Il sistema di Ganiklis di SirBlackMagician (/viewuser.php?uid=227033)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Clockwork [Arrivo] ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Senza Nome
Devo riorganizzare le idee.
Chiedo scusa a chiunque stia leggendo che probabilmente troverà
questo libro estremamente confuso o difficile da comprendere.
Non so neanche da dove iniziare, è una storia talmente lunga e
complessa che metterla su carta è praticamente impossibile.
... Bene, direi di partire descrivendo la situazione in generale.
Sapete cos'è il tempo? Se vi dovessi chiedere una definizione di
tempo, voi cosa rispondereste? Per voi cos'è il tempo? È
una linea retta impossibile da modificare? O è un enorme sfera
con tutti gli eventi accaduti nell'universo?
Non esiste una definizione per la parola "tempo". Posso darvene una
simile al concetto della parola "tempo": è del caos ordinato.
È una serie di infiniti avvenimenti in tutto lo spazio messi in
un certo ordine, inalterabile ed estremamente fragile.
Si, perché molti dicono "non si può cambiare lo scorrere
del tempo", ma è sbagliato, esso può cambiare eccome, ma
ogni piccolo cambiamento necessita una scossa di assestamento, chiamata
distorsione.
Cos'è una distorsione temporale? È uno strumento di
difesa usato dal, e perdonatemi la continua ripetizione, tempo. Esso si
adegua al cambiamento provocato, per evitare di spezzarsi o
distruggersi. A volte per difendersi può far sparire qualche
foglia o anche solo poche vite, a volte può riscrivere l'intero
futuro. Può prenderti e fare di te ciò che vuole,
può trasformarti in un essere totalmente diverso, cancellare
tutti i tuoi ricordi, ucciderti, farti sparire come se non fossi mai
esistito.
Nella mia storia ci sono stati tanti cambiamenti nel Tempo. Essi hanno
provocato dei piccoli cambiamenti, mentre alcuni hanno stravolto la mia
vita.
Io? Attualmente sono un Mago, no, non uno di quelli con la bacchetta in
legno e che urla parole in latino. La mia gente vive sul pianeta Hrod
Prime, vicino al pianeta Sonte II. La nostra magia consiste nell'uso di
particolari cerchi e lettere e sfruttare le varie combinazioni
principalmente per poter modificare la materia. Detta così
sembra molto simile all'alchimia, certo, ma immagino che sappiate che
la vostra tavola periodica degli elementi non è neanche un
milionesimo della tavola a noi conosciuta. Potrei scrivere un libro
solo elencando i vari cerchi e i loro effetti, ma vedremo caso per caso
durante la storia.
No, no, non siamo omini verdi o grigi con occhi enormi, siamo umanoidi
con lo stesso, identico, organismo umano, almeno all'esterno. È
chiaro che per poter usare la magia abbiamo bisogno di un cervello
particolare, non più grande, ma "diviso" in modo diverso.
Proviamo le vostre stesse passioni, comprendiamo tranquillamente la
vostra lingua e anche noi adoriamo mangiare pizza e hamburger.
Insieme a mio fratello, ed alle mie due sorelle, formiamo la
ventisettesima generazione della famiglia Taikuri, la più antica
di tutte presente sul pianeta, forse non la più potente, ma
sicuramente la più saggia.
Non è normale che io abbia una macchina del tempo per potermi
muovere liberamente nello Spaziotempo, anzi, non è normale che
lasci Hrod Prime. Siamo molto gelosi dei nostri segreti e a nessuno
è permesso andarsene, per nessun motivo, c'è solo una
legge che mi ha permesso di andarmene e raggiungere la Terra, la legge
del Tempo.
Dovete sapere che nella storia ci sono state tre grandi distorsioni,
l'ultima ha coinvolto l'intero universo. Alcuni di noi sono stati
catapultati sul pianeta di voi umani. Abbiamo un ruolo molto importante
nel vostro mondo, ma probabilmente ci conoscete con un altro nome.
Questa storia però, la racconterò in un secondo momento,
oggi voglio parlarvi dell'ultimo viaggio che ho affrontato, dopo aver
combattuto guerre contro i Demoni, aver chiuso i Sette Portali, aver
viaggiato per tutte le Ere, mi ritrovai nel più grande sistema
di pianeti esistente. Composto da 53 pianeti, da altrettante razze,
più di 8 biliardi di vite, l'enorme sistema di Ganiklis.
Viaggio sulla mia macchina del tempo, che è molto simile ad una
cabina telefonica blu, con la mia compagna Susan. La mia bellissima
Susan dai capelli rossi, la carnagione chiara e gli occhi verdi, con un
forte spirito combattivo e tanta, tanta pazienza. Mi ha seguito
ovunque, dato che io le avevo promesso dei viaggi in posti meravigliosi
e tranquilli e, lo ammetto, c'ero quasi riuscito.
Poi mi arrivò un messaggio.
Dovete sapere che sono abbastanza bravo come Mago e... diciamo che non
mi faccio troppi scrupoli a togliere una vita, specialmente se potrebbe
creare problemi. Ecco, il senato di Ganiklis mi aveva contattato per
trovare e "sistemare" nei vari pianeti alcuni esseri che volevano
liberarsi dal potere dei senatori, divenuto sempre più
opprimente.
Rifiutai, categoricamente. Volevo cambiare, davvero, non volevo
più portare via alcuna vita, come in passato, ma... forse
più che una richiesta era un ordine.
Mi portarono di fronte al loro senato ed isolarono il sistema dal resto
dell'Universo. Un sistema davvero ingegnoso e davvero, ancora non
capisco come siano riusciti ad isolare e rendere impossibile i viaggi
nello Spaziotempo. Davvero, davvero sorprendente.
Credo di dover iniziare a narrare gli eventi seguendo esattamente
ciò che è successo, partendo proprio dal discorso fatto
nella Camera.
Dopo questo primo libro, probabilmente ne scriverò altri,
parlando di ciò che mi è successo in passato, di come
tutto è iniziato, della prima e della seconda distorsione e di
tutte le persone che mi hanno accompagnato nelle mie battaglie.
... Ma non so se sarò io a scriverli.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Clockwork [Arrivo] ***
Senza Nome Cap1
Dopo la scoperta del blocco dello Spaziotempo, non trovai altra
scelta se non tornare indietro alla Camera del Senato di Ganiklis, per
cercare di capire cosa stessero facendo.
- Isolare l'intero sistema dallo Spaziotempo, geniale, davvero geniale,
i miei complimenti! - dissi, battendo le mani davanti ai
senatori. Il governo di Ganiklis è formato da 13 senatori,
ognuno proveniente dai pianeti con il maggior numero di esseri viventi
e no, non so come possa essere definita una soluzione politica giusta e
inattaccabile. Le elezioni avvengono ogni anno, così, in caso di
crescita demografica, altri pianeti possono proporre fino a tre diversi
candidati. Non so come, ma fino ad ora questo sistema sembra che abbia
tenuto a bada tutti gli abitanti.
Essi risiedono proprio su Ganiklis, pianeta che ospita, oltre alle
città più ricche dell'intero sistema, anche la Camera
Dorata. Un enorme edificio fatto interamente in oro, platino ed altri
minerali preziosi di sconosciuta origine. L'interno è di una
sfarzosità esagerata, i senatori sono seduti su delle enormi, ed
alquanto scomode, probabilmente anch'esse in oro. Ma i vecchi troni in
legno non li usa più nessuno?
L'unica cosa che è effettivamente fatta con il semplice legno,
è dove ero io in quel momento e dove probabilmente i cittadini
fanno le loro richieste. Ero lì con Susan, per cercare una volta
per tutte di sistemare questa questione e andarmene.
- Sul serio, bravissimi! Ma se pensate che veramente che mi
metterò a giustiziare gente solo perché avete
un'organizzazione politica peggiore rispetto a quella di un formicaio,
vi sbagliate. A costo di girare quei 53 pianeti per tutta la vita. -
cosa che naturalmente non avrei mai fatto.
- A quanto pare non ha ancora ben capito, la nostra non è una
richiesta. - disse uno dei senatori, facendo successivamente un segno
ad una delle guardie, robot in lega di Kini simili a dei manichini con
un cannone a ioni al posto della mano destra. Per evitare che diventino
incontrollabili, si muovono su delle rotaie. Vengono chiamati Byorma e
sono molto temuti. Il materiale con il quale vengono fatti, la lega di
Kini, è praticamente indistruttibile ed impenetrabile.
Ma sappiamo entrambi qual è la mia specialità, no?
La guardia prese Susan per un braccio - Ouch! Ehi! - che tentò
di dargli una gomitata in pancia. - Facciamo così, tu fai quello
che vogliamo noi e il Byorma non toccherà la tua compagna. - un
classico, no?
Cercai veramente di controllarmi, in tutti modi ma... se mi avessero
attaccato, forse sarei rimasto più tranquillo, ma no, non se
ritrovo la mia compagna in mano ad un robot con un cannone nella mano
destra. Vi ho già accennato della mia magia, no? Bene, è
arrivato il momento di mostrarvi come funziona. La lega con la quale
han creato la guardia è indistruttibile, si, ma di certo non
resiste alla magia di scomposizione. È molto semplice, consiste
nella separazione di ogni singolo atomo e nella trasformazione in aria
o in un qualsiasi gas e di certo lì non conoscono la nostra
magia, poiché, come già detto, siamo abbastanza chiusi
nel nostro pianeta.
Ecco ciò che feci, ricordando a memoria il cerchio e le lettere
per la magia non c'è bisogno di disegnarlo, mi bastava toccare
il robot e tadah! Tutti i suoi bei circuiti scoperti e il suo bel
processore nella mia mano. - Molto bene - avevo veramente perso il lume
della ragione - Adesso si fa a modo mio - mi misi al centro della
stanza. Avrei voluto... e dovuto, dire di aprire quel maledetto
Spaziotempo, o li avrei uccisi tutti. Sarei dovuto scappare e lasciarmi
tutto alle spalle ma... non ce l'ho fatta. Non potevo lasciare un
intero sistema nel caos, senza governo e con dei rivoluzionari che si
nascondono tra la gente.
- Molto bene, visiterò i pianeti più a rischio,
troverò i rivoluzionari, ma non li ucciderò. Se
troverò giusti i loro ideali tornerò qui e voi vi
dimetterete. - Una voce di protesta si sollevò - E perché
dovremmo farlo? - - Beh, o ve ne andrete o vi manderò via io.
Voi capite cosa intendo vero? - ma a quanto pare serviva una
dimostrazione, un'altra voce di protesta si sollevò dal senato -
E perché dovremmo avere paura di te? Girano delle voci, dicono
che ti sei rammollito, girando per vari luoghi con la tua compagna,
rinunciando ai poteri che hai accumulato nel corso della tua vita!
Perché dovremmo aver paura di te? - quella fu l'ultima domanda
che pose. Immagino che sappiate che anche i gas sono formati da atomi,
no? Ecco, la nostra magia può anche caricarli positivamente o
negativamente, facendo partire una violenta scarica di corrente, simile
ad un fulmine.
La mia mossa sorprese parecchi di quegli imbecilli, ma anche Susan.
Glie l'avevo promesso, non avrei più ucciso inutilmente. A quanto
pare non sono bravo a mantenere le promesse. - Sono stato chiaro? -
seguì un silenzio totale, com'è che si dice? Ah,
già! "Chi tace acconsente".
Dopo qualche attimo però, dal gruppo uscì una voce
femminile - Vengo con voi! - dal gruppo dei senatori si alzò
un'adolescente dai lunghi capelli neri ed occhi scuri. Si chiamava
Joana, ed era una ragazza di soli 16 anni, figlia di un membro del
senato. - Non so per quale assurdo motivo tu voglia venire con noi, ma
sappi che non ho bisogno di qualcuno che mi rallenti - come se non
avesse sentito nulla, quella ragazzina di bassa statura si
avvicinò alla macchina del tempo - Avanti, smettila di fare
storie e aprila. - - No, forse non... - uno dei senatori disse - Non
penso che possa essere definita un peso, è la nostra boia e mia
figlia. -. Diciamo che quella frase mi lasciò... di stucco
-...Scusa quanti anni hai? - - Sedici! - - Sedici anni. Sedici. Ed
è la vostra boia. - rimasi un po' in silenzio, ormai stanco di
litigare con quei tred... dodici imbecilli - Fa come vuoi, vedi solo di
non farti uccidere. - dissi, aprendo le porte della macchina del tempo.
Avevo problemi ben più gravi da affrontare. - Si, si, Susan, ho
ucciso qualcuno senza un appartenete motivo - - Non ti preoccupare,
farò finta che tu l'abbia fatto perché mi hanno
minacciato con quel coso. - - Che in parte è anche vero! - -
È andata così, lascia perdere, cerca di controllarti, la
prossima volta -. Quanta pazienza che ha quella donna. Quanta.
Fin dal primo momento mi chiesi una cosa, però. Teoricamente,
tutti i senatori, compresa l'adolescente, sarebbero dovuti essere
alieni, eppure il loro linguaggio era umano o comunque a me
comprensibile. Non ci pensai molto, dato ciò che disse
successivamente la ragazza.
- Siete disgustosi - commentò acidamente la nuova arrivata -
Neanche dieci minuti e già cominci a rompere? - Susan non era
proprio contenta del fatto che ci fosse qualcun altro nella macchina
del tempo - Beh, spero che non dovrò stare qui a vedere voi due
che vi sbaciucchiate, slinguazzate e scop... - che adolescente educata.
- Beh, e se fosse? - dovevo intervenire - Ok, Susan, calma. Come ti
chiami? - - Joana - - Beh, Joana, benvenuta a bordo e dimmi,
perché sei voluta venire con noi? - - Mi annoiavo. - - Tutto
qui? - - Pensi che lo abbia fatto perché mi fai battere forte il
cuore con il tuo fascino? - Avrei voluto rispondere di si, ma non
potevo o qualcuno mi avrebbe mangiato. - No, è che noi potremmo
far perdere il lavoro a... - - Magari, così non dovrei stare
lì per GIORNI ad ascoltare gente che implora, gente che piange,
gente che dovrò giustiziare... e poi ho sempre voluto visitare
il pianeta dei Sosiqui -.
Sapete cosa sono i Sosiqui?
Sono i guardiani del Tempo. Hanno una conoscenza infinita che hanno
lasciato nel loro Retaggio, che ho recuperato in uno dei miei viaggi
precedenti, dato che è estremamente potente e che controlla
vita, tempo e materia. Ho usato il verbo "recuperare" perché
l'antica razza dei Sosiqui si dovrebbe essere estinta da parecchie
migliaia di anni.
Restai in silenzio a fissare la ragazza, finché lei non chiese -
Beh? Cosa ho detto di male? - cercando di non balbettare risposi - I...
I Sosiqui sono morti. Tutti. Non è possibile che ci sia il loro
pianeta qui. - - Eh? No! Sono in questo sistema! Anche se molto
probabilmente non avranno individui pericolosi. Anche perché
nessuno li ha mai visti. È anche molto difficile riuscir ad
accedere nel loro pianeta. - impaziente chiesi - Come possiamo
arrivarci? - - Ah non lo so. So solo dove si trova il pianeta, ma so
anche che tutte le volte che qualcuno prova ad entrarci, viene
bruscamente deviato su un altro pianeta. - - Beh, allora dammi le
coordinate, son sicuro che ci lasceranno entrare. - così avviai
la macchina del tempo verso le coordinate datemi da Joana, sicuro che
mi avrebbero sicuro e che non mi avrebbero deviato da qualche altra
parte.
Atterrammo ed aprii immediatamente la macchina del tempo. Ci ritrovammo
su un pianeta con un rumore assordante di ingranaggi, con interi
palazzi grigi, fatti anch'essi di ingranaggi in movimento. Vicino a noi
c'era un abitante di quel pianeta. Era chiaro che effettivamente ci
avevano deviato, e che ci avevano spedito su Clockwork.
Il meccanismo che alimenta nucleo, e di conseguenza tutto ciò
che c'è su di esso, è geniale, sfrutta l'unica energia
effettivamente infinita e rinnovabile esistente nell'universo, il tempo
stesso. Sfruttando anche il minimo movimento dello Spaziotempo riescono
a creare energia per poter alimentare tutto ciò che c'è
in superficie e non solo. Tutti gli abitanti, tramite un particolare
biochip che li collega direttamente al nucleo del pianeta, così
gli fornisce energia vitale. Un meccanismo perfetto che ha reso
Clockwork il pianeta più popolato del sistema, dato il tasso di
mortalità quasi pari a zero. Stranamente, pare che la scintilla
della rivoluzione sia iniziato proprio da qui, evidentemente, se hai
un'elevata popolazione hai anche un elevato livello di
infelicità.
Gli abitanti sono dei robot, alti circa due metri, con un complesso
sistema di ingranaggi per tutto il corpo, che ruotano grazie
all'energia donatagli dal pianeta, impossibili da bloccare, se non con
la rimozione del biochip vitale. Per questo, nonostante il sistema di
ingranaggi sia totalmente scoperto, la parte centrale di ogni robot
è formata da una particolare lega di acciaio e diamante, per
evitare che venga scalfita, non ho ancora ben capito come riescano a
legare i due elementi in modo così perfetto.
- Non so voi, ma io non parlo clockworkese. - disse Susan, fissando il
clockworkiano - Joana, tu sei di qui, ne saprai qualcosa! - disse
guardando la ragazza - Naaa, non vedo perché dovrei imparare la
loro lingua - dovetti intervenire io - Tranquille, ho il Biochip
traduttore, ci penso io. - così attivai il Biochip, non sto qui
a spiegarvi cosa sia, diciamo solo che è un particolare
programma inserito nei miei occhiali, perché si, porto gli
occhiali, che traduce ciò che dico e mi consente di capire
ciò che mi dicono le varie razze aliene.
- Che ci fanno degli ambasciatori del governo qui? Per di più
con... lei. - disse indicando la ragazza dai capelli corvini - Volete
ucciderci solo perché stiamo esprimendo la nostra opinione? Non
sarebbe la prima volta. - - Ok, restiamo tutti calmi, eh? - dissi,
prima che Joana se ne uscisse con qualcosa di sconveniente - Non siamo
ambasciatori di nessuno, non siamo qui per uccidervi... - e notai che
Susan fermò di nuovo Joana prima che riuscisse a correggermi
-... e siamo capitati qui per sbaglio. - - Per sbaglio? - - Dovevamo
raggiungere il pianeta dei Sosiqui, ma ci hanno deviato qui. - non era
un caso, ero sicuro che ci avessero deviato su Clockwork perché
volevano che riportassi l'ordine su tutto il sistema. Doveva essere
veramente una rivoluzione problematica se perfino le divinità
del tempo erano spaventate da ciò, forse non è previsto
che essi trionfino o forse avrei dovuto aiutarli in tutto ciò,
insomma, sicuramente si rischiava un'altra grossa distorsione temporale
che avrebbe coinvolto tutti e 53 i pianeti.
Sarebbe stato meglio se la mia prima intuizione fosse stata giusta, ma a quanto pare sbagliavo.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=2639102
|