è la tua madre naturale. Mia madre ha chiamato l'avocato. Fra poco verrà qui e chiariremo. Prepatevi a tutto. Ricordati che faremo di tutto per tenerti con noi > dopo quelle parole Diego, che stava a parlando, se ne va. Faccio un sorriso a quelle parole. Adesso ho la certezza che non mi abbandoneranno. La mia mente immagina quello che capterà. Io e Jorge ci guardiamo. Lui è seriamente preoccupato. < non voglio perderti. Ti ho appena trovata. > dice lui quansi sussurrando. < neanche io voglio lasciarti. Ma posso rimanere qui. > dico io speranzosa. Lui scuote leggermente la testa. < non voglio fare quello negativo della situazione ma la percentuale è molto bassa. Lei è tua madre naturale e ha potere su di te perché tu sei ancora minorenne. > ha ragione, sinceramente non ci avevo pensato. Io sento di provare qualcosa di forte per lui e... lo so che è da poco che lo frequento, c'è qualcosa tra di noi. Come un filo conduttore molto forte. < hai ragione, ma se mia madre continua a vivere qui noi possiamo continuare a stare insieme. Infondo cambio solo casa. > dico io sperando nel suo consenso. < se rimane in questa città si ma... > non finisce di parlare perché lo interrompo < sai, penso che a te non ti importi per niente di quello che c'è tra di noi. Se ti importasse un poco del nostro rapporto cercheresti di arrivare a un compromesso. Adesso due persone che si frequentano da solo 1 giorno devono vivere insieme. Questa non la capisco. E ora lasciami da sola. > Non mi piace il fatto che lui addossi le sue paure su questa storia. < senti a me di te mi importa e solo che... > cerca di dire ma anche questa volta lo blocco. < voglio stare sola adesso. Ti prego vattene. > Jorge non apre nemmeno bocca che se ne va.

Dopo 10 minuti che penso alla discussione con Jorge, sento bussare alla mia porta. Spero vivamente che non sia Jorge. Non mi è ancora passata l'arrabbiatura e non voglio peggiorare il nostro legame. < avanti > dico. Per mia grandissima fortuna da quella porta entra Diego. < è arrivato l'avvocato di mia madre. Sei pronta?? > < pronta o no, lo devo fare! > dico sicura. Mi alzo dal letto e insieme a Diego scendo giù dove stanno tutti. Tutti tranne lui. Jorge. < eccomi, sono qui. Iniziamo subito che voglio finire questa situazione. > dico cercando di sembrare più sicura possibile. < vieni a sederti al mio fianco, cara. > dice la signora che si reputa mia madre. < no, grazie. Preferisco sedermi con lei - dico indicando Francesca - lei si che è una madre. > finisco la frase per poi sedermi al fianco di Francesca e Diego. Stiamo seduti in questa meniera: io, Francesca, Diego e il nostro avvocato su una poltrona e di fronte a noi, su un altra poltrona ci sono Mariana e il suo avvocato. < allora avocato - inizia a dire il nostro avvocato alzandosi in piedi - noi siamo qui per quale ragione? > < siamo qui perché la mia cliente, giustamente, richiede la tutoria di sua figlia che senza il suo consenso è stata data in affidamento alla cui presente signora Dominguez. > risponde in modo diplomatico il loro avvocato. < se è giusto lo vedremo adesso. Comunque da quanto so io la tutela della signorina Stoessel...> < mi scusi avvocato, ma io sono la signorina Dominguez. > lo interrompo io. < certo signorina. Mi scusi lei. Comunque stavamo dicendo... ah già. La tutela della signorina  stata affidata alla famiglia Dominguez solo perché l'orfanotrofio dove risedeva prima la signorina Dominguez ha dato il consenso. L'orfanotrofio a sua volta poteva dare il consenso dell'adozione perché la cui presente Mariana Muzlera, ha affidato la tutoria della sua figlia naturale e quindi non c'è niente da discutere. > dice il nostro avvocato mostrando così tutta la sua bravura. < mi dispiace contradirla avvocato ma la signora Muzlera è la madre naturale quindi ha tutti i diritti per rivolerla. > dice il suo avvocato. < resta il fatto che la signorina Dominguez non è un oggetto che può cambiare padrone. E poi lei da quanto vedo ha deciso di voler rimanere in questa casa. > dice ancora il nostro avvocato. < sai che le dico? Io chiederò al Giudice di aprire un caso. Ci vediamo al processo signor Allende - dice l'avvocato di Mariana scambiando una stretta di mano con il nostro avvocato - andiamo signora Muzlera. > dice andando all'uscita seguito in ruota da Mariana.

Adesso stiamo seduti a prendere un caffè con l'avvocato. Jorge non si è fatto ancora vedere. Comunque adesso l'avvocato ci sta spiegando in breve cosa succederà . < da quanto sembra questo avvocato non è buono a niente. Ha detto che ricorrerà al Giudice solo perché non sapeva come contrestare i miei attacchi. Tranquilli. Adesso io cerco di trovare del materiale per affrontare un futuro processo. Ma è anche improbabile che andiamo al processo perché non so se il Giudice vorrà aprire una seduta per questo caso che apparentemente può sembrare inutile rispetto ad altri casi. Per qualsiasi cosa vi faccio sapere. Adesso devo andare, mi metto a lavoro da adesso. > dice ogni tanto con un sorriso di chi è sicuro al 100% di quello che sta facendo. < l'accopagno alla porta avvocato e le ringrazio per essere venuto all'utimo minuto. Sappiamo che è difficile per le ma le siamo debitori. A presto > dice Francesca aprendo la porta per poi richiuderla alle spalle dell'avvocato. < speriamo che questa storia finisca presto. Non ho proprio la testa da perdere dietro a questa storia. > confesso io. < tranquilla, si risolverà tutto. Hai sentito l'avvocato. Andrà tutto bene, dobbiamo avere fede. Adesso scusatemi ma devo andare dall'estetista. Ci vediamo dopo. > dice congedandosi Francesca e andandosene. < che cos'è successo con Jorge?? > mi chiede Diego. < non lo capisco. Scusami ma non ne voglio parlare. > < no per intromettermi ma credo che almeno con lui devi parlare. > dice Diego. Ha ragione non posso sempre scappare. < lo farò. > dico andandomene. Mentre salgo le scale passo di fronte la camera di Jorge. Da un lato voglio bussare per parlargli, ma dall'altro ho paura. A che parte di me devo dare ascolto??

Vi starete chiedendo a che parte di me ho dato ascolto. Credo che capreste se vi dico che adesso sto rinchiusa nella mia cameretta. Non ho avuto il coraggio di parlargli. Ma mi sarebbe piaciuto averlo. Rompe il miei pensieri il sentire bussare alla porta. < avanti > e da quella porta entra lui. Il mio lui. Jorge.





NOTA AUTORE: 
eccomi qui con un nuovo capitolo. Lo continuato presto. Adesso non posso commentarlo perché non ho tempo ma spero che vi sia piaciuto. Lascio a voi i commenti. Cosa vi ha colpito?? Cosa no?? fatemi sapere. A presto amoriiii <3

 

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Capitolo 8
*** Un bel ma un brutto finale ***


CAPITOLO 8
Un bel  ma un brutto finale

Non immaginavo potesse avere il coraggio per venire fin qui. Io di sicuro non lo avrei avuto, ma sono felice perché almeno adesso possiamo chiarire e dire basta a questo stupido litigio. Adesso stiamo seduti uno di fronte all’altro. Ci scambiamo occhiate ma non ci parliamo fino a quando lui trova le parole e inizia la conversazione. < sono venuto qui solo per parlare di quello che è successo. Mi dispiace di aver discusso con te per una cosa stupida. Per me sei importante e in tutti modi possibili e immaginabili vorrei tenerti qui con me. Sono stato un ipocrita. Il mio passato è stato complesso e quando una persona di cui ho un attrazione si allontana io perdo sempre di più la fiducia in ogni persona. Non voglio che pensi male di me. > sbaglio o ha detto: “ persona di cui ho un attrazione” !!?!?!? Quindi è attratto da me. In fondo il sentimento è reciproco perché anche lui mi piace e tanto pure. < non mi dai nessun cattivo pensiero però non capisco perché pretendi di vivere nella stessa casa?? Prima o poi anche tu dovrai andartene ma non significa che dovremo dire addio alla nostra storia. > dico io. < quando stavo a Roma mantenevo una storia a distanza e colei era la mia fidanzata, nonché attuale ex fidanzata, mi tradiva con un altro ragazzo. Da quel momento non mi riesco a fidare di qualsiasi persona. Ma ti prego, non litighiamo per una cosa stupida. Tu mi piaci molto e non riesco a pensare la mia vita adesso senza te. > dopo queste frasi mi butto letteralmente sopra di lui e congiungo le nostre labbra. Lui sorride e a me si riempie il cuore. Voglio godermelo perché sono sicura che se non faccio una cosa adesso in futuro me ne pentirò perché non potrò farlo più. Lui continua a sorridere sulle mie labbra. Mi chiedo il perché. < perché sorridi ?? > gli domando staccandomi ma comunque mantenendo un contatto. < perché se mi hai baciato significa che è tutto risolto. > dice lui continuando a sorridere. Fino a qualche attimo fa lui aveva la faccia di un bambino che è stato appena sgridato e adesso e contento. È questo quello che voglio. < avevi dubbi? Non posso stare cinque secondi in più litigata con te > detto ciò mi butto di nuovo sulle sue labbra.
 
 Sono le 6:00 e sono pronta per l’appuntamento. Jorge se ne era andato dalla camera alle 5:00 solo perché dovevo prepararmi se no lui sarebbe rimasto tutto il tempo a baciarmi. Beh sinceramente la cosa mi piaceva moltissimo ma ho una grandissima voglia di uscire, prendere aria e incontrare nuova gente, in fondo sono nuova e non conosco nessuno. Mentre preparo la borsa sento bussare alla porta. < avanti > dico intuendo già che sia Jorge. Infatti altri non è che lui. È stupendo, un pantalone blu e una maglietta scollata bianca e un paio di air force. < sei stupenda piccolina > dice squadrandomi. < grazie ma tu non sei da meno. > rispondo io con un piccolo sorrisetto. < mi piace quel sorrisetto furbo che hai > dice avvicinandosi a me e lasciando sulle mie labbra un bacio, dolce, bello e delicato. < credo sia meglio andare > dico io staccandomi e prendendogli il braccio per trascinarlo sino al piano di sotto in stava Diego seduto sul divano. < state uscendo?? > ci domanda non scomodandosi di troppo. < si, andiamo a fare un giro. Ma il resto band è ancora aperto?? > risponde e domanda Jorge. < si, ha cambiato gestione ma è sempre aperto. Ora è in mano al fratello di Lodo. > risponde Diego scrivendo contemporaneamente un messaggio. < ok. Ci vediamo. > dice congedandosi Jorge. Usciamo di casa e mano nella mano passeggiamo. Ma ad un tratto Jorge si ferma. Di conseguenza mi fermo anch’io e lo guardo. < che cos’è successo Jorge?? > dico io preoccupandomi seriamente. < devo fare una cosa urgente. > dice lui più serio che mai. Io mi spavento ma poi lui mi bacia con foga. Allora capisco che mi sto innamorando di uno stupido.
 
Siamo arrivati al bar. Sicuramente questo deve essere il resto band di cui parlava con Diego. Durante il cammino abbiamo parlato del più e del meno. Ho raccontato poche delle cose che mi sono capitate sia strambe sia serie. Non ha toccato l’argomento della perdita dei miei genitori perché forse immagina quello che si prova, infondo anche lui ha perso la madre. Ci sediamo al tavolo per due posto all’interno del resto band. < ma poi cos’è successo nel soggiorno?? > mi domanda lui. < gli avvocati hanno parlato e poi il nostro avvocato ci ha detto che molto probabilmente rimarrò Martina Dominguez. > rispondo io con un sorriso finale. < mi dispiace di non essere sceso ma non stavo bene e non credevo che ti servisse il mio appoggio dopo una discussione > dice lui giustificandosi < in realtà ti avrei voluto al mio fianco. Avrei voluto che tu tenessi la mano. Avrei voluto solamente vederti ma non è stato così e in cuor mio me lo immaginavo. > dico io amareggiata. Mi dispiace del fatto che non ci sia stato al mio fianco, ma oramai, è passato.  < non immaginavo che tu avesti bisogno di questo. Mi dispiace di non esserci stato. Avevi bisogno solo di una cosa e non sono stato capace di dartela. > dice lui triste. < tranquillo. Adesso però dammi un bacio. > fa un sorriso che mette in mostra le sue fossette così adorabili da mangiarle tutte. Ma proprio nel momento in cui le nostre labbra si stanno per congiungere entra nel bar una persona che non avrei mai voluto vedere. < aspetta Jorge. C’è la ragazza di questa mattina. > dico io rassegnata del fatto di aver perso un suo bacio. < non me ne importa di lei. Adesso ci sei solo tu > dice per poi unire le sue labbra alle mie. Questa non me l’ha aspetto. Ma sono felice del fatto che valgo più io che quella. Forse devo pensare positivo e forse devo iniziare a immaginare il mio futuro insieme a lui.
 
< è stata il pomeriggio più bello della mia vita > dico io entrando nella mia camera copiata da Jorge. < già. Se non fosse stata per la scenata di Stephie. > eh già! Quella ragazza, che dopo ho scoperto si chiamasse Stephie, dopo aver visto il bacio si è avvicinata al nostro tavolo e si è messa a gridare frasi del tipo: “ lui è mio “ o “ non lo devi toccare” o “ sei una sgualdrina”. < già, ma non voglio pensare a quella. Voglio pensare…  > non posso finire la frase che squilla il telefono di Jorge. < scusami piccola. Rispondo e poi sono tutto tuo. > prende il telefono dalla tasca dei pantaloni e risponde. < pronto? … si sono io, mi dica. …. Cosa?? …. Vengo subito. > chiude la chiamata e si dirige in modo svelto verso la porta. < Jorge che cos’è successo?? > dico prima che se ne vada. < è una storia lunga. Ti prometto che appena torno di spiego, ma non tornerò per adesso. Mi mancherai piccola mia. > detto ciò se ne va. Ed è così che Jorge sparirà per… non so ancora quanto altro tempo.
 
 
 
NOTA AUTORE:
eccomi con un altro capitolo. Spero di averlo fatto più lungo e spero di avervi accontentate. Sono stanca morta, oggi i compiti non finivano più. Spero di continuarlo domani o dopodomani. Sono aumentate moltissimo le persone che leggono i capitoli e per questo vi ringrazio moltissimo <3 adesso il nostro jorge scappa. Cosa succederà?? Secondo voi?? Ditemi il vostro parere. A presto amori miei <3 

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Capitolo 9
*** Un buon fratello ***


CAPITOLO 9
Un buon fratello 

 
Sono rimasta spiazzata da questa fuga. Spero che sia solo momentanea perché l’ho appena incontrato e non voglio perderlo subito. Scendo giù e vedo la faccia dubbiosa di Diego. < che cosa succede?? Perché Jorge se ne andato correndo?? > mi domanda alzandosi dal divano. Non so che rispondergli perché neanche io so dove sia andato. < non lo so. Ha ricevuto u una chiamata e mi ha detto che sarebbe dovuto andare via ma che prima o poi sarebbe tornato. Non so che pensare. > gli rispondo sedendomi sul divano. Sono triste e questo si vede. < non devi essere triste > mi dice sedendosi al mio fianco e posando una carezza sulla mia guancia. È possibile che è l’unico che mi capisce?? A volte penso di guardarmi in torno e di vedere solo persone a cui non può importare nemmeno della propria esistenza. Ci parli, ci scambi sguardi ma poi alla fine fate niente e soprattutto siete niente. Pirandello diceva: “ ognuno di noi mostra varie personalità e quindi hai tante maschere, ma poi tu sei realmente una persona e quindi hai un volto, ma alla fine ti rendi conto che sei nessuno. “ solo adesso posso dire di aver capito quello a cui si riferisce. Noi mostriamo vari aspetti di noi in base alla persona che abbiamo di fronte, poi ci rendiamo conto che siamo una sola persona ma quando andiamo a capire chi siamo abbiamo una tale confusione di chi siamo realmente che capiamo di non essere nessuno. < sei l’unico che mi capisce. Spero che questa magia non finisca facilmente. > dico io sorridendo. Lui ricambia il sorriso. < fin quando l’ultima parte di me potrà capirti io lo farò, ma ricordati di aprire il tuo cuore a me. > dice accarezzandomi e sorridendo. < se non apro il mio cuore a te a chi lo devo aprire?? Tu sei il mio fratellone. > dopo ciò ci abbracciamo. Mi fa benissimo avere un fratello. Uno che ti difenda sempre, che ti vuole bene e non puoi rischiare di innamorarti di lui perché è tuo fratello. < però non riesco a smettere di pensare a Jorge. Secondo te tornerà presto?? > dico ritornando triste. Sono convinta che con Diego mi divertirò ma Jorge è Jorge. Nessuno può prendere il suo posto. Ognuno è diverso. Questa volta Diego rompe i miei pensieri. < non so. Sono sicuro che lui prova qualcosa per te però se è scappato ci sarà un motivo. Di sicuro è successo un macello. Tu non sai il suo passato ma è stato difficile. > < in realtà lo so. Quando tu e mamma siete andati a prendere la tuta io e lui abbiamo parlato e lui mi ha detto tutto. > dico io tralasciando il particolare che era venuto tutto storpiato. < è strano, non è da Jorge. Ma è successo qualcosa per cui è stato costretto a spiegarti?? > adesso sono nel pallone. Da un lato voglio dirgli la verità ma dall’altro non voglio tradire la fiducia di Jorge. Decido per l’ennesima volta di difendere quello scemo, che nonostante tutto, mi manca già. < no, niente di tanto importante. Stavamo parlando del mio passato e poi lui si è sentito in dovere di raccontare il suo. Può capitare. Pure io non racconto il mio passato a chiunque, ma a lui si. Anche se lui non è chiunque. Lui è Jorge. > dico per poi ripensare al primo giorno insieme. La cosa strana è che ci siamo conosciuti ieri ma è come se lo conoscessi da anni luce. < lo so. Non ho mai visto due persone attratte dal loro primo incontro. Ma comunque sono felice per voi. Credo che Jorge non riuscirà a starti lontano. > dice sicuro Diego.Sospiro < lo spero tanto, lo spero tanto >
 
< che ci fai tu qui?? > mi dice arrabbiato. Quella voce è inconfondibile. È Jorge. È da tanto che lo cercavo e finalmente eccolo qui, si trova in una casetta. La cosa strana è che indossa solo un paio di boxer. < oh Jorge, è da tanto tempo che ti cerco. Perché sei scappato da me?? e poi perché sei arrabbiato?? > gli domando io avvicinandomi. Ma lui si scansa. Non so perché ha questo atteggiamento. < io sono scappato da te. Non ti sopportavo più. Eri una bambina che non sa neanche baciare bene, per non parlare del tuo orrendo fisico. Ma ti sei guardata allo specchio?? Nessuno ti vuole e ti vorrà mai. Pensi che io mi sia avvicinato a te perché provavo qualcosa?? Sei proprio un’illusa. Io ho bisogno di una donna. > ogni sua parole è una lama che mi trafigge il cuore. Adesso al suo fianco sta Stephie con in dosso solo una maglia larga che si capisce da un miglio che è di Jorge. < perché mi dici queste cose e che ci fa lei qui?? > dico non trattenendo oramai le lacrime. < come ha detto Jorge lui ha bisogno di una donna e quella donna sono io. Pensavi veramente che Jorge poteva rimanere al fianco di una ragazzina come te?? Ha ragione Jorge. Sei una povera illusa talaltro orfana. > dice Stephie per poi dare a Jorge un bacio passionale. Poi lo tira e se ne vanno lasciandomi lì.
 
Mi sveglio di botto. Era tutto un incubo. Era così reale. In questo periodo faccio troppi incubi. Prendo il telefono per vedere l’ora e vedo che sono le 4:00 di mattina. Dopo aver parlato con Diego e aver cenato, abbiamo visto un po’ di televisione ma siccome non c’èra niente di interessante avevo  deciso di andare a dormire perché sapevo che il giorno dopo sarebbe stata un giornata impegnativa. Dopo riaver appoggiato il telefono sul comodino ripenso all’incubo. Ma sono felice perché almeno non era la realtà ma ho una strana paura che da un lato quella storia sia vera. E se Jorge è voluto scappare solo per non affrontarmi. Sarebbe stato stupido da parte sua. Abbandonare un suo amico per un solo giorno di frequentazione. Allora qual è il vero problema?? Forse qualcosa con quel gruppo con cui aveva a che fare prima. Non so. Le possibilità sono molteplici. Mentre ragiono e cerco di trovare altre vie il telefono mi avvisa che mi è arrivato un messaggio. Prendo il telefono e vedo che è un messaggio da un numero anonimo. Lo apro:
° sono Jorge, ci vediamo al bar dell’appuntamento che abbiamo avuto ieri pomeriggio fra 15 minuti. Ti prego sii puntuale e non dire niente a Diego. Voglio solo parlare con te. 
                                                                              Inviato il 12/05/2014 alle 04:03
Si è fatto vivo. Sono felice. Allora non è per il mio sogno. Faccio un sospiro di sollievo. Gli rispondo:
° ok, ci sarò. Non vedo l’ora di vederti. Tranquillo non dico niente a nessuno. A dopo.
                                                                                              Inviato il 12/05/2014 alle 04:04
Esco dalle coperte, prendo un elastico e mi lego i capelli. Prendo un giubbotto e me lo metto sopra il pigiama tanto sono le 4. Chi vuoi che stia sveglio?? Mi metto un paio di scarpe, le prime che vedo, prendo le chiavi di casa e nel massimo silenzio possibile e immaginabile esco di casa. La strada non la ricordo molto bene ma non è molto lontano. Dopo 5 minuti di strada vedo da lontano il bar. Mi avvicino e mi guardo intorno, ma non vedo nessuno, allora mi sento tirare all’indietro e sento la mano di quello che mi sta tirando mettermela sulla bocca in modo da non farmi gridare. Mi gira e di conseguenza vedo il suo volto. È Jorge. < sono io piccola. > adesso ho la conferma. Mi toglie la mano dalla mia bocca. Faccio un sorriso per poi buttarmi sulle sue labbra. < come mai te ne sei andato?? > gli domando guardandolo negli occhi in modo corrisposto. < è una storia troppo lunga e adesso il tempo per spiegarla non c’è l’ho, am ti prometto che quando tutto questo finirà ti spiegherò tutto. Adesso però baciami. > dice. Non ci penso un secondo che unisco in modo imponente le mie labbra con le sue. Il tempo per le spiegazioni ci sarà dopo. Adesso ho bisogno di lui come non mai. Più felice di prima sono. L’ho visto e so che se ne andato non perché pensa che io sia una bambina ma per altro. E per me questo vale moltissimo.
 
 
 
NOTA AUTORE:
ciao a tutti <3 visto!??! L’ho continuato presto. Adesso ne approfitto anche perché dopo non avrò tutto questo tempo perché mi dovrò preparare per gli esami e quindi dovrò studiare. Ieri non l’ho continuato più perché sono dovuta uscire e non ne ho avuto modo ma oggi l’ho fatto. Parliamo del capitolo: il rapporto fraterno tra Tini e Diego aumenta sempre più. Siamo sicuri che non diventerà amore?? Poi parliamo dell’incubo di Tini. Poverina, ma poi ha visto che non era quella la realtà. Jorge rischiava di non esserci nel capitolo e nel vostro film mentale ma l’ho messo perché senza di lui non possiamo stare XD spero che vi sia piaciuto. Ringrazio Jortini_para siempre per il suo commento breve <3 ma soprattutto ringrazio Simonuccia_98_, Jorgista_por la vida e JortinosamenteLeonetta che hanno recensito o scorso capitolo e gli altri. Ringrazio anche vilu y leon che hanno recensito fin dall’inizio. Purtroppo l’ultimo no ma la ringrazio comunque <3 e grazie a tutti voi che seguite la storia. So che molti di voi voglio recensire ma, non essendo inscritti, non posso. Vi tengo tutti nel mio cuore. Alla prossima ( forse domani o martedì ) <3

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Capitolo 10
*** Tutto verrà a galla ***


CAPITOLO 10
Tutto verrà a galla

 
Driinn, driinn. La sveglia è appena suonata. Dopo aver passato 20 minuti con Jorge sono tornata a casa e ho cercato di prendere sonno. Non abbiamo parlato di quello che era successo perché non ne avevamo avuto modo e poi non volevamo rovinare il nostro momento. Ci siamo baciati e ci siamo scambiati frasi dolci. È incredibile come una persona possa far stare bene un’altra persona. Spengo la sveglia che stava ancora continuando a suonare e piano e a malavoglia mi alzo dal mio caldo e soffice letto. Vado vicino l’armadio e scelgo i vestiti. Non so che mettermi ma oggi voglio essere casual. Opto così per una pantaloncino a vita alta nero con un fiocco dietro bianco, una maglietta da infilare dentro la gonna bianca con la scritta in nero: “ i can’t forget about you” che significa io non posso dimenticarmi di te e poi le mie adorate air force bianche. Vado in bagno, mi lavo la faccia, i denti e mi aggiusto i capelli facendomi una coda. Poi mi trucco in modo leggero. Matita nera agli occhi e un rossetto rosso. In seguito esco dal bagno e prendo la mia borsa pinko nera e ci metto dei quaderni, un astuccio con dentro due penne, una matita, una gomma e un righello. Prendo la borsa e scendo giù, in cucina, per fare colazione. Appena scendo vedo che c’era solo Diego, oltre a mia madre che prepara la colazione. Papà non c’è sicuramente perché è andato a lavorare. < buongiorno > dico allegra e con un sorriso sgargante. < buongiorno, ti vedo più felice rispetto a ieri. > risponde il mio adorato fratellone. Eh già. dopo aver rincontrato Jorge mi sento molto più sollevata. Almeno so che non se ne andato per me, perché fosse stato così non me lo sarei potuta perdonare. < la notte mi ha aiutata > rispondo in modo misteriosa poiché non posso dire niente a Diego di Jorge perché lo promesso. Da un lato vorrei condividere questa mia felicità ma se Jorge vuole così non sarò certo io a cambiare il suo volere. Comunque questa notte Jorge ha detto che non era sicuro che ci poteva rincontrare anche il giorno seguente e quindi lo avrebbe detto lui quando e dove ci incontreremo. < sono felice per te sorellina, comunque muoviti a fare colazione che dobbiamo andare a scuola che già stiamo in leggero ritardo secondo i miei calcoli > tende a precisare Diego senza incuriosirsi più di tanto sulla mia felicità. < si, tranquillo. Non ho molta fame quindi mi limiterò a mangiare solamente due fette biscottate. > dico iniziando a spennellare la nutella sulla fetta biscottata. < lascialo perdere. Se arriverete in ritardo per una volta, non succederà nulla di grave. Di che vuoi vedere Clara e la finiamo qui > dice, infilandosi nel discorso, mamma. < concordo anch’io per questa motivazione ma sul serio non ho fame. Ieri sera la cena è stata molto deliziosa e piena. Mi state viziando tantissimo. > dico per poi mostrare un altro sorriso. Mi stanno trattando da regina e questo non mi dispiace molto. Dopo aver mangiato le fette biscottate prendo la borsa e ci dirigiamo verso l’uscita. < mamma oggi veniamo all’una. Ci vediamo dopo > dice Diego per poi andarsene seguito a ruota da me. E cosi inizia un altro giorno.
 
Adesso stiamo aspettando a Gregorio. Appena siamo arrivati Diego mi ha fatto conoscere Clara, la sua fidanzata. Ieri non era venuta perché si sentiva poco bene. Dopo aver passato un po’ di tempo con i ragazzi avevo visto l’orario e avevo notato che la prima ora c’è l’avevo con Gregorio, il professore di ballo, e per questo mi dovevo andare a cambiare. Dopo essermi cambiata, con le robe che avevo nell’armadietto procurate ieri dopo aver sentito il consiglio di Diego, mi sono diretta nell’aula di ballo ed eccomi qui. Sto facendo riscaldando. L’aula inizia a riempirsi finché tutti gli alunni entrano nell’aula. Infine entra il professore. È arrabbiato si vede dalla sua faccia. Questo non prevede  nulla di buono.
 
Avete presente quando vi ho detto che un Gregorio arrabbiato non porta a nulla di buona?? Beh avevo ragione. Subito dopo ci ha dato da fare degli esercizi di danza classica, che noi odiamo con tutto il cuore, per poi passare a fare delle intere coreografie di classica. È stata una vera tortura. Nonostante ciò sono viva e felice. Perché felice?? Perché mi è arrivato un messaggio da Jorge dove diceva di incontrarci allo stesso posto di ieri ed infatti è lì che mi trovo. Lo aspetto fino a quando non mi sento tirare dalla vita e farmi girare. Quando finalmente riesco a vedere la persona che ha fatto questo non perdo tempo per baciarlo. Lo bacio perché è il mio yoyi. Non è passato molto tempo da l’ultima volta che l’ho visto ma per me sembra un eternità. < finalmente ti rivedo > dice tra un bacio all’altro e facendo come se mi stesse leggendo nel pensiero. < è possibile che io ho bisogno sempre di te in ogni momento?? > dico sempre tra un bacio all’altro. < è possibile perché anche io ho bisogno di te. Comunque oggi possiamo stare insieme più tempo e ti devo raccontare delle cose. > dice lui allontanandosi per poi diventare di colpo serio. < che cos’è successo?? - dico accorgendomi solo adesso del lividi che ha sparsi in faccia – chi ti ha fatto una cosa del genere?? Non dirmi le stesse persone che ti fecero del male l’altro giorno. > mi preoccupo sempre più. < è una storia lunga ed adesso te la posso raccontare ma mi devi promettere una cosa. > dice lui prendendomi le mani. < dimmi > mi limito a dire. < non devi dire niente a nessuno. Di quello che ti sto dicendo nulla deve uscire dalla tua bocca. > mi dice. Adesso sono al limite della preoccupazione. Dalla sua faccia non si tratta di una stupidaggine. Mi porta di un piccolo monolocale. < mi puoi dire qualcosa?? Puoi dirmi almeno chi ti ha costretto a scappare?? Non puoi immaginarti quante domande vorrei farti. > dico io seguendo a ruota Jorge che si siede sul divano. < tranquilla piccola. Con calma risponderò a tutto a cui vorrai sapere. Devo solo dirti di non odiarla > < odiare chi?? > non risponde. < Jorge ti prego. Odiare chi?? Chi non dovrei odiare?? > < la tua madre naturale > < perché la dovrei odiare?? > dico seriamente preoccupata. < perché è stata lei a farmi questo - si toglie la maglia che portava e vedo una cosa allucinante. Vedo una garza attaccata al busto di Jorge piena zeppa di sangue – mi ha sparato. >
 
 
 
 
 
NOTA AUTORE:
mi odierete perché non ho continuato la storia ma in questo periodo non ho tempo di respirare. Non avevo ispirazione e poi con la scuola sono sempre piena di compiti. Parlando del capitolo abbiamo visto Martina che ritorna felice come piace vederla noi, Jorge che si fa vivo ma con una ghiacciante dichiarazione. La madre naturale di Martina che lo ha sparato. Nel prossimo capitolo Jorge spiegherà un po’ di cose alla nostra cara Martina. Spero di metterlo presto ma se non lo vedete non è perché sono arrabbiata con voi o che io non abbia più voglia di scrivere ma è perché sono indaffarata. Nell’ultimo capitolo le recensioni sono aumentate e per questo vorrei ringraziare: le mie adorate follower <3
Jortini15
Vilu y leon
Simonuccia_98_
Jorgista_por la vida
jortinosamenteLeonetta
leonetta4ever
e tutte quelle che mi seguono e che purtroppo non possono recensire poiché non sono inscritte. Non so se riesco ad aggiornare entro la settimana che viene ma ci proverò. Alla prossima e un bacio <3

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Capitolo 11
*** Le bugie hanno le gambe corte ***


CAPITOLO 11
Le bugie hanno le gambe corte 

Non posso crederci. Non credevo che la mia madre naturale sia così perfida. Mi chiedo perché lei se la sia presa con Jorge. È vero che è la mia madre naturale e che è normale che lei mi voglia insieme a lei, ma non capisce che così facendo si fa odiare solamente? < ma perché ti ha fatto questo?? > chiedo a Jorge nella speranza che lui sappia qualcosa. < non so. Non sono riuscito a trovare una buona motivazione. > risponde lui mettendosi seduto al mio fianco. < aspetta un attimo ma come ha fatto mia madre a spararti?? Quando è successo?? > gli chiedo io pensando a come ciò possa essere avvenuto. Lui fa un respiro profondo e inizia a parlare < quando siamo tornati dal nostro appuntamento ho ricevuto una chiamata se ti ricordi. Quella chiamata era da parte di un mio amico dove mi diceva che stava una signora che mi voleva parlare e lui mi aveva detto solamente che stava questa signora che gli stava puntando una pistola in faccia e se io non fossi andato lei lo avrebbe sparato > < scommetto che quella persona era mia madre? > intuisco io. < esatto. L’ho scoperto nel momento stesso in cui sono andato nel posto di cui mi aveva descritto. Appena l’ho vista sono rimasto sorpreso. Non potevo mai immaginare che la tua vera madre fosse capace di una cosa del genere. Tu non hai preso proprio da lei. > dice per poi scoppiare a ridere. Lo seguo a ruota < è un sollievo che non sono uguale a lei. È buono anche per te. Immagina di a avere a che fare con una persona pazza capace di ogni cosa?? Io scapperei. > dico. < scherzi a parte lei ha iniziato a gridare dicendo che se io non ti avessi suggerito di andare a vivere con lei, mi avrebbe ucciso. Io subito le ho detto che non volevo costringerti in questa scelta per vari motivi. Non mi sembrava corretto. Tu oramai sei legata molto alla famiglia Dominguez e fai parte di loro e ti capisco quando decidi di rimanere lì. Ma tua madre questo non l’ha capito e non credo che lo capirà molto facilmente e allora mi ha sparato. Per fortuna non ha una grande mira e quindi non mi ha colpito in zone vitali come i polmoni o peggio ancora il cuore. Sono caduto a terra e, subito dopo che Mariana se ne fosse andata, il mio amico che era presente mi ha soccorso. Per fortuna non ho perso molto sangue e l’ospedale non era chiuso. Mi hanno medicato la ferita e poi ieri sera mi hanno dimesso subito e il mio pensiero principale era quello di parlare con te. Me ne ero andato senza darti una motivazione > < infatti subito dopo che te ne sei andato io stavo iniziando a immaginare il perché e sono arrivata a pensare che tu te ne fossi andato per me, perché non volevi più frequentarmi > dico io diventando triste. Il pensiero che la persona che tu ami si allontani da te a causa tua, è brutto. Poi il sogno che ho fatto non mi ha aiutata molto e quindi il dubbio mi era rimasto ma adesso che lui ha rischiato la vita per lasciarmi libera di scegliere mi fa capire che ci tiene molto a me e che non si allontanerà molto facilmente. Da triste divento felice e mi scappa anche un sorriso. < perché adesso sorridi? > mi chiede sorridendo anche lui. < perché quando si è felici è difficile non sorridere, soprattutto, quando una persona cara ti dimostra che ci tiene sul serio a te. Adesso però ti voglio chiedere una cosa. Un piccolo favore > rispondo io diventando di colpo seria. Lui si preoccupa < che cos'è successo? > < mi dai un tuo abbraccio? > dico con voce dabambina. Lui sorride e mi accontenta. Adesso ho la certezza che il nostro sia un legame stretto e che nessuno potrà ostacolare.


Sono arrivata a casa. Dopo essere rimasta altri 30 minuti con Jorge, decido di ritornare allo Studio On Beat, per non far notare la mia mancanza. Per fortuna ne Diego ne altri hanno notato che io non ci fossi e nonmi hanno chiesto niente. Adesso ho lezione con Clara. Da quello che mi dicono tutti, è una brava insegnante ed è molto giovane. Insegna canto e dice che ogni volta che viene un nuovo inscritto le fa cantare una canzone. Io ho paura che mi faccia cantare a me perché non ho mai cantato in pubblico. Tutti all'orfanotrofio mi dicevano che avevo una bella voce ma cantavo in presenza di 2 o 3 persone mai di fronte a una classe intera. Non so perché ho tanta paura di cantare in pubblico, però so che cantare è una cosa magnifica, una cosa oltre il confine. Cantare è essere se stessi. Se io fossi una persona più vivace e colorata, come il mio amico Facundo, potrei esprimere la mia vocazione cantando canzoni rap. Se io fossi una persona molto dolce e solare, come la mia amica Lodovica, potrei cantare canzoni più romantiche. A me piacciono canzoni sia romantiche che con molta musicalità. I miei pensieri sono interroti dalla campanella della scuola che senga la fine di quell'ora e l'inizio di un altra. Mi dirigo verso la classe della professoressa Clara. Non c'è nessuno, ma a poco a poco la classe si riempie. Dei miei compagni non è entrato ancora nessuno ma proprio in questo momento sta varcando la porta Lodovica con al suo fianco un ragazzo. < ciao Tini! Ti devo presentare una persona. Lui è un mio amico che viene dalla Spagna. Si è appena inscritto come te e anche lui ha un grandissimo talento. Si chiama Pablo. > dice allegra. < ciao. Io sono Martina ma il mio soprannome è Tini. Sono felice che anche tu ti sia inscritto in questa scuola. Io ci sto da poco ma già non me ne voglio andare più > dico io in maniera energica per trasmettergi tutta l'euforia che questa scuola emana. < è un piacere anche per meconoscerti. Tutti quelli che ho incontrato fino ad ora mi hanno parlato bene dello studio e anche a me, per quello che ho visto, è piaciuto. Spero che le persone che conoscerò siano come lo Studio. > dice lui.
È un ragazzo alto, con i capelli ne folti ne troppo corti, vestito in modo semplice. Non abbiamo il tempo di aprire la bocca che entra la professoressa. < buongiorno ragazzi! Spero che siate energici perché voglio il massimo da voi! > ed è cosi che passa un altra ora...


Adesso mi trovo a casa, nella mia stanza da lett. Sono le 16:20 e abbiamo pranzato 2 ore fa. Ci siamo raccontati la nostra giornata. Anche io l'ho fatto tralasciando, ovviamente, l'incontro con Jorge. Oggi, all'ora di Clara, non ho cantato ma ha fatto cantare Pablo. La sua canzone si chiamava "entre tu y yo". Era una canzone bellissima e anche la sua voce era molto bella. Dopo quell'ora tutti mi chiedevano di Jorge e io sono stata obbligata e mentire a chiunque. Mi dispiace non dire dove si trova Jorge, ma non voglio tradire la sua fiducia. Quando ci siamo incontrati non gli ho chiesto neanche quando aveva intenzione di tornare a casa. Mi manca da morire e il pensiero di quello che ha fatto mia madre mi stringe il cuore. Mi sento in colpa per quello che la mia "madre naturale" ha fatto a Jorge. Lui doveva restarne fuori da questa storia e poi nessuno doveva rimanere ferito. Lei pensa che così facendo mi possa terrorizzare, ma non ha capito niente. Adesso sono più arrabbiata di prima e niente mi fermerà. Ah! Un'altra cosa. Pablo mi aveva invitato a uscire oggi pomeriggio alle 16:30 e io ho accettato. In fondo siamo due amici che vanno a prendere il gelato o un frullato. O no? Io, ripeto, non ci vedo nulla di cattivo e spero che anche gli altri non ci vedino nulla di cattivo. I miei pensieri sono interrotti dal telefono che emana la canzone dei Dear Jack: " Domani è un altro film". Mi avvisa così che qualcuno mi sta chiamando. Vedo il mittente, ma non l'ho tengo memorizzato. Nonostante ciò, rispondo. < pronto chi parla? > < amore sono io > questa voce è inconfodibile. < ah ciao cucciolo! Tutto ok? > dico io felice di sentirlo. < si va tutto bene. Ci incontriamo oggi al bar di sempre alle 16:30? Devo dirti una bella sorpresa. Sarai felicissima > sto per rispondere di si ma poi ripenso all'invito che mi ha fatto Pablo e non posso dargli buca. Glielo avevo promesso fin da subito. < mi dispiace ma non posso > < come mai? > non posso dirgli che esco con un altro ragazzo. Decido di dirgli una bugia. < domani ci devono interroare sulla storia della musica del '900 e devo studiare moltissimo. Mi dispiace molto. Magari facciamo sta notte. Che ne pensi? > dico io cercando di recitare in modo impeccabile. < va bene. Ti capisco. Poi ti avviso io con un messaggio a che ora. Ci sentiamo. Un bacio. > chiudo la chiamata. Mi è costato moltissimo mentirgli ma non volevo dare buca a Pablo, in fondo mi sembra un bravo ragazzo. Vedo l'orario. Sono le 16:25. Meglio andare a questo appuntamento...


Dopo 10 minuti di strada finalmente arrivo al bar dell'incontro. Il resto band. Entro dentro e lo vedo seduto a un tavolo da solo. Mi avvicino e lui guardandomi sorride e mi saluta. < ciao, spero di non averti fatto aspettare molto. > dico sedendomi al tavolo. < tranquilla, tutto per te > questa frase non ci voleva. Questa frase lo dice un fidanzato alla sua fidanzata, non un amico ad un'amica. Meglio sorvolare. < che ti va di prendere? > chiedo io cercando di non pensare a quello che ha detto prima. < io prendo un succo alla fragola. tu? > < io prendo un succo all'ace. Mi piace molto. > < va bene. Scusi mi può mandare un cameriere? > chiede Pablo al proprietario che sta la bancone servire due ragazzi, anch'essi al bancone. < certo arriva subito > risponde il proprietario che va dentro la cucina per chiamare, suppongo, il cameriere. < sono felice che tu abbia accettato il mio invito > dice prendendomi la mano. Non capisco questo gesto. < ah bene! me no male che dovevi studiare il '900 > NON CI POSSO CREDERE!! mi giro e miei occhi incontrano quelli di Jorge che sono molto arrabbiati. Questa volta l'ho combinata grossa! ....








NOTA AUTORE:
eccomi qua con un altro capitolo. Spero che vi sia piaciuto e mi scuso di averlo postato in ritardo ma solo adesso sono riuscita trovare un po' di tempo per poterlo scrivere e pubblicare. Parlando del capitolo: scopriamo cosa succede realmente a Jorge e ogni dubbio di Tini scompare. Lo studio si rivela un ottima scuola e c'è un nuovo compagno che invita a uscire a Tini. Lei non sa dire di no, accetta, ma Jorge invita la nostra casa Martina a uscire e lei, per non dare buca a Pablo, inventa una scusa. Peccato poi che Jorge lavora al resto band, posto in cui Martina e Pablo escono insieme, e li vede. Cosa succederà?? Cosa prova realmente Pablo per Tini?? E della nostra coppia preferita cosa ne rimanrrà? Lo scoprirete solo leggendo. 
Voglio rigraziarechi ha recensito:

vilu y leon
simonuccia_98_
JortinosamenteLeonetta
Jortista_por la vida
chi segue la storia ma non può recensire
chi legge la storia ma non ha voglia di recensire. 
chi legge ma non ha tempo di recensire.

se volete che io legga delle storie e che vi dia dei consigli basta chiedere. Vi mando un bacio enorme e alla prossima con un sorpredente capitolo. Spero che questo sia di vostro gradimento e vi prego di riempirlo di recensioni. Grazie un mondo <3

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Capitolo 12
*** Un litigio risolto ***


CAPITOLO 10
Un litigio risolto

 
Tra tutte le persone che potevano lavorare in questo bar proprio Jorge doveva capitare. Ci mancava solo questa. Mi alzo immediatamente. < Jorge ti posso spiegare tutto, io... > < non mi interessa il perché. Se ti piace più questo di me va bene ma non venirtene che mi rivuoi > dice andandosene. Io lo voglio seguire ma la voce di Pablo mi fa fermare < scusa ma lui chi è? > < lui è il mio fidanzato. Perché mi hai preso la mano? > < Perché io pensavo che tra di noi potesse nascere qualcosa. Se tu eri fidanzata perché hai scelto di uscire con me? > chiede lui. In fondo non ha tutti i torti, ma io pensavo di uscire come amici. Non avrei mai immaginato che lui provasse qualcosa per me. In fondo a mala pena ci conosciamo, come può sentire qualcosa per me? Amore a prima vista, forse. Io non credo all'amore a prima vista perché una persona si ama per quello che è il suo carattere e a prima vista non puoi vedere che persona è. Per esempio io quando incontrai Jorge, dicevo che fosse un bel ragazzo, ma non avrei mai pensato di sentire qualcosa di così forte. In fondo l'amore è così. Può essere pazzo, romantico, estremo, erotico, di tutti i tipi ma una cosa è certa: se è amore è vero. Io sono convinta che ci si innamori solo una volta e che quella volta è per sempre. < Ho accettato perché pensavo di uscire come amici. Non prenderla a male ma io non ti amo e non voglio stare insieme a te. Solo una persona mi fa stare bene e quella è Jorge, il ragazzo di prima. Io è lui che amo e ne son certa. > detto ciò vado alla ricerca di Jorge.
 
 
Dopo 10 minuti che lo cerco, l’ho trovato. Finalmente. Si trova nel parco, su una panchina. Mi avvicino piano. < Jorge senti, io… > non mi fa finire di parlare che mi interrompe < dammi una sola motivazione valida. Io ho fatto di tutto per tenerti felice e tu che fai? Mi tradisci! > è arrabbiato e lo capisco. Se fosse stato lui a tradirmi la mia reazione sarebbe stata più esagerata. < Io non ti stavo tradendo e non provo niente per Pablo. Oggi Lodovica me l’ha presentato e lui dopo mi ha chiesto di prenderci un frullato ma lui ha pensato che io sentissi qualcosa per lui ma in realtà io avevo accettato solo come amici. Io non immaginavo che lui fosse innamorato di me. Io voglio stare con te e con nessun altro. > mi guarda e non dice niente. Quest’attesa mi mente a disagio perché ho paura che nonostante tutte le parole che ho detto lui non mi voglia perdonare. I miei pensieri vengono interrotti quando le sue labbra prendono possesso delle mie.
 
 
Adesso sto tornando a casa per la cena. Ho passato il resto del pomeriggio con Jorge. Mi ha perdonata e adesso sono la persona più felice del mondo anche perché mi ha detto che domani tornerà a casa. Apro la porta di casa e vedo che non c’è nessuno. La cosa è un po’ sospetta perché di solito qualcuno sta a casa. Decido di stendermi sul divano ma non passa molto tempo che suona il campanello. Vado ad aprire < volevo tornare prima > dice uno stupido che amo tantissimo. Jorge. Quel nome è qualcosa di speciale, qualcosa che mi fa sognare, qualcosa che mi accompagnerà per sempre. < E io sono felice per questo > dico prima di buttarmi sulle sue labbra. < Ti ho mai detto che le tue labbra sono buonissime? > mi dice con la sua voce dolcissima. < Dici così tanti complimenti che non posso dare retta ad ognuno di essi > < beh sappi che lo sono e che voglio assaporare moltissimo le tue labbra > entriamo dentro e io chiudo la porta. Lui scoppia a ridere. < Perché stai ridendo? > dico io. < Perché la mia valigia sta fuori la porta. > scoppio a ridere anche io. Apriamo la porta ma non troviamo solamente la valigia di Jorge fuori. Rimaniamo sorpresi e ci guardiamo < che c’è? Non aspettavate la mia visita? > dice la voce di quella stronza della mia “madre naturale”.






NOTA AUTORE:
scusate sinceramente il ritardo e per il fatto che il capitolo sia piccolo. Avrei voluto farlo più lungo ma il tempo è poco. Poi non ho molta ispirazione quindi se qualcuno di voi ha un suggerimento mi farebbe piacere sentirlo perché così posso avere ispirazione. Mi scuso sul serio di tutto. Parliamo del capitolo: Jorge è arrabbiatissimo con Martina ma non riesce a starle lontano tanto che decide di tornare ma al suo ritorno c'è una persona che gli aspetta. Come continuerà la storia?? secondo voi??
Voglio ringraziare, per la FOVOLOSA recensione, vilu y leon
ma anche:
e tutti quelli che amano la mia storia ma che non possono recensire. Adesso devo andare. Alla prossima <3

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Capitolo 13
*** Starò sempre con te ***


CAPITOLO 12
Starò sempre con te 

 Cosa vuole ancora da noi questa? Non la sopporto più, soprattutto, da quando ha sparato a Jorge. Questa storia mi sta rovinando la vita. Sto malissimo. Io vorrei solamente vivere in pace, con Jorge e la mia famiglia ma non mi è possibile perché lei non la smette. Ho sempre pensato che la mia famiglia fosse morta e che non mi avesse lasciata. Ho sempre voluto una madre tutta mia, che fosse sangue del mio sangue, ma mai avrei immaginato che la mia vera madre fosse così ossessionata. Secondo me lei sta facendo tutto questo, non per me e perché mi vuole con se, ma perché lei vuole vincere questa battaglia. Si, per lei tutto questo è una battaglia. Peccato che per me questa è la mia vita. Non dico niente perché non so che dirle. < Che c’è? Non avete niente da dire? > mi accorgo che neanche Jorge sa cosa dire. Ci guardiamo e lui percepisce dal mio sguardo, la mia paura. < Sai, tra tutte le mamme che ho conosciuto nella mia vita, credo che tu sia la peggiore. – inizia a dire Jorge – Una mamma vuole sempre il meglio per i proprio figli, ma in questo momento stai pensando solo a te stessa. Non pensi che si trovi bene in questa casa? In questa famiglia? Quando l’avete abbandonata lei era piccola e indifesa. Non avete pensato che il suo bene potesse essere stare nella sua famiglia di origine? Se voi avete preso questa decisione credo che non lo abbiate pensato. Avete fatto un errore? Cercate di recuperarlo! Ma questo è il modo peggiore con cui lo possiate fare. > Ha ragione Jorge. Lei e il mio padre naturale hanno sempre e solo pensato a se stessi, senza pensare alle sofferenze che mi comportavano le loro decisioni. Hanno sempre pensato a loro stessi e lo stanno continuando a fare. Da quanto mi disse Mariana il mio padre naturale è morto, ma ciò non lo salva dall’odio che provo. Adesso che ho trovato la mia famiglia che mi ama e che mi apprezza non ho intenzione di lasciarla, per seguire una persona che mi ha già abbandonata una volta e che sarebbe capace di farlo di nuovo. E poi c’è Jorge qui. Con lui tutto è diverso, non ho la paura di essere abbandonata o di farmi male perché so che non ne sarebbe capace. Lui è l’unico che mi capisce e sono felice di averlo conosciuto. < Che c’è? Ti hanno mangiato la lingua? – riprende a dire Jorge – Se tu avessi un cuore adesso chiederesti scusa e te ne andresti. Se tu fossi una buona madre lasceresti vivere la vita a tua figlia secondo le sue decisioni, ma, poiché, tu non lo sei, non lo potrai mai fare. Se vuoi avere un briciolo di rispetto dalla gente, vattene e non farti più vedere > dice in conclusione Jorge. Non pensavo avesse tutto questo coraggio, ma sono felice di questo perché io non ci sarei mai riuscita! < Hai ragione ragazzo! Mi dispiace di averti fatto del male. Domani chiamerò il mio avvocato e ritirerò l’accusa. Da quello che ho capito questa casa è un posto importante per te e mi dispiace di aver cercato di allontanarti da qui. Adesso me ne andrò e non mi farò più vedere.  dice con sincera tristezza - ma almeno ti posso dare un abbraccio? > mi chiede con un filo di dolcezza, quella dolcezza che avrei voluto vedere molto tempo prima. < certo, in fondo sei mia madre > ci abbracciamo. Subito dopo la figura esile della mia mamma naturale scompare nella strada. Jorge prende la valigia dal porticino di casa e la porta dentro. Nello stesso silenzio in cui ero immersa prima lo seguo all’interno.
 

< Non immaginavo che tu avessi così tanti pensieri a riguardo > dico io. Ed è vero. Non avrei mai potuto immaginare che lui pensasse così tante cose. Certo, avevo immaginato che lui qualcosa la pensasse, ma non immaginavo andasse oltre al singolo pensiero, di una madre, che ha sbagliato tutto. Ha pensato anche ai miei sentimenti e questo mi rallegra ancora di più. < Quello che ti ha fatto, io non lo capisco. Forse solo quando sarò padre potrò capirlo, ma neanche. Un bambino è un dono del destino e non capisco come certa gente possa allontanarsi dai propri figli in questo modo. Che si prendessero le proprie responsabilità! > risponde lui, sicuro delle sue affermazioni. < Hai ragione, ma noi prima di essere interrotti stavamo facendo qualcosa o sbaglio? > dico con aria innocente. < Hai ragione. Se vuoi ti rinfresco la memoria. > dice lui avvicinandosi a me, capendo quello a cui mi riferivo. Ci iniziamo a baciare. Inizialmente con tranquillità ma poi con una foga e una passione che nei film viene censurata. Le mie gambe si avvinghiano al suo fianco e lui mette le sue mani sotto le mie cosce per reggermi. Intanto io poso una mia mano sulla sua spalla per mantenermi meglio, e l’altra tra i suoi capelli per accarezzarli. < Sai … che… potrebbero… entrare … i miei…genitori… tra un … momento … all’altro…? > dico tra un bacio all’altro con molta difficoltà. < Tranquilla. Non verranno per adesso! Ho parlato con Diego e questa notte la casa è tutta nostra. > Sapere che la casa per questa notte è nostra mi rallegra da una parte e mi imbarazza dall’altra. Avere la casa libera significa che possiamo fare quello che vogliamo, come per esempio, l’amore. Da un lato lo voglio anch’io ma dall’altro ho un po’ di paura. Io mi fido di Jorge e sono sicura che non mi abbandonerà. Mi vede pensierosa e apre la conversazione. < Senti, credo che tu abbia capito cosa voglio, ma se non ti senti pronta io posso aspettare. Non c’è fretta. La nostra storia è ancora all’inizio quindi abbiamo moltissimo tempo. > Scendo dai suoi fianchi e mi siedo sul divano, seguita a ruota da lui. < Anch’io lo voglio ma… qualcosa mi blocca. Lo so che il nostro legame sta ancora all’inizio ma ti desidero e questo è inevitabile. È solo che è la mia prima volta e ho un po’ paura. > Ecco! Gliel’ho confessato. < Lo so che è la tua prima volta anche perché se hai dato a me il primo bacio sarebbe stata strana questa cosa. Io rispetterò la tua decisione qualunque essa sia. Io ti aspetterò per sempre. Non sarà facile liberarsi di me! > ci mettiamo a ridere. < Io di sicuro non mi voglio liberare di te! > dico io con un sorriso a 32 denti. < Meglio così! > dice per poi sospirare. < Si! > dico. Lui mi guarda come se non capisse. < Si cosa? > < Si, – dico mettendomi sopra di lui in maniera sensuale – voglio fare l’amore con te > finito di dire questa frase butto le mie labbra sulle sue. Lui immediatamente ricambia il bacio. Con molta calma gli sbottono la camicia. Subito dopo averla sbottonata gli accarezzo i pettorali ben definiti. Pian piano gli tolgo i pantaloni e la camicia. Continuando così siamo entrambi spogli stesi sul divano, l’uno di dirimpetto all’altro, uno sopra l’altro, uno a contatto con l’altro. Lui sta sopra e fa leva sulle braccia per non dare troppo peso sopra di me. Ci baciamo ma adesso le sue labbra vanno sul mio collo per poi scendere ancora sui miei seni. L’impatto dei suoi baci sulla mia pelle è qualcosa di inebriante, qualcosa di magico e che non si può neanche lontanamente immaginare. Poi con le sue labbra risale e continua a baciarmi le labbra. Intanto le mie mani gli accarezzano la schiena e i capelli. Poi passa a baciarmi i lobi delle mie orecchie < Ti amo > dice in un sussurro. Non ho il tempo di rispondere perché sento un dolore, una cosa strana. È entrato in me. Sta fermo in me perché avverte il mio dolore e fastidio. Non immaginavo fosse così. Dopo che riesco a rilassarmi e che mi rilasso un po’ inizia a spingere in modo calmo e composto mentre le sue labbra torturano in modo piacevole le mie. Ed è adesso che avverto la passione, il piacere, l’amore e la voglia che ho di averlo mio ancora di più. < Ah Jorge! > tra un bacio all’altro dalle mie labbra esce un sussurro di piacere. Ogni volta che le spinte aumentano sempre di più, le mie unghie fanno presa alla sua schiena provocandogli degli dolori lievi ma di piacere. Saranno passati secondi, minuti, ore. Non so, ho perso il calcolo. So solamente che il sudore aumenta sempre di più come la velocità e il numero delle sue spinte. Oramai esausti entrambi, lui si accascia al mio fianco. Io metto la testa sul suo petto e mi lascio cullare dalla dolce melodia dei battiti accelerati del suo cuore. Lui mi accarezza e mi bacia il capo. < Questo è solo l’inizio di tutto, il nostro inizio, nel nostro tutto. > dice Jorge con un dolce sussurro. < Mi prometti una cosa? > gli chiedo io con un lieve affanno. < Tutto quello che vuoi principessa > < Mi prometti che starai sempre con me? > < certo amore mio, STARÒ SEMPRE CON TE >
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTA AUTORE:
Eccomi qui finalmente. Lo so che è da molto che non continuo la storia ma questo capitolo l’ho fatto molto lungo rispetto agli altri che h scritto. Questo è il capitolo finale della storia. Il prossimo capitolo di questa storia sarà l’epilogo. Per chi non lo sa l’epilogo è una parte in cui narro brevemente la vita dei personaggi in maniera generale dove dirò che fine faranno i nostri protagonisti. Parliamo del capitolo: la mamma naturale di Martina viene ma grazie al discorso di Jorge se ne va e lascia per sempre Martina. Ma tra Jorge e Martina succede qualcosa. Nelle risposte delle recensioni dell’ultimo capitolo che avevo postato prima di questo vi avevo promesso che avrei messo un bel momento Jortini ed eccolo qui tutto per voi. Voglio ringraziare:
Chi ha recensito la storia e che l’ha messa tra le preferite <3 e sono:
1 - Ally_Austin
2 - Cande_e_Tini
3 - Carlottacalevi
4 - jorgealwaystini
5 - jorgeomi
6 - JorgistaForever
7 - Jorgista_por la vida
8 - Jortini15
9 - Kekka13
10 - lia_000
11 - mariannatvb
12 - sharon01
13 - TheGirlThatWasInLove_16
14 - vilu y leon
15 - ViolettaEnvivo
16 - zachisa
17 - Zuzu_vilu002

Chi ha messo la storia tra quelle da ricordare:
1 – Delisabri

Chi ha messo la storia tra quelle da seguire:
1 - anime_manga
2 - chicca02
3 - jorgealwaystini
4 - Leonetta_Forever
5 - Sider_Trovatic_00
6 - Simonuccia_98__
7 - stellatomlinson
8 - vilu y leon

Chi ha letto la storia ma che non è inscritto al sito e quindi non può recensire.
Ma il grazie più grande lo voglio dare a vilu y leon che ha sempre fatto delle recensioni lunghissime e che mi ha sempre dato degli ottimi consigli privati e che mi sostiene sempre
. Inoltre voglio ringraziare chi mi ha messo tra gli autori preferiti <3 e sono:
1 - jorgealwaystini
2 - Jorgista_por la vida
3 - Lodofanatica
4 - Lodofanatica00
5 - Viola the Cat

Un grazie infinite a tutti. Ho già in mente la prossima storia e appena ho tempo la posterò. Il raiting sarà sempre arancione ma il genere cambierà totalmente <3 sarà un horror <3 pronti per la paura?? Un bacio enorme da STORIELEONETTE


 

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