Hija de la luna #1

di LoonyZombiee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ojos verde mar ***
Capitolo 3: *** Venganza con jugo ***
Capitolo 4: *** Yo soy lo que soy ***
Capitolo 5: *** Quién es celoso? ***
Capitolo 6: *** Que los cumpla feliz! ***
Capitolo 7: *** Vos sos fuerte, podes soportar todo eso. ***
Capitolo 8: *** Beso, canción y mucha confusión ***
Capitolo 9: *** ¡Ay que susto! ***
Capitolo 10: *** Mi pasado, mi historia. ***
Capitolo 11: *** Yo pensé que los dos tenían novia. ***
Capitolo 12: *** El show. ***
Capitolo 13: *** Yo muero por vos. ***
Capitolo 14: *** No vuelvas a lastimarme. ***
Capitolo 15: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Cris Morena; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


Prologo:
Sono in macchina seduta dietro ad un uomo tutto ricci e una donna con un turbante nero, ho il mal di testa perché il tipo guida malissimo accelerando ed inchiodando bruscamente. Cerco di trattenermi dal farglielo notare perché in verità una piccola parte di me gli è riconoscente, mi hanno tolta da quell’inferno dell’Escorial* quindi per ora è meglio non lamentarsi troppo, non sia mai ci ripensino.
Dopo un viaggio che mi sembra esser durato più di una buona mezz’ora finalmente ci fermiamo davanti ad un grande cancello azzurro talmente alto da nascondere quasi completamente quello che c’è dietro.
La donna col turbante nero con poca grazia mi afferra per la collottola e mi trascina fuori dalla macchina. ERRORE. Non mi piace essere toccata perciò le lancio una delle mie peggiori occhiatacce ma gli anni passati all’Escorial mi hanno insegnato ad essere furba e ragionare prima di agire anche se spesso è difficile tenere a bada la mia parte impulsiva. Entro in una specie di villetta che all’ingresso è eccessivamente illuminata tanto che sono costretta a strizzare gli occhi, fisso l’immensa scalinata bianca ma la donna mi fa girare a destra, sempre più lontana dall’arredamento lussuoso. Sbuchiamo in un cortile completamente buio dove ci sono due porte verdi a vetri mi conduce a quella di sinistra entro ed inizio a guardare la stanza. Non è nulla di speciale è arredata in modo grossolano ci sono solo quattro letti e un armadio in legno rovinato. La donna col turbante interrompe il filo dei miei pensieri  “questa è la camerrra delle rrragazze dove i rrragazzi non possono entrrrarrre e lo stesso vale perrr te, non devi assolutamente entrrrarrre nella porrrta di destrrra, sono stata chiarrra?”. Annuisco, sono stanca e non ho nemmeno la forza di ridere nell’accorgermi che marca la ‘r’ in una maniera veramente comica. Aspettavo da tanto d’essere adottata e questo perché dall’Escorial è impossibile scappare, c'ho provato tante volte ma l’unica cosa che ho ottenuto è una scarica di botte e tre giorni senza cibo nella cella di castigo. Mi spoglio, rimanendo solamente in canottiera e mutande, mi addormento tranquilla con la promessa di fare ciò che sto progettando da quando ho 9 anni.
Ci ho provato tante volte e ho fallito, ma questa volta ci riuscirò. 




Ciao a tutti, spero che questo prologo vi abbia un pochino incuriosito, ci vediamo il 13 con la pubblicazione del primo capitolo :)

*L'escorial nella serie tv è il peggiore tra i riformatori poichè i ragazzi che vi sono dentro per la maggior parte sono delinquenti perciò vengono trattati abbastanza male.

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Capitolo 2
*** Ojos verde mar ***



Capitolo 1: Ojos verde mar
La mattina dopo mi sveglio verso le 8.30, mi rimetto i vestiti di ieri e per fortuna come speravo in giro non c’è nessuno. Prendo il mio borsone nero ed esco con aria guardinga, mi muovo veloce e silenziosa nella casa e in pochi minuti raggiungo il grande cancello verde lancio il borsone dall’altra parte e inizio a scavalcarlo. Atterro sul brecciolino e mi accorgo che la villetta è situata in una piccola piazza che al centro ha una fontana in marmo bianco. Mi perdo nell’osservarla tanto da non accorgermi d’averla raggiunta e che la mia mano sinistra ne sta accarezzando la pietra fredda e ruvida. Mi do uno scossone e inizio a ripetermi mentalmente che non ho tempo da perdere. Do un’ultima occhiata alla casa prima di scappare, dopo di che tutto avviene troppo veloce, vedo la donna col turbante che sta per uscire dal cancello e in una frazione di secondo poggio il borsone a terra e mi butto nella fontana ma qualcosa va storto. Una mano forte mi tira fuori da lì e mi ritrovo a fissare due occhi verde mare, mi ci tuffo dentro e per un attimo mi scordo della fuga e del fatto che sono completamente bagnata. Sono talmente incantata che non mi accorgo di avere un sorriso da ebete e che lui mi ha appena fatto una domanda ‘stai bene?’ la sua voce è calda e dolce e riesce a infondermi un senso di sicurezza. Faccio un respiro e sto per rispondergli quando qualcuno ci interrompe
“Signorrrino Thiago che ci fai qui?”
“Ciao Justina, sono appena tornato da Londra”.
Justina ah è così che si chiama la donna col turbante.
“Bene, orrra che hai conosciuto la nuova arrrivata, vai in casa a salutarrre tuo padrrre che di lei mi occupo io”.
Fa per avvicinarsi a me ma Thiago la ferma.
“No, Tina, ci penso io” le fa un sorriso forzato, prende il mio borsone e mi trascina via. Appena superiamo il cancello mi fermo “sei stato gentile ma adesso posso andare pure da sola” sto per andarmene ma lui mi stringe più forte “Non esiste, devi asciugarti! Vieni con me” mi sorridere e mi dimentico d’aver pensato di rifiutare. Mi trascina su per quelle immense scale e giunti davanti ad una delle tante porte blu entriamo e mi accorgo che è la sua camera da letto. Mi dice di aspettare due minuti e dopo un po’ mi porge un asciugamano candido e profumato, un paio di jeans neri stinti a vita alta e una canottiera nera che all’altezza del petto ha uno scollo a ‘V’ coperto da una trasparenza nera. Li guardo un po’ scettica, lui intuisce il mio disagio e porgendomeli una seconda volta aggiunge “Li avevo presi per mia zia ma non importa in questo momento è più importante che li abbia tu”. Mi sorride un’altra volta ed io accetto un po’ perché il suo sorriso mi manda in tilt e un po’ perché sto tremando dal freddo, mi accompagna davanti al bagno e dice “ti aspetto qui fuori”. Mi asciugo i capelli e il corpo tenendo solo le mutande, mi vesto e in quel momento mi pento di non indossare il reggiseno perché specchiandomi mi accorgo che sotto la trasparenza si vede il solco dei miei seni. Cerco di non pensarci troppo e mi rimetto le scarpe che sono ancora un po’ umide, do un’ultima occhiata allo specchio e sembro più alta di come sono in realtà ma nonostante questo mi sento una ragazzina che ha rubato i vestiti alla madre. Mi faccio un po’ di coraggio ed esco. Thiago è appoggiato alla parete ma appena apro la porta si gira verso di me con un’espressione sorpresa poi lancia un’occhiata maliziosa al mio petto che mi fa avvampare ma cerco di dissimularlo meglio che posso.
“sei bellissima” dice avvicinandosi fa un sorriso sexy e sta per bloccarmi alla parete ma riesco a farmi da parte in tempo “grazie…per i vestiti” gli faccio un timido sorriso e sto per andarmene quando lui mi tira per un braccio e ci ritroviamo faccia a faccia. Con una voce più roca di prima mi sussurra sulle labbra “non mi hai ancora detto come ti chiami” cerco di guardargli gli occhi invece che la bocca, faccio un respiro nel tentativo di controllare la voce
“Marianella. Ma preferisco essere chiamata Mar”
“Sei bellissima”
“che?” non riesco a trattenermi dal ridere perché non credo a quello che mi ha appena detto. Lui arrossisce e senza scusarsi cambia discorso
“non sei argentina, vero?”
“sono nata in Italia” continua a stringermi guardandomi prima gli occhi, poi le labbra e infine il petto per poi risalire.

“Devo andare”
“Sì”
“Allora lasciami”
“Sì, scusa”
Me ne sto andando ma poi ci ripenso, mi giro con il miglior sorriso che so fare gli dico “ci vediamo” e gli faccio l’occhiolino. Ricomincio a camminare e dopo un po’ sento un respiro caldo all’altezza dell’orecchio “questo è certo” tre parole che mi fanno sorridere come un idiota.
Rientro in camera e mi piego per sistemare il mio letto, stavo pensando a due occhi verde mare quando una voce alle mie spalle mi fa saltare “eppa!” solo in quel momento mi accorgo di essere piegata a 90° mentre indosso dei jeans attillatissimi con dietro tre maschi che mi sorridono maliziosi. Mi giro per guardarli in faccia, due di loro sono abbastanza alti, probabilmente hanno un anno in più di me, mentre l’altro è bassino ma si vede anche dalla faccia che è il più piccolo. “E così tu sei quella nuova” dice girandomi intorno il ragazzo con gli occhi color delle tempeste e i capelli mossi e biondi, ha le spalle larghe e sembra abbastanza muscoloso sotto i vestiti di qualche taglia in più, mi sta studiando guardando con attenzione ogni curva del mio corpo e questo mi da piuttosto fastidio “hai finito di farmi la radiografia?” gli dico con meno astio possibile perché non voglio dargli nessuna soddisfazione.
“Perché ti da fastidio?” mi attira a sé mettendomi le mani dietro la schiena
“No”
 “A me sì però” il mio sorrisetto ironico si spegne non appena incontro due occhi verdi fatti di ghiaccio prima che possa fermarmi la mia bocca va da sola “che?”.
Per caso è gelosia quella che vedo? No non è possibile non può essere geloso. Ho le sopracciglia incarnate e lo sto fissando, tutti lo stiamo fissando.
“No dicevo che sono venuto a portarti il borsone te lo sei scordata in camera mia”,
Gli altri ragazzi a queste parole lanciano occhiate maliziose verso me e verso il ragazzo che è appena entrato “non pensavo fossi impegnata” conclude lanciando uno sguardo in direzione del ragazzo che mi sta ancora stringendo. Mi tolgo velocemente le sue mani di dosso e vado a prendere il borsone “grazie” gli sorrido poco convinta e faccio per andarmene ma prima che possa fare un passo mi prende la mano libera e con fare provocatorio mi dice
“non ti sei scordata qualcosa?”.
Con fare teatrale mi porto una mano alla testa e dico
“giusto! I vestiti…mi cambio e te li porto”.
“Per me puoi toglierteli pure ora” adesso è il biondo a parlare.
Alzo gli occhi al cielo “ ti piacerebbe”
“in effetti sì” lo guardo in cagnesco ma per fortuna Thiago, visibilmente irritato, ci interrompe:
“No i vestiti sono tuoi, puoi tenerteli. Io parlavo di un bacio.”
Mi avvicino al suo viso in modo romantico mentre lui sorride vittorioso, le nostre labbra si stanno per toccare ma io prontamente gli tiro uno schiaffo in pieno viso.
“Che pretese! Non t’ho mica chiesto io di fare il principe azzurro della situazione facendomi uscire dalla fontana! Mi ci sono buttata dentro così Justina non mi avrebbe vista mentre tentavo di scappare ma tu hai pensato bene di rovinarmi la fuga. Quindi è per questo che hai fatto il carino, volevi qualcosa in cambio, no? Beh scordatelo!”
Ecco, faccio bene a essere diffidente perché nessuno qui ti regala niente senza chiedere qualcosa in cambio.
“Che stai dicendo! Ti ho aiutata solo perché pensavo che fossi caduta nella fontana e non che ti ci fossi buttata di proposito…comunque perché stavi scappando?” dice toccandosi la guancia arrossata
“questi non sono affari tuoi” lo freddo.
 “Che ti prende? prima quando mi stavi appiccicata come una cozza non eri così aggressiva”
“Cosa? Sei tu che mentre me ne stavo andando mi hai tirato per un braccio attirandomi a te”
“Sì ma non sembrava che ti dispiacesse!”
“Senti sei stato gentile a riportarmi il borsone però adesso puoi anche andare, grazie!” dico in maniera brusca.
“Io non me ne vado senza il bacio” dice con una voce provocatoria e il suo ormai famoso sorriso malizioso
“Vuoi un altro schiaffo?”
“No, comunque dovremmo cercare di andare d’accordo ora che sei stata adottata da mio padre sei come una sorellastra”
“Allora non vorrai fare un incesto, no? E stammi lontano così è sicuro che non litighiamo” no, non posso averlo detto veramente.
Voglio davvero stargli lontana? Forse no ma è meglio così. E’ un riccone e con me non centra niente, avrà tante ragazze che gli muoiono dietro perché dovrebbe interessarsi a me?.
“E’ questo che vuoi?”
“Sì” gli rispondo in modo più distaccato possibile.
“Bene!” lo dice quasi urlando, lanciandomi un’occhiata a metà tra l’arrabbiato e il ferito, esce sbattendo la porta.
Do un cazzotto al pungiball che ho appeso sopra al mio letto e il bruciore alle nocche mi fa sentire meglio.
“Appena arrivata e già spezzi cuori” dice il biondino riavvicinandosi
“se non ti fermi subito ti faccio vedere come sono brava a spezzare le gambe.”
“Sei aggressiva, mi piace. Sono Tacho comunque”.
Mi porge la mano destra che sbuca solo a metà dai polsini troppo larghi della sua camicia. Glie la stringo con diffidenza e un po’ scocciata gli rispondo.
Giro la testa e mi scontro con due occhi azzurro cielo bellissimi, un sorriso dolce e una massa di capelli castano chiaro leggermente mossi che fanno capolino da un cappello a borsolino nero.
La sua voce vellutata mi riporta alla realtà “Io sono Rama” gli riservo un sorriso sincero, non so perché ma questo ragazzo mi ispira dolcezza. Continuiamo a guardarci fino a che il ragazzino con una zazzera bionda s’intromette facendoci allontanare
“eii fatti da parte è il mio turno di presentarmi alla pollastra”
mi esce una risata di cuore che diventa più forte quando mi prende una mano e la bacia dicendo “bellissima, io sono Lleca” poi vedendo la mia faccia divertita il suo bel sorriso si trasforma in un’espressione offesa ed io sono costretta a giustificarmi
“sei tanto carino e se rido è perché non sono mai stata trattata così bene”.
Gli lascio un delicato bacio su quei capelli spettinati e lui sorride sornione ma l’ultima frase che ho appena detto mi provoca ricordi dolorosi, strano a dirsi ma in quel momento sono grata a Justina per la sua irruzione nella mia stanza.
“Oggi è la festa di fidanzamento della signorrrina Malvina con Nicolas Bauer e non perrrmetterrrò a voi rrratti immondi di rrrovinarrrla! A lavorrrarrre!”.
Lavorare? Qualcosa qui non mi quadra, ho la sensazione d’essere all’oscuro di qualcosa. Justina nota la mia faccia stranita così si avvicina
“Tu poveraccia! Chi ti ha dato questi vestiti?”

“Thiago”
Mi tira uno schiaffo in pieno viso ma non mi scompongo per niente e questo la lascia un po’ sorpresa ma si affretta a mascherarlo per non darmi nessuna soddisfazione.
“Signorino Thiago” mi corregge “volevi scappare, vero? Te ne pentirai amaramente di questo e di esserti avvicinata a un Bedoya Aguero!”
Mi lancia un’occhiata di puro odio dopo si rivolge ai ragazzi lasciandomi qualche minuto di tregua
“Andate a lavorrrarrre. Ho da farrre in prrrivato con questa rrratta” .
I ragazzi si muovono verso l’uscita incerti e mi è chiaro che non vogliono lasciarmi da sola con Justina così prendo in mano la situazione
“Andatevene” dico con voce sicura.
Non ho paura.
Sono stata picchiata tante volte una in più non mi spezzerà.
Con i volti contrariati i ragazzi se ne vanno e nella stanza rimaniamo solo io e la donna con il turbante sui capelli e la rabbia negli occhi.
 

Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi sia piaciuto :)
Secondo voi i due 'fratellastri' riusciranno a stare lontani?
E cosa farà Justina alla nostra protagonista?
*me la sento telecronista*
Lo scoprite nel nuovo aggiornamento del 16 giugno.
Un beso muy grande,
                                  LoonyZombiee.

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Capitolo 3
*** Venganza con jugo ***


Capitolo 2:Venganza con jugo
Con gesti sicuri Justina tira fuori da una tasca della sua orrenda tunica marrone una forbice, mi strattona con forza e capisco che è meglio non opporre resistenza, senza alcuna lacrima guardo ciocche di capelli bruni che si accumulano sul pavimento.
“Questa non è una punizione ma un avverrrtimento”. Justina esce dalla stanza chiudendomi dentro a chiave e da quel gesto capisco che oggi non mangerò, ma so resistere anche alla fame.
Nella stanza non c’è nemmeno uno specchio così sono costretta a tastarmi i capelli e a fare l’inventario di quello che ne è rimasto.
Per fortuna ha scordato le forbici qui così posso tagliare tutte le ciocche alla stessa lunghezza in modo da ottenere un caschetto fino alle spalle abbastanza regolare, mi taglio i capelli da sola da quando ho 9 anni.
Raccolgo da terra tutte le ciocche e le butto nell’unico cestino che c’è in quell’orribile stanza. Non posso uscire così decido di disfare il borsone e sistemare le mie cose, non voglio essere prevedibile, voglio dargli la convinzione che sono intenzionata a restare.
Mi tolgo i vestiti che mi ha dato Thiago e li caccio con rabbia dentro al mio borsone, lo chiudo e lo butto sotto al letto. Non voglio vederli e mettendoli via spero di archiviare anche il pensiero di due occhi verde mare e un sorriso provocante.
Mi metto una canottiera nera di due taglie in più che mi arriva fino alle ginocchia perciò funge da pigiama e sto per stendermi sul letto quando sento dei colpi sul vetro. Mi giro e vedo i ragazzi ma uno di loro, Rama, stringe a sé una bambina con un visino spaurito e una cascata di lunghi capelli marroni. Gli faccio cenno di aspettare e cerco dappertutto qualcosa di sottile e appuntito senza risultato, sto per arrendermi quando mi viene un’illuminazione. Riprendo il borsone da sotto al letto, lo apro e tiro fuori una sacca di velluto blu notte e inizio a cercare lì dentro e finalmente trovo quello che cercavo. Estraggo un fermaglio in madreperla a forma di mezzaluna mi alzo e infilo una parte dell’accessorio nella serratura, la forzo un po’ e la porta si apre.
“Rama questa bella ragazza chi è?” dice la bimba
“Sono la nuova, mi chiamo Marianella però preferisco essere chiamata Mar e tu piccolina?”
“Alelì” le sorrido e lei ricambia scoprendo dei dentini bianchi.
“Ti sei tagliata i capelli?”
“In realtà me l’ha tagliati Justina io li ho solo sistemati”
“Sei bella lo stesso”
“Eii Rama ci stai provando?”
“Zitto Tacho”
Non riesco a far a meno di sorridere “Ragazzi però devo richiudere la porta a chiave altrimenti quella strega me la farà pagarrre” riesco a strappare una risata a tutti.
I ragazzi mi danno la buonanotte e la piccolina entra nella stanza con me.
La mattina dopo ci sveglia Justina ci fa uscire nel cortile interno e appena mi vede lancia un’occhiata schifata ai miei capelli io di rimando le sorrido un modo presuntuoso.
“Bene rrratti immondi voi quattrrro in strrrada a lavorrrarrre” dice rivolgendosi a Lleca, Alelì, Rama e Tacho “mentrrre tu sanguisuga” adesso è ovvio che si sta rivolgendo a me “mettiti questo e vai in cucina devi serrrvirrre gli amici di Thiago ma se ti vedo vicino al signorrrino sono guai!” detto questo mi porge in malo modo una divisa da cameriera nera e bianca, la prendo schifata senza fare alcun commento, per un po’ è meglio essere ubbidiente.
Marrrsch!” strilla e i quattro dopo avermi salutata escono in fila indiana.
“Vatti a cambiarrre rrratta! E corrri in cucina è già tutto prrronto devi solo porrrtare il vassoio in salone. Marrrsch!” strilla una seconda volta.
Mi vesto velocemente e raggiungo la cucina continuando a sistemare il vestito che fino alla vita è stretto poi ha la gonna a campana che arriva a metà coscia. Afferro il vassoio faccio un respiro profondo ed entro nel salone. Le pareti sono bianche e blu e per un momento sono disorientata da tanta luce e intimorita dall’immensità delle scale. I miei pensieri vengono interrotti da un chiacchericcio abbastanza alto continuo a camminare e li vedo. Ci sono Thiago, altri quattro ragazzi e una ragazza bionda che ha l’aria di tirarsela e continua a stare appiccicata a Occhi Verdi ridendo come un’oca sguainata.
Stanno seduti su dei divanetti in similpelle rossa ed io senza proferire parola poggio il vassoio su un tavolo laccato di bianco ma il mio piano di passare inosservata fallisce miseramente perché nonostante ci abbia messo più delicatezza possibile ogni volta che poggio un bicchiere con il succo sul tavolino si sente un tintinnio. Nel momento esatto in cui poggio la scodella del ghiaccio i ricconi si alzano e uno mentre lo fa dice:
“Thiago non mi avevi detto che avevate una nuova cameriera così bella. Se ti pago vieni a pulire anche casa mia?”, gli altri accennano una risata ma io ho intenzione di mettere in chiaro le cose “No. Sono la cameriera dei Bedoya solo per oggi”però questo non sembra frenarlo perciò mi si avvicina
“e se ti pago me lo dai un bacio?” mi scanso superandolo con più astio possibile gli dico “mi fai schifo”
“sai con chi stai parlando? Sono Ignacio Perez Alzamendi figlio di un grande giudice” la cosa non mi interessa minimamente perciò decido volutamente di ignorarlo ma questo lo fa arrabbiare ancora di più.
“Hai un caratteraccio ma se mi baci ti perdono” mi attira a sé e con la coda dell’occhio vedo Thiago irrigidirsi mentre Nacho prova a baciarmi ma io mi libero con forza dalla sua presa        “senti non mi importa di chi sei figlio ma nessuno mi bacia se non voglio!” faccio per andarmene ma il biondo mi tira per un braccio e mi gira verso di lui. Sono colta di sorpresa e non mi accorgo che nasconde una mano dietro alla schiena velocemente afferra la parte di tessuto che mi copre il petto e ci butta dentro il ghiaccio.
“Mi sembri un po’ fredda” gli altri ragazzi iniziano a ridere tutti tranne Thiago ed io mi trattengo da picchiare Nacho solo perché mi è venuta un’ idea migliore. Mi tolgo il ghiaccio dal seno e con la mano libera lo prendo per il colletto della camicia con la voce più sexy possibile gli dico “mi piacciono molto i ragazzi con il senso dell’umorismo” mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro con voce sensuale “chiudi gli occhi” faccio scivolare delicatamente la mano dal collo al petto fino alla cintura dei jeans.
Nacho sorride entusiasta e anche gli altri sono eccitati. Scorro più giù con le dita percependo l’occhiata d’odio mista a sorpresa che mi sta riservando Thiago ma faccio finta di niente. Abbasso la zip e risalgo all’altezza del bottone. Con la coda dell’occhio vedo che dietro ai divanetti, a debita distanza, ci sono Rama e Tacho che mi guardano con due espressioni contrariate. Ora vedranno. Gli sbottono i jeans e tiro verso di me l’elastico dei suoi boxer rossi, Nacho e gli altri sono al colmo dell’eccitazione e poi succede. Muovo velocemente la mano sinistra, la apro e il ghiaccio scende nei suoi boxer aggiungendo “per caso ho la mano un po’ fredda?”.
Il riccone apre gli occhi e corre subito in bagno mentre tutti gli altri ridono, mi giro e faccio sorridente l’occhiolino a Rama e Tacho, due occhi verdi seguono la direzione del mio sguardo e non appena vedono i due ragazzi la risata gli si spegne sulle labbra. Sorrido di soddisfazione prendendo il vassoio ormai vuoto e quando mi giro mi trovo davanti Occhi Color del Cielo e Occhi Color delle Tempeste che mi porgono i gomiti così andiamo tutti e tre sottobraccio in cucina sotto lo sguardo geloso di Thiago.
Mi sedio su un ripiano della cucina e prendendocela con molto calma iniziamo a mangiare, di nascosto dai nostri tutori, due sandwich al pomodoro e formaggio a testa. Stiamo ancora ridendo per quello che ho fatto al figlio del giudice quando entra Justina “Voi due a lavorrrarrre, subito! E smettetela di riderrre se no vi metto nella cella di castigo! Tu sanguisuga porrrta immediatamente i panini di là! Marrrsch!” ci salutiamo con uno sguardo complice e andiamo dove ci ha ordinato la strega col turbante.
Entro in salone e i ragazzi stanno giocando a braccio di ferro con quella specie di ochetta bionda che ride ed esulta in maniera esagerata. Nacho è tornato e appena mi vede mi sfida
“visto che fai tanto la dura vieni e gioca contro di me”
Thiago fa per fermarlo “dai lascia perdere è solo una ragazza!”
si è vero sono una ragazza ma questo non significa che sono codarda “con piacere!” dico e mi siedo di fronte a Nacho sotto lo sguardo allibito di tutti mentre il mio sfidante mi guarda con una faccia vittoriosa. Iniziamo e vedo che piano piano il suo ghigno si spegne probabilmente non pensava di trovare tanta resistenza da parte mia. Sorrido nel vederlo in difficoltà, mi crogiolo tre secondi nel piacere di vedere la sua faccia mutare espressione e poi con una botta secca gli abbasso del tutto il braccio vincendo la sfida. Con aria trionfante mi alzo in piedi e rivolgendomi a Thiago dico con un po’ troppa euforia  “Hai ragione. Sono solo una ragazza.” gli sorrido sarcasticamente e mi rigiro per andarmene ma qualcosa mi blocca. Nacho mi ha afferrata per un braccio e con una punta  d’odio aggiunge “vediamo se lo sei davvero” inizia a palparmi il sedere commentando con approvazione “però senti che nascondi sotto questa gonna”.
“Nacho smettila!” questo è Thiago che sta cercando di intervenire ma i suoi ‘amici’ lo trattengono.
Il figlio del giudice sta per riservare lo stesso trattamento anche al mio seno ma questa volta io sono più veloce, afferro la caraffa del succo e glie la svuoto addosso mentre dico “odio essere toccata dagli schifosi come te!”.
Thiago adesso ride soddisfatto mentre tutti gli altri ragazzi compresa la biondina prendono in giro Nacho dicendo tra una risata e l’altra “Ti è andata male Nachito!”. Sorrido vittoriosa ma in quel momento arriva il tizio tutto ricci che mi ha adottata e inizia ad osservare prima me poi il figlio del giudice con gli occhi sbarrati. “Ragazzina che hai fatto!” con due falcate mi raggiunge e mi afferra per i lacci del grembiule da cameriera che stanno dietro alla nuca. Vorrei divincolarmi, tirargli un pugno e andarmene ma capisco che è meglio restare impassibile. Nacho con una fintissima voce da vittima dice “Bartolomeo la cameriera mi ha versato addosso tutto il succo”. Alzo gli occhi al cielo mentre penso che non si può essere più meschini di così ma fortuna interviene Thiago “E’ vero ma l’ha fatto perché Nacho l’ha toccata”. Tutto Ricci senza dar segno di aver sentito ciò che ha detto Thiago, con una finta voce dolce dice “Non preoccuparti Nachito vieni in cucina che ti asciughi mentre risolviamo la questione” detto ciò mi strattona tirandomi per la collottola. Arriviamo in cucina seguiti a ruota anche da Thiago e Bartolomeo, dopo aver dato un panno per asciugarsi a Nacho, mi intima di scusarmi ma questo è troppo. “No” rispondo risoluta. Il mio tutore si avvicina e mi accarezza i capelli, un gesto che mi fa rabbrividire, poi continua “avanti ragazzina chiedigli scusa! Sai che è figlio del famoso giudice Perez Alzamendi” a quel punto sbotto “Non m’importa di chi è figlio mi ha toccata e non doveva farlo! Il padre oltre a fare carriera non poteva educarlo?!?”. Bartolomeo mi guarda negli occhi e dal suo sguardo accompagnato da un sorriso inquietante capisco che ha esaurito la pazienza. Mi riprende per la collottola e in quel momento Thiago si fa avanti        “Papà è stato Nacho a toccarla ed è già tanto se gli ha versato un po’ di succo invece di spaccargli la caraffa in testa. Sul serio non è colpa sua” .
Bartolomeo si gira verso suo figlio e dice “Figliolo sono orgoglioso di te. Difensore dei poveri come il padre, bravo!. Però la ragazza deve capire che deve rispettare le persone di una classe sociale più alta della sua” si gira rivolgendosi a me “avanti chiedigli scusa”
“No. Io li rispetto solo se mi rispettano” dico prima di riuscire a trattenermi ma ormai è tardi. Bartolomeo accentua ancora di più il suo sorriso tirato e mi si avvicina con fare minaccioso ma Nacho lo interrompe “Se mi baci ti perdono”
“Scordatelo!” dico risoluta.
Il mio tutore si avvicina e mi spinge tra le braccia del figlio del giudice, Thiago sta per intervenire ma Bartolomeo lo trattiene.
Nacho mi sta stringendo troppo forte e so che se proverò a scappare o lui o Bartolomeo finiranno per fermarmi ma io non voglio dare il mio primo bacio ad un riccone schifoso. Preme la bocca sulle mie labbra ma io non le schiudo minimamente e mantenendo la mia faccia schifata gli mordo con forza il labbro inferiore. Lui si stacca massaggiandosi il labbro sorridendo compiaciuto “Per ora me lo faccio bastare ma non finisce qui!” mi metto a braccia conserte e sto per andarmene ma Bartolomeo mi trattiene “con te non ho finito. Nachito, Thiaguito andate.”
Thiago mi lancia un’occhiata preoccupata ma sono troppo irritata per rassicurarlo, così trascinato via da Nacho mi lascia da sola nella stanza con suo padre. Bartolomeo mi costringe a sedermi sul ripiano in legno vicino al lavandino mentre lui preleva dal frigo un'altra caraffa di succo e ne versa un po’ in un bicchiere che poggia vicino a me. Mi guarda negli occhi dopo di che con la mano sinistra mi afferra i capelli e mi costringe a guardarlo negli occhi “piccolina” dice alludendo alla mia bassezza altezza “devi capire come stanno le cose qua dentro. Io sono il tuo signore. Io comando e tu esegui.” dice strillandomi in faccia dopo di che fa una breve pausa teatrale poi prosegue “e devi imparare un po’ d’educazione perciò a fine educativo proverai sulla pelle quello che hai fatto a Ignacio Perez Alzamendi” mi mette con forza il bicchiere in mano e mi costringe a versarmi il contenuto addosso. Rabbrividisco al contatto con il succo gelato ma non ho nemmeno il tempo di riprendermi che lui mi afferra e mi butta per terra tirandomi i capelli così da obbligarmi a mettermi in ginocchio e guardarlo “pensavi d’aver lasciato l’inferno uscendo dall’Escorial, vero? Ma qui è peggio!.” Mi lascia andare ed io alzandomi lo guardo non impassibilità negli occhi e poi me ne vado.
La mia vita è stata sempre un incubo, pensavo che finalmente ci fosse una svolta, ma sbagliavo.
E’ sempre il solito schifo da cui non posso scappare.


Hola a todos! Spero che il capitolo vi sia piaciuto :)
Il prossimo aggiornamento è il 19.
Un beso.
-Loony Zombiee.

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Capitolo 4
*** Yo soy lo que soy ***


Capitolo 3:Yo soy lo que soy.
Senza rendermene conto mi ritrovo a stringere la canottiera che uso come pigiama diretta verso il bagno. Voglio levarmi il succo da dosso e far scivolare via insieme all’acqua e allo sporco anche il pensiero di Thiago e il mio passato pieno di sofferenze.
Sento che questo posto cambierà la mia vita ma ho il sospetto che non sarà in meglio. Mi massaggio il cuoio capelluto respirando a fondo godendomi a pieno questo momento di tranquillità. Esco dalla doccia tutta gocciante e il mio corpo è percorso da brividi di freddo e per reprimerli inizio a tamponare prima il corpo poi i capelli frizionandoli nel vano tentativo di asciugarli. Quando rimangono solamente un po’ umidi mi rivesto e ancora irritata esco dal bagno. In quel momento tornano i ragazzi accompagnati da Justina che subito nota la divisa da cameriera sporca
“brrrutta rrratta incapace pulisci subito quella divisa” tuona sbattendomela addosso provocandomi dolore al petto.
“E voi tra dieci minuti a mangiarrre!” dice rivolgendosi ai ragazzi e poi di nuovo a me “il signorrr Brrartolomeo mi ha detto che hai mancato di rrrispetto al signorrrino Ignacio Perez Alzamendi perrrciò niente cena perrr le maleducate come te”. Mi limito a lanciarle un’occhiata carica d’odio che lei prontamente ricambia con un ringhio e poi se ne va. Inizio a pulire nervosamente la divisa da cameriera quando qualcuno interrompe la mia operazione
“che è successo?” mi chiede Rama, a quel punto non riesco a fare a meno di sfogarmi “Quello stronzo ha rosicato perché l’ho battuto a braccio di ferro così ha pensato bene di toccarmi il sedere e prima che potesse toccare altro gli ho versato il succo addosso e per farmi perdonare mi sono dovuta far baciare a stampo” riprendo fiato perché mi accorgo d’aver detto tutto questo in apnea “e dulcis in fundo Bartolomeo mi ha ricordato che la mia vita continuerà ad essere un incubo e che qui è peggio dell’Escorial, giornatina niente male, no?”
“per Bartolomeo non ti preoccupare perchè ci siamo io e Tacho a difenderti, ma che ha fatto quell’idiota di Nacho? La prossima volta che lo vedo lo ammazzo!”
sorrido riconoscente e mi accorgo che adesso anche Rama è arrabbiato, lancia pugni in aria e noto che Alelì si sta spaventando così cerco si sbollire la sua rabbia
“E tu vorresti togliermi questo privilegio?” mi fissa ed io continuo a sorridere. Vedo che piano piano la sua arrabbiatura diminuisce e sul suo viso si fa largo un bellissimo sorriso che poco dopo si trasforma in una contagiosa risata così rido anch’io. Poi lei sue braccia mi cingono la vita e mi attirano a sé, sento un calore immenso e d’istinto mi aggrappo al suo collo. Non so per quanto tempo restiamo così, ma era da tanto che non venivo abbracciata e cerco di prolungare l'abbraccio il più a lungo possibile. Sparisco nelle sue braccia e per un attimo sento che tutti i vari pezzettini di me si ricompongono. Sono ancora persa in quelle belle sensazioni quando vengo distratta da un colpo di tosse, prontamente io e Rama ci stacchiamo ed io sento freddo e sono di nuovo a pezzi.
“Non volevo disturbarvi. Volevo solo sapere come stavi ma vedo che sei in buone mani” due smeraldi verdi mi fissano feriti mentre vengono pronunciate queste parole con un po’ di rabbia. Sono incantata a guardarlo tanto da non accorgermi che Rama è partito in quarta avvicinandosi pericolosamente a Thiago.
“Dì al tuo amico che se si riavvicina a lei lo riempio di botte”
“T’importa di lei?”
“Sì. Perché a te no?” non gli da nemmeno il tempo di rispondere che già rincara la dose “non c’è bisogno che mi rispondi evidentemente no se no l’avresti difesa, idiota!”
Thiago si avvicina in modo pericoloso a Rama e lo squadra dall’alto.
“Sta zitto perché non c’eri e non sai quello che è successo”
“Rama in realtà Thiago ha provato ad intervenire ma l’hanno trattenuto e comunque mi sono difesa da sola” dico cercando di calmare la sua situazione ma inutilmente perché Occhi Verdi fa un’altra domanda a Occhi Color del Cielo
“Perché t’importa di lei?”
“Questi non sono affari tuoi” Rama gli da una spallata e se ne va non prima di avermi detto facendomi l’occhiolino
“ei se ti da fastidio dimmelo che gli spacco volentieri la faccia”
Gli sorrido rispondendogli “grazie mille ma non ho bisogno della guardia del corpo so difendermi da sola”
“Questo lo so. Ma sappi che qualsiasi cosa puoi contare su di me” detto questo sparisce lasciandomi da sola con Thiago. Quest’ultimo coglie subito al volo l’occasione per intrappolarmi alla parete e sussurrarmi sulla bocca “che provi per Rama?” fisso incerta le sue labbra ma appena lo vedo sorridere perché ha colto il motivo della mia distrazione lo guardo negli occhi e dico provocandolo “Come ha detto Rama questi non sono affari tuoi. Invece a tu che provi per me? Te lo chiedo perché non fai altro che girarmi intorno” sorrido con fare provocatorio ma lui ribatte  “Io? Sei patetica, sei tu quella che muore dalla voglia di baciarmi, ma ho il vago sospetto che tu sia più brava a picchiare che a baciare” la sua risposta mi lascia allibita ma dopo poco gli rispondo a tono “Ti direi di provarmi ma oggi ho già baciato un idiota e mi basta e mi avanza” continuo a sorridere ma questa volta in modo sarcastico. Lui si avvicina pericolosamente alle mie labbra.
“Tranquilla tanto io non ho nessuna voglia di baciare un maschiaccio come te!”. Per un attimo ho sentito il bisogno fisico di congiungere le nostre labbra ma prima che potessi farlo lui finita la frase si è allontanato sotto il mio sguardo d’odio. Odio per quello che ha detto o per il bacio mancato? Continuo a ripetermi che è per il primo motivo.
“Maschiaccio” ripeto nella mia testa poi ci aggiungo un nuovo pensiero mentre ricomincio a pulire la divisa da cameriera con più foga di prima “te la farò vedere io quanto sono maschiaccio” continuo a pulire fino a che non ho le braccia doloranti e parte della rabbia è passata. Entro in camera e mi stendo sul letto, faccio sempre così: quando qualcosa nella mia vita non mi piace chiudo gli occhi e mi rifugio nei sogni. E’ una cosa che succede spesso. Mi sono addormentata da un pezzo quando due petali rosa lasciano un delicato bacio sulla mia guancia, aspetto che chi l’ha fatto si allontani e poi lo guardo riuscendo a riconoscerlo anche se è di spalle. E mi addormento così, con la calda sensazione che mi ha lasciato il bacio di Rama.
La mattina dopo vengo svegliata da una cascata di capelli biondi e due grandi occhi azzurri come un cielo senza nuvole
“Buongiorno principessa! Sono Cielo la nuova cameriera tu come ti chiami?” lo domanda con una voce allegra e un sorriso a 32 denti
“Marianella. Chiamami Mar” rispondo con la voce impastata per il sonno. “dai alzati” mi dice poi con una risata cristallina mi tira su delicatamente e facendolo vedo che mi ha portato un bicchiere di cioccolata calda e dei biscotti.
“Ballerina!” strilla Alelì saltando in braccio a Cielo che la riempie di baci “A proposito che ne dite di ballare per svegliarci bene?” domanda Cielo.
Non mi da neanche il tempo di rispondere un “cosa ti sei fumata?” che mette la musica e iniziamo tutte e tre a ballare. Finita la canzone Cielo riprende a parlare “Ha detto Justina di scendere appena hai finito di mangiare…ah devi metterti la divisa da cameriera” mi da un bacio sulla guancia in modo talmente rapido che non riesco a scansarmi. Mi vesto e mi metto la divisa, do un’occhiata allo specchio sistemandomi i capelli e scendo in cucina.
“Rrratta immonda tieni e aiuta Cielo Magico a pulirrre casa” dice Justina sbattendomi addosso un piumino dopo di che mi spinge in salone ed io inizio a pulire. Ad un certo punto vengo distratta da una musica e una una voce conosciuta “Mar vieni a ballare!” è Cielo che con un sorriso enorme mi tende una mano
“E’ un maschiaccio certamente non sa ballare” questo è Thiago che in quelle sette parole sputa fuori tutto il veleno che ha in corpo a mio discapito scatenando la risata dei suoi amici. Sono talmente impegnata a pesare le sue parole che non mi accorgo che al mio fianco ci sono Tacho e Rama, e che quest’ultimo sta per andare con fare minaccioso verso Thiago. “che hai detto?” gli domanda scontroso. Non riesce nemmeno a fare un passo che io gli metto un braccio davanti spingendolo indietro e dicendo “ci penso io” mentre avanzo verso quegli occhi verdi iniettati di veleno. E’ arrivata l’ora di fargli rimangiare quelle parole e ho già in mente un piano. Anche Cielo si schiera dalla mia parte “invece balla bene e a me più che un maschiaccio sembra una bellissima ragazza” la ringrazio e le dico “tranquilla ora gli do una dimostrazione così può giudicare lui stesso”. Mi metto davanti a lui dopo di che con una spallata lo sposto vado allo stereo e metto la prima canzone che mi capita e per fortuna fa al caso mio. Parte "SOS" di Rihanna mi tolgo la divisa da cameriera tirandola con forza addosso a Thiago, che è colto di sorpresa, rimanendo con una canottiera grigio carbone a bande larghe che mi arriva fino all’ombelico e dei pantaloncini corti neri. Faccio cenno a Tacho e Rama di avvicinarsi sorridendogli in modo provocante. Rihanna inizia a cantare ed io comincio a ballare in modo sensuale poi quando parte la prima strofa mi metto davanti a Thiago e lo provoco sculettando e strusciandogli addosso in modo più sexy possibile.
I’m obsessive when just one thought of you comes up and I’m aggressive, just one though ain’t close enough” E' vero sono aggressiva perché voglio proteggermi, non voglio scavare a fondo perché ho paura di scoprire di provare interesse per Thiago e questo mi renderebbe debole e non lo sono “You got me stressing, incessantly pressing the issue” Occhi Verdi ha il potere di farmi impazzire provocandomi con quelle labbra ipnotiche e i suoi modi rudi “you make me shaken, I’m never mistaken but I can’t control myself, got me calling out for help” Lui mi fa agitare ed io ho bisogno di aiuto perché quando è nei paraggi faccio difficoltà a rimanere lucida
Appena inizia il ritornello mi allontano da Thiago lasciandolo a bocca aperta dopo di che inizio a ballare davanti a Nacho ballandoci per tutta la durata del ritornello. Lui è sorpreso e mi sorride malizioso. Con i miei movimenti lo faccio uscire di testa tanto che continua a sorridere fissandomi con un’espressione da ebete. Quando comincia la seconda strofa mi avvicino seducente a Rama appoggio una gamba alla sua vita e la lascio scivolare “just your presence and I guess my sanity” Mentre con Thiago la mia freddezza si fa più potente per proteggermi con Occhi Azzurri sparisce del tutto, quando mi stringe invece di scansarlo mi aggrappo a lui con tutte le mie forze “boy keep me hanging on the way you make me feel” Occhi Verdi mi fa sentire scoperta e inferiore mentre Occhi Azzurri protetta e amata. Mi sorride in quel modo così dolce ma so che freme d’eccitazione lo vedo nel modo in cui è teso e impacciato. Comincia un altro ritornello ed io vado da Tacho che gradisce le mie movenze assecondandole sorridendo malizioso. Inizia l’ultimo pezzetto di canzone e decido di tornare da Thiago ancora più seduttrice di prima e lui non può far a meno di spalancare la bocca. La musica finisce così cerco di concludere al meglio il mio show
“chi era il maschiaccio?”
Occhi Verdi inizia a balbettare “t…u…n…o…scu…sa”
“tesoro chiudi la bocca che ci entrano le mosche” con un gesto secco della mano faccio congiungere le sue labbra. Riprendo il vestito da cameriera e faccio per andarmene ma qualcosa che è posato sul tavolo mi fa venire un’idea per finire in modo ancora più provocatorio la scena. Afferro un pacchetto di tovaglioli e lo lancio ai ragazzi dicendogli“pulitevi la bava!” dopo di che faccio un sorrisetto finto prendo il piumino e me ne vado.
So di averli sconvolti perché da me non si sarebbero mai aspettati uno spettacolino del genere però sono sicura che se sapessero dove sono cresciuta non gli sembrerebbe così strano. Comincio a pulire cercando di scansare tutti i brutti ricordi che si susseguono nella mia mente ma, quando sta per apparire quello più brutto di tutti, sento delle braccia che mi stringono da dietro e delle labbra si poggiano sul mio collo. Poi con forza la persona che mi stringe mi gira i fianchi e mi ritrovo faccia a faccia con Tacho che mi sorride complice avventandosi sul mio collo. Incapace di oppormi un po’ perché sono ancora scossa dai ricordi del mio passato e un po’ perché i baci sul collo mi fanno impazzire, riesco solo a piegare indietro la testa mentre il biondo si sta spostando sulla mascella sempre più vicino alla mia bocca. Mi giro a sinistra nel vano tentativo di allontanarlo un po’ di più dalle mie labbra e lo vedo, Thiago ci sta fissando.
“Ho interrotto qualcosa” domanda infastidito. Sto per rispondere di no ma Tacho mi precede
“Veramente sì”
“senti riccioli d’oro devo parlare con lei quindi vattene” replica Occhi Verdi irritato
Il biondo gli lancia uno sguardo omicida puoi mi afferra la mano e la bacia dicendomi “continuiamo dopo”. Guardo Thiago alzare gli occhi al cielo appena sente Tacho pronunciare questa frase. Appena il biondo sparisce lui mi si avvicina e fa per dire qualcosa ma io sono più veloce di lui
“Non è come sembra. Mi ha presa da dietro e…”
“Sì ho visto tutto”
Ops…”sì ma non sapevo che era Tacho pensavo foss…” tu, pensavo fossi tu. Ma non posso dirglielo anzi non voglio dirglielo.
“Fosse chi? Finisci la frase”
“No niente” mi si avvicina ancora di più inchiodandomi alla parete.
“Pensavi fosse Rama, vero?”
“Che stai dicendo?”
“E allora chi?”
“Nessuno lascia perdere.”
Fa una risata roca e ruvida che stona tantissimo con il suo viso dolce
“Non fare l’innocentina. Il primo giorno hai fatto la gatta morta con me e con Tacho, ieri con Rama e oggi con quel balletto hai provocato di proposito tutti. Dunque siccome prima stavi con Riccioli d’Oro presumo che adesso sia il mio turno, no?” fa per baciarmi ma io lo spingo in modo da allontanarlo
“che fai?!?” gli dico in modo aggressivo e lui per tutta risposta si riavvicina bloccandomi i polsi sopra la testa e nuovamente con una voce dura mi dice a fior di labbra “perché devi fare la santarellina proprio con me, comportati per come sei veramente!”.
“perché come sono veramente?”
“sei una puttanella. Marianella la puttanella, vedi? fa anche rima.”
No. Non riesco a credere che l’abbia detto. Non questa parola da cui cerco di scappare da quando ho 6 anni. Assimilo fino in fondo il peso di quello che ha detto tanto da non accorgermi che Thiago mi sta baciando. E' un bacio sporco, non c’è amore c'è solo un bisogno carnale. Resto impassibile e non schiudo minimamente le labbra. Piano piano mi libera i polsi ed io colgo al volo l’occasione per dargli un sonoro schiaffo. Lui mi guarda sorpreso fa per reagire ma Nacho ci interrompe. “Eii Man anch’io vorrei stare un po’ con la bambolona” dice guardandomi con un'espressione maliziosa.
“Come l’hai chiamata?” Questo è Rama che prontamente mi difende. Thiago si approfitta del mio momento di distrazione per inchiodarmi una seconda volta al muro dopo di che mi sussurra all’orecchio
“comportati come ti corrisponde, comportati da puttana!”
Questo è troppo. Con tutta la forza che ho in corpo mi libero i polsi e gli do un destro all’orecchio che gli fa perdere l’equilibrio facendolo cadere poi mi avvicino squadrandolo dall’alto “Hai sbagliato. Non sono una poco di buono, sono aggressiva quindi se non vuoi ritrovarti con le ossa rotte stammi alla larga!”. Mi guarda arrabbiato ma non m’importa lo supero e con uno spintone supero pure Nacho ma non faccio in tempo ad allontanarmi che Rama parte alla carica
“Come l’hai chiamata?” domanda ad Occhi Verdi furioso. Torno indietro e lo blocco dicendogli
“non ne vale la pena. E’ solo un ragazzino idiota e viziato” portandolo il più lontano possibile da quei due schifosi.
“Non l’ascoltare, l’hai detto tu è solo un’idiota!”
“Sì. Lo so.” Ma se lo so perché continuo a dare peso a tutto quello che ha detto?. Rama senza dire altro mi abbraccia ma sono talmente stanca che non riesco a ricambiare. Per fortuna veniamo distratti da alcune voci così siamo costretti a sciogliere l’abbraccio quasi subito.
“Guardate chi ho incontrato?” è Tacho che tiene per mano una ragazza bionda, di media statura con due grandi occhi verdi e la pelle leggermente ambrata.
Rama sorride correndo ad abbracciarla “Jazmin!”. I due si stringono e noto che Tacho cambia espressione, che sia geloso della nuova? E i baci di prima?.
La ragazza staccandosi da Occhi Azzurri si avvicina a me porgendomi una mano “Piacere sono Jazmin, e tu?” le rispondo stringendole la mano a mia volta.
“sono gitana e tu? Te lo chiedo perché dal nome non sembri Argentina”
“sono italiana ma ormai sono nove anni che vivo qui”
“ti manca il tuo paese?”
“un po’ ma più che altro mi mancano i miei genitori”
“sono lì?”
“No. Sono morti.”
“anche i miei”.
Restiamo per qualche minuto in silenzio poi finalmente la gitana mette fine a questa situazione “bene chi mi accompagna a mangiare?” domanda. I ragazzi si spintonano e non appena esce dal cortile i due la seguono a ruota. Bene. Bastano un paio d’occhi verdi e due ciocche bionde per passare ad essere l’attrazione del momento a diventare il nulla. Sono ancora persa nei miei pensieri quando arriva Cielo raggiante come sempre anche se noto un po’ di luce in meno nei suoi occhi.
“Che c’è che non va?” mi domanda
“Prima tu” le rispondo.
“Va bene facciamo così prima ti sfoghi tu e poi mi sfogo io, va bene?”
“Forse è meglio il contrario. Sai mi mette a disagio parlare di me soprattutto perché nessuno si è mai preoccupato di come sto quindi non sono abituata a fidarmi e ad aprirmi” sorrido ma è un sorriso triste.
Cielo mi rassicura e mi abbraccia portandomi in camera e mangiando biscotti iniziamo a parlare proprio come fanno le amiche che si vedono nei film.
Io le racconto di Thiago, di Rama e di come mi trattano e mi confondono.
Lei mi racconta di essersi innamorata di Nicolas Bauer e sembra che lui ricambi ma tuttavia è fidanzato con Malvina.
“I ragazzi la chiamano Malvigia”
“Perché?” mi chiede innocentemente Cielo
“Ti dico solo che non tutte le persone sono come sembrano e io consiglio anche di aprire gli occhi su di lei, su Justina e su Bartolomeo”
Cerca di cavarmi qualche informazione in più ma io per ora ne so quasi quanto lei così commento solo “In realtà non c’è un motivo preciso è solo che non mi convincono”
Ovviamente sorvolo su quello che mi ha fatto Bartolomeo e come mi tratta Justina.
Restiamo così a parlare ancora un po’ e lei mi racconta la sua vita o almeno quello che si ricorda: è stata abbandonata in un bosco e lì l’hanno trovata due signori proprietari del Circo Magico che l’hanno cresciuta dandole il nome di Cielo Magico. Prima di venire qui ballava e faceva l’acrobata in quel circo poi però ha incontrato Alelì e per una serie d’equivoci si è ritrovata qui a lavorare come cameriera.
Io però non le dico niente di me dicendole che non sono ancora pronta. Lei con una dolcezza disarmante mi risponde “ei non importa, non voglio metterti fretta. Quando ti sentirai pronta sappi che io ti ascolterò e che da oggi puoi contare su di me come amica anzi come la tua sorella maggiore”.
L’abbraccio. E’ la prima volta da anni che abbraccio qualcuno di mia iniziativa.
Scioltasi dall’abbraccio si alza e se ne va salutandomi con un bacio sulla guancia. Dopo un po’ esco anch’io, ho bisogno d’aria prima di addormentarmi.
Sto chiudendo la porta della camera mentre penso alla pace che c’è adesso ma forse sarebbe stato meglio non farlo perché nel momento esatto in cui mi sto per girare una mano mi tappa la bocca e un’altra mi cinge la vita “come hai osato picchiare mio figlio cagna rognosa!”. Dopo di che vengo spinta con forza addosso alla porta a vetri. Ricordo d’aver visto del sangue gocciolare a terra, d’aver sentito i battiti del mio cuore affievolirsi e poi il nero e il silenzio assoluto.
 
Hola a todos, finalmente un po' d'azione!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto :)
Volevo fare una precisazione sulla scelta della canzone di Rihanna intanto come artista non mi piace per niente e credo che questa non sia una delle più belle canzoni che ha fatto però l'ho scelta perchè è l'unica canzone "sensuale" che mi è venuta in mente con un testo adattabile alla trama.
Vi aspetto il 24 per il prossimo aggiornamento. 
Un beso.
LoonyZombiee.

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Capitolo 5
*** Quién es celoso? ***


Capitolo 4: Quién es celoso?      
Mi sveglio nel mio letto e sono completamente madida di sudore. Addosso non ho nessuna traccia di sangue e capisco che per fortuna è stato solo un brutto sogno. Tremante e con ancora alcune scene dell’incubo in testa mi alzo e mi accorgo che sta albeggiando. Secondo la cultura greca antica i sogni che si fanno all’alba sono premonitori, e se il sogno che ho fatto fosse il presagio di qualcosa di brutto?.
Mi ripeto che è meglio non pensarci e per distrarmi mi lavo e mi vesto indossando una canottiera bordeaux che funge da vestito, delle calze in filo nero ricamate a fiori e i miei amati anfibi neri che mi fanno 5 cm più alta. Mi specchio e ho l’aria trasandata che piace a me anche se non sono minimamente bella ma non m’importa perché Thiago è un idiota mentre Rama e Tacho riservano tutte le loro attenzioni a Jazmin. Esco nel cortile e mentre fisso l’albeggiare mi accendo un sigaretta, inspiro e inalo nel corpo più tabacco e nicotina possibile. Sento la schiena che viene percorsa da brividi e poco dopo insieme al fumo nelle mie vene scorre un po’ di vita. Ironico no? Che per sentirsi vivi c’è bisogno di fare qualcosa di autodistruttivo, che sfiori in un abbraccio non ricambiato la morte. Getto il mozzicone a terra e lo fisso spegnersi rilasciando lievi sbuffi di fumo. Resto seduta per un tempo interminabile fino a che non sono costretta ad alzarmi perché ho la gola secca. Vado in cucina dopo di che tiro fuori del succo dal frigo ma appena mi giro con il bicchiere in mano mi ritrovo davanti Thiago che mi sta fissando.
“Spostati” gli dico fredda.
“Prima devo dirti una cosa”
“Cosa? Vuoi insultarmi un altro po’?”
“Proprio di questo volevo parlarti. Mi dispiace per ieri non volevo insultarti né obbligarti a baciarmi è che ti ho visto con Tacho e mi sono…”
“Ti sei sbagliato, già l’hai detto”
“No. Mi sono ingelosito”. Lo guardo allibita ma poi mi ricordo le sue parole e continuo con la freddezza “questo però non ti dà il diritto di trattarmi in quel modo. La gelosia non è una buona giustificazione per trattarmi male”
“Lo so. Per questo ti chiedo ancora una volta scusa, non volevo ferirti”
“Niente mi ferisce, soprattutto tu!” urlo. Fa per rispondermi ma veniamo interrotti da Rama “Ei perché stai urlando? Ti ha detto qualcosa?”
“No. Ma guarda chi si è ricordato d’avere un’amica! Che c’è la gitana ti ha piantato per Tacho?”
“Per caso qualcuno è geloso?” domanda Rama sorridendo leggermente.
“Ti piacerebbe” rispondo furente.
“Si può sapere che ti succede?”
“Lasciala perdere oggi si è alzata male” dice Thiago incrociando subito dopo il mio sguardo di fuoco “Ah sì! Sono un maschiaccio, una puttana e adesso anche una lunatica. Bene!”
“No Mar, io…”
“Tu cosa? Mi hai stancata e le tue scuse ficcatele nel culo!”
“Fiorellino che linguaggio usi?” questo è il mio tutore che me lo dice facendomi una carezza e un sorriso fintissimo. In questo momento non m’importa chi è sono comunque arrabbiata “dovrebbe sentire il linguaggio di suo figlio”.
Mi guarda con due occhi iniettati di sangue e sta per accarezzarmi un’altra volta ma Rama si mette in mezzo “Non si preoccupi signor Bartolomeo, ci penso io a lei” e prima che il nostro tutore possa fermarci Occhi Azzurri mi trascina via portandomi in cortile.
“Si può sapere che ti prende? Sono il primo a odiare quel ragazzo ma mi sembra che ti abbia chiesto scusa e tu a momenti lo ammazzavi!”
“Lo so. E' che poteva usare un qualsiasi altro insulto e non mi sarei offesa ma questo no!”
“Perché?”
“Ha a che fare con il mio passato ma non voglio parlartene, non ancora almeno. Ma non è solo questo”
“Che altro?”
“Domani è il mio compleanno”
“E perché sei triste?”
“Perché è l’ultimo giorno felice che ho passato con i miei genitori” mi stringe ma dalla faccia capisce che non voglio continuare a parlare di questo così cambia argomento “Quanti anni compi?
“Quindici”
“bene preparati perché ti farò un bella sorpresa!” sorrido ma in realtà non sono dell’umore per festeggiare. Veniamo interrotti da Justina che con poca delicatezza sta spingendo Alelì, Tacho, Jazmin, Lleca e un nuovo bambino di nome Monito nel cortile per dirci qualcosa “A lavorrrarrre in strrrada! E perrr te cagna rrrognosa è arrrivato il momento di saperrre quello che succede qui dentrrro”. La guardo con aria interrogativa ma in realtà psicologicamente mi preparo al peggio e infatti “qua si lavorrra e si rrruba e ovviamente il rrricavato è mio e del signorrr Barrrtolomeo e non ti azzarrrdarrre a dirrre a Cielo o a chiunque altrrro quello che succede qua dentro, mi sono spiegata?” . Annuisco di controvoglia e la strega col turbante continua “Ed orrra in strrrada a rrrubarre, Marrrsch!”. Ci accompagna in strada e giunti in una zona medio ricca urla a me e Jazmin “Voi a ballarrre che perrr come siete vestite attirrrerrrete l’attenzione”. Allude alla mia canottiera che arriva fino all'alta coscia e alla pancia lasciata scoperta da un top verde acqua di Jazmin. Ci squadra per un po’ e poi ricomincia a parlare “E quando chiederrrete i soldi rrrubate anche qualche porrrtafoglio e oggetti di valorrre, i rrragazzi vi aiuterrranno”. Justina ci porge in malo modo uno stereo intimandoci a mettere play, lo facciamo e parte un flamenco. Io e la Gitana ci posizioniamo e iniziamo a ballare. Anche se questo tipo di ballo lo conosco ogni tanto sbircio Jazmin che mi sembra molto sciolta.
Dopo un po’ anch’io acquisto sicurezza e faccio mosse anche un po’ più spinte sempre a tempo di musica, ad un certo punto però sento due braccia forti stringermi la vita e un nauseante odore d’alcool mi solletica il collo “eii se ti togli i vestiti ti pago di più”. Sono paralizzata da una stretta forte e nauseata da quello che ha detto ma nonostante questo cerco invano di liberarmi ricevendo in risposta una risata roca. Sento che la sua mano afferra il bordo della mia canottiera ed io inizio a sudare freddo, con la poca lucidità che mi è rimasta cerco di divincolarmi un’altra volta ma l’omaccione mi stringe troppo forte. Capisco che la canottiera sta per essermi sollevata quando inizio a percepire un leggerissimo soffio d’aria all’altezza del bacino. Sto per prepararmi al peggio sperando che tutto accada in fretta quando una voce conosciuta s’intromette “senti si può guardare ma non toccare. Anzi, cerca d’evitare anche di guardarla!”. E' Thiago che con un’aria da duro sta fissando l’uomo che stava per abusare di me. Il tipo non s’intimidisce e a tono risponde “Ragazzino togliti che qui ho da fare”. Approfitto del fatto che ha allentato la presa per girarmi e avvinghiarmi al suo collo e dire “Ha ragione. Siamo occupati,non vedi?”. Thiago mi guarda metà tra lo spaventato e l’allibito mentre il porco mi scruta soddisfatto. Sta per annullare la distanza tra i nostri corpi quando gli tiro una ginocchiata alle parti basse. Sorpreso si porta le mani sul punto che ho colpito, io me ne approfitto e lo inizio a prendere ripetutamente a pugni fino a fargli sanguinare il naso. Sto continuando a colpirlo quando due mani calde mi afferrano e un corpo mi si pianta davanti. E’ Rama che mi ha messo dietro di sé forse più per stopparmi che per difendermi comunque guarda schifato l’uomo che sta a terra e con una voce autorevole che mi fa avvampare dice “Vattene!”. Il tizio si alza visibilmente irritato e Rama mi stringe ancora più forte ma l’uomo dicendomi “sei una ragazzina stupida!” se ne va. Occhi Azzurri mi abbraccia lasciandomi un delicato bacio sulla guancia ma Thiago ci interrompe “ha ragione sai” lo guardo stranita e lui continua “Non dovresti esporti così!”
“Espormi? Stavo solo ballando”. Occhi verdi ride accompagnato dal biondino che mi sta ancora stringendo ed io mi irrito “Si può sapere che cavolo avete da ridere?”
“Non si rende proprio conto dell’effetto che fa’ è?” dice il Bedoya a Rama
“Ma di che stai parlando?” chiedo non capendo il senso del suo discorso. Thiago sorride malizioso ed io sento l’impulso di saltargli addosso e sentire il sapore del suo sorriso poi mi si avvicina pericolosamente e sento Occhi Azzurri irrigidirsi. Occhi Verdi si è avvicinato talmente tanto che sono costretta ad alzare lo sguardo per guardarlo imponendomi di concentrarmi sui suoi occhi invece che sulle labbra. Lui mi guarda con un’espressione provocante poi inizia a parlare con voce suadente “Sto parlando del fatto che sei incredibilmente bella. Poi uno ti conosce e pensa che con il tuo carattere freddo, forte e provocatorio lo sei ancora di più. Ma, quando balli sei tremendamente sexy e sei capace di mandare in tilt qualsiasi essere di sesso maschile”. Pendo dalle sue labbra tanto da non accorgermi che per tutto il tempo che ha parlato mi ha accarezzato il viso e che involontariamente sto stringendo tra i denti il mio labbro inferiore. Lui prontamente fa scorrere il pollice e l’indice sotto il mio mento costringendomi ad alzare il viso e avvicinandosi alla mia bocca con voce sensuale mi dice “smettila di morderti il labbro che mi stai facendo venire voglia di farti mia qui” sto per rispondergli “perché non lo fai?” tanto per provocarlo quando qualcosa distrae la mia attenzione. Vedo la ragazzina bionda che ieri stava avvinghiata a Thiago e tutto mi è subito chiaro: è venuto con lei. Lo guardo con aria di sfida e gli dico “temo che dovrai resistere perché lì c’è un’ochetta che ti aspetta”
“in questo momento è l’ultima cosa di cui m’importa” cerco di rimanere impassibile e fortunatamente ci riesco “beh glie lo potrai dire in faccia perché sta venendo qui”. Thiago con un espressione scocciata si allontana da me e allarga un braccio per accogliere l’ochetta bionda che ha la voce più irritante che abbia mai sentito “Ciao” mi saluta sorridente “Sono Dolores. Tu sei Marianella, vero?. Mi hai fatta troppo ridere ieri quando hai versato il succo addosso a Nacho hahaha ti giuro stavo per soffocare!”
“Magari” sibilo. Rama ridacchia in modo sommesso mentre Thiago mi sorride soddisfatto in quanto alla biondina non sembra essersi resa conto di ciò che ho detto perché è troppo impegnata a fare la gatta morta con Occhi Verdi. Non voglio stare lì un minuto di più come spettatrice di questa patetica scenetta “Bene noi ce ne andiamo abbiamo tanto da fare” dico marcando bene le ultime quattro parole e ottengo l’effetto desiderato perché Thiago cambia subito espressione. “Ciao Don Giovanni divertiti con l’ochetta!” sorrido sarcasticamente e do un leggero schiaffo a Occhi Verdi sulla guancia destra dopo di che me ne vado con Rama che mi ha messo un braccio sulle spalle felice di allontanarmi da quella situazione. Ci allontaniamo abbastanza da non vederli più poi Rama interrompe l’imbarazzante silenzio che si è creato tra di noi “Comunque tutto quello che ha detto Thiago è vero”
“Eii occhio a quello che dici ti ricordo che siamo usciti con Jazmin non vorrai che ti senta, no?” lo provoco
“Ma a me non importa di Jazmin” mi sorride e sta per avvicinarsi al mio viso ma per fortuna trovo qualcosa che lo interrompe “Meglio perché si sta baciando con Tacho”
“Dove?”
“Lì” rispondo indicando la coppietta di biondi che stanno pomiciando in modo passionale. Rama li guarda e non può fare a meno di sorridere “Bene, un pretendente in meno per te” sorrido nervosa e lui sta per aggiungere qualcos’altro ma fortunatamente veniamo interrotti. “Brrrutte rrratte che state facendo? Separrratevi e andate a rrrubarrre, tu sanguisuga vieni con me!” ci sorridiamo e poi andiamo in due direzioni opposte. Justina mi strattona in malo modo in una stradina gremita di gente “bene adesso rrruba io ti osserrrverrrò guai a te se fai qualche passo falso!”. Mi spinge ed io inizio a camminare tra la gente senza una meta precisa ma un certo punto vedo un uomo ben vestito e decido che se sono obbligata a rubare, ruberò solo gente ricca. L’unico problema è che io non ho la minima idea di come farlo ma in quel momento colgo in particolare che prima mi era sfuggito, ha il portafoglio nella tasca posteriore dei pantaloni. Non sbuca di molto perciò deduco che la tasca non è stretta quindi sfilarglielo non sarà difficile inoltre è distratto da alcuni amici e tutta la compagnia sembra un po’ brilla. Faccio un respiro profondo e mi avvicino alla preda. Inizio a sudare freddo e più mi avvicino più il respiro si fa corto ormai sono vicinissima all’uomo ed anche all’infarto perché il cuore mi è arrivato in gola. Con più discrezione possibile allungo la mano e in una frazione di secondo gli sfilo il portafoglio che come previsto non era incastrato allontanandomi il più velocemente possibile. Per fortuna l’uomo non si è accorto di niente ed io ancora con l’oggetto rubato in mano sto per tirare un respiro di sollievo quando una voce mi fa sobbalzare “Mar che ci fai con quel portafoglio in mano?” è Thiago che sta ancora stretto a quell’oca. Mi limito a guardarlo per prendere tempo nel tentativo di trovare una buona scusa ma prima che possa aprir bocca lui mi precede “L’hai rubato?” chiede sgranando gli occhi mentre l’oca si copre la bocca con un espressione di sorpresa.
 “Che dici?!?”
“No è che mio padre mi ha detto che vieni dall’Escorial, lì sono tutti delinquenti. Inoltre non mi sembra d’averti vista con questo portafoglio prima. Se l’hai rubato dimmelo, non ti giudicherò ma voglio saperlo così posso aiutarti”
“Tu mi credi capace di rubare?” gli chiedo in tono accusatorio
“io…beh…voglio solo una spiegazione”
“l’ho trovato per terra e non sono riuscita a riconoscere il proprietario tra la folla per cui ho intenzione di portarlo alla polizia” mi guarda diffidente allora gli dico “aprilo avanti! Ci sono ancora tutti i soldi se l’avessi rubato avrei preso ciò che c’era dentro e l’avrei buttato subito, che dici?”. Apro il portafoglio e faccio vedere che non manca niente e lui a quel punto è costretto a darmi ragione
“Okay. Ma allora perché avevi quella faccia preoccupata?” prontamente rispondo “Perché sono venuta con Justina e non riesco più a trovarla”. Sì, sono una brava bugiarda ma questo d’altronde già lo sapevo, tutti i giorni fingo che le cose vadano bene ma in realtà è da quando ho superato i sei anni che la mia vita è un incubo. Per fortuna un’altra voce mi distrae dai miei pensieri dolorosi “Ecco dov’errri rrra…” è Justina e stava per chiamarmi ratta ma appena vede Thiago cambia parola “rrraggio di sole” conclude con un sorriso finto “Tina, finalmente! Ho trovato questo portafoglio per terra mi accompagni al commissariato?” dico con una fintissima voce sdolcinata e lei con altrettanta finta dolcezza risponde “cerato tesorino. Andiamo”. Mi prende sottobraccio ma veniamo bloccate da Thiago “dai ti accompagno io così mi faccio perdonare per quello che ho detto”
“No. Ci vado con Justina. Tu continua con il gioco dell’oca” dico alludendo a Dolores dopo di che con fare trionfante giro i tacchi e me ne vado. Facciamo qualche passo e appena siamo a debita distanza da Thiago la mia accompagnatrice non che uno dei miei carnefici si blocca e apre il portafoglio commentando “2000 pesos, niente male come prrrima volta sanguisuga. Sei stata brrrava anche ad inventarrrti una storrriella crrredibile per azzerrrarrre i sospetti” fa una pausa poi riprende con fare minaccioso “ma se ti rrrivedo parrrlarrre con il signorrrino Thiago sarrranno guai”. Le rispondo che più gli sto lontana meglio sto. La mia risposta sembra soddisfarla poi aggiunge che per oggi, avendo ricavato una cospicua somma, ho finito il mio “lavoro”. Una volta tornata alla fondazione BB mi faccio una doccia bella lunga nella speranza di lavarmi anche la coscienza. Quando ho finito mi avvolgo in un accapatoio bianco e sto per uscire quando qualcuno entra chiudendosi la porta alle spalle. E’ Thiago. Con uno sguardo malizioso si avvicina prendendo una ciocca dei miei capelli bagnati e iniziandoci a giocare “e così la donna di ghiaccio è gelosa” lo allontano. “Che? Ti piacerebbe!”
“No, mi piace perché in realtà è così”
“Che spiritoso. Senti per me puoi stare con un’oca, una papera, una gallina…puoi stare con tutta la fattoria se vuoi ma la cosa non m’interessa minimamente”
“Bugiarda”
“Vuoi la verità?”
“Ovvio”
“Non m’importa di te”
“E di chi t’importa? Di Rama?”
“Poi sono io la gelosa”
"Rispondimi"
“Sono arrabbiata con te e non ti devo alcuna risposta”.
Detto questo lo supero ed esco dal bagno, ben gli sta così impara ad accusarmi e a farmi ingelosire di proposito. Entro nella mia stanza e mi metto a letto. La storia del mio compleanno mi toglie la fame e le forze portandomi solo ricordi dolorosi perciò è meglio dormirci su e cercare di dimenticare. Mi addormento ma a mattina inoltrata vengo svegliata da alcune urla.
 


Hola a todos! :)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto perché io mi sono divertita tanto a scriverlo.
Un beso.
                                                  Loony Zombiee.
 

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Capitolo 6
*** Que los cumpla feliz! ***


Capitolo 5: Que los cumpla feliz!
“Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri Marianella tanti auguri a te!”. Mi sveglio di soprassalto e trovo intorno al mio letto Monito, Alelì, Lleca, Tacho, Jazmin, Rama e Cielo che tiene in mano una piccola torta coperta di cioccolato. Ancora assonnata mi metto a sedere sul letto e dopo aver preso un bel respiro ed espresso tre desideri, soffio e spengo le quindici candeline. Sorrido ma ad un certo punto ho un flashback e il sorriso mi si congela sulle labbra. Rivedo i miei genitori porgermi una torta simile a questa con tre candeline poi la vista mi si annebbia poco dopo inizio a vedere nero e mi gira la testa ma prontamente Jazmin mi passa un bicchiere d’acqua e il capogiro si placa.
 “Che ti succede?” mi chiede preoccupata Cielo
“Nie…n..te” rispondo balbettando dopo di che scappo dalla stanza e mi rifugio in bagno.
Sto sudando e ho il cuore che mi batte a mille: sto avendo un attacco di panico.
Respiro a fondo e mi ripeto che devo tranquillizzarmi, che è tutto a posto e che ormai tante cose del mio passato sono appunto passate.
Quando mi sono calmata mi bagno la faccia con l’acqua fredda, mi sistemo e dopo aver fatto un respiro profondo esco dal bagno pronta a fingere di stare bene. Rientro nella stanza e tutti insieme mangiamo la torta dopo di che mi offro volontaria per portare il vassoio in cucina e dopo aver discusso con Cielo perché voleva andarci lei riesco a spuntarla. Ho bisogno di staccare e così, con molta calma, mi dirigo in cucina. Una volta entrata cerco di non pensare ad altro, sono talmente concentrata che non mi accorgo che qualcuno mi ha inchiodata al bordo del tavolo. Mi giro e mi ritrovo davanti Thiago con il suo miglior sorriso seducente non resisto e seguo l’impulso di baciarlo. E' strano perché non ho mai dato un bacio con la lingua ma in questo momento la mia bocca sembra sapere da sola cosa deve fare. Sto per avvicinarmi quando lui rovina tutto dicendo 
“E’ la torta di fidanzamento tua e di Rama?”
“No. E' il mio compleanno, idiota!” rispondo piccata più per il bacio mancato che per la sua battutina.
Velocemente lo scanso e torno nel cortile perché non ho voglia di sentirlo replicare. Prima di riuscire a mettere piede in camera Rama mi blocca
“Allora bellissima, oggi che farai?” 
“Sorriderò perché è passato un altro anno e la mia morte si avvicina?” dico sarcastica. Lui mi guarda allibito ed io mi affretto ad aggiungere “eii stavo scherzando” finalmente sorride e posso tuffarmi nelle sue braccia.
Lui mi afferra e mi prede in braccio così sono costretta a mettere le mie gambe intorno alla sua vita. Sorrido. Ed è il primo sorriso vero della giornata. Stiamo ancora ridendo abbracciati in quel modo quando una voce ci interrompe
“Volevo solamente farti gli auguri e comunque se volete mettere in pratica qualche posizione del Kamasutra posso prestarvi il mio letto. Sapete, con i bambini questo non mi sembra il luogo più adatto”  Thiago fa una breve pausa poi si avvicina a me “Se vuoi puoi fare pratica con me” dice con fare malizioso.
Vorrei rispondergli che lo farei volentieri ma sono ancora stizzita per prima perciò decido di non dargliela vinta e con tutta la sfacciataggine possibile rispondo 
“Hai ragione andiamo in camera” fa un passo avanti soddisfatto “Non farti illusioni non io e te. Io e Rama” chiarisco prendendo per mano il mio amico e portandolo nella mia stanza.
“Non mi piace che mi usi per far ingelosire Thiago” 
“Non era mia intenzione” mento “Voglio davvero fare qualcosa con te in privato” mi guarda incredulo sforzandosi al massimo di rimanere con i piedi per terra
“Tipo cosa?” chiede con un po’ troppa enfasi
“Tipo questo” dico buttandomi sul letto e mettendomi a cavalcioni sopra di lui.
Gli lascio qualche secondo di tregua per ricomporsi e poi inizio a fargli il solletico. La cosa va avanti per almeno cinque minuti nei quali anche lui si è vendicato ricambiando il trattamento. Ormai senza fiato ci fermiamo e le nostre teste si girano una verso l’altra nello stesso momento ci guardiamo qualche secondo negli occhi poi quando sta per avvicinarsi pericolosamente alle mie labbra Justina ci interrompe sgridandoci e urlando che dobbiamo subito andare a lavorare. E’ il secondo bacio mancato della giornata ma questa volta, a differenza del primo, sono inaspettatamente sollevata.
I ragazzi vanno in strada mentre io e Jazmin siamo costrette ad andare nella fabbrica nascosta da un passaggio segreto nel cortile interno della casa. Là dentro siamo costrette a costruire bambole di porcellana che i nostri tutori rivendono a prezzi esorbitanti spacciandole per delle preziose bambole antiche. Per fortuna la giornata passa velocemente e quando finiamo il lavoro è pomeriggio inoltrato così decido di andarmi a risposare a letto. Purtroppo però dopo un’oretta scarsa di sonno vengo svegliata da Cielo e la gitana.
“Forza tesoro sveglia!”
“No fatemi dormire ancora un po’”
“Non esiste! E’ il tuo compleanno, in piedi!” insiste Cielo 
“Dai che abbiamo una festa dei ricconi da rovinare!” rincara la dose Jazmin
“Che?” domando ancora insonnolita.
“Ti spieghiamo dopo. Ora vai a farti una doccia!” dice risoluta la bionda con gli occhi azzurri che con uno strattone mi tira fuori dal letto e di peso mi trascina in bagno chiudendomici dentro.
Mi faccio una bella doccia calda con un bagnoschiuma profumato al cocco e poi mi insapono con vigore i capelli e dopo essermi sciacquata mi asciugo indossando un reggiseno blu notte a balconcino senza spalline con le mutandine coordinate.
Appena ho finito entrano Cielo e Jaz che eccitate come due bambine piccole il giorno di Natale mi ordinano di chiudere gli occhi e di non aprirli per niente al mondo. Mi mettono seduta ed iniziano a trafficare con i miei capelli, il mio viso e alcuni vestiti.
Dopo un’oretta buona finalmente sento che hanno aperto la porta e qualcuno entra.
“Sei bellissima” mi sussurra Rama ad un orecchio dopo aver messo qualcosa tra i miei capelli.
Sento la porta richiudersi e due braccia che mi sollevano.
“Sei pronta? Al tre puoi aprire gli occhi. Uno, due e tre!” esclama Cielo
Mi guardo allo specchio e per poco mi prende un colpo. Questa volta credo a Rama, sono bella. Per la prima volta dopo tanti anni riesco a guardarmi allo specchio e a sorridere all’immagine che vi è riflessa.
Ho i capelli raccolti in uno chignon molto ordinato e sulla sommità del capo ho una coroncina da principessa fatta di finte perle bianche. Ho uno sguardo da gatta molto sexy perché hanno allungato i mie occhi grandi con una sottile linea di eyeliner nero e messo il mascara. Credo che abbiano applicato anche qualcosa sul viso perché la pelle è luminosa ma non lucida a differenza delle labbra che sono morbide e sbrilluccicano. Ho un vestito blu notte fatto a corpetto molto stretto fino alle cosce poi diventa più morbido senza dare troppo a vederlo. E' lungo fino ai piedi e per slanciare la mia figura mi hanno messo dei tacchi alti almeno 10 cm color bianco perla. Il vestito sembra uguale a quello della principessa Anastasia dell’omonimo cartone della Walt Disney, uno dei miei preferiti di quando ero piccola. Anch’io come lei ero una poveraccia orfana ed ora mi ritrovo acconciata come una principessa bella ed elegante. 
Mi giro verso le due bionde e sorrido anche a loro che ricambiano ed iniziano a battere le mani e ad abbracciarsi entusiaste.
“Ti ho sentita parlare nel sonno e nominavi il cartone di Anastasia così abbiamo pensato che il vestito che indossa quando va all’opera era perfetto per te anche se abbiamo tolto i volant e i guanti a maniche lunghe perché sappiamo che non ti sarebbero piaciuti” dice la gitana
“Sembri una principessa, anzi lo sei” mi complimenta Cielo 
“Grazie mille è bellissimo” riesco a biascicare con la voce commossa. Presa dall’emozione le abbraccio e una volta uscite dal bagno abbraccio anche Tacho e Rama che mi ripetono che sto un sacco bene. 
Finiti i ringraziamenti Cielo mi rifà gli auguri e ci raccomanda di divertirci alla festa
“Non vieni?” le domando perplessa
“No tesoro scusami ma Nicolas ha deciso di portarmi a fare un viaggio insieme a suo figlio Cristobal”
“Divertiti” le dico veramente felice per ciò che ci ha appena detto.
Mi abbraccia forte e poi tutta felice e innamorata sparisce canticchiando qualche canzone d’amore delle sue.
Appena se ne va io parto in quarta diretta verso l’atrio ma dopo alcuni passi mi accorgo che gli altri tre non mi stanno seguendo
“Allora?”
“Vuoi spiegarmi dove stai andando?” mi chiede Jaz
“Mi sembrava m’avessi detto che abbiamo una festa dei ricconi da rovinare” rispondo con un lieve ghigno malefico la gitana e gli altri si scambiano occhiate d’intesa e sorridendo mi seguono.
Nel tragitto mi spiegano che Bartolomeo ha organizzato la festa di Dolores, anche se il suo compleanno è stato più di una settimana fa, per far avvicinare ancora di più a Thiago. Fortunatamente il nostro tutore, Justina e Malvina sono spariti così non abbiamo nessuno che ci impedisca di andare alla festa e divertirci una volta tanto.
Arrivati in cima alle scale ci incontriamo con Monito, Lleca e Alelì, la piccola appena mi vede mi corre in contro.
“Sei bellissima sembri una principessa vera come quelle delle favole” mi dice con il suo sorriso sincero e sdentato. 
Dopo di lei si fa avanti il biondino 
“Sicura che sono troppo piccolo per te?”
“Sì Lleca ma se vuoi ti concedo un ballo” la mia risposta sembra renderlo felice.
Sto per iniziare a scendere le scale quando Rama mi blocca 
“No aspetta! Scendiamo prima noi tu resta qui e non muoverti fino a che non ti chiamiamo”
“Va bene” rispondo e tutta la banda si precipita con poca grazia giù per le scale.
Sento un po’ di trambusto dopo di che la musica si stoppa in risposta a questo vengono urlate alcune lamentele invano che cessano appena Rama inizia a parlare 
“Ed ora fate un forte applauso per la vera festeggiata della serata, Mar!”
Parte la cover di "Somebody to love"dei Queen cantata da una donna ed io inizio a scendere le scale con aria esitante aggrappandomi alla ringhiera. Quando arrivo a metà scalinata scorgo gli invitati incuriositi che si sono appostati alla fine delle scale perciò ricomincio a scendere con uno sguardo provocante, il mio miglior sorriso e l’aria sicura. Ora li vedo benissimo. Mi stanno guardando tutti incantati mentre quelli che mi conoscono mi guardano increduli nessuno di loro si aspettava che sotto i miei modi aggressivi e i miei vestiti per nulla eleganti o alla moda ci fosse nascosta una ragazza così fine e graziosa. Arrivata al termine delle scale parte un forte applauso e Rama si precipita prima di chiunque altro verso di me afferrandomi la mano e portandomi in pista. Nel farlo passiamo vicino a Thiago, Nacho e Dolores che mi guardano a bocca aperta. Mettono una canzone che non conosco però è abbastanza ballabile e così dopo poco anche altre persone iniziano a ballare. Sono così soddisfatta della reazione che ho suscitato, soprattutto da parte del Bedoya, che in pista ballando do il meglio di me. Dopo un po’ vengo strappata a Rama da un tizio che non conosco e a sua volta dopo pochi minuti che ci ballo insieme vengo presa da Tacho, poi Llega, Nacho, di nuovo Rama e poi finalmente finisco tra le braccia di Thiago. 
“Sei bellissima” mi dice con il suo sorriso conquistatore
“Sei già la terza persona che me lo dice” rispondo con l’intento di provocarlo
“Scommetto che una delle altre due è Rama”
“Beh ci hai azzeccato. Sai dopo che è stato in camera mia non poteva dire altro” rispondo ancora più provocatoria
“Ti diverti a farmi ingelosire è? Ragazzaccia!” mi dice con fare malizioso facendo una lieve pressione sul mio bacino e avvicinandomi di più a lui. Il mio cuore perde qualche colpo poi con fare serio aggiunge “Giurami che non è successo niente tra di voi”
“Sono cose private non voglio dirtelo”
“Invece lo farai!”
“Altrimenti?” mi fa fare un casquè e con aria divertita aggiunge
“Finchè non mi rispondi ti lascio così e se dovessi far passare troppo tempo potrei anche lasciare la presa e farti cadere”
“Spero che il pavimento abbia voglia di abbracciarmi allora perché non ho la minima intenzione di risponderti”
“Va bene. Sto morendo di gelosia e ti assillerò fino a che non mi risponderai”
“E va bene. Ti rispondo solo perché non ti voglio tra i piedi più del solito” dico sorridendo poi continuo “non è successo niente tra me e Rama, siamo solo amici e in camera mia ci siamo fatti solo il solletico niente di più”
Finalmente mi ritira su e visibilmente sollevato poi mi avverte 
“Non fare mai più una cosa del genere, quando ti chiedo qualcosa voglio una risposta immediata se no la prossima volta giuro che ti sculaccio”
“Okay papi” gli rispondo con fare molto provocatorio
“Possibile che ogni volta che dici o fai qualcosa di provocante mi fai venire una voglia matta di…” 
“Baciarmi?” lo interrompo
“Anche, ma stavo pensando a qualcosa di più spinto” 
“Tipo?” dico maliziosa
“Scoparti, Mar” 
Ringrazio mentalmente che le luci siano soffuse perché sono sicura d’essere arrossita ma più che essere sconvolta sono eccitata da quello che mi ha detto, non avrei mai pensato di fargli questo effetto.
“Allora starò più attenta non vorrei affatto ferire i sentimenti di quell’ochetta bionda” dico ironica
“Mmm…forse non sono l’unico ad essere geloso. Comunque tra me e lei ci sono stati solo un paio di baci ma niente di più, non stiamo insieme perché a me piace un’altra ragazza”
“Beh avvisa tuo padre perché da quello che vedo si aspetta come minimo il matrimonio da voi due”
“Beh se questa ragazza ricambia i miei sentimenti lo farò. I tuoi amici ti hanno detto che sono stato io a proporre di festeggiarti qui?”
“No”  rispondo con tono piatto anche se la cosa che mi ha detto mi ha lasciata senza parole
“Sei contenta?”
“Più che contenta sono sorpresa”
“Allora preparati perché continuerò a sorprenderti”
Detto questo mi lascia da sola nella pista da ballo per andare alla console e stoppare la musica poi appena tutti hanno fatto silenzio inizia a parlare 
“Volevo dire alla persona per cui ho organizzato tutto questo che mi piace dal primo giorno che ci siamo incontrati, che da quando l’ho incontrata non sono più lo stesso per la prima volta sono geloso e il mio umore cambia a seconda di come vanno le cose con lei, che il solo vederla sorridere mi fa capire che ne vale la pena di vivere. Questo” dice indicando la sala “e tutto quello che ho detto è per te…” c’è una breve pausa ed io vedo Dolores avvicinarsi e sorridere come un idiota "Marianella” conclude Thiago.
No. Non ci credo. Dolores non ci crede. Nemmeno Nacho. Rama e tutti gli altri non ci credono. Non può aver detto il mio nome, non posso essere io la ragazza che gli piace.
Jazmin mi spinge poco delicatamente verso di lui e Occhi Verdi tira fuori un pacchettino regalo. Ancora stranita lo scarto e vedo che all’interno c’è una catenina d'argento a forma di cuore. Si avvicina e guardandomi negli occhi mi mette il ciondolo al collo mentre dice “Questo è per ricordarti che il mio cuore appartiene solo a te” . Non faccio in tempo a realizzare tutto quello che è successo che Thiago si avvicina alla console e parte "Reality" di Richard Sanderson e aggiunge “Anche questa è per te” mi trascina nella pista da ballo mentre tutti ci fissano e balliamo questo lento completamente da soli. Mi sembra di vivere in un sogno ma quando parte il ritornello so che è vero perché lui mi bacia e dopo poco preme dolcemente la lingua sulle mie labbra io le schiudo e lui si insinua e le nostre lingue insieme si cercano e si accarezzano. So che non è un sogno perché mi sento viva, perché sento che tremo, sento il batticuore e se lui non mi reggesse sento che sverrei o probabilmente volerei con tutte le farfalle che sento nello stomaco. Sento anche un calore estraneo che invade il basso ventre. Si solleva un forte applauso ed io non riesco a credere che qualcuno possa farmi questo effetto e riesca a farmi provare tutte queste emozioni. “Auguri” mi dice a fior di labbra quando si stacca per riprendere fiato
 “La risposta è sì” mi guarda leggermente perplesso in effetti avrei dovuto aggiungere altro ma nel mio cervello il ragionamento era chiaro “ricambio i tuoi sentimenti” chiarisco.
Lui sorridere e dice “allora stiamo insieme”
“sembra proprio di sì” dico baciandolo.
Ma purtroppo le cose belle sono destinate a finire troppo presto infatti si sente un “la festa è finita” pronunciato da Bartolomeo mentre mi lancia un’occhiataccia e se queste potessero uccidere sarei morta all’istante.
Gli invitati si affrettano ad uscire mentre i ragazzi, io e Thiago ci avviciniamo a lui
“Figliolo perché non accompagni alla porta Dolores? Anche perché credo che tu gli debba delle scuse”
Occhi verdi lancia un’occhiata d’odio al padre e poi si rivolge a me “Ha ragione devo assolutamente parlarci perché voglio che le cose tra me e te funzionino, senza equivoci” mi lascia un bacio sulla fronte e poi si allontana.
Bartolomeo ci fa mettere in riga e poi lui inizia a passeggiare avanti e indietro con Justina al seguito che stando sull’attenti ci osserva come se fossimo la cosa più schifosa e immonda del pianeta.
Il nostro tutore continua ancora un po’ la passeggiata poi si ferma davanti a me con la faccia più inquietante che gli abbia mai visto 
“Che pensavi di fare?” dice che con un tono da far rabbrividire a pochi centimetri dalla mia faccia
“Festeggiare il mio compleanno?” rispondo forse con un po’ troppa insolenza infatti ci rimedio un sonoro schiaffo sulla guancia sinistra. Non mi scompongo, ma il punto dove mi ha colpita pulsa e sono sicura che c’è ben stampata l’impronta della sua mano.
“Papà che fai?” questo è Thiago che è arrivato appena in tempo per vedere cosa combina quello schifoso di suo padre
“Oddio Marianella, fiorellino mio, scusami era senza volere! cosa ho fatto! cosa ho fatto!” continua a ripetere accarezzandomi e fingendo un piagnisteo.
Il mio neo ragazzo mi stringe a sé mentre Bartolomeo inventa una scusa 
“Oggi sono stato dal dottore e mi ha dato delle medicine che creano questi scatti incondizionati non ho fatto in tempo ad avvertirla, non me lo perdonerò mai, perdonami fiorellino, perdonami!”
Ovviamente Bedoya Junior gli crede e dice “Non preoccuparti papà ora la porto a mettersi del ghiaccio così non si gonfia”
“No figliolo non preoccuparti la accompagnerà Rama io e te dobbiamo parlare”
“No papà io…”
“Non preoccuparti Thiago sto bene” lo interrompo liberandomi dalla sua presa 
“Sì tranquillo l’accompagno io” aggiunge Rama 
“Va bene” risponde un po’ contrariato Occhi Verdi mi lascia un bacio a stampo sulle labbra e mi augura la buonanotte.
Mentre io e Occhi Azzurri stiamo uscendo sento che Bartolomeo spedisce anche gli altri a dormire e dopo poco sono circondata anche da tutti gli altri miei amici.
Arriviamo in cortile e i ragazzi insistono perché io ci metta davvero l’acqua gelata ma a me non va ho solo voglia di togliermi i tacchi e il vestito di dosso e andare a dormire. Una volta uscita dal bagno struccata, con il pigiama e finalmente senza quelle scarpe scomodissime trovo i ragazzi ancora fuori dalle stanze che mi aspettavano
“Come ti senti?” mi chiede premurosa Jaz
“Sto bene” rispondo automaticamente
“Beh dopo una pomiciata del genere chi potrebbe biasimarla” risponde scocciato Rama precipitandosi in camera senza darci la buonanotte
“Che gli prende?” domando esterrefatta, non è da lui comportarsi così.
“Non l’hai ancora capito è?” dice Alelì andando in camera 
“Cosa?”
“Lascia perdere ora non è il momento” dice Tacho “buonanotte e ancora auguri” mi dice dandomi un bacetto sulla guancia poi inizia a baciarsi con Jazmin e siccome so che andrà per le lunghe decido di lasciarli soli.
Ho un po’ di difficoltà ad addormentarmi perché ripenso costantemente a tutto quello che è successo oggi ma finalmente dopo una mezz'oretta Morfeo decide di farmi visita, intanto la gitana e Alelì stanno dormendo della grossa.
Dopo un’oretta o due vengo svegliata da alcuni movimenti ambigui che percepisco nel sonno vicino al mio letto, sgrano gli occhi e prima che possa mettermi ad urlare Bartolomeo mi ha schiaffato sotto al naso un fazzoletto imbevuto in qualche chimico. Provo a liberarmi ma il liquido che il mio tutore mi ha costretta ad annusare sta facendo effetto perché sento le membra sempre più pesanti e una gran stanchezza m’invade il corpo e la mente alla fine riesco a fare l’unico movimento che mi è permesso: chiudo gli occhi e svengo crollando così inerme tra le braccia del mio carnefice.
 
 
 
Hola a tutti! :)
Lo so ho pubblicato questo capito in super ritardo però un po’ è stata colpa del blocco dello scrittore, un po’ per il fatto che sono partita e un po’ per dei problemi che mi ha dato il computer.
Però meglio tardi che mai! :D
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e colgo l’occasione per ringraziare yourhugsavesme, mynamesaileen e cettadefaziopablizza (spero di averli scritti bene) per i loro complimenti e per il fatto di essere state le mie prime recensitrici.
Grazie anche a tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima.
                     
LoonyZombiee

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Capitolo 7
*** Vos sos fuerte, podes soportar todo eso. ***


Capitolo 6: Vos sos fuerte, podes soportar todo eso.
È passata una settimana da quando Bartolomeo mi ha venduta ad un omaccione che mi tiene chiusa in una cantina.
C'è un logoro materasso pieno di acari e in tutta la stanza c'è un forte odore di muffa, le finestre sono troppo piccole e sono posizionate troppo in alto per essere raggiunte perciò l'unica via d'uscita è una porta molto pesante che solo l'omaccione può aprire.
I primi giorni mi ha imbottita di sedativi perchè non facevo altro che agitarmi e urlare poi ho capito come funziona e per questo ho iniziato a fingermi tranquilla, adesso mi da una pillola ogni mattina ed io sono costretta a prenderla senza opporre resistenza.
In realtà non mi dispiacciono molto perchè dormo un sacco quindi non penso alla mia vita schifosa, nè a Thiago o ai ragazzi.
Non ho intenzione di restare qui.
Voglio scappare.
L'omaccione è appena entrato e mi sta porgendo la cena con un sorriso diabolico afferro il piatto e sta per toccarmi il sedere dicendo "brava bambina" come suo solito ma questa volta sono pronta non essendo troppo stordita così prontamente mi scanso e velocemente gli premo tra il pollice e l'indice una vena sul collo che gli blocca la respirazione facendolo svenire. 
Mi lascio alle spalle quella cantina puzzolente dopo aver chiuso accuratamente la porta per rallentare ancora di più l'omaccione se mai dovesse svegliarsi e provasse a seguirmi. Corro su delle scale traballanti e fetenti ma non mi importa perché voglio solo uscire da questo posto schifoso.

Finalmente con tre balzi raggiungo la porta di casa quindi esco sbattendola con un tonfo.

Saranno più o meno le otto di sera ma fuori c'è un buio pesto e l'aria è troppo gelida per me che sto in una semplice canottiera. Appena esco dal portone mi accorgo che questo quartiere è quasi peggio della casa dove mi avevano rinchiuso. C'è una forte puzza di piscio e ad ogni angolo c'è un barbone o un tizio completamente ubriaco, alcuni di loro mi guardano con dei ghigni perversi e solo ora mi accorgo che la canottiera che indosso è corta, troppo corta. 

Cerco di calmarmi ripetendo a me stessa come un mantra che sono troppo ubriachi per correre più veloci di me, tuttavia questo non può impedirgli di avvicinarsi a me e bloccarmi e lì sì che sarebbe un problema perché è vero che l'alcol li ha storditi abbastanza ma sono comunque in superiorità numerica.

Appena un gruppetto tenta di avvicinarsi cercando di accendere il mio interesse con proposte oscene io faccio uno scatto felino e scappo senza avere la minima idea di dove stia andando.

L'aria fresca e il vento mi sferzano la pelle, ho il fiato grosso e sento che sto per svenire perché saranno più di 24 ore che non mangio.

Corro finché non vado a sbattere contro qualcuno, sono troppo debole e poco lucida per vedere chi è. Anche se fosse uno di quegli ubriaconi non mi importa, tanto mi sento morire.

La luce accecante di un lampione mi fa pizzicare gli occhi non appena li apro, sono sdraiata su una panchina con una felpa gigante addosso che mi tiene caldo. Provo ad alzarmi ma mi gira la testa così ricado indietro a peso morto.

"Piccola, finalmente ti sei svegliata!" dice una voce paterna alle mie spalle ma essendo ancora più o meno in una fase di dormiveglia non riesco a riconoscerla. Vedo una sagoma alta e muscolosa che si avvicina e mi sto chiedendo seriamente se non mi sto facendo un trip.

La figura si avvicina sorridendomi e porgendomi una bottiglietta d'acqua e finalmente lo riconosco, è Nicolas Bauer.

Bevo un lungo sorso e finalmente riacquisto abbastanza lucidità da riuscire a capire la sua domanda 

"So benissimo che sei ancora scossa ma appena ti sarai ripresa esigo che tu mi dica cos'è successo e cosa ci fai qui dato che Bartolomeo ci ha detto che ti avevano trasferita in un riformatorio a Bariloche. Adesso lo chiamo e lo avviso che ti ho incontrata ma poi voglio sapere tutto" lo dice con un tono severo ma finisce il tutto con un sorriso che somiglia ad un incoraggiamento.

Mentre analizzo tutto ciò che mi ha detto quasi non mi accorgo che ha preso il cellulare e lo sta portando all'orecchio.

"No!" urlo strappandoglielo di mano. Cattivissima idea il movimento troppo veloce mi ha fatto tornare i giramenti di testa ma almeno gli ho impedito di chiamare quel mostro.

"Mar capisco che tu voglia rimanere alla fondazione BB perché ti sei fatta degli amici e hai trovato delle brave persone ma qui è una questione legale, Bartolomeo potrebbe finire in carcere per sequestro di minori"

"No Nico non è quello. E poi se vogliamo parlare di questioni legali Bartolomeo dovrebbe finire in carcere per sfruttamento e violenza sui minori"

"E' quello che stavo dicen...CHE?!?"

Si alza di scatto e mi guarda con un'aria mista tra preoccupato e incredulo.

"Sì Nico hai sentito bene. Vuoi chiamarlo? Fallo. Lui sa benissimo che sono in questo quartiere di merda è stato lui a portarmici"

"Mar sei sconvolta e affamata e stai dicendo un sacco di fesserie. Conosco Barto da tanti anni e sono al cento per cento convinto che sia una persona rispettabilissima."

Sono completamente svuotata. Ho rischiato rivelando cose che dovevano restare segrete per niente perché tanto l'archeologo non mi sta credendo e la cosa peggiore è che non so come fargli cambiare idea.

Si siede vicino a me e mi accarezza una gamba ripetutamente e questo gesto è per dirmi che andrà tutto bene, ma non è così.

Finché quel mostro non sparirà dalla mia vita niente andrà bene.

Sta per sfilarmi il telefono dalla mano finché non mi viene un lampo di genio.

"Nico dammi una possibilità, so come dimostrarti che Barto non è quello che sembra"

Fa un'espressione un po' scettica così rincaro la dose "dai non hai nulla da perdere e poi se fosse come ti ha detto Bartolomeo ovvero che in teoria dovrei essere in un riformatorio, si sarebbero già dovuti accorgere della mia assenza soprattutto perché Bariloche senza macchina è parecchio lontano da qui"

Il mio ragionamento sembra convincerlo così decide di accettare e seguirmi.

Non so come ma riesco a portarlo alla casa dove mi tenevano nascosta e lui un po' si insospettisce. Uno perché se fosse una cosa improvvisata per raggirarlo non conoscerei così bene la zona, due alcuni ubriachi mi hanno riconosciuta e questo sta a significare che per forza devo essere passata da qui e l'autostrada per Bariloche sta dalla parte opposta della città.

Arriviamo davanti alla casa dove sono rimasta rinchiusa negli ultimi sette giorni e gli dico di nascondersi.

In realtà non ho un piano preciso quindi mi limito ad aspettare piantata davanti al palazzo, ma la fortuna sembra essere dalla mia parte questa sera. Poco dopo infatti, ancora mezzo intontito, esce dal portone l'omaccione. Appena mi vede alza un pugno in aria e urlando quanto la sua voce rauca glie lo consente inizia a minacciarmi 

"Eccoti qua piccola ribelle del cazzo adesso ti spezzo le gambe e ti faccio vedere io come ti faccio passare la voglia di scappare e sai cosa? Lo farò senza darti i sedativi così sentirai tutto il dolore! Evidentemente Barto non te ne dava abbastanza glie l'ho sempre detto che con voi piccoli delinquenti deve usare il pugno di ferro"

Detto ciò mezzo barcollando fa per avvicinarsi a me, con la coda dell'occhio vedo Nico che mi sta vedendo in contro ma gli faccio cenno d'aspettare.

"Non te l'ha detto Bartolomeo che ero la peggiore della fondazione?"

"Quell'imbroglione mi ha detto che eri una grande lavoratrice e che sei abilissima a rubare, non mi aveva detto che avrei dovuto pagare 1000 pesos per una spina nel fianco troppo aggressiva e ribelle"

A quel punto Nicolas ha sentito abbastanza e così si mette in mezzo scansandomi appena prima che l'omaccione mi potesse afferrare. 

Con un destro poderoso lo colpisce alla tempia facendogli perdere i sensi. 

Si gira verso di me e balbetta alcune scuse che non capisco perché la scarica d'adrenalina che ho avuto mi ha indebolita del tutto, svengo sorridendo.

Quando mi sveglio sta per albeggiare, sono sdraiata comoda nella jeep di Nico e sul cruscotto proprio di fronte a me c'è una busta che profuma di dolci con all'interno un grande cornetto tutto zuccheroso.

"Ben svegliata" mi dice Nico tutto sorridente 

"Quanto ho dormito?" domando addentando un pezzo di colazione

"Quattro ore" 

"Aia sono pochissime! Ero abituata a dormire per dodici ore e passa con tutti i sedativi che mi dava quel porco"

Nico fa una lieve risata più per rassicurarmi perché non credo che quello che mi è successo lo faccia ridere poi così tanto.

"Facciamo una cosa" propone "adesso dormi altre tre ore tanto sono solo le quattro del mattino, poi ti sveglio e andiamo in un bar così ti dai una rinfrescata, ti cambi i vestiti e seduti lì mi racconti tutto. Poi ti prometto che nel viaggio di ritorno alla fondazione, che dura un'oretta, puoi dormire ancora. Ci stai?"

Non faccio in tempo ad annuire che dopo un lungo sbadiglio mi addormento di nuovo. 

Quando mi sveglio è già mattino e Nico come promesso mi porta al bar di un suo amico così posso andare al bagno e sistemarmi. Mi ha dato dei vestiti di Cielo puliti che sono rimasti là in macchina dal loro viaggetto e per fortuna c'è anche della biancheria intima.

La roba mi sta un po' grande ma con qualche nodo e con alcune spille riesco ad adattarli alla mia figura. Ho scelto un vestitino a bretelline di pizzo bianco che mi arriva sopra al ginocchio ai piedi ho i miei inseparabili anfibi neri che mi rendono più alta. Mi sciacquo il viso e i capelli che dopo una settimana senza lavarli sono ridotti allo schifo. Li sciacquo nel lavabo e poi li asciugo con il phon che in teoria servirebbe ad asciugare le mani dopo di che li lego un coda alta e poi mi guardo allo specchio. Il vestito tutto sommato mi sta bene è stretto fino alla vita e poi ha una gonna leggermente a campana, la pelle è più pallida del solito per via del poco cibo e delle pasticche ma questo rende i miei occhi scuri ancora più profondi. L'unica pecca sono delle occhiaie verdognole abbastanza profonde però non importa perché per il resto sono abbastanza carina.

Esco e Nico mi fa un gran sorrisone riempiendomi di complimenti poi ordina la colazione ed io gli racconto tutto su Barto. Della fabbrica di bambole, dei ricatti, delle botte, del fatto che ci costringe a rubare, delle umiliazioni e che mi ha venduto a quel signore perché mi ero fidanzata con Thiago. Insieme ci ingegniamo per trovare una scusa da rifilare a Bartolomeo e su un piano per incastrare lui e Justina.

Mi accompagna alla macchina e dopo un'oretta buona di viaggio in cui mi sono riposata siamo pronti per entrare alla fondazione.

Nico entra per primo spalanca la porta blu della villetta e dalla confusione che sento capisco che tutta la casa è riunita lì però dopo poco tutti si zittiscono e sento la voce di Nico che annuncia

"Guardate chi ho incontrato stamattina per strada"

Entro con un sorriso gigante sotto lo sguardo allibito di tutti. La prima ad abbracciarmi è Alelì "Mar!" urla correndomi incontro.

Subito dopo la seguono Cielo e la Gitana e poi Tacho che dopo avermi abbracciata si mettono intorno a me.

Mancano Rama e Thiago che si guardano per qualche minuto increduli poi il mio amico mi viene incontro e mi regala uno dei suoi fantastici abbracci che non mi dava da tempo. 

Mentre mi stringe lo sento singhiozzare 

"Mi sei mancata così tanto" riesce a dire tra un singhiozzo e l'altro.

Quando si stacca gli prendo il viso tra le mani e gli sussurro a fior di labbra "Sono qui!" abbracciandolo poi a mia volta di mia spontanea iniziativa.

Fino a questo momento non mi ero accorta di quanto mi era mancato e di quanto ho bisogno di lui per sentirmi forte e non più sola.

E' strano ma il suo contatto mi piace e mi fa stare bene e per la prima volta con lui sento qualcosa che mi si smuove nella pancia.

"Dai te la sei tenuta abbastanza ora falla salutare anche a me" dice Thiago con un tono freddo, molto più freddo di come me lo ricordavo.

Rama gli lancia un'occhiata d'odio che mi sembra esagerata per un commentino del genere, comunque si fa da parte.

Occhi Verdi fa per abbracciarmi ma io dopo questa settimana che mi è sembrata lunghissima ho solo bisogno del contatto delle sue labbra per sapere che nella vita ci sono cose per cui ne vale la pena.

Lo bacio ed è un bacio irruento e forte che pareggia i conti con quelli mancati in questi sette giorni.

Però c'è qualcosa di diverso. Nonostante abbia ricambiato con molto trasporto lo sento in qualche modo distante e il suo tocco a differenza del mio è leggero, quasi come se si sentisse in colpa a toccarmi.

Mi stacco e sorrido facendo finta di non aver notato niente di strano poi con un sorriso ancora più finto della mia finta felicità abbraccio anche Tina e Barto.

A quel punto Nicolas racconta di come mi ha incontrata che camminavo appena agli inizi della città di Buenos Aires perché al tipo del riformatorio che mi stava accompagnando si era bucata una ruota e perciò mi ha detto che avrebbe mandato a Barto i documenti della revoca del mio trasferimento dalla fondazione BB per fax e mi ha raccomandata che appena fossi tornata a casa di chiamarli.

Nico ha recitato benissimo e il mio tutore non può far altro che fingere di andare nel suo ufficio per telefonare all'istituto a Bariloche.

Con una voce molto anzi troppo tranquilla dico agli altri che ho bisogno di riposarmi perché sono stanca per il viaggio e mi chiudo in camera a dormire.

Mi sveglio che sono le quattro del pomeriggio e non è una buona cosa perché significa che ho di nuovo saltato il pranzo.

In questa settimana sono dimagrita di almeno tre chili e siccome sono già abbastanza magra non è per niente una buona cosa. 

Fortunatamente Cielo molto premurosamente  ha lasciato sul comò vicino al mio letto una scodella con dell'insalata e alcune fette di pane, il tutto accompagnato da un po' di frutta e una brocca d'acqua fresca.

Proprio nel momento in cui sto per finire il piatto sento delle urla in cortile e per un attimo mi prende il panico che Nicolas si sia lasciato sfuggire qualcosa con Barto ma più mi avvicino al cortile più capisco che i litiganti sono altri due.

"Basta devi dirglielo!" sta urlando Rama

"Perché dovrei, per farla stare peggio? Hai sentito che hanno detto Nico e Cielo no? Che al riformatorio l'hanno strapazzata per bene e che il viaggio che ha fatto è stato lungo. Qui ha bisogno di tutta la pace e la serenità possibile" risponde altamente irritato Thiago

"Non importa quello che hanno detto Nico e Cielo devi essere sincero con lei, devi dirle che..."

"Dirmi cosa?" mi intrometto

"Amore!" mi corre incontro Thiago "mi spieghi come fai ad essere così bella anche appena alzata e con il pigiama addosso?"

"mmm...questi complimenti mi sanno di lecchino" gli dico non riuscendo a nascondere un sorriso "comunque cosa devi dirmi?"

Lancia uno sguardo colpevole a Rama e poi guardandomi dritto negli occhi mi dice "Che ho pianto tutte le notti da quando te ne sei andata. Ti giuro mi sentivo male avevo bisogno di te, di stringerti, di toccarti, di baciarti e tu non c'eri"

Okay. A questo punto anche la mia corazza di ghiaccio si sta sciogliendo.

Lo bacio e nonostante lo sento ancora distante penso che è molto meglio rispetto a prima.

"Scusami ma adesso devo andare. Devo vedermi con Nacho e gli altri ma prometto che sta sera sono tutto tuo, bellissima!"

"Okay vai uomo in carriera" scherzo lasciandogli un bacio veloce a stampo, lui sorride e dopo aver guardato Rama con uno sguardo di sfida se ne va.

"Quanto è dolce!" mi scappa dalla bocca senza riuscire a frenarmi in tempo"

"Oh sì un vero gentiluomo!" borbotta Rama "Mar lui..."

Ma non può finire la frase perché Bartolomeo ci interrompe 

"Rama fila subito in fabbrica e tu raggio di sole vieni con me devi sistemare alcune piante del giardino."

Così siamo costretti a separarci.

Esco e mi dirigo nel punto dove mi ha spiegato Barto con alcuni utensili in mano pronta a togliere le erbacce ma delle voci e due figure attirano la mia attenzione.

"Tesoro so che non sei serio e che non vuoi lasciarmi davvero. Che c'è è tornata quella poveraccia e non vuoi ferirla?" squittisce una sgualdrinella che non conosco.

"Tefi no non è..." ma Thiago viene zittito dal bacio di quella tipa ma non sembra che gli dispiaccia dato che non la respinge.

Qualcosa mi sta bruciando nel petto.

Afferro le cesoie e quatta quatta mi avvicino a loro sono talmente presi dal bacio che non si sono accorti di me, presto lo faranno.

"Ahi!" urlano prima uno e poi l'altro.

Abbassano lo sguardo nel momento in cui mi sto alzando da terra e con aria da finta innocentina dico

"Non volevo disturbarvi è che Barto mi ha chiesto di togliere tutte le erbacce dal giardino" dico sperando che abbiano capito la frecciatina

"Mar io..." comincia Thiago ma lo interrompo subito

"Sai Thiago le erbacce vanno tolte appena spuntano perché se no poi distruggono e rovinano tutto quello che hanno attorno" aggiungo. Almeno adesso sono sicura che il signor Doppiogiochista abbia capito la metafora.

Detto questo giro i tacchi e me ne vado anche se il dolore al petto non è diminuito affatto.

"Mar!" Thiago sta per raggiungermi ma la suddetta Tefi lo trattiene

"T. non perderci tempo è solo gelosa" T. sta per ribattere ma mi metto in mezzo io

"Di cosa? dei soldi con cui ti compri i tuoi schifosissimi vestiti? della tua vocetta? o forse della tua faccia da culo?" le faccio un sorriso ironico e poi aggiungo "Tesoro T è tutto tuo, volevo dirgli che mi sono accorta che mi piace un altro ma siccome a quanto sembra ho più palle di lui avrei voluto dirglielo in faccia invece di farmi beccare mentre mi ci baciavo. Grazie T mi hai reso il lavoro più facile e grazie anche a te gallinella, mi hai tolto un peso" sorrido e me ne vado vittoriosa ma allora perché sento d'aver perso tutto?.

Sto per rientrare in casa quando Barto mi blocca e mi tende un rotolo di scotch "sai ho pensato che ti sarebbe servito per qualcosa di spezzato".

A quel punto capisco tutto. Lui sapeva del doppiogioco di Thiago, sapeva che stava qui fuori con quella Tefi e mi ha mandata in giardino apposta e sapeva anche che col mio caratterino avrei di sicuro rotto con suo figlio terminando ogni tipo di rapporto tra di noi.

"Lo dia a Tefi, ne avrà piú bisogno di me" gli dico di rimando e lui sta per dire qualcosa a proposito della mia insolenza ma il signor Doppiogiochista lo interrompe 

"Mar lasciami spiegare" 

Strano a dirsi ma questa volta sono grata a Bartolomeo per aver interrotto il discorso

"Non la infastidire Thiaguito, ha da fare" Thiago mi guarda speranzoso ma io con voce gelida aggiungo

"Infatti. Non infastidirmi più Thiago".

Vado dritta nel cortiletto interno e per fortuna trovo l'unica persona di cui ho bisogno in questo momento

"Rama che bello che tu sia qui devo parlarti"

"di cosa?"

"Thiago".

Il sorriso gli si congela sulle labbra e prima che io possa aggiungere altro comincia a urlare

"No! Sai cosa? non mi interessa nulla della vostra stupida storia d'amore okay? Lui non è il principe azzurro! La sera che Barto ci ha detto che non saresti più tornata si è presentato qui a casa con un'altra ragazza e se l'è baciata per tutta la sera. E sai qual'è stata la sua scusa? Che lui il dolore lo sfoga così, che prima di incontrarti era così ma la verità è che non ti ha mai amata sul serio se no non l'avrebbe mai fatto"

"Rama io..." cerco di fermarlo

"Zitta fammi finire." il dolore al petto mi è aumentato e mi metto seduta perché le gambe stanno iniziando a tremare.

"Sono io che ho pianto tutte le notti perché avevo bisogno di stringerti ma tu non c'eri. Sono io che sono stato male perché mi mancava il suono della tua voce, la tua risata e i tuoi modi freddi e sexy." Rama sta dicendo tutte queste cose belle ma l'unica cosa a cui riesco a pensare è che in questo momento ho tanta voglia di ingoiare qualche sedativo.

"Ma tu non ti sei mai accorta di me perché sei stata sempre appresso a quel cretino. Mar tu mi piaci dal primo momento che t'ho visto e ti amo dal momento esatto in cui mi hai sorriso per la prima volta quando ci siamo presentati"

"Ah e così tu la ami è? Mar è lui il ragazzo che ti piace, no?" ruggisce Thiago

"A te cosa importa? Avevi a fianco la ragazza più bella e fantastica e l'hai tradita alla prima occasione. Non parlare!" urla di rimando Rama

Poi vedo solo che continuano ad urlare ma non capisco quello che dicono perché sento tutto ovattato, sto sudando tantissimo ma ho i brividi di freddo e appena prima di accasciarmi a terra vedo Thiago e Rama che si chinano verso di me chiamando aiuto.

C'è una luce troppo forte qui e non riesco a tenere gli occhi aperti perché tutto questo bianco della sala dove mi trovo brucia troppo ai miei occhi stanchi. Sento la voce di Cielo che mi sussurra "Tu sei forte puoi sopportare tutto questo" e poi chiudo del tutto gli occhi in quella che sembra una sala operatoria.

 

 

 

Hola people! 

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.

Qual'è il piano di Nico e Mar?

Cosa succederà tra lei e Thiago? e tra lei e Rama?

Ma sopratutto cosa succederà a lei?

Prossimamente lo scoprirete.

*me la sento telecronista parte due*

Grazie a tutti i lettori silenziosi e a dreamlaliter e cribsmale_90 che sono state le mie nuove recensitrici, vi mando un abbraccio stritola costole e spero che la storia continui a piacervi.

-LoonyZombiee.

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Capitolo 8
*** Beso, canción y mucha confusión ***


Capitolo 7: Beso, canción y mucha confusión.
 
La chiesa è più fredda del solito.
Dentro ci sono molti ragazzi tutti vestiti di nero e piangenti intorno ad una bara in mogano.
Là riposa una bellissima fanciulla bruna con grandi occhi scuri nel suo bellissimo abitino di pizzo bianco.
E’ troppo bella. 
Troppo giovane. 
E’ morta.
Nella chiesa c’è troppo silenzio e l’odore d’incenso è troppo opprimente e pian piano quella dolce nebbiolina offusca il ricordo di lei.
 
Sto tremando.
Ho avuto un altro incubo, lo stesso che sto avendo tutti questi giorni.
Ero a un funerale. Il suo funerale.
Qualcuno mi inietta qualcosa perché il mio tremolio è aumentato e poi il buio.
 
Mi sento molto stanca e nonostante ci provo con tutte le mie forze ho difficoltà ad aprire gli occhi.
Sento che qualcuno mi sta facendo delle carezze sul braccio mentre singhiozza.
Dopo l'ennesimo tentativo apro gli occhi e vedo Cielo accanto a me 
"Mar finalmente ti sei svegliata!"
Mi abbraccia e il profumo dei suoi capelli mi invade.
"Che mi è successo?" 
"Hai avuto una specie di crisi d'astinenza per via della droga che ti dava quel tipo. Sei stata qui per tre giorni ti hanno reidratata ma per fortuna non hai avuto danni permanenti ora hai solo bisogno di riposo"
"Sai tutto?" le chiedo un po' preoccupata.
"Sì. Me l'ha detto Nico e ha aggiunto che il vostro piano sta procedendo a meraviglia. Ora però dobbiamo far finta che tu ti sia procurata la droga da sola, se no salta tutto.”
“Va bene” 
“Insomma. Con questo intendo che devi fare un programma di disintossicazione e di sedute che durerà almeno una settimana”
“Tranquilla Cielo mi farà bene stare un po’ lontana dalla casa almeno posso riflettere su quello che mi succede con Thiago e con Rama”
Mi da un bacio sulla fronte e poi esce dicendo che deve far firmare alcune carte a Barto e così rimango da sola con la dottoressa.
E’ molto carina e gentile mi parla dell’effetto delle droghe, della vita e mi sta facendo recuperare con tanto sonno e cibo sano.
Le racconto che ho avuto una vita difficile senza dirle cosa mi è successo per il resto invento tutto.
Le dico che quando mi hanno detto che sarei dovuta andare a quel riformatorio a Bariloche ero uscita di testa però appunto perché volevo andarmene sono stata calma e così mi hanno rispedita a casa per buona condotta ma sfortunatamente l’unico modo per rimanere calma era assumere quelle droghe.
Lei crede a tutto ciò le dico e anche se mi è dispiaciuto molto mentirle sono felice che questa settimana sia passata, ora so che voglio o meglio chi voglio.
Al termine della terapia Cielo viene all’ospedale portandomi dei vestiti puliti e mi aiuta a sistemarmi.
Indosso un toppino stretto bordeaux e sopra una salopette a pantaloni lunghi color jeans stinto. 
Me l’ha regalata Cielo ed è bellissima perché i jeans in alcuni punti sono strappati e poi sono abbastanza stretti da risaltare le mie forme senza stringermi in vita. Ai piedi ho delle scarpe che hanno 5 cm di piattaforma e sono anche loro bordeaux. Finito di vestirmi Cielo mi mette un po’ di mascara e mi pettina i capelli. 
Io odio essere toccata.
Ma lei mi ricorda tanto la mia mamma e la lascio fare.
Il mio ritorno alla fondazione è abbastanza tranquillo perché Thiago sta a scuola mentre i ragazzi sono in giro, Bartolomeo dice a fare una passeggiata ma io so benissimo che stanno lavorando.
Justina appena mi vede scaccia in malo modo Cielo e poi si mette a parlare con me 
“Sei molto sveglia rrragazzina. So che ti sei inventata una storrriella e ci hanno crrreduto. Ma non dimentichiamo quello che hai fatto col signorrrino Thiago e sperrriamo sia finita davverrro se no sono guai! Ora Marrrsh! vai a lavorrrarrre nella fabbrrrica di bambole!”
In realtà non vedo l’ora di prenderla a sberle perché il suo difetto nel pronunciare la ‘r’ mi innervosisce troppo però faccio un respiro profondo e con tutta la calma vado a lavorare crogiolandomi nel fatto che tra poco Bartolomeo e Justina andranno in carcere.
Dopo qualche ora sento delle voci in cortile così decido di uscire.
“Ah però che brutto, la vostra amica sta dieci giorni in ospedale e al suo ritorno non c’è nessuno a salutarla!”
I ragazzi mi guardano allucinati poi il loro viso viene alluminato da un sorriso.
“Mar!” Jazmin mi corre incontro abbracciandomi fortissimo “mi sei mancata amica!” continua a dire mentre mi stringe.
“Possibile che ti metti sempre nei casini!” dice sorridendo Tacho poi mi abbraccia forte anche lui.
Alelì e Monito mi saltano in braccio e anche Lleca è felice di rivedermi ma all’appello manca qualcuno.
“Ragazzi ma Rama?” chiedo
“Eccomi” mi risponde lui entrando ora nel cortiletto.
E’ più bello di come me lo ricordassi.
Sorride con quel suo bellissimo sorriso, ha il suo solito borsolino nero e i jeans sdruciti però la camicia è più stretta ed elegante del solito.
“Ramaaaa!” strillo gettandomi tra le sue braccia.
Lui mi fa fare un giravolta in aria ed io lo stringo con tutte le mie forze.
Sento un calore immenso che s’impossessa del mio corpo e credo di non sentire più la testa ma è comunque la sensazione più bella di questo mondo.
Che mi succede? Io non sono così espansiva. Come faccio a non esserlo con lui?
Lui che mi ha sempre amata in silenzio.
Lui che mi trova bella.
Lui che ha pianto tutte le notti quando mi avevano venduta a quel porco.
Lui che non mi ferirebbe mai come ha fatto Thiago, perché mi ama davvero.
Ci stacchiamo e lui prendendomi il viso tra le mani mi dice
“Se continui a sparire così mi farai diventare matto” mi sorride e poi mi da un bacio sulla fronte.
“Eii guarda che questo è il bacio che si da ai morti!” dico fingendomi piccata.
“Okay allora baciami la fronte perché ogni volta che ti perdo mi sento morire”
Lo guardo negli occhi senza riuscire ad aggiungere altro, i nostri sguardi dicono tutto.
“Guarda chi è tornato!” dice stringendomi forte Nico “sei stata bravissima!” poi si rivolge a Rama “te la rubo un attimo dobbiamo discutere di alcune cose”.
Nico mi porta in giardino perché là è sicuro che né Bartolomeo né Justina ci possano sentire.
Ci mettiamo a discutere del piano perché ci sono ancora alcuni dettagli da sistemare.
“Tutto chiaro?” mi chiede.
“Sì” gli rispondo convinta.
“Ora vai. Mi sembra che qualcuno era proprio felice di vederti!”
“Nico!” strillo fingendo di essere offesa gli dò un leggero schiaffetto e torno nel cortile interno.
“Allora di che dovevi parlare con Bauer?” mi chiede impicciandosi Tacho.
“Niente voleva dei consigli perché voleva fare una sorpresa a Cielo” rispondo vaga.
Dalla sua faccia capisco che non è al cento per cento convinto tuttavia fa cadere l’argomento così per distarlo ancora un po’ gli chiedo dov’è Rama ma lui non ha idea.
Mi dirigo verso la mia camera ma sui gradini davanti alla porta c’è Thiago.
Appena mi vede mi corre incontro.
“Mar! Finalmente sei tornata! Ti giuro avevo paura di impazzire. Perché ti sei drogata? E se ti succedeva qualcosa? Tu non puoi lasciarmi così.”
 I suoi occhi sono leggermente lucidi ma non mi fido affatto di lui.
“In realtà posso e poi sono sicura che hai qualcuno che ti consolerà” rispondo guardandolo con due occhi di fuoco.
“Io non voglio Tefy. Voglio solo te! E’ stato uno stupido sbaglio, lasciami spiegare.” mi dice quasi supplicandomi.
“Credo che tu mi abbia scambiata per un’altra, una a cui interessa quello che hai da dire” dopo aver scoccato la mia frecciatina mi giro con un sorriso vittorioso.
Il mio sorriso si illumina ancora di più appena vedo chi è entrato.
“Rama! Finalmente, ho bisogno di parlarti” 
“Anch’io devo dirti una cosa importante”
“Sul serio?” dico avvivandomi con fare sexy 
“Sì.” mi risponde sorridendo.
Proprio in quel momento fa capolino una ragazza con i capelli color del miele e due occhi verdi.
“Ti presento Brenda, la mia fidanzata” dice Rama.
 
 
 
Mi sto comportando in maniera patetica.
Ho abbracciato Rama dicendogli che sono felice per lui e che quello che avevo da dirgli non era poi così importante.
Brenda è simpatica, oltre che intelligente e bella e credo sia perfetta per Rama perché lui è un ragazzo fantastico.
Dopo di che con una scusa stupidissima mi sono chiusa nella fabbrica perché non sopportavo né di vederli insieme né la faccia da cane bastonato di Thiago.
Per calmarmi decido di provare una canzone di Avril Lavigne, una delle mie cantanti preferite, che ho imparato a suonare durante la settimana di terapia. Prendo la chitarra che ci ha dato Cielo ed inizio a cantare.
Dopo averla provata finché non mi soddisfa esco e vedo che al gruppo si è aggiunta gente.
Rama e Brenda, Jazmin e Nacho, Thiago e Tefy , Tacho e una tipa nuova che mi sembra si chiami Lola.
Perfetto. Non solo in questi dieci giorni mi sono persa tante cose ma a quanto pare l’unica scoppiata sono io.
Sono tutti in semicerchio e per terra ci sono bibite e dei cartoni di pizza la cosa all’inizio mi stupisce ma poi mi accorgo che sono le otto di sera e che infatti il cielo è buio.
“Mar, che stavi cantando? sembrava carino!” mi dice Jaz.
“Una canzone di Avril Lavigne” rispondo contenta che a qualcuno possa piacere.
“Ce la canti?” mi chiede speranzosa.
“No. Sai sono un po’ stanca devo ancora abituarmi ai ritmi al di fuori dell’ospedale” in parte è vero però il motivo reale è che non voglio fare da terzo incomodo a tutte queste coppiette.
“Cosa cosa? No non ci siamo capite tu ora entri ti metti un bella gonna e ed esci perché anche se non sembra è una festa!” mi rimprovera Jazmin.
“Sì e stiamo festeggiando cosa?”
“La tua uscita dall’ospedale!” mi risponde lei come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.
“Non ce n’era bisogno e comunque penso che passo” rispondo.
“Spero di non aver sentito bene. Ora tu corri in camera, ti metti una gonna esci e ci canti la canzone, chiaro?”
“Agli ordini capitano!” dico con finta ironia andando in camera.
Prendo una gonna nera semplice a campana che mi arriva sopra il ginocchio come sopra lascio il toppino bordeaux e non cambio nemmeno le scarpe.
Faccio un respiro profondo ed esco.
“Sei bellissima” mi dice Jaz.
Mi sedio sul murettino davanti alla fabbrica e inizio a cantare la canzone.
Nonostante la canzone sia in inglese me la cavo molto bene con la pronuncia questo perché il posto dove sono cresciuta era orribile e non adatto ad una bambina di sei anni però l’unica cosa positiva è che c’erano tante donne di etnie differenti così ho imparato l’inglese, il francese e lo spagnolo mentre prima conoscevo solo l’italiano.
Chiudo gli occhi ed inizio a cantare, la mia voce suona dolce e acuta.
Per la prima strofa ho tenuto gli occhi aperti soffermandomi solo su Jaz che mi sorrideva complice ma quando sta per iniziare la seconda chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dalla musica.
I like the way you misbehave when we get wasted but that's not why I love you and how you keep your cool when I am complicated but that's not why I love you
è vero anche se faccio la complicata lui sa sempre come prendermi, sa come farmi sentire bella anche con tutti i miei difetti. 
Hey, do you feel, do you feel me? do you feel what I feel too? do you need, do you need me? do you need me?
Dimmi che senti quello che sento io. Dimmi che hai bisogno di me perché è l’unica cosa di cui ho bisogno. 
You’re so beautiful but that's not why I love you and I'm not sure you know that the reason I love you is you being you, just you yeah, the reason I love you is all that we've been through and that's why I love you.
Ti amo per quello che abbiamo condiviso, ti amo per quello che sei.
even though we didn't make it through I am always here for you.
Non importa se quello che avevamo è andato sprecato io ci sarò sempre per te perché non voglio perderti.
E mentre canto ci immagino insieme, immagino tu che sorridi ed io che bacio il sapore del tuo sorriso, ci immagino così insieme e felici.
La canzone finisce e tutti mi fanno un applauso e poi si complimentano con me, ovviamente tutti tranne Tefy, Nacho e Lola.
Mi alzo e con la scusa che ho la gola secca vado in cucina prendendomela con calma bevo un po’ d’acqua e poi torno lì.
I ragazzi si sono messi tutti in cerchio e perciò mi siedo con loro.
“Abbiamo deciso di giocare al gioco della bottiglia” mi dice Brenda.
“Fantastico” rispondo fingendomi entusiasta.
Brenda gira la bottiglia e sorpresa delle sorprese esco io.
“Okay Mar…devi baciare la persona a cui è dedicata quella canzone” mi dice.
Be in realtà come prova non è tanto male ma davvero riuscirò a farlo? Sì Mar ce la puoi fare.
Respiro ed inizio a gattonare verso di lui che sta dalla parte opposta del cerchio rispetto a dove sto io.
Mi avvicino e poi lo bacio mettendomi seduta sopra di lui.
Tutti hanno gli occhi spalancati.
Compreso Thiago.
Sì perché io sto baciando Rama.



Hola people!
Eccomi qua con un nuovo aggiornamento, come al solito spero che questo capitolo vi sia piaciuto :)
Volevo ringraziare tutti voi lettori silenziosi e le recensitrici grazie perchè con i vostri complimenti mi fate sorridere sempre :)
Ora vi lascio al momento in cui me la sento telcronista.
Cosa succederà tra Rama e Mar?
Come la prenderà Thiago?
Qual'è il piano di Nico e Mar?
Di chi era il funerale? 
*La canzone comunque s'intitola "I love you"
Ci vediamo al prossimo aggiornamento che sarà venerdì 3 ottobre ✌️
un beso
LoonyZombiee

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Capitolo 9
*** ¡Ay que susto! ***


Capitolo 8: ¡Ay que susto!

Ci baciamo per un tempo interminabile perché lui sorprendendomi ha ricambiato il bacio.

E’ bellissimo. Sento milioni di fuochi d’artificio che mi esplodono dentro e nonostante Brenda e Thiago  sento che è la cosa giusta da fare.

Oddio.  Brenda e Thiago!.

Ad un certo punto ci stacchiamo per riprendere fiato, io ho un sorriso che va da una guancia all’altra ma poi torno alla realtà così il sorriso mi si spegne un po’ e mi alzo di scatto.

“Io…mi dispiace” riesco solo a dire. Mi giro e me ne sto andando ma Rama mi trattiene.

“Perchè l’hai fatto?” mi chiede.

“Perchè mi piaci Rama! E sono una stupida perché non me ne sono accorta prima e ti ho perso.Tu ora stai con lei che è la ragazza giusta per te perché è bella, simpatica e solare non un disastro problematico come me! E nonostante penso che siate fatti l’una per l’altro sto morendo di gelosia! Perché mi piaci e non posso farci niente! Perché sono gelosa ma non ho alcun diritto di reclamarti. Perché tu meriti d’essere felice. E va bene che ora sono io a starci male perché solo ora capisco tutto quello che hai sopportato tu. Non posso fare a meno di pensare a quanto saremmo stati bene insieme… mi dispiace così tanto.”  riesco a dire senza piangere ma risultando comunque patetica.

Che è successo alla mia freddezza? Quando sono diventata così fragile?

Mi scanso da Rama e faccio per rientrare nella fabbrica quando mi giro un’ultima volta per guardarlo lo vedo correre dietro a Brenda che è uscita tutta di corsa.

“Mar” fa per avvicinarsi Jazmin.

“No. Sto bene. Voglio stare solo un po’ da sola” rispondo sorridendole.

So che non mi crede. Non mi credo nemmeno io.

Finalmente Rama aveva la possibilità d’essere felice ed io che faccio? Gliela rovino così. 

Sento qualcuno che bussa urlando 

“Mar io e te dobbiamo parlare subito!” 

E’ Thiago. 

Ma non ho voglia di affrontare pure lui. E poi che pretende? Lui mi ha tradito per primo. Dicono che ciò che semini poi lo raccogli e solo ora capisco che è verissimo.

Io ho fatto soffrire Rama e ora sto provando tutto quello che provava lui.

Thiago ha fatto soffrire me ed ora sta provando tutto quello che ho provato io.

A volte non ci rendiamo conto del male che facciamo finché non siamo noi stessi a provarlo. 

Thiago continua a bussare perché non gli ho risposto così in mia difesa entra in gioco Jaz.

“Lasciala stare! Dopo quello che le hai fatto ti sta trattando pure fin troppo bene!”

“Io voglio solo darle delle spiegazioni e voglio che lei le dia a me!” risponde lui cocciutissimo.

“Adesso no!” replica lei.

 

Sto per uscire per andarli a calmare ma qualcuno mi tappa la bocca con una mano puntandomi una pistola alla tempia. 

Sento la canna fredda dell’arma a contatto con la mia pelle e rabbrividisco.

Questa scena sta scatenando brutti ricordi nella mia testa.

Il tizio sussurra al mio orecchio con la sua voce roca d’aprire la porta ed io senza fare troppe storie obbedisco.

Mentre aziono il meccanismo per uscire dalla fabbrica studio il rapitore per ora dal tono della sua voce, dalla sua altezza e dal suo fisico riesco a capire solo che è giovane, probabilmente ha un paio d’anni in più di me. 

Sento una sensazione stranissima, come se lo conoscessi. So che è impossibile perché non ho mai conosciuto nessun delinquente così giovane.

Usciamo nel cortiletto e vedo che i ragazzi stanno ancora discutendo tra di loro solo che ora si sono aggiunti anche Tacho e Rama mentre a quanto sembra Tefy, Lola, Brenda e Nacho sono spariti.

Appena si accorgono del tizio che mi sta stringendo si zittiscono e rimangono come paralizzati.

“State zitti e lasciateci andare via ed io non vi farò niente!” dice la voce roca nascosta dal passamontagna.

“E a lei?” dice Rama facendosi coraggio.

“No. Non farò del male nemmeno a lei. Carlos la vuole viva.”

Appena sento pronunciare quel nome impallidisco.

No. Non può essere. Ho fatto tanto per scappare da lui ora non posso ritornarci.

Quell’uomo sta ancora nei miei incubi peggiori.

“Chi è Carlos?” chiede Thiago.

“Non sono affari tuoi ragazzino” lo liquida il rapitore.

“Ah dopo sei anni si accorge che sono scappata?” gli chiedo facendomi forza cercando di prendere tempo.

“No. Ma solo ora ti ha trovata. Comunque devo dire che non ti ha reso giustizia.” mi risponde.

“Che vuoi dire?”

“Mi aveva detto che eri bella ma non pensavo così tanto” dice sfiorandomi i capelli.

Sia Rama che Thiago hanno delle facce ancora più tese di prima.

Non rispondo perché non mi viene in mente nulla da dire così il rapitore va avanti.

“Senti io devo aspettare il segnale per portarti via da questo posto… perché non ne approfittiamo e intanto ci divertiamo un po’?” dice.

“Con piacere” rispondo provocandolo.

Sorride e poi sposta il braccio per toccarmi ma io sono più rapida e lo blocco mentre con l’altra mano abbasso il braccio con la pistola.

Lui ride “Sai non parlavo di questo genere di divertimento stavo pensando a qualcosa di più intimo” risponde.

“Ah sì? Sicuro che poi Carlos te lo perdonerebbe? Non so se te l’ha detto ma ero la sua preferita” rispondo con un coraggio che nemmeno sapevo d’avere.

“Ecco perché ti vuole così tanto…ma sai guardandoti ho voglia di rischiarmela."

Stringo ancora di più l’arma e lui ride ancora più forte di prima.

“Stai tentando di prendermi la pistola per caso? E cosa avresti intenzione di farci?”

“Una ragazza con una pistola può fare tante cose” dico tanto per provocarlo perché questo tipo mi sta dando ai nervi.

“Dubito che tu lo faccia. So benissimo che sei terrorizzata da quest’arma”

Si mette male. Come fa a saperlo?

“E tu che ne sai?” chiedo prima di riuscire a trovare una risposta migliore ma purtroppo la curiosità ha vinto su di me.

“Come che ne so? Non è la stessa arma con cui è stato ucciso tuo padre?” accompagna la frase con una risata malvagia.

Questo mi fa perdere il controllo. Gli strappo la pistola di mano impugnandola anche se sto tremando come una foglia.

La stringo forte sentendo il metallo freddo, freddo come il sudore che mi sta imperlando la fronte.

Lo spingo a terra lui cade ed io lo sto minacciando puntandogli l’arma addosso.

“Wow se fai così anche a letto giuro che mi dimetto subito da Carlos e ti tengo tutta per me!”

“Zitto!” gli urlo.

“Va bene. Però non dirò nulla sulla morte di tua madre.”

“Bene perché io so come è morta”

“Già il veleno che le hanno dato è stato fatale”

“Veleno? ma di che stai parlando?” gli chiedo allibita.

“ops…ero sicuro che lo sapessi” risponde lui anche se dal tono della sua voce intuisco che sapeva perfettamente che ne ero all’oscuro.

“Parla!” gli urlo contro ancora più forte e facendo un’aria più minacciosa.

“Tesoro so che puoi fare due più due”

Nella testa mi vengono dei flash e mi ritorna in mente una scena che avevo completamente eliminato.

La cosa brutta di questi flashback è che oltre causarmi tanto dolore mi fanno perdere la lucidità e la stabilità delle gambe.

Il rapitore ne ha approfitta e proprio quando stavo per cadere mi afferra.

“Appena in tempo” lo sento dire

“L’hai fatto apposta! Lo sapevi! Dimmi chi sei..chi sei?” le mie domande suonano più deboli di quanto avrei voluto.

So benissimo quello che sta succedendo, mi è successo tante di quelle volte ma ogni volta mi mette più paura di quella prima.

La vista mi si annebbia e tutto quello che i miei occhi vedono sono i ricordi dolorosi del mio passato.

Il sudore freddo continua, le gambe ormai vanno per conto proprio mentre tremo tutta.

“NOOOOO!” urlo “TI PREGO NON FARMI MALE! NOOOOOOOOOOOOOOO! BASTA! BASTA! TI PREGO!”

Rivedo un uomo che si avvicina con fare minaccioso. E’ arrabbiato perché non gli ho obbedito ma le mie preghiere non servono a nulla.

La sua mano mi colpisce ancora e ancora.

 

Ho gli occhi lucidi e tremo ancora nonostante il flashback sia finito.

Il rapitore mi sussurra “Tranquilla è tutto apposto, è tutto finito. Ci sono io qui” ma io lo sento appena.

Provo a parlare ma dalla mia bocca non esce alcun suono. Sono seduta in un bagno di sudore mentre il tizio mi tiene le spalle.

Tento di respirare ma sento come se stessi annegando e così quello che esce fuori è solo un annaspo continuo.

Ci vedo di nuovo bene e i ragazzi mi stanno fissando con delle espressioni terrorizzate. 

Il tipo tira fuori dalla suo bisaccia una bottiglia d’acqua e me la porge ed io ,prima di pensare che dentro ci possa essere qualcosa, me ne sono già scolata metà senza accorgermene. 

Adesso riesco a respirare meglio così faccio un po’ di respiri profondi poi riesco a finalmente a parlare.

“Come facevi a saperlo?” gli dico.

Non solo sa che parlare di alcuni argomenti mi scatena questi flashback, sa anche quello che mi provocano e come controllarli.

E’ strano perché dovrei essere spaventata a morte, invece sto solo morendo di curiosità e un certo senso il gesto premuroso che ha fatto mi ha tranquillizzata.

“Diciamo che ti conosco bene”.

“Cosa sei una specie di stalker? Che vuoi da lei?” lo interroga Rama.

“Mi sembrava d’aver già chiarito questo punto. Non sono affari vostri. E l’unica cosa che voglio sa lei è portarla da Carlos.” fa una pausa poi riprende “Sei la solita ancora pensi che puoi cavartela da sola. Non gli hai parlato del tuo passato, o sbaglio?”

“Non è importante” lo freddo.

“Ah no? Tutto quello che sei dipende da quello che ti è successo e tu dici che non è importante? Come ti piace fingere che vada tutto bene” continua lui.

“Adesso basta! Chi sei? perché sai tutte queste cose? Non dirmi che te l’ha dette Carlos perché lui sa solo della morte dei miei genitori!” 

“Sono semplicemente uno che osserva bene gli altri, un po’ come fai tu”

Questo è troppo.

Non può conoscermi così bene.

Sto per chiedergli altro ma in quel momento entrano Cielo e Nicolas e quest’ultimo sa come prendere in mano la situazione.

“Allontanati subito da lei!” tuona, non gli ho mai visto un’espressione così minacciosa in volto.

“Stai calmo archeologo, non voglio fare male alla piccola” risponde il rapitore.

Piccola detto da lui e in quel modo mi mette i brividi, soprattutto perché è Nico a chiamarmi così.

A quanto pare conosce un sacco di cose su di me e sulle persone che mi stanno intorno.

Questo pensiero mi mette la pelle d’oca, possibile che c’era qualcuno che mi osservava e nessuno se n’è reso conto?.

Nicolas è sveglio e ha capito subito perché il tizio ha usato quel soprannome.

“Non so chi tu sia ma vedo che sai molte cose su di lei ma se la lasci andare prometto di non denunciarti e non chiamare la polizia”

“Tu sì che sai come si ragiona però temo di non riuscire a soddisfare la tua richiesta, la piccola deve venire con me”

Capisco che se non faccio qualcosa Nicolas chiamerà la polizia ed io non avrò più la possibilità di sapere chi è e non potrei fargli tutte le domande che mi frullano per la testa, tipo se sa il cognome dei miei genitori.

Purtroppo Nico è più veloce riesce a strappargli la pistola di mano e ad inchiodarlo a terra.

“Lascialo andare” dico.

“Sì senz…che?” Bauer mi sta guardando come se fossi pazza.

“Ho detto di lasciarlo andare” ripeto più convinta e a voce più forte.

“Mar tu…”

“Ma niente lascialo andare subito! So quello che faccio!” rispondo convinta.

Lui annuisce anche se è contrario però libera il tipo senza ridargli la pistola.

Il rapitore si avvicina, Nico è allerta, ma l’unica cosa che voglio fare è parlare.

“Dì a Carlos che se mi vuole deve lasciar perdere perché non sono più la ragazzina indifesa di sei anni adesso so difendermi e anche bene, però se è così ossessionato da me digli che venisse a prendermi perché ho un sacco di conti in sospeso con lui. Non mi fa più paura!” dico fremendo di rabbia.

Il tipo annuisce poi mi sussurra all’orecchio una cosa che mi lascia a bocca aperta poi detto questo se ne va.

Io strappo la pistola di mano a Nico lo richiamo e glie la lancio dicendo 

“Hai un debito con me.”

Lui mi guarda e risponde “Lo so, piccola!” e poi sparisce.

“Sei impazzita?!?” mi urla contro Thiago.

“Infatti quel tipo avrebbe potuto farti male e tu lo lasci andare via così?!?” gli da man forte Rama.

“Hai detto bene. Avrebbe potuto. Non l’ha fatto” gli rispondo.

“Che ti ha sussurrato all’orecchio?” rincara la dose Thiago

“Niente” rispondo.

“Mar!” dice Cielo.

“E va bene! Mi ha detto che Carlos non rinuncerà a me e poi ha aggiunto che sono bella tanto fisicamente quanto per la mia forza. E che sto perdendo tempo con voi due” dico guardando prima Rama poi Thiago poi riprendo a parlare “Stop! Contenti adesso?” rispondo visibilmente scocciata.

“Ti sembra che posso essere contento? Arriva una specie di stalker psicopatico che sa un mucchio di cose su di te e che non ha fatto altro che provarci palesemente e dovrei esserne contento? Ah sì senza contare il fatto che secondo lui io sono solo una perdita di tempo per te.” Thiago è veramente scioccato da tutto quello che è successo, fa un respiro per calmarsi e poi riprende “E poi si può sapere chi cazzo è Carlos e cosa vuole da te?!?” conclude strillando.

“Ragazzi non urlategli contro!” dice Nico “Però anch’io voglio delle spiegazioni. Perché l’hai fatto andar via?” conclude inchiodandomi con quei suoi grandi occhi azzurri.

“Quel ragazzo sa tante cose su di me e se lo facevo incarcerare non sarei più riuscita ad ottenere le risposte che volevo”

“Invece sì!  Saresti potuta andarlo a trovare in carcere” replica lui.

“Sì ma non sarebbe stato obbligato a rispondermi, così invece ha un debito con me. Conosco la gente come lui, queste cose le rispettano.”

Nicolas si convince e poi mi abbraccia.

“Hai un idea di chi possa essere?” mi chiede mentre mi tiene ancora stretta.

“No.” ma decido che come risposta non basta così aggiungo “le uniche due persone che sapevano tutte queste cose su di me sono sparite.”

Lui annuisce e mi lascia un bacio sui capelli.

“Non sai quanto mi sono impaurito” dice.

Mi lascio abbracciare perché ho bisogno di sentirmi protetta.

Appena si stacca anche tutti gli altri mi si stringono intorno mentre Rama mi sussurra nell’orecchio “mi sono spaventato a morte, se ti succedesse qualcosa impazzirei”

Lo stringo un po’ più forte rispetto agli altri per fargli capire che ho sentito benissimo ciò che ha detto.

L’abbraccio dura almeno cinque minuti in cui vengo coccolata poi quando ci stacchiamo mi accorgo che non riesco a stare in piedi.

“Mar!” urla Nico sollevandomi.

“Tranquillo non è niente, sono solo i postumi del flashback di prima. Ho bisogno di andare a letto.”

Tutti mi accompagnano in camera e poi invece di andarsene iniziano a raccontare la loro storia, la prima è Jazmin.

“Sai Mar anche i miei genitori sono stati uccisi. E’ stato mio zio e l’ha fatto per prendersi la mia casa e i soldi. Mi ha venduta ad un gitano che mi sfruttava obbligandomi a rubare. I dieci giorni che sei mancata Nico e Cielo mi hanno aiutata e abbiamo trovato le prove per far arrestare mio zio. E’ bello sapere che abbiamo qualcuno di cui possiamo fidarci.”

“Mi hanno scambiato per un televisore in bianco e in nero, la mia famiglia era molto povera così i miei genitori mi hanno venduto. In teoria doveva essere il mio gemello ma mi ha incastrato e ci ho rimesso io” racconta Tacho “Lleca invece è stato rapito quando era piccolo non sa né il suo vero nome né il cognome, è cresciuto in strada infatti se inverti le sillabe del suo nome è Calle”.

“Mia madre è andata a Miami abbandonando me e mia sorella da una signora che ci maltrattava, siamo scappati e poi siamo arrivati qui” si aggiunge Rama.

“Anche mia madre mi ha abbandonato e beh Barto lo conoscete tutti, non è molto paterno. Di certo non ho passato tutto quello che avete passato voi” dice Thiago.

“Be la mia storia già la conoscete” Cielo fa un pausa poi riprende “Mar, so che non ti senti ancora pronta ma a questo punto devi raccontarci quello che ti è successo se no non riusciremo mai ad aiutarti.

“Okay” dico “Ma chiudete bene la porta non voglio che Alelì, Cristobal, Monito o Lleca sentano, perché è una storia triste e violenta.”

Mi guardano tutti con degli occhi un po’ spauriti io faccio un respiro profondo e comincio a raccontare.

 

Hola people!

Yeii finalmente un po’ d’azione

Ricordatevi del ladro perché nel sequel si saprà tutto su di lui e del perché conosce così bene Mar.

Cooomunque spero che come al solito il capitolo vi sia piaciuto, nel prossimo finalmente si saprà parte del passato della nostra protagonista e per questo ancora non si chiarirà la situazione Rama-Mar-Thiago but stay patience perché il capitolo 10 sarà pieno di inciuci amorosi.

Un beso muy grande, ci si vede all’aggiornamento di sabato 11 ottobre.

Loonyzombiee.

 

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Capitolo 10
*** Mi pasado, mi historia. ***


Capitolo 9: Mi pasado, mi historia.

 

 

Nota dell’autrice: Preparate i fazzoletti perché la storia è molto triste, sul serio, rasenta la tragedia.

P.S. Le parti scritte in corsivo sono il flashback mentre quelle scritte normale sono il tempo presente.

 

 

Nacqui a Roma la capitale d’Italia. Lì vissi felicemente con mio padre Mauro e mia madre Julia, i cognomi non me li ricordo, in una bella villetta isolata dal resto della città fino all’età di tre anni.

Mia madre era una bella donna, dolce e piena di vita ma in una sola notte si spense.

Erano le tre del mattino del quattordici novembre, il mio compleanno era passato da poco, quando sentii una sensazione di freddo addosso.

Era mia madre che non mi stringeva più nonostante la sera prima mi fossi addormentata tra le sue braccia. Non percepivo più il calore provenire dal suo corpo pensavo fosse addormentata, ma mi sbagliavo. Provai a svegliarla ma lei non rispondeva così presa dal panico svegliai mio padre ma ormai era tardi.

Mia madre era morta.

Non mi avrebbe più sorriso, non mi avrebbe più abbracciata. E la sua voce, che a stento ricordo, non avrebbe più cantato per me.

"Fino a sta sera pensavo fosse morta per cause naturali ma ho avuto un flashback che mi ha reso chiaro tutto".

Nella casa ci faceva compagnia una cameriera il suo nome era Eris, come la dea greca della discordia, ed era la migliore amica di mia mamma.

Le preparava sempre il tè al gelsomino ma quella volta non ci mise solo lo zucchero per addolcirlo.

La vidi estrarre una fialetta e ne versò il contenuto nel tè. Ricordo ancora il suo ghigno malvagio stampato in volto, ora capisco perché.

Fu una morte voluta ma dolce tra le braccia di Morfeo.

Passarono altri tre anni, adesso ne avevo sei, e nonostante mio padre mi amasse percepivo in modo presente l’assenza di mia madre.

 

Faccio una pausa e passo ai ragazzi una mia foto con i miei genitori. Loro se la passano e sorridono Thiago nel tentativo di farmi stare meglio dice “ora capisco perché sei così bella” così sorrido anch’io. Appena finiscono di passarsela Cielo me la poggia delicatamente tra le mani ed io la stringo forte al petto poi riprendo il racconto.

 

Il giorno del terzo anniversario della morte di mia madre io e papà andavamo, com’era da tradizione, in giardino nel punto dove un salice piangente e un glicine si incrociavano e crescevano insieme: lì c'era la tomba mia madre.

Mi ero messa il vestito che mi aveva cucito lei era da principessa, principessa della luna.

Era bianco con molti veli e lustrini di colore argento con abbinata una coroncina del medesimo colore.

Mia madre diceva che avevo la pelle candida come la luna, i capelli scuri come la notte e gli occhi brillanti come le stelle perciò mi chiamava figlia della luna.

Avevo appena finito di preparare la mia sacca di velluto blu scuro, dove conservavo e conservo tutte le mie cose più preziose, quando sentii delle urla provenire dalla sala da pranzo. Mi avvicinai e spiai quel che succedeva dietro la porta. Vidi Eris poggiare una mano sulla spalla di mio padre che indossava il suo miglior completo di colore blu con una cravatta argento. Con la voce rotta dal pianto diceva “Non sei tu il problema! Sono io che sono ancora innamorato di Julia e non posso anzi non voglio stare con nessun’altra donna.”

Stavo per correre ad abbracciarlo quando un rumore mi fece rimanere paralizzata.

La porta era stata buttata a terra ed era entrato un uomo tarchiato, pieno d’anelli alle mani e vestito elegantemente. Si chiamava Carlos e avrà avuto all’incirca trent’anni.

Era accompagnato da altri sei uomini di cui non si vedevano le facce perché erano coperte da un passamontagna nero, avevano una canotta e gli anfibi del medesimo colore mentre i pantaloni erano una tuta militare. Ognuno di loro aveva una fondina nera con la pistola dentro.

Il pelato si avvicinò con fare minaccioso a mio padre e gli si piantò davanti.

“Eris la bambina” disse papà girandosi verso la cameriera e fu in quel momento che mi vide “andrà tutto bene” mi disse e accompagnò il tutto con un sorriso. Non fece il tempo a girarsi che il pelato aveva tirato fuori una pistola e gliel’aveva piantata sulla fronte e senza troppe cerimonie aveva premuto il grilletto.

Mio padre cadde prima in ginocchio e poi completamente con tonfo sordo. Corsi da lui urlando “Papà!” mentre lo scuotevo, mi macchiai il vestitino con il suo sangue.

 

Tiro fuori la mia sacca di velluto blu notte e ne estraggo il vestitino “E’ ancora macchiato come potete vedere, non l’ho mai fatto lavare perché cancellando questa macchia mi sembra di cancellare anche il suo ricordo” dico facendo vedere la chiazza rossa ormai incostrata.

Cielo accarezza i veli dicendomi “penso che ti stava d’incanto” le sorrido, so che me lo dice per tirarmi un po’ su il morale purtroppo però la mia storia non è ancora finita anzi adesso diventa ancora più violenta.

Carlos rise di cuore, una risata sadica che ancora sento nei miei incubi peggiori.

Mi puntò la pistola addosso ed io desiderai veramente di morire perché volevo abbracciare ancora una volta la mia mamma e il mio papà. Piansi silenziosamente mentre l’uomo si preparava ad uccidermi.

Mi guardò negli occhi, io pensai che era arrivato il mio momento, invece il suo ghigno malefico si spense.

“Prendetela! La bambina viene con noi” disse.

“Ma signore!” protestò uno dei suoi uomini.

“Zitto e obbedisci!” lo liquidò lanciandogli uno sguardo d’odio puro.

L’uomo mi afferrò ed io scalpitai e mi divincolai come un cavallo impazzito, ma nulla gli fece rallentare la presa.

Mentre mi portavano fuori dalla casa fissai il corpo morto di mio padre con la consapevolezza che non avrei visto né più lui, né quella casa.

Continuai a strillare e a chiamare il nome dei miei genitori fino a che non mi addormentarono.

Al mio risveglio non ero più in Italia ma in Argentina.

Cielo si siede sul letto vicino a me stringendomi tra le sue braccia e baciandomi la testa, do un rapido sguardo a tutti gli altri e hanno gli occhi lucidi e si vede che sono abbastanza turbati da quello che sto raccontando ma purtroppo non è finita qui.

Carlos era un magnaccia.

Aveva il suo giro e gestiva il suo bordello un po’ fuori Bueno Aires.

E lì che crebbi, nello squallore e nella violenza di vedere donne rapite che erano obbligate a soddisfare i piaceri di tutti quegli zozzi clienti del giro.

Le prostitute con me erano amorevoli  e le si stringeva il cuore al pensiero che una bimba così piccola dovesse vivere tutto questo. Così nelle pause mi raccontavano storie e mi insegnavano lingue diverse e altre cose che le interessavano. Alcune amavano le stelle, altre la mitologia e tutto ciò che sapevano diventata il mio sapere. Mi crebbero con tanto amore e al mio compleanno mi facevano sempre trovare una torta, un peluche e dei libri da leggere. Erano tanto buone e il fatto che mi potevano crescere le faceva evadere per un po’ dall’incubo in cui si trovavano, o meglio, ci trovavamo.

“Tu..sei..voglio dire Carlos ti ha stuprata?” mi domanda quasi terrorizzato Thiago.

“No” lo rassicuro poi continuo il racconto.

Carlos mi trattava piuttosto bene, c’erano clienti malati che chiedevano di me, ma lui non permetteva a nessuno di toccarmi.

Lì c’era un ragazzo di tre anni in più di me con cui passavo la maggior parte del tempo, lì lavoravamo come schiavi, dovevamo pulire e lucidare il locale tuttavia trovavamo il tempo per giocare insieme. Ma guai a lui se mi ci avvicinava troppo, Carlos era estremamente geloso per fino di lui. Non si faceva scrupoli e lo picchiava a volte anche a sangue non solo per me ma anche se faceva qualche graffio ai vetri che lucidava o se per sbaglio faceva cadere qualche bottiglia di vodka o qualche bicchiere.

Jaz mi si avvicina “Lui…lui picchiava anche te?”

Il mio sguardo si incupisce e lei annuisce mestamente poi mi stringe proprio come Cielo.

Quando era sobrio il massimo che faceva era qualche carezza o una pacca sul sedere ma il problema era quando era ubriaco. A volte mi picchiava, altre…

“Mar. Cosa ti faceva?” mi chiede Rama guardandomi con quegli occhioni da cucciolo spaventato.

“Non è tanto quello che faceva lui a me…è più quello che io dovevo fare a lui…Sai lui voleva aspettare che crescessi per toccarmi…” rispondo ricordandomi alcune scene orribili, un tremolio mi colpisce ma Jaz e Cielo fortunatamente mi stringono forte.

Vedo Thiago che ingoia un nodo alla gola mentre Rama, Tacho e Nico sono senza parole. Io mi faccio coraggio e cerco di finire il racconto.

Dopo questi abusi le donne che stavano lì  organizzarono un piano per farmi scappare. Il mio amico aveva degli agganci, conosceva delle persone che potevano portarmi in qualche istituto o fondazione e lì sarei stata al sicuro. Così un bel giorno, ormai a 9 anni compiuti, riuscii a scappare. L’ultima cosa che vidi fu il mio amico che mi salutava con la promessa che dopo qualche giorno mi avrebbe raggiunta, non lo rividi mai più.

“C’è una cosa che non capisco…” comincia Nico “cosa gli ha fatto cambiare idea? Perché non ti ha più uccisa ma ti ha voluta portare via con sé?”

“Era innamorato, anzi no, ossessionato da mia madre. Quando mi ha guardato negli occhi probabilmente le ho ricordato lei, ha sempre pensato che da grande sarei diventata proprio come lei se non più bella. Per questo voleva tenermi solo per sé e per questo adesso che sono cresciuta mi rivuole indietro”

“E' per questo che ha ucciso tuo padre? Per vendetta?” continua lui.

Annuisco poi aggiungo “Ha ucciso anche Eris…ora capisco perché…credo che abbia scoperto che lei aveva avvelenato mia madre. Mamma nonostante fosse di origine italiana è nata e cresciuta in Argentina è lì che ha conosciuto Carlos. Quando si è accorta che era pazzo è scappata in Italia senza lasciare più tracce di sé cambiando addirittura nome e cognome, lui ci ha impiegato sette anni per ritrovarla. Quel che è successo dopo ormai lo sapete”

Nessuno di loro sa cosa dire.

Io in testa ho una serie di ricordi tristi che si susseguono senza darmi tregua, ma non voglio rivivere una seconda volta nell’arco della giornata quell’incubo. Così mi alzo corro verso il pianoforte che è sistemato ad un angolo del cortiletto ed inizio a suonare la canzone che in quel momento più salvarmi la vita.

La strofa sta per cominciare ma prima che io possa aprire bocca Thiago mi precede.

"Come up to meet you, tell you i’m sorry you don’t know how lovely you are I had to find you, tell you I need you tell you I set you apart tell me your secrets and ask me your questions oh, let’s go back to the start running in circles, coming up tail heads on a science apart."

Faccio un respiro profondo e insieme cantiamo il ritornello.

Nobody said it was easy it’s such a shame for us tu part nobody said it was easy no one ever said it would be this hard oh, take me back to the start.”

Faccio un altro respiro profondo e lascio che tutto il dolore che ho dentro esca sotto forma di musica

“I was just guessing at numbers and figures I was pulling the puzzles apart questions of science, science and progress do not speak as loud as my heart and tell me you love me, come back and haunt me oh when I rush to start. Running in circles, chasing tails coming back as we are”

Thiago piange e in quel momento non siamo due persone, siamo due anime che volano sulla scala di una canzone scritta per noi, scritta per ritrovarci, per salvarci.

“Nobody said it was easy it’s such a shame for us to part nobody said it was easy no one ever said it would be so hard, I’m going back to the start.”

Suono con mani tremanti le ultime note poi resto seduta senza proferire parola. Le dita che accarezzano ancora  i tasti bianchi ma resta solo il silenzio assordante di quando una canzone è finita .

Non lo sopporto così mi alzo ma probabilmente lo faccio troppo in fretta perché ho un giramento di testa ma non cado perché Thiago mi stringe molto forte, come quando si ha paura che quel qualcosa che stringiamo può scapparci dalle mani e così perderlo per sempre.

Lo guardo, mi guarda e poi mi bacia con tutto l’amore che ha in corpo ma io non ricambio. Si stacca e guardandolo con gli occhi vitrei rispondo “non avevo bisogno di un bacio, avevo bisogno di un abbraccio” me ne sto andando ma lui mi stringe tra le sue grandi braccia e per un po’ sento che questo gesto basti per cancellare tutto quello che ho sofferto. Mi aggrappo a lui stringendolo forte come se non volessi farlo andare più via. E’ strano perché Thiago potrebbe ferirmi più di tutte le cicatrici aperte che ho ma in questo momento è l’unica cosa che può tenermi salva. Dopo un po’ sento altre braccia che si stringono a noi Jaz, Rama, Tacho, Cielo e Nico sono lì ad assicurarmi e a farmi capire che non sono più sola, da oggi in poi quando dovrò rialzarmi non conterò solo sulle mie forze ma potrò stringere le loro mani e se mai dovessi rompermi e diventare più fragile ci saranno loro a farmi da scudo.

Ma Rama parlando rovina questo bel momento “Ci saremo sempre per te” tutti i castelli in aria di belle parole che avevo fatto in quell’istante si sgretolano, io mi sgretolo.

“Stronzate!” urlo staccandomi dall’abbraccio mi guardano allibiti ma io sono troppo arrabbiata e ferita per fermarmi “Sono solo stronzate! Pure mia mamma e mio papà hanno detto noi per te ci saremo sempre e poi sono morti! E l’unica cosa che rimarrà con me per sempre è il ricordo dei loro corpi freddi! Anche il mio migliore amico e la mia migliore amica hanno detto per sempre e poi? Il primo è sparito e la seconda è morta. La vita mi ha tolto una ad una le persone che amavo di più! Il per sempre è un illusione, come lo è la felicità. L’unica cosa reale in questo momento è il senso di vuoto che mi sta divorando viva! E’ per questo che sono fredda. E’ per questo che ho paura d’affezionarmi. Non voglio piangere la perdita di nessun altro!. E sapete perché non riesco a piangere? Perché non volevo sentire più tutto quel dolore, perché non ero in grado di sopportarlo da sola così sono diventata APATICA. Ma sapete cosa significa non provare una cazzo d’emozione?”

Era da tanto che non mi sfogavo ed oggi ho buttato tutto fuori, ho condiviso parte del mio dolore con gli altri forse è per questo che mi sento più leggera.

Mi calmo e solo ora mi accorgo che stanno piangendo. Tutti.

“Perchè piangete? Vi faccio pena?” chiedo arrabbiata ma questa volta è Nico a rispondermi.

“No Mar, non ci fai pena. Piangiamo perché quello che ti è successo è ingiusto. Piangiamo perché hai sofferto tutto questo da sola. Piangiamo perché siamo felici che tu sia aperta, che ti sia fidata. E piangiamo perché non abbiamo potuto fare niente per impedirlo.”

Sento gli occhi inumidirsi ma tanto come al solito le lacrime non scendono, con la voce rotta come me urlo “Che avresti fatto?”

Lui si avvicina e dice “questo” abbracciandomi con le sue braccia muscolose.

“Non lo voglio il tuo abbraccio! Non lo voglio!” continuo a divincolarmi e urlare fino a che le grida non mi muoiono in gola e incapace di fare altra resistenza mi lascio stringere.

Ci sediamo a terra ancora abbracciati perché stare in piedi in questi momenti fa troppa fatica.

Con la mente ripercorro tutte le persone che ho amato e perso con la poca voce che mi è rimasta in corpo urlo nella mia lingua i loro nomi

“Mamma! Papà! Luca! Lali!” per ogni nome nella mia testa ho una scena dolorosa, un’ultima parola e un ultimo sguardo dedicato a me.

E poi collasso sotto il peso del mio stesso dolore.

 

 

Hola people!

Tranquilli anch’io sono sconvolta per ciò che ha partorito la mia mente contorta però hay lo que hay e quindi vi siete dovuti subire questa tragedia degna di Sheakespeare (per la sua tragicità perché lui non avrebbe mai scritto una cosa simile) sooo nel prossimo capitolo mi farò perdonare perché come avevo già promesso ho una bella sorpresa di inciuci amorosi e cose mucho calienti :’) .  Cooomunque come avete visto ho fatto un breve accenno sul perché la storia si chiama Hija de la Luna ma mi scoprirà bene nei sequel.

Okay ora vi lascio e spero vivamente che nonostante sia stato un capitolo “pesante” vi sia piaciuto lo stesso. Non abbandonatemi anche se per la storia triste che ho creato a Mar me lo meriterei but ci vediamo al prossimo aggiornamento di giovedì 16 ottobre.  

La canzone di cui ho scritto il testo è "The Scientist" dei Coldplay .                                                                

 

Colgo l'occasione per ringraziare cettadefaziopablizza e dreamlaliter che hanno aggiunto la mia storia alle seguite e che recensiscono sempre i miei capitoli. grazie di cuore :) Un grazie anche a tutti voi lettori silenziosi.

Un beso

Loonyzombiee.

 

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Capitolo 11
*** Yo pensé que los dos tenían novia. ***


Capitolo 10: Yo pensè que los dos tenían novia.

E’ passata un settimana dal bacio mio e di Rama.

Lui ha chiarito con Brenda e adesso stanno ancora insieme, felici e innamorati più che mai.

Per quanto riguarda Thiago ci sto litigando proprio in questo preciso momento.

“Dai Mar lo so che l’hai fatto soltanto perché ti piace quando sono geloso” mi soffia lui manco fosse un gatto in calore.

“Chiariamo una cosa: punto primo, sei tu che ti sei dato alla vita loca con Tefy quindi non hai nessun diritto di farmi scenate! Punto secondo: Ricordati che è la convinzione che fotte la gente quindi credi quello che vuoi, mi diverti quando sei così illuso!”

“Sentila come fa la distaccata!” dice poi mi si avvicina “So che muori dalla voglia di darmi un bacio” mi inchioda alla parete e mette il suo bel..insomma il suo viso a pochi centimetri dal mio.

“Ah sì?” chiedo ironicamente.

“Sì” risponde lui convinto avvicinandosi anch’io mi avvicino e poi succede, gli tiro una ginocchiata sulle parti basse.

“Ahiaaaaaaaaaa!” urla lui di rimando.

“Ops..fai a Tefy le scuse da parte mia. Adesso non te la potrai più sbattere, che peccato!” dico provocandolo.

Fa’ per rispondere qualcosa ma la voce di Rama che discute con Brenda ci interrompe.

“No Brenda! Ho detto di no! Per me non è affatto una buona idea!” sta dicendo Rama.

“Guarda sta qui chiediamolo direttamente a lei” risponde l’altra indicandomi.

Li guardo con aria interrogativa così lei prende parola

“Sai dopo quello che è successo settimana scorsa ho pensato, sì ecco, che forse t’avrebbe fatto piacere che ti presentassi  mio cugino…”

La blocco “Aspetta è quel ragazzo con cui ti ho vista in giro l’altro giorno?”

“Sì” annuisce lei speranzosa.

La guardo ma prima che io possa rispondere Rama parla al posto mio.

“Visto te l’avevo detto che non avrebbe accettato”

“In realtà mi piacerebbe conoscerlo”

“Ecco ved…cosa?” Rama mi sta guardando incredulo.

Thiago si rimette dritto ,quanto il dolore alle parti basse glielo consente, e poi si intromette

“Mar in effetti non mi sembra il caso…non che m’importi molto ma hai già intenzione di frequentare un nuovo ragazzo?”

Sì, proprio mister freddezza. Non è affatto bravo a mentire ma io so come incastrarlo.

“Be allora se non ti importa molto è inutile che ti dia una risposta” lo liquido.

Brenda saltella dalla gioia “Perfetto! Ho organizzato una cena per sta sera ci saremo anche io e Rama…e Thiago prima ho incontrato Tefy e ho invitato anche lei, spero che non ti dispiaccia” aggiunge.

“Affatto” risponde Thiago guardandomi.

Ma cosa crede? Che muoio per lui?

Non mi interessa nulla se sta sera esce con quello stecchino insopportabile.

Non gli lascerò passare liscia questa frecciatina.

“Thiago è inutile che facciamo gli indifferenti in questa storia ci abbiamo perso tutti e due” dico, il suo volto s’illumina ma io mi affretto a smontarlo “io tempo e tu me!.”

Prima che possa rispondere Brenda lo precede “Eii ti va se ti do una mano a scegliere i vestiti per sta sera?”

“Sì, grazie. Almeno mi consigli su cosa può piacere a tuo cugino” lancio un’occhiata a Thiago e lui alza gli occhi al cielo per la disperazione.

Mar 3- Thiago 1

Incrocio anche lo sguardo di Rama e la sua espressione è visibilmente contrariata ma cerco di non crederci troppo perché so benissimo che gli piace Brenda.

Scegliamo la maglia con la trasparenza sul seno che mi ha regalato Thiago il primo giorno che ci siamo conosciuti. So perfettamente che questo è un colpo basso nei suoi confronti da parte mia, anzi anche nei confronti di Rama perché quello stesso giorno ho conosciuto anche lui, però non mi interessa Occhi Verdi se lo merita e Occhi Azzurri sarà troppo occupato a tubare con Brenda per notare questa cosa.

Ci abbiniamo una gonna a tubino con delle fantasie grigie e nere e delle scarpe col tacco di sei cm di colore nero.

Poi Brenda mi trucca rendendo il mio sguardo più profondo con un po’ d’ombretto scuro e il mascara, mi mette anche un po’ di burro di cacao aggiungendo che con le belle labbra carnose che mi ritrovo non ho affatto bisogno del rossetto, infine mi sistema i capelli raccogliendoli in una coda alta.

 

Finito con me lei si ripassa il trucco dandosi un aggiustatina e poi quando siamo finalmente pronte usciamo nel cortiletto dove ci sono Tefy (con un orribile vestito fucsia), Thiago e Rama.

Quest’ultimo abbraccia Brenda dicendole “sei bellissima” ma mentre lo fa sta guardando me.

Che gli è preso? Si è forse scordato che la tipa che sta abbracciando è la sua ragazza?

Thiago mi sta fissando la maglietta e dalla sua faccia capisco che l’ha riconosciuta anche lui.

Però Tefy gli si piazza davanti riempendolo di baci e così lui non può più guardarmi.

Mi sto chiedendo perché devo essere costretta a guardare questo spettacolino rivoltante quando qualcuno mi cinge da dietro mettendomi tra le mani una rosa rossa.

una flor para otra flor” mi dice all’orecchio con una voce molto dolce ma allo stesso tempo maschile.

Mi giro e mi ritrovo davanti un ragazzo alto almeno una decina di centimetri in più di me, moro, magro, con due grandi occhi marroni e con un sorriso cordiale. Insomma non è bello come…non è bellissimo ma non è affatto brutto.

Gli sorrido e mi presento “Mar” gli porgo la mano ma lui invece di stringerla la bacia e si presenta a sua volta “Maxime”.

Con la coda dell’occhio vedo Thiago  che dice a Tefy “che sfigato” lei ride, ma non sa che Mr. Freddezza sta morendo di gelosia.

Io e Maxime ci guardiamo negli occhi per un po’ fino a che non si mette in mezzo Rama

“Allora andiamo?” chiede e Brenda gli da una leggera spintarella per fargli capire che deve lasciarci un po’ di privacy, così il nostro gruppetto esce dalla fondazione BB con in testa me e Maxxie poiché lui conosce benissimo il posto.

Per tutto il tragitto chiacchieriamo ed è una compagnia veramente piacevole perché lui non solo è simpatico ma ama la boxe come me inoltre è un grandissimo ballerino di salsa ed io non me la cavo affatto male.

 

Arrivati al localino ci mettiamo seduti Tefy, Maxime e Brenda da un lato mentre Thiago, io e Rama dall’altro.

Okay adesso sì che la situazione è scomoda, voglio dire perché non potevamo metterci tutte le femmine da un lato e i maschi dall’altro? Ma Brenda ha insistito che le vere coppie fanno così perciò ecco il nostro quadretto perfetto.

“Che te ne pare di Mar?” chiede poi a Maxime.

“Be che è bella già te l’avevo detto, però aggiungo anche che ha un fisico da paura” fa una pausa facendomi l’occhiolino poi aggiunge “inoltre ho scoperto che ama la boxe e poi ha detto che se la cava anche a ballare la salsa però voglio vederla perché ho il sospetto che sia più che brava” mi sorride e proprio in quel momento Thiago mi mette una mano sulla gamba.

Io faccio la disinvolta ma lui continua ad accarezzarmi e piano piano sale verso la coscia così nel tentativo di fermarlo accavallo le gambe. Lui non si blocca e continua la sua operazione ma quando sta per avvicinarsi all’interno coscia, con nonchalance, io gli tolgo la mano.

Con la coda dell’occhio lo vedo sorridere e a me innervosisce tanto questo quanto il fatto che il suo contatto mi ha fatto piacere creando una sensazione di calore al mio basso ventre.

Per reprimere la rabbia mi mordo il labbro inferiore e noto che Maxime mi sta fissando con un velo di malizia così gli chiedo “che c’è?” facendo del mio meglio per non suonare scontrosa.

Lui risponde “Niente…stavo pensando che vorrei mordertelo io”

Thiago mi stringe una seconda volta la coscia così io decido che devo fare una cosa alla svelta prima di non essere più in grado di fermarlo.

“Potevi dirlo prima” mi piego in avanti sul tavolo, tiro per il colletto della camicia Maxxie e lo bacio.

Tefy e Brenda sono così entusiaste per il bacio che non si sono accorte che Thiago adesso mi sta toccando il sedere e sento che stringe la presa ogni volta che io e Maxxie stiamo per ribaciarci mentre Rama si è allungato per togliere la mano di Occhi Verdi senza riuscirci. Così quando inizio ad averne abbastanza mi siedo di scatto e lo faccio talmente veloce che Mr. Freddezza non fa in tempo a togliere la mano così gliela schiaccio, mentre Maxime è rimasto piacevolmente sconvolto.

Tefy annuncia che deve andare al bagno così Brenda la segue mentre Maxxie va a chiedere al dj che sta mettendo i balli di gruppo, se il prossimo ballo può essere una salsa.

Appena tutti e tre se ne vanno mi alzo di scatto guardando con due occhi di fuoco Thiago.

“Cosa pensi di fare!” gli urlo contro

“Questo” dice lui mettendomi un’altra volta la mano sul sedere io non faccio in tempo a toglierla che scatta in piedi Rama, non solo leva la mano di Occhi Verdi da lì ma gli storce anche il braccio.

“Smettila idiota!” gli abbaia contro.

“Tu non difenderla, la tua ragazza potrebbe ingelosirsi!” gli dice lui.

“Perché la tua no?”

“Non sono affari tuoi!” adesso si è alzato in piedi anche Thiago e la situazione si mette male ma per fortuna arriva Maxxie a tirarmi fuori dai guai.

“Allora balliamo?” dice porgendomi una mano.

Io senza esitazione lo seguo e mi butto in pista da ballo.

Dopo un po’ Maxime mi dice “Avevo ragione, sei più che brava!” sta per baciarmi ma Thiago mi afferra e così mi ritrovo a ballare con lui.

“Che fai?” gli chiedo abbastanza scontrosamente.

“Mar che domanda stupida, sto ballando”

“Bene allora balla da solo!” mi sottraggo alla sua stretta e mi giro,  Maxxie ne approfitta e ricominciamo a ballare insieme ma come se non fosse abbastanza appena mi ha fatto fare un giro Rama mi ha presa per i fianchi e così adesso ballo con lui.

Prima che possa chiederglielo io Brenda gli domanda “Rama che stai facendo?!?” trascinandolo via da me.

“Stiamo solo ballando.” risponde lui.

Tutti mi guardano come se si aspettassero una rivelazione ma io dico solo

“Devo andare al bagno” e scappo via.

Mi fisso allo specchio davanti al lavandino ma poco dopo oltre al mio riflesso c’è anche quello di Rama.

Mi giro e non faccio in tempo a parlare che lui mi bacia.

E’ spinto come il nostro primo bacio ma questa volta più che sorpresa in lui c’è desiderio.

Quando ci stacchiamo riesce solo a dire “Brenda” e se ne va lasciandomi sola.

Mi giro e mi sciacquo la faccia giusto per capire se ho le allucinazioni o no.

Faccio appena in tempo ad asciugarmi che qualcun altro entra, mi prende da dietro e mi mette seduta sul ripiano del lavandino.

Poi mi bacia con irruenza, come se fossi il suo desiderio represso.

Le sue mani affondano nei miei capelli e la sua lingua si spinge sempre più giù.

Quando si stacca rimane con la fronte attacca alla mia, ha il fiato grosso ma appena gli ritorna abbastanza aria nei polmoni inizia a parlare.

“Dio quanto mi mancano le tue labbra” mi bacia a stampo.

“Che ha detto quel cretino? Ah sì che voleva morderti il labbro” detto questo mi ribacia e questa volta mi mordicchia con dolcezza il labbro inferiore e la cosa non mi dispiace affatto.

“Non perdiamo più tempo. Io lascio perdere Tefy. Tu lasci perdere quello. Io mi dimentico di Rama e tu ti dimentichi di Tefy, che ne dici?” Thiago mi fa il suo sorrisino conquistatore ma io non voglio cedere.

“No. Meglio che ci dimentichiamo dei baci di adesso” me ne vado così in fretta che non ha il tempo di bloccarmi così esco dal bagno e mi risiedo al tavolo.

 

La serata sta procedendo senza altri colpi di scena ma ad un certo punto un cameriere mi porta un fazzoletto con su scritto “Stai perdendo solo tempo”.

All’inizio penso sia Thiago ma poi mi accorgo che cerca di impacciarsi per vedere cosa c’è scritto perciò capisco benissimo che il mittente non è lui.

Mi guardo intorno con una faccia preoccupata e noto un bel ragazzo con gli occhi verdi e dei capelli castani scompigliati che mi sta fissando, è seduto a tre tavoli di distanza proprio davanti a noi.

Ha qualcosa di mooolto famigliare.

Thiago mi scuote vedendo che mi sono incantata così mi giro per dirgli che è tutto okay, ma quando guardo di nuovo di fronte a me il ragazzo misterioso è sparito.

Decido che ho bisogno di prendere un po’ d’aria così esco, la brezza leggera mi fa sentire meglio ma appena ho finito di fare dei respiri profondi qualcuno mi sussurra all’orecchio “Ti stavo aspettando. Tranquilla che presto saprai tutto”

Il mio intuito mi dice che il ragazzo che ha parlato è quello che mi fissava nel locale e stranamente ha la voce molto simile a quella del rapitore. Ho la pelle d’oca anche se in realtà non sono molto spaventata forse perché come ho già detto prima, per me è qualcuno di famigliare.

Ad un certo punto qualcuno si affianca a me “Eii che fai qui fuori tutta sola?” mi chiede Thiago.

“Io non ero sola, c’era un ragazzo dietro di me.” rispondo.

“Mar dietro a te non c’era nessuno.” risponde lui visibilmente preoccupato.

Nell’ombra di un vicolo vicino al locale vedo un movimento e capisco che il tizio non solo è bravo a fare l’uomo invisibile ma è veramente rapido.

“E’ meglio che rientriamo” dico sforzandomi di fare una voce convinta.

“Sicura di star bene?” chiede in modo veramente premuroso.

“Sì.” rispondo più per convincere me che per convincere lui.

Rientriamo e ci risediamo al tavolo ma ormai tutti si sono accorti dell’atmosfera tesa così decidiamo di andare a casa.

 

 

Una volta arrivati nel cortiletto interno Rama lanciandomi un’occhiata dice

“Che bella serata”

“Sì alcuni si sono divertiti più di altri” gli da man forte Occhi Verdi guardandomi con un po’ di malizia.

A questo punto sbotto.

“State parlando di voi vero? Perché siete entrambi fidanzati, no?”

“E’ così!” dice Rama e Thiago annuisce.

“Menomale, per un attimo ho pensato che lo diceste per la sana pomiciata che entrambi, alla prima occasione, avete fatto con me. Fortuna che il primo e l’ultimo a pensarci è stato Maxime…avete ragione è stata proprio una bella serata!”

“Tu cosa?” si urlano all’unisono scagliandosi uno verso l’altro.

“Smettetela!” urlo.

I due mi guardano allibita “Basta! Siete tutti e due fidanzati perciò smettetela di provarci con me anche perché anch’io adesso sono impegnata!”

“Non farai sul serio!” dice Thiago poi continua “Non puoi stare con quel tipo”

“Ei dolcezza guarda come ballo bene la salsa” dice Rama imitando Maxxie.

“Balla come con me però prima ti bacio la mano perché io si che sono un vero cavaliere” gli da man forte Occhi Verdi.

Tutta questa situazione mi sta dando ai nervi.

“Okay Maxxie non sarà questo strafigo però almeno sa come trattare una ragazza e di sicuro non farebbe mai quello che avete fatto voi a Brenda e a Tefy!”

Detto questo mi chiudo in camera sbattendo la porta finalmente penso di avere un po’ di tregua ma appena entro vedo Nico che stringe tra le braccia Cielo. Fisso i suoi occhi azzurri proprio come il cielo ma questa volta, dato le lacrime che li riempiono, è evidente che sono in tempesta.

 

Mi siedo sul letto accanto a loro e stringo forte la bionda, le voglio un sacco bene e a vederla in questo stato mi si stringe il cuore.

Lei dopo una serie di singhiozzi riesce a prendere fiato e a raccontarmi tutto “Mar. Mi sono ricordata di tutto. Sono stati Bartolomeo e Justina ad abbandonarmi quand’ero piccola, hanno ucciso mia madre per prendersi in eredità questa casa e hanno rinchiuso mia sorella in un sotterraneo. Justina le ha mentito le ha detto che lei è la sua vera mamma e che fuori c’è la guerra per questo deve stare lì sotto. Ti rendi conto? Mi hanno distrutto la vita e rubato il passato solo per avere accesso ad una cospicua eredità, sono due mostri!” singhiozza ancora un po’ poi mi guarda negli occhi e con voce abbastanza ferma dice “Mi chiamo Angeles Inchausti, è questo il mio vero nome. I miei genitori si chiamavano Carlo Maria e Alba. Questa è la mia casa.”

So che è sconvolta. So benissimo cosa si prova a ricordare alcune cose dolorose del proprio passato, cose che vorresti cancellare ma fanno parte della tua identità perciò è importante tenerle bene a mente, perché sono quelle che ci hanno reso ciò che siamo ora.

“Non possiamo più aspettare” dico “Dobbiamo mettere in atto il piano.”

 

Hola peopleeeee!

Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto :)

Finalmente nel prossimo capitolo si saprà in cosa consiste il piano di Nico, Cielo e Mar e non solo ci sarà anche una svolta nel triangolo amoroso Rama-Mar-Thiago.

Ci vediamo al prossimo aggiornamento di giovedì 23 ottobre.

Ringrazio Cettadefaziopablizza per avermi messa tra gli autori preferiti, grazie mille, davvero

Un beso.

Loonyzombiee.

 

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Capitolo 12
*** El show. ***


Capitolo 11: El show

Brenda se n’è andata.

Anche Maxime.

I loro padri lavorano nella stessa caserma di polizia e gli hanno offerto un trasferimento molto vantaggioso in Spagna perciò non hanno potuto far a meno di accettare.

Sono stati ben felici di allontanare i loro pargoletti da due debosciati come me e Rama. La cosa non mi interessa minimamente. Sono abituata ad essere sottovalutata dalla gente, ad essere considerata non abbastanza.

 Sono partiti solo da una settimana ma Maxxie mi ha inviato già la terza cartolina non finisco di leggerla che Thiago, puntuale come sempre, me la strappa di mano.

“Mar, sono passati solo pochi giorni ma senza di te mi sembra un’eternità. Vorrei stare ancora lì con te sdraiati sui prati a baciare le tue bellissime labbra, a giocare con i tuoi capelli profumati e ad accarezzare la tua morbidissima pelle…” legge con una voce un po’ troppo smielata ma arrivato a questo punto sgrana gli occhi e si rivolge a me con fare interrogativo “aspetta aspetta…lui come fa a sapere che la tua pelle è morbida?”

Non può essere più stupido di così, mi ha servito una frecciatina su un piatto d’argento.

“Dai Thiago, fai tanto quello sveglio ma poi non capisci le allusioni” dico in modo eccessivamente provocatorio.

“Ah no! Adesso vado in Spagna e lo ammazzo!” poi facendo un’espressione meno arrabbiata e più maliziosa dice “oppure potrei approfittarne del fatto che stia così lontano…” mi si avvicina e poi mi stringe a sé. Mi guarda per qualche secondo negli occhi e poi…arriva Rama e interrompe il nostro quasi bacio anzi il suo quasi bacio perché io non avevo la minima intenzione di baciarlo, credo.

“Mi dispiace interrompere questo momento ma Mar, Cielo e Nico ti stanno aspettando nel furgoncino di Cielo. Hanno detto che è molto importante” dice squadrando Thiago.

“Stai mentendo” risponde Occhi Verdi.

“Hai ragione. Non mi è dispiaciuto per niente interrompere questo momento!” ribatte Occhi Azzurri.

Sbuffo perché le loro discussioni mi hanno veramente stancata e approfittando del fatto che stanno ancora battibeccando me ne esco furtiva dal cortiletto senza che loro si accorgano di niente.

 

I due fidanzati sono in piene effusioni amorose ma appena mi vedono, tossicchiando imbarazzati, si ricompongono facendo finta di niente.

Li guardo e a stento riesco a trattenere una risata però Nico poco dopo assume un tono serio ed inizia a parlare del piano.

“Allora come sai Cielo è riuscita a ricordare perché ha ascoltato una conversazione di Justina e Bartolomeo nel loro studio, quella è l’unica stanza in cui sono riuscito a mettere dei microfoni e una telecamerina perciò abbiamo prove schiaccianti di tutto quello che hanno fatto a Cielo” detto questo stringe la mano dell’amata poi continua “Sai anche che ho convinto Bartolomeo ha comprare il bar che sta sulla piazza”

“Sì” rispondo “Ma non ho ancora capito perché”

“Sarà il nostro diversivo. Abbiamo organizzato una giornata di beneficienza a favore della fondazione BB così mentre Barto e Tina saranno fuori a sorvegliare l’evento e ad elemosinare cospicue donazioni noi faremo entrare una squadra che metterà microfoni e telecamere per tutta casa ed entro poche ore avremo abbastanza prove per fargli dare l’ergastolo.”

“Okay. Qual è il mio compito?” chiedo presa dall’eccitazione di incastrare quei due farabutti.

“Tu e gli altri ragazzi dovete partecipare all’evento, abbiamo pensato di mettere anche un karaoke e quindi potresti anche cantare” dice sorridendomi Cielo.

“Poi hai anche un compito più difficile” stavolta è Nico a parlare “devi far confessare Bartolomeo”

“Perfetto, so precisamente cosa devo fare”

Sono determinata a fargliela pagare e a far vedere a Thiago chi è veramente suo padre.

 

Il pomeriggio passa in fretta io, Cielo e Jaz ci occupiamo di cucinare dolci e panini per il giorno dopo ma purtroppo a metà dei preparamenti siamo costrette da Justina ad andare in fabbrica a lavorare.

La mattina dopo mi sveglio abbastanza di buon umore, mi vesto e di buon’ora esco dalla fondazione BB per andare ad aiutare Cielo e Nico ad allestire le cibarie e sistemare il karaoke.

Quando l’evento inizia c’è una numerosa affluenza di persone vedo Bartolomeo e Justina fare facce rattristate, molto probabilmente stanno rifilando qualche balla a dei poveri creduloni che ovviamente abboccano sborsando un sacco di soldi. I ragazzi si concentrano tutti sul bar e alcuni si cimentano anche nel karaoke. Adesso tre galline bionde stanno cantando “Serà, Serà” di Shakira e Rama, Tacho e Thiago se le stanno mangiando con gli occhi. Jazmin sta facendo avanti e indietro pestando i piedi per la frustrazione perché è mooolto gelosa. Io la sto gestendo abbastanza bene. Proprio nel momento in cui sto pensando questo vedo Thiago guardare una delle bionde, quella che sta al centro, passandosi la lingua sulle labbra mentre Rama sta guardando la stessa tipa con gli occhi sgranati. Faccio un respiro profondo e mi ripeto mentalmente che non mi importa niente ma quando hanno finito di cantare le tizie si siedono vicino a loro e questo mi fa perdere del tutto la pazienza ma per fortuna ho un piano “B”.

Salgo sul palco e finalmente ottengo l’attenzione dei tre e degli altri ragazzi faccio un respiro e annuncio

“Bene visto che le ragazze hanno cantato ‘Serà, serà’ ho deciso di restare in tema perciò canterò ‘Rabiosa’. Solo che mi serve una voce maschile…” purtroppo il piano sta prendendo una brutta piega perché nessuno ragazzo si è fatto avanti così rapidamente finisco la frase “però visto che siete timidi e non ci sono volontari durante il ritornello sceglierò uno di voi ragazzi e dovrà salire sul palco con me”

“Mmmh…non hai pensato che forse non è che sono timidi ma non vogliono cantare con te?” dice la bionda irritante. Alcuni ragazzi fanno un risolino, altri uno sguardo malizioso aspettandosi una lite tra ragazze mentre Tacho, Rama e Thiago mi guardano incuriositi.

Io invece di farmi prendere dall’impulsività e staccarle tutti i capelli che si trova in testa decido di fare la persona matura perciò rispondo con un tono di sfida “Vedremo”.

Mi tolgo la divisa da cameriera e sento qualche gridolino d’approvazione e con la coda dell’occhio vedo Rama e Thiago fulminare con lo sguardo i tipi che mi hanno complimentata. Sorrido e finisco di svestirmi  rimanendo solo con un top di pizzo bordeaux e dei pantaloncini di jeans corti, veramente corti. Mi metto di spalle rispetto al pubblico e appena la musica parte mi sciolgo i capelli girandomi solo quando devo iniziare a cantare. La canzone mi ispira mosse molto sensuali e così do libera uscita al mio lato trasgressivo. Mentre ballo e canto non riesco molto a concentrarmi sulle facce del pubblico ma sentendo i fischi d’approvazione capisco che il mio piano sta funzionando. Al momento del ritornello scendo dal palco e mi avvicino al tavolo dei ragazzi poi ci salgo sopra gattonando e mi metto vicino, molto vicino a Rama e Thiago dopo di che mi fermo posando il bacino sul ripiano e facendo una circonduzione sensuale di testa poi mi piego in avanti e mettendo la mano a mo di artiglio faccio finta di graffiare il petto ad Occhi Azzurri. Fatto questo vado al tavolo di altri ragazzi ma mi trattengo per poco giusto il tempo di scegliere il ragazzo da far salire sul palco, è bruno con due profondi occhi verdi e la pelle leggermente ambrata, mi segue visibilmente eccitato e poi sale sul palco con me. Canta la sua strofa e la sua voce non è tanto male, si muove anche abbastanza bene e segue le mie movenze che si sono fatte più spinte rispetto a quelle della prima strofa tuttavia sto facendo di tutto per non sembrare una porno star. Sculetto e struscio davanti a lui e poi quando sta per finire la canzone lo spingo su una sedia e salgo a cavalcioni sopra di lui che mi tiene le cosce. Lo sto per baciare ma in quel momento la canzone finisce così mi alzo di scatto e faccio un inchino mentre il pubblico, soprattutto quello maschile, scoppia in un forte applauso. Lancio uno sguardo di soddisfazione alla bionda ricevendo in risposta un’occhiata furente mentre Rama e Thiago sono un mix tra stupiti, eccitati e arrabbiati. Sì, il mio piano ha funzionato stra-bene.

Il ragazzo con cui ho ballato mi invita a sedermi al tavolo con lui e suoi amici ed io sono talmente euforica che dico di sì senza pensarci ma poco dopo rimpiango la mia scelta perché tra i ragazzi c’è anche Nacho e come ciliegina sulla torta sta seduto proprio vicino a me.

“Allora” esordisce “fai questi show anche in privato?” gli lancio uno sguardo di fuoco ma prima che possa aggiungere altro lui riprende “Eii stavo solo dicendo che l’ho apprezzato molto” mi mette un braccio dietro le spalle. “Lo prendo come un complimento anche se detto da te suona molto viscido” rispondo in maniera molto sarcastica, il resto dei maschi si scambiano degli sguardi complici e capisco che tra un po’ i discorsi  vireranno su argomenti vietati ai minori di diciotto anni. Il modo in cui mi guarda mi sta inquietando perché sorride ma nei suoi occhi leggo un desiderio famelico che mi ricorda un po’ quello che avevano quasi tutti i clienti di Carlos. Mi irrigidisco sulla sedia pensando a questo ma lo maschero il meglio che posso perché non deve accorgersi che sono vulnerabile.

Per camuffarlo ancora meglio prendo una bottiglietta d’acqua e inizio a bere ma evidentemente senza accorgermene devo aver fatto qualcosa di molto provocante perché il suo sguardo ora-ti-stupro si è intensificato. Mi accorgo che anche gli altri ragazzi sorridono maliziosamente e poggiando la bottiglietta sul tavolino mi accorgo che il top mi è sceso un po’ rivelando un po’ più di seno di prima e il fatto che mi sono seduta incrociando le braccia non ha fatto altro che peggiorare la cosa.

“Bene mi piacerebbe stare ancora con voi ma ho della roba da sistemare nel bar ci si vede” faccio un sorrisino e un occhiolino rivolto a tutta la comitiva, in particolare al tipo con cui ho ballato. E mi allontano più frettolosamente che posso.

Entro nel bar anche se in realtà non ho niente da fare, era solo una scusa per tenere a bada il figlio del giudice. Però sono contenta di aver un po’ di calma e di non essere costretta a guardare quella specie di barbie che fa di tutto per riguadagnare il terreno che ha perso grazie alla mia esibizione.

Mi siedo sullo sgabello dietro al bancone del bar e inarco la schiena per stiracchiarmi pensando d’ essere sola, ma purtroppo mi sbagliavo.

Nacho si avvicina e allunga una mano, io mi irrigidisco ma per fortuna mi sta solo spostando una ciocca di capelli dal viso dietro l’orecchio. Vorrei stare calma, ma quello che dice non mi tranquillizza per niente.

“Stavo pensando che io e te abbiamo un conto in sospeso dal nostro primo incontro” mi passa un dito sulla guancia e poi lo fa scivolare sulle mie labbra piene mentre le guarda con una certa bramosità. Con uno scatto repentino gli scanso la mano e con voce ferma dico “Hai ragione” lui sorride vittorioso ma io lo faccio tornare con i piedi per terra.

 “Quella volta non te l’ho suonate ma stai tranquillo, sta volta se me ne darai motivo non mi tirerò indietro”

“Ne dubito” risponde.

“Vuoi mettermi alla prova?” ribatto provocandolo.

“No” si ferma “Voglio baciarti” e poi mi salta letteralmente addosso.

Io mi divincolo e mi giro per impedirgli di baciarmi in bocca lui però invece di tirarsi indietro mi inizia a baciare il collo “Nacho! Smettila!” dico a voce alta.

Lui si stacca ma lo fa solo per rispondermi “Zitta lo so che ti piace” detto questo mi solleva dallo sgabello e mi intrappola addosso al bancone. Io cerco di spingerlo via con le mani ma lui con un gesto rapidissimo le afferra e poi nonostante io mi divincoli meglio che posso lui riesce a bloccarmele. Questo gesto mi spiazza, sono una ragazza molto aggressiva ma per via del mio passato appena hanno intenzioni sessuali su di me la forza mi viene meno e rimango paralizzata dalla paura.

“Spero che adesso mi farai lavorare in pace” fa un sorrisino poi con una mano continua a bloccarmi le mani mentre con l’altra mi tiene fermo il viso. Fa un breve carezza alle mie labbra carnose e poi ci si avventa, io le tengo fermamente chiuse e quando penso che non resisterò ancora per molto qualcuno entra: sono Rama e Thiago e hanno delle espressioni preoccupate. Nacho si distrae ed io ne approfitto per dargli un calcio alle parti basse lui si piega e stavolta gli arriva una ginocchiata al petto che lo fa cadere a terra. I due che per un po’ sono rimasti sorpresi adesso hanno fatto uno scatto in avanti e Occhi Azzurri corre ad abbracciarmi 

“Mi spieghi perché stavi lì immobile?” mi chiede lui.

“Il…mio…passatto..io” balbetto e lui capisce che è meglio non indagare oltre perciò mi stringe un po’ più forte. E’ questo che mi piace di Rama, mi capisce solo da uno sguardo e sa perfettamente che ci sono momenti in cui più che le parole si ha bisogno di un abbraccio.  Intanto Occhi Verdi se la sta prendendo con Nacho ma prima che possa iniziare a picchiarlo mi metto in mezzo.

“Ci ho già pensato io, basta!”

“Togliti con te faccio i conti dopo!” mi risponde freddo Thiago.

“Non hai alcun diritto di farmi una predica non stiamo più insieme!” questo lo fa zittire mi guarda ed è ancora arrabbiato ma adesso lo sono anch’io, gli do una spallata e me ne vado prima di uscire blatero un “grazie” e poi sbatto la porta. Uno dei ragazzi del tavolo dove stato seduta prima mi chiede dov’è Nacho ed io rispondo “A terra. Pieno di lividi” lui sgrana gli occhi e si precipita nel bar.

Dopo un po’ vedo i ragazzi che escono da lì, il figlio del giudice adesso ha anche il labbro spaccato ma per il resto è vivo. Rama e Thiago si risiedono al tavolo con Tacho e il trio delle bionde come se non fosse successo niente. La cosa mi irrita ma cerco di distrarmi anche se ad un certo punto non resisto più. Le ragazze si sono alzate e stanno aspettando che i ragazzi le raggiungano ma io prima che vadano dietro a loro mi metto in mezzo.

“Sì può sapere che state facendo?” chiedo con un tono un po’ arrabbiato.

“Non stiamo più insieme non ti devo più alcuna spiegazione, ricordi?” dice Occhi Verdi. Lo fulmino con lo sguardo ma non ho il tempo di rispondergli perché Tacho mi risponde al suo posto

“Rama ha bisogno di una fidanzata”

“Ci sono io” detto questo lo afferro per i lembi della sciarpetta che porta al collo e attirandolo verso di me lo bacio. Lui si stacca e mi guarda sorpreso sta per dirmi qualcosa ma in quel momento arriva Jaz e mi porge una lettera.

“E’ da parte di Maxime” dice.

Io la prendo e senza neanche leggerla la strappo sotto gli occhi allibiti di Rama che sorride e poi mi bacia. Credo che il bacio sia durato molto perché quando riapro gli occhi Thiago, Jazmin e Tacho si sono allontanati.

“Hai scelto me?” mi chiede e nella sua voce c’è molta speranza.

“Sì, Rama. E’ da quella sera che ti ho baciato che t’ho scelto.”

“Io sono rimasto con Brenda perché pensavo mi stessi usando, ma ho sempre amato te”

Ci baciamo e lo facciamo per tante altre volte fino a che Bartolomeo, puntuale come sempre, ci separa perché dobbiamo tornare al nostro lavoro e con questo intendo che dobbiamo rubare.

Prima di lasciarmi andare mi dice “Ma guarda fino a qualche settimana fa morivi dietro a mio figlio e adesso stai con quello. Lo sapevo che non eri quella adatta a lui, si merita di meglio”

Mi trattengo dal spaccargli la faccia solo perché so che dopo sarò io a prendermi la soddisfazione di farlo arrestare e lì avrò il piacere di vendicarmi  per tutte le cose che mi ha detto e per tutte le cose che mi ha fatto.

Mi aggiro un po’ per la piazza facendo finta di seguire gli ordini di Barto in realtà non voglio rubare proprio a nessuno. Quando l’evento finisce mi precipito in casa perché devo concludere il piano però devo stare attenta a non incrociare Bartolomeo e Justina perché se no mi fermerebbero e mi chiederebbero di dargli tutto quello che ho rubato.

Corro nel cortiletto interno e sento dei rumori di sbaciucchiamento, guardando meglio vedo in un angolo appartati Tacho e una delle tre biondine che stava cantando poco fa. Faccio un colpettino di tosse per attirare la loro attenzione e il biondo si separa subito da lei “Barbie ti chiamo dopo” la bacia un’ultima volta e lei se ne va lanciandomi uno sguardo carico d’odio.

“Mi spieghi che cavolo stai facendo?” gli dico stizzita.

“Perché bellezza, vuoi anche tu un mio bacio?” mi chiede con fare sexy.

“Che dici scemo! Tu ami Jazmin perché perdi tempo con la bionda sbagliata?” gli rispondo.

“Sì sì Jazmin” dice come se non mi credesse poi mi attira a sé e riprende a parlare “In effetti io e te abbiamo una questione in sospeso se non mi ricordo male”

“Eii ci stai provando con la mia ragazza?” Rama arriva appena in tempo e con un tono un po’ scocciato fa ragionare il riccioluto.

“Be suppongo che dal momento che sei fidanzata col mio migliore amico sei intoccabile. Comunque sono un sacco felice per te fratello!” dice lui sorridendo prima a Rama e poi a me.

Forse stava per aggiungere qualcos altro ma qualcuno irrompe nel cortile facendo finire la conversazione.

“Piccola!” urla Nico prendendomi in braccio e facendomi fare un giravolta “come stai?” mi chiede mentre sto ancora per aria.

 

“Bene. Ma sono sicura che starei meglio se mi mettessi giù perché ho la sensazione che tu mi stia rompendo una costola!” Nico ridendo si affretta a farmi poggiare i piedi per terra.

 

“Sei pronta?” mi chiede

 

“Sempre!” gli rispondo a mia volta.

 

“Okay ragazzi entrate là dentro” dice indicando la stanza dei maschi "e non interrompete per nessuna ragione al mondo la conversazione tra Mar, Barto e Justina” aggiunge poi mentre gli altri sbigottiti si nascondono mi dice che la situazione è tutta sotto controllo poi sparisce.

 

Rimango un po’ sola nel cortile ma poco dopo sento i passi dei miei due carnefici così mi giro verso i ragazzi che sono nascosti sollevando i due pollici in alto dopo di che mi preparo alla guerra.

I miei due tutori entrano nel cortiletto ed io non perdo tempo.

 

“Proprio voi due cercavo” dico con un tono insolente.

 

“Fiorellino cosa sono questi modi? e poi sentiamo che hai dirci!”

 

“Non chiamarmi fiorellino! Mi fai schifo! Costringi me e gli altri a rubare, a lavorare e se sbagliamo qualcosa o non portiamo abbastanza soldi ci picchi o ci punisci! Mi hai venduto ad un tizio che mi ha drogata solo perché mi ero baciata con tuo figlio! Per non parlare di tutte le volte che hai minacciato gli altri ragazzi! Sos lo peor que hay Bartolomé!”

 

“Ragazzina insolente come ti permetti? con il tuo discorso patetico non mi pento di tutto quello che ho fatto. Tu e gli altri siete di mia proprietà e ci faccio quello che voglio! Per questa tua mancanza di rispetto questa settimana lavorerete e ruberete il doppio se no sappi che non avrò problemi ad ucciderti!” mi urla contro con gli occhi iniettati di sangue.

 

“Non mi fai paura!”

“Ah no?”

 

Mi tira uno schiaffo in pieno viso e in quel momento Rama esce subito dal suo nascondiglio e urla “Come hai osato!” cerca di colpirlo ma Justina lo trattiene e Bartolomeo per tutta risposta gli da un pugno prima in viso e poi sullo stomaco. Da lì si scatena il panico. Io mi fiondo su Bartolomeo in modo da impedirgli di colpirlo ancora mentre anche Jazmin, Tacho, Lleca, Monito e Alelì sono usciti dalla camera e si mettono in mezzo. 

 

“Adesso basta!” urla Bartolomeo.

 

Mi afferra e mi stringe il collo con un braccio mentre con l’altra mano punta un coltellino alla mia gola.

 

“Hai detto bene Barto. Adesso basta.” dice entrando Nico con la polizia e un giudice al suo fianco.

 

“Indietro o vi giuro che la uccido!” strilla con tutte le sue forze il mio tutore pungolandomi la gola col coltello.

 

“Papà che fai?” lo richiama Thiago disperato.

 

Non riesce a credere che suo padre sia quel mostro, lo riesco a capire dalla sua faccia.

I suoi occhi bellissimi adesso sono umidi e spalancati, quanto vorrei che fosse solo un brutto sogno e non la realtà.

Vederlo così fragile mi sta uccidendo.

 

“Figlio tu ancora non puoi capire ma un giorno mi comprenderai dopo tutto hai il sangue di un Bedoya Aguero dentro di te” dice con convinzione Bartolomeo

 

“Thiago non è affatto così schifoso come te e mai lo sarà, ha un animo gentile e nemmeno un padre degenerato come te può cambiare questo” gli rispondo a mia volta.

 

“Oh sì così gentile che alla prima occasione ti ha tradita andiamo fiorellino non puoi essere così cieca! Ha lasciato andare l’unica cosa bella che aveva, e non solo l’ha anche ferita, non ci sono dubbi è un Bedoya” fa una pausa “Però un merito glie lo devo riconoscere, sarai anche povera ma almeno sei bella. Sarà piacevole avere la tua compagnia” continua lui accarezzandomi i capelli in modo troppo morboso.

 

“Lei non viene da nessuna parte con te!” urla Rama avvicinandosi minacciosamente.

 

“Indietro!” urla Bartolomeo ma la polizia non ne vuole sentire e fa qualche passo avanti.

 

“Va bene l’avete voluta voi…è un tale peccato!” Bartolomeo con un gesto secco fa scorrere la lama del coltello sulla mia gola, sento un bruciore per tutta la parte che ha toccato e faccio in tempo solo a vedere la polizia che arresta Bartolomeo e Justina dopo di che la vista mi si offusca.

 

Al mio risveglio sono tutti seduti intorno al mio letto, non faccio in tempo ad aprire gli occhi che Rama mi bacia con molto trasporto alla fine è Jazmin a staccarlo da me “Eii falla respirare” gli dice scansandolo.

Gli altri mi sorridono dicendomi che sono stata coraggiosa l’unico che non sorride è Thiago. E’ appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate senza proferire parola.

 

“Ragazzi vi dispiace lasciarmi sola con Thiago?” dico.

 

Tutti annuiscono tranne Rama che mi lancia uno sguardo allarmato, io gli sorrido e gli faccio cenno che è tutto okay lui annuisce e se ne va.

Thiago non da segno di volersi avvicinare perciò mi alzo in piedi ma devo aver perso un po’ di sangue perché le gambe non mi stanno reggendo bene ma per fortuna proprio quando sto per cadere Occhi Verdi fa uno scatto e mi sorregge impedendomi di farmi male.

 

“Cosa ti salta in mente! Hai idea della ferita che quel pazzo ti ha procurata?” mi rimprovera lui poi con delicatezza si siede sul letto accanto a me.Fa un respiro profondo come se quello che sta per dire gli costasse molta fatica “Io…io verrei sapere tutto quello che ti ha fatto quel mostro”.

 

Non sono molto d’accordo però mi dico che si merita di sapere la verità. Così gli racconto delle botte, dei furti, di quando mi ha venduta ad un tizio che mi ha drogata, degli insulti e cose varie tralasciando solo una cosa che non rivelerò mai e poi mai ad anima viva perché per ora è troppo difficile affrontarla.

 

“Io non riesco a crederci. Mar mio padre ti ha fatto tutto questo ed io continuavo ad abbracciarlo e a volergli bene, non…non riesco a credere di essere stato così stupido. Di aver dato retta a tutte le cose negative che mi diceva su di te e d’aver creduto che tu fossi davvero capace di drogarti. Io…”

 

“Thiago non lo potevi sapere” dico accarezzandogli i capelli ma lui con un gesto mi afferra le mani

 

“Bartolomeo ha ragione, Mar. Eri la cosa più bella che mi fosse capitata e sono stato capace solo di ferirti e di farti scenate di gelosia…”

 

“Thia…”

 

“No Mar. Per quanto mi possa far male sono felice che tu ora stia con Rama, di certo saprà renderti felice più di quanto possa fare io” mi accarezza il viso e poi si avvicina alla porta mi lancia un’ultima occhiata ed esce. 

 

Mi ritrovo a fissare il muro e mi accorgo mio malgrado che proprio sulla parete accanto al mio letto c’è un bigliettino con su scritto “bel show” e riconosco la grafia perché è uguale a quella del tovagliolino che mi è stato portato al ristorante. Non faccio in tempo ad assimilare il tutto che una sagoma entra come una furia nella mia stanza.

 

 “ Mar, Barto e Tina sono riusciti a scappare!” urla tutto d’un fiato Jazmin.

 

 

 

 

Hola people!

Finalmente si è chiarito il triangolo amoroso, allora che ne pensate della coppia di Mar e Rama?

Ammetto che per quanto io sia una Thiaguella mi sarebbe piaciuto tantissimo vederli fidanzati per un po’ anche nella serie.

E poi finalmente abbiamo scoperto di cosa si trattava il piano che tra l’altro ha funzionato ma secondo voi i due nei galeotti si arrenderanno tanto facilmente?

Ci vediamo nell’aggiornamento del 30 ottobre con il penultimo capitolo della FF.

Spero come al solito che questo capitolo vi sia piaciuto

Volevo ringraziare dreamlaliter per avermi messa tra gli autori preferiti :)

Un beso.

 

Loonyzombiee.

 

 

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Capitolo 13
*** Yo muero por vos. ***


Capitolo 12: Yo  muero por vos.
 
Ormai è passato un mese da quando Bartolomeo e Justina sono riusciti a scappare e ancora non si ha traccia di loro, per fortuna non si sono fatti ancora vivi nemmeno con noi.
 
Malvina è andata in commissariato a rilasciare la sua testimonianza perché si è realmente pentita di tutto quello che ha dovuto fare per colpa di suo fratello, lì le hanno consigliato una terapia sull’autostima e poi l’hanno lasciata andare. Adesso vive nella casa con noi e fa di tutto per farsi perdonare, ha dato parte dei suoi vestiti in beneficienza e poi riempie di trucchi ed altre cose me e Jaz.
Alla fine è anche simpatica e si capisce che non era cattiva ma era il fratello a influenzarla negativamente. Le sta crescendo il pancione perché durante la sua relazione con Nico è rimasta incinta. Lei è eccitatissima, Bauer è spaventato a morte mentre Cielo l’ha presa abbastanza bene accettando la situazione.
I due adesso possono stare finalmente insieme, oggi si sposano qui in casa con un giudice e tra un mese si sposeranno anche in chiesa. Angeles Inchausti, ma forse è meglio chiamarla semplicemente Cielo, ha ereditato la casa e oggi dopo essersi sposata con Nico adotterà tutti noi.
Ha tirato fuori dal sotterraneo sua sorella anche se è stato molto difficile farla uscire dalla sua campana di vetro. Tuttavia il mondo esterno le è piaciuto moltissimo. E’ rimasta strabiliata da tutti i colori, le altalene, i palloncini e i bambini che popolano i parchi e le ville.
Tutto ciò che vedeva per lei era nuovo quindi immagino che siano state settimane stancanti ma piene di sorprese.
E’ appassionata di musical, l’unica cosa buona che le ha passato Justina.
Per quanto mi faccia pena però non riesco a farmela stare simpaticissima, se la tira un po’ e tende a fare il boss della situazione con Alelì, Monito e Cristobal a proposito di quest’ultimo, sembra si sia preso una bella cotta per lei e forse è anche ricambiato.
 
Tacho e Jazmin dopo tanti tira e molla finalmente hanno deciso di rimettersi insieme e di smetterla con le scenate di gelosia. Adesso sono felici e stanno benone, ovunque ti giri li vedi a baciarsi in modo appassionato.
 
Tra me e Rama le cose stanno andando altrettanto bene. E’ un fidanzato fantastico, è dolce e premuroso e mi riempie sempre di sorprese. Mi fa sentire come se fossi la ragazza più bella del mondo e questo mi fa stare solo che bene.
La scorsa settimana ad esempio mi ha lasciato dei fiori sul letto, delle rose rosse perché nel linguaggio dei fiori significano “Ti Amo” e in mezzo a queste c’era un bigliettino dove c’era scritto solo un indirizzo.
Io mi ci sono presentata e ho scoperto che era l’indirizzo del planetario.
Lì c’era lui ad attendermi e con un sorriso enorme appena mi ha visto ha detto
“Vedi ti ho portato a vedere le stelle. Anche se forse bastava darti uno specchio perché non conosco stella più luminosa del tuo viso, soprattutto quando sorridi”
Okay. Io di norma mi sarei messa a ridere se qualcuno mi avesse detto una cosa del genere, ma con lui non ho potuto fare a meno di sciogliermi.
L’ho baciato e abbiamo passato un pomeriggio bellissimo.
Sono questi momenti che mi fanno credere che ho fatto la scelta giusta, tuttavia non posso dire d’essermi scordata completamente di Thiago.
Per quanto possa avermi delusa è stato comunque il mio primo amore e il mio primo bacio.
Però cerco di non pensarci troppo perché non voglio rovinare la mia bella storia con Occhi Azzurri.
 
Anche per Occhi Verdi non è così facile, nonostante mi abbia dato la sua benedizione soffre molto a vederci insieme. Qualche settimana fa io e Rama ci stavamo baciando in cortile e proprio in quel momento è entrato lui, mi ha guardato con una faccia ferita e so che è brutto ma in quel momento mi ha fatto un sacco pena.
Capisco anche che per lui è un problema starmi vicino. Non fa le sue solite scenate di gelosia e ormai il suo sorrisino malizioso è un ricordo lontano però a volte finiamo in situazioni scomode. L’altro giorno ero andata in cucina lui stava preparandosi un panino ed io gli sono passata vicino e gli ho chiesto di prendermi un bicchiere perché per me era troppo in alto. Lui ha sorriso scherzando sul fatto che sono bassa, io gli ho fatto il broncio e così per farsi perdonare mi ha abbracciata. Dopo poco però il suo sorriso si è spento, mi ha fissato le labbra e proprio mentre pensavo stesse per baciarmi si è allontanato chiedendomi scusa e lasciando il panino lì sul tavolo.
Odio vederlo così, per questo quando sto con Rama cerchiamo di non avere effusioni amorose davanti a lui.
La cosa che mi stupisce di più è che ora Thiago è diventato suo amico e anche di Tacho. Quando non stanno con me e Jaz passano il tempo con lui ha giocare alla play, a fare partite di calcio oppure vanno insieme a lavorare al bar. Sono felice per lui perché finalmente ha preso un po’ le distanze da Nacho e Tefy.
 
L’unica cosa che mi manca adesso è scoprire qualcosa sui miei genitori ma a quanto pare il tizio che ha tentato di sequestrarmi non si è fatto più vedere e non mi ha lasciato più nemmeno i suoi soliti messaggini, la cosa dovrebbe rincuorarmi invece sono molto delusa. Avevo in mente un sacco di domande da fargli e poi vorrei sapere anche cosa mi sta nascondendo.
 
“Mar corri devi venire a vedere!” urla la gitana.
“Che è successo Jaz?”
“Si tratta di Thiago e Rama” come un razzo mi precipito in salone ma non riesco a vedere i due ragazzi perchè un capannello di gente li circonda.
“Che è successo?” mi ritrovo a domandare una seconda volta ma fortunatamente proprio in quel momento riesco ad aprirmi un varco tra Tacho e Lleca e vedo i due mal capitati con dei lividi sulla faccia, sulle braccia e sul petto..
Li guardo allibbita.
“Che cavolo vi è successo?” gli chiedo.
“Mar non è niente di che” risponde Rama.
“A no?” ribatto molto sarcasticamente.
“Mar ci siamo picchiati perchè per quanto mi sforzi non sopporto di vedervi insieme” dice Thiago.
“Sei il solito cretino!” gli lancio un’occhiata significativa e corro in camera mia per scaricarmi sul saccone da boxe.
Non posso credere che Thiago sia così meschino, prima mi da la sua benedizione e si comporta da ragazzo maturo poi picchia il mio fidanzato tornandosi a comportare da ragazzino viziato che è sempre stato.
E poi anche Rama...perché si è fatto trascinare e invece di provare a ragionare ha ricambiato il trattamento?
Lo facevo molto più responsabile di così.
 “Mar non dovresti essere così dura con lui” dice la mia amica bionda.
“Se lo merita” rispondo.
Lei si morde il labbro come se dovesse trattenersi dal dirmi qualcosa.
“Che c’è?” le chiedo.
“Niente dobbiamo prepararci per il matrimonio”.
Indossiamo dei vestiti bianchi, con un ampio scollo sulla schiena, lunghi fino a piedi.
Ho i tacchi e mi sono truccata gli occhi con un bianco perlato, matita nera e un po’ di mascara.
“Sei bellissima come sempre” mi dice Rama appena mi vede, ci baciamo e poi andiamo in sala.
Thiago ci fissa, ma questa volta non m’importa di ferirlo.
E’ solo un egoista.
La cerimonia va a meraviglia e tutti siamo felici perché finalmente abbiamo trovato una famiglia adottiva che ci ama veramente.
 
“Mar, dove va buttata la pattumiera?” chiede una voce in cucina alla fine dei festeggiamenti.
“Nei secchioni qui fuori Malvina”
“Dove?” la riccona mi guarda stralunata ed io capisco che non ha mai fatto niente del genere in vita sua.
“Lascia perdere Mal, faccio io”
Thanks gordi
Trascino quel saccone nero per strada e mi accingo a buttarlo ma qualcuno con una forza sovraumana mi afferra mettendomi un panno ricoperto di sonnifero sotto il naso, svengo e la spazzatura si rovescia tutta a terra.
 
Mi risveglio all’interno di una macchina, come provo ad alzarmi la testa mi pulsa ma qualcuno con poca grazia mi afferra obbligandomi a mettermi seduta. Solo una persona ha questa stretta capace di far male anche a tutto il resto del corpo, Justina.
Quando la vista ritorna normale la vedo con un grugno ancora più minaccioso del solito e poi al posto del guidatore c’è Bartolomeo con uno sguardo folle negli occhi.
“Che cavolo ci faccio qui?”
“Fiorellino, dovresti essere più educata, sai? E’ solo una rimpatriata tra vecchi amici, tieni vogliamo offrirti del succo”
Li guardo stralunata e mi chiedo se non abbiamo fatto uso di qualche sostanza stupefacente, poi Justina mi porge una bottiglia di ACE e mi intima di berla.
“Scordatelo” rispondo.
Lei senza aggiungere niente mi porta una pistola alla tempia e il concetto mi è chiaro, o bevo o mi ammazza.
Mi sforzo di finire tutta la confezione e in realtà non sento nulla di diverso.
Ad un certo punto però tutto quello che sta intorno a me distorce, vedo il loro ghigni malefici farsi enormi fino a che non mi inghiottono.
 
 
“Mar finalmente sei sveglia!” urla la voce squillante di Cielo. Vedo che ha il trucco colato, probabilmente ha pianto ma non capisco ancora il perché.
“Tina…Barto…che mi è successo?”
“Mar” inizia Nico bloccandosi per fare una pausa solenne, fa sempre così quando cerca delle parole carine per spiegarti qualcosa di terribile. Si mette seduto sul letto e mi afferra una mano
“Ti hanno avvelenata”
Alla faccia delle parole carine.
“Che?”
“Sì. La polizia ti ha trovata svenuta su un marciapiede e tra le mani avevi questo bigliettino”
Allungo la mano anche se la sento pesante e provo a leggere ma le lettere si confondono e sembrano uscire dal foglio saltando in una danza senza fine.
“Io…io non ci riesco”
Nico annuisce con aria mesta poi inizia a leggere
 “La vostra piccola Marianegra è stata avvelenata con un veleno mortale. Tra 24 ore se non farete ciò che vi diciamo morirà. Siamo gli unici a conoscere l’antidoto, anche se chiamaste un medico scoprirebbe la cura troppo tardi. Se la volete viva fate una dichiarazione pubblica in cui smentite tutte le voci sulla fondazione BB e sul nostro conto. Appena lo farete vi chiameremo e vi diremo il nome dell’antidoto”
“No. Non possono vincere loro!” mi ritrovo a dire con una voce che non sembra più la mia.
“Mar, c’è in gioco la tua vita. Abbiamo già preso la decisione”
“No ci dev’essere un altro modo! Magari hanno mentito, forse mi hanno solo drogata come l’altra volta!”
“Purtroppo no. Abbiamo chiamato un medico e ha detto che dentro di te c’è il veleno, farà il meglio che può per trovare una cura ma teme di non fare in tempo”
“No, no. Dopo tutto quello che abbiamo fatto, loro…loro non possono passarla liscia”
Le mie lamentele sono inutili. E’ chiaro che non vogliono sacrificarmi per liberarsi di Bartolomeo e Justina.
Rama mi stringe in un caldo abbraccio e aggiunge “Tranquilla. Starai bene.”
Così fanno anche Jazmin, Tacho, Lleca, Alelì, Monito, Cristobal e Thia…
“Un momento!” chiedo “Dov’è Thiago?”
Loro si scambiano sguardi preoccupati ma nessuno di loro ha la risposta.
“Che mi state nascondendo?” chiedo ricordandomi la reazione della Gitana stamattina.
“Mar…” comincia Cielo ma Bauer la interrompe .
“No avevamo deciso di dirle niente” sentenzia Nico.
“Dirmi cosa?” inisisto.
“Thiago ti ha mentito. Non è stato lui a menarmi! Mentre stavamo sistemando il bar dei tizi in passamontagna sono venuti, ci hanno picchiati e ci hanno detto che dovevamo starti lontani”
“Carlos” dico.
E' evidente che il magnaccia ha mandato quei ragazzi come avvertimento per me, ho veramente paura di quello che potrebbe fargli ma dal'altra parte sono convinta che sono pronta per affrontarlo io stessa.
Nessuno dice niente.
Non posso essere stata così stupida da pensare che Thiago potesse fare veramente così male a Rama e viceversa, ora mi sento tremendamente in colpa.
Mi chiedo dove sia, vorrei che fosse qui così mi potrei scusare
In questo momento di silenzio la voce di un giornalista ci distrae dai nostri pensieri, solo in quel momento mi accorgo che la televisione è stata accesa tutto questo tempo.
“Siamo in diretta dell’edificio più alto di tutto Buenos Aires, lì sul tetto ci sono Thiago Bedoya Aguero e Luz Inchausti i figli di Bartolomeo Bedoya Aguero e Justina Medarda Garcia precedentemente accusati di maltrattamento e violenza sui minori, di espropriazione dei beni e assassinio colposo.”
In quel momento inquadrano Thiago, ha le lacrime agli occhi, il volto scavato delle occhiaie e sta in bilico sulla grondaia del tetto dell’edificio.
“E’ l’amore della mia vita! Come hai potuto farle questo, come?!? Dammi l’antidoto o giuro che mi butto!” urla al telefono.
“Anch’io mi butto!” grida la vocetta di Luz “Mamma mi vergogno di te”
“Avete sentito? Datemi l’antidoto per salvare Mar o potete dire addio ai vostri figli”.
 
Cielo è scoppiata a piangere, tutti hanno lo sguardo spaventato mentre io non so che dire.
Sono paralizzata e non riesco a credere che Thiago stia facendo tutto questo per me.
Per un attimo mi domando se sono allucinazioni per via del veleno che mi hanno somministrata ma poi capisco benissimo che non è così perché Rama mi sta stringendo forte la mano e la sensazione è abbastanza reale.
Fisso Thiago attraverso lo schermo, lo vedo abbassare il cellulare, Luz con delicatezza glie lo sfila dalle mani.
Lui alza lo sguardo verso al cielo, ha gli occhi pieni di lacrime.
Li chiude, si dondola un po’ e poi si butta.
“Thiagooooooooooooooooooooooooooooo!” urlo con un grido che non ha niente di umano.
Poi chiudo gli occhi anch’io, augurandomi di volare con lui.
 
 
 
Hola people!
Immagino che mi starete stra-odiando per tutto quello che ho combinato.
Quando sono sadica da uno a dieci? MILLE.
Proprio ora che tutte le cose stavano andando per il verso giusto rovino tutto, amatemi <3
Spero come al solito che il capitolo vi sia piaciuto, so che è mooolto corto rispetto agli altri ma perdonatemi, la FF sta per concludersi e quindi sono un po’ a corto di idee.
Comunque mi farò perdonare aggiornando il 3 novembre, con un capitolo più lungo ricco di sorprises.
Un beso
Loonyzombiee.
 
 

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Capitolo 14
*** No vuelvas a lastimarme. ***


Capitolo 13: No vuelvas a lastimarme.

 

“Voglio vederlo!” urlo.

“Mar lo capisci che stavi per morire, non dovresti stare in piedi e nemmeno agitarti così!”

Me ne frego di quello che sta dicendo Nico, con uno spintone lo supero ed entro dentro la stanza.

C’è puzza di disinfettante e sulle pareti completamente pitturate di bianco si riflette più abbagliante che mai la luce del sole.

Sopra a un comodino laccato di bianco c’è un bicchiere d’acqua che ha vicino un vaso di fiori con un girasole dentro.

Affianco c’è un lettino, una flebo, e il ragazzo che ha rischiato la vita per me.

Afferro la sedia di legno che è posta vicino al letto e con molta delicatezza mi siedo, lui sta dormendo.

Ha i capelli abbastanza spettinati, un espressione beata e la pelle più bianca del solito.

Lo accarezzo con tutta la leggerezza possibile soffermandomi sul naso delicato, la bocca fine e il neo che ha sulla guancia destra.

Non gliel’ho mai detto, ma quel neo mi piace proprio tanto.

A guardarlo così sembra quasi un angelo, e per un momento mi attraversa il pensiero che potrebbe volare via da me.

Gli stringo la mano accarezzandogli le nocche e girando il palmo verso di me, poi intreccio le mie dita alle sue, se sta per volare devo accertarmi di tenerlo ben stretto per impedirgli di farlo.

Lo guardo e sono talmente sovrappensiero da non accorgermi che ha ricambiato la stretta alla mano.

Osservo il suo viso speranzosa, lui dopo poco sbatte le palpebre e infine posa il suo sguardo su di me ed io non riesco a trattenere un sorriso.

“Mar” dice con voce flebile “Sono in paradiso?”

“Ma no scemo sei all’ospedale”

Cerca di tirarsi su ma le fitte che ha al corpo glie lo impediscono.

“Eii aspetta ti aiuto io”

Sposto il suo cuscino contro la testiera del letto così lui può mettersi seduto ed appoggiare la schiena lì.

“Che mi è successo? Io…io dovrei essere morto ed anche tu. Bartolomeo non mi ha dato l’antidoto.”

“E’ stata Justina, l’ha dato a Luz per impedire che si buttasse anche lei. Per quanto riguarda te per fortuna alcuni vigili del fuoco avevano messo un tappeto elastico ma quando ti sei buttato non avevano finito di sistemarlo così l’impatto ti ha fatto comunque male ma almeno non sei morto e sei tutto intero”

“Sono felice che tu sia salva” dice.

“Sono felice che tu sia vivo” rispondo.

Lui mi sorride e allunga una mano per accarezzarmi una guancia, quanto il dolore al braccio glielo permette.

“Thiago…mi hai salvata”

“Mar, se fossi morta non avrebbe avuto più senso vivere. Ho pensato a tutte le cose che dovevo ancora dirti. Tipo che amo i tuoi capelli che sono così lisci e morbidi. Amo il tuo sorriso perché è un sorriso da bambina, così vero e sincero che mi riempie di gioia di vivere. Amo quando fai il broncio perché in quel momento sei adorabile. Amo quando ti mordi il labbro inferiore perché mi fa venire voglia di farti mia. Amo quando sei gelosa, quando t’arrabbi, quando ridi, quando vivi. E amo tanto anche le tue labbra perché sono così belle e carnose che sono da dipendenza. Mar, io amo tutto di te, anche le cose che odi di te stessa. Io non potevo lasciarti andare senza averti detto tutte queste cose, senza che tu mi perdonassi per tutto quello che ti ho fatto.” Si blocca per riprendere fiato poi conclude dicendo ”Solo quando stavo per perderti per sempre ho capito che sono stato un coglione”.

“Sì è vero” gli rispondo con sorriso enorme perché non posso fare a meno di cedere alla bellezza di tutto quello che ha detto.

Non posso credere che stava rinunciando a tutto il suo futuro per me.

Lui all’inizio è sorpreso poi sorride e mi chiede “Mi hai perdonato?”

“Sì. Diciamo che il tuo quasi suicidio ti ha fatto guadagnare dei punti bonus”

“Allora lo tenterò più spesso”

“Provaci ancora e giuro che sarò io a buttarti dal tetto di un palazzo e prima mi assicurerò che non ci sia nessun trampolino a salvarti” 

Lui ride ed io aggiungo “Sono seria, Thiago. Ho pensato che se fossi morto tu una parte di me sarebbe morta lì con te” lo dico senza riuscire a trattenermi subito dopo mi mordo il labbro e abbasso lo sguardo per l’imbarazzo.

“No Mar, non morderti il labbro che non posso saltarti addosso!” dice facendomi il suo sorrisino malizioso.

“Io…io ho lasciato Rama” dico tutto d’un fiato.

“Che?” il suo sguardo s’illumina e vedo che sta facendo uno sforzo per contenere tutta la felicità.

“Non fomentarti Bedoya, ho bisogno di tempo”

“Tempo per cosa?”

“Thiago io voglio riprovarci con te. Anch’io ho capito qualcosa quando ho rischiato di perderti. Ho capito che voglio stare con te, non con Rama. Per quanto lui mi piaccia il sentimento che provo per lui non è così forte come quello che provo per te.”

“Quindi?” mi chiede speranzoso.

“Quindi ho bisogno di tempo. Voglio essere sicura che se mi rimetto con te non è perché hai rischiato la vita per salvarmi, ma perché ti amo davvero”

“Io ti aspetto”

“Anch’io” mi alzo in piedi e mi dirigo verso la porta “Quindi vedi di rimetterti in sesto Bedoya”

Lui sorride “Puoi contarci”

 Io sto per uscire poi ho un ripensamento.

“Te l’ho mai detto che amo il tuo neo?” gli sorrido e poi mi chiudo la porta alle spalle con l’immagine di Thiago che ha finalmente un viso sereno.

 

Una settimana dopo l’hanno rilasciato, per un po’ di tempo dovrà stare sulla carrozzella ma per il resto sta bene ed è felice d’essere tornato a casa.

Tefy gli sta sempre appiccicata e so che forse ha doppi fini, però lo sta aiutando ed è seriamente preoccupata per lui. Si sta fingendo gentile anche con me, ma molto probabilmente sta tramando qualcosa alle nostre spalle.

Sinceramente però,  è l’ultima cosa di cui mi importa perché in questi giorni sono troppo di buon umore. Ieri mattina è arrivata la notizia che hanno arrestato Bartolomeo e Justina, domani ci sarà il processo ma per quello che si dice come minimo una trentina d’anni non glieli toglie nessuno.

 

Rama non ha preso troppo male la nostra separazione, ha capito benissimo quello che sto provando però tuttavia mi evita. Anche Tacho è un po’ distaccato, per non parlare di Alelì che si rifiuta categoricamente di rivolgermi la parola anche se mi è grata perché ho contribuito all’arresto di Barto e Tina.

L’unica che mi tratta come sempre è Jazmin.

E’ da tanto che non avevo una migliore amica, dopo che la mia è morta ho costruito una barriera che respingeva tutti. Con lei però non posso, abbiamo storie simili e poi mi capisce. E’ disponibile ed è sempre pronta a difendermi e a sostenermi e lo stesso vale per me.

 

Sta sera faremo una festicciola qui alla fondazione BB che è stata ribattezzata Casa Magica.

Festeggiamo il ritorno di Thiago e la cattura di Bartolomeo e Justina.

Mi metto un vestito blu notte con il corpetto a cuore e una gonna fino al ginocchio in tulle, poi ci abbino dei tacchi. Jazmin invece si è messa un vestito arancio che con la sua carnagione sta benissimo e poi riflette tutta la sua solarità.

 

Il salone è pieno di festoni e adesso quelle scale immense non mi mettono più soggezione perché so che anche i problemi più grandi possono essere risolti.

Nico e Cielo stanno ballando insieme e lo stesso vale per i bambini.

Jazmin volteggia felice tra le braccia di Tacho, mentre Thiago sta in un angolo a parlottare con Tefy (sì Cielo ha voluto invitare pure lei) appena mi vede mi fa un sorriso, io ricambio ma poi mi sento in colpa per via di Rama ma guardandomi intorno mi accorgo che non è nella sala. 

Nella testa mi si accende un campanellino d’allarme così mi dirigo a passo spedito verso il cortiletto interno.

Lo trovo seduto sullo scalino davanti alla stanza dei ragazzi con una bottiglia di birra in mano.

“Rama!” dico fiondandomi verso di lui.

Lui alza appena lo sguardo, ma al posto della sua solita espressione dolce vedo una faccia arrabbiata.

“Che stai facendo?!?” mi siedo vicino a lui e tento di togliergli la bottiglia di mano ma nonostante sia brillo ha i riflessi ancora buoni infatti con un gesto la allontana da me.

“Non fingere che ti importi di me” dice con una voce dura e uno sguardo penetrante.

“Rama ma che dici certo che mi importa di te!” rispondo riuscendo a togliergli la bottiglia di mano.

“Sì ma non t’importa di spezzarmi il cuore vero?” dice con un tono ancora più duro di prima

“Io…”

“Finchè ti sto appresso non ti interesso appena mi fidanzo ‘No Rama sono troppo gelosa io mi sono accorta che mi piaci’ “ dice scimmiottandomi poi aggiunge “io ci ricasco e tu poi torni da Thiago, è così che funziona, no?”

“Rama stai dicendo cose senza senso!”

“No perché a te piace che tutti ti vengano dietro, ti piace vedere come sei brava a farli impazzire, vero?” continua avvinandosi pericolosamente “forse aveva ragione Thiago, sei una puttana” dice.

A quel punto non resisto, ubriaco o no questo non doveva dirlo. Gli tiro uno schiaffo in pieno viso.

Lui all’inizio sembra sorpreso poi prima che io faccia in tempo ad andarmene si avvicina bloccandomi le mani sopra la testa, infine mi urla contro “Lo capisci che nessuno ti amerà mai come ti amo io?”.

Detto questo mi bacia, sento il suo alito che sa di alcool e nel suo bacio c’è una violenza che non centra niente con Rama.

Continua a baciarmi nonostante io mi divincoli e faccia dei versi di lamentela che vengono soffocati dal suo bacio, senza che me ne rendessi conto ho schiuso le labbra quindi lui ha completa via libera.

Poi una sua mano libera la presa, afferra prima una gamba e poi l’altra costringendomi a mettermi seduta sopra di lui.

Si stacca un attimo per prendere fiato e dire “come il nostro primo bacio, ricordi?” per un attimo mi sembra il Rama che conosco poi nei suoi occhi c’è un luccichio malefico.

“Smett…” non faccio in tempo a finire la frase che lui ha insinuato la sua lingua dentro la mia bocca.

Continua a baciarmi in questo modo violento ancora un altro po’, poi la sua mano lascia la presa una seconda volta per finire sotto la mia gonna. 

Sfiora l’elastico delle mie mutandine, io sento dei brividi di freddo ma per fortuna poi risale.

Temo d’aver tirato un sospiro di sollievo troppo presto perché si la sua mano si è allontanata dalla mia femminilità ma si sta avvicinando pericolosamente al mio seno. Poi avvolge la coppa del reggiseno e stringe. Mio malgrado mi ritrovo a fare dei versi di piacere e una sensazione estranea mi invade tutto il corpo. Rama sta per mettere la mano sotto la coppa quando una voce stridula ci interrompe.

“Vedi te l’avevo detto che non dovevi fidarti!” urla Tefy.

Affianco a lei c’è Thiago che ha un’espressione indecifrabile lo chiamo con un tono supplichevole. 

“Tu” sbotta Rama. Gli si avvicina e lo colpisce con un pugno ben assestato in viso, lui è troppo sorpreso per parare il colpo mentre Tefy ha una faccia terrorizzata.

Quando sta per colpirlo ancora io mi metto in mezzo afferrandogli il braccio.

“Che fai!” strillo.

“Mar non capisci che ti farà soffrire? Io no perché io ti amo”

“Rama sei ubriaco e non sai quello che stai dicendo”

“Sì che lo so. Io ti amooo! Vuoi che anch’io rischi la mia vita per te, bene io lo faccio!” mi bacia con irruenza e poi si allontana.

“Fermati!” dico ma lui con uno strattone si libera della presa, fortunatamente in quel momento entrano Jaz, Cielo, Nico e Tacho e quest’ultimi due se lo portano via mentre continua a strillare “Io la amo, io la amo!”.

 

Gli altri mi fissano, io sento gli occhi inumidirsi ma so che tanto non piangerò.

Sono troppo sconvolta per dire o fare qualsiasi altra cosa così mi chiudo in camera.

Dopo un po’ con mia grande sorpresa entra Thiago, è in piedi e si sta reggendo allo stipite della porta.

“Sei impazzito?” gli dico andandogli in contro poi lo accompagno sul mio letto.

Lui si sdraia poi allarga le braccia e mi fa cenno di appoggiarmi sul suo petto.

Lo faccio e subito mi sento protetta, sento il suo calore fondersi col mio e il suo battito accelerato proprio come il mio.

“Come stai?” mi chiede.

“Male. Quelle cose dette da lui fanno male. E’ Rama capisci? Una delle persone che m’è stata sempre affianco da quando sono arrivata qui, con cui ho condiviso pure una relazione e adesso…adesso si comporta così, se non foste arrivati voi io non so che sarebbe successo”

“E’ tutto apposto, non è successo. Ci sono io qui e se ti ha detto quelle cose era solo perché era ubriaco”

“Fa male lo stesso” dico.

“Lo so” risponde poi mi lascia un bacio sui capelli.

Mi giro e lo guardo negli occhi. Lui abbassa lo sguardo per guardare me poi con tutta la dolcezza del mondo mi bacia a stampo ed io ricambio baciandolo con la lingua e stiamo così fino a che non ci addormentiamo l’una tra le braccia dell’altro.

 

“Piccola svegliati…COSA CI FA THIAGO NEL TUO LETTO!” urla la mattina dopo Nicolas.

“Nico cosa strilli?” dico con la voce impastata dal sonno.

“Buongiorno amore” dice Thiago baciandomi ma in quel momento Bauer mi afferra allontanandomi da lui.

“Tu la piccola non la tocchi! Ditemi che non è successo quello che penso!”

“Nico non abbiamo fatto l’amore” dico.

“Sei troppo piccola per usare quella parola” risponde lui.

“Nico!” gli tiro uno schiaffetto affettuoso sorridendo, lui mi bacia sui capelli e dice che mi devo preparare perché faremo colazione tutti insieme poi fa per andarsene ma io lo fermo.

“Rama come sta?”

“Meglio tranquilla” mi sorride e poi se ne va.

 

“Allora questo significa che siamo tornati insieme?” mi dice Thiago abbracciandomi da dietro e lasciandomi alcuni baci sul collo.

Io mi giro verso di lui “Vedremo” gli dico baciandolo “Ora vado a prepararmi” esco sorridendo e facendogli l’occhiolino.

 

Vado in bagno mi lavo con una serenità che non provavo da molto tempo.

Mi vesto mettendo un toppino in pizzo nero e dei pantoloncini neri stinti e poi i miei soliti anfibi nel medesimo colore che mi fanno più alta.

Appena esco dal bagno incontro Rama che appena mi vede si alza tutto agitato iniziando a pormi mille scuse.

“Mar…io veramente non so cosa mi sia preso non avrei mai voluto dirti quelle cose e fare quello che ho fatto. Mi dispiace, davvero”

Senza dire niente lo stringo e insieme ridendo e scherzando andiamo in cucina, proprio come ai vecchi tempi.

Lì ci sono tutti ad aspettarci, Thiago ha deciso di lasciare la sedia a rotelle e adesso riesce a muoversi abbastanza bene. In realtà è un po’ strano perché i medici gli avevano dato un paio di giorni ma evidentemente è molto più forte e fortunato di quello che pensavano.

 

Accendiamo la tv è parte il giudizio sul processo di Justina e Bartolomeo. Il giudice un tipo con la pelata, degli occhiali e il naso aquilino, elenca tutte le loro colpevolezze. Poi fa parlare alcuni testimoni, alcuni sono vecchi ragazzi della fondazione BB, tra di loro c’è anche Malvina.

Poi declama la condanna “Visto che i due imputati Justina Medarda Garcia e Bartolomeo Bedoya Aguero sono stati dichiarati colpevoli è mio compito annunciare la loro pena, sono condannati entrambi a cinquant’anni di carcere”

“Sììììììììììì” urliamo tutti in coro, tutti tranne Thiago.

Lui si limita a fissare lo schermo in silenzio poi si alza dalla sedia ed esce dalla stanza.

Io gli corro dietro.

“Eii” dico prendendogli il viso tra le mani.

Lui mi fa un debole sorriso e aggiunge “Sto bene”.

“Thiago non devi fingere con me, lo so che ti fa male perché Barto dopo tutto è l’uomo che ti ha cresciuto. Non devi confondere le due cose. A te nonostante tutto a voluto bene, e questo è l’importante. Tutti sbagliamo, Thiago. Siamo esseri umani è nella nostra natura e tu non devi sentirti in colpa perché gli vuoi bene, è tuo padre ed è giusto così” gli accarezzo il viso.

“Aveva ragione quel tipo…leggi dentro le persone. Lo devo aggiungere alle cose che mi piacciono di te” dice baciandomi.

“Andiamo” lo trascino via dalla casa.

 

Lo porto nella piazza e lo faccio sedere sulla fontana. Alcuni petali di gelsomino sono caduti là dentro seguendo la corrente e disegnando cerchi particolari. L’aria è impregnata dal loro profumo, proprio come il giorno in cui ci siamo conosciuti. 

“Mar, perché mi hai portato qui?”

“Come non ti ricordi” dico sorridendogli.

“Secondo te posso scordarmi il giorno in cui ho conosciuto la ragazza che mi ha sconvolto la vita”

“Spero in positivo”

“Certamente” 

Fa per baciarmi ma prima che possa farlo gli metto un dito sulle labbra.

“Thiago, voglio rimettermi con te. Ho scelto questo posto perché è qui che è cominciato tutto, ed è qui che voglio che ricominciamo.”

“Ti amo” mi bacia.

 

 

 

E’ passato un mese da quando io e Thiago ci siamo rimessi insieme.

Oggi finalmente ha preso coraggio e ha deciso di andare a trovare suo padre in prigione.

Io intanto sto aiutando Cielo con i preparativi del matrimonio che verrà celebrato tra una settimana.

Io sarò damigella d’onore insieme a Jazmin, entrambe abbiamo un vestitino con il corpetto in pizzo bianco e una gonna con tulle del medesimo colore lunga fino ai piedi e poi la sposa ha preparato per entrambe due coroncine di fiori bianchi.

“Siete bellissime” dice Rama entrando. Mi fa fare un giro e poi mi annuncia che è tornato Thiago.

Sono talmente contenta che non mi sfilo nemmeno il vestito e corro giù per le scale così come sono.

Gli salto in braccio e lo bacio lui ricambia però quando scendo mi accorgo che accanto a lui, sul pavimento, c’è una valigia nera.

“Che significa?” gli chiedo.

“Mar, ho bisogno di stare un po’ da solo. Non ho nessun problema con te. Sei bellissima, soprattutto con questo vestito e ti amo. Oggi ho parlato con mio padre e mi ha detto che un giorno mi guarderò allo specchio e mi accorgerò che sono esattamente come lui perché nelle mie vene scorre il suo stesso sangue”

“Thiago tu non sei come lui e né lo sarai”

“Ho bisogno di stare un po’ solo. Perdonami”

Detto questo afferra la valigia e se ne va subito dopo avermi lasciato un lungo bacio sulla fronte.

La porta sbatte ed io la fisso chiudersi, impotente.

“Mar, dov’è Thiago?” mi chiede Rama.

“Se n’è andato” rispondo.

 

 

Hola a todos people!

Questo era l’ultimo capitolo della FF. 

Spero che vi sia piaciuto

Ci vediamo con l’aggiornamento di martedì 11 novembre.

Un beso.

Loonyzombiee.

 

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Capitolo 15
*** Epilogo. ***


Epilogo:
 
Oggi è il giorno del matrimonio di Cielo e Nico.
 
E’ passata una settimana e Thiago non è ancora tornato.
 
Mi sto preparando perché tra poche ore inizia la cerimonia.
Io, Jaz, Rama, Tacho, Lleca, Alelì, Monito e Cristobal usciamo tutti pronti e vestiti per il grande evento.
 
Stiamo scherzando quando Nicolas corre in giardino  con lo sguardo spaventato e la faccia preoccupata.
“Cielo..l’orologio…è sparita” sbiascica.
“Che?” strillo.
“L’orologio è un portale. Ha risucchiato Cielo” dice con voce più ferma.
“Nicolas che diamine stai dicendo!” mi ritrovo a urlare.
“Ragazzi vi ricordate che vi ho detto che mio nonno, mio padre ed io abbiamo usato le nostre conoscenze archeologiche per scovare Eudamon, l’isola della felicità?”
Annuiamo anche se non capisco cosa centra tutto questo con la sparizione di Cielo.
“Bene l’orologio della casa è un ingresso ad un altro piano, l’ingresso di Eudamon”
Lo guardiamo stralunati è evidente che nessuno ci sta capendo niente.
Lui senza aggiungere altro ci abbraccia poi sparisce ancora con lo sguardo sconvolto dicendoci che deve fare assolutamente delle richerche.
 
La vita mi ha portato via una persona in più.
 
Mi sono seduta e ho lo sguardo nel vuoto, sento un peso sul petto e gli occhi cominciano ad inumidirsi.
Ho una voglia matta di piangere ma tanto le lacrime come al solito non usciranno.
Rama invece sta piangendo talmente tanto che vale per due, mi abbraccia ed io ricambio la stretta.
 
In quel momento alzo lo sguardo verso il portone e vedo Thiago che è appena tornato, gli corro incontro dicendo
“Amore, finalmente sei qui! non sai quanto ho bisogno di te in questo momento”
“Mar” mi blocca “ho baciato un’altra”
 
 
 
 
 
 
Hola people!
Eccoci alla fine della Fan Finction, l’ho cominciata l’11 giugno e finisce oggi 11 novembre.
Volevo ringraziare tutte le ragazze che hanno recensito la storia ovvero: yourhugsavesme, cribsmile_90, mynamesaileen, cettadefaziopablizza, dreamlaliter e robertalovesreading.
Grazie mille per la vostra disponibilità e per tutti i miei complimenti che mi hanno fatto veramente tanto piacere.
Grazie mille anche a tutti voi lettori silenziosi, ho visto che siete sempre più numerosi e questo mi fa solo che piacere.
Grazie di cuore, davvero.
Inizierò a postare il sequel dall'11 giugno 2015, se volete che vi invii un messaggio quando lo posterò scrivetemelo o per messaggio o in una recensione.
Spero di ritrovarvi numerosi anche lì :)
Un beso a todos, e grazie ancora per avermi accompagnata in questa nuova esperienza.
Loonyzombiee.

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