Les Lumieres D'Amelìe di Kamelye (/viewuser.php?uid=124097)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter Zero: Prologue ***
Capitolo 2: *** Capitolo Uno: Inizio ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Passato, Presente e Futuro. ***
Capitolo 1 *** Chapter Zero: Prologue ***
FT PROLOGO
Salve a tutti! Questa
è la
mia prima ffc in questo fandom, spero che non sia un disastro! L'ho
scritta subito dopo il ritorno dei nostri eroi dal salto temporale dei
7 anni, per cui gli eventi avvenuti in seguito (di cui sono venuta a
conoscenza solo dopo) verranno leggermente alterati ai fini della
trama. Le parole d'ordine saranno botte, un pizzico di dark, botte, un
pochino di romanticismo, e tante, tante botte!
Per gli/le amanti dell'azione, troverete pane per i vostri denti u_u
Il titolo, per chi non sapesse il francese (come me, ho chiesto ad
un'amica di tradurmelo :') ) dovrebbe significare 'Le Luci di
Amelìe', e il significato figurato, bhe, lo capirete
leggendo la storia ;)
Per ora questo è il prologo, fatemi
sapere cosa ne pensate ed eventuali correzioni da fare :D
Les
Lumieres d'Amelìe
-Chapter First: Prologue
Buio.
Tutto
era buio.
E
silenzio. C'erano solo buio e silenzio.
Poi
arrivò
il dolore, lento e lacerante. Così seppe di avere un corpo,
dei
polmoni che bruciavano ad ogni respiro, la testa che sembrava
esplodere, il cuore battere frenetico, gli arti percorsi da spasmi.
Sentì
la
Magia scorrerle nelle vene, fondersi con ogni parte del suo essere, la
mente colma di parole e immagini che per lei non avevano alcun senso.
Urlò.
Una voce femminile
imprecò.
"Non ce la
farà"
"Si invece, non
è come gli altri. Deve farcela." le rispose una voce
maschile.
"Abbiamo
sbagliato qualcosa...L'impianto è troppo potente, la sta
uccidendo."
"Abbiamo seguito ogni
passaggio alla lettera. DEVE funzionare. "
Un altro urlo.
L'uomo
imprecò, il volto
semi-coperto dall'oscurità. L'unica fonte di luce era il
cerchio
magico nero-violaceo che ruotava sotto il lettino dove era distesa la
figura che gemeva. La donna sospirò. Bagnò una
pezza e la
poggiò sulla fronte bollente della figura. Per un attimo,
solo
per un attimo, provò pena per quella ragazza. Non avrebbe
mai e
poi mai voluto essere nei suoi panni. Ma passò subito.
"Se muore anche lei, il Capo ci ammazza sul serio stavolta" Disse mesta
al suo compagno, che annuì grave.
Nel buio, si delineò qualcosa che dapprima non
riuscì a riconoscere.
Solo dopo capì che era un volto, seguito poi dal resto del
corpo, fino a prendere sembianza femminili: pelle pallida, occhi color
tempesta, capelli lunghissimi e color del grano.
Sembrava risplendere di luce propria.
Fu presa dal panico.
Chi sei?!
Chiese.
La figura non rispose. Solo un sorriso dolcissimo si allargò
sul
suo volto. Lentamente, la figura alzò il braccio fino a
toccare
la guancia della ragazza, che fremette a quel contatto.
Si staccò subito dopo, e tra le mani della figura silenziosa
comparve uno specchio rettangolare.
Questa sono io? chiese
nuovamente, mentre lo specchio le restituiva un volto identico a quello
della figura silenziosa; Le uniche differenze erano i capelli rossi e
gli occhi color verde prato.
Quella annuì. Poi , di colpo, la figura silenziosa la
abbracciò di slancio.
A quel punto arrivò la Luce.
Il
battito ed il respiro si regolarizzarono, il dolore si
affievolì, riprese lentamente il controllo di quello che
ormai
era il suo corpo. Tutto ciò che si era affollato nella sua
mente
iniziò ad andare al suo posto.
"Ce l'ha fatta! Ce l'abbiamo fatta!" esultarono i due, animati da una
gioia folle. Che si sciolse come neve al sole.
La ragazza spalancò gli occhi, illuminati di luce propria e
privi di pupilla. I sigilli impressi a fuoco sulla sua pelle si
illuminarono prepotentemente. Dei lacci di luce pura comparvero dal
nulla. Si avvinghiarono alle cinghie, bruciandole come acido.
Si
sedette e si mise in piedi, barcollando. All'improvviso, un gigantesco
cerchio magico apparì sotto ai suoi piedi.
I
due, sconvolti ed in preda al panico, cercarono di produrre un qualche
scudo magico, ma fu tutto inutile.
Quel giorno, ad uscire
da una sconosciuta gilda oscura ormai ridotta in
macerie rese infuocate dai raggi del tramonto, fu solo una ragazza dai
lunghi capelli rossi che sfumavano fino a diventare biondi.
Gli occhi, uno color
tempesta e l'altro di un verde chiarissimo,
rimasero per un attimo rimasero accecati dalla luce.
Mosse qualche passo
barcollando, poi svenne.
***
10 Anni dopo, Città
di Magnolia.
Uff, finalmente sono
arrivata!
Pensò. Osservò la gioiosa cittadina che si
stendeva sotto
la collina su cui si trovava, circondata da una fitta e verde
boscaglia,
che le mise allegria.
Con curiosità notò che una grandissima folla di
accalcava
nella piazza centrale, ed era così rumorosa che riusciva a
sentirla fino a lì!
La scena le strappò un sorriso, e finalmente si
incamminò
veloce per il sentiero mattonato su cui i suoi stivaletti di cuoio
marrone ticchettavano.
In pochi minuti era ai bordi della calca, il rumore era assordante. Si
ritrovò a fare slalom fra tantissime persone che ridevano,
gridavano o piangevano di gioia, andando a destra e a manca senza una
destinazione precisa. Senza sapere come, si ritrovò
contagiata
da tutta quella gioia.
Vorrei solo capire cosa
diamine sta succedendo! Pensò, mentre cercava
di avvicinarsi alla calca, ma non c'era niente da fare, non vedeva
assolutamente nulla.
Sbuffando si allontanò, cercando un posto in cui fosse
più facile scorgere la fonte di quel gran chiasso tra le
cinque
viottole che contornavano la piazza, ma niente: quel bagno di folla
pareva infinita!
Nel suo vagare guardando a destra e a sinistra, scorse una figura che,
al contrario di tutti gli altri, era ferma in mezzo alla via, a testa
bassa.
Sembrava un ragazzino, all'incirca sui tredici anni, dai capelli
così neri da avere riflessi bluastri. Teneva la testa china,
i
pugni serrati.
Subito la ragazza si avvicinò, mettendogli una mano sulla
spalla.
-Tutto bene?- chiese, un po' titubante. Il ragazzino alzò la
testa, le spalle che gli tremavano nel tentativo di trattenere i
singhiozzi .
-Sono tornati... Natsu, Erza, tutti... Sono tornati, sono tornati!-
Disse, con la voce rotta dalla commozione.
-Romeo! Vieni sbrigati! Stanno tornando alla Gilda!- Urlò
una voce maschile.
-Arrivo papà!-
Il ragazzino corse subito via, senza curarsi di lei.
Era ora! pensò la ragazza Ce ne hanno messo di tempo!
Con un bel sorriso sulle labbra, girò i tacchi e si
incamminò.
Devo trovare una locanda...
Passeggiò con calma, osservando la pittoresca cittadina ora
che
tutti erano in piazza e le vie mattonate erano vuote e silenziose. Poco
dopo,
l'insegna di un piccolo hotel catturò la sua attenzione.
Entrò, facendo tintinnare un campanello attaccato alla
porta,
ma come aveva immaginato, il locale era completamente vuoto.
Era
un luogo molto grazioso: i muri erano coperti da una vernice
color
pastello, e varie piante ornavano la stanza.
Sorrise, per niente turbata dalla mancanza del personale e si sedette
su una sedia di legno scuro li vicino. Sospirando, rovistò
nella
bisaccia di cuoio che aveva sempre a tracolla, estraendo una lunga
custodia.
La aprì lentamente, e ne trasse un flauto traverso argentato
che
portava i segni di un lungo utilizzo. Iniziò ad intonare una
melodia dolce e soffusa, come una ninnananna.
Le sembrò di avere appena iniziato a suonare, quando,
più
o meno un'ora dopo, un uomo anziano e panciuto seguito da quella che
probabilmente era sua moglie, la riscosse mettendole una mano sulla
spalla.
Ormai era arrivato il tramonto.
-E' davvero molto brava, signorina, davvero molto brava.- disse la
donna applaudendo piano.
-Grazie! - rispose la ragazza, riponendo con cura lo strumento.
-Perdoni la maleducazione, siamo i padroni dell'hotel ma siamo accorsi
in piazza insieme a tutta la città!
-Non si preoccupi, immaginavo.- Disse la ragazza alzandosi. -La
città era in subbuglio. -
-Già! Deve sapere che sette anni fa, i
più valenti
maghi della Gilda di Fairy Tail erano scomparsi nel nulla, dopo essere
partiti per non so cosa su un'isola lontana... Tutto ciò che
so
è che li dove sono andati c'è stata una grande
battaglia,
e loro non sono più tornati...
-Li credevamo morti...
-Da allora, la gilda è caduta in rovina, ma sono sicuro che
ora che sono tornati, faranno faville!
-Oh caro, hai visto come sono cresciuti?! Sembravano così
piccoli quando sono partiti, ora invece sono così grandi...
-Già... Ma andiamo cara, non tediamo la fanciulla con questi
racconti! Di sicuro viene da un viaggio, sarà stanca!
-Davvero signore, non si preoccupi! E' vero, non vengo da queste parti,
ma pensavo di non trattenermi a lungo... giusto una o due notti- disse
la ragazza sorridendo.
-Ma certo cara- disse la signora -Vorresti fermarti a cena? Non abbiamo
altri clienti, quest'oggi...-
-Molto volentieri!-
La serata passò velocemente, tra le chiacchiere dei due
anziani
ed uno spezzatino di manzo assurdamente buono. Il giorno dopo, il sole
la trovò sveglia. La ragazza indossò velocemente
degli
shorts di jeans, una canottiera bianca che lasciava scoperta la
schiena e i tatuaggi sulle braccia, una giacca di pelle marrone e si
infilò gli stivaletti
in cuoio. Afferrò la bisaccia e si catapultò
fuori.
Era presto, ma le vie della città erano comunque gremite,
forse
ancora sulla scia dell'euforia del giorno prima. L'aria frizzante la
rendeva euforica.
Senza rendersene conto, si ritrovò davanti alla sua
destinazione.
Finalmente Pensò, alla fine ce l'ho fatta!
Fissò la gigantesca insegna con la fata lo sguardo pieno di
determinazione.
Spinse con forza la solida porta di legno, e fu travolta da
una fiammata che la lasciò sbigottita e bruciacchiata.
Il casino assordante che fino ad un momento prima regnava sovrano
incontrastato, tacque all'istante.
-NATSU! BRUTTO IDIOTA, VEDI DI DARTI UNA REGOLATA! GUARDA CHE COSA HAI
COMBINATO!-
-Ma Lucy! Ora che sono a casa sono tutto un fuocoo!- Urlò il
ragazzo euforico, sparando una fiammata che quasi investì la
ragazza bionda.
-Raffredda i bollenti spiriti, deficiente!- gli
gridò un ragazzo dai capelli neri che... Era in mutande!
Inutile dire chi fosse e la rissa che scoppiò neanche un
secondo
dopo.
Ma che diavolo...
pensò la rossa
In che posto sono finita?!
Facendo lo slalom tra martelli di ghiaccio, pugni infuocati e
ogni oggetto lanciabile, una ragazza dai capelli lunghi e bianchissimi
la afferrò per un braccio e la tirò dentro.
Ripercorrendo
la strada a ritroso, finalmente arrivarono al bancone.
-Ma fanno sempre così?!- chiese la rossa, a metà
tra il divertito e lo scandalizzato.
-Eh già... ma sono la mia famiglia!- rispose l'altra
sorridendo.
-Molto piacere, io sono Mirajane! - disse tendendo la mano - Tu?- La
rossa sorrise.
-Piacere mio! Io mi chiamo Amelìe, ma potete chiamarmi Amy-
rispose stringendo la mano con decisione. -E vorrei unirmi a Fairy
Tail!-
Mirajane sorrise raggiante. -Ma è meraviglioso! - Disse,
battendo le mani. Amelìe sorrise di rimando, emozionata come
non
mai.
Mira scomparve sotto il bancone per ricomparire subito dopo con un
timbro in mano. -Questo è il timbro con il marchio della
gilda!
dove vuoi farlo?-
Amy con una mossa agile si sedette sul bancone di legno. Si tolse la
giacca di pelle e legò velocemente i capelli carminio in uno
chingnon.
-Sulla schiena- Disse con un sorriso un po' mesto -Vedi un po' dove
trovi posto- concluse sghignazzando, ma senza che il sorriso le
arrivasse gli occhi.
Ma che diavolo-?!
Mirajane era esterrefatta. Aprì un paio di volte la bocca
per dire qualcosa, ma la richiuse subito dopo.
La schiena di Amelìe era coperta di cicatrici.
-Ehm... dietro la spalla va bene? Effettivamente non c'è
molto
spazio...- disse, un po' preoccupata di essere inopportuna.
Amelìe scoppiò a ridere.
-Ahaha! Si, hai ragione! Dietro la spalla va benissimo, grazie!-
Sollevata, Mirajane premette il timbro sulla spalla destra, e quando lo
tolse, il marchio di Fairy Tail color bianco latte era impresso sulla
pelle della rossa.
-Perfetto! Ora fai ufficialmente parte della Gilda! Congratulazioni!-
Amelìe sentì le lacrime di commozione pungerle
gli occhi.
Ce l'ho fatta davvero...
Una lacrima solitaria le scivolò sulla guancia.
-Ehi, pel di carota! Cos'è quel muso lungo?! Niente lacrime
qui
a Fairy Tail!- Disse una donna dai capelli marroni che aveva assistito
a tutta la scena dallo sgabello accanto, che con un ghigno gliela
asciugò.
-RAGAZZII- urlò, così forte che Gray si
bloccò con
il pugno diretto sul muso di Elfman a mezz'aria, Gajeel si
pietrificò mentre cercava di scrollarsi Natsu che gli
mordeva la
testa di dosso, e gli altri membri della gilda furono costretti a
girarsi.
-CHE DIAVOLO VUOI CANA?! NON VEDI CHE SONO OCCUPATI A DARCELE DI SANTA
RAGIONE COME I VERI UOMINI?!- urlò Elfman
-Tsè, DEFICIENTE!- urlò di rimando la donna,
schiantando
un'intera botte di vino in fronte all'uomo. Poi mise le mani a coppa
intorno alla bocca e urlò -NUOVA ARRIVATAA!-
All'improvviso, l'intera folla si rese conto della presenza di
Amelìe, che si sentì tutti gli occhi puntati
addosso.
-Ehm... Piacere! Io sono Amel- -
Neanche il tempo di finire la frase, si ritrovò sommersa da
abbracci, pacche (devastanti) sulle spalle e strette di
mano.
-Tu! Io sono Natsu Dragneel! E ti sfido! - disse un tipo strano dagli
stranissimi capelli rosa.
-Natsu, datti una calmata!- disse quella che Amelìe aveva
identificato come Lucy Heartphilia -E' appena entrata nella gilda
cavolo!-
Ma la ragazza le mise una mano sulla spalla - Accetto volentieri!-
disse sorridendo radiosa - Cercherò di non farti troppo
male!-
concluse, scrocchiandosi le nocche.
-Una nuova rivale! SONO TUTTO UN FUOCOO!- gridò Natsu
battagliero, correndo fuori,
Correndo e ridendo insieme, Amelìe lo seguì a
ruota,
mentre i suoi nuovi compagni stavano già formando un cerchio
intorno a lei e Natsu.
Sentì l'adrenalina scorrerle in corpo, il cuore pompare il
sangue sempre più veloce. Sorrise, richiamando la magia che
le
scorreva nelle vene.
Il tifo la assordava, caricandola di energia, vedeva i sorrisi
incoraggianti dei suoi nuovi compagni che la incitavano.
I giorni bui non erano mai abbastanza lontani, ma ora, con loro, poteva
tentare di ricominciare.
Qualche ora prima, in un luogo sconosciuto, non poi
così tanto lontano da li.
Zeref camminava lentamente tra le macerie ancora fumanti.
Un piccolo demone corse da lui, riportandogli in breve il resoconto
della battaglia.
-La
città
è completamente distrutta mio signore, tutti i maghi
annientati.
Tutti coloro che non adoperano la magia sono stati trasferiti nella sua
tenda come ci ha ordinato. Abbiamo subito alcune perdite. La difesa
è stata strenua. -
Il ragazzo dagli occhi rossi annuì, abbastanza soddisfatto.
Ormai aveva perso il conto delle città che aveva assediato e
distrutto.
I maghi spesso tentavano di difendere se stessi e gli altri, ma
potevano davvero poco contro la sua orda di demoni.
Io farò terminare quest'epoca. Annienterò
l'umanità e poi annienterò me stesso,
affinché il
ciclo della vita possa ricominciare e l'ordine sia ristabilito.
Costi quel che costi.
Un'onda di energia nera venne liberata all'improvviso dal
suo
corpo, riducendo un paio di demoni incauti in un mucchietto di ossa e
pelle avvizzita.
-Torno nella mia tenda - disse Zeref al demone rossiccio che stava
raccogliendo i corpi dei compagni. - E non voglio essere disturbato.-
Senza aspettare una risposta, girò i tacchi e se ne
andò, totalmente indifferente.
Attraversò velocemente la cittadina ed entrò in
una tenda
perfettamente mimetizzata con la boscaglia che la circondava.
La tenda era davvero molto ampia. Al centro del padiglione vi erano
circa una quindicina di persone coperti di lievi ferite, con mani e
piedi legati.
Appena il mago oscuro entrò, tutti si zittirono, in preda al
terrore.
Un cerchio magico apparve sotto i piedi di Zeref, e immediatamente
anche sotto i prigionieri, che presi dal panico, iniziarono ad urlare.
Il mago intonò una fitta litania, e l'incantesimo
cominciò.
Lentamente, tra grida di terrore e spavento, nacque una nuova schiera
di demoni.
Cantuccetto dell'autrice!
Bene, ecco a voi il prologo! spero non sia una schifezza completa :')
Nel prossimo capitolo vedremo la prima scazzottata!
Allora, ditemi un po': come vi pare il personaggio di
Amelìe? Ho
cercato di non farla troppo dark, dandole comunque un carattere solare
e scherzoso. Che ne dite?
Fatemelo sapere con una recensione, mi raccomando!
Al prossimo capitolo,
Kamelye
|
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Capitolo 2 *** Capitolo Uno: Inizio ***
FT 2
Les Lumieres d'Amelìe
Capitolo uno: Inizio
Il tifo era
letteralmente assordante.
Amelìe e
Natsu si fronteggiavano, entrambi con un sorriso raggiante sulle
labbra.
Senza preavviso, Natsu
sparò una fiammata allucinante, ma
Amelìe non si scompose minimamente. Poco prima che la
colpisse,
alzò una mano ed un cerchio magico di un bianco abbacinante
si
formò stto i suoi piedi: il tempo parve rallentare fino a
fermarsi, e le fiamme si bloccarono a pochi centimetri dalla sua
faccia. Come richiamato dal movimento fluido della ragazza, la fiammata
si compresse, vorticando su se stessa fino a diventare un globo di pura
luce. Obbediendo a dun gesto, il globo schizzò veloce verso
la
ragazza, che lo inghiottì.
-Wow,
complimentì! Non avevo mai assaggiato Luce migliore!- disse
sghignazzando.
Natsu e gli altri
erano sbalorditi. Lei si godette il silenzio sconcertato come un
dessert, allargando il sorriso.
-KYAAAA!-
urlò Lucy sconvolta - Anche lei una Dragon Slayer?-
Ma quello non era
certo il momento delle domande.
Senza alcun preavviso,
la ragazza scattò e solo riflessi
temprati da anni di allenamenti e battaglie salvarono Natsu da un
cazzotto ben piazzato. Nonostante tutto, il ragazzo fu sbattuto a terra
salla sola potenza del colpo.
-Wow, che potenza!- si
sentì mormorare dal pubblico in visibilio.
-è merito
della Luce che ho 'mangiato' prima. La potenza del
pugno che ho dato era quella assorbita dalla fiammata che Natsu mi
aveva scagliato addosso.- spiegò lei sorridendo mentre il
mago
si rialzava.
-Ti ho sottovalutato-
ammise lui - ma adesso facciamo sul serio! Sono tutto un fuoco!-
-Non aspettavo altro!-
gridò Amelìe di rimando.
Unì le mani
davanti a se e il cerchio bianco riapparve. Quando
separò le mani, comparve un grumo di materiale lattescente
che
mano mano si ingrandiva sempre di più.
Natsu era in attesa e
con la guardia alzata, cercando di capire cosa diavolo fosse quella
cosa.
-Scusami, non so
nemmeno io cosa sia- disse la ragazza intercettando lo
sguardo interrogativo del Dragon Slayer. - Sinceramente non ho mai
saputo di cosa si trattasse il mio potere, o quantomeno non ne ho
memoria. Così l'ho chiamato semplicemente Plasma...
E questo è
quello che riesce a fare!-
Lo lanciò a
tutta velocità contro Natsu, che lo schivò
facilmente.
-Ha! tutto
quì?! - chiese sprezzante. Il sorroso sulla bocca della
ragazza però lo rimise in guardia.
Infatti, ad un rapido
movimento della ragazza, il plasma tornò
indietro e lo colpì, mandandolo a gambe all'aria. Allora
cominciò il vero combattimento.
Amelìe, con
sorpresa di tutti, iniziò a danzare. Tuttavia
servì poco a capire che non era una comune danza: i
movimenti
erano duri ma allo stesso tempo fluidi. Sembrava come se stesse
modellando dell'acqua.
Di contro, ad
ogni movimento della ragazza, preciso e studiato, il plasma si muoveva,
cambiava forma e dimensione e consistenza, ma soprattutto, attaccava.
Natsu si trovò a doversi difendere da quell'ammasso di Luce
solida che lo attaccava da ogni direzione e ad una velocità
pazzesca. Lo colpì varie volte con dei pugni infuocati, ma
non
servì a nulla, anzi: più lo colpiva con la sua
magia, più diventava grosso.
Proprio come
Amelìe continuava a danzare
imperterrita, il plasma attaccava senza sosta.
Poi all'improvviso
capì.
Se
voglio fermare questo coso, devo colpire lei!
Allora con uno scatto
fulmineo, superò il plasma e si
avventò sulla ragazza con un pugno circondato di fiamme
già pronto a
colpire. Con sua somma sorpresa, poco prima di colpirla, una solida
barriera
di luce si frappose tra Amelìe e il colpo.
Ma
che diavolo...
Amelìe
aveva fermato la sua danza, è vero, ma ad un suo gesto
deciso, era apparsa una resistentissima barriera.
Ci fu un solo attimo
di stasi.
Assencondando un
improvviso scatto delle braccia di Amelìe la barriera si
sciolse, e stavolta nulla riuscì
a fermare il calcio che la ragazza schiantò in faccia al
Dragon Slayer.
Di certo un semplice
calcio non poteva mettere KO Natsu, che infatti si era rialzato con un
semplice colpo di reni, asciugandosi un rivoletto di sangue che li
scendav a dal labbro spaccato.
Come se fosse liquido,
il plasma che aveva formato la barriera
fluttuò verso la ragazza e si fermò davanti a
lei, in
attesa.
-Ma sei una forza! -
disse Natsu ridendo. -Ora però smettila di trattenerti,
combatti seriamente!-
L'urlo stupito di Lucy
fece sbottare a ridere tutta la platea, Amelìe compresa.
-D'accordo, mi
impegnerò sul serio stavolta- disse ridacchiando.
Di nuovo, il cerchio magico apparì sotto i suoi piedi: il
Plasma
mutò ancora allungandosi e stringendosi sempre di
più
fino a formare un lungo bastone bianco. La ragazza lo
afferrò
con decisione, ma il cerchio magico non era ancora svanito: infatti
dopo poco, uno strano venticello si alzò, sollevando la
polvere
tutto intorno.
Con un solo gesto,
Amelìe si sfilò la giacca di pelle e
la gettò lontano, rivelando i tatuaggi che gli correvano su
tutte le braccia come fossero vene. In un secondo, quei tatuaggi si
illuminarono della stessa Luce del cerchio magico, che solo in quel
momento scomparve.
Natsu
ghignò.
-E' inutile che fai
tante cerimonie- le urlò ridacchiando.
-Tanto ti picchio comunque!- concluse scrocchiandosi le nocche.
-BRUTTO CAFONE, NON SI
PICCHIANO LE DONNE!
-Stai zitto ghiacciolo!
-Gray tirati su i
pantaloni!
-O merd...
Amelìe rise
di gusto.
-Ma fanno sempre
così?! - chiese a Mira che le stava vicino.
Quella ridacchiò, mentre sventolava pacatamente una
bandierina con scritto
"GO!" in rosso.
-Si, temo che ti ci
dovrai abiture-
Amelìe rise
di nuovo.
Credo
proprio che mi divertirò qui.
-Ehi tu! Non ti
distrarre, stavamo combattendo qui!- Le urlò
Natsu che già si stava surriscaldando. Amelìe
annuì e si ricompose, in attesa che il Dragon Slayer facesse
la
prima mossa.
Di certo non la fece
aspettare!
-Dragon Slayer Magic:
Ruggito del Drago di Fuoco!-
Stavolta
Amelìe non aspettò che la fiammata la
raggiungesse: ci si infilò direttamente in mezzo. Quella si
espanse, gorgogliò e piano piano si rimpicciolì
su se
stessa, fino a scomparire rivelando la figura di Amelìe che
risplendeva leggermente. Sorrise con un ghigno poco rassicurante, e
iniziò ad attaccare Natsu roteando il bastone, mentre
Makarov la studiava da lontano.
Non
usa la Luce come elemento della
Caster Magic, ma nemmeno come Sting. Curioso, davvero curioso. Non usa
la Luce come mezzo della sua magia, ma la Luce è il frutto
della
sua stessa energia...Pensò.
Poi, all'improvviso,
impallidì. Con una scusa si congedò
dal combattimento destando la curiosità dei membri della
Gilda,
ma senza voltarsi indietro si dileguò.
Gli altri alzarono le
spalle e si concentrarono sul combattimento, completamente presi.
Amelìe, a
discapito del fisico decisamente gracile, si stava rivelando una tipa
davvero tosta.
Nonostante il suo
potere di assorbire l'energia del fuoco di Natsu era
coperta di piccole ustioni ed un grosso livido violaceo post-cazzotto
le stava fiorendo sullo zigomo,
ma stava reggendo
egregiamente il ritmo
serratissimo del Dragon Slayer, che pareva instancabile.
La ragazza rispondenva
colpo su colpo, mutando di continuo la sua arma
di luce solida a seconda della situazione, ma conservando il suo tipico
stile danzante.
Respinse una fiammata
con uno scudo di luce, saltando all'indietro per
recuperare distanza. Entrambi ansimavano, ma incitati dalle grida quasi
disumane degli spettatori si rianimarono e si rivolsero l'ennesimo
sguardo di sfida.
Questo
è l'ultimo colpo Pensò, soppesando
le energie che le rimanevano. O la va lo
la spacca!
Sorrise, mettendo
Natsu sull'attenti. Anche lui affannato, si concentrò per
raccogliere le energie residue.
I rispettivi cerchi
magici comparvero sotto i loro piedi. I pugni di
Natsu si ricoprirono di fuoco, quelli di Amelìe di una luce
abbacinante. Urlando, presero la riconcorsa, saltarono e...
Si schiantarono contro
l'armatura di una figura dai capelli rossi,
lasciandola totalmente illesa e rimbalzando vari metri lontano.
Ma
che diavolo...
si chiese Amelìe, la spalla che le urlava per l'impatto.
Lentamente si
rialzò, mentre due occhi castani la fissarono con
rabbia. Non fece neanche in tempo a deglutire, che sentì il
metallo freddo di una spada pungerle la gola.
-E tu chi sei?- chiese
la donna con una voce molto autoritaria.
Ameliè si guardò intorno. Lucy si era nascosta
dietro
Mirajane, tremando dalla paura; tutti erano impietriti sul posto: anche
Natsu sembrava inquieto.
Deglutì
a vuoto.
-P-piacere! Mi chiamo
Amelìe, e sono appena entrata nella gilda-
disse con la voce più sicura che potè, mostrando
con cautela il
simbolo bianco tatuato sulla spalla. La donna la fissò.
Infine
sorrise lievemente, afferrandole la mano con tanta potenza da farle
scricchiolare le ossa.
-Io sono Erza
Scarlett, piacere. Capiti quantomeno a fagiolo. Ci serve
tutta la gente disponibile a combattere. ASCOLTATEMI TUTTI!-
urlò al pubblico, che si fece sull'attenti. -Un folto gruppo
di
demoni ha attaccato senza alcun motivo un villaggio qui vicino,
uccidendo tutti i maghi e facendo sparire le persone normali. Sono
appena tornata da una missione di ricognizione in questo villaggio,
che
mi duole dirlo è stato raso al suolo.-
Amelìe
impallidì, portandosi d'istinto le mani alla
schiena. Il suo gesto non passò inosservato ad Erza, che
più che Titania si sarebbe dovuta chiamare Occhio di Falco.
Tuttavia non le fece domande. Si limitò a lanciarle
un'occhiata,
che sembrava dicesse 'ne parliamo dopo'. La ragazza sospirò
e si
fece attenta.
-Mentre tornavo dalla
ricognizione- continuò Erza - Sono
stata attaccata da un piccolo drappello di demoni. Nulla di
impegnativo, ma ho scoperto che una vera e propria armata si sta
dirigendo ad una cittadina qui vicino. E' abitata da un gran numero di
civili, e se i demoni la raggiungono, sarà una carneficina.-
Amelìe si
guardò intorno. La figura della donna si ergeva
in mezzo a quella folla di gente come un pilastro. Il suo tono aveva
fatto intendere ciò che stava per dire, eppure nessuno era
spaventato.
Negli occhi di ogni
singolo mago che aveva vicino leggeva una
determinazione straordinaria. Anche Lucy, che prima era terrorizzata,
sorrideva battagliera come un'Erinni* pronta a calare sul nemico.
Natzu pareva
fiammeggiare. Un tipo tutto in nero e pieno di piercing
sembrava addirittura divertito. La loro determinazione la
contagiò, mentre l'adrenalina le correva veloce nelle vene.
-Non sono demoni
particolarmente forti, ma sono tanti. Ho bisogno di
voi, dobbiamo salvare quella gente!- Gridò, mentre il suo
entusiasmo smuoveva gli animi.
-SIETE CON ME?!-
urlò ancora più forte. Al coro si 'SI!' si
unì anche Amelìe.
Titania sorrise, fiera
dei suoi compagni. -Allora qui fra 10 minuti, preparatevi alla
battaglia!-
La folla si
dileguò in un istante, gasata dall'idea della
battaglia. Solo Natsu ed Erza rimasero li. Osservarono
Amelìe
recuperare la giacca di pelle e infilarsela velocemente con il cipiglio
deciso di chi sta per andare a combattere.
-Amelìe!-
la chiamò il Dragon Slayer- Sappi che la nostra sfida
è solo rimandata!-
-Puoi contarci!-
rispose lei, dandogli un cazzotto sul braccio.
-Cos'è
quello?- chiese Natzu, notando uno scintillio che prima
non aveva visto.
La Dragon Slayer
sorrise e tirò fuori dalla
maglia una lunga catenina che reggeva un medaglione dorato,
con
al centro una pietra grandissima.
-E' un opale- disse. -
E' una pietra con delle proprietà
particolari. Ci si può immagazzinare dentro energia, e
cambia
colore a seconda dell'energia magica che contiene. Se ci fosse la tua,
suppongo che sarebbe rosso fuoco.- spiegò sorridendo.
-Guarda.-
La ragazza mise una mano sulla pietra. Entrambi si illuminarono di una
flebile luce, e quando allontanò la mano, un globo di luce
si
staccò dalla pietra.
Amelìe lo
inghiottì in
fretta.
-Cavolo che buona!-
disse, battendosi lo stomaco soddisfatta.
-WOOOOO- Disse Natsu,
meravigliato.
-Immagazzino ogni
giorno un po' dell'energia magica che ho sottratto ai nemici, e la tiro
fuori in caso di bisogno, come in questo caso. Guarda!- disse,
indicando le piccole ferite che aveva riportato nella sfida.
-Si stanno
rimarginando!- gridò il Dragon Slayer, eccitato come un
bambino - NE VOGLIO UNAAA!-
Amelìe
ridacchiò divertita. -Sono pietre rare da trovare- disse.
-Ma in caso ne scovassi una te lo farò sapere!-
Al mago brillavano gli
occhi. -Graziegraziegrazie!!- Disse,
abbracciandola calorosamente. Prima ancora che Amelìe
potesse
arrossire, Natsu si ritrovò spiattellato a terra con un
bernoccolo fumante.
-COME OSI SALTARE
ADDOSSO AD UNA RAGAZZA IN QUESTO MODO, BAKA NATSU!- Urlò una
furia bionda con il pugno ancora alzato.
-M-ma Lucy... Cosa ho
fatto?- chiese lui con un'espressione così
innocente che Amelìe scoppiò a ridere. Rise
così
tanto da contagiare tutti i maghi della gilda, che nel frattempo erano
arrivati.
-Bene, ci siamo tutti.
ANDIAMO!-
-AYE!-
-Alexander.-
Il ragazzo dai capelli
corvini si girò, guardando svogliatamente il cuo capo.
-Sai cosa devi fare.-
Quello, sbuffando,
ancor più svogliatamente si alzò dalla
sua poltrona nera preferita e si avviò, annuendo.
Nella sua Gilda
regnava sempre l'oscurità più fitta. Mai
una luce rischiarava quel luogo, ma lui di certo non ne aveva bisogno.
I suoi occhi felini vedevano come se fosse stato giorno.
Si orientò
nel labirintico edificio con dimestichezza.
Svoltò una volta a destra, poi a sinistra, il terzo
corridoio e
poi tutto dritto. Si bloccò davanti ad una porta blindata,
quasi
invisibile anche per lui nella penombra.
Bussò.
-Alec.- disse solo.
La porta si
aprì senza un suono. Schiacciò la paura in fondo
allo stomaco.
-Sono pronto- disse.
-Farà male,
tesoro. La cosa deve essere realistica. -
Alexander
deglutì a vuoto e nascose a stento un brivido.
Trovò l'anonimo muro della stanza estremamente interessante.
Tutto, pur di non incrociare gli occhi sanguigni di quell'essere
orribile.
-Sono pronto-
ripetè, più a se stesso che al suo interlocutore.
-Se penso a quello che
dovrai passare, rabbrividisco. Non sai quanto mi
dispiace, che il boss abbia scelto te... .- disse la figura in
ombra, scoprendo la dentatura da predatore con un sorriso allarmante.
-Non prendermi in
giro, non ti dispiace per niente.- rispose Alec,
rispondendo al sorriso sghembo con un sorriso altrettanto inquietante.
-Già, hai
ragione - sibilò l'altro.
Bella
merda, avere un fratello mezzo-demone. Pensò stizzito.
-Coraggio, fai quello
che devi fare.- disse a denti stretti.
Un sorriso sadico fece
brillare gli occhi del fratello.
La mano si
illuminò di fiamme violacee, cattive, innaturali.
Alexander si sfilò rabbiosamente la maglietta, preparandosi
psicologicamente.
Appena la mano del
fratello si posò sul bicipite, dove aveva
tatuato il marchio della Gilda, gli parve di morire. Trattenne a stento
un urlo di dolore, ma non voleva dargli alcuna soddisfazione. Strinse i
denti fino a farli scricchiolare.
Quando il fratello
alzò la mano, il sollievo lo investì
come un'onda, e riprese a respirare. Indebolito da quelle fiamme
demoniache, vide il fratello afferrare lo spadone a due mani che aveva
attaccato alla schiena solo con la coda dell'occhio. L'arma
calò
su di lui senza che neanche se ne accorgesse. Il dolore fu acuto,
insopportabile, cadde, ma non perse i sensi.
-Tranquillo -disse il
fratello, la voce che gli arrivava distorta.- non
ho toccato punti vitali e la ferita non è tanto profonda.
Sopravviverai. Il Master non ti avrebbe scelto, altimenti. Ti porteremo
noi sul campo. Sai cosa devi fare.-
Prima di scivolare
nell'incoscienza, Alexander maledisse nuovamente
quella ragazzina dai capelli rosso fiamma e tutti i guai che gli stava
portando.
*Erinni: dee greche
della vendetta, dette anche Furie.
Cantuccetto di Kam!
Speto che il capitolo
vi piaccia, anche se è un po' corto! sappiate che il
prossimo sarà molto lungo e denso di avvenimenti!
See you soon guys-
Kamelye
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Capitolo 3 *** Capitolo 2: Passato, Presente e Futuro. ***
FT3
Les
Lumières d'Amelìe
Capitolo 2: Passato, Presente e Futuro.
I rumori che la circondavano erano a dir poco assordanti. La battaglia
infuriava senza sosta da ore in quell'enorme spiazzo erboso, nuvole
minacciose iniziavano ad addensarsi sopra le teste dei combattentti.
I membri della Gilda ce la
stavano mettendo tutta, nonostante la stanchezza iniziasse a farsi
sentire.
Erza aveva ragione: i demoni che stavano affrontando non erano
particolarmente forti, ma erano un'infinità.
Una mezzaluna
luminosa le passò davanti falciando una decina di demoni.
Amelìe si girò di scatto, e sorrise vedendo Erza
circondata di un alone azzurro, vestita con un'armatura da angelo. La
ragazza la ringraziò con un sorriso, e Titania
annuì di
rimando. Strinse la presa sui due pugnali bianchissimi che aveva
modellato con la sua magia e si allontanò, gettandosi
all'attacco di un gruppo
di bestiacce che stavano dando parecchio filo da torcere a Lucy, la
quale era stata allontanata dal gruppo. Con un
salto all'indietro lanciò un pugnale nella schiena di un
demone
che lanciò un grido animalesco. Terminando la traiettoria ad
arco del salto si portò all'interno del cerchio in cui era
chiusa la sua nuova compagna.
-Tutto ok Lucy? - chiese, notanto che aveva il respro un po' affannato.
Quella annuì, ma si vedeva che era affaticata. Di fronte a
lei,
Taurus mulinava la sua ascia, mostrando tutta la sua potenza. Tuttavia
i demoni, piccoli e agili, la
evitavano facilmente, dando molto filo da torcere allo spirito e alla
sua evocatrice.
Subito Amelìe richiamò a se il pugnale lanciato
prima, scomponendolo in Plasma senza forma.
-Lucy! Richiama Taurus e vieni vicino a me!- le urlò per
farsi
sentire sopra il frastuono. La bionda si girò di scatto e
con un
gesto della mano richiamò il suo spirito, per poi fiondarsi
vicino alla rossa.
In un colpo solo Amelìe ingoiò il
plasma che aveva concentrato in mano. Prese un bel respiro e
urlò
- ENERGY DRAGON'S BREATH!-
Mettendo la mano a coppa vicino alla bocca e soffiando,
liberò tutta la sua potenza, emettendo un raggio di luce che
spazzò via ogni singolo demone nelle vicinanze. Mantenendo
la
magia attiva, Amelìe iniziò a ruotare, lasciano
un solco
fumante dove il raggio colpiva. Solo quando tutti i demoni furono
sconfitti, sciolse l'incantesimo, con il respiro decisamente affannato.
Dannazione,
pensò, ho
consumato troppa magia nello stesso momento...
-Stai bene Lucy?- disse, con la voce più flebile di quanto
avesse voluto.
-Si! Grazie per l'aiuto!- rispose la bionda sorridendo -Ma tu non
sembri stare gran che! Cos'hai?!- disse preoccupata.
Amelìe era di colpo impallidita, le mani le tremavano
abbastanza
vistosamente. Cadde di schianto sulle ginocchia, subito sostenuta da
Lucy.
-Amelìe! Amelìe, che succcede?! -
-L-Lucy, ascolta- disse la rossa. - qui sono abbastanza lontana dagli
altri per non causare danni, ma tu devi assolutamente allontanarti da
me, adesso!!-
-No, non ti lascio qui da sola! sta arrivando un'altra orda di demoni!-
disse Lucy caparbiamente
-Lucy, ti prego, vai via! Ascolta: sono molto debole adesso, e l'unico
modo per non farmi ammazzare è recuperare le forze... poi ti
spiegherò perchè ma or- NGH!- uno spasmo la
bloccò
alla fine della frase, scuotendola.
-L'unico modo per non morire è un incantesimo... ANF... che
mi
fa assorbire rapidamente tutta l'energia che viene dispersa
nell'aria... uhh,
quando un mago evoca un incantesimo... Solo che adesso non so quanto
controllo avrei e potrei assorbire anche la tua magia, lasciandoti
indifesa... Quindi ti prego ALLONTANATI!- gridò
Amelìe, e Lucy, dopo averla guardata insistentemente negli
occhi, finalmente si decise a correre dietro una fila di alberi,
sporgendosi un po' per tenerla d'occhio comunque.
Inspira, espira.
Inspira... ok, adesso!
-ENERGY TOTAL DRAIN!- gridò.
Lucy era perprlessa. Nascosta dietro a quel grosso tronco, la maga
osservava la ragazza ancora immobile in ginocchio.
Come mai non succede
nulla? si chiese rabbrividendo.
Improvvisamente, Amelìe alzò le braccia al cielo
e i
tatuaggi che le percorrevano si illuminarono di una luce biachissima.
In contrasto con il cielo diventato ormai quasi nero dalle nubi
temporalesche, una nebbiolina bianca comparve lentamente sopra il
gruppo di combattenti ad una decina di metri da loro, diventando sempre
più corposa ogni volta
che veniva compiuto un incantesimo. La nebbia diventata ormai
densissima si mosse velocemente verso Amelìe, che la
attirò verso di sè. La nebbia iniziò a
girare,
dapprima piano,
poi sempre più velocemente, fino a sollevare la ragazza in
aria
e avvolgerla completamente, facendola splendere come una stella.
Lucy dovette coprirsi gli occhi, tanto era forte quella luce. Quando
capì che era svanita, aprì gli occhi,
guardando
stupita la nuova compagna.
-Amelìe!- gridò correndo da lei -
Amelìe, è
stato fantastico! - disse, tutta contenta. La rossa sorrise, di nuovo
in forze, ridacchiando.
-Coraggio, andiamo ad aiutare i nostri amici!- disse a Lucy, che
annuì decisa. Le due si gettarono subito nella mischia,
perdendosi di vista dopo poco.
Amelìe si batteva come una furia, materializzando le armi
più disparate e sconfiggendo demoni su demoni. Si
trovò
più volte a combattere schiena a schiena con i suoi nuovi
compagni di Gilda, che le elargivano continuamente sorrisi
incoraggianti.
In quel momento, sudata, sporca di erba, terra, fango e sangue,
nel bel mezzo di una battaglia furiosa, dove i compagni si
porteggevano a vicenda per arrivare alla vittoria, Amelìe si
sentì a casa.
***
La battaglia era finita. La piccola Wendy zampettava qua e
là,
tutta presa a curare coloro che erano rimasti feriti, con Charle alle
calcagna. Fortunatamente, nessuno aveva riportato lesioni gravi, giusto
qualche graffio fastidioso e un po' di stanchezza. Mira stava bendano
un braccio a Natzu, borbottando qualcosa sul fatto che agisse troppo
senza pensare, ma con un grosso sorriso sulle labbra.
La povera Levi rincorreva Gajeel con delle bende in mano, cercando
inutilmente di medicargli una ferita alla testa. Quello continuava a
correre in circolo, urlando -E piantala gamberetto, non ne ho
bisogno!-, finche la giovane dai capelli azzurri,
esasperata, desistette.
-Ah, fai un po' come ti pare- disse stizzita, sbuffando e andandosene
via, sbattendo i piedi furiosa. Gajeel si fermò di botto,
stupito da quello scatto d'ira. Rimase fisso a guardare la schiena di
Levi mentre aiutava Wendy a supportare i feriti, senza proferire
parola, confuso. Amelìe sorrise a quella scena, girandosi
per
cercare con lo sguardo qualcuno a cui servisse il suo aiuto.
Ad un
tratto, sentì qualcosa. Era un mugugno, forse un lamento. Si
guardò intorno con più attenzione, cercando di
capire da
dove venisse quel suono.
Me lo sarò
immaginato... pensò alzando le spalle. Fece
per allontanarsi, quando lo sentì di nuovo. Si
bloccò di
colpo, rischiando di scontrarsi con Wendy.
-Scusa!- mormorò la piccola, ma vedendo Amelìe
così tesa si fermò. -Tutto bene?- chiese.
Amelìe
stava per risponderle, quando al loro olfatto da Dragon Slayer giunse
una zaffata di odore di sangue tale da rivoltargli lo stomaco. Wendy si
premette una mano sulla bocca, cercando di non vomitare mentre anche
Gajeel e Natsu venivano raggiunti da quel penetrante odore metallico.
Amelìe non ci pensò due volte e ssi mise a
correre verso
la fonte dell'odore, andando più veloce mano mano che
l'essenza
dolciastra le impregnava le narici. Corse seguando l'olfatto, che la
guidò dietro una fila di alberi che circondava la vallata,
mentre le nuvole temporalesche sopra di lei iniziavano ad illuminarsi
di sporadici fulmini.
Devo sbrigarmi!
Pensò, Se
inizia a cadere la pioggia perderò la traccia!
Così iniziò a correre più forte,
superando gli
arlberi e addentrandosi sempre di più nella boscaglia.
Rallentò, scostando rami e foglie con le mani, cercando di
non
inciampare nelle radici seminascoste, finchè all'improvviso
sentì di nuovo quel suono.
A destra...
Corse ancora, ed eccola lì: sotto una piccola nicchia
formata
dalle radici di un albero gigantesco, vi era una figura rannicchiata.
L'odore di sangue proveniva da lì!
-Ehi, c'è qualcuno?- chiese Amelìe. Silenzio.
-C'è qualcuno qui?! Sei ferito?- disse più forte.
Un mugugno le rispose. -Oddio... Aspettami, sto arrivando!-
Più velocemente che potè si fece strada
tra la
vegetazione e raggiunse la figura che cercava. Era un ragazzo con una
zazzera di
capelli neri che si teneva convulsamente il braccio, sul punto di
perdere i sensi e pallido come un cencio. Amelìe gli
posò
la mano sulla fronte e sgranò gli occhi.
Ha la febbre altissima!!
-Ehi mi senti?! Non svenire, ti prego! fra poco arriveranno gli altri,
resisti!- gli disse cercando di farlo reagire. Nulla, il ragazzo
rimaneva immobile, tremando come una foglia.
-Ce la fai a staccare il braccio da lì? Non riesco a
spostarti
se stai così!- tentò. Lui, in risposta,
alzò lo
sguardo e per la prima volta i loro occhi si incontrarono.
Amelìe percepì una specie di risucchio,
come se
volesse strapparle via l'anima dal corpo con quei due pozzi neri,
così scuri da confondersi con la pupilla. Lentamente, il
ragazzo
spostò il braccio senza staccare per un momento gli occhi
lucidi di febbre da quelli di lei, e per poco Amelìe non
svenne.
Il petto era dilaniato da un fendente che lo attraversava dall'anca
sinistra alla spalla destra.
-Oddio...-
Deglutendo rumorosamente, Amelìe concentrò le
forze che
le erano rimaste per creare una striscia di Plasma della dimensione di
una benda, e cercando di non fargli male cercò di bendarlo
più stretto che potè.
-Non svenire, coraggio! Non svenire!- continuava a ripetere come un
mantra, forse più a se stessa che a lui.
Finito il bendaggio, uscì dalla nicchia e si mise ad urlare.
-NATSUUU! GAJEEEL! WENDYY! SIAMO QUI!- gridava, sperando che grazie al
loro fine udito i Dragon Slayers la sentissero.
Grazie al cielo, pochi minuti dopo, che alla rossa erano sembrati anni,
percepì l'odore di cenere di Natsu e quello merallico di
Gajeel,
seguito dalla brezza marina di Wendy.
-SIAMO QUI!- continuò, finchè non li vide
emergere a
fatica dalla vegetazione. -Cosa c'è Amy? Stai bene? Sei
ferita?-
chiese Wendy, spaventata dal sangue che macchiava le braccia della
rossa.
-No, non è mio, è suo!- disse sfinita. Natsu e
Gajeel si
fiondarono nella nicchia, scovando il corpo del ragazzo. -Cazzo, questo
è mesos proprio male- disse Gajeel come se stesse ordinando
una
pizza.
Wendy corse da lui, con il visino teso e concentrato. Ogni volta che la
sua magia era utile, la piccola accantonava tutte le sue
paure e
insicurezze, mostrando un lato di sè molto determinato.
Amelìe le si mise subito accanto. -Amelìe, togli
le
bende, devo valutare la ferita! Ma tienile pronte, non posso guarirlo
qui, dobbiamo tornare subito alla Gilda! Natsu, tu sei il
più
veloce di noi, vai ad avvertire gli altri che abbiamo trovato un ferito
grave e di prepararsi a tornare indietro il più velocemente
possibile!- Natsu annuì e sparì tra le fronde.
-Gajeel tieniti pronto! Appena gli avremmo prestato le prime cure
dovrai auitarci a portarlo via. Coraggio Amy, togli le bende! - disse
Wendy, e la rossa obbedì.
Merda.
Pensò la Dragon Slayer del cielo. Persino Gajeel si era
incupito alla vista della ferita. Subito la piccola iniziò a
fare incantesimi di guarigione sempre più complessi, senza
fermarsi un attimo.
Disinfettò la ferita con la magia e fece coagulare il
sangue,
fermando l'emorralgia. -Adesso!- Disse, e subito Amelìe si
adoperò per mettergli la benda. Finita anche
quell'operazoine,
Gajeel se lo caricò in spalla, e corsero più
velocemente
verso la gilda.
***
Nella Gilda il caos si era relativamente calmato. Beh, per quanto
può essere calma una Gilda di casinisti epocali come Fairy
Tail.
Dopo il ritrovamente del tizio ferito, tutti coloro che avevano una
minima conoscienza in medicina si erano accalcati nell'infermeria per
dare una mano a Wendy: la poverina infatti era stanchissima. Curare le
ferite di tutti i compagni, anche se lievi, le aveva prosciugato
parecchie forze e non ne aveva a sufficienza per curare il ragazzo
ferito. Gli altri erano rimasti in trepidante attesa, facendo un casino
pazzesco come ci si aspettava da loro. Quando poi Wendy e gli altri
erano usciti dall'infermeria dicendo che il tipo se l'era vista brutta
ma ce l'avrebbe fatta, tutta l'adrenalina che li animava era svanita
come bollicine in una bibita gassata.
Stanchi per la battaglia e per le tante emozioni, alcuni erano andati a
casa o nei dormitori, altri erano rimasti nel bar della Gilda. Cana
ovviamente era occupatissima a scolardi un intero barile di vino rosso,
mentre Mira, con un grosso cerotto sul naso per via di un cazzotto
ricevuto a tradimento da un demone, asciugava placidamente i bicchieri
dietro al bancone, mentre osservava felice la calca che si era creata
nella tavola davanti a lei. Dopo essersi rilassati infatti, nei suoi
compagni era tornata molto forte la curiosità per la nuova
arrivata. La prima a rompere il ghiaccio era stata Levi. Mentre
Amelìe si stava curando le ferite grazie a del Plasma
estratto
dal medaglione che aveva al collo, la ragazza si era avvicinata.
-Scusami- aveva detto, - Il tuo nome è Amelìe,
giusto?
Piacere, io sono Levi, benvenuta in Fairy Tail!- Amelìe
aveva
sorriso e le aveva stretto la mano che Levi le porgeva.
-Si, sono io, piacere!- aveva risposto la rossa. Così
avevano
iniziato una conversazione sui loro libri preferiti, a cui si era unita
poi anche Lucy. Vedendole ridere e scherzare, si era avvicinato anche
Natsu, poi Gray e di conseguenza Lluvia, e via via tutti gli altri,
fino a creare una piccola folla intorno a lei. Amelìe
stringeva
mani a destra e a manca, finchè tutti non si sedettero.
-Bene ragazzi- aveva detto allora Lucy- Amelìe, mi dispiace
tanto, ma è ora dell'interrogatorio!- Detto ciò,
tutti
gridarono di gioia, pronti a torchiare la rossa che, inutile dirlo,
avrebbe preferito essere al posto del tipo in infermeria col petto
squarciato. E così era iniziato l'interrogatorio in versione
Fairy Tail. La prima domanda era stata di Lucy:
-Raccontaci un po' di te - chiese, appoggiando il gomito sul tavolo e
il mento sul palmo della mano. Amelìe aveva annuito,
accennando
ad un piccolo sorriso.
-Allora... comincerò
dall'inizio. O meglio, da dove ricordo. Dieci anni fa, mi sono
risvegliata in uno spiazzo erboso vicino ad un cumulo di macerie. Credo
fosse una gilda, dato che tra le macerie spuntava il pezzo di
un'insegna, anche se non ne sono sicura. Per questo non so dirvi con
precisione di cosa si tratti la mia magia: non ricordo come l'ho
ottenuta. L'unico indizio che posseggo in merito sono degli spezzoni di
sogni raffiguranti un gigantesco drago bianco che mi fissa
vicino
ad una ragazzina con dei lunghi capelli biondi. Non mi hanno mai detto
il loro nome o altro, quindi non so dirvi di più al
riguardo.
Nonostante l'assenza di memoria, ricordavo come parlare, camminare e
scrivere. Così mi sono guadagnata da vivere facendo vari
lavoretti e viaggiando di città in città,
imparando
quanto più possibile sui luoghi che visitavo. -disse
sospirando
un po'.
-Tre anni dopo il mio risveglio,
durante uno dei miei viaggi, sono stata attaccata da un gruppo di
demoni. Conoscevo alcuni rudimenti di difesa personale appresi qua e
la, ma ovviamente non erano sufficenti. Così
tentai di
scappare, ma ovviamente mi raggiunsero, e ora sapete il
perchè
delle cicatrici sulla schiena. - continuò, volgendo lo
sguardo
verso Mirajane.
- Fu in quell'occasione che si
manifestò la prima volta il mio potere magico.- riprese, e a
quelle parole anche Natsu e Gajeel, i più disinteressati, si
fecero attenti.
- Vedete c'è un momento, nella
vita di una persona, in cui questa si trova sul filo sottile che divide
la vita e la morte. In quell'istane, l'istinto di sopravvivenza o la
volontà di non morire, e chissà, anche la paura
della
morte, liberano nel nostro corpo una quantità immensa di
energia. Ero circondata dai demoni, ferita, senza alcuna
possibilità di salvezza, eppure in quel momento ho scoperto
un
attaccamento alla vita che non sapevo di avere. E allora l'ho liberato,
e si è scatenata per la prima volta la mia magia. Ricordo
solo
un grande calore e tanta luce, poi di nuovo il buio.
Quando ripresi i
sensi, credetti di essere morta. Invece, un vecchio mi aveva trovato
nella radura, mentre era in cerca di erbe medicinali. Si chiamava
Hakurei. Mi raccolse e si prese cura di me. Era molto severo - disse,
tirando su un sorriso amaro - Per i primi giorni di convalescenza non
mi faceva muovere neanche la testa. Anche se non avrei potuto, ero
talmente coperta di bende da sembrare una mummia! - i suoi compagni
risero, strappandole un sorriso un po' più sincero del
primo.
-Poi, mano mano che la situazione
migliorava, mi permise di alzarmi e di esplorare la casa. Non che fosse
un gran che, ma per me aveva un fascino incredibile. Era piccolissima,
palesemente per un uomo solo. Tuttavia era una di quelle case
classiche, con le porte scorrevoli di carta di riso, il tatami di canne
di bambù per terra e due futon, e per questo la adoravo. Ma
soprattutto c'era una stanza, forse più grande di tutte le
altre
messe insieme. Le pareti erano piene zeppe di armi di ogni genere;
ognuna era lucidissima e curatissima, nonostante mostrassero con
orgoglio i segni del loro uso.
Così iniziai a fare più
caso a certi dettagli di Hakurei. Aveva le mani nodose, piene di calli
e piccole cicatrici. Il corpo portava i segni di vecchie ferite:
zoppicava un po' sulla gamba destra.
Nonostante l'età, possedeva
una forza eccezionale, e ogni volta che lo vedevo guardare quelle armi
appese, vedevo una scintilla nei suoi occhi... Un amore profondo verso
quelle che inizialmente ritenevo solo pezzi di ferro. Tempo dopo, una
volta tolte le bende e scoperto le cicatrici, mi odiai per la mia
debolezza. 'Non voglio scappare, mai più.', mi dissi.
Allora,
memore della sua natura di guerriero, gli chiesi di addestrarmi. Mi
aspettavo un rifiuto, che mi ridesse in faccia, che mi prendesse per
matta o simili, e invece.... Invece accettò. Nei seguenti
sei
anni di allenamento, oltre ad insegnarmi l'uso delle armi,
riuscì a "risvegliare" la magia che era sopita in me. Fu lui
ad
intuire che questa "cosa" liquida e informe potesse essere modellata
fino a diventare solidae che potesse essere legata alla magia dei
Dragon Slayer, dato che riuscivo ad alimentarmi con l'Energia magica
libera che mi circondava, seppur con gran fatica. Così,
lentamente, unii i due insegnamenti, fondendo le arti marziali con la
magia. Inoltre, con gli anni, si era creato un rapporto molto profondo
fra di noi. Io ero la figlia che lui non aveva mai avuto, e lui fu come
un padre per me. Quando fui abbastanza brava per cavarmela, iniziammo
ad andare in giro per i villaggi vicini, aiutando chi ne aveva bisogno.
Un giorno, mentre ci trovavamo in un villaggio chiamato Mohara, ci fu
un attacco di demoni. Non sarebbe stato troppo difficile elimiarli, non
erano nè tanti nè particolarmente forti.
Tuttavia, erano
comandati da un gruppo di maghi di una Gilda Oscura. Combattemmo
insieme, e li sconfiggemmo.
Ma Hakurei morì quel giorno, per difendermi.-
Amelìe si fermò, sentendo la voce spezzarsi.
-Dovresti essere felice della morte che ha avuto. E' morto con onore.-
Disse Gajeel, sorprendendo tutti.
-E' morto per proteggere qualcuno che amava.- Disse Gray dandogli man
forte, dandole una pacca consolatoria sulla spalla. -E' la morte
più onorevole che un guerriero possa avere.-
Amelìe
annuì sorridendo ai due con gratitudine. Elfman, intanto,
piangeva cercando di nascondere le lacrime con il braccio, mormorando
qualcosa come ' Quello sì che era un vero uomo!'
-Cosa hai fatto poi?- chiese Cana, resa curiosa dalla botte di vino che
si era scolata.
-Beh- disse Amelìe - Perso anche quest'ultimo e unico legame
che
avevo, ripresi i miei vagabondaggi, alla ricerca stavolta delle mie
origini e di informazioni in più sulla mia magia. Nel
frattempo
scoprii che sarebbe stato più comodo e conveniente, se
volevo
continuare a combattere i demoni, unirmi ad una Gilda. Mentre cercavo
in una biblioteca in un villaggio piuttosto lontano da qui qualche
nozione sulla Dragon Slayer Magic, mi cadde l'occhio su un libro
piuttosto recente. Ora non ricordo perfettamente il titolo, ma iniziava
con la sparizione dei membri della gilda allora considerata una delle
più forti della regione, Fairy Tail. Nel libro, poi, narrava
le
vostre gesta dagli albori fino al salto di questi sette anni. Ancora
prima di finirlo, decisi che mi sarei unita a Fairy Tail, ed ora,
eccomi qui.- concluse, sorridendo.
-Che storia ragazzi!- disse Natzu, entusiasta -
Ora ho
ancora più voglia di combattere con te!- gridò,
sputando
fuoco dalla bocca.
-RIVALE IN AMOREEEE- Gridò Lluvia, che non gradiva la
simpatia che Gray sembrava nutrire per la nuova arrivata.
Improvvisamente, Erza si alzò da dove era seduta, provocando
il
silenzio istantaneo di tutti i presenti. Titania fissò
Amelìe, stavolta senza lo sguardo ostile che la
caratterizzava,
ma con un piccolo sorriso che le incurvava le labbra.
-Benvenuta in Fairy Tail- disse pacata, tendendole la mano.
Amelìe la prese con decisione, scatenando il giubilo dei
suoi
festosi nuovi amici. -Grazie- rispose - Per me è un onore-
-ORA BASTA DOMANDE!- intervenne Cana urlando e sventolando un barile
neanche fosse una piuma -E' TEMPO DI FESTEGGIARE!-
-AYEEEEE!- risposero tutti, sollevando i boccali e dando inizio alla
festa.
Levi cervava di farsi strada, sgomitando per arrivare fino ad
Amelìe che era seduta al bancone, parlottando con Mira!
-Amelìe!- disse, riprendendo fiato- Non vorrei sembrarti
indiscreta, ma... Potrei chiederti un favore?
-Certo, dimmi pure - rispose quella sorridendo, mentre Cana chiamava un
brindisi per la nuova recluta ai compagni già un po' alticci.
-Volevo chiederti se potevi darmi un piccolo campione del tuo Plasma,
per poterlo analizzare. Potrei capire un sacco di cose sulle sue
origini, potrebbe esserti utile.- spiegò la maga.
Amelìe allargò ancora di più il
sorriso, entusiasta. -Ma certo, volentieri!-
Con pochi istanti di concentrazione fece apparire sulla sua mano una
quantità di materiale lattescente poco più grande
di una
biglia. -Ecco qui- disse, e la consegnò a Levi. La piccola
maga dai capelli azzurri mise le mani a coppa, e la piccola biglia
luminosa vi fluttuò sopra, cadendoci con un tintinnio. Levi
la guardò con gli occhi pieni di curiosità e
ringraziò di nuovo.
-Mi metto subito al lavoro!- disse, e sparì tra la folla,
senza curarsi che uno sguardo viglile la seguiva sempre.
-Dovresti parlarle, sai?- disse Amelìe a sorpresa, facendo
sobbalzare Gajeel.
-Umpf, come no. - rispose quello - E per cosa? Per vedermi puntato
addosso solo uno sguardo impaurito o disgustato? No grazie, mi va bene
così.-
Amelìe rise. Il gigantesco Dragon Slayer d'Acciaio aveva
problemi di cuore? HA! Bella questa!
Tuttavia, vedendo lo sguardo profondo del ragazzo mentre guardava Levi,
smise, buttando giù uno degli shot che Cana le aveva
passato. L'alcool le scese bollente giù per la gola e la
rossa sospirò.
-Guarda che stai dicendo una cazzata.- disse, osservando anche lei
l'azzurra che si sistemava gli occhiali, ridendo e scherzando con
Lluvia e Lucy.
-E' piccola e sembra fragile, ma è una maga di Fairy Tail.
Sono in questa specie di casino da meno di 24 ore, e cavolo Gajeel,
l'ho capito perfino io che sono tanto forti quanto folli. - Gajeel ora
stava osservando Amelìe con uno sguardo indecifrabile. La
rossa gli ficcò un mano un bicchierino pieno di qualcosa di
rosato, con un odore molto pungente.
-Non la sottovalutare.- concluse, e si allontanò.
Il massiccio Dragon Slayer fissò il contenuto del bicchiere,
annusandolo un po'.
-'Fanculo.- disse, lo buttò giù tutto d'un fiato
e si diresse quasi marciando verso Levi.
Eh si, vi lascio così, perchè sono
SAAADICA.
Scrivere in questo periodo è stato un tantino un'agonia,
dato che ho dovuto recuperare quattro materie; 'E' STATO DIFFICILE, MA
CE L'ABBIAMO FATTAH!' Sono riuscita a passare senza debiti e ad
aggiornare <3 (anche se con un ritardo imbarazzante ma ok.)
Ecco qui il nuovo tenebroso personaggio, anche se visto solo di
sfuggita, e un po' di Galevy per i fan della coppia!
Nel prossimo capitolo taaanti casini in arrivo, i primi accenni di
OCXOC, Nalu e tante tante tante botte, yay!
Mi raccomando, lasciatemi una recensione, gracias chicos!
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