Sbagliati

di Kate_88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Regole ***
Capitolo 2: *** Litigi ***
Capitolo 3: *** Potter ² ***
Capitolo 4: *** Risate ***
Capitolo 5: *** Sorrisi ***



Capitolo 1
*** Regole ***


Salve. Eccomi qui con questo esperimento sulla coppia Lily/Scorpius. Mi ispira per diversi motivi, primo fra tutti per i genitori che si odiavano. Insomma, spero vi piacerà questo inizio e che recensirete per farmi sapere cosa ne pensate. Sarebbe bello, davvero. Spero vi piaccia come ho interpretato il carattere di Lily, d'altronde non si sa molto di lei dai libri quindi si va ad intuito e speranza.

Kiss, Kate.
 
 

Regole

 

Regola n° 1: Evita di infrangere le regole.

Regola n° 2: Dai sempre ascolto ai professori.

Regola n° 3: Non cacciarti nei guai.

Regola n° 4: Se ti cacci nei guai, ammetti d’aver sbagliato e chiedi scusa.

Regola n° 5: Dai sempre ascolto ai tuoi fratelli.

 

Regola n° 6: Non fraternizzare col nemico.

L’ultima regola però l’aveva dettata il padre, ricevendo il secco rimprovero della madre che l’aveva ammonito e bacchettato.

 

 

 

Tra le regole del castello, una era comune a tutti, tranne ai prefetti che avevano una delega: non uscire dalle mura oltre il coprifuoco.

Lily Luna Potter non era nota per il rispetto delle regole e ormai tutti si erano rassegnati. Il volto vispo, i capelli rossi e quel caratterino per nulla tranquillo facevano di lei la migliore battitrice di Quidditch e la peggiore studentessa di Grifondoro.

I suoi genitori si erano ormai rassegnati, o ci provavano. Al suo secondo anno aveva distrutto le vetrate della stanza per provare un incantesimo e solo dopo due mesi di punizione aveva riacquistato la libertà.

Al suo terzo anno l’avevano beccata all’interno del passaggio nel Platano Picchiatore mentre cercava di raggiungere la Stramberga Strillante.

Al quarto anno aveva, per sbaglio, fatto esplodere l’aula di pozione dopo aver erroneamente messo qualche foglia di troppo nel miscuglio da lei creato.

In quel suo quinto anno aveva rubato il mantello dell’invisibilità al padre: dopo una strillettera della madre, arrabbiata come un vulcano in eruzione, e un rimprovero del padre che le ricordava quanto fosse sbagliato il suo comportamento, l’aveva prontamente riconsegnato al padre che si era presentato a scuola con uno sguardo di disapprovazione.

Lily era così. Aveva ereditato tutti i tratti particolari dei genitori: noncuranza delle regole, irrequieta, brava a Quidditch, pessima in pozione, mediocre nelle altre materie, ingenua e solare. Era bella come la madre, questo nessuno lo negava, e godeva di popolarità per quel cognome che tutti ricordavano e che lei non faticava a pronunciare se era utile.

Suo fratello, Albus Severus, era fin troppo educato per i suoi gusti e il fatto che portasse la spilla da Prefetto rendeva più difficile le sue scappatelle notturne, verso la capanna di un Hagrid un po’ più invecchiato.

Quella sera voleva solo farsi un giretto fuori dal castello e godere dell’aria notturna e del prato umido della notte. Le piaceva passeggiare sulla riva del lago, senza aver paura di creature strane che avrebbero potuto correre nella notte.

Qualcosa poteva aiutarla: la Mappa del Malandrino. Suo fratello James, quell’estate, l’aveva chiamata in camera sua e di nascosto dai genitori gliela aveva affidata.

« Fanne buon uso » le aveva detto scompigliandole i capelli e baciandola sulla guancia.

Erano legati in un modo particolare. Lily aveva sempre detto che, se non fossero stati fratelli, lei lo avrebbe sposato. Ma aveva detto la stessa cosa al padre mentre ad Albus aveva detto che gli voleva bene e gli piacevano le coccole che riceveva in quanto sorella minore. Era adorabile quando voleva; il problema è che erano poche le volte in cui lo voleva realmente.

 

Aveva controllato la mappa più volte. Albus aveva finito il suo giro e stava tornando alla sala comune mentre gli altri prefetti continuavano a girare per il castello. Corvonero e Tassorosso avevano controllato la zona della torre d’Astronomia e delle cucine mentre il prefetto di Serpeverde, tale Scorpius Hyperion Malfoy, continuava a controllare il piano terra, tra Sala Grande e sotterranei. Quello era il prefetto più temibile.

Il migliore del suo anno, o dei Serpeverde in generale, aveva ricevuto i complimenti da parte dei professori per il suo contributo al corso di pozioni, aiutando l’ormai troppo vecchio Lumacorno che mancava colpi in attesa di andare in pensione; cercatore di Quidditch e pieno di soldi, Scorpius Malfoy era lo scapolo d’oro di Hogwarts, bello che di più non si poteva, come dicevano molte allieve.

In quel momento Scorpius era l’ostacolo più grande per la libertà serale di Lily.

Controllava ancora la mappa, in attesa che se ne andasse dalla zona del portone per poter scappare e notò ad un certo punto che era entrato in un’aula: era il momento giusto per correre fuori dalla scuola.

Lily uscì dal suo nascondiglio, dietro la statua del solitario, quel povero che nessuno controllava mai e iniziò a camminare a passi veloci verso il castello, controllando continuamente la mappa finché alla sue spalle avvertì uno scricchiolio e una voce così forte da farla tremare e rassegnare allo stesso istante.

« Potter! Di nuovo tu! »

Scorpius Malfoy manteneva le braccia incrociate mentre gli occhi chiari, come quelli del padre, erano fermi a guardarla, a squadrarla, a giudicarla.

« Malfoy. Di nuovo tu. Direi che mi stai perseguitando… »

« Non vorrei sbagliarmi, ma sei tu che giri per la scuola quando non dovresti. Potter, vediamo, ti tolgo punti o ti do una punizione? O ti mando di nuovo dalla preside o dal tuo professore preferito? »

« E dai Malfoy, non farla tanto lunga. Togliti questo dente e lasciami andare… » Lily aveva incrociato le braccia mentre con il piede destro batteva a terra in attesa.

« Se ti tolgo altri punti non ci sarà più gusto a competere per la coppa delle case, e siamo solo a metà ottobre. Che disastro che sei… » sbuffò guardandosi intorno per poi mostrare un sorrisetto divertito « ti assegno una punizione »

« Sei un totale rompiscatole. Non puoi togliermi 10 punti e lasciarmi andare? »

« No. È poco divertente. Punizione e domani ti farò sapere cos’è. »

« Dimmelo ora che già lo sai! »

« E togliermi il gusto di lasciarti sulle spine fino a domani? No. Stasera aggiorno il calendario e domani ti informo… » iniziò a girarsi per andare a terminare il suo giro.

« Il calendario? Cos’è non ricordi il giorno in cui sei nato? »

« Ricordo diverse cose, Potter, ma dall’anno scorso è difficile tenere il conto delle volte che ti ho beccata di notte a infrangere le regole… »

« E sarebbero? »

« Settantadue con oggi, se non erro… » Si mostrò pensieroso mentre muoveva le dita come per contare « Notte Potter e torna in stanza altrimenti ti rendo impossibile la punizione »

Se ne andò in direzione dei sotterranei mentre lei ricominciava a salire le scale che l’avrebbero portata alla sala comune.

I miei se lo vengono a sapere stavolta m’ammazzano pensò mentre saliva al dormitorio ripiegando la mappa del Malandrino. Guardò Scorpius fermarsi nella Sala comune dei Serpeverde.

 

Al mattino le arrivò un gufo che con classe ed eleganza poggiò il messaggio di lato al piatto, mentre lei buttava giù uova strapazzate e bacon, gusto ereditato dal ramo Weasley di famiglia. Le sue amiche, che le stavano di lato e di fronte al tavolo osservarono la pergamena arrotolata e guardarono incuriosite Lily.

« Allora? Non la apri? » Melanie la guardava indicando quella pergamena. Corti capelli scuri incorniciavano il volto pallido su cui spiccavano labbra carnose e occhi verdi.

« No. Non voglio rovinarmi la colazione… »

« Ehi! Se è una lettera di mamma o di papà fammela leggere. Sicuramente devono dirmi qualcosa! » Albus si era alzato dal suo posto raggiungendo Lily alle sue spalle.

« Non è roba per te… »

« E dai… » Albus afferrò il messaggio senza attendere la sorella e lo aprì mentre lei si alzava dal posto cercando di afferrarlo. Suo fratello oltre ad essere un prefetto era anche venti centimetri più alto di lei.

« Albus lo dico a mamma e sai che lei si arrabbia molto… »

« No… si arrabbia con te… » Albus guardò la sorella con le labbra arricciate e un’espressione severa sul volto « Di nuovo? Ti sei fatta di nuovo beccare da Scorpius? Non solo vai in giro per il castello quando non devi, ma ti fai sempre beccare da lui. Lily ma i G.U.F.O li vuoi prendere o pensi di rimanere qui a vita? »

« E dai, non farla troppo lunga! Mi ha beccata… qualche volta » indugiò cercando di dimenticare la conversazione della sera prima mentre arricciava nelle dita una ciocca di capelli « Non dirlo a mamma. Giuro, sconto questa punizione e poi righerò dritta fino alla fine dell’anno… »

« Fino alla fine degli anni… » Albus scosse il capo lasciandole quel messaggio sul tavolo e baciandole la fronte rassegnato.

Quando rimase con le amiche riprese a mangiare le uova con il bacon ma con meno foga di prima. Fu solo alla fine del pasto che si decise ad aprire quel biglietto, sotto lo sguardo delle ragazze che curiose la osservavano.

« No… No no no no e no! Io lo uccido! No! Non può farlo! Mi rivolgerò alla preside! »

« Qualunque cosa sia, se non era per come dire legale, Albus te lo avrebbe già detto… » Michelle dai lunghi boccoli biondi e gli occhi nocciola indugiava su Lily mentre afferrava il biglietto e leggeva le parole che tanto avevano sconvolto l’amica.

 

Punizione fino a Natale. Tutti i pomeriggi, nell’aula di pozioni per sistemare gli ingredienti per il giorno dopo e preparare una pozione prova per i ragazzi del primo anno. Non dovrà essere difficile Potter, per una del quinto preparare cose del primo. Ti aspetto oggi alle 15 e non tardare oppure ti tolgo davvero altri punti.

 

Malfoy

 

 

« Bè Lily, guarda il lato positivo, molte anche della nostra casa ci metterebbero la firma per passare i pomeriggi con Scorpius Malfoy. Hai idea di quanto sia ambito? »

« No Mel, non lo so perché a me non importa nulla di quel prefetto perfettino con la puzza sotto al naso. Questo quinto anno sarà un inferno ma dal prossimo anno sarà tutto migliore! Via Scorpius e tutti gli altri! » si alzò dal tavolo battendo i palmi sul bordo del legno, avvertendo un dolore lancinante ai palmi.

Stava odiando quel suo quinto anno.

 

Scorpius Malfoy, al suo tavolo, aveva finto d’ascoltare suo cugino Mark che gli blaterava vicino quanto avesse passato una notte da favola con nonsocomesichiama e che l’avrebbe rivista forse per una seconda notte, non di più per evitare che le altre si sentissero messe da parte. Suo cugino, molto alla lontana, Mark aveva la pelle mulatta e gli occhi chiari: suo padre, Blaise Zabini, era il miglior parente e amico del padre. A differenza del padre, Scorpius non riusciva a tollerare Mark, che con quei capelli lunghi legati in una coda bassa, non era in grado di stare zitto e ogni tanto ascoltare.

Così quella mattina, come spesso accadeva, lo faceva parlare fingendo di ascoltarlo, regalando ogni tanto un si ok giusto, mi sembra ragionevole mentre volgeva altrove il suo sguardo: Lily Luna Potter.

Si stava gustando la scena del messaggio con lo sguardo puntato su quella quindicenne dai capelli rossi. Era piccola, se lo ricordava di continuo, ma nel beccarla continuamente di notte ad infrangere le regole, la sua curiosità era così aumentata che indugiare con lo sguardo su di lei, ogni mattina, lo trovava particolarmente piacevole.

Andava contro il parere del padre, lo sapeva a priori perché quel suo terzo anno, quando lei entrò ad Hogwarts, il padre gli diede alcune regole.

Regola n° 1: Fatti sempre valere

Regola n° 2: Vinci la coppa delle case

Regola n° 3: Vinci il campionato di Quidditch

Regola n° 4: Fai attenzione alle arrampicatrici sociali

Regola n° 5: Non distrarti mai a lezione e prendi il massimo dei voti

 

Regola n° 6: tieni lo sguardo lontano dalla piccola di casa Potter. Non vogliamo imparentarci.

A quella regola però sua madre Astoria aveva rifilato una gomitata al padre e l’aveva ammonito, affermando che qualunque ragazza sarebbe stata la benvenuta in casa loro se lui era felice. Suo padre Draco aveva borbottato qualcosa sulla famiglia Weasley, poi però aveva ricevuto l’ennesima ammonizione da parte della madre e il tutto si era risolto in un semplice abbraccio aristocratico.

Scorpius però aveva messo gli occhi su quella ragazza dalla decima volta che l’aveva beccata di notte per il castello: aveva deciso che quella Potter non era così male se le piaceva così tanto infrangere le regole.

Lily Luna Potter era un tale mistero e allo scapolo d’oro i misteri piacevano davvero tanto.

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Capitolo 2
*** Litigi ***


Salve a tutte. Ho aggiornato questa storia che spero vi piaccia sempre di più. Sono felicissima delle recensioni ricevute e spero di riceverne ancora per sapere cosa ne pensate. Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite/seguite/da ricordare perché è davvero bello.
Vi lascio a questo nuovo capitolo, sperando vi piaccia.

Kiss, Kate
 


Litigi


Il tempo scorreva con troppa velocità e l’ora della punizione si stava avvicinando. Per tutta la mattina aveva pensato a come poter evitare quella tortura; aveva chiesto a Melanie una sorta di cavillo legale per farla annullare, a Michelle di intercedere con alcuni amici che aveva nella casata Serpeverde per cercare una soluzione, tuttavia il risultato era sempre più deludente.

Aveva chiesto di nuovo a suo fratello Albus che le aveva rifilato un secco no, aggiungendo che l’avrebbe presa per le orecchie se avesse fatto altri danni.

« E dai Al! Faccio la brava! Toglimi questa tortura! Fino a Natale, è un’eternità! »

« La prossima volta ci pensi due volte… »

Lily inseguiva il fratello con passo veloce, faticando a stargli dietro lungo il corridoio.

« Al e dai! Stai facendo il solito secchione! Non posso passare tutti i pomeriggi lì! Io… »

Albus si fermò di scatto e si girò verso la sorella. Aveva lo sguardo furente, con i capelli scuri che gli coprivano a tratti il volto.

« Io cosa? Hai altro da fare? Non studi, arrivi tardi a lezione, scappi la sera dal castello. Passi il tuo tempo a bighellonare, a frignare sul fatto che James s’è trasferito, che non te ne frega di quello che pensano mamma e papà perché tanto lo sanno che non sarai mai brava quanto me?! Ti dico che io mi spezzo la schiena sui libri e che non puoi pretendere tutto su un piatto d’argento! Passerai tutti i pomeriggi con Scorpius a fare quello che ti dice e se ti sento ancora una volta che ti lamenti te li tolgo io stesso i punti! » Al aveva alzato la voce nel corridoio, attirando tuttavia solo pochi sguardi indiscreti poiché molti erano a lezione.

Lily dal canto suo aveva gli occhi lucidi. Quel rimprovero l’aveva scossa parecchio tuttavia era così orgogliosa che non si sarebbe fatta vedere piangere da suo fratello, perché con lui il rapporto era stranamente diverso. Lui non era James.

« Al… io ti odio! Sei uno stupido e ti odio con tutto il cuore! » glielo aveva urlato in faccia e con i pugni chiusi pur di trattenere le lacrime « Era meglio se c’era ancora James! »

« Guarda che non è morto! Si è solo fidanzato! Accettalo, bambina! » entrambi si erano girati in direzione opposta e se n’erano andati.

A pranzo Lily non toccò cibo mentre Al aveva tolto già 30 punti a due corvonero e un tassorosso; Mel e Michelle osservavano la scena sconvolte mentre al tavolo delle Serpi gli occhi dello scapolo d’oro non si perdevano la scena di quel dramma famigliare.

 

Lily aveva odiato Al fino alle 14.59 poi quando si ritrovò davanti l’aula di pozioni il suo odiò mutò per l’artefice di tutto quel dramma: Scorpius Malfoy.

Era colpa sua di tutto. Di tutto quello che le accadeva.

Spalancò la porta dell’aula di pozioni e vi trovò già Scorpius, seduto sulla cattedra.

« Puntuale… » mostrò un sorrisetto a tratti malizioso mentre sistemava i capelli che portava scompigliati, così come il padre alla sua età.

Lily aveva un’espressione seria e non lasciava trasparire alcuna emozione: i capelli le ricadevano con alcuni boccoli lungo le spalle, la divisa era portata in modo trasandato, con la gonna un po’ accorciata da un incanto e la camicia fuori, con il primo bottone non allacciato con la cravatta annodata lenta.

Scorpius osservava quella figura attentamente, senza avvertire lontanamente quello che doveva essere un piccolo senso di colpa per averla trascinata in quella stupida punizione solo per suo capriccio.

« Sbrigati a dirmi cosa devo fare. Voglio stare in questo posto con te il minor tempo possibile. »

« Come sei fredda. Ma i Grifoni non dovrebbero essere passionali? »

« No. Quelle sono le ragazze che ti porti di notte in stanza. Passionali, a buon mercato, chiamale come vuoi. Adesso vedi di dirmi in fretta ciò che devo fare altrimenti me ne vado e me ne sbatto dei punti, espulsione o quello che ti pare. »

Scorpius non aveva mai visto Lily Luna Potter così arrabbiata. Aveva sentito che c’era stato un litigio con il fratello, ma non pensava che potesse portare ad un simile cambiamento di carattere. Di dolce quel giorno non aveva proprio nulla.

« Radice di Asfodelo. Devi prenderla e ridurla in polvere in quel mortaio. Pestello medio. »

« Potresti farlo con un incantesimo e devi costringere me a fare questa roba… ridicolo! » Iniziò a camminare, osservata da Scorpius che non si perdeva un passo di quella ragazza. Lei borbottava di continuo, mentre apriva l’armadietto ed estraeva una radice, senza far caso a cosa stesse prendendo.

« È Liquirizia… »

« Eh? »

« Ti sto dicendo che hai preso la radice di liquirizia, non di Asfodelo. Potrebbe cambiare di molto una pozione se utilizzi gli ingredienti sbagliati, lo sai? »

« Come ti pare… » non aveva detto altro; ripose nell’armadio la radice di liquirizia e afferrò con poca grazie quella dell’Asfodelo.

Sedette ad un banco e con pestello e mortaio inizio a pestare la radice, sotto l’occhio vigile del prefetto.

« Come sei seria… »

« Sono in punizione. »

« Si ma puoi parlare… »

« Io con te non ci voglio parlare. Lasciami terminare questa tortura. »

Il ragazzo cominciava a tollerare di meno le risposte così tese di quella ragazza: non riusciva a capire per quale motivo doveva rispondere in quel modo e lui, in quanto serpe, non voleva che qualcuno gli mancasse di rispetto.

« Potter! Vedi di portare rispetto altrimenti ti prolungo la punizione fino a marzo… »

« Ma fai pure fino a giugno, tanto il prossimo anno non ci sei più. »

Il giovane Malfoy diede una botta alla cattedra con la mano e scese dalla sua postazione, facendo trasalire Lily che quasi rovesciò tutta la radice.

« Adesso basta. Vattene. La tua punizione comincia domani ma vedi di tornarci con più fantasia. Non ho intenzione di tollerare ulteriormente le tue battute. »

Lily guardava incredula il ragazzo, senza muoversi dal suo posto.

« Potter! Ho detto vattene! Adesso! » le indicò la porta urlando, rivelando la fredda espressione di quella Serpe tanto ambita.

E Lily Luna Potter non si fece pregare tanto: uscì, scappò da quella gabbia.

 

La stanza dei prefetti era un luogo neutro, senza addobbi di una casa in particolare e vi si riunivano tutti i prefetti della scuola per aggiornarsi sulle punizioni e sui calendari. Lily Luna Potter aveva il suo posto d’onore sul calendario: un podio, un record.

Scorpius avvertiva il sangue ribollire nelle vene; che quella ragazza le interessasse era ovvio anche a se stesso, ma non capiva perché doveva comportarsi sempre in quel modo e trattarlo come fosse feccia. Alla fine, da come ricordava dal padre, erano i Weasley la feccia, non i Malfoy.

Si avvicinò alla porta della stanza e avvertì delle voci provenire dalla stanza.

« Al ma che le prende? »

« Guarda, lascia stare. Stamattina l’avrei presa a schiaffi… »

Scorpius riconobbe le voci di Albus e Rose Weasley, l’altro prefetto di Grifondoro, ovvero la Granger tornata piccola da come l’aveva soprannominata il padre quando l’aveva vista al binario.

« È sempre stata un po’ irrequieta ma quest’anno è addirittura irascibile. Sicuro che non sia successo nulla? »

« È successo che è la più piccola di casa ed è innamorata… »

A Scorpius si rigirò lo stomaco. Non che lui fosse innamorato di lei, ma l’idea di un rivale proprio non gli andava giù. Chi poteva essere?

« Si ma non è una cosa normale… »

« Mamma dice di si. Dice che essendo la più piccola ora vive questo momento di ribellione, senza contare che prima di partire, James è tornato a casa… »

« Allora sarà stata contenta! »

« Non è venuto solo. Sai com’è James. È uguale a mio nonno e ha preso il carattere dal buon vecchio Sirius… è venuto quindi con la fidanzata. »

« E lei? »

« In ordine: ha cominciato a sbraitare, poi ha ringhiato alla povera malcapitata. James ha tentato di calmarla e lei di tutta risposta gli ha detto che era un traditore, che aveva promesso che sarebbe rimasto con lei. Mamma dice che il prossimo anno sarà anche peggio perché io non ci sarò qui ad Hogwarts e lei sarà sola. »

« E tuo padre? »

« Ti assicuro, ha sconfitto Voldemort, ma quando la piccola piange non sa che pesci prendere. Quando lei all’età di sette anni ha scoperto che non avrebbe potuto sposare papà, perché insomma era impossibile, non ha rivolto parola alla mamma per una settimana… James la calmò dicendole che tanto non c’erano problemi perché poteva sposare lui. »

« Ma è un idiota! Non si fanno certe promesse! » Rose si era seduta su una poltroncina, legando i capelli castani con una matita.

« Già… Credo abbia solo paura di rimanere sola… »

« Ma qualcosa tipo trovarsi un ragazzo? Guarda che è molto apprezzata e deve anche fare attenzione. Gira voce che Zabini, il cugino di Scorpius, le abbia messo gli occhi addosso. » 

Albus tossì quasi sconvolto mentre Scorpius metteva la mano sulla maniglia della porta, indugiando sul da farsi. Se fosse entrato sarebbe terminata quella conversazione e lui ne voleva sapere di più, ma allo stesso tempo si sentiva stranamente a disagio, sicuramente però doveva trovare il modo di mettere in gabbia il cugino.

« A Zabini gliele taglio le palle se si avvicina a Lily. A lui e tutta la casa Serpeverde! E comunque è difficile che lei ne trovi uno… James, l’anno scorso, non so se scherzando, ha detto che se qualcuno s’azzarda a provarci anche lontanamente con sua sorella, gli avrebbe reso la vita un inferno, e sai che ne è capace… » Al intanto si era mosso verso la libreria cercando accuratamente un tomo, come se all’improvviso si fosse ricordato del perché fosse lì.

« Tuo fratello è un’idiota quando ci s’impegna… »

« FIgurati, è pure tuo cugino… »

Rose aveva ripreso a giocare con i capelli, senza dare pace a quella massa morbida e ondulata quando si fermò e guardò Al con un leggero ghigno, con quell’espressione un po’ pericolosa sul volto di una grifondoro, soprattutto se figlia della Granger.

« E se facciamo tornare James? »

« Guarda che è un po’ una capra ma è stato comunque promosso. I M.A.G.O li ha presi… »

« Non ho detto che deve tornare per ripetere l’anno. Dico che tanto sta lavorando, no? »

« Al momento sta aiutando lo zio George al negozio, gli allenamenti non li ha tutto il giorno e non riesce a stare fermo. »

« Mandagli un gufo. Digli che se non viene lui ad aiutare Lily, a farla ragionare, finisce che la espellono. Lo sai che già ci pensano ed è la McGranitt che sta facendo di tutto per temporeggiare. »

Al non rispose.

Scorpius decise di non ascoltare più la conversazione, soddisfatto abbastanza di quel che aveva sentito: quella piccola Potter era un vulcano, un misto di sentimenti e rabbia che avrebbe rischiato di travolgerlo se non fosse stato attento. Era curioso verso quella figura così piccola che voleva solo combinare guai e attirare attenzione.

E se James fosse tornato? Quanto avrebbe potuto cambiare quella ragazzina così irrequieta? Era certo che tutto andava bene in quel momento, l’importante era non espellerla.

 

Lily aveva passato uno dei peggiori pomeriggi della sua vita lì ad Hogwarts. Non riusciva a capire cosa stesse succedendo dentro di lei: era sempre stata vivace e combinaguai ma mai come quell’anno le cose stavano precipitando. In silenzio riusciva a vedere che la situazione era davvero grave; non aveva più aperto il libro di trasfigurazioni, la professoressa Cooman non l’aveva più vista a lezione, Lumacorno si continuava a raccomandare dandole semplici pozioni e la preside cercava di chiudere un occhio forse per il cognome che portava.

Dentro la sua testa c’era una confusione tale che nessuno riusciva a capire e che neanche lei sapeva come spiegare; come poteva dare un nome a quella nube confusa che la spingeva a non fare nulla durante le sue giornate?

Si era seduta alle radici di un albero, ben distante dal castello mentre osservava il sole che volgeva al tramonto. Pochi minuti ancora e sarebbe scattato il coprifuoco, con le relative regole che quello comportava.

Sentiva nell’aria i rumori della natura, dalle foglie che si muovevano ai piccoli animaletti che suonavano nell’aria e sguazzavano nel laghetto.

L’aria di Novembre era fredda e portava con sé il primo vento invernale; Lily copriva il collo con i capelli e stringeva a sé le gambe, rannicchiandosi.

Facendo i conti con sé stessa aveva litigato con Al, portandolo addirittura ad urlarle contro; aveva urlato contro James e si era rifiutata di salutarlo quando lui era ripartito. I genitori non sapevano più come trattarla e lo stesso Harry non riusciva più a comunicare con lei. Si stava cacciando in un guaio davvero grande.

« Se continui a stare qui dovrò toglierti dei punti… »

« Malfoy… ancora tu »

« È incredibile con quanto disgusto tu riesca a pronunciare il mio cognome » scosse il capo e sedette al suo fianco senza neanche chiederlo. Il profilo di quel ragazzo era qualcosa che rasentava la perfezione, con la pelle delicata e i capelli biondi mossi. Qualcuno vociferava fosse bello quanto il padre ma lei il Signor Malfoy non l’aveva mai visto.

« Senti, io lo so che la Coppa delle Case per voi Serpeverde è molto importante… » aveva preso fiato e si era girata per guardarlo « Lo è anche per noi ma preferisco dovermi giustificare con i miei compagni sul perché siano stati tolti altri punti piuttosto che rientrare ora. »

« Lo sa tutta la scuola che hai litigato con Al… » la osservò per un attimo, poi fu costretto a distogliere lo sguardo. Cosa diavolo c’era in quella ragazza che lo turbava tanto?

« Grandioso. Adesso lo verranno a sapere i miei e dovrò beccarmi il sermone su quanto io sia fortunata ad avere un fratello come lui. Perché non mi lasciano in pace? »

Scorpius fu sconvolto. Non erano le parole ad averlo destato bensì la voce di lei che si ruppe nell’aria. Si nascose il viso tra le ginocchia e si rannicchiò ancora un po’, mormorando per quanto comprensibile: « Vattene. Ti chiedo solo questo favore. »

« Tra dieci minuti voglio vederti in Sala Grande a cena altrimenti dovrò venirti a prendere qui per portarti in infermeria. Fa freddo Lily e se ti ammali qui si ferma il divertimento. »

Scorpius si alzò scompigliandole un po’ i capelli con la mano. Si era preso d’istinto quella libertà senza poter osservare il volto di Lily che stranamente non si contrasse in una smorfia disgustata ma ne beneficiò avvertendo un pizzico di calore dentro. Eppure era lui la serpe.

« Verrò domani, alla punizione. »

Non si salutarono in altro modo. Lei rimase ancora un po’ lì mentre il ragazzo riprese la via del castello, confuso e intontito.

 

Intanto a Diagon Alley era arrivato un gufo con un messaggio breve e conciso:

 

Emergenza Lily.

Al e Rose

 

Al mattino James Potter aveva varcato i cancelli di Hogwarts.

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Capitolo 3
*** Potter ² ***


Salve ragazze. Prima di tutto scusate per l'enorme ritardo con il quale aggiorno questa storia, ma ho avuto un grosso esame all'università che ha richiesto molto studio e tempo. Spero non vi siate dimenticate di questa storia e voglio ringraziare subito coloro che recensiscono e coloro anche che leggono solamente. Sapete che apprezzo tantissimo le recensioni, positive o negative che siano quindi fatemi sapere cosa ne pensate. Ringrazio ancora chi ha aggiunto la storia tra le seguite/preferite e spero che questo capitolo vi piaccia.

Kiss, Kate
 
 

Potter ²

 

 

James Potter, occhi scuri e capelli spettinati castani, aveva varcato i cancelli di Hogwarts il mattino seguente, portando con sé soltanto una piccola sacca dove i vestiti potevano solo che essere sgualciti.

Vestiva con dei pantaloni morbidi e di stoffa pesante con una camicia chiara infilata per metà dentro la cintura.

Avanzava lentamente verso il castello ammirando quel panorama che ormai aveva abbandonato da un anno. Aveva ricevuto quella lettera la sera prima e si era subito organizzato: aveva di corsa avvertito lo zio George che sarebbe mancato a lavoro, spiegando che il problema era Lily ed era anche necessario evitare di avvertire i genitori.

James Sirius Potter proprio non sapeva da che parte cominciare: era sicuramente vero che si era fidanzato, così come era vero che già i rapporti non andavano bene e che in quei mesi aveva rimuginato molto sull’ultimo litigio con la sorella.

Si sentiva così legato a lei che aveva avvertito come se qualcosa si fosse rotto nel momento in cui aveva pianto davanti ai suoi occhi, odiandolo per quella semplice fidanzata.

Non era un rapporto normale, lui ne era consapevole, ma cercava di trovarvi un senso, forte delle parole di sua madre, Ginevra, che aveva spiegato tutto con della semplice normalità.

Sapeva che avvicinandosi sempre di più a quel castello avrebbe dovuto affrontare vecchie conoscenze, amici che volevano passare del tempo con lui, ma le istruzioni erano state chiare: Lily.

Vide Al aspettarlo al portone d’ingresso. Gli sorrise e non appena fu possibile si scambiarono un grande abbraccio con rispettiva pacca sulla spalla.

« Spero tu non m’abbia messo qualche bacca puzzolente attaccata al mantello… »

« Al non sono così perfido… però tieni gli occhi aperti » gli mostrò un sorrisetto e un attimo dopo il prefetto avvertì una piccola scossa sulla spalla, là dove aveva ricevuto la pacca: bottoni da scarica elettrica.

« Sei meschino, sappilo! » scosse il capo e lo fece entrare nel castello. La maggior parte degli studenti dormivano ancora, altri invece si trovavano in Sala Grande a far colazione, in attesa delle lezioni.

« Lei dov’è? »

« Ovviamente dorme. Salta quasi sempre la prima lezione, spesso si sveglia tardi e nel fine settimana ha da recuperare tutto ciò che non ha seguito, ovviamente con scarso successo »

« La vado a svegliare. Senti non ci sono le sue amiche in stanza, vero? Non vorrei… »

« Mel e Mi sono già a fare colazione… »

Al scosse la testa rassegnato a tutto ciò che riguardava il fratello, limitandosi ad un’alzata di spalle, muovendosi verso la Sala Grande.

 

James aveva salito tutte le scale necessarie e si era ritrovato davanti la signora grassa che tuttavia non fece storie a farlo entrare: lei aveva un debole per lui e bastarono due smancerie a far aprire il passaggio.

La sala comune era semi vuota; c’era qualche studente del primo anno che stava finendo di sistemare la cravatta e che ignoravano chi fosse quella presenza così carismatica, nonostante alcune studentesse non poterono ignorare quel fascino che lo contraddistingueva.

James iniziò a salire verso il dormitorio femminile, con piccoli passi e senza capire cosa in realtà stesse facendo, d’altronde lui e Lily avevano un carattere simile e vederla diventare grande era stato difficile, così come forse per lei era stato difficile accettare un suo fidanzamento.

Entrò nella sua stanza e notò come tutte le finestre erano aperte ma il letto di Lily era coperto dalle tende, chiuse  per non far filtrare tutta la luce.

« Lily… »

James provò a chiamarla con un tono di voce debole mentre si avvicinava al suo letto ma non ottenne alcuna risposta.

« Lily… » alzò di poco il tono e avvertì la ragazza muoversi un po’ nel letto, mugugnando qualcosa ma senza compiere altri gesti.

« Lily! E dai, porca miseria! » adesso James aveva alzato la voce e mosse le tende appena mentre nel letto la ragazza si muoveva di scatto sbottando mettendosi a sedere.

« Scorpius pure qua! T’ho detto che hai rotto! E poi non puoi venire… »

« Scorpius Malfoy? » James aprì del tutto le tende osservando la sorella spettinata. La guardò per qualche istante, cercando intorno come se dovesse trovare qualcosa.

« James? »

« Scorpius? »

« Ma quale Scorpius? »

« L’hai detto tu! Che cosa… ? »

Lily lo guardò e sorrise per un attimo scuotendo il capo e lasciandosi andare ad un lungo respiro: « Niente. Pensavo fosse arrivato fin qui per costringermi a quella punizione… »

La ragazza si gettò nuovamente nel letto, tirando le coperte fin sopra il capo, borbottando qualcosa d’incomprensibile.

James la guardava con un sopracciglio inarcato, grattandosi il capo un po’ incuriosito e incredulo per quel che stava vedendo: Lily era pigra, oppure non voleva vederlo.

« Ehi Lil, dai alzati. Sono qui per parlarti. Mi hanno scritto Albus e Rose… » nel sentire quelle parole Lily scattò nuovamente a sedere mostrando un volto mascherato dalla rabbia e le guance arrossate dall’imbarazzo.

« Impiccioni! Ma che vogliono? Al è un gran rompiscatole! Mi sta rendendo la vita un inferno peggio di Scorpius. James visto che sei qui dovresti proprio parlare con Al e dirgliene quattro! » Si alzò in piedi sistemando il pigiama invernale, con i coniglietti trapuntati sopra. Era una piacevole visione di quanto la purezza potesse aver forma.

« Quei due da quando sono caposcuola non la smettono più. Lily di qua, Lily di là. Non fare questo, non fare quello… è colpa loro se i miei voti sono bassi! » si avvicinò allo specchio cercando di sistemare i capelli mentre James la osservava andando a sedere su quel letto disfatto.

« Lo sai che non è vero. Rose cerca di aiutarti ed esserti amica, così come lo fa Al. Perché non provi ad impegnarti un po’? Ad esempio, le lezioni stanno per cominciare, lo sai? »

« E allora? La Cooman alla prima ora? Anche tu marinavi sempre la lezione… »

« È vero, non sarò l’esempio migliore ma… » James osservò la sorella che senza esitazione iniziò a spogliarsi per mettere la divisa, arricciando le labbra infastidito. Con un colpo di bacchetta allungò il séparé che era presente nella stanza, coprendo così quel corpo pallido « Per Merlino! Non hai più quattro anni! Va bene che sono tuo fratello ma non puoi fare così… »

« Ah si giusto. Ormai i tuoi occhi sono solo per quella strega che c’hai portato a casa. Dov’è che studia? Che poi non so, secondo me non studia, l’ho vista molto stupidina… » mentre si cambiava inferiva su quella presenza femminile che James le aveva presentato, infilando i calzettoni sopra le calze e lasciando la cravatta slacciata.

« Sei ancora arrabbiata per Camille? »

Quel nome per Lily fu come una bomba. Afferrò la bacchetta sul mobile del portagioie e scaraventò lontano il séparé mostrando lo sguardo più arrabbiato che potesse concedere al fratello. Si vedeva l’odio nello sguardo di quella ragazza, consumata dalla gelosia.

« Sei un traditore! » urlò contro di lui e senza esitare, con un colpo di bacchetta gli lanciò contro il portagioie che prontamente James evitò, alzandosi anche dal letto.

« Ma sei matta? Se mi colpivi… »

« Cosa? T’avrei sfigurato? Camille non ti avrebbe più voluto? » e continuando ad urlare scaraventò contro il ragazzo un vaso di fiori, che evitò in parte, bagnandosi le scarpe.

« Lily cerca di calmarti! Rischi di farmi male e non voglio usare la magia contro di te! Sei abbastanza grande per capire… » James rimaneva sulla difensiva mentre Lily iniziava ad avanzare, facendo levitare la gabbia vuota del suo gufo.

« Sono abbastanza grande per capire che sei un traditore. Un bastardo. Un fratello che se ne frega di me! È tutta colpa tua se le cose vanno male! È tua e di mamma e papà! »

« E loro che c’entrano? E buona con quella gabbia Lil »

« Tu hai portato quella poco di buono in casa nostra e papà l’ha accettata! Mamma ha pure cucinato per lei! L’avrebbero dovuta cacciare di casa a suon di Crucio! »

« Signorina non usare quelle parole! Sono maledizioni potenti quelle! »

« E allora? Almeno se ne sarebbe tornata al suo paese e pazienza! Noi eravamo felici prima che tu portassi quella strega in famiglia! »

Lily aveva abbassato la bacchetta di getto facendo cadere la gabbia ad un lato della stanza; delle grosse lacrime iniziarono a solcarle il viso mentre James osservava quella scena, senza sapere cosa fare realmente.

La sua piccola Lil era davanti a lui, inerme e coperta con quei colori che entrambi avevano vestito. Abbassò la bacchetta che ripose in tasca, poi iniziò ad avanzare qualche passo timoroso.

« Sei un traditore e ti odio… » iniziò a balbettare tra le lacrime, mentre si lasciava andare ad un pianto liberatorio « L’hai portata in casa senza dirmi nulla. Hai detto che non ti saresti mai fidanzato senza prima dirmelo. Invece hai fatto tutto da solo, come sempre! Ti odio! Hai rovinato tutto! Non mi hai neanche presa in considerazione… »

« Ma Lil io e te non possiamo… »

« Guarda che lo so! Mica sono scema! So bene come funzionano le relazioni e cose varie e so che essendo mio fratello tu prima o poi avresti trovato un’altra… ma adesso vuoi più bene a lei che a me e questo mi disturba! » si asciugava le lacrime, una dopo l’altro, riducendo i polsini della camicia ad un misto di cotone pulito e macchie bagnate.

James osservò la sorella e non poté non provare un po’ di tenerezza verso quella ragazza che tanto più bassa di lui, piangeva nel timore d’aver perso qualcuno. Avanzò di qualche passo andando ad abbracciarla. La strinse così forte che avvertì la sorella singhiozzare maggiormente, lasciandosi andare ancora di più, afferrando la camicia del fratello sul petto e arricciarla nei pugni.

Quel momento fu per James e Lily una sorta di riconciliazione che durò diversi minuti finché non avvertì la ragazza tranquillizzarsi e abbracciarlo, ricambiando quella stretta.

« Guarda che nessuna ti toglierà mai il primo posto eh! Questo te lo devi ficcare in quella testolina che hai. Sei mia sorella, non una qualunque. »

« Mh però tu hai lei… »

« E lei sa che io ho te. E sa che tu ci sarai sempre e che quindi dovrà sempre rispettarti, ma mi aspetto che anche tu un giorno la rispetterai… »

« Mh… »

« Adesso guardami un po’… »

Lily alzò il capo rivelando gli occhi lucidi e rossi per il pianto. 

« Sistemati un po’ e scendiamo a fare colazione. Solo per stamane sei esonerata dalle lezioni… »

« Staremo insieme? »

« Si » e le mostrò il suo sorriso migliore, quello di un fratello felice.

 

 

Le voci ad Hogwarts facevano presto a diffondersi: qualcuno aveva visto Al parlare con uno; altri avevano visto la presenza di James Potter; altre ancora avevano giurato fosse lui confrontando la descrizione con le foto che avevano del ragazzo.

Alla fine si era sparsa la notizia: in giro si diceva che James Potter fosse tornato ad Hogwarts.

Il motivo? Sconosciuto.

E Scorpius Malfoy quella mattina aveva un diavolo per capello.

Si era alzato stranamente compiaciuto per il momento che c’era stato la sera prima con Lily - Oh si che c’è stato un momento con lei - se ne era convinto fino allo sfinimento, per poi ricordarsi che doveva trovare il modo per mandare il cugino più lontano possibile, così da evitare che entrasse nelle grazie di Lily e oltre.

Nella sua mente aveva una lista perfetta che a suo padre avrebbe fatto schifo: tentare ogni approccio possibile con la Potter, affinché potesse capire che insieme potevano essere esplosivi.

Lei gli causava strane convulsioni allo stomaco, diverse da quelle che provava in presenza del padre quando combinava guai: Lily riusciva a stravolgere il suo mondo con i suoi sorrisi, i suoi guai, i suoi pianti nascosti, le sue regole infrante.

Sicuramente, per Scorpius, Lily era il prodotto perfetto dell’unione dei Potter, dopo due risultati non del tutto eccellenti che erano i suoi fratelli.

Essere lo scapolo d’oro poi era qualcosa che si aggiungeva al suo buon umore: aveva il posto a tavola sempre disponibile, cibo in abbondanza e chiacchiericcio piacevole che cessava al suo semplice schioccar delle dita.

Quel mattino però, sedendosi a tavola, il chiacchiericcio proprio non riusciva a frenarlo.

Avete sentito? È tornato!

Davvero? Oh mamma spero d’incontrarlo.

So che si è fidanzato.

La ragazza è qui?

Ma davvero è lui? Non l’ho mai visto

Forse è uno che gli somiglia.

Non posso crederci: James Potter è tornato ad Hogwarts.

E nel sentire quei pettegolezzi, Scorpius quasi si strozzò, lanciando la forchetta nel piatto e ringhiando infastidito.

« Ehi! Che sono queste storie che James è tornato? Cos’è hanno capito che ad una capra come lui non potevano dare i M.A.G.O? »

« Macchè. Gira voce che sia stato chiamato dai professori per colpa di Lily. La vogliono espellere… »

« Chi? La piccola Potter? E poi termina il divertimento. »

« Infatti sarebbe da tentare un piccolo approccio con la Potter… a volte mi domando com’è in certe situazioni »

« Mark metti un freno ai pensieri. La Potter è intoccabile. »

« E da quando segui quel che dice James? »

« Da mai. Ti ho solo detto che è intoccabile. Ce ne sono altre da provare, comincia pure ora ma molla la Potter. »

Scorpius si era alzato senza dire altro, uscendo dalla Sala Grande.

Era nero. James era tornato e già s’immaginava la faccia tutta contenta di Lily che scodinzolava per la presenza del fratello. Gli rodeva proprio dentro, ne era più che consapevole.

 

 

Lily aveva stretto ormai la mano di James e non aveva proprio voglia di lasciarla andare, così il fratello rassegnato si lasciò trascinare fuori dalla sala comune dei grifondoro, diretto alla Sala Grande per la colazione.

Avvertiva fin troppi sguardi su di sé ma cercava di non farci caso, godendosi lo sguardo felice della sorella che addirittura fischiettava.

« Ehi Lil lo sai che oggi è l’ultimo giorno di festa, vero? Da domani vorrei che tu iniziassi a prendere seriamente la scuola. Papà ha mandato un gufo alla McGranitt spiegandole la situazione, ha detto che se per Natale i tuoi voti non miglioreranno dovranno espellerti dalla scuola. »

« Per i voti mi vogliono espellere? »

« E per il comportamento… »

« Ho capito… quindi deduco che anche la punizione con Malfoy dovrò terminarla »

« Esatto. So che non ti piace, ma se ti fa qualcosa puoi sempre mandarmi un gufo » con la mano libera le scompigliò un po’ i capelli e lei di rimando li sistemò, attenta a come presentarsi in Sala Grande. Ormai diversi studenti li avevano visti e alla fine non c’era nulla di male; James Potter era venuto ad Hogwarts a trovare la sorella, non c’era niente di sbagliato, per una volta.

Lily sembrava camminare sopra le nuvole, ancora non le sembrava fosse vera la presenza di suo fratello all’interno del castello: tutto d’un tratto il mondo aveva ripreso a girare nel verso giusto perché i suoi fratelli erano lì.

« Dovrai chiedere scusa ad Al »

« Col cavolo »

« Sono d’accordo, ma dovevo dirtelo in quanto fratello maggiore. Però non trattarlo male, ci resta davvero da schifo quando litiga con te »

« Mh… ora ho fame » Lily trascinò James verso la sala grande, con quel sorriso che la lasciava fluttuare sopra il pavimento, finché l’idillio sembrò giungere a termine, trovandosi davanti la figura di Scorpius.

Che avesse un diavolo per capello se ne accorsero subito così si limitarono ad un semplice cenno della testa e passarono oltre, prima di essere fermati dalla voce acida del biondo.

« Potter sei in ritardo per le lezioni! »

« Ma se ancora devono cominciare. E poi devo fare colazione. » Lily si girò verso il ragazzo che aveva appena oltrepassato e si lasciò andare ad un debole sospiro.

Scorpius la guardò stringere la mano del fratello e la voglia di urlare sembrava salire dentro di lui. È il fratello si ripeteva dentro ma qualcosa continuava a rodergli all’altezza dello stomaco.

« Tempo che fai colazione farai tardi a lezione. Tanto vale che ti allungo subito la punizione… »

« È esonerata dalle lezioni. Puoi chiedere alla McGranitt, Malfoy » James intervenne con un sorrisetto, stringendo al suo lato la ragazza. Il biondo avvertiva un leggero formicolio alle mani e schioccò la lingua contro il palato, girandosi senza neanche salutare i due.

Quel giorno Scorpius aveva più di un diavolo per capello. Aveva il mondo in subbuglio.

 

A colazione tutti guardavano James e Lily divertirsi e mangiare come due innamorati, questo perché lei gli aveva detto che sarebbe stato divertente, soprattutto perché in fin dei conti erano innamorati anche se da famigliari.

Lei sembrava diversa dal solito e James ne era sempre più felice. Avrebbe dedicato attenzione a quei momenti perché presto si sarebbero separati.

« Ehi Lil, per pranzo devo andare. Devo parlare con la McGranitt e rassicurarla che adesso farai la brava… »

« Mh » mugugnò mentre si limitava ad ingozzarsi, come se avesse ripreso a mangiare per la prima volta da mesi e forse era proprio così. Quel giorno si sentiva già rinata, come se qualche magia dentro di lei fosse esplosa per ridarle il buon umore.

Aveva promesso a James che si sarebbe impegnata per evitare l’espulsione, avrebbe rigato dritto e preso almeno tutti Accettabile nei compiti, così da recuperare su una media dignitosa, avrebbe scontato la sua pena con Malfoy e a Natale sarebbe potuta andare di nuovo a casa, da suo fratello e dai suoi genitori.

« Cerca di non farti togliere più troppi punti e non mangiare così tanto tutto insieme altrimenti ti strozzi »

« Mh… »

Non disse molto a colazione, troppo presa dal cibo, ma il resto della mattinata lo passò a camminare con lui per il castello, facendogli vedere tutti i punti che aveva trovato per nascondersi e le vie per sfuggire allo sguardo dei prefetti. Gli raccontò della punizione del pomeriggio e gli indicò dov’era stata beccata quella volta che Scorpius l’aveva punita con quell’atrocità pomeridiana.

Gli raccontò delle lezioni della Cooman, delle sue assenze a Trasfigurazioni per godersi le metà mattinate nei giardini del castello o l’aria fresca della torre d’Astronomia e si soffermò a narrare quel che accadeva nelle lezioni di Pozioni, dove Lumacorno, troppo stanco, continuava a sperare di vederla migliorare senza successo.

James ascoltava tutto senza mai interromperla, carezzandole spesso la testa e baciandola sul capo ogni volta che poteva, godendo ogni istante che quella mattinata potesse offrirgli.

Diplomarsi non era stato facile neanche per lui e lo sapeva bene.

Il suo primo anno ad Hogwarts l’aveva passato contando i giorni che lo separavano da Lily, nella speranza che Al non diventasse il fratello preferito; il secondo e terzo anno, quando Al l’aveva raggiunto sul treno, li passò a pensare a quanto Lily potesse sentirsi sola. Il quarto anno tutto si sistemò e fu perfetto. Lily era la compagna ideale: con lei poteva giocare, nascondersi, fare impazzire i professori e genitori. Con lei il mondo era giusto e colorato.

Il diploma era stato un colpo al cuore. L’avrebbe lasciata lì, da sola - Al c’era ma il legame era diverso - a combattere con la crescita e quel senso di smarrimento che ti coinvolge in adolescenza. Era da sola a combattere contro i ragazzi e soprattutto era senza di lui che catapultato nel mondo degli adulti, doveva decidere cosa fare della sua vita.

E così, nel momento in cui tutto sembrava opportuno, dopo neanche due mesi di conoscenza, aveva presentato Camille ai genitori, portandola in casa come fidanzata.

E aveva fatto il danno.

Nel pensare a quella miriade di cose, nell’ascoltare Lily che parlava e le raccontava i mille progetti che aveva, il tempo era passato e si erano ritrovati davanti alla statua che portava all’ufficio della preside.

« Quando andrò via sarai da Scorpius quindi meglio evitare. Ci salutiamo qui, va bene? »

« Vorrei che tu rimanessi con me… almeno fino a stasera » Lily stringeva in mano un lembo della camicia del fratello, avvertendo dentro di sé i pezzi rompersi nuovamente. Il distacco proprio non lo riusciva a superare.

« Lil da brava, fammi vedere che sei in grado di farlo… »

« Va bene. Tu di alla Preside che sono diventata più brava »

« E tu non dire a Scorpius che è un idiota, anche se lo pensi, perché sennò ti toglie punti » si sorrisero e in un forte abbraccio con bacio sulla guancia si salutarono.

Lily si allontanò di diversi passi e mentre James aspettava che la statua ruotasse, avvertì ben distinta la voce della sorella: « Comunque quella Camille, per te proprio non va bene. Fattelo dire! » e corse via, senza attendere la risposta del fratello, infrangendo da subito una regola: non correre nei corridoi. Lily però era Lily e non poteva cambiare con mezza giornata.

 

Scorpius Malfoy non era mai stato così impaziente di passare delle ore in un’aula a guardare uno studente scontare la sua punizione. Quel giorno però osservava la porta in attesa che quella ragazza dai capelli rossi la varcasse, magari infuriata per qualcosa, o semplicemente splendida con quel profumo che l’accompagnava.

Non mi piace. È solo perché non piace a papà che me la faccio piacere.

Si era ripetuto queste parole allo sfinimento quella mattina, davanti allo specchio, nel tentativo di frenare l’istinto omicida che aveva provato nei confronti di James, ma alla fine il responso era stato quello più terribile, umiliante, disarmante, incredibile e disastroso per un Malfoy: a lui Lily Potter piaceva, e pure tanto.

Il problema principale era che lei proprio non lo guardava, non lo considerava. Conquistarla sarebbe stata una sfida, qualcosa di difficile da raggiungere, un’impresa che in pochi avrebbero tentato.

Ma Lily varcò quella porta con il sorriso sulle labbra e Scorpius si sentì morire dentro, perché sapeva bene che era rivolto a qualcun altro.

La ragazza di quel pomeriggio era radiosa. L’aveva salutato all’inizio della sua punizione, aveva canticchiato per tutto il pomeriggio; aveva sbagliato solo sette ingredienti su dieci e il suo umore non era peggiorato.

« Hanno deciso di non espellerti? »

« Non si sa. Devo migliorare i miei voti » la risposta non era acida, Malfoy lo constatò piacevolmente.

« Quindi anche in pozioni… »

« Si bè, li speravo nella benedizione di Lumacorso. So che vorrebbe evitarmi l’insufficienza così da andare in pensione e avere la possibilità di dire che ha fatto diplomare tutti i Potter, vecchia e nuova generazione »

« Si ma sarebbe meglio se tu migliorassi davvero in pozioni. »

« Forse lo farò… »

Lily continuava a pestare qualcosa nel mortaio. Si era già dimenticata di cosa ci fosse dentro e che provette avesse sistemato. Non riusciva ad essere cattiva con Malfoy quel giorno, un po’ perché James era stata con lei, un po’ perché a tratti le veniva da pensare alla sera precedente, quando tra tutti era stato proprio lui a concederle un momento.

Scorpius intanto si era di nuovo seduto sulla cattedra e guardando la clessidra si rese conto che il tempo stava per terminare e doveva trovare qualcosa di più forte e convincente di ore pomeridiane in punizione per vederla. Quel cervello stava lavorando troppo che quasi lo portava al mal di testa.

Pensa. Pensa. Pensa.

E poi venne l’idea più stupida e malsana che però non lo frenò dal parlare nel tentativo di cambiare le carte in tavola di quel rapporto nullo.

« Prendi ripetizioni di pozioni… »

« E da chi? Rose è troppo saputella, Al poi rompe, Mi e Mel non sono poi eccezionali e che ne so, perché tu conosci qualcuno bravo? » Lily lo guardò perplessa e Scorpius battè le palpebre un paio di volte come a non voler credere alle sue parole.

« Io. Io sono più bravo di loro. Anzi ad esser precisi, sono il più bravo di tutta la scuola. » C’era una punta d’acidità in quelle parole e Lily se ne accorse, tanto da chinare il capo di lato e mostrare un sorrisetto.

« E mi stai dicendo che tu potresti darmi ripetizioni per farmi arrivare ad un Accettabile in Pozioni? »

« Ovviamente non gratis… »

« I soldi non mi mancano. »

« Neanche a me quindi non li voglio. »

« E che vuoi? » Lily si rabbuiò per un attimo iniziando a sistemare gli arnesi che aveva utilizzando e lasciando sul tavolo ciò che serviva all’indomani.

« Hogsmeade »

« Ti devo comprare Hogsmeade? Ma sei scemo? »

« Ovvio che no! Idiota! » le urlò quasi contro ma con un tono di voce bonario, rimproverandola semplicemente per quella domanda così irreale. « Mi accompagni ad Hogsmeade »

« Mi stai chiedendo di uscire con te? » si avvicinò a lui e lo guardò con quegli occhi che mettevano a dura prova la calma del ragazzo.

« No. Ovvio che no. » tentennò un attimo per poi muoversi per la sala, gesticolando per dare più forza alle sue parole « Devo comprare qualcosa a mia madre. Ho bisogno di un parere femminile. »

« E lo chiedi a me? »

« Sei l’unica che conosco in grado di scegliere qualcosa con un po’ di personalità. Lo potrei chiedere a tutta la casata Serpeverde, ma sceglierebbero tutte la stessa collana o un anello, o insomma queste cose… »

« E tu invece cosa pensi di regalarle? Un cavallo? »

« Lo scegliamo insieme? » mostrò un sorrisetto quasi malizioso che Lily accolse e rimandò annuendo.

« Ti avverto. Non cammino mai per Hogsmeade senza un sacchetto pieno di dolci. »

« Quindi è un sì? »

« Si ma tu dovrai farmi ripetizioni. Usciamo ad Hogsmeade questo fine settimana, ma dal giorno dopo mi darai ripetizioni e vedremo se sarai all’altezza, Malfoy. » gli sorrise e si avviò alla porta. Scorpius la salutò con un cenno della mano e la vide sparire da quell’aula.

Entrambi erano strani ma questa volta lui era convinto: c’era stato un momento.

Lei invece ancora doveva decifrare le emozioni di quell’intera giornata.

 

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Capitolo 4
*** Risate ***


Salve a tutte! Eccomi qui con un nuovo capitolo di questa Fan Fiction. Io spero davvero che questo capitolo vi entusiasmi. Sono davvero felice di pubblicarlo, quindi spero di non aver fatto errori imperdonabili, in caso ovviamente li correggerò. Spero di leggere come sempre le vostre recensioni, mi fanno davvero piacere. Ringrazio come sempre chi ha inserito la storia tra le seguite/preferite/da ricordare. Vi ringrazio tantissimo e vi ricordo anche la mia nuova storia, Waitie, che a breve vedrà il secondo capitolo.

Vi lascio a questo capitolo.

Kiss, Kate
 

Risate


Lily Luna Potter aveva passato gli ultimi due giorni a pensare, a cercare una scusa buona per spiegare al Al il perché avrebbe passato tutta la giornata di Hogsmeade in compagnia di Scorpius Malfoy. La punizione non avrebbe retto.

Sicuramente qualcosa era cambiato: dall’incontro con James e dalla chiacchierata con Scorpius si era fatta beccare ad infrangere le regole una sola volta, con soli cinque punti tolti a Grifondoro e con un sospiro di sollievo da parte dei suoi compagni.

Alla fine era arrivato il momento di partire e ancora non aveva detto nulla ai suoi amici e a suo fratello; si sentiva stranamente agitata e le stesse Mi e Mel non capivano come mai avesse così tanta voglia di sistemare i capelli rossi e avere la sciarpa perfettamente pulita con il mantello ben stirato e lo stemma ben in vista. Avevano la strana sensazione che si stesse preparando per qualcosa che somigliasse vagamente ad un appuntamento.

Evitarono domande e semplicemente la osservarono scambiandosi sguardi d’intesa nel vederla così impegnata a prepararsi, con tanto di lucidalabbra.

Scesero insieme e si radunarono con gli altri studenti davanti il portone del castello, mentre la vecchia Preside enunciava tutte le regole della visita al villaggio.

Al e Rose guardavano di sottecchi Lily cercando di decifrare quel comportamento e nello stesso momento Scorpius la guardava compiaciuto mentre indicava ai Serpeverde di sistemarsi tutti in fila prima di salire sul treno.

Il viaggio per Hogsmeade stava iniziando.

 

Sul treno Lily si sentiva piuttosto agitata senza sapere perché e quando il treno fischiò avvertì il cuore balzare in gola: qualcosa non andava. Non doveva essere così agitata. Era solo un’uscita.

Al e Rose raggiunsero subito Lily che come al solito era scortata da Mel e Mi e subito il caposcuola indicò la via in direzione del pub.

« Andiamo a prendere qualcosa da bere? Dai Lil offro io… »

« Mh… » la ragazza cercò d’indugiare appena, arricciando le labbra e notando di sfuggita la figura di Scorpius all’ingresso di Mielandia. « Devo dirvi una cosa. Non arrabbiatevi… » strinse la testa tra le spalle, nascondendosi quasi nella sciarpa mentre Mel e Mi sgranavano gli occhi e Al e Rose all’unisono chiesero se aveva di nuovo fatto perdere punti alla casa. Lily scosse il capo negando e indietreggiò di un passo mentre le amiche già sorridevano.

« Ehi Lil non avrai mica un appuntamento? » la mora lanciò quella domanda beccandosi l’occhiataccia di Al che subito guardò la sorella.

« Non è vero, vero? » 

« Non è un vero e proprio appuntamento. Anzi, prendila in questo modo: offro consulenza per un regalo » mostrò un sorriso ampio muovendo le mani fino a batterle in un breve applauso.

« Lily a chi offri questa… consulenza? » Rose era come sempre più diretta e calma, ma Lily ci faceva poco caso, dando un’occhiata ancora alla figura di Scorpius che cominciava a spazientirsi.

« Scorpius. Deve fare un regalo alla madre e adesso devo proprio andare… » sciorinò quelle parole tutte d’un fiato, muovendo i primi passi finché le urla di Al non la raggiunsero.

« Ma sei scema!? Io lo distruggo! »

« Al è solo un regalo… consulenza, capito? È solo una consulenza e poi ci guadagno anche io. Mi darà ripetizioni di pozioni. Calmo Al. È solo una consulenza… » Lily cercava di calmarlo con quella voce che più che altro sembrava una presa in giro.

« Non potevi chiederle a me o Rose le ripetizioni…? »

« Siete così impegnati… » fece spallucce nel vano tentativo di convincerli continuando a muovere passi lasciando le amiche divertite da quella strana situazione.

Alla fine Al e Rose dovettero solo convincersi: era una consulenza.

E gliel’aveva data a bere.

 

Scorpius aveva osservato tutta la scena fino a squadrarla nel momento in cui aveva iniziato a camminare in sua direzione. Al ancora li guardava da lontano e lui nascondeva gelosamente un grande sacchetto dietro la schiena; era già entrato da Mielandia e con grande soddisfazione del gestore, aveva comprato caramelle gommose, cioccorane, gelatine, caramelle alla zucca, liquirizie e tutto quel che poteva entrare nel sacchetto più grande che avevano. Alla fine, non contento, aveva preso un sacchetto più piccolo in più e lo aveva messo nella tasca del mantello. Si era fatto chiudere tutto con dei nastri Rosa e bianchi come i colori di quelle caramelle gommose che si sceglievano in bocca.

« Scusa il ritardo. Non avevo avvertito… sai com’è, la comitiva, Al… soprattutto Al » fece spallucce e sorrise a Scorpius che si sentì intontito. Di fronte a quella ragazza andavano a farsi friggere tutti i suoi presupposti da serpe: avidità, superbia e tutte quelle cose che neanche ricordava.

« Ah tieni! » tirò fuori da dietro la schiena il sacchetto di caramelle, così colmo che sembrava straripare.

« Ma sono tantissime. Non dovevi… » le parole non riflettevano la reale intenzione di Lily che guardava quel sacchetto estasiata, mordendo il labbro inferiore e aprendolo senza dire altro. Estrasse una caramella di zucca e la mangiò, mostrando il volto estasiato di chi assaggia qualcosa di buono per la prima volta. « Grazie Scorp. Davvero… » a bocca piena mormorò quelle parole mentre il ragazzo scuoteva la testa, arreso alla normalità di quella ragazza.

Figlia di Potter, nessuno l’avrebbe mai detto.

Dopo quel gesto ci fu un momento d’imbarazzo finché il ragazzo non indicò una via, una a caso e iniziarono a passeggiare.

« Allora, cosa pensavi di prenderle a tua madre? »

« Ah giusto, il regalo… » il ragazzo si spettinò i capelli sulla fronte e mantenendo la postura eretta tipica del suo rango, cercò di mostrarsi elegante e rispettoso.

« Volevi comprarle un cavallo, no? »

« Ma quale cavallo!? No è che non so che prenderle… »

« Ma come mai le fai questo regalo? »

« Così. Ho bisogno di un motivo? »

« Ah… quindi anche io potrei fare un regalo a James, hai ragione! Almeno lo potrei offrire in segno di pace! »

Senza neanche accorgersene, Lily fece rabbuiare Scorpius: non che potesse essere geloso del fratello, ma sentirlo nominare con tutta quella enfasi lo rendeva nervoso.

« Io glielo do a Natale… »

« Ma Natale è lontano. Potresti prenderglielo un altro giorno… »

« No voglio prenderlo oggi. Adesso andiamo sennò si fa tardi… » e senza pensarci molto afferrò la mano libera di Lily - quella senza il sacchetto di caramelle che ancora non aveva messo in borsa - e la trascinò, un po’ verso i negozi, un po’ semplicemente per stringere la mano piccola di quella ragazza.

Papà mi ucciderebbe.

Lo pensarono entrambi.

 

Al ancora non riusciva a credere a quel che aveva appena visto e avvertiva qualcosa rodere all’altezza dello stomaco, qualcosa che neanche sua cugina Rose riusciva a districare, cercando di calmarlo mentre beveva la seconda burrobirra.

« Dai Al, non è la fine del mondo… » Rose mangiava un pezzetto di torta di zucca mentre Melanie si sistemava i capelli corti, osservando un po’ i presenti di quel pub.

« E poi Lil avrebbe acchiappato lo Scapolo d’oro »

« Pensa che coppia » esordì Michelle mangiando dei dolcetti ricoperti al cioccolato « Scorpius Malfoy e Lily Potter. Lui scapolo d’oro e lei pure ambita da molti. Che poi diciamocelo, sono due cognomi da urlo! »

« Ehi voi due! È lunga la storia? » Al guardò le due ragazze mostrando un broncio arrabbiato.

« Al ha detto che è una consulenza, dai. Vedrà andrà tutto bene. Pensaci bene. Consulenza. » Rose ancora cercava di calmare Albus mentre lei stessa si guardava intorno, preoccupata per quella situazione, mostrando un minimo di quelle emozioni a causa dei capelli che torturava con la mano libera.

 

« Prendile un cavallo »

« Non voglio prenderle un cavallo. »

« E allora cosa vuoi prenderle? Scorpius io inizio ad avere fame! È tutta la mattina che giriamo. Non vuoi regalarle un gioiello, anche perché per quello potevi invitare tutta la casata sempreverde. Non vuoi prenderle un abito, né un paio di scarpe. A questo punto prendile un cavallo. »

« Lil non voglio prenderle un cavallo! » Scorpius la guardò quasi ridendo scuotendo il capo energicamente.

« E da quando mi chiami Lil? Sbaglio o sei quello che ha il calendario con le infrazioni di Lily Luna Potter? »

« Si ma oggi siamo ad Hogsmeade. »

« Hai lasciato al castello anche l’essere serpe? » Lily se lo guardò un attimo, mostrando un sorriso divertito, con i capelli rossi che le incorniciavano il volto roseo e la mano stranamente stretta ancora in quella del ragazzo.

« Non dire idiozie, Potter » cercò di mostrare un tono un schizzinoso, ma l’effetto fu una sonora risata di Lily.

Scorpius si sentiva sempre più strano accanto a quella ragazza, che seppur più piccola gli rendeva la vita stranamente più felice.

« Tu che le regali di solito? »

« Mh… Non so. Di solito lo trovo all’ultimo. Però mia madre è diversa dalla tua… è una Weasley. Mia nonna ancora le regala i maglioni con l’iniziale a Natale. »

« E perché la mia è diversa? Ah guarda! Mangiamo lì? » Scorpius indicò i Tre Manici di Scopa dal quale entrava e usciva gente in continuazione.

« Direi che va bene… » poi Lily guardò le loro mani intrecciate e mordendosi il labbro inferiore, cercò di prendere un bel respiro e mormorare « Credo dovremo… insomma se ci vedono poi… insomma hai capito, ci scambiano per… »

Scorpius la guardava divertito ma annuì allentando piano piano la presa, lasciando che quel contatto diventasse una carezza che andava a finire; era pur sempre una serpe e sapeva come cucinare una ragazza, ancor più se quella ragazza era quella perfetta per lui: bella, sveglia e del tutto contro la politica della famiglia. Anche per questo era una serpe. Non doveva essere per forza cattivo e privo di scrupolo, a volte lo era, gli veniva spontaneo e si sentiva stranamente bene quando qualcuno si sentiva umiliato davanti a lui, ma con Lily avvertiva qualcosa di diverso e lasciarle la mano, con quella lentezza, era un modo anche per lui per allungare quel contatto.

Durante il pranzo avrebbe dovuto pensare a come riprenderla.

 

Lily Luna Potter non passò inosservata nel pub. Per fortuna non c’erano il fratello e la cugina ma aveva comunque tutti gli occhi addosso: sedeva di fronte Scorpius Hyperion Malfoy e tra lei e il ragazzo erano presenti un piatto di carne con dell’insalata e un piatto da portata colmo di patatine fritte, oltre a ben cinque piatti contenti tipi diversi di dolci; le burrobirre arrivarono su un vassoio, accompagnate da due piattini con la pannacotta.

Scorpius guardava tutto quel cibo incredulo.

« Tu non puoi mangiare tutto questo… »

« Infatti. La carne e una pannacotta son tue » mormorò mentre afferrava una patatina, sgranocchiandola velocemente per prenderne subito un’altra.

L’intera sala aveva gli occhi puntati su Lily e Scorpius. Qualche voce si rincorreva e non si capiva se era l’ennesima punizione di Lily o se lei era stata portata lì con la forza. O almeno questo era quello che pensavano i Grifoni; le serpi all’interno del locale non si facevano domande sul motivo di quell’incontro, si domandavano solo perché di fronte quel ragazzo ci fosse lei e non una di loro.

Gli altri presenti guardavano con occhi più imparziali la situazione, ammettendo quanto fossero realmente belli insieme, equilibrati in una foto, sproporzionati solo dal cibo. 

« Senti ma il regalo non è meglio se lo chiedi a tuo padre? Puoi pensarci e poi gli chiedi di comprarlo. Qui ad Hogsmeade non c’è molto e con la tua età non puoi regalarle un biglietto… »

« La mia età? » Scorpius mangiava qualche foglia d’insalata sporadicamente mentre guardava quella ragazza che mangiava un pezzo di torta di mele e fissava il soffitto, muovendo la forchetta pensierosa.

« Si bè, io fino a qualche anno fa me la cavavo con un biglietto con scritto che volevo bene alla mia mamma e lei era contenta. Adesso non puoi farlo perché sei quasi diplomato… »

« Non voglio regalarle un biglietto… » 

« E allora andiamo. Tra poche ore dovremo di nuovo andare via… »

« Se mi aiuti a trovare quel regalo, avrai ripetizioni di pozioni, ricordalo… »

« E se non ci riesco? » allarmata Lily si alzò dal tavolo, poggiando i palmi delle mani sul bordo del mobile in legno, sporgendosi verso Scorpius per poi sussurrare « Se non mi aiuti, e lo sai, mi espellono e mio padre, per quanto trovi amorevole sua figlia, mi spella viva. Altro che ex grifondoro… »

Scorpius si sporse leggermente verso di lei, senza dar conto agli spettatori di quel pub che di fronte a quello spettacolo avevano smesso di fare qualunque cosa.

« E allora, aiutami perché sarebbe un peccato se tu andassi in giro spellata » e con il capo fece cenno verso la porta, alzandosi dal tavolo, invitandola ad uscire dal locale.

 

« Stavo morendo dal ridere. Tutti che ci guardavano! Chissà che staranno pensando! » Lily non aveva smesso di essere euforica per quello che era successo ai Tre Manici di Scopa, mentre Scorpius continuava ad osservarla.

La gonna le carezzava le gambe magre, coperte dalle calze chiare con i calzini che coprivano le caviglie per tenerle più calde; il mantello, muovendosi, permetteva a Scorpius di osservare tutta quella bellezza ingenua mentre si ripeteva in testa che era tutto per andare contro le parole del padre.

Regola n° 6: tieni lo sguardo lontano dalla piccola di casa Potter. Non vogliamo imparentarci

Eppure si accorgeva, istante dopo istante, che quella piccola di casa Potter era un vero e proprio tormento per la testa e per il cuore, perché ogni attimo, in quel pomeriggio, cercava nella sua testa di serpe, la scusa buona per tenerle la mano, per averla tutta per sè quel giorno.

Pensa. Pensa. Pensa. Sei una serpe…

« Divertiamoci a prenderle in giro, no? »

« Cioè? » Lily si fermò nel bel mezzo della strada e guardò Scorpius che gli tendeva la mano, con un sorrisetto malizioso, quello che caratterizzava quella serpe che in tante, soprattutto dal sesto anno in su, volevano acchiappare per avere un bell’anello e un futuro brillante.

« Sei una serpe e anche un po’ bastardo e questo non ti autorizzerà a togliermi i punti ma… » afferrò la mano del ragazzo in mezzo alla strada, con gli studenti che ogni tanto guardavano, mentre le dita s’intrecciavano e il vento muoveva i capelli dei due ragazzi « Forse ho trovato un regalo per tua madre »

« Una stretta di mano? »

« No. Un qualcosa di semplice. Non un biglietto ma qualcosa di sofisticato e bello. Fidati e seguimi… » e Scorpius non poté non seguire quella piccola bomba grifondoro, per le strade di quel villaggio, popolato da centinaia di studenti per la gioia dei commercianti.

Si ritrovarono davanti alla sala da tè di Da Madama Piediburro e Scorpius si ritrovò a frenare l’impulso di Lily ad entrare in quel posto, tenendola ferma.

« Che succede? Vieni… »

« Lì dentro. Ehi! Non si è mai vista una serpe entrare qui dentro. È per fem… »

« E non fare il duro. Dobbiamo chiederle una cosa e andiamo via… »

« Qui ci vengono per gli appuntamenti »

« Tanto già stiamo facendo finta per farci due risate, a questo punto diamogli il colpo di grazia »

Scorpius sospirò e si ritrovò a pensare che il colpo di grazia glielo stava dando Lily Luna Potter; altro che essere un Malfoy: si sentiva intrappolato in quei turbinio di eventi che stavano accadendo, tutti troppo in fretta. 

« Non entro »

« Allora entro io, prendo il regalo e se non ti piace affari tuoi. Io così le ripetizioni me le guadagno comunque » fece spallucce sostenendo lo sguardo del ragazzo.

« Ti odio Potter. Sappilo. E poi fai tutto questo per le ripetizioni? Sei tenace! »

« Se poi mi espellono da Hogwarts, tu come prefetto a che servi? » e mostrò un sorrisetto pieno di malizia e una linguaccia mentre, lasciando la mano del ragazzo, indietreggiava verso l’ingresso di quella sala da tè facendo cenno con l’indice di seguirla.

Il ragazzo continuava a negare con la testa e lei annuiva mentre apriva la porta per ritrovarsi all’interno.

E alla fine, maledicendo sè stesso, Scorpius Hyperion Malfoy la seguì all’interno di quella sala semi vuota, con poche coppiette troppo impegnate a specchiarsi occhi negli occhi.

La proprietaria della sala da tè subito accolse i due ragazzi, mostrando uno sguardo piuttosto stupito, riconoscendo la figura del giovane.

« Buon pomeriggio. Tavolo per due, giusto? »

« Salve. No veramente no… » Lily si fece avanti, osservando la donna corpulenta con lo chignon nero « Abbiamo bisogno di un grande favore. Io e… » indugiò un po’, poi con un sorrisetto afferrò la mano del ragazzo che si ritrovò spiazzato « Io e il mio ragazzo dovremo fare un regalo importante. So che lei non è solita vendere i suoi servizi ma so che ne avete uno davvero bello e sa com’è, per fare buona impressione sulla madre del proprio ragazzo… »

Scorpius era incredulo di fronte a quella Lily: in grado d’infrangere le regole, mentire per divertimento, muoversi con leggiadria e tirare fuori gli artigli. Poteva una sola ragazza fare tutto questo?

« Signorina io capisco ma non posso »

« Lo so, ma c’è un servizio bianco, con sei tazze e teiera con dei motivi verde smeraldo di cui mi sono innamorata. La madre era una Serpeverde, vero Scorpius? » 

« Ehm, certo Lily… »

« Oh Merlino… » guardando la figura di Lily la signora finalmente la riconobbe. Osservò Lily, poi Scorpius, poi di nuovo Lily e Scorpius.

« Quello con i motivi verde smeraldo? Vi metto anche la zuccheriera e qualche sacchetto di tè? »

« Sarebbe fantastico. Anche la scatola di biscotti se l’avete… » aggiunse velocemente Lily mordendo velocemente le labbra per non ridere.

Alla fine pagarono e uscendo dal negozio, Scorpius aveva una grande busta con un pacco contenente un servizio da tè, un pacco di biscotti e dei sacchetti di tè.

« Ora ho le mie ripetizioni. Mi raccomando Malfoy, domani alle 15 e non tardare… »

« Ma tu domani alle 15 hai la punizione con me… »

« E non possiamo conciliare le due cose? »

Scorpius la guardò e annuì mentre l’accompagnava verso il treno sotto lo sguardo di Al e Rose che li attendevano all’ingresso del mezzo che li avrebbe riaccompagnati al castello.

Lily e Scorpius si salutarono con un cenno della mano, lasciando gli sguardi dei presenti interdetti, incapaci di capire cosa stava succedendo.

 

Sul viaggio del ritorno, Al cercò d’interrogare Lily con pochi risultati mentre Rose la scrutava per vedere se aveva segni o altro. Melanie e Michelle tacevano, mostrando lo sguardo di chi saprà tutto dopo.

Lily stessa pensava a quell’uscita e a quanto alla fine Scorpius non fosse così noioso.

Scorpius aveva passato il viaggio in treno a cercare di far tacere quelle ragazze della sua casa che volevano sapere ogni dettaglio di quell’uscita e se davvero c’era una relazione in corso con Lily Potter.

Fu così per tutto il viaggio del ritorno e anche all’ingresso del castello.

Scorpius continuava a dire di farsi gli affari loro mentre sembravano scortarlo verso la Sala Grande; Lily osservò quella scena e arricciando le labbra mostrò a Melanie l’espressione che aveva quando qualcosa le frullava in testa.

« Che? »

« Guarda… »

Lily avanzò verso Scorpius chiamandolo con un gesto della mano per attirare la sua attenzione. Sapeva che tutti gli sguardi erano su di loro poiché il ragazzo avanzò verso di lei.

« Che succede? »

« Sbaglio o hai qualche problema con le serpi? »

« Ordinaria amministrazione. Domande… »

« Tipo? »

« Se io e te siamo in una relazione… » parlavano a bassa voce mentre intorno la gente li guardava. Dietro di loro c’era la grande scalinata che portava ai piani superiori e Melanie in particolare li guardava mentre Al e Rose erano fermi, indecisi su cosa fare.

« La giornata non è ancora finita, Malfoy »

« Hai in mente qualcosa, Potter? »

« Avanti, baciami… »

« Eh? Ma… che dici? »

« È solo un bacio Malfoy… » Lily si avvicinò maggiormente verso il ragazzo che mostrò un sorriso carico di malizia e il gioco fu fatto.

Davanti agli occhi increduli di Al e Rose, di tutte le ragazze di Serpeverde e tutta la popolazione di Hogwarts, Scorpius Hyperion Malfoy, scapolo d’oro, baciò Lily Luna Potter attirandola a sé. Si assaggiarono appena, avvertendo una serie di emozioni scombussolare la propria stabilità interiore.

Si guardarono e Scorpius le carezzò il viso con i polpastrelli mentre Lily lo osservava mordendo il labbro inferiore.

« Allora a domani… » cercò di dire lei ma lui s’avvicinò di nuovo e cercò le labbra per un secondo bacio, avido di contatto con quella ragazza che stavolta si ritrovò spiazzata senza però sottrarsi a quella situazione finché non si sentì nella sala un « Lo ammazzo! ».

Lily e Scorpius si separarono salutandosi per il giorno dopo, sorridendosi divertiti per quella giornata così assurda.

Ed entrambi pensarono:

Regola n° 6: Non fraternizzare col nemico.

Regola n° 6: tieni lo sguardo lontano dalla piccola di casa Potter. Non vogliamo imparentarci

 

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Capitolo 5
*** Sorrisi ***


Buondì! Lo so che è passata un'eternità ma l'ispirazione per questa storia è tornata, quindi spero leggerete questo nuovo capitolo. Quanto mi piacciono Lily e Scorpius insieme? Tantissimo! Spero recensirete questo capitolo e come sempre ringrazio chi lo farà e chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite/da ricordare.
Kate_88


Pensa. Pensa. Pensa.
Lily doveva pensare in fretta perché Albus era davanti a lei ed esigeva una risposta. Qualcosa di diverso da un semplice è successo. Baciare Scorpius davanti a mezza scuola, con la sola fortuna che in quel momento i professori non erano presenti, era stata una mossa azzardata ma aveva dato i suoi frutti. Come per incanto le ragazze si erano allontanate dal Prefetto, troppo imbarazzate e timorose di toccare qualcosa che adesso era di Lily Potter.
«Cosa diavolo ti è passato per la testa? Lily! Si tratta di Scorpius! È più grande di te di due anni!»
«Ti assicuro che non è come pensi e poi non è perfido come sembra, anzi è quasi premuroso. Mi aiuterà in pozioni e sai che mi serve.»
Lily sedeva sulla rossa poltrona della sala comune, le gambe accavallate e il viso ancora arrossato per quei baci. Due. Due baci. Uno era programmato ma l’altro. Aveva avvertito sulla labbra del giovane Malfoy una sorta di bisogno, qualcosa che andava oltre il desiderio di scrollarsi di dosso quel mucchio di ragazzine in calore. Lo sapevano tutti che Malfoy era lo scapolo per eccellenza, che fidanzarsi con lui significava entrare in una delle famiglie più prestigiose del mondo magico, nonostante il passato poco glorioso.
Malfoy Senior aveva risollevato le sorti della sua famiglia. Era riuscito a creare un impero con il suo nome, a volte spaventando i suoi collaboratori – soprattutto all’inizio – poi mostrando quella tenacia classica non tanto dei Malfoy ma dei Black, ereditata dalla madre ormai anziana. Malfoy gestiva la nuova Gringott, risollevata dalle ceneri della guerra. Era riuscito a farla tornare in attivo dopo soli cinque anni, permettendo ai clienti di godere di un buon tasso d’interesse. Sposare Scorpius Malfoy significava sposare la Gringott.
«Papà lo scoprirà.» Lily scattò in piedi e scosse il capo energicamente. La massa di capelli rossi le scivolò ripetutamente sulle spalle. «Al no. Per favore. Mi ammazza. Mi ha detto categoricamente di stargli lontano.»
«E allora fallo!» Al iniziò a gesticolare velocemente, ignorando i presenti nella sala comune che assistevano alla scena.
«Mi darà ripetizioni di pozioni. Sarò comunque costretta a vederlo.»
«E questo cosa c’entra? Vai a lezione, fai ripetizioni e torni qui. Niente appuntamenti. Niente di niente. Lily è Malfoy!»
«Mh ok. Adesso abbiamo finito? Vorrei tornamene in camera. Sono stanca.»
Non aspettò la risposta del fratello. Era abituata a fare così, quindi si alzò e senza dare modo ad Albus di replicare, iniziò a salire verso il proprio dormitorio, nella sua stanza già occupata di Melanie e Michelle che la guardavano incuriosite.
«Non vi ci mettete anche voi, per favore.» Si lasciò cadere sul letto e sospirò, il tempo di ritrovarsi due teste che la guardavano, sorridendo.
«Devi dirci una sola cosa!»
«Cosa?»
«Come bacia Scorpius Malfoy?»
«Come…» Lily ci pensò. Come baciava Scorpius Malfoy? Aveva le labbra fine, delicate e non l’avrebbe mai detto, per essere una serpe. Non era impetuoso ma neanche troppo lento. Aveva socchiuso le labbra al momento giusto ma non era stato invadente. Non poteva dire alle amiche che Scorpius l’aveva in qualche modo rispettata e non si era azzardato a sfiorarla anche con la lingua. Lily invece quasi ci aveva provato. Nel momento in cui il bacio era nato, aveva avvertito una strana scossa lungo tutta la schiena, un brivido così bello e nuovo che la invitava a stringersi al petto  di quel prefetto così rispettoso delle regole. Aveva resistito all’impulso e assaporato solo quei due baci: il primo un semplice contatto, il secondo così delicato e ricercato che una sensazione le era rimasta sulla pelle. Forse Scorpius la voleva baciare. Ripensò alla gita ad Hogsmeade. Mani intrecciate, ricerca continua, sguardi, momenti e sorrisi. Come sconvolta arrivò alla conclusione più evidente: era andata ad un appuntamento con Scorpius e alla fine si erano baciati.
«Allora? Bacia bene?»
Lily annuì con un sorriso che spontaneo si allargò sul viso. «Si. Bacia proprio bene.» E preda dell’imbarazzo prese un cuscino e se lo portò sul viso, per coprire quel sorriso felice che le arrivava alle guance.
 
«La piccola di casa Potter, eh?»
«Sta zitto!» Scorpius stava andando verso il suo dormitorio, accompagnato da Mark. Scosse il capo e smosse i capelli biondi, cercando di coprire il rossore che si era propagato sul viso. Quella dannata Lily scombussolava tutto il suo mondo. Macchinazioni, egoismo, avidità, ambizione. Il pacchetto completo Lily lo riusciva a distruggere, riportandolo allo stato embrionale di idiota.
«Dico solo che è più piccola di due anni e che avrete esigenze diverse.»
«Non c’è niente tra me e Lil. E poi era solo per togliermi di dosso le sanguisughe.»
«Lil eh? Beh non sarà un problema allora se ci provo io. Sai che era un po’ che le avevo messo gli occhi addosso. Quel terremoto…»
«Non ci provare. Non ti avvicinare a lei.» Scorpius si girò verso l’amico e lo fulminò con lo sguardo, stringendo i denti e lasciando che ogni rossore, causato dall’imbarazzo, svanisse dal suo viso.
«Ti piace. Lo sospettavo dall’anno scorso. D’altronde nessuno di noi l’ha mai rimproverata così tante volte. I prefetti di Corvonero quando la scoprono ad infrangere le regole, la salutano e le dicono di fare attenzione. Tu invece, ogni scusa è buona per starle vicino. Ecco perché Al ti odia.»
«Al mi odia perché sono un Malfoy.»
«No. James ti odiava perché sei un Malfoy. Albus all’inizio di parlava, poi appena è entrata Lily a Hogwarts ha iniziato ad allontanarti. Ora ricordo! È successo quella volta alla partita di Quidditch!»
«Smettila! Mark devi smetterla! Non mi piace Lily Potter!»
«Ti piace eccome! Quella volta sei rimasto imbambolato a fissarla, mentre abbracciava James così forte che il poveretto non riuscì a prepararsi a dovere per la partita. Albus se ne accorse e da lì è tutto cambiato! Ti odia perché ti piace sua sorella.»
Gli piaceva Lily Potter? Scorpius provava a chiederselo davvero da tanto tempo e la risposta era sempre uguale. Gli piace davvero tanto. Era arrivato al punto di sperare che lei infrangesse le regole per poterla incontrare. Che scusa aveva per parlarle? E adesso aveva l’occasione giusta, perché doveva sfruttare al meglio quei pomeriggi che avevano da passare insieme. Poi si ritrovò a pensare a quel bacio.
Avanti. Baciami… le aveva detto con quella voce così carica di vitalità, offrendogli quelle labbra che cercava da più di un anno. E pazienza se era più piccola. Lily Potter era così vitale che la sua età non gli importava. Ripensava solo a quei baci mentre saliva le scale verso il dormitorio, e stranamente non si sentì soddisfatto. Erano dei baci bellissimi ma, nonostante il secondo fosse solo per lui, non aveva mai pensato al suo primo bacio con Lily in quel modo. Dovevano essere soli, lei lo doveva volere un po’ di più. Le avrebbe sfiorato le mani, il viso e… quella notte non avrebbe chiuso occhio.
 
Le ore della mattina scorrevano così lente che Lily pensò che qualcuno avesse fermato tutti i pendoli. All’altezza dello stomaco, un miscuglio di sensazioni la portavano a sperare che arrivasse in fretta il pomeriggio.
La mattina aveva subito l’interrogatorio delle persone al suo tavolo e lei con prontezza le aveva ignorate, poi però aveva visto Scorpius entrare in Sala Grande e si era così agitata che aveva lasciato il piatto a metà e se ne era andata in camera, aspettando da sola l’inizio delle lezioni. Era imbarazzata per ogni suo pensiero. Tutta la notte a pensare a quei baci, e dopo aver visto Scorpius in quella sala, lo stomaco la invitava a pensarci di nuovo, e così aveva di nuovo sentito quelle labbra delicate e le guance si erano arrossate così tanto che semplicemente si vergognava.
Scorpius tutta la mattina aveva avuto un sorriso ebete stampato sul viso. Si riconosceva in qualità di Serpeverde solo dai colori della divisa. Aspettava il pomeriggio con ansia.
Quando entrò nell’aula di Pozioni, trovò Lily intenta a sfogliare un libro che riconobbe come quello di pozioni. In un attimo salì l’imbarazzo. Si sentiva un ragazzino al primo giorno, in attesa dello smistamento.
«Già qui?»
«Ah! Sei qui. Cioè si.» Lily alzò di scatto la testa e si mostrò decisamente in imbarazzo. Iniziò a torturarsi le labbra, mordendo quello inferiore, stropicciando gli angoli delle pagine del libro.
«Stavo cercando di capire questa pozione. È del mio anno ma ovviamente non la so preparare. Rose l’aveva preparata già al suo terzo anno…» parlò velocemente, cercando di tornare con l’attenzione sul libro, guardando Scorpius al suo fianco, senza muovere troppo la testa.
Lui la guardava, annuiva visibilmente imbarazzato e cercava di schiarirsi la voce, sedendosi al suo fianco, con l’aula vuota che si estendeva davanti a loro.
«La pozione del coraggio. Per una Grifondoro dovrebbe essere una passeggiata, no?»
«No. Altrimenti non avrei bisogno di ripetizioni…» tornò il suo tono tagliente ed entrambi si sentirono sollevati da quella risposta.
«Non è difficile. Con qualche ora si prepara. Hai già visto gli ingredienti?»
«Perché ti piacciono tanto le pozioni?» Lily si girò di scatto verso il ragazzo, chiudendo il libro con un colpo. Lily Potter d’altronde era così. L’impulso l’aveva preso tutto dalla madre. «Insomma, Incantesimi, quella si che è una materia. Difesa contro le Arti Oscure! Adoro lanciare incantesimi. Sai, volevo lanciare un Crucio alla fidanzata di mio fratello…»
«Un Crucio? Lily lo sai anche tu che tuo fratello qui era un donnaiolo. Perché ti preoccupi di questa che ha presentato?»
«Il problema è che la mamma ha cucinato per il suo arrivo. È stata tutta la mattinata in cucina. Ho paura che questa piaccia tanto a James ma non è adatta. Fidati. A lui serve qualcuno che…»
«Che sia come te?»
«Non iniziare anche tu eh! Lo so che è mio fratello! Avete tutti la convinzione che io sia innamorata di lui ma non è così!»
«Ah no?» Scorpius si ritrovò a guardare di nuovo quelle labbra che per un attimo rimasero aperte. Lily negò con un semplice cenno del capo, di nuovo imbarazzata per quella situazione.
«Bè comunque Pozioni mi piace perché ha bisogno di calma, pazienza e ragionamento. Solo con la giusta devozione, la pozione riuscirà» e distolse lo sguardo dalla ragazza che annuì senza dire nulla.
«Ho detto a Mel e Mi che baci bene.» All’improvviso Lily tornò a guardare Scorpius con il sorriso e gli occhi vispi, quell’insieme che faceva impazzire il serpeverde.
«Cosa?»
«Me l’hanno chiesto e ho detto che baci bene, quindi da domani potrebbe saperlo tutta la scuola. Ti arriveranno lettere in continuazione, lo so. E mio fratello ti odia ancora di più, ma non ha avvertito mio padre. Lui mi ha espressamente detto di starti lontana.»
«Anche mio padre…»
«Vuoi starmi lontano?»
«No. Credo proprio di no…» Scorpius la continuava a guardare e si stupì quando Lily chinò il capo leggermente verso destra.
«È imbarazzante stare qui. Ed è imbarazzante anche fuori. Il mio primo bacio è stato di dominio pubblico.»
«Il tuo primo bacio? Diamine Lily non volevo fosse così!» D’impulso Scorpius le prese la mano e la guardò. Attese, cercando di scoprire se lei avesse cercato una qualche distanza tra loro.
«E come avrebbe dovuto essere?»
«Io non lo so… ma non davanti a tutti.»
Si guardarono per un po’, lasciando la mano di Scorpius carezzasse quella di Lily, che avvertiva il totale subbuglio all’altezza dello stomaco. Il pollice del ragazzo le carezzava la mano, le dita la stringevano, poi così come lo aveva immaginato, con la mano libera le carezzò il viso. Attese, sperando con tutto sé stesso che lei non fuggisse, poi quando la vide sorridere un po’, il necessario per dargli il permesso, si avvicinò e poggiò le labbra su quelle della ragazza.
Il contatto fu delicato, le labbra si muovevano lente. Le schiusero appena poi Scorpius si staccò leggermente per leggere negli occhi di Lily qualsiasi segno, ma fu colto alla sprovvista. Questa volta fu Lily Potter a cercarlo, a cercare le sue labbra e le mani che prima si stringevano si allentarono, per cercare il contatto più vicino, una sulla vita dell’altro. Schiusero le labbra e questa volta Lily avvertì la sorpresa di un bacio completo. La lingua del ragazzo cercò la sua senza entrare prepotentemente, a piccoli passi, a piccoli colpi finché la ragazza non reagì. Portò le braccia al collo del ragazzo, gli sfiorò i capelli delicatamente, il viso liscio, poi ancora i capelli e si abbandonò tra le sue braccia, continuando quel bacio che cercava dalla sera prima, da quanto si erano separati.
Scorpius Malfoy baciava bene e si leggeva sul volto di Lily, quando il contatto delicatamente e lentamente s’interruppe, perché sulle labbra aveva il sorriso della felicità. Quella felicità che continuò a mostrarsi quando, non contenta, si gettò di nuovo su quelle labbra delicate, contente di accogliere quella Potter in miniatura dai capelli rossi.

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