Bene o male?

di Kitty_Hello
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
Questa è la mia prima storia che pubblico, la prima in assoluto originale che scrivo. Se l'inizio interessa a qualcuno la continuerò, se così non dovesse essere, è stato bello finchè è durato!

Bene o male?
Prologo

È la prima volta nella mia vita che me lo chiedo.
Sono due parole simili, hanno quattro lettere, due sillabe, due vocali e due consonanti; ma perché sono così diverse?
Perché una evoca nella gente pensieri rassicuranti e l’altra la paura?
Perché un assassino che agisce nel ‘bene’ è chiamato giustiziere e uno che agisce nel ‘male’ criminale?
Chi lo decide? Non sono entrambi due uomini che vogliono fare qualcosa che non gli compete decidendo chi è degno di abitare questo Mondo?

Non è da me pensare a queste cose. Io di solito mi limito a uccidere. Non mi chiedo mai se quello che faccio sia giusto o sbagliato, se sono nel bene o nel male. Mai. Semplicemente non ne ho mai sentito il bisogno.
Premo il grilletto o affondo la spada nella carne, vedo il corpo del demone in questione svanire e vado a riscuotere la ricompensa, punto e basta.
Stasera è diverso e non riesco a capire perché.
Probabilmente è solo la stanchezza e la vecchiaia che incominciano a farsi sentire. Non sono più un ventenne che può strare tre giorni senza dormire senza risentirne, e ne devo tenere conto.
Meglio che mi faccia una doccia e che vada a dormire, non sono in grado di continuare il lavoro in queste condizioni, basta la minima distrazione e stasera ci rimetto la pelle.

Finisco la mia birra ed asco dal locale. Il vicolo è molto buio e i lampioni, neanche a dirlo, sono spenti, non ho mai provato paura, non so nemmeno cosa sia e sinceramente non mi interessa.
Mi accorgo subito che non sono da solo, ma stasera non ho proprio voglia di uccidere. Così continuo ad andare per la mia strada, con passo leggero, nessun demone, neanche quelli con l’udito migliore, potrebbe sentirmi.
Sforzo i miei occhi in modo che possa passare il più lontano possibile da quello che sta succedendo, non sono un codardo ma se non voglio uccidere meglio non farli accorgere di me, così nel buoi più assoluto i miei occhi felini fanno capolinea sul mio viso umano e vedo sei demoni, non molto forti, che circondano due umane, sono entrambe molto giovani, la più grande non deve avere più di sedici anni, mentre l’altra avrà sì e no quattro anni.
Adesso ho due possibilità: uccidere i demoni, salvare le due bambine e guadagnare così un extra nel compenso che avevo già pattuito con il sindaco oppure tirare dritto e infischiarmene altamente.
Sorrido da solo per aver anche solo pensato di dover scegliere, io so già cosa fare.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


capitolo 1
Prima di tutto devo ringraziare Albtraum e Jami con tutto il cuore perchè senza di voi questa storia non avrebbe avuto il seguito! *Me tutta rossa per le recensioni*
Vi devo però avvertire: questo è l'unico capitolo che ho pronto, quindi è possibile che gli aggiornamenti saranno un po' lenti e dovretei avere un po' di pazienza... se la storia vi continuerà a piacere, è ovvio!
Bene buona lettura!


Bene o male?
Capitolo 1.

Sorrido da solo per aver anche solo pensato di dover scegliere, io so già cosa fare.

Me ne infischio, sono molto bravo in questo: lasciare che gli avvenimenti mi scivolino adosso senza preoccuparmene minimante. Ho sempre fatto così: con la scoperta dell'America, la guerra d'Indipendenza, persino con le guerre mondiali, e prima ancora con le crociate. Dopo aver ignorato tutto ciò direi che non sarà difficile farlo con due bambine umane.
Passo rasente al muro apposto dove ci sono gli altri, nessuno sembra accorgersi di me, quando sono di fronte alle umane mi fermo un attimo per osservarle, non so perchè lo faccio, ma stasera ho già capito che c'è qualcosa che non va in me.
La più piccola è attaccata alle gambe della più grande ed è praticamente del tutto nascosta, l'altra ha le gambe leggermente divaricate e i pugni alzati, in una... posizione di attacco?
Deve essere coraggiosa, ma non le basterà, sono in sei e lei è da sola, con l'imgombro di quella più piccola. Forse... no, non ce la può fare, nemmeno se lascia perdere la più piccola. Le intenzioni dei demoni sono chiare dai sorrisetti maliziosi con cui squadrano le due.
-Ti vuoi unire a noi amico?-
Maledizione!  Maledico me, la vecchiaia, le mie stupide riflessioni di questa sera e, perchè no, anche a quelle due stupide bambine che mi hanno fatto deconcentrare.
Ormai non ho scelta, mi hanno beccato.
-Sì, certo. Molto volentieri.- sorrido malizioso a specchio del tipo che me lo ha chiesto, togliendomi il giubbotto in pelle.
Abbandono il mio aspetto umano, a quasto punto sarebbe solo d'impiccio, sento la pelle essere sostituita dalle squame nere, le corna rossa uscirmi dalla fronte, maledizione non mi abituerò mai a questo dolore, i canini si allungano insieme agli artigli, la coda da diavolo buca i pantaloni e le ali, sempre nere, strappano la camicia che indossavo lasciando così spazio alla nuova musculatura.
Mi avvicino al tipo che ha richiamato la mia attenzione e mi fermo al suo fianco, deve essere il capo perchè stanno guardando tutti lui in attesa che dia il segnole di iniziare, appena sono abbastanza vicino mi guarda e sembra sorpreso, probabilmente non si era immaginato fossi un demone del genere.
Poi parla nel suo dialetto credendo, forse, di non essere capito nè da me nè dalle umane ma, purtroppo per lui, sono al mondo da abbastanza per conoscere bene o perfettamente tutte le lingue del mondo, specialmentei diletti demoniaci, o con il lavoro che faccio sarei già morto.
Ha detto ai suoi compagni che vuole divertirsi con le due umane prima di ucciderle e far divertire anche me, ma quando sarò in preda ai miei istinti vogliono uccidermi alle spalle. Il classico. Poveri illusi, come se fosse così facile farlo. Non sono poi tanto stupito ma da questi tipi mi aspettavo forse un po' più di fantasia.
Appena cessano le risate, scatenate dall'idea di potermi uccidere, i cinque demoni si avvicinano compatti alle bambine, i primi due vengono efficacemente atterrati, e me ne stupisco, ma appena uno afferra la più piccola, l'altra si ferma e viene bloccata dai restanti due. Bene è il mio momento.
-Inizio io.- la mia non è una domanda, si sono accorti che sono più forte di loro. Mi avvic
ino alla piccola e la prendo con un braccio, con l'altro afferro un polso dell'altra che si lascia trascinare calma appena mi vede puntare un artiglio sul collo di quella che ho in braccio.
Mi allontano di qualche metro dai sei che mi puntano i loro sguardi alla schiena.

Appena sono abbastanza lontano appoggio la più grande con la schiena al muro continuando a tenere sotto tiro la più piccola, che ha incominciato a piangere ma senza fare troppo rumore, guardo negli occhi quella che ho di fronte e per un attimo mi perdo nell'intensità dell'odio dei suoi occhi verdi, ma mi risquoto in  fretta, non ho molto tempo. Mi avvicino al suo orecchio in quello che a tutti, persino alla diretta interessata, è sembrato un gesto sensule, quella che ho ancora in braccio fa un singhiozzo più rumoroso e un accenna a un debole gesto di ribellione.
Sussurro in modo che possa sentire solo la più grande.
-Adesso ascoltami bene, bimba. Io farò finta di farti quello che vogliono g
li altri, appena saranno abbastanza vicini io lascierò la tua compagna in modo che possiate scappare il più lontano possibile. Tutto chiaro?- i suoi occhi sono ancora carichi d'odio ma annuisce.
-Molto bene bimba.- 

-Non chiamarmi bimba-  ma dice all'improvviso con voce inviperita. Sorrido alla sua obbiezione, è in una situazione quanto meno di sventaggio e si va a impuntare su come la sto chiamando, che bimba strana.
Con la mano libera inizio ad accarezzarle la guancia sinistra in modo che i demoni mi possano vedere, la pelle delle sue guance è liscia come l'avevo immaginata, la sento tramare leggermente e sento un morso alla mano che tienela più piccola.
Mi avvicinodi nuovo al suo orecchio e stavolta il tremore è visibile mentre continuo imperterrito ad accarezzarla con la mano.
-Di' alla tua compagna di smetterla di mordermi, potrei perdere la pazienza.- guarda la sua compagna che piange sempre più rumorosamente prima di sussurrare.
-Rosi, smetti di mordere il signore, è inutile e controproducente.-
La piccola smette all'istante.
-Molto bene. Adesso mi aiuterebbe moto che urlassi un po'- e finndo la frase mi appoggio completamente a lei facendo aderire i nostri corpi e spostando Rosi alla nostra sinistra in modo che il suo corpo nasconda i nostri movimenti.
Ci guardiamo negli occhi per qualche istante e poi inizia a urlare terrorrizzata di fermarmi, riesco solo a pensare che sia un'ottima attrice prima dipercepire la presenza dei tre demoni dietro le mie spalle.
Evoco la mia spada e con un rapido movimento lascio cadere Rosi
, avventandomi contro i tre demomi: il primo muore che non ha ancora capito cosa è successo, mi trattengo un attimo a combattere con gli altri due prima di uccidere anche loro.
Quando mi giro vedo gli altri due che tengono Rosi sotto tiro mentre l'altra viene colpita dal capo con un potente pugno che la stende.
Bene sono tutti impegnati, me ne posso andare tranquillamente, ma mentre sto per alzarmi in volo incrocio lo sguardo della piccola Rosi, e capisco. Capisco che sono quei grandi occhi viola a giudicarmi giustiziere o assasino, giustiziere se le salvo, assassino se me ne vado.
Un attimo prima ho tutte queste cose in testa, un attimo dopo ho spezzato il collo al capo dei demoni, due colpi di spada e mi ritrovo giustiziere. Chi lo avrebbe mai detto.
La bimba più grande è ancora svenuta, Rosi trema visibilmente, bene e adesso che faccio?  Non ho molta esperienza come buono...
Mi sento un idiota, cioè in secoli e secoli di vita non c'è mai stata una volta, che fosse stata una, in cui non sapevo cosa fare. Ho sempre, sempre, saputo cosa fare... che mi succede adesso?
Ok Amalad, non sia mai detto che tu ti debba rincretinire solo per due bambine umane!
Ragioniamo: lasciarle qui, non puoi perchè se non sarebbe come non averle salvate, e tu non fai mai qualcosa di inutile. Allora le devi potrare con te.
Faccio sparire la spada e metto il mio giubbotto di pelle a Rosi sperandoche così smetta di tremare, la prendo in braccio e poi mi metto a fissare il corpo dell'altra: è un po' più 'voluminosa' di Rosi, il mio sguardo viene involontariamente intercettato dallo scollo della magliettta. Però! Non è messa affatto male...
MA CHE DIAVOLO STO PENSANDO? DA QUANDO MI PIACCIONO LE BAMBINE?
Le aggiusto la maglietta e la tiro su con il braccio libero, cerco di stringerla il più possibile a me, è una posizione scomodissima, ma riusciamo comunque ad arrivare nei paraggi della mia casa.
Un attimo e siamo entrati nel mio castello.







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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


capitolo 2
Ecco a voi il seguito! Spero non avervi fatto aspettare troppo... ^^'

Per Jami: Sono contenta che Amalad ti piaccia, perché io lo adoro! grazie per il commento sei sempre gentilissima e lo apprezzo! *Me che diventa tutta rossa*
Per
Albtraum: *me tutta rossa* Grazie per il commento, detto da te mi fa davvero molto piacere!

Ringrazio anche Mile che ha messo la mia storia nei suoi preferiti!

ATTENZIONE!!!!
Ricordo che è solo grazie a voi che questa storia continua!!!

Al prossimo capitolo, se vi interesserà ancora la mia storia, ovviamente!
Kisses



Le aggiusto la maglietta e la tiro su con il braccio libero, cerco di stringerla il più possibile a me, è una posizione scomodissima, ma riusciamo comunque ad arrivare nei paraggi della mia casa.
Un attimo e siamo entrati nel mio castello.

Entro nel salotto più grande, l'aria fredda della notte mi ha fatto bene e adesso a miei pensieri sono diventati più razionali, così
mi rivolgo all'unica sveglia
-Bimba riesci a camminare?-
Sta ferma e non mi risponde, punta i suoi occhioni viola su di me e rimane immobile, se non fosse per i miei sensi sviluppati penserei abbia smesso persino di respirare.
-Ehi, sto parlando con te bimba!- Ho capito che da demone non devo avere un aspetto rassicurante e capisco anche che l'ho minacciata di morte più volte, ma non mi piace essere ignorato.
-Ok, se non mi rispondi uccido la tua compagna.- non posso perdere la mia proverbiale calma con una bambina.
Spalanca  i suoi grandi occhi.
-Te lo chiedo un'ultima volta ce la fai a camminare da sola o no?-
Annuisce convinta, bene iniziamo a ragionare
.
Poso Rosi per terra e prendo meglio in braccio l'altra passando un braccio sotto le sue gambe e uno dietro la schiena, così è decisamente più comodo, e mi incammino verso la mia stanza.
Rosi mi cammina a fianco, a un certo punto inciampa nel mio giubbotto che ancora indossa, è un attimo, non mi accorgo nemmeno di quello che sto facendo, ma mi ritrovo con la coda avvolta alla vita della piccola. La rimetto in equilibrio e dopo essermi assicurato che riesca a stare di nuovo in piedi da sola rincomincio a camminare.
-Grazie.- lo ha sussurrato così piano che non sono sicuro volesse che la sentissi. Io di sicuro non volevo, non voglio ammettere che le ho evitato un incontro ravvicinato con il pavimento. Ok salvarle la vita, posso inventarmi la scusa che mi servisse un po' di allenamento, ma  non voglio ammettere che ho compiuto una buona azione fine a se stessa, ecco adesso rincomincio a ripensare al bene e male, forse mi servirebbe di nuovo un po' d'aria fresca...
Ancora immerso in questi stupidi pensieri entro nella mia stanza, poso la bimba che ho in braccio sul letto e lancio uno sguardo all'altra che trema di freddo e si stringe di più nel mio giubbotto.
Mi ero dimenticato che gli umani sono molto sensibili alla temperatura, così mi avvicino al caminetto e dopo qualche minuto il fuoco è acceso, mi giro verso le due e vedo che Rosi è ancora ferma vicino all'entrata mentre l'altra non da segni di ripresa, così mi avvicino alla prima per darle una coperta in cambio del giubbotto di pelle che di sicuro non  tiene molto caldo, ormai sono di fronte a lei quando una voce grida alle mie spalle
-FERMATI IMMEDIATAMENTE!- la frase non è ancora finita che una furia mi è già salita sulle spalle cercando di picchiarmi.
-FERMA SUSAN! NON MI HA FATTO NIENTE!- ditemi che non è Rosi che sta cercando di difendermi, ditemi che è un'allucinazione.
La furia che ho sulle spalle non si placa così apro di scatto le ali facendole perdere la presa e scaraventandola lontano, penso non abbia ancora capito cosa le sta capitando quando le piombo addosso e sedendomi a cavalcioni sopra di lei la blocco al pavimento.
Non sono arrabbiato. Sono furioso. E probabilmente si vede.
 Forse anche un po' per l'attacco dalla bimba che o scoperto chiamarsi Susan ma sopratutto per la mia imperdonabile incapacità di ucciderla, adesso non mi manca niente ho persino il pretesto, come se me ne fosse mai servito uno prima, per stroncare una vita; ma il solo pensiero di non rivedere più i suoi occhi verdi pieni d'odio mi fa sentire male, tutto questo mi confonde e un po' mi spaventa... Proprio per questo sono arrabbiato, io non posso aver paura, non ho mai saputo che cosa fosse, neanche quando mi sono trovato a un passo dalla morte, e vi assicuro che è capitato spesso, e adesso la provo per un'umana: inconcepibile.
Ho bisogno di un'altra boccata d'aria, adesso.
Evoco delle catene nella mia mano destra, mi ci vogliono pochi minuti per immobilizzarle i polsi, poi lego le catena al cerchio di ferro appeso alla parete sinistra vicino al mio letto, sono un tipo vecchio stampo, gli amici vanno vicini ma i nemici di più, anche se questo implica ucciderli nella propria camera da letto perché hanno cercato di ucciderti nel sonno.
La lego stretta in modo che si possa sedere per terra ma che non possa camminare, prima di uscire dalla stanza quasi di corsa.
-E adesso dove vai? Non mi vorrai mica lasciare così?- sono praticamente sulla porta quando mi arrivano queste parole.
Mi giro furioso verso l'umana legata alla mia parete che ha parlato.
-Sì ti sto lasciando così.- sibilo freddamente quasi a farle il verso, - Adesso vado a trovare la buona ragione per cui vi tengo ancora in vita che in questo momento mi sfugge. Quindi con permesso.-
Ormai sono uscito dalla stanza quando un pensiero improvviso mi fa ritornare sui miei passi.
Riprendo la coperta che nella lotta era caduta e la porgo alla piccola mentre con lo stesso tono freddo di prima le dico.
-Non credo tu ne sia capace, in ogni modo non provare nemmeno a liberare la tua compagna o la vita di entrambe finirà.-
Esco, stavolta definitivamente, dalla camera e trovata la prima finestra mi butto giù aprendo le ali solo l'ultimo secondo prima di sfracellarmi, adoro farlo, adoro sentire l'aria fredda che mi sferza il viso, tenere gli occhi aperti per vedere il terreno che è così lontano in un attimo farsi vicinissimo. I sentimentalismi non sono per me, posso tranquillamente assistere a tutti i tramonti e le albe di questo mondo, tutte le aurore, vedere tutte le costellazioni ogni notte da qui all'eternità senza provare niente, nemmeno un piccolo brivido, ma volare è l'unica cosa che rimpiango quando assumo la mia forma umana.
Adesso sono di nuovo in alto da qui tutta la città non sembra che un formicaio, da qui sì che ho il senso delle proporzioni giusto per riflettere sui miei problemi, non posso farmi condizionare la vita da due formiche. Una vocina nella mia testa fastidiosa mi dice che è troppo tardi, che ormai ci sono dentro, che la mia vita è già stata condizionata, da due paia d'occhi, uno viola e l'altro verdi.
Nonostante mi continui a ripetere che Amalad lo spietato, Amalad il crudele, come vengo chiamato, non può fare questi pensieri e che diventerei lo zimbello di tutti i demoni se si scoprissero quello che penso in questo momento; nonostante mi continui a ripetere tutto questo la voce non tace.
Inizio a volare veloce, lo so che scappare non è una soluzione, meno che meno per me, ma sicuramente allontanarmi un po' da questa situazione mi farà bene.


Quando vedo di nuovo il profilo del mio castello in lontananza è mezzogiorno passato. L'aria del Canada non me la ricordavo così fresca e pulita.
Mi sento pronto, adesso so esattamente come comportarmi.




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