Inconvenience of an Arranged Marriage di PhantomSnow (/viewuser.php?uid=53219)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Move Along ***
Capitolo 2: *** Wake up! ***
Capitolo 3: *** I'm dying to forget you ***
Capitolo 4: *** Dying to foget you ***
Capitolo 5: *** Just like me, they want to be close to you ***
Capitolo 6: *** Stolen Moments ***
Capitolo 7: *** Unbearable Joy and Indistinguishable Pain ***
Capitolo 1 *** Move Along ***
1-Move Along
Autore originale:
Phantomsnow
Traduttrice: Pollon138-
Shinku66
Lingua originale:
inglese
Disclaimer: tutti i
personaggi di questa fan fiction non
esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto e
questa traduzione non è a scopo di lucro.
Ci terrei a dire
due cosette prima di lasciarvi alla lettura… spero di non
annoiarvi
^_________^. Questa fan fiction me la passò Trinh qualche
tempo fa e
la trovai così carina che le chiesi subito se poteva
tradurla; lei,
però, era troppo occupata e mi disse che se volevo potevo
pensarci
io. Purtroppo anch’io, oltre a essere molto pigra, ho poco
tempo
per cui avevo quasi abbandonato l’idea
ç_________ç. Poi ho
conosciuto Pollon (vero pollonucciaaaaaaaa??? N.d Shinku) (
Verissimooo! ^O^ N.d.Pollon) e trovandomi molto bene con lei le
chiesi subito se era interessata a tradurre la storia con me; gliela
passai per fargliela leggere e … eccoci qui^________^.
Questa
storia è composta da 12 capitoli; per le traduzioni faremo
un
capitolo a testa e poi li rivedremo insieme, io partirò col
primo,
Pollon farà il secondo e così via. Prima di
lasciarvi alla lettura
vorrei ringraziare molto Trinh per avermi passato questa bella fan
fiction … grazieeeeeee ^___________^.
PS: Abbiamo il
permesso dell’autrice per tradurre e a questo punto non ci
resta
che augurarvi buona lettura.
Inconvenience
of an Arranged Marriage
_Move along_
Sasuke esalò del
fumo dalla
sigaretta che stava fumando e fissò silenziosamente la
notte. Aveva
appena venduto la propria anima per l’interesse della sua
famiglia
e per l’amore del proprio stato sociale. Aveva perso la donna
che
amava fin dall’infanzia per il suo migliore amico e ora tutto
ciò
che poteva aspettarsi dal futuro era un matrimonio con un certo
Uzumaki Naruto, non appena egli fosse diventato maggiorenne. Naruto
aveva diciassette anni e il matrimonio era stato fissato per il suo
ventunesimo compleanno a cui mancavano solo pochi anni. Avrebbe fatto
meglio a godersi la pace che aveva ora. Sasuke rise ironicamente. Che
pace!
Naruto
fissava suo padre e Sasuke mentre con calma lo
informavano che avrebbe sposato Sasuke nel momento in cui avesse
avuto l’età adeguata. All’inizio la
notizia lo aveva reso
estremamente felice, ma mentre guardava il volto di Sasuke
capì
senza alcun dubbio che era una cosa che quell’uomo bellissimo
non
voleva.
“Perché?” domandò a suo padre
spostando lo
sguardo su di lui.
“Naruto, sono vecchio, voglio solo che tu
abbia qualcuno che si prenda cura di te” disse Minato
Namikaze.
“Non pensi che io sia in grado di badare a me
stesso?” domandò confuso, ignorando
momentaneamente
Sasuke.
Minato lo guardò dispiaciuto per un istante.
“Voglio
solo farti felice, figliolo” disse, con voce implorante.
“Ti
comporti così dalla morte della mamma, tu pensi davvero che
lei
avrebbe approvato tutto questo?” domandò
disperato. Avrebbe voluto
la possibilità di farsi notare da Sasuke, ma non
costringerlo a
sposarlo. Aspetta, perché il grande Sasuke Uchiha avrebbe
dovuto
sposare lui?
“Tu! Cosa otterrai da questo?” domandò,
tornando a guardare Sasuke.
Sasuke considerò l’idea di
mentire al ragazzino come gli aveva suggerito suo padre, ma non
poteva e non voleva iniziare la loro relazione così.
“Non
ti mentirò Namikaze-san, mi servono i soldi”
Naruto prese
un profondo respiro, il suo cuore si era appena frantumato in milioni
di pezzi.
“Tu gli hai offerto dei soldi per sposarmi?”
domandò a suo padre.
“Sasuke e la sua famiglia sono in una
situazione di povertà, gli ho offerto di saldare i suoi
debiti e il
suo pagamento sarebbe stato sposarti, naturalmente riceverà
anche la
tua dote una volta che sarete sposati “ Minato
spiegò, senza aver
altra scelta.
“Vedo, e tu ti aspetti che io sia d’accordo
con questa pazzia?” Naruto era furioso, non voleva essere
parte di
quella cosa. Non voleva essere venduto e non voleva sprecare tempo
per Sasuke. Lui sapeva che Sasuke era innamorato di Sabaku Temari.
Scosse la testa. “Non voglio farlo” disse con
calma fissando in basso sul tavolo.
“Non hai scelta, tuo
padre ed io ci siamo già accordati e abbiamo già
preparato i
documenti necessari per rendere questa operazione legale”
Sasuke lo
informò freddamente.
Naruto si alzò bruscamente, facendo
cadere violentemente all’indietro la sua sedia.
“Spero che
riusciate a convivere entrambi con quello che mi state facendo, vi
odio!” disse, mentre lasciava la stanza.
“NARUTO!”
esclamò Minato.
“Lo lasci stare, tornerà presto in ogni
caso” Sasuke mise una mano sulla spalla dell’uomo
più
vecchio.
Naruto andava avanti e indietro per la sua stanza,
prendendo una difficile decisione. Non avrebbe sposato Sasuke e suo
padre non avrebbe potuto obbligarlo.
Quella notte preparò una
piccola valigia e strisciò fuori dalla finestra della sua
stanza, il
grande albero così vicino alla finestra era una risposta
alle sue
preghiere. Naruto aveva spesso usato quell’albero per andare
alla
tenuta Uchiha e osservare attraverso la bellissima finestra la sala
da ballo. Ci andava per vedere Sasuke, mentre ballava con Temari e
con altre donne. Fin dall’età di quattordici anni
Naruto sapeva di
essersi innamorato dell’uomo dai capelli scuri, che aveva
più di
dieci anni rispetto a lui. Si pulì il viso dalle lacrime e
disse
addio a suo padre e alla sua amata terra.
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Sasuke
guardò su ad un appartamento
del vecchio edificio, mentre usciva dal taxi. Distrattamente
pagò il
tassista e camminò all’interno
dell’edificio per andare al terzo
piano. Stava cercando l’appartamento numero 323, dove secondo
le
sue fonti, viveva Uzumaki Naruto. Il giovane aveva creato scompiglio
sin dal giorno che se ne era andato, il padre Minato aveva avuto un
attacco di cuore subito dopo e aveva lasciato a lui il compito di
badare ai suoi possedimenti e a Naruto. Sasuke che era molto
riconoscente per l’aiuto ricevuto dall’uomo aveva
accettato, ma
Minato non era più lo stesso e si sentiva colpevole per aver
forzato
Naruto a fare qualcosa che non voleva. Era tempo di riportare Naruto
a casa, anche se il ragazzo era convinto che loro non sapessero
dov’era, Sasuke aveva mantenuto le tracce dei suoi movimenti
grazie
a un investigatore privato. Il padre di Naruto aveva richiesto di non
essere disturbato fino al loro matrimonio che sarebbe avvenuto solo
al ventunesimo compleanno di Naruto, ma l’uomo
morì prima del
diciannovesimo compleanno del ragazzo e Sasuke gli spedì una
lettera
richiedendo la sua presenza al funerale e di esaudire la sua
richiesta, ma Naruto non si era presentato. Questo aveva fatto
arrabbiare Sasuke perché si era affezionato
all’uomo che aveva
trattato lui e la sua famiglia con tanto rispetto. Quando aveva
cercato di contattare ancora Naruto, il suo investigatore gli disse
che l’avevano perso di nuovo. Avrebbe dovuto rassegnarsi ed
aspettare il suo ventunesimo compleanno.
Osservò
il numero
della stanza per cinque minuti prima di bussare. Naruto aveva
un’espressione sconfitta sul volto.
“E così suppongo sia
arrivato il momento di saldare i miei debiti?” sorrise
tristemente,
prima di spostarsi di lato per lasciare entrare l’uomo.
Cercò di
non mostrare quanto rivedere quell’uomo affascinante
l’avesse
emozionato. Sasuke notò quanto Naruto fosse cresciuto, in
poche
parole era davvero bello. Non era cresciuto molto in altezza, ma era
magro e leggermente muscoloso. Aveva un bell’aspetto
nonostante
indossasse quei jeans blu vecchi e logori.
Sasuke lo ignorò e
guardò l’appartamento con ripugnanza.
“Questo è tutto ciò che
ti puoi permettere?” domandò. Se avesse saputo che
il ragazzo
viveva in povertà sarebbe intervenuto prima.
“E’ il
meglio che ho potuto fare” disse Naruto, sulla difensiva,
notando
lo sguardo disgustato sul volto di Sasuke.
“Non ho avuto i
soldi di mio padre come qualcuno che conosco”
continuò con tono
scortese.
Sasuke tornò a guardarlo con sguardo aspro. “E di
chi è la colpa?” domandò afferrandolo
violentemente per le
braccia. “I soldi che mi ha dato tuo padre, li ho presi e li
ho
fatti diventare dieci volte di più!”
sogghignò. Il cuore di
Naruto iniziò a martellare, non voleva sentire Sasuke
così vicino,
lo faceva sentire confuso. Divenne consapevole di come Sasuke
troneggiasse sopra di lui e di come la sensazione delle sue mani gli
facesse sentire caldo ovunque, nonostante indossasse una camicia a
maniche corte. Questo gli dava fastidio e avrebbe voluto negare di
essere ancora innamorato di quell’uomo. Ciò che
provava lo fece
infuriare e così mise un piede tra quelli di Sasuke e lo
fece
cadere. Non era uno che cedeva facilmente, avrebbe voluto ribellarsi
e gridare contro il desiderio assurdo di Sasuke e di suo padre.
Non
aspettò che l’altro uomo si alzasse, corse fuori
dalla porta e
dall’edificio.
Sasuke si alzò velocemente e gli corse
dietro; era solo a pochi passi dietro Naruto che attraversò
la
strada senza guardare.
“NARUTO!” gridò, facendo aumentare
così la velocità del giovane. Gli pneumatici
della macchina
stridettero, mentre il guidatore cercava di fermarsi.
Sasuke
guardò con orrore, mentre la macchina colpiva Naruto.
Velocemente,
corse verso Naruto e si inginocchiò per controllarlo.
Sospirò
sollevato quando senti il polso. Tirò fuori il cellulare e
digitò
il numero di emergenza per i soccorsi.
Sasuke era seduto al
fianco di Naruto, mentre il ragazzo si agitava. Fissò quegli
occhi
blu, ora spalancati e pazientemente aspettò che
riacquistasse
conoscenza.
Naruto si alzò e si afferrò la testa con
entrambe le mani, notò che erano bendate, ma la cosa
più importante
in quel momento era il pulsare della sua testa.
“Ecco,
prendi questo!” Sasuke gli diede due pastiglie e un bicchiere
d’
acqua.
Naruto le guardò con sospetto.
“Oh, per Dio,
smettila di fare il bambino, sono solo antidolorifici per il tuo mal
di testa!” Sasuke esclamò irritato.
Naruto si allungò e le
prese cautamente, stando attento a non toccare Sasuke.
“Dove
sono?” domando ansiosamente guardandosi intorno.
“Sei
all’ospedale” Sasuke rispose prendendo indietro il
bicchiere e
mettendolo sul tavolo vicino.
“Ora torniamo alla faccenda
del nostro matrimonio” disse Sasuke.
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Naruto guardò fuori dalla finestra del
jet privato con espressione pensierosa.
Aveva
accettato di
andare con Sasuke dopo che lui gli aveva spiegato il nuovo accordo,
il matrimonio ci sarebbe stato e avrebbero usato un solo cognome.
Naruto accennò un sorriso, ricordando lo sguardo di
avversione sul
volto di Sasuke, come se l’idea che ci potesse essere
qualcosa di
diverso da ciò che era stato stabilito non gli sarebbe
andato bene.
Se Naruto non fosse stato così stanco avrebbe gridato,
perché
l’uomo che amava non voleva avere nulla a che fare con lui.
Chiuse
gli occhi e appoggio la testa al finestrino. Perché le cose
dovevano
essere così difficili per lui?
“Ti auto-compatisci?”
domandò Sasuke, che sedeva di fianco a lui.
Naruto ignorò
lui e le sue riflessioni sugli avvenimenti del giorno prima. Sasuke
gli aveva detto che il matrimonio sarebbe stato breve, solo
l’anno
che suo padre aveva stipulato negli accordi. “Alla fine di
questo
piccolo inconveniente, tu riceverai i soldi della tua
eredità” gli
aveva detto, come se i soldi avessero potuto ricompensarlo per tutto
il dolore che provava e che avrebbe sperimentato.
Sasuke,
tuttavia, era convinto che Naruto soffrisse perché non
voleva
sposarlo. Gli mise la mano sulle ginocchia per confortarlo. Non
mancando di notare come Naruto s'irrigidì e scosse le
ginocchia
lontano da lui.
“Per favore, non farlo più!”
pronunciò
il ragazzo, non preoccupandosi di guardare verso Sasuke.
Le
labbra di Sasuke si assottigliarono in una linea dura. Non aveva
davvero intenzione di occuparsi di un ragazzino depresso. Non era
l’unico che avrebbe dovuto buttar via un anno della sua vita.
Per
il resto del viaggio verso il Giappone non parlò al
ragazzo.
Arrivarono in Giappone di mattino presto, Naruto era
stanco, piegò la testa indietro sul sedile e chiuse gli
occhi.
Avrebbe voluto che fosse stato tutto solo un sogno, desiderò
di
poter addormentarsi e di svegliarsi ancora nel suo appartamento a New
York, ma la testa della persona che guidava di fianco a lui era
troppo reale. Sentì una sola lacrima sfuggirgli e
girò il suo volto
lontano da Sasuke. Se c’era qualcosa che Naruto aveva
lasciato, era
il suo orgoglio. Stava dormendo quando arrivarono alla tenuta Uchiha,
Sasuke gentilmente lo sollevò e lo portò dentro.
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Naruto si svegliò sbigottito, ci mise
cinque minuti per realizzare dov’era e poi si
lasciò ricadere
indietro sul letto. Sospirò, un lungo e sofferente sospiro.
Non
voleva alzarsi e guardare in faccia la realtà, ma supponeva
di non
avere altra scelta. Si alzò e andò verso
l’armadio dove trovò la
sua valigia. Naruto la aprì ed iniziò a guardare
per scegliere
quali vestiti desiderava indossare. Naruto si diresse verso il bagno
con essi per fare una doccia. Dopo la doccia si vestì
lentamente,
mise un paio di jeans sciupati e una camicia a maniche corte che gli
aderiva al corpo. Si guardò a lungo allo specchio e vide un
uomo con
gli occhi cupi. Non gli piacque quell’immagine e
così mise un
sorriso falso mentre usciva.
Scese le
scale con terrore nel
cuore, ma non potè fare a meno di ammirare
l’eleganza delle
decorazioni della stanza, che fin da bambino aveva sempre desiderato
vedere. I suoi genitori erano stati spesso ospiti qui, per feste e
balli, ma Naruto essendo troppo giovane per socializzare, veniva
lasciato a casa. Gli Uchiha erano stati a casa sua abbastanza spesso,
mentre lui cresceva e fu così che incontrò Sasuke
e si innamorò
della sua bellezza. Sasuke era un uomo di mondo, duro, astuto, ma la
sua bellezza era ciò che spiccava maggiormente. Fu questo
che notò
la prima volta, ma poi si innamorò di lui per tutto quello
che era.
Lui era un bambino di circa otto anni, goffo, che aveva pochi amici.
Sembrava impossibile a tutti credere che si fosse innamorato
dell’uomo, ma a dieci anni Naruto disse a suo padre che
avrebbe
voluto sposare l’Uchiha e avere tanti bambini. Suo padre rise
e gli
arruffò i capelli, ma sua madre sorrise e gli disse che era
sicura
che ce l’avrebbe fatta. Si sentì opprimere dalla
tristezza,
pensando ai suoi genitori. Erano entrambi morti e contrariamente a
quello che tutti credevano Naruto era andato al funerale di suo
padre, infatti era scappato in campagna solo per evitare in qualche
modo di incontrare Sasuke e l’occhio attento di suo padre
prima che
questo morisse. Naruto restò seduto per ore con suo padre
stringendogli la mano e sussurrandogli parole di amore e chiedendo
perdono. Naturalmente se n’era andato prima del
seppellimento, per
evitare Sasuke.
Naruto sbattè gli occhi quando si trovò nel
mezzo del soggiorno, si guardò intorno nella stanza decorata
con
gusto per cercare qualche segno di vita.
“ Sono felice che
ti sei alzato,” disse una voce molto dolce ed istruita dietro
di
lui. Naruto si girò per guardare la madre di Sasuke. Era una
donna
dolce e bellissima che aveva sempre avuto un posto speciale nel suo
cuore.
Mikoto giunse al suo fianco e lo abbracciò.
“Benvenuto
a casa, figlio mio!” disse e Naruto premette il suo volto nei
capelli della donna in cerca di conforto. Aspirò il leggero
profumo
di lillà che Mikoto indossava. La prese per le braccia e si
allontanò facendole un sorriso sincero.
“Così va meglio”
disse, dandogli delle pacchette sulla schiena e sorridendo.
Naruto
guardò confuso per un minuto e poi realizzò che
non si era preso
gioco di lei con un falso sorriso.
“Perchè non ti unisci a
noi per colazione?” disse, mentre lo guidava attraverso il
soggiorno e poi nella stanza della colazione.
Sasuke osservava
Naruto con espressione accigliata sul volto. Lo guardò a
lungo e
decise che gli avrebbe comprato dei vestiti nuovi. Non era adatto per
il compagno di un Uchiha indossare dei vestiti così vecchi e
mal
ridotti.
Naruto si sentì a disagio sotto lo sguardo attento
della famiglia Uchiha, notando che immediatamente di fianco alla
famiglia Uchiha sedevano, al lungo tavolo, anche Hatake Kakashi,
Umino Iruka e un uomo che non conosceva.
“Per favore
siediti” gli disse Sasuke. Naruto fece un cenno affermativo e
si
sedette, mentre Sasuke stava a capotavola e sua madre alla sua
destra. Naturalmente andò a sedersi vicino a Iruka che
conosceva fin
da bambino, ma Sasuke lo fermò.
“Naruto, per favore,
siediti al tuo posto” disse, indicando la sedia vuota alla
sua
sinistra. Naruto guardò Sasuke con sguardo di sfida, ma
comunque si
sedette sulla sedia.
I servi uscirono con il cibo e Naruto
tenne lo sguardo fisso sul piatto e non si preoccupò di
provare a
parlare. Ringraziarono per il cibo e iniziarono a mangiare.
“Naruto,
è molto bello rivederti,” gli disse Iruka
raggiante.
“Si,
Naruto, è bello vederti” disse Kakashi, mentre
rompeva le sue
bacchette in due.
Naruto gli fece un piccolo sorriso.
“Allora
Naruto, ti sei fatto dei nuovi amici a New York?”
continuò
Kakashi.
Naruto fece cenno di si.
Mikoto sorrise
all’iper-attivo ragazzino a cui era abituata. Non poteva far
altro
che essere preoccupata per la decisione di suo figlio di procedere
col matrimonio. Sapeva che parte della colpa per la situazione in cui
si erano trovati gli Uchiha qualche anno prima era sua, ma Naruto non
aveva nulla a che fare con tutto quello. Non era riuscita a fermare
il vizio del marito per il gioco d’azzardo e non si era
accorta
subito delle intenzioni di suo figlio maggiore, dopo la morte del
marito.
“Ti sei lasciato qualche amante alle spalle?”
Kakashi domandò, improvvisamente, mettendo in imbarazzo
tutti quelli
nella stanza.
Naruto guardò furtivamente Sasuke, ma lo trovò
impassibile. Ovvio, perchè avrebbe dovuto infastidirsi se
Naruto
avesse avuto qualche amante a New York?
“Kakashi-san, per
favore, questa è una domanda inopportuna” disse
Iruka, guardandolo
un po’ imbarazzato.
Sasuke guardò di sbieco Naruto mentre
mangiava la sua zuppa di miso. Il ragazzo sembrava imbarazzato e
triste.
“Non è fantastico che Sasuke e Naruto presto si
sposeranno?” disse Mikoto, cercando di cambiare argomento.
Lo
sconosciuto, che aveva catturato l’attenzione di Naruto
finalmente
parlò.
“Quando avrà luogo il matrimonio?”
domandò,
guardando Naruto con interesse. Naruto scrollò le spalle.
“Visto
che nessuno ci ha presentati mi permetto di pensarci io alle
presentazioni, il mio nome è Haido Temajin,” lo
sconosciuto
sorrise a Naruto che appariva terribilmente a disagio.
“Uzumaki
Naruto” disse formalmente.
Tutti guardarono sorpresi la
scena. Naruto aveva usato il nome di sua madre al posto di quello del
padre.
“In realtà è Namikaze Naruto,
Haido-san” Sasuke
lo informò lanciando uno sguardo furioso a Naruto, che lo
stava
sfidando apertamente.
“Ti sei preso tutto quanto, almeno
lasciami libero di scegliere il cognome che voglio!” Naruto
si alzò
e corse attraverso il soggiorno, dove prese le scale per la sua
stanza.
Si lasciò alle spalle un silenzio in confortevole che
fu spezzato quando Sasuke si alzò e seguì Naruto.
“Figliolo!”
Mikoto gridò. Sasuke si fermò, ma non si
voltò a guardarla.
“Per
favore, abbi pazienza con lui, è molto stressato!”
Mikoto lo
supplicò. Sasuke fece cenno di si col capo, prima di tornare
a
seguire Naruto.
“Bene, non è interessante” disse Kakashi
sorridendo.
Iruka lo colpì col gomito.
“Ouch!”
gridò Kakashi.
Appena Naruto raggiunse la sua stanza sbattè
la porta e la chiuse a chiave. Si gettò sul letto e
lasciò scendere
silenziosamente delle lacrime.
Sasuke sbattè il suo pugno
sulla porta e cercò la maniglia per tentare di aprire.
“Naruto,
apri la porta!” chiese. Naruto lo ignorò e
sobbalzò ogni volta
che il pugno di Sasuke colpiva il muro.
“Se continui a
comportarti come un bambino, ti tratterò come
tale” Sasuke disse
attraverso la porta chiusa .
Naruto fissò sconcertato la
porta. Si alzò velocemente e aprì la porta con
violenza.
“Non
sono un bambino!” gridò a Sasuke. “Non
pensi che merito di
vivere la mia vita come voglio e non come avete pianificato tu e mio
padre!” disse colpendosi il petto.
Sasuke lo guardò
freddamente, “Sono in debito con tuo padre e io pago sempre i
miei
debiti, che ti piaccia o no!” gli disse prima di girarsi ed
andarsene. Non vide le tracce delle lacrime che segnavano il viso di
Naruto o il dolore di essere visto solo come un debito da pagare.
Naruto si sentì sconfitto e lentamente chiuse la porta. Si
appoggiò
ad essa e ci scivolò contro, finché non si
sedette con le gambe al
petto. Si ripromise che Sasuke non avrebbe mai saputo del suo amore o
non se lo sarebbe perdonato. Giurò a se stesso che avrebbe
sposato
Sasuke e che quando l’anno previsto sarebbe finito, se ne
sarebbe
andato senza voltarsi indietro.
“Mi rifarò una vita per
conto mio senza di te, Uchiha Sasuke, senza di te e i soldi di mio
padre!” giurò asciugandosi le lacrime
furiosamente. “Non mi
farai piangere ancora!” si promise.
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Il
matrimonio ebbe luogo tre giorni
dopo; Naruto indossava un abito nero di Armani con una semplice
camicia blu. Sasuke indossava un vestito simile, ma con una camicia
nera. Era una faccenda privata, gli unici testimoni erano Uchiha
Mikoto and Hatake Kakashi. Il pranzo che seguì fu
altrettanto
tranquillo e successivamente Naruto si scusò e
andò in
camera.
Quando
entrò nella sua stanza notò che le sue cose
non c’erano più e si diresse indietro
giù dalle scale per
chiedere dove fossero finite le sue cose. Per le scale
incontrò
Sasuke che stava salendo.
“Dove sono le mie cose?” gli
domandò.
Sasuke lo guardò. Gli piaceva il vestito che
indossava Naruto, sembrava più cresciuto e lo rendeva
bellissimo. Si
accigliò mentre si ricordava della loro conversazione di
qualche
giorno prima sul soggetto ‘vestiti’.
Naruto aveva
rifiutato di andare a fare shopping dicendogli che si trovava bene
con quello che aveva e che non gli serviva nient’altro.
Sasuke non
era dell’umore di combattere Naruto, così aveva
lasciato perdere.
Sapeva che era stata sua madre che lo aveva portato al negozio per il
completo matrimoniale e gliene era riconoscente. Sasuke avrebbe
voluto non aver detto che non gli importava nulla di Naruto.
“Sono
stati spostati nella nostra nuova stanza, che sarà la stanza
padronale nell’ala est,” gli disse semplicemente.
“Cosa!”
Naruto esclamò. Non voleva dividere la stanza con Sasuke.
“Tu
sei mio marito ora!” Sasuke disse semplicemente, scrollando
le
spalle. Salì le scale e Naruto lo seguì come uno
zombie.
Raggiunsero la loro stanza e Sasuke iniziò a
spogliarsi di fronte a Naruto.
“Che stai facendo?” Naruto
domandò in panico.
“Mi sto spogliando” Sasuke rispose,
sedendosi sul lato del letto enorme, per togliersi le scarpe.
“Lo
so, teme, ma perché di fronte a me?” Naruto
distolse lo sguardo in
un altro punto della stanza.
Sasuke era divertito dalla
timidezza di Naruto, “Naruto, anche se questo è un
matrimonio
fasullo dobbiamo mantenere le apparenze di uno vero, ecco
perché
dobbiamo dividere la stessa stanza ed il perché io mi sto
spogliando
in camera” gli disse.
“Tu non hai mai detto nulla su
dividere la stanza” lo accusò, puntando un dito
contro Sasuke,
mentre una chiazza di rosso attraversò le sue guance quando
vide
Sasuke togliersi la camicia.
“Non dormirò vestito, Naruto,
e ti suggerisco di fare lo stesso perché domani notte daremo
il
ricevimento per il tuo benvenuto e per il nostro matrimonio”
Sasuke
lo informò togliendosi i pantaloni.
Naruto tornò sui suoi
passi e si diresse verso il bagno, attraverso la porta di
collegamento. Sasuke sogghignò all’imbarazzo di
Naruto, mentre
tirava fuori dal cassetto un paio di pantaloni per dormire.
Normalmente dormiva solo con i boxer, ma per Naruto avrebbe messo i
pantaloni. Naruto cacciò fuori la testa dal bagno
un’ora dopo e
notò che Sasuke si era già addormentato.
Velocemente andò a
cercare la sua maglietta preferita per dormire. Naruto tenne la
maglietta contro di sè e ne inspirò
l’odore, se la teneva vicino
a sè poteva ancora sentire l’odore di suo padre su
di essa, anche
dopo tutte le volte che l’aveva lavata. La mise e sorrise
osservando quanto fosse larga la maglia su di lui. Suo padre era un
uomo molto alto e Naruto non lo era. Si diresse verso il letto e
notò
che Sasuke si era preso il lato sinistro. Naruto non potè
fare a
meno di guardare Sasuke dormire. Era bellissimo. Naruto
strisciò
sotto le coperte dando la schiena a Sasuke. Non aveva scelta, avrebbe
dovuto fare così.
Continua...
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Eccoci qui ^______^. Spero che il
primo capitolo sia stato di vostro gradimento e che lascerete qualche
commento per l’autrice della ff che in seguito noi
provvederemo a
tradurre ed a inviarle.
Shinku: pollonucciaa
abbiamo finito il
primo capitolo non ci credo *_________*… su di qualcosa.
Pollon:
Non ci credo nemmeno io, con tutti i problemi che abbiamo avuto noi
due.... Mi raccomando recensite eh? è.é
Altrimenti.... Hehehe!
Scherzetto....
|
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Capitolo 2 *** Wake up! ***
2-Wake Up!
Ecco a voi il secondo
capitolo!! Wow, avete recensito in tantissime e, a parte il fatto che
vedo che questa fic piace più o meno siete tutte d' accordo
nel dire
che.... Sasuke è un vero bastardo! Heheh.. infondo non
è colpa sua
dai!... Vabbè è colpa sua dai X°°D
E il bello è
che non avete
ancora visto nulla...
Che sate facendo ancora
qui? Leggete su!
Inconvenience
of an Arranged Marriage
_Wake Up!_
Sasuke
sbattè le palpebre
aperte e fissò la faccia addormentata di Naruto. In qualche
modo
durante la notte erano stati attirati l’uno verso
l’altro e si
avvolgevano a vicenda, come amanti. In silenzio, per non svegliare
Naruto, si districò dal suo abbraccio e si diresse verso il
bagno a
fare la doccia. Aveva una lunga giornata davanti a sé e la
notte non
sarebbe stata molto meglio.
Naruto si svegliò solo per notare
che Sasuke se n’era andato. L’ aveva probabilmente
lasciato per
non vederlo. Naruto sbuffò. Come poteva essere innamorato di
un tale
bastardo? Si diresse verso la doccia e stette sotto la acqua calda a
pensare al party, che Mikoto aveva insistito per avere, al fine di
celebrare sia il ritorno di Naruto sia il matrimonio. Naruto non
pensava che a Sasuke facesse piacere celebrare il suo matrimonio con
lui. Si cambiò rapidamente con i suoi blue jeans strappati e
la
maglietta grigia con le iniziali di New York su di essa.
Probabilmente la famiglia lo attendeva per fare colazione.
Si
sorprese di trovare solo Mikoto seduta al tavolo della prima
colazione. "Buon giorno, Naruto" gli sorrise lei.
"Sasuke
è andato presto in ufficio e non tornerà fino al
party di
stasera.”
Naruto assentì. Sasuke probabilmente lo stava
evitando. Mikoto e Naruto ringraziarono in silenzio ed iniziarono a
mangiare.
"Naruto, che cosa
indosserai stasera?" chiese Mikoto improvvisamente. "Il
completo che avevo indossato per il matrimonio" rispose con un
alzata di spalle. Lui non si curava realmente di ciò che
indossava.
Una volta, il pensiero di danzare con Sasuke in uno dei famosi party
Uchiha lo avrebbe eccitato, ma adesso tutto quello che poteva pensare
era un modo per lasciare il party prima possibile.
"Baggianate!
Oggi andremo a fare shopping per il party!" gli disse Mikoto
felicemente.
Naruto accennò un sì, non
voleva turbare Mikoto, che era sempre carina con lui. "Tuo padre
ci diceva sempre quanto tu volessi venire ad una delle nostre feste
quand’eri un bambino" continuò Mikoto mangiando,
ignorando il
silenzio di Naruto.
"Dal
momento che questa è la tua
prima festa come un Uchiha, devi essere al meglio!"
disse.
Naruto assentì. Lui voleva andare e vestirsi, ma non
vedeva quale differenza avrebbe potuto fare. Era stato un falso
matrimonio, e tutti al party lo avrebbero saputo.
"Naruto,
prima ero un po’ preoccupata per questo matrimonio, ma ora
vedo che
potresti rendere Sasuke felice se solo voi due vi lasciaste andare"
Mikoto rilassò la mano sulla sua. "Voglio che tutti e due
siate
felici"
"Mikoto" Naruto cominciò a deglutire
con difficoltà.
"Naruto, so che ami mio figlio e so che
puoi renderlo felice"
"Il problema è che lui non
ama me, Mikoto-san"le disse tristemente Naruto.
"Oh,
Naruto, basta dargli tempo" continuarono mangiare in silenzio
persi nei loro pensieri.
Viaggiarono in città in un
confortevole silenzio. Naruto guardava fuori dal finestrino notando
tutti i cambiamenti. Le strade erano più nuove, i negozi
più
luminosi e osservò come il business stesse fiorendo nella
piccola
città.
"Sasuke e tuo padre hanno apportato dei
miglioramenti, hanno messo un sacco di soldi in città" disse
Mikoto notando quanto sembrasse eccitato e ansioso.
"È
passato molto tempo da quando sono stato in città. Mio padre
era
sempre preoccupato che mi accadesse qualcosa" disse Naruto.
"Perché?" Mikoto si girò a guardarlo. Naruto
alzò
solo le spalle.
"Era davvero strano, a mio padre non
piaceva quando mamma voleva venire in città" Naruto sembrava
pensieroso.
"E riguardo alla scuola? Non andavi a scuola
qui?"chiese curiosa.
"No, avevo degli insegnanti
privati" Naruto la guardò con un sorriso.
"Ero un
bambino solitario, senza amici" disse lui.
"Ora hai
noi caro" Mikoto gli accarezzò il ginocchio.
La
limousine si fermò e l’autista aprì la
porta per loro. Naruto
guardava nervosamente la vetrina. Non sapeva se poteva permettersi
questo posto.
"Non preoccuparti Naruto, metteremo tutto
sulla carta di Sasuke" Mikoto portò Naruto nel negozio.
Furono
accolti con entusiasmo da due giovani signore e dal gestore del
negozio.
"Benvenuta, Uchiha-san, che cosa possiamo fare
per lei oggi?" chiese l’ uomo calvo con gli occhi piccoli e
lucenti.
Il manager del negozio e
suoi collaboratori gli fecero girare la testa; Naruto guardava
stupito tutti i vestiti che gli stavano ficcando. Era da molto tempo
che Naruto non andava a comprare vestiti firmati. Anche quando i suoi
genitori erano in vita preferiva un abbigliamento normale. Egli
indossava sempre jeans con magliette o maglioni, ma di avere Gucci,
Armani e capi di abbigliamento Hugo Boss ... non era davvero il tipo.
"Mikoto-san, davvero questo non è necessario"
morse le sue labbra nervosamente guardando con ansia i vestiti.
Mikoto scosse la testa, pensando che probabilmente Naruto non
era mai stato viziato prima d’allora.
Tirò fuori l'abito
Versace, era bellissimo e Naruto avrebbe fatto davvero successo tra
le persone. Lo avrebbe potuto indossare senza un papillon o una
cravatta, pensò. Aveva un blazer nero con i suoi
corrispondenti
pantaloni neri e camicia nera aveva delle pallide strisce rosse.
Sapeva suo figlio avrebbe preferito che Naruto indossasse qualcosa di
più tradizionale, ma Naruto era troppo selvatico, troppo
giovane per
un vecchio muffoso vestito o uno smoking. Suo figlio sapeva avrebbe
indossato un semplice abito nero con una camicia bianca e cravatta
rossa. Il rosso nella camicia di Naruto sarebbe andato perfettamente
d’accordo con quello della cravatta di Sasuke .
"Le
prendiamo tutte, Cho-san!" disse al gestore del negozio sotto
l’enorme incredulità di Naruto.
Dopo molto shopping, Mikoto
e Naruto pranzarono in un locale e Mikoto parlò di come era
eccitata
riguardo alla festa. "Non sei eccitato, Naruto?"chiese.
Naruto scosse la testa. "No, sono nervoso" le disse
mentre mangiava.
"Perché?"era un po' curiosa.
"Non so se riuscirò ad adattarmi!" le disse Naruto
con un sorriso traballante. Mangiarono in silenzio e subito dopo
andarono a casa.
Sasuke fece gli scalini due per volta,
voleva fare una doccia e cambiarsi prima dell'arrivo di Naruto.
Sapeva che sua madre lo aveva portato a fare shopping in quanto l'
aveva chiamato in ufficio. Sasuke sorrise, se qualcuno poteva portare
Naruto a fare shopping, questa era sua madre. Sperava che Naruto
avesse preso qualche abito decente al posto di quegli stracci che
indossava solitamente. Il ragazzo era una bellezza; lo aveva notato
il giorno prima quando si erano sposati. Naruto era bellissimo e
voleva che lui avesse più fiducia in se stesso.
Doveva
ammettere che il ragazzo aveva coraggio. Naruto gli dava sempre
contro, e per qualcuno come lui, abituato a farsi obbedire in ogni
suo comando, era un gradevole diversivo.
Aveva anche cominciato a
far diventare matto Naruto, solo per vedere i suoi occhi scurirsi di
rabbia e le sue guance arrossire.
Sasuke scosse la testa.
Doveva ricordarsi che Naruto era lì solo per un anno e non
poteva
esserci già affezionato.
Quando ritornarono i domestici
presero tutti i loro pacchetti per metterli nella sua camera. Naruto
non sapeva cosa fare, il party era solo fra un paio d'ore e lui non
voleva star seduto nella sua camera. Decise di andare a passeggiare
nelle scuderie per vedere i cavalli.
"Ti sei perso?"
gli chiese un uomo alto coi capelli neri. Naruto era sussultato alla
prima occhiata, avrebbe giurato che fosse Sasuke ma aveva un aspetto
diverso. L'uomo aveva corti capelli neri e gli occhi marrone
delicato.
"Ti sei perso?" ripeté chiaramente
divertito dal fissare di Naruto.
Naruto scosse la testa. "No,
volevo vedere i cavalli" disse entrando nella scuderia seguito
da vicino dall'uomo.
"Il mio nome è Sai, a proposito ti
posso mostrare io i cavalli" gli disse inchinandosi.
"E’
un piacere conoscerti Sai, io sono Naruto" disse inchinandosi a
sua volta e continuando a camminare.
"Ah, allora tu sei
il famoso Naruto che ha sposato il lord e il capo della casa"
imitò Sai.
Naruto si accigliò. Lo ignorò e
continuò invece
a camminare fino alla stalla con l'etichetta Kyuubi.
Il
cavallo era magnifico; era di un bellissimo color bruno-rossastro con
una criniera e una coda nero notte. Naruto poteva già dire
che non
gli piaceva stare in gabbia. Senza pensarci aprì la gabbia e
andò
ad accarezzarlo.
Sai era così occupato ad osservarlo che
notò solo alla fine quel che il giovane padrone aveva
fatto.
"Uchiha-san, la prego di uscire da lì" fece
diventare la sua voce calma, ma dentro era spaventatissimo.
Kyuubi
era uno dei cavalli più nuovi nella tenuta. Ma era
selvatico, e
nessuno dei domatori era stato in grado di avvicinarsi a lui. Anche
l'Uchiha aveva provato, ma il cavallo prendeva a calci qualsiasi cosa
o persona cercasse di avvicinarsi a lui. C'erano voluti dieci uomini
per portarlo nella stalla, e non lo avevano ancora ne strigliato ne
portato a fare esercizio da allora.
Naruto lo guardò confuso,
ma scelse di ignorarlo, camminò verso il volubile cavallo
sussurrandogli parole affettuose e accarezzandogli il naso.
"Gli
piaccio, non capisco cosa ci sia da preoccuparsi" disse Naruto
appoggiando la testa sul cavallo e accarezzandolo gentilmente.
Sai
era stupefatto, non aveva mai visto il cavallo così,
così calmo.
Non calciava o tentava di mordere Naruto, l' inferno faceva le fusa
sotto il tocco di Naruto.
Naruto corse velocemente su per le
scale per vestirsi per la festa, aveva dimenticato che si supponeva
che fosse atteso come amorevole marito fino a che Sai non lo
commentò.
“Non dovresti essere alla grande festa questa
sera?” chiese guardando Naruto strigliare il cavallo.
Naruto
smise bruscamente con molto dispiacere di Kyuubi. “Mi
dispiace Kyu”
disse mentre accarezzava il cavallo.
Corse fuori dalla stalla
e per tutto il tragitto fino a casa e saltò in doccia.
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Sasuke camminava all’entrata
della sala da ballo, gli ospiti sarebbero arrivati e Naruto non
sarebbe stato lì ad accoglierli.
“Dov’è andato dopo che
siete tornati a casa dalla città?” chiese a sua
madre
frustrato.
La madre alzò le spalle, bellissima nel suo
vestito blu pallido.
“Non lo so, caro. Ma per favore
smettila di fare così!” Sasuke smise di camminare
e di tirare la
sua cravatta.
“Farà meglio ad apparire presto o lo
picchierò!” borbottò Sasuke adirato.
“Huh, vorrei solo
che ci provassi” disse Naruto con gli occhi fiammeggianti
entrando
in sala
“Mikoto-san” camminò fino a sua suocera
e le
diede un bacio sulla guancia “Sei bellissima” disse
ignorando lo
sguardo arrabbiato di suo marito.
Sasuke non potè fare a meno
di notare quanto avvenente sembrasse Naruto.“Era ora che
arrivassi!” disse strattonando Naruto verso di lui.
“Lasciami
andare, bastardo!”
“Basta!” Mikoto-san sembrava
furiosa.
“Agisci come si conviene alla tua età Sasuke, caro
sei bellissimo” prese l’ altro braccio di Naruto.
Naruto
diede a Sasuke un sorriso soddisfatto. Qui sei tu il pazzo, voleva
dirgli, ma si accontentò di tirar fuori la lingua a Sasuke
quando
Mikoto non stava guardando. Sasuke rafforzò la stretta
attorno
all’avambraccio causando un fremito a Naruto. Sapeva che
Sasuke lo
stava avvisando. Sarebbe stata una lunga notte.
Era una lunga
notte, Naruto era annoiato e la sua faccia gli faceva male per tutti
quei sorrisi.
Lui doveva fingere di essere pazzamente innamorato
del bastardo, il che non era stato un problema fino ad allora, ma
odiava come Sasuke rideva, sorrideva e baciava la sua guancia quando
gli ospiti si congratulavano con loro per il loro matrimonio. Era
tutta una bugia di facciata.
Sasuke si irrigidì accanto a lui
all’ improvviso, lasciando andare il suo braccio, Naruto
spostò lo
sguardo da Sasuke per dirigerlo verso la coppia in piedi sulla porta.
Bene, inizia il divertimento, pensò Naruto. La donna con i
suoi riccioli d’ oro ammucchiati in alto sulla testa, sopra
un
magnifico vestito argento senza spalle, corse nelle braccia di suo
marito. Lo guardò con un sorriso adorante e Naruto non
poté fare a
meno di sbirciare il volto di Sasuke.
Sasuke non aveva più quel
falso sorriso; era stato rimpiazzato da un piccolo sorriso genuino e
da uno sguardo desideroso nei suoi occhi neri. Doveva aver sentito lo
sguardo di Naruto su di sé perché
quell’espressione sparì e fu
sostituita dalla sua normale espressione senza sentimenti.
Naruto
non poté fare a meno di sentirsi geloso. La coppia era
seguita da
vicino da una giovane ragazza dell’età di Naruto
con dei corti
capelli neri e un semplice vestito nero che camminò verso di
loro.
“Oh, Sasuke, che bello vederti!” esclamò
la donna
bionda conosciuta come Hyuuga Temari. Gettò le braccia
intorno a
Sasuke e lo abbracciò. Naruto digrignò i denti e
sorrise. Voleva
davvero strappare via la donna da Sasuke e dirle che lui era suo ma
non poteva...
“Ehi, finalmente Sasuke ha messo la testa a
posto!” disse Neji colpendo la mano di Sasuke. Naruto
aspettò
pazientemente di essere presentato, dato che sia Temari che Neji
parevano ignorarlo.
Sasuke rise. “Questo è mio marito
Naruto” disse portandolo avanti. Naruto si inchinò
e
sorrise.
“Naruto, questo è il mio miglior amico Neji e sua
moglie Temari” continuando con le presentazioni.
Sia Temari
che Neji accennarono un inchino. Temari portò avanti la
ragazza
tranquilla e la presentò come la cugina di Neji, che sarebbe
rimasta
con loro fino alla fine dell’anno.
Naruto si inchinò di
fronte alla povera ragazza, che sembrava persa e confusa.
Come
Sasuke, anche gli Hyuuga guardarono fisso Naruto. La sala era
gloriosamente decorata e piena di cibo e bevande tutt’
attorno.
Naruto notò che Hinata, la cugina di Neji sembrava tanto
annoiata
quanto lui. Naruto era così impegnato lì intorno
che non si era
nemmeno accorto che Sasuke aveva chiesto a Temari di ballare. Dentro
di lui stava ribollendo: il bastardo non gli aveva chiesto nemmeno
una volta di ballare ne se volesse bere o qualcosa da
mangiare.
“Temari, vuoi ballare?” le chiese in piedi e
offrendole la mano.
Temari guardò suo marito
che accennò ad un si con la testa segno che approvava.Se ne
andarono sulla pista da ballo, mentre l’ attenzione di Neji
veniva
catturata da qualche altro ospite.Naruto afferrò la mano di
Hinata e
la portò via con sé.
“Uchiha-san, io non ballo!”
protestò.
“Non voglio ballare, però tu sembri annoiata e
lo sono anch’io perciò perché non
evitiamo questo posto e
troviamo qualcosa di divertente da fare?” trascinandola
fuori. Il
bastardo poteva avere il suo party e danzare con la sua ex anche
tutta la notte per quanto lo riguardava.
Camminarono
attraverso i giardini, Naruto teneva la mano di Hinata nella sua, e
per gli altri potevano avere l’ aspetto di due amanti che
facevano
una passeggiata.
“Dove stiamo andando?” chiese finalmente
Hinata rimuovendo la sua mano dalla presa di Naruto.
“Ho
pensato che potremmo andare a piedi fino alle stalle, ho un amico che
voglio vedere” disse sorridendole.
Hinata annuì. Era bello
che qualcuno si interessasse effettivamente a lei. Adorava suo cugino
e sua moglie, ma loro la ignoravano per la maggior parte del
tempo.
Vicino alle stalle, sentirono della musica e risate
sembrava che la famiglia Uchiha non fosse l’ unica a
festeggiare.
Sai li notò prima di chiunque altro e andò di
corsa ad incontrarli.
“Benvenuti, Uchiha-san e ospite”
disse sorridendo ad entrambi.
Sai li condusse rapidamente dove
un gruppo di impiegati della proprietà stavano mangiando,
bevendo e
ridendo.
“Ehi, questo è Uchiha Naruto, il marito del
capo!”
urlò cercando di farsi sentire sopra tutto quel rumore.
Gli
soffiarono delle sedie, birra e cibo. Naruto ed Hinata si
presentarono e si godettero presto lo spirito brillo del
gruppo.
Sakura che era sposata con Rock Lee li guardò curiosa
fino alla fine delle presentazioni.
“Sono curiosa, perché
siete qui invece che con loro?” disse indicando curvando il
braccio
verso la magione.
Sorprendentemente fu Hinata che timidamente
rispose. “É così dannatamente noioso
lì!”lei ridacchiò
prendendo un sorso della birra con cui Kiba sembrava così
ansioso di
rifornirla. Tutti quanti risero e continuarono a ballare, ridere e
bere.
Sasuke non poté fare a meno di mettere a confronto
Temari con Naruto. Lei era bellissima, affascinate e sofisticata.
Guardava il suo tocco particolare con i doveri di padrona di casa,
ingaggiava conversazioni con le persone, offriva da bere, danzando e
ridendo con suo marito. Suo marito il suo miglior amico, Sasuke non
poteva togliere i suoi occhi da Temari.
“Se non fai
attenzione le persone cominceranno a parlare” disse Kakashi
quando
venne accanto a lui.
“Che cosa intendi?” domandò Sasuke
irritato.
“Beh, di come tu continui a guardarla così e
presto, si chiederanno se la sparizione di tuo marito centri qualcosa
con Temari” Kakashi osservò Sasuke guardare per la
sala da ballo
notando per la prima volta che Naruto effettivamente
mancava.
“Dov’è?” domandò.
“L’ ho visto
uscire con la cugina degli Hyuuga non molto tempo fa” Kakashi
sorseggiò il suo drink.
Sasuke accennò un ringraziamento con
la testa e uscì. Era furioso. Come aveva potuto Naruto
ignorare i
suoi doveri e lasciare il party dato in suo onore?
“Allora
l’ha finalmente notato?” chiese Mikoto gentilmente,
quando
Kakashi sedette accanto a lei.
“Glie l’ho dovuto dire. Era
impegnato a mangiarsi con gli occhi Temari” accennando
discretamente nella direzione della bellezza dai capelli d’
oro.
Mikoto scosse la testa tristemente. Quando suo figlio
avrebbe realizzato che Temari era solamente stata un sogno
infantile?
Sasuke poté sentire la musica diventare più forte
quando si avvicinò al quartiere dei domestici vicino alle
stalle. Si
fermò quando notò Naruto nelle braccia di un
uomo.Naruto ridacchiò
quando Sai lo trascinò a ballare, la folla vociava
fischiando il
loro incoraggiamento.
“Costringilo, Sai!”
sentì qualcuno urlare. Sai gettò la testa e si
mise a ridere quando
Naruto si chinò in basso, una delle sue gambe in mezzo a
quelle di
Naruto e un braccio attorno alla sua piccola schiena. Naruto sorrise
e scosse la testa respingendolo.
“Avanti Naruto! Mi stai
facendo sembrare cattivo!” Protestò Sai quando
fece roteare Naruto
in torno alla pista da ballo.
“Sei pazzo? Mi farai cadere!”
Naruto rifiutò di essere “costretto“ non
importava quanto il
resto della folla sembrasse volerlo.
Sai sogghignò. “Prometto
che non ti farò cadere!” supplicò.
Naruto rotolò gli
occhi e annuì. Sai posò le sue ginocchia ancora
una volta tra
Naruto e lo portò veramente vicino al suo corpo. Si
poté sentire
eccitato quando Naruto si abbassò a terra.
“Penso sia
abbastanza!” dichiarò una voce aspra. Sai
lasciò Naruto alla
svelta che cadde sul sedere.
Naruto strinse gli occhi verso
Sai che gli diede uno sguardo di scusa e si abbassò per
aiutarlo.
Sasuke camminò impettito fino a dove Naruto si
stava togliendo lo sporco dai pantaloni. Strattonò Naruto
verso di
sè. Naruto boccheggiò al contatto così
intimo con suo
marito.
“Cosa pensi di stare facendo?” chiese Sasuke a
voce alta. Il cuore di Naruto stava martellando, consapevole di ogni
parte del suo corpo toccata da Sasuke. Ciò richiese una
grande
impegno da parte di Naruto per rispondere.
“Cosa?” chiese
stupidamente. Hinata camminò velocemente verso di
loro.
“Uchiha-san, la prego non sia cattivo con Naruto-kun,
volevo andare fuori per un po’ d’aria
fresca” gli disse
nervosamente. Kiba, Rock Lee e Sakura vennero anche loro in difesa di
Naruto.
“Ci dispiace per averlo trattenuto,Uchiha-san,
voleva andarsene presto ma l’ abbiamo convinto a
restare,” mentì
Sakura.
Naruto divenne consapevole di quello che stava intorno
a lui quando Sasuke lo lasciò e poi lo fulminò
con lo
sguardo.
“Avevo bisogno di andarmene via da te!” gli disse
Naruto furiosamente tanto che Sasuke avrebbe dovuto chiedere
spiegazioni da lui.
“Naruto, non è il momento” Sasuke
afferrò Naruto per un braccio e lo spinse via da gruppo.
Hinata
sorrise scusandosi e li seguì velocemente.
“Lasciami
andare!” Naruto spinse via il suo braccio.
“Perché hai
questa brutta abitudine di afferrarmi così?” si
massaggiò il suo
povero braccio maltrattato.
Sasuke era silenzioso. Non
voleva rischiare una scenata di fronte ad Hinata o gli altri
ospiti.
I tre andarono dentro la sala da ballo come se non
fosse successo nulla; Sasuke non lasciò il fianco di Naruto
per
tutta la notte. Tenne una stretta leggera ma forte su di lui. La
festa continuò e Naruto non poté che sentirsi
sempre più afflitto.
Sapeva che Sasuke era arrabbiato ma non poteva farci nulla. Sasuke lo
aveva fatto arrabbiare con il suo comportamento insensibile verso di
lui. Almeno pensò che si era fatto degli amici quella sera,
strizzò
l’ occhio ad Hinata che sorrise ampiamente
dall’altra parte della
stanza.
“Vedo che siete sempre assieme alla mia cugina
acquisita, Uchiha-san” disse Temari quando camminò
verso di
loro.
“Per favore chiamami Naruto” guardò
nervosamente
verso di lei. Era disgustoso scoprire quanti errori c’erano
nel
viso del suo rivale. Sorrise, ridendo di se stesso. Il suo rivale,
non era nemmeno qualificato a quel titolo agli occhi di Sasuke.
Era
bellissima! Poteva vedere perché Sasuke la amava.
“Sasuke-kun,
ti dispiace se ballo con tuo marito?” chiese attaccandosi al
braccio di Naruto.
Naruto la guardò sorpreso. Sasuke le
sorrise; sperava che avrebbe sorriso a lui. “Certo che no,
vai
pure” lui mollò Naruto.
Naruto cedette educatamente e fece
la strada verso la pista da ballo con Temari.
“Sai, Naruto,
Sasuke è un mio buon amico e spero che tu lo farai
felice” disse
mentre danzavano.
Lui era silenzioso. Come si aspettava che
lui colmasse il cuore di Sasuke quando lei lo possedeva già!?
“Farò
del mio meglio!”
“Posso fermarvi?” il marito di Temari
gli sorrise divertito mentre dava un colpetto sulla spalla di
Naruto.
Temari sorrise “Mio caro marito, tu puoi
interromperci quando vuoi!” lasciò andare Naruto
con un sorriso e
andò impazientemente fra le braccia di suo marito. Naruto
poteva
dire che erano innamorati. Neji guardava Temari con i suoi occhi
d’argento con così tanto amore e gli occhi marroni
di Temari
traboccavano nei suoi. Sasuke, oh Sasuke non hai nessuna
possibilità,
e lui guardò verso suo marito che seguiva i movimenti della
coppia.
Naruto decise di averne abbastanza. Velocemente fece la strada per
uscire dalla sala da ballo per la seconda volta quella sera. Si era
già diretto verso la sua stanza ma proprio quando stava per
aprire
la porta, fu afferrato da dietro.
“Dove credi di stare
andando?” chiese Sasuke adiratamente. Trascinò
Naruto dentro la
stanza e chiuse la porta.
Naruto sembrava furioso.
“Perché mi hai sposato?” chiese
disperatamente.
Sasuke
non sapeva cosa fare. Il bambino sembrava disperato sull’orlo
delle
lacrime.
“Ti amavo, lo sai?” Naruto abbassò la
testa e si
asciugò le lacrime dalla faccia.
Sasuke s'irrigidì alla
confessione. Guardò Naruto alzare quegli incredibili occhi
blu su di
lui pieni di infelicità.
“Volevo che mi sposassi per amore;
pensavo che potessi amarmi!” Naruto si voltò via
da Sasuke. Si
abbracciò.
“Non mi vedi nemmeno! Non mi vuoi nemmeno!”
disse più a se stesso che a Sasuke.
“Dirò a tutti che non
ti senti bene” gli disse Sasuke con voce inespressiva prima
di
voltarsi e lasciare la stanza.
Naruto cadde sulle ginocchia
quando gli sfuggì un lamento. A Sasuke non interessava
nemmeno.
Ridacchiò sonoramente. Stupido! Stupido!
Naruto notò che
Sasuke non aveva dormito nel letto, così il bastardo aveva
deciso di
scappare, lo doveva immaginare che lo avrebbe fatto. Sospirò
e si
sedette sul letto, avrebbe dovuto veramente alzarsi. Era passato
mezzogiorno e il suo stomaco brontolava per la fame. Decise che
sarebbe sceso in cucina e avrebbe preso qualcosa da mangiare prima di
andare a trovare Kyu. Era sicuro che Sai lo avrebbe lasciato
cavalcare oggi.
Andò in cucina prendendo la strada degli
inservienti e prese velocemente una mela prima di dirigersi verso le
stalle.
Sai osservò Naruto venire vero di lui, il ragazzo
era magnifico e non lo sapeva nemmeno. Si chiese se l‘Uchiha
sapesse nemmeno del tesoro che aveva. Naruto vestiva con una semplice
maglietta bianca con dei jeans stretti e sbiaditi e il sorriso
smagliante sulla sua faccia fece rimanere Sai senza fiato.
Gli piaceva Naruto un po' di
più di quello che avrebbe dovuto; essere attratto dal marito
del
capo non era corretto.
Gli fece un segno. “Allora, sei qui
per vedere Kyuubi?” chiese sollevando un sopracciglio.
Il
sorriso sulla faccia di Naruto si allargò.
“Diavolo,si! Mi
lasceresti cavalcarlo?” chiese andando verso di lui e
fermandosi.
Sai si congelò, Kyuubi era pericoloso, e non pensava che
all’ Uchiha sarebbe piaciuto se Naruto avesse cavalcato il
cavallo.
Aprì la bocca per dire a Naruto che non poteva ma quei suoi
occhioni
blu erano così pieni di ardente eccitamento che si
trovò ad
annuire. Sperava solo per amor suo che non si rompesse l’
osso del
collo.
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Ogni
sabato mattina, Sasuke
amava passeggiare nella tenuta Uchiha, lo faceva con suo padre e suo
fratello prima che il bastardo scappasse con quei pochi soldi che il
padre gli aveva lasciato.
Suo padre gli diceva sempre che questa
terra era stata degli Uchiha per centinaia d’anni che un
giorno
sarebbe stata piena di bambini. Chiamava i bambini il futuro, e una
luce riempiva i suoi occhi quando pensava a questo futuro. Una volta,
Sasuke pensava che Temari avrebbe fornito quei bambini e adesso aveva
finito con innamorarsi del suo miglior amico e lui sposare Naruto.
Naruto, ora era un dilemma, la confessione del ragazzo la notte
scorsa lo aveva preoccupato. Non pensava minimamente di far durare la
farsa del matrimonio più di un anno e voleva essere sicuro
che il
ragazzo lo capisse. Era perso nei suoi pensieri quando sentì
le
grida e vociare nel recinto del bestiame. Andò velocemente
in quella
direzione, per vedere che cosa stava succedendo e fu vicino ad avere
un attacco cardiaco quando vide Naruto cavalcare
Kyuubi.
“Maledizione lo ucciderò!”
camminò velocemente,
spinse via il pensiero dell’ora silenziosa folla. Naruto
stava
sorridendo come un Clown sopra il cavallo; l’ idiota si stava
ammazzando da solo!
“Naruto” lo chiamò appena abbastanza
forte perché lo sentisse ma non abbastanza forte per farsi
sentire
dal cavallo.
Il biondo girò la testa per guardarlo con quei
grandi occhi, merda era nei guai a quanto pareva.
Rallentò
Kyuubi e portò rapidamente il cavallo verso Sasuke.
“Voglio
che scendi da quel cavallo, adesso!” gli disse Sasuke con
voce
dura. Era veramente arrabbiato, pensò Naruto.
Naruto annuì e
smontò lentamente con molto dispiacere da Kyuubi.
“Sai,
riporta questo cavallo alle stalle e dopo voglio parlarti!”
ordinò
osservando quando Naruto legò il cavallo alla palizzata e
uscì dal
recinto.
Quando Naruto lo raggiunse Sasuke si incamminò solo
quando fu sicuro che Naruto lo stava seguendo.
“Usuratonkachi”
gli disse Sasuke appena raggiunsero la loro stanza.
Gli occhi
di Naruto bruciarono di furia. Come aveva potuto? Come aveva potuto
trattarlo così? Lo aveva imbarazzato di fronte a tutte
quelle
persone, trattato come un bambino e adesso insultato.
“Non
ti voglio più vedere su quel cavallo!”
continuò perdendo
completamente la rabbia di Naruto.
“TU!!”
“Perché
tutto deve sempre riguardare te!” urlò.
Sasuke rotolò gli
occhi, Naruto era così melodrammatico, non vedeva che voleva
solamente tenerlo al sicuro.
“Tu non sei mio padre!”
continuò, la rabbia che cresceva di minuto in minuto.
“Quel
cavallo è pericoloso! Potevi rimanere ucciso!”
insistette
Sasuke.
“Andava bene! Non sono un bambino e non sono
stupido!” inveì camminando.
“Mi prendi in giro!”
borbottò Sasuke
Naruto lo guardò incredulo.
“Ha
preso la mia libertà, il mio diritto di scelta quando mi ha
costretto a sposarti!” urlò.
“Veramente, ti ho costretto?
Da quello che mi hai detto la scorsa notte forse siete stati tu e tuo
padre a giocarmi!” gli gridò dietro Sasuke.
Naruto si sentì
come se lo avessero appena schiaffeggiato.
“Non ho bisogno
che tu mi dica quello che devo fare, mio caro marito e forse ti amavo
una volta ma non più!” disse prima di andarsene
sfiorando
Sasuke.
“Dove stai andando?” Sasuke seguì Naruto
fuori
dalla stanza.
“Non puoi dirmi quello che devo fare e se
voglio cavalcare quel cavallo nudo allora lo
farò!” corse giù per
le scale.
Sasuke si massaggiò le tempie: quel ragazzo gli
faceva venire il mal di testa. Un gran brutto mal di testa, magari
avrebbe dovuto lasciarlo a New York.
Si rivolse ai suoi sudi
per lavorare. A Sasuke era appena passato il mal di testa quando la
sua porta fu aperta di colpo. Sua madre sembrava spaventata e
agitata.
“Che succede?” chiese spaventato dalla
risposta.
“Adesso,Sasuke, per favore stai calmo” disse
nervosamente sua madre.
“Che cosa ha fatto adesso!” chiese
rassegnato al suo destino.
“Beh, lui... Insomma, solo vieni
fuori!” Mikoto uscì evitando la porta seguita da
Sasuke.
Sasuke
sbarrò gli occhi e sbatté le palpebre poi
sbarrò gli occhi ancora
di più. Non poteva credere ai suoi occhi; se li
strofinò solo pere
essere sicuro che quello che vedeva era vero.
Naruto era sopra
Kyuubi e stava cavalcando il cavallo nudo.
Maledizione, aveva
bisogno di un drink ma prima doveva dare al giovane biondo una
lezione.
“Scendi da cavallo, Naruto!” disse in mezzo ai
denti.
“Costringimi!” lo sfidò Naruto per il
divertimento
di tutti i presenti.
Mikoto sospirò. “Naruto, caro per
favore vieni giù da cavallo!” chiese. Naruto
fermò il cavallo e
ne scese fieramente. Mikoto distolse gli occhi. Sasuke si tolse
rapido il blazer e lo mise attorno a Naruto, coprendolo.
Accompagnò
Naruto dentro casa senza curarsi di chi si prendeva cura di Kyuubi.
Voleva solamente mettere le mani attorno al collo di Naruto.
L’
omicidio sarebbe stato giustificato qui; stava facendo un favore al
ragazzo prima che si uccidesse lui stesso. Era dannatamente troppo
vecchio per queste cazzate!
Sasuke cedette dentro la loro
stanza e frustrato fece correre una mano in mezzo ai cappelli. Non
sapeva cosa fare con Naruto. Il ragazzo insisteva nel torturarlo,
perché non poteva semplicemente divertirsi a cavallo
tranquillamente
e poi, in un anno il matrimonio sarebbe finito.
“Che cosa
vuoi da me?” domandò Sasuke.
Naruto lo ignorò e alzando le
spalle si tolse il blazer di Sasuke, rimase lì guardando
Sasuke con
la sfida negli occhi. Sasuke non poté fare ameno di
meravigliarsi
fissando il corpo di Naruto. Sentì il proprio pene
contrarsi.
“Vedo...” lo beffò.
Afferrò rapido
Naruto e lo spinse duramente contro il suo corpo. “Mi
desideri”
mormorò dolcemente sul collo di Naruto. Prese il volto di
Naruto fra
le sue mani e guardò profondamente in quegli occhi
d’ un tratto
confusi. Sasuke baciò le sue labbra piene e lungo la sua
gola.
Naruto mugugnò e si mosse contro Sasuke inarcando
urgentemente il
collo esposto ai baci di Sasuke.
“Tu... vuoi questo?”
iniziò a far correre la sua lingua lungo il collo di Naruto
assaporando la salinità di quella pelle.
“Hmm, mio caro
marito” mormorò quando fece correre le mani lungo
la gabbia
toracica di Naruto. Le sue mani afferrarono i fianchi di
Naruto.
Naruto boccheggiò. “Sasuke!”
Naruto non
riusciva a respirare, i suoi sensi venivano alimentati dalla
sensazione dei baci di Sasuke, delle mani e del profumo che
emanava.
Sasuke strusciò lentamente la sua mano sulla coscia
di Naruto e sotto il suo ginocchio, sollevando le gambe sul suo
bacino. Si sfregò con forza contro Naruto, e
sentì la durezza del
ragazzo forzata contro la sua. Dolce, così dolce,
pensò Sasuke
premendo le sue labbra ancora una volta con quelle di Naruto, rapendo
la sua bocca senza preoccuparsi di essere lento e gentile. Se
qualcuno fosse venuto da loro in quel momento avrebbe visto due
uomini baciarsi come animali. I loro denti, labbra e lingua si
urtavano come una forza della natura. L’ aria era appesantita
dai
loro ansimi.
Sasuke si scosse e spinse via Naruto. Naruto perse
il suo bilanciamento e cadde sul pavimento. Chinò la testa
per darsi
il tempo di ricoprirsi, la frangetta a coprirgli la faccia.
Sasuke
continuò ad osservare Naruto, respirava pesantemente. Si
dibatteva
per riprendere i sensi.
Finalmente Naruto guardò in su verso
di lui, il suo petto sollevato e gli occhi pieni di miseria. Sasuke
lo fissò in modo assente e si alzò uscendo dalla
porta.
Naruto
si alzò lentamente dopo che Sasuke se ne fu andato.
Cacciò indietro
le lacrime che minacciavano di cadere dai suoi occhi, non era una
gracile donna e si rifiutò di piangere. No, avrebbe
preferito Sasuke
all’inferno!
“Spero che il tuo amore ti rifiuti, ti odi e
ti faccia sentire una merda” sussurrò. Si
vestì in fretta e si
rilassò sul letto.
Il tavolo da pranzo era
silenzioso, Sasuke rifiutava di dare spiegazioni a sua madre e Mikoto
era preoccupata. Lanciava spesso sguardi alla sedia vuota, dove di
solito si sedeva Naruto.
Rimpiangeva le sue azioni, ma Naruto
lo aveva spinto. Sasuke sperava che Naruto capisse che fra di loro
non poteva esserci nulla.
Mikoto scosse la testa. “Lo
rimpiangerai, Sasuke” spinse via il piatto e si
alzò.
Continua…
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Finito!
E anche questa
è
fatta.
Beh, questo capitolo non
era dei più allegri, infatti se
continuiamo così Naru morirà di frustrazione!
Però...
provate
solo un attimo a immaginare (lo so che ci riuscite) Naruto che
cavalca nudo in mezzo ai prati stile amazzone...
OçççO
Naturalmente
Sasu non poteva fare altro che il teme anche in questo capitolo...
è
senza speranza, e l' ha capito persino sua madre!!
Comunque
ringraziamo kimmalfoy, Capitatapercaso, AkiChan83, ryanforever,
suicidal_love, Istry, Dark Soul, piccolaluna, Tensai86, sisi89, YUKO
CHAN e fujiima, che hanno recensito e che ci hanno fatto un sacco di
complimenti! I vostri commenti saranno tradotti e spediti all'autrice
e tra breve verrà postata anche una sua eventuale risposta.
Ringraziamo anche tutti i
nostri preferiti
|
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Capitolo 3 *** I'm dying to forget you ***
3-I'm dying to forget you
Ciao a tutti ^_____^!!!
Eccoci per il
3° capitolo… ehi ehi calma non picchiatemi
ç________ç, lo so che è passato molto
tempo
dall’ultimo aggiornamento e devo ammettere che il 3°
era
pronto da un pezzo, ma abbiamo avuto altri problemucci non relative
alla ff che hanno influito sul ritardo... scusate =____=!!!Bene spero
che il capitolo vi piaccia... buona lettura ^______^
Inconvenience
of an Arranged Marriage
_I'm Dying To
Forget You_
Tre mesi… Sasuke e Naruto erano sposati da tre mesi ed era
come
essere sposato con un perfetto estraneo. Passavano nelle stesse stanze
ed entrambi evitavano di guardarsi. Il cuore di Naruto si stava
spezzando e ogni giorno che passava con suo marito, freddo e privo di
emozioni, gli stava strappando via l’anima. Quando Sasuke lo
guardava, Naruto spesso sentiva di essere osservato senza essere visto
realmente e si chiedeva se non fosse stato meglio essere già
fuggito. Era sicuro che Sasuke non sarebbe andato a cercarlo, ma il
desiderio di suo padre e il contratto con Sasuke erano stati molto
chiari, un anno di matrimonio o avrebbe perso
l’eredità.
Alla fine si chiedeva se suo padre l’avesse mai amato davvero.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Sasuke, Naruto e Mikoto cenavano, in silenzio, come sempre.. Mikoto
tentava di includere Naruto nella conversazione sua e di Sasuke, ma lui
si limitava ad accennare o sorridere e mangiava con lo sguardo fisso
sul piatto. Non poteva permettersi il rischio di guardare Sasuke e
divorarlo con lo sguardo affamato d’amore.
Mentre mangiavano il campanello suonò e uno dei domestici
andò velocemente ad aprire la porta. Qualche minuto dopo
“lui” fece la sua apparizione. Avendo gli occhi sul
piatto,
Naruto si perse l’entrata dell’uomo, ma Sasuke e
Mikoto si
alzarono brutalmente con gli occhi fissi sullo straniero. Naruto
sentì un formicolio sul retro del collo, così
alzò
la testa per osservare cosa aveva stupito Sasuke e sua madre.
L’uomo che stava dietro a lui era familiare; assomigliava
molto a
Sasuke, era alto all’incirca 1,78, aveva i capelli lunghi e
scuri
con qualche sfumatura blu sulle punte e gli occhi neri come la notte.
In una parola, era stupendo.
“Bene, non siete contenti di vedermi?” disse con
voce piena d’ironia.
Gli occhi di Naruto si spalancarono riconoscendolo e fece una cosa che
sorprese molto le altre due persone nella stanza. Si alzò e
corse verso l’uomo, abbracciandolo.
“Itachi!” Naruto gridò felicemente.
Itachi abbracciò Naruto e lo strinse saldamente.
“E’
bello vederti, piccolo” disse rivolgendo un sorriso a Naruto.
Fu
dopo che Mikoto si mosse come in trance, fece un passo esitante verso
suo figlio e poi anche lei fu avvolta dalle sue braccia. Entrambi
stavano abbracciando Itachi e non notarono quando Sasuke
lasciò
la stanza.
Mikoto e Naruto parlarono ad Itachi per molto tempo ed era ormai tardi
quando Naruto salì per andare nella sua stanza. Adesso era
la
sua stanza da quando Sasuke non dormiva più lì
con lui e
doveva ammettere che gli sguardi curiosi che i domestici gli
rivolgevano lo facevano sentire a disagio, ma lui se ne fregava. In
primo luogo non era stata una sua l’idea di dividere la
stanza e
certamente non era stata colpa sua se Sasuke aveva deciso di andarsene
dopo il loro piccolo confronto sul cavallo e il suo spogliarello. Si
sentiva solo e spesso si ritrovava ad affondare il naso nel cuscino di
Sasuke che adesso aveva solo un debole odore dell’uomo.
Aprì la sua stanza, con un sorriso sul volto e non
notò
l’uomo seduto nel buio finché non cercò
la luce,
illuminando la stanza.
“Sasuke!” disse un po’ sorpreso di
vederlo. Naruto lo
guardò con occhi preoccupati; vide negli occhi scuri la
rabbia
di suo marito e quasi scappò fuori dalla stanza.
“E’ tutto apposto?” Naruto
domandò,
dondolandosi avanti e indietro sui suoi talloni. Sasuke sembrava essere
di cattivo umore.
“Ti ho mai detto che il mio caro fratello maggiore prese i
pochi
soldi che mio padre ci lasciò e
scappò?”
domandò distendendo il suo lungo corpo sulla sedia dove era
seduto e Naruto involontariamente fece un passo indietro.
Il biondo avvertì che Sasuke non era dell’umore
adatto per
le sue insubordinazioni, così rimase in silenzio e
aspettò una sua mossa. Sasuke camminò verso di
lui con
uno sguardo divertito sulla faccia normalmente priva
d’espressione e Naruto improvvisamente si sentì
accaldato
e mise le mani di fronte a sè in agitazione.
“Sasuke, sono molto stanco, così qualunque cosa
vuoi
gridarmi contro, non può aspettare domani?”
domandò
con uno strano tono. Sasuke adesso era così vicino a lui che
poteva sentire il suo respiro. Era imbarazzante, specialmente da quando
l’unica cosa che si vedeva di lui era il viso che spuntava
dalla
clavicola dell’uomo.
Trattenne il respiro quando sentì le mani di Sasuke ai lati
del
suo volto. Sentì le sue vene andare a fuoco e il suo respiro
affannoso. Sasuke inclinò il viso di Naruto verso di
sé e
poi si piegò in avanti, le sue labbra sfiorarono lievemente
quelle di Naruto, che mise le mani su quelle di Sasuke e
provò a
spostarle dalle proprie guance in fiamme.
“Non farlo!” mormorò, lottando per
regolarizzare il
suo respiro, ma il calore della pelle di Sasuke sotto i suoi palmi fece
accelerare il battito del suo cuore incurante del volere della sua
mente.
“Non farlo?” Sasuke alzò un
sopracciglio. “Non
farlo? Poco tempo fa, Naruto, volevi che ti toccassi, volevi che ti
prendessi e adesso non vuoi?” la sua voce era profonda e roca
per
la passione. Naruto fece un passo indietro, ma Sasuke gli
andò
dietro, avvicinandosi, bloccandolo e non lasciando andare le guance
rosse del biondo. Naruto fece scivolare le sue mani fino ad afferrare i
polsi di Sasuke.
“Non voglio questo, Sasuke! Non voglio questo solo
perché
tuo fratello è qui e tu senti il bisogno di possedere un
corpo
per aiutarti a dimenticare come lui ti ha tradito” Naruto
strattonò la presa di Sasuke.
Sasuke lasciò cadere le sue mani lontano da Naruto e il
biondo
fece altrettanto, un po’ riluttante. Diede a Sasuke un
sorriso
diffidente e camminò intorno a lui per andare verso la
cassettiera. Prese il pigiama e la biancheria intima pulita prima di
dirigersi verso il bagno per farsi una doccia.
Una volta dentro la stanza, Naruto si appoggiò indietro
contro
la porta, chiudendo gli occhi e facendo forza su se stesso per non
correre indietro e prendere quello che Sasuke gli aveva offerto. Una
volta che sentì la porta della sua camera aprirsi e poi
chiudersi, rabbrividì e si impose di camminare su gambe
tremanti
verso la doccia. Sentì così finalmente il rumore
di
quella porta che si chiudeva.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Itachi stava aspettando Sasuke nell’ufficio, il mattino
successivo. Era seduto sulla sedia dell’ufficio di Sasuke e
osservava la stanza. Aveva passato molto tempo in
quell’ufficio
che un tempo apparteneva a suo padre. Sapeva di avere ferito la sua
famiglia, ma era tornato per sistemare le cose e per offrire le sue
scuse a Sasuke, così come i soldi che aveva preso per
interesse
dato che non gli servivano più. Itachi aveva ormai avviato i
suoi affari ed aveva un’agenzia di moda a New York che stava
andando abbastanza bene. Si alzò appena entrò
Sasuke.
“Sasuke, dobbiamo parlare” disse, facendo cenno a
Sasuke di
sedersi, ma il fratello rimase comunque nella sua posizione.
“Non sono la mamma, Itachi, non ti perdonerò tanto
facilmente” Disse facendosi avanti nella stanza.
Itachi sapeva che parlare con Sasuke non sarebbe stato tanto semplice,
ma doveva tentare e riparare il danno che aveva arrecato alla sua
famiglia. Sorrise e si sedette. “Quando mai le cose sono
state
semplici con te, fratellino?” commentò.
“Congratulazioni, ad ogni modo, per il tuo
matrimonio”
guardò con interesse, mentre Sasuke si irrigidiva.
“Non sei felice, Sasuke?” domandò
improvvisamente
non sapendo se il matrimonio fosse stato fatto per amore o per
interesse.
“No, io non amo Naruto. L’ho sposato per il soldi
che mi ha
offerto suo padre in modo di salvare la nostra casa,
fratello!”
la parte finale la disse ringhiando. Itachi si portò un dito
sulla bocca con fare pensoso, toccandosi le labbra in contemplazione.
“Questo non va affatto bene per il piccolo, non
trovi?”
disse.
Sasuke camminò verso suo fratello, furioso e lo
afferrò
per la camicia “Ingiusto! ingiusto per Naruto! È
stato
ingiusto per ME!” gridò. La sua faccia era scura
per la
rabbia e la sua bocca si contorceva “Ho dovuto sacrificare la
mia
vita, la mia felicità e vendere la mia anima per salvare
quello
che nostro padre e poi tu stesso avete cercato di
distruggere!”
Sasuke spinse Itachi, lasciandolo con disgusto.
Itachi lo guardò con occhi tristi e incuriositi
“Mi
dispiace per essermene andato e mi dispiace che nostro padre sia morto
lasciandovi nel bisogno, ma sono qui per cambiare quello che
è
stato.”
“Com’è possibile cambiare tutto
questo?”
Sasuke sibilò contro di lui. Avrebbe voluto sbattere Itachi
a
terra a pugni. Avrebbe voluto prendersi qualcosa che per Itachi fosse
importante, come quando Temari fu strappata a lui, ma più di
tutto voleva che il suo adorato fratello facesse diventare le cose
migliori come faceva quando erano ancora bambini. Sasuke
guardò
con occhi sospettosi, mentre Itachi cercava nella tasca superiore della
giacca e ne tirò fuori un busta bianca per poi offrirla a
Sasuke, che la strappò con violenza dalle mani del fratello.
Quando vide l’ammontare della cifra, i suoi occhi si
allargarono
“E’ sufficiente per chiedere scusa per tutti questi
anni di
infelicità, Sasuke?” Itachi domandò.
Sasuke incassò l’assegno con sorriso beffardo
“E’ un inizio” disse. “Ora,
tutto quello che
devi fare è aiutarmi a sbarazzarmi di Naruto e sarai
perdonato” camminò fuori dall’ufficio.
“Come desideri, fratellino, come desideri.”
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Naruto rabbrividì mentre camminava verso le stalle. Sapeva
che
Kyuubi lo stava aspettando impazientemente. Sorrise, il cavallo era
diventato il suo unico amico da quando Kiba, Sai, Sakura e tutto il
resto dei lavoratori della tenuta Uchiha stavano lontano da lui. Sasuke
li aveva avvertiti di stare alla larga e così negli ultimi
tre
mesi Kyuubi era stata la sua unica compagnia.
Raggiunse le stalle solo per trovare il box di Kyuubi vuoto. Naruto
guardava con occhi spalancati nella stalla pulita e si
spaventò
molto quando Sai parlò alle sue spalle.
“Mi dispiace, Uchiha-san, ma suo marito ha venduto Kyuubi
ieri” disse il ragazzo sorridendo normalmente. Naruto lo
fissò stupidamente. Sentì piccole lacrime nel
retro dei
suoi occhi, ma le scosse via. Perché? Perché
Sasuke lo
odiava così tanto? Sasuke aveva i soldi di suo padre e anche
la
sua terra. Naruto non possedeva nulla e sembrava che Sasuke volesse
togliergli tutto! Corse indietro verso il palazzo, asciugandosi le
lacrime che finalmente avevano iniziato a cadere mentre correva verso
la porta.
“Sasuke! Tu BASTARDO!” urlò spaventando
due dei domestici.
Mikoto si precipitò fuori dalla libreria “ Naruto,
tesoro,
cosa succede?” domandò con preoccupazione, che
traspariva
ad ogni parola.
Naruto si buttò tra le sue braccia e singhiozzò.
“L’ha venduto! Sasuke ha venduto Kyuubi!”
cercava di
dire tra i singhiozzi. Guardò verso di lei, i suoi occhi
bagnati
dalle lacrime, le guance segnate altrettanto e Mikoto sentì
come
se il suo cuore si fosse rotto insieme al suo.
“Mi dispiace Naruto, mi dispiace!” lo
abbracciò stretto e Naruto sfregò la faccia nel
suo petto.
“Perché? Perché mi odia?”
domandò distrutto.
Itachi guardava la scena tra sua madre e il piccolo. Non avrebbe mai
creduto che suo fratello potesse essere così crudele.
Sorrise
tristemente. Si sentiva un po’ in colpa per quello che stava
preparando, ma doveva essere fatto per rendere suo fratello felice.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Quando Sasuke tornò a casa, notò immediatamente
l’assenza di Naruto al tavolo della cena, ma non disse nulla.
Sua
madre, tuttavia, lo guardò male.
“Qualcosa non va madre?” Domando mentre si sedeva,
non
preoccupandosi di suo marito. Naruto probabilmente non aveva accettato
il fatto che avesse venduto Kyuubi.
“Perché hai venduto il cavallo?”
domandò
finalmente, dopo un lungo silenzio. Sasuke sollevò lo
sguardo
dalla sua zuppa, sorpreso.
“L’ho fatto per il suo bene” Sasuke non
andò
nei dettagli. Mikoto tirò il tovagliolo sul tavolo e si
alzò.
“A volte, Sasuke, sei troppo avventato” gli diede
uno sguardo di disapprovazione e se ne andò.
Itachi e Sasuke continuarono a mangiare in silenzio, ognuno di loro
pensando ai proprio affari.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Naruto decise che ne aveva abbastanza. Velocemente
impacchettò i
vestiti che aveva portato con sè, prese i soldi che Mikoto
gli
aveva dato negli ultimi tre mesi e si arrampicò sulla
finestra.
L’albero accanto era abbastanza vicino per saltarci sopra e
scendere giù. Non aveva un piano, ma aveva una destinazione
e
con quella in mente percorse la lunga strada verso casa sua. Villa
Uzumaki sarebbe andata bene per ora, finchè non avesse
trovato
un modo per sfuggire a questo matrimonio.
Sperava di avere un caldo benvenuto nella sua casa d’infanzia
o
almeno trovare qualcuno che fosse famigliare a prendersi cura della sua
casa. Non si aspettava di fissare due pistole in mano ad una ragazza
bionda molto arrabbiata.
“Fermati, stai trapassando! Questa è una
proprietà
privata. La mia proprietà” insistette la ragazza.
Naruto era arrabbiato e assottigliò gli occhi verso la
ragazza
“Mi dispiace, ma l’ultima volta che la vidi questa
era
ancora la proprietà Namikaze e io sono Namikaze-Uzumaki
Naruto,
figlio di Namikaze Minato ed Uzumaki Kushina!” disse
irritato. I
suoi occhi fiammeggiavano di rabbia, prima Kyuubi e adesso questa
ragazza diceva che la sua casa di infanzia le apparteneva.
Il bastardo centrava sicuramente qualcosa in tutto questo. Strinse le
sue mani a pugno, pronto a colpire la ragazza e poi i suoi occhi
persero tutta la rabbia, mentre la ragazza prendeva il cellulare
iniziava a parlare.
“Sasuke-kun” disse dolcemente al telefono, facendo
venire a
Naruto voglia di vomitare. Ascoltò mentre lei informava
Sasuke
di lui e trasalì quando sentì
l’esclamazione dura
di suo marito. Quando la ragazza finì di parlare al telefono
lo
guardò e apri i cancelli.
“Sasuke vuole che tu lo aspetti in casa” disse.
Naruto
strinse gli occhi, ma non disse nulla perché si stava
risparmiando per Sasuke.
Naruto si sedette su un divano davvero scomodo e si chiese dove il
mobilio di sua madre fosse finito. Incrociò le braccia
davanti a
sé e mise il broncio, mentre la ragazza bionda, che non si
era
presentata, sedeva lontano da lui su una poltrona lanciandogli pessime
occhiate. Lo guardava con rabbia; avrebbe voluto dirle che
quell’espressione rendeva il suo volto più brutto
di
quello che era, ma desistette… per ora.
Il campanello suonò e lei si alzò per fare
entrare
Sasuke, e Naruto sobbalzò indietro con timore, ma tenne i
suoi
occhi fermi su suo marito, che era venuto a prenderlo.
Notò che Sasuke indossava una vestaglia blu e pantofole, i
suoi
capelli erano disordinati e i suoi occhi scuri lasciavano intravedere
rabbia in ogni lato. “Che stai facendo qui,
Naruto?”
gracchiò andando di fronte a lui, ignorando completamente la
ragazza bionda.
“Sasuke-kun, ha reclamato questa proprietà come
sua”
la bionda lo informò gentilmente, facendo aumentare
l’irritazione di Naruto.
“La proprietà è mia, brutta
pezzente!”
soffiò irritato. Era arrabbiato, se Sasuke voleva tenere un
amante avrebbe fatto bene a non farlo nella sua casa
d’infanzia.
“Yamanaka-san, la prego, scusi mio marito” disse
brevemente
Sasuke, facendo il solito sorriso che era abituato a rivolgere agli
ospiti e questo fece tacere Naruto.
“Suo marito?” domandò lei basita.
Naruto sorrise, alla fine la puttana aveva saputo che Sasuke era
impegnato e avrebbe smesso di tentare di flirtare con lui. Ma per la
sorpresa di Naruto, lei si aggrappò al braccio di Sasuke e
gli
diede un occhiata di compassione.
“Poveretto!” esclamò, sbattendo le sue
finte, lunghe
ciglia. Naruto sapeva che erano finte perché era corsa a
metterle prima che arrivasse Sasuke.
Naruto tirò fuori la lingua in modo infantile e
ruotò gli
occhi. Sasuke sorrise leggermente all’ovvia antipatia di
Naruto
per la donna ed educatamente la tolse da sè.
“Yamanaka-san, Ino, potresti lasciarci soli?” disse
facendole il suo sorriso migliore e Naruto sbuffò. Ino lo
guardò, mentre lui la guardava innocentemente.
“Lasciaci subito! Non vedi che sta cercando di buttarti
fuori?!” Naruto fece un sonoro sciò e Sasuke
sentì
il bisogno di sorridere per la seconda volta quella notte e questo lo
fece sussultare. Il sorriso cadde dal suo volto e si passò
una
mano sul volto mentre Ino lasciava la stanza.
“Che diavolo stai pensando?” disse guardando
Naruto, che
sobbalzò nervosamente sul divano trattenendo il respiro.
“Ti sto lasciando” Disse con voce ferma evitando
gli occhi di Sasuke.
“Lo vorrei!” Sasuke rispose senza pensare.
La parole rimasero sospese per aria e Naruto si sentì come
se
una tonnellata di mattoni l’avesse colpito sullo stomaco.
Cercò di trattenere le lacrime, ma Sasuke le vide,
sospirò e si sedette vicino a Naruto, che si
allontanò
repentinamente da lui.
“Naruto, mi dispiace” cercò di scusarsi,
ma Naruto
spostò il suo volto lontano. “Bene, Naruto
comportati pure
da bambino, ma noi ce ne andiamo adesso!” si alzò,
prese
Naruto tra le braccia a mo’ di sposina e uscì
dalla casa.
Naruto non protestò, perché era troppo stanco,
troppo
arrabbiato e troppo infelice per curarsene. Poteva ancora sentire le
lacrime sgorgargli dagli occhi e scendergli sul collo.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Naruto si addormentò sulla via di casa, Sasuke lo
tirò fuori dalla macchina e lo portò dentro.
Mentre lo trasportava notò, accigliandosi, che il peso di
Naruto
era ormai pari a zero, poi gentilmente depose il ragazzo dormiente sul
letto, gli tolse le scarpe e i pantaloni per renderlo più
confortevole. Dopo avergli rimboccato le coperte, non seppe cosa glielo
fece fare, ma si abbassò e impresse un bacio leggero sulla
fronte del biondo e rabbrividì quando Naruto si
agitò.
“Sasuke” borbottò nel sonno, mentre un
piccolo, triste sorriso ornava il suo volto.
Sasuke sobbalzò e lasciò la stanza cercando di
negare a
se stesso che Naruto aveva smosso qualcosa di profondo dentro di lui.
Continua...
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Ehehe bene, bene
^________^…
è arrivato ITACHIIIIIIIII che bellooooooo ^___^, lo adoro in
questa ff, è semplicemente mitico ( è mitikooooo,
vero
pollonuccia??? N.d Shinku ) ( OçççO
Itachi-kun....
NdPollon) (O________O Oddio la pazza... NdItachi)!!! Scusate lo sclero
ù____ù... comq. come avete visto Sasuke continua
a fare
il teme e Narutino continua a soffrire poveretto, chissà
cosa
accadrà nel prossimo capitolo O________O??? Volete
saperlo???
Bene, continuate a seguirci allora ^_____^ e se volete lasciateci un
commentino per l’autrice così almeno abbiamo
qualcosa da
inviarle. Shinku66&Pollon138
RISPOSTE
AI COMMENTI:
Dark Soul:
OçO Lo sho,
la scena finale mi ha fatto correre a prendere una bacinella per la
bava *sbav* e, finalmente sia Naru che Sasu si sono dati una bella
mossa anche se, c’è voluta una bella dose di
sfacciataggine da parte del biondo. E l’ idea di trasformare
Kyuubi in cavallo era davvero la prima volta che la sentivo
anch’io... però bisogna ammettere che ci sta
proprio bene
^___^ alla prossima!! Byebye Pollon
Ladyvale:
Ciao ^________^
!!!grazie del commento, sono felice che la storia ti piaccia io
l’ho semplicemente adorata la prima volta che l’ho
letta
^________^!!! Sasuke è stato un vero bastardo, ma non temere
Naruto gliene combinerà di tutti i colori ahahhahah
*_________*!!!Byebye Shinku
Suicidal_love:
Heheh, concordo
Mikoto è una grande U________U Però povero Naru
tra le
braccia di Sai nuuuuuu ç________ç Lui deve stare
con
Sasuke, (anche se il teme in effetti non se lo merita!) E le foto di
Sasuke.... puoi tenere almeno quelle imbarazzanti? Sai
com’è, poi ci facciamo i volantini e le lanciamo
in giro
per Konoha... ^O^ Sasu: provateci e non sarete più vive per
raccontarlo... O___________O. Byebye Pollon
Nana89: ciau
^____^!!!Nanaaaaaaa è tanto che non ci sentiamo sigh
ç______ç, ultimamente ho poco tempo in chat
ufff!!! Comq.
grazie per i complimenti, sono felice che la storia ti
piaccia e
per quanto riguarda Sasuke hai ragione è proprio un teme di
prima categoria e in questa ff lo dimostrerà più
volte
ù____ù!!! Narutino invece è un amore
poveretto,
ama il teme così tanto che non riesce neanche ad odiarlo
ç__________ç…poveretto!!! Spero
continuerai a
seguire alla prossima ^_______^!!!Byebye Shinku
Nisha_7:
Grazie! Siamo contente
che ti sia piaciuta, speriamo di non averci messo troppo ad aggiornare,
e grazie! ^_____________^. Byebye Pollon
Yuko chan:
ciau^____^!!! Prima
di tutto grazie per il commento ^________^ e poi veniamo alla risposta
^____^… allora hai perfettamente ragione, in questa ff
\Sasuke
è un vero bastardo e continuerà a farlo per un
po’
te lo assicuro, ma per quanto riguarda Temari non devi preoccuparti...
Sasuke non la toccherebbe mai appunto perché è la
moglie
di Neji!!! Mikoto invece io la adoro e credo piacerà molto
in
questa ff ed è molto intuitiva!!! Sasuke nei riguardi di
Naru
appunto sembra quasi un padre apprensivo, ma ti assicuro che poi
farà di peggio ahahha... farà anche una cosa non
facile
da digerire più avanti, ma non posso dirti altro
ù_______ù!!!Naruto invece io trovo che sia mitico
in
questa ff perché nonostante soffra non si arrende mai e chi
lo
sa forse poi la sua persistenza verrà premiata!!!Byebey
Shinku
Tensai86:
Concordo
OççççççO
che visione
ragazzi... Eh, per averci sotto Sasuke dovrai aspettare.... un bel
pò mi sa ^O^ E a Sasuke mi sa che se non la smette di
guardare
Temari qualcuno presto o tardi glie li caverà quegli
occhi...
Eh, è un Uchiha... lì solo le donne si salvano...
(nemmeno Itachi è poi tanto santo qui! XD) E ancora grazie
per
il commento! ^_____^. Byebye Pollon
Akichan83:
Akanucciaaaaa ciauuu
^O^!!!Che bello leggere il tuo commento, sono troppo happy che ti
piaccia il capitolo ^_________^!!!E’ si il teme è
proprio
un demente come diresti tu ehehehe e come sempre farà
parecchi
casini prima di darsi una bella svegliata
ù______ù!!! La
parte di Naru che cavalca nudo è piaciuta molto e anche io
quando la lessi rimasi così _______OçO
ahahhaha!!! Comq.
Grazie per i complimenti per la traduzione ^_______^ e spero di sapere
cosa pensi anche di questo cap. ^______^!!!Byebye Shinku
Ryanforever:
Grazie, lo
sappiamo che siamo brave XD Scherzi a parte, Naruto è
proprio
l’ unico così pazzo e così grande da
cavalcare come
mamma l’ ha fatto su un cavallo praticamente indomabile, ma
si
sà, fare quello che si propone di fare è il suo
credo
Ninja! Per Sasuke non ho davvero parole, anzi, solo una : TEME. Si,
anch’ io non avevo mia sentito la coppia Neji e Temari... e
neanche Temari e Sasuke se è per questo.... U_____U
Vabbè, alla prossima *kisu*. Byebye Pollon
|
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Capitolo 4 *** Dying to foget you ***
4-Dying to forget you
Eccoci
con un nuovissimo capitolo!!! Questa volta ci abbiamo messo di meno
no? O no? hahaha, in ogni caso, la pecca c'è e
cioè che i vostri
messaggi sono... senza risposta XD Però abbiamo tradotto
quelli
precedenti e sono già nelle mani della scrittrice e credo
gli abbia
fatto molto piacere ricerverli ( era un velato invito a continuare a
scriverne u_u), perciò godetevi la lettura e, mi raccomando,
recensite!!!
Inconvenience
of an Arranged Marriage
_Dying to forget you_
Naruto si
alzò dal letto appena la
porta si aprì. Fu sorpreso di vedere Sasuke entrare nella
stanza
portando un vassoio, che dal profumo, era pieno di cose bellissime e
deliziose. Diede a Sasuke uno sguardo curioso quando il corvino si
avvicinò a lui. Sasuke si arrestò a fianco a lui,
poggiando il
vassoio sul comodino vicino al letto. Si girò a guardare in
basso
verso Naruto che era impegnato a guardare la varietà dei
cibi alla
colazione occidentale nel vassoio. C’erano del pane, dei
taralli,
fragole e panna, cialde con crema e sciroppo, e anche succo
d’
arancia e caffè. Guardò in su verso Sasuke con
occhi così grandi
che minacciavano di inghiottire il volto. Sasuke soppresse il sorriso
che minacciava di uscire all’espressione infantile di Naruto.
“Vai a lavarti così puoi fare
colazione” disse a Naruto, che si arrampicò fuori
dal letto
immediatamente e si diresse verso il bagno.
Sasuke si sedette sul letto e si guardò
attorno notando come apparisse il luogo in cui abitava.
C’erano
vestiti su tutto il pavimento e la elegante scrivania era sparsa di
libri e carte. Si alzò e camminò verso la
scrivania, prendendo un
libro. Lo voltò per leggere il sommario. Era un libro di un
qualche
autore Americano, lo mise giù e prese un rovinato pezzo di
carte da
scrivere. La lisciò e la lesse.
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Naruto si fermò
per un secondo e lo
spazzolino con il dentifricio gocciolò a metà
strada per la sua
bocca. Doveva essere sospettoso con Sasuke? L’ uomo aveva
chiarito
che non voleva avere nulla a che fare con lui e adesso gli portava la
colazione a letto? Qualcosa non andava qui. Portò lo
spazzolino in
bocca di nuovo e spazzolò furiosamente, facendo sanguinare
un po' i
suoi denti per l’ asprezza delle sue spazzolate Storse la
bocca e
sputò rapidamente.
“Magari è solo diventato gentile
prima di uccidermi e bruciare il mio corpo in giardino” si
disse a
voce alta. Rise, non voleva ma passava Sasuke, era un maligno
bastardo. Lo avrebbe solo calcato leggermente fino a che non avrebbe
capito cosa voleva fare il suo marito dai capelli scuri.
“Non gli darò la soddisfazione”
Naruto sbuffò con secco divertimento. “Solo
perché lo amo non
vuol dire che mi fidi di lui!” Naruto finì di
lavarsi i denti e
tornò nella stanza.
Sasuke sentì che la porta del bagno
stava per aprirsi e tornò in fretta al letto, sedendosi
proprio
mentre la porta si apriva e Naruto entrava. Si sedette a fianco di
Sasuke e fissò il vassoio di cibo sul tavolo.
“É avvelenato?”
chiese dopo aver preso un profondo respiro, continuando a non
guardare Sasuke.
Sasuke voltò la
testa per guardarlo,
la sorpresa scritta su tutta la sua faccia normalmente stoica. Le sue
labbra fremettero ma cercò di sopprimere la risata. Sasuke
tossì
leggermente per coprire il sorriso che cercava di uscire da tutta la
sua faccia. Naruto sembrava così serio, fissando il cibo con
desiderio ma esitazione.
Sasuke sospirò e raggiungendo
forchetta e coltello , il suo braccio si strofinò contro la
spalla
di Naruto. Naruto rabbrividì al contatto, sperando che
Sasuke non
l’avesse notato. Guardò con curiosità
quando il bastardo tagliò
il soffice, leggermente dorato pancakes e alzò un delizioso
boccone
con dello sciroppo d’ acero che colava. Naruto si
leccò le labbra
ma rimase seduto con le mani al suo posto.
Sasuke aveva sentito Naruto
tremare
quando il suo avambraccio gli aveva toccato la pelle ma lo aveva
ignorato. Aveva detto a se tesso che avrebbe trattato Naruto come un
amico e ignorare in modo costante l’ attrazione del giovane
ragazzo
verso di lui. Magari non stava facendo un così buon lavoro
con l’
ultima parte, pensò fra sé e sé,
guardando il modo in cui il
respiro di Naruto sobbalzava, i suoi occhi blu allargati e il rossore
apparso sulle sue guance.
Naruto non poteva staccare gli occhi
dalla forchetta che ora era in procinto di venir posata in mezzo alle
attraenti labbra del bastardo. Poteva sentire l ‘arsura e
voleva
mandarla via ma non ci riusciva. Sasuke era così
dannatamente bello!
L’ uomo probabilmente lo sapeva e poi, alla fine voleva
sapere se
il cibo era mangiabile o no. Emise un pressoché rumoroso
gemito
quando il pezzo di pancake arrivò in mezzo alle labbra
dischiuse di
Sasuke. Sasuke chiuse la bocca attorno alla forchetta. Per
l’altamente eccitato Naruto sembrava che il bastardo, la
forchetta
e il cibo delizioso si muovessero a rallentatore. Voleva inclinarsi
in avanti e baciare quella bocca ma si ricordò quanto
arrabbiato era
con lui e quanto Sasuke lo odiasse veramente. Decise che forse il
cibo era commestibile dato che il bastardo mostrava di mangiarlo.
Sasuke sentì la
sua pelle ardere
mentre Naruto lo fissava, la sua bocca salivava abbondantemente e non
per colpa del pancake. No, era per il modo passionale con cui Naruto
occhieggiava lui o... la sua bocca. Ebbe il forte bisogno di leccarsi
le labbra. Si scosse mentalmente, non cominciare con
l’attrazione,
si disse, avrebbe solamente angosciato Naruto. Sasuke non
poté fare
a meno di pensare, sapeva che Naruto era eccitato da lui e decise di
rendere l’azione di mangiare un po' più seduttiva.
Aprì
lentamente la bocca e mise la forchetta nella bocca lentamente.
Chiuse entrambi gli occhi quando la forchetta raggiunse la bocca.
“Bastardo!” gli disse Naruto
folgorandolo prima di prendere la forchetta; non voleva pulirla sulla
salvietta ma lo fece. Non voleva più dare a Sasuke argomenti
utili
contro di lui. Non voleva che sapesse che era tentato di usare la
forchetta che era stata nella sua bocca solo per sentire Sasuke da
solo. No, sarebbe stato un male, stava cercando di disinnamorarsi del
bastardo, non di prendersi un bacio indiretto da lui.
Cominciò a
spalare il cibo nella sua bocca e diede a Sasuke uno sguardo furbo.
La faccia di Sasuke sembrava pallida e Naruto alzò le
spalle. Il
bastardo poteva andarsene ora; aveva fatto la sua buona azione per
oggi.
“Cosa?” chiese a bocca piena.
Sasuke scosse la testa. “Non parlare
con la bocca piena, dobe” Naruto alzò le spalle,
rotolando gli
occhi e continuando a mangiare e a parlare a bocca piena. Era la sua
camera e il suo cibo. Voleva mostrare la lingua a Sasuke ma ci
pensò
due volte. Sasuke lo avrebbe solo chiamo infantile e voleva gustarsi
la sua colazione.
Dopo aver intaccato
seriamente il
vassoio offertogli, Naruto si mise sul letto e ruttò,
sonoramente.
Sasuke gli diede uno sguardo disgustato causando a Naruto un ghigno.
“Cosa? Meglio fuori che dentro, dico sempre io, sii grato che
è
venuto fuori da sopra e non da sotto” (letteralmente sii
grato che
è venuto fuori dal tetto e non dalle fondamenta), rise alla
faccia
confusa di Sasuke. L’ uomo non aveva senso
dell’umorismo. Si
strofinò lo stomaco con un movimento rotatorio e chiuse gli
occhi in
completo appagamento. Si perse l’occhiata bruciante che
Sasuke gli
diede quando i suoi occhi seguirono i movimenti della sua mano. I
movimenti di Naruto fecero sollevare la maglietta, esponendo la
liscia pelle abbronzata sotto di essa.
Sasuke inghiottì
la gola
improvvisamente secca. Non poté fare a meno di essere
interessato al
corpo di Naruto. Naruto era minuto e ora, era ben muscoloso. Il
termine di sei carichi che gli aveva sotto gli occhi fin dalle prime
fasi del loro matrimonio che aveva ossessionato i suoi sogni e lo
aveva fatto sudare freddo la notte. Si schiarì la gola in
modo
gentile per avere l’ attenzione di Naruto.
“Non addormentarti, dobe. Penso che
potrebbe piacerti venire con me” disse. Rise quasi quando
Naruto si
sedette e lo guardò con quei suoi incredibili occhi blu da
bambino,
pieni di meraviglia, speranza, sorpresa e ancora una volta sospetto.
“Dove?” chiese il sospetto che
colava da quella sola parola e rimase sbigottito nel vedere Sasuke
ritrarsi. Hmm, il bastardo potrebbe averne ancora una coscienza.
“Ho un incontro di lavoro al campo da
golf. Pensavo che sarebbe stato divertente per te e allo stesso tempo
puoi incontrare le persone con cui avrai a che fare quando
sarà
finito il nostro anno assieme.” Naruto volle non aver mai
domandato, la risposta gli fece male al cuore. Annuì
solennemente,
evitando lo sguardo indagatore degli occhi di Sasuke.
“Credo che dovrò vestirmi, allora”
Naruto si alzò. Sentì le sue gambe tremare un
pò ma si disse che
di aspettarsi la sua piccola demolizione. Sasuke esitò prima
di
alzarsi; il dolore di Naruto era ovvio e sentiva che avrebbe dovuto
dire qualcosa.
“Bene, ti aspetterò nel soggiorno,
indossa qualcosa di casual ma non jeans” disse invece
contento che
Naruto stesse evitando i suoi occhi. Uscì dalla stanza
tranquillante
senza voltarsi indietro.
Naruto
respirò profondamente e si
alzò. Avrebbe fatto una doccia rapida e poi sarebbe sceso
per
incontrare Sasuke. Il suo cuore batteva al pensiero di passare tutto
il giorno con il bastardo.
Si tormentò le
labbra con i denti. Non
era sicuro che essere così affezionato a lui fosse la cosa
giusta da
fare. Naruto era così confuso ma si raddrizzò le
spalle. Si sarebbe
divertito e avrebbe dimenticato il resto. Non avrebbe dato
più nulla
che il bastardo avrebbe potuto usare contro di lui. Maledizione, non
era una donna!
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Sasuke era seduto sul
divano del
salotto, leggendo il giornale, quando suo fratello entrò.
Itachi
guardò il suo ostinato fratellino e soppresse un sorriso.
Notò che
era vestito in modo casual, con dei pantaloni marrone scuro comodi e
una corta, maglia a maniche lunghe. Itachi si sedette a fianco a lui
e spinse via il giornale dalla faccia di Sasuke.
“Buon giorno, fratellino caro”
disse allegramente. Sasuke grugnì e lo fulminò
riafferrando il
giornale. Itachi sorrise interiormente, amava trafficare coi pensieri
di Sasuke “Hmm, stai aspettando qualcuno?” chiese
di nuovo
spingendo giù il giornale. Sasuke, si arrese;
gettò la mano in aria
e la girò verso il suo fastidioso fratello.
“Che cosa vuoi?” chiese digrignando
i denti. I suoi occhi brillavano di rabbia e fissavano ritti in
quelli divertiti di Naruto. Itachi sorrise furbescamente; soddisfatto
che finalmente avesse ottenuto l’attenzione del fratello. Ora
era
il momento di iniziare il piano.
“Beh, pensavo al tuo desiderio di
sbarazzarti del piccolo, voglio aiutarti in questo.”
C’era
confusione negli occhi scuri di Sasuke, accigliò le
sopracciglia.
“Di cosa stai parlando?”
Itachi sollevò le sopracciglia. “Dai,
Sasuke, non ricordi?” fece una pausa per un effetto
drammatico.“Hai detto che la sola cosa che può
renderti felice
è sbarazzarti di Naruto.” disse chiudendo gli
occhi e sospirando
come la prima donna che realmente era.
Sasuke
arrotolò il giornale e
picchiando suo fratello lungo il capo. “OUCH!”
protestò Itachi.
“Guarda, Itachi, posso sbarazzarmi di
Naruto da solo!”
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Naruto stava scendendo le
scale quando
sentì le voci. Fece gli scalini lentamente e tranquillamente
camminò
nel soggiorno. Vide Sasuke e Itachi seduti sul divano, per qualche
ragione decise di non annunciare il suo arrivo e stare ad ascoltare.
Sbiancò quando Sasuke disse ad Itachi che non aveva bisogno
d’aiuto
per sbarazzarsi di lui. Si sentì morire dentro. Voleva
afferrare
Sasuke e sbatterne fuori le fesserie. Voleva urlare alla
disonestà
di tutti.
Invece inspirò,
mise su un sorriso e
tornò su prima di fare due scale calpestando forte. Poteva
farlo,
poteva far finta di non aver sentito nulla, poteva lavare via la
rabbia, da qualche parte dentro di sé. Sarebbe stato forte e
sarebbe
sopravvissuto. Sasuke non avrebbe avuto la soddisfazione di sapere
quanto quelle parole gli avevano fatto male.
Sorrise e camminò nel soggiorno. “Buon
giorno, Itachi” disse prima di girarsi verso Sasuke, che lo
stava
guardando con quegli impenetrabili occhi scuri. ‘Come possono
due
uomini avere lo stesso colore d’occhi ed essere
così differenti?’
pensò fra sé e sé quando il suo cuore
si agitò.
Itachi si alzò. “Buon giorno,
piccolo, vai da qualche parte?” chiese dando al suo ancora
silenzioso fratello un occhiata. Gli occhi dell’uomo
più vecchio
osservarono i pantaloni da cargo e la maglietta nera che il biondo
aveva. “Sei molto carino” Itachi camminò
verso il ragazzo e mise
una mano attorno alle spalle di Naruto. Gli posò un bacio
sulla
guancia. Naruto gli sorrise. “Non posso farne a
meno” scherzò
facendo finta di essere felice.
Sasuke si alzò bruscamente e camminò
verso di loro levando via Itachi. “Forza, Naruto,
andiamo!”
spinse Naruto con la sua mano.
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Itachi
osservò il suo fratellino e il
piccolo andarsene. “Hmm, sembra che tu non abbia tutta questa
fretta di sbarazzarti di lui” fece lo sbruffone
nell’angolo della
cucina, dove sua madre stava leggendo un romanzo. Lei guardò
verso
di lui e vide il ghigno birichino sulla sua faccia.
“Che cosa hai fatto, Itachi?”
chiese, togliendosi gli occhiali da lettura. Itachi scosse la testa e
diede uno sorriso innocente. “Come, io?” disse.
“Non ho fatto
niente” mise le mani avanti con i palmi in fuori.
Mikoto scosse la testa e si rimise gli
occhiali. Riprese il suo romanzo ma prima di iniziare a leggere diede
uno sguardo che diceva chiaramente ‘
Non-Pensare-Che-Io-Non-Sappia-Che-Cosa-Tu-Stai-Architettando’
“Cosa! Mamma,ti assicuro!”esclamò
quando si sedette vicino a lei. Sua madre lo colpì in testa
col
libro. “Ouch! Perchè a tutti piace colpirmi sulla
testa!”
protestò, massaggiandosi la parte lesa.
“Si suppone che tutti quanti sperino
che questo faccia partire il tuo cervello,”rispose dandogli
un
dolce sorriso. Lui sbuffò ma non disse nulla.
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Suo marito continuava a
osservarlo
fugacemente, ma Naruto ignorava Sasuke. Non voleva parlare al
coglione, era un pochino incavolato ma ora di nuovo, Sasuke
continuava a farlo. Lui fissò fuori dalla finestra del
passeggero,
guardando al paesaggio che scorreva ma non vedendolo realmente.
“C’è qualcosa che non va,
Naruto?”
chiese d’ improvviso Sasuke. Naruto scosse la testa ma non
gli
rispose.
Sentì Sasuke fare un profondo respiro,
ma non si saprebbe mai immaginato che Sasuke allungasse la mano sulla
sua coscia.
“Naruto, voglio che siamo amici,”
strinse la sua coscia e Naruto digrignò i denti. Voleva
diventassero
amici? Che bastardo cospiratore! Mise la sua mano sopra quella di
Sasuke e la rimosse lentamente. Si voltò a sorridere
all’uomo ma
il sorriso non raggiunse gli occhi. “Certo, Sasuke,
diventiamo
amici”
Sasuke riportò lentamente la mano sul
volante. “Bene, allora adesso, che cosa pensi?”
chiese.
Questa era una domanda mirata, pensò
Naruto, rise internamente ma mantenne il falso sorriso in faccia
‘Beh, caro, voglio prenderti per il retro dei capelli e
sbatterti
la testa sul volante’. Invece prese un profondo respiro per
controllare la rabbia che si stava agitando dentro di lui.
“Chi era quella vecchia strega a casa
mia?” chiese improvvisamente aspettando di sapere e
trattenendo
Sasuke dall’indugiare nel profondo della sua mente.
Vide le labbra di Sasuke tirarsi, così
il bastardo lo trovava divertente, pensando che fosse geloso o
simili.
“Lei è sotto tuo impiego
attualmente” rispose. Naruto incrociò le braccia
sul petto e
Sasuke non fallì nel notare con la coda
dell’occhio che fletteva i
bicipiti.
“In questo caso, voglio che venga
licenziata,” mormorò Naruto con un broncio. allora
Sasuke sorrise.
“Perché la vuoi licenziare?” chiese,
pensando a quanto carino
fosse Naruto quando si imbronciava.
“Quella puttana mi ha puntato una
pistola in faccia e mi chiedi il perché?”
c’era un tono
incredulo nella sua voce. Sasuke gli diede la sua piena attenzione
quando si fermarono al semaforo. “Non sapeva chi eri, in sua
difesa” cercò di spiegare.
Naruto strinse gli occhi su di lui.“Non
mi interessa se ci vai a letto o cosa, voglio che se ne vada
perché
uno, mi ha puntato una pistola in faccia, due è veramente
possessiva
verso la MIA CASA! E tre è brutta!”
La bocca di Sasuke si
strinse di rabbia, e la aprì per dire qualcosa ma in quel
momento la
luce cambiò. Portò subito lo sguardo indietro
sulla strada,
schiacciando il piede sul pedale del gas. Uscirono con un duro
strattone, Naruto fu spinto in avanti prima di essere contenuto dalla
cintura di sicurezza.
"Ehi, stai attento!" disse.
Sasuke lo ignorò, la sua presa sul volante. "Uno, non vado a
letto con lei, due, è dannatamente brava nel suo lavoro e
tre, non
la licenzierò!" strattonò il volante e
girò rapidamente a
sinistra.
Naruto lo fulminò con lo sguardo. "Perchè
diavolo no, hai detto che è sotto le mie
dipendenze!”
Sasuke
non disse una parola; occhieggiò il golf club ed
entrò nel
parcheggio. Puntò per il parcheggio VIP e fermò
la macchina. Diede
un occhiata a Naruto prima di uscire e lasciare le chiavi al
parcheggiatore. Aspettò Naruto e quando il biondo raggiunse
il suo
fianco, lo guardò. "Controllo ancora i tuoi affari fino a
che
l' anno richiesto di matrimonio è finito" Naruto
spalancò gli
occhi. Il serpente strisciante! Ma non ebbe possibilità di
rispondere, che un gruppo di uomini capitanato da Kakashi
camminò
verso di loro.
"Ahh, Naruto, che bello vederti,"
Kakshi gli sorrise e si fermò di fornte a lui.
Abbracciò e baciò
Naruto sulla guancia. Il biondo lo fulminò e si
strofinò la
guancia. Era ancora arrabbiato con l' uomo per lo stupido commento
che aveva fatto pochi mesi prima.
Sasuke camminò fra di loro
solo in caso la tempra di Naruto fosse andata fuori
controllo.
"Kakashi, Kimimaro- san, Maito- san, Ikuko-
san," si inchinò profondamente con rispetto e gli uomini gli
ritornarono il favore.
Kimimaro sorrise a Naruto e Naruto lo
occhieggiò con curiosità. L' uomo era alto e
slanciato con dei
bellissimi capelli argentati lunghi fino alle spalle. Aveva una pelle
luminosa con due puntini rossi sulla fronte. Era vestito formalmente,
con un kimono nero e grigio.
"Chi è?" chiese
guardando Naruto con interesse. Sasuke camminò
più vicino a Naruto,
facendo scivolare un braccio intorno alla sua cintola. "Permettetemi
di presentarvi mio marito, Uchiha Naruto" disse. Naruto andò
via dall'improvvisamente sensibile Sasuke e si inchinò ad
ognuno di
loro. Fissò audacemente Maito-san, l' uomo aveva delle folte
sopracciglia che ricordavano a Naruto due bruchi (caterpillar). Era
spaventoso. L'uomo urlò e iniziò a parlare di
qualcosa riguardo al
potere della giovinezza e dell'amore, Naruto si riavvicinò a
Sasuke.
Guardò su verso di lui e sussurrò. "E'
spaventoso, bastardo!"
Sasuke si trattenne a mala pena dal sorridere, e invece prese la mano
di Naruto nella sua.
"Getleman, andiamo a giocare?"
chiese. Ikuko-san, che sembrava un uomo sulla fine dei quaranta,
scosse la testa.
"Stiamo aspettando mio nipote,
Sasuke-san. Doveva usare i servizi" disse guardando al di sopra
delle sue spalle al country club un paio di passi lontano da loro.
"Gli abbiamo detto che lo avremmo incontrato qui."
Quando
finì di spiegare un giovane biondo camminò verso
di loro, il suo
sguardo su Naruto. Sorrise a Naruto. "Beh, se avessi saputo che
questo impegno fuori era con un uomo così carino sarei
venuto qui
prima, zio" disse mentre controllava rumorosamente Naruto,
ignorando Sasuke che gli dava un occhiata infastidita. Naruto
arrossì; fissò i suoi piedi imbarazzato.
"Ah, ed è
timido. Mi piacciono quelli timidi" Naruto arrossì
profondamente quando sentì l' uomo dire questo.
"Per
favore, scusi mio nipote, Uchiha-san. Suigetsu è il figlio
di mia
sorella ed è cresciuto in America" spiegò
Ikuko-san.
Naruto
guardò in quegli strani occhi grigi e tirò via la
sua mano dalla
presa di Sasuke appena si voltarono verso il country club dove
avrebbero preso le loro attrezzature.
"In America dove
vivevi, Suigetsu-san?" chiese Naruto con curiosità.
Suigetsu
gli diede un sorriso astuto, rivelando dei denti veramente bianchi e
che sembravano appuntiti. "Sono dalla California, Uchiha-san"
disse strizzandogli l' occhio.
"Per favore, chiamami
Naruto. Uchiha-san è il nome del bastardo" sorrise al bel
giovane e poi procedette nel fare domande riguardo alla California.
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Sasuke continuò
a fulminarli con lo
sguardo, con molto divertimento da parte di Kakashi. "Non è
carino, il nostro piccolo Naruto si è fatto un amico, sembra
felice"
Kakashi infastidì Sasuke.
Sasuke grugnì. Dopo aver preso il
loro equipaggiamento, andarono verso due golf cart riservate per il
gruppo.
Naruto e Suigetsu corsero verso una, spingendo e
strattonando entrambi per avere il posto di guida.
"Avanti,
Sug, è da sempre che voglio guidare uno di questi cosi" si
lagnò rumorosamente Naruto. Le labbra di Sasuke si
arricciarono per
il dissenso. Si erano appena incontrati e Naruto gli aveva
già dato
un soprannome?
"Naruto, vieni a sederti a fianco a me"
ordinò improvvisamente dal posto di guida dell'altra golf
cart.
"Ma
Sasuke, voglio guidare la golf cart" lo guardò con quei
grandi
occhioni blu da cucciolo e Sasuke sospirò con ansia,
occhieggiando
il sogghignante Suigetsu. "Puoi guidare questa" disse,
spostandosi sul sedile del passeggero. Kimimaro e Ikuko sedettero
dietro.
Kakashi e Gai camminarono verso Suigetsu, che per un
attimo sembrò deluso quando Naruto andò verso
Sasuke e si sedette
sul posto di guida della golf cart.
"Sei sicuro,
bastardo?" chiese, sopprimendo a mala pena l' eccitamento nella
voce. Kimimaro e Ikuko sogghignarono.
"Naruto, andiamo!"
Sasuke rotolò gli occhi e Naruto ridacchiò
eccitato.
Naruto
guardò giù verso i pedali. Hmm, adesso quale di
questi era il freno
e quale di questi faceva partire quella dannata cosa. Portò
la
macchina fuori dal parcheggio e la spostò per guidare ma
dimenticò
di premere il freno e sbandarono in avanti. Oops, velocemente
pestò
il pedale lungo che calcolò fosse il freno e quasi
sospirò di
sollievo. Diede a Sasuke uno sguardo imbarazzato. "Scusa" e
poi...
EHI, Sug facciamo una gara!" sorrise all'altro
biondo che sollevò il pollice in silenzioso consenso.
"Naruto,
non osare!" lo ammonì Sasuke. Forse, lasciare guidare Naruto
non era stata una buona idea.
Kimimaro era divertito e si
poggiò in avanti dando un colpetto sulla spalla di Sasuke.
"Lascia
che tuo marito abbia un poco di divertimento" Naruto lo prese
come un buon segno e pigiò sul pedale del gas, lasciando
Suigetsu
dietro.
"EHI, TU IMBROGLIONE!" gridò l' altro
biondo quando partì dietro a Naruto. Kakashi sembrava
annoiato."Non
è eccitante! I giovani di questi giorni sanno come
divertirsi!"
sorrise ampiamente Gai a Kakashi.
"Hmm, si, suppongo di
si. Comunque, un piccolo fatto è che Naruto non sa come
guidare"
indicò la guida incostante di Naruto.
Naruto aveva
dimenticato di menzionare il fatto che non aveva mai veramente
imparato a guidare ma, in sua difesa, pensava che non fosse un
problema. Quanto difficile poteva essere? A New York non c' era
realmente bisogno di imparare con taxi e metropolitane. I suoi amici
avevano tentato di insegnarli ma avevano rinunciato dopo che Naruto
aveva fatto alzare il loro premio assicurativo.
Fu presto
ovvio a tutti loro, incluso se stesso, quanto duro fosse quando
investì una coppia di golfisti. Sasuke non poté
fare a meno di
pensare, dallo sguardo di quegli uomini di mezz'età, che la
sua
condizione di membro del club sarebbe potuta essere revocata prima o
poi in futuro. Dopo essersi rialzati, gli uomini agitarono i pugni al
manico guidatore della golf cart e Sasuke trovò che non
poteva
biasimarli. Chiuse gli occhi quando molte persone saltarono nello
stagno per scappare da Naruto.
"Merda!"borbottò.
Si diressero verso un gruppo di persone che giocavano a golf
e Naruto piegò il volante selvaggiamente.
"Ehi, andate
via dalla strada!" urlò alle povere anime, lasciando il
volante
con molto orrore da parte di Sasuke e sventolando le braccia
selvaggiamente in aria. Sasuke afferrò il volante. "Naruto,
idiota! Non lasciare il volante!" diede a Naruto una gomitata
sullo stomaco e il biondo ritornò velocemente sul volante
con un
grugnito di dolore. Vide Suigetsu sorpassarli quando suonò
il
clacson e gli fece un segno.
"Lascia il volante,
Sasuke-bastardo! Sug, ci sta sorpassando!" strattonò Sasuke
via
e girò il volante nella direzione che aveva preso
Suigetsu.
"Naruto, fermo!" gli gridò Sasuke. Naruto
scosse la testa. "OH, avanti Sasuke, non possiamo lasciare che
ci batta!" Sasuke strabuzzò gli occhi. "Attento a
quell'albero!" Naruto sterzò attorno all'albero; Sasuke e il
resto dei passeggeri chiusero i loro occhi.
Kimimaro stava
ridendo, godendosi quello che sarebbe stato normalmente un noioso
meeting al golf club. Fissò i suoi compagni, che non
sembrano
goderselo altrettanto. Una buona cosa era che il golf car correva
solo 15 mph (circa 24km), Kimimaro vide la collina, lo stesso momento
in cui la videro Sasuke e Ikuko.
"Prenderò una
scorciatoia, lo batteremo di sicuro!" Sasuke udì Naruto
borbottare in un soffio e dio santo era spaventato.
Kimimaro e
Ikuko si appoggiarono in avanti contemporaneamente, ed entrambi
urlarono nell'orecchio di Naruto e Sasuke.
"NO!"
"Naruto,
non osare andare sopra quella collina!" gli disse Sasuke.
Avrebbe dovuto realizzare che dire a Naruto che non poteva fare una
cosa, era come dirgli di farla. Il biondo gli diede uno sguardo
'oh-no-solo-guardami' e con un ampio ghigno fece proprio
quello.
Nota a se stesso... spappolare Naruto a sangue a
bastonate e poi mandarlo a lezioni di guida. Sasuke teneva alla sua
vita. Si arrischiò a lanciare un occhiata ai suoi partner d'
affari,
notando che loro stavano facendo lo stesso. Quando tutto questo fosse
finito, avrebbe dovuto pianificare un altra gita, un altra veramente
costosa gita senza Naruto! Digrignò i denti quando la
piccola golf
car sembrò fremere per lo sforzo di andare più
veloce del suo
limite di velocità. Perché queste cose dovevano
accadere proprio a
lui?
Andarono sopra la collina e dritti in una duna di
sabbia. A questo punto Kimimaro decise che la cosa non era
più
divertente e Ikuko urlava come una ragazza, quando Naruto perse il
controllo.
"NARUTO IDIOTA!"
Si immersero
nella duna di sabbia. Sasuke coprì il corpo di Naruto con il
suo. La
sabbia piovve su di loro nell'impatto. La bocca di Ikuko era pieno di
sabbia e c'era una piccola pila di sabbia sopra la testa di
Kimimaro.
Suigetsu, Kakashi e Gai corsero verso di loro, li
stavano aspettando quando gli avevano visti volare dritti nella
trappola di sabbia.
Cavolo, state bene, ragazzi?" chiese
Suigetsu, aiutando suo zio ad uscire dalla macchina. Ikuko
fulminò
il suo irresponsabile nipote.
"E' colpa tua!" Ikuko
accusò Suigetsu, che gli diede un ampio sguardo innocente
puntando
un dito su se stesso. Kimimaro fu aiutato da Gai, e Kakashi
girò
attorno per aiutare Sasuke e Naruto.
Sasuke si raddrizzò e
uscì dalla macchina. Naruto scosse la testa per far andar
via la
sabbia dai capelli e uscì anche lui. Kakashi diede a Naruto
uno
sguardo pervertito. "Naru-chan, lascia che ti aiuti" il
riferimento nella sua voce suonò sospettoso anche alle
orecchie
ingenue di Naruto. Kakashi spinse giù Naruto, dandogli una
strizzata
e un colpetto qui e lì.
"Ehi, tu pervertito!"
Naruto spinse via Kakashi, che sembrava ferito.
"Naru-chan,
Stavo solo cercando di aiutare" gli strizzò l' occhio.
Naruto
mostrò la lingua al pervertito prima di sentire uno sguardo
minaccioso che poteva venire solo da quel bastardo di suo marito. Si
girò lentamente verso di lui e Naruto deglutì
improvvisamente
spaventato. Mise la mano dietro la testa, grattando nervosamente."
Mi dispiace!" offrì un piccolo sorriso.
Sasuke lo
raggiunse per afferrarlo e magari scuoterlo e scuoterlo e scuoterlo,
quando vennero interrotti dalle voci d'allarme di alcuni impiegati
del club. Chiesero se tutti stessero bene e tutti
annuirono.
"Porteremo una nuova colf car immediatamente"
dissero quando raccolsero l' equipaggiamento dalla macchina e dal
suolo.
"Grazie" rispose Sasuke, dando loro tutti i
soldi quando se ne andarono. Si girò verso i suoi ospiti
notando
quanto Naruto sembrasse appiccicato a Suigetsu. Si accigliò
ma non
disse nulla.
"Possiamo giocare?" chiese invece. I
suoi ospiti annuirono tutti e si incamminarono nell' area d'erba per
giocare. Erano seguiti da cinque veramente ansiosi caddie, che avendo
dato un occhiata a Naruto e Suigetsu avevano deciso di camminare
invece di sobbalzare su una macchina con i ricchi gentleman.
Quando
Kakashi, Gai, Ikuko e Sasuke si fissarono sul gioco, Naruto e
Suigetsu stettero lì intorno ad osservarli. Naruto guardava
il teme,
fare uno swing sulla piccola pallina bianca nel campo;
guardò con
vivo interesse quando il corpo di Sasuke si mosse fluido come l'
acqua quando oscillò le braccia alte nell'aria, e i suoi
fianchi
fecero una piccola curva quando colpì la pallina. Stava
diventando
accaldato e turbato e Suigetsu lo notò subito.
"Lo ami
davvero, eh?" chiese, guardando Naruto con i suoi bellissimi
occhi grigi. Naruto arrossì sotto il suo sguardo ma non
disse nulla.
Suigetsu lo guardò come se cercasse di scavare in tutti i
segreti di
Naruto.
"Sai come si gioca?" chiese, voltandosi via
da Naruto quando iniziarono a camminare verso la buca
seguente.
Naruto scosse la testa. "Il golf non è una
cosa per me. Amo cavalcare" guardò Suigetsu, che aveva un
sorrisetto malizioso sulla faccia. Naruto rise e colpì
Suigetsu."Non
quel tipo di cavalcata, pervertito!" disse i suoi occhi che
ridevano verso il biondo più alto.
Sasuke fulminò il duo.
Non gli piaceva quanto Naruto fosse diventato amichevole con
Suigetsu. Naruto si faceva degli amici facilmente; lo aveva
realizzato al ricevimento di accoglienza. Ma il nipote di Ikuko-san
aveva una certa reputazione e non voleva che suo marito fosse esposto
a quel tipo di influenza. Era suo compito, sia come guardiano che
marito, essere sicuro che Naruto fosse protetto e Suigetsu era fuori
da quella classe.
Si fermarono dal giocare un altra volta e
Suigetsu afferrò una mazza dalla sua sacca. “Ti
insegno come
giocare Naru-chan, ti va?” chiese poggiandosi sulla mazza
casualmente. “Non chiamarmi così,
bastardo” disse Naruto,
pretendendo di essere adirato ma internamente felice che Suigetsu gli
stesse dando così tanta attenzione.
Sasuke si arrestò nel
mezzo della battuta quando sentì Naruto chiamare Suigetsu
bastardo,
che era un nome con cui Naruto lo aveva così dolcemente
battezzato.
Non poteva esattamente incedere fino a loro e strappare via Naruto
dal nipote del suo socio in affari. Sarebbe stato scortese.
Così
fece del suo meglio per ignorarlo e fissare Ikuko, che stava per
avere il suo turno, senza reagente vederlo.
Kakashi fece un
passo vicino a Sasuke. “Beh, si sta divertendo il nostro
piccoloNaruto con il nipote di Ikuko” commentò,
inclinando la
testa verso di loro. Suigetsu stava dietro Naruto, le braccia avvolte
intorno a lui, quando lo aiutò a prendere la mazza. Gli
sussurrò
qualcosa all’orecchio che fece sorridere Naruto. Sasuke li
fulminò
con lo sguardo. Notò che al suo giovane marito non sembrava
importare quando vicini fossero o il fatto che erano così
intimamente premuti assieme. Ne aveva abbastanza,e andò a
grandi
falcate verso di loro, schiarendosi la gola.
Naruto guardò
verso gli occhi stranamente arrabbiati di Sasuke. Perché era
così
arrabbiato ora? Pensò dentro di sé. Il dannato
bastardo continuava
a diventare sempre più strano e sempre più strano.
“Cosa?”
sbraitò improvvisamente infastidito sia con Sasuke che con
se
stesso.
Sasuke sollevò un sopracciglio al tono di Naruto.
“Non penso che sia adatto per te lasciare che Suigetsu ti
ricopra
tutto in quella maniera!”disse a voce bassa. Sapeva che
l’ altro
uomo lo stava osservando.
“Non mi stava ricoprendo tutto!”
Naruto fece cadere la mazza e camminò via da Suigetsu.
“Mi stava
appena mostrando come giocare. Non ti è nemmeno importato di
chiedermi se sapevo giocare!” brontolò verso
Sasuke arrivando naso
a naso con lui.
Sasuke respirò nel profumo di Naruto. Sentì
una piccola luce guidarlo a spingere Naruto verso di lui e premere le
sue labbra sul rigido ragazzo. Sentì Naruto irrigidirsi per
la
sorpresa. Avanti, Naruto non combattermi adesso! Pensò
Sasuke mentre
rendeva il bacio più profondo. Naruto si avvicinò
a lui. Il biondo
divise le sue labbra e Sasuke lentamente infilò dentro la
sua
lingua, sfregando l’appendice sulle gengive di Naruto e
stuzzicando
la lingua del timido biondo. Ci fu un gemito da parte di qualcuno e
poi sentì il suono di un rombo. Fermò il bacio ma
le loro labbra
continuavano ad essere le une sulle altre. In qualche momento durante
il bacio i sui occhi si erano chiusi e li aprì lentamente
per
fissare nei confusi occhi blu di Naruto. Gli diede un ultimo bacetto
sulle labbra, non volendo ancora perdere il contatto con il
biondo.
“Mi dispiace, Naruto, non lo sapevo”
abbracciò il
giovane uomo e sentì un leggero singhiozzo. Le sue mani
tremavano
mentre coccolava i lunghi capelli di Naruto. I suoi capelli erano
soffici, come la seta e pensò che avrebbe potuto assuefarsi
a far
correre le mani in mezzo ai capelli del dobe, come sembrava essersi
assuefatto a baciarlo
Naruto mormorò qualcosa nella sua
maglietta e seppellì la sua faccia nella stoffa.
“Hai detto
qualcosa?” chiese piano Sasuke.
“Non fare tutto il geloso
e premuroso quando vuoi solo liberarti di me!” Naruto mise le
mani
in su e le posò sul petto di Sasuke. Lo spinse via duramente
e
Sasuke incespicò indietro e fece cadere la sacca da golf
prima di
cadere sul sedere.
Fissò giù verso Sasuke prima di correre
via.
Sasuke chiuse gli occhi per un secondo. “ Dovresti
andargli dietro” disse Kimimaro quando gli porse la mano.
Notò
come Ikuko-san teneva indietro Suigetsu che stava fissando nella
direzione in cui era andato Naruto con angoscia.
Sasuke prese
la sua mano e lasciò che lo aiutasse ad alzarsi.
“Mi scuso
riguardo oggi, signori” disse scusandosi per il miserabile
giorno
che sapeva avevano avuto. Fu piacevolmente sorpreso quando tutti
scossero la testa.
“Al momento, Uchiha-san, è stato il più
eccitante appuntamento di lavoro che abbia mai avuto” disse
Kimimaro. Gai e Ikuko annuirono con la testa in accordo. Kakashi
rise.“Dovresti vedere la tua faccia, Sasuke”
sorrise quando lui
lo fulminò, con il suo famoso sguardo mortale.
“Sembra che
qualcuno ti abbia colpito con un bastone, stordito e confuso”
continuò. “Hai finalmente realizzato che Naruto
è la miglior cosa
che ti sia mai capitata?” chiese, ammiccando con il suo
occhio mal
assortito. Sasuke ignorò il sorridente pazzo e
guardò solamente
Kimimaro e i suoi altri compagni di business.
“Mi dispiace,
devo interrompere questo piccolo meeting!” si
inchinò e corse
rapidamente dietro a Naruto. Sentì distintamente la voce del
nipote
di Ikuko-san quando urlò :” TU NON SEI DEGNO DI
QUALCUNO COME
NARUTO!”
Sapeva di non esserlo, ma stava cercando di averlo
lo stesso. Era attratto da Naruto. Dio, e perché?
Perchè il
biondo lo rendeva più furioso di quanto fosse mai stato, lo
frustrava al punto da volergli strappare via i capelli, ma il giovane
uomo lo faceva anche ridere e fargli vedere le cose con occhi nuovi.
C’era attrazione e forse, chissà, gli voleva bene.
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Naruto aspettava vicino
alla macchina.
Il biondo voltò gli occhi via da Sasuke quando
arrivò per
fermarlo.
“Naruto, io...” Naruto sollevò una mano,
segnalandogli di fermarsi. “Non voglio sentire le tue scuse,
Sasuke. Non mi importa più” Naruto perse un
profondo respiro e
sbatté gli occhi. “Voglio solo andare,
perciò per favore portarmi
a casa” disse, sorridendo ironicamente un po' per aver
chiamato la
mansione Uchiha casa sua.
“Naruto, dobbiamo parlare riguardo
a quello che è successo” Sasuke gli
andò vicino posando una mano
sul fianco di Naruto. Naruto scosse la testa duramente. “Cosa
significa che dobbiamo parlare a riguardo?” chiese.
“Improvvisamente mi vuoi perché qualcun altro ha
mostrato
interesse per me?” continuò, i suoi occhi pieni
d’ odio. “Così
ora che Suigetsu mi vuole, tu improvvisamente ti scopri attratto da
me?” sfuggì da Sasuke per un momento e poi si
tuffò sotto il suo
braccio destro.
“Beh, fottiti! Perché non torni da Temari,
sai probabilmente è perché ho il suo stesso
colore di capelli che
ora mi trovi attraente!” sputò con veleno, i suoi
occhi stretti
con odio.
“Fottiti, non sarò il rimpiazzo di qualcuno. Non
sarò la seconda scelta. E non sono una
puttana!”urlò.
Le
labbra di Sasuke si strinsero con rabbia. Aprì la porta di
Naruto e
aspettò che salisse. Sbatté la porta chiudendola,
e camminò
introno per andare sul sedile del guidatore. Si sedette e
girò la
macchina in silenzio. Naruto guardò fuori dalla finestra del
passeggero e lacrime corsero giù per il suo volto. Chiuse
gli occhi
contro il dolore che vide e pensò che forse aveva appena
guastato la
sua unica chance con Sasuke.
Il silenzio nella macchina era
pieno di tensione quando nessuno dei due parlò
all’altro. Naruto
tirò un ruvido respiro, sentì il suo cuore
spezzarsi per la
milionesima volta da quando era in Giappone. Ricordò che una
volta
aveva chiesto a sua madre perché dio viveva nel paradiso e
il
diavolo sulla terra. Il paradiso, aveva detto, era troppo lontano.
Sua madre aveva riso lo aveva baciato e gli aveva dato la buonanotte.
Non si girò verso Sasuke quando aprì la bocca e
gli chiese.
“Dimmi
Sasuke, per che dio è nel cielo e il diavolo è in
terra?” la sua
voce era bassa ma Sasuke lo sentì.
“Perché è più facile
rimanere sulla terra che volare in cielo” rispose piano
Sasuke. Un
nodo strinse il collo di Sasuke quando sentì Naruto
sussurrare.
“Questo spiega perché sono
all’inferno”
Continua...
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Povero Naru-chan!!!! Cattivo,
Sasuke,
cattivo!!! *prende a randellate Sasuke* Prima me lo mortifichi, poi
lo illudi e alla fine? ti tiri indietro? Ma che sei scemo? (la
risposta è si, ma lasciamo spazio ai lettori per dare una
loro
personale risposta).
Speriamo entrambe vi sia
piaciuto anche
questo capitolo e che recensiate in tante. Piccola anticipazione: dal
prossimo capitolo le cose cominceranno a smuoversi un po'.
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Capitolo 5 *** Just like me, they want to be close to you ***
5-Just like me, they want to be close with you
Ciao a tutti ^____^!!! Si
siamo ancora vive non temete eheheh... scusate il clamoroso ritardo, ma
la colpa stavolta è solo mia, mi sono ritrovata sommersa di
cose da fare e di conseguenza la traduzione ne ha decisamente risentito
=___=. Per fortuna le vacanze sono alle porte così potremo
darci dentro e portarci avanti ( soprattutto io N.d.Shinku ) (eh, ma
anch'io non credere u_u Nd Pollon)... sempre che non capiti
qualcos’altro *____*!!! Bene ringraziamo tutti quelli che
continuano a seguirci e speriamo che nonostante i ritardi continuiate a
farlo e… BUON NATALE A TUTTI!!! byebye Shinku&Pollon
Inconvenience
of an Arranged Marriage
_Just
like me, they want to be close to you_
Sasuke si fece scorrere una mano, frustrato, tra i capelli spettinati
mentre camminava verso il bagno. Si osservò nello specchio e
sospirò disperato. Aveva un aspetto terribile. Cercare di
evitare Naruto e la sua improvvisa attrazione per il ragazzo era stato
difficile, e adesso, da quando Naruto aveva rifiutato di corrispondere
questa sua improvvisa attrazione, le cose erano peggiorate. Spesso
sedevano uno di fronte all’altro al tavolo da pranzo in
silenzio tombale. Era consapevole del fatto che fosse tutta colpa sua,
ma chi poteva immaginare che quel ragazzo gli sarebbe penetrato sotto
pelle così in fretta. Non era amore. Si accigliò,
non poteva essere amore. Con Temari era stato tutto così
diverso. Temari aveva catturato il suo cuore immediatamente, con la sua
bellezza e con i suoi modi bruschi e da maschiaccio, ma ormai era
cambiata. Osservò il proprio sguardo confuso nello specchio,
poi si voltò con un grugnito duro e infastidito. Non aveva
bisogno di questo… questa confusione… forse
avrebbe dovuto mandare via Naruto. Invece si ritrovò ad
andare verso il proprio studio, tirò su il telefono e
compose il numero del suo avvocato.
“Hayate, ho un lavoro per te” si sedette sulla
sedia in pelle e si appoggiò allo schienale, mentre parlava
col suo avvocato.
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“Non importa quanto mi costerà, fallo e basta, e
lo voglio finito entro questa settimana” attaccò
il telefono e chiuse gli occhi per un secondo. Era stato un grosso
errore. Gli sembrò di vedere gli occhioni blu di Naruro
riempirsi di dolore e rabbia. Perché proprio ora, dopo tutto
quel tempo, doveva avere quelle reazioni fastidiose verso qualunque
cosa che riguardava quello spastico biondino.
Si, lo doveva ammettere, Naruto era dolce. Era riuscito a domare e a
conquistare un cavallo così selvaggio che non
c’erano riusciti nemmeno i più famosi addestratori
di cavalli, inoltre, aveva Mikoto dalla propria parte e i domestici
erano completamente sotto il suo controllo. Lo adoravano; persino
Itachi aveva preso le sue difese, dando a Sasuke dell’idiota
e del perdente perché non si decideva a prendere quello che
Naruto aveva da offrirgli. La cosa che l’aveva fatto
arrabbiare, o meglio infuriare, era che suo fratello aveva sottinteso
che se Sasuke non voleva il piccolo, lui sarebbe stato più
che disposto a portarglielo via. Sasuke ghignò comunque
soddisfatto, perchè Itachi aveva lasciato il suo studio con
un evidente occhio nero, che s’intonava perfettamente con le
sue ridicole unghie colorate.
Naruto era suo, dannazione, suo!
Fece una pausa a metà strada, stando fermo di fronte
all’autista che gli porgeva le chiavi della Porsche. Aveva
appena pensato che Naruto fosse suo? Da dove gli era venuto quel
pensiero? Non era più innamorato di Temari? Concesso che non
aveva più pensato a lei da quando Naruto era entrato nella
sua vita. Questo non significava nulla dopo tutto. Era stato troppo
occupato a risolvere i problemi che creava il biondo,
rassicurò se stesso, mentre distrattamente prese le chiavi
della macchina.
Il cellulare suonò quando era ancora in città, a
metà strada; mentre svoltava a destra, cliccò sul
pulsante blu per rispondere. “Salve, sono Uchiha”
rispose con voce irritata, osservando le luci del traffico che si
riflettevano rosse su di lui.
“Tesoro, cos’è che ti ha fatto
arrabbiare tanto? Non sarà il tuo nuovo marito,
spero” Temari lo prese in giro.
Sasuke ruotò gli occhi; non aveva davvero tempo per le sue
battute. “Cosa vuoi?” domandò, cercando
di trattenere l’irritazione che traspariva dalla sua voce.
Ci fu una pausa dall’altra parte del telefono e poi Temari
parlò ancora, un po’ più cauta.
“Sasuke-kun, che c’è che non
va?” domandò piano.
“Non c’è niente che non va. Dimmi
perchè hai chiamato” Sasuke era impaziente, era
occupato e Temari lo stava distraendo dal pensare a Naruto, che era a
casa comportandosi come se Sasuke non esistesse. Fu sorpreso da se
stesso. Non si era mai accorto di quanto l’improvviso
cambiamento di Naruto nell’evitarlo lo infastidisse.
Ci fu un sospiro da parte di Temari. “Lo sai, una volta tempo
fa saresti stato entusiasta di sentirmi” disse con
più di una nota di tristezza nella voce.
Sasuke sentì il suo cuore aumentare i battiti. Aveva
ragione, una volta avrebbe fatto qualunque cosa per lei, ma adesso le
cose stavano cambiando e non ne sapeva il perché.
“Ho chiamato per invitare te e la tua famiglia alla festa a
sorpresa per il compleanno di Neji, questa settimana. So che
è una notizia dell’ultimo minuto e tutto il resto,
ma non pensavamo che avrebbe accettato di farla. Le cose cambiano,
così ho riunito tutti insieme per una festa informale, con i
suoi amici più stretti e i parenti. Ti prego, verrai,
vero?” domandò con tono incerto.
Sasuke sospirò. “Certo, Neji è il mio
migliore amico. Ci saremo. Temari, a che giorno e a che ora?”
domandò, mentre entrava nella residenza Uchiha.
“Questo sabato alle 8, vestiti casual, tesoro!”
Sasuke trattenne un piccolo sorriso. Quando Temari diceva di vestire
casual, solitamente significava in jeans. “Okay, ci vedremo
presto, Temari” scese dalla macchina e si diresse
nell’edificio. Aveva lavorato fino a tardi quella notte per
cercare di non pensare a Naruto e alla crescente attrazione verso di
lui.
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Itachi notò che Naruto continuava a fissare il suo occhio
nero. Cercò di sorridere, ma ne uscì un sussulto.
Si passò un dito ai lati del livido. Sasuke di sicuro sapeva
come fare a botte. La prossima volta che lo prendeva in giro avrebbe
dovuto stare più attento.
“Piccolo, cosa stai guardando?” Itachi
domandò, con voce divertita.
Naruto arrossì e guardò lontano borbottando.
“Cos’è quello? Non ne so
nulla” appena sentì quello che Naruto aveva
chiesto, sul viso di Itachi comparve un sorriso falsamente confuso.
“Ti ho chiesto di dirmi chi ti ha fatto l’occhio
nero” si ripeté il biondo, sollevando lo sguardo
dal piatto.
Itachi rise. “Ecco, vedi, ho suggerito al mio
fratellino...” fece una pausa, mentre si guardava intorno,
per assicurarsi che Sasuke non stesse ascoltando nell’ombra
“… gli ho suggerito che se lui non ti vuole, avrei
potuto prenderti io!” disse strizzando sfrontatamente
l’occhio a Naruto.
Naruto si alzò con rabbia e guardò negli occhi
sbigottiti di Itachi. “Non sono un giocattolo con cui voi
potete giocare!” disse, mentre spingeva la sedia sotto il
tavolo e saliva i gradini due alla volta.
“OUCH!” Itachi fece una smorfia, sfregandosi la
testa. “Questo fa davvero male, madre”
protestò, guardando il cucchiaio d’argento che la
donna aveva usato per colpirlo in testa.
Sua madre gli lanciò uno sguardo raggelante e si
alzò anche lei “A volte mi chiedo se entrambi voi
usiate il cervello, quello per cui gli Uchiha sono così
famosi, dopo tutto!” sibilò irritata, prima di
seguire Naruto sulle scale, lasciando Itachi a meditare sulle sue
parole.
“Dannazione, tentare di far capire a Sasuke che Naruto
è quello giusto per lui è pericoloso!”
mormorò a se stesso. “Stupido fratellino dalla
vita sentimentale complicata!” Avrebbe dovuto comprarsi un
elmetto, se voleva continuare i giochi.
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Naruto si buttò sul letto, si mise le mani dietro la testa,
e chiuse gli occhi. Aveva evitato Sasuke tutta la settimana, ma non era
servito a nulla, dato che ogni volta che chiudeva gli occhi, ricordava
le sensazioni delle mani e delle labbra di Sasuke su di sé.
Naruto si era voltato indietro per nascondere il volto nel cuscino,
quando avvertì bussare sulla porta della camera da letto.
Pensò di far finta di nulla, ma poi sentì la voce
di Mikoto.
“Tesoro, sono io. Per favore lasciami entrare!” la
donna sembrava preoccupata.
“La porta è aperta. Entra, Mikoto-san”
Si sedette sul letto mentre Mikoto entrava, il suo volto aveva
un’espressione preoccupata. Le fece un tremolante sorriso,
mentre lei si sedeva vicino a lui, prendendogli le mani nelle sue.
“Naruto, che sta succedendo?” domandò.
“Sasuke si è fatto avanti” il suo viso
divenne rosso, dio, era come confidarsi con la sua vera madre.
Mikoto sorrise. “Tutto qui? Non sei felice?”
domandò con interesse. Mikoro guardava con occhi indagatori,
mentre Naruto scuoteva la testa.
“No, lui vuole solo che nessun'altro mi abbia. Lui non vuole
me, non mi vuole” Naruto assunse un espressione cupa.
Mikoto poteva dire che Naruto non aveva dormito bene, i jeans e la
camicia che indossava erano spiegazzati e puzzavano. Non si curava
più di se stesso. Era come se fosse legato a Sasuke da un
doppio nodo.
“Naruto, non lasciare che il tuo orgoglio prenda il
sopravvento. Conosco mio figlio e se lui vuole te, non è
certo perché qualcuno ti ha messo gli occhi addosso.
E’ perché ti ha notato…” fece
una pausa e poi continuò “Non pensarci e prendi
ciò che puoi ottenere”. Alzò un
sopracciglio quando Naruto apri bocca per protestare. “Pensa
a questo, mentre prendi il controllo. Mentre lui sarà nelle
tue mani. Sasuke, come tutti gli uomini Uchiha, è testardo,
ma quando s’innamorano…” alzò
la mano sinistra e la posò sulla guancia di Naruto,
tracciando amorevolmente le cicatrici a forma di baffo.
“Naruto, quando loro s’innamorano,
s’innamorano davvero, e non intendo il tipo d’amore
che Sasuke pensa di provare per Temari, no...” scosse la
testa sorridendogli. “Ma il tipo d’amore che
è per tutta la vita, allora amano ardentemente”
Trascinò Naruto in un abbraccio e sfregò la sua
schiena cercando di calmarlo. “Prendi
quest’opportunità. Prendila e lotta. Io so che
Sasuke non sarà capace di resisterti, chi
potrebbe?” gli sussurrò nelle orecchie.
Naruto accennò col capo e si scostò da lei, che
gli pulì le lacrime con tenerezza.
“Grazie, Mikoto-san.” Si alzò.
“Ho promesso ai ragazzi che sarei andato alla festa di Lee
‘congratulazioni-per-essere-diventato-papà’,
ti piacerebbe venire con me?” domandò gentilmente.
Mikoto scosse la testa. “No, ma ti prego di congratularti
anche da parte mia!” camminò fino alla porta e poi
si voltò nuovamente verso di lui. “Naruto, ti
prego da a te stesso una possibilità!” I suoi
occhi lo supplicavano.
Naruto esitò per un secondo prima di annuire. “Ci
proverò, ma il bastardo ha venduto Kyuubi!”
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Sai non potè fare a meno di ammirare Naruto, che sedeva sul
divano parlando con un Lee troppo zelante. Gli piaceva che il biondo
non interrompeva il suo amico e non cercava nemmeno di evitarlo. No,
lui sedeva smanioso, ascoltando Lee parlare del figlio appena nato. Sai
si alzò e andò verso il bar dove distrattamente
si fece una Pina Colada. Sai inoltre non potè fare a meno di
notare che Naruto era molto bello quella sera. Indossava una stretta
maglietta arancione con le maniche lunghe, con dei jeans stretti neri.
La maglietta metteva in risalto lo stomaco liscio di Naruto e i jeans
aderivano alle gambe magre. I capelli di Naruto ricadevano sugli occhi
in soffici ciocche di seta. Sai sospirò. Se solo avesse
incontrato Naruto prima che si fosse sposato con Sasuke.
“Hey, Sai” Naruto lo chiamò dal divano
vuoto, Lee si era spostato verso un’altra vittima.
“Cosa stai bevendo?” domandò, mentre Sai
si sedeva.
Sai prese un sorso del suo drink, tentando di non spogliare Naruto con
gli occhi. “Una Pina Colada, vuoi che te ne faccia
una?” chiese senza particolare malizia.
Naruto guardò meditando il drink colorato, poi fece a Sai un
enorme sorriso. “Diavolo, si! Ho voglia di ubriacarmi
stasera!”
Sai sorrise alla sciocca espressione di Naruto. “Certo, te ne
farò uno”
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Sasuke si strofinò gli occhi mentre faceva scattare
l’entrata del garage, poi entrò e
parcheggiò la macchina. Era tardi e lui era stanco.
Camminò verso l’entrata e poi entrò
nella villa. La sua camicia di Armani era spiegazzata e i capelli color
notte erano spettinati, ma era troppo stanco per preoccuparsi del fatto
che qualcuno avrebbe potuto vederlo in quelle condizioni. Voleva solo
mollare il carico di lavoro che aveva nella sua valigetta
nell’ufficio e andare a dormire. Forse avrebbe provato a
vedere, se quella notte Naruto l’avrebbe riaccolto nel letto.
Era afflitto a causa del biondo; ma lavorare fino alle prime ore del
mattino non gli aveva permesso di levarsi il dobe dalla testa.
Le voci nel soggiorno erano insolite, soprattutto alle due del mattino.
Senza particolare curiosità, andò in quella
direzione. Fu sorpreso di vedere sua madre e suo fratello seduti nel
soggiorno.
“Buona sera, o dovrei dire buon giorno?” Sasuke
disse con voce confusa. Mikoto lanciò ad Itachi uno sguardo
complice. E questo fece allarmare Sasuke. “Che sta
succedendo?” domandò, stingendo gli occhi con
sospetto.
Mikoto si torceva le mani nervosamente. “Bene, vedi,
Naruto… ecco lui…” guardò ad
Itachi. “Diglielo tu caro” lo colpì col
gomito.
Itachi quasi la fulminò con gli occhi, ma si
ricordò all’ultimo minuto che era sua madre.
Guardò verso Sasuke con occhi assonnati. “Il
piccolo è andato ad una festa nel quartiere dei servi questa
sera e non è ancora tornato” sbadigliò,
chiudendo gli occhi. Non vide lo sguardo omicida che assunsero gli
occhi di Sasuke.
Mikoto lo notò invece e quasi sorrise. “Vado a
letto!” disse velocemente, strattonando con violenza il
figlio mezzo addormentato. “Itachi, dovresti andare a letto
anche tu” disse trascinando un protestante itachi per le
braccia.
“Ma madre, voglio vedere che succede!”
frignò Itachi.
Sasuke li ignorò entrambi, lasciò cadere la sua
valigetta sul pavimento; poi uscì a cercare suo marito.
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Sai, Lee e Kiba guardavano con stupore Naruto, che cercava di tenere in
equilibrio le bottiglie di birra sulla pancia. Naruto aveva tirato su
la maglietta e Sai con bramosia osservò la pelle liscia di
Naruto e il petto glabro. Si lecco le labbra, mentre gli addominali di
Naruto tremarono per lo sforzo di tenere le bottiglie di birra in
equilibrio.
Naruto era ubriaco e loro non riuscivano a credere che tre bicchieri e
cinque birre l’avessero ridotto così. Supposero
che non aveva retto il loro liquore.
Naruto sbuffò divertito, quando apparve alla TV una
pubblicità, che aveva come protagonista uno gnomo, che
viaggiava per il mondo. “Quello gnomo farà molti
soldi, ragazzi. Quella è VITA!”
Lee guardò Kiba confuso. “Naruto, è
solo un ornamento del giardino!”
Naruto rise scioccamente. “Oops, dovremmo essere
politi-politi-politicamente corretti!” concluse finalmente
con un singhiozzo.
Kiba scoppiò a ridere. “Tu mi fai
morire!”
Sai sospirò. “Avanti, Naruto, ti portiamo a
casa” si alzò e andò verso Naruto per
sollevarlo dal divano. “Kiba, aiutami a portarlo a
casa.”
Kiba camminò verso di loro, prese un braccio di Naruto e
fece scivolare la mano sinistra intorno alla vita del biondo, mentre
Sai si portò un braccio di Naruto intorno alla vita.
“Avanti, Naru, non possiamo permettere che il capo ti veda
così!” Sai lo prese in giro, ma in
realtà era serio, ricordava perfettamente il discorso che
gli aveva fatto qualche settimana prima, sul fatto che gli avrebbe
tagliato i genitali per poi darli da mangiare ai cavalli che Sai amava
tanto.
Camminavano attraverso il prato con un Naruto che sbraitava e rideva
scioccamente. Kiba ruotò gli occhi, mentre Naruto malediceva
Sasuke per la quinta volta da quando avevano iniziato a camminare.
“Quel bastardo pens-pensa che io sia di sua
proprietà!” Naruto borbottò, camminando
scomposto e inciampando di tanto in tanto.
C’era un largo sorriso sulla faccia di Sai e Kiba
notò come tentava di tastare il sedere a Naruto.
“Smettila, Sai, il capo potrebbe ucciderti se ti vede toccare
la sua proprietà!” Kiba lo avvertì, poi
si tirò indietro i capelli con al mano che non reggeva
Naruto.
“Il bastardo!” Naruto borbotto ubriaco, poi giro la
testa per osservare Sai “Ehi Sai, vecchio amico mio, vecchio
mio, lo sai che non ho mai baciato nessuno che non fosse
Sasuke” disse lentamente, con tono impastato, poi si spinse
via da Kiba e stette sulle proprie gambe traballanti.
Kiba si lamentò seccato.
“Sono sposato e sono ancora vergine!” Naruto
sorrise a Sai, che improvvisamente avvertì una brutta
sensazione all’altezza del cuore. “Voglio che tu mi
svergini!” Naruto dichiarò felice, lanciandosi
addosso ad un sorpreso Sai.
Ruzzolarono indietro e Kiba tentò di tirarli su, ma
finì per ruzzolare insieme a loro. Caddero e Naruto
finì sopra Sai, che grugnì per il male. Quando
Kiba finì sopra Naruto, Sai si lamentò al doppio
peso. Questo non era buono, pensò Sai, mentre sentiva le
labbra di Naruto posarsi sulle sue, poi rabbrividì quando un
voce minacciosa parlò a loro
dall’oscurità.
“CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO QUI?!”
domandò.
Tre paia d’occhi guardarono su allo scuro profilo che stava a
pochi passi da loro. Kiba avrebbe voluto seriamente morire o strisciare
ovunque per nascondersi, prevalentemente morire. Sai sapeva che sarebbe
morto a breve e per il loro combinato orrore, Naruto rise
selvaggiamente.
“Bastardo! Ti ho detto oggi quanto sei bastardo?”
Sai pregò che il suo corpo venisse ritrovato. Chiuse gli
occhi e si preparò, sapeva che il biondo stava per dire
altro.
Kiba balzò in piedi. “Bene, buonanotte!”
disse, prima di voltarsi e scappare via, il più lontano
possibile da quel casino.
“Lo ripeto, cosa diavolo sta succedendo qui?” la
voce di Sasuke era diventata bassa e suadente.
Sai capì di essere in pericolo e tentò di
spingere Naruto lontano, ma il biondo non voleva spostarsi .
Invece, si strinse contro di lui e agganciò le braccia
intorno al collo di Sai, guardando Sauske con disprezzo. “Sai
e io stavamo discutendo su come sverginarmi, visto che mio marito non
è abbastanza uomo per farlo da sé”
parlò piano, come se volesse essere sicuro che Sasuke
capisse chiaramente.
Sai chiuse gli occhi. Si, definitivamente stava per essere ucciso,
smembrato e le parti del suo corpo probabilmente vendute al mercato
nero. “Abbia pietà!” pregò,
guardando con speranza verso Sasuke, il cui volto era diventato furioso.
Sasuke si piegò in avanti e strattonò Naruto su,
stringendo tra le sue braccia il ragazzo più piccolo che
lottava con forza per ribellarsi. Guardò in basso verso Sai
e gli lanciò un sguardo pieno di promesse di future pene.
Sai decise che non sarebbe stato saggio alzarsi in quel momento e che
avrebbe aspettato finché Sasuke non si fosse girato per
andar via, trasportando con sé un rumoroso Naruto, che
ancora si dibatteva. Bene, Naruto era un problema di Sasuke adesso.
Sobbalzò quando Naruto gridò il suo nome insieme
a qualcosa di molto compromettente. Sai concluse che era il momento di
scappare via prima che il toro rabbioso, che era Sasuke in quel
momento, tornasse indietro a mordergli il sedere.
“SAI!”
Sasuke ignorò le grida di Naruto e il suo dimenarsi.
“Mettimi giù, bastardo, voglio che Sai infili il
suo cazzo nel mio culo e mi svergini!”
Sasuke fece una pausa e guardò alle sue spalle, i suoi occhi
scuri cercarono l’uomo che avrebbe ucciso, prima o poi, nel
vicino futuro, ma trovò il suolo vuoto dalla vile presenza
di Sai. “Sta zitto, idiota ubriaco!”
sibilò a Naruto. La sua pazienza stava per finire.
“TACI!” gli gridò Naruto
“METTIMI GIU, ORA!” chiese in modo infantile.
Sasuke fece come gli era stato comandato, semplicemente rilasciando il
suo carico e Naruto cadde malamente sul terreno.
“OWWW” Naruto gemette di dolore e ruotò
gli occhi, pieni di rabbia, verso Sasuke. “Che cazzo
significa questo, tu stronzo!” Naruto si alzò
poggiando sulle mani e sulle ginocchia, e il suo mondo improvvisamente
ruoto di 360 gradi. “Credo che sto per vomitare!”
gridò sorpreso, barcollando avanti per vomitare tutto sul
terreno.
Sasuke lo osservò con disgusto, allontanandosi da lui,
così che le sue costose scarpe non venissero sporcate dal
vomito. Scosse la testa da un lato all’altro e si
inginocchiò di fianco a Naruto, stando attento a non
guardare il risultato di troppi bicchieri. “Ti senti meglio,
dobe?” domandò.
Naruto grugnì solo, mentre sollevava la testa dal terreno.
“Mi aiuti ad alzarmi si o no?” domandò
Naruto, rifiutandosi di alzare il viso, giusto per evitare che il mondo
iniziasse a girare intorno a lui.
“Dipende, Naruto” replicò con calma
Sasuke e con voce pacata.
“Da cosa, stronzo?” borbottò Naruto,
alzando la testa lentamente per incontrare gli occhi di Sasuke.
Aspettò pazientemente che Sasuke continuasse, ed era dura
visto che aveva bevuto e che era alla mercee di Sasuke. Come se Sasuke
avesse pietà. Il biondo sbuffò pesantemente.
“Dipende da cosa?” Naruto domando con voce stanca,
se Sasuke non voleva aiutarlo, allora si sarebbe sistemato sul terreno
vicino al suo vomito. Non aveva bisogno del bastardo, gli disse la sua
mente invasa dall’alcol.
“Dipende dalla tua risposta alla mia domanda” disse
Sasuke, mentre allungava una mano e gentilmente scostava una ciocca dei
capelli di Naruto, dietro ad un orecchio. “Hai mai permesso a
Sai di toccarti?” la sua voce era calma, ma c’era
come una nota di minaccia da qualche parte, Naruto lo sapeva, ma era
troppo ubriaco per dargli importanza.
“Mi ha toccata parecchie volte” disse Naruto
determinato, ondeggiando una mano a proposito di prima, perdendo
l’equilibrio e finendo con la faccia a terra.
Sasuke lo strattonò per i capelli, portandolo ad un soffio
dal suo viso. “Non prendermi per il culo, Naruto!”
“Ow, ow, lasciami andare, bastardo!”
urlò Naruto.
Sasuke lo ignorò, mantenendo la sua presa sulle ciocche
bionde. “Te lo ripeto, gli hai permesso di toccarti?
Qualcun’altro, oltre a me, ti ha baciato, ti ha avuto, ti ha
visto nudo?!”
Naruto furioso cercò di forzare Sasuke a lasciarlo andare,
ma il bastardo era così vicino in quel momento, che i loro
nasi si toccavano, e improvvisamente, Naruto si ritrovò a
guardare il viso teso di Sasuke. Naruto sospirò
pesantemente, facendo muovere la frangia scura dell’altro.
“No, bastardo, sei stato l’unico” disse
con voce bassa e tremolante.
Sasuke lasciò andare la presa e lo sollevò.
Naruto non si dimenò, era sottomesso da tutto quello che era
successo, o meglio, quasi sottomesso. Non potè trattenersi
dal fare un ultimo commento. “Damerino, dovresti davvero
lavarti i denti. La tua bocca puzza di fogna!” disse facendo
una faccia disgustata, per poi sussultare quando Sasuke
sogghignò.
“Non dovresti parlare dobe, puzzi di fogna e
d’immondizia.”
Naruto strofinò il viso nel petto di Sasuke e sorrise.
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“Bene, è ufficiale” Itachi
sussurrò a sua madre, che come lui stava spiando i due
piccioncini.
“Cosa?” chiese Mikoto, tremando nella leggera
camicia da notte. Era quasi intervenuta quando aveva visto il modo con
cui Sasuke stava gestendo della situazione, ma suo figlio maggiore non
glielo aveva permesso. Al contrario si erano nascosti e avevano
osservato come i due risolvevano la cosa.
“Sono entrambi individui molto disturbati” concluse
Itachi, coprendosi la testa, per proteggersi da un eventuale colpo di
sua madre, ma per suo grande sollievo venne ignorato.
Mikoto fece a Itachi un sorriso abbozzato. “Si, non
è romantico?” camminò piano in
direzione della villa, seguita da Itachi, che scuoteva la testa.
“Donne!” borbottò a bassa voce.
“Ti ho sentito, tesoro.”
Accidenti!
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Sasuke saliva le scale due alla volta, voleva portare Naruto nella loro
stanza e toglierli i vestiti.
Naruto si strinse a lui, la faccia fortemente premuta contro il petto
di Sasuke, ma la paura cominciava a prendere il sopravvento su di lui.
Poteva davvero permetterselo? Poteva avere davvero la
possibilità che forse, forse, Sasuke potesse innamorarsi di
lui? Naruto tremò e sobbalzò quando si
avvicinarono alla porta della camera.
“Naruto, per favore apri la porta” disse Sasuke.
Aveva sentito Naruto tremare tra le proprie braccia e aveva
perfettamente idea di cosa stesse pensando in quel momento.
Naruto allungò in avanti una mano tremante e
abbassò la maniglia, poi Sasuke impazientemente spinse la
porta con le spalle, continuando a portare Naruto tra le sue braccia.
Non mise giù Naruto finchè non fu
entrato nel bagno. Sasuke sorrise allo sguardo incerto negli occhi di
Naruto, mentre il biondo sgusciava via.
“Ok, grazie, penso di potermela cavare da solo
adesso” disse Naruto, con parole precipitose e le guance che
arrossivano, mentre i suoi occhi guardavano ovunque tranne che in
direzione di Sasuke. Naruto tentò di fare un passo indietro
lontano dal moro, ma le sue gambe cedettero.
Sasuke fece scorrere le braccia intorno alla vita di Naruto prima che
cadesse a terra sul duro marmo. “Sta più attento
idiota! Hai già graffi su tutto il viso” disse
dolcemente a Naruto, prima di stringerlo a sé.
Naruto aveva gli occhi chiusi, con le mani e la testa permute contro il
petto di Sasuke. Il moro accarezzava i suoi capelli in modo adorabile e
le sue guance restavano contro la testa del biondo. Se
solo…se solo… Naruto pensava. Fu svegliato dai
suoi sogni ad occhi aperti dalla voce profonda di Sasuke.
“Hai bisogno di una doccia”
Naruto balzò lontano da Sasuke, improvvisamente imbarazzato.
Si era lasciato andare e dannazione, il bastardo aveva rovinato il
momento. “Esci, Sasuke!” Naruto gli disse con voce
ferma.
Sasuke ruotò gli occhi. “Devi riprenderti prima,
idiota, e poi puzzi!” gli spiegò.
Era la cosa peggiore che potesse dire. Gli occhi di Naruto lanciarono
fulmini e con irruenza tentò di spingere Sasuke fuori dalla
porta, ma Sasuke resistette. Naruto era troppo instabile sui piedi e
decisamente non aveva la forza per spingere Sasuke lontano una volta
per tutte. Sasuke sospirò, calciò via le proprie
scarpe e ancora un volta si caricò Naruto sulle spalle, per
poi gettarlo nella doccia prima che potesse protestare. Sasuke
girò la manopola e acqua fredda ghiacciata, lì
colpì da quattro lati della doccia.
“Fanculo!” balbettò Naruto.
Sasuke lo ignorò mentre lo premeva contro le piastrelle del
muro. La bocca di Naruto era spalancata e Sasuke, naturalmente, prese
la palla al balzo. Baciò Naruto con un intensità
tale da lasciare il biondo tremante e col batticuore. Stavano entrambi
boccheggiando quando Sasuke si allontanò, osservando occhi
blu sbalorditi.
“Eww, questo fa un po’ schifo!”
commentò Naruto. Aveva freddo ed era dannatamente confuso
dal modo in cui il bastardo stava agendo, da quando lo aveva trovato
sopra Sai.
Le sopracciglia di Sasuke si aggrottarono. “Cosa fa
schifo?” domandò, non credendo al tipo di
conversazione che stava avendo con il biondo, mentre erano entrambi
nella doccia, completamente vestiti.
“Il tuo alito puzza e io ho ancora il sapore del vomito in
bocca!”
Sasuke osservò incredulo il biondo. Bene, tentare di fare
sesso con Naruto sarebbe stato sicuramente interessante…
davvero strano, ma interessante. “Dobe”
Sasuke chiuse l’acqua e poi si voltò per osservare
Naruto. Sasuke sorrise. Naruto sembrava un bambino impaurito,
così piccolo e vulnerabile, con grandi, confusi, occhi blu.
Si avvicinò al biondo, afferrando il bordo della maglietta e
sollevandola.
Le braccia di Naruto si alzarono automaticamente per rendere
l’azione più facile. Sasuke poi fece scorrere la
mano lungo il fianco del biondo, sorridendo quando Naruto
sobbalzò sotto i suoi tocchi. Le sue mani erano ferme sui
fianchi del ragazzo, massaggiando la pelle con i pollici, in modo
lento, circolare. Sasuke guardò giù a Naruto, che
aveva un delizioso rossore sulle guance.
“S-s-sasuke, fermati!” Naruto strillò,
stringendo i denti.
Sasuke inserì i pollici appena dentro i jeans di Naruto,
notando ancora quanto peso avesse perso, e calando insieme sia i jeans
che i boxer. Sasuke si abbassò accompagnando gli indumenti a
terra e mentre s’inginocchiava sul pavimento della doccia, il
suo sguardo cadde sul membro molle di Naruto, annidato nella bionda e
riccia peluria. La lunghezza si contrasse e
s’indurì sotto lo sguardo di Sasuke, che
sollevò un sopracciglio divertito.
Sasuke si mosse lentamente in avanti, afferrando la base
dell’asta di Naruto gentilmente nella mano destra. Si fece
ancora più vicino e poi si avvicinò col naso
inalando forte, assaporando l’odore muschiato che era di
Naruto e amandolo. Del liquido bianco, perlato, iniziò a
colare dalla testa del membro e Sasuke gli soffiò sopra, la
reazione che ebbe da Naruto fece vibrare il suo stesso pene di
desiderio. Sasuke aggiustò se stesso e diede a Naruto una
lenta pompata.
Naruto immediatamente affondò entrambe le mani nei capelli
bagnati di Sasuke, tirandoli leggermente. “Mmmm, cosa- cosa
stai facendo?” Naruto strinse le labbra per impedirsi di
gemere.
Sasuke non disse una parola; invece avvolse la lingua attorno alla
testa del membro, facendo aumentare il piacere di Naruto.
“Hnnn…awww!”
A Sasuke piaceva sentire quei gemiti di piacere e decise di smettere di
prendere in giro il biondo dobe, così lo ingoiò
completamente. A Naruto non sarebbe voluto molto per venire mentre
spingeva le anche più volte, spingendo il suo pene verso il
basso e riempiendo al gola di Sasuke.
Sasuke non voleva che Naruto si sentisse inferiore; voleva che il
biondo si sentisse libero e senza freni, quando eventualmente fossero
finite a letto insieme. Avrebbe fatto con calma con lui. Ecco
perchè aveva impedito a se stesso di allontanare il biondo,
mentre inghiottiva il pene piuttosto grosso di Naruto.
Naruto sembrò andare in convulsione; il suo corpo era
pervaso da ondate dopo ondate di piacere. Spalancò la bocca
in un grido silenzioso, stringendo forte sui capelli di Sasuke, mentre
veniva in violenti spasmi di puro piacere.
Sasuke inghiottì il caldo liquido amarognolo abbastanza
facilmente e quando sentì il membro di Naruto rammollirsi
nella sua bocca, gli diede un ultima succhiata. Sasuke
rilasciò il pene flaccido baciandolo con un sonoro smack.
Naruto aveva la testa indietro, gli occhi mezzi chiusi e le guance
colorate di un delizioso rosa, inoltre aveva un piccolo sorriso
soddisfatto sul suo viso. Lasciò andare piano i capelli di
Sasuke e si lasciò andare contro la parete della doccia con
un tremolante sospiro.
“Ti è piaciuto?” domandò
Sasuke, premendo il suo corpo contro quello di Nartuo e facendo
scorrere la mano lungo il petto e lo stomaco del biondo.
Naruto, che prima aveva freddo, adesso si sentiva come se stesse
bruciando e fu sorpreso di non aver ancora preso fuoco.
Tremò di desiderio mentre Sasuke lo osservava con occhi
socchiusi. Naruto sentì l’altro separargli i piedi
e poi sentì l’eccitazione di Sasuke premuta contro
la sua.
“Credo che dovremmo uscire dalla doccia” Sasuke
sussurrò nell’orecchio di Naruto. Prese la mano
del biondo e la mise sulla propria erezione. Sasuke sentì il
sospiro sorpreso dell’altro, ma poi fu lui stesso a gemere,
quando Naruto lo accarezzò gentilmente attraverso i jeans
bagnati.
Naruto si fermò improvvisamente. “Questo
è sbagliato, tu non mi ami” sussurrò,
improvvisamente triste.
Sasuke sospirò e si costrinse ad allontanarsi da Naruto,
alla fine quello che davvero voleva era solo stare vicino al biondo.
“Naruto, il sesso non riguarda sempre l’amore, sei
una persona attraente e per qualche ragione, io sono attratto da
te.”
Sasuke distolse lo sguardo dargli occhi feriti di Naruto,
iniziò a svestirsi e silenziosamente cercò di far
cessare la propria eccitazione. Chiuse gli occhi per un secondo,
cercando di pensare a qualcosa che l’avrebbe distratto dal
desiderio di prendere Naruto con forza e velocità. Kakashi
che faceva venire Iruka gli vennero in mente, e rabbrividì
con disgusto, sentendo poi la propria eccitazione svanire. Sasuke era
nuovamente in controllo.
Uscì dalla doccia e prese due salviette. “Vieni,
Naruto, andiamo a dormire.”
Naruto lo raggiunse fuori e prese una delle salviette da Sasuke; fece
attenzione a non incontrare lo sguardo del bastardo. Sesso…
sesso! Era solo questo che Sasuke voleva da lui, avrebbe voluto
spaccare qualcosa intesta a quel bastardo. Si mise la salvietta intorno
ai fianchi e camminò nella stanza, poi si levò la
salvietta e s’infilò nel letto.
Naruto chiuse gli occhi trattenendo le lacrime che minacciavano di
uscire. Sentì il letto abbassarsi nel lato opposto al suo,
poi sentì e braccia di Sasuke attorno a lui, trascinarlo
vicino al petto del moro. Naruto avrebbe voluto protestare, poteva
spingere Sasuke lontano e chiedergli di lasciarlo andare, ma invece si
rannicchiò più vicino al moro.
“Hmm, continuo ad odiarti per avere venduto Kyuubi lo
sai” borbottò mezzo addormentato. Sentì
un basso borbottio simile a un riso e sorrise. Se Sasuke pensava che
quella fosse solo attrazione sessuale, Naruto aveva una due cose da
dimostrargli, entro fine anno, Sasuke sarebbe stato completamente
innamorato di lui. Sarà così! Promise a se
stesso, avrebbe fatto innamorare il bastardo di sè proprio
come aveva detto Mikoto. Naruto si sentì cullare nel sonno
dal regolare respiro di Sasuke che gli solleticava il collo.
Continua...
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Eccoci finalmenteeeee
yattaaaa!!! Non riesco a credere di essere riuscita a finire questo
capitolo, con il pochissimo tempo che avevo
ç______ç... però sono felice di
esserci riuscita muahhhhhhhh... scusate lo sfogo, ma ci voleva
*_______*!!! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, a me moltissimo
è uno dei miei preferiti ahahhah e poi voglio
dire… Sasuke finalmente inizia a farsi avanti... era ora, ma
che ci vogliamo fare gli Uchiha sono dementi cronici giusto
Pollonucciaaa???? N.d shinku Cronici? Dementi e basta direi
ù________ù vabbè, il mio è
un giudizio di parte, gli Uchiha mi stanno un pò ecco...
hem... u////u ok, si è capito!N.d.Pollon
RISPOSTE
AI COMMENTI:
Ayumi Suruwatari: Come
c'hai ragione! *appalude* Eh, ma che ci vuoi fare? Sarà
Mikoto che li ha abituati troppo bene!XD Grazie per i complimenti sia a
noi che all' autrice (fanno bene un pò a tutti, sopratutto
sotto natale ^O^/) Anche a me è piaciuto tradurre la scena
della golf-car, veramente esilarante XD. Byeeee ^_______^ Pollon
Pum: nuova recensitrice, waaah! *_______* Comunque si, povero
Narutuccio toccano tutte a lui ç_____ç e non
è ancora finita! Pollon
By_Vale: Si,
ci vuole davvero, davvero molta pazienza per tradurre delle volte
ù______ù ma stai perlando con una che si DIVERTE
quando traduce (sono pazza, lo so) per cui per il momento passa! XD
Grazie comunque, sono contenta che ti piaccia sia la storia, sia come
traduciamo, non temere l' autrice verrà minuziosamente
avvertita di tutti i complimenti XD Pollon
Neechan: Concordo,
concordo u___u Sti Uchiha non hanno la testa e
neanche quello che ci sta all' interno! Anzi, Sasuke quella
parte interna ce l' ha, solo che è talmente incasinata che
non serve a nulla. Naru è troppo buono
con Sasu, ma, come ha già detto, lo ama per cui
c'è poco, veramente poco da fare... o gli diamo una botta in
testa e lo portiamo via da Sasuke (il che dubito, se non vogliamo la
Cia alle calcagna da parte di un certo moretto) oppure lasciamo che
faccia il buonista e vediamo come va ^____^ Credimi, fosse per me lo
manderei nello stesso posto in cui hai suggerito tu, ma sai
com'è.. non c'è dobe senza il suo teme! Grazie
per aver apprezzato il capitolo, anche a me è piaciuto un
sacco l' ultimo dialogo, la scrittrice rende molto bene i loro
caratteri, davvero! Ciau!!!! Pollon
Hoshiro:
Heheheh, grazie ^______^ E’ vero, Sasuke non sa neanche dove
sta di casa, figuriamoci quello che vuole u_____u Itachino mi sta tanto
simpatico in questa fic, di solito fa il rompiscatole, ma ora invece
supporta la coppia in pieno, meglio così XD Ciaooo !! Pollon
Nisha_7:
Grassiieee ^__^ Devo ammetterlo, questa fic è
proprio bella sia da scrivere che da tradurre (eccola che fa la modesta
per che in parte l’ ha tradotta lei ---.----) e, come dici
tu, sapessi anch’io scrivere così! Ma gli
americani sono bravi, bisogna dirlo , guarda solo da dove viene Spiral
Falling! E poi noi facciamo del nostro meglio no? XD Bayy e alla
prossima Pollon
Tensai86:
Ciauuu^O^!!! Hehe vorresti spaccare il muso al teme, vero? E chi non
vorrebbe farlo in questi capitoli, ma ti assicuro che
pagherà le sue malefatte avanti, anche lui avrà
la sua bella parte di sofferenza. La scena della gara è
divertentissima... uno delle poche parti allegre della ff,
così come in questo capitolo lo è la parte con
Naru ubriaco, secondo me questo è il capitolo più
divertente... da qui in poi le parti divertenti non ce ne saranno molte
hehe *___*!!! Per quanto riguarda Itachi non vuole assolutamente
liberarsi di Naruto e da questo capitolo nuovo lo avrai sicuramente
notato, come vedi vuole solo che Sasuke capisca che Naruto è
fatto per lui... grande zio Ita!!! Per la semi lemon non dovrai
attendere molto ^___^... ci siamo quasi!!! Ti saluto adesso...ti
lovvoooooooo byebye Shinku
Capitatapercaso: ciao^__^!!!Grazie
per il commento, tranquilla che non ti bannano per così poco
hehhe, sono felice che la storia ti piaccia e devo concordare con te
sulla scena del grill, senz'altro una delle più divertenti
^_____^!!!Spero che continuerai a seguirla. Beybye Shinku
Akichan83:
Akanucciaaaaaa yattaaaaaa!!!Grazie per i complimenti... hehe lo so, lo
so benissimo che non vedevi l'ora di leggere il capitolo uhuhuh, come
so che non vedi l'ora di vedere le lemonucce ( o meglio semi lemon,
nè zozza... lo sai che non sono proprio lemon veroooo, te
l'avevo detto nè *______* )!!! Venendo al demente, si hai
ragione è l'imperatore dei dementi o potremo pure dire il
dio dei dementi, ahahah credo che Sasuke ormai potrebbe essere
incoronato a pieni voti, anche perchè in questa ff
è proprio cocciuto fino alla fine sto idiota... ma poi se ne
pentirà uuuuuuuuu se sene pentirà,
avrà tempo per fare ammenda dei suoi errori altro
che!!!Byebye Shinku ti lovvoooo
Yuko chan:
ciauu^__^!!! E' si, Sasuke non è solo il demente numero uno
per eccellenza, ma anche il re dell'incoerenza fatto a persona, oltre
che a re dei bastardi e finiamo qui perchè se stiamo ad
elencare tutte le sue "doti" non finiremo più ahhahah!!!
Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto, anche a me piace molto
anche se è molto triste, ma d'altronde non è
certo una ff allegra, peccato per ora il solo a soffrire
sarà Naruto... ma poi anche il teme avrà la sua
parte uhuhuhuh!!!Comunque Sasuke si rende conto di far soffrire Naruto,
solo che è così egoista da non curarsene, ma
presto le cose cambieranno molto vedrai!!!Byebye Shinku
Ladynana:
Ciauu ^___^!!!Finalmente abbiamo aggiornato, spero di non averti fatto
aspettare troppo ˘____˘, ma c'erano troppi impegni in questo periodo
spoffff!!! Sono stra felice che la storia ti sia piaciuta e che
apprezzi il modo in cui è scritta, spero continuerai a
seguire e sopporterai qualche ritarduccio ogni tanto hehhe...
cercheremo di aggiornare con più continuità
vedrai ^__^!!!Byebye Shinku
Ali93:
Ciaoo^__^!!! Si Narutino fa pena sigh sigh, ma presto anche il teme
avrà il fatto suo e soffrirà le pene
dell’inferno *______*… chi è causa del
suo mal pianga se stesso ( sigh sigh in realtà Sasuke mi fa
molta pena più avanti, Sasukino miooooo sigh)!!!Byebye Shinku
Itachina:
Ciaoo^___^!!! Ti piacciono i cavalli? Anche a me ho fatto equitazione x
ben 8 anni hehe, poi mi sono stufata però e non avevo
più tempo spofffff ( e chi se ne frega dei fatti
tuoi n.d Sasu come ti permetti *_______* n.d. Shinku
)!!!Veniamo alla ff... hehe come hai giustamente detto qualcosa in
Sasuke si smuove e in questo capitolo che hai appena letto come hai
visto la cosa si sviluppa e Sasuke inizia a svegliarsi dal letargo...
era ora direi!!! Le cose si smuoveranno molto presto, anche se ci
saranno dei risvolti drammatici purtroppo, ma non temere nulla di
irrisolvibile!!!Byebye Shinku
Ryanforever:
Ciaoo^_____^!!!Ecco finalmente il capitolo 5 e le cose come ti dicevamo
iniziano a smuoversi ahahahh, il grandissimo ritardato di Sasuke sempre
attivare l’unico neurone attivo che gli è
rimasto... anche se in vero più che neurone bisognerebbe
dire ormone, visto i risvolti del capitolo ahahah... demente e pure
maniaco ora ù_____ù... un teme senza speranza
insomma!!!Comunque sia le cose da questo capitolo evolveranno
parecchio, però ti avviso che ci saranno delle brutte
sorprese più avanti, insomma non può essere tutto
rose e fiori ^______^!!!Byebye Shinku
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Capitolo 6 *** Stolen Moments ***
6-Stolen moment
Inconvenience
of an Arranged Marriage
_Stolen
Moment_
Sbatté le palpebre verso le luci fastidiose che gli stavano
colpendo la faccia e si girò per seppellire il naso nel
cuscino vicino a sé. Il cuscino aveva un piacevole profumo
muschiato, così sensuale che stuzzicava i suoi sensi. Naruto
sbatté nuovamente le palpebre e annusò valutando,
accoccolandosi più vicino ad esso. Il cuscino odorava come
Sasuke, ma come poteva essere? Poi di colpo, tutto quello che era
successo la notte scorsa lampeggiò dietro le sue palpebre
chiuse. Rotolò di lato e cadde dal letto, proprio quando la
porta della sua camera si apriva. Naruto guardò in su con
orrore, dato che era esposto sul pavimento come mamma l’
aveva fatto.
Sasuke esitò sulla porta, la sua mano ancora sul pomello,
poi sollevò un sopracciglio e sorrise furbescamente a
Naruto. “Beh, non è questo un buon
segno?” lo stuzzicò e le sue labbra si curvarono
leggermente in un sorriso, mentre Naruto sollevava la faccia verso di
lui. Sasuke diede a Naruto un sguardo d’apprezzamento, quando
fece correre i suoi occhi pieni di desiderio sulla nudità
del biondo.
“Bastardo!” borbottò Naruto, tirandosi
su con l’ aiuto del letto. Sfuggì allo sguardo di
Sasuke e ci fu un imbarazzante rossore sul suo naso. Naruto
afferrò il lenzuolo per coprirsi. “Non si
bussa?” grugnì Naruto.
Sasuke rise e camminò verso il letto, accomodandosi sul
bordo, non aspettandosi di spaventare Naruto, “Dobe, ho visto
tutto la scorsa notte e anche di più” disse
scuotendo entrambe le sopracciglia verso di lui in modo allusivo.
La bocca di Naruto cadde. Sasuke lo stava provocando, lo derideva e
stava facendo in tutto e per tutto il bravo ragazzo. “Sto per
morire?” chiese in modo sospettoso, ancora non credendo che
qualche bacio e un pompino avessero fatto un cambiamento di 360 gradi
in Sasuke. L’imbarazzante rossore di Naruto si diffuse sulle
sue guance quando si ricordò chi esattamente era, che aveva
avuto la parte migliore del patto della scorsa notte.
Sasuke rotolò gli occhi e sospirò.
“Avanti, alzati, è mezzogiorno. Il pranzo
sarà pronto in circa trenta minuti, “
disse.” Oh, e lavati i denti. Dopo la notte scorsa, non
voglio mai più baciarti con te che sai di vomito”
aggiunse, facendo una faccia disgustata.
Si girò per andarsene, proprio quando Naruto afferrava un
cuscino dal letto e glielo lanciava. Il bastardo, essendo la persona
perfetta qual‘era, semplicemente fece un passo a lato e il
cuscino colpì il pavimento innocuamente.
Sasuke risparmiò a Naruto uno sguardo cupo da sopra la sua
spalla, “Non farlo mai più, Naru-chan, o potrei
domandarti che mi ritorni il favore della scorsa notte” lo
minacciò.
Naruto indietreggiò sul letto con un broncio. Pervertito, ho
sposato un pervertito! Ma in qualche modo questa consapevolezza non
preoccupava per niente Naruto. Guardò Sasuke
finché non camminò oltre la porta e poi Naruto
corse verso il bagno per lavarsi per li pranzo.
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Il tavolo da pranzo era elegantemente preparato quando Sasuke
arrivò. Diede a sua madre uno sguardo curioso; non avevano
mai mangiato così formalmente durante la settimana. Scosse
le spalle e lasciò correre quando si sedette alla fine del
tavolo.
“Caro, stai benissimo oggi, hai avuto una buona
notte?” gli chiese sua madre.
Itachi ridacchiò e Sasuke voltò gli occhi verso
di lui, mentre rispondeva a sua madre. “Non proprio, ho
portato del lavoro a casa con me così non devo andare in
ufficio oggi.” Sposto la sua attenzione da quel
pazzo del fratello, che sembrava avere un attacco proprio in quel
momento e spostò i suoi occhi verso l’ entrata
della sala da pranzo. “Itachi, sto per chiederti di
spostarti” disse, i suoi occhi ancora sulle doppie porte di
quercia.
“Spostarmi?” domandò Itachi. Di solito
si sedeva dall’ altro lato di Sasuke, lasciando sua madre
sedere alla destra e Naruto si sedeva sempre a fianco a lei, Itachi
condivise uno sguardo con sua madre, i quali occhi sembravano brillare
con qualcosa che era ovviamente sfuggita dalla mente di Itachi.
“Perchè vuoi che mi sposti?” chiese
lentamente, confuso.
“Siediti sulla sedia di fronte a me. Tu sei l’
altro erede Uchiha, Naruto si siederà alla mia
sinistra” rispose con nonchalance.
Le labbra di Itachi si curvarono in un sorriso. “Oh, il chibi
ha finalmente perso il suo giusto posto al tuo fianco, come tua
moglie?” lo provocò, i suoi occhi amichevoli e
inquisitori.
Sasuke lo ignorò quando le porte si aprirono e Naruto
apparì dopo di loro.
Naruto, avendo sentito di sfuggita l’ ultima parte della
conversazione, camminò verso Itachi e lo
schiaffeggiò sulla testa con il palmo aperto, borbottando,
“Non sono sua moglie!”
“OUCH!” Itachi si alzò in fretta,
sfregando la sua povera, troppo abusata testa. Spinse in fuori la sedia
per Naruto, che si sedette lentamente.
“Non ti sto per mordere, Dobe!” disse Sasuke
impazientemente, i suoi occhi vagarono ancora una volta sulla figura di
Naruto. Il dobe indossava una brillante maglia a maniche corte
arancione con degli sbiaditi blue jeans. Stava bene in arancione,
qualcosa che Sasuke faticava a credere.
Naruto si sedette, fulminando Sasuke.
Itachi rise quando prese la nuova sedia, mentre Mikoto solo
ridacchiò.
“Smettila di chiamarmi dobe!” insistette Naruto,
gli occhi fiammeggianti.
Sasuke lo ignorò e si sporse in avanti per baciare le
invitanti, imbronciate labbra del dobe. “Hmmm, menta
fresca” disse Sasuke ad alta voce, leccandosi le labbra.
Naruto arrossì e guardò giù verso il
suo piatto.
Tornarono tutti tranquilli quando i domestici servirono il pranzo.
C’era un aria di appagamento che circondava Sasuke, la quale
Mikoto, Itachi e i domestici notarono immediatamente. Era ancora
silenzioso come sempre, i suoi occhi non davano nulla, fino a che, non
si fermavano su Naruto. E questo succedeva spesso durante il pasto.
Mikoto notò brevi lampi di calore prima che la maschera di
Sasuke tornasse giù in fretta. Vide anche la confusione nei
suoi occhi, ogni volta che si fermavano su Naruto. E anche se Naruto
continuava a tenere gli occhi sul suo piatto, Mikoto notò
che ogni volta che Sasuke lo guardava, le guance già
arrossate di Naruto si scurivano di colore. Notò anche che
pure Itachi occhieggiava la coppia e se conosceva suo figlio,
si stava congratulando con se stesso per il lavoro ben fatto. Mikoto
scosse la testa divertita. Era stato Naruto a tirare fuori
quelle belle emozioni in Sasuke e non certo l’ astuzia o le
macchinazioni di Itachi. Tuttavia lei avrebbe lasciato che Itachi
continuasse a credere che aveva qualcosa a che fare con tutto quello.
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Sasuke aspettò impazientemente che Naruto finisse il suo
pasto; voleva prendere quell’ idiota biondo tra le sue
braccia e baciarlo intensamente.
Quando Tsuki, la loro cameriera, venne per raccogliere le stoviglie,
Naruto spinse il suo piatto via e dichiarò, con un sorriso,
che era stato il miglior pasto che avesse mai avuto.
Tsuki fece una risatina e arrossì, con molto fastidio di
Sasuke.
“Tsuki, per favore finisci il tuo lavoro” disse,
piuttosto rudemente.
Tsuki affrettò il passo piena di paura.
“Ehi, non sei molto carino!” accusò
Naruto.
Sasuke lo fulminò. A Naruto piaceva lei? I suoi occhi si
strinsero. Avrebbe licenziato presto la ragazza.
“Vieni” disse, alzandosi.
Naruto era furioso. Il bastardo lo stava ignorando, facendo il rude e
orinandogli cose come se fosse un cane. Lui non era uno di quei
noncuranti zombie che lavoravano per Sasuke. “Non parlarmi
così!” si alzò e camminò
più vicino a Sasuke. “Sei così
maleducato!” dichiarò.
Sasuke continuò a mantenere la calma. “Ho detto
vieni!” si allungò in avanti per afferrare Naruto,
ma il biondo camminò indietro fuori dalla sua presa.
“Guarda, non sono un cane e certamente non sono qui per
piacere tuo!” si girò via da Sasuke con un colpo
secco e camminò velocemente verso le porte.
Mikoto per poco non incitò a voce alta il biondo. Se stava
cercando di intrappolare Sasuke, allora stava facendo un buon lavoro.
Itachi, ad ogni modo, sbatté la testa sul tavolo.
Mikoto ruggì internamente una risata, quando Naruto si
voltò e tirò fuori la lingua verso Sasuke.
Le palpebre di Sasuke fremettero, rapidamente. “Torna
qui!” gridò.
Naruto lasciò una mano sul pomello della porta, ma non colse
l’ opportunità di girarlo, perchè di
colpo una mano venne sulla sua. Sasuke era dietro di lui e le sue
prossime parole, sussurrate sul retro del collo di Naruto, fecero
rizzare ogni pelo del suo corpo.
“Sei così infantile!” Sasuke
voltò lentamente Naruto, mentre i suoi occhi lo fulminavano
ferocemente.
Naruto inghiottì con difficoltà, ritrovandosi di
colpo la gola secca. Niente di buono poteva venire dal far diventare
Sasuke così arrabbiato, tanto che la vena della sua fronte
sembrava pulsare. Beh, c’era un solo modo per uscire ora da
quella situazione e così Naruto prese un respiro profondo e
sperò che Mikoto stesse bene. Premette le sue labbra su
Sasuke. Era il primo bacio fra di loro che iniziava Naruto.
Fu un corto, casto bacio, ma un basso ringhio eruppe dalla gola di
Sasuke quando Naruto smise. Naruto guardò verso Sasuke con
stupore. Sasuke aveva gli occhi chiusi. con le mani leggermente a pugno
ai suoi lati e il suo respiro era aspro. Era stato solo un piccolo,
quasi insignificante, bacio. Solo un premersi di labbra contro labbra.
Ma Sasuke aveva mostrato questo tipo di reazione ad esso. Naruto non
ebbe la chance di soffermarsi più a fondo su come poteva
usare questo a suo vantaggio, perché si bloccò di
colpo quando fu preso per un braccio.
Sasuke aprì la porta e trascinò un protestante
Naruto per il soggiorno e poi fuori davanti alla porta. Non disse una
parola mentre camminavano, beh, Sasuke camminava e Naruto veniva
trascinato. Sasuke bloccò gli insidiosi lamenti e le
domande di Naruto. Naruto era così impegnato a
farneticare che non realizzò nemmeno che erano diretti verso
le stalle, fino a che Sasuke non lo spinse di fronte a lui e lo
lasciò andare.
“Non voglio stare qui,” dichiarò Naruto
incrociando le braccia al petto e voltando via la faccia dalle stalle.
Proprio allora un alto grido e un stridere di un cavallo si udirono. Le
porte delle stalle si aprirono di scatto quando Kyuubi
galoppò fino a Sasuke e Naruto.
“KYUUBI!” urlò Naruto quando corse per
incontrare il cavallo, con molto orrore di Sasuke.
Prese un profondo respiro, sperando che il cavallo, o il suo padrone,
avesse abbastanza buon senso per fermarsi prima di collidere uno contro
l’ altro.
Il cavallo si fermò quando furono vicini, nitrì
rumorosamente e batté gli zoccoli in eccitazione.
Naruto mise le braccia attorno al collo del cavallo e strinse, in modo
non troppo leggero, ma leggero abbastanza, per rassicurare se stesso
che il suo cavallo, il suo grande Kyuubi, era tornato.
“Oh, Kyu, mi sei mancato!” baciò il
collo del cavallo ripetutamente e al cavallo sembrarono piacere le
attenzioni di Naruto.
Naruto passeggiò fino a loro, ma il cavallo di colpo
soffiò dalle froge e si impennò, indietreggiando
da lui. Sasuke riuscì ad afferrare Naruto quando fu gettato
indietro.
“Cavolo, Sasuke, l’ hai spaventato” lo
sgridò.
Il moro guardò Naruto in disaccordo prima si scuotere la
testa e aiutare Naruto ad alzarsi sui propri piedi. Il cavallo
occhieggiava Sasuke con sospetto, così Sasuke decise che
avrebbe lasciato entrambi da soli. “Okay, sei felice
adesso?”chiese strascicato.
Naruto lasciò le redini del cavallo e si lanciò
verso Sasuke, abbracciando forte l’ uomo. “Grazie,
grazie, grazie, grazie!” ripeté ancora e ancora.
Kyuubi diede uno sbuffo furioso. Il suo umano stava attualmente
abbracciando quello che lo aveva portato via dal suo umano dal pelo e
dal colore strano.
Sasuke spinse via Naruto da se gentilmente. “Penso che il
cavallo sia geloso, dobe”
Naruto gli fece un gran sorrido e guardò verso Kyuubi, che
si era voltato via da loro stizzito. “Potresti aver ragione,
bastardo!” camminò verso il cavallo e
cominciò ad accarezzarlo gentilmente.
Sasuke non seppe come mai si sentiva improvvisamente ansioso, ma lo
era. Sperò di aver fatto la scelta giusta nel
riportare indietro quel cavallo pericoloso.
“Naruto!” chiamò, la sua voce
stranamente rauca e emozionata.
Naruto si voltò per guardarlo.
“Stai attento” finì Sasuke.
Naruto annui e salì felicemente sopra il cavallo
già sellato. Fece a Sasuke un cenno prima di spronare
gentilmente Kyuubi in avanti.
Sasuke trattenne il respiro, guardando mentre Naruto prendeva il
sentiero per cavalli che c’era dietro le stalle.
“Mandate qualcuno a controllare fra un ora circa,”
ordinò Sasuke a Sai prima di voltarsi indietro verso la
magione.
Il giorno dopo era sabato e c’era il party di Neji, ma oggi
aveva ancora del lavoro da fare.” Almeno ora Naruto non
sarà una così grande distrazione,”
pensò ad alta voce, ma storse la bocca quando un urlo felice
si sentì da lontano. Poi di nuovo, sperò di aver
fatto la cosa giusta nel riportare al dobe il suo cavallo.
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Sasuke sembrava compiaciuto quando Naruto disse a Mikoto e Itachi tutto
riguardo alla sua sorpresa. Naruto era felice, splendeva di
felicità, e il fatto che Naruto fosse felice, faceva sentire
Sasuke sorprendentemente contento. Ad ogni modo, la felicità
di Naruto avrebbe potuto appassire un poco dopo che gli avesse detto
della festa di Neji. Lo sguardo di Sasuke cadde sulle labbra di Naruto.
Guardò con vivo interesse quando il biondo parlò
con movimenti esagerati a Itachi e sua madre.
Sasuke si schiarì la voce rumorosamente e tre paia
d’occhi si voltarono verso di lui. “Temari mi ha
chiamato oggi pomeriggio,” disse, notando in quel momento
come Naruto si fosse irrigidito al menzionare il nome di lei. Sasuke
continuò, “Siamo stati invitati al party a
sorpresa di Neji.”
Mikoto accarezzò la mano di Naruto, che si era stretta
fermamente sul tavolo.
Itachi diede a Naruto uno sguardo circospetto, ma non disse nulla.
“Certo, caro, sappiamo tutti che Neji è un tuo
caro amico. Allora quand’è il party?”
chiese lei.
Naruto si alzò. “Penso che andrò a
letto presto,” li infermò.
Tutti lo guardarono, sorpresi.
“Ma, Naruto, caro, non hai finito la tua cena.”
Mikoto sembrava preoccupata.
L’ uomo biondo sorrise, non aspettandosi che Mikoto si
preoccupasse. “Ho mangiato a pranzo e veramente, Mikoto-san,
non sono affamato.” S’inchinò prima di
lasciare la sala da pranzo.
I tre Uchiha erano silenziosi, ma Itachi dava a Sasuke uno sguardo
pieno di significato. “Non lo segui?” chiese, i
suoi occhi neri erano turbati e fissavano Sasuke.
“Quello che faccio con mio marito è affar mio, non
tuo,” replicò Sasuke in modo calmo. Ma i suoi
occhi brillavano di pericolosi segnali quando prese le sue bacchette.
La faccenda era chiusa per quanto lo riguardava. Per cambiare
argomento, rispose alla domanda di prima della madre. “Il
party è domani alle otto.”
Mikoto annuì in comprensione e saggiamente decise di non
dire niente riguardo Naruto. Suo figlio lo avrebbe capito e lei era
sicura che avrebbe detto la cosa giusta a Naruto, e se non l’
avesse fatto, lo avrebbe eliminato dal suo testamento.
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La camera era scura quando Sasuke vi entrò. Cercò
la lampada che era vicina alla credenza e l’accese. La stanza
divenne illuminata e poté vedere Naruto sotto le coperte.
Sasuke andò in bagno per usare i servizi e fu compiaciuto
nel notare che la sua vestaglia era appesa dietro la porta. Quel
mattino aveva dato l’ordine di spostare i suoi vestiti dalla
camera degli ospiti alla loro camera da letto.
Si lavò i denti e si svestì lentamente. Prese la
vestaglia azzurra e se la mise, poi chiuse la porta dolcemente. Sasuke
stette in piedi ad osservare il bozzolo nel letto, che era Naruto, poi
camminò verso dì lui. Si tolse la vestaglia e la
piegò ordinatamente appoggiandola sul comodino a fianco al
letto. Alzò le coperte e scivolò nel letto,
allungando le braccia per accoglierci Naruto. Sasuke si
sentì divertito quando Naruto
s’irrigidì, poi si girò furioso per
fronteggiarlo, scansando le mani di Sasuke.
“Cosa credi di fare qui?” gli sibilò
Naruto.
Sasuke gli diede uno sguardo beffardo e interrogativo. “Stare
sdraiato con mio marito” disse di nuovo, raggiungendo il
biondo in modo da tirarlo vicino.
Naruto era così attonito che non lottò contro di
lui, ma appena una sua mano toccò il pallido petto, un
rossore apparve sulle sue guance. “Sei nudo!” gli
disse con tono accusatorio.
“Hn” le mani di Sasuke serpeggiarono sotto la
maglia grigia di Naruto.
Naruto si spinse via da Sasuke. “Che stai facendo?”
Il tondo di panico nella voce di Naruto confuse Sasuke.
“Cerco di spogliarti” fu la calma risposta.
Naruto si tirò giù dal letto, quasi cadendo nella
fretta. Stette in piedi guardando giù verso Sasuke.
“Sei pazzo?”
Scuri occhi che fissavano in modo evidente il pigiama di Naruto.
“No, però voglio avere un rapporto più
fisico con il mio meraviglioso marito”
Occhi blu si allargarono in disaccordo. “Fisico?
Fisico?” urlò. Che stava pensando Sasuke? Che
ricomprargli Kyuubi e fargli un pompino gli dava il diritto di dormire
con lui? Aveva dimenticato il bastardo tutte le altre cose che aveva
fatto e detto?!
Sasuke si puntellò con il suo gomito destro.
“Naruto, qual è il problema? Sono attratto da te e
tu sei attratto da me, allora cosa c’è
?” non pensava che gli occhi di Naruto potessero ingrandirsi
ancora di più e il dobe attualmente sembrava veramente
attraente nella sua maglietta grigia e nei suoi pantaloni in plaid a
disegni.
L’ uomo aveva avuto l’ impudenza di venire da lui
adesso, adesso, dopo avergli detto che avrebbero visto Temari presto.
Se Sasuke voleva del sesso, poteva dannatamente andare ad averlo da
quella donna! Okay, sembrava irragionevole persino a se stesso, ma non
poteva solo saltare nel letto con Sasuke. Aveva un pò di
orgoglio e dignità, concedendo che non era molta quando
venne da Sasuke, ma maledizione, era geloso, geloso di quella strega!
Sasuke osservò mentre flash di quello che Naruto stava
pensando si mostravano sul suo intero volto. Il dobe non
aveva ancora imparato a nascondere i suoi sentimenti.
Sospirò e si alzò. Naruto voltò la
faccia via da lui, divertendolo molto. Le labbra di Sasuke si
curvarono, ma non voleva imbarazzare ancora di più il dobe,
così ricompose la sua faccia in quella che sperava essere
una calma e amichevole espressione. Camminò intorno al letto
e stette in piedi pochi centimetri lontano da Naruto.
“Dobe, non salterò nel letto con Temari.
E’ sposata con il mio miglior amico e io sono sposato con te,
ricordi?” iniziò, avvicinandosi di un passo al
biondo. Raggiunse e cullò il volto di Naruto, forzandolo a
guardarlo. “Lei non esiste tra di noi, non in questa camera o
in nessun posto per quanto ne concerne” finì, la
sua voce rauca.
Naruto cominciò a sentirsi sedotto dalla voce morbida di
Sasuke, dal suo tocco gentile, e dal desiderio che poteva vedere in
quegli occhi oscuri. “Ma tu l’ amavi!”
insistette Naruto, guardando mentre i seduttivi occhi di Sasuke
vacillavano per un momento, prima di essere morbidamente nascosti.
“Una volta, molto tempo fa” si
scrollò Sasuke. “Non farei mai niente per ferire
Neji, penso” aggiunse quando vide Naruto guardarlo in
disaccordo, così certo che il moro la amasse ancora.
Naruto rinunciò e si fuse in Sasuke, che lasciò
cadere le mani dal viso di Naruto per accogliere il biondo fra le sue
braccia.
Sasuke premette un bacio sopra la testa di Naruto. “Devi
fidarti di me Naruto... fidati di me.” Le sue mani ancora una
volta serpeggiarono sotto la maglia di Naruto, godendosi il calore del
morbido petto del biondo. Mentre Sasuke aveva una leggera spruzzata di
peli sul petto, Naruto non ne aveva e Sasuke amava la sensazione della
pelle morbida sotto le punte delle dita.
Quando gli tirò via la maglietta, Sasuke tenne gentilmente
Naruto un pò di centimetri lontano sé.
Rimasero a guardarsi l’un l’altro, entrambi
respirando aspramente.
Naruto timidamente fece correre i suoi occhi sul corpo di Sasuke,
notando il rapido salire e scendere del suo petto, lo stomaco piatto,
le muscolose eppure magre cosce e la fremente virilità.
L’ uomo era meraviglioso, era tutto quello che Naruto aveva
immaginato sarebbe stato e Naruto si chiese come ci si doveva sentire
ad essere presi da lui, ad averlo dentro il proprio corpo e
d’ improvviso si sentì un pò preso dal
panico.
“An-andiamoci piano, Sasuke, no-non voglio che ci siano
rimpianti tra di noi” disse con voce tremante, incapace di
alzare lo sguardo dall’ impressionante asta tra le cosce di
Sasuke.
“D’accordo, vogliamo andare a letto
adesso?” chiese Sasuke, afferrando la mano di Naruto
e conducendolo verso il loro letto.
Naruto annuì e si concesse di piombarci sopra.
Sasuke andò nel letto, poi si leccò le labbra
quando vide che il dobe stava lentamente sbottonando il suo pigiama,
assieme con i boxer neri, esponendosi allo sguardo scuro che sembrava
divorarlo.
“Vieni, Naruto” gli fece segno Sasuke, alzando le
coperte e aspettando che il biondo vi scivolasse dentro. Si
girò verso il biondo e gentilmente si mise sopra di lui.
Sostenendo il proprio peso con i gomiti, separò le cosce di
Naruto e ci scivolò in mezzo.
Entrambi boccheggiarono quando la bruciante sensazione di pelle nuda su
pelle nuda li colpì.
Naruto si sentì duro immediatamente e arrossì
quando il pene di Sasuke si indurì contro il suo.
Sasuke dondolò il bacino avanti contro Naruto, i loro peni
che scivolavano assieme crearono una deliziosa sensazione.
Naruto si morse l’angolo del labbro inferiore, i suoi occhi
blu si scurirono quando un lampo di desiderio travolse il suo corpo.
Gemette quando Sasuke arrivò giù tra di loro ed
afferrò entrambi i loro peni nella mano. Il corpo
di Naruto sobbalzò verso l’ alto quando Sasuke
iniziò a far scorrere la sua mano su e giù su
entrambi i membri induriti. Era insopportabilmente caldo e i suoi
fianchi sembravano muoversi a ritmo dei colpi di Sasuke.
Stava facendo diventare Naruto pazzo, la continua sensazione delle mani
di Sasuke che lo toccavano così intimamente.
Sentì l’ umidità dei loro peni contro
la pelle bruciante. Naruto era in paradiso e il suo sangue
sfrigolò quando il movimento delle mani di Sasuke
aumentò di velocità, diventando più
disperato. L’ uomo più grande si mosse contro di
lui freneticamente, i loro petti scivolando l’uno contro
l’ altro quando entrambi si mossero con urgenza.
La bocca di Naruto si aprì, il suo respiro era superficiale
e notò, con gli occhi semi chiusi, che anche Sasuke stava
respirando in modo irregolare. Si chiese se Sasuke si sentisse bene
almeno la metà di lui a quel movimento. Labbra si premettero
in modo urgente sulle sue e Naruto boccheggiò, permettendo
l’accesso alla lingua di Sasuke alla sua bocca. Il biondo
gemette con desiderio, sentì lo stomaco stringersi quando la
sua virilità crebbe.
“Sa-Sasuke!” urlò, versando il suo seme
su di loro.
Sasuke non durò molto più e con un una spinta
finale venne, gemendo rumorosamente. Crollò sopra Naruto,
che si era sdraiato sul letto esausto dalle loro attività.
Lentamente, e quasi in modo riluttante, si sdraiò
giù a fianco di Naruto.
Non parlarono e dopo un pò, Sasuke si alzò e si
diresse verso il bagno.
Gli occhi di Naruto cominciarono a lacrimare. Aveva fatto qualcosa di
sbagliato? Si chiese. Mise un braccio sugli occhi quando Sasuke
tornò in dietro, tornando a letto. Naruto scattò
quando un tiepido indumento fu poggiato sul suo stomaco.
Aprì gli occhi per vedere Sasuke pulirlo gentilmente,
facendo correre l’ asciugamano sul suo stomaco e in mezzo
alle sue gambe. C’era uno sguardo soddisfatto sulla faccia di
Sasuke e l’ uomo baciò Naruto morbidamente mentre
lo puliva.
“Non vogliamo attaccarci assieme mentre
dormiamo” spiegò Sasuke mentre finiva,
poi gettò l’ asciugamano dal suo lato. Prese di
nuovo Naruto tra le braccia. “Dormiamo adesso,
dobe” ordinò, chiudendo gli occhi.
Naruto si accoccolò più vicino e chiuse gli
occhi, cadendo in un profondo sonno, senza sogni.
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Itachi era stupito dalla trasformazione che il chibi sembrava aver
causato a suo fratello durante la notte. In quegli occhi
scuri non c'era più l’ombra di quello sguardo duro
e tetro che li caratterizzava, ma c'era attualmente un sorriso sulla
faccia di Sasuke quando lo incontrò quel mattino."Il sesso
deve essere stato buono!" disse, divertito dall'improvviso rossore
sulla faccia di suo fratello.
Sasuke lo fulminò. "Fatti gli affari tuoi!"disse perdendo il
controllo.
Itachi sorrise. Era sempre divertente andare sotto l' emozionalmente
repressa buccia di Sasuke. Aprì la bocca per fare un altro
rumoroso commento, ma l' entrata di sua madre e di Naruto nella sala da
pranzo lo fermò. Quando mangiarono, Itachi non
poté fare a meno di notare quanto premuroso Sasuke fosse con
Naruto, domandandogli se aveva dormito bene e consigliandogli di
provare gli tsukemono. Sasuke si piegò anche in avanti per
mangiare il riso appiccicato sulle labbra di Naruto. E a quella scena
aveva notato che sua madre aveva brillato in approvazione.
Naruto arrossì e baciò timidamente Sasuke.
"Beh, non è questo il ritratto della felicità
coniugale!" una voce bassa baritonale gli interruppe. Kakashi
camminò verso di loro con indosso un vestito.
Mikoto immediatamente ordinò più cibo per l' uomo
quando si sedette vicino a Naruto.
Kakashi afferrò un paio di bacchette e
rubò un pò di riso dalla ciotola di Naruto.
Ignorando lo sguardo fulminante che il biondo gli diresse.
“Mmm, veramente delizioso.” Kakashi
strizzò l’occhio a Naruto, che brontolò
riguardo all’ amico pervertito del bastardo. Kakashi decise
di cambiare sedia e si sedette a fianco di Mikoto, pensando di essere
salvo vicino a lei.
“Kakashi-san, dove sono le sue buone maniere?”
chiese Mikoto gentilmente, quando la cameriera finì di
servirlo.
Kakashi fece un largo sorriso, i suoi occhi male assortiti brillarono.
“Itadakimasu!” disse prima di mangiare con
avidità.
Sasuke rotolò gli occhi e rivolse la sua attenzione su
Naruto ancora una volta. Aggrottò le sopracciglia quando
notò quanto poco avesse mangiato il biondo. Così
non andava, aveva bisogno del dobe in salute per le loro
attività notturne. “Dobe, qui, prendi un
pò di zosui.” Sasuke spinse la ciotola verso
Naruto, che la osservò irritato.
“Stai cercando di farmi diventare grasso?!” chiese,
imbronciando il volto, ma prese comunque la ciotola ed
iniziò a mangiare.
Sasuke lo guardò soddisfatto.
“Wow, è incredibile. Da quando sei diventato mamma
chioccia?” chiese Kakashi.
Tutti lo ignorarono, erano troppo di buon umore.
Sasuke rise quando Naruto tentò di portare un enorme pezzo
di carne alla sua bocca. Il dobe continuava a farlo cadere nella sua
ciotola.
Naruto brontolò all’offensivo pezzo di carne.
Sasuke prese le sue bacchette e lo tirò su, offrendolo a
Naruto.
Le bacchette di tutti gli altri erano cadute rumorosamente sul tavolo
quando avevano sentito Sasuke ridere. Sasuke, che di solito non
mostrava un umanità del genere e di certo non davanti ad un
gruppo di persone.
Naruto sentì i loro occhi su di sé, prese il
morso offertogli e lentamente iniziò a masticare.
“Oh, wow, Iruka non ci crederà” disse
Kakashi, rompendo l’improvviso silenzio. C’era un
espressione perplessa sulla faccia dell’uomo, che fu presto
cancellata quando uno sguardo di pura malizia prese il posto.
“Hai finalmente fatto centro con questo delizioso corpo,
vero?” chiese ridendo follemente.
Naruto arrossì.
Sasuke sorrise malizioso.
Mikoto prese le sue bacchette e colpì Kakashi sulla testa.
“OUCH!” esclamò l’ uomo,
strofinandosi il capo.
Itachi fece l’ occhiolino con simpatia, ma era contento che
non fosse stata la sua testa a venir picchiata.
“Sei così pervertito!” Naruto mosse un
dito accusatorio verso Kakashi.
Kakashi alzò le spalle, dando a Naruto uno sguardo
con occhi da cucciolo, mentre iniziava innocentemente a mangiare.
Il pasto continuò in silenzio, ogni tanto Sasuke avrebbe
lanciato uno sguardo acceso a Naruto e Naruto sarebbe arrossito, ma non
successe nient’altro al di fuori della normalità.
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Nel suo ufficio, Sasuke stava seduto sulla sua sedia, mentre Kakashi
sedeva di fronte a lui, osservando la soddisfazione sulla faccia di
Sasuke.
Kakashi era stato quasi riluttante nell’ introdurre il
soggetto per cui era venuto. Si abbassò per afferrare la
valigetta e portare fuori vari documenti. “Ho finito con il
possesso di proprietà. Naruto è vincolato a vita
con questi documenti. Ho solo bisogno che firmi”
iniziò, sfogliando le pagine dove Sasuke aveva
bisogno di firmare. Quando Sasuke firmò, Kakashi
nervosamente spinse fuori un secondo plico di documenti verso di lui.
“I suoi avvocati hanno scritto le carte del divorzio. Questi
non sono i documenti finali; ma vogliono che li guardi e che si
assicuri che vadano incontro alla sua approvazione.”
Sasuke guardò giù alle carte con uno sguardo
pensieroso sul volto. Li sfogliò, leggendo le
differenti parti qui e lì prima di risistemarle.
“E’ tutto, Kakashi?” chiese.
Kakashi sentì la rabbia nel comportamento di Sasuke. Stava
trattando l’ intera cosa con indifferenza. “No, ti
consiglio di fermare qualsiasi cosa tu stia facendo con il piccolo, se
hai intenzione di andare avanti con il divorzio!” si
alzò, il disappunto chiaro nei suoi occhi.
Sasuke portò le sue sopracciglia ad aggrottarsi.
“Non pensare che perchè tu sei un valido impiegato
puoi parlarmi in questa maniera. Cosa faccio con Naruto sono affari
miei e miei soli!”
Sbatté le mani sulla sua scrivani e spinse via la sedia da
lui.
Ci fu un freddo silenzio tra di loro, poi Kakashi sospirò.
“Pensavo che fossimo più di questo, ma immagino di
essermi sbagliato” prese la sua valigetta dal pavimento.
“Stia attento, Uchiha-san.”
Sasuke si ritirò.
“Sta giocando col fuoco e potrebbe venir bruciato”
lo avvertì Kakashi quando se ne andò.
Sasuke spazzò via il contenuto della scrivania
violentemente. Si sparse al suolo, tutto eccetto le carte
sigillate del divorzio. Sasuke stette in piedi osservandole quando
turbinarono leggermente sul pavimento, come a beffarsi di lui.
Continua...
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Eccoci qui! Cominciavate a disperarvi vero? Noi pure...XD Sono passati
secoli da quando abbiamo aggiornato, ma siamo entrambe piene di impegni
e mettersi d’accordo per la pubblicazione non è un
affare da poco no? E’ un periodo molto intenso per tutte e
due, per cui, ci scusiamo per non aver aggiornato prima, e ancora di
più per non aver potuto rispondere ai vostri commenti, che
sono stati numerosi e PARECCHIO graditi! (piccolo invito a
non smettere di inviarceli XD). Tutti quanti naturalmente saranno
spediti e letti dalla scrittrice della storia (PhantomSnow)
sicuramente. Perciò, diteci se vi è piaciuto il
capitolo mi raccomando!!!!
Byebye
Shinku66, Pollon138
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Capitolo 7 *** Unbearable Joy and Indistinguishable Pain ***
7-Unbearable Joy and Indistinguishable Pain
Ed ecco a voi
dall’oltretomba
delle vacanze che appare di nuovo questa fanfic! Ormai non ve
l’aspettavate più vero? Neanche noi...
XD Vi
ricordiamo che stiamo sempre traducendo i vostri commenti e
l’autrice ne è molto contenta ^^ (e chi non lo
sarebbe?).
In ogni caso, godetevela (personalmente è un capitolo lungo,
sopratutto da tradurre ù___ù N.d.Pollon) e date
un
occhiata alle notizie alla fine, vi saranno utili!!!Buona Lettura!!!
Inconvenience
of an Arranged Marriage
_Unbearable
Joy and Indistinguishable Pain_
C’era qualcosa di strano nel bastardo, notò
distrattamente
Naruto, mentre Sasuke entrava nella loro camera da letto. I suoi occhi
scuri erano sfocati e i passi instabili. Naruto scrutò con
circospezione Sasuke camminare nella stanza, con le mani sulla
cravatta, mentre cercava di sciogliere il nodo per toglierla. Quegli
scuri, stupefacenti occhi... i capelli erano scompigliati come se ci
avesse fatto scorrere le dita in continuazione. Sasuke
strattonò
via la cravatta e la gettò dietro di sé.
Naruto si sollevò dal letto dov’era disteso a
leggere un
libro. Era così strano vedere uno come Sasuke
così
trasandato. Stava accadendo qualcosa di veramente brutto nei recessi
della mente del bastardo. Mise giù il libro con prudenza e
tentò di sorridere a Sasuke. “Stai
bene?”
domandò.
Un debole sorriso s’innalzò sulle labbra di
Sasuke. “Sto bene, proprio bene, Naru “disse.
Gli occhi di Naruto si assottigliarono. Si, c’era
definitivamente
qualcosa di strano in Sasuke. Sembrava troppo fuori controllo, niente a
che vedere con il perfetto autocontrollo che lo caratterizzava. La
giacca del vestito di Sasuke venne tolta e la gettò
inconsciamente di lato. Ondeggiò sui piedi e
cominciò a
sbottonarsi la camicia. Naruto osservò le dita pallide e
sottili, mentre lottavano per spingere il piccolo bottone attraverso
l'asola. Sentì il calore del loro passaggio, ricordandosi la
sensazione di quelle dita eleganti che, non molto tempo prima, avevano
impugnato il suo membro.
“Sasuke, hai bevuto?” domandò
mentre
l’uomo ruzzolava vicino al letto, riuscendo finalmente a
sbottonare la camicia. L'aprì, esponendo una porzione del
petto
pallido, leggermente spolverato di fine peluria nera. Naruto
deglutì a fatica, agitandosi sul letto mentre si sentiva
eccitare da quella vista. Avrebbe voluto far scorrere la sua mano lungo
tutto quel petto e la sua bocca su quelle piccole sporgenze rosa
succhiandole.
Sasuke ora sovrastava Naruto, guardando in basso verso di lui con un
sorriso seduttivo e occhi lucidi, mentre bisticciava con la cintura che
teneva su i suoi pantaloni. “Ho bevuto un pò,
Naru-baby,
solo un pochino.”
Naruto sobbalzò ricordandosi la questione precedente; la sua
bocca era aperta a forma di una piccola “O” in
sorpresa.
Sasuke aveva bevuto; l’incontro con Kakashi non era andato
bene,
quindi? I pantaloni caddero e Naruto si ritrovò ad osservare
gli
slip di Sasuke, guardò il rigonfiamento che testimoniava
l’eccitazione di suo marito. “Cos-cosa stai
facendo?”
domandò con voce stridula, sentendosi improvvisamente molto
accaldato nel suo pigiama.
“Ti voglio, ti voglio da morire,
Naru-chan!” la voce
roca di Sasuke mandò un brivido di desiderio attraverso il
corpo
di Naruto.
L’aria era densa della tensione sessuale che c'era tra i due;
Naruto lottò per trattenere il respiro.
“Sasuke,
cosa c’è che non va?” domandò
mentre
l’uomo saliva sopra di lui.
“Che non va, Naruto? Non c’è
niente che non
va” disse e il suo respiro scosse la frangia di Naruto.
Sasuke
intrecciò le dita nei capelli dell'altro; era affascinato da
quei fili dorati. “I tuoi capelli sono così
morbidi”
disse prendendo una lunga ciocca tra due dita, sfregandola dolcemente.
Naruto spostò le gambe, aprendole un po' e Sasuke ne
approfittò per mettersi più comodo contro il
biondo.
Sasuke portò la ciocca di capelli al naso e inalò
a fondo. “Mmm, hai un odore così buono.”
Naruto si agitò leggermente e, portando il suo bacino in
diretto
contatto con quello di Sasuke, boccheggiò. L’uomo
era
duro, dannatamente duro. Aveva come l'impressione che Sasuke non
sarebbe andato con calma quella notte. Per qualche ragione, quel
pensiero eccitò maggiormente Naruto che avvertì
il
proprio pene mezzo eccitato gonfiarsi e indurirsi completamente.
Sasuke gemette forte al contatto, poi si premette sulla durezza di
Naruto, che si morse le labbra, cercando di impedirsi di gridare. Emise
comunque un suono di sorpresa, quando Sasuke li portò
all’indietro così che Naruto si ritrovò
sopra di
lui. Naruto guardò in basso incrociando occhi ampi e pieni
di
desiderio.
“Sai cosa voglio, Naruto?” domandò,
spingendo i fianchi verso l’alto.
Naruto ruotò gli occhi in estasi, sentendolo attraverso la
stoffa sottile dei pantaloni in cotone. “No”
Naruto fu sorpreso al suono stesso della sua voce, suonava rauca. Si
schiarì la gola e provò a parlare di nuovo
chiudendo gli
occhi in modo che l’espressione sensuale del viso di suo
marito
non lo distraesse. “Cosa vuoi?” domandò,
sedendosi
su Sasuke, le cosce ai fianchi dell’uomo, come se stesse
cavalcando un cavallo.
Naruto si dondolò contro di lui, amava i suoni dei gemiti
striduli di Sasuke. Naruto sentì l’eccitazione del
potere;
senti l’eccitazione di sapere di avere il controllo e che
Sasuke
lo voleva. “Vuoi che ti cavalchi?”
Naruto si curvò sulla vita, le sue labbra toccavano appena
quelle di Sasuke. Morse il labbro inferiore del moro, lavorandolo
gentilmente tra i denti. “Vuoi che mi dondoli sul tuo
pene?” sussurrò, lasciando andare il labbro di
Sasuke per
muoversi piano, sexy, sui lati della bocca di Sasuke. La lingua rosa
colpì la bocca di Sasuke a cui sfuggì un gemito,
mentre i
suoi fianchi sobbalzavano verso l’alto.
Sasuke rabbrividì.
Naruto sorrise contro la guancia di Sasuke, un lento seduttivo sorriso,
come qualcuno che sapeva della propria sensualità e
pianificava
di usarla. “Ci togliamo i vestiti?”
Sasuke fece un cenno d'assenso col capo, Naruto lentamente si
sollevò e lui rimase a guardarlo mentre si sfilava la
maglia.
Sasuke allungò due mani tremanti e le posò sul
petto
abbronzato e cesellato di Naruto. Lasciò che vagassero dalla
cassa toracica giù verso l'ombelico. Naruto tremò
di
desiderio. Le mani di Sasuke sulla sua pelle erano come lava liquida.
“Baciami!”ordinò improvvisamente Sasuke
e Naruto si
abbassò bramoso, baciando quella bocca selvaggiamente.
Sasuke
succhiò la lingua di Naruto, mentre i suoi fianchi
spingevano in
alto, voleva sentire Naruto contro la sua eccitazione.
Non ci volle molto prima che la stanza fosse riempita da respiri
affannati e gemiti.
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Gli occhi di Naruto si aprirono lentamente. Si ritrovò
avvolto
nell’abbraccio di Sasuke, le sue braccia avvolte intorno a
sé e le sue gambe gettate sulle sue. Naruto
rabbrividì
ricordando cos’era successo. Aveva ceduto. Aveva permesso a
Sasuke di averlo ed ora poteva solo sperare di aver fatto la scelta
giusta.
Naruto fece una smorfia. Si sentiva sporco, appiccicoso e
l’odore
del sesso era rimasto impregnato nelle coperte dato che non si erano
puliti dopo aver finito. Facendo piano cercò di liberarsi
dell’abbraccio di Sasuke, provò gentilmente a
rimuovere le
gambe che erano poggiate sopra le sue, ma le braccia di Sasuke si
strinsero intorno a lui. Bene, per non essere innamorato, Sasuke si
stava comportando come se fossero amanti, invece che solo amici di
scopata come il bastardo aveva detto precedentemente.
Naruto si rigirò nell’abbraccio di Sasuke e lo
spinse via.
Il moro borbottò qualcosa tra i sospiri ma non si
svegliò. Naruto uscì dal letto, fecendo una
faccia
disgustata alla vista del seme biancastro che flaccido giaceva sul suo
stomaco. Si affrettò verso il bagno per farsi una doccia,
sobbalzando ogni tanto per il male. Era indolenzito. Sasuke lo aveva
preso rudemente, disperatamente, più volte durante la notte,
quasi come se stesse esorcizzando un demone.
Nella doccia, Naruto pensò al party e a Temari, non
sentendosi
in grado di vedere lei o il suo nuovo amore, guardarla come aveva fatto
tre mesi prima al ricevimento del loro presunto matrimonio. Naruto
sollevò il mento e lasciò che l’acqua
calda lo
colpisse sul viso. Si sentiva stanco e triste. La notte scorsa era
stata la sua prima volta con un uomo, la prima in generale. Aveva perso
la verginità con un uomo che non lo amava. Con un uomo che
probabilmente si sarebbe liberato di lui alla prima
opportunità.
Sasuke lo chiamava spesso dobe e Naruto realizzò di esserlo
realmente. Calde lacrime caddero dai suoi occhi mentre cercava il
bagnoschiuma. Due braccia lo avvolsero e lo trascinarono contro un
petto solido. Naruto chiuse gli occhi in rassegnazione mentre un paio
di labbra baciavano le sue spalle e il suo
collo.
“Mmm, avresti dovuto svegliarmi" Sasuke mugugno contro la sua
pelle.
Naruto sentì l’erezione di Sasuke premere contro
la parte
bassa della sua schiena e gemette. Sperò che il bastardo
scambiasse le lacrime che stavano scorrendo sul suo viso per
l’acqua della doccia, mentre si girava verso di lui. Gli
occhi di
Sasuke sarebbero stati la sua rovina, pensò Naruto, mentre
si
osservavano l’un l’altro. C’era qualcosa
in quegli
occhi, che lo faceva rabbrividire e che gli faceva salire la
temperatura.
Il cuore di Naruto cominciò a battere senza ritmo quando
Sasuke
piegò la testa per baciarlo. Naruto perse la bottiglia di
bagnoschiuma quando le sue mani iniziarono a tremare di
desiderio. Sasuke si sollevò e gli fece un sorriso sexy, poi
si
piegò in basso per raccoglierlo. Fece cenno a Naruto di
passargli la spugna e Naruto dovette scuotere la testa per cancellare
dalla sua testa i pensieri erotici che correvano attraverso la sua
mente. Sasuke strofinò piano la spugna sul petto di Naruto,
stimolando i capezzoli di tanto in tanto, facendo gemere Naruto.
“Sa-suke, sono troppo indolenzito!”
protestò quando sentì delle dita esplorare tra le
sue natiche.
Sasuke si fermò, ritirò le dita e
contemporaneamente
s’inginocchiò davanti a Naruto. “Non
preoccuparti,
ti faro sentire bene!” mormorò, guardò
il pene di
Naruto e poi lo accolse nella propria bocca.
Naruto gridò, le sue ginocchia improvvisamente divennero
traballanti, afferrò entrambe le spalle di Sasuke con le
mani,
stringendole così forte che le sue unghie lasciarono dei
marchi
su di esse. Sì, Sasuke l’aveva fatto sentire bene
e Naruto
aveva ricambiato il favore.
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Quando scesero per colazione, Sasuke aveva come uno sguardo
compiaciuto, mentre Naruto uno stanco. Itachi e Mikoto lanciarono
qualche occhiata ma non dissero nulla. Invece dettero ai due dei larghi
sorrisi d’intesa, che fecero arrossire Naruto e sorridere
Sasuke.
La colazione fu molto piacevole… Mikoto non poteva essere
più felice.
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Camminavano, tenendosi per mano, nell’usuale passeggiata di
Sasuke del sabato mattina. Sasuke raccontò a Naruto delle
sue
passeggiate con il padre e Itachi, e a proposito dei sogni di suo padre.
La bocca di Naruto si era allargata in un gran sorriso mentre
ascoltava. Sasuke lo stava rendendo partecipe. Sasuke gli stava dando
fiducia e questo fece cantare il suo cuore di gioia. Diede speranza a
Naruto per il futuro.
“I nostri figli correranno qui intorno” Sasuke
disse indicando il bellissimo terreno della tenuta Uchiha.
Naruto pensò che il suo cuore stesse per esplodere
d’amore. Sasuke era consapevole di quello che aveva detto?
Giocosamente gli diede un pugno sul braccio. “Bastardo, ti
sei
dimenticato che sono un ragazzo?” brontolò,
fingendo di
essere offeso.
Sasuke avvolse le sue braccia intorno a Naruto, tirandoselo
più
vicino. “Sembri una ragazza, Naru-chan” lo prese in
giro,
occhi scuri luccicarono di felicità.
Naruto ringhiò di nuovo e Sasuke rise, ma poi Sasuke lo
guardò serio mentre nuovamente guardava al terreno.
“Ne
adotteremo uno o affitteremo un surrogato (Sasuke si riferisce
all’utero in affitto)” disse tranquillamente.
Naruto non disse nulla, era troppo pieno di emozioni, e si
sentì
come se dicendo qualcosa, avrebbe potuto rovinare quel sogno perfetto
che stava avendo.
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Dopo la camminata, Naruto disse a Sasuke che sarebbe andato a riposare
e Sasuke andò verso il suo ufficio. Entrò e
osservò la sua scrivania, che come sempre era in ordine
perfetto. Camminò verso di essa e prese su una
cartella
gialla. Tremò, tirò fuori i fogli per il
divorzio. Li
piegò accuratamente mettendoli nella tasca della sua giacca.
Poi
uscì e andò a controllare il dobe, prendendo due
scale
per volta, per affrettarsi a raggiungere la loro camera.
Naruto stava dormendo sul suo lato, sopra le coperte, le mani unite
sotto la guancia destra. Era rannicchiato come un bambino. Sasuke
stette in piedi a fissarlo dal suo lato per molto tempo, prima di
levarsi la giacca e gettarla senza cura sul pavimento. Se non fosse
stato attento, avrebbe potuto diventare un pelandrone come il compagno.
Salì sul letto e strinse Naruto a sé, inalando il
profumo
fresco del biondino. Chiuse gli occhi e cadde subito addormentato.
Non aveva notato che quando aveva gettato la giacca a terra, i
documenti che aveva posto nella tasca erano caduti fuori. La leggera
aria del condizionatore li spostò sotto il letto. Sasuke era
troppo indaffarato per accorgersene perché stava sognando
due
paia di occhioni blu e una bocca generosa che gli sorrideva. Che lo
baciava e lo provocava, chiamandolo bastardo. Le sue labbra si
curvarono in un leggero sorriso. Era un bellissimo sogno…
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Si erano svegliati alcune ore dopo a causa di un discreto bussare alla
porta. La voce di Segwick, il loro maggiordomo inglese, li informava
che il pranzo era pronto.
Sasuke si puntellò sul gomito ed osservò Naruto
aprire
lentamente gli occhi, rivelando due specchi d’acqua chiara.
“Ehi, è ora di pranzo”
sussurrò allo
sbadigliante biondino, che si strofinò graziosamente gli
occhi
con il dorso della mano.
“Hmm, okay” Naruto uscì dal letto e
porse una mano verso Sasuke, che la osservò con sguardo
pensoso.
Notò che le mani di Naruto non erano lisce come le sue;
aveva
sentito la ruvidità di quelle mani sulla sua pelle mentre
facevano l’amore. Naruto, lui ne era consapevole,
aveva
vissuto una vita dura fin da quando aveva 17 anni per non parlare del
tempo che aveva speso a scappare. Sasuke improvvisamente si
ritrovò a voler sapere ogni cosa di quel ragazzino. Prese la
sua
mano e si alzò.
Avrebbe scoperto tutto quello che c’era da sapere riguardo a
Naruto.
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Sasuke era stato silenzioso dal loro sonnellino e aveva osservato
Naruto con sguardo attento. Il bastardo stava sicuramente macchinando
qualcosa; Naruto poteva vedere gli ingranaggi ruotare in quella mente
brillante. Si mise una camicia nera con le maniche corte, con la
scritta “CK” sopra e camminò
all’armadio
estraendo una giacca nera. Sasuke aveva detto che sarebbe stato un
party da jeans e camicia e lui ne era sollevato. Naruto odiava davvero
vestirsi bene. Fece scorrere le dita tra i capelli, notando che aveva
bisogno di un altro taglio dall'ultimo avvenuto mesi prima. La porta si
aprì improvvisamente e lui sorrise dolcemente, mentre Sasuke
entrò.
“Stai bene” commentò Sasuke, mentre si
metteva accanto Naruto e dava un leggero bacio sulle sue labbra.
“Lo so” ammiccò a Sasuke, che gli diede
uno schiaffo
sul sedere per essere stato sfacciato. “Ti
cambierai?”
Naruto domandò, osservando i soliti abiti del marito.
“Certo, vuoi guardare?”
La risposta fece arrossire Naruto, ma acconsentì. Gli
piaceva
guardare Sasuke cambiarsi. Amava guardare quelle mani snelle e quel
corpo forte.
“Pervertito!” Sasuke gli disse, usando
l’appellativo preferito di Naruto riferito a Kakashi.
Il rossore di Naruto aumentò, ma si parcheggiò
sul bordo
del letto guardando lo stesso Sasuke. Naruto voleva prendere
ciò
che poteva ricevere. Aggiungendo ciò alle sue memorie
favorite,
così avrebbe potuto guardare indietro ad esse se Sasuke
avesse
deciso di lasciarlo andare. Era, in una parola, patetico, ma non poteva
farci nulla.
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Il party era in piena attività quando arrivarono e Naruto si
guardò nervosamente attorno. Si muoveva irrequieto, per il
divertimento di Sasuke.
“Rilassati, Naruto, nessuno ti morderà
qui” gli
disse Sasuke, porgendogli il gomito in modo che Naruto lo prendesse.
L’enorme party era diretto verso la padrona di casa, che
stava
ridendo eccitata accanto ad un uomo basso con i capelli rossi. Si
girarono e due occhi verde scuro scrutarono Naruto.
“Sasuke-kun!” Temari disse con gioia, abbracciando
forte l’uomo vicino a lei.
Le palpebre di Naruto si contrassero e guardò altrove,
incontrando due divertiti occhi verdi. Arrossì sotto quello
sguardo; doveva ammettere che era un uomo molto attraente!
“Sabaku no Gaara,” disse l’uomo,
porgendogli la mano.
Naruto sorrise e si strinsero la mano.
Temari aveva smesso di stringere Sasuke e si era voltata verso Itachi e
Mikoto.
Sasuke guardò, senza batter ciglio, mentre Gaara stringeva
la
mano di Naruto; notando quanto il ragazzo rosso sembrasse soffermarsi a
stringere la mano di Naruto più del dovuto.
“Uz-Uchiha Naruto” Naruto disse, presentandosi.
“Sei imparentato con gli, Uchiha?” Gaara
domandò,
voltandosi verso l’uomo che ora stava di fianco a Naruto.
“No, sono suo marito” c’era una nota di
provocazione
nella voce di Sasuke che confuse Naruto e sembrò piacere
a
Gaara.
“Davvero?” gli occhi di Gaara guizzarono su Naruto
“E’ molto carino, congratulazioni”
offrì uno
sguardo compiaciuto.
Naruto sentì della tensione tra di loro che avrebbe potuto
tagliare con una spada. Che diavolo stava succedendo? Non ebbe tempo di
pensare ulteriormente alla strana interazione fra i due che Hinata li
raggiunse. Il sorriso di Naruto si ampliò al sorriso della
ragazza.
“Uchiha-san, sono felice di rivederti!” disse,
inchinandosi
cordialmente a loro, ma il suo sguardo era fisso su Naruto.
Naruto si sporse in avanti per abbracciare la ragazza, che
strillò dalla sorpresa. “Hinata-chan, portami al
cibo. Sto
morendo di fame!”si massaggiò lo stomaco per
enfatizzare
il suo scopo.
Sasuke ruotò gli occhi, ma lo lasciò andare con
la
ragazza. Era innocua; sapeva che le preferenze di Naruto vertevano da
un'altra parte.
“Allora, sei tornato ai biondi” disse Gaara,
prendendo un altro drink.
Sasuke si tese, girandosi a guardare la sua ex-amante.
“E’ molto carino” commentò
Gaara, guardando
Naruto ridere con la timida Hinata, i suoi occhi che lo divoravano
affamati.
“Stai lontano da lui” lo avvertì Sasuke,
lasciando
il suo fianco. Sasuke si diresse verso Naruto e stette semplicemente
accanto a lui.
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Mikoto e Itachi erano seduti con Temari. Tutti e tre stavano guardando
la coppia Uchiha mentre parlavano con Hinata e parecchie altre persone.
Tutti notavano il modo in cui Sasuke continuava a guardare Naruto e
come metteva una mano gentile sul fianco dell’uomo
più
basso.
“Non è meraviglioso quanto siano
vicini?” disse Mikoto, sorridendo.
Itachi non commentò dato che stava osservando Hinata.
Temari sbuffò. “Sasuke-kun si stancherà
di lui
molto presto” disse lei, la sua voce piena di derisione.
Mikoto girò la testa per guardarla.” Sono sorpresa
di te, Temari” disse, lo shock evidente sulla sua faccia.
“Perchè, sappiamo tutti che Sasuke mi
amerà
sempre” Il sorriso sulla sua faccia era beffardo e i suoi
occhi
non avevano mai lasciato la coppia.
“Hmm, qualcuno potrebbe pensare che tu sia gelosa, ma non hai
lasciato mio fratello per tuo marito?” Itachi
afferrò il
suo drink, guardando la donna bionda con gli occhi semi chiusi.
Temari rise, scuotendo la testa. “Non sono gelosa, amo mio
marito, Itachi-san!”
“Allora ti consiglio di tenere le tue false speranze ben
nascoste” il tono d’avvertimento di Itachi fu
seguito da
duri, scuri occhi che si voltarono per fissare Temari.
Lei si imbarazzò sotto il suo sguardo e finalmente si
alzò scusandosi. “Ho bisogno di controllare se il
cibo
è pronto” disse, camminando verso le porte a vetro
che
portavano all’area della piscina, dove il vero party doveva
aver
luogo dopo l’ arrivo di Neji.
Mikoto dette ad Itachi un sorriso malizioso, somigliando veramente
molto a suo figlio.
Itachi alzò un sopracciglio “Non mi colpirai sulla
testa
per essere stato scortese con la nostra padrona di casa?”
domandò, scostandosi leggermente da lei.
“Figliolo, in questo momento vorrei saltare su da questa
sedia e
abbracciarti fino alla morte!” disse, a voce bassa, un
sorriso
compiaciuto che continuava a comparire sulla sua faccia.
“Questo è un sollievo!” disse Itachi, la
sua bocca
che si curvava leggermente, si rimise indietro per guardare la bella
cugina Hyuuga.
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“Sono veramente affamato!” piagnucolò
Naruto verso
Sasuke, appoggiandosi su di lui. Guardò verso la faccia di
Sasuke, che lo guardava divertito.
“Veramente, dobe, non puoi dire a quell’abisso che
tu chiami stomaco, di aspettare?”
Naruto sembrò indignato e Hinata si coprì la
bocca con la mano, ridacchiando.
“Stai dicendo che mangio troppo, Sasuke-teme?!”
C’era una finta rabbia negli occhi di Naruto e Sasuke si
abbassò e premette le labbra sulla sua fronte.
“Sì,
è esattamente quello che sto dicendo, dobe”
Temari venne strillando nel salotto, guardando sconvolta tutti i suoi
ospiti. “Sta arrivando, sta arrivando, nascondetevi
tutti!”
Le luci furono spente e ci fu un suono di bisbigli eccitati, mentre
aspettavano che l’ospite d’onore si mostrasse.
Naruto sentì le braccia di Sasuke venire intorno a lui e si
girò lentamente in esse. Sentì quelle
meravigliose mani
che erano capaci di fargli sentire, oh, così tante piacevoli
sensazioni, mentre vagavano giù per la sua schiena e
afferravano
le sue natiche. Labbra cercarono alla cieca le sue
nell’oscurità e Naruto soffocò un
mugolio quando
Sasuke strinse il suo sedere. La sua lingua giocò a
nascondino
con quella di Naruto endai loro respiri uscirono aspri ansimi.
Erano così assorti da loro stessi che quando le luci si
accesero
e gli ospiti urlarono “BUON COMPLEANNO, NEJI” non
lo
notarono nemmeno. Fu un discreto colpo di tosse da parte di Hinata che
finalmente attirò la loro attenzione, ma Sasuke non
lasciò Naruto. Rimasero a fissarsi l’un
l’altro. Gli
occhi di Sasuke sembravano sciogliersi in soffici piscine di fumante
caffé nero, mentre fissava gli occhi ben aperti di Naruto.
Un
piccolo sorriso comparve in entrambi i loro volti.
“Pensavo fosse la mia festa” disse Neji
strascicato, avvicinandosi a loro con un braccio attorno a Temari.
Temari stava ridendo con Neji, la sua faccia infuocata
dall’amore. “Neji, caro, lasciali soli. Sono nuovi
sposini,
non ricordi com’eravamo noi?” si voltò
per sorridere
alla coppia, ma il sorriso diminuì un poco quando il suo
sguardo
cadde su Naruto.
Neji ridacchiò, inclinando la testa per posare un veloce
bacio
sulla guancia sinistra di Temari. “Spero che siamo ancora
così, piccola!” lasciò la presa sulla
moglie solo
per tendere una mano a Sasuke, che malvolentieri lasciò
andare
Naruto così da poter stringere la mano a Neji.
“E’ bello vederti di nuovo, fratello”
disse Sasuke.
Fece si che i suoi occhi non vagassero mai su Temari. Naruto poteva
avere un attacco di gelosia e il fatto che Temari fosse attraente nei
suoi pantaloni a vita bassa e nero top a tubino non gli aveva nemmeno
attraversato la mente.
“E’ bello vedere anche te, Sasuke, è
passato del
tempo” gli occhi argentati di Neji scintillarono di
contentezza.
“Vieni, amore, abbiamo bisogno di salutare gli altri
ospiti” Temari strattonò giocosamente la
sua
maglietta.
“Beh, se ci volete scusare, il ragazzo festeggiato ha bisogno
di
fare il suo giro” disse Neji, lasciando che sua moglie lo
conducesse via.
In seguito, il trio lasciato indietro andò verso la zona
piscina. Lunghi tavoli erano stati portati ed erano riempiti di cibo.
Naruto lasciò il fianco di Sasuke e spinse Hinata verso il
cibo, lasciando Sasuke a girovagare tra gli ospiti.
Molti servitori stavano girando offendo drinks e prendendo ordini.
Sasuke afferrò un bicchiere di champagne, mentre
uno di
loro passava di fretta dietro di lui. Sorseggiò la bevanda,
i
suoi piedi che battevano al ritmo della musica j-pop, che
iniziò
a fluire attraverso gli altoparlanti nascosti da qualche parte nella
zona.
Si guardò intorno per cercare un tavolo vuoto e ne
trovò
uno. Si sedette, mettendo il suo drink sul tavolo e aspettò
che
Naruto riportasse indietro la povera Hinata. Era un party interessante,
con non moltissime persone e lui sorrideva e annuiva alle persone che
conosceva. Si sorprese nel vedere Neji sedersi accanto a lui.
“Pensavo che stessi ancora facendo il tuo giro.”
disse
Sasuke con un sopracciglio interrogativo alzato. (eh, si, Sasuke ha
anche quelli u_u XD NdT).
Neji sospirò, scuotendo la mano con stanchezza. “
Anche se
amo così tanto mia moglie e apprezzo tutto lo sforzo che ha
messo in questo party, speravo che ci saremmo stati solo me e lei.
“ Neji alzò la mano e come per magia un cameriere,
vestito
con pantaloni neri e un bianco blazer tuxedo, apparve.
Sasuke guardò mentre Neji lo ringraziava e prendeva un
bicchiere
di champagne per se. “Sei felice?” chiese
Sasuke,
guardando l’ uomo dai capelli lunghi con curiosità.
Uno sguardo sorpreso apparve in mezzo al volto di Neji, prima di essere
spazzato via da un più felice. “Certo, lo sono,
Temari
è tutto quello che io abbia mai sognato e di
più”
Ci fu una sorprendente mancanza di gelosia che venne con quella
dichiarazione, da parte di Sasuke. Si accigliò e
finì il
suo drink. Un cameriere passò di lì
automaticamente e lo
rimpiazzò. Sasuke fece capire di averlo notato con un cenno
del
capo.
“So che quando ho iniziato ad uscire con lei c’era
un
sentimento d’odio tra di noi, Sasuke” gli occhi di
Neji
cercarono tra la folla la moglie mentre parlava.
Sasuke era silenzioso.
“Ero geloso che tu l’ avessi avuta per primo, ma mi
è passata” Neji fece una pausa, portando il
bicchiere alle
labbra. “Ma poi, ci ho pensato e Temari mi ha riportato alla
ragione. Mi ha detto che non importava chi era stato nel suo cuore per
primo, tutto quello che importava era chi fosse stato l’
ultimo” si girò verso Sasuke. “Saresti
stato
divorziato ora se l’ avessi sposata” Sorrise.
“E’ troppo viziata, troppo egocentrica e tu non
l’avresti tollerato”
C’era della tensione intorno a loro e Sasuke non si sentiva a
proprio agio ad avere questo tipo di conversazioni con un uomo che
considerava quasi suo fratello.
“Eri arrabbiato, lo so. Pensavi di aver perso l’
amore
della tua vita, ma, Sasuke, non ti ho mai visto agire con Temari, nel
modo in cui agisci con Naruto”
Dicono che la verità fa male. Temari era stata il suo ideale
di
donna quando aveva vent’anni, ma ora, Naruto, che non
sopportava
le sue cazzate, che non si inchinava ad ogni suo desiderio, che
sembrava solo volerlo amare, stava scavando nel suo cuore. La mente di
Sasuke ebbe un flash back sulle carte di divorzio e di colpo niente fu
più chiaro.
“Penso, Sasuke, che tu hai la persona per cui eri destinato e
io
ti ho fatto un favore a portare Temari lontano da te. Diversamente,
conoscendo la tua mente ossessiva, non avesti mai guardato nessun altro
quando pensavi di essere innamorato di lei” C’era
un
accenno di contemplazione da parte di Neji.
Sasuke diede una secca risata. Si voltò con occhi
più
scuri del solito verso Neji “Non diventare troppo filosofico
stasera, amico mio” lo canzonò.
Neji scosse la testa. “E’ la verità,
Sasuke, ma tu
sei solo troppo spaventato di ammettere che ti eri sbagliato”
“Forse” rispose Sasuke. Guardò
giù verso il
suo drink e desiderò di avere qualcosa di più
forte.”Forse” disse di nuovo.
“Nessun risentimento?” chiese Neji dopo un
pò.
Sasuke si voltò verso di lui. “No, nessun
risentimento,
siamo apposto” sorrise sincero. Erano apposto
realizzò. I
suoi sentimenti per Temari, se era onesto con se stesso, da lungo tempo
ormai, erano stati di più per la sua cocciuta insistenza che
perché fosse innamorato. Riguardavano di più che
Temari
fosse sua che per l’ amore stesso.
Naruto camminò in mezzo alla folla seguito da vicino da
Hinata. Teneva due piatti di cibo in ogni mano.
Sasuke guardò la luce tremolare in mezzo al volto di Naruto
e inalò un respiro bruscamente.
Neji sorrise compiaciuto. Destino, Sasuke. Il destino è
finalmente venuto per te, pensò.
Il biondo sistemò i piatti sul tavolo, uno di fronte a
Sasuke, mentre si sedeva al suo fianco.
Hinata si sedette timidamente vicino a Neji, che le sorrise.
Si somigliano così tanto, pensò Naruto,
guardandoli con occhi affascinati.
“Dobe, smettila di fissare!” comandò
Sasuke.
“Non posso farci nulla, potrebbero essere gemelli!”
Naruto
ignorò Sasuke e continuò a fissare Neji e Hinata.
Lui rise, lei arrossì.
“Mio padre e quello di Hinata erano gemelli”
spiegò Neji.
La faccia di Naruto divenne rossa di imbarazzo. “Scusa, non
intendevo essere rumoroso e farti sentire a disagio, Hinata”
aggiunse con uno sguardo di scuse.
“Non importa, Naruto-kun” Hinata gli sorrise.
“Dobe!”
Risero tutti all’espressione oltraggiata di Naruto, ma fu una
risata felice tra persone che godevano della compagnia gli uni degli
altri.
Neji si alzò. “Beh, ora ti lascio. E’
tempo che io
trovi mia moglie e veda da quali guai devo tirarla fuori”
s'inchinò e iniziò ad andarsene.
Naruto schioccò le labbra, portando una
colante,
succosa costoletta alla bocca. La occhieggiò come se ne
fosse
innamorato e Sasuke sentì quasi un po' di gelosia nei
confronti
della costoletta. Fissò mentre i denti di Naruto la morsero,
pensando a come gli sarebbe piaciuto far scorrere la lingua su quei
denti.
Hinata sorrise all’espressione affamata di Sasuke e lui si
schiarì la gola.
Naruto lo guardò distrattamente. “Huh?”
riuscì a mugugnare attraverso la bocca piena di cibo.
“Dobe, hai salsa barbecue per tutta la faccia”
Sasuke afferrò una salvietta e gentilmente la tolse via.
Naruto rotolò gli occhi, non che gli interessasse davvero.
Cibo,
aveva veramente bisogno di cibo. Essere a quel party lo rendeva nervoso
e quando era nervoso lui mangiava.
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Itachi gironzolava attorno al bordo della piscina, fissando pensieroso
l’ acqua cristallina. Era una notte tiepida con un cielo
pieno di
stelle.
Gaara camminò verso di lui e stette a guardare l’
acqua
anche lui. “ Sasuke è innamorato del bel
biondino?”
La voce biascicata del rosso scosse Itachi dai suoi pensieri profondi.
“ Che cos’è per te?” chiese,
girandosi
leggermente verso l’altro uomo. Non sapeva che Sasuke avesse
avuto alcuna interazione con il fratello minore di Temari.
L’ uomo più piccolo rise senza reale divertimento.
Questo era interessante, pensò Itachi. Guardò
l’
uomo con attenzione, aspettando di vedere se poteva decifrarlo nello
stato in cui si trovava ora, avendo sentito dire che Gaara di solito
teneva le sue emozioni per se.
“Niente, davvero niente” Gaara se ne
andò lasciando Itachi a pensarci su.
Si mise quasi a ridere rumorosamente. Il mondo dei modelli non era
nemmeno lontanamente eccitante come la vita del fratello.
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Naruto aveva un sorriso davvero soddisfatto sulla faccia, avendo
mangiato tre piatti pieni di cibo, il suo quello di Hinata e quello di
Sasuke. Si allungò per la soda che Sasuke aveva ordinato per
lui, rifiutandosi di lasciare che Naruto avesse nemmeno un bicchiere di
champagne. Il bastardo!
Hinata si era scusata e aveva appena lasciato i due seduti al tavolo,
c’era uno sguardo preoccupato sulla faccia di Sasuke.
“Teme, a che cosa stai pensando?” chiese.
Sasuke scosse la testa e sorrise mentre la musica j-pop cambiava in
qualcosa di più soft e romantico. Di colpo, volle danzare
con
Naruto. “Posso avere questo ballo?” chiese,
sorridendo alla
faccia arrossata di Naruto.
Il biondo annuì e Sasuke prese la mano nella sua. Andarono
nella
sala da ballo fuori vicino alla piscina, dove altre coppie stavano
ballando vicine.
Naruto si era sempre immaginato tra le braccia di Sasuke, ballando una
canzone lenta come questa. Il moro fece scivolare una mano intorno alla
vita di Naruto e lentamente intrecciò le dita
dell’altra
mano con quelle di Naruto, avvicinandoli.
Naruto appoggiò la testa sul petto di Sasuke, chiudendo gli
occhi e cercando di credere che il moro fosse veramente innamorato di
lui. Che stessero ballando in un sala da ballo, come aveva visto Sasuke
danzare con altri durante la sua infanzia. Immaginò che le
luci
si abbassassero mentre i ballerini volteggiavano sulla pista, venendo
abbracciati intimamente dai loro partner sotto le soffici
luci
del candeliere di cristallo, che era appeso nella stanza da ballo degli
Uchiha. Naruto respirò a fondo, rannicchiandosi
più
vicino mentre la voce sensuale di una cantante donna li circondava.
“Alla fine, ho incontrato il mio amore”
Naruto tremò alle parole, il suo cuore che batteva. Sasuke
sollevò il mento per guardarlo e gli occhi di Naruto, quasi
malgrado, sbattendo le palpebre si aprirono. Non voleva vedere la
verità dietro quegli occhi scuri come la notte. Naruto
voleva
chiudere gli occhi e far finta che fossero innamorati, che anche il
cuore di Sasuke battesse forte come il uso, e che non fosse
solo
la sua anima ad anelare di stare per sempre con quella dell'altro.
“I miei giorni solitari sono finiti”
Naruto boccheggiò. Gli occhi di Sasuke erano pieni di un
emozione che Naruto non gli aveva mai visto. Erano agguerriti,
traboccanti di intensità e anche pensando che non riusciva
molto
bene a far uscir le emozioni, Naruto non poté staccare il
suo
sguardo mentre scivolavano ancora più vicini, persino
più
lentamente della musica.
Era come se quasi tutto, e tutti fossero spariti e l’unica
cosa rimasta nell’universo fossero loro.
“At last, the skies above are blue”
Alla fine, i celi al di sopra sono blu
“My heart was wrapped up in clover”
Il mio cuore era coperto dall’abbondanza.
“The night I looked at you”
La notte in cui ti ho guardato
C’era magia nell’aria, Naruto poteva sentirla
intorno a
lui. Scorreva in lui, raggiungeva e impigliava Sasuke, avvicinandoli.
Le loro anime, sentì, erano avvolte l’un
l’altra,
fondendosi, sciogliendosi... quasi come un sogno. Era così
tangibile in quel momento, che poteva raggiungerlo e strapparlo via dal
cielo.
“I found a dream that I could speak to”
Ho trovato un sogno a cui posso parlare
“A dream that I could call my own”
Un sogno che posso dire essere mio
“I found a thrill to press my cheek to”
Ho trovato un brivido a cui posso appoggiare la guancia
“A thrill that I have never known”
Un brivido che non avevo mai conosciuto
Naruto sperava fosse vera, quella sensazione di essere amato, di essere
prezioso, e sperava che questo momento durasse per sempre. Che sarebbe
sempre stato circondato dalle braccia di Sasuke attorno a lui. I suoi
occhi lo fissavano, con il suo corpo premuto così
intimamente
contro. Quando le labbra di Sasuke si curvarono in un sorriso, Naruto
dovette sussultare. Sasuke era incantevole sotto la luce delle stelle
nella notte.
“Oh, you smiled, you smiled”
Oh, hai sorriso, hai sorriso
“And then the spell was cast…”
E poi l’ incantesimo fu creato...
Non c’era dubbio a riguardo, pensò Naruto, mentre
si fermavano nella sala da ballo.
“And here we are in heaven”
E qui siamo in paradiso
“For you are mine at last…”
Perché alla fine sei diventato mio...
Sasuke roteò i fianchi contro i suoi e Naruto
pensò che
il suo cuore non sarebbe riuscito a sopportare oltre ed
accelerò
ad una velocità pericolosa. I suoi occhi si spostarono verso
il
basso, mentre le note della canzone svanivano, volendo
null’altro
che spezzare l’incantesimo in cui si era trovato. Ma Sasuke
prese
il suo mento e lo sollevò per far incontrare le loro labbra.
Era
un dolce, dolce bacio e quando la rauca, sexy voce suonò
l’ultima nota, rimasero nel mezzo della sala, baciandosi...
troppo perfetto... troppo perfetto, ma era finito.
Ci fu un suono scrosciante in entrambe le loro orecchie quando uscirono
fuori dalla loro bolla. Sorrisero graziosamente e si
inchinarono
al loro pubblico camminando verso le loro sedie, le spalle sfiorandosi
leggermente.
Troppo perfetto, ma era finito... pensò tristemente Naruto.
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Sasuke depositò Naruto al tavolo, lasciandolo solo con
Hinata.
Più tardi li raggiunsero Itachi e Mikoto. Sedettero
tranquilli,
guardando parecchi ospiti danzare tutto intorno alla piscina e non solo
nella pista da ballo fuori. Era passata la mezzanotte e il party non
sembrava rallentare per niente.
Itachi si girò verso Hinata e le chiese di ballare e poi un
gentleman più anziano venne a chiedere anche ad
un’arrossita Mikoto di ballare.
Naruto li osservò andarsene con un sorriso, mentre dentro di
se
era preoccupato. Preoccupato che Sasuke avesse visto l’amore
che
Naruto aveva per lui nel suo cuore. Quel Sasuke aveva deciso di finire
il piccolo gioco sessuale tra di loro, prima che avesse la chance di
fare lo sbruffone di innamorarsi di lui.
Fu in quel momento, mentre si stava preoccupando per Sasuke, che Temari
si mostrò. Si sedette vicino a lui, ma guardava i ballerini.
“Ti sei divertito alla festa?” chiese con voce
calma.
Naruto le sorrise leggermente, provando a far si che la sua faccia
fosse il più possibile distaccata.
“Sì”
rispose.
“Dov’è Sasuke?”
c’era chiara curiosità nella sua voce.
Naruto scosse le spalle. “Non lo so” il suo sguardo
tornò ai ballerini.
“ Voi due siete sembrati come catturati da
un’illusione
qui” dichiarò, voltandosi a guardare Naruto, che
mantenne
i suoi occhi fermi sui danzatori. Quando non rispose, Temari si
avvicinò a lui, le sue labbra accanto al suo orecchio
sinistro.
“ E’ tutto finto, sai” disse, il suo
alito che
odorava di alcol.
Naruto provò a spostarsi da lei e pensò di
lasciarla per
andare a cercare Sasuke, ma lei continuò prima che lui
potesse
fare alcuna azione.
“Mi amerà sempre. Tu non sei altro che un
rimpiazzo”
Con queste parole di commiato, Temari si alzò e
andò via,
lasciando devastazione dietro di se.
Voleva far finta che non l’aveva proprio avuta quella
conversazione con Temari. Voleva far finta che Sasuke non
l’aveva
lascito dopo aver provato qualcosa di così vicino alla
magia, ma
non poté. Non poteva mentire a se stesso e questo lo faceva
sentire molto arrabbiato. In effetti l’aveva fatto diventare
furioso. Era un uomo, non una debole donna, no, non avrebbe agito come
una disperata donna innamorata.
Così quando Gaara, che era ubriaco fino
all’esaurimento,
venne a chiedergli di ballare, Naruto gli diede il più sexy
dei
sorrisi e accettò.
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Era un codardo, lo realizzò mentre fissava il suo riflesso
nello
specchio del bagno. Era un codardo che era corso via dal più
magico momento con un uomo meraviglioso. (Come c’ha
ragione
delle volte Sas’kè..
ù___ù NdT) Era
stato così vicino al nirvana come mai più sarebbe
potuto
essere, ne era sicuro. Aver tenuto tra le sue braccia il paradiso, era
stato così dannatamente bello... ma era stato troppo. La
sensazione che Naruto gli provocava l’aveva fatto
preoccupare.
Temari era stata prudente. Non l’aveva fatto sentire come se
il
mondo potesse cadere e solo loro due potessero galleggiare sopra di
esso.
Stava cominciando a suonare come uno di quei romanzi romantici che sua
madre leggeva così spesso. Scuotendo la testa
girò il
rubinetto e si spruzzò acqua fredda sulla faccia. Sveglia,
Sasuke, pensò, ma il sogno era troppo reale, lo faceva
sentire
troppo bene e non era sicuro di volersi svegliare.
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Naruto rise liberamente, sconsideratamente e promiscuamente premendosi
più vicino al corpo del rosso. Erano alti uguale e si
adattavano
più facilmente di quanto avessero fatto Sasuke e Naruto.
Rotolò i fianchi disperatamente contro quelli di Gaara,
cercando
di mantenere la mente focalizzata su di lui e non su quel bastardo di
suo marito.
Gaara mugolò, i suoi occhi erano appannati dal desiderio,
mentre
piazzava entrambe le sue mani sulla vita del biondo, tirandolo vicino.
Voleva che il ragazzo sentisse quanto duro era diventato grazie a lui,
voleva avere tutti gli occhi su di loro e che vedessero come stavano
praticamente facendo “sesso” sulla pista da ballo.
Stava
attento in ogni modo a far stare entrambi lontani dal bordo,
così da non cadere in piscina. Gaara gemette quando Naruto
aggrovigliò le mani tra i suoi capelli, premendo i suoi
fianchi,
il movimento che causò un insopportabile flash di desiderio
tra
di loro come uno scoppio di un fulmine.
Il biondo si leccò le labbra e Gaara si trovò
improvvisamente a focalizzarsi in quelle lussuriose labbra che
pregavano per essere baciate. Chiuse lo spazio tra le loro labbra e
riuscì solo a guardarle prima di essere di colpo tirato via
dal
biondo. Gaara voleva urlare mentre lottava con difficoltà
per
liberarsi, poi si trovò d’un tratto libero.
Avevano tutti smesso di ballare e ora stavano fissandoli apertamente,
quando prima stavano solo guardando i due bassi uomini di nascosto.
Gaara fu voltato di colpo per ritrovarsi faccia a faccia un molto,
molto arrabbiato, Sasuke Uchiha, i cui occhi sembravano sanguinare
rosso, con molto stupore e paura da parte di Gaara. Sasuke
afferrò il davanti della sua maglietta, spingendolo e
sollevandolo vicino al suo volto. Se non avesse temuto per la propria
vita, avrebbe potuto essere eccitato. Gli Uchiha sembravano
sempre così dannatamente belli quando erano arrabbiati.
“CHE DIAVOLO, BASTARDO, LASCIALO ANDARE!”
urlò Naruto a Sasuke.
Lui lo ignorò in modo evidente, la sua attenzione
focalizzata su
Gaara. “Ti ho detto di non venire vicino a
lui”ringhiò, il suo magnifico volto perverso e
distorto
dalla rabbia.
“Ehi, è venuto lui da me” Gaara volle di
colpo
ritirare quelle parole, perché all'improvviso negli occhi di
Sasuke non c’era più odio. In effetti, la rabbia
era morta
solo per essere rimpiazzata da freddi, freddissimi occhi. Erano quelli
gli occhi di cui bisognava avere davvero paura. Sentì Naruto
urlare a Sasuke, ma le voci non penetrarono nella sua mente. Era
spacciato, lo sapeva benissimo.
Sasuke lo colpì direttamente sul lato della testa.
Volò
all’indietro per l’impatto e sentì i
suoi denti
scendere duramente sulla sua lingua. E poi stava cadendo, ma le stelle
che volteggiavano sulla sua testa sembravano più importanti.
(si
riferisce al fatto che Gaara vede le classiche stelline invece di
curarsi di dove sta cadendo NdT).
Ci fu un rumoroso schizzo nello stesso momento in cui dalla folla si
levava un boccheggiare in orrore. Sasuke aveva lanciato Gaara nella
piscina quando lo aveva colpito e Naruto guardava stupito il moro.
Sasuke, in ogni caso, era troppo perso nella sua rabbia per
ragionare, i secondi passavano ma Gaara non riemergeva.
Naruto aggrottò le sopracciglia, guardano verso Gaara ancora
in
caduta, ricordando solo allora che gli era parso abbastanza brillo
quando gli aveva chiesto di ballare. Merda! Pensò Naruto,
scrollandosi velocemente di dosso la giacca e le scarpe per nuotare
verso l’uomo privo di sensi.
Temari e Neji giunsero di fianco a Sasuke giusto con Itachi e Mikoto.
Mikoto scosse Sasuke fuori dalla sua trance. “Sasuke, Sasuke,
Naruto gli è andato dietro!” gli disse
urgentemente.
Sasuke reagì e nuotò dietro ad entrambi, senza
levarsi
nessun capo di vestiario. Ricordò che Minato
gliel’aveva
detto una volta, che Naruto non era il miglior nuotatore al mondo,
ridendo su quella volta che Naruto pensava che lui stesse correndo in
un metro e mezzo d’acqua.
Il dobe stava rischiando la sua vita per Gaara. Quando era diventato
Gaara importante per lui? No, pensò Sasuke, smettila di
pensare
a loro e aiutalo a portare fuori l’idiota che aveva
progettato di
uccidere appena possibile.
Naruto si stava dimenando, sapeva come nuotare era solo che non era un
buon nuotatore. Aveva una paura infantile di affogare, ma doveva
raggiungere Gaara prima che il pazzo affogasse. Appena
riuscì a
mettere un braccio attorno all’uomo privo di sensi, vide
Sasuke
nell’acqua, nuotando verso di lui. Era
lì per finire
il lavoro ed affogarli entrambi? Cazzo, sperava di no.
Naruto uscì dalla piscina per primo e guardò
mentre Itachi e Neji aiutavano Sasuke a tirare fuori Gaara.
Neji s'inginocchiò vicino a Gaara, cercando il battito
cardiaco.
Quando non lo trovò, iniziò la manovra di
respirazione.
Naruto stava tremando di freddo, ma non riusciva a tenere lontano lo
sguardo dal pallido rossino, mentre Neji soffiava aria nella sua bocca
e Sasuke colpiva il suo petto con un pugno.
Dopo un minuto di somministrazione della manovra,
l’acqua
sembrò spruzzare dalla bocca di Gaara e Sasuke lo
girò di
lato. Tutti guardarono mentre Gaara, con i polmoni svuotati
dall’acqua prendeva aria con corti e aspri respiri.
Sasuke si alzò e camminò dov’erano il
blazer di Naruto e le sue scarpe, raccogliendole.
Il biondo non aveva ancora alzato gli occhi da Gaara, si sentiva molto
colpevole. Fu sorpreso quando Sasuke gli poggiò il blazer
sulle
spalle. Fu solo allora che spostando lo sguardo, per fissare gli occhi
freddi di Sasuke, tremò ma non per il freddo.
“Penso che sia ora per noi di andare” si rivolse
Sasuke ad
Itachi e Mikoto. Temari e Neji erano troppo occupati con Gaara per
notarli, ma si girò cortesemente verso Hinata.
“Hyuuga-chan, per favore estendi le nostre scuse a Temari e
Neji
per essercene andati così di fretta” le parole
erano
abbastanza cortesi, ma la fredda, ribollente rabbia nei suoi occhi
smentiva la sua cortesia.
Hinata annuì. Aveva la sensazione che non avrebbe rivisto
Naruto-kun per un bel po' di tempo. Beh almeno sapeva chi accusare
quando la polizia avrebbe trovato il suo corpo.
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Il tragitto verso casa fu silenzioso. Naruto aveva rifiutato di sedersi
vicino a Sasuke e Mikoto lo aveva velocemente spinto nei sedili di
dietro accanto a lei.. Aveva visto la mano di suo figlio chiusa a pungo
e aveva sentito che Sasuke era vicino a colpire Naruto. Proprio quando
le cose aveva cominciato ad andare bene... si chiese che cosa avesse
fatto scattare Naruto. Lui non avrebbe fatto nulla del genere a meno
che non avesse una ragione per farlo, di questo era sicura.
Quando arrivarono a casa, a Mikoto non fu data la chance di
interferire, perché appena Sasuke spense il motore della
macchina, aprì di colpo la porta dei passeggeri e
tirò un urlante e protestante Naruto fuori dalla macchina.
Itachi l'aiutò ad uscire. “Allora, quanto tempo
pensi che
ci metteranno prima di risolvere questa volta? O giudicando da quanto
era arrabbiato Sasuke, per trovare il corpo di Naruto”
mormorò.
Mikoto era troppo preoccupata per schiaffeggiare bene il figlio sulla
testa, così si accontentò di colpirlo con la
borsetta sul
braccio. Camminò lentamente lontano da lui verso la magione.
Non
vide il broncio che apparve su suo figlio, che aveva misteriosamente
portato fuori un elmetto da non si sa dove, in anticipazione alla
violenta reazione della madre.
Si massaggiò il braccio, mentre si chiedeva cosa diavolo
portassero le donne in quelle piccole borsette. Sperò che
fosse
solo un caso, perché se non lo era, allora in futuro avrebbe
dovuto investire su dei copri braccia.
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Non c’era tenerezza nel modo in cui Sasuke
gettò
Naruto sul letto, nel modo in cui gli strappò violentemente
i
vestiti. Non c’era un minimo di amore, o quantomeno cura, nel
modo in cui si mosse per prenderlo senza alcun lubrificante. Non
c’era la passione, che aveva infiammato entrambi recentemente
in
questo tipo di attività. No, era solo freddo desiderio, era
animalesco, quando l’uomo si mosse dentro di lui, afferrando
le
sue gambe e aprendole bene, mentre grugniva e spingeva dentro il corpo
di Naruto.
A Sasuke non importava se a Naruto stava piacendo. Non vide le lacrime
che corsero giù per il volto del biondo e non
sentì
Naruto pregarlo di fermarsi. No, Sasuke vedeva solo Naruto danzare in
modo provocante con Gaara. Le mani di Gaara tutte intorno a lui e le
loro labbra che quasi si toccavano. Gaara aveva provato a prendersi
quello che doveva essere solo suo. SUO...SUO...SUO...SUO.. NARUTO ERA
SOLO SUO...
Così le lacrime di Naruto non ebbero importanza e le sue
urla
non vennero registrate. Tutto quello a cui pensava Sasuke era
rivendicare quello che era suo, quello che era stato dato lui e
lasciarci il suo marchio. Ma quando venne, affondando profondamente un
ultima volta dentro Naruto, riempiendolo con il suo seme, ancora e
ancora, aprì gli occhi per guardare in profondità
il
volto macchiato di lacrime dell’uomo più giovane e
seppe.
Lo percepì vagamente per un istante, uno sprizzo di secondo,
ma
non ci fece caso, fino a che il suo sguardo non cadde nella pozza di
sangue sui lenzuoli che colava dall’ano di Naruto.
Fu in quel momento che sentì i colpi alla porta, mentre
Itachi e
Mikoto urlavano affinché l'aprisse. Fu in quel momento che
seppe
quel che aveva fatto. La porta della loro camera fu aperta,
Mikoto aveva finalmente trovato la chiave per la stanza, e sia lei che
Itachi erano corsi dentro.
Mikoto scosse la testa, le lacrime che cadevano dal suo volto. Non
avrebbe mai immagino che Sasuke sarebbe stato capace di una cosa
simile. Le sue ginocchia tremarono e si ritrovò su di esse,
singhiozzando.
Itachi andò di fretta verso Naruto, cercò di
toccarlo ma
lui si tirò via. Itachi era furioso. Avrebbe voluto uccidere
suo
fratello in quel momento. Si girò verso di lui. “
Faresti
bene ad andartene o Dio mi aiuti, ti ammazzo!”
Naruto fece un suono disperato mentre guardava Sasuke camminare via e
poi Mikoto fu al suo fianco, avendo trovato la forza di rialzarsi.
Raccolse Naruto tra le sue braccia. “Va bene, va tutto bene,
Ti
prometto che andrà tutto bene” ripeté,
quando lui
si mise a singhiozzarle sul petto.
Naruto scosse la testa, non sarebbe andato tutto bene. Non era tutto
apposto, perché sentiva che il suo sogno era svanito...
Sasuke l'aveva lasciato... e lui voleva morire.
Fine...
Stavo solo scherzando!
Continua...
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Ehi!!! E' Pollon qui che
vi parla!!!
Quest’autrice è una vera
carogna, inizia con una Lemon e finisce con uno stupro!!! Ma si
può? Comunque, per chi parteggia anche per il GaaNaru, avete
avuto la vostra parte, adesso basta! E basta anche a me, che poi
sennò inizio a spoilerare a destra e manca e
Shinku mi
trancia la testa. XD (Solo la testa?
Nééééé... ti
faccio molto di peggio
uuhuhuhuhuhuh N.d. Shinku)
Ed ora, passiamo alle
notizie!!! Ne ho
una buona e una cattiva. Siccome è meglio il limone prima e
lo
zucchero poi, vi do prima quella cattiva.
Allora, siccome Shinku
è molto
impegnata con il lavoro ( Sì, purtroppo il lavoro mi porta
via
moltissimo tempo ed infatti questo capitolo ha dovuto tradurne
metà Pollon e rivedere pure la parte che avevo fatto io...
maledetto lavoro muahahhahah *____* N.d.Shinku) e io con lo studio (Che
vi credete, che sia una lavativa? XD) purtroppo abbiamo solo un
altro capitolo pronto e per il resto dovrete aspettare Gennaio.
Perché voi non volete una traduzione fatta coi piedi, vero?
E
noi anche.
Bene, è tutto,
alla prossima!!! E, mi raccomando, recensite XDXDXDXD!!!
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