FFVIII ficlet collection

di Yati
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Be indomitable, o my heart ***
Capitolo 2: *** Here we are ***
Capitolo 3: *** Things you've never seen ***
Capitolo 4: *** The woes of my heart having glimpsed you ***



Capitolo 1
*** Be indomitable, o my heart ***


Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

FFVIII FICLET COLLECTION
scritta da Yati, tradotta da Alessia Heartilly
Be indomitable, o my heart

Il problema con Laguna Loire è che ti abitui a quanto è imbranato. Non ti aspetti che se ne esca con idee intelligenti e strategie brillanti. Non ti aspetti che sia in grado di gestire anche la più semplice delle operazioni, come controllare una bambina mentre dorme, perché è destinato ad andare a sbattere contro qualcosa e far crollare tutto al suolo, e ovviamente svegliare Ellione mentre lo fa.

Il massimo che ti puoi aspettare da lui è che ti ronzi intorno, aggiustando tutto con la pura magia del suo ottimismo, e che continui per la sua strada felice.

Non ti aspetti che rimanga.

È un'anima vagante; questo è Laguna. Non rimarrebbe qui nella quieta, sonnacchiosa Winhill, ora che il suo amico Kiros l'ha trovato e nuove avventure ammiccano. Se ne andrà, e ad Ellione mancherà (e forse mancherà anche a te) ma l'hai sempre saputo, quindi, ovviamente, non fermerai quello sciocco dal lasciare il villaggio, anche se sai che sarà destinato a ferirsi di nuovo, prima o poi.

Scommetteresti sul prima. Sai che Kiros concorderebbe su questo. Forse anche Ellione concorderebbe su questo.

Quindi fissi fuori dalla finestra il paesaggio che imbrunisce e la luna che sale, e ti chiedi perché voglia incontrarti nei campi appena fuori città stanotte.

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Capitolo 2
*** Here we are ***


FFVIII FICLET COLLECTION
scritta da Yati, tradotta da Alessia Heartilly
Here we are

Stava seduta sul precipizio che sporgeva dalla torre dell'orologio per nessun'altra ragione che guardare le stelle che vagavano nel cielo. Si muovevano con la notte e svanivano allo spuntar del sole, ed era così che pensava di sentirsi adesso: là ma non proprio.

Era una strega ed era la principessa di un disorganizzato gruppo di ribelli. Aveva vissuto un migliaio di vite ed era solo una ragazzina spaventata, persa al di fuori del Tempo.

Voleva trovare la strada di casa ma non poteva, perché c'erano promesse che non aveva mai avuto la possibilità di fare.

Sedeva là, le gambe che penzolavano al di sopra delle nuvole, cercando di ricordare cos'era che aveva dimenticato.

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Capitolo 3
*** Things you've never seen ***


FFVIII FICLET COLLECTION
scritta da Yati, tradotta da Alessia Heartilly
Things you've never seen

"E ovviamente la stupida jeep doveva rompersi proprio qui, con tutti i posti possibili," borbottò Zell mentre sferrava colpi dentro al cofano. Annuì e Irvine cercò di mettere in moto la jeep un'altra volta, e partì davvero, solo per scoppiettare e morire pochi secondi dopo. Zell sferrò un pugno al motore, evidentemente frustrato.

"Quello non lo aggiusterà," disse Squall, senza sembrare particolarmente allarmato dal fatto che il suo compagno di squadra avrebbe potuto danneggiare ancora di più il veicolo. Squall poteva anche avere fiducia nelle capacità di meccanico di Zell, ma Irvine tra sé e sé pensava che sparare al motore, probabilmente, avrebbe dato gli stessi risultati.

Aprì la portiera e scosse la testa. "Siamo nel bel mezzo del nulla, Squall."

Selphie intervenne dal posto in cui era seduta sull'erba. "Siamo nella parte sud di Galbadia, approssimativamente a sessanta chilometri da una cittadina chiamata Winhill. Non è esattamente il bel mezzo del nulla."

"Sefie..."

"Irvyyyyy..."

"Piantatela, voi due," sbottò Zell. Chiuse il cofano, una striscia d'olio nero che gli macchiava il tatuaggio. "Penso che ci sia qualcosa di allentato. Uno dei bulloni è caduto. E non ne abbiamo di scorta."

"..."

"Quindi stiamo qui ad aspettare che Quisty e Rinoa ci vengano a prendere con la Lagunarock?" chiese Selphie, piuttosto sconsolata. "Questa è una missione stupida, seriamente. Perché dovevamo andare in macchina, poi?"

"Non penso che Zell possa aggiustare la Lagunarock solo prendendola a pugni," scherzò Irvine. "Penso che sia meglio farla aggiustare a Esthar, sapete."

Zell fece una smorfia. "Tch. Scommetto che ci riuscirei."

"Io preferirei che non lo facessi," ribatté Irvine.

"È tutta colpa tua, Irvy! Se avessi preso la macchina gialla che volevo io-"

"Quella macchina si sarebbe rotta ancora prima che uscissimo dalla città, tesoro."

"-probabilmente ci staremmo rilassando all'albergo adesso!"

"Pub," disse Squall con fare assente. Tutti si voltarono a fissarlo. "Winhill non ha l'albergo."

Zell aprì la bocca per dire qualcosa e la richiuse dopo pochi secondi. "... Sì, signore." Probabilmente cercava di immaginare Squall in un pub, fallendo. Irvine poteva capirlo bene.

Selphie si riparò gli occhi e guardò il cielo. "Farà buio presto. Non mi piace davvero combattere mostri al buio."

Irvine guardò Squall, che non sembrava disturbato dall'idea. "Non abbiamo molta scelta."

"Sarebbe carino se il Garden di Balamb potesse atterrare proprio qui e prenderci," disse Selphie.

"Eh, prima voleranno i maiali," disse Zell. "Non esiste che Nida possa atterrare qui nelle vicinanze."

Selphie sbatté le palpebre. "E le mucche?"

"Eh?"

"Una piatto volante che portava una mucca ci è appena volato sopra la testa."

"..."

"Ecco una cosa che non si vede tutti i giorni," disse Irvine, gli occhi che esaminavano l'orizzonte. Zell aveva superato la fase della confusione e ora stava ridendo sguaiatamente, coprendo le stridule proteste di Selphie.

"Non sto scherzando!"

"Un piatto volante? Come se potessimo crederci!"

Irvine guardò di nuovo Squall. Il Comandante non sembrava cogliere lo scherzo - stava esaminando attentamente il cielo. "Quindi cosa mettiamo nel rapporto?" chiese, sorridendo.

"... Un oggetto volante non identificato, che portava quella che sembrava una mucca, è volato sopra le colline di Winhill."

Irvine non poté evitare la sua espressione stupefatta e sorpresa. Zell li guardò a bocca aperta. Selphie incrociò le braccia e fece un sorriso malizioso. "Davvero?" disse Irvine con una risata debole. Squall lo guardò e basta. "Va bene, va bene! Vi crediamo."

Squall scrollò le spalle. "A proposito del campeggio per stanotte..." I suoi occhi si spostarono sulla sinistra, e stava afferrando il suo gunblade ancora prima che Irvine realizzasse cosa stava succedendo. "Selphie, scansati!"

Selphie si abbassò istintivamente e Irvine vide un Geezard che cercava di artigliarla anche quando lei lanciò un gridolino e afferrò il suo nunchaku. Lui sparò al mostro, uccidendolo con efficienza con un solo colpo dritto in mezzo agli occhi, pochi millesimi di secondo prima che Squall lo squartasse con la sua spada. Alcune dadini, bulloni e viti caddero dalle viscere della creatura, e Irvine alzò un sopracciglio.

"Beh, questo risolve il nostro problema, non credete?"

Selphie arricciò il naso. "Bleeeeah."

Zell colpì con la punta del piede gli oggetti, sembrando perplesso. "Tch. Nessuno crederà al rapporto della missione: visto un UFO che portava una mucca. Salvati dal passare una notte all'aperto da un Geezard. Cid penserà che è un gran bello scherzo, e Shu penserà che siamo completamente fuori di testa."

Selphie respinse il commento con un gesto della mano. "So che lo pensa già, quindi credo che siamo a posto. Quello che voglio sapere è cosa ci faceva un Geezard così a sud." Rifletté per un momento prima di aggiungere, "e cosa ha mangiato per pranzo e cosa voleva per cena."

"Rottami e ferraglia e cose luccicanti che Zell ha lasciato cadere per strada?" suggerì Irvine. "Forse ci ha seguito da Galbadia. Forse voleva mangiare la jeep."

"Forse voleva mangiare il tuo fucile," ribatté Zell.

"Forse i suoi amici ancora vivi mangiano SeeD vagabondi nelle colline di Winhill," disse Squall, mite. Zell raggelò per un momento e aprì di nuovo il cofano della macchina. Selphie sbatté le palpebre, scivolò vicina al veicolo, e iniziò a borbottare incantesimi sottovoce. Irvine si trovò a ricaricare l'arma.

A volte Irvine dimenticava che Squall conosceva altre parole oltre a "chissenefrega".

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Capitolo 4
*** The woes of my heart having glimpsed you ***


FFVIII FICLET COLLECTION
scritta da Yati, tradotta da Alessia Heartilly
The woes of my heart having glimpsed you

Ha visto di sfuggita la sua bellezza e ne è scosso. È vestita di oscurità e maestosità e gloria, tutti avvolti intorno a lei come un'aura di familiarità. Le piaceva il nero, prima? Non può ricordarlo bene, ma sa che ci sono più colori nel loro mondo dei suoi ricordi che soltanto il bianco e il nero. I capelli sono una tenda di mezzanotte che cade dal suo copricapo. Ricorda l'ondeggiare dei suoi capelli mentre la brezza marina li scompigliava, e l'odore di lillà e e il fluttuare dei petali, e fiori ovunque nella piccola casa accanto al mare e tante risate e tanto amore-

esseri inferiori. disgustose e stolte creature. come festeggiate

- e la sua risata ora stride contro i suoi nervi sovraeccitati. Lei alza la mano e le sue dita sono artigli, affusolati e lisci, e il potere danza sulle punte delle dita ad ogni semplice movimento, ad ogni gesto indifferente. Il suo palmo-

era freddo mentre gli accarezzava il ginocchio, il taglio che formicolava mentre la magia svaniva.
Su, su. Non fa più male, vero?
Gli bacia la fronte, una promessa che tutto andrà bene e lui alza gli occhi su di lei e
-

lei lo sta guardando, e i suoi occhi sono dorati, come il colore del mare e del cielo quando il sole tramonta e ci si riflette. Ha le labbra socchiuse, eppure non può sentire la sua voce, ma sa che (dovrebbe) è gentile e confortante e familiare, perché la sente nella sua testa, che gli dice cose sulla gentilezza e la cavalleria e l'amore.

Il fucile sembra troppo pesante. Il cuore gli batte forte, un rumore costante nelle sue orecchie come il suono delle onde che si infrangono sulla riva mentre il temporale si avvicina strisciando, affogando tutto il resto, tutti gli altri, fino a che non rimane nulla tranne lei.

Lei gli sorride, un piccolo piegarsi delle sua labbra rosse, rosse, un indizio di segreto solo per lui. Lei è bellezza e grazia: lei è tutto quello che lui ricorda e anche di più.

Preme il grilletto, perché lei è tutto quello che lui ricorda e anche di più.

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