Capelli di Luna

di Achernar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Infanzia ***
Capitolo 2: *** Adolescenza ***
Capitolo 3: *** Giovinezza ***
Capitolo 4: *** Ricordo ***



Capitolo 1
*** Infanzia ***


capelli di luna 1 (Devo essere matta a pubblicare una multichapter in questo periodaccio, ma tant'è...)
Ad essere sinceri questa storia è stata scritta un  po' di tempo fa. Ho sempre amato il personaggio di Kisara; di lei sappiamo pochissimo (mi riferisco come al solito al manga) eppure mi ha catturata: come ho detto la trovo 'malinconicamente affascinante', una donna dai lunghi capelli bianchi, allontanata da tutti perchè diversa, che racchiude in sè un grande e terribile potere di cui non è neppure consapevole. Beh, in tutto questo mio amore per Kisara mi sono resa conto di una cosa fondamentale: non avevo mai scritto niente su di lei! La cosa mi ha un po' sorpresa, quindi ho deciso di rimediare. Chiedo perdono per lo stile un po' particolare di queste flashfic, ho dovuto far ricorso ad immagini per cercare di spiegare cosa rappresenti Kisara per me, spero che il risultato non sia del tutto banale ^^'. Ringrazio tantissimo la mia honey La_Fe10 per avermi aiutato a correggere questa storia
Buona lettura!kisara img

 

È una bambina che difficilmente puoi dimenticare, se mai dovesse capitarti di incontrarla, nelle fresche e placide sere dei villaggi più sperduti. Occhi di acqua preziosa, di cielo, capelli che corrono nel vento, eleganti come spire di serpente.

Correva allegra e fiera per la strada acciottolata, volute di polvere fine e sabbia si alzavano al suo passaggio, al passaggio di quei piedini calzati da sandali troppo grandi.

Indossava una tunica nuova, regalo di donne più grandi, che sapeva di amore e tessuto appena filato, di buoni auguri per un futuro gioioso di una piccola, felice bambina di un villaggio sperduto. Felice malgrado la maledizione che pendeva sul di lei.

Lo lessi nel suo sguardo, lo ascoltai nella sua risata. Lei non lo sapeva ancora, ma io trovai in lei mistero e potenza, grazia e innocenza in quelle piccole mani che intrecciavano ignare i capelli, bianchi come quelli di un anziano vegliardo. In lei tutto pareva gridare ‘vita’. Io vi lessi ‘morte’.

La bambina si avvicinò a me, leggera come le foglie portate dal vento, senza accorgersene mi urtò, alzò lo sguardo e incontrò e i miei occhi. Non si ritrasse intimorita come avrebbe fatto qualunque bambina, abbassò solo le iridi preziose al suolo, in segno di scusa. Mi sentii invadere da tenera tristezza alla vista di quella piccola, segnata già per la vita dalle decisioni di un fato più grande di lei. Proprio come colui che più amavo.

Non sapevo se l’avrei più rivisto, così come non sapevo se avrei più rivisto lei, che il destino avrebbe di sicuro disperso in giro per le nostre terre in un vagare solitario e dimenticato. Le chiesi se potessi fare qualcosa per lei, se volesse qualcosa.

La bambina dai capelli d’anziana scosse la testolina, sorrise timidamente e mi abbracciò. “Sei tu che vuoi qualcosa, i tuoi occhi sono tristi”. Incapace di rendermi conto della situazione, accarezzai piano quelle chiome candide. Davvero avevo degli occhi tristi? “Segui ciò che hai scelto fino in fondo” mi disse “cambiare strada ti farà solo del male”.

Era una bambina, dai capelli d’anziana, e come un’anziana aveva parlato: dritto al mio cuore.





Anticipo qui a fine flashfic che i capitoletti di questa nuova storia saranno quattro, narrati ciascuno da un narratore diverso. Vi sfido fin d'ora a indovinare di chi si tratti in questo primo capitolo, la soluzione tra una settimana insieme alla prossima flashfic ;)

 

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Capitolo 2
*** Adolescenza ***


capelli di luna 2 Eccoci al secondo capitolo! Due paroline sul narratore della scorsa settimana che è *rullo di tamburi* Akunadin, il padre di Seth! Non era proprio facilissimo però brava ad Alima, la tua intuizione era quella giusta ;)
Grazie per le recensioni, le apprezzo tanto *sniff* spero che questo capitolo non deluda, questa volta il narratore è più semplice *e sicuramente più apprezzat- ops, shhh!*

Buona lettura!



È una ragazzina dai capelli candidi, bianchi di luna. Lo sguardo dolce e nobile, distante. Le mani fragili, il passo rapido e felino, l’andatura fiera eppure così stanca.

È una ragazzina che difficilmente puoi dimenticare, se mai dovesse capitarti di incontrarla, nelle notti buie e senza stelle del silenzioso deserto. La vidi vagare fra le dune una volta, il piede leggero sfiorava la sabbia fredda, quasi nessuna impronta lasciava al suo passaggio. Un mantello le copriva le candide spalle, sapeva di solitudine e di viaggio.

Le chiesi dove andasse, si girò verso di me, gli occhi vuoti e assenti. Era eterea.

Parlò con voce silenziosa eppure colpì la mia anima così profondamente che non credo potrò mai dimenticarlo. Ognuno è alla ricerca della sua strada, del suo posto nel mondo. Mi disse “Io sono una strada, cerco un piede che mi percorra”.

Ognuno è alla ricerca di un mezzo per realizzare sé stesso, mi disse “Io sono uno strumento, cerco una mano che mi utilizzi”.

Le chiesi se fossi io chi stava cercando.

I capelli di luna ondeggiarono nella notte scura come pece. Sorrise flebilmente. “Uno strumento di vita nelle mani della persona sbagliata si tramuta in morte. La strada giusta può condurti al nulla se non sai dove devi andare. Non sei tu colui che mi sta cercando. Non sono lo strumento né la strada che ti porterà alla tua vendetta”.

Silenziosa e fuggevole come la morte, la ragazzina dai capelli di luna si allontanò da me, lasciandomi solo con le mie paure e il mio dolore. La brezza del deserto ne offuscava i contorni. Pareva un fantasma.




Questo è il capitolo più 'antico' (ossia il primo che ho scritto) e per quello ci sono più affezionata. Alla prossima settimana!

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Capitolo 3
*** Giovinezza ***


capelli di luna tre (questo capitolo è in anticipo di un giorno. Domani è davvero una giornataccia quindi preferisco pubblicarlo oggi piuttosto che correre il rischio di non pubblicarlo affatto)

Era più facile l'altra volta vero? Sì, è Bakura, il re dei ladri in cerca di vendetta. Stavolta è ancora più facile, sono sicura che indovinerete in un batter d'occhio ;)
Buona lettura!

-o-X-o-



È una ragazza che difficilmente puoi dimenticare, se mai dovesse capitarti di incontrarla, nei mattini rosati e freschi sulle rive del Nilo. Quando i primi raggi del sole indorano la superficie vitrea del fiume e i primi uccelli escono dai loro nidi e anche il deserto comincia a brulicare di vita.


Ha la pelle diafana e gli occhi color turchese, di un colore così intenso come solo i grandi re hanno mai visto, dipinto nei cieli delle loro tombe.

Indossava una tunica sabbia, sandali logori e un mantello lacero che sapeva di storie antiche e vecchi ricordi. Ma la sua andatura era umilmente fiera, avanzava sicura verso le acque pallide, pallide quasi quanto lei, la ragazza dai capelli di nuvola.

Fu il riflesso di un fantasma dalle sembianze di giovane donna quello che vidi nelle acque del Nilo. Mi girai, mi sorrise piano, con la grazia di una bianca farfalla. Le chiesi chi fosse. Mi disse se io sapessi chi fossi.

Parlai del mio nome, della mia famiglia, del mio passato, del mio futuro. Lei ascoltò con la bontà di una madre che ascolta il figlio delirare, eppure non lo interrompe perché lo ama troppo per dargli la delusione di infrangere le fragili cose in cui aveva creduto fino a quel momento, di cui era sicuro. Di cui ero sicuro.

Sorrise. “Non puoi sapere chi sei, non puoi sapere chi sarai. Ai tuoi occhi e agli occhi degli altri sei tutti e nessuno. Come la luna non è mai uguale a sé stessa e le stagioni vanno e vengono”. Le dissi che sapevo bene chi ero, che avevo un nome, un nome solo mio, e avendolo avevo la certezza di sapere chi fossi. “E allora quando non lo avrai più cesserai di essere?”. 

La ragazza si allontanò dalla riva del fiume, i piedi leggeri la portavano già lontano, verso il suo futuro, che ora mi pareva così indecifrabile da essere perfino più sicuro del mio. Cosa c’è di più prevedibile del non poter prevedere?

Le gridai di aspettare, di dirmi almeno chi fosse. Leggera come la piuma di Maat, mi arrivò la sua risposta “Lo saprò quando chi mi sta cercando mi avrà trovata”.



E lo stile filosofeggiante si fa più intenso! Chiedo scusa se come brano sembra un po' pirandelliano: giuro che non l'ho fatto apposta, è venuto proprio così, colpa del personaggio ^^' 
Se l'altro era il capitolo più corto questo è il più lungo, alla settimana prossima con l'ultimo (che personalmente è il mio preferito).

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Capitolo 4
*** Ricordo ***


capelli di luna 4 Esatto, era Atem (fin troppo facile no? Tutti quei riferimenti al nome e alla corte di Tebe...). Siamo giunti all'ultima flashfic (e anche a giugno, mamma mia...) stavolta non credo sia necessario indovinare il narratore, per una serie di motivi è stata una scelta obbligata (e anche preannunciata visti i precedenti) e non è difficile capire a chi mi stia riferendo.
Spero davvero di essere riuscita ad esprimere quello che volevo in questa storia, soprattutto in quest'ultimo capitolo che mi è molto caro

Buonissima lettura ;)


È una donna che io difficilmente potrò dimenticare e anche tu, se mai ti fosse capitato di incontrarla, nei pomeriggi torridi e assolati, affollati di gente e colori nelle strade sabbiose della capitale.


Correva disperata eppure ancora regale, un manto di dolore e solitudine la rivestiva, i suoi piedi stanchi la conducevano ancora, così come l’avevano condotta per tanti anni: lontano da tutti e dal mondo.

Raccolsi la sua solitudine e la unii alla mia, grigia e intima come le nubi che incombono su di un piccolo villaggio, prima di una tempesta, tanto grigia quanto i capelli di quella donna erano candidi come lino appena filato, tanto buia e opaca quanto le sue iridi erano blu e vive come le profondità del mare.

Una donna pellegrina, dai capelli di luce, luce che illuminò la mia anima, sole che riempì la mia vita così vuota. No, non sole, ma luce delicata e femminile: luce di luna, di astri lontani. Mi disse “Ti ho trovato”. Le avrei detto ‘ti stavo cercando’, ma il mio orgoglio me lo impedì.

Credevo di averti salvato da un destino di umiliazione, dal tuo peregrinare infinito, dal dolore della solitudine. E in cambio ti avevo ceduto i miei dolori. Invece tu salvasti me: da me stesso.

Mi donasti la tua luce, così intensa che ora sono diventato cieco a qualunque altra. Nulla tocca o scalfisce più il buio nel mio cuore.
Se eri il mio strumento, allora la mia mano non era pronta, se eri la mia strada, ti ho percorsa male e ora mi sembra di essere tornato così indietro nel mio impossibile cammino verso la felicità che non riesco più a vedere neanche il mio punto di partenza.


Sei una donna che difficilmente potrò dimenticare, così come non dimenticherò mai le volte che ti ho tenuta fra le mie braccia. Anche l’ultima, davanti alla desolazione del mondo e della guerra.

Sorridevi con la grazia di un fiore che sboccia. La tua pelle candida macchiata da graffi che non avrebbe mai dovuto conoscere. E la tua anima macchiata dall’esserti legata a me.




*sniff* quanto amo questa coppia. Seriamente: la dichiarazione di amore di Seth nel manga è bellissima, la più bella che abbia mai letto in un manga: "volevo la tua luce", sono assolutamente adorabili <3

Ok, si sarà capito che il narratore è Seth, mi dispiace per Kisara ma dovevo restare fedele al canon almeno sul finale... Spero che la mia storia vi sia piaciuta almeno quanto io mi sono divertita a scriverla, come promesso la prossima fic sarà più allegra, ritroveremo di nuovo i miei adorati ragazzi dai capelli a punta ;)

Ringrazio chi ha seguito questa raccolta per il suo supporto e le bellissime parole e anche chi l'ha semplicemente letta: mi fa molto piacere!

E ci vediamo alla prossima ficci!

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