Vado ad aprire la porta e subito mi trovo davanti zia Lucilla.
È una donna sulla sessantina composta per il 30% da acqua e per il 70% da vodka.
È vedova da ben quattro anni e più di una volta ha sostenuto che se il marito non fosse morto per infarto prima o poi l'avrebbe ucciso lei.
È l'unica zia di mia mamma che sopporto per la sua simpatia e sincerità.
Sorrido e mentre l'abbraccio le dico
"Zia, mi sei mancata tantissimo. Come stai ?!"
"Nipotina mia, fatti vedere, sei proprio una bella gnocca, scommetto che tutti i ragazzi sbavano quando ti vedono. Bhe..sicuramente peggio dell'anno scorso, il mio fegato rifiuta il mio stile di vita di 20 anni fa. Comunque, auguri".
"Non dovresti bere come una volta, ormai hai raggiunto una certa età"
"Infatti…però cara, goditi questi anni e bevi.."
"Zia Lucilla, stai consigliando a mia figlia di bere fino a sentirsi male ??
Zia Lucilla si avvicina a mia madre e l'abbraccia dicendo
"Cara, che piacere vederti. Bhe..alcol e sesso sono la parte più allettante dell'adolescenza."
"Non per mia figlia, Lucilla. Perdonatemi, devo sistemare ancora alcune cose", dice mia mamma con uno sguardo severo per poi allontanarsi verso la cucina.
Zia Lucilla guarda rassegnata mia mamma, anche lei, come me, ha notato questo atteggiamento iperprotettivo nei miei confronti dopo la scomparsa di Lucy.
"Zia, vuoi accomodarti in salone?! Sei arrivata per prima."
"Si, grazie. Prima però , voglio darti il regalo."
"Vodka e un pacco di preservativi?"
" Tu ridi e scherzi ma io ero veramente tentata dal regalarti queste cose, tuttavia ho deciso di regalarti qualcosa di meno indecoroso, non ho intenzione di fronteggiare tua madre nella vana speranza di convincerla a darti un briciolo di libertà."
"L'hai notato anche tu, vero?"
"Si, dopo la scomparsa di tua sorella tua madre è cambiata tantissimo. È iperprotettiva. Bisogna anche cercar di capirla ma prima o poi dovrai parlar con lei."
"Lo so, grazie mille per il regalo."
"Di nulla cara."
Mi da un bacio sulla guancia e si dirige verso il salotto.
Decido di raggiungere mia madre in cucina per aiutarla ma poco dopo sento il suonare il campanello. È mio padre. Subito mi prende in braccio e mi riempie di baci.
"Piccolina mia, auguri."
"Grazie papà, com'è andata a lavoro."
"È stata una giornata faticosa, avrei dovuto intrattenermi di più, ma non potevo perdere il compleanno della mia piccola."
Gli do un bacio sulla guancia e gli dico
"è arrivata la tua zia preferita"
"Zia Lucilla? "
"Sisi"
"La vado a salutare. Mentre arrivavo ho visto arrivare i tuoi amici e Zio James con Zia Lily. A breve dovrebbero arrivare."
Non appena mio padre raggiunge il salone per andare a salutare zia Lucilla, bussano. Apro la porta e vedo zio James, zia Lily(la sorella di mio padre con il marito), Simon, Lottie e Bren.
"Vedo che avete già fatto amicizia."
"Oh si cara, i tuoi amici sono simpaticissimi," dice zia Lily entrando in casa, alla quale seguono zio James, Lottie, Bren e Simon.
"Auguri, comunque. Questo è per te", mi dice Zia Lily dandomi il regalo.
"Grazie mille, zia. Potete andare in salone, è arrivata già zia Lucilla"
Nell'arco di venti minuti arrivano tutti gli invitati di cui non sto qui a parlare, posso solo dirvi che sono per lo più zii e cugini.
Arrivati tutti gli invitati mia madre da inizio al buffet e subito una decina di camerieri iniziano a servire champagne e vini accompagnati da formaggi ed altre delizie.
Subito vedo Simon che si affretta ad avvicinarsi al tavolo per prendere tutto ciò che riesce a contenere un piatto di media grandezza. Simon, nonostante sia magrissimo, mangia molto e ovviamente non ingrassa.
Mentre cerca si prendere un paio di polpette di melanzane gli dico ridendo
"Simon, quelle polpette non hanno né le gambe né le ali. Quando avrai mangiato tutto ciò che hai nel piatto, sta sicuro che le troverai dove le hai lasciate"
"E se qualcuno dovesse prenderle e non avessi neppure la possibilità di mangiarne una?" mi chiede con uno sguardo preoccupato
" Ci sono 100 polpette, all'incirca, almeno una ne avanzerà per te. Certo che non sei proprio cambiato."
"hey , tra me e le polpette di melanzane c'è un amore profondo.. un certo feeling, non possiamo essere separati." , detto questo prende una polpetta se la mette in bocca e se ne va.
Distolgo il mio sguardo da Simon per poi porlo su Lottie e Bren che ci provano spudoratamente con i miei cugini: Erik ed Edward.
Sono anni che fanno la corte ai miei cugini, ma loro sono troppo tonti per rendersene conto.
Mentre li guardo rassegnata, si avvicina a me zia Dolores, cugina di Zia Lucilla.
Zia Dolores é la più antipatica di tutti i miei parenti.
Avvocato in pensione, Dolores non è mai stata sposata, il poverino in questione dopo ben 10 anni di pazzia ha recuperato il senno lasciandola sull'altare. Infatti, nonostante sia molto ricca, per sopportarla i soldi non bastano.
Io non sopporto lei e lei non sopporta me, questo lo sappiamo entrambe, ma, per una sera posso pure fingermi gentile e simpatica, cosí le dico
"Allora zia, ti piace buffet?"
"É ottimo"
"Mi fa piacere che tu sia venuta"
Lei mi guarda per un secondo per poi scoppiare in una fragorosa risata.
"Tu sei felice che io sia qui?? È inutile che fai tanto la simpatica, la tua famiglia ha sempre preferito Lucy a te"
Sento gli occhi bagnarsi dalle lacrime che immediatamente scendono copiose sul viso. Mi asciugo frettolosamente gli occhi e, dopo aver riacquistato il controllo le dico
" Questa è la mia festa di compleanno, non quella di Lucy. Tutta la famiglia è qui riunita per me, non per Lucy e.."
Non riesco a terminare il discorso che mio padre chiede l'attenzione di tutti i presenti per il solito discorso.
Ci avviciniamo tutti al tavolo e prendendo un bicchiere di spumante dice
"voglio fare un brindisi per la mia bellissima figlia, Clary, che oggi festeggia il suo diciassettesimo compleanno. Io e mia moglie abbiamo pensato di farle un regalo un po' speciale. Abbiamo deciso di iscrivere Clary alla più prestigiosa scuola di musica di tutta New York per imparare a suonare il piano"
Il piano?? Stiamo scherzando vero ?? Il piano l'ha sempre suonato mia sorella, era lei che suonava durante le varie feste musiche dei più importanti pianisti. Io a stento conosco le note musicali.
Avrebbero potuto benissimo iscrivermi alla scuola di pittura. Sanno che amo dipingere e sanno che la musica non fa proprio per me.
Vogliono trasformarmi in lei, vogliono che abbia non solo la mia, ma anche la sua personalità, vogliono avere due figlie in una e io questo non posso accettarlo.
Cerco di mantenere il controllo e dipingendo sul mio viso uno dei sorrisi più falsi dico
"Ringrazio la mia famiglia per questa grandissima opportunità, anche se non penso di riuscir a combinare molto.."
"Tesoro, è per questo che ti abbiamo iscritto a quella scuola, pensa che potrai anche partecipare a dei concorsi" dice mia mamma sorridendomi.
Non voglio dargliela vinta, mi ha privato della mia libertà, mi tratta come se fossi una bambinetta di 10 anni e in più cerca di farmi diventare come lei, come se io non le bastassi.
Continuando a sorridere bevo un po' di champagne e dico
"Mamma ci proverò, ma non saró mai brava quanto Lucy, non saró mai più bella, intelligente e simpatica. Mi dispiace che vi sia rimasta la figlia peggiore."
Tutti mi fissano, alcuni sembrano provar pena per me, credo che stiano pensando 'poverina, mi ricorda quasi il brutto anatroccolo, ha sempre vissuto nell'ombra di sua sorella', altri invece, mi sembrano quasi irritati per questa situazione, infatti, mi sembra che stiano pensando ' finalmente, ne hai impiegato di tempo per capirlo'.
Infine, vi sono i parenti a me più cari e i miei amici che, secondo me, non pensano proprio a niente perché sanno già da un po' che prima o poi non avrei potuto più tenermi tutto dentro.
Mia madre inizia a piangere e mio padre, cercando di rimanere il più impassibile possibile, manda via tutti gli ospiti dichiarando che la festa è finita.
So di aver rovinato tutto , so di aver spezzato il cuore ai miei genitori, soprattutto a mia madre che, più di chiunque altro, si è occupata di rendere il mio compleanno indimenticabile.
"Mi dispiace" dico, sedendomi su una sedia.
"Tesoro mio, per nessuna ragione al mondo devi pensare che Lucy sia migliore di te. Io e tua madre ti vogliamo bene tanto quanto ne vogliamo a Lucy, anche se lei ora non è più con noi. Se ti abbiamo iscritta a quella scuola di musica è perché vogliamo che tu faccia qualcosa di diverso, qualcosa che non hai mai fatto. Lucy studiava piano da quando aveva quattro anni, a noi non interessa che tu diventa brava quanto lei. Noi vorremmo solo che imparassi qualcosa di diverso, nulla di più. Noi ti vorremmo sempre bene, indipendentemente dalla tua capacità di far qualcosa", dice mio padre sedendosi accanto a me.
"Clary, tesoro, tuo padre a ragione."
"Si, mamma anche io vi voglio bene ma dopo la sua scomparsa sono cambiate molte cose, papà è sempre più distante, ha avuto problemi con l'alcol e con il fumo e tu sei troppo oppressiva nei miei confronti. Ritardo di cinque minuti e mi chiami 300 volte e quando ritorno a casa inizia il terzo grado. Sono stanca di tutto questo, ho 17 anni ormai e ho bisogno di maggior libertà."
"Tesoro, scusami se ti ho privata della tua libertà ma prova a capirmi, ho perso tua sorella perchè ne ha avuta troppa. So che sono oppressiva ma il timore di perdere anche te mi distrugge"
Mia mamma si avvicina e, con gli occhi alle lacrime, mi abbraccia.
Tutti e tre abbiamo le lacrime agli occhi e per concludere in allegria il mio compleanno mio padre chiama Alfred e gli dice
"Alfred, puoi prendere la torta."
Subito Alfred si dirige in cucina e dopo una decina di minuti porta in salone una torta a tre piani rivestita con pasta di zucchero rosa chiaro e decorata con roselline arancioni.
"È...bellissima. Grazie mamma per tutto ció che hai fatto e ni dispiace che sia finito tutto cosí, scusa."
"Amore, per me, l'importante è che tu sia felice, non mi importa il resto."
"Bene, dopo aver concluso questa commovente scenetta familiare, direi di far spegnere le candeline a Clary e di scattare alcune foto" dice mio padre asciugandosi gli occhi.
Alfred prepara le candeline e dopo aver cantanto 'tanti auguri a te' soffio le candeline.
Di solito prima di soffiare le candeline si esprime un desiderio. Quest'anno desidero di essere felice, di avere una nuova vita, di lasciarmi tutto alle spalle.
Posso dire che, nonostante vi siano stati degli inconvenienti, questo è uno dei compleanni che ricordero per sempre e riguardo alla scuola di musica, credo che, dopo le vacanze natalie, inizieró a frequentare i corsi perchè si puó vivere un bel presente solo dopo aver 'fatto pace' col passato.
|