La ragazza dai capelli neri.

di Almost easy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hey you,don't talk to me. ***
Capitolo 2: *** I don't know why but I keep thinking you ***
Capitolo 3: *** Sorrow,sank deep inside my blood ***
Capitolo 4: *** An epic of time wasted ***
Capitolo 5: *** Seize the day,or die regretting the time you lost ***
Capitolo 6: *** How do I live without the ones I love? ***
Capitolo 7: *** I have so much to say but you're so far away ***
Capitolo 8: *** Total nightmare ***
Capitolo 9: *** This is really happening to me ***
Capitolo 10: *** In a world so cold,in a world so wrong ***
Capitolo 11: *** There's no death,no end of time. ***
Capitolo 12: *** Marching to find heretic blood. ***
Capitolo 13: *** Strenght of the world ***
Capitolo 14: *** I beg don't leave me ***



Capitolo 1
*** Hey you,don't talk to me. ***


Ho sempre odiato i pomeriggi d’inverno,quelli in cui devi stare rinchiusa a casa per colpa della pioggia che ti impedisce di fare ogni cosa. Vorrei il sole adesso,vorrei la mia amica Chelsey affianco a me che sorride e mi racconta della sua giornata trascorsa a fare shopping con la madre.
Sono Natalie,ho 19 anni e la mia vita è perfetta.
Beh,quasi perfetta.
Non ho mai avuto molti problemi,sono fortunata ad essere nata in una famiglia ricca che mi ha consentito di frequentare le migliori scuole,ho tanti amici e tutto ciò che voglio. Proprio non capisco come facciano tanti ragazzi della mia età ad essere così dannatamente depressi; come si può odiare la vita? E’ un dono di Dio,il regalo più bello che potesse fare ad ognuno di noi.
Mi guardo allo specchio pettinando i miei lunghi capelli neri che arrivano fino al fondoschiena e sorrido; ho sempre apprezzato il mio aspetto,devo dire che ho un fisico niente male,molti ragazzi che hanno avuto il permesso di entrarci in confidenza sono rimasti sempre soddisfatti.
Ogni domenica vado in chiesa a confessarmi,però non riesco a smettere di cercare un fidanzato,mi sono capitate solo occasioni di un paio d’ore. Voglio dire,cosa ho di sbagliato? Perché tutte riescono a trovare la persona giusta ed io invece sono ancora alla ricerca? I miei genitori stanno insistendo per farmi sposare e vorrebbero un ragazzo di buona famiglia. A dire la verità c’è qualcuno che mi viene dietro,ma non mi piace molto.
Il ragazzo si chiama Richard,ha dei capelli biondi e ricci,occhi azzurri ed ha la mia stessa età; ha molte pretendenti nell’università che frequenta,lui però è determinato a conquistarmi. E’ una persona dolcissima,piena di gentilezza e sincerità però qualcosa in lui mi dice che non devo starci,che devo continuare a cercare il ragazzo perfetto.
Sospiro per un attimo e scelgo i vestiti migliori da indossare,per poi prendere il mio ombrello preferito ed uscire nonostante il cattivo tempo.
Non sono mai uscita da sola,ma voglio proprio fare una passeggiata e vedere cosa fanno le altre persone in giro per la città; credo che mi fermerò ad un parco. Minuti e minuti trascorsi ad affaticare le mie gambe e ancora non mi sento soddisfatta,cos’è questa sensazione strana nel mio cuore? Perché una vocina nella mia testa mi dice di continuare a camminare senza una meta precisa?
Finalmente ha smesso di piovere,chiudo l’ombrello e decido di entrare dentro “Central Park”; è tutto così bello qui,sembra di essere in una favola in versione reale. Ho sempre amato le favole,riescono a farmi sentire felice,riescono a farmi apprezzare la vita per quella che è veramente. Non credo che tutti lo capiscano,vivere non è poi così brutto se sorridi ogni giorno; vorrei che prima o poi tutti venissero a conoscenza di quanto può essere fantastico sedersi e rilassarsi con una tazza di thè, oppure girare nel centro commerciale e restare incredule davanti alle vetrine. Pensare che ci sono ragazze vestite in modo osceno! Dedicano tutta la loro vita alla musica rock e fanno le loro comparse ricoperte di borchie e giacche di pelle,rabbrividisco al solo pensiero.
Credo che dovrebbero darsi una calmata e andare a ballare in una discoteca,secondo me cambierebbero idea sulla VERA musica; poi detto tra noi,lì si fanno le conoscenze più interessanti.
Non mi sono mai ubriacata,né ho mai toccato sigarette o droghe varie,sono semplicemente soldi spesi inutilmente che potrei impiegare nell’acquisto di scarpe nuove o di qualche bel completino da indossare durante il giorno.
Nella mia famiglia facciamo molte cene con amici importanti,i miei genitori sono sempre stati presenti nella mia vita ed io sono felice di questo. Siamo una famiglia perfetta,invidiata da chiunque e ne sarò fiera fino alla fine dei miei giorni.
La mia attenzione si posa su un piccolo scoiattolo che saltella sui rami di un albero e riesce ad intenerirmi come non mai. Ho sempre amato gli animali,per questo sono diventata vegetariana,non sopporterei di mangiare qualcosa di morto e di vederlo nel mio piatto,è davvero disgustoso. Molte persone mi reputano piena di sé e presuntuosa,però si sbagliano; amo semplicemente me stessa e sono sicura di tutto quello che faccio,perché tutti trovano sbagliato il voler apparire più belle?  Farei qualsiasi cosa per essere al centro dell’attenzione questo è vero,però conduco una vita che vorrebbero fare tutti ma che non fanno per mancanza di possibilità.
-Pinkly andiamo! Sei da ore fermo qui,cosa ti prende?- dice con fermezza un ragazzo alla mia destra.
Ero così impegnata a concentrare l’attenzione su quell’animaletto che non mi sono accorta minimamente di chi mi stava attorno.
Mi giro e vedo un ragazzo intento a portare via il suo cagnolino piccolo e bianco che sta fermo per qualche ragione. Il ragazzo ha una giacca semplice,dei jeans,una maglietta di un gruppo musicale a me sconosciuto ed un cappello sempre in jeans,con sotto i suoi capelli neri e lisci che gli arrivano quasi alle spalle; i suoi occhi sono di un bel color nocciola ma hanno dei riflessi più scuri e i lineamenti del suo viso sono davvero belli,devo dargliene atto. In sé è davvero un bel ragazzo,ha uno sguardo misterioso e l’aria di chi è abbastanza annoiato; secondo me è un classico ribelle sempre in giro per mancanza di attività interessanti da praticare. Cosa faccio? Vorrei avvicinarmi e parlargli,ma non ho assolutamente una motivazione valida.
Mi alzo dalla panchina su cui ero seduta e vado nella sua direzione,dicendo la prima cosa che mi è venuta in mente.
-Ehm scusa,molto probabilmente il tuo cane non si muove perché è stanco,forse dovresti prenderlo in braccio- rompo il ghiaccio con un sorriso a dir poco eccellente.
Lui distoglie lo sguardo da terra e posa i miei occhi su di me; non mi ha degnato nemmeno di un sorriso,almeno fingesse cavolo!
-Tu dici?- risponde con freddezza.
-Provaci!- continuo io convinta.
Prende il suo cagnolino con le mani e lui gli lecca la faccia scodinzolando;avevo ragione,almeno non sembro una stupida.
-Visto? Molte volte fanno così,anche il mio chihuahua fa sempre i capricci,mi porta all’esasperazione!- dico quasi ridendo.
Voleva dire qualcosa ma si interrompe,per poi iniziare una nuova conversazione.
-Come ti sei vestita? Sai che la gente non esce più di casa conciata in questo modo?- fa lui con un ghigno malefico.
Mi ha appena offeso,come si permette a rivolgersi così ad una ragazza? In fondo ho solo una gonna lunga fino al ginocchio color panna ed una camicetta in raso sempre dello stesso colore,abbinata a delle scarpe avorio con un leggero tacco e dei guanti di cotone per proteggere le mie mani. La mia espressione cambia totalmente e decido di rispondergli a tono.
-Dovresti rivalutare invece il tuo abbigliamento,è poco elegante e per nulla carino-
-Tsk,bellezza sei venuta qui per farmi lezioni su come vestirmi? Il mio era un consiglio,le figlie di papà si stanno per estinguere- continua sempre con un sorriso poco consono alla situazione.
-Hai iniziato tu! Sono fatti miei,chiaro? Neanche sai quanto costano i miei abiti!- urlo stizzita.
-Ragazzina,datti una calmata. Non mi piace parlare con le viziate,credo proprio che me ne andrò. I tuoi “abiti” potranno costare quanto cazzo ti pare,ma non me ne faccio nulla dei consigli dati da una viziata che si vanta del suo cagnolino. A mai più rivederci- conclude per poi andarsene via.
-Eh no,sono io quella ad andarmene! Maleducato!- grido sempre più furiosa.
Mi mostra un dito medio ed io scandalizzata corro nella direzione opposta; mi chiedo perché esiste ancora gente di questo calibro,dovrebbero proprio imparare l’educazione! Tanta bellezza sprecata. Nah,in fondo non era nemmeno così bello,ho visto ragazzi più affascinanti di lui.

 -Note dell'autrice-
Me la sto prendendo comoda,I know ma non ho avuto molta ispirazione in questi giorni!
Capitolo un po' corto,spero vi piaccia lo stesso!
Ringrazio il mio migliore amico Jack che mi prenderà per il culo come al solito,e ringrazio la mia meravigliosa moglie Cat che mi sopporta sempre.
Vi amo tanto <3
Ed amo anche voi che mi seguite!
-Shads <3

 Ps: potete contattarmi anche su ask :3 http://ask.fm/TaylorMiaSanders

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Capitolo 2
*** I don't know why but I keep thinking you ***


-La cena era squisita signora Smith,come al solito d’altronde. Complimenti!- dice Margaret,la moglie del socio d’affari di mio padre.
E’ interessante parlare di marketing con persone così colte,impari molte cose semplicemente stando ad ascoltare; conosco tante ragazze come me che si annoiano ad assistere a discorsi del genere ma io li trovo assolutamente deliziosi.
-Grazie mille cara,ce la metto sempre tutta per rendervi soddisfatti!- risponde mia madre con dolcezza mostrandole il sorriso più bello che ha.
Non siamo persone false come molti dicono,troviamo piacere nel rendere gli altri a proprio agio in casa nostra,dove sta il bello altrimenti? L’ospitalità e l’educazione sono i principi base che mi sono stati insegnati da piccola,devo rispettare tutte le persone più grandi di me e non perché questo fa di me una persona con alti valori morali.
Prego sempre Dio di farmi trovare la strada giusta,di farmi avere successo nella vita e di farmi conoscere il ragazzo che mi farà battere il cuore come non mai; a proposito,quello di ieri è stato proprio scortese con me,forse aveva pensieri per la testa ma nessun motivo al mondo dovrebbe mai permettergli di trattarmi così.
Bussano alla porta e il maggiordomo va ad aprire; è Chelsey,più raggiante e allegra del solito.
-Tesoro mio! Come stai?- chiede mentre sfoggia i suoi capelli biondi con estrema delicatezza.
-Meravigliosamente bene,tu?- rispondo abbracciandola forte.
-Felice ma stanca! Stamattina ho camminato con mia madre per tutta la città alla ricerca di un vestito per la festa di stasera,devo assolutamente fartelo vedere è stupendo!- esclama lei.
Saliamo su nella mia camera e poggia l’enorme busta sulla sedia vicino il mio letto,per poi tirare fuori un abito così bello da far commuovere chiunque: il colore è un blu elettrico pieno di diamanti su tutta la lunghezza,lo scollo a cuore e dei guanti dello stesso colore come accompagnamento. Resto incantata grazie a quella visione,poi mi rendo conto che a questa festa anche io devo essere presentabile così decido di dare un’occhiata al mio solito negozio preferito per vedere se hanno qualcosa adatta a me. Chelsey è l’amica perfetta che ho sempre sognato,sa consigliarmi in ogni momento le cose migliori da indossare e riconosce subito se una persona è adatta a me o no; passiamo molto del nostro tempo a spettegolare sulle celebrità e lo troviamo estremamente divertente,specie se è estate e siamo nella mia piscina con un bel cocktail in mano. Ragazzi,che vita!
Quando ho terminato la scuola non mi sembrava vero,è successo tutto così in fretta,però non ho neanche ho un po’ di nostalgia di tutti quei libri,assolutamente no.
Mentre do un’occhiata nel reparto dei vestiti firmati il mio sguardo cade inavvertitamente su un vestito tutto nero con qualche piccolo dettagli argentato e me ne innamoro perdutamente,a prima vista.
-Chels, vieni a vedere cosa ho trovato!- dico quasi come se fossi presa da una scossa elettrica.
-Oh mio Dio! Oh mio Dio! Devi assolutamente provarlo,sono curiosa di vedere come ti sta!- urla facendo saltare di paura la commessa che era dietro di lei.
Entro nel camerino e tolgo con cura i miei vestiti per poi mettere questo e sorrido di fronte alla mia immagine riflessa nello specchio; ne sono sicura,sarò la più bella della serata e rimarranno tutti colpiti.
Appena esco per farmi vedere anche Chelsey è rimasta a bocca aperta e mi abbraccia per farmi sapere che è contenta della scelta che ho fatto. Strano,solitamente non avrei deciso di acquistare qualcosa di nero perché amo tutti i colori ma quella solita vocina nella mia testa mi ha suggerito che era lui l’abito giusto e quindi l’ho seguita alla lettera. La festa è alle 20:00 in punto,devo ancora farmi un bel bagno rilassante.
Mi vesto,mi trucco,sistemo i miei capelli per essere ancora più carina e mi avvio alla limousine prenotata da mio padre per arrivare in tempo e con stile.
Non sapevo che ci sarebbe stata una sorpresa ad attendermi; il luogo è un’insulsa discoteca stracolma di gente,quasi non riesco a camminare bene tra tutti quanti. La mia amica mi raggiunge ed io chiedo subito spiegazioni.
-Mi spieghi perché ci ritroviamo qui? E’ un posto orribile,non riesco a respirare a causa di tutti questi ragazzi!- chiedo nervosa.
-Sono davvero mortificata tesoro mio,purtroppo è il compleanno di mia sorella e sai che lei ha un particolare amore per i posti squallidi,ci sono anche un sacco di amici suoi che bevono come spugne e hanno persino chiesto di mettere musica orribile- si giustifica con l’espressione totalmente assente.
-Guardate,è arrivata l’altra principessina! E’ una festa in discoteca,non un matrimonio! Dolcezza potevi anche mettere qualcosa di più corto,facci vedere quelle gambe ogni tanto!- dice Frank,uno degli invitati.
Rimango davvero esterrefatta, come può l’uomo arrivare ad un livello tale di bassezza morale? Non voglio neanche rispondere,devo ammettere però che mi sento ridicola per la prima volta nella mia vita e non conosco il motivo. Tengo stretta la mano di Chels per non perdermi e vado a sedermi vicino il bancone del bar perché proprio non riesco più a stare in piedi.
Mi si avvicina un ragazzo barcollante,ubriaco marcio.
-Guarda chi si rivede,la figlia di papà! Buonasera,ci evolviamo eh? Sempre più elegante- dice roteando gli occhi al cielo per poi sprofondare in una lunga e imbarazzante risata.
Mi sento fissata da tutti,solitamente l’avrei apprezzato ma questa volta ho la netta sensazione che nessuno stia facendo complimenti positivi e non mi sento bene. Riconosco il ragazzo,era quello di ieri. I suoi occhi mi fissano quasi in modo perverso,sarà per via di tutto quell’alcool ingerito; mi fa pena,davvero. Tuttavia il suo sguardo è malinconico allo stesso tempo,perché guardandolo negli occhi sento il desiderio irrefrenabile di farlo riprendere dalla sbronza? Non ho mai voluto aiutare le persone come lui,devo continuare così o macchierò la mia reputazione.
-Cielo,ti rendi conto dello stato pietoso in cui ti ritrovi? Torna a casa,fai la cosa migliore- ribatto.
-IO NON CE L’HO UNA CASA,NON PIU’-
Dopo quella rivelazione resto immobile davanti a lui senza riuscire a parlare. Poveraccio,sì è senz’altro un poveraccio, però mi dispiace vederlo così; il mio cuore per la prima volta si rattrista e si indebolisce davanti a quella visione.
-Mi…mi…dispiace- concludo per poi uscire fuori correndo via.
Chelsey mi raggiunge accompagnata dalla sorella,mentre io vorrei piangere dalla vergogna.
-Natalie,mi spieghi perché hai reagito in quel modo?- chiede sua sorella.
-Brittany credimi,non so risponderti. Stare in questi ambienti non è da me,mi dispiace molto non volevo rovinarti la festa-
-Non mi hai rovinato niente,stai tranquilla- dice per poi prendermi una mano sorridente.
-Posso chiederti chi è quel ragazzo?-
-Si chiama Brian,è il migliore amico di mio cugino e lo conosco da tanto,ha un sacco di problemi perché la sua famiglia naviga in brutte acque. E’ molto solitario e poco socievole,ma non pensarci più! Fa così con tutti,ubriacarsi è il suo unico modo di gridare al mondo che sta male- risponde tranquillamente per poi accendersi una sigaretta.
-Quante volte ti ho detto che non voglio vederti fumare? Butta subito quella roba!- grida Chels.
Mentre loro due litigano,nella mia testa si crea così tanta confusione che decido di fregarmene e non pensarci più. Cosa può importarmi di un ragazzo che sta male? Tanta gente muore e soffre ogni giorno,l’importante è che non manca nulla a me.

 

-Angolo dell'autrice-
Ciaaaao a tuuutti! Eccomi tornata con un nuovo capitolo,sì so che vi rompo le scatole e che dovrete sorbirvi la mia storia ma in cuor mio spero che vi piaccia. Comunque,questa Natalie sta sulle scatole anche a me,infatti scrivere di lei è stato proprio "un parto" ovvero mi è costato tanta fatica perchè siamo due persone completamente diverse. E' un pò quella classica ricca snob e viziata che non sa mai cosa combinerà nella vita perchè ha già tutto pronto sotto il suo bel visino. Però incontra Brian,quindi si seguiranno una serie di eventi!
Nulla,fatemi sapere con una recensione cosa ne pensate e grazie a tutti quelli che la seguono o che decideranno di farlo!
Un bacio,
Shads <3

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Capitolo 3
*** Sorrow,sank deep inside my blood ***


Il risveglio di stamattina è stato uno dei peggiori: credo di aver fatto un incubo mentre dormivo,c’era il buio totale e tante voci nella mia testa urlavano. Ho sempre avuto paura del buio e di tutti quei film horror che ti fanno fare brutti sogni; ieri non ho visto nessun film ma lo scenario di quella discoteca mi ha letteralmente terrorizzata.
E se un giorno dovessi diventare come tutti quanti? Normale,ordinaria,noiosa. La sola idea mi spaventa tantissimo.
Poi quel ragazzo… come si chiama? Ah già,Brian. Non so perché ma è un nome che gli si addice. Non sono spietata,a volte provo anch’io “gli stessi sentimenti di tutti”,semplicemente ho creato un muro davanti a me per impedire di soffrire e stare male,ho forzato me stessa e tutto quello che mi circonda perché voglio solo sorridere e godermi la vita come nessun’altro farebbe.
Fatto sta che il contatto diretto con i suoi occhi ha fatto male al cuore,è stato come se mi avesse trafitta d’un colpo. Come può essere possibile? Quegli occhi,quel viso,quell’espressione,mi ricordano qualcosa e non riesco a capire cosa.
Sembrava di essere in un’altra epoca,in un’altra dimensione ed io per certi aspetti sapevo già di conoscerlo da sempre,aveva un viso così dolce e triste allo stesso tempo. Non riesco a credere che io,Natalie Smith,ho una confusione tale per un ragazzo che passa le sue giornate a fare l’ubriacone mentre insulta le signorine come me.
Che stia uscendo pazza? Non so più nulla,forse dovrei soltanto bere una buona tisana e fare una delle mie solite uscite con Chelsey,ma sì sarà sicuramente un bisogno di svagarmi. Forse è meglio se la chiamo,così ci mettiamo d’accordo.


DUE ORE DOPO… 

                                                 
-Natalie,non credi che oggi sia una giornata splendida?- dice lei quasi canticchiando.
Sarò puntigliosa quanto vi pare ma ho sempre odiato questa domanda,la trovo inutile.
-Abbastanza Chels- rispondo senza guardare al cielo.
-Ti vedo pensierosa,non hai fatto il solito bagno rilassante oggi?-
Bagno rilassante? Cosa dice?
Effettivamente parliamo sempre e solo di questo. Possibile che non si sia accorta di nulla? Nemmeno ieri ha chiesto spiegazioni per l’accaduto,a quanto ne so le vere amiche dovrebbero preoccuparsi. Cavolo,quella vocina nella mia mente non appartiene a me,non sono io che sto pensando queste cose,da quando mi sono mai allarmata così?
-Devi aiutarmi,ho paura- dico tremante.
-Tesoro,cosa è successo?- chiede iniziando a rendersi conto.
-Ho fatto un incubo stanotte e prima della festa io avevo già incontrato Brian al parco- faccio tutto d’un fiato.
-Incubo? Parco? Sei sicura di sentirti bene? Forse hai la febbre alta!- urla portandosi una mano alla bocca.
-NO! Giuro che sto bene,almeno credo. Non so perché ma io e quel ragazzo abbiamo un legame e una parte di me ne è sempre più sicura. Avresti qualche consiglio da darmi?-
-Beh,è l’unica soluzione per tranquillizzarti…potresti andare da una medium,loro sanno sempre trovare le parole giuste-
Cavolo,non ci avevo proprio pensato. Torno a casa e prendo l’elenco dei numeri della zona per poi cercare qualcos’altro anche su internet; medium,indovini,quale scegliere? Ce ne sono troppi. Un annuncio mi attrae,così decido di telefonare subito.
-E’ la strega Morgana che vi parla,posso esserle d’aiuto signorina Natalie?- risponde una voce calma ed accogliente.
Ha pronunciato il mio nome,come sapeva che l’avrei chiamata?
-Ehm buongiorno Morgana,l’avevo chiamata per prendere un appuntamento,ho bisogno del suo aiuto- dico insicura.
-Passi nel mio studio dalle 17 in punto- conclude chiudendo la chiamata.
Incredibile,non ho davvero nessun’altra parola per descriverla. Il pranzo tra l’altro non è stato il migliore,continuavo a guardare le mie mani nella speranza di non essere scoperta da mia madre,mangiavo di fretta e ho persino fatto cadere le posate a terra; per fortuna ci sono le domestiche che puliscono.
-Figlia mia,oggi devi andare a trovare la signora Mc Kenzie,ricordi? Gliel’avevi promesso da mesi!- dice mamma interrompendo tutti i miei dubbi momentanei.
-Me ne sono completamente dimenticata,perdonami mamma. Oggi non posso andare,ho un impegno urgente da risolvere e non è rimandabile a nessun’altro giorno- rispondo alzandomi da tavola con delicatezza.
-Non me ne hai parlato,è qualcosa di grave?-
-Stai tranquilla,nulla di grave ma devo concludere entro oggi così posso stare più serena-
Detto questo mi preparo per bene e mi avvio verso lo studio della “strega” o medium,insomma come si vuol far chiamare lei; l’ingresso è decorato da disegni di un colore viola intenso,ci sono frasi in latino che all’apparenza sembrano illeggibili ma io riesco a capire il significato della frase:
“Tutto puoi fare ma mai del male dovrai arrecare”
Ne leggo un’altra più a destra:
“Due persone ritrovate dopo tanto tempo sono anime perse nel passato che si ricongiungono”
Come riesco a tradurre ciò che sto leggendo? Non ho mai studiato latino,fino a ieri era una lingua assolutamente incomprensibile per me. Entro nella stanza e davanti a me si presenta una donna probabilmente sulla quarantina che mi fissa; ne sono sicura,perderò i sensi fra qualche minuto,mi sento mancare l’aria.
-Siediti pure cara- dice rompendo il ghiaccio.
-Grazie per aver accettato di aiutarmi-
-Fammi vedere la tua mano-
Le porgo la mano e lei la studia,con un suo dito segue alcuni tratti e dopo un paio di minuti silenziosi inizia a parlare.
-Hai avuto una vita abbastanza colma di lusso e divertimenti,però prima che questo accadesse eri povera e alla ricerca di un po’ di fortuna. Qui vedo che da piccola ti sei innamorata follemente e hai sofferto tanto,però poi ti sei lasciata andare e nel tuo cuore c’è una lastra di ghiaccio così spessa da far paura,spessa ma fragile allo stesso tempo; una persona qualunque con un minimo di fascino potrebbe spezzarla in due e farti ritornare a vivere come prima. Sei un’anima persa,vagante,vivi senza porti minimamente nessun problema perché dai tutto per scontato. Eppure dal tuo stato di prima avresti dovuto capire che la fortuna capitata in un periodo della tua vita doveva servirti come lezione,dovevi imparare che la vita si apprezza in ogni momento e se si ha qualcosa in più bisogna condividerla con chi non ha nulla. Il tuo scopo principale della tua reincarnazione è proprio questo,dare la minima importanza ai beni materiali per quanto possa sembrarti strano. Non hai ancora superato il trauma amoroso,però qualcuno è entrato nella tua vita da poco e non riesci a togliertelo dalla mente. Come si chiama?- spiega con tutta la naturalezza del mondo.
Assistere a quel discorso per me è stato come se io stessa parlavo della mia vita,so che è normale per loro ma vorrei essere in grado di capire come si fa a comprendere tutto ciò che proviamo e che abbiamo vissuto. La mia prima cotta,la mia prima delusione.
Caspita è vero… io a causa di queste cose sono diventata così,però mi sembra troppo assurdo per essere vero. Ed ecco che quegli occhi nocciola mi tornano nella mente facendomi diventare rossa in viso.
-Brian- sussurro senza neanche rendermi conto di averla risposta.
-Bene,sai qualcosa di lui? Sento molta energia provenire da te,avete avuto qualche contatto?-
-Ci siamo trovati in un parco,poi l’ho rivisto la sera dopo ad una festa in discoteca. Non so molto di lui,posso solo dire che dal momento in cui ho incrociato il suo sguardo mi si è spezzato il cuore,non mi era mai capitato- dico con le lacrime agli occhi.
-Quanta sofferenza avverto adesso,mi dispiace che la tua anima sia così in pena. Vedi Natalie,devi imparare delle definizioni importanti anche se vanno contro gli insegnamenti che probabilmente avrai ricevuto nella vita. Noi siamo semplicemente contenitori di anime,quando moriamo cerchiamo spesso un altro corpo da abitare perché abbiamo tante lezioni da imparare qui sulla Terra. A volte succede quello che sta accadendo a te,ovvero che due anime che hanno vissuto una vita passata insieme vengano separate per poi ritrovarsi nel futuro; loro due ne sono consapevoli,però tu essendo umana provi sentimenti,quindi sarà un trauma per te però non è niente di preoccupante. Potrei anche sbagliarmi,questo lo sai solo tu con certezza,ma vi conoscete già tu e lui e se stai così male è perché inconsciamente ne sei già innamorata da molto tempo e ti porti dietro questo amore profondo. Vedrai che se ho ragione tra voi due succederà qualcosa-
Non ci posso credere,sta dicendo cazzate. Ne sono sicura,di quali anime parla? Solo Dio sa il nostro destino,solo lui ci ha creati e siccome siamo nati dalla polvere è lì che ritorneremo. Devo andarmene da qui,la situazione sta diventando opprimente.
-Però,non è tutto. La vita ha in serbo avvenimenti tragici per te perché non hai imparato la lezione. Perderai parte dei tuoi possedimenti e delle tue ricchezze e non tornerai mai più come prima,un giorno saprai apprezzare ciò che hai e sorriderai DAVVERO. Ma con l’amore al tuo fianco supererai tutto,ormai siamo stati abituati a questo per cui in Brian troverai la perfezione,la spalla su cui piangere,allevierà tutti i tuoi dolori e tu ne sarai così presa da non contare il resto- aggiunge sorridendo.
-Mi sta dicendo che non sarò più ricca? Senta,per quanto possa essere stato “emozionante” questo discorso,io non le credo. Nessuno può fregarmi,nessuno sarà mai così capace di rubarmi il cuore,tantomeno quella sottospecie di ragazzo maleducato. Le consiglio di andare in chiesa e di confessarsi,forse anche lei troverà la pace interiore!- dico con tono isterico.
Sono infastidita,nervosa,arrabbiata. Come si permette a darmi notizie fasulle?
-Sei liberissima di non credermi,io però ti ho avvisata. Ora puoi andare,stai emanando anche fin troppa negatività ed io ho bisogno di stare tranquilla per poter parlare con tutti i miei clienti- risponde con tono severo.
Forse ho esagerato.
-Mi dispiace,la ringrazio per avermi informata-
-Mia cara,io non ti ho detto nulla che non sapessi già-
Vado via e mentre sistemo il mio foulard,esso cade accidentalmente a terra senza che me ne accorgessi; qualcuno tocca le mie spalle,mi giro ed è proprio Brian con il foulard in mano.
-Avevi perso questo principessa?- fa con un sorriso bellissimo.
No,non ha un sorriso bellissimo,io non sono innamorata di lui e non lo sarò MAI.
-Ridammelo subito- dico minacciosa.
-Ahi ahi, la principessa oggi è incazzata! Cosa ti prende?-
-Non è affar tuo,ora dammi ciò mi appartiene e poi SPARISCI PER SEMPRE DALLA MIA VITA,chiaro?- grido ad alta voce.
Si ferma a fissarmi e posa le mani sul mio viso,uccidendomi lentamente. Ad entrambi ci brillano gli occhi,però questo è sbagliato e non deve succedere.
-Dove ti ho già vista?- sussurra mentre avvicina le sue labbra alle mie.
Mi stacco velocemente dalla sua presa e prendo possesso del mio foulard per poi assumere un’espressione incredula.
-Anche tu…- a bassa voce.
-Io cosa?-
Vorrei parlare ma giuro che non ci riesco.
-Perché stavi per baciarmi?- chiedo sofferente.
-Non lo so,qualcosa più forte di me mi ha spinto a farlo- risponde con malinconia.
-Dimmi che è uno scherzo,dimmi che ti sei messo d’accordo con qualcuno che mi odia e facciamola finita,dimmelo ti prego- lo supplico scoppiando a piangere.
-Neanche ti conosco,perché avrei dovuto fare una cosa del genere? Non ti capisco-
-No,no,è solo un brutto sogno. Sì,ora tornerò a casa e tu non ci sarai più. Addio Brian- dico salutandolo.
Stavo per andarmene ma lui afferra un mio braccio ed io tiro un urlo quasi spaventata.
-COSA VUOI DA ME? COSA?- grido con tutta la voce che ho.
-Stai calma,ti stanno guardando tutti- dice con fermezza.
Toglie il suo cappello di jeans e mostra i suoi capelli per intero; un’immagine appare nella mia mente.
Gli stessi capelli,un’armatura,un palazzo antico. Cosa vorrà mai significare?
-Lasciami stare,te lo chiedo per fav…- chiedo mentre vengo interrotta dal suo bacio.
Vorrei staccarmi ma non ci riesco,le sue labbra sottili coinvolgono le mie e sento il mio cuore rompersi in mille pezzettini; le nostre lingue si intrecciano e sembrerà strano ma non ho mai desiderato un bacio così tanto nella mia vita. Dopo esserci allontanati scappo via lasciandolo solo.
 
-Angolo dell'autrice-
Cieeo a tutti quanti!
Nuovo capitolo,ebbene si! Ringrazio mia moglie Cat che vuole sempre gli spoiler,ringrazio il mio migliore amico Jack che recensisce ogni volta e rende sempre comico tutto.
Un grazie particolare va a tutti voi che seguite la storia!
Fatemi sapere cosa ne pensate,baci!
-Shads <3

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Capitolo 4
*** An epic of time wasted ***


Il rientro a casa è stato uno dei peggiori,non sono mai stata così male in tutta la mia vita.
Come possiamo soffrire talmente tanto per un bacio? Un semplice,stupido,inutile bacio. Perché la situazione mi si è rivoltata contro? Non fa parte di me,non è nelle mie abitudini preoccuparmi della vita e dei ragazzi.
Allora perché sto continuando a pensarlo? Perché non riesco a desiderare altro oltre a quelle labbra e quegli occhi? Sembrano il riflesso dei miei,ho davvero creduto di ritrovare parte del mio vecchio carattere lì dentro.
Credo sia opportuno spiegare cosa mi è successo anni fa: mia madre e mio padre avevano problemi economici,per un periodo siamo stati anche accolti da case-famiglie perché non riuscivano a trovare lavoro,io soffrivo molto ma non pretendevo nulla da loro,riuscivo a vivere la vita con un semplice sorriso,tutti quanti rimanevano entusiasti della mia felicità. Felicità che con il tempo è volata via quando abbiamo ricevuto un colpo di fortuna e mio padre è diventato un imprenditore di successo, tra lavoro,contratti,colleghi che hanno dato una mano a realizzare il suo sogno,tutto era più bello e credibile. Attorno a noi si sono create barriere su barriere,ed io ho perso quasi tutta la sensibilità che avevo quando ero piccola,la stessa che ho chiuso a chiave in un angolo del cuore. Ho conosciuto tante persone in questi anni,la falsità e l’ipocrisia sono entrate in me e mi hanno fatto diventare avida di soldi,menefreghista,incurante delle sofferenze altrui.
Mi sono fatta un po’ una nuova teoria,ovvero se mai nessuno si è preoccupato di me perché dovrei farlo io degli altri? C’ho provato tante volte,ho dato il mio cuore a chi non se lo meritava e ne ho ricevuto solo delusioni. Ricordo che al primo anno di superiori avevo perso la testa per un ragazzo,Steven; gli sono andata dietro per un anno ma lui ha preferito illudermi e poi snobbarmi. Non ho mai accettato un rifiuto, ci sono stati tanti ragazzi che mi hanno fatto la corte ma il mio cuore non ha provato mai nulla per nessuno di loro…fino a ieri.
Dove posso ritrovarlo? Mi piacerebbe parlare con lui,sapere qualcosa sulla sua vita.
Finalmente Chelsey è arrivata a casa mia,deve raccontarmi la sua giornata.
-Non puoi capire cosa mi è successo! Mentre tornavo a casa un barbone mi ha chiesto dei soldi. Per poco non sono fuggita via!- dice con voce acida.
-Era solo un barbone,non voleva di certo farti del male- ribatto severamente.
-SOLO UN BARBONE? Mio dio,non ti riconosco più. Sono un paio di giorni che non sei te stessa,fai ritornare la Natalie di prima per favore!-
-In realtà io non sono mai stata me stessa,per fortuna me ne sono resa conto prima che sia troppo tardi-
Si accascia su una sedia e affonda le sue mani tra i capelli,quasi sconvolta da quello che ho appena detto.
-Dimmi che stai scherzando- risponde incredula.
Mi siedo davanti a lei e inizio a parlare con calma.
-Ci sono tante cose che non sai di me,a dirtela tutta non sono neanche sicura di volertele raccontare- inizio fissandola.
-Non vuoi? Io e te non eravamo migliori amiche? Ci siamo sempre dette tutto,mi stupisce che tu sia così ostinata a nascondermi le cose-
-Vuoi proprio sapere com’ero io prima di conoscerti e di diventare ricca? Lo vuoi sapere?- dico alzando la voce.
-Mi fai paura,abbassa il tono di voce! Sì,voglio saperlo-
-Ero proprio come Brian,a differenza del fatto che non fumavo,non bevevo e non mi ubriacavo-
-TU COSA? Brian? Ti stai riferendo a quell’insolente della discoteca? Non capisco- risponde con un’espressione sempre più stupida e fastidiosa.
-ERO POVERA,NON AVEVO UNA CASA E NON AVEVO SOLDI-
Sgrana gli occhi,quasi inorridita da quello che le ho confessato.
-Tu…povera? Non voglio neanche pensarci,hai mentito a me e a tutti quanti,sai cosa significa questo? Hai criticato assieme a me tutti gli straccioni che hanno avuto a che fare con noi mentre eri una di loro e lo sei sempre stata!- urla saltando in piedi.
-Non ci posso credere,davvero non ci posso credere. Le amiche appoggiano le altre in qualsiasi scelta fanno,non dovrebbe importare da dove vengono o cosa sono- dico delusa dal suo comportamento.
-A me non frega un cazzo se tu eri quello che eri! Io ci tengo alla mia dignità,ci tengo alla mia reputazione e gli altri non dovranno sapere mai che ho frequentato una pezzente come te per tutto questo tempo. Ora ho capito perché parli sempre di quel Brian,siete fatti per stare insieme e forse è meglio se stai con gente della sua classe sociale. Io non ti appoggio,sai come la penso- continua quasi interrompendomi.
-Ora sono io quella schifata. Mi sono lasciata trasportare da te e da tutti quanti rovinando me stessa,però ho capito che non sono i soldi a fare la felicità e tu non sei la ragazza giusta che voglio come amica per tutta la vita. Le tue parole sono come veleno,fa male sapere tutto ciò-
-Allora stai nel tuo dolore,perché le cose tra me e te finiscono qui- conclude per poi sbattere la porta della mia stanza e andare via.
Mi butto sul letto a piangere,ho creduto di avere un’amica e invece era solo apparenza.


SOLO APPARENZA,NIENT’ALTRO.

Apro l’armadio e tiro un urlo alla vista del contenuto,solo vestiti da “perfettina” lo popolano,ora ho vergogna e paura ad uscire conciata così.
Scelgo una camicetta rosa e un paio di pantaloni di seta beige,abbinati a delle scarpe che non usavo più da tanto tempo perché credevo “non attirassero troppo l’attenzione”. Ne ho davvero bisogno di tutta questa attenzione? Chi sono davvero,cosa voglio dalla vita? Non ho un lavoro,non sono andata all’università e la mia vita non è poi così bella come credevo.
Senza gli amici non sei nessuno,ma senza te stessa sei meno di nessuno.
Ho sempre creduto in me,ora però inizio ad avere qualche dubbio. Voglio cambiare,voglio dimostrare a Chelsey e al suo gruppetto di idioti chi sono davvero e cosa sono capace di fare.
Sono Natalie Smith,non permetterò ad una persona qualunque di decidere cosa fare nella mia vita.
Dopo aver legato i miei lunghi capelli in una coda decido di andare dal parrucchiere e cambiarli.
-Mamma sto andando a farmi i capelli!- grido dalla mia stanza mentre scendo le scale.
-Che bella notizia tesoro! Farai qualcosa di particolare?- chiede con la sua solita dolcezza.
-All’incirca,non ti dispiace se apporto qualche insolita modifica vero?-
-No,ormai sei grande puoi fare quello che vuoi-
-Vado a fare shopping subito dopo,a stasera!- saluto baciandola sulla guancia.
Sento un’energia strana dentro di me,vorrei distruggere tutto e gridare al mondo quello che ho conservato e nascosto per anni. Arrivo dal mio parrucchiere di fiducia e prendo posto come al solito.
-Natalie! Sei raggiante e splendida oggi,facciamo il solito shampoo e piega?- fa John con un sorriso che ho sempre odiato.
-No,voglio cambiare. Fammi i capelli rossi e tagliali fino alle spalle- dico mentre mi aggiusta un asciugamano attorno.
-COME? Rossi? Corti fino alle spalle? Hai sempre amato i tuoi lunghi capelli,sicura di volerlo fare?- risponde esterrefatto.
-Sicurissima,il rosso dev’essere acceso,più acceso che puoi-
Li voglio come il fuoco,lo stesso che porto io addosso ora,sento un calore particolare invadermi tutto il corpo; mentre sento la decolorazione schiarirmi ogni singolo centimetro dei capelli penso incessantemente a cosa andare a comprare dopo; sarebbe ora di rifarmi il guardaroba, darò in donazione tutti i vestiti che ho oppure li terrò chiusi in una scatola su in soffitta.
Dopo 3 ore di attesa,vedo la mia immagine allo specchio completamente stravolta; quasi non sembro io,mi viene da piangere.
Mi sento bella,sì mi sento bella ma me ne sono accorta solo ora per davvero.
Ringrazio John ed esco dirigendomi al centro commerciale; un negozio di abiti in stile “rock” mi attrae,per la prima volta mi avvicino con gli occhi che brillano.
Ho una confessione,in realtà ho sempre amato questo stile ma mentivo a me stessa e agli altri dicendo di odiarlo; allo stesso tempo mi piaceva ogni tipo di musica,purtroppo sono stata così stupida da non documentarmi neanche in segreto. Non so nulla di questo mondo a me così sconosciuto,però mi trasmette un senso di libertà e trasgressione,lo stesso che provavo quando non avevo nulla ma sentivo di aver tutto perché mi bastava la mia famiglia a tirarmi su.
Quante cose sono cambiate da allora,ero una ragazzina innocente che amava la vita e le cose semplici,ora mi sono ridotta uno straccio. Devo recuperare,devo cambiare per il mio bene e quello di tutti quanti; entro nel negozio e scelgo una giacca di pelle nera,un pantalone nero stretto molto particolare,un vestitino nero di pizzo e alcune magliette bellissime,completati da accessori con le borchie e delle scarpe fantastiche.
Ora sì che sono soddisfatta,voglio ritornare al Central Park e sedermi un attimo per riflettere.
Purtroppo però qualcun altro è seduto sulla mia solita panchina,ed è proprio Brian che suona con la sua chitarra e il suo solito sguardo affascinante ma misterioso. Prendo posto accanto a lui e interrompe subito la sua canzone per poi sorridermi e darmi un bacio sulla guancia.
-Non ti avevo riconosciuta,cos’hai combinato ai capelli?- chiede mentre li accarezza.
-Volevo cambiare,molte cose sono cambiate in me- rispondo mentre mi sento in Paradiso con un suo leggero tocco.
-In un giorno?- continua curioso.
-Possono cambiare tante cose anche in cinque minuti,io semplicemente sono ritornata quella di prima ma con qualche differenza-
-Però i vestiti sono gli stessi!- dice ridendo.
-Per questo ho fatto shopping!- faccio mostrandogli le innumerevoli buste che ho poggiato accanto a me.
Non mi risponde più,ora sta studiando tutti i tratti del mio viso e li accarezza con la mano; arrivato alle mie labbra passa un suo dito di sopra e le bacia. Questa volta non mi tiro indietro,lascio che le sue braccia mi avvicinino al suo corpo e le mie mani prendono confidenza con i suoi capelli,così morbidi e profumati.
-Ieri non volevi più vedermi,perché ora mi stai baciando?-
-Ho detto una bugia,ero solo spaventata da tutto quello che mi era successo prima. Tu piuttosto stai spesso qui al parco?-
-In realtà no,ci sono tornato ogni volta da quando ti ho incontrata-
-Perché?-
-Speravo di rivederti,non mi è mai successo ma tu hai acceso la scintilla dentro di me ed è come se mi fossi innamorato a prima vista-
-Come sapevi che sarei ritornata?-
-Non lo sapevo-
Un sorriso compare ad entrambi e mi abbraccia forte.
-Hai detto di non avere una casa,è vero?- chiedo appena sciolto l’abbraccio.
-Già,sono da solo e vivo un po’ come mi capita- risponde con tristezza.
-Allora non ti dispiacerà stare da me per qualche tempo vero?-
Gli si illumina il viso e mi riempie di gioia.
-Angolo dell'autrice-
Salve ragazzuoli,eccomi tornata dopo
una pausa piccina picciò!
Sono pessima lo so,ma spero mi perdonerete!
Fatemi sapere cosa ne pensate,attendo la
vostra opinione!
Come al solito saluto quella gnocca di mia moglie
Cat ovvero la donna dai mille nomi,
e il mio migliore amico Jack che è felice di non
ritrovarsi Matt sempre tra le palle (perchè è il protagonista
delle mie altre storie,se non le avete lette dategli un'occhiata ^-^)
Love you
Shads <3

 

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Capitolo 5
*** Seize the day,or die regretting the time you lost ***


La notte è arrivata subito,facendo calare il buio sulla città. Brian ha accettato di venire a stare da me per un po’, e fortunatamente i miei non hanno fatto molte storie perché farebbero qualsiasi cosa per vedermi felice; beh,mio padre era molto propenso a mandarlo via,quando hanno visto poi i miei occhioni dolci hanno deciso di farlo rimanere a patto che si comportasse bene.
Non so cosa stia succedendo ultimamente,papà è sempre nervoso e si rinchiude nel suo studio per ore e ore.
Casa mia è abbastanza grande,l’abbiamo “divisa” in due parti,la mia camera è abbastanza enorme,completa di televisore al plasma e un divano posizionato davanti per permettermi di stare comoda e godermi il film o qualsiasi trasmissione. Accompagno Brian nella stanza degli ospiti affianco alla mia e mentre sistema la sua roba cerco di farlo sentire a suo agio.
-Ehm,tu dormirai qui,il bagno è a sinistra del corridoio. Spero ti piaccia la stanza,non è arredata benissimo ma cerchiamo sempre di fare del nostro meglio- dico tremante.
-Scherzi? E’ perfetta! Tutto è meraviglioso qui,non ho mai visto nulla di simile. Dove vivevo prima era diverso,io comunque non faccio storie,mi va bene tutto- risponde con un po’ di malinconia alla fine della frase.
Si vede che ha sofferto tanto,glielo leggo negli occhi.
-Ti va di raccontarmi la tua storia? Se non vuoi capisco perfettamente-
Annuisce e ci spostiamo nella mia stanza; mentre ci sediamo sul divano la nostra domestica Heather entra nella stanza per darmi una comunicazione.
-Signorina Natalie,sua madre mi ha chiesto di dirle che sta uscendo per sbrigare delle faccende importanti e che farà tardi,per cui lei e il signor Brian cenerete da soli-
-Grazie Heather!- faccio per poi rivolgermi nuovamente a lui.
Vedo che mi fissa,sento il mio cuore sciogliersi e gli accarezzo il viso dandogli un piccolo bacio sulla guancia.
-Sin da quando ero piccolo i miei genitori avevano problemi,poi un giorno mio padre è stato licenziato e siamo finiti sulla strada. Mia madre è morta due anni fa,papà invece è diventato un alcolizzato di merda e non si è mai preso cura di me; ho interrotto gli studi per cercarmi un lavoro e con fortuna un mio amico mi ha offerto una stanza per dormire,diciamo che nella vita ho sempre affrontato i sacrifici quotidiani senza mai lamentarmi,però sai,è difficile, a volte credo che il mondo mi stia crollando addosso senza che io me ne renda conto-
-Mi dispiace,per questo eri ubriaco l’altra sera?-
-L’alcool è l’unica via di fuga momentanea che mi fa stare meglio,non penso a nulla e sorrido tutto il tempo-
Cerco di avvicinarmi a lui per poi abbracciarlo,il mio corpo si riscalda subito al contatto con il suo,entrambi ora emaniamo un calore speciale,un calore che nessun’altra cosa può darmi.
-Io ora vado a farmi una doccia,nel frattempo guarda pure il resto della casa!- dico per poi andare in bagno.


VENTI MINUTI DOPO…
 
Entro in camera e tiro un urlo alla vista di Brian a petto nudo che si cambia,è imbarazzante che lui mi veda solo con un misero asciugamano addosso,le mie gambe sono completamente scoperte e tutto ciò mi fa sentire a disagio. Poi non capisco perché si stia cambiando in camera mia,ma non mi interessa; ha un fisico meraviglioso,mi sono morte le parole in bocca. Non ho mai avuto rapporti sessuali con un ragazzo,ci sono andata vicina molte volte ma il grande passo ancora non l’ho fatto,sto aspettando “la persona giusta”. Appena mi vede il suo viso diventa rosso e corre subito a baciarmi.
-Sei bellissima- sussurra mentre inizia a baciare il mio collo.
-T-tu lo sei- dico a malapena.
Mi stringe a sé e le sue mani sfiorano leggermente la mia schiena,poi scendono giù; delicatamente mi prende di peso per poi poggiarmi sul letto e stendersi su di me. D’istinto gli sfilo velocemente i pantaloni e l’intimo mentre a lui basta sciogliere il mio asciugamano.
Sta per farlo quando io lo fermo quasi spaventata.
-Brian,devo dirti una cosa-
-Che succede?- chiede continuando a posizionarsi tra le mie gambe.
-Io,ecco,io…sono vergine- dico sentendomi morire.
Riprende a baciarmi con dolcezza,facendomi sentire perfetta.
-Se non te la senti va bene,è normale essere nervosi- risponde accarezzandomi i capelli.
-Desidero solo questo ora-
-Non ti farò male,te lo prometto-
Dopo un ultimo cenno,lo sento entrare in me e un dolore lancinante mi attraversa per tutto il corpo facendomi uscire una lacrima dagli occhi; pian piano il dolore svanisce e lascia posto ad una sensazione nuova per me,una sensazione che di certo mi accompagnerà ogni volta. Il tocco di Brian è dolce,delicato,non avrei  mai immaginato che un ragazzo all’apparenza scontroso con tutti in realtà era tutto l’opposto di ciò che vuole far credere. Entrambi stiamo sudando,riesco a leggere nel suo viso che sta bene.
Anche io sto bene,per la prima volta sto bene.
Quando finiamo io mi rifugio tra le sue braccia e lui è ben felice di stare abbracciato a me.
-Sai,non ho mai fatto “l’amore”,è stata la prima volta anche per me. Sì,non ti conosco bene e so a malapena chi sei però so già di provare qualcosa per te,credo di darti tutto l’amore che non sono riuscito a dare in passato-
Non posso credere a quello che mi ha appena detto,credo che potrei iniziare a piangere ora e terminare fra qualche giorno.
-Allora sono felice di essere stata la tua prima volta d’amore-
-Ed io sono onorato di essere stato il primo,ti ringrazierò a modo mio vedrai-
-Scendiamo a cenare? Ho fame- dico ridendo.
-Assolutamente si!- dice sorridendomi.
Mentre prendiamo posto per poi essere serviti dai camerieri (già,ce ne sono parecchi in casa nostra,tutti con una mansione diversa) il mio telefono squilla.
-Pronto?-
-Parlo con la signorina Natalie?- risponde una voce sconosciuta.
-Sì sono io-
-Devo darle una brutta notizia,i suoi genitori hanno avuto un incidente in macchina ed ora sono ricoverati qui in ospedale,la loro condizione è grave per ora-
-COSA? DITEMI CHE STATE SCHERZANDO!- grido saltando in piedi.
-Vorrei tanto scherzare ma le sto dicendo il vero. La attendiamo qui,abbiamo delle cose da dirle in merito all’incidente- continua il probabile dottore.
-Va bene,arrivo subito-
Andava tutto bene,fin troppo bene. Come potevo immaginare che sarebbe accaduta una disgrazia simile? Non voglio perderli,loro devono vivere per me,per tutti gli altri. Già,per me,che egoista. La strega aveva ragione.
Un momento,e se quello che ha predetto si avverasse davvero? Ho paura,una paura folle che le cose peggiorino.
-Nat, cosa succede?- chiede preoccupato Brian.
-Dobbiamo correre in ospedale-

 

-Note dell'autrice-
Un nuovo capitolo! Sì lo so,è più corto degli altri ma in questi giorni l'ispirazione mi sta abbandonando,volevo continuare questa storia perchè ci sono affezionata e spero possa piacere anche a voi!
Non linciatemi,vi voglio bene a tutti :3
Fatemi sapere cosa ne pensate,un bacione grande!
Come al solito saluto Cat mia moglie e Jack,quella merda del mio migliore amico (si,sei una merda e so che quando lo leggerai vorrai uccidermi ma sappi che ti voglio male ahahahah)
-Shads <3


 

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Capitolo 6
*** How do I live without the ones I love? ***


Arriviamo in ospedale e non riesco neanche a sentire la voce di Brian mentre mi tiene la mano,qualcosa mi offusca la vista; forse è la paura di perderli,la paura di restare sola al mondo per la prima volta nella mia vita.
Cosa faccio se accade il peggio? E soprattutto,perché sto pensando al peggio?
-Ce la faranno,ne sono sicuro Nat- sussurra Brian mentre mi abbraccia.
Siamo seduti nella sala d’attesa,non abbiamo avuto il permesso di entrare perché i medici stanno finendo alcuni esami e accertamenti. Dopo una decina di minuti arriva un dottore con il camice bianco ed una cartella in mano.
-Lei è Natalie?-
-Sono io,mi dica come stanno la prego!-
-Sua madre è fuori pericolo ma deve restare qui per un giorno intero,dobbiamo medicarla e darle le cure giuste. Per suo padre invece temiamo il peggio,non vuole risvegliarsi e il battito del suo cuore diminuisce ad ogni minuto che passa. Mi dispiace signorina,stiamo facendo del nostro meglio- dice continuando a fissare la sua cartella clinica.
Il terrore mi invade e perdo la ragione,inizio a strattonare il suo braccio quasi come se in preda ad una crisi isterica.
-NO,NO! SALVI MIO PADRE DOTTORE,NON PUO’ LASCIARMI!- grido disperata.
-Si calmi! Le ripeto che stiamo facendo il possibile per salvarlo ma purtroppo non dipende da noi in questi casi,dobbiamo lasciare che la natura faccia il proprio corso-
Torno a sedermi con lo sguardo perso e poggio la mia testa sulla spalla di Brian,iniziando a piangere come se non ci fosse un domani. Lui cerca di calmarmi con un bacio ed è l’unica cosa che mi fa sentire meglio,l’unica cosa di cui potrei drogarmi fino a stare male.
Come può farmi stare male una cosa così bella come un bacio? Ha molti effetti positivi,quello negativo però è il peggiore: quando stacchi le labbra dall’altra persona ne vuoi ancora,staresti incollata a lui per tutta la giornata,fregandotene del resto perché il resto non conta.
-Ti va di fare un giro? Vorrei portarti in un posto meraviglioso,magari se prendi un po’ di aria fresca ti senti meglio. Che ne dici?- propone sorridendomi.
-Credo sia la cosa migliore-
Ci allontaniamo dal New York Hospital Queens e dopo diversi minuti arriviamo al ponte di Manhattan; di sera è meraviglioso,riesco a vedere tante macchine e luci illuminare la grande mela,ho sempre amato questa città e non smetterò di farlo ora. La cosa più bella è che Brian mi ha tenuto per mano quando stavamo camminando,mi ha fatto sentire la sua ragazza e abbiamo attirato gli sguardi di molte persone,sguardi che non mi hanno imbarazzata.
Stringendomi forte mi bacia,i brividi attraversano ogni singola parte del mio corpo e una sensazione appagante mi avvolge,stavo quasi dimenticando ciò che è appena accaduto. Perché solo lui riesce a farmi stare così bene?
Sembra di essere in Paradiso,non sento freddo accanto a lui e il clima è abbastanza pungente e gelido.
-Io ti starò accanto,qualsiasi cosa succeda. So che vuol dire essere in difficoltà e voglio vederti sorridere sempre,anche se ti ritrovi alle prese con le situazioni più assurde. La vita purtroppo è sleale con tutti noi ma con qualche trucchetto possiamo superare facilmente gli ostacoli; non è così difficile,sono illusioni che creiamo noi stessi per trovare false giustificazioni. Ognuno di noi ha momenti in cui mollerebbe tutto,tu no! Sei riuscita a far fronte a cose ben peggiori. Tuo padre si salverà,vedrai che entro qualche giorno le cose ritorneranno alla normalità-
Pendo quasi dalle sue labbra,perché ho quella sensazione che ogni cosa che mi dice sia giusta? Perché in cuor mio so di aver già sentito queste parole?
-Promettimi che supereremo ogni cosa insieme- dico io.
-Te lo prometto-

Ad un tratto una luce forte ci abbaglia entrambi e ci fissiamo negli occhi come se non potessimo fare altro.
-Quindi sei tu-
-Quindi sono io-
-Sei qui-
-Con te-
-Il mio amore perso-
-Ora lo abbiamo ritrovato-
-INSIEME,PER SEMPRE- concludiamo insieme per poi baciarci.

Quella luce cessa ed entrambi cadiamo a terra sconvolti; non ero io a parlare,non ho detto quelle cose intenzionalmente.
-Brian che succede? Ho paura!- faccio iniziando a tremare come al solito.
-Non ne ho idea,però sono sicuro di una cosa,ELISABETH- dice chiamandomi con un altro nome.
-Elisabeth? Cosa stai dicendo? Sono Natalie!-
-La mia Elisabeth, allora quei dubbi che avevo erano reali. Sei tu la ragazza che avevo,sei tu la persona da cui mi hanno portato via. Ricordo le tue lacrime quel giorno,ricordo che eri terrorizzata e supplicavi di lasciarmi restare-
-Io non ricordo Brian,te lo giuro! Chi ti stava portando via?-
-Le guardie,dovevo andare in guerra. Sono morto sul campo di battaglia e tu ti sei suicidata appena l’hai saputo-
-Davvero,non capisco…- faccio per poi essere interrotta.
-Non ha importanza,ti ricorderai pian piano. Ora non voglio dirti altro o rischi di rimanerne confusa,non prendermi per pazzo sto dicendo la verità,te lo giuro-
-Ti credo-
-Grazie. Ritorniamo a vedere come stanno i tuoi?-
-Certo-
Il viaggio di ritorno mi ha assalita di domande; tutto si ricollega,nella mia mente ci sono scene varie,da quando l’ho visto per la prima volta fino ad’ora. In quella sorta di odio che provavo nei suoi confronti c’era sempre un pizzico di amore,amore che non sapevo da dove provenisse. Non so perché abbia detto quelle cose,lui per me resta comunque il mio Brian e devo scoprire perché mi chiama Elisabeth. Che sia stato il mio nome in una vita precedente? Voglio dire,ero io che parlavo ma non ero io allo stesso tempo. La curiosità mi uccide,è tutto così complicato,cosa viene tramandata da corpo a corpo? Perché molte persone prendono coscienza di tutto ciò ed altre come me non riescono nemmeno ad arrivarci?
Mi sembra surreale,eppure sta accadendo proprio a me.
Ritornati in ospedale nessuno ci viene incontro per darci notizie,prendiamo posto nella sala d’attesa e inizio a soffermarmi su dettagli inutili della stanza in cui mi trovo.
“Andrà tutto bene” mi ripeto, “papà ha subito un intervento in passato e ce l’ha fatta,supererà anche questo”.
Mentre cerco di convincermi che tutto filerà liscio,una voce alle mie spalle mi fa sussultare e non promette assolutamente nulla di buono.
-La stavamo cercando prima. Abbiamo una notizia buona e una cattiva. Quale vuole sapere prima?- chiede un’infermiera con una faccia terribile.
-L-la cattiva per piacere- rispondo mentre sento le braccia di Brian avvolgermi per farmi forza.
-Suo padre non ce l’ha fatta,è morto pochi minuti fa. I battiti del suo cuore si sono arrestati completamente,abbiamo provato diverse volte a farlo riprendere ma è stato tutto inutile,ci dispiace molto-
Non riesco a credere a ciò che mi ha appena detto,credendo che fosse uno scherzo inizio a correre in direzione della sala in cui sono stati tenuti;vedo il dottore di prima coprirlo con un velo e discutere del suo decesso con altre persone. Ho iniziato a perdere la cognizione del tempo,tutto si è rallentato ed il resto delle voci di sottofondo si perdeva man mano che mi allontanavo da quella stanza infernale. Ho gridato,sbattuto i pugni contro la porta chiusa a chiave e infine mi sono accasciata a terra,sapendo che tutto questo non lo riporterà in vita.
Doveva sopravvivere,doveva farlo per tutti noi.
Come posso vivere senza di lui? Sebbene ultimamente il nostro dialogo si era ridotto praticamente a zero io gli ho sempre voluto bene,purtroppo non ho avuto modo di dirglielo prima che accadesse l’incidente.
Mi diceva continuamente di essere fiero della sua bambina,per lui avere una figlia come me era un dono sceso dal cielo,un buon motivo per vantarsene davanti ai suoi colleghi; ed io ho sempre fatto del mio meglio per renderlo orgoglioso di me,non ho mai commesso atti osceni in modo tale da disonorarlo,sarebbe stato un dolore enorme per lui.
Ricordo che quando eravamo poveri io trascorrevo pomeriggi interi seduta sulle sue gambe ad ascoltarlo,ad ascoltare le sue storie che mi appassionavano come nulla al mondo; fa male sapere che una porta ci divide ora,fa male sapere che lui è disteso sotto un velo e che non si risveglierà mai più da questo sonno profondo.
Dopotutto,era solo l’inizio giusto? No,fanculo. Non posso sopportare la sua perdita,non credo di potercela fare.
-Natalie,NATALIE!- urla Brian scuotendomi dall’apparente stato di ipnosi in cui mi ritrovavo.
-Voglio morire anch’io,uccidimi ti prego- sussurro con la voce quasi assente.
-Non dire cazzate! Tua madre è viva e si è risvegliata,dovresti parlare con lei- continua inginocchiandosi di fronte a me.
-E’ solo un brutto sogno,ora mi risveglierò nel mio letto caldo e farò colazione con il mio papà,proprio come i vecchi tempi-
-Hai già detto queste parole. Svegliati,il sogno che ti sei creata è solo una barriera che ti impedisce di vivere. Sono triste quanto te per lui,anche mia madre m’ha lasciato; solo insieme possiamo farcela,ricordi? Insieme. Ora va da lei e abbracciala,non sei sola e non lo resterai mai- 

-Angolo dell'autrice-
Nuovo capitolo,again!
Non manca molto per la fine della storia,so che molti forse gioiranno ma vabbè xD
Tragiche cose sono in serbo per Natalie,o forse dovrei chiamarla Elisabeth? In ogni caso,sì sono abbastanza drammatica ultimamente,dovrei smetterla di annoiarvi con queste cose.
Aaaaanyway,spero lo stesso che vi sia piaciuto.
Fatemi sapere come al solito cosa ne pensate ^_^
Ringrazio Jack che ora starà dormendo ma che domani recensirà tutto rendendo comico il capitolo,
ringrazio mia moglie che ormai fa parte della mia vita,
e ringrazio tutti voi che continuate a seguirmi!
Un bacione enorme,alla prossima!
-Shads <3

 

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Capitolo 7
*** I have so much to say but you're so far away ***


E’ trascorsa una settimana da allora, sette interminabili giorni. Ho cercato di non rimanere nel dolore che mi circondava,ho fatto di tutto per distrarmi,Brian mi è sempre stato vicino; quello che però non sopporto e che fa più male è non avergli potuto dire quanto gli volevo bene,quanto fosse importante per me.
Ci sentiamo sempre in colpa quando perdiamo qualcuno,crediamo di non fare mai abbastanza per gli altri. Gli ultimi anni della mia vita sono stati vuoti,vuoti ed allo stesso tempo colmi di sciocchezze che mi hanno allontanata dall’essere la bambina felice di un tempo,quella che rallegrava tutti con un solo sorriso.
Volevo essere invidiata,bramata,copiata.
Volevo che la gente mi notasse ovunque ero,che mi fissasse con occhi pieni di gelosia per tutto ciò che ho sempre posseduto. Ora mi restano solo un mucchio di soldi e l’azienda di mio padre che per eredità dovrò gestire io; cosa me ne farò di tutti i suoi sacrifici? Come manderò avanti un’impresa di cui non so nulla?
Ogni cosa sembra difficile e fuori posto,non so se avrò la pazienza di sopportare tutto ciò.
Ora sono seduta sul divano davanti ad una tazza di thè ed un libro,nella speranza di ritrovare la pace interiore,quella che sembra non voler entrare in me; dopo qualche minuto trascorso a fissare le pagine del libro qualcuno mi abbraccia e sento un calore speciale avvolgermi il corpo.
-Stavo iniziando a sentire la mancanza dei tuoi abbracci sai?- dico a Brian mentre chiudo gli occhi.
-Ed io sentivo la tua mancanza,da stamattina neanche ci siamo incrociati in casa- sussurra mentre poggia le sue labbra sulla mia guancia.
-Ho fatto un sogno stanotte,la tua voce mi ricorda quella del ragazzo che ho sognato- faccio fissandolo mentre mi lascio baciare.
-Ah si? Cos’hai sognato?- chiede mentre inizia ad accarezzare il mio corpo.
-Ero in un castello,antico. Vestivo i panni di una ragazza nobile a quanto pare,avevo una strana cuffia bianca in testa e spiavo non so cosa dal retro di una cucina decorata con delle pietre o dei mattoni particolari; soffrivo,soffrivo tantissimo per amore e piangevo come una matta perché c’era un ragazzo che volevano portarmi via. Ricordo solo che due uomini l’hanno preso per le braccia e trascinato fuori dal castello mentre io urlavo a squarciagola. Poi il nulla-
Vedo i suoi occhi diventare lucidi e dopo un secondo mi bacia di scatto.
-Oh Elisabeth,stai iniziando a ricordare- sussurra tra un bacio e l’altro.
-Vorrei poter ricordare qualcosa in più-
Dopo un po’ mia madre –dimessa dall’ospedale in buone condizioni- attraversa il soggiorno e prende posto vicino al caminetto per riscaldarsi. Ha un’aria sconvolta,riconosco quello sguardo.
-Mamma,cosa ti prende?-
-LE DISGRAZIE NELLA NOSTRA FAMIGLIA SONO APPENA INIZIATE- dice con voce priva di alcun sentimento.
-Perché? Che succede?-
-Stamattina ho incontrato il socio di tuo padre e mi ha detto di non essere più capace da solo a gestire le sue quote in quanto un sacco di imprevisti finanziari gli sono capitati; inoltre ho telefonato il notaio e mi ha riferito del testamento di tuo padre. Non ti ha lasciato nulla Natalie, la “Smith & Co” è tutta nelle mani di quegli avvoltoi dei finanziatori e non ci spetta più neanche una lira. Mai avrei immaginato che tuo padre avrebbe fatto a noi,la sua famiglia,una cosa del genere. A breve non avremo più soldi e dovremo andarcene da questa casa- conclude tirando un grande sospiro.
Sono terrorizzata,ancora.
-Non voglio ritornare sulla strada,non voglio!- urlo iniziando a versare lacrime amare.
-Mi dispiace tesoro,non l’ho voluta io questa sfortuna. Domani dovremo lasciare quest’abitazione,andremo in campagna da tua zia Alice. Troveremo un lavoro e cercheremo di sistemarci,la grande mela non può offrirci nulla di buono-
-E Brian?- domando con occhi pieni di terrore.
-Verrà assieme a noi,le ho detto che è un tuo lontano parente affidatoci dopo la morte dei suoi genitori. Mi dispiace caro,so quanto mia figlia tiene a te e questo era l’unico modo per farvi rimanere insieme-
-Non si preoccupi signora,mia madre è morta davvero. La ringrazio molto,stare vicino a Natalie per me è di vitale importanza in questo periodo- risponde lui stringendomi le mani.
-Oh,mi dispiace caro. Beh allora sei l’unico che può realmente capire il dolore che prova mia figlia,non ha mai ricevuto nessun genere di compassione dai suoi vecchi amici. Siete molto carini insieme,formate davvero una bella coppia-
Prepariamoci a dire addio a New York.
Addio a tutte le serate in cui camminavo e ammiravo le luci delle strade,
addio agli artisti di strada che insultavo tanto ma ammiravo di nascosto,
addio a tutta la gente che cammina frettolosamente per andare a lavorare,
addio al mio parco preferito in cui ci passavo delle ore per sentirmi meglio,
addio New York,non ho mai amato così tanto una città quanto te e so già che mi mancherai,mi mancherai tremendamente.
Con il cuore colmo di tristezza e malinconia,salgo su nella mia camera per prepararmi ad un lungo bagno rilassante.
Ho troppe angosce che mi avvolgono,amavo così tanto mio padre e lui ha avuto il coraggio di farmi questo; non lo merito,non lo merito davvero. Preparo la vasca ma ad un certo punto sento la porta del bagno aprirsi e vedo Brian entrare.
-Volevo parlarti-
-Ora sto per fare un bagno- dico sorridendogli.
Non gli lascio il tempo di rispondere ed inizio a spogliarmi; lui rimane a bocca aperta e mi guarda entrare nella vasca completamente nuda. Poggio la testa per rilassarmi e gli rivolgo la parola.
-Beh? Non avevi qualcosa da dirmi?-
-Posso anche rimandare la conversazione a dopo. Mi è venuta un’improvvisa voglia di entrare in quella vasca con te- risponde spogliandosi anche lui.
Non riesco a stargli lontana,i nostri corpi insieme rinascono ogni volta; dopo iniziamo a giocare con l’acqua ed io gli bagno tutti i capelli,sentire la sua risata mi rincuora,è meraviglioso. Per un attimo ho dimenticato ciò che è appena successo…con lui è così,se sto male non dura per molto.
-Che ne dici,andiamo ad infilarci nel lettone? Non mi dispiacerebbe stare per l’ultima volta tra quelle calde coperte- propone aiutandomi ad asciugarmi con l’asciugamano.
Quelle parole mi hanno colpita dritta al cuore.
-Già,per l’ultima volta- faccio prendendogli la mano.
-Non può durare per sempre Nat, vedrai che questa casa ritornerà tua quando sarai riuscita a sistemare le cose. E se non ci ritornerai,vuol dire che io e te avremo già una sistemazione migliore-
Finiamo di preparare le valigie e ci sediamo sulla terrazza,guardando le stelle che sembrano più luminose del solito. Chi l’avrebbe mai detto che questa sarebbe stata la mia ultima notte qui?
Ho imparato a non dare troppa importanza a questa villa,spesso e volentieri mi ci perdevo dentro e forse non era la casa giusta per me.
O forse sto solo trovando delle scuse per mascherare il mio dolore,già. Brian prende la sua chitarra ed inizia a suonare una canzone,accompagnandola con delle parole che mi fanno commuovere;

“But baby don’t cry,
you had my heart,
at least for the most part,
cause everybody’s gotta die sometimes,
we fell apart,
let’s make a new start,
cause everybody’s gotta die sometimes yeah yeah,
but baby don’t cry”

Rimango incantata nel sentire questa meravigliosa canzone; questo lato di lui mi fa emozionare,è un musicista meraviglioso e il modo in cui muove le sue dita sulle corde è fantastico.
-Hai una voce bellissima,davvero-
-Grazie ELISABETH- dice dandomi un bacio.
Quel nome,quel nome che non riesco a ricordare.
-Perché mi chiami in questo modo?-
-Ho sempre amato il tuo nome,ricordo che lo sussurravo sempre quando noi due ci sdraiavamo tra i campi di grano a fissare il cielo azzurro- risponde fissandomi con serenità.
-Capisco,ti va di andare a dormire?-
-Certo-
 
Il risveglio più brutto della mia vita fino ad’ora. Brian sta ancora dormendo beatamente e cerco di svegliarlo senza essere brusca; gli accarezzo il viso e vedo i suoi meravigliosi occhi color nocciola aprirsi pian piano.
-Svegliati dormiglione,dobbiamo andare-
Siamo stati ore in aereo per raggiungere la casa di zia Alice; arrivati lì troviamo alberi ai lati della piccola villetta,i campi delle coltivazioni più a destra e due cagnolini nel giardino che scodinzolano alla nostra vista. Brian è visibilmente imbarazzato,ma andrà tutto bene perché ci sono io con lui.
Mamma bussa alla porta e una ragazza ci apre.
-NATALIE! ZIA CATHERINE! Da quanto tempo- saluta lei.
Credevo di aver dimenticato quella maledettissima voce.
-Note dell'autrice-
Me la sono presa comoda,I know!
Spero sappiate perdonarmi grazie a questo nuovo capitolo!
Mi rendo conto che è forse un po' corto ma l'ispirazione mi ha abbandonata quasi del tutto.
Ringrazio il mio migliore amico Jack che sta recensendo e mi fa sempre ridere,
e la mia meravigliosa moglie Cat che mi sopporta sempre.
Vi amo tutti <3
-Shads <3

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Capitolo 8
*** Total nightmare ***


Jasmine è proprio sulla porta,con i suoi lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo e le sue solite labbra colorate di rosso.
Io e lei siamo sempre state in competizione da piccole,molti ragazzi spesso la preferivano a me perché sapeva comportarsi meglio,perché aveva i vestiti migliori,perché era più troia di quanto potessi mai immaginare. Sono quasi certa del fatto che non perderà occasione di provarci con Brian,sono anche certa del fatto che purtroppo dovrò stare zitta perché adesso vivremo da lei per un bel po’.
-A quanto pare ci si rivede cugina- dico mostrandole un falso sorriso.
-Non sai come sono felice di averti qui- risponde lei ricambiando lo stesso sorriso.
Dopo essere entrati,avere preso posto nelle nostre camere ed esserci seduti sul divano per chiacchierare con mia zia,inizia “finalmente” l’incubo.
-Era da tanto che non vi rivedevo,potete stare qui quanto volete,noi siamo da sole e la compagnia ci rende più felici!- esclama zia con la sua felicità contagiosa.
-Grazie di cuore Alice,spero ad ogni modo che questa tragedia si risolva subito perché non vogliamo essere di disturbo- dice mamma fissandola con imbarazzo.
-Sai benissimo che qui sei sempre la benvenuta!-
-Tu invece sei?- chiede Jasmine guardando intensamente Brian.
-Io sono Brian,il cugino di secondo grado di Natalie- risponde lui stringendomi la mano.
-Interessante,Nat perché non mi hai mai detto di avere un cugino così bello?- continua sedendosi accanto a lui.
-L’ho scoperto da poco,è una storia lunga. Io e lui siamo come fratello e sorella-
Lei gli fa l’occhiolino e lui a disagio accenna un sorriso anche abbastanza buffo.
ORA L’AMMAZZO,POI LASCIO AI CANI QUELLO CHE NE RESTA.
-Beh,è stato un viaggio abbastanza lungo e abbiamo bisogno di riposare,non ti da fastidio vera cuginetta?- dico alzandomi e facendo un cenno a Brian con gli occhi.
-Certo che non mi dispiace,abbiamo tutto il tempo per raccontarci tante cose! Vado anche io in camera mia,ci si vede dopo cari!- fa per poi andarsene.
Io e Brian dormiremo insieme,appena entrati in camera chiudo la porta a chiave ed oscuro la finestra per non far spiare NESSUNO. Se qualcuno scopre che io e lui stiamo insieme dobbiamo sloggiare da qui e non ne ho molta voglia. Che situazione penosa,fino a qualche giorno fa andava tutto così bene…poi è entrato Brian nella mia vita ed è diventato tutto un macello.
Non ha nessuna colpa,ma ha avuto una tempistica davvero perfetta. Mi manca papà,anche se ci ha fatto finire in mezzo alla strada,mi manca parlargli, mi manca anche il semplice fatto di non potergli dire quanto sia arrabbiata con lui. Io provo a non pensarci ma ogni tentativo è inutile,non trovo più la forza di sorridere come dovrei,mi sento come se qualcosa di superiore mi buttasse a terra e mi impedisse ogni volta di rialzarmi.
La mia volontà è andata via,mi ha abbandonata e non sembra voler tornare qui.
-Forse starei meno male se fossi a piangere papà nella mia bella casetta-
-Tesoro,era più importante quella casa o tuo padre?- chiede Brian abbracciandomi da dietro sul letto.
-Mio padre,ma per nessun motivo al mondo sarei voluta finire qui con quella pazza isterica di mia cugina- rispondo pensando a lei.
-Io credo che lei provi molta invidia per te,tu hai una bellezza che lei non ha,hai qualcosa addosso che non potrà mai avere-
-Non so proprio cosa ci sia in me da invidiare- dico guardandolo negli occhi.
-Beh,mi fai emozionare ogni volta che i tuoi occhi incrociano i miei-
-Allora tu sei l’unico motivo per il quale tutti dovrebbero voler essere me.
Ho il fidanzato migliore dell’universo,non vedo l’ora di poterlo dire a tutto il Paese!-
I suoi occhi all’improvviso diventano sbarrati e si porta una mano alla bocca; i suoi occhi sono lucidi,una lacrima gli scende sul volto ed il mio cuore sta perdendo i battiti.
-Per caso ho detto qualcosa che non va?-
-Elisabeth,questa era la frase che mi dicevi sempre quando passavamo i pomeriggi insieme- fa lui emozionato.
Sospiro,ci risiamo con quella storia.
-Capisco. Quando ricorderò qualcosa te lo faccio sapere- dico ridendo per poi farlo sdraiare e salire su di lui.
-Hai sempre avuto questo caratterino difficile sai?-
-E tu dovresti stare zitto ogni tanto sai?- sussurro io iniziandolo a baciare in modo provocante.
-Se continui di questo passo inaugureremo questo letto molto presto- risponde accarezzandomi le gambe.
-In realtà era proprio quello che volevo fare-
Gli sbottono i pantaloni e glieli sfilo via,facendo la stessa cosa con i boxer; mi spoglio lentamente davanti a lui e gli lascio il piacere di baciare ogni parte del mio corpo. La sua lingua sfiora il mio seno ed io passo la mia mano tra i suoi capelli neri,lasciando che mi ammiri con gli occhi.
Anche se riuscissi a parlare in questo momento non ci riuscirei,l’eccitazione coinvolge entrambi e non riesco a provare sensazioni più belle di questa. Poggia le sue labbra sulle mie e continua a baciarmi mentre incolla il suo corpo al mio.
-Vorrei che questo momento non finisse più- dice mentre aumenta il suo ritmo.
-Allora fallo durare più che puoi- rispondo a bassa voce.
La passione avvolge l’intera stanza,purtroppo però qualcuno bussa alla nostra porta mentre non abbiamo ancora smesso.
-Natalie noi stiamo uscendo,venite assieme a noi o preferite riposare?- chiede mamma da dietro la porta.
-Ssh, stiamo zitti- dice Brian mettendomi una mano sulla bocca.
-Staranno dormendo- dice mamma allontanandosi.
VENTI MINUTI DOPO…
Siamo seduti su una sottospecie di divano che dondola all’aperto,abbracciati,ed insieme guardiamo il sole che tramonta.
-E’ incredibile come poco possa rendermi così felice sai?- mi dice mentre prende le mie mani.
Un bacio,un bacio sotto la luce soffusa del tramonto era proprio quello che ci voleva.
Purtroppo però anche questo momento non è durato molto,perché dei rombi di alcune moto e tante urla hanno invaso il giardino di casa.
Scendono delle ragazze con gonnelline cortissime,tacchi a spillo e magliette fin troppo scollate,accompagnate da ragazzi che fumano ed hanno delle birre in mano.
-PRONTI PER LA FESTA?- urla Jasmine entrando dentro.
Un altro grido di conferma,cavolo ho sempre odiato queste persone. Scappiamo dentro e tutti hanno preso posizione in un angolo della casa,sembra una mega orgia di coglioni che non hanno altro da fare nella vita.
-Cara cugina,non ti dispiace se ho invitato qualche amico vero? Se vi da fastidio il fumo potete stare tranquillamente nella vostra camera,prometto che nessuno verrà a disturbarvi!- dice lei facendo un altro occhiolino a Brian.
-E’ quello che stiamo facendo infatti,tranquilla nessun disturbo- rispondo acida fiondandomi in camera con lui.
 
-Note dell'autrice-
Sono davvero una lumaca,ha ragione
mia moglie D:
Perdonatemi,vi amo tutti ç_ç
Eccomi ritornata! Che ne pensate di questo
capitolo? Ci sto mettendo davvero il cuore in questa
FF,e spero che vi piaccia,lo spero con il cuore!
Ringrazio Jack che ormai sta conducendo un talk show
sulle recensioni delle mie storie,ringrazio la mia bellissima
moglie Cat che mi segue sempre,ringrazio Alessio che sta
facendo di tutto per leggere le mie storie,ringrazio Evelina
che è sempre un amore con me (si chiama Lonely Girl,anche
lei scrive sui Sevenfold :3) e ringrazio tutte le mie amiche
che seguono questa storia,anche Mary :3
Un bacione!
-Shads <3

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Capitolo 9
*** This is really happening to me ***


Urla,puzza di droghe pesanti,bestemmie,rumori di oggetti che si rompono,questo è ciò che sta accadendo in casa adesso. Vorrei scappare,vorrei prendere il primo mezzo possibile per tornare a casa.
Ah già,questa è la mia nuova casa.
-Prima o poi dovranno andarsene,finirà tutto presto stai tranquilla- dice Brian abbracciandomi mentre alcune lacrime ricoprono il mio volto.
Lui è l’unica mia possibilità di salvezza,l’unica persona su cui so di poter contare. Il mio stomaco inizia a brontolare e la fame si fa sentire sempre di più.
-Purtroppo però ci toccherà sorbire le loro facce. Mi accompagni in cucina? Mangiamo qualcosa insieme se ti va- rispondo sorridendogli.
Annuisce e tenendoci per mano cambiamo stanza. Il soggiorno è incollato alla cucina,spero che nessuno si accorga della nostra presenza o mi toccherà parlare con quei ragazzi a dir poco disgustosi.
Come si può bere così tanto? Come si può affidare la propria vita alle droghe? Preferisco comprare qualcosa che mi resta come un vestito,un libro,un paio di scarpe. Insomma,cose da persone normali.
Già,da quando la normalità ha fatto parte della mia vita?
Apro il frigo ed iniziamo a mangiare un po’ quello che ci capita,quando arriva il momento del dolce non sappiamo cosa fare.
-Ci sono delle fragole e della panna,l’idea non mi dispiace!- fa Brian malizioso.
Se proprio ci siamo,possiamo anche cercare di divertirci.
Metto di nascosto un pizzico di panna sul dito per poi sporcargli il naso,lasciandolo con un’espressione talmente buffa da farmi ridere a crepapelle.
-Vuoi la guerra? Che guerra sia!-
Mi rincorre per tutta la casa cercando di acciuffarmi,mentre alcuni di quei ragazzi se ne accorgono e avvisano Jasmine; proprio mentre stavo per ritornare in cucina lei ci ferma con tono autoritario.
-Cosa state facendo? Vi hanno sentiti tutti!- chiede lei minacciosa.
-Scusaci,cercavamo di passare il tempo,non volevamo disturbare nessuno- rispondo abbassando la testa.
Si avvicina a Brian e lo guarda cercando di essere seducente; vorrei spaccarle la faccia e non so cosa mi stia trattenendo dal farlo.
-Hai della panna sul naso tesoro,te ne sei accorto?- dice prendendola con il suo dito per poi assaggiarla.
Se non vomito ora non vomito più,è ufficiale. Lui resta immobile cercando di non risponderla,qualcosa mi dice che sarebbe stato scortese quanto me. Dopo ciò torna nell’altra stanza ridendo sonoramente per quanto accaduto prima.
-Sarebbe troppo chiederti una passeggiata fuori da questa casa?- dice accarezzandomi il viso.
-Non potevi proporre cosa migliore-
Usciamo fuori assicurandoci di aver chiuso a chiave la porta della nostra stanza.
Fuori è già buio,qui le luci non sono tutte accese e la strada è completamente deserta; il vento freddo mi fa rabbrividire e continuando a camminare troviamo un signore anziano che fa fatica a reggersi in piedi sebbene abbia il suo bastone. Brian corre ad aiutarlo ma quando ci guarda notiamo qualcosa di strano.
-Signore,le serve una mano?-

-Sei proprio tu Edward,come sei cresciuto!- risponde sorridendo come se fosse tutto naturale.
Brian rimane prima sconcertato,poi prende coscienza di ciò che ha sentito e lo abbraccia.
-Credevo che non ti avrei più rivisto…sei scomparso,perché non hai avvisato nessuno?- dice lui fissandolo.
-Finisce sempre così,sai quando parti ma mai quando torni. Tu invece?-
-La guerra mi ha portato via
  zio, sono morto sul campo- 
-Brian,sto iniziando ad avere paura. Che succede?- faccio spaventata.
-Chi è questa bella ragazza?- chiede il signore.
-Elizabeth,non ti ricordi di lei?-
Gli si illuminano gli occhi e tira quasi un urlo di gioia.
-CERTO! L’affascinante ragazza del villaggio,tutti le andavano dietro a quei tempi ma ha preferito avere te al suo fianco-
Brian si accorge che non ci capisco nulla così decide di tranquillizzarmi.
Io riesco a vederli,a toccarli,eppure sembrano due persone in un corpo solo,come accade tutto ciò? Come può essere possibile? Con un cenno il vecchietto ci intima di seguirlo ed arriviamo in una casetta abbastanza antica,stranamente poi mi risuona familiare.
Dopo esserci accomodati intorno ad un tavolo il mio ragazzo stringe la mia mano ed io resto in silenzio ad ascoltarlo.
-Come ti chiami ragazza?-
-Natalie-
-Bene Natalie,so che per te questo dev’essere strano ed anche inquietante,ma ho una spiegazione a tutto. Ognuno di noi molto probabilmente ha vissuto in passato,ciò significa che ha condotto una vita come quella di oggi ma in un’altra epoca; ti sembrerà impossibile ed è normale per chi non ci crede,ma non ti è mai capitato di fare sogni in cui eri sicura di essere tu ma in un altro corpo? Ti è mai capitato di essere sicura che quel sogno in realtà l’avessi vissuto davvero? Oppure,ti è mai capitato di seguire il tanto famoso “sesto senso” e poi conoscere o scoprire qualcosa di nuovo?- dice mantenendo un contatto con i miei occhi.
-Sì signore,mi succedeva sempre ultimamente-
-Esatto,questo è un segno che la tua anima sta cercando di farti ricordare. Probabilmente sarai cresciuta con altri valori,altri insegnamenti che l’hanno resa debole ma ci sono tanti motivi per cui essa è immortale,uno di questi è che riesce sempre a vincere su di te,qualsiasi cosa tu voglia. Spesso ci accade tutto all’improvviso perché qualcosa è stato rimandato e non abbiamo dato la possibilità a noi stessi di ricevere il colpo lentamente,non abbiamo voluto abituarci all’idea di una nuova vita o di una nuova conoscenza-
-Ma,io sono sempre andata in chiesa è lì mi hanno insegnato che dopo la morte si va in paradiso o all’inferno,come può essere possibile? Come può davvero un’anima cambiare corpo così facilmente?-
-Non avviene tutto “così facilmente”,ci vuole tempo,ma è sempre lei che decide. Se stai vivendo adesso vuol dire che avevi altre lezioni da imparare,vuol dire che la tua prima vita non è stata abbastanza e quindi devi fare certe esperienze. Come hai ritrovato Edward?-
-Ehm zio,io adesso mi chiamo Brian e credo dovresti chiamarmi così anche tu o rischiamo di farla confondere- interviene lui sorridendo.
-Ah sì,certo. Rifaccio la domanda,come hai ritrovato BRIAN?-
-Un giorno di pioggia,al parco. Qualcosa dentro di me diceva di uscire e di fermarmi lì,così l’ho conosciuto. A proposito,quello era il tuo cane?- faccio curiosa.
-Oh no,stavo facendo un favore ad un mio amico-
-Comunque sia,vuoi davvero sapere perché ti chiama con un altro nome?- continua il vecchio.
-Sì,ve ne sarei grata signor…-
-Tom,chiamami Tom-
Tu sei sempre appartenuta ad una famiglia mediamente nobile,i tempi del Medioevo erano brutti perché le donne non potevano fare praticamente nulla,tranne quelle di Alta società. Tu eri una lettrice,traducevi dei testi in altre lingue e passavi parte del tuo tempo a scrivere,rinchiusa nella tua camera. Eri bellissima,avevi i capelli rossi,gli occhi verdi e tante lentiggini sul volto che ti rendevano perfetta sotto gli occhi di tutti i ragazzi del villaggio; molti ti corteggiavano,tu però hai sempre rifiutato tutte le offerte perché dicevi che la persona per te doveva ancora arrivare,così è stato. Io ero un grande amico di tuo padre ed un giorno ho portato Edw-ehm volevo dire Brian a casa tua. Ricordo ancora quel momento come se fosse ieri,appena l’hai visto sei scattata in piedi e sul tuo viso è spuntato il sorriso più bello del mondo. E’ stato amore a prima vista,passeggiavate sempre tenendovi per mano e tutte le ragazze erano invidiose della vostra relazione perché eravate la coppia più bella di tutte; purtroppo però Brian è stato chiamato in guerra e tutti i tentativi di opporsi sono stati inutili. Quel giorno che l’hanno portato via io ero in casa con te e tua madre,hai urlato,hai pianto per giorni,non volevi toccare cibo perché per te tutto ciò rappresentava la sua morte. Quando infatti sei venuta a sapere ciò che più temevi hai posto fine alla tua vita impiccandoti nella tua camera. Hai anche lasciato un biglietto prima di morire:
La mia vita senza Edward non ha più senso,spero che un giorno potremo ritornare insieme”.
Tutto il paese ha pianto la vostra scomparsa,i tuoi genitori erano così affranti che temevano di non potercela fare ma ormai entrambi eravate morti e non si poteva fare più nulla-
Durante il suo discorso mi sono commossa,una tristezza profonda mi ha contagiata.
-Ehy,stai bene?- chiede Brian dandomi un bacio sulla guancia.
Non riesco a rispondere,è un trauma questo per me.
Confesso che da una parte è bello sapere qualcosa se tutta questa storia delle vite passate è reale, ma non riesco a credere che sia successo a me.
Scuoto la testa.
-Portami a casa-


-Note dell'autrice-
Sto iniziando ad avere dubbi su questa storia ma vabbè,posso farcela xD
Non vi lascio,dovrete sopportarmi ahimè :3
La storia si fa sempre più complicata! Fatemi come al solito sapere che ne pensate,sapete che per me la vostra opinione conta tantissimo!
Ringrazio Jack,il mio migliore amico a cui voglio un mondo di bene,
ringrazio quella super gnocca di mia moglie Cat,
ringrazio Elena che segue sempre le mie storie,
ringrazio Mary che mi contatta sempre ed è dolcissima,
ringrazio Evelina che è la pucciosità in persona
e per finire ringrazio Alessio,sempre gentile con me.
Non ho dimenticato nessuno vero? 
Ah beh ovviamente tutti voi che leggete siete da ringraziare :3
Byyyye!
-Shads <3

 

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Capitolo 10
*** In a world so cold,in a world so wrong ***


Piccolo avviso,questo capitolo è abbastanza triste (o meglio,io che mi commuovo facilmente lo reputo così),per cui se siete in vena di deprimervi mettete I won't see you tonight pt.1 di sottofondo oppure Warmness on the soul e le lacrime saranno assicurate.
Perdonatemi :3


Inghilterra,Worchestershire,1348
Il sole illuminava il villaggio di Broadway,le donne svolgevano tutte le faccende di casa e I rispettivi mariti lavoravano per poter portare il cibo alle proprie famiglie. Si vociferava da giorni che nella famiglia Adams ci sarebbe stato presto un matrimonio tra la figlia della baronessa Elizabeth e il figlio del conte amico e parente di famiglia,Edward.

-Personalmente non la vedo molto bene quest’unione tra Elizabeth ed Edward,lui è così affascinante mentre lei…non è nulla di speciale-
-Secondo me è una strega,altrimenti come ha fatto a farlo innamorare di lei?-
-Non ci avevo pensato! E’ vero,possiamo avvisare i vescovi e mandare un’ispezione a casa-
-Non ancora,fra poco verranno chiamati tutti i giovani in guerra…potrebbe anche morire!-
-Sarebbe una grande perdita-
-Se non lo possiamo avere noi allora non deve averlo nessuno-
Questo era ciò che dicevano le ragazze,ognuna di loro era invidiosa perché Edward non aveva occhi che per lei.
I campi di grano erano immensi,proprio lì i due fidanzati trascorrevano la maggior parte del loro tempo; dopo essersi sdraiati a terra,entrambi si tengono per mano e restano qualche minuto in silenzio a guardare il cielo azzurro.
-Non ci lasceremo mai vero?- chiede Elizabeth speranzosa.
-Mai nessuno vi allontanerà da me,specie ora che ci dobbiamo sposare- risponde Edward.
-Mancano solo due giorni al matrimonio,sono così emozionata!-
-Milady, sarà tutto come avete sempre desiderato-
Elizabeth rivolge uno sguardo al ragazzo,seguito da un bacio interminabile.
-Smettila di darmi del lei,non sono la tua padrona- dice sorridente.
-Ogni tuo desiderio per me è un ordine-
Edward era dipendente da questo amore,vedeva in lei la donna perfetta sotto tutti i punti di vista,era riuscita a far risvegliare dentro di lui tutte le sue passioni nascoste.
-Ti amo-
-Anche io-
Tornati a casa trovano le guardie che li aspettano con aria minacciosa.
-Cosa ci fate in casa mia?- chiede Elizabeth.
-Eravamo sicuri di trovare il signorino Edward qui,vi abbiamo spedito due lettere senza ricevere risposta. Dobbiamo portarvi via,deve prestare il suo servizio sul campo di battaglia per ordine del re Edoardo III-
-Credevo di aver persuaso a sufficienza il re per non combattere- dice lui con il volto invaso dal terrore.
-Ha cambiato idea- conclude la guardia con un ghigno malefico.
-Non potete portarlo via,dobbiamo sposarci a breve!- urla la ragazza.
All’improvviso arrivano i suoi genitori e cercano di farla stare zitta mentre il suo amato viene trascinato fuori con la forza.
-Elizabeth,tornerò presto,abbiate cura di voi!-
-NO EDWARD,NO!-
Una settimana dopo,la situazione in casa Adams era peggiorata; Elizabeth non voleva toccare cibo e trascorreva tutto il suo tempo a versare lacrime nella speranza di rivedere il suo uomo.
“So che non leggerai mai questa lettera,ma ho bisogno di scrivere per sfogarmi.
Sono passati 7 giorni esatti da quando sei andato via,anche se per me i giorni trascorrono con più lentezza di quello che immaginavo.
Mi mancano i tuoi occhi scuri che sapevano scrutarmi con attenzione,
mi manca il tuo sorriso,quel meraviglioso sorriso che mi uccideva ogni volta,
mi manca ascoltare la tua voce,
mi mancano le tue carezze così delicate,
ogni cosa di te mi manca e sento il mio cuore distruggersi minuto dopo minuto. Sto pensando,penso a quanto mi sento inutile non potendo fare nulla per salvarti,mentre tu rischi la vita e rischi di ammalarti di peste,molte persone stanno morendo malate,io non sto uscendo più di casa su ordine di mia madre e mio padre.
Sono tutti preoccupati per me,dicono che dovrei dimenticarti e ricominciare a cercare un nuovo futuro sposo; come posso sposare una persona che non è te? Come posso dare il mio cuore ad un altro?
Sai,anche fare l’amore con te mi manca. A volte quando provo ad addormentarmi riesco a sentire ancora il tuo tocco sulla mia pelle,ed ho scariche continue di bridivi lungo la schiena.
Sopravvivi ti prego,fallo per me. Non riesco più a sorridere perché ho la tua immagine in testa che mi tortura,mi fa avere incubi. Succede a volte che nella notte,mi sveglio urlando il tuo nome,poi mi giro a destra sperando di trovarti ma…
…TU NON CI SEI.
Ho bisogno di te,o non penso di vivere ancora per molto.”
3 GIORNI DOPO…
ELIZABETH POV’S
-Tesoro,abbiamo ricevuto una lettera dal capo dei soldati,riguarda Edward!- dice mia madre.
Una piccola speranza si accende dentro di me,corro in cucina ma al mio arrivo tutti hanno una faccia preoccupata.
-Allora?-
Papà mi porge la lettera. Riconosco subito la sua grafia:
“Amore mio,qui le cose non vanno per niente bene. Ci stanno facendo combattere,allenare,sforzare e stancare ben oltre le mie capacità. Non so quanto ancora sopravvivrò qui,ma il tuo pensiero mi lacera l’anima. Non è facile stare senza di te,so che un tuo bacio ora mi farebbe sentire meglio; non ti è concesso rispondermi quindi questa è una lettera scritta eccezionalmente. Se dovessi morire sappi che ti amo più di ogni altra cosa e che un giorno io e te ci rivedremo,te lo prometto. Beh,avevo promesso che non ci saremmo mai lasciati,mi dispiace,non sono stato di parola. Ora devo andare,spero di rivederti presto.
Per sempre tuo,
Edward”
Le gambe cedono e mi siedo,scoppiando a piangere per il dolore.
-Figlia mia,c’è un altro messaggio- fa papà.
Scorgo un altro foglio e lo leggo.
“Il ragazzo Edward è morto il giorno dopo avere scritto ciò,vi porgiamo le nostre più sentite condoglianze. Era malato e dopo essere stato pugnalato da un nemico non ce l’ha fatta.
Un saluto alla vostra nobile famiglia”
-Mi state prendendo in giro,no,lui non può essere morto-
-Calmati,sei sconvolta ed è normale. Il suo corpo verrà riportato qui e avrà il funerale che merita-
Se non altro,lo rivedrò per l’ultima volta.
-Voglio andare in chiesa-
-Non puoi,non ora. Ci andremo domani per la cerimonia funebre. Mi dispiace tesoro,siamo distrutti tanto quanto te-
IL GIORNO DOPO…
Arrivano alcuni uomini con il suo corpo in una bara,su richiesta della famiglia che ha contatti con la casata reale. Tutti mi vedono e si fanno largo per concedermi di passare.
Edward è lì,con gli occhi chiusi e il colorito spento,sembra quasi addormentato; gli accarezzo il viso mentre alcune lacrime cadono sul mio. Gli lascio un ultimo bacio sulle labbra e non riuscendo a reggere tutta la lagna del prete,scappo via.
Ho deciso,nulla ha senso ora che lui non c’è più. Casa mia è vuota,nessuno la occupa al momento. Cerco nello sgabuzzino un pezzo di corda sufficientemente lungo; dopo averlo trovato grido,sto uscendo pazza e nessuno deve fermarmi.
(racconto in terza persona)
Elizabeth sale sul tavolo,lega la corda prima ad un appiglio,poi l’avvolge attorno al suo collo salendo in piedi su una sedia. Dopo aver tirato un sospiro,spinge con un piede la sedia e soffoca,morendo proprio come voleva.
IL BIGLIETTO DI ADDIO E’ SUL TAVOLO,IN ATTESA DI ESSERE LETTO.
NATALIE POV’S
Mi sveglio di soprassalto con gli occhi lucidi,spaventata.
-BRIAN! DOVE SEI BRIAN?- urlo in preda al panico.
-Ehi,sono qui. Hai fatto un brutto sogno?- dice abbracciandomi.
-Ora ricordo tutto,ti prego non lasciarmi mai più- sussurro piangendo.


-Note dell'autrice-
Vi avviso che questo capitolo mi è costato lacrime,tante.
Non avevo intenzione di arrivare fino a questo punto così depresso ma poi mi sono lasciata coinvolgere dalla storia x3
Comunque,ci ho messo tutto il cuore e tra l'altro questa storia qualcosa di vero che mi riguarda ce l'ha.
Ringrazio la mia meravigliosa e super bellissima moglie Cat che amo tanto,
ringrazio Jack che ormai non ne può più delle mie FF ma continua a recensirle per farsi quattro risate,
ringrazio Mary che segue sempre questa storia ed è gentilissima con me,
ringrazio Evelina,ormai ti adoro lo sai,
ringrazio Elena che segue tutte le mie storie e mi strappa sempre un sorriso e ringrazio tutti voi cari lettori,perchè state diventando tanti e mi rendete felici,non potete neanche immaginare quanto!
Al prossimo.
-Shads <3

 

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Capitolo 11
*** There's no death,no end of time. ***


Sto tremando,vorrei che fosse stato solo un brutto sogno da dimenticare. Era la mia vita,ed io l’ho terminata nel modo più orrendo…per amore. Di una cosa ad ogni modo sono certa,ne è valsa la pena.
-Cos’hai sognato?- chiede Brian accarezzandomi i capelli.
-Tutto- rispondo terrorizzata
Si ferma a fissarmi e dopo mi stringe forte al suo petto,trasmettendomi quel calore che nessun’altro riesce a darmi; il suo solito profumo riesce ad inebriarmi.
-Non permetterò stavolta che qualcuno mi porti via da te,né tantomeno lascerò che tu faccia un simile gesto,la tua vita è molto più preziosa di quanto credi-
-La mia vita ha un valore solo se ci sei tu accanto-
Si alza dal letto,afferra la sua chitarra e comincia a suonare un’altra nuova canzone.
Our day has come,
it’s drawn in the sky,
so don’t she’d a tear now
be thankful for the time.
Life wouldn’t be so precious dear if there never
was an end,
Children still play in the garden,
dance as the sun slips away,
We stand on the edge now,
we’ve come so far
Through all the dust it becomes clear,
you will always be my heart,
There’s no death,no end of time when I’m facing
it with you”
Rimango folgorata per l’ennesima volta davanti a questa meraviglia,per poi saltargli addosso e riempirlo di baci.
-Quando hai scritto questa canzone?-
-Qualche giorno fa,l’ho scritta per te. Non mi importa dove stiamo,con chi siamo,cosa ci succede,l’unica cosa che conta per me è averti al mio fianco. Nessuna ragazza può riempire il vuoto che ho nel cuore,nessuna tranne te-
Lo trascino in bagno con me,facendo attenzione a chiudere bene la porta.
-Che fai?- dice ridendo.
-Voglio ringraziarti per la canzone che hai suonato,e voglio farlo a modo mio- rispondo maliziosa.
-Se questa è la ricompensa dovrei comporre canzoni più spesso-
Inizio a togliermi lentamente i vestiti,ancora una volta vedo le sue guance diventare completamente rosse,scruta tutti i lineamenti del mio corpo con molta attenzione; appena le mie mani entrano in contatto con il suo petto,si morde le labbra e butta sul pavimento maglietta,pantaloni e l’intimo.
-Tu che dici,nella doccia stiamo comodi lo stesso?- sussurra mentre mi prende in braccio per entrarci.
-Certamente-
Lo sento in me e cerco di non emettere nessun suono,per quanto possa essere coinvolgente ed eccitante; lui cerca in continuazione le mie labbra e con i suoi movimenti decisi mi fa letteralmente uscire pazza.
-Sei mia- dice baciandomi il seno.
-E tu sei mio- continuo con un filo di voce.
-Fino alla fine-
Dopo aver finito la doccia ritorniamo in camera ma mia madre ci interrompe.
-Ragazzi! Eccovi,ho una notizia meravigliosa da darvi!- esclama sorridente.
-Cioè?-
-Stasera siamo invitati a cena da un duca,era una mia vecchia conoscenza. Ci saranno un sacco di ragazzi giovani e ricchi,puoi approfittarne per cercare nuove amicizie,ed io devo rifarmi; non potremo stare qui in eterno-
-Cosa? Mamma,credevo avessimo chiuso con la vecchia vita! E poi non pensi a papà?- dico sconvolta.
-Vuoi restare per sempre con Jasmine? Io no,perciò andatevi a preparare e niente storie- fa minacciosa.
-Stia tranquilla signora,sarà un piacere essere presenti ad una cena importante. VERO?- dice Brian guardandomi.
-Sì,vero- faccio amaramente.
Mentre cerchiamo qualcosa di elegante da indossare,ho delle strane idee in testa; vorrei ubriacarmi per la prima volta nella mia vita,fumare,fare qualsiasi cosa che mi tenga senza pensieri per qualche minuto.
Scelgo lo stesso abitino che avevo indossato al compleanno della sorella di Chelsey,è uno dei più sobri tra tutta la mia valanga di abiti da sera; ci sono abituata a queste cerimonie,mi sono sempre piaciute a dire il vero,anche se l’eccessivo sfarzo non fa per me.
Mi sento combattuta tra la vecchia Natalie e la nuova; ho troppi aspetti della vita che ho condotto fino ad’ora che non vogliono lasciarmi,ma allo stesso tempo sento quel lato ribelle che esce fuori nei momenti più impensabili. Dev’essere bello vivere facendo tutto ciò che si vuole,senza aver paura di quello che potrebbero pensare gli altri; beh,anche se la vita non è una sola dobbiamo comunque godercela fino in fondo,facendo ogni tipo di esperienze. Sin da piccola ti vengono raccontate le favole,ti si costruiscono in mente tanti castelli formati da sogni e speranze,che con l’avanzare dell’età si distruggono minuto dopo minuto.
Diciamo che non è il massimo,ma ho avuto molti più casini adesso di tutti i miei 19 anni di vita. Ed ora che ci penso…fra poco è anche il mio compleanno; una data che consideravo importante adesso ha perso ogni valore. Non vorrei essere schifosamente ricca come prima,semplicemente mi basterebbe una casa per poterci stare con Brian,voglio sposarmi,voglio una famiglia,quella che mi è stata negata nell’altra vita.
Dentro il mio cuore ho un miscuglio di sensazioni,l’angoscia dei ricordi passati,la morte di mio padre,l’ennesima distruzione di tutte le false e inutili speranze che ho cercato di mandare avanti; sento di poter esplodere da un momento all’altro,allo stesso tempo continuo a dirmi che devo essere forte,devo farcela,posso farcela.
Sistemo gli ultimi dettagli,ammiro Brian in tutta la sua bellezza e mi dichiaro pronta.
-Mi dispiace che tu debba sopportare tutto questo,so che non è il tuo ambiente- dico quasi per scusarmi.
-Il mio posto è dove sei tu,per cui ogni cosa mi va bene- risponde dandomi un bacio.
-Sì ma…tu le odi queste cose vero?-
-Certo! Sono cresciuto assieme agli amici nei pub,non è una situazione bella per me,però tu sei più importante del resto. Ti prometto che appena ce ne andremo da qui ti porterò in uno dei miei vecchi locali e passeremo tante belle serate- fa inizialmente ironico per poi concludere con tono deciso.
-Voglio ubriacarmi,sapere cosa si prova- continuo con gli occhi lucidi.
-Non è proprio una bellissima cosa ma…se ci tieni,hai tutto il diritto di farlo- conclude stampandomi un bacio in fronte-
-Allora,avete finito? Spero abbiate fame,ci aspetta un grandissimo buffet!- interrompe mamma piena di vitalità


-Note dell’autrice-
E’ passato più di un mese da quando ho pubblicato l’ultimo capitolo…faccio davvero schifo,e chiedo scusa a tutti. Se pensavate di esservi liberati di me vi sbagliate di grosso :3
Ecco un aggiornamento,abbastanza breve I know ma l’ispirazione mi ha abbandonata,comunque questa è una storia per la quale ho tanti progetti e quindi i prossimi capitoli saranno intensi,ma tutti con un grande messaggio dietro.
Spero ancora una volta di non avervi annoiato,e grazie a tutti coloro che decidono di dedicare il proprio tempo dietro alle mie storie,vi amo tutti :3
Come al solito i miei ringraziamenti,Jack! Tu sai che hai firmato la tua condanna vero? Ma so che mi vuoi bene per questo,
Cat,la mia gnoccosissima moglie,ti amo tantissimo e sei la migliore!
Un ringraziamento particolare va a Gates,che sicuramente tanti di voi conosceranno già. Grazie perché segui tutte le mie storie,mi saluti nelle live,mi dai tanto affetto e soprattutto…sei pucciosissima. Ti adoro!
Baci.
-Shads <3

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Capitolo 12
*** Marching to find heretic blood. ***


Dopo un’ora di viaggio finalmente siamo arrivati. Ciò che ci attende è un castello di probabile origine antica; mentre mille domande sulla casata mi assalgono,vedo Brian guardare il posto con aria sospetta,quasi come se la riconoscesse.

-Mi sento in colpa,ti sto trascinando in un mondo che non ti appartiene- sussurro mentre mi avvio nervosa verso l’ingresso.
-Ero figlio di un conte,ricordi? Non mi è nuovo tutto questo- risponde con il suo solito tono di voce rassicurante.

E se fosse tutto uno scherzo del destino? Voglio dire,spesso tutto ciò che ci accade non sembra reale,appare quasi un’illusione ai miei occhi.
Molte volte provo a chiedere a me stessa come può essere possibile un seguito di avvenimenti così intensi e pieni di emozioni.
Soprattutto,prima di quel sogno provavo a chiedermi come fosse possibile riuscire ad amare così tanto una persona conoscendola da poco; chi non è a conoscenza di certi aspetti della propria vita non prova nemmeno ad immaginare cosa c’è dietro,ognuno si circonda di problemi su problemi che riguardano solo ed esclusivamente gli aspetti della propria vita quotidiana.

Ci accoglie un maggiordomo all’ingresso vestito di nero.

-Benvenuti,i padroni di casa vi stanno aspettando per il ricevimento- dice cercando di essere accogliente.
La strana sensazione di voler andare via mi assale minuto dopo minuto,eppure continuando a camminare la mia percezione di confini tra la realtà e l’immaginazione diventa sempre più incerta,quasi mi gira la testa a momenti. Brian sorride,saluta tutti e prende posto alla lunga tavolata dove ci aspetta una cena a dir poco con i fiocchi.

Sedendomi percepisco tanta negatività in giro,così tanta da farmi stare male,vorrei alzarmi e scappare via ma gli sguardi minacciosi di mia madre mi convincono a rimanere composta e in silenzio.
Dopo diverse portate,credo di non aver mai mangiato così tanto in tutta la mia vita e credo di poter esplodere da un momento all’altro; perché sta capitando tutto a me? Perché sono stata così sciocca da non rendermi conto che stavo sbagliando? Ognuno si ritrova a che fare con il proprio futuro,ed ognuno deve pagare la conseguenza di tutte le sue azioni ma io ero cieca,non riuscivo a vedere i miei errori perché nessuno me li ha mai fatti notare,perché tutto quello che facevo andava bene a chiunque mi conoscesse.

Sono stata Natalie,la ragazza dai capelli neri con troppo denaro in tasca ed un vuoto perenne nel cuore.

Già,tutti nella vita diciamo in continuazione di avere “un vuoto”, e cerchiamo di colmarlo con tutte le cose possibili che ci fanno stare meglio; facevo shopping e non ero mai soddisfatta,andavo a mille serate nei locali di alta classe con amici e ne volevo sempre di più… poi mi sono ritrovata povera ma assieme a Brian ed ora mi sento completa.

Dovremmo sentirci bene con noi stessi cercando semplicemente di lavorare dentro di noi,ma lui è parte di me,se stiamo insieme sento di non aver bisogno di nient’altro ed è così che continuerà ad essere,nessuno ci separerà come l’ultima volta. Mia madre sta chiacchierando allegramente con un signore all’incirca della sua età e presumibilmente scapolo,sembra una civetta per come ci prova con lui; dove andremo a finire di questo passo? Anzi,dov’è finita la mamma dolce e comprensiva di tanti anni fa? Ne è rimasto un relitto,un’ombra che ha preso il suo posto.
E’ proprio vero che i soldi possono rendere la gente dei mostri,ed io sono felice di non farne parte più,ancora più felice di aver ritrovato il ragazzo che mi apparteneva da sempre. L’amore è bello tanto quanto può essere deleterio,io so di aver sofferto anche prima di conoscerlo,so che avevo bisogno di qualcuno che mi facesse stare bene ma per quanto abbia potuto cercare,ho dovuto aspettare una piovosa giornata al parco per trovarlo. Lo dico spesso,quella persona giusta per noi arriva quando meno ce lo aspettiamo,quando crediamo di essere rimasti soli a causa di tanti stronzi del passato,quando ormai ci siamo convinti del fatto che non potremo più condividere nulla con qualcun altro.

Non è stato facile frequentare i miei ex amici e notare tante belle coppiette volersi bene mentre io pensavo soltanto a cosa comprare il giorno dopo; sono curiosa di sapere cos’ha combinato Brian prima di avermi ritrovato.

-Che ne dici se andiamo fuori a prendere una boccata d’aria? Vorrei parlarti un po’- faccio alzandomi di scatto con un sorriso convincente.

-Va bene,ma sbrighiamoci perché a quanto ho capito a breve ci sarà una sorta di cerimonia e dobbiamo essere presenti tutti- dice prendendomi la mano per poi camminare assieme a me verso il giardino.

Dopo esserci accomodati su una deliziosa panchina in legno,inizio a parlare.

-Mi stavo chiedendo,cosa facevi prima di,sì insomma,prima conoscere me?- chiedo quasi imbarazzata all’idea di una sua risposta.
In un primo momento mi guarda stupito,poi capisce il perché della mia domanda e inizia a parlare tranquillamente.

-Vivevo a casa di amici,lavoravo come meglio potevo. Spesso stavo nei pub a bere alcolici,ubriacarmi come un pazzo e facevo sesso per dimenticare. So bene che non sono queste le cose di cui un uomo deve servirsi per stare bene,ma sin da piccolo sapevo già qual’era lo scopo di questa mia vita e non riuscivo a trovarti,così sono caduto in depressione. Provavo odio nei confronti del mondo,odiavo i miei amici a volte,odiavo me stesso perché sapevo che tu eri da qualche parte,potevi essere ovunque ma non riuscivo a trovarti; si erano affollate tante domande nella mia testa ma la vita è stata ingiusta ed ha affidato a me il compito di rispondere,senza conoscere nient’altro. Ho avuto così tanti problemi che a momenti temevo di esplodere,sapevo soltanto che la soluzione alla mia felicità eri tu. Quando tutti e due eravamo consapevoli del nostro passato ho maledetto me stesso per averti trattata così male quel giorno,in certi momenti credevo quasi che tu fossi una delle tante ragazze con cui sono stato…poi però ci riflettevo,nessuna di loro mi ha lanciato quel segnale che hai dato tu quando mi hai parlato di Pinkly. In un primo momento non ci ho creduto,non mi sembrava vero- conclude stringendomi in un lungo abbraccio.

Entrambi abbiamo vissuto per incontrarci di nuovo,è bello da un lato ma terribile dall’altro. Siamo stati separati con la forza,stare lontano dalla persona che ami è il male peggiore che può far soffrire un uomo. Non lo nascondo,sono parecchio gelosa di quello che ha fatto,il solo pensiero di tante altre ragazze al posto mio mi innervosisce.

-Non ci pensare,non pensare a quello che ho fatto. Se proprio ti ci deve andare il cervello,ricordati che stavo cercando te e nella strada si fanno tanti errori; ricorda soprattutto che ti amo,e che nessuna è stata mai capace di farmi provare questo grande amore,tu sei stata nel mio passato,vivi nel presente e continuerai ad esserci nel futuro perché deve andare così,perché ora che ti ho trovata non ti lascerò MAI più. Te lo prometto- dice interrompendo la mia serie infinita di pensieri.

-Beh,ho avuto anche io molti contatti con i ragazzi,non ho mai fatto “certe cose” ma ognuno ha il proprio passato alle spalle,non preoccuparti per me- rispondo alzandomi e attirandolo verso di me.

Inizio a correre verso alcuni alberi e vedo Brian raggiungermi con gli occhi spalancati e la bocca aperta; lo riconosco,a volte so essere davvero stronza ma questa situazione mi diverte.

Il ragazzo mi accerchia con le spalle ad uno degli alberi intorno a noi e inizia a parlare con il respiro affannato.
-Mi stai dicendo che altre persone hanno toccato il tuo corpo?- fa sfiorandomi dolcemente i fianchi.
--
-Sempre queste persone sono riuscite a prenderci molta confidenza?- continua baciandomi sul collo.
-Abbastanza- rispondo chiudendo gli occhi.
-Maledetta te e questo tuo profumo che emani,mi fai perdere sempre la ragione- sussurra baciandomi.
Non gli do il tempo di andare oltre,così sfuggo dalla sua presa e scappo via.
-Dove credi di andare?- dice con lo sguardo da persona che è stata lasciata sul fatto.
-Caro Edward,è stato LEI a dirmi che una cerimonia ci attende,lo ha dimenticato?-
-Ti riconosco sempre di più,mia dolce Elizabeth-
Quando ritorniamo dentro però,si presenta davanti a noi una scena poco piacevole
.

-Note dell'autrice-
E' trascorso un altro mese dal mio ultimo aggiornamento e forse molti di voi mi staranno odiando per essere stata così assente.
Questa volta però ho un motivo valido per non aver continuato,mi si è rotto il caricabatterie del pc e sono stata disperata,anche l'altro computer presente a casa mia ha dato molti problemi,in più sono successe tante cose nuove e quindi l'ispirazione è volata via.
Inizialmente avevo tantissime idee,ora parecchie cose le ho dimenticate e quindi dovrò ancora capire come far finire tutto,e soprattutto quanti altri capitoli continuare a scrivere.
Questa è stata la storia che più di tutte mi ha presa e mi sta prendendo in particolar modo adesso...che ho trovato il mio Brian.
In questo mese è successo davvero di tutto,però sto bene come non stavo bene da tempo.
Già,ti ringrazio perchè anche tu hai seguito questa storia,ti amo.
Vorrei ringraziare anche Jack che era tanto felice di questa mia pausa (vi rendete conto? Che migliore amico che ho u.u) ma ora si lamenterà tantissimo e mi odierà,
ringrazio quella super ultra mega gnocca di mia moglie Cat che c'è sempre (viva Jojoba!),
ed ovviamente un GRAZIE DI CUORE va a tutti voi,state diventando sempre di più.
Al prossimo capitolo,prometto di essere più costante.
-Shads <3

 

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Capitolo 13
*** Strenght of the world ***


Le scene drammatiche di un film non sarebbero nulla paragonate a ciò che i miei occhi stanno vedendo adesso.
Mia madre sta baciando quel signore,mentre si sono aperte le danze con tutto il resto della gente nobile.

Come ha potuto dimenticare mio padre così in fretta? Come ha potuto trascinarmi fin qui solo per i suoi sporchi interessi? Voglio scappare via,fuggire il più lontano possibile. Mentre le lacrime iniziano per l’ennesima volta a riempire i miei occhi,un mal di testa improvviso mi fa chiudere gli occhi per un istante.

-Brian,andiamocene. Non voglio restare in questo posto un secondo di più- dico con freddezza aggiustandomi il vestito fastidioso.

Senza replicare lui mi segue,ed entrambi iniziamo ad avviarci a piedi verso casa cercando un passaggio; tra l’altro ho i tacchi addosso,non è proprio la sensazione più piacevole del mondo. Sono disgustata,sembra quasi che la voce di papà mi perseguita mentre avanzo il passo.

Spesso molti ragazzi si pongono una domanda,”perché tra tante famiglie felici deve succedere tutto a me?”
Io credo sia piuttosto normale desiderare la felicità in un momento di debolezza,insomma siamo umani.

Purtroppo non impariamo mai a dare un peso giusto alle nostre emozioni,rimaniamo legati a ricordi o cose materiali che nel tempo svaniscono,affetti compresi. Tutto ciò che è terreno prima o poi tende a svanire,mentre noi cerchiamo di essere felici con altro. In questo caso nulla può sostituire un padre morto ed una madre in questo stato,credo di non riuscire a sopportare troppe sofferenze insieme,è un colpo deciso e diretto che mira al cuore e non augurerei nemmeno al mio peggior nemico di patire queste situazioni.

Passo dopo passo sento i miei piedi distruggersi,così decido di levare via le scarpe e di camminare senza sull’asfalto gelido,con il cielo sempre più nuvoloso e un vento pungente; Brian si accorge che sto morendo di freddo e si toglie la giacca per poi mettermela sulle spalle,un gesto che ho visto fare fin troppe volte agli altri ma mai nessuno ha fatto a me.

-Va un po’ meglio adesso?- chiede tenendomi stretta a lui.
-Sì,grazie mille- rispondo avvertendo più calore.
Non credo di farcela ancora per molto,siamo da un’ora in viaggio e la strada da fare è lunga; dopo diversi minuti crollo per terra e inizio a piangere senza volerlo.

Ogni singolo dettaglio della mia vita sta passando davanti i miei occhi,la mia infanzia,la scuola,tutto quanto a piccoli scatti e immagini che fanno male,feriscono il cuore più di quanto potrebbero farlo mille spilli appuntiti; i miei singhiozzi sono così forti che fanno spaventare Brian,in questo momento abbastanza preoccupato da non riuscire a vedere il resto.
-Ciò che sto per dirti non sarà “smettila di piangere” perché sarebbe inutile. Io sono qui,sfogati quanto vuoi,ti farà bene far uscire fuori tutto questo dolore- fa per poi prendermi dolcemente la testa e poggiarla sul suo petto.

Trascorre una mezz’ora all’incirca,per qualche strana ragione tutto il rancore che provavo per questa situazione è svanito nel momento in cui sono stata accolta tra le sue braccia; è un qualcosa di indescrivibile,non tutti sono capaci di farti provare nella tua vita il piacere di essere capace a dimenticare i problemi più fastidiosi,eppure lui ci riesce,è tutto così facile in sua compagnia.

E’ tutto più facile quando hai qualcuno al tuo fianco che ascolta i tuoi problemi e li fa suoi cercando di risolvere ogni cosa.

Ho sempre desiderato una persona così,capace di donare tutto il suo cuore a chi lo merita,capace di farti sognare con un semplice bacio,ora che questa persona è seduta vicino a me non permetterò a nulla e nessuno di distruggere ciò che era stato già separato in passato.

Noi siamo più forti di tutto questo,siamo più forti perché sappiamo combattere per chi amiamo davvero.
All’improvviso vediamo una macchina arrivare dopo secoli che non passava nessuno,così mi alzo velocemente da terra e chiedo aiuto quasi urlando; una signora molto gentile ci invita cordialmente ad entrare in macchina e riusciamo ad arrivare a casa in tempo per fare le valigie e fuggire da questo inferno.

Jasmine è in camera sua e appena ci vede entrare sconvolti si preoccupa…per Brian naturalmente,io sono invisibile come sempre.
-Oddio,che è successo? Perché zia non è rientrata a casa? Brian,stai bene?-

Lui si limita a fissarla accennando un sorriso antipatico,poi va in camera e comincia a preparare le valigie mentre lei rimane quasi incredula.

-Credevi davvero di poterci provare con il mio ragazzo ed ottenere attenzione?- faccio avvicinandomi pericolosamente a lei.
-Cosa? Lui il tuo ragazzo? Sei brava a mentire cuginetta,non perdi occasione per far notare a tutto quello che sei veramente- risponde a tono sorridendomi per provocarmi.
-A te non basta fare nulla,chiunque da lontano noterebbe che sei una delle troie peggiori esistenti su questo mondo; credi di avere chiunque ai tuoi piedi solo perché esci più nuda che vestita fuori casa,la dai al primo cane che passa e non ci pensi due volte prima di calpestare la tua dignità sotto i piedi. Ti ho sempre odiato,mi fai schifo e spero di non doverti vedere mai più per il resto della tua vita. Avvisa mia madre che ce ne siamo andati e dille di non provare a cercarmi,farebbe un buco nell’acqua. Addio cara,è stato un piacere disturbarti in questi giorni- concludo raggiungendo Brian per finire di sistemare la roba.

Dopo aver finito e aver preso alcuni soldi che mia madre teneva conservati per le evenienze,usciamo fuori e vedo Jasmine afferrare il telefono,così chiamiamo di fretta un taxi.
-Ah detto tra noi,non sei proprio una bella ragazza sai? Fossi in te comincerei a guardarmi un po’ di più allo specchio con un paio d’occhiali- fa Brian voltandosi mentre ride.

Mia cugina resta offesa dalle sue parole e assume un’espressione incazzata.

-Premetto,non so dove stiamo andando ma mi affido a te e alla tua abilità di risolvere i problemi perché in questo momento sono in panico- dico una volta arrivati nuovamente sulla strada.
Il taxi ci metterà un po’ ad arrivare,ma nell’attesa non ci resta che sperare in meglio.

-Note dell’autrice-
Ho aggiornato subito,ora non avete scuse per odiarmi! U.u
Mi rendo conto che è leggermente corto questo capitolo ma mi sta andando il tilt il cervello e preferisco aggiornare spesso e scrivere meno così vi rompo le scatole :3
Fatemi sapere che ne pensate eh,ci conto!
Un ringraziamento particolare va a Jack,che oggi è stato sputtanato con alcune foto a dir poco epiche dalla sottoscritta,quindi mi odierà a morte,
un altro grazie va a mia moglie Cat come al solito,
e infine a lui,il mio Brian,che riesce sempre ad essere una meraviglia in ogni cosa che fa per me.
Ma soprattutto…amo tantissimo voi che mi seguite,vi ringrazio perché mi date la spinta per andare avanti quindi spero veramente di non annoiarvi o deludervi mai!
-Shads <3

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Capitolo 14
*** I beg don't leave me ***


ONE WEEK LATER

Mi aspettavo di tutto dopo la fuga da mia madre,ma non di essere ricercata dalla polizia. Io e Brian sembriamo due latitanti evasi di prigione,due persone senza una vera meta che cercano di rifarsi una vita lasciando alle spalle tutto l’orrendo passato.
L’errore che commettiamo tutti e spesso è proprio quello di pensare costantemente ai nostri errori,alle brutte giornate,alle persone che ci hanno rovinato la parte più bella della nostra innocenza.

Questo è quello che avevo io negli occhi fino a poco tempo fa…l’innocenza di una persona che nonostante tutto,è sempre riuscita a rialzarsi con il sorriso. Credo sia stato anche questo a far capire a Brian chi ero,quando vestivo i panni di Elizabeth non smettevo mai di essere allegra con tutti. Strano però,la vita a volte non risponde a tutte le mie domande. Prima in un’epoca,poi in un’altra,catapultata da dimensione a dimensione; ritrovarsi all’improvviso anni ed anni di ricordi in più mi ha letteralmente destabilizzato.

Brian invece,sembra così tranquillo,come se non gli fosse accaduto nulla. Ha ritrovato me,e la sua vita adesso ha di nuovo un senso; come la mia del resto,evidentemente noi stiamo vivendo adesso solo per amarci,per trascorrere quel tempo che ci è stato tolto in precedenza. L’ho sempre detto che l’amore è così bello quanto deleterio,e non smetterò mai di dirlo.

Un momento ti fa stare al settimo cielo,l’altro ti distrugge con tutta la forza che ha e rade al suolo ogni tua speranza di essere felice; poi improvvisamente mi chiedo,perché faccio sempre questi discorsi mentali senza un filo logico?
Per essere precisa adesso ci troviamo a Des Moines,nell’IOWA. E’ una cittadina piccola,abbastanza tranquilla rispetto alla Grande Mela. Mi piace che ognuno degli abitanti si fa gli affari suoi senza pensare ad intromettersi nelle vite altrui; qui sono semplicemente Natalie,e sono sicura di poter ricominciare da zero.
Brian ha un amico qui,che ci ha concesso una stanza di un motel gratis. E’ stato fin troppo buono,ma data l’enorme quantità di visitatori non è stato un problema per lui fare un’eccezione alla regola. Ripensandoci comunque,dovrei telefonare mia madre.
Vedo uscire il mio ragazzo dalla doccia,e guardarmi con aria interrogativa mentre compongo il numero di mia madre sul telefono.
-Non hai intenzione davvero di chiamarla,dico bene?- chiede sedendosi vicino a me.
-Devo,o resteremo ricercati a lungo e potrebbe peggiorare la situazione-
Il telefono squilla,poi risponde una voce calma e pacata.
-Pronto?-
-Mamma,prima che tu dica o faccia qualsiasi cosa è meglio che presti attenzione alle mie parole; non hai fatto la mossa giusta facendomi cercare dalla polizia,ormai sono maggiorenne da un po’ e credo di meritare un briciolo di pace,quella pace che tu non sei riuscita a darmi da qualche anno a questa parte. Non è stato bello per me vederti baciare un altro,e non mi interessa se lo hai fatto per sistemarti economicamente o per vendetta verso papà…nelle tue mani,tutto sarebbe andato comunque in rovina,ed io non ero certo la persona adatta a mandare avanti la sua società. Anch’io ce l’ho con lui,ma non ho intenzione di portargli rancore ora che non c’è più. Sono in un altro stato,e se io e Brian siamo scappati ci sarà sicuramente un motivo. Voglio rifarmi una vita,cercare un lavoro,creare una famiglia e dare ai miei figli tutto ciò che ultimamente non sono riuscita ad avere; eravamo felici anni fa,ed io ero la bambina più spensierata del mondo. Poi siamo diventati ricchi,e la situazione ci è sfuggita di mano. Ci pensi a questo? Hai perso un marito ed una figlia,fatti due domande. Doveva andare così,la vita come al solito non smette mai di darci una bella lezione quando ce lo meritiamo. Ora se mi vuoi davvero bene,chiama la polizia e dì loro di avermi ritrovata,fai interrompere questo “inseguimento” che a mio parere è durato fin troppo a lungo,poi ti prometto che sparirò per sempre dalla tua vita così come tu lo devi fare con la mia- dico con le lacrime che cadono una dietro l’altra sul mio viso.
-E sia come vuoi. Ma ti avverto,se finirai in mezzo ad una strada non cercare aiuto da me,perché troverai la porta di casa chiusa- conclude per poi attaccare la chiamata bruscamente.
Mi stendo sul letto,cercando un motivo per smettere di piangere,ma proprio non ci riesco. Brian mi stringe forte da dietro,baciandomi la schiena per tranquillizzarmi; nessuna medicina al mondo sarebbe efficace quanto un suo tocco sulla mia pelle.
-Non sei sola,ci sono io con te- sussurra sfiorando dolcemente le mie labbra con le sue.
-Senza di te mi sentirei persa- faccio ricambiando quel piccolo bacio.
-Non hai motivo di pensarci,io sono qui con te e non me ne andrò mai-
Mentre lasciamo che la passione faccia il resto,alla radio viene trasmessa una canzone abbastanza orecchiabile,con un testo a dir poco meraviglioso:


Weekends on young and angry streets
We meet, drink 'till trouble found us there
Living life as without a care
We've had our fights, been black and blue
It's true, I've even gone to jail for you my friends
Bet your life that I'd do it again
Until the end
Don't change the way you think of me
We're from the same story
Life moves on, can't stay the same
For some of us, I'm worried, yeah

While some have gone their separate ways
There's some still caught up with the past
And stead to move on, you're missing most of your life
They say it's hard to stay the same
When some fail, while other men seem to gain, but friends
I'll be with you here until the end

Until the End

Don't change the way you think of me
We're from the same story
Life moves on, can't stay the same
For some of us, I'm worried

We're all falling forward
With no signs of slow
Some moving faster
That's all that I wanted
I wanted

I know it's hard
It's passing by
Memories
Be out all night
So reminisce won't bring you back
Just look ahead and hold on tight

We're all falling forward
With no signs of slow
Some moving faster
That's all that I wanted
I wanted

Don't change the way you think of me
Oh yeah

Until the end
Until the end
Until the end
Until the end


Credo di non aver mai sentito una canzone più bella di questa.

-Note dell'autrice-
Bene,dopo un mese e mezzo se qualcuno di voi mi starà odiando non posso far altro che dargli piena ragione.
Dovete perdonarmi,tra la scuola e tante altre cose non ho avuto ispirazione e tempo per continuare questa ff,anche se ci tengo tantissimo a finirla perchè è molto importante per me.
Ora sono a casa di mio cugino,Alessandro.
Lui è uguale a Jimmy di carattere,ed hanno lo stesso genio musicale...è grazie a lui se ho ripreso a scrivere ora che è finita la scuola,per cui grazie di cuore Ale,senza di te la mia vita non sarebbe la stessa.

Ringrazio anche Jack ovviamente,pensavi di esserti liberato di me?
Grazie a tutti voi,che mi state seguendo. Questa volta senza promesse,vi dico che cercherò di finire la storia prima possibile.
Ah,ne pubblicherò un'altra a breve,quindi se vi va fatemi sapere cosa ne pensate!
Okay,mi sono dilungata troppo.
Alla prossima...
-Shads <3


 

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