Restless Hearts

di greenday1749
(/viewuser.php?uid=466652)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Little girl ***
Capitolo 2: *** What's worth fighting for? ***



Capitolo 1
*** Little girl ***


Capitolo 1
RESTLESS HEARTS
little girl, little girl, why are you crying? Inside your restless heart is dying.
Freddo. È tutto ciò che riesco a percepire, il freddo.
È inverno e mi trovo in una città che si chiama Berkeley, non ci ero mai stata prima d’ggi, il  freddo mi trapassa gli arti rendendoli completamente paralizzati e insensibili. Sento che tra poco cedo.  Mi trovo chiusa in una specie di bunker abbandonato, si ghiaccia perché sono ad almeno 20 metri sotto terra e perché è notte fonda. Intorno a me vedo solo macerie, pezzi di muro crollati e vetri rotti,  sono affaticata, tutta sporca e ho dei piccoli tagli procurati dal vetro sulle braccia e sulla faccia; in più ora ci si mette anche la fame. Saranno passate ormai più di sei ore da quando sono qui, seduta su questo schifo di sedia con i polsi doloranti legati dietro la schiena  e la bocca  imbavagliata.
*UN'ORA DOPO*
Non ce la faccio più... sto morendo di fame,  ma soprattutto  ho paura... ho una paura fottuta. Mi domando se ci morirò in questo dannato  posto o verrà qualche buon'anima a salvarmi. Penso, penso a tante cose,  d'altronde che altro potrei fare? Ma più penso più il tempo passa e più il tempo passa più la speranza che arrivi qualcuno diminuisce.
Dai julie, aspetta un’altra mezzora, se entro 30 minuti non arriva nessuno significa che tutti ti hanno dimenticato, e qui forse ci morirai davvero.
Che vita la mia eh?  Ho solo 16 anni e già ciò che mi aspetta è in una bara, o forse nemmeno quella, che schifo, Perchè dio mi ha proibito di essere felice? Perché dovrebbe farlo? Insomma, non era forse lui quello che voleva il bene di tutti, il santo salvatore e blabla? Allora perché cazzo il mondo è messo così male? Morire in questo modo sarebbe orribile e se un Dio esistesse davvero non lascerebbe che accadessero certe cose.
 Mi sarei accontentata anche una di quelle esistenze tranquille e un po’ noiose pur di arrivare almeno alla vecchiaia, pur di non ritrovarmi qui.
Ma è proprio questo il motivo per cui sono qui, non credo di essere una di quelle persone normali, inizio a credere d’essere io la diversa... lo sono sempre stata, sin da piccolissima, quando gli unici vestiti che sceglievo di mettere erano quello da coccinella e quello da pinguino, dio solo sa perché, o quando a sei anni esprimevo la mia arte imbrattando tutte le pareti della casa  con le tempere, o a  14 anni, quando i miei genitori venivano deliziati da diverse  visite della polizia locale, haha ricordo ancora quella volta in cui mi avevano beccato  nel giardino di una ragazza che odiavo  a suonare  la mia chitarra elettrica, la polizia mi vide e accostò, io nemmeno li notai fino a quando uno dei due  mi picchiettò sulla spalla dicendo “ehm, mi scusi signorina, disturbiamo?!” e io : “veramente sì, c’è qualcuno che avrebbe bisogno di concentrarsi per fare buona musica qui, vero STACY?” Stacy era la ragazza a cui avevo invasato il giardino; ad ogni modo  dopo dieci minuti mi ritrovai al portone di casa mia accompagnata da dei  poliziotti  per “disturbo di domicilio”, che cazzata,  i miei genitori erano ormai abituati,  tutti ci conoscevano per colpa delle mie cazzate, a parte tutto quella poverina ne aveva proprio bisogno, non ascoltava altro che rap fatto male. Insomma in un modo o nell’altro sono sempre nei casini, e se qualcosa non va in città stai pur certo che io c’entro qualcosa. Nulla di troppo illegale chiariamoci, era solo per divertirmi, ho sempre fatto quello che volevo. La cosa buffa è che persino i miei genitori un po’ si imbarazzavano a presentarmi ai loro amici, di solito avveniva il contrario, non sapevano cosa avrei potuto combinare, come mi sarei mostrata a loro… e senza nemmeno stare a dirlo, nemmeno i miei coetanei mi capivano, ma a me non ha mai importato, per fortuna avevo e ho tuttora  un gruppetto di amici un po’ come me, che mi ha subito accettata per quello che sono, perfetto direi.

Dai julie, aspetta un’altra mezzora, se entro 30 minuti non arriva nessuno significa che tutti ti hanno dimenticato, e qui forse ci morirai davvero. Sta per finire  il conto alla rovescia, ebbene sì,  ho contato per tutto il tempo, tanto ne ho.
2 minuti, 55 secondi…., 40…, 30…, 22…, 10…, 5…., 3…, 0
E BAAAAM!
Come volevasi dimostrare non è successo nulla, ma del resto che mi aspettavo? Ogni volta che mi proponevo queste sfide con me stessa non funzionavano mai  come volev-...
Aspetta, c’è un rumore proveniente dalla porta di ingresso! Me lo sto immaginando? Oddio e se fossero ancora loro?  Non so se reggerei ancora un'altra volta!  Magari però è qualcuno che è venuto a salvarmi! Inizio a emettere dei versi per attirare l'attenzione nonostante la benda in bocca.
La porta si spalanca e vedo due ragazzi sulla ventina entrare molto lentamente... sento da subito vari rutti e gemiti,  quando  finalmente si mostrano realizzo all’istante che sono ubriachi, lo sento dall’odore che emanano.
 Proprio gli ubriaconi di turno mi dovevano capitare! Non reggo anche questa, non è possibile! Come hanno fatto ad arrivare qui giù che nemmeno si reggono in piedi?!
Uno ha i capelli blu acceso e l'altro biondi, sono completamente andati, di tanto in tanto si buttano a terra perdendo il controllo dell'equilibrio, tengono una lattina di birra in mano  e ridono per nulla come ogni ubriaco che si rispetti. Il biondino biascica qualcosa all'altro che sembra  capire  e che gli risponde nella stessa lingua, la scena è a dir poco bizzarra,  ad ogni modo poi si avvicinano a me incuriositi.
-HAHA Ccc..iao raggggazzzzzzzina cccch..e cc..i  fa...fa..i qui?
Ovviamente non potevo parlare e allora gli feci segno buttando lo sguardo sui pezzi di vetro a terra dietro di me, sperando che capissero che dovevano cercare di liberarmi dalle bende con quei cosi per rispondere alla loro domanda.
Ci misi come minimo mezz'ora a farglielo capire, è stata un'esperienza a dir poco frustrante dover spiegare a gente nelle loro condizioni una cosa del genere senza poter nemmeno parlare.
Alla fine però capelli-blu sembrò capire,  prese con fatica un pezzo di  vetro e mi strappò la benda dalla bocca.
Finalmente riuscì a parlare.
-per favore ragazzi aiutatemi dei tipi mi hanno rapita e mi hanno lasciata qui!
-Ccc....osa? Ti hanno rrr...apita?
-okay okay... calma, prima ascoltami bene! prendi un altro di quei vetri a terra e taglia le bende sui polsi!!!  capito????  riesci a farlo per me?
  • Ccc...i prrrovo- disse capelli-blu....- cazzo erano proprio andati,  una sbronza che gli sarebbe passata tra una settimana quella.....
  • si accasciò a terra e prese un altro pezzo di vetro poi venne da me, io ero terrorizzata, le bende erano molto strette e  se avesse sbagliato mira mi avrebbe grattugiato i polsi.
  • Fai attenzione per piacere!!!!-
  • ssssi!!! ca.. ca.... calmati adesso!- Il biondino intanto blaterava su quanto fossero belli gli unicorni colorati che aveva visto un attimo prima ondeggiare maestosi nell'aria... decisi di lasciar perdere in quel momento ma avevo il sospetto che non si fossero solo ubriacati.
  • Faa faaatto!!
  • bene bene!! sei stato bravo!! okay andiamo via da qui al più presto adesso!
Si, una parola....
 
 
 
 
  • perchè mai ra..ragazzina? È cosssssì belllllo qui!
  • Spero tu stia scherzando..... dai muoviti corri via prima che qualcuno ci trovi!
  • Quualcuno c..chi?
  • Te lo spiego domani perchè tanto non te lo ricorderesti se lo faccio ora, e non ho nessuna voglia di ripetere questa storia due volte-
  • ok....
  • bene! ADESSO USCIAMO OK?
  • b..bene...- oh finalmente santo dio
salimmo su per le scale e spuntammo all'entrata del bunker che era praticamente in una casa anche questa abbandonata, velocemente ( per modo di dire velocemente date le loro condizioni) uscimmo dalla casa e ci ritrovammo in strada, presi una lunga boccata d'aria, ne avevo bisogno, non vedevo l'ora di uscire, poter vedere le persone, poter camminare per le strade... ma  una volta arrivati in strada  tutto intorno era vuoto e buio, ovviamente, dal momento che era ancora notte fonda, solo di tanto in tanto si vedeva qualche macchina sfrecciare accanto a noi.
A quel punto ci mettemmo a camminare senza meta, io non conoscevo la città e anche loro da quanto avevo capito non abitavano qui ma in una cittadina vicino, erano venuti per vedere un concerto di una certa band, che adesso continuavano a insultare dopo che non si era presentata.
Durante la camminata sono stata sempre zitta mentre loro continuavano a dire cose a caso,  alcune però mi sono servite per conoscerli meglio, tipo adesso so che capelli-blu si chiama in realtà Billie, è un rockettaro, odia la sua famiglia, e se non ho capito male ha confessato di essersi fatto un tatuaggio sul pene.. non ho capito bene di cosa, l'altro invece era Mike, rockettaro anche lui, in compenso una famiglia non ce l'ha proprio e sono quasi certa che abbia qualche grave forma di ossessione per gli unicorni e i pony... capii subito che erano molto legati dalla musica, ne parlavano spesso, e nominarono anche alcune band che adoro, per questo iniziò un sorta di stima da parte mia, ma  probabilmente non li avrei mai più visti quindi che importava. Dovevo tornare a casa al più presto.
 
Dopo un po' si mise a piovere bruscamente, perfetto direi. Dopo un minuto eravamo già zuppi, comunque a me la pioggia non dispiaceva, anzi mi è sempre piaciuta.
 Intanto davanti a noi si presentava sempre la stessa strada che percorrevamo da ormai  almeno un'ora, sembrava non avere una fine, molto dritta  verso chissà dove.
Ad un certo punto  Billie e Mike improvvisarono una  canzoncina che parlava di quanto fosse bello stare sotto la pioggia , si misero a saltare, ballare, e abbracciarsi, la scena era esilarante, poi Mike prese a bracceetto me e Billie e iniziò a saltellare a mo' di Heidi in mezzo alla strada, lo assecondai divertita. Cominciarono a emettere delle specie di grida di liberazione fortissime, di sottofondo solo il ticchettio delle gocce che battevano sul cemento, iniziai a ridere seguita poi anche dai due, ridevamo, iniziammo a ridere al punto di accasciarci fino a terra, ridevamo anche se non ce n'era motivo.
La cosa andò avanti per tipo un'ora, poi però ci fermammo, ci sentimmo molto realizzati dopo quello sfogo ma anche molto stanchi, così sapendo che ero io quella  che tra i tre doveva prendere una decisione, pensai di andare a riposare nel parchetto che avevamo passato poco prima, lì c'era uno scivolo con una specie di cupola sopra, beh meglio di niente e poi ero troppo stanca per cercare altro, loro accettarono la mia proposta così ci rannicchiamo  uno addosso all'altro su quella  piattaforma di legno durissimo, e poco dopo  ci addormentammo come bambini.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** What's worth fighting for? ***


CAPITOLO 2
Mi svegliai, era mattina, tutto attorno era grigio, solo qualche raggio riusciva a penetrare  attraverso quel cumolo di nuvole che ricoprivano il cielo, adesso che non era buio notai che quella città appariva alquanto degradata, si vedeva che erano i bassifondi, le case erano costruite malamente e anche quel parchetto in cui stavamo sembrava pressoché abbandonato dal mondo.
 Aveva smesso di piovere da poco, faceva freddissimo, io venivo da San Diego che è decisamente più a sud, lì anche d'inverno si stava bene solo in felpa perciò non ero molto abituata a quel clima.
I due stavano ancora dormendo beatamente, almeno loro avevano il cappotto...
Vidi una fontanella e mi ci buttai a capofitto, mi sciacquai bene la faccia e le braccia, che erano   tempestate da graffi che rilasciavano sangue ormai secco, poi me le ricoprì con la felpa per non farle vedere, dopo bevvi un po' e mi sciacquai la bocca, mi sentivo come rinata, come se avessi spazzato via tutto quello che era successo la sera prima con quell'acqua.
  • Ehi ragazzina!-  mi chiamò un Mike assonnato.
  • Ehi Mike allora come ti senti? E comunque mi chiamo Julie-
  • Oh ok julie, comunque non molto bene... a essere sincero mi ricordo a malapena di te... cosa abbiamo fatto? È successo qualcosa di spiacevole ieri sera? Sai com'è il mio amico è un coglione e quando è ubriaco diventa una specie di maniaco-
  • hahah no no, tranquillo!  vi siete solamente messi molto in imbarazzo.-
  • ah beh, lo siamo anche da sobri!....cazzo la testa mi scoppia,  sento che potrei vomitare anche l'anima in quest-
Non riuscì a finire la frase che si accasciò sull'erba e vomitò tutto.
Billie a quel punto si svegliò per il rumore, ci mise almeno dieci minuti ad alzarsi, sembrava non avere le forze nemmeno per battere le palpebre.
  • Mike smettila! Le mie orecchie cazzo! Fai troppo casino!
Billie preso dai postumi non sopportava nessun rumore, conoscevo bene la sensazione, era orribile, qualsiasi rumore sembra che ti trapani  il cervello, quella frase  infatti non la gridò ma la sussurrò.
  • Scusami tanto Billie se ti disturbo!-  rispose Mike sempre molto silenziosamente, poi subito vomitò  ancora e ancora.
Billie  mi raggiunse alla fontanella e si sciacquò anche lui, poi si rivolse a me e disse: -tu sei la ragazza che abbiamo conosciuto ieri sera vero? Mi ricordo vagamente di te... dei tuoi capelli rossi in realtà-
  • Ehm... si sono io, comunque mi chiamo Julie, piacere-
  • Piacere Julie, bel nome comunque, mi piace la J-  pensai che quella fu una cosa un po’ strana da dire ma lo assecondai.
  • Oh beh è un peccato che tu non abbia la J nel tuo allora- dissi senza pensaci troppo.
  • Si che ce l'ho! Mi chiamo Billie Joe!
  • Davvero? Strano nome... Mi piace però! Potrebbe essere il  nome di una celebrità-
  • Hahaah Julie lo pensava anche mia madre quando lo ha scelto-
  • Non si sa mai Billie Joe!-
  • Oh certo, beh non per me! un ragazzo senza aspirazioni che viene da Rodeo, una piccola città degradata nel mezzo del nulla, in cui la massima ispirazione di un cittadino medio è quella di lavorere da Mac Donald.... sappiamo tutti come andrà a finire -
la sua faccia di colpo si intristì... mi chiesi perchè mi stava raccontando  quelle cose,  dopotutto ci conoscevamo a appena... notai che non sembrava molto lucido, in effetti parlava in modo strano e le pupille erano ancora  dilatate,  poi pensai che non sembrava  fosse passato molto da quando ci eravamo addormentati e probabilmente lui, avendo bevuto più di Mike non stava  ancora smaltendo la sbornia.
  • Billie, Dov'è la canna che avevo preparato e che avevo messo nello zainetto?!- interruppe il discorso Mike frugando nel suo zaino.
Non so proprio Mike..... - disse Billie che d'un tratto si mise a ridere, prima piano  e poi
sempre più forte scoppiando infine in una risata spassionata.
  • Billie Joe!!! avevi promesso che la dividevi, figlio di puttana!-
  • lo so hihihihi ma stanotte mi ero svegliato per andare a vomitare e poi non sono più riuscito a dormire così per ammazzare il tempo ho preso la canna e l'ho fumata... non è colpa mia, ero ancora sbronzo!- iniziò la frase divertito ma poi la finì arrabbiato.
  • Sei un casino Billie Joe adesso quindi sei sbronzo e parecchio fatto... starai male per almeno due giorni lo sai vero?-
  • Si lo so ma che palle! Faccio quello che voglio ufff-  la frase voleva essere incazzata forse ma lo disse più che altro  in un modo triste pensando di aver deluso il suo amico.
  • Vabè Billie Joe non ti preoccupare, parleremo comunque più tardi quando avrai smaltito tutta la merda che hai in corpo, devi andarci piano amico perchè mi sto preoccupando per la tua salute.-
  • Ok Mike...-  disse Billie Joe un po mortificato, quella scena mi fece sorridere, si vedeva che si volevano molto bene quei due, io avrei dato di tutto per avere un'amicizia come la loro.
- Ehi Julie adesso hai qualcosa da fare? Vieni con noi a fare colazione dai! Magari se mangiamo  qualcosa ci riprendiamo un po’, soprattutto questo... - disse Mike dando un’occhiata a  Billie Joe impegnato  intanto a prendere a  calci il cespuglio.
In quell'istante ripensai alla sera passata e capii che probabilmente si erano scordati di come mi avevano conosciuta. Infatti non mi avevano ancora chiesto nulla del bunker e delle ferite, così pensai di accettare sapendo che non mi avrebbero fatto domande sul  rapimento e tutto, in generale ero una ragazza riservata, odiavo farmi vedere triste quindi mi mostravo sempre felice,  non avevo voglia di raccontarlo a loro, non volevo spaventarli ma soprattutto non avrei voluto fargli pena.
  • Va bene!  tanto  non ho nulla da fare!-  In realtà non sapevo proprio dove andare, ero sola in quella città sconosciuta.
  • Ok allora cerchiamo di trovare un fottuto bar in sto posto- disse Mike
Ancora una volta ci incamminammo, proposi di continuare per la strada  che stavamo facendo ieri, non so perchè ma mi piaceva quella strada, aveva un qualcosa di mistico.
Ci mettemmo una vita a trovare un posto non abbandonato da dio, cosa da una parte buona perchè almeno Billie Joe riuscì a riprendersi un po’, così alla fine entrammo in un negozio di puncake che  si chiamava “puncake factory”. Dio, amavo i pancake, mi ricordavano quando da bambina mio padre  li faceva per me a forma di animali, da allora ne ho sempre un ricordo molto felice.
Prendemmo posto a un tavolino e ordinammo i nostri puncake alla signorina, io presi quelli con le fragole, poi iniziammo a parlare.
  • Allora  ragazzina, raccontaci qualcosa di te-  disse Mike, perfetto, proprio  quello che non volevo mi chiedessero.
- beh non credo di aver una vita molto interessante...
-Impossibile! Il tuo nome ha la J, per forza sei una persona interessante- disse Billie, in effetti il suo discorso non faceva una piega -.-”  così decisi di iniziare da un argomento facile e che sapevo sarebbe piaciuto molto ai due, la musica.
Beh, che dire, amo la musica, suono la chitarra, e me la cavicchio con il piano, la musica c'è sempre stata per me quando nessuno c'era, di conseguenza diciamo che devo molto alle mie band preferite, perchè anche se indirettamente  mi hanno sempre aiutato.
 è la musica che mi ha reso quella che sono, mi ha inculcato nella mente certi ideali e modi di vivere che non avrei mai scoperto da sola, è lei che mi ha dato carattere, in poche parole è come se mia madre avesse dato al mondo un corpo e la musica lo avesse riempito di tutte le emozioni , pensieri e sensazioni che fanno di me quello che sono oggi.-
Dissi tutto molto velocemente per farlo sembrare meno strano.
Loro mi sorrisero e poi Mike disse:
-Sai Julie, anche noi siamo come te, è strano di come delle parole cantate con di sottofondo una melodia possano stravolgere la vita di una persona eh? Le canzoni belle riescono a consolarti quando sei triste, gasarti quando sei felice, farti riflettere, e anche farti prendere la decisione giusta se riesci a interpretarle al meglio.-
-Già... è davvero strano-
-Allora Julie-  riprese Billie Joe che intanto ci aveva guardato per tutto il tempo con un sorrisino da ebete pensando alla musica
 – Hai detto che non sei di qui..-
-Si infatti sono di San Diego-
-Wow ragazzina!!  Ho sempre voluto vedere l'altra parte bella della California... deve essere eccitante vivere in un posto così.- disse sovraeccitato
-Beh forse stai esagerando le cose, comunque si, diaciamo che non è male- 
per chi non era me forse...
-Di sicuro ci sono più cose da fare che qui! Ti dico solo che la mia città si chiama Rodeo ma io e i miei amici la chiamiamo BORDEO ( da boring = noioso).- disse Billie joe
-Hahaha geniale!-  risposi
-Sono serio, non ci sono cinema, o teatri o centri per fare sport... ci sono solo supermercati, e fabbriche che imbruttiscono il tutto.-
-Devo dire che questo tipo di posti mi hanno sempre affascinato, spesso l'apparente bruttezza  nasconde la vera bellezza.
-Ma Rodeo non fa eccezioni, è un posto molto sfigato come ti ho detto prima, tutti odiano viverci ma nessuno se ne va mai, Rodeo ti intrappola nella sua mediocrità e non ti lascia mai andare. Nessuna delle persone che vive lì  ne viene fuori come uno che è riuscito a combinare qualcosa di buono.-
- Non essere così pessimistico! In ogni caso io vi  auguro il meglio-
-beh grazie, devo dire che sei una delle poche persone che ho incontrato che riescono ancora a pensare positivo... il mondo qui è come se si fosse rassegnato, anche io ero come te un tempo, poi  cominciai a vedere tutti come dei falliti e mi chiesi perchè io sarei dovuto essere diverso da loro, perchè sarei dovuto essere migliore di loro? Non trovai la risposta e non la trovo nemmeno ora, mi sono un po’ rassegnato anche io, penso che la gente si illuda di poter avere una vita perfetta, ma poi non succede mai, almeno io non mi faccio illusioni, sono cosciente che è molto improbabile che  farò tutte le cose che vorrei fare, tipo viaggiare per il mondo o diventare una rock star ma cerco di conviverci bene con questa cosa.-  Billie ancora una volta si aprì con me, mi sentì importante, il suo pessimismo mi attraeva  anche se non lo condividevo a pieno.
-Mi fa piacere che tu ti sia aperto con me Billie Joe, comunque non ti abbattere, Le due cose più importanti che penso di aver imparato nella vita sono due:  la prima è quella di non giudicare mai le cose prima del tempo e la seconda è non mollare mai, se credi in qualcosa, cazzo fai di tutto per avverarla! Lo so sembrano banali ma non mi stancherò mai di ripeterle, è la pura essenza di vivere.
  •  Mio dio Julie, come fai a essere così?- disse poi Billie joe
  • Così come?-
  • Così... così piccola ma anche così saggia-
  • forse perchè  sono cresciuta prima del tempo… comunque ho 16 anni non sono una bambina.- capii di aver aperto il discorso su di me e non volevo, adesso sicuramente avrebbero voluto spiegazioni.
  • 16?  io  e Mike ne abbiamo 17 e 18  nemmeno così tanti più grandi allora! Il soprannome “ragazzina” non mi sembra più appropriato adesso-  per fortuna non mi chiesero nulla, forse avevano capito che non avevo voglia di parlare di me, lo apprezzai molto.
  • E voi che mi raccontate? Su! Voglio sapere tutto! - cercai di cambiare discorso.
Okok!- rispose Billie joe  – Io e Mike siamo migliori amici, viviamo tutti e due a Rodeo a pochi km da qui. La nostra vita consiste essenzialmente nel ciondolare per tutti i vialetti più in periferia a fumare e ubriacarci, viviamo praticamente come se non ci fosse un domani, non pensiamo mai al futuro in realtà, l'anno scorso abbiamo deciso di lasciare la scuola,  era solo una perdita di tempo che ci distraeva dalle cose che volevamo davvero fare  come andare sullo skate, fare graffiti per le strade, suonare e  cantare, insomma  fare tutto ciò che ci piace quando ci piace,  purchè non sia costoso, e poi detto francamente non eravamo per nulla portati per la scuola, ho sempre pensato che alcune persone siano fatte apposta per certe cose e altre no, noi semplicemente
non lo siamo, vogliamo fare noi le regole, non siamo liberi quando siamo a scuola è la libertà e l'indipendenza per noi sono tutto.-
-Vi capisco molto bene, anche io sono un po’ come voi…. Allora, se non sono troppo  indiscreta posso chiedervi delle vostre famiglie? Vivete con loro?- chiesi un po’ incerta su se fosse stata una buona idea chiederlo, avevo capito che non avevano esattamente delle famiglie da mulino bianco.
-Tranquilla, l'argomento non ci entusiasma ma ne possiamo parlare,  io e Mike viviamo a casa mia con mia mamma e i miei fratelli e sorelle, in realtà occupiamo il garage, è come vivere in una casa nostra perchè siamo isolati dagli altri e a noi ci va benissimo, il rapporto con la mia famiglia è un po' conflittuale diciamo...  loro mi incolpano sempre perchè non ho un lavoro ma non è colpa mia se in questo buco di città non si trova lavoro nemmeno come spazzino.
Mio padre è morto quando avevo 11 anni, era un musicista jazz ed è stato lui ha trasmettermi la passione per la musica,  adesso però ti prego di non provare pena per me, ormai l'ho superato, ovviamente ci penso tutti i giorni ma più che aver speso tutte le mie lacrime per l'accaduto non ci posso fare niente.- disse velocemente, una risposta molto soddisfacente direi.
  • Io sto da Billie da circa un anno perchè i miei genitori adottivi si sono separati e non volevo essere affidato ancora ad un'altra famiglia così la madre di Billie mi ha gentilmente preso con lei, cerco di pagare l'affitto come posso lavorando part- time in una pizzeria... e basta..  è tutto penso.-   Finì Mike
Davano  l'idea di essere un po’ ribelli, ma non come i soliti ragazzacci a cui non frega niente di nulla... anche nei modi, erano sempre molto gentili, c'è qualcosa che mi attira di loro, non so bene cosa.
  • Ehm… Senti Julie, c'è un dubbio che mi tormenta da un po... è un po imbarazzante chiederlo ma come ci siamo conosciuti ieri sera? Ho solo qualche ricordo di noi sotto la pioggia ma tutta la parte prima l'ho rimossa- Chiese Billie Joe un po’ mortificato.
A quella richiesta rabbrividì cosa gli avrei dovuto dire? La verità? Avrei dovuto aprirmi con loro?
questa è come mi sono immaginata Julie :) http://media.tumblr.com/45b555953e6f4c5a47e6f5ee820ae75e/tumblr_inline_mtpdb3RgAO1qf4ff1.jpg  

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2632526