La forza della vita

di shaolin7272
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Autore: Shaolin7272

Fandom: Star Trek – reebot 2013 post into darkness

Titolo: La forza della vita

Personaggi: Kirk, Spock, “Bones”McCoy

Rating: verde

Canzone – La forza della vita di Paolo Vallesi

Note dell'autore: I personaggi principali non sono miei e non mi appartengono, ma sono di diritto di Gene Roddenberry, Paramount Pictures, Bad Robot Productions, e tutti gli aventi diritti. Questa storia non è a scopo di lucro.


 

LA FORZA DELLA VITA


 

Capitolo 1

Kirk si specchiò per l'ultimo controllo all'uniforme di gala sospirando deluso da quello che vedeva riflesso.

Aveva il viso pallido e tirato, e su questo non poteva farci molto, erano passate solo quattro settimane da quando era praticamente morto, si poteva dire che era ancora in convalescenza; i capelli color del grano poi proprio non volevano saperne di stare al loro posto, sembravano aver vita propria, nonostante un intero tubetto di gel, rimanevano sparati per aria, su questo non poteva farci molto, dulcis in fundo, la divisa era diventata larga; ci ballava letteralmente dentro, aveva l'aspetto di un adolescente con indosso gli abiti del padre.

Sibilò una parolaccia sottovoce.

Alla cena ufficiale mancavano esattamente sei ore. Era fondamentale per lui essere presente soprattutto per incontrare l'ammiraglio Chegwidden da cui dipendeva il suo rientro o meno in servizio; ma come poteva sperare gli rinnovasse l'incarico presentandosi conciato così?

L'avrebbe rimandato all'accademia dritto filato o peggio cacciato fuori dalla Flotta Stellare. Era quasi scontato, ora che non c'era più Pike a proteggerlo e a perorare la sua causa.

Strinse i pugni rabbiosamente. Era maledettamente ingiusto, diamine! Lui era il capitano James T. Kirk; nonostante la giovane età aveva dimostrato ampiamente di meritare il ruolo ricoperto e di essere in grado di portare a termine le missioni affidategli; certo, forse..., sì, ammetteva, a volte non proprio in maniera regolare, però era il risultato quello che contava. O no?

Doveva trovare una soluzione. Bones, ecco chi poteva aiutarlo, pensò correndo al comunicatore per chiamarlo.

“Mccoy” rispose bruscamente il dottore.

“Sono Kirk, ho bisogno del tuo aiuto, raggiungimi al più presto nei miei alloggi.” chiudendo il contatto prima che l'amico potesse fargli qualsiasi domanda.

Ci volle solo una manciata di minuti prima che il cicalino della porta si facesse sentire, aprì ad un febbrile Mccoy che a grandi falcate entrò nella stanza brandendo un tricorder per esaminare Jim.

Il ragazzo alzò gli occhi al soffitto e con una mano scostò l'apparecchio sbuffando.

“Bones, non è per questo che ti ho fatto venire qui.”.

“Che diamine Jim! Chiami chiedendo soccorso e a cosa dovrei pensare? ” Poi scansionandolo dall'alto al basso disse “Dovresti riposare, hai un aspetto che non mi piace.”.

“Lo so, mi sono appena guardato allo specchio, faccio schifo.” Disse mettendo il broncio “E' il motivo per cui ti ho chiamato. Mi devi dare una mano, soprattutto devi aiutarmi a trovare un'uniforme che non mi dia l'aria di uno spaventa passeri.”

“Jim, io sono un dottore, non sono un sarto! Come diavolo faccio a trovarti una divisa?”. Replicò inarcando un sopracciglio Mccoy.

“Ti prego” supplicò Kirk giungendo le mani “Avrai sicuramente qualche conoscenza in sartoria. Devo presenziare alla cena e avere il mio aspetto migliore per avere qualche possibilità. So che non sarai più sull'Enterprise con me, ma aiutami almeno a mantenerne almeno il comando...”.

“Di cosa stai vaneggiando, perché dovrei non essere più sulla nave?”.

“Oh andiamo Bones! Non fingere sai benissimo di cosa sto parlando. La Flotta Stellare o meglio, l'ammiraglio Chegwidden, ti ha inviato una proposta di avanzamento di grado ...”.

“Hai letto la mia posta Jim ? Come ti sei permesso?” Ruggì il sanitario.

Il giovane scosse la testa “No, sai che non lo farei mai. Ma l'hanno mandata a Sulu, Scott e Uhura; e probabilmente anzi, sicuramente, anche Spock deve aver ricevuto un'offerta difficile da rifiutare. E logicamente dovevano averla fatta pure a te. Pensavo fossi mio amico, che almeno tu saresti stato sincero, ma ti capisco e sono felice per te per la tua promozione ...” mormorò Jim, Mccoy balzò verso il capitano afferrandolo per le braccia e costringendolo a guardarlo negli occhi.

“Come puoi solo pensare a una cosa del genere. Dimmi! Come puoi pensare che mi sia dannato a salvarti la vita per poi pugnalarti alle spalle! Io non sono il sangue verde dalle orecchie a punta, Jim!” Gli urlò contro scuotendolo furiosamente “Se non ti ho detto nulla, era perché non volevo farti preoccupare, a me sta a cuore la tua salute! Ti avrei detto tutto al momento opportuno.” Poi lasciandolo andare concluse “Comunque l'offerta l'ho rigettata, non ho alcuna intenzione di lasciare il mio incarico attuale.”

Jim lo guardò sorpreso.

“Non potrei stare tranquillo a saperti in giro come una mina vagante per lo spazio oscuro pieno di pericoli e malattie senza il sottoscritto, sono pur sempre il tuo medico.” Ammiccò Mccoy, poi trascinando l'amico verso la camera da letto. “E ora che ci siamo chiariti ti conviene obbedire ciecamente al dottore che ti ordina di sdraiarti e farti una bella dormita se vuoi essere in forma per la cena di stasera.”.

“Bones ..” Jim cercò di divincolarsi, aveva ben altro cui pensare che a dormire.

“Obbedisci se non vuoi che ti metta a nanna io con altri sistemi.” Lo minacciò puntandogli un dito contro.

Kirk, riluttante sospirò sdraiandosi senza discutere, non aveva alternative, quando Mccoy usava quel tono, era meglio arrendersi.

“Tranquillo, ti sveglierò al mio ritorno in tempo per prepararti per la serata. Mi ringrazierai dopo.” Disse Bones secco uscendo dalla stanza.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Capitolo 2

L'intenzione di Jim era di chiudere gli occhi solo giusto da dare il tempo a Bones di allontanarsi da casa, ma dopo qualche istante si assopì e quando McCoy ritornò dopo quattro ore con una divisa nuova, era ancora a letto profondamente addormentato.

Come da parola data il dottore lo svegliò in tempo per prepararsi; il riposo aveva migliorato decisamente l'aspetto e anche l'umore del capitano.

L'uniforme dorata cadeva perfettamente e Jim accarezzò amorevolmente la stoffa sorridendo soddisfatto e ringraziò con un caloroso abbraccio l'amico per l'aiuto prestatogli.

“Basta smancerie è ora che tu vada alla tua cena.” Brontolò McCoy scostandosi, ma sotto sotto contento di vederlo felice.

“Vuoi venire anche tu?” Lo invitò di slancio.

“Non mi hanno inviato la partecipazione.”

“Questo non è un problema, la mia è valida per due persone. Che ne dici? Buon cibo, buon vino e... belle donne!” Kirk tentò il dottore.

“Jim, non me la racconti giusta. Vuoi dire che non hai una ragazza da portare con te stasera? Non posso credere che tu la voglia passare con il vecchio Bones.” Ironizzò l'uomo scuotendo il capo.

Il capitano sospirò “E va bene, avevo altro a cui pensare, non ho nessuno che mi possa accompagnare e poi ho bisogno di un sostegno, a quella cena tutti saranno contro di me… o quasi. Mi farebbe comodo poter contare su di un alleato.”

“Sei paranoico, forse dovrei accompagnarti ad un centro di igiene mentale piuttosto che alla cena.”

“Andiamo, Bones! Lo sai che stasera è un pretesto per l'Ammiraglio Chegwidden per studiarmi e valutarmi.”

“Dimmi, ultimamente hai sentito delle voci? Visto luci strane?”

“Piantala! Non ho nessuno delirio di persecuzione, Chegwidden sta cercando di smembrare il mio equipaggio e con molta probabilità vuole togliermi anche l' Enterprise.”

“Perché sta facendo tutte queste manovre se non vuole ridarti il comando?”

Jim sbuffò prima di rispondere “Non lo so, Spock saprebbe risponderti sicuramente in maniera logica. Io so solo che sto rischiando di perdere tutto a causa dell'ammiraglio Chegwidden e della sua antipatia nei mie confronti. Devo convincerlo che sarebbe un grave errore non riconfermarmi.”

“Bene, vorrà dire che porterò il mio kit medico, così se incomincerai a delirare potrò intervenire.” Ironizzò il dottore dando una pacca d' incoraggiamento sulla spalla del capitano.

“Grazie, sei davvero un amico.”

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

La serata stava volgendo al termine, Jim, con il fidato amico Bones sempre al suo fianco, aveva usato tutto il proprio fascino per cercare di ingraziarsi il gotha della flotta stellare presente. Parecchi ammiragli e consorti erano ancora al tavolo del capitano ad ascoltare il racconto dell'impresa compiuta per catturare Khan conquistandoli con la sua fresca e spontanea risata. Tutti tranne l'ammiraglio Chegwidden, che manteneva una fredda indifferenza .

McCoy si era reso conto di quanto fosse infastidito Jim da quell'atteggiamento ostile nonostante avesse mantenuto il suo proverbiale ottimismo e soprattutto di quanto fosse rimasto ferito anche dal comportamento distaccato di Spock, il maledetto sangue verde. Bones in quel momento lo detestava con tutte le sue forze, avrebbe voluto stringere tra le mani il collo del vulcaniano invece che il suo bicchiere di whiskey.

Spock intanto si era allontanato dai tavoli dirigendosi alla vetrata dalla quale si scorgeva la Baia di San Francisco e il Golden Gate illuminato a giorno; lasciò vagare il suo sguardo fuori, conscio che ogni sua mossa era seguita dagli occhi del capitano Kirk. Percepiva la sua confusione, il suo dolore, la sua paura e lui non aveva idea di come aiutarlo.

“Comandante Spock.” Salutò l'ammiraglio Chegwidden facendo impercettibilmente trasalire il vulcaniano, che non si era accorto del suo arrivo assorto com'era nei suoi pensieri.

“Ammiraglio.” Ricambiò il saluto con un lieve inchino cercando di recuperare la sua compostezza.

“So che non è il contesto giusto, ma vorrei parlarle.”

Il primo ufficiale osservò l'uomo dai capelli grigi dal taglio militare leggermente più basso di lui con una punta di curiosità, facendo cenno al suo superiore che lo stava ascoltando.

“Non riesco a capire perché non abbia accettato la promozione a grado di capitano e il comando della Valiant. Lo trovo illogico.”

Spock inarcò il sopracciglio rimanendo per qualche istante in silenzio prima di rispondere serio. “Ammiraglio, non sempre quello che è illogico per gli umani lo è per i vulcaniani, anzi, ho riscontrato che è esattamente l'opposto.”

“Davvero?”

“Lei dice che non è logico il mio rifiuto perché ragiona da umano, secondo i vostri parametri avrei dovuto accettare la promozione gratificato nell'orgoglio. Io sono un vulcaniano non ho un ego da gratificare. E non sono interessato al comando. Senza considerare poi che attualmente gli equipaggi della flotta stellare sono prevalentemente formati da terrestri ed essi non sono ancora pronti ad avere un capitano vulcaniano. ”

“Frottole! Sull' Entrerprise lei ha svolto il ruolo in maniera più che impeccabile!”

“Signore, con il dovuto rispetto, la mia natura mi rende incapace di mentire. Sull'Enterprise ho svolto solo il ruolo di facente funzione. È ben diverso che essere capitano di vascello.”

L'ammiraglio Chegwidden sbottò frustrato. “E va bene, su questo forse ha ragione, ma perché rimanere sotto il comando di Kirk? Cosa ha quell'uomo di così speciale?”

Spock cercò una spiegazione plausibile agli occhi del suo superiore poi non riuscendo a trovarla usò il sistema Kirk, rispondere a una domanda con un'altra “Lo osservi e mi dica, cosa vede lei?”

Chegwidden non capiva a dove volesse andare a parare l'alieno, ma alla fine si arrese e si voltò rabbiosamente a scrutare la figura bionda del capitano che sembrava brillare nella divisa dorata. “Noto solo un giovane sfrontato, presuntuoso, che non si attiene alle regole e molto fortunato a uscire dalle situazioni difficili.”

Spock non si stupì delle parole dell'ufficiale, era la descrizione perfetta del capitano James T. Kirk “Ammiraglio sta guardando solo in superficie, come ho fatto io all'inizio, provi invece ad avvicinarlo senza pregiudizi, gli parli. In lui avvertirà una forza che sicuramente riconoscerà. È la forza più testarda che c'è in voi umani, che non chiede cos'è l'eternità. La forza più testarda che sogna e non si arrende mai. La forza della vita.”

“È questo che lei vede Signor Spock?”

“È quello che vedono la maggior parte degli esseri umani emotivi, signore.”

“Non mi ha risposto.”

Spock fece un piccolo sospiro cedendo con riluttanza “Ammiro il capitano Kirk, se è quello che vuole sapere, ritengo sarebbe illogico per la Flotta Stellare rinunciare ad un così valido elemento. E per me è e sarà sempre un onore servire sotto il suo comando.” Detto questo fece un cenno di saluto e si allontanò con le mani intrecciate dietro la schiena.

L'ammiraglio Chegwidden rimase a riflettere su quello che che gli aveva detto il vulcaniano per alcuni istanti, alla fine scrollando le spalle raggiunse Kirk che era pronto sulla porta ad uscire con il dottor McCoy.

“Capitano Kirk ha un minuto per me?” Domandò .

Jim scambiò un breve sguardo d'intesa con Bones. Assicuratosi che l'amico l'avrebbe aspettato si rivolse con un sorriso al suo superiore “Sono a sua completa disposizione.”

Era passato più di un quarto d'ora da quando Jim e l'ammiraglio si erano appartati e il buon dottore si stava stancando di andare avanti e indietro per la strada, soprattutto stava iniziando a preoccuparsi. Sobbalzò nel trovarsi davanti Spock.

“E tu che diavolo ci fai qui?” Domandò scontroso al vulcan.

“Ho visto il capitano parlare con l'ammiraglio.”

“E sai anche per caso cosa volesse dirgli? Vorrei essere preparato nell'eventualità ...”

Non finì la frase perché vide Jim, provò un tuffo al cuore scorgendo il volto corrucciato del giovane, non era possibile, maledizione, pensò, non potevano avergli tolto la ragione di vita … Anche Spock aveva smesso di respirare in attesa di una ferale notizia, poi udirono la risata, il capitano corse incontro a loro afferrandoli entrambi per un braccio costringendoli ad un pazzo girotondo.

“E' mia, l'Enterprise è mia!!”


 

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