Il locale La Notte

di kya99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cos hai Misaki-chan ***
Capitolo 2: *** una maid ***
Capitolo 3: *** Tu dovrai fare tutto quello che ti diró! ***
Capitolo 4: *** Il contratto ***
Capitolo 5: *** bisogna leggere un contratto prima di firmarlo! ***
Capitolo 6: *** Una lunga giornata al mare ***



Capitolo 1
*** Cos hai Misaki-chan ***


“Cos’hai misaki-chan?” Chiese preoccupato Usui.
Ma lei non lo stava neanche ascoltando; immersa in  vaghi pensieri…
” Niente, niente, sto bene” gli rispose poco tempo dopo cercando di sorridere, anche se di sorridere non ne aveva proprio voglia.
Usui pensò che come al solito fosse preoccupata per i suoi affari da presidente.
In realtà ben altri pensieri la turbavano, era già la terza volta che il presidente della Mirabyoka le dava appuntamento in un locale particolare…
E lei per tre volte aveva rifiutato rispondendogli male, ma il fatto era, che tempo prima aveva tentato di acquistare il Maid Latte, ed ora, ad ogni suo rifiuto la minacciava sempre più di ritentarci…
La perdita di quel lavoro, per lei, significherebbe lasciare in sospeso i pagamenti delle bollette.
E questo non può permetterselo.
“Misaki?… Misaki-chan?”, domandò una voce che ruppe il suo silenzio pensieroso… era Yukimura , “Sono terminate le lezioni.”, continuò.
Allora Misaki, seccata, si alzò e si diresse verso la presidenza, non accorgendosi neanche di alcuni ragazzi che stavano correndo.
Subito le riapparve Usui davanti, ma era l’ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento e lo cacciò via in malo modo.
“Tre”, pensò, e per tutto il tempo che stette in presidenza continuò a ripetere “3”, “sono molte tre volte!”, affermò poi convinta.
Continuava a ripetersi: “Una volta azzardata, due è una pazzia!, ma tre!, tre!, è troppo, anche per uno come lui”.
Arrivata l’ ora di andare al Maid Latte, era molto sconfortata, pensò addirittura di fingersi malata!
Ma tornando alla realtà si accorse che quello non era da lei, scacciò via quel pensiero e decise di ingoiare il boccone amaro, andò al lavoro.
“Magari non viene più”, sì, si era convinta, ed ebbe un momento gioia; ma lui era lì, inesorabilmente.
Misa-chan, io e te, al locale La notte, mercoledì ore 22:00.
Poi si alzò, parlò con la proprietaria e se ne andò.
Satsuki allora con aria affranta, una volta chiuso il locale, chiamò tutte le maid.
“Il Maid Latte, verrà presto acquistato da un misterioso acquirente che da tempo ci stava mettendo in difficoltà. Solo un miracolo ci può salvare!.”
Detto questo, ormai in lacrime, se ne andò.
E pian piano le altre fecero la stessa cosa.
“Non posso lasciare che le cose vadano così!, andrò incontro al mio destino!”
Andò da Tora, che la fuori e gli chiese decisa : ”Che intenzioni hai?”
“Solo un appuntamento per conoscerci meglio.” Disse lui con un sorrisetto beffardo…
Ormai aveva preso la sua decisione!

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Capitolo 2
*** una maid ***


Eccola, misaki in persona, davanti al "locale la notte" alle 10 di sera.
No, non é proprio da lei, a quest' ora di solito era già a casa da un pezzo e stava studiando.
Il locale era squallido, i muri scortecciati,c'era una vecchia musica di sottofondo.
Continui brusii e occhiate le arrivavano da persone agghindate e atteggiate sicuramente in modo molto diverso rispetto al suo..
Fortemente a disagio, camminó comunque a testa alta fino infondo alla sala, in una saletta la stava aspettando giá tora , aveva un sorriso intenso e anche allo stesso tempo un po' cattivo, come se avesse appena vinto ad un gioco; lui, con un bicchiere di vino in mano, faceva muovere il liquido vorticosamente.
La invitó a sedersi su un divanetto con davanti un tavolino.
Lei esitó, ma poi cedette agli inviti e si appoggió lentamente sopra la stoffa di un rosso antico della seduta.
Era seduta dall' altra parte del divano, lo stava evitando.
Lui ovviamente se ne era accorto, e questo lo rendeva nervoso.
Un cameriere tuttaltro che sorridente le serví un bicchiere di vino rosso , lei lo prese timidamente; bevve lentamente ed a piccoli sorsi, l' ultima cosa che voleva era ubriacarsi con tora accanto.
Una domanda di lui ruppe il silenzio. "tu sai perché sei qui?" "no, speravo me lo dicessi tu" rispose decisa misaki. "ahhhhhh" sospiró lui "devo fare sempre tutto io" disse scocciato.
"ho solo bisogno di una maid per casa mia"; continuó; sempre con quel sorrisetto beffardo e furbo, Difronte al quale misaki provava un misto tra paura e dubbio; e solo una frase le balenava nella mente:"cosa mi aspetterá?".

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Capitolo 3
*** Tu dovrai fare tutto quello che ti diró! ***


Le aveva detto: " a casa mia alle 3 del pomeriggio, pago bene e il maid latte rimarrá incolume".
Casa igharashi non era un appartamento, era grande come una reggia!, il giardino si estendeva per ettari, e poi si perdeva nell' orizzonte.
Un alto cancello scuro, impediva di vedere al di sotto del tetto.
Suonó il campanello, le rispose un domestico, dovette insistere un po' , ma poi le fu aperto.
L' entrata era imponente, le pareti, di un avorio con decori classici, erano tappezzate di ritratti, risalenti alle varie epoche del passato.
Giró senza meta per un po', finché, da una stanza con la porta socchiusa, sentí uscire la voce di tora. Misaki bussó, ma lui non la sentí; allora sbirció dentro.
Lì ,oltre a lui c' era una domestica, molto giovane, avrá avuto la loro etá. Tora si era tolto la maglietta, e la povera ragazza intimorita indietreggiava, mentre lui le diceva:"non devi avere paura, anzi, sei fortunata, non sai quante ragazze vorrebbero essere al tuo posto."
Misaki spalancó la porta urlando :"LASCIALA STARE!" La povera domestica scappó in lacrime verso il corridio. Lui era dapprima stupito, poi sorrise malignamente e salutó, come se niente fosse, misaki.
Lei era confusa, come aveva fatto ad arrivare fino a quel punto? Rilassato, tora si sedette su una poltrona, senza prendersi il disturbo di rimettersi la maglietta.
"siediti e fa come se fossi a casa tua", disse lui sicuro e sciolto.
Misaki, tesa, si sedette.
"Allora... Sei quí per il lavoro da maid... Vero?"
"Ssí", riuscì a sussurrare la ragazza.
"Ah, credo proprio di aver trovato il tuo punto debole, il maid latte, quel bar da due soldi..." "Comunque, volevo parlarti del tuo servizio come maid, si avvicinano le vacanze estive, e visto che il tuo compito sará quello di starmi vicino per tutta la giornata, dormirai in una camera di questa casa come tutte le cameriere."
"Comincierai il giorno dopo l'inizio delle vacanze." "E per assicurarmi che non avrai altri impegni, faró sospendere l'attivitá al maid latte per tutto il tempo che lavorerai per me."
"ma io...io...io..." provó ad esprimersi misa.
"tu dovrai fare tutto quello che ti diró, senza obbiezioni." Impose tora.
A quel punto la ragazza si alzó, e ripersorse il lungo corridoio, riflettendo su cosa dire alla madre.
Uscí e tornó a casa con aria pensosa e tormentata.
Mangió in silenzio seduta a tavola con sua madre e sua sorella; finché non esclamó:"mamma, durante le vacanze avró un lavoro che mi occuperá molto tempo, arriverei tardi la sera a casa, percui ho deciso di alloggiare in una camera.
" La madre, vedendola cosí decisa si limitó a dire:"torna ogni tanto a trovarci a casa."

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Capitolo 4
*** Il contratto ***


Note dell’autrice:
Konnichiwa minna-san ^.^, è la prima volta che scrivo le note dell’autrice (sono un po’ inesperta e non sapevo se si potevano mettere) ma ho deciso d’ora in poi di scriverle sempre.
Sono FELICISSIMA!!!, le visite salgono, e tutti i giorni che arriva una recensione sono allegra tutto il tempo.
E poi so che mi devo far perdonare, non sono molto coerente come scrittrice, ma dipende prima di tutto dalla scuola che in queste settimane mi ha tenuta impegnata, e poi… dall’ispirazione, che ultimamente scarseggiava.
Ok, adesso è inutile perdersi in chiacchere, ecco a voi il mio 4° capitolo:
Sono cominciate le vacanze estive.
Takumi Usui: ”Misaki, è un po’ che non ti vedo in giro, eppure, mi avevi detto che al maid latte ti avevano dato delle ferie?”
Misaki Ayuzawa: “ Ecco… em… mi sono trovata un altro lavoretto!”
Takumi Usui: “Ah, e dove si trova?”
Misaki Ayuzawa: “Si trova… scusa, ma a te che importa, posso fare quello che voglio senza dover giustificare ogni mia mossa con te.”
Usui se ne va, un po’ perplesso dall’ improvviso cambio d’umore di Misaki.
Lei intanto si incammina lentamente verso casa Igarashi.
Si sentiva un po’ in colpa per come aveva trattato Usui, ma non poteva lasciare che si insospettisse.
Il cuore le batteva all’impazzata quando si accorse di essere già arrivata.
Suonò il campanello, era sempre lo stesso domestico, ma stavolta rispose con un: ”Il signorino la stava aspettando.”
Fu accompagnata per tutto il corridoio, poi salì ben tre rampe di scale, per poi fermarsi davanti ad una porta con scritto “Benvenuta”.
Girò la maniglia e spalancò la porta, la stanza era grande il doppio della sua camera, ed era arredata con mobili di inestimabile valore.
I domestici le dissero solo: ”Puo portare qui i suoi effetti personali, ma per i vestiti non ce ne sarà bisogno, per i domestici è obbligatorio indossare l’uniforme, o tutto quello che vorrà il padrone.”
Lei, inquietata dall’espressione “ o tutto quello che vorrà il padrone”, si accorse che sul letto c’era un uniforme da maid.
La prese in mano, assomigliava molto a quella del maid latte, ma la gonna era più corta.
Aprì l’armadio e trovò costumi di tutti i generi, schifata, lo richiuse con forza.
Uscì fuori dalla camera per vedere che stanze c’erano vicino alla sua, ma si accorse che l’unica stanza utilizzata era quella di Tora!
“Buon giorno” fece Tora.
Lei non sapeva cosa rispondere, avrebbe voluto dire: ”Cos’è questa storia, non voglio averne più niente a che fare!” e correre via.
Ma non fece in tempo ad emettere un suono che lui la invitò a sedersi in un tavolino, dove era stato preparato un foglio di contratto.
“Solo una formalità” disse lui.
Misaki firmò senza esitare.
Tora fece ancora una volta quel sorrisetto furbo… le prese di mano il contratto dicendo: “Mio”, poi si girò verso Misaki,:”E, mia.”
 “Ah, quanto sei ingenua Misaki.” Finì Tora.

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Capitolo 5
*** bisogna leggere un contratto prima di firmarlo! ***


Note dell'autrice:
Ciao a tutti, sono DISPIACIUTISSIMA! ho lasciato la fic e non ho piú scritto niente, non mi meriterei neanche piú di scrivere, ma se avrete la magnanimitá di darmi una seconda chanse e se siete ancora curiosi ho intenzione di ricominciare a scrivere, questa volta con piú coerenza!
Bhé, avete aspettato tanto, non vi voglio prendere altro tempo: ecco a voi il tanto atteso ....... Capitolo!

P.S useró M.A per Misaki Ayuzawa;
T.I. per Tora Igarashi e U.T. per Usui Takumi.

M.A:"Si puó sapere perché sghignazzi tanto?" 
T.I.:"Ingenua, tutti sanno che bisogna leggere un contratto prima di firmarlo!"
Detto questo si alzò e se ne ando ridendo.
Poi si voltó e disse: "Ah, comunque, per tua informazione, hai firmato un contratto vincolante, da questo momento in poi non puoi piú avere contatti con l'esterno: non puoi chiamare, non puoi uscire ne informare nessuno della tua posizione o condizione."
Impulsivamente la ragazza tiró fuori il telefono: niente campo.
Subito la guardia del piano, che aspettava infondo al corridio, corse da lei e le strappó di mano il telefono.
Misaki non oppose resistenza, tanto era inutile, non avrebbe potuto chiamare nessuno.
Tornó in camera sua e si distese sul letto, era in trappola, i muri della stanza che prima sembravano lunghissimi ora parevano opprimerla.
Subito dopo entró una maid: le disse che doveva indossare l'uniforme e recarsi in sala da pranzo entro 15 minuti, come indicato dal "signorino Igarashi".
Fece tutto senza pensarci e in un attimo si ritrovó di nuovo difronte a lui.
"Cosa vuoi?" Gli disse irritata lei.
T.I "Non credo sia questo il tono giusto, e comunque da ora in poi pretendo di essere chiamato: Padrone e che tu ti rivolga a me con il massimo rispetto".
M.A.: "Te lo scordi!" 
T.I: "Ma il contratto prevede anche questo".
M.A.: "Tu sei...."
T.I.: "Ah, cosa tavi per dire"
Misski disse forzatamente :"p-p-p-padrone".
T.I.: "Ripeti: non ho capito."
M.A.: "Padrone" disse con un tono affranto.
T.I: "Non sai com' é emozionante sentirmi dire da te una cosa del genre!" Disse sghignazzando.
T.I.: "Comunque sfrutteró a pieno il potere che mi dá il contratto, senza farmi scrupoli, ecco, siamo in tema,vammi a preparare un té!".
La ragazza affranta e sempre piú spaventata dalle parole di Tora si recó in quella che doveva essere la cucina.
Trovó davanti a sé decine di tipi di té, non sapendo quale scegliere ne prese uno.
Appena pronto lo portó nella sala da pranzo in attesa di un giudizio.
Il ragazzo lo guardó, e poi schifato lo gettó a terra.
T.I.: "Sei proprio un' incapace!, odio quel tipo di té! Ora pulisci, e poi piú tardi dovrai farti perdonare!"
Allora lei si lasció cadere a terrá e pulì piangendo.
Con le ultime forze rimaste si trascinó in camera da letto e si addormentó.
*****
"Giorno" le disse una voce dolce, lei sorrise al pensiero di un risveglio da parte di qualcuno che le volesse bene.
Ma quando aprí gli occhi si trovó davanti la faccia di Tora.
T.I: "Ho reagito un po'esageratamente ieri", disse imbarazzato, "ma io sono molto esigente, avresti dovuto chiedere a qualcuno della servitú.
Facciamo cosí: tu ti devi far perdonaare, e anchio ....Ecco.... Mmmm.... Sí, qualcosa del genere...."
M.A.:"Stai dicendo che ti sbagli, mi stai chiedendo scusa, e dici che ti devi far perdonare...?" Disse con aria di superioritá.
T.I.:"ORA NON ESAGERARE!!, ricordati che sono il tuo padrone e comando io!"
"Fatti solo trovare pronta con gli abiti sulla scrivania in cima all'edificio tra mezz'ora."
Poi se ne andó sbattendo la porta.
"Che persona strana!" pensó Misaki.
Cercó di tollerare la pazzia di Tora e decise di dare un'occhiata ai vestiti sulla scrivania.
C'era un bikini. Subito pensó:"Che bello il mare! É estate e non ci sono mai stata".
Poi ripensó che doveva andarci con quello schifoso pervertito di un Tora e guardando meglio scoprí che quel bikini era proprio piccolo.
Si buttó sul letto sentendosi senza via di scampo, poi decise che non si sarebbe fatta rovinare la giornata al mare per quel verme, tiró fuori dall'armadio una mega-maglietta e la indossó sopra il bikini.
"Tel'ho fatta Tora!, passeró una bellissima giornata al mare a spese tue!!" pensó.
Salì sul tetto della casa e vide che lui la stava giá aspettando a birdo di un elicottero.
Salirono e lui sbarró gli occhi, 
T.I.:"Cosa credi di fare?"
M.A:"Sul contratto non mi sembra ci sia scritto di non indossare magliette sul bikini." disse con aria di superioritá.
Lui diede un occhiata alla copia che aveva con sé, e vide che non c'era niente in contrario e guardó in un modo orribile Misaki che alzó le spalle sorridendo.
T.I:"Ok, ma in questo modo non ci guadagno nulla, allora resteremo una notte in campeggio."
"Come vuoi tu" disse sentendo di aver vinto.
La spiaggia era bianca, e l'acqua limpida, faceva caldo e Misaki non vedeva l'ora di tuffarsi, con la maglietta ovviamente.
Poi Tora si tolse la maglietta, lei diventó di colpo rossa, caspita! Che fisico! Pensava, certo che é sprecato sotto la camicia... No, scacció quei pensieri, e continuó a ripetere sotto voce: è un lurido verme pervertito, un bambino viziato, lurido verme, lurido verme, lurido ver..." 
La interruppe lui "La prima volta fanno tutte cosí, scioccata, lo só, sei rimasta sorpresa... Bhé, d'altronde il mio fascino é famoso..."
Con quelle frasi da presuntuoso riuscí a cancellarle quei pensieri dalla testa.
Poi si ricordó della promessa che si era fatta: avrebbe passato una giornata bellissima.

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Capitolo 6
*** Una lunga giornata al mare ***


Note dell'autrice
Ciao, sono tornata, ecco come promesso il capitolo nuovo, grazie per le visite e la recensione nonostante il lungo periodo  tra l'ultimo capitolo e quello prima, se vi piace, o se avete qualcosa da dire, recensite, ogni recensione mi da la ragione per continuare.
Non l'ho postato alla 100esima recensione precisa perchè avevo perso il file ed ho dovuto riscriverlo, ma adesso senza indugio eccovi il sesto capitolo! 



Giocarono in acqua per ore sotto il sole cocente,  finchè  cominciò a farsi sera.
Per Tora era tutto molo strano,  sentiva sentimenti molto forti quando guardava lei, ma niente di strano o pervertito, la vedeva splendente e luminosa come una dea.
Scosse la testa, non voleva accettarlo e smentì tutto dicendo:"Misaki, lo sai che hai messo una maglietta bianca, è tutta bagnata, e si vede tutto come se fossi in bikini."
La ragazza cercò di coprirsi in qualche modo, poi si immerse fino al collo e sentenziò:
"Non uscirò dall'acqua!"
Poi da una  casa accanto alla spiaggia cominciò ad arrivare un odore di aragosta.
TI:"riguardo al campeggio, beh, ho una casa sulla spiaggia, mi sembra anche meglio"
Misa cominciò a pensare che in una casa isolata poteva succedere di tutto, ma poi sentì un rumore: era il suo stomaco, non mangiava da più di un giorno!
M.A:" Tora, mi porteresti i vestiti asciutti che ho sulla spiaggia?"
TI:"Perchè dovrei, cosa ci guadagno?"
La ragazza farfugliò qualcosa come "brutto... bas..."
Lui fece finta di non aver sentito nulla e propose: "Facciamo una gara, a chi arriva prima da qui alla boa, se vinci tu te li porto, se vinco io ti togli la maglietta e resti in bikini per tutta la sera."
"Ci sto!" Disse lei convinta del suo talento nel nuoto.
TI:"Ti avverto, sono il secondo nuotatore del giappone"
M:A:"Maledizione!"
T.I:"1,2,3... viaa!"
Lui la sorpassò facilmente e creò uno stacco notevole, lei decisa, nuotò con tutte le sue forze, come mai aveva fatto...finchè un crampo la bloccò in acqua.
Tora si giò e corse con tutte le sue forze fino a raggiungerla, nuotò con lei fino a riva e poi la prese in braccio.
T:I:"Stupida!, potevi annegare"
Lei non proferì parola, poi si stesero sulla spiaggia finchè lei sentì di nuovo il rumore della sua pancia, lui rise l'accompagnò verso la casa.
Entrarono , e una volta seduti a tavola, Misaki cominciò ad abbuffarsi come mai prima d'ora, finì tutto quello che c'era sulla tavola e poi posò le bacchette soddisfatta.
Tora incredulo non sapeva se ridere o preocuparsi!
Poi si alzò e le disse:"Andiamo, ho  una cosa da mostrarti."
I due attraversarono tutto il corridoio e si fermarono davanti ad un muro con appese tante fotografie di ragazze abbrcciate a Tora.
M.A.:"Perchè me lo fai vedere?"
T.I:"151, sei la centocinquantunesima, francamente non credevo ci cascassi anche tu, basta dire mare e levarsi la camicia e fanno tutte così"
Lei lo guardò con odio profondo negli occhi:"Non ci sono cascata, mi hai obbligato, mi hai costretta a venire qui, facendo leva su un contratto che dovrebbe essere solo burocrazia per il lavoro, e che non sò come mi hai incastrato in tutto questo, sei stato subdolo, alla fine è andato tutto come volevi tu, ma sappi, che non sarei nè  qui, nè con te, se non fosse per il contratto."
E detto questo se ne andò, in realtà non sapeva neanche qual'era la sua stanza, ma era inorridita al pensiero di dover parlare di nuovo a lui che ormai non le sembrava neanche più umano.
Lui rimase con un pugno di mosche, restò per qualche minuto immobile, poi cominciò a riflettere, pensò tutta la notte, a lui piaceva davvero Misaki, ma non l'avrebbe più obbligata, lei doveva andare da lui spontaneamente se ricambiava.
Alle prime luci dell'alba la ragazza si alzò, anche lei reduce da una notte insonne,andando in cucina trovò un Tora deciso e serio con il contratto in mano.
La ragazza terrorizzata si immaginò di tutto, ma poi Tora chise scusa ed inziò a strappare il contratto, pagina dopo pagina, e quando ebbe finito disse solo:"Spero che un giorno potrai perdonarmi, ora sei libera."
Il silenzio che stava piombando tra i due venne rotto dal suono di un elicottero che atterrava proprio in quel momento.
M.A:"l'hai chiamato tu?"
"V-veramente no." le rispose lui stordito.
Uscirono fuori e dall'elicottero uscì niente di meno che Usui.
Corse verso Tora e gli sferrò alcuni pugni, urlando:"Spero per te che tu non le abbia fatto nulla, o altrimenti non risponderò di me"
Lui sanguinante non reagì, la prese come una punizione, sapeva di aver sbagliato.
T.U:"Sali Misaki"
Lei stordita obbedì e dopo pochi minuti partirono.
T.U:"Ehm... Da dove comincio?, perchè non mi hai detto niente?, come hai fatto a farti raggirare così, e non tel'hanno mai detto che un contratto prima di firmarlo bisogna leggerlo?"
Lei non proferì parola per una mezzora, poi chiese :"Potrei sapere dove stiamo andando?"
T.U:"Avrei potuto portarti dovunque a quest' ora, sprovveduta, comunque, viste le circostanze ti dico solo che sto recuperando il tempo che hai perso stando con quel pazzo..."

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