Quasi impossibile di eppy (/viewuser.php?uid=134402)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno ***
Capitolo 3: *** Capitolo due ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette ***
Capitolo 9: *** Capitolo otto ***
Capitolo 10: *** Capitolo nove ***
Capitolo 11: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 12: *** Capitolo undici ***
Capitolo 13: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 14: *** Capitolo tredici ***
Capitolo 15: *** Capitolo quattordici ***
Capitolo 16: *** Capitolo quindici ***
Capitolo 17: *** Capitolo sedici ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciassette ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciotto ***
Capitolo 20: *** Capitolo diaciannove ***
Capitolo 21: *** Capitolo venti ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventuno ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventidue ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventitre ***
Capitolo 25: *** Capitolo ventiquattro ***
Capitolo 26: *** Capitolo venticinque ***
Capitolo 27: *** Capitolo ventisei ***
Capitolo 28: *** Capitolo ventisette ***
Capitolo 29: *** Capitolo ventotto ***
Capitolo 30: *** Capitolo ventinove ***
Capitolo 31: *** Fine ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
"
What time is it? Summertime! It's our vacation!
What time is it? Party time, that's right, say it loud
What time is it? The time of our lives, anticipation
What time is it? Summertime, school's out scream and shout
No..se
ve lo state davvero chiedendo, non era rimasta ai tempi di High School
Musical. Anche se doveva ammetterlo, quel film targato Disney Channel
l'aveva fatta sognare nel periodo in cui frequentava le medie, quando
era ancora una dodicenne. Certe volte faceva fatica a credere che
fossero trascorsi ben sei anni da allora..aveva festeggiato il suo
diciotessimo da qualche mese, e l'unico motivo per il quale quella
canzone faceva ancora parte della sua playlist musicale, andava
attribuito al fatto che 'What time is it?' restasse in ogni caso la
melodia perfetta per l'estate, per dare inizio all'estate.
La
scuola era terminata da qualche giorno, e come era ovvio che
fosse, Giada non poteva essere più felice!
Aspettava
quel giorno da..nove mesi? Si', direi che non c'era stato un singolo
momento in cui non avesse preferito l'estate alle sveglia delle sei di
mattina, alle lezioni, alle interrogazioni, ai compiti , e a tutto
quello che fa parte della vita di una comune ragazza o ragazzo
frequentante le superiori. Liceo Scientifico per la precisione, anche
se la matematica e la fisica non erano mai state il suo forte, e non
aveva nemmeno mai capito il motivo per il quale si era ritrovata a
trascorrere parte della giornata in posto dove, una media di tre ore su
cinque, era dedicata proprio a quelle materie.
Ma
era finita, la scuola era F I N I T A! E lei
era assolutamente pronta per una nuova estate.
'
Beep' il suono del suo cellulare la distrasse dai propri
pensieri. Lo afferrò trattenendo lo spazzolino in bocca, e
notò che come aveva immaginato, si trattava di un messaggio
da parte di Mary, la sua migliore amica.
'Dove
sei?'
'Sto arrivando!'
Digitò velocemente la risposta e poi fece una leggera
pressione sul tasto di invio. Poggiò il cellulare sul
davanzale di marmo della finestra del suo bagno, e girò la
manovella del rubinetto del lavandino per far scorrere l'acqua. Si
lavò i denti velocemente, avvertendo un altro 'beep' mentre
sciacquava. Quando ebbe terminato, rimise a posto lo spazzolino e si
soffermò di nuovo sul cellulare.
'Ti aspetto davanti la scuola'
Lesse, prima di risponderle con un 'ok' seguito da una faccina
sorridente.
Stava
per infilarsi nel box doccia, quando sentì il beep del
telefono ancora un paio di volte, ma decise di lasciar perdere e finire
di prepararsi. Tanto
Mary sapeva benissimo che fosse una ritardataria cronica.
Si conoscevano da due anni circa, dal giorno in cui Giada
aveva messo piede in quella città quando
suo padre aveva ottenuto il trasferimento da un'altra
città italiana, ed erano state inseparabili sin da subito.
Il nome della sua migliore amica era Annamaria, ma lei e i
ragazzi la chiamiavano Mary, e a tempo debito ne scoprirete il
perchè.
'Muoviti'
Era ancora un messaggio da parte sua. Si vestì in fretta, e
qualche minuto dopo, fu pronta per uscire. Quello era il
giorno in cui sarebbero usciti i quadri.
I voti di ogni alunno dell'istituto sarebbero stati affissi alla porta
del liceo, ed esattamente come accade ogni anno, ci sarebbe stato chi
avrebbe saltato di gioia, chi avrebbe fissato quelle tabelle incredulo,
e chi avrebbe avuto voglia di spaccare tutto, a causa di un debito o
addirittura una bocciatura o non ammissione alla
maturità...fortunatamente Giada aveva ancora un anno prima
di cominciare ad arrovellarsi il cervello pensando a quei maledetti
esami finali.
Uscì di casa con un sorriso, perchè sapeva che
nel peggiore dei casi avrebbe comunque ottenuto la media dell'otto.
Sperava solo che fosse andato tutto bene anche gli altri. Mary
non rischiava nulla, era una studentessa modello..mentre per Liam e
Zayn poteva esserci qualche sorpresa, bella si sperava. Louis e Niall
invece, erano già partiti per le vacanze assieme a Nicola,
il loro migliore amico.
Beati loro! I suoi due fratelli avevano terminato gli studi l'anno
precedente, e non appena ne avevano avuto l'occasione erano partiti per
una vacanza tutta al maschile. La verità era che Liam e Zayn
si sarebbero volentieri uniti a loro, ma i loro genitori non avevano
voluto saperne di farli partire prima di sapere i risultati scolastici,
e l'offerta di cui i due fratelli e Nicola avevavo approfittato,
riguardava soltanto quel periodo..quindi alla fine erano partiti solo
in tre.
' Ei :) sei già lì?'
Mandò velocemente un messaggio a Liam, continuando a
camminare a passo spedito verso la scuola.
'Siamo tutti già qui..manchi solo tu' gli rispose lui quasi
istantaneamente
'Giuro che sto arrivando'
'Mary non ci crede più, e vuole sapere se sei almeno uscita
di casa'
'sono già lì' sorrise, mettendo il cellulare in
tasca dopo averli avvistati a qualche metro di distanza.
"Eccomi" esclamò, non appena si ritrovò di fronte
a loro
"Finalmente" disse Zayn, Mary rise nervosa
"Andiamo!" li incalzò lei, erano esattamente di fronte alla
scuola, ed era arrivato il momento di sapere come era stato valutato il
loro impegno durante l'anno.
" Non si saluta più?" si sentì afferrare per un
braccio, e l'attimo dopo si ritrovò con le labbra incollate
a quelle di Liam. Fu un bacio dolce, un buongiorno, portò le
mani intorno al suo collo e sorrise.
"Ciao" sussurrò, prima che lui le rubasse un altro bacio
"Così va meglio" esclamò il ragazzo subito dopo,
sorridendole dolcemente.
Il suo ragazzo, lei e Liam stavano insieme da poco più di un
mese, ma stava davvero bene con lui.
"Daaaaaaaai!" Mary richiamò la loro attenzione, esasperata,
e un minuto dopo furono tutti e quattro di fronte a quei maledetti
quadri.
Restarono in silenzio, con gli occhi fissi su quel tabellone solo per
qualche istante, il tempo necessario a realizzare il tutto.
Quasi la media del nove..se non fosse per gli otto in fisica,
matematica, biologia.. e il dieci in inglese! Dieci? Davvero? Aveva
preso dieci?!
"Te lo avevo detto!" esclamò Mary felice, gettandole le
braccia al collo, anche lei non scherzava in quanto a voti alti...
"Giada ha perso la scommessa!" le fece eco Zayn. Si, va
bene, sapeva di essere la più brava della classe in inglese,
e i suoi amici erano sicuri che la prof le avrebbe messo dieci, ma lei
non lo riteneva possibile, e alla fine, avevano fatto una
scommessa..che aveva clamorosamente perso.
Vide quel numero a due cifre campeggiare in corrispondenza della
colonna del suo nome e della riga della materia interessata, e anche se
non centrava assolutamente niente, e anche se era l'ultima cosa a cui
avrebbe dovuto pensare in quel momento, si rese di nuovo
conto di non essere riuscita a raggiungere quella soglia da sola.
Era stato lui che le
aveva insegnato tutto, era stato un ragazzo che non aveva mai
più rivisto, ad averle insegnato l'inglese...non quella
bisbetica della prof Coriano.
" Fanculo!" Liam tirò un calcio al portone con forza e
subito dopo si allontanò dal resto del gruppo. La ragazza
fece appena in tempo a vedere i voti del suo ragazzo, che si accorse
che invece lui aveva preso quattro in inglese. Rimandato a settembre.
Se ci fosse stato Louis non sarebbe riuscito a trattenersi dallo
sconvolgere tutti con una battuta delle sue, nonostante quello non
fosse proprio il momento adatto per scherzare.
Giada si guardò intorno cercandolo con lo sguardo, e non
appena lo vide, gli corse incontro, percependo le parole di Zayn e Mary
come ovattate..
"Se non si trattasse di Liam, starei già ridendo a
crepapelle! Lui, figlio di un uomo inglese è stato rimandato
in quella materia!"
"è proprio quello il problema, il fatto che abbia un certo
legame con quella terra" concluse Mary, per nulla sorpresa.
Corse, e quando finalmente lo raggiunse, prese posto al suo fianco;
Liam si teneva la testa tra le mani.
"Ei" portò una mano tra i suoi capelli scompigliandoglieli
dolcemente, e lui alzò appena il viso per guardarla negli
occhi
"Lo sappiamo entrambi che non l'ho mai nemmeno aperto quel libro, ma
pensavo che anche stavolta me la sarei cavata, come ho sempre fatto"
"Liam, a volte capita che le cose non vadano come ci aspettiamo" gli
prese il viso tra le mani
"..e poi non è un problema...dovrai sostenere l'esame a
inzio settembre, tutto qua."
Giada cercava di rincuorarlo.
" Lo so..ma ci sta che io non sia al settimo cielo, no?" la ragazza gli
sorrise carezzandogli il viso con il polpastrelli
"si, certo..ma non farne la fine del mondo. Non dovrai passare l'intera
estate su un libro di inglese..." il luccichio negli occhi di Giada
ebbe il potere di risollevargli repentinamente il morale.
"Che hai in mente?" le domandò il ragazzo, squadrandola
"io? niente!" mentì spudoratamente lei
"sicura?" i loro visi si ritrovarono a pochi centimetri l'uno
dall'altro, e l'istante successivo furono labbra contro labbra.
"Torniamo da Mary e Zayn?" propose la ragazza, non appena si furono
staccati, lui annuì con un sorriso, un attimo prima che si
incamminassero in direzione dei loro amici.
"Dopo mi dirai quello che hai in mente, vero?" le domandò
Liam strada facendo
"va bene..un'idea mi è venuta, ma non so se si possa fare.."
"se me ne parlassi.." ci ritentò il ragazzo
"dopo" Giada lo zittì con un bacio sulla guancia.
" Tutto a posto?" Zayn tirò una pacca sulla spalla
all'amico, e lui scrollò le spalle "non che sia felice di
essere stato rimandato..ma ho la fortuna di avere una ragazza che
è un asso in inglese, e che sembra avere già
qualcosa in mente per farmi pesare meno quella lingua che proprio non
digerisco" Giada sorrise di rimando.
"Allora? cos'è che trami?" Zayn la prese sotto braccio
mentre si incamminavano verso casa.
"Quanto è bella Londra da 1 a 100?" domandò lei,
Mary e Liam avanzavano qualche passo più indietro di loro
due
"dieci mila..ma cosa centra?" non aveva ancora colto
"e quanto è più facile imparare una lingua
praticandola ogni giorno?"
"beh..è sicuramente molto più facile" la guardava
ancora con un espressione intermedia tra il confuso e il curioso
"svegliati Zayn!" Giada gli tirò un pizzocotto sul braccio,
sorridendo, nel momento in cui l'amico la guardò come se
avesse appena trovato la soluzione di un rebus.
" Ma sei un genio!" esclamò subito dopo, la ragazza rise,
poi gli tappò la bocca con una mano prima che potesse dire
altro.
"Ne parleremo con Liam, Mary e magari anche con quei due scansafatiche
di Louis e Niall non appena torneranno...una vacanza nella capitale
britannica potrebbe essere non solo la realizzazione di un sogno per
me, un tornare a casa per te, un modo per avvicinarti a Mary..ma anche
aiutare Liam con l'inglese!" spiegò entusiasta
"Avvicinarmi a chi?"
"oh andiamo..sareste una coppia perfetta!"
"nei tuoi sogni!" il ragazzo le rispose perplesso.
Però Giada pensava davvero che quei due stessero bene
insieme..e beh, anche Mary era dello stesso parere. Ma a Zayn la cosa
non sembrava importare affatto.
Arrivarono presto a casa di Liam, e furono accolti dalla madre del
ragazzo che salutò tutti con un caloroso sorriso, prima di
rivolgere un'occhiata severa al figlio.
Aveva già saputo tutto riguardo al debito, e il ragazzo
aveva pensato bene di portarsi a casa gli amici pur di non subire da
solo le prediche che sua madre gli avrebbe fatto. Cara non sapeva che
Giada fosse la ragazza di suo figlio, nè loro due provavano
a farglielo capire..lei e Liam erano diventati amici sin da subito, e
di conseguenza era stata un'infinità di volte in quella casa
quando non stavano ancora insieme, e conosceva bene la madre del
ragazzo. Per lei Giada e Mary erano semplicemente le due ragazze con le
quali lui aveva legato di più in classe e non sospettava
minimamente che tra suo suo figlio e la sua migliore amica potesse
esserci del tenero.. o se lo sospettava, era piuttosto brava a far
credere a tutti il contrario.
In realtà, prima ancora di essere fidanzatini freschi, Giada
e Liam erano migliori amici, e lo sarebbero sempre stati. Tra loro non
c'era stato il classico colpo di fulmine, non erano come quelle persone
che tentano di reprimere i propri sentimenti per tanto tempo prima di
lasciarli uscire allo scoperto. Loro non erano mai stati segretamente
innamorati, semplicemente, c'era stato un giorno in cui si erano
ritrovati ad una festa, Mary e Zayn non c'erano quella sera, e
loro avevano ballato insieme per tutto il tempo....
Era accaduto in modo spontaneo..si conoscevano bene, si trovavano a
proprio agio in compagnia dell'altro, si divertivano insieme come non
mai, si fidavano l'uno dell'altra, erano attratti anche fisicamente, e
varcarono il confine tra amicizia e quel qualcosa in più,
con un romantico bacio.
Da allora si erano messi insieme, e stavano bene..ma non erano di
quelle coppiette eccessivamente sdolcinate; certo, avevano i loro
momenti di dolcezza, esattamente come quando Giada lo aveva consolato
davanti la scuola, ma per la maggior parte del tempo, si
comportavano da ottimi amici.
Ammettiamo pure che il loro era un gruppo piuttosto singolare..basti
dire che Giada era l'unica ad avere un nome italiano, pur vivendo tutti
nella nazione degli spaghetti e del mandolino!
I due fratelli della ragazza, Louis e Niall, portavano nomi inglesi, in
quanto nati in Inghilterra e trasferitisi in Italia sempre a causa del
lavoro di loro padre, prima della nascita della loro sorellina, alla
quale invece, era toccato un nome tutto tricolore. Anche
Mary era un'italiana doc, ma Giada l'aveva chiamata così sin
dal primo giorno, perchè Annamaria le sembrava troppo lungo
da pronunciare e poco confidenziale, e tutti gli altri l'avevano
seguita a ruota da quel momento.
Per quanto riguarda Liam, il ragazzo era nato da madre italiana e padre
inglese, il quale se ne era ritornato nella propria nazione
d'origine quando lui era ancora un bambino.
Ecco spiegato il suo odio apparentemente ingiustificato per quella
terra e l'inglese...gli aveva portato via il papà, l'uomo al
quale aveva voluto più bene al mondo. Da allora i loro
rapporti erano piuttosto tesi, ma non incivili, i suoi genitori
riuscivano ancora a comunicare senza urlare ogni tanto, e sua
madre non tollerava che lui si rifiutasse di studiare quella lingua a
scuola, perchè nonostante tutto, sapeva bene che imparare
l'inglese era fondamentale per un ragazzo..bisognava saperlo parlare
almeno discretamente per avere qualche chance in
più nel mondo del lavoro.
E Zayn? Beh, lui si era trasferito in Italia a dodici anni insieme alla
sua famiglia...e la cosa più assurda di tutte era che si
fossero ritrovati ad essere tutti amici..era come se l'Inghilterra in
qualche modo, bello o brutto, giusto o sbagliato, uguale o
completamente diverso per ognuno, in un certo senso li accomunasse. Le
uniche che parevano averci ben poco a che fare erano le ragazze, ma
Mary si era da due anni appropriata di un nome tipicamente inglese,
tanto che pure i suoi genitori spesso la chiamavano così, e
Giada..beh, anche lei era legata a quella terra, anche se nessuno ne
era al corrente.
Era successo prima che si trasferisse, e persino lei pensava di averlo
dimenticato ormai.
" Liam" fu la voce di Cara ad attirare l'attenzione di tutti
"senti.. ne ho parlato anche con tuo padre, e abbiamo deciso che
quest'estate ospiteremo qui Harry..trascorrerete un po' di tempo
insieeme visto che non vi vedete da un po'..e chi meglio di lui
potrà aiutarti con l'inglese?"
"Giada!" esclamò subito il ragazzo, la madre lo
guardò perplessa
"ha preso dieci" si intromise Mary
"woow! contratulazioni tesoro!" la ragazza le sorrise di rimando
"..in ogni caso avevamo già deciso di farvi trascorrere un
po' di tempo insieme. In fondo tu e Harry siete cugini.. non
è bello che vi vediate così poco. E oltre a
questo, tuo cugino saprà sicuramente aiutarti a sanare il
debito. Sai che ci tengo che tu impari bene l'inglese"
Liam sbuffò rassegnato, mentre Giada e Zayn
si scambiavano una rapida occhiata, consci del fatto che il
loro piano era miseramente fallito prima ancora di essere esposto.
Addio Londra...
Conoscevano tutti Harry, non di persona naturalmente, soltanto di nome,
e speravano tanto che il cugino di Liam non fosse ancora quel ragazzino
esuberante e con qualche rotella fuori posto, che lui gli aveva
descritto. Bisognava dire però, che l'ultima volta in cui i
due cugini si erano visti, risaliva ad almeno quattro anni prima.
BUONSALVEE :))
Come promesso, sono tornata..con una storia completamente
nuova :DD
Non ho nemmeno fatto in tempo a terminare la scuola, che sono di nuovo
qui...la verità è che proprio non riesco a non
scrivere di loro, è più forte di me :))
Allora..fatevi sentire! Che ne pensate? Credete che possa funzionare? :D
Ammetto che questo è soltanto il prologo, e non si
può giudicare così presto..ma vi prego, mi
bastano anche dieci parole ♥
Non avete idea di quanto mi sia mancato chiacchierare con tutte voi!!
E per chi non avesse letto le altre mie storie...benvenute nel club!!
:DD
Spero che il prologo vi abbia incuriosito..mi raccomando, sappiate che
potete dirmi tutto ciò che vi passa per la testa :DD
A prestoooooooo <3<3<3
|
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Capitolo 2 *** Capitolo uno ***
Cinque
giorni dopo.
"
Liam..sei pronto?" La madre del ragazzo lo chiamò un'ultima
volta, prima di chiudersi il portone di casa alle spalle e raggiungere
la propria auto. Si sedette al posto del guidatore e attese qualche
altro istante prima che il figlio prendesse posto al suo fianco. Mise
in moto e sfrecciò sulla strada, diretta in un posto ben
preciso.
"
Dai..vedrai che sarà divertente trascorrere l'estate con tuo
cugino! In fondo avete la stessa età, siete tutti e due
appassionati di musica, e Harry si inserirà bene nel vostro
gruppo..sono sicura che con Zayn, Giada e Mary andrà
d'accordo..magari pure con Louis e Niall!"
Liam
annuì poco convinto, stupendosi ancora una volta del fatto
che sua madre, pur non essendo riuscita a salvare il proprio
matrimonio, non aveva mai smesso di sentirsi con la famiglia del suo ex
marito. Anne, la madre di Harry, non aveva colpe in quello che era
successo tra lei e Erik, lei non centrava assolutamente nulla con i
loro battibecchi, e le due donne erano riuscite a mantenere un rapporto
di amicizia nonostante i contrasti con l'uomo che si identificava come
il fratello dell'una e il marito dell'altra..o almeno lo era stato per
ben nove anni.
Tuttavia,
con il passare degli anni, le opportunità di vedersi erano
andate via via diminuendo, e questo costituiva il motivo principale per
il quale Liam e suo cugino Harry avessero avuto così poco
tempo anche solo per tentare di instaurare un certo legame. Si erano
visti si o no, tre o massimo quattro volte nei loro diciotto anni, e
l'ultima volta risaliva ad almeno quattro anni prima.
"
Oh avanti! Smettila di tenere il muso..e soprattutto smettila di
considerare la visita di Harry una punizione!"
Proprio
non capiva, il ragazzo pensò che sua madre proprio non
riuscisse a cogliere quale fosse il problema.
"
Io e lui siamo praticamente estranei! Non ci conosciamo affatto, non so
nulla di Harry a parte i suoi dati anagrafiici.. e non
parliamo nemmeno la stessa lingua!" sbottò,enfatizzando le
parole con gesti delle mani.
"
Allora questa è l'occasione giusta per impararla.. la sua
lingua" rispose Cara, soffermandosi sulle ultime parole e
sorridendogli, mostrandosi più calma di quanto fosse.
"
Tutto ruota intorno a quel maledetto inglese..ti rendi conto che la
prima e unica volta che Harry è venuto qui ha combinato solo
disastri, uno dopo l'altro, e si è divertito a farmi scherzi
per tutto il tempo? Era insopportabile! Una mina vagante, un ragazzino
idiota e altamente dispettoso..e adesso lui, dovrebbe farmi da
insegnante? Ma ci siamo bevuti il cervello?" Liam quasi urlava in
macchina.
Cara
di tutta risposta, scoppiò in una risata sonora. Davvero non
si capacitava del fatto che suo figlio si basasse su quella settimana
che avevano trascorso insieme quando tutti e due non avevano compiuto
nemmeno quattordici anni, per giudicare suo cugino.
"
Era un ragazzino..era insopportabile...tu stesso hai parlato al
passato! Dagli una possibilità..non potrà essere
tanto male" provò ad incoraggiarlo.
"
Tanto non ho scelta...ma tu mamma devi promettermi una cosa: se si
comporterà come quattro anni fa, lo rispediremo in
Inghilterra"
"
Non ricordo cosa abbia fatto di tanto scandaloso quattro anni fa.."
"meglio, credimi" rispose il ragazzo, ricordando tutte le sceleratezze
compiute da Harry in passato.
"
Non mi hai ancora dato una risposta" erano ormai arrivati in aeroporto,
e per Liam il fatto che lo avrebbe rivisto di lì a pochi
minuti non era esattamente motivo di salti di gioia.
"
D'accordo, d'accordo!" Cara fermò l'auto "su..vagli
incontro! ti starà già aspettando!"
Liam
si limitò a guardarla male prima di scendere dalla macchina,
e sparire dietro le vetrate della salla arrivi dell'aeroporto.
Si guardò intorno piuttosto spaesato, fortemente indeciso su
quale corridoio imboccare. Era la seconda volta che metteva piede in
quell'aeroporto, ma a distanza di quattro anni, non ricordava nemmeno
dove fossero le toilette. Si passò una mano tra i capelli
ricci, tentando come sempre di dargli una forma, e sorrise timidamente
nel momento in cui riconobbe suo cugino andargli incontro. Qualche
istante dopo si ritrovarono faccia a faccia, nessuno dei due pareva
essere al settimo cielo, ma comunque fecero dei proprio meglio per non
darlo a vedere.
" Hey Liam" il primo a parlare fu il nuovo arrivato, gli
tirò una lieve pacca sulla spalla, giusto per spezzare il
ghiaccio e sperare in una confidenza che nessuno dei due si sentiva
pronto a condividere.
" Ciao Harry " fu la risposta del ragazzo che gli stava di fronte, Liam
sorrise, ma di un sorriso di circostanza
"So..how's life in general?" Inutile dire che Harry conoscesse poco o
nulla della lingua italiana, quindi era praticamente obbligato ad
esprimersi in inglese per comunicare.
" Tutto bene" Liam, dal canto suo capiva gran parte delle espressioni
tipicamente inglesi, ma si era sempre rifiutato di parlare quella
lingua, anche solo per rispondere a una domanda così
semplice.
E quella volta non faceva di certo eccezione. Il suo rifiuto consisteva
proprio nell'ostinazione a voler evitare a tutti i costi di pronunciare
una sola parola in inglese, nonostante fosse ormai in grado di
comprenderlo piuttosto bene, visto che nel corso degli anni era stato
costretto ad ascoltare suo padre, parlandogli per telefono di tanto in
tanto. O meglio, facendo rigorosamente scena muta durante quelle
conservazioni.
" Bene?..Does it means you're okay?"
" Yeah..okay" si costrinse a dire Liam, senza nemmeno preoccuparsi di
porgere al cugino la stessa domanda, almeno per educazione. In quel
momento era l'ultima cosa a cui si poneva il problema di pensare.
" Mamma ci sta aspettando!" annunciò, accorgendosi subito
dopo dell'espressione confusa del ragazzo ancora di fronte a lui..oh
andiamo! Essere costretto a parlare in una lingua che non sopportava
per un'estate intera per farsi capire da un parente con il quale non
aveva nemmeno una parvenza di rapporto, non doveva essere considerata
una punizione?! Senza contare l'indola birichina e dispettosa del
cugino!
" My mum is waiting for us outside" lo disse quasi sbuffando..i suoi
genitori non potevano davvero averlo messo nelle condizioni di dover
parlare inglese tutto il tempo!
" Great! Let's go!" Harry fece finta di non notare nulla, e lo
seguì fuori dall'aeroporto, chiedendosi se il motivo per il
quale Liam si mostrasse così freddo nei suoi confronti
andasse attribuito a quello che gli aveva combinato quattro prima,
quando era venuto in Italia per la prima volta.
Cara aspettava entrambi fuori dall'auto, in piedi, con la portiera del
conducente aperta e appoggiata a quest'ultima. Iniziava a far caldo, ed
era stata costretta a uscire dall'abitacolo per respirare meglio.
Non appena li vide avvicinarsi, andò incontro a Harry,
abbracciandolo dolcemente e dandogli quel caloroso benvenuto che il
ragazzo non aveva ancora ricevuto.
" Harry! Finally you're here!" esclamò in un inglese
piuttosto corretto, mentre lo stringeva ancora a sè.
" Zia Cara!" il ragazzo ricambiò l'abbraccio. 'Ciao',
'buongiorno', 'grazie', 'bella', 'zia', 'ragazzi' e 'Giada'..erano le
uniche parole che conosceva della lingua italiana.
" How are you? I'm glad you're here!" la donna sistemò le
valigie del nuovo arrivato nell'apposito portabagagli, voltandosi a
guardarlo sorridente e schioccando un'occhiata di rimprovero a Liam se
ne stava accanto a loro, senza dire nulla.
" Thanks ..zia!" così dicendo tutti e tre ripresero posto in
macchina, e una ventina di minuti dopo, furoro arrivati a destinazione.
"Do you remember anything of this place?" domandò Cara,
mentre Liam e Harry la seguivano a ruota dentro casa, trasportando le
valigie di quest'ultimo.
" Not so much really...it's been a long time" rispose lui con un sorriso
" I know. You're right!" concordò lei "Liam! Show the house
to your cousin" aggiunse un attimo dopo.
"Vieni" il ragazzo accompagnò quella parola con un gesto
della mano che lo invitava a seguirlo, in modo tale da non essere
costretto a ripeterlo in inglese. Percorsero le scale che conducevano
al piano superiore, e per prima cosa, Liam gli mostrò la
camera nella quale avrebbe dormito, accanto alla propria.
" I love it" fu il commento di Harry, non appena si avvicinò
alla finestra e notò che ques'ultima fosse in
realtà il punto d'accesso a un balcone di medie dimensioni
che si estendeva proprio sotto i suoi occhi. Poggiò
distrattamente le valigie sul letto, e si precipitò fuori,
seguito da un Liam piuttosto incuriosito che non capiva il motivo per
il quale il cugino fosse tanto meravigliato di avere un balcone tutto
per sè.
Il suddetto balcone era collocato sul lato dell'abitazione che dava sul
giardino, e non sulla strada come a casa sua, in Inghilterra.
Non che la casa di Liam fosse situata in campagna o in periferia, ma
quel posto aveva tutta l'aria di essere pacifico e tranquillo, e
già ciò bastava a Harry per notare la differenza
con la sua Londra. Mervigliosa sotto tutti i punti di vista, un sogno a
occhi aperti per molti, ma una città un po' troppo caotica
per chi ci viveva trecentosessantacinque giorni all'anno come lui.
" I'm not crazy, I swear!" Harry notò che il cugino lo
fissava con un'espressione confusa dipinta sul viso, e si
affrettò a spiegare. Beh.. convinto lui che non fosse pazzo!
" It's just..here is so different from London, it's so quiet, so
relaxing" aggiunse rientrando in camera. Suo malgrado, Liam si
ritrovò ad essere d'accordo con lui una volta tanto.
" Ti piace?" domandò, roteando gli occhi un attimo dopo per
correggersi "Do you like it?"
" Yes. It's beautiful" rispose Harry, un attimo prima che il cugino,
sempre con gesti delle mani lo conducesse nelle altre stanze,
mostrandogliele ad una ad una.
Il pomeriggio passò in fretta, e subito dopo cena, Liam
sentì l'esigenza di incontrare la propria ragazza. L'aveva
sentita poco durante la giornata, e poi aveva fatto indigestione
d'inglese con Harry, e aveva assolutamente bisogno che qualcuno lo
aiutasse a sopportarlo..non tanto lui, quanto la lingua che parlava.
Forse si sbagliava, forse era presto per giudicarlo, ma tutto sommato
Harry non pareva più essere tanto dispettoso come lo
ricordava.
'Vieni da me?' Giada sorrise leggendo quel messaggio, provando a
immaginare come fosse andato l'incontro di Liam con suo cugino.
' Perchè?' Rispose quasi immediatamente, piuttosto certa
della risposta che avrebbe ricevuto di lì a poco
' Perchè oggi non ci siamo visti per niente.. e
perchè non lo sopporto più!'
' Povero Harry..che avrà fatto di male?' Giada trattenne a
stento una risata, sicura che Liam avesse come al solito ingigantito la
situazione..
' Nulla a dire la verità..ma parla inglese!'
' Sei scemo? E' inglese!' digitò velocemente, premendo
subito dopo il tasto di invio
' Hai capito cosa intendo! Non sta zitto un attimo, e per oggi io ho
chiuso con l'inglese...dai vieni, così stiamo un po' insieme
e posso tornare a parlare l'taliano'
' Ti ho mai detto che amo l'taliano?' Giada rise tra sè,
leggendo il nuovo messaggio
' Tra dieci minuti sono da te <3' concluse, alzandosi dal divano
e infilandosi un cardigan prima di uscire di casa. Salutò i
suoi dicendo che sarebbe tornata nel giro di un paio d'ore, e si
avviò in direzione della casa del suo ragazzo, curiosa di
conoscere il cugino inglese rompiscatole.
Nonostante l'orario e nonostante l'aria si fosse appena rinfrescata
dopo il tramonto, si stava bene con gli shorts, segno che l'estate
fosse definitivamente arrivata.
Suonò alla porta, e Liam le andò ad aprire un
istante dopo. L'abbracciò teneramente stando attento a non
farsi vedere da sua madre, e non appena i loro corpi si furono
separati, le labbra si unirono in un bacio.
" Finalmente!" esclamò il ragazzo, baciandola di nuovo, e
scostandole una ciocca di capelli dal viso
" Quanta dolcezza nell'aria stasera" sussurrò lei,
afferrando un lembo della maglia di lui tra le mani e sorridendogli
dolcemente a un palmo dal suo naso
" Vieni..mia madre è chiusa in cucina con la signora Rossi"
spiegò Liam, riferendosi alla vicina, e trascinando Giada
sul divano accanto a sè. La ragazza si accoccolò
contro di lui e si lasciò baciare per qualche minuto,
dimenticandosi completamente della presenza di Harry, il cugino inglese.
" Lui dov'è?" domandò curiosa non appena riprese
contatto con la realtà, il braccio del ragazzo ancora
attorno alle sue spalle. Liam aveva acceso la tv, e stavano cercando un
film da guardare insieme.
" Sarà andato a lavarsi i denti" ipotizzò, senza
preoccuparsi più di tanto.
Ma si sa che quando parli del diavolo...spuntano le corna.
" Is she your girlfriend?" Harry era apparso sulla soglia, e stava
avanzando verso di loro, comodamente seduti sul divano.
"E non urlare che c'è mia madre di là!"
sbottò Liam, voltandosi a guardarlo. Il nuovo arrivato non
aveva capito una sola parola, ma aveva percepito il tono di voce
leggermente alterato.
" What's wrong Liam?" domandò, perplesso, ormai li aveva
raggiunti, ma Giada non aveva ancora aperto bocca..aveva avuto
l'impressione di sapere perfettamente a chi appartenesse quella voce
roca, ma si era subito autoconvinta di sbagliarsi..perciò
decise di spiegare la situazione al cugino del suo ragazzo.
" Oh nothing..It's just that his mother doesn't know anything about us"
così dicendo si alzò in piedi, avvicinandosi a
Harry con cautela, perchè aveva di nuovo la sensazione di
aver già sentito quella voce, mentre Liam
accendeva le luci che aveva precedentemente deciso di spegnere per
godersi il film in santa pace. Non appena il salotto di casa Payne fu
illuminato, Giada si sentì tremare le gambe.
" Giada, ti presento mio cugino Harry" esclamò Liam,
mettendosi tra di loro
" Harry, this is my girlfriend Giada" annunciò un attimo
dopo, promettendo a sè stesso che quella fosse davvero
l'ultima cosa detta in inglese.
Non poteva essere vero! Doveva avere le allicinanzioni, per forza! Tra
tutti gli 'Harry' che vivevano in Inghilterra, il cugino di Liam non
poteva essere lui!
" Nice to meet you, Giada" il ragazzo le tese la mano con un
sorriso..voleva far finta di niente?
" Nice..nice to meet you too, Harry" sussurrò lei, notando
al contatto tra le loro mani, una sorta di luccichio in quegli occhi
che pensava di non rivedere mai più.
Quant'era bello..era addirittura più bello di quanto lo
ricordasse. E quegli occhi, quel sorriso, le fecero mancare di nuovo la
terra sotto i piedi...per quanto sbagliato fosse.
BUONSALVEEEE :))
Eccomi con secondo capitolo di questa nuova storia!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e mi raccomando, non
esitate a farmi sapere cosa ne pensate ♥
Amo chiacchierare con voi lettrici, e sappiate che mi avete reso
davvero felice con tutte quelle recensioni e commmenti :DD
Grazie, grazie mille! <3<3 Continuate
così ;))
Allora allora..volevo chiedervi una cosa...
Come avrete certamente notato, ho inserito dei dialoghi in lingua
inglese, giusto per rendere la storia più realistica :DD
Che ne pensate di questa novità? Posso inserirli anche nei
prossimi capitoli? Con moderazione si intende, ovviamente. E comunque
non in tutti, dato che Harry, trascorrendo l'estate in Italia,
imparerà la nostra lingua!
Fatemi sapere cosa ne pensate, così posso regolarmi per i
prossimi capitoli :D
Grazie ancora di tutto, un bacione, e a prestooooooo
<3<3<3
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Capitolo 3 *** Capitolo due ***
Un
colpo scagliato dritto dritto al cuore.
Nel
momento in cui Liam aveva acceso le luci in salotto, e lui l'aveva
riconosciuta, aveva provato qualcosa di totalmente inaspettato e
inspiegabile, indescrivibile con sole parole.
Una
sensazione fino ad allora a lui sconosciuta, un misto non bene
amalgamato di sorpresa, poi incredulità, subito
dopo gioia, e poi disagio, tensione.
Era
davvero lei? Che cosa ci faceva lì? L'aveva ritrovata! Si,
ma era chiaramente fidanzata con un altro.. suo cugino!
Avebbe
voluto urlarle contro e stringerla forte allo stesso tempo, ma era
talmente strano averla di nuovo di fronte, che si era limitato soltanto
a comportarsi come avrebbe fatto chiunque. Si, le aveva semplicemente
teso la mano, come un estraneo, ma non era riuscito a impedirsi di
sorridere nel farlo.
Giada
gli era parsa sconvolta e incapace di fare o dire qualcosa di diverso
da un banalissimo saluto, quasi quanto lui. Però
nell'istante esatto in cui le loro mani si erano gentilmente strette
durante la falsa presentazione, una scarica elettrica aveva
percorso il corpo di Harry dall'estremità di ogni riccio
fino alle punte dei piedi.
Lei
era sgattolaiata via meno di dieci minuti dopo, piantando in asse un
confuso Liam con una scusa; gli aveva detto di aver ricevuto un
messaggio da parte dei suoi, e poi era scappata via senza permettere a
nessuno di fermarla. Qualcosa l'aveva visibilmente scossa, e aveva
sentito il bisogno di starsene un po' da sola, passeggiando sotto le
stelle per una buona mezzora, prima di rientrare davvero a casa.
Che
situazione assurda!
Dopo
tutto quello che avevano condiviso in Inghilterra la primavera di due
anni prima, quando entrambi avevano sedici anni, non gli sembrava vero
l'essersi ritrovati. Nemmeno se glielo avesse anticipato
chissà quale genio malefico, avrebbero mai creduto di
potersi guardare negli occhi ancora..figuriamoci se avrebbero mai
immaginato di ritrovarsi a trascorrere insieme un'intera estate,
facendo finta che le loro strade non si fossero mai incrociate prima di
allora.
Che
avrebbero dovuto fare? Raccontare la verità a tutti? Non
potevano di certo uscirsene di punto in bianco con un 'Noi in
realtà ci conosciamo già, e..beh, ecco,
è successo due anni fa, ma abbiamo trascorso due settimane
senza staccarci nemmeno un minuto, convividendo tutto, rifugiandoci
l'uno tra le braccia dell'altro e baciandoci giorno e notte'...no, non
potevano farlo.
Giada..quella
ragazza era stata importante per lui, e rivederla come la fidanzata di
suo cugino, lo aveva scombussolato al punto tale da indurlo a restare
zitto per il resto della serata, per la felicità di Liam che
davvero non ne poteva più di parlare inglese. Si era
rifiutato di farlo per anni e anni, e in un solo giorno, era stato
costretto a recuperare tutto quanto!
Harry
avrebbe dovuto dargli lezioni e magari insegnargli un po' di
letteratura nel corso dell'estate, ma anche se ci provava con tutto se
stesso, non riusciva proprio a concentrarsi sul motivo per il quale era
ritornato in Italia.
Nella
sua testa, e forse pure da qualche altra parte, c'era spazio soltanto
per lei. Giada.
Non
avrebbe potuto non riconoscerla...quegli occhi color caramello, quei
capelli castani che si era attorcigliato attorno alle dita un sacco di
volte, quelle labbra che aveva assaporato per ore e ore senza stancarsi
mai, e quel corpo che spesso si era avvinghiato al proprio..forse si
era soltanto illuso di aver dimenticato tutto.
Ma
non poteva permettersi di fare pensieri di quel genere sulla ragazza di
Liam..non era venuto di certo con l'intenzione di prendersi
ciò a cui il cugino sembrava tenere di più. Non
gli avrebbe fatto nulla di simile..eppure sentiva che sarebbe stato
difficile non cacciarsi nei guai per colpa di lei. Ma no, non avrebbe
tradito suo cugino, nonostante non fossero mai stati esattamente intimi
come ci si aspettava che fosse.
"
Are you ready?" Il pomeriggio successivo, Liam ancora non pareva
particolarmente contento di parlare in inglese, ma si rendeva conto che
effettivamente quello fosse l'unico modo per comunicare con lui.
" Where
are we going?" domandò curioso Harry
"
Just hanging out with my friends" spiegò il ragazzo,
avviandosi verso la porta. Non che Liam avesse improvvisamente voglia
di portarselo dietro in ogni spostamento, ma si rendeva perfettamente
conto che il nuovo arrivato non poteva essere lasciato a casa da solo,
considerando che se avesse avuto bisogno di qualcosa, avrebbe
riscontrato non pochi problemi nel salvarsi la pelle in caso di
pericolo, visto che non conosceva nemmeno la lingua. Poi sua madre si
era raccomandata a riguardo prima di andare a lavoro, e alla fine si
era dovuto rassegnare ad invitarlo ad uscire insieme a lui.
Zayn,
Mary e Giada li stavano già aspettando in piazza, anche se
quest'ultima aveva opposto una lieve resistenza nel momento in cui la
sua migliore amica era passata a chiamarla per uscire.
Nemmeno
Mary sapeva nulla riguardo Harry..ma solo perchè
ciò che era accaduto tra i due era avvenuto prima che lei e
Giada si conoscessero.
Strano
da credere, ma tra tutti loro, colui che l'aveva conosciuta per prima
era proprio lui, il cugino rompiscatole inglese. Il suo Harry.
Nel
momento in cui Giada vide arrivare Liam in compagnia del cugino, si
sentì nuovamente tremare la gambe, maledicendosi da sola per
non riuscire a controllarsi.
Perchè?
Perchè doveva essere proprio lui? Tra sette milardi di
persone, non dieci o venti, ben sette milardi di persone, Harry era
piombato nella sua vita, per la seconda volta.
Tentò
di darsi un contegno mentre i due ragazzi si avvicinavano e si
sentì gli sguardi di Mary e Zayn puntati addosso..per
fortuna i due non riuscirono a domandare niente, battuti sul tempo da
Liam, che non appena arrivò, le prese il viso tra le mani
premendo le labbra sulle sue.
Lei
rispose a quel bacio allacciandogli le braccia al collo e sentendosi
per qualche istante di nuovo in pace con se stessa.
Tutto
durò soltanto fin quando non incrociò quegli
occhi blu-verdi, che si specchiarono nei suoi per un
micro istante, prima che Harry distogliesse repentinamente lo
sguardo.
Giada
provò una fitta allo stomaco, piuttosta acuta, ma
tornò a sorridere nel momento in cui Liam le avvolse le
spalle con un braccio.
"
Ragazzi, vi presento mio cugino Harry" esclamò Liam, senza
smettere di tenerla stretta contro di sè
"
Nice to meet you, Harry" Zayn fu il primo a farsi avanti e stringere la
mano al ragazzo, poi fu il turno di Mary "I'm Mary..and this is Zayn"
spiegò, indicando l'amico che pareva essersi dimenticato di
dirgli come si chiamava.
"I
bet the two of you were born in Britain" continuò Harry,
esprimendosi con quell'inglese perfetto che ammaliò Giada.
Lei aveva sempre amato quella lingua.
"
Yes, you're right! My family and I moved to Italy when I was 12"
spiegò Zayn
"
About me..I'm Italian, but Giada started to call me Mary when she got
here, and since that moment..I'm Mary" anche lei se non se la cavava
male con l'inglese
Harry
sorrise, ma il solo averla sentita nominare dall'amica
risvegliò in lui le sensazioni che aveva provato
quando l'aveva rivista la sera prima.
"
That's cool" esclamò divertito, ma l'istante successivo non
riuscì a fare a meno di voltarsi verso di lei. Se tutto
fosse andato bene, quella convivenza l'avrebbe fatto impazzire.
Notò che Liam teneva ancora il braccio avvolto intorno alle
spalle della ragazza, e le stava sussurrando
qualcosa...provò una sorta di fastidio non meglio
identificato nel vederli così vicini.
" Giada..tutto bene?" il suo ragazzo sembrava essere preoccupato
" si..tranquillo" provò a rasserenarlo lei, ma ogni qual
volta incrociava lo sguardo di Harry una duplice voglia la investiva
totalmente. Voleva scappare via da lì e fare finta di non
averlo mai incontrato, e contemporaneamente desiderava gettargli le
braccia al collo come aveva fatto tante di quelle volte durante quella
primavera. Quegli occhi.. quando lo aveva conosciuto, si era sottoposta
a un certo sforzo per non restarne ipnotizzata, e dal momento
successivo a quello durante il quale si erano scambiati il loro primo
bacio, aveva apertamente ammesso di esserne dipendente, ed erano state
innumerevoli le volte in cui ci era annegata dentro quando teneva
poggiata la testa sul suo petto e respirava del battito del cuore di
lui.
" Sei sicura che sia tutto apposto?" fu la voce di Liam a riportarla
con i piedi per terra
" eh? cosa?" inutile fingere, non lo stava ascoltando
" perchè sei scappata così ieri sera? che
è successo?" il ragazzo non si dava per vinto
" te l'ho detto..sono dovuta tornare a casa. Smettila di preoccuparti
sempre inutilmente!" esclamò un attimo dopo, tentando di
sembrare convincente. Sperava davvero che fossero preoccupazioni
inutili.
Liam le sorrise dolcemente, e Giada si sentì uno schifo. Non
avrebbe voluto mentirgli per niente al mondo, ma non vedeva altre
possibilità.
Si alzò leggermente sulle punte e gli rubò un
bacio, evitando di incrociare ancora lo sguardo di Harry. Come avrebbe
fatto ad uscirne viva da quella situazione proprio non lo sapeva.
L'unica cosa di cui era certa era che Liam fosse un ragazzo d'oro, che
non centrasse nulla in quel casino e che non dovesse in alcun modo
soffrirne. Era una cosa che dovevano risolvere lei e Harry, da soli.
" Chi vuole il gelato?" domandò a tutti, rendendosi conto un
attimo dopo che Harry non aveva capito assolutamente nulla di quello
che lei e Liam si erano detti
In realtà il ragazzo non aveva capito nemmeno di doversi
prenotare per il gelato, ma fortunatamene ci pensò Zayn a
spiegargli tutto in inglese. Liam gliene fu oltremodo grato.
" Okay..so, five ice-creams" esclamò la ragazza alla fine,
avviandosi da sola verso il chiosco.
Nessuno si preoccupò di seguirla, dato che era ormai
abitudine consolidata che Giada andasse a prendere il gelato per tutti.
A Mary toccavano sempre le patatine, a Zayn le caramelle e a Liam le
bibite..almeno in quel modo evitavano di discutere ogni volta su di chi
fosse il turno di andare al bar. Louis e Niall..beh, loro non avevano
un compito ben preciso, e approfittavano semplicemente di
quelli già stabiliti.
" I'll come with you" Harry non riuscì proprio a trattenersi
nonostante i buoni propositi, la raggiunse in un baleno, e le si
affiancò.
Improvvisamente le sudarono le mani...da soli, loro due, distanti
più di qualche metro dal resto del gruppo.
" Giada" il proprio nome pronunciato da quelle labbra, sembrava il
più bello al mondo...
Il ragazzo le sfiorò una spalla per richiamare la sua
attenzione, e lei fu costretta a voltarsi per guardarlo negli occhi.
Non era mai riuscita a resistergli, e non ci sarebbe riuscita nemmeno
in quel momento..Harry la guardava con una tale intensità,
da farle mancare il respiro.
" What's happening between us? The last time we saw each other, we
kissed so hard, and now..why are we acting like strangers?"
Che poteva rispondergli? Perchè si stavano comportando come
se fossero estranei?..qual'era l'alternativa? c'era un'alternativa?
" Harry.." sussurrò appena, i loro sguardi incatenati
" I know. I first pretended I didn't know you..but it's hard
to look at you without thinking you're the girl I loved the most in my
life"
" Really? The most?" non poteva averle detto sul serio che lei era
stata la ragazza che aveva amato di più in vita sua..no, non
poteva!
" Yes" un sussurro, accompagnato da uno sguardo sempre più
intenso, che la stava facendo vacillare
" We were not supposed to see each other again" Giada riuscì
finalmente a smettere di guardarlo negli occhi, le parve un impresa
sovraumana interrompere quel contatto visivo
" But here we are!" Harry le alzò il mento con un dito, e a
quel semplice contatto, la ragazza avvertì una scossa
dentro...basta, doveva mettere fine a quello che stava accadendo, per
il bene di tutti.
" Okay.. but things usually change..and guess what? They've changed.
I'm in love with Liam and you're his cousin..that's all. What
happened between us, belongs to the past"
Giada osservò il suo viso contrarsi in un sorriso forzato, e
desiderò non avergli mai detto ciò che invece era
uscito dalle sue labbra.
Si, la loro storia apparteneva al passato, era vero, ma era stata
importante, e non era sua intenzione sminuirla.Vederlo così
mogio, la faceva sentire in colpa più del dovuto.
Avrebbe soltanto voluto abbracciarlo e dirgli che i giorni trascorsi
insieme a lui li avrebbe ricordati per sempre come i migliori di
sempre, perchè lo erano stati davvero.
Senza rendersene nemmeno conto, si ritrovò ad accarezzargli
il volto con i polpastrelli, le sue dita si muovevano da sole,
conoscevano a memoria quel viso, anche se lei si era autoconvinta di
averlo dimenticato.
Ma i gesti parlavano al suo posto, e sfiorargli lentamente il viso, era
quanto di più naturale potesse fare.
Harry restò immobile, e chiuse addirittura gli occhi per
godersi fino in fondo quelle carezze così delicate e
così devastanti, distruttive, perchè sapeva che
sarebbero state le ultime.
Non riuscì a resistere oltre, e posizionò le
proprie mani su quelle di lei, con l'intenzione di stringerle e potarle
all'altezza delle labbra per imprimerci dolci baci.
Ma per Giada era troppo, e si ritrasse velocemente come se si fosse
scottata...che le era saltato in mente? Carezzargli il viso, godendo
nel sentire i propri palmi andare a fuoco a contatto con le pelle di
lui.
Perchè lo aveva fatto? E perchè erano da soli,
loro due, in un posto dove non potevano essere visti da Liam, Zayn e
Mary? Perchè?
Doveva andarsene immediatamente, per evitare di fare qualche altra
cazzata dettata da un organo diverso dal cervello.
" I gelati!" esclamò, talmente scossa dall'accaduto, da aver
dimenticato di dover parlare in inglese. Fortunatamente Harry parve
capire da solo, e l'istante successivo ordinarono.
" By the way, you're English is really good" doveva riconoscerlo, Giada
gli aveva parlato in una lingua per lei straniera con una tale
spontaneità
" Someone taught me it a couple of years ago" era la verità
" Was he a good teacher? " la ragazza sorrise, sforzandosi di fissare
qualcosa che non fossero i suoi occhi
" Somenone told me you got the highest mark in English"
continuò Harry, mentre tutti e due raggiungevano il resto
del gruppo
" Yeah, he definitely was a good teacher" il migliore, avrebbe voluto
aggiungere
" Thanks Giada" Harry le rivolse un ultimo sorriso, prima di tornare a
far finta di non essere mai stato legato a lei.
BUONSALVEEEE :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo!
Spero con tutto il cuore che via piaciuto, e mi raccomando...recensite,
recensite, recensite ♥♥
Adoro leggere i vostri pareri sulla storia e chiacchierare insieme a
voi, lo sapete vero? :DD
Grazie infinite per il vostro supporto..io vi voglio bene, sul serio
♥♥
Un bacione, e a prestoooooooo <3<3<3
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Capitolo 4 *** Capitolo tre ***
BUONSALVE A TUTTI!
Scrivo qui unicamente per dirvi che quando troverete dei numeri tipo
così: (1) mentre leggete la storia, vuol dire che in fondo
alla pagina ho inserito la traduzione italiana di ciò che ho
scritto in inglese. Non è stata una mia idea, me lo hanno
consigliato, e ho pensato che potesse essere utile..in caso contrario,
non esitate a farnelo sapere e provvederò.
Quindi, se vi trovate bene a leggere in inglese, ignorate pure quei
numeretti. Se invece preferite la traduzione italiana, vi
basterà trovare il numero corrspondente alla fine della
pagina..spero di essere stata chiara. Se così non fosse,
chiedete, io sono sempre qui :))
Ora vi lascio alla storia. A dopo ;)
Quella sera Giada rimase a dormire a casa della sua migliore amica.
Mary insistè così tanto, che alla fine la ragazza
non riuscì a declinare l'invito...non che non le facesse
piacere trascorrere un po' di tempo con lei, ma conosceva Mary, ed era
più che sicura che quella notte le avrebbe fatto il terzo
grado su Harry.
In
fondo era giusto che fosse così, si erano sempre dette
tutto, e la bionda non vedeva il motivo per il quale quella cosa
dovesse restare un tabù..ma Giada non era ancora pronta a
rivivere quei giorni, anche solo raccontandoli alla propria migliore
amica.
Non
appena erano rientrate, visto che i genitori di Mary come spesso
accadeva erano fuori per lavoro, le due ragazze si erano velocemente
cucinate qualcosa e avevano cenato chiacchierando di qualunque cosa
venisse loro in mente, tranne che del cugino inglese di Liam. Dopo
cena, guardarono insieme uno di quei film romantici e strappalacrime
che piacevano a tutte e due, e verso l'una si decisero ad andare a
dormire..per modo di dire.
Ecco
uno dei tanti lati positivi dell'estate: poter andare a letto tardi,
senza preoccuparsi di svegliarsi presto la mattina successiva. Se vi
sembra poco!
Una
volta entrate in camera, ovviamente non si addormentarono subito, ma si
buttarono, letteralmente, sul letto di Mary, come facevano sempre ogni
qual volta dormivano lì insieme.
Giada
messaggiava di tanto in tanto con il proprio ragazzo, mentre l'amica
navigava sul web e sui social network. Erano tutte e due stese supine,
indossavano entrambe il pigiama estivo, e si erano legate i lunghi
capelli, biondi per l'una e castani per l'altra, in uno chignon alla
buona. Lo stereo acceso come sempre le faceva compagnia, rendendo
quella serata il tipico pigiama party estivo che tutte e due avevano
sempre amato.
Era
la prima volta che si ritrovavano insieme in quella situazione a
distanza di circa dieci mesi...non che durante l'inverno non avessero
mai dormito l'una a casa dell'altra, ma farlo d'estate era tutta
un'altra storia.
Le
lancette sull'orologio calcolavano i minuti e le ore trascorse, e loro
due continuarono a godersi la serata, fin quando Mary non le fece la
fatidica domanda.
Potevano
essere le due del mattino, quando la ragazza si decise a spegnere il
computer, e Giada maledì scherzosamente Liam
perchè le aveva appena imposto di andare a casa sua la
mattina successiva, per affiancare Harry durante la prima lezione di
inglese. Il ragazzo era convinto che se ci fosse stata anche lei, gli
sarebbe pesato certamente meno concentrarsi sull'inglese per almeno un
paio d'ore di fila.
Senza
contare che Louis e Niall sarebbero tornati a casa il pomeriggio
successivo, e lei aveva già avvisato Zayn, l'unico del loro
gruppo ad avere la patente, accordandosi con lui per andare a prendere
i fratelli in stazione.
"
Quando vorrai dirmi chi è per te Harry, sappi che sono qui"
Se
lo aspettava, certo..ma non sapeva proprio che risponderle. Chi era per
lei Harry? Colui che le aveva fatto perdere la testa non troppo tempo
prima, e il cugino del suo attuale fidanzato.
Si,
forse la risposta giusta sarebbe stata quella, ma suonava assurda
persino per lei.
"
Senti, io vado a fare rifornimento di cibo..così intanto tu
ci pensi" ecco un'altra delle loro abitudini..mangiare nel pieno della
notte, sul letto. Mary raggiunse la cucina camminando scalza, e un
minuto dopo, si ripresentò in camera con un pacco di
patatine e coca-cola.
"
Si nota tanto che lui.." cominciò la mora tra le due
"
Che lui ti fa un certo effetto?" domandò l'amica. Giada
annuì.
"
Io l'ho notato, e credo che l'abbia fatto anche Zayn.." le fece
presente, addentando una patatina
"
Perchè? Faccio qualcosa di strano in sua presenza?" adesso
era seriamente preoccupata
"
Lui ti guarda come se volesse saltarti addosso, e tu vai a fuoco"
spiegò Mary , come se fosse ovvio
"
C-come mi guarda?" se ne erano accorti tutti?
"
Giada..lo sai come ti guarda..è che non capisco cosa sia
successo tra di voi"
"
E Liam? Secondo te Liam se n'è accorto?" questa volta fu lei
ad addentare una patatina, per l'agitazione
"
No. Lui ha occhi soltanto per te,e pensa di essere il responsabile del
rossore sul tuo viso"
"
Cosa?" non avrebbe mai e poi mai pensato di trovarsi tra due
fuochi..non lei, non la ragazza che aveva dato il suo primo bacio a
sedici anni, e che dopo di quello, non era stata con nessun'altro per
ben due anni, prima di Liam.
"
Vuoi dirmi che succede?" Mary la scosse prendendola per le spalle,
sembrava quasi divertita da quella situazione
Giada
sbuffò sonoramente e si coprì il viso con le mani
per qualche istante, come per raccogliere le idee.
"
Succede che io e Harry ci conosciamo già, succede
che conosco lui addirittura da più tempo di quanto
conosca te, Liam e Zayn" ammise, la schiena poggiata contro la
spalliera del letto dell'amica
"
Voglio sapere tutto" Mary si alzò per abbassare il volume
dello stereo e poi tornò a sedersi accanto a lei, pronta per
ascoltarla
Ma
Giada non poteva dirle proprio tutto, non era pronta a rivivere quei
giorni nemmeno con la mente..anche se forse, soltanto forse, lo stava
facendo initerrottamente da quando i suoi occhi avevano incrociato di
nuovo quelli di lui. Gli stessi che l'avevano stragata dal primo
istante, da sempre.
"
Frequentavo il secondo liceo, e avevo voti abbastanza alti da
permettermi di partecipare a una sorta di concorso organizzato dalla
scuola.
Il
premio consisteva nella possibilità di trascorrere due
settimane in Inghilterra, a Londra, a casa di una famiglia. Era
un'opportunità ottima per imparare la lingua, oltre che per
visitare finalmente quella città che mi aveva sempre
affascinato in modo inspiegabile. I posti disponibili erano una decina,
riservati agli studenti più meritevoli...e io mi ritrovai ad
essere una di quei dieci fortunati.
Ero
al settimo cielo, e trascorsi l'intero inverno aspettando di salire
sull'aereo diretto a Londra. Quando finalmente arrivò il
giorno della partenza, ad aprile, non avrei mai immaginato che quando
avrei rimesso piede in quello stesso aeroporto due settimane dopo, mi
sarei portata dietro non solo il ricordo di una città
meravigliosa, ma anche di un ragazzo in particolare..è stato
allora che ho conosciuto Harry, ma ero convinta di non rivederlo mai
più."
Mary
aveva ascoltato tutto attentamente, e ora finalmente capiva il
perchè di quegli sguardi infuocati...moriva dalla voglia di
sapere come lo aveva conosciuto, e cosa avevano condiviso in quei
giorni, ma decise di lasciar perdere, Giada sembrava già
abbastanza scossa così.
"
Un' ultima domanda, e poi dormiamo, promesso" era più forte
di lei, doveva togliersi quella curiosità
"
Spara" Giada le sorrise malgrado tutto, perchè aveva la
fortuna di avere una migliore amica che l'ascoltasse blaterare alle
quattro del mattino
"
Perchè fingete di non conoscervi?"
"
Non lo so..perchè questa situazione è dir poco
assurda, e perchè è meglio mettere una pietra
sopra a ciò che è stato. Adesso io sto con Liam,
e sto bene..Harry per me deve essere soltanto suo cugino, nulla di
più"
"
Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare" le fece presente
la bionda
"
Liam non deve pagarne le conseguenze, lui non centra niente e.. non
deve soffrire per questa storia" quella era davvero l'unica cosa di cui
fosse certa
"
E voi due sì, invece? Dovete soffrirne?" quando ci si
metteva Mary sapeva fare l'avvocato del diavolo, ma si comportava
così unicamente per il bene della propria migliore amica
"
La cosa giusta da fare è dimenticare..anche se è
difficile." le tremava addirittura la voce
A
quel punto la bionda l'abbracciò affettuosamente, e
restarono l'una tra le braccia dell'altra per qualche istante.
"
Io ci sono, sempre" sussurrò Mary, prima di spegnere
definitivamente lo stereo e stendersi sul letto
"
Lo so, e ti voglio un mondo di bene" rispose Giada. Due minuti dopo si
erano addormentate tutte e due.
Fu
una vera e propria impresa trovarsi alle dieci di mattina a casa di
Liam, ma chissà come, Giada ce la fece. Tralasciando il
fatto che barcollasse per strada per il troppo sonno.
Lei
e Mary si era addormentate alle quattro passate, alle otto e mezza la
ragazza era tornata a casa propria trovando un post-it di sua madre che
l'avvisava del fatto che lei e suo padre avevano avuto un'urgenza in
ospedale e non si sarebbero ritirati prima della mattina successiva.
Si, erano entrambi dottori...ovviamente andava da sè il
fatto che, non essendoci i genitori, Giada e i suoi fratelli che
avrebbero fatto ritorno nel corso del pomeriggio, avrebbero dovuto
pensare da soli alla cena.
Ma
quello era davvero l'ultimo problema..lei e Niall avrebbero sicuramente
convinto Louis ad andare a prendere la pizza per tutti, e magari
avrebbero potuto estendere l'invito a Mary, Zayn, Liam..e Harry.
"
Good morning" parlare con Mary quella notte le aveva fatto bene, e
quando Liam le aprì la porta, lei lo salutò
così, in inglese, visto che erano in tema
"
Buongiorno..si dice buongiorno" la riprese subito il ragazzo,
sorridendole
"
Oh..I'm so sorry Liam. I thought you were supposed to learn some
English words this morning" esclamò divertita (1)
"
Ti prego..non ti ci mettere anche tu" il ragazzo le fece il labbruccio,
e lei scoppiò a ridere
"
Già non sopporto lui...ti rendi conto che canta sotto la
doccia, in inglese?" Liam pareva sconvolto, il che la fece ridere
ancora di più
Ed
è pure maledettamente bravo, pensò lei. La sua
voce le aveva toccato l'anima dalla prima volta in cui lo aveva
sentito.
"
E come dovrebbe cantare? In giapponese?" disse invece
"
Potrebbe anche non cantare affatto..visto che io stavo ancora dormendo"
spiegò Liam
"
Misà che stamattina ci siamo alzati dal lato sbagliato del
letto" lo prese in giro la ragazza, avvicinandosi di più a
lui per rubargli un bacio
Liam
ricambiò dolcemente, poi entrambi presero posto al tavolo in
cucina, pronti per iniziare la lezione di inglese...mancava solo Harry.
"
Come è andato il pigiama party?" adesso era lui a prenderla
in giro
"
Fai poco lo spiritoso, che ci siamo addormentate alle quattro ed
è miracolo che non sia ancora crollata sul tavolo!"
A
quelle parole il ragazzo scoppiò a ridere, poi le
carezzò la guancia, proprio mentre suo cugino entrava nella
stanza.
"
Buon giorno!" Harry salutò tutti e due con un sorriso
"
Vedi? Persino lui saluta in italiano!" fece presente alla ragazza, che
si limitò a fargli la lianguaccia.
Ecco,
quella mattina sembrava tutto normale, lei e Liam si punzecchiavano a
vicenda come sempre, e la presenza di Harry nella stanza non pareva
essere d'intralcio alla sua sanità mentale. Forse dopotutto,
sarebbero riusciti a trovare un modo per far funzionare le cose.Quello
che era successo tra loro apparteneva al passato, e non si sarebbe
dovuto muovere da lì..almeno su questo, pareva che il
pomeriggio precedente avessero trovato un punto di incontro.
Tuttavia,
Giada si rese conto di aver cantato vittoria troppo presto, quando
durante quelle ore, si era sentita gli occhi del ragazzo inglese
costantemente addosso, e ogni qual volta si era voltata dalla sua
parte, lo aveva colto in flagrante a fissarla, con uno sguardo
così intenso da farle sudare le mani.
Liam
sembrava vivere in un mondo tutto suo, sembrava non accorgersi di
nulla, e si limitava soltanto a sbattere la testa sul libro di
letteratura inglese. Dopo un po' ne ebbe abbastanza, e con la
scusa di dover andare in bagno, li lasciò da soli in cucina.
Giada lo avrebbe ucciso per averla abbandonata lì con lui.
E'
che si era resa conto, che fino a quando erano stati loro due da soli,
lei e Liam, sembrava non essere cambiato nulla rispetto a due giorni
prima..ma non appena era arrivato Harry e aveva preso a guardarla in
quel modo, la realtà dei fatti l'aveva colpita come uno
schiaffo in pieno volto.
"
You look tired" fu lui a rompere quel silenzio condito di sguardi, non
ce la faceva più (2)
"
I slept at Mary's place last night..and we didn't fall asleep until 4"
spiegò, non riusciva a interrompere il contatto visivo con
quei maledetti occhi (3)
"
Was it a girls' night?" domandò ancora lui
"exactly"..perchè non la smetteva di sorriderle?
(4)
"
And what did you do?" sembrava seriamente interessato alla faccenda (5)
"
We ate some junk food, we listened to music, and we talked" "about
what?" (6)
"
About us. She wanted to know... and I told her we met in
London..nothing more than that" era giusto che gli dicesse la
verità, in fondo in quella storia centrava anche lui (7)
"
So..everything we shared, still is a secret between you and me?" la
sua voce era un sussurro, Harry non poteva rischiare di farsi
sentire da Liam.. ma quel sussurro non faceva altro che provocarle
brividi (8)
"
Yes" ammise la ragazza, sottoponendosi a uno sforzo sovraumano per
guardare qualcosa che non fossero i suoi occhi e le sue labbra (9)
"Maybe..we
could try to be friends" propose Harry, seppur non molto
convinto..Giada era la ragazza di Liam, e avrebbe dovuto ricordaselo
più spesso! (10)
"
Amici?" lei sembrava essere d'accordo, sperava davvero che riuscissero
a mantenere quel patto
Harry
la guardò con un'espressione cunfusa, che non
potè che farla sorridere. Il ragazzo ricambiò, e
il cuore di lei fece le capriole..quelle fossette, le aveva sempre
amate!
"How
about teaching me some italian?" quella proposta la spiazzò
totalmente, non se lo aspettava, ma non avrebbe potuto dire di no. Lui
le aveva insegnato l'inglese e lei avrebbe ricambiato il favore. (11)
"
I think..it's a good idea" gli sorrise ancora "Deal?" il ragazzo tese
la mano e lei esitò un istante prima di stringerla. (12)
Temeva che quel semplice contatto fosse in grado di procurarle una
scossa elettrica pari a quella che aveva investito il suo corpo quando
si erano 'presentati'.
Fu
esattamente ciò che accadde: nel momento in cui le dita di
lui si strinsero intorno alle proprie, si sentì andare a
fuoco, e maledì se stessa per quella reazione
così esagerata.
Non
riuscire a smettere di sorridergli e a guardarlo negli occhi senza
annegarci dentro, non saper sostenere il suo sguardo, e sentirsi
avvampare anche per una banale stretta di mano..non era certo il modo
migliore per cominciare a essere amici! Ma si sforzò di non
pensarci.
"
Si dice..affare fatto!" esclamò, facendo tutto
ciò che era in suo potere pur di non desiderare di non
averlo mai incontrato, o mai lasciato.
(1) Oh mi dispiace Liam...pensavo che dovessi imparare alcune parole
inglesi stamattina.
(2) Sembri stanca
(3) Sono stata da Mary la scorsa notte..ma non ci siamo addormentate
prima delle quattro del mattino
(4) E' stata una serata tra ragazze?
Esatto
(5) E cosa avete fatto?
(6) Abbiamo mangiato schifezze, abbiamo ascoltato la musica e abbiamo
parlato.
Riguardo cosa?
(7) Noi. Mary era curiosa di sapere..e io le ho detto che ci siamo
incontrati a Londra..niente di più di questo
(8) Quindi...tutto quello che abbiamo convidiso, è ancora un
segreto tra me e te?
(9) si
(10) Forse..potremmo provare a essere amici
(11) Che ne dici di insegnarmi un po' di italiano?
(12) Penso che sia una buona idea.
Affare fatto?
Eccomi di nuovo!
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto! :DD
Grazie di cuore per tutte le recensioni, vi adoro, davvero ♥
Continuate sempre così, perchè mi migliorate la
giornata :DD
Un bacione forte forte, e a prestooooooo <3<3<3
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Capitolo 5 *** Capitolo quattro ***
Doveva
ammetterlo..nonostante fosse in grado di discutere con loro anche
duecento volte al giorno e per cose futili, durante quella settimana i
suoi fratelli le erano mancati, anzi, forse a mancarle di
più erano stati proprio i loro quotidiani battibecchi. E fu
proprio questo il motivo per il quale sorrise spontaneamente non appena
vide Niall scendere dal treno, seguito da Louis.
Un
attimo dopo se li ritrovò di nuovo di fronte, entrambi
visibilmente stanchi per il viaggio e abbronzati.
"
Ei! Ti sono mancato?" Niall fu il primo ad abbracciarla
"
Per niente..ho avuto il bagno tutto per me per una settimana intera,
non ho dovuto condividere il telecomando con nessuno, e soprattutto ho
ascoltato la musica a tutto volume ballando per casa" non avrebbe
ammesso mai a poi mai che in realtà le erano mancati, che si
era inventata lì su due piedi i balli, e che in fin dei
conti, poter decidere cosa guardare in tv senza tirarsi cuscini addosso
o lanciarsi sguardi assassini, non era stato così divertente
come voleva far credere a loro.
"
Accidenti..allora dobbiamo esserti mancati proprio parecchio!" Niall
era convinto che più lei tentasse di enfatizzare quanto
fosse stata bene da sola a casa, più volesse in
realtà celare quanto si fosse sentita sola...e il biondo ci
aveva visto giusto, almeno in parte, visto che proprio sola sola non
era stata. Non c'era stato un singolo istante in cui non fosse stata
mentalmente in compagnia di Harry, poi di Liam, di nuovo di Harry,
ancora di Liam, e poi Harry.
"
Va bene, pensala come vuoi Niall" detto ciò, lo
abbracciò di nuovo, dandogli la conferma di aver ragione.
"
Scricciolo...io non me lo merito un abbraccio?" questa volta a parlare
fu Louis, il quale si era intrettenuto con Zayn mentre Giada salutava
l'altro fratello
"
Se continui a chiamarmi così, giuro che non ti abbraccio
più" a quelle parole Louis sorrise stringendola a
sè
"
Sappiamo tutti che adori questo soprannome.." la prese in giro lui, e
Giada gli schioccò un'occhiataccia, mentre Zayn se la rideva
alla grande accanto a loro
"
Convinto tu!" esclamò lei, sfuggendo alla mano del fratello
che si era intrufolata tra i suoi capelli per scompigliarglieli
Pochi
minuti dopo, si ritrovarono tutti e quattro in macchina di Zayn,
diretti a casa. La ragazza spiegò ai due fratelli che i loro
genitori fossero di turno in ospedale fino alla mattina successiva, e
propose loro di prendere una pizza da mangiare quella sera..da
lì, al decidere di invitare il resto del gruppo per
trascorrere la serata insieme, il passo fu piuttosto breve, e
quando Zayn li lasciò davanti casa, si diedero appuntamento
per vedersi qualche ora più tardi.
Giada
avvisò tempestivamente Liam, chiedendogli di estendere
l'invito anche al cugino, anche se sapeva già che avrebbe
avuto la tachicardia per il tutto tempo sentendosi quello sguardo
puntato costantemente addosso..ma che poteva fare? Evitarlo? Le
sembrava una cosa da bambini, e poi non sarebbe stato possibile in ogni
caso. Quindi l'unica cosa da fare restava tentare di imparare a
convivere con quelle emozioni così acute e
sconvolgenti fino alla fine dell'estate, fino a quando Harry non se ne
sarebbe tornato nella sua meravigliosa città.
Aveva
pure accettato di insegnargli l'italiano!
Però
quella mattina stessa, avevano deciso di provare a essere amici, quindi
c'era una piccola speranza che la situazione non precipitasse del
tutto. Anche se pensandoci, Giada si rese conto che amici o meno,
soltanto il guardarlo negli occhi le mandava in pappa il cervello, ma
doveva resistere a ogni costo, per lei, per Liam, per la loro storia.
Ovviamente
avvisò anche la sua migliore amica, e dopo aver atteso che
Niall e Louis finissero nel bagno ( l'avere il bagno tutto per
sè era l'unica cosa davvero positiva che aveva riscontrato
nel trascorrere una settimana senza i fratelli), optò per
una doccia rinfrescante, prima di dicidere di preparare addirittura un
dolce per la serata.
Tuttavia,
prima di mettersi all'opera, si rilassò un po' sul divano
insieme ai nuovi arrivati..in fondo era stata una giornata piuttosto
stressante, se si considerava il fatto che si era addormentata alle
quattro del mattino per svegliarsi soltanto quattro ore dopo, recarsi
dal suo ragazzo per la lezione di inglese, tentando di sostenere gli
sguardi del cugino di quest'ultimo, per poi finire dritta dritta in
stazione con Zayn, il quale fortunatamente era andato a prenderla a
casa, per andare a recuperare quei due che non avrebbero potuto
ritirarsi diversamente con tutte quelle valigie. Quindi un po' di relax
se lo era meritato.
Aveva
sempre amato alla follia l'estate, e probabilmente non avrebbe mai
cambiato opinione sulla 'stagione dei amori', come la chiamava
qualcuno..ma doveva pur ammettere che a volte, sostenere i ritmi estivi
fosse ancora più impegnativo di trascorrere ore e ore con
gli occhi puntati su un volume piuttosto massiccio e un evidenziatore
colorato tra le mani.
Ma
in ogni caso, non avrebbe mai preferito la scuola alla spensieratezza
di giugno, luglio e agosto, e per quanto stressanti
quei mesi potessero essere, avrebbero per sempre goduto del primato di
'mesi più belli dell'anno'...c'era ben poco da fare.
" Allora...che ci siamo persi in questi giorni in cui siamo stati via?"
domandò Louis, un braccio avvolto intorno alle spalle della
sorella.
Era il più grande del gruppo, ventun'anni anni suonati,
quasi ventidue, e per questo si era sempre sentito in dovere di
proteggere Giada; era quattro anni più grande di lei e da
piccolo aveva fatto il diavolo a quattro pur di tenerla un po' in
braccio. Niall invece, aveva solo due anni in più di lei, e
molto spesso, soprattutto negli ultimi tempi, pareva che non ci fosse
proprio differenza tra i loro diciotto e vent'anni. Tuttavia, non si
poteva di certo negare che fossero molto legati e che non sarebbero
stati capaci di vivere l'uno senza gli altri.
Sia Louis che Niall lavoravano in un bar..non ne avevano voluto saperne
di proseguire di studi, ma avevano entrambi un sacco di interessi che
li portavano ad essere soddisfatti della vita che conducevano.
" Allora..vediamo..la settimana scorsa sono usciti i quadri, e io ho
avuto dieci in inglese, però Liam è stato
rimandato, e i suoi genitori hanno deciso di spedire qui suo cugino
affinchè lo aiuti a superare il debito"
" Immagino che lui non l'abbia presa troppo bene" ipotizzò
Niall
" Effettivamente no! Ma non può farci niente.. e poi suo
cugino è già arrivato" spiegò
" E tu e gli altri lo avete conosciuto?" domandò Louis
" Si chiama Harry" soltanto pronunciare il suo nome, le fece aumentare
il ritmo del battiti del cuore, ma fortunatamente Giada fu l'unica ad
accorgersene
" Stasera lo conoscerete anche voi" disse un attimo dopo, senza
aggiungere altro.
I suoi fratelli, all'epoca, avevano scoperto che quando lei si era
recata in Inghilterra per una vacanza studio, aveva conosciuto un
ragazzo in particolare. Sapevano pure che costui si chiamasse Harry, ma
in quel momento non se ne ricordarono, e se anche se lo fossero
ricordati, sarebbe stato impossibile per loro collegare le cose e fare
due più due.
Quante persone che portavano quel nome vivevano in Inghilterra? E
quante possibilità c'erano che il cugino di Liam fosse
proprio quell' Harry? Forse una su un milione, eppure, pensò
Giada, le loro strade si erano incrociate di nuovo.
Decise di non rendere Niall e Louis partecipi della propria confusione
interiore, semplicemente perchè pensava che meno persone
fossero a conoscenza di quel segreto che li legava, più
sarebbe stato facile fingere che lui fosse davvero soltanto il cugino
inglese del suo ragazzo.
Un'oretta più tardi, mentre Giada era in cucina alla prese
con il dolce, suonò il campanello di casa e i suoi fratelli
si precipitarono ad aprire.
Qualche minuto dopo, la porta della cucina di spalancò e due
braccia la strinsero a sè, dolcemente. Giada si
voltò, sapendo perfettamente a chi appartenessero quelle
braccia, e poggiò entrambe le mani sulle spalle del ragazzo
mentre Liam la salutava con un bacio.
" Cosa stai preparando di buono?" le domandò non appena si
furono staccati
" Tiramisù" rispose lei con un sorriso
" Lo adoro!" esultò Liam "lo so!" era uno dei motivi per il
quale aveva scelto di fare proprio quel dolce. Il ragazzo rise,
schioccandole un bacio sulla guancia.
" Dov'è Harry?" domandò lei, senza riuscire a
frenarsi in tempo. Non lo vedeva in giro, nè aveva sentito
la sua voce, e stava quasi iniziando a credere che Liam l'avesse
lasciato a casa.
" In salotto con Niall e Louis..glieli ho presentati, e lui se ne
è uscito con un 'I finally got the chance to meet you!"
rispose il ragazzo, appena perplesso
" Come se avesse già sentito parlare di loro milioni di
volte...sei stata tu,vero?" si informò
" A fare cosa?" la ragazza non aveva colto, ma quelle domande la
mettevano in ansia
" A parlare dei tuoi fratelli con Harry" spiegò Liam con un
sorriso
" Ahh.. beh, si..è molto probabile" Accidenti, ma una
risposta più coerente, no eh?
" Vabbè lascia stare dai..io torno di là, vedo se
è arrivato Zayn" così dicendo Liam si
avviò verso la porta
" A proposito.. ma Mary?'" esclamò un attimo dopo, di nuovo
a pochi passi da lei
" Ha detto che verrà più tardi..mi doveva aiutare
a fare il dolce!"
" Non contare su di me" Liam le sorrise, baciandole dolcemente una
guancia prima di sparire dalla sua vista
" Tranquillo..non ci speravo nemmeno!" gridò lei, in modo
tale da farsi sentire.
Per tutta risposta, percepì la risata del proprio ragazzo
proveniente dal salotto, e sorrise tra sè.
Un attimo dopo, così, da nulla, Giada si
ritrovò inspiegabilmente a pensare a quella notte di due
anni prima. Ultimamente le accadeva sempre più spesso di
perdersi in quei ricordi.. e pensare che fino a un secondo prima di
rivederlo, pensava di aver rimosso tutto non solo dalla mente, ma anche
dal cuore. Si sbagliava alla grande.
Erano certamente state la parole di Liam a risvegliare qualcosa in
lei.. 'Sei stata tu, vero? A parlare dei tuoi fratelli con Harry?'
Ovviamente sì! Quella era una notte che non avrebbe mai
dimenticato...
Era la sera del
ventisette aprile di due anni prima, ed erano a casa di lui, da soli.
L'indomani sarebbe stato il compleanno di Giada, e avevano deciso di
aspettare svegli la mezzanotte. La madre del ragazzo era uscita con il
suo compagno, e aveva lasciato loro qualcosa da mangiare già
pronto. Giada era lì da soli quattro giorni, ma i due erano
andati d'accordo sin dal primo istante in cui la ragazza aveva messo
piede in quella casa, e dopo averli visti ridere e scherzare complici
per tutto il tempo, Anne aveva pensato che lasciarli soli per una sera
non sarebbe stato un problema.
Dopo cena, Harry e Giada avevano guardato un film, rigorosamente in
lingua inglese, e lui si era preoccupato di spiegarle e ripeterle tutte
le battute che la ragazza non aveva colto al primo colpo.
Avevano aspettato in cucina che arrivasse la mezzanotte e avevano
brindato allo scoccare del ventotto aprile. Si notava lontano un miglio
che ci fosse una certa elettrcità tra i loro
sguardi..stavano bene l'una in compagnia dell'altro, come non lo erano
mai stati prima di allora.
Nessuno dei due sembrava aver sonno quella sera, e finirono entrambi in
camera di lui a chiacchierare sul letto.
Giada ruscì per la prima volta a sostenere un'intera
conversazione in inglese, e non le pesò affatto,
perchè Harry era lì di fronte a lei e e non
smetteva di sorriderle per tutto il tempo mentre lei raccontava della
propria famiglia, dei propri fratelli, della scuola, degli hobby, di
ciò che avrebbe voluto fare da grande..di qualunque cosa le
passasse per la testa. Non si era mai aperta così con
nessuno, nemmeno con un ragazzo italiano, e aveva decisamente
dell'assurdo il fatto che ci stesse riuscendo con Harry, che conosceva
da quattro giorni. Restarono a chiacchierare fino all'alba della
mattina successiva, ridendo di tanto in tanto, e mangiandosi con gli
occhi. Non sentirono nemmeno Anne rientrare, e la donna
preferì non disturbarli resasi conto che i due
chiacchieravano tranquillamente e si prendevano addirittura in giro
come se si conoscessero da sempre.
Quando il sole tornò a sorgere, loro due sprofondarono nel
sonno, sdraiati sullo stesso letto, sfiniti, felici. E quando si
risvegliarono, più o meno per l'ora di pranzo, lo fecero con
la convinzione di essere pazzi l'uno dell'altra.
Due braccia forti e muscolose le circondarono la vita,
facendola bruscamente tornare alla realtà. Prima che lei
potesse fare qualcosa per impedirglielo, il ragazzo dietro di lei, le
spostò i capelli su un solo lato, e si sporcò le
mani con la panna montata, portandole subito dopo all'altezza del collo
di lei. L'istante successivo le labbra di lui le baciavano il collo,
ripulendolo della panna montata.
La ragazza non capì più nulla..Liam non aveva mai
fatto niente del genere, e soprattutto lei non si era mai sentita
così tremendamente eccitava quando lui le baciava il collo.
'Ma c'è sempre una prima volta'.. pensò
ingenuamente, lasciandosi andare a quelle coccole così
impreviste.
La sua schiena aderì perfettamente al corpo del ragazzo
dietro di lei, poggiò la testa sulla sua spalla, mentre lui
continuava a baciarla così lentamente e con così
tanta passione, da farla ardere dentro di un fuoco vivo e acceso.
Istintivamente portò una mano tra i capelli di lui, godendo
di quelle labbra incollate al proprio collo come non aveva mai fatto
prima, ma nel momento in cui le sue dita sfiorarono quei ricci,
capì che Liam non centrava niente con quello che stava
accadendo.
La consapevolezza che Harry la stesse baciando così, con la
panna montata e tutto il resto, semplicemente..le mozzò il
respiro.
BUONSALVEEEE
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :))
Questa volta pochissimo inglese..ma recupererò nel prossimo!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e sappiate che non vi
ringrazierò mai abbastanza per il vostro supporto :D
Amo chiacchierare insieme a voi, perciò non esitate a dirmi
tutto ciò che vi passa per la testa!!!
La situazione comincia a precipitare... vi prometto che
avrete presto il prossimo capitolo :DD
Un bacione forte forte, e a prestooooooo
♥♥♥
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Capitolo 6 *** Capitolo cinque ***
La
sua schiena aderì perfettamente al corpo del ragazzo dietro
di lei, poggiò la testa sulla sua spalla, mentre lui
continuava a baciarla così lentamente e con così
tanta passione, da farla ardere dentro di un fuoco vivo e acceso.
Istintivamente portò una mano tra i capelli di lui, godendo
di quelle labbra incollate al proprio collo come non aveva mai fatto
prima, ma nel momento in cui le sue dita sfiorarono quei ricci,
capì che Liam non centrava niente con quello che stava
accadendo.
La
consapevolezza che Harry la stesse baciando in quel modo, con la panna
montata e tutto il resto, semplicemente..le mozzò il respiro.
"
Wh-what are you doing?" le mani di lei ancora immerse tra i suoi ricci,
la sua schiena incollata al petto del ragazzo, e la voce spezzata
"
I don't know" Harry sussurrò appena quelle parole, senza
riuscire a smettere di torturarle il collo con bramosi baci
"
Please.. stop" per controsenso, lei lo attirò maggiormente a
sè mentre lo pregava di smettere
"
I can't" le labbra di lui imprimevano baci sempre più
ardenti sulla sua pelle, e Giada avrebbe voluto che non finisse mai, a
dispetto di ciò che aveva appena detto
"
You drive me crazy" ancora un sussurro da parte di lui, quasi soffocato.
La
ragazza avvertì le sue mani cingerle i fianchi con
più vigore..quella stretta non le permetteva di respirare
regolarmente, non le consentiva di ragionare con il cervello.
Le
labbra di Harry si spostarono lentamente dall'incavo del collo alla
spalla, e le dita affusolate di lui presero a giocare con la bretellina
del reggiseno che indossava.
I
loro corpi avvinghiati e i loro respiri affannati. Stavano impazzendo,
stavano perdendo la testa, entrambi.
Giada
provò il forte e irrefrenabile impulso di voltarsi, poggiare
le labbra su quelle di lui, e baciarlo con foga, con urgenza, in un
modo disperato e folle. Voleva davvero sentire di nuovo il suo sapore,
voleva davvero lasciarsi andare, abbandonarsi totalmente a lui..e
chissà se lo avrebbe fatto davvero se il timer del forno non
avesse spezzato l'incantesimo.
"
I thought we were friends!" fu lei a parlare per prima, voltandosi di
scatto e cercando disperatamente un modo per giustificare
ciò che stava accadendo tra loro due. Evitò di
guardarlo negli occhi. Il viso arrossato, le pupille dilatate, e la
voce tremoltante, non fecero altro che eccitare di più il
ragazzo che le stava di fronte.
"
We can't be friends" rispose lui, alzandole il mento con un dito e
costringendola a fissare gli occhi nei suoi
"
But this morning you said-" pronunciare quelle parole le
costò una fatica enorme
La
testa le scoppiava, il cuore peggio, e già riuscire a
connettere qualche parola nella propria lingua le sarebbe costato uno
sforzo non indifferente, figuriamoci doverlo dire in inglese che
impresa dovesse essere.
"
I know what I said, and I'm sorry..but we both know we can't be friends"
Non
ci sarebbe mai stata verità più vera.
"
So we are..what? How should we define ourselves?"
"
Do you wanna know who you are for me?" a quelle parole la ragazza
annuì, aveva bisogno di saperlo..non ci stava capendo
più niente
"
Nothing if I think about Liam.
Or everything if my mind goes back to that spring."
Quegli
occhi la fissavano con un'intensità tale da farle venire
voglia di annegarci per sempre, non c'era nulla che potesse
fare per evitarlo..
"
What about now?" domandò lei con un filo di voce. Erano
ancora troppo vicini e ciò che provavano in quel momento
andava contro ogni logica e buonsenso
"
Now? I'm dying to kiss you" ormai ci era dentro, lo aveva detto, e non
poteva più tornare indietro.
'Sto morendo dalla voglia di baciarti'..un sussurro pronunciato con
quella voce roca, che ebbe il potere di farle perdere le coordinate
spazio-temporali. Harry moriva dalla voglia di baciarla!
Giada si sentì letteralmente andare a fuoco...quella
situazione le stava sfuggendo di mano,dannazione! Soltanto qualche ora
prima si era illusa anche solo per quache minuto, che potessero sul
serio riuscire a diventare amici e fare finta che nulla fosse successo
tra loro, ma già nel momento in cui si erano stretti la mano
per sugellare quell'accordo, aveva segretamente capito che sarebbe
stato impossibile.
Però aveva fatto tutto il possibile per autoconvincersi del
contrario.. e adesso? Pure lei desiderava baciarlo più
qualsiasi altra cosa al mondo.
Stava impazzendo, poco ma sicuro. Ma lui era lì,
così maledettamente vicino, la guardava intensamente, le
sussurrava che si stava trattenando con tutte le forze dal baciarla.. e
Giada all'improvviso desiderò riassaporare quelle labbra che
erano state sue sin troppe volte, e che forse, se ne stava rendendo
lentamente conto, le erano mancate da morire.
Gli occhi di lui si fecero languidi, e il cuore della ragazza
cominciò a galoppare a ritmo sferenato non appena Harry le
prese il viso tra le mani. Non ebbe la forza, non ebbe la voglia di
opporsi.
Le sue dita affusolate le percorsero il viso lentamente, fino a
spostarsi nuovamente sul collo, sulle spalle, sulle braccia, e
infine sui fianchi. L'afferrarono per la vita, mentre lui si faceva
sempre più vicino, continuando a fissarla intensamente. Gli
occhi di lei focalizzarono le labbra di Harry per qualche istante,
sorrideva, e i loro addomi erano quasi incollati l'uno all'altro.
La ragazza posò lo sguardo più basso,
concentrandolo sui propri fianchi dolcemente avvolti dalle braccia di
lui, e si sentì avvampare, mentre la presa si faceva a poco
a poco più vigorosa.
Che diamine stavano facendo?!
Harry aveva perso completamente la testa, non poteva esserci altra
spiegazione plausibile.
Non appena aveva visto Liam rientrare in salotto, si era allontanato
con la scusa di cercare in bagno, e invece era finito in cucina.
L'aveva osservata trafficare con vari recipienti e ingredienti,
appoggiato alla porta per qualche istante, lei non si era accorta di
nulla, e lui aveva provato il forte impulso di raggiungerla e
ricoprirla di baci.
Probabilmente, se si fosse concesso un solo minuto in più
per pensare alle conseguenze che avrebbe potuto avere quel gesto
così avventato, avrebbe desistito dal proprio proposito.
Ma no. Lui era sempre stato impulsivo di natura, e l'istante successivo
si era ritrovato a sporcarsi le mani con la panna montata, e
spalmargliela sul collo, per poi avere la scusa per baciarla fino a
quando la candida pelle di lei non avrebbe presentato alcuna traccia di
quell'intruglio così gustoso.
E poi, quando la ragazza aveva trovato il coraggio di chiedergli
spiegazioni, lui le aveva apertamente detto che non avrebbero mai
potuto essere amici, e aveva addirittura ammesso di star facendo
l'impossibile per trattenersi dal baciarla, baciarla sulle labbra,
baciarla davvero.
Giada lo faceva impazzire...era sempre stato così, sin dal
primo istante in cui l'aveva vista.
L'averla ritrovata aveva fatto riemergere in lui tutto ciò
che aveva provato stringendola tra le braccia, coccolandola e
baciandola; e in quel momento, era a un passo dal sfiorarle le labbra
con le proprie.
Se fosse entrato Liam, avrebbe ucciso entrambi, ma desiderava troppo
poterla baciare, e valeva la pena di rischiare. Rischiare soltanto per
lei, che non si scostava di un centimetro, con il battito del cuore a
mille, la consapevolezza di essere non torto, la paura di essere
scoperta, e la voglia di infrangere tutte le regole.
Tutto ciò che Giada riusciva a fare era tremare come una
foglia stretta tra le sue braccia. Si sentiva debole e impotente, ma
viva come non mai. Erano vicinissimi, entrambi intrappolati nella
voglia di essere di nuovo se stessi insieme.
" Do you remember that day?" le mani di Harry le cingevano ancora la
vita, i suoi occhi erano fissi in quelli di lei, e quel sussurro
altrimenti chiamato voce, la fece tremare, ancora.
Perchè non riusciva a liberarsi da quella presa
così perfetta e così sbagliata? Perchè
non riusciva a dirgli 'Non so di quale giorno tu stia parlando, ed
è meglio che tu vada via di qui prima che arrivi il mio
ragazzo ?'
Perchè dopo ben due anni, ancora non riusciva a non annegare
in quello sguardo?
Perchè pensava di non aver mai visto occhi più
belli e rari di quelli di Harry?
Perchè gli stava fissando le labbra, come se volesse
baciarlo? E perchè voleva farlo davvero?
Una doccia fredda, una bella doccia fredda sarebbe sicuramente stato
l'ideale...il cervello le consigliava di scappare via, e il cuore la
costringeva restare lì.
Non aveva mai provato nulla del genere in tutta la sua vita.
Tra lei e Harry era stato un vero e proprio colpo di fulmine, aveva
capito di poter seriamente innamorarsi di quel ragazzo dal sorriso
dolce e birichino sin dal primo istante, ed era successo davvero. Ma
poi era tornata a casa, in Italia, non lo aveva più visto,
nè sentito, e a momenti, aveva addiruttura creduto di aver
sognato di provare ciò che aveva vissuto stretta tra le sue
braccia.
Pensava di non rivederlo mai più, pensava di aver
dimenticato tutto; e invece lui era ribiombato nella sua vita,
sconvolgendola totalmente.
Era stata cotta di lui sin dal primo istante, e forse non avrebbe mai
smesso di esserlo. Lui la mandava in titl, totalmente, completamente. E
forse Giada dipendeva da quegli occhi, da quel sorriso, da quelle
fossette e dai quei ricci, molto più di quando fosse
disposta ad ammettere.
Il primo amore non si scorda mai, giusto? ..Loro non erano l'eccezione
alla regola.
" Do you remember?" una mano risalì lungo il suo corpo fino
a posarsi sulla sua guancia. L'altra restò all'altezza dei
suoi fianchi.
In quelle condizioni, era incapace persino di parlare. Desiderava
soltanto poter ritornare a quel maledetto giorno.
" It's playing back in my head again, again, and again"
sussurrò lui, carezzandole dolcemente quella guancia
" It-it was my birthday, isn't it?"
"Yes, it was...you were turning 16" ricordò Harry. La
ragazza annuì, era più che sicura di sembrare una
deficiente con il viso arrossato, la pelle bollente sotto il suo tocco
e i battiti del cuore super accelerati, ma chissà
perchè, agli occhi di lui appariva ogni secondo
più timorosa, più ingenua, e più bella.
Esattamente. Era proprio
il giorno del suo compleanno, e lei era a Londra! Non avrebbe mai
potuto immaginare un compleanno migliore di quello..soltanto per il
fatto che fosse lì, lo avrebbe ricordato per sempre come il
migliore. E ancora non sapeva tutto quello che sarebbe accaduto in
quello stesso giorno.
Lei e Harry avevano trascorso tutta la notte a chiacchierare sul letto,
e poi si erano addormentati senza preoccuparsi di quanto sarebbe stato
insolito, svegliarsi la mattina dopo, l'uno accanto all'altra.
Da quanto tempo era arrivata nella capitale britannica? Quattro giorni?
Anche se si fosse trovata lì da qualche ora, si sarebbe
sentita allo stesso modo in sua compagnia.
La prima cosa che Giada aveva notato al suo arrivo, era che Harry fosse
talmente bello da togliere il fiato. Quegli occhi l'avevano ipnotizzata
sin dal primo istante, e quel sorriso, quelle tenere fossette l'avevano
fatta sentire a casa da subito, nonostante la sua vera casa fosse
distante migliaia di chilometri.
Ma lui era anche dolce, intelligente, simpatico, divertente..era il
ragazzo perfetto, quello a cui di solito si affibbia il soprannome di
'principe azzurro'. Lui era il suo principe azzurro, solo che invece
del cavallo guidava il motorino, invece dello scudo indossava gli
occhiali da sole, invece della spada teneva in mano il cellulare, e
invece di salvarla da una strega cattiva o dal cacciatore di turno,
l'aveva salvata dalla monotonia della sua vita. Era un comunissimo
ragazzo inglese, che l'aveva fatta innamorare a tempo record. Era un
principe azzurro moderno, reale..non come quelli delle favole.
Harry e Giada erano stati costretti dal progetto a
trascorrere quei quattro giorni perennemente insieme, e
avevano finito per dipendere completamente l'uno dell'altra..
Ecco il motivo per il quale quando si svegliarono nello stesso letto,
la mattina del compleanno di lei, accadde tutto in automatico.
Il ragazzo le baciò dolcemente una guancia, sussurrandole di
nuovo 'Happy Birthday'..come se non lo avesse già fatto a
mezzanotte in punto. Lei aprì gli occhi lentamente, e la
prima cosa che vide fu il viso di lui; sorrise spontaneamente , con gli
occhi che le luccicavano per quanto era felice.
Harry si avvicinò impercettibilmente, lentamente, e prima
ancora di rendersi conto di ciò che stava succedendo, la
ragazza chiuse gli occhi ricambiando quel dolce bacio. Le labbra di lui
sfiorarono le proprie, prima che queste si dischiudessero
permettendogli di baciarla davvero.
Giada pensò di poter toccare il cielo con un dito, mentre
lui prese a giocare con i suoi capelli, senza smettere di tenere le
labbra premute contro quelle di lei. Andarono avanti così
per non si sa quanto tempo, senza parlare, si erano già
detti tutto durante la notte, e si nutrirono unicamente dei loro baci.
Erano pazzi l'uno dell'altra, e quando, per puro caso, i loro occhi si
posarono sulla sveglia posizionata sul comodino e videro che erano in
ritardo di un'ora per la scuola, scrollarono le spalle come se non
avessero nessuna preoccupazione al mondo, e tornarono a baciarsi,
stretti in un abbraccio.
Anne era già uscita per andare a lavoro, e loro due
marinarono la scuola quel giorno. A nessuno dei due importava
di perdere una lezione del progetto di cui erano protagonisti...gli
insegnanti, i compagni, il mondo intero avrebbe potuto aspettare un
po'. Non esisteva nulla all'infuori di loro due intenti a baciarsi
così dolcemente.
" I remember it all too well" se pure avesse provato a mentirgli, non
ci sarebbe riuscita..Giada aveva capito di non aver dimenticato nulla,
di non poter dimenticare nulla.
Lo voleva, voleva riassaporare quelle labbra per davvero, ma quando lui
fu a un solo passo dal baciarla e donarle ciò che lei
desiderava, la ragazza abbassò lo sguardo, fuggendo da
quella cucina un attimo dopo, e lasciandolo lì, impalato e
dispiaciuto.
Non ce la fece, non ci riuscì..perchè sapeva che
se fosse rimasta insieme a lui un secondo secondo in più,
con quell'atmosfera così calda che si era creata tra di
loro, non avrebbe resistito. Si sarebbe lasciata baciare, lo avrebbe
baciato, si sarebbe lasciata spogliare, e non solo fisicamente, gli
avrebbe donato tutto in quella cucina. Lo avrebbe amato e si sarebbe
lasciata amare, incurante di tutto e di tutti.
Ma non poteva farlo, non doveva farlo, perchè c'era una sola
persona che rendeva sbagliato tutto quello che per il suo cuore pareva
perfetto. 'Liam'.
BUONSALVEEEE :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo ...spero con tutto il
cuore che vi sia piaciuto e non vi abbia deluse per come è
finito.
Dovete avere un altro po' di pazienza..non era ancora il momento di
lasciarsi andare per quei due, anche se, la situazione si sta scaldando
sempre di più ;)
Grazie grazie grazie e ancora grazie per tutte le recensioni! Vi adoro,
davvero ♥♥♥
E continuate sempre così, perchè le vostre parole
mi migliorano la giornata, sempre :DDD
Scappo, un bacione forte forte, e a prestoooooo
<3<3<3
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Capitolo 7 *** Capitolo sei ***
Si
portò le mani al viso in un gesto disperato, e poi
sbattè più volte la testa contro il mobiletto
posizionato proprio sopra il lavabo della cucina di Giada.
Era
andata via, scappata a gambe levate. Lui l'aveva indotta a fuggire,
senza permetterle nemmeno di terminare di preparare il
tiramisù.
Ammettere
che fosse stato un deficiente a comportarsi in quel modo
così sfacciato, di certo non sarebbe servito a migliorare la
situazione..e poi non gliene fragava niente: poteva anche essere il
ragazzo più stupido e più stronzo esistente sulla
faccia della terra, soprattutto nei confronti del cugino, ma Harry
voleva disperatamente baciarla.
Dal
momento stesso in cui l'aveva rivista dopo due anni, aveva capito di
essere ancora pazzo di lei. E anche se aveva tentato di far finta di
niente, proponendole addirittura di essere amici, o scherzando
allegramente con lei su quanto fosse brava in inglese, nulla,
assolutamente nulla, gli aveva liberato la mente e il cuore, anche per
un solo misero istante, da ciò che provava per lei.
Dio..quanto
erano stati perfetti quei giorni a trascorsi a Londra a baciarla e
coccolarla come se non avesse voluto lasciarla mai più.
Si
scosse dai propri pensieri, soltanto quando avvertì il
calore di una mano su una spalla, e si voltò, sorridendo
come forse non aveva mai fatto da quando lei era dovuta tornare a casa,
quella primavera.
Giada
era lì, di fronte a lui. Era tornata, dopo essere scappata.
Era la ragazza più bella che avesse mai visto in tutta la
sua vita. Forse anche l''unica che avrebbe amato davvero.
"
Harry" fu un sussurro, pronunciato da quelle labbra che moriva dalla
voglia di sfiorare.
Non
le diede il tempo di aggiungere altro, in un meno di un secondo
tornò a cingerle la vita con le braccia, e senza permettersi
di pensarci ancora, avvicinò la bocca a quella di lei, fino
a sfiorargliela con la propria.
A
quel contatto, Giada dischiuse le labbra, e lui la baciò,
sul serio, per davvero.
Le
braccia di lei si aggrapparono immeditamente al suo collo, e l'attimo
dopo furono tra i suoi capelli, mentre le loro labbra non volevano
saperne di separarsi. Si scambiarono baci famelici, intensi, attesi per
chissà quanto tempo. Lui le carezzava i fianchi facendo
dolcemente su è giù, mozzandole il respiro e
facendola semplicemente impazzire. E Giada lo lasciava fare, si
lasciava baciare, rendendo quel contatto ogni secondo più
bello e più disperato.
Harry
fece in modo di ribaltare le posizioni, la sua schiena di lei
aderì completamente al lavabo, mentre la ragazza lo attirava
maggiormente verso di sè, baciandolo con passione.
Pareva
che le loro labbra e i loro corpi fossero stati fatti apposta per
intrecciarsi. Un incastro perfetto, come lo era sempre stato.
E un momento perfetto... troppo perfetto per essere reale.
"
Hai intenzione di saltare il pranzo? Sai, non te lo consiglio visto che
mia madre ha preparato le lasagne!"
"
Non credo tu ne abbia mangiate di così buone in
Inghilterra..anzi, non credo proprio che tu le abbia mai mangiate!"
Quella
era la voce di Liam, e anche se non aveva capito un accidenti di quello
che il cugino gli stava dicendo, era sicuro che fosse lui.
Aprì gli occhi, rendendosi conto bruscamente di aver dormito
per tutto il tempo.
Quindi..quindi..nulla
era stato reale. Quindi Giada non era insieme a lui, quindi non era
tornata indietro, e quindi aveva soltanto sognato di baciarla!
Ma
a che punto era arrivato? Sognarsela di notte? Stava impazzendo, quella
ragazza lo avrebbe fatto impazzire, eppure, contro ogni logica,
baciarla, anche solo in un sogno, era stato bellissimo.
Ritornò
alla realtà, di nuovo bruscamente, quando Liam gli
sventolò una mano davanti al viso.
Ma
che stava combinado...aveva sognato di baciare la ragazza di suo
cugino! E chissà cos'altro avrebbe fatto succedere se il
sogno fosse andato avanti...
"
I'm sorry Liam." 'I dreamt kissing your girlfriend' avrebbe dovuto
dirgli.
"
Did you say something?" esclamò invece, facendo il possibile
per apparire meno scosso di quanto in realtà fosse
Il
ragazzo di fronte a lui fece un gesto con la mano che Harry
interpretò come un 'lascia perdere', e poi uscì
dalla stanza, ignaro di tutto.
Si..era
stato solo un sogno. Ora ricordava bene quello che era accaduto, ed era
più che sicuro che Giada fosse scappata via dalla cucina,
lasciandolo solo, e tornando una decina di minuti dopo in compagnia
della propria migliore amica. Non si erano nemmeno guardati negli
occhi, e lui era uscito dalla stanza, permettedole di finire di
preparare quel tiramisù.
Per
tutta la durata della serata, entrambi erano stati scrupolosamete
attenti a non finire soli da qualche parte, per evitare di trovarsi in
altre situazioni equivoche, che forse non sarebbero riusciti a sotenere
per una seconda volta. Giada aveva fatto il possibile per stare accanto
a Liam, e lui si era sentito morire. Era geloso marcio, c'era ben poco
da fare..ma in fondo sapeva bene che l'unica ragione per la quale la
ragazza, dopo l'episodio in cucina, non si era staccata nemmeno un
minuto dal proprio fidanzato, andava attribuito al fatto che si
sentisse terribilmente in colpa, e al momento vedesse nello stargli
accanto, l'unico modo per rimediare, e forse cercare di vivere in pace
con se stessa.
Forse
quando era sfuggita dalle sue braccia, era andata in bagno, si era
sciaquata il viso con l'acqua ghiacciata, e si era ripetuta davanti
allo specchio di amare Liam, un numero sufficiente di volte da indurla
a crederlo davvero.
Provava
ancora qualcosa per lui, Harry lo sentiva, ne era quasi sicuro. Si era
accorto che non riusciva a reggere il suo sguardo, si era accorto che
la sua pelle andava a fuoco quando lui la sfiorava, si era accorto che
stava bene quando le cingeva la vita con le braccia, si era accorto del
viso arrossato, delle pupille dilatate dal desiderio, e persino dei
battiti accelerati del cuore. La conosceva, molto meglio di quanto
tutti gli altri pensassero, e sapeva pure che Giada avrebbe voluto
baciarlo con tutta se stessa. Ma ovviamente, non aveva potuto.
Quanto
poteva essere stato stronzo il destino ad avergliela presentata dopo
due anni come la fidanzata di suo cugino?! Bastardo.
Che
situazione assurda! Se
Giada era certa di non voler far soffrire Liam in nessun modo per
quella storia, Harry era sicuro di essere pazzo di lei, esattamente
come lo era stato a Londra..e non era altrettanto sicuro di riuscire a
tratteenersi per molto tempo. Anche se fare del male al cugino era
nelle sue intenzioni. che avrebbe dovuto fare?
Starle
lontano il più possibile fingendo che non fosse lei la
ragazza che gli faceva ancora battere forte il cuore? O magari
fregarsene di tutto e di tutti, andare da lei, dirle che si
era reso conto di non aver mai smesso di amarla, e proporle di fuggire
insieme in Inghilterra, a Londra, a casa sua, per continuare da dove
avevano interrotto?
Non
avrebbe pouto fare nessuna delle due cose. Starle lontano era escluso,
sarebbe stato impossibile, anche se lo avesse voluto.. e non lo voleva.
Portarla con sè sarebbe stata una follia in piena regola,
non avrebbe potuto farlo..anche se lo voleva.
L'unica
soluzione sarebbe stata trovare una via di mezzo tra le due cose, ma
lui era sempre stato un'estremista, e se aveva un difetto, uno solo,
era quello di essere tremendamente impulsivo.
Non
premeditava mai prima di agire, viveva alla giornata..ma con Giada nei
paraggi, quello avrebbe potuto costituire un bel problema.
"This is lasagne!" esclamò Cara, porgendo a Harry un
piatto di quella pietanza che aveva l'aria di essere
insuperabile.
" Thanks zia" rispose educatamente il ragazzo, pronto per assaggiare il
noto piatto tipicamente italiano
" Perfette come sempre" si congratulò Liam, mettendosi
d'impegno per finirle..poi di sicuro avrebbe fatto il bis, come da
tradizione
" They taste really good!" anche Harry sembrò apprezzare
parecchio le lasagne della zia, e a conferma di ciò, si
ritrovò più volte con del sugo ai lati della bocca
" Definitely love them" esclamò alla fine, quando ebbero
terminato di pranzare
" Stai a vedere che alla fine avremo l'effetto contrario..invece di
spingerti ad amare l'Inghlterra, Harry si innamorerà
dell'Italia!"
Cara lo disse a suo figlio mentre si accingevano a sparecchiare la
tavola; a quelle parole Liam rise di cuore, stupendosi nel trovarvi un
senso di verità. Che a suo cugino inglese piacesse l'Italia,
non lo aveva mai messo in dubbio, altrimenti sicuramente non avrebbe
accettato di trascorrervi l'intera estate..ma più passavano
i giorni, e più si rendeva conto di quanto Harry paresse
star bene lì, in loro compagnia.
Andava già pazzo per il gelato del chiosco che tutti loro
adoravano, aveva assaggiato la pizza e l'aveva trovata fenomenale,
persino il caffè, aveva ammesso che fosse nettamente
migliore di quello inglese. Gli piaceva la città,
l'atmosfera che si respirava in giro, e molte delle espressioni
colloquiali tipicamente italiane.
E poi c'era lei, una ragazza, italiana, grazie alla quale sarebbe stato
in grado di essere felice pur vivendo in un tugurio. Ma quello doveva
un segreto condiviso solo da due.
" I'll miss Italy..it's a wonderful place. I think I love everything in
here: atmosphere, people, food, habits, history, whethear..."
Liam sorrise sentendolo parlare così, pensando che in fondo
il cugino non fosse così male come si aspettava. In quei
quattro anni che li separavano dall'ultima volta in cui si erano visti,
erano cambiate tante cose. Prima fra tutte, Harry sembrava aver messo
la testa più o meno a posto, e non si comportava
più come un ragazzo viziato e dispettoso..chissà
se fino alla fine, non si sarebbe addirittura dispiaciuto nel doverlo
salutare e vederlo ripartire per Londra. Tutto sommato, le cose stavano
funzionando, e pareva che l'arrivo del cugino, non avesse per niente
mutato la sua vita, e il suo rapporto con i ragazzi, Giada e Mary. Se
la sua ragazza avesse trovato Harry anticipatico, o se fosse accuduto
il contrario, non sarebbe stato così semplice gestire la
situazione, visto che comunque avrebbero trascorso parecchio tempo
insieme..ma il problema non si era nemmeno posto, in quanto i due
parevano essere piuttosto in sintonia.
Lo aveva notato quando Harry l'aveva accompagnata a prendere i gelati,
e li aveva sentiti chiacchierare pur non facendo per nulla attenzione a
ciò che si stessero dicendo, e anche il giorno prima, quando
c'era stata la prima lezione di inglese a casa sua. A dirla tutta, la
sera precedente, gli era parso che Giada fosse leggermente scossa, ma
aveva attribuito quell'atteggiamento non proprio rilassato al fatto che
il tiramisù non fosse venuto un granchè..forse
aveva messo meno panna, il gusto del mascarpone era eccessivamente
percepibile.
Se solo avesse saputo che fine avesse fatto quella panna...Liam avrebbe
dato di matto! Ma era troppo buono e troppo ingenuo anche solo per
sospettare una cosa simile.
Erano entrambi seduti sul divano, a guardare senza porvi attenzione una
commedia simile a un cinepanettone, quando Liam si rese conto di aver
un appuntamento dal barbiere fissato per quel pomeriggio.
" I'm going to have my hair cut this afternoon. Are you coming?" gli
propose, pensando che forse una spuntatina a quei ricci ribelli che il
cugino si ritrovava ad avere, potesse essere utile
" Mm..no, thanks! I don't need cutting my hair..
And I have to call my mum to let her know that everything is ok! You
know, when I call her, we usually have such a long conversation.. so
I'm staying here"
Per quanto fossero ribelli quei ricci, sapeva che fossero parte del suo
fascino, e non aveva intenzione di tagliargli, almeno non in quel
momento. E poi avrebbe sul serio telefonato a sua madre..non la sentiva
da un paio di giorni, e per loro due che avevano sempre avuto un
rapporto così intimo e confidenziale, due giorni prendevano
la grandezza di settimane e settimane.
" Well..see you ad dinner then" lo salutò Liam, prima di
uscire di casa.
" Ok..see you" esclamò Harry a sua volta "Will you be ok?"
domandò ancora Liam, il suo corpo per metà
già fuori casa.
Va bene che ormai era trascorsa una settimana da quando Harry
era arrivato, quindi il ragazzo cominciava ad orientarsi piuttosto bene
sia in casa che per strada, ma sua madre continuava a raccomandargli di
non lasciarlo solo, quindi ci stava che Liam non fosse proprio
tranquillo nel lasciarlo a casa..ma d'altronde non potevano davvero
vivere in simbiosi, due ragazzi che fino a qualche giorno prima
parevano quasi estranei.
Per quanto riguarda l'inglese, Liam ci stava facendo lentamente
l'abitudine a parlarlo, costretto dalla necessità di
comunicare con il cugino, ma non si poteva certo dire che la cosa non
gli pesasse.
" Of course I'll be ok! Don't worry" Harry lo rassicurò con
un sorriso, e subito dopo, Liam se ne andò davvero.
Anche la madre del ragazzo era già rientrata al lavoro,
quindi era completamente solo. No, non sarebbe rimasto lì a
lungo...andare a farsi un giro gli sembrava una buona idea, tanto
avrebbe potuto telefonare ad Anne strada facendo. Fu esattamente
ciò che fece, ma quando chiuse la telefonata, si rese conto
di essere finito nella stessa via in cui abitava Giada.
Non seppe dire se accadde per caso, per coincidenza, e semplicemente
perchè lo aveva inconsciamente desiderato, ma fu
assalito da una propompente voglia di vederla, e ancora una volta,
prima di darsi il tempo di riflettere meglio, suonò a
quell'indirizzo. Ricordava bene come fossero finite tra di loro le cose
la sera precedente, ricordava il sogno, ma soprattutto ricordava il
rossore sul suo viso quando lui le aveva cinto la vita con le braccia,
ricordava perfettamente il luccichio nei suoi occhi, il tremolio delle
mani, e il fiato corto.
Voleva rivederla, a tutti i costi. Il semplice fatto di trascorrere del
tempo in sua compagnia, lo faceva sentire vivo come non mai. Quella
ragazza lo mandava in titl, lo aveva capito da parecchio tempo, era in
grado di farlo sentire un perfetto imbecille e poi un genio nel giro di
qualche istante, gli mandava in cervello in standby e il cuore in
iperventilazione, e la cosa più assurda, era che lui piaceva
da matti perdere il controllo e non essere in grado di fare
qualcosa di diverso dall'attirarla a sè, stringerla
e baciarla come se non esistesse un domani. Gli piaceva lei,
e tanto. Ne era irrimediabilmente innamorato.
Forse fu un bene che ad aprirgli la porta fu Louis, anche
perchè non sapeva esattamente come si sarebbe giustifcato
per essere piombato a casa sua.
" Ei Harry!" lo salutò allegramente il fratello della
ragazza "Louis! Is Giada here?"
"Yes, sure. Everything's ok?" domandò il ragazzo,
scomparendo nel corridoio un attimo dopo, chiamando a gran voce la
sorella.
"Oh yeah!It's ok.. except for the fact that I'm desperately in love
with your sister, and she's my cousin's girlfriend! I probably should
let her go, and I'm chasing her instead"
Sussurrò quelle parole tra sè e sè,
sicuro che Louis non potesse in alcun modo sentirlo.
Fortuna che si rendeva conto da solo di star facendo esattamente
l'opposto di ciò che una persona sana di mente avrebbe
fatto..ma quando Giada gli fu finalmente di fronte, ebbe
l'assoluta certezza di essere nel posto giusto. E per quanto
l'essere piombato in casa sua fosse stata senza dubbio una follia,
desiderava follemente stare un po' con lei.
BUONSALVEEEEE :))
Mi scuso immensamente per il ritardo...non ci sono stata
in questi giorni e sono tornata soltanto ieri sera :)
Ho fatto del mio meglio per pubblicare il nuovo capitolo il prima
possibile, e spero con tutto il cuore che si via piaicuto!
Che succederà nel prossimo?..Vi assicuro che fino alla fine
ne vedremo di tutti i colori.
Solo una cosa è certa: Harry è pazzo di Giada.
Però pare che non possano stare insieme.
Per le traduzioni in italiano..in caso ne abbiate bisogno, chiedete, io
sono qui :DD
Non le ho inserite a fine capitolo altrimenti avrei perso
tempo e lo avrei pubblicato domani D: Ma se qualcosa non vi
torna, chiedete pure :)
Scappo come al solito, un bacione forte forte, e a prestoooooo
♥♥♥
Ps. Adoro le vostre recensioni, mi migliorate la giornata,
perciò non smettete mai ♥ Ciao!
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Capitolo 8 *** Capitolo sette ***
"Harry"
il solo pronunciare quel nome, le accelerava i battiti del cuore.
Non
era una reazione normale quella di Giada, e lei lo sapeva..davvero non
riusciva a immagianare che tutte le ragazze si sentissero come si stava
sentendo lei in quel momento in compagnia di un ex. No, doveva esserci
sicuramente dell'altro, e probabilmente, soltanto probabilmente,
qualcuno aveva dimenticato di aggiungere i titoli di coda alla
loro storia insieme.
O
magari non era stata una dimenticanza..magari quella che avevano
vissuto a Londra era stata soltanto la prima stagione della serie, e
ora stavano vivendo la seconda. Però se fossero stati
davvero i protagonisti di un telefilm, avrebbero avuto un copione da
seguire, avrebbero saputo cosa dire e come comportarsi, avrebbero
soltanto dovuto far finta di essere stati colti di sorpresa o persino
di essere perdutamente innamorati..e invece la realtà era
tutt'altra cosa, e aveva la capacità di mandarli in
confusione davvero.
"
What are you doing here?" non aveva potuto fare a meno di
domandarglielo...dopo il modo in cui si erano lasciati la sera
precedente, la ragazza pensava che si sarebbero addirittua evitati per
un po'
"
Italian lesson" sparò lui, fu l'unica cosa che gli venne in
mente per spiegare la propria presenza lì
"
Do you wanna learn Italian language?" fortunamente Louis
spezzò quella tensione, senza nemmeno rendersene conto
"
Louis can help you" esclamò lei, tentando disperatamente di
tirarsi fuori da quella situazione, che sapeva non avrebbe portato
nulla di buono
"
I wish I could! But maybe tomorrow..I gotta go now" si scusò
il ragazzo
Giada
si sentì mancare la terra sotto i piedi..dove doveva andare,
e soprattutto, perchè la stava lasciando a casa da sola con
Harry? Cos'era? Una combutta, percaso?
"
Dove vai Lou?"
"
Due minuti fa mi ha chiamato Niall..è appena arrivato un
camion pieno di roba al bar, e hanno bisogno di una mano per sistemare
tutto.
Spero
che quel buzzurro del capo mi paghi lo straordinario" così
dicendo, schioccò un bacio sulla guancia della sorella e
afferrò cellulare e occhiali da sole
"
Tanto ti lascio in compagnia, no?" aggiunse un attimo dopo, facendo
l'occhiolino a Harry che ne stava lì impalato
Sia
Louis che Niall avevano trovato impiego in un bar, ma da quando erano
tornati dalle vacanze, la mole di lavoro da svolgere era notevolmente
aumentata, e loro passavano più tempo lì che a
casa ormai, ma gli andava bene così tutto sommato.
Per
il minore tra i due, trovare lavoro era stato un modo per dimenticare
Ashley..mentre Louis, beh, voleva guadagnare un po' di soldi per conto
proprio e magari anche stupire Amy, la sua ragazza da circa due anni,
con qualche regalo inaspettato, o anche solo con una cenetta romantica.
"Vi
aspettamo per cena?" domandò Giada, arrendendosi "si, credo
di si" rispose il fratello, un attimo prima di uscire, dopo aver
salutato anche Harry.
"
Ok...I can call Mary o Liam and Zayn..they can help you with Italian
too" propose, sentendosi una stupida, perchè in fondo non
voleva chiamare nessuno, anche se avrebbe dovuto farlo per il bene di
tutti. O forse per il bene di Liam e basta, ancora non ne era sicura.
A
quel punto il ragazzo le si avvicinò fino a quando non si
ritrovò a pochi passi da lei "Please..don't call anyone" un
sussurro
"
I want you to teach me some italian, just you..you promised it"
aggiunse, con un sorriso che non le lasciava scampo
"
I don't know if-" Harry la interruppe prima che potesse proseguire
"I
won't do anything you do not want me to do. I promise"
No..allora
non aveva capito che il problema era proprio quello. Giada aveva
rimuginato su quel quasi-bacio per tutta la notte, e si era resa conto
di averlo desiderato e di desiderarlo ancora con
un'intensità che quasi la spaventava. Se si fossero trovati
di nuovo in una situazione simile, non era fatto sicura di avere la
forza di scappare di nuovo. Non voleva scappare.
"
Ok..let's go upstairs" disse, ancora piuttosto
incerta
Ma
Liam doveva andare a tagliarsi i capelli proprio quel pomeriggio? Se
lui non fosse uscito di casa, il cugino non si sarebbe sognato di
piombare a casa sua!Tempismo perfetto, come al solito.
Harry
la seguì in camera sua, camminando qualche passo dietro di
lei, notando soltanto allora che Giada indossava una sorta di
prendisole a maniche corte, che le lasciava le gambe quasi
completamente scoperte.
In
fondo era estate a tutti gli effetti ormai, e lei era a casa
propria..era ovvio che si fosse vestita in modo tale da sentirsi fresca
e comoda. Ma, diamine, proprio non si aspettava di trovarla
così.
Quelle
gambe slanciate e affusolate che si muovevano sinuosamente davanti a
lui..meglio non dire i pensieri che si affacciarono alla sua mente in
quegli istanti. Desiderava accarezzarle, baciarle e sfregarle contro le
proprie, ma naturalmente non poteva.
Giada,
Giada, Giada..perchè doveva essere così
bella?Perchè doveva avere quel paio di occhi, e quel sorriso
così caloroso?
Perchè
lo aveva fatto stare così bene durante quelle due settimane?
Perchè era così dannatamente facile amarla?
Avrebbe
fatto meglio a non pensarci, e prestare attenzione a ciò che
la ragazza gli stava dicendo a proposito di pronomi e aggettivi..ma
Harry non riusciva a concertrarsi, perchè più la
guardava e più gli tornava in mente il sogno di quella
notte. Se anche in quel momento avesse dato retta all'istinto e ai
sentimenti, si sarebbe avventato su di lei zittendola con un bacio che
nessuno dei due avrebbe mai dimenticato; l'avrebbe presa tra le braccia
e stesa sul letto, e poi avrebbe semplicemente continuato a baciarla in
ogni porzione di pelle e in ogni cellula del corpo.
Quando
i suoi occhi si specchiavano in quelli di lei, tutto il resto spariva,
e restavano soltanto loro due, in preda alla voglia d'amarsi.
Dal
canto suo, Giada bramava che accadesse esattamente quello che lui
voleva, ma non era ancora arrivata al punto di ammetterlo a se stessa.
Si trattava ancora di qualcosa insita nel suo inconscio.
Parlava
da più di un'ora, gli spiegava regole sulla grammatica
italiana che a lei avevano insegnato alle elementari e che pensava di
aver dimenticato, ma riusciva a non sentirsi come se fosse un ordiglio
pronto ad esplodere per lui, soltanto quando i suoi occhi fissavano il
soffitto invece di quelli blu-verdi del ragazzo che per primo le aveva
fatto provare amore.
A
interrompere i loro enigmi fu un tuono che squarciò
letteralmente il cielo. Subito dopo fu seguito da un lampo, e poi di
nuovo un tuono, e un lampo, andando avanti in quest'ordine per circa
quattro o cinque volte.
Strano..non
era stato previsto nessun aquazzone per quel giorno, anzi, quando Giada
si era svegliata, aveva scelto di indossare il prendisole proprio
perchè si prospettava una giornata calda, forse addirittura
afosa.; e invece le nubi avevano preso il sopravvento, nascondendo
completamente l'astro del giorno.
La
ragazza sussultò quando l'imposta della sua finestra
sbattè contro il vetro, e lo stesso accadde in cucina e in
bagno. Fu improvvisamente colta da un brivido di freddo, e Harry
notò la pelle d'oca frasi spazio sulle sue braccia.
Contemporaneamente si alzò il vento, e entrambi temettero
sul serio l'arrivo di un uragano.
Il
tempo di realizzare cosa stesse succedendo, che altri lampi e tuoni si
fecero prepotentemente sentire, poi fitta pioggia. Giada
optò per spegnere tutte le attrezzature elettroniche in
giro, e fece giusto in tempo, perchè qualche istante dopo
saltò pure la corrente..comprensibile, con quel maltempo.
La
stanza si fece improvvisamente più buia, nel momento in cui
la pioggia diventò grandine.
Quella
sarebbe stata una data da segnare sul calendario: 22 giugno, pioggia,
vento e grandine come se fosse pieno inverno! Piuttosto insolita come
cosa, ma d'altronde, si sa che il tempo è imprevedibile.
Giada
si avvicinò alla finestra, osservò quei granuli
di ghiaccio cadere vertiginosamente fino a schiantarsi sul suolo,
notò che non c'era anima via in mezzo alla strada, e la
città sembrava essere stata avvolta da una coltre grigia.
Non le era mai piaciuto come colore, e fu percorsa da un brivido nel
pensare come una giornata tipicamente estiva si fosse repentinamente
trasformata in un disastro del genere.
Sperava
che Louis e Niall avessero preso l'ombrello, anche se ne dubitava
fortemente visto che quando erano usciti di casa non c'era nemmeno
l'ombra di una nuvola...e sperava che Liam fosse già tornato
a casa.
Per
quanto rigaurda Mary e Zayn, era certa che fossero al sicuro, e
Harry..beh, Harry era lì accanto a lei.
Il
ragazzo aveva tentato a tranquillizzare entrambi dicendo che si
trattava di un tipico temporale estivo e che la tempesta sarebbe durata
poco, ma nel sentire il sordo rumore della grandine posarsi ovunque,
Giada fu percorsa da un nuovo brivido, che fu immediatamente sostituito
dalla confortante percezione di calore umano. Lasciò che
Harry le accarezzasse dolcemente le braccia, strofinandogliele per
evitarle altri brividi, e poi gli permise senza esitazioni di
stringerla a sè, abbracciandola da dietro.
L'istante
successivo fu lei a voltarsi completamente affondando il viso nella sua
maglietta, poggiando la testa sul petto di lui. Si rifugiò
tra le sue braccia, portando le mani sulla schiena per poterlo
abbracciare meglio. Harry la strinse vigorosamente a sè,
beandosi della sensazione di completezza che gli provocava il corpo di
lei a contatto con il proprio. L'abbracciò stretta stretta,
come se avesse paura che potesse scappare da un momento all'altro, ma
Giada questa volta scelse di rimanere, ferma, immobile, riscaldata da
lui. Lasciò che Harry che carezzasse e baciasse i capelli,
mentre la sua testa si strofinava contro il suo petto caldo, bollente.
Aveva bisogno di quell'abbraccio, aveva bisogno di sentirsi come si era
sentita a Londra, aveva bisogno di lui.
Quanto
stava bene stretta tra quelle braccia! E quanto era bello sentirgli
battere il cuore..
Quando
Harry la prese per mano, e lei non oppose alcuna resistenza,
capì che semplicemente non aveva più la forza di
ignorare le istruzioni dettate dal muscolo a forma di pugno umano.
Senza
pronunciare una sola parola, il ragazzo la trascinò con
sè, fino a quando tutti e due non si furono stesi sul letto;
Harry la tenne stretta a sè ancora..il cervello
completamente fuori uso.
Giada
si accoccolò tra sue braccia e semplicemente
desiderò poterci restare per sempre...stava bene, troppo
bene. Alzò il viso per poter perdersi nei suoi occhi, e
soltanto quando ciò accadde, si accorse di aver dimenticato
tutto, persino la tempesta..e non solo quella che si stava abbattendo
all'esterno, anche quella interiore, che viveva dentro sè.
Si
guardorono per qualche istante, ancora abbracciati, e incapaci di dire
nulla, non ce n'era alcun bisogno...si stavano amando già
così, tenendosi stretti mentre fuori si stava scatenando
l'inferno.
Il ragazzo posò delicatamente una mano sul viso di lei,
glielo carezzò senza smettere di interrompere il contatto
visivo, e l'attimo dopo premette le proprie labbra contro quelle di
Giada.
Lei non si oppose, non trovandone nè la forza, nè
la voglia, e si lasciò baciare, dapprima dolcemente, poi con
passione. Ogni secondo che passava l'incastro fra le loro labbra
diventava sempre più intimo, e ogni secondo che passava loro
due si sentivano un po' più completi. Si baciarono fino a
restare senza fiato, in un modo così intenso, lento, e
bramoso che se fosse entrato qualcuno nella stanza, loro non se ne
sarebbero nemmeno accorti, e avrebbero continuato ad amarsi, per quanto
sbagliato potesse essere.
Si, era sbagliato, ma era anche tremendamente..giusto,
perchè lo volevano entrambi, e quello bastava per rendere
quegli attimi i più perfetti di sempre.
Quando furono costretti a interrompere i baci per necessità
di riprendere fiato, si ritrovarono di nuovo occhi negli
occhi..era troppo tardi per far finta che non fosse successo nulla.
Troppo tardi pure per fermarsi.
" Amore" Harry pronunciò quella semplice parola in italiano,
mentre la teneva di nuovo stretta contro il suo petto. Nell'udirla, il
cuore della ragazza si fermò per un istante, per poi
riprendere a battere a ritmo acceleratissimo.. 'amore', quella parola
pronunciata con la sua voce roca e il respiro affannato dopo
l'intesità di quei baci, le fece perdere del tutto il
controllo.
In meno di un istante furono di nuovo labbra contro labbra; lei era
completamente stesa sul suo corpo, e mentre la baciava, le mani di
Harry si spostarono dapprima sui suoi fianchi e poi sulle gambe. Gliele
carezzò con bramosia, come aveva desiderato fare dal momento
in cui era entrato in casa sua, e andò avanti
così per un bel po', senza mai privarsi del contatto con le
labbra di lei, fino a quando le sue dita non furono ostacolate dal
prendisole. Le mani di Harry strinsero il vestitino per i bordi, nello
stesso momento in cui le sue labbra si posarono sul collo della
ragazza, prima solleticandolo soltanto, e poi imprimendoci baci ardenti.
A quel punto Giada gli alzò la maglietta e lui le permise di
sfilargliela con un'unico gesto. Subito dopo lei si
accoccolò di nuovo sul suo petto caldo, e prese a baciarlo
sul torace, all'altezza dei pettorali, disegnando con le labbra
chissà cosa e facendolo letteralmente impazzire.
Harry continuò a baciarle il collo, strappandole via il
prendisole dopo averci giocato a lungo facendo su è
giù. La ragazza si ritrovò in intimo, e le loro
labbra tornarono a cercarsi con più desiderio di prima.
Ribaltarono le posizioni; lui le accarezzò le
spalle sfilandole le bretelline del reggiseno, e poi scese
giù a baciarle la pancia nuda, spingendosi fin dove poteva,
e riprendendo dalla parte superiore delle cosce, mentre Giada ansimava
e sentiva che sarebbe potuta morire dal piacere da un momento all'altro.
Non erano dicibili le sensazioni che si impossevano del suo corpo
quando Harry la baciava, quando le sue mani toccavano la sua pelle
nuda, e quando la guardava negli occhi con le pupille dilatate dalla
voglia di lei, ogni qual volta erano costretti a interrompere i baci.
Harry la baciò di nuovo sulle labbra, facendo scontrare la
propria fronte con quella di lei, facendo intrecciare le loro mani, per
poi portare quelle della ragazzai all'altezza dei propri jeans e
guidarla nello sfilarglieli, senza mai smettere di baciarla. Dieci
secondi dopo, il suo corpo statuario era coperto soltanto dai boxer.
Ripresero a baciarsi con passione crescente e inesauribile, nutrendosi
di quella mezzora rubata nel bel mezzo di un temporale distruttivo.
Ogni bacio li rendeva più vogliosi di andare oltre, ma non
lo fecero, limitandosi a restare abbracciati stretti nel buio
di una stanza che li aveva visti dare libero sfogo ai sentimenti.
" I missed you" sussurrò lei, Harry giocava con i suoi
capelli
" I love you" rispose il ragazzo, guardandola dritta negli occhi e
mozzandole il respiro.
Proprio accanto a loro, sul comodino, le spie di notifica dei loro
cellulari lampeggiavano a intermittenza. Sul primo, quello di Giada,
erano stati registrati quattro messaggi da parte di Liam, e sull'altro,
quello di Harry, c'erano tre chiamate senza risposta, tutte da parte
dello stesso mittente.
BUONSALVEEEEE!! :))
Ecco il nuovo capitolo!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto e non abbia deluso le
vostre aspettative :DDD
Harry e Giada hanno trovato il coraggio di lasciarsi andare...ormai era
nell'aria e sapevamo tutti che prima o poi sarebbe successo, no?
Ma la vera domanda è: cosa succederà quando
saranno costretti a interrompere il loro momento di passione?
Beh, se vi fa piacere, provate ad avanzare ipotesi. Sarei davvero
curiosa di sapere cosa ne pensate! ;))
In ogni caso, vi farò aspettare poco, penso che entro fine
settimana, dovrei riuscire a pubblicare il capitolo successivo.
Grazie, grazie, grazie e ancora grazie soprattutto a chi recensisce e
chi lo vorrà fare ♥♥♥ Vi
adoro!
E Grazie ovviamente anche a chi ha inserito la storia in una qualsiasi
lista, vi sono grata :))
Devo scappare, quindi, un bacione forte forte, e a prestoooooo
<3<3<3
Recensiteeeeeeeee ♥♥♥♥ Ok,
basta, ciao! :))
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Capitolo 9 *** Capitolo otto ***
"Eccomi!"
in quel preciso istante Mary fece la propria comparsa nella camera
della sua migliore amica, i capelli biondi leggermente scompigliati per
il vento e il respiro affannato.
Era
domenica mattina, e Giada se ne stava seduta sul letto a gambe
incrociate, incapace di dire o fare nulla, con la mente costantemente
occupata da un groviglio di corpi e sospiri che le erano sin troppo
familiari e continuavano a mandarle in panne il cervello, nonostante la
doccia fredda e riflessiva a cui si era sottoposta quando lui se ne era
andato.
Non
riusciva a pensare ad altro da quando Harry aveva varcato la soglia di
casa sua, lasciandola lì, con la consapevolezza di aver
fatto una cazzata e tutta la malsana voglia di ripeterla.
Baciarlo
come se non ci fosse un domani ( e probabilmente per loro non c'era
davvero), e lasciarsi stringere e cullare dalla sue braccia, avvertendo
il suo tocco bollente sulla pelle nuda e fresca, era stato
bellissimo...e se da una parte Giada desiderava di non aver mai perso
il controllo, dall'altra si crogiolava nel ricordo così
nitido dei loro corpi avvinghiati, e si scioglieva in un brodo di
giuggiole ogni qual volta pensava al suo sorriso.
Che disastro! Era stata in grado di innamorarsi perdutamente di Harry
la primavera di due anni prima, ma prima di rivederlo in un modo del
tutto inaspettato, non avrebbe mai immaginato che la sola presenza del
ragazzo dagli occhi più belli che avesse mai visto al mondo,
sarebbe stata in grado di farle sudare le mani.
E adesso se ne stava lì, seduta sul letto, a guardare Mary
come se l'amica potesse leggerle nel pensiero senza che lei
parlasse..come avrebbe fatto a raccontarle ciò che avevano
combinato, senza riuscire ad evitare di sentirsi in colpa nei confronti
di Liam, e senza lasciare trasparire che essere baciata da Harry fosse
quanto di più rigenerante, coinvolgente e bello le fosse mai
capitato?
" Allora? Che è successo?"
La sua migliore amica si sedette al suo fianco, intuendo
dall'espressione sconvolta e sognante contemporaneamente di Giada, che
non doveva trattarsi di una cosa di poco conto. Ma la ragazza non
accennava a voler spiegarsi meglio, quindi Mary ne buttò
lì una delle sue.
" Si può sapere che è successo di tanto
catastrofico da costringermi a piantare in asso Zayn mentre facevamo
colazione?!" Giada le schioccò un'occhiataccia
" Se fate colazione insieme tutti i venerdì e tutte le
domeniche in estate, e a volte pure di martedì" le rispose,
appena più rilassata
" Si, lo so..ma sai anche tu che lui mi piace" disse l'altra
Giada a quel punto sorrise "scusa...non succederà
più" le assicurò.
" Ti perdono solo se mi dici che mi hai chiamato perchè sei
andata a letto con il cugino inglese del tuo fidanzato!"
Mary pensava di smorzare la tensione visibilmente evidente sul viso
dell'amica con quella battuta, ma non appena ebbe terminato di
pronunciare quella frase che le pareva così spropositata o
forse così ovvia, non lo sapeva nemneno lei con certezza, si
accorse che Giada non aveva battuto ciglio, e anzi, il suo viso si era
fatto paonazzo.
" Sei andata a letto con Harry?" le domandò di nuovo, questa
volta quasi in un sussurro
" No" rispose la ragazza, e Mary tirò un sospiro di
sollievo. Non osava immaginare cosa sarebbe successo se quei due
avessero dato libero sfogo ai sentimenti, anche se avrebbe messo la
mano sul fuoco sul fatto che prima o poi avrebbero ceduto..ne aveva
parlato pure con Zayn, e anche lui era del suo stesso parere. Forse
speravano solo di rimandare quel momento il più possibile,
per Liam, per tutti.
Ma Giada non aveva ancora completato la propria risposta.
Perchè, tecnicamente, non si poteva dire che fossero stati a
letto insieme, però..però esisteva un
però più pesante di un macigno.
" Io..non ho saputo resistere, e la cosa che mi preoccupa di
più è che se lui fosse qui ora e provasse a
baciarmi, non saprei resistere nemmeno adesso" spiegò
" quindi vi siete baciati?" domandò a quel punto Mary,
leggermente confusa
" eravamo accanto alla finestra, io avevo i brividi per via del
temporale, e lui mi ha abbracciato per scaldarmi..è stato un
gesto così dolce, e io, dopo essere scappata la sera prima
dalla cucina, avevo così bisogno di quel contatto, che mi
sono voltata e ho affondato il viso nel suo petto. Lui mi ha tenuta
stretta stretta per non so quanto tempo, baciandomi sui capelli, e dopo
mi ha preso per mano e mi ha trascinato sul letto. Siamo stati
semplicemente abbracciati ancora per un po', fin quando non ci siamo
ritrovati occhi negli occhi, e abbiamo entrambi capito che volevamo di
più.
Finchè non abbiamo entrambi capito che non poteva essere
finita, che non saremmo mai riusciti a dimenticare quei giorni
trascorsi a Londra.
Così ci siamo baciati, lentamente sono volati via i vestiti,
ma ci siamo fermati quando siamo rimasti in intimo. Mi ha accarezzato
per ore, mi ha baciata per ore, e io mi sono sentita in paradiso in
quelle ore.
Capisci qual è il problema?
Non possiamo giustificarci dicendo che eravamo ubriachi o cose simili,
perchè sappiamo tutti e due che non è
vero..l'abbiamo voluto, abbiamo bramato quello sbaglio"
" quindi è stato un errore?" fu la domanda di Mary, che
ascoltava rapita il racconto della sua migliore amica
" Io.." Giada tentennava, non sapeva cosa dire, perciò
optò per proseguire con il racconto "Io gli ho detto che mi
è mancato, è stato un pensiero che ho realizzato
stretta tra le sue braccia, e non sono riuscita a tenermelo per me"
" E lui che ti ha risposto?"
" 'I love you'...lo ha sussurrato con una tale naturalezza e una tale
dolcezza..pensavo seriamente di poter morire in quell'istante" il suo
tono era sognante
" E dopo? Che è successo?"
" Ci siamo baciati, ancora, ancora e ancora..fin quando non abbiamo
sentito la porta sbattere accompagnata dall'allegro 'siamo tornati' di
Niall e Louis.
Ci siamo rivestiti a tempo record, e quando Niall ha aperto la porta
della mia camera ha trovato me seduta alla scrivania e lui sul mio
letto, intenti a tradurre frasi semplici in italiano. Ovviamente mio
fratello non ha battuto ciglio, non ha sospettato nulla, e si
è limitato a dire qualcosa sul maltempo, prima di imprecare
contro Lou che si era già appropriato del bagno.
Quando siamo rimasti di nuovo soli, entrambi ci siamo ricordati di
avere dei cellulari che avevamo completamente abbandonato, ed
è stato allora che l'incanto si è definitivamente
interrotto, e ho trovato un messaggio che mi ha fatto sentire
così sporca, come non lo ero mai stata in vita mia.
" Liam, vero?" Giada annuì, quasi con le lacrime agli occhi
" Il messaggio diceva : 'Sai dov'è finito quell'idiota di
mio cugino? Sai, non vorrei che stesse girando in tondo zuppo d'acqua
dalla testa ai piedi, perchè non trova più la via
di casa!' e poi un altro 'pensi che dovrei andare a cercarlo?'
Ovviamente non gli ho risposto..ma mi sono sentita una stronza. E Harry
cosa ha fatto?!"
" E' scappato a gambe levate?" ipotizzò la bionda
" Peggio"
" Prima che potessi rendermene conto, si è avventato sulle
mie labbra, incurante del fatto che non fossimo più soli in
casa, e mi ha baciata così intensamente, da annebbiarmi la
vista e la mente di nuovo. Non mi sono sottratta! E gli ho
permesso di donarmi quelle sensazioni che avevo provato fino a poco
prima, per qualche altro istante.
Quando ci siamo staccati, volevo prenderlo a schiaffi e
contemporaneamente spingerlo sul letto e ricominciare da capo, ero
fuori di me, per la disperazione e l'eccitazione..ma lui mi ha guardata
dritto negli occhi e mi ha detto 'Was it our last?'...volevo
semplicemente piangere, per tutto"
A quel punto Mary la strinse forte, e Giada pianse davvero tra le sue
braccia, troppo confusa, troppo sicura di desiderare la cosa sbagliata.
" Io ho annuito, e lui se ne è andato. Quando è
uscito di casa pioveva ancora, anche se non così forte come
prima, io lo stavo guardando dalla finestra, l'ho visto tirare
a calci i sassolini del vialetto, e poi l'ho sentito dire 'ti amo,
maledizone!'..ha utilizzato persino l'italiano."
" Hai dormito stanotte?" le domandò teneramente l'amica
" Secondo te?"
" Accidenti che gran casino!" ammise Mary, senza smettere di
abbracciarla
" Non riesco a guardare Liam negli occhi senza sentirmi una stronza, e
non riesco nemmeno a liberarmi dell'odore di Harry"
" Fidati, non lo sente nessuno!" tentò di sdrammatizzare
l'amica
" Lo so, ma lo sento io!La mia pelle sa di lui, la mia bocca sa della
sua"
" Giada, ascoltami, potrà essere la domanda più
banale del mondo, ma è l'unica che può titarti
fuori da questa situazione"
" Spara" l'incoraggiò lei, tanto peggio di così
non poteva andare
" Ami Liam?
..Se Harry sparisse di nuovo dalla tua vita oggi stesso, riusciresti a
dimenticarlo per sempre? Riusciresti a essere felice con Liam? Lo ami,
si o no?
Devi soltanto capire questo, perchè se la risposta
è positiva, sarai in grado di superare tutto. Capita di
sbagliare, siamo umani, ma se sei davvero innamorata di Liam, ogni cosa
si sistemerà."
Giada si rese conto che la sua migliore amica avesse effettivamente
ragione...bastava che rispondesse a quella domanda per tornare a vivere
in pace con se stessa.
Se solo gliela avessero posta una settimana prima, non di
più, avrebbe risposto senza la minima esitazione.
Perchè stava bene con Liam, e lo sapeva, ne era sicura.
Ma quegli occhi e quel sorriso, e quelle fossette, erano riusciti a
sconvolgerle l'esistenza per la seconda volta...e adesso non sapeva
più rispondere. Possibile che fossero riusciti a cambiare le
carte in tavola?
Possibile che continuassero ad avere su di lei sempre lo stesso
effetto, se non amplificato?
Possibile che non avesse mai smesso di amarlo sul serio?
Possibile che il destino avesse fatto in modo che le loro strade si
incrociassero ancora per un motivo preciso?
Possibile che solo lui fosse in grado di farla sentire così
ardentemente.. viva?
Perchè non si trattava di star bene tra le sue braccia, non
era questo..anzi, era insieme a Liam che si sentiva così:
tranquilla, rilassata, forse persino appagata. E le piaceva!
Mentre con Harry, beh, con Harry si sentiva come se fosse perennemente
sulle montagne russe. Anzi, come la prima volta di tutti i comuni
mortali sulle montagne russe.
Avete presente, quando siete tutti lì in piedi, a
fare la fila, con le mani sudate, sotto il sole, ad attendere di salire
su quelle macchinine che di lì a poco vi porteranno su
è giù, di un intervallo di sessanta metri o forse
ancora di più, a una velocità talmente elevata,
in grado di non farvi capire più nulla, e indurvi a urlare a
squarciagola?
Si, so che conoscete la sensazione, è tipica della montagne
russe. E voi siete lì, in quella fila, per vostra scelta,
perchè nessuno è così cretino da
costringervi davvero, e pensate 'ma chi me lo ha fatto fare?'...eppure
siete ancora lì, vi voltate indietro, vedete l'uscita di
quel labirinto in lontananza, e allora dite 'adesso o mai
più. O scappo adesso, o non farò mai
più'..e a quel punto vi dite che siete forti, che non
morirete per così poco, e scegliete la seconda opzione, il
'mai più'. Non riuscite comunque a tranquillizarvi, e la
gente intorno a voi pensa che abbiate paura..ma no, anche io la chiamo
paura, ma non è paura quella.
E' piuttosto entusiasmo talmente esagerato da tramutarsi in timore, non
paura..è eccitazione, sfida contro se stessi, coraggio,
fidicia, e tutte queste cose messe insieme.
E poi arriva il momento di salire davvero sulle montagne russe, non
avete più via di scampo, e in quel momento, quando vi
allacciate le cinture così forte, siete semplicemente pronti
a tutto. La giostra dura poco più di un minuto, ottanta,
forse novanta secondi, in cui vi concedete di girdare come non avete
mai fatto prima, di urlare incuranti di tutto, e vi sentite la testa
girare vorticosamente, e chiudete gli occhi con i capelli spiaccicati
sulla faccia, il cuore a duemila, vi sentite praticamente sottosopra, e
lo siete davvero..ma poi, quando il giro volge al termine, e la
macchinina al bordo della quale avete quasi volato, rallenta, vi
ritrovate con un impagabile sorriso stampato sulla faccia, e tutto
quello che riuscite a pensare è: 'è stato
fighissimo! voglio farlo di nuovo, altre cento volte'..e non
è che abbiate dimenticato le urla, anzi, sapete che al
prossimo giro urlerete ancora, forse più di prima, eppure la
cosa non vi spaventa più. Perchè realizzate di
esservi sentiti liberi, spensierati, vivi..anche se stavate percorrendo
una discesa ripidissima, a strapiombo, o il cosiddetto giro della
morte. Strano, vero?..il giro della morte vi ha fatto sentire
ardentemente vivi!
Le montagne russe...ecco cosa le succedeva con Harry. Pochi giorni
prima, in cucina, si era sentita come prima di salire sulla giostra, e
quella volta aveva rinunciato all'ultimo, rimanendo lei stessa con
l'amaro in bocca. E invece il pomeriggio precedente, aveva scelto di
nuovo il 'mai più', e si era lasciata invadere e sconvolgere
dalle sensazioni che si provano sulle montagne russe.
Entusiasmo, timore, eccitazione, sfida, coraggio, fiducia,
libertà, spensieratezza, tutte nello stesso instante, e per
dirlo con una sola parola : vita.
Giada amava le montagne russe.
BUONSALVEEEEE!!!
Eccomi con il nuovo capitolo come promesso! :DDD
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e sappiate che la
chiacchierata tra le due amiche non è ancora terminata...
Giada dice di essere confusa, di non capirci più niente, ma
penso che abbiamo capito tutti che la parte più intima di
sè è priva di dubbi :)
Adoro leggere i vostri commenti, le vostre ipotesi e supposizioni su
quello che accadrà, perciò continuate a dirmi
tutto quello che vi passa per la testa :DDD
Scappo, un abbraccione, e grazie infinite soprattutto a voi che
recensite, davvero
♥♥♥♥♥ Vi voglio
taaaaaanto bene ;))
A prestooooooo <3<3<3<3
|
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Capitolo 10 *** Capitolo nove ***
Giada
amava le montagne russe.
Stare
con Harry equivaleva a fare non un giro, ma mille, sulla giostra
più pazza di tutte: proprio le montagne russe.
Mai
sentito parlare di sillogismo aristotelico? Beh, a questo punto
dovrebbe venirvi spontaneo. Ma se non avete ancora avuto modo di
studiarlo, lasciate che ve lo spieghi a parole mie.
Per
sillogismo si intendono due proposizioni che presentano un termine in
comune (in questo caso le montagne russe) e conducono spontaneamente
alla formulazione di una terza che le racchiude entrambe.
Tipo,
l'esempio più banale, lo stesso che si trova sui volumi di
filosofia: L'uomo è animale. L'animale è mortale.
Ciò implica inesorabilmente che l'uomo sia mortale, in
quanto animale, giusto?
Quindi,
seguendo questo ragionamento..il fatto che Giada ami le montagne russe,
e che queste ultime siano paragonate ad Harry, porta a una sola
conclusione.
Giada
ama Harry.
Eppure,
il sillogismo aristotelico era l'ultima cosa alla quale la ragazza si
stesse ponendo il problema di pensare, mentre la sua migliore amica,
tentava di aiutarla a fare chiarezza con se stessa, ponendole una
domanda, all'apparenza semplice, ma che aveva avuto il potere di
mandarla maggiormente in confusione.
Forse,
anche senza il sillogismo, una parte di lei sapeva bene di essere
innamorata di Harry, ma Giada non era ancora pronta ad ascoltarla. E
intanto non sapeva che fare, che dire, non sapeva come sentirsi, come
si sarebbe dovuta sentire, e non riusciva a dire di amare Liam,
nè di non amarlo. Era talmente sconvolta da ciò
che il cugino inglese del suo ragazzo barra il suo primo vero amore, le
aveva fatto provare, che non riuscì a impedire al cervello
di partire per la tangente.
"
Ei...ma mi stai ascoltando?"
Giada
tornò alla realtà soltando quando Mary le
sventolò una mano davanti al viso. "terra chiama Giada!"
aggiunse un attimo dopo.
La
ragazza la guardò con aria colpevole, era inutile mentirle,
non aveva sentito nemmeno una parola, era rimasta a quella domanda alla
quale non aveva saputo rispondere, ma l'amica evidentemente doveva
essere andata avanti. "Scusa..mi ero persa" ammise, accennando un lieve
sorriso.
"
Dicevi?" le domandò l'istante successivo. Mary era ancora
seduta sul suo letto, accanto a lei, e le parlava a bassa voce, per
scongiurare il pericolo di essere sentita da Niall e Louis, che di
sicuro stavano facendo colazione in cucina, al piano di sotto.
"
Dicevo che voglio un bene dell'anima sia a te che a Liam..Harry lo
conosco da poco, quindi non posso esprimermi, anche se sembra essere un
tipo apposto. Ma sto divagando..tengo a te e Liam più della
mia vita, e quando voi due vi siete messi insieme, ho saltato di gioia,
perchè pensavo che foste perfetti l'uno per l'altra"
"Come
te e Zayn" l'interruppe l'amica
"esatto!"
esclamò Mary con enfasi, inducendo l'altra ragazza a
sorriderle dolcemente
"
solo che lui ancora non se ne è reso conto...ma anche questa
è un'altra storia. Tu e Liam. Stavamo parlando di te e Liam.
Voi siete innanzi tutto ottimi amici, lo siete stati sin dall'inizio, e
anche ora che state insieme, tra una coccola e l'altra, sapete ancora
scherzare, ridere e prendervi in giro..quello che avete è
semplicemente fantastico, e sono sicura che anche tu lo sai.
Liam
è innamorato di te, e si suppone che tu lo sia di lui.
Cioè, noi tutti credevamo che anche tu lo fossi"
"
anche io!" Giada non lo aveva mai preso in giro, e su questo
non c'era nemmeno da discutere
"
Però non ne sei più sicura..."
continuò Mary
"
Io...io non lo so. Ma non è per lui. Liam continua a essere
un ragazzo stupendo e dal cuore d'oro..è perfetto, e sono e
sarò sempre la prima a dirlo.
E
non è che mi sia lasciata baciare da Harry perchè
abbia cambiato idea su di lui, o perchè ci siamo
allontanati, o stiamo vivendo un periodo un po' smorto come
coppia...Liam non centra niente con quello che è successo, e
continua a essere perfetto. Sono io il problema!"
"
beh, io direi che è Harry" disse Mary in tono quasi
divertito, tentando di sdrammatizzare. Stavano provando a ricostruire
il puzzle pezzo per pezzo, e Giada era infinitamente grata alla sua
migliore amica, perchè era l'unica che sapeva ascoltarla
pazientemente, concedendosi di intervenire con domande pungenti, ma
giuste, necessarie. E non ultimo, Mary tentava sempre di trovare il
lato divertente delle cose, e ne usciva spesso con battute che
avrebbero fatto morire dalle risate chiunque non si fosse trovato in
una situazione così delicata come quella di Giada.
Mary
lasciava sempre che la sua migliore amica ragionasse e arrivasse da
sola alle proprie conclusioni..lei al massimo la incoraggiava ad andare
avanti, o l'aiutava se cominciava a divagare, ma non si permetteva mai
rifilarle la propria versione dei fatti inducedola a credere che fosse
quella giusta.
Certo,
era palese pure per Giada che l'amica preferisse Liam a Harry, ed era
ovvio che fosse così, visto che lo conosceva da una vita, ma
nonostante ciò, Mary non tentò mai di spingere
l'amica tra le braccia di uno piuttosto che dell'altro;
l'aiutò piuttosto a capire cosa lei effettivamente volesse.
Che
poi, alla fine, Harry e Giada aveano stabilito che quello che era
successo tra loro non si sarebbe ripetuto mai più, ma la
ragazza aveva chiamato la sua migliore amica per raccontarle tutto,
perchè sapeva di non riuscire a vivere con un peso sullo
stomaco così grosso, e anche perchè sapeva che
quella non era stata la fine..non avrebbe potuto esserlo, visto che il
suo primo ragazzo avrebbe trascorso l'intera estate nella sua stessa
città, e non sarebbe riuscita ad evitarlo per tutto quel
tempo.Forse non voleva nemmeno evitarlo..forse non ci stava capendo
più niente.
"
No, il problema sono io! Perchè se Harry ci provasse con me,
e io sentissi l'impulso di tirargli un calcio nelle parti basse o gli
intimassi di non azzardarsi a toccarmi mai più, invece di
lasciarmi accarezzare e bramare un suo bacio...il problema non si
porrebbe nemmeno.
Il
problema qui sono io, che faccio fatica a resistergli"
spiegò, soprendendosi da sola, di come parlare con Mary le
giovasse in ogni caso.
Il
motivo per il quale Zayn non si rendesse proprio conto di
ciò che si stava perdendo lasciandola andare, restava un
mistero per tutti. Giada aveva provato a intromettersi tra i due per il
bene dell'amica, ma, uno, non era servito a molto, e due, Mary le aveva
intimato di non farlo mai più.
"
Fai fatica a resistergli perchè è un gran figo?"
Eccola,
la nota positiva di spensieratezza, che non stonava affatto in quella
conversazione.
Giada
rise di cuore, facendo finita di fulminare la propria
migliore amica con lo sguardo..adorava Mary. Riteneva che fosse una
persona davvero speciale.
"
Allora..obiettivamente, Harry è bello da togliere il fiato,
con quegli occhi, quel sorriso, e quelle fossette così dolci.
Ma
non è questo. Anche Liam non ha decisamente nulla da
invidiare a un modello di Hollywood ...e beh nemmeno i miei cari
fratelloni a dire la verità.. e nemmeno-"
Lo
dissero nello stesso momento "Zayn!" e l'attimo dopo scoppiarono a
ridere tutte e due.
"
Cavolo, ma siamo praticamente circondate da fighi!" esclamò
la bionda, ottenendo la totale approvazione dell'altra
"
Ma continua.." si ricompose l'attimo successivo
"
Non è l'aspetto fisico, o almeno non è quella la
ragione principale"
"
Adesso non venirmi a dire che è un ragazzo di buon cuore.."
le prese in giro l'amica
"
No! Ti ho già detto che è Liam che ha il cuore
d'oro..tranne nei confronti della lingua inglese e di chi lo ha
trattato veramente male. Ma il fatto che io sia attratta da suo cugino,
non a che fare nemmeno con il carattere."
"
E allora cos'è? Lo Spirito Santo?" quando Mary iniziava a
esagerare con le cose senza senso, Giada sapeva che l'unico modo per
farla tornare in sè fosse quello di rimpinzarla di cibo, in
modo tale da riuscire a farle tenere la bocca chiusa, impegnata a
masticare. Aveva ragione, la bionda aveva decisamente ragione,
perchè erano lì da non si sa quanto tempo a
cercare di capirci qualcosa in più su cose che,
probabilmente, non potevano nemmeno essere spiegate. Ma loro ci
provavano lo stesso, con tutte le loro forze, e tentavano di sciogliere
quel nodo così grande.
"
Louu!" Giada chiamò a gran voce suo fratello
"
Che c'è?" rispose l'altro, dal piano di sotto
"
Ti mando Mary..preparale un panino con la nutella" esclamò
"
Solo se dopo mi dite su cosa state confabulando da tutta la mattina"
"
Tipiche cose da ragazze" lo sviò Mary, non appena fu a pochi
passi da lui, Louis a quelle parole ovviamente lasciò perdere
"
Ei! lo voglio anche io un panino con la nutella" si intromise Niall,
che aveva appena smesso di stazionare di fronte alla tv. La bionda gli
fece la linguaccia, sorridendo prima di lasciarli di nuovo soli.
Due
minuti dopo, Mary fu di nuovo in camera della sua migliore
amica "ci sono" esclamò, incitandola a continuare.
"
Non è nemmeno lo Spirito Santo" disse Giada divertita, poi
tornò seria "E' piuttosto il modo in cui io mi sento insieme
a lui.Semplicemente questo."
"
Semplicemente" ripetè l'amica
"
Mi ha fatto senire a casa in una città che conoscevo solo
per cartolina, in un aeroporto in cui non ero mai stata, in mezzo a
migliaia di persone che non avevo mai visto e che mai avrei
rincontrato. E la cosa più assurda è che non
avevo idea nemmeno di chi fosse lui..ma quando mi ha sorriso
calorosamente, facendomi un cenno con la mano, io mi sono sentita
davvero a casa.. a Heatrow."
"
Un giorno dovrai raccontarmi di questo primo incontro..e della tua
esperienza in Inghilterra in generale" "certo" promise Giada.
"
Nel momento in cui i nostri occhi si sono trovati a una distanza
ravvicinata tale da non comprendere nient'altro, la casa di cui parlo
sono diventate montagne russe, e restano tali ancora adesso..ma sono
montagne russe di cui fido ciecamente, che mi fanno sentire libera e
viva, debole perchè mi portano dove vogliono, e forte
perchè le permetto di lasciarmi trasportare. Non
è facile da spiagare e da comprendere ma-"
"
Ho capito benissimo" sorrise Mary
"
per dirla in questi termini, credo proprio che quando io e Harry ci
siamo separati, è come se fossimo scesi dalla giostra senza
slacciare tutte le cinture di sicurezza..come se ci fosse una sola,
sottilissima corda, che ci ha permesso di provare altre giostre, e alla
fine ci ha rincondotto inevitabilemente lì, mi ha riportato
sulle montagne russe..forse per permettermi di slacciarla e corerre
via, o forse per farmi scegliere di restarci."
"
la scelta è solo tua" così dicendo, Mary le prese
la mano, prima di abbracciarla di nuovo "nessuno può dirti
cosa fare, e lo sai.. però io non ti abbandono, nemmeno
sulle montagne russe"
Giada
a quel punto la strinse ancora di più. Si, era vero, non era
apparentemente arrivata a nessuna conclusione, ma senza Mary si sarebbe
limitata a restarsene inerme sul letto a pensare e ripensare,
facendosene una malattia.
"
Oddio devo andare! Tu e le tue metafore sensazionali, mi avete fatto
dimenticare pure di dirti che domani parto con i mei! Trascorreremo
qualche giorno in montagna dai miei nonni, è un bel posto, e
ci sarà il resto della famiglia, compresi tutti i cugini
piccoli che mi ritrovo..ogni volta che vado lì divento la
babysitter del gruppo!" spiegò la bionda, come se ne fosse
ricordata solo allora.
"
Dimmi che sono un fottuto genio" esclamò quache istante
dopo, con un sorrisone dipinto in faccia
"
Sei un genio" l'accontentò Giada, pur non capendoci niente.
Aveva già sentito parlare di quel posto, Mary ci
andava tutte le estati.
"
Ecco il piano: tu necessiti di stare qualche giorno lontano da quei due
che ti hanno mandato in fumo il cervello, e io necessito di un aiuto
babyistter. E' la soluzione perfetta!" era a dir poco entusiasta
"
Davvero? Sei sicura? Venire con te? Non vorrei dar fastidio...ci
sarà la tua famiglia al completo..."
"
E quindi? Tu sei come una sorella per me"
Giada
quasi si commesse a quelle parole. Che aveva fatto per meritarsi
un'amica così?
Anche
se probabilmente ci era troppo dentro da non rendersi nemmeno conto del
tutto, che lei si comportava nei confronti di Mary esattamente allo
stesso modo.
"
Che poi proprio non capisco perchè non ci ho pensato prima!
Stare lontana da tutti e due sicuramente ti gioverà, avrai
la possibilità di far chiarezza con te stessa, o magari,
semplicemente di renderai conto di non riuscire a sopportare la
mancanza dell'uno o dell'altro.
Si,
si, si! Devi assolutamente venire!" esclamò ancora, in preda
all'entusiasmo
"
Anzi, io vado a casa a preparare i bagagli, e fallo anche tu. Oggi
pomeriggio vai da Liam e dì a tutti e due che
parti per qualche giorno. Chiedi il permesso ai tuoi, ovviamente, anche
se diranno di sì, e stasera ci risentiamo, così
ti dico con precisione a che ora si parte" Mary parlava così
velocemente che sembrava una macchinetta, ma si vedeva che era felice.
Giada
fece appena in tempo a prenderla per un braccio e bloccarla, prima che
andasse via. "Tu sei anche di più di una sorella" disse,
gettandole le braccia al collo.
BUONSALVEEEEE :))
Ecco il nuovo capitolo, spero che vi sia piaciuto :DD
Sono consapevole del fatto che sia un capitolo di passaggio in cui non
avviene nulla di eccezionale, a parte la proposta di Mary..ma era un
capitolo necessario per mandare avanti la storia.
Nel prossimo partiremo dal punto di vista dei ragazzi e
poi..vabbè, mi cucio la bocca altrimenti spiffero tutto e
non mi pare il caso!
Grazie di cuore per tutto il supporto, per tutto l'interesse che
mostrate nei confronti della storia, grazie semplicemente per tutto
♥♥
Continuate a recensire, perchè adoro scambiare quattro
chiacchiere con voi, e credo che ormai lo sappiate :DD
Un bacione, e a prestooooo <3<3<<3
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Capitolo 11 *** Capitolo dieci ***
Osservandoli
dall'esterno, si poteva dire che Harry e Liam fossero soltanto due
ragazzi intenti a guardare la tv, seduti sul divano, e con un sacchetto
di pop corn in mezzo a loro. Entrambi spaparanzati, in posizioni
apparentemente rilassate, con gli occhi fissi sullo schermo e una mano
immersa nella ciotola dei pop corn..pareva quasi che non
intercorressero differenze tra loro due, eppure, se invece di limitarsi
a guardarli di sfuggita, ci si soffermava per qualche istante in
più su di loro, si poteva notare benissimo un'infinita serie
di differenze.
E
non parlo di differenze fisiche, che sicuramente sono rilevanti, ma di
differenze più profonde, legate al rispettivo stato d'animo
dei due cugini.
Quello
che non aveva nulla da nascondere, e si sentiva effettivamente
così rilassato come sembrava agli occhi di eventuali
osservatori, era senza dubbio Liam. Non aveva motivo di preoccuparsi,
visto che tutto sommato la sua estate non si stava rivelando
così tragica come si aspettava: Harry non era di intralcio
nonostante i precedenti, poteva contare sull'appoggio di amici
fantastici, e si era persino fidanzato con Giada da qualche mese.
Si
sentiva di dire che stava bene..l'unico neo in quell'aura di
felicità e spensieratezza che si era costruito da solo,
risultava l'inglese, ma comunque era poca cosa rispetto a tutto
ciò che c'era di positivo.
Si
svegliava al mattino pieno di energie e pronto per affrontare una nuova
giornata, e aveva voglia di correre, ridere, o semplicemente
rilassarsi, godendosi ogni minuto dell'estate che aveva tanto atteso;
ma si era talmente convinto che tutto stesse procedendo per il meglio,
e che nulla potesse intaccare la sua felicità, che aveva
finito per munirsi di paraocchi, che non gli permettevano di avere una
visione d'insieme della situazione, proteggendolo di conseguenza
dall'alterazione dell'equilbrio che si stava consumando all'esterno, e
che prima o poi lo avrebbe travolto.
Ma
per il momento Liam viveva in pace con se stesso e con gli altri
(persino con il cugino che fino a dieci giorni prima avrebbe giurato di
non sopportare affatto), e aveva un cuore talmente grande e talmente
puro, da non riuscire nemmeno a sospettare un tradimento, di qualsiasi
tipo, da parte di qualcuno che lui considerava parte integrante della
propria vita.
Liam
era effettivamente concentrato su quel film che avevano scelto di
mandare in onda nella prima fascia oraria pomeridiana di domenica, e si
distraeva soltanto saltuariamente, giusto per messaggiare con Giada,
parlando del più o del meno, e scherzando con lei come
farebbero due migliori amici. Era raro che fossero sdolcinati via sms,
anche se qualche cuoricino buttato qua e là spesso sfuggiva
a entrambi..ma non quella volta.
Per
lei era già abbastanza complicato messaggiare come se nulla
fosse successo, ma lo faceva perchè era diventato naturale
quasi come respirare trascorrere le ore a scriversi su whatsapp pur non
dicendosi nulla di importante in concreto, semplicemente facendosi
compagnia..in fondo Giada si teneva costantemente in contatto anche con
Mary e Zayn, e avevano persino inventato un gruppo del quale facevano
parte anche Niall e Louis, e da qualche giorno addirittura Harry,
all'interno del quale si verificavano gli equivoci più
divertenti del secolo, e gli smile raffiguranti faccine che piangono
dalle risate, riempivano le pagine.
Ma
in quel momento nessuno stava utilizzando il gruppo, e Giada e Liam di
tanto in tanto messaggiavano per conto loro. Per lei, forse quello era
anche un modo esageratamente ingenuo per fingere che non fosse cambiato
nulla tra loro due da quando il bell'inglese aveva fatto irruzione
nelle loro tranquille vite.
Ma
se Liam era ancora ben lontano persino dall'immaginare la
verità, il cugino, seduto al suo fianco, pur avendo gli
occhi puntati sul televisore esattamenete come lui, non aveva capito
nemmeno una parola pronuciata dai protagonisti..e non a causa della
lingua! Perchè doveva ammettere che stava imparando
l'italiano molto più velocemente di quanto si fosse mai
aspettato, e l'adorava, letteralmente. Infatti non erano i dialoghi in
una lingua per lui straniera il problema.
Il
suo chiodo fisso restava sempre e comunque lei.
Da
quando aveva lasciato casa sua sotto la pioggia, non riusciva a
concentrarsi su qualcosa che non fossero quelle ore vissute insieme,
insieme davvero, come una volta.
Non
faceva altro che rivivere ininterrottamente con il cuore, l'attimo in
cui Giada gli aveva permesso di abbattere il muro di difesa che aveva
disperatamente cercato di erigere per proteggere la sua storia con
Liam; l'istante in cui era crollata, affondando la testa sul suo petto,
che dal canto suo si alzava e abbassava a ritmo incalzante per quella
vicinanza così improvvisa e così gradita; i
minuti troppo brevi durante i quali l'aveva tenuta stretta, e poi
naturalmente, il primo della serie di ardenti baci che si erano
scambiati. E tutti i successivi, e tutte le carezze, e i vestiti
strappati via, e il calore, le scintille prodotte dal contatto tra i
loro corpi.
Harry
aveva sul serio desiderato che quel paradiso non fosse mai finito. E
mentre la stringeva, la baciava e la coccolava, si convinceva sempre di
più di non poterne avere mai abbastanza di quella ragazza.
Si
era innamorato di lei, per ragioni che aveva da tempo rinunciato a
comprendere del tutto, nell'istante in cui l'aveva guardata negli occhi
per la prima volta.
Insomma..non
la conosceva, non sapeva nulla ad eccezione del suo nome e della sua
nazionalità, eppure..bam! Colpito e affondato come mai gli
era capitato prima.
Inutile
sottolineare che per Giada era stato esattamente lo stesso, come se una
freccia di Cupido li avesse colpiti nello stesso momento, proprio
quando erano l'uno di fronte all'altra.
Adesso,
dopo due anni, a Harry non sarebbe bastato nemmeno un libro per esporre
i motivi per i quali l'amava, ma se proprio avrebbe dovuto dirlo in
poche parole..avrebbe detto che l'amava semplicemente perchè
lei era lei, un mix esplosivo di dolcezza, testardaggine,
spontaneità, paura, coraggio, determinazione, sicurezza,
fraglità, indecisone e bellezza contemporaneamente.
E
si rendeva conto che molti degli aggettivi da lui stesso elencati
fossero contrari, ma non aveva importanza, perchè lei era
fatta così, ed era unica, e perfetta nella sua imperfezione.
Riteneva
che Liam fosse fortunato a poterla avere, molto fortunato.
Chissà se pure il cugino ci aveva perso la testa al primo
sguardo, al primo sorriso, alla prima risata..perchè per lui
era stato così, e si era reso conto solo in un secondo
momento, che provare a dare un senso all'amore è da idioti.
Perchè l'amore non si giustifica, è eccitante a
dismisura, e totalmente irrazionale.
L'amore
rispecchiava ciò che avevano vissuto loro due il pomeriggio
prima. Qualcosa
di ingiustificabile, eccitante e totalmente irrazionale.
Ma Harry rischiava di impazzire sul serio in una situazione del genere,
soprattutto perchè non aveva nemmeno nussuno a cui poter
raccontare tutto, qualcuno di cui fidarsi al punto tale da vuotare il
sacco per intero...conosceva gli amici di suo cugino da poco tempo, e
in ogni caso non avrebbe potuto davvero confessargli di essere
pazzamentente innamorato della ragazza di Liam, come se nulla fosse.
Spiegarlo a qualche amico oltreoceano, sarebbe stato troppo lungo e
complicato, e poi non avrebbe risolto nulla in ogni caso. Non era ai
suoi amici che spettava prendere decisioni a riguardo.
E allora non gli restava che chiudersi a riccio, sopportando e
sostenendo da solo un segreto così grande. Beh, solo solo
non era, i baci, le carezze e le coccole ce li si danno in due, ma
capiva bene di non poter presentarsi di nuovo da lei e dirle quanto
faceva male anche soltanto provare a starle lontano..non poteva
semplicemente perchè sapeva che se fossero stati soli per
più di qualche minuto avrebbero ceduto di nuovo, e poi si
sarebbero sentiti in colpa di nuovo, come in un circolo vizioso. Lei
non avrebbe avuto le forze di opporre resistenza, glielo leggeva negli
occhi.
Quando Giada era ripartita per l'Italia dopo le due settimane trascorse
in Inghilterra, era stato male, per settimane e settimane, e qualcunque
cosa, qualcunque stupido oggetto in casa, non aveva fatto altro che
ricordargli i momenti trascorsi insieme. Non era stato affatto
facile superare quel periodo, però ce l'aveva fatta, pareva
che ce l'avessero fatta entrambi...eppure, ora, seduto sul divano
proprio accanto a Liam, stava avendo l'ennesima conferma che fosse vero
il contrario.
E si accorgeva pure che la sofferenza che aveva provato due anni prima,
non era che un pizzicotto paragonata a quella che lo devastava ora.
Forse era qualcosa che aveva a che fare con l'età, forse a
sedici anni si tende ad ingigantire le cose, o probabilmente dopo ben
ventiquattro mesi, anzi ventisei per essere precisi fino all'ultimo, il
ricordo di un dolore appariva un po' sbiadito..fatto sta che non si era
mai sentito così in tutta la sua vita.
Harry comprendeva perfettamente la posizione di Giada, ed era sicuro
che se fosse stato lui quello ad essere fidanzato con un'altra ragazza
quando lei era improvvisamente riapparsa, si sarebbe arrovellato il
cervello, e non poco, a furia di cercare di fare chiarezza dentro se
stesso. In fondo al cuore, sapeva di non aver bisogno che lei glielo
dicesse per sapere che Giada desiderasse essere abbracciata e baciata
da lui almeno quanto lui bramasse abbracciarla e baciarla, ma c'era
Liam, che era suo cugino di sangue, oltre che il fidanzato e allo
stesso tempo migliore amico di lei.
Era ovvio che Giada si sarebbe fatta in quattro pur di non farlo
soffrire, ci teneva a lui, e si vedeva, anche se Harry avrebbe giurato
che il più delle volte la loro sembrasse una
meravigliosa amicizia, più che una storia d'amore: aveva
notato che raramente si scambiavano qualche bacio davanti al resto del
gruppo, e si abbracciavano spesso, questo sì, e Liam le
carezzava le guance, ma non li aveva mai visti impazienti di restare da
soli, o con quella scintilla negli occhi che era sicuro di avere lui,
ogni qual volta incrociava lo sguardo della ragazza.
E poi era abbastanza sicuro che non fossero nemmeno abituati a
chiamarsi 'tesoro' 'amore' ..e non avevano nomignoli! Nonostante tutto
questo parevano star bene insieme, si volevano bene.. ma non era
affatto sicuro che Liam passasse il tempo a desiderare di stringerla,
tenerla per mano, raccontarle la propria giornata, farle regali,
fuggire con lei chissà dove, e baciarla come se non ci fosse
un domani.
Invece Harry bramava tutto questo, e molto altro ancora.
Ma non poteva sul serio spezzare sul nascere il rapporto che non aveva
mai avuto con suo cugino, e che stavano provando a instaurare. Non
poteva rubargli la ragazza.
E Giada, qualunque cosa le suggerisse di fare il cuore, non era pronta
a dargli ascolto in quel momento. Necessitava di un po' di tempo per
sè stessa e basta.
Il destino volle che quando il campanello di casa Payne
suonò, pochi minuti dopo il termine del film, Harry fosse da
solo in salotto.
Liam si era allontanato per qualche minuto, aveva detto di aver bisogno
del caricatore del cellulare e di averlo lasciato in camera, e sua
madre come al solito era dalla signora Rossi per aiutarla a fare
chissà cosa... così quando dal piano
superiore, il ragazzo sentì il campanello, diede al cugino
l'incarico di aprire il portone e accogliere chiunque fosse. Non sapeva
che si trattasse di lei.
Il suo cellulare si era spento, dopo avergli ricordato più
volte di 'collegare il caricabatterie alla presa di corrente' e Liam si
era perso il messaggio in cui la ragazza lo avvisava del proprio arrivo.
" Giada" sul viso di Harry si allargò un sorriso che avrebbe
fatto invidia al sole per quanto era luminoso. Poterla vedere, lo
faceva stare bene nonostante tutto.
Dal canto suo, la ragazza non si aspettava affatto che fosse proprio
Harry ad aprirle la porta (anche se doveva ammettere che non ci sarebbe
stato nulla di strano ), ma gli sorrise a sua volta, non
riuscì ad impedirselo, e subito dopo si portò
meccanicamente una mano dietro l'orecchio per rimettere al proprio
posto una ciocca di capelli che doveva essere sfuggita dalla coda di
cavallo a causa del vento.
Harry seguì con lo sguardo il suo gesto, e quando lei si
accorse che quegli occhi avevano seguito la traiettoria della propria
mano quasi in adorazione, avvertì chiaramente che le sue
guance stavano andando a fuoco.
" How are you?" buttò lì Harry, erano ancora
fermi sulla soglia, le mani di lui in tasca
Giada scrollò leggermente le spalle, non sapendo
precisamente cosa dire ..come stava, davvero? Dopo una notte
completamente insonne durante la quale aveva visto i momenti
passati insieme a lui e a Liam in modo alternato, quasi come se fossero
le famose carte che decretano i vincitori delle sfide del programma
'amici' e quasi come se si aspettasse che il viso di uno dei ragazzi
apparisse più grande rispetto all'altro alla fine, e dopo
aver trascorso ore e ore con Mary a parlarne a riparlarne, tutto
ciò che era riuscita a decidere era di aver bisogno di un
break.
Cinque giorni in montagna in compagnia della famiglia dell'amica, le
avrebbero fatto bene...era una delle poche cose di cui fosse certa in
quel momento.
Per il resto, sapeva come al solito di non voler in nessun modo creare
sofferenza a Liam, perchè ci teneva troppo a lui; sapeva di
sentirsi tremendamente in colpa per ciò che aveva fatto, ma
non di esserne pentita, che è una cosa totalmente diversa; e
sapeva pure di essere irrimediabilmente attratta da Harry..quindi
sì, ancora un bel casino.
Non si trattava propriamente di attrazione nei confronti del ragazzo
dai ricci castani e il sorriso mozzafiato, ma lei preferiva utilizzare
quel termine per prudenza.
" I got something to say" disse, evitando di guardarlo negli occhi, ma
seguendo con la coda dei propri lo sguardo di lui che la percorreva da
testa a piedi.
Indossava un paio di shorts bianchi a vita alta, abbinati a una
semplice maglietta colorata che terminava in corrispondenza dell'orlo
superiore dei pantaloncini, ai piedi le solite converse bianche, i
lunghi capelli boccolosi racchiusi in una coda alta, che le lasciava il
collo completamente scoperto. Il viso perfettamente pulito, senza
nemmeno un filo di matita.
Harry non potè impedirsi di pensare che fosse bellissima,
nella sua disarmante semplicità.
Dovette trattenersi per non aprire la bocca a mo' di pesce lesso, e
guardarla come se fosse una dea...una dea? Una ragazza in maglietta,
pantaloncini, e converse!..Ma dove diavolo era arrivato?
" Tell me" rispose, non appena si costrinse a riprendersi. Le
sfiorò appena il braccio con i polpastrelli, e lo ritrasse
all'istante, avvertendo dei passi dietro di sè.
" Eii! Ma che sorpresa!" l'attimo dopo Liam si mise tra loro, baciando
la guancia della ragazza per due volte consecutive, salutandola
" Sentivi la mia mancanza?" le domandò un attimo dopo,
uccidendo incosapevolmente il cugino con quelle parole. Liam e Giada
non si vedevano dal venerdì sera.
" Ho qualcosa da dire a entrambi" spiegò lei, schivando
abilmente quella domanda e sentendosi incredibilmente a disagio in
presenza di tutti e due i ragazzi
A quel punto sia Liam che Harry annuirono incoraggiandola a continuare
"Parto con Mary, domani mattina. Trascorrerò qualche giorno
in montagna con lei e la sua famiglia" spiegò, preparandosi
a ripeterlo anche in inglese, ma dall'espressione di Harry
intuì che il ragazzo aveva recepito il messaggio.
" Sono venuta qui per salutarvi, e dirvi che ci vediamo sabato
prossimo" aggiunse subito dopo, facendo tutto ciò che era in
suo potere per apparire naturale
" D'accordo!" Liam le sorrise "Allora divertitevi e non combinate
troppi casini!" esclamò un attimo dopo, sempre sorridente e
ignaro di tutto
Ma nell'istante in cui Giada incrociò gli occhi di Harry
ebbe la conferma che lui sapesse perfettamente il motivo di quella
partenza, che in sè non aveva nulla di strano e insolito..
ma per chi era a conoscenza dei fatti, era dannatamente facile fare due
più due e giungere alla conclusione. Liam, come al solito,
non sospettava niente, e pensava semplicemente che la ragazza volesse
trascorrere qualche giorno in compagnia dell'amica, che comunque era
una mezza verità..Giada sapeva che sarebbe stata bene in
compagnia di Mary.
Nonostante la cosa più sensata da fare sarebbe stata
impegnarsi il più possibile per limitare ogni tipo di
contatto con lei, persino quello visivo, e stesse facendo esattamente
il contrario, dato che proprio non riusciva a resisterle, per Harry la
prospettiva di non vederla e non sentirla per sei giorni, non era
esattamente delle più rosee. Liam o non Liam, lui aveva
semplicemente bisogno di lei, di parlarle,di sfiorarla fingendo che si
trattasse di un gesto involontario..ma d'altra parte, capiva pure
l'esigenza di Giada di staccare la spina e dedicarsi un po' a
sè stessa. Sapeva che da quando lui aveva fatto irruzione
nella sua vita, la ragazza non aveva avuto un attimo di pace, e l'amava
al punto tale da desiderare il meglio per lei, anche se ciò
significava sacrificarsi.
Harry avrebbe voluto baciarla almeno sulla guancia prima di lasciarla
partire, ma non lo fece, per non crearle ulteriore imbarazzo.
Le sorrise invece con le estremità delle labbra, con gli
occhi e con il cuore , salutandola con un tacito 'ti aspetto', prima di
sparire dalla sua vista.
In quel momento la ragazza realizzò: dentro di lei la mente
e il cuore stavano combattendo una battaglia senza eguali. Il muscolo
vitale era quello che aveva avuto le idee chiare sin dal momento in cui
Liam aveva acceso le luci in salotto e lei si era sentita tremare le
gambe avendolo di nuovo di fronte, mentre l'organo della ragione
vacillava costantemente, senza permettere a nessuna delle due parti di
prevalere sull'altra.
Eppure, battaglia, guerra o qualunque altra cosa stesse
avvenendo dentro di lei, quando Harry lasciò la stanza,
Giada avvertì un vuoto all'altezza del petto.
Il cervello la convinse a non dargli peso, e quando fu certa che lui se
ne fosse andato, la ragazza abbracciò Liam...quell'abbraccio
voleva esprimere ciò che non poteva dire con le parole.
'Scusa, scusa, scusa per tutto quello che non sai.
Sei importante per me, te lo giuro, ma ho bisogno di capire
cosa provo e cosa voglio davvero. Scusa.'
La parte più intima di sè sapeva
già la risposta, l'aveva sempre saputa, ma il cuore non
riusciva ancora a farsi ascoltare.
Il ragazzo ricambiò l'abbraccio, stringendola teneramente a
sè. "Starai via solo fino a sabato" esclamò
quando si furono staccati, stupito da quello slancio affettivo
così acuto.
...E magari fosse stato quello il problema!
BUONSALVEEEEEE :))
Eccomi con il nuovo capitolo! :DD
A dirla tutta, questa volta non sono tanto soddisfatta del
risultato..ditemi non è noioso D: E anche se lo fosse,
ditemelo lo stesso . :)
Prometto di postare il prossimo capitolo tra giovedì e
venerdì, per farmi perdonare :DD
E vi ringrazio ancora una volta per tutte le recensioni, e tutto
l'interesse che mostrate nei confronti della storia, davvero
♥♥♥
Non immaginate quanto mi renda felice aprire il mio account e trovare
un sacco di commenti!! :DDD
Devo scappare, un abbraccio forte forte, e a prestooooooo
<3<3<3
Ps. Recensiteeeeeeee ♥♥♥
Pps. Nel prossimo capitolo vedremo Giada e Mary alle prese con la
montagna e la famiglia di quest'ultima, e non solo ;)
Ok, basta, vi lascio un minuscolo spoiler, spero che le apprezziate :DD
**********
Giada
aveva trascorso l'intera durata del viaggio a cercare di trovare
ragioni valide per dimenticarlo, eppure, non appena arrivarono in
montagna, si rese conto che in tal modo non aveva fatto altro che
ammettere finalmente a se stessa di essere pazza di lui.
**********
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Capitolo 12 *** Capitolo undici ***
"
Siamo arrivati!"
Soltanto
quando Mary pronunciò quelle parole, lei si concesse di
togliersi gli auricolari dalle orecchie e guardarsi intorno. Non che
non le piacesse osservare il paesaggio circostante, anzi, quando
viaggiava in macchina o in treno, sarebbe stata in grado di trascorrere
ore e ore semplicemente guardando fuori, e spesso, doveva ammetterlo,
sentendosi la protagonista di chissà quale video musicale, o
anche solo una ragazza in fuga dalla propria città. Erano
sensazioni che Giada adorava, e proprio per quel motivo, non appena il
viaggio verso la montagna era cominciato, lei aveva tirato fuori gli
auricolari dalla propria borsa e ne aveva dato uno all'amica, sperando
che di li a poco si sarebbe sentita come al solito.
Ma
non accadde ciò che si aspettava, perchè pure con
la musica nelle orecchie, e gli occhi rivolti verso l'esterno, poteva
giurare di non aver visto assolutamente niente.
Se
state pensando che si fosse addormentata per tutto il viaggio..siete
fuori strada. Era stata piuttosto ...assente, tutto qua.
Quando
sia lei che i suoi fratelli erano ancora bambini, e i loro genitori li
portavano al mare, Giada, Niall e Louis erano soliti spendere il tempo
impiegato per giungere alla località prescelta sfidandosi a
vicenda, in un gioco piuttosto singolare, che consisteva nel dover
cercare di indovinare il prossimo segnale stradale che si fossero
trovati di fronte. Era un passatempo divertente, che dimezzava di gran
lunga la noia del viaggio, e soprattutto faceva imparare loro i segnali
stradali a memoria..infatti quando i suoi fratelli avevano preso la
patente, non avevano trovato alcuna diffcoltà con la parte
riguardante i segnali, e Giada si augurava che anche per lei non ci
sarebbero state sgradevoli sorprese quando a settembre, avrebbe
cominciato a sua volta quel corso.
Perchè
vi sto dicendo tutto questo?...Beh, semplicemente perchè
quando arrivarono in montagna, e la ragazza guardò
davvero fuori dal finestrino, si sentì quasi come se avesse
viaggiato nel tempo. Non si era accorta assolutamente di nulla, non
sapeva se il padre della sua amica avesse imboccato un'autostrada o se
invece avessero viaggiato per tutto il tempo circondati da un paesaggio
incontaminato del genere che si stagliava in quel momento di fronte ai
suoi occhi; non sapeva se avessero oltrepassato qualche fiume o se il
traffico fosse stato ottimale; non aveva fatto caso a un solo segnale
stradale e non aveva visto nessuno strambo edificio.
Erano
piccole cose che lei notava sempre, e che le permettevano di sentirsi
parte attiva della 'fuga dalla città', espressione con la
quale sua madre stava a sottilineare la propria voglia di concedersi
qualche giorno di vacanza.
Ma
quel giorno Giada non si era accorta di nulla pur non avendo distolto
lo sguardo dalla strada nemmeno per un istante. Troppo occupata a
pensare a lui.
Continuava
a rivedere se stessa sulla soglia della porta mentre si portava una
ciocca di capelli dietro l'orecchio, e Harry che seguiva con gli occhi
ogni suo gesto. Non ci sarebbe stato nulla di strano, se in quegli
occhi, pur non guardandoli direttamente, non avesse scorto un desiderio
intenso e proibito. Poi lui le aveva sfiorato il braccio, incapace di
trattenersi, ma a quel punto era comparso Liam e il cugino si era
tirato indietro.
Pochi
minuti dopo aver appreso la notizia della sua partenza, Harry si era
costretto a lasciarli da soli, ma prima di andare, le aveva rivolto uno
sguardo e un sorriso che avrebbero potuto voler dire qualunque cosa,
troppe cose, ma soprattutto 'torna presto' e anche 'lo so che
è un casino qui, ma io ho bisogno di te'.
Poi,
quando Giada aveva realizzato di essere da sola con Liam, lo aveva
abbracciato dolcemente, con l'intenzione di chiedergli scusa per
ciò che aveva già fatto e per quello che sapeva
di desiderare ancora, senza utilizzare le parole. Ovviamente il ragazzo
non aveva capito nulla, e si era limitato a stringerla forte a sua
volta, pensando ingenuamente che lei avesse provato l'impulso di
abbracciarlo pensando al fatto che non lo avrebbe visto per sei giorni.
In
macchina, in compagnia della famiglia della propria migliore amica,
Giada era arrivata alla conclusione di dover dimenticare Harry il
più in fretta possibile.. invece di godersi il
viaggio.
Dimenticarlo
perchè era la cosa più giusta da fare.
Dimenticarlo
per poter amare Liam come si meritava.
Dimenticarlo
perchè lui sarebbe tornato a Londra alla fine dell'estate.
Dimenticarlo
perchè non voleva una relazione a distanza.
Dimenticarlo
perchè forse lo amava troppo.
Dimenticarlo
perchè forse amava più lui di quanto amasse se
stessa.
Dimenticarlo
perchè desiderava averlo accanto anche in quel momento.
Giada
aveva trascorso l'intera durata del viaggio a cercare di trovare
ragioni valide per dimenticarlo, eppure, non appena arrivarono in
montagna, si rese conto che in tal modo non aveva fatto altro che
ammettere finalmente a se stessa di essere pazza di lui.
Ok, voleva dimenticarlo a causa di Liam, ma sperava di riuscirci
perchè era troppo triste all'idea di vederlo andare via; era
terrorizzata dalle difficoltà che una relazione a distanza
avrebbe comportato; ed era spaventata dall'intensità dei
sentimenti che provava per lui, talmente forti da farle mettere in
discussione tutto.
Adesso la vedeva sotto un'altra prospettiva: se era davvero arrivata al
punto tale da tradire Liam, al quale era legatissima e voleva un bene
dell'anima, allora quello che provava per Harry doveva essere collocato
oltre ogni limite conosciuto. Lo amava, eccome se lo amava, e
finalmente non aveva più paura di esserne consapevole..ma
sarebbe stato meglio per tutti se fosse riuscita a dimenticarlo per
sempre.
"Nonnaaaa" fu la squillante voce di Mary a distrarla, e prima che se ne
rendesse conto, si ritrovò di fronte a una signora sulla
settantina probabilmente, seguita dal marito.
La bionda si buttò tra le braccia dell'anziana donna, e si
lasciò stringere per qualche istante, poi fu il turno del
nonno, e una volta terminati i saluti, Mary prese Giada per mano, come
se fosse una bambina e la presentò ai proprietari di casa.
" Vi ricordate di Giada? Beh, quest'estate ho deciso di farvela
conoscere dal vivo" disse entusiasta, poi la indicò
"è lei, è la mia migliore amica" aggiunse un
attimo dopo, aprendosi in un sorriso.
" Benvenuta tesoro! Fai come se fossi a casa tua" esclamò la
donna, scioccandole un bacio sulla fronte
" Nostra nipote ci ha parlato tanto di te" aggiunse il nonno, un uomo
alto e robusto con gli occhi chiari e capelli bianchi. D'un tratto
Giada realizzò da dove fossero venuti fuori gli occhi
celesti della mamma di Mary.
" Posso dire lo stesso!" rispose educatamente "grazie
dell'ospitalità" disse subito dopo, sorridendo sinceramente
ai due anziani.
Un attimo dopo Giada, Mary e i genitori della ragazza, furono
accerchiati dal resto dei parenti. L'amica le presentò due
zie, sorelle di sua madre, con i rispettivi mariti, e infine il suo
amato zio Fabio, in compagnia di Sara, la sua compagna da poco
più di un anno.
Mary adorava il fratello più piccolo di sua madre, aveva
sempre avuto un rapporto speciale con lui, forse perchè
aveva appena ventinove anni, e quando lei era una bambina di quattro
anni o cinque, amava starsene tra le braccia dello zio di quindici o
sedici anni, farsi portare in spalla, e ricevere tutte le sue
attenzioni anche quando lui era in compagnia di amici. "E' la mia
nipotina" esclamava il ragazzo felice, riempendola di baci.
E la stessa scena si ripeteva ogni qual volta si rivedevano a casa dei
nonni, nonostante Mary non fosse più una bambina.
Giada osservò la propria migliore amica buttarsi tra le
braccia di quello che pareva avere soltanto qualche anno in
più di lei, il quale la strinse forte a sè prima
di sollevarla da terra e farla girare in tondo come aveva sempre fatto,
sotto gli occhi divertiti e compiaciuti di una ragazza altrettanto
giovane che doveva essere la compagna di zio Fabio. Subito dopo la
bionda salutò calorosamente anche Sara, prima di essere
letteralmente accerchiata da un gruppo di bambini.
Mary aveva ben cinque cuginetti, tre femminucce e due maschietti al di
sotto dei sei anni, e poi c'era Lia di undici anni, e Marco di
quattordici anni. Adesso Giada capiva il motivo per il quale l'amica le
diceva sempre che ogni qual volta si recava in campagna dei nonni
diventata automaticamente la babysitter del gruppo! Quei bambini
facevano a gara per saltarle in braccio e abbracciarla, compresa Lia,
desiderosa di avere qualche attenzione dalla cugina maggiore; l'unico
che se ne stava in disparte era Marco, ma non appena Mary si fu
liberata di tutti gli altri, si avvicinò a lui per
salutarlo, e come al suo solito, il ragazzino scappò...non
aveva mai sopportato i baci della cugina, o almeno così
faceva credere a tutti. Mary lo rincorse ridendo, fino a quando non
riuscì a bloccarlo e stringerlo forte a sè,
strapazzandolo di coccole, nonostante Marco si dimenasse, ridendo a sua
volta.
Mezzora più tardi, l'intera squadra di cugini della bionda,
si era già affezionata anche a Giada, e tutti la
coinvolgevano nei loro giochi, che durarono fino a sera.
La nonna e le zie della ragazza servirono la cena all'aperto, in
giardino, e soltanto verso mezzanotte, dopo che la maggior parte dei
bambini si furono addormentati, Giada e Mary ebbero la
possibilità di sistemarsi nella propria stanza e disfare i
bagagli.
" Adoro la tua famiglia" esclamò la mora entusiasta "e i
tuoi cuginetti sono adorabili..persino Marco che sembra un tipo
scontroso all'inizio, è un grande!" decretò Giada.
Quella sera avevano giocato a carte e lei era capitata in squadra
proprio con il quattordicenne, e grazie a lui, avevano vinto contro
Mary e Lia.
" E poi il posto è davvero meraviglioso"
continuò, leggermente su di giri "si, lo è"
concordò l'amica, alzando gli occhi al cielo. Per quanto
Giada sapesse che non l'avrebbe mai ammesso apertamente, sapeva che
Mary amava trascorrere qualche giorno con la propria famiglia al
completo, e non le dispiaeva nemmeno tanto fare la babysitter.
" Puoi mettere i vestiti nel mio armadio" disse subito dopo la bionda,
cominciando a tirare fuori la roba dalla valigia dell'amica e
appendendogliela in giro insieme alla propria
" E questo da dove salta fuori?" domandò, indicando un
prendisole giallo, senza maniche e decisamente carino. O sbarazzino,
come lo avrebbe definito la nonna.
Nel momento in cui l'amica le piazzò davanti agli occhi quel
vestitino estivo, nonostante il vociare proveniente dal giardino, segno
che non tutti fossero andati a letto, nonostante la
tranquillità e la pace che quel posto le trasmetteva, e
nonostante non avesse avuto modo di pensarci per gran parte della
giornata grazie alla vivacità dei cuginetti di Mary,
Giada fissò quel pezzo di stoffa con aria
sognante.
Vide se stessa salire le scale che conducevano alla propria camera
seguita da Harry; e poi vide loro due stesi sul suo letto, il proprio
corpo su quello di lui, le loro labbra incollate, e le dita di Harry
che le carezzavano le gambe con bramosia, giocando con i lembi
di un prendisole giallo, facendo su e giù fino a farla
impazzire. E dopo vide quello stesso pezzo di stoffa buttato sul
pavimento della sua camera, e se stessa, questa volta sotto di lui, in
preda al piacere più assoluto.
Doveva dimenticare, continuava a ripetersi di dover dimenticare..ma se
bastava un maledetto vestito a farle desiderare il proibito, come
avrebbe fatto a far finta di nulla? Ci sarebbe mai riuscita?
" Adesso mi spieghi: uno) da dove è venuta fuori questa
meraviglia e due) perchè stai sorridendo come un'ebete"
" Me lo hanno portato Niall e Louis quando sono tornati dalle vacanze"
spiegò, ancora stordita da quelle immagini così
nitide che si erano proiettate nella sua mente
" Non c'è che dire..hanno gusto i ragazzi!"
sentenziò Mary, prima di fissarla con aria inquisitoria "il
sorriso?"
" Ricordi" rispose semplicemente Giada, tentando di non dare a vedere
di avere un nodo in gola
" Ricordi molto fighi, con gli occhi verdi e i ricci castani?"
Giada a quel punto sbuffò, e l'amica prese posto al suo
fianco. Mary aveva capito. L'aveva capito dal luccichio che aveva visto
nei suoi occhi, che non ci fosse più nulla da fare per
salvare il rapporto con Liam.
" Non sono verdi..o meglio, non sono soltanto verdi. Quando li fissi
intensamente, non puoi fare a meno di notare delle sfumature di diverse
tonalità di azzurro che si vanno a incastrare nel verde, e
danno vita a un colore che è boh, talmente bello,
da essere insostituibile, impronunciabile, irresistibile.
Quella dei suoi occhi è una tonalità che non
potrà mai essere dipinta nemmeno dal più bravo
dei pittori, ed è talmente rara da non essere paragonabile a
nulla..perchè non è il blu della
profondità dell'oceano, non è il verde brillante
tipico dei prati, non è il l'azzurro del cielo, non
è il vivo colore della speranza, non è nemmeno il
prezioso cristallo di uno smeraldo, non è nulla di tutto
questo..o è tutto questo messo insieme,
così amalgamato e così distinto allo stesso
tempo, da farti girare la testa.
E poi i suoi occhi cambiano e diventano più tendenti al
verde o all'azzurro anche in base alla luce, al tempo, persino al suo
stato d'animo. E mentre lo guardi, ti perdi a seguire la traiettoria
delle sfumature, la loro variazione di intensità, e non
capisci più nulla.
Poi quando è triste, sembra quasi che quegli occhi diventino
addirittura color ghiaccio, e quando invece è felice da fare
schifo sono più verdi che mai; l'azzurro prevale quando
è all'aperto, e per tutto il resto del tempo, non capirai
mai di che colore sono davvero."
"Vogliamo scrivere un trattato sugli occhi di Harry?" la interruppe
Mary con tono divertito, e le gote dell'amica si tinsero di rosso. Si,
poteva giurare che quello fosse rosso.
"No! basta! Ma che sto dicendo...io devo dimenticarlo!"
esclamò cercando di convincere prima di tutto se stessa
"Povera te che credi ancora di riuscirci" "scusa il giro di parole, se
ti sei innamorata di quegli occhi fino a questo punto..sei davvero a un
punto di non ritorno" aggiunse Mary
" Che devo fare?" le domandò Giada sull'orlo della
disperazione
" Vuoi davvero farmi credere che non conosci la risposta?
Senti, sai benissimo che per me tu e Liam siete una coppia perfetta, e
sai benissimo che l'ultima cosa che voglio è che lui soffra
per questa storia.
Però questo è quello che voglio io, e tu non devi
lasciarti influenzare, nè da me, nè da nessun
altro...e prima di pensare al bene di Liam, è giusto che
pensi al tuo, alla tua felicità.
Forse quello che sto per dirti è una cosa banale, che hai
sentito già mille volte, ma devi seguire il cuore, quello e
basta. Giusta o sbagliata che sia, lo scoprirai
più avanti, il cuore è l'unico che
può darti la risposta, e se il tuo batte per-"
" Harry.Il mio cuore batte per Harry" non le fece nemmeno terminare il
discorso
"Chi voglio prendere in giro?
Io sono innamorata di lui, e più mi dico che devo
dimenticare ciò che abbiamo vissuto insieme, più
desidero averlo al mio fianco! Non è colpa mia, o forse
sì, ma in ogni caso non posso farci nulla.
Non posso fingere di provare tra le braccia di Liam quello
scombussolamento interiore che mi investe anche solo quando gli occhi
di Harry si posano su di me.
Anche uno stupido prendisole mi ricorda ciò che solo lui
è in grado di farmi provare..è una partita persa
in partenza il voler dimenticare, perchè potrei vivere dei
suoi baci in eterno. E forse l'ho
saputo sin dall'istante in cui l'ho rivisto, e ho fatto il possibile
per fingere di non rendermene conto...ma io, io lo amo alla follia."
" Chi? Chi ami alla follia?" Mary lo disse per provocarla, per
assicurarsi che l'amica avesse davvero preso una decisione
" Harry. Harry Edward Styles" il sorriso contagioso di Giada, era
l'indice di verità più affidabile di tutti.
BUONSALVEEEEE :)
In realtà il capitolo doveva essere pubblicato
domani, ma lo avevo già pronto, e non ho resistito! :D
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e grazie, grazie, grazie
e ancora grazie per tutte le recensioni.
Se non fosse per il vostro saldo sostegno, probabilmente questa storia
non sarebbe arrivata a questo punto..perciò grazie
♥ Continuate così! :DDD
Un bacioneeeeeeeee a presto :*****
Ah! Lo spoiler del prossimo capitolo!
******
Non
poteva crederci..Giada aveva mantenuto la promessa. Aveva nascosto il
confanetto con il loro codice segreto all'interno di una scatola
più grande, esattamente come gli aveva detto quel giorno ad
Hyde Park, e Harry ebbe ancora una volta la conferma di quanto fosse
stata geniale quell'idea.
A
parte il fatto che mai e poi mai avrebbe dimenticato il vero motivo per
il quale la ragazza aveva scelto di scrivere 'Pounds' sulla scatolina,
doveva ammettere che quella era stata un'ottima trovata anche per
tenere lontano occhi indiscreti..insomma, se ci avesse scritto la
traduzione inglese di soldi, chiunque si sarebbe incuriosito, e invece
dubitava fortemente che qualcuno si sarebbe mai preso di disturbo di
aprire una scatola che come recitava la scritta, conteneva semplici
monete straniere, probabilmente ricordi di un viaggio.
*****
Ciao! <3<3<3
|
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Capitolo 13 *** Capitolo dodici ***
Liam,
Harry, Zayn, Niall e Louis trascorsero l'intero pomeriggio di
lunedì a casa di Giada a giocare alla playstation,
sfidandosi a vicenda in tornei e ridendo a crepapelle, divertendosi
tutti e cinque insieme, e prendendo in giro Harry ogni qual volta
storpiava una parola in italiano. Il bar all'interno del quale i due
fratelli della ragazza lavoravano, il lunedì era chiuso,
motivo per il quale, Niall e Louis ne avevano approfittato per
organizzare un classico pomeriggio tra ragazzi, con tanto di birre e
schifezze da mangiare comodamente seduti sul divano, senza preoccuparsi
di nulla.
Erano
stati bene, avevano trascorso un pomeriggio piacevole, eppure, nessuno
di loro si era accorto che durante quelle ore, Harry aveva distorto
così tante parole della lingua italiana, non a causa di
improvvisi vuoti di memoria, ma semplicemente perchè aveva
pensato ad altro per tutto il tempo.
Essere
di nuovo chiuso tra quelle mura che erano state testimoni dei loro baci
ardenti, non poteva non fargli un certo effetto, e il fatto che ovunque
guardasse, ci fossero tracce di lei, lo aiutava ancora meno.
Era
normale che fosse così, era casa sua, era ovvio che in giro
fossero sparse le sue foto, che appesi all'attaccapanni ci fossero i
suoi golf e le sue borse, persino quella che Giada aveva acquistato in
Inghilterra, la stessa che lui le aveva consigliato di prendere,
aiutandola a scegliere tra tante. E poi sul davanzale della cucina
c'era il romanzo che lei aveva inizato a leggere, nel mobiletto di
fronte al frigo la tazza con scritto il suo nome sopra; nel corridoio,
accanto alla scarpiera un paio di infradito che le aveva visto ai piedi
qualche giorno prima..tutte piccole cose, all'apparenza insignificanti,
che però gli impedivano di non pensare a lei sessanta
secondi su sessanta..praticamente sempre.
Quando
i ragazzi decisero di mangiare una pizza tutti insieme prolungando i
tornei alla playstation nella serata, Harry si allontanò dal
resto del gruppo per andare in bagno, e pur sapendo che non lo avrebbe
aiutato per niente, non riuscì a fare a meno di tornare in
camera sua. Non appena varcò quella soglia, fu letteralmente
investito dai ricordi ancora troppo vividi di ciò che era
successo durante il temporale; si chiuse la porta alle spalle, si
affacciò alla finestra come lei aveva fatto qualche giorno
prima, e rivisse istante per istante il tempo trascorso insieme. Poi si
stese sul suo letto e analizzò ogni cosa presente sulla
scrivania e sulle mensole: tutto, tutto parlava di lei.
In
quella stanza percepiva persino il suo profumo, sulle mensole c'erano i
suoi libri di scuola, compreso quello di grammatica italiana che lei
aveva utilizzato per spiegargli qualcosa della propria lingua madre;
poi i suoi occhi si posarono sugli evidenziatori colorati, sul
portamatite, sui peluche, sulle foto che la ritraevano in compagnia di
amici, Liam compreso, e infine su una scatola posta a terra, accanto
all'armadio, che sarebbe passata inosservata se Giada non avesse
utilizzato un pennarello nero indelebile per scriverci sopra 'Londra
2012'.
Sapeva
di non avere nessuno diritto di aprire quella scatola, ma Harry sapeva
pure che lì, esattamente in quel rettangolo ci fosse
qualcosa che lo riguardava, e non seppe resistere alla tentazione di
afferrarla con entrambe le mani e portarla sul letto, voglioso di
perdersi ancora di più nelle loro giornate nella capitale
britannica..anche se avrebbe fatto male.
Aveva
ragione. In quella scatola c'erano centinaia di foto che ritraevano la
meravigliosa Londra sotto ogni aspetto e ogni luce, ma c'era anche
dell'altro, qualcosa che gli fece saltare il cuore in gola.
Oltre ai biglietti del London Eye, oltre al bicchiere di Starbucks,
oltre ai portachiavi con il Big Ben e i tipici bus rossi a due piani
appesi, oltre al braccialetto che portava inciso 'mind the gap', oltre
alla spilla che raffigurava la bandiera britannica racchiusa in un
cuore, oltre a una cabina telefonica in miniatura, oltre a un
borsellino marcato Harrods, vi era un cofanetto targato
'Pounds'.
Lo
aveva fatto, Giada lo aveva fatto davvero, aveva fatto ciò
che gli aveva promesso.
Erano ad Hyde Park, il
parco più esteso di Londra, il polmone verde della
città, lo stesso posto in cui avevano trascorso la maggior
parte del tempo insieme, e lo stesso posto che mai avrebbero voluto
lasciare. Perchè a casa spesso c'era Anne, e loro due non
avrebbero potuto occupare il tempo che anticipava la partenza di lei,
baciandosi senza sosta.
Lui si era appoggiato con la schiena a un albero secolare, e Giada,
ancorata alle sue braccia, si lasciava coccolare, godendosi ogni
istante che aveva a disposizone, e alzando il viso di tanto in tanto
per sporgersi a baciarlo. Harry ricordava tutto alla perfezione.
Quel pomeriggio non erano riusciti a fare nulla di diverso dallo
starsene lì, abbracciati, come se quello potesse aiutarli a
fermare il tempo; l'indomani lei sarebbe tornata a casa, e non c'era
nulla che potessero fare per impedirlo, non dipendeva nè da
Giada, nè da lui..il progetto era terminato ed era ora di
rientrare in Italia.
Non poteva esserci consapevolezza peggiore di sapere di essere
destinati a perdersi, per sempre, pensavano.
Lei tratteneva a stento le lacrime, e Harry stava meditando sulla
possibiltà di manomettere qualche ingranaggio dell'aereo che
gliela avrebbe portata via anche se sapeva bene di non poter fare nulla
di simile, e ricordava di essere stato impegnato a scuotere la testa
con fare sconsolato, quando Giada gli strinse di più la mano
e gli parlò.
" When I go home, I'll put all our memories together in a box, and I'll
write 'Pounds' on it" sussurrò, guardandolo dritto in quegli
occhi che l'avevano stregata sin dal primo istante
"Pounds?
Why?" la domanda gli era sorta spontanea
Lei gli prese il viso tra le mani, carezzandolo dolcemente, poi
scrollò le spalle, prima di proseguire
" Most people think that the most important thing in life is money" il suo
discorso non faceva una piega, ma lui ancora non aveva afferrato
" ..But I found the greatest wealth of all time: you. For me
it's you. A billion or even more than that, will never compare how much
you mean to me.
You're all the money that I want. You're my greatest
wealth" sussurrò,
gli occhi lucidi per l'emozione
Harry in quell'esatto istante avvertì il proprio cuore
balzargli fuori dal petto.
Nessuno dei due pensava che sarebbe durata o che avrebbero
avuto la possibilità di vedersi ancora, avevano soltanto
sedici anni e non avrebbero potuto mantenere una relazione oltreoceano,
lo capivano, lo sapevano...ma lui le aveva insegnato molto di
più che una lingua straniera in quelle due settimane, le
aveva insegnato praticamente tutto, e Giada era certa che mai sarebbe
riuscita a trovare qualcosa di più prezioso di
ciò che loro due avevano costruito, nulla di più
prezioso del sentimento che li legava e che li induceva e
restarsene abbracciati stretti, impotenti di fronte all'inesorabile
scorrere del tempo.
E se pure avesse conosciuto altri ragazzi, Harry sarebbe rimasto per
sempre la sua ricchezza più grande, perchè le
aveva insegnato ad amare.
Con quella frase Giada voleva semplicemente giustificare ciò
che avrebbe scritto sulla scatola in questione, sussurrandogli che lui
era la cosa più importante della sua vita, esattamente come
per molta gente lo sono i soldi, il denaro, la ricchezza sfrontata.
" I'll hide that box into something bigger, and nobody will ever open
it, except me, or you..but that last thing is almost impossible"
continuò
"And I'll write 'Pounds' instead of 'money' because, even if someone
will find it, that person won't give a look at a box with 'Pounds'
written on it..who cares about a few foreign coins?
Only me and you know that it is our secret code, and it forever will
be..I promise it"
Perchè aveva ideato tutto quel casino, non lo sapeva nemmeno
lei..forse cercava inconsciamente un modo per restare ancorata a lui,
forse cercava qualcosa che li avrebbe uniti per sempre.
" I love you" Harry la baciò con passione
" I love so damn much that I could die" adesso anche i suoi
meravigliosi occhi erano lucidi, quasi tendenti al grigio, era sul
punto di scoppiare in lacrime
" It doesn't matter where our life will bring us, the deeper part of me
will you forever, even when we will be married to someone else"
Si baciarono di nuovo, nutrendosi di quel contatto come se fosse
ossigeno, come se avessero bisogno di farne una scorta per sopravvivere
quando sarebbero stati lontani.
" What if we meet ..two years from now?" sussurrò
lei quando si furono staccati
" That's almost impossible" le aveva risposto Harry, prima di baciarla
ancora, e ancora, per tutto il giorno.
Non poteva crederci..Giada
aveva mantenuto la promessa. Aveva nascosto il confanetto con il loro
codice segreto all'interno di una scatola più grande,
esattamente come gli aveva detto quel giorno ad Hyde Park, e Harry ebbe
ancora una volta la conferma di quanto fosse stata geniale quell'idea.
A parte il fatto che mai e poi mai avrebbe dimenticato il vero motivo
per il quale la ragazza aveva scelto di scrivere 'Pounds' sulla
scatolina, doveva ammettere che quella era stata un'ottima trovata
anche per tenere lontano occhi indiscreti..insomma, se ci avesse
scritto la traduzione inglese di soldi, chiunque si sarebbe
incuriosito, e invece dubitava fortemente che qualcuno si sarebbe mai
preso di disturbo di aprire una scatola che come recitava la scritta,
conteneva semplici monete straniere, probabilmente ricordi di un
viaggio.
Afferrò quel confanetto con le mani tremanti e il respito
accelerato, passò delicatamenente un dito sulla scritta,
come per accertarsi che fosse reale, e poi se lo strinse al petto, come
se contenesse un tesoro inestimabile, e forse lì dentro
c'era davvero qualcosa alla quale loro due non avrebbero mai saputo
dare un prezzo.
Harry sorrideva accontentandosi di abbracciare quel cofanetto invece di
stringere lei, ma i suoi occhi erano di nuovo lucidi come lo erano
stati due anni prima, quel giorno.
"
I'll hide that box into something bigger, and nobody will ever open it,
except me, or you..but that last thing is almost impossible"
Gli
tornarono di nuovo in mente le sue parole.
"
What if we meet ..two years from now?"
"
That's almost impossible"
"..
Almost" sussurrò tra sè, prima di aprire quel
cofanetto con delicatezza, come se avesse paura di rovinare tutto. Non
riusciva a credere di averlo trovato sul serio.
I suoi occhi si posarono su alcune foto, qualche bigliettino di carta
presa da fogli di quaderno, un pezzo di stoffa ripiegato che riconobbe
all'istante, e un ciondolo a forma di H.
Quindi no, nessun tesoro..eppure Harry si sentì mancare il
fiato.
Quelle quattro cose erano la prova tangibile del loro tempo trascorso
insieme, della loro brevissima ma intensa storia, del loro amore.
Le foto non erano molte dato che avevano preferito impiegare tutte le
ore a loro disposizione coccolandosi e baciandosi come se non ci fosse
un domani; in quella scatola ve ne erano sei, al massimo sette, e tutte
li ritraevano insieme, tranne una in cui c'era Harry da solo. Si vedeva
che quest'ultima non fosse una foto vera e propria, piuttosto il
ritaglio di una foto, un ingrandimento probabilmente, all'interno del
quale spiccava il colore indecifrabile dei suoi occhi, misto tra il
verde e l'azzurro e più bello di entrambi, più
bello di qualsiasi altra cosa, e il suo irresistibile sorriso,
perennemente accompagnato da dolci fossette.
I capelli ricci gli incorniciavano il volto da sedicenne, ma
era già bello da mozzare il respiro.
Harry sorrise rivedendo se stesso in quel riquadro, la sua attenzione
fu attirata da un'altra foto, all'interno della quale c'erano loro due
intenti a scambiarsi un bacio. Lui era in piedi e la teneva tra le
braccia come si tiene una sposa (solo che entrambi indossavano i jeans)
i capelli di lei scompigliati dal vento, e le loro labbra incollate le
une alle altre in un vortice di tenera passione. Alle loro spalle, la
facciata del Parlamento immortalata al tramonto rendeva quella foto
ancora più perfetta.
La guardò per un intervallo di tempo che gli parve eterno, e
poi la girò casualmente, osservandola dal retro.
' My greatest wealth" era la dicitura "Ti amo Harry" c'era scritto,
poco più in basso. Dio solo sa quanto avrebbe voluto urlare
al mondo intero 'ti amo anche io'.
Successivamente si girirò tra le mani quei bigliettini di
carta scritti a penna, questa volta da lui.
Una serie di 'Love you', 'Miss you already', semplici
cuoricini colorati con l'inchiostro rosso, e altre tenere espressioni,
per finire con un 'You're belissima' che a suo tempo le aveva davvero
fatto sciogliere il cuore, e uno sfrontato e malizioso 'Meet me in the
bathroom', gli fecero rivivere le lezioni del progetto, durante le
quali, lui le aveva mandato tutti quei bigliettini, e l'aveva vista
sorridere e voltarsi nella sua direzione con un luccichio negli occhi
nocciola ogni qual volta ne riceveva uno.
Harry sorrise a sua volta, pensando che pur avendo solo sedici anni,
era davvero innamorato di lei..come potevano riuscire a dimeticare
persino i bigliettini che si mandavano in classe? Sì,
perchè lui custodiva gelosamente tutte le sue risposte.
Anche Giada li aveva conservati tutti, stropicciati e scoloriti, ma non
ne aveva buttato nemmeno uno.
Poi spiegò la propria canottiera, la stessa che non aveva
potuto trovare per ben due anni, e la stessa che lei gli aveva
segretamente rubato, imbevendola del suo profumo preferito, e tenendola
lì, ripiegata su sè stessa fino a diventare
minuscola. Harry la annusò, e scoprì che sapeva
ancora di lui. Poi la rimise dove l'aveva trovata, con il cuore sciolto
dall'amore che provava verso quella ragazza.
Pima di richiudere il cofanetto e depositarlo all'interno della scatola
più grande, accanto all'armadio, si mise il ciondolo a forma
di H in tasca sperando con tutta l'anima di poterglielo legare al collo
un giorno, e le scrisse qualche riga su un foglio da block notes,
qualcosa che lei avrebbe letto un po' di tempo dopo.
Stava richiudendo tutto, quando avvertì la voce di Zayn "Oh?
Ma sei ancora vivo?" quindi si affrettò a lasciare la stanza
e raggiungere il resto dei ragazzi, con il ciondolo in tasca e la
voglia di baciarla così intensamente da deformarle le labbra
perfette. Era sbagliato, tutto sbagliato ciò che
desiderava...oppure il vero sbaglio stava nel reprimere i propri
sentimenti?
Non sapeva più nulla, ad eccezione di amarla alla follia.
Giada non aveva mai aperto quella scatola dopo averci risposto il suo
amore per Harry all'interno, e lo aveva nascosto talmente bene da aver
fatto fatica a ritrovarlo.
Ma non poteva immaginare che nello stesso momento in cui lei, a
centinaia di chilometri di distanza, stava facendo un trattato sui suoi
occhi, come l'aveva definito Mary, lui stava guardando le loro foto;
non sapeva che quando stava ammettendo di essere innamorata di lui,
Harry stava rileggendo i bigliettini e annusando la propria canottiera;
e non sapeva che mentre lei diceva di amarlo alla follia, pronunciando
il suo nome al completo, il ragazzo le stava scrivendo qualcosa che
avrebbe riposto all'interno della scatola, dopo averle rubato il
ciondolo.
Per coincidenza, o forse per volere del destino, nel momento stesso in
cui Harry aveva trovato e aperto il cofanetto targato 'Pounds', Giada
aveva ritrovato il suo amore per lui nascosto nel profondo della
propria anima, e lo aveva riportato in vita, esattamente nello stesso
istante in cui lui aveva riportato alla luce i loro ricordi.
Quasi come se Giada avesse atteso per tutto quel tempo che lui trovasse
la scatola, come se avesse creduto in quel 'quasi
impossibile', come se lui, aprendo il cofanetto, si fosse fatto spazio
direttamente nel suo cuore.
BUONSAlVEEEE :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :D
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e vi ringrazio per la
milionesima volta (non mi stancherò mai di farlo) per ogni
parola che mi scrivete.
Senza tutto il vostro supporto e il vostro interessamento,
probabilmente questa storia non sarebbe giunta fino a questo punto,
perciò grazie con tutto il cuore ♥
Nel prossimo capitolo, che sarà pubblicato tra
gioverdì e venerdì se tutto andrà
secondo i miei piani... qualcuno parlerà troppo!
Vi lascio un piccolo spoiler, che spero apprezzerete :DD
***********
"
E ora? Hai detto che sei ancora pazzo di lei...siete rimasti in
contatto?"
"
No. Quando lei è partita ci siamo separati, e pensavamo di
non vederci mai più"
"
E invece? Vi siete rivisti?" Harry sapeva di dover troncare quella
conversazione, sapeva che poteva essere percoloso rispondere a tutte le
domande di Liam, ma quella era la prima volta che si confidava con
qualcuno riguardo l'amore, la prima volta che esponeva i propri
sentimenti a qualcuno, anche se quel qualcuno non poteva essere persona
più sbagliata.
"
Si, ci siamo rivisti..Io pensavo di essere riuscito a dimenticarla in
questo tempo, ma quando ho incontrato di nuovo quegli occhi, ho capito
che non la dimenticherò mai.
Io
la amo, la amo più della mia stessa vita.. ma lei sta con un
altro"
***********
Un abbraccio, a prestoooooo <3<3<3 Mi raccomando,
recensiteeeeee :DDD ♥♥♥
|
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Capitolo 14 *** Capitolo tredici ***
AVVISO
Ogni errore grammaticale che noterete all'interno di questo capitolo,
è epressamente voluto.
Che si tratti di verbi coniugati male, preposizioni, o parole scritte
in modo scorretto.
Harry sta imparando l'italiano alla velocità della luce
oserei dire, ma non parla ancora in modo perfetto. Perdonatelo ;)
"Do you miss her?"
Liam
se ne stava seduto sul suo letto, con il computer sulle gambe, ed era
intento a controllare gli ultimi aggiornamenti sui social network ai
quali era iscritto, quando Harry irruppe nella stanza in cerca di
qualche libro da leggere in italiano, almeno gli sarebbe servito a
ingannare il tempo e non pensare costantemente a lei.. ma si
bloccò alle spalle del cugino, esattamente dietro il
computer, quando i suoi occhi si posarono su una foto che
ritraeva Giada mentre correva (probabilmente per sottrarsi alla mira
dell'amica o di chiunque fosse intenzionato a tirarle addosso
palloncini d'acqua) tenendo per mano un bambino, che con ogni
probabilità doveva essere uno dei cuginetti di Mary, e
sorrideva guardando l'obiettivo con i capelli al vento e le gambe
scoperte, lucide, e completamente bagnate.
Harry e Liam si immobilizzarono lì, a guardare quella foto
postata da Mary come due perfetti cretini, fino a quando il primo non
si rese conto che fissare una semplice foto della ragazza del cugino
con un sorriso ebete dipinto sulla faccia, fosse una mossa tutt'altro
che prudente. Eppure era sicuro che Giada non si rendesse
conto di quanto in quella foto potesse apparire sexy, altrimenti non
avrebbe permesso all'amica di pubblicarla.
" Do you miss her?" non riuscì a trattenersi dal porgli
quella domanda, fu più forte di lui
" She'll be back in four days..it's not a big deal" effettivamente non
lo era, perlomeno non per Liam che l'avrebbe coccolata e baciata non
appena lei fosse tornata a casa
" Yes, I know, you're right but..it's...oh nothing" seriamente, che
avrebbe potuto rispondergli?
" Are you ok?" domandò Liam piuttosto confuso
" Sure." Harry sapeva di dover cambiare soggetto per uscirne indenne,
ma come sempre la sua impulsività ebbe la meglio
" I thought that.. " esitò un istante, ma non
riuscì a trattenersi in nessun modo
"..when you're in love with someone, you can't spend every single
second of the day without thinking about her, and you would give away a
thousand days, like the song says, just to pull her close
once more
and.. when she's not around, you feel like you're drowning, e
you do nothing but counting the hours till the moment you'll kiss her
again"
" Ok Harry. Why are you saying all this?"
' Maybe because i'm feeling like this right now' rispose tra
se è se, addirittura correggendosi da solo quando si accorse
di non avere alcuna certezza riguardo al poterla baciare ancora, anche
se lo desiderava più di ogni altra cosa al mondo, anche se
sperava che per lei fosse lo stesso.
" Maybe I just want to know how it feels to be in love"
mentì, non poteva fare altrimenti
" Have you ever fallen in love?" Liam adesso sembrava semplicemente
curioso
" Once..and I'm still in love with that girl" non poteva mentire anche
su quello "Tell me your story" l'incoraggiò il cugino,
ingnaro del fatto che ad un certo punto la storia di Harry si
intrecciasse con la sua, e non perchè fossero parenti.
"Ok..but I'll try to say it in Italian. Please let me know if I say
something in a wrong way" si, gliela avrebbe raccontata, magari
evitando di fare il nome di Giada
" Ti stai per caso innamorando dell'Italia?" domandò Liam
piuttosto divertito, Harry roteò gli occhi come se ritenesse
inutile sottolineare qualcosa che era già ovvia "si"
confermò con un tenero sorriso.
Poi cominciò a raccontare tutto dal principio.
" L'ho conosciuta circa due anni fa, in Londra. E' successo tutto
grazie a un progetto scolastico, a cui abbiamo aderito. Per essere
sincero, c'è stato uno sbaglio perchè lei doveva
capitare in casa con una ragazza, solo che eravamo..mmh..come si dice?"
" Dispari?" tentò di aiutarlo Liam "Nel senso che non c'era
un'altra ragazza disponibile ad ospitarla, coinvolta nel progetto?"
" Esatto..e a me non avevano ancora assegnato nessuno, quindi la scuola
ha deciso di mandare lei a casa mia. Lo so che è un po'
insolita come cosa, ma sono sicuro che il destino ci aveva
già messo lo..il zampe!"
" Lo zampino" lo corresse il cugino, preparandosi ad ascoltare il resto
" Quando sono andato a prendere in aeroporto, c'erano tante
ragazze e non sapevo nemmeno chi fosse quella che mi sarei portato a
casa, ma dopo un insegnante me l'ha indicata, e io mi sono voltato
verso di lei.
Era super carina, veramente bella, e le ho sorriso attirando la sua
atenzione con la mano; lei ha sorriso guardando me, e dopo pochi
istanti, eravamo di fronte.
Si guardava intorno con aria.. persa, ma quando i nostri occhi si sono
incrociati per la prima volta, non ho capito più niente. Ci
ho messo un po' per interrompere quello sguardo, non capivo che mi
prendeva, non mi ero mai comportato così con una ragazza, ma
non riuscivo a smettere di sorridere come un'idiota guardandola in
quegli occhi nocciolo..si dice così?"
" Nocciola..come il gusto del gelato" a Liam quasi scappava da
ridere...era tenerissimo sentire suo cugino descrivere l'incontro con
la ragazza che l'aveva fatto innamorare, in italiano
" Nocciola..si, nocciola!" Harry sorrise, contento di aver imparato un
altro termine "Mi sono imbambolato a fissare quegli occhi nocciola.. mi
sentivo smuovere dentro perchè mi avevano trasmeso dapprima
incertezza mentre esploravano quell'aeroporto così grande e
affollato, e poi, all'impovviso erano restati intrappolati nei miei.
E' andata esattamente così, ricordo benissimo: io non la
conoscevo affatto, ma nel momento che lei mi ha guardato, a un passo da
me, io ho sorriso per farla sentire come a casa in tutto quel
caos, lei ha puntato i suoi occhi nei miei.. e d'un tratto,
non erano più spaventati o spaesati, anzi, erano grandi e
curiosi, ridenti, bellisimi.
In quel momento ha sorriso anche lei, stringendo di poco le
palpebre..come succede quando uno sorride" fece il gesto con le mani
per farsi capire meglio
" Si sono formate delle pieghe piccole all'estremità dei
suoi occhi, e ho visto una sorta di luce attraversarli. Hanno iniziato
a trasmettermi calore, fiducia, anche se può sembrare
impossibile..e io, che ero quello che le aveva sorriso per cortesia,
per farla sentire a suo agio in una città straniera, ho
finito per innamorarmi lì, in aeroporto, del suo modo di
sorridere con gli occhi.
La prima cosa che mi ha colpito di lei è stata quella..ma
già mezzora dopo, quando siamo arrivati a casa, avevo
iniziato a intuire di non potere più fare a meno
nè del sorriso nei suoi occhi, nè di lei. "
" Non ti facevo così romantico..lo sai? Credo di non aver
mai sentiro parlare di occhi che sorridono, ma sembra essere una cosa
fighissima!"
Come cavolo aveva fatto Liam a non accorgersi di nulla? Ok, era un
piccolissimo dettaglio..ma Giada era la sua ragazza. Si supponeva che
lui conoscesse a memoria ogni particolare del suo viso e del suo corpo!
Tuttavia, Harry scacciò quel pensiero prima di mettersi in
altri guai.
" Fighissima? Qualunque cosa questa parola vuole dire, io in quel
momento..mi è mancato il respiro! Non volevo altro che darle
il benvenuto in modo gentile, e invece ho perso la testa per lei al
primo sguardo, al primo sorriso...è stata la cosa
più assurda e bella che mi è capitata nella vita,
innamorarmi così semplicemente, in modo così
imprevisto e del tutto fuori controllo, ma è
successo e-"
" Un colpo di fulmine! ...tante persone che conosco sono state vittime
del colpo di fulmine"
" What the hell!" Harry non avrebbe saputo rendere in italiano
quell'espressione, quindi preferì esprimersi nella propria
lingua madre
Sapeva cosa fosse un fulmine, conosceva il significato di colpire.. e
non gli pareva che le due cose centrassero con l'innamorarsi a prima
vista!
" Non mi ha colpito nessun fulmine" specificò, guardando
Liam in modo confuso, il quale scoppiò a ridere un attimo
dopo, avendo intuito l'equivoco
" Lo so! E' soltanto un modo di dire italiano..come.. love at first
sight!" spiegò, senza smettere di ridere
" Ahhh" fece il cugino "E dite che un fulmine vi ha colpito?" non
sapeva se essere divertito o sconvolto da quell'espressione, forse era
semplicemente entrambe le cose
Alzò gli occhi al cielo come a voler capacitarsi del modo in
cui fosse finito in quella nazione che molti avrebbero considerato una
gabbia di matti "io amo l'Italia!" esclamò invece, ridendo a
sua volta
" Dai, continua" lo incoraggiò Liam, rendendosi conto di
trovarlo ogni minuto più simpatico
" Dopo quattro giorni e quattordici ore, il giorno del suo
compleanno, ci siamo baciati, e da allora, siamo stati-" ci
pensò un attimo su per essere sicuro di dirlo nel modo
giusto "inseparabili, sempre insieme, sempre a ridere, scherzare,
raccontarci tutto, sempre abbracciati"
" Sono state le due settimane più belle del mondo" aggiunse
un attimo dopo, lo sguardo sognante
" E ora? Hai detto che sei ancora pazzo di lei...siete rimasti in
contatto?"
" No. Quando lei è partita ci siamo separati, e pensavamo di
non vederci mai più"
" E invece? Vi siete rivisti?" Harry sapeva di dover troncare quella
conversazione, sapeva che poteva essere percoloso rispondere a tutte le
domande di Liam, ma quella era la prima volta che si confidava con
qualcuno riguardo l'amore, la prima volta che esponeva i propri
sentimenti a qualcuno, anche se quel qualcuno non poteva essere persona
più sbagliata
" Si, ci siamo rivisti..Io pensavo di essere riuscito a dimenticarla in
questo tempo, ma quando ho incontrato di nuovo quegli occhi, ho capito
che non la dimenticherò mai.
Io la amo, la amo più della mia stessa vita.. ma lei sta con
un altro" spiegò, studiando la sua reazione
" Beh è comprensibile...ma se è stato amore a
prima vista per entrambi...forse anche lei ti ama ancora"
Liam non aveva la benchè minima idea di star parlando della
propria fidanzata. Il cugino non gli aveva mai detto che la ragazza in
questione fosse italiana, e non si era mai soffermato sul suo nome,
anche se doveva ammettere che Giada aveva gli occhi nocciola...ma non
sarebbe mai riuscito a scoprire l'arcano, semplicemente
perchè lei era stata in Inghilterra prima di conoscerlo, e
non gli aveva mai detto di essersi irrimediabilmente innamorata in
quella terra straniera. Non lo aveva detto nemmeno a Mary, fino a
quando Harry non era ripiombato nella sua vita.
" Lei non me lo ha detto, ma in fondo al cuore so che è
così. Leggo che mi ama ancora nei suoi occhi, nelle
espressioni del suo viso, nel colorito delle sue guance quando siamo
troppo vicini, nei suoi movimenti, persino nella sua voce...ma sta con
un altro"
" Si, ho capito...ma se vi amate, vai e riprenditela!
Ti giuro Harry che sei completamente cotto di lei! Non ho mai sentito
nessuno parlare di una ragazza in questo modo..il sorriso nei suoi
occhi?! Ma ti sei sentito?!
Solo uno che ama qualcun'altro alla follia, può parlare
così!" Liam pareva convinto, voleva addirittura spronarlo a
dichiararsi alla fatidica ragazza...
Harry sorrise amaramente, pensando che se solo il cugino avesse saputo
che si trattasse proprio di Giada, lo avrebbe già sbattuto
fuori casa. E poi davvero..come diavolo faceva a non accorgersi di
quanto fossero belli quegli occhi nocciola, quando lei sorrideva e un
luccichio li attraversava..davvero non se ne era mai accorto?
No..sicuramente lo sapeva, magari aveva voluto tenerselo per
sè.
" E' che io conosco il suo fidanzato..siamo..diciamo..amici"
" Ok,
questo è effettivamente un problema" sentenziò
Liam
" Lo so...e poi Giada tie-"
"Giada? Che centra Giada?" a quelle parole Harry si coprì
istintivamente la bocca con una mano, consapevole di aver parlato
troppo.
Esitò qualche istante, non
sapendo dove andare a parare, ma fu proprio quell'esitazione nel
rispondergli, che convinse Liam di qualcosa che avrebbe dovuto capire
da tempo.
E il premio idiota dell'anno, va a..Harry Styles! Pensò il
riccio tra sè e sè, sicuro che fosse troppo tardi
per rimediare, perchè il cugino stava connettendo tutti gli
indizi che lui stesso gli aveva dato, e negare non avrebbe avuto alcun
senso, il danno era fatto ormai..era bastato un solo istante, era
bastato pronunciare il suo nome in modo totalmente inavvertito per
smascherarsi.
" Tu stavi parlando di lei! Tu..lei..voi due vi conoscevate
già!"
Il tono di Liam era calmo e misurato, ma l'incredulità, lo
sconcerto, l'amarezza nei suoi occhi castani, suggerivano che stesse
per esplodere di rabbia e dolore.
"Allora.. quando vi ho presentato, e lei è scappata via,
è stato per causa tua..non centravano niente i suoi
genitori!" stava ricollengando i vari pezzi
"E poi, il giorno che siamo andati a prendere il gelato, vi siete
appartati per parlare di..di voi. Come ho fatto a essere
così cieco?!" alzò gradatamente il tono di voce
"Pensavo che tu l'avessi seguita per darle una mano a portare i
gelati..e invece, Dio solo sa che è successo là
dietro...
Ah aspetta...e quando siete spariti tutti e due , lei stava facendo il
tiramisù in cucina, e tu ti sei allontanato con la scusa del
bagno...sei andato da lei vero? Vero?" iniziò a urlare sul
serio
"E che avete fatto in quella cucina per tutto quel tempo!? L'hai
baciata, dimmelo, dimmi la verità, l'hai baciata?"
Liam sbraitava, completamente fuori di se, rosso dalla rabbia, con i
pugni stretti e le nocche quasi bianche. Stava realizzando minuto dopo
minuto ciò che si era rifiutato di vedere dal momento in cui
quei due si erano visti, anzi, alla luce dei fatti, rivisti.
" No..non l'ho baciata"
La voce di Harry era un sussurro, ma aveva detto la
verità, perchè quella volta lei era scappata un
attimo primo che le loro labbra si sfiorassero
" Io...io non posso crederci. Sei uno stronzo! Lo siete tutti e due!
E scommetto pure che il giorno del temporale, mentre io ero preoccupato
che tu non riuscissi a trovare la strada di casa, e ti ho
chiamato, poi ho mandato dei messaggi a lei, senza ottenere alcuna
risposta...voi...voi eravate insieme!
Oh mio Dio! Tu sei innamorato perso della mia fidanzata!
Bastardo..." si avvicinò al cugino come se volesse
assestargli un bel pugno sul naso, poi parve riprendere controllo di se
stesso.
"Tu ami Giada?" gli domandò, come se non fosse
già abbastanza chiaro
Harry era stato zitto per tutto il tempo, e gli aveva permesso di
insultarlo, perchè era quello che si meritava...ma quando il
cugino gli pose quella domanda, alzò la testa e lo
guardò dritto negli occhi
" Si, io amo Giada, l'amo alla follia " disse in tono fermo "non volevo
dirtelo in questo modo..ma è la verità, sono
innamorato di lei da quel giorno, in aeroporto"
A quel punto Liam non si contenne, e gli mollò un ceffone
che lo costrinse ad indietreggiare. Non aveva mai picchiato nessuno
prima di quel momento, ma si sentiva troppo ferito, troppo preso per i
fondelli, per ragionare sui propri gesti. Si..aveva un cuore grande, ma
c'era un limite a tutto, e il fatto che suo cugino gli avesse
spiattellato in faccia di essere pazzo della sua ragazza, e il fatto
che entrambi gli avessero mentito sin dal primo giorno, andava
decisamente oltre il limite sopportabile.
" Esci da casa mia" disse, lo sguardo duro, rabbioso, ferito. "Esci
prima che ti faccia davvero male" l'avvisò, gli tremavano le
mani, avrebbe potuto spaccare ogni cosa se avesse perso del tutto la
lucidità.
Harry se ne andò senza obiettare..che avrebbe potuto dire?
Era consapevole di aver fatto una gran bella cazzata, sapeva di essersi
meritato quello schiaffo per niente gentile, ed era a un passo dal
prendersi a pugni da solo, quando il suo cellulare vibrò per
avvisarlo della ricezione di un nuovo messaggio.
Che aveva combinato? Come aveva potuto? Perchè aveva fatto
succedere proprio quello che non sarebbe dovuto assolutamente
succedere?!
Un disatro, come al solito, non si smentiva mai, gli riusciva facile
solo mettersi nei guai a causa di quella maledetta
inpulsività... e anche le catastrofi sembravano essere il
suo forte.
Aveva indubbiamente ragione chi lo aveva sempre considerato un
ragazzino troppo esuberante e con qualche rotella fuori posto,
effettivamente era ciò che era stato in passato.
Era stata lei a farlo cambiare senza nemmeno rendersene conto, Harry
aveva messo la testa a posto grazie all'amore smisurato che aveva
nutrito allora e che nutriva ancora per Giada, ma da quando l'aveva
rivista e aveva realizzato di averla persa a vantaggio di Liam, era
tornato a essere il solito combinaguai. Perchè di cose
sconsiderate ne aveva fatte da quando era arrivato: prima aveva finto
di non conoscerla, poi l'aveva presa in contropiede chiedendole
perchè si stessero comportando come degli estranei e
sententosi dire che ciò che avevano condiviso appartenava
solo al passato; poi le aveva proposto di essere amici, e quella sera
stessa le aveva baciato il collo dopo averlo ricoperto di panna,
smentendo le sue stesse parole, pronunciate non più di 12
ore prima. Poi le aveva chiaramente detto che moriva dalla voglia di
baciarla, l'aveva sognata di notte, e il giorno dopo era piombato a
casa sua con la scusa delle lezioni di italiano, e lì
l'aveva baciata davvero. Che poi baciarla sarebbe stato soltanto un
termine utile a minimizzare ciò che era accaduto in quella
stanza. Non contento, dopo la sua partenza, era andato a scovare il
cofanetto con i loro ricordi insieme, pur sapendo che gli avrebbe fatto
male; quella mattina aveva fissato una sua foto, imbambolato e
probabilmente con una faccia da pesce lesso, in presenza del fidanzato
della ragazza, nonchè suo cugino..e per completare l'opera,
era stato così stupido, o forse così inebriato
dai sentimenti che provava nei suoi confronti, da lasciarsi scappare
una sola parola di troppo, che aveva fatto precipitare tutto il resto.
Il suo nome.
Quindi sì, ammettiamo pure che aveva fatto una cazzata dopo
l'altra, ma la sola idea di averla accanto e non poterla stringere,
coccolare e baciare, lo faceva diventare pazzo da legare.
Tuttavia, nonostante il suo considerarsi un combinaguai nato, quella
stessa ragazza per cui aveva compiuto tutte quelle pazzie, era a un
passo dal compierne una per conto proprio, per lui.
BUONSALVEEEEE :DDDD
Eccomi con il nuovo capitolo!
Spero come sempre che sia stato di vostro gradimento, e vi ringrazio di
cuore per ogni singola parola che mi scrivete, davvero.
Come ho già detto molte volte, senza il vostro supporto non
sarei andata da nessuna parte..sono quasi certa che mi sarei fermata
alla prima storia , e magari avrei gettato la spugna subito.
Ma grazie a voi, non è successo, e scrivere ora è
diventata la mia droga. Perchè si, ho iniziato quasi per
gioco, e ora non riesco più a farne a meno!
Ringrazio anche chiunque abbia inserito la mia storia in una qualsiasi
lista, e chiunque sia passato a leggerla :))
Adesso scappo, e vi do appuntamento al più presto possibile,
probabilmente martedì o mercoledì :DD
Grazie di nuovoooooooo, un bacione forte forte, e continuate
così ♥♥♥
***************
Non
appena avvertì chiaramente l'avvicinarsi del mezzo, si
avvicinò quanto più possibile alla linea gialla,
e lasciò che il treno le scorresse davanti sferzandole il
viso a causa dell'alta velocità come farebbe un uragano o un
tornado. Un uragano, il paragone era azzeccato, perchè ogni
secondo che passava, il cuore le batteva un po' più forte
come se si fosse trasformato in un tornado che acquistava vigore e
potenza attimo dopo attimo, travolgendo qualunque cosa e non
lasciandosi intimidire da nessun ostacolo. Ecco, durante quei minuti
che parevano un'eternità, il cuore di Giada correva veloce,
velocissimo, mentre il treno, decelerava con lo stesso incalzante
ritmo, fino a fermarsi completamente, nello stesso istante in cui il
muscolo vitale aveva raggiunto l'apice della sua corsa.
La
ragazza si era fermata in corrispondenza della quinta carrozza,
più o meno a metà del mezzo, ma fu quando lo vide
accanto alla quarta, che rischiò di accappottarsi con tanto
di trolley, pur di raggiungerlo il più in fretta possibile.
***************
Ciaaaaaaaao <3<3<3<3
|
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Capitolo 15 *** Capitolo quattordici ***
'Possiamo
incontrarci?'
Questo
era il contenuto del messaggio che Giada mandò a Harry senza
nessuna sorta di preavviso, e che per qualche istante, permise al
ragazzo di dimenticare la furibonda lite con il cugino.
'
Certo!..Ma pensavo fossi in montagna' le rispose subito
Gli
tremavano le mani soltanto al pensiero che lei desiderasse vederlo, ma
poi, la consapevolezza che forse Giada gli avesse chiesto di vedersi
per chiarire la situazione e magari metterci un punto definitivo a
favore di Liam, lo gettò nuovamente nel baratro
più profondo. Una voragine di gran lunga peggiore rispetto a
quella in cui la rabbia e l'astio giustificato del cugino l'avevano
fatto annegare.
Se
lei avesse scelto di restare con Liam, se lei avesse deciso di
cancellare tutto ciò che avevano vissuto insieme per amore
del proprio ragazzo barra migliore amico, Harry non avrebbe retto, e
sarebbe partito, questa volta per sempre, per illudersi di riuscire a
dimenticarla sul serio..tanto era più che sicuro
che il cugino sarebbe stato felice si sbarazzarsi di lui.
Ma
allontanarsi, anche di migliaia di chilometri, non sarebbe certo
bastato...perchè lui l'amava sul serio, l'aveva amata dal
primo istante, e perderla per la seconda volta sarebbe stato
insostenibile, insopportabile.
Temeva
quell'incontro in modo spropositato, ma teneva a lei in modo
spropositato, e nonostante tutto desiderava rivederla in modo
spropositato...nemmeno fossero trascorsi mesi e mesi, ma si sa..l'amore
fa brutti scherzi, ti rende irrimediabilmente pazzo di quella persona,
al punto tale da non riuscire a sopportarne più la
più breve delle assenze.
'Si,
in effetti sono in montagna. E' bellissimo qui, e la famiglia
di Mary è fantastica e..numerosa!
Però
io ho bisogno di vederti'
Rispose
Giada, sempre tramite sms. "anche io amore, anche io ho bisogno di
vederti" sussurrò lui a sè stesso, ed era vero.
Necessitava di lei, della sua presenza al suo fianco più di
ogni altra cosa.
'Mi
devo preocupare?' digitò invece
'
Fossi in te..si, mi preoccuperei'
Giada
sorrise subito dopo aver premuto il tasto invio. Era sicura di averlo
mandato nella confusione più totale con una risposta del
genere, ed era soddisfatta del proprio operato, semplicemente
perchè stava mettendo in pratica l'idea più folle
della sua vita.
'Ecco
il piano' inviò un altro messaggio
'Step
one: prendi una valigia' Harry sbrabuzzò gli occhi quando lo
lesse
'Step
two: riempila con le tue cose' bene, era ufficiale, non ci stava
capendo più niente
'Step
three: non dimenticare il costume da bagno!" ma che intenzioni aveva?!
'Step
four: vai in stazione' cosa?
'Step
five: sali sul treno diretto verso sud' ok, era impazzita!
'Step
six: scendi a Calamaggiò' dove?..però doveva
ammettere che la cosa cominciava a intrigarlo
'Step
seven: non sbagliare stazione perchè sarebbe un bel
problema' Harry rise, divertito, innamorato
'Step
eight: guardati intorno..io sarò lì ad aspettarti'
Non
appena il ragazzo fu certo che lei avesse smesso di digitare, si
tirò un pizzicotto sul braccio per accertarsi che fosse
sveglio e non nel bel mezzo di un folle sogno.
Non
aveva idea di quello che stesse per succedere, non aveva idea di dove
si trovasse quel posto, non sapeva se il proprio cuore si sarebbe
sgretolato di lì a poco, non conosceva il motivo per il
quale lei avesse così tanta fretta di rivederlo..ma sapeva
che ci sarebbe andato, pur non conoscendo perfettamente la lingua, pur
rischiando di perdersi chissà dove, sarebbe salito su quel
treno ignoto il prima possibile e l'avrebbe raggiunta.
Perchè
il cuore non gli avrebbe mai permesso di fare qualcosa di diverso dal
non deluderla, dall'amarla, dal renderla felice.
E
se lei desiderava incontrarlo in quel posto, o anche in capo al mondo,
lui avrebbe sempre trovato il modo di non mancare all'appuntamento, di
esserci.
'Step
nine?' le domandò, pensando che avrebbe detto a Liam di
essere stato invitato a trascorrere qualche giorno a casa di qualche
amico inglese che trascorreva le vacanze in Italia, tanto una bugia in
più non avrebbe certo fatto la differenza, e poi dopo quello
che era successo, il cugino non lo avrebbe trattenuto. A proposito di
ciò, avrebbe dovuto anche spiegare a Giada di aver combinato
un bel guaio...
Ma
la ricezione di un nuovo sms lo distolse pure da quel pensiero.
'
Step nine: ci rifugeremo su un'isola'
Ok.
Su quest'ultima informazione non poteva fare affidamento..anche se,
beh, sarebbe stato romantico. Non riuscì a impedirsi di
sperare che al suo arrivo, lei l'avrebbe travolto con un abbraccio, lo
avrebbe baciato fino a restare senza fiato, e gli avrebbe confessato di
non aver mai smesso di amarlo.Questo sì che l'avrebbe reso
il ragazzo più felice sulla faccia della terra!
Quattro
ore più tardi.
"
No, ma seriamente..sei sicura di quello che stai facendo?"
alzò gli occhi al cielo nel sentire per telefono la voce
allarmata dell'amica
"
Non sono mai stata così sicura in tutta la mia vita" era la
verità, nient'altro che la verità
"
Si, ok, ma..se Niall o Louis, o i tuoi, chiamano? Io che gli dico?"
Mary non era sicura di essere in grado di reggere tutta quella messa in
scena
"
Te l'ho già spiegato dieci volte! Gli dici che al momento
sono occupata e che li richiamerò io più tardi"
"
Giada, perchè non dici la verità..almeno ai tuoi
fratelli.." tentò di convincerla l'amica
"
Perchè loro mi vogliono troppo bene, e rendendosi conto che
questa è una pazzia, perchè lo è, si
farebbero in quattro per fermarmi..non voglio essere fermata"
Mary
sbuffò dall'altra parte del telefono
"
Certe volte sei più cocciuta di un mulo!" disse subito dopo,
facendo sorridere l'amica
"
Ti preeeego"
"
Dovresti prima parlarne con Liam" sentenziò la bionda
"Lo
farò non appena tornerò a casa, promesso"
sembrava una bambina impaziente di ricevere un regalo tanto atteso...un
po' come quando si scrive la letterina a Babbo Natale e si promette
solennemente di ubbidire ai genitori, fare i compiti, mangiare le
verdure e comportarsi da bravi bambini. Solo che Giada non desiderava
nessun regalo, voleva soltanto la possibiltà di essere
stretta fino al soffocamento da un ragazzo con gli occhi nei quali
sarebbe annegato pure un delfino, e un sorriso da fare invidia al resto
del mondo.
"
Tu sei matta!" le ricordò l'amica
"
Ma è così sbagliato bramare qualcosa al punto
tale da considerare irrilevante tutto il resto?
E'
così sbagliato desiderare così intensamente la
presenza di qualcuno?
E'
così sbagliato amare oltre ogni limite?"
"
Non è sbagliato se ti rende felice" ammise Mary, aveva ormai
capito che non sarebbe riuscita a farle cambiare idea per niente al
mondo...e in fondo Giada aveva ragione: anche lei avrebbe fatto carte
false pur di poter trascorrere qualche giorno in compagnia di Zayn.
Loro due e basta, e quello che sperava sarebbe accaduto. In un certo
senso la capiva.
"
Sul serio ti è bastato posare gli occhi su un prendisole
giallo per realizzare tutto questo?" domandò subito dopo,
immaginando già la risposta
"
No..l'ho saputo dal momento in cui l'ho guardato negli occhi, quella
sera, in salotto..è stato allora che ho capito che se mi
tremavano ancora le gambe, un motivo doveva esserci. E poi ho cercato
con tutta me stessa di ignorare i sentimenti, di comandare al cuore.
Sono riuscita a scappare una sola volta, in cucina, ma dopo averlo
fatto, invece che essere immune al suo tocco, al suo sguardo e al suo
sorriso, ne sono diventata totalmente dipendente. E ho desiderato
baciarlo e lasciarmi baciare, ero cosciente di quello che stavo facendo
durante il temporale più violento che ricordi.. io volevo
essere esattamente lì, insieme a lui.
E
quando gli ho detto che quello che sarebbe stato il nostro ultimo bacio, stavo
morendo dentro...ma ancora una volta ho preferito far finta di niente.
Poi ho chiamato te, nella speranza che tu riuscissi a farmi ragionare,
riuscissi a farmi cambiare idea, riuscissi a farmi correre tra le
braccia di Liam per non lasciarlo mai più..ma è
stato tutto perfettamente inutile.
Dicevo di non sapere cosa volevo, e invece lo sapevo sin troppo
bene..è solo che non volevo ammetterlo, mi spaventava dirlo
ad alta voce, perchè ero certa che da quel momento sarebbe
cambiato tutto, e io non ero ancora pronta.
Ho accettato di venire con te in montagna con l'intenzione di
dimenticarlo, sul serio questa volta, ma non appena tu hai tirato fuori
quel vestito, che è lo stesso che indossavo quando ci siamo
baciati a casa mia, ho capito che non potevo più far finta
di niente, perchè lo amo, e ignorare i miei sentimenti nei
suoi confronti non mi aiuterà a renderli meno intensi, anzi.
E adesso sono su questo treno in procinto di compiere una pazzia, ed
è quello che voglio.
Non resisto più senza di lui..io ci ho provato, ok? Ci ho
provato, te lo giuro, ho tentato di scacciare il suo sorriso, la sua
risata, i suoi occhi, dalla mente e dal cuore, ma non ce l'ho
fatta...non ce la faccio, è più forte di me,
è più forte di quasiasi cosa quello che provo per
Harry.
Desidero soltanto sentirmi sua e basta, almeno per un po'..prima del
putiferio che scoppierà a casa quando faremo ritorno e
dirò tutto a Liam, capisci?"
" Ricordami ancora una volta perchè ti coprirò
con chiunque" sussurrò Mary, il discorso di Giada l'aveva
quasi commossa
" Perchè mi vuoi tanto bene" rispose lei, sorridendo come se
fossero l'una di fronte all'altra
" Questo è sicuro! Altrimenti ti avrei impedito di mollarmi
per correre da lui!" scoppiarono a ridere entrambe
"Gentili passeggeri, siamo in arrivo a Calamaggiò"
annunciò una voce metallica "sono arrivata! devo andare.."
esclamò Giada, mettendosi in fila accanto alle porte
d'uscita del treno
" Chiamami stasera..o perlomeno mandami un messaggio! Fammi sapere se
avete trovato un posto dove dormire" le raccomandò l'amica
" Si, certo!" "ti voglio tanto tanto bene anche io, e grazie..senza di
te sarei persa" così dicendo, avvicinò il
cellulare alle labbra e schioccò un bacio proprio accanto
all'altoparlante, in modo tale che Mary potesse sentirlo, poi
riagganciò.
Era stata ad attendere circa un'ora in stazione, con un sorriso ebete
dipinto sul viso, le mani tremanti, gli occhi che brillavano, e la
voglia di abbracciarlo che la stava mangiando viva, quando finalmente
fu annunciato l'arrivo del treno al bordo del quale Harry stava
viaggiando.
Non appena avvertì chiaramente l'avvicinarsi del mezzo, si
avvicinò quanto più possibile alla linea gialla,
e lasciò che il treno le scorresse davanti sferzandole il
viso a causa dell'alta velocità come farebbe un uragano o un
tornado. Un uragano, il paragone era azzeccato, perchè ogni
secondo che passava, il cuore le batteva un po' più forte
come se si fosse trasformato in un tornado che acquistava vigore e
potenza attimo dopo attimo, travolgendo qualunque cosa e non
lasciandosi intimidire da nessun ostacolo. Ecco, durante quei minuti
che parevano un'eternità, il cuore di Giada correva veloce,
velocissimo, mentre il treno, decelerava con lo stesso incalzante
ritmo, fino a fermarsi completamente, nello stesso istante in cui il
muscolo vitale aveva raggiunto l'apice della sua corsa.
La ragazza si era fermata in corrispondenza della quinta carrozza,
più o meno a metà del mezzo, ma fu quando lo vide
accanto alla quarta, che rischiò di accappottarsi con tanto
di trolley, pur di raggiungerlo il più in fretta possibile.
La verità era che non aveva mai atteso in stazione il suo
arrivo, e non aveva mai immaginato di fare tutto ciò che
stava per fare per lui, però quella sensazione di
impazienza mista alla smisurata voglia di vederlo, le piaceva da matti.
Ancora una volta, Harry e soltanto lui, era in grado di farla ardere di
desiderio, e farla sentire viva dalla punta dei capelli alle dita dei
piedi. Aveva semplicemente aspettato per troppo tempo il giorno in cui
l'avrebbe abbracciato e baciato come intendeva fare.
Lui era girato di spalle, non l'aveva ancora vista, ma si
voltò nella giusta direzione proprio un secondo prima che
lei lo raggiungesse.
Harry non ebbe il tempo di realizzare, la vide correre, e l'attimo
dopo, avvertì il suo peso sul proprio corpo, le braccia di
lei intorno al proprio collo, e il mento poggiato sulla sua spalla. Lo
stava abbracciando, Giada lo stava abbracciando, e lo stringeva forte,
spalmandosi contro di lui come se un solo spiffero d'aria fra i loro
corpi, potesse farle davvero male.
Di tutta risposta, il ragazzo l'attirò maggiormente a
sè, ricambiando quell'abbraccio che aveva bramato per
così tanto tempo, l'unico abbraccio in grado di renderlo
completo.
Restarono così, avvinghiati, per un intervallo di tempo che
non seppero definire, intrappolati nella voglia di essere di nuovo se
stessi insieme, abbracciati come se non
avessero avuto la possibilità di vedersi da tempo
immemorabile.
Quando la ragazza si allontanò appena per poterlo guardare
negli occhi, lui avvertì una fitta al petto,
perchè non aveva colto le sue intenzioni e pensava che
stesse per liberarsi di quell'abbraccio, e Harry non voleva, non voleva
lasciarla mai più. Ma l'attimo dopo lei poggiò le
labbra sulle sue, e il ragazzo le cinse vigorosamente il corpo con le
braccia, impedendole qualsiasi movimento che non fosse coordinato con
il proprio.
Giada prese a baciarlo con disperata intensità e passione,
come se quello fosse l'ultimo giorno che avesse a disposizione per
amarlo, e Harry ricambiò quei baci ardenti con lo stesso
impeto, con la stessa voglia di bloccare per sempre il movimento
maledetto delle lancette dell'orologio in stazione, e di tutti gli
orologi del mondo.
Furono costretti a staccarsi per riprendere fiato, e non appena
ciò accadde, lei trovò le forze di parlargli.
"Scusa..io..ti ho travolto..è che non ce la facevo
più a starti lontana" sussurrò, gli occhi fissi
in quelli del ragazzo
Harry le sorrise e lei notò il prevalere del verde nei suoi
occhi, segno che fosse felice. In realtà, avrebbero dovuto
presentare diverse sfumature di azzurro, visto che erano all'aperto, e
lei aveva imparato a distinguerne i colori anche in base a quello, ma
evidentemente, la sua felicità era tale da prevalere su ogni
altra cosa.
" Per un istante ho pensato che saremmo finiti a terra tutti e due..ma
non mi sarebbe affatto dispiaciuto" il solo sentirlo parlare in
italiano, le fece tremare l'anima
L'attimo successivo fu lui a impossessarsi delle sue labbra, e
riprendere a baciarla lentamente, ardentemente, perdendo insieme a lei
ogni contatto con la realtà.
BUONSALVEEEEEE!!!
Eccomi qua con il nuovo capitolo :DD
Spero che tutto il cuore che sia stato di vostro gradimento, e vi
ringrazio immensamente per tutte le recensioni ricevute fino ad ora
♥
Credo proprio che ormai lo abbiate capito che adoro confrontarmi con le
vostre opinioni riguardo la storia. Perciò grazie :DDD
Allora...Giada e Harry si sono incontrati in questo posto, il cui nome
è frutto della mia fantasia (potrebbe esistere davvero in
qualche angolo del mondo, ma io lo ignoro del tutto) e sin
sono fatti travolgere dalla passione, senza darsi il tempo di spiegarsi
nulla.
Nel prossimo capitolo vedremo cosa combineranno! ;)
Anche se non dobbiamo dimenticare di aver lasciato qualche questione in
sospeso con Liam...
Grazie di nuovo a tutti <3<3<3
Un bacione forte forte, e vi lascio allo spoiler!
*************
"
Il tuo italiano è migliorato tantissimo" sussurrò
lei, sempre ancorata alle sue braccia.
Aveva
notato che Harry riusciva a capire praticamente tutto, e anche il suo
modo di esprimersi aveva fatto passi da gigante da quando era arrivato.
"
Voglio impararlo perfettamente" spiegò lui "così
posso dirti che ti amo in mile modi diversi"
**************
E' corto, lo so. Ma cercherò di aggiornare il prima
possibile :DDDD ciao ♥
|
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Capitolo 16 *** Capitolo quindici ***
Le
loro labbra ancora incollate in un bacio senza limiti e senza confini,
senza buon senso e senza logica, ma straripante di un amore tenuto
nascosto per troppo tempo.
Giada
sapeva che Mary avesse ragione, sapeva che sarebbe stato più
corretto parlarne prima con Liam, e poi magari fuggire con il cugino
chissà dove, ma non ce l'aveva fatta, il desiderio di
trascorrere un po' di tempo con Harry prima di sganciare quella che
sarebbe stata una vera e propria bomba, l'aveva investita totalmente,
si era impossessata del suo corpo e delle sue mente, e in quel momento,
mentre lui la stava baciando con dolce e irruenta passione, quella
voglia le scorreva nelle vene, come un fiume in piena.
Inutile
negarlo: aveva bisogno che Harry l'amasse nel senso più
completo del termine, almeno quanto lui bramava di farlo.
In
quei due giorni si sarebbe concessa la possibilità di non
pensare a nulla, di dimenticare qualunque cosa che non fossero loro
due. Lo doveva a stessa, e a lui, dopo la lotta interiore che aveva
avuto luogo dentro sè e che l'aveva tormentata fino a quando
non era riuscita a dire ad alta voce di essere pazza di lui e amarlo
alla follia, come l'aveva amato a Londra, di più, se
possibile.
"
Andiamo!" quando le loro labbra si staccarono, la ragazza gli prese la
mano, e lui la strinse forte
"
Dove?" domandò, ma non gli importava più di
tanto...l'avrebbe seguita pure all'inferno se lei glielo avesse chiesto
"
Fidati di me" esclamò Giada, cominciando a correre subito
dopo, per quanto il trolley glielo permettesse, e trascinandolo con
sè.
Uscirono
dalla stazione che era stata testimone del loro dolce incontro, e
percosero qualche centinaio di metri a piedi, camminando a passo
veloce, le loro mani ancora saldamente intrecciate.
Giunsero
in prossimità del porto, e si avvicinarono alla
biglietteria; si misero in fila come chiunque altro e attesero
lì fino a quando non arrivò il loro turno.
Harry
non ci stava capendo niente, ma sorrideva come un cretino, prendendole
il viso tra le mani e rubandole qualche bacio di tanto in tanto. Si
fidava, non c'era da aggiungere altro.
"
Tra poco saliremo lassù" disse lei, indicando con l'indice
una sorta di traghetto, di yacth per turisti, sulla cui fiancata
campeggiava la dicitura, scritta in blu e a caretteri cubitali 'Sereto'.
"Sereto?"
domandò lui, gli occhi fissi in quelli della ragazza
"
E' un isola poco distante da qui. Non è molto famosa, quindi
non è nemmeno eccessivamente popolata. Però
è bel posto..ci sono stata da piccola" affermò
con un sorriso
"
Allora non scherzavi quando mi hai scritto che ci saremmmo rifugeremo
su un'isola" realizzò Harry, inducendola a sorridere
"
No" confermò lei, lasciando che il ragazzo la stringesse da
dietro, posandole casti baci sul collo, che comunque ebbero il potere
di infiammarle il cuore.
Poco
dopo, lasciarono quella fila e si avviarono in direzione del battello,
consegnarono le proprie valigie a un addetto, e poi percorsero la breve
rampa di scalette, che li condusse laddove vi erano diversi posti a
sedere all'aperto. Presto posto, le loro mani ancora unite e gli
sguardi incatenati; lui le passò un braccio intorno alle
spalle e la ragazza si accoccolò sul suo petto. Harry prese
a giocare con i suoi capelli, anche se la voglia di baciarla in ogni
cellula del corpo lo stava mangiando vivo ancor prima di arrivare
sull'isola.
"
Il tuo italiano è migliorato tantissimo" sussurrò
lei, sempre ancorata alle sue braccia.
Aveva
notato che Harry riusciva a capire praticamente tutto, e anche il suo
modo di esprimersi aveva fatto passi da gigante da quando era arrivato.
"
Voglio impararlo perfettamente" spiegò lui "così
posso dirti che ti amo in mile modi diversi"
Quelle
parole la fecero tremare dall'emozione ...stava bene, maledettamente
bene, e lo amava anche lei. Stava per alzare il capo e sussurrarglielo,
gurdandolo dritto negli occhi, quando si accorse di una coppia di
anziani in piedi accanto a loro, quindi liberarono il posto,
permettendo a quei conuigi di occupare il loro.
Sempre
tenendosi per mano, giunsero a poppa del battello, e restarono
lì, in piedi, con il vento che gli sferzava il viso e gli
scompigliava i capelli, e il mare sotto i loro piedi.
"
Pensi che sia pazza, vero?" gli domandò Giada. Si rendeva
conto di essergli praticamente piombata addosso dopo avergli mandato
dei messaggi che gli chiedevano di potersi incontrare, e ora lo stava
portando su un'isola dove lei era stata da bambina, senza nemmeno
spiegargli il motivo.
Harry
rise di cuore, scostandole una ciocca di capelli dal viso "Spero che tu
sia pazza..di me" sussurrò, lo sguardo incatenato a quello
di lei.
Giada
capì che era giunto il momento di spiegargli tutto, non
sarebbe riuscita a trattenersi oltre di fronte a quella dolcezza.
"
In realtà sono partita per la montagna con la precisa
intenzione di dimenticarti..pensavo che il non averti accanto mi
avrebbe aiutato a ragionare di nuovo con la testa. Ma mi mancavi, mi
mancavano i tuoi occhi, il tuo sorriso, le tue tenere fossette..mi
mancavano i baci che ci eravamo scambiati in camera mia. E quando quel
banale prendisole giallo che Mary mi sventolato in faccia, mi ha
riportato a rivivere ogni singolo istante di quel pomeriggio
così insolito in cui sei piombato a casa mia con la scusa
delle lezioni di italiano, ho capito che non potevo far finta di
niente. Che non volevo far finta di niente.
A
quel punto forse sono impazzita sul serio, perchè ho
organizzato tutto questo. Forse avrei dovuto spiegarti prima le mie
intenzioni, ma volevo farti una sopresa, volevo che fosse tutto
perfetto"
"
Parlerò con Liam non appena seremo a casa, te lo prometto"
aggiunse un attimo dopo
A
quel punto la consapevolezza che suo cugino avesse accidentalmente
scoperto già tutto, gli fece aggrottare la fronte, inducendo
Harry a domandarsi se fosse il caso di interrompere quel momento,
raccontandole quello che era accaduto quel pomeriggio stesso, e che
adesso pareva lontano anni luce.
"
Lo so che sarebbe stato più giusto parlargli prima,
perchè non se lo merita affatto..però so anche
che quando dirò a tutti di essere innamorata di te, niente
sarà più come prima. E io-"
Harry
la interruppe, poggiando le labbra su quelle di lei, baciandola con
una dolcezza e intensità tali da farle dimenticare
tutto il resto, ancora una volta. Le cinse la vita con le braccia
mentre continuava a baciarla lentamente, e lei gli legava le braccia al
collo, lasciandosi attirare sempre di più contro di lui,
godendo disperatamente di quel momento.
Le
sue labbra sembravano state fatte apposta per scontrarsi con le
proprie, e se solo fosse stato possibile, sarebbero rimasti
lì, in piedi, all'estremità posteriore del
battello, avvinghiati in baci che tutti e due avevano bramato da troppo
tempo, baci che avevano il potere di disconnetterli dal resto del
mondo. Erano lì, loro due e basta, incuranti di ogni altra
cosa, con i cuori che battevano all'unisono, le labbra incollate,
l'amore negli occhi, e il mare tutt'intorno...per sempre, avrebbero
potuto restarci per sempre.
"
Ti amo" sussurrò Harry, riprendendo a baciarla un attimo
dopo, senza darle la possibilità di rispondergli. In
quell'esatto istante aveva deciso di non dirle niente riguardo la lite
con Liam avvevuta poco prima, non se la sentiva di rovinare quella
magia che si stava consumando tra loro, anche lui voleva che fosse
tutto perfetto, e la sola consapevolezza che Giada avesse ammesso di
essere innamorata di lui, lo rendeva felice come mai lo era stato prima
di allora.
Doveva
ammettere che l'accoglienza che lei gli aveva riservato in stazione,
gli aveva tolto il respiro, e poi, pur non capendoci un accidenti,
l'aveva seguita prima per strada e poi sul battello...non aveva bisogno
che lei glielo dicesse per sapere di essere parte del suo cuore. Lo
aveva capito da quel sorriso nei suoi occhi che tanto amava, dal modo
in cui l'aveva preso per mano, dal modo in cui lo aveva abbracciato e
baciato, che lei avesse preso una decisione, e avesse scelto lui. Lui e
basta. Perciò non le aveva chiesto di spiegargli cosa stesse
succedendo, perchè in fondo al cuore Harry lo sapeva
già.
Ma
sentirselo dire, sentirsi dire 'quando dirò a tutti di
essere innamorata di te', non aveva prezzo.
"
Ti amo" ripetè, prendendole in viso tra le mani e
perforandole l'anima con quello sguardo così maledettamente
intenso
"
Non abbiamo ancora un posto dove poter dormire stanotte" gli fece
presente lei, un sorriso che le andava da un orecchio
all'altro
"
Non ho mai smesso di amarti" ribattè Harry, come se non
avesse ascoltato una sola parola di ciò che lei gli aveva
appena detto. In realtà aveva capito, solo che..non gli
importava. L'amava, l'amava con tutto se stesso, e tutto il resto
passava in secondo piano. Esisteva solo lei, e la voglia di spogliarla
con gli occhi.
"Ti
amo anch'io. Ti amo Harry. Ti amo follemente" confessò a
quel punto la ragazza, credeva di poter svenire da un momento all'altro
per quanto il battito del proprio cuore fosse assordante.
" Quelle due settimane a Londra mi hanno insegnato tanto. Tu mi hai
insegnato tanto.
Arrivai lì un po' spaesata, con la voglia di vivere una
nuova avventura nella capitale britannica che avevo sempre sognato, ma
comunque spaesata. Io me lo ricordo: ricordo che non sapevo neppure da
quale parte voltarmi in quell'aeroporto così grande e
affollato, e poi tu mi hai fatto cenno con la mano, sorridendomi, e in
quel momento è cambiato tutto. Quando i tuoi occhi
hanno incrociato i miei, mi sono sentita a casa anche se non conoscevo
nè te, e nè Londra..ma non ho potuto far altro
che sorridere perchè il solo perdermi in questo oceano
smeraldo-" gli carezzò dolcemente il viso
" -mi ha liberato il cuore da ogni ansia e paura, e senza il mio
consenso, lo ha riempito d'amore per te. Mi hai insegnato ad amare."
" E io invece, sono quello che ha sorriso per farti sentire a tuo agio
in una città sconosciuta, con persone sconosciute, e che ha
perso la testa nel momento in cui hai ricambiato il sorriso. Sorridevi
con gli occhi, oltre che con le labbra, esattamente come stai facendo
ora..e ogni secondo che passa mi innamoro di te un po' più
di prima."
"Io..non voglio perderti mai più" sussurrò Giada
" Perchè poi non avresti più un valido insegnante
di inglese?" scherzò il ragazzo
"Si, principalmente per quello...sappiamo tutti e due che se ho preso
il massimo dei voti, è solo grazie a te" stette al gioco lei
Harry le sfiorò il braccio con i polpastrelli, carezzandolo
lentamente "mi hai mai pensato in questi due anni?" domandò
subito dopo
"All'inizio ho rischiato più volte di scappare di casa e
salire sul primo aereo diretto a Londra..ma Niall e Louis sono sempre
riusciti a boicottarmi i piani" spiegò
" Poi credo di essermi abitutata alla tua assenza talmente bene, che
certe volte, magari la notte, quando sognavo i giorni trascorsi
insieme, mi domandavo se tutto quello che avevamo vissuto non fosse
stato frutto della mia fantasia..poi però, mi voltavo
dall'altro lato, vedevo una scatola con scritto sopra 'Londra 2012' e
realizzavo che era stato tutto reale.
Ma non mi sentivo meglio, anzi. Rimpiombavo nella nostalgia
più assoluta, e avvertivo le punte delle dita prudermi dalla
voglia di poterti sfiorare di nuovo. Ogni volta che mi avvicinavo a
quella scatola con l'intenzione di aprirla, desistevo all'altimo
minuto, perchè sapevo che immergermi nei nostri ricordi, mi
avrebbe fatto ancora più male. Ti odiavo per non essere al
mio fianco.
Ovviamente questo succedeva prima che la mia amicizia con Liam si
trasformasse in qualcosa di più.
Però c'erano altri giorni in cui, pur stando con lui, non
potevo far altro che ringraziarti per tutto quello che mi hai insegnato
della lingua inglese e non solo, e l'ultima volta che ho vissuto un
giorno del genere, è stato quando sono usciti i quadri a
scuola, esattamente il giorno stesso in cui la mamma di Liam ci ha
annunciato l'arrivo di un cugino inglese"
"Anche io ti ho pensato, e il mio cuore non è mai riuscito a
battere per qualcuno che non fossi tu. C'ho provato, giuro, ma non sono
capace di amare qualcun'altro come amo te. Ti vedevo in ogni angolo
della casa, ti vedevo sul vialetto, ti vedevo alla fermata del bus, ti
vedevo ad Hyde Park, ti vedevo per strada, ti vedevo a scuola, nei
corriodoi, ovunque. Con il passare dei mesi, pensavo di essere andato
avanti, e ogni volta che incontravo una ragazza che mi interessava, mi
dicevo che ormai quello che avevamo vissuto io e te era acqua passata,
me lo ripetevo in continuazione, tanto di iniziare a crederci sul
serio, però poi smettevo di chiamarla e di uscire con lei,
mi inventavo delle scuse anche con me stesso, per non ammettere di
essere ancora pazzo di te" continuò Harry, stavano
ripercorrendo la loro storia, insieme.
" Io l'ho capito quando ci siamo stretti la mano in salotto, e mi sono
sentita tremare le gambe. Però ho fatto finta di niente
finchè ho potuto..e adesso non posso più,
perchè desidero stare con te più di ogni altra
cosa al mondo" sussurrò lei.
Il ragazzo l'attirò a sè cingendole i fianchi con
le braccia, i loro nasi si sfiorarono senza toccarsi "mhm..davvero?"
soffiò sulle sue labbra, percorrendole la schiena con le
mani e inducendola a tremare per il piacere
"Davvero" confermò Giada, sorridendogli e trattenendosi con
tutte le sue forze dal baciarlo intensamente, come se avesse bisogno di
quel contatto per continuare a vivere
Harry si avvicinò ancora di più a lei, fino a
giungere a sfiorlarle il lobo dell'orecchio con le labbra. La ragazza
avvertì il suo fiato sul collo, la propria pelle che ardeva
di desiderio per lui.
" Chiudi gli occhi" le ordinò il ragazzo, imprimendo dolci e
ardenti baci, percorrendo l' anfratto di pelle dall'orecchio al collo,
con il battito accelerato e il respiro bollente.
Giada portò istintivamente la testa all'indietro, sospirando
di piacere nell'avvertire le labbra di Harry su si lei, intente a
torturarla dolcemente, a farle bramare cose proibite.
" Non esisterà un solo millimetro del tuo corpo che queste
labbra non avranno assaggiato, entro stasera" il suo, era poco
più di un sussurro, ma lo disse senza smettere di baciarle
il collo, senza smettere di massaggiarle la schiena, senza smettere di
desiderarla così disperatamente da esserne quasi spaventato.
" Eh? Cosa?" Giada ansimò, sconvolta dalle sensazioni per
nulla caste che si stavano espandendo dentro di lei "ho detto che
voglio baciarti dappertutto..."
Quella voce roca, e quelle labbra impegnate a riempirla di baci, di
certo non l'aiutavano a ragionare con la testa, ma il punto era che
lei, non voleva ragionare con la testa, non più..desiderava
soltanto abbandonarsi totalmente a lui, e lasciarsi amare in ogni
cellula del corpo, come Harry bramava di fare. Voleva semplicemente
sentirsi totalmente sua, come non lo era mai stata di nessuno prima di
allora; voleva sentire le sue mani, il tocco dolce e possessivo delle
sue dita, il suo respiro bollente, le sue labbra su di lei, in ogni
parte di lei.
Quando qualcuno annuciò l'arrivo a Sereto, e la gente sul
battello cominciò a dirigersi verso l'uscita, a entrambi
prudevano le dita dalla voglia di amarsi.
Avevano dimenticato tutto, qualunque cosa che non fossero loro due, e
trascorsero le due ore successive a vagare per l'isola, impazienti di
trovare un albergo con una camera ancora disponbile. Quando finalmente
riuscirono nell'impresa, consegnarono le proprie carte
d'identità alla reception, e poi si avviarono per le scale.
Avevano fretta, non potevano più aspettare.
BUONSALVEEEEEE :))
Ecco il nuovo capitolo!!
Spero che vi sia piaciuto, e come sempre colgo l'occasione per
ringraziarvi tutti ♥
Grazie a chi segue la storia.
Grazie a chi la inserisce nelle preferite/ricordate
Grazie a voi che recensite.
Davvero, mi fa piacere leggere le vostre opinioni a riguardo, e se
avete, consigli, richieste, e anche critiche...ditemi tutto, io sono
qui :DD
Vi lascio lo spolier del prossimo capitolo :*
***********
"
Cos'ha questa doccia di diverso dal normale?" la provocò
lui, quando furono costretti a staccarsi
"
Tutto. Come per esempio il fatto che siamo vestiti, che non stiamo
usando il sapone-" "possiamo rimediare" sorrise lui
"Immagino
che non mi lascerai mai fare la mia doccia in santa pace" disse lei,
fingendo di essere infastidita.. ma non funzionò.
"
Stai zitta.. che non stai aspettando altro che essere spogliata e amata
in ogni cellula del corpo" così dicendo, Harry
afferrò la sua maglietta, sfilandogliela con un unico gesto,
e fece lo stesso con i pantaloncini, abbassandoglieli fino a farli
cadere a terra, per poi rituffarsi sulle sue labbra.
************
Un abbraccio forte forte, e a prestooooooooo <3<3<3
|
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Capitolo 17 *** Capitolo sedici ***
Infilò
la chiave nella toppa della serratura della camera d'albergo che gli
era stata assegnata da pochi minuti, e fece un mezzo giro verso destra.
Poi
si voltò verso di lei con un sorriso dolce e birichino
stampato sul viso, e scintille negli occhi; Giada ricambiò,
sentendosi come se fosse un foglio di giornale consumato dalle fiamme.
Fuoco,
il suo sguardo così intenso posato su di lei, equivaleva a
puro e ardente fuoco.
Non
appena furono all'interno della stanza, si chiusero la porta alle
spalle e posarono le valigie accanto all'ingresso, subito dopo si
guardarono intorno, esplorando con gli occhi il posto in cui erano
finiti.
"E'
carina" commentò la ragazza, riportando subito dopo gli
occhi su di lui
"Staremo
benissimo" sussurrò Harry, portando un braccio intorno alle
sue spalle, per poi baciarle la fronte
Come
aveva fatto quel giorno in camera sua, Giada si voltò del
necessario per poter affondare il viso nel suo petto e si
lasciò stringere e coccolare, nutrendosi del suo battito.
Non poteva immaginare niente di meglio.
"
Non ci posso credere..che siamo qui, io e te da soli, lontani da tutto,
contro tutti" disse lui, carezzandole i capelli castani
"
E' una follia...eppure, voglio viverla fino in fondo"
sussurrò la ragazza, ricordando in quel momento di aver
promesso a Mary che le avrebbe mandato un messaggio per rassicurarla
che fosse tutto a posto
"
Non mi sono mai piaciute le storie ordinarie, dovresti saperlo" a quel
punto Harry le prese il volto tra le mani, inducendola a sorridere
"
Lo so, me lo ricordo. Se così non fosse stato non avremmo
mai potuto vivere la nostra due anni fa" disse lei, sempre stretta tra
le sue forti braccia
"
E avremmo avuto un sacco da perdere" le fece eco il ragazzo..quei
giorni a Londra erano stati semplicemente meravigliosi, perfetti
"
Non c'è nessun altro posto al mondo in cui vorrei essere
adesso" a quelle parole Harry le sfiorò le labbra con le
proprie, toccandole appena
"
Forse tutto questo non è 'giusto' per il codice di
comportamento morale universalmente approvato" continuò lei
"
Però io lo sento giusto" l'interruppe il ragazzo "E' giusto
per me, ed è giusto per te, soltanto perchè
sappiamo di volerlo, perchè sappiamo che ci rende felici"
concluse, gli occhi fissi in quelli di lei
"
Non lasciarmi andare mai più, ti prego, per nessun motivo al
mondo" Giada si accoccolò nuovamente contro di lui,
abbracciandolo convulsamente
"
Andrà tutto bene, amore. Si sistemerà tutto, te
lo prometto"
L'attimo
successivo le loro labbra si cercarono, trovandosi immediatamente,
coinvolgendoli totalmente in baci daprrima dolci, poi sempre
più passionali, colmi di un desiderio represso per tanto
tempo. Il ragazzo indietreggiò di qualche passo, sempre
smettere di tenere le labbra premute contro le sue, fino a quando la
schiena di lei non aderì perfettamente al muro. A quel punto
le liberò le labbra, iniziando a torturarle il collo, mentre
lei riusciva a malepena a trattenersi dal lasciarsi andare a sospiri
inequivocabili. Harry le baciò quel lembo di pelle con
bramosia crescente, fino al punto in cui rischiò di perdere
del tutto il controllo.. e non voleva, era troppo presto, desiderava
baciarla e coccolarla per ore e ore prima di farla sua.
Tornò
a impegnarle le labbra, mentre Giada prendeva a passargli le dita tra i
ricci, scompigliandoglieli e tirandoli appena, mentre si baciavano come
se il mondo dovesse finire in quell'istante.
Si
staccarono soltanto per necessità di recuperare fiato, le
braccia del ragazzo ancora saldamente avvolte intorno a lei.
"
Che vuoi fare stasera?" le domandò Harry, perferandole
l'anima con quello sguardo così maledettamente profondo
La
sua voce roca come al solito, forse ancora di più del
solito, e il respiro affannato, impedirono a Giada di formulare una
risposta diversa da quella che entrambi bramavano
"
Questo" sussurrò lei, riprendendo a baciarlo con dolcezza
sulle labbra
"
e questo" continuò, attirandolo maggiormente a
sè, e percorrendo con le mani il suo petto
"
e poi questo" afferrò i lembi della maglietta e gliela
alzò con un gesto deciso, per poterlo baciare sul petto
Lui
la lasciò fare in preda al piacere più assoluto,
che si amplificò rischiando di bruciarlo vivo, quando lei lo
liberò completamente dell'indumento, iniziando a percorrere
con le labbra ogni centimtro del suo petto caldo, su è
giù, facendolo eccitare in modo spropositato e poi finendo
per abbracciarlo di nuovo, baciandogli e mordendogli una spalla.
"Però
se hai un'idea migliore.." sussurrò ancora. Giada
poggiò la testa sulla sua spalla, senza smettere di
lasciargli dolci baci ovunque le capitasse.
"
Si. Direi che ce l'ho" così dicendo, il ragazzo
l'afferrò per le gambe e fece in modo che queste si
legassero al suo bacino, e poi riprendendo a baciarla sulle labbra,
camminò alla cieca, fino a quando non fu sicuro di aver
raggiunto il letto. L'adagiò sul materasso con quanta
più delicatezza possibile, e si stese su di lei.
Si
guardarono negli occhi per qualche istante, brillavano di eccitazione.
Nonostante
la precarietà della situazione, era quello che volevano:
amarsi fino a dimenticare il proprio nome, ed essere una cosa sola, da
allora e per sempre.
Harry
riprese a baciarla sulle labbra, intrecciando ancora una volta la
propria lingua con quella di lei, e nutrendosi di quel contatto come se
fosse la sua personale ancora di salvezza..e in effetti lo era. Fra
scontrare le propria bocca con quella di Giada impegnandola in baci
infinitamente intensi, era il suo rimedio biologico, la cura a tutti i
suoi mali. Baciarla in quel modo gli sgombrava la mente da qualunque
cosa non fossero loro due, e gli permetteva di sentirsi bene,
prigioniero del desiderio di amarla, e libero grazie alla purezza di
quell'amore.
La
voleva, fino alla fine dei suoi giorni, perchè era l'unica
ragazza in grado di dipingere il suo mondo, l'unica di cui non si
sarebbe potuto stancare mai, l'unica che avrebbe potuto restituirgli il
cuore, perchè era stata anche l'unica in grado di
rubarglielo.
Quando
Harry le sfiorò la pancia, alzandole lentamente la
maglietta, lei gli prese le mani intrecciandole a quelle di lui "ho
bisogno di una doccia" disse, carezzandogli il palmo della mano con il
pollice.
Per
un momento il ragazzo pensò che quello fosse stato un modo
per portarlo all'esasperazione, prima di donargli tutta se stessa, poi
scosse la testa divertito, e senza smettere di tenerle la mano,
l'aiutò a rimettersi in piedi, per poi condurla con
sè. Quella di Giada non era stata una scusa per rimandare
qualcosa che desiderava ardentemente anche lei, e il ragazzo lo
capì da solo. Lei voleva essere perfetta, morbida, dolce e
profumata quando le labbra di Harry le avrebbero mandato a fuoco ogni
centimetro di pelle.
"
Dopo un viaggio affrontato in treno, poi la corsa per prendere il
battello e il caldo disumano che faceva in mezzo al mare, le
due ore trascorse a vagare per l'isola alla ricerca di un'albergo..una
doccia è proprio quello che ci vuole" affermò,
infilandosi nel box insieme a lei e girando la manovella per far
scendere l'acqua, che ovviamente era ghiacciata.
Lei
chiuse gli occhi per evitare che l'acqua vi finisse all'interno,
inducendo Harry a ridere per l'epressione buffa
che si dipinse sulla sua faccia
"
L'hai detto tu che volevi farti una doccia" si giustificò il
ragazzo, ridendo ancora "si, ma io intendevo una doccia
normale!" ribattè lei
L'attimo
dopo scoppiarono a ridere come due cretini, tutti e due: erano in piedi
in un box doccia a misura di uno, lui a petto nudo, con indosso solo i
pantaloni, e lei completamente vestita, ad eccezione delle scarpe, con
l'acqua gli scorreva addosso inzuppandoli da capo a piedi.
Giada
smise di ridere soltanto quando notò delle goccioline che
dalle punte dei capelli, colavano sul viso di Harry, inumidendogli le
guance, le labbra, il collo, fino a giungere al petto e scomparire un
po' più in basso dell'ombellico, sotto il tessuto dei jenas.
La risata le si bloccò in gola, e non potè far
altro che deglutire a vuoto seguendo con gli occhi il percorso di
quelle goccioline, e desiderando lei stessa poter essere una di loro,
per poter scorrere lungo il suo corpo. Si soffermò sui
numerosi tatuaggi e sul suo petto bagnato, fino a quando il ragazzo non
le alzò il mento con due dita, costringendola a sostenere il
suo sguardo.
Una
visione. Con i capelli completamente bagnati, gli occhi magnetici come
sempre, il sorriso più dolce e più malizioso al
mondo, e quelle goccioline ai lati della fronte, sulle guance, di tanto
in tanto asciugate dalle labbra prima di giungere sul collo, era
talmente bello da poterne restare paralizzati.
Dal
canto suo, il ragazzo non potè a fare a meno di posare gli
occhi su di lei, percorsa da capo a piedi da quelle stesse goccioline,
con una maglietta zuppa d'acqua che le si era appiccicata addosso
lasciando immaginare meglio le sue forme, e le gambe scoperte dal
pantaloncino, lucide, bagnate e invitanti da far paura.
Si
fissarono a vicenda per una manciata di secondi, prima di finire occhi
negli occhi, e poi labbra contro labbra.
"
Cos'ha questa doccia di diverso dal normale?" la provocò
lui, quando furono costretti a staccarsi
"
Tutto. Come per esempio il fatto che siamo vestiti, che non stiamo
usando il sapone-" "possiamo rimediare" sorrise lui
"Immagino
che non mi lascerai mai fare la mia doccia in santa pace" disse lei,
fingendo di essere infastidita, ma non funzionò
"
Zitta che non stai aspettando altro che essere spogliata e amata in
ogni cellula del corpo" così dicendo, Harry
afferrò la sua maglietta, sfilandogliela con un unico gesto,
e fece lo stesso con i pantaloncini, abbassandoglieli fino a farli
cadere a terra, per poi rituffarsi sulle sue labbra.
Aveva
ragione, eccome se aveva ragione. La ragazza portò le
braccia intorno al suo collo, giocò con i suoi capelli per
un po', senza smettere di baciarlo, fino a quando non percorse la sua
schiena con le mani fermandosi all'altezza dei suoi fianchi; lui
portò le proprie mani sulle sue, e insieme tirarono
giù i jenas, facendoli finire a terra, ai loro piedi,
insieme a tutto il resto.
Restarono
entrambi in intimo, con l'acqua che diventava sempre più
calda, attimo dopo attimo, i battti accelerati e i respiri affannati.
"
E che mi dici di te? " sussurrò Giada sulle sue labbra,
quando si decisero a mettere fine a quei baci
"
Io cosa?" domandò lui con aria innocente. L'acqua continuava
a scorrergli addosso senza tregua, e le loro voglie erano tutt'altro
che innocenti
"Cosa
aspetti? Cosa desideri?" soffiò sulle sue labbra, alzando
subito dopo lo sguardo e perdendosi nei suoi occhi
"
Un divano, il mio pigiama, la play e una scorta di schifezze da poter
mangiare mentre gioco" la provocò
Giada
gli tirò un leggero pugno sul petto, fingendosi imbronciata,
e lui le prese quella mano intrecciandola alla propria
"
Ma che domande fai?" sussurrò attirandola nuovamente a
sè, la ragazza scrollò le spalle "io desidero
soltanto te" disse subito dopo, facendo scontrare le loro fronti
"Desidero
te anche quando sono sul divano in pigiama a giocare alla play mentre
mangio schifezze" la guardava dritto negli occhi
"
Anch'io" avvampò lei "anche tu giochi alla play?"
la ragazza fece cenno di no con la testa
"
Anche tu mangi schifezze?" "no" "beh, in realtà si, ma non
intendevo questo"
"
Anche tu indossi il pigiama?" Giada rise "no, guarda di solito vado a
letto con l'abito da sera" e fu lui a ridere questa volta
"
Anche tu hai un divano?" ci ritentò, lei scosse la testa
"dillo" la pregò "dillo"
Giada
legò le braccia attorno al suo collo e lo guardò
dritto negli occhi, facendo uno sforzo immane per non annegarci e
perdere l'uso della parola "anch'io desidero te" sussurrò al
suo orecchio
"
Scusami se ci ho messo un po' per capirlo, ma quando ti ho visto nel
salotto di Liam, mi è crollato il mondo addosso,
perchè pensavo di essere finalmente riuscita ad andare
avanti, e invece mi è bastato guardarti negli occhi e
stringerti la mano, per sapere di essere dipendente da te. Ti ho
segretamente desiderato sin dal primo istante, ti desidero ora, e ti
desidererò sempre.
Non
c'è ragione, tempo o distanza che tenga, voglio essere tua.
Lo voglio così tanto da essere fuggita con te, da essermi
rifiutata di aspettare fino a sabato"
Non
c'era dubbio che fossero entrambi cresciuti rispetto alla primavera di
due anni prima. Allora erano ragazzini, e si erano amati in modo
semplice, meraviglioso, ma non completo, almeno fisicamente.
E
invece ora si provocavano a vicenda, filtravano senza freni perdendo un
po' di pudore, e ammettendo apertamente di essere pronti a qualcosa di
più profondo di baci e carezze.
Anche
a Londra il loro rapporto era stato sempre così: un secondo
prima erano diabeticamente dolci, poco dopo si provocavano a vicenda, a
volte fingevano di incazzarsi, e alla fine si riempivano sempre di
coccole. L'unica differenza stava nel fatto che a distanza di due anni,
gli argomenti sui quali amavano provocarsi fossero cambiati insieme
alle loro voglie.
Giada
non aveva mai detto a nessun ragazzo di volerci fare l'amore, e Harry
non si era mai sentito tanto eccitato come lo era in quel momento, ma
evidentemente bramavano così tanto di scoprire quel nuovo
mondo insieme, che non controllavano più nè i
gesti, nè le parole.
Ma
tutto sommato, non era cambiato niente tra loro due: il luccichio negli
occhi, i sorrisi, le risate, l'intesa, i baci, le parole dolci
sussurrate, i sogni..c'era ancora tutto,si era soltanto aggiunta la
voglia di completarsi come uomo e come donna. Non ci sarebbe stato
nulla di più naturale e più bello di due persone
giacenti nude nello stesso letto.
Prima
di uscire dalla doccia e avvolgersi un asciugamano intorno al corpo,
Harry e Giada si insaponarono a vicenda, lasciando scivolare
giù anche l'intimo dopo essersi ricoperti di schiuma. Si
baciarono ancora con passione e irruenza fino a quando ebbero fiato, e
poi restarono semplicemente l'una tra le braccia dell'altro,
avvinghiati, stretti in un abbraccio che non permetteva a un solo
spiffero d'aria di separare i loro corpi, nudi e bagnati. Poi uscirono
dalla doccia. Fremevano entrambi dalla voglia d'amarsi, ma
chissà come erano riusciti a trattenersi quel tanto
necessario a godere di ogni istante trascorso insieme, di ogni carezza,
di ogni intreccio di dita, di ogni sorriso,di ogni singolo bacio. Non
volevano che il tutto si concludesse in pochi minuti dopo aver atteso
così tanto. Era stata la serata perfetta e si preparava a
essere ancora più bella, indimenticabile.
Con indosso soltanto un asciugamano, Giada si ritrovò
completamente sdraiata sul letto, Harry su di lei. Il ragazzo le
baciò avidamente le labbra, e poi il collo, raggiungendo
lentamente le spalle nude e continuando a solleticarle con la bocca
ogni centimetro di pelle lasciato scoperto dall'asciugamano. Di tutta
risposta, lei lo attirò maggiormente contro di
sè, carezzandogli il petto bollente con i polpastrelli, e
risalendo pian piano fino a immergere le dita tra i suoi capelli ancora
umidi. Le loro labbra combaciarono di nuovo in baci ardenti, fino a
quando non furono costretti a staccarsi per mancanza di fiato.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, bramosi e impazienti di
abbandonarsi finalmente l'una tra le braccia dell'altro.
" Sei bellissima" sussurrò lui, riprendendo a baciarla
dolcemente sulle labbra e portando le proprie mani all'altezza del nodo
che le permetteva all'asciugamano di coprire le parti più
intime del suo corpo
Lei si sentiva come se stesse per esplodere, non ce la faceva
più a resistergli, il desiderio di sentirlo parte di
sè era talmente intenso da farle male
"Vuoi fare l'amore con me?" ancora un sussurro, accompagnato da altri
baci, sempre più lenti, sempre più consumati
dalla passione
Sì, si, si, si e mille volte sì! Avrebbe voluto
urlare..ma preferì esprimersi con i gesti, piuttosto che con
le parole.
Fu lei la prima ad afferrare i lembi dell'asciugamano di Harry, a
slegarlo dal suo corpo lasciandolo completamente nudo, senza
fare caso nemmeno a dove lo aveva lanciato
" Lo prenderò per un sì" sorrise lui, perdendo
completamente il controllo, e spogliando la ragazza con frenesia. La
voleva, non poteva più aspettare.
Giada gli prese il viso tra le mani, premette le labbra contro quelle
di lui, e lo baciò con urgenza, mentre il ragazzo le
accarezzava lentamente i fianchi, finalmente nudi
"Harry..io..beh...io" era completamente svestita, le braccia legate
intorno al suo collo "beh..si..insomma..io non ho mai-"
Il ragazzo la interruppe con altri baci "ti promettò che
sarà bellissimo" disse, guardandola dritta negli occhi, ed
eccitandosi ancora di più alla sola consapevolezza che mai
nessuno l'aveva amata come stava facendo lui in quel momento, nemmeno
Liam. Giada non aveva mai permesso a nessuno di far parte di lei in
senso fisico, e ora giaceva sotto di lui, accaldata, timorosa,
impaziente, arsa di desiderio.
Era la sua prima volta, anzi, la loro prima volta.
Giada fremeva dalla voglia di sentire il suo respiro su di lei, le sue
mani sul proprio corpo, e le sue labbra laddove mai si era sognata di
essere baciata.
Harry posò la bocca in corrispondeza dell'incavo dei suoi
seni, la baciò spostandosi con la lingua in linea retta,
fino all'ombellico. Poi, sempre con la bocca, risalì lungo
il suo corpo, mentre le mani si stringevano attorno ai suoi seni;
subito dopo furono sostituite dalla labbra, e in quel momento lei
tremò di piacere.
Si concesse un istante per abbassare di poco lo sguardo e vederlo con
la testa immersa nel suo petto, intento a farle vibrare corpo e anima.
Poi Harry scese più giù, percorrendole le gambe
con le labbra, inumidendole del suo respiro, fino ad arrivare ai piedi.
A quel punto, ripetè lo stesso percorso al contrario,
soffermandosi un po' in più nella zona sotto l'ombellico,
carezzandola, baciandola a inducendola a urlare il suo nome. La
baciò in tutte le parti del copo, risalendo veloce ed
eccitato fino alle labbra.
" Ti amo da morire" fece appena in tempo a sussurrare lei, prima che il
ragazzo le prendesse le gambe legandole al proprio bacino.
Fu così che diventarono una cosa sola, unico corpo e unica
anima. Fecero l'amore per tutta la notte, in modo dolce, passionale e
irruento contemporaneamente. Si mossero all'unisono per tutto il tempo,
bloccandosi di tanto in tanto a guardarsi negli occhi, a carezzarsi la
pelle, a baciarsi come se fossero stati fatti apposta per quello, per
finire nudi, accaldati, sudati e felici in un letto a fare l'amore.
" Anch'io ti amo da morire" Harry la strinse ancora di più a
sè, e posò un bacio sulla sua fronte, prima che
entrambi si lasciassero vincere dal sonno, così,
abbracciati, e con il sorriso sulle labbra.
BUONSALVEEEEEEEEEE :))
Chiedo umilmente perdono per l'immenso ritardo... non
succederà più.
Credo di averlo già spiegato nelle risposte alle recensioni,
ma ve lo ripeto: il solo e unico motivo per il quale sono sparita va
attribuito al fatto che avessi una voglia matta di godermi il mese di
agosto in compagnia delle persone alle quali tengo più al
mondo. Purtroppo centinaia e centinaia di km ci separano per il resto
dell'anno, e almeno quando arriva l'estate, non siamo disposti a
perdere nemmeno un minuto della giornata stando lontani.
In ogni caso, spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo :DD
Che ve ne pare di questa coppietta?
E' giusto che si siano lasciati andare o avrebbero dovuto affrontare
prima Liam?
E il ragazzo, come se la starà passando dopo aver scoperto
tutto?
Sicuramente lo sapremo nel prossimo capitolo! ;)
Grazie di cuore per tutto, un bacione forte forte, a presto, e
rencensiteeeeee ♥♥♥
********spoiler************
" E Harry? Che centra?" si informò il biondo, piuttosto
confuso
Liam
a quel punto strinse i pugni..già, che centrava lui con la
loro tranquilla vita? Con che diritto era venuto a capovolgere tutto? A
rovinare tutto?
"
Liam? Liam che ti prende?" Louis gli si fece vicino prendendolo per le
spalle, e spronandolo a continuare
"
Sapevate che quando Giada è stata in Inghliterra due anni
fa, lì ha conosciuto un ragazzo?"
I
due annirono "Si vedeva lontano un miglio che si era presa una cotta
stratosferica per quel tipo..non potevamo non accorgercene! Quando
è tornata a casa ha trascorso settimane e settimane a
fissare il soffito stesa sul letto..si notava che le mancava qualcosa,
o meglio, qualcuno.. qualcuno a quei tempi per lei era più
importante dell'aria" ricordò Niall
"
Si, ma le è passata. Adesso sta con te...e non capisco che
centra tuo cugino" continuò Louis
"
Giada vi ha mai detto il nome di quel ragazzo?" domandò a
quel punto Liam
"
ehm si..lo nominava spesso" rispose il maggiore dei fratelli della
ragazza "mi pare che si chiamasse-" Niall si bloccò,
cercando gli occhi azzurri del fratello e pronunciando insieme a lui
quel nome
"
Harry!" esclamarono all'unisono, increduli, sconvolti
|
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Capitolo 18 *** Capitolo diciassette ***
La
sua ragazza e suo cugino si conoscevano già, da ben due anni.
Harry
la conosceva già quando lui l'aveva vista in classe per la
prima volta.
Harry
l'aveva guardata negli occhi prima di lui, l'aveva abbracciata prima di
lui, l'aveva baciata prima di lui, e l'aveva amata prima di lui.
Si
erano innamorati a prima vista, avevano perso la testa l'un per
l'altra, e avevano vissuto una brevissima, ma stando ai fatti,
indimenticabile storia d'amore.
Harry
l'amava ancora, ancora di più di prima se possibile, e non
si era fatto scrupoli nel dirglielo in faccia.
Non
se lo sarebbbe mai aspettato, ma doveva riconoscere che per arrivare a
compiere un passo simile, Giada doveva davvero avergli rubato cuore e
anima.
E
lei? Lei lo ricambiava?
Come
aveva fatto a essere così cieco? Come aveva fatto a non
sospettare nulla nemmeno quando erano spariti entrambi per un po', e
dopo Giada si era incollata a lui, con l'aria leggermente scossa?
Liam
aveva dato la colpa a quel maledetto tiramisù, e invece in
quella cucina doveva essere successo qualcosa che aveva poco a che fare
con il cibo.
Però
la ragazza gli era stata accanto per tutta la serata, quindi
probabilmente aveva allontanato suo cugino ed era corsa a
rifugiarsi tra le sue braccia. Forse non tutto era perduto.
Anche
se non si poteva dire lo stesso del pomeriggio in cui lui era andato
dal barbiere..si erano sicuramente visti. E il giorno dopo lei era
andata a salutarli visto che sarebbe partita per la montagna insieme a
Mary e alla sua famiglia..probabilmente era confusa e aveva preferito
allontanarsi per un po'.
Ma
perchè non gli aveva detto la verità sin da
subito, invece di fingere di non conoscere il nuovo arrivato?
Perchè
aveva preferito far finta di niente?..Avrebbero potuto risolvere la
situazione insieme.
Che
diamine stava succedendo? Giada non lo voleva più? La sua
ragazza era innamorata persa di suo cugino come lui lo era di lei?
Aveva
appena esposto tutti i suoi dubbi e le sue domande a Zayn, che dal
canto suo, non aveva risposte.
Mary
lo aveva messo al corrente del fatto che i due si fossero conosciuti a
Londra due anni prima, ma gli aveva anche fatto promettere che non
sarebbe andato a spifferarlo a Liam per niente al mondo. In fondo non
sarebbe stato giusto che fosse stato lui a dirglielo, avrebbe dovuto
farlo Giada, a da quanto Zayn aveva potuto capire, Harry l'aveva
preceduta senza volerlo, e aveva fornito al cugino un sacco di dettagli
in più del necessario.
Mary
diceva tutto a Zayn, gli raccontava ogni cosa ad eccezione dei
sentimenti che provava per lui.. ma per una promessa fatta alla sua
migliore amica, era riuscita a trattenersi dallo spifferargli
ciò che era accaduto pochi pomeriggi prima a casa della loro
amica, e il fatto che lei , in quel preciso istante, fosse tra le
braccia del cugino del suo ragazzo.
Liam
non se l'era presa più di tanto con l'amico per avergli
taciuto la verità, si rendeva perfettamente conto che non
spettava di certo a lui tradire Giada, ma gli venne spontaneo chiedersi
se pure Niall e Louis fossero al corrente di tutto. Se fosse stato lui
l'unico idiota ad aver vissuto nel mondo dei sogni fino a poco prima.
"Ei! Liam, Zayn!" Niall si avvicinò al loro tavolo con il
suo solito sorrisone "che vi porto?" domandò un attimo dopo,
pronto per prendere le oridinazioni degli amici
" Due birre" Zayn parlò con entrambi
" Arrivano subito!" sorrise il ragazzo, prima di sparire all'interno
del bar.
" Non potevi aspettare fino a domani per parlargli? Non vedi che
c'è un sacco di gente qui?" provò a farlo
desistere
" Io ho bisogno di saperlo" ribattè Liam , il tono fermo,
piatto. Ancora scosso dalla rivelazione del cugino, ma consapevole di
essere stato cieco per troppo tempo.
" D'accordo" Zayn abbozzò un sorriso, tirandogli una leggera
pacca sulla spalla
" Promettimi solo che non farai scenate" aggiunse subito dopo, ma Liam
già non lo ascoltava più
" Perchè? Perchè non dovrei fare scenate? Tu che
altro sai? " alzò di poco la voce
" Solo quello che mi ha detto Mary, nulla di più, giuro.
Sapevo che si conoscessero già" Liam sbuffò a
quelle parole
" Senti, mi dispiace di non avertelo detto, ma è stata una
confidenza che mi ha fatto Mary...e non ho voluto mettermi in mezzo.
Non mi sembrava nemmeno una cosa tanto grave"
" Lo so, e non ce l'ho con te..è solo che mi sento preso in
giro, mi sento un'idiota" spiegò Liam
" Anzi, sono un'idiota" si schiaffeggiò da solo,
più volte, a un passo dall'urlare, o dal piangere, non lo
sapeva nemmeno lui
" Ma che succede?" proprio in quel momento tornò Niall con
le due birre, e si accorse istantaneamente dello stato d'animo del
ragazzo..dopotutto si stava prendendo a schiaffi da solo, e Zayn
tentava disperatamente di fermarlo
" Liam ha bisogno di parlare con te e con Louis" esordì il
moro, facendo capire all'amico che doveva essere piuttosto urgente
" Tra una mezzoretta dovremmo staccare" rispose Niall, ma dall'occhiata
severa che Zayn gli riservò, capì che
avrebbero dovuto sbrigarsela prima.
Alle 23.30, Niall e Louis chiesero il permesso al loro datore di
lavoro, di timbrare una mezzoretta prima della chiusura del bar. Pochi
minuti dopo, si ritrovarono tutti e quattro nel piazzale che quell'ora
era sempre deserto.
" Allora? Di che si tratta?" Louis prese posto sul muretto e
incrociò le braccia, pronto ad ascoltare..non aveva idea del
motivo per il quale Liam fosse così diverso dal solito. Era
irrequieto, e durante il breve percorso che avevano fatto a piedi dal
bar, non aveva aperto bocca. Chissà cosa lo preoccupava
così tanto.
" Si tratta di Giada. E di quello stronzo di mio cugino" non appena
udirono quelle parole, i due fratelli della ragazza scattarono in
piedi, allarmati
" E' successo qualcosa a mia sorella?" domandarono all'unisono, gli
occhi sbarrati dal terrore
"No no..Giada sta benissimo" si affrettò a rassicurarli Zayn
Niall e Louis si concessero di tirare un sospiro di sollievo, poi
tornarono ad aggrottare la fronte, preoccupati
" E Harry? Che centra?" si informò il biondo, piuttosto
confuso
Liam a quel punto strinse i pugni..già, che centrava lui con
la loro tranquilla vita? Con che diritto era venuto a capovolgere
tutto? A rovinare tutto?
" Liam? Liam che ti prende?" Louis gli si fece vicino prendendolo per
le spalle, e spronandolo a continuare
" Sapevate che quando Giada è stata in Inghliterra due anni
fa, lì ha conosciuto un ragazzo?"
I due annirono "Si vedeva lontano un miglio che si era presa una cotta
stratosferica per quel tipo..non potevamo non accorgercene! Quando
è tornata a casa ha trascorso settimane e settimane a
fissare il soffito stesa sul letto..si notava che le mancava qualcosa,
o meglio, qualcuno.. qualcuno a quei tempi per lei era più
importante dell'aria" ricordò Niall
" Si, ma le è passata. Adesso sta con te...e non capisco che
centra tuo cugino" continuò Louis
" Giada vi ha mai detto il nome di quel ragazzo?" domandò a
quel punto Liam
" ehm si..lo nominava spesso" rispose il maggiore dei fratelli della
ragazza "mi pare che si chiamasse-" Niall si bloccò,
cercando gli occhi azzurri del fratello e pronunciando insieme a lui
quel nome
" Harry!" esclamarono all'unisono, increduli, sconvolti
" Quindi ..è tuo cugino? Il ragazzo per il quale mia sorella
ha pianto per settimane e settimane, senza darsi pace, è tuo
cugino?" Niall non credeva che fosse possibile
" No dai, ma è assurdo!..Non può essere una
coincidenza? Non può essere che si chiamino allo stesso
modo..insomma, quanti 'Harry' ci saranno in giro?" Louis non voleva
crederci, eppure, mentre parlava, si rendeva lentamente conto che
sì, era proprio lui. Il ragazzo che per primo, aveva sciolto
il cuore della sua sorellina.
Gli venne in mente il giorno in cui lui si era presentato a casa loro,
e aveva chiesto di Giada; gli venne in mente quel 'dove devi
andare?" così avventato, pronunciato da lei prima che li
lasciasse soli; rivide gli sguardi che qualche volta li aveva beccati
scambiarsi...e quadrava tutto. Era lui, e non si sa per quale scherzo
del destino..ma si erano ritrovati!
" Tantissimi, compreso il secondogenito del principe Carlo..ma
è per mio cugino che Giada ha perso la testa"
affermò Liam, sconsolato
" Me lo ha detto lui, anche se involontariamente" aggiunse subito dopo,
il tremolio nella voce tradiva il suo stato d'animo
" Non ne sapevamo nulla" Niall parlò per entrambi "in
realtà non capisco perchè non ce l'abbia detto"
ovviamente si riferiva alla sorella
" Forse perchè rivederlo è stato sconvolgente
anche per lei" intervenne Zayn
" Sicuramente!" l'appoggiarono gli altri due
" Però mi ha tagliato fuori! Io sono il suo ragazzo, pensavo
che tra noi non ci fossero segreti...e invece mi ha tenuto all'oscuro
di tutto!
Perchè? Perchè non me lo ha detto? Ne avremmo
parlato...non sarei passato per un cretino!" alzò il tono di
voce, di nuovo sul punto di crollare e prendere a pugni il mondo
" Nessuno pensa che tu sia un cretino" lo rassicurarono gli amici "ed
è evidente che Giada abbia sbagliato a non dirti la
verità, però parlarne con noi può solo
aitarti a sfogare tutta la rabbia..è con lei che devi
chiarire"
" Io..Harry mi ha detto che la ama ancora" finalmente lo disse, tutto
d'un fiato.
Era quello il vero problema.
Niall e Louis per un attimo non seppero cosa dire "E io non so
più cosa prova lei" Liam chinò la testa
" Perchè non la raggiungi in montagna? Magari lì
vi rilasserete entrambi, e avrete tempo per parlarvi a cuore aperto"
suggerì Louis
" Non posso autoinvitarmi a casa dei nonni di Mary" protestò
il ragazzo
" E allora cerca di contattarla, di parlarle con calma, non lo so,
chiediamole di tornare..non puoi resistere fino a sabato in queste
condizioni" affermò Niall
" Io temo che ci sia poco da dire..temo di averla già persa"
" No! Dovete parlare, chiarirvi..se ci tieni a lei, non puoi gettare la
spugna così.." lo spronò Niall
"Dov'è finito il Liam ottimista e coraggioso che conosciamo
tutti?" continuò Louis "mi sembri un pappamolle stasera"
rincarò la dose, riuscendo a strappargli un mezzo sorriso
nonostante tutto
" Sono incazzato con tutti e due" ammise Liam, alzando di poco il viso
e incontrando quello dei ragazzi
" Se ti può aiutare, puoi venire a casa nostra a prendere a
pugni il suo peluche preferito" scherzò Niall
" Però quando ti sei calmato, glielo vai a ricomprare nuovo"
proseguì il maggiore, baccandosi un'occhiataccia da parte
dell'amico
" Certo che, in momenti come questi, non è molto utile che
due dei tuoi migliori amici siano i fratelli della tua ragazza"
osservò Zayn, scatenando l'inevitabile risata degli altri tre
" Noi ci saremo sempre per lei, e ci saremo sempre per te. Di tanto in
tanto daremo colpe e lodi a chi li merita, ma vi vorremo bene per
sempre"
" Desideriamo soltanto la felicità di entrambi" concluse il
minore del fratelli
" Siamo un caso più unico che raro!" concordò
Liam..si rendeva conto di quanto fosse insolita quella situazione, ma
Niall e Louis restavano comunque i suoi migliori amici, insieme a Zayn.
" Dai, andiamo a bere qualcosa... visto che la birra che vi ho portato,
l'avete abbandonata sul tavolino del bar" propose il biondo
Louis mise un braccio intorno alle spalle dell'amico "Dimentica mia
sorella per un po', e dimentica pure tuo cugino...a proposito,ma lui
dov'è finito?"
" Se continui a farmi domande su di loro, non mi aiuti" gli
fece notare Liam, visibilmente più rilassato di prima
"Comunque abbiamo avuto una brutta litigata, e ha pensato bene di
sparire per un po'...mi ha detto che andava a casa di un suo amico che
sta trascorrendo le vacanze in Italia, o qualcosa del genere"
spiegò.
Liam era talmente scosso dall'accaduto, che a tratti avrebbe spaccato
tutto, e a tratti pareva quello di sempre. Di sicuro, i suoi
amici lo avevano aiutato ad esercitare la seconda delle due cose.
Zayn fu l'unico a sospettare che Harry e Giada potessero essere insieme
in quel momento, ma tenne quel pensiero per sè, per non
gettare altra benzina sul fuoco. Non c'e ne era alcun bisogno.
La mattina dopo.
Harry dischiuse appena le palpebre, infastidito dai raggi di sole che
filtravano attraverso le aperture delle persiane, finendogli dritti in
faccia. Fece per voltarsi dall'altro lato, non facendo caso nemmeno al
fatto che quella non fosse la camera dove si era abitutato a dormire
ultimamente, ma qualcosa ostacolò il suo movimento. Si
sentiva stranamente pesante, come se sopra di lui ci fosse un altro
corpo.
Fu soltanto allora che si decise ad aprire davvero gli occhi, per
rendersi piacevolmente conto che le sue sensazioni non fossero affatto
sbagliate.
Il sorriso più dolce del mondo gli increspò le
labbra, quando il suo sguardo si posò su di lei.
La testa di Giada era adagiata sul suo petto nudo, e la bocca di lei
gli solleticava appena la pelle; teneva gli occhi chiusi, e le sue mani
gli cingevano la vita, intrecciandosi dietro la sua schiena, come se
Harry fosse stato il suo cuscino.
Non appena il ragazzo riprese il controllo dei propri movimenti e dei
propri stimoli, non riuscì ad impedire al cuore di correre
una maratona. Era troppo bella, troppo tenera, e quella notte era stata
soltanto sua.
Non aveva mai provato nulla di più coinvolgente e appagante,
di stringerla forte fra le braccia, mentre lei svegliava la notte
urlando il suo nome. Dio, se l'amava.
Con quello stesso sorriso, osservò i capelli castani
ricaderle sulle spalle nude, e con un gesto spontaneo, glieli
spostò di lato delicatamente, godendosi la sua schiena
completamente scoperta.
Si tirò appena più su, il necessario per poter
raggiungere il suo corpo con le labbra, e sempre attento a non
strapparla del mondo dei sogni, le baciò prima le
scapole, e poi a linea formata delle vertebre, baci così
leggeri e così dolci, che la indussero a pensare di
esserseli sognati.
Erano entrambi completamente nudi, con il lenzuolo che gli copriva la
parte inferiore del corpo; ma quando i seni di lei strusciarono sul suo
basso-ventre, segno che la ragazza si stesse muovendo nel sonno, o
più probabilmente svegliando, Harry provò cose
indicibili.
Giada lo stringeva ancora come un cuscino, ma non appena
aprì gli occhi, fu veloce nel rendersi conto della
situazione in cui si trovava, e prendendolo completamente alla
sprovvista, prese a baciargli il petto, partendo dal punto in cui si
trovavano le proprie labbra, e salendo su, fino a raggiungere il mento,
e infine la bocca.
" Buongiorno amore mio" dopo averla baciata, Harry tornò a
stendersi sul letto, trascinandola con sè, percorrendole la
schiena con le mani, mentre i loro addomi erano di nuovo l'uno
sull'altro.
" Ti stavo sognando" sussurrò lei, lasciando che le sue mani
esplorassero la propria pelle..come se avessero fatto qualcosa di
diverso durante la notte.
" E cosa facevo? Era un sogno bello?" si informò il ragazzo.
Ancora quella voce mezza addormentata, che le avrebbe fatto fare pazzie
" Eravamo nudi e abbracciati, io su di te..un po' come ora. Io dormivo
ancora mentre tu eri sveglio, e mi baciavi le scapole e per tutta la
lunghezza della colonna vertebrale e-"
" Sicura che stessi sognando?" il sorriso e la dolcezza di Harry erano
impagabili.
La ragazza scrollò le spalle "difficilmente la
realtà è così bella" disse
semplicemente, prima che lui ritornasse a baciarla, senza smettere di
tenerla stretta contro di sè.
" Che ne dici di andare al mare oggi?" le propose qualche minuto
più tardi
" Dico che è un'ottima idea" concordò
Giada..avevano pochissimo tempo per fare gli innamorati come se non
esistesse nulla eccetto loro due, e avevano tutte le
intenzioni di sfruttarlo al meglio.
" C'è una spiaggia bellissima" aggiunse subito dopo, senza
scostarsi di un solo millimetro.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, prima che le loro labbra
riprendessero a cercarsi come se avessero bisogno di sfamarsi di baci.
Continuando come stavano facendo, rischiavano seriamente di veder
comparire la luna ancora sdraiati su quel letto..altro che giornata al
mare!
BUONSALVEEEEEEEEE!!!
Chiedo perdono per l'immenso ritardo, e prometto
solennemente che il prossimo capitolo arriverà prima di
quanto pensiate..giusto per farmi perdonare ;)
Spero tanto che vi sia piaciuto, e non aspetto altro che le vostre
opinioni a riguardo :DDD
Sentitevi liberi di dirmi tutto quello che volete, tutto quello che vi
passa per la testa..accetto tutto :))
Grazie di cuore per l'interessamento che avete mostrato e il supporto
che mi avete dato fino ad adesso ♥ Davvero, grazie.
E ora scappo, non prima di avervi lasciato un piccolo spoiler del
prossimo capitolo!
***********
"
Pensa che poteva andare peggio!" sentienziò lui, inducendola
ad guardarlo con aria curiosa
"
Pensa se le cose fossero andate avanti e ci saremmo rivisti per la
prima volta al vostro matrimonio" Harry lo disse in tono divertito, ma
i suoi occhi non riuscirono a nascondere la gelosia che provava
soltanto nell'ipotizzare il matrimonio di Giada con qualcun'altro
"
Ti saresti alzato in piedi interrompendo la cerimonia e pregandomi di
fuggire insieme a te, o mi avresti tirato il riso all'uscita dalla
chiesa?" lo guardava dritto negli occhi
"
No so se avrei trovato il coraggio di farlo quel giorno, se lo avrei
fatto prima o dopo, ma avrei trovato il modo di riaverti.
Se
non mi avessi trascinato qui, prima o poi ti avrei rapito per poterti
amare in ogni cellula del corpo..tanto non avrei avuto più
nulla da perdere" disse, riferendosi alla litigata con il cugino.
Giada
non fece caso a quelle ultime parole, troppo impegnata a pensare che
avrebbe fatto l'amore con lui per tutta la vita.
************
A prestoooooooo!!! ♥♥♥
|
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Capitolo 19 *** Capitolo diciotto ***
"Mi
mancava questo mare, lo sai?"
Il
sole aveva preso da un pezzo il proprio posto nel tipico cielo estivo,
dominava incontratato sulla distesa d'acqua che si estendeva a perdita
d'occhio davanti a loro, e Giada osservava quello spettacolo che troppo
raramente le era concesso di vedere, con le labbra piegate in un dolce
sorriso.
Era
seduta su un asciugamano, a sua volta steso sulla sabbia sottilissima e
dorata, e si teneva entrambe le ginocchia con le mani, mentre Harry,
dietro di lei, pareva non riuscire a smettere di sfiorarle con le
labbra la nuca e poi la schiena.
Indossavano
entrambi il costume, ma Giada aveva saggiamente deciso di legarsi i
capelli in uno chignon alla buona, per non morire di caldo.
"
Quanto tempo è passato dall'ultima volta che sei stata qui?"
le domandò il ragazzo, senza smettere di baciarle dolcemente
la linea tracciata dalle vertebre, esattamente come aveva fatto quella
mattina a letto, quando si era svegliato
"
Ci sono stata una volta sola. Avevo otto anni" ricordò lei,
sorridendo al pensiero di se stessa da bambina
"
Ed è stata una vacanza speciale?" si incuriosì
Harry
"
Si, è stata la migliore in assoluto" "e perchè?"
domandò ancora
La
ragazza a quel punto si voltò verso di lui, e sorrise
guardandolo negli occhi con fare cospiratorio.
"
Devi sapere che da piccola ero molto testarda, e non so per quale
assurdo motivo, ma mi rifiutavo categoricamente di farmi il bagno in
mare...forse perchè una volta vidi Niall sparire dalla mia
vista travolto da un'onda e non mi convinse affatto quando mi
raccontò che era stato addirittura divertente, o forse
perchè ero veramente fifona..fatto sta che quando io e la
mia famiglia arrivammo su questa spiaggia, ero ben determinata a
evitare qualsiasi contatto con l'acqua, come avevo sempre fatto. E
invece, alla fine mi rilassai e mi lasciai andare, e a conti fatti, non
avrei potuto fare scelta migliore.
Mi
divertii da matti, giocai con i miei fratelli fino allo sfinimento, in
acqua e fuori, ma quando ce ne andammo, tutti e tre facemmo una
promessa"
"
Che promessa?" Giada gli aveva detto molto di lei a Londra, due anni
prima, ma questa cosa qui doveva esserle sfuggita, o più
probabilmente, non glielo aveva detto perchè non avrebbe in
nessun modo potuto tener fede a quella promessa..erano troppo lontani
da Sereto
"Siccome
quella fu per tutti e tre la più bella vacanza di sempre, e
siccome sapevamo bene che mamma e papà adoravano conoscere
posti nuovi e cambiare località ogni anno, l'ultimo giorno
prima della partenza, anche se eravamo ancora bambini, o forse proprio
per quel motivo, promettemmo solennemente che saremmo tornati qui un
giorno, e lo avremmo fatto in compagnia di una persona speciale.
Louis
ci ha portato Amy, la sua ragazza, l'anno scorso" spiegò
ancora
A
quel punto Harry si stese sull'asciugamano trascinandola giù
con sè. Ogni secondo che passava l'amava più di
prima, e non si stupì nel pensare che il sentimento che lo
legava a lei, fosse privo di limiti e confini.
"
E tu ci hai portato me?" quella voce così profonda, le fece
sentire i brividi lungo la schiena, e il ragazzo nè
approfittò per stringerla forte
"Si,
perchè tu sei una persona speciale"
"Ma
se sono un'idiota" protestò lui, sfoderando però
un sorriso che avrebbe fatto impallidire persino il sole, per quanto
era raggiante
"
E perchè saresti un'idiota?" domandò lei divertita
"Perchè
mi sono fatto fregare dal sorriso nei tuoi occhi sin dal primo istante,
perchè ti ho amato alla follia pur sapendo che non sarebbe
durata, perchè dopo due anni pensavo di averti dimenticato,
perchè quando ti ho rivisto ho capito che non
riuscirò a dimenticarti nemmeno in un'altra vita,
perchè ti amo al punto tale da compromettere per sempre un
rapporto che stavo cercando di instaurare con mio cugino.
Mi
hai ridotto talmente male, che se potessi ti porterei a Londra con me,
e ti terrei stretta per sempre."
"
E allora siamo in due ad essere idioti...perchè io mi sono
sentita e mi sento come ti senti tu...e sì, verrei a Londra
con te senza pensarci due volte"
Parte
della sua schiena combaciava con il petto del ragazzo e le loro mani
erano saldamente intrecciate.
"
Pensi davvero che io sia speciale?" domandò Harry in un
sussurro
"Perchè
lo trovi così difficile da credere?"
"Perchè
non me lo ha mai detto nessuno" "non ci credo!" sorrise lei
"In
diciotto anni nessuna ti ha detto che sei speciale?" davvero non le
pareva possibile..Harry era il principe azzurro che tutte avevano
almeno una volta sognato
"
Solo tu" le confermò, rubandole un bacio sulle labbra " e
mia madre" si corresse subito dopo "forse perchè siete le
uniche due donne alle quali ho aperto il mio cuore" sussurrò
dolcemente e senza vergogna.
Quella
risposta le bastò per poggiare la testa sul suo petto, e
subito dopo sporgersi per lasciarsi baciare ancora.
"Senti..
sei bello da fare schifo, sei intelligente, sei dolce, sei
simpatico,sei divertente e anche provocante..ma sei speciale per ben
altro. Sei speciale per me, per come mi fai sentire quando mi sei
accanto e anche quando non ci sei, per lo scombussolamento interiore
che il tuo sguardo provoca al mio stomaco e per l'amore che mi tasmetti
anche solo con una carezza.
Dio, Harry, tu sei l'unico che voglio, l'unico che ho sempre voluto..e
anche quando mi sono messa con Liam, c'era una parte di me che
inconsciamente ti voleva, che cercava te in lui segretamente, e che
sapeva che con nessun altro ragazzo mi sarei sentita nel modo
in cui mi sento insieme a te"
"Se avessi saputo che fossimo cugini quando tu e Liam eravate solo
amici, che avresti fatto?" il suo tono era dolce, per niente indagatore
"Bella domanda!" ammise lei, alzaldo lo sguardo verso il cielo e
chiedendosi come sarebbe andata se davvero avesse saputo prima che
Liam, quello che era stato il suo migliore amico per ben due anni prima
di essere il suo fidanzato, fosse in realtà il cugino
carnale dell'unico ragazzo che aveva amato così tanto da
star male.
Entrambi sapevano bene che se pure Giada avesse raccontato a
Liam della sua esperienza in Inghilterra all'inizio, quando si era
trasferita, il ragazzo non sarebbe mai riuscito a collegare le due
cose, non solo perchè ci fossero migliaia e migliaia di
persone che portavano quel nome lì, ma anche
perchè i due cugini non avevano mai avuto questo
granchè di rapporto, e se non era strettamente
necessario, tendevano a dimenticarsi dell'esistenza dell'altro
per la maggior parte del tempo.
Magari Liam le avrebbe risposto 'lo sai? io ho un cugino inglese di
nome Harry..ma non lo vedo da una vita, e l'ultima volta ha dimostrato
di essere un cretino patentato!'
E la cosa sarebbe finita lì, con Giada che si immaginava il
cugino di Liam come un teppistello o qualcosa del genere..definizioni
che mai avrebbe associato al suo, Harry.
Però, se la situazione avesse improbabilmente preso una
piega diversa, e loro due avessero finito per accorgersi di star
parlando della stessa persona...allora che avrebbe fatto?
" Penso che avrei costretto Liam a chiamarti con il vivavoce, anche
solo per risentire la tua voce, anche se nessuno di tutti e due avrebbe
saputo cosa dire: lui perchè si sarebbe rifiutato di parlare
in inglese e tu perchè non avresti capito un tubo
se lui si fosse espresso in italiano..però lo avrei
costretto a chiamarti, magari senza dirti nulla di me, mi sarei fatta
male e bene contemporaneamente soltanto avvertendo il tuo respiro
dell'altro capo del telefono" Harry sorrise a quelle parole, tenendola
stretta contro di se
" Poi avrei trascorso chissà quante notti in bianco prima di
decidermi a parlarti per davvero" "e cosa mi avresti detto?"
" Che grazie a uno scherzo del destino, ero finita per diventare la
migliore amica di tuo cugino, e che non appena ero venuta a conoscenza
della vostra parentela, avevo iniziato a nutrire una misera sperenza di
poterti riabbracciare un giorno. Ti avrei anche detto, che nonostante
la nostra convinzione di doverci separare per sempre, qualcuno aveva
deciso al posto nostro, rimettendoci sulla stessa strada; e poi-"
" E poi io ti avrei raggiunto, avrei abbracciato Liam come mai avevo
fatto prima di allora per avermi inconsapevolmente aiutato a
ritrovarti, e dopo ti avrei baciata così a lungo, in modo da
recuperare tutto il tempo perduto" concluse lui al suo posto
" Sarebbe stato bello" sorrise Giada, l'aria sognante
" E io e Liam saremmo rimasti solo amici, per sempre" aggiunse, con una
punta di malinconia nella voce...non era affatto sicura che dopo
avergli detto la verità, il loro rapporto sarebbe potuto
tornare com'era prima di quella festa, durante la quale un bacio aveva
cambiato le carte in tavola.
" Quanto ci tieni a lui?" le domandò a quel punto Harry
" Tanto" la ragazza non esitò nel rispondere "quanto?"
"Mettiamola così: io ti amo più della mia vita e
continuerò a farlo pure se dovesse cascare il mondo, e
voglio bene a Liam più che a me stessa, e
continuerò a farlo pure se dovesse cascare il mondo."
spiegò
" E' per questo che ho preferito fuggire, anche se mi rendo conto che
non è stata di certo una scelta oculata..ma che potevo
farci? Desideravo stare con te in modo che quasi mi faceva paura, e
contemporaneamente volevo a tutti i costi evitare a Liam di soffrire
per questa storia...è..è un casino!"
" Ne usciremo, te lo prometto amore mio" Harry le baciò una
tempia, mentre lei si accoccolava completamente sull suo petto nudo
" Da quando ti ho rivisto mi sono sentita come se stessi camminando su
carboni ardenti, ho lottato contro me stessa e la voglia che avevo di
te finchè ci sono riuscita, poi però non ne ho
avuto più le forze e mi sono arresa a quella parte
di me che aveva ripreso a sussurrare il tuo nome nel sonno come quando
ero tornata a casa da Londra.
Ho capito che sono stata una stupida a confondere le cose. Ho lasciato
che il mio rapporto con Liam si evolvesse, ma ho sbagliato proprio in
questo.
Eravamo migliori amici, avevamo un rapporto bellissimo, che era
perfetto così com'era, e invece abbiamo voluto
strafare...non so cosa sia stato a farci finire labbra contro labbra
quella sera, ma è successo, non potevamo tornare indietro,
abbiamo pensato che potesse funzionare.
Gli volevo un bene dell'anima, mi fidavo di lui, mi piacevano i suoi
abbracci, sapeva farmi ridere, lo trovavo decisamente..figo, e sapevo
che quella non sarebbe stata una storia impossibile come credevo fosse
la nostra. E allora mi sono buttata, ho scelto di provarci, sperando
che sarei riuscita ad amarlo come avevo già amato
qualcun'altro.
E' stato un errore, non per colpa sua, perchè se io non
avessi saputo cosa vuol dire essere innamorati persi di qualcuno, avrei
senza dubbio creduto che quello fosse amore..però c'ero tu,
che mi avevi già insegnato il significato di quella parola.
Avremmo dovuto lasciare le cose come stavano e nessuno si sarebbe fatto
male"
Harry l'ascoltava in silenzio, senza interromperla, permettendole di
ricostruire lucidamente l'accaduto, e forse riuscire a ritrovare un po'
di pace con sè stessa
" Pensa che poteva andare peggio!" sentenziò lui,
inducendola a guardarlo con aria curiosa
" Pensa se le cose fossero andate avanti e ci saremmo rivisti per la
prima volta al vostro matrimonio" Harry lo disse in tono divertito, ma
i suoi occhi non riuscirono a nascondere la gelosia che provava
soltanto nell'ipotizzare il matrimonio di Giada con qualcun'altro
" Ti saresti alzato in piedi interrompendo la cerimonia e pregandomi di
fuggire insiema a te, o mi avresti tirato il riso all'uscita dalla
chiesa?" lo guardava dritto negli occhi
" No so se avrei trovato il coraggio di farlo quel giorno, se lo avrei
fatto prima o dopo, ma avrei trovato il modo di riaverti.
Se non mi avessi trascinato qui, prima o poi ti avrei rapito per
poterti amare in ogni cellula del corpo..tanto non avrei avuto
più nulla da perdere" disse, riferendosi alla litigata con
il cugino.
Giada non fece caso a quelle ultime parole, troppo impegnata a pensare
che avrebbe fatto l'amore con lui per tutta la vita, che da lui si
sarebbe fatta fare di tutto, che con lui avrebbe perso ogni pudore che
prima l'aveva contraddistinta e si sarebbe lasciata andare,
donandoglisi completamente e in tutti i sensi, permettendo alle sue
labbra di marchiarle pelle e anima.
La sua prima volta le aveva aperto gli occhi su quel nuovo mondo, e ora
bramava di esplorarlo insieme a Harry. Lo voleva, aveva un'insaziabile
sete di lui, quasi parallela al senso di colpa nei confronti di Liam.
Ma in quel momento la prima annullava automaticamente la seconda.
" A cosa stai pensando?" le domandò il ragazzo "a niente"
mentì spudoratamente lei "andiamo a fare il bagno?" propose
un attimo dopo con un sorriso.
Sciolsero l'abbraccio giusto per potersi rimettere in piedi e correre
verso il mare, e meno di cinque minuti dopo erano già
abbastanza lontani dalla riva, con l'acqua che gli arrivava un po'
più su delle costole.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, consumati dalla voglia
di appartenersi ancora, e prima di fare mosse azzardate e un tantino
sconvenienti in mezzo al mare, Harry prese a schizzarla violentemente,
per non baciarla e farla di nuovo sua lì, in mezzo al tutto
e al niente. E lo avrebbe fatto davvero.
La ragazza si difese dagli schizzi come meglio poteva, e poi
ricambiò il favore, ridendo a crepapelle con i capelli che
ormai le ricadavano sulle spalle complemente zuppi d'acqua, e quel
costume rosso, completamente bagnato, che lasciava immaginare tutto, e
bramare tutto.
Continuarono a schizzarsi a vicenda, divertendosi come bambini, e
intimandosi reciprocamente di smetterla senza volerlo davvero, fino a
quando non si ritrovarono talmente vicini e talmente eccitati, da
perdere il controllo.
Harry l'attirò a sè con urgenza, e lei gli
legò le gambe al bacino e le braccia al collo, mentre le
loro labbra si cercavano assaporandosi senza sosta. Furono baci salati,
frenetici, ardenti, impazienti e interminabli. Baci che gli fecero
perdere la testa a tal punto, da indurre Harry a slacciarle il pezzo di
sopra del costume senza pensarci due volte, facendola gemere di piacere
al semplice contatto dei propri seni, turgidi e freddi
perchè bagnati, con il suo addome altrettanto bagnato, ma
più caldo e morbido.
Continuarono a baciarsi, avvinghiati in quella posizione fino a quando
ebbero fiato, i bacini che premevano l'uno contro l'altro e il fiato
corto, mentre lui prendeva a torturarle il collo, e Giada gettava la
testa indietro senza staccarsi da lui, non riuscendo a
impedirsi di sospirare di piacere, e invitandolo tacitamente a
continuare quella tortura, spostandosi sui seni.
Fortutamente nessuno dei bagnanti di Sereto era sufficientemente vicino
a loro per accorgersi di quello che stava succedendo quel pomeriggio in
mare, ma se anche ci fosse stato, in quel momento loro non se ne
sarebbero curati.
Le labbra di Harry vagarono sul suo corpo, mentre lei teneva ancora la
testa indietro, i capelli parzialmente in acqua mentre lui la baciava
laddove non avrebbe potuto se avesse indossato il reggiseno del
costume; la stuzzicava, la mordeva, la toccava, la baciava, l'amava
massaggiandole la schiena con i polpastrelli, prima di rituffarsi sulle
sue labbra, e poi di nuovo giù sul petto, e sulla bocca di
nuovo, fino a quando non si resero conto di essere stati in acqua sin
troppo tempo. A momenti il sole avrebbe cominciato la sua discesa in
mare e loro due erano ancora lì, incapaci di porre fine a
quella follia che assomigliava tanto alla felicità.
Quando ritornarono a riva, non c'era nessuno in spiaggia ad eccezione
di loro due, e il cielo sopra di loro si era ormai tinto di arancio e
di viola.
Il resto dei bagnati, doveva aver fatto ritorno negli alberghi che li
ospitava, e probabilmente l'ottanta per cento di loro, era
già sotto la doccia a scrollarsi la sabbia di dosso prima di
scendere a cena.
Harry e Giada, invece, si erano stesi sulla sabbia, lasciando che
questa, ormai fresca per via del tramontare del sole e piacevole al
tatto, gli si attaccasse addosso, mentre si liberavano degli ultimi
indumenti, e riprendevano a baciarsi da dove avevano interrotto,
finendo per fare l'amore di nuovo, senza nemmeno accorgersi delle
stelle comparse sopra di loro.
Amarsi al chiaro di luna, con i corpi resi quasi argentei dal riflesso
dell'astro della notte, e lo sguardo profondo quanto il cielo e
incandescente come le stelle, era stratosfericamente bello.
BUONSALVEEEEE!!!
Eccomi da voi con il nuovo capitolo :) Avevo promesso che
non vi avrei fatto attendere troppo, e sono felice di essere riuscita a
mantenere la parola data.
Spero con tutto il cuore che questo capitolo che vi sia piaciuto, e
soprattutto che ve lo siate goduto, perchè dal
prossimo....burrasca! D:
Grazie di cuore per tutte le recensioni.. Non salderò mai il
debito! ♥
Grazie anche a chiunque passi nella mia pagina, e a chi inserisce la
mia storia in una qualasiasi lista :)))
Vi lascio lo spoiler, e scappo.
*********
Louis
sospirò, non ancora troppo convinto "stai bene?" le
domandò teneramente un attimo dopo
"
si, sto bene" confermò la ragazza "e tu? Niall?" si
informò
"
anche noi stiamo bene, anche se sentiamo la mancanza della nostra
sorellina" disse dolcemente
"
sabato torno, e vi abbraccio tutti e due forte forte" promise lei
"
e Liam? lui lo abbraccerai?" sembrava una domanda innocente, ma per lei
non lo era affatto
"
si certo..ma che centra adesso?" si allarmò
**********
RECENSITEEEEE ♥♥♥ ciao!
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Capitolo 20 *** Capitolo diaciannove ***
Alla
fine, per non rischiare di prendersi una bronchite restando nudi sulla
sabbia dopo aver fatto l'amore, si decisero a fare ritorno in albergo.
Non
appena varcarono la soglia della loro camera, Giada afferrò
della biancheria intima pulita più un jeans e una
canotta, e si infilò sotto la doccia, prima che
lui tentasse di raggiungerla.
Non che le sarebbe dispiaciuto, ma aveva della sabbia praticamente
dappertutto, ed era sicura che se avesse permesso a Harry di fare la
doccia insieme a lei, avrebbero finito per fare qualcosa di nettamente
diverso dal lavarsi con acqua e sapone.
La verità era che si desideravano con una tale
intensità da fargli quasi paura, e dopo averlo fatto per la
prima volta, avevano la certezza che mai si sarebbero potuti stancare
l'uno dell'altra. I loro corpi si completavano a vicenda in un modo
tanto perfetto, da essere difficile da descrivere e persino immaginare,
e amarlo e lasciarsi amare da lui, era quanto di più
eccitante potesse esistere.
Giada si ritrovò a pensare che lui sapesse quasi
inconsciamente come farla stare bene, in tutte le occasioni, sempre e
comunque.
Quando uscì dalla doccia, se lo ritrovò davanti
in tutta la sua bellezza: indossava soltanto il costume che aveva in
spiaggia, il petto nudo, i capelli ricci scompigliati, un sorriso
sghembo sulle labbra e quefli occhi così maledettamente
verdi, azzurri o verdiazzurri, puntati dritti nei suoi. Dio, se era
bello, sembrava davvero un dio greco.
Non che due anni prima fosse stato un rospetto.. era già
abbastanza figo da incantare almeno mezza popolazione femminile
già a sedici anni, ma ora, a diciotto compiuti, i suoi
lineamenti da ragazzino si stavano lentamente trasformando in quelli di
un uomo, e pur non avendo un minimo accenno di barba, tutto il resto
era indice che stesse crescendo..crescendo bene, come avrebbe detto
Mary.
La ragazza lo baciò dolcemente sulle labbra e
portò le mani sul suo petto, lui l'attirò a
sè posandole una mano dietro la nuca, baciandola nei capelli
profumati di shampoo e poi su una spalla; ma Giada non
riuscì a resistere e gli baciò anche il petto,
che sapeva di salato e salsedine così come la sua
bocca.
"Lo sai che resterei con te su ques'isola praticamente per sempre?"
sussurrò Harry, prendendole il viso tra le mani
" Chiedi al mio quinto anno di lieco cosa ne penserebbe" lo
provocò lei, sentiva di essere sul punto di perdersi per
l'ennesima volta in quegli occhi
" Non ci sono scuole qui?" si informò il ragazzo
" E' soltanto un'isola turistica, e sono sicura che in inverno faccia
un freddo polare" a quel punto il ragazzo le sorrise malizioso
" Ti riscalderei io" disse ancora con voce roca
Giada sorrise, rubandogli subito dopo un altro bacio "Smettila di dire
cavolate" l'ammonì
" Non ti piacerebbe?" le domandò Harry, staccandosi da lei
controvoglia e avviandosi a sua volta verso il bagno
" Si, certo che mi piacerebbe!" se si trattava di stare insieme a lui,
avrebbe detto sì a qualunque condizione, ormai non le faceva
più paura ammetterlo, nonostante la questione irrisolta che
l'attendeva a casa.
" Però ne riparleremo tra qualche anno" esclamò,
non riuscendo a impedirsi di sorridere al solo pensiero, che loro due
sarebbero stati insieme per tanto tanto tempo, magari una vita intera.
Ok, stava correndo troppo, e lo sapeva, ma si era riscoperta
così perdutamente innamorata di lui, da non riuscire
più a concepire un futuro del quale Harry non avrebbe fatto
parte.
Strano a dirsi, ma da quando lo aveva rincontrato, aveva iniziato a
credere nel destino.
" Ci conto, eh" si sentì rispondere, nello stesso istante in
cui lo scrosciare dell'acqua giunse alle sue orecchie, inducendola a
stendersi sul letto e chiudere gli occhi per un po', rilassandosi.
Stava bene, stava bene in sua compagnia..la loro era praticamente
in'intesa perfetta: sapevano ridere, scherzare, provocarsi, farsi il
broncio, prendersi in giro, e amarsi senza tempo e senza regole con la
stessa facilità. Erano stati davvero fortunati a ritrovarsi,
anche se forse, soltanto forse, non si erano mai persi sul
serio..perchè se così non fosse stato, non si
sarebbe sentita tremare le gambe quando aveva realizzato che fosse
davvero lui, pensò Giada.
Eppure, allo stesso tempo, le sembrava incredibile che una storia che
aveva vissuto da ragazzina con un ragazzo per il quale si era presa una
cotta stratosferica, sarebbe stato il preludio di qualcosa di
più grande che stavano vivendo adesso.
Però in quella storia, l'unico a rimetterci sarebbe stato
Liam, e lei non sapeva proprio come metterlo al corrente dei fatti,
senza spezzargli il cuore.
Sapeva bene che lui non l'avesse mai amata quanto l'amava Harry,
però sapeva anche che ci teneva a lei, tantissimo, e si
fidava di lei, e le era sempre stato accanto..non voleva perderlo anche
come amico. Ma d'altronde, il suo cuore aveva fatto la propria scelta,
e aveva scelto il cugino inglese del suo ragazzo, il suo primo vero
amore. Non sarebbe potuta andare diversamente..Giada avrebbe scelto
Harry fino alla fine, perchè pur essendosi illusa per tanto
tempo del contrario, non lo aveva mai dimenticato davvero.
Aveva fatto una scelta e a breve avrebbe dovuto affrontarne le
conseguenze..qualunqui queste fossero state. Era il corso naturale
delle cose, della vita.
Ma lei voleva un bene dell'anima a Liam, tanto da rimandare il
più possibile il momento in cui lui l'avrebbe guardata con
disprezzo, perchè sapeva che sarebbe successo
e avrebbe fatto male a entrambi.
Fu la sua canzone preferita, precedentemente impostata come suoneria
del cellulare, e distrarla da tutti quei complicati pensieri nei quali
inevitabilmente s'addentrava ogni qual volta restava sola con
sè stessa.
Non appena afferrò l'aggeggio tra le mani, si accorse anche
della presenza di diversi messaggi, probabilmente invati da Mary nel
corso della giornata. Aveva lasciato il cellulare in albergo di
proposito, proprio per evitare di essere contattata da qualcuno che non
fosse la sua migliore amica, ed essere costretta a svelare dove si
trovava e soprattutto con chi.
Fece scivolare il dito da una parte all'altra dello schermo del proprio
smartphone, prima di portare l'apparecchio all'orecchio. Nonostante
tutto, aveva voglia di parlare con suo fratello.
" Ciao scricciolo" la salutò Louis allegramente
" Hei Lou" ricambiò lei, e sorrise anche se non poteva
essere vista dal suo interlocutore
" Oh ma allora ti ricordi di me!" la prese in giro il ragazzo "da
quando sei partita, avrai chiamato si o no tre volte, e tutte nei primi
due giorni della tua vacanza" la rimproverò come solo un
fratello maggiore sarebbe stato in grado di fare
" Si, lo so, scusa..non ho avuto il tempo di annoiarmi e ritrovarmi con
il cellulare in mano, ma sto bene" tentò di sviare lei,
anche se tutto sommato era vero..per altri motivi
" Anche mamma e papà si sono preoccupati...tutte le volte
che chiamano a casa dei nonni di Mary, lei gli dice che tu sei
impegnata a fare altro..tipo che sei fuori con i suoi cuginetti, o che
aiuti sua nonna ad apparecchiare, o che sei sotto la doccia.." "senza
contare che il tuo cellulare è quasi sempre irragiungibile,
mentre quello di Mary squilla spesso a vuoto"
" Può essere che il mio non prenda bene" si
giustificò la ragazza
Louis sospirò, non ancora troppo convinto "stai bene?" le
domandò teneramente un attimo dopo
" Si, sto bene" confermò la ragazza "e tu? Niall?" si
informò
" Anche noi stiamo bene, anche se sentiamo la mancanza della nostra
sorellina" disse dolcemente
" Sabato torno, e vi abbraccio tutti e due forte forte" promise lei
" E Liam? lui lo abbraccerai?" sembrava una domanda innocente, ma per
lei non lo era affatto
" Si certo..ma che centra adesso?" si allarmò
" Nulla, nulla..glielo avevo detto che le cose si sarebbero sistemate!"
esclamò Louis sollevato
Giada però, lo era sempre meno. Era successo qualcosa che
lei ignorava?
" Quali cose? Di che parli?" domandò cautamente, intanto
prese a strofinarsi la mano libera sul tessuto dei jeans per
l'agitazione
"Dopo aver scoperto che tu e Harry vi siete conosciuti due anni fa a
Londra, ha dato di matto, perchè pensava di averti persa
dato che suo cugino è ancora pazzo di te. Ma evidentemente
vi siete già chiariti, ed è tutto a posto, no?
Anche se mi chiedo perchè non ce lo abbia fatto sapere, e
soprattutto perchè tu non ci hai mai detto la
verità su Harry"
Dall'altra parte del ricevitore, ci fu solo un sospettoso silenzio,
talmente lungo che alla fine Louis domandò alla sorella se
fosse ancora in linea.
La ragazza si sentì mancare la terra sotto i piedi..non se
lo aspettava di certo, e il fratello non tardò a rendersene
conto.
" Credo di aver fatto un casino" sussurrò a Niall, che in
quel momento gli era seduto accanto, e si allarmò a sua
volta.
" Si..si ci sono" disse lei, tentando di ricollegare i pezzi...chi
aveva detto tutto a Liam? Non c'erano taneo persone a conoscenza dei
fatti: non poteva essere stato Zayn visto che non era mai stato un tipo
impiccione e poi non ne sapeva così tanto di quella
storia..Niall e Louis erano da escludere a prescindere visto che
parevano essere stati a loro volta informati, e davvero non riusciva a
capacitarsi che Mary le avesse giocato un brutto tiro, quindi restava
soltanto..Harry stesso.
La cosa più logica che le venne in mente in quel momento di
puro sgomento, fu che lui avesse spifferato tutto al cugino, e che Liam
fosse a sua volta andato a chiedere spiegazioni ai suoi fratelli,
pensando che loro fossero a conoscenza dei fatti.
" Giada, che sta succedendo?" questa volta fu Niall a parlare
" Succede che è tutto vero. Harry è il ragazzo di
cui mi sono innamorata a Londra due anni fa, è incredibile,
lo so, ma è così..e abbiamo scoperto di amarci
ancora, anche più di prima. Sono partita con Mary per
tentare di dimenticarlo, ma sono pazza di lui e non ne sono capace.
Però pensavo di dover essere io a dire a Liam tutto questo
al mio ritorno" disse la verità
" Temo che ti abbia preceduto proprio lui" le fece presente il biondo.
Fu la conferma che non voleva avere.
" Perchè non ce lo hai detto, almeno a me e Louis che siamo
i tuoi fratelli..lo abbiamo scoperto da Liam"
" Mi dispiace..credevo che non condividere nemmeno con voi questo
segreto, mi avrebbe aiutato a dimenticarlo prima, a fingere che non
fosse mai esistito" era la verità
" Però qualcosa nei tuoi piani non ha funzionato, vero?"
domandò Niall
" Un giorno è venuto a casa nostra e ci siamo
baciati..è da lì che mio piano è
andato a rotoli" spiegò lei
" Lo ami davvero?" "si" rispose senza esitazione "e Liam? Cosa pensi di
fare?"
"Avevo intenzione di spiegargli tutto sabato..io ci tengo tantissimo a
lui, ma credo di aver confuso le cose alla grande, credo di aver
scambiato un'amicizia solida, pronfonda e meravigliosa, per amore."
" Ieri sera era a pezzi, completamente fuori di sè" "devo
tornare a casa, vero?" aveva più il tono di un'affermazione
che di una domanda
" Salutami Harry" gridò Louis, in modo tale da farsi sentire
anche se Giada stava parlando con il fratello
In quell'esatto istante capì di essere stata una stupida a
nascondere tutto a Niall e Louis, facevano parte di lei, e certe cose
le intuivano senza che queste gli fossero state dette. Come il fatto
che non fosse più insieme a Mary da un bel po'.
" Siete arrabbiati?" domandò timorosa "ti vogliamo bene lo
stesso, è questo che conta" le disse il biondo, prima di
salutarla e riattaccare.
Pochi minuti dopo, Harry si stese sul letto accanto a lei, tentando di
avvolgerle le braccia intorno al corpo, ma la ragazza si
scostò e mi mise a sedere, puntandogli addosso uno sguardo
che gli diceva che stesse per esplodere una bomba. E suo malgrado, il
ragazzo temeva di sapere di quale tipo di eslposivo si trattasse.
Sapeva di essere nel torto.
" Perchè non me lo hai detto?" il tono di Giada era pacato,
ma anche deluso
" Cosa?" provò lo stesso a fingere di non capire
"non fare il finto tonto, perchè sai di cosa sto
parlando, e lo sai perchè stato tu a dirglielo"
precisò lei
Per un attimo Harry non seppe che rispondere..perchè lei
aveva ragione. Ma quegli istanti di teso silenzio, bastarono a farle
saltare la pazienza.
"Ma che diavolo hai combinato?
Dimmi, ti ha dato di volta il cervello per caso?
Perchè sei andato a dirgli tutto?
Lo sai anche tu che è una situazione delicata!
Perchè lo hai fatto? Eh?" alzò leggermente il
tono di voce..si sentiva tradita pure da lui, ed era la cosa peggiore
che potesse capitarle, perchè lo amava, e lui l'aveva
pugnalata alle spalle.
"Io..non sono riuscito a trattenermi, va bene? Mi sono uscite le parole
di bocca prima che potessi frenarle!" si giustificò il
ragazzo, ma lei si scaldò ancora di più
" Non spettava a te spifferare tuto!" gli urlò contro,
alzandosi dal letto e dirigendosi alla finestra
" Senti, in questa storia centro tanto quanto te!" le
ricordò il ragazzo, aveva ormai perso le staffe anche lui,
gridava a sua volta
" Ma Liam è il mio ragazzo!" il viso rosso dalla rabbia "lo
so" rispose lui amaramente
" Ma è anche mio cugino!" sbraitò, prendendola
per le spalle per constringerla a girarsi
" Capirai! Fino a due settimane fa vi sareste presi a pesci in faccia
senza problemi" osservò lei
" La metti così? E allora tu che sei venuta a letto con me
anche se lui è il tuo ragazzo?"
L'attimo dopo Harry si accorse di aver superato il limite, ma ormai era
troppo tardi per tornare indietro, e Giada lo gaurdava incredula,
delusa, ferita, tradita. Si sarebbe preso a schiaffi da solo, non
avrebbe mai dovuto dire una cosa del genere, aveva esagerato. Le aveva
indirettamente dato della poco di buono, e se con quella frase aveva
davvero mandato tutto a puttane, non se lo sarebbe perdonato mai.
" Scusa, scusa, scusa, scusa" provò ad avvicinarsi, lei non
idietreggiò
" Se è un problema non succederà più,
te lo assicuro" disse invece, posando lo sguardo altrove, su
qualcosa che non fosse lui
Non poteva credere che le avesse davvero detto una cosa del
genere..anche se tecnicamente era la verità, ma non doveva
sputargliela in faccia così, anche se non si trattava di una
bugia.
"Scusa, scusa, scusa amore mio..ho perso il controllo, ho detto una
cosa che non volevo dire.
Mi dispiace da morire,amore. Ti giuro che vorrei mordermi la
lingua...non volevo essere così volgare, ho perso il
controllo, perdonami."provò a carezzarle il viso, ma lei
questa volta si ritrasse.
" Non dirmi che ho rovinato tutto, perchè potrei morirne. Ti
amo più della mia vita e lo sai, e fare l'amore con te
è la cosa più bella che mi sia capitata..anzi,
non è capitata; detta così sembra che sia
successo per caso, e non è vero, noi lo abbiamo voluto con
tutto noi stessi..ed è stato vero, è stato
intenso, è stato puro, è stato sconvolgente ed
eccitante, perchè lo abbiamo fatto nonostante.
Perchè abbiamo deciso di dimenticare il mondo e abbiamo
pensato solo a noi; è stata la dimostrazione più
grande del sentimento che ci lega, ed è stato tutto, ma
proprio tutto, fuorchè un errore o un problema."
"Sono stato un cretino a dire tutto a Liam, ma non l'ho fatto di
proposito, te lo assicuro. Ci ho litigato di brutto, e non volevo.
E' partito tutto quando mi ha chiesto se mi ero mai innamorato..ho
cominciato a descirvergli il nostro primo incontro in aeroporto, gli ho
detto che ero ancora innamorato di quella ragazza e..e dopo la
situazione mi è sfuggita di mano.Ho pronunciato il tuo nome
per errore, troppo coinvolto dalla situazione, e lui ha collegato i
pezzi e ha capito tutto. E' andata così" spiegò,
con tono pacato
La ragazza soppesò le sue parole, Harry le prese il viso tra
le mani per costringerla a guardarlo negli occhi, e lei a quel punto
non potè far altro che credergli.
Sapeva che fosse la verità, lo leggeva nel suo sguardo, e
nonostante il clima non proprio rilassato che aleggiava tra loro, non
riuscì a impedire al cuore di battere a ritmo sfrenato per
ciò che lui le aveva detto un attimo prima.
' Non
dirmi che ho rovinato tutto, perchè potrei morirne. Ti amo
più della mia vita e lo sai, e fare l'amore con te
è la cosa più bella che mi sia capitata..anzi,
non è capitata; detta così sembra che sia
successo per caso, e non è vero, noi lo abbiamo voluto con
tutto noi stessi.. ed è stato vero, è stato
intenso, è stato puro, è stato sconvolgente ed
eccitante, perchè lo abbiamo fatto nonostante.
Perchè abbiamo deciso di dimenticare il mondo e abbiamo
pensato solo a noi; è stata la dimostrazione più
grande del sentimento che ci lega, ed è stato tutto, ma
proprio tutto, fuorchè un errore o un problema.'
E lei lo amava, in un modo che non era nemmeno un briciolo meno intenso
rispetto ai giorni che avevano preceduto la telefonata dei fratelli.
Però proprio non riusciva a tollerare il fatto che Harry non
solo lo avesse detto a Liam, ma non avesse nemmeno confessato a lei di
averlo fatto..nonostante fossero entrati in argomento ben
più di una volta.
" Ho bisogno d'aria" così dicendo, Giada si
liberò dell'abbraccio e sparì repentimente dalla
sua vista, prima che lui avesse il tempo di fermarla.
BUONSALVEEEEE
Ecco il nuovo capitolo!!
Ve lo avevo detto che cominciava ad avvicinarsi una burrasca , e questo
ne è soltanto un assaggio. Quella vera si
scatenerà tra poco...
Che ne pensate di questo capitolo?
E soprattutto, che ne pensate delle reazioni di Giada e di Harry?
Lei si è sentita tradita e perciò sembra
essersela presa così tanto....ha fatto bene secondo voi?
Sono curiosa di leggere le vostre opinioni a riguardo,
perciò....recensiteeeeeeeee
♥♥♥
E ovviamente, grazie con tutto il cuore a chi lo ha fatto fino ad oggi
e continuerà a farlo :) Vi adoro, e non scherzo!
Un abbraccio, e a prestoooooooo!!!
*************
Quando
lei gli aveva chiesto spiegazioni, sapendo di essere nel torto, Harry
si era agitato più del dovuto e aveva finito per dirle cose
che l'avevano ferita; certo, le aveva chiesto scusa un attimo dopo, e
sarebbe stato disposto ad inginocchiarsi ai suoi piedi se ce ne fosse
stato bisogno, e se lei non fosse fuggita via, lasciandolo
lì impalato pronto a menarsi da solo per l'ennesima cazzata
che aveva fatto.
Harry
avrebbe voluto correrle dietro e scongiurarla di perdonarlo e tornare
indietro, per farsi coccolare da lui tutta la notte, ma temeva di
peggiorare le cose. Se Giada voleva stare un po' da sola, glielo
avrebbe permesso, anche se sentiva la sua mancanza molto di
più di quanto si noterebbe l'assenza di luce in una stanza.
****************
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Capitolo 21 *** Capitolo venti ***
Sapeva
che prima o poi lei lo avrebbe scoperto, e avrebbero dovuto affrontare
un discorso del genere. Considerando che fosse giovedì sera
e che sabato avrebbero fatto ritorno a casa, Harry avrebbe fatto bene a
trovarsi un po' più preparato ad affrontare l'argomento,
eppure, da quando erano sbarcati a Sereto, era stato così
bene con lei, da dimenticare tutto il resto.
E
anche quando Giada aveva di tanto in tanto tirato in ballo Liam, lui
non aveva mai trovato il coraggio di metterla al corrente dei fatti,
semplicemente perchè sembravano essersi ritagliati il loro
angolo di paradiso in quell'isola, e non avrebbe permesso a nulla di
distruggerglielo.
Però
lei aveva finito per scoprirlo da sola, probabilmente grazie a una
telefonata dei suoi fratelli, e il risultato era stato di gran
lunga peggiore di quello che avrebbe ottenuto se glielo avesse detto
lui stesso. Giada si era sentita tradita, e ne aveva tutte le ragioni.
Quando
lei gli aveva chiesto spiegazioni, sapendo di essere nel torto, Harry
si era agitato più del dovuto e aveva finito per dirle cose
che l'avevano ferita; certo, le aveva chiesto scusa un attimo dopo, e
sarebbe stato disposto ad inginocchiarsi ai suoi piedi se ce ne fosse
stato bisogno, e se lei non fosse fuggita via, lasciandolo
lì impalato pronto a menarsi da solo per l'ennesima cazzata
che aveva fatto.
Avrebbe
voluto correrle dietro e scongiurarla di perdonarlo e tornare indietro,
per farsi coccolare da lui tutta la notte, ma temeva di peggiorare le
cose. Se Giada voleva stare un po' da sola, glielo avrebbe permesso,
anche se sentiva la sua mancanza molto di più di quanto si
noterebbe l'assenza di luce in una stanza.
Dal canto suo, Giada camminava già da un po' senza meta,
ancora sconvolta dalla lite avvenuta con il ragazzo.
A parer suo, Harry aveva tentato di rigirare la frittata urlandole
contro di essere lei quella che si era comportata in modo immorale e
scorretto nei confronti di Liam, e Giada sapeva di non essere stata una
fidanzata modello in quei giorni, ma non si aspettava che proprio lui,
l'unico per il quale aveva infranto ogni regola, le rinfacciasse
così di averlo fatto.
Poi
ovviamente si era scusato, e le aveva sussurrato delle parole che
difficilmente lei avrebbe dimenticato, quindi non si era più
sentita in grado di tenergli il muso per quel motivo..in fondo di
sbagliare può capitare a tutti, e poi, non è che
lei gli si fosse rivolta con tono calmo e pacato.
Però
davvero non riusciva a credere che Harry avesse spifferato tutto al
cugino..lui le aveva detto di non essere riuscito a trattenersi, di
essersi lasciato coinvolgere troppo dalla conversazione e dai
sentimenti nei suoi confronti da averla involontariamente nominata, e
Giada si era ritrovata a scoprire pura dolcezza in quelle parole..ma
quello che l'aveva fatta allontanare, era la consapevolezza che lui si
fosse rifiutato di parlarliene dopo che il danno era stato fatto, anche
se gliene aveva dato occasione un sacco di volte.
Ecco,
era questo che la faceva andare su tutte le furie: okay, gli era
scappato di bocca, e non le risultava difficile nè da
credere, nè da capire, perchè in fondo sapeva che
nemmeno per Harry erano state settimane facili, quelle trascorse a casa
del cugino...ma perchè non dirglielo?!
Perchè
non chiamarla e dirle 'Senti, sono stato un'idiota e ho accidentalmente
detto a Liam di essere pazzo di te! Perdonami, ma proprio non sono
riuscito a evitarlo'...non che lo avrebbe ringraziato e abbracciato,
anzi, probabilmente gli avrebbe urlato contro lo stesso, ma passati i
cinque minuti, sarebbe sfumata via tutta la rabbia e avrebbero potuto
affrontare la situazione.
Se
fosse stato Harry a dirglielo, non si sarebbe sentita tradita come se
lui avesse agito alle sue spalle, come se ne avesse parlato con Liam di
proposito con l'unico scopo di allontanare il cugino da Giada e avere
via libera con lei.
No,
sapeva che le intezioni del ragazzo non erano state nemmeno
lontanamente simili a quelle appena citate, ma era arrabbiata con lui,
perchè avrebbe dovuto raccontarglielo prima che lo venisse a
scoprire da Louis...in fondo Harry sapeva che la verità
sarebbe venuta presto a galla! Davvero non si era reso conto che
sarebbe stato molto peggio se lo avesse scoperto da sola, o se
qualcun'altro glielo avesse detto al posto suo?
Giada
pensò che aveva avuto le sue ragioni per tenere la bocca
chiusa, solo che lei non riusciva proprio a individuarle.
Idiota!
Lui stesso si era più volte definito un'idiota, ma se
davvero pensava che lei avesse intenzione di mollarlo dopo aver
aspettato così tanto per riaverlo, allora idiota lo era sul
serio...era arrabbiata, ma non aveva smesso di amarlo alla follia.
Stava
ancora avanzando verso una meta sconosciuta anche per lei, quando
avvertì delle gocce d'acqua sulle braccia scoperte, e
d'istinto alzò lo sguardo al cielo buio già da un
pezzo, un attimo prima che la pioggia l'investisse completamente. A
quel punto, decise di inverire il senso di marcia per tornare indietro,
ma fu costretta a ripararsi sotto un portico non molto distante
dall'albergo all'interno del quale lei e Harry alloggiavano, data la
violenza del temporale.
Sapeva
che sarebbe durato poco, e non si preoccupò più
di tanto, anche se nella fretta di scappare via, non aveva nemmeno
preso il cellulare.
Portò
le mani attorno alle ginocchia poggiandoci sopra la testa, con i jeans
e la canottiera zuppi d'acqua, in attesa che la perturbazione
oltrepassasse Sereto permettendole di tornare in albergo.
Continuava
a pensare a Harry, a inveire contro di lui nella sua mente per averle
tenuto nascosto tutto quanto, e contemporaneamente, come se fosse una
reazione ordinaria e non il più bizzarro dei controsensi,
desiderava le sue braccia attorno al proprio corpo.
Era
arrabbiata, lo avrebbe volentieri preso a pugni, ma sapeva di essersi
ridotta talmente male, da non riuscire a sopportare di stargli lontano.
Se
soltanto il giorno prima avrebbe detto che il loro rapporto era
piuttosto simile a quello che avevano avuto a Londra, con l'aggiunta
del fare l'amore, in quel momento, sotto quel portico, dopo averci
litigato, dopo avergli urlato contro ed essersi liberata del suo
abbraccio, si rendeva conto che non era affatto così.
Certo,
scherzavano, ridevano, si prendevano in giro, si coccolavano, si
provocavano e si baciavano come prima, però c'era anche quel
qualcosa in più, quella consapevolezza di essere talmente
legata a lui, da essere assolutamente certa di finire di nuovo tra le
sue braccia, anche dopo averlo preso a schiaffi.
Due
anni prima avevano vissuto quell'amore pensando al presente e basta,
struggendosi quando erano stati costretti a separarsi, senza mai
trovare il coraggio di provare a far funzionare le cose anche a
distanza, per paura di non farcela, per timore di finire per litigare
per lo stress che una relazione con la Francia e la Manica in mezzo a
loro due, avrebbe comportato; e invece adesso Giada sapeva che quella
fosse soltanto la prima di una serie di litigate, che ci sarebbero
sicuramente state, ma quella consapevolezza non la spaventava,
perchè sapeva pure che dopo avrebbero fatto pace.
Semplicemente
perchè ciò che li univa sarebbe sempre stato
molto più forte e importante di ciò che avrebbe
provato a dividerli.
A
distrarla da quel pensiero, fu il timbro di una voce che conosceva
bene, e che tentava di farsi spazio propagandosi nella fitta pioggia.
"
Giada?" un nanosecondo di silenzio "Giada?" "Amore, dove sei?"
Harry
era sceso a cercarla, come per confermare i suoi pensieri, e la ragazza
non potè far altro che rispondergli con un "sono qui"
sperando che lui la raggiungesse guidato soltanto dalla sua voce..non
poteva dirgli di essere sotto il portico, visto che quella strada era
piena di portici!
Qualche
istante dopo, il ragazzo le si stagliò di fronte, e lei
sorrise impercettibilmente, maledicendosi da sola, perchè ce
l'aveva ancora con lui, eppure non riusciva a impedirsi di pensare a
quanto fottutamente perfetto fosse.
Indossava
una felpa di un verde che voleva imitare il colore dei suoi occhi,
aveva il cappuccio di quella stessa felpa in testa, alcuni ricci gli
ricadevano sulla fronte e sotto indossava un jeans corto e gli
ingfradito, nonostante stesse piovendo.
"
Ma ti sei bagnata tutta" sussurrò Harry. avvicinandosi di
più a lei e slacciandaosi la felpa con un gesto deciso
"
E hai pure la pelle d'oca" continuò, sfilandosi del tutto
l'indumento e mettendolo con dolcezza addosso a lei, che si limitava a
lasciarlo fare, portando le braccia a legarsi intorno al collo del
ragazzo, quando lui la sollevò e si incamminò in
direzione dell'hotel.
Giada
posò la testa sulla sua spalla senza dire nulla, fino a
quando non avvertì sotto il proprio corpo la morbidezza del
materasso. Harry, che per dare a felpa a lei era rimasto in canottiera,
le sfilò i jeans bagnati mentre lei era ancora distesa sul
letto, e le sfilò anche la felpa; la ragazza a quel punto si
mise seduta e lo guardò dritto negli occhi, senza avvertire
la necessità di riempire quel silenzio, mentre lui
portò entrambe le mani sui suoi fianchi e afferrò
i lembi della canottiera, alzandogliela, fino a sfilargliela del tutto
dalla testa, e carezzandole la pelle nel compiere quel gesto.
Una
volta tolti i vestiti bagnati, le rimise addosso la propria felpa, che
fortunatamente aveva preso solo due gocce d'acqua, e si
liberò a sua volta della canottiera, che invece era stata un
po' più sfortunata. Anche i jeans non se l'erano cavata
male, quindi si stese a torso nudo accanto a lei.
Giada
si accoccolò automaticamente contro di lui, e si
lasciò stringere fino al soffocamento.
"Grazie"
sussurrò, riferendosi al fatto che lui l'avesse riportata in
albergo e l'avesse liberata dei vestiti bagnati
"E
scusa per prima, ho esagerato... "ammise
"
Non avrei permesso a nulla al mondo di interrompere la magia che si
stava consumando tra di noi..ecco perchè non te l'ho detto"
spiegò Harry, accelerandole inevitabilmente i battiti del
cuore con quelle parole.
Come
aveva fatto a non pensare prima che potesse essere quello il motivo?
Che stupida!
Era
ovvio che se lui glielo avesse detto avrebbe fatto fatica a godersi
quei giorni come aveva fatto, con la consapevolezza che Liam fosse a
conoscenza di tutto, e non aspettasse altro che delle spiegazioni da
lei. E a conferma di ciò, aveva già previsto che
sarebbe partita per tornare a casa la mattina successiva, il prima
possibile.
"E'
stata la nostra prima litigata?" gli domandò, alzando lo
sguardo fino a incrociare quello di lui
"
Mi perdoni?"fu quello che rispose il ragazzo, le sue mani le
carezzavano la schiena
"
L'avevo già fatto. E sai perchè?
Perchè
a te è bastata la pioggia per scendere a cercarmi, coprirmi
con la tua felpa, stringermi tra le braccia e riportarmi dentro..e a me
è bastato che tu lo facessi per essere sicura che mai, mai,
mi farai del male di proposito"
Il ragazzo la strinse ancora più forte, baciandole i capelli
e poi la fronte "ti prometto che da oggi in poi ti
racconterò sempre tutto, qualunque cosa, ti dirò
la verità anche sarà scomoda, e ti
proteggerò fino alla morte senza mai tenerti all'oscuro di
quello che succede e-" Harry non fece in tempo a terminare la frase,
perchè lei lo zitti con un dolce bacio.
" Shh" sussurrò, posandogli un dito sulle labbra
"So già che lo farai. Mi fido di te" soffiò sulle
sue labbra.
L'attimo successivo riprese a baciarlo lentamente, godendosi quel
contatto così perfetto e pensando al fatto che ogni tanto,
valesse la pena litigarci un po', soltanto per sentirsi dire quelle
parole, e poi fare pace, poggiando le labbra sulle sue, e sentendo come
sempre gli unicorni svolazzare nello stomaco, ogni volta che quel suo
sapore di frutta fresca, fiori e muschio si mescolava al proprio.
Per stare più comoda, si mise a cavalcioni su di
lui, posizionando le ginocchia ai lati delle sue gambe e chinandosi sul
suo corpo, senza smettere di baciarlo sulle labbra.
Harry prese a massaggiarle una coscia con una mano, mentre con l'altra
l'attirava sempre di più contro di sè, risalendo
sulla sua schiena, fino ad arrivare alla nuca, e immergere quella mano
tra i suoi lunghi capelli, giocandoci lentamente.
Si baciarono ardentemente fino a restare senza fiato, e quando
ciò accadde, Giada tornò a poggiare la testa sul
suo petto nudo e bollente, riprendendo a baciarlo lì, e
risalendo con le labbra lungo il collo, il mento, la mascella, fino a
ritrovare le labbra. Non sapeva che diamine le prendeva, ma si rendeva
conto di non essere in grado di controllare i suoi istinti, ancor meno
quando il ragazzo infilò le mani sotto la propria felpa, che
le stava un po' lunga, facendole quasi da vestito, e le
sfiorò delicatamente i glutei, giungendo fino ai fianchi,
poggiandoci le mani sopra in una stretta salda e vigorosa, per
spingerla maggiormente contro il suo corpo, prima di ribaltare le
posizioni con un gesto sicuro.
Harry le baciò il collo, e spostando il tessuto della felpa,
continuò raggiungendo una spalla, per poi tornare a
rifuttarsi sulle sue labbra, quando la ragazza legò le
proprie gambe intorno al bacino di lui.
" Mi hai fatto prendere un colpo" le disse, la voce roca e bassa, il
respiro affannato, e gli occhi fissi nei suoi
Giada pensò che sarebbe potuta morire da un momento
all'altro in quelle condizioni..capiva che ormai aveva abbattuto tutte
le barriere con lui, e non temeva nulla, anzi, si ritrovava a doversi
controllare per non osare di più, anche se sapeva che
Harry ne sarebbe stato tutt'altro che dispiaciuto.
" Perchè?" domandò ricambiando quello sguardo, e
scompigliandogli i ricci con le dita
" Perchè quando sei scivolata via dalla mie braccia, e sei
uscita da quella porta, per un attimo ho avuto paura di non poterti
più stringere. E mi sono spaventato, da morire.
L'idea di perderti di nuovo mi terrorizza" sussurrò, senza
smettere di oltrepassarle l'anima con quegli occhi così
dannatamente belli e profondi, e dolci, e maliziosi
" Sarei tornata proprio per questo..perchè l'idea di
perderti di nuovo terrorizza anche me" ammise la ragazza
" Ti ho fatto parecchio arrabbiare?" sembrava una domanda da bambino,
ma Harry in quel momento era piuttosto serio
" Si..ma ti amo così tanto, che mi sono accorta che basta
questo per metterci una pietra sopra.
Ma non ti ci abiturare, perchè non te le farò
passare tutte lisce" lo ammonì un attimo dopo, puntandogli
un dito contro il petto
Harry le rubò l'ennesimo bacio sulle labbra, mozzandole il
respiro come sempre.
"Tuttavia, non ti libererai così facilmente di me" aggiunse
la ragazza, quando si furono staccati.
" Menomale" sussurrò lu,i tornando a baciarle il collo
torturandolo dolcemente, e a carezzargli entrambe le cosce, senza
stancarsi mai.
Continuarono così per un lasso di tempo indeterminato,
troppo innamorati per riuscire a smettere, alternando occhi dolci a
sguardi infuocati e leggere carezze a baci ardenti, non rendendosi
conto dello scorrere del tempo, e non pensando a nient'altro, eccetto
il loro amore.
Si baciarono fino a consumarsi le labbra, perfettamente incuranti di
tutto il resto, finchè la ragazza non lo
allontanò di poco, per tornare a respirare regolarmente.
" Sto iniziando ad avere un po' caldo" esclamò. In
fondo era piena estate e indossava ancora quella felpona a maniche
lunghe che lui le aveva prestato per ripararla dalla pioggia.
Bastò quella semplice frase per indurre Harry a
sfilargliela, non curandosi delle proteste di lei, che diceva di
volerla ancora un po' addosso, perchè era impregnata del suo
odore..non profumo, odore, perchè non era nulla di
artificiale, nessuna fragranza disponibile nei negozi. Era soltanto
sua, personale, unica, inconfondibile, irripetibile, del ragazzo che
amava.
Dopo averla liberata di quell'indumento, la strinse forte e la
trascinò su di sè in intimo, senza darle la
possibilità di indossare un piagiama, del quale forse lui
aveva totolamente dimenticato l'esistenza, visto che sembrava
intenzionato a dormire con soltanto i jeans addosso.
" Accontentati di questo"sussurrò al suo orecchio dopo
averla imprigionata tra le sue forti braccia.
Ovviamente si riferiva al fatto che Giada avesse protestato dato che
desiderava il suo odore addosso, ma lei stessa doveva amettere che
così, con la testa poggiata sul suo petto concentrata ad
ascoltare i battiti del suo cuore, le sue braccia intorno, quella
sensazione di essere al sicuro, e non ultimo il suo inebriante profumo,
stava molto meglio.
" Hai sonno?" domandò dolcemente il ragazzo; lei
annuì in modo quasi impercettibile stando attenta a non
scostarsi di un millimetro, voleva addormentarsi in quella posizione, e
svegliarsi così anche la mattina successiva.
"Domani torniamo a casa? Lo so che eravamo d'accordo per sabato, ma ho
bisogno di chiarire tutta questa faccenda" spiegò, parlando
con un filo di voce
" Va bene, ora dormi" acconsentì lui.
Giada alzò di poco il viso per poterlo baciare sulle labbra
"notte" susssurrò, tornando nella posizione precedente,
quella che aveva scoperto essere la sua preferita.
" Buonanotte amore" rispose lui, e quello bastò per
spingerla nel mondo dei sogni.
BUONSALVEEEEEEEE :))
Eccomi con il nuovo capitolo!! :DD
Spero tanto che sia stato di vostro gradimento..e mi raccomando,
qualunque cosa vogliate dirmi riguardo la storia, non esitate a
scrivermi :DD
Amo scambiare quattro chiacchiere con voi, e ma credo che ormai questo
lo abbiate capito,no? ;)
E come sempre, vi ringrazio per tutto il sostegno che mi date. Grazie a
tutti, davvero ♥
Tornando alla storia..ovviamente, Harry e Giada hanno fatto pace, e
adesso non resta che affrontare Liam!
Ma le sorprese non finiranno qua..
Un bacione forte forte, e a prestooooooooo
<3<3<3<3<3
Ps. Avete sentito la nuova canzone? Non è stupenda?
♥
Non vedo l'ora di ascoltare il resto dell'album, non sto più
nella pelle!!!
E poi Fireproof è..boh, meravigliosa ♥
Vi lascio con lo spoiler del prossimo capitolo
*************
Non
temeva le sue parole, non temeva nemmeno le urla, e non si sarebbe
spaventata se lui avesse battuto con violenza i pugni sul tavolo..era
il suo sguardo, che le avrebbe fatto più male di qualsiasi
altro gesto.
Perchè
la rabbia passa, la voce grossa si placa subito, e di tavolo ne se
può comprare uno nuovo, ma gli occhi?
Uno
sguardo deluso e ferito, sarebbe stato difficile da dimenticare.
*************
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Capitolo 22 *** Capitolo ventuno ***
Giada
uscì di casa e attraversò i pochi isolati che la
separavano dalla sua destinazione quasi correndo, non voleva darsi il
tempo di pensare a quello che gli avrebbe detto; non era mai stata un
tipo a cui piaceva prevedere le cose e progettare i discorsi, la sua
condanna e il suo asso nella manica era sempre stata la
spontaneità, e nemmeno quella volta aveva
intenzione di cambiare strategia..non perchè credesse di
avere in mano quella vincente, ma semplicemente perchè era
l'unica che conosceva.
Sotto
questo punto di vista, il suo carattere assomigliava parecchio a quello
di Harry: impulsiva fino alla morte proprio come lui.
Anche
se, nell'arco di tempo durante il quale lui era tornato a stravolgerle
la vita, e il momento in cui lei aveva finalmente ammesso a se stessa e
poi a Mary, di esserne immensamente felice, aveva vissuto trattenendosi
dal dire o fare cose che avrebbero compromesso il suo rapporto con
Liam, ma in tal modo era andata contro la propria volontà,
ed era riuscita a tornare a essere se stessa soltanto a Sereto, insieme
a lui.
Corse,
corse quasi come se qualcuno le fosse alle calcagna, senza preoccuparsi
di pensare al fatto che fossero rientrati con un giorno di anticipo
rispetto al previsto, senza pensare a un modo per giustificare
l'assenza della sua migliore amica, visto che teoriamente lei doveva
essere in montagna con Mary, e non si curò nemmeno del fatto
che avrebbero dovuto trovare una soluzione riguardo al luogo dove
avrebbe alloggiato Harry da quel giorno alla fine dell'estate.
Si
rendeva conto che non era proprio il caso di mandarlo di nuovo da Liam,
per il bene di entrambi.. ma nemmeno poteva pretendere che i suoi
accettassero di tenerlo in casa con loro, e separarsi anticipatamente
da lui, permettendogli di tornare a Londra, era assolutamente fuori
discussione.
Ma
a tutto questo ci avrebbe pensato dopo. Mentre correva a perdifiato, le
interessava solanto dirgli finalmente la verità.
Quando
fu davanti a quella porta, per la prima volta con quel fiatone e quello
stato d'animo, si concesse un attimo per tornare a respirare
regolarmente, prima di premere l'indice sul campanello e aspettare di
essere guardata da lui come mai prima d'ora le era capitato.
Non
temeva le sue parole, non temeva nemmeno le urla, e non si sarebbe
spaventata se lui avesse battuto con violenza i pugni sul tavolo..era
il suo sguardo, che le avrebbe fatto più male di qualsiasi
altro gesto.
Perchè
la rabbia passa, la voce grossa si placa subito, e di tavolo ne se
può comprare uno nuovo, ma gli occhi?
Uno
sguardo deluso e ferito, sarebbe stato difficile da dimenticare.
Soprattutto se quello sguardo fosse stato rivolto a lei da un ragazzo a
cui voleva molto bene nonostante tutto.
"
Giada!" sentì pronunciare il proprio nome da una voce
allegra, e prima di capirci qualcosa, si ritrovò stretta in
un abbraccio.
Si
lasciò stringere e soltanto quando trovò il
coraggio di aprire gli occhi, capì tutto e si
lasciò scappare un tenero sorriso.
"Zayn"
esclamò, mentre ognuno ritornava al proprio posto "ma che ci
fai qui?"
Il
ragazzo la squadrò prima di rispondere "potrei farti la
stessa domanda" affermò subito dopo
"Non
dovevi tornare sabato? E non dovevi essere con Mary?"
Prima
che la ragazza potesse replicare, tornò alla carica "E non
perdere tempo a inventarti qualcosa, perchè ho messaggiato
con lei fino a poco fa, e so per certo che tornerà domani"
aggiunse subito dopo; la ragazza gli regalò un sorriso con
un retrogusto un po' amaro, che lui notò all'istante.
Giada
avrebbe voluto stizzicarlo un po' per capire se l'amica gli era mancata
in quei giorni, come sicuramente lui era mancato a lei; avrebbe voluto
prenderlo un po' in giro perchè era a conoscenza del fatto
che si scambiassero centinaia di messaggi al giorno..quasi come erano
abituati a fare lei e Liam, con l'unica differenza che loro due stavano
insieme.
Ma
quel pensiero la bloccò, mettendola bruscamente al
corrente del fatto che in quei due giorni, anche quell'abitudine, aveva
improvvisamente smesso di essere tale. Okay che lei non aveva degnato
il telefono nemmeno di uno sguardo, tranne che per mandare qualche
messaggio sporadico a Mary.. ma quando l'aveva preso in mano per
rispondere a Louis, era assolutamente certa di non aver trovato
nè chiamate, nè messaggi da parte di Liam.
Se
non avesse appena scoperto che Harry non fosse riuscito a tenere la
bocca chiusa con il cugino, lo avrebbe trovato strano e sospetto,
considerando il fatto che di solito trascorrevano ore e ore comunicando
tramite whatsapp. Ma qualcosa tra di loro, si era pericolosamente
incrinato, già da quel pomeriggio trascorso a casa
sua, con la pioggia battente, i tuoni, i lampi, la corrente saltata, ed
Harry a baciarla come se non ci fosse stato un domani.
"
Che fai ancora sulla soglia? Entra" l'invitò l'amico, pur
non essendo del tutto sicuro che Liam ne sarebbe stato
contento..ma non poteva di certo farla rimanere fuori con quel caldo
bestiale, tipico delle prime ore del pomeriggio.
"Dov'è
Liam?" domandò la ragazza
"Al
telefono da almeno mezzora con sua nonna" Giada sorrise, consapevole
del fatto che quando la donna decidesse che fosse giunta l'ora di fare
un po' di chiacchiere con il nipote minore, fosse solita bloccarlo al
telefono minimo per sessanta minuti, raccontandogli un sacco di cose
delle quali al ragazzo non importava niente, e che chissà
come, lui stesso finiva per ripetere pari pari sia a lei che al resto
del gruppo, una volta chiusa la telefonata.
"Quindi
ne avrà sicuramente per un'altra mezzora, e ora che sei
arrivata tu, posso anche scordarmi che andremo a giocare a calcetto"
Senza
prestare attenzione alle parole di Zayn, la ragazza si
rattristò al pensiero che quella volta a lei non avrebbe
raccontato proprio nulla.
Ma era parte del prezzo da pagare per la sua scelta.
Harry e Giada erano tornati a casa soltanto poche ore prima, e dopo
aver chiacchierato un po' con i fratelli di lei, il ragazzo si era
lasciato convincere a riposarsi un po', mentre lei si sarebbe
finalmente recata da Liam per parlargli.Si era resa conto che Harry
quasi era spaventato dall'idea di tornare a casa del cugino, ricordando
com'era finita l'ultima volta che lo aveva visto; e poi lui stesso le
aveva confessato di sentirsi un po' in disagio ad aprofittare
dell'ospitalità della zia dopo quello che aveva fatto..e non
era nemmeno escluso che la mamma di Liam non fosse venuta a conoscenza
di tutta la storia, vedendo suo figlio in quelle condizioni. E se
invece avesse ignorato la loro lite, Harry era più che
sicuro che non avesse preso affatto bene il fatto che lui fosse
praticamente scappato da casa loro da un momento all'altro.
Il
minimo sarebbe stato tornare lì, scusarsi per tutto, e
togliere definitivamente il disturbo, ma lo avrebbe fatto dopo, quando
Giada fosse riuscita a chiarire ogni cosa con il cugino..per il momento
si vergognava pure a bussare a quella porta.
Sarebbe
stato bello restare a Sereto con lei per sempre, lì aveva
dimenticato praticamente tutto..ma adesso che erano tornati a casa, non
potevano più scappare dalla realtà rifugiandosi
nel mondo degli innamorati.
"
Anche tu sai tutto, vero?" domandò Giada all'amico
"
Che hai combinato?" il ragazzo le rispose con un'altra domanda, che
forse voleva essere un rimprovero, ma che invece le fece aprire il cuore
"
Un macello! Il più grande casino della mia vita" ammise lei
"
E adesso?" "Adesso cercherò di rimettere insieme i cocci del
vaso che ho rotto, anche se so che non tornerà mai integro
come prima"
"
Che cosa farai?" le domandò Zayn con tono fermo ma dolce
"
Dirò tutta la verità a Liam, e poi me la
prenderò come viene" era rassegnata al fatto che non
potessero mai più essere amici
"
Tu ed Harry state insieme ora?"
"Si..cioè
no..non lo so. Ci amiamo, ma non posiamo far finta di niente e giocare
alla coppietta felice...abbiamo deciso che lo faremo soltanto quando
saremo soli, davanti a tutti voi cercheremo di non darlo a vedere,
almeno fino a quando Liam non dimenticherà questa storia"
Zayn annuì in silenzio
"Pensi
che sia la cosa giusta?" gli domandò lei, alla disperata
ricerca di un senso d'assenso da parte dell'amico, che dal canto
suo,stava tentando di capirci qualcosa in più, facendole
domande e standole accanto, senza mai giudicarla
"Non
so nemmeno io quale sia la cosa giusta...però so che non era
giusto che tu e Harry continuaste a nascondere i vostri sentimenti, e
che Liam continuasse a vievere nell'illusione che tu fossi innamorata
di lui"
"
Non ho mai voluto illuderlo" rispose Giada, abbassando lo sguardo
subito dopo perchè sapeva di averlo fatto in un certo senso
Zayn
a quel punto le prese la mano "lo so..e scusami, ho sbagliato parola,
ma hai capito cosa intendevo dire."
Giada
gliela strinse "tu che sei il suo migliore amico, ma non sei di parte
come Niall e Louis..cosa pensi di me? Che sono una stronza?"
"No."
"Penso soltanto che in tutto questo tempo non sei riuscita a
dimenticare Harry perchè lo hai amato davvero e lo ami
davvero..e che forse pensando che non lo avresti incontrato mai
più, hai cominciato a fingere che non fosse mai esistito
fino ad arrivarci a credere, nel frattempo ti sei legata molto a Liam,
e ancora troppo impegnata ad autoconvincerti di averlo dimenticato, hai
finito per confondere un'amicizia di quelle rare e profonde, per
qualcosa di più simile all'amore.
Poi
Harry è tornato, e sei stata costretta a dover rivedere le
tue convinzioni...e non c'è nulla di sbagliato in questo,
solo che sarebbe stato meglio se fossi stata tu a dirlo a Liam e non
lui"
"
Anche Mary la pensa come te" notò la ragazza "anche lei
insisteva nel dire che dovevo parlarne subito con Liam, e avevate
ragione tutti e due. Solo che sapevo che a quel punto sarebbe scoppiato
un putiferio e-" Zayn concluse la frase al suo posto "e volevi passare
un po' di tempo con Harry, goderti qualche giorno stretta tra le sue
braccia come una volta, perchè ti era mancato sin troppo, e
avevi voglia di lui." Incredibile come avesse capito tutto.
"
Si..però io non sapevo che Liam fosse già a
conoscenza di tutto, e quando l'ho scoperto, ci ho litigato con Harry"
spiegò
"
Però avete già fatto pace" più che una
domanda, quella del ragazzo era stata un'affermazione e lei si
limitò ad annuire
"
Se prima di partire per Sereto, avessi saputo che lui fosse
già a conoscenza di tutto, sarei tornata a casa al posto di
fuggire su un'isola..ma io non lo sapevo, e vivevo ancora nella
convinzione che Liam non sospettasse assolutamente niente e che qualche
giorno in più non avrebbe fatto la differenza. E poi
desideravo stare un po' da sola con Harry con un'intesità
tale da spaventarmi.
Ho
sbagliato, ho sbagliato alla grande con lui, ho iniziato a sbagliare
quella maledetta sera in discoteca e l'ho fatto fino a oggi, lo so, ne
sono consapevole...ma credi che potrà mai perdonarmi?"
completò quella frase parlando con un filo di voce
perchè temeva la risposta più di ogni altra cosa
"
Devi dargli tempo, Giada..è stata una bella batosta
perchè si è sentito tradito non solo da te, ma
pure da suo cugino, con il quale stava provando ad instaurare un
rapporto; ma è anche vero che non è nè
il primo, nè l'ultimo ad essere stato lasciato per
qualcun'altro, e nonostante sono sicuro che stia cercando un modo per
cancellare l'Inghilterra dalla faccia della terra per una serie di
motivi, supererà anche questa, ne sono sicuro.
Però devi dargli il tempo di farlo"
"
Ma torneremo a essere amici come prima?" si rivolgeva a lui come se lo
avesse scambiato per un oracolo
"
Vuoi che ti dica di si?" le domandò Zayn, sorridendole
dolcemente, perchè a dispetto di tutto, in quel momento lei
gli faceva tenerezza.
Giada
annuì con il capo, guardandolo dritto negli occhi scuri
"allora si" disse lui, un attimo prima di notare l'avvicinarsi di passi.
"
Non crederai a quante me ne ha raccontate oggi!" la voce di Liam
risuonò nel corridoio, e lei si lasciò andare a
un respiro profondo, prima di voltarsi verso di lui, nel momento esatto
in cui il ragazzo notò la sua presenza. Zayn uscì
dalla stanza lasciandoli soli.
"
Ei" lo salutò Giada, sentendosi in imbarazzo come mai lo era
stata prima di allora in sua compagnia
"
Sei tornata?" domandò Liam, il tono freddo e distaccato,
come se volesse celare il minimo interesse nei suoi confronti
"
Si, per parlare con te" disse lei, avvicinandosi cautamente al ragazzo,
ancora fermo sulla soglia, immobile, pietrificato
"
Non è necessario..so già tutto" le rispose,
facendo una fatica enorme anche solo per parlarle ora che ce l'aveva di
fronte
"
Lo so, ma meriti delle spiegazioni, che io ho tutte le intenzioni di
darti" pure a lei tremava la voce
"
Non voglio ascoltarti, ok?" Liam si passò una mano sul viso
nel tentativo di calmarsi
"Perfavore!
Lo so che ho sbagliato, e lo so che mi consideri una stronza, ma
lasciami spiegare" lo pregò, la voce incrinata dal senso di
colpa.
"Non
c'è più niente da spiegare. Harry mi ha
già raccontato come vi siete conosciuti in quello stupido
areoporto, in quella stupida città" strinse i pugni, fino a
far diventare bianche le nocche "mi ha detto tutto, compreso il fatto
di non essere riuscito a dimenticarti e di essere ancora innamorato di
te" sputò fuori con rabbia le ultime parole, tanto che la
ragazza indietreggiò di qualche passo
"Ma
questo tu già lo sai, vero? Lo sai perchè nemmeno
tu hai mai smesso di amarlo" l'accusò, alzando di
più la voce
"
Ti sei messa con me pensando che la regola del 'chiodo scaccia chiodo'
potesse funzionare per liberarti del suo ricordo.
Mi
hai preso in giro talmente bene, che mi sono convinto che avessimo
sprecato tempo a essere soltanto amici.
Ho
perso la testa perchè la nostra sembrava una storia
perfetta, pensavo addirittura che presto avremmo fatto l'amore io e
te..ma evidentemente ero l'unico a pensarlo. Ma sei stava brava,
davvero, mi hai illuso per bene, perchè pure quando Harry
è arrivato, non ho sospettato per un solo minuto tra voi
potesse esserci qualcosa, nonostante avrei potuto accorgemene da certe
cose, però no, non ho mai nemmeno pensato niente del genere
perchè mi fidavo di te.
Ti
ritenevo incapace di farmi del male, e invece sei quella che me ne ha
fatto di più dopo mio padre."
Le
stava rivolgendo parole dure, pesanti come valanche e taglienti come
coltelli affilati, urlava pure, e lei subiva tutto in silenzio,
lasciandolo sfogare.
"
Quell'uomo che si definisce mio padre, la sua intera famiglia, tu, il
tuo eterno fidanzato e tutta quella stramaledetta
Inghilterra...perchè un meterorite non si schianta una volta
per tutte su quella nazione, eh? Perchè esiste? E
perchè continua a perseguitarmi e farmi del male? Che ho
fatto io per meritarmi tutto questo schifo?" urlava con il viso rosso
dalla rabbia e gli occhi lucidi, vicini al pianto
"Sai
una cosa? Sarebbe stato meglio se non ti avessi mai conosciuta...se
quel giorno a scuola non mi fossi preso la briga di sedermi vicino alla
ragazza nuova per farla sentire a suo agio, forse non saremmo mai
arrivati a questo punto.
Si,
farti sentire a tuo agio, la stessa cosa che quello stronzo mi ha
raccontato di aver fatto quando sei arrivata a Londra...però
con me non ha funzionato, vero?
Sono
solo io ad aver creduto che tu fossi diversa..ma non
commetterò più lo stesso errore, mai
più.
Avrei
dovuto lasciartì lì da sola e non permetterti di
coinvolgermi al punto tale da arrivare a credere di essermi innamorato
di te..sarebbe stato meglio per tutti.
Perchè tu non mi hai mai amato, e hai sempre segretamente
aspettato il suo ritorno. E io mi sono fatto fregare dalla tua faccia
d'angelo.
Ma
perchè hai voluto fregarmi fino all'ultimo,
perchè? Perchè non mi hai detto la
verità quando lo hai riconosciuto? Che volevi fare? Quali
erano i tuoi piani?" l'afferrò per le spalle strattonandola,
e lei non oppose alcuna resistenza, non era spaventata, e pur sapendo
che lui le stesse dicendo le cose più terribili che avesse
potuto immaginare, non riusciva nemmeno a cedere alle lacrime, le sue
erano lacrime non arrivavano agli occhi, non in quel momento.
"Hai
finito?" gli domandò con tutta la calma del mondo
"
Vuoi ascoltarmi un minuto solo? Dopo ti giuro che me ne vado, se
è quello che vuoi"
Liam
parve calmarsi, smise di sbraiare, e dopo aver incrociato le braccia al
petto "avanti, parla" le concesse
"
E' vero tutto quello che ti ha detto Harry, ma ora ascolta anche quello
che ti dico io.
Hai
tutte le ragioni del mondo per avercela con me e volermi mandare a quel
paese, detta anche in modo elegante..ho sbagliato a non dirti tutto
all'inizio e lo so bene, ma non azzardarti a pensare che volessi usarti
per dimenticarmi di lui, o che avessi intenzione di divertirmi con te
prendendoti un po' in giro in attesa del suo ritorno.Sono stata una
stronza adesso, a lasciare che fosse lui a dirtelo e non io, anche se
non lo sapevo nemmeno e ci ho pure litigato per questo motivo..ma ti
giuro che non è mai stata mia intenzione farti del male.
Ho
confuso le cose, ho confuso un'amicizia speciale, con qualcosa di
più profondo. Ma sai perchè l'ho fatto?
Perchè sono stata bene con te sin dal primo istante,
perchè mi sono fidata di te sin dall'inizio, e non me ne
sono pentita mai, nè mai lo farò.
Ho
sbagliato, che vuoi che ti dica? Ho sbagliato e me ne prendo le
responsabiltà, però ti prego Liam, non pensare
che l'abbia fatto di proposito."
"
E ti aspetti che ti creda?" tornò ad aggredirla, addirittura
più ferocemente di prima
"Vattene
Giada.. e non tornare più!!" le indicò la porta
con un dito, e lei di tutta risposta, gli si avvicinò
"Sono tutte stronzate quelle che hai detto" tuonò
il ragazzo
"
Ok, come vuoi..non posso costringerti a prendere per vero
ciò che dico, però guardami negli occhi" non si
preoccupava nemmeno di nascondere il tremolio nella voce "perfavore
guardami"
"
Ti giuro sul bene che voglio ai miei fratelli, che non ho mai voluto il
tuo male..e se ho aspettato così tanto a dirtelo,
è soltanto perchè volevo rimandare il momento in
cui mi avresti rivolto uno sguardo del genere, pieno di disprezzo, il
più a lungo possibile." gli disse, non appena ottenne che i
loro visi fossero alla stessa altezza
"Io
c'ho provato a resistere, a dimenticare, in fondo sono partita per
quello, e ne ho parlato e riparlato con Mary sperando che almeno lei
riuscisse a convincermi di esserci riuscita a togliermelo dalla testa e
dal cuore.. ma è stato tutto inuitle, non ce l'ho fatta, e
non sono capace.
Volevo
essere io a dirtelo, con calma, spiegandoti tutto il casino che ho
combinato da quella sera alla festa; purtroppo le cose sono andate
diversamente...ma sai una cosa Liam? Se avessi deciso di continuare a
stare con te, nonostante amassi Harry, allora sì che ti
avrei preso in giro."
"Puoi
andartene, perfavore? Voglio restare da solo" dopo tutto quell'urlarle
contro, o si era sgolato, o cominciava a ragionare, visto il tono
pacato, appena udibile del quale si servì per pronunciare
quelle parole
"Me
ne vado" acconsentì lei, non prima però di averlo
guardato negli occhi un ultima volta, e averci visto soltanto tanta
rabbia e dolore, così tanta da indurla a scappare a gambe
levate, per non sentirsi ancora quello sguardo rivolto contro.
Lo
aveva sospettato sin dall'inizio: non l'avrebbero spaventata
nè le urla, nè le nocche bianche, nè i
pugni stretti...gli occhi, quelli sì. Aveva letto da qualche
parte che nessun mezzo di comunicazione è in grado di
sostituire lo sguardo di un essere umano..e chiunque lo avesse detto o
scritto, aveva fottutamente ragione.
BUONSALVEEEEE!!!
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :))
Scusatemi, ma vado di fretta, quindi questa volta mi limito soltanto a
ringraziarvi per tutto l'interesse mostrato fno ad adesso nei confronti
della storia, e per il sostegno nei miei confronti.
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto...finalmente
Giada e Liam si sono confrontati, ma il bello, come si suol dire, deve
ancora venire ;)
Scusami se non vi lascio uno spoiler, ma davvero non ho avuto il tempo
nemmeno per pensarlo...
Ci risentiamo quasi sicuramente lunedì prossimo :DDD
Grazie di nuovo, un bacione forte forte, e recensiteeeeeeeeeee
♥♥♥
Ps. Oggi è stato il mio primo giorno di scuola (traumatico
come sempre, anzi, forse ancora di più del solito)..a voi
come è andata? :))
|
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Capitolo 23 *** Capitolo ventidue ***
"
Allora? Com'è andata?"
Quando
Giada tornò a casa, trovò Harry ad aspettarla, e
lui fu la sua ancora di salvezza in mezzo a quel mare agitato e ostile
nel quale Liam l'aveva appena gettata.
Pensava
di ritrovarsi a un passo dal piangere, distrutta dalla consapevolezza
di essere la ragione principale dell'insofferenza del ragazzo, ma mai
avrebbe immaginato, che dopo averci parlato, sarebbe stata lei quella
ferita.
"
E' ..andata" rispose con un filo di voce, sedendosi sul divano di casa
propria accanto a Harry.
Il
ragazzo percepì immediatamente l'incrinatura nella sua voce,
e si trattenne con tutte le sue forze dal farsi raccontare per filo e
per segno tutto ciò che lei aveva detto a Liam e che il
cugino le aveva risposto. Sapeva che quella fosse una faccenda che
rigurdava soltanto Giada e il suo ex ragazzo, ma vedendola
così spenta e rassegnata, non poteva credere che fosse
realmente andava come la ragazza si aspettava.
"
Niall e Louis?" domandò lei, passandosi una mano sugli
occhi, come se avesse un gran mal di testa
"
E' quasi ora di cena..sono già usciti per andare al bar" le
fece presente lui "giusto" concordò la ragazza con un sospiro
"
Nemmeno i miei ci sono stasera, hanno il turno di notte"
spiegò, tentando di tornare a comportarsi come se nulla
fosse successo.
"
Allora siamo io e te e basta" Harry le si avvicinò e
sussurrò quelle parole stringendole la mano
"Pare
di si" la ragazza gli regalò un sorriso, questa volta uno
vero.
Avevano
precedentamente deciso che per quella notte Harry sarebbe rimasto a
dormire lì da loro, e poi avrebbero trovato una soluzione
diversa. Giada ne aveva parlato a sua madre per telefono, visto che non
l'aveva ancora vista da quando era tornata a casa, e la donna non aveva
fatto obienzioni..ovviamente soltanto perchè la ragazza
aveva ripetuto che Harry fosse un amico anche di Niall e Louis, e che
avesse litigato con Liam per faccende ben diverse da quelle per cui
realmente si erano scontrati.
"
Ma sei sicura che i tuoi vivano qui?..Non li ho praticamente mai visti"
disse lui sollevando un sopracciglio, mentre le loro dita erano ancora
saldamente intrecciate..bastava soltanto quello per dirle 'ci sono,
sono qui per te' e Giada non poteva chiedere di meglio in quel momento.
"
Ti giuro di si!" rispose un po' più rilassata, perfettamente
consapevole del fatto che lui stesse cercando di distrarla con altri
argomenti, senza chiederle nulla riguardo Liam. E lei glielo stava
facilmente permettendo.
"
Mio padre è un chirurgo e mia madre è
un'anestesista, lavorano entrambi nello stesso reparto, si conosciuti
lì più o meno venticinque anni fa.
Quasi
sempre sono di turno insieme, ma soltanto da qualche anno, da quando
mamma ha capito che io, Niall e Louis ce la saremmo cavati alla grande
a casa anche senza di lei.
Fino
a quando non ho compiuto quattordici anni, ha sempre lavorato soltanto
di mattina per non farci mancare nulla, soprattutto la sua presenza.
Quattro anni fa, siamo stati noi a darle il via libera anche per i
turni notturni. E anche a se volte mi mancano i tempi in cui ci
preperava la merenda o ci aiutava con i compiti, so bene che in quella
stanza asettica c'è costantemente bisogno di lei, e allora
me ne faccio una ragione.
I
turni cambiano di settimana in settimana, e quando lei e
papà hanno quelllo pomeridiano-notturno, capita
che non ci incrociamo nemmeno in casa, quando vado a scuola,
però, entrambi, non si dimenticano mai di raccomandarmi
qualcosa, o addirittura rimproverarmi per qualcosa (tipo che ho
lasciato il bucato steso fuori)... e so che quello è il loro
modo per dirmi che ci sono e ci saranno sempre per me e i miei fratelli.
Non
ci hanno mai fatto mancare niente, vacanze comprese, e adesso le cose
non sono cambiate. Mi sta bene così.
Ma
se sarò esageratamente felice nel periodo natilizio, sappi
che è dovuto al fatto che mamma e papà sono a
casa per giorni come quando eravamo bambini. Il Natale per loro
significa soprattutto famiglia, come per me, Niall e Louis, ed
è l'unico periodo dell'anno in cui ormai, si concedono il
lusso di poter essere sostituiti in ospedale da chi è
disposto a sacrificare quei giorni di festa per qualche centinaio di
euro in più sulla busta paga di dicembre..però
mamma e papà non l'hanno mai fatto, e non c'è
stato un solo Natale che noi abbiamo trascorso da soli con i nonni"
"Sei
fiera dei tuoi genitori, vero?" Giada rispose senza esitazioni "si, lo
sono" disse, abbassando lo sguardo fino a posarlo sulle loro mani
intrecciate.
Si
rese conto di non avergli mai detto quelle cose a Londra: certo, le
aveva parlato di sè e dei suoi fratelli,persino dei
loro genitori, ma dello specifico nel lavoro di questi ultimi mai.
"
Ma se i tuoi sono di turno, e Niall e Louis lavorano fino a tardi...tu
stai spesso da sola?" si preoccupò il ragazzo
"
No..spesso vado da Mary e altrettanto spesso viene lei da me. Sono
poche le volte in cui sono sola..altrettanto spesso Liam e Zayn ci
fanno compagnia, oppure Liam viene da me e stiamo un po' insieme, o io
vado a mangiare da lui, visto che sua madre prepara delle lasagne che
sono la fine del mondo!"
Un
attimo dopo aver pronunciato quella frase si rese conto ci
ciò che aveva appena detto "..andavo da lui" si corresse,
non riuscendo a evitare di rattristarsi nuovamente.
Harry
si diede del cretino da solo, per non aver capito in tempo che quella
domanda l'avrebbe inevitabilmente portata a parlare del cugino e di
ciò che loro due condividevano prima della sua irruzione.
per un solo misero istante, addirittura si sentì in colpa
per essere piombato nella loro vita, ma poi pensò
che nessuno, sarebbe mai stato capace di amarla come faceva lui.
Nemmeno Liam, ne era sicuro.
"
Non mi hai neanche salutato per bene quando sei entrata"
l'accusò scherzosamente il ragazzo, cercando disperatamente
un nuovo modo per farla sorridere
"
Che intendi esattamente per 'bene'?" domandò lei, desiderosa
di permettergli di farlo, ancora
"
Vieni qui" sussurrò Harry, guardandola dritta negli occhi
nocciola "abbracciami forte" aggiunse un attimo dopo, spalancando le
proprie braccia, mentre lei, già si tuffava al loro interno.
Senza
perdere un solo istante, Giada si aggrappò a lui, ancora
seduto sul divano, legandogli le braccia al collo e posando la testa
sulla sua spalla, lasciando che lui l'attirasse sempre di
più contro il proprio corpo, stringendole la schiena. E fu
così, in quell'esatta posizione e in quell'esatto momento,
che lei si concesse il lusso di piangere tra le sue braccia, senza
remore e senza alcuna vergogna.
Il
cuore di Harry saltò un battito quando la sentì
singhiozzare, e l'abbracciò ancora più forte,
permettendole di bagnargli la maglietta di lacrime. Sorrise quasi
impercettibilmente, mentre lei piangeva in modo sempre più
evidente e disperato, ma non lo fece perchè fosse felice di
quella situazione, anzi, l'uccideva dentro vederla in quello stato,
però, allo stesso tempo, era consapevole del fatto che per
lei fosse bastato abbracciarlo, per abbettere ogni difesa e lasciarsi
andare a un pianto liberatorio, stretta tra le sue forti braccia, le
stesse braccia che non l'avrebbero lasciata fino a quando un caloroso
sorriso non sarebbe tornato a increspare le labbra di lei
Non
ci fu bisogno di nient'altro, nessuna domanda, pretesa di sapere o
parola di incoraggiamento, e ancora una volta, Giada si
affidò totalmente alle sue carezze, e a quella sensazione di
protezione e completezza che soltanto il corpo di Harry a contatto con
il proprio era in grado di donarle. E si sfogò,
disintossicandosi l'anima, stretta tra le braccia del ragazzo che
l'amava tanto, così tanto.
"Mi
ha detto di essermi messa con lui utilizzando la tecnica del 'chiodo
scaccia chiodo'" disse, stringendo nel pugno la maglietta di Harry
"Mi
ha accusato di averlo preso in giro, di averlo illuso sin dall'inizio"
una mano del ragazzo risalì lungo la sua schiena, arrivando
alla nuca, e comiciando a muoversi su è giù,
carezzandole i capelli
"Mi
ha detto che si è fidato di me, ma che non rifarà
mai più lo stesso errore" l'altra mano del ragazzo
percorreva la sua schiena lentamente, mentre lei gli ripeteva la parole
che Liam le aveva rivolto contro come se fosse una filastrocca che
ormai aveva imparato a memoria, considerando la violenza con la quale
le avevano marchiato il cuore.
"Pensava
che fossi incapace di fargli del male, e mi ha rinfacciato di essere la
persona che gliene ha fatto di più dopo suo padre"
A
quel punto la ragazza prese a singhiozzare più forte, si
sentiva una bambina stretta tra quella braccia, ma non riusciva a
evitare di piangere con la testa poggiata sulla sua spalla, pensando di
essere ridicola a raccontargli tutto, proprio a lui che era il cugino
di Liam, e soprattutto la ragione per la quale il suo ex ragazzo
l'aveva insultata così.
"
Suo padre..ti rendi conto? Mi ha detto di avergli fatto male
quasi quanto suo padre..e io sono una delle poche persone a sapere
quanto rancore nutre nei confronti di quell'uomo"
"
Zio Erik non è stato certo un padre modello, ma tu amore,
non centri niente con questa storia" sussurrò lui,
spostandole i capelli di lato per posarle un dolce bacio su una spalla
"
Ha cominciato a urlare sempre di più, infierendo non solo su
di me, te e lui, ma su tutta l'Inghilterra...
Perchè
un meteorite non ha ancora colpito quella terra?"
Quelle
parole le rimbombavano nella testa, forti e chiare, troppo forti.
"
E poi mi ha detto che sarebbe stato meglio se non mi avesse mai
conosciuta, se non si fosse seduto accanto a me a scuola, se mi avesse
lasciata lì da sola quando ancora non conoscevo nessuno.
Mi
ha rinfacciato di non averlo mai amato, di aver sempre avuto un piano,
di starmi divertendo con lui aspettando il tuo ritorno..e urlava, rosso
in viso, con i pugni stretti, e mi guardava..mi guardava come
se all'improvviso non mi conoscesse più, non sapesse
più chi ero, come se fossi diventata un'estranea di punto in
bianco"
Harry
stava per ribattere, consolandola e dimostrandole ancora una volta
quanto ci tenesse a lei, ma Giada non glielo permise, e
continuò a raccontare.
Sentiva
di non essersi ancora sfogata del tutto, e sembrava un fiume in piena,
non sapeva più come fermarsi.
L'essere
stretta al soffocamento da lui le faceva quell'effetto, l'induceva a
spogliarsi, e non fisicamente, davanti a lui, e permettergli di vederla
nuda, complemente nuda. Con addosso soltanto tutte le paure, i timori,
le cicatrici, le speranze e i sogni che occupavano il suo cuore.
"
Quando ho provato a spiegargli come sono andate davvero le cose, mi ha
chiaramente detto che non mi credeva. E poi mi cacciato via, dicendomi
che pensava che fossi la cosa miglirore che potesse capitargli,
e che mi sono rivelata essere la peggiore di tutte"
"
E tu invece gli hai creduto? Hai creduto a ogni sua parola?" la voce di
Harry dolce e pacata, la indusse a staccarsi appena, per guardarlo
negli occhi.
Aveva
bisogno di perdercisi all'interno più di qualunque altra
cosa in quel momento, desiderava soltanto specchiarsi in quello sguardo
e dimenticare tutto, tutto il resto del mondo.
Annuì flebilmente, seduta ormai in braccio a lui, con le
braccia avvolte intorno al suo collo, e gli occhi rossi e gonfi di
lacrime.
A
quel punto, Harry portò entrambi i pollici sotto i suoi
occhi, e non smettendo di guardarla per un solo istante, le
asciugò le lacrime con cura, e amore, soprattutto con amore.
"
Lo sai anche tu che quando si è fuori di sè dalla
rabbia, si sputano fuori cose che nella maggior parte dei casi
feriscono le persone che ci stanno vicine, ma che non si pensano.
Quando ci arriabbiamo, saremo capaci di trasformarci nell'Incredibile
Hulk in un istante, ma poi passa, e capiamo che il solo motivo per il
quale ce la siamo presi così tanto con quella persona, va
attribuito al fatto che teniamo a lei.
Non
l'hai mai vista sotto questo punto di vista?" Giada in quel momento
pendeva dalle sue labbra
"
Forse se ce la prendiamo così tanto con una persona, se ci
lasciamo ridurre da lei all'Incredibile Hulk" la ragazza non
potè fare a meno di accennare un sorriso, e Harry lo
notò
"
..se lottiamo per farle capire dove sbaglia, se ci infervoriamo
così tanto, è soltanto perchè
riteniamo quella persona importante, perchè ci importa di
quella persona. Pensa se invece non ce ne fregassimo nulla e
continuassimo per la nostra strada..allora sì che dovremmo
preoccuparci. Vorebbe dire che per quella persona non siamo mai stati
nessuno"
Giada
si rituffò tra le sue braccia, non trovando parole per
descrivere la sua dolcezza e il modo in cui aveva saputo esattamente
cosa dire e fare al momento giusto. Nessuno era mai stato in grado di
capirla e starle accanto, come stava facendo Harry..nemmeno la sua
migliore amica, o le persone che l'avevano messa al mondo. Soltanto
lui, l'amore della sua vita, sapeva come prenderla.
"
Liam non pensa quello che ti ha detto...era solo arrabbiato e si
è sfogato su di te, esagerando, oltrepassando i limiti, ma
gli passerà, presto capirà che non può
permettersi di perderti anche come amica"
"
Io ho paura" sussurrò la ragazza, sempre stretta a lui
"è normale che tu ne abbia..devi soltanto dargli tempo,
dovete darvi tempo tutti e due per sistemare le cose"
"Ho
paura che il nostro rapporto non tornerà mai più
come prima, che non riusciremo mai più a ridere e scherzare
insieme senza pensare a quello che è successo tra di noi,
che non mi abbraccerà mai più
nemmeno per sbaglio, che non mi racconterà mai
più barzellette sui prof, che non mi chiederà
aiuto per i compiti, che non mi farà perdere la pazienza
prendendomi in giro di continuo, e non mi riempirà la testa
nemmeno delle cavolate che sua nonna gli dice di aver fatto"
"
Beh, per quello posso pensarci io, e raccontarti cosa invece combina
mia nonna" nonostante tutto, quelle parole le strapparono un nuovo
sorriso, e si spinse di più contro di lui.
Harry sapeva come farla stare bene, e se davanti a Liam, era
rimasta lì impassibile, senza battere ciglio, ad incassare
tutti i colpi, adesso stava permettendo a lui di medicarle le ferite.
Perchè sì, sapeva di aver sbagliato con il suo ex
ragazzo, ma c'era davvero bisogno di trattarla peggio di uno straccio
da piedi?Gli aveva fatto così tanto male, da
meritarsi di sentirsi dire quelle cattiverie? A quel punto non lo
sapeva più nemmeno lei.
"Sai
cosa ha fatto una volta? Era andata a fare la spesa al mercato della
frutta, e si stava ritirando a casa con il bus. Peccato che questo
fosse più affollato del solito e che lei fosse ancora
abbastanza in forze da riuscire a viaggiare in piedi, o almeno
così doveva aver pensato, dato che rimase in piedi per tutto
il tempo con una busta piena di arance legata al braccio.
Però la busta era troppo pesante, e ha ceduto, riversando a
terra le arance proprio mentre il bus inboccava una strada in discesa.
Ti lascio immaginare la scena: due chili di arance che rotolano
giù come palle da bowling!"
E
un vecchietto che dice a mia nonna 'signora, la ringrazio per
questo..non ridevo così da una vita!', e intanto si tiene la
pancia per le troppe risate, insieme al resto dei passeggeri del
pullman"
Giada
rise a sua volta nell'immaginare quelle arance rotolare a terra nel
bus, e Harry in quel momento si sentì un supereoe, solo
perchè ci er riuscito: l'aveva
fatta ridere così spontaneamente quando lei aveva
soltanto voglia di piangere ancora.
"
E senti quest'altra che è ancora meglio! Mia nonna era in
chiesa, ed era arrivato il momento di prendere la comunione, allora lei
si alzò e si mise in fila con le altre poche
vecchiette, ma quando fu a pochi passi dall'altare, forse
c'erano una o due persone davanti a lei, senza il minimo imbarazzo,
disse 'fate in fretta don Renà, che mi sta cadendo la
gonna!'...in chiesa, è stata capace di dirlo in chiesa! Mi
ha raccontanto che le si era improvisamente rotta la cerniera e se non
avesse incitato il parroco a darsi una mossa, sarebbe rimasta in
mutande davanti a tutti"
Giada
rise senza ritegno, portando la testa indietro con le braccia ancora
avvolte al collo di lui. Si calmò un secondo per non
rimanerci secca dalle risate, e poi riprese da capo, sbellicandosi, e
inducendo il ragazzo a gongolare dentro perchè ci era
riuscito di nuovo. Amava farla ridere e amava sentirsi il suo supereroe.
A
dirla tutta, Harry non sapeva se sua nonna avesse davvero combinato
tutte quelle marachelle, o se casualmente, gliele avesse raccontate
tutte quando da bambino si era sbucciato le ginocchia, per distrarlo
dal piangere e pensare al dolore. Però se davvero quella era
la tattica della nonna, doveva essere un'ottima tattica,
perchè aveva funzionato anche con la sua Giada.
"
Io ti amooo" entrambi ridevano ancora a crepapelle, quando lei, senza
pensarci e senza smettere di ridere, glielo disse così
candidamente.
Un
istante dopo le loro labbra si cercarono e combaciarono in dolci e
ardenti baci, lui si alzò dal divano e si avviò
in direzione della camera della ragazza tenendola tra le braccia; una
volta che si furono chiusi all'interno, la fece stendere sul letto, e
ancora prima di rendersene conto si ritrovarono tutti e due con le
labbra gonfie di baci, il respiro affannato, gli occhi che luccicavano
e le mani che esploravano senza sosta ogni centimetro della pelle
dell'altro non coperta dagli shorts e la canotta di lei, e dai jeans di
lui. Che a Harry piacesse stare a petto nudo non era certo una
novità.
La
carezzò, la baciò, la morse pure, in ogni posto
che le sue mani e le sue labbra riuscirono a raggiungere: sul
mento, sul collo, dietro l'orecchio, sulle spalle, sulle braccia, per
tutta la lunghezza delle gambe e persino sulle caviglie, prima di
rifare il percorso al contrario, e poi riprendere da capo dalle labbra,
dove spesso si soffermò per tanto, tanto tempo. E Giada
accompagnò ogni suo movimento, spingendolo di più
contro il proprio corpo quasi come se volesse che lui si fondesse con
questo, e tirandogli i capelli, ogni volta che il ragazzo la baciava su
un punto debole, inducendola a gemere di piacere.
Che
poi qualunque posto ove lui posasse quelle labbra e quelle
mani, diventasse incandescente, infuocato, bollente e fuso dal calore,
era solo un dettaglio.
"
Anch'io ti amo. Ti amo da morire" "lo so" si sussurrarono tra
un bacio e l'altro, saltando la cena, e restando abbracciati
su un letto singolo per tutto il tempo, a coccolarsi e baciarsi fino a
mezzanotte, fino a qualche minuto prima che Niall e Louis rientrassero,
e Harry fosse costretto a fingere di dormire sul divano, senza di lei.
E Giada facesse lo stesso in camera sua, sentendo
già la sua mancanza e consapevole che per lui fosse lo
stesso.
BUONSALVEEEEEEEEEE
Eccomi qua con il nuovo capitolo! Spero che sia stato di
vostro gradimento ;))
Sono consapevole del fatto che possa risulatare noioso, in quanto non
succede di nuovo sostanzialmente, ma non preoccupatevi
perchè già dal prossimo, qualcosa
cambierà, e parecchi equilibri saranno sconvolti.
Grazie di cuore per ogni singola parola che mi scrivete, davvero, senza
rendervene conto, con le vostre recensioni mi spronate sempre a
scriverci e a metterci l'anima nelle storie.
Certo, lo farei comunque, perchè mi affeziono sempre in modo
esagerato ai personaggi, ma sapere che anche voi, apprezzate i parti
della mia fanatsia, mi rende immensamente felice.
Perciò continuate così, e sentitevi liberi di
dirmi qualunque cosa vi passi per la testa :DD Io sono sempre qui
pronta ad ascoltarvi ;)
Ah! Quasi dimenticavo! Mia nonna ha davvero combinato tutti quei
casini, e scriverli è stato soltanto un modo per ricordarla
affettuosamente. L'amavo, soprattutto quando faceva disastri e me li
raccontava per telefono facendomi sbellicare dalle risate..
adesso mi manca da morire il fatto che non possa più farlo,
mi manca tanto la sua risata (perche rideva sempre), il suo modo di
prendere la vita..mi manca lei e basta. :( ♥
Adesso avete capito cosa intendo quando dico che per me le storie che
scrivo sono oltremodo importarti? Immancabilmente ci metto dentro dei
pezzi di me.
Vado..dopo un piccolo spoiler del prossimo capitolo!
****************
"
Qualcuno di voi ha sentito Mary?" domandò Giada ai ragazzi,
dopo aver tentanto di parlarci per l'ennesima volta
"
No" le rispose Niall "ma non doveva tornare oggi?" si
aggiunse Louis
"
Infatti! Ci ho parlato velocemente stammattina appena sveglia, e mi ha
detto che sarebbe rientrata nel primo pomeriggio"spiegò lei
"poi, prima stavamo messaggiando come al solito, e a un certo
punto ha smesso di rispondermi. E sono dieci volte che la chiamo, senza
riuscire a parlarle" concluse
"Magari
è soltanto scarico"
****************
|
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Capitolo 24 *** Capitolo ventitre ***
"
Tesoro, vuoi venire a darmi una mano con i piatti?"
"Arrivo
mamma" rispose prontamente lei, prima di seguire la donna in cucina.
Quella
mattina, come succedeva con la fissa cadenza di una settimana
sì e una no, i genitori di Giada erano rientrati poco dopo
le sei del mattino, e come erano soliti fare, si erano riposati fino a
mezzogiorno. A quell'ora, sua madre si era adoperata per preparare il
pranzo per l'intera famiglia come di consueto, e adesso stavano lavando
insieme i piatti.
Finalmente
Harry aveva conosciuto i suoi genitori, e durante il pranzo nulla era
andato storto, anzi, il ragazzo se l'era cavata alla grande, Niall e
Louis erano stati d'aiuto,e a Giada era sembrato che persino suo padre
lo avesse preso in simpatia. Lo aveva presentato alla famiglia come un
amico, ma non era del tutto sicura che i suoi l'avessero bevuta.
Per
ciò che riguardava i suoi fratelli, la ragazza ci aveva
parlato a lungo quella mattina, gli aveva spiegato per filo e per segno
come fossero andate le cose tra lei e Harry, si era confidata con loro
dicendogli praticamente tutto, ad eccezione della chiacchierata non
proprio amichevole avuta con Liam. Quando Niall glielo aveva chiesto,
aveva semplicemente risposto che come era ovvio e giusto che fosse, lui
era arrabbiato, molto arrabbiato, che si era sentito preso in giro e
che tra loro era definitivamente finita. A quel punto Louis le aveva
chiesto se il loro amico, nonchè suo ex ragazzo l'avesse
trattata male, e Giada aveva detto che le aveva urlato contro
fuorì di sè dalla rabbia, ma si era limitata a
quello.
Evitò
di dire quanto Liam ci fosse andato pesante con gli insulti e le parole
affilate, perchè l'ultima cosa che desiderava, era che i
suoi fratelli litigassero con il loro amico. Sapeva bene che il ragazzo
non lo meritava affatto, e poi nonostante tutto, sperava ancora di
sanare il rapporto con Liam, e non distruggerlo ulteriormente.
Ci
aveva riflettuto sù quella notte, quando era rimasta sola
nel suo letto e aveva fatto una gran fatica per prendere sonno, e
allora si era messa a pensare, alle parole di Liam e a quelle di Harry,
e grazie a queste ultime, aveva ricominciato a nutrire una piccola
speranza di poter tornare a ridere e scherzare con lui.
Alla
fine, era riuscita ad addormentarsi soltanto ripensando a
ciò che il ragazzo le aveva raccontato su sua nonna, ed era
finalmente caduta tra le braccia di Morfeo, esprimendo il desiderio di
poter conoscere quella donna, che ai suoi occhi, era già
dventata un mito, un po' svampita magari, ma comunque un mito.
"
E' simpatico Harry" fu la voce di sua madre a riportarla sulla terra, o
meglio, nella cucina di casa sua
"
E mi pare pure che tra voi ci sia una certa sintonia"
continuò la donna
"
E' amico anche di Niall e Louis, anche con loro si trova bene" Giada
aveva già capito dove sua madre volesse andare a parare e
voleva depistarla
"E'
anche un bel ragazzo, non trovi?" Bello? Bello è riduttivo
per lui..ma fu attenta a non farselo scappare di bocca
"
Si..ha dei begli occhi" quello proprio non riuscì a
tenerselo per sè
"
Credo che lui pensi lo stesso dei tuoi, considerato come ti guarda"
continuò imperterrita, e a quelle parole Giada
avvampò
"
Come mai mi dovrebbe guardare.." sbuffò lei, facendo
l'indifferente, anche se non le era mai riuscito molto bene
"Come
uno che passerebbe le giornate a ridere e scherzare con te mentre ti
coccola e ti bacia"
Lo
aveva detto sul serio? Pur avendoli visti insieme una sola misera
volta, aveva già capito tutto?
"Mamma,
dove vuoi arrivare?" le domandò senza preamboli, avendo
ormai capito che avrebbe finito per confessare molte cose,anche
perchè sua madre sembrava aver già fatto tutto da
sola
"A
farti ammettere cosa c'è tra voi due" si sentì
rispondere, e allora capì che non avrebbe potuto
più sfuggirle
"
Sono innamorata di lui" "E chiaramente lui lo è di te,
questo lo avevo già capito da sola, genio!..Ma voglio dire,
avete intenzioni serie? Perchè fino a qualche settimana fa
avrei giurato che tra te e Liam ci fosse del tenero"
Come
facese a capire tutto pur non standole costantemente addosso, per Giada
restava un mistero. Però ammirava sua madre anche per
questo, e quando avesse avuto un marito e dei figli suoi, le sarebbe
piaciuto essere proprio come lei.
"
Tranquilla, non abbiamo intenzione di sposarci e non l'ho portato a
casa nostra per le presentazioni ufficiali...però ci amiamo,
e sogniamo, crediamo in un futuro insieme. E per quanto riguarda Liam,
ultimamente ci siamo un po' allontanati, ma spero che presto le cose
tornino a essere come prima."
"
Ma quei due non sono cugini?" domandò la donna "si, ma come
ti ho detto hanno litigato" spiegò la ragazza
"
Tu e Liam che vi allontanate, Harry e Liam che litigano...non
me la contate giusta" accidenti, si era fregata da sola!
"
Se hai finito l'interrogatorio, vorrei tornare in soggiorno" "dal tuo
Harry!" a sua madre piaceva proprio, come si suol dire, sfotterla
"Smettila!
E non dire niente a papà, altrimenti non gli
permetterà più di dormire da noi"
"Beh,
a meno che non voglia restare sul divano per sempre..ha dormito sul
divano, vero?" si insospettì la mamma
"Si,
era lì quando siete rientrati a casa, e Niall e Louis
possono assicurarti che ci è stato per tutta la notte" che
poi avessero trascorso la serata a coccolarsi nel suo letto, era un
altro paio di maniche, giusto?
"
Poco mi fido di quei due..siete stati complici sin da bambini" le
ricordò " si farebbero mettere in manette per te" e Giada
sapeva bene quanto sua madre avessse ragione.
"Ma puoi stare tranquilla, Harry stanotte ha davvero dormito sul
divano" in fondo era pure la verità, anche se era
altrettanto vero che se i suoi fratelli li avessero beccati insieme, le
avrebbero fatto una paternale infinita, ma di certo non lo avrebbero
raccontato a mamma e papà. E poi era certa che loro due
immaginassero che lei e Harry non si fossero limitati a bacetti
innocenti, soprattutto quando erano stati da soli a Sereto (altra cosa
che i genitori avrebbero fatto meglio a non sapere) ma sapeva pure che
fino a quando non li avessero colti in flagrante, e Giada si augurava
che non succedesse mai, avrebbero fatto finta di niente.In fondo Niall
e Louis avevano avuto diciotto anni come lei soltanto qualche anno
prima, e ne avevano combinate parecchie in quel periodo..Giada lo
sapeva, e se lo teneva per sè.
Anche
loro avevano tacitamente stipulato il più antico patto tra
fratelli e sorelle, il famosissimo 'non dirlo a mamma e
papà!'
"
Com'è che mi guarda Harry?" domandò, un attimo
prima di sparire dalla cucina
"Come
uno che passerebbe le giornate a ridere e scherzare con te mentre ti
coccola e ti bacia" sua madre le sorrise
Sì,
voleva sentirselo dire di nuovo...quella definizione le piaceva, pareva
fatta apposta per loro due.
Dopo aver digitato invano il numero della sua migliore amica per la
quinta o sesta volta durante quella giornata,
tornò dai fratelli e da Harry, che chiacchieravano
del più o del meno, senza toccare nessun argomento in
particolare. Era ovvio che Niall e Louis avrebbero preferito che
l'arrivo del ragazzo non avesse scombussolato l'esistenza di Liam e
Giada, volevano un bene dell'anima a entrambi, e fino a qualche
settimana prima pensavano che non si sarebbero lasciati tanto presto,
anche perchè stavano insieme da poco più un mese,
e tra loro sembrava esserci ancora quell'affiatamento iniziale.
Poi era comparso Harry, e tutto si era dissolto in una bolla di sapone.
A quel punto gli sarebbe venuto spontaneo prendersela con il nuovo
arrivato, che tra l'altro, prima di venire a conoscenza di tutta la
storia, gli stava pure simpatico..solo che ogni volta che un pensiero
negativo rivolto verso Harry sfiorava le loro menti, a entrambi bastava
vedere il sorriso negli occhi della sorella anche soltanto quando lui
la guardava, e passava tutto.
Solo quella mattina, avevano sorpreso più volte Harry a
fissarla...estasiato, e lei a guardarsi velocemente intorno, prima di
poggiare le labbra su quelle del ragazzo in un bacio quasi rubato. Che
quei due fossero perdutamente innamorati non c'era alcun dubbio, e
Niall e Louis erano arrivati alla conclusione che forse, era stato
meglio così.
Meglio che tutto fosse finito anche se troppo bruscamente,
perchè se le cose fossero andate avanti ancora, Liam ne
avrebbe sofferto decisamente di più.
E a proposito del loro amico, seppur con una certa riluttanza, furono
costretti a ammettere di non averlo mai beccato fissare Giada in quel
modo. Certo, non mancava mai di baciarla quando la vedeva,
l'abbracciava spesso, ed era sempre dolce e gentile con lei persino
quando si divertiva a prenderla in giro, però non la
spogliava con lo sguardo, altrimenti se ne sarebbero certamente accorti.
Un po' gli dava fastidio che un ragazzo desiderasse Giada in quel modo,
ma dall'altro canto capivano che Harry l'amava sul serio, glielo si
leggeva negli occhi e nei sorrisi che le regalava; e probabilmente pure
loro due erano stati ciechi a non accorgersene prima.. anche
se Louis lo aveva sospettato quel giorno che il ragazzo era piombato in
casa loro in cerca della sorella, ma subito dopo si era convinto che
fosse la sua fervida immaginazione a galoppare troppo. E invece era
tutto vero, e forse Liam era solo un po' più pudico e meno
sfacciato di carattere: era questo il motivo per il quale non se la
mangiava con gli occhi, oppure no.
Sapevano solo che come al solito, li avrebbero sostenuti entrambi. Non
si sarebbero mai permessi di muovere un solo dito contro Harry,
perchè in fondo nemmeno lui poteva considerarsi colpevole in
tutta quella storia, avrebbero aiutato Liam a dimenticare tutto il
più in fretta possibile, e nel mentre si sarebbero
assicurati che Giada fosse felice.
Era fortunata ad avere due fratelli così, lei lo sapeva, e
ricambiava totalmente il bene che entrambi le volevano. E alla fine di
tutto, si era sentita pure in colpa per non avergli rilevato tutto
prima, ma Niall e Louis non se l'erano presa, sapevano bene che pure
per lei non fosse stato affatto facile far chiarezza dentro
sè.
" Qualcuno di voi ha sentito Mary?" domandò Giada ai
ragazzi, dopo aver tentanto di parlarci per l'ennesima volta
" No" le rispose Niall "ma non doveva tornare oggi?" si
aggiunse Louis
" Infatti! Ci ho parlato velocemente stammattina appena sveglia, e mi
ha detto che sarebbe rientrata nel primo pomeriggio"spiegò
lei "poi, prima stavamo messaggiando come al solito, e a un certo punto
ha smesso di rispondermi. E sono dieci volte che la chiamo, senza
riuscire a parlarle" concluse
"Magari è soltanto scarico" intervenne a quel punto Harry
" Forse..però sarebbe strano, perchè ogni volta
che messaggiamo e il suo telefono arriva al punto di spegnersi per
esaurimento della batteria, lei mi dice sempre 'se smetto di rispondere
all'improvviso, prima di farti prendere dal panico e pensare che sia
finita stritolata sotto un tir, sappi che ho il telefono scarico' "
ricordò la ragazza
"Magari questa volta non ha fatto in tempo a dirtelo..gli si
è spento prima" ipotizzò il fratello minore
"O magari lo ha scaricato senza nemmeno rendersene conto ascoltando la
musica durante il viaggio" continuò Louis
" Va bene, va bene.. forse avete ragione voi" concesse lei.
Assicurandosi che non ci fossero i genitori nei paraggi, Harry le
avvolse le braccia intorno al corpo, e le baciò una spalla
"perchè sei così preoccupata?" le
domandò a bassa voce, restando in quella posizione, a pochi
metri dai fratelli della ragazza
" Non lo so...quando le persone non mi rispondono al telefono, mi agito
sempre pensando al peggio" sussurrò, prendendo le mani del
ragazzo tra le sue e portandosele a stringerle di più la
vita
"Vuoi
che riproviamo?" domandò lui, Giada si limitò ad
annuire
Fu
Louis ad afferrare l'apparecchio e comporre il numero, ma niente, non
ottenne alcuna risposta.
"Squilla
a vuoto" annunciò il maggiore dei fratelli "allora non
è nemmeno scarico" osservò Niall, inducendola a
sentirsi un'idiota per non esserci arrivata prima.
Ma
certo, se così fosse stato, la segreteria avrebbe detto che
il telefono era spento o irragiungibile.
"
Ma perchè ci stiamo fissando con questa storia?..Potrebbe
essere successo di tutto! Potrebbe semplicemente averlo silenzioso e
non sentire la suoneria" si, quello era probabile.
"
Okay, allora aspettiamo che si faccia viva lei " concordò la
ragazza
"Che
ne dite di vedere un film?" propose il biondo al resto del gruppo, e
tutti furono d'accordo
"Voi
sceglietelo, io vado a preparare i pop corn" esclamò lei,
anche se quella storia del silenzioso non la convinceva del tutto, ma
cercò di non pensarci.
Forse
si era accanita contro quel telefono così tanto,
semplicemente perchè non vedeva Mary da qualche giorno, e
non vedeva l'ora di riabbracciarla, e raccontarle come erano andate le
cose con Harry e con Liam. E non ultimo, doveva ringraziarla per averla
coperta quando era fuggita a Sereto insieme al cugino di quello che era
il suo ragazzo. Durante quei due giorni si erano scambiate dei
messaggi, ma comunque non erano riuscite a dirsi tutto. Non stava
più nella pelle dal riabbracciarla.
"Ei"
dopo essersi affacciato alla porta della cucina, Harry si
avvicinò a lei e le prese le mani tra le sue, distogliendola
dal cercare i pop corn nella credenza, Giada lo lasciò fare
"Ormai
non mi freghi, lo capisco quando c'è qualcosa che non va, e
posso dire con assoluta certezza che con questo sguardo preoccupato,
centra la tua migliore amica" le disse, guardandola dritta negli occhi
"Sono
paranoica?" domandò lei, e Harry a quel punto rise piano
I
ragazzi lo sentirono dal salotto, ed ebbero la conferma che quei due
stessero veramente bene insieme. Se non ci fosse stato Harry,
probabilmente uno di loro due l'avrebbe seguita con lo stesso intento
del ragazzo, ma lui c'era, era lì per lei, e non c'era
affatto bisogno di loro. Andava bene così.
"Rispondimi:
secondo te sono paranoica?" strinse in un pugno la maglietta di Harry e
lo attirò contro di sè
"
Forse un pochino" ammise il ragazzo, ma lo disse così
candidamente e senza smettere di guardarla dritta negli occhi, che lei
non lo percepì più come un difetto
"
Non so perchè..ma ho un brutto presentimento" ammise Giada
"
Non hai il numero di sua madre, o un membro della sua
famiglia..così ci parli e ti tranquillizzi"
suggerì dolcemente lui
"
Sei un genio" esclamò la ragazza, chiedendosi come mai non
ci avesse pensato prima "vado a prenderle il telefono" disse,
allontanadosi da lui con rinnovata speranza negli occhi.
Ma
Harry non glielo permise, non così in fretta. "Aspetta"
esclamò, tirandola per un braccio e attirandola di nuovo
contro di se, per poi cingerle i fianchi con le braccia, e baciarla
sulle labbra.
La
ragazza non oppose la minima resistsenza, e lo lasciò fare,
giocare con la sua lingua, e tenerla stretta a se fino a quando non
furono tutti e due senza fiato.
Quando
si staccarono si guardarono negli occhi, ed entrambi si sentirono come
se con quel bacio, avessero ricaricato le batterie per sopravvivere
qualche altra ora senza. In quel momento si resero conto che sarebbe
stato difficile trattenersi, nei giorni a venire, soprattutto davanti a
Liam, ma erano altrettanto consapevoli di aver combinato già
troppi casini, e di non voler peggiorare la situazione.
Perchè
volente o nolente, avrebbero trascorso del tempo insieme visto che
comunque continuavano ad avere amici in comune, e sarebbe stato meglio
per tutti se si fossero trattenuti dallo scambiarsi tenere effusioni in
pubblico, lo pensavano entrambi.
Giada
aveva ottenuto dalla mamma il permesso di far dormire Harry un'altra
notte a casa loro, ma le aveva anche promesso che quella sarebbe stata
l'ultima. E perciò avevano anche quel problema da
risolvere...ma comunque era bello, addirittura eccitante, doversi
rinchiudere in cucina per sbaciucchiarsi un po'.
"Adesso
puoi andare" sussurrò lui, non prima di averle dato un altro
bacio.
Non
appena Giada uscì dalla cucina seguita da Harry e
visibilmente più rilassata, forse per efffetto di quel
bacio, anzi, senza forse, per quel motivo e basta, ci pensarono Niall e
Louis a far riemergere tutte le sue preoccupazioni.
"Ha
appena telefonato Zayn, e ha detto che anche lui non riesce a mettersi
in contatto con Mary da un po'" esordì Niall, tentando di
apparire a sua volta rilassato, nonostante un po' di timore adesso si
fosse impadronito anche di lui, e di Louis
"
Basta, ora provo a richiamarla, e se ancora non mi risponde, mi
metterò in contatto con sua madre come ha suggerito Harry"
cosi dicendo, la ragazza compose il numero per l'ennesima volta,
e proprio quando stava per mettere giù, finalmente
le rispose. Senza nemmeno darsi il tempo di tirare un sopiro di
sollievo, la ragazza partì a raffica.
"Mary,
ti giuro che appena ti vedo prima ti insulto per avermi fatto
preoccupare così tanto, e dopo ti abbraccio! Ma sei
impazzita? Perchè non rispondevi? Mi hai fatto prendere un
colpo, e per colpa tua, ho tenuto sulle spine anche Niall, Louis e
Harry..eravamo tutti preoccupati per te, temevamo che ti fosse successo
qualcosa!
Ei
, ma ci sei? Perchè non dici nulla?" domandò alla
fine
"
Con chi parlo?" Giada si accorse del timbro di voce maschile, e si
allarmò
"
Sono io che dovrei chiederlo, visto che questo è il numero
della mia migliore amica...oppure ho sbagliato?" le venne il dubbio,
visto che l'ultima volta lo aveva composto digitandolo a memoria, senza
nemmeno andarlo a pescare nella rubrica del suo telefono
"
Sono un agente della polizia stradale, e questo non è il mio
telefono" disse lui, in tutta calma
"
Certo, è di Mary! Ma lei dov'è?"
domandò all'uomo, tentennando un po', e dall'altra parte
percepì un sospiro, forse rassegnato
Nel
frattempo sia i suoi fratelli, che Harry, cominciarono a farle domande,
visibilmente preoccupati.
"
Che cosa è successo?" si decise a domandare lei, adesso
aveva la voce spezzata, e non si spiegava nemmeno perchè
visto che quel tipo non le aveva ancora detto niente.
"Temo
di doverle dare una brutta notizia signorina" ecco, ora sì
che poteva dare un senso agli occhi che già le pizzicavano
Il
cellulare della sua migliore amica, era finito in mano alla polizia, e
di certo non poteva essere un buon segno. Giada sospettava
già quello che fosse successo.
"
La prego, mi dica subito se c'è stato un incidente, e quanto
grave è stato" si stupì di riuscire a formulare
quella frase
"Uno
scontro quasi frontale tra un auto e un tir, sull'autostrada A4, al
chilometro 68. Il conducente del tir è morto sul colpo,
mentre tra i passeggeri dell'auto, soltanto una persona si è
ferita gravemente, e mi dispiace dirlo, ma credo proprio che sia la sua
amica. E' stata trasportata all'ospedale San Bartolomeo d'urgenza e-"
Giada
non lo ascoltava più, ormai. Aveva lo sguardo perso nel
vuoto, la mente annebbiata, e gli occhi colmi di lacrime, quando Louis
le prese delicatamente il cellulare dalle mani, sforzandosi di
non disperarsi a sua volta; si sentì avvolgere il corpo e
l'attimo dopo si ritrovò tra le braccia del
fratello minore, il ragazzo la strinse forte senza dire nulla,
sconvolto quanto lei, per poi lasciarle un bacio sulla fronte e seguire
Louis che si era allontanato con il telefono in mano. Era certo che sua
sorella fosse in buone mani.
A
quel punto fu Harry a stringerla tra le braccia talmente forte da farle
quasi male, lei si lasciò cullare da quell'abbraccio, e
pianse ancora, ancorata a lui.
"
Lo sapevo! Lo sapevo che era successo qualcosa.. me lo sentivo" disse
tra le lacrime
"
Non è da lei non tenere sotto gli occhi il telefono per
così tanto tempo e-" si bloccò, incapace di
continuare, pianse e basta. Stretta stretta a lui, scossa da singhiozzi
violenti, e lacrime che cadevano copiosamente dai suoi occhi e sulle
sue guance, senza accennare a fermarsi. Non si era mai sentita
così vuota prima di allora, e soltanto in quel momento, in
un barlume di lucidità, sia accorse di quanto fosse stata
stupida a piangere come una bambina dopo la litigata con Liam.
Certo, quelle parole le avevano fatto male, ma niente, assolutamente
niente era paragonabile alla voragine che si era aperta dentro lei,
quando l'agente di polizia, le aveva confermato l'incidente.
Non riusciva ad accettarlo, non poteva perderla..era la sua migliore
amica, anzi no, lei e Mary erano sorelle, anche se non di sangue. E non
poteva finire così, non doveva finire
così...avrebbero dovuto combinare insieme e risolvere
insieme ancora tanti di quei casini, e poi c'era Zayn: Mary doveva
assolutamente dirgli esplicitamente ciò che provava per lui
praticamente da sempre, e lui a quel punto avrebbe dovuto baciarla,
stringerla a sè e non lasciarla mai più. Era il
bacio del ragazzo che amava che avrebbe dovuto toglierle il respiro,
non un tir in corsa.
" E' viva" disse Louis con voce atona, dopo per chiuso la telefonata
"ma è grave" aggiunse un attimo dopo, quasi in un sussurro.
Harry la stringeva ancora forte tra le braccia, e Giada piangeva,
singhiozzando ancora più forte quando, senza pensarci due
volte, anche Niall e Louis si unirono a quell'abbraccio, e tutti e
quattro, stretti disperatamente l'uno agli altri, pregarono
silenziosamente per lei. Poteva farcela, doveva farcela.
BUONSALVEEEE :))
Ecco
il nuovo capitolo!
Anche questa volta, come accade sempre più spesso, vado di
fretta.
Ringrazio tutti: chi legge, chi inserisce la storia in una qualsiasi
lista, e ovviamente chi la recensisce
♥♥♥
Come avete potuto notare, le cose si sono ulteriormente complicate per
i nostri ragazzi, e a farne le spese, questa volta è la
dolce Mary.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, e non abbiate timore di
dirmi tutto quello che vi passa per la testa, davvero. Adoro
chiacchierare con voi ;))
Scappo, un bacione forte forte, grazie ancora e a prestooooo
<3<3<3<3
Ecco lo spoiler del prossimo capitolo!
*************
"
Andrà tutto bene?" domandò lei con un filo di
voce, senza smettere di guardarlo, nemmeno per un istante.
Harry
la baciò sulla fronte e sotto gli occhi, percorrendo con le
labbra le scie delle sue lacrime, con una pazienza e una dedizione che
lei pensava nemmeno esistessero.
"
Lo spero con tutto il cuore" sussurrò alla fine, attirandola
maggiormente contro di sè e permettendole di piangere ancora
sul suo petto. Poi trovò le parole giuste per
spronarla a reagire.
Allora
le prese il viso tra le mani "ei..guardami" le
sussurrò, asciugando con il pollice nuove lacrime che le
erano colate sulle guance, e quando gli occhi nocciola di lei si
specchiarono nei suoi, le parlò, senza smettere di compiere
con i polpastreli movimenti lenti e gentili, carezze appena
percepibili, intrise di quella bolgia di sentimenti che occupavano i
loro cuori. Sgomento, incredulità, paura, preoccupazione,
disperazione, un briciolo di speranza e tanto, tanto amore.
Però
mancava la forza, la grinta, e quell'assenza pesava parecchio.
*************
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Capitolo 25 *** Capitolo ventiquattro ***
"Ragazzi!"
fu la voce di loro padre ad interrompere quel silenzio intriso di paura
e speranza e intervallato soltanto dai singhiozzi di Giada.
"
Che è successo?" l'uomo fu raggiunto dalla moglie, che
esattamente come lui, si preoccupò non poco nel vedere tutti
e tre i loro figli ed Harry stretti in un abbraccio talmente
saldo,potente e teso, da non lasciare dubbi sul fatto che fosse stato
provocato non di certo da un'impeto di goia.
Soltanto
a quel punto, i quattro si staccarono, e Niall parlò, mentre
Louis teneva la sorella ancora stretta a sè. Harry
tentò semplicemente di darsi un contegno davanti ai genitori
della ragazza, e lottò contro se stesso per allontanarsi da
lei. Ovviamente Giada era quella che l'aveva presa peggio, e non
riusciva a smettere di piangere, non riusciva darsi pace dopo aver
saputo il fattaccio che vedeva coinvolta la sua migliore amica.
"Mary
ha avuto un'incidente d'auto , e la faccenda sembra essere grave"
spiegò Niall ai genitori, la voce piatta, atona.
La
mamma si portò una mano davanti alla bocca, incapace di dire
nulla, incredula e sconvolta.
"
Allora si tratta di lei! Mi hanno chiamato d'urgenza, perciò
stiamo andando via"esclamò l'uomo, il volto marcato dallo
sgomento
"
Vi facciamo sapere qualcosa al più presto" tentò
di rassicurarli la madre, senza essersi del tutto ripresa dallo shock
"
Andiamo anche noi..vero?" domandò Louis, rivolgendosi altri
altri tre
"Giada"
il padre le si avvicinò, e sciogliendo l'abbraccio che aveva
legato la ragazza al fratello maggiore, le prese in viso tra le mani.
"
Lo so, tesoro, lo so che hai avuto una notizia terribile. E se
mi hanno chiamato, probabilmente ci sarà bisogno di
un'operazione. Ti giuro che farò tutto il possibile per lei"
promise, baciandola sulla fronte.
La
ragazza si limitò ad annuire, sapeva già che suo
padre avrebbe fatto anche l'impossibile. Era un chirurgo, e
probabilmente la vita di Mary stava per essere messa nelle sue mani, e
lui la sentiva come una responsabilità enorme, non solo
perchè il suo operato sarebbe state decisivo per una
paziente..a quello ci era abituato ormai. Ma quella volta si trattava
della migliore amica di sua figlia, di una ragazza appena diciottenne
che conosceva personalmente e alla quale era affezionato anche lui.
"
Lo sappiamo, papà. Sappiamo che farai di tutto"
parlò Niall al suo posto, Giada non ce l'avrebbe fatta,
troppo scossa dai singhiozzi
"Noi
dobbiamo scappare, voi...statele vicino ragazzi" con quelle parole,
anche la madre si congedò, rivolgendosi non solo
ai due figli, ma anche a Harry.
Un
attimo dopo, i due coniugi uscirono. Quando si trattava di emergenze,
nonostante nessuno glielo contasse come uno straordianario, ma mamma di
Giada non si tirava mai indietro. Era suo marito che chiamavano
dall'ospedale, perchè il chirurgo era lui, ma essendo una
dottoressa a sua volta, la moglie lo seguiva sempre, convinta che anche
in quei casi, soprattutto in quei casi, l'unione facesse la forza.
E da quel poco che aveva potuto capire, Mary aveva bisogno di tutte le
cure e le attenzioni possibili.
"Harry,
voi due prendete il bus e avviatevi verso l'ospedale. Io e Niall
passiamo da Liam e Zayn, e vi raggiungiamo il prima possibile..ok?"
Louis era il maggiore, e sentiva di dover prendere in mano la
situazione.
"
Vi aspettiamo lì" annuì il riccio senza fare una
piega, poi si rivolse a lei "andiamo?" le sussurrò
dolcemente, tendendole una mano che la ragazza afferrò senza
esitare.
Appena
furono usciti di casa, Harry capì che Giada non
era in grado di reggersi sulle proprie gambe, tutte le lacrime che
aveva versato l'avevano privata di ogni forza, ma lui era
lì, pronto a sostenerla.
Passò
le braccia intorno alla sua vita, e la tenne stretta fino a quando non
salirono sul bus. A quel punto, la scortò all'interno del
mezzo, fino a quando non riuscì a scorgere due posti liberi,
senza lasciarla mai.
Una
volta che si furono seduti, Giada si accasciò sul suo corpo,
incurante di tutto il resto, e continuò a piangere
silenziosamente con il viso immerso nella maglietta del ragazzo.
Harry
prese a carezzarle lentamente i capelli, mentre la stringeva tra le
braccia come se temesse che un solo spiffero d'aria tra i loro corpi
avvinghiati, potesse farla stare peggio. E forse aveva ragione, anzi,
senza forse. Giada necessitava di lui e della sua presenza al suo
fianco, allora più che mai.
Continuò
a giocare con suoi capelli, sperò che le sue mani che si
muovevano lentamente sulla nuca di lei, riuscissero a farla
rilassare almeno un po'. Non c'era molto da poterle dire in
quel momento: sussurrarle di calmarsi probabilmente l'avrebbe fatta
agitare di più come accade di consueto, e farle promesse
riguardo la salute dell'amica, era una mossa troppo azzardata, visto
che nessuno di loro aveva capito la dinamica dell'incidente e quante
possibilità effettive ci fossero per Mary.
L'unica
cosa che poteva fare, che non si sarebbe mai stancato di fare, era
abbracciarla forte per dirle tacitamente che lui c'era, e avrebbe
potuto continuare a vivere tenendola stretta in quel modo. Ma per
quello non erano necessarie le parole, era un messaggio chiaro a tutti:
persino i passeggeri dell'autobus che si erano accorti delle condizioni
di Giada, avevano intuito che qualunque digrazia l'avesse colpita, quel
ragazzo che non aveva smesso di tenerla ancorata al proprio corpo,
carezzandole dolcemente i capelli, e con gli occhi a sua volta lucidi,
l'amava di un amore forse fino ad allora sconosciuto al resto del mondo.
" Respira, respira amore mio" sussurrò tra i suoi capelli,
spostando poi le labbra sulla tempia di lei, solleticandola
dolcemente, prima di imprimerci un delicato bacio.
" Prendi un respiro profondo, altrimenti ti scoppierà il
cuore" Harry avvertiva nettamente un battito troppo frenetico
per essere normale, e se non le si fosse calmato al più
presto, c'era il concreto rischio che succedesse qualcosa anche a
Giada. E lui non poteva permetterlo.
Seppur con difficoltà, la ragazza seguì il suo
consiglio, e poi alzò appena il capo, per poterlo guardare
negli occhi. Harry fece tutto ciò che era in suo potere per
non farle notare quanto anche lui fosse agitato, e cercò con
tutte le sue forze, di trasmetterle soltanto sicurezza e protezione con
quello sguardo; e forse ci riuscì davvero, perchè
la ragazza restò a fissare quegli occhi verdiazzurri per
qualche istante, e realizzò che quello, semplicemente
anneggare in quello sguardo, fosse l'unico modo per rilassarsi e
permettere al proprio muscolo vitale di pompare sangue sempre con ritmo
accelerato, ma per un motivo diverso.
Soltanto per Harry, che la teneva stretta a sè e la
coccolava, come un padre avrebbe fatto con una bambina, come un
fratello avrebbe fatto con una sorella, e come uno che sarebbe arrivato
a fare un patto con il diavolo pur di veder sorridere la ragazza
che amava più della sua stessa vita.
" Andrà tutto bene?" domandò lei con un filo di
voce, senza smettere di guardarlo, nemmeno per un istante.
Harry la baciò sulla fronte e sotto gli occhi, percorrendo
con le labbra le scie delle sue lacrime, con una pazienza e una
dedizione che lei pensava nemmeno esistessero.
" Lo spero con tutto il cuore" sussurrò alla fine,
attirandola maggiormente contro di sè e permettendole di
piangere ancora sul suo petto. Poi trovò le parole
giuste per spronarla a reagire.
Allora le prese il viso tra le mani "ei..guardami" le disse,
asciugando con il pollice nuove lacrime che le erano colate sulle
guance, e quando gli occhi nocciola di lei si specchiarono nei suoi, le
parlò, senza smettere di compiere con i polpastreli
movimenti lenti e gentili, carezze appena percepibili, intrise di
quella bolgia di sentimenti che occupavano i loro cuori. Sgomento,
incredulità, paura, preoccupazione, disperazione, un
briciolo di speranza e tanto, tanto amore.
Però mancava la forza, la grinta, e quell'assenza pesava
parecchio.
" Secondo te a Mary sarebbe piaciuto vederti così? Io sono
sicuro di no.
Anche se la conosco poco, sono certo che se lei fosse stata qui con te,
non si sarebbe risparmiata, e te ne avrebbe dette di tutti i colori,
rischiando addirittura di farti incazzare, pur di vederti reagire..
perchè lei è fatta così, questo
è il suo modo di affrontare gli ostacoli, e la delicatezza,
o la resa non esistono nemmeno nel suo vocabolario.Correggimi
se sbaglio, ma io credo che lei ti abbia aiutato ogni volta
che ne hai avuto bisogno dimostrandoti di essere un tipo che prende le
cose di petto..si dice così, vero?" dopo aver ottenuto
l'assenso di Giada, Harry continuò
"..una ragazza che non si piega facilmente, e per dirlo con un'unica
parola: forte.
Amore mio, adesso tocca a te, adesso sei tu a dover essere forte per
lei" la guardava dritto negli occhi
" Io lo so che tu ce l'hai questa forza, è dentro di te, ed
è la tua arma vincente. So anche che la tieni nascosta
così bene, che a volte dimentichi persino di possederla, ma
ti giuro che c'è, e questo è il momento di
mostrarla a tutti, soprattutto alla tua migliore amica.
E' sempre stata lei quella caparbia tra voi due, vero? E allora
sostituiscila, soltanto per un po'.
E' l'unico modo che ti resta per aiutarla: prega, spera, lotta per lei,
insieme a lei. Trova la forza di crederci" la spronò
" Il vincere facile è soltanto una cazzata delle
pubblicità. Nella vita bisogna essere disposti a lottare per
chi che ci sta a cuore " aggiunse, carezzandole dolcemente una guancia
" Mary sta già lottando per conto suo, ma in questo momento,
per quanto si sforzi di essere forte, è debole, e non
può farcela da sola, perciò ha bisogno del tuo
aiuto, del nostro aiuto.
Sono certo che non le piacerebbe vederti così, e sono pronto
a scommettere che se potesse, ti direbbe di rimboccarti le maniche e
darle una mano"
A quel punto Giada sorrise tra le lacrime, e si strinse più
forte a lui, pensando che chissà per quale misteriosa forza
del destino, Harry avesse azzeccato ogni singola parola.
Si, se la sua migliore amica fosse stata lì in quel momento,
l'avrebbe spronata a reagire. E con
ogni probabilità, alla fine lei, pur di non sentirla
più, le avrebbe dato ascolto.
Però qualcuno avrebbe dovuto spiegarle come quel ragazzo
intuisse cosa dire e fare al momento giusto, sempre; come riuscisse a
capire cose che nessuno gli spiegava; come ben interpretasse i suoi
silenzi, i suoi sguardi e le sue lacrime; e come sapesse prendersi cura
di lei in quel modo talmente spontaneo, e dolce, e determinato, e
unico, perfetto.
La risposta la conosceva già: Harry l'amava, tantissimo.
E Dio, se aveva ragione. Era arrivato il momento di mettere in
gioco quella forza, di utilizzarla per lottare insieme a lei. E lo
avrebbe fatto: aveva versato più lacrime di
quante credeva di serbarne dentro sè, e adesso non
le restava che reagire.
E in fondo non era nemmeno la prima volta che si trovava costretta a
farlo, infatti, anche per motivi totalmente diversi, aveva dimostrato a
sè stessa di essere forte quando aveva dovuto far finta di
non aver mai conosciuto la persona più importante della sua
vita, quando aveva cambiato città, e anche durante quel mese
appena trascorso, quando aveva provato a ignorare le leggi del cuore, e
soprattutto quando si era arresa alla volontà di quel
muscolo, prendendo la decisione di stare con lui e abbracciando
consapevolmente le conseguenze della sua scelta.
Ok, queste cose non si potevano paragonare alla situazione che stava
vivendo in quel momento, ma esattamente come in un gioco a livelli, il
grado di difficoltà cresceva man mano che si avanzava nel
percorso, e lei non poteva permettersi di perdere.
No, non avrebbe perso la sua migliore amica, non così
maledettamente presto, e non così.
E Si, pensava davvero che Harry fosse il suo angelo senza ali.
Non fece in tempo a dirgli nulla, perchè arrivarono a
destinazione, ma appena furono scesi dal bus, lui la prese per mano, e
la ragazza, di tutta risposta, cercò anche l'altra mano e
gliele strinse entrambe, mentre erano tutti e due fermi, l'uno di
fronte all'altra.
" Grazie per tutto. Non so che altro dirti, che ti amo da morire lo sai
già, quindi grazie amore, grazie per avermi tenuta stretta,
grazie per quello che mi hai detto, grazie per essere qui con me
adesso" poi prese un respiro profondo
"Mi aiuterai tu a essere forte?" gli domandò un attimo dopo,
e Harry non ebbe esitazioni nel rispondere. "Ti prometto che saremo
forti insieme" e poi la baciò dolcemente sulle labbra,
staccandosi subito dopo, pensando che quello non fosse un momento
opportuno per baciarla.
Ma Giada non sembrò essere del suo stesso avviso, infatti lo
trattenne quando lui fece per allontanarsi, lo spinse
nuovamente contro il proprio corpo, e finirono per baciarsi fino a
quando non ebbero più fiato. Baci disperatamente intrisi di
una nuova speranza, di una ricarica per recuperare la forza e
la grinta necessarie per lottare, e ovviamente, straripanti
d'amore.
Più di qualsiasi altra spegazione, quei baci trasmisero a
Harry tutto ciò che Giada provava per lui in quel momento.
Qualcosa che oltrepassava il quantificabile, il descrivibile,
l'espremibile, il concepibile, persino l'immaginabile.
Non appena varcarono la soglia principale del San Bartolomeo, i tipi
odori di un ospedale li investirono in pieno.
Entrambi fecero finta di non sentire la puzza di disinfettante che
aleggiava nell'aria, e giusero fino al c.u.p. dove Harry chiese
informazioni riguardo ai pazienti reduci di un incidente avvenuto in
autostrada poco prima, a una signora dallo sguardo gentile e la folta
chioma rossa, che si tolse gli occhiali prima di rispondergli.
Gli disse che erano arrivate in tutto tre persone, una famiglia al
completo: una donna, un uomo, e quella che doveva essere la loro figlia.
" La donna è stata l'unica ad arrivare qui sulle proprie
gambe, quindi credo proprio che stia bene, al massimo qualche lesione
poco grave; mentre gli altri due sono arrivati in barella.
Tuttavia il caso più urgente è subito apparso
quello della ragazza, e infatti mi è stato immediamente
chiesto di contattare il primario di chirurgia, quindi la situazione
deve essere piuttosto critica" spiegò la donna
Si accorse del lieve sussulto di Giada alle proprie parole, e si fece
più vicina alla ragazza, sorretta a sua volta da Harry che
teneva un braccio attorno a un suo fianco.
" Mi dispiace, ma non posso e non sono in grado di dirvi altro"
aggiunse la signora, rimettendosi i propri occhiali
" So che non è il momento, ma toglimi una
curiosità" si rivolgeva sempre a Giada "tu sei imparentata
con la dott.ssa Randoli?" chiese poi
" E' mia madre" rispose a stento la ragazza "vi somigliate un sacco!"
ammise la donna compiaciuta.
"Comunque andate in chirurgia, lì vi saprannno sicuramente
dire qualcosa in più" aggiunse, un attimo prima che i due si
allontanassero.
Chiamarono l'ascensore, e non appena vi furono all'interno, Giada fu
sul punto di scoppiare di nuovo in lacrime, e se non ci fosse stato
Harry, pronto a tenerla stretta, a consolarla e a spronarla a reagire
contemporanemente, non c'erano dubbi che lo avrebbe fatto.
" Lo so, lo so che è brutto sentirsi dire che lei..tutto
quello che ci ha detto quella lì" il ragazzo
preferì non ripetere ancora quelle parole "però
mi hai fatto una promessa, e le promesse si mantengono"
"Che promessa ti avrei fatto?" domandò lei, scacciando le
lacrime pronte a sgorgare con una mano
"Tu hai chiesto di essere forte insieme a te, e io ti ho promesso che
lo saremo insieme
" Allora sei tu ad aver promesso" osservò Giada "lo abbiamo
fatto tutti e due, con quel bacio" sussurrò lui
Lei a quel punto gli sorrise "non sapevo si trattasse di una promessa,
altrimenti non te lo avrei dato" mentì spudoratamente
" E io dovrei pure crederti?" Harry alzò un sopracciglio nel
pronunciare quella frase, e lei, sconfitta, lo abbracciò
forte.
"Mi spieghi come fai?" domandò un attimo dopo
" A fare cosa?" "Questo..tutto questo" disse semplicemente, riferendosi
al suo starle costantemente accanto, al suo aver trovato anche
lì un diversivo pur di non farle mancare le forze di nuovo
" Te lo dico soltanto se tu, ora, mi prometti che non ti
abbatterai. Fallo per lei" sussurrò, gaurdandola dritto
negli occhi ancora lucidi e rossi, e spostandole un ciocca di capelli
appiccicata al viso ancora umido di lacrime versate fino a poco prima
" Lo vedi che non lo avevo promesso!" esclamò lei,
puntandogli un dito contro, che Harry prontamente afferrò,
insieme a tutta la mano, e la portò a intrecciarsi con la
propria
"Va bene, te lo prometto" si arrese lei. Voleva davvero riuscire a
essere forte, a non abbattersi, a non arrendersi, per lei, per la sua
migliore amica che probabilmente in quel momento stava lottando tra la
vita e la morte in una sola operatoria, con suo padre e sua madre
accanto.
" Ti amo..riesco a fare tutto questo perchè ti amo, mi
riesce spontaneo e naturale perchè ti amo" le disse poi,
rispondendo alla domanda precedente.
In quel momento Giada si chiese come fosse possibile che lui riuscisse
ad amarla anche in quelle condizioni, soprattutto in quelle condizioni,
quando aveva tutto l'aspetto di una frignona..ma evidentemente l'amore
non conosceva ragioni e limiti.
Dopo aver chiesto informazioni ad altri centralini, Harry e Giada
individuarono i genitori dell'amica e li raggiunsero. La madre di Mary
era tutta intera vista dall'esterno, ma stava morendo dentro. E suo
padre invece, aveva un braccio ingessato e diversi cerotti sul viso, ma
cercava di mostrarsi più rilassato, forse per sostenere la
moglie.
Giada abbracciò calorosamente entrambi, stupendosi di essere
lei a dare la forza di sperare a due cinquantenni. Tutto merito di
Harry, come sempre.
L'uomo le spiegò come erano andate veramente le cose, e i
due nuovi arrivati capirono che un cretino patentato, nel vero senso
della parola, alla guida di un tir, non si era accorto di uno stop
mentre parlava al cellulare. La loro macchina era sbucata da dietro una
curva, il padre di Mary stava guidando nel rispetto dei limiti di
velocità, e aveva rallentato solo un po' nell'avvicinarsi
all'incrocio, perchè quella che stavano percorrendo era una
strada nazionale, principale, invece quella dalla quale proveniva il
tir era secondaria, quindi l'uomo, certo di avere la precendenza, non
era arrivato al punto di fermarsi.
Tuttavia, appena superata la curva, il padre della ragazza aveva notato
il tir, ma lo spazio era veramente troppo poco, e poi quel maledetto
correva, nemmeno dovesse vincere una gara, e continuava a smanettare
con quello stupido cellulare..allora l'uomo aveva suonato il clacson
poco delicatamente, e aveva fatto il possibile per fermarsi e lasciarlo
passare.
Quando il condudente dell'altro veicolo aveva finalmente alzato il
capo, il padre di Mary, e tutti loro all'interno dell'auto, stavano
quasi per tirare un sospiro di sollievo, pensando di essere statti
vicini così all'essere travolti..ma avevano fatto male i
conti. Perchè il cretino patentato, nell'accorgersi della
situazione, era entrato nel panico, non riuscendo più a
controllare il veicolo per lo spavento e finendo per scontrarsi con la
parte posteriore della loro auto. Colpendo con violenza proprio il
punto in cui era seduta la diciottenne.
Nell'impatto i vetri dei finestrini si erano infranti, e molti di
questi erano finiti su di lei, dentro di lei, all'interno del suo
corpo. Le avevano squarciato la pelle, molto porbabilmente non solo
quella, e Mary aveva perso talmente tanto sangue da perdere anche sensi
e conoscenza come diretta conseguenza. Senza contare gli altri danni
provocati dall'urto del parabrezza di quel gigante con le ruote, che le
finito praticamente addosso.
Nemmeno i genitori della ragazza avevano capito granchè
sulle sue condizioni: sapevano che fosse stata portata d'urgenza in
sala operatoria per liberarla dei vetri, ma sospettavano che ci fosse
dell'altro. Qualche trauma che la ragazza aveva subito e che grazie ai
paroloni dei medici, non erano riusciti a comprendere meglio.
La madre della ragazza aggiunse anche che molto probabilmente era il
padre di Giada colui che la stava operando, e lei finì per
sentirsi responsabile anche per lui.
Non erano quelle le intenzioni della donna, infatti, appena si accorse
dell'effetto che le proprie parole avevano avuto sulla migliore amica
della figlia, strinse Giada a sè, dando conforto a entrambe.
Poi, i genitori della ragazza, uscirono per una boccata d'aria, e lei e
Harry rimasero di nuovo da soli, in attesa del responso dei medici.
Giada prese a cammninare nervosamente nella sala d'attesa, fino a
quando lui non la bloccò trattenendola per le spalle..quanto
avrebbe voluto darle la certezza che tutto sarebbe tornato a essere
come prima di quel maledetto incidente. Il conducente del tir aveva
già pagato con la vita, Mary lottava in sala operatoria, e i
genitori di lei erano entrambi diventati una machera di dolore e
disperazione.
Parve
riuscire a rilassarsi almeno un po', soltanto quanto
incrociò gli occhi occhi di lui. Strano. Fino a quel momento
aveva paragonato l'effetto che quello sguardo aveva su di lei, alla
sensazione che si prova sulle montagne russe, quello sguardo era in
grado di stordirla, di provocarla, di eccitarla, di farle perdere le
coordinate spazio-temporali in un fottutissimo istante..ne aveva
persino parlato con Mary qualche settimana prima; e invece in quel
giorno diverso da tutti gli altri, quegli occhi lucidi come i suoi,
riuscirono a darle un po' di pace, e allora capì che forse,
Harry era capace di adattare il proprio sguardo alle esigenze del cuore
di lei, automaticamente. Forse sapeva semplicemente donarle
ciò di cui lei aveva bisogno.
Tornò bruscamente alla realtà nell'avvertire dei
passi familiari, che preannunciavano l'arrivo di Niall e Louis, seguiti
a qualche metro di distanza da Liam e Zayn. C'erano proprio tutti.
BUONSALVEEEEEEEE :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo come promesso :D
Vado di fretta come al mio solito, ma spero con tutto il cuore che vi
sia piaciuto ♥♥
Perdonatemi se rispondo alle recensioni sempre con qualche giorno
giorno di ritardo..purtroppo non riesco a fare altrimenti, ma sappiate
che ogni vostra parola, pensiero, opinione per me è
importante, perciò, grazie. <3<3<3
Continuate così, perchè mi spronate a scrivere
anche quando sono tentata dal mollare tutto per poter dedicarmi di
più allo studio.
Vi lascio allo spoiler!
**************
"
Sembri tu quello che è stato trapassato da un tir"
osservò la ragazza, voltandosi verso Zayn, che ancora teneva
la testa sulla sua spalla e gli occhi chiusi. Le diede l'impressione di
uno che vuole illudersi di star soltanto vivendo un incubo, e di avere
tutte le intenzioni di riaddormentarsi per poter cambiare canale alla
tv dei sogni..peccato però che Zayn fosse perfettamente
consapevole di star fingendo, e nonostante desiderasse con tutto se
stesso lasciarsi quella brutta storia alle spalle, sapeva di non
poterlo fare, e restava inchiodato lì, in quella maledetta
stanza impregnata della puzza asettica dei medicinali e delle ansie
della gente, che come loro, attendeva soltanto di veder uscire qualcuno
da quella porta, in grado di dirgli cosa stesse succedendo.
"
Anche tu non scherzi" disse, aprendo finalmente gli occhi e incontrando
quelli di Giada, che sospirò sonoramente, prima di poggiare
a sua volta la testa su quella dell'amico.
************
|
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Capitolo 26 *** Capitolo venticinque ***
"
Abbiamo fatto il prima possibile" così dicendo, Niall
portò un braccio intorno alle spalle della sorella
stringendola teneramente
"
Avete saputo qualcosa in più?" si informò Louis,
accomodandosi in sala d'attesa accanto a Harry
In
quel momento anche Liam e Zayn raggiunsero il resto del gruppo, e Giada
iniziò a raccontare tutto quello che il padre di Mary le
aveva detto poco prima. Parlò con un filo di voce, appena
udibile, ma non pianse. Temeva di non averne più di lacrime.
Mentre
raccontava, si stupì lei stessa di riuscire a comportarsi in
modo pressapoco indiferrente nei confronti del suo ex ragazzo,
nonostante tutto quello che si erano detti a casa lui soltanto il
giorno prima.
Già,
il giorno prima..le pareva che fosse trascorsa una vita! L'incidente
della sua migliore amica l'aveva sconvolta al punto tale da farle
perdere la cognizione del tempo, e lei si sentiva come se in un solo
maledetto istante, fosse stato brutalmente annullato quello che c'era
prima e quello che c'era dopo. La sua mente era rimasta ferma al
momento in cui l'agente della polizia stradale aveva confermato i suoi
sospetti..tutto il resto aveva perso miseramente importanza,
compresa la litigata con Liam.
Il
cuore però, aveva continuato a battere grazie a Harry.
Tuttavia,
il suo ex-ragazzo pareva pensarla allo stesso modo, visto che non
appena era venuto a conoscenza della brutta notizia, non aveva esitato
un solo istante a seguire Niall, Louis e Zayn in ospedale, anche se
sapeva per certo che ci sarebbe stata anche lei, e molto probabilmente,
pure quell'idiota di suo cugino. Non appena aveva avuto conferma della
presenza di Harry, si era irrigidito, e per un solo istante,
aveva pensato di fare dietro front, ma dall'occhiata che Zayn gli aveva
rivolto, aveva capito che non sarebbe servito a molto rimandare il
momento in cui lo avrebbe rivisto.
Almeno
non li aveva trovati appiccicati come si sarebbe aspettato, e poi si
era rilassato subito quando Giada aveva cominciato a raccontare, non
mostrando segni di ineguatezza o disagio dovuti alla sua presenza.
La
ragazza si comportava semplicemente come se lui non ci fosse, eppure,
sapeva di star parlando rivolgendosi a tutti, anche a lui. E a Liam
stava bene così..in quel momento e in quel luogo di certo
non avrebbero potuto mettersi a fare scenate, quindi, a conti fatti,
sarebbe stato meglio deporre l'ascia di guerra e fingere addirittura di
non essere mai stati importanti l'un per l'altro.
Comportarsi
come avevano sempre fatto, sarebbe stato troppo. In fondo lui era
ancora incazzato nero, e Giada risentita per come il ragazzo l'aveva
trattata, anche se un po', se lo era pure meritato.
Ma
Liam era stato troppo duro, non lo aveva mai visto così
rancoroso nei confronti di qualcuno, forse nemmeno di suo padre.
Non
appena la ragazza terminò di raccontare come fossero
effettivamente andate le cose, una porta accantò a loro si
aprì, rendendo visibile la figura di un'infermiera.
Louis
fu il primo ad andarle incontro con l'aria ancora sconvolta, e a
chiederle notizie dell'amica dato che quella donna era certamente
uscita dalla sala operatoria, ma sembrava andar di fretta.
"
Non sono stata autorizzata a comunicare nulla, mi dispiace. Non so
dirvi altro, dovete aspettare ancora un po'" disse soltanto, prima di
congedarsi.
" Vado a prendermi un caffè. Harry, mi accompagni?"
così dicendo, Niall spezzò il silenzio tombale
che si era venuto a creare tra di loro; il riccio annuì
increspando le labbra in un mezzo sorriso, e fece in modo che i suoi
incontrassero quelli della ragazza, prima di seguire il fratello di lei.
L'avevano capito tutti che Niall aveva abilmente trovato una scusa per
allontare i due cugini, visto che i due non si erano nemmeno salutati e
non parevano neache tanto intenzionati ad appianare le loro divergenze,
o almeno Liam non sembrava aver voglia di far pace con Harry.
A quel punto fu Louis ad allontanarsi a sua volta dal gruppo, sperando
che Zayn lo seguisse..pensava che forse, lasciare da soli Giada e Liam,
sarebbe stato un buon compromesso per dare a entrambi
l'opportunità di ritrattare le frasi dette, e magari anche
chiarirsi; ma non appena il ragazzo imboccò il corridoio
d'uscita, fu proprio Liam a seguirlo, sconvolgendo i suoi piani.
No..non era ancora pronto a parlare a quattr'occhi con lei, se quello
era l'obiettivo del fratello della ragazza.
Quindi alla fine, a restare soli in sala d'attesa furono Zayn e Giada,
entrambi piuttosto provati dall'accaduto, entrambi molto legati a Mary,
di più del resto dei ragazzi. Si limitarono a restare in
silenzio per qualche minuto, così, aspettando con ansia
febbrile nuove notizie, possibilmente belle.
Poi, in modo del tutto spontaneo e naturale, il ragazzo
sospirò sonoramente, prima di piegare la testa di lato e
appoggiarla su una spalla di lei, chiudendo gli occhi l'attimo
successivo. Giada non si scompose affatto, e si rilassò a
sua volta, voltandosi verso di lui per guardarlo e scoprire quanto
apparisse tenero..e piccolo, in quella posizione.
Aveva tutta l'aria di un bambino che non riesce a riprendere sonno dopo
essersi svegliato a causa di un incubo, di un bambino che riesce a
trovare un po' di pace soltanto con il sostegno di una mamma.
Giada non lo aveva mai visto così indifeso come sembrava
allora, e nemmeno così spettinato, o addirittura trasandato.
Non era affatto da lui.
Indossava un pantalone di tuta, una maglietta a mezze maniche grigia
che poteva benissimo essere scambiata per il pezzo di sopra di un
pigiama, anche se magari non lo era, e teneva la testa appoggiata sulla
sua spalla, con i capelli sparati in aria, gli occhi chiusi, e
un'espressione neutra dipinta sulle labbra sottili. Non era
nè un sorriso, nè un broncio..semplicemente
una linea retta, che riusciva però a tramsetterle
l'inquietudine di quel momento.
Era senza dubbio snervante..e complicato anche, starsene lì
con le mani in mano, in attesa di saperne di più. Gli altri
quattro ragazzi, chi per un motivo e chi per altro, avevano preferito
lasciare la stanza; persino i genitori di Mary non erano riusciti a
rimanere lì, fermi e immobili, dilaniati dal dolore, e pure
dalla rabbia che proprio non sapevano reprimere nei confronti di quel
pazzo alla guida del tir, che tutto sommato, aveva già
amaramente pagato per l'errore commesso.
E invece per loro due era il contrario: non riuscivano ad andarsene.
Ognuno ha il proprio modo di reagire agli ostacoli che la vita ci pone
davanti: c'è chi fugge, e non sono certo in pochi;
c'è chi si anima di forza e coraggio e cerca di andare
avanti superando le difficoltà, e per fortuna anche di
questi esemplari ce ne sono parecchi in circolazione; e poi
c'è chi si dispera, chi piange, chi getta la spugna, chi si
arrende, chi si lascia passare tutto addosso, e anche chi si sente
all'improvviso talmente impotente, da non riuscire a far altro che
aspettare.
Era esattamente quello che stavano facendo Giada e Zayn in quella sala
d'ospedale, e a modo loro, anche il resto dei ragazzi sparsi per
l'edificio.
Glielo aveva promesso. Aveva promesso a Harry di essere forte, e non
aveva nessuna intenzione di non mantenere la parola
data..però cavolo, quanto era difficile starsene
lì a sperare, non sapendo neppure se l'amica vivesse ancora
nel loro stesso mondo.
No, non doveva lasciarsi influenzare dal pessimismo..Mary ce l'avrebbe
fatta, le persone che le volevano bene stavano lottando insieme a me
nell'unico modo che era a loro concesso: pregando, sperando, e anche
restando lì, ad aspettarla, come se lei avesse potuto
raggiungerli da un momento all'altro.
" Sembri tu quello che è stato trapassato da un tir"
osservò la ragazza, voltandosi verso Zayn, che ancora teneva
la testa sulla sua spalla e gli occhi chiusi. Le diede l'impressione di
uno che vuole fingere di star soltanto vivendo un incubo, di uno che ha
tutte le intenzioni di riaddormentarsi per poter cambiare canale alla
tv dei sogni..solo che Zayn era perfettamente consapevole di star
fingendo, e nonostante desiderasse con tutto se stesso lasciarsi quella
brutta storia alle spalle, sapeva di non poterlo fare, e restava
inchiodato lì, in quella maledetta stanza impregnata della
puzza asettica dei medicinali e delle ansie della gente, che come loro,
attendeva soltanto di veder uscire qualcuno da quella porta, in grado
di dirgli cosa stesse succedendo.
" Anche tu non scherzi" disse, aprendo finalmente gli occhi e
incontrando quelli di Giada, che sospirò sonoramente, prima
di poggiare a sua volta la testa su quella dell'amico.
Forse non erano mai stati tanto intimi come in quel momento, ma non
c'era nulla di male, e se Harry, Niall o Louis, addirittura Liam, li
avessero visti così, non avrebbero avuto nulla da ridire,
perchè era il sentimento che li legava a Mary più
di tutti gli altri, ad avvicinarli e renderli così
vulnerabili.
" Dobbiamo essere forti per lei" sussurrò la ragazza dopo un
po', di punto in bianco, e Zayn ne fu sorpreso
" Come fai ad essere così ottimista?" le domandò
un attimo dopo, quasi invidioso di quella positività
improvvisa
" Qualcuno mi ha fatto capire che disperarmi non mi aiuterà,
e soprattutto non aiuterà neanche Mary. Dobbiamo lottare con
lei, per quanto ci è possibile" spiegò la ragazza
" Harry ha ques'effetto su di te?" si incuriosì a quel punto
Zayn "eh? cosa? adesso che centra?" rispose lei, presa in contropiede
" Sappiamo tutti che fino a quando non siamo arrivati noi, sei stata
insieme a lui, e i tuoi fratelli, durante il tragitto in macchina, non
hanno fatto altro che ripetere che dovevamo muoverci, perchè
ti avevano lasciata in lacrime..hanno detto che non ti reggevi nemmeno
in piedi. Guardati adesso: pur essendo ancora tentata dal lasciarti
prendere dallo sconforto, trovi persino la forza per consolare me"
" Sai, a prescindere quello che è successo tra te, lui e
Liam..io credo che voi due siate stati affatti per stare insieme. L'ho
notato dal primo istante, dai vostri occhi, dai vostri sguardi, che
stavate per combinare un casino della madonna "
" E nonostante sia uno dei migliori amici del ragazzo che hai lasciato,
mi rendo conto che quello che c'è tra te e Harry, non
c'è mai stato con Liam."
La ragazza gli sorrise soltanto, senza dire nulla, piacevolmente
sorpresa da quell'ammisione da parte dell'amico. Proprio Zayn, che
avrebbe fatto carte false per le persone alle quali teneva
più che a se stesso..ma fu proprio quello che le fece capire
che forse, anche lei faceva parte di quelle persone.
Okay, erano sempre andati d'ccordo, si erano sempre considerati amici,
ma non pensava che il loro rapporto potesse essere tanto saldo, e tanto
bello. Rassicurante, soprattutto in un momento come quello, dove non
esistevano certezze riguardo le condizioni della loro migliore
amica.
" A volte mi sorprendo a pensare che piacerebbe anche a me avere
qualcuno che mi sopporti anche quando so di essere insopportabile,
qualcuno che mi stringa forte e mi sussurri che andrà tutto
bene" Zayn lo disse talmente piano, con il tono di voce talmente basso,
che per un attimo, lei non si domandò se non lo avesse
sognato, ma quando lo guardò, dall'espressione imbarazzata
dell'amico, capì che invece aveva sentito bene.
' Tu ce l'hai già una persona che farebbe tutto questo per
te..! Perchè non te ne rendi conto? Perchè non
riesci ad accorgerti che lei pende dalle tue labbra? Perchè
non capisci che è pazza di te da almeno due anni?' era
quello che avrebbe voluto urlargli nelle orecchie, ma si contenne,
perchè quello non era nè il luogo, nè
il momento adatto, e poi perchè pensava che dovesse essere
la sua migliore amica a vuotare il sacco..quando si sarebbe
ripresa. In quel momento si sentiva addirittura ottimista,
perchè una storia potenzialmente così bella, non
poteva morire ancora prima di nascere.
" Io..ho bisogno di sentirmelo dire, ho bisogno di sentirmi dire che
tutto tornerà come prima, che Mary tornerà la
pazza che è sempre stata e che io-noi adoriamo..e anche se
so bene che nessuno è in grado di farmi una promessa del
genere, sarebbe bello sentirselo dire, anche se non è vero.
Io...Dio non ce la faccio così. Quando Niall e Louis sono
venuti da me e mi hanno detto dell'incidente, mi è caduto il
bicchiere che reggevo tra le mani, si è frantumato a terra,
sul pavimento, e ha fatto un bel fracasso..che però
è stato pari soltanto a un millesimo forse, del tonfo
silenzioso che ha subito il cuore. La conosco dal primo anno di liceo,
è la mia migliore amica da allora..è la ragazza
con la quale riesco a ridere, a scherzare, le permetto di prendermi in
giro e faccio lo stesso con lei.. però affrontiamo insieme
anche gli argomenti seri. E poi mi piace un casino farle il solletico
nei punti dove lo soffre di più, e mi piace da matti
abbracciarla senza avere un motivo preciso per farlo. Semplicemente
quando ne ho voglia, quindi spesso.
Non riesco neanche a immaginare di come sarebbe vivere senza
condividere ogni singola cosa con lei..le voglio troppo bene, da troppo
tempo.
E lo dico a te, e non a Liam, o ai tuoi fratelli, perchè so
che in questo momento siamo sulla stessa barca. Mary è anche
la tua migliore amica, e so che capisci cosa intendo quando dico di non
essermi mai sentito tanto debole e tanto impotente come adesso"
Di tutta risposta, la ragazza lo abbracciò, pensando che
alla diretta interessata avrebbe fatto piacere sentire il ragazzo di
cui era irrimediabilmente cotta, parlare di lei in quel modo. Zayn
aveva appena detto che le voleva troppo bene, proprio 'troppo', non
tanto,tantissimo..troppo, lui si rendeva conto di volerle troppo bene.
E forse presto si sarebbe reso conto anche di qualcos'altro,
chissà.
Lo abbracciò perchè effettivamente si sentiva
come lui, e perchè voleva provare a trasmettergli quel
briciolo di forza, di grinta e di speranza che era riuscita a
recuperare grazie a Harry.
" Ti voglio bene Zayn" "E puoi sentirti disorientato, o quello che
vuoi..ma mai solo" sussurrò un attimo dopo, rendendosi conto
che quella fosse probabilmente la prima volta che glielo diceva
"Anch'io te ne voglio tanto" rispose subito lui, colpito dalla stessa
consapevolezza "Non
sei solo, non siamo soli" ribattè la ragazza, stringendolo
ancora.
"Giada! Zayn! Novità?" nell'udire quella voce, i due si
voltarono contemporaneamente in direzione dei genitori della ragazza,
che avevano l'aria ancora più scossa e distrutta di quella
che li caratterizzava prima
" Purtroppo ancora niente" rispose educatamente il ragazzo, gli occhi
gli si fecero di nuovo lucidi nel vedere quelli della mamma e del
papà della loro amica
"Saranno passate quattro ore da quando è entrata
lì dentro" osservò il padre
" Spero che qualcuno esca da lì per dirci
qualcosa..è insopporatabile quest'attesa" si
lamentò Giada, intrecciando la propria mano con quella della
donna seduta accanto a lei
" Siete stati qui tutto il tempo, ragazzi?" domandò la
mamma, i due si limitarono ad annuire
" Volete andare a riposarvi un po'?..Qui ci siamo noi, non
preoccupatevi" aggiunse la signora
" Voi siete riusciti a riposare?" le chiese a quel punto Giada "..Non
siamo nemmeno riusciti ad uscire dalla struttura per fare quattro passi
all'aperto, non ce l'abbiamo fatta ad allontanarci" spiegò
l'uomo.
"Restiamo qui anche noi" disse Zayn, rispondendo alla domanda della
madre dell'amica.
In quel momento Liam e Louis fecero rirorno in sala d'attesa. "Ancora
niente?" domandò il primo, prendendo posto accanto a Zayn,
Giada scosse la testa senza guardarlo.
Subito dopo Liam portò un braccio ad avvolgere le spalle
dell'amico, per fargli forza..perchè era chiaro a tutti che
Zayn avesse sempre avuto un rapporto speciale con Mary. Persino i
genitori di lei lo sapevano.
Louis invece prese posto di fronte alla sorella, e si coprì
il viso con le mani, non sapendo che fare per tranquillizzare se stesso
e soprattutto lei..anche se doveva ammettere che da come l'aveva vista
uscire di casa, con le guance e gli occhi zuppi di lacrim e le gambe
molli, a come l'aveva trovata in ospedale, aveva riscontrato una certa
differenza, in senso positivo ovviamente.
Certo, l'ansia la stava mangiando viva anche adesso e comunque si
sforzava di non abbandonarsi al pianto, ma il fatto stesso che provasse
a resistere all'arrendersi e al lasciarsi andare, era di per
sè positivo.
E Louis non aveva alcun dubbio, che fosse Harry il
responsabile di tutto. Per quanto gli dispiacesse per Liam, non poteva
negare che quei due insieme fossero perfetti.
A rompere il silenzio, fu il lento aprirsi di una porta spinta da una
dottoressa che tutti loro conoscevano bene. Vedere la propia madre
uscire dalla sala operatoria, mandò Giada in uno stato di
agitazione senza precedenti: era vero che non stava attendendo altro
che quel momento, ma adesso che era arrivato, aveva paura di sentirsi
dare una risposta.
I genitori di Mary le andarono immediatamente incontro; il padre della
ragazza strinse per le spalle sua moglie che a mala pena si reggeva in
piedi dall'ansia e l'angoscia provata in quelle ore.
Giada, Zayn, Louis e Liam fecero lo stesso, e soltanto a quel punto la
donna vicina a tutti loro con il cuore, che però in quel
momento rivestiva soltanto i panni di un medico, accennò un
sorriso che fece ben sperare tutti. Poi finalmente parlò.
" Mary ha superato l'intervento" annunciò subito dopo,
distendendo le labbra in un sorriso più accentuato che
raggiunse anche gli occhi.
La mamma e il papà della giovane paziente si abbracciarono,
ringraziando la dottoressa; Giada emise un sospiro di sollievo
lunghissimo, prima di lasciarsi stringere in un abbraccio di gruppo, da
Louis, Zayn e Liam, e poi corse ad abbracciare la mamma; il fratello
maggiore inviò un messaggio a Niall per dirgli di
raggiungerli al più presto; e Liam, felice come non lo era
da giorni, prese addirittura in giro Zayn che per poco non era
scoppiato a piangere di goia. Subito dopo i ragazzi abbracciarono anche
i signori Ramaglio, genitori della loro amica.
" Possiamo vederla?" domandò impaziente il padre della
ragazza
" Non vi ho detto ancora tutto. Volevo prima darvi il tempo di gioire
per bella notizia" rispose la donna, in tono dolce e lontano da quello
professionale che utilizzava di solito
"Come ho detto Mary ha superato un intervento rischioso e complicato.
Adesso sarà portata in terapia intensiva perchè
è ancora sotto l'effetto dell'anestesia e non ha
ancora recuperato tutti i parametri vitali, ma è normale che
sia così. Ad esempio, la coagulazione del sangue non
è ancora attiva, ma il battito cardiaco è
discreto, e già questo è un buon segno."
spiegò
"Tuttavia, la situazione resta delicata e io non voglio farvi false
promesse, nè tantomeno illudervi: le sue condizioni
purtroppo restano gravi, Mary avrà bisogno di tempo per
riprendersi, probabilmente di più di quanto persino noi
medici ci aspettiamo; è stato un brutto colpo, e
può addirittura ritenersi fortunata per come è
andata.
Dovete avere pazienza e continuare a lottare insieme a lei, al momento
sta reagendo bene, ma come ho detto, ci vorrà del tempo. In
ogni caso la terremo sotto costante osservazione almeno per le prossime
48 ore.
Per quanto riguarda il poterla vedere, mi dispiace ragazzi, ma al
momento possiamo far entrare soltanto i genitori" concluse la donna,
rinvolgendo uno sguardo dolce e compresivo ai suoi figli e ai loro
amici.
A quel punto la dottoressa scortò i signori Ramaglia dalla
loro figlia, i quali non smisero di ringraziare lei, suo marito e tutto
lo staff medico per un solo istante, visibilmente rincuorati,
anche se ancora preoccupati e agitati dopo aver ascoltato il quadro
medico.
Subito dopo, la donna tornò dai ragazzi, e si concesse di
sedersi accanto a sua figlia, carezzandole una guancia con fare
materno. "Tesoro, vai a casa e risposati un po'..tanto qui con Mary ci
siamo noi, non la lasceremo nemmeno per un istante, te lo prometto" le
disse guardandola negli occhi.
Poi si rivolse anche al resto del gruppo "Ragazzi, lo so che siete
preoccupati, agitati, arrabbiati per quello che è successo.
Ma stare qui non serve a nulla..ormai si è fatto tardi,
andate a casa.
Louis, c'è sicuramente qualcosa di pronto in frigo,
riscaldatelo, e poi riposatevi fino a domattina.
Vi autorizzo a dormire tutti a casa nostra, se volete restare
insieme..ma andate a casa, vi farà bene. Vedremo se nella
giornata di domani, potrete far visita alla vostra amica" concluse la
donna.
Proprio in quel momento Niall e Harry fecero la loro comparsa nella
sala, e il primo, vedendo la mamma seduca accanto a loro, con una mano
posata sulla guancia di Giada e l'altra intorno a una spalla di Louis,
pensò subito al peggio.
" Che è successo?" domandò il biondo allarmato,
mentre Harry lottava contro la voglia di stringere forte Giada
lì, davanti a tutti.
La donna riassunse brevemente ciò che aveva appena finito di
dire, mentre Giada, approfittando del fatto che fossero tutti distratti
ad ascoltarla per cercare di capirne qualcosa di più, per
cercare di trarne qualche speranza in più, si
alzò e raggiunse Harry, che se stava un po' in disparte
rispetto al resto del gruppo, ovviamente a causa di Liam.
Quando furono talmente vicini, a un passo dallo sfiorarsi, nessuno dei
due riuscì a resistere, e contemporaneamente, lei gli
legò le braccia al collo, mentre il ragazzo l'attirava a
sè stringendola dalla schiena.
" Mary ha superato l'intervento, ma mia madre ha detto che le sue
condizioni restano delicate. Comunque i suoi genitori ora sono con lei,
ma prima di domani noi non possiamo vederla..mamma ha anche detto che
dobbiamo aver pazienza, perchè ci vorrà del
tempo, ma i medici sono ottimisti" sussurrò la ragazza,
ancora intrappolata con il corpo e con il cuore in quell'abbraccio.
Harry la strinse ancora più forte, incurante di tutto il
resto, e quando la allontanò appena per poterla guardare
negli occhi, si accorse che questi erano lucidi di lacrime.
" Aspetterò, aspetterò una settimana, due, un
mese, un anno..tutto il tempo necessario. Ce l'ha fatta, e ce la
farà ancora!!" esultò la ragazza, come per
confermagli che quelle che aveva visto fossero lacrime di goia.
" Sono così contento, amore" disse lui, tornando a
stringerla forte, fortissimo. Aveva una voglia matta di prenderla in
braccio e farla volteggiare, e baciarla fino a restare senza fiato, ma
sapeva di non poterlo fare..anzi, già quell'abbraccio e quei
minuti, erano stati rubati.
" Mamma ci ha detto di andare a casa" aggiunse la ragazza "penso che
abbia ragione..abbiamo bisogno di riposare, soprattutto tu"
concordò lui
" E ha invitato tutti a dormire da noi... tutti" continuò,
facendogli capire a chi era stato riferito l'invito. A quel punto Harry
la guardò con aria preoccupata,e lei ricambiò
quello sguardo, prima che entrambi tornassero a rendersi visibili dal
resto del gruppo. Giada avanzava qualche passo avanti a lui,
anche se sapeva bene che fosse perfettamente inutile.
"Allora..andiamo?" domandò Louis, gli altri si alzarono
seguendolo, tutti tranne Zayn.
" Vorrei restare qui, tanto lo so che se pure tornassi a casa non
dormirei" spiegò il ragazzo, sentendosi tutti quegli occhi
puntati addosso
" Non se ne parla nemmeno Zayn" fu Liam a cercare di farlo
ragionare "se non hai voglia di stare solo, puoi venire da me..ma qui
non ci resti" gli disse, categorico.
Ecco: quella era la dimostrazione che Liam fosse sempre lo stesso,
pronto a tutto per le persone alle quali teneva. A Giada faceva male
nonostante tutto, pensare di non essere più tra quelle
persone.
" Veramente mia madre ha detto che.." provò a dire Niall
"non mi sembra il caso, biondo. Ci vediamo domani mattina qui" Liam lo
interruppe prima che potesse continuare..che si era messo in testa? Non
potevano fare un pigiama party come se nulla tra loro fosse successo!
A quel punto anche Zayn si lasciò convincere dall'amico, ed
entrambi sparirono dalla loro vista, dopo aver salutato con un cenno
della mano.
" Andiamo anche noi?" propose subito dopo Louis, avviandosi insieme al
fratello. Harry mise un braccio attorno alle spalle della ragazza, e le
posò un bacio su una tempia, prima che anche loro due si
incamminassero verso casa.
BUONSALVEEEEEE :)
Questo capitolo non mi convince del tutto, ma l'ho
pubblicato ugualmente per non farvi aspettare troppo.
Fatemi sapere cose ne pensate, perchè per me è
davvero importante, e credo che ormai lo sappiate.
Grazie di cuore per tutto, soprattutto per le bellissime parole che
spendete nei confronti della storia e nei miei, davvero ♥
Scappo, e scusatemi se non vi lascio uno spoiler...proprio non sono
riuscita a scriverlo.
Un bacione, e a prestooooooooo <3<3<3
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Capitolo 27 *** Capitolo ventisei ***
Erano
appena entrati in macchina, diretti a casa dopo una giornata a
dir poco lunghissima, terribilmente difficile ed estenuante, quando
Harry, seduto accanto a Giada e con la mano destra intrecciata a quella
di lei, decise di spezzare il silenzio.
"
Sapete che oggi Niall ha conosciuto una ragazza?!" annunciò,
mentre un sorriso birichino gli increspò le labbra..era
quella tipica espressione da impertinente che Giada adorava quasi al
pari della sua dolcezza
"
Che cosa?" fu il commento di Louis, che senza smettere di fissare la
strada davanti a sè, fece intuire al fratello di essere
piuttosto sorpreso, servendosi soltanto del tono di voce e degli occhi
celesti sbarrati. A quel punto Niall schioccò
un'occhiataccia a Harry, che però fece soltanto ridere il
diretto interessato, ed ebbe il solo risultato di far incuriosire
ancora di più sia Giada che Louis.
"
Ma non ti sai tenere nemmeno un cecio un bocca!" esclamò il
biondo, al che Harry fece tanto d'occhi, non capendoci niente, e la
ragazza si lasciò finalmente andare a una risata vera e
spontanea, dopo quella giornata così dura da sopportare.
"
Eh? Che cosa centrano adesso i ceci? Non sono quelli che si mangiano?"
domandò il ragazzo, piuttosto confuso
"
E perchè non li so tenere in bocca?" continuò un
attimo dopo, mentre il resto del gruppo si sbellicava dalla
risate, avendo intuito quale fosse il problema.
"
E' soltanto un modo di dire. Significa che non sai mantenere un
segreto" spiegò Giada a quel punto, illumimandolo.
Okay
che era ormai perfettamente in grado di capire ed esprimersi in
italiano..un vero record per qualunque essere umano che avesse
trascorso a malapena un mese in Italia, ma c'erano ancora parecchi
detti popolari, modi di dire e proverbi che ignorava del
tutto, e che non facevano altro che farlo innamorare maggiormente della
nazione a forma di stivale, ogni qual volta ne scopriva uno nuovo.
Anche
in Inghilterra esistevano espressioni idiomatiche, ma davvero non
potevano competere con quelle italiane, che immancabilmente, lo
facevano morire dalle risate, anche se spesso non avevano
granchè di comico..ma erano così schiette e
vivaci, che automaticamente diventavano divertenti, e Harry non avrebbe
potuto non amarle.
"
Comunque, torniamo alla questione principale" esclamò Louis,
ricevendo l'approvazione di tutti, tranne che del fratello minore
ovviamente
"Dove
l'avresti conosciuta? E come si chiama? E' carina? Avete già
un appuntamento?" domandò a raffica il ragazzo
"
Frena, frena, frena!" urlò il biondo, e a quel punto Louis
mise la freccia a destra e accostò
"
Che stai facendo?" domandò Niall, confuso "quello che mi hai
detto tu..ho frenato!"
"
Non la macchina, imbecille" esclamò il minore dei fratelli,
scoppiando a ridere un attimo dopo.
"
Sei un'idiota Lou" concordò Giada, ridendo a sua volta;
Harry ovviamente li seguì a ruota, tanto sconvolto quanto
divertito.Tutti e tre sapevano bene che Louis l'avesse fatto apposta
per farli ridere, e poco dopo ne ebbero la conferma.
"Almeno
sono riuscito a farvi ridere di nuovo...dopo una giornata del genere,
ce lo meritiamo, no?" domandò il maggiore al resto del
gruppo, ottenendo come risposta soltanto un sorriso sincero da parte di
tutti e tre, e un bacio sulla guancia da parte della sorella.
"
Adesso però possiamo rimetterci in carreggiata"
esclamò Niall, colpito da quel gesto tanto idiota quanto
altristico, esattamente come gli altri.
"
Soltanto se racconti per filo e per segno quello che hai combinato
oggi" a quel punto il biondo sbuffò teatralmente, annuendo
subito dopo.
"
Quando io e Harry siamo andati a prenderci un caffè al bar
dell'ospedale, c'era un sacco di gente a fare la fila, e il motivo di
ciò andava attribuito al fatto che la barista, una ragazza
dagli occhi verdi e i capelli neri come la pece, fosse piuttosto lenta
nel servire i clienti. Così, essendo un barman anche io, le
ho chiesto se le servisse una mano. Lei mi ha velocemente spiegato che
era il suo primo giorno di lavoro, e che non aveva mai gestito un bar
prima, allora sono andato in suo soccorso, non pensando minimamente al
fatto che qualcuno potesse vedermi e sbattermi fuori.
L'ho
aiutata per un paio d'ore credo, e intanto abbiamo chiacchierato un
po'...ma nessun appuntamento in vista" raccontò Niall.
"
E come si chiama?" domandò la sorella, curiosa
"
Francesca, ma mi ha detto che i suoi amici la chiamano Frenny. Studia
medicina all'università, ma visto che è sola in
città, per mantenersi e pagare l'affitto del monolocale nel
quale vive, ha deciso di trovarsi un lavoro. E per ora si accontenta
almeno di poter servire i pazienti e i parenti e gli amici dei
pazienti, che un giorno non troppo lontano spera di poter curare in
quello stesso ospedale. Sta studiando per diventare una pediatra"
continuò.. adesso non sembrava più essere in
grado di smettere di parlare di lei.
"
E tu sei già cotto a puntino" lo prese in giro Harry,
utilizzando una delle tante espressioni che aveva sentito
"
No, non è vero" protestò il ragazzo
"cioè è carina, ed è dolce, gentile,
simpatica..ma non sono cotto di lei" specificò il biondo. A
quel punto i tre si scambiarono un'occhiata di intesa "se lo
dici tu" disse poi Giada, facendogli capire che non la dava a bere a
nessuno.
Pochi
istanti dopo furono di nuovo a casa, e i pensieri della ragazza non
poterono che rivolgersi all'amica: sperava con tutto il cuore di
poterla vedere presto, non desiderava altro che Mary si riprendesse il
prima possibile. Aveva compreso dalle parole della mamma che la
situazione fosse ancora delicata, ma era convinta che la sua migliore
amica ce l'avrebbe fatta. Era stato l'intervento il momento
più critico, e Mary lo aveva superato, quindi si poteva dire
che il peggio fosse passato..o almeno così piaceva pensare a
lei.
Una
volta a casa, la ragazza si andò a infilare il pigiama,
distrutta da quella giornata, e poi ritornò in cucina dal
resto del gruppo.
"
Sicuri che non ci sono problemi se resto qui ancora una notte?"
domandò Harry a Niall e Louis, mentre tutti e tre si
concedevano un bicchiere d'acqua fresca
"
Non hai un altro posto dove andare al momento, genio...e siamo troppo
buoni per mandarti a dormire sotto i ponti" scherzò Louis
"No
infatti, non lo manderete a dormire sotto i ponti, altrimenti io ci
mando voi a fargli compagnia" intervenne Giada
"
Ho l'impressione che saresti felice di fargli compagnia tu stessa"
insinuò Niall, facendo diventare i due interessati rossi in
viso
"Tutto
sommato non mi dispiacerebbe" esclamò Harry, riacquistando
la sua sfacciataggine e sorridendo malizioso
"
Ehi tu! Non fare cose sconce con mia sorella... non con noi nella
stanza accanto, ti prego!" le parole di Louis fecero capire alla
ragazza che i fratelli avessero intuito tutto, compreso il fatto che
durante quei due giorni trascorsi completamente soli a Sereto, non si
fossero limitati soltanto a baci e carezze innocenti. Ma esattamente
come pensava Giada, fino a quando non li avessero colti sul fatto, non
avrebbero avuto nulla da ridire.
"
E' tutto a posto Harry, puoi dormire qui..dopo tutto quello che
è successo, mamma e papà non ci faranno neanche
caso..però tu fatti trovare sul divano al loro ritorno,
giusto per evitare equivoci" gli consigliò Niall, prima di
dare un bacio sulla guancia alla sorella come buonanotte.
Nel
frattempo si erano seduti sul divano in salotto "cerca di
riposare..domani sarà un'altra giornata per niente facile"
le disse, voltandosi poi in direzione di Harry che aveva seguito da
scena, intenerito dal bene che entrambi i fratelli dimostravano ogni
minuto di nutrire nei confronti di Giada.
La
ragazza annuì ricambiando anche l'abbraccio di Louis, un
attimo prima che quest'ultimo se ne uscisse con una delle sue "Beh? Che
c'è? Vuoi anche tu il bacino della buonanotte?"
domandò, rivolgendosi a Harry in tono divertito, visto il
modo in cui il ragazzo aveva assistito alla scena.
Di
tutta risposta, il ragazzo gli tirò un cuscino addosso,
mentre Niall e Giada avevano ripreso nuovamente a ridere.
Louis
lo schivò abilmente, e dopo salì davvero nella
propria camera, seguito dal fratello. La verità era che
Harry stava simpatico a entrambi, e anche se avrebbero dovuto odiarlo,
in quanto migliori amici di Liam, si stavano già
affezionando a lui, lo consideravano già uno di loro, gli
piaceva prenderlo in giro e scherzare con lui proprio come si fa con
gli amici, e anche se non lo avevano detto a nessuno dei tre diretti
interessati, speravano davvero che le cose tra di loro si risolvessero
al più presto.
Una
volta rimasti soli, Harry non seppe più resistere, e
attirò a sè la ragazza, premendo la labbra sulle
sue e coinvolgendola in un dolce e allo stesso tempo, passionale bacio.
Giada vi rispose con lo stesso impeto, e continuarono a baciarsi
lentamente fino a quando non furono a corto di fiato.
Lei
portò le mani tra i suoi capelli, mentre il ragazzo faceva
in modo di farla sedere sulle proprie ginocchia, per continuare a
baciarla come se non esistesse un domani. Per controsenso, quel bacio,
invece che privarla di tutte le energie, che già erano
scarse, sortì su di lei l'effetto contrario: la
ricaricò, come se fosse stato la sua personale bombola
d'ossigeno. Lui era il suo ossigeno.
"
Secondo te Niall e Louis mi odiano?" le domandò Harry a
bassa voce, quando furono costretti a staccarsi
"
Ti adorano! E.. sì, trattarti così, è
solo il loro modo di dimostrartelo" lo rassicurò la ragazza,
continuando a carezzargli la nuca
"
A me stanno simpatici..spero proprio di diventare loro amico" disse
lui, beandosi del suo tocco delicato, e guardandola con sguardo sognante
"
Lo sei già" sussurrò Giada, prima di posargli un
bacio sulle labbra, Harry sorrise ricambiando dolcemente.
"
Il problema è Liam..vorrei parlargli ma so già
che lui non mi ascolterebbe.."
"
E' troppo presto, penso che dobbiamo dargli tempo per accettare la
situazione" osservò lei
"
Non sei più arrabbiata con lui?" domandò Harry a
quel punto, spostandole una ciocca di capelli dal viso
"
No..poteva risparmiarsi di dirmi certe cose, ma quello che gli ho
fatto, giustifica il suo comportamento.Ci ho riflettuto, e sono stata
una stupida a scoppiare a piangere in quel modo quando sono tornata
casa"
"
Non sei stata una stupida..semplicemente ti sei sentita ferita, e hai
avuto voglia di piangere..non c'è nulla di male in questo"
la rasscurò il ragazzo
"
E se Liam ha bisogno di tempo per metabolizzare, noi glielo daremo.
Spero davvero di riuscire a chiarire con lui prima della mia
partenza...stavamo iniziando ad andare d'accordo" si
rammaricò Harry
"
Mi dispiace" sussurrò lei "amore non è colpa
tua, e in ogni caso rifarei tutto quello che ho fatto..beh,
forse a parte dirgli tutto prima che lo facessi tu" si corresse da
solo; Giada sorrise "anche io rifarei tutto" sussurrò subito
dopo, poi sbadigliò senza riuscire a controllarsi.
Harry
poggiò la propria fronte sulla sua "vuoi andare a letto?" le
domandò carezzandole i capelli con una mano e tenendola per
la schiena con l'altra
"
Si, ma voglio dormire con te" rispose lei, mentre i loro nasi si
sfioravano
"
A che ora torneranno i tuoi?" "alle otto" "allora
imposto la sveglia per le sette e mezza, così riesco a
tornarmene in tempo sul divano" disse lui, rubandole un bacio sulle
labbra, prima di alzarsi con lei tra le braccia, spegnere la tv che
Niall aveva acceso non appena era rientrato a casa, e condurla in
camera, lascandola soltanto dopo averla distesa sul letto.
Harry
si liberò velocemente della maglietta e dei jeans, e
infilò il pigiama, stendendosi accanto a lei l'attimo dopo.
Fece appena in tempo a stringerla tra le braccia e a farle poggiare la
testa sul proprio petto, che la ragazza si abbandonò a
Morfeo,sentendosi al sicuro imprigionata nel suo abbraccio.
Lui
sorrise stringendola ancora di più, prima di addormentarsi a
sua volta, così, nel suo letto a una piazza e mezza, con
addosso il pigiama estivo, e Giada cullata dalle sue braccia.
Qualche ora dopo essersi addormentata, la ragazza
cominciò a muoversi freneticamente nel
sonno, fuggendo dall'abbraccio nel quale era dolcemente
intrappolata, e iniziando a sudare mentre tirava a pugni la parte
libera del materasso. Fortunatamente non colpì Harry, ma lui
si svegliò a causa di quel divincolarsi continuo e agitato.
Non appena fu in grado di mettere a fuoco nuovamente la
realtà che lo circondava, le prese saldamente i
polsi per evitare che facesse danni maggiori, e provò a
svegliarla dolcemente.
"Ei" sussurrò, scuotendola appena "amore"
continuò, senza ottenere grandi risultati.
Lei parve calmarsi per qualche istante, ma poi riprese a muoversi,
questa volta anche con le gambe. Harry intuì che stesse
facendo un brutto sogno, e tentò nuovamente di svegliarla,
chiamandola a voce un po' più alta fino a quando lei non
aprì finalmente gli occhi, sbarrati dal terrore.
" E' stato soltanto un incubo. Non preoccuparti, è tutto a
posto" prese a carezzarle il viso e i capelli, mentre la ragazza
respirava ancora affannosamente
"O mio dio" sussurrò lei, lasciandosi andare nuovamente
contro il suo petto e riprendendo finalmente coscienza
" Che ho fatto? Ti ho fatto male? Ti ho preso il pugni?"
domandò allarmata, alzando lo sguardo fino a incrociare gli
occhi di lui, che in quel momento la guardavano intensamente,
trasmettendole pace e tranquillità, protezione.
Harry sorrise, stringendola a sè ancora di più
"no, non mi hai colpito...ma tra un po' buttavi a terra tutto quello
che c'è sul comodino" disse poi, lasciandole un bacio tra i
capelli
La ragazza rise sommessamente "chi è che volevi picchiare
nel tuo sogno?" domandò poi lui
"Non..non lo so, non me lo ricordo già più. Ma ti
ho chiesto se ti avevo fatto male, perchè sin da
piccola, quando faccio degli incubi, mi agito nervosamente e..ecco,
potrebbe essere un tantino pericoloso per l'integrità di chi
mi sta accanto" spiegò, sistemandosi meglio su di lui
" Quindi è questo il rischio che devo correre, se voglio
dormire abbracciato a te?" sussurrò il ragazzo, la voce
ancora roca a causa del sonno
" Esattamente" concordò "ma non è che faccio
incubi tutte le notti..è che questa, è una
situazione un po' particolare. Mi capita quando sono preoccupata oltre
misura, o in ansia per qualcosa..insomma, credo che sia stato per via
di Mary" spiegò la ragazza. Harry la baciò sulla
fronte, comprensivo.
" Però resta il fatto che mi hai svegliato alle tre del
mattino, e adesso ti devi far perdonare..poi ti dirò se vale
la pena correre il rischio di essere svegliato da pugni sullo stomaco o
sul naso, nel bel mezzo della notte" la provocò,
sorridendole in quel modo tenero ma allo stesso tempo impertinente.
" Mi stai sfidando?" stette al gioco lei, notando in quegli occhi che
tanto amava una scintilla di pura eccitazione, quando alzò
il viso per guardarlo.
Harry annuì e a quel punto fu la ragazza a provocarlo ancora.
" E io che pensavo che mi avresti stretto forte forte, dicendomi che
non mi accadrà niente di male, perchè ci sei tu a
proteggermi"
" Quello te lo dirò per farti riaddomentare" rispose lui,
sorridendole ancora in quel modo tutto suo, che faceva impazzire Giada.
A quel punto la ragazza si spalmò completamente su di lui, e
portò il proprio viso all'altezza di quello di Harry,
immergendo le dita tra i suoi capelli e coprendogli le labbra con le
proprie. Prese a baciaralo e lasciarsi baciare con così
tanta passione e voglia di farlo impazzire, che non pensò
più a nulla, ad eccezione di quei baci che la stavano
provando del respiro e spingendo ad amarlo ogni secondo di
più.
La sua mente venne totalmente annebbiata dalle ragioni del cuore, e
Giada dimenticò persino il fatto che soltanto un quarto
d'ora prima fosse stata nel bel mezzo di un incubo alimentato dalla
preoccupazione, il timore e la speranza per le condizioni di salute
della sua migliore amica.
Harry infilò una mano sotto la maglietta del pigiama di lei,
carezzandole piano la schiena, mentre con l'altra mano le arpionava un
fianco, in una stretta dolce ma salda, e persino possessiva. Le loro
bocche non volevano saperne di separarsi nemmeno per un misero istante,
e le lingue presero a rincorrersi, fancendogli perdere completamente la
testa.
Giada era sua, soltanto sua, e non c'era nulla che lo rendesse
più felice.
Faticava ancora a crederci..ma, dio, il modo così spontaneo,
così impetuoso e così puro con cui si amavano,
era diventato qualcosa della quale non sarebbe riuscito mai
più a fare a meno. Perchè sì, anche a
Londra, si erano coccolati, si erano confidati, si erano baciati per
giorni interi, ma lo avevano fatto come possono farlo due sedicenni;
adesso non era più la stessa cosa: così simile a
ciò che avevano vissuto in rapporto alla
veridicità, alla dolcezza, alla sintonia del sentimento che
li legava, ma paradossalmente, così diversa da quell'amore
sbocciato due anni prima.
Quindici giorni non erano stati sufficienti per conoscersi a fondo,
come è ovvio che sia, e si sa che il tempo può
cambiare le persone, ragion per cui non ci sarebbe stato nulla di
così strano se a distanza di qualche anno, Harry e Giada,
una volta tornati insieme, avessero scoperto di non riconoscersi
affatto, di essere cambiati..di non poter vivere soltanto dei loro
ricordi.
Ma tra loro non era andata così, e non perchè non
fossero cambiati... nessuno è davvero immune alla regola del
tempo seppur ci si sforza di esserlo, quindi sì, anche loro
un po' erano cambiati da allora, ma era come se lo avessero fatto in
modo compatibile, anche se inconsapevolmente.
E ogni secondo trascorso insieme, li portava a scoprire qualcosa
dell'altro, che non faceva che avvicinarli ancora di più,
sempre di più.
Erano cresciuti, maturati separatamente in due anni, ma
chissà come, quei due pezzi di puzzle, nonostante avessero
subito entrambi modifiche nelle rientranze e nelle protuberanze delle
tessere, riuscivano ancora a incastrarsi perfettamente; come se fossero
stati fatti apposta per combiaciare, fino alla fine.
E loro lo sapevano. Lo riscoprivano con ogni sguardo, ogni carezza,
ogni bacio, con ogni loro modo di amarsi.
" Allora? Ne vale la pena e no?" domandò lei, staccandosi
controvoglia da quelle labbra così rosse, e così
sottili, che aveva gonfiato di ardenti baci
"Seriamente? Varrebbe la pena correre il rischio di svegliarsi con un
pugno nella pancia, anche solo per il tuo farti perdonare con
questi baci.. anche solo per guardarti negli occhi,
esattamente come ora, e leggerci dentro che mi ami" rispose Harry.
Poi ribaltò le posizioni, e riprese a baciarla sulle labbra,
lentamente, mordicchiandole di tanto in tanto, e guardandola dritto
negli occhi mentre lo faceva.
" Ti amo veramente tanto" sussurrò la ragazza, un attimo
prima che lui riprendesse a torturarla dolcemente, non smettendo di
guardarla come se fosse l'ottava meraviglia del mondo, nemmeno quando
le sue labbra impegnarono di nuovo quelle di lei in baci mozzafiato.
Giada era sotto di lui, incantata da quegli occhi così
vicini e così maledettamente e indescrivibilmemente belli,
profondi, ancora una volta indefinibili nel colore, ma carichi di
intensità nello sguardo, che la fece fremere da capo a piedi.
E senza smettere di contemparla, il ragazzo scese con le labbra sul
collo, baciandolo avidamente, prima di passare a una spalla, e poi
scendere più giù, accarezzarle delicatamente la
pelle, prima di alzarle la maglietta, e chinarsi nuovamente su di lei,
per baciarle lentamente e dolcemente l'incavo tra i seni.
Le sfiorava quella porzione di pelle baciandola sempre con lo sguardo
rivolto al suo viso, per non perdersi nemmeno la più
piccola, la più insignificante delle reazioni provocate
dalla proprie labbra su di lei.
Harry si spinse più giù baciandole anche la
pancia scoperta, saltando la parte coperta dai pantaloncini e
riprendendo dall'interno coscia, con baci sempre più dolci e
delicati che giunsero alle ginocchia, e percorsero le sue gambe fino
alle caviglie. E poi lui, ripartì percorrendo il suo corpo
al contrario, come aveva già fatto prima di renderla sua
quella notte a Sereto, ma non smettendo di guardarla mai.
La vide chiudere gli occhi e aprirli subito dopo per due o tre volte
consecutive, la vide rilassarsi completamente, succube del suo
tocco, e quando le proprie labbra furono di nuovo all'altezza della
pancia di lei, Giada non ce la fece, e parve chiudere gli occhi
definitivamente, annientata dalla dolcezza di quei baci. Harry si
soffermò ancora sullo spazio tra i seni,e poi
risalì al collo, riempendole subito dopo il viso di baci,
arrivando alla fronte e poi ritornando alle labbra. Avrebbe potuto
passare tutta la vita a baciarla in ogni cellula del corpo, alternando
tutti i modi che conosceva.
" Però così non vale, amore...non puoi
addormentarti prima che riesca a sussurrarti che andrà tutto
bene, che non devi preoccuparti, che tutto si aggiusterà, e
che io, desidero averti al mio fianco per il resto della mia vita. E
non sto scherzando! ..Voglio dormire abbracciato a te tutte le notti, e
voglio coccolarti e baciarti appena sveglio.
Voglio te, soltanto te Giada" sussurrò giocando con i suoi
capelli.
Per tutta risposta la ragazza lo attirò di più su
di sè, abbracciandolo stretto e permettendogli di poggiare
la testa sul suo seno "anch'io, anch'io voglio soltanto te, Harry"
rispose in un sussurro, tremando di piacere quando lui la
liberò della maglietta e tornò nella stessa
posizione di prima, strofinando lentamente il naso, e poi le labbra,
sul petto di Giada, prima che entrambi si addormentassero di nuovo.
BUONSALVEEEE :))
Allora allora allora...spero con tutto il cuore che il
capitolo vi sia piaciuto! :D
Ho pensato che dopo tutta la tensione respirata nei capitoli
precedenti, prima a causa della litigata con Liam, e poi delle
condizioni ancora piuttosto precarie di Mary, un capitolo un po'
più fresco e leggero sarebbe stato di vostro gradimento, e
spero di non essermi sbagliata ;)
Qui non ci sono particolari sviluppi della storia, ma soltanto tanta
complicità, amore e dolcezza, non solo tra Harry e Giada,
che in brevissimo tempo sono stati in grado di ricostruire un rapporto
più saldo che mai, ma anche tra i due e i fratelli di lei.
Vi anticipo già che i prossmi capitoli non saranno leggeri
come questo..ci stiamo preparando a leggere la conclusione della
storia, che avverrà tra quattro, massimo cinque capitoli
secondo i miei calcoli :D
Mi raccomando, non esitate a farmi sapere tutto quello che pensate
della storia e dei personaggi. Le vostre recensioni sono
apprezzatissime, davvero ♥♥♥
E ovviamente, un grazie enorme a tutte voi che in qualche modo siete
state, siete e spero sarete fino alla fine protagoniste di
quest'avventura insieme a me ;))
Scappo, grazie di nuovo, un bacione forte forte, e alla prossima
settimanaaa!!
****************
Nessuno
si aspettava ciò che effettivamente era successo. Nemmeno i
medici, le infermiere, e in particolare i genitori di Giada, che dopo
l'intervento, avevano convinto i ragazzi a tornarsene a casa, e che
pensavano che la matttina successiva, forse, avrebbero addirittura
potuto vederla, da sveglia ovviamente.
Si
aspettavano tutti che una volta recuperati i valori dei parametri
vitali ed esaurito totalmente l'effetto dell'anestesia, la ragazza
avrebbe ripreso conoscenza come accade nella maggior parte dei casi, e
lentamente, cautamente, avrebbe cominciato a riprendersi.
Certo,
i medici erano ben consapevoli della precarietà della
situazione, ma erano stati ottimisti sin dall'inizio, perchè
era l'intervento ad essere stato piuttosto pericoloso, e Mary l'aveva
superato bene, quindi non ci sarebbe stato motivo di pensare che
qualcosa sarebbe potuto andare storto dopo.
****************
Recensiteeeeeeeeeeee <3<3<3<3
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Capitolo 28 *** Capitolo ventisette ***
Il
calendario appeso alla parete azzurrina della camera di Mary, segnava
'mercoledì 30 luglio' , e la ragazza dormiva
ininterrottamente da ben diciotto giorni.
Il
mondo continuava la sua frenetica corsa verso chissà cosa, e
lei se ne stava lì, ferma e immobile, a lasciarsi scivolare
tutto addosso, senza nemmeno rendersi conto di aver perso troppi
tramonti del mese più bello dell'anno.
Il
fatidico incidente che aveva stravolto la sua vita e quella di tutte le
persone che le volevano bene, era avvenuto il giorno dodici, e da
allora, da quando quel tir le era finito addosso, Mary non era stata
più cosciente e presente a sè stessa nemmeno per
mezzo minuto.
Nessuno
si aspettava ciò che effettivamente era successo. Nemmeno i
medici, le infermiere, e in particolare i genitori di Giada, che dopo
l'intervento, avevano convinto i ragazzi a tornarsene a casa, e che
pensavano che la matttina successiva, forse, avrebbero addirittura
potuto vederla, da sveglia ovviamente.
Si
aspettavano tutti che una volta recuperati i valori dei parametri
vitali ed esaurito totalmente l'effetto dell'anestesia, la ragazza
avrebbe ripreso conoscenza come accade nella maggior parte dei casi, e
lentamente, cautamente, avrebbe cominciato a riprendersi.
Certo,
i medici erano ben consapevoli della precarietà della
situazione, ma erano stati ottimisti sin dall'inizio, perchè
era l'intervento ad essere stato piuttosto pericoloso, e Mary l'aveva
superato bene, quindi non ci sarebbe stato motivo di pensare che
qualcosa sarebbe potuto andare storto dopo.
Non
avevano nemmeno previsto di potersi sbagliare così tanto
sulle previsioni, a dire la verità.
Mary
era entrata in coma durante la notte, ed era rimasta in quel limbo
vegetativo per tutto il tempo.
"
Novità?" Giada avvertì un braccio cingerle
entrambe le spalle, e scosse la testa da destra a sinistra in segno di
negazione
"
Ti ho portato una cioccolata calda" si sentì dire un attimo
dopo, da quella stessa voce che avrebbe riconosciuto anche fra mille
"
Ti ho detto che non mi andava" protestò lei debolmente, e a
quel punto Harry si chinò a baciarle i capelli
"
Lo so..ma Niall dice che è davvero eccezionale" disse lui,
sorridendole dolcemente quando la ragazza alzò il viso
"
Non so se te ne sei accorto, ma per mio fratello, ogni cosa che prepara
Frenny è eccezionale" così dicendo, Giada prese
la tazza dalle mani di lui e ne bevve un sorso, sporcandosi appena le
labbra di quella poltiglia che in un altro momento avrebbe mandato
giù senza battere ciglio. Adorava la cioccolata.
Harry
rise piano, sia per le sue parole, sia perchè con un solo
sorso, lei era stata capace di sporcarsi su entrambi i lati della bocca.
"
Secondo te mio fratello quando si deciderà a chiederle di
uscire?" esordì, avvicinando di nuovo le labbra alla tazza
"
Gli concedo al massimo un'altra settimana, altrimenti lo faccio io al
suo posto" rispose lui con sicurezza
"
Che cosa fai tu?" domandò Giada, per accertarsi di aver
capito bene
"
Vado da Frenny e le dico: senti, Niall non fa altro che parlare di te e
delle tue cioccolate calde, e mentre lo fa gli brillano gli occhi,
perciò..perchè non esci con lui così
la smette di-" "non lo faresti davvero" l'interruppe lei, e Harry
scosse la testa "no, perchè tuo fratello mi ucciderebbe"
ammise subito dopo.
"
Però tu sei gelosa, perchè pensavi che volessi
chiedere a Frenny di uscire con me" la provocò, mentre lei
finiva la cioccolata calda.
Erano
entrambi seduti in sala d'attesa, come sempre da quel maledetto giorno,
tanto che pareva quasi che quelle sedie avessero preso la loro forma
ormai, e non sentivano nemmeno più l'odore di disinfettante
e medicinali presente in quell'ambiente, talmente si erano abituati a
quella condizione.
Giada
passava lì giornate intere, e qualche volta era rimasta
accanto al letto dell'amica persino di notte, quando la madre della
ragazza era troppo stanca e divorata dal dolore, da non essere nemmeno
in grado di vegliare su di lei.
Harry
le faceva compagnia quasi sempre, e quella era la sua vera salvezza.
C'erano
giorni in cui piombava in uno stato di tristezza e apatia da rifiutarsi
persino di mangiare, e altri che, pur protestando debolemente
all'inizio, finiva per farsi convincere senza troppe insistenze.
Momenti di sconforto totale si alternavano a momenti di ferma speranza,
e Harry era lì a sostenerla e abbracciarla forte in entrambi
i casi, in tutti i casi.
Dal
canto suo, Giada faceva il possibile per limitare al massimo la prima
categoria di momenti, e fortunatamente, per la maggior parte del tempo,
riusciva anche a ridere e scherzare insieme a lui e ai fratelli
maggiori, chiacchierando con loro di cose da ragazzi e volgendo lo
sguardo al domani senza la paura di ritrovarsi senza la sua migliore
amica, e continuando a vivere come se non si fosse praticamente
trasferita in un ospedale.
Però,
anche se di rado, le capitava di avere delle crisi, e in quei momenti,
Harry la prendeva tra le braccia, facendola sedere sulle proprie
ginocchia come una bambina, se la stringeva forte al petto,e
carezzandole lentamente i capelli e la schiena, le permetteva di
piangere, sussurrandole all'orecchio ciò che lei aveva
bisogno di sentire, fino a quando lei non si asciugava gli occhi, e gli
chiedeva scusa per aver infranto la promessa di essere forte.
E
lui a quel punto la baciava sulle labbra, con il cuore straripante di
tenerezza e d'amore, e le ripeteva che essere forte non significa non
cadere mai, ma trovare il coraggio di rimettersi in piedi nonostante le
parti del corpo indolenzite, e in un modo e nell'altro, Giada ci
riusciva, grazie a lui.
E
poi c'erano Louis e Liam che passavano di là
quotidianamente, sperando di ricevere una buona notizia riguardo le
condizioni dell'amica, e restandone sempre delusi. Niall passava
parecchio tempo al bar con Frenny, senza mai allontanarsi
però per troppo tempo dalla stanza dell'amica, e Zayn
invece, dopo aver saputo del coma, si avvicinava al letto di Mary il
meno possibile, per illudersi che nulla fosse vero.
Andava
a trovarla ogni due o tre giorni, di più non resisteva a
casa, non riusciva a far finta di niente per più tempo;
anzi, in realtà, nemmeno per un secondo riusciva a credere
sul serio che Mary stesse bene e che da un momento all'altro gli
sarebbe arrivato l'ennesimo messaggio whatsapp da parte sua come
accadeva ogni giorno prima dell'incidente.. si illudeva sapendo di
illudersi, e poteva giurare di non aver mai provato in vita sua
qualcosa di più straziante. Perchè una parte di
lui conosceva sin troppo bene l'amara verità e sentiva
l'opprimente bisogno di starle accanto, e allora correva in ospedale, e
quando arrivava si fiondava in camera di lei e restava
lì dentro per ore. Spesso le parlava a bassa voce, le
raccontava qualcosa come se lei potesse rispondergli, continuava a
fingere che tutto fosse nella norma per tutto il tempo, fino a quando,
in un barlume di lucidità, la realtà non lo
colpiva come un cefffone in pieno volto, e allora, o scoppiava a
piangere stringendole la mano inerme fino a rischiare di stritolarla,
oppure urlava rabbioso, costringendo l'infermiera di turno a condurlo
fuori dalla stanza.
E
tornava a casa, passavano altri tre giorni così, sospesi tra
la verità e l'illusione, arrivava al punto di rischiare di
impazzire senza vederla, e tornava in ospedale, come in un circolo
vizioso.
Per
certi versi, Zayn l'aveva presa peggio di Giada, e aveva reagito quasi
in modo opposto rispetto alla ragazza.
Lei
si era trasferita in ospedale, e lui cercava di evitare quel luogo il
più possibile, ma la sostanziale differenza stava
nel fatto che la ragazza potesse contare su di Harry, su quel suo modo
di baciarla come se non ci fosse un domani e stringerla forte fino
a farle male..ma di un male piacevole, quasi agognato, una
stretta vigorosa che la proteggeva da tutto ciò che si
consumava all'esterno, facendola sprofondare in quell'abbraccio con
anima e corpo, inducendola ad aggrapparsi a lui con tutta se stessa,
come se quelle braccia che fungevano da barriera contro il resto del
mondo, potessero davvero portarla in un'altra dimensione, e
più forte lui la stringeva, meno possibilità
c'erano che lei potesse perdersi nel vuoto durante il passaggio dalla
sfera reale, a quella magica, alimentata dall'amore più puro
che un essere umano possa nutrire nei confronti di un suo simile.
Invece Zayn non aveva nessuno, e si ritrovava sempre più
spesso a rivedere gli innumerevoli momenti trascorsi insieme a Mary
proiettati nella sua testa, con la violenza di una freccia scagliata
contro il cuore. Pensava alla sua migliore amica molto più
spesso del limite stabilito dal tipo di rapporto che avevano
instaurato. Ma aveva il cervello talmente fuso a causa di quella
situazione, da non rendersi conto nemmeno di quello.
"Non
sarebbe stata una mossa intelligente dirmelo, se davvero avessi voluto
chiederle di uscire" continuò lei, permettendo al proprio
sguardo di accendersi, nonostante le occhiaie dovute all'ennessima
notte quasi insonne. Ormai ci aveva fatto l'abitudine.
"E'
inutile che cerchi di prenderla con filosofia" di tutta risposta, Harry
la provocò ancora
"
Per un attimo hai pensato che volessi farlo, e ti sei ingelosita" le
fece notare
Giada
bevve l'ultimo sorso di cioccolata calda, fregandosene del fatto che
fosse piena estate, visto che ormai c'era ben poco di normale nella sua
vita, nei suoi diciotto anni sprecati all'interno di quelle mura, e
soprattutto di quelli della sua migliore amica, inchiodati a quel
maledetto letto.
"
Si, e allora?" domandò poi, guardandolo con certi occhi che
urlavano 'sei mio, mio e basta!'
"
E allora..volevo che lo ammettessi " confessò il ragazzo,
togliendole la tazza vuota dalle mani per posarla sul tavolino a loro
piedi, e sporgendosi verso di lei sempre di più
" Lo so che è stata una cosa stupida..perchè dai,
pure un criceto in prognosi riservata avrebbe capito quello che
intendevi dire. Non so che mi sia preso.." si strinse nelle spalle
" Hai semplicemente avuto paura che potessi lasciarti sola"
sussurrò lui, lo sguardo fisso in quello della ragazza
Esattamente. Come al solito le aveva tolto le parole di bocca.
" Si, è vero, ma è stato un attimo. E' che tra
tutto quello che mi è piovuto addosso quest'estate, i
momenti trascorsi insieme a te, tutti, dal primo all'ultimo, sono
l'unica cosa che non scambierei per niente al mondo. Sono stati giorni
piuttosto insoliti, no?..La mia migliore amica sta lottando tra la vita
e la morte da quello che mi pare un'eternità, e io, anzi
noi, abbiamo fatto di quest'ospedale la nostra seconda casa da
quel maledetto giorno... il che non fa di questa un'estate come tutte
le altre!
E sì, ho una dannata paura di perderti, perchè se
tu non ci fossi stato,se tu non fossi qui con me adesso, ad ascoltare
le mie paranoie, a sostenermi anche quando faccio o dico stupidaggini,
io a quest'ora sarei ridotta male, veramente male."
" Tipo come quelle ragazze che diventano un tutt'uno con il proprio
letto, piangono fino a vomitare l'anima, e si rifiutano di mangiare e
di lavarsi per settimane, fino a quando qualcuno non le getta di peso
nella vasca?"
" Probabilmente anche peggio di così" disse lei, piegando le
labbra in un dolce sorriso quando Harry la guardò come se
fosse scandalizzato o schifato.
Ma era tutta scena, e lo sapevano entrambi.
" Ci sarebbe stato Liam al mio posto, se le cose fossero andate
diversamente" azzardò il ragazzo
" Forse sì, ma non sarebbe stato lo stesso. Tra le sue
braccia stavo bene, sarei un'ipocrita a negarlo, ma tra le tue..mi
sento in paradiso. Sei sempre stato e sarai sempre l'unico in grado di
proteggermi, annientarmi ed eccitarmi con un solo abbraccio. Vedi-"
continuò, prendendogli quelle stesse braccia e
avvolgendosele intorno al corpo
" Mi basta questo per credere che il meglio deve ancora venire"
sussurrò, mentre lui la stringeva a se ancora una volta,
fortissimo.
" E' soltanto uno dei tanti motivi per il quale ho scelto te. Io mi
sento tua da quando ti ho visto per la prima volta, ed è per
questo che se dovessi perderti, perderei anche me stessa."
" Ti giuro che non succederà mai. Io non ti
lascerò mai" le promise Harry, credendoci con tutto il cuore.
Trovava sensuale ed ipnotico non soltanto il suo corpo e i suoi occhi,
ma anche le sue parole, quel modo tutto suo di scusarsi per una
sciocchezza, di darsi dell'idiota da sola, quell'arrendersi a lui
così teneramente, e quel suo prendersi in giro con ironia,
ma soprattutto, Harry trovava sexy ed eccitante il semplice fatto che
lei gli facesse capire ogni giorno quanto lo amasse
spalancandogli le porte del cuore, prima delle gambe, anche
in giorni delicati come quelli, durante i quali avrebbe potuto
chiudersi in se stessa, sconfitta dal dolore e dalla rabbia, e non
permettere a nessuno di raggiungerla.
Ciò che a lui però sfuggiva, era che fosse tutto
concatenato, perchè se Giada resisteva, reagiva, e
addirittura scherzava, era dovuto soltanto al fatto che si sentisse a
sua volta amata da lui in un modo talmente vero, puro e magico, da non
poter permettersi di perdersi nemmeno un minuto di Harry e di
ciò che lui le donava incodizionatamente, per nulla al mondo.
" Non ti lascerò mai" ripetè il ragazzo
" Anzi, facciamo che mi impegnerò ogni giorno per farti
credere che questa volta sarà 'per sempre'."
Le sue labbra si posarono su quelle della ragazza, facendole soltanto
solletico, per poi spostarsi all'angolo della bocca e baciarla
lì, ripulendola dei baffi di cioccolata.
Lei
lo lasciò fare come al solito, e si concesse il lusso di non
pensare al altro ad eccezione di quelle labbra per qualche istante.
Quando
Harry la baciava, a prescindere dalle situazione e dai luoghi, lei
riusciva sempre a perdere le cognizioni spazio-temporali, ed
estraniarsi dal quel mondo che improvvisamente le pareva
così ostile, ed era questo il motivo per il quale non aveva
avuto voglia di non fare l'amore con lui nemmeno una volta,
dall'incidente. Anzi, al buio della sua camera lo desiderava
ardentemente, ancora di più quando si svegliava nel bel
mezzo della notte, e lui la baciava in ogni parte del corpo, fino a
farla ricadere tra le braccia di Morfeo.
Che
i genitori e i fratelli fossero in casa o meno, ormai non faceva
nemmeno più tanta differenza. Certo, cercavano di salvare le
apparenze facendosi trovare in letti separati la mattina al loro
ritorno, o comunque stavano molto attenti a non far sentire nemmeno il
volare di una mosca quando invece la mamma e il papà di
Giada trascorrevano la notte in casa, ma a meno che quei due non
fossero dei completi idioti, e avevano più volte dimostrato
di non esserlo, sapevano perfettamente quale fosse il tipo di
rapporto tra la loro figlia e il ragazzo che da diverse settimane si
era trasferito da loro.
Però
ingoiavano la pillola senza troppe difficoltà, vista la
situazione. Anzi, erano addirittura grati che Harry le stesse accanto,
anche perchè sembrava essere davvero l'unico al mondo in
grado di sopportarla anche nelle peggiori delle ipotesi.
Quando
Zayn arrivò, Harry e Giada si stavano ancora baciando, ma
non appena lo videro, si staccarono e lo salutarono.
La
ragazza gli diede un bacio sulla guancia come si era abituata a fare, e
Harry gli tirò una pacca amichevole sulla spalla, pensando
che anche lui, in quanto a gelosia non scherzava affatto..lo era
persino di Zayn, pur sapendo che mai e poi mai avrebbe potuto esserci
qualcosa tra lui e Giada, e cosa ancora più preoccupante, lo
era dei suoi fratelli e di Liam, che in quella storia non centrava
più niente.
Era
normale che fosse così dopotutto, perchè quando
si ama follemente una persona, si ha sempre l'irrazionale timore di
perderla. Funziona così, per tutti. E per quanto lui
desiderasse che Giada riuscisse a vivere con la certezza di poterlo
avere accanto fino alla fine dei suoi giorni, anche lui aveva una
fottuta paura di perderla, perchè si amavano
troppo, oltre i limiti dell'immaginario comune.
Scambiarono
due parole con Zayn in sala d'attesa, Giada disse all'amico che le
condizioni di Mary erano stabili esattamente come l'ora prima, il
giorno prima, la settimana prima...lui sospirò rassegnato e
poi aggiunse di aver incrociato Liam e Louis all'ingresso, come per
prepararli all'imminente incontro con il primo dei due.
Nonostante
si vedessero in ospedale tutti i giorni, ancora non si rivolgevano
direttamente la parola, ancora avvertivano il peso di ciò
che era successo, il trascorrere del tempo insieme non aveva cancellato
i precedenti ricordi, e anche se evitavano di darlo a vedere, ci
stavano male tutti e tre. Ogni
tanto Harry e Giada ne parlavano, si confidavano come si sentissero, ma
in concreto non facevano nulla per cambiare la situazione.Se
ci fosse stata Mary, li avebbe sbattuti testa contro testa, dando degli
idioti a tutti e tre. Ma lei non c'era, o meglio, c'era e non poteva
dire nulla, fare nulla, provare nulla, il che forse era addirittura
peggio del non esserci affatto.
Pochi
minuti dopo, Zayn era già nella stanza che Giada aveva
lasciato meno di un'ora prima.
Dopo
aver trascorso altri tre giorni a casa, respirare la sua stessa aria lo
ricaricava d'ossigeno, e poi inspiegabilmente, lo privava di quello
stesso elemento vitale, a volte dopo mezzora, altre volte dopo tre o
quattro ore, ma succedeva sempre, e lui non se ne andava fino a quando
qualcuno non lo costringeva a farlo. Giada, Harry,Niall, Louis e Liam
lo sapevano, sapevano che sarebbe successo anche quel giorno, ma
nessuno di loro si sentiva di impedire al ragazzo di andarla a trovare.
Erano troppo legati per stare lontani, e lentamente, troppo lentamente,
sembrava che anche il diretto interessato ci stesse arrivando.
Come
ormai si era abituato a fare, la salutò a voce bassissima,
come per convincersi che lei non rispondesse soltanto perchè
non lo sentisse, poi la baciò sulla guancia come sempre, e
subito dopo, si sedette sul bordo del letto, scansando tutti i
macchinari, e prendendole una mano tra le sue, stringendola forte, come
per scuoterla dal quel sonno infame nel quale era sprofondata.
L'unico
rumore presente in quella stanza, proveniva dai macchinari che tenevano
costantemente d'occhio il suo respiro, e Zayn non lo sopportava quel
bip elettronico, non voleva sentirlo, quindi prese a parlarle
come sempre per contrastarlo. Sperava di poter cullarsi presto del suo
respiro naturale, come hai aveva capito di aver desiderato di fare.
BUONSALVEEEEEEEE :))
Anche questa settimana, nonostante tutto, sono riuscita ad aggiornare!
:D Sto davvero facendo i salti mortali per non mancare mai
all'appuntamento della domenica-lunedì...
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e poi volevo iniziare ad
anticiparvi che ci stiamo avvicinando al finale. E devo ammettere che
mi dispiace un sacco, perchè non sono ancora pronta a
concludere questa storia, ma d'altro canto, ne sono anche un pochino
sollevata, perchè davvero sto reggendo ritmi insostenibili.
Non so dirvi con certezza quanti capitoli mancano al termine della
storia, ma sono pochi (3-4 credo).
Ho anche notato un calo nelle recensioni, e mi dispiace anche di
questo..lo so che la scuola, l'università, il lavoro o
qualunque cosa sia, ci tiene impegnati tutti, ma a me bastano dieci
parole, davvero. Mi rendereste felice! :DD
A questo punto, non posso far altro che ringraziare ancora
più calorosamente, chi nonostante tutto riesce a trovare un
po' di tempo per me..grazie, con tutto il cuore, per me significa tanto.
Scappo, un bacioneeeeeee e a presto!!
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Capitolo 29 *** Capitolo ventotto ***
"
Ei" un dolce sussurro "scusa il ritardo" ancora una voce flebile e
bassa, appena udibile
"Sarei
potuto arrivare prima, lo so, ma di là ho incontrato
Giada, l'ho vista così giù, e ho pensato
di farle un po' di compagnia..in fondo è quello che avresti
fatto anche tu al mio posto, vero?" fece una pausa, quasi come se
davvero si aspettasse di ricevere una risposta che tardava ad
arrivare.. un ritardo di quarantadue giorni esatti.
"
Le hai sempre voluto tanto bene, e ti assicuro che non ti sarebbe
piaciuto vederla oggi, così abbattuta, così
spenta, così rassegnata..ma non la lascio sola, di questo
puoi starne certa. Anche se sinceramente, l'unico che tra di noi si
meriterebbe una statua d'oro per tutta la pazienza, la dedizione, la
dolcezza, la grinta, la speranza e l'amore che riesce a trasmetterle
ogni giorno, è soltanto Harry.
Se
non ci fosse stato lui, nemmeno cento di me, Niall,
Louis sarebbero bastati per farla sorridere.
Si,
lo so cosa stai pensando: 'se non ci fosse stato lui, sarebbe stato
Liam a consolarla'..e probabilmente è così, ma ti
giuro che sarebbe stato diverso.
In
questi giorni, ho avuto la conferma che Giada ha bisogno che Harry la
sostenga, e lui non desidera altro che starle accanto, in un momento
delicato come questo"
"
E' tutta colpa tua!" continuò, sempre seduto sul suo letto,
con una mano della ragazza stretta stretta tra le sue.
Con
la cadenza fissa di due o tre giorni, Zayn si recava in ospedale
consumato dal dolore che la sua mancanza gli procurava e dalla voglia
di poterle starle accanto fisicamente; varcava le soglie di quel posto
in preda alla disperazione più nera, e poi, gli bastava
trovare lì Giada e i ragazzi, scambiare due parole con loro,
e soprattutto entrare nella sua stanza, per calmarsi del tutto, e
addirittura parlarle per ore, raccontandole ogni cosa, prima di perdere
nuovamente la lucidità nello stesso spazio circoscritto che
poco prima gli aveva dato ossigeno, ed essere allontanato con la forza
dagli infermieri.
Succedeva
sempre, e ne era consapevole anche lui, ma fino a quell'inesorabile
istante, le faceva teneramente compagnia.
"
Ieri notte Giada è rimasta a dormire con te, Harry ha
insistito per rimanere anche lui, ma lei ha preferito permettergli di
riposarsi un po', quindi siete rimaste sole, tu e lei soltanto..tua
madre aveva bisogno di un po' di riposo, quindi è tornata a
casa, affidandoti alla tua migliore amica.
E
tu le hai fatto prendere un colpo a quella povera ragazza! Ma uno di
quelli micidiali proprio! " l'accusò, mica poi tanto
scherzosamente.
"
Me lo ha raccontato Harry, appena sono arrivato" spiegò
subito dopo
"
No ma, dico io, ti sembrano scherzi da fare?" le strinse ancora di
più la mano
"
Durante la notte hai avuto una crisi respiratoria, e hai rischiato
grosso ancora una volta" sussurrò, gli occhi improvvisamente
lucidi
"
Giada si è vista cacciare via dalla tua stanza, ha
letto preoccupazione, ansia, timore, negli occhi del personale
di turno, e ha pensato al peggio. Ha cominciato a sudare freddo e
piangere, così un'infermiera che ormai ci conosce tutti, si
è presa la briga di prendere il cellulare dalla sua borsa e
chiamare Harry.Qui dentro lo sanno tutti che è il
suo fidanzato.
Lui
è arrivato subito, ancora con il pigiama addosso; l'ha presa
in braccio facendola sedere sulle sue ginocchia, e l'ha abbracciata
forte, senza dire una parola, l'ha tenuta stretta così per
ore e ore, senza mai allentare la presa, senza mai smettere di
carezzarle i capelli e la schiena mentre Giada singhiozzava come una
bambina, cullata da un abbraccio che le aveva impedito di annegare
nelle sue stesse lacrime. Ovviamente poco dopo sono arrivati anche
Niall e Louis, e hanno a loro volta fatto tutto il possibile per
consolare la sorella, ma Harry non l'ha mollata un solo istante, e loro
hanno avuto la conferma della purezza del suo amore.
L'hai
combinata grossa però, ci siamo tutti spaventati a
morte...io e Liam siamo stati avvisati dopo, quando la crisi l'avevi
già superata, ma immagino che deve essere stato veramente
terribile per Giada che ti era accanto, e l'ha vissuta dall'inizio alla
fine.
Si
è addormentata soltanto dopo aver saputo che eri fuori
pericolo, ma nonostante ciò, anche adesso è
ridotta peggio di uno straccio. Oggi è una delle classiche'
giornate no' per lei, di quelle che cerca sempre di evitare, ma che
ogni tanto, capitano lo stesso...e vorrei vedere, dopo lo spavento che
le hai fatto prendere!
Niente
più uscite del genere, intesi? O moriremo tutti di
crepacuore, compresi i tuoi genitori, che ovviamente sono accorsi
subito e sono sempre, costantemente qui, da ben quarantadue giorni"
Zayn
continuava a parlarle, aspettando silenziosamente il momento in cui
anche lui, come Giada quel giorno, si sarebbe lasciato sopraffare
dall'angoscia e dalla rabbia. Un mix letale: sfido chiunque a trovarne
uno peggiore.
"
Senti, se avevi intenzione di concederti una vacanza e rilassarti un
po', credo che ora sia giunto il momento di tornare a casa. Non ti
sembra di star esagerando? Non ti sembra che ti sia riposata
abbastanza, che tu abbia dormito sin troppo? Qui ti stiamo aspettando
tutti...Mary, abbiamo bisogno di te.
Torna
da noi, ti prego, perfavore..torna, torna, torna."
Ripetè
quella parola fino alla sfinimento, chinandosi su di lei e baciandole
ripetutamente la mano, senza smettere di stringergliela, a un passo
dallo scoppiare in lacrime. Non avrebbe retto ancora per molto, ma
voleva appropriarsi di ogni singolo istante che gli restava prima di
essere cacciato dalla stanza. Aveva ancora tante cose da raccontarle.
"
A proposito di ritorni...indovina chi arriva domani?
Già,
proprio lei: Amy. Lo stage si è concluso, e Louis la sta
aspettando a braccia aperte, non solo perchè gli
è mancata da morire, anche se non se ne è mai
lamentato apertamente, ma anche perchè, dai, ammettilo, ci
vuole fegato per sopportare la situazione in cui ci hai messo. Tu sei
appesa a un filo sottile, troppo sottile, che potrebbe spezzarsi da un
momento all'altro, e io, e tutti noi, ti stiamo tenendo per i piedi.. e
questo è tutto ciò che ci è concesso
di fare.
Forse
non l'hai ancora capito, ma se precipiti tu, precipitiamo anche noi.
Inevitabilmente, inesorabilmente, è la legge della
gravità, e anche quella dell'affetto incondizionato e
dell'amore che ci lega a te.
Forse
in momenti come questi, il bisogno di avere una persona accanto, lo si
sente più forte, e probabilmente tu lo sai, lo percepisci in
qualche modo, e non ti stupirai più di tanto se ti dico che
anche Niall ha ceduto. Esce con questa Frenny da una settimana o poco
più, anche se la conosce dal giorno dell'incidente, e devo
dire che quella ragazza sembra aver trovato il modo per arrivare dritta
dritta al suo cuore.
Vorremo
tutti che anche tu la conoscessi, lo sai, abbiamo bisogno del parere di
un'esperta" la stuzzicò, sorridendole, per poi incupirsi di
nuovo.
"
Anche se devi ammettere che per quanto riguarda Giada e Liam come
coppia, hai fallito, anzi, abbiamo fallito. Pensavamo che fossero fatti
l'un per l'altra quando si sono messi insieme, e invece ci sbagliavamo
alla grande..è Harry il suo principe azzurro, e chi riesce a
negarlo anche adesso, è cieco per davvero.
Ma
ti rendi conto? Anche dopo aver mandato tutto all'aria, quei due
avrebbero potuto benissimo rendersi conto di non avere più
niente in comune, di non poter continuare a vivere nel ricordo di
ciò che c'era stato tra di loro due anni prima, una storia
della durata effettiva di quindici giorni, e al tempo stesso eterna. Ma
non è successo nulla di tutto questo, anzi, quei due hanno
scoperto e continuano a scoprire ogni giorno di amarsi sempre un po' in
più di prima..e il loro rapporto è qualcosa di
raro, e meraviglioso. Credo seriamente che sia l'amore di Harry e per
Harry, che dà alla tua migliore amica la forza di lottare
anche per te.
Non
so come sia stato possibile, ma si sono ritrovati ad essere
più innamorati di due anni fa, e un po' li invidio pure,
perchè vorrei anche io qualcuno che mi ami così,
da amare così.
Tu però non dirlo a nessuno, questo è soltanto
uno dei segreti tra me e te."
"
Ma dove sei? Eh? Mi manchi, mi manchi da impazzire. Mi manca tutto di
te, di noi, delle nostre giornate, dei nostri abbracci.
Soltanto
ora, ho capito che sei molto più importante di quanto
pensassi, e forse adesso mi prenderai per pazzo, ma mi capita
addirittura di chiedermi che succederebbe se decidessi di baciarti,
qui, ora, così, di punto in bianco.
Ma
baciarti sul serio, sulle labbra..e la cosa assurda è che mi
sto rendendo conto solo in questo momento che mi piacerebbe. Si, mi
piacerebbe svegliarti da questo sonno con un bacio, come Biancaneve, o
la Bella Addormentata. Sarà che sto impazzendo Mary, ma ti
penso troppo spesso, e troppo spesso in modo diverso da come ti
penserebbe un amico.
Non
ho mai dato peso alle frecciatine di Giada che ha sempre cercato di
spingermi verso di te..e cavolo, forse ci ha sempre visto
più lungo di me.
Non
lo so, non ci sto capendo più niente, ma magari vale la pena
di provare. Tu senti lo stesso per me?
Io
ho paura, una paura folle di commettere lo stesso errore di Liam e
Giada..ma se invece fosse diverso? Se invece andasse bene? Abbiamo il
50% delle possibilità : troppo per rinunciare, e troppo poco
per rischiare.
Però
resta il fatto che in questo momento, vorrei soltanto poterti riempire
di baci e sentire il tuo respiro farsi corto e affannato per via delle
mie labbra sulle tue. Magari è una follia, ma è
quello che mi sono accorto di volere, e non posso farci niente. Per
nessun'altro al mondo farei ciò che sono disposto a fare per
te, e se fino a pochi giorni fa pensavo di poter arrivare a tanto per
la mia migliore amica, adesso mi rendo conto che quel limite l'ho
già superato da un po'.
E
non so che fare, perchè tu ci sei ma non ci sei, e io
così rischio di impazzire.
E'
così assurdo avere voglia di baciarti, ma allo stesso tempo
così..naturale. Muoio dalla voglia di sentire il sapore
delle tue labbra, ed è la prima volta che lo dico anche a me
stesso, e questa cosa mi spaventa e mi eccita a dismisura. Non riesco a
vedere nessuna, tranne te, da non so quanto tempo, e me ne rendo conto
proprio adesso, che potrebbe essere troppo tardi. Perfavore, dammi un
segno, dimmi che sono ancora in tempo per provare.
Da
quando tu sei rinchiusa qua dentro, non sono più sicuro di
niente..sei diventata un chiodo fisso, o forse lo sei sempre stata e io
non l'ho mai capito..adesso ho seri dubbi anche riguardo a questo."
Si
portò le mani sul viso e stette zitto per qualche istante,
sconvolto dalle sue stesse rivelazioni, semplicemente perchè
prima di dirle a lei, tenendole la mano, non sapeva nemmeno di pensarle
quelle cose. Aveva iniziato a parlare, e non era più stato
capace di smettere di fermarsi, gli era venuto tutto spontaneo, ed era
proprio quella consapevolezza a spaventarlo più di ogni
altra cosa.
Da
tutto quello che le aveva detto, si deduceva che fosse innamorato di
lei? Della sua migliore amica? Possibile?
No..innamorato
gli pareva ancora una parola troppo grossa, ma se davvero aveva detto
di aver voglia di baciarla, qualcosa che non quadrava c'era di certo.
"
Lasciamo stare questo discorso...sono troppo orgoglioso per dirti che
forse qualcosa per te la provo sul serio, e troppo poco sicuro di
sbagliarmi, per ritrattare tutto. Io..non lo so, e non ha senso
parlarne adesso..tu non mi stai nemmeno sentendo in fondo.
E
invece voglio continuare a raccontarti dei nostri amici. Tra Liam,
Giada e Harry le cose non si sono ancora risolte. Dopo più
di un mese riescono a scambiare qualche battuta, ma solo sulle tue
condizioni..per quanto riguarda ogni altro argomento, fanno ancora
finta di non esistere più l'uno per gli altri. E' una
situazione inostenibile, perchè ci stanno male tutti e tre,
eppure non fanno niente per avvicinarsi di nuovo.
Anzi,
pensa che fino a qualche giorno fa, Harry e Giada hanno fatto di tutto
per evitare di coccolarsi davanti a lui..ora non ce la fanno
più nemmeno loro.Seriamente, non so come riescano a vivere
tra l'angoscia che gli attanaglia lo stomaco a causa tua, e il continuo
timore di star facendo qualcosa di sbagliato nei confronti di Liam. E'
davvero troppo per una diciotenne dover sopportare tutto
contemporaneamente..invece di trascorrere l'estate spensierata, si
è ritrovata a trasferirsi in ospedale per stare accanto alla
sua migliore amica che lotta per la vita, e allo stesso tempo, deve
celare i propri sentimenti ( anche se non le riesce affatto bene) per
evitare di far soffrire una persona alla quale è
legatissima, e che sembra non riuscire a perdonarle uno sbaglio
commesso.
Però
così soffre lei, prima di tutti gli altri, e a noi non sta
bene, vero?"
"
Liam ha ragione ad avercela con tutti e due, anche io me la serei
presa..ma che colpa ne hanno Harry e Giada se si amano alla follia?
Dimmi
tu che devo fare per farli chiarire..qui l'aria è
già piuttosto pesante di per sè, e ci si mette
anche la silenziosa ma assordante tensione tra di loro..lo sai che
c'è bisogno di te, vero? Lo sai che saresti l'unica in grado
di farli ragionare?
Io
non ce la faccio, perchè quando provo a parlarne con Liam
capisco che lui non è di certo nel torto..però
così non si può più andare avanti.
Basta..dovremmo soltanto unire le nostre forze per te, e invece ci
ritroviamo a chiederti di darci una mano..non è assurdo?"
Le
parlava senza sosta, come era abituato a fare ogni giorno da anni, con
la sola differenza che ogni tanto si ritrovava a fissarle intensamente
le labbra, e allora distoglieva lo sguardo imbarazzato, quasi come se
lei potesse coglierlo in flaglante. Non aveva mai provato nulla di
simile, e mai e poi mai si sarebbe aspettato di vedere in Mary
più di un'amica..ma proprio non riusciva a togliersi quegli
strani pensieri dalla testa. Erano qualcosa che non riusciva a
controllare, e questo lo infastidiva e lo incantava contemporaneamente.
"
Che devo fare?" scosse la testa per evitare di pensarci ancora, come se
ciò dipendesse dalla sua volontà, e non dagli
impulsi del cuore
"
Dici che chiuderli in uno sgabuzzino e fargli credere di aver perso la
chiave, fino a quando non si sono chiariti, potrebbe aiutare?" le
domandò, tenendole ancora le mani tra le sue, e ridendo per
la cazzata appena detta. Era una risata amara però.
"
E con questa stretta? Che vuoi dirmi? Mi stai forse dando il permesso
di farlo sul serio? No perchè non-" si bloccò di
colpo, gli occhi sbarrati dall'incredulità
"
Mary..o mio Dio! Mi hai stretto la mano! No, no, no non me lo sono
sognato...tu, tu, ti ho sentito! Hai ricambiato la stretta! O dio,
quindi...non ci posso credere! Mary mi hai sentito? Dimmi che mi hai
sentito, dimmi che ci sei, perfavoreee"
Dopo
una manciata di minuti, la stanza della ragazza si riempì di
medici, e Zayn fu costretto a tornare nel corridoio, in lacrime..questa
volta dovute alla gioia di aver ricevuto un segno da lei. C'era, ci
sarebbe sempre stata, e quello era stato il suo personalissimo modo per
farglielo capire.
Per
la prima volta in quatantadue giorni, aveva lasciato quella stanza
sempre costretto dai medici, sempre piangendo come accadeva il
più delle volte, ma le sue erano lacrime di gioia.
Perchè l'aveva sentita, lei era viva, e forse presto lo
sarebbe stata a tutti gli effetti.
E
se avesse sentito tutto il suo discorso? Dall'inizio alla fine?
Compreso il pezzo nel quale aveva ammesso di volerla baciare?...Poco
gli importava, bruciava, ardeva dalla voglia di rivedere i suoi occhi
fissi nei suoi, di ridere con lei e di abbracciarla stretta come se
fosse tutto ciò che avesse.
Mary
si stava svegliando, lo sperava, lo voleva, lo sentiva dentro di
sè..stava finalmente tornando. Tornando dalla sua famiglia,
dai suoi amici, da Giada, e soprattutto da lui.
Tornò
in sala d'attesa, e non riuscì ad articolare alcuna
spiegazione, però la luce nei suoi occhi parlava al posto
suo. Quei pozzi scuri brillavano, soltanto per lei.
Ora
bisognava solamente aspettare, ancora un po', proprio poco, pochissimo.
Finalmente.
BUONSALVEEEE
Eccomi con il nuovo capitolo come promesso :DDD
Allora allora allora, spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto!
Abbiamo capito che Mary ha avuto una crisi respiratoria durante la
notte che ha spaventato a morte Giada; abbiamo capito che le cose con
Liam non si sono ancora risolte, che Harry e Giada si amano alla follia
(ma questo lo sapevamo già), che nei prossimi e ultimi
capitoli conosceremo Amy, e che Niall è finalmente riuscito
ad avere un appuntamento con Frenny! Ah, dimenticavo la cosa
probabilmente più importante: seppur molto confusionaria,
c'è stata una sorta di dichiarazione di Zayn nei confronti
della ragazza! :D
Poi lui stesso si è tirato indietro, e ha preferito lasciar
perdere e non indagare ancora sui propri sentimenti..ma ormai si
è reso conto di qualcosa che avrebbe dovuto capire da tempo,
e non sarà così facile per lui ternersi tutto
dentro. Non è detto nemmeno che ci riesca...
Adesso non resta che scoprire se Mary si sta davvero risvegliando..Zayn
è convinto di sì. :D Voi che ne pensate? Il fatto
che gli abbia stretto la mano ci fa ben sperare, no? :)
Scappo, come sempre, ma ci tengo a ringraziare sentitamente tutti
coloro che leggono questa storia, la inseriscono in una qualsiasi
lista, o soprattutto chi recensisce
♥♥♥♥♥♥♥♥♥
Continuate a farmi sapere cosa ne pensate, lo apprezzo veramente
tanto!!!
Un bacione, e a prestoooooooooooo
<3<3<3<3
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Capitolo 30 *** Capitolo ventinove ***
"
Che sta succedendo? Che stanno facendo i medici tutti là
dentro?"
Erano
trascorsi venti minuti da quando Zayn era stato invitato dagli
infermieri ad uscire dalla stanza di Mary.
"
Perchè non ci dicono nulla? Che significa?" non ce la faceva
più ad aspettare, non dopo essersi sentito stringere la mano
da lei in un modo appena percepibile, ma reale. Era sicuro che non
fosse stata un'illusione, perchè quando era successo, lui le
stava ancora parlando tranquillamente, era ancora prefettamente
presente a sè stesso, e non stava delirando.
Nei
due minuti successivi, un'ondata di positività e speranza
l'aveva travolto in pieno, così
impetuosamente, come non gli era più capitato dal
giorno dell'incidente, ma poi quei minuti si era moltiplicati e con
essi le sue paure ...continuavano inesorabilmente a scorrere,
sorpassandosi a vicenda in una corsa senza freni, spegnendo brutalmente
l'entusiasmo iniziale e riempiendogli il cuore e la mente di
febbricitante ansia. Anche se, tecnicamente, tutti avrebbero
considerato un buon segno il fatto che Mary avesse ricambiato la
stretta, nei limiti delle sue possibilità.
"
Calmati, ti prego!" fu Niall a posargli un braccio intorno alle spalle,
volendo trasmettergli con quel gesto quella sicurezza che in
realtà non aveva nemmeno lui
"
Vedrai che tra poco qualcuno verrà a dirci qualcosa"
continuò Louis, preoccupato a sua volta, anche se faceva il
possibile per non darlo a vedere. Era il più grande del
gruppo, e nonostante tutti sapessero che fosse un tipo al quale piaceva
scherzare anche nelle situazioni più improbabili, in quel
momento sentiva il dovere di mostrarsi forte, per i suoi amici. Dire
che aveva un cuore grande, non sarebbe bastato a spiegare quanto fosse
disposto a fare per le personi alle quali teneva, e lì
dentro non era l'unico, fortunatamente.
"
Non può finire così, non può finire
così..." sussurrò Liam all'amico, parlando a nome
di tutti, e cercando di dagli coraggio.
A
quel punto Zayn si portò le mani al viso, e provò
a seguire i consigli degli amici.. ci provò davvero, ma
invano, perchè non ne poteva più di aspettare.
Cinquantotto
giorni senza di lei non erano stati abbastanza? Per lui avevano preso
la grandezza dell'eternità, e non poteva, non voleva credere
che quella lievissima stretta non avesse alcun sgnificato..Mary si
stava svegliando, lo aveva sentito, glielo aveva suggerito il cuore in
quel meraviglioso istante, e se così era, proprio
non riusciva a spiegarsi cosa stesse accadendo in quelle quattro mura,
all'interno delle quali una decina di medici le stavano intorno da
quasi mezzora.
Le
opzioni erano soltanto due: o la ragazza si stava lentamente
svegliando, sul serio, oppure stava accadendo il peggio del peggio,
l'irreparabile.
E
non sapere quale delle due fosse quella giusta, stava
divorando tutti, in particolar modo Zayn.
Che
fine aveva fatto Giada? Beh, dopo la devastante nottata che aveva
trascorso a causa della crisi respiratoria della sua migliore amica,
era riuscita ad addormentarsi tra le braccia del suo principe,
completamente priva di energie, e divorata dal timore di perderla che
con il passare dei giorni le capitava sempre più spesso di
provare. E dormiva ancora, ingnara di tutto, adagiata su di
lui e cullata ininterrottamente da quelle braccia muscolose.
Harry
era stato vigile per tutto il tempo, ma aveva impedito ai fratelli di
svegliarla, per evitarle di vivere quell'agonia che aveva investito
tutti da una buona mezzora. Lui era stato l'ultimo a specchiarsi nei
suoi occhi nocciola prima che Morfeo l'accogliesse nel suo non sempre
confortante mondo, e ci aveva visto dentro soltanto un misero bagliore
di quella che inizialmente era stata una fiamma ardente che le aveva
permesso di reagire.
Non
ce la faceva più, Giada era stanca, stremata da quella
situazione, e forse quel giorno lo mostrava di più di tutti
gli altri, dato che soltanto poche ore prima aveva rischiato di veder
morire la sua migliore amica proprio davanti agli occhi. Ma quella era
stata soltanto la goccia che aveva traboccare il vaso: ciò
che l'aveva sfinita davvero era stato il trascorrere quasi due mesi
perennemente in ospedale, a tutte le ore del giorno, e spesso anche di
notte; e poi mangiava pochissimo, e spesso il suo sonno già
precario era disturbato da incubi, che prontamente il suo ragazzo
scacciava con infinite carezze e dolcisssimi baci...Giada aveva reagito
diversamente rispetto a Zayn, ma era stata male e stava male quanto
lui. E Harry, avrebbe fatto di tutto pur di evitarle altra sofferenza,
perciò non aveva voluto svegliarla...a che sarebbe servito
dirle che Mary aveva stretto la mano a Zayn, ma che da circa
qurantacinque minuti, i medici si erano rinchiusi nella sua stanza, e
nessuno si preoccupava di renderli partecipi di cosa stesse succedendo?
Giada si sarebbe soltanto agitata di più, e nel momento in
cui lui glielo aveva fatto presente, sia Louis, che Niall, e lo stesso
Zayn, gli avevano dato ragione. A nessuno piaceva vedere Giada ridotta
così.
Liam
era rimasto in silenzio, ma in cuor suo, aveva finalmente realizzato e
capito parecchie cose.
Lo
vedeva, si notava lontano un miglio, che suo cugino avesse
necessità di fare quattro passi o perlomeno distendere un
po' le gambe.. gli si erano intorpidite durante quelle ore a causa del
peso, seppur esiguo, della ragazza.Giada gli era praticamente seduta in
braccio, e Harry non aveva avuto modo nemmeno di cambiare posizione,
per tutto quel tempo, anche se avrebbe voluto, sarebbe stato innaturale
il contrario, eppure, continuava a stringerla e cullarla, fregandosene
altamente delle proprie gambe che chiedevano pietà, del
proprio corpo che gli chiedeva di stiracchiarsi e liberarsi. Ma a lui
non importava nulla, ed era disposto a sopportare quello e molto altro
pur di lasciarla recuperare le energie..non l'avrebbe mollata,
nonostante quella sedia fosse scomodissima, e oltre a tutto il resto,
avrebbe di sicuro avuto un mal di schiena atroce nei giorni a seguire.
Per
la prima volta Liam pensò che quello fosse amore, amore
vero, amore puro, e non soltanto una pugnalata alle sue spalle. Avrebbe
dovuto accorgersene prima, o meglio, lo aveva saputo sin dall'inizio,
ma aveva impiegato troppo tempo ad ammetterlo a se stesso. La rabbia e
il risentimento glielo avevano impedito.
Quella
era ancora una delle prime volte che i due si facevano trovare
così inequivocabilmente avvinghiati anche di fronte a lui,
ma Giada ne era incosapevole perchè dormiva, e Harry
sosteneva ormai lo sguardo del cugino senza più sentirsi uno
stronzo traditore come lui lo aveva chiamato... anche se non avevano
ancora parlato a quattr'occhi di quello che era accaduto tra di loro.
Mancavano
una decina di giorni alla fine di agosto, Harry sarebbe stato costretto
a tornare a casa alla fine della prima settimana di settembre ( in
realtà sarebbe dovuto tornare anche prima, ma era riuscito a
barattare un'altra decina di giorni scarsi con sua madre) ...lasciare
Giada, lasciare i ragazzi, lasciare Mary in quelle condizioni, lasciare
quel posto, e persino lasciare Liam senza aver chiarito con lui, era
davvero l'ultima cosa che desiderava, ma non poteva restare
lì a causa dell'inizio delle lezioni. Una volta superati gli
esami, poco ma sicuro, avrebbe trovato il modo di non separarsi mai
più dalla sua dolce metà, qualunque fosse il
prezzo da pagare.
Fu
il dolce bacio che Giada, subito dopo essersi svegliata gli
lasciò sulla guancia, a riportarlo anche con la mente nella
sala d'attesa dell'ospedale.
"
Hai dormito comoda?" le domandò lui, spostandole una ciocca
di capelli dietro l'orecchio.
Soltanto
in quel momento, la ragazza si rese conto di essergli stata addosso per
tutto il tempo "Io si, tu..non credo proprio" ammise
"Scusa"
disse un attimo dopo, inarcando le labbra in un sorriso tenerissimo ma
colpevole.
Di
tutta risposta, Harry le rubò un bacio, facendole capire in
quel modo che tenerla stretta tra le braccia, non gli sarebbe mai
pesato..e anche se le sue gambe e la sua schiena avrebbero avuto
qualcosa da ridire in proposito, lui avrebbe continuato a stringerla
forte.
Il
resto dei ragazzi osservò quella scena senza fiatare, ma
Giada si guardò spontaneamente intorno proprio
perchè non aveva udito nessuna voce, e fu quando
incrociò lo sguardo di Louis, poi di Niall, e infine di
Zayn, che capì che doveva essere successo qualcosa.
Persino
Liam se ne stava lì, immobile, con un braccio avvolto
intorno alle spalle dell'amico, e anche se Giada aveva preferito
evitare di incontrare i suoi occhi, come faceva troppo spesso, per non
restarci male ancora, era certa che anche lui in quel momento avrebbe
ricambiato quello sguardo ansioso, preoccupato, o forse sollevato..non
sapeva nemmeno lei che cosa leggere nei loro occhi.
"
Dov'è Mary?" domandò a quel punto, il tono
allarmato, e gli occhi già lucidi.
Guardò
Harry, lo vide scambiarsi un'occhiata con il resto dei
ragazzi, e si agitò ancora di più.
"
Mi accompagni a prendere una boccata d'aria? Così ti
racconto che ha combinato stavolta" le sussurrò lui,
facendole intuire in un modo tutto suo che forse non era
così grave come aveva temuto
"
Tranquilla..non pensare subito al peggio" la rincuorò il
maggiore dei fratelli "è un buon segno" continuò
Niall... però Zayn pareva sul punto di scoppiare e Liam gli
stava accanto per impedirgli di farlo.
A
quel punto la ragazza, seguì Harry nei corrodoi. Lui le
stringeva forte la mano, e si fermò soltanto quando furono
all'esterno della struttura ospedaliera...aveva preferito uscire
perchè cominciava a mancargli l'aria lì dentro.
"
Quindi a un certo punto, mentre Zayn le parlava come al solito, le dita
di Mary si sono strette attorno alle sue in un modo appena percepibile,
e l'attimo dopo la stanza era gremita di medici, come adesso. C'era
pure tuo padre, ma non ha potuto dirci niente"
"
Da quanto tempo è successo?" "Credo sia ormai un'oretta, ma
non abbiamo voluto svegliarti, perchè l'attesa in questi
casi è tremenda, e dopo lo spavento che ti sei
presa stanotte-" " E adesso? Adesso che succede?" già,
avrebbe dato dieci anni di vita per poterlo sapere
"
Possiamo soltanto aspettare..ma come ha detto Niall, di solito questi
sono buoni segni" sussurrò lui "Mary ha reagito, gli ha
stretto la mano, quindi forse si è smosso qualcosa
all'interno del suo corpo, forse qualche nervo ha ripreso a funzionare
o..non lo so, ma spero che si stia risvegliando" concluse Harry, e
l'attimo dopo Giada lo travolse in un abbraccio talmente disperato e,
allo stesso tempo sollevato, che per un attimo gli mancò il
respiro.
"
Tu..tu sei un mio angelo" sussurrò con gli occhi lucidi di
lacrime "Se per tutto questo tempo tu non ci fossi stato, io-"
"Shh"
Harry posò l'indice sulle sue labbra "lo so già,
me lo ripeti ogni singolo giorno" concluse al suo posto.
Era
vero: Giada non riusciva neppure più a immaginare una vita
senza di lui, non avrebbe avuto senso, sarebbe stata vuota,
inconsistente, insopportabile, impossibile.
Perchè?
Semplicemente perchè lui si prendeva cura di lei in tutti i
modi possibili e immaginabili.. non le dava false illusioni, ma la
forza di credere in nuove speranze, sempre, ogni minuto, e quando
nemmeno quelle bastavano a calmarla, se l'abbracciava stretta per ore,
per giorni, per settimane, per mesi, come aveva fatto fino a quel
momento, e come avrebbe continuato a fare fino alla fine dei suoi
giorni.
E
mentre la teneva ancora ancorata al proprio corpo, lo squillo del
cellulare di lui fece sussultare entrambi.
"
E' Niall" la informò, e Giada si accorse di come
contemporaneamente i loro occhi si cercarono, perchè insieme
sarebbero sempre stati più forti, qualunque cosa fosse
successa. Lei visse quei pochi istanti a rallentatore pregando Dio in
tutte le lingue del mondo di non farla ripetere quell'esperienza che
ricordava ancora troppo bene.
Era
successo qualche anno prima, suo nonno era in ospedale da qualche
giorno, in terapia intensiva, e le sue condizioni erano critiche. Una
sera, durante l'orario di visita dell'ospedale, lei era uscita
all'aperto in compagnia di sua zia, che continuava a ripeterle le
solite cose che si dicono in queste circostanze, e poi era arrivata una
telefonata, una banalissima telefonata che aveva annunciato a tutte e
due il decesso del caro nonno.
Non
lo avrebbe sopportato, non di nuovo. E anche se c'era la
possibilità che invece fosse accaduto qualcosa di
meravigliosamente bello, lei aveva paura.
"
Pronto?" anche la voce di Harry tradiva una certa ansia di sapere che
cosa fosse successo, perchè se Niall aveva chiamato,
qualcosa doveva essere successo.
Giada
era ancora abbracciata a lui, le braccia legate al suo collo, e la
testa poggiata a livello del cuore di lui, quando sentì con
le proprie orecchie parole sconnesse.
"
Harry! Correte! Venite...Mary! Mary si è svegliata!"
Il
ragazzo lasciò cadere il cellulare dalle mani, incurante di
tutto il resto, e avvolse le braccia intorno al corpo di lei, forte,
fortissimo. Giada scoppiò in lacrime e poco ci
mancò che anche lui la seguisse a ruota; poi lei
alzò il viso fino a incontrare i suoi occhi e sorrise fino a
farsi male la mascella.
"
Amore mio!" esultò, tra le lacrime di gioia "Amore, si
è svegliata!" continuò, incredula e all'apice
della felicità "O dio...ti prego, dimmi che è
tutto vero, perfavore, tirami un pizzicotto, convincimi del fatto che
non sto sognando" ora parlava a raffica "amore" si portò le
mani al viso, e subito dopo tornò le legò
nuovamente al collo del ragazzo "avanti, ho bisogno di sapere che sono
sveglia, tirami un pi-" Harry non le diede il tempo di finire la frase,
e coprì le labbra di lei con le proprie,
travolgendole un bacio senza precendenti, dolcissimo e intenso. Tanto
intenso.
"
Adesso ci credi che è tutto vero?" le domandò,
quando riuscirono a separare le labbra
"
Un bacio così non si può nemmeno sognare"
sussurrò lei "andiamo!" esclamò un attimo dopo,
con gli occhi ancora lucidi di lacrime e un sorriso che faceva invidia
pure al sole per quanto era raggiante. Durante il breve tragitto che li
separava dalla camera dove l'amica li stava aspettando, Harry la prese
in braccio più volte facendola volteggiare, e il caso volle
che i due incontrassero i genitori di Mary, appena tornati in
un'ospedale dopo essersi ripresi dallo spavento della notte precedente.
Non appena li vide, Giada urlò, urlò felice,
fregandosene delle regole "Si è svegliata", e a quelle
parole i genitori della ragazza per poco non svennero dalla goia, e
presero a correre a più non posso verso la figlia.
Meno
di un sessanta secondi dopo, si ritrovarono tutti nella stanza di Mary.
Le due ragazze restarono abbracciate per un lasso di tempo
indeterminatamente lungo, come non accadeva da ben cinquantotto giorni,
ed entrambe piansero per tutto il tempo. Avevano tantissime cose da
dirsi, ma le più importanti non avevano bisogno di parole
per essere espresse. Mary si accorse che tra Giada e Harry andava tutto
a gonfie vele dal sorriso che lui non era riuscito a trattenere
nell'assistere al loro abbraccio; ma aveva capito anche doveva essere
mancata un botto a Zayn, perchè quando lui l'aveva vista,
seduta sul letto, con lo sguardo vigile e le gambe incrociate, aveva
rischiato di accappottarsi pure nel percorrere un paio di metri, pur di
spalmarsi su di lei, e tempestarla di baci sul viso, sui capelli e sul
collo. Il resto dei ragazzi l'aveva abbracciata più che
calorosamente, e persino Liam, sembrava aver ritrovato la voglia di
sorridere.
Per
non parlare dei suoi genitori, che le si erano appicciati addosso e non
l'avevano lasciata più.
Mary
leggeva pura felicità nello sguardo di chi la circondava, e
non poteva a sua volta fare a meno di ringraziare tutti,
perchè era certa che se lei ce l'aveva fatta a uscire da
quel limbo, lo doveva anche ai suoi genitori e ai suoi migliori amici
che dal primo giorno avevano lottato per lei, con lei.
CINQUE
GIORNI DOPO
Era
tutto pronto per il suo ritorno a casa.
Giada
e i ragazzi avevano organizzato tutto nei minimi dettagli, e avevano
stabilito che i genitori della ragazza l'avrebbero accompagnata
dall'ospedale a casa, e poi si sarebbero allontanati con una scusa,
lasciandogli il via libera ai festeggiamenti.
Louis
e la sua ragazza Amy avevano diretto i lavori, e persino Frenny aveva
aiutato Giada nella preparazione dei dolci. A Niall e Zayn era stato
affidato il compito di andare a comprare il resto del necessario, e in
modo non del tutto casuale, Harry e Liam erano gli addetti agli addobbi
e ai palloncini.
Da
quando quest'ultimo si era accorto di quanto forte e puro fosse il
sentimento che legava reciprocamente il cugino e la sua ex ragazza, le
cose erano migliorate..almeno adesso riuscivano a parlare civilmente, e
il giorno prima Harry era addirittura passato a casa sua per recuperare
la propria roba e salutare la zia visto che l'indomani, volente o
nolente, sarebbe dovuto salire su un aereo diretto in Inghilterra.
Era
l'unica nota che stonava in quell'atmosfera gioiosa, ma i due
innamorati avrebbero avuto il tempo per salutarsi dopo la festa di
Mary. E poi si erano fatti una promessa, che avrebbero sigillato sempre
dopo la festa.
Tra
i tre non c'era stato un chiarimento vero e proprio, anche se l'aria
era decisamente meno tesa rispetto ai primi giorni successivi al
litigio.
"
Allora domani parti?" fu Liam a spezzare il silenzio mentre gonfiavano
i palloncini
"
Non me lo ricordare...se fosse per me, mi trasferirei qui a tempo
indeterminato, sempre che tu non abbia intenzione di prendermi a pugni"
rispose il riccio, compiendo un piccolo passo verso la
riappacificazione, in un modo tutto suo.
Liam
sbuffò, poi decise che era arrivato il momento di chiarire
"fino a pochi giorni fa, sì..ti avrei preso davvero a pugni,
ma c'è stato un momento in cui ho capito che nessuno
saprà mai amare Giada quanto la ami tu.
Ci
ho riflettutto parecchio, e ora ti posso dire con certezza che io non
avrei retto, te lo giuro, non avrei retto questa situazione...non sarei
riuscito a starle accanto in questo modo, non sarei stato capace di
consolarla nel cuore della notte, di abbracciarla per ore e ore mentre
lei piangeva calde lacrime, non avrei saputo asciugargliele, non avrei
saputo darle la grinta e la speranza che le hai dato tu. Non sarei
stato forte per entrambi, non avrei saputo donarle ciò di
cui lei aveva più bisogno quando la sua migliore
amica stava lottando per la vita, e invece tu, cazzo, tu..tu sai
perfettamente come prenderti cura di lei, in tutte le situazioni, anche
le peggiori.
Quando
la vedevo stare male, mi chiedevo se cosa avessi fatto io se fossi
stato al tuo posto, e non sapevo che rispondermi. Ma tu c'eri, e lo
sapevi, e riuscivi a strapparle un sorriso tra quelle lacrime. Sei
tu il meglio per lei.
E Giada ti ama a sua volta, follemente, ed è stato anche il
suo amore nei tuoi confronti a darle la forza di credere in qualcosa,
di credere ancora. Io l'ho capito con un po' di ritardo, ma ci sono
arrivato e-"
"
Mi dispiace per quello che è successo tra noi Liam, mi
dispiace davvero, credimi. Ma mai avrei immaginato di ritrovarla
proprio qui, non lo avevo previsto, e non avevo previsto nemmeno che
avrei finito per innamorarmi di lei ogni giorno di più.
Scusami.. scusami, sul serio, ma io la amo da impazzire"
"
La vostra storia insieme non era finita quando vi siete lasciati due
anni fa..ero io quello di troppo,e non lo sapevo.
Adesso
che l'ho capito, vi auguro di essere felici, perchè a lei
voglio un bene dell'anima, gliene ho sempre voluto, e nemmeno tu sei
tanto male..però so che siete perfetti l'un per l'altro, e
senza accorgevene ve ne date ogni istante la conferma..ero io che ero
cieco, che mi rifiutavo mi vedere certi sguardi, certi sorrisi e certi
baci che solo due che si amano davvero sanno scambiarsi.
Per
me siamo apposto così Harry, sul serio."
A
quel punto il riccio allargò le braccia, sperando che il
cugino non si tirasse indietro proprio in quel momento. E Liam non lo
fece, finalmente si abbracciarono.
"
Nemmeno tu sei tanto male.." Harry ripetè le sue stesse
parole, e l'altro scoppiò a ridere
"
Grazie..grazie per aver capito, tutto quanto" disse poi, rafforzando la
presa.
In
quel momento Giada entrò nella sala con un vassoio di
bignè tra le mani, e quasi non lo scaraventò a
terra, quando vide quei due stretti in un abbraccio fraterno. "Te lo
avevo detto che si sarebbe sistemato tutto" esclamò Louis,
comparendo alle sue spalle, seguito da Niall che la strinse
affettuosamente, e lei sorrise.
"
Vieni qui" la chiamò Harry, quando si accorse della sua
presenza, e la ragazza non se lo fece ripetere due volte. L'attimo dopo
si ritrovò intrappolata tra i due cugini, e finalmente li
abbracciò forte, entrambi.
"
Mi dispiace di aver combinato questo casino, e scusate se non ho
trovato il modo di rimediare subito" sussurrò
"
Avevi un'amica che lottava per la sopravvivenza..che cosa avresti mai
potuto fare? E poi eravamo noi a non essere pronti a chiarire..tu non
avresti potuto fare niente in ogni caso..ero io che non avevo capito
nulla" fu Liam a parlare questa volta
"Mi
sei mancato" sussurrò lei, guardando dritto negli occhi il
suo ex ragazzo, mentre Harry si faceva lentamente da parte, lasciandoli
per qualche istante da soli.
"
Anche tu" le rispose lui, poi scoppiò in una risata
liberatoria "ma che ci eravamo messi in testa noi due? Il nostro ruolo
è sempre stato quello di essere amici"
"Quindi
non appena inizierà la scuola, riprenderai a rompere tutti i
pomeriggi? Ti lamenterai dei compiti e dei prof come sempre? E mi
chiederai un giorno sì e l'altro pure di fare festa? E ti
arrabbierai quando non mi girerò nei compiti in classe per
paura di essere beccata? E mi prenderai in giro per ogni cosa? Anche
per il mio maglione rosso a collo alto, che 'fa tanto Natale'?"
Liam
sorrise " Se indosserai ancora quell'obbrobio..sì,
farò tutto quello che fanno gli amici" la
rassicurò
"
Perfetto allora" Giada gli buttò le braccia al collo di
nuovo "e ti terrò d'occhio, quando il tuo ragazzo,
nonchè mio cugino, non ci sarà" concluse Liam,
strizzando l'occhio a entrambi.
Incredibile
come l'esperienza per nulla piacevole che aveva coinvolto Mary in prima
persona, avesse toccato tutti, ognuno nel modo in cui ne aveva bisogno.
Giada,
Harry, Liam, Zayn, Niall e Louis. Ai primi aveva fatto capire che
l'amore, quello vero, aiuta a superare ogni ostacolo; a Liam aveva
aperto gli occhi riguardo Harry e Giada; a Zayn era servita a
realizzare quanto tenesse a Mary, Niall aveva incontrato Frenny, e
Louis, che di tanto in tanto aveva badato un po' a tutti essendo il
più grande, aveva capito di essere pronto a prendersi
responsabilità maggiori anche con Amy. Voleva chiederle di
sposarlo.
La
festa durò fino alle dieci di sera, poi tutti quanti se ne
andarono per permettere a Mary di riposare, tutti tranne Zayn che si
trattenne qualche minuto in più.
"
Te lo aspettavi?" le domandò, quando furono soli
"
Sinceramente? Un pochino sì, ma è stato mille
volte più bello di come me l'ero immaginato" sorrise la
ragazza
"
Così ci sottovaluti.." la provocò lui,
scherzosamente
"
Veramente siete voi ad essere al di sopra di ogni aspettativa" rispose
Mary, soffermandosi a guardarlo negli occhi castani spruzzati di
pagliuzze dorate, gli stessi che sognava ogni notte da quando li aveva
incrociati per la prima volta, diversi anni prima.
Zayn
ricambiò quello sguardo per qualche istante, sorridendole
senza nemmeno rendersene conto, poi si scosse "devo dirti una cosa"
"
Spara" l'incitò lei, ma non era così semplice,
non quella volta
"
Io..il periodo in cui sei stata male è stato terribile, io
mi sentivo terribilmente solo e-"
"
Ho capito: hai conosciuto una ragazza che ha saputo consolarti e ti sei
innamorato. Allora? Quando me la presenti?" era incredibile come
riuscisse a far finta di finta, nonostante lo amasse con tutta se stessa
"
Credo che nessuno la conosca meglio di te" stette al gioco lui
"
No..Dio mio, anche tu.. no! Non puoi esserti innamorato sul serio di
lei" Zayn la fissò perplesso, la ragazza gli stava rendendo
le cose più difficili e più facili
contemporaneamente..tipico di Mary.
"
Lei chi?" "Giada! E poi mi dispiace dovertelo dire, ma ci tengo troppo
a te, e mi sento in dovere di aprirti gli occhi e farti capire che
è una storia impossibile, perchè lei ama Harry,
sin dall'inizio..e dai, lo sai che tu tutto il casino che è
successo con Liam e-" okay, Mary stava tergiversando troppo le cose,
doveva farle capire di essere fuori strada
"
Ma riesci a stare zitta un attimo?" l'afferrò per le spalle,
guardandola dritto negli occhi
"
Sai com'è..sono stata zitta per troppo tempo, e devo
recuperare" cinquantotto giorni di coma non avevano intaccato il suo
lato ironico e spiritoso, per fortuna, si ritrovò a pensare
lui, perchè in fondo si era accorto di amarla anche e
soprattutto per quello
"
Non ricordi nulla di quello che ti dicevo in ospedale?"
"
Qualcosa sì..a volte ti sentivo, ma non riuscivo mai a
formulare un discorso dalle tue parole, perchè a un certo
punto il mio cervello si..disconnetteva, sì, era proprio
come se si disconnettesse, e anche quando la linea veniva ripristinata,
la maggior parte delle volte non riuscivo più a seguire il
filo del discorso" spiegò lei
"
Allora te lo riassumo adesso" prese coraggio Zayn "però devi
chiudere gli occhi" "perchè?" "tu fallo e basta" le
ordinò, e Mary obbedì, si fidava ciecamente.
Lui
fu rapidissimo, e prima che gli venisse meno il coraggio di farlo, la
baciò sulle labbra. Un contatto dolce e veloce, che sapeva
d'amore.
"
Credo proprio che il riassunto non mi basti..ho bisogno del testo
originale, e voglio tutto, anche le virgole" sussurrò la
ragazza, un attimo prima che le loro labbra combaciassero di nuovo,
questa volta in un bacio molto più lungo e intenso.
"
Quello che volevo dirti prima che tu capissi fischi per fiaschi come al
solito, è che quando tu non ci sei stata, ho rischiato di
impazzire, e ho realizzato che per me sei sempre stata molto
più di un'amica..non so dirti quando sia successo, ma io ho
perso la testa per te Mary" lo disse, tutto d'un fiato
"
E dovevo rischiare di morire perchè tu lo capissi?"
continuava a fare battute, ma il cuore le stava espodendo nel petto per
quanto era felice
"
Io sono innamorata di te dalla prima volta che ti ho visto"
confessò, rossa in viso "e perchè non me lo hai
mai detto?"
"
Perchè sapevo che non eri pronto, che non avevi ancora
capito...però davvero non pensavo di dover arrivare a tanto"
come al solito la buttò sul ridere, ma dentro di lei c'erano
i fuochi d'artificio.
A
quel punto Zayn mi mise in ginocchio per terra, le prese le mani, e la
guardò dritto negli occhi.
"Vuoi
essere la mia ragazza?" pendeva dalle sue labbra, e ogni volta che la
guardava la trovava più bella, e l'amava, da morire, amava
tutto di lei. Soprattutto quella personalità estroversa,
opposta alla propria. Si era innamorato della sua migliore amica, e
lì, in ginocchio di fronte a lei, si rendeva conto di quanto
era stato fortunato..perchè sì, la reputava una
fortuna quella di aver perso la testa per una persona di cui
già conosceva pregi e difetti, ed era pazzo di entrambi.
Mary
si chinò alla sua stessa altezza, gli sorrise raggiante, poi
gli allacciò le braccia al collo e lo baciò con
trasporto.
"
Finalmente" sussurrò, in preda alla felicità
più pura "finalmente me lo hai chiesto" e quello fu il
'sì' più bello che lui avrebbe mai potuto
immaginare.
"Ecco
fatto: è ufficiale!" Harry chiuse il computer e lo
posò sulla scrivania, poi tornò sul
letto accanto a Giada, che gli gettò le braccia al collo,
stringendolo forte "tra novantesei giorni esatti ci rivedremo"
calcolò, mentre il ragazzo si stendeva lentamente su di lei.
Erano
da poco tornati a casa dopo la festa di Mary, e quella sarebbe stata la
loro ultima notte insieme. Avevano appena prenotato un volo su un aereo
che avrebbe portato Giada a Londra per le vacanze di Natale, novantesei
giorni dopo.
"
Hai preparato tutto?" domandò la ragazza, ansimando, mentre
lui le baciava lentamente il collo
"
I vestiti sono in valigia, ed è tutto pronto...soltanto io
non lo sono" sussurrò Harry con voce roca, interrompendo la
scia di baci per guardarla negli occhi.
"
Nemmeno io sono pronta" disse lei, perfettamente consapevole e vogliosa
di annegare ancora una volta in quegli occhi, in quello sguardo
così intenso, dolce, malizioso e impertinente allo stesso
tempo, che considerava il suo personale lasciapassare per la
felicità.
"
Riuscirò a reistere novantasei giorni senza di te, soltanto
se adesso mi dai almeno novantasei baci, uno per ogni giorno che
staremo lontani."
Giada
non se lo fece ripetere due volte, afferrò la maglietta di
lui all'altezza del petto per tirarlo maggiormente contro di
sè, e lo baciò sulle labbra.
"Uno"
contò, staccandosi "due" continuò "tre" i baci
erano sempre più lunghi e intensi "quattro" lui le prese il
viso tra le mani "cinque" la ragazza portò le proprie tra i
suoi ricci "sei" ancora un bacio "sette" un incastro perfetto "otto"
Harry fece scivolare le mani lungo il suo corpo "nove" si
fermò all'altezza dei fianchi "dieci" prese a carezzarli,
infilando le dita sotto la maglietta "undici" Giada percorse la
mandibola di lui con le labbra "dodici" lo baciò sul collo
"tredici" indugiò ancora in quel punto "quattordici" il
ragazzo iniziò ad accarezzarle la schiena "quindici" immerse
la testa nell'incavo del suo collo "sedici" lei gli alzò la
maglietta lentamente "diacissette" gliela sfilò "diciotto"
lo baciò su una spalla "diciannove" le dita di Harry
raggiunsero il gancio del suo reggiseno sotto la maglia "venti" lui la
baciò ancora sul collo "ventuno" prese ad armeggiare con il
ferretto "ventidue" Giada gli prese il viso tra le mani "ventitre" lo
riportò all'altezza del proprio "ventiquattro" ancora un
bacio sulle labbra "venticinque" il reggiseno scivolò via
"ventisei" le mani di lui le sfiorarono i seni da sopra la stoffa della
maglietta che ancora indossava "ventisette" ora sotto la stoffa
"ventotto" Harry la baciò sulla fronte "ventinove"
all'angolo delle labbra "trenta" sul mento "trentuno" la ragazza
cercò nuovamente le sue labbra "trentadue"
scivolò giù di poco sul letto "trentatre"
riuscì in quel modo a baciargli il petto nudo
"trentaquattro" lui la liberò della definitivamente della
maglietta "trentacinque" posò la mani all'altezza dei suoi
fianchi scoperti "trentasei" la sollevò per riportarla con
la testa sul cuscino "trentasette" Harry riprese a baciarle il collo
"trentotto" ancora baci su quel lembo di pelle "trentanove" lei gli
accarezzò lentamente la schiena nuda "quaranta" Harry si
spostò sull'incavo dei seni "quarantuno" lei
rischiò seriamente di perdere il conto "quarantadue" le
stuzzicò un seno "quarantatre" l'altro "quarantaquattro" li
prese entrambi tra le mani "quarantacinque" scese a baciarle la pancia
"quarantasei" Giada reclamava le sue labbra di nuovo sulle proprie
"quarantasette" un bacio a occhi chiusi "quarantotto" un bacio a occhi
aperti "quarantanove" spalancati, per non perdersi nulla "cinquanta"
lui le tirò giù i jeans "cinquantuno" la ragazza
fece lo stesso "cinquantadue" entrambi gli indumenti scivolarono alle
caviglie "cinquantre" fu il turno delle scarpe di lei
"cinquantaquattro" Harry si sfilò anche le proprie
"cinquantacinque" pantaloni e calzature finirono sul pavimento
"cinquantasei" lui le baciò le caviglie "cinquantasette"
risalì lungo le sue gambe "cinquantotto" le
solleticò l'interno coscia con le labbra "cinquantanove" la
baciò fin dove poteva senza essere intralciato dall'intimo
"sessanta" pensarono entrambi di stare per impazzire "sessantuno" di
nuovo un bacio sulle labbra "sessantadue" più intenso del
precedente "sessantatre" Giada prese a giocare con l'elastico dei boxer
"sessantaquattro" Harry immerse la testa nel suo petto "sessantacinque"
la morse "sessantasei" Giada gli circondò la schiena con le
braccia "sessantasette" lo attirò ancora di più
contro di sè "sessantatotto" i loro addomi nudi combaciarono
del tutto "sassantanove" Harry immerse la testa nei suoi capelli
"settanta" prese a giocarci "settantuno" intanto si abbracciarono forte
"settantadue" senza staccarsi, lui la baciò ancora una volta
sul collo "settantatre" Giada prese a tremare "settantaquattro" fremeva
sempre di più di piacere "settantacinque" gli
susurrò che lo amava da morire "settantasei" Harry
ripetè le sue stesse parole "settantasette" senza smettere
di baciarla sulle labbra, lui le sfilò gli slip
"settantotto" la ragazza gli accarezzò i fianchi
"settantanove" Harry portò proprie le mani sulle sue
"ottanta" anche il suo intimo scivolò via "ottantuno" il
ragazzo si allontanò appena, per accendere la luce del
comodino "ottantadue" la guardò completamente nuda stesa sul
suo letto, tenendo le mani intrecciate a quelle di lei "ottantatre" si
portò una sua mano alle labbra, fissandola estasiato
"ottantaquattro" le baciò le nocche senza smettere di
guardarla "ottantacinque" anche lei lo fissò in tutto il suo
splendore "ottantasei" pensò che fosse perfetto
"ottantasette" pensò che fosse perfetta "ottantotto" Harry
si stese nuovamente su di lei "ottantanove" la ragazza cercò
le sue labbra "novanta" un bacio infuocato "novantuno" corpi accaldati
a fronti sudate "noventadue" mani ancora intrecciate "novantatre"
battiti accelerati "novantaquattro" ancora baci infuocati
"novantacinque" si rotolarono tre le lenzuola, abbracciati dall'amore
"novantasei" smisero di contare e continuarono ad amarsi al
ritmo più antico del mondo, mentre la retta dei numeri
naturali raggiungeva l'infinito per conto suo.
Si
fecero una promessa quella notte: novantasei giorni dopo avrebbero
ripetuto tutto da capo, magari contando anche le ore, i minuti, i
secondi, e ricordando con ogni sguardo, carezza e bacio, quell'estate
irripetibile, la stessa estate della realizzazione del loro 'quasi
impossibile'.
FINE
BUONSALVEEEEEEEE!!!
Alllora..sono consapevole delle lunghezza spropositata del
capitolo, ma spero con tutto il cuore che non vi abbia annoiato :)
Sinceramente avevo previsto che sarebbe stato un po' più
lungo dei precedenti, ma non immaginavo così tanto..avresti
potuto dividerlo in due, direte voi, e forse avete ragione, ma ho
scritto tutto di getto, sembrava che non riuscissi più a
fermarmi, e non mi è sembrato giusto spezzare a
metà il flusso dei miei pensieri.
Come avrete certamente capito, la storia di Harry, Giada, Liam, Zayn,
Mary, Niall, Louis e le loro ragazze, si conclude qua. :(
Mi macherà da morire scrivere di tutti loro, in particolare
di Harry e Giada, ma non poteva durare all'infinito, la storia avrebbe
finito per diventare noiosa, banale, ed è l'ultima cosa che
desidero.
In ogni caso, anche se il tempo che ho a disposizione è
davvero poco per via della scuola, con le mani in mano proprio non
riesco a starci, quindi scriverò certamente un'altra storia,
anche se aggiornerò sicuramente con meno frequenza di una
volta a settimana, e sarà inserita nella categoria 'Storie
Originali' di Efp.
Vi confesso una cosa: per me il protagonista avrà sempre il
volto di Harry (si, lo so che sono fissata, ma io riesco a scrivere
così spontaneamente solo di lui)..però
avrà un altro nome e un'altra vita..forse addirittura
più simile a quella reale. Anche se spero vivamente che non
gli accada mai quello che è successo a Ethan! Ebbene
sì, vi ho appena svelato il nome del protagonista maschile.
Dovrei riuscire a pubblicare il primo capitolo nel fine settimana..al
massimo lunedì, come sempre.
Spero di avervi incuriosito almeno un po', ma adesso torniamo a noi.
Vorrei innanzitutto ringraziarvi di cuore per tutto il supporto che mi
avete dato, per le parole che mi avete scritto, e per ogni sorriso che
siete riuscite a strapparmi. Davvero, grazie. Spero che il capitolo sia
stato all'altezza delle vostre aspettative, e spero che vi abbia
trasmesso anche solo un briciolo di ciò che ho provato io
scrivendolo.
Aspetto il vostro parere
<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3
Un bacione forte forte, grazie ancora, grazie grazie grazie, e alla
prossima!!!! <3<3<3<3<3
Ps. Avete sentito il cd?
Io penso che sia una bomba! E'..è semplicemente perfetto!
Amo tutte le canzoni, dalla prima all'ultima, ma sono innamorata persa
di 'Night Changes'. <3
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Capitolo 31 *** Fine ***
Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori tutto attaccato. Per istruzioni guardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP. |
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