Inconvenience of an Arranged Marriage

di PhantomSnow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Move Along ***
Capitolo 2: *** Wake up! ***
Capitolo 3: *** I'm dying to forget you ***
Capitolo 4: *** Dying to foget you ***
Capitolo 5: *** Just like me, they want to be close to you ***
Capitolo 6: *** Stolen Moments ***
Capitolo 7: *** Unbearable Joy and Indistinguishable Pain ***



Capitolo 1
*** Move Along ***


1-Move Along

Autore originale: Phantomsnow
Traduttrice: Pollon138- Shinku66
Lingua originale: inglese
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fiction non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto e questa traduzione non è a scopo di lucro.

Ci terrei a dire due cosette prima di lasciarvi alla lettura… spero di non annoiarvi ^_________^. Questa fan fiction me la passò Trinh qualche tempo fa e la trovai così carina che le chiesi subito se poteva tradurla; lei, però, era troppo occupata e mi disse che se volevo potevo pensarci io. Purtroppo anch’io, oltre a essere molto pigra, ho poco tempo per cui avevo quasi abbandonato l’idea ç_________ç. Poi ho conosciuto Pollon (vero pollonucciaaaaaaaa??? N.d Shinku) ( Verissimooo! ^O^ N.d.Pollon) e trovandomi molto bene con lei le chiesi subito se era interessata a tradurre la storia con me; gliela passai per fargliela leggere e … eccoci qui^________^. Questa storia è composta da 12 capitoli; per le traduzioni faremo un capitolo a testa e poi li rivedremo insieme, io partirò col primo, Pollon farà il secondo e così via. Prima di lasciarvi alla lettura vorrei ringraziare molto Trinh per avermi passato questa bella fan fiction … grazieeeeeee ^___________^.

PS: Abbiamo il permesso dell’autrice per tradurre e a questo punto non ci resta che augurarvi buona lettura.


Inconvenience of an Arranged Marriage
_Move along_

Sasuke esalò del fumo dalla sigaretta che stava fumando e fissò silenziosamente la notte. Aveva appena venduto la propria anima per l’interesse della sua famiglia e per l’amore del proprio stato sociale. Aveva perso la donna che amava fin dall’infanzia per il suo migliore amico e ora tutto ciò che poteva aspettarsi dal futuro era un matrimonio con un certo Uzumaki Naruto, non appena egli fosse diventato maggiorenne. Naruto aveva diciassette anni e il matrimonio era stato fissato per il suo ventunesimo compleanno a cui mancavano solo pochi anni. Avrebbe fatto meglio a godersi la pace che aveva ora. Sasuke rise ironicamente. Che pace!

Naruto fissava suo padre e Sasuke mentre con calma lo informavano che avrebbe sposato Sasuke nel momento in cui avesse avuto l’età adeguata. All’inizio la notizia lo aveva reso estremamente felice, ma mentre guardava il volto di Sasuke capì senza alcun dubbio che era una cosa che quell’uomo bellissimo non voleva.

“Perché?” domandò a suo padre spostando lo sguardo su di lui.

“Naruto, sono vecchio, voglio solo che tu abbia qualcuno che si prenda cura di te” disse Minato Namikaze.

“Non pensi che io sia in grado di badare a me stesso?” domandò confuso, ignorando momentaneamente Sasuke.

Minato lo guardò dispiaciuto per un istante. “Voglio solo farti felice, figliolo” disse, con voce implorante.

“Ti comporti così dalla morte della mamma, tu pensi davvero che lei avrebbe approvato tutto questo?” domandò disperato. Avrebbe voluto la possibilità di farsi notare da Sasuke, ma non costringerlo a sposarlo. Aspetta, perché il grande Sasuke Uchiha avrebbe dovuto sposare lui?

“Tu! Cosa otterrai da questo?” domandò, tornando a guardare Sasuke.

Sasuke considerò l’idea di mentire al ragazzino come gli aveva suggerito suo padre, ma non poteva e non voleva iniziare la loro relazione così.

“Non ti mentirò Namikaze-san, mi servono i soldi”

Naruto prese un profondo respiro, il suo cuore si era appena frantumato in milioni di pezzi.

“Tu gli hai offerto dei soldi per sposarmi?” domandò a suo padre.

“Sasuke e la sua famiglia sono in una situazione di povertà, gli ho offerto di saldare i suoi debiti e il suo pagamento sarebbe stato sposarti, naturalmente riceverà anche la tua dote una volta che sarete sposati “ Minato spiegò, senza aver altra scelta.

“Vedo, e tu ti aspetti che io sia d’accordo con questa pazzia?” Naruto era furioso, non voleva essere parte di quella cosa. Non voleva essere venduto e non voleva sprecare tempo per Sasuke. Lui sapeva che Sasuke era innamorato di Sabaku Temari.

Scosse la testa. “Non voglio farlo” disse con calma fissando in basso sul tavolo.

“Non hai scelta, tuo padre ed io ci siamo già accordati e abbiamo già preparato i documenti necessari per rendere questa operazione legale” Sasuke lo informò freddamente.

Naruto si alzò bruscamente, facendo cadere violentemente all’indietro la sua sedia. “Spero che riusciate a convivere entrambi con quello che mi state facendo, vi odio!” disse, mentre lasciava la stanza.

“NARUTO!” esclamò Minato.

“Lo lasci stare, tornerà presto in ogni caso” Sasuke mise una mano sulla spalla dell’uomo più vecchio.

Naruto andava avanti e indietro per la sua stanza, prendendo una difficile decisione. Non avrebbe sposato Sasuke e suo padre non avrebbe potuto obbligarlo.

Quella notte preparò una piccola valigia e strisciò fuori dalla finestra della sua stanza, il grande albero così vicino alla finestra era una risposta alle sue preghiere. Naruto aveva spesso usato quell’albero per andare alla tenuta Uchiha e osservare attraverso la bellissima finestra la sala da ballo. Ci andava per vedere Sasuke, mentre ballava con Temari e con altre donne. Fin dall’età di quattordici anni Naruto sapeva di essersi innamorato dell’uomo dai capelli scuri, che aveva più di dieci anni rispetto a lui. Si pulì il viso dalle lacrime e disse addio a suo padre e alla sua amata terra.

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Sasuke guardò su ad un appartamento del vecchio edificio, mentre usciva dal taxi. Distrattamente pagò il tassista e camminò all’interno dell’edificio per andare al terzo piano. Stava cercando l’appartamento numero 323, dove secondo le sue fonti, viveva Uzumaki Naruto. Il giovane aveva creato scompiglio sin dal giorno che se ne era andato, il padre Minato aveva avuto un attacco di cuore subito dopo e aveva lasciato a lui il compito di badare ai suoi possedimenti e a Naruto. Sasuke che era molto riconoscente per l’aiuto ricevuto dall’uomo aveva accettato, ma Minato non era più lo stesso e si sentiva colpevole per aver forzato Naruto a fare qualcosa che non voleva. Era tempo di riportare Naruto a casa, anche se il ragazzo era convinto che loro non sapessero dov’era, Sasuke aveva mantenuto le tracce dei suoi movimenti grazie a un investigatore privato. Il padre di Naruto aveva richiesto di non essere disturbato fino al loro matrimonio che sarebbe avvenuto solo al ventunesimo compleanno di Naruto, ma l’uomo morì prima del diciannovesimo compleanno del ragazzo e Sasuke gli spedì una lettera richiedendo la sua presenza al funerale e di esaudire la sua richiesta, ma Naruto non si era presentato. Questo aveva fatto arrabbiare Sasuke perché si era affezionato all’uomo che aveva trattato lui e la sua famiglia con tanto rispetto. Quando aveva cercato di contattare ancora Naruto, il suo investigatore gli disse che l’avevano perso di nuovo. Avrebbe dovuto rassegnarsi ed aspettare il suo ventunesimo compleanno.

Osservò il numero della stanza per cinque minuti prima di bussare. Naruto aveva un’espressione sconfitta sul volto.

“E così suppongo sia arrivato il momento di saldare i miei debiti?” sorrise tristemente, prima di spostarsi di lato per lasciare entrare l’uomo. Cercò di non mostrare quanto rivedere quell’uomo affascinante l’avesse emozionato. Sasuke notò quanto Naruto fosse cresciuto, in poche parole era davvero bello. Non era cresciuto molto in altezza, ma era magro e leggermente muscoloso. Aveva un bell’aspetto nonostante indossasse quei jeans blu vecchi e logori.

Sasuke lo ignorò e guardò l’appartamento con ripugnanza. “Questo è tutto ciò che ti puoi permettere?” domandò. Se avesse saputo che il ragazzo viveva in povertà sarebbe intervenuto prima.

“E’ il meglio che ho potuto fare” disse Naruto, sulla difensiva, notando lo sguardo disgustato sul volto di Sasuke.

“Non ho avuto i soldi di mio padre come qualcuno che conosco” continuò con tono scortese.

Sasuke tornò a guardarlo con sguardo aspro. “E di chi è la colpa?” domandò afferrandolo violentemente per le braccia. “I soldi che mi ha dato tuo padre, li ho presi e li ho fatti diventare dieci volte di più!” sogghignò. Il cuore di Naruto iniziò a martellare, non voleva sentire Sasuke così vicino, lo faceva sentire confuso. Divenne consapevole di come Sasuke troneggiasse sopra di lui e di come la sensazione delle sue mani gli facesse sentire caldo ovunque, nonostante indossasse una camicia a maniche corte. Questo gli dava fastidio e avrebbe voluto negare di essere ancora innamorato di quell’uomo. Ciò che provava lo fece infuriare e così mise un piede tra quelli di Sasuke e lo fece cadere. Non era uno che cedeva facilmente, avrebbe voluto ribellarsi e gridare contro il desiderio assurdo di Sasuke e di suo padre.

Non aspettò che l’altro uomo si alzasse, corse fuori dalla porta e dall’edificio.

Sasuke si alzò velocemente e gli corse dietro; era solo a pochi passi dietro Naruto che attraversò la strada senza guardare.

“NARUTO!” gridò, facendo aumentare così la velocità del giovane. Gli pneumatici della macchina stridettero, mentre il guidatore cercava di fermarsi.

Sasuke guardò con orrore, mentre la macchina colpiva Naruto. Velocemente, corse verso Naruto e si inginocchiò per controllarlo. Sospirò sollevato quando senti il polso. Tirò fuori il cellulare e digitò il numero di emergenza per i soccorsi.

Sasuke era seduto al fianco di Naruto, mentre il ragazzo si agitava. Fissò quegli occhi blu, ora spalancati e pazientemente aspettò che riacquistasse conoscenza.

Naruto si alzò e si afferrò la testa con entrambe le mani, notò che erano bendate, ma la cosa più importante in quel momento era il pulsare della sua testa.

“Ecco, prendi questo!” Sasuke gli diede due pastiglie e un bicchiere d’ acqua.

Naruto le guardò con sospetto.

“Oh, per Dio, smettila di fare il bambino, sono solo antidolorifici per il tuo mal di testa!” Sasuke esclamò irritato.

Naruto si allungò e le prese cautamente, stando attento a non toccare Sasuke.

“Dove sono?” domando ansiosamente guardandosi intorno.

“Sei all’ospedale” Sasuke rispose prendendo indietro il bicchiere e mettendolo sul tavolo vicino.

“Ora torniamo alla faccenda del nostro matrimonio” disse Sasuke.

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Naruto guardò fuori dalla finestra del jet privato con espressione pensierosa.

Aveva accettato di andare con Sasuke dopo che lui gli aveva spiegato il nuovo accordo, il matrimonio ci sarebbe stato e avrebbero usato un solo cognome. Naruto accennò un sorriso, ricordando lo sguardo di avversione sul volto di Sasuke, come se l’idea che ci potesse essere qualcosa di diverso da ciò che era stato stabilito non gli sarebbe andato bene. Se Naruto non fosse stato così stanco avrebbe gridato, perché l’uomo che amava non voleva avere nulla a che fare con lui. Chiuse gli occhi e appoggio la testa al finestrino. Perché le cose dovevano essere così difficili per lui?

“Ti auto-compatisci?” domandò Sasuke, che sedeva di fianco a lui.

Naruto ignorò lui e le sue riflessioni sugli avvenimenti del giorno prima. Sasuke gli aveva detto che il matrimonio sarebbe stato breve, solo l’anno che suo padre aveva stipulato negli accordi. “Alla fine di questo piccolo inconveniente, tu riceverai i soldi della tua eredità” gli aveva detto, come se i soldi avessero potuto ricompensarlo per tutto il dolore che provava e che avrebbe sperimentato.

Sasuke, tuttavia, era convinto che Naruto soffrisse perché non voleva sposarlo. Gli mise la mano sulle ginocchia per confortarlo. Non mancando di notare come Naruto s'irrigidì e scosse le ginocchia lontano da lui.

“Per favore, non farlo più!” pronunciò il ragazzo, non preoccupandosi di guardare verso Sasuke.

Le labbra di Sasuke si assottigliarono in una linea dura. Non aveva davvero intenzione di occuparsi di un ragazzino depresso. Non era l’unico che avrebbe dovuto buttar via un anno della sua vita. Per il resto del viaggio verso il Giappone non parlò al ragazzo.

Arrivarono in Giappone di mattino presto, Naruto era stanco, piegò la testa indietro sul sedile e chiuse gli occhi. Avrebbe voluto che fosse stato tutto solo un sogno, desiderò di poter addormentarsi e di svegliarsi ancora nel suo appartamento a New York, ma la testa della persona che guidava di fianco a lui era troppo reale. Sentì una sola lacrima sfuggirgli e girò il suo volto lontano da Sasuke. Se c’era qualcosa che Naruto aveva lasciato, era il suo orgoglio. Stava dormendo quando arrivarono alla tenuta Uchiha, Sasuke gentilmente lo sollevò e lo portò dentro.

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Naruto si svegliò sbigottito, ci mise cinque minuti per realizzare dov’era e poi si lasciò ricadere indietro sul letto. Sospirò, un lungo e sofferente sospiro. Non voleva alzarsi e guardare in faccia la realtà, ma supponeva di non avere altra scelta. Si alzò e andò verso l’armadio dove trovò la sua valigia. Naruto la aprì ed iniziò a guardare per scegliere quali vestiti desiderava indossare. Naruto si diresse verso il bagno con essi per fare una doccia. Dopo la doccia si vestì lentamente, mise un paio di jeans sciupati e una camicia a maniche corte che gli aderiva al corpo. Si guardò a lungo allo specchio e vide un uomo con gli occhi cupi. Non gli piacque quell’immagine e così mise un sorriso falso mentre usciva.

Scese le scale con terrore nel cuore, ma non potè fare a meno di ammirare l’eleganza delle decorazioni della stanza, che fin da bambino aveva sempre desiderato vedere. I suoi genitori erano stati spesso ospiti qui, per feste e balli, ma Naruto essendo troppo giovane per socializzare, veniva lasciato a casa. Gli Uchiha erano stati a casa sua abbastanza spesso, mentre lui cresceva e fu così che incontrò Sasuke e si innamorò della sua bellezza. Sasuke era un uomo di mondo, duro, astuto, ma la sua bellezza era ciò che spiccava maggiormente. Fu questo che notò la prima volta, ma poi si innamorò di lui per tutto quello che era. Lui era un bambino di circa otto anni, goffo, che aveva pochi amici. Sembrava impossibile a tutti credere che si fosse innamorato dell’uomo, ma a dieci anni Naruto disse a suo padre che avrebbe voluto sposare l’Uchiha e avere tanti bambini. Suo padre rise e gli arruffò i capelli, ma sua madre sorrise e gli disse che era sicura che ce l’avrebbe fatta. Si sentì opprimere dalla tristezza, pensando ai suoi genitori. Erano entrambi morti e contrariamente a quello che tutti credevano Naruto era andato al funerale di suo padre, infatti era scappato in campagna solo per evitare in qualche modo di incontrare Sasuke e l’occhio attento di suo padre prima che questo morisse. Naruto restò seduto per ore con suo padre stringendogli la mano e sussurrandogli parole di amore e chiedendo perdono. Naturalmente se n’era andato prima del seppellimento, per evitare Sasuke.

Naruto sbattè gli occhi quando si trovò nel mezzo del soggiorno, si guardò intorno nella stanza decorata con gusto per cercare qualche segno di vita.

“ Sono felice che ti sei alzato,” disse una voce molto dolce ed istruita dietro di lui. Naruto si girò per guardare la madre di Sasuke. Era una donna dolce e bellissima che aveva sempre avuto un posto speciale nel suo cuore.

Mikoto giunse al suo fianco e lo abbracciò. “Benvenuto a casa, figlio mio!” disse e Naruto premette il suo volto nei capelli della donna in cerca di conforto. Aspirò il leggero profumo di lillà che Mikoto indossava. La prese per le braccia e si allontanò facendole un sorriso sincero.

“Così va meglio” disse, dandogli delle pacchette sulla schiena e sorridendo.

Naruto guardò confuso per un minuto e poi realizzò che non si era preso gioco di lei con un falso sorriso.

“Perchè non ti unisci a noi per colazione?” disse, mentre lo guidava attraverso il soggiorno e poi nella stanza della colazione.

Sasuke osservava Naruto con espressione accigliata sul volto. Lo guardò a lungo e decise che gli avrebbe comprato dei vestiti nuovi. Non era adatto per il compagno di un Uchiha indossare dei vestiti così vecchi e mal ridotti.

Naruto si sentì a disagio sotto lo sguardo attento della famiglia Uchiha, notando che immediatamente di fianco alla famiglia Uchiha sedevano, al lungo tavolo, anche Hatake Kakashi, Umino Iruka e un uomo che non conosceva.

“Per favore siediti” gli disse Sasuke. Naruto fece un cenno affermativo e si sedette, mentre Sasuke stava a capotavola e sua madre alla sua destra. Naturalmente andò a sedersi vicino a Iruka che conosceva fin da bambino, ma Sasuke lo fermò.

“Naruto, per favore, siediti al tuo posto” disse, indicando la sedia vuota alla sua sinistra. Naruto guardò Sasuke con sguardo di sfida, ma comunque si sedette sulla sedia.

I servi uscirono con il cibo e Naruto tenne lo sguardo fisso sul piatto e non si preoccupò di provare a parlare. Ringraziarono per il cibo e iniziarono a mangiare.

“Naruto, è molto bello rivederti,” gli disse Iruka raggiante.

“Si, Naruto, è bello vederti” disse Kakashi, mentre rompeva le sue bacchette in due.

Naruto gli fece un piccolo sorriso.

“Allora Naruto, ti sei fatto dei nuovi amici a New York?” continuò Kakashi.

Naruto fece cenno di si.

Mikoto sorrise all’iper-attivo ragazzino a cui era abituata. Non poteva far altro che essere preoccupata per la decisione di suo figlio di procedere col matrimonio. Sapeva che parte della colpa per la situazione in cui si erano trovati gli Uchiha qualche anno prima era sua, ma Naruto non aveva nulla a che fare con tutto quello. Non era riuscita a fermare il vizio del marito per il gioco d’azzardo e non si era accorta subito delle intenzioni di suo figlio maggiore, dopo la morte del marito.

“Ti sei lasciato qualche amante alle spalle?” Kakashi domandò, improvvisamente, mettendo in imbarazzo tutti quelli nella stanza.

Naruto guardò furtivamente Sasuke, ma lo trovò impassibile. Ovvio, perchè avrebbe dovuto infastidirsi se Naruto avesse avuto qualche amante a New York?

“Kakashi-san, per favore, questa è una domanda inopportuna” disse Iruka, guardandolo un po’ imbarazzato.

Sasuke guardò di sbieco Naruto mentre mangiava la sua zuppa di miso. Il ragazzo sembrava imbarazzato e triste.

“Non è fantastico che Sasuke e Naruto presto si sposeranno?” disse Mikoto, cercando di cambiare argomento.

Lo sconosciuto, che aveva catturato l’attenzione di Naruto finalmente parlò.

“Quando avrà luogo il matrimonio?” domandò, guardando Naruto con interesse. Naruto scrollò le spalle.

“Visto che nessuno ci ha presentati mi permetto di pensarci io alle presentazioni, il mio nome è Haido Temajin,” lo sconosciuto sorrise a Naruto che appariva terribilmente a disagio.

“Uzumaki Naruto” disse formalmente.

Tutti guardarono sorpresi la scena. Naruto aveva usato il nome di sua madre al posto di quello del padre.

“In realtà è Namikaze Naruto, Haido-san” Sasuke lo informò lanciando uno sguardo furioso a Naruto, che lo stava sfidando apertamente.

“Ti sei preso tutto quanto, almeno lasciami libero di scegliere il cognome che voglio!” Naruto si alzò e corse attraverso il soggiorno, dove prese le scale per la sua stanza.

Si lasciò alle spalle un silenzio in confortevole che fu spezzato quando Sasuke si alzò e seguì Naruto.

“Figliolo!” Mikoto gridò. Sasuke si fermò, ma non si voltò a guardarla.

“Per favore, abbi pazienza con lui, è molto stressato!” Mikoto lo supplicò. Sasuke fece cenno di si col capo, prima di tornare a seguire Naruto.

“Bene, non è interessante” disse Kakashi sorridendo.

Iruka lo colpì col gomito.

“Ouch!” gridò Kakashi.

Appena Naruto raggiunse la sua stanza sbattè la porta e la chiuse a chiave. Si gettò sul letto e lasciò scendere silenziosamente delle lacrime.

Sasuke sbattè il suo pugno sulla porta e cercò la maniglia per tentare di aprire.

“Naruto, apri la porta!” chiese. Naruto lo ignorò e sobbalzò ogni volta che il pugno di Sasuke colpiva il muro.

“Se continui a comportarti come un bambino, ti tratterò come tale” Sasuke disse attraverso la porta chiusa .

Naruto fissò sconcertato la porta. Si alzò velocemente e aprì la porta con violenza.

“Non sono un bambino!” gridò a Sasuke. “Non pensi che merito di vivere la mia vita come voglio e non come avete pianificato tu e mio padre!” disse colpendosi il petto.

Sasuke lo guardò freddamente, “Sono in debito con tuo padre e io pago sempre i miei debiti, che ti piaccia o no!” gli disse prima di girarsi ed andarsene. Non vide le tracce delle lacrime che segnavano il viso di Naruto o il dolore di essere visto solo come un debito da pagare. Naruto si sentì sconfitto e lentamente chiuse la porta. Si appoggiò ad essa e ci scivolò contro, finché non si sedette con le gambe al petto. Si ripromise che Sasuke non avrebbe mai saputo del suo amore o non se lo sarebbe perdonato. Giurò a se stesso che avrebbe sposato Sasuke e che quando l’anno previsto sarebbe finito, se ne sarebbe andato senza voltarsi indietro.

“Mi rifarò una vita per conto mio senza di te, Uchiha Sasuke, senza di te e i soldi di mio padre!” giurò asciugandosi le lacrime furiosamente. “Non mi farai piangere ancora!” si promise.

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Il matrimonio ebbe luogo tre giorni dopo; Naruto indossava un abito nero di Armani con una semplice camicia blu. Sasuke indossava un vestito simile, ma con una camicia nera. Era una faccenda privata, gli unici testimoni erano Uchiha Mikoto and Hatake Kakashi. Il pranzo che seguì fu altrettanto tranquillo e successivamente Naruto si scusò e andò in camera.

Quando entrò nella sua stanza notò che le sue cose non c’erano più e si diresse indietro giù dalle scale per chiedere dove fossero finite le sue cose. Per le scale incontrò Sasuke che stava salendo.

“Dove sono le mie cose?” gli domandò.

Sasuke lo guardò. Gli piaceva il vestito che indossava Naruto, sembrava più cresciuto e lo rendeva bellissimo. Si accigliò mentre si ricordava della loro conversazione di qualche giorno prima sul soggetto ‘vestiti’.

Naruto aveva rifiutato di andare a fare shopping dicendogli che si trovava bene con quello che aveva e che non gli serviva nient’altro. Sasuke non era dell’umore di combattere Naruto, così aveva lasciato perdere. Sapeva che era stata sua madre che lo aveva portato al negozio per il completo matrimoniale e gliene era riconoscente. Sasuke avrebbe voluto non aver detto che non gli importava nulla di Naruto.

“Sono stati spostati nella nostra nuova stanza, che sarà la stanza padronale nell’ala est,” gli disse semplicemente.

“Cosa!” Naruto esclamò. Non voleva dividere la stanza con Sasuke.

“Tu sei mio marito ora!” Sasuke disse semplicemente, scrollando le spalle. Salì le scale e Naruto lo seguì come uno zombie.

Raggiunsero la loro stanza e Sasuke iniziò a spogliarsi di fronte a Naruto.

“Che stai facendo?” Naruto domandò in panico.

“Mi sto spogliando” Sasuke rispose, sedendosi sul lato del letto enorme, per togliersi le scarpe.

“Lo so, teme, ma perché di fronte a me?” Naruto distolse lo sguardo in un altro punto della stanza.

Sasuke era divertito dalla timidezza di Naruto, “Naruto, anche se questo è un matrimonio fasullo dobbiamo mantenere le apparenze di uno vero, ecco perché dobbiamo dividere la stessa stanza ed il perché io mi sto spogliando in camera” gli disse.

“Tu non hai mai detto nulla su dividere la stanza” lo accusò, puntando un dito contro Sasuke, mentre una chiazza di rosso attraversò le sue guance quando vide Sasuke togliersi la camicia.

“Non dormirò vestito, Naruto, e ti suggerisco di fare lo stesso perché domani notte daremo il ricevimento per il tuo benvenuto e per il nostro matrimonio” Sasuke lo informò togliendosi i pantaloni.

Naruto tornò sui suoi passi e si diresse verso il bagno, attraverso la porta di collegamento. Sasuke sogghignò all’imbarazzo di Naruto, mentre tirava fuori dal cassetto un paio di pantaloni per dormire. Normalmente dormiva solo con i boxer, ma per Naruto avrebbe messo i pantaloni. Naruto cacciò fuori la testa dal bagno un’ora dopo e notò che Sasuke si era già addormentato. Velocemente andò a cercare la sua maglietta preferita per dormire. Naruto tenne la maglietta contro di sè e ne inspirò l’odore, se la teneva vicino a sè poteva ancora sentire l’odore di suo padre su di essa, anche dopo tutte le volte che l’aveva lavata. La mise e sorrise osservando quanto fosse larga la maglia su di lui. Suo padre era un uomo molto alto e Naruto non lo era. Si diresse verso il letto e notò che Sasuke si era preso il lato sinistro. Naruto non potè fare a meno di guardare Sasuke dormire. Era bellissimo. Naruto strisciò sotto le coperte dando la schiena a Sasuke. Non aveva scelta, avrebbe dovuto fare così.

Continua...

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Eccoci qui ^______^. Spero che il primo capitolo sia stato di vostro gradimento e che lascerete qualche commento per l’autrice della ff che in seguito noi provvederemo a tradurre ed a inviarle.

Shinku: pollonucciaa abbiamo finito il primo capitolo non ci credo *_________*… su di qualcosa.
Pollon: Non ci credo nemmeno io, con tutti i problemi che abbiamo avuto noi due.... Mi raccomando recensite eh? è.é Altrimenti.... Hehehe! Scherzetto....

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Capitolo 2
*** Wake up! ***


2-Wake Up!

Ecco a voi il secondo capitolo!! Wow, avete recensito in tantissime e, a parte il fatto che vedo che questa fic piace più o meno siete tutte d' accordo nel dire che.... Sasuke è un vero bastardo! Heheh.. infondo non è colpa sua dai!... Vabbè è colpa sua dai X°°D
E il bello è che non avete ancora visto nulla...
Che sate facendo ancora qui? Leggete su!



Inconvenience of an Arranged Marriage
_Wake Up!_

Sasuke sbattè le palpebre aperte e fissò la faccia addormentata di Naruto. In qualche modo durante la notte erano stati attirati l’uno verso l’altro e si avvolgevano a vicenda, come amanti. In silenzio, per non svegliare Naruto, si districò dal suo abbraccio e si diresse verso il bagno a fare la doccia. Aveva una lunga giornata davanti a sé e la notte non sarebbe stata molto meglio.

Naruto si svegliò solo per notare che Sasuke se n’era andato. L’ aveva probabilmente lasciato per non vederlo. Naruto sbuffò. Come poteva essere innamorato di un tale bastardo? Si diresse verso la doccia e stette sotto la acqua calda a pensare al party, che Mikoto aveva insistito per avere, al fine di celebrare sia il ritorno di Naruto sia il matrimonio. Naruto non pensava che a Sasuke facesse piacere celebrare il suo matrimonio con lui. Si cambiò rapidamente con i suoi blue jeans strappati e la maglietta grigia con le iniziali di New York su di essa. Probabilmente la famiglia lo attendeva per fare colazione.

Si sorprese di trovare solo Mikoto seduta al tavolo della prima colazione. "Buon giorno, Naruto" gli sorrise lei.

"Sasuke è andato presto in ufficio e non tornerà fino al party di stasera.”

Naruto assentì. Sasuke probabilmente lo stava evitando. Mikoto e Naruto ringraziarono in silenzio ed iniziarono a mangiare.


"Naruto, che cosa indosserai stasera?" chiese Mikoto improvvisamente. "Il completo che avevo indossato per il matrimonio" rispose con un alzata di spalle. Lui non si curava realmente di ciò che indossava. Una volta, il pensiero di danzare con Sasuke in uno dei famosi party Uchiha lo avrebbe eccitato, ma adesso tutto quello che poteva pensare era un modo per lasciare il party prima possibile.

"Baggianate! Oggi andremo a fare shopping per il party!" gli disse Mikoto felicemente.


Naruto accennò un sì, non voleva turbare Mikoto, che era sempre carina con lui. "Tuo padre ci diceva sempre quanto tu volessi venire ad una delle nostre feste quand’eri un bambino" continuò Mikoto mangiando, ignorando il silenzio di Naruto.

"Dal momento che questa è la tua prima festa come un Uchiha, devi essere al meglio!" disse.

Naruto assentì. Lui voleva andare e vestirsi, ma non vedeva quale differenza avrebbe potuto fare. Era stato un falso matrimonio, e tutti al party lo avrebbero saputo.

"Naruto, prima ero un po’ preoccupata per questo matrimonio, ma ora vedo che potresti rendere Sasuke felice se solo voi due vi lasciaste andare" Mikoto rilassò la mano sulla sua. "Voglio che tutti e due siate felici"

"Mikoto" Naruto cominciò a deglutire con difficoltà.

"Naruto, so che ami mio figlio e so che puoi renderlo felice"

"Il problema è che lui non ama me, Mikoto-san"le disse tristemente Naruto.

"Oh, Naruto, basta dargli tempo" continuarono mangiare in silenzio persi nei loro pensieri.

Viaggiarono in città in un confortevole silenzio. Naruto guardava fuori dal finestrino notando tutti i cambiamenti. Le strade erano più nuove, i negozi più luminosi e osservò come il business stesse fiorendo nella piccola città.

"Sasuke e tuo padre hanno apportato dei miglioramenti, hanno messo un sacco di soldi in città" disse Mikoto notando quanto sembrasse eccitato e ansioso.

"È passato molto tempo da quando sono stato in città. Mio padre era sempre preoccupato che mi accadesse qualcosa" disse Naruto.

"Perché?" Mikoto si girò a guardarlo. Naruto alzò solo le spalle.

"Era davvero strano, a mio padre non piaceva quando mamma voleva venire in città" Naruto sembrava pensieroso.

"E riguardo alla scuola? Non andavi a scuola qui?"chiese curiosa.

"No, avevo degli insegnanti privati" Naruto la guardò con un sorriso.

"Ero un bambino solitario, senza amici" disse lui.

"Ora hai noi caro" Mikoto gli accarezzò il ginocchio.

La limousine si fermò e l’autista aprì la porta per loro. Naruto guardava nervosamente la vetrina. Non sapeva se poteva permettersi questo posto.

"Non preoccuparti Naruto, metteremo tutto sulla carta di Sasuke" Mikoto portò Naruto nel negozio. Furono accolti con entusiasmo da due giovani signore e dal gestore del negozio.

"Benvenuta, Uchiha-san, che cosa possiamo fare per lei oggi?" chiese l’ uomo calvo con gli occhi piccoli e lucenti.

Il manager del negozio e suoi collaboratori gli fecero girare la testa; Naruto guardava stupito tutti i vestiti che gli stavano ficcando. Era da molto tempo che Naruto non andava a comprare vestiti firmati. Anche quando i suoi genitori erano in vita preferiva un abbigliamento normale. Egli indossava sempre jeans con magliette o maglioni, ma di avere Gucci, Armani e capi di abbigliamento Hugo Boss ... non era davvero il tipo.

"Mikoto-san, davvero questo non è necessario" morse le sue labbra nervosamente guardando con ansia i vestiti.

Mikoto scosse la testa, pensando che probabilmente Naruto non era mai stato viziato prima d’allora.

Tirò fuori l'abito Versace, era bellissimo e Naruto avrebbe fatto davvero successo tra le persone. Lo avrebbe potuto indossare senza un papillon o una cravatta, pensò. Aveva un blazer nero con i suoi corrispondenti pantaloni neri e camicia nera aveva delle pallide strisce rosse. Sapeva suo figlio avrebbe preferito che Naruto indossasse qualcosa di più tradizionale, ma Naruto era troppo selvatico, troppo giovane per un vecchio muffoso vestito o uno smoking. Suo figlio sapeva avrebbe indossato un semplice abito nero con una camicia bianca e cravatta rossa. Il rosso nella camicia di Naruto sarebbe andato perfettamente d’accordo con quello della cravatta di Sasuke .

"Le prendiamo tutte, Cho-san!" disse al gestore del negozio sotto l’enorme incredulità di Naruto.

Dopo molto shopping, Mikoto e Naruto pranzarono in un locale e Mikoto parlò di come era eccitata riguardo alla festa. "Non sei eccitato, Naruto?"chiese.

Naruto scosse la testa. "No, sono nervoso" le disse mentre mangiava.

"Perché?"era un po' curiosa.

"Non so se riuscirò ad adattarmi!" le disse Naruto con un sorriso traballante. Mangiarono in silenzio e subito dopo andarono a casa.

Sasuke fece gli scalini due per volta, voleva fare una doccia e cambiarsi prima dell'arrivo di Naruto. Sapeva che sua madre lo aveva portato a fare shopping in quanto l' aveva chiamato in ufficio. Sasuke sorrise, se qualcuno poteva portare Naruto a fare shopping, questa era sua madre. Sperava che Naruto avesse preso qualche abito decente al posto di quegli stracci che indossava solitamente. Il ragazzo era una bellezza; lo aveva notato il giorno prima quando si erano sposati. Naruto era bellissimo e voleva che lui avesse più fiducia in se stesso.

Doveva ammettere che il ragazzo aveva coraggio. Naruto gli dava sempre contro, e per qualcuno come lui, abituato a farsi obbedire in ogni suo comando, era un gradevole diversivo.
Aveva anche cominciato a far diventare matto Naruto, solo per vedere i suoi occhi scurirsi di rabbia e le sue guance arrossire.

Sasuke scosse la testa. Doveva ricordarsi che Naruto era lì solo per un anno e non poteva esserci già affezionato.

Quando ritornarono i domestici presero tutti i loro pacchetti per metterli nella sua camera. Naruto non sapeva cosa fare, il party era solo fra un paio d'ore e lui non voleva star seduto nella sua camera. Decise di andare a passeggiare nelle scuderie per vedere i cavalli.

"Ti sei perso?" gli chiese un uomo alto coi capelli neri. Naruto era sussultato alla prima occhiata, avrebbe giurato che fosse Sasuke ma aveva un aspetto diverso. L'uomo aveva corti capelli neri e gli occhi marrone delicato.

"Ti sei perso?" ripeté chiaramente divertito dal fissare di Naruto.

Naruto scosse la testa. "No, volevo vedere i cavalli" disse entrando nella scuderia seguito da vicino dall'uomo.

"Il mio nome è Sai, a proposito ti posso mostrare io i cavalli" gli disse inchinandosi.

"E’ un piacere conoscerti Sai, io sono Naruto" disse inchinandosi a sua volta e continuando a camminare.

"Ah, allora tu sei il famoso Naruto che ha sposato il lord e il capo della casa" imitò Sai.

Naruto si accigliò. Lo ignorò e continuò invece a camminare fino alla stalla con l'etichetta Kyuubi.

Il cavallo era magnifico; era di un bellissimo color bruno-rossastro con una criniera e una coda nero notte. Naruto poteva già dire che non gli piaceva stare in gabbia. Senza pensarci aprì la gabbia e andò ad accarezzarlo.

Sai era così occupato ad osservarlo che notò solo alla fine quel che il giovane padrone aveva fatto.

"Uchiha-san, la prego di uscire da lì" fece diventare la sua voce calma, ma dentro era spaventatissimo.

Kyuubi era uno dei cavalli più nuovi nella tenuta. Ma era selvatico, e nessuno dei domatori era stato in grado di avvicinarsi a lui. Anche l'Uchiha aveva provato, ma il cavallo prendeva a calci qualsiasi cosa o persona cercasse di avvicinarsi a lui. C'erano voluti dieci uomini per portarlo nella stalla, e non lo avevano ancora ne strigliato ne portato a fare esercizio da allora.

Naruto lo guardò confuso, ma scelse di ignorarlo, camminò verso il volubile cavallo sussurrandogli parole affettuose e accarezzandogli il naso.

"Gli piaccio, non capisco cosa ci sia da preoccuparsi" disse Naruto appoggiando la testa sul cavallo e accarezzandolo gentilmente.

Sai era stupefatto, non aveva mai visto il cavallo così, così calmo. Non calciava o tentava di mordere Naruto, l' inferno faceva le fusa sotto il tocco di Naruto.

Naruto corse velocemente su per le scale per vestirsi per la festa, aveva dimenticato che si supponeva che fosse atteso come amorevole marito fino a che Sai non lo commentò.

“Non dovresti essere alla grande festa questa sera?” chiese guardando Naruto strigliare il cavallo.

Naruto smise bruscamente con molto dispiacere di Kyuubi. “Mi dispiace Kyu” disse mentre accarezzava il cavallo.

Corse fuori dalla stalla e per tutto il tragitto fino a casa e saltò in doccia.

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Sasuke camminava all’entrata della sala da ballo, gli ospiti sarebbero arrivati e Naruto non sarebbe stato lì ad accoglierli.

“Dov’è andato dopo che siete tornati a casa dalla città?” chiese a sua madre frustrato.

La madre alzò le spalle, bellissima nel suo vestito blu pallido.

“Non lo so, caro. Ma per favore smettila di fare così!” Sasuke smise di camminare e di tirare la sua cravatta.

“Farà meglio ad apparire presto o lo picchierò!” borbottò Sasuke adirato.

“Huh, vorrei solo che ci provassi” disse Naruto con gli occhi fiammeggianti entrando in sala

“Mikoto-san” camminò fino a sua suocera e le diede un bacio sulla guancia “Sei bellissima” disse ignorando lo sguardo arrabbiato di suo marito.

Sasuke non potè fare a meno di notare quanto avvenente sembrasse Naruto.“Era ora che arrivassi!” disse strattonando Naruto verso di lui.

“Lasciami andare, bastardo!”

“Basta!” Mikoto-san sembrava furiosa.

“Agisci come si conviene alla tua età Sasuke, caro sei bellissimo” prese l’ altro braccio di Naruto.

Naruto diede a Sasuke un sorriso soddisfatto. Qui sei tu il pazzo, voleva dirgli, ma si accontentò di tirar fuori la lingua a Sasuke quando Mikoto non stava guardando. Sasuke rafforzò la stretta attorno all’avambraccio causando un fremito a Naruto. Sapeva che Sasuke lo stava avvisando. Sarebbe stata una lunga notte.

Era una lunga notte, Naruto era annoiato e la sua faccia gli faceva male per tutti quei sorrisi.
Lui doveva fingere di essere pazzamente innamorato del bastardo, il che non era stato un problema fino ad allora, ma odiava come Sasuke rideva, sorrideva e baciava la sua guancia quando gli ospiti si congratulavano con loro per il loro matrimonio. Era tutta una bugia di facciata.

Sasuke si irrigidì accanto a lui all’ improvviso, lasciando andare il suo braccio, Naruto spostò lo sguardo da Sasuke per dirigerlo verso la coppia in piedi sulla porta.

Bene, inizia il divertimento, pensò Naruto. La donna con i suoi riccioli d’ oro ammucchiati in alto sulla testa, sopra un magnifico vestito argento senza spalle, corse nelle braccia di suo marito. Lo guardò con un sorriso adorante e Naruto non poté fare a meno di sbirciare il volto di Sasuke.
Sasuke non aveva più quel falso sorriso; era stato rimpiazzato da un piccolo sorriso genuino e da uno sguardo desideroso nei suoi occhi neri. Doveva aver sentito lo sguardo di Naruto su di sé perché quell’espressione sparì e fu sostituita dalla sua normale espressione senza sentimenti.

Naruto non poté fare a meno di sentirsi geloso. La coppia era seguita da vicino da una giovane ragazza dell’età di Naruto con dei corti capelli neri e un semplice vestito nero che camminò verso di loro.

“Oh, Sasuke, che bello vederti!” esclamò la donna bionda conosciuta come Hyuuga Temari. Gettò le braccia intorno a Sasuke e lo abbracciò. Naruto digrignò i denti e sorrise. Voleva davvero strappare via la donna da Sasuke e dirle che lui era suo ma non poteva...

“Ehi, finalmente Sasuke ha messo la testa a posto!” disse Neji colpendo la mano di Sasuke. Naruto aspettò pazientemente di essere presentato, dato che sia Temari che Neji parevano ignorarlo.

Sasuke rise. “Questo è mio marito Naruto” disse portandolo avanti. Naruto si inchinò e sorrise.

“Naruto, questo è il mio miglior amico Neji e sua moglie Temari” continuando con le presentazioni.

Sia Temari che Neji accennarono un inchino. Temari portò avanti la ragazza tranquilla e la presentò come la cugina di Neji, che sarebbe rimasta con loro fino alla fine dell’anno.

Naruto si inchinò di fronte alla povera ragazza, che sembrava persa e confusa.

Come Sasuke, anche gli Hyuuga guardarono fisso Naruto. La sala era gloriosamente decorata e piena di cibo e bevande tutt’ attorno. Naruto notò che Hinata, la cugina di Neji sembrava tanto annoiata quanto lui. Naruto era così impegnato lì intorno che non si era nemmeno accorto che Sasuke aveva chiesto a Temari di ballare. Dentro di lui stava ribollendo: il bastardo non gli aveva chiesto nemmeno una volta di ballare ne se volesse bere o qualcosa da mangiare.

“Temari, vuoi ballare?” le chiese in piedi e offrendole la mano.

Temari guardò suo marito che accennò ad un si con la testa segno che approvava.Se ne andarono sulla pista da ballo, mentre l’ attenzione di Neji veniva catturata da qualche altro ospite.Naruto afferrò la mano di Hinata e la portò via con sé.

“Uchiha-san, io non ballo!” protestò.

“Non voglio ballare, però tu sembri annoiata e lo sono anch’io perciò perché non evitiamo questo posto e troviamo qualcosa di divertente da fare?” trascinandola fuori. Il bastardo poteva avere il suo party e danzare con la sua ex anche tutta la notte per quanto lo riguardava.

Camminarono attraverso i giardini, Naruto teneva la mano di Hinata nella sua, e per gli altri potevano avere l’ aspetto di due amanti che facevano una passeggiata.

“Dove stiamo andando?” chiese finalmente Hinata rimuovendo la sua mano dalla presa di Naruto.

“Ho pensato che potremmo andare a piedi fino alle stalle, ho un amico che voglio vedere” disse sorridendole.

Hinata annuì. Era bello che qualcuno si interessasse effettivamente a lei. Adorava suo cugino e sua moglie, ma loro la ignoravano per la maggior parte del tempo.

Vicino alle stalle, sentirono della musica e risate sembrava che la famiglia Uchiha non fosse l’ unica a festeggiare.

Sai li notò prima di chiunque altro e andò di corsa ad incontrarli.

“Benvenuti, Uchiha-san e ospite” disse sorridendo ad entrambi.

Sai li condusse rapidamente dove un gruppo di impiegati della proprietà stavano mangiando, bevendo e ridendo.

“Ehi, questo è Uchiha Naruto, il marito del capo!” urlò cercando di farsi sentire sopra tutto quel rumore.

Gli soffiarono delle sedie, birra e cibo. Naruto ed Hinata si presentarono e si godettero presto lo spirito brillo del gruppo.

Sakura che era sposata con Rock Lee li guardò curiosa fino alla fine delle presentazioni.

“Sono curiosa, perché siete qui invece che con loro?” disse indicando curvando il braccio verso la magione.

Sorprendentemente fu Hinata che timidamente rispose. “É così dannatamente noioso lì!”lei ridacchiò prendendo un sorso della birra con cui Kiba sembrava così ansioso di rifornirla. Tutti quanti risero e continuarono a ballare, ridere e bere.

Sasuke non poté fare a meno di mettere a confronto Temari con Naruto. Lei era bellissima, affascinate e sofisticata. Guardava il suo tocco particolare con i doveri di padrona di casa, ingaggiava conversazioni con le persone, offriva da bere, danzando e ridendo con suo marito. Suo marito il suo miglior amico, Sasuke non poteva togliere i suoi occhi da Temari.

“Se non fai attenzione le persone cominceranno a parlare” disse Kakashi quando venne accanto a lui.

“Che cosa intendi?” domandò Sasuke irritato.

“Beh, di come tu continui a guardarla così e presto, si chiederanno se la sparizione di tuo marito centri qualcosa con Temari” Kakashi osservò Sasuke guardare per la sala da ballo notando per la prima volta che Naruto effettivamente mancava.

“Dov’è?” domandò.

“L’ ho visto uscire con la cugina degli Hyuuga non molto tempo fa” Kakashi sorseggiò il suo drink.

Sasuke accennò un ringraziamento con la testa e uscì. Era furioso. Come aveva potuto Naruto ignorare i suoi doveri e lasciare il party dato in suo onore?

“Allora l’ha finalmente notato?” chiese Mikoto gentilmente, quando Kakashi sedette accanto a lei.

“Glie l’ho dovuto dire. Era impegnato a mangiarsi con gli occhi Temari” accennando discretamente nella direzione della bellezza dai capelli d’ oro.

Mikoto scosse la testa tristemente. Quando suo figlio avrebbe realizzato che Temari era solamente stata un sogno infantile?

Sasuke poté sentire la musica diventare più forte quando si avvicinò al quartiere dei domestici vicino alle stalle. Si fermò quando notò Naruto nelle braccia di un uomo.Naruto ridacchiò quando Sai lo trascinò a ballare, la folla vociava fischiando il loro incoraggiamento.

“Costringilo, Sai!” sentì qualcuno urlare. Sai gettò la testa e si mise a ridere quando Naruto si chinò in basso, una delle sue gambe in mezzo a quelle di Naruto e un braccio attorno alla sua piccola schiena. Naruto sorrise e scosse la testa respingendolo.

“Avanti Naruto! Mi stai facendo sembrare cattivo!” Protestò Sai quando fece roteare Naruto in torno alla pista da ballo.

“Sei pazzo? Mi farai cadere!” Naruto rifiutò di essere “costretto“ non importava quanto il resto della folla sembrasse volerlo.

Sai sogghignò. “Prometto che non ti farò cadere!” supplicò.

Naruto rotolò gli occhi e annuì. Sai posò le sue ginocchia ancora una volta tra Naruto e lo portò veramente vicino al suo corpo. Si poté sentire eccitato quando Naruto si abbassò a terra.

“Penso sia abbastanza!” dichiarò una voce aspra. Sai lasciò Naruto alla svelta che cadde sul sedere.

Naruto strinse gli occhi verso Sai che gli diede uno sguardo di scusa e si abbassò per aiutarlo.

Sasuke camminò impettito fino a dove Naruto si stava togliendo lo sporco dai pantaloni. Strattonò Naruto verso di sè. Naruto boccheggiò al contatto così intimo con suo marito.

“Cosa pensi di stare facendo?” chiese Sasuke a voce alta. Il cuore di Naruto stava martellando, consapevole di ogni parte del suo corpo toccata da Sasuke. Ciò richiese una grande impegno da parte di Naruto per rispondere.

“Cosa?” chiese stupidamente. Hinata camminò velocemente verso di loro.

“Uchiha-san, la prego non sia cattivo con Naruto-kun, volevo andare fuori per un po’ d’aria fresca” gli disse nervosamente. Kiba, Rock Lee e Sakura vennero anche loro in difesa di Naruto.

“Ci dispiace per averlo trattenuto,Uchiha-san, voleva andarsene presto ma l’ abbiamo convinto a restare,” mentì Sakura.

Naruto divenne consapevole di quello che stava intorno a lui quando Sasuke lo lasciò e poi lo fulminò con lo sguardo.

“Avevo bisogno di andarmene via da te!” gli disse Naruto furiosamente tanto che Sasuke avrebbe dovuto chiedere spiegazioni da lui.

“Naruto, non è il momento” Sasuke afferrò Naruto per un braccio e lo spinse via da gruppo. Hinata sorrise scusandosi e li seguì velocemente.

“Lasciami andare!” Naruto spinse via il suo braccio.

“Perché hai questa brutta abitudine di afferrarmi così?” si massaggiò il suo povero braccio maltrattato.

Sasuke era silenzioso. Non voleva rischiare una scenata di fronte ad Hinata o gli altri ospiti.

I tre andarono dentro la sala da ballo come se non fosse successo nulla; Sasuke non lasciò il fianco di Naruto per tutta la notte. Tenne una stretta leggera ma forte su di lui. La festa continuò e Naruto non poté che sentirsi sempre più afflitto. Sapeva che Sasuke era arrabbiato ma non poteva farci nulla. Sasuke lo aveva fatto arrabbiare con il suo comportamento insensibile verso di lui. Almeno pensò che si era fatto degli amici quella sera, strizzò l’ occhio ad Hinata che sorrise ampiamente dall’altra parte della stanza.

“Vedo che siete sempre assieme alla mia cugina acquisita, Uchiha-san” disse Temari quando camminò verso di loro.

“Per favore chiamami Naruto” guardò nervosamente verso di lei. Era disgustoso scoprire quanti errori c’erano nel viso del suo rivale. Sorrise, ridendo di se stesso. Il suo rivale, non era nemmeno qualificato a quel titolo agli occhi di Sasuke.

Era bellissima! Poteva vedere perché Sasuke la amava.

“Sasuke-kun, ti dispiace se ballo con tuo marito?” chiese attaccandosi al braccio di Naruto.

Naruto la guardò sorpreso. Sasuke le sorrise; sperava che avrebbe sorriso a lui. “Certo che no, vai pure” lui mollò Naruto.

Naruto cedette educatamente e fece la strada verso la pista da ballo con Temari.

“Sai, Naruto, Sasuke è un mio buon amico e spero che tu lo farai felice” disse mentre danzavano.

Lui era silenzioso. Come si aspettava che lui colmasse il cuore di Sasuke quando lei lo possedeva già!?

“Farò del mio meglio!”

“Posso fermarvi?” il marito di Temari gli sorrise divertito mentre dava un colpetto sulla spalla di Naruto.

Temari sorrise “Mio caro marito, tu puoi interromperci quando vuoi!” lasciò andare Naruto con un sorriso e andò impazientemente fra le braccia di suo marito. Naruto poteva dire che erano innamorati. Neji guardava Temari con i suoi occhi d’argento con così tanto amore e gli occhi marroni di Temari traboccavano nei suoi. Sasuke, oh Sasuke non hai nessuna possibilità, e lui guardò verso suo marito che seguiva i movimenti della coppia. Naruto decise di averne abbastanza. Velocemente fece la strada per uscire dalla sala da ballo per la seconda volta quella sera. Si era già diretto verso la sua stanza ma proprio quando stava per aprire la porta, fu afferrato da dietro.

“Dove credi di stare andando?” chiese Sasuke adiratamente. Trascinò Naruto dentro la stanza e chiuse la porta.

Naruto sembrava furioso. “Perché mi hai sposato?” chiese disperatamente.

Sasuke non sapeva cosa fare. Il bambino sembrava disperato sull’orlo delle lacrime.

“Ti amavo, lo sai?” Naruto abbassò la testa e si asciugò le lacrime dalla faccia.

Sasuke s'irrigidì alla confessione. Guardò Naruto alzare quegli incredibili occhi blu su di lui pieni di infelicità.

“Volevo che mi sposassi per amore; pensavo che potessi amarmi!” Naruto si voltò via da Sasuke. Si abbracciò.

“Non mi vedi nemmeno! Non mi vuoi nemmeno!” disse più a se stesso che a Sasuke.

“Dirò a tutti che non ti senti bene” gli disse Sasuke con voce inespressiva prima di voltarsi e lasciare la stanza.

Naruto cadde sulle ginocchia quando gli sfuggì un lamento. A Sasuke non interessava nemmeno. Ridacchiò sonoramente. Stupido! Stupido!

Naruto notò che Sasuke non aveva dormito nel letto, così il bastardo aveva deciso di scappare, lo doveva immaginare che lo avrebbe fatto. Sospirò e si sedette sul letto, avrebbe dovuto veramente alzarsi. Era passato mezzogiorno e il suo stomaco brontolava per la fame. Decise che sarebbe sceso in cucina e avrebbe preso qualcosa da mangiare prima di andare a trovare Kyu. Era sicuro che Sai lo avrebbe lasciato cavalcare oggi.

Andò in cucina prendendo la strada degli inservienti e prese velocemente una mela prima di dirigersi verso le stalle.

Sai osservò Naruto venire vero di lui, il ragazzo era magnifico e non lo sapeva nemmeno. Si chiese se l‘Uchiha sapesse nemmeno del tesoro che aveva. Naruto vestiva con una semplice maglietta bianca con dei jeans stretti e sbiaditi e il sorriso smagliante sulla sua faccia fece rimanere Sai senza fiato.

Gli piaceva Naruto un po' di più di quello che avrebbe dovuto; essere attratto dal marito del capo non era corretto.

Gli fece un segno. “Allora, sei qui per vedere Kyuubi?” chiese sollevando un sopracciglio.
Il sorriso sulla faccia di Naruto si allargò. “Diavolo,si! Mi lasceresti cavalcarlo?” chiese andando verso di lui e fermandosi.

Sai si congelò, Kyuubi era pericoloso, e non pensava che all’ Uchiha sarebbe piaciuto se Naruto avesse cavalcato il cavallo. Aprì la bocca per dire a Naruto che non poteva ma quei suoi occhioni blu erano così pieni di ardente eccitamento che si trovò ad annuire. Sperava solo per amor suo che non si rompesse l’ osso del collo.

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Ogni sabato mattina, Sasuke amava passeggiare nella tenuta Uchiha, lo faceva con suo padre e suo fratello prima che il bastardo scappasse con quei pochi soldi che il padre gli aveva lasciato.
Suo padre gli diceva sempre che questa terra era stata degli Uchiha per centinaia d’anni che un giorno sarebbe stata piena di bambini. Chiamava i bambini il futuro, e una luce riempiva i suoi occhi quando pensava a questo futuro. Una volta, Sasuke pensava che Temari avrebbe fornito quei bambini e adesso aveva finito con innamorarsi del suo miglior amico e lui sposare Naruto. Naruto, ora era un dilemma, la confessione del ragazzo la notte scorsa lo aveva preoccupato. Non pensava minimamente di far durare la farsa del matrimonio più di un anno e voleva essere sicuro che il ragazzo lo capisse. Era perso nei suoi pensieri quando sentì le grida e vociare nel recinto del bestiame. Andò velocemente in quella direzione, per vedere che cosa stava succedendo e fu vicino ad avere un attacco cardiaco quando vide Naruto cavalcare Kyuubi.

“Maledizione lo ucciderò!” camminò velocemente, spinse via il pensiero dell’ora silenziosa folla. Naruto stava sorridendo come un Clown sopra il cavallo; l’ idiota si stava ammazzando da solo!

“Naruto” lo chiamò appena abbastanza forte perché lo sentisse ma non abbastanza forte per farsi sentire dal cavallo.

Il biondo girò la testa per guardarlo con quei grandi occhi, merda era nei guai a quanto pareva.
Rallentò Kyuubi e portò rapidamente il cavallo verso Sasuke.

“Voglio che scendi da quel cavallo, adesso!” gli disse Sasuke con voce dura. Era veramente arrabbiato, pensò Naruto.

Naruto annuì e smontò lentamente con molto dispiacere da Kyuubi.

“Sai, riporta questo cavallo alle stalle e dopo voglio parlarti!” ordinò osservando quando Naruto legò il cavallo alla palizzata e uscì dal recinto.

Quando Naruto lo raggiunse Sasuke si incamminò solo quando fu sicuro che Naruto lo stava seguendo.

“Usuratonkachi” gli disse Sasuke appena raggiunsero la loro stanza.

Gli occhi di Naruto bruciarono di furia. Come aveva potuto? Come aveva potuto trattarlo così? Lo aveva imbarazzato di fronte a tutte quelle persone, trattato come un bambino e adesso insultato.

“Non ti voglio più vedere su quel cavallo!” continuò perdendo completamente la rabbia di Naruto.

“TU!!”

“Perché tutto deve sempre riguardare te!” urlò.

Sasuke rotolò gli occhi, Naruto era così melodrammatico, non vedeva che voleva solamente tenerlo al sicuro.

“Tu non sei mio padre!” continuò, la rabbia che cresceva di minuto in minuto.

“Quel cavallo è pericoloso! Potevi rimanere ucciso!” insistette Sasuke.

“Andava bene! Non sono un bambino e non sono stupido!” inveì camminando.

“Mi prendi in giro!” borbottò Sasuke

Naruto lo guardò incredulo.

“Ha preso la mia libertà, il mio diritto di scelta quando mi ha costretto a sposarti!” urlò.

“Veramente, ti ho costretto? Da quello che mi hai detto la scorsa notte forse siete stati tu e tuo padre a giocarmi!” gli gridò dietro Sasuke.

Naruto si sentì come se lo avessero appena schiaffeggiato.

“Non ho bisogno che tu mi dica quello che devo fare, mio caro marito e forse ti amavo una volta ma non più!” disse prima di andarsene sfiorando Sasuke.

“Dove stai andando?” Sasuke seguì Naruto fuori dalla stanza.

“Non puoi dirmi quello che devo fare e se voglio cavalcare quel cavallo nudo allora lo farò!” corse giù per le scale.

Sasuke si massaggiò le tempie: quel ragazzo gli faceva venire il mal di testa. Un gran brutto mal di testa, magari avrebbe dovuto lasciarlo a New York.

Si rivolse ai suoi sudi per lavorare. A Sasuke era appena passato il mal di testa quando la sua porta fu aperta di colpo. Sua madre sembrava spaventata e agitata.

“Che succede?” chiese spaventato dalla risposta.

“Adesso,Sasuke, per favore stai calmo” disse nervosamente sua madre.

“Che cosa ha fatto adesso!” chiese rassegnato al suo destino.

“Beh, lui... Insomma, solo vieni fuori!” Mikoto uscì evitando la porta seguita da Sasuke.

Sasuke sbarrò gli occhi e sbatté le palpebre poi sbarrò gli occhi ancora di più. Non poteva credere ai suoi occhi; se li strofinò solo pere essere sicuro che quello che vedeva era vero.

Naruto era sopra Kyuubi e stava cavalcando il cavallo nudo.

Maledizione, aveva bisogno di un drink ma prima doveva dare al giovane biondo una lezione.

“Scendi da cavallo, Naruto!” disse in mezzo ai denti.

“Costringimi!” lo sfidò Naruto per il divertimento di tutti i presenti.

Mikoto sospirò. “Naruto, caro per favore vieni giù da cavallo!” chiese. Naruto fermò il cavallo e ne scese fieramente. Mikoto distolse gli occhi. Sasuke si tolse rapido il blazer e lo mise attorno a Naruto, coprendolo. Accompagnò Naruto dentro casa senza curarsi di chi si prendeva cura di Kyuubi. Voleva solamente mettere le mani attorno al collo di Naruto. L’ omicidio sarebbe stato giustificato qui; stava facendo un favore al ragazzo prima che si uccidesse lui stesso. Era dannatamente troppo vecchio per queste cazzate!

Sasuke cedette dentro la loro stanza e frustrato fece correre una mano in mezzo ai cappelli. Non sapeva cosa fare con Naruto. Il ragazzo insisteva nel torturarlo, perché non poteva semplicemente divertirsi a cavallo tranquillamente e poi, in un anno il matrimonio sarebbe finito.

“Che cosa vuoi da me?” domandò Sasuke.

Naruto lo ignorò e alzando le spalle si tolse il blazer di Sasuke, rimase lì guardando Sasuke con la sfida negli occhi. Sasuke non poté fare ameno di meravigliarsi fissando il corpo di Naruto. Sentì il proprio pene contrarsi.

“Vedo...” lo beffò.

Afferrò rapido Naruto e lo spinse duramente contro il suo corpo. “Mi desideri” mormorò dolcemente sul collo di Naruto. Prese il volto di Naruto fra le sue mani e guardò profondamente in quegli occhi d’ un tratto confusi. Sasuke baciò le sue labbra piene e lungo la sua gola. Naruto mugugnò e si mosse contro Sasuke inarcando urgentemente il collo esposto ai baci di Sasuke.

“Tu... vuoi questo?” iniziò a far correre la sua lingua lungo il collo di Naruto assaporando la salinità di quella pelle.

“Hmm, mio caro marito” mormorò quando fece correre le mani lungo la gabbia toracica di Naruto. Le sue mani afferrarono i fianchi di Naruto.

Naruto boccheggiò. “Sasuke!”

Naruto non riusciva a respirare, i suoi sensi venivano alimentati dalla sensazione dei baci di Sasuke, delle mani e del profumo che emanava.

Sasuke strusciò lentamente la sua mano sulla coscia di Naruto e sotto il suo ginocchio, sollevando le gambe sul suo bacino. Si sfregò con forza contro Naruto, e sentì la durezza del ragazzo forzata contro la sua. Dolce, così dolce, pensò Sasuke premendo le sue labbra ancora una volta con quelle di Naruto, rapendo la sua bocca senza preoccuparsi di essere lento e gentile. Se qualcuno fosse venuto da loro in quel momento avrebbe visto due uomini baciarsi come animali. I loro denti, labbra e lingua si urtavano come una forza della natura. L’ aria era appesantita dai loro ansimi.
Sasuke si scosse e spinse via Naruto. Naruto perse il suo bilanciamento e cadde sul pavimento. Chinò la testa per darsi il tempo di ricoprirsi, la frangetta a coprirgli la faccia.

Sasuke continuò ad osservare Naruto, respirava pesantemente. Si dibatteva per riprendere i sensi.

Finalmente Naruto guardò in su verso di lui, il suo petto sollevato e gli occhi pieni di miseria. Sasuke lo fissò in modo assente e si alzò uscendo dalla porta.

Naruto si alzò lentamente dopo che Sasuke se ne fu andato. Cacciò indietro le lacrime che minacciavano di cadere dai suoi occhi, non era una gracile donna e si rifiutò di piangere. No, avrebbe preferito Sasuke all’inferno!

“Spero che il tuo amore ti rifiuti, ti odi e ti faccia sentire una merda” sussurrò. Si vestì in fretta e si rilassò sul letto.

Il tavolo da pranzo era silenzioso, Sasuke rifiutava di dare spiegazioni a sua madre e Mikoto era preoccupata. Lanciava spesso sguardi alla sedia vuota, dove di solito si sedeva Naruto.

Rimpiangeva le sue azioni, ma Naruto lo aveva spinto. Sasuke sperava che Naruto capisse che fra di loro non poteva esserci nulla.

Mikoto scosse la testa. “Lo rimpiangerai, Sasuke” spinse via il piatto e si alzò.

Continua…

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Finito!
E anche questa è fatta.
Beh, questo capitolo non era dei più allegri, infatti se continuiamo così Naru morirà di frustrazione!
Però... provate solo un attimo a immaginare (lo so che ci riuscite) Naruto che cavalca nudo in mezzo ai prati stile amazzone... OçççO
Naturalmente Sasu non poteva fare altro che il teme anche in questo capitolo... è senza speranza, e l' ha capito persino sua madre!!

Comunque ringraziamo kimmalfoy, Capitatapercaso, AkiChan83, ryanforever, suicidal_love, Istry, Dark Soul, piccolaluna, Tensai86, sisi89, YUKO CHAN e fujiima, che hanno recensito e che ci hanno fatto un sacco di complimenti! I vostri commenti saranno tradotti e spediti all'autrice e tra breve verrà postata anche una sua eventuale risposta.

Ringraziamo anche tutti i nostri preferiti

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Capitolo 3
*** I'm dying to forget you ***


3-I'm dying to forget you Ciao a tutti ^_____^!!! Eccoci per il 3° capitolo… ehi ehi calma non picchiatemi ç________ç, lo so che è passato molto tempo dall’ultimo aggiornamento e devo ammettere che il 3° era pronto da un pezzo, ma abbiamo avuto altri problemucci non relative alla ff che hanno influito sul ritardo... scusate =____=!!!Bene spero che il capitolo vi piaccia... buona lettura ^______^


Inconvenience of an Arranged Marriage
_I'm Dying To Forget You_

Tre mesi… Sasuke e Naruto erano sposati da tre mesi ed era come essere sposato con un perfetto estraneo. Passavano nelle stesse stanze ed entrambi evitavano di guardarsi. Il cuore di Naruto si stava spezzando e ogni giorno che passava con suo marito, freddo e privo di emozioni, gli stava strappando via l’anima. Quando Sasuke lo guardava, Naruto spesso sentiva di essere osservato senza essere visto realmente e si chiedeva se non fosse stato meglio essere già fuggito. Era sicuro che Sasuke non sarebbe andato a cercarlo, ma il desiderio di suo padre e il contratto con Sasuke erano stati molto chiari, un anno di matrimonio o avrebbe perso l’eredità. Alla fine si chiedeva se suo padre l’avesse mai amato davvero.

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Sasuke, Naruto e Mikoto cenavano, in silenzio, come sempre.. Mikoto tentava di includere Naruto nella conversazione sua e di Sasuke, ma lui si limitava ad accennare o sorridere e mangiava con lo sguardo fisso sul piatto. Non poteva permettersi il rischio di guardare Sasuke e divorarlo con lo sguardo affamato d’amore.

Mentre mangiavano il campanello suonò e uno dei domestici andò velocemente ad aprire la porta. Qualche minuto dopo “lui” fece la sua apparizione. Avendo gli occhi sul piatto, Naruto si perse l’entrata dell’uomo, ma Sasuke e Mikoto si alzarono brutalmente con gli occhi fissi sullo straniero. Naruto sentì un formicolio sul retro del collo, così alzò la testa per osservare cosa aveva stupito Sasuke e sua madre. L’uomo che stava dietro a lui era familiare; assomigliava molto a Sasuke, era alto all’incirca 1,78, aveva i capelli lunghi e scuri con qualche sfumatura blu sulle punte e gli occhi neri come la notte. In una parola, era stupendo.

“Bene, non siete contenti di vedermi?” disse con voce piena d’ironia.

Gli occhi di Naruto si spalancarono riconoscendolo e fece una cosa che sorprese molto le altre due persone nella stanza. Si alzò e corse verso l’uomo, abbracciandolo.

“Itachi!” Naruto gridò felicemente.

Itachi abbracciò Naruto e lo strinse saldamente. “E’ bello vederti, piccolo” disse rivolgendo un sorriso a Naruto. Fu dopo che Mikoto si mosse come in trance, fece un passo esitante verso suo figlio e poi anche lei fu avvolta dalle sue braccia. Entrambi stavano abbracciando Itachi e non notarono quando Sasuke lasciò la stanza.

Mikoto e Naruto parlarono ad Itachi per molto tempo ed era ormai tardi quando Naruto salì per andare nella sua stanza. Adesso era la sua stanza da quando Sasuke non dormiva più lì con lui e doveva ammettere che gli sguardi curiosi che i domestici gli rivolgevano lo facevano sentire a disagio, ma lui se ne fregava. In primo luogo non era stata una sua l’idea di dividere la stanza e certamente non era stata colpa sua se Sasuke aveva deciso di andarsene dopo il loro piccolo confronto sul cavallo e il suo spogliarello. Si sentiva solo e spesso si ritrovava ad affondare il naso nel cuscino di Sasuke che adesso aveva solo un debole odore dell’uomo. Aprì la sua stanza, con un sorriso sul volto e non notò l’uomo seduto nel buio finché non cercò la luce, illuminando la stanza.

“Sasuke!” disse un po’ sorpreso di vederlo. Naruto lo guardò con occhi preoccupati; vide negli occhi scuri la rabbia di suo marito e quasi scappò fuori dalla stanza.

“E’ tutto apposto?” Naruto domandò, dondolandosi avanti e indietro sui suoi talloni. Sasuke sembrava essere di cattivo umore.

“Ti ho mai detto che il mio caro fratello maggiore prese i pochi soldi che mio padre ci lasciò e scappò?” domandò distendendo il suo lungo corpo sulla sedia dove era seduto e Naruto involontariamente fece un passo indietro.

Il biondo avvertì che Sasuke non era dell’umore adatto per le sue insubordinazioni, così rimase in silenzio e aspettò una sua mossa. Sasuke camminò verso di lui con uno sguardo divertito sulla faccia normalmente priva d’espressione e Naruto improvvisamente si sentì accaldato e mise le mani di fronte a sè in agitazione.

“Sasuke, sono molto stanco, così qualunque cosa vuoi gridarmi contro, non può aspettare domani?” domandò con uno strano tono. Sasuke adesso era così vicino a lui che poteva sentire il suo respiro. Era imbarazzante, specialmente da quando l’unica cosa che si vedeva di lui era il viso che spuntava dalla clavicola dell’uomo.

Trattenne il respiro quando sentì le mani di Sasuke ai lati del suo volto. Sentì le sue vene andare a fuoco e il suo respiro affannoso. Sasuke inclinò il viso di Naruto verso di sé e poi si piegò in avanti, le sue labbra sfiorarono lievemente quelle di Naruto, che mise le mani su quelle di Sasuke e provò a spostarle dalle proprie guance in fiamme.

“Non farlo!” mormorò, lottando per regolarizzare il suo respiro, ma il calore della pelle di Sasuke sotto i suoi palmi fece accelerare il battito del suo cuore incurante del volere della sua mente.

“Non farlo?” Sasuke alzò un sopracciglio. “Non farlo? Poco tempo fa, Naruto, volevi che ti toccassi, volevi che ti prendessi e adesso non vuoi?” la sua voce era profonda e roca per la passione. Naruto fece un passo indietro, ma Sasuke gli andò dietro, avvicinandosi, bloccandolo e non lasciando andare le guance rosse del biondo. Naruto fece scivolare le sue mani fino ad afferrare i polsi di Sasuke.

“Non voglio questo, Sasuke! Non voglio questo solo perché tuo fratello è qui e tu senti il bisogno di possedere un corpo per aiutarti a dimenticare come lui ti ha tradito” Naruto strattonò la presa di Sasuke.

Sasuke lasciò cadere le sue mani lontano da Naruto e il biondo fece altrettanto, un po’ riluttante. Diede a Sasuke un sorriso diffidente e camminò intorno a lui per andare verso la cassettiera. Prese il pigiama e la biancheria intima pulita prima di dirigersi verso il bagno per farsi una doccia.

Una volta dentro la stanza, Naruto si appoggiò indietro contro la porta, chiudendo gli occhi e facendo forza su se stesso per non correre indietro e prendere quello che Sasuke gli aveva offerto. Una volta che sentì la porta della sua camera aprirsi e poi chiudersi, rabbrividì e si impose di camminare su gambe tremanti verso la doccia. Sentì così finalmente il rumore di quella porta che si chiudeva.

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Itachi stava aspettando Sasuke nell’ufficio, il mattino successivo. Era seduto sulla sedia dell’ufficio di Sasuke e osservava la stanza. Aveva passato molto tempo in quell’ufficio che un tempo apparteneva a suo padre. Sapeva di avere ferito la sua famiglia, ma era tornato per sistemare le cose e per offrire le sue scuse a Sasuke, così come i soldi che aveva preso per interesse dato che non gli servivano più. Itachi aveva ormai avviato i suoi affari ed aveva un’agenzia di moda a New York che stava andando abbastanza bene. Si alzò appena entrò Sasuke.

“Sasuke, dobbiamo parlare” disse, facendo cenno a Sasuke di sedersi, ma il fratello rimase comunque nella sua posizione.

“Non sono la mamma, Itachi, non ti perdonerò tanto facilmente” Disse facendosi avanti nella stanza.

Itachi sapeva che parlare con Sasuke non sarebbe stato tanto semplice, ma doveva tentare e riparare il danno che aveva arrecato alla sua famiglia. Sorrise e si sedette. “Quando mai le cose sono state semplici con te, fratellino?” commentò. “Congratulazioni, ad ogni modo, per il tuo matrimonio” guardò con interesse, mentre Sasuke si irrigidiva.

“Non sei felice, Sasuke?” domandò improvvisamente non sapendo se il matrimonio fosse stato fatto per amore o per interesse.

“No, io non amo Naruto. L’ho sposato per il soldi che mi ha offerto suo padre in modo di salvare la nostra casa, fratello!” la parte finale la disse ringhiando. Itachi si portò un dito sulla bocca con fare pensoso, toccandosi le labbra in contemplazione. “Questo non va affatto bene per il piccolo, non trovi?” disse.

Sasuke camminò verso suo fratello, furioso e lo afferrò per la camicia “Ingiusto! ingiusto per Naruto! È stato ingiusto per ME!” gridò. La sua faccia era scura per la rabbia e la sua bocca si contorceva “Ho dovuto sacrificare la mia vita, la mia felicità e vendere la mia anima per salvare quello che nostro padre e poi tu stesso avete cercato di distruggere!” Sasuke spinse Itachi, lasciandolo con disgusto.

Itachi lo guardò con occhi tristi e incuriositi “Mi dispiace per essermene andato e mi dispiace che nostro padre sia morto lasciandovi nel bisogno, ma sono qui per cambiare quello che è stato.”

“Com’è possibile cambiare tutto questo?” Sasuke sibilò contro di lui. Avrebbe voluto sbattere Itachi a terra a pugni. Avrebbe voluto prendersi qualcosa che per Itachi fosse importante, come quando Temari fu strappata a lui, ma più di tutto voleva che il suo adorato fratello facesse diventare le cose migliori come faceva quando erano ancora bambini. Sasuke guardò con occhi sospettosi, mentre Itachi cercava nella tasca superiore della giacca e ne tirò fuori un busta bianca per poi offrirla a Sasuke, che la strappò con violenza dalle mani del fratello.

Quando vide l’ammontare della cifra, i suoi occhi si allargarono “E’ sufficiente per chiedere scusa per tutti questi anni di infelicità, Sasuke?” Itachi domandò.

Sasuke incassò l’assegno con sorriso beffardo “E’ un inizio” disse. “Ora, tutto quello che devi fare è aiutarmi a sbarazzarmi di Naruto e sarai perdonato” camminò fuori dall’ufficio.

“Come desideri, fratellino, come desideri.”

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Naruto rabbrividì mentre camminava verso le stalle. Sapeva che Kyuubi lo stava aspettando impazientemente. Sorrise, il cavallo era diventato il suo unico amico da quando Kiba, Sai, Sakura e tutto il resto dei lavoratori della tenuta Uchiha stavano lontano da lui. Sasuke li aveva avvertiti di stare alla larga e così negli ultimi tre mesi Kyuubi era stata la sua unica compagnia.

Raggiunse le stalle solo per trovare il box di Kyuubi vuoto. Naruto guardava con occhi spalancati nella stalla pulita e si spaventò molto quando Sai parlò alle sue spalle.

“Mi dispiace, Uchiha-san, ma suo marito ha venduto Kyuubi ieri” disse il ragazzo sorridendo normalmente. Naruto lo fissò stupidamente. Sentì piccole lacrime nel retro dei suoi occhi, ma le scosse via. Perché? Perché Sasuke lo odiava così tanto? Sasuke aveva i soldi di suo padre e anche la sua terra. Naruto non possedeva nulla e sembrava che Sasuke volesse togliergli tutto! Corse indietro verso il palazzo, asciugandosi le lacrime che finalmente avevano iniziato a cadere mentre correva verso la porta.

“Sasuke! Tu BASTARDO!” urlò spaventando due dei domestici.

Mikoto si precipitò fuori dalla libreria “ Naruto, tesoro, cosa succede?” domandò con preoccupazione, che traspariva ad ogni parola.

Naruto si buttò tra le sue braccia e singhiozzò. “L’ha venduto! Sasuke ha venduto Kyuubi!” cercava di dire tra i singhiozzi. Guardò verso di lei, i suoi occhi bagnati dalle lacrime, le guance segnate altrettanto e Mikoto sentì come se il suo cuore si fosse rotto insieme al suo.

“Mi dispiace Naruto, mi dispiace!” lo abbracciò stretto e Naruto sfregò la faccia nel suo petto.

“Perché? Perché mi odia?” domandò distrutto.

Itachi guardava la scena tra sua madre e il piccolo. Non avrebbe mai creduto che suo fratello potesse essere così crudele. Sorrise tristemente. Si sentiva un po’ in colpa per quello che stava preparando, ma doveva essere fatto per rendere suo fratello felice.

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Quando Sasuke tornò a casa, notò immediatamente l’assenza di Naruto al tavolo della cena, ma non disse nulla. Sua madre, tuttavia, lo guardò male.

“Qualcosa non va madre?” Domando mentre si sedeva, non preoccupandosi di suo marito. Naruto probabilmente non aveva accettato il fatto che avesse venduto Kyuubi.

“Perché hai venduto il cavallo?” domandò finalmente, dopo un lungo silenzio. Sasuke sollevò lo sguardo dalla sua zuppa, sorpreso.

“L’ho fatto per il suo bene” Sasuke non andò nei dettagli. Mikoto tirò il tovagliolo sul tavolo e si alzò.

“A volte, Sasuke, sei troppo avventato” gli diede uno sguardo di disapprovazione e se ne andò.

Itachi e Sasuke continuarono a mangiare in silenzio, ognuno di loro pensando ai proprio affari.

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Naruto decise che ne aveva abbastanza. Velocemente impacchettò i vestiti che aveva portato con sè, prese i soldi che Mikoto gli aveva dato negli ultimi tre mesi e si arrampicò sulla finestra. L’albero accanto era abbastanza vicino per saltarci sopra e scendere giù. Non aveva un piano, ma aveva una destinazione e con quella in mente percorse la lunga strada verso casa sua. Villa Uzumaki sarebbe andata bene per ora, finchè non avesse trovato un modo per sfuggire a questo matrimonio.

Sperava di avere un caldo benvenuto nella sua casa d’infanzia o almeno trovare qualcuno che fosse famigliare a prendersi cura della sua casa. Non si aspettava di fissare due pistole in mano ad una ragazza bionda molto arrabbiata.

“Fermati, stai trapassando! Questa è una proprietà privata. La mia proprietà” insistette la ragazza.

Naruto era arrabbiato e assottigliò gli occhi verso la ragazza “Mi dispiace, ma l’ultima volta che la vidi questa era ancora la proprietà Namikaze e io sono Namikaze-Uzumaki Naruto, figlio di Namikaze Minato ed Uzumaki Kushina!” disse irritato. I suoi occhi fiammeggiavano di rabbia, prima Kyuubi e adesso questa ragazza diceva che la sua casa di infanzia le apparteneva.

Il bastardo centrava sicuramente qualcosa in tutto questo. Strinse le sue mani a pugno, pronto a colpire la ragazza e poi i suoi occhi persero tutta la rabbia, mentre la ragazza prendeva il cellulare iniziava a parlare.

“Sasuke-kun” disse dolcemente al telefono, facendo venire a Naruto voglia di vomitare. Ascoltò mentre lei informava Sasuke di lui e trasalì quando sentì l’esclamazione dura di suo marito. Quando la ragazza finì di parlare al telefono lo guardò e apri i cancelli.

“Sasuke vuole che tu lo aspetti in casa” disse. Naruto strinse gli occhi, ma non disse nulla perché si stava risparmiando per Sasuke.

Naruto si sedette su un divano davvero scomodo e si chiese dove il mobilio di sua madre fosse finito. Incrociò le braccia davanti a sé e mise il broncio, mentre la ragazza bionda, che non si era presentata, sedeva lontano da lui su una poltrona lanciandogli pessime occhiate. Lo guardava con rabbia; avrebbe voluto dirle che quell’espressione rendeva il suo volto più brutto di quello che era, ma desistette… per ora.

Il campanello suonò e lei si alzò per fare entrare Sasuke, e Naruto sobbalzò indietro con timore, ma tenne i suoi occhi fermi su suo marito, che era venuto a prenderlo.

Notò che Sasuke indossava una vestaglia blu e pantofole, i suoi capelli erano disordinati e i suoi occhi scuri lasciavano intravedere rabbia in ogni lato. “Che stai facendo qui, Naruto?” gracchiò andando di fronte a lui, ignorando completamente la ragazza bionda.

“Sasuke-kun, ha reclamato questa proprietà come sua” la bionda lo informò gentilmente, facendo aumentare l’irritazione di Naruto.

“La proprietà è mia, brutta pezzente!” soffiò irritato. Era arrabbiato, se Sasuke voleva tenere un amante avrebbe fatto bene a non farlo nella sua casa d’infanzia.

“Yamanaka-san, la prego, scusi mio marito” disse brevemente Sasuke, facendo il solito sorriso che era abituato a rivolgere agli ospiti e questo fece tacere Naruto.

“Suo marito?” domandò lei basita.

Naruto sorrise, alla fine la puttana aveva saputo che Sasuke era impegnato e avrebbe smesso di tentare di flirtare con lui. Ma per la sorpresa di Naruto, lei si aggrappò al braccio di Sasuke e gli diede un occhiata di compassione.

“Poveretto!” esclamò, sbattendo le sue finte, lunghe ciglia. Naruto sapeva che erano finte perché era corsa a metterle prima che arrivasse Sasuke.

Naruto tirò fuori la lingua in modo infantile e ruotò gli occhi. Sasuke sorrise leggermente all’ovvia antipatia di Naruto per la donna ed educatamente la tolse da sè.

“Yamanaka-san, Ino, potresti lasciarci soli?” disse facendole il suo sorriso migliore e Naruto sbuffò. Ino lo guardò, mentre lui la guardava innocentemente.

“Lasciaci subito! Non vedi che sta cercando di buttarti fuori?!” Naruto fece un sonoro sciò e Sasuke sentì il bisogno di sorridere per la seconda volta quella notte e questo lo fece sussultare. Il sorriso cadde dal suo volto e si passò una mano sul volto mentre Ino lasciava la stanza.

“Che diavolo stai pensando?” disse guardando Naruto, che sobbalzò nervosamente sul divano trattenendo il respiro.

“Ti sto lasciando” Disse con voce ferma evitando gli occhi di Sasuke.

“Lo vorrei!” Sasuke rispose senza pensare.

La parole rimasero sospese per aria e Naruto si sentì come se una tonnellata di mattoni l’avesse colpito sullo stomaco. Cercò di trattenere le lacrime, ma Sasuke le vide, sospirò e si sedette vicino a Naruto, che si allontanò repentinamente da lui.

“Naruto, mi dispiace” cercò di scusarsi, ma Naruto spostò il suo volto lontano. “Bene, Naruto comportati pure da bambino, ma noi ce ne andiamo adesso!” si alzò, prese Naruto tra le braccia a mo’ di sposina e uscì dalla casa. Naruto non protestò, perché era troppo stanco, troppo arrabbiato e troppo infelice per curarsene. Poteva ancora sentire le lacrime sgorgargli dagli occhi e scendergli sul collo.

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Naruto si addormentò sulla via di casa, Sasuke lo tirò fuori dalla macchina e lo portò dentro.

Mentre lo trasportava notò, accigliandosi, che il peso di Naruto era ormai pari a zero, poi gentilmente depose il ragazzo dormiente sul letto, gli tolse le scarpe e i pantaloni per renderlo più confortevole. Dopo avergli rimboccato le coperte, non seppe cosa glielo fece fare, ma si abbassò e impresse un bacio leggero sulla fronte del biondo e rabbrividì quando Naruto si agitò.

“Sasuke” borbottò nel sonno, mentre un piccolo, triste sorriso ornava il suo volto.

Sasuke sobbalzò e lasciò la stanza cercando di negare a se stesso che Naruto aveva smosso qualcosa di profondo dentro di lui.

Continua...

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Ehehe bene, bene ^________^… è arrivato ITACHIIIIIIIII che bellooooooo ^___^, lo adoro in questa ff, è semplicemente mitico ( è mitikooooo, vero pollonuccia??? N.d Shinku ) ( OçççO Itachi-kun.... NdPollon) (O________O Oddio la pazza... NdItachi)!!! Scusate lo sclero ù____ù... comq. come avete visto Sasuke continua a fare il teme e Narutino continua a soffrire poveretto, chissà cosa accadrà nel prossimo capitolo O________O??? Volete saperlo??? Bene, continuate a seguirci allora ^_____^ e se volete lasciateci un commentino per l’autrice così almeno abbiamo qualcosa da inviarle. Shinku66&Pollon138


RISPOSTE AI COMMENTI:
Dark Soul: OçO Lo sho, la scena finale mi ha fatto correre a prendere una bacinella per la bava *sbav* e, finalmente sia Naru che Sasu si sono dati una bella mossa anche se, c’è voluta una bella dose di sfacciataggine da parte del biondo. E l’ idea di trasformare Kyuubi in cavallo era davvero la prima volta che la sentivo anch’io... però bisogna ammettere che ci sta proprio bene ^___^ alla prossima!! Byebye Pollon
Ladyvale: Ciao ^________^ !!!grazie del commento, sono felice che la storia ti piaccia io l’ho semplicemente adorata la prima volta che l’ho letta ^________^!!! Sasuke è stato un vero bastardo, ma non temere Naruto gliene combinerà di tutti i colori ahahhahah *_________*!!!Byebye Shinku
Suicidal_love: Heheh, concordo Mikoto è una grande U________U Però povero Naru tra le braccia di Sai nuuuuuu ç________ç Lui deve stare con Sasuke, (anche se il teme in effetti non se lo merita!) E le foto di Sasuke.... puoi tenere almeno quelle imbarazzanti? Sai com’è, poi ci facciamo i volantini e le lanciamo in giro per Konoha... ^O^ Sasu: provateci e non sarete più vive per raccontarlo... O___________O. Byebye Pollon
Nana89: ciau ^____^!!!Nanaaaaaaa è tanto che non ci sentiamo sigh ç______ç, ultimamente ho poco tempo in chat ufff!!! Comq. grazie per i complimenti,  sono felice che la storia ti piaccia e per quanto riguarda Sasuke hai ragione è proprio un teme di prima categoria e in questa ff lo dimostrerà più volte ù____ù!!! Narutino invece è un amore poveretto, ama il teme così tanto che non riesce neanche ad odiarlo ç__________ç…poveretto!!! Spero continuerai a seguire alla prossima ^_______^!!!Byebye Shinku
Nisha_7: Grazie! Siamo contente che ti sia piaciuta, speriamo di non averci messo troppo ad aggiornare, e grazie! ^_____________^. Byebye Pollon
Yuko chan: ciau^____^!!! Prima di tutto grazie per il commento ^________^ e poi veniamo alla risposta ^____^… allora hai perfettamente ragione, in questa ff \Sasuke è un vero bastardo e continuerà a farlo per un po’ te lo assicuro, ma per quanto riguarda Temari non devi preoccuparti... Sasuke non la toccherebbe mai appunto perché è la moglie di Neji!!! Mikoto invece io la adoro e credo piacerà molto in questa ff ed è molto intuitiva!!! Sasuke nei riguardi di Naru appunto sembra quasi un padre apprensivo, ma ti assicuro che poi farà di peggio ahahha... farà anche una cosa non facile da digerire più avanti, ma non posso dirti altro ù_______ù!!!Naruto invece io trovo che sia mitico in questa ff perché nonostante soffra non si arrende mai e chi lo sa forse poi la sua persistenza verrà premiata!!!Byebey Shinku
Tensai86: Concordo OççççççO che visione ragazzi... Eh, per averci sotto Sasuke dovrai aspettare.... un bel pò mi sa ^O^ E a Sasuke mi sa che se non la smette di guardare Temari qualcuno presto o tardi glie li caverà quegli occhi... Eh, è un Uchiha... lì solo le donne si salvano... (nemmeno Itachi è poi tanto santo qui! XD) E ancora grazie per il commento! ^_____^. Byebye Pollon
Akichan83: Akanucciaaaaa ciauuu ^O^!!!Che bello leggere il tuo commento, sono troppo happy che ti piaccia il capitolo ^_________^!!!E’ si il teme è proprio un demente come diresti tu ehehehe e come sempre farà parecchi casini prima di darsi una bella svegliata ù______ù!!! La parte di Naru che cavalca nudo è piaciuta molto e anche io quando la lessi rimasi così _______OçO ahahhaha!!! Comq. Grazie per i complimenti per la traduzione ^_______^ e spero di sapere cosa pensi anche di questo cap. ^______^!!!Byebye Shinku
Ryanforever: Grazie, lo sappiamo che siamo brave XD Scherzi a parte, Naruto è proprio l’ unico così pazzo e così grande da cavalcare come mamma l’ ha fatto su un cavallo praticamente indomabile, ma si sà, fare quello che si propone di fare è il suo credo Ninja! Per Sasuke non ho davvero parole, anzi, solo una : TEME. Si, anch’ io non avevo mia sentito la coppia Neji e Temari... e neanche Temari e Sasuke se è per questo.... U_____U Vabbè, alla prossima *kisu*. Byebye Pollon



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Capitolo 4
*** Dying to foget you ***


4-Dying to forget you

Eccoci con un nuovissimo capitolo!!! Questa volta ci abbiamo messo di meno no? O no? hahaha, in ogni caso, la pecca c'è e cioè che i vostri messaggi sono... senza risposta XD Però abbiamo tradotto quelli precedenti e sono già nelle mani della scrittrice e credo gli abbia fatto molto piacere ricerverli ( era un velato invito a continuare a scriverne u_u), perciò godetevi la lettura e, mi raccomando, recensite!!!



Inconvenience of an Arranged Marriage
_Dying to forget you_

Naruto si alzò dal letto appena la porta si aprì. Fu sorpreso di vedere Sasuke entrare nella stanza portando un vassoio, che dal profumo, era pieno di cose bellissime e deliziose. Diede a Sasuke uno sguardo curioso quando il corvino si avvicinò a lui. Sasuke si arrestò a fianco a lui, poggiando il vassoio sul comodino vicino al letto. Si girò a guardare in basso verso Naruto che era impegnato a guardare la varietà dei cibi alla colazione occidentale nel vassoio. C’erano del pane, dei taralli, fragole e panna, cialde con crema e sciroppo, e anche succo d’ arancia e caffè. Guardò in su verso Sasuke con occhi così grandi che minacciavano di inghiottire il volto. Sasuke soppresse il sorriso che minacciava di uscire all’espressione infantile di Naruto.

“Vai a lavarti così puoi fare colazione” disse a Naruto, che si arrampicò fuori dal letto immediatamente e si diresse verso il bagno.

Sasuke si sedette sul letto e si guardò attorno notando come apparisse il luogo in cui abitava.
C’erano vestiti su tutto il pavimento e la elegante scrivania era sparsa di libri e carte. Si alzò e camminò verso la scrivania, prendendo un libro. Lo voltò per leggere il sommario. Era un libro di un qualche autore Americano, lo mise giù e prese un rovinato pezzo di carte da scrivere. La lisciò e la lesse.

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Naruto si fermò per un secondo e lo spazzolino con il dentifricio gocciolò a metà strada per la sua bocca. Doveva essere sospettoso con Sasuke? L’ uomo aveva chiarito che non voleva avere nulla a che fare con lui e adesso gli portava la colazione a letto? Qualcosa non andava qui. Portò lo spazzolino in bocca di nuovo e spazzolò furiosamente, facendo sanguinare un po' i suoi denti per l’ asprezza delle sue spazzolate Storse la bocca e sputò rapidamente.

“Magari è solo diventato gentile prima di uccidermi e bruciare il mio corpo in giardino” si disse a voce alta. Rise, non voleva ma passava Sasuke, era un maligno bastardo. Lo avrebbe solo calcato leggermente fino a che non avrebbe capito cosa voleva fare il suo marito dai capelli scuri.

“Non gli darò la soddisfazione” Naruto sbuffò con secco divertimento. “Solo perché lo amo non vuol dire che mi fidi di lui!” Naruto finì di lavarsi i denti e tornò nella stanza.

Sasuke sentì che la porta del bagno stava per aprirsi e tornò in fretta al letto, sedendosi proprio mentre la porta si apriva e Naruto entrava. Si sedette a fianco di Sasuke e fissò il vassoio di cibo sul tavolo. “É avvelenato?” chiese dopo aver preso un profondo respiro, continuando a non guardare Sasuke.

Sasuke voltò la testa per guardarlo, la sorpresa scritta su tutta la sua faccia normalmente stoica. Le sue labbra fremettero ma cercò di sopprimere la risata. Sasuke tossì leggermente per coprire il sorriso che cercava di uscire da tutta la sua faccia. Naruto sembrava così serio, fissando il cibo con desiderio ma esitazione.

Sasuke sospirò e raggiungendo forchetta e coltello , il suo braccio si strofinò contro la spalla di Naruto. Naruto rabbrividì al contatto, sperando che Sasuke non l’avesse notato. Guardò con curiosità quando il bastardo tagliò il soffice, leggermente dorato pancakes e alzò un delizioso boccone con dello sciroppo d’ acero che colava. Naruto si leccò le labbra ma rimase seduto con le mani al suo posto.

Sasuke aveva sentito Naruto tremare quando il suo avambraccio gli aveva toccato la pelle ma lo aveva ignorato. Aveva detto a se tesso che avrebbe trattato Naruto come un amico e ignorare in modo costante l’ attrazione del giovane ragazzo verso di lui. Magari non stava facendo un così buon lavoro con l’ ultima parte, pensò fra sé e sé, guardando il modo in cui il respiro di Naruto sobbalzava, i suoi occhi blu allargati e il rossore apparso sulle sue guance.

Naruto non poteva staccare gli occhi dalla forchetta che ora era in procinto di venir posata in mezzo alle attraenti labbra del bastardo. Poteva sentire l ‘arsura e voleva mandarla via ma non ci riusciva. Sasuke era così dannatamente bello! L’ uomo probabilmente lo sapeva e poi, alla fine voleva sapere se il cibo era mangiabile o no. Emise un pressoché rumoroso gemito quando il pezzo di pancake arrivò in mezzo alle labbra dischiuse di Sasuke. Sasuke chiuse la bocca attorno alla forchetta. Per l’altamente eccitato Naruto sembrava che il bastardo, la forchetta e il cibo delizioso si muovessero a rallentatore. Voleva inclinarsi in avanti e baciare quella bocca ma si ricordò quanto arrabbiato era con lui e quanto Sasuke lo odiasse veramente. Decise che forse il cibo era commestibile dato che il bastardo mostrava di mangiarlo.

Sasuke sentì la sua pelle ardere mentre Naruto lo fissava, la sua bocca salivava abbondantemente e non per colpa del pancake. No, era per il modo passionale con cui Naruto occhieggiava lui o... la sua bocca. Ebbe il forte bisogno di leccarsi le labbra. Si scosse mentalmente, non cominciare con l’attrazione, si disse, avrebbe solamente angosciato Naruto. Sasuke non poté fare a meno di pensare, sapeva che Naruto era eccitato da lui e decise di rendere l’azione di mangiare un po' più seduttiva. Aprì lentamente la bocca e mise la forchetta nella bocca lentamente. Chiuse entrambi gli occhi quando la forchetta raggiunse la bocca.

“Bastardo!” gli disse Naruto folgorandolo prima di prendere la forchetta; non voleva pulirla sulla salvietta ma lo fece. Non voleva più dare a Sasuke argomenti utili contro di lui. Non voleva che sapesse che era tentato di usare la forchetta che era stata nella sua bocca solo per sentire Sasuke da solo. No, sarebbe stato un male, stava cercando di disinnamorarsi del bastardo, non di prendersi un bacio indiretto da lui. Cominciò a spalare il cibo nella sua bocca e diede a Sasuke uno sguardo furbo. La faccia di Sasuke sembrava pallida e Naruto alzò le spalle. Il bastardo poteva andarsene ora; aveva fatto la sua buona azione per oggi.

“Cosa?” chiese a bocca piena.

Sasuke scosse la testa. “Non parlare con la bocca piena, dobe” Naruto alzò le spalle, rotolando gli occhi e continuando a mangiare e a parlare a bocca piena. Era la sua camera e il suo cibo. Voleva mostrare la lingua a Sasuke ma ci pensò due volte. Sasuke lo avrebbe solo chiamo infantile e voleva gustarsi la sua colazione.

Dopo aver intaccato seriamente il vassoio offertogli, Naruto si mise sul letto e ruttò, sonoramente. Sasuke gli diede uno sguardo disgustato causando a Naruto un ghigno. “Cosa? Meglio fuori che dentro, dico sempre io, sii grato che è venuto fuori da sopra e non da sotto” (letteralmente sii grato che è venuto fuori dal tetto e non dalle fondamenta), rise alla faccia confusa di Sasuke. L’ uomo non aveva senso dell’umorismo. Si strofinò lo stomaco con un movimento rotatorio e chiuse gli occhi in completo appagamento. Si perse l’occhiata bruciante che Sasuke gli diede quando i suoi occhi seguirono i movimenti della sua mano. I movimenti di Naruto fecero sollevare la maglietta, esponendo la liscia pelle abbronzata sotto di essa.

Sasuke inghiottì la gola improvvisamente secca. Non poté fare a meno di essere interessato al corpo di Naruto. Naruto era minuto e ora, era ben muscoloso. Il termine di sei carichi che gli aveva sotto gli occhi fin dalle prime fasi del loro matrimonio che aveva ossessionato i suoi sogni e lo aveva fatto sudare freddo la notte. Si schiarì la gola in modo gentile per avere l’ attenzione di Naruto.

“Non addormentarti, dobe. Penso che potrebbe piacerti venire con me” disse. Rise quasi quando Naruto si sedette e lo guardò con quei suoi incredibili occhi blu da bambino, pieni di meraviglia, speranza, sorpresa e ancora una volta sospetto.

“Dove?” chiese il sospetto che colava da quella sola parola e rimase sbigottito nel vedere Sasuke ritrarsi. Hmm, il bastardo potrebbe averne ancora una coscienza.

“Ho un incontro di lavoro al campo da golf. Pensavo che sarebbe stato divertente per te e allo stesso tempo puoi incontrare le persone con cui avrai a che fare quando sarà finito il nostro anno assieme.” Naruto volle non aver mai domandato, la risposta gli fece male al cuore. Annuì solennemente, evitando lo sguardo indagatore degli occhi di Sasuke.

“Credo che dovrò vestirmi, allora” Naruto si alzò. Sentì le sue gambe tremare un pò ma si disse che di aspettarsi la sua piccola demolizione. Sasuke esitò prima di alzarsi; il dolore di Naruto era ovvio e sentiva che avrebbe dovuto dire qualcosa.

“Bene, ti aspetterò nel soggiorno, indossa qualcosa di casual ma non jeans” disse invece contento che Naruto stesse evitando i suoi occhi. Uscì dalla stanza tranquillante senza voltarsi indietro.

Naruto respirò profondamente e si alzò. Avrebbe fatto una doccia rapida e poi sarebbe sceso per incontrare Sasuke. Il suo cuore batteva al pensiero di passare tutto il giorno con il bastardo.

Si tormentò le labbra con i denti. Non era sicuro che essere così affezionato a lui fosse la cosa giusta da fare. Naruto era così confuso ma si raddrizzò le spalle. Si sarebbe divertito e avrebbe dimenticato il resto. Non avrebbe dato più nulla che il bastardo avrebbe potuto usare contro di lui. Maledizione, non era una donna!

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Sasuke era seduto sul divano del salotto, leggendo il giornale, quando suo fratello entrò. Itachi guardò il suo ostinato fratellino e soppresse un sorriso. Notò che era vestito in modo casual, con dei pantaloni marrone scuro comodi e una corta, maglia a maniche lunghe. Itachi si sedette a fianco a lui e spinse via il giornale dalla faccia di Sasuke.

“Buon giorno, fratellino caro” disse allegramente. Sasuke grugnì e lo fulminò riafferrando il giornale. Itachi sorrise interiormente, amava trafficare coi pensieri di Sasuke “Hmm, stai aspettando qualcuno?” chiese di nuovo spingendo giù il giornale. Sasuke, si arrese; gettò la mano in aria e la girò verso il suo fastidioso fratello.

“Che cosa vuoi?” chiese digrignando i denti. I suoi occhi brillavano di rabbia e fissavano ritti in quelli divertiti di Naruto. Itachi sorrise furbescamente; soddisfatto che finalmente avesse ottenuto l’attenzione del fratello. Ora era il momento di iniziare il piano.

“Beh, pensavo al tuo desiderio di sbarazzarti del piccolo, voglio aiutarti in questo.”
C’era confusione negli occhi scuri di Sasuke, accigliò le sopracciglia. “Di cosa stai parlando?”

Itachi sollevò le sopracciglia. “Dai, Sasuke, non ricordi?” fece una pausa per un effetto drammatico.“Hai detto che la sola cosa che può renderti felice è sbarazzarti di Naruto.” disse chiudendo gli occhi e sospirando come la prima donna che realmente era.

Sasuke arrotolò il giornale e picchiando suo fratello lungo il capo. “OUCH!” protestò Itachi.


“Guarda, Itachi, posso sbarazzarmi di Naruto da solo!”

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Naruto stava scendendo le scale quando sentì le voci. Fece gli scalini lentamente e tranquillamente camminò nel soggiorno. Vide Sasuke e Itachi seduti sul divano, per qualche ragione decise di non annunciare il suo arrivo e stare ad ascoltare. Sbiancò quando Sasuke disse ad Itachi che non aveva bisogno d’aiuto per sbarazzarsi di lui. Si sentì morire dentro. Voleva afferrare Sasuke e sbatterne fuori le fesserie. Voleva urlare alla disonestà di tutti.

Invece inspirò, mise su un sorriso e tornò su prima di fare due scale calpestando forte. Poteva farlo, poteva far finta di non aver sentito nulla, poteva lavare via la rabbia, da qualche parte dentro di sé. Sarebbe stato forte e sarebbe sopravvissuto. Sasuke non avrebbe avuto la soddisfazione di sapere quanto quelle parole gli avevano fatto male.

Sorrise e camminò nel soggiorno. “Buon giorno, Itachi” disse prima di girarsi verso Sasuke, che lo stava guardando con quegli impenetrabili occhi scuri. ‘Come possono due uomini avere lo stesso colore d’occhi ed essere così differenti?’ pensò fra sé e sé quando il suo cuore si agitò.

Itachi si alzò. “Buon giorno, piccolo, vai da qualche parte?” chiese dando al suo ancora silenzioso fratello un occhiata. Gli occhi dell’uomo più vecchio osservarono i pantaloni da cargo e la maglietta nera che il biondo aveva. “Sei molto carino” Itachi camminò verso il ragazzo e mise una mano attorno alle spalle di Naruto. Gli posò un bacio sulla guancia. Naruto gli sorrise. “Non posso farne a meno” scherzò facendo finta di essere felice.

Sasuke si alzò bruscamente e camminò verso di loro levando via Itachi. “Forza, Naruto, andiamo!” spinse Naruto con la sua mano.

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Itachi osservò il suo fratellino e il piccolo andarsene. “Hmm, sembra che tu non abbia tutta questa fretta di sbarazzarti di lui” fece lo sbruffone nell’angolo della cucina, dove sua madre stava leggendo un romanzo. Lei guardò verso di lui e vide il ghigno birichino sulla sua faccia.


“Che cosa hai fatto, Itachi?” chiese, togliendosi gli occhiali da lettura. Itachi scosse la testa e diede uno sorriso innocente. “Come, io?” disse. “Non ho fatto niente” mise le mani avanti con i palmi in fuori.

Mikoto scosse la testa e si rimise gli occhiali. Riprese il suo romanzo ma prima di iniziare a leggere diede uno sguardo che diceva chiaramente ‘ Non-Pensare-Che-Io-Non-Sappia-Che-Cosa-Tu-Stai-Architettando’

“Cosa! Mamma,ti assicuro!”esclamò quando si sedette vicino a lei. Sua madre lo colpì in testa col libro. “Ouch! Perchè a tutti piace colpirmi sulla testa!” protestò, massaggiandosi la parte lesa.

“Si suppone che tutti quanti sperino che questo faccia partire il tuo cervello,”rispose dandogli un dolce sorriso. Lui sbuffò ma non disse nulla.

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Suo marito continuava a osservarlo fugacemente, ma Naruto ignorava Sasuke. Non voleva parlare al coglione, era un pochino incavolato ma ora di nuovo, Sasuke continuava a farlo. Lui fissò fuori dalla finestra del passeggero, guardando al paesaggio che scorreva ma non vedendolo realmente.

“C’è qualcosa che non va, Naruto?” chiese d’ improvviso Sasuke. Naruto scosse la testa ma non gli rispose.

Sentì Sasuke fare un profondo respiro, ma non si saprebbe mai immaginato che Sasuke allungasse la mano sulla sua coscia.

“Naruto, voglio che siamo amici,” strinse la sua coscia e Naruto digrignò i denti. Voleva diventassero amici? Che bastardo cospiratore! Mise la sua mano sopra quella di Sasuke e la rimosse lentamente. Si voltò a sorridere all’uomo ma il sorriso non raggiunse gli occhi. “Certo, Sasuke, diventiamo amici”

Sasuke riportò lentamente la mano sul volante. “Bene, allora adesso, che cosa pensi?” chiese.

Questa era una domanda mirata, pensò Naruto, rise internamente ma mantenne il falso sorriso in faccia ‘Beh, caro, voglio prenderti per il retro dei capelli e sbatterti la testa sul volante’. Invece prese un profondo respiro per controllare la rabbia che si stava agitando dentro di lui.

“Chi era quella vecchia strega a casa mia?” chiese improvvisamente aspettando di sapere e trattenendo Sasuke dall’indugiare nel profondo della sua mente.

Vide le labbra di Sasuke tirarsi, così il bastardo lo trovava divertente, pensando che fosse geloso o simili.

“Lei è sotto tuo impiego attualmente” rispose. Naruto incrociò le braccia sul petto e Sasuke non fallì nel notare con la coda dell’occhio che fletteva i bicipiti.

“In questo caso, voglio che venga licenziata,” mormorò Naruto con un broncio. allora Sasuke sorrise. “Perché la vuoi licenziare?” chiese, pensando a quanto carino fosse Naruto quando si imbronciava.

“Quella puttana mi ha puntato una pistola in faccia e mi chiedi il perché?” c’era un tono incredulo nella sua voce. Sasuke gli diede la sua piena attenzione quando si fermarono al semaforo. “Non sapeva chi eri, in sua difesa” cercò di spiegare.

Naruto strinse gli occhi su di lui.“Non mi interessa se ci vai a letto o cosa, voglio che se ne vada perché uno, mi ha puntato una pistola in faccia, due è veramente possessiva verso la MIA CASA! E tre è brutta!”

La bocca di Sasuke si strinse di rabbia, e la aprì per dire qualcosa ma in quel momento la luce cambiò. Portò subito lo sguardo indietro sulla strada, schiacciando il piede sul pedale del gas. Uscirono con un duro strattone, Naruto fu spinto in avanti prima di essere contenuto dalla cintura di sicurezza.

"Ehi, stai attento!" disse. Sasuke lo ignorò, la sua presa sul volante. "Uno, non vado a letto con lei, due, è dannatamente brava nel suo lavoro e tre, non la licenzierò!" strattonò il volante e girò rapidamente a sinistra.

Naruto lo fulminò con lo sguardo. "Perchè diavolo no, hai detto che è sotto le mie dipendenze!”

Sasuke non disse una parola; occhieggiò il golf club ed entrò nel parcheggio. Puntò per il parcheggio VIP e fermò la macchina. Diede un occhiata a Naruto prima di uscire e lasciare le chiavi al parcheggiatore. Aspettò Naruto e quando il biondo raggiunse il suo fianco, lo guardò. "Controllo ancora i tuoi affari fino a che l' anno richiesto di matrimonio è finito" Naruto spalancò gli occhi. Il serpente strisciante! Ma non ebbe possibilità di rispondere, che un gruppo di uomini capitanato da Kakashi camminò verso di loro.

"Ahh, Naruto, che bello vederti," Kakshi gli sorrise e si fermò di fornte a lui. Abbracciò e baciò Naruto sulla guancia. Il biondo lo fulminò e si strofinò la guancia. Era ancora arrabbiato con l' uomo per lo stupido commento che aveva fatto pochi mesi prima.

Sasuke camminò fra di loro solo in caso la tempra di Naruto fosse andata fuori controllo.

"Kakashi, Kimimaro- san, Maito- san, Ikuko- san," si inchinò profondamente con rispetto e gli uomini gli ritornarono il favore.

Kimimaro sorrise a Naruto e Naruto lo occhieggiò con curiosità. L' uomo era alto e slanciato con dei bellissimi capelli argentati lunghi fino alle spalle. Aveva una pelle luminosa con due puntini rossi sulla fronte. Era vestito formalmente, con un kimono nero e grigio.

"Chi è?" chiese guardando Naruto con interesse. Sasuke camminò più vicino a Naruto, facendo scivolare un braccio intorno alla sua cintola. "Permettetemi di presentarvi mio marito, Uchiha Naruto" disse. Naruto andò via dall'improvvisamente sensibile Sasuke e si inchinò ad ognuno di loro. Fissò audacemente Maito-san, l' uomo aveva delle folte sopracciglia che ricordavano a Naruto due bruchi (caterpillar). Era spaventoso. L'uomo urlò e iniziò a parlare di qualcosa riguardo al potere della giovinezza e dell'amore, Naruto si riavvicinò a Sasuke. Guardò su verso di lui e sussurrò. "E' spaventoso, bastardo!" Sasuke si trattenne a mala pena dal sorridere, e invece prese la mano di Naruto nella sua.

"Getleman, andiamo a giocare?" chiese. Ikuko-san, che sembrava un uomo sulla fine dei quaranta, scosse la testa.

"Stiamo aspettando mio nipote, Sasuke-san. Doveva usare i servizi" disse guardando al di sopra delle sue spalle al country club un paio di passi lontano da loro. "Gli abbiamo detto che lo avremmo incontrato qui."

Quando finì di spiegare un giovane biondo camminò verso di loro, il suo sguardo su Naruto. Sorrise a Naruto. "Beh, se avessi saputo che questo impegno fuori era con un uomo così carino sarei venuto qui prima, zio" disse mentre controllava rumorosamente Naruto, ignorando Sasuke che gli dava un occhiata infastidita. Naruto arrossì; fissò i suoi piedi imbarazzato.

"Ah, ed è timido. Mi piacciono quelli timidi" Naruto arrossì profondamente quando sentì l' uomo dire questo.

"Per favore, scusi mio nipote, Uchiha-san. Suigetsu è il figlio di mia sorella ed è cresciuto in America" spiegò Ikuko-san.

Naruto guardò in quegli strani occhi grigi e tirò via la sua mano dalla presa di Sasuke appena si voltarono verso il country club dove avrebbero preso le loro attrezzature.

"In America dove vivevi, Suigetsu-san?" chiese Naruto con curiosità.

Suigetsu gli diede un sorriso astuto, rivelando dei denti veramente bianchi e che sembravano appuntiti. "Sono dalla California, Uchiha-san" disse strizzandogli l' occhio.

"Per favore, chiamami Naruto. Uchiha-san è il nome del bastardo" sorrise al bel giovane e poi procedette nel fare domande riguardo alla California.

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Sasuke continuò a fulminarli con lo sguardo, con molto divertimento da parte di Kakashi. "Non è carino, il nostro piccolo Naruto si è fatto un amico, sembra felice" Kakashi infastidì Sasuke.

Sasuke grugnì. Dopo aver preso il loro equipaggiamento, andarono verso due golf cart riservate per il gruppo.

Naruto e Suigetsu corsero verso una, spingendo e strattonando entrambi per avere il posto di guida.

"Avanti, Sug, è da sempre che voglio guidare uno di questi cosi" si lagnò rumorosamente Naruto. Le labbra di Sasuke si arricciarono per il dissenso. Si erano appena incontrati e Naruto gli aveva già dato un soprannome?

"Naruto, vieni a sederti a fianco a me" ordinò improvvisamente dal posto di guida dell'altra golf cart.

"Ma Sasuke, voglio guidare la golf cart" lo guardò con quei grandi occhioni blu da cucciolo e Sasuke sospirò con ansia, occhieggiando il sogghignante Suigetsu. "Puoi guidare questa" disse, spostandosi sul sedile del passeggero. Kimimaro e Ikuko sedettero dietro.

Kakashi e Gai camminarono verso Suigetsu, che per un attimo sembrò deluso quando Naruto andò verso Sasuke e si sedette sul posto di guida della golf cart.

"Sei sicuro, bastardo?" chiese, sopprimendo a mala pena l' eccitamento nella voce. Kimimaro e Ikuko sogghignarono.

"Naruto, andiamo!" Sasuke rotolò gli occhi e Naruto ridacchiò eccitato.

Naruto guardò giù verso i pedali. Hmm, adesso quale di questi era il freno e quale di questi faceva partire quella dannata cosa. Portò la macchina fuori dal parcheggio e la spostò per guidare ma dimenticò di premere il freno e sbandarono in avanti. Oops, velocemente pestò il pedale lungo che calcolò fosse il freno e quasi sospirò di sollievo. Diede a Sasuke uno sguardo imbarazzato. "Scusa" e poi...

EHI, Sug facciamo una gara!" sorrise all'altro biondo che sollevò il pollice in silenzioso consenso.

"Naruto, non osare!" lo ammonì Sasuke. Forse, lasciare guidare Naruto non era stata una buona idea.

Kimimaro era divertito e si poggiò in avanti dando un colpetto sulla spalla di Sasuke. "Lascia che tuo marito abbia un poco di divertimento" Naruto lo prese come un buon segno e pigiò sul pedale del gas, lasciando Suigetsu dietro.

"EHI, TU IMBROGLIONE!" gridò l' altro biondo quando partì dietro a Naruto. Kakashi sembrava annoiato."Non è eccitante! I giovani di questi giorni sanno come divertirsi!" sorrise ampiamente Gai a Kakashi.

"Hmm, si, suppongo di si. Comunque, un piccolo fatto è che Naruto non sa come guidare" indicò la guida incostante di Naruto.

Naruto aveva dimenticato di menzionare il fatto che non aveva mai veramente imparato a guidare ma, in sua difesa, pensava che non fosse un problema. Quanto difficile poteva essere? A New York non c' era realmente bisogno di imparare con taxi e metropolitane. I suoi amici avevano tentato di insegnarli ma avevano rinunciato dopo che Naruto aveva fatto alzare il loro premio assicurativo.

Fu presto ovvio a tutti loro, incluso se stesso, quanto duro fosse quando investì una coppia di golfisti. Sasuke non poté fare a meno di pensare, dallo sguardo di quegli uomini di mezz'età, che la sua condizione di membro del club sarebbe potuta essere revocata prima o poi in futuro. Dopo essersi rialzati, gli uomini agitarono i pugni al manico guidatore della golf cart e Sasuke trovò che non poteva biasimarli. Chiuse gli occhi quando molte persone saltarono nello stagno per scappare da Naruto.

"Merda!"borbottò.

Si diressero verso un gruppo di persone che giocavano a golf e Naruto piegò il volante selvaggiamente.

"Ehi, andate via dalla strada!" urlò alle povere anime, lasciando il volante con molto orrore da parte di Sasuke e sventolando le braccia selvaggiamente in aria. Sasuke afferrò il volante. "Naruto, idiota! Non lasciare il volante!" diede a Naruto una gomitata sullo stomaco e il biondo ritornò velocemente sul volante con un grugnito di dolore. Vide Suigetsu sorpassarli quando suonò il clacson e gli fece un segno.

"Lascia il volante, Sasuke-bastardo! Sug, ci sta sorpassando!" strattonò Sasuke via e girò il volante nella direzione che aveva preso Suigetsu.

"Naruto, fermo!" gli gridò Sasuke. Naruto scosse la testa. "OH, avanti Sasuke, non possiamo lasciare che ci batta!" Sasuke strabuzzò gli occhi. "Attento a quell'albero!" Naruto sterzò attorno all'albero; Sasuke e il resto dei passeggeri chiusero i loro occhi.

Kimimaro stava ridendo, godendosi quello che sarebbe stato normalmente un noioso meeting al golf club. Fissò i suoi compagni, che non sembrano goderselo altrettanto. Una buona cosa era che il golf car correva solo 15 mph (circa 24km), Kimimaro vide la collina, lo stesso momento in cui la videro Sasuke e Ikuko.

"Prenderò una scorciatoia, lo batteremo di sicuro!" Sasuke udì Naruto borbottare in un soffio e dio santo era spaventato.

Kimimaro e Ikuko si appoggiarono in avanti contemporaneamente, ed entrambi urlarono nell'orecchio di Naruto e Sasuke.

"NO!"

"Naruto, non osare andare sopra quella collina!" gli disse Sasuke. Avrebbe dovuto realizzare che dire a Naruto che non poteva fare una cosa, era come dirgli di farla. Il biondo gli diede uno sguardo 'oh-no-solo-guardami' e con un ampio ghigno fece proprio quello.

Nota a se stesso... spappolare Naruto a sangue a bastonate e poi mandarlo a lezioni di guida. Sasuke teneva alla sua vita. Si arrischiò a lanciare un occhiata ai suoi partner d' affari, notando che loro stavano facendo lo stesso. Quando tutto questo fosse finito, avrebbe dovuto pianificare un altra gita, un altra veramente costosa gita senza Naruto! Digrignò i denti quando la piccola golf car sembrò fremere per lo sforzo di andare più veloce del suo limite di velocità. Perché queste cose dovevano accadere proprio a lui?

Andarono sopra la collina e dritti in una duna di sabbia. A questo punto Kimimaro decise che la cosa non era più divertente e Ikuko urlava come una ragazza, quando Naruto perse il controllo.

"NARUTO IDIOTA!"

Si immersero nella duna di sabbia. Sasuke coprì il corpo di Naruto con il suo. La sabbia piovve su di loro nell'impatto. La bocca di Ikuko era pieno di sabbia e c'era una piccola pila di sabbia sopra la testa di Kimimaro.

Suigetsu, Kakashi e Gai corsero verso di loro, li stavano aspettando quando gli avevano visti volare dritti nella trappola di sabbia.

Cavolo, state bene, ragazzi?" chiese Suigetsu, aiutando suo zio ad uscire dalla macchina. Ikuko fulminò il suo irresponsabile nipote.

"E' colpa tua!" Ikuko accusò Suigetsu, che gli diede un ampio sguardo innocente puntando un dito su se stesso. Kimimaro fu aiutato da Gai, e Kakashi girò attorno per aiutare Sasuke e Naruto.

Sasuke si raddrizzò e uscì dalla macchina. Naruto scosse la testa per far andar via la sabbia dai capelli e uscì anche lui. Kakashi diede a Naruto uno sguardo pervertito. "Naru-chan, lascia che ti aiuti" il riferimento nella sua voce suonò sospettoso anche alle orecchie ingenue di Naruto. Kakashi spinse giù Naruto, dandogli una strizzata e un colpetto qui e lì.

"Ehi, tu pervertito!" Naruto spinse via Kakashi, che sembrava ferito.

"Naru-chan, Stavo solo cercando di aiutare" gli strizzò l' occhio. Naruto mostrò la lingua al pervertito prima di sentire uno sguardo minaccioso che poteva venire solo da quel bastardo di suo marito. Si girò lentamente verso di lui e Naruto deglutì improvvisamente spaventato. Mise la mano dietro la testa, grattando nervosamente." Mi dispiace!" offrì un piccolo sorriso.

Sasuke lo raggiunse per afferrarlo e magari scuoterlo e scuoterlo e scuoterlo, quando vennero interrotti dalle voci d'allarme di alcuni impiegati del club. Chiesero se tutti stessero bene e tutti annuirono.

"Porteremo una nuova colf car immediatamente" dissero quando raccolsero l' equipaggiamento dalla macchina e dal suolo.

"Grazie" rispose Sasuke, dando loro tutti i soldi quando se ne andarono. Si girò verso i suoi ospiti notando quanto Naruto sembrasse appiccicato a Suigetsu. Si accigliò ma non disse nulla.

"Possiamo giocare?" chiese invece. I suoi ospiti annuirono tutti e si incamminarono nell' area d'erba per giocare. Erano seguiti da cinque veramente ansiosi caddie, che avendo dato un occhiata a Naruto e Suigetsu avevano deciso di camminare invece di sobbalzare su una macchina con i ricchi gentleman.

Quando Kakashi, Gai, Ikuko e Sasuke si fissarono sul gioco, Naruto e Suigetsu stettero lì intorno ad osservarli. Naruto guardava il teme, fare uno swing sulla piccola pallina bianca nel campo; guardò con vivo interesse quando il corpo di Sasuke si mosse fluido come l' acqua quando oscillò le braccia alte nell'aria, e i suoi fianchi fecero una piccola curva quando colpì la pallina. Stava diventando accaldato e turbato e Suigetsu lo notò subito.

"Lo ami davvero, eh?" chiese, guardando Naruto con i suoi bellissimi occhi grigi. Naruto arrossì sotto il suo sguardo ma non disse nulla. Suigetsu lo guardò come se cercasse di scavare in tutti i segreti di Naruto.

"Sai come si gioca?" chiese, voltandosi via da Naruto quando iniziarono a camminare verso la buca seguente.

Naruto scosse la testa. "Il golf non è una cosa per me. Amo cavalcare" guardò Suigetsu, che aveva un sorrisetto malizioso sulla faccia. Naruto rise e colpì Suigetsu."Non quel tipo di cavalcata, pervertito!" disse i suoi occhi che ridevano verso il biondo più alto.

Sasuke fulminò il duo. Non gli piaceva quanto Naruto fosse diventato amichevole con Suigetsu. Naruto si faceva degli amici facilmente; lo aveva realizzato al ricevimento di accoglienza. Ma il nipote di Ikuko-san aveva una certa reputazione e non voleva che suo marito fosse esposto a quel tipo di influenza. Era suo compito, sia come guardiano che marito, essere sicuro che Naruto fosse protetto e Suigetsu era fuori da quella classe.

Si fermarono dal giocare un altra volta e Suigetsu afferrò una mazza dalla sua sacca. “Ti insegno come giocare Naru-chan, ti va?” chiese poggiandosi sulla mazza casualmente. “Non chiamarmi così, bastardo” disse Naruto, pretendendo di essere adirato ma internamente felice che Suigetsu gli stesse dando così tanta attenzione.

Sasuke si arrestò nel mezzo della battuta quando sentì Naruto chiamare Suigetsu bastardo, che era un nome con cui Naruto lo aveva così dolcemente battezzato. Non poteva esattamente incedere fino a loro e strappare via Naruto dal nipote del suo socio in affari. Sarebbe stato scortese. Così fece del suo meglio per ignorarlo e fissare Ikuko, che stava per avere il suo turno, senza reagente vederlo.

Kakashi fece un passo vicino a Sasuke. “Beh, si sta divertendo il nostro piccoloNaruto con il nipote di Ikuko” commentò, inclinando la testa verso di loro. Suigetsu stava dietro Naruto, le braccia avvolte intorno a lui, quando lo aiutò a prendere la mazza. Gli sussurrò qualcosa all’orecchio che fece sorridere Naruto. Sasuke li fulminò con lo sguardo. Notò che al suo giovane marito non sembrava importare quando vicini fossero o il fatto che erano così intimamente premuti assieme. Ne aveva abbastanza,e andò a grandi falcate verso di loro, schiarendosi la gola.

Naruto guardò verso gli occhi stranamente arrabbiati di Sasuke. Perché era così arrabbiato ora? Pensò dentro di sé. Il dannato bastardo continuava a diventare sempre più strano e sempre più strano.

“Cosa?” sbraitò improvvisamente infastidito sia con Sasuke che con se stesso.

Sasuke sollevò un sopracciglio al tono di Naruto. “Non penso che sia adatto per te lasciare che Suigetsu ti ricopra tutto in quella maniera!”disse a voce bassa. Sapeva che l’ altro uomo lo stava osservando.

“Non mi stava ricoprendo tutto!” Naruto fece cadere la mazza e camminò via da Suigetsu. “Mi stava appena mostrando come giocare. Non ti è nemmeno importato di chiedermi se sapevo giocare!” brontolò verso Sasuke arrivando naso a naso con lui.

Sasuke respirò nel profumo di Naruto. Sentì una piccola luce guidarlo a spingere Naruto verso di lui e premere le sue labbra sul rigido ragazzo. Sentì Naruto irrigidirsi per la sorpresa. Avanti, Naruto non combattermi adesso! Pensò Sasuke mentre rendeva il bacio più profondo. Naruto si avvicinò a lui. Il biondo divise le sue labbra e Sasuke lentamente infilò dentro la sua lingua, sfregando l’appendice sulle gengive di Naruto e stuzzicando la lingua del timido biondo. Ci fu un gemito da parte di qualcuno e poi sentì il suono di un rombo. Fermò il bacio ma le loro labbra continuavano ad essere le une sulle altre. In qualche momento durante il bacio i sui occhi si erano chiusi e li aprì lentamente per fissare nei confusi occhi blu di Naruto. Gli diede un ultimo bacetto sulle labbra, non volendo ancora perdere il contatto con il biondo.

“Mi dispiace, Naruto, non lo sapevo” abbracciò il giovane uomo e sentì un leggero singhiozzo. Le sue mani tremavano mentre coccolava i lunghi capelli di Naruto. I suoi capelli erano soffici, come la seta e pensò che avrebbe potuto assuefarsi a far correre le mani in mezzo ai capelli del dobe, come sembrava essersi assuefatto a baciarlo

Naruto mormorò qualcosa nella sua maglietta e seppellì la sua faccia nella stoffa. “Hai detto qualcosa?” chiese piano Sasuke.

“Non fare tutto il geloso e premuroso quando vuoi solo liberarti di me!” Naruto mise le mani in su e le posò sul petto di Sasuke. Lo spinse via duramente e Sasuke incespicò indietro e fece cadere la sacca da golf prima di cadere sul sedere.

Fissò giù verso Sasuke prima di correre via.

Sasuke chiuse gli occhi per un secondo. “ Dovresti andargli dietro” disse Kimimaro quando gli porse la mano. Notò come Ikuko-san teneva indietro Suigetsu che stava fissando nella direzione in cui era andato Naruto con angoscia.

Sasuke prese la sua mano e lasciò che lo aiutasse ad alzarsi. “Mi scuso riguardo oggi, signori” disse scusandosi per il miserabile giorno che sapeva avevano avuto. Fu piacevolmente sorpreso quando tutti scossero la testa.

“Al momento, Uchiha-san, è stato il più eccitante appuntamento di lavoro che abbia mai avuto” disse Kimimaro. Gai e Ikuko annuirono con la testa in accordo. Kakashi rise.“Dovresti vedere la tua faccia, Sasuke” sorrise quando lui lo fulminò, con il suo famoso sguardo mortale. “Sembra che qualcuno ti abbia colpito con un bastone, stordito e confuso” continuò. “Hai finalmente realizzato che Naruto è la miglior cosa che ti sia mai capitata?” chiese, ammiccando con il suo occhio mal assortito. Sasuke ignorò il sorridente pazzo e guardò solamente Kimimaro e i suoi altri compagni di business.

“Mi dispiace, devo interrompere questo piccolo meeting!” si inchinò e corse rapidamente dietro a Naruto. Sentì distintamente la voce del nipote di Ikuko-san quando urlò :” TU NON SEI DEGNO DI QUALCUNO COME NARUTO!”

Sapeva di non esserlo, ma stava cercando di averlo lo stesso. Era attratto da Naruto. Dio, e perché?
Perchè il biondo lo rendeva più furioso di quanto fosse mai stato, lo frustrava al punto da volergli strappare via i capelli, ma il giovane uomo lo faceva anche ridere e fargli vedere le cose con occhi nuovi. C’era attrazione e forse, chissà, gli voleva bene.

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Naruto aspettava vicino alla macchina. Il biondo voltò gli occhi via da Sasuke quando arrivò per fermarlo.

“Naruto, io...” Naruto sollevò una mano, segnalandogli di fermarsi. “Non voglio sentire le tue scuse, Sasuke. Non mi importa più” Naruto perse un profondo respiro e sbatté gli occhi. “Voglio solo andare, perciò per favore portarmi a casa” disse, sorridendo ironicamente un po' per aver chiamato la mansione Uchiha casa sua.

“Naruto, dobbiamo parlare riguardo a quello che è successo” Sasuke gli andò vicino posando una mano sul fianco di Naruto. Naruto scosse la testa duramente. “Cosa significa che dobbiamo parlare a riguardo?” chiese. “Improvvisamente mi vuoi perché qualcun altro ha mostrato interesse per me?” continuò, i suoi occhi pieni d’ odio. “Così ora che Suigetsu mi vuole, tu improvvisamente ti scopri attratto da me?” sfuggì da Sasuke per un momento e poi si tuffò sotto il suo braccio destro.

“Beh, fottiti! Perché non torni da Temari, sai probabilmente è perché ho il suo stesso colore di capelli che ora mi trovi attraente!” sputò con veleno, i suoi occhi stretti con odio.

“Fottiti, non sarò il rimpiazzo di qualcuno. Non sarò la seconda scelta. E non sono una puttana!”urlò.

Le labbra di Sasuke si strinsero con rabbia. Aprì la porta di Naruto e aspettò che salisse. Sbatté la porta chiudendola, e camminò introno per andare sul sedile del guidatore. Si sedette e girò la macchina in silenzio. Naruto guardò fuori dalla finestra del passeggero e lacrime corsero giù per il suo volto. Chiuse gli occhi contro il dolore che vide e pensò che forse aveva appena guastato la sua unica chance con Sasuke.

Il silenzio nella macchina era pieno di tensione quando nessuno dei due parlò all’altro. Naruto tirò un ruvido respiro, sentì il suo cuore spezzarsi per la milionesima volta da quando era in Giappone. Ricordò che una volta aveva chiesto a sua madre perché dio viveva nel paradiso e il diavolo sulla terra. Il paradiso, aveva detto, era troppo lontano. Sua madre aveva riso lo aveva baciato e gli aveva dato la buonanotte. Non si girò verso Sasuke quando aprì la bocca e gli chiese.

“Dimmi Sasuke, per che dio è nel cielo e il diavolo è in terra?” la sua voce era bassa ma Sasuke lo sentì.

“Perché è più facile rimanere sulla terra che volare in cielo” rispose piano Sasuke. Un nodo strinse il collo di Sasuke quando sentì Naruto sussurrare.

“Questo spiega perché sono all’inferno”

Continua...

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Povero Naru-chan!!!! Cattivo, Sasuke, cattivo!!! *prende a randellate Sasuke* Prima me lo mortifichi, poi lo illudi e alla fine? ti tiri indietro? Ma che sei scemo? (la risposta è si, ma lasciamo spazio ai lettori per dare una loro personale risposta).
Speriamo entrambe vi sia piaciuto anche questo capitolo e che recensiate in tante. Piccola anticipazione: dal prossimo capitolo le cose cominceranno a smuoversi un po'.

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Capitolo 5
*** Just like me, they want to be close to you ***


5-Just like me, they want to be close with you Ciao a tutti ^____^!!! Si siamo ancora vive non temete eheheh... scusate il clamoroso ritardo, ma la colpa stavolta è solo mia, mi sono ritrovata sommersa di cose da fare e di conseguenza la traduzione ne ha decisamente risentito =___=. Per fortuna le vacanze sono alle porte così potremo darci dentro e portarci avanti ( soprattutto io N.d.Shinku ) (eh, ma anch'io non credere u_u Nd Pollon)... sempre che non capiti qualcos’altro *____*!!! Bene ringraziamo tutti quelli che continuano a seguirci e speriamo che nonostante i ritardi continuiate a farlo e… BUON NATALE A TUTTI!!! byebye Shinku&Pollon



Inconvenience of an Arranged Marriage
_Just like me, they want to be close to you_

Sasuke si fece scorrere una mano, frustrato, tra i capelli spettinati mentre camminava verso il bagno. Si osservò nello specchio e sospirò disperato. Aveva un aspetto terribile. Cercare di evitare Naruto e la sua improvvisa attrazione per il ragazzo era stato difficile, e adesso, da quando Naruto aveva rifiutato di corrispondere questa sua improvvisa attrazione, le cose erano peggiorate. Spesso sedevano uno di fronte all’altro al tavolo da pranzo in silenzio tombale. Era consapevole del fatto che fosse tutta colpa sua, ma chi poteva immaginare che quel ragazzo gli sarebbe penetrato sotto pelle così in fretta. Non era amore. Si accigliò, non poteva essere amore. Con Temari era stato tutto così diverso. Temari aveva catturato il suo cuore immediatamente, con la sua bellezza e con i suoi modi bruschi e da maschiaccio, ma ormai era cambiata. Osservò il proprio sguardo confuso nello specchio, poi si voltò con un grugnito duro e infastidito. Non aveva bisogno di questo… questa confusione… forse avrebbe dovuto mandare via Naruto. Invece si ritrovò ad andare verso il proprio studio, tirò su il telefono e compose il numero del suo avvocato.

“Hayate, ho un lavoro per te” si sedette sulla sedia in pelle e si appoggiò allo schienale, mentre parlava col suo avvocato.

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“Non importa quanto mi costerà, fallo e basta, e lo voglio finito entro questa settimana” attaccò il telefono e chiuse gli occhi per un secondo. Era stato un grosso errore. Gli sembrò di vedere gli occhioni blu di Naruro riempirsi di dolore e rabbia. Perché proprio ora, dopo tutto quel tempo, doveva avere quelle reazioni fastidiose verso qualunque cosa che riguardava quello spastico biondino.

Si, lo doveva ammettere, Naruto era dolce. Era riuscito a domare e a conquistare un cavallo così selvaggio che non c’erano riusciti nemmeno i più famosi addestratori di cavalli, inoltre, aveva Mikoto dalla propria parte e i domestici erano completamente sotto il suo controllo. Lo adoravano; persino Itachi aveva preso le sue difese, dando a Sasuke dell’idiota e del perdente perché non si decideva a prendere quello che Naruto aveva da offrirgli. La cosa che l’aveva fatto arrabbiare, o meglio infuriare, era che suo fratello aveva sottinteso che se Sasuke non voleva il piccolo, lui sarebbe stato più che disposto a portarglielo via. Sasuke ghignò comunque soddisfatto, perchè Itachi aveva lasciato il suo studio con un evidente occhio nero, che s’intonava perfettamente con le sue ridicole unghie colorate.

Naruto era suo, dannazione, suo!

Fece una pausa a metà strada, stando fermo di fronte all’autista che gli porgeva le chiavi della Porsche. Aveva appena pensato che Naruto fosse suo? Da dove gli era venuto quel pensiero? Non era più innamorato di Temari? Concesso che non aveva più pensato a lei da quando Naruto era entrato nella sua vita. Questo non significava nulla dopo tutto. Era stato troppo occupato a risolvere i problemi che creava il biondo, rassicurò se stesso, mentre distrattamente prese le chiavi della macchina.

Il cellulare suonò quando era ancora in città, a metà strada; mentre svoltava a destra, cliccò sul pulsante blu per rispondere. “Salve, sono Uchiha” rispose con voce irritata, osservando le luci del traffico che si riflettevano rosse su di lui.

“Tesoro, cos’è che ti ha fatto arrabbiare tanto? Non sarà il tuo nuovo marito, spero” Temari lo prese in giro.

Sasuke ruotò gli occhi; non aveva davvero tempo per le sue battute. “Cosa vuoi?” domandò, cercando di trattenere l’irritazione che traspariva dalla sua voce.

Ci fu una pausa dall’altra parte del telefono e poi Temari parlò ancora, un po’ più cauta. “Sasuke-kun, che c’è che non va?” domandò piano.

“Non c’è niente che non va. Dimmi perchè hai chiamato” Sasuke era impaziente, era occupato e Temari lo stava distraendo dal pensare a Naruto, che era a casa comportandosi come se Sasuke non esistesse. Fu sorpreso da se stesso. Non si era mai accorto di quanto l’improvviso cambiamento di Naruto nell’evitarlo lo infastidisse.

Ci fu un sospiro da parte di Temari. “Lo sai, una volta tempo fa saresti stato entusiasta di sentirmi” disse con più di una nota di tristezza nella voce.

Sasuke sentì il suo cuore aumentare i battiti. Aveva ragione, una volta avrebbe fatto qualunque cosa per lei, ma adesso le cose stavano cambiando e non ne sapeva il perché.

“Ho chiamato per invitare te e la tua famiglia alla festa a sorpresa per il compleanno di Neji, questa settimana. So che è una notizia dell’ultimo minuto e tutto il resto, ma non pensavamo che avrebbe accettato di farla. Le cose cambiano, così ho riunito tutti insieme per una festa informale, con i suoi amici più stretti e i parenti. Ti prego, verrai, vero?” domandò con tono incerto.

Sasuke sospirò. “Certo, Neji è il mio migliore amico. Ci saremo. Temari, a che giorno e a che ora?” domandò, mentre entrava nella residenza Uchiha.

“Questo sabato alle 8, vestiti casual, tesoro!”

Sasuke trattenne un piccolo sorriso. Quando Temari diceva di vestire casual, solitamente significava in jeans. “Okay, ci vedremo presto, Temari” scese dalla macchina e si diresse nell’edificio. Aveva lavorato fino a tardi quella notte per cercare di non pensare a Naruto e alla crescente attrazione verso di lui.

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Itachi notò che Naruto continuava a fissare il suo occhio nero. Cercò di sorridere, ma ne uscì un sussulto. Si passò un dito ai lati del livido. Sasuke di sicuro sapeva come fare a botte. La prossima volta che lo prendeva in giro avrebbe dovuto stare più attento.

“Piccolo, cosa stai guardando?” Itachi domandò, con voce divertita.

Naruto arrossì e guardò lontano borbottando.

“Cos’è quello? Non ne so nulla” appena sentì quello che Naruto aveva chiesto, sul viso di Itachi comparve un sorriso falsamente confuso.

“Ti ho chiesto di dirmi chi ti ha fatto l’occhio nero” si ripeté il biondo, sollevando lo sguardo dal piatto.

Itachi rise. “Ecco, vedi, ho suggerito al mio fratellino...” fece una pausa, mentre si guardava intorno, per assicurarsi che Sasuke non stesse ascoltando nell’ombra “… gli ho suggerito che se lui non ti vuole, avrei potuto prenderti io!” disse strizzando sfrontatamente l’occhio a Naruto.

Naruto si alzò con rabbia e guardò negli occhi sbigottiti di Itachi. “Non sono un giocattolo con cui voi potete giocare!” disse, mentre spingeva la sedia sotto il tavolo e saliva i gradini due alla volta.

“OUCH!” Itachi fece una smorfia, sfregandosi la testa. “Questo fa davvero male, madre” protestò, guardando il cucchiaio d’argento che la donna aveva usato per colpirlo in testa.

Sua madre gli lanciò uno sguardo raggelante e si alzò anche lei “A volte mi chiedo se entrambi voi usiate il cervello, quello per cui gli Uchiha sono così famosi, dopo tutto!” sibilò irritata, prima di seguire Naruto sulle scale, lasciando Itachi a meditare sulle sue parole.

“Dannazione, tentare di far capire a Sasuke che Naruto è quello giusto per lui è pericoloso!” mormorò a se stesso. “Stupido fratellino dalla vita sentimentale complicata!” Avrebbe dovuto comprarsi un elmetto, se voleva continuare i giochi.

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Naruto si buttò sul letto, si mise le mani dietro la testa, e chiuse gli occhi. Aveva evitato Sasuke tutta la settimana, ma non era servito a nulla, dato che ogni volta che chiudeva gli occhi, ricordava le sensazioni delle mani e delle labbra di Sasuke su di sé. Naruto si era voltato indietro per nascondere il volto nel cuscino, quando avvertì bussare sulla porta della camera da letto. Pensò di far finta di nulla, ma poi sentì la voce di Mikoto.

“Tesoro, sono io. Per favore lasciami entrare!” la donna sembrava preoccupata.

“La porta è aperta. Entra, Mikoto-san” Si sedette sul letto mentre Mikoto entrava, il suo volto aveva un’espressione preoccupata. Le fece un tremolante sorriso, mentre lei si sedeva vicino a lui, prendendogli le mani nelle sue.

“Naruto, che sta succedendo?” domandò.

“Sasuke si è fatto avanti” il suo viso divenne rosso, dio, era come confidarsi con la sua vera madre.

Mikoto sorrise. “Tutto qui? Non sei felice?” domandò con interesse. Mikoro guardava con occhi indagatori, mentre Naruto scuoteva la testa.

“No, lui vuole solo che nessun'altro mi abbia. Lui non vuole me, non mi vuole” Naruto assunse un espressione cupa.

Mikoto poteva dire che Naruto non aveva dormito bene, i jeans e la camicia che indossava erano spiegazzati e puzzavano. Non si curava più di se stesso. Era come se fosse legato a Sasuke da un doppio nodo.

“Naruto, non lasciare che il tuo orgoglio prenda il sopravvento. Conosco mio figlio e se lui vuole te, non è certo perché qualcuno ti ha messo gli occhi addosso. E’ perché ti ha notato…” fece una pausa e poi continuò “Non pensarci e prendi ciò che puoi ottenere”. Alzò un sopracciglio quando Naruto apri bocca per protestare. “Pensa a questo, mentre prendi il controllo. Mentre lui sarà nelle tue mani. Sasuke, come tutti gli uomini Uchiha, è testardo, ma quando s’innamorano…” alzò la mano sinistra e la posò sulla guancia di Naruto, tracciando amorevolmente le cicatrici a forma di baffo. “Naruto, quando loro s’innamorano, s’innamorano davvero, e non intendo il tipo d’amore che Sasuke pensa di provare per Temari, no...” scosse la testa sorridendogli. “Ma il tipo d’amore che è per tutta la vita, allora amano ardentemente”

Trascinò Naruto in un abbraccio e sfregò la sua schiena cercando di calmarlo. “Prendi quest’opportunità. Prendila e lotta. Io so che Sasuke non sarà capace di resisterti, chi potrebbe?” gli sussurrò nelle orecchie.

Naruto accennò col capo e si scostò da lei, che gli pulì le lacrime con tenerezza.

“Grazie, Mikoto-san.” Si alzò. “Ho promesso ai ragazzi che sarei andato alla festa di Lee ‘congratulazioni-per-essere-diventato-papà’, ti piacerebbe venire con me?” domandò gentilmente.

Mikoto scosse la testa. “No, ma ti prego di congratularti anche da parte mia!” camminò fino alla porta e poi si voltò nuovamente verso di lui. “Naruto, ti prego da a te stesso una possibilità!” I suoi occhi lo supplicavano.

Naruto esitò per un secondo prima di annuire. “Ci proverò, ma il bastardo ha venduto Kyuubi!”

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Sai non potè fare a meno di ammirare Naruto, che sedeva sul divano parlando con un Lee troppo zelante. Gli piaceva che il biondo non interrompeva il suo amico e non cercava nemmeno di evitarlo. No, lui sedeva smanioso, ascoltando Lee parlare del figlio appena nato. Sai si alzò e andò verso il bar dove distrattamente si fece una Pina Colada. Sai inoltre non potè fare a meno di notare che Naruto era molto bello quella sera. Indossava una stretta maglietta arancione con le maniche lunghe, con dei jeans stretti neri. La maglietta metteva in risalto lo stomaco liscio di Naruto e i jeans aderivano alle gambe magre. I capelli di Naruto ricadevano sugli occhi in soffici ciocche di seta. Sai sospirò. Se solo avesse incontrato Naruto prima che si fosse sposato con Sasuke.

“Hey, Sai” Naruto lo chiamò dal divano vuoto, Lee si era spostato verso un’altra vittima. “Cosa stai bevendo?” domandò, mentre Sai si sedeva.

Sai prese un sorso del suo drink, tentando di non spogliare Naruto con gli occhi. “Una Pina Colada, vuoi che te ne faccia una?” chiese senza particolare malizia.

Naruto guardò meditando il drink colorato, poi fece a Sai un enorme sorriso. “Diavolo, si! Ho voglia di ubriacarmi stasera!”

Sai sorrise alla sciocca espressione di Naruto. “Certo, te ne farò uno”

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Sasuke si strofinò gli occhi mentre faceva scattare l’entrata del garage, poi entrò e parcheggiò la macchina. Era tardi e lui era stanco. Camminò verso l’entrata e poi entrò nella villa. La sua camicia di Armani era spiegazzata e i capelli color notte erano spettinati, ma era troppo stanco per preoccuparsi del fatto che qualcuno avrebbe potuto vederlo in quelle condizioni. Voleva solo mollare il carico di lavoro che aveva nella sua valigetta nell’ufficio e andare a dormire. Forse avrebbe provato a vedere, se quella notte Naruto l’avrebbe riaccolto nel letto. Era afflitto a causa del biondo; ma lavorare fino alle prime ore del mattino non gli aveva permesso di levarsi il dobe dalla testa.

Le voci nel soggiorno erano insolite, soprattutto alle due del mattino. Senza particolare curiosità, andò in quella direzione. Fu sorpreso di vedere sua madre e suo fratello seduti nel soggiorno.

“Buona sera, o dovrei dire buon giorno?” Sasuke disse con voce confusa. Mikoto lanciò ad Itachi uno sguardo complice. E questo fece allarmare Sasuke. “Che sta succedendo?” domandò, stingendo gli occhi con sospetto.

Mikoto si torceva le mani nervosamente. “Bene, vedi, Naruto… ecco lui…” guardò ad Itachi. “Diglielo tu caro” lo colpì col gomito.

Itachi quasi la fulminò con gli occhi, ma si ricordò all’ultimo minuto che era sua madre. Guardò verso Sasuke con occhi assonnati. “Il piccolo è andato ad una festa nel quartiere dei servi questa sera e non è ancora tornato” sbadigliò, chiudendo gli occhi. Non vide lo sguardo omicida che assunsero gli occhi di Sasuke.

Mikoto lo notò invece e quasi sorrise. “Vado a letto!” disse velocemente, strattonando con violenza il figlio mezzo addormentato. “Itachi, dovresti andare a letto anche tu” disse trascinando un protestante itachi per le braccia.

“Ma madre, voglio vedere che succede!” frignò Itachi.

Sasuke li ignorò entrambi, lasciò cadere la sua valigetta sul pavimento; poi uscì a cercare suo marito.

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Sai, Lee e Kiba guardavano con stupore Naruto, che cercava di tenere in equilibrio le bottiglie di birra sulla pancia. Naruto aveva tirato su la maglietta e Sai con bramosia osservò la pelle liscia di Naruto e il petto glabro. Si lecco le labbra, mentre gli addominali di Naruto tremarono per lo sforzo di tenere le bottiglie di birra in equilibrio.

Naruto era ubriaco e loro non riuscivano a credere che tre bicchieri e cinque birre l’avessero ridotto così. Supposero che non aveva retto il loro liquore.

Naruto sbuffò divertito, quando apparve alla TV una pubblicità, che aveva come protagonista uno gnomo, che viaggiava per il mondo. “Quello gnomo farà molti soldi, ragazzi. Quella è VITA!”

Lee guardò Kiba confuso. “Naruto, è solo un ornamento del giardino!”

Naruto rise scioccamente. “Oops, dovremmo essere politi-politi-politicamente corretti!” concluse finalmente con un singhiozzo.

Kiba scoppiò a ridere. “Tu mi fai morire!”

Sai sospirò. “Avanti, Naruto, ti portiamo a casa” si alzò e andò verso Naruto per sollevarlo dal divano. “Kiba, aiutami a portarlo a casa.”

Kiba camminò verso di loro, prese un braccio di Naruto e fece scivolare la mano sinistra intorno alla vita del biondo, mentre Sai si portò un braccio di Naruto intorno alla vita.

“Avanti, Naru, non possiamo permettere che il capo ti veda così!” Sai lo prese in giro, ma in realtà era serio, ricordava perfettamente il discorso che gli aveva fatto qualche settimana prima, sul fatto che gli avrebbe tagliato i genitali per poi darli da mangiare ai cavalli che Sai amava tanto.

Camminavano attraverso il prato con un Naruto che sbraitava e rideva scioccamente. Kiba ruotò gli occhi, mentre Naruto malediceva Sasuke per la quinta volta da quando avevano iniziato a camminare.

“Quel bastardo pens-pensa che io sia di sua proprietà!” Naruto borbottò, camminando scomposto e inciampando di tanto in tanto.

C’era un largo sorriso sulla faccia di Sai e Kiba notò come tentava di tastare il sedere a Naruto. “Smettila, Sai, il capo potrebbe ucciderti se ti vede toccare la sua proprietà!” Kiba lo avvertì, poi si tirò indietro i capelli con al mano che non reggeva Naruto.

“Il bastardo!” Naruto borbotto ubriaco, poi giro la testa per osservare Sai “Ehi Sai, vecchio amico mio, vecchio mio, lo sai che non ho mai baciato nessuno che non fosse Sasuke” disse lentamente, con tono impastato, poi si spinse via da Kiba e stette sulle proprie gambe traballanti.

Kiba si lamentò seccato.

“Sono sposato e sono ancora vergine!” Naruto sorrise a Sai, che improvvisamente avvertì una brutta sensazione all’altezza del cuore. “Voglio che tu mi svergini!” Naruto dichiarò felice, lanciandosi addosso ad un sorpreso Sai.

Ruzzolarono indietro e Kiba tentò di tirarli su, ma finì per ruzzolare insieme a loro. Caddero e Naruto finì sopra Sai, che grugnì per il male. Quando Kiba finì sopra Naruto, Sai si lamentò al doppio peso. Questo non era buono, pensò Sai, mentre sentiva le labbra di Naruto posarsi sulle sue, poi rabbrividì quando un voce minacciosa parlò a loro dall’oscurità.

“CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO QUI?!” domandò.

Tre paia d’occhi guardarono su allo scuro profilo che stava a pochi passi da loro. Kiba avrebbe voluto seriamente morire o strisciare ovunque per nascondersi, prevalentemente morire. Sai sapeva che sarebbe morto a breve e per il loro combinato orrore, Naruto rise selvaggiamente.

“Bastardo! Ti ho detto oggi quanto sei bastardo?”

Sai pregò che il suo corpo venisse ritrovato. Chiuse gli occhi e si preparò, sapeva che il biondo stava per dire altro.

Kiba balzò in piedi. “Bene, buonanotte!” disse, prima di voltarsi e scappare via, il più lontano possibile da quel casino.

“Lo ripeto, cosa diavolo sta succedendo qui?” la voce di Sasuke era diventata bassa e suadente.

Sai capì di essere in pericolo e tentò di spingere Naruto lontano, ma il biondo non voleva spostarsi .

Invece, si strinse contro di lui e agganciò le braccia intorno al collo di Sai, guardando Sauske con disprezzo. “Sai e io stavamo discutendo su come sverginarmi, visto che mio marito non è abbastanza uomo per farlo da sé” parlò piano, come se volesse essere sicuro che Sasuke capisse chiaramente.

Sai chiuse gli occhi. Si, definitivamente stava per essere ucciso, smembrato e le parti del suo corpo probabilmente vendute al mercato nero. “Abbia pietà!” pregò, guardando con speranza verso Sasuke, il cui volto era diventato furioso.

Sasuke si piegò in avanti e strattonò Naruto su, stringendo tra le sue braccia il ragazzo più piccolo che lottava con forza per ribellarsi. Guardò in basso verso Sai e gli lanciò un sguardo pieno di promesse di future pene.

Sai decise che non sarebbe stato saggio alzarsi in quel momento e che avrebbe aspettato finché Sasuke non si fosse girato per andar via, trasportando con sé un rumoroso Naruto, che ancora si dibatteva. Bene, Naruto era un problema di Sasuke adesso. Sobbalzò quando Naruto gridò il suo nome insieme a qualcosa di molto compromettente. Sai concluse che era il momento di scappare via prima che il toro rabbioso, che era Sasuke in quel momento, tornasse indietro a mordergli il sedere.

“SAI!”

Sasuke ignorò le grida di Naruto e il suo dimenarsi.

“Mettimi giù, bastardo, voglio che Sai infili il suo cazzo nel mio culo e mi svergini!”

Sasuke fece una pausa e guardò alle sue spalle, i suoi occhi scuri cercarono l’uomo che avrebbe ucciso, prima o poi, nel vicino futuro, ma trovò il suolo vuoto dalla vile presenza di Sai. “Sta zitto, idiota ubriaco!” sibilò a Naruto. La sua pazienza stava per finire.

“TACI!” gli gridò Naruto “METTIMI GIU, ORA!” chiese in modo infantile.

Sasuke fece come gli era stato comandato, semplicemente rilasciando il suo carico e Naruto cadde malamente sul terreno.

“OWWW” Naruto gemette di dolore e ruotò gli occhi, pieni di rabbia, verso Sasuke. “Che cazzo significa questo, tu stronzo!” Naruto si alzò poggiando sulle mani e sulle ginocchia, e il suo mondo improvvisamente ruoto di 360 gradi. “Credo che sto per vomitare!” gridò sorpreso, barcollando avanti per vomitare tutto sul terreno.

Sasuke lo osservò con disgusto, allontanandosi da lui, così che le sue costose scarpe non venissero sporcate dal vomito. Scosse la testa da un lato all’altro e si inginocchiò di fianco a Naruto, stando attento a non guardare il risultato di troppi bicchieri. “Ti senti meglio, dobe?” domandò.

Naruto grugnì solo, mentre sollevava la testa dal terreno. “Mi aiuti ad alzarmi si o no?” domandò Naruto, rifiutandosi di alzare il viso, giusto per evitare che il mondo iniziasse a girare intorno a lui.

“Dipende, Naruto” replicò con calma Sasuke e con voce pacata.

“Da cosa, stronzo?” borbottò Naruto, alzando la testa lentamente per incontrare gli occhi di Sasuke. Aspettò pazientemente che Sasuke continuasse, ed era dura visto che aveva bevuto e che era alla mercee di Sasuke. Come se Sasuke avesse pietà. Il biondo sbuffò pesantemente.

“Dipende da cosa?” Naruto domando con voce stanca, se Sasuke non voleva aiutarlo, allora si sarebbe sistemato sul terreno vicino al suo vomito. Non aveva bisogno del bastardo, gli disse la sua mente invasa dall’alcol.

“Dipende dalla tua risposta alla mia domanda” disse Sasuke, mentre allungava una mano e gentilmente scostava una ciocca dei capelli di Naruto, dietro ad un orecchio. “Hai mai permesso a Sai di toccarti?” la sua voce era calma, ma c’era come una nota di minaccia da qualche parte, Naruto lo sapeva, ma era troppo ubriaco per dargli importanza.

“Mi ha toccata parecchie volte” disse Naruto determinato, ondeggiando una mano a proposito di prima, perdendo l’equilibrio e finendo con la faccia a terra.

Sasuke lo strattonò per i capelli, portandolo ad un soffio dal suo viso. “Non prendermi per il culo, Naruto!”

“Ow, ow, lasciami andare, bastardo!” urlò Naruto.

Sasuke lo ignorò, mantenendo la sua presa sulle ciocche bionde. “Te lo ripeto, gli hai permesso di toccarti? Qualcun’altro, oltre a me, ti ha baciato, ti ha avuto, ti ha visto nudo?!”

Naruto furioso cercò di forzare Sasuke a lasciarlo andare, ma il bastardo era così vicino in quel momento, che i loro nasi si toccavano, e improvvisamente, Naruto si ritrovò a guardare il viso teso di Sasuke. Naruto sospirò pesantemente, facendo muovere la frangia scura dell’altro. “No, bastardo, sei stato l’unico” disse con voce bassa e tremolante.

Sasuke lasciò andare la presa e lo sollevò.

Naruto non si dimenò, era sottomesso da tutto quello che era successo, o meglio, quasi sottomesso. Non potè trattenersi dal fare un ultimo commento. “Damerino, dovresti davvero lavarti i denti. La tua bocca puzza di fogna!” disse facendo una faccia disgustata, per poi sussultare quando Sasuke sogghignò.

“Non dovresti parlare dobe, puzzi di fogna e d’immondizia.”

Naruto strofinò il viso nel petto di Sasuke e sorrise.

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“Bene, è ufficiale” Itachi sussurrò a sua madre, che come lui stava spiando i due piccioncini.

“Cosa?” chiese Mikoto, tremando nella leggera camicia da notte. Era quasi intervenuta quando aveva visto il modo con cui Sasuke stava gestendo della situazione, ma suo figlio maggiore non glielo aveva permesso. Al contrario si erano nascosti e avevano osservato come i due risolvevano la cosa.

“Sono entrambi individui molto disturbati” concluse Itachi, coprendosi la testa, per proteggersi da un eventuale colpo di sua madre, ma per suo grande sollievo venne ignorato.

Mikoto fece a Itachi un sorriso abbozzato. “Si, non è romantico?” camminò piano in direzione della villa, seguita da Itachi, che scuoteva la testa.

“Donne!” borbottò a bassa voce.

“Ti ho sentito, tesoro.”

Accidenti!

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Sasuke saliva le scale due alla volta, voleva portare Naruto nella loro stanza e toglierli i vestiti.

Naruto si strinse a lui, la faccia fortemente premuta contro il petto di Sasuke, ma la paura cominciava a prendere il sopravvento su di lui. Poteva davvero permetterselo? Poteva avere davvero la possibilità che forse, forse, Sasuke potesse innamorarsi di lui? Naruto tremò e sobbalzò quando si avvicinarono alla porta della camera.

“Naruto, per favore apri la porta” disse Sasuke. Aveva sentito Naruto tremare tra le proprie braccia e aveva perfettamente idea di cosa stesse pensando in quel momento.

Naruto allungò in avanti una mano tremante e abbassò la maniglia, poi Sasuke impazientemente spinse la porta con le spalle, continuando a portare Naruto tra le sue braccia. Non mise giù  Naruto finchè non fu entrato nel bagno. Sasuke sorrise allo sguardo incerto negli occhi di Naruto, mentre il biondo sgusciava via.

“Ok, grazie, penso di potermela cavare da solo adesso” disse Naruto, con parole precipitose e le guance che arrossivano, mentre i suoi occhi guardavano ovunque tranne che in direzione di Sasuke. Naruto tentò di fare un passo indietro lontano dal moro, ma le sue gambe cedettero.

Sasuke fece scorrere le braccia intorno alla vita di Naruto prima che cadesse a terra sul duro marmo. “Sta più attento idiota! Hai già graffi su tutto il viso” disse dolcemente a Naruto, prima di stringerlo a sé.

Naruto aveva gli occhi chiusi, con le mani e la testa permute contro il petto di Sasuke. Il moro accarezzava i suoi capelli in modo adorabile e le sue guance restavano contro la testa del biondo. Se solo…se solo… Naruto pensava. Fu svegliato dai suoi sogni ad occhi aperti dalla voce profonda di Sasuke.

“Hai bisogno di una doccia”

Naruto balzò lontano da Sasuke, improvvisamente imbarazzato. Si era lasciato andare e dannazione, il bastardo aveva rovinato il momento. “Esci, Sasuke!” Naruto gli disse con voce ferma.

Sasuke ruotò gli occhi. “Devi riprenderti prima, idiota, e poi puzzi!” gli spiegò.

Era la cosa peggiore che potesse dire. Gli occhi di Naruto lanciarono fulmini e con irruenza tentò di spingere Sasuke fuori dalla porta, ma Sasuke resistette. Naruto era troppo instabile sui piedi e decisamente non aveva la forza per spingere Sasuke lontano una volta per tutte. Sasuke sospirò, calciò via le proprie scarpe e ancora un volta si caricò Naruto sulle spalle, per poi gettarlo nella doccia prima che potesse protestare. Sasuke girò la manopola e acqua fredda ghiacciata, lì colpì da quattro lati della doccia.

“Fanculo!” balbettò Naruto.

Sasuke lo ignorò mentre lo premeva contro le piastrelle del muro. La bocca di Naruto era spalancata e Sasuke, naturalmente, prese la palla al balzo. Baciò Naruto con un intensità tale da lasciare il biondo tremante e col batticuore. Stavano entrambi boccheggiando quando Sasuke si allontanò, osservando occhi blu sbalorditi.

“Eww, questo fa un po’ schifo!” commentò Naruto. Aveva freddo ed era dannatamente confuso dal modo in cui il bastardo stava agendo, da quando lo aveva trovato sopra Sai.

Le sopracciglia di Sasuke si aggrottarono. “Cosa fa schifo?” domandò, non credendo al tipo di conversazione che stava avendo con il biondo, mentre erano entrambi nella doccia, completamente vestiti.

“Il tuo alito puzza e io ho ancora il sapore del vomito in bocca!”

Sasuke osservò incredulo il biondo. Bene, tentare di fare sesso con Naruto sarebbe stato sicuramente interessante… davvero strano, ma interessante. “Dobe”

Sasuke chiuse l’acqua e poi si voltò per osservare Naruto. Sasuke sorrise. Naruto sembrava un bambino impaurito, così piccolo e vulnerabile, con grandi, confusi, occhi blu. Si avvicinò al biondo, afferrando il bordo della maglietta e sollevandola.

Le braccia di Naruto si alzarono automaticamente per rendere l’azione più facile. Sasuke poi fece scorrere la mano lungo il fianco del biondo, sorridendo quando Naruto sobbalzò sotto i suoi tocchi. Le sue mani erano ferme sui fianchi del ragazzo, massaggiando la pelle con i pollici, in modo lento, circolare. Sasuke guardò giù a Naruto, che aveva un delizioso rossore sulle guance.

“S-s-sasuke, fermati!” Naruto strillò, stringendo i denti.

Sasuke inserì i pollici appena dentro i jeans di Naruto, notando ancora quanto peso avesse perso, e calando insieme sia i jeans che i boxer. Sasuke si abbassò accompagnando gli indumenti a terra e mentre s’inginocchiava sul pavimento della doccia, il suo sguardo cadde sul membro molle di Naruto, annidato nella bionda e riccia peluria. La lunghezza si contrasse e s’indurì sotto lo sguardo di Sasuke, che sollevò un sopracciglio divertito.

Sasuke si mosse lentamente in avanti, afferrando la base dell’asta di Naruto gentilmente nella mano destra. Si fece ancora più vicino e poi si avvicinò col naso inalando forte, assaporando l’odore muschiato che era di Naruto e amandolo. Del liquido bianco, perlato, iniziò a colare dalla testa del membro e Sasuke gli soffiò sopra, la reazione che ebbe da Naruto fece vibrare il suo stesso pene di desiderio. Sasuke aggiustò se stesso e diede a Naruto una lenta pompata.

Naruto immediatamente affondò entrambe le mani nei capelli bagnati di Sasuke, tirandoli leggermente. “Mmmm, cosa- cosa stai facendo?” Naruto strinse le labbra per impedirsi di gemere.

Sasuke non disse una parola; invece avvolse la lingua attorno alla testa del membro, facendo aumentare il piacere di Naruto.

“Hnnn…awww!”

A Sasuke piaceva sentire quei gemiti di piacere e decise di smettere di prendere in giro il biondo dobe, così lo ingoiò completamente. A Naruto non sarebbe voluto molto per venire mentre spingeva le anche più volte, spingendo il suo pene verso il basso e riempiendo al gola di Sasuke.

Sasuke non voleva che Naruto si sentisse inferiore; voleva che il biondo si sentisse libero e senza freni, quando eventualmente fossero finite a letto insieme. Avrebbe fatto con calma con lui. Ecco perchè aveva impedito a se stesso di allontanare il biondo, mentre inghiottiva il pene piuttosto grosso di Naruto.

Naruto sembrò andare in convulsione; il suo corpo era pervaso da ondate dopo ondate di piacere. Spalancò la bocca in un grido silenzioso, stringendo forte sui capelli di Sasuke, mentre veniva in violenti spasmi di puro piacere.

Sasuke inghiottì il caldo liquido amarognolo abbastanza facilmente e quando sentì il membro di Naruto rammollirsi nella sua bocca, gli diede un ultima succhiata. Sasuke rilasciò il pene flaccido baciandolo con un sonoro smack.

Naruto aveva la testa indietro, gli occhi mezzi chiusi e le guance colorate di un delizioso rosa, inoltre aveva un piccolo sorriso soddisfatto sul suo viso. Lasciò andare piano i capelli di Sasuke e si lasciò andare contro la parete della doccia con un tremolante sospiro.

“Ti è piaciuto?” domandò Sasuke, premendo il suo corpo contro quello di Nartuo e facendo scorrere la mano lungo il petto e lo stomaco del biondo.

Naruto, che prima aveva freddo, adesso si sentiva come se stesse bruciando e fu sorpreso di non aver ancora preso fuoco. Tremò di desiderio mentre Sasuke lo osservava con occhi socchiusi. Naruto sentì l’altro separargli i piedi e poi sentì l’eccitazione di Sasuke premuta contro la sua.

“Credo che dovremmo uscire dalla doccia” Sasuke sussurrò nell’orecchio di Naruto. Prese la mano del biondo e la mise sulla propria erezione. Sasuke sentì il sospiro sorpreso dell’altro, ma poi fu lui stesso a gemere, quando Naruto lo accarezzò gentilmente attraverso i jeans bagnati.

Naruto si fermò improvvisamente. “Questo è sbagliato, tu non mi ami” sussurrò, improvvisamente triste.

Sasuke sospirò e si costrinse ad allontanarsi da Naruto, alla fine quello che davvero voleva era solo stare vicino al biondo. “Naruto, il sesso non riguarda sempre l’amore, sei una persona attraente e per qualche ragione, io sono attratto da te.”

Sasuke distolse lo sguardo dargli occhi feriti di Naruto, iniziò a svestirsi e silenziosamente cercò di far cessare la propria eccitazione. Chiuse gli occhi per un secondo, cercando di pensare a qualcosa che l’avrebbe distratto dal desiderio di prendere Naruto con forza e velocità. Kakashi che faceva venire Iruka gli vennero in mente, e rabbrividì con disgusto, sentendo poi la propria eccitazione svanire. Sasuke era nuovamente in controllo.

Uscì dalla doccia e prese due salviette. “Vieni, Naruto, andiamo a dormire.”

Naruto lo raggiunse fuori e prese una delle salviette da Sasuke; fece attenzione a non incontrare lo sguardo del bastardo. Sesso… sesso! Era solo questo che Sasuke voleva da lui, avrebbe voluto spaccare qualcosa intesta a quel bastardo. Si mise la salvietta intorno ai fianchi e camminò nella stanza, poi si levò la salvietta e s’infilò nel letto.

Naruto chiuse gli occhi trattenendo le lacrime che minacciavano di uscire. Sentì il letto abbassarsi nel lato opposto al suo, poi sentì e braccia di Sasuke attorno a lui, trascinarlo vicino al petto del moro. Naruto avrebbe voluto protestare, poteva spingere Sasuke lontano e chiedergli di lasciarlo andare, ma invece si rannicchiò più vicino al moro.

“Hmm, continuo ad odiarti per avere venduto Kyuubi lo sai” borbottò mezzo addormentato. Sentì un basso borbottio simile a un riso e sorrise. Se Sasuke pensava che quella fosse solo attrazione sessuale, Naruto aveva una due cose da dimostrargli, entro fine anno, Sasuke sarebbe stato completamente innamorato di lui. Sarà così! Promise a se stesso, avrebbe fatto innamorare il bastardo di sè proprio come aveva detto Mikoto. Naruto si sentì cullare nel sonno dal regolare respiro di Sasuke che gli solleticava il collo.


Continua...

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Eccoci finalmenteeeee yattaaaa!!! Non riesco a credere di essere riuscita a finire questo capitolo, con il pochissimo tempo che avevo ç______ç... però sono felice di esserci riuscita muahhhhhhhh... scusate lo sfogo, ma ci voleva *_______*!!! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, a me moltissimo è uno dei miei preferiti ahahhah e poi voglio dire… Sasuke finalmente inizia a farsi avanti... era ora, ma che ci vogliamo fare gli Uchiha sono dementi cronici giusto Pollonucciaaa???? N.d shinku Cronici? Dementi e basta direi ù________ù vabbè, il mio è un giudizio di parte, gli Uchiha mi stanno un pò ecco... hem... u////u ok, si è capito!N.d.Pollon


RISPOSTE AI COMMENTI:
Ayumi Suruwatari: Come c'hai ragione! *appalude* Eh, ma che ci vuoi fare? Sarà Mikoto che li ha abituati troppo bene!XD Grazie per i complimenti sia a noi che all' autrice (fanno bene un pò a tutti, sopratutto sotto natale ^O^/) Anche a me è piaciuto tradurre la scena della golf-car, veramente esilarante XD. Byeeee ^_______^ Pollon
Pum: nuova recensitrice, waaah! *_______* Comunque si, povero Narutuccio toccano tutte a lui ç_____ç e non è ancora finita! Pollon
By_Vale: Si, ci vuole davvero, davvero molta pazienza per tradurre delle volte ù______ù ma stai perlando con una che si DIVERTE quando traduce (sono pazza, lo so) per cui per il momento passa! XD Grazie comunque, sono contenta che ti piaccia sia la storia, sia come traduciamo, non temere l' autrice verrà minuziosamente avvertita di tutti i complimenti XD Pollon
Neechan: Concordo, concordo  u___u Sti Uchiha non hanno la testa  e neanche quello che ci sta all' interno!  Anzi, Sasuke quella parte interna ce l' ha, solo che è talmente incasinata che non serve a  nulla. Naru è troppo buono  con Sasu, ma, come ha già detto, lo ama per cui c'è poco, veramente poco da fare... o gli diamo una botta in testa e lo portiamo via da Sasuke (il che dubito, se non vogliamo la Cia alle calcagna da parte di un certo moretto) oppure lasciamo che faccia il buonista e vediamo come va ^____^ Credimi, fosse per me lo manderei nello stesso posto in cui hai suggerito tu, ma sai com'è.. non c'è dobe senza il suo teme! Grazie per aver apprezzato il capitolo, anche a me è piaciuto un sacco l' ultimo dialogo, la scrittrice rende molto bene i loro caratteri, davvero! Ciau!!!! Pollon
Hoshiro: Heheheh, grazie ^______^ E’ vero, Sasuke non sa neanche dove sta di casa, figuriamoci quello che vuole u_____u Itachino mi sta tanto simpatico in questa fic, di solito fa il rompiscatole, ma ora invece supporta la coppia in pieno, meglio così XD Ciaooo !! Pollon
Nisha_7: Grassiieee ^__^  Devo ammetterlo, questa fic è proprio bella sia da scrivere che da tradurre (eccola che fa la modesta per che in parte l’ ha tradotta lei ---.----) e, come dici tu, sapessi anch’io scrivere così! Ma gli americani sono bravi, bisogna dirlo , guarda solo da dove viene Spiral Falling! E poi noi facciamo del nostro meglio no? XD Bayy e alla prossima Pollon
Tensai86: Ciauuu^O^!!! Hehe vorresti spaccare il muso al teme, vero? E chi non vorrebbe farlo in questi capitoli, ma ti assicuro che pagherà le sue malefatte avanti, anche lui avrà la sua bella parte di sofferenza. La scena della gara è divertentissima... uno delle poche parti allegre della ff, così come in questo capitolo lo è la parte con Naru ubriaco, secondo me questo è il capitolo più divertente... da qui in poi le parti divertenti non ce ne saranno molte hehe *___*!!! Per quanto riguarda Itachi non vuole assolutamente liberarsi di Naruto e da questo capitolo nuovo lo avrai sicuramente notato, come vedi vuole solo che Sasuke capisca che Naruto è fatto per lui... grande zio Ita!!! Per la semi lemon non dovrai attendere molto ^___^... ci siamo quasi!!! Ti saluto adesso...ti lovvoooooooo byebye Shinku
Capitatapercaso: ciao^__^!!!Grazie per il commento, tranquilla che non ti bannano per così poco hehhe, sono felice che la storia ti piaccia e devo concordare con te sulla scena del grill, senz'altro una delle più divertenti ^_____^!!!Spero che continuerai a seguirla. Beybye Shinku
Akichan83: Akanucciaaaaaa yattaaaaaa!!!Grazie per i complimenti... hehe lo so, lo so benissimo che non vedevi l'ora di leggere il capitolo uhuhuh, come so che non vedi l'ora di vedere le lemonucce ( o meglio semi lemon, nè zozza... lo sai che non sono proprio lemon veroooo, te l'avevo detto nè *______* )!!! Venendo al demente, si hai ragione è l'imperatore dei dementi o potremo pure dire il dio dei dementi, ahahah credo che Sasuke ormai potrebbe essere incoronato a pieni voti, anche perchè in questa ff è proprio cocciuto fino alla fine sto idiota... ma poi se ne pentirà uuuuuuuuu se sene pentirà, avrà tempo per fare ammenda dei suoi errori altro che!!!Byebye Shinku ti lovvoooo
Yuko chan: ciauu^__^!!! E' si, Sasuke non è solo il demente numero uno per eccellenza, ma anche il re dell'incoerenza fatto a persona, oltre che a re dei bastardi e finiamo qui perchè se stiamo ad elencare tutte le sue "doti" non finiremo più ahhahah!!! Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto, anche a me piace molto anche se è molto triste, ma d'altronde non è certo una ff allegra, peccato per ora il solo a soffrire sarà Naruto... ma poi anche il teme avrà la sua parte uhuhuhuh!!!Comunque Sasuke si rende conto di far soffrire Naruto, solo che è così egoista da non curarsene, ma presto le cose cambieranno molto vedrai!!!Byebye Shinku
Ladynana: Ciauu ^___^!!!Finalmente abbiamo aggiornato, spero di non averti fatto aspettare troppo ˘____˘, ma c'erano troppi impegni in questo periodo spoffff!!! Sono stra felice che la storia ti sia piaciuta e che apprezzi il modo in cui è scritta, spero continuerai a seguire e sopporterai qualche ritarduccio ogni tanto hehhe... cercheremo di aggiornare con più continuità vedrai ^__^!!!Byebye Shinku
Ali93: Ciaoo^__^!!! Si Narutino fa pena sigh sigh, ma presto anche il teme avrà il fatto suo e soffrirà le pene dell’inferno *______*… chi è causa del suo mal pianga se stesso ( sigh sigh in realtà Sasuke mi fa molta pena più avanti, Sasukino miooooo sigh)!!!Byebye Shinku
Itachina: Ciaoo^___^!!! Ti piacciono i cavalli? Anche a me ho fatto equitazione x ben 8 anni hehe, poi mi sono stufata però e non avevo più tempo spofffff  ( e chi se ne frega dei fatti tuoi n.d Sasu come ti permetti *_______* n.d. Shinku  )!!!Veniamo alla ff... hehe come hai giustamente detto qualcosa in Sasuke si smuove e in questo capitolo che hai appena letto come hai visto la cosa si sviluppa e Sasuke inizia a svegliarsi dal letargo... era ora direi!!! Le cose si smuoveranno molto presto, anche se ci saranno dei risvolti drammatici purtroppo, ma non temere nulla di irrisolvibile!!!Byebye Shinku
Ryanforever: Ciaoo^_____^!!!Ecco finalmente il capitolo 5 e le cose come ti dicevamo iniziano a smuoversi ahahahh, il grandissimo ritardato di Sasuke sempre attivare l’unico neurone attivo che gli è rimasto... anche se in vero più che neurone bisognerebbe dire ormone, visto i risvolti del capitolo ahahah... demente e pure maniaco ora ù_____ù... un teme senza speranza insomma!!!Comunque sia le cose da questo capitolo evolveranno parecchio, però ti avviso che ci saranno delle brutte sorprese più avanti, insomma non può essere tutto rose e fiori ^______^!!!Byebye Shinku

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Capitolo 6
*** Stolen Moments ***


6-Stolen moment
Inconvenience of an Arranged Marriage
_Stolen Moment_

Sbatté le palpebre verso le luci fastidiose che gli stavano colpendo la faccia e si girò per seppellire il naso nel cuscino vicino a sé. Il cuscino aveva un piacevole profumo muschiato, così sensuale che stuzzicava i suoi sensi. Naruto sbatté nuovamente le palpebre e annusò valutando, accoccolandosi più vicino ad esso. Il cuscino odorava come Sasuke, ma come poteva essere? Poi di colpo, tutto quello che era successo la notte scorsa lampeggiò dietro le sue palpebre chiuse. Rotolò di lato e cadde dal letto, proprio quando la porta della sua camera si apriva. Naruto guardò in su con orrore, dato che era esposto sul pavimento come mamma l’ aveva fatto.

Sasuke esitò sulla porta, la sua mano ancora sul pomello, poi sollevò un sopracciglio e sorrise furbescamente a Naruto. “Beh, non è questo un buon segno?” lo stuzzicò e le sue labbra si curvarono leggermente in un sorriso, mentre Naruto sollevava la faccia verso di lui. Sasuke diede a Naruto un sguardo d’apprezzamento, quando fece correre i suoi occhi pieni di desiderio sulla nudità del biondo.

“Bastardo!” borbottò Naruto, tirandosi su con l’ aiuto del letto. Sfuggì allo sguardo di Sasuke e ci fu un imbarazzante rossore sul suo naso. Naruto afferrò il lenzuolo per coprirsi. “Non si bussa?” grugnì Naruto.

Sasuke rise e camminò verso il letto, accomodandosi sul bordo, non aspettandosi di spaventare Naruto, “Dobe, ho visto tutto la scorsa notte e anche di più” disse scuotendo entrambe le sopracciglia verso di lui in modo allusivo.

La bocca di Naruto cadde. Sasuke lo stava provocando, lo derideva e stava facendo in tutto e per tutto il bravo ragazzo. “Sto per morire?” chiese in modo sospettoso, ancora non credendo che qualche bacio e un pompino avessero fatto un cambiamento di 360 gradi in Sasuke. L’imbarazzante rossore di Naruto si diffuse sulle sue guance quando si ricordò chi esattamente era, che aveva avuto la parte migliore del patto della scorsa notte.

Sasuke rotolò gli occhi e sospirò. “Avanti, alzati, è mezzogiorno. Il pranzo sarà pronto in circa trenta minuti, “ disse.” Oh, e lavati i denti. Dopo la notte scorsa, non voglio mai più baciarti con te che sai di vomito” aggiunse, facendo una faccia disgustata.

Si girò per andarsene, proprio quando Naruto afferrava un cuscino dal letto e glielo lanciava. Il bastardo, essendo la persona perfetta qual‘era, semplicemente fece un passo a lato e il cuscino colpì il pavimento innocuamente.

Sasuke risparmiò a Naruto uno sguardo cupo da sopra la sua spalla, “Non farlo mai più, Naru-chan, o potrei domandarti che mi ritorni il favore della scorsa notte” lo minacciò.

Naruto indietreggiò sul letto con un broncio. Pervertito, ho sposato un pervertito! Ma in qualche modo questa consapevolezza non preoccupava per niente Naruto. Guardò Sasuke finché non camminò oltre la porta e poi Naruto corse verso il bagno per lavarsi per li pranzo.

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Il tavolo da pranzo era elegantemente preparato quando Sasuke arrivò. Diede a sua madre uno sguardo curioso; non avevano mai mangiato così formalmente durante la settimana. Scosse le spalle e lasciò correre quando si sedette alla fine del tavolo.

“Caro, stai benissimo oggi, hai avuto una buona notte?” gli chiese sua madre.

Itachi ridacchiò e Sasuke voltò gli occhi verso di lui, mentre rispondeva a sua madre. “Non proprio, ho portato del lavoro a casa con me così non devo andare in ufficio oggi.”  Sposto la sua attenzione da quel pazzo del fratello, che sembrava avere un attacco proprio in quel momento e spostò i suoi occhi verso l’ entrata della sala da pranzo. “Itachi, sto per chiederti di spostarti” disse, i suoi occhi ancora sulle doppie porte di quercia.

“Spostarmi?” domandò Itachi. Di solito si sedeva dall’ altro lato di Sasuke, lasciando sua madre sedere alla destra e Naruto si sedeva sempre a fianco a lei, Itachi condivise uno sguardo con sua madre, i quali occhi sembravano brillare con qualcosa che era ovviamente sfuggita dalla mente di Itachi. “Perchè vuoi che mi sposti?” chiese lentamente, confuso.

“Siediti sulla sedia di fronte a me. Tu sei l’ altro erede Uchiha, Naruto si siederà alla mia sinistra” rispose con nonchalance.

Le labbra di Itachi si curvarono in un sorriso. “Oh, il chibi ha finalmente perso il suo giusto posto al tuo fianco, come tua moglie?” lo provocò, i suoi occhi amichevoli e inquisitori.
Sasuke lo ignorò quando le porte si aprirono e Naruto apparì dopo di loro.

Naruto, avendo sentito di sfuggita l’ ultima parte della conversazione, camminò verso Itachi e lo schiaffeggiò sulla testa con il palmo aperto, borbottando, “Non sono sua moglie!”

“OUCH!” Itachi si alzò in fretta, sfregando la sua povera, troppo abusata testa. Spinse in fuori la sedia per Naruto, che si sedette lentamente.

“Non ti sto per mordere, Dobe!” disse Sasuke impazientemente, i suoi occhi vagarono ancora una volta sulla figura di Naruto. Il dobe indossava una brillante maglia a maniche corte arancione con degli sbiaditi blue jeans. Stava bene in arancione, qualcosa che Sasuke faticava a credere.

Naruto si sedette, fulminando Sasuke.

Itachi rise quando prese la nuova sedia, mentre Mikoto solo ridacchiò.

“Smettila di chiamarmi dobe!” insistette Naruto, gli occhi fiammeggianti.
 
Sasuke lo ignorò e si sporse in avanti per baciare le invitanti, imbronciate labbra del dobe. “Hmmm, menta fresca” disse Sasuke ad alta voce, leccandosi le labbra.
 
Naruto arrossì e guardò giù verso il suo piatto.

Tornarono tutti tranquilli quando i domestici servirono il pranzo.

C’era un aria di appagamento che circondava Sasuke, la quale Mikoto, Itachi e i domestici notarono immediatamente. Era ancora silenzioso come sempre, i suoi occhi non davano nulla, fino a che, non si fermavano su Naruto. E questo succedeva spesso durante il pasto.

Mikoto notò brevi lampi di calore prima che la maschera di Sasuke tornasse giù in fretta. Vide anche la confusione nei suoi occhi, ogni volta che si fermavano su Naruto. E anche se Naruto continuava a tenere gli occhi sul suo piatto, Mikoto notò che ogni volta che Sasuke lo guardava, le guance già arrossate di Naruto si scurivano di colore. Notò anche che pure Itachi occhieggiava la coppia  e se conosceva suo figlio, si stava congratulando con se stesso per il lavoro ben fatto. Mikoto scosse la testa divertita. Era stato Naruto a  tirare fuori quelle belle emozioni in Sasuke e non certo l’ astuzia o le macchinazioni di Itachi. Tuttavia lei avrebbe lasciato che Itachi continuasse a credere che aveva qualcosa a che fare con tutto quello.
 
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Sasuke aspettò impazientemente che Naruto finisse il suo pasto; voleva prendere quell’ idiota biondo tra le sue braccia e baciarlo intensamente.

Quando Tsuki, la loro cameriera, venne per raccogliere le stoviglie, Naruto spinse il suo piatto via e dichiarò, con un sorriso, che era stato il miglior pasto che avesse mai avuto.

Tsuki fece una risatina e arrossì, con molto fastidio di Sasuke.

“Tsuki, per favore finisci il tuo lavoro” disse, piuttosto rudemente.

Tsuki affrettò il passo piena di paura.

“Ehi, non sei molto carino!” accusò Naruto.

Sasuke lo fulminò. A Naruto piaceva lei? I suoi occhi si strinsero. Avrebbe licenziato presto la ragazza.

“Vieni” disse, alzandosi.

Naruto era furioso. Il bastardo lo stava ignorando, facendo il rude e orinandogli cose come se fosse un cane. Lui non era uno di quei noncuranti zombie che lavoravano per Sasuke. “Non parlarmi così!” si alzò e camminò più vicino a Sasuke. “Sei così maleducato!” dichiarò.

Sasuke continuò a mantenere la calma. “Ho detto vieni!” si allungò in avanti per afferrare Naruto, ma il biondo camminò indietro fuori dalla sua presa.

“Guarda, non sono un cane e certamente non sono qui per piacere tuo!” si girò via da Sasuke con un colpo secco e camminò velocemente verso le porte.

Mikoto per poco non incitò a voce alta il biondo. Se stava cercando di intrappolare Sasuke, allora stava facendo un buon lavoro.

Itachi,  ad ogni modo, sbatté la testa sul tavolo.

Mikoto ruggì internamente una risata, quando Naruto si voltò e tirò fuori la lingua verso Sasuke.

Le palpebre di Sasuke fremettero, rapidamente. “Torna qui!” gridò.

Naruto lasciò una mano sul pomello della porta, ma non colse l’ opportunità di girarlo, perchè di colpo una mano venne sulla sua. Sasuke era dietro di lui e le sue prossime parole, sussurrate sul retro del collo di Naruto, fecero rizzare ogni pelo del suo corpo.

“Sei così infantile!” Sasuke voltò lentamente Naruto, mentre i suoi occhi lo fulminavano ferocemente.

Naruto inghiottì con difficoltà, ritrovandosi di colpo la gola secca. Niente di buono poteva venire dal far diventare Sasuke così arrabbiato, tanto che la vena della sua fronte sembrava pulsare. Beh, c’era un solo modo per uscire ora da quella situazione e così Naruto prese un respiro profondo e sperò che Mikoto stesse bene. Premette le sue labbra su Sasuke. Era il primo bacio fra di loro che iniziava Naruto.

Fu un corto, casto bacio, ma un basso ringhio eruppe dalla gola di Sasuke quando Naruto smise. Naruto guardò verso Sasuke con stupore. Sasuke aveva gli occhi chiusi. con le mani leggermente a pugno ai suoi lati e il suo respiro era aspro. Era stato solo un piccolo, quasi insignificante, bacio. Solo un premersi di labbra contro labbra. Ma Sasuke aveva mostrato questo tipo di reazione ad esso. Naruto non ebbe la chance di soffermarsi più a fondo su come poteva usare questo a suo vantaggio, perché si bloccò di colpo quando fu preso per un braccio.
 
Sasuke aprì la porta e trascinò un protestante Naruto per il soggiorno e poi fuori davanti alla porta. Non disse una parola mentre camminavano, beh, Sasuke camminava e Naruto veniva trascinato. Sasuke bloccò gli insidiosi lamenti e le domande  di Naruto. Naruto era così impegnato a farneticare che non realizzò nemmeno che erano diretti verso le stalle, fino a che Sasuke non lo spinse di fronte a lui e lo lasciò andare.

“Non voglio stare qui,” dichiarò Naruto incrociando le braccia al petto e voltando via la faccia dalle stalle.

Proprio allora un alto grido e un stridere di un cavallo si udirono. Le porte delle stalle si aprirono di scatto quando Kyuubi galoppò fino a Sasuke e Naruto.

“KYUUBI!” urlò Naruto quando corse per incontrare il cavallo, con molto orrore di Sasuke.

Prese un profondo respiro, sperando che il cavallo, o il suo padrone, avesse abbastanza buon senso per fermarsi prima di collidere uno contro l’ altro.

Il cavallo si fermò quando furono vicini, nitrì rumorosamente e batté gli zoccoli in eccitazione.

Naruto mise le braccia attorno al collo del cavallo e strinse, in modo non troppo leggero, ma leggero abbastanza, per rassicurare se stesso che il suo cavallo, il suo grande Kyuubi, era tornato.

“Oh, Kyu, mi sei mancato!” baciò il collo del cavallo ripetutamente e al cavallo sembrarono piacere le attenzioni di Naruto.

Naruto passeggiò fino a loro, ma il cavallo di colpo soffiò dalle froge e si impennò, indietreggiando da lui. Sasuke riuscì ad afferrare Naruto quando fu gettato indietro.

“Cavolo, Sasuke, l’ hai spaventato” lo sgridò.

Il moro guardò Naruto in disaccordo prima si scuotere la testa e aiutare Naruto ad alzarsi sui propri piedi. Il cavallo occhieggiava Sasuke con sospetto, così Sasuke decise che avrebbe lasciato entrambi da soli. “Okay, sei felice adesso?”chiese strascicato.

Naruto lasciò le redini del cavallo e si lanciò verso Sasuke, abbracciando forte l’ uomo. “Grazie, grazie, grazie, grazie!” ripeté ancora e ancora.

Kyuubi diede uno sbuffo furioso. Il suo umano stava attualmente abbracciando quello che lo aveva portato via dal suo umano dal pelo e dal colore strano.

Sasuke spinse via Naruto da se gentilmente. “Penso che il cavallo sia geloso, dobe”

Naruto gli fece un gran sorrido e guardò verso Kyuubi, che si era voltato via da loro stizzito. “Potresti aver ragione, bastardo!” camminò verso il cavallo e cominciò ad accarezzarlo gentilmente.

Sasuke non seppe come mai si sentiva improvvisamente ansioso, ma lo era. Sperò  di aver fatto la scelta giusta nel riportare indietro quel cavallo pericoloso. “Naruto!” chiamò, la sua voce stranamente rauca e emozionata.

Naruto si voltò per guardarlo.

“Stai attento” finì Sasuke.

Naruto annui e salì felicemente sopra il cavallo già sellato. Fece a Sasuke un cenno prima di spronare gentilmente Kyuubi in avanti.

Sasuke trattenne il respiro, guardando mentre Naruto prendeva il sentiero per cavalli che c’era dietro le stalle.

“Mandate qualcuno a controllare fra un ora circa,” ordinò Sasuke a Sai prima di voltarsi indietro verso la magione.

Il giorno dopo era sabato e c’era il party di Neji, ma oggi aveva ancora del lavoro da fare.” Almeno ora Naruto non sarà una così grande distrazione,” pensò ad alta voce, ma storse la bocca quando un urlo felice si sentì da lontano. Poi di nuovo, sperò di aver fatto la cosa giusta nel riportare al dobe il suo cavallo.
 
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Sasuke sembrava compiaciuto quando Naruto disse a Mikoto e Itachi tutto riguardo alla sua sorpresa. Naruto era felice, splendeva di felicità, e il fatto che Naruto fosse felice, faceva sentire Sasuke sorprendentemente contento. Ad ogni modo, la felicità di Naruto avrebbe potuto appassire un poco dopo che gli avesse detto della festa di Neji. Lo sguardo di Sasuke cadde sulle labbra di Naruto. Guardò con vivo interesse quando il biondo parlò con movimenti esagerati a Itachi e sua madre.

Sasuke si schiarì la voce rumorosamente e tre paia d’occhi si voltarono verso di lui. “Temari mi ha chiamato oggi pomeriggio,” disse, notando in quel momento come Naruto si fosse irrigidito al menzionare il nome di lei. Sasuke continuò, “Siamo stati invitati al party a sorpresa di Neji.”

Mikoto accarezzò la mano di Naruto, che si era stretta fermamente sul tavolo.

Itachi diede a Naruto uno sguardo circospetto, ma non disse nulla.

“Certo, caro, sappiamo tutti che Neji è un tuo caro amico. Allora quand’è il party?” chiese lei.

Naruto si alzò. “Penso che andrò a letto presto,” li infermò.

Tutti lo guardarono, sorpresi.

“Ma, Naruto, caro, non hai finito la tua cena.” Mikoto sembrava preoccupata.

L’ uomo biondo sorrise, non aspettandosi che Mikoto si preoccupasse. “Ho mangiato a pranzo e veramente, Mikoto-san, non sono affamato.” S’inchinò prima di lasciare la sala da pranzo.
I tre Uchiha erano silenziosi, ma Itachi dava a Sasuke uno sguardo pieno di significato. “Non lo segui?” chiese, i suoi occhi neri erano turbati e fissavano Sasuke.

“Quello che faccio con mio marito è affar mio, non tuo,” replicò Sasuke in modo calmo. Ma i suoi occhi brillavano di pericolosi segnali quando prese le sue bacchette. La faccenda era chiusa per quanto lo riguardava. Per cambiare argomento, rispose alla domanda di prima della madre. “Il party è domani alle otto.”

Mikoto annuì in comprensione e saggiamente decise di non dire niente riguardo Naruto. Suo figlio lo avrebbe capito e lei era sicura che avrebbe detto la cosa giusta a Naruto, e se non l’ avesse fatto, lo avrebbe eliminato dal suo testamento.
 
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La camera era scura quando Sasuke vi entrò. Cercò la lampada che era vicina alla credenza e l’accese. La stanza divenne illuminata e poté vedere Naruto sotto le coperte. Sasuke andò in bagno per usare i servizi e fu compiaciuto nel notare che la sua vestaglia era appesa dietro la porta. Quel mattino aveva dato l’ordine di spostare i suoi vestiti dalla camera degli ospiti alla loro camera da letto.

Si lavò i denti e si svestì lentamente. Prese la vestaglia azzurra e se la mise, poi chiuse la porta dolcemente. Sasuke stette in piedi ad osservare il bozzolo nel letto, che era Naruto, poi camminò verso dì lui. Si tolse la vestaglia e la piegò ordinatamente appoggiandola sul comodino a fianco al letto. Alzò le coperte e scivolò nel letto, allungando le braccia per accoglierci Naruto. Sasuke si sentì divertito quando Naruto s’irrigidì, poi si girò furioso per fronteggiarlo, scansando le mani di Sasuke.

“Cosa credi di fare qui?” gli sibilò Naruto.

Sasuke gli diede uno sguardo beffardo e interrogativo. “Stare sdraiato con mio marito” disse di nuovo, raggiungendo il biondo in modo da tirarlo vicino.

Naruto era così attonito che non lottò contro di lui, ma appena una sua mano toccò il pallido petto, un rossore apparve sulle sue guance. “Sei nudo!” gli disse con tono accusatorio.

“Hn” le mani di Sasuke serpeggiarono sotto la maglia grigia di Naruto.

Naruto si spinse via da Sasuke. “Che stai facendo?”

Il tondo di panico nella voce di Naruto confuse Sasuke. “Cerco di spogliarti” fu la calma risposta.

Naruto si tirò giù dal letto, quasi cadendo nella fretta. Stette in piedi guardando giù verso Sasuke. “Sei pazzo?”

Scuri occhi che fissavano in modo evidente il pigiama di Naruto. “No, però voglio avere un rapporto più fisico con il mio meraviglioso marito”

Occhi blu si allargarono in disaccordo. “Fisico? Fisico?” urlò. Che stava pensando Sasuke? Che ricomprargli Kyuubi e fargli un pompino gli dava il diritto di dormire con lui? Aveva dimenticato il bastardo tutte le altre cose che aveva fatto e detto?!

Sasuke si puntellò con il suo gomito destro. “Naruto, qual è il problema? Sono attratto da te e tu sei attratto da me, allora cosa c’è ?” non pensava che gli occhi di Naruto potessero ingrandirsi ancora di più e il dobe attualmente sembrava veramente attraente nella sua maglietta grigia e nei suoi pantaloni in plaid a disegni.

L’ uomo aveva avuto l’ impudenza di venire da lui adesso, adesso, dopo avergli detto che avrebbero visto Temari presto. Se Sasuke voleva del sesso, poteva dannatamente andare ad averlo da quella donna! Okay, sembrava irragionevole persino a se stesso, ma non poteva solo saltare nel letto con Sasuke. Aveva un pò di orgoglio e dignità, concedendo che non era molta quando venne da Sasuke, ma maledizione, era geloso, geloso di quella strega!

Sasuke osservò mentre flash di quello che Naruto stava pensando si mostravano  sul suo intero volto. Il dobe non aveva ancora imparato a nascondere i suoi sentimenti. Sospirò e si alzò. Naruto voltò la faccia via da lui, divertendolo molto. Le labbra di Sasuke si curvarono, ma non voleva imbarazzare ancora di più il dobe, così ricompose la sua faccia in quella che sperava essere una calma e amichevole espressione. Camminò intorno al letto e stette in piedi pochi centimetri lontano da Naruto.

“Dobe, non salterò nel letto con Temari. E’ sposata con il mio miglior amico e io sono sposato con te, ricordi?” iniziò, avvicinandosi di un passo al biondo. Raggiunse e cullò il volto di Naruto, forzandolo a guardarlo. “Lei non esiste tra di noi, non in questa camera o in nessun posto per quanto ne concerne” finì, la sua voce rauca.

Naruto cominciò a sentirsi sedotto dalla voce morbida di Sasuke, dal suo tocco gentile, e dal desiderio che poteva vedere in quegli occhi oscuri. “Ma tu l’ amavi!” insistette Naruto, guardando mentre i seduttivi occhi di Sasuke vacillavano per un momento, prima di essere morbidamente nascosti.

“Una volta, molto tempo fa”  si scrollò Sasuke. “Non farei mai niente per ferire Neji, penso” aggiunse quando vide Naruto guardarlo in disaccordo, così certo che il moro la amasse ancora.
Naruto rinunciò e si fuse in Sasuke, che lasciò cadere le mani dal viso di Naruto per accogliere il biondo fra le sue braccia.

Sasuke premette un bacio sopra la testa di Naruto. “Devi fidarti di me Naruto... fidati di me.” Le sue mani ancora una volta serpeggiarono sotto la maglia di Naruto, godendosi il calore del morbido petto del biondo. Mentre Sasuke aveva una leggera spruzzata di peli sul petto, Naruto non ne aveva e Sasuke amava la sensazione della pelle morbida sotto le punte delle dita.

Quando gli tirò via la maglietta, Sasuke tenne gentilmente Naruto un pò di centimetri lontano sé.

Rimasero a guardarsi l’un l’altro, entrambi respirando aspramente.

Naruto timidamente fece correre i suoi occhi sul corpo di Sasuke, notando il rapido salire e scendere del suo petto, lo stomaco piatto, le muscolose eppure magre cosce e la fremente virilità. L’ uomo era meraviglioso, era tutto quello che Naruto aveva immaginato sarebbe stato e Naruto si chiese come ci si doveva sentire ad essere presi da lui, ad averlo dentro il proprio corpo e d’ improvviso si sentì un pò preso dal panico.

“An-andiamoci piano, Sasuke, no-non voglio che ci siano rimpianti tra di noi” disse con voce tremante, incapace di alzare lo sguardo dall’ impressionante asta tra le cosce di Sasuke.

“D’accordo, vogliamo andare a letto adesso?” chiese Sasuke, afferrando la mano di Naruto e  conducendolo verso il loro letto.

Naruto annuì e si concesse di piombarci sopra.

Sasuke andò nel letto, poi si leccò le labbra quando vide che il dobe stava lentamente sbottonando il suo pigiama, assieme con i boxer neri, esponendosi allo sguardo scuro che sembrava divorarlo.

“Vieni, Naruto” gli fece segno Sasuke, alzando le coperte e aspettando che il biondo vi scivolasse dentro. Si girò verso il biondo e gentilmente si mise sopra di lui. Sostenendo il proprio peso con i gomiti, separò le cosce di Naruto e ci scivolò in mezzo.

Entrambi boccheggiarono quando la bruciante sensazione di pelle nuda su pelle nuda li colpì.

Naruto si sentì duro immediatamente e arrossì quando il pene di Sasuke si indurì contro il suo.

Sasuke dondolò il bacino avanti contro Naruto, i loro peni che scivolavano assieme crearono una deliziosa sensazione.

Naruto si morse l’angolo del labbro inferiore, i suoi occhi blu si scurirono quando un lampo di desiderio travolse il suo corpo. Gemette quando Sasuke arrivò giù tra di loro ed afferrò entrambi i loro peni nella mano.  Il corpo di Naruto sobbalzò verso l’ alto quando Sasuke iniziò a far scorrere la sua mano su e giù su entrambi i membri induriti. Era insopportabilmente caldo e i suoi fianchi sembravano muoversi a ritmo dei colpi di Sasuke.

Stava facendo diventare Naruto pazzo, la continua sensazione delle mani di Sasuke che lo toccavano così intimamente. Sentì l’ umidità dei loro peni contro la pelle bruciante. Naruto era in paradiso e il suo sangue sfrigolò quando il movimento delle mani di Sasuke aumentò di velocità, diventando più disperato. L’ uomo più grande si mosse contro di lui freneticamente, i loro petti scivolando l’uno contro l’ altro quando entrambi si mossero con urgenza.

La bocca di Naruto si aprì, il suo respiro era superficiale e notò, con gli occhi semi chiusi, che anche Sasuke stava respirando in modo irregolare. Si chiese se Sasuke si sentisse bene almeno la metà di lui a quel movimento. Labbra si premettero in modo urgente sulle sue e Naruto boccheggiò, permettendo l’accesso alla lingua di Sasuke alla sua bocca. Il biondo gemette con desiderio, sentì lo stomaco stringersi quando la sua virilità crebbe.

“Sa-Sasuke!” urlò, versando il suo seme su di loro.

Sasuke non durò molto più e con un una spinta finale venne, gemendo rumorosamente. Crollò sopra Naruto, che si era sdraiato sul letto esausto dalle loro attività. Lentamente, e quasi in modo riluttante, si sdraiò giù a fianco di Naruto.

Non parlarono e dopo un pò, Sasuke si alzò e si diresse verso il bagno.

Gli occhi di Naruto cominciarono a lacrimare. Aveva fatto qualcosa di sbagliato? Si chiese. Mise un braccio sugli occhi quando Sasuke tornò in dietro, tornando a letto. Naruto scattò quando un tiepido indumento fu poggiato sul suo stomaco. Aprì gli occhi per vedere Sasuke pulirlo gentilmente, facendo correre l’ asciugamano sul suo stomaco e in mezzo alle sue gambe. C’era uno sguardo soddisfatto sulla faccia di Sasuke e l’ uomo baciò Naruto morbidamente mentre lo puliva.

“Non vogliamo attaccarci assieme mentre dormiamo”  spiegò Sasuke mentre finiva, poi gettò l’ asciugamano dal suo lato. Prese di nuovo  Naruto tra le braccia. “Dormiamo adesso, dobe” ordinò, chiudendo gli occhi.
 
Naruto si accoccolò più vicino e chiuse gli occhi, cadendo in un profondo sonno, senza sogni.
 
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Itachi era stupito dalla trasformazione che il chibi sembrava aver causato a suo fratello durante la notte.  In quegli occhi scuri non c'era più l’ombra di quello sguardo duro e tetro che li caratterizzava, ma c'era attualmente un sorriso sulla faccia di Sasuke quando lo incontrò quel mattino."Il sesso deve essere stato buono!" disse, divertito dall'improvviso rossore sulla faccia di suo fratello.

Sasuke lo fulminò. "Fatti gli affari tuoi!"disse perdendo il controllo.

Itachi sorrise. Era sempre divertente andare sotto l' emozionalmente repressa buccia di Sasuke. Aprì la bocca per fare un altro rumoroso commento, ma l' entrata di sua madre e di Naruto nella sala da pranzo lo fermò. Quando mangiarono, Itachi non poté fare a meno di notare quanto premuroso Sasuke fosse con Naruto, domandandogli se aveva dormito bene e consigliandogli di provare gli tsukemono. Sasuke si piegò anche in avanti per mangiare il riso appiccicato sulle labbra di Naruto. E a quella scena aveva notato che sua madre aveva brillato in approvazione.
Naruto arrossì e baciò timidamente Sasuke.

"Beh, non è questo il ritratto della felicità coniugale!" una voce bassa baritonale gli interruppe. Kakashi camminò verso di loro con indosso un vestito.

Mikoto immediatamente ordinò più cibo per l' uomo quando si sedette vicino a Naruto.

Kakashi afferrò un paio di  bacchette e rubò un pò di riso dalla ciotola di Naruto. Ignorando lo  sguardo fulminante che il biondo gli diresse. “Mmm, veramente delizioso.” Kakashi strizzò l’occhio a Naruto, che brontolò riguardo all’ amico pervertito del bastardo. Kakashi decise di cambiare sedia e si sedette a fianco di Mikoto, pensando di essere salvo vicino a lei.

“Kakashi-san, dove sono le sue buone maniere?” chiese Mikoto gentilmente, quando la cameriera finì di servirlo.

Kakashi fece un largo sorriso, i suoi occhi male assortiti brillarono. “Itadakimasu!” disse prima di mangiare con avidità.

Sasuke rotolò gli occhi e rivolse la sua attenzione su Naruto ancora una volta. Aggrottò le sopracciglia quando notò quanto poco avesse mangiato il biondo. Così non andava, aveva bisogno del dobe in salute per le loro attività notturne. “Dobe, qui, prendi un pò di zosui.” Sasuke spinse la ciotola verso Naruto, che la osservò irritato.

“Stai cercando di farmi diventare grasso?!” chiese, imbronciando il volto, ma prese comunque la ciotola ed iniziò a mangiare.

Sasuke lo guardò soddisfatto.

“Wow, è incredibile. Da quando sei diventato mamma chioccia?” chiese Kakashi.

Tutti lo ignorarono, erano troppo di buon umore.

Sasuke rise quando Naruto tentò di portare un enorme pezzo di carne alla sua bocca. Il dobe continuava a farlo cadere nella sua ciotola.

Naruto brontolò all’offensivo pezzo di carne.

Sasuke prese le sue bacchette e lo tirò su, offrendolo a Naruto.

Le bacchette di tutti gli altri erano cadute rumorosamente sul tavolo quando avevano sentito Sasuke ridere. Sasuke, che di solito non mostrava un umanità del genere e di certo non davanti ad un gruppo di persone.

Naruto sentì i loro occhi su di sé, prese il morso offertogli e lentamente iniziò a masticare.

“Oh, wow, Iruka non ci crederà” disse Kakashi, rompendo l’improvviso silenzio. C’era un espressione perplessa sulla faccia dell’uomo, che fu presto cancellata quando uno sguardo di pura malizia prese il posto. “Hai finalmente fatto centro con questo delizioso corpo, vero?” chiese ridendo follemente.

Naruto arrossì.

Sasuke sorrise malizioso.

Mikoto prese le sue bacchette e colpì Kakashi sulla testa.

“OUCH!” esclamò l’ uomo, strofinandosi il capo.

Itachi fece l’ occhiolino con simpatia, ma era contento che non fosse stata la sua testa a venir picchiata.

“Sei così pervertito!” Naruto mosse un dito accusatorio verso Kakashi.

Kakashi  alzò le spalle, dando a Naruto uno sguardo con occhi da cucciolo, mentre iniziava innocentemente a mangiare.

Il pasto continuò in silenzio, ogni tanto Sasuke avrebbe lanciato uno sguardo acceso a Naruto e Naruto sarebbe arrossito, ma non successe nient’altro al di fuori della normalità.
 
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Nel suo ufficio, Sasuke stava seduto sulla sua sedia, mentre Kakashi sedeva di fronte a lui, osservando la soddisfazione sulla faccia di Sasuke.

Kakashi era stato quasi riluttante nell’ introdurre il soggetto per cui era venuto. Si abbassò per afferrare la valigetta e portare fuori vari documenti. “Ho finito con il possesso di proprietà. Naruto è vincolato a vita con questi documenti. Ho solo bisogno che firmi” iniziò,  sfogliando le pagine dove Sasuke aveva bisogno di firmare. Quando Sasuke firmò, Kakashi nervosamente spinse fuori un secondo plico di documenti verso di lui. “I suoi avvocati hanno scritto le carte del divorzio. Questi non sono i documenti finali; ma vogliono che li guardi e che si assicuri che vadano incontro alla sua approvazione.”

Sasuke guardò giù alle carte con uno sguardo pensieroso sul volto.  Li sfogliò, leggendo le differenti parti qui e lì prima di risistemarle. “E’ tutto, Kakashi?” chiese.

Kakashi sentì la rabbia nel comportamento di Sasuke. Stava trattando l’ intera cosa con indifferenza. “No, ti consiglio di fermare qualsiasi cosa tu stia facendo con il piccolo, se hai intenzione di andare avanti con il divorzio!” si alzò, il disappunto chiaro nei suoi occhi.

Sasuke portò le sue sopracciglia ad aggrottarsi. “Non pensare che perchè tu sei un valido impiegato puoi parlarmi in questa maniera. Cosa faccio con Naruto sono affari miei e miei soli!”

Sbatté le mani sulla sua scrivani e spinse via la sedia da lui.

Ci fu un freddo silenzio tra di loro, poi Kakashi sospirò. “Pensavo che fossimo più di questo, ma immagino di essermi sbagliato” prese la sua valigetta dal pavimento. “Stia attento, Uchiha-san.”

Sasuke si ritirò.

“Sta giocando col fuoco e potrebbe venir bruciato” lo avvertì Kakashi quando se ne andò.

Sasuke spazzò via il contenuto della scrivania violentemente. Si  sparse al suolo, tutto eccetto le carte sigillate del divorzio. Sasuke stette in piedi osservandole quando turbinarono leggermente sul pavimento, come a beffarsi di lui.
 
Continua...
 
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Eccoci qui! Cominciavate a disperarvi vero? Noi pure...XD Sono passati secoli da quando abbiamo aggiornato, ma siamo entrambe piene di impegni e mettersi d’accordo per la pubblicazione non è un affare da poco no? E’ un periodo molto intenso per tutte e due, per cui, ci scusiamo per non aver aggiornato prima, e ancora di più per non aver potuto rispondere ai vostri commenti, che sono stati numerosi e PARECCHIO  graditi! (piccolo invito a non smettere di inviarceli XD). Tutti quanti naturalmente saranno spediti e letti dalla scrittrice della storia (PhantomSnow) sicuramente. Perciò, diteci se vi è piaciuto il capitolo mi raccomando!!!!

Byebye
Shinku66, Pollon138

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Capitolo 7
*** Unbearable Joy and Indistinguishable Pain ***


7-Unbearable Joy and Indistinguishable Pain Ed ecco a voi dall’oltretomba delle vacanze che appare di nuovo questa fanfic! Ormai non ve l’aspettavate più vero? Neanche noi... XD  Vi ricordiamo che stiamo sempre traducendo i vostri commenti e l’autrice ne è molto contenta ^^ (e chi non lo sarebbe?). In ogni caso, godetevela (personalmente è un capitolo lungo, sopratutto da tradurre ù___ù N.d.Pollon) e date un occhiata alle notizie alla fine, vi saranno utili!!!Buona Lettura!!!


Inconvenience of an Arranged Marriage

_Unbearable Joy and Indistinguishable Pain_

C’era qualcosa di strano nel bastardo, notò distrattamente Naruto, mentre Sasuke entrava nella loro camera da letto. I suoi occhi scuri erano sfocati e i passi instabili. Naruto scrutò con circospezione Sasuke camminare nella stanza, con le mani sulla cravatta, mentre cercava di sciogliere il nodo per toglierla. Quegli scuri, stupefacenti occhi... i capelli erano scompigliati come se ci avesse fatto scorrere le dita in continuazione. Sasuke strattonò via la cravatta e la gettò dietro di sé.

Naruto si sollevò dal letto dov’era disteso a leggere un libro. Era così strano vedere uno come Sasuke così trasandato. Stava accadendo qualcosa di veramente brutto nei recessi della mente del bastardo. Mise giù il libro con prudenza e tentò di sorridere a Sasuke. “Stai bene?” domandò.

Un debole sorriso s’innalzò sulle labbra di Sasuke. “Sto bene, proprio bene, Naru “disse.

Gli occhi di Naruto si assottigliarono. Si, c’era definitivamente qualcosa di strano in Sasuke. Sembrava troppo fuori controllo, niente a che vedere con il perfetto autocontrollo che lo caratterizzava. La giacca del vestito di Sasuke venne tolta e la gettò inconsciamente di lato. Ondeggiò sui piedi e cominciò a sbottonarsi la camicia. Naruto osservò le dita pallide e sottili, mentre lottavano per spingere il piccolo bottone attraverso l'asola. Sentì il calore del loro passaggio, ricordandosi la sensazione di quelle dita eleganti che, non molto tempo prima, avevano impugnato il suo membro.

 “Sasuke, hai bevuto?” domandò mentre l’uomo ruzzolava vicino al letto, riuscendo finalmente a sbottonare la camicia. L'aprì, esponendo una porzione del petto pallido, leggermente spolverato di fine peluria nera. Naruto deglutì a fatica, agitandosi sul letto mentre si sentiva eccitare da quella vista. Avrebbe voluto far scorrere la sua mano lungo tutto quel petto e la sua bocca su quelle piccole sporgenze rosa succhiandole.

Sasuke ora sovrastava Naruto, guardando in basso verso di lui con un sorriso seduttivo e occhi lucidi, mentre bisticciava con la cintura che teneva su i suoi pantaloni. “Ho bevuto un pò, Naru-baby, solo un pochino.”

Naruto sobbalzò ricordandosi la questione precedente; la sua bocca era aperta a forma di una piccola “O” in sorpresa. Sasuke aveva bevuto; l’incontro con Kakashi non era andato bene, quindi? I pantaloni caddero e Naruto si ritrovò ad osservare gli slip di Sasuke, guardò il rigonfiamento che testimoniava l’eccitazione di suo marito. “Cos-cosa stai facendo?” domandò con voce stridula, sentendosi improvvisamente molto accaldato nel suo pigiama.

 “Ti voglio, ti voglio da morire, Naru-chan!” la voce roca di Sasuke mandò un brivido di desiderio attraverso il corpo di Naruto.

L’aria era densa della tensione sessuale che c'era tra i due; Naruto lottò per  trattenere il respiro. “Sasuke, cosa c’è che non va?” domandò mentre l’uomo saliva sopra di lui.

 “Che non va, Naruto? Non c’è niente che non va” disse e il suo respiro scosse la frangia di Naruto. Sasuke intrecciò le dita nei capelli dell'altro; era affascinato da quei fili dorati. “I tuoi capelli sono così morbidi” disse prendendo una lunga ciocca tra due dita, sfregandola dolcemente.

Naruto spostò le gambe, aprendole un po' e Sasuke ne approfittò per mettersi più comodo contro il biondo.

Sasuke portò la ciocca di capelli al naso e inalò a fondo. “Mmm, hai un odore così buono.”

Naruto si agitò leggermente e, portando il suo bacino in diretto contatto con quello di Sasuke, boccheggiò. L’uomo era duro, dannatamente duro. Aveva come l'impressione che Sasuke non sarebbe andato con calma quella notte. Per qualche ragione, quel pensiero eccitò maggiormente Naruto che avvertì il proprio pene mezzo eccitato gonfiarsi e indurirsi completamente.

Sasuke gemette forte al contatto, poi si premette sulla durezza di Naruto, che si morse le labbra, cercando di impedirsi di gridare. Emise comunque un suono di sorpresa, quando Sasuke li portò all’indietro così che Naruto si ritrovò sopra di lui. Naruto guardò in basso incrociando occhi ampi e pieni di desiderio.

“Sai cosa voglio, Naruto?” domandò, spingendo i fianchi verso l’alto.

Naruto ruotò gli occhi in estasi, sentendolo attraverso la stoffa sottile dei pantaloni in cotone. “No”

Naruto fu sorpreso al suono stesso della sua voce, suonava rauca. Si schiarì la gola e provò a parlare di nuovo chiudendo gli occhi in modo che l’espressione sensuale del viso di suo marito non lo distraesse. “Cosa vuoi?” domandò, sedendosi su Sasuke, le cosce ai fianchi dell’uomo, come se stesse cavalcando un cavallo.

Naruto si dondolò contro di lui, amava i suoni dei gemiti striduli di Sasuke. Naruto sentì l’eccitazione del potere; senti l’eccitazione di sapere di avere il controllo e che Sasuke lo voleva. “Vuoi che ti cavalchi?”

Naruto si curvò sulla vita, le sue labbra toccavano appena quelle di Sasuke. Morse il labbro inferiore del moro, lavorandolo gentilmente tra i denti. “Vuoi che mi dondoli sul tuo pene?” sussurrò, lasciando andare il labbro di Sasuke per muoversi piano, sexy, sui lati della bocca di Sasuke. La lingua rosa colpì la bocca di Sasuke a cui sfuggì un gemito, mentre i suoi fianchi sobbalzavano verso l’alto.

Sasuke rabbrividì.

Naruto sorrise contro la guancia di Sasuke, un lento seduttivo sorriso, come qualcuno che sapeva della propria sensualità e pianificava di usarla. “Ci togliamo i vestiti?”

Sasuke fece un cenno d'assenso col capo, Naruto lentamente si sollevò e lui rimase a guardarlo mentre si sfilava la maglia. Sasuke allungò due mani tremanti e le posò sul petto abbronzato e cesellato di Naruto. Lasciò che vagassero dalla cassa toracica giù verso l'ombelico. Naruto tremò di desiderio. Le mani di Sasuke sulla sua pelle erano come lava liquida.

“Baciami!”ordinò improvvisamente Sasuke e Naruto si abbassò bramoso, baciando quella bocca selvaggiamente. Sasuke succhiò la lingua di Naruto, mentre i suoi fianchi spingevano in alto, voleva sentire Naruto contro la sua eccitazione.

Non ci volle molto prima che la stanza fosse riempita da respiri affannati e gemiti.

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Gli occhi di Naruto si aprirono lentamente. Si ritrovò avvolto nell’abbraccio di Sasuke, le sue braccia avvolte intorno a sé e le sue gambe gettate sulle sue. Naruto rabbrividì ricordando cos’era successo. Aveva ceduto. Aveva permesso a Sasuke di averlo ed ora poteva solo sperare di aver fatto la scelta giusta.

Naruto fece una smorfia. Si sentiva sporco, appiccicoso e l’odore del sesso era rimasto impregnato nelle coperte dato che non si erano puliti dopo aver finito. Facendo piano cercò di liberarsi dell’abbraccio di Sasuke, provò gentilmente a rimuovere le gambe che erano poggiate sopra le sue, ma le braccia di Sasuke si strinsero intorno a lui. Bene, per non essere innamorato, Sasuke si stava comportando come se fossero amanti, invece che solo amici di scopata come il bastardo aveva detto precedentemente.

Naruto si rigirò nell’abbraccio di Sasuke e lo spinse via. Il moro borbottò qualcosa tra i sospiri ma non si svegliò. Naruto uscì dal letto, fecendo una faccia disgustata alla vista del seme biancastro che flaccido giaceva sul suo stomaco. Si affrettò verso il bagno per farsi una doccia, sobbalzando ogni tanto per il male. Era indolenzito. Sasuke lo aveva preso rudemente, disperatamente, più volte durante la notte, quasi come se stesse esorcizzando un demone.

Nella doccia, Naruto pensò al party e a Temari, non sentendosi in grado di vedere lei o il suo nuovo amore, guardarla come aveva fatto tre mesi prima al ricevimento del loro presunto matrimonio. Naruto sollevò il mento e lasciò che l’acqua calda lo colpisse sul viso. Si sentiva stanco e triste. La notte scorsa era stata la sua prima volta con un uomo, la prima in generale. Aveva perso la verginità con un uomo che non lo amava. Con un uomo che probabilmente si sarebbe liberato di lui alla prima opportunità.

Sasuke lo chiamava spesso dobe e Naruto realizzò di esserlo realmente. Calde lacrime caddero dai suoi occhi mentre cercava il bagnoschiuma. Due braccia lo avvolsero e lo trascinarono contro un petto solido. Naruto chiuse gli occhi in rassegnazione mentre un paio di labbra baciavano le sue spalle e il suo collo.     

“Mmm, avresti dovuto svegliarmi" Sasuke mugugno contro la sua pelle.

Naruto sentì l’erezione di Sasuke premere contro la parte bassa della sua schiena e gemette. Sperò che il bastardo scambiasse le lacrime che stavano scorrendo sul suo viso per l’acqua della doccia, mentre si girava verso di lui. Gli occhi di Sasuke sarebbero stati la sua rovina, pensò Naruto, mentre si osservavano l’un l’altro. C’era qualcosa in quegli occhi, che lo faceva rabbrividire e che gli faceva salire la temperatura.  

Il cuore di Naruto cominciò a battere senza ritmo quando Sasuke piegò la testa per baciarlo. Naruto perse la bottiglia di bagnoschiuma quando le sue mani iniziarono a  tremare di desiderio. Sasuke si sollevò e gli fece un sorriso sexy, poi si piegò in basso per raccoglierlo. Fece cenno a Naruto di passargli la spugna e Naruto dovette scuotere la testa per cancellare dalla sua testa i pensieri erotici che correvano attraverso la sua mente. Sasuke strofinò piano la spugna sul petto di Naruto, stimolando i capezzoli di tanto in tanto, facendo gemere Naruto.

“Sa-suke, sono troppo indolenzito!” protestò quando sentì delle dita esplorare tra le sue natiche.

Sasuke si fermò, ritirò le dita e contemporaneamente s’inginocchiò davanti a Naruto. “Non preoccuparti, ti faro sentire bene!” mormorò, guardò il pene di Naruto e poi lo accolse nella propria bocca.

Naruto gridò, le sue ginocchia improvvisamente divennero traballanti, afferrò entrambe le spalle di Sasuke con le mani, stringendole così forte che le sue unghie lasciarono dei marchi su di esse. Sì, Sasuke l’aveva fatto sentire bene e Naruto aveva ricambiato il favore.

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Quando scesero per colazione, Sasuke aveva come uno sguardo compiaciuto, mentre Naruto uno stanco. Itachi e Mikoto lanciarono qualche occhiata ma non dissero nulla. Invece dettero ai due dei larghi sorrisi d’intesa, che fecero arrossire Naruto e sorridere Sasuke. La colazione fu molto piacevole… Mikoto non poteva essere più felice.

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Camminavano, tenendosi per mano, nell’usuale passeggiata di Sasuke del sabato mattina. Sasuke raccontò a Naruto delle sue passeggiate con il padre e Itachi, e a proposito dei sogni di suo padre.

La bocca di Naruto si era allargata in un gran sorriso mentre ascoltava. Sasuke lo stava rendendo partecipe. Sasuke gli stava dando fiducia e questo fece cantare il suo cuore di gioia. Diede speranza a Naruto per il futuro.

“I nostri figli correranno qui intorno” Sasuke disse indicando il bellissimo terreno della tenuta Uchiha.

Naruto pensò che il suo cuore stesse per esplodere d’amore. Sasuke era consapevole di quello che aveva detto? Giocosamente gli diede un pugno sul braccio. “Bastardo, ti sei dimenticato che sono un ragazzo?” brontolò, fingendo di essere offeso.

Sasuke avvolse le sue braccia intorno a Naruto, tirandoselo più vicino. “Sembri una ragazza, Naru-chan” lo prese in giro, occhi scuri luccicarono di felicità.

Naruto ringhiò di nuovo e Sasuke rise, ma poi Sasuke lo guardò serio mentre nuovamente guardava al terreno. “Ne adotteremo uno o affitteremo un surrogato (Sasuke si riferisce all’utero in affitto)” disse tranquillamente.

Naruto non disse nulla, era troppo pieno di emozioni, e si sentì come se dicendo qualcosa, avrebbe potuto rovinare quel sogno perfetto che stava avendo.

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Dopo la camminata, Naruto disse a Sasuke che sarebbe andato a riposare e Sasuke andò verso il suo ufficio. Entrò e osservò la sua scrivania, che come sempre era in ordine perfetto. Camminò verso di essa e prese su  una cartella gialla. Tremò, tirò fuori i fogli per il divorzio. Li piegò accuratamente mettendoli nella tasca della sua giacca. Poi uscì e andò a controllare il dobe, prendendo due scale per volta, per affrettarsi a raggiungere la loro camera.

Naruto stava dormendo sul suo lato, sopra le coperte, le mani unite sotto la guancia destra. Era rannicchiato come un bambino. Sasuke stette in piedi a fissarlo dal suo lato per molto tempo, prima di levarsi la giacca e gettarla senza cura sul pavimento. Se non fosse stato attento, avrebbe potuto diventare un pelandrone come il compagno. Salì sul letto e strinse Naruto a sé, inalando il profumo fresco del biondino. Chiuse gli occhi e cadde subito addormentato.

Non aveva notato che quando aveva gettato la giacca a terra, i documenti che aveva posto nella tasca erano caduti fuori. La leggera aria del condizionatore li spostò sotto il letto. Sasuke era troppo indaffarato per accorgersene perché stava sognando due paia di occhioni blu e una bocca generosa che gli sorrideva. Che lo baciava e lo provocava, chiamandolo bastardo. Le sue labbra si curvarono in un leggero sorriso. Era un bellissimo sogno…

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Si erano svegliati alcune ore dopo a causa di un discreto bussare alla porta. La voce di Segwick, il loro maggiordomo inglese, li informava che il pranzo era pronto.

Sasuke si puntellò sul gomito ed osservò Naruto aprire lentamente gli occhi, rivelando due specchi d’acqua chiara. “Ehi, è ora di pranzo” sussurrò allo sbadigliante biondino, che si strofinò graziosamente gli occhi con il dorso della mano.

“Hmm, okay” Naruto uscì dal letto e porse una mano verso Sasuke, che la osservò con sguardo pensoso.

Notò che le mani di Naruto non erano lisce come le sue; aveva sentito la ruvidità di quelle mani sulla sua pelle mentre facevano l’amore. Naruto, lui ne era consapevole,  aveva vissuto una vita dura fin da quando aveva 17 anni per non parlare del tempo che aveva speso a scappare. Sasuke improvvisamente si ritrovò a voler sapere ogni cosa di quel ragazzino. Prese la sua mano e si alzò.

Avrebbe scoperto tutto quello che c’era da sapere riguardo a Naruto.

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Sasuke era stato silenzioso dal loro sonnellino e aveva osservato Naruto con sguardo attento. Il bastardo stava sicuramente macchinando qualcosa; Naruto poteva vedere gli ingranaggi ruotare in quella mente brillante. Si mise una camicia nera con le maniche corte, con la scritta “CK” sopra e camminò all’armadio estraendo una giacca nera. Sasuke aveva detto che sarebbe stato un party da jeans e camicia e lui ne era sollevato. Naruto odiava davvero vestirsi bene. Fece scorrere le dita tra i capelli, notando che aveva bisogno di un altro taglio dall'ultimo avvenuto mesi prima. La porta si aprì improvvisamente e lui sorrise dolcemente, mentre Sasuke entrò.

“Stai bene” commentò Sasuke, mentre si metteva accanto Naruto e dava un leggero bacio sulle sue labbra.

“Lo so” ammiccò a Sasuke, che gli diede uno schiaffo sul sedere per essere stato sfacciato. “Ti cambierai?” Naruto domandò, osservando i soliti abiti del marito.

“Certo, vuoi guardare?”

La risposta fece arrossire Naruto, ma acconsentì. Gli piaceva guardare Sasuke cambiarsi. Amava guardare quelle mani snelle e quel corpo forte.

“Pervertito!” Sasuke gli disse, usando l’appellativo preferito di Naruto riferito a Kakashi.

Il rossore di Naruto aumentò, ma si parcheggiò sul bordo del letto guardando lo stesso Sasuke. Naruto voleva prendere ciò che poteva ricevere. Aggiungendo ciò alle sue memorie favorite, così avrebbe potuto guardare indietro ad esse se Sasuke avesse deciso di lasciarlo andare. Era, in una parola, patetico, ma non poteva farci nulla.

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Il party era in piena attività quando arrivarono e Naruto si guardò nervosamente attorno. Si muoveva irrequieto, per il divertimento di Sasuke.

“Rilassati, Naruto, nessuno ti morderà qui” gli disse Sasuke, porgendogli il gomito in modo che Naruto lo prendesse.

L’enorme party era diretto verso la padrona di casa, che stava ridendo eccitata accanto ad un uomo basso con i capelli rossi. Si girarono e due occhi verde scuro scrutarono Naruto.

“Sasuke-kun!” Temari disse con gioia, abbracciando forte l’uomo vicino a lei.

Le palpebre di Naruto si contrassero e guardò altrove, incontrando due divertiti occhi verdi. Arrossì sotto quello sguardo; doveva ammettere che era un uomo molto attraente!

“Sabaku no Gaara,” disse l’uomo, porgendogli la mano.

Naruto sorrise e si strinsero la mano.

Temari aveva smesso di stringere Sasuke e si era voltata verso Itachi e Mikoto.

Sasuke guardò, senza batter ciglio, mentre Gaara stringeva la mano di Naruto; notando quanto il ragazzo rosso sembrasse soffermarsi a stringere la mano di Naruto più del dovuto.

“Uz-Uchiha Naruto” Naruto disse, presentandosi.

“Sei imparentato con gli, Uchiha?” Gaara domandò, voltandosi verso l’uomo che ora stava di fianco a Naruto.

“No, sono suo marito” c’era una nota di provocazione nella voce di Sasuke che confuse Naruto e sembrò piacere a  Gaara.

“Davvero?” gli occhi di Gaara guizzarono su Naruto “E’ molto carino, congratulazioni” offrì uno sguardo compiaciuto.

Naruto sentì della tensione tra di loro che avrebbe potuto tagliare con una spada. Che diavolo stava succedendo? Non ebbe tempo di pensare ulteriormente alla strana interazione fra i due che Hinata li raggiunse. Il sorriso di Naruto si ampliò al sorriso della ragazza.

“Uchiha-san, sono felice di rivederti!” disse, inchinandosi cordialmente a loro, ma il suo sguardo era fisso su  Naruto.

Naruto si sporse in avanti per abbracciare la ragazza, che strillò dalla sorpresa. “Hinata-chan, portami al cibo. Sto morendo di fame!”si massaggiò lo stomaco per enfatizzare il suo scopo.

Sasuke ruotò gli occhi, ma lo lasciò andare con la ragazza. Era innocua; sapeva che le preferenze di Naruto vertevano da un'altra parte.

“Allora, sei tornato ai biondi” disse Gaara, prendendo un altro drink.

Sasuke si tese, girandosi a guardare la sua ex-amante.

“E’ molto carino” commentò Gaara, guardando Naruto ridere con la timida Hinata, i suoi occhi che lo divoravano affamati.

“Stai lontano da lui” lo avvertì Sasuke, lasciando il suo fianco. Sasuke si diresse verso Naruto e stette semplicemente accanto a lui.

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Mikoto e Itachi erano seduti con Temari. Tutti e tre stavano guardando la coppia Uchiha mentre parlavano con Hinata e parecchie altre persone. Tutti notavano il modo in cui Sasuke continuava a guardare Naruto e come metteva una mano gentile sul fianco dell’uomo più basso.

“Non è meraviglioso quanto siano vicini?” disse Mikoto, sorridendo.

Itachi non commentò dato che stava osservando Hinata.

Temari sbuffò. “Sasuke-kun si stancherà di lui molto presto” disse lei, la sua voce piena di derisione.

Mikoto girò la testa per guardarla.” Sono sorpresa di te, Temari” disse, lo shock evidente sulla sua faccia.

“Perchè, sappiamo tutti che Sasuke mi amerà sempre” Il sorriso sulla sua faccia era beffardo e i suoi occhi non avevano mai lasciato la coppia.

“Hmm, qualcuno potrebbe pensare che tu sia gelosa, ma non hai lasciato mio fratello per tuo marito?” Itachi afferrò il suo drink, guardando la donna bionda con gli occhi semi chiusi.

Temari rise, scuotendo la testa. “Non sono gelosa, amo mio marito, Itachi-san!”

“Allora ti consiglio di tenere le tue false speranze ben nascoste” il tono d’avvertimento di Itachi fu seguito da duri, scuri occhi che si voltarono per fissare Temari.

Lei si imbarazzò sotto il suo sguardo e finalmente si alzò scusandosi. “Ho bisogno di controllare se il cibo è pronto” disse, camminando verso le porte a vetro che portavano all’area della piscina, dove il vero party doveva aver luogo dopo l’ arrivo di Neji.

Mikoto dette ad Itachi un sorriso malizioso, somigliando veramente molto a suo figlio.

Itachi alzò un sopracciglio “Non mi colpirai sulla testa per essere stato scortese con la nostra padrona di casa?” domandò, scostandosi leggermente da lei.

“Figliolo, in questo momento vorrei saltare su da questa sedia e abbracciarti fino alla morte!” disse, a voce bassa, un sorriso compiaciuto che continuava a comparire sulla sua faccia.

“Questo è un sollievo!” disse Itachi, la sua bocca che si curvava leggermente, si rimise indietro per guardare la bella cugina Hyuuga.

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“Sono veramente affamato!” piagnucolò Naruto verso Sasuke, appoggiandosi su di lui. Guardò verso la faccia di Sasuke, che lo guardava divertito.

“Veramente, dobe, non puoi dire a quell’abisso che tu chiami stomaco, di aspettare?”

Naruto sembrò indignato e Hinata si coprì la bocca con la mano, ridacchiando.

“Stai dicendo che mangio troppo, Sasuke-teme?!”

C’era una finta rabbia negli occhi di Naruto e Sasuke si abbassò e premette le labbra sulla sua fronte. “Sì, è esattamente quello che sto dicendo, dobe”

Temari venne strillando nel salotto, guardando sconvolta tutti i suoi ospiti. “Sta arrivando, sta arrivando, nascondetevi tutti!”

Le luci furono spente e ci fu un suono di bisbigli eccitati, mentre aspettavano che l’ospite d’onore si mostrasse.

Naruto sentì le braccia di Sasuke venire intorno a lui e si girò lentamente in esse. Sentì quelle meravigliose mani che erano capaci di fargli sentire, oh, così tante piacevoli sensazioni, mentre vagavano giù per la sua schiena e afferravano le sue natiche. Labbra cercarono alla cieca le sue nell’oscurità e Naruto soffocò un mugolio quando Sasuke strinse il suo sedere. La sua lingua giocò a nascondino con quella di Naruto endai loro respiri uscirono aspri ansimi.

Erano così assorti da loro stessi che quando le luci si accesero e gli ospiti urlarono “BUON COMPLEANNO, NEJI” non lo notarono nemmeno. Fu un discreto colpo di tosse da parte di Hinata che finalmente attirò la loro attenzione, ma Sasuke non lasciò Naruto. Rimasero a fissarsi l’un l’altro. Gli occhi di Sasuke sembravano sciogliersi in soffici piscine di fumante caffé nero, mentre fissava gli occhi ben aperti di Naruto. Un piccolo sorriso comparve in entrambi i loro volti.

“Pensavo fosse la mia festa” disse Neji strascicato, avvicinandosi a loro con un braccio attorno a Temari.

Temari stava ridendo con Neji, la sua faccia infuocata dall’amore. “Neji, caro, lasciali soli. Sono nuovi sposini, non ricordi com’eravamo noi?” si voltò per sorridere alla coppia, ma il sorriso diminuì un poco quando il suo sguardo cadde su Naruto.

Neji ridacchiò, inclinando la testa per posare un veloce bacio sulla guancia sinistra di Temari. “Spero che siamo ancora così, piccola!” lasciò la presa sulla moglie solo per tendere una mano a Sasuke, che malvolentieri lasciò andare Naruto così da poter stringere la mano a Neji.

“E’ bello vederti di nuovo, fratello” disse Sasuke. Fece si che i suoi occhi non vagassero mai su Temari. Naruto poteva avere un attacco di gelosia e il fatto che Temari fosse attraente nei suoi pantaloni a vita bassa e nero top a tubino non gli aveva nemmeno attraversato la mente.

“E’ bello vedere anche te, Sasuke, è passato del tempo”  gli occhi argentati di Neji scintillarono di contentezza.

“Vieni, amore, abbiamo bisogno di salutare gli altri ospiti” Temari strattonò  giocosamente la sua maglietta.

“Beh, se ci volete scusare, il ragazzo festeggiato ha bisogno di fare il suo giro” disse Neji, lasciando che sua moglie lo conducesse via.

In seguito, il trio lasciato indietro andò verso la zona piscina. Lunghi tavoli erano stati portati ed erano riempiti di cibo.

Naruto lasciò il fianco di Sasuke e spinse Hinata verso il cibo, lasciando Sasuke a girovagare tra gli ospiti.

Molti servitori stavano girando offendo drinks e prendendo ordini. Sasuke  afferrò un bicchiere di champagne, mentre uno di loro passava di fretta dietro di lui. Sorseggiò la bevanda, i suoi piedi che battevano al ritmo della musica j-pop, che iniziò a fluire attraverso gli altoparlanti nascosti da qualche parte nella zona.

Si guardò intorno per cercare un tavolo vuoto e ne trovò uno. Si sedette, mettendo il suo drink sul tavolo e aspettò che Naruto riportasse indietro la povera Hinata. Era un party interessante, con non moltissime persone e lui sorrideva e annuiva alle persone che conosceva. Si sorprese nel vedere Neji sedersi accanto a lui.

“Pensavo che stessi ancora facendo il tuo giro.” disse Sasuke con un sopracciglio interrogativo alzato. (eh, si, Sasuke ha anche quelli u_u XD NdT).

Neji sospirò, scuotendo la mano con stanchezza. “ Anche se amo così tanto mia moglie e apprezzo tutto lo sforzo che ha messo in questo party, speravo che ci saremmo stati solo me e lei. “ Neji alzò la mano e come per magia un cameriere, vestito con pantaloni neri e un bianco blazer tuxedo, apparve.

Sasuke guardò mentre Neji lo ringraziava e prendeva un bicchiere di champagne per se.  “Sei felice?” chiese Sasuke, guardando l’ uomo dai capelli lunghi con curiosità.

Uno sguardo sorpreso apparve in mezzo al volto di Neji, prima di essere spazzato via da un più felice. “Certo, lo sono, Temari è tutto quello che io abbia mai sognato e di più”

Ci fu una sorprendente mancanza di gelosia che venne con quella dichiarazione, da parte di Sasuke. Si accigliò e finì il suo drink. Un cameriere passò di lì automaticamente e lo rimpiazzò. Sasuke fece capire di averlo notato con un cenno del capo.

“So che quando ho iniziato ad uscire con lei c’era un sentimento d’odio tra di noi, Sasuke” gli occhi di Neji cercarono tra la folla la moglie mentre parlava.

Sasuke era silenzioso.

“Ero geloso che tu l’ avessi avuta per primo, ma mi è passata” Neji fece una pausa, portando il bicchiere alle labbra. “Ma poi, ci ho pensato e Temari mi ha riportato alla ragione. Mi ha detto che non importava chi era stato nel suo cuore per primo, tutto quello che importava era chi fosse stato l’ ultimo” si girò verso Sasuke. “Saresti stato divorziato ora se l’ avessi sposata” Sorrise. “E’ troppo viziata, troppo egocentrica e tu non l’avresti tollerato”

C’era della tensione intorno a loro e Sasuke non si sentiva a proprio agio ad avere questo tipo di conversazioni con un uomo che considerava quasi suo fratello.

“Eri arrabbiato, lo so. Pensavi di aver perso l’ amore della tua vita, ma, Sasuke, non ti ho mai visto agire con Temari, nel modo in cui agisci con Naruto”

Dicono che la verità fa male. Temari era stata il suo ideale di donna quando aveva vent’anni, ma ora, Naruto, che non sopportava le sue cazzate, che non si inchinava ad ogni suo desiderio, che sembrava solo volerlo amare, stava scavando nel suo cuore. La mente di Sasuke ebbe un flash back sulle carte di divorzio e di colpo niente fu più chiaro.

“Penso, Sasuke, che tu hai la persona per cui eri destinato e io ti ho fatto un favore a portare Temari lontano da te. Diversamente, conoscendo la tua mente ossessiva, non avesti mai guardato nessun altro quando pensavi di essere innamorato di lei” C’era un accenno di contemplazione da parte di Neji.

Sasuke diede una secca risata. Si voltò con occhi più scuri del solito verso Neji “Non diventare troppo filosofico stasera, amico mio” lo canzonò.

Neji scosse la testa. “E’ la verità, Sasuke, ma tu sei solo troppo spaventato di ammettere che ti eri sbagliato”

“Forse” rispose Sasuke. Guardò giù verso il suo drink e desiderò di avere qualcosa di più forte.”Forse” disse di nuovo.

“Nessun risentimento?” chiese Neji dopo un pò.

Sasuke si voltò verso di lui. “No, nessun risentimento, siamo apposto” sorrise sincero. Erano apposto realizzò. I suoi sentimenti per Temari, se era onesto con se stesso, da lungo tempo ormai, erano stati di più per la sua cocciuta insistenza che perché fosse innamorato. Riguardavano di più che Temari fosse sua che per l’ amore stesso.

Naruto camminò in mezzo alla folla seguito da vicino da Hinata. Teneva due piatti di cibo in ogni mano.

Sasuke guardò la luce tremolare in mezzo al volto di Naruto e inalò un respiro bruscamente.

Neji sorrise compiaciuto. Destino, Sasuke. Il destino è finalmente venuto per te, pensò.

Il biondo sistemò i piatti sul tavolo, uno di fronte a Sasuke, mentre si sedeva al suo fianco.

Hinata si sedette timidamente vicino a Neji, che le sorrise.

Si somigliano così tanto, pensò Naruto, guardandoli con occhi affascinati.

“Dobe, smettila di fissare!” comandò Sasuke.

“Non posso farci nulla, potrebbero essere gemelli!” Naruto ignorò Sasuke e continuò a fissare Neji e Hinata.

Lui rise, lei arrossì.

“Mio padre e quello di Hinata erano gemelli” spiegò Neji.

La faccia di Naruto divenne rossa di imbarazzo. “Scusa, non intendevo essere rumoroso e farti sentire a disagio, Hinata” aggiunse con uno sguardo di scuse.

“Non importa, Naruto-kun” Hinata gli sorrise.

“Dobe!”

Risero tutti all’espressione oltraggiata di Naruto, ma fu una risata felice tra persone che godevano della compagnia gli uni degli altri.

Neji si alzò. “Beh, ora ti lascio. E’ tempo che io trovi mia moglie e veda da quali guai devo tirarla fuori” s'inchinò e iniziò ad andarsene.

Naruto schioccò le labbra,  portando  una colante, succosa costoletta alla bocca. La occhieggiò come se ne fosse innamorato e Sasuke sentì quasi un po' di gelosia nei confronti della costoletta. Fissò mentre i denti di Naruto la morsero, pensando a come gli sarebbe piaciuto far scorrere la lingua su quei denti.

Hinata sorrise all’espressione affamata di Sasuke e lui si schiarì la gola.

Naruto lo guardò distrattamente. “Huh?” riuscì a mugugnare attraverso la bocca piena di cibo.

“Dobe, hai salsa barbecue per tutta la faccia” Sasuke afferrò una salvietta e gentilmente la tolse via.

Naruto rotolò gli occhi, non che gli interessasse davvero. Cibo, aveva veramente bisogno di cibo. Essere a quel party lo rendeva nervoso e quando era nervoso lui mangiava.

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Itachi gironzolava attorno al bordo della piscina, fissando pensieroso l’ acqua cristallina. Era una notte tiepida con un cielo pieno di stelle.

Gaara camminò verso di lui e stette a guardare l’ acqua anche lui. “ Sasuke è innamorato del bel biondino?”

La voce biascicata del rosso scosse Itachi dai suoi pensieri profondi. “ Che cos’è per te?” chiese, girandosi leggermente verso l’altro uomo. Non sapeva che Sasuke avesse avuto alcuna interazione con il fratello minore di Temari.

L’ uomo più piccolo rise senza reale divertimento.

Questo era interessante, pensò Itachi. Guardò l’ uomo con attenzione, aspettando di vedere se poteva decifrarlo nello stato in cui si trovava ora, avendo sentito dire che Gaara di solito teneva le sue emozioni per se.

“Niente, davvero niente” Gaara se ne andò lasciando Itachi a pensarci su.

Si mise quasi a ridere rumorosamente. Il mondo dei modelli non era nemmeno lontanamente eccitante come la vita del fratello.

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Naruto aveva un sorriso davvero soddisfatto sulla faccia, avendo mangiato tre piatti pieni di cibo, il suo quello di Hinata e quello di Sasuke. Si allungò per la soda che Sasuke aveva ordinato per lui, rifiutandosi di lasciare che Naruto avesse nemmeno un bicchiere di champagne. Il bastardo!

Hinata si era scusata e aveva appena lasciato i due seduti al tavolo, c’era uno sguardo preoccupato sulla faccia di Sasuke.

“Teme, a che cosa stai pensando?” chiese.

Sasuke scosse la testa e sorrise mentre la musica j-pop cambiava in qualcosa di più soft e romantico. Di colpo, volle danzare con Naruto. “Posso avere questo ballo?” chiese, sorridendo alla faccia arrossata di Naruto.

Il biondo annuì e Sasuke prese la mano nella sua. Andarono nella sala da ballo fuori vicino alla piscina, dove altre coppie stavano ballando vicine.

Naruto si era sempre immaginato tra le braccia di Sasuke, ballando una canzone lenta come questa. Il moro fece scivolare una mano intorno alla vita di Naruto e lentamente intrecciò le dita dell’altra mano con quelle di Naruto, avvicinandoli.

Naruto appoggiò la testa sul petto di Sasuke, chiudendo gli occhi e cercando di credere che il moro fosse veramente innamorato di lui. Che stessero ballando in un sala da ballo, come aveva visto Sasuke danzare con altri durante la sua infanzia. Immaginò che le luci si abbassassero mentre i ballerini volteggiavano sulla pista, venendo abbracciati  intimamente dai loro partner sotto le soffici luci del candeliere di cristallo, che era appeso nella stanza da ballo degli Uchiha. Naruto respirò a fondo, rannicchiandosi più vicino mentre la voce sensuale di una cantante donna li circondava.

“Alla fine, ho incontrato il mio amore”

Naruto tremò alle parole, il suo cuore che batteva. Sasuke sollevò il mento per guardarlo e gli occhi di Naruto, quasi malgrado, sbattendo le palpebre si aprirono. Non voleva vedere la verità dietro quegli occhi scuri come la notte. Naruto voleva chiudere gli occhi e far finta che fossero innamorati, che anche il cuore di Sasuke battesse forte come il uso,  e che non fosse solo la sua anima ad anelare di stare per sempre con quella dell'altro.

“I miei giorni solitari sono finiti”

Naruto boccheggiò. Gli occhi di Sasuke erano pieni di un emozione che Naruto non gli aveva mai visto. Erano agguerriti, traboccanti di intensità e anche pensando che non riusciva molto bene a far uscir le emozioni, Naruto non poté staccare il suo sguardo mentre scivolavano ancora più vicini, persino più lentamente della musica.

Era come se quasi tutto, e tutti fossero spariti e l’unica cosa rimasta nell’universo fossero loro.

“At last, the skies above are blue”
Alla fine,  i celi al di sopra sono blu

“My heart was wrapped up in clover”
Il mio cuore era coperto dall’abbondanza.

“The night I looked at you”
La notte in cui ti ho guardato

C’era magia nell’aria, Naruto poteva sentirla intorno a lui. Scorreva in lui, raggiungeva e impigliava Sasuke, avvicinandoli. Le loro anime, sentì, erano avvolte l’un l’altra, fondendosi, sciogliendosi... quasi come un sogno. Era così tangibile in quel momento, che poteva raggiungerlo e strapparlo via dal cielo.

“I found a dream that I could speak to”
Ho trovato un sogno a cui posso parlare

“A dream that I could call my own”
Un sogno che posso dire essere mio

“I found a thrill to press my cheek to”
Ho trovato un brivido a cui posso appoggiare la guancia

“A thrill that I have never known”
Un brivido che non avevo mai conosciuto

Naruto sperava fosse vera, quella sensazione di essere amato, di essere prezioso, e sperava che questo momento durasse per sempre. Che sarebbe sempre stato circondato dalle braccia di Sasuke attorno a lui. I suoi occhi lo fissavano, con il suo corpo premuto così intimamente contro. Quando le labbra di Sasuke si curvarono in un sorriso, Naruto dovette sussultare. Sasuke era incantevole sotto la luce delle stelle nella notte.

“Oh, you smiled, you smiled”
Oh, hai sorriso, hai sorriso

“And then the spell was cast…”
E poi l’ incantesimo fu creato...

Non c’era dubbio a riguardo, pensò Naruto, mentre si fermavano nella sala da ballo.

“And here we are in heaven”
E qui siamo in paradiso

“For you are mine at last…”
Perché alla fine sei diventato mio...

Sasuke roteò i fianchi contro i suoi e Naruto pensò che il suo cuore non sarebbe riuscito a sopportare oltre ed accelerò ad una velocità pericolosa. I suoi occhi si spostarono verso il basso, mentre le note della canzone svanivano, volendo null’altro che spezzare l’incantesimo in cui si era trovato. Ma Sasuke prese il suo mento e lo sollevò per far incontrare le loro labbra. Era un dolce, dolce bacio e quando la rauca, sexy voce suonò l’ultima nota, rimasero nel mezzo della sala, baciandosi... troppo perfetto... troppo perfetto, ma era finito.

Ci fu un suono scrosciante in entrambe le loro orecchie quando uscirono fuori dalla loro bolla. Sorrisero graziosamente e  si inchinarono al loro pubblico camminando verso le loro sedie, le spalle sfiorandosi leggermente.

Troppo perfetto, ma era finito... pensò tristemente Naruto.

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Sasuke depositò Naruto al tavolo, lasciandolo solo con Hinata. Più tardi li raggiunsero Itachi e Mikoto. Sedettero tranquilli, guardando parecchi ospiti danzare tutto intorno alla piscina e non solo nella pista da ballo fuori. Era passata la mezzanotte e il party non sembrava rallentare per niente.

Itachi si girò verso Hinata e le chiese di ballare e poi un gentleman più anziano venne a chiedere anche ad un’arrossita Mikoto di ballare.

Naruto li osservò andarsene con un sorriso, mentre dentro di se era preoccupato. Preoccupato che Sasuke avesse visto l’amore che Naruto aveva per lui nel suo cuore. Quel Sasuke aveva deciso di finire il piccolo gioco sessuale tra di loro, prima che avesse la chance di fare lo sbruffone di innamorarsi di lui.

Fu in quel momento, mentre si stava preoccupando per Sasuke, che Temari si mostrò. Si sedette vicino a lui, ma guardava i ballerini. “Ti sei divertito alla festa?” chiese con voce calma.

Naruto le sorrise leggermente, provando a far si che la sua faccia fosse il più possibile distaccata. “Sì” rispose.

 “Dov’è Sasuke?” c’era chiara curiosità nella sua voce.

Naruto scosse le spalle. “Non lo so” il suo sguardo tornò ai ballerini.

“ Voi due siete sembrati come catturati da un’illusione qui” dichiarò, voltandosi a guardare Naruto, che mantenne i suoi occhi fermi sui danzatori. Quando non rispose, Temari si avvicinò a lui, le sue labbra accanto al suo orecchio sinistro. “ E’ tutto finto, sai” disse, il suo alito che odorava di alcol.

Naruto provò a spostarsi da lei e pensò di lasciarla per andare a cercare Sasuke, ma lei continuò prima che lui potesse fare alcuna azione.

“Mi amerà sempre. Tu non sei altro che un rimpiazzo” Con queste parole di commiato, Temari si alzò e andò via, lasciando devastazione dietro di se.

Voleva far finta che non l’aveva proprio avuta quella conversazione con Temari. Voleva far finta che Sasuke non l’aveva lascito dopo aver provato qualcosa di così vicino alla magia, ma non poté. Non poteva mentire a se stesso e questo lo faceva sentire molto arrabbiato. In effetti l’aveva fatto diventare furioso. Era un uomo, non una debole donna, no, non avrebbe agito come una disperata donna innamorata.

Così quando Gaara, che era ubriaco fino all’esaurimento, venne a chiedergli di ballare, Naruto gli diede il più sexy dei sorrisi e accettò.

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Era un codardo, lo realizzò mentre fissava il suo riflesso nello specchio del bagno. Era un codardo che era corso via dal più magico momento con un uomo meraviglioso.  (Come c’ha ragione delle volte Sas’kè..  ù___ù NdT) Era stato così vicino al nirvana come mai più sarebbe potuto essere, ne era sicuro. Aver tenuto tra le sue braccia il paradiso, era stato così dannatamente bello... ma era stato troppo. La sensazione che Naruto gli provocava l’aveva fatto preoccupare. Temari era stata prudente. Non l’aveva fatto sentire come se il mondo potesse cadere e solo loro due potessero galleggiare sopra di esso.

Stava cominciando a suonare come uno di quei romanzi romantici che sua madre leggeva così spesso. Scuotendo la testa girò il rubinetto e si spruzzò acqua fredda sulla faccia. Sveglia, Sasuke, pensò, ma il sogno era troppo reale, lo faceva sentire troppo bene e non era sicuro di volersi svegliare.

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Naruto rise liberamente, sconsideratamente e promiscuamente premendosi più vicino al corpo del rosso. Erano alti uguale e si adattavano più facilmente di quanto avessero fatto Sasuke e Naruto. Rotolò i fianchi disperatamente contro quelli di Gaara, cercando di mantenere la mente focalizzata su di lui e non su quel bastardo di suo marito.

Gaara mugolò, i suoi occhi erano appannati dal desiderio, mentre piazzava entrambe le sue mani sulla vita del biondo, tirandolo vicino. Voleva che il ragazzo sentisse quanto duro era diventato grazie a lui, voleva avere tutti gli occhi su di loro e che vedessero come stavano praticamente facendo “sesso” sulla pista da ballo. Stava attento in ogni modo a far stare entrambi lontani dal bordo, così da non cadere in piscina. Gaara gemette quando Naruto aggrovigliò le mani tra i suoi capelli, premendo i suoi fianchi, il movimento che causò un insopportabile flash di desiderio tra di loro come uno scoppio di un fulmine.

Il biondo si leccò le labbra e Gaara si trovò improvvisamente a focalizzarsi in quelle lussuriose labbra che pregavano per essere baciate. Chiuse lo spazio tra le loro labbra e riuscì solo a guardarle prima di essere di colpo tirato via dal biondo. Gaara voleva urlare mentre lottava con difficoltà per liberarsi, poi si trovò d’un tratto libero.

Avevano tutti smesso di ballare e ora stavano fissandoli apertamente, quando prima stavano solo guardando i due bassi uomini di nascosto.

Gaara fu voltato di colpo per ritrovarsi faccia a faccia un molto, molto arrabbiato, Sasuke Uchiha, i cui occhi sembravano sanguinare rosso, con molto stupore e paura da parte di Gaara. Sasuke afferrò il davanti della sua maglietta, spingendolo e sollevandolo vicino al suo volto. Se non avesse temuto per la propria vita, avrebbe potuto essere eccitato. Gli Uchiha  sembravano sempre così dannatamente belli quando erano arrabbiati.

“CHE DIAVOLO, BASTARDO, LASCIALO ANDARE!” urlò Naruto a Sasuke.

Lui lo ignorò in modo evidente, la sua attenzione focalizzata su Gaara. “Ti ho detto di non venire vicino a lui”ringhiò, il suo magnifico volto perverso e distorto dalla rabbia.

“Ehi, è venuto lui da me” Gaara volle di colpo ritirare quelle parole, perché all'improvviso negli occhi di Sasuke non c’era più odio. In effetti, la rabbia era morta solo per essere rimpiazzata da freddi, freddissimi occhi. Erano quelli gli occhi di cui bisognava avere davvero paura. Sentì Naruto urlare a Sasuke, ma le voci non penetrarono nella sua mente. Era spacciato, lo sapeva benissimo.

Sasuke lo colpì direttamente sul lato della testa. Volò all’indietro per l’impatto e sentì i suoi denti scendere duramente sulla sua lingua. E poi stava cadendo, ma le stelle che volteggiavano sulla sua testa sembravano più importanti. (si riferisce al fatto che Gaara vede le classiche stelline invece di curarsi di dove sta cadendo NdT).

Ci fu un rumoroso schizzo nello stesso momento in cui dalla folla si levava un boccheggiare in orrore. Sasuke aveva lanciato Gaara nella piscina quando lo aveva colpito e Naruto guardava stupito il moro. Sasuke, in ogni caso, era troppo perso nella sua rabbia per ragionare,  i secondi passavano ma Gaara non riemergeva.

Naruto aggrottò le sopracciglia, guardano verso Gaara ancora in caduta, ricordando solo allora che gli era parso abbastanza brillo quando gli aveva chiesto di ballare. Merda! Pensò Naruto, scrollandosi velocemente di dosso la giacca e le scarpe per nuotare verso l’uomo privo di sensi.

Temari e Neji giunsero di fianco a Sasuke giusto con Itachi e Mikoto.

Mikoto scosse Sasuke fuori dalla sua trance. “Sasuke, Sasuke, Naruto gli è andato dietro!” gli disse urgentemente.

Sasuke reagì e nuotò dietro ad entrambi, senza levarsi nessun capo di vestiario. Ricordò che Minato gliel’aveva detto una volta, che Naruto non era il miglior nuotatore al mondo, ridendo su quella volta che Naruto pensava che lui stesse correndo in un metro e mezzo d’acqua.

Il dobe stava rischiando la sua vita per Gaara. Quando era diventato Gaara importante per lui? No, pensò Sasuke, smettila di pensare a loro e aiutalo a portare fuori l’idiota che aveva progettato di uccidere appena possibile.

Naruto si stava dimenando, sapeva come nuotare era solo che non era un buon nuotatore. Aveva una paura infantile di affogare, ma doveva raggiungere Gaara prima che il pazzo affogasse. Appena riuscì a mettere un braccio attorno all’uomo privo di sensi, vide Sasuke nell’acqua, nuotando verso di lui. Era  lì per finire il lavoro ed affogarli entrambi? Cazzo, sperava di no.

Naruto uscì dalla piscina per primo e guardò mentre Itachi e Neji aiutavano Sasuke a tirare fuori Gaara.

Neji s'inginocchiò vicino a Gaara, cercando il battito cardiaco. Quando non lo trovò, iniziò la manovra di respirazione.

Naruto stava tremando di freddo, ma non riusciva a tenere lontano lo sguardo dal pallido rossino, mentre Neji soffiava aria nella sua bocca e Sasuke colpiva il suo petto con un pugno.

Dopo un minuto di somministrazione della manovra,  l’acqua sembrò spruzzare dalla bocca di Gaara e Sasuke lo girò di lato. Tutti guardarono mentre Gaara, con i polmoni svuotati dall’acqua  prendeva aria con corti e aspri respiri.

Sasuke si alzò e camminò dov’erano il blazer di Naruto e le sue scarpe, raccogliendole.  

Il biondo non aveva ancora alzato gli occhi da Gaara, si sentiva molto colpevole. Fu sorpreso quando Sasuke gli poggiò il blazer sulle spalle. Fu solo allora che spostando lo sguardo, per fissare gli occhi freddi di Sasuke, tremò ma non per il freddo.

“Penso che sia ora per noi di andare” si rivolse Sasuke ad Itachi e Mikoto. Temari e Neji erano troppo occupati con Gaara per notarli, ma si girò cortesemente verso Hinata. “Hyuuga-chan, per favore estendi le nostre scuse a Temari e Neji per essercene andati così di fretta” le parole erano abbastanza cortesi, ma la fredda, ribollente rabbia nei suoi occhi smentiva la sua cortesia.

Hinata annuì. Aveva la sensazione che non avrebbe rivisto Naruto-kun per un bel po' di tempo. Beh almeno sapeva chi accusare quando la polizia avrebbe trovato il suo corpo.

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Il tragitto verso casa fu silenzioso. Naruto aveva rifiutato di sedersi vicino a Sasuke e Mikoto lo aveva velocemente spinto nei sedili di dietro accanto a lei.. Aveva visto la mano di suo figlio chiusa a pungo e aveva sentito che Sasuke era vicino a colpire Naruto. Proprio quando le cose aveva cominciato ad andare bene... si chiese che cosa avesse fatto scattare Naruto. Lui non avrebbe fatto nulla del genere a meno che non avesse una ragione per farlo, di questo era sicura.

Quando arrivarono a casa, a Mikoto non fu data la chance di interferire, perché appena Sasuke spense il motore della macchina, aprì di colpo la porta dei passeggeri e  tirò un urlante e protestante Naruto fuori dalla macchina.

Itachi l'aiutò ad uscire. “Allora, quanto tempo pensi che ci metteranno prima di risolvere questa volta? O giudicando da quanto era arrabbiato Sasuke, per trovare il corpo di Naruto” mormorò.

Mikoto era troppo preoccupata per schiaffeggiare bene il figlio sulla testa, così si accontentò di colpirlo con la borsetta sul braccio. Camminò lentamente lontano da lui verso la magione. Non vide il broncio che apparve su suo figlio, che aveva misteriosamente portato fuori un elmetto da non si sa dove, in anticipazione alla violenta reazione della madre.

Si massaggiò il braccio, mentre si chiedeva cosa diavolo portassero le donne in quelle piccole borsette. Sperò che fosse solo un caso, perché se non lo era, allora in futuro avrebbe dovuto investire su dei copri braccia.

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Non c’era tenerezza  nel modo in cui Sasuke gettò Naruto sul letto, nel modo in cui gli strappò violentemente i vestiti. Non c’era un minimo di amore, o quantomeno cura, nel modo in cui si mosse per prenderlo senza alcun lubrificante. Non c’era la passione, che aveva infiammato entrambi recentemente in questo tipo di attività. No, era solo freddo desiderio, era animalesco, quando l’uomo si mosse dentro di lui, afferrando le sue gambe e aprendole bene, mentre grugniva e spingeva dentro il corpo di Naruto.

A Sasuke non importava se a Naruto stava piacendo. Non vide le lacrime che corsero giù per il volto del biondo e non sentì Naruto pregarlo di fermarsi. No, Sasuke vedeva solo Naruto danzare in modo provocante con Gaara. Le mani di Gaara tutte intorno a lui e le loro labbra che quasi si toccavano. Gaara aveva provato a prendersi quello che doveva essere solo suo. SUO...SUO...SUO...SUO.. NARUTO ERA SOLO SUO...

Così le lacrime di Naruto non ebbero importanza e le sue urla non vennero registrate. Tutto quello a cui pensava Sasuke era rivendicare quello che era suo, quello che era stato dato lui e lasciarci il suo marchio. Ma quando venne, affondando profondamente un ultima volta dentro Naruto, riempiendolo con il suo seme, ancora e ancora, aprì gli occhi per guardare in profondità il volto macchiato di lacrime dell’uomo più giovane e seppe.

Lo percepì vagamente per un istante, uno sprizzo di secondo, ma non ci fece caso, fino a che il suo sguardo non cadde nella pozza di sangue sui lenzuoli che colava dall’ano di Naruto.

Fu in quel momento che sentì i colpi alla porta, mentre Itachi e Mikoto urlavano affinché l'aprisse. Fu in quel momento che seppe quel che aveva fatto. La porta della loro camera  fu aperta, Mikoto aveva finalmente trovato la chiave per la stanza, e sia lei che Itachi erano corsi dentro.

Mikoto scosse la testa, le lacrime che cadevano dal suo volto. Non avrebbe mai immagino che Sasuke sarebbe stato capace di una cosa simile. Le sue ginocchia tremarono e si ritrovò su di esse, singhiozzando.

Itachi andò di fretta verso Naruto, cercò di toccarlo ma lui si tirò via. Itachi era furioso. Avrebbe voluto uccidere suo fratello in quel momento. Si girò verso di lui. “ Faresti bene ad andartene o Dio mi aiuti, ti ammazzo!”

Naruto fece un suono disperato mentre guardava Sasuke camminare via e poi Mikoto fu al suo fianco, avendo trovato la forza di rialzarsi. Raccolse Naruto tra le sue braccia. “Va bene, va tutto bene, Ti prometto che andrà tutto bene” ripeté, quando lui si mise a singhiozzarle sul petto.

Naruto scosse la testa, non sarebbe andato tutto bene. Non era tutto apposto, perché sentiva che il suo sogno era svanito...

Sasuke l'aveva lasciato... e lui voleva morire.

Fine...

Stavo solo scherzando!

Continua...

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Ehi!!! E' Pollon qui che vi parla!!! Quest’autrice è una vera carogna, inizia con una Lemon e finisce con uno stupro!!! Ma si può? Comunque, per chi parteggia anche per il GaaNaru, avete avuto la vostra parte, adesso basta! E basta anche a me, che poi sennò inizio a spoilerare a destra e manca e  Shinku mi trancia la testa. XD (Solo la testa? Nééééé... ti faccio molto di peggio uuhuhuhuhuhuh N.d. Shinku)
Ed ora, passiamo alle notizie!!! Ne ho una buona e una cattiva. Siccome è meglio il limone prima e lo zucchero poi, vi do prima quella cattiva.
Allora, siccome Shinku è molto impegnata con il lavoro ( Sì, purtroppo il lavoro mi porta via moltissimo tempo ed infatti questo capitolo ha dovuto tradurne metà Pollon e rivedere pure la parte che avevo fatto io... maledetto lavoro muahahhahah *____* N.d.Shinku) e io con lo studio (Che vi credete, che sia una lavativa? XD) purtroppo abbiamo solo un altro capitolo pronto e per il resto dovrete aspettare Gennaio. Perché voi non volete una traduzione fatta coi piedi, vero? E noi anche.
Bene, è tutto, alla prossima!!! E, mi raccomando, recensite XDXDXDXD!!!

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