The key of my heart

di StellaDelMattino
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un triste giorno come gli altri ***
Capitolo 2: *** Quando cambia ogni cosa ***
Capitolo 3: *** Questo è solo l'inizio ***
Capitolo 4: *** Conoscere il nemico ***
Capitolo 5: *** Accordi ***
Capitolo 6: *** Svolgimenti ***
Capitolo 7: *** Il Torneo ***
Capitolo 8: *** La Cripta Cattivi Visiva ***
Capitolo 9: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Un triste giorno come gli altri ***


"Cammie? Dove sei?"
Jed correva per i corridoi in cerca di me ormai da mezzora. Non è normale che non ci fossimo visti dalla prima lezione. Sente un mio singhiozzo provenire da in fondo al corridoio EN e capisce cos'è successo. Sì, lo ammetto, mi hanno scottata, ghiacciata, interrata e qualcosa di indefinito, quanto odio gli Elementi Naturali. Si danno sempre un sacco di arie e sono dei bulli egoisti.
Se si è in una scuola dove tutte le persone con poteri particolari, ci si dovrebbe sentire a casa, finalmente a proprio agio dopo anni di dolore. Si dovrebbe, ma come potrei? Io non penso di essere speciale. Vedo il cuore battere nel petto delle persone, ma che posso farci? Mi insegnano a combattere con i poteri, ma io non ne ho quindi... Ok, ok, sto esagerando, ma non capisco a cosa serva il mio potere... E poi certo non mi aiuta il fatto che io sia presa in giro da tutti. Sono una dei meno utili e non è divertente, ve lo posso assicurare.
Jed è il mio migliore amico: é molto alto, con dei capelli tendenti all'azzurro chiaro e occhi di un azzurro vivace. Lui sì che ha un bel potere: controlla la gravità, anche cambiandola da persona a persona. E' il ragazzo più dolce e gentile che possa esserci, lui sta nella sezione dei A che sta per Astronomia, mentre io sono nei B: i Boh, che nome appropriato e serio.
"Jed, aiutami, non ce la faccio più..."
"Lo so Cam, mi dispiace molto, ma ora dobbiamo andare: c'è il Torneo..."
Il Torneo, tanto perchè non mi prendevano abbastanza in giro hanno deciso che alla fine di ogni giorno si farà un torneo tra gli studenti a cui almeno un giorno su tre è obbligatorio partecipare. E naturalmente è da tre giorni che non combatto. Che felicità! Non vedo l'ora che mi prendano in giro di nuovo!
Mi avvio con Jed verso la Palestrona Torneo e penso che malgrado tutto sono felice, perchè qualunque cosa succeda, Jed è al mio fianco, che mi aiuterà e sosterrà sempre. Grazie a lui riesco ad andare avanti. Mi asciugo le lacrime e gli prendo la mano. Ci conosciamo da quando siamo piccoli, quando ha scoperto il suo potere ha quasi ucciso una persona, io l'ho sostenuto e siamo diventati migliori amici, così ora è lui che sostiene me. Sempre.
Ci guardiamo. Lui ha uno sguardo sincero e affidabile, talmente limpido da pensare di confonderlo con il cielo stesso. Io rido e lui fa altrettanto. Chissene frega di quegli idioti. Quello che conta è l'amicizia che mi tiene legata a lui, conta la speranza di una vita migliore, conta sapere di non essere mai soli. Lui per me ci sarà sempre.
Arriviamo al Torneo e mi dicono che sono contro la canterina. Non mi è andata male, il suo potere è far addormentare le persone cantando, almeno mi farò un pisolino.
Salgo sulla piattaforma e mi siedo, aspettando di addormentarmi. Lei inizia a cantare e io guardo il suo cuore, il suo ritmo melodioso sembra seguire la canzone che canta. E così cado in un sonno profondo. Quando mi sveglio sono appoggiata alla spalla di Jed su una scalinata a guardare il torneo. Un po' di delusione mi invade, sono consapevole che perderò sempre, ma la speranza è l'ultima a morire.
Finito il Torneo vado in stanza. Anche se a scuola siamo divisi per poteri, non dormo con i B. Ho due compagne di stanza molto simpatiche: Bettany è una G (Ginnastica: lei elasticizzare a piacimento cose e persone), invece Drewly è una Av (Amore Voilà: in pratica si innamorano di lei gli oggetti di plastica e fanno tutto quello che vuole).
Bettany è rossa come un peperone e tiene il cellulare in mano, mordendosi il labbro superiore e Drewly salta esaltata per la stanza emettendo gridolini.
"Cos'è succeso?" chiedo incuriosita
"Mi sono appena fidanzata! Con Henry! Ti rendi conto?? Con il migliore di tutti!!" disse Bettany iniziando anche lei saltellare per la stanza.
Henry, il migliore, sì, degli arroganti! Uno degli En! E non uno qualsiasi! Il capo! Uno di quelli che mi aveva infuocato questa mattina! Il mio sorriso è più finto che mai, ma Bettany è troppo felice per accorgersene e penso che sia giusto che lei sia felice. Presto l'entusiasmo è soprafatto dalla stanchezza. Mi corico sul letto e penso. Io non avrò mai un ragazzo speciale, sarà un umano, sempre se ci sarà. Vorrei essere come loro, brava e forte. Diversa, insomma. Ora non sono abbastanza normale da vivere bene tra le persone normali, ma neanche abbastanza speciale per vivere bene tra le persone diverse.





Angolo autrice :)

Come vi sembra? Questo prologo è una tipica giornata di Cammie prima che tutto cambi, vuole far capire quanto fosse triste la sua vita prima... 
Spero che la leggiate in molti e la recensiate 
Al prossimo capitolo!!
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StellaDelMattino 

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Capitolo 2
*** Quando cambia ogni cosa ***


Driiiiiiin 
Suona la sveglia e io non ho nessuna intenzione di alzarmi, quindi la prendo e la lancio via. Sento Drewly che grida e capisco di averla colpita, ops, questa me la rinfaccerà. 
Decido di alzarmi e sento che oggi sarà diverso, sì, c'è qualcosa di diverso. Beh, l'inizio giornata non è andato molto bene: sono passati tre giorni dall'ultimo torneo e sicuramente Drewly me la farà pagare per la sveglia. Bettany sembra non essere più fra noi da quando c'è il nuovo ragazzo, ora sta correndo per la stanza in cerca dei trucchi e vestiti più belli. 
Sbuffo e prendo il cellulare. Di bene in meglio! Jed non sta molto bene e non verrà per le lezioni mattutine, arrivando solo al torneo. 
A differenza di Bettany prendo i primi vestiti che mi capitano e non faccio neanche lo sforzo di truccarmi. Mi dirigo verso la sala da pranzo comune e passo a salutare Jane e Jo, le cuoche. Il loro potere è deliziare le persone, infatti erano nei B, sono due sorelle gemelle e credo che finito diventerò anche io una cuoca, lo so che il mio potere non c'entra niente, ma mi stanno insegnando qualche trucchetto e sono piuttosto brava. 
Oggi il torneo è a pranzo, alterna un giorno alla sera e uno a pranzo. In questo momento è anche peggio, tutti hanno il tempo di prenderti in giro per il resto della giornata. 
Prendo un muffin e vado verso l'aula di storia per vivere: ci insegnano come vivere con gli umani senza che il nostro potere ci dia fastidio e come sopprimerlo nel miglior modo. Molti di noi B vivranno vite normali dopo l'accademia, io sono indecisa, solo il futuro me lo dirà. 
Arrivo in classe e ascolto il prof parlare di cosa potrebbe diventare ognuno di noi, a me dice medico e credo sia una buona idea, se non fosse che non mi piace vedere i malanni del cuore, quindi non penso che sarà il mio lavoro. 
Le due ore dopo abbiamo difesa: anche se siamo speciali, siamo anche noi in pericolo quindi alè col judo. Naturalmente la fortuna vuole che io debba picchiarmi con quello a cui il prof dell'ora prima aveva suggerito di fare la guardia del corpo. Naturalmente. 
Solo più un'ora e ci sarà il torneo e io sento sempre di più che ci sia qualcosa di diverso, qualcosa è cambiato, ne sono sicura. E per la prima volta sono elettrizata all'arrivo del Torneo. 
L'ora di casalingite finisce presto e uscendo dalla classe incontro Jed e mi sembra che tutto sia migliore. Mi sento viva, nel vero senso della parola. Viva, felice, esaltata... 
“Fuori di testa...” commenta Jed mentre gli dico le mie sensazioni. 
“Ah-ah spiritoso! Ma è vero mi sento così diversa!” 
“Cerca di non farti pestare, tu che sei così felice” 
Lo continuo a ignorare, lo so che è stupido, ma penso che oggi cambierà. 
Arriviamo alla Palestrona Torneo e mi dicono con chi devo battermi. Dan, con il potere del ghiaccio, solo un bulletto. 
Quando anche lui lo viene a sapere si fa una risata. 
“Scommetto che riesco a batterla anche dopo che voi mi abbiate picchiato!” dice agli amici, che capendolo iniziano a dargliele di santa ragione. Ma possibile che le persone possano essere così stupide? Quando sale sul ring ha un braccio e una costola rotti e qualche frattura qua e là. 
Come al solito so che perderò, ma oggi c'è qualcosa di diverso, forse, e non lascerò che mi rovini la giornata e mi faccia sentire una schifezza come gli altri giorni, non ci riuscirà. 
Non so come, perchè, cos'è successo. Ma capisco a cosa serve il mio potere. Inizia lo scontro e io riesco a aggravare ogni sua ferita, mi sembra quasi che con una mano io riesca a prendere il suo dolore e manipolare ogni vena, osso, muscolo, che abbia anche solo una cellula dolente. Dan si contorce sul pavimento in preda al dolore più profondo e io sorrido. Alcuni insegnanti cercano di fermarmi, ma è così piacevole... Lo infliggo anche a loro e le mie mani invisibili giocano con le ferite più lievi facendole diventare profonde. Poi succede qualcosa: mi manca l'aria e mi sembra di fluttuare. Capisco subito e in qualche modo riesco a girarmi verso la fonte del potere. Il suo cuore batte così veloce in preda alla paura, la mia mano penetra nel suo petto e ne analizza il cuore palpitante. Sul viso di Jed compare un'espressione terrorizzata e io mi fermo, stoppando anche il dolore degli altri. Cos'ho fatto? 
Mi guardo intorno. Sguardi confusi, sorpresi, ma soprattutto impauriti. Nessuno si muove, nessuno fiata, non sento neanche più le urla di quelli a cui avevo fatto male, il tempo sembra che si sia fermato. La paura e il dolore fanno da padroni, mi giro verso Jed che ha una mano sul cuore, respira lentamente e mi tiene gli occhi addosso sorpreso e io sento che i miei si riempiono di lacrime. Riprendo la calma, sembrano passate ore, mentre invece sarà solo qualche minuto che è iniziato lo scontro. Torno a guardare Dan ancora dolorante sul pavimento e sul suo viso leggo una folle paura, accompagnata dall'angoscia. Lo disprezzo, quello schifoso ha paura e ora capisce cosa si prova a sentirsi insegnificanti. Non può fare niente, se volessi lo potrei uccidere senza batter ciglio e per un momento prendo in considerazione quell'opzione. Ma che gusto ci sarebbe? Ora mi temerà sempre, abbasserà lo sguardo quando passerò. Tremo, le mie forze mi stanno abbandonando. 
Sorrido, maligna e dico semplicemente: 
“No, non mi puoi battere da ferito.” 
A passi lenti mi dirigo a testa alta verso l'uscita. Corro verso il bagno e appoggio le mani sul lavandino, senza il coraggio di guardarmi. Finalmente mi decido a alzare la testa. 
Sono normale, tranne per gli occhi. Questi non sono il verde smeraldo solito. Sono rossi come il sangue, scuri e malvagi. Quelle che prima mi sembravano innocenti lacrime erano sangue. Mi risciacquo confusa e i miei occhi tornano normali. Io l'avevo detto che oggi era diverso.

Angolo dell'autrice 
Ciao a tutti! In questo capitolo Cammie scopre il suo vero potere, vi è piaciuto? Siete sconvolti? Fa schifo? Spero vogliate darmi un parere ;)
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Al prossimo capitolo
StellaDelMAttino

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Capitolo 3
*** Questo è solo l'inizio ***


Ma cosa ho fatto?

Passa poco tempo e finalmente mi rendo conto di quello che è successo. Forse l'adrenalina, forse lo stupore, o forse altro ancora, mi faceva sembrare tutto così felice e giusto, ma ora.. Mi sento solo un mostro. Ho paura, cosa mi succederà ora? Sarò cacciata? Costretta a vivere con gli umani? Oppure semplicemente punita? Ma soprattutto, cos'è questo potere?
In risposta a tutte le mie domande, sento qualcuno che bussa alla porta del bagno, che avevo chiuso a chiave. Non rispondo, non sono pronta a sapere. Dopo un po' sento qualcuno sbraitare e inveire e riconosco la voce del preside. Deglutisco, ho ancora più paura.
-Cammie, non ti faremo nulla, devi solo capire il tuo potere e riuscire a usarlo.
Sbuffo. Tipico, nessun 'malintenzionato' dice realmente cosa vuole fare, ci manca solo che incominci a dire il mio nome con tono sadico e saprei per certo di esser finita in un film horror.
Solo che quella che ha quasi ucciso una persona sei tu.
Stupida voce della coscienza, la vuoi smettere di perseguitarmi?!
No.

Beh, grazie!
Alzo un sopracciglio. Sono chiusa in un bagno dopo aver quasi ucciso una persona con il preside che urla e cosa faccio? Parlo da sola. Ovvio.
Oh, giusto, ero così concentrata a parlare da sola che mi ero quasi dimenticata di lui.
-Cammie, sappi che starò qui finchè non esci, dovessero anche volerci giorni!
-Anche se in cucina fanno la torta di mele?
-Sì, anche se in cucina fanno la mia cara dolce buona zuccherata magnifica perfetta stupenda meravigliosa...
La situazione è davvero grave. Rinuncerebbe alla torta.
-gustosa, inimmaginabilmente dolce torta.
-No, perchè ho saputo che la davano per la fine del Torneo, ovvero ora.
Mi sembra quasi di sentir singhiozzare e dopo qualche minuto il preside ricomincia a parlare.
-A maggior ragione, esci.
Se non è andato via con questa scusa, temo di esser costretta a uscire. Con rammarico mi dirigo verso la porta e la apro.
Lo sguardo che mi rivolge è a dir poco truce e la cosa non mi piace. Gli rivolgo un sorriso sperando di fargli pietà, ma con scarsi risultati.
Il silenzio è il modo migliore per aumentare l'ansia e se quello è il suo scopo, ci sta riuscendo benissimo.
-Ho paura.- non so che altro dire. Sperando che la risposta non sia 'devi averne', attendo.
-Tranquilla, ogni potere fa paura, all'inizio, devi solo imparare a conoscerlo.
E un bel sospiro di sollievo me lo posso permettere!
-Quindi- riprende sorridendo leggermente -inizieremo dei corsi privati finchè non lo capirai, dopodichè passerai nei Dolore, probabilmente. Inizieremo domani, ora va a riposarti, per te niente torta.


Un incubo. Un terribile incubo mi sveglia mentre urlo e sento le mie compagne imprecare. Ho il fiato corto, sudo come se fosse appena finita la maratona e la voce mi manca tanto ho urlato.
Bettany e Drewly si alzano preoccupate, raggiungendo il mio letto in men che non si dica.
-Cammie stai bene?
Annuisco poco convinta.
-Hai fatto un incubo? Vuoi raccontarcelo?
-E' stato un incubo terribile..
Le parole rimangono sospese e non so cosa dire.
-Non mi ricordo nulla.. Ma come.. Io...

Lo sguardo delle mie amiche è sempre più preoccupato.

-Nulla? Neanche un'immagine, una parola, nulla?

-No.. So solo che tutto era così.. Bianco..

Neanche siano telepatiche, le mie amiche entrano nel letto e mi abbracciano.

Poco dopo siamo tutte addormentate e di quel bianco incubo non c'è più traccia.


 

-Buongiorno Cammie! Ben arrivata alla prima lezione privata! Per comprendere il tuo potere devi usarlo e lo farai sul tuo amico Jed, che si è gentilmente offerto di fare la cav.. Ehm di aiutarti.
Ci troviamo nella Palestrona del Torneo e i ricordi del giorno prima sono vividi e dolorosi, soprattutto perchè Jed mi ricorda costantemente cosa gli ho fatto. Sembra stare bene, non ha nessun graffio, cosa che mi sorprende non poco.
-Jed, non devi farlo, non so controllarmi, non so cosa potrei fare.. Per favore vai via..
-No, lo so cosa potrebbe succedere, ma non ti abbandonerò nel momento del bisogno, tu non l'hai fatto per me. Ti ricordi? Io non dimenticherò mai.

-Neanche io Jed.. Ma fallo per me.. Io non voglio farti del male..
-Un po' di dolore non mi farà nulla di male, in più se invece di me ci fosse un En la cosa finirebbe molto peggio.
Il preside, che ha capito quanto ci servisse questo dialogo, un po' per farci riappacificare, non che abbiamo litigato, ma ho bisogno di scusarmi, un po' per far diminuire l'ansia che provo, ci osserva senza proferir parola, aspettando la fine del discorso. Quando questa arriva, il preside mi rivolge un sorriso gentile.
-Sei pronta?
Annuisco e salgo sul ring, insieme a Jed.
-Ora, usa il tuo potere il più lentamente possibile e non preoccuparti per lui, se non riesci a fermarti, ci sono io che lo posso fare.
Respiro profondamente e inizio a usare il mio potere. O almeno ci provo. Ma non succede nulla. Che sia sparito? Forse l'ho avuto per un giorno solo.
Guardo il preside e faccio le spallucce.
-Mmm.. Prova di nuovo, guarda Jed e pensa di usare il tuo potere.
Guardo Jed, non sapendo che altro fare. Il suo cuore batte velocemente, preso dall'emozione, poi vedo qualcos altro che diventa sempre più rosso: il labbro, che probabilmente si è morso per l'agitazione. Osservo il taglietto ed è come se delle mani invisibili escano dal mio corpo e cerchino di raggiungere Jed. Le lascio raggiungerlo e queste prendono il rosso pulsante del taglietto e lo accarezzano, lo coccolano e questo cresce sempre di più fino a che il mio amico non si butta a terra urlando. Mi immobilizzò impaurita e il preside mi guarda stupito, così gli dico esattamente quello che è successo.
Subito la mia attenzione va a Jed, che si è ripreso molto velocemente e non ha nemmeno un taglio, apparte quello che si era fatto mordendosi.
-Ti sanguinano un pochino gli occhi.- mi dice con un sorriso poco convinto. Il preside mi offre subito un fazzoletto con cui li asciugo.
-Quindi, crei il dolore accrescendo quello che c'è già e usare il tuo potere ti fa sanguinare gli occhi.. E' già un inizio.

No, questo è solo l'inizio.

Angolo dell'autrice 
Ciauu! Quanto tempo D: perdonatemi per il ritardo. Questo capitolo all'inizio non era programmato, ma a grande (??) richiesta l'ho scritto :3
Potrebbe esserci un altro capitolo intermedio, il seguito di questo, fatemi sapere cosa ne pensate 
StellaDelMattino

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Capitolo 4
*** Conoscere il nemico ***


Sono passate un po' di settimane da quando ho scoperto il mio nuovo potere. E' stata dura, ma sto iniziando a capirlo, a dominarlo. All'inizio la voglia di uccidere era veramente molta ed è stato difficile controllarmi, ma molti mi stanno aiutando, Jed mi ha capita da subito e sostenuta. 
Mi hanno spostato nei D (dolore), noi siamo quelli che hanno più probabilità di diventare cattivi, quindi ci insegnano soprattutto a controllarci e riconoscere quando qualcosa è giusto, ad esempio, c'è l'ora di storia in cui studiamo tutti i cattivi e vediamo le cose orribili che hanno fatto, capendo quanto il male sia una disgrazia. 
Stavamo studiando quelli dell'ottocento, ma il prof dice che ora dobbiamo studiare uno dei più recenti e la ragione la scopriremo oggi pomeriggio. Ho paura di sapere il perchè.  
Si chiama Damian Neight, era uno degli Elementi Chimici: trasformava oggetti in sostanze chimiche scelte da lui. Orfano, si era rifatto una vita qui all'accademia, aveva una ragazza, amici ed era bravo, anche se era sempre stato un tipo ombroso. Era andato in crisi quando aveva scoperto di poter cambiare le proprietà anche delle persone. In quel periodo aveva ucciso per la prima volta: un professore. Aveva iniziato a uccidere cercando una specie di soluzione alla morte, uccideva senza rimorso perchè era convinto di riportare indietro. Non fu così e lo riuscirono a rinchiudere nella Cripta Cattivi Visiva, dove stanno tutti i cattivi. Sono in delle specie di bare legate al loro cuore dove solo una chiave può liberarli, ma questa non può essere infilata se non uccidendoli, o una cosa simile, non ho ancora capito questo concetto, ma il prof ha detto che lo avremmo visto in seguito. Sta di fatto che loro vivono come se stessero davanti alla televisione a vedere il mondo e i suoi avvenimenti, chiacchierando tra loro e commentando ogni cosa, ma non potendo agire.
Suona la campanella prima del solito: è convocata un'assemblea generale, sta succedendo qualcosa di importante.
Entriamo nell'aula magna e vediamo i professori cupi e tristi, ci sediamo e sono sicura che tutto questo abbia a che fare con Damian.
“Abbiamo avuto notizia che poche ore fa è scappato dalla CCV Damian Neight.”
Inizia a raccontare la storia della sua vita e io mi chiedo come abbia fatto.
“Non sappiamo come ha fatto” dice per concludere il preside. Come non detto.
In questo momento si spalanca il portone principale e entra un ragazzo sui vent'anni, con capelli biondi riccioluti che gli incorniciano un viso da angelo con lineamenti delicati, in cui sono incastonati due diamanti blu quali sono i suoi occhi, alto e con muscoli delineati dai vestiti che sembravano appartenere a un altro decennio. Non c'è bisogno che nessuno dica niente, tutti sanno chi è: Damian.
“Chi mi ha rubato il cuore???" urla lui. 

Passano minuti silenziosi in cui Damian osserva ognuno di noi quasi divertito, mentre noi fissiamo lui stupiti.
"Cammie, ha il cuore?" mi chiede il preside interrompendo il silenzio. Ora lo sguardo di tutti passa da me a Damian, che mi osserva incuriosito e in qualche modo sembra anche soddisfatto. Io guardo nel suo petto.
"No, è come sparito"

Angolo dell'autrice:
Eccomi di nuovo qua :D

Svolta! Un nuovo personaggio, un cattivo. Cosa succederà? Cosa ne è stato del suo cuore?
I pareri sono ben accetti :3

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Al prossimo capitolo,
StellaDelMattino

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Capitolo 5
*** Accordi ***


Tutto sembra essersi fermato e il silenzio fa da padrone. I professori e  gli alunni si scambiano sguardi sorpresi e impauriti, ma io non riesco a distogliere lo sguardo dal petto vuoto di Damian. C'è qualcosa di sbagliato, è impossibile non avere un cuore, anche per un cattivo. E poi, se non ha un cuore, come fa ad essere vivo? Lui si sta guardando attorno analizzando ogni persona presente. Posa il suo sguardo su di me e il suo sorriso divertito mi opprime. Cerco qualcosa su di lui per usare il mio potere: una pellicina di un suo dito. Poco, ma da quel poco può nascere molto. Inizio e lascio le mie mani invisibili prendere il dolore e coccolarlo facendolo crescere ed espandersi per tutta la mano e poi il braccio. E' come respirare per me: come una droga che mi fa sentire meglio e sono enebriata da quel dolore. Chiudo gli occhi assaporando ancora di più quella sensazione. Sta cercando di opporsi e ora il suo sguardo è pieno di rabbia.
-Smettila subito o fra poco diventerai cenere.- afferma lui cercando di sembrare calmo ma non riuscendo a nascondere completamente il dolore.
Apro gli occhi di scatto. Ormai sono rossi e sanguinanti, lo sento. Ma invece di fermarmi faccio salire il dolore più velocemente, provando ad arrivare alla zona del cervello da cui attinge il suo potere. Sono quasi arrivata quando un dolore lancinante mi percorre un braccio. Sto andando a fuoco. Mi fermo e anche lui fa lo stesso rivolgendomi uno sguardo soddisfatto.

-Non provocarmi, tesoro.
Un grido esasperato invade l'aula. Il preside vuole mettere fine a questa confusione.

-Cosa vuoi, Damian?
-Solo il mio cuore, non sono qui per fare alcun male. Me ne stavo benissimo nella CCV. Acconsentite a farmi cercare nell'istituto.
Penso a come reagiranno e cerco io stessa una soluzione. Sì, è un omicida super cattivo ecc ecc, ma lui era nella Cripta e i professori non possono far niente perchè sanno di non poter ucciderlo, o finirebbero nella Cripta loro stessi, ma vogliono tenerselo buono, perchè è un omicida e li potrebbe comunque uccidere. Perchè non imprigionarlo? Perchè cambierebbe la composizione chimica della sua prigione e qualche modo lo troverebbe di scappare. L'unica prigione sicura è la Cripta, per di più lui vuole tornarci, quindi perchè mai ostacolarlo? Non possono e a questo punto non vogliono. 
-Così sia.

-Ci credi? Un cattivo che gironzola nell'istituto e le lezioni vanno avanti normalmente, non mi sembra molto giusto.- mi dice Jed mentre camminiamo in corridoio.
-Non si smentiscono mai.
L'assemblea era stata sciolta subito dopo, sperando che Damian davvero non avrebbe fatto male a nessuno. Ora tutti gli studenti devono tornare a lezione, a parte io che devo "darmi una calmata". Visto che ho acquisito il mio potere da poco mi concedono una pausa ogni volta che lo uso, in questo particolare caso mi hanno concesso la giornata libera, anche se sento che sto controllando pienamente rabbia e potere. Meglio.
Vado in bagno a sciacquarmi il sangue rimasto e vedo che lentamente i miei occhi tornano al colore naturale. Sospiro. La seccatura peggiore è quella degli occhi, quando li vedo mi spavento quasi da sola. Mi hanno spiegato che sono dovuti al dolore che provoco: limitano in qualche modo il mio potere, infatti il sangue che verso è proporzionato al dolore che causo, ma è versato da me, quindi se causo troppo dolore potrei rimanere dissanguata. Sperando che non avvenga mai, mi dirigo verso il mio letto, buttandomici sopra e chiudendo gli occhi. Silenzio e calma: ecco due cose che amo. Subito dopo sento alcuni passi e rumori di oggetti che cadono. Rumore e guastafeste: ecco due cose che odio. 
Sospiro e mi alzo,  per capire meglio quello che sta succedendo: il rumore proviene dalla stanza di fianco alla mia, ma un secondo dopo finisce e sento dei passi sempre più forti finchè la porta si spalanca con un tonfo e Damian mi si para davanti.
-Tu- esclamo irrigidendomi.
-Non intralciarmi.
-Cosa? Ma che stai facendo? Questa è la mia camera!
Si ferma a guardarmi con un sorriso divertito su quella faccia da schiaffi.
-Non mi importa. Sto cercando il mio cuore. Se è la tua stanza o quella di qualcun altro non fa differenza. Chiunque tu sia, spostati.
-No, chiunque tu sia è qui perchè deve riposare e non ha intenzione di dover vedere la sua stanza rovesciata per trovare un cuore che non ha preso!
-Ora parli pure in terza persona? Ma da che pianeta arrivi?! Che tu lo voglia o meno, spostati o ti faccio del male.
-Sembrava il contrario, prima.
Damian ha uno sguardo un po' confuso, poi capisce.
-Tu sei la tizia di prima. Scusa,non ti avevo riconosciuta senza il sangue e gli occhi rossi. Il verde ti sta meglio.
Giuro, la voglia di schiaffeggiarlo  è praticamente insostenibile, quel sorrisetto schifoso che non ha ancora abbandonato il suo viso è qualcosa di troppo irritante.
Dopo qualche secondo Damian mi prende le spalle e mi sposta di peso. Gli tiro un calcio, che lui non sembra nemmeno sentire.
Apre un cassetto e butta fuori le maglie che conteneva cercando in ogni angolo il suo stramaledetto cuore. Cerco la pellicina e inizio a usare il mio potere. Lui si gira di scatto e si limita a osservarmi mentre gli ho preso ormai l'intero braccio alla velocità della luce. Sta cercando qualcosa, mi analizza la testa. Ho paura, mi sta forse per uccidere? Sto per arrivare al suo cervello quando il mio potere si blocca. Ha cambiato la composizione chimica del mio cervello, senza, però, danneggiare nulla. In un attimo riprende l'uso del braccio e mi lancia contro il muro. Un dolore lancinante mi percorre la schiena, mentre lui appoggia le mani di fianco alla mia testa,una da una parte e una dall'altra, il suo sguardo fisso su di me.
-Oh, sarai una cattiva dannatamente brava, ne sono sicuro. Ma guardati!- dice mentre con una mano mi asciuga una lacrima di sangue. -Abbi paura. Perchè tu non puoi uccidermi, oppure diventerai una cattiva e sarai spedita nella Cripta, ma io lo sono già, quindi stai attenta, dolcezza.
-Molto convincente, ma non è che potresti passare in un altro momento in cui io non mi debba riprendere?- mossa azzardata, ma ho perso la pazienza e non lo tollero proprio più. 
-Come ti chiami, ragazza folle?
-Cammie.
-Allora, Cammie, ringrazia che io sia così benevolo e paziente, perchè saresti già polvere, altrimenti. Ci rivedremo presto, tesoro.
Si incammina verso la porta quando mi ricordo un dettaglio molto importante.
-Tu! Mi devi ridare i poteri!
-Innanzitutto Damian è molto più bello di tu, e poi, ti ho già ridato il tuo provoca-dolore. - dice senza nemmeno voltarsi un secondo.
Ma che cavolo di cattivo è mai questo?! Più che cattivo è irritante. Molto irritante.
Ritorno a sdraiarmi sul mio letto, ma mi sento troppo agitata, quindi, semplicemente vado a lezione, fregandomene del riposo.

Angolo dell'autrice
Ciao! Non ho molto da dire su questo capitolo, qui si conosce ,meglio Damian e anche la 'nuova' Cammie, molto più sicura e coraggiosa.
Lasciate un commentuccio, ve ne sarei eternamente grata ;)

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Al prossimo capitolo,
StellaDelMattino

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Capitolo 6
*** Svolgimenti ***


Bettany e Drewly mi guardano allarmate, mentre grido contro alla sveglia con un tono sicuramente non gentile.
-Cam, è una sveglia, non una persona, non ti risponde comunque.- dice Drewly calma.
Sbuffo, quella notte non avevo dormito per niente, continuavo ad avere incubi su incubi, cuori e sangue, tristezza e morte. Vedevo solo quello. Lacrime che scorrevano, fuochi che bruciavano e il dolore. Più dolore di quanto abbia mai provato. Mi sono svegliata più volte urlando, con imprecazioni e rimproveri delle mie compagne e di altre alunne del corridoio. Dopo un po' mi sono alzata e sono uscita dalla stanza.
Ho vagato per i corridoi per un bel po' di tempo, finchè non sono arrivata a un salone, dove la pallida luce della luna rifletteva su una figura che mi risultava vagamente familiare. Damian.
Mi sono girata con l'intenzione di tornare indietro più veloce che potevo, sperando che non mi avesse vista, ma sono stata interrotta prima di riuscire nel mio intento.
-Spendida notte, non è vero?
Quanto odio quel sorriso?!
-Se stessi dormendo lo sarebbe.
-Scommetto che sei tu quella che urlava.
-Pensavo di aver svegliato solo il mio corridoio.
-Sono convinto che neanche una persona con tappi e problemi acustici sarebbe riuscita a dormire, dolcezza.
-Ho davvero urlato così forte?
-Abbastanza.
Si era girato verso di me, con una vaga scintilla di curiosità negli occhi blu. Era così irritante. Avevo ricambiato il sorriso e mi ero girata a mia volta, incamminandomi verso la mia stanza.
-Sono sicura che ormai non sono più tutti svegli, quindi vado a urlare ancora un po', per assicurare una buona nottata a tutti.
Tornata nel letto sono crollata in un sonno, per fortuna, senza incubi.
La sveglia è suonata dopo poche ore, non sufficienti a colmare il sonno perso.
Dopo aver urlato ancora un po' contro la sveglia, decido di lasciar perdere e mi dirigo verso il bagno a prepararmi. Sarebbe stata una lunga giornata.

Le ore passano alla velocità di un bradipo addormentato e mi ritrovo al pranzo, seguito dal torneo.
Jed mi si avvicina con un sorriso e ci sediamo con Bettany e Drewly e i loro amici. Dopo un po' il chicchericcio alleggro si trasforma in un brusio sommesso. Mi giro e vedo che la soglia della sala sta per essere varcata da Damian, tutto impettito e compiaciuto.
Mi sembra così innaturale che lui sia lì, che mi sono pure dimanticata che anche lui mangia. Si dirige verso un tavolo vuoto e dopo aver preso da mangiare si siede ad un tavolo vuoto.
Lo guardo e per un attimo mi dispiace per lui. Alla fine nella Cripta aveva i suoi amici, anche se cattivi, che gli facevano compagnia e con cui parlava. Qui chi ha? Un sacco di gente che lo guarda come se fosse un alieno o un pericolo da cui proteggersi. Forse, alla fine, capisco perchè vuole tornare nella Cripta, anche io lo vorrei, e so bene la sensazione che si prova ad essere nel posto sbagliato. Quel sorrisino ora mi sembra così finto, maschera di tristezza e nostalgia.
Scaccio subito il pensiero, ma continuo a guardarlo e vedo altro. Vedo il piacere di essere al centro dell'attenzione, di essere considerato qualcuno da mettere nei libri di testo, di far parte di un'avventura che rimarrà segnata, il piacere di essere il cattivo. Questo è quello che vedo e lo odio. Come può essere così.. Sicuro di sé? Privo di rimpianti, di rimorsi?
Non so a quale versione dare retta, ma ho un'idea che darebbe un po' di allegria alla prima e dispiacere alla seconda.
-Ehi, ragazzi, perchè non andiamo a sederci con Damian?
Tutti mi rivolgono uno sguardo misto tra lo stupore e la confusione.
-Ma che sei pazza? Quello ci scanna solo con uno sguardo.
-Non può farci del male, non per una cosa così stupida, l'ha detto al preside, ma se ci sedessimo con lui, la nostra fama crescerà non poco.
Henry, il ragazzo di Bettany, e i suoi amici apprezzano subito la seconda parte della frase e, anche se le mie amiche sono perplesse e Jed è poco convinto, accettano la mia proposta.
In massa ci alziamo e ci dirigiamo verso il tavolo di Damian, Henry si siede vicino a lui e i suoi amici lo accerchiano anche dall'altra parte, io mi ritrovo dritta davanti a lui, Jed e Drewly di fianco a me. All'inizio ci guarda confuso, ma in men che non si dica, il suo sorrisetto torna e incolla su di me uno sguardo malizioso. Non dice nulla, e neanche gli altri non proferiscono parola. Decido di iniziare io.
-Sei riuscito a trovare il tuo cuore?
Scuote la testa, lo sguardo sempre fisso nei miei occhi.
-Già non vedi l'ora di liberarti di me, tesoro?
Esatto, penso. Cerco di sorridere in modo da fargli capire il concetto.
-Ho cercato in ogni angolo di questa scuola sudicia e non ho trovato ciò che mi appartiene. Ho in mente un altro luogo, però.
La campaella suona e io vado a riporre il vassoio, per poi dirigermi alla Palestra del Torneo.
Come un cagnolino, Damian mi segue fino al banco delle iscrizioni, mentre i miei amici finiscono di mangiare.
-Cosa stai facendo?!- chiedo mentre si iscrive.
-Mi sembra così ovvio che non ti rispondo nemmeno.
-Ma non puoi! E' solo per gli allievi!
-E io cosa sono? Non ho mai finito questa scuola, tesoro.
-Smettila di chiamarmi così!
Damian avvicina le sue labbra al mio orecchio, mentre un brivido mi percorre la spina dorsale.
-Come vuoi, tesoro.
Se ne va, lasciandomi impietrita, incapace di muovermi o pensare razionalmente.
Ma cosa diavolo sta succedendo?


 Angolo dell'autrice :3 
Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Fatemi sapere i vostri pareri, ci tengo molto :3
Ringraziamenti!
Beh, grazie a tutti quelli che recensiscono, seguono e mettono nei preferiti, ma anche a chi legge silenziosamente.
Un grazie particolare va a ILoveItBaby, che, quando pensavo di lasciar perdere questa storia, mi ha fatto cambiare idea! 
Al prossimo capitolo,
StellaDelMattino

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Capitolo 7
*** Il Torneo ***


L'iscrizione di Damian al torneo sconvolge tutti. Nessuno se lo aspettava e abbiamo paura. Vi ricordate la canterina che fa addormentare che mi aveva battuta al torneo? Beh, è lei la prima contro Damian.
Povera ragazza, non voglio immaginare quanta paura abbia.
Il mio turno, invece, inizia contro Bettany. Sono dispiaciuta e contenta allo stesso momento, le dovrò fare un po' male, ma almeno non dovrà scontrarsi con Damian nei turni successivi. Salgo sul ring del torneo e in pochi momenti Bettany si arrende.
Dopo qualche turno sale Jed, che vince facilmente con una mia vecchia compagna di classe quando ero ancora nei Boh.
Ed ecco Drewly, che batte facilmente uno di Elementi Naturali.
Ora tocca a Damian. La canterina quasi piange tanto è impaurita, ma lui non le fa male, le cambia semplicemente composizione chimica delle corde vocali e questa non riesce più a parlare. Con un segno si arrende e lui le ridà il potere. Si vede che è compiaciuto.

Secondo turno.
Io sono contro Dan, quello del ghiaccio che mi aveva fatto scoprire il mio potere.
Jed è contro il ragazzo di Bettany, ho un po' paura per lui, ma mai quanta ne ho per Drewly, che è contro Damian. Naturalmente ci sono molti altri studenti che partecipano e tutti stanno pregando di non arrivare in fondo.
In un attimo sconfiggo anche Dan, che non aveva messo nemmeno troppo impegno.
Mentre Jed combatte con Henry, vado da Drewly, che ha una paura folle.
-Non ce la farò mai, quello mi ammazza...
-Non ti farà del male, te lo prometto, ma mi devi fare un favore.
Drewly non sa se essere più impaurita o sconcertata.
-Ma mi prendi in giro? Ne parliamo più tardi, non è il momento!
-Posso batterlo, ma ho bisogno del tuo aiuto.
Sbuffa, incerta sul da farsi.
-Cosa vuoi?
-Devi fargli un taglietto sulla fronte, possibilmente. Con un braccialetto, un orecchino, fai tu. Piccolino, va bene?
-Faccio quello che posso.
Jed è sconfitto e non capisco se l'abbia fatto apposta per non combattere con Damian o se Henry avesse combattuto meglio proprio per questo.
E' il turno di Drewly. Il sorriso di Damian ha qualcosa che assomiglia molto al sadico, ma più che altro è malizia.
Drewly si toglie una forcina e la prende in mano, poi la fa saettare sulla fronte del nemico, appena prima che questi le tolga i poteri. Il taglietto sulla fronte è così piccolo che non sanguina nemmeno, ma è meglio di niente.

Passano svariati turni e siamo quasi alla fine: siamo rimasti in quattro. Io sono contro un mio compagno di Dolore e Damian con Henry.
So già cosa succederà: io e Damian vinceremo e ci dovremo battere.
Così accade.
Infatti, appena Henry è salito, si è iniziato a trasformare in acqua, con il fuoco del suo potere che si consumava e spegneva.
Salgo sul ring, lui di fronte a me con il suo solito sorrisetto schifoso. Devo essere veloce, molto veloce. Le mie mani immaginarie corrono verso il taglietto sulla fronte e in men che non si dica sono sulla parte del potere nel cervello, coccolano il dolore e..
Tic.
Il mio potere è andato. Non ce l'ho fatta.

Damian continua a guardarmi, ma non fa nulla. Non mi attacca per farmi perdere.
-Ho come l'impressione di aver fatto in tempo a toglierti il potere. Nel momento esatto in cui tu hai tolto il mio.
Un brusio nella palestra si diffonde velocemente. Ci siamo tolti i poteri contemporaneamente, si potrebbe dire straordinario.
-Chi ha vinto, quindi?- chiede il preside coinvolto nella situazione.
Gli insegnanti e gli alunni si guardano perplessi. Damian mi si avvicina porgendomi una mano.
-Direi che siamo a parimerito.
Ricambio il suo sorriso, stringendo la sua mano.
-Direi di sì.

Siamo tutte e tre in stanza sdraiate comodamente a chiacchierare.
-Sono stata veramente fortunata a dovermi battere solo con Cammie, non avrei sopportato la privazione del mio bellissimo potere.- dice Bettany allegramente.
-Se ti fa piacere il dolore che ti causo, sono sempre disposta a fornirtene altro- dico ironicamente.
Drewly ride, mentre Bettany fa la finta offesa.
-Ah davvero? Ma se non sopporteresti neanche un minuto quello che ti provocherei io!- Ora ride anche lei.
-Ah, sì?
Le lancio un cuscino e scoppia una battaglia. Saltiamo su e giù e ci lanciamo cuscini come delle sceme, finchè la porta non si spalanca. Naturalmente Drewly decide proprio quel momento per farmi cadere e mi ritrovo a pancia in su ai piedi di Damian, che senza nemmeno bussare è entrato.
Mi guarda divertito, dall'alto in basso.
-Nessuna ragazza mi era caduta ai piedi così letteralmente.
-Che vuoi?- chiedo seccata.

-E'una cosa troppo seria perchè io possa dirtela in questo momento.
In effetti non è il massimo della serietà, ci sono ancora piume che volteggiano per la stanza. Mi tiro su velocemente, così da poterlo vedere nel verso giusto.
-Così va meglio. Non ho ancora trovato il mio cuore e ho pensato che se non è qui nella scuola, allora potrebbe essere nella Cripta. Abbiamo organizzato una squadra che mi accompagni.
-Bravo.- non so che dire.
-Verrai anche tu. Se il cuore non è visibile o è interno a qualcosa, ci servi tu.

Perfetto. Dovrò andare nella CCV.

Angolo dell'autrice
Ciao! Eccomi qui, dopo un po' di tempo, a pubblicare il sesto capitolo. 
Vi è piaciuto?
Nel prossimo sarà descritta la CCV, spero che vi piacerà :D
Se volete seguire la storia, questa e la pagina Facebook:  https://www.facebook.com/StellaDelMattinoEFP?fref=ts
Grazie a tutti,
StellaDelMattino

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Capitolo 8
*** La Cripta Cattivi Visiva ***


La squadra è stata organizzata e stamattina partiremo per la CCV. Sono abbastanza felice di andarci: oltre a saltare qualche lezione, visiterò un luogo importantissimo.
Raggiungo il gruppo in palestra, sono tutti professori, a parte me e Damian, e il preside dirige la comitiva. A quanto pare la Cripta si trova sotto la foresta, poco distante dalla scuola.
Ci incamminiamo. E' da moltissimo tempo che non esco dalla scuola e vedere il paesaggio mi stupisce. E' molto naturale (è un luogo aperto, se non è naturale così!!) e verde. Il vento leggero mi passa tra i capelli, una sensazione meravigliosa, mi mancava! Sorrido, euforica. Dovrei uscire più spesso e se potessi lo farei.
Damian mi affianca, evidentemente annoiato dai discorsi seri dei professori.
-E' bello questo paesaggio, non è vero?
-Sì, non uscivo da tempo immemore!
-A chi lo dici!
Rido, veramente divertita. Lui mi sta osservando, senza quel sorrisetto irritante, ma con uno che sembra più malinconico.
-E' brutto stare là, non è vero?
Damian sembra pensarci, senza conoscere lui stesso la risposta.
-No, è diventata come una casa per me. Lì ci sono tutti i miei amici e nessuno giudica gli altri, perchè tutti noi sappiamo di dover pensare a noi stessi prima. Ma non è vita, è solamente un'eterna fiction di cui siamo solamente spettatori. Certo, potrebbe andare peggio, ma questo verde, quest'aria, queste sensazioni non le proviamo veramente e mi mancavano. Penso che dovrebbero darci una seconda possibilità. Siamo tutti cambiati, lì. Abbiamo visto tutto noi, tutto. Sappiamo molte più cose ora. Già conoscevamo sofferenza, tristezza, dolore. Sono le cose che capiamo meglio di tutti voi, li abbiamo vissuti sia direttamente che indirettamente, ma la felicità, l'allegria, l'amore, quanti di noi l'hanno provato? Nessuno e mi dispiace. Tornassi indietro mi comporterei molto diversamente, lo faremmo tutti noi. Però capisco la scelta di imprigionarci per sempre: noi siamo i cattivi, possiamo solo fare del male.
Il suo sguardo contiene tristezza e sofferenza. Non sta mentendo e si vede, ora il sorriso è scomparso del tutto. Non so cosa mi passa per la mente, ma lo dico senza pensarci:
-Tu non sei cattivo.
Mi guarda esprimendo tutta il suo stupore e io stessa mi stupisco di quello che ho detto.
Una scossa mi fa quasi cadere. Mi aggrappo alla prima cosa che trovo: Damian. Mi regge, quasi più stupito di prima, stringendomi a lui come in un abbraccio. Io vedo sfocato per un secondo, quando capisco della situazione in cui mi trovo, mi stacco da lui cercando di non arrossire.
-Ti senti bene?
-Ehm.. Sì.. Sono caduta.
Bugiarda! Va beh, non so cosa è successo e probabilmente sono proprio caduta.
Damian non sposta gli occhi da me e non si accorge che ci siamo fermati, andando a sbattere contro il professore davanti a lui. Questo si gira, lanciandogli uno sguardo truce. Io scoppio a ridere, mentre lui si massaggia il naso.
Il preside si gira verso di noi e senza dire una parola ci indica una specie di passaggio segreto che conduce sotto alla foresta, dove siamo appunto arrivati. Scendiamo tutti in religioso silenzio, chissà perchè, poi prendiamo una torcia per illuminare la galleria.
Dopo poco arriviamo ad una porta altissima, tutta di quello che mi sembrerebbe avorio. Il preside pone le mani sulla porta e preme, facendo scattare, alcuni ingranaggi scattano, ma la porta non si apre del tutto. Quindi gira le mani una in senso orario e una in senso antiorario e sussurra qualcosa. Ora sì che si sblocca tutto.
-Ma tu come hai fatto a uscire?- sussurro a Damian
-Beh, dentro ci sono delle guardie scelte che sanno come uscire ed entrare, io ho visto il procedimento con gli altri nella Cripta, ho cambiato composizione alle guardie facendole ripredere solo qualche ora dopo in modo che venissero ad avvisarvi.
Fianlmente entriamo nella CCV: è magnifica. Tutto è in marmo, ed è illuminato da una luce che arriva dall'alto, dove c'è una specie di finestra sbarrata. La stanza (perchè le dimensioni sono quelle di una grandissima stanza) contiene delle specie di bare, dove sono sdraiati dei corpi dello stesso colore del resto, ma invece che esserne anche dello stesso materiale, sono proprio corpi umani. Ognuno di questi ha le mani che sembrano coprire il cuore e infatti hanno un buco proprio lì, senza nessun osso o vena, come un contenitore con dentro il cuore di avorio. Appesa al loro collo con una collanina c'è una chiave, unica cosa che risplende di un rosso rubino. Ogni chiave sembra un piccolo sole, che però batte come un cuore.
Damian sorride e saluta i suoi amici, anche se questi sono solo corpi, ma chi meglio di lui sa che loro lo stanno guardando?
Vado da lui, avida di risposte alle domande che mi ronzano in testa.
-La tua chiave dov'è?
Da sotto la maglia tira fuori la collanina e me la mostra.
-Come mai risplende meno delle altre?
Damian la guarda, probabilmente non se ne era accorto nemmeno lui.
-Beh, non ne ho idea. Quando l'ho guardata l'ultima volta mi sembrava luminosa, ma sarà che visto che sono più vivo di loro, il mio cuore sarà anche lui più vivo.- vedendo il mio sguardo interrogativo risponde alla mia domanda implicita- Sì, queste collanine svolgono la funzione del nostro cuore mentre quello vero è d'avorio. Le chiavi ci mantengono in vita così come ce la possono togliere.
-Come farebbero a togliervi la vita?
Si avvicina ad un corpo e lo seguo. Mi indica il cuore e noto che ha una piccola fessura proprio nel mezzo.
-Per risvegliarci, in teoria, bisogna mettere lì la chiave e girarla, ma così facendo, al nostro cuore succede quello che succede ad un cuore normale se gli infili una chiave: lo danneggi, lo uccidi.

Giriamo per tutta la Cripta per cercare il cuore di Damian, ma non vedo niente. Quando vedo il cuore di una persona, lo vedo di un rosso intenso, pulsante e pompante come una vita, ma qui nulla. A parte i cuori dei professori, vedo solamente pezzi di pietra conficcati in corpi. E' abbastanza snervante.
-Cammie, vedi qualcosa?- chiede il preside dopo aver esaminato ogni centimetro della grande Cripta.
Guardo ancora una volta, sperando di trovare qualcosa.
-Niente di niente.

Dopo aver ricontrollato ancora una volta, decidiamo di andare via, ma i professori concedono un po' di tempo a Damian, per 'salutare' i suoi amici. Passa di fianco ad ogni corpo e sussurra qualche parola di saluto ad ognuna. Arriva a quello di un ragazzo giovane e dai suoi occhi già lucidi scende una lacrima, che si posa poi sul suo sorriso malinconico.
Di nuovo una scossa mi fa quasi cadere, ma mi riprendo velocemente.
Qualche minuto più tardi ci raggiunge all'uscita e in silenzio torniamo allla scuola, tutti stanchi.
-Chi era quello che hai salutato per ultimo?
-E' il mio migliore amico, JJ, è come un fratello per me, mi ha mostrato tutte le cose belle e mi ha fatto capire tutti i miei sbagli.
Mi ricordo vagamente di JJ Blackwood, un cattivo del 1800. Se non sbaglio lo era diventato per vendetta, era perseguitato dai bulli e li ha uccisi tutti, uno ad uno. Un brivido mi percorre la schiena, mi sono quasi dimenticata che sono tutti assassini, eppure ora mi sembra tutto così diverso.

 

 

Angolo dell'autrice :)

Buongiorno a tutti! Quanto tempo :3 Beh, in questo capitolo si ha una visione della Cripta più dettagliata dell'accenno che c'era nel terzo capitolo. Spero vi sia piaciuto! L'ultima frase è una specie di anticipazione su quello che succederà nel prossimo capitolo, infatti sarà proprio il concetto che elaborerò :)

Grazie a tutti! Lettori silenziosi e recensori ;)

Per chi volesse seguire questa storia anche su facebook, questo è la mia pagina: https://www.facebook.com/StellaDelMattinoEFP?bookmark_t=page

Al prossimo capitolo,

StellaDelMattino

 

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Capitolo 9
*** AVVISO ***


Buongiorno lettori!
Ho un avviso importante: questa storia sarà cancellata e sarà sostituita da una nuova storia corretta.
I motivi sono vari, ma i più importanti sono questi: ho avuto problemi di tempo e ho lasciata sospesa questa storia per troppo tempo, dimenticandomi io stessa cosa volessi far succedere; come seconda cosa, ho riletto i capitoli e ho capito che hanno bisogno di essere migliorati. Quando ho iniziato questa storia ho pensato solo all'inizio, non preoccupandomi di dove sarebbe andata a finire. Ora lo so con certezza, ma so anche che alcune cose devono essere cambiate. In più, devo migliorare anche lo stile con cui l'ho scritto e giustificare alcune azioni dei personaggi che non si capiscono bene.
Non so esattamente quando pubblicherò la storia corretta, ma questo dipende da quante visualizzazioni e recensioni avrà questo avviso. Comunque sia, il giorno prima di pubblicare la nuova storia, cancellerò questo avviso e ne inserirò un altro, in modo che chi vuole continuare a seguirla sappia esattamente quando ricomincerà.
Grazie mille per aver avuto la pazienza di leggere questo avviso.

StellaDelMattino

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