L'incubo

di Shadow_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


L’incubo
­­­
1.

La Lucciola.
 
Ancora una volta Draco Malfoy era di nuovo li, solo, all’ora di pranzo, per una soffiata che non sapeva se era solo una stupida bugia.
Erano giorni che frequentava quel pub e di lei neanche l’ombra. Sua madre era davvero preoccupata, lo vedeva uscire tutte le sere e non lo vedeva mai rincasare se non prima dell’alba. Tornava sempre stanco e nei suoi occhi leggeva la sempre più cupa rassegnazione. Non riuscì a capire cosa stesse cercando ma sperava che lo trovasse al più presto. Anche quella mattina lo vide uscire  -Dove vai? Oggi pranzo in famiglia, è il tuo trentesimo compleanno!-  Lui scendendo dalle scale di fretta e furia le rispose con un bacio veloce sulla guancia - Stasera madre, stasera- e sparì dietro la porta di casa in meno di un secondo.
Ed eccoci alla Lucciola ad aspettare qualcuno che forse non verrà mai. Il proprietario del pub ormai si era abituato alla sua presenza, dopotutto lo vedeva ormai da diverse settimane seduto sempre allo stesso tavolo con il viso rivolto verso la porta d’ingresso. Gli mandò il solito ragazzetto che gli faceva da cameriere e quando gli chiese cosa desiderasse per pranzo, Draco rispose con un grugnito - Il solito-.
Il solito. Dopotutto se lo poteva permettere, visto che si recava li tre volte a settimana da ormai due mesi dalla fatidica notte con la donna che aspettava. Non era proprio riuscito a digerire quello che era successo, insomma lei era scappata senza nemmeno spiegargli che stesse succedendo.
- Maledetta Granger-
 
Lee Jordan, vecchio compagno di casata della Grifondoro, gli aveva detto che a pranzo di quel giorno l’avrebbe travata li. Erano le 13.30 quando entrò da quella porta. La vide entrare come se fosse di casa, come se non sene fosse mai andata da quel locale due mesi prima, insieme a lui. Indossava un paio di jeans stretti e una camicetta verde mela con tanti fiori disegnati sopra. Vederla così vestita, non fece altro che aumentare il suo desiderio, sentiva il socio risvegliarsi, eppure lei non indossava nulla di speciale, la camicetta era pure larga e il seno gli si intravedeva appena.
La ragazza si diresse al bancone salutando il barman con un sorriso, i capelli cespugliosi le ricadevano sulle spalle sempre molto disordinati, ma gli piacevano, anzi lo esaltava di più il ricordo di quei capelli sul suo corpo che gli facevano il solletico.
Gli occhi della Granger incontrarono i suoi, per un attimo ci lesse sorpresa ma alla fine lo salutò con un sorriso e un cenno di mano. Mai si erano salutati così. La vide avvicinarsi ma non si sedette al suo tavolo ma a quello vicino dandogli le spalle. Lo schienale del divanetto era talmente alto che si vedeva soltanto la chioma cespugliosa e nient’altro mentre lui era ben visibile da ogni prospettiva, scivolò lungo il divanetto a U del suo tavolo e si avvicinò un po’, non schiena contro schiena, sarebbe stato troppo evidente, restò di fianco in modo da poter vedere cosa o chi stesse aspettando.
Ormai ero arrivato al dolce, erano le due e la persona che Hermione aspettava ancora non era arrivata.
Draco per perder tempo sbocconcellava la sua torta nella speranza che cambiasse qualcosa. Infatti, non si accorse che Hermione gli si era seduta di fianco -Allora Malfoy, hai da fare oggi?- Ma che domande mi fai? Pensò subito Draco ma rispose soltanto con un cenno di diniego della testa.
-Bene, ti va di venire a una festa?-
-E la persona che stavi aspettando?-
-Non verrà, poi ormai sono le due e ho una gran fame, allora vieni?-.
Non se lo fece ripetere due volte, trangugiò l’ultimo pezzo di torta rimasto e la segui fuori dal locale.
Non parlarono molto durante il tragitto ma Malfoy era davvero curioso di sapere dove stessero andando, a un tratto pensò che fosse la festa di Weasley o Potter e un nodo gli si strinse allo stomaco.
Non è che la Granger stesse ancora con quello sfigato di Weasley? Pensò contrariato
-Allora, dove stiamo andando?-
- Tranquillo Malfoy, non ti ucciderò!- ridacchiò lei.
- Non ci riusciresti nemmeno tra cent’anni Granger!-.
-Spocchioso-
- Illusa-
Almeno in questo non erano poi cambiati tanto, ma il sorriso sulla faccia della Granger non anticipava nulla di buono.
Si fermarono davanti a un’a villetta, un giardino curato la circondava, da dentro le mura si sentiva già un gran baccano, quando entrarono Hermione fu accolta da sorrisi e abbracci tanto stretti che gli sembravano che la stessero soffocando e non salutando calorosamente.
Spinse Draco verso il salone -Lui è Draco, famiglia Draco, Draco Famiglia-  Era il modo di presentare le persone quello? Un uomo corpulento con gli occhi come quelli della Granger, gli diede una pacca sulla spalla -Tranquillo, fa sempre così, io sono Matt Granger, padre di Hermione e so tutto di te-.
Il colletto camicia cominciò a stargli stretto, cosa intendeva con tutto? Afferrò il polso della Granger e se la avvicino finche le sue labbra non erano a pochi centimetri dal suo orecchio.
-Cosa intende con tutto?-
-Tutto, dal primo anno alla guerra-
-Maledetta Granger!-
Lei ridendo si allontanò per tornare dai parenti.








-Ringrazio Max Pezzali per avermi ispirato questa piccola fanficion

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Capitolo 2
*** 2. ***


Oggi è il compleanno di Draco quindi pubblico questo capitolo dove si parla proprio del suo compleanno!
La storia l'ho completata, quindi aggiornerò più o meno una volta a settimana (internet permettendo) quindi tranquille non la interrompero! Grazie a chi ha letto il primo capitolo, grazie a chi ha inserito la storia tra le preferite/ricordate e/o seguite!
Buona lettura!!








2.


La festa era incentrata su una piccola bambina, che quel giorno compliva ben cinque anni, sembrava molto attaccata a Hermione. La seguiva con lo sguardo appena si allontanava e mentre giocava con gli altri cugini si girava a cercarla. Hermione adorava sua cugina, era dolcissima anche se un po’ monella, come tutti i bambini, le faceva piccoli dispetti. Così, credendo di fare uno scherzetto alla ragazza si avvicinò a Draco, che si era rilassato sulla comoda poltrona, circondato da babbani, non molto infastidito.
La piccola, che si chiamava Emma, gli aveva toccato la gamba e tendendo le braccine verso di lui gli disse  -Prendimi in braccio! Devo dirti una cosa moooolto importante- Draco un po’ confuso si guardò intorno, tutti si aspettavano che facesse qualcosa, con gli occhi la Granger lo fulminò. Sembrava dirgli “Se non la prendi in braccio di schianto!” così issò la bambina e se la strinse al petto  -che devi dirmi?- le chiese più fintamente curioso possibile, che mai poteva dirgli quella mocciosa?
-Io sono una streghetta, Mione mi ha raccontato un sacco di cose, se tu sei suo amico vuol dire che lo sei anche tu, vero?- Malfoy ne era stupito, un’altra Granger sarebbe andata a Hogwarts!
Emma gli disse che voleva scendere, la rimise a terra e il campanello suonò.
Potter e Weasley vestiti alla babbana si presentarono con un pacco gigante che si rivelò un piccolo castello dove la bambina ci entrava dritta in piedi. Salutarono Malfoy con un cenno del capo e si sedettero a tavola con gli altri. Non parvero molto sorpresi di vederlo lì seduto, con un bicchiere di liquore babbano, circondato da babbani, a una festa di babbani, in una casa babbana. Che diavolo ci faceva li? Tutto per una stupida femmina! Voleva sapere e capire la Granger di ora, ma tutto sembrava così assurgo da parergli un incubo!
 
Finalmente la festa finì. Hermione lo invitò anche per cena, ma rifiutò -Ho una cena in famiglia- era vero, ma era convito che se fosse rimasto ancora in quella casa di babbani sarebbe diventato un babbano a sua volta.
Tornato a casa la madre era tutta intenta alla preparazione della festa che si preannunciava in grande stile Malfoy -Madre non dovevamo fare una cena in famiglia?- La madre infastidita rispose -Era a pranzo!- gli voltò le spalle e tornò a guidare gli elfi.
Dopo una bella doccia calda si rilassò sul letto pensando al pomeriggio appena passato con la famiglia Granger, che poi pareva anche più confusionaria di quella dei Weasley, nonostante fossero molti meno, in quella casa sembravano tantissimi. Si stava per sentir male. Io Draco Malfoy ho passato un pomeriggio con dei babbani! O MIO DIO!
Si vesti velocemente per quella sera di gran festa, dopotutto i trent’anni, si compiono una volta sola! Solo che la Signora Malfoy voleva che lui si sposasse al più presto possibile e gli sfornasse dei bei nipotini così aveva invitato, oltre i soliti amici qualche bella giovincella che sapeva essere scapola e in cerca di marito.
Di certo Draco non si aspettava di trovarsi davanti tutta quella gente! Cerano un sacco di persone che conosceva e tanti altri che non riconobbe, sicuramente amici di vecchia data del signor Malfoy che in compagnia della moglie, passava salutare gli invitati di una festa che in teoria doveva essere di Draco, invece sembrava che fosse il gran rientro in società dei Malfoy.
Scese le scale guardandosi intorno, saluto i Nott, i Greengrass, I Parkinson, I Zabini, I Tiger e i Goyle. Passeggiando tra gli ospiti si accorse che la popolazione femminile era nettamente superiore alla norma e capì a cosa la madre progettava.
Incalzante la raggiunse per sgridarla ma quando si volse non usci nemmeno una parola dalla sua bocca.
-Oh tesoro sei arrivato! Ti presento Azbergher e la signorina Granger, ma lei dovresti già conoscerla!-.
-Buona sera- disse incolore  -Scusatemi ma ho bisogno di mia madre-.
Azbergher fece un cenno del capo e lui trascino la madre in un angolo buio.
-Ma siete matta?-
-eh?- aveva capito benissimo, soprattutto lo sguardo che i due giovani si erano lanciati, era successo qualcosa tra suo figlio e quella ragazza, ne era certa.
-Azberger è un magipolitico molto influente non vedo quale sia il problema!- continuò la signora Malfoy.
-Fate finta di non capire, dunque- non era facile nascondere qualcosa a Draco e Lucius era evidente  -Avete invitato una miriade di ragazze in età da matrimonio, potevate almeno chiedermi se avessi intensione di sposarmi o se avessi una preferenza!-.
Narcisa Malfoy lo guardò accigliata -sapevo che non avresti gradito, ma non potevo veder sfiorire la tua giovinezza! Voglio dei nipoti Draco e tuo padre non ha insistito perché ti ha costretto a troppe cose durante la guerra! Quindi tu prenderai moglie e figlierai! Oh non guardarmi così!-
-Lo fate per l’erede o per me?-
-Entrambe- convenne Narcisa - Una moglie ti aiuterà e sosterrà, un figlio ti garantirà felicità e fortuna!- disse solennemente la donna, poi per alleggerire la discussione
-Quindi va e conquista qualcuna- e prima di andarsene gli fece l’occhiolino - Non mi dispiacerebbe nemmeno se fosse mezzosangue- sparì tra la folla in cerca del marito.
 
Hermione era meravigliosa. Indossava un abito a tubino blu scuro, sorprendentemente lungo con uno spacco davvero appariscente che gli arrivava poco più su di metà coscia. Indossava una giacca rossa abbinata alle scarpe altrettanto rosse. Per Draco era una visione, un po’ fastidiosa dal fatto che Azbergher le metteva le mani a dosso e lei non facesse nulla per impedirglielo.
-Azbergher! Disputiamo un’altra partita a poker stasera?- chiesa gioviale Malfoy attirando su di se l’attenzione di Hermione che se lo stava mangiando con gli occhi.
Nemmeno lui era niente male, indossava un completo grigio chiaro, scarpe scure e camicia aderente color verdino pallido. Al collo una cravatta scura che Hermione trovava maledettamente sexy.
-Ti ringrazio molto Malfoy, ma preferisco di no, l’ultima volta mi hai ripulito- lanciò un’occhiata nervosa alla Granger che gli sorrise, quello si calmò e con una scusa li lasciò soli.
-Granger-
-Malfoy-
-Mi avevi invitato a cena, come mai sei qui?-.
-Mi servivi per evitare di venirci qua-
La guardò interrogativo ma lei non lo guardava.
-Mi avresti evitato una festa in compagnia di Azbergher, non sapevo che fosse la tua festa di compleanno, l’ho scoperto solo quando ho visto casa tua. Come mai tutte queste ragazze?-
-Mia madre mi sta cercando moglie, vuole dei nipoti- il silenzio che ne segui fu assordante.
-Sarebbe bello avere una famiglia- rispose lei in un sussurro che Malfoy non sentì, altrimenti gli sarebbe venuto un colpo.
Una musica melodiosa e invitante li avvolse. I padroni di casa già avevano preso possesso della pista, istintivamente Draco afferrò la mano di Hermione e la condusse alla pista.
Sentire di nuovo quel corpo stretto al suo lo fece fremere per l’agitazione e per l’eccitazione che gli procurava.
-Draco- aveva sussurrato lei, così dolcemente che se avesse potuto l’avrebbe presa lì davanti a tutti. Era rossa in viso, la Granger, e si stringeva sempre di più al corpo del compagno come se cercasse qualcosa di più, tipo un contatto senza vestiti.
Alla fine del ballo i due si separarono, lei lasciò la sua mano e scappò, ancora una volta, per andare a cercare il suo accompagnatore.
 

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Capitolo 3
*** 3. ***


3.
 


La mattina seguente Narcisa salutò il figlio con un gran sorriso. Non le era scappato nulla della sera precedente e nonostante, dopo la fuga di Hermione, Draco si era comunque accompagnato a qualche bella ragazza. Voleva sapere tutto.
-ti sei divertito ieri?- gli rispose il solito grugnito mattiniero.
-Ti ho visto parlare e ballare con molte invitate-.
-Si madre, ma nessuna a più cervello di una gallina-.
-Davvero?- chiese la signora Malfoy ingenuamente -Anche la Granger?-.
Il figlio la guardò sconvolto, l’aveva visto! Lucius abbandono definitivamente il giornale, guardò prima la moglie e poi il figlio -La Granger?- era spaesato.
-Nulla padre, lei non è nulla-
-Nulla? Da quel che ho visto, non sembrava nulla- rispose Narcisa -Oh Lucius avresti dovuti vederli, che ballavano stretti stretti, sembravamo noi quando eravamo giovani--Madre!-
Lucius guardò intensamente suo figlio per carpirgli qualcosa -Non la sposerò se è questo quello che intendete- inconsciamente aveva stretto i pugni sul tavolo
- Perché no?- fu la risposta sbalorditiva di Lucius  -è un eroina, la migliore strega del suo secolo, l’hanno definita, era più brava di te a scuola. Non vedo quale sia il problema, Draco-
-E’ una nata babbana- rispose lui nell’impeto di rafforzare le sue convinzioni.
-Vero, ma è anche vero che questo non conta più per nessuno- si aspettava di tutto, ma non quello.
Tutte le sue barriere, tutti i castelli di carta che si era costruito per non cedere alla tentazione di provarci con la Granger andarono distrutti.
Lui la voleva per se. La voleva da quella notte di due mesi prima.
 
Granger,
 
Hai impegni stasera? So che è tardi ma mi chiedevo se ti faceva piacere vederci, anche solo per un drink, per parlare un po’ di quello che sta succedendo.
 
                                                                                                                                                                                                                                                                                D. Malfoy
 
Messa così sembrava una supplica e più la leggeva e più ne era convinto, era quasi intenzionato a strapparla e riscriverla.
 
Granger;          
 
Ti voglio nuda e cruda nel mio letto! Ora!
                                                                 
                                                                                                                                          D. Malfoy
 
La Granger l’avrebbe di sicuro ucciso se gli avesse mandato un bigliettino del genere.
Alla fine mandò la prima missiva, sicuramente più convenzionale per un appuntamento. Pensare in quei termini di loro, beh gli metteva una certa allegria.
La risposta arrivò dopo un ora buona, a Malfoy stava per scoppiare la vena sulla testa per quanto era arrabbiato, possibile che ci volesse tanto per una stupida risposta? Appena vide il pennuto quasi ci si avventò sopra, gli strappo la missiva dalla zampa e distrattamente lo ricompenso. La lettera diceva
 
Malfoy,
 
Stasera non posso. Accompagno Azbergher a un convegno politico al Bridge Hotel.
Se ti va puoi raggiungermi dopo le 22.00.
Ci vediamo nell’hole, se non mi vedi, aspetta al bar, manderò qualcuno a prenderti.
 
                                                                                                                                                                                                                                                                            H. Granger
 
Non le rispose, era ovvio che sarebbe andato.
Chiamò Goyle, tramite camino, per avvertirlo che quella sera non sarebbe andato alla Lucciola, non ci rimase male anzi -Spero almeno che tu non vada Bridge Hotel, ho sentito strane cose su quel posto-.
-Che intendi?- lui doveva andare proprio lì per vederla e farla sua ancora una volta.
-Si dice che sia un posto stranissimo, fuori è una catapecchia lugubre ma dento è lo sfarzo più totale-.
-Incantesimi anti babbani, ovvio- Draco non capiva il problema, anche il campo da Quidditch usato al campionato Irlanda vs Bulgaria ne era zeppo, così come Hogwarts o qualsiasi posto magico.
- Beh sì, ma si vocifera che i servizi resi ai suoi ospiti, sia, come dire, impeccabile ma che il mattino dopo ti ritrovi senza un galeone nelle tasche- Continuò l’amico.
-Deve essere costoso- lo interruppe Malfoy ma Goyle scosse la testa così forte che temette gli si svitasse.
- Chi ci è andato non ricorda nulla della serata, dicono che la maggior parte di chi lo frequenta si dimentica gran parte della serata- concluse l’omaccione.
- E perché la gente continua a tornare?- Chiese stupito Malfoy.
-E che ne so? Non ci sono voci a tal proposito- Si salutarono con la promessa di vedersi il giorno seguente.
Draco si chiese se quelle voci fossero vere o solo un po’ di dicerie, sta di fatto che lui doveva andarci per incontrare Hermione e non si sarebbe fatto fermare certamente da delle dicerie.
Si preparò di tutto punto e prima che potesse uscire da casa Narcisa lo fermò.
-Abito elegante, di un bel verde scuro, camicia nera, cravatta bianca e scarpe bianche- lo squadrò come se fosse una statua -I capelli senza gelatina!- esclamò contenta.
-Madre ho fretta- disse lui impaziente
-Salutami la Granger allora!- ridendo per la faccia sgomenta del figlio si dileguò verso il salotto di famiglia.
Quello doveva essere un incubo di certo!
 

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Capitolo 4
*** 4. ***


Eccoci giunti al 4° capitolo! Ringrazio ladyathena e Zeretta per le recensioni e tutti voi che leggete in silenzio questo piccolo strascico. Buona lettura!



4.




 
Quando si materializzò fuori dal cancello dell’hotel capì cosa intendeva Goyle con “catapecchia lugubre”.
Il Portone appariva vecchio e tarlato, le grandi mura di pietra circondavano un immenso giardino poco curato e la “catapecchia” era una villa gigantesca, le pareti sembravano in legno perché qualcosa si stava staccando dal muro, come se si stesse spellando. Intorno a tutto lo stabile aleggiava un’area quieta, troppo quieta, tanto che si poteva sentire tutti i rumori del vicinato.
Una volta dentro, la luce dei candelabri quasi lo accecò.
Anche qui Goyle non aveva mentito. Il lusso sfrenato era quasi opprimente.
Candelabri doro scendevano dall’alto soffitto dipinto d’affreschi stile cappella sistina, i muri erano color sabbia e li costeggiavano da ornamento sfilze infinite di piante esotiche. I Pavimenti erano di un marmo bianco accecante per quanto era tirato a lucido, in più punti si potevano vedere e apprezzare dei tappetti pregiati cinesi, persiani e arabi. All’entrata di ogni varco si ergevano dei giganteschi pilastri di marmo rosato e in tutto l’Hotel si espandeva un dolce profumo d’incenso alla vaniglia.
Malfoy ci mise un po’ a riprendersi da tutto quel lusso, non che non gli piacesse ma alcune cose erano troppo… semplicemente troppo.
Erano le 22.30 e della Granger nemmeno l’ombra, si diresse al bar e si sedette al bancone, si guardò intorno, la gente rideva e scherzava, altre giocavano a scacchi, altri ancora confabulavano tra loro cercando di terminare un buon affare, altri soli al proprio tavolo bevevano ininterrottamente.
Come poteva essere possibile che le dicerie che il suo amico gli aveva raccontato fossero reali? Le persone erano rilassate, tranquille e beate, possibile che ci fosse dietro qualcosa di losco?
I suoi pensieri furono distratti dal barman che gli offri un drink arancione cangiante.
-Lo offre la casa- Draco accenno un grazie con la testa, controllò l’orologio, erano le 23.00 e Hermione non si era ancora fatta viva. Per il nervoso bevve il drink tutto d’un fiato, senza curarsi di verificare cosa ci fosse all’interno. Quando sene accorse fu nuovamente distratto da un garzone che gli comunicò che qualcuno nella stanza 216 lo stava aspettando.
 
Bussò e la voce della Granger lo invitò a entrare.
La stanza era immersa nel buio, l’unica fonte di luce proveniva dalla luna che s’infiltrava dall’unica finestra sul fondo della stanza.
Alla sua destra il grande letto a baldacchino occupava l’intero spazio, lì seduta l’attendeva Hermione con il suo vestito rosso fuoco, quello di due mesi prima, con le gambe in bella vista si mostrava sexy e invitante.
Lei gli si avvicinò come una pantera alla sua preda, così sinuosa che gli parve anche un serpente dalle spire pericolose.
La scintilla erotica che leggeva negli occhi della ragazza era un invito ben palese di ciò che entrambi desideravano.
Lei si strusciò su di lui e lui non perse tempo.
Cercò la sua bocca e la trovò languida e dolcissima, il suo corpo modellato perfettamente sul suo, così morbido, vivo e caldo che fremette dall’eccitazione e dall’aspettativa.
Si divorarono le labbra, se le presero a morsi, con le mani che si cercavano, palpavano, accarezzavano e graffiavano in un impeto di possessione elevato.
Spogliarsi era l’unica pausa che si concessero per allontanarsi e prendere fiato.
Ma un attimo dopo eccoli ancora appiccicati pelle contro pelle, ricoperti di morsi, segni rossi, graffi e sudore in un amplesso desiderato da tanto di quel tempo che nessuno dei due si era preoccupato di nulla.
Entrò in lei prepotentemente, non incontrò ostacoli per quanto era bagnata, Hermione s’incurvo ulteriormente per un contatto maggiore, i loro movimenti furono così violenti, quasi rabbiosi, per quell’allontanamento forzato di quei mesi che non si dettero tregua. L’amplesso durò poco, ma ricominciarono quasi immediatamente una nuova danza, più lenta, quasi dolce ma certamente passionale. La ricopri di baci sulle labbra, perse tempo sul seno torturandogli i capezzoli ormai doloranti, mordicchiò la pancia morbida accarezzandole i fianchi con mani sapienti. Quando immerse il suo viso nell’intimità della ragazza, questa apri le gambe ancora di più per godere appieno delle torture del compagno.
Draco non si fece pregare, la lecco lentamente, in modo così estenuante che Hermione stava per svenire dal piacere, in un impeto di rabbia afferro la testa del ragazzo e la spinse più affondo venendo inesorabilmente nella sua bocca. Malfoy ne fu estasiato, continuò finche non la sentì tremare dal piacere e dall’incombente orgasmo, allora li si fermò e puntò gli occhi nei suoi. Le posizioni cambiarono. Ora era lei a torturare lui con mani frementi e vogliose lo accarezzava impaziente, con la bocca avida cercava di lasciare più segni del suo passaggio con morsi, baci e succhiotti, tanto che Draco temette di venire all’istante.
Quando raggiunse la sua prominente erezione, la prese delicatamente tra le mani, la accarezzo piano, sembrava lo studiasse e che studiasse anche il piacere che creava un simile tocco leggero. Draco si stava tendendo per il piacere se non faceva qualcosa le sarebbe venuto in mano! Ma prima che ciò accadesse le calde labbra di Hermione avvolsero l’erezione pulsante e iniziò a leccarlo e succhiarlo e di lì a poco venne nella bocca di lei, che continuò a torturarlo di piccoli morsi, leccate e succhiate fino a quando non lo sentì di nuovo turgido e pronto.
S’issò su di lui e lo cavalco fino a raggiungere ancora una volta l’apice insieme.
E così ancora tutta la notte si amarono in una stanza d’albergo del Bridge Hotel.
 
 
La mattina seguente, Draco avvolgeva Hermione in un caldo abbraccio, la testa di lei era appoggiata sulla sua spalla e i capelli scomposti ricadevano sul cuscino candido.
Meravigliosa. Fu il suo primo pensiero mattutino, osservandola da così vicino si accorse che agli occhi aveva piccole rughette, ormai giunta hai trent’anni anche lei aveva cominciato a invecchiare, ma lui le trovava notevolmente belle, quasi sexy.
I piccoli nei che aveva sul viso non li aveva mai notati, anche quelli gli parvero adorabili.
- Draco se continui a guardarmi così, mi farai un buco sulla faccia- aveva aperto gli occhi, gli sorrideva e lui era troppo confuso ed eccitato per pensare.
-Che ti è successo Granger?- le mani si cercarono e lei stretta a lui lenta si muoveva per ripetere l’esperienza della sera prima.
Si possederono ancora insaziabili. Malfoy percepì che c’era qualcosa di diverso in tutto ciò. Il corpo sinuoso della Granger non lo era più di tanto, lo sentiva assottigliarsi man mano che l’amplesso finiva, eppure la vedeva lì sotto di lui fremente, eppure il suo corpo era come inesistente.
Spaventato si staccò da lei a fine amplesso, si vestì alla meno peggio, la baciò con ardore e sparì per sempre dall’ Hotel Bridge. Sta volta fu lui a scappare da lei.
Era il Peggior Incubo di sempre.
 
 
 

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Capitolo 5
*** 5. ***


5.



Passarono tre mesi e di lui nessuna traccia. Hermione si stava seriamente preoccupando. In giro si diceva che fosse scappato con una biondona russa per sfuggire al matrimonio che i genitori volevano imporgli. Stupidate pensava lei, Malfoy non sarebbe scappato per così poco.
C’era chi credesse che fosse stato maledetto il giorno che è venuto a Bridge Hotel, quelli che l’avevano visto, ritenevano che avesse incontrato qualche ex Mangiamorte e che si fossero messi a reclutare gente per organizzare un colpo di stato. Altre baggianate.
Alcuni invece dicevano che fosse malato di una di quelle malattie di cui l’unica medicina era il tempo. Ecco questa sembrava un attimo più realistica. Il fatto che fosse sparito proprio l’unica volta che era andato al Bridge fecero aumentare le chiacchiere già troppo concitate, sul fatto che si verificassero strani eventi in quelle mura.
Aspettò un altro mese prima di contattare i Malfoy per avere notizie, scrisse una fugace lettera alla signora Malfoy per sapere che fine avesse fatto Draco

Signora Malfoy,

Le sembrerà strano che proprio io le chieda di suo figlio, ma comincio a preoccuparmi. Sono ormai passati quattro mesi dal giorno in cui non si è più fatto vivo e vorrei sapere davvero se sta bene.

                                                                                                                                                                              Cordiali Saluti,
                                                                                                                                                                                      H. Granger


Ma non ricevette nessuna risposta allora ne mando un’altra e un’altra ancora.
Nulla. Nessuna risposta. Si giocò la sua ultima carta, non che volesse usarla a suo vantaggio ma i Malfoy dovevano saperlo comunque. Era un loro diritto.

La notte precedente alla sua scomparsa, Draco, l’ha passata con me. Sono incinta di quattro mesi di vostro figlio.

                                                                                                                                                                                                     H. Granger


Venti minuti dopo la risposta arrivò dal signor Malfoy

Signorina Granger! Le paiono notizie da dare così per posta? 
L’aspettiamo per la cena.

                                                                                                                                                               L. Malfoy

Malfoy Manior era esattamente come se la ricordava, un po’ tetra e essenzialmente lussuosa in ogni suo particolare. La signora Malfoy deve esserne occupata personalmente. 
L’elfo che l’accolse la portò in un ala del Manior che non sapeva nemmeno che esistesse, era molto più calda e accogliente, dalle fotografie sparse in giro capì che si trovava nella parte riservata ai soli membri della famiglia.
-Granger!- la voce della padrona di casa l’accolse con un tono quasi euforico
-Sapevo che ti avrebbe scelta! Lo sapevo dal suo compleanno!- rideva beata la donna. Hermione arrossì leggermente, non se la aspettava così allegra, visto che di suo figlio non vene era traccia.
-Grazie per l’invito a cena signora Malfoy-
-Ma quale signora, chiamami Narcisa, mi stai per dare un nipote ormai sei della famiglia- Hermione rimase di sasso, della famiglia? Aspetta un momento. I Malfoy che accettano che un loro erede sia un mezzosangue, invitano una nata babbana come lei a cena e l’accettano di buon grado in famiglia. Decisamente buffo, le stava per venir da ridere.
-Non fare quella faccia Granger! Del sangue non interessa più a nessuno!- Lucius era entrato nella sala da pranzo e aveva compreso al volo i suoi pensieri e Hermione arrossi vistosamente.
-E’ tutto troppo strano- aveva commentato senza riflettere.
-Nulla di strano, Hermione, sarai perfetta come madre e come moglie. Ci abbiamo guadagnato anche noi come nuora- Hermione sgranò gli occhi
-Nuora? Moglie? Ma io e Draco non siamo sposati!-
-Oh lo sarete presto!- trillo Narcisa, in quell’attimo riuscì ad intravedere un moto di tristezza negli occhi dei congiungi Malfoy.
Per tutta la cena parlarono del più e del meno, in particolar modo parlarono di lei, del suo lavoro, del bambino imminente, se desiderasse avere una femmina o un maschio ecc. Ogni volta che cercava di introdurre il discorso Draco, loro glissavano e cambiavano argomento. Cominciava a stancarsi.
A fine cena prese coraggio e li incastrò
-La cena è finita. Abbiamo parlato di tutto ma non di Draco. Voglio saper che cosa è successo- Risoluta fissava gli occhi gelidi di Lucius. La voce di Narcisa la raggiunse quasi soffocata, ma non si volte a guardarla.
-No. Voglio sapere-
-Ha ragione- convenne Malfoy senior  -Narcisa non piangere, lei deve sapere-
Solo allora Hermione si accorse del viso di narcisa coperto di lacrime e le dispiacque per quella visione e la sua faccia contorta per trattenere il dolore la fece preoccupare ancora di più.
Che cosa era successo a Draco?
I signori Malfoy la condussero al piano di sopra dove vi erano le camere da letto, aprirono quella con sopra una targhetta d’oro con scritto Draco. Ciò che vide la confuse. Malfoy era disteso nel suo letto, sembrava dormire placidamente, il petto si alzava ad ogni respiro, il viso pallido non era contratto da nessuna espressione che suggerisse che stesse sognando. Hermione non capiva, se stava dormendo, qual era il problema? Si avvicinò cautamente al ragazzo e gli accarezzò il volto, era gelido! Si volse confusa verso i padroni di casa, erano avvolti in un abbraccio consolatorio e allo stesso tempo rassegnato.
-Quando è arrivato a casa, quattro mesi fa, mi disse che non si sentiva bene e di chiamare un medimago- cominciò a raccontare Narcisa -quando tornai in sala era svenuto, il medimago non sa cosa gli sia successo. Ha detto che bisogna solo aspettare finché non sapremo che cosa lo ha portato in questo stato di coma profondo- Calde lacrime bagnarono il viso delle donne, Hermione si avvicinò alla futura suocera e l’abbracciò.
-Ti trasferirai qui, così potrai vederlo quando vorrai, avrai tutto ciò che ti serve. Potrai smettere di lavorare se vorrai-  Le toccò una spalla Lucius, quasi commosso anche lui.
-Vivrò qui, ma lavorerò- concordo con Lucius il trasloco.


La vita a casa Malfoy se la immaginava troppo silenziosa, invece scopri che era più viva che mai.
C’erano cene con amici, piccole feste intime, i Malfoy affittavano la propria sala per convegni a magipolitici o medimaghi influenti, gli elfi stessi erano sempre in movimento, sempre indaffarati in qualcosa che lei non riusciva a vedere. I suoi genitori avevano accesso libero per venirla a trovare, anche Ginny, Ron, Harry e Luna erano sempre i benvenuti. Lucius aveva insistito in particolar modo che loro ci fossero, il motivo? Non le era concesso saperlo.
Hermione, ormai incinta di sette mesi aveva deciso di chiedere la maternità al ministero, ovviamente vollero sapere chi era il padre e fu ancora più ovvio che tutta Londra lo sapesse dopo due minuti.
I giornali si sprecarono il lunghi e stupidissimi articoli sulla solo “impossibile” relazione, non si risparmiarono nemmeno di raccontare le sue presunte vecchie relazioni e sulle abissali convinzioni dei Malfoy.
Lucius aveva deciso di lasciare una piccola intervista per il Cavallino, Hermione gli aveva assicurato che la sua amica Luna avrebbe scritto precisamente ciò che avrebbe detto senza gonfiarlo in cose assurde.
Così semplicemente disse che ormai, con i tempi che corrono, nulla aveva più importanza della famiglia e che se Draco era contento di quel che aveva, lui non si sarebbe opposto al suo volere.
L’articolo creò ancora più scandalo e tutti chiedevano di Draco.
Draco. Lui continuava a dormire solo in quella stanza, Hermione lo andava a trovare ogni giorno e gli faceva toccare la pancia, gli parlava ore e ore delle sue giornate, della gravidanza, degli articoli di giornale e ogni giorno lo salutava con un bacio sulle labbra per augurargli la buona notte.
Sperava che quell’incubo finisse presto.


 

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Capitolo 6
*** 6. ***


Penultimo capitolo signori e signore! Questo e il prossiomo capitolo sono un pò corti ma vi ricordo che è un mio sogno e alcuni particolari è difficile ricordarli, ho voluto scriverla proprio come l'ho "vissuta" perchè credo che sia la massima espressione che avrei potuto dare! Ora vi lascio al capitolo. Buona lettura!














6.


 
Gazzetta del Profeta
 
 
La nuova droga: Metalkemic
 
Questa  nuova droga è stata scoperta dopo gli ultimi avvenimenti di questi cinque anni.
Molte tra le persone più importanti e influenti del nostro mondo sono state drogate per ottenere favoritismi e/o per concludere affari che davanti al Wizengamot non sarebbero mai entrati.
Gli effetti di questa droga sono molteplici: è un anestetico e in piccole concentrazioni causa forti dissociazioni psichiche ed altera la percezione della realtà. Può procurare perdita di memoria. Preso in piccole quantità e sporadicamente non causa grandi danni ma assunto ogni giorno produce effetti devastanti.
La molecola di questa droga induce il rallentamento della riproduzione cellulare tanto che il cervello, per impedire gravi danni, induce un coma profondo fin quando la tossina non viene espulsa dall’organismo.
Il medico, Luke Wolf, grazie all’aiuto dei Malfoy e della, ancora signorina, Hermione Granger, ha scoperto che tramite la magia era possibile invertire l’effetto della droga. Ma non con la nostra ma con il potere magico degli elfi, che è molto più puro e potente come tutti sappiamo.
Draco Malfoy, il primo ad andare in coma, non si è ancora svegliato. Gli elfi lo assistono ogni giorno cercando di svegliarlo e riportarlo da suo figlio Scorpius Malfoy e tutta la famiglia.
Il mandante e utilizzatore del Metalkemic era il magipolitico Jon Azberger, che assoldava ignari garzoni e camerieri per sciogliere la droga nel bicchiere della preda selezionata. Utilizzava la Metalkemic per ottenere firme su contratti a svantaggio del contraente che, una volta finito l’effetto della droga, si ritrovava a consegnare una bella parte del proprio patrimonio o immobili al suddetto Azbergher per organizzare serate poco legali e piene di donnine e uomini seminudi.
 
Continua a pg.2-3-4-5
 
Lucius mise giù il giornale ripiegandolo ordinatamente sulla scrivania.
Era una magnifica giornata di sole, estate ormai era imminente e Scorpius correva allegramente in giardino con il suo cane Begel, un bastardino che un giorno di pioggia si era nascosto sotto il portico. Quando il bambino l’aveva visto sene era innamorato subito, gli si era così affezionato che il nonno aveva accettato di tenerlo con loro. Scorpius era un bravo bambino, un po’ monello e viziatello, perché i nonni gli permettevano tutto, ma Hermione non si faceva impietosire o addolcire da quegli occhioni grigi come quelli del padre, la sua parola era legge e nemmeno i signori Malfoy riuscivano a convincerla quando diceva no. Era un ottima madre e ben presto un ottima moglie. Ad un tratto vide un elfo materializzarsi davanti alla Granger che scattò in piedi come se avesse avuto le molle sotto i piedi e alla stessa velocità di una Nimbus Duemila risaliva il giardino fino a tornare dentro casa.
Si è svegliato! Il suo cuore palpitava così forte da fargli male.
Si è svegliato! Apri la porta e lo trovò seduto tra le candide lenzuola che la fissava intensamente.
È sveglio! Le lacrime gli bagnano il viso tanta era la contentezza, gli si buttò a dosso e gli diede un pizzicotto
-Aia Granger!- lei rise, era così dannatamente felice!
-Buon giorno!- lo salutò lei con un bacio tanto appassionato che Draco face fatica a respirare
-Calmati Granger che mi soffochi!- disse lui sorridendole
-oh scusami- si allontanò per lasciarlo respirare ma Draco la riacciuffò al volo e la strinse forte a se
-Che succede Granger?-
-Che intendi?- rispose lei confusa, il ragazzo indicò la porta, c’era Scorpius e Begel, li stavano fissando. Draco non riusciva a togliere gli occhi di dosso al bambino.
Era biondo, aveva i suoi stessi occhi grigi, il viso pallido arrotondato e il naso morbido come la madre, le labbra carnose e rosee erano torturate dal padrone che indeciso non sapeva se entrare o meno. Fissava la madre chiedendo il permesso. Tante volte avevano parlato del risveglio di papà e adesso non sapeva come comportarsi. Se avesse urlato? Se si fosse arrabbiato? Se non l’avesse voluto? Dopo tutto la madre gli aveva raccontato a grandi linee la loro storia e non sapeva effettivamente che diavolo dovesse fare.
Hermione prese la situazione in mano. Si scostò da Draco e rivolgendosi al bambino gli disse dolcemente -Chiama Lucius- il piccolo annui e scappò via seguito dal suo peloso amico.
-Granger?- Malfoy richiamò la sua attenzione, Hermione fece un gran sospiro prima di rispondere
-Il giorno che mi lasciasti al Bridge Hotel, telo ricordi?- lui annui e lei proseguì -Sono passati cinque anni da quel giorno- Malfoy sbianco. Che cavolo era successo?
-Granger se questo è uno scherzo, non è affatto divertente!- la rimproverò lui
-Non è uno scherzo. Dalla prima volta che ci siamo rivisti alla Lucciola, qualcuno ha drogato il tuo drink, cosi come tutti i drink che hai bevuto prima dei nostri incontri. Sei stato drogato per ben due mesi-
-Da chi?-
-Azbergher-
-Che? Perché?-
-Perché ero molto più interessata a te che a lui. Vedi Jon è un tipo particolare. Gli piacciono gli uomini e anche le donne, il fatto che io non sia mai ceduta a lui lo faceva arrabbiare. Ha provato a drogarmi ma sono sempre stata troppo sospettosa. Io sapevo dei suoi festini e facemmo un patto. Io l’avrei accompagnato ai convegni e avrei lasciato che mi cingesse la vita o le spalle, per dargli una parvenza di uomo che ci sapeva fare-
-E tu che ci guadagnavi?- la interruppe Malfoy
-una voce in più al Wizengamot per le mie proposte sulla tutela delle creature semi sapienti-
-Sei una serpe non una grifona!- sghignazzò lui  -comunque non mi hai detto nulla di quel bambino- ritornò serio grattandosi il mento
-è tuo figlio Scorpius. L’abbiamo concepito quella notte all’hotel- gli occhi di Drago si sgranarono a dismisura. Era stato drogato, era stato in coma per cinque lunghissimi anni e aveva un figlio con la Granger!
-Maledetta Granger!-
Doveva essere un incubo!

 

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Capitolo 7
*** 7. ***


7.



 
Dopo l’iniziale batosta, Malfoy si stava riprendendo bene, grazie anche a Scorpius che rispondeva a tutte le curiosità del padre senza nessuna remora. Gli ricordava Hermione ai tempi della scuola. Gli raccontò tutto quello che poteva ricordare di quei cinque anni di vita, come il primo natale insieme con tutti i nonni, la sua simpatia per la piccola Emma, quanto volesse bene alla madre e ai nonni. Si tratteneva sempre quando doveva esprimere qualcosa che riguardava Draco, così il padre lo incoraggiò a parlare.
-Ti ho visto dormire per così tanto che non capivo perché piacessi così tanto alla mamma e ai nonni. Loro sorridevano sempre, mamma ti riempiva di chiacchiere ma tu non rispondevi mai, ero quasi convinto che non ti saresti mai svegliato. Mamma mi ha rimproverato spesso per questo- Draco sospirò, doveva guadagnarsi la fiducia di suo figlio se voleva la Granger nel suo letto -Sai spesso venivo a trovarti senza la mamma, solo io e Begel, per controllare che fosse tutto ok. Una volta ti toccai la guancia e mi è sembrato che fossi più caldo del solito, così corsi dalla mamma a dirglielo e lei mi strinse forte e pianse tanto tanto, ancora non ho capito perché- lo guardava dritto negli occhi senza paure o remore, un moto d’orgoglio gli salì al cuore.
Scorpius gli si avvicinò e l’abbracciò , Draco lo prese in braccio  -Mi piacciono i tuoi occhi papà, piaci alla mamma e ai nonni. Ti vogliono tutti bene, anche Begel- Guardarono il cane che scodinzolane chiedeva anche lui di essere coccolato - Ti voglio bene anche io papà- Draco sorrise e lo strinse forte nascondendo una lacrima di commozione.
 
 
Il matrimonio, fu uno dei più semplici che i Malfoy avessero mai organizzato.
La cerimonia si sarebbe svolta nel giardino interno che Narcisa aveva colorato coltivando i suoi fiori preferiti. Al centro vi era un piccolo altare in legno intarsiato con piccoli cupido ed edera arrampicante, seguiva un l’ungo tappeto rosso che portava all’interno del Manior e le sedie di legno formavano un semi cerchio intorno all’altare.
Lo sposo, accompagnato dal suo fidato Goyle, vestiva impettito nel suo abito nero, il figlio gironzolava per il giardino sotto gli occhi attenti di quattro super nonni pronti a qualsiasi evenienza.
Hermione era nella loro stanza e si stava preparando. Luna e Ginny erano indaffarate a sistemargli trucco e parrucco che non si accorsero di Harry e Ron che entravano con le loro piccole copie sputate.
-Mamma!- gridarono i due pargoli Ginny e Luna sorrisero
-Non dovreste essere qui- lanciò un occhiata ad Harry che faceva un passo in dietro alzando le mani come per difesa
-Ci stavamo annoiando- rispose il piccolo James, la piccola Sole lo segui a ruota -è vero! Non c’è nulla da fare qui!-
-e Scorpius?- chiese Hermione
-sta confabulando qualcosa con lo zio Lucius- rispose sempre la piccola Sole Weasley, Luna sorrise
-Non è che gli avete fatto qualche scherzetto?-
-No!- risposero in coro i due bambini
-Ok ora basta, andiamo la zia Hermione deve finire di prepararsi- li distrasse Ron.
I piccoli salutarono con un bacio la sposa per riattaccarsi ai rispettivi padri e uscire dalla stanza.
 
Hermione era incantevole nel suo vestito bianco. Era semplice, senza fronzoli o brillanti sparsi su tutto il corpo.
Il corpetto con la scollatura a cuore era ricamato di piccoli diamanti a formare n fiocco lucente, la gonna senza ricami sfavillava di luce propria creando giochi di luce sul tessuto di seta. Draco era stupefatto. La trovava ancor più bella della prima volta che l’aveva veduta giù alla Lucciola.
Nonostante la trovasse splendida in quel vestito, il suo unico desiderio era toglierlo, perché di lei ne apprezzava più la pelle che l’abito.
La cerimonia durò poco, si scambiarono le classiche promesse di matrimonio e furono marito e moglie dopo un bacio mozzafiato dove tutti gli ospiti applaudivano e fischiavano.
Il ricevimento si svolse nel salone principale. C’erano così tante cose bune da mangiare che la stessa Hermione fece fatica a non prendere un po’ di tutto. Gli elfi si erano superati in tutto e per tutto. Si ripromise di congratularsi con loro. Dopo ora di balli, chiacchiere e discorsi commoventi ai due fu dato il permesso di ritirarsi nella propria stanza.
Ridendo ubriachi di felicità oltrepassarono la camera di Draco e chiudendosela alle spalle sulla targhetta fu aggiunto il nome di Hermione. Se quella stanza avesse potuto raccontare ciò che successe quella notte, avrebbe raccontato la passione, l’ardore e l’amore dei due novelli sposi, che si rinnovò negli anni a seguire sempre ugualmente appassionati e innamorati come non mai.
 
Fine












Eccoci giunti alla fine! Questo è l'ultimo capitolo di questa breve fan fiction, spero vi sia piaciuta! Ringrazio ladyathenaAlessialove e zeretta per aver recensito e per avermi sostenuto. Ringrazio tutti voi che avete letto in silenzio, ringrazio le chi ha inserito questa fstoria tra le preferite, ricordate e seguite. Grazie di tutto cuore! 
Alla prossima

Shadow

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