Quasi impossibile

di eppy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno ***
Capitolo 3: *** Capitolo due ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette ***
Capitolo 9: *** Capitolo otto ***
Capitolo 10: *** Capitolo nove ***
Capitolo 11: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 12: *** Capitolo undici ***
Capitolo 13: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 14: *** Capitolo tredici ***
Capitolo 15: *** Capitolo quattordici ***
Capitolo 16: *** Capitolo quindici ***
Capitolo 17: *** Capitolo sedici ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciassette ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciotto ***
Capitolo 20: *** Capitolo diaciannove ***
Capitolo 21: *** Capitolo venti ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventuno ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventidue ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventitre ***
Capitolo 25: *** Capitolo ventiquattro ***
Capitolo 26: *** Capitolo venticinque ***
Capitolo 27: *** Capitolo ventisei ***
Capitolo 28: *** Capitolo ventisette ***
Capitolo 29: *** Capitolo ventotto ***
Capitolo 30: *** Capitolo ventinove ***
Capitolo 31: *** Fine ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


" What time is it? Summertime! It's our vacation!
What time is it? Party time, that's right, say it loud
What time is it? The time of our lives, anticipation
What time is it? Summertime, school's out scream and shout

No..se ve lo state davvero chiedendo, non era rimasta ai tempi di High School Musical. Anche se doveva ammetterlo, quel film targato Disney Channel l'aveva fatta sognare nel periodo in cui frequentava le medie, quando era ancora una dodicenne. Certe volte faceva fatica a credere che fossero trascorsi ben sei anni da allora..aveva festeggiato il suo diciotessimo da qualche mese, e l'unico motivo per il quale quella canzone faceva ancora parte della sua playlist musicale, andava attribuito al fatto che 'What time is it?' restasse in ogni caso la melodia perfetta per l'estate, per dare inizio all'estate.
La scuola era terminata da qualche giorno, e come era ovvio che fosse, Giada non poteva essere più felice!
Aspettava quel giorno da..nove mesi? Si', direi che non c'era stato un singolo momento in cui non avesse preferito l'estate alle sveglia delle sei di mattina, alle lezioni, alle interrogazioni, ai compiti , e a tutto quello che fa parte della vita di una comune ragazza o ragazzo frequentante le superiori. Liceo Scientifico per la precisione, anche se la matematica e la fisica non erano mai state il suo forte, e non aveva nemmeno mai capito il motivo per il quale si era ritrovata a trascorrere parte della giornata in posto dove, una media di tre ore su cinque, era dedicata proprio a quelle materie.
Ma era finita, la scuola era F I N I T A! E lei era assolutamente pronta per una nuova estate.
' Beep'  il suono del suo cellulare la distrasse dai propri pensieri. Lo afferrò trattenendo lo spazzolino in bocca, e notò che come aveva immaginato, si trattava di un messaggio da parte di Mary, la sua migliore amica.
'Dove sei?'
'Sto arrivando!'
Digitò velocemente la risposta e poi fece una leggera pressione sul tasto di invio. Poggiò il cellulare sul davanzale di marmo della finestra del suo bagno, e girò la manovella del rubinetto del lavandino per far scorrere l'acqua. Si lavò i denti velocemente, avvertendo un altro 'beep' mentre sciacquava. Quando ebbe terminato, rimise a posto lo spazzolino e si soffermò di nuovo sul cellulare.
'Ti aspetto davanti la scuola'
Lesse, prima di risponderle con un 'ok' seguito da una faccina sorridente.

Stava per infilarsi nel box doccia, quando sentì il beep del telefono ancora un paio di volte, ma decise di lasciar perdere e finire di prepararsi. Tanto Mary sapeva benissimo che fosse una ritardataria cronica. 
Si conoscevano da due anni circa, dal giorno in cui Giada aveva  messo piede in quella città quando suo padre aveva ottenuto il trasferimento da un'altra città italiana, ed erano state inseparabili sin da subito. Il nome della sua migliore amica era Annamaria, ma lei e i ragazzi la chiamiavano Mary, e a tempo debito ne scoprirete il perchè.
'Muoviti'
Era ancora un messaggio da parte sua. Si vestì in fretta, e qualche minuto dopo, fu pronta per uscire. Quello era il giorno in cui sarebbero usciti i quadri.
I voti di ogni alunno dell'istituto sarebbero stati affissi alla porta del liceo, ed esattamente come accade ogni anno, ci sarebbe stato chi avrebbe saltato di gioia, chi avrebbe fissato quelle tabelle incredulo, e chi avrebbe avuto voglia di spaccare tutto, a causa di un debito o addirittura una bocciatura o non ammissione alla maturità...fortunatamente Giada aveva ancora un anno prima di cominciare ad arrovellarsi il cervello pensando a quei maledetti esami finali.
Uscì di casa con un sorriso, perchè sapeva che nel peggiore dei casi avrebbe comunque ottenuto la media dell'otto. Sperava solo che fosse andato tutto bene anche gli altri. Mary non rischiava nulla, era una studentessa modello..mentre per Liam e Zayn poteva esserci qualche sorpresa, bella si sperava. Louis e Niall invece, erano già partiti per le vacanze assieme a Nicola, il loro migliore amico.
Beati loro! I suoi due fratelli avevano terminato gli studi l'anno precedente, e non appena ne avevano avuto l'occasione erano partiti per una vacanza tutta al maschile. La verità era che Liam e Zayn si sarebbero volentieri uniti a loro, ma i loro genitori non avevano voluto saperne di farli partire prima di sapere i risultati scolastici, e l'offerta di cui i due fratelli e Nicola avevavo approfittato, riguardava soltanto quel periodo..quindi alla fine erano partiti solo in tre.
' Ei :) sei già lì?'
Mandò velocemente un messaggio a Liam, continuando a camminare a passo spedito verso la scuola.
'Siamo tutti già qui..manchi solo tu' gli rispose lui quasi istantaneamente
'Giuro che sto arrivando'
'Mary non ci crede più, e vuole sapere se sei almeno uscita di casa'
'sono già lì' sorrise, mettendo il cellulare in tasca dopo averli avvistati a qualche metro di distanza.
"Eccomi" esclamò, non appena si ritrovò di fronte a loro
"Finalmente" disse Zayn, Mary rise nervosa
"Andiamo!" li incalzò lei, erano esattamente di fronte alla scuola, ed era arrivato il momento di sapere come era stato valutato il loro impegno durante l'anno.
" Non si saluta più?" si sentì afferrare per un braccio, e l'attimo dopo si ritrovò con le labbra incollate a quelle di Liam. Fu un bacio dolce, un buongiorno, portò le mani intorno al suo collo e sorrise.
"Ciao" sussurrò, prima che lui le rubasse un altro bacio
"Così va meglio" esclamò il ragazzo subito dopo, sorridendole dolcemente.
Il suo ragazzo, lei e Liam stavano insieme da poco più di un mese, ma stava davvero bene con lui.
"Daaaaaaaai!" Mary richiamò la loro attenzione, esasperata, e un minuto dopo furono tutti e quattro di fronte a quei maledetti quadri.
Restarono in silenzio, con gli occhi fissi su quel tabellone solo per qualche istante, il tempo necessario a realizzare il tutto.
Quasi la media del nove..se non fosse per gli otto in fisica, matematica, biologia.. e il dieci in inglese! Dieci? Davvero? Aveva preso dieci?!
"Te lo avevo detto!" esclamò Mary felice, gettandole le braccia al collo, anche lei non scherzava in quanto a voti alti...
"Giada ha perso la scommessa!" le fece eco Zayn. Si, va bene, sapeva di essere la più brava della classe in inglese, e i suoi amici erano sicuri che la prof le avrebbe messo dieci, ma lei non lo riteneva possibile, e alla fine, avevano fatto una scommessa..che aveva clamorosamente perso.
Vide quel numero a due cifre campeggiare in corrispondenza della colonna del suo nome e della riga della materia interessata, e anche se non centrava assolutamente niente, e anche se era l'ultima cosa a cui avrebbe dovuto  pensare in quel momento, si rese di nuovo conto di non essere riuscita a raggiungere quella soglia da sola.
Era stato lui che le aveva insegnato tutto, era stato un ragazzo che non aveva mai più rivisto, ad averle insegnato l'inglese...non quella bisbetica della prof Coriano.
" Fanculo!" Liam tirò un calcio al portone con forza e subito dopo si allontanò dal resto del gruppo. La ragazza fece appena in tempo a vedere i voti del suo ragazzo, che si accorse che invece lui aveva preso quattro in inglese. Rimandato a settembre.
Se ci fosse stato Louis non sarebbe riuscito a trattenersi dallo sconvolgere tutti con una battuta delle sue, nonostante quello non fosse proprio il momento adatto per scherzare.
Giada si guardò intorno cercandolo con lo sguardo, e non appena lo vide, gli corse incontro, percependo le parole di Zayn e Mary come ovattate..
"Se non si trattasse di Liam, starei già ridendo a crepapelle! Lui, figlio di un uomo inglese è stato rimandato in quella materia!"
"è proprio quello il problema, il fatto che abbia un certo legame con quella terra" concluse Mary, per nulla sorpresa.
Corse, e quando finalmente lo raggiunse, prese posto al suo fianco; Liam si teneva la testa tra le mani.
"Ei" portò una mano tra i suoi capelli scompigliandoglieli dolcemente, e lui alzò appena il viso per guardarla negli occhi
"Lo sappiamo entrambi che non l'ho mai nemmeno aperto quel libro, ma pensavo che anche stavolta me la sarei cavata, come ho sempre fatto"
"Liam, a volte capita che le cose non vadano come ci aspettiamo" gli prese il viso tra le mani
"..e poi non è un problema...dovrai sostenere l'esame a inzio settembre, tutto qua." Giada cercava di rincuorarlo.
" Lo so..ma ci sta che io non sia al settimo cielo, no?" la ragazza gli sorrise carezzandogli il viso con il polpastrelli
"si, certo..ma non farne la fine del mondo. Non dovrai passare l'intera estate su un libro di inglese..." il luccichio negli occhi di Giada ebbe il potere di risollevargli repentinamente il morale.
"Che hai in mente?" le domandò il ragazzo, squadrandola
"io? niente!" mentì spudoratamente lei
"sicura?" i loro visi si ritrovarono a pochi centimetri l'uno dall'altro, e l'istante successivo furono labbra contro labbra.
"Torniamo da Mary e Zayn?" propose la ragazza, non appena si furono staccati, lui annuì con un sorriso, un attimo prima che si incamminassero in direzione dei loro amici.
"Dopo mi dirai quello che hai in mente, vero?" le domandò Liam strada facendo
"va bene..un'idea mi è venuta, ma non so se si possa fare.."
"se me ne parlassi.." ci ritentò il ragazzo
"dopo" Giada lo zittì con un bacio sulla guancia.
" Tutto a posto?" Zayn tirò una pacca sulla spalla all'amico, e lui scrollò le spalle "non che sia felice di essere stato rimandato..ma ho la fortuna di avere una ragazza che è un asso in inglese, e che sembra avere già qualcosa in mente per farmi pesare meno quella lingua che proprio non digerisco" Giada sorrise di rimando.
"Allora? cos'è che trami?" Zayn la prese sotto braccio mentre si incamminavano verso casa.
"Quanto è bella Londra da 1 a 100?" domandò lei, Mary e Liam avanzavano qualche passo più indietro di loro due
"dieci mila..ma cosa centra?" non aveva ancora colto
"e quanto è più facile imparare una lingua praticandola ogni giorno?"
"beh..è sicuramente molto più facile" la guardava ancora con un espressione intermedia tra il confuso e il curioso
"svegliati Zayn!" Giada gli tirò un pizzocotto sul braccio, sorridendo, nel momento in cui l'amico la guardò come se avesse appena trovato la soluzione di un rebus.
" Ma sei un genio!" esclamò subito dopo, la ragazza rise, poi gli tappò la bocca con una mano prima che potesse dire altro.
"Ne parleremo con Liam, Mary e magari anche con quei due scansafatiche di Louis e Niall non appena torneranno...una vacanza nella capitale britannica potrebbe essere non solo la realizzazione di un sogno per me, un tornare a casa per te, un modo per avvicinarti a Mary..ma anche aiutare Liam con l'inglese!" spiegò entusiasta
"Avvicinarmi a chi?"
"oh andiamo..sareste una coppia perfetta!"
"nei tuoi sogni!" il ragazzo le rispose perplesso.
Però Giada pensava davvero che quei due stessero bene insieme..e beh, anche Mary era dello stesso parere. Ma a Zayn la cosa non sembrava importare affatto.

Arrivarono presto a casa di Liam, e furono accolti dalla madre del ragazzo che salutò tutti con un caloroso sorriso, prima di rivolgere un'occhiata severa al figlio.
Aveva già saputo tutto riguardo al debito, e il ragazzo aveva pensato bene di portarsi a casa gli amici pur di non subire da solo le prediche che sua madre gli avrebbe fatto. Cara non sapeva che Giada fosse la ragazza di suo figlio, nè loro due provavano a farglielo capire..lei e Liam erano diventati amici sin da subito, e di conseguenza era stata un'infinità di volte in quella casa quando non stavano ancora insieme, e conosceva bene la madre del ragazzo. Per lei Giada e Mary erano semplicemente le due ragazze con le quali lui aveva legato di più in classe e non sospettava minimamente che tra suo suo figlio e la sua migliore amica potesse esserci del tenero.. o se lo sospettava, era piuttosto brava a far credere a tutti il contrario.
In realtà, prima ancora di essere fidanzatini freschi, Giada e Liam erano migliori amici, e lo sarebbero sempre stati. Tra loro non c'era stato il classico colpo di fulmine, non erano come quelle persone che tentano di reprimere i propri sentimenti per tanto tempo prima di lasciarli uscire allo scoperto. Loro non erano mai stati segretamente innamorati, semplicemente, c'era stato un giorno in cui si erano ritrovati ad una festa, Mary e Zayn non c'erano quella sera, e loro avevano ballato insieme per tutto il tempo....
Era accaduto in modo spontaneo..si conoscevano bene, si trovavano a proprio agio in compagnia dell'altro, si divertivano insieme come non mai, si fidavano l'uno dell'altra, erano attratti anche fisicamente, e varcarono il confine tra amicizia e quel qualcosa in più, con un romantico bacio.
Da allora si erano messi insieme, e stavano bene..ma non erano di quelle coppiette eccessivamente sdolcinate; certo, avevano i loro momenti di dolcezza, esattamente come quando Giada lo aveva consolato davanti la scuola, ma per la maggior parte del tempo, si comportavano da ottimi amici. 
Ammettiamo pure che il loro era un gruppo piuttosto singolare..basti dire che Giada era l'unica ad avere un nome italiano, pur vivendo tutti nella nazione degli spaghetti e del mandolino!
I due fratelli della ragazza, Louis e Niall, portavano nomi inglesi, in quanto nati in Inghilterra e trasferitisi in Italia sempre a causa del lavoro di loro padre, prima della nascita della loro sorellina, alla quale invece, era toccato un nome tutto tricolore.  Anche Mary era un'italiana doc, ma Giada l'aveva chiamata così sin dal primo giorno, perchè Annamaria le sembrava troppo lungo da pronunciare e poco confidenziale, e tutti gli altri l'avevano seguita a ruota da quel momento. 
Per quanto riguarda Liam, il ragazzo era nato da madre italiana e padre inglese, il quale se ne era ritornato nella propria nazione d'origine quando lui era ancora un bambino.
Ecco spiegato il suo odio apparentemente ingiustificato per quella terra e l'inglese...gli aveva portato via il papà, l'uomo al quale aveva voluto più bene al mondo. Da allora i loro rapporti erano piuttosto tesi, ma non incivili, i suoi genitori riuscivano ancora a comunicare senza urlare ogni tanto, e sua madre non tollerava che lui si rifiutasse di studiare quella lingua a scuola, perchè nonostante tutto, sapeva bene che imparare l'inglese era fondamentale per un ragazzo..bisognava saperlo parlare almeno discretamente per avere qualche chance in più nel mondo del lavoro.
E Zayn? Beh, lui si era trasferito in Italia a dodici anni insieme alla sua famiglia...e la cosa più assurda di tutte era che si fossero ritrovati ad essere tutti amici..era come se l'Inghilterra in qualche modo, bello o brutto, giusto o sbagliato, uguale o completamente diverso per ognuno, in un certo senso li accomunasse. Le uniche che parevano averci ben poco a che fare erano le ragazze, ma Mary si era da due anni appropriata di un nome tipicamente inglese, tanto che pure i suoi genitori spesso la chiamavano così, e Giada..beh, anche lei era legata a quella terra, anche se nessuno ne era al corrente.
Era successo prima che si trasferisse, e persino lei pensava di averlo dimenticato ormai.
" Liam" fu la voce di Cara ad attirare l'attenzione di tutti
"senti.. ne ho parlato anche con tuo padre, e abbiamo deciso che quest'estate ospiteremo qui Harry..trascorrerete un po' di tempo insieeme visto che non vi vedete da un po'..e chi meglio di lui potrà aiutarti con l'inglese?"
"Giada!" esclamò subito il ragazzo, la madre lo guardò perplessa
"ha preso dieci" si intromise Mary
"woow! contratulazioni tesoro!" la ragazza le sorrise di rimando
"..in ogni caso avevamo già deciso di farvi trascorrere un po' di tempo insieme. In fondo tu e Harry siete cugini.. non è bello che vi vediate così poco. E oltre a questo, tuo cugino saprà sicuramente aiutarti a sanare il debito. Sai che ci tengo che tu impari bene l'inglese" 
Liam sbuffò  rassegnato, mentre Giada e Zayn si scambiavano una rapida occhiata, consci del fatto che il loro piano era miseramente fallito prima ancora di essere esposto. Addio Londra...
Conoscevano tutti Harry, non di persona naturalmente, soltanto di nome, e speravano tanto che il cugino di Liam non fosse ancora quel ragazzino esuberante e con qualche rotella fuori posto, che lui gli aveva descritto. Bisognava dire però, che l'ultima volta in cui i due cugini si erano visti, risaliva ad almeno quattro anni prima.




BUONSALVEE :))
Come promesso, sono tornata..con una storia completamente nuova :DD
Non ho nemmeno fatto in tempo a terminare la scuola, che sono di nuovo qui...la verità è che proprio non riesco a non scrivere di loro, è più forte di me :))
Allora..fatevi sentire! Che ne pensate? Credete che possa funzionare? :D
Ammetto che questo è soltanto il prologo, e non si può giudicare così presto..ma vi prego, mi bastano anche dieci parole ♥
Non avete idea di quanto mi sia mancato chiacchierare con tutte voi!!

E per chi non avesse letto le altre mie storie...benvenute nel club!! :DD
Spero che il prologo vi abbia incuriosito..mi raccomando, sappiate che potete dirmi tutto ciò che vi passa per la testa :DD

A prestoooooooo <3<3<3



        

 

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Capitolo 2
*** Capitolo uno ***


Cinque giorni dopo.
" Liam..sei pronto?" La madre del ragazzo lo chiamò un'ultima volta, prima di chiudersi il portone di casa alle spalle e raggiungere la propria auto. Si sedette al posto del guidatore e attese qualche altro istante prima che il figlio prendesse posto al suo fianco. Mise in moto e sfrecciò sulla strada, diretta in un posto ben preciso.
" Dai..vedrai che sarà divertente trascorrere l'estate con tuo cugino! In fondo avete la stessa età, siete tutti e due appassionati di musica, e Harry si inserirà bene nel vostro gruppo..sono sicura che con Zayn, Giada e Mary andrà d'accordo..magari pure con Louis e Niall!"
Liam annuì poco convinto, stupendosi ancora una volta del fatto che sua madre, pur non essendo riuscita a salvare il proprio matrimonio, non aveva mai smesso di sentirsi con la famiglia del suo ex marito. Anne, la madre di Harry, non aveva colpe in quello che era successo tra lei e Erik, lei non centrava assolutamente nulla con i loro battibecchi, e le due donne erano riuscite a mantenere un rapporto di amicizia nonostante i contrasti con l'uomo che si identificava come il fratello dell'una e il marito dell'altra..o almeno lo era stato per ben nove anni.
Tuttavia, con il passare degli anni, le opportunità di vedersi erano andate via via diminuendo, e questo costituiva il motivo principale per il quale Liam e suo cugino Harry avessero avuto così poco tempo anche solo per tentare di instaurare un certo legame. Si erano visti si o no, tre o massimo quattro volte nei loro diciotto anni, e l'ultima volta risaliva ad almeno quattro anni prima.
" Oh avanti! Smettila di tenere il muso..e soprattutto smettila di considerare la visita di Harry una punizione!"
Proprio non capiva, il ragazzo pensò che sua madre proprio non riuscisse a cogliere quale fosse il problema.
" Io e lui siamo praticamente estranei! Non ci conosciamo affatto, non so nulla di Harry a parte i suoi dati anagrafiici.. e non parliamo nemmeno la stessa lingua!" sbottò,enfatizzando le parole con gesti delle mani.
" Allora questa è l'occasione giusta per impararla.. la sua lingua" rispose Cara, soffermandosi sulle ultime parole e sorridendogli, mostrandosi più calma di quanto fosse.
" Tutto ruota intorno a quel maledetto inglese..ti rendi conto che la prima e unica volta che Harry è venuto qui ha combinato solo disastri, uno dopo l'altro, e si è divertito a farmi scherzi per tutto il tempo? Era insopportabile! Una mina vagante, un ragazzino idiota e altamente dispettoso..e adesso lui, dovrebbe farmi da insegnante? Ma ci siamo bevuti il cervello?" Liam quasi urlava in macchina.
Cara di tutta risposta, scoppiò in una risata sonora. Davvero non si capacitava del fatto che suo figlio si basasse su quella settimana che avevano trascorso insieme quando tutti e due non avevano compiuto nemmeno quattordici anni, per giudicare suo cugino.
" Era un ragazzino..era insopportabile...tu stesso hai parlato al passato! Dagli una possibilità..non potrà essere tanto male" provò ad incoraggiarlo.
" Tanto non ho scelta...ma tu mamma devi promettermi una cosa: se si comporterà come quattro anni fa, lo rispediremo in Inghilterra"
" Non ricordo cosa abbia fatto di tanto scandaloso quattro anni fa.." "meglio, credimi" rispose il ragazzo, ricordando tutte le sceleratezze compiute da Harry in passato.
" Non mi hai ancora dato una risposta" erano ormai arrivati in aeroporto, e per Liam il fatto che lo avrebbe rivisto di lì a pochi minuti non era esattamente motivo di salti di gioia.
" D'accordo, d'accordo!" Cara fermò l'auto "su..vagli incontro! ti starà già aspettando!"
Liam si limitò a guardarla male prima di scendere dalla macchina, e sparire dietro le vetrate della salla arrivi dell'aeroporto. 

Si guardò intorno piuttosto spaesato, fortemente indeciso su quale corridoio imboccare. Era la seconda volta che metteva piede in quell'aeroporto, ma a distanza di quattro anni, non ricordava nemmeno dove fossero le toilette. Si passò una mano tra i capelli ricci, tentando come sempre di dargli una forma, e sorrise timidamente nel momento in cui riconobbe suo cugino andargli incontro. Qualche istante dopo si ritrovarono faccia a faccia, nessuno dei due pareva essere al settimo cielo, ma comunque fecero dei proprio meglio per non darlo a vedere.
" Hey Liam" il primo a parlare fu il nuovo arrivato, gli tirò una lieve pacca sulla spalla, giusto per spezzare il ghiaccio e sperare in una confidenza che nessuno dei due si sentiva pronto a condividere.
" Ciao Harry " fu la risposta del ragazzo che gli stava di fronte, Liam sorrise, ma di un sorriso di circostanza
"So..how's life in general?" Inutile dire che Harry conoscesse poco o nulla della lingua italiana, quindi era praticamente obbligato ad esprimersi in inglese per comunicare.
" Tutto bene" Liam, dal canto suo capiva gran parte delle espressioni tipicamente inglesi, ma si era sempre rifiutato di parlare quella lingua, anche solo per rispondere a una domanda così semplice.
E quella volta non faceva di certo eccezione. Il suo rifiuto consisteva proprio nell'ostinazione a voler evitare a tutti i costi di pronunciare una sola parola in inglese, nonostante fosse ormai in grado di comprenderlo piuttosto bene, visto che nel corso degli anni era stato costretto ad ascoltare suo padre, parlandogli per telefono di tanto in tanto. O meglio, facendo rigorosamente scena muta durante quelle conservazioni.
" Bene?..Does it means you're okay?" 
" Yeah..okay" si costrinse a dire Liam, senza nemmeno preoccuparsi di porgere al cugino la stessa domanda, almeno per educazione. In quel momento era l'ultima cosa a cui si poneva il problema di pensare.
" Mamma ci sta aspettando!" annunciò, accorgendosi subito dopo dell'espressione confusa del ragazzo ancora di fronte a lui..oh andiamo! Essere costretto a parlare in una lingua che non sopportava per un'estate intera per farsi capire da un parente con il quale non aveva nemmeno una parvenza di rapporto, non doveva essere considerata una punizione?! Senza contare l'indola birichina e dispettosa del cugino!
" My mum is waiting for us outside" lo disse quasi sbuffando..i suoi genitori non potevano davvero averlo messo nelle condizioni di dover parlare inglese tutto il tempo!      
" Great! Let's go!" Harry fece finta di non notare nulla, e lo seguì fuori dall'aeroporto, chiedendosi se il motivo per il quale Liam si mostrasse così freddo nei suoi confronti andasse attribuito a quello che gli aveva combinato quattro prima, quando era venuto in Italia per la prima volta.
Cara aspettava entrambi fuori dall'auto, in piedi, con la portiera del conducente aperta e appoggiata a quest'ultima. Iniziava a far caldo, ed era stata costretta a uscire dall'abitacolo per respirare meglio.
Non appena li vide avvicinarsi, andò incontro a Harry, abbracciandolo dolcemente e dandogli quel caloroso benvenuto che il ragazzo non aveva ancora ricevuto.
" Harry! Finally you're here!" esclamò in un inglese piuttosto corretto, mentre lo stringeva ancora a sè.
" Zia Cara!" il ragazzo ricambiò l'abbraccio. 'Ciao', 'buongiorno', 'grazie', 'bella', 'zia', 'ragazzi' e 'Giada'..erano le uniche parole che conosceva della lingua italiana.
" How are you? I'm glad you're here!" la donna sistemò le valigie del nuovo arrivato nell'apposito portabagagli, voltandosi a guardarlo sorridente e schioccando un'occhiata di rimprovero a Liam se ne stava accanto a loro, senza dire nulla.
" Thanks ..zia!" così dicendo tutti e tre ripresero posto in macchina, e una ventina di minuti dopo, furoro arrivati a destinazione.
"Do you remember anything of this place?" domandò Cara, mentre Liam e Harry la seguivano a ruota dentro casa, trasportando le valigie di quest'ultimo.
" Not so much really...it's been a long time" rispose lui con un sorriso
" I know. You're right!" concordò lei "Liam! Show the house to your cousin" aggiunse un attimo dopo.
"Vieni" il ragazzo accompagnò quella parola con un gesto della mano che lo invitava a seguirlo, in modo tale da non essere costretto a ripeterlo in inglese. Percorsero le scale che conducevano al piano superiore, e per prima cosa, Liam gli mostrò la camera nella quale avrebbe dormito, accanto alla propria.
" I love it" fu il commento di Harry, non appena si avvicinò alla finestra e notò che ques'ultima fosse in realtà il punto d'accesso a un balcone di medie dimensioni che si estendeva proprio sotto i suoi occhi. Poggiò distrattamente le valigie sul letto, e si precipitò fuori, seguito da un Liam piuttosto incuriosito che non capiva il motivo per il quale il cugino fosse tanto meravigliato di avere un balcone tutto per sè.
Il suddetto balcone era collocato sul lato dell'abitazione che dava sul giardino, e non sulla strada come a casa sua, in Inghilterra.
Non che la casa di Liam fosse situata in campagna o in periferia, ma quel posto aveva tutta l'aria di essere pacifico e tranquillo, e già ciò bastava a Harry per notare la differenza con la sua Londra. Mervigliosa sotto tutti i punti di vista, un sogno a occhi aperti per molti, ma una città un po' troppo caotica per chi ci viveva trecentosessantacinque giorni all'anno come lui.
" I'm not crazy, I swear!" Harry notò che il cugino lo fissava con un'espressione confusa dipinta sul viso, e si affrettò a spiegare. Beh.. convinto lui che non fosse pazzo!
" It's just..here is so different from London, it's so quiet, so relaxing" aggiunse rientrando in camera. Suo malgrado, Liam si ritrovò ad essere d'accordo con lui una volta tanto.
" Ti piace?" domandò, roteando gli occhi un attimo dopo per correggersi "Do you like it?"
" Yes. It's beautiful" rispose Harry, un attimo prima che il cugino, sempre con gesti delle mani lo conducesse nelle altre stanze, mostrandogliele ad una ad una.
Il pomeriggio passò in fretta, e subito dopo cena, Liam sentì l'esigenza di incontrare la propria ragazza. L'aveva sentita poco durante la giornata, e poi aveva fatto indigestione d'inglese con Harry, e aveva assolutamente bisogno che qualcuno lo aiutasse a sopportarlo..non tanto lui, quanto la lingua che parlava.
Forse si sbagliava, forse era presto per giudicarlo, ma tutto sommato Harry non pareva più essere tanto dispettoso come lo ricordava.

'Vieni da me?' Giada sorrise leggendo quel messaggio, provando a immaginare come fosse andato l'incontro di Liam con suo cugino.
' Perchè?' Rispose quasi immediatamente, piuttosto certa della risposta che avrebbe ricevuto di lì a poco
' Perchè oggi non ci siamo visti per niente.. e perchè non lo sopporto più!'
' Povero Harry..che avrà fatto di male?' Giada trattenne a stento una risata, sicura che Liam avesse come al solito ingigantito la situazione..
' Nulla a dire la verità..ma parla inglese!'
' Sei scemo? E' inglese!' digitò velocemente, premendo subito dopo il tasto di invio
' Hai capito cosa intendo! Non sta zitto un attimo, e per oggi io ho chiuso con l'inglese...dai vieni, così stiamo un po' insieme e posso tornare a parlare l'taliano'
' Ti ho mai detto che amo l'taliano?' Giada rise tra sè, leggendo il nuovo messaggio
' Tra dieci minuti sono da te <3' concluse, alzandosi dal divano e infilandosi un cardigan prima di uscire di casa. Salutò i suoi dicendo che sarebbe tornata nel giro di un paio d'ore, e si avviò in direzione della casa del suo ragazzo, curiosa di conoscere il cugino inglese rompiscatole.
Nonostante l'orario e nonostante l'aria si fosse appena rinfrescata dopo il tramonto, si stava bene con gli shorts, segno che l'estate fosse definitivamente arrivata.
Suonò alla porta, e Liam le andò ad aprire un istante dopo. L'abbracciò teneramente stando attento a non farsi vedere da sua madre, e non appena i loro corpi si furono separati, le labbra si unirono in un bacio.
" Finalmente!" esclamò il ragazzo, baciandola di nuovo, e scostandole una ciocca di capelli dal viso
" Quanta dolcezza nell'aria stasera" sussurrò lei, afferrando un lembo della maglia di lui tra le mani e sorridendogli dolcemente a un palmo dal suo naso
" Vieni..mia madre è chiusa in cucina con la signora Rossi" spiegò Liam, riferendosi alla vicina, e trascinando Giada sul divano accanto a sè. La ragazza si accoccolò contro di lui e si lasciò baciare per qualche minuto, dimenticandosi completamente della presenza di Harry, il cugino inglese.
" Lui dov'è?" domandò curiosa non appena riprese contatto con la realtà, il braccio del ragazzo ancora attorno alle sue spalle. Liam aveva acceso la tv, e stavano cercando un film da guardare insieme.
" Sarà andato a lavarsi i denti" ipotizzò, senza preoccuparsi più di tanto.
Ma si sa che quando parli del diavolo...spuntano le corna.
" Is she your girlfriend?" Harry era apparso sulla soglia, e stava avanzando verso di loro, comodamente seduti sul divano.
"E non urlare che c'è mia madre di là!" sbottò Liam, voltandosi a guardarlo. Il nuovo arrivato non aveva capito una sola parola, ma aveva percepito il tono di voce leggermente alterato.
" What's wrong Liam?" domandò, perplesso, ormai li aveva raggiunti, ma Giada non aveva ancora aperto bocca..aveva avuto l'impressione di sapere perfettamente a chi appartenesse quella voce roca, ma si era subito autoconvinta di sbagliarsi..perciò decise di spiegare la situazione al cugino del suo ragazzo.
" Oh nothing..It's just that his mother doesn't know anything about us" così dicendo si alzò in piedi, avvicinandosi a Harry con cautela, perchè aveva di nuovo la sensazione di aver già sentito quella voce,  mentre Liam accendeva le luci che aveva precedentemente deciso di spegnere per godersi il film in santa pace. Non appena il salotto di casa Payne fu illuminato, Giada si sentì tremare le gambe.   
" Giada, ti presento mio cugino Harry" esclamò Liam, mettendosi tra di loro
" Harry, this is my girlfriend Giada" annunciò un attimo dopo, promettendo a sè stesso che quella fosse davvero l'ultima cosa detta in inglese.
Non poteva essere vero! Doveva avere le allicinanzioni, per forza! Tra tutti gli 'Harry' che vivevano in Inghilterra, il cugino di Liam non poteva essere lui!
" Nice to meet you, Giada" il ragazzo le tese la mano con un sorriso..voleva far finta di niente?
" Nice..nice to meet you too, Harry" sussurrò lei, notando al contatto tra le loro mani, una sorta di luccichio in quegli occhi che pensava di non rivedere mai più.
Quant'era bello..era addirittura più bello di quanto lo ricordasse. E quegli occhi, quel sorriso, le fecero mancare di nuovo la terra sotto i piedi...per quanto sbagliato fosse.




BUONSALVEEEE :))
Eccomi con secondo capitolo di questa nuova storia!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e mi raccomando, non esitate a farmi sapere cosa ne pensate ♥
Amo chiacchierare con voi lettrici, e sappiate che mi avete reso davvero felice con tutte quelle recensioni e commmenti :DD
Grazie, grazie mille! <3<3 Continuate così ;))
Allora allora..volevo chiedervi una cosa...
Come avrete certamente notato, ho inserito dei dialoghi in lingua inglese, giusto per rendere la storia più realistica :DD
Che ne pensate di questa novità? Posso inserirli anche nei prossimi capitoli? Con moderazione si intende, ovviamente. E comunque non in tutti, dato che Harry, trascorrendo l'estate in Italia, imparerà la nostra lingua!
Fatemi sapere cosa ne pensate, così posso regolarmi per i prossimi capitoli :D
Grazie ancora di tutto, un bacione, e a prestooooooo <3<3<3


  
    




















 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo due ***


Un colpo scagliato dritto dritto al cuore.
Nel momento in cui Liam aveva acceso le luci in salotto, e lui l'aveva riconosciuta, aveva provato qualcosa di totalmente inaspettato e inspiegabile, indescrivibile con sole parole.
Una sensazione fino ad allora a lui sconosciuta, un misto non bene amalgamato di sorpresa, poi incredulità, subito dopo gioia, e poi disagio, tensione.
Era davvero lei? Che cosa ci faceva lì? L'aveva ritrovata! Si, ma era chiaramente fidanzata con un altro.. suo cugino!
Avebbe voluto urlarle contro e stringerla forte allo stesso tempo, ma era talmente strano averla di nuovo di fronte, che si era limitato soltanto a comportarsi come avrebbe fatto chiunque. Si, le aveva semplicemente teso la mano, come un estraneo, ma non era riuscito a impedirsi di sorridere nel farlo.
Giada gli era parsa sconvolta e incapace di fare o dire qualcosa di diverso da un banalissimo saluto, quasi quanto lui. Però nell'istante esatto in cui le loro mani si erano gentilmente strette durante la falsa presentazione, una scarica elettrica aveva percorso il corpo di Harry dall'estremità di ogni riccio fino alle punte dei piedi.
Lei era sgattolaiata via meno di dieci minuti dopo, piantando in asse un confuso Liam con una scusa; gli aveva detto di aver ricevuto un messaggio da parte dei suoi, e poi era scappata via senza permettere a nessuno di fermarla. Qualcosa l'aveva visibilmente scossa, e aveva sentito il bisogno di starsene un po' da sola, passeggiando sotto le stelle per una buona mezzora, prima di rientrare davvero a casa.
Che situazione assurda!
Dopo tutto quello che avevano condiviso in Inghilterra la primavera di due anni prima, quando entrambi avevano sedici anni, non gli sembrava vero l'essersi ritrovati. Nemmeno se glielo avesse anticipato chissà quale genio malefico, avrebbero mai creduto di potersi guardare negli occhi ancora..figuriamoci se avrebbero mai immaginato di ritrovarsi a trascorrere insieme un'intera estate, facendo finta che le loro strade non si fossero mai incrociate prima di allora.
Che avrebbero dovuto fare? Raccontare la verità a tutti? Non potevano di certo uscirsene di punto in bianco con un 'Noi in realtà ci conosciamo già, e..beh, ecco, è successo due anni fa, ma abbiamo trascorso due settimane senza staccarci nemmeno un minuto, convividendo tutto, rifugiandoci l'uno tra le braccia dell'altro e baciandoci giorno e notte'...no, non potevano farlo.
Giada..quella ragazza era stata importante per lui, e rivederla come la fidanzata di suo cugino, lo aveva scombussolato al punto tale da indurlo a restare zitto per il resto della serata, per la felicità di Liam che davvero non ne poteva più di parlare inglese. Si era rifiutato di farlo per anni e anni, e in un solo giorno, era stato costretto a recuperare tutto quanto!
Harry avrebbe dovuto dargli lezioni e magari insegnargli un po' di letteratura nel corso dell'estate, ma anche se ci provava con tutto se stesso, non riusciva proprio a concentrarsi sul motivo per il quale era ritornato in Italia.
Nella sua testa, e forse pure da qualche altra parte, c'era spazio soltanto per lei. Giada.
Non avrebbe potuto non riconoscerla...quegli occhi color caramello, quei capelli castani che si era attorcigliato attorno alle dita un sacco di volte, quelle labbra che aveva assaporato per ore e ore senza stancarsi mai, e quel corpo che spesso si era avvinghiato al proprio..forse si era soltanto illuso di aver dimenticato tutto.
Ma non poteva permettersi di fare pensieri di quel genere sulla ragazza di Liam..non era venuto di certo con l'intenzione di prendersi ciò a cui il cugino sembrava tenere di più. Non gli avrebbe fatto nulla di simile..eppure sentiva che sarebbe stato difficile non cacciarsi nei guai per colpa di lei. Ma no, non avrebbe tradito suo cugino, nonostante non fossero mai stati esattamente intimi come ci si aspettava che fosse.

" Are you ready?" Il pomeriggio successivo, Liam ancora non pareva particolarmente contento di parlare in inglese, ma si rendeva conto che effettivamente quello fosse l'unico modo per comunicare con lui.
" Where are we going?" domandò curioso Harry
" Just hanging out with my friends" spiegò il ragazzo, avviandosi verso la porta. Non che Liam avesse improvvisamente voglia di portarselo dietro in ogni spostamento, ma si rendeva perfettamente conto che il nuovo arrivato non poteva essere lasciato a casa da solo, considerando che se avesse avuto bisogno di qualcosa, avrebbe riscontrato non pochi problemi nel salvarsi la pelle in caso di pericolo, visto che non conosceva nemmeno la lingua. Poi sua madre si era raccomandata a riguardo prima di andare a lavoro, e alla fine si era dovuto rassegnare ad invitarlo ad uscire insieme a lui.
Zayn, Mary e Giada li stavano già aspettando in piazza, anche se quest'ultima aveva opposto una lieve resistenza nel momento in cui la sua migliore amica era passata a chiamarla per uscire.
Nemmeno Mary sapeva nulla riguardo Harry..ma solo perchè ciò che era accaduto tra i due era avvenuto prima che lei e Giada si conoscessero.
Strano da credere, ma tra tutti loro, colui che l'aveva conosciuta per prima era proprio lui, il cugino rompiscatole inglese. Il suo Harry.
Nel momento in cui Giada vide arrivare Liam in compagnia del cugino, si sentì nuovamente tremare la gambe, maledicendosi da sola per non riuscire a controllarsi. 
Perchè? Perchè doveva essere proprio lui? Tra sette milardi di persone, non dieci o venti, ben sette milardi di persone, Harry era piombato nella sua vita, per la seconda volta.
Tentò di darsi un contegno mentre i due ragazzi si avvicinavano e si sentì gli sguardi di Mary e Zayn puntati addosso..per fortuna i due non riuscirono a domandare niente, battuti sul tempo da Liam, che non appena arrivò, le prese il viso tra le mani premendo le labbra sulle sue.
Lei rispose a quel bacio allacciandogli le braccia al collo e sentendosi per qualche istante di nuovo in pace con se stessa.
Tutto durò soltanto fin quando non incrociò quegli occhi blu-verdi, che si specchiarono nei suoi per un micro istante, prima che Harry distogliesse repentinamente lo sguardo.
Giada provò una fitta allo stomaco, piuttosta acuta, ma tornò a sorridere nel momento in cui Liam le avvolse le spalle con un braccio.
" Ragazzi, vi presento mio cugino Harry" esclamò Liam, senza smettere di tenerla stretta contro di sè 
" Nice to meet you, Harry" Zayn fu il primo a farsi avanti e stringere la mano al ragazzo, poi fu il turno di Mary "I'm Mary..and this is Zayn" spiegò, indicando l'amico che pareva essersi dimenticato di dirgli come si chiamava. 
"I bet the two of you were born in Britain" continuò Harry, esprimendosi con quell'inglese perfetto che ammaliò Giada. Lei aveva sempre amato quella lingua.
" Yes, you're right! My family and I moved to Italy when I was 12" spiegò Zayn
" About me..I'm Italian, but Giada started to call me Mary when she got here, and since that moment..I'm Mary" anche lei se non se la cavava male con l'inglese
Harry sorrise, ma il solo averla sentita nominare dall'amica  risvegliò in lui le sensazioni che aveva provato quando l'aveva rivista la sera prima.
" That's cool" esclamò divertito, ma l'istante successivo non riuscì a fare a meno di voltarsi verso di lei. Se tutto fosse andato bene, quella convivenza l'avrebbe fatto impazzire.
Notò che Liam teneva ancora il braccio avvolto intorno alle spalle della ragazza, e le stava sussurrando qualcosa...provò una sorta di fastidio non meglio identificato nel vederli così vicini.
" Giada..tutto bene?" il suo ragazzo sembrava essere preoccupato
" si..tranquillo" provò a rasserenarlo lei, ma ogni qual volta incrociava lo sguardo di Harry una duplice voglia la investiva totalmente. Voleva scappare via da lì e fare finta di non averlo mai incontrato, e contemporaneamente desiderava gettargli le braccia al collo come aveva fatto tante di quelle volte durante quella primavera. Quegli occhi.. quando lo aveva conosciuto, si era sottoposta a un certo sforzo per non restarne ipnotizzata, e dal momento successivo a quello durante il quale si erano scambiati il loro primo bacio, aveva apertamente ammesso di esserne dipendente, ed erano state innumerevoli le volte in cui ci era annegata dentro quando teneva poggiata la testa sul suo petto e respirava del battito del cuore di lui.
" Sei sicura che sia tutto apposto?" fu la voce di Liam a riportarla con i piedi per terra 
" eh? cosa?" inutile fingere, non lo stava ascoltando
" perchè sei scappata così ieri sera? che è successo?" il ragazzo non si dava per vinto
" te l'ho detto..sono dovuta tornare a casa. Smettila di preoccuparti sempre inutilmente!" esclamò un attimo dopo, tentando di sembrare convincente. Sperava davvero che fossero preoccupazioni inutili.
Liam le sorrise dolcemente, e Giada si sentì uno schifo. Non avrebbe voluto mentirgli per niente al mondo, ma non vedeva altre possibilità.
Si alzò leggermente sulle punte e gli rubò un bacio, evitando di incrociare ancora lo sguardo di Harry. Come avrebbe fatto ad uscirne viva da quella situazione proprio non lo sapeva.
L'unica cosa di cui era certa era che Liam fosse un ragazzo d'oro, che non centrasse nulla in quel casino e che non dovesse in alcun modo soffrirne. Era una cosa che dovevano risolvere lei e Harry, da soli.
" Chi vuole il gelato?" domandò a tutti, rendendosi conto un attimo dopo che Harry non aveva capito assolutamente nulla di quello che lei e Liam si erano detti
In realtà il ragazzo non aveva capito nemmeno di doversi prenotare per il gelato, ma fortunatamene ci pensò Zayn a spiegargli tutto in inglese. Liam gliene fu oltremodo grato.
" Okay..so, five ice-creams" esclamò la ragazza alla fine, avviandosi da sola verso il chiosco. 
Nessuno si preoccupò di seguirla, dato che era ormai abitudine consolidata che Giada andasse a prendere il gelato per tutti. A Mary toccavano sempre le patatine, a Zayn le caramelle e a Liam le bibite..almeno in quel modo evitavano di discutere ogni volta su di chi fosse il turno di andare al bar. Louis e Niall..beh, loro non avevano un compito ben preciso,  e approfittavano semplicemente di quelli già stabiliti.
" I'll come with you" Harry non riuscì proprio a trattenersi nonostante i buoni propositi, la raggiunse in un baleno, e le si affiancò.
Improvvisamente le sudarono le mani...da soli, loro due, distanti più di qualche metro dal resto del gruppo.
" Giada" il proprio nome pronunciato da quelle labbra, sembrava il più bello al mondo...
Il ragazzo le sfiorò una spalla per richiamare la sua attenzione, e lei fu costretta a voltarsi per guardarlo negli occhi. Non era mai riuscita a resistergli, e non ci sarebbe riuscita nemmeno in quel momento..Harry la guardava con una tale intensità, da farle mancare il respiro.
" What's happening between us? The last time we saw each other, we kissed so hard, and now..why are we acting like strangers?"
Che poteva rispondergli? Perchè si stavano comportando come se fossero estranei?..qual'era l'alternativa? c'era un'alternativa?
" Harry.." sussurrò appena, i loro sguardi incatenati
" I know. I first pretended I didn't know you..but it's hard  to look at you without thinking you're the girl I loved the most in my life"
" Really? The most?" non poteva averle detto sul serio che lei era stata la ragazza che aveva amato di più in vita sua..no, non poteva!
" Yes" un sussurro, accompagnato da uno sguardo sempre più intenso, che la stava facendo vacillare
" We were not supposed to see each other again" Giada riuscì finalmente a smettere di guardarlo negli occhi, le parve un impresa sovraumana interrompere quel contatto visivo
" But here we are!" Harry le alzò il mento con un dito, e a quel semplice contatto, la ragazza avvertì una scossa dentro...basta, doveva mettere fine a quello che stava accadendo, per il bene di tutti.
" Okay.. but things usually change..and guess what? They've changed.
 I'm in love with Liam and you're his cousin..that's all. What happened between us, belongs to the past"
Giada osservò il suo viso contrarsi in un sorriso forzato, e desiderò non avergli mai detto ciò che invece era uscito dalle sue labbra.
Si, la loro storia apparteneva al passato, era vero, ma era stata importante, e non era sua intenzione sminuirla.Vederlo così mogio, la faceva sentire in colpa più del dovuto.
Avrebbe soltanto voluto abbracciarlo e dirgli che i giorni trascorsi insieme a lui li avrebbe ricordati per sempre come i migliori di sempre, perchè lo erano stati davvero.
Senza rendersene nemmeno conto, si ritrovò ad accarezzargli il volto con i polpastrelli, le sue dita si muovevano da sole, conoscevano a memoria quel viso, anche se lei si era autoconvinta di averlo dimenticato.
Ma i gesti parlavano al suo posto, e sfiorargli lentamente il viso, era quanto di più naturale potesse fare.
Harry restò immobile, e chiuse addirittura gli occhi per godersi fino in fondo quelle carezze così delicate e così devastanti, distruttive, perchè sapeva che sarebbero state le ultime.
Non riuscì a resistere oltre, e posizionò le proprie mani su quelle di lei, con l'intenzione di stringerle e potarle all'altezza delle labbra per imprimerci dolci baci.
Ma per Giada era troppo, e si ritrasse velocemente come se si fosse scottata...che le era saltato in mente? Carezzargli il viso, godendo nel sentire i propri palmi andare a fuoco a contatto con le pelle di lui.
Perchè lo aveva fatto? E perchè erano da soli, loro due, in un posto dove non potevano essere visti da Liam, Zayn e Mary? Perchè?
Doveva andarsene immediatamente, per evitare di fare qualche altra cazzata dettata da un organo diverso dal cervello.
" I gelati!" esclamò, talmente scossa dall'accaduto, da aver dimenticato di dover parlare in inglese. Fortunatamente Harry parve capire da solo, e l'istante successivo ordinarono.
" By the way, you're English is really good" doveva riconoscerlo, Giada gli aveva parlato in una lingua per lei straniera con una tale spontaneità
" Someone taught me it a couple of years ago" era la verità
" Was he a good teacher? " la ragazza sorrise, sforzandosi di fissare qualcosa che non fossero i suoi occhi
" Somenone told me you got the highest mark in English" continuò Harry, mentre tutti e due raggiungevano il resto del gruppo
" Yeah, he definitely was a good teacher" il migliore, avrebbe voluto aggiungere
" Thanks Giada" Harry le rivolse un ultimo sorriso, prima di tornare a far finta di non essere mai stato legato a lei. 





BUONSALVEEEE :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo!
Spero con tutto il cuore che via piaciuto, e mi raccomando...recensite, recensite, recensite ♥♥
Adoro leggere i vostri pareri sulla storia e chiacchierare insieme a voi, lo sapete vero? :DD
Grazie infinite per il vostro supporto..io vi voglio bene, sul serio ♥♥
Un bacione, e a prestoooooooo <3<3<3




       









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Capitolo 4
*** Capitolo tre ***


BUONSALVE A TUTTI!
Scrivo qui unicamente per dirvi che quando troverete dei numeri tipo così: (1) mentre leggete la storia, vuol dire che in fondo alla pagina ho inserito la traduzione italiana di ciò che ho scritto in inglese. Non è stata una mia idea, me lo hanno consigliato, e ho pensato che potesse essere utile..in caso contrario, non esitate a farnelo sapere e provvederò.
Quindi, se vi trovate bene a leggere in inglese, ignorate pure quei numeretti. Se invece preferite la traduzione italiana, vi basterà trovare il numero corrspondente alla fine della pagina..spero di essere stata chiara. Se così non fosse, chiedete, io sono sempre qui :))
Ora vi lascio alla storia. A dopo ;) 



Quella sera Giada rimase a dormire a casa della sua migliore amica. Mary insistè così tanto, che alla fine la ragazza non riuscì a declinare l'invito...non che non le facesse piacere trascorrere un po' di tempo con lei, ma conosceva Mary, ed era più che sicura che quella notte le avrebbe fatto il terzo grado su Harry.

In fondo era giusto che fosse così, si erano sempre dette tutto, e la bionda non vedeva il motivo per il quale quella cosa dovesse restare un tabù..ma Giada non era ancora pronta a rivivere quei giorni, anche solo raccontandoli alla propria migliore amica.
Non appena erano rientrate, visto che i genitori di Mary come spesso accadeva erano fuori per lavoro, le due ragazze si erano velocemente cucinate qualcosa e avevano cenato chiacchierando di qualunque cosa venisse loro in mente, tranne che del cugino inglese di Liam. Dopo cena, guardarono insieme uno di quei film romantici e strappalacrime che piacevano a tutte e due, e verso l'una si decisero ad andare a dormire..per modo di dire.
Ecco uno dei tanti lati positivi dell'estate: poter andare a letto tardi, senza preoccuparsi di svegliarsi presto la mattina successiva. Se vi sembra poco!
Una volta entrate in camera, ovviamente non si addormentarono subito, ma si buttarono, letteralmente, sul letto di Mary, come facevano sempre ogni qual volta dormivano lì insieme.
Giada messaggiava di tanto in tanto con il proprio ragazzo, mentre l'amica navigava sul web e sui social network. Erano tutte e due stese supine, indossavano entrambe il pigiama estivo, e si erano legate i lunghi capelli, biondi per l'una e castani per l'altra, in uno chignon alla buona. Lo stereo acceso come sempre le faceva compagnia, rendendo quella serata il tipico pigiama party estivo che tutte e due avevano sempre amato.
Era la prima volta che si ritrovavano insieme in quella situazione a distanza di circa dieci mesi...non che durante l'inverno non avessero mai dormito l'una a casa dell'altra, ma farlo d'estate era tutta un'altra storia.
Le lancette sull'orologio calcolavano i minuti e le ore trascorse, e loro due continuarono a godersi la serata, fin quando Mary non le fece la fatidica domanda.
Potevano essere le due del mattino, quando la ragazza si decise a spegnere il computer, e Giada maledì scherzosamente Liam perchè le aveva appena imposto di andare a casa sua la mattina successiva, per affiancare Harry durante la prima lezione di inglese. Il ragazzo era convinto che se ci fosse stata anche lei, gli sarebbe pesato certamente meno concentrarsi sull'inglese per almeno un paio d'ore di fila.
Senza contare che Louis e Niall sarebbero tornati a casa il pomeriggio successivo, e lei aveva già avvisato Zayn, l'unico del loro gruppo ad avere la patente, accordandosi con lui per andare a prendere i fratelli in stazione.
" Quando vorrai dirmi chi è per te Harry, sappi che sono qui" 
Se lo aspettava, certo..ma non sapeva proprio che risponderle. Chi era per lei Harry? Colui che le aveva fatto perdere la testa non troppo tempo prima, e il cugino del suo attuale fidanzato.
Si, forse la risposta giusta sarebbe stata quella, ma suonava assurda persino per lei.
" Senti, io vado a fare rifornimento di cibo..così intanto tu ci pensi" ecco un'altra delle loro abitudini..mangiare nel pieno della notte, sul letto. Mary raggiunse la cucina camminando scalza, e un minuto dopo, si ripresentò in camera con un pacco di patatine e coca-cola.
" Si nota tanto che lui.." cominciò la mora tra le due
" Che lui ti fa un certo effetto?" domandò l'amica. Giada annuì.
" Io l'ho notato, e credo che l'abbia fatto anche Zayn.." le fece presente, addentando una patatina
" Perchè? Faccio qualcosa di strano in sua presenza?" adesso era seriamente preoccupata
" Lui ti guarda come se volesse saltarti addosso, e tu vai a fuoco" spiegò Mary , come se fosse ovvio
" C-come mi guarda?" se ne erano accorti tutti?
" Giada..lo sai come ti guarda..è che non capisco cosa sia successo tra di voi" 
" E Liam? Secondo te Liam se n'è accorto?" questa volta fu lei ad addentare una patatina, per l'agitazione
" No. Lui ha occhi soltanto per te,e pensa di essere il responsabile del rossore sul tuo viso" 
" Cosa?" non avrebbe mai e poi mai pensato di trovarsi tra due fuochi..non lei, non la ragazza che aveva dato il suo primo bacio a sedici anni, e che dopo di quello, non era stata con nessun'altro per ben due anni, prima di Liam.
" Vuoi dirmi che succede?" Mary la scosse prendendola per le spalle, sembrava quasi divertita da quella situazione
Giada sbuffò sonoramente e si coprì il viso con le mani per qualche istante, come per raccogliere le idee.
" Succede che io e Harry ci conosciamo già, succede che conosco lui addirittura da più tempo di quanto conosca te, Liam e Zayn" ammise, la schiena poggiata contro la spalliera del letto dell'amica
" Voglio sapere tutto" Mary si alzò per abbassare il volume dello stereo e poi tornò a sedersi accanto a lei, pronta per ascoltarla
Ma Giada non poteva dirle proprio tutto, non era pronta a rivivere quei giorni nemmeno con la mente..anche se forse, soltanto forse, lo stava facendo initerrottamente da quando i suoi occhi avevano incrociato di nuovo quelli di lui. Gli stessi che l'avevano stragata dal primo istante, da sempre.
" Frequentavo il secondo liceo, e avevo voti abbastanza alti da permettermi di partecipare a una sorta di concorso organizzato dalla scuola. 
Il premio consisteva nella possibilità di trascorrere due settimane in Inghilterra, a Londra, a casa di una famiglia. Era un'opportunità ottima per imparare la lingua, oltre che per visitare finalmente quella città che mi aveva sempre affascinato in modo inspiegabile. I posti disponibili erano una decina, riservati agli studenti più meritevoli...e io mi ritrovai ad essere una di quei dieci fortunati.
Ero al settimo cielo, e trascorsi l'intero inverno aspettando di salire sull'aereo diretto a Londra. Quando finalmente arrivò il giorno della partenza, ad aprile, non avrei mai immaginato che quando avrei rimesso piede in quello stesso aeroporto due settimane dopo, mi sarei portata dietro non solo il ricordo di una città meravigliosa, ma anche di un ragazzo in particolare..è stato allora che ho conosciuto Harry, ma ero convinta di non rivederlo mai più."
Mary aveva ascoltato tutto attentamente, e ora finalmente capiva il perchè di quegli sguardi infuocati...moriva dalla voglia di sapere come lo aveva conosciuto, e cosa avevano condiviso in quei giorni, ma decise di lasciar perdere, Giada sembrava già abbastanza scossa così.
" Un' ultima domanda, e poi dormiamo, promesso" era più forte di lei, doveva togliersi quella curiosità
" Spara" Giada le sorrise malgrado tutto, perchè aveva la fortuna di avere una migliore amica che l'ascoltasse blaterare alle quattro del mattino
" Perchè fingete di non conoscervi?" 
" Non lo so..perchè questa situazione è dir poco assurda, e perchè è meglio mettere una pietra sopra a ciò che è stato. Adesso io sto con Liam, e sto bene..Harry per me deve essere soltanto suo cugino, nulla di più"
" Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare" le fece presente la bionda
" Liam non deve pagarne le conseguenze, lui non centra niente e.. non deve soffrire per questa storia" quella era davvero l'unica cosa di cui fosse certa
" E voi due sì, invece? Dovete soffrirne?" quando ci si metteva Mary sapeva fare l'avvocato del diavolo, ma si comportava così unicamente per il bene della propria migliore amica
" La cosa giusta da fare è dimenticare..anche se è difficile." le tremava addirittura la voce
A quel punto la bionda l'abbracciò affettuosamente, e restarono l'una tra le braccia dell'altra per qualche istante.
" Io ci sono, sempre" sussurrò Mary, prima di spegnere definitivamente lo stereo e stendersi sul letto
" Lo so, e ti voglio un mondo di bene" rispose Giada. Due minuti dopo si erano addormentate tutte e due. 

Fu una vera e propria impresa trovarsi alle dieci di mattina a casa di Liam, ma chissà come, Giada ce la fece. Tralasciando il fatto che barcollasse per strada per il troppo sonno.
Lei e Mary si era addormentate alle quattro passate, alle otto e mezza la ragazza era tornata a casa propria trovando un post-it di sua madre che l'avvisava del fatto che lei e suo padre avevano avuto un'urgenza in ospedale e non si sarebbero ritirati prima della mattina successiva. Si, erano entrambi dottori...ovviamente andava da sè il fatto che, non essendoci i genitori, Giada e i suoi fratelli che avrebbero fatto ritorno nel corso del pomeriggio, avrebbero dovuto pensare da soli alla cena.
Ma quello era davvero l'ultimo problema..lei e Niall avrebbero sicuramente convinto Louis ad andare a prendere la pizza per tutti, e magari avrebbero potuto estendere l'invito a Mary, Zayn, Liam..e Harry.
" Good morning" parlare con Mary quella notte le aveva fatto bene, e quando Liam le aprì la porta, lei lo salutò così, in inglese, visto che erano in tema
" Buongiorno..si dice buongiorno" la riprese subito il ragazzo, sorridendole
" Oh..I'm so sorry Liam. I thought you were supposed to learn some English words this morning" esclamò divertita (1)
" Ti prego..non ti ci mettere anche tu" il ragazzo le fece il labbruccio, e lei scoppiò a ridere
" Già non sopporto lui...ti rendi conto che canta sotto la doccia, in inglese?" Liam pareva sconvolto, il che la fece ridere ancora di più
Ed è pure maledettamente bravo, pensò lei. La sua voce le aveva toccato l'anima dalla prima volta in cui lo aveva sentito.  
" E come dovrebbe cantare? In giapponese?" disse invece
" Potrebbe anche non cantare affatto..visto che io stavo ancora dormendo" spiegò Liam
" Misà che stamattina ci siamo alzati dal lato sbagliato del letto" lo prese in giro la ragazza, avvicinandosi di più a lui per rubargli un bacio
Liam ricambiò dolcemente, poi entrambi presero posto al tavolo in cucina, pronti per iniziare la lezione di inglese...mancava solo Harry.
" Come è andato il pigiama party?" adesso era lui a prenderla in giro
" Fai poco lo spiritoso, che ci siamo addormentate alle quattro ed è miracolo che non sia ancora crollata sul tavolo!" 
A quelle parole il ragazzo scoppiò a ridere, poi le carezzò la guancia, proprio mentre suo cugino entrava nella stanza.
" Buon giorno!" Harry salutò tutti e due con un sorriso
" Vedi? Persino lui saluta in italiano!" fece presente alla ragazza, che si limitò a fargli la lianguaccia.
Ecco, quella mattina sembrava tutto normale, lei e Liam si punzecchiavano a vicenda come sempre, e la presenza di Harry nella stanza non pareva essere d'intralcio alla sua sanità mentale. Forse dopotutto, sarebbero riusciti a trovare un modo per far funzionare le cose.Quello che era successo tra loro apparteneva al passato, e non si sarebbe dovuto muovere da lì..almeno su questo, pareva che il pomeriggio precedente avessero trovato un punto di incontro.
Tuttavia, Giada si rese conto di aver cantato vittoria troppo presto, quando durante quelle ore, si era sentita gli occhi del ragazzo inglese costantemente addosso, e ogni qual volta si era voltata dalla sua parte, lo aveva colto in flagrante a fissarla, con uno sguardo così intenso da farle sudare le mani.
Liam sembrava vivere in un mondo tutto suo, sembrava non accorgersi di nulla, e si limitava soltanto a sbattere la testa sul libro di letteratura inglese. Dopo un po' ne ebbe abbastanza,  e con la scusa di dover andare in bagno, li lasciò da soli in cucina. Giada lo avrebbe ucciso per averla abbandonata lì con lui.
E' che si era resa conto, che fino a quando erano stati loro due da soli, lei e Liam, sembrava non essere cambiato nulla rispetto a due giorni prima..ma non appena era arrivato Harry e aveva preso a guardarla in quel modo, la realtà dei fatti l'aveva colpita come uno schiaffo in pieno volto.
" You look tired" fu lui a rompere quel silenzio condito di sguardi, non ce la faceva più  (2)
" I slept at Mary's place last night..and we didn't fall asleep until 4" spiegò, non riusciva a interrompere il contatto visivo con quei maledetti occhi  (3)
" Was it a girls' night?" domandò ancora lui  "exactly"..perchè non la smetteva di sorriderle? (4)
" And what did you do?" sembrava seriamente interessato alla faccenda (5)
" We ate some junk food, we listened to music, and we talked" "about what?" (6)
" About us. She wanted to know... and I told her we met in London..nothing more than that" era giusto che gli dicesse la verità, in fondo in quella storia centrava anche lui (7)
" So..everything we shared, still is a secret between you and me?" la sua voce era un sussurro, Harry non poteva rischiare di farsi sentire da Liam.. ma quel sussurro non faceva altro che provocarle brividi (8)
" Yes" ammise la ragazza, sottoponendosi a uno sforzo sovraumano per guardare qualcosa che non fossero i suoi occhi e le sue labbra (9)
"Maybe..we could try to be friends" propose Harry, seppur non molto convinto..Giada era la ragazza di Liam, e avrebbe dovuto ricordaselo più spesso! (10)
" Amici?" lei sembrava essere d'accordo, sperava davvero che riuscissero a mantenere quel patto
Harry la guardò con un'espressione cunfusa, che non potè che farla sorridere. Il ragazzo ricambiò, e il cuore di lei fece le capriole..quelle fossette, le aveva sempre amate!
"How about teaching me some italian?" quella proposta la spiazzò totalmente, non se lo aspettava, ma non avrebbe potuto dire di no. Lui le aveva insegnato l'inglese e lei avrebbe ricambiato il favore. (11)
" I think..it's a good idea" gli sorrise ancora "Deal?" il ragazzo tese la mano e lei esitò un istante prima di stringerla. (12)
Temeva che quel semplice contatto fosse in grado di procurarle una scossa elettrica pari a quella che aveva investito il suo corpo quando si erano 'presentati'.
Fu esattamente ciò che accadde: nel momento in cui le dita di lui si strinsero intorno alle proprie, si sentì andare a fuoco, e maledì se stessa per quella reazione così esagerata.
Non riuscire a smettere di sorridergli e a guardarlo negli occhi senza annegarci dentro, non saper sostenere il suo sguardo, e sentirsi avvampare anche per una banale stretta di mano..non era certo il modo migliore per cominciare a essere amici! Ma si sforzò di non pensarci.
" Si dice..affare fatto!" esclamò, facendo tutto ciò che era in suo potere pur di non desiderare di non averlo mai incontrato, o mai lasciato.


(1) Oh mi dispiace Liam...pensavo che dovessi imparare alcune parole inglesi stamattina.
(2) Sembri stanca
(3) Sono stata da Mary la scorsa notte..ma non ci siamo addormentate prima delle quattro del mattino
(4) E' stata una serata tra ragazze?    
      Esatto
(5) E cosa avete fatto?
(6) Abbiamo mangiato schifezze, abbiamo ascoltato la musica e abbiamo parlato.    
      Riguardo cosa?
(7) Noi. Mary era curiosa di sapere..e io le ho detto che ci siamo incontrati a Londra..niente di più di questo
(8) Quindi...tutto quello che abbiamo convidiso, è ancora un segreto tra me e te?
(9) si
(10) Forse..potremmo provare a essere amici
(11) Che ne dici di insegnarmi un po' di italiano?
(12) Penso che sia una buona idea.  
       Affare fatto?




Eccomi di nuovo!
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto! :DD
Grazie di cuore per tutte le recensioni, vi adoro, davvero ♥ Continuate sempre così, perchè mi migliorate la giornata :DD
Un bacione forte forte, e a prestooooooo <3<3<3

   













   

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Capitolo 5
*** Capitolo quattro ***


Doveva ammetterlo..nonostante fosse in grado di discutere con loro anche duecento volte al giorno e per cose futili, durante quella settimana i suoi fratelli le erano mancati, anzi, forse a mancarle di più erano stati proprio i loro quotidiani battibecchi. E fu proprio questo il motivo per il quale sorrise spontaneamente non appena vide Niall scendere dal treno, seguito da Louis.
Un attimo dopo se li ritrovò di nuovo di fronte, entrambi visibilmente stanchi per il viaggio e abbronzati.
" Ei! Ti sono mancato?" Niall fu il primo ad abbracciarla
" Per niente..ho avuto il bagno tutto per me per una settimana intera, non ho dovuto condividere il telecomando con nessuno, e soprattutto ho ascoltato la musica a tutto volume ballando per casa" non avrebbe ammesso mai a poi mai che in realtà le erano mancati, che si era inventata lì su due piedi i balli, e che in fin dei conti, poter decidere cosa guardare in tv senza tirarsi cuscini addosso o lanciarsi sguardi assassini, non era stato così divertente come voleva far credere a loro.
" Accidenti..allora dobbiamo esserti mancati proprio parecchio!" Niall era convinto che più lei tentasse di enfatizzare quanto fosse stata bene da sola a casa, più volesse in realtà celare quanto si fosse sentita sola...e il biondo ci aveva visto giusto, almeno in parte, visto che proprio sola sola non era stata. Non c'era stato un singolo istante in cui non fosse stata mentalmente in compagnia di Harry, poi di Liam, di nuovo di Harry, ancora di Liam, e poi Harry.
" Va bene, pensala come vuoi Niall" detto ciò, lo abbracciò di nuovo, dandogli la conferma di aver ragione.
" Scricciolo...io non me lo merito un abbraccio?" questa volta a parlare fu Louis, il quale si era intrettenuto con Zayn mentre Giada salutava l'altro fratello
" Se continui a chiamarmi così, giuro che non ti abbraccio più" a quelle parole Louis sorrise stringendola a sè
" Sappiamo tutti che adori questo soprannome.." la prese in giro lui, e Giada gli schioccò un'occhiataccia, mentre Zayn se la rideva alla grande accanto a loro
" Convinto tu!" esclamò lei, sfuggendo alla mano del fratello che si era intrufolata tra i suoi capelli per scompigliarglieli
Pochi minuti dopo, si ritrovarono tutti e quattro in macchina di Zayn, diretti a casa. La ragazza spiegò ai due fratelli che i loro genitori fossero di turno in ospedale fino alla mattina successiva, e propose loro di prendere una pizza da mangiare quella sera..da lì, al decidere di invitare il resto del gruppo per trascorrere la serata insieme, il passo fu piuttosto breve, e quando Zayn li lasciò davanti casa, si diedero appuntamento per vedersi qualche ora più tardi.
Giada avvisò tempestivamente Liam, chiedendogli di estendere l'invito anche al cugino, anche se sapeva già che avrebbe avuto la tachicardia per il tutto tempo sentendosi quello sguardo puntato costantemente addosso..ma che poteva fare? Evitarlo? Le sembrava una cosa da bambini, e poi non sarebbe stato possibile in ogni caso. Quindi l'unica cosa da fare restava tentare di imparare a convivere con quelle emozioni così acute e sconvolgenti fino alla fine dell'estate, fino a quando Harry non se ne sarebbe tornato nella sua meravigliosa città. 
Aveva pure accettato di insegnargli l'italiano!
Però quella mattina stessa, avevano deciso di provare a essere amici, quindi c'era una piccola speranza che la situazione non precipitasse del tutto. Anche se pensandoci, Giada si rese conto che amici o meno, soltanto il guardarlo negli occhi le mandava in pappa il cervello, ma doveva resistere a ogni costo, per lei, per Liam, per la loro storia.
Ovviamente avvisò anche la sua migliore amica, e dopo aver atteso che Niall e Louis finissero nel bagno ( l'avere il bagno tutto per sè era l'unica cosa davvero positiva che aveva riscontrato nel trascorrere una settimana senza i fratelli), optò per una doccia rinfrescante, prima di dicidere di preparare addirittura un dolce per la serata. 
Tuttavia, prima di mettersi all'opera, si rilassò un po' sul divano insieme ai nuovi arrivati..in fondo era stata una giornata piuttosto stressante, se si considerava il fatto che si era addormentata alle quattro del mattino per svegliarsi soltanto quattro ore dopo, recarsi dal suo ragazzo per la lezione di inglese, tentando di sostenere gli sguardi del cugino di quest'ultimo, per poi finire dritta dritta in stazione con Zayn, il quale fortunatamente era andato a prenderla a casa, per andare a recuperare quei due che non avrebbero potuto ritirarsi diversamente con tutte quelle valigie. Quindi un po' di relax se lo era meritato. 
Aveva sempre amato alla follia l'estate, e probabilmente non avrebbe mai cambiato opinione sulla 'stagione dei amori', come la chiamava qualcuno..ma doveva pur ammettere che a volte, sostenere i ritmi estivi fosse ancora più impegnativo di trascorrere ore e ore con gli occhi puntati su un volume piuttosto massiccio e un evidenziatore colorato tra le mani.
Ma in ogni caso, non avrebbe mai preferito la scuola alla spensieratezza  di  giugno, luglio e agosto, e per quanto stressanti quei mesi potessero essere, avrebbero per sempre goduto del primato di 'mesi più belli dell'anno'...c'era ben poco da fare.
" Allora...che ci siamo persi in questi giorni in cui siamo stati via?" domandò Louis, un braccio avvolto intorno alle spalle della sorella.
Era il più grande del gruppo, ventun'anni anni suonati, quasi ventidue, e per questo si era sempre sentito in dovere di proteggere Giada; era quattro anni più grande di lei e da piccolo aveva fatto il diavolo a quattro pur di tenerla un po' in braccio. Niall invece, aveva solo due anni in più di lei, e molto spesso, soprattutto negli ultimi tempi, pareva che non ci fosse proprio differenza tra i loro diciotto e vent'anni. Tuttavia, non si poteva di certo negare che fossero molto legati e che non sarebbero stati capaci di vivere l'uno senza gli altri.
Sia Louis che Niall lavoravano in un bar..non ne avevano voluto saperne di proseguire di studi, ma avevano entrambi un sacco di interessi che li portavano ad essere soddisfatti della vita che conducevano.
" Allora..vediamo..la settimana scorsa sono usciti i quadri, e io ho avuto dieci in inglese, però Liam è stato rimandato, e i suoi genitori hanno deciso di spedire qui suo cugino affinchè lo aiuti a superare il debito"
" Immagino che lui non l'abbia presa troppo bene" ipotizzò Niall
" Effettivamente no! Ma non può farci niente.. e poi suo cugino è già arrivato" spiegò
" E tu e gli altri lo avete conosciuto?" domandò Louis
" Si chiama Harry" soltanto pronunciare il suo nome, le fece aumentare il ritmo del battiti del cuore, ma fortunatamente Giada fu l'unica ad accorgersene
" Stasera lo conoscerete anche voi" disse un attimo dopo, senza aggiungere altro.
I suoi fratelli, all'epoca, avevano scoperto che quando lei si era recata in Inghilterra per una vacanza studio, aveva conosciuto un ragazzo in particolare. Sapevano pure che costui si chiamasse Harry, ma in quel momento non se ne ricordarono, e se anche se lo fossero ricordati, sarebbe stato impossibile per loro collegare le cose e fare due più due.
Quante persone che portavano quel nome vivevano in Inghilterra? E quante possibilità c'erano che il cugino di Liam fosse proprio quell' Harry? Forse una su un milione, eppure, pensò Giada, le loro strade si erano incrociate di nuovo.
Decise di non rendere Niall e Louis partecipi della propria confusione interiore, semplicemente perchè pensava che meno persone fossero a conoscenza di quel segreto che li legava, più sarebbe stato facile fingere che lui fosse davvero soltanto il cugino inglese del suo ragazzo.
 
Un'oretta più tardi, mentre Giada era in cucina alla prese con il dolce, suonò il campanello di casa e i suoi fratelli si precipitarono ad aprire.
Qualche minuto dopo, la porta della cucina di spalancò e due braccia la strinsero a sè, dolcemente. Giada si voltò, sapendo perfettamente a chi appartenessero quelle braccia, e poggiò entrambe le mani sulle spalle del ragazzo mentre Liam la salutava con un bacio.
" Cosa stai preparando di buono?" le domandò non appena si furono staccati
" Tiramisù" rispose lei con un sorriso
" Lo adoro!" esultò Liam "lo so!" era uno dei motivi per il quale aveva scelto di fare proprio quel dolce. Il ragazzo rise, schioccandole un bacio sulla guancia.
" Dov'è Harry?" domandò lei, senza riuscire a frenarsi in tempo. Non lo vedeva in giro, nè aveva sentito la sua voce, e stava quasi iniziando a credere che Liam l'avesse lasciato a casa.
" In salotto con Niall e Louis..glieli ho presentati, e lui se ne è uscito con un 'I finally got the chance to meet you!" rispose il ragazzo, appena perplesso
" Come se avesse già sentito parlare di loro milioni di volte...sei stata tu,vero?" si informò
" A fare cosa?" la ragazza non aveva colto, ma quelle domande la mettevano in ansia
" A parlare dei tuoi fratelli con Harry" spiegò Liam con un sorriso
" Ahh.. beh, si..è molto probabile" Accidenti, ma una risposta più coerente, no eh?
" Vabbè lascia stare dai..io torno di là, vedo se è arrivato Zayn" così dicendo Liam si avviò verso la porta
" A proposito.. ma Mary?'" esclamò un attimo dopo, di nuovo a pochi passi da lei
" Ha detto che verrà più tardi..mi doveva aiutare a fare il dolce!" 
" Non contare su di me" Liam le sorrise, baciandole dolcemente una guancia prima di sparire dalla sua vista
" Tranquillo..non ci speravo nemmeno!" gridò lei, in modo tale da farsi sentire.
Per tutta risposta, percepì la risata del proprio ragazzo proveniente dal salotto, e sorrise tra sè. 
Un attimo dopo, così, da nulla, Giada si ritrovò inspiegabilmente a pensare a quella notte di due anni prima. Ultimamente le accadeva sempre più spesso di perdersi in quei ricordi.. e pensare che fino a un secondo prima di rivederlo, pensava di aver rimosso tutto non solo dalla mente, ma anche dal cuore. Si sbagliava alla grande.
Erano certamente state la parole di Liam a risvegliare qualcosa in lei.. 'Sei stata tu, vero? A parlare dei tuoi fratelli con Harry?' 
Ovviamente sì! Quella era una notte che non avrebbe mai dimenticato...
Era la sera del ventisette aprile di due anni prima, ed erano a casa di lui, da soli. L'indomani sarebbe stato il compleanno di Giada, e avevano deciso di aspettare svegli la mezzanotte. La madre del ragazzo era uscita con il suo compagno, e aveva lasciato loro qualcosa da mangiare già pronto. Giada era lì da soli quattro giorni, ma i due erano andati d'accordo sin dal primo istante in cui la ragazza aveva messo piede in quella casa, e dopo averli visti ridere e scherzare complici per tutto il tempo, Anne aveva pensato che lasciarli soli per una sera non sarebbe stato un problema.
Dopo cena, Harry e Giada avevano guardato un film, rigorosamente in lingua inglese, e lui si era preoccupato di spiegarle e ripeterle tutte le battute che la ragazza non aveva colto al primo colpo.
Avevano aspettato in cucina che arrivasse la mezzanotte e avevano brindato allo scoccare del ventotto aprile. Si notava lontano un miglio che ci fosse una certa elettrcità tra i loro sguardi..stavano bene l'una in compagnia dell'altro, come non lo erano mai stati prima di allora.
Nessuno dei due sembrava aver sonno quella sera, e finirono entrambi in camera di lui a chiacchierare sul letto.
Giada ruscì per la prima volta a sostenere un'intera conversazione in inglese, e non le pesò affatto, perchè Harry era lì di fronte a lei e e non smetteva di sorriderle per tutto il tempo mentre lei raccontava della propria famiglia, dei propri fratelli, della scuola, degli hobby, di ciò che avrebbe voluto fare da grande..di qualunque cosa le passasse per la testa. Non si era mai aperta così con nessuno, nemmeno con un ragazzo italiano, e aveva decisamente dell'assurdo il fatto che ci stesse riuscendo con Harry, che conosceva da quattro giorni. Restarono a chiacchierare fino all'alba della mattina successiva, ridendo di tanto in tanto, e mangiandosi con gli occhi. Non sentirono nemmeno Anne rientrare, e la donna preferì non disturbarli resasi conto che i due chiacchieravano tranquillamente e si prendevano addirittura in giro come se si conoscessero da sempre.  
Quando il sole tornò a sorgere, loro due sprofondarono nel sonno, sdraiati sullo stesso letto, sfiniti, felici. E quando si risvegliarono, più o meno per l'ora di pranzo, lo fecero con la convinzione di essere pazzi l'uno dell'altra.
Due braccia forti e muscolose le circondarono la vita, facendola bruscamente tornare alla realtà. Prima che lei potesse fare qualcosa per impedirglielo, il ragazzo dietro di lei, le spostò i capelli su un solo lato, e si sporcò le mani con la panna montata, portandole subito dopo all'altezza del collo di lei. L'istante successivo le labbra di lui le baciavano il collo, ripulendolo della panna montata.
La ragazza non capì più nulla..Liam non aveva mai fatto niente del genere, e soprattutto lei non si era mai sentita così tremendamente eccitava quando lui le baciava il collo.
'Ma c'è sempre una prima volta'.. pensò ingenuamente, lasciandosi andare a quelle coccole così impreviste.
La sua schiena aderì perfettamente al corpo del ragazzo dietro di lei, poggiò la testa sulla sua spalla, mentre lui continuava a baciarla così lentamente e con così tanta passione, da farla ardere dentro di un fuoco vivo e acceso. Istintivamente portò una mano tra i capelli di lui, godendo di quelle labbra incollate al proprio collo come non aveva mai fatto prima, ma nel momento in cui le sue dita sfiorarono quei ricci, capì che Liam non centrava niente con quello che stava accadendo.
La consapevolezza che Harry la stesse baciando così, con la panna montata e tutto il resto, semplicemente..le mozzò il respiro.





BUONSALVEEEE
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :))
Questa volta pochissimo inglese..ma recupererò nel prossimo!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e sappiate che non vi ringrazierò mai abbastanza per il vostro supporto :D
Amo chiacchierare insieme a voi, perciò non esitate a dirmi tutto ciò che vi passa per la testa!!!
La situazione comincia a precipitare...  vi prometto che avrete presto il prossimo capitolo :DD
Un bacione forte forte, e a prestooooooo ♥♥♥
  























  

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque ***


La sua schiena aderì perfettamente al corpo del ragazzo dietro di lei, poggiò la testa sulla sua spalla, mentre lui continuava a baciarla così lentamente e con così tanta passione, da farla ardere dentro di un fuoco vivo e acceso. Istintivamente portò una mano tra i capelli di lui, godendo di quelle labbra incollate al proprio collo come non aveva mai fatto prima, ma nel momento in cui le sue dita sfiorarono quei ricci, capì che Liam non centrava niente con quello che stava accadendo.
La consapevolezza che Harry la stesse baciando in quel modo, con la panna montata e tutto il resto, semplicemente..le mozzò il respiro. 

" Wh-what are you doing?" le mani di lei ancora immerse tra i suoi ricci, la sua schiena incollata al petto del ragazzo, e la voce spezzata
" I don't know" Harry sussurrò appena quelle parole, senza riuscire a smettere di torturarle il collo con bramosi baci
" Please.. stop" per controsenso, lei lo attirò maggiormente a sè mentre lo pregava di smettere
" I can't" le labbra di lui imprimevano baci sempre più ardenti sulla sua pelle, e Giada avrebbe voluto che non finisse mai, a dispetto di ciò che aveva appena detto
" You drive me crazy" ancora un sussurro da parte di lui, quasi soffocato.
La ragazza avvertì le sue mani cingerle i fianchi con più vigore..quella stretta non le permetteva di respirare regolarmente, non le consentiva di ragionare con il cervello.
Le labbra di Harry si spostarono lentamente dall'incavo del collo alla spalla, e le dita affusolate di lui presero a giocare con la bretellina del reggiseno che indossava.
I loro corpi avvinghiati e i loro respiri affannati. Stavano impazzendo, stavano perdendo la testa, entrambi.
Giada provò il forte e irrefrenabile impulso di voltarsi, poggiare le labbra su quelle di lui, e baciarlo con foga, con urgenza, in un modo disperato e folle. Voleva davvero sentire di nuovo il suo sapore, voleva davvero lasciarsi andare, abbandonarsi totalmente a lui..e chissà se lo avrebbe fatto davvero se il timer del forno non avesse spezzato l'incantesimo.
" I thought we were friends!" fu lei a parlare per prima, voltandosi di scatto e cercando disperatamente un modo per giustificare ciò che stava accadendo tra loro due. Evitò di guardarlo negli occhi. Il viso arrossato, le pupille dilatate, e la voce tremoltante, non fecero altro che eccitare di più il ragazzo che le stava di fronte.
" We can't be friends" rispose lui, alzandole il mento con un dito e costringendola a fissare gli occhi nei suoi 
" But this morning you said-" pronunciare quelle parole le costò una fatica enorme
La testa le scoppiava, il cuore peggio, e già riuscire a connettere qualche parola nella propria lingua le sarebbe costato uno sforzo non indifferente, figuriamoci doverlo dire in inglese che impresa dovesse essere.
" I know what I said, and I'm sorry..but we both know we can't be friends"
Non ci sarebbe mai stata verità più vera.
" So we are..what? How should we define ourselves?" 
" Do you wanna know who you are for me?" a quelle parole la ragazza annuì, aveva bisogno di saperlo..non ci stava capendo più niente
" Nothing if I think about Liam.
  Or everything if my mind goes back to that spring." 
Quegli occhi la fissavano con un'intensità tale da farle venire voglia di annegarci per sempre, non c'era nulla che potesse fare per evitarlo..
" What about now?" domandò lei con un filo di voce. Erano ancora troppo vicini e ciò che provavano in quel momento andava contro ogni logica e buonsenso
" Now? I'm dying to kiss you" ormai ci era dentro, lo aveva detto, e non poteva più tornare indietro.
'Sto morendo dalla voglia di baciarti'..un sussurro pronunciato con quella voce roca, che ebbe il potere di farle perdere le coordinate spazio-temporali. Harry moriva dalla voglia di baciarla!
Giada si sentì letteralmente andare a fuoco...quella situazione le stava sfuggendo di mano,dannazione! Soltanto qualche ora prima si era illusa anche solo per quache minuto, che potessero sul serio riuscire a diventare amici e fare finta che nulla fosse successo tra loro, ma già nel momento in cui si erano stretti la mano per sugellare quell'accordo, aveva segretamente capito che sarebbe stato impossibile.
Però aveva fatto tutto il possibile per autoconvincersi del contrario.. e adesso? Pure lei desiderava baciarlo più qualsiasi altra cosa al mondo.
Stava impazzendo, poco ma sicuro. Ma lui era lì, così maledettamente vicino, la guardava intensamente, le sussurrava che si stava trattenando con tutte le forze dal baciarla.. e Giada all'improvviso desiderò riassaporare quelle labbra che erano state sue sin troppe volte, e che forse, se ne stava rendendo lentamente conto, le erano mancate da morire. 
Gli occhi di lui si fecero languidi, e il cuore della ragazza cominciò a galoppare a ritmo sferenato non appena Harry le prese il viso tra le mani. Non ebbe la forza, non ebbe la voglia di opporsi.
Le sue dita affusolate le percorsero il viso lentamente, fino a spostarsi nuovamente sul collo, sulle spalle, sulle braccia, e infine sui fianchi. L'afferrarono per la vita, mentre lui si faceva sempre più vicino, continuando a fissarla intensamente. Gli occhi di lei focalizzarono le labbra di Harry per qualche istante, sorrideva, e i loro addomi erano quasi incollati l'uno all'altro.
La ragazza posò lo sguardo più basso, concentrandolo sui propri fianchi dolcemente avvolti dalle braccia di lui, e si sentì avvampare, mentre la presa si faceva a poco a poco più vigorosa.
Che diamine stavano facendo?!

Harry aveva perso completamente la testa, non poteva esserci altra spiegazione plausibile.
Non appena aveva visto Liam rientrare in salotto, si era allontanato con la scusa di cercare in bagno, e invece era finito in cucina. L'aveva osservata trafficare con vari recipienti e ingredienti, appoggiato alla porta per qualche istante, lei non si era accorta di nulla,  e lui aveva provato il forte impulso di raggiungerla e ricoprirla di baci.
Probabilmente, se si fosse concesso un solo minuto in più per pensare alle conseguenze che avrebbe potuto avere quel gesto così avventato, avrebbe desistito dal proprio proposito.
Ma no. Lui era sempre stato impulsivo di natura, e l'istante successivo si era ritrovato a sporcarsi le mani con la panna montata, e spalmargliela sul collo, per poi avere la scusa per baciarla fino a quando la candida pelle di lei non avrebbe presentato alcuna traccia di quell'intruglio così gustoso.
E poi, quando la ragazza aveva trovato il coraggio di chiedergli spiegazioni, lui le aveva apertamente detto che non avrebbero mai potuto essere amici, e aveva addirittura ammesso di star facendo l'impossibile per trattenersi dal baciarla, baciarla sulle labbra, baciarla davvero.
Giada lo faceva impazzire...era sempre stato così, sin dal primo istante in cui l'aveva vista.
L'averla ritrovata aveva fatto riemergere in lui tutto ciò che aveva provato stringendola tra le braccia, coccolandola e baciandola; e in quel momento, era a un passo dal sfiorarle le labbra con le proprie.
Se fosse entrato Liam, avrebbe ucciso entrambi, ma desiderava troppo poterla baciare, e valeva la pena di rischiare. Rischiare soltanto per lei, che non si scostava di un centimetro, con il battito del cuore a mille, la consapevolezza di essere non torto, la paura di essere scoperta, e la voglia di infrangere tutte le regole.
Tutto ciò che Giada riusciva a fare era tremare come una foglia stretta tra le sue braccia. Si sentiva debole e impotente, ma viva come non mai. Erano vicinissimi, entrambi intrappolati nella voglia di essere di nuovo se stessi insieme.
" Do you remember that day?" le mani di Harry le cingevano ancora la vita, i suoi occhi erano fissi in quelli di lei, e quel sussurro altrimenti chiamato voce, la fece tremare, ancora.
Perchè non riusciva a liberarsi da quella presa così perfetta e così sbagliata? Perchè non riusciva a dirgli 'Non so di quale giorno tu stia parlando, ed è meglio che tu vada via di qui prima che arrivi il mio ragazzo ?'
Perchè dopo ben due anni, ancora non riusciva a non annegare in quello sguardo? 
Perchè pensava di non aver mai visto occhi più belli e rari di quelli di Harry?
Perchè gli stava fissando le labbra, come se volesse baciarlo? E perchè voleva farlo davvero?
Una doccia fredda, una bella doccia fredda sarebbe sicuramente stato l'ideale...il cervello le consigliava di scappare via, e il cuore la costringeva restare lì.
Non aveva mai provato nulla del genere in tutta la sua vita. 
Tra lei e Harry era stato un vero e proprio colpo di fulmine, aveva capito di poter seriamente innamorarsi di quel ragazzo dal sorriso dolce e birichino sin dal primo istante, ed era successo davvero. Ma poi era tornata a casa, in Italia, non lo aveva più visto, nè sentito, e a momenti, aveva addiruttura creduto di aver sognato di provare ciò che aveva vissuto stretta tra le sue braccia.
Pensava di non rivederlo mai più, pensava di aver dimenticato tutto; e invece lui era ribiombato nella sua vita, sconvolgendola totalmente.
Era stata cotta di lui sin dal primo istante, e forse non avrebbe mai smesso di esserlo. Lui la mandava in titl, totalmente, completamente. E forse Giada dipendeva da quegli occhi, da quel sorriso, da quelle fossette e dai quei ricci, molto più di quando fosse disposta ad ammettere.
Il primo amore non si scorda mai, giusto? ..Loro non erano l'eccezione alla regola.
" Do you remember?" una mano risalì lungo il suo corpo fino a posarsi sulla sua guancia. L'altra restò all'altezza dei suoi fianchi.
In quelle condizioni, era incapace persino di parlare. Desiderava soltanto poter ritornare a quel maledetto giorno.
" It's playing back in my head again, again, and again" sussurrò lui, carezzandole dolcemente quella guancia
" It-it was my birthday, isn't it?" 
"Yes, it was...you were turning 16" ricordò Harry. La ragazza annuì, era più che sicura di sembrare una deficiente con il viso arrossato, la pelle bollente sotto il suo tocco e i battiti del cuore super accelerati, ma chissà perchè, agli occhi di lui appariva ogni secondo più timorosa, più ingenua, e più bella.
Esattamente. Era proprio il giorno del suo compleanno, e lei era a Londra! Non avrebbe mai potuto immaginare un compleanno migliore di quello..soltanto per il fatto che fosse lì, lo avrebbe ricordato per sempre come il migliore. E ancora non sapeva tutto quello che sarebbe accaduto in quello stesso giorno.
Lei e Harry avevano trascorso tutta la notte a chiacchierare sul letto, e poi si erano addormentati senza preoccuparsi di quanto sarebbe stato insolito, svegliarsi la mattina dopo, l'uno accanto all'altra.
Da quanto tempo era arrivata nella capitale britannica? Quattro giorni? Anche se si fosse trovata lì da qualche ora, si sarebbe sentita allo stesso modo in sua compagnia.
La prima cosa che Giada aveva notato al suo arrivo, era che Harry fosse talmente bello da togliere il fiato. Quegli occhi l'avevano ipnotizzata sin dal primo istante, e quel sorriso, quelle tenere fossette l'avevano fatta sentire a casa da subito, nonostante la sua vera casa fosse distante migliaia di chilometri. 
Ma lui era anche dolce, intelligente, simpatico, divertente..era il ragazzo perfetto, quello a cui di solito si affibbia il soprannome di 'principe azzurro'. Lui era il suo principe azzurro, solo che invece del cavallo guidava il motorino, invece dello scudo indossava gli occhiali da sole, invece della spada teneva in mano il cellulare, e invece di salvarla da una strega cattiva o dal cacciatore di turno, l'aveva salvata dalla monotonia della sua vita. Era un comunissimo ragazzo inglese, che l'aveva fatta innamorare a tempo record. Era un principe azzurro moderno, reale..non come quelli delle favole.
Harry e Giada erano stati costretti dal progetto a trascorrere  quei quattro giorni perennemente insieme, e avevano finito per dipendere completamente l'uno dell'altra..
Ecco il motivo per il quale quando si svegliarono nello stesso letto, la mattina del compleanno di lei, accadde tutto in automatico.
Il ragazzo le baciò dolcemente una guancia, sussurrandole di nuovo 'Happy Birthday'..come se non lo avesse già fatto a mezzanotte in punto. Lei aprì gli occhi lentamente, e la prima cosa che vide fu il viso di lui; sorrise spontaneamente , con gli occhi che le luccicavano per quanto era felice.
Harry si avvicinò impercettibilmente, lentamente, e prima ancora di rendersi conto di ciò che stava succedendo, la ragazza chiuse gli occhi ricambiando quel dolce bacio. Le labbra di lui sfiorarono le proprie, prima che queste si dischiudessero permettendogli di baciarla davvero.
Giada pensò di poter toccare il cielo con un dito, mentre lui prese a giocare con i suoi capelli, senza smettere di tenere le labbra premute contro quelle di lei. Andarono avanti così per non si sa quanto tempo, senza parlare, si erano già detti tutto durante la notte, e si nutrirono unicamente dei loro baci. Erano pazzi l'uno dell'altra, e quando, per puro caso, i loro occhi si posarono sulla sveglia posizionata sul comodino e videro che erano in ritardo di un'ora per la scuola, scrollarono le spalle come se non avessero nessuna preoccupazione al mondo, e tornarono a baciarsi, stretti in un abbraccio.  
Anne era già uscita per andare a lavoro, e loro due marinarono la scuola quel giorno. A nessuno dei due importava di perdere una lezione del progetto di cui erano protagonisti...gli insegnanti, i compagni, il mondo intero avrebbe potuto aspettare un po'. Non esisteva nulla all'infuori di loro due intenti a baciarsi così dolcemente.

" I remember it all too well" se pure avesse provato a mentirgli, non ci sarebbe riuscita..Giada aveva capito di non aver dimenticato nulla, di non poter dimenticare nulla.
Lo voleva, voleva riassaporare quelle labbra per davvero, ma quando lui fu a un solo passo dal baciarla e donarle ciò che lei desiderava, la ragazza abbassò lo sguardo, fuggendo da quella cucina un attimo dopo, e lasciandolo lì, impalato e dispiaciuto.
Non ce la fece, non ci riuscì..perchè sapeva che se fosse rimasta insieme a lui un secondo secondo in più, con quell'atmosfera così calda che si era creata tra di loro, non avrebbe resistito. Si sarebbe lasciata baciare, lo avrebbe baciato, si sarebbe lasciata spogliare, e non solo fisicamente, gli avrebbe donato tutto in quella cucina. Lo avrebbe amato e si sarebbe lasciata amare, incurante di tutto e di tutti.
Ma non poteva farlo, non doveva farlo, perchè c'era una sola persona che rendeva sbagliato tutto quello che per il suo cuore pareva perfetto. 'Liam'.




BUONSALVEEEE :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo ...spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto e non vi abbia deluse per come è finito.
Dovete avere un altro po' di pazienza..non era ancora il momento di lasciarsi andare per quei due, anche se, la situazione si sta scaldando sempre di più ;)
Grazie grazie grazie e ancora grazie per tutte le recensioni! Vi adoro, davvero ♥♥♥
E continuate sempre così, perchè le vostre parole mi migliorano la giornata, sempre :DDD
Scappo, un bacione forte forte, e a prestoooooo <3<3<3


    
 


   


















   

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Capitolo 7
*** Capitolo sei ***


Si portò le mani al viso in un gesto disperato, e poi sbattè più volte la testa contro il mobiletto posizionato proprio sopra il lavabo della cucina di Giada.
Era andata via, scappata a gambe levate. Lui l'aveva indotta a fuggire, senza permetterle nemmeno di terminare di preparare il tiramisù.
Ammettere che fosse stato un deficiente a comportarsi in quel modo così sfacciato, di certo non sarebbe servito a migliorare la situazione..e poi non gliene fragava niente: poteva anche essere il ragazzo più stupido e più stronzo esistente sulla faccia della terra, soprattutto nei confronti del cugino, ma Harry voleva disperatamente baciarla.
Dal momento stesso in cui l'aveva rivista dopo due anni, aveva capito di essere ancora pazzo di lei. E anche se aveva tentato di far finta di niente, proponendole addirittura di essere amici, o scherzando allegramente con lei su quanto fosse brava in inglese, nulla, assolutamente nulla, gli aveva liberato la mente e il cuore, anche per un solo misero istante, da ciò che provava per lei.
Dio..quanto erano stati perfetti quei giorni a trascorsi a Londra a baciarla e coccolarla come se non avesse voluto lasciarla mai più.
Si scosse dai propri pensieri, soltanto quando avvertì il calore di una mano su una spalla, e si voltò, sorridendo come forse non aveva mai fatto da quando lei era dovuta tornare a casa, quella primavera.
Giada era lì, di fronte a lui. Era tornata, dopo essere scappata. Era la ragazza più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita. Forse anche l''unica che avrebbe amato davvero.
" Harry" fu un sussurro, pronunciato da quelle labbra che moriva dalla voglia di sfiorare. 
Non le diede il tempo di aggiungere altro, in un meno di un secondo tornò a cingerle la vita con le braccia, e senza permettersi di pensarci ancora, avvicinò la bocca a quella di lei, fino a sfiorargliela con la propria.
A quel contatto, Giada dischiuse le labbra, e lui la baciò, sul serio, per davvero.
Le braccia di lei si aggrapparono immeditamente al suo collo, e l'attimo dopo furono tra i suoi capelli, mentre le loro labbra non volevano saperne di separarsi. Si scambiarono baci famelici, intensi, attesi per chissà quanto tempo. Lui le carezzava i fianchi facendo dolcemente su è giù, mozzandole il respiro e facendola semplicemente impazzire. E Giada lo lasciava fare, si lasciava baciare, rendendo quel contatto ogni secondo più bello e più disperato.
Harry fece in modo di ribaltare le posizioni, la sua schiena di lei aderì completamente al lavabo, mentre la ragazza lo attirava maggiormente verso di sè, baciandolo con passione.
Pareva che le loro labbra e i loro corpi fossero stati fatti apposta per intrecciarsi. Un incastro perfetto, come lo era sempre stato. 
E un momento perfetto... troppo perfetto per essere reale.


" Hai intenzione di saltare il pranzo? Sai, non te lo consiglio visto che mia madre ha preparato le lasagne!"
" Non credo tu ne abbia mangiate di così buone in Inghilterra..anzi, non credo proprio che tu le abbia mai mangiate!"
Quella era la voce di Liam, e anche se non aveva capito un accidenti di quello che il cugino gli stava dicendo, era sicuro che fosse lui. Aprì gli occhi, rendendosi conto bruscamente di aver dormito per tutto il tempo.
Quindi..quindi..nulla era stato reale. Quindi Giada non era insieme a lui, quindi non era tornata indietro, e quindi aveva soltanto sognato di baciarla!
Ma a che punto era arrivato? Sognarsela di notte? Stava impazzendo, quella ragazza lo avrebbe fatto impazzire, eppure, contro ogni logica, baciarla, anche solo in un sogno, era stato bellissimo.
Ritornò alla realtà, di nuovo bruscamente, quando Liam gli sventolò una mano davanti al viso.
Ma che stava combinado...aveva sognato di baciare la ragazza di suo cugino! E chissà cos'altro avrebbe fatto succedere se il sogno fosse andato avanti...
" I'm sorry Liam." 'I dreamt kissing your girlfriend' avrebbe dovuto dirgli.
" Did you say something?" esclamò invece, facendo il possibile per apparire meno scosso di quanto in realtà fosse
Il ragazzo di fronte a lui fece un gesto con la mano che Harry interpretò come un 'lascia perdere', e poi uscì dalla stanza, ignaro di tutto.
Si..era stato solo un sogno. Ora ricordava bene quello che era accaduto, ed era più che sicuro che Giada fosse scappata via dalla cucina, lasciandolo solo, e tornando una decina di minuti dopo in compagnia della propria migliore amica. Non si erano nemmeno guardati negli occhi, e lui era uscito dalla stanza, permettedole di finire di preparare quel tiramisù.
Per tutta la durata della serata, entrambi erano stati scrupolosamete attenti a non finire soli da qualche parte, per evitare di trovarsi in altre situazioni equivoche, che forse non sarebbero riusciti a sotenere per una seconda volta. Giada aveva fatto il possibile per stare accanto a Liam, e lui si era sentito morire. Era geloso marcio, c'era ben poco da fare..ma in fondo sapeva bene che l'unica ragione per la quale la ragazza, dopo l'episodio in cucina, non si era staccata nemmeno un minuto dal proprio fidanzato, andava attribuito al fatto che si sentisse terribilmente in colpa, e al momento vedesse nello stargli accanto, l'unico modo per rimediare, e forse cercare di vivere in pace con se stessa.
Forse quando era sfuggita dalle sue braccia, era andata in bagno, si era sciaquata il viso con l'acqua ghiacciata, e si era ripetuta davanti allo specchio di amare Liam, un numero sufficiente di volte da indurla a crederlo davvero.
Provava ancora qualcosa per lui, Harry lo sentiva, ne era quasi sicuro. Si era accorto che non riusciva a reggere il suo sguardo, si era accorto che la sua pelle andava a fuoco quando lui la sfiorava, si era accorto che stava bene quando le cingeva la vita con le braccia, si era accorto del viso arrossato, delle pupille dilatate dal desiderio, e persino dei battiti accelerati del cuore. La conosceva, molto meglio di quanto tutti gli altri pensassero, e sapeva pure che Giada avrebbe voluto baciarlo con tutta se stessa. Ma ovviamente, non aveva potuto.
Quanto poteva essere stato stronzo il destino ad avergliela presentata dopo due anni come la fidanzata di suo cugino?! Bastardo.
Che situazione assurda! Se Giada era certa di non voler far soffrire Liam in nessun modo per quella storia, Harry era sicuro di essere pazzo di lei, esattamente come lo era stato a Londra..e non era altrettanto sicuro di riuscire a tratteenersi per molto tempo. Anche se fare del male al cugino era nelle sue intenzioni. che avrebbe dovuto fare?
Starle lontano il più possibile fingendo che non fosse lei la ragazza che gli faceva ancora battere forte il cuore? O magari fregarsene di tutto e di tutti, andare da lei, dirle che si era reso conto di non aver mai smesso di amarla, e proporle di fuggire insieme in Inghilterra, a Londra, a casa sua, per continuare da dove avevano interrotto?
Non avrebbe pouto fare nessuna delle due cose. Starle lontano era escluso, sarebbe stato impossibile, anche se lo avesse voluto.. e non lo voleva. Portarla con sè sarebbe stata una follia in piena regola, non avrebbe potuto farlo..anche se lo voleva.
L'unica soluzione sarebbe stata trovare una via di mezzo tra le due cose, ma lui era sempre stato un'estremista, e se aveva un difetto, uno solo, era quello di essere tremendamente impulsivo. 
Non premeditava mai prima di agire, viveva alla giornata..ma con Giada nei paraggi, quello avrebbe potuto costituire un bel problema.

"This is lasagne!" esclamò Cara, porgendo a Harry un piatto di quella pietanza che aveva l'aria di essere insuperabile.
" Thanks zia" rispose educatamente il ragazzo, pronto per assaggiare il noto piatto tipicamente italiano
" Perfette come sempre" si congratulò Liam, mettendosi d'impegno per finirle..poi di sicuro avrebbe fatto il bis, come da tradizione
" They taste really good!" anche Harry sembrò apprezzare parecchio le lasagne della zia, e a conferma di ciò, si ritrovò più volte con del sugo ai lati della bocca
" Definitely love them" esclamò alla fine, quando ebbero terminato di pranzare
" Stai a vedere che alla fine avremo l'effetto contrario..invece di spingerti ad amare l'Inghlterra, Harry si innamorerà dell'Italia!"
Cara lo disse a suo figlio mentre si accingevano a sparecchiare la tavola; a quelle parole Liam rise di cuore, stupendosi nel trovarvi un senso di verità. Che a suo cugino inglese piacesse l'Italia, non lo aveva mai messo in dubbio, altrimenti sicuramente non avrebbe accettato di trascorrervi l'intera estate..ma più passavano i giorni, e più si rendeva conto di quanto Harry paresse star bene lì, in  loro compagnia.
Andava già pazzo per il gelato del chiosco che tutti loro adoravano, aveva assaggiato la pizza e l'aveva trovata fenomenale, persino il caffè, aveva ammesso che fosse nettamente migliore di quello inglese. Gli piaceva la città, l'atmosfera che si respirava in giro, e molte delle espressioni colloquiali tipicamente italiane. 
E poi c'era lei, una ragazza, italiana, grazie alla quale sarebbe stato in grado di essere felice pur vivendo in un tugurio. Ma quello doveva un segreto condiviso solo da due.
" I'll miss Italy..it's a wonderful place. I think I love everything in here: atmosphere, people, food, habits, history, whethear..."
Liam sorrise sentendolo parlare così, pensando che in fondo il cugino non fosse così male come si aspettava. In quei quattro anni che li separavano dall'ultima volta in cui si erano visti, erano cambiate tante cose. Prima fra tutte, Harry sembrava aver messo la testa più o meno a posto, e non si comportava più come un ragazzo viziato e dispettoso..chissà se fino alla fine, non si sarebbe addirittura dispiaciuto nel doverlo salutare e vederlo ripartire per Londra. Tutto sommato, le cose stavano funzionando, e pareva che l'arrivo del cugino, non avesse per niente mutato la sua vita, e il suo rapporto con i ragazzi, Giada e Mary. Se la sua ragazza avesse trovato Harry anticipatico, o se fosse accuduto il contrario, non sarebbe stato così semplice gestire la situazione, visto che comunque avrebbero trascorso parecchio tempo insieme..ma il problema non si era nemmeno posto, in quanto i due parevano essere piuttosto in sintonia.
Lo aveva notato quando Harry l'aveva accompagnata a prendere i gelati, e li aveva sentiti chiacchierare pur non facendo per nulla attenzione a ciò che si stessero dicendo, e anche il giorno prima, quando c'era stata la prima lezione di inglese a casa sua. A dirla tutta, la sera precedente, gli era parso che Giada fosse leggermente scossa, ma aveva attribuito quell'atteggiamento non proprio rilassato al fatto che il tiramisù non fosse venuto un granchè..forse aveva messo meno panna, il gusto del mascarpone era eccessivamente percepibile.
Se solo avesse saputo che fine avesse fatto quella panna...Liam avrebbe dato di matto! Ma era troppo buono e troppo ingenuo anche solo per sospettare una cosa simile.
Erano entrambi seduti sul divano, a guardare senza porvi attenzione una commedia simile a un cinepanettone, quando Liam si rese conto di aver un appuntamento dal barbiere fissato per quel pomeriggio.
" I'm going to have my hair cut this afternoon. Are you coming?" gli propose, pensando che forse una spuntatina a quei ricci ribelli che il cugino si ritrovava ad avere, potesse essere utile
" Mm..no, thanks! I don't need cutting my hair..
And I have to call my mum to let her know that everything is ok! You know, when I call her, we usually have such a long conversation.. so I'm staying here" 
Per quanto fossero ribelli quei ricci, sapeva che fossero parte del suo fascino, e non aveva intenzione di tagliargli, almeno non in quel momento. E poi avrebbe sul serio telefonato a sua madre..non la sentiva da un paio di giorni, e per loro due che avevano sempre avuto un rapporto così intimo e confidenziale, due giorni prendevano la grandezza di settimane e settimane.
" Well..see you ad dinner then" lo salutò Liam, prima di uscire di casa.
" Ok..see you" esclamò Harry a sua volta "Will you be ok?" domandò ancora Liam, il suo corpo per metà già fuori casa.
Va bene che ormai era trascorsa una settimana da quando Harry era arrivato, quindi il ragazzo cominciava ad orientarsi piuttosto bene sia in casa che per strada, ma sua madre continuava a raccomandargli di non lasciarlo solo, quindi ci stava che Liam non fosse proprio tranquillo nel lasciarlo a casa..ma d'altronde non potevano davvero vivere in simbiosi, due ragazzi che fino a qualche giorno prima parevano quasi estranei.
Per quanto riguarda l'inglese, Liam ci stava facendo lentamente l'abitudine a parlarlo, costretto dalla necessità di comunicare con il cugino, ma non si poteva certo dire che la cosa non gli pesasse.  
" Of course I'll be ok! Don't worry" Harry lo rassicurò con un sorriso, e subito dopo, Liam se ne andò davvero. 
Anche la madre del ragazzo era già rientrata al lavoro, quindi era completamente solo. No, non sarebbe rimasto lì a lungo...andare a farsi un giro gli sembrava una buona idea, tanto avrebbe potuto telefonare ad Anne strada facendo. Fu esattamente ciò che fece, ma quando chiuse la telefonata, si rese conto di essere finito nella stessa via in cui abitava Giada.
Non seppe dire se accadde per caso, per coincidenza, e semplicemente perchè lo aveva inconsciamente desiderato, ma  fu assalito da una propompente voglia di vederla, e ancora una volta, prima di darsi il tempo di riflettere meglio, suonò a quell'indirizzo. Ricordava bene come fossero finite tra di loro le cose la sera precedente, ricordava il sogno, ma soprattutto ricordava il rossore sul suo viso quando lui le aveva cinto la vita con le braccia, ricordava perfettamente il luccichio nei suoi occhi, il tremolio delle mani, e il fiato corto.
Voleva rivederla, a tutti i costi. Il semplice fatto di trascorrere del tempo in sua compagnia, lo faceva sentire vivo come non mai. Quella ragazza lo mandava in titl, lo aveva capito da parecchio tempo, era in grado di farlo sentire un perfetto imbecille e poi un genio nel giro di qualche istante, gli mandava in cervello in standby e il cuore in iperventilazione, e la cosa più assurda, era che lui piaceva da matti perdere il controllo e non essere in grado di fare qualcosa di diverso dall'attirarla a sè, stringerla e  baciarla come se non esistesse un domani. Gli piaceva lei, e tanto. Ne era irrimediabilmente innamorato.
Forse fu un bene che ad aprirgli la porta fu Louis, anche perchè non sapeva esattamente come si sarebbe giustifcato per essere piombato a casa sua.
" Ei Harry!" lo salutò allegramente il fratello della ragazza "Louis! Is Giada here?"
"Yes, sure. Everything's ok?" domandò il ragazzo, scomparendo nel corridoio un attimo dopo, chiamando a gran voce la sorella.
"Oh yeah!It's ok.. except for the fact that I'm desperately in love with your sister, and she's my cousin's girlfriend! I probably should let her go, and I'm chasing her instead"
Sussurrò quelle parole tra sè e sè, sicuro che Louis non potesse in alcun modo sentirlo.
Fortuna che si rendeva conto da solo di star facendo esattamente l'opposto di ciò che una persona sana di mente avrebbe fatto..ma quando Giada gli fu finalmente di fronte, ebbe l'assoluta certezza di essere nel posto giusto. E per quanto l'essere piombato in casa sua fosse stata senza dubbio una follia, desiderava follemente stare un po' con lei. 






BUONSALVEEEEE :))
Mi scuso immensamente per il ritardo...non ci sono stata in questi giorni e sono tornata soltanto ieri sera :)
Ho fatto del mio meglio per pubblicare il nuovo capitolo il prima possibile, e spero con tutto il cuore che si via piaicuto! 
Che succederà nel prossimo?..Vi assicuro che fino alla fine ne vedremo di tutti i colori.
Solo una cosa è certa: Harry è pazzo di Giada. Però pare che non possano stare insieme.
Per le traduzioni in italiano..in caso ne abbiate bisogno, chiedete, io sono qui :DD
Non le ho inserite a fine capitolo altrimenti  avrei perso tempo e lo avrei pubblicato domani D:  Ma se qualcosa non vi torna, chiedete pure :)
Scappo come al solito, un bacione forte forte, e a prestoooooo ♥♥♥

Ps. Adoro le vostre recensioni, mi migliorate la giornata, perciò non smettete mai ♥ Ciao!

  
  

 
























   
   

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Capitolo 8
*** Capitolo sette ***


"Harry" il solo pronunciare quel nome, le accelerava i battiti del cuore.
Non era una reazione normale quella di Giada, e lei lo sapeva..davvero non riusciva a immagianare che tutte le ragazze si sentissero come si stava sentendo lei in quel momento in compagnia di un ex. No, doveva esserci sicuramente dell'altro, e probabilmente, soltanto probabilmente, qualcuno aveva dimenticato di aggiungere i titoli di coda alla loro storia insieme.
O magari non era stata una dimenticanza..magari quella che avevano vissuto a Londra era stata soltanto la prima stagione della serie, e ora stavano vivendo la seconda. Però se fossero stati davvero i protagonisti di un telefilm, avrebbero avuto un copione da seguire, avrebbero saputo cosa dire e come comportarsi, avrebbero soltanto dovuto far finta di essere stati colti di sorpresa o persino di essere perdutamente innamorati..e invece la realtà era tutt'altra cosa, e aveva la capacità di mandarli in confusione davvero.
" What are you doing here?" non aveva potuto fare a meno di domandarglielo...dopo il modo in cui si erano lasciati la sera precedente, la ragazza pensava che si sarebbero addirittua evitati per un po'
" Italian lesson" sparò lui, fu l'unica cosa che gli venne in mente per spiegare la propria presenza lì
" Do you wanna learn Italian language?" fortunamente Louis spezzò quella tensione, senza nemmeno rendersene conto
" Louis can help you" esclamò lei, tentando disperatamente di tirarsi fuori da quella situazione, che sapeva non avrebbe portato nulla di buono
" I wish I could! But maybe tomorrow..I gotta go now" si scusò il ragazzo
Giada si sentì mancare la terra sotto i piedi..dove doveva andare, e soprattutto, perchè la stava lasciando a casa da sola con Harry? Cos'era? Una  combutta, percaso?
" Dove vai Lou?" 
" Due minuti fa mi ha chiamato Niall..è appena arrivato un camion pieno di roba al bar, e hanno bisogno di una mano per sistemare tutto.
Spero che quel buzzurro del capo mi paghi lo straordinario" così dicendo, schioccò un bacio sulla guancia della sorella e afferrò cellulare e occhiali da sole
" Tanto ti lascio in compagnia, no?" aggiunse un attimo dopo, facendo l'occhiolino a Harry che ne stava lì impalato
Sia Louis che Niall avevano trovato impiego in un bar, ma da quando erano tornati dalle vacanze, la mole di lavoro da svolgere era notevolmente aumentata, e loro passavano più tempo lì che a casa ormai,  ma gli andava bene così tutto sommato.
Per il minore tra i due, trovare lavoro era stato un modo per dimenticare Ashley..mentre Louis, beh, voleva guadagnare un po' di soldi per conto proprio e magari anche stupire Amy, la sua ragazza da circa due anni, con qualche regalo inaspettato, o anche solo con una cenetta romantica.
"Vi aspettamo per cena?" domandò Giada, arrendendosi "si, credo di si" rispose il fratello, un attimo prima di uscire, dopo aver salutato anche Harry.
" Ok...I can call Mary o Liam and Zayn..they can help you with Italian too" propose, sentendosi una stupida, perchè in fondo non voleva chiamare nessuno, anche se avrebbe dovuto farlo per il bene di tutti. O forse per il bene di Liam e basta, ancora non ne era sicura.
A quel punto il ragazzo le si avvicinò fino a quando non si ritrovò a pochi passi da lei "Please..don't call anyone" un sussurro
" I want you to teach me some italian, just you..you promised it" aggiunse, con un sorriso che non le lasciava scampo
" I don't know if-" Harry la interruppe prima che potesse proseguire
"I won't do anything you do not want me to do. I promise"
No..allora non aveva capito che il problema era proprio quello. Giada aveva rimuginato su quel quasi-bacio per tutta la notte, e si era resa conto di averlo desiderato e di desiderarlo ancora con un'intensità che quasi la spaventava. Se si fossero trovati di nuovo in una situazione simile, non era fatto sicura di avere la forza di scappare di nuovo. Non voleva scappare.
" Ok..let's go upstairs" disse,  ancora piuttosto incerta 
Ma Liam doveva andare a tagliarsi i capelli proprio quel pomeriggio? Se lui non fosse uscito di casa, il cugino non si sarebbe sognato di piombare a casa sua!Tempismo perfetto, come al solito.
Harry la seguì in camera sua, camminando qualche passo dietro di lei, notando soltanto allora che Giada indossava una sorta di prendisole a maniche corte, che le lasciava le gambe quasi completamente scoperte.
In fondo era estate a tutti gli effetti ormai, e lei era a casa propria..era ovvio che si fosse vestita in modo tale da sentirsi fresca e comoda. Ma, diamine, proprio non si aspettava di trovarla così.
Quelle gambe slanciate e affusolate che si muovevano sinuosamente davanti a lui..meglio non dire i pensieri che si affacciarono alla sua mente in quegli istanti. Desiderava accarezzarle, baciarle e sfregarle contro le proprie, ma naturalmente non poteva.
Giada, Giada, Giada..perchè doveva essere così bella?Perchè doveva avere quel paio di occhi, e quel sorriso così caloroso?
Perchè lo aveva fatto stare così bene durante quelle due settimane? Perchè era così dannatamente facile amarla?
Avrebbe fatto meglio a non pensarci, e prestare attenzione a ciò che la ragazza gli stava dicendo a proposito di pronomi e aggettivi..ma Harry non riusciva a concertrarsi, perchè più la guardava e più gli tornava in mente il sogno di quella notte. Se anche in quel momento avesse dato retta all'istinto e ai sentimenti, si sarebbe avventato su di lei zittendola con un bacio che nessuno dei due avrebbe mai dimenticato; l'avrebbe presa tra le braccia e stesa sul letto, e poi avrebbe semplicemente continuato a baciarla in ogni porzione di pelle e in ogni cellula del corpo.
Quando i suoi occhi si specchiavano in quelli di lei, tutto il resto spariva, e restavano soltanto loro due, in preda alla voglia d'amarsi.
Dal canto suo, Giada bramava che accadesse esattamente quello che lui voleva, ma non era ancora arrivata al punto di ammetterlo a se stessa. Si trattava ancora di qualcosa insita nel suo inconscio.
Parlava da più di un'ora, gli spiegava regole sulla grammatica italiana che a lei avevano insegnato alle elementari e che pensava di aver dimenticato, ma riusciva a non sentirsi come se fosse un ordiglio pronto ad esplodere per lui, soltanto quando i suoi occhi fissavano il soffitto invece di quelli blu-verdi del ragazzo che per primo le aveva fatto provare amore.

A interrompere i loro enigmi fu un tuono che squarciò letteralmente il cielo. Subito dopo fu seguito da un lampo, e poi di nuovo un tuono, e un lampo, andando avanti in quest'ordine per circa quattro o cinque volte.
Strano..non era stato previsto nessun aquazzone per quel giorno, anzi, quando Giada si era svegliata, aveva scelto di indossare il prendisole proprio perchè si prospettava una giornata calda, forse addirittura afosa.; e invece le nubi avevano preso il sopravvento, nascondendo completamente l'astro del giorno.
La ragazza sussultò quando l'imposta della sua finestra sbattè contro il vetro, e lo stesso accadde in cucina e in bagno. Fu improvvisamente colta da un brivido di freddo, e Harry notò la pelle d'oca frasi spazio sulle sue braccia. Contemporaneamente si alzò il vento, e entrambi temettero sul serio l'arrivo di un uragano.
Il tempo di realizzare cosa stesse succedendo, che altri lampi e tuoni si fecero prepotentemente sentire, poi fitta pioggia. Giada optò per spegnere tutte le attrezzature elettroniche in giro, e fece giusto in tempo, perchè qualche istante dopo saltò pure la corrente..comprensibile, con quel maltempo.
La stanza si fece improvvisamente più buia, nel momento in cui la pioggia diventò grandine.
Quella sarebbe stata una data da segnare sul calendario: 22 giugno, pioggia, vento e grandine come se fosse pieno inverno! Piuttosto insolita come cosa, ma d'altronde, si sa che il tempo è imprevedibile.
Giada si avvicinò alla finestra, osservò quei granuli di ghiaccio cadere vertiginosamente fino a schiantarsi sul suolo, notò che non c'era anima via in mezzo alla strada, e la città sembrava essere stata avvolta da una coltre grigia. Non le era mai piaciuto come colore, e fu percorsa da un brivido nel pensare come una giornata tipicamente estiva si fosse repentinamente trasformata in un disastro del genere.
Sperava che Louis e Niall avessero preso l'ombrello, anche se ne dubitava fortemente visto che quando erano usciti di casa non c'era nemmeno l'ombra di una nuvola...e sperava che Liam fosse già tornato a casa.
Per quanto rigaurda Mary e Zayn, era certa che fossero al sicuro, e Harry..beh, Harry era lì accanto a lei.
Il ragazzo aveva tentato a tranquillizzare entrambi dicendo che si trattava di un tipico temporale estivo e che la tempesta sarebbe durata poco, ma nel sentire il sordo rumore della grandine posarsi ovunque, Giada fu percorsa da un nuovo brivido, che fu immediatamente sostituito dalla confortante percezione di calore umano. Lasciò che Harry le accarezzasse dolcemente le braccia, strofinandogliele per evitarle altri brividi, e poi gli permise senza esitazioni di stringerla a sè, abbracciandola da dietro.
L'istante successivo fu lei a voltarsi completamente affondando il viso nella sua maglietta, poggiando la testa sul petto di lui. Si rifugiò tra le sue braccia, portando le mani sulla schiena per poterlo abbracciare meglio. Harry la strinse vigorosamente a sè, beandosi della sensazione di completezza che gli provocava il corpo di lei a contatto con il proprio. L'abbracciò stretta stretta, come se avesse paura che potesse scappare da un momento all'altro, ma Giada questa volta scelse di rimanere, ferma, immobile, riscaldata da lui. Lasciò che Harry che carezzasse e baciasse i capelli, mentre la sua testa si strofinava contro il suo petto caldo, bollente. Aveva bisogno di quell'abbraccio, aveva bisogno di sentirsi come si era sentita a Londra, aveva bisogno di lui.
Quanto stava bene stretta tra quelle braccia! E quanto era bello sentirgli battere il cuore..
Quando Harry la prese per mano, e lei non oppose alcuna resistenza, capì che semplicemente non aveva più la forza di ignorare le istruzioni dettate dal muscolo a forma di pugno umano.
Senza pronunciare una sola parola, il ragazzo la trascinò con sè, fino a quando tutti e due non si furono stesi sul letto; Harry la tenne stretta a sè ancora..il cervello completamente fuori uso.
Giada si accoccolò tra sue braccia e semplicemente desiderò poterci restare per sempre...stava bene, troppo bene. Alzò il viso per poter perdersi nei suoi occhi, e soltanto quando ciò accadde, si accorse di aver dimenticato tutto, persino la tempesta..e non solo quella che si stava abbattendo all'esterno, anche quella interiore, che viveva dentro sè.
Si guardorono per qualche istante, ancora abbracciati, e incapaci di dire nulla, non ce n'era alcun bisogno...si stavano amando già così, tenendosi stretti mentre fuori si stava scatenando l'inferno. 
Il ragazzo posò delicatamente una mano sul viso di lei, glielo carezzò senza smettere di interrompere il contatto visivo, e l'attimo dopo premette le proprie labbra contro quelle di Giada.
Lei non si oppose, non trovandone nè la forza, nè la voglia, e si lasciò baciare, dapprima dolcemente, poi con passione. Ogni secondo che passava l'incastro fra le loro labbra diventava sempre più intimo, e ogni secondo che passava loro due si sentivano un po' più completi. Si baciarono fino a restare senza fiato, in un modo così intenso, lento, e bramoso che se fosse entrato qualcuno nella stanza, loro non se ne sarebbero nemmeno accorti, e avrebbero continuato ad amarsi, per quanto sbagliato potesse essere.
Si, era sbagliato, ma era anche tremendamente..giusto, perchè lo volevano entrambi, e quello bastava per rendere quegli attimi i più perfetti di sempre.
Quando furono costretti a interrompere i baci per necessità di riprendere fiato,  si ritrovarono di nuovo occhi negli occhi..era troppo tardi per far finta che non fosse successo nulla. Troppo tardi pure per fermarsi.
" Amore" Harry pronunciò quella semplice parola in italiano, mentre la teneva di nuovo stretta contro il suo petto. Nell'udirla, il cuore della ragazza si fermò per un istante, per poi riprendere a battere a ritmo acceleratissimo.. 'amore', quella parola pronunciata con la sua voce roca e il respiro affannato dopo l'intesità di quei baci, le fece perdere del tutto il controllo.     
In meno di un istante furono di nuovo labbra contro labbra; lei era completamente stesa sul suo corpo, e mentre la baciava, le mani di Harry si spostarono dapprima sui suoi fianchi e poi sulle gambe. Gliele carezzò con bramosia, come aveva desiderato fare dal momento in cui era entrato in casa sua, e andò avanti così per un bel po', senza mai privarsi del contatto con le labbra di lei, fino a quando le sue dita non furono ostacolate dal prendisole. Le mani di Harry strinsero il vestitino per i bordi, nello stesso momento in cui le sue labbra si posarono sul collo della ragazza, prima solleticandolo soltanto, e poi imprimendoci baci ardenti.
A quel punto Giada gli alzò la maglietta e lui le permise di sfilargliela con un'unico gesto. Subito dopo lei si accoccolò di nuovo sul suo petto caldo, e prese a baciarlo sul torace, all'altezza dei pettorali, disegnando con le labbra chissà cosa e facendolo letteralmente impazzire.
Harry continuò a baciarle il collo, strappandole via il prendisole dopo averci giocato a lungo facendo su è giù. La ragazza si ritrovò in intimo, e le loro labbra tornarono a cercarsi con più desiderio di prima. Ribaltarono le posizioni; lui le accarezzò le spalle sfilandole le bretelline del reggiseno, e poi scese giù a baciarle la pancia nuda, spingendosi fin dove poteva, e riprendendo dalla parte superiore delle cosce, mentre Giada ansimava e sentiva che sarebbe potuta morire dal piacere da un momento all'altro.
Non erano dicibili le sensazioni che si impossevano del suo corpo quando Harry la baciava, quando le sue mani toccavano la sua pelle nuda, e quando la guardava negli occhi con le pupille dilatate dalla voglia di lei, ogni qual volta erano costretti a interrompere i baci.
Harry la baciò di nuovo sulle labbra, facendo scontrare la propria fronte con quella di lei, facendo intrecciare le loro mani, per poi portare quelle della ragazzai all'altezza dei propri jeans e guidarla nello sfilarglieli, senza mai smettere di baciarla. Dieci secondi dopo, il suo corpo statuario era coperto soltanto dai boxer. 
Ripresero a baciarsi con passione crescente e inesauribile, nutrendosi di quella mezzora rubata nel bel mezzo di un temporale distruttivo. 
Ogni bacio li rendeva più vogliosi di andare oltre, ma non lo fecero, limitandosi a restare abbracciati stretti  nel buio di una stanza che li aveva visti dare libero sfogo ai sentimenti.
" I missed you" sussurrò lei, Harry giocava con i suoi capelli
" I love you" rispose il ragazzo, guardandola dritta negli occhi e mozzandole il respiro.
Proprio accanto a loro, sul comodino, le spie di notifica dei loro cellulari lampeggiavano a intermittenza. Sul primo, quello di Giada, erano stati registrati quattro messaggi da parte di Liam, e sull'altro, quello di Harry, c'erano tre chiamate senza risposta, tutte da parte dello stesso mittente.







BUONSALVEEEEE!! :))
Ecco il nuovo capitolo!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto e non abbia deluso le vostre aspettative :DDD
Harry e Giada hanno trovato il coraggio di lasciarsi andare...ormai era nell'aria e sapevamo tutti che prima o poi sarebbe successo, no?
Ma la vera domanda è: cosa succederà quando saranno costretti a interrompere il loro momento di passione?
Beh, se vi fa piacere, provate ad avanzare ipotesi. Sarei davvero curiosa di sapere cosa ne pensate!  ;))
In ogni caso, vi farò aspettare poco, penso che entro fine settimana, dovrei riuscire a pubblicare il capitolo successivo.
Grazie, grazie, grazie e ancora grazie soprattutto a chi recensisce e chi lo vorrà fare ♥♥♥ Vi adoro!
E Grazie ovviamente anche a chi ha inserito la storia in una qualsiasi lista, vi sono grata :))
Devo scappare, quindi, un bacione forte forte, e a prestoooooo <3<3<3
Recensiteeeeeeeee ♥♥♥♥ Ok, basta, ciao! :))
















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Capitolo 9
*** Capitolo otto ***


"Eccomi!" in quel preciso istante Mary fece la propria comparsa nella camera della sua migliore amica, i capelli biondi leggermente scompigliati per il vento e il respiro affannato.
Era domenica mattina, e Giada se ne stava seduta sul letto a gambe incrociate, incapace di dire o fare nulla, con la mente costantemente occupata da un groviglio di corpi e sospiri che le erano sin troppo familiari e continuavano a mandarle in panne il cervello, nonostante la doccia fredda e riflessiva a cui si era sottoposta quando lui se ne era andato.
Non riusciva a pensare ad altro da quando Harry aveva varcato la soglia di casa sua, lasciandola lì, con la consapevolezza di aver fatto una cazzata e tutta la malsana voglia di ripeterla.
Baciarlo come se non ci fosse un domani ( e probabilmente per loro non c'era davvero), e lasciarsi stringere e cullare dalla sue braccia, avvertendo il suo tocco bollente sulla pelle nuda e fresca, era stato bellissimo...e se da una parte Giada desiderava di non aver mai perso il controllo, dall'altra si crogiolava nel ricordo così nitido dei loro corpi avvinghiati, e si scioglieva in un brodo di giuggiole ogni qual volta pensava al suo sorriso.
Che disastro! Era stata in grado di innamorarsi perdutamente di Harry la primavera di due anni prima, ma prima di rivederlo in un modo del tutto inaspettato, non avrebbe mai immaginato che la sola presenza del ragazzo dagli occhi più belli che avesse mai visto al mondo, sarebbe stata in grado di farle sudare le mani.
E adesso se ne stava lì, seduta sul letto, a guardare Mary come se l'amica potesse leggerle nel pensiero senza che lei parlasse..come avrebbe fatto a raccontarle ciò che avevano combinato, senza riuscire ad evitare di sentirsi in colpa nei confronti di Liam, e senza lasciare trasparire che essere baciata da Harry fosse quanto di più rigenerante, coinvolgente e bello le fosse mai capitato?
" Allora? Che è successo?" 
La sua migliore amica si sedette al suo fianco, intuendo dall'espressione sconvolta e sognante contemporaneamente di Giada, che non doveva trattarsi di una cosa di poco conto. Ma la ragazza non accennava a voler spiegarsi meglio, quindi Mary ne buttò lì una delle sue.
" Si può sapere che è successo di tanto catastrofico da costringermi a piantare in asso Zayn mentre facevamo colazione?!" Giada le schioccò un'occhiataccia
" Se fate colazione insieme tutti i venerdì e tutte le domeniche in estate, e a volte pure di martedì" le rispose, appena più rilassata
" Si, lo so..ma sai anche tu che lui mi piace" disse l'altra
Giada a quel punto sorrise "scusa...non succederà più" le assicurò.
" Ti perdono solo se mi dici che mi hai chiamato perchè sei andata a letto con il cugino inglese del tuo fidanzato!" 
Mary pensava di smorzare la tensione visibilmente evidente sul viso dell'amica con quella battuta, ma non appena ebbe terminato di pronunciare quella frase che le pareva così spropositata o forse così ovvia, non lo sapeva nemneno lei con certezza, si accorse che Giada non aveva battuto ciglio, e anzi, il suo viso si era fatto paonazzo.
" Sei andata a letto con Harry?" le domandò di nuovo, questa volta quasi in un sussurro
" No" rispose la ragazza, e Mary tirò un sospiro di sollievo. Non osava immaginare cosa sarebbe successo se quei due avessero dato libero sfogo ai sentimenti, anche se avrebbe messo la mano sul fuoco sul fatto che prima o poi avrebbero ceduto..ne aveva parlato pure con Zayn, e anche lui era del suo stesso parere. Forse speravano solo di rimandare quel momento il più possibile, per Liam, per tutti.
Ma Giada non aveva ancora completato la propria risposta. Perchè, tecnicamente, non si poteva dire che fossero stati a letto insieme, però..però esisteva un però più pesante di un macigno.
" Io..non ho saputo resistere, e la cosa che mi preoccupa di più è che se lui fosse qui ora e provasse a baciarmi, non saprei resistere nemmeno adesso" spiegò
" quindi vi siete baciati?" domandò a quel punto Mary, leggermente confusa
" eravamo accanto alla finestra, io avevo i brividi per via del temporale, e lui mi ha abbracciato per scaldarmi..è stato un gesto così dolce, e io, dopo essere scappata la sera prima dalla cucina, avevo così bisogno di quel contatto, che mi sono voltata e ho affondato il viso nel suo petto. Lui mi ha tenuta stretta stretta per non so quanto tempo, baciandomi sui capelli, e dopo mi ha preso per mano e mi ha trascinato sul letto. Siamo stati semplicemente abbracciati ancora per un po', fin quando non ci siamo ritrovati occhi negli occhi, e abbiamo entrambi capito che volevamo di più.
Finchè non abbiamo entrambi capito che non poteva essere finita, che non saremmo mai riusciti a dimenticare quei giorni trascorsi a Londra.
Così ci siamo baciati, lentamente sono volati via i vestiti, ma ci siamo fermati quando siamo rimasti in intimo. Mi ha accarezzato per ore, mi ha baciata per ore, e io mi sono sentita in paradiso in quelle ore.
Capisci qual è il problema? 
Non possiamo giustificarci dicendo che eravamo ubriachi o cose simili, perchè sappiamo tutti e due che non è vero..l'abbiamo voluto, abbiamo bramato quello sbaglio"
" quindi è stato un errore?" fu la domanda di Mary, che ascoltava rapita il racconto della sua migliore amica
" Io.." Giada tentennava, non sapeva cosa dire, perciò optò per proseguire con il racconto "Io gli ho detto che mi è mancato, è stato un pensiero che ho realizzato stretta tra le sue braccia, e non sono riuscita a tenermelo per me"
" E lui che ti ha risposto?"
" 'I love you'...lo ha sussurrato con una tale naturalezza e una tale dolcezza..pensavo seriamente di poter morire in quell'istante" il suo tono era sognante
" E dopo? Che è successo?"
" Ci siamo baciati, ancora, ancora e ancora..fin quando non abbiamo sentito la porta sbattere accompagnata dall'allegro 'siamo tornati' di Niall e Louis.
Ci siamo rivestiti a tempo record, e quando Niall ha aperto la porta della mia camera ha trovato me seduta alla scrivania e lui sul mio letto, intenti a tradurre frasi semplici in italiano. Ovviamente mio fratello non ha battuto ciglio, non ha sospettato nulla, e si è limitato a dire qualcosa sul maltempo, prima di imprecare contro Lou che si era già appropriato del bagno.
Quando siamo rimasti di nuovo soli, entrambi ci siamo ricordati di avere dei cellulari che avevamo completamente abbandonato, ed è stato allora che l'incanto si è definitivamente interrotto, e ho trovato un messaggio che mi ha fatto sentire così sporca, come non lo ero mai stata in vita mia.
" Liam, vero?" Giada annuì, quasi con le lacrime agli occhi
" Il messaggio diceva : 'Sai dov'è finito quell'idiota di mio cugino? Sai, non vorrei che stesse girando in tondo zuppo d'acqua dalla testa ai piedi, perchè non trova più la via di casa!' e poi un altro 'pensi che dovrei andare a cercarlo?'
Ovviamente non gli ho risposto..ma mi sono sentita una stronza. E Harry cosa ha fatto?!"
" E' scappato a gambe levate?" ipotizzò la bionda
" Peggio"
" Prima che potessi rendermene conto, si è avventato sulle mie labbra, incurante del fatto che non fossimo più soli in casa, e mi ha baciata così intensamente, da annebbiarmi la vista e la mente di nuovo.  Non mi sono sottratta! E gli ho permesso di donarmi quelle sensazioni che avevo provato fino a poco prima, per qualche altro istante. 
Quando ci siamo staccati, volevo prenderlo a schiaffi e contemporaneamente spingerlo sul letto e ricominciare da capo, ero fuori di me, per la disperazione e l'eccitazione..ma lui mi ha guardata dritto negli occhi e mi ha detto 'Was it our last?'...volevo semplicemente piangere, per tutto"
A quel punto Mary la strinse forte, e Giada pianse davvero tra le sue braccia, troppo confusa, troppo sicura di desiderare la cosa sbagliata.
" Io ho annuito, e lui se ne è andato. Quando è uscito di casa pioveva ancora, anche se non così forte come prima, io lo stavo guardando dalla finestra, l'ho visto tirare a calci i sassolini del vialetto, e poi l'ho sentito dire 'ti amo, maledizone!'..ha utilizzato persino l'italiano."
" Hai dormito stanotte?" le domandò teneramente l'amica
" Secondo te?"
" Accidenti che gran casino!" ammise Mary, senza smettere di abbracciarla
" Non riesco a guardare Liam negli occhi senza sentirmi una stronza, e non riesco nemmeno a liberarmi dell'odore di Harry"
" Fidati, non lo sente nessuno!" tentò di sdrammatizzare l'amica
" Lo so, ma lo sento io!La mia pelle sa di lui, la mia bocca sa della sua"
" Giada, ascoltami, potrà essere la domanda più banale del mondo, ma è l'unica che può titarti fuori da questa situazione"
" Spara" l'incoraggiò lei, tanto peggio di così non poteva andare
" Ami Liam? 
..Se Harry sparisse di nuovo dalla tua vita oggi stesso, riusciresti a dimenticarlo per sempre? Riusciresti a essere felice con Liam? Lo ami, si o no?
Devi soltanto capire questo, perchè se la risposta è positiva, sarai in grado di superare tutto. Capita di sbagliare, siamo umani, ma se sei davvero innamorata di Liam, ogni cosa si sistemerà."
Giada si rese conto che la sua migliore amica avesse effettivamente ragione...bastava che rispondesse a quella domanda per tornare a vivere in pace con se stessa.
Se solo gliela avessero posta una settimana prima, non di più, avrebbe risposto senza la minima esitazione. Perchè stava bene con Liam, e lo sapeva, ne era sicura.
Ma quegli occhi e quel sorriso, e quelle fossette, erano riusciti a sconvolgerle l'esistenza per la seconda volta...e adesso non sapeva più rispondere. Possibile che fossero riusciti a cambiare le carte in tavola?
Possibile che continuassero ad avere su di lei sempre lo stesso effetto, se non amplificato?
Possibile che non avesse mai smesso di amarlo sul serio?
Possibile che il destino avesse fatto in modo che le loro strade si incrociassero ancora per un motivo preciso?
Possibile che solo lui fosse in grado di farla sentire così ardentemente.. viva?
Perchè non si trattava di star bene tra le sue braccia, non era questo..anzi, era insieme a Liam che si sentiva così: tranquilla, rilassata, forse persino appagata. E le piaceva!
Mentre con Harry, beh, con Harry si sentiva come se fosse perennemente sulle montagne russe. Anzi, come la prima volta di tutti i comuni mortali sulle montagne russe.
Avete presente, quando  siete tutti lì in piedi, a fare la fila, con le mani sudate, sotto il sole, ad attendere di salire su quelle macchinine che di lì a poco vi porteranno su è giù, di un intervallo di sessanta metri o forse ancora di più, a una velocità talmente elevata, in grado di non farvi capire più nulla, e indurvi a urlare a squarciagola?
Si, so che conoscete la sensazione, è tipica della montagne russe. E voi siete lì, in quella fila, per vostra scelta, perchè nessuno è così cretino da costringervi davvero, e pensate 'ma chi me lo ha fatto fare?'...eppure siete ancora lì, vi voltate indietro, vedete l'uscita di quel labirinto in lontananza, e allora dite 'adesso o mai più. O scappo adesso, o non farò mai più'..e a quel punto vi dite che siete forti, che non morirete per così poco, e scegliete la seconda opzione, il 'mai più'. Non riuscite comunque a tranquillizarvi, e la gente intorno a voi pensa che abbiate paura..ma no, anche io la chiamo paura, ma non è paura quella.
E' piuttosto entusiasmo talmente esagerato da tramutarsi in timore, non paura..è eccitazione, sfida contro se stessi, coraggio, fidicia, e tutte queste cose messe insieme.
E poi arriva il momento di salire davvero sulle montagne russe, non avete più via di scampo, e in quel momento, quando vi allacciate le cinture così forte, siete semplicemente pronti a tutto. La giostra dura poco più di un minuto, ottanta, forse novanta secondi, in cui vi concedete di girdare come non avete mai fatto prima, di urlare incuranti di tutto, e vi sentite la testa girare vorticosamente, e chiudete gli occhi con i capelli spiaccicati sulla faccia, il cuore a duemila, vi sentite praticamente sottosopra, e lo siete davvero..ma poi, quando il giro volge al termine, e la macchinina al bordo della quale avete quasi volato, rallenta, vi ritrovate con un impagabile sorriso stampato sulla faccia, e tutto quello che riuscite a pensare è: 'è stato fighissimo! voglio farlo di nuovo, altre cento volte'..e non è che abbiate dimenticato le urla, anzi, sapete che al prossimo giro urlerete ancora, forse più di prima, eppure la cosa non vi spaventa più. Perchè realizzate di esservi sentiti liberi, spensierati, vivi..anche se stavate percorrendo una discesa ripidissima, a strapiombo, o il cosiddetto giro della morte. Strano, vero?..il giro della morte vi ha fatto sentire ardentemente vivi!
Le montagne russe...ecco cosa le succedeva con Harry. Pochi giorni prima, in cucina, si era sentita come prima di salire sulla giostra, e quella volta aveva rinunciato all'ultimo, rimanendo lei stessa con l'amaro in bocca. E invece il pomeriggio precedente, aveva scelto di nuovo il 'mai più', e si era lasciata invadere e sconvolgere dalle sensazioni che si provano sulle montagne russe.
Entusiasmo, timore, eccitazione, sfida, coraggio, fiducia, libertà, spensieratezza, tutte nello stesso instante, e per dirlo con una sola parola : vita.
Giada amava le montagne russe.
 




BUONSALVEEEEE!!!

Eccomi con il  nuovo capitolo come promesso! :DDD
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e sappiate che la chiacchierata tra le due amiche non è ancora terminata...
Giada dice di essere confusa, di non capirci più niente, ma penso che abbiamo capito tutti che la parte più intima di sè è priva di dubbi :)
Adoro leggere i vostri commenti, le vostre ipotesi e supposizioni su quello che accadrà, perciò continuate a dirmi tutto quello che vi passa per la testa :DDD
Scappo, un abbraccione, e grazie infinite soprattutto a voi che recensite, davvero ♥♥♥♥♥ Vi voglio taaaaaanto bene ;))
A prestooooooo <3<3<3<3

 













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Capitolo 10
*** Capitolo nove ***


Giada amava le montagne russe.
Stare con Harry equivaleva a fare non un giro, ma mille, sulla giostra più pazza di tutte: proprio le montagne russe.
Mai sentito parlare di sillogismo aristotelico? Beh, a questo punto dovrebbe venirvi spontaneo. Ma se non avete ancora avuto modo di studiarlo, lasciate che ve lo spieghi a parole mie.
Per sillogismo si intendono due proposizioni che presentano un termine in comune (in questo caso le montagne russe) e conducono spontaneamente alla formulazione di una terza che le racchiude entrambe.
Tipo, l'esempio più banale, lo stesso che si trova sui volumi di filosofia: L'uomo è animale. L'animale è mortale. Ciò implica inesorabilmente che l'uomo sia mortale, in quanto animale, giusto?
Quindi, seguendo questo ragionamento..il fatto che Giada ami le montagne russe, e che queste ultime siano paragonate ad Harry, porta a una sola conclusione. 
Giada ama Harry.
Eppure, il sillogismo aristotelico era l'ultima cosa alla quale la ragazza si stesse ponendo il problema di pensare, mentre la sua migliore amica, tentava di aiutarla a fare chiarezza con se stessa, ponendole una domanda, all'apparenza semplice, ma che aveva avuto il potere di mandarla maggiormente in confusione.
Forse, anche senza il sillogismo, una parte di lei sapeva bene di essere innamorata di Harry, ma Giada non era ancora pronta ad ascoltarla. E intanto non sapeva che fare, che dire, non sapeva come sentirsi, come si sarebbe dovuta sentire, e non riusciva a dire di amare Liam, nè di non amarlo. Era talmente sconvolta da ciò che il cugino inglese del suo ragazzo barra il suo primo vero amore, le aveva fatto provare, che non riuscì a impedire al cervello di partire per la tangente.
" Ei...ma mi stai ascoltando?" 
Giada tornò alla realtà soltando quando Mary le sventolò una mano davanti al viso. "terra chiama Giada!" aggiunse un attimo dopo.
La ragazza la guardò con aria colpevole, era inutile mentirle, non aveva sentito nemmeno una parola, era rimasta a quella domanda alla quale non aveva saputo rispondere, ma l'amica evidentemente doveva essere andata avanti. "Scusa..mi ero persa" ammise, accennando un lieve sorriso.
" Dicevi?" le domandò l'istante successivo. Mary era ancora seduta sul suo letto, accanto a lei, e le parlava a bassa voce, per scongiurare il pericolo di essere sentita da Niall e Louis, che di sicuro stavano facendo colazione in cucina, al piano di sotto.
" Dicevo che voglio un bene dell'anima sia a te che a Liam..Harry lo conosco da poco, quindi non posso esprimermi, anche se sembra essere un tipo apposto. Ma sto divagando..tengo a te e Liam più della mia vita, e quando voi due vi siete messi insieme, ho saltato di gioia, perchè pensavo che foste perfetti l'uno per l'altra"
"Come te e Zayn" l'interruppe l'amica
"esatto!" esclamò Mary con enfasi, inducendo l'altra ragazza a sorriderle dolcemente
" solo che lui ancora non se ne è reso conto...ma anche questa è un'altra storia. Tu e Liam. Stavamo parlando di te e Liam. Voi siete innanzi tutto ottimi amici, lo siete stati sin dall'inizio, e anche ora che state insieme, tra una coccola e l'altra, sapete ancora scherzare, ridere e prendervi in giro..quello che avete è semplicemente fantastico, e sono sicura che anche tu lo sai. 
Liam è innamorato di te, e si suppone che tu lo sia di lui. Cioè, noi tutti credevamo che anche tu lo fossi"
" anche io!" Giada non lo aveva mai preso in giro,  e su questo non c'era nemmeno da discutere
" Però non ne sei più sicura..." continuò Mary
" Io...io non lo so. Ma non è per lui. Liam continua a essere un ragazzo stupendo e dal cuore d'oro..è perfetto, e sono e sarò sempre la prima a dirlo. 
E non è che mi sia lasciata baciare da Harry perchè abbia cambiato idea su di lui, o perchè ci siamo allontanati, o stiamo vivendo un periodo un po' smorto come coppia...Liam non centra niente con quello che è successo, e continua a essere perfetto. Sono io il problema!"
" beh, io direi che è Harry" disse Mary in tono quasi divertito, tentando di sdrammatizzare. Stavano provando a ricostruire il puzzle pezzo per pezzo, e Giada era infinitamente grata alla sua migliore amica, perchè era l'unica che sapeva ascoltarla pazientemente, concedendosi di intervenire con domande pungenti, ma giuste, necessarie. E non ultimo, Mary tentava sempre di trovare il lato divertente delle cose, e ne usciva spesso con battute che avrebbero fatto morire dalle risate chiunque non si fosse trovato in una situazione così delicata come quella di Giada.
Mary lasciava sempre che la sua migliore amica ragionasse e arrivasse da sola alle proprie conclusioni..lei al massimo la incoraggiava ad andare avanti, o l'aiutava se cominciava a divagare, ma non si permetteva mai rifilarle la propria versione dei fatti inducedola a credere che fosse quella giusta.
Certo, era palese pure per Giada che l'amica preferisse Liam a Harry, ed era ovvio che fosse così, visto che lo conosceva da una vita, ma nonostante ciò, Mary non tentò mai di spingere l'amica tra le braccia di uno piuttosto che dell'altro; l'aiutò piuttosto a capire cosa lei effettivamente volesse.
Che poi, alla fine, Harry e Giada aveano stabilito che quello che era successo tra loro non si sarebbe ripetuto mai più, ma la ragazza aveva chiamato la sua migliore amica per raccontarle tutto, perchè sapeva di non riuscire a vivere con un peso sullo stomaco così grosso, e anche perchè sapeva che quella non era stata la fine..non avrebbe potuto esserlo, visto che il suo primo ragazzo avrebbe trascorso l'intera estate nella sua stessa città, e non sarebbe riuscita ad evitarlo per tutto quel tempo.Forse non voleva nemmeno evitarlo..forse non ci stava capendo più niente.
" No, il problema sono io! Perchè se Harry ci provasse con me, e io sentissi l'impulso di tirargli un calcio nelle parti basse o gli intimassi di non azzardarsi a toccarmi mai più, invece di lasciarmi accarezzare e bramare un suo bacio...il problema non si porrebbe nemmeno. 
Il problema qui sono io, che faccio fatica a resistergli" spiegò, soprendendosi da sola, di come parlare con Mary le giovasse in ogni caso.
Il motivo per il quale Zayn non si rendesse proprio conto di ciò che si stava perdendo lasciandola andare, restava un mistero per tutti. Giada aveva provato a intromettersi tra i due per il bene dell'amica, ma, uno, non era servito a molto, e due, Mary le aveva intimato di non farlo mai più.
" Fai fatica a resistergli perchè è un gran figo?"
Eccola, la nota positiva di spensieratezza, che non stonava affatto in quella conversazione.
Giada rise di cuore, facendo finita di fulminare  la propria migliore amica con lo sguardo..adorava Mary. Riteneva che fosse una persona davvero speciale.
" Allora..obiettivamente, Harry è bello da togliere il fiato, con quegli occhi, quel sorriso, e quelle fossette così dolci.
Ma non è questo. Anche Liam non ha decisamente nulla da invidiare a un modello di Hollywood ...e beh nemmeno i miei cari fratelloni a dire la verità.. e nemmeno-"
Lo dissero nello stesso momento "Zayn!" e l'attimo dopo scoppiarono a ridere tutte e due.
" Cavolo, ma siamo praticamente circondate da fighi!" esclamò la bionda, ottenendo la totale approvazione dell'altra
" Ma continua.." si ricompose l'attimo successivo
" Non è l'aspetto fisico, o almeno non è quella la ragione principale"
" Adesso non venirmi a dire che è un ragazzo di buon cuore.." le prese in giro l'amica
" No! Ti ho già detto che è Liam che ha il cuore d'oro..tranne nei confronti della lingua inglese e di chi lo ha trattato veramente male. Ma il fatto che io sia attratta da suo cugino, non a che fare nemmeno con il carattere."
" E allora cos'è? Lo Spirito Santo?" quando Mary iniziava a esagerare con le cose senza senso, Giada sapeva che l'unico modo per farla tornare in sè fosse quello di rimpinzarla di cibo, in modo tale da riuscire a farle tenere la bocca chiusa, impegnata a masticare. Aveva ragione, la bionda aveva decisamente ragione, perchè erano lì da non si sa quanto tempo a cercare di capirci qualcosa in più su cose che, probabilmente, non potevano nemmeno essere spiegate. Ma loro ci provavano lo stesso, con tutte le loro forze, e tentavano di sciogliere quel nodo così grande.
" Louu!" Giada chiamò a gran voce suo fratello
" Che c'è?" rispose l'altro, dal piano di sotto
" Ti mando Mary..preparale un panino con la nutella" esclamò
" Solo se dopo mi dite su cosa state confabulando da tutta la mattina"
" Tipiche cose da ragazze" lo sviò Mary, non appena fu a pochi passi da lui, Louis a quelle parole ovviamente lasciò perdere
" Ei! lo voglio anche io un panino con la nutella" si intromise Niall, che aveva appena smesso di stazionare di fronte alla tv. La bionda gli fece la linguaccia, sorridendo prima di lasciarli di nuovo soli.
Due minuti dopo, Mary fu di nuovo in camera della sua migliore amica  "ci sono" esclamò, incitandola a continuare.
" Non è nemmeno lo Spirito Santo" disse Giada divertita, poi tornò seria "E' piuttosto il modo in cui io mi sento insieme a lui.Semplicemente questo."
" Semplicemente" ripetè l'amica
" Mi ha fatto senire a casa in una città che conoscevo solo per cartolina, in un aeroporto in cui non ero mai stata, in mezzo a migliaia di persone che non avevo mai visto e che mai avrei rincontrato. E la cosa più assurda è che non avevo idea nemmeno di chi fosse lui..ma quando mi ha sorriso calorosamente, facendomi un cenno con la mano, io mi sono sentita davvero a casa.. a Heatrow."
" Un giorno dovrai raccontarmi di questo primo incontro..e della tua esperienza in Inghilterra in generale" "certo" promise Giada.
" Nel momento in cui i nostri occhi si sono trovati a una distanza ravvicinata tale da non comprendere nient'altro, la casa di cui parlo sono diventate montagne russe, e restano tali ancora adesso..ma sono montagne russe di cui fido ciecamente, che mi fanno sentire libera e viva, debole perchè mi portano dove vogliono, e forte perchè le permetto di lasciarmi trasportare. Non è facile da spiagare e da comprendere ma-"
" Ho capito benissimo" sorrise Mary
" per dirla in questi termini, credo proprio che quando io e Harry ci siamo separati, è come se fossimo scesi dalla giostra senza slacciare tutte le cinture di sicurezza..come se ci fosse una sola, sottilissima corda, che ci ha permesso di provare altre giostre, e alla fine ci ha rincondotto inevitabilemente lì, mi ha riportato sulle montagne russe..forse per permettermi di slacciarla e corerre via, o forse per farmi scegliere di restarci."
" la scelta è solo tua" così dicendo, Mary le prese la mano, prima di abbracciarla di nuovo "nessuno può dirti cosa fare, e lo sai.. però io non ti abbandono, nemmeno sulle montagne russe"
Giada a quel punto la strinse ancora di più. Si, era vero, non era apparentemente arrivata a nessuna conclusione, ma senza Mary si sarebbe limitata a restarsene inerme sul letto a pensare e ripensare, facendosene una malattia.
" Oddio devo andare! Tu e le tue metafore sensazionali, mi avete fatto dimenticare pure di dirti che domani parto con i mei! Trascorreremo qualche giorno in montagna dai miei nonni, è un bel posto, e ci sarà il resto della famiglia, compresi tutti i cugini piccoli che mi ritrovo..ogni volta che vado lì divento la babysitter del gruppo!" spiegò la bionda, come se ne fosse ricordata solo allora.
" Dimmi che sono un fottuto genio" esclamò quache istante dopo, con un sorrisone dipinto in faccia
" Sei un genio" l'accontentò Giada, pur non capendoci niente.  Aveva già sentito parlare di quel posto, Mary ci andava tutte le estati.
" Ecco il piano: tu necessiti di stare qualche giorno lontano da quei due che ti hanno mandato in fumo il cervello, e io necessito di un aiuto babyistter. E' la soluzione perfetta!" era a dir poco entusiasta
" Davvero? Sei sicura? Venire con te? Non vorrei dar fastidio...ci sarà la tua famiglia al completo..."
" E quindi? Tu sei come una sorella per me"
Giada quasi si commesse a quelle parole. Che aveva fatto per meritarsi un'amica così?
Anche se probabilmente ci era troppo dentro da non rendersi nemmeno conto del tutto, che lei si comportava nei confronti di Mary esattamente allo stesso modo.
" Che poi proprio non capisco perchè non ci ho pensato prima! Stare lontana da tutti e due sicuramente ti gioverà, avrai la possibilità di far chiarezza con te stessa, o magari, semplicemente di renderai conto di non riuscire a sopportare la mancanza dell'uno o dell'altro.
Si, si, si! Devi assolutamente venire!" esclamò ancora, in preda all'entusiasmo
" Anzi, io vado a casa a preparare i bagagli, e fallo anche tu. Oggi pomeriggio vai da Liam e  dì a tutti e due che parti per qualche giorno. Chiedi il permesso ai tuoi, ovviamente, anche se diranno di sì, e stasera ci risentiamo, così ti dico con precisione a che ora si parte" Mary parlava così velocemente che sembrava una macchinetta, ma si vedeva che era felice.
Giada fece appena in tempo a prenderla per un braccio e bloccarla, prima che andasse via. "Tu sei anche di più di una sorella" disse, gettandole le braccia al collo.





BUONSALVEEEEE :))
Ecco il nuovo capitolo, spero che vi sia piaciuto :DD
Sono consapevole del fatto che sia un capitolo di passaggio in cui non avviene nulla di eccezionale, a parte la proposta di Mary..ma era un capitolo necessario per mandare avanti la storia.
Nel prossimo partiremo dal punto di vista dei ragazzi e poi..vabbè, mi cucio la bocca altrimenti spiffero tutto e non mi pare il caso!
Grazie di cuore per tutto il supporto, per tutto l'interesse che mostrate nei confronti della storia, grazie semplicemente per tutto ♥♥
Continuate a recensire, perchè adoro scambiare quattro chiacchiere con voi, e credo che ormai lo sappiate :DD
Un bacione, e a prestooooo <3<3<<3




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Capitolo 11
*** Capitolo dieci ***


Osservandoli dall'esterno, si poteva dire che Harry e Liam fossero soltanto due ragazzi intenti a guardare la tv, seduti sul divano, e con un sacchetto di pop corn in mezzo a loro. Entrambi spaparanzati, in posizioni apparentemente rilassate, con gli occhi fissi sullo schermo e una mano immersa nella ciotola dei pop corn..pareva quasi che non intercorressero differenze tra loro due, eppure, se invece di limitarsi a guardarli di sfuggita, ci si soffermava per qualche istante in più su di loro, si poteva notare benissimo un'infinita serie di differenze.
E non parlo di differenze fisiche, che sicuramente sono rilevanti, ma di differenze più profonde, legate al rispettivo stato d'animo dei due cugini.
Quello che non aveva nulla da nascondere, e si sentiva effettivamente così rilassato come sembrava agli occhi di eventuali osservatori, era senza dubbio Liam. Non aveva motivo di preoccuparsi, visto che tutto sommato la sua estate non si stava rivelando così tragica come si aspettava: Harry non era di intralcio nonostante i precedenti, poteva contare sull'appoggio di amici fantastici, e si era persino fidanzato con Giada da qualche mese.
Si sentiva di dire che stava bene..l'unico neo in quell'aura di felicità e spensieratezza che si era costruito da solo, risultava l'inglese, ma comunque era poca cosa rispetto a tutto ciò che c'era di positivo.
Si svegliava al mattino pieno di energie e pronto per affrontare una nuova giornata, e aveva voglia di correre, ridere, o semplicemente rilassarsi, godendosi ogni minuto dell'estate che aveva tanto atteso; ma si era talmente convinto che tutto stesse procedendo per il meglio, e che nulla potesse intaccare la sua felicità, che aveva finito per munirsi di paraocchi, che non gli permettevano di avere una visione d'insieme della situazione, proteggendolo di conseguenza dall'alterazione dell'equilbrio che si stava consumando all'esterno, e che prima o poi lo avrebbe travolto.
Ma per il momento Liam viveva in pace con se stesso e con gli altri (persino con il cugino che fino a dieci giorni prima avrebbe giurato di non sopportare affatto), e aveva un cuore talmente grande e talmente puro, da non riuscire nemmeno a sospettare un tradimento, di qualsiasi tipo, da parte di qualcuno che lui considerava parte integrante della propria vita.
Liam era effettivamente concentrato su quel film che avevano scelto di mandare in onda nella prima fascia oraria pomeridiana di domenica, e si distraeva soltanto saltuariamente, giusto per messaggiare con Giada, parlando del più o del meno, e scherzando con lei come farebbero due migliori amici. Era raro che fossero sdolcinati via sms, anche se qualche cuoricino buttato qua e là spesso sfuggiva a entrambi..ma non quella volta.
Per lei era già abbastanza complicato messaggiare come se nulla fosse successo, ma lo faceva perchè era diventato naturale quasi come respirare trascorrere le ore a scriversi su whatsapp pur non dicendosi nulla di importante in concreto, semplicemente facendosi compagnia..in fondo Giada si teneva costantemente in contatto anche con Mary e Zayn, e avevano persino inventato un gruppo del quale facevano parte anche Niall e Louis, e da qualche giorno addirittura Harry, all'interno del quale si verificavano gli equivoci più divertenti del secolo, e gli smile raffiguranti faccine che piangono dalle risate, riempivano le pagine.
Ma in quel momento nessuno stava utilizzando il gruppo, e Giada e Liam di tanto in tanto messaggiavano per conto loro. Per lei, forse quello era anche un modo esageratamente ingenuo per fingere che non fosse cambiato nulla tra loro due da quando il bell'inglese aveva fatto irruzione nelle loro tranquille vite.
Ma se Liam era ancora ben lontano persino dall'immaginare la verità, il cugino, seduto al suo fianco, pur avendo gli occhi puntati sul televisore esattamenete come lui, non aveva capito nemmeno una parola pronuciata dai protagonisti..e non a causa della lingua! Perchè doveva ammettere che stava imparando l'italiano molto più velocemente di quanto si fosse mai aspettato, e l'adorava, letteralmente. Infatti non erano i dialoghi in una lingua per lui straniera il problema.    
Il suo chiodo fisso restava sempre e comunque lei.
Da quando aveva lasciato casa sua sotto la pioggia, non riusciva a concentrarsi su qualcosa che non fossero quelle ore vissute insieme, insieme davvero, come una volta.
Non faceva altro che rivivere ininterrottamente con il cuore, l'attimo in cui Giada gli aveva permesso di abbattere il muro di difesa che aveva disperatamente cercato di erigere per proteggere la sua storia con Liam; l'istante in cui era crollata, affondando la testa sul suo petto, che dal canto suo si alzava e abbassava a ritmo incalzante per quella vicinanza così improvvisa e così gradita; i minuti troppo brevi durante i quali l'aveva tenuta stretta, e poi naturalmente, il primo della serie di ardenti baci che si erano scambiati. E tutti i successivi, e tutte le carezze, e i vestiti strappati via, e il calore, le scintille prodotte dal contatto tra i loro corpi.
Harry aveva sul serio desiderato che quel paradiso non fosse mai finito. E mentre la stringeva, la baciava e la coccolava, si convinceva sempre di più di non poterne avere mai abbastanza di quella ragazza.
Si era innamorato di lei, per ragioni che aveva da tempo rinunciato a comprendere del tutto, nell'istante in cui l'aveva guardata negli occhi per la prima volta.
Insomma..non la conosceva, non sapeva nulla ad eccezione del suo nome e della sua nazionalità, eppure..bam! Colpito e affondato come mai gli era capitato prima.
Inutile sottolineare che per Giada era stato esattamente lo stesso, come se una freccia di Cupido li avesse colpiti nello stesso momento, proprio quando erano l'uno di fronte all'altra.
Adesso, dopo due anni, a Harry non sarebbe bastato nemmeno un libro per esporre i motivi per i quali l'amava, ma se proprio avrebbe dovuto dirlo in poche parole..avrebbe detto che l'amava semplicemente perchè lei era lei, un mix esplosivo di dolcezza, testardaggine, spontaneità, paura, coraggio, determinazione, sicurezza, fraglità, indecisone e bellezza contemporaneamente.
E si rendeva conto che molti degli aggettivi da lui stesso elencati fossero contrari, ma non aveva importanza, perchè lei era fatta così, ed era unica, e perfetta nella sua imperfezione.
Riteneva che Liam fosse fortunato a poterla avere, molto fortunato. Chissà se pure il cugino ci aveva perso la testa al primo sguardo, al primo sorriso, alla prima risata..perchè per lui era stato così, e si era reso conto solo in un secondo momento, che provare a dare un senso all'amore è da idioti. 
Perchè l'amore non si giustifica, è eccitante a dismisura, e totalmente irrazionale. 

L'amore rispecchiava ciò che avevano vissuto loro due il pomeriggio prima. Qualcosa di ingiustificabile, eccitante e totalmente irrazionale.
Ma Harry rischiava di impazzire sul serio in una situazione del genere, soprattutto perchè non aveva nemmeno nussuno a cui poter raccontare tutto, qualcuno di cui fidarsi al punto tale da vuotare il sacco per intero...conosceva gli amici di suo cugino da poco tempo, e in ogni caso non avrebbe potuto davvero confessargli di essere pazzamentente innamorato della ragazza di Liam, come se nulla fosse.
Spiegarlo a qualche amico oltreoceano, sarebbe stato troppo lungo e complicato, e poi non avrebbe risolto nulla in ogni caso. Non era ai suoi amici che spettava prendere decisioni a riguardo.
E allora non gli restava che chiudersi a riccio, sopportando e sostenendo da solo un segreto così grande. Beh, solo solo non era, i baci, le carezze e le coccole ce li si danno in due, ma capiva bene di non poter presentarsi di nuovo da lei e dirle quanto faceva male anche soltanto provare a starle lontano..non poteva semplicemente perchè sapeva che se fossero stati soli per più di qualche minuto avrebbero ceduto di nuovo, e poi si sarebbero sentiti in colpa di nuovo, come in un circolo vizioso. Lei non avrebbe avuto le forze di opporre resistenza, glielo leggeva negli occhi.
Quando Giada era ripartita per l'Italia dopo le due settimane trascorse in Inghilterra, era stato male, per settimane e settimane, e qualcunque cosa, qualcunque stupido oggetto in casa, non aveva fatto altro che ricordargli i momenti trascorsi insieme. Non era stato affatto facile superare quel periodo, però ce l'aveva fatta, pareva che ce l'avessero fatta entrambi...eppure, ora, seduto sul divano proprio accanto a Liam, stava avendo l'ennesima conferma che fosse vero il contrario.
E si accorgeva pure che la sofferenza che aveva provato due anni prima, non era che un pizzicotto paragonata a quella che lo devastava ora. Forse era qualcosa che aveva a che fare con l'età, forse a sedici anni si tende ad ingigantire le cose, o probabilmente dopo ben ventiquattro mesi, anzi ventisei per essere precisi fino all'ultimo, il ricordo di un dolore appariva un po' sbiadito..fatto sta che non si era mai sentito così in tutta la sua vita.
Harry comprendeva perfettamente la posizione di Giada, ed era sicuro che se fosse stato lui quello ad essere fidanzato con un'altra ragazza quando lei era improvvisamente riapparsa, si sarebbe arrovellato il cervello, e non poco, a furia di cercare di fare chiarezza dentro se stesso. In fondo al cuore, sapeva di non aver bisogno che lei glielo dicesse per sapere che Giada desiderasse essere abbracciata e baciata da lui almeno quanto lui bramasse abbracciarla e baciarla, ma c'era Liam, che era suo cugino di sangue, oltre che il fidanzato e allo stesso tempo migliore amico di lei.
Era ovvio che Giada si sarebbe fatta in quattro pur di non farlo soffrire, ci teneva a lui, e si vedeva, anche se Harry avrebbe giurato che il più delle volte la loro sembrasse una meravigliosa amicizia, più che una storia d'amore: aveva notato che raramente si scambiavano qualche bacio davanti al resto del gruppo, e si abbracciavano spesso, questo sì, e Liam le carezzava le guance, ma non li aveva mai visti impazienti di restare da soli, o con quella scintilla negli occhi che era sicuro di avere lui, ogni qual volta incrociava lo sguardo della ragazza.
E poi era abbastanza sicuro che non fossero nemmeno abituati a chiamarsi 'tesoro' 'amore' ..e non avevano nomignoli! Nonostante tutto questo parevano star bene insieme, si volevano bene.. ma non era affatto sicuro che Liam passasse il tempo a desiderare di stringerla, tenerla per mano, raccontarle la propria giornata, farle regali, fuggire con lei chissà dove, e baciarla come se non ci fosse un domani.
Invece Harry bramava tutto questo, e molto altro ancora.
Ma non poteva sul serio spezzare sul nascere il rapporto che non aveva mai avuto con suo cugino, e che stavano provando a instaurare. Non poteva rubargli la ragazza. 
E Giada, qualunque cosa le suggerisse di fare il cuore, non era pronta a dargli ascolto in quel momento. Necessitava di un po' di tempo per sè stessa e basta.

Il destino volle che quando il campanello di casa Payne suonò, pochi minuti dopo il termine del film, Harry fosse da solo in salotto.
Liam si era allontanato per qualche minuto, aveva detto di aver bisogno del caricatore del cellulare e di averlo lasciato in camera, e sua madre come al solito era dalla signora Rossi per aiutarla a fare chissà cosa...  così quando dal piano superiore, il ragazzo sentì il campanello, diede al cugino l'incarico di aprire il portone e accogliere chiunque fosse. Non sapeva che si trattasse di lei.
Il suo cellulare si era spento, dopo avergli ricordato più volte di 'collegare il caricabatterie alla presa di corrente' e Liam si era perso il messaggio in cui la ragazza lo avvisava del proprio arrivo.
" Giada" sul viso di Harry si allargò un sorriso che avrebbe fatto invidia al sole per quanto era luminoso. Poterla vedere, lo faceva stare bene nonostante tutto. 
Dal canto suo, la ragazza non si aspettava affatto che fosse proprio Harry ad aprirle la porta (anche se doveva ammettere che non ci sarebbe stato nulla di strano ), ma gli sorrise a sua volta, non riuscì ad impedirselo, e subito dopo si portò meccanicamente una mano dietro l'orecchio per rimettere al proprio posto una ciocca di capelli che doveva essere sfuggita dalla coda di cavallo a causa del vento.
Harry seguì con lo sguardo il suo gesto, e quando lei si accorse che quegli occhi avevano seguito la traiettoria della propria mano quasi in adorazione, avvertì chiaramente che le sue guance stavano andando a fuoco.
" How are you?" buttò lì Harry, erano ancora fermi sulla soglia, le mani di lui in tasca
Giada scrollò leggermente le spalle, non sapendo precisamente cosa dire ..come stava, davvero? Dopo una notte completamente insonne durante la quale  aveva visto i momenti passati insieme a lui e a Liam in modo alternato, quasi come se fossero le famose carte che decretano i vincitori delle sfide del programma 'amici' e quasi come se si aspettasse che il viso di uno dei ragazzi apparisse più grande rispetto all'altro alla fine, e dopo aver trascorso ore e ore con Mary a parlarne a riparlarne, tutto ciò che era riuscita a decidere era di aver bisogno di un break.
Cinque giorni in montagna in compagnia della famiglia dell'amica, le avrebbero fatto bene...era una delle poche cose di cui fosse certa in quel momento.
Per il resto, sapeva come al solito di non voler in nessun modo creare sofferenza a Liam, perchè ci teneva troppo a lui; sapeva di sentirsi tremendamente in colpa per ciò che aveva fatto, ma non di esserne pentita, che è una cosa totalmente diversa; e sapeva pure di essere irrimediabilmente attratta da Harry..quindi sì, ancora un bel casino. 
Non si trattava propriamente di attrazione nei confronti del ragazzo dai ricci castani e il sorriso mozzafiato, ma lei preferiva utilizzare quel termine per prudenza.
" I got something to say" disse, evitando di guardarlo negli occhi, ma seguendo con la coda dei propri lo sguardo di lui che la percorreva da testa a piedi.
Indossava un paio di shorts bianchi a vita alta, abbinati a una semplice maglietta colorata che terminava in corrispondenza dell'orlo superiore dei pantaloncini, ai piedi le solite converse bianche, i lunghi capelli boccolosi racchiusi in una coda alta, che le lasciava il collo completamente scoperto. Il viso perfettamente pulito, senza nemmeno un filo di matita.
Harry non potè impedirsi di pensare che fosse bellissima, nella sua disarmante semplicità. 
Dovette trattenersi per non aprire la bocca a mo' di pesce lesso, e guardarla come se fosse una dea...una dea? Una ragazza in maglietta, pantaloncini, e converse!..Ma dove diavolo era arrivato?
" Tell me" rispose, non appena si costrinse a riprendersi. Le sfiorò appena il braccio con i polpastrelli, e lo ritrasse all'istante, avvertendo dei passi dietro di sè.
" Eii! Ma che sorpresa!" l'attimo dopo Liam si mise tra loro, baciando la guancia della ragazza per due volte consecutive, salutandola
" Sentivi la mia mancanza?" le domandò un attimo dopo, uccidendo incosapevolmente il cugino con quelle parole. Liam e Giada non si vedevano dal venerdì sera.
" Ho qualcosa da dire a entrambi" spiegò lei, schivando abilmente quella domanda e sentendosi incredibilmente a disagio in presenza di tutti e due i ragazzi
A quel punto sia Liam che Harry annuirono incoraggiandola a continuare "Parto con Mary, domani mattina. Trascorrerò qualche giorno in montagna con lei e la sua famiglia" spiegò, preparandosi a ripeterlo anche in inglese, ma dall'espressione di Harry intuì che il ragazzo aveva recepito il messaggio.
" Sono venuta qui per salutarvi, e dirvi che ci vediamo sabato prossimo" aggiunse subito dopo, facendo tutto ciò che era in suo potere per apparire naturale
" D'accordo!" Liam le sorrise "Allora divertitevi e non combinate troppi casini!" esclamò un attimo dopo, sempre sorridente e ignaro di tutto
Ma nell'istante in cui Giada incrociò gli occhi di Harry ebbe la conferma che lui sapesse perfettamente il motivo di quella partenza, che in sè non aveva nulla di strano e insolito.. ma per chi era a conoscenza dei fatti, era dannatamente facile fare due più due e giungere alla conclusione. Liam, come al solito, non sospettava niente, e pensava semplicemente che la ragazza volesse trascorrere qualche giorno in compagnia dell'amica, che comunque era una mezza verità..Giada sapeva che sarebbe stata bene in compagnia di Mary. 
Nonostante la cosa più sensata da fare sarebbe stata impegnarsi il più possibile per limitare ogni tipo di contatto con lei, persino quello visivo, e stesse facendo esattamente il contrario, dato che proprio non riusciva a resisterle, per Harry la prospettiva di non vederla e non sentirla per sei giorni, non era esattamente delle più rosee. Liam o non Liam, lui aveva semplicemente bisogno di lei, di parlarle,di sfiorarla fingendo che si trattasse di un gesto involontario..ma d'altra parte, capiva pure l'esigenza di Giada di staccare la spina e dedicarsi un po' a sè stessa. Sapeva che da quando lui aveva fatto irruzione nella sua vita, la ragazza non aveva avuto un attimo di pace, e l'amava al punto tale da desiderare il meglio per lei, anche se ciò significava sacrificarsi.
Harry avrebbe voluto baciarla almeno sulla guancia prima di lasciarla partire, ma non lo fece, per non crearle ulteriore imbarazzo.
Le sorrise invece con le estremità delle labbra, con gli occhi e con il cuore , salutandola con un tacito 'ti aspetto', prima di sparire dalla sua vista.
In quel momento la ragazza realizzò: dentro di lei la mente e il cuore stavano combattendo una battaglia senza eguali. Il muscolo vitale era quello che aveva avuto le idee chiare sin dal momento in cui Liam aveva acceso le luci in salotto e lei si era sentita tremare le gambe avendolo di nuovo di fronte, mentre l'organo della ragione vacillava costantemente, senza permettere a nessuna delle due parti di prevalere sull'altra.
Eppure, battaglia, guerra o qualunque altra cosa stesse avvenendo dentro di lei, quando Harry lasciò la stanza, Giada avvertì un vuoto all'altezza del petto. 
Il cervello la convinse a non dargli peso, e quando fu certa che lui se ne fosse andato, la ragazza abbracciò Liam...quell'abbraccio voleva esprimere ciò che non poteva dire con le parole.
'Scusa, scusa, scusa per tutto quello che non sai. Sei importante per me, te lo giuro, ma ho bisogno di capire cosa provo e cosa voglio davvero. Scusa.'
La parte più intima di sè sapeva già la risposta, l'aveva sempre saputa, ma il cuore non riusciva ancora a farsi ascoltare. 
Il ragazzo ricambiò l'abbraccio, stringendola teneramente a sè. "Starai via solo fino a sabato" esclamò quando si furono staccati, stupito da quello slancio affettivo così acuto. 
...E magari fosse stato quello il problema!






BUONSALVEEEEEE :))
Eccomi con il nuovo capitolo! :DD
A dirla tutta, questa volta non sono tanto soddisfatta del risultato..ditemi non è noioso D: E anche se lo fosse, ditemelo lo stesso . :)
Prometto di postare il prossimo capitolo tra giovedì e venerdì, per farmi perdonare :DD
E vi ringrazio ancora una volta per tutte le recensioni, e tutto l'interesse che mostrate nei confronti della storia, davvero ♥♥♥
Non immaginate quanto mi renda felice aprire il mio account e trovare un sacco di commenti!! :DDD
Devo scappare, un abbraccio forte forte, e a prestooooooo <3<3<3

Ps. Recensiteeeeeeee ♥♥♥
Pps. Nel prossimo capitolo vedremo Giada e Mary alle prese con la montagna e la famiglia di quest'ultima, e non solo ;)
Ok, basta, vi lascio un minuscolo spoiler, spero che le apprezziate :DD

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Giada aveva trascorso l'intera durata del viaggio a cercare di trovare ragioni valide per dimenticarlo, eppure, non appena arrivarono in montagna, si rese conto che in tal modo non aveva fatto altro che ammettere finalmente a se stessa di essere pazza di lui.

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Capitolo 12
*** Capitolo undici ***


" Siamo arrivati!" 
Soltanto quando Mary pronunciò quelle parole, lei si concesse di togliersi gli auricolari dalle orecchie e guardarsi intorno. Non che non le piacesse osservare il paesaggio circostante, anzi, quando viaggiava in macchina o in treno, sarebbe stata in grado di trascorrere ore e ore semplicemente guardando fuori, e spesso, doveva ammetterlo, sentendosi la protagonista di chissà quale video musicale, o anche solo una ragazza in fuga dalla propria città. Erano sensazioni che Giada adorava, e proprio per quel motivo, non appena il viaggio verso la montagna era cominciato, lei aveva tirato fuori gli auricolari dalla propria borsa e ne aveva dato uno all'amica, sperando che di li a poco si sarebbe sentita come al solito.
Ma non accadde ciò che si aspettava, perchè pure con la musica nelle orecchie, e gli occhi rivolti verso l'esterno, poteva giurare di non aver visto assolutamente niente. 
Se state pensando che si fosse addormentata per tutto il viaggio..siete fuori strada. Era stata piuttosto ...assente, tutto qua.
Quando sia lei che i suoi fratelli erano ancora bambini, e i loro genitori li portavano al mare, Giada, Niall e Louis erano soliti spendere il tempo impiegato per giungere alla località prescelta sfidandosi a vicenda, in un gioco piuttosto singolare, che consisteva nel dover cercare di indovinare il prossimo segnale stradale che si fossero trovati di fronte. Era un passatempo divertente, che dimezzava di gran lunga la noia del viaggio, e soprattutto faceva imparare loro i segnali stradali a memoria..infatti quando i suoi fratelli avevano preso la patente, non avevano trovato alcuna diffcoltà con la parte riguardante i segnali, e Giada si augurava che anche per lei non ci sarebbero state sgradevoli sorprese quando a settembre, avrebbe cominciato a sua volta quel corso.
Perchè vi sto dicendo tutto questo?...Beh, semplicemente perchè quando arrivarono in montagna, e la ragazza guardò davvero fuori dal finestrino, si sentì quasi come se avesse viaggiato nel tempo. Non si era accorta assolutamente di nulla, non sapeva se il padre della sua amica avesse imboccato un'autostrada o se invece avessero viaggiato per tutto il tempo circondati da un paesaggio incontaminato del genere che si stagliava in quel momento di fronte ai suoi occhi; non sapeva se avessero oltrepassato qualche fiume o se il traffico fosse stato ottimale; non aveva fatto caso a un solo segnale stradale e non aveva visto nessuno strambo edificio.
Erano piccole cose che lei notava sempre, e che le permettevano di sentirsi parte attiva della 'fuga dalla città', espressione con la quale sua madre stava a sottilineare la propria voglia di concedersi qualche giorno di vacanza.
Ma quel giorno Giada non si era accorta di nulla pur non avendo distolto lo sguardo dalla strada nemmeno per un istante. Troppo occupata a pensare a lui.
Continuava a rivedere se stessa sulla soglia della porta mentre si portava una ciocca di capelli dietro l'orecchio, e Harry che seguiva con gli occhi ogni suo gesto. Non ci sarebbe stato nulla di strano, se in quegli occhi, pur non guardandoli direttamente, non avesse scorto un desiderio intenso e proibito. Poi lui le aveva sfiorato il braccio, incapace di trattenersi, ma a quel punto era comparso Liam e il cugino si era tirato indietro.
Pochi minuti dopo aver appreso la notizia della sua partenza, Harry si era costretto a lasciarli da soli, ma prima di andare, le aveva rivolto uno sguardo e un sorriso che avrebbero potuto voler dire qualunque cosa, troppe cose, ma soprattutto 'torna presto' e anche 'lo so che è un casino qui, ma io ho bisogno di te'.
Poi, quando Giada aveva realizzato di essere da sola con Liam, lo aveva abbracciato dolcemente, con l'intenzione di chiedergli scusa per ciò che aveva già fatto e per quello che sapeva di desiderare ancora, senza utilizzare le parole. Ovviamente il ragazzo non aveva capito nulla, e si era limitato a stringerla forte a sua volta, pensando ingenuamente che lei avesse provato l'impulso di abbracciarlo pensando al fatto che non lo avrebbe visto per sei giorni.
In macchina, in compagnia della famiglia della propria migliore amica, Giada era arrivata alla conclusione di dover dimenticare Harry il più in fretta possibile.. invece di  godersi il viaggio.
Dimenticarlo perchè era la cosa più giusta da fare.
Dimenticarlo per poter amare Liam come si meritava.
Dimenticarlo perchè lui sarebbe tornato a Londra alla fine dell'estate.
Dimenticarlo perchè non voleva una relazione a distanza.
Dimenticarlo perchè forse lo amava troppo.
Dimenticarlo perchè forse amava più lui di quanto amasse se stessa.
Dimenticarlo perchè desiderava averlo accanto anche in quel momento.
Giada aveva trascorso l'intera durata del viaggio a cercare di trovare ragioni valide per dimenticarlo, eppure, non appena arrivarono in montagna, si rese conto che in tal modo non aveva fatto altro che ammettere finalmente a se stessa di essere pazza di lui. 
Ok, voleva dimenticarlo a causa di Liam, ma sperava di riuscirci perchè era troppo triste all'idea di vederlo andare via; era terrorizzata dalle difficoltà che una relazione a distanza avrebbe comportato; ed era spaventata dall'intensità dei sentimenti che provava per lui, talmente forti da farle mettere in discussione tutto.
Adesso la vedeva sotto un'altra prospettiva: se era davvero arrivata al punto tale da tradire Liam, al quale era legatissima e voleva un bene dell'anima, allora quello che provava per Harry doveva essere collocato oltre ogni limite conosciuto. Lo amava, eccome se lo amava, e finalmente non aveva più paura di esserne consapevole..ma sarebbe stato meglio per tutti se fosse riuscita a dimenticarlo per sempre.

"Nonnaaaa" fu la squillante voce di Mary a distrarla, e prima che se ne rendesse conto, si ritrovò di fronte a una signora sulla settantina probabilmente, seguita dal marito.
La bionda si buttò tra le braccia dell'anziana donna, e si lasciò stringere per qualche istante, poi fu il turno del nonno, e una volta terminati i saluti, Mary prese Giada per mano, come se fosse una bambina e la presentò ai proprietari di casa.
" Vi ricordate di Giada? Beh, quest'estate ho deciso di farvela conoscere dal vivo" disse entusiasta, poi la indicò "è lei, è la mia migliore amica" aggiunse un attimo dopo, aprendosi in un sorriso.
" Benvenuta tesoro! Fai come se fossi a casa tua" esclamò la donna, scioccandole un bacio sulla fronte
" Nostra nipote ci ha parlato tanto di te" aggiunse il nonno, un uomo alto e robusto con gli occhi chiari e capelli bianchi. D'un tratto Giada realizzò da dove fossero venuti fuori gli occhi celesti della mamma di Mary.
" Posso dire lo stesso!" rispose educatamente "grazie dell'ospitalità" disse subito dopo, sorridendo sinceramente ai due anziani.
Un attimo dopo Giada, Mary e i genitori della ragazza, furono accerchiati dal resto dei parenti. L'amica le presentò due zie, sorelle di sua madre, con i rispettivi mariti, e infine il suo amato zio Fabio, in compagnia di Sara, la sua compagna da poco più di un anno.
Mary adorava il fratello più piccolo di sua madre, aveva sempre avuto un rapporto speciale con lui, forse perchè aveva appena ventinove anni, e quando lei era una bambina di quattro anni o cinque, amava starsene tra le braccia dello zio di quindici o sedici anni, farsi portare in spalla, e ricevere tutte le sue attenzioni anche quando lui era in compagnia di amici. "E' la mia nipotina" esclamava il ragazzo felice, riempendola di baci.
E la stessa scena si ripeteva ogni qual volta si rivedevano a casa dei nonni, nonostante Mary non fosse più una bambina.
Giada osservò la propria migliore amica buttarsi tra le braccia di quello che pareva avere soltanto qualche anno in più di lei, il quale la strinse forte a sè prima di sollevarla da terra e farla girare in tondo come aveva sempre fatto, sotto gli occhi divertiti e compiaciuti di una ragazza altrettanto giovane che doveva essere la compagna di zio Fabio. Subito dopo la bionda salutò calorosamente anche Sara, prima di essere letteralmente accerchiata da un gruppo di bambini.
Mary aveva ben cinque cuginetti, tre femminucce e due maschietti al di sotto dei sei anni, e poi c'era Lia di undici anni, e Marco di quattordici anni. Adesso Giada capiva il motivo per il quale l'amica le diceva sempre che ogni qual volta si recava in campagna dei nonni diventata automaticamente la babysitter del gruppo! Quei bambini facevano a gara per saltarle in braccio e abbracciarla, compresa Lia, desiderosa di avere qualche attenzione dalla cugina maggiore; l'unico che se ne stava in disparte era Marco, ma non appena Mary si fu liberata di tutti gli altri, si avvicinò a lui per salutarlo, e come al suo solito, il ragazzino scappò...non aveva mai sopportato i baci della cugina, o almeno così faceva credere a tutti. Mary lo rincorse ridendo, fino a quando non riuscì a bloccarlo e stringerlo forte a sè, strapazzandolo di coccole, nonostante Marco si dimenasse, ridendo a sua volta.
Mezzora più tardi, l'intera squadra di cugini della bionda, si era già affezionata anche a Giada, e tutti la coinvolgevano nei loro giochi, che durarono fino a sera.
La nonna e le zie della ragazza servirono la cena all'aperto, in giardino, e soltanto verso mezzanotte, dopo che la maggior parte dei bambini si furono addormentati, Giada e Mary ebbero la possibilità di sistemarsi nella propria stanza e disfare i bagagli.
" Adoro la tua famiglia" esclamò la mora entusiasta "e i tuoi cuginetti sono adorabili..persino Marco che sembra un tipo scontroso all'inizio, è un grande!" decretò Giada.
Quella sera avevano giocato a carte e lei era capitata in squadra proprio con il quattordicenne, e grazie a lui, avevano vinto contro Mary e Lia.
" E poi il posto è davvero meraviglioso" continuò, leggermente su di giri "si, lo è" concordò l'amica, alzando gli occhi al cielo. Per quanto Giada sapesse che non l'avrebbe mai ammesso apertamente, sapeva che Mary amava trascorrere qualche giorno con la propria famiglia al completo, e non le dispiaeva nemmeno tanto fare la babysitter.
" Puoi mettere i vestiti nel mio armadio" disse subito dopo la bionda, cominciando a tirare fuori la roba dalla valigia dell'amica e appendendogliela in giro insieme alla propria
" E questo da dove salta fuori?" domandò, indicando un prendisole giallo, senza maniche e decisamente carino. O sbarazzino, come lo avrebbe definito la nonna.
Nel momento in cui l'amica le piazzò davanti agli occhi quel vestitino estivo, nonostante il vociare proveniente dal giardino, segno che non tutti fossero andati a letto, nonostante la tranquillità e la pace che quel posto le trasmetteva, e nonostante non avesse avuto modo di pensarci per gran parte della giornata grazie alla vivacità dei cuginetti di Mary, Giada fissò quel pezzo di stoffa con aria sognante. 
Vide se stessa salire le scale che conducevano alla propria camera seguita da Harry; e poi vide loro due stesi sul suo letto, il proprio corpo su quello di lui, le loro labbra incollate, e le dita di Harry che le carezzavano le gambe con bramosia, giocando con i lembi di un prendisole giallo, facendo su e giù fino a farla impazzire. E dopo vide quello stesso pezzo di stoffa buttato sul pavimento della sua camera, e se stessa, questa volta sotto di lui, in preda al piacere più assoluto.
Doveva dimenticare, continuava a ripetersi di dover dimenticare..ma se bastava un maledetto vestito a farle desiderare il proibito, come avrebbe fatto a far finta di nulla? Ci sarebbe mai riuscita?
" Adesso mi spieghi: uno) da dove è venuta fuori questa meraviglia e due) perchè stai sorridendo come un'ebete"
" Me lo hanno portato Niall e Louis quando sono tornati dalle vacanze" spiegò, ancora stordita da quelle immagini così nitide che si erano proiettate nella sua mente
" Non c'è che dire..hanno gusto i ragazzi!" sentenziò Mary, prima di fissarla con aria inquisitoria "il sorriso?"
" Ricordi" rispose semplicemente Giada, tentando di non dare a vedere di avere un nodo in gola
" Ricordi molto fighi, con gli occhi verdi e i ricci castani?"
Giada a quel punto sbuffò, e l'amica prese posto al suo fianco. Mary aveva capito. L'aveva capito dal luccichio che aveva visto nei suoi occhi, che non ci fosse più nulla da fare per salvare il rapporto con Liam.
" Non sono verdi..o meglio, non sono soltanto verdi. Quando li fissi intensamente, non puoi fare a meno di notare delle sfumature di diverse tonalità di azzurro che si vanno a incastrare nel verde, e danno vita a un colore che è boh, talmente bello, da essere insostituibile, impronunciabile, irresistibile. 
Quella dei suoi occhi è una tonalità che non potrà mai essere dipinta nemmeno dal più bravo dei pittori, ed è talmente rara da non essere paragonabile a nulla..perchè non è il blu della profondità dell'oceano, non è il verde brillante tipico dei prati, non è il l'azzurro del cielo, non è il vivo colore della speranza, non è nemmeno il prezioso cristallo di uno smeraldo, non è nulla di tutto questo..o è tutto questo messo insieme, così amalgamato e così distinto allo stesso tempo, da farti girare la testa.
E poi i suoi occhi cambiano e diventano più tendenti al verde o all'azzurro anche in base alla luce, al tempo, persino al suo stato d'animo. E mentre lo guardi, ti perdi a seguire la traiettoria delle sfumature, la loro variazione di intensità, e non capisci più nulla. 
Poi quando è triste, sembra quasi che quegli occhi diventino addirittura color ghiaccio, e quando invece è felice da fare schifo sono più verdi che mai; l'azzurro prevale quando è all'aperto, e per tutto il resto del tempo, non capirai mai di che colore sono davvero."
"Vogliamo scrivere un trattato sugli occhi di Harry?" la interruppe Mary con tono divertito, e le gote dell'amica si tinsero di rosso. Si, poteva giurare che quello fosse rosso.
"No! basta! Ma che sto dicendo...io devo dimenticarlo!" esclamò cercando di convincere prima di tutto se stessa
"Povera te che credi ancora di riuscirci" "scusa il giro di parole, se ti sei innamorata di quegli occhi fino a questo punto..sei davvero a un punto di non ritorno" aggiunse Mary
" Che devo fare?" le domandò Giada sull'orlo della disperazione
" Vuoi davvero farmi credere che non conosci la risposta?  
Senti, sai benissimo che per me tu e Liam siete una coppia perfetta, e sai benissimo che l'ultima cosa che voglio è che lui soffra per questa storia. 
Però questo è quello che voglio io, e tu non devi lasciarti influenzare, nè da me, nè da nessun altro...e prima di pensare al bene di Liam, è giusto che pensi al tuo, alla tua felicità.
Forse quello che sto per dirti è una cosa banale, che hai sentito già mille volte, ma devi seguire il cuore, quello e basta.  Giusta o sbagliata che sia, lo scoprirai più avanti,  il cuore è l'unico che può darti la risposta, e se il tuo batte per-"
" Harry.Il mio cuore batte per Harry" non le fece nemmeno terminare il discorso
"Chi voglio prendere in giro?
Io sono innamorata di lui, e più mi dico che devo dimenticare ciò che abbiamo vissuto insieme, più desidero averlo al mio fianco! Non è colpa mia, o forse sì, ma in ogni caso non posso farci nulla.
Non posso fingere di provare tra le braccia di Liam quello scombussolamento interiore che mi investe anche solo quando gli occhi di Harry si posano su di me.
Anche uno stupido prendisole mi ricorda ciò che solo lui è in grado di farmi provare..è una partita persa in partenza il voler dimenticare, perchè potrei vivere dei suoi baci in eterno. E forse l'ho saputo sin dall'istante in cui l'ho rivisto, e ho fatto il possibile per fingere di non rendermene conto...ma io, io lo amo alla follia."
" Chi? Chi ami alla follia?" Mary lo disse per provocarla, per assicurarsi che l'amica avesse davvero preso una decisione
" Harry. Harry Edward Styles" il sorriso contagioso di Giada, era l'indice di verità più affidabile di tutti.






BUONSALVEEEEE :)
In realtà il capitolo doveva essere pubblicato domani, ma lo avevo già pronto, e non ho resistito! :D
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e grazie, grazie, grazie e ancora grazie per tutte le recensioni.
Se non fosse per il vostro saldo sostegno, probabilmente questa storia non sarebbe arrivata a questo punto..perciò grazie ♥ Continuate così! :DDD
Un bacioneeeeeeeee a presto :*****

Ah! Lo spoiler del prossimo capitolo!
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Non poteva crederci..Giada aveva mantenuto la promessa. Aveva nascosto il confanetto con il loro codice segreto all'interno di una scatola più grande, esattamente come gli aveva detto quel giorno ad Hyde Park, e Harry ebbe ancora una volta la conferma di quanto fosse stata geniale quell'idea.
A parte il fatto che mai e poi mai avrebbe dimenticato il vero motivo per il quale la ragazza aveva scelto di scrivere 'Pounds' sulla scatolina, doveva ammettere che quella era stata un'ottima trovata anche per tenere lontano occhi indiscreti..insomma, se ci avesse scritto la traduzione inglese di soldi, chiunque si sarebbe incuriosito, e invece dubitava fortemente che qualcuno si sarebbe mai preso di disturbo di aprire una scatola che come recitava la scritta, conteneva semplici monete straniere, probabilmente ricordi di un viaggio.
*****


Ciao! <3<3<3

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Capitolo 13
*** Capitolo dodici ***


Liam, Harry, Zayn, Niall e Louis trascorsero l'intero pomeriggio di lunedì a casa di Giada a giocare alla playstation, sfidandosi a vicenda in tornei e ridendo a crepapelle, divertendosi tutti e cinque insieme, e prendendo in giro Harry ogni qual volta storpiava una parola in italiano. Il bar all'interno del quale i due fratelli della ragazza lavoravano, il lunedì era chiuso, motivo per il quale, Niall e Louis ne avevano approfittato per organizzare un classico pomeriggio tra ragazzi, con tanto di birre e schifezze da mangiare comodamente seduti sul divano, senza preoccuparsi di nulla.
Erano stati bene, avevano trascorso un pomeriggio piacevole, eppure, nessuno di loro si era accorto che durante quelle ore, Harry aveva distorto così tante parole della lingua italiana, non a causa di improvvisi vuoti di memoria, ma semplicemente perchè aveva pensato ad altro per tutto il tempo.
Essere di nuovo chiuso tra quelle mura che erano state testimoni dei loro baci ardenti, non poteva non fargli un certo effetto, e il fatto che ovunque guardasse, ci fossero tracce di lei, lo aiutava ancora meno. 
Era normale che fosse così, era casa sua, era ovvio che in giro fossero sparse le sue foto, che appesi all'attaccapanni ci fossero i suoi golf e le sue borse, persino quella che Giada aveva acquistato in Inghilterra, la stessa che lui le aveva consigliato di prendere, aiutandola a scegliere tra tante. E poi sul davanzale della cucina c'era il romanzo che lei aveva inizato a leggere, nel mobiletto di fronte al frigo la tazza con scritto il suo nome sopra; nel corridoio, accanto alla scarpiera un paio di infradito che le aveva visto ai piedi qualche giorno prima..tutte piccole cose, all'apparenza insignificanti, che però gli impedivano di non pensare a lei sessanta secondi su sessanta..praticamente sempre.
Quando i ragazzi decisero di mangiare una pizza tutti insieme prolungando i tornei alla playstation nella serata, Harry si allontanò dal resto del gruppo per andare in bagno, e pur sapendo che non lo avrebbe aiutato per niente, non riuscì a fare a meno di tornare in camera sua. Non appena varcò quella soglia, fu letteralmente investito dai ricordi ancora troppo vividi di ciò che era successo durante il temporale; si chiuse la porta alle spalle, si affacciò alla finestra come lei aveva fatto qualche giorno prima, e rivisse istante per istante il tempo trascorso insieme. Poi si stese sul suo letto e analizzò ogni cosa presente sulla scrivania e sulle mensole: tutto, tutto parlava di lei.
In quella stanza percepiva persino il suo profumo, sulle mensole c'erano i suoi libri di scuola, compreso quello di grammatica italiana che lei aveva utilizzato per spiegargli qualcosa della propria lingua madre; poi i suoi occhi si posarono sugli evidenziatori colorati, sul portamatite, sui peluche, sulle foto che la ritraevano in compagnia di amici, Liam compreso, e infine su una scatola posta a terra, accanto all'armadio, che sarebbe passata inosservata se Giada non avesse utilizzato un pennarello nero indelebile per scriverci sopra 'Londra 2012'.
Sapeva di non avere nessuno diritto di aprire quella scatola, ma Harry sapeva pure che lì, esattamente in quel rettangolo ci fosse qualcosa che lo riguardava, e non seppe resistere alla tentazione di afferrarla con entrambe le mani e portarla sul letto, voglioso di perdersi ancora di più nelle loro giornate nella capitale britannica..anche se avrebbe fatto male.
Aveva ragione. In quella scatola c'erano centinaia di foto che ritraevano la meravigliosa Londra sotto ogni aspetto e ogni luce, ma c'era anche dell'altro, qualcosa che gli fece saltare il cuore in gola. 
Oltre ai biglietti del London Eye, oltre al bicchiere di Starbucks, oltre ai portachiavi con il Big Ben e i tipici bus rossi a due piani appesi, oltre al braccialetto che portava inciso 'mind the gap', oltre alla spilla che raffigurava la bandiera britannica racchiusa in un cuore, oltre a una cabina telefonica in miniatura, oltre a un borsellino marcato Harrods, vi era un cofanetto targato  'Pounds'.

Lo aveva fatto, Giada lo aveva fatto davvero, aveva fatto ciò che gli aveva promesso.

Erano ad Hyde Park, il parco più esteso di Londra, il polmone verde della città, lo stesso posto in cui avevano trascorso la maggior parte del tempo insieme, e lo stesso posto che mai avrebbero voluto lasciare. Perchè a casa spesso c'era Anne, e loro due non avrebbero potuto occupare il tempo che anticipava la partenza di lei, baciandosi senza sosta.
Lui si era appoggiato con la schiena a un albero secolare, e Giada, ancorata alle sue braccia, si lasciava coccolare, godendosi ogni istante che aveva a disposizone, e alzando il viso di tanto in tanto per sporgersi a baciarlo. Harry ricordava tutto alla perfezione.
Quel pomeriggio non erano riusciti a fare nulla di diverso dallo starsene lì, abbracciati, come se quello potesse aiutarli a fermare il tempo; l'indomani lei sarebbe tornata a casa, e non c'era nulla che potessero fare per impedirlo, non dipendeva nè da Giada, nè da lui..il progetto era terminato ed era ora di rientrare in Italia. 
Non poteva esserci consapevolezza peggiore di sapere di essere destinati a perdersi, per sempre, pensavano. 
Lei tratteneva a stento le lacrime, e Harry stava meditando sulla possibiltà di manomettere qualche ingranaggio dell'aereo che gliela avrebbe portata via anche se sapeva bene di non poter fare nulla di simile, e ricordava di essere stato impegnato a scuotere la testa con fare sconsolato, quando Giada gli strinse di più la mano e gli parlò.
" When I go home, I'll put all our memories together in a box, and I'll write 'Pounds' on it" sussurrò, guardandolo dritto in quegli occhi che l'avevano stregata sin dal primo istante
"Pounds? Why?" la domanda gli era sorta spontanea
Lei gli prese il viso tra le mani, carezzandolo dolcemente, poi scrollò le spalle, prima di proseguire
" Most people think that the most important thing in life is money" il suo discorso non faceva una piega, ma lui ancora non aveva afferrato
" ..But I found the greatest wealth of all time: you.  For me it's you. A billion or even more than that, will never compare how much you mean to me.
You're all the money that I want. You're my greatest wealth" sussurrò, gli occhi lucidi per l'emozione
Harry in quell'esatto istante avvertì il proprio cuore balzargli fuori dal petto. 
Nessuno dei due pensava che sarebbe durata  o che avrebbero avuto la possibilità di vedersi ancora, avevano soltanto sedici anni e non avrebbero potuto mantenere una relazione oltreoceano, lo capivano, lo sapevano...ma lui le aveva insegnato molto di più che una lingua straniera in quelle due settimane, le aveva insegnato praticamente tutto, e Giada era certa che mai sarebbe riuscita a trovare qualcosa di più prezioso di ciò che loro due avevano costruito, nulla di più prezioso del sentimento che li legava e che li induceva  e restarsene abbracciati stretti, impotenti di fronte all'inesorabile scorrere del tempo.
E se pure avesse conosciuto altri ragazzi, Harry sarebbe rimasto per sempre la sua ricchezza più grande, perchè le aveva insegnato ad amare.
Con quella frase Giada voleva semplicemente giustificare ciò che avrebbe scritto sulla scatola in questione, sussurrandogli che lui era la cosa più importante della sua vita, esattamente come per molta gente lo sono i soldi, il denaro, la ricchezza sfrontata.
" I'll hide that box into something bigger, and nobody will ever open it, except me, or you..but that last thing is almost impossible" continuò
"And I'll write 'Pounds' instead of 'money' because, even if someone will find it, that person won't give a look at a box with 'Pounds' written on it..who cares about a few foreign coins?
Only me and you know that it is our secret code, and it forever will be..I promise it"
Perchè aveva ideato tutto quel casino, non lo sapeva nemmeno lei..forse cercava inconsciamente un modo per restare ancorata a lui, forse cercava qualcosa che li avrebbe uniti per sempre.
" I love you" Harry la baciò con passione
" I love so damn much that I could die" adesso anche i suoi meravigliosi occhi erano lucidi, quasi tendenti al grigio, era sul punto di scoppiare in lacrime
" It doesn't matter where our life will bring us, the deeper part of me will you forever, even when we will be married to someone else"
Si baciarono di nuovo, nutrendosi di quel contatto come se fosse ossigeno, come se avessero bisogno di farne una scorta per sopravvivere quando sarebbero stati lontani.
" What if we meet ..two years from now?" sussurrò lei quando si furono staccati
" That's almost impossible" le aveva risposto Harry, prima di baciarla ancora, e ancora, per tutto il giorno.   

Non poteva crederci..Giada aveva mantenuto la promessa. Aveva nascosto il confanetto con il loro codice segreto all'interno di una scatola più grande, esattamente come gli aveva detto quel giorno ad Hyde Park, e Harry ebbe ancora una volta la conferma di quanto fosse stata geniale quell'idea.
A parte il fatto che mai e poi mai avrebbe dimenticato il vero motivo per il quale la ragazza aveva scelto di scrivere 'Pounds' sulla scatolina, doveva ammettere che quella era stata un'ottima trovata anche per tenere lontano occhi indiscreti..insomma, se ci avesse scritto la traduzione inglese di soldi, chiunque si sarebbe incuriosito, e invece dubitava fortemente che qualcuno si sarebbe mai preso di disturbo di aprire una scatola che come recitava la scritta, conteneva semplici monete straniere, probabilmente ricordi di un viaggio.
Afferrò quel confanetto con le mani tremanti e il respito accelerato, passò delicatamenente un dito sulla scritta, come per accertarsi che fosse reale, e poi se lo strinse al petto, come se contenesse un tesoro inestimabile, e forse lì dentro c'era davvero qualcosa alla quale loro due non avrebbero mai saputo dare un prezzo.
Harry sorrideva accontentandosi di abbracciare quel cofanetto invece di stringere lei, ma i suoi occhi erano di nuovo lucidi come lo erano stati due anni prima, quel giorno.
" I'll hide that box into something bigger, and nobody will ever open it, except me, or you..but that last thing is almost impossible"
Gli tornarono di nuovo in mente le sue parole.
" What if we meet ..two years from now?"
" That's almost impossible"
".. Almost" sussurrò tra sè, prima di aprire quel cofanetto con delicatezza, come se avesse paura di rovinare tutto. Non riusciva a credere di averlo trovato sul serio.
I suoi occhi si posarono su alcune foto, qualche bigliettino di carta presa da fogli di quaderno, un pezzo di stoffa ripiegato che riconobbe all'istante, e un ciondolo a forma di H.
Quindi no, nessun tesoro..eppure Harry si sentì mancare il fiato.
Quelle quattro cose erano la prova tangibile del loro tempo trascorso insieme, della loro brevissima ma intensa storia, del loro amore.
Le foto non erano molte dato che avevano preferito impiegare tutte le ore a loro disposizione coccolandosi e baciandosi come se non ci fosse un domani; in quella scatola ve ne erano sei, al massimo sette, e tutte li ritraevano insieme, tranne una in cui c'era Harry da solo. Si vedeva che quest'ultima non fosse una foto vera e propria, piuttosto il ritaglio di una foto, un ingrandimento probabilmente, all'interno del quale spiccava il colore indecifrabile dei suoi occhi, misto tra il verde e l'azzurro e più bello di entrambi, più bello di qualsiasi altra cosa, e il suo irresistibile sorriso, perennemente accompagnato da dolci fossette.
I capelli ricci gli incorniciavano il volto da sedicenne, ma era già bello da mozzare il respiro. 
Harry sorrise rivedendo se stesso in quel riquadro, la sua attenzione fu attirata da un'altra foto, all'interno della quale c'erano loro due intenti a scambiarsi un bacio. Lui era in piedi e la teneva tra le braccia come si tiene una sposa (solo che entrambi indossavano i jeans) i capelli di lei scompigliati dal vento, e le loro labbra incollate le une alle altre in un vortice di tenera passione. Alle loro spalle, la facciata del Parlamento immortalata al tramonto rendeva quella foto ancora più perfetta.
La guardò per un intervallo di tempo che gli parve eterno, e poi la girò casualmente, osservandola dal retro.
' My greatest wealth" era la dicitura "Ti amo Harry" c'era scritto, poco più in basso. Dio solo sa quanto avrebbe voluto urlare al mondo intero 'ti amo anche io'.
Successivamente si girirò tra le mani quei bigliettini di carta scritti a penna, questa volta da lui. 
Una serie di 'Love you', 'Miss you already',  semplici cuoricini colorati con l'inchiostro rosso, e altre tenere espressioni, per finire con un 'You're belissima' che a suo tempo le aveva davvero fatto sciogliere il cuore, e uno sfrontato e malizioso 'Meet me in the bathroom', gli fecero rivivere le lezioni del progetto, durante le quali, lui le aveva mandato tutti quei bigliettini, e l'aveva vista sorridere e voltarsi nella sua direzione con un luccichio negli occhi nocciola ogni qual volta ne riceveva uno.
Harry sorrise a sua volta, pensando che pur avendo solo sedici anni, era davvero innamorato di lei..come potevano riuscire a dimeticare persino i bigliettini che si mandavano in classe? Sì, perchè lui custodiva gelosamente tutte le sue risposte. Anche Giada li aveva conservati tutti, stropicciati e scoloriti, ma non ne aveva buttato nemmeno uno.
Poi spiegò la propria canottiera, la stessa che non aveva potuto trovare per ben due anni, e la stessa che lei gli aveva segretamente rubato, imbevendola del suo profumo preferito, e tenendola lì, ripiegata su sè stessa fino a diventare minuscola. Harry la annusò, e scoprì che sapeva ancora di lui. Poi la rimise dove l'aveva trovata, con il cuore sciolto dall'amore che provava verso quella ragazza.
Pima di richiudere il cofanetto e depositarlo all'interno della scatola più grande, accanto all'armadio, si mise il ciondolo a forma di H in tasca sperando con tutta l'anima di poterglielo legare al collo un giorno, e le scrisse qualche riga su un foglio da block notes, qualcosa che lei avrebbe letto un po' di tempo dopo.
Stava richiudendo tutto, quando avvertì la voce di Zayn "Oh? Ma sei ancora vivo?" quindi si affrettò a lasciare la stanza e raggiungere il resto dei ragazzi, con il ciondolo in tasca e la voglia di baciarla così intensamente da deformarle le labbra perfette. Era sbagliato, tutto sbagliato ciò che desiderava...oppure il vero sbaglio stava nel reprimere i propri sentimenti? 
Non sapeva più nulla, ad eccezione di amarla alla follia.
Giada non aveva mai aperto quella scatola dopo averci risposto il suo amore per Harry all'interno, e lo aveva nascosto talmente bene da aver fatto fatica a ritrovarlo.
Ma non poteva immaginare che nello stesso momento in cui lei, a centinaia di chilometri di distanza, stava facendo un trattato sui suoi occhi, come l'aveva definito Mary, lui stava guardando le loro foto; non sapeva che quando stava ammettendo di essere innamorata di lui, Harry stava rileggendo i bigliettini e annusando la propria canottiera; e non sapeva che mentre lei diceva di amarlo alla follia, pronunciando il suo nome al completo, il ragazzo le stava scrivendo qualcosa che avrebbe riposto all'interno della scatola, dopo averle rubato il ciondolo.
Per coincidenza, o forse per volere del destino, nel momento stesso in cui Harry aveva trovato e aperto il cofanetto targato 'Pounds', Giada aveva ritrovato il suo amore per lui nascosto nel profondo della propria anima, e lo aveva riportato in vita, esattamente nello stesso istante in cui lui aveva riportato alla luce i loro ricordi.
Quasi come se Giada avesse atteso per tutto quel tempo che lui trovasse la scatola,  come se avesse creduto in quel 'quasi impossibile', come se lui, aprendo il cofanetto, si fosse fatto spazio direttamente nel suo cuore.









BUONSAlVEEEE :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :D
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e vi ringrazio per la milionesima volta (non mi stancherò mai di farlo) per ogni parola che mi scrivete.
Senza tutto il vostro supporto e il vostro interessamento, probabilmente questa storia non sarebbe giunta fino a questo punto, perciò grazie con tutto il cuore ♥
Nel prossimo capitolo, che sarà pubblicato tra gioverdì e venerdì se tutto andrà secondo i miei piani... qualcuno parlerà troppo!
Vi lascio un piccolo spoiler, che spero apprezzerete :DD
***********
" E ora? Hai detto che sei ancora pazzo di lei...siete rimasti in contatto?"
" No. Quando lei è partita ci siamo separati, e pensavamo di non vederci mai più" 
" E invece? Vi siete rivisti?" Harry sapeva di dover troncare quella conversazione, sapeva che poteva essere percoloso rispondere a tutte le domande di Liam, ma quella era la prima volta che si confidava con qualcuno riguardo l'amore, la prima volta che esponeva i propri sentimenti a qualcuno, anche se quel qualcuno non poteva essere persona più sbagliata.
" Si, ci siamo rivisti..Io pensavo di essere riuscito a dimenticarla in questo tempo, ma quando ho incontrato di nuovo quegli occhi, ho capito che non la dimenticherò mai. 
Io la amo, la amo più della mia stessa vita.. ma lei sta con un altro" 
***********


Un abbraccio, a prestoooooo <3<3<3 Mi raccomando, recensiteeeeee :DDD ♥♥♥
































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Capitolo 14
*** Capitolo tredici ***


AVVISO
Ogni errore grammaticale che noterete all'interno di questo capitolo, è epressamente voluto.
Che si tratti di verbi coniugati male, preposizioni, o parole scritte in modo scorretto.
Harry sta imparando l'italiano alla velocità della luce oserei dire, ma non parla ancora in modo perfetto. Perdonatelo ;)



"Do you miss her?"

Liam se ne stava seduto sul suo letto, con il computer sulle gambe, ed era intento a controllare gli ultimi aggiornamenti sui social network ai quali era iscritto, quando Harry irruppe nella stanza in cerca di qualche libro da leggere in italiano, almeno gli sarebbe servito a ingannare il tempo e non pensare costantemente a lei.. ma si bloccò alle spalle del cugino, esattamente dietro il computer, quando i suoi occhi si posarono su una foto che ritraeva Giada mentre correva (probabilmente per sottrarsi alla mira dell'amica o di chiunque fosse intenzionato a tirarle addosso palloncini d'acqua) tenendo per mano un bambino, che con ogni probabilità doveva essere uno dei cuginetti di Mary, e sorrideva guardando l'obiettivo con i capelli al vento e le gambe scoperte, lucide, e completamente bagnate.
Harry e Liam si immobilizzarono lì, a guardare quella foto postata da Mary come due perfetti cretini, fino a quando il primo non si rese conto che fissare una semplice foto della ragazza del cugino con un sorriso ebete dipinto sulla faccia, fosse una mossa tutt'altro che prudente.  Eppure era sicuro che Giada non si rendesse conto di quanto in quella foto potesse apparire sexy, altrimenti non avrebbe permesso all'amica di pubblicarla.
" Do you miss her?" non riuscì a trattenersi dal porgli quella domanda, fu più forte di lui
" She'll be back in four days..it's not a big deal" effettivamente non lo era, perlomeno non per Liam che l'avrebbe coccolata e baciata non appena lei fosse tornata a casa
" Yes, I know, you're right but..it's...oh nothing" seriamente, che avrebbe potuto rispondergli?
" Are you ok?" domandò Liam piuttosto confuso
" Sure." Harry sapeva di dover cambiare soggetto per uscirne indenne, ma come sempre la sua impulsività ebbe la meglio
" I  thought that.. " esitò un istante, ma non riuscì a trattenersi in nessun modo
"..when you're in love with someone, you can't spend every single second of the day without thinking about her, and you would give away a thousand days,  like the song says, just to pull her close once more
and..  when she's not around, you feel like you're drowning, e you do nothing but counting the hours till the moment you'll kiss her again"
" Ok Harry. Why are you saying all this?"
' Maybe because i'm feeling like this right now' rispose tra se è se, addirittura correggendosi da solo quando si accorse di non avere alcuna certezza riguardo al poterla baciare ancora, anche se lo desiderava più di ogni altra cosa al mondo, anche se sperava che per lei fosse lo stesso.
" Maybe I just want to know how it feels to be in love" mentì, non poteva fare altrimenti
" Have you ever fallen in love?" Liam adesso sembrava semplicemente curioso
" Once..and I'm still in love with that girl" non poteva mentire anche su quello "Tell me your story" l'incoraggiò il cugino, ingnaro del fatto che ad un certo punto la storia di Harry si intrecciasse con la sua, e non perchè fossero parenti.
"Ok..but I'll try to say it in Italian. Please let me know if I say something in a wrong way" si, gliela avrebbe raccontata, magari evitando di fare il nome di Giada
" Ti stai per caso innamorando dell'Italia?" domandò Liam piuttosto divertito, Harry roteò gli occhi come se ritenesse inutile sottolineare qualcosa che era già ovvia "si" confermò con un tenero sorriso.
Poi cominciò a raccontare tutto dal principio.
" L'ho conosciuta circa due anni fa, in Londra. E' successo tutto grazie a un progetto scolastico, a cui abbiamo aderito. Per essere sincero, c'è stato uno sbaglio perchè lei doveva capitare in casa con una ragazza, solo che eravamo..mmh..come si dice?" 
" Dispari?" tentò di aiutarlo Liam "Nel senso che non c'era un'altra ragazza disponibile ad ospitarla, coinvolta nel progetto?"
" Esatto..e a me non avevano ancora assegnato nessuno, quindi la scuola ha deciso di mandare lei a casa mia. Lo so che è un po' insolita come cosa, ma sono sicuro che il destino ci aveva già messo lo..il zampe!"
" Lo zampino" lo corresse il cugino, preparandosi ad ascoltare il resto
" Quando sono andato a prendere in aeroporto, c'erano tante ragazze e non sapevo nemmeno chi fosse quella che mi sarei portato a casa, ma dopo un insegnante me l'ha indicata, e io mi sono voltato verso di lei.
Era super carina, veramente bella, e le ho sorriso attirando la sua atenzione con la mano; lei ha sorriso guardando me, e dopo pochi istanti, eravamo di fronte.
Si guardava intorno con aria.. persa, ma quando i nostri occhi si sono incrociati per la prima volta, non ho capito più niente. Ci ho messo un po' per interrompere quello sguardo, non capivo che mi prendeva, non mi ero mai comportato così con una ragazza, ma non riuscivo a smettere di sorridere come un'idiota guardandola in quegli occhi nocciolo..si dice così?"
" Nocciola..come il gusto del gelato" a Liam quasi scappava da ridere...era tenerissimo sentire suo cugino descrivere l'incontro con la ragazza che l'aveva fatto innamorare, in italiano
" Nocciola..si, nocciola!" Harry sorrise, contento di aver imparato un altro termine "Mi sono imbambolato a fissare quegli occhi nocciola.. mi sentivo smuovere dentro perchè mi avevano trasmeso dapprima incertezza mentre esploravano quell'aeroporto così grande e affollato, e poi, all'impovviso erano restati intrappolati nei miei. 
E' andata esattamente così, ricordo benissimo: io non la conoscevo affatto, ma nel momento che lei mi ha guardato, a un passo da me, io ho sorriso per farla sentire come a casa in tutto quel caos,  lei ha puntato i suoi occhi nei miei.. e d'un tratto, non erano più spaventati o spaesati, anzi, erano grandi e curiosi, ridenti, bellisimi.
In quel momento ha sorriso anche lei, stringendo di poco le palpebre..come succede quando uno sorride" fece il gesto con le mani per farsi capire meglio
" Si sono formate delle pieghe piccole all'estremità dei suoi occhi, e ho visto una sorta di luce attraversarli. Hanno iniziato a trasmettermi calore, fiducia, anche se può sembrare impossibile..e io, che ero quello che le aveva sorriso per cortesia, per farla sentire a suo agio in una città straniera, ho finito per innamorarmi lì, in aeroporto, del suo modo di sorridere con gli occhi.
La prima cosa che mi ha colpito di lei è stata quella..ma già mezzora dopo, quando siamo arrivati a casa, avevo iniziato a intuire di non potere più fare a meno nè del sorriso nei suoi occhi, nè di lei. "
" Non ti facevo così romantico..lo sai? Credo di non aver mai sentiro parlare di occhi che sorridono, ma sembra essere una cosa fighissima!"
Come cavolo aveva fatto Liam a non accorgersi di nulla? Ok, era un piccolissimo dettaglio..ma Giada era la sua ragazza. Si supponeva che lui conoscesse a memoria ogni particolare del suo viso e del suo corpo!
Tuttavia, Harry scacciò quel pensiero prima di mettersi in altri guai.
" Fighissima? Qualunque cosa questa parola vuole dire, io in quel momento..mi è mancato il respiro! Non volevo altro che darle il benvenuto in modo gentile, e invece ho perso la testa per lei al primo sguardo, al primo sorriso...è stata la cosa più assurda e bella che mi è capitata nella vita, innamorarmi così semplicemente, in modo così imprevisto e del  tutto fuori controllo, ma è successo e-"
" Un colpo di fulmine! ...tante persone che conosco sono state vittime del colpo di fulmine"
" What the hell!" Harry non avrebbe saputo rendere in italiano quell'espressione, quindi preferì esprimersi nella propria lingua madre
Sapeva cosa fosse un fulmine, conosceva il significato di colpire.. e non gli pareva che le due cose centrassero con l'innamorarsi a prima vista!
" Non mi ha colpito nessun fulmine" specificò, guardando Liam in modo confuso, il quale scoppiò a ridere un attimo dopo, avendo intuito l'equivoco
" Lo so! E' soltanto un modo di dire italiano..come.. love at first sight!" spiegò, senza smettere di ridere
" Ahhh" fece il cugino "E dite che un fulmine vi ha colpito?" non sapeva se essere divertito o sconvolto da quell'espressione, forse era semplicemente entrambe le cose
Alzò gli occhi al cielo come a voler capacitarsi del modo in cui fosse finito in quella nazione che molti avrebbero considerato una gabbia di matti "io amo l'Italia!" esclamò invece, ridendo a sua volta
" Dai, continua" lo incoraggiò Liam, rendendosi conto di trovarlo ogni minuto più simpatico
" Dopo quattro giorni e quattordici ore, il giorno del suo compleanno, ci siamo baciati, e da allora, siamo stati-" ci pensò un attimo su per essere sicuro di dirlo nel modo giusto "inseparabili, sempre insieme, sempre a ridere, scherzare, raccontarci tutto, sempre abbracciati"
" Sono state le due settimane più belle del mondo" aggiunse un attimo dopo, lo sguardo sognante
" E ora? Hai detto che sei ancora pazzo di lei...siete rimasti in contatto?"
" No. Quando lei è partita ci siamo separati, e pensavamo di non vederci mai più" 
" E invece? Vi siete rivisti?" Harry sapeva di dover troncare quella conversazione, sapeva che poteva essere percoloso rispondere a tutte le domande di Liam, ma quella era la prima volta che si confidava con qualcuno riguardo l'amore, la prima volta che esponeva i propri sentimenti a qualcuno, anche se quel qualcuno non poteva essere persona più sbagliata
" Si, ci siamo rivisti..Io pensavo di essere riuscito a dimenticarla in questo tempo, ma quando ho incontrato di nuovo quegli occhi, ho capito che non la dimenticherò mai. 
Io la amo, la amo più della mia stessa vita.. ma lei sta con un altro" spiegò, studiando la sua reazione
" Beh è comprensibile...ma se è stato amore a prima vista per entrambi...forse anche lei ti ama ancora"
Liam non aveva la benchè minima idea di star parlando della propria fidanzata. Il cugino non gli aveva mai detto che la ragazza in questione fosse italiana, e non si era mai soffermato sul suo nome, anche se doveva ammettere che Giada aveva gli occhi nocciola...ma non sarebbe mai riuscito a scoprire l'arcano, semplicemente perchè lei era stata in Inghilterra prima di conoscerlo, e non gli aveva mai detto di essersi irrimediabilmente innamorata in quella terra straniera. Non lo aveva detto nemmeno a Mary, fino a quando Harry non era ripiombato nella sua vita.
" Lei non me lo ha detto, ma in fondo al cuore so che è così. Leggo che mi ama ancora nei suoi occhi, nelle espressioni del suo viso, nel colorito delle sue guance quando siamo troppo vicini, nei suoi movimenti, persino nella sua voce...ma sta con un altro"
" Si, ho capito...ma se vi amate, vai e riprenditela!
Ti giuro Harry che sei completamente cotto di lei! Non ho mai sentito nessuno parlare di una ragazza in questo modo..il sorriso nei suoi occhi?! Ma ti sei sentito?!
Solo uno che ama qualcun'altro alla follia, può parlare così!" Liam pareva convinto, voleva addirittura spronarlo a dichiararsi alla fatidica ragazza...
Harry sorrise amaramente, pensando che se solo il cugino avesse saputo che si trattasse proprio di Giada, lo avrebbe già sbattuto fuori casa. E poi davvero..come diavolo faceva a non accorgersi di quanto fossero belli quegli occhi nocciola, quando lei sorrideva e un luccichio li attraversava..davvero non se ne era mai accorto? No..sicuramente lo sapeva, magari aveva voluto tenerselo per sè.
" E' che io conosco il suo fidanzato..siamo..diciamo..amici" 
" Ok, questo è effettivamente un problema" sentenziò Liam
" Lo so...e poi Giada tie-"
"Giada? Che centra Giada?" a quelle parole Harry si coprì istintivamente la bocca con una mano, consapevole di aver parlato troppo.
Esitò qualche istante,
 non sapendo dove andare a parare, ma fu proprio quell'esitazione nel rispondergli, che convinse Liam di qualcosa che avrebbe dovuto capire da tempo.
E il premio idiota dell'anno, va a..Harry Styles! Pensò il riccio tra sè e sè, sicuro che fosse troppo tardi per rimediare, perchè il cugino stava connettendo tutti gli indizi che lui stesso gli aveva dato, e negare non avrebbe avuto alcun senso, il danno era fatto ormai..era bastato un solo istante, era bastato pronunciare il suo nome in modo totalmente inavvertito per smascherarsi.
" Tu stavi parlando di lei! Tu..lei..voi due vi conoscevate già!"
Il tono di Liam era calmo e misurato, ma l'incredulità, lo sconcerto, l'amarezza nei suoi occhi castani, suggerivano che stesse per esplodere di rabbia e dolore.
"Allora.. quando vi ho presentato, e lei è scappata via, è stato per causa tua..non centravano niente i suoi genitori!" stava ricollengando i vari pezzi    
"E poi, il giorno che siamo andati a prendere il gelato, vi siete appartati per parlare di..di voi. Come ho fatto a essere così cieco?!" alzò gradatamente il tono di voce
"Pensavo che tu l'avessi seguita per darle una mano a portare i gelati..e invece, Dio solo sa che è successo là dietro...
Ah aspetta...e quando siete spariti tutti e due , lei stava facendo il tiramisù in cucina, e tu ti sei allontanato con la scusa del bagno...sei andato da lei vero? Vero?" iniziò a urlare sul serio
"E che avete fatto in quella cucina per tutto quel tempo!? L'hai baciata, dimmelo, dimmi la verità, l'hai baciata?"
Liam sbraitava, completamente fuori di se, rosso dalla rabbia, con i pugni stretti e le nocche quasi bianche. Stava realizzando minuto dopo minuto ciò che si era rifiutato di vedere dal momento in cui quei due si erano visti, anzi, alla luce dei fatti, rivisti.
" No..non l'ho baciata" 
La voce di Harry era un sussurro, ma aveva  detto la verità, perchè quella volta lei era scappata un attimo primo che le loro labbra si sfiorassero
" Io...io non posso crederci. Sei uno stronzo! Lo siete tutti e due!
E scommetto pure che il giorno del temporale, mentre io ero preoccupato che tu non riuscissi  a trovare la strada di casa, e ti ho chiamato, poi ho mandato dei messaggi a lei, senza ottenere alcuna risposta...voi...voi eravate insieme!
Oh mio Dio! Tu sei innamorato perso della mia fidanzata!
Bastardo..." si avvicinò al cugino come se volesse assestargli un bel pugno sul naso, poi parve riprendere controllo di se stesso.
"Tu ami Giada?" gli domandò, come se non fosse già abbastanza chiaro
Harry era stato zitto per tutto il tempo, e gli aveva permesso di insultarlo, perchè era quello che si meritava...ma quando il cugino gli pose quella domanda, alzò la testa e lo guardò dritto negli occhi
" Si, io amo Giada, l'amo alla follia " disse in tono fermo "non volevo dirtelo in questo modo..ma è la verità, sono innamorato di lei da quel giorno, in aeroporto"
A quel punto Liam non si contenne, e gli mollò un ceffone che lo costrinse ad indietreggiare. Non aveva mai picchiato nessuno prima di quel momento, ma si sentiva troppo ferito, troppo preso per i fondelli, per ragionare sui propri gesti. Si..aveva un cuore grande, ma c'era un limite a tutto, e il fatto che suo cugino gli avesse spiattellato in faccia di essere pazzo della sua ragazza, e il fatto che entrambi gli avessero mentito sin dal primo giorno, andava decisamente oltre il limite sopportabile.
" Esci da casa mia" disse, lo sguardo duro, rabbioso, ferito. "Esci prima che ti faccia davvero male" l'avvisò, gli tremavano le mani, avrebbe potuto spaccare ogni cosa se avesse perso del tutto la lucidità.
Harry se ne andò senza obiettare..che avrebbe potuto dire? Era consapevole di aver fatto una gran bella cazzata, sapeva di essersi meritato quello schiaffo per niente gentile, ed era a un passo dal prendersi a pugni da solo, quando il suo cellulare vibrò per avvisarlo della ricezione di un nuovo messaggio.
Che aveva combinato? Come aveva potuto? Perchè aveva fatto succedere proprio quello che non sarebbe dovuto assolutamente succedere?!
Un disatro, come al solito, non si smentiva mai, gli riusciva facile solo mettersi nei guai a causa di quella maledetta inpulsività... e anche le catastrofi sembravano essere il suo forte. 
Aveva indubbiamente ragione chi lo aveva sempre considerato un ragazzino troppo esuberante e con qualche rotella fuori posto, effettivamente era ciò che era stato in passato. 
Era stata lei a farlo cambiare senza nemmeno rendersene conto, Harry aveva messo la testa a posto grazie all'amore smisurato che aveva nutrito allora e che nutriva ancora per Giada, ma da quando l'aveva rivista e aveva realizzato di averla persa a vantaggio di Liam, era tornato a essere il solito combinaguai. Perchè di cose sconsiderate ne aveva fatte da quando era arrivato: prima aveva finto di non conoscerla, poi l'aveva presa in contropiede chiedendole perchè si stessero comportando come degli estranei e sententosi dire che ciò che avevano condiviso appartenava solo al passato; poi le aveva proposto di essere amici, e quella sera stessa le aveva baciato il collo dopo averlo ricoperto di panna, smentendo le sue stesse parole, pronunciate non più di 12 ore prima. Poi le aveva chiaramente detto che moriva dalla voglia di baciarla, l'aveva sognata di notte, e il giorno dopo era piombato a casa sua con la scusa delle lezioni di italiano, e lì l'aveva baciata davvero. Che poi baciarla sarebbe stato soltanto un termine utile a minimizzare ciò che era accaduto in quella stanza. Non contento, dopo la sua partenza, era andato a scovare il cofanetto con i loro ricordi insieme, pur sapendo che gli avrebbe fatto male; quella mattina aveva fissato una sua foto, imbambolato e probabilmente con una faccia da pesce lesso, in presenza del fidanzato della ragazza, nonchè suo cugino..e per completare l'opera, era stato così stupido, o forse così inebriato dai sentimenti che provava nei suoi confronti, da lasciarsi scappare una sola parola di troppo, che aveva fatto precipitare tutto il resto. Il suo nome.
Quindi sì, ammettiamo pure che aveva fatto una cazzata dopo l'altra, ma la sola idea di averla accanto e non poterla stringere, coccolare e baciare, lo faceva diventare pazzo da legare.  
Tuttavia, nonostante il suo considerarsi un combinaguai nato, quella stessa ragazza per cui aveva compiuto tutte quelle pazzie, era a un passo dal compierne una per conto proprio, per lui.








BUONSALVEEEEE :DDDD
Eccomi con il nuovo capitolo!
Spero come sempre che sia stato di vostro gradimento, e vi ringrazio di cuore per ogni singola parola che mi scrivete, davvero.
Come ho già detto molte volte, senza il vostro supporto non sarei andata da nessuna parte..sono quasi certa che mi sarei fermata alla prima storia , e magari avrei gettato la spugna subito.
Ma grazie a voi, non è successo, e scrivere ora è diventata la mia droga. Perchè si, ho iniziato quasi per gioco, e ora non riesco più a farne a meno!
Ringrazio anche chiunque abbia inserito la mia storia in una qualsiasi lista, e chiunque sia passato a leggerla :))
Adesso scappo, e vi do appuntamento al più presto possibile, probabilmente martedì o mercoledì :DD
Grazie di nuovoooooooo, un bacione forte forte, e continuate così ♥♥♥
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Non appena avvertì chiaramente l'avvicinarsi del mezzo, si avvicinò quanto più possibile alla linea gialla, e lasciò che il treno le scorresse davanti sferzandole il viso a causa dell'alta velocità come farebbe un uragano o un tornado. Un uragano, il paragone era azzeccato, perchè ogni secondo che passava, il cuore le batteva un po' più forte come se si fosse trasformato in un tornado che acquistava vigore e potenza attimo dopo attimo, travolgendo qualunque cosa  e non lasciandosi intimidire da nessun ostacolo. Ecco, durante quei minuti che parevano un'eternità, il cuore di Giada correva veloce, velocissimo, mentre il treno, decelerava con lo stesso incalzante ritmo, fino a fermarsi completamente, nello stesso istante in cui il muscolo vitale aveva raggiunto l'apice della sua corsa.
La ragazza si era fermata in corrispondenza della quinta carrozza, più o meno a metà del mezzo, ma fu quando lo vide accanto alla quarta, che rischiò di accappottarsi con tanto di trolley, pur di raggiungerlo il più in fretta possibile.
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Ciaaaaaaaao <3<3<3<3

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Capitolo 15
*** Capitolo quattordici ***


'Possiamo incontrarci?'
Questo era il contenuto del messaggio che Giada mandò a Harry senza nessuna sorta di preavviso, e che per qualche istante, permise al ragazzo di dimenticare la furibonda lite con il cugino.
' Certo!..Ma pensavo fossi in montagna' le rispose subito
Gli tremavano le mani soltanto al pensiero che lei desiderasse vederlo, ma poi, la consapevolezza che forse Giada gli avesse chiesto di vedersi per chiarire la situazione e magari metterci un punto definitivo a favore di Liam, lo gettò nuovamente nel baratro più profondo. Una voragine di gran lunga peggiore rispetto a quella in cui la rabbia e l'astio giustificato del cugino l'avevano fatto annegare.
Se lei avesse scelto di restare con Liam, se lei avesse deciso di cancellare tutto ciò che avevano vissuto insieme per amore del proprio ragazzo barra migliore amico, Harry non avrebbe retto, e sarebbe partito, questa volta per sempre, per illudersi di riuscire a dimenticarla sul serio..tanto era più che sicuro che il cugino sarebbe stato felice si sbarazzarsi di lui.
Ma allontanarsi, anche di migliaia di chilometri, non sarebbe certo bastato...perchè lui l'amava sul serio, l'aveva amata dal primo istante, e perderla per la seconda volta sarebbe stato insostenibile, insopportabile.
Temeva quell'incontro in modo spropositato, ma teneva a lei in modo spropositato, e nonostante tutto desiderava rivederla in modo spropositato...nemmeno fossero trascorsi mesi e mesi, ma si sa..l'amore fa brutti scherzi, ti rende irrimediabilmente pazzo di quella persona, al punto tale da non riuscire a sopportarne più la più breve delle assenze.
'Si, in effetti sono in montagna. E' bellissimo qui, e la famiglia di Mary è fantastica e..numerosa!
Però io ho bisogno di vederti'
Rispose Giada, sempre tramite sms. "anche io amore, anche io ho bisogno di vederti" sussurrò lui a sè stesso, ed era vero. Necessitava di lei, della sua presenza al suo fianco più di ogni altra cosa.
'Mi devo preocupare?' digitò invece
' Fossi in te..si, mi preoccuperei'
Giada sorrise subito dopo aver premuto il tasto invio. Era sicura di averlo mandato nella confusione più totale con una risposta del genere, ed era soddisfatta del proprio operato, semplicemente perchè stava mettendo in pratica l'idea più folle della sua vita. 
'Ecco il piano' inviò un altro messaggio
'Step one: prendi una valigia' Harry sbrabuzzò gli occhi quando lo lesse
'Step two: riempila con le tue cose' bene, era ufficiale, non ci stava capendo più niente
'Step three: non dimenticare il costume da bagno!" ma che intenzioni aveva?!
'Step four: vai in stazione' cosa?
'Step five: sali sul treno diretto verso sud' ok, era impazzita!
'Step six: scendi a Calamaggiò' dove?..però doveva ammettere che la cosa cominciava a intrigarlo
'Step seven: non sbagliare stazione perchè sarebbe un bel problema' Harry rise, divertito, innamorato
'Step eight: guardati intorno..io sarò lì ad aspettarti'
Non appena il ragazzo fu certo che lei avesse smesso di digitare, si tirò un pizzicotto sul braccio per accertarsi che fosse sveglio e non nel bel mezzo di un folle sogno.
Non aveva idea di quello che stesse per succedere, non aveva idea di dove si trovasse quel posto, non sapeva se il proprio cuore si sarebbe sgretolato di lì a poco, non conosceva il motivo per il quale lei avesse così tanta fretta di rivederlo..ma sapeva che ci sarebbe andato, pur non conoscendo perfettamente la lingua, pur rischiando di perdersi chissà dove, sarebbe salito su quel treno ignoto il prima possibile e l'avrebbe raggiunta.
Perchè il cuore non gli avrebbe mai permesso di fare qualcosa di diverso dal non deluderla, dall'amarla, dal renderla felice.
E se lei desiderava incontrarlo in quel posto, o anche in capo al mondo, lui avrebbe sempre trovato il modo di non mancare all'appuntamento, di esserci.
'Step nine?' le domandò, pensando che avrebbe detto a Liam di essere stato invitato a trascorrere qualche giorno a casa di qualche amico inglese che trascorreva le vacanze in Italia, tanto una bugia in più non avrebbe certo fatto la differenza, e poi dopo quello che era successo, il cugino non lo avrebbe trattenuto. A proposito di ciò, avrebbe dovuto anche spiegare a Giada di aver combinato un bel guaio...
Ma la ricezione di un nuovo sms lo distolse pure da quel pensiero.
' Step nine: ci rifugeremo su un'isola'
Ok. Su quest'ultima informazione non poteva fare affidamento..anche se, beh, sarebbe stato romantico. Non riuscì a impedirsi di sperare che al suo arrivo, lei l'avrebbe travolto con un abbraccio, lo avrebbe baciato fino a restare senza fiato, e gli avrebbe confessato di non aver mai smesso di amarlo.Questo sì che l'avrebbe reso il ragazzo più felice sulla faccia della terra!


Quattro ore più tardi.
" No, ma seriamente..sei sicura di quello che stai facendo?" alzò gli occhi al cielo nel sentire per telefono la voce allarmata dell'amica
" Non sono mai stata così sicura in tutta la mia vita" era la verità, nient'altro che la verità
" Si, ok, ma..se Niall o Louis, o i tuoi, chiamano? Io che gli dico?" Mary non era sicura di essere in grado di reggere tutta quella messa in scena
" Te l'ho già spiegato dieci volte! Gli dici che al momento sono occupata e che li richiamerò io più tardi"
" Giada, perchè non dici la verità..almeno ai tuoi fratelli.." tentò di convincerla l'amica
" Perchè loro mi vogliono troppo bene, e rendendosi conto che questa è una pazzia, perchè lo è, si farebbero in quattro per fermarmi..non voglio essere fermata"
Mary sbuffò dall'altra parte del telefono  
" Certe volte sei più cocciuta di un mulo!" disse subito dopo, facendo sorridere l'amica
" Ti preeeego"
" Dovresti prima parlarne con Liam" sentenziò la bionda
"Lo farò non appena tornerò a casa, promesso" sembrava una bambina impaziente di ricevere un regalo tanto atteso...un po' come quando si scrive la letterina a Babbo Natale e si promette solennemente di ubbidire ai genitori, fare i compiti, mangiare le verdure e comportarsi da bravi bambini. Solo che Giada non desiderava nessun regalo, voleva soltanto la possibiltà di essere stretta fino al soffocamento da un ragazzo con gli occhi nei quali sarebbe annegato pure un delfino, e un sorriso da fare invidia al resto del mondo.
" Tu sei matta!" le ricordò l'amica
" Ma è così sbagliato bramare qualcosa al punto tale da considerare irrilevante tutto il resto?
E' così sbagliato desiderare così intensamente la presenza di qualcuno?
E' così sbagliato amare oltre ogni limite?"
" Non è sbagliato se ti rende felice" ammise Mary, aveva ormai capito che non sarebbe riuscita a farle cambiare idea per niente al mondo...e in fondo Giada aveva ragione: anche lei avrebbe fatto carte false pur di poter trascorrere qualche giorno in compagnia di Zayn. Loro due e basta, e quello che sperava sarebbe accaduto. In un certo senso la capiva.
" Sul serio ti è bastato posare gli occhi su un prendisole giallo per realizzare tutto questo?" domandò subito dopo, immaginando già la risposta
" No..l'ho saputo dal momento in cui l'ho guardato negli occhi, quella sera, in salotto..è stato allora che ho capito che se mi tremavano ancora le gambe, un motivo doveva esserci. E poi ho cercato con tutta me stessa di ignorare i sentimenti, di comandare al cuore. Sono riuscita a scappare una sola volta, in cucina, ma dopo averlo fatto, invece che essere immune al suo tocco, al suo sguardo e al suo sorriso, ne sono diventata totalmente dipendente. E ho desiderato baciarlo e lasciarmi baciare, ero cosciente di quello che stavo facendo durante il temporale più violento che ricordi.. io volevo essere esattamente lì, insieme a lui.
E quando gli ho detto che quello che sarebbe stato il nostro ultimo bacio, stavo morendo dentro...ma ancora una volta ho preferito far finta di niente.
Poi ho chiamato te, nella speranza che tu riuscissi a farmi ragionare, riuscissi a farmi cambiare idea, riuscissi a farmi correre tra le braccia di Liam per non lasciarlo mai più..ma è stato tutto perfettamente inutile.
Dicevo di non sapere cosa volevo, e invece lo sapevo sin troppo bene..è solo che non volevo ammetterlo, mi spaventava dirlo ad alta voce, perchè ero certa che da quel momento sarebbe cambiato tutto, e io non ero ancora pronta. 
Ho accettato di venire con te in montagna con l'intenzione di dimenticarlo, sul serio questa volta, ma non appena tu hai tirato fuori quel vestito, che è lo stesso che indossavo quando ci siamo baciati a casa mia, ho capito che non potevo più far finta di niente, perchè lo amo, e ignorare i miei sentimenti nei suoi confronti non mi aiuterà a renderli meno intensi, anzi.
E adesso sono su questo treno in procinto di compiere una pazzia, ed è quello che voglio. 
Non resisto più senza di lui..io ci ho provato, ok? Ci ho provato, te lo giuro, ho tentato di scacciare il suo sorriso, la sua risata, i suoi occhi, dalla mente e dal cuore, ma non ce l'ho fatta...non ce la faccio, è più forte di me, è più forte di quasiasi cosa quello che provo per Harry.
Desidero soltanto sentirmi sua e basta, almeno per un po'..prima del putiferio che scoppierà a casa quando faremo ritorno e dirò tutto a Liam, capisci?"
" Ricordami ancora una volta perchè ti coprirò con chiunque" sussurrò Mary, il discorso di Giada l'aveva quasi commossa
" Perchè mi vuoi tanto bene" rispose lei, sorridendo come se fossero l'una di fronte all'altra
" Questo è sicuro! Altrimenti ti avrei impedito di mollarmi per correre da lui!" scoppiarono a ridere entrambe
"Gentili passeggeri, siamo in arrivo a Calamaggiò" annunciò una voce metallica "sono arrivata! devo andare.." esclamò Giada, mettendosi in fila accanto alle porte d'uscita del treno
" Chiamami stasera..o perlomeno mandami un messaggio! Fammi sapere se avete trovato un posto dove dormire" le raccomandò l'amica
" Si, certo!" "ti voglio tanto tanto bene anche io, e grazie..senza di te sarei persa" così dicendo, avvicinò il cellulare alle labbra e schioccò un bacio proprio accanto all'altoparlante, in modo tale che Mary potesse sentirlo, poi riagganciò.

Era stata ad attendere circa un'ora in stazione, con un sorriso ebete dipinto sul viso, le mani tremanti, gli occhi che brillavano, e la voglia di abbracciarlo che la stava mangiando viva, quando finalmente fu annunciato l'arrivo del treno al bordo del quale Harry stava viaggiando.
Non appena avvertì chiaramente l'avvicinarsi del mezzo, si avvicinò quanto più possibile alla linea gialla, e lasciò che il treno le scorresse davanti sferzandole il viso a causa dell'alta velocità come farebbe un uragano o un tornado. Un uragano, il paragone era azzeccato, perchè ogni secondo che passava, il cuore le batteva un po' più forte come se si fosse trasformato in un tornado che acquistava vigore e potenza attimo dopo attimo, travolgendo qualunque cosa e non lasciandosi intimidire da nessun ostacolo. Ecco, durante quei minuti che parevano un'eternità, il cuore di Giada correva veloce, velocissimo, mentre il treno, decelerava con lo stesso incalzante ritmo, fino a fermarsi completamente, nello stesso istante in cui il muscolo vitale aveva raggiunto l'apice della sua corsa.
La ragazza si era fermata in corrispondenza della quinta carrozza, più o meno a metà del mezzo, ma fu quando lo vide accanto alla quarta, che rischiò di accappottarsi con tanto di trolley, pur di raggiungerlo il più in fretta possibile. 
La verità era che non aveva mai atteso in stazione il suo arrivo, e non aveva mai immaginato di fare tutto ciò che stava per fare per lui, però quella sensazione di  impazienza mista alla smisurata voglia di vederlo, le piaceva da matti. Ancora una volta, Harry e soltanto lui, era in grado di farla ardere di desiderio, e farla sentire viva dalla punta dei capelli alle dita dei piedi. Aveva semplicemente aspettato per troppo tempo il giorno in cui l'avrebbe abbracciato e baciato come intendeva fare.
Lui era girato di spalle, non l'aveva ancora vista, ma si voltò nella giusta direzione proprio un secondo prima che lei lo raggiungesse. 
Harry non ebbe il tempo di realizzare, la vide correre, e l'attimo dopo, avvertì il suo peso sul proprio corpo, le braccia di lei intorno al proprio collo, e il mento poggiato sulla sua spalla. Lo stava abbracciando, Giada lo stava abbracciando, e lo stringeva forte, spalmandosi contro di lui come se un solo spiffero d'aria fra i loro corpi, potesse farle davvero male. 
Di tutta risposta, il ragazzo l'attirò maggiormente a sè, ricambiando quell'abbraccio che aveva bramato per così tanto tempo, l'unico abbraccio in grado di renderlo completo. 
Restarono così, avvinghiati, per un intervallo di tempo che non seppero definire, intrappolati nella voglia di essere di nuovo se stessi insieme, abbracciati come se non avessero avuto la possibilità di vedersi da tempo immemorabile. 
Quando la ragazza si allontanò appena per poterlo guardare negli occhi, lui avvertì una fitta al petto, perchè non aveva colto le sue intenzioni e pensava che stesse per liberarsi di quell'abbraccio, e Harry non voleva, non voleva lasciarla mai più. Ma l'attimo dopo lei poggiò le labbra sulle sue, e il ragazzo le cinse vigorosamente il corpo con le braccia, impedendole qualsiasi movimento che non fosse coordinato con il proprio.
Giada prese a baciarlo con disperata intensità e passione, come se quello fosse l'ultimo giorno che avesse a disposizione per amarlo, e Harry ricambiò quei baci ardenti con lo stesso impeto, con la stessa voglia di bloccare per sempre il movimento maledetto delle lancette dell'orologio in stazione, e di tutti gli orologi del mondo.
Furono costretti a staccarsi per riprendere fiato, e non appena ciò accadde, lei trovò le forze di parlargli.
"Scusa..io..ti ho travolto..è che non ce la facevo più a starti lontana" sussurrò, gli occhi fissi in quelli del ragazzo
Harry le sorrise e lei notò il prevalere del verde nei suoi occhi, segno che fosse felice. In realtà, avrebbero dovuto presentare diverse sfumature di azzurro, visto che erano all'aperto, e lei aveva imparato a distinguerne i colori anche in base a quello, ma evidentemente, la sua felicità era tale da prevalere su ogni altra cosa.
" Per un istante ho pensato che saremmo finiti a terra tutti e due..ma non mi sarebbe affatto dispiaciuto" il solo sentirlo parlare in italiano, le fece tremare l'anima
L'attimo successivo fu lui a impossessarsi delle sue labbra, e riprendere a baciarla lentamente, ardentemente, perdendo insieme a lei ogni contatto con la realtà.  








BUONSALVEEEEEE!!!
Eccomi qua con il nuovo capitolo :DD
Spero che tutto il cuore che sia stato di vostro gradimento, e vi ringrazio immensamente per tutte le recensioni ricevute fino ad ora ♥
Credo proprio che ormai lo abbiate capito che adoro confrontarmi con le vostre opinioni riguardo la storia. Perciò grazie :DDD
Allora...Giada e Harry si sono incontrati in questo posto, il cui nome è frutto della mia fantasia (potrebbe esistere davvero in qualche angolo del mondo, ma io lo ignoro del tutto)  e sin sono fatti travolgere dalla passione, senza darsi il tempo di spiegarsi nulla.
Nel prossimo capitolo vedremo cosa combineranno! ;)
Anche se non dobbiamo dimenticare di aver lasciato qualche questione in sospeso con Liam...
Grazie di nuovo a tutti <3<3<3
Un bacione forte forte, e vi lascio allo spoiler!
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" Il tuo italiano è migliorato tantissimo" sussurrò lei, sempre ancorata alle sue braccia. 
Aveva notato che Harry riusciva a capire praticamente tutto, e anche il suo modo di esprimersi aveva fatto passi da gigante da quando era arrivato.
" Voglio impararlo perfettamente" spiegò lui "così posso dirti che ti amo in mile modi diversi"

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E' corto, lo so. Ma cercherò di aggiornare il prima possibile :DDDD ciao ♥ 


  


   

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Capitolo 16
*** Capitolo quindici ***


Le loro labbra ancora incollate in un bacio senza limiti e senza confini, senza buon senso e senza logica, ma straripante di un amore tenuto nascosto per troppo tempo.
Giada sapeva che Mary avesse ragione, sapeva che sarebbe stato più corretto parlarne prima con Liam, e poi magari fuggire con il cugino chissà dove, ma non ce l'aveva fatta, il desiderio di trascorrere un po' di tempo con Harry prima di sganciare quella che sarebbe stata una vera e propria bomba, l'aveva investita totalmente, si era impossessata del suo corpo e delle sue mente, e in quel momento, mentre lui la stava baciando con dolce e irruenta passione, quella voglia le scorreva nelle vene, come un fiume in piena.
Inutile negarlo: aveva bisogno che Harry l'amasse nel senso più completo del termine, almeno quanto lui bramava di farlo.
In quei due giorni si sarebbe concessa la possibilità di non pensare a nulla, di dimenticare qualunque cosa che non fossero loro due. Lo doveva a stessa, e a lui, dopo la lotta interiore che aveva avuto luogo dentro sè e che l'aveva tormentata fino a quando non era riuscita a dire ad alta voce di essere pazza di lui e amarlo alla follia, come l'aveva amato a Londra, di più, se possibile.
" Andiamo!" quando le loro labbra si staccarono, la ragazza gli prese la mano, e lui la strinse forte
" Dove?" domandò, ma non gli importava più di tanto...l'avrebbe seguita pure all'inferno se lei glielo avesse chiesto
" Fidati di me" esclamò Giada, cominciando a correre subito dopo, per quanto il trolley glielo permettesse, e trascinandolo con sè.
Uscirono dalla stazione che era stata testimone del loro dolce incontro, e percosero qualche centinaio di metri a piedi, camminando a passo veloce, le loro mani ancora saldamente intrecciate.
Giunsero in prossimità del porto, e si avvicinarono alla biglietteria; si misero in fila come chiunque altro e attesero lì fino a quando non arrivò il loro turno.
Harry non ci stava capendo niente, ma sorrideva come un cretino, prendendole il viso tra le mani e rubandole qualche bacio di tanto in tanto. Si fidava, non c'era da aggiungere altro.
" Tra poco saliremo lassù" disse lei, indicando con l'indice una sorta di traghetto, di yacth per turisti, sulla cui fiancata campeggiava la dicitura, scritta in blu e a caretteri cubitali 'Sereto'.
"Sereto?" domandò lui, gli occhi fissi in quelli della ragazza
" E' un isola poco distante da qui. Non è molto famosa, quindi non è nemmeno eccessivamente popolata. Però è bel posto..ci sono stata da piccola" affermò con un sorriso
" Allora non scherzavi quando mi hai scritto che ci saremmmo rifugeremo su un'isola" realizzò Harry, inducendola a sorridere
" No" confermò lei, lasciando che il ragazzo la stringesse da dietro, posandole casti baci sul collo, che comunque ebbero il potere di infiammarle il cuore.
Poco dopo, lasciarono quella fila e si avviarono in direzione del battello, consegnarono le proprie valigie a un addetto, e poi percorsero la breve rampa di scalette, che li condusse laddove vi erano diversi posti a sedere all'aperto. Presto posto, le loro mani ancora unite e gli sguardi incatenati; lui le passò un braccio intorno alle spalle e la ragazza si accoccolò sul suo petto. Harry prese a giocare con i suoi capelli, anche se la voglia di baciarla in ogni cellula del corpo lo stava mangiando vivo ancor prima di arrivare sull'isola.
" Il tuo italiano è migliorato tantissimo" sussurrò lei, sempre ancorata alle sue braccia. 
Aveva notato che Harry riusciva a capire praticamente tutto, e anche il suo modo di esprimersi aveva fatto passi da gigante da quando era arrivato.
" Voglio impararlo perfettamente" spiegò lui "così posso dirti che ti amo in mile modi diversi"
Quelle parole la fecero tremare dall'emozione ...stava bene, maledettamente bene, e lo amava anche lei. Stava per alzare il capo e sussurrarglielo, gurdandolo dritto negli occhi, quando si accorse di una coppia di anziani in piedi accanto a loro, quindi liberarono il posto, permettendo a quei conuigi di occupare il loro.
Sempre tenendosi per mano, giunsero a poppa del battello, e restarono lì, in piedi, con il vento che gli sferzava il viso e gli scompigliava i capelli, e il mare sotto i loro piedi.
" Pensi che sia pazza, vero?" gli domandò Giada. Si rendeva conto di essergli praticamente piombata addosso dopo avergli mandato dei messaggi che gli chiedevano di potersi incontrare, e ora lo stava portando su un'isola dove lei era stata da bambina, senza nemmeno spiegargli il motivo.
Harry rise di cuore, scostandole una ciocca di capelli dal viso "Spero che tu sia pazza..di me" sussurrò, lo sguardo incatenato a quello di lei. 
Giada capì che era giunto il momento di spiegargli tutto, non sarebbe riuscita a trattenersi oltre di fronte a quella dolcezza. 
" In realtà sono partita per la montagna con la precisa intenzione di dimenticarti..pensavo che il non averti accanto mi avrebbe aiutato a ragionare di nuovo con la testa. Ma mi mancavi, mi mancavano i tuoi occhi, il tuo sorriso, le tue tenere fossette..mi mancavano i baci che ci eravamo scambiati in camera mia. E quando quel banale prendisole giallo che Mary mi sventolato in faccia, mi ha riportato a rivivere ogni singolo istante di quel pomeriggio così insolito in cui sei piombato a casa mia con la scusa delle lezioni di italiano, ho capito che non potevo far finta di niente. Che non volevo far finta di niente.
A quel punto forse sono impazzita sul serio, perchè ho organizzato tutto questo. Forse avrei dovuto spiegarti prima le mie intenzioni, ma volevo farti una sopresa, volevo che fosse tutto perfetto"
" Parlerò con Liam non appena seremo a casa, te lo prometto" aggiunse un attimo dopo
A quel punto la consapevolezza che suo cugino avesse accidentalmente scoperto già tutto, gli fece aggrottare la fronte, inducendo Harry a domandarsi se fosse il caso di interrompere quel momento, raccontandole quello che era accaduto quel pomeriggio stesso, e che adesso pareva lontano anni luce.
" Lo so che sarebbe stato più giusto parlargli prima, perchè non se lo merita affatto..però so anche che quando dirò a tutti di essere innamorata di te, niente sarà più come prima. E io-"
Harry la interruppe, poggiando le labbra su quelle di lei, baciandola con una dolcezza e intensità tali da farle dimenticare tutto il resto, ancora una volta. Le cinse la vita con le braccia mentre continuava a baciarla lentamente, e lei gli legava le braccia al collo, lasciandosi attirare sempre di più contro di lui, godendo disperatamente di quel momento.
Le sue labbra sembravano state fatte apposta per scontrarsi con le proprie, e se solo fosse stato possibile, sarebbero rimasti lì, in piedi, all'estremità posteriore del battello, avvinghiati in baci che tutti e due avevano bramato da troppo tempo, baci che avevano il potere di disconnetterli dal resto del mondo. Erano lì, loro due e basta, incuranti di ogni altra cosa, con i cuori che battevano all'unisono, le labbra incollate, l'amore negli occhi, e il mare tutt'intorno...per sempre, avrebbero potuto restarci per sempre. 
" Ti amo" sussurrò Harry, riprendendo a baciarla un attimo dopo, senza darle la possibilità di rispondergli. In quell'esatto istante aveva deciso di non dirle niente riguardo la lite con Liam avvevuta poco prima, non se la sentiva di rovinare quella magia che si stava consumando tra loro, anche lui voleva che fosse tutto perfetto, e la sola consapevolezza che Giada avesse ammesso di essere innamorata di lui, lo rendeva felice come mai lo era stato prima di allora.
Doveva ammettere che l'accoglienza che lei gli aveva riservato in stazione, gli aveva tolto il respiro, e poi, pur non capendoci un accidenti, l'aveva seguita prima per strada e poi sul battello...non aveva bisogno che lei glielo dicesse per sapere di essere parte del suo cuore. Lo aveva capito da quel sorriso nei suoi occhi che tanto amava, dal modo in cui l'aveva preso per mano, dal modo in cui lo aveva abbracciato e baciato, che lei avesse preso una decisione, e avesse scelto lui. Lui e basta. Perciò non le aveva chiesto di spiegargli cosa stesse succedendo, perchè in fondo al cuore Harry lo sapeva già.
Ma sentirselo dire, sentirsi dire 'quando dirò a tutti di essere innamorata di te', non aveva prezzo.
" Ti amo" ripetè, prendendole in viso tra le mani e perforandole l'anima con quello sguardo così maledettamente intenso
" Non abbiamo ancora un posto dove poter dormire stanotte" gli fece presente lei,  un sorriso che le andava da un orecchio all'altro  
" Non ho mai smesso di amarti" ribattè Harry, come se non avesse ascoltato una sola parola di ciò che lei gli aveva appena detto. In realtà aveva capito, solo che..non gli importava. L'amava, l'amava con tutto se stesso, e tutto il resto passava in secondo piano. Esisteva solo lei, e la voglia di spogliarla con gli occhi.
"Ti amo anch'io. Ti amo Harry. Ti amo follemente" confessò a quel punto la ragazza, credeva di poter svenire da un momento all'altro per quanto il battito del proprio cuore fosse assordante.
" Quelle due settimane a Londra mi hanno insegnato tanto. Tu mi hai insegnato tanto.
Arrivai lì un po' spaesata, con la voglia di vivere una nuova avventura nella capitale britannica che avevo sempre sognato, ma comunque spaesata. Io me lo ricordo: ricordo che non sapevo neppure da quale parte voltarmi in quell'aeroporto così grande e affollato, e poi tu mi hai fatto cenno con la mano, sorridendomi, e in quel momento è cambiato tutto.  Quando i tuoi occhi hanno incrociato i miei, mi sono sentita a casa anche se non conoscevo nè te, e nè Londra..ma non ho potuto far altro che sorridere perchè il solo perdermi in questo oceano smeraldo-" gli carezzò dolcemente il viso
" -mi ha liberato il cuore da ogni ansia e paura, e senza il mio consenso, lo ha riempito d'amore per te. Mi hai insegnato ad amare."
" E io invece, sono quello che ha sorriso per farti sentire a tuo agio in una città sconosciuta, con persone sconosciute, e che ha perso la testa nel momento in cui hai ricambiato il sorriso. Sorridevi con gli occhi, oltre che con le labbra, esattamente come stai facendo ora..e ogni secondo che passa mi innamoro di te un po' più di prima."
"Io..non voglio perderti mai più" sussurrò Giada
" Perchè poi non avresti più un valido insegnante di inglese?" scherzò il ragazzo
"Si, principalmente per quello...sappiamo tutti e due che se ho preso il massimo dei voti, è solo grazie a te" stette al gioco lei
Harry le sfiorò il braccio con i polpastrelli, carezzandolo lentamente "mi hai mai pensato in questi due anni?" domandò subito dopo
"All'inizio ho rischiato più volte di scappare di casa e salire sul primo aereo diretto a Londra..ma Niall e Louis sono sempre riusciti a boicottarmi i piani" spiegò
" Poi credo di essermi abitutata alla tua assenza talmente bene, che certe volte, magari la notte, quando sognavo i giorni trascorsi insieme, mi domandavo se tutto quello che avevamo vissuto non fosse stato frutto della mia fantasia..poi però, mi voltavo dall'altro lato, vedevo una scatola con scritto sopra 'Londra 2012' e realizzavo che era stato tutto reale.
Ma non mi sentivo meglio, anzi. Rimpiombavo nella nostalgia più assoluta, e avvertivo le punte delle dita prudermi dalla voglia di poterti sfiorare di nuovo. Ogni volta che mi avvicinavo a quella scatola con l'intenzione di aprirla, desistevo all'altimo minuto, perchè sapevo che immergermi nei nostri ricordi, mi avrebbe fatto ancora più male. Ti odiavo per non essere al mio fianco.
Ovviamente questo succedeva prima che la mia amicizia con Liam si trasformasse in qualcosa di più.
Però c'erano altri giorni in cui, pur stando con lui, non potevo far altro che ringraziarti per tutto quello che mi hai insegnato della lingua inglese e non solo, e l'ultima volta che ho vissuto un giorno del genere, è stato quando sono usciti i quadri a scuola, esattamente il giorno stesso in cui la mamma di Liam ci ha annunciato l'arrivo di un cugino inglese"
"Anche io ti ho pensato, e il mio cuore non è mai riuscito a battere per qualcuno che non fossi tu. C'ho provato, giuro, ma non sono capace di amare qualcun'altro come amo te. Ti vedevo in ogni angolo della casa, ti vedevo sul vialetto, ti vedevo alla fermata del bus, ti vedevo ad Hyde Park, ti vedevo per strada, ti vedevo a scuola, nei corriodoi, ovunque. Con il passare dei mesi, pensavo di essere andato avanti, e ogni volta che incontravo una ragazza che mi interessava, mi dicevo che ormai quello che avevamo vissuto io e te era acqua passata, me lo ripetevo in continuazione, tanto di iniziare a crederci sul serio, però poi smettevo di chiamarla e di uscire con lei, mi inventavo delle scuse anche con me stesso, per non ammettere di essere ancora pazzo di te" continuò Harry, stavano ripercorrendo la loro storia, insieme.
" Io l'ho capito quando ci siamo stretti la mano in salotto, e mi sono sentita tremare le gambe. Però ho fatto finta di niente finchè ho potuto..e adesso non posso più, perchè desidero stare con te più di ogni altra cosa al mondo" sussurrò lei.
Il ragazzo l'attirò a sè cingendole i fianchi con le braccia, i loro nasi si sfiorarono senza toccarsi "mhm..davvero?" soffiò sulle sue labbra, percorrendole la schiena con le mani e inducendola a tremare per il piacere
"Davvero" confermò Giada, sorridendogli e trattenendosi con tutte le sue forze dal baciarlo intensamente, come se avesse bisogno di quel contatto per continuare a vivere
Harry si avvicinò ancora di più a lei, fino a giungere a sfiorlarle il lobo dell'orecchio con le labbra. La ragazza avvertì il suo fiato sul collo, la propria pelle che ardeva di desiderio per lui.
" Chiudi gli occhi" le ordinò il ragazzo, imprimendo dolci e ardenti baci, percorrendo l' anfratto di pelle dall'orecchio al collo, con il battito accelerato e il respiro bollente.
Giada portò istintivamente la testa all'indietro, sospirando di piacere nell'avvertire le labbra di Harry su si lei, intente a torturarla dolcemente, a farle bramare cose proibite.
" Non esisterà un solo millimetro del tuo corpo che queste labbra non avranno assaggiato, entro stasera" il suo, era poco più di un sussurro, ma lo disse senza smettere di baciarle il collo, senza smettere di massaggiarle la schiena, senza smettere di desiderarla così disperatamente da esserne quasi spaventato.
" Eh? Cosa?" Giada ansimò, sconvolta dalle sensazioni per nulla caste che si stavano espandendo dentro di lei "ho detto che voglio baciarti dappertutto..."
Quella voce roca, e quelle labbra impegnate a riempirla di baci, di certo non l'aiutavano a ragionare con la testa, ma il punto era che lei, non voleva ragionare con la testa, non più..desiderava soltanto abbandonarsi totalmente a lui, e lasciarsi amare in ogni cellula del corpo, come Harry bramava di fare. Voleva semplicemente sentirsi totalmente sua, come non lo era mai stata di nessuno prima di allora; voleva sentire le sue mani, il tocco dolce e possessivo delle sue dita, il suo respiro bollente, le sue labbra su di lei, in ogni parte di lei.
Quando qualcuno annuciò l'arrivo a Sereto, e la gente sul battello cominciò a dirigersi verso l'uscita, a entrambi prudevano le dita dalla voglia di amarsi.
Avevano dimenticato tutto, qualunque cosa che non fossero loro due, e trascorsero le due ore successive a vagare per l'isola, impazienti di trovare un albergo con una camera ancora disponbile. Quando finalmente riuscirono nell'impresa, consegnarono le proprie carte d'identità alla reception, e poi si avviarono per le scale.
Avevano fretta, non potevano più aspettare.










BUONSALVEEEEEE :))
Ecco il nuovo capitolo!!
Spero che vi sia piaciuto, e come sempre colgo l'occasione per ringraziarvi tutti ♥
Grazie a chi segue la storia.
Grazie a chi la inserisce nelle preferite/ricordate
Grazie a voi che recensite.
Davvero, mi fa piacere leggere le vostre opinioni a riguardo, e se avete, consigli, richieste, e anche critiche...ditemi tutto, io sono qui :DD
Vi lascio lo spolier del prossimo capitolo :*
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" Cos'ha questa doccia di diverso dal normale?" la provocò lui, quando furono costretti a staccarsi
" Tutto. Come per esempio il fatto che siamo vestiti, che non stiamo usando il sapone-" "possiamo rimediare" sorrise lui
"Immagino che non mi lascerai mai fare la mia doccia in santa pace" disse lei, fingendo di essere infastidita.. ma non funzionò.
" Stai zitta.. che non stai aspettando altro che essere spogliata e amata in ogni cellula del corpo" così dicendo, Harry afferrò la sua maglietta, sfilandogliela con un unico gesto, e fece lo stesso con i pantaloncini, abbassandoglieli fino a farli cadere a terra, per poi rituffarsi sulle sue labbra.
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Un abbraccio forte forte, e a prestooooooooo <3<3<3

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Capitolo 17
*** Capitolo sedici ***


Infilò la chiave nella toppa della serratura della camera d'albergo che gli era stata assegnata da pochi minuti, e fece un mezzo giro verso destra.
Poi si voltò verso di lei con un sorriso dolce e birichino stampato sul viso, e scintille negli occhi; Giada ricambiò, sentendosi come se fosse un foglio di giornale consumato dalle fiamme. 
Fuoco, il suo sguardo così intenso posato su di lei, equivaleva a puro e ardente fuoco.
Non appena furono all'interno della stanza, si chiusero la porta alle spalle e posarono le valigie accanto all'ingresso, subito dopo si guardarono intorno, esplorando con gli occhi il posto in cui erano finiti.
"E' carina" commentò la ragazza, riportando subito dopo gli occhi su di lui
"Staremo benissimo" sussurrò Harry, portando un braccio intorno alle sue spalle, per poi baciarle la fronte
Come aveva fatto quel giorno in camera sua, Giada si voltò del necessario per poter affondare il viso nel suo petto e si lasciò stringere e coccolare, nutrendosi del suo battito. Non poteva immaginare niente di meglio.
" Non ci posso credere..che siamo qui, io e te da soli, lontani da tutto, contro tutti" disse lui, carezzandole i capelli castani
" E' una follia...eppure, voglio viverla fino in fondo" sussurrò la ragazza, ricordando in quel momento di aver promesso a Mary che le avrebbe mandato un messaggio per rassicurarla che fosse tutto a posto
" Non mi sono mai piaciute le storie ordinarie, dovresti saperlo" a quel punto Harry le prese il volto tra le mani, inducendola a sorridere
" Lo so, me lo ricordo. Se così non fosse stato non avremmo mai potuto vivere la nostra due anni fa" disse lei, sempre stretta tra le sue forti braccia
" E avremmo avuto un sacco da perdere" le fece eco il ragazzo..quei giorni a Londra erano stati semplicemente meravigliosi, perfetti
" Non c'è nessun altro posto al mondo in cui vorrei essere adesso" a quelle parole Harry le sfiorò le labbra con le proprie, toccandole appena
" Forse tutto questo non è 'giusto' per il codice di comportamento morale universalmente approvato" continuò lei
" Però io lo sento giusto" l'interruppe il ragazzo "E' giusto per me, ed è giusto per te, soltanto perchè sappiamo di volerlo, perchè sappiamo che ci rende felici" concluse, gli occhi fissi in quelli di lei
" Non lasciarmi andare mai più, ti prego, per nessun motivo al mondo" Giada si accoccolò nuovamente contro di lui, abbracciandolo convulsamente
" Andrà tutto bene, amore. Si sistemerà tutto, te lo prometto" 
L'attimo successivo le loro labbra si cercarono, trovandosi immediatamente, coinvolgendoli totalmente in baci daprrima dolci, poi sempre più passionali, colmi di un desiderio represso per tanto tempo. Il ragazzo indietreggiò di qualche passo, sempre smettere di tenere le labbra premute contro le sue, fino a quando la schiena di lei non aderì perfettamente al muro. A quel punto le liberò le labbra, iniziando a torturarle il collo, mentre lei riusciva a malepena a trattenersi dal lasciarsi andare a sospiri inequivocabili. Harry le baciò quel lembo di pelle con bramosia crescente, fino al punto in cui rischiò di perdere del tutto il controllo.. e non voleva, era troppo presto, desiderava baciarla e coccolarla per ore e ore prima di farla sua.
Tornò a impegnarle le labbra, mentre Giada prendeva a passargli le dita tra i ricci, scompigliandoglieli e tirandoli appena, mentre si baciavano come se il mondo dovesse finire in quell'istante.
Si staccarono soltanto per necessità di recuperare fiato, le braccia del ragazzo ancora saldamente avvolte intorno a lei.
" Che vuoi fare stasera?" le domandò Harry, perferandole l'anima con quello sguardo così maledettamente profondo
La sua voce roca come al solito, forse ancora di più del solito, e il respiro affannato, impedirono a Giada di formulare una risposta diversa da quella che entrambi bramavano
" Questo" sussurrò lei, riprendendo a baciarlo con dolcezza sulle labbra
" e questo" continuò, attirandolo maggiormente a sè, e percorrendo con le mani il suo petto
" e poi questo" afferrò i lembi della maglietta e gliela alzò con un gesto deciso, per poterlo baciare sul petto
Lui la lasciò fare in preda al piacere più assoluto, che si amplificò rischiando di bruciarlo vivo, quando lei lo liberò completamente dell'indumento, iniziando a percorrere con le labbra ogni centimtro del suo petto caldo, su è giù, facendolo eccitare in modo spropositato e poi finendo per abbracciarlo di nuovo, baciandogli e mordendogli una spalla.
"Però se hai un'idea migliore.." sussurrò ancora. Giada poggiò la testa sulla sua spalla, senza smettere di lasciargli dolci baci ovunque le capitasse.
" Si. Direi che ce l'ho" così dicendo, il ragazzo l'afferrò per le gambe e fece in modo che queste si legassero al suo bacino, e poi riprendendo a baciarla sulle labbra, camminò alla cieca, fino a quando non fu sicuro di aver raggiunto il letto. L'adagiò sul materasso con quanta più delicatezza possibile, e si stese su di lei. 
Si guardarono negli occhi per qualche istante, brillavano di eccitazione.
Nonostante la precarietà della situazione, era quello che volevano: amarsi fino a dimenticare il proprio nome, ed essere una cosa sola, da allora e per sempre.
Harry riprese a baciarla sulle labbra, intrecciando ancora una volta la propria lingua con quella di lei, e nutrendosi di quel contatto come se fosse la sua personale ancora di salvezza..e in effetti lo era. Fra scontrare le propria bocca con quella di Giada impegnandola in baci infinitamente intensi, era il suo rimedio biologico, la cura a tutti i suoi mali. Baciarla in quel modo gli sgombrava la mente da qualunque cosa non fossero loro due, e gli permetteva di sentirsi bene, prigioniero del desiderio di amarla, e libero grazie alla purezza di quell'amore.
La voleva, fino alla fine dei suoi giorni, perchè era l'unica ragazza in grado di dipingere il suo mondo, l'unica di cui non si sarebbe potuto stancare mai, l'unica che avrebbe potuto restituirgli il cuore, perchè era stata anche l'unica in grado di rubarglielo.
Quando Harry le sfiorò la pancia, alzandole lentamente la maglietta, lei gli prese le mani intrecciandole a quelle di lui "ho bisogno di una doccia" disse, carezzandogli il palmo della mano con il pollice.
Per un momento il ragazzo pensò che quello fosse stato un modo per portarlo all'esasperazione, prima di donargli tutta se stessa, poi scosse la testa divertito, e senza smettere di tenerle la mano, l'aiutò a rimettersi in piedi, per poi condurla con sè. Quella di Giada non era stata una scusa per rimandare qualcosa che desiderava ardentemente anche lei, e il ragazzo lo capì da solo. Lei voleva essere perfetta, morbida, dolce e profumata quando le labbra di Harry le avrebbero mandato a fuoco ogni centimetro di pelle.
" Dopo un viaggio affrontato in treno, poi la corsa per prendere il battello e il caldo disumano che faceva in mezzo al mare, le due ore trascorse a vagare per l'isola alla ricerca di un'albergo..una doccia è proprio quello che ci vuole" affermò, infilandosi nel box insieme a lei e girando la manovella per far scendere l'acqua, che ovviamente era ghiacciata.
Lei chiuse gli occhi per evitare che l'acqua vi finisse all'interno, inducendo Harry a ridere per l'epressione buffa che si dipinse sulla sua faccia
" L'hai detto tu che volevi farti una doccia" si giustificò il ragazzo, ridendo ancora  "si, ma io intendevo una doccia normale!" ribattè lei
L'attimo dopo scoppiarono a ridere come due cretini, tutti e due: erano in piedi in un box doccia a misura di uno, lui a petto nudo, con indosso solo i pantaloni, e lei completamente vestita, ad eccezione delle scarpe, con l'acqua gli scorreva addosso inzuppandoli da capo a piedi.
Giada smise di ridere soltanto quando notò delle goccioline che dalle punte dei capelli, colavano sul viso di Harry, inumidendogli le guance, le labbra, il collo, fino a giungere al petto e scomparire un po' più in basso dell'ombellico, sotto il tessuto dei jenas. La risata le si bloccò in gola, e non potè far altro che deglutire a vuoto seguendo con gli occhi il percorso di quelle goccioline, e desiderando lei stessa poter essere una di loro, per poter scorrere lungo il suo corpo. Si soffermò sui numerosi tatuaggi e sul suo petto bagnato, fino a quando il ragazzo non le alzò il mento con due dita, costringendola a sostenere il suo sguardo.
Una visione. Con i capelli completamente bagnati, gli occhi magnetici come sempre, il sorriso più dolce e più malizioso al mondo, e quelle goccioline ai lati della fronte, sulle guance, di tanto in tanto asciugate dalle labbra prima di giungere sul collo, era talmente bello da poterne restare paralizzati.
Dal canto suo, il ragazzo non potè a fare a meno di posare gli occhi su di lei, percorsa da capo a piedi da quelle stesse goccioline, con una maglietta zuppa d'acqua che le si era appiccicata addosso lasciando immaginare meglio le sue forme, e le gambe scoperte dal pantaloncino, lucide, bagnate e invitanti da far paura.
Si fissarono a vicenda per una manciata di secondi, prima di finire occhi negli occhi, e poi labbra contro labbra.
" Cos'ha questa doccia di diverso dal normale?" la provocò lui, quando furono costretti a staccarsi
" Tutto. Come per esempio il fatto che siamo vestiti, che non stiamo usando il sapone-" "possiamo rimediare" sorrise lui
"Immagino che non mi lascerai mai fare la mia doccia in santa pace" disse lei, fingendo di essere infastidita, ma non funzionò
" Zitta che non stai aspettando altro che essere spogliata e amata in ogni cellula del corpo" così dicendo, Harry afferrò la sua maglietta, sfilandogliela con un unico gesto, e fece lo stesso con i pantaloncini, abbassandoglieli fino a farli cadere a terra, per poi rituffarsi sulle sue labbra.
Aveva ragione, eccome se aveva ragione. La ragazza portò le braccia intorno al suo collo, giocò con i suoi capelli per un po', senza smettere di baciarlo, fino a quando non percorse la sua schiena con le mani fermandosi all'altezza dei suoi fianchi; lui portò le proprie mani sulle sue, e insieme tirarono giù i jenas, facendoli finire a terra, ai loro piedi, insieme a tutto il resto.
Restarono entrambi in intimo, con l'acqua che diventava sempre più calda, attimo dopo attimo, i battti accelerati e i respiri affannati. 
" E che mi dici di te? " sussurrò Giada sulle sue labbra, quando si decisero a mettere fine a quei baci
" Io cosa?" domandò lui con aria innocente. L'acqua continuava a scorrergli addosso senza tregua, e le loro voglie erano tutt'altro che innocenti 
"Cosa aspetti? Cosa desideri?" soffiò sulle sue labbra, alzando subito dopo lo sguardo e perdendosi nei suoi occhi
" Un divano, il mio pigiama, la play e una scorta di schifezze da poter mangiare mentre gioco" la provocò
Giada gli tirò un leggero pugno sul petto, fingendosi imbronciata, e lui le prese quella mano intrecciandola alla propria
" Ma che domande fai?" sussurrò attirandola nuovamente a sè, la ragazza scrollò le spalle "io desidero soltanto te" disse subito dopo, facendo scontrare le loro fronti
"Desidero te anche quando sono sul divano in pigiama a giocare alla play mentre mangio schifezze" la guardava dritto negli occhi
" Anch'io" avvampò lei  "anche tu giochi alla play?" la ragazza fece cenno di no con la testa
" Anche tu mangi schifezze?" "no" "beh, in realtà si, ma non intendevo questo"
" Anche tu indossi il pigiama?" Giada rise "no, guarda di solito vado a letto con l'abito da sera" e fu lui a ridere questa volta
" Anche tu hai un divano?" ci ritentò, lei scosse la testa "dillo" la pregò "dillo"
Giada legò le braccia attorno al suo collo e lo guardò dritto negli occhi, facendo uno sforzo immane per non annegarci e perdere l'uso della parola "anch'io desidero te" sussurrò al suo orecchio
" Scusami se ci ho messo un po' per capirlo, ma quando ti ho visto nel salotto di Liam, mi è crollato il mondo addosso, perchè pensavo di essere finalmente riuscita ad andare avanti, e invece mi è bastato guardarti negli occhi e stringerti la mano, per sapere di essere dipendente da te. Ti ho segretamente desiderato sin dal primo istante, ti desidero ora, e ti desidererò sempre. 
Non c'è ragione, tempo o distanza che tenga, voglio essere tua. Lo voglio così tanto da essere fuggita con te, da essermi rifiutata di aspettare fino a sabato"
Non c'era dubbio che fossero entrambi cresciuti rispetto alla primavera di due anni prima. Allora erano ragazzini, e si erano amati in modo semplice, meraviglioso, ma non completo, almeno fisicamente.
E invece ora si provocavano a vicenda, filtravano senza freni perdendo un po' di pudore, e ammettendo apertamente di essere pronti a qualcosa di più profondo di baci e carezze.
Anche a Londra il loro rapporto era stato sempre così: un secondo prima erano diabeticamente dolci, poco dopo si provocavano a vicenda, a volte fingevano di incazzarsi, e alla fine si riempivano sempre di coccole. L'unica differenza stava nel fatto che a distanza di due anni, gli argomenti sui quali amavano provocarsi fossero cambiati insieme alle loro voglie.
Giada non aveva mai detto a nessun ragazzo di volerci fare l'amore, e Harry non si era mai sentito tanto eccitato come lo era in quel momento, ma evidentemente bramavano così tanto di scoprire quel nuovo mondo insieme, che non controllavano più nè i gesti, nè le parole.
Ma tutto sommato, non era cambiato niente tra loro due: il luccichio negli occhi, i sorrisi, le risate, l'intesa, i baci, le parole dolci sussurrate, i sogni..c'era ancora tutto,si era soltanto aggiunta la voglia di completarsi come uomo e come donna. Non ci sarebbe stato nulla di più naturale e più bello di due persone giacenti nude nello stesso letto.

Prima di uscire dalla doccia e avvolgersi un asciugamano intorno al corpo, Harry e Giada si insaponarono a vicenda, lasciando scivolare giù anche l'intimo dopo essersi ricoperti di schiuma. Si baciarono ancora con passione e irruenza fino a quando ebbero fiato, e poi restarono semplicemente l'una tra le braccia dell'altro, avvinghiati, stretti in un abbraccio che non permetteva a un solo spiffero d'aria di separare i loro corpi, nudi e bagnati. Poi uscirono dalla doccia. Fremevano entrambi dalla voglia d'amarsi, ma chissà come erano riusciti a trattenersi quel tanto necessario a godere di ogni istante trascorso insieme, di ogni carezza, di ogni intreccio di dita, di ogni sorriso,di ogni singolo bacio. Non volevano che il tutto si concludesse in pochi minuti dopo aver atteso così tanto. Era stata la serata perfetta e si preparava a essere ancora più bella, indimenticabile.
Con indosso soltanto un asciugamano, Giada si ritrovò completamente sdraiata sul letto, Harry su di lei. Il ragazzo le baciò avidamente le labbra, e poi il collo, raggiungendo lentamente le spalle nude e continuando a solleticarle con la bocca ogni centimetro di pelle lasciato scoperto dall'asciugamano. Di tutta risposta, lei lo attirò maggiormente contro di sè, carezzandogli il petto bollente con i polpastrelli, e risalendo pian piano fino a immergere le dita tra i suoi capelli ancora umidi. Le loro labbra combaciarono di nuovo in baci ardenti, fino a quando non furono costretti a staccarsi per mancanza di fiato.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, bramosi e impazienti di abbandonarsi finalmente l'una tra le braccia dell'altro.
" Sei bellissima" sussurrò lui, riprendendo a baciarla dolcemente sulle labbra e portando le proprie mani all'altezza del nodo che le permetteva all'asciugamano di coprire le parti più intime del suo corpo
Lei si sentiva come se stesse per esplodere, non ce la faceva più a resistergli, il desiderio di sentirlo parte di sè era talmente intenso da farle male
"Vuoi fare l'amore con me?" ancora un sussurro, accompagnato da altri baci, sempre più lenti, sempre più consumati dalla passione
Sì, si, si, si e mille volte sì! Avrebbe voluto urlare..ma preferì esprimersi con i gesti, piuttosto che con le parole.
Fu lei la prima ad afferrare i lembi dell'asciugamano di Harry, a slegarlo dal suo corpo lasciandolo completamente nudo, senza  fare caso nemmeno a dove lo aveva lanciato
" Lo prenderò per un sì" sorrise lui, perdendo completamente il controllo, e spogliando la ragazza con frenesia. La voleva, non poteva più aspettare.
Giada gli prese il viso tra le mani, premette le labbra contro quelle di lui, e lo baciò con urgenza, mentre il ragazzo le accarezzava lentamente i fianchi, finalmente nudi
"Harry..io..beh...io" era completamente svestita, le braccia legate intorno al suo collo "beh..si..insomma..io non ho mai-"
Il ragazzo la interruppe con altri baci "ti promettò che sarà bellissimo" disse, guardandola dritta negli occhi, ed eccitandosi ancora di più alla sola consapevolezza che mai nessuno l'aveva amata come stava facendo lui in quel momento, nemmeno Liam. Giada non aveva mai permesso a nessuno di far parte di lei in senso fisico, e ora giaceva sotto di lui, accaldata, timorosa, impaziente, arsa di desiderio.
Era la sua prima volta, anzi, la loro prima volta.
Giada fremeva dalla voglia di sentire il suo respiro su di lei, le sue mani sul proprio corpo, e le sue labbra laddove mai si era sognata di essere baciata.
Harry posò la bocca in corrispondeza dell'incavo dei suoi seni, la baciò spostandosi con la lingua in linea retta, fino all'ombellico. Poi, sempre con la bocca, risalì lungo il suo corpo, mentre le mani si stringevano attorno ai suoi seni; subito dopo furono sostituite dalla labbra, e in quel momento lei tremò di piacere.
Si concesse un istante per abbassare di poco lo sguardo e vederlo con la testa immersa nel suo petto, intento a farle vibrare corpo e anima.
Poi Harry scese più giù, percorrendole le gambe con le labbra, inumidendole del suo respiro, fino ad arrivare ai piedi. A quel punto, ripetè lo stesso percorso al contrario, soffermandosi un po' in più nella zona sotto l'ombellico, carezzandola, baciandola a inducendola a urlare il suo nome. La baciò in tutte le parti del copo, risalendo veloce ed eccitato fino alle labbra.
" Ti amo da morire" fece appena in tempo a sussurrare lei, prima che il ragazzo le prendesse le gambe legandole al proprio bacino.
Fu così che diventarono una cosa sola, unico corpo e unica anima. Fecero l'amore per tutta la notte, in modo dolce, passionale e irruento contemporaneamente. Si mossero all'unisono per tutto il tempo, bloccandosi di tanto in tanto a guardarsi negli occhi, a carezzarsi la pelle, a baciarsi come se fossero stati fatti apposta per quello, per finire nudi, accaldati, sudati e felici in un letto a fare l'amore.
" Anch'io ti amo da morire" Harry la strinse ancora di più a sè, e posò un bacio sulla sua fronte, prima che entrambi si lasciassero vincere dal sonno, così, abbracciati, e con il sorriso sulle labbra.






BUONSALVEEEEEEEEEE :))
Chiedo umilmente perdono per l'immenso ritardo... non succederà più.
Credo di averlo già spiegato nelle risposte alle recensioni, ma ve lo ripeto: il solo e unico motivo per il quale sono sparita va attribuito al fatto che avessi una voglia matta di godermi il mese di agosto in compagnia delle persone alle quali tengo più al mondo. Purtroppo centinaia e centinaia di km ci separano per il resto dell'anno, e almeno quando arriva l'estate, non siamo disposti a perdere nemmeno un minuto della giornata stando lontani.
In ogni caso, spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo :DD
Che ve ne pare di questa coppietta?
E' giusto che si siano lasciati andare o avrebbero dovuto affrontare prima Liam?
E il ragazzo, come se la starà passando dopo aver scoperto tutto?
Sicuramente lo sapremo nel prossimo capitolo! ;)
Grazie di cuore per tutto, un bacione forte forte, a presto, e rencensiteeeeee ♥♥♥

********spoiler************
" E Harry? Che centra?" si informò il biondo, piuttosto confuso

Liam a quel punto strinse i pugni..già, che centrava lui con la loro tranquilla vita? Con che diritto era venuto a capovolgere tutto? A rovinare tutto?
" Liam? Liam che ti prende?" Louis gli si fece vicino prendendolo per le spalle, e spronandolo a continuare 
" Sapevate che quando Giada è stata in Inghliterra due anni fa, lì ha conosciuto un ragazzo?"
I due annirono "Si vedeva lontano un miglio che si era presa una cotta stratosferica per quel tipo..non potevamo non accorgercene! Quando è tornata a casa ha trascorso settimane e settimane a fissare il soffito stesa sul letto..si notava che le mancava qualcosa, o meglio, qualcuno.. qualcuno a quei tempi per lei era più importante dell'aria" ricordò Niall
" Si, ma le è passata. Adesso sta con te...e non capisco che centra tuo cugino" continuò Louis
" Giada vi ha mai detto il nome di quel ragazzo?" domandò a quel punto Liam
" ehm si..lo nominava spesso" rispose il maggiore dei fratelli della ragazza "mi pare che si chiamasse-" Niall si bloccò, cercando gli occhi azzurri del fratello e pronunciando insieme a lui quel nome
" Harry!" esclamarono all'unisono, increduli, sconvolti





  














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Capitolo 18
*** Capitolo diciassette ***


La sua ragazza e suo cugino si conoscevano già, da ben due anni. 
Harry la conosceva già quando lui l'aveva vista in classe per la prima volta. 
Harry l'aveva guardata negli occhi prima di lui, l'aveva abbracciata prima di lui, l'aveva baciata prima di lui, e l'aveva amata prima di lui.
Si erano innamorati a prima vista, avevano perso la testa l'un per l'altra, e avevano vissuto una brevissima, ma stando ai fatti, indimenticabile storia d'amore.
Harry l'amava ancora, ancora di più di prima se possibile, e non si era fatto scrupoli nel dirglielo in faccia. 
Non se lo sarebbbe mai aspettato, ma doveva riconoscere che per arrivare a compiere un passo simile, Giada doveva davvero avergli rubato cuore e anima.
E lei? Lei lo ricambiava?
Come aveva fatto a essere così cieco? Come aveva fatto a non sospettare nulla nemmeno quando erano spariti entrambi per un po', e dopo Giada si era incollata a lui, con l'aria leggermente scossa?
Liam aveva dato la colpa a quel maledetto tiramisù, e invece in quella cucina doveva essere successo qualcosa che aveva poco a che fare con il cibo.
Però la ragazza gli era stata accanto per tutta la serata, quindi probabilmente aveva allontanato suo cugino ed era corsa a rifugiarsi tra le sue braccia. Forse non tutto era perduto.
Anche se non si poteva dire lo stesso del pomeriggio in cui lui era andato dal barbiere..si erano sicuramente visti. E il giorno dopo lei era andata a salutarli visto che sarebbe partita per la montagna insieme a Mary e alla sua famiglia..probabilmente era confusa e aveva preferito allontanarsi per un po'.
Ma perchè non gli aveva detto la verità sin da subito, invece di fingere di non conoscere il nuovo arrivato?
Perchè aveva preferito far finta di niente?..Avrebbero potuto risolvere la situazione insieme.
Che diamine stava succedendo? Giada non lo voleva più? La sua ragazza era innamorata persa di suo cugino come lui lo era di lei?
Aveva appena esposto tutti i suoi dubbi e le sue domande a Zayn, che dal canto suo, non aveva risposte.
Mary lo aveva messo al corrente del fatto che i due si fossero conosciuti a Londra due anni prima, ma gli aveva anche fatto promettere che non sarebbe andato a spifferarlo a Liam per niente al mondo. In fondo non sarebbe stato giusto che fosse stato lui a dirglielo, avrebbe dovuto farlo Giada, a da quanto Zayn aveva potuto capire, Harry l'aveva preceduta senza volerlo, e aveva fornito al cugino un sacco di dettagli in più del necessario.
Mary diceva tutto a Zayn, gli raccontava ogni cosa ad eccezione dei sentimenti che provava per lui.. ma per una promessa fatta alla sua migliore amica, era riuscita a trattenersi dallo spifferargli ciò che era accaduto pochi pomeriggi prima a casa della loro amica, e il fatto che lei , in quel preciso istante, fosse tra le braccia del cugino del suo ragazzo.
Liam non se l'era presa più di tanto con l'amico per avergli taciuto la verità, si rendeva perfettamente conto che non spettava di certo a lui tradire Giada, ma gli venne spontaneo chiedersi se pure Niall e Louis fossero al corrente di tutto. Se fosse stato lui l'unico idiota ad aver vissuto nel mondo dei sogni fino a poco prima.

"Ei! Liam, Zayn!" Niall si avvicinò al loro tavolo con il suo solito sorrisone "che vi porto?" domandò un attimo dopo, pronto per prendere le oridinazioni degli amici
" Due birre" Zayn parlò con entrambi
" Arrivano subito!" sorrise il ragazzo, prima di sparire all'interno del bar.
" Non potevi aspettare fino a domani per parlargli? Non vedi che c'è un sacco di gente qui?" provò a farlo desistere
" Io ho bisogno di saperlo" ribattè Liam , il tono fermo, piatto. Ancora scosso dalla rivelazione del cugino, ma consapevole di essere stato cieco per troppo tempo.
" D'accordo" Zayn abbozzò un sorriso, tirandogli una leggera pacca sulla spalla
" Promettimi solo che non farai scenate" aggiunse subito dopo, ma Liam già non lo ascoltava più
" Perchè? Perchè non dovrei fare scenate? Tu che altro sai? " alzò di poco la voce
" Solo quello che mi ha detto Mary, nulla di più, giuro. Sapevo che si conoscessero già" Liam sbuffò a quelle parole
" Senti, mi dispiace di non avertelo detto, ma è stata una confidenza che mi ha fatto Mary...e non ho voluto mettermi in mezzo. Non mi sembrava nemmeno una cosa tanto grave"
" Lo so, e non ce l'ho con te..è solo che mi sento preso in giro, mi sento un'idiota" spiegò Liam
" Anzi, sono un'idiota"  si schiaffeggiò da solo, più volte, a un passo dall'urlare, o dal piangere, non lo sapeva nemmeno lui
" Ma che succede?" proprio in quel momento tornò Niall con le due birre, e si accorse istantaneamente dello stato d'animo del ragazzo..dopotutto si stava prendendo a schiaffi da solo, e Zayn tentava disperatamente di fermarlo
" Liam ha bisogno di parlare con te e con Louis" esordì il moro, facendo capire all'amico che doveva essere piuttosto urgente
" Tra una mezzoretta dovremmo staccare" rispose Niall, ma dall'occhiata severa che  Zayn gli riservò, capì che avrebbero dovuto sbrigarsela prima.
Alle 23.30, Niall e Louis chiesero il permesso al loro datore di lavoro, di timbrare una mezzoretta prima della chiusura del bar. Pochi minuti dopo, si ritrovarono tutti e quattro nel piazzale che quell'ora era sempre deserto.
" Allora? Di che si tratta?" Louis prese posto sul muretto e incrociò le braccia, pronto ad ascoltare..non aveva idea del motivo per il quale Liam fosse così diverso dal solito. Era irrequieto, e durante il breve percorso che avevano fatto a piedi dal bar, non aveva aperto bocca. Chissà cosa lo preoccupava così tanto.
" Si tratta di Giada. E di quello stronzo di mio cugino" non appena udirono quelle parole, i due fratelli della ragazza scattarono in piedi, allarmati
" E' successo qualcosa a mia sorella?" domandarono all'unisono, gli occhi sbarrati dal terrore 
"No no..Giada sta benissimo" si affrettò a rassicurarli Zayn
Niall e Louis si concessero di tirare un sospiro di sollievo, poi tornarono ad aggrottare la fronte, preoccupati
" E Harry? Che centra?" si informò il biondo, piuttosto confuso
Liam a quel punto strinse i pugni..già, che centrava lui con la loro tranquilla vita? Con che diritto era venuto a capovolgere tutto? A rovinare tutto?
" Liam? Liam che ti prende?" Louis gli si fece vicino prendendolo per le spalle, e spronandolo a continuare 
" Sapevate che quando Giada è stata in Inghliterra due anni fa, lì ha conosciuto un ragazzo?"
I due annirono "Si vedeva lontano un miglio che si era presa una cotta stratosferica per quel tipo..non potevamo non accorgercene! Quando è tornata a casa ha trascorso settimane e settimane a fissare il soffito stesa sul letto..si notava che le mancava qualcosa, o meglio, qualcuno.. qualcuno a quei tempi per lei era più importante dell'aria" ricordò Niall
" Si, ma le è passata. Adesso sta con te...e non capisco che centra tuo cugino" continuò Louis
" Giada vi ha mai detto il nome di quel ragazzo?" domandò a quel punto Liam
" ehm si..lo nominava spesso" rispose il maggiore dei fratelli della ragazza "mi pare che si chiamasse-" Niall si bloccò, cercando gli occhi azzurri del fratello e pronunciando insieme a lui quel nome
" Harry!" esclamarono all'unisono, increduli, sconvolti
" Quindi ..è tuo cugino? Il ragazzo per il quale mia sorella ha pianto per settimane e settimane, senza darsi pace, è tuo cugino?" Niall non credeva che fosse possibile
" No dai, ma è assurdo!..Non può essere una coincidenza? Non può essere che si chiamino allo stesso modo..insomma, quanti 'Harry' ci saranno in giro?" Louis non voleva crederci, eppure, mentre parlava, si rendeva lentamente conto che sì, era proprio lui. Il ragazzo che per primo, aveva sciolto il cuore della sua sorellina.
Gli venne in mente il giorno in cui lui si era presentato a casa loro, e aveva chiesto di Giada; gli venne in mente quel 'dove devi andare?" così avventato, pronunciato da lei prima che li lasciasse soli; rivide gli sguardi che qualche volta li aveva beccati scambiarsi...e quadrava tutto. Era lui, e non si sa per quale scherzo del destino..ma si erano ritrovati!
" Tantissimi, compreso il secondogenito del principe Carlo..ma è per mio cugino che Giada ha perso la testa" affermò Liam, sconsolato
" Me lo ha detto lui, anche se involontariamente" aggiunse subito dopo, il tremolio nella voce tradiva il suo stato d'animo
" Non ne sapevamo nulla" Niall parlò per entrambi "in realtà non capisco perchè non ce l'abbia detto" ovviamente si riferiva alla sorella
" Forse perchè rivederlo è stato sconvolgente anche per lei" intervenne Zayn
" Sicuramente!" l'appoggiarono gli altri due 
" Però mi ha tagliato fuori! Io sono il suo ragazzo, pensavo che tra noi non ci fossero segreti...e invece mi ha tenuto all'oscuro di tutto! 
Perchè? Perchè non me lo ha detto? Ne avremmo parlato...non sarei passato per un cretino!" alzò il tono di voce, di nuovo sul punto di crollare e prendere a pugni il mondo
" Nessuno pensa che tu sia un cretino" lo rassicurarono gli amici "ed è evidente che Giada abbia sbagliato a non dirti la verità, però parlarne con noi può solo aitarti a sfogare tutta la rabbia..è con lei che devi chiarire"
" Io..Harry mi ha detto che la ama ancora" finalmente lo disse, tutto d'un fiato. 
Era quello il vero problema.
Niall e Louis per un attimo non seppero cosa dire "E io non so più cosa prova lei" Liam chinò la testa 
" Perchè non la raggiungi in montagna? Magari lì vi rilasserete entrambi, e avrete tempo per parlarvi a cuore aperto" suggerì Louis
" Non posso autoinvitarmi a casa dei nonni di Mary" protestò il ragazzo
" E allora cerca di contattarla, di parlarle con calma, non lo so, chiediamole di tornare..non puoi resistere fino a sabato in queste condizioni" affermò Niall
" Io temo che ci sia poco da dire..temo di averla già persa"
" No! Dovete parlare, chiarirvi..se ci tieni a lei, non puoi gettare la spugna così.." lo spronò Niall
"Dov'è finito il Liam ottimista e coraggioso che conosciamo tutti?" continuò Louis "mi sembri un pappamolle stasera" rincarò la dose, riuscendo a strappargli un mezzo sorriso nonostante tutto
" Sono incazzato con tutti e due" ammise Liam, alzando di poco il viso e incontrando quello dei ragazzi
" Se ti può aiutare, puoi venire a casa nostra a prendere a pugni il suo peluche preferito" scherzò Niall
" Però quando ti sei calmato, glielo vai a ricomprare nuovo" proseguì il maggiore, baccandosi un'occhiataccia da parte dell'amico
" Certo che, in momenti come questi, non è molto utile che due dei tuoi migliori amici siano i fratelli della tua ragazza" osservò Zayn, scatenando l'inevitabile risata degli altri tre
" Noi ci saremo sempre per lei, e ci saremo sempre per te. Di tanto in tanto daremo colpe e lodi a chi li merita, ma vi vorremo bene per sempre" 
" Desideriamo soltanto la felicità di entrambi" concluse il minore del fratelli
" Siamo un caso più unico che raro!" concordò Liam..si rendeva conto di quanto fosse insolita quella situazione, ma Niall e Louis restavano comunque i suoi migliori amici, insieme a Zayn.
" Dai, andiamo a bere qualcosa... visto che la birra che vi ho portato, l'avete abbandonata sul tavolino del bar" propose il biondo
Louis mise un braccio intorno alle spalle dell'amico "Dimentica mia sorella per un po', e dimentica pure tuo cugino...a proposito,ma lui dov'è finito?"
" Se continui  a farmi domande su di loro, non mi aiuti" gli fece notare Liam, visibilmente più rilassato di prima 
"Comunque abbiamo avuto una brutta litigata, e ha pensato bene di sparire per un po'...mi ha detto che andava a casa di un suo amico che sta trascorrendo le vacanze in Italia, o qualcosa del genere" spiegò.
Liam era talmente scosso dall'accaduto, che a tratti avrebbe spaccato tutto, e a tratti pareva quello di sempre. Di sicuro, i suoi amici lo avevano aiutato ad esercitare la seconda delle due cose.
Zayn fu l'unico a sospettare che Harry e Giada potessero essere insieme in quel momento, ma tenne quel pensiero per sè, per non gettare altra benzina sul fuoco. Non c'e ne era alcun bisogno.   

La mattina dopo.
Harry dischiuse appena le palpebre, infastidito dai raggi di sole che filtravano attraverso le aperture delle persiane, finendogli dritti in faccia. Fece per voltarsi dall'altro lato, non facendo caso nemmeno al fatto che quella non fosse la camera dove si era abitutato a dormire ultimamente, ma qualcosa ostacolò il suo movimento. Si sentiva stranamente pesante, come se sopra di lui ci fosse un altro corpo.
Fu soltanto allora che si decise ad aprire davvero gli occhi, per rendersi piacevolmente conto che le sue sensazioni non fossero affatto sbagliate.
Il sorriso più dolce del mondo gli increspò le labbra, quando il suo sguardo si posò su di lei.
La testa di Giada era adagiata sul suo petto nudo, e la bocca di lei gli solleticava appena la pelle; teneva gli occhi chiusi, e le sue mani gli cingevano la vita, intrecciandosi dietro la sua schiena, come se Harry fosse stato il suo cuscino.
Non appena il ragazzo riprese il controllo dei propri movimenti e dei propri stimoli, non riuscì ad impedire al cuore di correre una maratona. Era troppo bella, troppo tenera, e quella notte era stata soltanto sua.
Non aveva mai provato nulla di più coinvolgente e appagante, di stringerla forte fra le braccia, mentre lei svegliava la notte urlando il suo nome. Dio, se l'amava.
Con quello stesso sorriso, osservò i capelli castani ricaderle sulle spalle nude, e con un gesto spontaneo, glieli spostò di lato delicatamente, godendosi la sua schiena completamente scoperta. 
Si tirò appena più su, il necessario per poter raggiungere il suo corpo con le labbra, e sempre attento a non strapparla del mondo dei sogni,  le baciò prima le scapole, e poi a linea formata delle vertebre, baci così leggeri e così dolci, che la indussero a pensare di esserseli sognati.
Erano entrambi completamente nudi, con il lenzuolo che gli copriva la parte inferiore del corpo; ma quando i seni di lei strusciarono sul suo basso-ventre, segno che la ragazza si stesse muovendo nel sonno, o più probabilmente svegliando, Harry provò cose indicibili.
Giada lo stringeva ancora come un cuscino, ma non appena aprì gli occhi, fu veloce nel rendersi conto della situazione in cui si trovava, e prendendolo completamente alla sprovvista, prese a baciargli il petto, partendo dal punto in cui si trovavano le proprie labbra, e salendo su, fino a raggiungere il mento, e infine la bocca.
" Buongiorno amore mio" dopo averla baciata, Harry tornò a stendersi sul letto, trascinandola con sè, percorrendole la schiena con le mani, mentre i loro addomi erano di nuovo l'uno sull'altro.
" Ti stavo sognando" sussurrò lei, lasciando che le sue mani esplorassero la propria pelle..come se avessero fatto qualcosa di diverso durante la notte.
" E cosa facevo? Era un sogno bello?" si informò il ragazzo. Ancora quella voce mezza addormentata, che le avrebbe fatto fare pazzie
" Eravamo nudi e abbracciati, io su di te..un po' come ora. Io dormivo ancora mentre tu eri sveglio, e mi baciavi le scapole e per tutta la lunghezza della colonna vertebrale e-"
" Sicura che stessi sognando?" il sorriso e la dolcezza di Harry erano impagabili.
La ragazza scrollò le spalle "difficilmente la realtà è così bella" disse semplicemente, prima che lui ritornasse a baciarla, senza smettere di tenerla stretta contro di sè.
" Che ne dici di andare al mare oggi?" le propose qualche minuto più tardi
" Dico che è un'ottima idea" concordò Giada..avevano pochissimo tempo per fare gli innamorati come se non esistesse nulla eccetto loro due, e avevano tutte le intenzioni di sfruttarlo al meglio.
" C'è una spiaggia bellissima" aggiunse subito dopo, senza scostarsi di un solo millimetro.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, prima che le loro labbra riprendessero a cercarsi come se avessero bisogno di sfamarsi di baci.
Continuando come stavano facendo, rischiavano seriamente di veder comparire la luna ancora sdraiati su quel letto..altro che giornata al mare! 






BUONSALVEEEEEEEEE!!!
Chiedo perdono per l'immenso ritardo, e prometto solennemente che il prossimo capitolo arriverà prima di quanto pensiate..giusto per farmi perdonare ;)
Spero tanto che vi sia piaciuto, e non aspetto altro che le vostre opinioni a riguardo :DDD
Sentitevi liberi di dirmi tutto quello che volete, tutto quello che vi passa per la testa..accetto tutto :))
Grazie di cuore per l'interessamento che avete mostrato e il supporto che mi avete dato fino ad adesso ♥ Davvero, grazie.
E ora scappo, non prima di avervi lasciato un piccolo spoiler del prossimo capitolo!
***********
" Pensa che poteva andare peggio!" sentienziò lui, inducendola ad guardarlo con aria curiosa
" Pensa se le cose fossero andate avanti e ci saremmo rivisti per la prima volta al vostro matrimonio" Harry lo disse in tono divertito, ma i suoi occhi non riuscirono a nascondere la gelosia che provava soltanto nell'ipotizzare il matrimonio di Giada con qualcun'altro
" Ti saresti alzato in piedi interrompendo la cerimonia e pregandomi di fuggire insieme a te, o mi avresti tirato il riso all'uscita dalla chiesa?" lo guardava dritto negli occhi
" No so se avrei trovato il coraggio di farlo quel giorno, se lo avrei fatto prima o dopo, ma avrei trovato il modo di riaverti.
Se non mi avessi trascinato qui, prima o poi ti avrei rapito per poterti amare in ogni cellula del corpo..tanto non avrei avuto più nulla da perdere" disse, riferendosi alla litigata con il cugino.
Giada non fece caso a quelle ultime parole, troppo impegnata a pensare che avrebbe fatto l'amore con lui per tutta la vita.
************
A prestoooooooo!!! ♥♥♥
















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Capitolo 19
*** Capitolo diciotto ***


"Mi mancava questo mare, lo sai?" 
Il sole aveva preso da un pezzo il proprio posto nel tipico cielo estivo, dominava incontratato sulla distesa d'acqua che si estendeva a perdita d'occhio davanti a loro, e Giada osservava quello spettacolo che troppo raramente le era concesso di vedere, con le labbra piegate in un dolce sorriso.
Era seduta su un asciugamano, a sua volta steso sulla sabbia sottilissima e dorata, e si teneva entrambe le ginocchia con le mani, mentre Harry, dietro di lei, pareva non riuscire a smettere di sfiorarle con le labbra la nuca e poi la schiena.
Indossavano entrambi il costume, ma Giada aveva saggiamente deciso di legarsi i capelli in uno chignon alla buona, per non morire di caldo.
" Quanto tempo è passato dall'ultima volta che sei stata qui?" le domandò il ragazzo, senza smettere di baciarle dolcemente la linea tracciata dalle vertebre, esattamente come aveva fatto quella mattina a letto, quando si era svegliato
" Ci sono stata una volta sola. Avevo otto anni" ricordò lei, sorridendo al pensiero di se stessa da bambina
" Ed è stata una vacanza speciale?" si incuriosì Harry
" Si, è stata la migliore in assoluto" "e perchè?" domandò ancora
La ragazza a quel punto si voltò verso di lui, e sorrise guardandolo negli occhi con fare cospiratorio.
" Devi sapere che da piccola ero molto testarda, e non so per quale assurdo motivo, ma mi rifiutavo categoricamente di farmi il bagno in mare...forse perchè una volta vidi Niall sparire dalla mia vista travolto da un'onda e non mi convinse affatto quando mi raccontò che era stato addirittura divertente, o forse perchè ero veramente fifona..fatto sta che quando io e la mia famiglia arrivammo su questa spiaggia, ero ben determinata a evitare qualsiasi contatto con l'acqua, come avevo sempre fatto. E invece, alla fine mi rilassai e mi lasciai andare, e a conti fatti, non avrei potuto fare scelta migliore. 
Mi divertii da matti, giocai con i miei fratelli fino allo sfinimento, in acqua e fuori, ma quando ce ne andammo, tutti e tre facemmo una promessa"
" Che promessa?" Giada gli aveva detto molto di lei a Londra, due anni prima, ma questa cosa qui doveva esserle sfuggita, o più probabilmente, non glielo aveva detto perchè non avrebbe in nessun modo potuto tener fede a quella promessa..erano troppo lontani da Sereto
"Siccome quella fu per tutti e tre la più bella vacanza di sempre, e siccome sapevamo bene che mamma e papà adoravano conoscere posti nuovi e cambiare località ogni anno, l'ultimo giorno prima della partenza, anche se eravamo ancora bambini, o forse proprio per quel motivo, promettemmo solennemente che saremmo tornati qui un giorno, e lo avremmo fatto in compagnia di una persona speciale.
Louis ci ha portato Amy, la sua ragazza, l'anno scorso" spiegò ancora
A quel punto Harry si stese sull'asciugamano trascinandola giù con sè. Ogni secondo che passava l'amava più di prima, e non si stupì nel pensare che il sentimento che lo legava a lei, fosse privo di limiti e confini.
" E tu ci hai portato me?" quella voce così profonda, le fece sentire i brividi lungo la schiena, e il ragazzo nè approfittò per stringerla forte
"Si, perchè tu sei una persona speciale"
"Ma se sono un'idiota" protestò lui, sfoderando però un sorriso che avrebbe fatto impallidire persino il sole, per quanto era raggiante
" E perchè saresti un'idiota?" domandò lei divertita
"Perchè mi sono fatto fregare dal sorriso nei tuoi occhi sin dal primo istante, perchè ti ho amato alla follia pur sapendo che non sarebbe durata, perchè dopo due anni pensavo di averti dimenticato, perchè quando ti ho rivisto ho capito che non riuscirò a dimenticarti nemmeno in un'altra vita, perchè ti amo al punto tale da compromettere per sempre un rapporto che stavo cercando di instaurare con mio cugino.
Mi hai ridotto talmente male, che se potessi ti porterei a Londra con me, e ti terrei stretta per sempre."
" E allora siamo in due ad essere idioti...perchè io mi sono sentita e mi sento come ti senti tu...e sì, verrei a Londra con te senza pensarci due volte"
Parte della sua schiena combaciava con il petto del ragazzo e le loro mani erano saldamente intrecciate.
" Pensi davvero che io sia speciale?" domandò Harry in un sussurro
"Perchè lo trovi così difficile da credere?"
"Perchè non me lo ha mai detto nessuno" "non ci credo!" sorrise lei
"In diciotto anni nessuna ti ha detto che sei speciale?" davvero non le pareva possibile..Harry era il principe azzurro che tutte avevano almeno una volta sognato
" Solo tu" le confermò, rubandole un bacio sulle labbra " e mia madre" si corresse subito dopo "forse perchè siete le uniche due donne alle quali ho aperto il mio cuore" sussurrò dolcemente e senza vergogna.
Quella risposta le bastò per poggiare la testa sul suo petto, e subito dopo sporgersi per lasciarsi baciare ancora.
"Senti.. sei bello da fare schifo, sei intelligente, sei dolce, sei simpatico,sei divertente e anche provocante..ma sei speciale per ben altro. Sei speciale per me, per come mi fai sentire quando mi sei accanto e anche quando non ci sei, per lo scombussolamento interiore che il tuo sguardo provoca al mio stomaco e per l'amore che mi tasmetti anche solo con una carezza.
Dio, Harry, tu sei l'unico che voglio, l'unico che ho sempre voluto..e anche quando mi sono messa con Liam, c'era una parte di me che inconsciamente ti voleva, che cercava te in lui segretamente, e che sapeva  che con nessun altro ragazzo mi sarei sentita nel modo in cui mi sento insieme a te" 
"Se avessi saputo che fossimo cugini quando tu e Liam eravate solo amici, che avresti fatto?" il suo tono era dolce, per niente indagatore
"Bella domanda!" ammise lei, alzaldo lo sguardo verso il cielo e chiedendosi come sarebbe andata se davvero avesse saputo prima che Liam, quello che era stato il suo migliore amico per ben due anni prima di essere il suo fidanzato, fosse in realtà il cugino carnale dell'unico ragazzo che aveva amato così tanto da star male.
Entrambi sapevano bene che se pure Giada  avesse raccontato a Liam della sua esperienza in Inghilterra all'inizio, quando si era trasferita, il ragazzo non sarebbe mai riuscito a collegare le due cose, non solo perchè ci fossero migliaia e migliaia di persone che portavano quel nome lì, ma anche perchè i due cugini non avevano mai avuto questo granchè di rapporto, e se non era strettamente necessario, tendevano a dimenticarsi dell'esistenza dell'altro per la maggior parte del tempo.
Magari Liam le avrebbe risposto 'lo sai? io ho un cugino inglese di nome Harry..ma non lo vedo da una vita, e l'ultima volta ha dimostrato di essere un cretino patentato!'
E la cosa sarebbe finita lì, con Giada che si immaginava il cugino di Liam come un teppistello o qualcosa del genere..definizioni che mai avrebbe associato al suo, Harry.
Però, se la situazione avesse improbabilmente preso una piega diversa, e loro due avessero finito per accorgersi di star parlando della stessa persona...allora che avrebbe fatto?
" Penso che avrei costretto Liam a chiamarti con il vivavoce, anche solo per risentire la tua voce, anche se nessuno di tutti e due avrebbe saputo cosa dire: lui perchè si sarebbe rifiutato di parlare in inglese  e tu perchè non avresti capito un tubo se lui si fosse espresso in italiano..però lo avrei costretto a chiamarti, magari senza dirti nulla di me, mi sarei fatta male e bene contemporaneamente soltanto avvertendo il tuo respiro dell'altro capo del telefono" Harry sorrise a quelle parole, tenendola stretta contro di se
" Poi avrei trascorso chissà quante notti in bianco prima di decidermi a parlarti per davvero" "e cosa mi avresti detto?"
" Che grazie a uno scherzo del destino, ero finita per diventare la migliore amica di tuo cugino, e che non appena ero venuta a conoscenza della vostra parentela, avevo iniziato a nutrire una misera sperenza di poterti riabbracciare un giorno. Ti avrei anche detto, che nonostante la nostra convinzione di doverci separare per sempre, qualcuno aveva deciso al posto nostro, rimettendoci sulla stessa strada; e poi-"
" E poi io ti avrei raggiunto, avrei abbracciato Liam come mai avevo fatto prima di allora per avermi inconsapevolmente aiutato a ritrovarti, e dopo ti avrei baciata così a lungo, in modo da recuperare tutto il tempo perduto" concluse lui al suo posto
" Sarebbe stato bello" sorrise Giada, l'aria sognante
" E io e Liam saremmo rimasti solo amici, per sempre" aggiunse, con una punta di malinconia nella voce...non era affatto sicura che dopo avergli detto la verità, il loro rapporto sarebbe potuto tornare com'era prima di quella festa, durante la quale un bacio aveva cambiato le carte in tavola.
" Quanto ci tieni a lui?" le domandò a quel punto Harry
" Tanto" la ragazza non esitò nel rispondere "quanto?"
"Mettiamola così: io ti amo più della mia vita e continuerò a farlo pure se dovesse cascare il mondo, e voglio bene a Liam più che a me stessa, e continuerò a farlo pure se dovesse cascare il mondo." spiegò
" E' per questo che ho preferito fuggire, anche se mi rendo conto che non è stata di certo una scelta oculata..ma che potevo farci? Desideravo stare con te in modo che quasi mi faceva paura, e contemporaneamente volevo a tutti i costi evitare a Liam di soffrire per questa storia...è..è un casino!"
" Ne usciremo, te lo prometto amore mio" Harry le baciò una tempia, mentre lei si accoccolava completamente sull suo petto nudo
" Da quando ti ho rivisto mi sono sentita come se stessi camminando su carboni ardenti, ho lottato contro me stessa e la voglia che avevo di te finchè ci sono riuscita, poi però non ne ho avuto più le forze  e mi sono arresa a quella parte di me che aveva ripreso a sussurrare il tuo nome nel sonno come quando ero tornata a casa da Londra.
Ho capito che sono stata una stupida a confondere le cose. Ho lasciato che il mio rapporto con Liam si evolvesse, ma ho sbagliato proprio in questo.
Eravamo migliori amici, avevamo un rapporto bellissimo, che era perfetto così com'era, e invece abbiamo voluto strafare...non so cosa sia stato a farci finire labbra contro labbra quella sera, ma è successo, non potevamo tornare indietro, abbiamo pensato che potesse funzionare.
Gli volevo un bene dell'anima, mi fidavo di lui, mi piacevano i suoi abbracci, sapeva farmi ridere, lo trovavo decisamente..figo, e sapevo che quella non sarebbe stata una storia impossibile come credevo fosse la nostra. E allora mi sono buttata, ho scelto di provarci, sperando che sarei riuscita ad amarlo come avevo già amato qualcun'altro.
E' stato un errore, non per colpa sua, perchè se io non avessi saputo cosa vuol dire essere innamorati persi di qualcuno, avrei senza dubbio creduto che quello fosse amore..però c'ero tu, che mi avevi già insegnato il significato di quella parola. Avremmo dovuto lasciare le cose come stavano e nessuno si sarebbe fatto male"
Harry l'ascoltava in silenzio, senza interromperla, permettendole di ricostruire lucidamente l'accaduto, e forse riuscire a ritrovare un po' di pace con sè stessa
" Pensa che poteva andare peggio!" sentenziò lui, inducendola a guardarlo con aria curiosa
" Pensa se le cose fossero andate avanti e ci saremmo rivisti per la prima volta al vostro matrimonio" Harry lo disse in tono divertito, ma i suoi occhi non riuscirono a nascondere la gelosia che provava soltanto nell'ipotizzare il matrimonio di Giada con qualcun'altro
" Ti saresti alzato in piedi interrompendo la cerimonia e pregandomi di fuggire insiema a te, o mi avresti tirato il riso all'uscita dalla chiesa?" lo guardava dritto negli occhi
" No so se avrei trovato il coraggio di farlo quel giorno, se lo avrei fatto prima o dopo, ma avrei trovato il modo di riaverti.
Se non mi avessi trascinato qui, prima o poi ti avrei rapito per poterti amare in ogni cellula del corpo..tanto non avrei avuto più nulla da perdere" disse, riferendosi alla litigata con il cugino.
Giada non fece caso a quelle ultime parole, troppo impegnata a pensare che avrebbe fatto l'amore con lui per tutta la vita, che da lui si sarebbe fatta fare di tutto, che con lui avrebbe perso ogni pudore che prima l'aveva contraddistinta e si sarebbe lasciata andare, donandoglisi completamente e in tutti i sensi, permettendo alle sue labbra di marchiarle pelle e anima.
La sua prima volta le aveva aperto gli occhi su quel nuovo mondo, e ora bramava di esplorarlo insieme a Harry. Lo voleva, aveva un'insaziabile sete di lui, quasi parallela al senso di colpa nei confronti di Liam.
Ma in quel momento la prima annullava automaticamente la seconda.
" A cosa stai pensando?" le domandò il ragazzo "a niente" mentì spudoratamente lei "andiamo a fare il bagno?" propose un attimo dopo con un sorriso.
Sciolsero l'abbraccio giusto per potersi rimettere in piedi e correre verso il mare, e meno di cinque minuti dopo erano già abbastanza lontani dalla riva, con l'acqua che gli arrivava un po' più su delle costole.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, consumati dalla voglia di appartenersi ancora, e prima di fare mosse azzardate e un tantino sconvenienti in mezzo al mare, Harry prese a schizzarla violentemente, per non baciarla e farla di nuovo sua lì, in mezzo al tutto e al niente. E lo avrebbe fatto davvero.
La ragazza si difese dagli schizzi come meglio poteva, e poi ricambiò il favore, ridendo a crepapelle con i capelli che ormai le ricadavano sulle spalle complemente zuppi d'acqua, e quel costume rosso, completamente bagnato, che lasciava immaginare tutto, e bramare tutto.
Continuarono a schizzarsi a vicenda, divertendosi come bambini, e intimandosi reciprocamente di smetterla senza volerlo davvero, fino a quando non si ritrovarono talmente vicini e talmente eccitati, da perdere il controllo. 
Harry l'attirò a sè con urgenza, e lei gli legò le gambe al bacino e le braccia al collo, mentre le loro labbra si cercavano assaporandosi senza sosta. Furono baci salati, frenetici, ardenti, impazienti e interminabli. Baci che gli fecero perdere la testa a tal punto, da indurre Harry a slacciarle il pezzo di sopra del costume senza pensarci due volte, facendola gemere di piacere al semplice contatto dei propri seni, turgidi e freddi perchè bagnati, con il suo addome altrettanto bagnato, ma più caldo e morbido.
Continuarono a baciarsi, avvinghiati in quella posizione fino a quando ebbero fiato, i bacini che premevano l'uno contro l'altro e il fiato corto, mentre lui prendeva a torturarle il collo, e Giada gettava la testa indietro senza staccarsi da lui, non riuscendo a impedirsi di sospirare di piacere, e invitandolo tacitamente a continuare quella tortura, spostandosi sui seni. 
Fortutamente nessuno dei bagnanti di Sereto era sufficientemente vicino a loro per accorgersi di quello che stava succedendo quel pomeriggio in mare, ma se anche ci fosse stato, in quel momento loro non se ne sarebbero curati.
Le labbra di Harry vagarono sul suo corpo, mentre lei teneva ancora la testa indietro, i capelli parzialmente in acqua mentre lui la baciava laddove non avrebbe potuto se avesse indossato il reggiseno del costume; la stuzzicava, la mordeva, la toccava, la baciava, l'amava massaggiandole la schiena con i polpastrelli, prima di rituffarsi sulle sue labbra, e poi di nuovo giù sul petto, e sulla bocca di nuovo, fino a quando non si resero conto di essere stati in acqua sin troppo tempo. A momenti il sole avrebbe cominciato la sua discesa in mare e loro due erano ancora lì, incapaci di porre fine a quella follia che assomigliava tanto alla felicità.
Quando ritornarono a riva, non c'era nessuno in spiaggia ad eccezione di loro due, e il cielo sopra di loro si era ormai tinto di arancio e di viola.
Il resto dei bagnati, doveva aver fatto ritorno negli alberghi che li ospitava, e probabilmente l'ottanta per cento di loro, era già sotto la doccia a scrollarsi la sabbia di dosso prima di scendere a cena.
Harry e Giada, invece, si erano stesi sulla sabbia, lasciando che questa, ormai fresca per via del tramontare del sole e piacevole al tatto, gli si attaccasse addosso, mentre si liberavano degli ultimi indumenti, e riprendevano a baciarsi da dove avevano interrotto, finendo per fare l'amore di nuovo, senza nemmeno accorgersi delle stelle comparse sopra di loro.
Amarsi al chiaro di luna, con i corpi resi quasi argentei dal riflesso dell'astro della notte, e lo sguardo profondo quanto il cielo e incandescente come le stelle, era stratosfericamente bello. 





BUONSALVEEEEE!!!
Eccomi da voi con il nuovo capitolo :) Avevo promesso che non vi avrei fatto attendere troppo, e sono felice di essere riuscita a mantenere la parola data.
Spero con tutto il cuore che questo capitolo che vi sia piaciuto, e soprattutto che ve lo siate goduto, perchè dal prossimo....burrasca! D:
Grazie di cuore per tutte le recensioni.. Non salderò mai il debito! ♥
Grazie anche a chiunque passi nella mia pagina, e a chi inserisce la mia storia in una qualasiasi lista :)))
Vi lascio lo spoiler, e scappo.
*********
Louis sospirò, non ancora troppo convinto "stai bene?" le domandò teneramente un attimo dopo
" si, sto bene" confermò la ragazza "e tu? Niall?" si informò
" anche noi stiamo bene, anche se sentiamo la mancanza della nostra sorellina" disse dolcemente
" sabato torno, e vi abbraccio tutti e due forte forte" promise lei
" e Liam? lui lo abbraccerai?" sembrava una domanda innocente, ma per lei non lo era affatto
" si certo..ma che centra adesso?" si allarmò
**********
 
RECENSITEEEEE ♥♥♥ ciao!


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Capitolo 20
*** Capitolo diaciannove ***


Alla fine, per non rischiare di prendersi una bronchite restando nudi sulla sabbia dopo aver fatto l'amore, si decisero a fare ritorno in albergo.
Non appena varcarono la soglia della loro camera, Giada afferrò della biancheria intima pulita più un jeans e una  canotta, e si infilò sotto la doccia, prima che lui tentasse di raggiungerla.
Non che le sarebbe dispiaciuto, ma aveva della sabbia praticamente dappertutto, ed era sicura che se avesse permesso a Harry di fare la doccia insieme a lei, avrebbero finito per fare qualcosa di nettamente diverso dal lavarsi con acqua e sapone.
La verità era che si desideravano con una tale intensità da fargli quasi paura, e dopo averlo fatto per la prima volta, avevano la certezza che mai si sarebbero potuti stancare l'uno dell'altra. I loro corpi si completavano a vicenda in un modo tanto perfetto, da essere difficile da descrivere e persino immaginare, e amarlo e lasciarsi amare da lui, era quanto di più eccitante potesse esistere.
Giada si ritrovò a pensare che lui sapesse quasi inconsciamente come farla stare bene, in tutte le occasioni, sempre e comunque.
Quando uscì dalla doccia, se lo ritrovò davanti in tutta la sua bellezza: indossava soltanto il costume che aveva in spiaggia, il petto nudo, i capelli ricci scompigliati, un sorriso sghembo sulle labbra e quefli occhi così maledettamente verdi, azzurri o verdiazzurri, puntati dritti nei suoi. Dio, se era bello, sembrava davvero un dio greco.
Non che due anni prima fosse stato un rospetto.. era già abbastanza figo da incantare almeno mezza popolazione femminile già a sedici anni, ma ora, a diciotto compiuti, i suoi lineamenti da ragazzino si stavano lentamente trasformando in quelli di un uomo, e pur non avendo un minimo accenno di barba, tutto il resto era indice che stesse crescendo..crescendo bene, come avrebbe detto Mary.
La ragazza lo baciò dolcemente sulle labbra e portò le mani sul suo petto, lui l'attirò a sè posandole una mano dietro la nuca, baciandola nei capelli profumati di shampoo e poi su una spalla; ma Giada non riuscì a resistere e gli baciò anche il petto, che sapeva di salato e salsedine così come la sua bocca.
"Lo sai che resterei con te su ques'isola praticamente per sempre?" sussurrò Harry, prendendole il viso tra le mani
" Chiedi al mio quinto anno di lieco cosa ne penserebbe" lo provocò lei, sentiva di essere sul punto di perdersi per l'ennesima volta in quegli occhi
" Non ci sono scuole qui?" si informò il ragazzo
" E' soltanto un'isola turistica, e sono sicura che in inverno faccia un freddo polare" a quel punto il ragazzo le sorrise malizioso
" Ti riscalderei io" disse ancora con voce roca
Giada sorrise, rubandogli subito dopo un altro bacio "Smettila di dire cavolate" l'ammonì
" Non ti piacerebbe?" le domandò Harry, staccandosi da lei controvoglia e avviandosi a sua volta verso il bagno
" Si, certo che mi piacerebbe!" se si trattava di stare insieme a lui, avrebbe detto sì a qualunque condizione, ormai non le faceva più paura ammetterlo, nonostante la questione irrisolta che l'attendeva a casa.
" Però ne riparleremo tra qualche anno" esclamò, non riuscendo a impedirsi di sorridere al solo pensiero, che loro due sarebbero stati insieme per tanto tanto tempo, magari una vita intera.
Ok, stava correndo troppo, e lo sapeva, ma si era riscoperta così perdutamente innamorata di lui, da non riuscire più a concepire un futuro del quale Harry non avrebbe fatto parte.
Strano a dirsi, ma da quando lo aveva rincontrato, aveva iniziato a credere nel destino.
" Ci conto, eh" si sentì rispondere, nello stesso istante in cui lo scrosciare dell'acqua giunse alle sue orecchie, inducendola a stendersi sul letto e chiudere gli occhi per un po', rilassandosi.
Stava bene, stava bene in sua compagnia..la loro era praticamente in'intesa perfetta: sapevano ridere, scherzare, provocarsi, farsi il broncio, prendersi in giro, e amarsi senza tempo e senza regole con la stessa facilità. Erano stati davvero fortunati a ritrovarsi, anche se forse, soltanto forse, non si erano mai persi sul serio..perchè se così non fosse stato, non si sarebbe sentita tremare le gambe quando aveva realizzato che fosse davvero lui, pensò Giada.
Eppure, allo stesso tempo, le sembrava incredibile che una storia che aveva vissuto da ragazzina con un ragazzo per il quale si era presa una cotta stratosferica, sarebbe stato il preludio di qualcosa di più grande che stavano vivendo adesso.
Però in quella storia, l'unico a rimetterci sarebbe stato Liam, e lei non sapeva proprio come metterlo al corrente dei fatti, senza spezzargli il cuore.
Sapeva bene che lui non l'avesse mai amata quanto l'amava Harry, però sapeva anche che ci teneva a lei, tantissimo, e si fidava di lei, e le era sempre stato accanto..non voleva perderlo anche come amico. Ma d'altronde, il suo cuore aveva fatto la propria scelta, e aveva scelto il cugino inglese del suo ragazzo, il suo primo vero amore. Non sarebbe potuta andare diversamente..Giada avrebbe scelto Harry fino alla fine, perchè pur essendosi illusa per tanto tempo del contrario, non lo aveva mai dimenticato davvero.
Aveva fatto una scelta e a breve avrebbe dovuto affrontarne le conseguenze..qualunqui queste fossero state. Era il corso naturale delle cose, della vita.
Ma lei voleva un bene dell'anima a Liam, tanto da rimandare il più possibile il momento in cui lui l'avrebbe guardata con disprezzo, perchè sapeva che sarebbe successo e avrebbe fatto male a entrambi.
Fu la sua canzone preferita, precedentemente impostata come suoneria del cellulare, e distrarla da tutti quei complicati pensieri nei quali inevitabilmente s'addentrava ogni qual volta restava sola con sè stessa.
Non appena afferrò l'aggeggio tra le mani, si accorse anche della presenza di diversi messaggi, probabilmente invati da Mary nel corso della giornata. Aveva lasciato il cellulare in albergo di proposito, proprio per evitare di essere contattata da qualcuno che non fosse la sua migliore amica, ed essere costretta a svelare dove si trovava e soprattutto con chi.
Fece scivolare il dito da una parte all'altra dello schermo del proprio smartphone, prima di portare l'apparecchio all'orecchio. Nonostante tutto, aveva voglia di parlare con suo fratello.
" Ciao scricciolo" la salutò Louis allegramente
" Hei Lou" ricambiò lei, e sorrise anche se non poteva essere vista dal suo interlocutore
" Oh ma allora ti ricordi di me!" la prese in giro il ragazzo "da quando sei partita, avrai chiamato si o no tre volte, e tutte nei primi due giorni della tua vacanza" la rimproverò come solo un fratello maggiore sarebbe stato in grado di fare
" Si, lo so, scusa..non ho avuto il tempo di annoiarmi e ritrovarmi con il cellulare in mano, ma sto bene" tentò di sviare lei, anche se tutto sommato era vero..per altri motivi
" Anche mamma e papà si sono preoccupati...tutte le volte che chiamano a casa dei nonni di Mary, lei gli dice che tu sei impegnata a fare altro..tipo che sei fuori con i suoi cuginetti, o che aiuti sua nonna ad apparecchiare, o che sei sotto la doccia.." "senza contare che il tuo cellulare è quasi sempre irragiungibile, mentre quello di Mary squilla spesso a vuoto"
" Può essere che il mio non prenda bene" si giustificò la ragazza
Louis sospirò, non ancora troppo convinto "stai bene?" le domandò teneramente un attimo dopo
" Si, sto bene" confermò la ragazza "e tu? Niall?" si informò
" Anche noi stiamo bene, anche se sentiamo la mancanza della nostra sorellina" disse dolcemente
" Sabato torno, e vi abbraccio tutti e due forte forte" promise lei
" E Liam? lui lo abbraccerai?" sembrava una domanda innocente, ma per lei non lo era affatto
" Si certo..ma che centra adesso?" si allarmò
" Nulla, nulla..glielo avevo detto che le cose si sarebbero sistemate!" esclamò Louis sollevato
Giada però, lo era sempre meno. Era successo qualcosa che lei ignorava?
" Quali cose? Di che parli?" domandò cautamente, intanto prese a strofinarsi la mano libera sul tessuto dei jeans per l'agitazione
"Dopo aver scoperto che tu e Harry vi siete conosciuti due anni fa a Londra, ha dato di matto, perchè pensava di averti persa dato che suo cugino è ancora pazzo di te. Ma evidentemente vi siete già chiariti, ed è tutto a posto, no? Anche se mi chiedo perchè non ce lo abbia fatto sapere, e soprattutto perchè tu non ci hai mai detto la verità su Harry"
Dall'altra parte del ricevitore, ci fu solo un sospettoso silenzio, talmente lungo che alla fine Louis domandò alla sorella se fosse ancora in linea.
La ragazza si sentì mancare la terra sotto i piedi..non se lo aspettava di certo, e il fratello non tardò a rendersene conto.
" Credo di aver fatto un casino" sussurrò a Niall, che in quel momento gli era seduto accanto, e si allarmò a sua volta.
" Si..si ci sono" disse lei, tentando di ricollegare i pezzi...chi aveva detto tutto a Liam? Non c'erano taneo persone a conoscenza dei fatti: non poteva essere stato Zayn visto che non era mai stato un tipo impiccione e poi non ne sapeva così tanto di quella storia..Niall e Louis erano da escludere a prescindere visto che parevano essere stati a loro volta informati, e davvero non riusciva a capacitarsi che Mary le avesse giocato un brutto tiro, quindi restava soltanto..Harry stesso.
La cosa più logica che le venne in mente in quel momento di puro sgomento, fu che lui avesse spifferato tutto al cugino, e che Liam fosse a sua volta andato a chiedere spiegazioni ai suoi fratelli, pensando che loro fossero a conoscenza dei fatti. 
" Giada, che sta succedendo?" questa volta fu Niall a parlare
" Succede che è tutto vero. Harry è il ragazzo di cui mi sono innamorata a Londra due anni fa, è incredibile, lo so, ma è così..e abbiamo scoperto di amarci ancora, anche più di prima. Sono partita con Mary per tentare di dimenticarlo, ma sono pazza di lui e non ne sono capace. Però pensavo di dover essere io a dire a Liam tutto questo al mio ritorno" disse la verità
" Temo che ti abbia preceduto proprio lui" le fece presente il biondo. Fu la conferma che non voleva avere.
" Perchè non ce lo hai detto, almeno a me e Louis che siamo i tuoi fratelli..lo abbiamo scoperto da Liam"
" Mi dispiace..credevo che non condividere nemmeno con voi questo segreto, mi avrebbe aiutato a dimenticarlo prima, a fingere che non fosse mai esistito" era la verità
" Però qualcosa nei tuoi piani non ha funzionato, vero?" domandò Niall
" Un giorno è venuto a casa nostra e ci siamo baciati..è da lì che mio piano è andato a rotoli" spiegò lei
" Lo ami davvero?" "si" rispose senza esitazione "e Liam? Cosa pensi di fare?"
"Avevo intenzione di spiegargli tutto sabato..io ci tengo tantissimo a lui, ma credo di aver confuso le cose alla grande, credo di aver scambiato un'amicizia solida, pronfonda e meravigliosa, per amore."
" Ieri sera era a pezzi, completamente fuori di sè" "devo tornare a casa, vero?" aveva più il tono di un'affermazione che di una domanda
" Salutami Harry" gridò Louis, in modo tale da farsi sentire anche se Giada stava parlando con il fratello
In quell'esatto istante capì di essere stata una stupida a nascondere tutto a Niall e Louis, facevano parte di lei, e certe cose le intuivano senza che queste gli fossero state dette. Come il fatto che non fosse più insieme a Mary da un bel po'.
" Siete arrabbiati?" domandò timorosa "ti vogliamo bene lo stesso, è questo che conta" le disse il biondo, prima di salutarla e riattaccare.

Pochi minuti dopo, Harry si stese sul letto accanto a lei, tentando di avvolgerle le braccia intorno al corpo, ma la ragazza si scostò e mi mise a sedere, puntandogli addosso uno sguardo che gli diceva che stesse per esplodere una bomba. E suo malgrado, il ragazzo temeva di sapere di quale tipo di eslposivo si trattasse. Sapeva di essere nel torto.
" Perchè non me lo hai detto?" il tono di Giada era pacato, ma anche deluso
" Cosa?" provò lo stesso a fingere di non capire  "non fare il finto tonto, perchè sai di cosa sto parlando, e lo sai perchè stato tu a dirglielo" precisò lei
Per un attimo Harry non seppe che rispondere..perchè lei aveva ragione. Ma quegli istanti di teso silenzio, bastarono a farle saltare la pazienza.
"Ma che diavolo hai combinato?
Dimmi, ti ha dato di volta il cervello per caso?
Perchè sei andato a dirgli tutto?
Lo sai anche tu che è una situazione delicata!
Perchè lo hai fatto? Eh?" alzò leggermente il tono di voce..si sentiva tradita pure da lui, ed era la cosa peggiore che potesse capitarle, perchè lo amava, e lui l'aveva pugnalata alle spalle.
"Io..non sono riuscito a trattenermi, va bene? Mi sono uscite le parole di bocca prima che potessi frenarle!" si giustificò il ragazzo, ma lei si scaldò ancora di più
" Non spettava a te spifferare tuto!" gli urlò contro, alzandosi dal letto e dirigendosi alla finestra
" Senti, in questa storia centro tanto quanto te!" le ricordò il ragazzo, aveva ormai perso le staffe anche lui, gridava a sua volta
" Ma Liam è il mio ragazzo!" il viso rosso dalla rabbia "lo so" rispose lui amaramente
" Ma è anche mio cugino!" sbraitò, prendendola per le spalle per constringerla  a girarsi
" Capirai! Fino a due settimane fa vi sareste presi a pesci in faccia senza problemi" osservò lei
" La metti così? E allora tu che sei venuta a letto con me anche se lui è il tuo ragazzo?"
L'attimo dopo Harry si accorse di aver superato il limite, ma ormai era troppo tardi per tornare indietro, e Giada lo gaurdava incredula, delusa, ferita, tradita. Si sarebbe preso a schiaffi da solo, non avrebbe mai dovuto dire una cosa del genere, aveva esagerato. Le aveva indirettamente dato della poco di buono, e se con quella frase aveva davvero mandato tutto a puttane, non se lo sarebbe perdonato mai.
" Scusa, scusa, scusa, scusa" provò ad avvicinarsi, lei non idietreggiò
" Se è un problema non succederà più, te lo assicuro" disse invece, posando lo sguardo altrove, su qualcosa che non fosse lui
Non poteva credere che le avesse davvero detto una cosa del genere..anche se tecnicamente era la verità, ma non doveva sputargliela in faccia così, anche se non si trattava di una bugia.
"Scusa, scusa, scusa amore mio..ho perso il controllo, ho detto una cosa che non volevo dire.
Mi dispiace da morire,amore. Ti giuro che vorrei mordermi la lingua...non volevo essere così volgare, ho perso il controllo, perdonami."provò a carezzarle il viso, ma lei questa volta si ritrasse.
" Non dirmi che ho rovinato tutto, perchè potrei morirne. Ti amo più della mia vita e lo sai, e fare l'amore con te è la cosa più bella che mi sia capitata..anzi, non è capitata; detta così sembra che sia successo per caso, e non è vero, noi lo abbiamo voluto con tutto noi stessi..ed è stato vero, è stato intenso, è stato puro, è stato sconvolgente ed eccitante, perchè lo abbiamo fatto nonostante. Perchè abbiamo deciso di dimenticare il mondo e abbiamo pensato solo a noi; è stata la dimostrazione più grande del sentimento che ci lega, ed è stato tutto, ma proprio tutto, fuorchè un errore o un problema."
"Sono stato un cretino a dire tutto a Liam, ma non l'ho fatto di proposito, te lo assicuro. Ci ho litigato di brutto, e non volevo.
E' partito tutto quando mi ha chiesto se mi ero mai innamorato..ho cominciato a descirvergli il nostro primo incontro in aeroporto, gli ho detto che ero ancora innamorato di quella ragazza e..e dopo la situazione mi è sfuggita di mano.Ho pronunciato il tuo nome per errore, troppo coinvolto dalla situazione, e lui ha collegato i pezzi e ha capito tutto. E' andata così" spiegò, con tono pacato
La ragazza soppesò le sue parole, Harry le prese il viso tra le mani per costringerla a guardarlo negli occhi, e lei a quel punto non potè far altro che credergli.
Sapeva che fosse la verità, lo leggeva nel suo sguardo, e nonostante il clima non proprio rilassato che aleggiava tra loro, non riuscì a impedire al cuore di battere a ritmo sfrenato per ciò che lui le aveva detto un attimo prima.
' Non dirmi che ho rovinato tutto, perchè potrei morirne. Ti amo più della mia vita e lo sai, e fare l'amore con te è la cosa più bella che mi sia capitata..anzi, non è capitata; detta così sembra che sia successo per caso, e non è vero, noi lo abbiamo voluto con tutto noi stessi.. ed è stato vero, è stato intenso, è stato puro, è stato sconvolgente ed eccitante, perchè lo abbiamo fatto nonostante. Perchè abbiamo deciso di dimenticare il mondo e abbiamo pensato solo a noi; è stata la dimostrazione più grande del sentimento che ci lega, ed è stato tutto, ma proprio tutto, fuorchè un errore o un problema.'
E lei lo amava, in un modo che non era nemmeno un briciolo meno intenso rispetto ai giorni che avevano preceduto la telefonata dei fratelli.
Però proprio non riusciva a tollerare il fatto che Harry non solo lo avesse detto a Liam, ma non avesse nemmeno confessato a lei di averlo fatto..nonostante fossero entrati in argomento ben più di una volta.
" Ho bisogno d'aria" così dicendo, Giada si liberò dell'abbraccio e sparì repentimente dalla sua vista, prima che lui avesse il tempo di fermarla.






BUONSALVEEEEE
Ecco il nuovo capitolo!!
Ve lo avevo detto che cominciava ad avvicinarsi una burrasca , e questo ne è soltanto un assaggio. Quella vera si scatenerà tra poco...
Che ne pensate di questo capitolo?
E soprattutto, che ne pensate delle reazioni di Giada e di Harry?
Lei si è sentita tradita e perciò sembra essersela presa così tanto....ha fatto bene secondo voi?
Sono curiosa di leggere le vostre opinioni a riguardo, perciò....recensiteeeeeeeee ♥♥♥
E ovviamente, grazie con tutto il cuore a chi lo ha fatto fino ad oggi e continuerà a farlo :) Vi adoro, e non scherzo!
Un abbraccio, e a prestoooooooo!!!
*************
Quando lei gli aveva chiesto spiegazioni, sapendo di essere nel torto, Harry si era agitato più del dovuto e aveva finito per dirle cose che l'avevano ferita; certo, le aveva chiesto scusa un attimo dopo, e sarebbe stato disposto ad inginocchiarsi ai suoi piedi se ce ne fosse stato bisogno, e se lei non fosse fuggita via, lasciandolo lì impalato pronto a menarsi da solo per l'ennesima cazzata che aveva fatto.
Harry avrebbe voluto correrle dietro e scongiurarla di perdonarlo e tornare indietro, per farsi coccolare da lui tutta la notte, ma temeva di peggiorare le cose. Se Giada voleva stare un po' da sola, glielo avrebbe permesso, anche se sentiva la sua mancanza molto di più di quanto si noterebbe l'assenza di luce in una stanza.
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Capitolo 21
*** Capitolo venti ***


Sapeva che prima o poi lei lo avrebbe scoperto, e avrebbero dovuto affrontare un discorso del genere. Considerando che fosse giovedì sera e che sabato avrebbero fatto ritorno a casa, Harry avrebbe fatto bene a trovarsi un po' più preparato ad affrontare l'argomento, eppure, da quando erano sbarcati a Sereto, era stato così bene con lei, da dimenticare tutto il resto.
E anche quando Giada aveva di tanto in tanto tirato in ballo Liam, lui non aveva mai trovato il coraggio di metterla al corrente dei fatti, semplicemente perchè sembravano essersi ritagliati il loro angolo di paradiso in quell'isola, e non avrebbe permesso a nulla di distruggerglielo.
Però lei aveva finito per scoprirlo da sola, probabilmente grazie a una telefonata dei suoi fratelli, e il risultato era stato di gran lunga peggiore di quello che avrebbe ottenuto se glielo avesse detto lui stesso. Giada si era sentita tradita, e ne aveva tutte le ragioni.
Quando lei gli aveva chiesto spiegazioni, sapendo di essere nel torto, Harry si era agitato più del dovuto e aveva finito per dirle cose che l'avevano ferita; certo, le aveva chiesto scusa un attimo dopo, e sarebbe stato disposto ad inginocchiarsi ai suoi piedi se ce ne fosse stato bisogno, e se lei non fosse fuggita via, lasciandolo lì impalato pronto a menarsi da solo per l'ennesima cazzata che aveva fatto.
Avrebbe voluto correrle dietro e scongiurarla di perdonarlo e tornare indietro, per farsi coccolare da lui tutta la notte, ma temeva di peggiorare le cose. Se Giada voleva stare un po' da sola, glielo avrebbe permesso, anche se sentiva la sua mancanza molto di più di quanto si noterebbe l'assenza di luce in una stanza.
Dal canto suo, Giada camminava già da un po' senza meta, ancora sconvolta dalla lite avvenuta con il ragazzo.
A parer suo, Harry aveva tentato di rigirare la frittata urlandole contro di essere lei quella che si era comportata in modo immorale e scorretto nei confronti di Liam, e Giada sapeva di non essere stata una fidanzata modello in quei giorni, ma non si aspettava che proprio lui, l'unico per il quale aveva infranto ogni regola, le rinfacciasse così di averlo fatto.
Poi ovviamente si era scusato, e le aveva sussurrato delle parole che difficilmente lei avrebbe dimenticato, quindi non si era più sentita in grado di tenergli il muso per quel motivo..in fondo di sbagliare può capitare a tutti, e poi, non è che lei gli si fosse rivolta con tono calmo e pacato.
Però davvero non riusciva a credere che Harry avesse spifferato tutto al cugino..lui le aveva detto di non essere riuscito a trattenersi, di essersi lasciato coinvolgere troppo dalla conversazione e dai sentimenti nei suoi confronti da averla involontariamente nominata, e Giada si era ritrovata a scoprire pura dolcezza in quelle parole..ma quello che l'aveva fatta allontanare, era la consapevolezza che lui si fosse rifiutato di parlarliene dopo che il danno era stato fatto, anche se gliene aveva dato occasione un sacco di volte.
Ecco, era questo che la faceva andare su tutte le furie: okay, gli era scappato di bocca, e non le risultava difficile nè da credere, nè da capire, perchè in fondo sapeva che nemmeno per Harry erano state settimane facili, quelle trascorse a casa del cugino...ma perchè non dirglielo?!
Perchè non chiamarla e dirle 'Senti, sono stato un'idiota e ho accidentalmente detto a Liam di essere pazzo di te! Perdonami, ma proprio non sono riuscito a evitarlo'...non che lo avrebbe ringraziato e abbracciato, anzi, probabilmente gli avrebbe urlato contro lo stesso, ma passati i cinque minuti, sarebbe sfumata via tutta la rabbia e avrebbero potuto affrontare la situazione.
Se fosse stato Harry a dirglielo, non si sarebbe sentita tradita come se lui avesse agito alle sue spalle, come se ne avesse parlato con Liam di proposito con l'unico scopo di allontanare il cugino da Giada e avere via libera con lei.
No, sapeva che le intezioni del ragazzo non erano state nemmeno lontanamente simili a quelle appena citate, ma era arrabbiata con lui, perchè avrebbe dovuto raccontarglielo prima che lo venisse a scoprire da Louis...in fondo Harry sapeva che la verità sarebbe venuta presto a galla! Davvero non si era reso conto che sarebbe stato molto peggio se lo avesse scoperto da sola, o se qualcun'altro glielo avesse detto al posto suo?
Giada pensò che aveva avuto le sue ragioni per tenere la bocca chiusa, solo che lei non riusciva proprio a individuarle.
Idiota! Lui stesso si era più volte definito un'idiota, ma se davvero pensava che lei avesse intenzione di mollarlo dopo aver aspettato così tanto per riaverlo, allora idiota lo era sul serio...era arrabbiata, ma non aveva smesso di amarlo alla follia.

Stava ancora avanzando verso una meta sconosciuta anche per lei, quando avvertì delle gocce d'acqua sulle braccia scoperte, e d'istinto alzò lo sguardo al cielo buio già da un pezzo, un attimo prima che la pioggia l'investisse completamente. A quel punto, decise di inverire il senso di marcia per tornare indietro, ma fu costretta a ripararsi sotto un portico non molto distante dall'albergo all'interno del quale lei e Harry alloggiavano, data la violenza del temporale.
Sapeva che sarebbe durato poco, e non si preoccupò più di tanto, anche se nella fretta di scappare via, non aveva nemmeno preso il cellulare.
Portò le mani attorno alle ginocchia poggiandoci sopra la testa, con i jeans e la canottiera zuppi d'acqua, in attesa che la perturbazione oltrepassasse Sereto permettendole di tornare in albergo.
Continuava a pensare a Harry, a inveire contro di lui nella sua mente per averle tenuto nascosto tutto quanto, e contemporaneamente, come se fosse una reazione ordinaria e non il più bizzarro dei controsensi, desiderava le sue braccia attorno al proprio corpo.
Era arrabbiata, lo avrebbe volentieri preso a pugni, ma sapeva di essersi ridotta talmente male, da non riuscire a sopportare di stargli lontano.
Se soltanto il giorno prima avrebbe detto che il loro rapporto era piuttosto simile a quello che avevano avuto a Londra, con l'aggiunta del fare l'amore, in quel momento, sotto quel portico, dopo averci litigato, dopo avergli urlato contro ed essersi liberata del suo abbraccio, si rendeva conto che non era affatto così.
Certo, scherzavano, ridevano, si prendevano in giro, si coccolavano, si provocavano e si baciavano come prima, però c'era anche quel qualcosa in più, quella consapevolezza di essere talmente legata a lui, da essere assolutamente certa di finire di nuovo tra le sue braccia, anche dopo averlo preso a schiaffi.
Due anni prima avevano vissuto quell'amore pensando al presente e basta, struggendosi quando erano stati costretti a separarsi, senza mai trovare il coraggio di provare a far funzionare le cose anche a distanza, per paura di non farcela, per timore di finire per litigare per lo stress che una relazione con la Francia e la Manica in mezzo a loro due, avrebbe comportato; e invece adesso Giada sapeva che quella fosse soltanto la prima di una serie di litigate, che ci sarebbero sicuramente state, ma quella consapevolezza non la spaventava, perchè sapeva pure che dopo avrebbero fatto pace. 
Semplicemente perchè ciò che li univa sarebbe sempre stato molto più forte e importante di ciò che avrebbe provato a dividerli.
A distrarla da quel pensiero, fu il timbro di una voce che conosceva bene, e che tentava di farsi spazio propagandosi nella fitta pioggia.
" Giada?" un nanosecondo di silenzio "Giada?" "Amore, dove sei?"
Harry era sceso a cercarla, come per confermare i suoi pensieri, e la ragazza non potè far altro che rispondergli con un "sono qui" sperando che lui la raggiungesse guidato soltanto dalla sua voce..non poteva dirgli di essere sotto il portico, visto che quella strada era piena di portici!
Qualche istante dopo, il ragazzo le si stagliò di fronte, e lei sorrise impercettibilmente, maledicendosi da sola, perchè ce l'aveva ancora con lui, eppure non riusciva a impedirsi di pensare a quanto fottutamente perfetto fosse. 
Indossava una felpa di un verde che voleva imitare il colore dei suoi occhi, aveva il cappuccio di quella stessa felpa in testa, alcuni ricci gli ricadevano sulla fronte e sotto indossava un jeans corto e gli ingfradito, nonostante stesse piovendo. 
" Ma ti sei bagnata tutta" sussurrò Harry. avvicinandosi di più a lei e slacciandaosi la felpa con un gesto deciso
" E hai pure la pelle d'oca" continuò, sfilandosi del tutto l'indumento e mettendolo con dolcezza addosso a lei, che si limitava a lasciarlo fare, portando le braccia a legarsi intorno al collo del ragazzo, quando lui la sollevò e si incamminò in direzione dell'hotel.
Giada posò la testa sulla sua spalla senza dire nulla, fino a quando non avvertì sotto il proprio corpo la morbidezza del materasso. Harry, che per dare a felpa a lei era rimasto in canottiera, le sfilò i jeans bagnati mentre lei era ancora distesa sul letto, e le sfilò anche la felpa; la ragazza a quel punto si mise seduta e lo guardò dritto negli occhi, senza avvertire la necessità di riempire quel silenzio, mentre lui portò entrambe le mani sui suoi fianchi e afferrò i lembi della canottiera, alzandogliela, fino a sfilargliela del tutto dalla testa, e carezzandole la pelle nel compiere quel gesto.
Una volta tolti i vestiti bagnati, le rimise addosso la propria felpa, che fortunatamente aveva preso solo due gocce d'acqua, e si liberò a sua volta della canottiera, che invece era stata un po' più sfortunata. Anche i jeans non se l'erano cavata male, quindi si stese a torso nudo accanto a lei.
Giada si accoccolò automaticamente contro di lui, e si lasciò stringere fino al soffocamento.
"Grazie" sussurrò, riferendosi al fatto che lui l'avesse riportata in albergo e l'avesse liberata dei vestiti bagnati
"E scusa per prima, ho esagerato... "ammise
" Non avrei permesso a nulla al mondo di interrompere la magia che si stava consumando tra di noi..ecco perchè non te l'ho detto" spiegò Harry, accelerandole inevitabilmente i battiti del cuore con quelle parole.
Come aveva fatto a non pensare prima che potesse essere quello il motivo? Che stupida!
Era ovvio che se lui glielo avesse detto avrebbe fatto fatica a godersi quei giorni come aveva fatto, con la consapevolezza che Liam fosse a conoscenza di tutto, e non aspettasse altro che delle spiegazioni da lei. E a conferma di ciò, aveva già previsto che sarebbe partita per tornare a casa la mattina successiva, il prima possibile.
"E' stata la nostra prima litigata?" gli domandò, alzando lo sguardo fino a incrociare quello di lui
" Mi perdoni?"fu quello che rispose il ragazzo, le sue mani le carezzavano la schiena 
" L'avevo già fatto. E sai perchè? 
Perchè a te è bastata la pioggia per scendere a cercarmi, coprirmi con la tua felpa, stringermi tra le braccia e riportarmi dentro..e a me è bastato che tu lo facessi per essere sicura che mai, mai, mi farai del male di proposito"
Il ragazzo la strinse ancora più forte, baciandole i capelli e poi la fronte "ti prometto che da oggi in poi ti racconterò sempre tutto, qualunque cosa, ti dirò la verità anche sarà scomoda, e ti proteggerò fino alla morte senza mai tenerti all'oscuro di quello che succede e-" Harry non fece in tempo a terminare la frase, perchè lei lo zitti con un dolce bacio.
" Shh" sussurrò, posandogli un dito sulle labbra  "So già che lo farai. Mi fido di te" soffiò sulle sue labbra.
L'attimo successivo riprese a baciarlo lentamente, godendosi quel contatto così perfetto e pensando al fatto che ogni tanto, valesse la pena litigarci un po', soltanto per sentirsi dire quelle parole, e poi fare pace, poggiando le labbra sulle sue, e sentendo come sempre gli unicorni svolazzare nello stomaco, ogni volta che quel suo sapore di frutta fresca, fiori e muschio si mescolava al proprio.
Per stare più comoda, si mise a cavalcioni  su di lui, posizionando le ginocchia ai lati delle sue gambe e chinandosi sul suo corpo, senza smettere di baciarlo sulle labbra.
Harry prese a massaggiarle una coscia con una mano, mentre con l'altra l'attirava sempre di più contro di sè, risalendo sulla sua schiena, fino ad arrivare alla nuca, e immergere quella mano tra i suoi lunghi capelli, giocandoci lentamente.
Si baciarono ardentemente fino a restare senza fiato, e quando ciò accadde, Giada tornò a poggiare la testa sul suo petto nudo e bollente, riprendendo a baciarlo lì, e risalendo con le labbra lungo il collo, il mento, la mascella, fino a ritrovare le labbra. Non sapeva che diamine le prendeva, ma si rendeva conto di non essere in grado di controllare i suoi istinti, ancor meno quando il ragazzo infilò le mani sotto la propria felpa, che le stava un po' lunga, facendole quasi da vestito, e le sfiorò delicatamente i glutei, giungendo fino ai fianchi, poggiandoci le mani sopra in una stretta salda e vigorosa, per spingerla maggiormente contro il suo corpo, prima di ribaltare le posizioni con un gesto sicuro.
Harry le baciò il collo, e spostando il tessuto della felpa, continuò raggiungendo una spalla, per poi tornare a rifuttarsi sulle sue labbra, quando la ragazza legò le proprie gambe intorno al bacino di lui.
" Mi hai fatto prendere un colpo" le disse, la voce roca e bassa, il respiro affannato, e gli occhi fissi nei suoi
Giada pensò che sarebbe potuta morire da un momento all'altro in quelle condizioni..capiva che ormai aveva abbattuto tutte le barriere con lui, e non temeva nulla, anzi, si ritrovava a doversi controllare per non osare di più, anche se sapeva che Harry  ne sarebbe stato tutt'altro che dispiaciuto.
" Perchè?" domandò ricambiando quello sguardo, e scompigliandogli i ricci con le dita
" Perchè quando sei scivolata via dalla mie braccia, e sei uscita da quella porta, per un attimo ho avuto paura di non poterti più stringere. E mi sono spaventato, da morire.
L'idea di perderti di nuovo mi terrorizza" sussurrò, senza smettere di oltrepassarle l'anima con quegli occhi così dannatamente belli e profondi, e dolci, e maliziosi
" Sarei tornata proprio per questo..perchè l'idea di perderti di nuovo terrorizza anche me" ammise la ragazza
" Ti ho fatto parecchio arrabbiare?" sembrava una domanda da bambino, ma Harry in quel momento era piuttosto serio
" Si..ma ti amo così tanto, che mi sono accorta che basta questo per metterci una pietra sopra. 
Ma non ti ci abiturare, perchè non te le farò passare tutte lisce" lo ammonì un attimo dopo, puntandogli un dito contro il petto
Harry le rubò l'ennesimo bacio sulle labbra, mozzandole il respiro come sempre.
"Tuttavia, non ti libererai così facilmente di me" aggiunse la ragazza, quando si furono staccati.
" Menomale" sussurrò lu,i tornando a baciarle il collo torturandolo dolcemente, e a carezzargli entrambe le cosce, senza stancarsi mai.
Continuarono così per un lasso di tempo indeterminato, troppo innamorati per riuscire a smettere, alternando occhi dolci a sguardi infuocati e leggere carezze a baci ardenti, non rendendosi conto dello scorrere del tempo, e non pensando a nient'altro, eccetto il loro amore.
Si baciarono fino a consumarsi le labbra, perfettamente incuranti di tutto il resto, finchè la ragazza non lo allontanò di poco, per tornare a respirare regolarmente.
" Sto iniziando ad avere un po' caldo" esclamò. In fondo era piena estate e indossava ancora quella felpona a maniche lunghe che lui le aveva prestato per ripararla dalla pioggia. Bastò quella semplice frase per indurre Harry a sfilargliela, non curandosi delle proteste di lei, che diceva di volerla ancora un po' addosso, perchè era impregnata del suo odore..non profumo, odore, perchè non era nulla di artificiale, nessuna fragranza disponibile nei negozi. Era soltanto sua, personale, unica, inconfondibile, irripetibile, del ragazzo che amava.
Dopo averla liberata di quell'indumento, la strinse forte e la trascinò su di sè in intimo, senza darle la possibilità di indossare un piagiama, del quale forse lui aveva totolamente dimenticato l'esistenza, visto che sembrava intenzionato a dormire con soltanto i jeans addosso.
" Accontentati di questo"sussurrò al suo orecchio dopo averla imprigionata tra le sue forti braccia.
Ovviamente si riferiva al fatto che Giada avesse protestato dato che desiderava il suo odore addosso, ma lei stessa doveva amettere che così, con la testa poggiata sul suo petto concentrata ad ascoltare i battiti del suo cuore, le sue braccia intorno, quella sensazione di essere al sicuro, e non ultimo il suo inebriante profumo, stava molto meglio.
" Hai sonno?" domandò dolcemente il ragazzo; lei annuì in modo quasi impercettibile stando attenta a non scostarsi di un millimetro, voleva addormentarsi in quella posizione, e svegliarsi così anche la mattina successiva.
"Domani torniamo a casa? Lo so che eravamo d'accordo per sabato, ma ho bisogno di chiarire tutta questa faccenda" spiegò, parlando con un filo di voce
" Va bene, ora dormi" acconsentì lui.
Giada alzò di poco il viso per poterlo baciare sulle labbra "notte" susssurrò, tornando nella posizione precedente, quella che aveva scoperto essere la sua preferita.
" Buonanotte amore" rispose lui, e quello bastò per spingerla nel mondo dei sogni.






BUONSALVEEEEEEEE :))
Eccomi con il nuovo capitolo!! :DD
Spero tanto che sia stato di vostro gradimento..e mi raccomando, qualunque cosa vogliate dirmi riguardo la storia, non esitate a scrivermi :DD
Amo scambiare quattro chiacchiere con voi, e ma credo che ormai questo lo abbiate capito,no? ;)
E come sempre, vi ringrazio per tutto il sostegno che mi date. Grazie a tutti, davvero ♥
Tornando alla storia..ovviamente, Harry e Giada hanno fatto pace, e adesso non resta che affrontare Liam!
Ma le sorprese non finiranno qua..
Un bacione forte forte, e a prestooooooooo <3<3<3<3<3

Ps. Avete sentito la nuova canzone? Non è stupenda? ♥
Non vedo l'ora di ascoltare il resto dell'album, non sto più nella pelle!!!
E poi Fireproof è..boh, meravigliosa ♥

Vi lascio con lo spoiler del prossimo capitolo
*************
Non temeva le sue parole, non temeva nemmeno le urla, e non si sarebbe spaventata se lui avesse battuto con violenza i pugni sul tavolo..era il suo sguardo, che le avrebbe fatto più male di qualsiasi altro gesto. 
Perchè la rabbia passa, la voce grossa si placa subito, e di tavolo ne se può comprare uno nuovo, ma gli occhi?
Uno sguardo deluso e ferito, sarebbe stato difficile da dimenticare.
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Capitolo 22
*** Capitolo ventuno ***


Giada uscì di casa e attraversò i pochi isolati che la separavano dalla sua destinazione quasi correndo, non voleva darsi il tempo di pensare a quello che gli avrebbe detto; non era mai stata un tipo a cui piaceva prevedere le cose e progettare i discorsi, la sua condanna e il suo asso nella manica era sempre stata la spontaneità, e nemmeno quella volta aveva intenzione di cambiare strategia..non perchè credesse di avere in mano quella vincente, ma semplicemente perchè era l'unica che conosceva.
Sotto questo punto di vista, il suo carattere assomigliava parecchio a quello di Harry: impulsiva fino alla morte proprio come lui.
Anche se, nell'arco di tempo durante il quale lui era tornato a stravolgerle la vita, e il momento in cui lei aveva finalmente ammesso a se stessa e poi a Mary, di esserne immensamente felice, aveva vissuto trattenendosi dal dire o fare cose che avrebbero compromesso il suo rapporto con Liam, ma in tal modo era andata contro la propria volontà, ed era riuscita a tornare a essere se stessa soltanto a Sereto, insieme a lui.
Corse, corse quasi come se qualcuno le fosse alle calcagna, senza preoccuparsi di pensare al fatto che fossero rientrati con un giorno di anticipo rispetto al previsto, senza pensare a un modo per giustificare l'assenza della sua migliore amica, visto che teoriamente lei doveva essere in montagna con Mary, e non si curò nemmeno del fatto che avrebbero dovuto trovare una soluzione riguardo al luogo dove avrebbe alloggiato Harry da quel giorno alla fine dell'estate.
Si rendeva conto che non era proprio il caso di mandarlo di nuovo da Liam, per il bene di entrambi.. ma nemmeno poteva pretendere che i suoi accettassero di tenerlo in casa con loro, e separarsi anticipatamente da lui, permettendogli di tornare a Londra, era assolutamente fuori discussione.
Ma a tutto questo ci avrebbe pensato dopo. Mentre correva a perdifiato, le interessava solanto dirgli finalmente la verità.
Quando fu davanti a quella porta, per la prima volta con quel fiatone e quello stato d'animo, si concesse un attimo per tornare a respirare regolarmente, prima di premere l'indice sul campanello e aspettare di essere guardata da lui come mai prima d'ora le era capitato.
Non temeva le sue parole, non temeva nemmeno le urla, e non si sarebbe spaventata se lui avesse battuto con violenza i pugni sul tavolo..era il suo sguardo, che le avrebbe fatto più male di qualsiasi altro gesto. 
Perchè la rabbia passa, la voce grossa si placa subito, e di tavolo ne se può comprare uno nuovo, ma gli occhi?
Uno sguardo deluso e ferito, sarebbe stato difficile da dimenticare. Soprattutto se quello sguardo fosse stato rivolto a lei da un ragazzo a cui voleva molto bene nonostante tutto.
" Giada!" sentì pronunciare il proprio nome da una voce allegra, e prima di capirci qualcosa, si ritrovò stretta in un abbraccio.
Si lasciò stringere e soltanto quando trovò il coraggio di aprire gli occhi, capì tutto e si lasciò scappare un tenero sorriso.
"Zayn" esclamò, mentre ognuno ritornava al proprio posto "ma che ci fai qui?"
Il ragazzo la squadrò prima di rispondere "potrei farti la stessa domanda" affermò subito dopo
"Non dovevi tornare sabato? E non dovevi essere con Mary?"
Prima che la ragazza potesse replicare, tornò alla carica "E non perdere tempo a inventarti qualcosa, perchè ho messaggiato con lei fino a poco fa, e so per certo che tornerà domani" aggiunse subito dopo; la ragazza gli regalò un sorriso con un retrogusto un po' amaro, che lui notò all'istante.
Giada avrebbe voluto stizzicarlo un po' per capire se l'amica gli era mancata in quei giorni, come sicuramente lui era mancato a lei; avrebbe voluto prenderlo un po' in giro perchè era a conoscenza del fatto che si scambiassero centinaia di messaggi al giorno..quasi come erano abituati a fare lei e Liam, con l'unica differenza che loro due stavano insieme.
Ma quel pensiero la bloccò,  mettendola bruscamente al corrente del fatto che in quei due giorni, anche quell'abitudine, aveva improvvisamente smesso di essere tale. Okay che lei non aveva degnato il telefono nemmeno di uno sguardo, tranne che per mandare qualche messaggio sporadico a Mary.. ma quando l'aveva preso in mano per rispondere a Louis, era assolutamente certa di non aver trovato nè chiamate, nè messaggi da parte di Liam.
Se non avesse appena scoperto che Harry non fosse riuscito a tenere la bocca chiusa con il cugino, lo avrebbe trovato strano e sospetto, considerando il fatto che di solito trascorrevano ore e ore comunicando tramite whatsapp. Ma qualcosa tra di loro, si era pericolosamente incrinato, già da quel pomeriggio trascorso a casa sua, con la pioggia battente, i tuoni, i lampi, la corrente saltata, ed Harry a baciarla come se non ci fosse stato un domani.
" Che fai ancora sulla soglia? Entra" l'invitò l'amico, pur non essendo del tutto sicuro che Liam  ne sarebbe stato contento..ma non poteva di certo farla rimanere fuori con quel caldo bestiale, tipico delle prime ore del pomeriggio.
"Dov'è Liam?" domandò la ragazza
"Al telefono da almeno mezzora con sua nonna" Giada sorrise, consapevole del fatto che quando la donna decidesse che fosse giunta l'ora di fare un po' di chiacchiere con il nipote minore, fosse solita bloccarlo al telefono minimo per sessanta minuti, raccontandogli un sacco di cose delle quali al ragazzo non importava niente, e che chissà come, lui stesso finiva per ripetere pari pari sia a lei che al resto del gruppo, una volta chiusa la telefonata.
"Quindi ne avrà sicuramente per un'altra mezzora, e ora che sei arrivata tu, posso anche scordarmi che andremo a giocare a calcetto"
Senza prestare attenzione alle parole di Zayn, la ragazza si rattristò al pensiero che quella volta a lei non avrebbe raccontato proprio nulla. 
Ma era parte del  prezzo da pagare per la sua scelta.
 
Harry e Giada erano tornati a casa soltanto poche ore prima, e dopo aver chiacchierato un po' con i fratelli di lei, il ragazzo si era lasciato convincere a riposarsi un po', mentre lei si sarebbe finalmente recata da Liam per parlargli.Si era resa conto che Harry quasi era spaventato dall'idea di tornare a casa del cugino, ricordando com'era finita l'ultima volta che lo aveva visto; e poi lui stesso le aveva confessato di sentirsi un po' in disagio ad aprofittare dell'ospitalità della zia dopo quello che aveva fatto..e non era nemmeno escluso che la mamma di Liam non fosse venuta a conoscenza di tutta la storia, vedendo suo figlio in quelle condizioni. E se invece avesse ignorato la loro lite, Harry era più che sicuro che non avesse preso affatto bene il fatto che lui fosse praticamente scappato da casa loro da un momento all'altro.

Il minimo sarebbe stato tornare lì, scusarsi per tutto, e togliere definitivamente il disturbo, ma lo avrebbe fatto dopo, quando Giada fosse riuscita a chiarire ogni cosa con il cugino..per il momento si vergognava pure a bussare a quella porta.
Sarebbe stato bello restare a Sereto con lei per sempre, lì aveva dimenticato praticamente tutto..ma adesso che erano tornati a casa, non potevano più scappare dalla realtà rifugiandosi nel mondo degli innamorati.      
" Anche tu sai tutto, vero?" domandò Giada all'amico
" Che hai combinato?" il ragazzo le rispose con un'altra domanda, che forse voleva essere un rimprovero, ma che invece le fece aprire il cuore
" Un macello! Il più grande casino della mia vita" ammise lei
" E adesso?" "Adesso cercherò di rimettere insieme i cocci del vaso che ho rotto, anche se so che non tornerà mai integro come prima"
" Che cosa farai?" le domandò Zayn con tono fermo ma dolce
" Dirò tutta la verità a Liam, e poi me la prenderò come viene" era rassegnata al fatto che non potessero mai più essere amici
" Tu ed Harry state insieme ora?"
"Si..cioè no..non lo so. Ci amiamo, ma non posiamo far finta di niente e giocare alla coppietta felice...abbiamo deciso che lo faremo soltanto quando saremo soli, davanti a tutti voi cercheremo di non darlo a vedere, almeno fino a quando Liam non dimenticherà questa storia" Zayn annuì in silenzio
"Pensi che sia la cosa giusta?" gli domandò lei, alla disperata ricerca di un senso d'assenso da parte dell'amico, che dal canto suo,stava tentando di capirci qualcosa in più, facendole domande e standole accanto, senza mai giudicarla
"Non so nemmeno io quale sia la cosa giusta...però so che non era giusto che tu e Harry continuaste a nascondere i vostri sentimenti, e che Liam continuasse a vievere nell'illusione che tu fossi innamorata di lui"
" Non ho mai voluto illuderlo" rispose Giada, abbassando lo sguardo subito dopo perchè sapeva di averlo fatto in un certo senso
Zayn a quel punto le prese la mano "lo so..e scusami, ho sbagliato parola, ma hai capito cosa intendevo dire."
Giada gliela strinse "tu che sei il suo migliore amico, ma non sei di parte come Niall e Louis..cosa pensi di me? Che sono una stronza?"
"No." "Penso soltanto che in tutto questo tempo non sei riuscita a dimenticare Harry perchè lo hai amato davvero e lo ami davvero..e che forse pensando che non lo avresti incontrato mai più, hai cominciato a fingere che non fosse mai esistito fino ad arrivarci a credere, nel frattempo ti sei legata molto a Liam, e ancora troppo impegnata ad autoconvincerti di averlo dimenticato, hai finito per confondere un'amicizia di quelle rare e profonde, per qualcosa di più simile all'amore.
Poi Harry è tornato, e sei stata costretta a dover rivedere le tue convinzioni...e non c'è nulla di sbagliato in questo, solo che sarebbe stato meglio se fossi stata tu a dirlo a Liam e non lui"
" Anche Mary la pensa come te" notò la ragazza "anche lei insisteva nel dire che dovevo parlarne subito con Liam, e avevate ragione tutti e due. Solo che sapevo che a quel punto sarebbe scoppiato un putiferio e-" Zayn concluse la frase al suo posto "e volevi passare un po' di tempo con Harry, goderti qualche giorno stretta tra le sue braccia come una volta, perchè ti era mancato sin troppo, e avevi voglia di lui." Incredibile come avesse capito tutto.
" Si..però io non sapevo che Liam fosse già a conoscenza di tutto, e quando l'ho scoperto, ci ho litigato con Harry" spiegò 
" Però avete già fatto pace" più che una domanda, quella del ragazzo era stata un'affermazione e lei si limitò ad annuire
" Se prima di partire per Sereto, avessi saputo che lui fosse già a conoscenza di tutto, sarei tornata a casa al posto di fuggire su un'isola..ma io non lo sapevo, e vivevo ancora nella convinzione che Liam non sospettasse assolutamente niente e che qualche giorno in più non avrebbe fatto la differenza. E poi desideravo stare un po' da sola con Harry con un'intesità tale da spaventarmi.
Ho sbagliato, ho sbagliato alla grande con lui, ho iniziato a sbagliare quella maledetta sera in discoteca e l'ho fatto fino a oggi, lo so, ne sono consapevole...ma credi che potrà mai perdonarmi?" completò quella frase parlando con un filo di voce perchè temeva la risposta più di ogni altra cosa
" Devi dargli tempo, Giada..è stata una bella batosta perchè si è sentito tradito non solo da te, ma pure da suo cugino, con il quale stava provando ad instaurare un rapporto; ma è anche vero che non è nè il primo, nè l'ultimo ad essere stato lasciato per qualcun'altro, e nonostante sono sicuro che stia cercando un modo per cancellare l'Inghilterra dalla faccia della terra per una serie di motivi, supererà anche questa, ne sono sicuro. Però devi dargli il tempo di farlo"
" Ma torneremo a essere amici come prima?" si rivolgeva a lui come se lo avesse scambiato per un oracolo
" Vuoi che ti dica di si?" le domandò Zayn, sorridendole dolcemente, perchè a dispetto di tutto, in quel momento lei gli faceva tenerezza.
Giada annuì con il capo, guardandolo dritto negli occhi scuri "allora si" disse lui, un attimo prima di notare l'avvicinarsi di passi.
" Non crederai a quante me ne ha raccontate oggi!" la voce di Liam risuonò nel corridoio, e lei si lasciò andare a un respiro profondo, prima di voltarsi verso di lui, nel momento esatto in cui il ragazzo notò la sua presenza. Zayn uscì dalla stanza lasciandoli soli.
" Ei" lo salutò Giada, sentendosi in imbarazzo come mai lo era stata prima di allora in sua compagnia
" Sei tornata?" domandò Liam, il tono freddo e distaccato, come se volesse celare il minimo interesse nei suoi confronti
" Si, per parlare con te" disse lei, avvicinandosi cautamente al ragazzo, ancora fermo sulla soglia, immobile, pietrificato
" Non è necessario..so già tutto" le rispose, facendo una fatica enorme anche solo per parlarle ora che ce l'aveva di fronte
" Lo so, ma meriti delle spiegazioni, che io ho tutte le intenzioni di darti" pure a lei tremava la voce
" Non voglio ascoltarti, ok?" Liam si passò una mano sul viso nel tentativo di calmarsi
"Perfavore! Lo so che ho sbagliato, e lo so che mi consideri una stronza, ma lasciami spiegare" lo pregò, la voce incrinata dal senso di colpa.
"Non c'è più niente da spiegare. Harry mi ha già raccontato come vi siete conosciuti in quello stupido areoporto, in quella stupida città" strinse i pugni, fino a far diventare bianche le nocche "mi ha detto tutto, compreso il fatto di non essere riuscito a dimenticarti e di essere ancora innamorato di te" sputò fuori con rabbia le ultime parole, tanto che la ragazza indietreggiò di qualche passo
"Ma questo tu già lo sai, vero? Lo sai perchè nemmeno tu hai mai smesso di amarlo" l'accusò, alzando di più la voce
" Ti sei messa con me pensando che la regola del 'chiodo scaccia chiodo' potesse funzionare per liberarti del suo ricordo.
Mi hai preso in giro talmente bene, che mi sono convinto che avessimo sprecato tempo a essere soltanto amici.
Ho perso la testa perchè la nostra sembrava una storia perfetta, pensavo addirittura che presto avremmo fatto l'amore io e te..ma evidentemente ero l'unico a pensarlo. Ma sei stava brava, davvero, mi hai illuso per bene, perchè pure quando Harry è arrivato, non ho sospettato per un solo minuto tra voi potesse esserci qualcosa, nonostante avrei potuto accorgemene da certe cose, però no, non ho mai nemmeno pensato niente del genere perchè mi fidavo di te.
Ti ritenevo incapace di farmi del male, e invece sei quella che me ne ha fatto di più dopo mio padre."
Le stava rivolgendo parole dure, pesanti come valanche e taglienti come coltelli affilati, urlava pure, e lei subiva tutto in silenzio, lasciandolo sfogare.
" Quell'uomo che si definisce mio padre, la sua intera famiglia, tu, il tuo eterno fidanzato e tutta quella stramaledetta Inghilterra...perchè un meterorite non si schianta una volta per tutte su quella nazione, eh? Perchè esiste? E perchè continua a perseguitarmi e farmi del male? Che ho fatto io per meritarmi tutto questo schifo?" urlava con il viso rosso dalla rabbia e gli occhi lucidi, vicini al pianto
"Sai una cosa? Sarebbe stato meglio se non ti avessi mai conosciuta...se quel giorno a scuola non mi fossi preso la briga di sedermi vicino alla ragazza nuova per farla sentire a suo agio, forse non saremmo mai arrivati a questo punto.
Si, farti sentire a tuo agio, la stessa cosa che quello stronzo mi ha raccontato di aver fatto quando sei arrivata a Londra...però con me non ha funzionato, vero?
Sono solo io ad aver creduto che tu fossi diversa..ma non commetterò più lo stesso errore, mai più.
Avrei dovuto lasciartì lì da sola e non permetterti di coinvolgermi al punto tale da arrivare a credere di essermi innamorato di te..sarebbe stato meglio per tutti. 
Perchè tu non mi hai mai amato, e hai sempre segretamente aspettato il suo ritorno. E io mi sono fatto fregare dalla tua faccia d'angelo.

Ma perchè hai voluto fregarmi fino all'ultimo, perchè? Perchè non mi hai detto la verità quando lo hai riconosciuto? Che volevi fare? Quali erano i tuoi piani?" l'afferrò per le spalle strattonandola, e lei non oppose alcuna resistenza, non era spaventata, e pur sapendo che lui le stesse dicendo le cose più terribili che avesse potuto immaginare, non riusciva nemmeno a cedere alle lacrime, le sue erano lacrime non arrivavano agli occhi, non in quel momento.
"Hai finito?" gli domandò con tutta la calma del mondo
" Vuoi ascoltarmi un minuto solo? Dopo ti giuro che me ne vado, se è quello che vuoi"
Liam parve calmarsi, smise di sbraiare, e dopo aver incrociato le braccia al petto "avanti, parla" le concesse
" E' vero tutto quello che ti ha detto Harry, ma ora ascolta anche quello che ti dico io.
Hai tutte le ragioni del mondo per avercela con me e volermi mandare a quel paese, detta anche in modo elegante..ho sbagliato a non dirti tutto all'inizio e lo so bene, ma non azzardarti a pensare che volessi usarti per dimenticarmi di lui, o che avessi intenzione di divertirmi con te prendendoti un po' in giro in attesa del suo ritorno.Sono stata una stronza adesso, a lasciare che fosse lui a dirtelo e non io, anche se non lo sapevo nemmeno e ci ho pure litigato per questo motivo..ma ti giuro che non è mai stata mia intenzione farti del male.
Ho confuso le cose, ho confuso un'amicizia speciale, con qualcosa di più profondo. Ma sai perchè l'ho fatto? Perchè sono stata bene con te sin dal primo istante, perchè mi sono fidata di te sin dall'inizio, e non me ne sono pentita mai, nè mai lo farò.
Ho sbagliato, che vuoi che ti dica? Ho sbagliato e me ne prendo le responsabiltà, però ti prego Liam, non pensare che l'abbia fatto di proposito."
" E ti aspetti che ti creda?" tornò ad aggredirla, addirittura più ferocemente di prima
"Vattene Giada.. e non tornare più!!" le indicò la porta con un dito, e lei di tutta risposta, gli si avvicinò  "Sono tutte stronzate quelle che hai detto" tuonò il ragazzo
" Ok, come vuoi..non posso costringerti a prendere per vero ciò che dico, però guardami negli occhi" non si preoccupava nemmeno di nascondere il tremolio nella voce "perfavore guardami"
" Ti giuro sul bene che voglio ai miei fratelli, che non ho mai voluto il tuo male..e se ho aspettato così tanto a dirtelo, è soltanto perchè volevo rimandare il momento in cui mi avresti rivolto uno sguardo del genere, pieno di disprezzo, il più a lungo possibile." gli disse, non appena ottenne che i loro visi fossero alla stessa altezza
"Io c'ho provato a resistere, a dimenticare, in fondo sono partita per quello, e ne ho parlato e riparlato con Mary sperando che almeno lei riuscisse a convincermi di esserci riuscita a togliermelo dalla testa e dal cuore.. ma è stato tutto inuitle, non ce l'ho fatta, e non sono capace.
Volevo essere io a dirtelo, con calma, spiegandoti tutto il casino che ho combinato da quella sera alla festa; purtroppo le cose sono andate diversamente...ma sai una cosa Liam? Se avessi deciso di continuare a stare con te, nonostante amassi Harry, allora sì che ti avrei preso in giro."
"Puoi andartene, perfavore? Voglio restare da solo" dopo tutto quell'urlarle contro, o si era sgolato, o cominciava a ragionare, visto il tono pacato, appena udibile del quale si servì per pronunciare quelle parole
"Me ne vado" acconsentì lei, non prima però di averlo guardato negli occhi un ultima volta, e averci visto soltanto tanta rabbia e dolore, così tanta da indurla a scappare a gambe levate, per non sentirsi ancora quello sguardo rivolto contro.
Lo aveva sospettato sin dall'inizio: non l'avrebbero spaventata nè le urla, nè le nocche bianche, nè i pugni stretti...gli occhi, quelli sì. Aveva letto da qualche parte che nessun mezzo di comunicazione è in grado di sostituire lo sguardo di un essere umano..e chiunque lo avesse detto o scritto, aveva fottutamente ragione.





BUONSALVEEEEE!!!
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :))
Scusatemi, ma vado di fretta, quindi questa volta mi limito soltanto a ringraziarvi per tutto l'interesse mostrato fno ad adesso nei confronti della storia, e per il sostegno nei miei confronti.
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto...finalmente Giada e Liam si sono confrontati, ma il bello, come si suol dire, deve ancora venire ;)
Scusami se non vi lascio uno spoiler, ma davvero non ho avuto il tempo nemmeno per pensarlo...
Ci risentiamo quasi sicuramente lunedì prossimo :DDD
Grazie di nuovo, un bacione forte forte, e recensiteeeeeeeeeee ♥♥♥

Ps. Oggi è stato il mio primo giorno di scuola (traumatico come sempre, anzi, forse ancora di più del solito)..a voi come è andata? :))






 

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Capitolo 23
*** Capitolo ventidue ***


" Allora? Com'è andata?"
Quando Giada tornò a casa, trovò Harry ad aspettarla, e lui fu la sua ancora di salvezza in mezzo a quel mare agitato e ostile nel quale Liam l'aveva appena gettata.
Pensava di ritrovarsi a un passo dal piangere, distrutta dalla consapevolezza di essere la ragione principale dell'insofferenza del ragazzo, ma mai avrebbe immaginato, che dopo averci parlato, sarebbe stata lei quella ferita.
" E' ..andata" rispose con un filo di voce, sedendosi sul divano di casa propria accanto a Harry.
Il ragazzo percepì immediatamente l'incrinatura nella sua voce, e si trattenne con tutte le sue forze dal farsi raccontare per filo e per segno tutto ciò che lei aveva detto a Liam e che il cugino le aveva risposto. Sapeva che quella fosse una faccenda che rigurdava soltanto Giada e il suo ex ragazzo, ma vedendola così spenta e rassegnata, non poteva credere che fosse realmente andava come la ragazza si aspettava.
" Niall e Louis?" domandò lei, passandosi una mano sugli occhi, come se avesse un gran mal di testa
" E' quasi ora di cena..sono già usciti per andare al bar" le fece presente lui "giusto" concordò la ragazza con un sospiro
" Nemmeno i miei ci sono stasera, hanno il turno di notte" spiegò, tentando di tornare a comportarsi come se nulla fosse successo.
" Allora siamo io e te e basta" Harry le si avvicinò e sussurrò quelle parole stringendole la mano
"Pare di si" la ragazza gli regalò un sorriso, questa volta uno vero.
Avevano precedentamente deciso che per quella notte Harry sarebbe rimasto a dormire lì da loro, e poi avrebbero trovato una soluzione diversa. Giada ne aveva parlato a sua madre per telefono, visto che non l'aveva ancora vista da quando era tornata a casa, e la donna non aveva fatto obienzioni..ovviamente soltanto perchè la ragazza aveva ripetuto che Harry fosse un amico anche di Niall e Louis, e che avesse litigato con Liam per faccende ben diverse da quelle per cui realmente si erano scontrati.
" Ma sei sicura che i tuoi vivano qui?..Non li ho praticamente mai visti" disse lui sollevando un sopracciglio, mentre le loro dita erano ancora saldamente intrecciate..bastava soltanto quello per dirle 'ci sono, sono qui per te' e Giada non poteva chiedere di meglio in quel momento.
" Ti giuro di si!" rispose un po' più rilassata, perfettamente consapevole del fatto che lui stesse cercando di distrarla con altri argomenti, senza chiederle nulla riguardo Liam. E lei glielo stava facilmente permettendo.
" Mio padre è un chirurgo e mia madre è un'anestesista, lavorano entrambi nello stesso reparto, si conosciuti lì più o meno venticinque anni fa.
Quasi sempre sono di turno insieme, ma soltanto da qualche anno, da quando mamma ha capito che io, Niall e Louis ce la saremmo cavati alla grande a casa anche senza di lei.
Fino a quando non ho compiuto quattordici anni, ha sempre lavorato soltanto di mattina per non farci mancare nulla, soprattutto la sua presenza. Quattro anni fa, siamo stati noi a darle il via libera anche per i turni notturni. E anche a se volte mi mancano i tempi in cui ci preperava la merenda o ci aiutava con i compiti, so bene che in quella stanza asettica c'è costantemente bisogno di lei, e allora me ne faccio una ragione.
I turni cambiano di settimana in settimana, e quando lei e papà hanno quelllo pomeridiano-notturno, capita che non ci incrociamo nemmeno in casa, quando vado a scuola, però, entrambi, non si dimenticano mai di raccomandarmi qualcosa, o addirittura rimproverarmi per qualcosa (tipo che ho lasciato il bucato steso fuori)... e so che quello è il loro modo per dirmi che ci sono e ci saranno sempre per me e i miei fratelli.
Non ci hanno mai fatto mancare niente, vacanze comprese, e adesso le cose non sono cambiate. Mi sta bene così.
Ma se sarò esageratamente felice nel periodo natilizio, sappi che è dovuto al fatto che mamma e papà sono a casa per giorni come quando eravamo bambini. Il Natale per loro significa soprattutto famiglia, come per me, Niall e Louis, ed è l'unico periodo dell'anno in cui ormai, si concedono il lusso di poter essere sostituiti in ospedale da chi è disposto a sacrificare quei giorni di festa per qualche centinaio di euro in più sulla busta paga di dicembre..però mamma e papà non l'hanno mai fatto, e non c'è stato un solo Natale che noi abbiamo trascorso da soli con i nonni"
"Sei fiera dei tuoi genitori, vero?" Giada rispose senza esitazioni "si, lo sono" disse, abbassando lo sguardo fino a posarlo sulle loro mani intrecciate.
Si rese conto di non avergli mai detto quelle cose a Londra: certo, le aveva parlato di sè e dei suoi fratelli,persino dei loro genitori, ma dello specifico nel lavoro di questi ultimi mai.
" Ma se i tuoi sono di turno, e Niall e Louis lavorano fino a tardi...tu stai spesso da sola?" si preoccupò il ragazzo
" No..spesso vado da Mary e altrettanto spesso viene lei da me. Sono poche le volte in cui sono sola..altrettanto spesso Liam e Zayn ci fanno compagnia, oppure Liam viene da me e stiamo un po' insieme, o io vado a mangiare da lui, visto che sua madre prepara delle lasagne che sono la fine del mondo!"
Un attimo dopo aver pronunciato quella frase si rese conto ci ciò che aveva appena detto "..andavo da lui" si corresse, non riuscendo a evitare di rattristarsi nuovamente.
Harry si diede del cretino da solo, per non aver capito in tempo che quella domanda l'avrebbe inevitabilmente portata a parlare del cugino e di ciò che loro due condividevano prima della sua irruzione. per un solo misero istante, addirittura si sentì in colpa per essere piombato nella loro vita, ma poi pensò che nessuno, sarebbe mai stato capace di amarla come faceva lui. Nemmeno Liam, ne era sicuro.
" Non mi hai neanche salutato per bene quando sei entrata" l'accusò scherzosamente il ragazzo, cercando disperatamente un nuovo modo per farla sorridere
" Che intendi esattamente per 'bene'?" domandò lei, desiderosa di permettergli di farlo, ancora
" Vieni qui" sussurrò Harry, guardandola dritta negli occhi nocciola "abbracciami forte" aggiunse un attimo dopo, spalancando le proprie braccia, mentre lei, già si tuffava al loro interno.
Senza perdere un solo istante, Giada si aggrappò a lui, ancora seduto sul divano, legandogli le braccia al collo e posando la testa sulla sua spalla, lasciando che lui l'attirasse sempre di più contro il proprio corpo, stringendole la schiena. E fu così, in quell'esatta posizione e in quell'esatto momento, che lei si concesse il lusso di piangere tra le sue braccia, senza remore e senza alcuna vergogna.
Il cuore di Harry saltò un battito quando la sentì singhiozzare, e l'abbracciò ancora più forte, permettendole di bagnargli la maglietta di lacrime. Sorrise quasi impercettibilmente, mentre lei piangeva in modo sempre più evidente e disperato, ma non lo fece perchè fosse felice di quella situazione, anzi, l'uccideva dentro vederla in quello stato, però, allo stesso tempo, era consapevole del fatto che per lei fosse bastato abbracciarlo, per abbettere ogni difesa e lasciarsi andare a un pianto liberatorio, stretta tra le sue forti braccia, le stesse braccia che non l'avrebbero lasciata fino a quando un caloroso sorriso non sarebbe tornato a increspare le labbra di lei
Non ci fu bisogno di nient'altro, nessuna domanda, pretesa di sapere o parola di incoraggiamento, e ancora una volta, Giada si affidò totalmente alle sue carezze, e a quella sensazione di protezione e completezza che soltanto il corpo di Harry a contatto con il proprio era in grado di donarle. E si sfogò, disintossicandosi l'anima, stretta tra le braccia del ragazzo che l'amava tanto, così tanto.
"Mi ha detto di essermi messa con lui utilizzando la tecnica del 'chiodo scaccia chiodo'" disse, stringendo nel pugno la maglietta di Harry
"Mi ha accusato di averlo preso in giro, di averlo illuso sin dall'inizio" una mano del ragazzo risalì lungo la sua schiena, arrivando alla nuca, e comiciando a muoversi su è giù, carezzandole i capelli
"Mi ha detto che si è fidato di me, ma che non rifarà mai più lo stesso errore" l'altra mano del ragazzo percorreva la sua schiena lentamente, mentre lei gli ripeteva la parole che Liam le aveva rivolto contro come se fosse una filastrocca che ormai aveva imparato a memoria, considerando la violenza con la quale le avevano marchiato il cuore.
"Pensava che fossi incapace di fargli del male, e mi ha rinfacciato di essere la persona che gliene ha fatto di più dopo suo padre" 
A quel punto la ragazza prese a singhiozzare più forte, si sentiva una bambina stretta tra quella braccia, ma non riusciva a evitare di piangere con la testa poggiata sulla sua spalla, pensando di essere ridicola a raccontargli tutto, proprio a lui che era il cugino di Liam, e soprattutto la ragione per la quale il suo ex ragazzo l'aveva insultata così.
" Suo padre..ti rendi conto?  Mi ha detto di avergli fatto male quasi quanto suo padre..e io sono una delle poche persone a sapere quanto rancore nutre nei confronti di quell'uomo"
" Zio Erik non è stato certo un padre modello, ma tu amore, non centri niente con questa storia" sussurrò lui, spostandole i capelli di lato per posarle un dolce bacio su una spalla
" Ha cominciato a urlare sempre di più, infierendo non solo su di me, te e lui, ma su tutta l'Inghilterra...
Perchè un meteorite non ha ancora colpito quella terra?"
Quelle parole le rimbombavano nella testa, forti e chiare, troppo forti.
" E poi mi ha detto che sarebbe stato meglio se non mi avesse mai conosciuta, se non si fosse seduto accanto a me a scuola, se mi avesse lasciata lì da sola quando ancora non conoscevo nessuno.
Mi ha rinfacciato di non averlo mai amato, di aver sempre avuto un piano, di starmi divertendo con lui aspettando il tuo ritorno..e urlava, rosso in viso, con i  pugni stretti, e mi guardava..mi guardava come se all'improvviso non mi conoscesse più, non sapesse più chi ero, come se fossi diventata un'estranea di punto in bianco"
Harry stava per ribattere, consolandola e dimostrandole ancora una volta quanto ci tenesse a lei, ma Giada non glielo permise, e continuò a raccontare. 
Sentiva di non essersi ancora sfogata del tutto, e sembrava un fiume in piena, non sapeva più come fermarsi.
L'essere stretta al soffocamento da lui le faceva quell'effetto, l'induceva a spogliarsi, e non fisicamente, davanti a lui, e permettergli di vederla nuda, complemente nuda. Con addosso soltanto tutte le paure, i timori, le cicatrici, le speranze e i sogni che occupavano il suo cuore.
" Quando ho provato a spiegargli come sono andate davvero le cose, mi ha chiaramente detto che non mi credeva. E poi mi cacciato via, dicendomi che pensava che fossi la cosa miglirore che potesse capitargli, e  che mi sono rivelata essere la peggiore di tutte"
" E tu invece gli hai creduto? Hai creduto a ogni sua parola?" la voce di Harry dolce e pacata, la indusse a staccarsi appena, per guardarlo negli occhi. 
Aveva bisogno di perdercisi all'interno più di qualunque altra cosa in quel momento, desiderava soltanto specchiarsi in quello sguardo e dimenticare tutto, tutto il resto del mondo. Annuì flebilmente, seduta ormai in braccio a lui, con le braccia avvolte intorno al suo collo, e gli occhi rossi e gonfi di lacrime.
A quel punto, Harry portò entrambi i pollici sotto i suoi occhi, e non smettendo di guardarla per un solo istante, le asciugò le lacrime con cura, e amore, soprattutto con amore.
" Lo sai anche tu che quando si è fuori di sè dalla rabbia, si sputano fuori cose che nella maggior parte dei casi feriscono le persone che ci stanno vicine, ma che non si pensano. Quando ci arriabbiamo, saremo capaci di trasformarci nell'Incredibile Hulk in un istante, ma poi passa, e capiamo che il solo motivo per il quale ce la siamo presi così tanto con quella persona, va attribuito al fatto che teniamo a lei.
Non l'hai mai vista sotto questo punto di vista?" Giada in quel momento pendeva dalle sue labbra
" Forse se ce la prendiamo così tanto con una persona, se ci lasciamo ridurre da lei all'Incredibile Hulk" la ragazza non potè fare a meno di accennare un sorriso, e Harry lo notò
" ..se lottiamo per farle capire dove sbaglia, se ci infervoriamo così tanto, è soltanto perchè riteniamo quella persona importante, perchè ci importa di quella persona. Pensa se invece non ce ne fregassimo nulla e continuassimo per la nostra strada..allora sì che dovremmo preoccuparci. Vorebbe dire che per quella persona non siamo mai stati nessuno"
Giada si rituffò tra le sue braccia, non trovando parole per descrivere la sua dolcezza e il modo in cui aveva saputo esattamente cosa dire e fare al momento giusto. Nessuno era mai stato in grado di capirla e starle accanto, come stava facendo Harry..nemmeno la sua migliore amica, o le persone che l'avevano messa al mondo. Soltanto lui, l'amore della sua vita, sapeva come prenderla.
" Liam non pensa quello che ti ha detto...era solo arrabbiato e si è sfogato su di te, esagerando, oltrepassando i limiti, ma gli passerà, presto capirà che non può permettersi di perderti anche come amica"
" Io ho paura" sussurrò la ragazza, sempre stretta a lui "è normale che tu ne abbia..devi soltanto dargli tempo, dovete darvi tempo tutti e due per sistemare le cose"
"Ho paura che il nostro rapporto non tornerà mai più come prima, che non riusciremo mai più a ridere e scherzare insieme senza pensare a quello che è successo tra di noi, che non mi abbraccerà mai più nemmeno per sbaglio, che non mi racconterà mai più barzellette sui prof, che non mi chiederà aiuto per i compiti, che non mi farà perdere la pazienza prendendomi in giro di continuo, e non mi riempirà la testa nemmeno delle cavolate che sua nonna gli dice di aver fatto" 
" Beh, per quello posso pensarci io, e raccontarti cosa invece combina mia nonna" nonostante tutto, quelle parole le strapparono un nuovo sorriso, e si spinse di più contro di lui.
 Harry sapeva come farla stare bene, e se davanti a Liam, era rimasta lì impassibile, senza battere ciglio, ad incassare tutti i colpi, adesso stava permettendo a lui di medicarle le ferite. Perchè sì, sapeva di aver sbagliato con il suo ex ragazzo, ma c'era davvero bisogno di trattarla peggio di uno straccio da piedi?Gli aveva fatto così tanto male, da meritarsi di sentirsi dire quelle cattiverie? A quel punto non lo sapeva più nemmeno lei.

"Sai cosa ha fatto una volta? Era andata a fare la spesa al mercato della frutta, e si stava ritirando a casa con il bus. Peccato che questo fosse più affollato del solito e che lei fosse ancora abbastanza in forze da riuscire a viaggiare in piedi, o almeno così doveva aver pensato, dato che rimase in piedi per tutto il tempo con una busta piena di arance legata al braccio. Però la busta era troppo pesante, e ha ceduto, riversando a terra le arance proprio mentre il bus inboccava una strada in discesa. Ti lascio immaginare la scena: due chili di arance che rotolano giù come palle da bowling!"
E un vecchietto che dice a mia nonna 'signora, la ringrazio per questo..non ridevo così da una vita!', e intanto si tiene la pancia per le troppe risate, insieme al resto dei passeggeri del pullman"
Giada rise a sua volta nell'immaginare quelle arance rotolare a terra nel bus, e Harry in quel momento si sentì un supereoe, solo perchè ci er  riuscito: l'aveva fatta ridere così spontaneamente quando lei aveva soltanto voglia di piangere ancora.
" E senti quest'altra che è ancora meglio! Mia nonna era in chiesa, ed era arrivato il momento di prendere la comunione, allora lei si alzò e si mise in fila con le altre poche vecchiette, ma quando fu a pochi passi dall'altare, forse c'erano una o due persone davanti a lei, senza il minimo imbarazzo, disse 'fate in fretta don Renà, che mi sta cadendo la gonna!'...in chiesa, è stata capace di dirlo in chiesa! Mi ha raccontanto che le si era improvisamente rotta la cerniera e se non avesse incitato il parroco a darsi una mossa, sarebbe rimasta in mutande davanti a tutti"
Giada rise senza ritegno, portando la testa indietro con le braccia ancora avvolte al collo di lui. Si calmò un secondo per non rimanerci secca dalle risate, e poi riprese da capo, sbellicandosi, e inducendo il ragazzo a gongolare dentro perchè ci era riuscito di nuovo. Amava farla ridere e amava sentirsi il suo supereroe.
A dirla tutta, Harry non sapeva se sua nonna avesse davvero combinato tutte quelle marachelle, o se casualmente, gliele avesse raccontate tutte quando da bambino si era sbucciato le ginocchia, per distrarlo dal piangere e pensare al dolore. Però se davvero quella era la tattica della nonna, doveva essere un'ottima tattica, perchè aveva funzionato anche con la sua Giada.
" Io ti amooo" entrambi ridevano ancora a crepapelle, quando lei, senza pensarci e senza smettere di ridere, glielo disse così candidamente.
Un istante dopo le loro labbra si cercarono e combaciarono in dolci e ardenti baci, lui si alzò dal divano e si avviò in direzione della camera della ragazza tenendola tra le braccia; una volta che si furono chiusi all'interno, la fece stendere sul letto, e ancora prima di rendersene conto si ritrovarono tutti e due con le labbra gonfie di baci, il respiro affannato, gli occhi che luccicavano e le mani che esploravano senza sosta ogni centimetro della pelle dell'altro non coperta dagli shorts e la canotta di lei, e dai jeans di lui. Che a Harry piacesse stare a petto nudo non era certo una novità.
La carezzò, la baciò, la morse pure, in ogni posto che le sue mani e le sue labbra riuscirono a raggiungere: sul mento, sul collo, dietro l'orecchio, sulle spalle, sulle braccia, per tutta la lunghezza delle gambe e persino sulle caviglie, prima di rifare il percorso al contrario, e poi riprendere da capo dalle labbra, dove spesso si soffermò per tanto, tanto tempo. E Giada accompagnò ogni suo movimento, spingendolo di più contro il proprio corpo quasi come se volesse che lui si fondesse con questo, e tirandogli i capelli, ogni volta che il ragazzo la baciava su un punto debole, inducendola a gemere di piacere.
Che poi qualunque posto ove lui posasse quelle labbra e quelle mani, diventasse incandescente, infuocato, bollente e fuso dal calore, era solo un dettaglio.
" Anch'io ti amo. Ti amo da morire"  "lo so" si sussurrarono tra un bacio e l'altro, saltando la cena, e restando abbracciati su un letto singolo per tutto il tempo, a coccolarsi e baciarsi fino a mezzanotte, fino a qualche minuto prima che Niall e Louis rientrassero, e Harry fosse costretto a fingere di dormire sul divano, senza di lei.  E Giada facesse lo stesso in camera sua, sentendo già la sua mancanza e consapevole che per lui fosse lo stesso.





BUONSALVEEEEEEEEEE
Eccomi qua con il nuovo capitolo! Spero che sia stato di vostro gradimento ;))
Sono consapevole del fatto che possa risulatare noioso, in quanto non succede di nuovo sostanzialmente, ma non preoccupatevi perchè già dal prossimo, qualcosa cambierà, e parecchi equilibri saranno sconvolti.
Grazie di cuore per ogni singola parola che mi scrivete, davvero, senza rendervene conto, con le vostre recensioni mi spronate sempre a scriverci e a metterci l'anima nelle storie.
Certo, lo farei comunque, perchè mi affeziono sempre in modo esagerato ai personaggi, ma sapere che anche voi, apprezzate i parti della mia fanatsia, mi rende immensamente felice.
Perciò continuate così, e sentitevi liberi di dirmi qualunque cosa vi passi per la testa :DD Io sono sempre qui pronta ad ascoltarvi ;)
Ah! Quasi dimenticavo! Mia nonna ha davvero combinato tutti quei casini, e scriverli è stato soltanto un modo per ricordarla affettuosamente. L'amavo, soprattutto quando faceva disastri e me li raccontava per telefono facendomi sbellicare dalle risate..  adesso mi manca da morire il fatto che non possa più farlo, mi manca tanto la sua risata (perche rideva sempre), il suo modo di prendere la vita..mi manca lei e basta. :( ♥
Adesso avete capito cosa intendo quando dico che per me le storie che scrivo sono oltremodo importarti? Immancabilmente ci metto dentro dei pezzi di me.

Vado..dopo un piccolo spoiler del prossimo capitolo!
****************
 
" Qualcuno di voi ha sentito Mary?" domandò Giada ai ragazzi, dopo aver tentanto di parlarci per l'ennesima volta
" No" le rispose Niall  "ma non doveva tornare oggi?" si aggiunse Louis
" Infatti! Ci ho parlato velocemente stammattina appena sveglia, e mi ha detto che sarebbe rientrata nel primo pomeriggio"spiegò lei  "poi, prima stavamo messaggiando come al solito, e a un certo punto ha smesso di rispondermi. E sono dieci volte che la chiamo, senza riuscire a parlarle" concluse
"Magari è soltanto scarico"
****************

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Capitolo 24
*** Capitolo ventitre ***


" Tesoro, vuoi venire a darmi una mano con i piatti?"
"Arrivo mamma" rispose prontamente lei, prima di seguire la donna in cucina.
Quella mattina, come succedeva con la fissa cadenza di una settimana sì e una no, i genitori di Giada erano rientrati poco dopo le sei del mattino, e come erano soliti fare, si erano riposati fino a mezzogiorno. A quell'ora, sua madre si era adoperata per preparare il pranzo per l'intera famiglia come di consueto, e adesso stavano lavando insieme i piatti.
Finalmente Harry aveva conosciuto i suoi genitori, e durante il pranzo nulla era andato storto, anzi, il ragazzo se l'era cavata alla grande, Niall e Louis erano stati d'aiuto,e a Giada era sembrato che persino suo padre lo avesse preso in simpatia. Lo aveva presentato alla famiglia come un amico, ma non era del tutto sicura che i suoi l'avessero bevuta.
Per ciò che riguardava i suoi fratelli, la ragazza ci aveva parlato a lungo quella mattina, gli aveva spiegato per filo e per segno come fossero andate le cose tra lei e Harry, si era confidata con loro dicendogli praticamente tutto, ad eccezione della chiacchierata non proprio amichevole avuta con Liam. Quando Niall glielo aveva chiesto, aveva semplicemente risposto che come era ovvio e giusto che fosse, lui era arrabbiato, molto arrabbiato, che si era sentito preso in giro e che tra loro era definitivamente finita. A quel punto Louis le aveva chiesto se il loro amico, nonchè suo ex ragazzo l'avesse trattata male, e Giada aveva detto che le aveva urlato contro fuorì di sè dalla rabbia, ma si era limitata a quello.
Evitò di dire quanto Liam ci fosse andato pesante con gli insulti e le parole affilate, perchè l'ultima cosa che desiderava, era che i suoi fratelli litigassero con il loro amico. Sapeva bene che il ragazzo non lo meritava affatto, e poi nonostante tutto, sperava ancora di sanare il rapporto con Liam, e non distruggerlo ulteriormente.
Ci aveva riflettuto sù quella notte, quando era rimasta sola nel suo letto e aveva fatto una gran fatica per prendere sonno, e allora si era messa a pensare, alle parole di Liam e a quelle di Harry, e grazie a queste ultime, aveva ricominciato a nutrire una piccola speranza di poter tornare a ridere e scherzare con lui.
Alla fine, era riuscita ad addormentarsi soltanto ripensando a ciò che il ragazzo le aveva raccontato su sua nonna, ed era finalmente caduta tra le braccia di Morfeo, esprimendo il desiderio di poter conoscere quella donna, che ai suoi occhi, era già dventata un mito, un po' svampita magari, ma comunque un mito.
" E' simpatico Harry" fu la voce di sua madre a riportarla sulla terra, o meglio, nella cucina di casa sua
" E mi pare pure che tra voi ci sia una certa sintonia" continuò la donna
" E' amico anche di Niall e Louis, anche con loro si trova bene" Giada aveva già capito dove sua madre volesse andare a parare e voleva depistarla
"E' anche un bel ragazzo, non trovi?" Bello? Bello è riduttivo per lui..ma fu attenta a non farselo scappare di bocca
" Si..ha dei begli occhi" quello proprio non riuscì a tenerselo per sè
" Credo che lui pensi lo stesso dei tuoi, considerato come ti guarda" continuò imperterrita, e a quelle parole Giada avvampò
" Come mai mi dovrebbe guardare.." sbuffò lei, facendo l'indifferente, anche se non le era mai riuscito molto bene
"Come uno che passerebbe le giornate a ridere e scherzare con te mentre ti coccola e ti bacia"
Lo aveva detto sul serio? Pur avendoli visti insieme una sola misera volta, aveva già capito tutto?
"Mamma, dove vuoi arrivare?" le domandò senza preamboli, avendo ormai capito che avrebbe finito per confessare molte cose,anche perchè sua madre sembrava aver già fatto tutto da sola
"A farti ammettere cosa c'è tra voi due" si sentì rispondere, e allora capì che non avrebbe potuto più sfuggirle
" Sono innamorata di lui" "E chiaramente lui lo è di te, questo lo avevo già capito da sola, genio!..Ma voglio dire, avete intenzioni serie? Perchè fino a qualche settimana fa avrei giurato che tra te e Liam ci fosse del tenero"
Come facese a capire tutto pur non standole costantemente addosso, per Giada restava un mistero. Però ammirava sua madre anche per questo, e quando avesse avuto un marito e dei figli suoi, le sarebbe piaciuto essere proprio come lei.
" Tranquilla, non abbiamo intenzione di sposarci e non l'ho portato a casa nostra per le presentazioni ufficiali...però ci amiamo, e sogniamo, crediamo in un futuro insieme. E per quanto riguarda Liam, ultimamente ci siamo un po' allontanati, ma spero che presto le cose tornino a essere come prima."
" Ma quei due non sono cugini?" domandò la donna "si, ma come ti ho detto hanno litigato" spiegò la ragazza
" Tu e Liam che vi allontanate, Harry e Liam che litigano...non me la contate giusta" accidenti, si era fregata da sola!
" Se hai finito l'interrogatorio, vorrei tornare in soggiorno" "dal tuo Harry!" a sua madre piaceva proprio, come si suol dire, sfotterla
"Smettila! E non dire niente a papà, altrimenti non gli permetterà più di dormire da noi"
"Beh, a meno che non voglia restare sul divano per sempre..ha dormito sul divano, vero?" si insospettì la mamma
"Si, era lì quando siete rientrati a casa, e Niall e Louis possono assicurarti che ci è stato per tutta la notte" che poi avessero trascorso la serata a coccolarsi nel suo letto, era un altro paio di maniche, giusto?
" Poco mi fido di quei due..siete stati complici sin da bambini" le ricordò " si farebbero mettere in manette per te" e Giada sapeva bene quanto sua madre avessse ragione
"Ma puoi stare tranquilla, Harry stanotte ha davvero dormito sul divano" in fondo era pure la verità, anche se era altrettanto vero che se i suoi fratelli li avessero beccati insieme, le avrebbero fatto una paternale infinita, ma di certo non lo avrebbero raccontato a mamma e papà. E poi era certa che loro due immaginassero che lei e Harry non si fossero limitati a bacetti innocenti, soprattutto quando erano stati da soli a Sereto (altra cosa che i genitori avrebbero fatto meglio a non sapere) ma sapeva pure che fino a quando non li avessero colti in flagrante, e Giada si augurava che non succedesse mai, avrebbero fatto finta di niente.In fondo Niall e Louis avevano avuto diciotto anni come lei soltanto qualche anno prima, e ne avevano combinate parecchie in quel periodo..Giada lo sapeva, e se lo teneva per sè.

Anche loro avevano tacitamente stipulato il più antico patto tra fratelli e sorelle, il famosissimo 'non dirlo a mamma e papà!'
" Com'è che mi guarda Harry?" domandò, un attimo prima di sparire dalla cucina
"Come uno che passerebbe le giornate a ridere e scherzare con te mentre ti coccola e ti bacia" sua madre le sorrise
Sì, voleva sentirselo dire di nuovo...quella definizione le piaceva, pareva fatta apposta per loro due.

Dopo aver digitato invano il numero della sua migliore amica per la quinta o sesta volta durante quella giornata, tornò dai fratelli e da Harry, che chiacchieravano del più o del meno, senza toccare nessun argomento in particolare. Era ovvio che Niall e Louis avrebbero preferito che l'arrivo del ragazzo non avesse scombussolato l'esistenza di Liam e Giada, volevano un bene dell'anima a entrambi, e fino a qualche settimana prima pensavano che non si sarebbero lasciati tanto presto, anche perchè stavano insieme da poco più un mese, e tra loro sembrava esserci ancora quell'affiatamento iniziale.
Poi era comparso Harry, e tutto si era dissolto in una bolla di sapone.
A quel punto gli sarebbe venuto spontaneo prendersela con il nuovo arrivato, che tra l'altro, prima di venire a conoscenza di tutta la storia, gli stava pure simpatico..solo che ogni volta che un pensiero negativo rivolto verso Harry sfiorava le loro menti, a entrambi bastava vedere il sorriso negli occhi della sorella anche soltanto quando lui la guardava, e passava tutto.
Solo quella mattina, avevano sorpreso più volte Harry a fissarla...estasiato, e lei a guardarsi velocemente intorno, prima di poggiare le labbra su quelle del ragazzo in un bacio quasi rubato. Che quei due fossero perdutamente innamorati non c'era alcun dubbio, e Niall e Louis erano arrivati alla conclusione che forse, era stato meglio così.
Meglio che tutto fosse finito anche se troppo bruscamente, perchè se le cose fossero andate avanti ancora, Liam ne avrebbe sofferto decisamente di più.
E a proposito del loro amico, seppur con una certa riluttanza, furono costretti a ammettere di non averlo mai beccato fissare Giada in quel modo. Certo, non mancava mai di baciarla quando la vedeva, l'abbracciava spesso, ed era sempre dolce e gentile con lei persino quando si divertiva a prenderla in giro, però non la spogliava con lo sguardo, altrimenti se ne sarebbero certamente accorti.
Un po' gli dava fastidio che un ragazzo desiderasse Giada in quel modo, ma dall'altro canto capivano che Harry l'amava sul serio, glielo si leggeva negli occhi e nei sorrisi che le regalava; e probabilmente pure loro due erano stati ciechi  a non accorgersene prima.. anche se Louis lo aveva sospettato quel giorno che il ragazzo era piombato in casa loro in cerca della sorella, ma subito dopo si era convinto che fosse la sua fervida immaginazione a galoppare troppo. E invece era tutto vero, e forse Liam era solo un po' più pudico e meno sfacciato di carattere: era questo il motivo per il quale non se la mangiava con gli occhi, oppure no.
Sapevano solo che come al solito, li avrebbero sostenuti entrambi. Non si sarebbero mai permessi di muovere un solo dito contro Harry, perchè in fondo nemmeno lui poteva considerarsi colpevole in tutta quella storia, avrebbero aiutato Liam a dimenticare tutto il più in fretta possibile, e nel mentre si sarebbero assicurati che Giada fosse felice.
Era fortunata ad avere due fratelli così, lei lo sapeva, e ricambiava totalmente il bene che entrambi le volevano. E alla fine di tutto, si era sentita pure in colpa per non avergli rilevato tutto prima, ma Niall e Louis non se l'erano presa, sapevano bene che pure per lei non fosse stato affatto facile far chiarezza dentro sè.
" Qualcuno di voi ha sentito Mary?" domandò Giada ai ragazzi, dopo aver tentanto di parlarci per l'ennesima volta
" No" le rispose Niall  "ma non doveva tornare oggi?" si aggiunse Louis
" Infatti! Ci ho parlato velocemente stammattina appena sveglia, e mi ha detto che sarebbe rientrata nel primo pomeriggio"spiegò lei "poi, prima stavamo messaggiando come al solito, e a un certo punto ha smesso di rispondermi. E sono dieci volte che la chiamo, senza riuscire a parlarle" concluse
"Magari è soltanto scarico" intervenne a quel punto Harry 
" Forse..però sarebbe strano, perchè ogni volta che messaggiamo e il suo telefono arriva al punto di spegnersi per esaurimento della batteria, lei mi dice sempre 'se smetto di rispondere all'improvviso, prima di farti prendere dal panico e pensare che sia finita stritolata sotto un tir, sappi che ho il telefono scarico' " ricordò la ragazza
"Magari questa volta non ha fatto in tempo a dirtelo..gli si è spento prima" ipotizzò il fratello minore
"O magari lo ha scaricato senza nemmeno rendersene conto ascoltando la musica durante il viaggio" continuò Louis
" Va bene, va bene.. forse avete ragione voi" concesse lei.
Assicurandosi che non ci fossero i genitori nei paraggi, Harry le avvolse le braccia intorno al corpo, e le baciò una spalla "perchè sei così preoccupata?" le domandò a bassa voce, restando in quella posizione, a pochi metri dai fratelli della ragazza
" Non lo so...quando le persone non mi rispondono al telefono, mi agito sempre pensando al peggio" sussurrò, prendendo le mani del ragazzo tra le sue e portandosele a stringerle di più la vita    
"Vuoi che riproviamo?" domandò lui, Giada si limitò ad annuire
Fu Louis ad afferrare l'apparecchio e comporre il numero, ma niente, non ottenne alcuna risposta.
"Squilla a vuoto" annunciò il maggiore dei fratelli "allora non è nemmeno scarico" osservò Niall, inducendola a sentirsi un'idiota per non esserci arrivata prima.
Ma certo, se così fosse stato, la segreteria avrebbe detto che il telefono era spento o irragiungibile.
" Ma perchè ci stiamo fissando con questa storia?..Potrebbe essere successo di tutto! Potrebbe semplicemente averlo silenzioso e non sentire la suoneria" si, quello era probabile.
" Okay, allora aspettiamo che si faccia viva lei " concordò la ragazza
"Che ne dite di vedere un film?" propose il biondo al resto del gruppo, e tutti furono d'accordo
"Voi sceglietelo, io vado a preparare i pop corn" esclamò lei, anche se quella storia del silenzioso non la convinceva del tutto, ma cercò di non pensarci.
Forse si era accanita contro quel telefono così tanto, semplicemente perchè non vedeva Mary da qualche giorno, e non vedeva l'ora di riabbracciarla, e raccontarle come erano andate le cose con Harry e con Liam. E non ultimo, doveva ringraziarla per averla coperta quando era fuggita a Sereto insieme al cugino di quello che era il suo ragazzo. Durante quei due giorni si erano scambiate dei messaggi, ma comunque non erano riuscite a dirsi tutto. Non stava più nella pelle dal riabbracciarla.
"Ei" dopo essersi affacciato alla porta della cucina, Harry si avvicinò a lei e le prese le mani tra le sue, distogliendola dal cercare i pop corn nella credenza, Giada lo lasciò fare
"Ormai non mi freghi, lo capisco quando c'è qualcosa che non va, e posso dire con assoluta certezza che con questo sguardo preoccupato, centra la tua migliore amica" le disse, guardandola dritta negli occhi
"Sono paranoica?" domandò lei, e Harry a quel punto rise piano
I ragazzi lo sentirono dal salotto, ed ebbero la conferma che quei due stessero veramente bene insieme. Se non ci fosse stato Harry, probabilmente uno di loro due l'avrebbe seguita con lo stesso intento del ragazzo, ma lui c'era, era lì per lei, e non c'era affatto bisogno di loro. Andava bene così.
"Rispondimi: secondo te sono paranoica?" strinse in un pugno la maglietta di Harry e lo attirò contro di sè
" Forse un pochino" ammise il ragazzo, ma lo disse così candidamente e senza smettere di guardarla dritta negli occhi, che lei non lo percepì più come un difetto
" Non so perchè..ma ho un brutto presentimento" ammise Giada
" Non hai il numero di sua madre, o un membro della sua famiglia..così ci parli e ti tranquillizzi" suggerì dolcemente lui
" Sei un genio" esclamò la ragazza, chiedendosi come mai non ci avesse pensato prima "vado a prenderle il telefono" disse, allontanadosi da lui con rinnovata speranza negli occhi.
Ma Harry non glielo permise, non così in fretta. "Aspetta" esclamò, tirandola per un braccio e attirandola di nuovo contro di se, per poi cingerle i fianchi con le braccia, e baciarla sulle labbra.
La ragazza non oppose la minima resistsenza, e lo lasciò fare, giocare con la sua lingua, e tenerla stretta a se fino a quando non furono tutti e due senza fiato.
Quando si staccarono si guardarono negli occhi, ed entrambi si sentirono come se con quel bacio, avessero ricaricato le batterie per sopravvivere qualche altra ora senza. In quel momento si resero conto che sarebbe stato difficile trattenersi, nei giorni a venire, soprattutto davanti a Liam, ma erano altrettanto consapevoli di aver combinato già troppi casini, e di non voler peggiorare la situazione.
Perchè volente o nolente, avrebbero trascorso del tempo insieme visto che comunque continuavano ad avere amici in comune, e sarebbe stato meglio per tutti se si fossero trattenuti dallo scambiarsi tenere effusioni in pubblico, lo pensavano entrambi.
Giada aveva ottenuto dalla mamma il permesso di far dormire Harry un'altra notte a casa loro, ma le aveva anche promesso che quella sarebbe stata l'ultima. E perciò avevano anche quel problema da risolvere...ma comunque era bello, addirittura eccitante, doversi rinchiudere in cucina per sbaciucchiarsi un po'.
"Adesso puoi andare" sussurrò lui, non prima di averle dato un altro bacio.
Non appena Giada uscì dalla cucina seguita da Harry e visibilmente più rilassata, forse per efffetto di quel bacio, anzi, senza forse, per quel motivo e basta, ci pensarono Niall e Louis a far riemergere tutte le sue preoccupazioni.
"Ha appena telefonato Zayn, e ha detto che anche lui non riesce a mettersi in contatto con Mary da un po'" esordì Niall, tentando di apparire a sua volta rilassato, nonostante un po' di timore adesso si fosse impadronito anche di lui, e di Louis
" Basta, ora provo a richiamarla, e se ancora non mi risponde, mi metterò in contatto con sua madre come ha suggerito Harry" cosi dicendo, la ragazza compose il numero per l'ennesima volta,  e proprio quando stava per mettere giù, finalmente le rispose. Senza nemmeno darsi il tempo di tirare un sopiro di sollievo, la ragazza partì a raffica.
"Mary, ti giuro che appena ti vedo prima ti insulto per avermi fatto preoccupare così tanto, e dopo ti abbraccio! Ma sei impazzita? Perchè non rispondevi? Mi hai fatto prendere un colpo, e per colpa tua, ho tenuto sulle spine anche Niall, Louis e Harry..eravamo tutti preoccupati per te, temevamo che ti fosse successo qualcosa!
Ei , ma ci sei? Perchè non dici nulla?" domandò alla fine
" Con chi parlo?" Giada si accorse del timbro di voce maschile, e si allarmò
" Sono io che dovrei chiederlo, visto che questo è il numero della mia migliore amica...oppure ho sbagliato?" le venne il dubbio, visto che l'ultima volta lo aveva composto digitandolo a memoria, senza nemmeno andarlo a pescare nella rubrica del suo telefono
" Sono un agente della polizia stradale, e questo non è il mio telefono" disse lui, in tutta calma
" Certo, è di Mary! Ma lei dov'è?" domandò all'uomo, tentennando un po', e dall'altra parte percepì un sospiro, forse rassegnato 
Nel frattempo sia i suoi fratelli, che Harry, cominciarono a farle domande, visibilmente preoccupati.
" Che cosa è successo?" si decise a domandare lei, adesso aveva la voce spezzata, e non si spiegava nemmeno perchè visto che quel tipo non le aveva ancora detto niente.
"Temo di doverle dare una brutta notizia signorina" ecco, ora sì che poteva dare un senso agli occhi che già le pizzicavano
Il cellulare della sua migliore amica, era finito in mano alla polizia, e di certo non poteva essere un buon segno. Giada sospettava già quello che fosse successo.
" La prego, mi dica subito se c'è stato un incidente, e quanto grave è stato" si stupì di riuscire a formulare quella frase
"Uno scontro quasi frontale tra un auto e un tir, sull'autostrada A4, al chilometro 68. Il conducente del tir è morto sul colpo, mentre tra i passeggeri dell'auto, soltanto una persona si è ferita gravemente, e mi dispiace dirlo, ma credo proprio che sia la sua amica. E' stata trasportata all'ospedale San Bartolomeo d'urgenza e-"
Giada non lo ascoltava più, ormai. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, la mente annebbiata, e gli occhi colmi di lacrime, quando Louis le prese delicatamente il cellulare dalle mani, sforzandosi di non disperarsi a sua volta; si sentì avvolgere il corpo e l'attimo dopo si ritrovò tra le braccia del fratello minore, il ragazzo la strinse forte senza dire nulla, sconvolto quanto lei, per poi lasciarle un bacio sulla fronte e seguire Louis che si era allontanato con il telefono in mano. Era certo che sua sorella fosse in buone mani.
A quel punto fu Harry a stringerla tra le braccia talmente forte da farle quasi male, lei si lasciò cullare da quell'abbraccio, e pianse ancora, ancorata a lui.
" Lo sapevo! Lo sapevo che era successo qualcosa.. me lo sentivo" disse tra le lacrime
" Non è da lei non tenere sotto gli occhi il telefono per così tanto tempo e-" si bloccò, incapace di continuare, pianse e basta. Stretta stretta a lui, scossa da singhiozzi violenti, e lacrime che cadevano copiosamente dai suoi occhi e sulle sue guance, senza accennare a fermarsi. Non si era mai sentita così vuota prima di allora, e soltanto in quel momento, in un barlume di lucidità, sia accorse di quanto fosse stata stupida a piangere come una bambina dopo la litigata con Liam.
Certo, quelle parole le avevano fatto male, ma niente, assolutamente niente era paragonabile alla voragine che si era aperta dentro lei, quando l'agente di polizia, le aveva confermato l'incidente.
Non riusciva ad accettarlo, non poteva perderla..era la sua migliore amica, anzi no, lei e Mary erano sorelle, anche se non di sangue. E non poteva finire così, non doveva finire così...avrebbero dovuto combinare insieme e risolvere insieme ancora tanti di quei casini, e poi c'era Zayn: Mary doveva assolutamente dirgli esplicitamente ciò che provava per lui praticamente da sempre, e lui a quel punto avrebbe dovuto baciarla, stringerla a sè e non lasciarla mai più. Era il bacio del ragazzo che amava che avrebbe dovuto toglierle il respiro, non un tir in corsa.
" E' viva" disse Louis con voce atona, dopo per chiuso la telefonata "ma è grave" aggiunse un attimo dopo, quasi in un sussurro.
Harry la stringeva ancora forte tra le braccia, e Giada piangeva, singhiozzando ancora più forte quando, senza pensarci due volte, anche Niall e Louis si unirono a quell'abbraccio, e tutti e quattro, stretti disperatamente l'uno agli altri, pregarono silenziosamente per lei. Poteva farcela, doveva farcela.





BUONSALVEEEE :))
Ecco il nuovo capitolo!
Anche questa volta, come accade sempre più spesso, vado di fretta.
Ringrazio tutti: chi legge, chi inserisce la storia in una qualsiasi lista, e ovviamente chi la recensisce ♥♥♥
Come avete potuto notare, le cose si sono ulteriormente complicate per i nostri ragazzi, e a farne le spese, questa volta è la dolce Mary.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, e non abbiate timore di dirmi tutto quello che vi passa per la testa, davvero. Adoro chiacchierare con voi ;))
Scappo, un bacione forte forte, grazie ancora e a prestooooo <3<3<3<3

Ecco lo spoiler del prossimo capitolo!
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" Andrà tutto bene?" domandò lei con un filo di voce, senza smettere di guardarlo, nemmeno per un istante.
Harry la baciò sulla fronte e sotto gli occhi, percorrendo con le labbra le scie delle sue lacrime, con una pazienza e una dedizione che lei pensava nemmeno esistessero.
" Lo spero con tutto il cuore" sussurrò alla fine, attirandola maggiormente contro di sè e permettendole di piangere ancora sul suo petto. Poi trovò le parole giuste  per spronarla a reagire.
Allora le prese il viso tra le mani  "ei..guardami" le sussurrò, asciugando con il pollice nuove lacrime che le erano colate sulle guance, e quando gli occhi nocciola di lei si specchiarono nei suoi, le parlò, senza smettere di compiere con i polpastreli movimenti lenti e gentili, carezze appena percepibili, intrise di quella bolgia di sentimenti che occupavano i loro cuori. Sgomento, incredulità, paura, preoccupazione, disperazione, un briciolo di speranza e tanto, tanto amore.
Però mancava la forza, la grinta, e quell'assenza pesava parecchio.
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Capitolo 25
*** Capitolo ventiquattro ***


"Ragazzi!" fu la voce di loro padre ad interrompere quel silenzio intriso di paura e speranza e intervallato soltanto dai singhiozzi di Giada.
" Che è successo?" l'uomo fu raggiunto dalla moglie, che esattamente come lui, si preoccupò non poco nel vedere tutti e tre i loro figli ed Harry stretti in un abbraccio talmente saldo,potente e teso, da non lasciare dubbi sul fatto che fosse stato provocato non di certo da un'impeto di goia.
Soltanto a quel punto, i quattro si staccarono, e Niall parlò, mentre Louis teneva la sorella ancora stretta a sè. Harry tentò semplicemente di darsi un contegno davanti ai genitori della ragazza, e lottò contro se stesso per allontanarsi da lei. Ovviamente Giada era quella che l'aveva presa peggio, e non riusciva a smettere di piangere, non riusciva darsi pace dopo aver saputo il fattaccio che vedeva coinvolta la sua migliore amica.
"Mary ha avuto un'incidente d'auto , e la faccenda sembra essere grave" spiegò Niall ai genitori, la voce piatta, atona.
La mamma si portò una mano davanti alla bocca, incapace di dire nulla, incredula e sconvolta.
" Allora si tratta di lei! Mi hanno chiamato d'urgenza, perciò stiamo andando via"esclamò l'uomo, il volto marcato dallo sgomento
" Vi facciamo sapere qualcosa al più presto" tentò di rassicurarli la madre, senza essersi del tutto ripresa dallo shock 
" Andiamo anche noi..vero?" domandò Louis, rivolgendosi altri altri tre
"Giada" il padre le si avvicinò, e sciogliendo l'abbraccio che aveva legato la ragazza al fratello maggiore, le prese in viso tra le mani.
" Lo so, tesoro, lo so che hai avuto una notizia terribile. E se mi hanno chiamato, probabilmente ci sarà bisogno di un'operazione. Ti giuro che farò tutto il possibile per lei" promise, baciandola sulla fronte.
La ragazza si limitò ad annuire, sapeva già che suo padre avrebbe fatto anche l'impossibile. Era un chirurgo, e probabilmente la vita di Mary stava per essere messa nelle sue mani, e lui la sentiva come una responsabilità enorme, non solo perchè il suo operato sarebbe state decisivo per una paziente..a quello ci era abituato ormai. Ma quella volta si trattava della migliore amica di sua figlia, di una ragazza appena diciottenne che conosceva personalmente e alla quale era affezionato anche lui.
" Lo sappiamo, papà. Sappiamo che farai di tutto" parlò Niall al suo posto, Giada non ce l'avrebbe fatta, troppo scossa dai singhiozzi
"Noi dobbiamo scappare, voi...statele vicino ragazzi" con quelle parole, anche la madre si congedò, rivolgendosi  non solo ai due figli, ma anche a Harry. 
Un attimo dopo, i due coniugi uscirono. Quando si trattava di emergenze, nonostante nessuno glielo contasse come uno straordianario, ma mamma di Giada non si tirava mai indietro. Era suo marito che chiamavano dall'ospedale, perchè il chirurgo era lui, ma essendo una dottoressa a sua volta, la moglie lo seguiva sempre, convinta che anche in quei casi, soprattutto in quei casi, l'unione facesse la forza.
E da quel poco che aveva potuto capire, Mary aveva bisogno di tutte le cure e le attenzioni possibili. 
"Harry, voi due prendete il bus e avviatevi verso l'ospedale. Io e Niall passiamo da Liam e Zayn, e vi raggiungiamo il prima possibile..ok?" Louis era il maggiore, e sentiva di dover prendere in mano la situazione.
" Vi aspettiamo lì" annuì il riccio senza fare una piega, poi si rivolse a lei "andiamo?" le sussurrò dolcemente, tendendole una mano che la ragazza afferrò senza esitare.
Appena furono usciti di casa, Harry capì che Giada  non era in grado di reggersi sulle proprie gambe, tutte le lacrime che aveva versato l'avevano privata di ogni forza, ma lui era lì, pronto a sostenerla.
Passò le braccia intorno alla sua vita, e la tenne stretta fino a quando non salirono sul bus. A quel punto, la scortò all'interno del mezzo, fino a quando non riuscì a scorgere due posti liberi, senza lasciarla mai.
Una volta che si furono seduti, Giada si accasciò sul suo corpo, incurante di tutto il resto, e continuò a piangere silenziosamente con il viso immerso nella maglietta del ragazzo.
Harry prese a carezzarle lentamente i capelli, mentre la stringeva tra le braccia come se temesse che un solo spiffero d'aria tra i loro corpi avvinghiati, potesse farla stare peggio. E forse aveva ragione, anzi, senza forse. Giada necessitava di lui e della sua presenza al suo fianco, allora più che mai.
Continuò a giocare con suoi capelli, sperò che le sue mani che si muovevano lentamente sulla nuca di lei, riuscissero a farla  rilassare almeno un po'. Non c'era molto da poterle dire in quel momento: sussurrarle di calmarsi probabilmente l'avrebbe fatta agitare di più come accade di consueto, e farle promesse riguardo la salute dell'amica, era una mossa troppo azzardata, visto che nessuno di loro aveva capito la dinamica dell'incidente e quante possibilità effettive ci fossero per Mary.
L'unica cosa che poteva fare, che non si sarebbe mai stancato di fare, era abbracciarla forte per dirle tacitamente che lui c'era, e avrebbe potuto continuare a vivere tenendola stretta in quel modo. Ma per quello non erano necessarie le parole, era un messaggio chiaro a tutti: persino i passeggeri dell'autobus che si erano accorti delle condizioni di Giada, avevano intuito che qualunque digrazia l'avesse colpita, quel ragazzo che non aveva smesso di tenerla ancorata al proprio corpo, carezzandole dolcemente i capelli, e con gli occhi a sua volta lucidi, l'amava di un amore forse fino ad allora sconosciuto al resto del mondo.
" Respira, respira amore mio" sussurrò tra i suoi capelli, spostando poi le labbra sulla tempia di lei, solleticandola dolcemente, prima di imprimerci un delicato bacio.
" Prendi un respiro profondo, altrimenti ti scoppierà il cuore" Harry avvertiva nettamente un battito troppo frenetico per essere normale, e se non le si fosse calmato al più presto, c'era il concreto rischio che succedesse qualcosa anche a Giada. E lui non poteva permetterlo.
Seppur con difficoltà, la ragazza seguì il suo consiglio, e poi alzò appena il capo, per poterlo guardare negli occhi. Harry fece tutto ciò che era in suo potere per non farle notare quanto anche lui fosse agitato, e cercò con tutte le sue forze, di trasmetterle soltanto sicurezza e protezione con quello sguardo; e forse ci riuscì davvero, perchè la ragazza restò a fissare quegli occhi verdiazzurri per qualche istante, e realizzò che quello, semplicemente anneggare in quello sguardo, fosse l'unico modo per rilassarsi e permettere al proprio muscolo vitale di pompare sangue sempre con ritmo accelerato, ma per un motivo diverso.
Soltanto per Harry, che la teneva stretta a sè e la coccolava, come un padre avrebbe fatto con una bambina, come un fratello avrebbe fatto con una sorella, e come uno che sarebbe arrivato a fare un patto con il diavolo pur di veder sorridere la ragazza che amava più della sua stessa vita.
" Andrà tutto bene?" domandò lei con un filo di voce, senza smettere di guardarlo, nemmeno per un istante.
Harry la baciò sulla fronte e sotto gli occhi, percorrendo con le labbra le scie delle sue lacrime, con una pazienza e una dedizione che lei pensava nemmeno esistessero.
" Lo spero con tutto il cuore" sussurrò alla fine, attirandola maggiormente contro di sè e permettendole di piangere ancora sul suo petto. Poi trovò le parole giuste  per spronarla a reagire.
Allora le prese il viso tra le mani  "ei..guardami" le disse, asciugando con il pollice nuove lacrime che le erano colate sulle guance, e quando gli occhi nocciola di lei si specchiarono nei suoi, le parlò, senza smettere di compiere con i polpastreli movimenti lenti e gentili, carezze appena percepibili, intrise di quella bolgia di sentimenti che occupavano i loro cuori. Sgomento, incredulità, paura, preoccupazione, disperazione, un briciolo di speranza e tanto, tanto amore.
Però mancava la forza, la grinta, e quell'assenza pesava parecchio.
" Secondo te a Mary sarebbe piaciuto vederti così? Io sono sicuro di no.
Anche se la conosco poco, sono certo che se lei fosse stata qui con te, non si sarebbe risparmiata, e te ne avrebbe dette di tutti i colori, rischiando addirittura di farti incazzare, pur di vederti reagire.. perchè lei è fatta così, questo è il suo modo di affrontare gli ostacoli, e la delicatezza, o la resa non esistono nemmeno nel suo vocabolario.Correggimi se sbaglio, ma io credo che lei ti abbia aiutato ogni volta che ne hai avuto bisogno dimostrandoti di essere un tipo che prende le cose di petto..si dice così, vero?" dopo aver ottenuto l'assenso di Giada, Harry continuò 
"..una ragazza che non si piega facilmente, e per dirlo con un'unica parola: forte.
Amore mio, adesso tocca a te, adesso sei tu a dover essere forte per lei" la guardava dritto negli occhi
" Io lo so che tu ce l'hai questa forza, è dentro di te, ed è la tua arma vincente. So anche che la tieni nascosta così bene, che a volte dimentichi persino di possederla, ma ti giuro che c'è, e questo è il momento di mostrarla a tutti, soprattutto alla tua migliore amica.
E' sempre stata lei quella caparbia tra voi due, vero? E allora sostituiscila, soltanto per un po'. 
E' l'unico modo che ti resta per aiutarla: prega, spera, lotta per lei, insieme a lei. Trova la forza di crederci" la spronò
" Il vincere facile è soltanto una cazzata delle pubblicità. Nella vita bisogna essere disposti a lottare per chi che ci sta a cuore " aggiunse, carezzandole dolcemente una guancia
" Mary sta già lottando per conto suo, ma in questo momento, per quanto si sforzi di essere forte, è debole, e non può farcela da sola, perciò ha bisogno del tuo aiuto, del nostro aiuto.
Sono certo che non le piacerebbe vederti così, e sono pronto a scommettere che se potesse, ti direbbe di rimboccarti le maniche e darle una mano"
A quel punto Giada sorrise tra le lacrime, e si strinse più forte a lui, pensando che chissà per quale misteriosa forza del destino, Harry avesse azzeccato ogni singola parola.
Si, se la sua migliore amica fosse stata lì in quel momento, l'avrebbe spronata a reagire. E con ogni probabilità, alla fine lei, pur di non sentirla più, le avrebbe dato ascolto.
Però qualcuno avrebbe dovuto spiegarle come quel ragazzo intuisse cosa dire e fare al momento giusto, sempre; come riuscisse a capire cose che nessuno gli spiegava; come ben interpretasse i suoi silenzi, i suoi sguardi e le sue lacrime; e come sapesse prendersi cura di lei in quel modo talmente spontaneo, e dolce, e determinato, e unico, perfetto.
La risposta la conosceva già: Harry l'amava, tantissimo.
E Dio, se aveva ragione. Era arrivato il momento di mettere in gioco quella forza, di utilizzarla per lottare insieme a lei. E lo avrebbe fatto: aveva versato più lacrime di quante credeva di serbarne dentro sè, e adesso non le restava che reagire.
E in fondo non era nemmeno la prima volta che si trovava costretta a farlo, infatti, anche per motivi totalmente diversi, aveva dimostrato a sè stessa di essere forte quando aveva dovuto far finta di non aver mai conosciuto la persona più importante della sua vita, quando aveva cambiato città, e anche durante quel mese appena trascorso, quando aveva provato a ignorare le leggi del cuore, e soprattutto quando si era arresa alla volontà di quel muscolo, prendendo la decisione di stare con lui e abbracciando consapevolmente le conseguenze della sua scelta.
Ok, queste cose non si potevano paragonare alla situazione che stava vivendo in quel momento, ma esattamente come in un gioco a livelli, il grado di difficoltà cresceva man mano che si avanzava nel percorso, e lei non poteva permettersi di perdere.
No, non avrebbe perso la sua migliore amica, non così maledettamente presto, e non così.
E Si, pensava davvero che Harry fosse il suo angelo senza ali. Non fece in tempo a dirgli nulla, perchè arrivarono a destinazione, ma appena furono scesi dal bus, lui la prese per mano, e la ragazza, di tutta risposta, cercò anche l'altra mano e gliele strinse entrambe, mentre erano tutti e due fermi, l'uno di fronte all'altra.
" Grazie per tutto. Non so che altro dirti, che ti amo da morire lo sai già, quindi grazie amore, grazie per avermi tenuta stretta, grazie per quello che mi hai detto, grazie per essere qui con me adesso" poi prese un respiro profondo
"Mi aiuterai tu a essere forte?" gli domandò un attimo dopo, e Harry non ebbe esitazioni nel rispondere. "Ti prometto che saremo forti insieme" e poi la baciò dolcemente sulle labbra, staccandosi subito dopo, pensando che quello non fosse un momento opportuno per baciarla.
Ma Giada non sembrò essere del suo stesso avviso, infatti lo trattenne quando lui fece per allontanarsi,  lo spinse nuovamente contro il proprio corpo, e finirono per baciarsi fino a quando non ebbero più fiato. Baci disperatamente intrisi di una nuova speranza, di una ricarica per recuperare la forza e la grinta necessarie per lottare, e ovviamente, straripanti d'amore.
Più di qualsiasi altra spegazione, quei baci trasmisero a Harry tutto ciò che Giada provava per lui in quel momento. Qualcosa che oltrepassava il quantificabile, il descrivibile, l'espremibile, il concepibile, persino l'immaginabile.

Non appena varcarono la soglia principale del San Bartolomeo, i tipi odori di un ospedale li investirono in pieno.
Entrambi fecero finta di non sentire la puzza di disinfettante che aleggiava nell'aria, e giusero fino al c.u.p. dove Harry chiese informazioni riguardo ai pazienti reduci di un incidente avvenuto in autostrada poco prima, a una signora dallo sguardo gentile e la folta chioma rossa, che si tolse gli occhiali prima di rispondergli.
Gli disse che erano arrivate in tutto tre persone, una famiglia al completo: una donna, un uomo, e quella che doveva essere la loro figlia. 
" La donna è stata l'unica ad arrivare qui sulle proprie gambe, quindi credo proprio che stia bene, al massimo qualche lesione poco grave; mentre gli altri due sono arrivati in barella. 
Tuttavia il caso più urgente è subito apparso quello della ragazza, e infatti mi è stato immediamente chiesto di contattare il primario di chirurgia, quindi la situazione deve essere piuttosto critica" spiegò la donna
Si accorse del lieve sussulto di Giada alle proprie parole, e si fece più vicina alla ragazza, sorretta a sua volta da Harry che teneva un braccio attorno a un suo fianco.
" Mi dispiace, ma non posso e non sono in grado di dirvi altro" aggiunse la signora, rimettendosi i propri occhiali
" So che non è il momento, ma toglimi una curiosità" si rivolgeva sempre a Giada "tu sei imparentata con la dott.ssa Randoli?" chiese poi
" E' mia madre" rispose a stento la ragazza "vi somigliate un sacco!" ammise la donna compiaciuta.
"Comunque andate in chirurgia, lì vi saprannno sicuramente dire qualcosa in più" aggiunse, un attimo prima che i due si allontanassero.
Chiamarono l'ascensore, e non appena vi furono all'interno, Giada fu sul punto di scoppiare di nuovo in lacrime, e se non ci fosse stato Harry, pronto a tenerla stretta, a consolarla e a spronarla a reagire contemporanemente, non c'erano dubbi che lo avrebbe fatto.
" Lo so, lo so che è brutto sentirsi dire che lei..tutto quello che ci ha detto quella lì" il ragazzo preferì non ripetere ancora quelle parole "però mi hai fatto una promessa, e le promesse si mantengono"
"Che promessa ti avrei fatto?" domandò lei, scacciando le lacrime pronte a sgorgare con una mano
"Tu hai chiesto di essere forte insieme a te, e io ti ho promesso che lo saremo insieme
" Allora sei tu ad aver promesso" osservò Giada "lo abbiamo fatto tutti e due, con quel bacio" sussurrò lui
Lei a quel punto gli sorrise "non sapevo si trattasse di una promessa, altrimenti non te lo avrei dato" mentì spudoratamente
" E io dovrei pure crederti?" Harry alzò un sopracciglio nel pronunciare quella frase, e lei, sconfitta, lo abbracciò forte.
"Mi spieghi come fai?" domandò un attimo dopo
" A fare cosa?" "Questo..tutto questo" disse semplicemente, riferendosi al suo starle costantemente accanto, al suo aver trovato anche lì un diversivo pur di non farle mancare le forze di nuovo
" Te lo dico soltanto se tu, ora, mi prometti che non ti abbatterai. Fallo per lei" sussurrò, gaurdandola dritto negli occhi ancora lucidi e rossi, e spostandole un ciocca di capelli appiccicata al viso ancora umido di lacrime versate fino a poco prima 
" Lo vedi che non lo avevo promesso!" esclamò lei, puntandogli un dito contro, che Harry prontamente afferrò, insieme a tutta la mano, e la portò a intrecciarsi con la propria
"Va bene, te lo prometto" si arrese lei. Voleva davvero riuscire a essere forte, a non abbattersi, a non arrendersi, per lei, per la sua migliore amica che probabilmente in quel momento stava lottando tra la vita e la morte in una sola operatoria, con suo padre e sua madre accanto.
" Ti amo..riesco a fare tutto questo perchè ti amo, mi riesce spontaneo e naturale perchè ti amo" le disse poi, rispondendo alla domanda precedente.
In quel momento Giada si chiese come fosse possibile che lui riuscisse ad amarla anche in quelle condizioni, soprattutto in quelle condizioni, quando aveva tutto l'aspetto di una frignona..ma evidentemente l'amore non conosceva ragioni e limiti.
Dopo aver chiesto informazioni ad altri centralini, Harry e Giada individuarono i genitori dell'amica e li raggiunsero. La madre di Mary era tutta intera vista dall'esterno, ma stava morendo dentro. E suo padre invece, aveva un braccio ingessato e diversi cerotti sul viso, ma cercava di mostrarsi più rilassato, forse per sostenere la moglie.
Giada abbracciò calorosamente entrambi, stupendosi di essere lei a dare la forza di sperare a due cinquantenni. Tutto merito di Harry, come sempre.
L'uomo le spiegò come erano andate veramente le cose, e i due nuovi arrivati capirono che un cretino patentato, nel vero senso della parola, alla guida di un tir, non si era accorto di uno stop mentre parlava al cellulare. La loro macchina era sbucata da dietro una curva, il padre di Mary stava guidando nel rispetto dei limiti di velocità, e aveva rallentato solo un po' nell'avvicinarsi all'incrocio, perchè quella che stavano percorrendo era una strada nazionale, principale, invece quella dalla quale proveniva il tir era secondaria, quindi l'uomo, certo di avere la precendenza, non era arrivato al punto di fermarsi.
Tuttavia, appena superata la curva, il padre della ragazza aveva notato il tir, ma lo spazio era veramente troppo poco, e poi quel maledetto correva, nemmeno dovesse vincere una gara, e continuava a smanettare con quello stupido cellulare..allora l'uomo aveva suonato il clacson poco delicatamente, e aveva fatto il possibile per fermarsi e lasciarlo passare.
Quando il condudente dell'altro veicolo aveva finalmente alzato il capo, il padre di Mary, e tutti loro all'interno dell'auto, stavano quasi per tirare un sospiro di sollievo, pensando di essere statti vicini così all'essere travolti..ma avevano fatto male i conti. Perchè il cretino patentato, nell'accorgersi della situazione, era entrato nel panico, non riuscendo più a controllare il veicolo per lo spavento e finendo per scontrarsi con la parte posteriore della loro auto. Colpendo con violenza proprio il punto in cui era seduta la diciottenne.
Nell'impatto i vetri dei finestrini si erano infranti, e molti di questi erano finiti su di lei, dentro di lei, all'interno del suo corpo. Le avevano squarciato la pelle, molto porbabilmente non solo quella, e Mary aveva perso talmente tanto sangue da perdere anche sensi e conoscenza come diretta conseguenza. Senza contare gli altri danni provocati dall'urto del parabrezza di quel gigante con le ruote, che le finito praticamente addosso.
Nemmeno i genitori della ragazza avevano capito granchè sulle sue condizioni: sapevano che fosse stata portata d'urgenza in sala operatoria per liberarla dei vetri, ma sospettavano che ci fosse dell'altro. Qualche trauma che la ragazza aveva subito e che grazie ai paroloni dei medici, non erano riusciti a comprendere meglio.
La madre della ragazza aggiunse anche che molto probabilmente era il padre di Giada colui che la stava operando, e lei finì per sentirsi responsabile anche per lui.
Non erano quelle le intenzioni della donna, infatti, appena si accorse dell'effetto che le proprie parole avevano avuto sulla migliore amica della figlia, strinse Giada a sè, dando conforto a entrambe. Poi, i genitori della ragazza, uscirono per una boccata d'aria, e lei e Harry rimasero di nuovo da soli, in attesa del responso dei medici.
Giada prese a cammninare nervosamente nella sala d'attesa, fino a quando lui non la bloccò trattenendola per le spalle..quanto avrebbe voluto darle la certezza che tutto sarebbe tornato a essere come prima di quel maledetto incidente. Il conducente del tir aveva già pagato con la vita, Mary lottava in sala operatoria, e i genitori di lei erano entrambi diventati una machera di dolore e disperazione.
Parve riuscire a rilassarsi almeno un po', soltanto quanto incrociò gli occhi occhi di lui. Strano. Fino a quel momento aveva paragonato l'effetto che quello sguardo aveva su di lei, alla sensazione che si prova sulle montagne russe, quello sguardo era in grado di stordirla, di provocarla, di eccitarla, di farle perdere le coordinate spazio-temporali in un fottutissimo istante..ne aveva persino parlato con Mary qualche settimana prima; e invece in quel giorno diverso da tutti gli altri, quegli occhi lucidi come i suoi, riuscirono a darle un po' di pace, e allora capì che forse, Harry era capace di adattare il proprio sguardo alle esigenze del cuore di lei, automaticamente. Forse sapeva semplicemente donarle ciò di cui lei aveva bisogno.

Tornò bruscamente alla realtà nell'avvertire dei passi familiari, che preannunciavano l'arrivo di Niall e Louis, seguiti a qualche metro di distanza da Liam e Zayn. C'erano proprio tutti. 


 

BUONSALVEEEEEEEE :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo come promesso :D
Vado di fretta come al mio solito, ma spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto ♥♥
Perdonatemi se rispondo alle recensioni sempre con qualche giorno giorno di ritardo..purtroppo non riesco a fare altrimenti, ma sappiate che ogni vostra parola, pensiero, opinione per me è importante, perciò, grazie. <3<3<3 Continuate così, perchè mi spronate a scrivere anche quando sono tentata dal mollare tutto per poter dedicarmi di più allo studio. 
Vi lascio allo spoiler!
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" Sembri tu quello che è stato trapassato da un tir" osservò la ragazza, voltandosi verso Zayn, che ancora teneva la testa sulla sua spalla e gli occhi chiusi. Le diede l'impressione di uno che vuole illudersi di star soltanto vivendo un incubo, e di avere tutte le intenzioni di riaddormentarsi per poter cambiare canale alla tv dei sogni..peccato però che Zayn fosse perfettamente consapevole di star fingendo, e nonostante desiderasse con tutto se stesso lasciarsi quella brutta storia alle spalle, sapeva di non poterlo fare, e restava inchiodato lì, in quella maledetta stanza impregnata della puzza asettica dei medicinali e delle ansie della gente, che come loro, attendeva soltanto di veder uscire qualcuno da quella porta, in grado di dirgli cosa stesse succedendo.
" Anche tu non scherzi" disse, aprendo finalmente gli occhi e incontrando quelli di Giada, che sospirò sonoramente, prima di poggiare a sua volta la testa su quella dell'amico.
 
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Capitolo 26
*** Capitolo venticinque ***


" Abbiamo fatto il prima possibile" così dicendo, Niall portò un braccio intorno alle spalle della sorella stringendola teneramente
" Avete saputo qualcosa in più?" si informò Louis, accomodandosi in sala d'attesa accanto a Harry
In quel momento anche Liam e Zayn raggiunsero il resto del gruppo, e Giada iniziò a raccontare tutto quello che il padre di Mary le aveva detto poco prima. Parlò con un filo di voce, appena udibile, ma non pianse. Temeva di non averne più di lacrime.
Mentre raccontava, si stupì lei stessa di riuscire a comportarsi in modo pressapoco indiferrente nei confronti del suo ex ragazzo, nonostante tutto quello che si erano detti a casa lui soltanto il giorno prima.
Già, il giorno prima..le pareva che fosse trascorsa una vita! L'incidente della sua migliore amica l'aveva sconvolta al punto tale da farle perdere la cognizione del tempo, e lei si sentiva come se in un solo maledetto istante, fosse stato brutalmente annullato quello che c'era prima e quello che c'era dopo. La sua mente era rimasta ferma al momento in cui l'agente della polizia stradale aveva confermato i suoi sospetti..tutto il resto aveva perso miseramente importanza, compresa la litigata con Liam. 
Il cuore però, aveva continuato a battere grazie a Harry.
Tuttavia, il suo ex-ragazzo pareva pensarla allo stesso modo, visto che non appena era venuto a conoscenza della brutta notizia, non aveva esitato un solo istante a seguire Niall, Louis e Zayn in ospedale, anche se sapeva per certo che ci sarebbe stata anche lei, e molto probabilmente, pure quell'idiota di suo cugino. Non appena aveva avuto conferma della presenza di Harry, si era irrigidito,  e per un solo istante, aveva pensato di fare dietro front, ma dall'occhiata che Zayn gli aveva rivolto, aveva capito che non sarebbe servito a molto rimandare il momento in cui lo avrebbe rivisto.
Almeno non li aveva trovati appiccicati come si sarebbe aspettato, e poi si era rilassato subito quando Giada aveva cominciato a raccontare, non mostrando segni di ineguatezza o disagio dovuti alla sua presenza.
La ragazza si comportava semplicemente come se lui non ci fosse, eppure, sapeva di star parlando rivolgendosi a tutti, anche a lui. E a Liam stava bene così..in quel momento e in quel luogo di certo non avrebbero potuto mettersi a fare scenate, quindi, a conti fatti, sarebbe stato meglio deporre l'ascia di guerra e fingere addirittura di non essere mai stati importanti l'un per l'altro.
Comportarsi come avevano sempre fatto, sarebbe stato troppo. In fondo lui era ancora incazzato nero, e Giada risentita per come il ragazzo l'aveva trattata, anche se un po', se lo era pure meritato. 
Ma Liam era stato troppo duro, non lo aveva mai visto così rancoroso nei confronti di qualcuno, forse nemmeno di suo padre.
Non appena la ragazza terminò di raccontare come fossero effettivamente andate le cose, una porta accantò a loro si aprì, rendendo visibile la figura di un'infermiera.
Louis fu il primo ad andarle incontro con l'aria ancora sconvolta, e a chiederle notizie dell'amica dato che quella donna era certamente uscita dalla sala operatoria, ma sembrava andar di fretta.
" Non sono stata autorizzata a comunicare nulla, mi dispiace. Non so dirvi altro, dovete aspettare ancora un po'" disse soltanto, prima di congedarsi.
" Vado a prendermi un caffè. Harry, mi accompagni?" così dicendo, Niall spezzò il silenzio tombale che si era venuto a creare tra di loro; il riccio annuì increspando le labbra in un mezzo sorriso, e fece in modo che i suoi incontrassero quelli della ragazza, prima di seguire il fratello di lei.
L'avevano capito tutti che Niall aveva abilmente trovato una scusa per allontare i due cugini, visto che i due non si erano nemmeno salutati e non parevano neache tanto intenzionati ad appianare le loro divergenze, o almeno Liam non sembrava aver voglia di far pace con Harry.
A quel punto fu Louis ad allontanarsi a sua volta dal gruppo, sperando che Zayn lo seguisse..pensava che forse, lasciare da soli Giada e Liam, sarebbe stato un buon compromesso per dare a entrambi l'opportunità di ritrattare le frasi dette, e magari anche chiarirsi; ma non appena il ragazzo imboccò il corridoio d'uscita, fu proprio Liam a seguirlo, sconvolgendo i suoi piani.
No..non era ancora pronto a parlare a quattr'occhi con lei, se quello era l'obiettivo del fratello della ragazza.
Quindi alla fine, a restare soli in sala d'attesa furono Zayn e Giada, entrambi piuttosto provati dall'accaduto, entrambi molto legati a Mary, di più del resto dei ragazzi. Si limitarono a restare in silenzio per qualche minuto, così, aspettando con ansia febbrile nuove notizie, possibilmente belle. 
Poi, in modo del tutto spontaneo e naturale, il ragazzo sospirò sonoramente, prima di piegare la testa di lato e appoggiarla su una spalla di lei, chiudendo gli occhi l'attimo successivo. Giada non si scompose affatto, e si rilassò a sua volta, voltandosi verso di lui per guardarlo e scoprire quanto apparisse tenero..e piccolo, in quella posizione.
Aveva tutta l'aria di un bambino che non riesce a riprendere sonno dopo essersi svegliato a causa di un incubo, di un bambino che riesce a trovare un po' di pace soltanto con il sostegno di una mamma. Giada non lo aveva mai visto così indifeso come sembrava allora, e nemmeno così spettinato, o addirittura trasandato. Non era affatto da lui.
Indossava un pantalone di tuta, una maglietta a mezze maniche grigia che poteva benissimo essere scambiata per il pezzo di sopra di un pigiama, anche se magari non lo era, e teneva la testa appoggiata sulla sua spalla, con i capelli sparati in aria, gli occhi chiusi, e un'espressione neutra dipinta sulle labbra sottili. Non era nè un sorriso, nè un broncio..semplicemente  una linea retta, che riusciva però a tramsetterle l'inquietudine di quel momento.     
Era senza dubbio snervante..e complicato anche, starsene lì con le mani in mano, in attesa di saperne di più. Gli altri quattro ragazzi, chi per un motivo e chi per altro, avevano preferito lasciare la stanza; persino i genitori di Mary non erano riusciti a rimanere lì, fermi e immobili, dilaniati dal dolore, e pure dalla rabbia che proprio non sapevano reprimere nei confronti di quel pazzo alla guida del tir, che tutto sommato, aveva già amaramente pagato per l'errore commesso.
E invece per loro due era il contrario: non riuscivano ad andarsene.
Ognuno ha il proprio modo di reagire agli ostacoli che la vita ci pone davanti: c'è chi fugge, e non sono certo in pochi; c'è chi si anima di forza e coraggio e cerca di andare avanti superando le difficoltà, e per fortuna anche di questi esemplari ce ne sono parecchi in circolazione; e poi c'è chi si dispera, chi piange, chi getta la spugna, chi si arrende, chi si lascia passare tutto addosso, e anche chi si sente all'improvviso talmente impotente, da non riuscire a far altro che aspettare.
Era esattamente quello che stavano facendo Giada e Zayn in quella sala d'ospedale, e a modo loro, anche il resto dei ragazzi sparsi per l'edificio.
Glielo aveva promesso. Aveva promesso a Harry di essere forte, e non aveva nessuna intenzione di non mantenere la parola data..però cavolo, quanto era difficile starsene lì a sperare, non sapendo neppure se l'amica vivesse ancora nel loro stesso mondo.
No, non doveva lasciarsi influenzare dal pessimismo..Mary ce l'avrebbe fatta, le persone che le volevano bene stavano lottando insieme a me nell'unico modo che era a loro concesso: pregando, sperando, e anche restando lì, ad aspettarla, come se lei avesse potuto raggiungerli da un momento all'altro.
" Sembri tu quello che è stato trapassato da un tir" osservò la ragazza, voltandosi verso Zayn, che ancora teneva la testa sulla sua spalla e gli occhi chiusi. Le diede l'impressione di uno che vuole fingere di star soltanto vivendo un incubo, di uno che ha tutte le intenzioni di riaddormentarsi per poter cambiare canale alla tv dei sogni..solo che Zayn era perfettamente consapevole di star fingendo, e nonostante desiderasse con tutto se stesso lasciarsi quella brutta storia alle spalle, sapeva di non poterlo fare, e restava inchiodato lì, in quella maledetta stanza impregnata della puzza asettica dei medicinali e delle ansie della gente, che come loro, attendeva soltanto di veder uscire qualcuno da quella porta, in grado di dirgli cosa stesse succedendo.
" Anche tu non scherzi" disse, aprendo finalmente gli occhi e incontrando quelli di Giada, che sospirò sonoramente, prima di poggiare a sua volta la testa su quella dell'amico.
Forse non erano mai stati tanto intimi come in quel momento, ma non c'era nulla di male, e se Harry, Niall o Louis, addirittura Liam, li avessero visti così, non avrebbero avuto nulla da ridire, perchè era il sentimento che li legava a Mary più di tutti gli altri, ad avvicinarli e renderli così vulnerabili.
" Dobbiamo essere forti per lei" sussurrò la ragazza dopo un po', di punto in bianco, e Zayn ne fu sorpreso
" Come fai ad essere così ottimista?" le domandò un attimo dopo, quasi invidioso di quella positività improvvisa 
" Qualcuno mi ha fatto capire che disperarmi non mi aiuterà, e soprattutto non aiuterà neanche Mary. Dobbiamo lottare con lei, per quanto ci è possibile" spiegò la ragazza
" Harry ha ques'effetto su di te?" si incuriosì a quel punto Zayn "eh? cosa? adesso che centra?" rispose lei, presa in contropiede
" Sappiamo tutti che fino a quando non siamo arrivati noi, sei stata insieme a lui, e i tuoi fratelli, durante il tragitto in macchina, non hanno fatto altro che ripetere che dovevamo muoverci, perchè ti avevano lasciata in lacrime..hanno detto che non ti reggevi nemmeno in piedi. Guardati adesso: pur essendo ancora tentata dal lasciarti prendere dallo sconforto, trovi persino la forza per consolare me"
" Sai, a prescindere quello che è successo tra te, lui e Liam..io credo che voi due siate stati affatti per stare insieme. L'ho notato dal primo istante, dai vostri occhi, dai vostri sguardi, che stavate per combinare un casino della madonna "
" E nonostante sia uno dei migliori amici del ragazzo che hai lasciato, mi rendo conto che quello che c'è tra te e Harry, non c'è mai stato con Liam."
La ragazza gli sorrise soltanto, senza dire nulla, piacevolmente sorpresa da quell'ammisione da parte dell'amico. Proprio Zayn, che avrebbe fatto carte false per le persone alle quali teneva più che a se stesso..ma fu proprio quello che le fece capire che forse, anche lei faceva parte di quelle persone. 
Okay, erano sempre andati d'ccordo, si erano sempre considerati amici, ma non pensava che il loro rapporto potesse essere tanto saldo, e tanto bello. Rassicurante, soprattutto in un momento come quello, dove non esistevano certezze riguardo le condizioni della loro migliore amica.
" A volte mi sorprendo a pensare che piacerebbe anche a me avere qualcuno che mi sopporti anche quando so di essere insopportabile, qualcuno che mi stringa forte e mi sussurri che andrà tutto bene" Zayn lo disse talmente piano, con il tono di voce talmente basso, che per un attimo, lei non si domandò se non lo avesse sognato, ma quando lo guardò, dall'espressione imbarazzata dell'amico, capì che invece aveva sentito bene.
' Tu ce l'hai già una persona che farebbe tutto questo per te..! Perchè non te ne rendi conto? Perchè non riesci ad accorgerti che lei pende dalle tue labbra? Perchè non capisci che è pazza di te da almeno due anni?' era quello che avrebbe voluto urlargli nelle orecchie, ma si contenne, perchè quello non era nè il luogo, nè il momento adatto, e poi perchè pensava che dovesse essere la sua migliore amica a vuotare il sacco..quando si sarebbe ripresa. In quel momento si sentiva addirittura ottimista, perchè una storia potenzialmente così bella, non poteva morire ancora prima di nascere.
" Io..ho bisogno di sentirmelo dire, ho bisogno di sentirmi dire che tutto tornerà come prima, che Mary tornerà la pazza che è sempre stata e che io-noi adoriamo..e anche se so bene che nessuno è in grado di farmi una promessa del genere, sarebbe bello sentirselo dire, anche se non è vero.
Io...Dio non ce la faccio così. Quando Niall e Louis sono venuti da me e mi hanno detto dell'incidente, mi è caduto il bicchiere che reggevo tra le mani, si è frantumato a terra, sul pavimento, e ha fatto un bel fracasso..che però è stato pari soltanto a un millesimo forse, del tonfo silenzioso che ha subito il cuore. La conosco dal primo anno di liceo, è la mia migliore amica da allora..è la ragazza con la quale riesco a ridere, a scherzare, le permetto di prendermi in giro e faccio lo stesso con lei.. però affrontiamo insieme anche gli argomenti seri. E poi mi piace un casino farle il solletico nei punti dove lo soffre di più, e mi piace da matti abbracciarla senza avere un motivo preciso per farlo. Semplicemente quando ne ho voglia, quindi spesso.
Non riesco neanche a immaginare di come sarebbe vivere senza condividere ogni singola cosa con lei..le voglio troppo bene, da troppo tempo.
E lo dico a te, e non a Liam, o ai tuoi fratelli, perchè so che in questo momento siamo sulla stessa barca. Mary è anche la tua migliore amica, e so che capisci cosa intendo quando dico di non essermi mai sentito tanto debole e tanto impotente come adesso"
Di tutta risposta, la ragazza lo abbracciò, pensando che alla diretta interessata avrebbe fatto piacere sentire il ragazzo di cui era irrimediabilmente cotta, parlare di lei in quel modo. Zayn aveva appena detto che le voleva troppo bene, proprio 'troppo', non tanto,tantissimo..troppo, lui si rendeva conto di volerle troppo bene. E forse presto si sarebbe reso conto anche di qualcos'altro, chissà.
Lo abbracciò perchè effettivamente si sentiva come lui, e perchè voleva provare a trasmettergli quel briciolo di forza, di grinta e di speranza che era riuscita a recuperare grazie a Harry.
" Ti voglio bene Zayn" "E puoi sentirti disorientato, o quello che vuoi..ma mai solo" sussurrò un attimo dopo, rendendosi conto che quella fosse probabilmente la prima volta che glielo diceva 
"Anch'io te ne voglio tanto" rispose subito lui, colpito dalla stessa consapevolezza "Non sei solo, non siamo soli" ribattè la ragazza, stringendolo ancora.

"Giada! Zayn! Novità?" nell'udire quella voce, i due si voltarono contemporaneamente in direzione dei genitori della ragazza, che avevano l'aria ancora più scossa e distrutta di quella che li caratterizzava prima
" Purtroppo ancora niente" rispose educatamente il ragazzo, gli occhi gli si fecero di nuovo lucidi nel vedere quelli della mamma e del papà della loro amica
"Saranno passate quattro ore da quando è entrata lì dentro" osservò il padre
" Spero che qualcuno esca da lì per dirci qualcosa..è insopporatabile quest'attesa" si lamentò Giada, intrecciando la propria mano con quella della donna seduta accanto a lei
" Siete stati qui tutto il tempo, ragazzi?" domandò la mamma, i due si limitarono ad annuire
" Volete andare a riposarvi un po'?..Qui ci siamo noi, non preoccupatevi" aggiunse la signora
" Voi siete riusciti a riposare?" le chiese a quel punto Giada "..Non siamo nemmeno riusciti ad uscire dalla struttura per fare quattro passi all'aperto, non ce l'abbiamo fatta ad allontanarci" spiegò l'uomo.
"Restiamo qui anche noi" disse Zayn, rispondendo alla domanda della madre dell'amica.
In quel momento Liam e Louis fecero rirorno in sala d'attesa. "Ancora niente?" domandò il primo, prendendo posto accanto a Zayn, Giada scosse la testa senza guardarlo. 
Subito dopo Liam portò un braccio ad avvolgere le spalle dell'amico, per fargli forza..perchè era chiaro a tutti che Zayn avesse sempre avuto un rapporto speciale con Mary. Persino i genitori di lei lo sapevano.
Louis invece prese posto di fronte alla sorella, e si coprì il viso con le mani, non sapendo che fare per tranquillizzare se stesso e soprattutto lei..anche se doveva ammettere che da come l'aveva vista uscire di casa, con le guance e gli occhi zuppi di lacrim e le gambe molli, a come l'aveva trovata in ospedale, aveva riscontrato una certa differenza, in senso positivo ovviamente.
Certo, l'ansia la stava mangiando viva anche adesso e comunque si sforzava di non abbandonarsi al pianto, ma il fatto stesso che provasse a resistere all'arrendersi e al lasciarsi andare, era di per sè positivo.
E Louis non aveva alcun dubbio, che fosse Harry il responsabile di tutto. Per quanto gli dispiacesse per Liam, non poteva negare che quei due insieme fossero perfetti.
A rompere il silenzio, fu il lento aprirsi di una porta spinta da una dottoressa che tutti loro conoscevano bene. Vedere la propia madre uscire dalla sala operatoria, mandò Giada in uno stato di agitazione senza precedenti: era vero che non stava attendendo altro che quel momento, ma adesso che era arrivato, aveva paura di sentirsi dare una risposta.
I genitori di Mary le andarono immediatamente incontro; il padre della ragazza strinse per le spalle sua moglie che a mala pena si reggeva in piedi dall'ansia e l'angoscia provata in quelle ore.
Giada, Zayn, Louis e Liam fecero lo stesso, e soltanto a quel punto la donna vicina a tutti loro con il cuore, che però in quel momento rivestiva soltanto i panni di un medico, accennò un sorriso che fece ben sperare tutti. Poi finalmente parlò.
" Mary ha superato l'intervento" annunciò subito dopo, distendendo le labbra in un sorriso più accentuato che raggiunse anche gli occhi.
La mamma e il papà della giovane paziente si abbracciarono, ringraziando la dottoressa; Giada emise un sospiro di sollievo lunghissimo, prima di lasciarsi stringere in un abbraccio di gruppo, da Louis, Zayn e Liam, e poi corse ad abbracciare la mamma; il fratello maggiore inviò un messaggio a Niall per dirgli di raggiungerli al più presto; e Liam, felice come non lo era da giorni, prese addirittura in giro Zayn che per poco non era scoppiato a piangere di goia. Subito dopo i ragazzi abbracciarono anche i signori Ramaglio, genitori della loro amica.
" Possiamo vederla?" domandò impaziente il padre della ragazza
" Non vi ho detto ancora tutto. Volevo prima darvi il tempo di gioire per bella notizia" rispose la donna, in tono dolce e lontano da quello professionale che utilizzava di solito 
"Come ho detto Mary ha superato un intervento rischioso e complicato. Adesso sarà portata in terapia intensiva perchè è ancora sotto l'effetto dell'anestesia e  non ha ancora recuperato tutti i parametri vitali, ma è normale che sia così. Ad esempio, la coagulazione del sangue non è ancora attiva, ma il battito cardiaco è discreto, e già questo è un buon segno." spiegò
"Tuttavia, la situazione resta delicata e io non voglio farvi false promesse, nè tantomeno illudervi: le sue condizioni purtroppo restano gravi, Mary avrà bisogno di tempo per riprendersi, probabilmente di più di quanto persino noi medici ci aspettiamo; è stato un brutto colpo, e può addirittura ritenersi fortunata per come è andata. 
Dovete avere pazienza e continuare a lottare insieme a lei, al momento sta reagendo bene, ma come ho detto, ci vorrà del tempo. In ogni caso la terremo sotto costante osservazione almeno per le prossime 48 ore. 
Per quanto riguarda il poterla vedere, mi dispiace ragazzi, ma al momento possiamo far entrare soltanto i genitori" concluse la donna, rinvolgendo uno sguardo dolce e compresivo ai suoi figli e ai loro amici.
A quel punto la dottoressa scortò i signori Ramaglia dalla loro figlia, i quali non smisero di ringraziare lei, suo marito e tutto lo staff medico per un solo istante, visibilmente rincuorati, anche se ancora preoccupati e agitati dopo aver ascoltato il quadro medico.
Subito dopo, la donna tornò dai ragazzi, e si concesse di sedersi accanto a sua figlia, carezzandole una guancia con fare materno. "Tesoro, vai a casa e risposati un po'..tanto qui con Mary ci siamo noi, non la lasceremo nemmeno per un istante, te lo prometto" le disse guardandola negli occhi.
Poi si rivolse anche al resto del gruppo "Ragazzi, lo so che siete preoccupati, agitati, arrabbiati per quello che è successo. Ma stare qui non serve a nulla..ormai si è fatto tardi, andate a casa.
Louis, c'è sicuramente qualcosa di pronto in frigo, riscaldatelo, e poi riposatevi fino a domattina.
Vi autorizzo a dormire tutti a casa nostra, se volete restare insieme..ma andate a casa, vi farà bene. Vedremo se nella giornata di domani, potrete far visita alla vostra amica" concluse la donna.
Proprio in quel momento Niall e Harry fecero la loro comparsa nella sala, e il primo, vedendo la mamma seduca accanto a loro, con una mano posata sulla guancia di Giada e l'altra intorno a una spalla di Louis, pensò subito al peggio.
" Che è successo?" domandò il biondo allarmato, mentre Harry lottava contro la voglia di stringere forte Giada lì, davanti a tutti.
La donna riassunse brevemente ciò che aveva appena finito di dire, mentre Giada, approfittando del fatto che fossero tutti distratti ad ascoltarla per cercare di capirne qualcosa di più, per cercare di trarne qualche speranza in più, si alzò e raggiunse Harry, che se stava un po' in disparte rispetto al resto del gruppo, ovviamente a causa di Liam.
Quando furono talmente vicini, a un passo dallo sfiorarsi, nessuno dei due riuscì a resistere, e contemporaneamente, lei gli legò le braccia al collo, mentre il ragazzo l'attirava a sè stringendola dalla schiena.
" Mary ha superato l'intervento, ma mia madre ha detto che le sue condizioni restano delicate. Comunque i suoi genitori ora sono con lei, ma prima di domani noi non possiamo vederla..mamma ha anche detto che dobbiamo aver pazienza, perchè ci vorrà del tempo, ma i medici sono ottimisti" sussurrò la ragazza, ancora intrappolata con il corpo e con il cuore in quell'abbraccio.
Harry la strinse ancora più forte, incurante di tutto il resto, e quando la allontanò appena per poterla guardare negli occhi, si accorse che questi erano lucidi di lacrime.
" Aspetterò, aspetterò una settimana, due, un mese, un anno..tutto il tempo necessario. Ce l'ha fatta, e ce la farà ancora!!" esultò la ragazza, come per confermagli che quelle che aveva visto fossero lacrime di goia.
" Sono così contento, amore" disse lui, tornando a stringerla forte, fortissimo. Aveva una voglia matta di prenderla in braccio e farla volteggiare, e baciarla fino a restare senza fiato, ma sapeva di non poterlo fare..anzi, già quell'abbraccio e quei minuti, erano stati rubati.
" Mamma ci ha detto di andare a casa" aggiunse la ragazza "penso che abbia ragione..abbiamo bisogno di riposare, soprattutto tu" concordò lui
" E ha invitato tutti a dormire da noi... tutti" continuò, facendogli capire a chi era stato riferito l'invito. A quel punto Harry la guardò con aria preoccupata,e lei ricambiò quello sguardo, prima che entrambi tornassero a rendersi visibili dal resto del gruppo. Giada avanzava qualche passo avanti a lui, anche se sapeva bene che fosse perfettamente inutile.
"Allora..andiamo?" domandò Louis, gli altri si alzarono seguendolo, tutti tranne Zayn.
" Vorrei restare qui, tanto lo so che se pure tornassi a casa non dormirei" spiegò il ragazzo, sentendosi tutti quegli occhi puntati addosso
" Non se ne parla nemmeno Zayn"  fu Liam a cercare di farlo ragionare "se non hai voglia di stare solo, puoi venire da me..ma qui non ci resti" gli disse, categorico.
Ecco: quella era la dimostrazione che Liam fosse sempre lo stesso, pronto a tutto per le persone alle quali teneva. A Giada faceva male nonostante tutto, pensare di non essere più tra quelle persone.
" Veramente mia madre ha detto che.." provò a dire Niall "non mi sembra il caso, biondo. Ci vediamo domani mattina qui" Liam lo interruppe prima che potesse continuare..che si era messo in testa? Non potevano fare un pigiama party come se nulla tra loro fosse successo! 
A quel punto anche Zayn si lasciò convincere dall'amico, ed entrambi sparirono dalla loro vista, dopo aver salutato con un cenno della mano.
" Andiamo anche noi?" propose subito dopo Louis, avviandosi insieme al fratello. Harry mise un braccio attorno alle spalle della ragazza, e le posò un bacio su una tempia, prima che anche loro due si incamminassero verso casa.
  


BUONSALVEEEEEE :)
Questo capitolo non mi convince del tutto, ma l'ho pubblicato ugualmente per non farvi aspettare troppo.
Fatemi sapere cose ne pensate, perchè per me è davvero importante, e credo che ormai lo sappiate.
Grazie di cuore per tutto, soprattutto per le bellissime parole che spendete nei confronti della storia e nei miei, davvero ♥
Scappo, e scusatemi se non vi lascio uno spoiler...proprio non sono riuscita a scriverlo.
Un bacione, e  a prestooooooooo <3<3<3













 
  

    
 

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Capitolo 27
*** Capitolo ventisei ***


Erano appena entrati in macchina, diretti a casa dopo una giornata a dir poco lunghissima, terribilmente difficile ed estenuante, quando Harry, seduto accanto a Giada e con la mano destra intrecciata a quella di lei, decise di spezzare il silenzio.
" Sapete che oggi Niall ha conosciuto una ragazza?!" annunciò, mentre un sorriso birichino gli increspò le labbra..era quella tipica espressione da impertinente che Giada adorava quasi al pari della sua dolcezza
" Che cosa?" fu il commento di Louis, che senza smettere di fissare la strada davanti a sè, fece intuire al fratello di essere piuttosto sorpreso, servendosi soltanto del tono di voce e degli occhi celesti sbarrati. A quel punto Niall schioccò un'occhiataccia a Harry, che però fece soltanto ridere il diretto interessato, ed ebbe il solo risultato di far incuriosire ancora di più sia Giada che Louis.
" Ma non ti sai tenere nemmeno un cecio un bocca!" esclamò il biondo, al che Harry fece tanto d'occhi, non capendoci niente, e la ragazza si lasciò finalmente andare a una risata vera e spontanea, dopo quella giornata così dura da sopportare.
" Eh? Che cosa centrano adesso i ceci? Non sono quelli che si mangiano?" domandò il ragazzo, piuttosto confuso
" E perchè non li so tenere in bocca?" continuò un attimo dopo, mentre il resto del gruppo si sbellicava dalla risate, avendo intuito quale fosse il problema.
" E' soltanto un modo di dire. Significa che non sai mantenere un segreto" spiegò Giada a quel punto, illumimandolo.
Okay che era ormai perfettamente in grado di capire ed esprimersi in italiano..un vero record per qualunque essere umano che avesse trascorso a malapena un mese in Italia, ma c'erano ancora parecchi detti popolari, modi di dire e proverbi che ignorava del tutto, e che non facevano altro che farlo innamorare maggiormente della nazione a forma di stivale, ogni qual volta ne scopriva uno nuovo.
Anche in Inghilterra esistevano espressioni idiomatiche, ma davvero non potevano competere con quelle italiane, che immancabilmente, lo facevano morire dalle risate, anche se spesso non avevano granchè di comico..ma erano così schiette e vivaci, che automaticamente diventavano divertenti, e Harry non avrebbe potuto non amarle.
" Comunque, torniamo alla questione principale" esclamò Louis, ricevendo l'approvazione di tutti, tranne che del fratello minore ovviamente
"Dove l'avresti conosciuta? E come si chiama? E' carina? Avete già un appuntamento?" domandò a raffica il ragazzo
" Frena, frena, frena!" urlò il biondo, e a quel punto Louis mise la freccia a destra e accostò
" Che stai facendo?" domandò Niall, confuso "quello che mi hai detto tu..ho frenato!" 
" Non la macchina, imbecille" esclamò il minore dei fratelli, scoppiando a ridere un attimo dopo
" Sei un'idiota Lou" concordò Giada, ridendo a sua volta; Harry ovviamente li seguì a ruota, tanto sconvolto quanto divertito.Tutti e tre sapevano bene che Louis l'avesse fatto apposta per farli ridere, e poco dopo ne ebbero la conferma. 
"Almeno sono riuscito a farvi ridere di nuovo...dopo una giornata del genere, ce lo meritiamo, no?" domandò il maggiore al resto del gruppo, ottenendo come risposta soltanto un sorriso sincero da parte di tutti e tre, e un bacio sulla guancia da parte della sorella.
" Adesso però possiamo rimetterci in carreggiata" esclamò Niall, colpito da quel gesto tanto idiota quanto altristico, esattamente come gli altri.
" Soltanto se racconti per filo e per segno quello che hai combinato oggi" a quel punto il biondo sbuffò teatralmente, annuendo subito dopo.
" Quando io e Harry siamo andati a prenderci un caffè al bar dell'ospedale, c'era un sacco di gente a fare la fila, e il motivo di ciò andava attribuito al fatto che la barista, una ragazza dagli occhi verdi e i capelli neri come la pece, fosse piuttosto lenta nel servire i clienti. Così, essendo un barman anche io, le ho chiesto se le servisse una mano. Lei mi ha velocemente spiegato che era il suo primo giorno di lavoro, e che non aveva mai gestito un bar prima, allora sono andato in suo soccorso, non pensando minimamente al fatto che qualcuno potesse vedermi e sbattermi fuori.
L'ho aiutata per un paio d'ore credo, e intanto abbiamo chiacchierato un po'...ma nessun appuntamento in vista" raccontò Niall.
" E come si chiama?" domandò la sorella, curiosa
" Francesca, ma mi ha detto che i suoi amici la chiamano Frenny. Studia medicina all'università, ma visto che è sola in città, per mantenersi e pagare l'affitto del monolocale nel quale vive, ha deciso di trovarsi un lavoro. E per ora si accontenta almeno di poter servire i pazienti e i parenti e gli amici dei pazienti, che un giorno non troppo lontano spera di poter curare in quello stesso ospedale. Sta studiando per diventare una pediatra" continuò.. adesso non sembrava più essere in grado di smettere di parlare di lei.
" E tu sei già cotto a puntino" lo prese in giro Harry, utilizzando una delle tante espressioni che aveva sentito
" No, non è vero" protestò il ragazzo "cioè è carina, ed è dolce, gentile, simpatica..ma non sono cotto di lei" specificò il biondo. A quel punto  i tre si scambiarono un'occhiata di intesa "se lo dici tu" disse poi Giada, facendogli capire che non la dava a bere a nessuno.
Pochi istanti dopo furono di nuovo a casa, e i pensieri della ragazza non poterono che rivolgersi all'amica: sperava con tutto il cuore di poterla vedere presto, non desiderava altro che Mary si riprendesse il prima possibile. Aveva compreso dalle parole della mamma che la situazione fosse ancora delicata, ma era convinta che la sua migliore amica ce l'avrebbe fatta. Era stato l'intervento il momento più critico, e Mary lo aveva superato, quindi si poteva dire che il peggio fosse passato..o almeno così piaceva pensare a lei.
Una volta a casa, la ragazza si andò a infilare il pigiama, distrutta da quella giornata, e poi ritornò in cucina dal resto del gruppo.
" Sicuri che non ci sono problemi se resto qui ancora una notte?" domandò Harry a Niall e Louis, mentre tutti e tre si concedevano un bicchiere d'acqua fresca
" Non hai un altro posto dove andare al momento, genio...e siamo troppo buoni per mandarti a dormire sotto i ponti" scherzò Louis
"No infatti, non lo manderete a dormire sotto i ponti, altrimenti io ci mando voi a fargli compagnia" intervenne Giada
" Ho l'impressione che saresti felice di fargli compagnia tu stessa" insinuò Niall, facendo diventare i due interessati rossi in viso
"Tutto sommato non mi dispiacerebbe" esclamò Harry, riacquistando la sua sfacciataggine e sorridendo malizioso
" Ehi tu! Non fare cose sconce con mia sorella... non con noi nella stanza accanto, ti prego!" le parole di Louis fecero capire alla ragazza che i fratelli avessero intuito tutto, compreso il fatto che durante quei due giorni trascorsi completamente soli a Sereto, non si fossero limitati soltanto a baci e carezze innocenti. Ma esattamente come pensava Giada, fino a quando non li avessero colti sul fatto, non avrebbero avuto nulla da ridire.
" E' tutto a posto Harry, puoi dormire qui..dopo tutto quello che è successo, mamma e papà non ci faranno neanche caso..però tu fatti trovare sul divano al loro ritorno, giusto per evitare equivoci" gli consigliò Niall, prima di dare un bacio sulla guancia alla sorella come buonanotte.
Nel frattempo si erano seduti sul divano in salotto "cerca di riposare..domani sarà un'altra giornata per niente facile" le disse, voltandosi poi in direzione di Harry che aveva seguito da scena, intenerito dal bene che entrambi i fratelli dimostravano ogni minuto di nutrire nei confronti di Giada.
La ragazza annuì ricambiando anche l'abbraccio di Louis, un attimo prima che quest'ultimo se ne uscisse con una delle sue "Beh? Che c'è? Vuoi anche tu il bacino della buonanotte?" domandò, rivolgendosi a Harry in tono divertito, visto il modo in cui il ragazzo aveva assistito alla scena.
Di tutta risposta, il ragazzo gli tirò un cuscino addosso, mentre Niall e Giada avevano ripreso nuovamente a ridere.
Louis lo schivò abilmente, e dopo salì davvero nella propria camera, seguito dal fratello. La verità era che Harry stava simpatico a entrambi, e anche se avrebbero dovuto odiarlo, in quanto migliori amici di Liam, si stavano già affezionando a lui, lo consideravano già uno di loro, gli piaceva prenderlo in giro e scherzare con lui proprio come si fa con gli amici, e anche se non lo avevano detto a nessuno dei tre diretti interessati, speravano davvero che le cose tra di loro si risolvessero al più presto.
Una volta rimasti soli, Harry non seppe più resistere, e attirò a sè la ragazza, premendo la labbra sulle sue e coinvolgendola in un dolce e allo stesso tempo, passionale bacio. Giada vi rispose con lo stesso impeto, e continuarono a baciarsi lentamente fino a quando non furono a corto di fiato.
Lei portò le mani tra i suoi capelli, mentre il ragazzo faceva in modo di farla sedere sulle proprie ginocchia, per continuare a baciarla come se non esistesse un domani. Per controsenso, quel bacio, invece che privarla di tutte le energie, che già erano scarse, sortì su di lei l'effetto contrario: la ricaricò, come se fosse stato la sua personale bombola d'ossigeno. Lui era il suo ossigeno.
" Secondo te Niall e Louis mi odiano?" le domandò Harry a bassa voce, quando furono costretti a staccarsi
" Ti adorano! E.. sì, trattarti così, è solo il loro modo di dimostrartelo" lo rassicurò la ragazza, continuando a carezzargli la nuca
" A me stanno simpatici..spero proprio di diventare loro amico" disse lui, beandosi del suo tocco delicato, e guardandola con sguardo sognante
" Lo sei già" sussurrò Giada, prima di posargli un bacio sulle labbra, Harry sorrise ricambiando dolcemente.
" Il problema è Liam..vorrei parlargli ma so già che lui non mi ascolterebbe.."
" E' troppo presto, penso che dobbiamo dargli tempo per accettare la situazione" osservò lei
" Non sei più arrabbiata con lui?" domandò Harry a quel punto, spostandole una ciocca di capelli dal viso
" No..poteva risparmiarsi di dirmi certe cose, ma quello che gli ho fatto, giustifica il suo comportamento.Ci ho riflettuto, e sono stata una stupida a scoppiare a piangere in quel modo quando sono tornata casa"
" Non sei stata una stupida..semplicemente ti sei sentita ferita, e hai avuto voglia di piangere..non c'è nulla di male in questo" la rasscurò il ragazzo
" E se Liam ha bisogno di tempo per metabolizzare, noi glielo daremo. Spero davvero di riuscire a chiarire con lui prima della mia partenza...stavamo iniziando ad andare d'accordo" si rammaricò Harry
" Mi dispiace" sussurrò lei "amore non è colpa tua, e in ogni caso rifarei tutto quello che ho fatto..beh, forse a parte dirgli tutto prima che lo facessi tu" si corresse da solo; Giada sorrise "anche io rifarei tutto" sussurrò subito dopo, poi sbadigliò senza riuscire a controllarsi.
Harry poggiò la propria fronte sulla sua "vuoi andare a letto?" le domandò carezzandole i capelli con una mano e tenendola per la schiena con l'altra
" Si, ma voglio dormire con te" rispose lei, mentre i loro nasi si sfioravano
" A che ora torneranno i tuoi?"  "alle otto"  "allora imposto la sveglia per le sette e mezza, così riesco a tornarmene in tempo sul divano" disse lui, rubandole un bacio sulle labbra, prima di alzarsi con lei tra le braccia, spegnere la tv che Niall aveva acceso non appena era rientrato a casa, e condurla in camera, lascandola soltanto dopo averla distesa sul letto.
Harry si liberò velocemente della maglietta e dei jeans, e infilò il pigiama, stendendosi accanto a lei l'attimo dopo. Fece appena in tempo a stringerla tra le braccia e a farle poggiare la testa sul proprio petto, che la ragazza si abbandonò a Morfeo,sentendosi al sicuro imprigionata nel suo abbraccio.
Lui sorrise stringendola ancora di più, prima di addormentarsi a sua volta, così, nel suo letto a una piazza e mezza, con addosso il pigiama estivo, e Giada cullata dalle sue braccia.

Qualche ora dopo essersi addormentata,  la ragazza cominciò a muoversi freneticamente nel sonno, fuggendo dall'abbraccio nel quale era dolcemente intrappolata, e iniziando a sudare mentre tirava a pugni la parte libera del materasso. Fortunatamente non colpì Harry, ma lui si svegliò a causa di quel divincolarsi continuo e agitato.
Non appena fu in grado di mettere a fuoco nuovamente la realtà che lo circondava,  le prese saldamente i polsi per evitare che facesse danni maggiori, e provò a svegliarla dolcemente.
"Ei" sussurrò, scuotendola appena "amore" continuò, senza ottenere grandi risultati.
Lei parve calmarsi per qualche istante, ma poi riprese a muoversi, questa volta anche con le gambe. Harry intuì che stesse facendo un brutto sogno, e tentò nuovamente di svegliarla, chiamandola a voce un po' più alta fino a quando lei non aprì finalmente gli occhi, sbarrati dal terrore.
" E' stato soltanto un incubo. Non preoccuparti, è tutto a posto" prese a carezzarle il viso e i capelli, mentre la ragazza respirava ancora affannosamente
"O mio dio" sussurrò lei, lasciandosi andare nuovamente contro il suo petto e riprendendo finalmente coscienza
" Che ho fatto? Ti ho fatto male? Ti ho preso il pugni?" domandò allarmata, alzando lo sguardo fino a incrociare gli occhi di lui, che in quel momento la guardavano intensamente, trasmettendole pace e tranquillità,  protezione.
Harry sorrise, stringendola a sè ancora di più "no, non mi hai colpito...ma tra un po' buttavi a terra tutto quello che c'è sul comodino" disse poi, lasciandole un bacio tra i capelli
La ragazza rise sommessamente "chi è che volevi picchiare nel tuo sogno?" domandò poi lui
"Non..non lo so, non me lo ricordo già più. Ma ti ho chiesto se ti avevo fatto male, perchè sin da piccola, quando faccio degli incubi, mi agito nervosamente e..ecco, potrebbe essere un tantino pericoloso per l'integrità di chi mi sta accanto" spiegò, sistemandosi meglio su di lui
" Quindi è questo il rischio che devo correre, se voglio dormire abbracciato a te?" sussurrò il ragazzo, la voce ancora roca a causa del sonno
" Esattamente" concordò "ma non è che faccio incubi tutte le notti..è che questa, è una situazione un po' particolare. Mi capita quando sono preoccupata oltre misura, o in ansia per qualcosa..insomma, credo che sia stato per via di Mary" spiegò la ragazza. Harry la baciò sulla fronte, comprensivo. 
" Però resta il fatto che mi hai svegliato alle tre del mattino, e adesso ti devi far perdonare..poi ti dirò se vale la pena correre il rischio di essere svegliato da pugni sullo stomaco o sul naso, nel bel mezzo della notte" la provocò, sorridendole in quel modo tenero ma allo stesso tempo impertinente.
" Mi stai sfidando?" stette al gioco lei, notando in quegli occhi che tanto amava una scintilla di pura eccitazione, quando alzò il viso per guardarlo.
Harry annuì e a quel punto fu la ragazza a provocarlo ancora.
" E io che pensavo che mi avresti stretto forte forte, dicendomi che non mi accadrà niente di male, perchè ci sei tu a proteggermi"
" Quello te lo dirò per farti riaddomentare" rispose lui, sorridendole ancora in quel modo tutto suo, che faceva impazzire Giada.
A quel punto la ragazza si spalmò completamente su di lui, e portò il proprio viso all'altezza di quello di Harry, immergendo le dita tra i suoi capelli e coprendogli le labbra con le proprie. Prese a baciaralo e lasciarsi baciare con così tanta passione e voglia di farlo impazzire, che non pensò più a nulla, ad eccezione di quei baci che la stavano provando del respiro e spingendo ad amarlo ogni secondo di più.
La sua mente venne totalmente annebbiata dalle ragioni del cuore, e Giada dimenticò persino il fatto che soltanto un quarto d'ora prima fosse stata nel bel mezzo di un incubo alimentato dalla preoccupazione, il timore e la speranza per le condizioni di salute della sua migliore amica.
Harry infilò una mano sotto la maglietta del pigiama di lei, carezzandole piano la schiena, mentre con l'altra mano le arpionava un fianco, in una stretta dolce ma salda, e persino possessiva. Le loro bocche non volevano saperne di separarsi nemmeno per un misero istante, e le lingue presero a rincorrersi, fancendogli perdere completamente la testa.
Giada era sua, soltanto sua, e non c'era nulla che lo rendesse più felice.
Faticava ancora a crederci..ma, dio, il modo così spontaneo, così impetuoso e così puro con cui si amavano, era diventato qualcosa della quale non sarebbe riuscito mai più a fare a meno. Perchè sì, anche a Londra, si erano coccolati, si erano confidati, si erano baciati per giorni interi, ma lo avevano fatto come possono farlo due sedicenni; adesso non era più la stessa cosa: così simile a ciò che avevano vissuto in rapporto alla veridicità, alla dolcezza, alla sintonia del sentimento che li legava, ma paradossalmente, così diversa da quell'amore sbocciato due anni prima.
Quindici giorni non erano stati sufficienti per conoscersi a fondo, come è ovvio che sia, e si sa che il tempo può cambiare le persone, ragion per cui non ci sarebbe stato nulla di così strano se a distanza di qualche anno, Harry e Giada, una volta tornati insieme, avessero scoperto di non riconoscersi affatto, di essere cambiati..di non poter vivere soltanto dei loro ricordi. 
Ma tra loro non era andata così, e non perchè non fossero cambiati... nessuno è davvero immune alla regola del tempo seppur ci si sforza di esserlo, quindi sì, anche loro un po' erano cambiati da allora, ma era come se lo avessero fatto in modo compatibile, anche se inconsapevolmente.
E ogni secondo trascorso insieme, li portava a scoprire qualcosa dell'altro, che non faceva che avvicinarli ancora di più, sempre di più.
Erano cresciuti, maturati separatamente in due anni, ma chissà come, quei due pezzi di puzzle, nonostante avessero subito entrambi modifiche nelle rientranze e nelle protuberanze delle tessere, riuscivano ancora a incastrarsi perfettamente; come se fossero stati fatti apposta per combiaciare, fino alla fine.
E loro lo sapevano. Lo riscoprivano con ogni sguardo, ogni carezza, ogni bacio, con ogni loro modo di amarsi.
" Allora? Ne vale la pena e no?" domandò lei, staccandosi controvoglia da quelle labbra così rosse, e così sottili, che aveva gonfiato di ardenti baci
"Seriamente? Varrebbe la pena correre il rischio di svegliarsi con un pugno nella pancia, anche solo per il tuo farti perdonare con questi  baci.. anche solo per guardarti negli occhi, esattamente come ora, e leggerci dentro che mi ami" rispose Harry.
Poi ribaltò le posizioni, e riprese a baciarla sulle labbra, lentamente, mordicchiandole di tanto in tanto, e guardandola dritto negli occhi mentre lo faceva.
" Ti amo veramente tanto" sussurrò la ragazza, un attimo prima che lui riprendesse a torturarla dolcemente, non smettendo di guardarla come se fosse l'ottava meraviglia del mondo, nemmeno quando le sue labbra impegnarono di nuovo quelle di lei in baci mozzafiato.
Giada era sotto di lui, incantata da quegli occhi così vicini e così maledettamente e indescrivibilmemente belli, profondi, ancora una volta indefinibili nel colore, ma carichi di intensità nello sguardo, che la fece fremere da capo a piedi.
E senza smettere di contemparla, il ragazzo scese con le labbra sul collo, baciandolo avidamente, prima di passare a una spalla, e poi scendere più giù, accarezzarle delicatamente la pelle, prima di alzarle la maglietta, e chinarsi nuovamente su di lei, per baciarle lentamente e dolcemente l'incavo tra i seni.
Le sfiorava quella porzione di pelle baciandola sempre con lo sguardo rivolto al suo viso, per non perdersi nemmeno la più piccola, la più insignificante delle reazioni provocate dalla proprie labbra su di lei.
Harry si spinse più giù baciandole anche la pancia scoperta, saltando la parte coperta dai pantaloncini e riprendendo dall'interno coscia, con baci sempre più dolci e delicati che giunsero alle ginocchia, e percorsero le sue gambe fino alle caviglie. E poi lui, ripartì percorrendo il suo corpo al contrario, come aveva già fatto prima di renderla sua quella notte a Sereto, ma non smettendo di guardarla mai.
La vide chiudere gli occhi e aprirli subito dopo per due o tre volte consecutive, la vide rilassarsi completamente, succube del suo tocco, e quando le proprie labbra furono di nuovo all'altezza della pancia di lei, Giada non ce la fece, e parve chiudere gli occhi definitivamente, annientata dalla dolcezza di quei baci. Harry si soffermò ancora sullo spazio tra i seni,e poi risalì al collo, riempendole subito dopo il viso di baci, arrivando alla fronte e poi ritornando alle labbra. Avrebbe potuto passare tutta la vita a baciarla in ogni cellula del corpo, alternando tutti i modi che conosceva.
" Però così non vale, amore...non puoi addormentarti prima che riesca a sussurrarti che andrà tutto bene, che non devi preoccuparti, che tutto si aggiusterà, e che io, desidero averti al mio fianco per il resto della mia vita. E non sto scherzando! ..Voglio dormire abbracciato a te tutte le notti, e voglio coccolarti e baciarti appena sveglio.
Voglio te, soltanto te Giada" sussurrò giocando con i suoi capelli.
Per tutta risposta la ragazza lo attirò di più su di sè, abbracciandolo stretto e permettendogli di poggiare la testa sul suo seno "anch'io, anch'io voglio soltanto te, Harry" rispose in un sussurro, tremando di piacere quando lui la liberò della maglietta e tornò nella stessa posizione di prima, strofinando lentamente il naso, e poi le labbra, sul petto di Giada, prima che entrambi si addormentassero di nuovo.  






BUONSALVEEEE :))
Allora allora allora...spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto! :D
Ho pensato che dopo tutta la tensione respirata nei capitoli precedenti, prima a causa della litigata con Liam, e poi delle condizioni ancora piuttosto precarie di Mary, un capitolo un po' più fresco e leggero sarebbe stato di vostro gradimento, e spero di non essermi sbagliata ;)
Qui non ci sono particolari sviluppi della storia, ma soltanto tanta complicità, amore e dolcezza, non solo tra Harry e Giada, che in brevissimo tempo sono stati in grado di ricostruire un rapporto più saldo che mai, ma anche tra i due e i fratelli di lei.
Vi anticipo già che i prossmi capitoli non saranno leggeri come questo..ci stiamo preparando a leggere la conclusione della storia, che avverrà tra quattro, massimo cinque capitoli secondo i miei calcoli :D
Mi raccomando, non esitate a farmi sapere tutto quello che pensate della storia e dei personaggi. Le vostre recensioni sono apprezzatissime, davvero ♥♥♥
E ovviamente, un grazie enorme a tutte voi che in qualche modo siete state, siete e spero sarete fino alla fine  protagoniste di quest'avventura insieme a me ;))
Scappo, grazie di nuovo, un bacione forte forte, e alla prossima settimanaaa!!

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Nessuno si aspettava ciò che effettivamente era successo. Nemmeno i medici, le infermiere, e in particolare i genitori di Giada, che dopo l'intervento, avevano convinto i ragazzi a tornarsene a casa, e che pensavano che la matttina successiva, forse, avrebbero addirittura potuto vederla, da sveglia ovviamente.
Si aspettavano tutti che una volta recuperati i valori dei parametri vitali ed esaurito totalmente l'effetto dell'anestesia, la ragazza avrebbe ripreso conoscenza come accade nella maggior parte dei casi, e lentamente, cautamente, avrebbe cominciato a riprendersi.
Certo, i medici erano ben consapevoli della precarietà della situazione, ma erano stati ottimisti sin dall'inizio, perchè era l'intervento ad essere stato piuttosto pericoloso, e Mary l'aveva superato bene, quindi non ci sarebbe stato motivo di pensare che qualcosa sarebbe potuto andare storto dopo.
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Capitolo 28
*** Capitolo ventisette ***


Il calendario appeso alla parete azzurrina della camera di Mary, segnava 'mercoledì 30 luglio' , e la ragazza dormiva ininterrottamente da ben diciotto giorni.
Il mondo continuava la sua frenetica corsa verso chissà cosa, e lei se ne stava lì, ferma e immobile, a lasciarsi scivolare tutto addosso, senza nemmeno rendersi conto di aver perso troppi tramonti del mese più bello dell'anno.
Il fatidico incidente che aveva stravolto la sua vita e quella di tutte le persone che le volevano bene, era avvenuto il giorno dodici, e da allora, da quando quel tir le era finito addosso, Mary non era stata più cosciente e presente a sè stessa nemmeno per mezzo minuto.
Nessuno si aspettava ciò che effettivamente era successo. Nemmeno i medici, le infermiere, e in particolare i genitori di Giada, che dopo l'intervento, avevano convinto i ragazzi a tornarsene a casa, e che pensavano che la matttina successiva, forse, avrebbero addirittura potuto vederla, da sveglia ovviamente.
Si aspettavano tutti che una volta recuperati i valori dei parametri vitali ed esaurito totalmente l'effetto dell'anestesia, la ragazza avrebbe ripreso conoscenza come accade nella maggior parte dei casi, e lentamente, cautamente, avrebbe cominciato a riprendersi.
Certo, i medici erano ben consapevoli della precarietà della situazione, ma erano stati ottimisti sin dall'inizio, perchè era l'intervento ad essere stato piuttosto pericoloso, e Mary l'aveva superato bene, quindi non ci sarebbe stato motivo di pensare che qualcosa sarebbe potuto andare storto dopo.
Non avevano nemmeno previsto di potersi sbagliare così tanto sulle previsioni, a dire la verità.
Mary era entrata in coma durante la notte, ed era rimasta in quel limbo vegetativo per tutto il tempo.

" Novità?" Giada avvertì un braccio cingerle entrambe le spalle, e scosse la testa da destra a sinistra in segno di negazione
" Ti ho portato una cioccolata calda" si sentì dire un attimo dopo, da quella stessa voce che avrebbe riconosciuto anche fra mille
" Ti ho detto che non mi andava" protestò lei debolmente, e a quel punto Harry si chinò a baciarle i capelli
" Lo so..ma Niall dice che è davvero eccezionale" disse lui, sorridendole dolcemente quando la ragazza alzò il viso 
" Non so se te ne sei accorto, ma per mio fratello, ogni cosa che prepara Frenny è eccezionale" così dicendo, Giada prese la tazza dalle mani di lui e ne bevve un sorso, sporcandosi appena le labbra di quella poltiglia che in un altro momento avrebbe mandato giù senza battere ciglio. Adorava la cioccolata.
Harry rise piano, sia per le sue parole, sia perchè con un solo sorso, lei era stata capace di sporcarsi su entrambi i lati della bocca.
" Secondo te mio fratello quando si deciderà a chiederle di uscire?" esordì, avvicinando di nuovo le labbra alla tazza
" Gli concedo al massimo un'altra settimana, altrimenti lo faccio io al suo posto" rispose lui con sicurezza
" Che cosa fai tu?" domandò Giada, per accertarsi di aver capito bene
" Vado da Frenny e le dico: senti, Niall non fa altro che parlare di te e delle tue cioccolate calde, e mentre lo fa gli brillano gli occhi, perciò..perchè non esci con lui così la smette di-" "non lo faresti davvero" l'interruppe lei, e Harry scosse la testa "no, perchè tuo fratello mi ucciderebbe" ammise subito dopo.
" Però tu sei gelosa, perchè pensavi che volessi chiedere a Frenny di uscire con me" la provocò, mentre lei finiva la cioccolata calda.
Erano entrambi seduti in sala d'attesa, come sempre da quel maledetto giorno, tanto che pareva quasi che quelle sedie avessero preso la loro forma ormai, e non sentivano nemmeno più l'odore di disinfettante e medicinali presente in quell'ambiente, talmente si erano abituati a quella condizione.
Giada passava lì giornate intere, e qualche volta era rimasta accanto al letto dell'amica persino di notte, quando la madre della ragazza era troppo stanca e divorata dal dolore, da non essere nemmeno in grado di vegliare su di lei.
Harry le faceva compagnia quasi sempre, e quella era la sua vera salvezza.
C'erano giorni in cui piombava in uno stato di tristezza e apatia da rifiutarsi persino di mangiare, e altri che, pur protestando debolemente all'inizio, finiva per farsi convincere senza troppe insistenze. Momenti di sconforto totale si alternavano a momenti di ferma speranza, e Harry era lì a sostenerla e abbracciarla forte in entrambi i casi, in tutti i casi.
Dal canto suo, Giada faceva il possibile per limitare al massimo la prima categoria di momenti, e fortunatamente, per la maggior parte del tempo, riusciva anche a ridere e scherzare insieme a lui e ai fratelli maggiori, chiacchierando con loro di cose da ragazzi e volgendo lo sguardo al domani senza la paura di ritrovarsi senza la sua migliore amica, e continuando a vivere come se non si fosse praticamente trasferita in un ospedale.
Però, anche se di rado, le capitava di avere delle crisi, e in quei momenti, Harry la prendeva tra le braccia, facendola sedere sulle proprie ginocchia come una bambina, se la stringeva forte al petto,e carezzandole lentamente i capelli e la schiena, le permetteva di piangere, sussurrandole all'orecchio ciò che lei aveva bisogno di sentire, fino a quando lei non si asciugava gli occhi, e gli chiedeva scusa per aver infranto la promessa di essere forte.
E lui a quel punto la baciava sulle labbra, con il cuore straripante di tenerezza e d'amore, e le ripeteva che essere forte non significa non cadere mai, ma trovare il coraggio di rimettersi in piedi nonostante le parti del corpo indolenzite, e in un modo e nell'altro, Giada ci riusciva, grazie a lui.
E poi c'erano Louis e Liam che passavano di là quotidianamente, sperando di ricevere una buona notizia riguardo le condizioni dell'amica, e restandone sempre delusi. Niall passava parecchio tempo al bar con Frenny, senza mai allontanarsi però per troppo tempo dalla stanza dell'amica, e Zayn invece, dopo aver saputo del coma, si avvicinava al letto di Mary il meno possibile, per illudersi che nulla fosse vero.
Andava a trovarla ogni due o tre giorni, di più non resisteva a casa, non riusciva a far finta di niente per più tempo; anzi, in realtà, nemmeno per un secondo riusciva a credere sul serio che Mary stesse bene e che da un momento all'altro gli sarebbe arrivato l'ennesimo messaggio whatsapp da parte sua come accadeva ogni giorno prima dell'incidente.. si illudeva sapendo di illudersi, e poteva giurare di non aver mai provato in vita sua qualcosa di più straziante. Perchè una parte di lui conosceva sin troppo bene l'amara verità e sentiva l'opprimente bisogno di starle accanto, e allora correva in ospedale, e quando arrivava si fiondava in camera di lei e restava lì dentro per ore. Spesso le parlava a bassa voce, le raccontava qualcosa come se lei potesse rispondergli, continuava a fingere che tutto fosse nella norma per tutto il tempo, fino a quando, in un barlume di lucidità, la realtà non lo colpiva come un cefffone in pieno volto, e allora, o scoppiava a piangere stringendole la mano inerme fino a rischiare di stritolarla, oppure urlava rabbioso, costringendo l'infermiera di turno a condurlo fuori dalla stanza.
E tornava a casa, passavano altri tre giorni così, sospesi tra la verità e l'illusione, arrivava al punto di rischiare di impazzire senza vederla, e tornava in ospedale, come in un circolo vizioso.
Per certi versi, Zayn l'aveva presa peggio di Giada, e aveva reagito quasi in modo opposto rispetto alla ragazza.
Lei si era trasferita in ospedale, e lui cercava di evitare quel luogo il più possibile,  ma la sostanziale differenza stava nel fatto che la ragazza potesse contare su di Harry, su quel suo modo di baciarla come se non ci fosse un domani e stringerla forte fino a farle male..ma di un male piacevole, quasi agognato, una stretta vigorosa che la proteggeva da tutto ciò che si consumava all'esterno, facendola sprofondare in quell'abbraccio con anima e corpo, inducendola ad aggrapparsi a lui con tutta se stessa, come se quelle braccia che fungevano da barriera contro il resto del mondo, potessero davvero portarla in un'altra dimensione, e più forte lui la stringeva, meno possibilità c'erano che lei potesse perdersi nel vuoto durante il passaggio dalla sfera reale, a quella magica, alimentata dall'amore più puro che un essere umano possa nutrire nei confronti di un suo simile. 
Invece Zayn non aveva nessuno, e si ritrovava sempre più spesso a rivedere gli innumerevoli momenti trascorsi insieme a Mary proiettati nella sua testa, con la violenza di una freccia scagliata contro il cuore. Pensava alla sua migliore amica molto più spesso del limite stabilito dal tipo di rapporto che avevano instaurato. Ma aveva il cervello talmente fuso a causa di quella situazione, da non rendersi conto nemmeno di quello.


"Non sarebbe stata una mossa intelligente dirmelo, se davvero avessi voluto chiederle di uscire" continuò lei, permettendo al proprio sguardo di accendersi, nonostante le occhiaie dovute all'ennessima notte quasi insonne. Ormai ci aveva fatto l'abitudine.
"E' inutile che cerchi di prenderla con filosofia" di tutta risposta, Harry la provocò ancora
" Per un attimo hai pensato che volessi farlo, e ti sei ingelosita" le fece notare
Giada bevve l'ultimo sorso di cioccolata calda, fregandosene del fatto che fosse piena estate, visto che ormai c'era ben poco di normale nella sua vita, nei suoi diciotto anni sprecati all'interno di quelle mura, e soprattutto di quelli della sua migliore amica, inchiodati a quel maledetto letto.
" Si, e allora?" domandò poi, guardandolo con certi occhi che urlavano 'sei mio, mio e basta!'
" E allora..volevo che lo ammettessi " confessò il ragazzo, togliendole la tazza vuota dalle mani per posarla sul tavolino a loro piedi, e sporgendosi verso di lei sempre di più
" Lo so che è stata una cosa stupida..perchè dai, pure un criceto in prognosi riservata avrebbe capito quello che intendevi dire. Non so che mi sia preso.." si strinse nelle spalle
" Hai semplicemente avuto paura che potessi lasciarti sola" sussurrò lui, lo sguardo fisso in quello della ragazza
Esattamente. Come al solito le aveva tolto le parole di bocca.
" Si, è vero, ma è stato un attimo. E' che tra tutto quello che mi è piovuto addosso quest'estate, i momenti trascorsi insieme a te, tutti, dal primo all'ultimo, sono l'unica cosa che non scambierei per niente al mondo. Sono stati giorni piuttosto insoliti, no?..La mia migliore amica sta lottando tra la vita e la morte da quello che mi pare un'eternità, e io, anzi noi, abbiamo fatto di quest'ospedale la nostra seconda casa da quel maledetto giorno... il che non fa di questa un'estate come tutte le altre! 
E sì, ho una dannata paura di perderti, perchè se tu non ci fossi stato,se tu non fossi qui con me adesso, ad ascoltare le mie paranoie, a sostenermi anche quando faccio o dico stupidaggini, io a quest'ora sarei ridotta male, veramente male." 
" Tipo come quelle ragazze che diventano un tutt'uno con il proprio letto, piangono fino a vomitare l'anima, e si rifiutano di mangiare e di lavarsi per settimane, fino a quando qualcuno non le getta di peso nella vasca?"
" Probabilmente anche peggio di così" disse lei, piegando le labbra in un dolce sorriso quando Harry la guardò come se fosse scandalizzato o schifato. 
Ma era tutta scena, e lo sapevano entrambi.
" Ci sarebbe stato Liam al mio posto, se le cose fossero andate diversamente" azzardò il ragazzo
" Forse sì, ma non sarebbe stato lo stesso. Tra le sue braccia stavo bene, sarei un'ipocrita a negarlo, ma tra le tue..mi sento in paradiso. Sei sempre stato e sarai sempre l'unico in grado di proteggermi, annientarmi ed eccitarmi con un solo abbraccio. Vedi-" continuò, prendendogli quelle stesse braccia e avvolgendosele intorno al corpo
" Mi basta questo per credere che il meglio deve ancora venire" sussurrò, mentre lui la stringeva a se ancora una volta, fortissimo.
" E' soltanto uno dei tanti motivi per il quale ho scelto te. Io mi sento tua da quando ti ho visto per la prima volta, ed è per questo che se dovessi perderti, perderei anche me stessa."
" Ti giuro che non succederà mai. Io non ti lascerò mai" le promise Harry, credendoci con tutto il cuore.
Trovava sensuale ed ipnotico non soltanto il suo corpo e i suoi occhi, ma anche le sue parole, quel modo tutto suo di scusarsi per una sciocchezza, di darsi dell'idiota da sola, quell'arrendersi a lui così teneramente, e quel suo prendersi in giro con ironia, ma soprattutto, Harry trovava sexy ed eccitante il semplice fatto che lei gli facesse capire ogni giorno quanto lo amasse spalancandogli  le porte del cuore, prima delle gambe, anche in giorni delicati come quelli, durante i quali avrebbe potuto chiudersi in se stessa, sconfitta dal dolore e dalla rabbia, e non permettere a nessuno di raggiungerla.
Ciò che a lui però sfuggiva, era che fosse tutto concatenato, perchè se Giada resisteva, reagiva, e addirittura scherzava, era dovuto soltanto al fatto che si sentisse a sua volta amata da lui in un modo talmente vero, puro e magico, da non poter permettersi di perdersi nemmeno un minuto di Harry e di ciò che lui le donava incodizionatamente, per nulla al mondo.
" Non ti lascerò mai" ripetè il ragazzo
" Anzi, facciamo che mi impegnerò ogni giorno per farti credere che questa volta sarà 'per sempre'."
Le sue labbra si posarono su quelle della ragazza, facendole soltanto solletico, per poi spostarsi all'angolo della bocca e baciarla lì, ripulendola dei baffi di cioccolata.

Lei lo lasciò fare come al solito, e si concesse il lusso di non pensare al altro ad eccezione di quelle labbra per qualche istante.
Quando Harry la baciava, a prescindere dalle situazione e dai luoghi, lei riusciva sempre a perdere le cognizioni spazio-temporali, ed estraniarsi dal quel mondo che improvvisamente le pareva così ostile, ed era questo il motivo per il quale non aveva avuto voglia di non fare l'amore con lui nemmeno una volta, dall'incidente. Anzi, al buio della sua camera lo desiderava ardentemente, ancora di più quando si svegliava nel bel mezzo della notte, e lui la baciava in ogni parte del corpo, fino a farla ricadere tra le braccia di Morfeo.
Che i genitori e i fratelli fossero in casa o meno, ormai non faceva nemmeno più tanta differenza. Certo, cercavano di salvare le apparenze facendosi trovare in letti separati la mattina al loro ritorno, o comunque stavano molto attenti a non far sentire nemmeno il volare di una mosca quando invece la mamma e il papà di Giada trascorrevano la notte in casa, ma a meno che quei due non fossero dei completi idioti, e avevano più volte dimostrato di non esserlo,  sapevano perfettamente quale fosse il tipo di rapporto tra la loro figlia e il ragazzo che da diverse settimane si era trasferito da loro.
Però ingoiavano la pillola senza troppe difficoltà, vista la situazione. Anzi, erano addirittura grati che Harry le stesse accanto, anche perchè sembrava essere davvero l'unico al mondo in grado di sopportarla anche nelle peggiori delle ipotesi.

Quando Zayn arrivò, Harry e Giada si stavano ancora baciando, ma non appena lo videro, si staccarono e lo salutarono.
La ragazza gli diede un bacio sulla guancia come si era abituata a fare, e Harry gli tirò una pacca amichevole sulla spalla, pensando che anche lui, in quanto a gelosia non scherzava affatto..lo era persino di Zayn, pur sapendo che mai e poi mai avrebbe potuto esserci qualcosa tra lui e Giada, e cosa ancora più preoccupante, lo era dei suoi fratelli e di Liam, che in quella storia non centrava più niente.
Era normale che fosse così dopotutto, perchè quando si ama follemente una persona, si ha sempre l'irrazionale timore di perderla. Funziona così, per tutti. E per quanto lui desiderasse che Giada riuscisse a vivere con la certezza di poterlo avere accanto fino alla fine dei suoi giorni, anche lui aveva una fottuta paura di perderla, perchè si amavano troppo, oltre i limiti dell'immaginario comune.
Scambiarono due parole con Zayn in sala d'attesa, Giada disse all'amico che le condizioni di Mary erano stabili esattamente come l'ora prima, il giorno prima, la settimana prima...lui sospirò rassegnato e poi aggiunse di aver incrociato Liam e Louis all'ingresso, come per prepararli all'imminente incontro con il primo dei due. 
Nonostante si vedessero in ospedale tutti i giorni, ancora non si rivolgevano direttamente la parola, ancora avvertivano il peso di ciò che era successo, il trascorrere del tempo insieme non aveva cancellato i precedenti ricordi, e anche se evitavano di darlo a vedere, ci stavano male tutti e tre. Ogni tanto Harry e Giada ne parlavano, si confidavano come si sentissero, ma in concreto non facevano nulla per cambiare la situazione.Se ci fosse stata Mary, li avebbe sbattuti testa contro testa, dando degli idioti a tutti e tre. Ma lei non c'era, o meglio, c'era e non poteva dire nulla, fare nulla, provare nulla, il che forse era addirittura peggio del non esserci affatto.
Pochi minuti dopo, Zayn era già nella stanza che Giada aveva lasciato meno di un'ora prima.
Dopo aver trascorso altri tre giorni a casa, respirare la sua stessa aria lo ricaricava d'ossigeno, e poi inspiegabilmente, lo privava di quello stesso elemento vitale, a volte dopo mezzora, altre volte dopo tre o quattro ore, ma succedeva sempre, e lui non se ne andava fino a quando qualcuno non lo costringeva a farlo. Giada, Harry,Niall, Louis e Liam lo sapevano, sapevano che sarebbe successo anche quel giorno, ma nessuno di loro si sentiva di impedire al ragazzo di andarla a trovare. Erano troppo legati per stare lontani, e lentamente, troppo lentamente, sembrava che anche il diretto interessato ci stesse arrivando.
Come ormai si era abituato a fare, la salutò a voce bassissima, come per convincersi che lei non rispondesse soltanto perchè non lo sentisse, poi la baciò sulla guancia come sempre, e subito dopo, si sedette sul bordo del letto, scansando tutti i macchinari, e prendendole una mano tra le sue, stringendola forte, come per scuoterla dal quel sonno infame nel quale era sprofondata.
L'unico rumore presente in quella stanza, proveniva dai macchinari che tenevano costantemente d'occhio il suo respiro, e Zayn non lo sopportava quel bip elettronico, non voleva sentirlo, quindi prese a parlarle come sempre per contrastarlo. Sperava di poter cullarsi presto del suo respiro naturale, come hai aveva capito di aver desiderato di fare.








BUONSALVEEEEEEEE :))
Anche questa settimana, nonostante tutto, sono riuscita ad aggiornare! :D Sto davvero facendo i salti mortali per non mancare mai all'appuntamento della domenica-lunedì...
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e poi volevo iniziare ad anticiparvi che ci stiamo avvicinando al finale. E devo ammettere che mi dispiace un sacco, perchè non sono ancora pronta a concludere questa storia, ma d'altro canto, ne sono anche un pochino sollevata, perchè davvero sto reggendo ritmi insostenibili.
Non so dirvi con certezza quanti capitoli mancano al termine della storia, ma sono pochi (3-4 credo).
Ho anche notato un calo nelle recensioni, e mi dispiace anche di questo..lo so che la scuola, l'università, il lavoro o qualunque cosa sia, ci tiene impegnati tutti, ma a me bastano dieci parole, davvero. Mi rendereste felice! :DD
A questo punto, non posso far altro che ringraziare ancora più calorosamente, chi nonostante tutto riesce a trovare un po' di tempo per me..grazie, con tutto il cuore, per me significa tanto.
Scappo, un bacioneeeeeee e a presto!! <3<3<3<3<3
  

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Capitolo 29
*** Capitolo ventotto ***


" Ei" un dolce sussurro "scusa il ritardo" ancora una voce flebile e bassa, appena udibile 
"Sarei potuto arrivare prima, lo so, ma di là ho incontrato Giada, l'ho vista così giù, e ho pensato di farle un po' di compagnia..in fondo è quello che avresti fatto anche tu al mio posto, vero?" fece una pausa, quasi come se davvero si aspettasse di ricevere una risposta che tardava ad arrivare.. un ritardo di quarantadue giorni esatti.
" Le hai sempre voluto tanto bene, e ti assicuro che non ti sarebbe piaciuto vederla oggi, così abbattuta, così spenta, così rassegnata..ma non la lascio sola, di questo puoi starne certa. Anche se sinceramente, l'unico che tra di noi si meriterebbe una statua d'oro per tutta la pazienza, la dedizione, la dolcezza, la grinta, la speranza e l'amore che riesce a trasmetterle ogni giorno, è soltanto Harry.
Se non ci fosse stato lui, nemmeno cento di me, Niall, Louis sarebbero bastati per farla sorridere. 
Si, lo so cosa stai pensando: 'se non ci fosse stato lui, sarebbe stato Liam a consolarla'..e probabilmente è così, ma ti giuro che sarebbe stato diverso.
In questi giorni, ho avuto la conferma che Giada ha bisogno che Harry la sostenga, e lui non desidera altro che starle accanto, in un momento delicato come questo"
" E' tutta colpa tua!" continuò, sempre seduto sul suo letto, con una mano della ragazza stretta stretta tra le sue.
Con la cadenza fissa di due o tre giorni, Zayn si recava in ospedale consumato dal dolore che la sua mancanza gli procurava e dalla voglia di poterle starle accanto fisicamente; varcava le soglie di quel posto in preda alla disperazione più nera, e poi, gli bastava trovare lì Giada e i ragazzi, scambiare due parole con loro, e soprattutto entrare nella sua stanza, per calmarsi del tutto, e addirittura parlarle per ore, raccontandole ogni cosa, prima di perdere nuovamente la lucidità nello stesso spazio circoscritto che poco prima gli aveva dato ossigeno, ed essere allontanato con la forza dagli infermieri.
Succedeva sempre, e ne era consapevole anche lui, ma fino a quell'inesorabile istante, le faceva teneramente compagnia.
" Ieri notte Giada è rimasta a dormire con te, Harry ha insistito per rimanere anche lui, ma lei ha preferito permettergli di riposarsi un po', quindi siete rimaste sole, tu e lei soltanto..tua madre aveva bisogno di un po' di riposo, quindi è tornata a casa, affidandoti alla tua migliore amica.
E tu le hai fatto prendere un colpo a quella povera ragazza! Ma uno di quelli micidiali proprio! " l'accusò, mica poi tanto scherzosamente.
" Me lo ha raccontato Harry, appena sono arrivato" spiegò subito dopo
" No ma, dico io, ti sembrano scherzi da fare?" le strinse ancora di più la mano
" Durante la notte hai avuto una crisi respiratoria, e hai rischiato grosso ancora una volta" sussurrò, gli occhi improvvisamente lucidi
" Giada si è vista cacciare via dalla tua stanza, ha letto preoccupazione, ansia, timore, negli occhi del personale di turno, e ha pensato al peggio. Ha cominciato a sudare freddo e piangere, così un'infermiera che ormai ci conosce tutti, si è presa la briga di prendere il cellulare dalla sua borsa e chiamare Harry.Qui dentro lo sanno tutti che è il suo fidanzato.
Lui è arrivato subito, ancora con il pigiama addosso; l'ha presa in braccio facendola sedere sulle sue ginocchia, e l'ha abbracciata forte, senza dire una parola, l'ha tenuta stretta così per ore e ore, senza mai allentare la presa, senza mai smettere di carezzarle i capelli e la schiena mentre Giada singhiozzava come una bambina, cullata da un abbraccio che le aveva impedito di annegare nelle sue stesse lacrime. Ovviamente poco dopo sono arrivati anche Niall e Louis, e hanno a loro volta fatto tutto il possibile per consolare la sorella, ma Harry non l'ha mollata un solo istante, e loro hanno avuto la conferma della purezza del suo amore.
L'hai combinata grossa però, ci siamo tutti spaventati a morte...io e Liam siamo stati avvisati dopo, quando la crisi l'avevi già superata, ma immagino che deve essere stato veramente terribile per Giada che ti era accanto, e l'ha vissuta dall'inizio alla fine.
Si è addormentata soltanto dopo aver saputo che eri fuori pericolo, ma nonostante ciò, anche adesso è ridotta peggio di uno straccio. Oggi è una delle classiche' giornate no' per lei, di quelle che cerca sempre di evitare, ma che ogni tanto, capitano lo stesso...e vorrei vedere, dopo lo spavento che le hai fatto prendere!
Niente più uscite del genere, intesi? O moriremo tutti di crepacuore, compresi i tuoi genitori, che ovviamente sono accorsi subito e sono sempre, costantemente qui, da ben quarantadue giorni" 
Zayn continuava a parlarle, aspettando silenziosamente il momento in cui anche lui, come Giada quel giorno, si sarebbe lasciato sopraffare dall'angoscia e dalla rabbia. Un mix letale: sfido chiunque a trovarne uno peggiore.
" Senti, se avevi intenzione di concederti una vacanza e rilassarti un po', credo che ora sia giunto il momento di tornare a casa. Non ti sembra di star esagerando? Non ti sembra che ti sia riposata abbastanza, che tu abbia dormito sin troppo? Qui ti stiamo aspettando tutti...Mary, abbiamo bisogno di te. 
Torna da noi, ti prego, perfavore..torna, torna, torna."
Ripetè quella parola fino alla sfinimento, chinandosi su di lei e baciandole ripetutamente la mano, senza smettere di stringergliela, a un passo dallo scoppiare in lacrime. Non avrebbe retto ancora per molto, ma voleva appropriarsi di ogni singolo istante che gli restava prima di essere cacciato dalla stanza. Aveva ancora tante cose da raccontarle.
" A proposito di ritorni...indovina chi arriva domani?
Già, proprio lei: Amy. Lo stage si è concluso, e Louis la sta aspettando a braccia aperte, non solo perchè gli è mancata da morire, anche se non se ne è mai lamentato apertamente, ma anche perchè, dai, ammettilo, ci vuole fegato per sopportare la situazione in cui ci hai messo. Tu sei appesa a un filo sottile, troppo sottile, che potrebbe spezzarsi da un momento all'altro, e io, e tutti noi, ti stiamo tenendo per i piedi.. e questo è tutto ciò che ci è concesso di fare.
Forse non l'hai ancora capito, ma se precipiti tu, precipitiamo anche noi. Inevitabilmente, inesorabilmente, è la legge della gravità, e anche quella dell'affetto incondizionato e dell'amore che ci lega a te.
Forse in momenti come questi, il bisogno di avere una persona accanto, lo si sente più forte, e probabilmente tu lo sai, lo percepisci in qualche modo, e non ti stupirai più di tanto se ti dico che anche Niall ha ceduto. Esce con questa Frenny da una settimana o poco più, anche se la conosce dal giorno dell'incidente, e devo dire che quella ragazza sembra aver trovato il modo per arrivare dritta dritta al suo cuore. 
Vorremo tutti che anche tu la conoscessi, lo sai, abbiamo bisogno del parere di un'esperta" la stuzzicò, sorridendole, per poi incupirsi di nuovo.
" Anche se devi ammettere che per quanto riguarda Giada e Liam come coppia, hai fallito, anzi, abbiamo fallito. Pensavamo che fossero fatti l'un per l'altra quando si sono messi insieme, e invece ci sbagliavamo alla grande..è Harry il suo principe azzurro, e chi riesce a negarlo anche adesso, è cieco per davvero.
Ma ti rendi conto? Anche dopo aver mandato tutto all'aria, quei due avrebbero potuto benissimo rendersi conto di non avere più niente in comune, di non poter continuare a vivere nel ricordo di ciò che c'era stato tra di loro due anni prima, una storia della durata effettiva di quindici giorni, e al tempo stesso eterna. Ma non è successo nulla di tutto questo, anzi, quei due hanno scoperto e continuano a scoprire ogni giorno di amarsi sempre un po' in più di prima..e il loro rapporto è qualcosa di raro, e meraviglioso. Credo seriamente che sia l'amore di Harry e per Harry, che dà alla tua migliore amica la forza di lottare anche per te.
Non so come sia stato possibile, ma si sono ritrovati ad essere più innamorati di due anni fa, e un po' li invidio pure, perchè vorrei anche io qualcuno che mi ami così, da amare così.
Tu però non dirlo a nessuno, questo è soltanto uno dei segreti tra me e te."

" Ma dove sei? Eh? Mi manchi, mi manchi da impazzire. Mi manca tutto di te, di noi, delle nostre giornate, dei nostri abbracci. 
Soltanto ora, ho capito che sei molto più importante di quanto pensassi, e forse adesso mi prenderai per pazzo, ma mi capita addirittura di chiedermi che succederebbe se decidessi di baciarti, qui, ora, così, di punto in bianco.
Ma baciarti sul serio, sulle labbra..e la cosa assurda è che mi sto rendendo conto solo in questo momento che mi piacerebbe. Si, mi piacerebbe svegliarti da questo sonno con un bacio, come Biancaneve, o la Bella Addormentata. Sarà che sto impazzendo Mary, ma ti penso troppo spesso, e troppo spesso in modo diverso da come ti penserebbe un amico. 
Non ho mai dato peso alle frecciatine di Giada che ha sempre cercato di spingermi verso di te..e cavolo, forse ci ha sempre visto più lungo di me.
Non lo so, non ci sto capendo più niente, ma magari vale la pena di provare. Tu senti lo stesso per me?
Io ho paura, una paura folle di commettere lo stesso errore di Liam e Giada..ma se invece fosse diverso? Se invece andasse bene? Abbiamo il 50% delle possibilità : troppo per rinunciare, e troppo poco per rischiare.
Però resta il fatto che in questo momento, vorrei soltanto poterti riempire di baci e sentire il tuo respiro farsi corto e affannato per via delle mie labbra sulle tue. Magari è una follia, ma è quello che mi sono accorto di volere, e non posso farci niente. Per nessun'altro al mondo farei ciò che sono disposto a fare per te, e se fino a pochi giorni fa pensavo di poter arrivare a tanto per la mia migliore amica, adesso mi rendo conto che quel limite l'ho già superato da un po'.
E non so che fare, perchè tu ci sei ma non ci sei, e io così rischio di impazzire.
E' così assurdo avere voglia di baciarti, ma allo stesso tempo così..naturale. Muoio dalla voglia di sentire il sapore delle tue labbra, ed è la prima volta che lo dico anche a me stesso, e questa cosa mi spaventa e mi eccita a dismisura. Non riesco a vedere nessuna, tranne te, da non so quanto tempo, e me ne rendo conto proprio adesso, che potrebbe essere troppo tardi. Perfavore, dammi un segno, dimmi che sono ancora in tempo per provare.
Da quando tu sei rinchiusa qua dentro, non sono più sicuro di niente..sei diventata un chiodo fisso, o forse lo sei sempre stata e io non l'ho mai capito..adesso ho seri dubbi anche riguardo a questo."
Si portò le mani sul viso e stette zitto per qualche istante, sconvolto dalle sue stesse rivelazioni, semplicemente perchè prima di dirle a lei, tenendole la mano, non sapeva nemmeno di pensarle quelle cose. Aveva iniziato a parlare, e non era più stato capace di smettere di fermarsi, gli era venuto tutto spontaneo, ed era proprio quella consapevolezza a spaventarlo più di ogni altra cosa.
Da tutto quello che le aveva detto, si deduceva che fosse innamorato di lei? Della sua migliore amica? Possibile?
No..innamorato gli pareva ancora una parola troppo grossa, ma se davvero aveva detto di aver voglia di baciarla, qualcosa che non quadrava c'era di certo.
" Lasciamo stare questo discorso...sono troppo orgoglioso per dirti che forse qualcosa per te la provo sul serio, e troppo poco sicuro di sbagliarmi, per ritrattare tutto. Io..non lo so, e non ha senso parlarne adesso..tu non mi stai nemmeno sentendo in fondo.
E invece voglio continuare a raccontarti dei nostri amici. Tra Liam, Giada e Harry le cose non si sono ancora risolte. Dopo più di un mese riescono a scambiare qualche battuta, ma solo sulle tue condizioni..per quanto riguarda ogni altro argomento, fanno ancora finta di non esistere più l'uno per gli altri. E' una situazione inostenibile, perchè ci stanno male tutti e tre, eppure non fanno niente per avvicinarsi di nuovo.
Anzi, pensa che fino a qualche giorno fa, Harry e Giada hanno fatto di tutto per evitare di coccolarsi davanti a lui..ora non ce la fanno più nemmeno loro.Seriamente, non so come riescano a vivere tra l'angoscia che gli attanaglia lo stomaco a causa tua, e il continuo timore di star facendo qualcosa di sbagliato nei confronti di Liam. E' davvero troppo per una diciotenne dover sopportare tutto contemporaneamente..invece di trascorrere l'estate spensierata, si è ritrovata a trasferirsi in ospedale per stare accanto alla sua migliore amica che lotta per la vita, e allo stesso tempo, deve celare i propri sentimenti ( anche se non le riesce affatto bene) per evitare di far soffrire una persona alla quale è legatissima, e che sembra non riuscire a perdonarle uno sbaglio commesso.
Però così soffre lei, prima di tutti gli altri, e a noi non sta bene, vero?"
" Liam ha ragione ad avercela con tutti e due, anche io me la serei presa..ma che colpa ne hanno Harry e Giada se si amano alla follia?
Dimmi tu che devo fare per farli chiarire..qui l'aria è già piuttosto pesante di per sè, e ci si mette anche la silenziosa ma assordante tensione tra di loro..lo sai che c'è bisogno di te, vero? Lo sai che saresti l'unica in grado di farli ragionare?
Io non ce la faccio, perchè quando provo a parlarne con Liam capisco che lui non è di certo nel torto..però così non si può più andare avanti. Basta..dovremmo soltanto unire le nostre forze per te, e invece ci ritroviamo a chiederti di darci una mano..non è assurdo?"
Le parlava senza sosta, come era abituato a fare ogni giorno da anni, con la sola differenza che ogni tanto si ritrovava a fissarle intensamente le labbra, e allora distoglieva lo sguardo imbarazzato, quasi come se lei potesse coglierlo in flaglante. Non aveva mai provato nulla di simile, e mai e poi mai si sarebbe aspettato di vedere in Mary più di un'amica..ma proprio non riusciva a togliersi quegli strani pensieri dalla testa. Erano qualcosa che non riusciva a controllare, e questo lo infastidiva e lo incantava contemporaneamente.
" Che devo fare?" scosse la testa per evitare di pensarci ancora, come se ciò dipendesse dalla sua volontà, e non dagli impulsi del cuore
" Dici che chiuderli in uno sgabuzzino e fargli credere di aver perso la chiave, fino a quando non si sono chiariti, potrebbe aiutare?" le domandò, tenendole ancora le mani tra le sue, e ridendo per la cazzata appena detta. Era una risata amara però.
" E con questa stretta? Che vuoi dirmi? Mi stai forse dando il permesso di farlo sul serio? No perchè non-" si bloccò di colpo, gli occhi sbarrati dall'incredulità
" Mary..o mio Dio! Mi hai stretto la mano! No, no, no non me lo sono sognato...tu, tu, ti ho sentito! Hai ricambiato la stretta! O dio, quindi...non ci posso credere! Mary mi hai sentito? Dimmi che mi hai sentito, dimmi che ci sei, perfavoreee"
Dopo una manciata di minuti, la stanza della ragazza si riempì di medici, e Zayn fu costretto a tornare nel corridoio, in lacrime..questa volta dovute alla gioia di aver ricevuto un segno da lei. C'era, ci sarebbe sempre stata, e quello era stato il suo personalissimo modo per farglielo capire.
Per la prima volta in quatantadue giorni, aveva lasciato quella stanza sempre costretto dai medici, sempre piangendo come accadeva il più delle volte, ma le sue erano lacrime di gioia. Perchè l'aveva sentita, lei era viva, e forse presto lo sarebbe stata a tutti gli effetti.
E se avesse sentito tutto il suo discorso? Dall'inizio alla fine? Compreso il pezzo nel quale aveva ammesso di volerla baciare?...Poco gli importava, bruciava, ardeva dalla voglia di rivedere i suoi occhi fissi nei suoi, di ridere con lei e di abbracciarla stretta come se fosse tutto ciò che avesse.
Mary si stava svegliando, lo sperava, lo voleva, lo sentiva dentro di sè..stava finalmente tornando. Tornando dalla sua famiglia, dai suoi amici, da Giada, e soprattutto da lui.
Tornò in sala d'attesa, e non riuscì ad articolare alcuna spiegazione, però la luce nei suoi occhi parlava al posto suo. Quei pozzi scuri brillavano, soltanto per lei.
Ora bisognava solamente aspettare, ancora un po', proprio poco, pochissimo. Finalmente.






BUONSALVEEEE
Eccomi con il nuovo capitolo come promesso :DDD
Allora allora allora, spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto! Abbiamo capito che Mary ha avuto una crisi respiratoria durante la notte che ha spaventato a morte Giada; abbiamo capito che le cose con Liam non si sono ancora risolte, che Harry e Giada si amano alla follia (ma questo lo sapevamo già), che nei prossimi e ultimi capitoli conosceremo Amy, e che Niall è finalmente riuscito ad avere un appuntamento con Frenny! Ah, dimenticavo la cosa probabilmente più importante: seppur molto confusionaria, c'è stata una sorta di dichiarazione di Zayn nei confronti della ragazza! :D
Poi lui stesso si è tirato indietro, e ha preferito lasciar perdere e non indagare ancora sui propri sentimenti..ma ormai si è reso conto di qualcosa che avrebbe dovuto capire da tempo, e non sarà così facile per lui ternersi tutto dentro. Non è detto nemmeno che ci riesca...
Adesso non resta che scoprire se Mary si sta davvero risvegliando..Zayn è convinto di sì. :D Voi che ne pensate? Il fatto che gli abbia stretto la mano ci fa ben sperare, no? :)
Scappo, come sempre, ma ci tengo a ringraziare sentitamente tutti coloro che leggono questa storia, la inseriscono in una qualsiasi lista, o soprattutto chi recensisce ♥♥♥♥♥♥♥♥♥
Continuate a farmi sapere cosa ne pensate, lo apprezzo veramente tanto!!!
 Un bacione, e a prestoooooooooooo <3<3<3<3
 

    


 

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Capitolo 30
*** Capitolo ventinove ***


" Che sta succedendo? Che stanno facendo i medici tutti là dentro?"
Erano trascorsi venti minuti da quando Zayn era stato invitato dagli infermieri ad uscire dalla stanza di Mary.
" Perchè non ci dicono nulla? Che significa?" non ce la faceva più ad aspettare, non dopo essersi sentito stringere la mano da lei in un modo appena percepibile, ma reale. Era sicuro che non fosse stata un'illusione, perchè quando era successo, lui le stava ancora parlando tranquillamente, era ancora prefettamente presente a sè stesso, e non stava delirando. 
Nei due minuti successivi, un'ondata di positività e speranza l'aveva travolto in pieno, così impetuosamente, come non gli era più capitato dal giorno dell'incidente, ma poi quei minuti si era moltiplicati e con essi le sue paure ...continuavano inesorabilmente a scorrere, sorpassandosi a vicenda in una corsa senza freni, spegnendo brutalmente l'entusiasmo iniziale e riempiendogli il cuore e la mente di febbricitante ansia. Anche se, tecnicamente, tutti avrebbero considerato un buon segno il fatto che Mary avesse ricambiato la stretta, nei limiti delle sue possibilità.
" Calmati, ti prego!" fu Niall a posargli un braccio intorno alle spalle, volendo trasmettergli con quel gesto quella sicurezza che in realtà non aveva nemmeno lui
" Vedrai che tra poco qualcuno verrà a dirci qualcosa" continuò Louis, preoccupato a sua volta, anche se faceva il possibile per non darlo a vedere. Era il più grande del gruppo, e nonostante tutti sapessero che fosse un tipo al quale piaceva scherzare anche nelle situazioni più improbabili, in quel momento sentiva il dovere di mostrarsi forte, per i suoi amici. Dire che aveva un cuore grande, non sarebbe bastato a spiegare quanto fosse disposto a fare per le personi alle quali teneva, e lì dentro non era l'unico, fortunatamente.
" Non può finire così, non può finire così..." sussurrò Liam all'amico, parlando a nome di tutti, e cercando di dagli coraggio.
A quel punto Zayn si portò le mani al viso, e provò a seguire i consigli degli amici.. ci provò davvero, ma invano, perchè non ne poteva più di aspettare. 
Cinquantotto giorni senza di lei non erano stati abbastanza? Per lui avevano preso la grandezza dell'eternità, e non poteva, non voleva credere che quella lievissima stretta non avesse alcun sgnificato..Mary si stava svegliando, lo aveva sentito, glielo aveva suggerito il cuore in quel meraviglioso istante, e se così era, proprio non riusciva a spiegarsi cosa stesse accadendo in quelle quattro mura, all'interno delle quali una decina di medici le stavano intorno da quasi mezzora.
Le opzioni erano soltanto due: o la ragazza si stava lentamente svegliando, sul serio, oppure stava accadendo il peggio del peggio, l'irreparabile.
E non sapere quale delle due fosse quella giusta,  stava divorando tutti, in particolar modo Zayn.
Che fine aveva fatto Giada? Beh, dopo la devastante nottata che aveva trascorso a causa della crisi respiratoria della sua migliore amica, era riuscita ad addormentarsi tra le braccia del suo principe, completamente priva di energie, e divorata dal timore di perderla che con il passare dei giorni le capitava sempre più spesso di provare.  E dormiva ancora, ingnara di tutto, adagiata su di lui e cullata ininterrottamente da quelle braccia muscolose.
Harry era stato vigile per tutto il tempo, ma aveva impedito ai fratelli di svegliarla, per evitarle di vivere quell'agonia che aveva investito tutti da una buona mezzora. Lui era stato l'ultimo a specchiarsi nei suoi occhi nocciola prima che Morfeo l'accogliesse nel suo non sempre confortante mondo, e ci aveva visto dentro soltanto un misero bagliore di quella che inizialmente era stata una fiamma ardente che le aveva permesso di reagire.
Non ce la faceva più, Giada era stanca, stremata da quella situazione, e forse quel giorno lo mostrava di più di tutti gli altri, dato che soltanto poche ore prima aveva rischiato di veder morire la sua migliore amica proprio davanti agli occhi. Ma quella era stata soltanto la goccia che aveva traboccare il vaso: ciò che l'aveva sfinita davvero era stato il trascorrere quasi due mesi perennemente in ospedale, a tutte le ore del giorno, e spesso anche di notte; e poi mangiava pochissimo, e spesso il suo sonno già precario era disturbato da incubi, che prontamente il suo ragazzo scacciava con infinite carezze e dolcisssimi baci...Giada aveva reagito diversamente rispetto a Zayn, ma era stata male e stava male quanto lui. E Harry, avrebbe fatto di tutto pur di evitarle altra sofferenza, perciò non aveva voluto svegliarla...a che sarebbe servito dirle che Mary aveva stretto la mano a Zayn, ma che da circa qurantacinque minuti, i medici si erano rinchiusi nella sua stanza, e nessuno si preoccupava di renderli partecipi di cosa stesse succedendo? Giada si sarebbe soltanto agitata di più, e nel momento in cui lui glielo aveva fatto presente, sia Louis, che Niall, e lo stesso Zayn, gli avevano dato ragione. A nessuno piaceva vedere Giada ridotta così.
Liam era rimasto in silenzio, ma in cuor suo, aveva finalmente realizzato e capito parecchie cose.
Lo vedeva, si notava lontano un miglio, che suo cugino avesse necessità di fare quattro passi o perlomeno distendere un po' le gambe.. gli si erano intorpidite durante quelle ore a causa del peso, seppur esiguo, della ragazza.Giada gli era praticamente seduta in braccio, e Harry non aveva avuto modo nemmeno di cambiare posizione, per tutto quel tempo, anche se avrebbe voluto, sarebbe stato innaturale il contrario, eppure, continuava a stringerla e cullarla, fregandosene altamente delle proprie gambe che chiedevano pietà, del proprio corpo che gli chiedeva di stiracchiarsi e liberarsi. Ma a lui non importava nulla, ed era disposto a sopportare quello e molto altro pur di lasciarla recuperare le energie..non l'avrebbe mollata, nonostante quella sedia fosse scomodissima, e oltre a tutto il resto, avrebbe di sicuro avuto un mal di schiena atroce nei giorni a seguire. 
Per la prima volta Liam pensò che quello fosse amore, amore vero, amore puro, e non soltanto una pugnalata alle sue spalle. Avrebbe dovuto accorgersene prima, o meglio, lo aveva saputo sin dall'inizio, ma aveva impiegato troppo tempo ad ammetterlo a se stesso. La rabbia e il risentimento glielo avevano impedito.
Quella era ancora una delle prime volte che i due si facevano trovare così inequivocabilmente avvinghiati anche di fronte a lui, ma Giada ne era incosapevole perchè dormiva, e Harry sosteneva ormai lo sguardo del cugino senza più sentirsi uno stronzo traditore come lui lo aveva chiamato... anche se non avevano ancora parlato a quattr'occhi di quello che era accaduto tra di loro.
Mancavano una decina di giorni alla fine di agosto, Harry sarebbe stato costretto a tornare a casa alla fine della prima settimana di settembre ( in realtà sarebbe dovuto tornare anche prima, ma era riuscito a barattare un'altra decina di giorni scarsi con sua madre) ...lasciare Giada, lasciare i ragazzi, lasciare Mary in quelle condizioni, lasciare quel posto, e persino lasciare Liam senza aver chiarito con lui, era davvero l'ultima cosa che desiderava, ma non poteva restare lì a causa dell'inizio delle lezioni. Una volta superati gli esami, poco ma sicuro, avrebbe trovato il modo di non separarsi mai più dalla sua dolce metà, qualunque fosse il prezzo da pagare.
Fu il dolce bacio che Giada, subito dopo essersi svegliata gli lasciò sulla guancia, a riportarlo anche con la mente nella sala d'attesa dell'ospedale.
" Hai dormito comoda?" le domandò lui, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Soltanto in quel momento, la ragazza si rese conto di essergli stata addosso per tutto il tempo "Io si, tu..non credo proprio" ammise
"Scusa" disse un attimo dopo, inarcando le labbra in un sorriso tenerissimo ma colpevole.
Di tutta risposta, Harry le rubò un bacio, facendole capire in quel modo che tenerla stretta tra le braccia, non gli sarebbe mai pesato..e anche se le sue gambe e la sua schiena avrebbero avuto qualcosa da ridire in proposito, lui avrebbe continuato a stringerla forte.
Il resto dei ragazzi osservò quella scena senza fiatare, ma Giada si guardò spontaneamente intorno proprio perchè non aveva udito nessuna voce, e fu quando incrociò lo sguardo di Louis, poi di Niall, e infine di Zayn, che capì che doveva essere successo qualcosa.
Persino Liam se ne stava lì, immobile, con un braccio avvolto intorno alle spalle dell'amico, e anche se Giada aveva preferito evitare di incontrare i suoi occhi, come faceva troppo spesso, per non restarci male ancora, era certa che anche lui in quel momento avrebbe ricambiato quello sguardo ansioso, preoccupato, o forse sollevato..non sapeva nemmeno lei che cosa leggere nei loro occhi.
" Dov'è Mary?" domandò a quel punto, il tono allarmato, e gli occhi già lucidi.
Guardò Harry, lo vide scambiarsi un'occhiata con il resto dei ragazzi,  e si agitò ancora di più. 
" Mi accompagni a prendere una boccata d'aria? Così ti racconto che ha combinato stavolta" le sussurrò lui, facendole intuire in un modo tutto suo che forse non era così grave come aveva temuto
" Tranquilla..non pensare subito al peggio" la rincuorò il maggiore dei fratelli "è un buon segno" continuò Niall... però Zayn pareva sul punto di scoppiare e Liam gli stava accanto per impedirgli di farlo.
A quel punto la ragazza, seguì Harry nei corrodoi. Lui le stringeva forte la mano, e si fermò soltanto quando furono all'esterno della struttura ospedaliera...aveva preferito uscire perchè cominciava a mancargli l'aria lì dentro.
" Quindi a un certo punto, mentre Zayn le parlava come al solito, le dita di Mary si sono strette attorno alle sue in un modo appena percepibile, e l'attimo dopo la stanza era gremita di medici, come adesso. C'era pure tuo padre, ma non ha potuto dirci niente"
" Da quanto tempo è successo?" "Credo sia ormai un'oretta, ma non abbiamo voluto svegliarti, perchè l'attesa in questi casi è tremenda, e dopo lo spavento che  ti sei presa stanotte-" " E adesso? Adesso che succede?" già, avrebbe dato dieci anni di vita per poterlo sapere
" Possiamo soltanto aspettare..ma come ha detto Niall, di solito questi sono buoni segni" sussurrò lui "Mary ha reagito, gli ha stretto la mano, quindi forse si è smosso qualcosa all'interno del suo corpo, forse qualche nervo ha ripreso a funzionare o..non lo so, ma spero che si stia risvegliando" concluse Harry, e l'attimo dopo Giada lo travolse in un abbraccio talmente disperato e, allo stesso tempo sollevato, che per un attimo gli mancò il respiro.
" Tu..tu sei un mio angelo" sussurrò con gli occhi lucidi di lacrime "Se per tutto questo tempo tu non ci fossi stato, io-"
"Shh" Harry posò l'indice sulle sue labbra "lo so già, me lo ripeti ogni singolo giorno" concluse al suo posto.
Era vero: Giada non riusciva neppure più a immaginare una vita senza di lui, non avrebbe avuto senso, sarebbe stata vuota, inconsistente, insopportabile, impossibile. 
Perchè? Semplicemente perchè lui si prendeva cura di lei in tutti i modi possibili e immaginabili.. non le dava false illusioni, ma la forza di credere in nuove speranze, sempre, ogni minuto, e quando nemmeno quelle bastavano a calmarla, se l'abbracciava stretta per ore, per giorni, per settimane, per mesi, come aveva fatto fino a quel momento, e come avrebbe continuato a fare fino alla fine dei suoi giorni.
E mentre la teneva ancora ancorata al proprio corpo, lo squillo del cellulare di lui fece sussultare entrambi.  
" E' Niall" la informò, e Giada si accorse di come contemporaneamente i loro occhi si cercarono, perchè insieme sarebbero sempre stati più forti, qualunque cosa fosse successa. Lei visse quei pochi istanti a rallentatore pregando Dio in tutte le lingue del mondo di non farla ripetere quell'esperienza che ricordava ancora troppo bene.
Era successo qualche anno prima, suo nonno era in ospedale da qualche giorno, in terapia intensiva, e le sue condizioni erano critiche. Una sera, durante l'orario di visita dell'ospedale, lei era uscita all'aperto in compagnia di sua zia, che continuava a ripeterle le solite cose che si dicono in queste circostanze, e poi era arrivata una telefonata, una banalissima telefonata che aveva annunciato a tutte e due il decesso del caro nonno.
Non lo avrebbe sopportato, non di nuovo. E anche se c'era la possibilità che invece fosse accaduto qualcosa di meravigliosamente bello, lei aveva paura.
" Pronto?" anche la voce di Harry tradiva una certa ansia di sapere che cosa fosse successo, perchè se Niall aveva chiamato, qualcosa doveva essere successo.
Giada era ancora abbracciata a lui, le braccia legate al suo collo, e la testa poggiata a livello del cuore di lui, quando sentì con le proprie orecchie parole sconnesse.
" Harry! Correte! Venite...Mary! Mary si è svegliata!" 
Il ragazzo lasciò cadere il cellulare dalle mani, incurante di tutto il resto, e avvolse le braccia intorno al corpo di lei, forte, fortissimo. Giada scoppiò in lacrime e poco ci mancò che anche lui la seguisse a ruota; poi lei alzò il viso fino a incontrare i suoi occhi e sorrise fino a farsi male la mascella.
" Amore mio!" esultò, tra le lacrime di gioia "Amore, si è svegliata!" continuò, incredula e all'apice della felicità "O dio...ti prego, dimmi che è tutto vero, perfavore, tirami un pizzicotto, convincimi del fatto che non sto sognando" ora parlava a raffica "amore" si portò le mani al viso, e subito dopo tornò le legò nuovamente al collo del ragazzo "avanti, ho bisogno di sapere che sono sveglia, tirami un pi-" Harry non le diede il tempo di finire la frase, e coprì le labbra di lei  con le proprie, travolgendole un bacio senza precendenti, dolcissimo e intenso. Tanto intenso.
" Adesso ci credi che è tutto vero?" le domandò, quando riuscirono a separare le labbra
" Un bacio così non si può nemmeno sognare" sussurrò lei "andiamo!" esclamò un attimo dopo, con gli occhi ancora lucidi di lacrime e un sorriso che faceva invidia pure al sole per quanto era raggiante. Durante il breve tragitto che li separava dalla camera dove l'amica li stava aspettando, Harry la prese in braccio più volte facendola volteggiare, e il caso volle che i due incontrassero i genitori di Mary, appena tornati in un'ospedale dopo essersi ripresi dallo spavento della notte precedente. Non appena li vide, Giada urlò, urlò felice, fregandosene delle regole "Si è svegliata", e a quelle parole i genitori della ragazza per poco non svennero dalla goia, e presero a correre a più non posso verso la figlia.
Meno di un sessanta secondi dopo, si ritrovarono tutti nella stanza di Mary. Le due ragazze restarono abbracciate per un lasso di tempo indeterminatamente lungo, come non accadeva da ben cinquantotto giorni, ed entrambe piansero per tutto il tempo. Avevano tantissime cose da dirsi, ma le più importanti non avevano bisogno di parole per essere espresse. Mary si accorse che tra Giada e Harry andava tutto a gonfie vele dal sorriso che lui non era riuscito a trattenere nell'assistere al loro abbraccio; ma aveva capito anche doveva essere mancata un botto a Zayn, perchè quando lui l'aveva vista, seduta sul letto, con lo sguardo vigile e le gambe incrociate, aveva rischiato di accappottarsi pure nel percorrere un paio di metri, pur di spalmarsi su di lei, e tempestarla di baci sul viso, sui capelli e sul collo. Il resto dei ragazzi l'aveva abbracciata più che calorosamente, e persino Liam, sembrava aver ritrovato la voglia di sorridere.
Per non parlare dei suoi genitori, che le si erano appicciati addosso e non l'avevano lasciata più.
Mary leggeva pura felicità nello sguardo di chi la circondava, e non poteva a sua volta fare a meno di ringraziare tutti, perchè era certa che se lei ce l'aveva fatta a uscire da quel limbo, lo doveva anche ai suoi genitori e ai suoi migliori amici che dal primo giorno avevano lottato per lei, con lei.


CINQUE GIORNI DOPO
Era tutto pronto per il suo ritorno a casa.
Giada e i ragazzi avevano organizzato tutto nei minimi dettagli, e avevano stabilito che i genitori della ragazza l'avrebbero accompagnata dall'ospedale a casa, e poi si sarebbero allontanati con una scusa, lasciandogli il via libera ai festeggiamenti.
Louis e la sua ragazza Amy avevano diretto i lavori, e persino Frenny aveva aiutato Giada nella preparazione dei dolci. A Niall e Zayn era stato affidato il compito di andare a comprare il resto del necessario, e in modo non del tutto casuale, Harry e Liam erano gli addetti agli addobbi e ai palloncini.
Da quando quest'ultimo si era accorto di quanto forte e puro fosse il sentimento che legava reciprocamente il cugino e la sua ex ragazza, le cose erano migliorate..almeno adesso riuscivano a parlare civilmente, e il giorno prima Harry era addirittura passato a casa sua per recuperare la propria roba e salutare la zia visto che l'indomani, volente o nolente, sarebbe dovuto salire su un aereo diretto in Inghilterra.
Era l'unica nota che stonava in quell'atmosfera gioiosa, ma i due innamorati avrebbero avuto il tempo per salutarsi dopo la festa di Mary. E poi si erano fatti una promessa, che avrebbero sigillato sempre dopo la festa.
Tra i tre non c'era stato un chiarimento vero e proprio, anche se l'aria era decisamente meno tesa rispetto ai primi giorni successivi al litigio.
" Allora domani parti?" fu Liam a spezzare il silenzio mentre gonfiavano i palloncini
" Non me lo ricordare...se fosse per me, mi trasferirei qui a tempo indeterminato, sempre che tu non abbia intenzione di prendermi a pugni" rispose il riccio, compiendo un piccolo passo verso la riappacificazione, in un modo tutto suo.
Liam sbuffò, poi decise che era arrivato il momento di chiarire "fino a pochi giorni fa, sì..ti avrei preso davvero a pugni, ma c'è stato un momento in cui ho capito che nessuno saprà mai amare Giada quanto la ami tu.
Ci ho riflettutto parecchio, e ora ti posso dire con certezza che io non avrei retto, te lo giuro, non avrei retto questa situazione...non sarei riuscito a starle accanto in questo modo, non sarei stato capace di consolarla nel cuore della notte, di abbracciarla per ore e ore mentre lei piangeva calde lacrime, non avrei saputo asciugargliele, non avrei saputo darle la grinta e la speranza che le hai dato tu. Non sarei stato forte per entrambi, non avrei saputo donarle ciò di cui lei aveva  più bisogno quando la sua migliore amica stava lottando per la vita, e invece tu, cazzo, tu..tu sai perfettamente come prenderti cura di lei, in tutte le situazioni, anche le peggiori.
Quando la vedevo stare male, mi chiedevo se cosa avessi fatto io se fossi stato al tuo posto, e non sapevo che rispondermi. Ma tu c'eri, e lo sapevi, e riuscivi a strapparle un sorriso tra quelle lacrime. Sei tu il meglio per lei. E Giada ti ama a sua volta, follemente, ed è stato anche il suo amore nei tuoi confronti a darle la forza di credere in qualcosa, di credere ancora. Io l'ho capito con un po' di ritardo, ma ci sono arrivato e-"
" Mi dispiace per quello che è successo tra noi Liam, mi dispiace davvero, credimi. Ma mai avrei immaginato di ritrovarla proprio qui, non lo avevo previsto, e non avevo previsto nemmeno che avrei finito per innamorarmi di lei ogni giorno di più. Scusami.. scusami, sul serio, ma io la amo da impazzire"
" La vostra storia insieme non era finita quando vi siete lasciati due anni fa..ero io quello di troppo,e non lo sapevo. 
Adesso che l'ho capito, vi auguro di essere felici, perchè a lei voglio un bene dell'anima, gliene ho sempre voluto, e nemmeno tu sei tanto male..però so che siete perfetti l'un per l'altro, e senza accorgevene ve ne date ogni istante la conferma..ero io che ero cieco, che mi rifiutavo mi vedere certi sguardi, certi sorrisi e certi baci che solo due che si amano davvero sanno scambiarsi.
Per me siamo apposto così Harry, sul serio."
A quel punto il riccio allargò le braccia, sperando che il cugino non si tirasse indietro proprio in quel momento. E Liam non lo fece,  finalmente si abbracciarono.
" Nemmeno tu sei tanto male.." Harry ripetè le sue stesse parole, e l'altro scoppiò a ridere
" Grazie..grazie per aver capito, tutto quanto" disse poi, rafforzando la presa.
In quel momento Giada entrò nella sala con un vassoio di bignè tra le mani, e quasi non lo scaraventò a terra, quando vide quei due stretti in un abbraccio fraterno. "Te lo avevo detto che si sarebbe sistemato tutto" esclamò Louis, comparendo alle sue spalle, seguito da Niall che la strinse affettuosamente, e lei sorrise.
" Vieni qui" la chiamò Harry, quando si accorse della sua presenza, e la ragazza non se lo fece ripetere due volte. L'attimo dopo si ritrovò intrappolata tra i due cugini, e finalmente li abbracciò forte, entrambi.
" Mi dispiace di aver combinato questo casino, e scusate se non ho trovato il modo di rimediare subito" sussurrò
" Avevi un'amica che lottava per la sopravvivenza..che cosa avresti mai potuto fare? E poi eravamo noi a non essere pronti a chiarire..tu non avresti potuto fare niente in ogni caso..ero io che non avevo capito nulla" fu Liam a parlare questa volta
"Mi sei mancato" sussurrò lei, guardando dritto negli occhi il suo ex ragazzo, mentre Harry si faceva lentamente da parte, lasciandoli per qualche istante da soli.
" Anche tu" le rispose lui, poi scoppiò in una risata liberatoria "ma che ci eravamo messi in testa noi due? Il nostro ruolo è sempre stato quello di essere amici"
"Quindi non appena inizierà la scuola, riprenderai a rompere tutti i pomeriggi? Ti lamenterai dei compiti e dei prof come sempre? E mi chiederai un giorno sì e l'altro pure di fare festa? E ti arrabbierai quando non mi girerò nei compiti in classe per paura di essere beccata? E mi prenderai in giro per ogni cosa? Anche per il mio maglione rosso a collo alto, che 'fa tanto Natale'?" 
Liam sorrise " Se indosserai ancora quell'obbrobio..sì, farò tutto quello che fanno gli amici" la rassicurò
" Perfetto allora" Giada gli buttò le braccia al collo di nuovo "e ti terrò d'occhio, quando il tuo ragazzo, nonchè mio cugino, non ci sarà" concluse Liam, strizzando l'occhio a entrambi.
Incredibile come l'esperienza per nulla piacevole che aveva coinvolto Mary in prima persona, avesse toccato tutti, ognuno nel modo in cui ne aveva bisogno.
Giada, Harry, Liam, Zayn, Niall e Louis. Ai primi aveva fatto capire che l'amore, quello vero, aiuta a superare ogni ostacolo; a Liam aveva aperto gli occhi riguardo Harry e Giada; a Zayn era servita a realizzare quanto tenesse a Mary, Niall aveva incontrato Frenny, e Louis, che di tanto in tanto aveva badato un po' a tutti essendo il più grande, aveva capito di essere pronto a prendersi responsabilità maggiori anche con Amy. Voleva chiederle di sposarlo.

La festa durò fino alle dieci di sera, poi tutti quanti se ne andarono per permettere a Mary di riposare, tutti tranne Zayn che si trattenne qualche minuto in più.
" Te lo aspettavi?" le domandò, quando furono soli
" Sinceramente? Un pochino sì, ma è stato mille volte più bello di come me l'ero immaginato" sorrise la ragazza
" Così ci sottovaluti.." la provocò lui, scherzosamente
" Veramente siete voi ad essere al di sopra di ogni aspettativa" rispose Mary, soffermandosi a guardarlo negli occhi castani spruzzati di pagliuzze dorate, gli stessi che sognava ogni notte da quando li aveva incrociati per la prima volta, diversi anni prima.
Zayn ricambiò quello sguardo per qualche istante, sorridendole senza nemmeno rendersene conto, poi si scosse "devo dirti una cosa"
" Spara" l'incitò lei, ma non era così semplice, non quella volta
" Io..il periodo in cui sei stata male è stato terribile, io mi sentivo terribilmente solo e-"
" Ho capito: hai conosciuto una ragazza che ha saputo consolarti e ti sei innamorato. Allora? Quando me la presenti?" era incredibile come riuscisse a far finta di finta, nonostante lo amasse con tutta se stessa
" Credo che nessuno la conosca meglio di te" stette al gioco lui
" No..Dio mio, anche tu.. no! Non puoi esserti innamorato sul serio di lei" Zayn la fissò perplesso, la ragazza gli stava rendendo le cose più difficili e più facili contemporaneamente..tipico di Mary.
" Lei chi?" "Giada! E poi mi dispiace dovertelo dire, ma ci tengo troppo a te, e mi sento in dovere di aprirti gli occhi e farti capire che è una storia impossibile, perchè lei ama Harry, sin dall'inizio..e dai, lo sai che tu tutto il casino che è successo con Liam e-" okay, Mary stava tergiversando troppo le cose, doveva farle capire di essere fuori strada
" Ma riesci a stare zitta un attimo?" l'afferrò per le spalle, guardandola dritto negli occhi
" Sai com'è..sono stata zitta per troppo tempo, e devo recuperare" cinquantotto giorni di coma non avevano intaccato il suo lato ironico e spiritoso, per fortuna, si ritrovò a pensare lui, perchè in fondo si era accorto di amarla anche e soprattutto per quello
" Non ricordi nulla di quello che ti dicevo in ospedale?"
" Qualcosa sì..a volte ti sentivo, ma non riuscivo mai a formulare un discorso dalle tue parole, perchè a un certo punto il mio cervello si..disconnetteva, sì, era proprio come se si disconnettesse, e anche quando la linea veniva ripristinata, la maggior parte delle volte non riuscivo più a seguire il filo del discorso" spiegò lei
" Allora te lo riassumo adesso" prese coraggio Zayn "però devi chiudere gli occhi" "perchè?" "tu fallo e basta" le ordinò, e Mary obbedì, si fidava ciecamente.
Lui fu rapidissimo, e prima che gli venisse meno il coraggio di farlo, la baciò sulle labbra. Un contatto dolce e veloce, che sapeva d'amore.
" Credo proprio che il riassunto non mi basti..ho bisogno del testo originale, e voglio tutto, anche le virgole" sussurrò la ragazza, un attimo prima che le loro labbra combaciassero di nuovo, questa volta in un bacio molto più lungo e intenso.
" Quello che volevo dirti prima che tu capissi fischi per fiaschi come al solito, è che quando tu non ci sei stata, ho rischiato di impazzire, e ho realizzato che per me sei sempre stata molto più di un'amica..non so dirti quando sia successo, ma io ho perso la testa per te Mary" lo disse, tutto d'un fiato
" E dovevo rischiare di morire perchè tu lo capissi?" continuava a fare battute, ma il cuore le stava espodendo nel petto per quanto era felice
" Io sono innamorata di te dalla prima volta che ti ho visto" confessò, rossa in viso "e perchè non me lo hai mai detto?" 
" Perchè sapevo che non eri pronto, che non avevi ancora capito...però davvero non pensavo di dover arrivare a tanto" come al solito la buttò sul ridere, ma dentro di lei c'erano i fuochi d'artificio.
A quel punto Zayn mi mise in ginocchio per terra, le prese le mani, e la guardò dritto negli occhi. 
"Vuoi essere la mia ragazza?" pendeva dalle sue labbra, e ogni volta che la guardava la trovava più bella, e l'amava, da morire, amava tutto di lei. Soprattutto quella personalità estroversa, opposta alla propria. Si era innamorato della sua migliore amica, e lì, in ginocchio di fronte a lei, si rendeva conto di quanto era stato fortunato..perchè sì, la reputava una fortuna quella di aver perso la testa per una persona di cui già conosceva pregi e difetti, ed era pazzo di entrambi.
Mary si chinò alla sua stessa altezza, gli sorrise raggiante, poi gli allacciò le braccia al collo e lo baciò con trasporto.
" Finalmente" sussurrò, in preda alla felicità più pura "finalmente me lo hai chiesto" e quello fu il 'sì' più bello che lui avrebbe mai potuto immaginare.

"Ecco fatto: è ufficiale!" Harry chiuse il computer e lo posò sulla scrivania, poi tornò sul letto accanto a Giada, che gli gettò le braccia al collo, stringendolo forte "tra novantesei giorni esatti ci rivedremo" calcolò, mentre il ragazzo si stendeva lentamente su di lei.
Erano da poco tornati a casa dopo la festa di Mary, e quella sarebbe stata la loro ultima notte insieme. Avevano appena prenotato un volo su un aereo che avrebbe portato Giada a Londra per le vacanze di Natale, novantesei giorni dopo.
" Hai preparato tutto?" domandò la ragazza, ansimando, mentre lui le baciava lentamente il collo
" I vestiti sono in valigia, ed è tutto pronto...soltanto io non lo sono" sussurrò Harry con voce roca, interrompendo la scia di baci per guardarla negli occhi.
" Nemmeno io sono pronta" disse lei, perfettamente consapevole e vogliosa di annegare ancora una volta in quegli occhi, in quello sguardo così intenso, dolce, malizioso e impertinente allo stesso tempo, che considerava il suo personale lasciapassare per la felicità.
" Riuscirò a reistere novantasei giorni senza di te, soltanto se adesso mi dai almeno novantasei baci, uno per ogni giorno che staremo lontani."
Giada non se lo fece ripetere due volte, afferrò la maglietta di lui all'altezza del petto per tirarlo maggiormente contro di sè, e lo baciò sulle labbra. 
"Uno" contò, staccandosi "due" continuò "tre" i baci erano sempre più lunghi e intensi "quattro" lui le prese il viso tra le mani "cinque" la ragazza portò le proprie tra i suoi ricci "sei" ancora un bacio "sette" un incastro perfetto "otto" Harry fece scivolare le mani lungo il suo corpo "nove" si fermò all'altezza dei fianchi "dieci" prese a carezzarli, infilando le dita sotto la maglietta "undici" Giada percorse la mandibola di lui con le labbra "dodici" lo baciò sul collo "tredici" indugiò ancora in quel punto "quattordici" il ragazzo iniziò ad accarezzarle la schiena "quindici" immerse la testa nell'incavo del suo collo "sedici" lei gli alzò la maglietta lentamente "diacissette" gliela sfilò "diciotto" lo baciò su una spalla "diciannove" le dita di Harry raggiunsero il gancio del suo reggiseno sotto la maglia "venti" lui la baciò ancora sul collo "ventuno" prese ad armeggiare con il ferretto "ventidue" Giada gli prese il viso tra le mani "ventitre" lo riportò all'altezza del proprio "ventiquattro" ancora un bacio sulle labbra "venticinque" il reggiseno scivolò via "ventisei" le mani di lui le sfiorarono i seni da sopra la stoffa della maglietta che ancora indossava "ventisette" ora sotto la stoffa "ventotto" Harry la baciò sulla fronte "ventinove" all'angolo delle labbra "trenta" sul mento "trentuno" la ragazza cercò nuovamente le sue labbra "trentadue" scivolò giù di poco sul letto "trentatre" riuscì in quel modo a baciargli il petto nudo "trentaquattro" lui la liberò della definitivamente della maglietta "trentacinque" posò la mani all'altezza dei suoi fianchi scoperti "trentasei" la sollevò per riportarla con la testa sul cuscino "trentasette" Harry riprese a baciarle il collo "trentotto" ancora baci su quel lembo di pelle "trentanove" lei gli accarezzò lentamente la schiena nuda "quaranta" Harry si spostò sull'incavo dei seni "quarantuno" lei rischiò seriamente di perdere il conto "quarantadue" le stuzzicò un seno "quarantatre" l'altro "quarantaquattro" li prese entrambi tra le mani "quarantacinque" scese a baciarle la pancia "quarantasei" Giada reclamava le sue labbra di nuovo sulle proprie "quarantasette" un bacio a occhi chiusi "quarantotto" un bacio a occhi aperti "quarantanove" spalancati, per non perdersi nulla "cinquanta" lui le tirò giù i jeans "cinquantuno" la ragazza fece lo stesso "cinquantadue" entrambi gli indumenti scivolarono alle caviglie "cinquantre" fu il turno delle scarpe di lei "cinquantaquattro" Harry si sfilò anche le proprie "cinquantacinque" pantaloni e calzature finirono sul pavimento "cinquantasei" lui le baciò le caviglie "cinquantasette" risalì lungo le sue gambe "cinquantotto" le solleticò l'interno coscia con le labbra "cinquantanove" la baciò fin dove poteva senza essere intralciato dall'intimo "sessanta" pensarono entrambi di stare per impazzire "sessantuno" di nuovo un bacio sulle labbra "sessantadue" più intenso del precedente "sessantatre" Giada prese a giocare con l'elastico dei boxer "sessantaquattro" Harry immerse la testa nel suo petto "sessantacinque" la morse "sessantasei" Giada gli circondò la schiena con le braccia "sessantasette" lo attirò ancora di più contro di sè "sessantatotto" i loro addomi nudi combaciarono del tutto "sassantanove" Harry immerse la testa nei suoi capelli "settanta" prese a giocarci "settantuno" intanto si abbracciarono forte "settantadue" senza staccarsi, lui la baciò ancora una volta sul collo "settantatre" Giada prese a tremare "settantaquattro" fremeva sempre di più di piacere "settantacinque" gli susurrò che lo amava da morire "settantasei" Harry ripetè le sue stesse parole "settantasette" senza smettere di baciarla sulle labbra, lui le sfilò gli slip "settantotto" la ragazza gli accarezzò i fianchi "settantanove" Harry portò proprie le mani sulle sue "ottanta" anche il suo intimo scivolò via "ottantuno" il ragazzo si allontanò appena, per accendere la luce del comodino "ottantadue" la guardò completamente nuda stesa sul suo letto, tenendo le mani intrecciate a quelle di lei "ottantatre" si portò una sua mano alle labbra, fissandola estasiato "ottantaquattro" le baciò le nocche senza smettere di guardarla "ottantacinque" anche lei lo fissò in tutto il suo splendore "ottantasei" pensò che fosse perfetto "ottantasette" pensò che fosse perfetta "ottantotto" Harry si stese nuovamente su di lei "ottantanove" la ragazza cercò le sue labbra "novanta" un bacio infuocato "novantuno" corpi accaldati a fronti sudate "noventadue" mani ancora intrecciate "novantatre" battiti accelerati "novantaquattro" ancora baci infuocati "novantacinque" si rotolarono tre le lenzuola, abbracciati dall'amore "novantasei" smisero di contare  e continuarono ad amarsi al ritmo più antico del mondo, mentre la retta dei numeri naturali raggiungeva l'infinito per conto suo.
Si fecero una promessa quella notte: novantasei giorni dopo avrebbero ripetuto tutto da capo, magari contando anche le ore, i minuti, i secondi, e ricordando con ogni sguardo, carezza e bacio, quell'estate irripetibile, la stessa estate della realizzazione del loro 'quasi impossibile'.

FINE


BUONSALVEEEEEEEE!!!
Alllora..sono consapevole delle lunghezza spropositata del capitolo, ma spero con tutto il cuore che non vi abbia annoiato :)
Sinceramente avevo previsto che sarebbe stato un po' più lungo dei precedenti, ma non immaginavo così tanto..avresti potuto dividerlo in due, direte voi, e forse avete ragione, ma ho scritto tutto di getto, sembrava che non riuscissi più a fermarmi, e non mi è sembrato giusto spezzare a metà il flusso dei miei pensieri.
Come avrete certamente capito, la storia di Harry, Giada, Liam, Zayn, Mary, Niall, Louis e le loro ragazze, si conclude qua. :(
Mi macherà da morire scrivere di tutti loro, in particolare di Harry e Giada, ma non poteva durare all'infinito, la storia avrebbe finito per diventare noiosa, banale, ed è l'ultima cosa che desidero.

In ogni caso, anche se il tempo che ho a disposizione è davvero poco per via della scuola, con le mani in mano proprio non riesco a starci, quindi scriverò certamente un'altra storia, anche se aggiornerò sicuramente con meno frequenza di una volta a settimana, e sarà inserita nella categoria 'Storie Originali' di Efp.
Vi confesso una cosa: per me il protagonista avrà sempre il volto di Harry (si, lo so che sono fissata, ma io riesco a scrivere così spontaneamente solo di lui)..però avrà un altro nome e un'altra vita..forse addirittura più simile a quella reale. Anche se spero vivamente che non gli accada mai quello che è successo a Ethan! Ebbene sì, vi ho appena svelato il nome del protagonista maschile. Dovrei riuscire a pubblicare il primo capitolo nel fine settimana..al massimo lunedì, come sempre.
 
Spero di avervi incuriosito almeno un po', ma adesso torniamo a noi.
Vorrei innanzitutto ringraziarvi di cuore per tutto il supporto che mi avete dato, per le parole che mi avete scritto, e per ogni sorriso che siete riuscite a strapparmi. Davvero, grazie. Spero che il capitolo sia stato all'altezza delle vostre aspettative, e spero che vi abbia trasmesso anche solo un briciolo di ciò che ho provato io scrivendolo.
Aspetto il vostro parere <3<3<3<3<3<3<3<3<3<3
Un bacione forte forte, grazie ancora, grazie grazie grazie, e alla prossima!!!! <3<3<3<3<3

Ps. Avete sentito il cd?
Io penso che sia una bomba! E'..è semplicemente perfetto! Amo tutte le canzoni, dalla prima all'ultima, ma sono innamorata persa di 'Night Changes'. <3 






    



 

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Capitolo 31
*** Fine ***


Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori tutto attaccato. Per istruzioni guardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP.

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