Soul Eater Il risveglio delle tenebre

di ShiNear
(/viewuser.php?uid=697873)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Nuovo arrivato. Benvenuto a Death City? ***
Capitolo 3: *** Riunione di famiglia. Ora ci capite qualcosa? ***
Capitolo 4: *** Decisione. Un'anima forte con un corpo e una mente per niente forti? ***
Capitolo 5: *** Cambiamenti. Qualcuno trama nell'ombra? ***
Capitolo 6: *** Rivelazioni. Lucy, diventerai un cigno? ***
Capitolo 7: *** Trame oscure. Ma quanti pazzi ci sono oltre a Stein? ***
Capitolo 8: *** Quiz a Londra. Vana Curiositas? ***
Capitolo 9: *** Tranquillità. Buon Natale e Felice Anno Nuovo? ***
Capitolo 10: *** Ghigliottine, chirurghi e cilindri. A Carnevale ogni scherzo vale? ***
Capitolo 11: *** La prima vittima. Addio Shibusen? ***
Capitolo 12: *** Piani e allenamenti. Fidarsi o non fidarsi, questo è il dilemma? ***
Capitolo 13: *** Battaglia a Death City. Angeli contro Demoni? ***
Capitolo 14: *** Vittoria e sconfitta. Chi è il vero nemico? ***
Capitolo 15: *** Patti, decisioni e inganni. Uno scorpione o un serpente? ***
Capitolo 16: *** Inizio del salvataggio. A spasso in un vulcano? ***
Capitolo 17: *** Battaglia contro dei e streghe. Si risveglia il male in persona? ***
Capitolo 18: *** Fine dei giochi. Comincia il regno dell'Oscurità? ***
Capitolo 19: *** 1. Shibusen contro Snake Island. Si svela il vero potere di uno Shinigami? ***
Capitolo 20: *** 2. Shibusen contro Snake Island. Il vero valore degli Harudori allo specchio? ***
Capitolo 21: *** 3. Shibusen contro Snake Island. La morte di due streghe può appagare la sete di vendetta dei Desper? ***
Capitolo 22: *** 4. Shibusen contro Snake Island. Personaggi nascosti e forme mai viste vengono alla luce? ***
Capitolo 23: *** Fine di una battaglia. Il re del male si diverte a seminare zizzania e due ex-ragazze del NOT rimpiangono un'amica? ***
Capitolo 24: *** Festa, sentimenti e sfide. Compare l'ombra di Zodiaco? ***
Capitolo 25: *** Notizie scottanti. Assistiamo allo scontro tra due Maestri di Falce mentre il mondo crolla nella Follia? ***
Capitolo 26: *** Brooklyn. Tornano i Demoni in America mentre ritroviamo tante (o forse no?)conoscenze? ***
Capitolo 27: *** Botti di sorpresa. Radiamo al suolo Brooklyn mentre combattiamo in un paese fantasma? ***
Capitolo 28: *** Poteri e segreti. Entriamo vivi (o no?) nel mondo dei fantasmi? ***
Capitolo 29: *** Intrighi, ritrovi e decisioni. Esiste un luogo sicuro (ora)? ***
Capitolo 30: *** Traditori e sorprese. Il nemico del mio nemico non sempre è mio amico? ***
Capitolo 31: *** Affanni, ritorno e redenzione. Il cuore guida il nostro destino o viceversa? ***
Capitolo 32: *** 1. Battaglia al Castello Gorgon. Ritorno a Milano? ***
Capitolo 33: *** 2. Battaglia al Castello Gorgon. I segreti della Morte nella Follia? ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


1. PROLOGO

 

Un'anima forte risiede in un corpo forte e in una mente forte.

Roma 22:27
Era al bar. Sporco. Disgustoso.
Il posto migliore dopo 2 settimane orribili.
Non si sentiva tanto bene, anche perché erano tre (dico: 3!) giorni che non addentava anche solo il torsolo di una mela.
Si sedette al bancone e ordinò un succo d'albicocca.
Ma la cameriera chiese, con fare guardingo, notando la scompostezza del cliente:
- Può pagare?-
Accidenti accidenti e tri-accidenti. Niente soldi, niente cibo.
Stava per improvvisare una sceneggiata strappalacrime, quando una signorina intervenne, dando una banconota da 10 euro alla cameriera e sussurrando, con fare sornione: 
- Non si preoccupi, pago io per il bel giovanotto.-
Detto questo ammiccò verso di lui. Arrossì. Non era certo abituato a sentirsi dire "bel giovanotto" da una signora in vestito scollato come quella che aveva lì davanti a pagargli il vitto (chissà che ci faceva lì). Quanto al "bel giovanotto"... insomma: niente muscoli, naso un po' grosso, capelli sporchi, una valigietta nera, che conteneva tutto ciò che ricordava della sua famiglia. Era irritante: 2 settimane di amnesia, tranne l'ordine di sua madre. Si riscosse, perché la signorina gli stava offrendo il succo. Senza tanti complimenti, se lo tracannò.  La testa ricominciò a funzionare.

La signora gli disse, stupita: - Accidenti, che fame! Sembra che non mangi da 3 giorni.-
Azzeccata. Si limitò a sospirare e a dire, quasi dispiaciuto: 
- Signora mia, lei non può nemmeno immaginare...-
- Oh, sì, che posso. Perciò ti consiglio di non scappare e venire con noi: non vorrai sprecare di nuovo energie preziose?- Si irrigidì. Fisso la signora solo in quel momento con attenzione. Aveva i capelli rosa... e scarpette a punta?! Cominciò ad arretrare verso l'uscita, ma sentì la porta chiudersi dietro e le inferriate si abbassarono di colpo.
Dietro a lui c'era una signora, anche lei con le scarpe a punta, ma coi capelli biondi, che sussurrò: 
- Cip cip cip.-
A quel punto girò la testa allarmato: possibile che fosse l'unico cliente in quel bar?

- Non è un bar. È un vecchio sgabuzzino con uno snack-bar e sei caduto in trappola.-
Alzò la testa verso quell'odiosa voce che l'aveva ingabbiato, quella voce che lo inseguiva ormai da 2 settimane, quella voce che apperteneva a quella donna con la gonna a pois e il cappello a forma di rana arancione seduta sopra il lampadario.
Sussurrò di rimando, rabbioso: 
- Elka Frog.-
La donna lo studiò, poi gracidò soddisfatta: 
- Non puoi scappare. Vuoi lottare?-
Non aveva molte possibilità: 
- Ovvio. Non voglio venire con voi.-
Le donne si misero in posizione. Quella coi capelli color cicca cominciò a canticchiare: 
- Tittiti-tittittitti-tittitti-.
La biondina si sfregava le mani soddisfatta. Mentre Elka Frog si limitò a balzare giù e a fare uscire dalle mani i suoi girini esplosivi.

Se fosse sopravvissuto, parola sua, avrebbe mandato in via d'estinzione gli anfibi, i roditori e i canarini dell'intero ecosistema. Stava per alzare le mani e prepararsi all'ennesimo botto, quando la finestra del bugigattolo si ruppe, ed entrò (o meglio, saltò) dentro una ragazza biondina con i capelli biondi raccolti in due trecce, vestita da funerale, tartan scozzese e scarpe rinforzate, con un ragazzo con i capelli bianchi, la fascia e i vestiti ultima moda. Ah, e i denti aguzzi. Elka Frog fu la sola a non stupirsi, soltanto socchiuse gli occhi a due fessure e disse: - Maka. Soul. Vi aspettavo.-
Maka si girò verso di lui e gli chiese, con voce tranquilla e sicura: - Tutto intero?-
Lui si limitò ad annuire, stupito, mentre il ragazzo al suo fianco sussurrava: - Stai pronto a correre, allora.-
Subito dopo... il caos totale!
La porta fu buttata giù da una gragnola di esplosioni. Una voce urlò: - Modalità: Granata Fumogena!-.
Un gran fumo si alzò nella stanza, mentre la ragazza lo prendeva per mano e lo guidava fuori da lì, mentre il ragazzo rotolava fuori afferrando una moto con side-car e veniva loro incontro con un rombo assordante. Nel frattempo, l'entrata veniva di nuovo presa di mira da un'altra mitragliata assordante di un ragazzo in smoking su uno skateboard fluttuante con due pistole e un ragazzo coi capelli blu entrava in modalità ninja con una lametta affilata nello stanzone.
Il ragazzo capì al volo la situazione e si infilò nel side-car, presentandosi:
- Manuel.-
La ragazza salì dietro al ragazzo albino e lo abbracciò da dietro: 
- Maka Albarn.-
E il tipo in moto, sogghignante, partendo a razzo: 
- E io sono Soul Eater Evans. Falce della Morte. Al mio servizio, grazie.-

Dopo un po' che non si vedeva più il ragazzo con la zazzera azzurra, ed erano inseguiti da tre donne strillanti su delle scope, che li bombardavano di girini esplosivi, lampi taglienti e uccellini appiccicosi al contatto prima del botto, e il tipo in smoking continuava a bombardare le streghe con le pistole e stupidaggini sulla "simmetria dei colpi lanciati", Manuel domandò ai suoi compagni di sella (si fa per dire, ovvio): - Fate parte della Shibusen, voi? Mia madre voleva che ci andassi.-
Soul domandò, scettico: 
- Ah, sì? Perchè loro no, invece?-, aggiunse, indicando le donne con la testa. Stava per rispondere, quando un esplosione più forte lo fece voltare: il tipo sullo skate era scomparso in un nuvolone di polvere.
Anche Maka lo notò e gridò: 
- Accellera Soul! Le abbiamo dietro!-
- E Kid? Black*Star?-
- A loro ci penserà Kim.-
Soul bruciò gli pneumatici, ma, nonostante il gran controllo che aveva sulla moto, non bastò. Un girino esplosivo gli arrivò addosso.
Manuel, ripresosi, vedeva solo Maka per terra, piena di bruciature, e Soul, tenuto a bada dalle altre donne, mentre Elka Frog, davanti a Maka diceva: 
- ...una seccatura in meno, dopotutto.-
Poi alzò la mano con un altro girino pronto all'azione: non ci vide più. Sebbene non conoscesse bene la ragazza, sentiva dentro di sé che
nessuno avrebbe dovuto colpirla! Quindi, sebbene allo stremo, decise di giocarsi il tutto e per tutto.
Alzò ambo le mani e sussurrò: 
- Pumpkin, pumpkin...- La strega coi capelli color cicca se ne accorse tardi.
- CANNONE DI HALLOWEEN!!! -
La potenza dei missili a forma di zucca sbaragliò all'indietro Elka Frog e le altre due. Immediatamente dopo, un varco luccicante si aprì sotto di loro e li risucchiò. Manuel ebbe solo la forza di pensare, prima di ri-svenire: 
- Blair... grazie.-

 

Angolo dell'Autore: Ciaociaociaociaociaaaaaooooo! Per chi comincia a seguirmi ora, questa è la mia prima fanfiction, quindi vi prego di scusarmi se non è di vostro gradimento. Sono entrato solo 2 mesi fa nel mondo di Soul Eater, quindi penso di direzionarmi abbastanza bene. Accetto, comunque, ogni tipo di critica e spero di ricevere da voi una GROSSA mano per i dubbi che potranno venirmi durante la narrazione. Un mega grazie per quelli che mi seguiranno! Spero di avervi dato la suspence per questo mio primo capitolo. ShiNear

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Nuovo arrivato. Benvenuto a Death City? ***


2. NUOVO ARRIVATO. BENVENUTO A DEATH CITY?

 

Si svegliò con una fame orribile, una sete orribile e un mal di testa orribile. Sentì soltanto una voce dire: - Presto, sbrigati!-
Poi due mani si appoggiarono sul suo petto e sentì una nenia: - Tanunucoon Raccooncoon Ponpon Ponkitanu Pon Pon Pon- al termine della quale si addormentò.

Si svegliò per l'odore forte di frittelle che sentiva dal letto. Aspetta? Era su un letto?!!! E da quanto? Da come brontolava lo stomaco, troppo per lui. In quel momento entrò nella stanza Maka, sorridente, in grembiule, con un vassoio pieno di cibo: frittelle, uova, bacon e chi più ne ha più ne metta. Maka, poi, senza quell'abito cupo che le aveva visto addosso a Roma, sembrava una normalissima ragazza dell'Università, forse di un anno più giovane di lui.
Prima che potesse parlare, gli parò davanti il vassoio e disse: - Prima, mangia!-
Non poteva certo dire di no.
Da sotto sentì la voce di Soul: - Quando se ne va, lo scroccone? Rivoglio il mio letto, sono stufo del divano! Non è figo!-
Maka gli sorrise e disse: - Tu mangia, io torno subito.- e uscì fuori dopo aver preso un minaccioso volume da 1000 pagine.
Il tempo di un sonoro

"Maka Chop" sulla testa di Soul e tornare su, Manuel aveva già divorato il vassoio. Che fame!
Manuel, sazio e fresco, stava per domandarle cosa volesse dire che Soul era una falce, quando entrò una gattina che si appollaiò in cima al pomello del letto, miagolando verso il ricoverato: - Nyah! Ci conosciamo?- Manuel cercò subito di afferrarla, urlando: - Io ti ammazzo, Blair!-
Lei si trasformò in una ragazza con il cappello a punta e si nascose con fare scherzoso dietro l'armadio.
Maka e Manuel si domandarono l'un l'altro: - Come la conosci?-
E tutti e 4 (era arrivato anche Soul): - Lunga storia!-
Maka lo fissò: - Avevo qualche dubbio, a dir la verità, dopo il colpo con cui ci hai salvato a Roma.-
- Già, dovresti ringraziarla.- Aggiunse Soul, prima di beccarsi il cuscino in faccia.
- Ringraziarla? Quella furfante formato felino mi ha lasciato da solo nel momento di maggiore difficoltà, dopo avermi lasciato due trucchi iper-stancanti e pressoché inutili e nemmeno un tozzo di pane!-
Blair gli fece l'occhiolino: - Però ti sono serviti i trucchi inutili, no? Altrimenti saresti ancora nelle grinfie di Elka Frog.-
Al solo ripensare a lei e al brutto momento passato, si calmò: la furfante formato felina non aveva tutti i torti. Poi si accorse di un particolare: era pulito!
Guardò interrogativamente Maka e Soul: - Com'è che sono pulito?-
Poi sentì l'odore dello shampoo di Blair e capì. La rabbia tornò più grande di prima.
Domandò tranquillamente a Maka: - Maka, uno di voi due ha lasciato che Blair mi facesse il bagno?-
Maka capì: fissò Soul come se volesse sbranarlo.
Poi gli disse, lei pure tranquilla: - Soooouuuul, non dovevi farglielo tu il bagno?-
Lui si limitò ad alzare le mani dietro la testa: - Che volete che vi dica? Fare il bagno a una persona svenuta e sporca non è affatto figo. E poi si conoscevano, che male c'è?-
Maka, con una cortina nera sul viso, passò a Manuel, sorridente, un tomo più enorme del precedente. Manuel capì al volo. Un attimo dopo Soul giaceva a terra, con un altro bernoccolo da collezione.
Maka annuì soddisfatta: - Potremmo chiamarlo Manuel Chop.-
- Ci sto.-
Blair fece capolino da dietro l'armadio: - Ho tenuto gli occhi chiusi stavolta, giuro.-
- MA ADESSO PUZZO DI CROCCANTINI PER GATTI, CRETINA!-
Lei fece il broncio:
- Perlomeno è naturale.-
Lui ci rinunciò. Maka, cercando di cambiare argomento, annunciò: - Bene, Manuel. I tuoi vestiti puliti sono dentro l'armadio insieme alla tua valigietta. Blair, se ti sposti dalle ante forse riuscirà a vestirsi.-
Detto questo si avviò alla porta.

- Aspetta! Dove andiamo?- le chiese Manuel.
Lei, chiudendo la porta: - Te lo dico strada facendo.-
Manuel fissò Blair: - Scusa Blair, ma adesso o chiudi gli occhi o esci.-
Ma lei stava ancora lì, gli occhi bassi sulle sue scarpette a punta, lo sguardo mogio mogio.
Poi sussurrò: - Scusami. Non dovevo lasciarti. Ma noi gatti magici siamo fatti così, mi spiace tanto. Ho saputo della padroncina e... non volevo che mi vedessi piangere. Poi non sono riuscita a tornare indietro.-
Manuel la guardò con più dolcezza. La memoria era ancora anestetizzata da 2 settimane, ma si ricordava ancora di come Blair fosse affezionata a sua madre: doveva essere stato uno shock anche per lei. Gli si formò un groppo in gola.
Si riscosse, la prese per le spalle e sorridendo le disse, rincuorante: 
- Mi sei mancata anche tu.-
Poi Blair uscì fuori, trascinandosi dietro Soul. Mentre si rivestiva, Manuel si accorse di un altro particolare.
Soul era già fuori, quindi chiese a Maka da sopra: - Maka, posso prenderti in prestito l'Enciclopedia?-
- Perché no? Basta che ti sbrighi.- Ottimo! Enciclopedia, Libro B, da 2500 pagine, in arrivo, caro Soul.

Soul: - Ahia! Ma era proprio necessario?-
Manuel: - Dopo aver permesso a Blair di lavarmi i vestiti? Sì, te lo sei meritato un Manuel Chop tra capo e collo.-

Soul: - Perché non te la prendi con Blair, allora?-
Manuel: - Perché, oltre che la mia ex-gatta, è una signora.-
Maka: - Ottimo ragionamento.- I due si scambiarono il cinque.
Soul: - Tanto non si sente neppure che puzzi di acciuga, oltre che di croccantini, adesso.-
Manuel: - Blatera stupidaggini ancora 5 minuti e renderò inutilizzabile l'intera enciclopedia di Maka.-
Maka: - Grazie, un volume basta e avanza.-
Erano per strada da dieci minuti, dopo aver aspettato che Soul si riprendesse dall'infortunio. Manuel si sentiva a suo agio con Maka. Con Soul... beh, a parte i Manuel Chop non doveva essere male. Solo un po' gradasso.
Poi, chiese a Maka: 
- Cos'è questa storia di Soul Falce della Morte, Maka?-
Soul sghignazzò: - Come? Tua madre ti ha mandato qui senza alcuna spiegazione?-
In tutta risposta, Maka gli spezzò con il piede l'alluce destro.
Mentre Soul si dimenava, gli spiegò: 
- Partiamo dall'inizio. La Shibusen è stata fondata qui, a Death City dal Sommo Shinigami in persona...-
- Il Sommo chi?- la interuppe.
- Il dio della morte, scusa. Dicevo, l'ha fondata per evitare che nel mondo nascessero i Kishin, persone che, divorando anime umane, sono diventati dei demoni. Ogni persona che inghiotte anime, ha un anima particolare, detta Uovo di Kishin: inutile dirti che, se andrà avanti a mangiare anime...- concluse fissandolo.
Lui finì: 
- Dall'Uovo nasce un Kishin. E la Shibusen come fa a fermarli, questi... cannibali?-
- La Shibusen è una scuola dove i Maestri d'armi, come me, insieme alle loro armi, come Soul, vengono addestrati a uccidere le persone con un Uovo di Kishin al posto dell'anima. Poi, se un'arma mangia 99 uova di Kishin e un'anima di strega, diventa Falce della Morte, l'arma del Sommo Shinigami.-
Lui ci pensò su, poi chiese: - È mai successo che nascesse un Kishin, in questi anni?-
Maka si rabbuiò. Poi rispose: - L'anno scorso... dei folli hanno liberato un Kishin molto potente: Ashura. L'abbiamo sconfitto io e Soul, dopo una lunga battaglia. E adesso siamo gli eroi della Shibusen. Oltre che in pensione.-

- Uao! Dente affilato è un pensionato squinternato.- scherzò Manuel in direzione di Soul.
Il quale trasformò il braccio in una lama ricurva, rossa e affilata, mettendogliela sotto il naso e sussurrando: - Il pensionato squinternato ti ha salvato la vita, ieri.-
Lui allontanò la lama con nonchalance, dicendo: - Davvero? Da quel che è successo ieri, direi il contrario.-
- Tu non hai salvato me, hai salvato Maka.-
- Nemmeno questo.-
I due lo guardarono interrogativamente.
Lui proseguì per la strada, intrecciando le mani dietro la testa e dicendo: - Ci ha salvati tutti Blair. Se non mi avesse insegnato quel colpo, saremmo già passati a miglior vita.-
Maka lo rimbeccò: - Grazie a quel colpo, stavi comunque per andarci tu. Fortuna che ci ha pensato Kim a te.-
Lui si fermò e la fissò: - Chi è Kim?-
Soul rispose: 
- Se studierai con noi alla Shibusen, la conoscerai.-
Lui continuò a camminare verso la scuola, incerto se l'idea di sua madre fosse stata giusta, stavolta.
Soul poi gli chiese: 
- Scusa, a Roma hai detto che la tua madre "voleva" che tu venissi qui. Ha avuto qualche problema?-
Manuel continuò a camminare, lo sguardo triste e nascosto agli altri due amici: - È saltata in aria con la sua macchina a Santo Domingo due anni fa.-
Sentì Soul che sussurrava a Maka qualcosa come: "Missione... Santo Domingo... Dottor Nim..." Interessante. Dunque non era il solo a conoscerlo.


Angolo dell'Autore: Ciao ancora! Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, perché non ho ancora finito. Spero di stupirvi ancora nei prossimi capitoli. Chi è il Dottor Nim? Chi è il nuovo arrivato? Che volevano da lui le streghe di Elka Frog? Lo sapremo (speriamo!) nella prossima puntata.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Riunione di famiglia. Ora ci capite qualcosa? ***


3. RIUNIONE DI FAMIGLIA. ORA CI CAPITE QUALCOSA?

 

Era frustrante. Una mente brillante come lui, abbassarsi a cercare un datore di lavoro... in discoteca! Il rumore assordante, punk gasati, hippye ubriachi, tutti con i piercing... tutte cose che andavano contro la salute e il suo ordine! Solo nel silenzio puoi contemplarla, mentre svanisce, lasciando dietro di sé...
Si accorse solo allora del suo arrivo: come al solito, non aveva intenzione di cambiare look, in mezzo ai pazzi. Fosse stato un giovane studente, l'avrebbe attaccata. Fortuna che non lo era più da 40 anni.
Si rivolse alla sua interlocutrice: 
- Il fato è un vero rompiscatole a farci ri-incontrare, Madame Gorgon.-

Ormai erano nel corridoio che conduceva alla Death Room, dopo una lunga e noiosa spiegazione di Maka sulle materie della Shibusen. Manuel si augurava vivamente che nel tempo libero Maka non facesse la professoressa, perché non era portata.
Il corridoio era tappezzato di ghigliottine e chiese a Soul: 
- Non cadono mai?-
- No, a meno che uno non puzzi di pesce.-
- Quindi ti capita spesso di essere ridotto a un sushi.- commentò in risposta Manuel.
Soul sorrise emblematico: 
- Tranquillo, Capitan Spavaldo. Ci sono cose molto più pericolose delle ghigliottine, qui. Prendi Maka...-
Calcolò tre, due, uno... 
- MAKA CHOP!- Sì, in effetti, considerando la fontanella d sangue che ora gli usciva dal naso, una ghigliottina avrebbe creato meno problemi. Arrivati davanti al portone, Maka bussò.

Aprì loro un tipo... particolare. Aveva il camice bianco aperto sopra una maglietta grigia, pantaloni di Jeans, capelli grigi e spettinati, occhiali grossi, occhi a mandorla, un sorriso quasi sadico e il volto pieno di cicatrici e sfregiature. Ah, e una vite piantata nella tempia che usciva dall'altra parte. Fumava una sigaretta quasi spenta: la buttò a terra e la calpestò, poi girò la vite una o due volte, producedo un sinistro "criic-criic-criic". Sì, sentiva la mancanza delle ghigliottine.
Maka, senza scomporsi, glielo presentò: - Manuel, lui è il Dottor Franken Stein, uno dei più potenti maestri d'armi della Shibusen.-
In effetti sembrava un po' troppo... eccentrico per essere il dio della morte.
Lui non lo salutò nemmeno, si accese un'altra sigaretta e disse a Soul: 
- Soul, ho scoperto che sei stato tu a fare quel graffito sul muro di casa mia. Per punizione pulirai tutti i bagni della scuola, oggi. L'alternativa è una vivisezione davanti a tutta la classe. Così vedremo quanto poco cervello contiene le tua inutile testa.-
Anche la sua voce aveva un che di sadico.
Soul sbuffò: 
- Professor Stein, io non sono più uno studente, si ricorda? Ormai sono Falce della Morte io! L'Arma del Sommo Shinigami! Colui che ha sconfitto il Kishin!- Lui si limitò ad aggiustarsi gli occhiali e disse: - E colui che è stato bocciato per la seconda volta. Maka ha terminato con due anni di anticipo, e tu rischi di uscire con due anni di ritardo. A maggior ragione che sei Falce della Morte devi finire gli studi. Sinceramente, mi domando come faccia Maka a sopportarti.-
L'interpellata si intomise: 
- Scusi, Professor Stein, il Sommo Shinigami non ci voleva ricevere?-
Lui si scostò dall'entrata, facendoli entrare.
Manuel si avvicinò a Maka, sussurrando: 
- Maka, che vuoi dire? Sto per avere un incontro ravvicinato del primo tipo con la Morte in persona?-
Maka gli sorrise: 
- Rilassati, non è quello che pensi. È molto socievole e simpatico, quando non si arrabbia.-
Uao. Chissà se quella era la sua giornata sì: dottori sadici con le viti alla testa che minacciano la vivisezione, Dei della Morte con un possibile brutto carattere, corridoi con le ghigliottine... fece un bel respiro ed entrò anche lui.

Sì, non era certo il tipo con la falce delle raffigurazioni medievali, il dio della Morte che aveva davanti. Aveva una maschera a forma di teschio e il cappuccio con il mantello, sì, ma sembrava più un completo da carnevale o Halloween. Le mani erano immense, grandi come palloncini.
La voce, poi, era strana, nasale e quasi musicale: - Beeenvenuuuto alla Shibuseeen! Spero che tu ti sia trovato bene da Maka, caro Manuel Desper! Studente modello e casalinga peeeeerfetta! Magari fossero tutti così.-
Nonostante fosse sconcertato che tutti sapessero il cognome suo e di sua madre (ma che diamine, il dio della morte!), la sua voce tranquilla lo rassiciurò.
Fece un inchino e disse: 
- Grazie, Sommo Shinigami. Spero di non aver creato disturbo a nessuno per il vostro salvataggio a Roma.-
- Ma non scherzare! Male che vada, avresti dato a Stein una cavia in più per i suoi esperimenti. O-oh, vedo che anche tu puoi vedere le anime, ragazzo.-
Maka lo fissò, stupita. Lui distolse lo sguardo, imbarazzato. Maka lo capiva: anche lei le prime volte si era sentita così.
Quindi sussurrò a Stein: 
- Che non le venga in mente di vivisezionarlo. Con tutta la fatica che abbiamo fatto per tenerlo vivo...-
- Tranquilla, Maka. Credo che quel tipo non sia esattamente una cavia che si lasci trapanare, da come s'è messo in fuga per non finire tra le grinfie delle streghe.- Shinigami disse: - Allora, cosa pensi di fare, ragazzo?-
Manuel rispose, riprendendosi dall'imbarazzo:
- Le ultime volontà di mia madre erano che frequentassi la Shibusen...-
- E allora sia! Dopo quella fuga da Elka Frog e Mizune, immagino lo vorrai anche tu, no?-, lo interruppe il Dio della Morte.
In effetti era vero, ma Manuel aveva ereditato il vizio della madre: mai prendere qualcosa senza averla controllata.
Quindi chiese: 
- Sì, è vero. Comunque per informazione... come funziona esattamente per le armi? Ci vengono assegnate? Io non sono un gran combattente e...-
- Calma, vediamo di capiiiirciiii! Le armi non vengono mai date in base all'abilità, ma in base all'animaaaa. Se non sono in sintonia, arma e maestro non potranno mai lavorare insieme. Tanto varrebbe che Stein si dedicasse al giardinaggiooo.-
Stein sbuffò, infastidito.- Cooomunque, non ti devi preoccupare: qui nessuno nasce combatteeente.-
Maka intervenne: 
- Già, prendi mio padre...-
Non fece in tempo a finire di parlare che si trovò addosso proprio suo padre, che l'abbracciava stretta e diceva: 
- Makaaaaaaaaaaaa! Sono fiero di te!-
Che rottura! Dopo un anno continuava ancora a complimentarsi per il Kishin. Stava per tirargli in testa un "Maka Chop", quando suo padre, vedendo che Manuel lo fissava stupito, si bloccò, la lasciò e fece un salto all'indietro.
Maka, stupita dalla sua reazione, disse: 
- Ehm, ti presento Spirit Albarn, mio padre; anche lui è una Falce della Mort...-
S'interruppe, vedendo che i suoi occhi mandavano lampi verso Spirit.
Shinigami disse: - Ops.-, Stein voltò la testa altrove, distratto, Soul continuò a leggere il fumetto che si era portato, mentre Manuel incrociava le braccia e diceva: 
- "Albarn", eh? Suo padre? Falce della Morte? Quanto ancora devi deludermi prima di vergognarti, papà?-

Maka sembrava in apnea. Fissava incredula e sconcertata la scena che aveva davanti: suo padre, piagnucolante come un bebè, rincorso in girotondo per la Death Room da un ragazzo inferocito con una valigietta, talmente arrabbiato da non sapere più come insultarlo.
Shinigami provò una o due volte a portare la calma, ma siccome non otteneva nulla, si rivolse a Maka, con un cipiglio che di solito era meglio non vedere: 
- Ferma il ragazzo.-
La ragazza non se lo fece ripetere, sebbene fosse ancora più stupita per quello che Manuel aveva detto:
papà.
Afferrò il ragazzo per il colletto della camicia, nonostante cercasse di svignarsela; immediatamente, la mano destra di Shinigami, più grande di quanto non lo fosse prima, calò inarrestabile su Spirit: - Shinigami Chop!-
Adesso la falce della morte aveva un segno ben visibile sulla testa.
Siccome anche Manuel non accennava a calmarsi, anche Maka perse la pazienza: - Maka Chop!-
A differenza di Soul, nonostante Maka vi avesse caricato la sua disperazione e rabbia, Manuel rimase indenne, anche se la botta gli sarebbe bastata per un bel pezzo: gli sembrava di essere il Big Ben a mezzogiorno.
Maka gli chiese: 
- Ora sei calmo?-
Lui si limitò ad annuire, gli occhi piagnucolanti dal dolore.
Stein girò la vite, pensieroso: 
"Sorprendente, solitamente quelli che ricevono un Maka Chop subiscono un trauma cranico. Se la testa è così dura, chissà che cervello..." Shinigami si voltò seccato verso Manuel e disse:

- Possiamo procedere, o devo dare un altro Shinigami Chop in testa a qualcuno?-
Ora Manuel sapeva cosa era capace di fare Shinigami arrabbiato. Ma Maka non era disposta a lasciare a metà il suo interrogativo. Prima ancora, però, che potesse chiedere spiegazione, il portone si aprì ed entrarono un tipo con due maschere sulla faccia, il bestito lungo e a ghirigori e un libro sottobraccio, su cui era scritto "Eibon", e un ragazzo con i capelli rosa e uno sguardo malinconico.
Eibon annunciò: - Domando scusa, Shinigami, ma ci tenevo a informarti che Crona, come puoi vedere, si è perfettamente ripreso.-
A quel nome, a Manuel si bloccò il respiro, mentre la testa gli sembrava ancora più rintronata di prima. Voltò lo sguardo, incrociando quello di Crona.

E allora avvenne un miracolo. L'eterno cipiglio triste di Crona sembrò spiegarsi, rilassarsi. La sua bocca tristemente seria si allargò in un sorriso tremulante per lo stupore. Sembrava fosse diventato un normalissimo ragazzo felice.
Sussurrò, incredulo: - Fra-fratellone?-
Maka, Stein e Spirit fissarono Manuel, esterrefatti. Manuel piangeva lacrime di commozione, felice come non mai. Maka lo lasciò andare, sapendo cosa sarebbe successo di lì a un attimo.
Manuel si lanciò su Crona e lo abbracciò, piangendo come un vitello: 
- Croooooooonaaaaaa! Mi sei mancatoooooo!-
Anche Crona lo abbracciò, ma non ce la faceva nemmeno a piangere, tanto era felice. Quel buio che aveva nell'animo da quando aveva il sangue nero, era scomparso.

Tutti nella sala (perfino Soul, anche se cercava di nasconderlo dietro un fumetto!) piangevano in silenzio di fronte a quella scena.
Maka si riscosse e chiese, con delicatezza: 
- Scusa, Manuel, potresti spiegarci?-
Manuel si asciugò le lacrime, sempre tendendosi vicino Crona, e si fece un po' più serio. Ma che diamine, tutto così, all'improvviso...
...finché non sentì un gracidare da dietro lo specchio che stava alle spalle di Shinigami: 
- Cra cra. Disturbo?-
Elka Frog aveva il fantastico dono della guastafeste, pensò Manuel, di nuovo con i nervi tesi, mentre vedeva la strega uscire da dietro Shinigami.
Prima che Maka potesse anche solo avere il tempo di afferrare Soul e tramutarlo in Falce della Morte, il dio della morte alzò le mani in gesto conciliante: 
- Maka, calma, sono stato io a chiamarla; il ragazzo deve scegliere...-
Manuel lo interruppe, improvvisamente furioso: 
- Scegliere? Scegliere?! Dopo 2 settimane di inseguimento estenuante per una scelta già fatta, dovrei scegliere tra la Shibusen e quella megera?!!!-
Elka Frog si accigliò: 
- Un po' di rispetto per la tua madrina!-
A quel punto le mascelle di Maka e Soul cedettero per lo stupore, mentre Spirit sospirava e Manuel urlava, senza ritegno: 
- Madrina un corno! Non ti conoscevo fino a due settimane fa!-
Fu allora che Ragnarok uscì fuori dalla schiena di Crona e imitò con fare Paperino la voce di Manuel; finché Crona non gli diede un pugno e gli disse di tornare dentro. Soul era strabiliato: Crona non riusciva mai a dare ordine alla Spada Demoniaca. Manuel ne aveva viste abbastanza da non potersi più stupire, neanche se un tipo bislacco con gli occhi ad X usciva dalla schiena del suo fratellino.
Maka però, ne aveva decisamente abbastanza: 
- Ora basta! Qualcuno mi vuol dare una spiegazione? Come fai a essere figlio di mio padre, fratello del figlio di Medusa e figlioccio della sua nemica?!!!- urlò rivolta a Manuel.
Il quale sospirò, si mise a sedere e cominciò a raccontare: 
- D'accordo. È cominciato tutto quando quel cretino di papà si è innamorato di mia madre. Tra loro è stato amore, gentilezza e tutto, finché non sono nato io. Di lì in poi, papà, da quel cretino che è, si è dato al bere e a ignorarci bellamente, mentre mamma faceva del suo meglio per tirarmi su. Deve essere stato quando avevo 5 anni che è arrivata Blair a darci una mano e tutto sembrava andare per il meglio, fin quando papà non è venuto a dirci che lasciava la mamma per una biondina che lo voleva per un lavoro in una scuola. Senza offesa, Maka, ma penso fosse tua madre. Qundi sono il tuo fratellastro. Non che mi dispiaccia.-
Maka annuì, per niente sorpresa: era abituata a sapere del padre che faceva le corna anche a sua madre. Spirit sembrava volesse sprofondare.
Manuel continuò: 
- Allora mamma si è disperata, perché pensava che l'adozione di Crona, che era orfano, avrebbe convinto papà a tornare da lei. La notizia le ha causato un forte shock. Dopo che, con l'aiuto di Blair, si è ripresa, si è messa a viaggiare in tutto il mondo a fare la reporter investigativa, conquistando numerosi successi e arrivando a un passo dal Pulitzer. Un giorno, mentre lei non c'era, quando avevo 15 anni, Crona si ferì alla gamba, cadendo da un muretto; lo portai da una dottoressa, che abitava vicino a noi. Non lo vidi tornare indietro fino a cena: lo andai a cercare, ma inspiegabilmente, mi dissero che nella stanza della dottoressa non ci veniva nessuno da mesi. Non rividi più Crona e mi si spezzò il cuore.-
Due lacrimoni scesero dalle sue guancie, mentre Crona cercava di confortarlo. Maka capì che Medusa l'aveva rapito per i suoi piani sul sangue nero, ma non disse niente.
Manuel proseguì, dopo essersi soffiato il naso: 
- In seguito mamma provò a fare delle ricerche, ma fu tutto inutile. Il tempo passava e io frequentavo la scuola: mi sono laureato in storia 3 anni fa. Poi, un anno dopo, mia madre si diresse a Santo Domingo per un reportage per un criminale da 10 milioni di dollari di taglia. Pensava che se lo avesse scovato, avrebbe risolto tutti i nostri problemi, ma poi è...- si bloccò, le lacrime agli occhi... - nell'... nell'incidente a... Santo Domingo...-
Crona concluse per lui: 
- È saltata in aria con la macchina, vero? Ho letto anch'io quell'articolo...-
Manuel si fece forza e continuò: 
- Blair, in preda alla disperazione, è scappata. Io, cercavo un posto di lavoro, ma, non trovandolo da nessuna parte, mi ridussi all'accattonaggio. Questa valigietta era nelle ultime volontà di mia madre oltre a questo messaggio: "Recati alla Shibusen". Tutte le mie ricerche sulla Shibusen si sono ridotte a un buco nell'acqua. Fin quando, due settimane fa, una botta in testa causata da un mattone non mi ha causato un'amnseia. Ora, purtroppo devo dirlo, rivedendo papà, mi è tornato tutto in mente. Ma fin quando non mi avete trovato, tutto quello che ricordavo è che mia madre voleva che andassi alla Shibusen. Poi è arrivata Elka Frog, nei panni della Fata di Cenerentola, a dirmi che dovevo venire con lei; mi sono rifiutato, mi hanno inseguito e il resto lo sapete tutti.-
A quel punto Elka Frog sbottò: 
- È per il tuo bene...-
- Il mio bene! Ma guardati! Compari dal nulla, con quel vestito da Halloween, pretendendo che ti conosca quando non ti ho mai visto in vita mia e tutto quello che mi dici è che è per il mio bene? Dopo tutti i girini esplosivi che mi hai lanciato addosso?-
- Tua madre non sapeva quel che stava facendo, il suo è stato un grosso rischio, un azzardo...-
Zitta...
- Non voleva mettere a rischio il mondo intero, credimi, ma l'ha fatto...- Non riuscì a finire.
Manuel si alzò in piedi e urlò: 
- TACI!!!-
Maka potè vedere la sua anima diventare immensa, grande, ricoprire la Death Room... finché non rientrò in lui ancora più velocemente, creando una crepa sotto di lui, mentre lui crollava a terra, con gli occhi vitrei, ricoperto di fumo nero, come di bruciato.
Stein gli si avvicinò, lo toccò, poi urlò: 
- Eibon, porta qui Black*Star, presto, ci serve il suo aiuto!-

- È un grosso rischio, ma cherì, lo sai?-
- Non m'importa. Lo rivoglio e voglio vedere la Shibusen rasa al suolo!-
- Su questo siamo d'accordo.-
Si salutarono, poi, mentre lui pagava il conto, appoggiò sotto il banco una cimice di sua invenzione. Mentre si allontanava dalla discoteca, pensò a quel silenzio, nella notte, che avrebbe accolto... l'esplosione... la morte... la sua firma... Poteva essere un grande Chirurgo o un professore alla Shibusen come Stein. Ma quel grande rompiscatole del Fato aveva scelto una sola professione per lui. Schiacciò il pulsante nella tasca sinistra dell'impermeabile. Ora lui era il Dottor Nim!


Ehilà, salute a voi!!! Un capitolo pieno di colpi di scena, senza dubbio. Manuel si scopre fratellastro di Maka, figlio di un'arma bislacca, figlioccio di una strega con tendenza ai luoghi paludosi... e ora che succede? Che stanno tramando la Signora Gorgon e il Dottor Nim? Il mondo è davvero in pericolo? Lo saprete presto. Vi prego, però, recensitemi, il silenzio è opprimente per me.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Decisione. Un'anima forte con un corpo e una mente per niente forti? ***


4. DECISIONE. UN'ANIMA FORTE CON UN CORPO E UNA MENTE PER NIENTE FORTI?

 

Il silenzio era opprimente. Il buio lo soffocava. Non sapeva più cosa fare. Gli organi sembravano stretti in una morsa d'acciaio. Aria... gli serviva aria...
- Sbrigati, Black*Star, - incitò la voce di Stein, pallida come un eco, - usa la forza dell'anima.-
- NESSUN PROBLEMA: CI PENSA IL GRANDE ME!-
Aria... non ce la faceva più...
REAGISCI!
Come? Chi parlava? Chi era?
Ricorda: un'anima forte risiede in un corpo forte e in una mente forte.
Mamma...
- BLACK*STAR BIG WAVE!-
Si svegliò boccheggiante. Sentiva un male atroce al plesso solare, ma respirava. Osservò chi aveva davanti: a parte quelli che conosceva, c'erano altri 7 personaggi che non aveva mai visto, o, perlomeno, aveva intravisto. C'era il tipo in smoking che aveva visto con le pistole e lo skate a Roma. Ora che lo vedeva bene, aveva anche la frangia sinistra dei capelli bianca: gli ricordava tanto un becchino. Vicino a lui, due ragazze con un cappello bianco, una con i capelli lunghi e castani e lo sguardo serio, l'altra più piccola, capelli corti e biondi e un sorriso di eterna ingenuotta.
Seguiva una ragazza con i capelli lunghi e neri raccolti in una coda di cavallo, con un sorriso mite e tranquillo. Vicino a lui, a tanto così dal naso, il ragazzo con i capelli blu in piedi, che aveva visto fiondarsi nel locale delle streghe a Roma: aveva una tenuta ninja, una sciarpa, un tatuaggio a forma di stella sulla spalla e un sorriso strafottente e superbo.
Infine c'era una ragazza con i lunghi capelli marroni e una maglietta verde che lo fissava minacciosa. Vicino a lei, lo sguardo curioso di una ragazza con i capelli corti e color rosa: guardando la sua anima, la vide molto simile a quella di Elka Frog, ma... sembrava come legata a un filo all'anima della ragazza mora vicino a lei. Quindi dedusse si trattasse di un caso particolare di strega.
Il ragazzo con i capelli azzurri non la smetteva più di urlare a squarciagola: - YUHUUUUU! AMMIRATE DI COSA È CAPACE UN DIO! INCHINATEVI AL GRAN GUARITORE, COMUNI MORTALI!-
Fu lui a inchinarsi a Manuel, quando un violento pugno di Stein lo riportò dall'Olimpo alla terra.
Maka e Crona tirarono un sospiro di sollievo, mentre Soul diceva: 
- Tranquillo, oggi è solo più esaltato del solito, ma devi comunque ringraziarlo. Secondo Maka e Stein, ancora un secondo e saresti esploso.-
Deglutì. Ottima prospettiva.
Soul poi chiese a Stein: 
- A proposito, come mai l'ha fatto fare a Black*Star e non l'ha fatto lei? Lei ha un controllo maggiore dell'anima.-
- Se tu mi ascoltassi in classe, quando spiego, ti ricorderesti che la mia è un anima ricettiva. La mia scarica si sarebbe limitata ad allargare il danno. Black*Star, invece, ha un ego così grande da oscurare qualsiasi modulo di ricezione, tramutando la sua anima in repulsiva per tutto ciò che non appartenga al suo mondo. Il suo pugno ha riequilibrato l'anima, mettendola a nanna. Direi che questo ragazzo ha un'anima forte, ma quanto a corpo e mente siamo messi malissimo.-
Manuel trasalì. Possibile che fosse quello il significato della frase di sua madre?

Ricorda: un'anima forte risiede in un corpo forte e in una mente forte.
Il tipo in smoking gli porse la mano, per farlo rialzare: - Sei intero?-
Nascose una smorfia di dolore: 
- Sì, penso di sì.-
Lui gli riaggiustò il colletto della camicia, dopodiché, sorridendo, annunciò: 
- Adesso la camicia è simmetrica.-
Poi gli allungò la destra: 
- Piacere, io sono Death the Kid, figlio del Sommo Shinigami.-
Iiiiih! Stava per toccare il figlio della morte stessa.
Si fece coraggio e gli strinse la mano: 
- Piacere, Manuel Desper.-
Si fece avanti quella castana che, con un sorriso molto serio gli strinse la mano ancora alzata: 
- Ciao, io sono Liz Thompson...-
La biondina si fiondò su di lui eccitata per abbracciarlo; - ... e questa è mia sorella Patty. Siamo le armi di Kid.-

- Pi-piacere.- disse, con Patty che cercava di strangolarlo dalla gioia.
Fu salvato dalla ragazza con i capelli neri, che prese Soul, distratto dal suo fumetto e lo cacciò tra Patty e Manuel, sicché fu Soul a dover subire la gioia sterminatrice di Patty, che non si era accorta di niente: Kid osservava tutto indifferente.
La mora gli disse: 
- Piacere, io sono Tsubaki Nakatsukasa, l'arma...- non fece in tempo a stringergli la mano, che si mise in mezzo il grande dio-punk-azzurro, che urlò: - Del grande sottoscritto, Black*Star!!! Ricorda, pivello, questo è il nome di un dio!!!!!-
"Già: degli ubriachi, dei pazzi o degli esaltati?", si domandò Manuel, con un gocciolone di sudore sulla fronte per l'imbarazzo. Fu salvato dalla ragazza castana e minacciosa, che mise a tacere Black Star con un pugno.
Poi si presentò, freddamente e senza dare la mano: 
- Jacqueline O.Lantern Dupre. Per niente lieta di conoscerti.-
Infine, fece capolino, stringendogli la mano la ragazza con i capelli rosa: 
- Io sono Kim Diehl, la sua maestra d'armi.-
Lui la fissò: 
- Sei tu che mi hai guarito?-
Lei diventò color porpora, mentre Jacqueline rispondeva per lei: 
- Sì, e per poco non ci lasciava le penne, per salvare le tue!-
Maka intervenne a pacificarla: 
- Sì, Jacqueline, ma adesso stanno bene tutti e due.-
La cosa finì lì.

Una voce partì da dietro il gruppo: - E questo non è che l'inizio!-
Si scostarono tutti per fare spazio a Elka Frog e Shinigami.
Lei continuò: 
- È solo l'inizio, questo: potrà accederti di peggio, se non studierai come fare a controllare il tuo Scudo dell'Anima e il tuo potere.-
Manuel si limitò a chiedere a Stein: 
- Mi sembra di essere entrato a vedere un film ai titoli di coda: cominciamo dal titolo, grazie.-
Stein si aggiustò gli occhiali, si accese, con lentezza snervante, un'altra sigaretta, poi soffiò del fumo e cominciò a spiegare a tutti: 
- Bene. Anzitutto dovete sapere che non c'è una regola specifica per chi nasce strega o stregone. Possono nascere da genitori normali, da un genitore normale e un genitore con poteri magici, come nel caso di Kim, o da due genitori più forti del normale. E tu appartieni a quest'ultima categoria, Manuel Desper, visto che sei nato da una strega e da un'arma.-
- Un momento.- lo interruppe Manuel, - Io sono figlio di una strega?-
Stein lo fissò, seccato: 
- Credi che se fosse il contrario, le streghe verrebbero qui per giocare a morra sui tuoi diritti? Comunque, dicevo, ogni strega o stregone che raggiunge un certo livello di combattimento, ha la facoltà di attivare il suo Scudo dell'Anima, un incantesimo molto potente che permette a una strega di mascherare la loro anima davanti a quei maestri d'arma che possono vederle, facendole passare per anime normali.-
- Sì, ma dopo anni e anni di apprendimento. Lui fino a due settimane fa non sapeva nemmeno di essere uno stregone. Come può avere, allora, attivato questo incantesimo?- Domandò Kid, perplesso, come tutti quelli che se lo domandavano in quel momento.
Stein rispose: 
- Per il semplice fatto che il ragazzo ha un potere molto antico: il potere delle Tenebre.-
Kid e gli altri fissarono Manuel come se fosse una Bomba H in procinto di esplodere, ma Stein li rassicurò: 
- Le Tenebre, ragazzi, non sono necessariamente malvage. L'Oscurità, da cui nasce la Follia, è malvagia, come tutto ciò che la circonda, le Tenebre sono la sua parte razionale, più compatta ed organizzata e, se ben tenuta a bada, può essere sfruttata a vantaggio di chi la utilizza: l'autorità che esiste tra Crona e Ragnarok si basa sullo stesso principio. Ma il potere antico è di una potenza tale che il corpo magico in cui viene intessuto, sebbene fatto su misura, riesce a creare uno Scudo dell'Anima naturale, che non si limita a nascondere l'anima, ma ne trattenene anche il potenziale, altrimenti l'energia soverchierebbe il ragazzo. Questo genere di scudo, che io sappia, lo possiede solo Mabaa, oltre a lui.-
Tutti lo fissarono ancora più sbalorditi: dunque il suo potenziale era pari a quello della leader delle streghe, di Shinigami, di Ashura stesso? Manuel si stava pentendo di aver chiesto spiegazioni a Stein: sembrava che lo stesse davvero vivisezionando, adesso.
Maka osò chiedere, sebbene spaventata: 
- Ma cos'è successo prima? La sua anima si è ingigantita e...-
- Lo Scudo dell'Anima naturale, - la interruppe Stein, continuando la spiegazione: - è iper-sensibile, le prime volte, alle sensazioni e alle reazioni dell'anima dell'interessato. Dopo tutte le emozioni che il ragazzo ha vissuto in queste ultime 2 settimane e specialmente in queste ultime ore, la rabbia scaturita contro Elka Frog è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: l'anima ha provato ad espandersi ed è tornata indietro dopo tanti sforzi, alla velocità di un elastico troppo allungato e mollato all'improvviso. Manuel ha subito il contraccolpo sul corpo stesso, che è andato in coma; se il pugno tirato dalla forza dell'anima di Black*Star non lo avesse colpito, la rabbia repressa, trovando un ostacolo sullo Scudo dell'Anima Naturale, avrebbe colpito il corpo, distruggendolo...-
- Lui e l'intera Death City e d'intorni.-
Aggiunse gravemente Elka Frog.
Detto questo, la strega delle rane si avvicinò al ragazzo e disse: 
- Manuel, mi dispiace se non ti sono mai venuta a trovare, ma già noi streghe abbiamo regole severe nei rapporti con gli umani, tua madre, poi, ha voluto strafare. Gli stregoni, poi, come te ed Eibon, sono molto rari. Doveva ucciderti fin dalla nascita, onde evitare una di queste tue crisi. Se tu venissi con noi, ti sapremmo insegnare come liberare lo Scudo dell'Anima...-
- Si possono sempre fare studi su corrispondenza come me.- Osò dire Kim.
- Non è la stessa cosa che lavorare sul campo, Kim.-
- Può sempre fare affidamento su di me, madame Elka. Mi manca poco per saper padroneggiare lo Scudo dell'Anima. Gli insegnerò io, se vuole. Dopotutto, era l'ultimo desiderio di sua madre.-
La supplicò Kim, con occhi da cerbiatto.
Elka Frog fissò Manuel, che scosse la testa e disse: 
- Troppe cose in una volta sola, Elka. Non ce la faccio a fidarmi di te.-
Elka sospirò: 
- E sia. Riferirò la decisione a Mabaa. Conto sul tuo aiuto, Kim Diehl. Non deludermi.-
Detto questo salutò i presenti e sparì in sella al suo girino.

- Bene!- provò a dire Shinigami, per smorzare la tensione creatasi, - Direi che adessooo il nuovo arrivato continuerà ad abitare con Maka finché non gli troveremo una nuova aaaarma. Nel frattempo, spiegategli tutto sullo stipendio, sul vitto eccetera ecceeeeetera. Stein, Spirit, se vi fermate qui un attimo, discuteremo sui cambiamenti di orario del ragazzo. Eibon ricordati (occhio al "ricordati"!) di segnare nel registro il nuovo arrivato alla Shibuseeeeen.-
Tutti obbedirono con un cenno di assenso. Gli unici che non si sentivano a disagio erano Kim, con uno strano sorriso sulle labbra, Black*Star, appena ripresosi e troppo impegnato a gasarsi di essere divino e Soul, che leggeva ancora il fumetto. Tutti i ragazzi si avviarono all'uscita. 
Una volta fuori, squillò una campanella.
Soul gli chiese: 
- Hai ancora fame?-
Lui con un ghigno sghembo stampato sulla faccia: 
- Dopo due settimane, sono pronto a divorare un ippopotamo crudo, se necessario.-
Il commento creò una smorfia disgustata sulla faccia di Jacqueline, mentre Patty, eccitata, chiedeva: 
- Un ippopotamo? Me ne dai un pezzo da mangiare? Mi ci fai giocare prima?-

^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

Intanto, una figura nascosta nell'oscurità sussurrò: - Ma tu guarda! E io che credevo fossimo le sole, con Mabaa e sua madre, ad avercelo. Credo sia il caso di contattare il dottor Nim. Non sono sicura, tanto, che la strega dei serpenti se la prenderà.- E, sghignazzando, sparì.

^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

Il pranzo si svolse con relativa tranquillità, nonostante i ragazzi della Shibusen non la piantassero di togliere gli occhi di dosso o distogliessero il discorso da Manuel. Il quale ignorava bellamente tutto, chiedendo a Crona (che finalmente mangiava senza che Ragnarok gli rubasse il cibo) quello che era successo dopo il suo rapimento. I ragazzi non ci credevano davvero che quel ragazzo sorridente fosse Crona e ai nuovi che sentivano che erano fratelli gli cadevano le mascelle. Black*Star non poteva soffrire di vedere qualcuno al centro dell'attenzione al posto suo; dopo aver provato a richiamare inutilmente l'attenzione su di sé, stava per sfidare il ragazzo, ma un calcio di Kid nei "cosiddetti" gli fece cambiare idea.
Dopo pranzo, mentre rientavano, Maka gli riferì dello stipendio mensile che si riceveva alla Shibusen (molto alto, ma quando si lavora per la salvezza del mondo...).
Poi gli porse un foglio dove erano scritti gli orari degli studi giornalieri alla Shibusen:

7:30 Allenamenti di lotta, resistenza e arti marziali con Black*Star

10:00 Lezioni di Stregoneria con Kim Diehl

12:30 Pranzo

15:00 Allenamenti di precisione con Death the Kid

17:30 Lezioni sulla lunghezza dell'Anima con Maka Albarn

19:30 Cena

Il venerdì e il sabato corsi di recupero scolastico dalle 16:00 alle 19:00 con il Professor Franken Stein/ la Professoressa Marie Mjolnir.

Non conosceva la Professoressa Mjolnir, ma il solo pensare di trascorrere 6 ore la settimana con il Professor Stein gli faceva venire i brividi: gran maestro d'armi o no, quell'uomo era pazzo! Maka e Soul sembrarono indovinare i suoi pensieri.
Maka gli disse: 
- Consolati: noi lo abbiamo avuto per 2 anni consecutivi.-
Soul disse: 
- E poi, se Marie venisse a sapere che ti ha... operato, lo metterebbe KO.-
Manuel lo fissò: 
- Perché parli di lei come se foste colleghi?-
- Perché lei è mia collega, pollo. È una Falce della Morte a tutti gli effetti.-
Manuel diede un'altra occhiata al foglio e chiese a Maka: 
- Che problemi ha Kid? Oggi a momenti impazziva solo perché la macchia di ketchup sul soprabito rendeva se stesso "asimmetrico".-
Maka disse, con lo sguardo assente: 
- È un maniaco compulsivo della perfezione simmetrica. Meglio così, non poteva avere tutte le stranezze solo Shinigami, no?-
- Già. E Black*Star? Cosa fa nel tempo libero, a parte il dio degli sciroccati?- Maka si fermò davanti alla porta, la chiave in mano.
Si voltò e gli disse: 
- L'assassino. È l'attività della sua famiglia.-
Manuel deglutì. Se era spietato solo la metà di come era esaltato...
Soul gli disse, con fare rassicurante: 
- Tranquillo, sarà il tuo maestro, non il tuo assassino; se poi ci provasse, Shinigami darebbe il permesso a Stein di ridurlo a cavia per le lezioni di anatomia.-
- Sì, ma è necessario che mi alleni da lui?- gli chiese, sedendosi sul divano.
Lui si sedette vicino, prese il telecomando e gli rispose: 
- Fidati, se devi imparare a uccidere, non conosco nessuno migliore di lui per questo scopo.-
Maka si era messa a cucinare ai fornelli.
Manuel le si avvicinò e le chiese: 
- Sorellina?-
Maka sorrise: era strano sentirsi chiamare così e dire che aveva sempre desiderato un fratello che le stesse accanto al posto di suo padre.

- Sì?-
- Secondo te quanto ci metteranno a trovarmi l'arma?-
- Non te lo so dire. A volte ci possono mettere mesi per trovare l'arma adatta.-
- Come nel caso di Tsubaki con Black*Star?-
L'anima della Spada Nera era l'unica compatibile con un ego così grosso; chissà come si era scervellato Shinigami, prima di vederla.

- Proprio così. A me mi ci sono voluti solo 3 giorni. Di cui due per convincere mio... pardon, per convincere papà che Soul non era un teppista. Sinceramente, adesso che lo guardo, non aveva tutti i torti.-
- Guarda che ti sento, secchiona!- urlò Soul dal divano.
Un istante dopo, una padella venne lanciata sulla nuca della Falce, che svenne con un tonfo sul divano.

- Ora non più.- Annunciò Maka, soddisfatta.
Poi chiese a Manuel: 
- Sai cucinare?-
- Mmmmmhsì, perché?-
- Ottimo! Allora un giorno ci cucini all'italiana?-
Non fece in tempo ad annuire che si sentì, fuori di casa loro un fracasso orrendo. Manuel e Blair corsero fuori a vedere: c'era un tipo dall'aria secchiona con gli occhiali che stava pestando, in compagnia di un ragazzo di colore, una ragazza di 12-13 anni, con il caschetto di capelli nero e la maglietta nera.
Non poteva stare a guardare: 
- FERMI!-
Il tipo con gli occhiali lo fissò, intontito e lunatico: 
- Sennò... checci fai...-
Ubriachi. Si sentiva la puzza di vino anche da lontano. Ma lui conosceva un ottimo rimedio per la sbornia.
Manco gli avesse letto nel pensiero, Blair lo prevenne, apparendo dietro di loro e sussurrando, un dito alla tempia: 
- Pumpkin, pumpkin...-
Il tipo con gli occhiali non si mosse: troppo rintronato.

- Cannone di Halloween!-
L'esplosione lo catapultò in avanti, per la precisione, sul pomello della porta che Maka aveva "accidentalmente" aperta in quel momento. L'altro non sapeva chi affrontare, se Blair o Maka e quell'attimo di esitazione gli fu fatale.
Manuel gli appoggiò le mani sulla schiena e completò l'Incantus:

- Smushing Pumpkin!-
Il botto lo fece volare in aria e riatterrare sull'osso sacro. Gli vide digrignare i denti dal dolore.
Maka allora esordì, rivolta al secchione: - Ox Ford, credevo avessi smesso di far male a Lucy.-
Lui, tenendosi il naso, disse: 
- È lei che s'impiccia! Se io e Kirikou ci ubriachiamo, non è affar suo, è affar nostro.-
- No, è anche nostro.- dissero all'unisono tre tipi dietro loro: un ragazzo e una ragazza con i baschetti arancione e giallo e un tipo con gli occhiali scuri, serio.
- E anche mio.- aggiunse la voce di Stein, che apparve da dietro il muretto.
- Eclair, Fire, Thunder, riportate indietro i due ubriaconi, prima che li vivisezioni fuori programma.-
I tre obbedirono senza fiatare.
Poi, Stein aiutò la piccola a rialzarsi, chiedendole: 
- Nulla di rotto piccola?-
- No, grazie, Professor Stein.-
Poi si rivolse a Maka, Blair e Manuel e disse, timida: 
- Grazie Maka, grazie Blair. Di tutto. E grazie anche a te...-
- Manuel Desper, piacere di conoscerti.- disse, porgendogli la destra.
Lei gliela strinse, dicendo: 
- Piacere mio, io sono Lucy Crow.-
Nel momento in cui le mani si strinsero, accadde qualcosa di veramente strano. Manuel sentì una scossa elettrica, quasi come un filo d'aria, scorrere verso di lui e così dovette avvertire Lucy, che lo guardava inebetita. Poi, un calore lo pervase tutto, accrescendo sempre di più... finché non si ritrovò in mano un bellissimo bastone, lungo un metro circa, un diamante nero incastonato sopra, circondato da dei rubini. Si sentiva... completo, come se un pezzo del puzzle che gli mancava fosse stato rimesso al suo posto.
Stein si aggiustò gli occhiali, poi disse: 
- Volevo venirtelo a dire, ma è accaduto un po' troppo alla svelta. Abbiamo trovato la tua arma, ed è lei, lo Scettro Nero Lucy Crow. Le vostre anime sembrano identiche, come due goccie d'acqua, ma non sembrano neanche voler entrare in contrasto. Ma immagino te ne sia accorto da solo.- Manuel era troppo stupito per parlare: provò a lasciare il bastone, per un attimo e quello riassunse le sembianze di Lucy, che lo fissava divertita. Incredibile. Per Black*Star ci volevano mesi e per lui era bastata mezza giornata.
Soul s'era svegliato appena in tempo per vedere la scena e, stranamente, capì tutto al volo: 
- Cosa? L'arma di uno dei più grandi stregoni del mondo è la nanetta?-
Non fece in tempo a finire. Il Maka Chop da 5000 pagine colpì implacabile, riportandolo nel mondo dei sogni. Manuel fissò Lucy, poi la abbracciò, e lei rispose all'abbraccio. Che lo scudo si rompesse subito, era troppo felice per accorgersene. Per la prima volta, dopo 2 settimane, aveva ritrovato casa!

Lo sentì arrivare. Sempre previdente, quel braccio metallico.
- Nim. Che piacere rivederti.-
- Free! Allora, come sta il mio orbo preferito?-

 

Angolo dell'autore: Eccoci qua! Odiatemi pure come guastafeste, ma accetto ogni tipo di critica. La cosa si fa interessante. Chi è la persona che pianifica contro i piani di Nim? E che legame hanno il dottore e l'Occhio del Diavolo? Lo sapremo presto. Aspetto una vostra recensione, per favore. Devo capire se sbaglio o no. Ciaoooooo!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Cambiamenti. Qualcuno trama nell'ombra? ***


5. CAMBIAMENTI. QUALCUNO TRAMA NELL'OMBRA?


- SVEEEEEEEGLIAAAAAAA! SU BELLA ADDORMENTATA!!! NON PRETENDERAI CHE IL MITICO ME TI DIA UN BACIO PER SVEGLIARTI!-
In tutta risposta gli arrivò il cuscino in faccia.
Ieri era bastato poco tempo per prendere le valigie e trasferirsi nella sua nuova casa, da Lucy. Per la verità era un pò grigia, da fuori, ma dentro: che meraviglia! Colori sgargianti e mobili in stile barocco, peraltro in buono stato, che Lucy usava con nonchalance. Avevano festeggiato, con Maka e Soul, mangiando all'italiana: risotto alla milanese, cotoletta alla milanese e un buon bicchiere di Lambrusco che Lucy teneva per le grandi occasioni. Tra una cosa e l'altra erano andati a dormire a mezzanotte. Manuel diede un'occhiata all'orologio a forma di corvo sul comodino: le cinque e mezza?! Avrebbe voluto sostituire il lancio del cuscino con un lancio del martello! Chiese a Black*Star, che continuava a dimenarsi in mezzo alle piume: - Come accidentaccio hai fatto ad entrare? E che ci fai qui a due ore prima dell'allenamento?!-
Lui smise di sputacchiare piume e annunciò, svegliando la povera Lucy: 
- Sono entrato dalla finestra! Non ci sono segreti per un killer a entrare di nascosto da qualche parte, figurarsi per un dio come me!!! Quanto alla seconda domanda: IL MATTINO HA L'ORO IN BOCCA!-
- Ah, sì?- mugugnò Lucy sotto le lenzuola; - Consigliarsi un bel gargarismo.-
Ma Black*Star non ci fece caso, continuando a pavoneggiarsi, fin quando non disse a Manuel: 
- Comunque, se vuoi allenarti con il grande me, Tsubaki vuole farti provare una delle mie tute di riserva! Ti staranno per forza, sono un dio! E un dio è perfetto anche per i suoi allievi!-
- Prima fammi fare colazione...- bofonchiò Manuel scendendo dal letto.
Ma Black*Star lo prevenne: 
- Nonononononono! Non si mangia finché non lo dico io! Io sono il maestro e io decido gli orari della merenda! Potrai mangiare quando avremo finito!-
- E se non ti ascoltassi?- ribatté lui, piccato. Allora Black*Star, rapido come un serpente, lo prese alla gola, stringendogliela.
Poi gli sussurrò: 
- E se io ti uccidessi?-
Poi lo rilasciò: 
- Fortuna che non ho tempo da perdere con i comuni mortali come te!-
Poi si avviò all'uscita, urlando come per farsi sentire all'intero condominio: 
- TRA CINQUE MINUTI TI VOGLIO GIÙ!!!-
Sia lui che Lucy sospirarono: perché lui?

Scesi giù vestiti dopo quattro minuti circa, trovarono Tsubaki che, con un inchino cominciò a cercare di battere il record mondiale di "Scusate!" in un minuto, record interrotto da Manuel, che poi le chiese: - Mi fai vedere quella tuta, così Black*Star la smette di ronzarmi attorno per vedere come mi sta?-
Il risultato, sia lui che Lucy dovevano ammetterlo: era fe-no-me-na-le! Una tuta nera aderente che lasciava intravedere solo la testa: le mani e i piedi erano muniti di guanti rinforzati e scarpe scattanti. Seguiva poi un mantello nero che gli cadeva lungo le spalle e Manuel si accorse che c'era qualcosa di strano.
Tsubaki se ne accorse e glielo disse: 
- Te l'ha preparato Kim. Dice che è di un tessuto particolare che usano streghe e stregoni durante i combattimenti: non intralcia durante i movimenti o la visuale.-
- Incredibile!- disse lui ammirato. Tsubaki soffocò un risolino.
Manuel si accigliò: 
- Ti faccio ridere?-
- No, no. Non fraintendermi. Solo mi ricordo la faccia che ha fatto Kim quando ha detto che per stavolta non ti faceva pagare per averlo! Sai, lei e i soldi sono quasi un tutt'uno; è una delle ragazze più ricche della Shibusen, adesso.-
- Capisco. Ma perché non glielo dovrei pagare?-
- Glielo chiesto anch'io e lei è diventata rossa come un peperone.-
In quel momento passava Black*Star. Sentendoli cominciò a pavoneggiarsi: 
- Avrà visto il grande me! E ne sarà rimasta impressionata!-
Lucy, che era rimasta in maglietta e Jeans, commentò: 
- Come no! Se tu ci provassi con lei, Jacqueline ti farebbe ingoiare i denti. E comunque lei è già triste per conto suo, da quando Ox l'ha mollata.-
- Ox?- chiese Manuel, - Quel pallone gonfiato ubriacone di ieri pomeriggio?-
- Già. Kim ha scoperto che si era messo con Alisa, quella del bar.-
Black*Star interruppe tutto: 
- Insomma che aspettiamo? Andiamo ad allenarci! Tanto, se quella è cotta di te, non te lo dirà certo oggi! Vi aspetto sulla collina! Chi arriva ultimo è un allievoooo!!!-
Tsubaki sospirò e seguì di corsa Black*Star. Intanto Manuel, arrossito all'esclamazione dell'assassino, lanciò un'occhiataccia a Lucy, che si teneva le mani davanti alla bocca per non ridere.
Poi disse, incrociando le braccia: 
- Pensi quello che vuole, ma io non ho una cotta per lei.-
Lucy gli passò davanti, e quando fu uscito, chiuse la porta a chiave.
Poi gli disse, continuando a camminare: 
- Mi spieghi allora perché arrossisci?- E la discussione finì lì.

Arrivarono sulla collina con il fiatone.
Black*Star, invece, fresco come una rosa, li aspettava sghignazzante: 
- Vi perdono, comuni mortali, per averci messo così tanto ad arrivare fin sull'Olimpo!-
Stanco e arrabbiato, Manuel sussurrò a Lucy: 
- Giuro che se mai arriverò con lui sull'Olimpo, lo butterò giù dalla cima.-
Lei, di rimando: 
- Dovrai metterti in coda dopo di me.-
- ALLORA, SI COMINCIA. Regola numero uno: è impossibile che una persona sia così scema da pensare di diventare killer con una tuta soltanto!-
"Allora non deve averci riflettuto molto lui!" pensò tra sé e sé Manuel.
Black*Star si fece più serio, ma nient'affatto meno pomposo, e gli chiese: - Dimmi, quali sono secondo te le regole di un killer?-
Lui ci rifletté, ma non gli venne in mente molto: 
- Silenzio... Velocità... Strategia... Non lo so!- ammise.
Black*Star lo rassicurò: 
- Certo che no, sei qui per impararlo. Ci sei andato vicino, comunque. Le regole sono solo tre e al resto (muscoli, velocità e tutto) ci devi pensare da solo.
Prima regola dell'assassino: nasconditi nell'oscurità e cela il tuo respiro.-
Detto questo sparì. Manuel si guardò intorno: sentiva la sua anima, ma era troppo veloce.
Sentiva la sua voce dappertutto, come se fosse in più posti in contemporanea, come un eco nella sua testa: 
- Seconda regola dell'assassino: osserva il tuo nemico e sfrutta le sue debolezze.-
Non ci capiva più niente, ma cercò di rimanere in silenzio e fermo. Lucy, dal canto suo, si era messa vicino a Tsubaki e lo guardava serena: comoda la vita, quando non sei quello che sta per subire un attacco del killer divinamente azzurro! Un istante dopo, un pugno orribile gli sfracellava una costola. Prevedendo la sua prossima mossa, Manuel saltò, cercando di evitare il calcio; i movimenti gli erano molto più semplici con quella tuta in effetti. Ma Black*Star aveva pensato a tutto: il calcio era una finta e aveva creato con le gambe una presa a forbice. La presa gli bloccò il fiato, scaraventandolo a terra.
Il pugno dell'anima di Black*Star arrivò a un centimetro dalla sua faccia.

- Terza regola dell'assassino: elimina l'avversario prima che si accorga della tua presenza.-
Detto questo si rialzò, aiutando anche lui a rialzarsi.
Poi gli disse: 
- Il primo e il secondo punto li hai afferrati a metà, mentre per il terzo ci dovrai lavorare da solo. Comunque, hai reagito bene, ma ti sei fatto distrarre dalla tua tuta. E ricorda: vedere le anime altrui non è sempre un vantaggio.-
Manuel era a bocca aperta: quando la smetteva di darsi delle arie, Black*Star si calava bene nella parte del maestro.

- Sì, ma come facevi a muoverti così velocemente?-
Lui ghignò: 
- Sciocco mortale, il grande me sa sfruttare meglio di chiunque altro la velocità della luce. Sono il più veloce del mondo intero!!! AHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-
La risata lo rassicurò un poco. 
Nel resto delle ore successive, Black*Star cercò di farlo lavorare sui muscoli e la velocità, il corpo a corpo, qualche mossa di arti marziali: il risultato fu che alla fine, quando arrivò Kim per prelevarlo a forza dal killer (e ci volle un calcio di Jacqueline in mezzo alle gambe per ricordargli che il tempo era finito!), Manuel era un colabrodo.
Kim lo guarì con la sua magia e dedicarono tutto il loro tempo al rilevamento dello Scudo dell'Anima, lavoro che alla fine si rivelò soddisfacente. Poi studiarono il fulcro del potere magico e la Follia su un bel libro intarsiato.
Dopo questo, Manuel le chiese: 
- Kim, cos'è esattamente la Follia del mio potere?-
Kim ci pensò su, poi disse: 
- Non ne sono del tutto sicura, ma credo che si tratti della parte irrazionale del tuo potere, quella che le Tenebre non riescono a controllare del tutto. Se in futuro la tua mente non riuscirà a prendere il controllo, l'Oscurità prenderà il sopravvento. E con essa la Follia. Anche se ci sono alcuni, come il Professor Stein, che riescono a controllare anche la Follia interna.-
Manuel annuì: - "Un'anima forte risiede in un corpo forte e in una mente forte."-
Kim gli sorrise: 
- La tua anima è forte, il nostro obiettivo infatti sono la tua mente e il tuo corpo.-
Ma lui pensava ad altro: 
- È un miracolo che Eibon, una volta tirato fuori Crona da Ashura, non l'abbia risvegliato, così come è incredibile che abbia guarito Crona in soli tre mesi dopo quell'esperienza.-
Kim fece spallucce: 
- Che vuoi che ti dica? Ci sarà una ragione se Eibon era uno degli Otto grandi guerrieri.-
Dopo il pranzo, relativamente tranquillo, ci furono le lezioni di precisione con Kid, ovvero si limitarono al tiro a segno con le balestre (Kid ne usava sempre due), la coordinazione nei movimenti e nei lanci. Anche Lucy partecipò, ma nessuno dei due fece segno nel bersaglio, mentre Kid riusciva a colpire tutto al centro senza neanche stare a guardare. Tuttavia non li trattava con superiorità come Black*Star e, come il padre, sapeva essere molto simpatico.
Gli disse: 
- Ricorda: non entrare nella visuale del bersaglio, ma fai entrare il bersaglio nella tua visuale.-
Fu la volta di Maka a fargli da Cicerone.
Maka arrivò subito al dunque: 
- Ottimo. Ho sentito da Kim che sai già rivelare lo Scudo dell'Anima. Ora vorrei che tu facessi qualcosa di più complicato: espandi lo Scudo, senza esagerare, e al tempo stesso la tua anima. E fallo anche tu Lucy, così vediamo fin dove puoi arrivare.-
- Problema numero uno: nessuno dei due sa come si fa.- disse Manuel per tutt'e due.
- Oh, è semplice.- disse Soul: - Sforzatevi un pò nel vostro animo e vi riuscirà naturale.-
Si misero all'opera uno alla volta. Lucy ci riuscì quasi subito: aveva una bella forma la sua anima, quasi come un cigno. Era anche bella potente per una ragazza della sua età, paragonabile a Tsubaki. Per Manuel ci volle un po' di più, ma il risultato non era confortante: dopo un po' che restava immobile a sforzarsi, tutto quello che ne uscì fuori era un pallido cono con un ancora più pallido contorno all'interno. Stanco e sfiduciato, lasciò perdere.
Chiese a Maka: - Com'è che riesco a utilizzare gli Incantus di Blair anche con lo Scudo?-

- Perché sfrutti le tue energie corporee, non la tua anima.-
Ecco perché era sempre stanco.
Soul lo consolò: 
- Su, non abbatterti. La tua mente deve ancora calibrare la vera potenza del tuo animo, per questo è ancora a metà. Vedrai che quando ti metterai d'impegno, ce la farai. Io e Maka, il primo Majogari...-
Ma non finì la frase: un urlo agghiacciante si sentì per le vie di Death City.
Manuel e Lucy si fissarono e urlarono insieme: 
- Kim!-

Arrivarono per primi al vicolo "Plenilunio Cinque" per assistere a una scena agghiacciante: Kim e Jacqueline a terra, mentre Ox Ford tempestava una di scariche elettriche e Kirikou Rung colpiva la sua arma con pugni e calci. Perché accidenti Maka e gli altri non c'erano?
Manuel provò ad alzare la voce: 
- Ancora? Non vi è bastata la lezione l'altra volta?!-
Kirikou sorrise, maligno: 
- Avevi ragione Ox: come mosche sul miele.-
- Ox...- ansimò Kim, allo stremo, - ti prego... lascialo...-
- Zitta tu!- urlò il maestro della lancia, colpendola di nuovo con delle scariche, - Mi hai deluso! Lasciarmi per lui!-
Manuel non ci vide più: gli corse incontro e, con ambo le mani, lo colpì allo sterno con una violenta spinta che lo catapultò qualche metro più in là; però, utili le lezioni di Black*Star.
Poi gli disse: 
- Non deve certo essere lei a rispondere a un ubriacone che se la fa con quella del bar!-
Ox si rialzò, incurante della botta: non era ubriaco ed era molto più sicuro di sé.
Gli disse, gelido: 
- Ma guarda! Paese piccolo, la gente mormora.-
Un fruscio alle sue spalle. Manuel riuscì a parare il pugno di Kirikou diretto alla testa con una gomitata e saltò, di modo che la scarica di Ox colpisse in pieno l'amico; ma anche Kirikou era veloce e, con un salto, lo afferrò alla gamba e lo scaraventò giù. Il colpo alla schiena gli bloccò il fiato. Poi Ox afferrò Lucy per il braccio. Manuel provò a trattenerla e, nel contatto a intermittenza (non so come definirlo n.d.r.), vide chiaramente che l'anima di Ox era completamente incatramata di un alone verdastro e freddo, che, secondo la descrizione che aveva visto quella mattina nel libro di Kim, corrispondeva alla Follia.
Lo stupore gli fece mollare la presa e allora Ox la strinse a sé, premendo la mano sulla sua testa e dicendo: 
- Vediamo come ragioni senza la tua amica...-
- O meglio, - terminò Kirikou, preparandosi a colpire sia Kim che Jacqueline, - le tue amiche.-

Maka e gli altri assistevano a distanza. 
Black Star tratteneva Tsubaki e Soul tratteneva Kid, che cercava di raggiungerlo, gridando: 
- Lasciami, Soul! Non vedi che Ford e Rung sono impregnati di Follia? Non ce la farà!-
- Appunto ragazzi! Ragionate! Si sono mossi entrambi contro di loro in un momento in cui le loro armi sono ad allenarsi, Stein a insegnare e tuo padre a pisolare. Hanno organizzato tutto per il loro arrivo. Non è solo Follia, c'è qualcos'altro dietro. E non ci vuole tra i piedi.-
Stranamente, a parlare era stato Black*Star.

- E comunque non ci riusciremmo.- aggiunse Maka, - Guarda meglio!-
Kid rimase senza fiato. La zona loro intorno era protetta da una barriera, semi-trasparente, peraltro molto potente. Solo suo padre poteva crearne una simile. Erano tagliati fuori.
Annuì, tristemente: - Non ci è possibile aiutarlo. Una barriera si è attivata nel momento stesso in cui è entrato. Deve essere Matemagia estremamente avanzata.-

- E questo che vuol dire?- urlò esasperata in forma di pistola Liz.
- Che c'è qualcun che vuole rivelare i poteri di Manuel. O che vogliono metterlo alla prova. Non solo l'animo, anche la mente di Ox e Kirikou è soggiogata.- disse Maka.
Kid domandò a Black*Star: - Come hai fatto a saperlo? Tu non vedi le anime.-
- No, ma ho avvertito quasi subito la potenza della barriera. Dopo lo scontro con il Kishin, sono diventato molto sensibile all'uso della magia.-
- Continuo a non capire: in che modo pensano di farlo se ha ancora lo Scudo dell'Anima naturale?- domandò dubbiosa Tsubaki.
A quella domanda, Kid si bloccò e fissò Maka: 
- Non... non vorrete dire che...-
- Già.- affermò Soul - Vogliono fare perno sulla sua Follia per sbloccare lo scudo. Se poi esplode tanto di guadagnato: o un alleato in più o una seccatura in meno. Senza contare che morirebbe anche l'intera Death City.-
Kid sentenziò: - Allora non ci resta che sperare in una buona riuscita di Manuel. Dovrà cavarsela da solo.-

Manuel non poteva, non voleva, non doveva permettere che accadesse: vedendo Lucy tra le braccia di Ox e Kirikou pronto a colpire Kim, esplose come con Elka. Sentì l'inebriante Follia salire rapidamente, allargando lo Scudo fino allo spasimo... poi si bloccò. Ox e Kirikou osservavano curiosi lo strano alone nero che lo ricopriva.
Ricorda: un'anima forte risiede in un corpo forte e in una mente forte.
Se l'era ricordato. Si ricordò della lezione di Maka e allargò l'anima ai livelli dello Scudo. Sentì lo Scudo scricchiolare e... accidenti, come si faceva più a sbloccarlo?!

^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

- Non dirmi che si perde sul più bello, sorella! Proprio adesso che c'è riuscito!-
- Uhm! Passami la sfera! Lo aiuto io!-
- Ih ih! Quasi mi dispiace per quei polli.-

^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

- Scudo dell'Anima: disattivato!-
Cosa?! Che era quella voce? Lo Scudo stava cedendo... doveva farcela...
Provò a fidarsi: 
- Scudo dell'Anima...-

Maka e Kid videro il suo scudo riempirsi di crepe prima che esplodesse con un urlo: - DISATTIVATO!!!-

L'esplosione dell'anima che seguì, sollevò le piastrelle del terreno intorno a lui e, raggiungendo la classe dove Stein teneva i compiti in classe pieni di F, la folata di vento glieli fece volare via.
Poi capì: 
- Quest'energia... devo avvisare Shinigami.-

Era incredibile, pensò Maka. L'energia di Manuel valeva la metà di Death City. Quasi la stessa potenza di Arachne. E ora lo vedeva lì, al massimo della sua potenza, circondato da fumo nero, con un sorriso crudele sulle labbra e ne rimase affascinata. Era quella dunque, la potenza tentatrice delle Tenebre. E lui ne era non il fulcro, ma l'essenza.

Lucy sentì come una scossa e, traformatasi in bastone, volò dritta dalle mani di uno stupefatto Ox Ford alle mani del Meister. Però! Che energia! Si sentiva piena di forze, tanto sentirsi pronta a sfidare Stein. Insieme capirono cosa fare.
Manuel alzò lo Scettro Nero e disse: 
- Crack Black Credow Shadow.-
Il bastone si illuminò, mentre Ox e Kirikou rimanevano immobili come statue, stupiti da tanta potenza.

- Black Flash!- Con un esplosione assordante, Kirikou e Ox furono lanciati lontano, fumanti, mentre l'alone di follia scompariva.
Poi, stanco per il primo incantesimo, Manuel sussurrò, lasciando Lucy: 
- Scudo dell'Anima: attivato.-
E l'alone nero si spense. Poi svenne, soddisfatto.

- Un grosso rischio sì, se fai il doppio giochista. Ma dimmi: cosa faremo con Marie?- chiese il Mannaro.
Nim sollevò la testa dalla sua creazione e disse: 
- La mia cara vecchia migliore amica? Trattamento Nimmico! Muahahahahahaha!-

 

OOOOOOOOK. Ora il capitolo è corretto. Liberi di uccidermi, ma mi è sembrato lo svolgimento migliore questo. So di avervi scombussolato (nuovi dubbi e più suspence), ma nei prossimi capitoli cercherò di essere più chiaro possibile. Grazie anche a ShinigamiGirl che mi sta dando una grossa mano. Ciaociao.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Rivelazioni. Lucy, diventerai un cigno? ***


6. RIVELAZIONI. LUCY, DIVENTERAI UN CIGNO?

 

Non capiva più niente. Prima Manuel che sveniva, poi la caduta della barriera magica e, prima ancora che Maka e gli amici la raggiungessero... il buio. E si risvegliava in una grotta, buia, mentre una voce gracchiante le diceva: - Ben ritrovata, Lucinda Crow.-  Oh, no! Non di nuovo!!!

Erano in mezzo a una nebbia molto spessa, qualche km fuori da Death City.
- Incredibile!- disse Kid, sul suo skate, Belzebù, mentre lui, Maka e Balck*Star, con le loro armi; - Chi era quel tipo che ha portato via Lucy in volo?-
- Aveva un'arma con sé, ma non era della Shibusen: non ho mai avvertito quell'anima a Death City. Dubito, però, che c'entri qualcosa con la barriera di Matemagia che abbiamo visto prima.- rispose Maka, che stava nella moto insieme a Soul.
- E perché non abbiamo preso Manuel con noi? Avrebbe potuto aiutarci a ritrovarla.- si domandò Black*Star, che si limitava a correre davanti a loro.
- Da svenuto o da sveglio ci sarebbe stato solo d'impaccio. Ora che è legato in modo indelebile a Lucy, si lascierebbe prendere dal panico. C'è Kim con lui, finché non si sveglia stiamo meglio da soli.- rispose Kid.
Soul aggiunse: 
- E poi, siamo una squadra composta da quattro armi, di cui una, il sottoscritto, Falce della Morte, il figlio di Shinigami, una delle più potenti maestre d'armi in circolazione...-
- E IL DIVINO ME STESSO, OVVIAMENTE! YUPPIE!- urlò Black*Star, euforico.
Prima di essere atterrato.

- Black*Star!- urlò la Falce della Morte.
- Non fermarti, Soul!- urlò Kid; - Se la caverà da solo. Vogliono rallentarci!-
- Ricevuto!-
- Kid!- gli disse Maka; - Nel marchio che ho visto addosso al rapitore e al tipo che ha atterrato Black*Star ho letto tre lettere: C.T.T.-
- L'ho visto anch'io. Sento anche un grande potere magico intorno a questa nebbia. Più o meno pari a quello di Arachne. Credo si tratti di lei.-
Non riuscì a finire, perché finì sotto un fuoco incrociato di... canarini. Maka e Soul procedettero da soli; se Maka aveva azzeccato, Lucy era in guai seri.

- Brucia gli pneumatici, Soul! La sento! È a una decina di km da qui!-

Correre, correre... ma dove?! Sentiva i suoi passi. Quell'anfratto non poteva nasconderla a lungo. Se ne accorse quando vide gli artigli a un centimetro dalla sua testa. La ritrasse di scatto e cercò di scappare, ma l'altra mano artigliata con in mano la balestra la tenne all'angolo.
- Povera Lucinda!- commentò leccandosi le labbra, - Tranquilla! Tra meno di un minuto rivedrai la tua reietta famiglia.-
Una voce femminile molto potente si avvertì come un eco per tutta la caverna, mentre la luce del faro di una moto, avvicinata silenziosamente, si illuminava, mettendo in controluce l'immagine della Maestra della Falce Maka Albarn e Soul Eater Evans in mano a lei, una Falce enorme, rossa e spietata: 
- Raspant Hawk e Donald Harrow, del Canaris Teach Team...- a quel nome, Lucy sbiancò; - Sono venuta a mietere la vostra anima.-
Il combattimento era un contrasto evidentemente sproporzionato tra Maka e l'assassino. Lui si limitava a piazzare qualche colpo con gli artigli e ad allontanarla con la sua arma, ma Maka parava tutto roteando Soul senza tanti problemi e guadagnava terreno ogni secondo di più. Lucy, invece, stava rivivendo i suoi peggiori incubi: la sua famiglia distrutta, la sua fuga, il rifiuto dell'ospitalità delle streghe, l'accoglienza a Death City qualche mese fa... fin quando Manuel non era diventato il suo Meister: lì sperava nella tranquillità, invece, erano tornati solo per lei! Non c'era solo Hawk. Black*Star, probabilmente, se la stava vedendo con Night Blade e il suo Meister Donk Wu; Kid sarà stato occupato con i Can-cannoni dei fratelli Faina. Manuel... Oddio, che ne era di Manuel?

Si risvegliò trovandosi sul suo letto, in casa di Lucy; Kim lo fissava, un po' preoccupata, ma rilassata.
Lui disse: - Diventa un'abitudine, questa. Mi hanno colpito?-
Lei lo rassicurò: - Il Professor Stein dice che non si rimetteranno prima di un mese. Ha detto che hai avuto... un ubriacatura magica!-
Poi si rabbuiò:- Dice anche che Shinigami ha sospeso l'alleanza con le Streghe.-
Lui corrugò la fronte:- Quindi... non ci saranno più studi?-
Lei sbatté le ginocchia, inquieta:- Elka Frog mi ha telefonato, prima. Dice che devo continuare a insegnarti. Ma non è questo che mi preoccupa. Siamo stati così stupidi! A cominciare da lei!- sbottò, facendo sobbalzare un prezioso vaso del '500 sul comodino.
- Ehi, ehi, calma. Di chi stai parlando?-
Lei si vide costretta a parlare:- Non appena sei svenuto e la barriera che vi circondava è sparita...-
- Alt! Che barriera?- chiese lui.
- La barriera di Matemagia che ha tenuto Maka, Black Star e Kid fuori dal vicolo "Plenilunio Cinque". Comunque, non appena si è dissolta, Lucy...-
Si guardò attorno, come se volesse distrarsi.

Manuel incalzò, preoccupato:- Lucy cosa? Sta bene.-
- È stata rapita. E Maka mi ha appena detto da chi. Dalla squadra della strega Canaris Teach.-
Lui la fissò, smarrito, sussurrando: - Canaris...-
La strega dai capelli biondo canarino che stava insieme a Mizune e Elka.
Cip cip cip.
Kim annuì:- Una delle streghe che ti ha dato la caccia fino a Roma. Una donna senza cuore.-
Manuel le chiese:- L'ha fatto per un ricatto?-
Lei scosse la testa:- Lucy non ti ha detto della sua famiglia?-
Manuel cominciava a essere stufo:- No, Kim, non l'ha fatto! Sai, negli ultimi tre giorni sono accadute troppe cose! Inseguimento all'ultimo respiro, risveglio, entrata in un mondo nuovo, scoperta di mezza famiglia in un posto solo, mezzo trauma, scoperta della mia arma, sistemazione, giornata di allenamenti, scoperta sotto pressione dei miei poteri e adesso mi sveglio con te che mi dici che la mia arma è stata rapita da degli assassini... Ma no, sai, credo che non abbiamo avuto IL TEMPO necessario per parlarne!!!- urlò inferocito (No, dico, autore, un po' più di serietà! Oh, è vero che sono io l'autore, te-eh n.d.r.).
Poi le disse, pentito:- Scusami, ma... non ce la faccio più. Che c'entra Lucy con Canaris?-
Kim sospirò e comiciò il racconto: - Vedi, i Crow sono come gli "untori" del Manzoni: erano portatori di maledizioni, e ovunque andassero, se non erano accetti, maledivano chi li respingeva. Tuttavia non erano stregoni, ma semplici animali magici, come Blair. Con la sola differenza che alcuni di loro, installatisi alla Shibusen, cominciarono a diventare armi molto adatte per gli stregoni e le streghe. Per queste l'allora leader delle streghe volle averle presso di loro per avere un maggiore potenziale contro la scuola di Shinigami. Ma essi rifiutarono, rinunciando al loro essere animali magici per diventare armi a tutti gli effetti della Shibusen. Questo fino a qualche anno fa, quando il consiglio delle streghe ha deciso di distruggere l'intera famiglia. Nonostante Mabaa fosse contraria, l'incarico fu affidato al Canaris Teach Team e... e a Medusa Gorgon.-
Gorgon. Ancora lei! Fortuna che era stata uccisa da Crona, altrimenti avrebbe volentieri preso il suo posto.
Kim proseguì:- Molti di Death City se la ricordano quella notte: un orrore simile non si era mai visto. Medusa, allora ancora dottoressa alla Shibusen, li guidò alla loro abitazione... poi... una cosa da incubo! Il giorno dopo li ritrovarono morti... sgozzati... impiccati... sembrava una casa infestata. E in un armadio c'era la piccola Lucy, spaventata ma viva. Ci sono voluti 9 lunghi anni per farle smettere di avere gli incubi.-
- Ma perché quelli si sono fatti di nuovo avanti? Come han fatto a riconoscerla?-
- Non ne ho idea... credo c'entrassero le sorelle streghe del bar, o qualche talpa di Death City della C.T.T., non lo sappiamo. Il bar è saltato in aria un attimo dopo che Lucy è stata rapita. Ox e Kirikou non sanno nulla, ma il Sommo Shinigami dice che il C.T.T. non c'entra niente con il tuo numero d'esibizione di prima. Stein ha affermato, comunque che la Follia è stata ingerita con una gran quantità d'alcol, ma non capisco cosa c'entri.-
- Forse ho capito!- disse lui schioccando le dita; - Le birre che Ox e Kirikou hanno ingerito erano drogate! Gliele drogavano loro!-
- Potevano anche essere state drogate a loro insaputa. Conoscevo Lisa, non lavorerebbe mai per uno squilibrato capace di creare quella messinscena. Non lo sappiamo e non lo sapremo adesso.-
- No, appunto, ora dobbiamo andare ad aiutare Lucy.- affermò deciso Manuel saltando giù dal letto.
Kim provò a fermarlo:- Calma! Tanto per cominciare Shinigami mi ha ordinato di non farti muovere dal letto. Maka e gli altri se la possono cavare da soli. E poi, ti ricordo che ti stai riprendendo da una sbornia magica.-
- Vorrà dire che mi terrai d'occhio. Eddai, Kim! Lucy è la mia migliore amica. Non mi perdonerei mai se quel canarino psicopatico le facesse del male! Fidati di me, non succederà niente di grave.-
Kim ci pensò su: poteva fidarsi? Le aveva salvato la vita, dopotutto. Ma Shinigami... Oh, al diavolo!

- Ci sto! Ma mi devi 200 dollari. -
- Ti accontenti... di una cena fuori?- chiese lui, timido per l'imbarazzo, del fatto di non avere soldi e di chiederle... insomma, questo!
- Una cena e 100 di debito.-
- Andata!-

- Per una cena! Kim sta perdendo l'Ebenezer Scrooge che c'è in lei!-
Commentò ironico Eibon, che fissava l'immagine nella sua sfera con Shinigami, Stein e Spirit, il quale si limitò a sospirare:
- Cocciuto come la mamma!-
Shinigami disse a Stein: 
- Non li fermeremo facilemente.-
Poi rivolto a tutti: 
- Si accettano suggerimenti per la punizioooooneeeeeee!-

- Ora mi hai proprio stancato, moscerino! Resta fermo, così ti ammazzo!-
Dopo un primo momento in cui l'aveva sottovalutato, Black*Star, entrando nella parte dell'assassino, teneva ormai perfettamente testa al moro che aveva di fronte. La sua arma era una spada simile a una sciabola, spezzata sulla cima. Si era presentato come Donk Wu, il maestro della sciabola Night Blade. Entrambi avevano Uova di Kishin in corpo. Ma, nonostante i loro fendenti squarciassero l'aria e spaccassero i sassi lì vicino, non gli riusciva di colpirli. D'un tratto, Black Star si nascose dietro una roccia, cominciando a preparare, con Tsubaki in modalità Kusari-Game, la sua trappola ben congegnata. Anche Wu si mise in ascolto e cercò di rilevare la presenza dell'avversario: se avessero fallito... non voleva pensarci. "Troppo teso", indovinò Black*Star. Lanciò un grosso sasso lontano da sé, verso sinistra, senza perdere il contatto con Tsubaki.
Donk Wu urlò: 
- Eco dell'anima! Blood Blade!!!-
Il colpò creò un lungo solco, scaricando tutta l'energia del Meister, ma non colpì che il vuoto. "Ha abboccato, lo scemotto."

- Star Trap!!!- La tecnica a stella di Black*Star, creata da Tsubaki, intrappolò maestro e arma nel mondo del Killer con la K maiuscola.
Ormai era in trappola e Black*Star era curioso di vedere come sarebbe andata a finire con la sua nuova tecnica: - Cut Star Trap!-
Le corde furono tirate all'inverosimile, finché le schiene di Meister e arma si ruppero. Subito dopo, una nuvola di fumo e rimasero solo due rosse e fumiganti Uova di Kishin.
Una volta che Tsubaki ebbe mangiato le anime numero ottantacinque e ottantasei, e Black*Star ricominciò a paragonarsi a un dio, il maestro del clan della Stella le disse: 
- Su, Tsubaki, i nostri amici si staranno divertendo senza di noi e gli dei non possono non partecipare alle feste, tantomeno in ritardo!!!-

- I colpi sono troppo asimmetrici perché possa sopportarlo ancora dieci minuti, questo fuoco incrociato!-
Kid era dietro a un sasso anche lui. Sparare a quei canarini era inutile: erano troppi e presto anche il sasso si sarebbe rivelato inutile. Gli serviva una strategia! Possibile che i suoi poteri di Shinigami non potessero aiutarlo? Ma certo che sì! Che sciocco! Si concentrò un attimo e...

I fratelli Faina sparavano con i Can-cannoni (Can: Canarini) da un bel pezzo, ma era tutto ciò che potevano fare.
Uno dei due se la stava facendo sotto: 
- Zid, non so se ce la faccio ancora per molto: quello è uno Shinigami!-
- Raid, stupido asino idiota, non dimenticarti di cosa è capace Miss Teach quando si arrabbia! Pensa anche solo alla sua collega!-
- Già! Quella fa ancora più paura di Miss Teach!-
- Allora smettila di sbraitare e spara!-
- Dove, esattamente?-
La voce di Kid, Zid la avvertì dietro a Raid e anche Raid la sentì dietro il suo complice. Gli scemotti spararono... l'uno addosso all'altro! Non molto intelligenti, pensò Kid uscendo dal suo nascondiglio. Era bastato usare un trucchetto che faceva da piccolo: un trasferimento vocale della sua voce in più posti in contemporanea, trucco che suo padre usava per spaventare gli umani con frasi del tipo "Ricordati che devi morire!" e simili. Subito Liz e Patty legarono gli ancora svenuti fratelli Faina.
Poi Kid li risvegliò con un doppio calcio sulla faccia. Zid ne risentì e protestò: 
- Ehi, bastava un solo calcio!-
- Non sarebbe stato simmetrico. Ora ditemi: che intenzioni ha la vostra padrona, a parte uccidere Lucy Crow? È chiaro che c'entra qualcosa anche il dottor Nim...- a quelle parole, i fratelli lo fissarono rabbrividendo; - Ma so anche che Teach ha un'alleata: chi?-
- Non possiamo! Te ne prego! Se lo riveliamo, diverremo le cavie del dottor Folle!!! O il pasto del mannaro!- si giustificò Raid.
Zid lo zittì con una gomitata: 
- Cretinoide! Ora sì che Lady Gorgon ci ammazzerà!-
Poi si morse la lingua, imprecando per quel che aveva detto.
Kid pensò: 
" Free... Gorgon... Teach sta stringendo un cappio più grosso del nodo stesso!".
Un istante dopo, un cilindro enorme trasparente calò sui due fratelli, facendoli scomparire con un lampo dalla vista di Kid. All'inizio rimase sbalordito dalla perfezione simmetrica del cilindro, finché non esplose. Fortuna che le sorelle Thompson lo avevano spostato in tempo, sennò avrebbero assistito anche alla morte simmetrica dello Shinigami.
Allora Kid si riscosse e disse tra sé e sé: 
- Dunque... c'è anche il pagliaccio... ma come accidenti ha fatto ad evadere?-
A quanto pare, qulacuno voleva dichiarare guerra a Death City.

- Mi avete seccato! Pensate di essere più in gamba di me solo perché avete sconfitto un Kishin? Con me avete solo da rimpiangere Ashura!- urlò l'assassino, prima di finire a gambe all'aria per un calcio allo sterno di Maka.
Si rialzò imprecando e sbottò: 
- La guerra... che scateneremo... non riuscirete a fermarla! Ora Donald! Eco dell'Anima!-
Dalla punta della balestra apparvero numerose frecce, che si disposero velocemente intorno al tiratore. Maka tirò a indovinare: o erano tutte frecce da parare, o una solo era quella giusta.
Ma prima ancora che potesse prepararsi a difendersi, Lucy scattò, come impazzita, le lacrime agli occhi e un ala nera al posto del braccio destro: 
- Lascia la mia amicaaaaa!-
Le piume dell'ultima arma Crow della Shibusen si infransero sulla schiena di Raspant, esplodendo. Lui urlò dal dolore, cadendo in ginocchio. Le frecce caddero, scomparendo tutte meno una. "Per mia madre, sadico furfante!!!" pensò lei, prima di essere spinta nel baratro che aveva alle spalle dalla sua arma tornata umana.

- Lucy!!!- urlò Soul.
Maka e la Falce persero la pazienza: eseguirono l'Eco dell'Anima.

Sia Kid, che si stava avvicinando con Belzebù, che Manuel e Kim, in groppa a Jacqueline (ce n'era voluta per convincerla!), appena usciti da Death City, sentirono l'Eco dell'Anima. Kid c'era abituato ed intuì che era successo qualcosa. Manuel spalancò gli occhi! Era... enorme! Grande quasi come Death City! Era con quella potenza che aveva attaccato il Kishin? Nah, conoscendola sapeva tirare fuori di meglio.
Kim pure se n'era accorta e commentò: - Ahia! Qualche poveraccio ha fatto arrabbiare il "diavolo a due code" Albarn. E sta per beccarsi il Majingari.-
- Il cosa?- domandò stupito Manuel.
- Scusa, altro termine strano. Devi sapere che se un maestro d'armi e la sua arma s'inviano l'un l'altro la propria energia, entrambi ricevono un immenso potere da utilizzare contro l'avversario. Nel caso dei maestri della Falce, come Maka, un primo stadio è il Majogari ("Cacciatore di Streghe"), un secondo, che sta usando ora è il Majingari ("Cacciatore di Demoni") e il Kishingari ("Cacciatore di Kishin").-
A-ah! Aveva ragione a dire che non era tutto lì.

- Ma... e la Follia?-
Kim scosse la testa: 
- Tranquillo! Non c'è rischio né per Maka, né per te. Maka ha l'Onda Anti-Demone, noi stregoni abbiamo come un filtro che impedisce alla Follia anche più potente di penetrare nelle nostre armi. Lucy è al sicuro con te.-
- Già. E adesso non è con me.- aggiunse lui.

- Ora basta! Onda Anti-Demone! Majingari!!!-
Raspant pensò: "Beh, meglio così, che nelle mani di Lady G..."

L'esplosione si sentì a distanza e Black*Star si bloccò un attimo, per poi ripartire ancora più velocemente. Kim ricevette una telefonata da Maka, allrmata come mai l'aveva sentita dal combattimento con il Kishin.
- Maka, che è successo?-
- Kim, è pazzesco! Avevo tutto sotto controllo, prima che Lucy intervenisse con la sua ala di corvo...-
- Corvo? Accidenti, no! Il suo istinto di animale magico sta prendendo il sopravvento!-
- Siamo in una grotta! Lei è caduta in un crepaccio! La sento, ma non riesco a percepirle l'anima...-
- Certo che no!- intervenne Jacqueline; - È la grotta Cueva, quella degli esiliati da Death City! Chi cade nel crepaccio scompare con la sua anima nel nulla! Non puoi arrivarci con Soul?-
- No! Vieni qui con un portale, Kim, svelta! Mi serve la mano di qualcuno e Black e Kid non si vedono!-
Detto questo riagganciò. Manuel sapeva cosa fare, ma aveva solo una possibilità. Cominciò con il disattivare lo Scudo dell'Anima.

La vita è triste... solo tristezza... non sentiva che tristezza... era quello che provava Crona prima di rivedere suo fratello... il suo Meister... che non avrebbe più rivisto... Perché stringere ancora la pietra, con un crepaccio così invitante sotto di sé? Papà diceva sempre che i corvi erano gli uccelli più utili, perché il mondo era più felice di usarli a paragone con loro. Cominciò ad allentare la presa...

Kim arrivò con il fiato corto oltre il portale e Maka non fece in tempo a parlare che vide Manuel, lo Scudo dell'Anima disattivato, buttarsi di sotto, gridando...

Lucy! Trasformati! Il grido era come un eco dell'infanzia per lei. La mamma... la buona mamma che le raccontava sempre del Brutto Anatroccolo... che diventava un cigno... le sembrava Magia... poi... le sussurrava: Piccola mia, ricordati che pure i corvi se vogliono si trasformano in cigni. Ma tu, e le baciava la fronte, tu diventerai il nostro Angelo. Mollò la presa...
...
...
... per trasformarsi!

Sì! Manuel strinse a sé lo Scettro Nero, pensando, facendosi sentire a Lucy: " Ti fidi di me?"
" Che accidenti di domande fai? Ovvio!"
" Proviamo con la pazzia allora!"
Prese un punto buio sopra di loro con la mente e...

- Black Crack Credow Shadow!-
Agganciatolo, lo usarono come bumpee jumping per tornare su... da un infuriata Maka.

Kid, non appena seppe tutto, li raggiunse fuori dalla grotta, preceduto da Black*Star, che ri-ri-ri-ri-ri-ri-ri-ri-ri-ricominciò a vantarsi, bloccato da Tsubaki che indicò il ricoverato (Manuel) che era lì e non nel letto dell'Ospedale di Death City.
Kid fu aggiornato da Kim, si avvicinò a Manuel... e gli mollò un calcio sulla guancia destra: 
- Questo è per essere uscito di nascosto e disobbidito a mio padre.-
Toccò alla guancia sinistra: 
- Questo è per aver coinvolto Kim.-
Di nuovo la destra: 
- Questo invece è per averci fatto preoccupare.-
Quando toccò di nuovo alla sinistra, Manuel protestò: 
- E questo per cos'era?-
- Per rendere i lividi simmetrici! E questo...- lo abbracciò stretto; - questo perché sono felice che tu e Lucy stiate bene, scimunito.-
- Che ci vuoi fare? Vizio di famiglia!- sussurrò lui per non farsi sentire da Maka.
Rispose all'abbraccio, senza preoccuparsi di Black*Star, che si lamentava del fatto che gli rubassero la scena. Poi, sciolto l'abbraccio, Kid fissò tutti i suoi amici, constatando che erano tutti illesi dagli attacchi del C.T.T.; arrivato a Lucy, dovette mettersi in fila dietro a Maka e Kim, per vedere se era ferita. Era scossa, sì, ma stava molto bene.
La piccola Crow si rivolse a Manuel che aveva appena riattivato lo Scudo: 
- Quel colpo? Come lo chiamiamo?-
Lui sorrise: 
- Ci penseremo dopo e se Shinigami ci lascerà andare vivi fuori dalla Death Room.

 

Ciaoooooooooo! Quante cose, eh? Spero vi piaccia questo capitolo! La storia di Lucy, comunque, non finirà certo qui! Scoprite di più nel prossimo episodio!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Trame oscure. Ma quanti pazzi ci sono oltre a Stein? ***


7. TRAME OSCURE. MA QUANTI PAZZI CI SONO OLTRE A STEIN?

 

- Alloraaaaaa, sapete perché siete quiiiiiiii?- La domanda di Shinigami era del tutto inaspettata. Manuel si aspettava un dio della morte arrabbiato nero per la... chiamiamola "bravata" commessa. Stein affilava un bisturi e lo fissava come una possibile futura cavia da laboratorio, Eibon leggeva distrattamente un libro e una signora con i capelli biondi e una benda sull'occhio lo fissava curiosa.
Lucy al vederla sorrise e la salutò con la mano, poi sussurrò a Manuel: - È la professoressa e Falce della Morte Mary Mjolnir.-.
L'attenzione generale passò di colpo su Black*Star, che sbraitava (come al solito) la risposta che riguardava solo lui: - MA PER VEDERE LA FUTURA STELLA DEL MONDO DIVINO E UMANO!!! AHAHAHAHAHAHAH...-
Uno Shinigami Chop mise a tacere per un po' la legnosa litania. Poi aspettò la sua risposta.
Manuel disse con un inchino: - Ho sbagliato solo io, è vero. Io ho coinvolto Kim Diehl e Jacqueline in questa storia, io ho cacciato Lucy nei guai, ho rischiato grosso, rischiando di intralciare la missione. Qualunque punizione mi darete mi andrà bene. Ma né Lucy né Kim né Jacqueline c'entrano qualcosa con le mie motivazioni.-

- Kim e Jacqueline avrebbero potuto rifutare di accompagnarti, ma Jacqueline ha il dovere, da arma di una strega a tutti gli effetti, di starle vicino; Kim... beeeeeeh, diciamo abbia avuto un ostacolo più grosso di lei a dire no.-
Manuel lo fissò confuso, mentre Kim avvampava dall'imbarazzo.

Shinigami proseguì: - Ma in sostanza, hai ragione tu! Hai rischiato grosso e ti meriti... vediamo... Stein, che punizione demmo a Spirit per la sua prima monelleria alla Shibuseeeen?-
Stein girò la vite, sorridendo, ripensando a quei bei vecchi tempi, in cui Spirit prendeva tutte le punizioni... al suo posto.

Poi disse: - Gli ordinaste di pulire a lucido ogni ghigliottina del corridoio che porta fuori dalla Death Room.-
- Giuuuuuuuustissimoooo! Allora Manuel, il maestro del Nero Scettro, Lucy Crow, dovrai pulire ogni ghigliottina del...-
- Un momento solo!-
Death the Kid intervenne, spingendo indietro l'amico a guardando in faccia suo padre: - Ho dato un occhiata alla cupola della tua anima con molta attenzione, padre, quando ci siamo diretti all'inseguimento del C.T.T. fuori da Death City: era bella solida. Ora, se lui è scappato all'inseguimento, o ti sei addormentato, o li hai lasciati passare. E conoscendoti, non darei per scontata la prima.-
Maka lo fissava a bocca aperta: il dio della morte? Che soprassede a un uscita fuori programma? A meno che...
Fu Shinigami, scocciato di essere colto in castagna da suo figlio, a rispondere al suo dubbio: - Ssssssì, è vero, li ho lasciati passare, ma perché sapevo che era l'unico modo per impedire a Lucy di passare a miglior vita.-
Soul si accigliò: - Bella iniziativa! E bella fiducia!-.
Il Maka Chop di Maka lo zittì una volta per tutta la giornata.

Kid gli chiese: - E allora perché punirlo? Non ha assolutamente senso!-
- Sì che ne ha,- commentò Stein, - se insegna al ragazzo che, prima di fare, deve avvisare.-
- E che chi prende iniziative è solo lui.- commentò Eibon ad alta voce, sempre leggendo il libro, spostandosi subito dopo per evitare lo Shinigami Chop.
Poi il dio della morte li fissò tutti, accigliato: - Mio figlio mi ripicca, voi professori mi precedete a spiegare e fraintendete... più o meno... qualcun altro vuole giocare a fare il dio, qui?!!!-
Black*Star alzò subito la testa, sveglio: - Giocare cosa, nonno? IO SONO UN DIO!- Stavolta toccò a Stein metterlo a tacere.
Shinigami si ritrovò costretto a scendere a compromessi: - D'aaaaaccordoooo! Niente punizione, MA occhio! Provate a lascarmi all'oscuro ancora una volta e pulirete le ghigliottine con uno spazzolino da denti!-
Manuel annuì, ma si sentiva molto più tranquillo: quel gesto dunque non era stato cretino e aveva fatto la cosa giusta andando ad aiutare Lucy.
Allontanatisi dalla Death Room, Manuel disse: - Shadow Raptor.-
Lucy lo guardò, interrogativamente: - Come?-
- Il colpo di prima! Lo chiameremo Shadow Raptor.-
Maka lo fissò: - Mi devi ancora spiegare come funzionano i tuoi poteri: io non li ho capiti.-
Manuel fece per rispondere, poi disse: - Ah, boh, neanch'io, se per questo.-
Goccie enormi di sudore apparvero sulla fronte di Lucy. No davvero, quello era il suo Meister?
Fu allora che Patty si accorse di un particolare: - Dov'è Kim?-
Jacqueline rispose per lei: - È a parlare con il Sommo Shinigami di una cosa. E così Kid e Soul.-

Shinigami si rivolse a Kim: - Dimmi: sei davvero sicura che fosse la magia di Canaris Teach, quella?-
Kim confermò con un cenno, poi aggiunse: - E credo di capire anche perché Elka Frog abbia assunto quel comportamento verso Manuel e i ragazzi: deve averle installato della Follia in corpo!-
- Quindi possiamo dare per certo che fin dall'inizio la signorina Teach voleva Manuel Desper defunto.- soggiunse Stein, accendendosi una sigaretta.
Shinigami chiese a Kim: - Quanto alla semi-trasformazione di Lucy, sai spiegare cosa sia successo, almeno in parte?-
Fu Eibon a rispondere, stavolta: - Il suo istinto di Crow ha preso il sopravvento: è normale, dopotutto, non ha ancora acquisito il pieno controllo di sé. In futuro questo pericolo non ci sarà più, finché il ragazzo starà sempre con lei: in caso contrario, rischia di diventare corvo e non tornare più nella sua forma originaria.-
Un silenzio imbarazzante, poi Spirit chiese a Kid: - Kid, dici che a un certo punto i due tipi strambi...-
- I fratelli Faina.-
- Sì, Eibon, lo SO di chi stiamo parlando. Dicevi che erano scomparsi in una teca di vetro a forma di cilindro?-
- Esatto, - confermò Kid, - e poi il cilindro è esploso. Se non sbaglio, è una delle tecniche del Cappellaio...-
Shinigami si rivolse a Mary Mjolnir: - Contatta subito il carcere di Death City in Atlanta! Se i detenuti 10/6 e 0.0 sono fuggiti, devo saperlo a tutti i costi!-
- A proposito di detenuti; - disse Eibon, - mi hanno contattato dalla base marina Abisso: Achab e Nemo sono riusciti a scappare, con le loro armi.-
Spirit strinse i pugni: dunque, se i peggiori mascalzoni della Shibusen erano in fuga, mancava solo l'altro... no! Fissò Stein, che aveva capito.

Eibon confermò i loro dubbi: - Già, è fuggito anche il detenuto numero uno di Londra. Mi pare sia tra le missioni per i ragazzi della Shibusen...-
- La tolga subito!!!- urlò Soul, - Manuel Desper non deve avere niente a che fare con quell'individuo. Non adesso che sappiamo che c'è anche il dottor Nim dietro a tutto questo!-
Marie, sentendo quel nome, sbiancò, lasciando cadere la cornetta e voltandosi verso Soul.

Kid confermò: - È vero: speravamo fosse scomparso nella missione di Santo Domingo, due anni fa. A quanto pare, quel mostro è sopravvissuto, stando a sentire quello che han detto i Faina. E non è l'unico della partita.-
Spirit si accigliò: - Cosa vuoi dire?-
- Hanno parlato anche di un mannaro e...-
- Free? Ancora vivo?!- chiese Stein, dubbioso.
- Probabile. Ma non è l'unico problema: Miss Teach ha un'alleata che di cognome fa... Gorgon.-
Un silenzio di tomba ricoprì la Death Room, mentre Stein sussurrava: - Inaudito!-
Kid annuì tristemente: - Ma vero, professor Stein. Per quanto ne sappiamo, Medusa è tornata.-

 

- Incapaci!!! Inetti!!! Cosa vi è saltato in mente?!-
Zid e Raid provarono a scusarsi: - Madame Teach ha deciso...-
- Io avevo paura...-

- Non voglio le vostre scuse!!! Vi dovrei divorare come topolini, ma siete solo delle disgustose Faine!!!-
- Ma cherì, calmati.- provò a farla ragionare Canaris Teach, la bionda strega che ultimamente era stufa delle sfuriate dell'amica; - È stata una mia idea, hanno ragione. Ma non è il caso di farne una tragedia: siamo andati a tanto così vicini al successo...-
- Successo? Quale successo, uccellino?- le sussurrò irata Medusa Gorgon, al massimo della rabbia.
Crona le aveva distrutto il corpo, ma Teach, consultando alcuni manoscritti, aveva scoperto come riportarla dal serpente in cui si era ridotta la sua anima nel suo corpo ricostruito. Ma il risultato non era dei migliori: il suo classico sorriso serpentino aveva subito un allungo che ricordava tanto il Jocker di Batman, i capelli biondi erano diventati stopposi e color ruggine, le mani terminavano in terribili artigli, mentre qua e là comparivano della scaglie di serpente.

Continuò a sussurrarle: - Dove lo vedi il successo? Quattro del tuo gruppo sono morti e la Shibusen ci ha scoperti! Quando ti ho chiesto un diversivo, davo per scontato che non saresti andata a dare la caccia alla Crow. Lo so che non ti piacciono i lavori a metà, ma devi saper pazientare: aspetteremo che la Shibusen invii i loro uomini a cercare i fuggiaschi delle prigioni e potremo attaccarla nel momento in cui è più indifesa...-
Stavolta toccò a Teach fissarla in cagnesco: - Cip cip cip! Domando scusa, ma normalmente i tuoi piani di invasione, come quello di un anno fa, sono pieni di difetti di cui devono pagare sempre i tuoi scagnozzi. Ho voluto guadagnare tempo. E poi, mi sembra poco, se permetti, liberare uno stordito con il cappello, uno schizzofrenico, un introverso e uno scellerato scienziato pazzo, per indebolire le difese della Shibusen.-
- Sono tra i ricercati numeri uno della Shibusen. E comunque potranno tornarci utili, se accettano anche di collaborare. Jasper ha già accettato.-
Poi si voltò verso i Faina: - Quanto a voi due, vi darò una lezione che non dimenticherete.-
Detto questo, agitò la mano: immediatamente, Raid fu scosso da tremiti che si diressero sempre in crescendo, finché... non esplose davanti al fratello, il quale non poté fare altro che restare impietrito dalla paura. 
Il serpente Elementare di Medusa, le ritornò sul braccio, riducendosi ancora a tatuaggio.
Poi la strega si rivolse al sopravvissuto, dicendo: - Quanto a te... diventerai una cavia del dottor Nim.-

- NOOOOOOH! Pietà, sarò il vostro schiavo, non...- la botola sottostante, apertasi, tacitò i piagnistei di Zid.
Poi Medusa andò a cliccare qualche tasto al suo computer.

Canaris le domandò: - Webcam, eh? Chi vuoi contattare, amica mia?-
La risposta apparve sullo schermo.

La chiamata via Webcam di Medusa arrivò contemporaneamente alla chiamata delle... signore attraverso la sfera. Lasciò in sospeso la chiamata della sfera e si concentrò su Medusa.
- Dottor Nim!-
- Lady Medusa, diventa ogni giorno più brutta, lo sa? Mi domando come faccia la telecamera della Webcam a resisterle senza rompersi.-
- Mi sta proponendo una plastica, dottore? Con i risultati di Free e Mary? I suoi risultati personali? Non credo che lei abbia... occhio, per queste cose.-
L'occhio semi-cybernetico di Nim si accese leggermente di rosso: - Bando alle chiacchere! Non credo che lei e miss Teach mi abbiate contattato soltanto per parlarmi di qualche difettuccio fisico.-
- No! Infatti volevamo chiederti dei prigionieri scappati: Nemo, Achab, il dottor...-
- Sì, sì, sì, so a chi vi riferite. Dopotutto, sono stato io a liberarli. Ma Nemo e Achab hanno altro per la testa e non ci ascolteranno per niente. Quanto al caro psicotico... eheh, non credo di riuscire a convincerlo. Potrebbe però tornarci utile.-
Teach intervenne: - Semmai il contrario! Da quello che mi hanno riferito i miei canarini, è ricercato anche dai ragazzi della Shibusen. Se Desper ti darà la caccia, sarà solo grazie a lui...-
- Per questo hai fatto impazzire Elka Frog? Hai fatto ubriacare Ford e Rung? Hai cercato di uccidere Crow? Teach, una volta riflettevi di più, ai bei vecchi tempi. Devo credere che il carisma di casa Teach fosse solo aria fritta? Abbiamo rischiato molto grosso, grazie a te.-
Teach arrossì fino alla punta dei capelli biondo canarino, che tingeva regolarmente ogni sabato.

Poi ribadì al dottore: - All'inizio ho fatto impazzire Elka solamente perché ritenevo il ragazzo una minaccia, e sai che è vero! Ford e Rung non rientravano nelle mie competenze, così come non c'entriamo nulla con la barriera di Matemagia! Con Crow avevo un conto in sospeso! E comunque, non farei tanto la coraggiosa, fossi nel dottore qui presente! Se il moccioso lo ritrova, saremo tutti nei pasticci!!!-
- Oppure, - la interruppe Nim - potremmo liberarci di un ostacolo. Beh, se non siete state voi con quella barriera e quel numero... Chiederò alla mia talpa di tenermi informato.-
Medusa gli domandò: - A proposito, dottore, chi è il suo uomo?-
Lui si fece avanti, appoggiando la testa sulle mani e sorridendo sornione: - Cosa mi garantisce che, una volta che ve l'avrò detto, voi non mi facciate un piccolo scherzetto?-
- La nostra parola non basta?-
- È già servita abbastanza nell'Eden il sussurro del serpente e non credo di voler essere cacciato dal paradiso terrestre che mi viene proposto in alternativa. Vi saluto, mademoiselles.-
Spenta la Webcam, si rivolse alla sfera, già accesa. Le sue datrici di lavoro lo fissavano in attesa.
Rivolse loro un sorriso tirato: - Scusate. Ma sapete, tra due fuochi, preferisco sparare al più debole, prima.-
- Meno chiacchere Nim. Abbiamo sentito. Siamo soddisfatte della lealtà che ci dimostri. Dopotutto, sappiamo se uno ci mente o no.-
- Quindi... l'ubriacatura di Ford e Kirikou... Lisa e Alisa... la barriera... è stato tutto per cercare di risvegliare i suoi poteri?-
- Era necessario: altrimenti lui non si risveglierà.-
- Già... lui. Ditemi, è davvero così potente?-
- I primi tempi era impossibile tenerlo a bada se non distruggeva qualcosa. Ah ah! Che risate, sorella, quella volta in cui...-
- Sì, sì, non assillarci con la tua reminiscienza, grazie!-
- Ah, Nim, grazie per i due acquisti. Ma gli altri due?-
Lui sogghignò, deluso: - Uno l'ho dato a quella cretina di Teach...-
- Nemmeno io la sopporto! Che gusto c'è a fare tanta scena per un nulla di fatto? Ai nostri tempi si era molto più competenti!-
Stavolta il dottore sghignazzò, divertito: - Ai vostri tempi, madame, le streghe si limitavano ai veleni o ai lavori di casa!-
- Povera Crow! Non meritava rivivere tutto quel dolore.-
- Sorella! Da quand'è che cominci a compatire?-
- Compatire? No, sorella, sto pensando a qualcosa di nuovo con cui farla soffrire.-
- Meno male! La solita crudeltà! Cominciavo a credere che quell'impiastra di nostra nipote non avesse ereditato da te un bel niente!-
- E il quarto?-
Nim si grattò la testa: - Sììììì, questo è un problema: è incontrollabile e sta combinando disastri a Londra. La Shibusen gli ha messo una taglia. Temono che si possa trasformare in un Kishin.-
- Oh, beh, tanto di guadagnato per noi. E per te se Desper ti trova. A proposito, il piano come procede?-
- Agirò a Carnevale.-
- Puoi assicurarci che non andrai a cercare la tua vecchia arma?-
Il sorriso di Nim divenne sadico allo stato puro, mentre sollevava la sua nuova arma creata con l'aiuto di Free e chiedeva alle streghe: - E voi potete assicurarmi che lei non mi verrà a cercare?-

Tre settimane dopo l'incidente del vicolo "Plenilunio Cinque", Kim fu chiamata da Stein all'Ospedale al letto di Ox, che, a differenza di Kirikou, si stava rimettendo molto velocemente. Era lì, seduto vicino al letto a guardare fuori dalla finestra, ignorando l'allettante collezione di libri vicino al comodino. Kim lo salutò piano piano e allora Ox si voltò, sorridendole. Provò ad alzarsi in piedi, ma una smorfia di dolore gli si dipinse sul viso e tornò a sedersi.
- Devi star tranquillo, Ox. Non ti sei ancora ripreso.-
Lui sbuffò, nervoso: - Tranquillo, eh? Con tutte le preoccupazioni che ho!-
- Se ti riferisci a tre settimane fa, non era colpa tua...-
- Mi riferisco a ieri.-
Lei lo guardò, dubbiosa: - Che è successo ieri?-
Ox a quel punto non si trattenne e pianse come un vitello: - Mi ha lasciato, Kim! Harvar mi ha lasciato! Dice che le nostre anime non sono più compatibili dopo i danni della Follia! E Stein mi ha dato la conferma!-
Kim era allibita! Era impossibile pensare a Ox senza Harvar D.Eclaire o viceversa.
Provò a consolarlo: - Dai, fatti forza! Scommetto che riuscirai a trovarne un'altra.-
- Un'altra? Quando la trovai, mi dissero che era l'unica compatibile. E poi... non sarebbe la stessa cosa, lo sai.-
Kim lo fissò interrogativamente, ma tranquilla: - Che cosa volevi dirmi?-
Lui le disse, tra un singhiozzo e l'altro: - Io... voglio proseguire gli studi... magari diventare professore alla Shibusen... ma non so se... ce la posso fare... senza lui...-
Le prese delicatamente la mano tra le sue: - Posso... contare su di te... nei miei momenti di difficoltà? Te lo chiedo per favore, Kim.-
Lei gli sorrise: - Ma certo che sì, sciocchino. Sei sempre un amico per me.-
Lui le chiese, non più con le lacrime agli occhi, ma sempre triste e serio: - Quindi... tra noi è davvero finita?-
Stavolta toccò a Kim trattenere le lacrime: - Ox... credimi, vorrei tanto che non fosse così, ma...-
- Ma cosa?-
Lei ritirò la mano dalle sue: - Dimmi la verità, Ox: ti sei innamorato di Lisa prima o dopo che ti drogasse?-
Ox abbassò la testa sconfitto.

Kim sussurrò: - Lo immaginavo.- Detto questo uscì fuori per non piangere davanti a lui.

Uscita fuori, trovò Lucy seduta mogia mogia vicino a un lampione. Si rasserenerò: consolare Lucy era stata la sua abitudine preferita fino a qualche tempo fa e sapeva come tirarla su. Ormai erano a Dicembre e si respirava già l'aria fredda del Natale. Si sedette vicino a lei.
Era così assorta nei suoi pensieri che sussultò, quando Kim le chiese: - Qualche preoccupazione?-
Scosse la testa: - Pensavo solo a ciò che è successo tre settimane fa. Se Canaris Teach mi dà ancora la caccia... non vorrei che Manuel fosse coinvolto...-
- Lucy, è una preoccupazione un po' fuori luogo, se permetti. Ti ricordi quando Maka si rifiutava di usare Soul perché aveva paura di fargli del male, dopo il primo scontro con Crona? È sempre un rischio, ma devi pensare che insieme potete farcela.-
Lucy sembrò rilassarsi a quel ragionamento e Kim la incalzò, per toglierle ulteriori preoccupazioni: - Allora, come vanno gli allenamenti con Black*Star? Il tuo amico ha bisogno di un'aggiustatina?-
Lucy le sorrise: - Tranquilla, non dovrai più battere la mano perché i debiti si allarghino. È da un po' che nessuno dei due riesce a farsi del male.-
Kim la fissò sbalordita, mentre pensava a centinaia di bigliettoni che volavano via: - Come scusa?-
Lucy sembrava euforica adesso: - Sììììììì, da quando ha sbloccato lo Scudo dell'Anima, riusciamo a creare tecniche sempre più incredibili! Black*Star e Kid dicono che possiamo andare già in missione! Maka è molto soddisfatta per i nostri progressi con l'Eco dell'Anima!-
- Urca! Immagino ve la spassiate, nel pomeriggio, con Stein e Mjolnir!-
Lucy ridacchiò: - Mica tanto! Stein lo minaccia tutte le volte con un bisturi di stare attento! Marie, poi, è più distratta di lui.-
Poi si fece pensierosa: - Le poche volte che siamo liberi, Manuel si rifugia nella sua stanza con la sua valigietta e... Ma sì, a te posso dirlo! Legge continuamente vecchi fogli di giornale e le volte che gli chiedo qualcosa dice: "Cose di famiglia!"-
In quel mentre sentirono uno scalpiccio: Manuel. Correva trafelato verso di loro e, una volta arrivato, appoggiò le mani sulle ginocchia, riprendendo fiato.
Poi disse a Lucy: - Ho trovato una missione che fa per noi! È ideale e mozzafiato: ci divertiremo! E sarà una fantastica prima anima!-
Kim colse la palla al balzo: - Immagino che a fine missione, mi porterai a cena fuori come promesso. E mi darai i cento dollari di debito.- aggiunse, mentre la faccia assumeva il colorito del Ketchup.
Manuel rispose, euforico: - Con il guadagno che avrò da questa missione, inviterò TUTTI a cena! Ora andiamo, Lucy, prima che ce la soffi Black*Star!- E si mise a correre verso la scuola.
Lucy guardò Kim, che lo fissava stupita, e disse, con un'alzata di spalle: - Non è che un gran rubacuori timido che non sa nemmeno di esserlo, Kim. Ma è il mio Meister, d'altronde.-
Detto questo si trasformò in Scettro Nero e volò dritto in mano a Manuel. Una volta che furono spariti nella nebbia invernale di Death City, Kim prese una decisione! Doveva parlare con Maka e Crona!

Arrivarono alla Death Room spalancando la porta: c'erano solo Stein, Spirit ed Eibon. Fissarono tutti curiosi il ragazzo con tuta nera e mantello scuro magico sulle spalle, lo Scettro Nero in mano, ansimante per la lunga corsa.
Il quale chiese: - Devo parlare con il Sommo Shinigami!-
Stein gli disse, mostrandogli lo specchio enorme della sala: - Prego accomodati. Il numero è 42-42-564.-
Lui lo fissò stupito. Eibon alitò sullo specchio e gli fece cenno di avvicinarsi. Manuel, un po' confuso si avvicinò, scrisse il numero sullo specchio e... dopo qualche onda azzurrina, sullo specchio apparve l'immagine del dio della Morte.

Sorrise allegramente al ragazzo: - Despeeeeer, allora come va?-
Lui, che doveva ancora abituarsi alla situazione, si limitò a dire: - Sommo Shinigami, sono venuto perché abbiamo deciso di cominciare una missione!-
- Oh-oooooh! E i tuoi maestri di combattimento sono d'accordo?-
- Sì!-
- Uhm! Di che missione si traaattaaaaaa?-
Dettagli! Che rottura!

Rispose, lasciando tutti di sasso: - La missione di caccia al Dottor Henry Jekyll!-

Angolo dell'autore: Ciaooooooo! Nuovi chiarimenti e nuovi dubbi in questa storia! Odiatemi come spezza-cuori, ma trama mia! IHIHIHIHIH. Allora, nuovi e vecchi nemici, trame di scienziati pazzi... qualcosa da aggiungere, Stein?
Stein: Sì, devi pulire il tavolo della vivisezione in classe. A lucido-
IIIIIIIIIIIIIIH! Vabbé, mentre cercherò di :-( pulirlo, restate in attesa! Appuntamento a Londra!
IperGrazie a ShinigamiGirl, Xablerot e Kamelye per il loro incoraggiamento! E per i loro consigli! E per le loro ff, ovviamente!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Quiz a Londra. Vana Curiositas? ***


8. QUIZ A LONDRA. VANA CURIOSITAS?

 

Il silenzio calato nella Death Room era inquietante e sinistro, come se i morti aspettassero di tornare in vita dopo la frase di Manuel.
Dopo un po', Spirit chiese a suo figlio: - Scusascusascusa! Hai detto Henry Jekyll?-
Lui fece spallucce: - Beeeeh, sì. Era tra le missioni della Shibusen per ragazzi...-
Shinigami fissò Eibon con la precisa intenzione di farlo fuori, mentre Spirit si gettava ai piedi di Manuel, piagnucolando come un bebé: - Maaaaanuuuuuuu, non andare, Jekyll è un moooooostrooooo, pensa ad Hyyyyyyyyde...-
Manuel supplicò Shinigami con lo sguardo. Un attimo dopo lo Shinigami Chop spedì un lattante Spirit nel mondo dei sogni.

Il dio della morte borbottò: - È proprio un monotono/otonomono!-
Poi si rivolse a Manuel: - Non se ne parla! Troppo pericoloso!-
Lui, un po' piccato, chiese: - Allora non dovevate nemmeno esporre la missione in bacheca!-
- Quello è stato uno sbaglio di Eibon...-
Manuel lo interruppe: - Senta, Sommo Shinigami, non sono ancora del tutto sicuro anch'io di quello che dico, ma credo che Jekyll sia scappato dalla nostra base a Scotland Yard, quando? Tre settimane fa? Esattamente quando il C.T.T. teneva impegnati Kid, Black*Star e Maka. In un certo senso la colpa è mia! Spetta a me cercare di rimediare! Inoltre, per la prima anima di Lucy voglio qualcosa di me-mo-ra-bi-le, non un ladro di galline con il coltello! Dulcis in fundo, devo pagare... alcuni debiti, chiamiamoli, e questa missione fa al caso nostro!-
- Non è questo il punto!-
A parlare stavolta era stato Stein, che finora lo aveva fissato in silenzio, senza preoccuparsi della sigaretta ormai spenta.

Proseguì: - Tu vai a cercare il dottor Jekyll per delle risposte. Dimmi se sbaglio.-
Manuel non disse nulla e Stein gli chiese: - Non puoi farle a chi conosci, le domande, invece di andarti a cacciare nei guai per queste sciocchezze?-
Lui si avvicinò al professore e, senza preoccuparsi di chi aveva davanti, gli sussurrò piano per non farsi sentire dagli altri: - Dipende, professore. Lei cosa mi sa dire del dottor Nim?-
Stein rimase immobile e zitto come una statua, mentre nella sua mano sentì Lucy agitarsi, inquieta, prima di lasciarla trasformare alla sua forma umana.

Shinigami provò a insistere: - Suvvia... è una missione pericolosa per un ragazzo appena arrivato...-
Manuel sospirò, poi chiese a Eibon: - Eibon, scusi se glielo chiedo a lei che sa più di tutti: mi dica, cosa dice la norma 49/bis delle Regole di Death City?-
Lo stregone rispose, senza nemmeno alzare gli occhi dal libro: - "Tutti gli studenti che pensano o vengono persuasi che una Missione è superiore alle loro forze, possono chiedere di essere sorvegliati a distanza nella probabilità in cui si verifichi un incidente o un rischio di morte."-
- Ecco, chiedo di essere tenuto d'occhio! Solo questo! Se non ce la faccio, mi allenerò per sconfiggerlo la volta dopo!- Shinigami si mise una mano sulla fronte. Che diamine, possibile che Stein insegnasse così bene?
Alla fine glielo concesse: - Sìììììììì, va bene, ma dovrai fare un ultimo allenamento con Maka prima di partire.- Manuel ringraziò con un inchino e si allontanò, seguito da una più che titubante Lucy.
Allora Stein sussurrò arrabbiato a Eibon: - Perché hai voluto lasciare quella missione in bacheca?-
Lui lo fissò negli occhi: - Se non fosse andato regolarmente, lo avrebbe fatto di nascosto. Non dimenticate che è figlio di una giornalista strega... e di una Falce della Morte ficcanaso!- concluse chiudendo il libro sul naso di Spirit, che cercava di capire cosa stava leggendo.

Erano vicino al "Viale Lapide 5", quando una spada nera e una Falce si piazzarono vicinissime al suo naso.
Si limitò a sbuffare: - Cosa ho fatto di male, stavolta?-
Crona gli disse: - Stai nascondendo qualcosa su mamma...-
Maka aggiunse: - ...sulla nostra famiglia...-
Ragnarok, in forma di spada, sbraitò: - ... e a noi non piacciono i segreti in famiglia!- Crona lo mise a tacere con una semplice occhiataccia.
Manuel fissò Lucy in cagnesco: - Lucy, hai spifferato qualcosa?-
Lei, abbassando la testa, colpevole: - Solo a Kim...-
- Ottimo! E Kim ha pensato fosse bene urlare tutto ai quattro venti!-
Maka intervenne per l'amica, mentre Soul tornava normale: - Lascia stare cosa mi ha detto Kim, tanto prima ho poi avrei capito che c'era qualcosa che non andava. Blair mi ha detto che sei sempre lì a leggere dei giornali, anche la notte.-
Manuel scosse la testa: - Gatti...-
Poi disse loro: - Venite a casa, vi faccio vedere.-
Arrivati nella casa di Lucy, entrarono nella sua camera. Troppo piccola per tenerci un letto, ma utile per lo studio, con una bella scrivania con penna d'oca. Manuel prese la valigietta e la aprì sotto gli occhi curiosi di Crona e e gli altri.
Mentre passava loro alcuni ritagli di vecchi giornali, con articoli di sua madre, Manuel spiegò: - Non è niente di importante, ma nostra madre cercava più informazioni possibili sul ricercato di cui vi parlavo.-
Maka gli chiese: - Sai almeno come si chiamava?-
Lui si limtò a dire: - Mamma non me ne parlava mai. Ma ho trovato tre settimane fa questo articolo sul giornale.- Prese un giornale quasi nuovo dal comodino e lo passò a Soul.
La Falce lesse:

"DISCOTECA DISTRUTTA IN UN ESPLOSIONE IN PIENA NOTTE!
ALMENO CINQUANTA I MORTI A OKLAHOMA!
SI SOSPETTANO TERRORISTI!"

Manuel proseguì: - Mi sembrava un caso che fosse un incidente simile a molti di quelli causati da quel tipo: sempre quando la gente era più numerosa. Poi, l'altro giorno, ho trovato questo appunto su un vecchio ritaglio di mamma.-
Mostrò a Crona un vecchio cartoncino su cui era segnato un nome scritto a penna: " Ricercato: Nim!" I ragazzi spalancarono gli occhi, a parte Soul, che rimase impassibile.
Manuel disse: - "Un caso", direte voi, "che si chiami come il tipo che la gente credeva morto a Santo Domingo, grazie a una missione segreta della Shibusen, dopo la morte di nostra madre, due anni fa". Allora, come spiegate questo?- aggiunse indicando con un dito un pié di pagina sull'articolo che teneva in mano Soul:
"La polizia ha trovato solo un biglietto, ma non si sa se rientra o no nell'identikit dell'autore del misfatto:
Grazie del divertimento. Dottor Nim."
Soul confermò: - È il suo biglietto da visita, se non contiamo la distruzione che si lascia sempre dietro.-
Crona scosse il capo, confuso: - Non ti seguo, fratellone: dove vuoi arrivare, leggendo solo fogli di giornale vecchi?-
- Da nessuna parte e non ci arriverò mai. Devo farlo uscire allo scoperto. So che c'è un uccellino che si rifiuta di fischiare e se non fischia lui, devo andare a cercare uno che ha conosciuto questo Nim.-
Maka era convinta che si riferisse a Soul per "l'uccellino", comunque chiese al fratello: - A chi ti riferisci?-
Lui guardò fuori dalla finestra, contemplando la nebbia: - Abbiamo accettato una missione di caccia.-
Soul trasalì: - Di caccia a chi?- A-ah, allora lui sapeva, si disse Maka.
Manuel lo fissò: - Al dottor Jekyll.-
Maka gli saltò addosso: - Cosa? Ti sei bevuto il cervello? Quell'uomo è folle, pur di ottenere Mr. Hyde, come arma, ha ucciso la sua!!!-
- Lo so, ma non me ne frega. Lo cerco per avere delle risposte su Nim.- replicò tranquillo lo stregone.
- Pensi che lui le abbia? Perché?- insisté Crona. Manuel prese un tagliando dalla valigia ingiallito.
Lo svolse e disse: - Qui c'è scritto che la casa in cui è avvenuta l'esplosione che ha dato il trapasso a Nim era intestata a un certo dottor Jekyll.-
Maka rimase a bocca aperta: - Quindi, pensi che lui sappia qualcosa? E perché pensi che te lo dirà?-
Lui scosse le spalle: - Io sono un novellino, lui un assassino in piena regola matto da legare; fossi in lui, non ci vedrei nulla da perdere.-
- Quindi vai incontro a morte sicura per delle domande?!-
- Maka! Primo, lo ucciderò! Secondo non lo faccio solo per delle domande, lo faccio soprattutto per Lucy! E poi lo faccio per me!-
Fu Lucy stavolta a parlare: - Per te? Cos'è che ti manca? Non bastano i tuoi amici? Non basta la tua famiglia? Non basto io?!!!-
Lucy si mise a piangere. Manuel si sentì egoista. Era come un fratello maggiore per Lucy, ormai e la trattava come un'estranea. La prese tra le braccia: era tanto fragile e tanto forte allo stesso tempo ed era quello che più gli piaceva di lei.

Le sussurrò: - Lucy, senza Maka, Crona e...- stava per dire Kim, ma si trattenne; - ...e te, soprattutto te, io non sono niente. Ma devo sapere! Sono stufo di vivere all'ombra del silenzio, senza una risposta. E se per trovare risposta devo andare a cercare Jekyll, ben venga. Se però tu non sei d'accordo, torneremo da Shinigami e gli chiederemo di annullare la missione.-
Lucy trattenne le lacrime: voleva bene a Manuel più che a chiunque altro e non voleva lasciarlo con l'amaro in bocca.

Lo abbracciò stretto e gli disse: - No! L'arma segue il Meister, non viceversa! Rendiamo memorabile la nostra prima anima!!!-
Soul fissò Maka, sussurrando: - Urca! La loro prima volta e ottengono il dottor Jekyll: perché noi uno zombie senza cervello, come prima anima? Non è mica figo.-
Maka chiese a Manuel: - Scusa, mi presti il tuo volume S dell'enciclopedia?-
Manuel capì al volo: - Certo!-
Un attimo dopo... - Maka Chop!- Soul riuscì a vedere l'intera Via Lattea.
Manuel chiese alla sorella: - E tu Maka? Vuoi affettarmi per fermarmi?-
Maka lo fissò seria, poi lo abbracciò d'impeto: - Per quanto mi dispiaccia ammetterlo, su una cosa papà ha sempre avuto ragione: la cocciutaggine di casa Albarn è più forte di Shinigami stesso!-
A Manuel servì uno sforzo sovrumano per non piangerle addosso.

Soul alzò la testa e disse: - La mia Meister e suo fratello... tutto ciò non mi rende affatto figo.-
Maka e Manuel si fissarono in uno sguardo d'intesa.

- MAKA CHOP!-
- MANUEL CHOP!-
Un attimo dopo Lucy si vide costretta a chiamare l'addetto all'infermeria, il Professor Sid.

Soul, in una pozza di sangue, si limitò a lamentarsi: - Il professor Cadavere? NEMMENO QUESTO È FIGO!-

 

 

Mezzanotte... l'ora ideale per colpire. Adesso era il 20 dicembre a Londra. Di solito era un clima di festa in attesa del Natale. Non certo in quei giorni, in cui loro portavano morte e distruzione.
Comincio a stufarmi, Henry. Quando colpiremo?
- Te l'ho detto, Hyde. La vittima è l'unica che non rispetta il coprifuoco.-
La videro avvicinarsi a un lampione. Scesero lentamente dal campanile Big Ben e si avvicinarono a passo felpato alla piccola ragazza che tornava dal lavoro la notte. Un lavoro infame, visto che lavorava in un bar. Tra poco non avrebbe più avuto quel problema. Stava per colpirla alle spalle con il coltello per dare la sua anima a Hyde, quando un corvo lo colpì d'improvviso, rivelando la sua figura alla tenue luce del lampione alla bambina. La quale se la diede a gambe levate. Henry si voltò stupito: chi aveva osato?! Quel corvo non era normale! Sentì fischiettare le note de "Hall of the mountain king" di Grieg, tre volte, così lentamente da sembrare spettrale. Le note ricoprirono la Piazza, recando una lieve foschia e le nuvole si spostarono, rivelando un quarto di luna sulla città, che sembrava fissare con occhi folli la scena.
- Buffo. Non trova anche lei, doc?-
Henry alzò la testa verso il lampione, da dove veniva la voce. Trovò in cima una ragazzina, con una cappello a punta simile a quello delle streghe, il caschetto di capelli neri e le mani sotto il mento, lo sguardo divertito e in attesa.

Continuò: - Il maggior terrore di Londra... spaventato da un corvo! Mi vien da pensare " Che ironia!". Nell'antichità i corvi erano considerati per i nordici simbolo di onniveggenza, sa? Non credo di aver ereditato questa capacità, ma non serve essere onniveggenti per capire che lei sta per passare un pessimo quarto d'ora, se non l'ultimo che le resta da vivere.-
Henry ghignò divertito: - Parole sfrontate dette da una ragazzina come te.-
Stavolta fu il suo turno di ghignare: - Ragazzina... Sa, ho un amico molto irritante che mi ripete spesso una cosa: "La forma conta poco. Ciò che conta davvero è l'anima!"-

Detto questo divenne un bastone nero simile a uno scettro e volò roteando verso una figura con il mantello vicino al vicolo. Lui lo prese e cominciò a farlo roteare velocemente con abilità. Poi alzò lo sguardo e Henry poté vedere in faccia l'avversario: un ragazzo con i capelli neri e lo sguardo freddo come il ghiaccio, la tuta nera con il mantello, anche quello nero, che svolazzava nella foschia londinese.
L'uomo lo fissò con disprezzo e disse: - La Shibusen... che branco di esibizionisti!-

Manuel finalmente osservava in faccia Henry Jekyll, un tipo con gli occhiali piccoli, i capelli di un biondo ormai spento. Ma dov'era Mr. Hyde? Decise di prendere tempo facendolo parlare.
Gli disse: - Dottor Henry Jekyll, evaso di Scotland Yard! Prima di iniziare, potrebbe rispondere a qualche mia domanda?-
Lui sorrise, beffardo: - Non vedo perché non dovrei. Ma prima vorrei sapere chi è la mia prossima vittima... e cavia!- Detto questo, si leccò le labbra, la sadicità negli occhi. Dico, ma Stein non poteva essere un caso isolato?
Poi ragionò con Lucy: "Glielo diciamo? Se ci scappa, saremo suoi bersagli fissi."
"Allora vediamo di non farcelo scappare, che ne dici?"
"Andata!"
Rispose: - Io sono Manuel Desper, stregone maestro dello Scettro Oscuro Lucy Crow.-
Jekyll rise di gusto: - Un Desper... con un Crow... Una bella coppia di falliti da famiglie fallite!-
Manuel strinse leggermente il pugno libero, mentre Lucy gli diceva:
"Calmo! Non dimenticarti che anche lui vede le anime! Se vede lo Scudo dell'Anima naturale..."
"Lo so, lo so! Questi dottori, ultimamente mi danno ai nervi!"
- Ora tocca a lei rispondere alle mie domande, doc. Lei conosce bene il dottor Nim?-
- A-ah! Allora è questo che ti interessa! Il caro Arthur! Come sai che lo conosco?-
Manuel lo fissò impassibile: - Santo Domingo...-
Lui schioccò le dita: - Veeeero! Mi ci sono voluti due giorni per recuperare i miei dati da quelle macerie. Ma non ci siamo conosciuti laggiù. Eravamo amici da taaanto tempo.-
- Da quanto?-
Lo fissò, trasognato: - Da quando eravamo compagni di Stein alla Shibusen, ovviamente.- Manuel sbarrò gli occhi e lo avrebbe fatto volentieri anche Lucy.
Jekyll scosse la testa: - Segreti, segreti, segreti... è uno dei tanti motivi per cui ho lasciato la Shibusen. Ashura nel sottosuolo, Medusa infiltrata, il figlio di Shinigami... queste cose sono saltate fuori solo quando hanno riportato indietro il Kishin e io lo avevo scoperto per conto mio molto tempo prima.-
- Prima o dopo che uccidesse la sua arma?-
Jekyll allargò le mani: - Sembra una crudeltà, vero? Ma il fine giustifica i mezzi e Hyde era l'arma perfetta!-
- L'arma perfetta è una Falce della Morte, mi sembra!-
- Perché abbassarsi a una semplice Falce da quattro soldi, quando puoi avere un Kishin?-
- Basta! Dove si trova il dottor Nim?-
Lui si accarezzò la testa: - Vediamo... quando mi ha liberato, mi ha proposto di lavorare con Medusa e Canaris... quindi dovrebbe trovarsi in una base di Medusa vicino all'Amazzonia, Snake Island.-
"Medusa?!!! Come può essere?!!! Se Crona viene a saperlo..."
" Sono stupito quanto te, Lucy, ma ci penseremo dopo."
- Sa cosa stanno macchinando?-
Il dottore ridacchiò, divertito: - A parte uccidere la tua partner? Recuperare Crona e radere al suolo la Shibusen, con l'aiuto di Occhio del Diavolo e un esercito.-
"Occhio del Diavolo?"
"È Free, il mannaro che ha strappato l'occhio della leader delle streghe!"
"Di bene in meglio! Oltre a un esercito!"
- Non è molto scaltro darmi tutte quelle informazioni sul suo amico, non trova?-
Henry Jekyll lo fissò gelido: - Amico? Il solo amico che ho è Hyde! E a lui darò l'anima tua e della tua amichetta quando avrò finito!-
Manuel si mise in posizione: - Le sole anime che verranno mangiate, saranno le uova di Kishin sua e del suo mostro quando le mieterò!-
Subito dopo disse: - Scudo dell'Anima: Disattivato!-

Maka, Crona, Black*Star, Kid e i loro partner arrivarono un attimo prima della fine del dialogo.
- Naaaaah! Che rottura! Abbiamo perso l'entrata in scena!- Si lamentò Soul.
"Giusto in tempo per non sentire del mio lavoro con quei pazzi" pensò Stein.
Lo specchio della Death Room trasmetteva tutto in diretta ed erano tutti curiosi di vedere cosa era capace di fare uno con il potenziale di Manuel. Tutti meno Black*Star, che continuava a vantarsi di come l'aveva allenato, finché Eibon non lo zittì con un calcio. Allora videro l'anima di Manuel, libera dallo Scudo, riempire tutta Londra. Ora intorno allo stregone aleggiava un fumo nero che lo ricopriva come un alone.

I più rimasero stupiti, ma Kid, Shinigami e Maka stettero impassibili e il primo si limitò a commentare: - Aveva bisogno di scaricarsi un po'.-

Jekyll imitò un piccolo applauso: - Congratulazioni. Un bella esibizione.-
- Umpf. E dove sarebbe Hyde?-
Lui batté il dito sulla tempia: - Nella mia testa! Ormai siamo un tutt'uno, io e lui.-
Lucy commentò ad alta voce: - Come a dire: "Due piccioni con una fava."-
Jekyll smise di sorridere e digrignò i denti. Poi, della sostanza oleosa uscì dal suo corpo, trasformandolo in un tipo più muscoloso e una faccia orribile, simile a un Gargoyle. Lucy rabbrividì, senza capire che era successo.

Manuel spiegò: - Hyde è l'Armatura Folle, che rende a chi lo utilizza tre funzioni principali: Forza, Velocità e Potenza.-
- Esatto!- Adesso la voce di Hyde, rauca, si sovrapponeva a quella del dottore, rendendolo ancora più orribile; - Ora sono in fase Forza. E ti spaccherò!-
Detto questo, staccò il lampione con una mano e si avventò su di lui.

"Peccato che" le disse mentalmente, "quando è in fase Forza, il cervello è controllato da Hyde, che non è particolarmente sveglio!"
- Black Crack Credow Shadow! Black Flash!-
Il fulmine nero partito dalla punta di Lucy, a due centimetri dalla faccia del mostro, sbalzò Hyde tre metri all'indietro, creando sotto di lui un cratere e lasciandolo fumante e semi paralizzato; il peso dei muscoli gli impediva di rialzarsi subito.

Maka si lamentò con Stein: - Ecco, questi colpi non li ho mai capiti, professore: come fa a colpirlo, se le Tenebre sono immateriali? Anche i suoi colpi lo sono!-
Stein si sistemò gli occhiali e disse: - Tsubaki, sei tu l'esperta in materia, in quanto Lama Oscura: spiegalo tu a Maka.-
Sebbene in imbarazzo, Tsubaki spiegò con calma a Maka e in generale: - Allora, le Tenebre son immateriali, sì, e non possono assumere forma compatta neanche su altre forze immateriali. Ma Lucy, lo Scettro Nero, agisce da condensatore e potenziatore delle Tenebre, rendendole compatte. Quanto a come può colpire qualcuno, le ombre che noi abbiamo sono una minuscola replica delle Tenebre. E come ben saprai, Maka...-
- Gli uguali si oppongono, capito. È lo stesso principio con cui Masamune, tuo fratello, prima e tu adesso controllate la vostra ombra. Quel colpo era una specie di esplosione, giusto?-
- Più o meno.- Poi si zittirono, mentre Hyde si rialzava in piedi.
Kid pensò tra sé e sé: "Manuel... nelle mani sbagliate, può diventare anche più pericoloso di Jekyll."

"Notevole. Solo questo colpo aveva mandato all'ospedale Ox e Kirikou."
- Tu... Come OSI?!!!!!- Urlò furibondo Hyde, lanciandosi su di lui.
Manuel propose a Lucy: "Dai, divertiamoci un po', che ne dici?"
- Black Crack Credow Shadow! Mamba Nero!-
E sparì. Hyde rimase interdetto. Provò a cercarlo con lo sguardo, ma non lo sentiva più. Poi, un colpo di striscio allo stomaco lo fece piegare in due dal dolore. I colpi cominciarono a essere sempre più frequenti, finché Hyde si ritrovò rantolante come un ubriacone.

- E questa? Che diavoleria è?!- Chiese Kid con gli occhi fuori dalle orbite.
Gli unici a non essere stupiti erano Stein e Black*Star, che non faceva altro che adularlo a distanza anche con gli occhi.

Tsubaki rispose: - È una tecnica che ha sviluppato con l'allenamento da killer di Black*Star. Il Mamba Nero sfrutta le correnti delle Tenebre per muoversi a una velocità di poco inferiore alla velocità della Luce: la velocità delle Tenebre.-
Liz deglutì: quel Desper le faceva venire i brividi.

- AHAHAHAHAH!- Sbraitò Black*Star; - Nemmeno lui è veloce come il dio qui presente!-
Stein si aggiustò gli occhiali: se non la smetteva di gridare, anche il suo trapasso sarebbe stato il più veloce.

Scimunito, fai intervenire me!
"No, Jekyll! Io ci riesco..."
Rantolò: un violento calcio al plesso solare lo piegò in due.
"Non... capisco... non sembrava... così forte...-

Dimentichi che la velocità aumenta il peso. Dobbiamo contrastarlo con le sue stesse armi!

Manuel stava per dargli il colpo di grazia con un Black Flash protratto alla velocità delle Tenebre, quando Hyde mutò di nuovo, lasciando di nuovo spazio al dottor Jekyll, solo con una tuta scattante e senza occhiali.
- Notevole... La velocità delle Tenebre... Non ti darò altre possibilità, comunque!-
"Accidenti! Ora anche lui sfrutterà la Velocità!"
Ora i colpi si sovrapponevano e, anche se Jekyll non era altrettanto veloce, riusciva comunque a parare e controbattere. Il contrasto di colpi apriva crepe sempre più profonde sul suolo londinese.

- Scemo! Non si sta concentrando! Pensa più a come ucciderlo che a come si fa a uccidere! Ma io gli faccio fare duemila, tremila flessioni, se torna indietro vivo! Non si sottovaluta l'avversario!-
- Black*Star, calmati, è alle prime armi...-
- E fa più schifo di me all'inizio, Tsubaki! Ma d'altronde, un dio come me non si raggiunge facilmente, AHAHAHAHAHAHAH!-
Maka difese il fratello, zittendo Black*Star: - Ma se sei stato per un mese e più su Capone e i suoi uomini senza riuscire a ucciderli!-
Poi, Manuel scagliò via Jekyll contro un edificio con un altro incantesimo: - Black Crack Credow Shadow! Shadow Raptor!- per riprendere fiato.
Tsubaki spiegò che, con quella mossa, poteva spostare ombra e corpo dell'avversario dove voleva, se lo coglieva di sorpresa.

Crona, intanto fissava la scena con apprensione: "Fratellone, non abbassare la guardia!"

"Accidenti Lucy, dobbiamo inventarci qualcosa!" pensò Manuel, in un momento di pausa per entrambi.
"Sciocco! Dobbiamo usare la modalità caccia!"
"Fenomenale, Lucy! Cosa farei senza di te!"
"Saresti all'obitorio!"
Cominciò a concentrarsi e Jekyll, con il pieno possesso del suo corpo e anima, poté vedere la potenza del ragazzo aumentare notevolmente. Allora decise di usare l'Eco dell'Anima. Anche Manuel si accorse che Hyde si stava sovrapponendo a Jekyll ed eseguì subito l'incantesimo prima del peggio.
- Black Crack Credow Shadow! Shadow Ball!- Immediatamente, una ventina di sfere nere uscirono da Lucy per abbattersi una dietro l'altra su un immobile Jekyll. L'esplosione fu assordante e lo spostamento d'aria raggiunse in altezza metà del Big Ben.

Kid e Soul avevano un espressione di stupore puro dipinto sul volto e Tsubaki spiegò anche per loro: - È una tecnica lenta, sì, ma molto potente: comprimere le Tenebre circostanti, assorbendole, lanciandole all'avversario e, al momento dell'impatto, espansione totale.-
Maka aveva invece un'espressione di puro spavento: - Non è servito a niente...-, sussurrò. Gli altri la fissarono, stupiti.
Stein indicò loro lo specchio, preoccupato.
Shinigami sussurrò: - Ora quel ragazzo è davvero nei guai.-

No, no, no, no, NO! Troppo tardi! Ora davanti a lui svettava un gigantesco e agile uomo, con una maschera di legno simile a quella dei maori. La sua anima era letale al solo vedersi, verde e cosparsa di scintille elettriche.
"Manuel... dimmi che non è vero!"
"Purtroppo sì, Lucy. La fase Potenza con cui Hyde ha distrutto il Palazzo di Giustizia e incendiato Londra nel 1700. Ed è fusa con Jekyll nell'Eco dell'Anima! Non si staccheranno facilmente!"
- Peccato!- Le voci di Hyde e Jekyll, ora, sembravano un eco maligno, con un accento satanico; - C'eri quasi riuscito. H Shock!-
Fulmini verdi uscirono dalle mani di Jekyll, diretti verso Manuel. Aveva letto molto sull'argomento: se i fulmini lo colpivano, avrebbero agito come un acido. Quindi, usò il Mamba Nero per nascondersi. Le saette, colpendo un palazzo, lo distrussero in mille pezzi fumanti e sciolti.
Jekyll rise, acido come le sue folgori: - Anche se non ti vedo, in questa modalità, non è un problema, sai? Posso distruggere tutta Londra per trovarti!-
Non gliene avrebbe dato la possibilità, certamente. Ora gli serviva solo un piano. Lucy ne elaborò subito uno: che genio, la sua partner!

Black*Star, a distanza, sogghignò: - Ora comincia a fare il killer. Hyde o no, Jekyll ha le ore contate!-

Prima regola dell'assassino: nasconditi nell'oscurità e cela il tuo respiro.
Non riusciva a vederlo! Ma dov'era? Le folgori ormai crepitavano nell'attesa di una sua prima mossa!
Non entrare nella visuale del bersaglio, ma fai entrare il bersaglio nella tua visuale!
Seconda regola dell'assassino: studia l'avversarii e sfrutta le sue debolezze.
Hyde aveva paura. Se la stava facendo sotto e Jekyll non riusciva a calmarlo. L'Eco dell'Anima resisteva solo per miracolo.
Terza regola dell'assassino: elimina l'avversario prima che si accorga della tua presenza.
Un fruscio. Hyde agì d'istinto e portò tutta la potenza delle folgori lì, distruggendo un condominio. Jekyll imprecò, arrabbiato, mentre l'Eco dell'Anima si spegneva.
- Black Crack Credow Shadow! Black Piton!-

- È in trappola!- disse con un sorriso sadico Black*Star; - Solo lo Star Trap funziona meglio di quel trabbocchetto!-
Osservarono tutti con attenzione: ora Jekyll era circondato da un cerchio nero che si faceva via via più compatto. Non riusciva a muoversi.
Eibon sussurrò: - Impressionante! Una variante molto più pericolosa del Mamba Nero...-
- Ma efficace! Le Tenebre Manuel le sta compressando tutte, sfruttando la velocità delle Tenebre, sull'ombra del dottore, impedendo al suo corpo ogni possibile movimento, come al centro di un tornado. Solo, non so cosa voglia fare dopo! Se Jekyll non risentirà il colpo, Hyde è capace di assorbirlo!- mormorò Tsubaki, in apprensione per l'amico.
Maka le mise una mano sulla spalla. Tsubaki pensò fosse per incoraggiarla, ma poi vide con Maka, grazie alla sua vista, che nel dottor Jekyll c'era qualcosa di strano: l'anima sembrava scindersi da quella di Mr.Hyde. Come se...
- Esatto.- disse Maka, ormai sicura del risultato; - Mio fratello sta sfruttando la paura di Hyde, che diventa sempre meno compatibile con la risolutezza del Dottor Jekyll. Divisi moriranno tutti e due.-
- Ma Jekyll è pur sempre un maestro di terzo livello!- constatò Liz, limandosi le unghie.
Kid osservò: - Maka, tuo fratello sa già usare l'Eco dell'Anima?-
- A-ah! E peraltro molto potente!-
- Quanto potente?- chiese Black*Star.
Maka sogghignò nervosa: - Ho dovuto usare il mio miglior Majogari per bloccarlo.-

"Ora o mai più Lucy! Colpiamoli!"
- Eco dell'Anima!- urlò lo stregone, scagliandosi in alto, mentre le Tenebre proseguivano il giro con Jekyll. Ma sapeva che erano come una trottola caricata al massimo e lasciata andare: si sarebbero fermate, quindi serviva velocità.

Accidenti! Usano l'Eco dell'Anima! Io me ne vado!
"Hyde... NO FERMO!"
Un doppio urlo squarciò l'aria, mentre il Dottor Jekyll e Mr.Hyde si dividevano.
"No... mi mancava tanto così per l'arma perfetta..."
Accidenti! Troppo tardi! Non è giusto!
Ormai lo Scettro Nero, per effetto dell'Eco dell'Anima, si era allungato di una decina di centimetri e il diamante nero in cima sembrava un rubino con motivi dorati.
- NIGHT BOMB!-
L'esplosione avvenne con un fragore molto basso ma riversò un polverone che superò in altezza il Big Ben. Il cratere, poi, dove alleggiavano l'uovo rosso di Kishin di Mr. Hyde e l'anima di Jekyll, superava in larghezza la cupola di un Duomo.

Scesi a terra, tutti e due esausti, Lucy ansimò: - Tutta... anf... questa fatica... per qualche... uff... domanda?!-
Manuel le sorrise, tutto intriso di sudore: - No... anf... per un uovo... di Kishin... Ne valeva la pena... Ora mangia, prima che arrivi... l'intera Londra... a vedere cosa è successo...-

E, sotto il suo sguardo divertito, Lucy ingoiò e apprezzò leccandosi le labbra.
Poi le disse: - Sai? Certe volte assomigli a Soul. Non è che siete fratelli?-

Nella Death Room, Soul sbuffò: - Io fratello della nanetta? Sarebbe troppo poco fi...-
- MAKA CHOP!- Dritto dritto tra le braccia di Morfeo!
E Kid mormorava trasognato: - Quel cratere è... è... perfettamente simmetrico!!!!-
E Liz: - Io lo ammazzo!-

Lucy sghignazzò: - Ahahahahah! Non scherziamo! Siamo solo buoni amici. E poi, è una Falce della Morte!-
Manuel si rialzò e le disse: - Altre novantotto uova di Kishin più l'anima di una strega e lo sarai anche tu, senza bisogno di imitarlo.-
Poi, tutti e due sentirono uno strillo spaccatimpani nell'aria.
Manuel sussultò: - Era la voce di Crona quella! È a Londra?-
- Non credo, penso sia un riflesso di un suo urlo dalla Death Room!-
Lucy cominciò freneticamente a tracciare una linea sul terreno, mentre Manuel chiamava Kim per avere un passaggio magico al più presto: Crona era nei guai! Lucy non gli disse niente, ma... aveva già sentito quell'urlo: l'Urlo dell'Anima!

 

Angolo dell'autore: Ciaociaociaociaoooooo! Ci ho messo un po' (Mica facile riprendere tutto a Londra! Con quel baccano, poi!), ma ecco il capitolo numero 8! Liberi di dirmi cosa ne pensate. Non penso mi sia venuta bene la parte del combattimento, anche perché mi sono dilungato troppo a spiegare le modalità. Le prossime volte, perlomeno, non ce ne sarà bisogno.
Eibon: Oh, eccoti qui! Mi serve un aiuto per rimettere a posto qualche (!) catalogo di libri, mi dai una mano?
Uno di voi mi sostituisce, ragazzi? Era meglio se accettavo di pulire le ghigliottine! Mentre Eibon mi schiavizza... pardon, si serve del mio aiuto, aspettatemiiii! Aiutoooo!
Grazie ancora per l'incoraggiamento di Kamelye, Xablerot e, soprattutto, ShinigamiGirl! :-* :-* :-*

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Tranquillità. Buon Natale e Felice Anno Nuovo? ***


9. TRANQUILLITA'. BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO?

 

Arrivarono oltre il portale, mentre Manuel si teneva le tempie per il dolore: allora erano i portali di Kim a fargli venire mal di testa!
La strega se ne accorse e disse: - Scusa, è un effetto collaterale, non lo faccio...-
- Una cosa per volta, Kim. Crona era alla Death Room?- La interruppe Lucy.
- S-sì, ma non vi conviene andare: Ragnarok è completamente impazzito!-
Lucy prese Manuel per mano e lo trascinò via, correndo, per essere seguiti a loro volta da un'imbarazzata Kim e da Jacqueline, che borbottava come al solito sul fatto che non avessero detto "grazie".

Maka non sapeva più cosa fare! Era accaduto tutto così in fretta! Prima lo schermo dello specchio si era rabbuiato, poi era apparsa la faccia di... MEDUSA! Che aveva pronunciato un incantesimo! Allora Crona aveva perso il controllo e Ragnarok aveva cominciato, con l'aiuto del ragazzo, a colpire chiunque nella Death Room. Né Shinigami, né Maka, né gli altri riuscivano a tenerlo fermo. Certo, avrebbero potuto colpirlo, ma con l'Urlo dell'Anima attivato, non sapevano se usare il Majingari sarebbe stata una buona idea, nelle sue condizioni. Eibon, poi, dopo lo Screech Alpha di Crona, era bellamente svenuto ed era inutile. Stein era impegnato a salvare i ragazzi dalle situazioni di pericolo in cui si trovavano avvicinandosi a lui, mentre Maka e Shinigami si limitavano a parare i colpi con Soul e Spirit. Fu allora che Manuel entrò dentro insieme a Lucy, Kim e Jacqueline e Manuel vide una scena orribile: Kid e Tsubaki a terra svenuti e Crona... Cosa gli era successo?! Un ghigno folle gli incorniciava il volto ed era circondato dalla sua anima, violacea, che si faceva sempre più grande.
- Che cosa... gli succede?- chiese spaventato lo stregone.
- Ragnarok! Sta per usare l'Urlo dell'Anima!- gli urlò addosso Maka.
Kim scambiò qualche parola con Jacqueline, poi la trasformò.
Urlò: - Manuel, spezza l'Urlo! Black*Star, prepara l'onda dell'anima!-
Maka provò a dirle, mentre Crona cominciava a dimenarsi: - Ci abbiamo già provato!-
- Non così!- obiettò lei.
Poi urlò: - Wollantern!-

Un esplosione accecante colpì lo specchio della Death Room, rompendolo in mille pezzi. 
Allora Manuel, stupito e confuso, prese comunque al volo Lucy e colpì con violenza la barriera formata dall'Urlo dell'Anima di Crona, che aveva iniziato a dimenarsi sempre di più: - Black Crack Credow Shadow! Black Flash!-
La barriera si crepò e si spezzò.
Immediatamente Black*Star gli apparve alle spalle e urlò, l'odio negli occhi: - PER TSUBAKI!!!!! BACK*STAR BIG WAVE!-
Ragnarok, in forma di spada, rientrò urlando dentro Crona, mentre Crona si accasciava sfinito a terra. Kim si affrettò a guarire Kid, ferito da un taglio all'altezza dello stomaco, con la sua formula magica: le sue mani erano luminose mentre lo guariva. Poi fu il turno di Crona, che riaprì gli occhi spaventati guardandosi intorno, e di Tsubaki, che si riprese più in fretta di tutti.
Allora, Manuel chiese, più rintronato che mai: - Qualcuno può spiegarmi cos'è successo?!-
Kid, anche lui con una faccia stupita, disse: - Medusa... nello schermo dello specchio... ha borbottato uno dei suoi incantesimi e poi lo schermo si è spento...-
Kim intervenne, sudata per lo sforzo dei suoi incantesimi: - Non si era spento! Medusa l'aveva oscurato per non far vedere la continuazione del suo incantesimo. L'ho interrotto appena in tempo.-
- E non potevi schiacciare il bottone "off", invece di farmi saltare in aria lo specchio?! Hai idea di quanto costino?- osservò Shinigami, soppesando i danni causati da Kim. L'osservazione fece crollare tutti a terra.
Solo Black*Star rimase in piedi a sbraitare: - Si preoccupa di uno specchio?! Perché non ci ha detto che Medusa Gorgon è tornata?-
Soul, tornato in forma umana, disse: - Sarebbe cambiato qualcosa?-
Maka lo fissò sbalordita: - Cosa? Lo sapevi?-
Kid disse: - Non era il solo. Anche io e Kim lo sapevamo.-
Liz insistette: - Perché non ce l'avete detto?-
Soul sbottò: - Ripeto: SAREBBE-CAMBIATO-QUALCOSA?!-
Manuel, stufo di quella storia, urlò: - Sì! Ce lo saremmo aspettato! Non ci saremmo fatti prendere dal panico!-
Spirit rispose, calmo: - Il panico si sarebbe diffuso a macchia d'olio nella Shibusen, se si fosse venuti a conoscenza del ritorno di Medusa. Avevamo deciso di tenere la cosa per noi.-
Manuel continuò rivolgendosi a Shinigami e a Stein: - Fantastico! E io... per capire che Medusa è viva... devo andare a chiedere a Jekyll?!!!!!-
Shinigami abbassò la testa colpevole: - Pensavo che Crona ne avrebbe risentito parecchio. Era appena uscito da Ashura... la Follia della Paura avrebbe potuto fargli questo...-
- Beh, questo pasticcio non l'ha fatto Ashura, mi sembra!-
- Manuel, basta!!!-, urlò Crona!
Tutti lo fissarono, mentre lui si fissava i piedi, sentendosi colpevole di ciò che era accaduto nella Death Room: - Stavano facendo la cosa giusta... non sapevo neanch'io se sarei resistito...-
Manuel disse ad alta voce, quasi tra sé e sé: - Ma questo non ha senso! Che cosa pensava di fare, Medusa, controllando Ragnarok?-
Stavolta rispose Jacqueline: - Nello specchio si stava formando un portale. Medusa voleva attirare la nostra attenzione su un ferito grave per far scappare Crona. Solo non capisco come sia diventato così potente.-
- Ma perché lo rivuole indietro?- chiese ingenua Patty.
Lucy fissò Crona, triste: - Il sangue nero... finché lo controlla può ancora creare un nuovo Kishin. Giusto?-
Crona allora si mise a piangere, le mani a coprirgli la faccia; mentre Ragnarok uscì fuori a fargli sberleffi come al solito. Manuel lo mise a tacere con un pugno, poi, dopo aver attivato lo Scudo dell'Anima (temeva che le Follie potessero entrare in contatto), gli si inginocchiò accanto, gli prese le mani e lo fissò, con quello sguardo rassiucrante che solo lui sapeva dare.
Poi gli disse: - Crona, qualunque cosa accada, sai meglio di me che non è stata colpa tua se Kid e Tsubaki sono stati feriti. E sai che, qualunque cosa accada, né io né te permetteremo che quella befana ti metta le mani addosso.-
Crona lo abbracciò: - Hai ragione tu! Scusa!-
Lui, ridendo, ricambiò l'abbraccio: - E di cosa? Ci hai fatto prendere un brutto spavento, tutto qui.-
Stein intervenne, squadrandolo come una fialetta da laboratorio difettosa: - Parliamo di brutti spaventi? Che ti è saltato in mente di fare a Londra?-
Maka vide Manuel interrompere per un attimo l'abbraccio per lanciare a Stein un occhiata di puro veleno. Evidentemente aveva trovato delle risposte per niente felici.
Poi si riscosse e chiese a Shinigami: - A proposito! Mi può pagare adesso? Ho in mente di fare un bel cenone per Natale e devo rifondere alcuni debiti...-
Lucy sussurrò a Kim: - Hai trovato un degno concorrente, eh?-
Lei arrossì, imbarazzata, e per un attimo Jacqueline pensò che, in realtà, avesse trovato solo una risposta.

- Jekyll, eh? Chi è stato?- Nim non era per niente soddisfatto. La morte del vecchio collega gli era rimasta sullo stomaco e non gli riusciva di digerirla. Forse pensava di trovare il modo di portarlo dalla sua parte, ma era statisticamente impossibile al 99%.
La talpa che aveva a Death City gli rispose dalla radiolina: - La missione l'ha accettata quel Desper. Non ho capito quel che è successo alla Death Room, ma credo che il ragazzo abbia chiesto di lei.-
Nim infilzò il coltellaccio sul tavolo del laboratorio.
Gli disse: - Cerca informazioni su quello che sa. Ci vediamo a Carnevale. Procurami i progetti prima di quel giorno. Quindi, buon Natale e Felice, non per loro, Anno Nuovo!-

Dopo aver riagganciato, disse alla sua arma: - Dobbiamo metterci al lavoro per il gran giorno, caro Justin.-
Ma, tanto, conciato com'era, non avrebbe potuto rispondergli. E moriva dalla voglia di vedere la faccia di Marie quando lo avrebbe rivisto.

Manuel era in negozio, il 24 dicembre, vigilia di Natale. Dopo l'incidente alla Death Room, sembrava fosse passato un secolo, anziché quattro giorni. Lucy (e poi dava lei del concorrente di Kim a Manuel!) si rifiutava di accettare il primo uovo di Kishin come regalo sia per Natale che per Capodanno. Ora, Manuel si stava scervellando sul come fare a trovare il regalo per Lucy. Per il pranzo del giorno dopo e per i regali degli altri, tutto a posto, solo non sapeva cosa la facesse impazzire.
Una voce da dietro lo fece rabbrividire: - Posso aiutarti?-
Si voltò. Era Jacqueline, vestita da commessa. Si era completamente dimenticato che, per tranquillizzare Kim sui soldi, Jacqueline lavorava part-time in quel negozio. E dallo sguardo sembrava più disposta a lavorare in un negozio da Halloween. Beh, d'altronde, una testa di zucca... ma se lo tenne per sé, questo.
Le disse: - Sto cercando un regalo per Lucy e non so cosa le piaccia...-
- Kim dice che adora il gruppo musicale Good Charlotte.-
- Hai mica un loro CD?-
Lei gli allungò da uno scaffale un cofanetto natalizio con la carta dorata: - È l'unico cofanetto che le manca.-
Lui le sorrise: - Grazie.-
Poi lei, imbarazzata, gli chiese: - Senti... posso parlarti di una cosa?-
Nel negozio c'erano solo loro due.

Manuel disse: - Sì, dimmi pure!-
Lei si lisciò i capelli e disse: - Vedi, da quando Ox ha lasciato Kim, lei era diventata molto più introversa. Poi, dopo averti conosciuto, si è... non so, riaperta.-
Manuel agrottò la fronte: dove voleva arrivare?
Lei proseguì, dopo averlo fissato: - Sai di cosa sto parlando, vero?-
Lui aprì la bocca per parlare, poi scosse la testa.
Lei mise una mano sulla fronte, scoraggiata: - Maschi! Si è presa una cotta per te, possibile che non te ne accorga?-
Manuel divenne rosso come i fiocchi del negozio.
Poi cercò di scusarsi: - Ma no... si... insomma... io non... lei...-
- Senti, non voglio dire che dovete mettervi insieme eccetera. Ma se dovesse nascere qualcosa, GUAI a te se la deludi come ha fatto Ox. Mi sono spiegata?-
Il pugno fiammeggiante di Jacqueline non lasciava molto spazio a un "no". Si limitò a deglutire, annuendo.
Lei parve rilassarsi un po', poi prese a scusarsi: - Scusa se mi comporto così, ma... sai... tu non puoi immaginare cosa ha passato Kim...-
Lui la zittì con un gesto: - Sì, lo so. È accaduto lo stesso quando papà ha lasciato mamma. Uno shock.-
Lei sogghignò: - Con la sola differenza che lei non ha trovato un altro, come invece Kim.-
Lui sviò l'argomento, pagando il disco. Sì, decisamente era il caso di non parlarne più.

Arrivato a casa, dopo aver portato i pacchi in camera, andò a casa di Maka. Aveva bisogno di un consiglio. Gli aprì Blair, che portava un (sempre succinto!) abito da Babbo Natale. Poi cercò Maka, che stava tagliando gli addobbi per la casa.
- Neanche durante le feste ti metti a riposo?-
Lei lo fissò con un sorriso smagliante: - Questo è riposo, fratellino. Il lavoro c'è quando faccio da bambinaia a Soul. A proposito, dice che vuole vendetta per lo scherzo dell'altra volta.-
Manuel rise di gusto: - Andiamo! Quel sacco di lische di pesce era la giusta vendetta per l'abito che sapeva di acciughe!-
- Lo so, ma sai anche tu che Soul è un bambinone: tocca il suo "figo" di ego e lui ti darà il contraccambio.-
Lui le si sedette accanto: - A proposito di contraccambio, posso farti una domanda?-
Lei smise di fare il suo lavoro, rivolgendo la sua attenzione su di lui: - Sì?-
Lui arrossì per l'imbarazzo della domanda: - Insomma... il rapporto che c'è tra te e Soul... quando è che avete capito di essere fatti l'uno per l'altra?-
Lei pure arrossì imbarazzata: - Co-co-cosa te lo fa pensare, scusa?-
Lui scrollò le spalle: - Che vuoi? Black*Star parla un po' troppo spesso.-
Lei ebbe un attimo di rabbia negli occhi e lui le strizzò la mano: - A-ah, sorellina, niente omicidi a Natale. Lascia un po' di riposo a Shinigami.-
Lei fece un profondo respiro per tranqullizzarsi, poi disse: - Non lo so neanch'io. Tutto all'improvviso... Dopo la battaglia con il Kishin, era diventato Falce della Morte. Io credevo che l'avrei perso per sempre, come arma, perché avrei dovuto darlo a Shinigami, dato che lui può maneggiarlo meglio di tutti. Poi me lo lasciò perché diceva che non gli riusciva a causa del sangue nero. Ma... io sentivo che era sbagliato che lo perdessi, non tanto perché avevamo combattuto insieme per tutta la vita, o perché solo io ho l'Onda Anti-Demone; era perché... non riuscivo a immaginarmi un mondo senza lui.-
Manuel annuì, sovrappensiero.

Lei, credendo di cambiare argomento, gli chiese: - Piuttosto, quando hai intenzione di dichiararti a Kim?-
Lui avvampò letteralmente, stavolta: - E questo chi te l'ha detto?-
Lei rise sgaiatamente: - Jacqueline era sul piede di guerra, stamani.-
Lui annuì, poi disse: - Non credo sia una buona idea. Con tutto quello che ha passato...-
Maka gli prese una mano e lo fissò negli occhi con i suoi verdi smeraldi: - Ehi, testina. Ti assicuro: tu sei molto meglio di Ox come persona.-
- Ne sei sicura?-
- Sei mio fratello! Ne ho la certezza.-
Lui, poco convinto, disse: - Ci rifletterò su.-

Il giorno dopo... Natale! Lucy si svegliò, frenetica, andando lentamente vicino a Manuel per svegliarlo con uno spavento. Invece, una mano le si posò sulla spalla, trasformandola in Scettro Nero e affondando subito la testa del bastone in un secchio di neve. Lei saltò subito fuori, ridacchiando e rabbrividendo per il freddo.
Manuel le porse una tazza di cioccolata calda: - Buon Natale, sciocchina!-
Lei la bevve tutta d'un fiato, tanto rabbrividiva. Poi aprì il regalo che Manuel gli porgeva.
Spalancò gli occhi e lo abbracciò, dicendo: - Come facevi a sapere che i Good Charlotte sono i miei preferiti?-
Lui la accarezzò come un gattino: - Lucy, Lucy, Lucy. Io riesco sempre a sapere, se voglio.-
Poi, lei si sciolse dall'abbraccio, corse a prendere un grosso pacco da sotto il letto e glielo consegnò: - Buon Natale anche a te!-
Lo aprì, curioso. C'era dentro un bellissimo Computer Portatile Touch, di ultima generazione, roba da far cavare gli occhi dall'invidia alla Signora Neigus, la loro infermiera.
Abbracciò Lucy con affetto; cosa poteva desiderare di più dalla vita? Se solo avesse saputo la risposta prima di quella sera...

Il mattino e il pomeriggio li passarono alla Shibusen, allo scambio di regali comune con tutti i ragazzi di Death City. Stein, in vena di scherzi e un po' più tirchio del solito, aveva regalato a tutti un biglietto di prenotazione gratis per il tavolo della vivisezione in classe. Blair aveva promesso a tutti una fornitura di pesce per un mese. Furono gli unici regali non graditi, in compenso. Shinigami, con un ridicolo berretto da Babbo Natale in testa, previdente, aveva regalato a tutti un carrello per portare via i regali. Manuel e Lucy non ne ricevettero molti.
Lucy ricevette:

1) Da Maka: un set di plettri per la sua chitarra.

2) Da Soul: un cappello firmato proprio dai Good Charlotte a un concerto.

3) Da Black*Star: un ritratto del "PIÙ GRANDE DIO CHE SI POSSA AVERE A NATALE".

4) Da Tsubaki: una camelia inventata da Stein, che fioriva solo quand'era felice.

5) Da Kid: un set per il the "assolutamente simmetrico" da conservare su una credenza "perfettamente simmetrica".

6) Da Liz: un set per il trucco.

7) Da Patty: un peluche di giraffa!

8) Da Jacqueline: un paio di occhiali per li sci, di cui era appassionata.

9) Da Kim: una speciale mantellina che scaldava in inverno e teneva fresco d'estate.

10) Da Crona: un bel corvo da tavolo argentato.

A tutti loro Lucy regalò degli orecchini fatti apposta per loro. Non appena Black*Star provò a lamentarsi sul fatto che gli orecchini non erano belli come la sua beltà divina, fu steso da un Maka Chop.

A Manuel:

1) Da Maka: un album di famiglia, ricambiata da un carillon.

2) Da Soul: niente, glielo avrebbe dato quella sera; Manuel gli diede un libro di spartiti di Mozart per il suo pianoforte.

3) Da Black*Star: un altro ritratto del "PIÙ GRANDE DIO CHE BLA BLA BLA"; a lui, Manuel diede un libro su cui era scritto: "L'importante non è vincere, ma partecipare".

4) Da Tsubaki: un calendario universale. Manuel le regalò degli shampoo alla camelia.

5) Da Kid: una scacchiera con i pezzi dorati (tanto per cambiare simmetrici!). A lui regalò un quadro astratto di un pittore a lui sconosciuto: "Foglio Bianco"; inutile dire che era assolutamente simmetrico.

6) Da Liz: un paio di occhiali ultima moda. Le regalò una lima garantita per dieci anni di utilizzo.

7) Da Patty: un peluche di ippopotamo! Le diede un biglietto d'ingresso gratis a uno zoo.

8) Da Jacqueline: un medaglione a forma di occhio. Lui le regalò, non senza ironia per il suo carattere, un i-Pod pieno di musica classica.

9) Da Kim: una scatola di cioccolatini a forma... di cuore. Lui le regalò imbarazzato come lei, un salvadanaio a forma di cappello di strega.

10) Da Crona: un cd delle loro ninna-nanne preferite. Manuel gli regalò un cappellino da football, che gli piaceva tanto.

Poi, Black*Star sfidò tutti a palle di neve... da solo! Inutile dire che in meno di un minuto, giaceva sotto una valanga.


Per il cenone di quella sera, Manuel aveva invitato a casa di Lucy tutti i loro amici. Per primo, ravioli al ragù; per secondo, cappone al forno; contorno di patate arrosto; dolce, panettone milanese. Tutto fatto a mano e, per non scandalizzare la simmetria di Kid, coperti nei vassoi da coperchi di porcellana. Lucy gli confidò che era la prima volta che riusciva a invitare qualcuno a casa sua per Natale. Poi arrivarono tutti e la cena poté iniziare. Il vino lo aveva portato Maka e forse era un po' troppo forte: solo dopo il secondo bicchiere, Manuel dovette portarla in bagno per non farla vomitare davanti a tutti; si era dimenticato di quanto poco sopportasse l'alcol. Poi, dovette sgridare un paio di volte Blair, che insisteva a mangiare la sua porzione di pesce con le dita, finché non le promise di farle il bagno (sotto forma di gatto, s'intende!). A fine pasto, Soul ringraziò a nome di tutti Manuel, Lucy e il loro cenone, molto gradito a giudicare dalle faccie satolle degli amici. Poi, diede a Manuel il suo regalo: un'iscrizione al Karaoke Show di Capodanno! Manuel lo fissò con odio: lo odiava, lui il Karaoke. E Soul lo sapeva benissimo!
Maka gli strizzò la mano e gli rifece il verso di ieri: - A-ah, fratellone, niente omicidi a Natale. Lascia un po' di riposo a Shinigami.-
Lui sorrise maligno: - Morfeo però lavora sempre. MANUEL CHOP!-
Poi, osservato il sanguinoso risultato, diede il brindisi finale: - BUON NATALE!-
Soul borbottò: - Questo Natale non è per niente figo.-

Ma ormai Manuel era in ballo e doveva ballare. O meglio, cantare.
Se ne lamentò il giorno dopo con Lucy: - Insomma, io sono sempre stato timido, a cantare.-
Lei gli chiese: - C'è almeno un cantante che ti piaccia?-
Lui disse, senza esitare: - Max Pezzali.-
Lei ci rifletté sopra, poi chiese: - E se ti dessi una mano io? Puoi richiedere l'accompagnamento musicale che vuoi. Soul usa il pianoforte. Posso chiedere a Kirikou e Kid se ci danno una mano.-
Lui rise, amaro: - Kirikou? Dopo aver rischiato di fargli saltare il Natale in Ospedale?-
- Oh, lui non perde mai un occasione per salire sul palco, tranquillo.-
- Beh, che ho da perdere? Tanto farò comunque ridere.-
Lei rispose, scherzando: - Cos'è, l'Ammazza Scienziati ha paura di uno show? E poi, potresti approfittarne.-
Manuel la guardò, dubbioso: - Per che cosa?-
Lei gli strizzò l'occhio: - Non "per che cosa", ma "per chi". Kim intendo.-
Se il bordeaux era il rosso più scuro, in confronto alla faccia di Manuel sarebbe sembrato un rosa chiaro.


- Dottor Nim, mi sente?-
- Forte e chiaro, Stecco.-
- Ho i progetti di Carnevale. Li ho presi "in prestito" a Kid, ma devo riportarli prima di stasera. Che modifica devo mettere?-
Lui si leccò le labbra all'idea. Poi disse, sadico come non mai: - Aggiungi qualche... "clown" allo show.-
Poi rise, folle come non mai.

 

La sera del 31 dicembre, tutta la Shibusen era radunata davanti al palco costruito su istruzioni di Kid (perfettamente simmetrico!). I partecipanti erano: Patty, Manuel, Soul. La vincita era cinquecento $. E Manuel era iper-nervoso: continuava ad asciugarsi la fronte con un fazzoletto. Lucy gli afferrò una mano per tranquillizzarlo.
Shinigami salì sul palco e disse: - Allooooooraaaaa! Prima che inizi l'anno nuooooovooooooo, questi ragazzi si affronteranno in una battaglia all'uuultima nota al Karaoke Shoooooooowwww, per farci ricordare dell'anno passato e di quello che sta per veniiiiire. Ovviamente, non si faranno male... ma guai a loro se faranno male alle nostre poooovere orecchie! Ma ora bando alle ciancee. Siiiiiiiiiiii cominnnnnciaaaaaaaaaaaa!-
Iniziò Patty, con "Wath the Hell" di Avril Lavigne e Manuel dovette ammettere che cantava veramente bene. Solo che poi, continuò a cantare anche quando la canzone era finita, il che le costò qualche punto di penalità da parte dei giudici, Spirit, Sid e Stein, le tre S dello Show. La quarta S, Soul, eseguì un brano di Bill Evans, "Bill Evans Alone", strappando numerosissimi applausi al pubblico, specialmente da Maka.
Al suo turno, Manuel salì, iper-emozionato, con Lucy, Kid e Kirikou.
A quest'ultimo, Manuel sussurrò: - Scusa ancora per quel botto.-
Lui sorrise, sghembo: - Ma scherzi? Sono io che devo ringraziarti. Non sai cosa mi avrebbero fatto Fire e Thunder se l'avessi fatta franca, dopo quel che ho combinato.-
Poi si misero in posizione: Kid al pianoforte, Lucy alla chitarra e Kirikou alla batteria.
Poi, Manuel annunciò il suo brano: - Oggi... ehm... canterò "Me la caverò" di Max Pezzali. Ahi! Sì, adesso lo dico Lucy, calma!- Poi, rosso come un peperone, annunziò: - Ehm... questa canzone... vorrei dedicarla a... Kim Dihel...-
Non appena pronunciò il nome, ci fu un vociare euforico, come se il pubblico non avesse aspettato altra notizia che quella. Jacqueline, notando il rossore bollente della maestra, portò il silenzio minacciando parte del palcoscenico con una fiammata.
Poi, la canzone iniziò. Manuel doveva ammetterlo: suonavano meravigliosamente! Lucy sembrava quasi in simbiosi con la sua chitarra, Kirikou sembrava non stancarsi mai di usare le bacchette e Kid... accidenti se era bravo! Non come Soul, ma aveva un portamento e una disinvoltura con il pianoforte che lo facevano molto più... perfetto, come avrebbe detto lui, per quel genere di musica.
Manuel... Maka lo sentiva cantare e non gli sembrava neanche la voce di suo fratello, quella voce calda e sensibile, accogliente, comprensiva, cullante, tranquilla, davanti alla quale, alcune teenager svennero per l'emozione.
Soul si stava divorando i gomiti dall'invidia, ma doveva ammetterlo: una gran bella canzone; dopo Black*Star gliel'avrebbe pagata cara!
Quest'ultimo sussurrò a Tsubaki, l'unica con cui si confidasse fino a questi punti: - Non capisco! Quando ho suggerito a Soul di iscriverlo al Karaoke Show, ero convinto detestasse cantare.-
- Già, ma ora ha trovato un motivo per farlo.-
- Cosa vuoi dire? Non si fanno metafore con un dio, a un dio le cose devi dirle come stanno, Tsubaki!-
Lei gli indicò Manuel e gli disse: - Osserva attentamente dove sta guardando.-
Lo fece. Lì per lì sembrava fissasse le parole delle canzone sullo schermo. Poi guardò più avanti e capì: fissava Kim, che lo guardava ancora stupita.
Allora capì che, se non era per i riflettori, Manuel sarebbe apparso molto più rosso in viso. Non fissava le parole: Kim valeva per lui tutto il testo della canzone.
A fine canzone, dopo lo scrosciare di applausi, anche da parte di Maka e Soul, i giudici votarono all'unanimità: tre volte il dieci apparve sulla targhetta elettronica!
Mentre Manuel ringraziava i suoi amici e quelli si complimentavano con lui, arrivò Kim sul palco. Senza lasciare il tempo di spiegare, lo prese per il colletto della camicia e, rossa in volto, lo baciò sulle labbra.
Il cuore di Manuel sembrò volare in aria, mentre tutta la Shibusen urlava euforica per il nuovo avvenimento-gossip. Spirit, senza darlo a vedere, si mise a piangere, orgoglioso di suo figlio, augurandosi che non facesse come... lui.
E se lo augurò anche Jacqueline. "Dopotutto" pensò "non è poi così male."
Maka fissò Soul per capire cosa stava pensando in quel momento.
Lui la fissò e le disse: - Beh, secchiona, pensala come vuoi. Ma quello sì che sa passare il Capodanno in modo figo.-

Lei gli accarezzò il capo, sorniona: - Tutto grazie a te, bimbone capriccioso.-
Lui arrossì a quella reazione, ma la lasciò fare. Sì, in fondo, un po' figo lo era anche per lui, quel Capodanno.

 

Angolo dell'autore: Ciao a tutti! E, per rispetto alla mia ff, Buon Natale e Felice Anno Nuovo anche a voi!!!
Mi sarà fatto notare, e non a torto, che questo capitolo non era quello che ci si aspettava... ma abbiate pazienza e il resto arriverà. Promesso.
Stein: - A proposito di pazienza: spero che tu detesti il Carnevale, perché lo passerai a studiare per l'esame d'ammissione.-
Cheeeeeeeeeeeeeeee?!
Stein: - Scherzavo! A Natale ogni scherzo vale, no?-
(Non ditegli che è Carnevale, altrimenti lo fa sul serio! Glom!)
Oh, quanti pollici in alto per ManuelXKim?
Ci vediamo a Carnevale. Sono certo che non saremo soli quel giorno. Non so perché. Bye. Joma joma dabarasa a tutti!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Ghigliottine, chirurghi e cilindri. A Carnevale ogni scherzo vale? ***


10. GHIGLIOTTINE, CHIRURGHI E CILINDRI. A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE?

- Allora... è tutto pronto?-
- Sissignora, quando vuole lei?-
- E se qualcosa va storto?-
Lui sogghignò: - Cosa vuoi che ti dica? A Carnevale ogni scherzo vale!-
 
22:30.
Era il giorno di Carnevale. Erano due mesi che Manuel e Kim stavano insieme. Così come Maka e Soul, che si era annunciato, più esplicitamente, il giorno dopo Capodanno. Maka era così in imbarazzo, che un Maka Chop in testa non glielo levò nessuno. Comunque, Manuel doveva ancora abituarsi alle fisse di Kim, che ormai considerava i soldi di TUTTI E DUE! E non poteva spendere più di 50 $. Che ingiustizia! Stava aspettando da una decina di minuti Black*Star, insieme a Lucy. Nessuno dei due si era voluto travestire per Carnevale: Manuel si sentiva ridicolo e Lucy non trovava giusto che della sua taglia ci fossero solo ridicoli vestiti da principessa.
Due minuti dopo, Manuel sentì una voce dall'alto: - INCHINATI AL DIO DELLE FESTE, COMUNE MORTALE!!!-
Prevedendo cosa sarebbe successo, si spostò quel tanto che bastava per vedere Black*Star travestito da ninja (che originale!) crollare a terra, creando una buca della sua sagoma.
Poi urlò nel buco: - È da un pezzo che non mi alleno più con te Black*Star: sai bene quanto me che non mi faccio più prendere alla sprovvista!-
Lui si rialzò, barcollando: - Ok, basta virtuosismi, mammoletta! Devo parlarti di una cosa molto importante...-
- Vuoi dichiararti a Tsubaki, Star?-
Lui gli tappò la bocca, sperando che nessuno avesse sentito, ma erano tutti così impegnati a fissare il tendone ancora chiuso del circo, che nessuno avrebbe potuto sentirli.
Poi gli chiese: - Come accidenti fai a saperlo?-
Lui indicò la sua maglia, scuotendo la testa per la sua ingenuità. Diamine, aveva scritto sopra: "Love", anche se circondato da fiamme e pugnali.
Lui la fissò, borbottando: - Me ne sono dimenticato: Zampalesta!-
E la scritta sparì!
Poi rispose allo sguardo stupito dell'amico: - Inchiostro simpatico a comando di Kim. Geniale, no? Riapparirà tra un'ora!-
Lui continuò: - E tra un'ora ti rivelerai a Tsubaki, vero? A proposito, dov'è?-
Lui indicò una ragazza vestita da camelia. Beh, in effetti era una domanda retorica.
Black*Star proseguì, euforico: - Shinigami mi ha permesso di fare l'annuncio al microfono. Ma non è nemmeno questa la parte migliore! Per il mio clan, era questo il giorno dedicato all'amore e alla lotta! Se qualcuno sarà contrario all'idea, dovrà affrontarmi, dopo che mi sarò rivelato, così come stabiliscono le regole del Clan della Stella! YUPPIE! SONO MITICO!-
Manuel sospirò. Possibile che non pensasse ad altro che a quello? Non osava pensare a quello che avrebbe pensato Tsubaki. Si accorse solo allora che qualcuno gli stringeva la mano.
Si voltò e vide Lucy che, avendo sentito ciò che aveva pensato, sussurrò: - Tranquillo! Sai bene quanto me quanto vale l'accondiscendenza di Tsubaki verso Black*Star.-
Lui annuì. Arrivarono anche gli altri. Kid si era travestito con una giacca a scacchiera (simmetrica!), così anche la sua frangia bianca, una volta tanto, appariva in sintonia; Liz e Patty erano le due metà staccate di una... giraffa! Manuel immaginò che, non a torto, fosse un'idea della piccola Thompson.
Maka era travestita da... morte, e Soul era stato costretto, oltre che a trasformarsi in falce da Carnevale, a farsi dipingere di nero, per apparire più tetro. Poi, confidò sottovoce a Manuel che, se non fosse stato nero per la pittura, lo sarebbe stato dalla rabbia!
Crona si era travestito... da Ragnarok! Disse che l'aveva fatto solo per farlo arrabbiare.
Kirikou, invece, aveva un vestito da kamikaze giapponese e Fire e Thunder, per dargli corda, erano due Caccia made in japan.
Anche Kim e Jacqueline (per risparmiare!) avevano deciso di non travestirsi, ma i loro abiti erano... un po' più appariscenti. Kim indossava una T-shirt arancione e dei pantaloni rossi, Jacqueline, che in quei due mesi era gioviale come non mai, indossava un completo simile, solo che la maglietta era fucsia e i pantaloni azzurri. Roba da Arlecchino, insomma. Ma si guardò bene dal dirlo. Invece, avvicinò Kim a sé e la baciò dolcemente, suscitando sospiri dalle ragazze e i borbottii lamentosi dei "fighi" di turno: Black*Star e Soul.
- Insomma, l'avete già festeggiato San Valentino! Piantatela!-
- È così poco figo!-
- Di più! E così smielata che a momenti mi si cariano i denti! Oh, è vero, I DENTI DEGLI DEI SONO PERFETTI! NON POSSONO CARIARSI!-
Manuel lo fissò con odio, sperando di tutto cuore che, al momento della dichiarazione, Stein o Kid si dichiarassero contrari: allora i suoi denti perfetti, per quanto potessero esserlo, difficilmente li avrebbe rivisti al suo posto. Arrivò anche Ox, trafelato. Kim, al vederlo, si sciolse dall'abbraccio, per non metterlo in imbarazzo.
Liz gli disse: - Ehi, Oxi, perché ci hai messo tanto?-
- Mi ha telefonato... Harvar... mi ha detto che c'erano dei problemi... poi ha riagganciato...-
Manuel inarcò un sopracciglio. Ultimamente Harvar si comportava in maniera veramente strana. A chiunque parlasse, sembrava quasi incattivito.
- Problemi con cosa?- chiese Kid.
Lui fece spallucce: - Boh. Lo spettacolo, credo. Ha detto che tu lo sapevi...-
Kid corrugò ancora di più la fronte: - Non ci sono problemi! È tutto perfettamente simmetrico!-
- Allora è meglio se non ti volti a guardare quei tizi, Kid.- disse flatulante Patty, l'unica che aveva assistito all'inizio dello spettacolo. Kid, fidandosi del suo istinto, tenne la testa voltata.
Solo chiese: - Di che tizi parli? Ci sono solo due presentatori gemelli nello spettacolo.-
- Dillo a quei pagliacci!-
Sia Kid che Maka voltarono la testa di scatto, urlando: - Pagliacci?-
Anche Manuel e gli altri voltarono la testa: Manuel vedeva, sì, dei pagliacci... ma la loro anima... era... era...
- Ma quella è Follia allo stato puro!!!- urlò, in allarme.
Allora, il pagliaccio con il cilindro bianco interruppe la barzelletta, fissandolo. Poi rise: una risata metallica, satanica.
Una ragazza con un grosso soprabito afferrò il microfono, sussurrando, anche lei con voce robotica, verso i ragazzi: - Esatto! Noi siamo i Clown! E vi portiamo i saluti... del dottor Nim!-
 
Il panico, ormai, era dappertutto: i ragazzi, credendosi in pericolo di vita, fuggivano attraverso le vie di Death City, mentre un pagliaccio sbilenco e nero si avventava su Tsubaki. Ma all'ultimo secondo, Crona partì all'attacco con Ragnarok.
- Screech Alpha!- Il colpo sbilanciò il Clown, e Black*Star, in tenuta da combattimento e incainato perché qualcuno volesse rubargli la scena e il suo annuncio a Tsubaki, riprese l'arma, trasformandola in Kusari-game.
Manuel, intanto, lo Scudo dell'Anima disattivato, chiese spiegazioni a Maka: - Scusa, ma Crona non aveva detto che i Clown di Medusa erano due?-
Lei, che si era tolta in fretta e furia il costume, rispose: - Medusa aveva creato due Clown dalla Follia della Paura di Ashura e il Sangue Nero: il Clown Nero e il Clown Tinto di Porpora. Gli altri quattro che vedi (Il Clown, Coniglio Bianco, Kaguya, Raggio di Luna) sono creazioni di pura Follia di Ashura.-
Soul, toltosi la vernice nera, commentò: - In ogni caso, quelli dovrebbero non esserci più. È da un anno, ormai, che Ashura è imprigionato nella luna.-
Il Clown, con un naso rosso e gli occhi a forma di stella allungata, sghignazzò: - Vero. Ma Nim ha recuperato i nostri corpi, sostituendo la parte vuota del nostro cranio con un Microchip iper-tecnologico.-
- E non è l'unica modifica aggiunta dal dottore.- aggiunse la donna con il soprabito, Kaguya. Detto questo tirò fuori un braccio metallico per colpire il Clown Tinto di Porpora, che si stava avventando su Black*Star.
- Contegno, Porpy.- disse freddo Coniglio Bianco; - E tu sta calmo, Nero. Non dimenticatevi che il nostro obiettivo è Crona.-
La notizia mise tutti i ragazzi in agitazione, mentre Crona puntava contro di loro Ragnarok, sibilando: - Se Medusa mi vuole, mi riavrà solo morto.-
Lucy, segnalò a Manuel: "Non vogliono solo Crona. È un diversivo!"
"Lo penso anch'io."
Anche Maka dovette pensare la stessa cosa, perché urlò: - Asoltate! Manuel, tu bada a Crona. Voialtri pensate ai Clown. Io vado a vedere se alla centrale elettrica è tutto a posto: sento una gran fonte di Follia, laggiù...-
- No!-
Si bloccarono tutti, Clown compresi, e si voltarono a vedere chi aveva parlato. Era Marie Mjolnir, arrabbiata come mai Manuel l'aveva vista.
Lei sbraitò: - Vado io alla centrale; se c'è della Follia, sono la migliore indirizzata per questo incarico. Stein è impegnato fuori per una missione, ma me la so cavare anche da sola. Voi pensate a far fuori i Clown.-
Black*Star si sentì in dovere di dire la sua: - Ma anch'io sono in grado di respingere la Follia...-
Marie lo interruppe: - Per questo sei più utile con in Clown che non con me.- Detto questo, se la filò, correndo verso la centrale, più o meno verso il centro di Death City.
Tinto di Porpora provò a lanciarsi all'inseguimento, ma Il Clown lo trattenne: - Datti una calmata, ho detto. Tanto, credo che si troverà in un mare di guai, quella Falce della Morte.-
- Perché ne sei così sicuro?- chiese Kid, preparandosi allo scontro, così come gli altri; - C'è sempre mio padre...-
Kaguya rise, acida: - Tuo padre è stato bloccato dal lupo mannaro Free nell'Indipendent Cube, rinforzato da un congegno preparato su misura dal Dottor Nim, che, per vostra sfortuna...- detto questo si leccò con la lingua metallica le labbra; -... si trova proprio nella centrale.-
 
Marie avanzava, nonostante la puzza nauseabonda di cadavere serpeggiasse nell'aria della centrale. Vedeva corpi mutilati e alla maggior parte di loro mancavano dei pezzi. Quanto avrebbe voluto che Stein fosse lì con lei!
"Smettila!" si rimproverò "Non sei una bambina, sei una Falce della Morte, ora. Il tuo obiettivo ora è solo lui."
Aprì il portone centrale. Bingo. Un uomo sui 40 anni con il cappuccio sulle spalle aveva collegato un apparecchio al processore centrale e stava battendo alcuni dati al computer portatile. Sentendo la porta sbattere, rinunciò a fissare il nuovo arrivato: l'aveva riconosciuto. O meglio, riconosciuta.
Commentò, quasi tra sé e sé: - Buffo! Ti perdi nei minuscoli meandri di casa tua... e poi riesci a trovare me. Usi ancora i sassolini, Pollicino?-
Lei non disse nulla, si limitò a indicare la scia di sangue che procedeva fino al sacco di jutta dal quale spuntavano numerosi pezzi di corpo umano.
Lui sospirò: - Avrei voluto bermi il loro sangue, prima di tagliarli... ma ADORO sentire come strillano!-
- Non sei cambiato affatto, Nim.-
Il dottor Arthur Nim si girò a fissarla: - Tu dici?- La faccia era divisa tra il metallico e l'umano: occhio normale e occhio cyborg, braccio normale e braccio cyborg, e così via. Sembrava un mostro.
Marie, impassibile, annuì: - A parte l'anima. Quella non esiste più, ormai. In te c'è solo Follia.-
Lui la fissò, sadico: - Ma cherì, ti stupisci? Dovresti sapere meglio di me a cosa punto.-
- Appunto per questo devo portarti a marcire in prigione.-
- Quale, fiorellino? La regione Abisso è crollata, così come Sleepy Hollow. E poi... tu e quale esercito?-
Lei lo fissò duramente dall'unico occhio: - Io posso mettere a tacere la Follia.-
Lui alzò le mani teatralmente: - Giustissimo! E saremmo ad armi pari...-
Si udirono dei passi e lui sogghignò: -... se non fosse per lui.-
Al vedere chi arrivava, Marie sbiancò. No. Impossibile.
- Ju-Justin?!-
 
Ormai il combattimento durava da una mezz'oretta buona. Ma, a differenza dei Clown, i ragazzi cominciavano a sentire la stanchezza. Crona, poi, in preda a una delle sue crisi, era profondamente svenuto e Ox lo teneva d'occhio.
Molti degli attacchi che i pagliacci usavano prima sulla Luna non erano più in grado di eseguirli, ma Nim aveva impiantato al Clown Nero un sistema di mitragliatori laser capace di tener testa al fuoco incrociato di Kid, che tuttavia rimaneva impassibile.
Black*Star, nonostante i suoi pugni dell'anima, non riusciva che a metterli momentaneamente in standby, poi si rialzavano in piedi come se nulla fosse successo.
Solo Manuel non si sentiva affatto stanco: assorbiva tutte le tenebre che voleva da quella notte e si sentiva ogni minuto più carico.
A un certo punto gli venne un'idea: - Maka! Ragazzi! Radunateli in un unico punto sul palco!-
- Ah, no!- Urlò Kaguya, lanciandogli addosso il soprabito. Manuel si scansò usando il Mamba Nero e il soprabito, colpendo il pavimento, lo distrusse completamente. Poi, si portò velocemente davanti alla pagliaccia e la colpì sul naso con un calcio, facendola rovinare sul palcoscenico.
Il Clown, che si era ingrandito e si era appena staccato il naso rosso per compiere un attacco Laser progettato dal dottore, si distrasse per il botto e Kirikou lo spedì con un Triple F a gambe all'aria, per la precisione dritto sopra Kaguya.
Stessa sorte per il Clown Nero, che, colpito a una gamba da Kid, fu catapultato lì sopra dal Wollantern di Kim.
Maka, che, dal canto suo, aveva attivato il Majogari, ruotò la falce sotto le gambe metalliche e rinforzate del Coniglio Bianco, fuso con un collegamento USB a Raggio di Luna, che lo potenziava con delle mezzelune affilate che gli ruotavano attorno al corpo con dei fili metallici; il colpo della maestra della Falce lo lanciò rovinosamente sopra i colleghi e le mezzelune li aggrovigliarono ancora di più.
Infine, Rosso Porpora, legato dallo Star Trap, fu spedito con un calcio di Black Star sopra il mucchio, infilzandosi con la testa a mezzaluna metallica su Coniglio e Raggio.
Allora Manuel cominciò: - Black Crack Credow Shadow! Black Piton!-
Cominciò a ruotare a iper velocità intorno alla montagnola di pagliacci, che non riuscivano più a muoversi.
Maka urlò a Kid: - Tocca a te! Usa l'Eco dell'Anima!-
Kid incrociò le braccia con le pistole sul petto e Manuel vide la sua anima ingrandirsi mentre ruotava attorno ai Clown. Non ce l'avrebbe fatta ancora per molto: Kid doveva sbrigarsi!
Raggi elettrici circondarono l'anima del figlio del dio della Morte, mentre il ragazzo si sollevava da terra. Le armi che aveva in mano cominciarono a luccicare e Kid le abbassò: si allungarono, fino a diventare due enormi fucili.

 
Fu allora che Kid riaprì gli occhi. Manuel si lanciò in alto giusto in tempo: quel colpo che stava per lanciare gridava "MORTE!"
- Eco dell'Anima! Death Cannon!- Il colpo raggiunse il mucchio di pagliacci. L'esplosione fu immane e Manuel volò qualche metro più in su del previsto, a causa della forza causata dal fungo di fuoco sotto di lui. E ci sarebbe caduto se non fosse stato preso al volo da Kim, che volava su Jacqueline in versione scopa. Poi lo riportarono a terra, dove lui crollò, sfinito.
I pagliacci o erano stati spazzati via o se l'erano data a gambe levate, perché, nonostante Black*Star urlasse loro di venire allo scoperto per "affrontare la stella nascente dell'Olimpo" e blablabla, dal buco non ricevette che silenzio.
Gran bel piano, pensò Soul. Allora aiutava giocare a scacchi con Kid.
Kirikou si sedette, mentre si tastava i lividi: - Non erano poi un granché, stavolta.-
Maka commentò, laconica: - L'altra volta eravamo soli. Ma non è questo che mi preoccupa. Se sono riusciti a entrare qui, manca ancora un pagliaccio all'appello.-
Kid si guardò in giro. Lui e Maka erano gli unici a essere freschi come una rosa.
Poi disse: - Non lo vedo. Tu, Manuel, vedi niente?-
Manuel non rispose subito. Si stava ricaricando con il buio che c'era quella notte. Lucy lo chiamava, per prenderlo in giro, il "pannello oscuro".
Dopo che ricominciò a sentirsi meglio, disse: - Avverto della Follia molto più vasta, alla centrale. Sono due nuclei, mi sembra. Ma uno è cosciente, l'altro passivo al primo.-
Maka fissò Kid, che annuì; Kaguya diceva la verità. Marie era nei guai. Ma quando Kid si voltò per dire a Manuel di restare lì, non c'era più. Lo stregone aveva capito molto prima di loro.
(P.S. Lo so, non ci assomiglia, ma rende l'idea, no?)
 
Justin Law! O meglio, quel che rimaneva di lui. Erano immancabili la papalina e le cuffie, ma... gli occhi, le braccia, buona parte delle gambe erano completamente cibernetiche.
Nim lo fissò, con orgoglio: - Buffo, vero? Tu zittisci la Follia, lui vive solo di quella! E il ridicolo è che tutt'e due siete Falci della Morte!-
Lei si riscosse, sebbene ancora spaventata. Contro Nim, maestro di terzo livello, la cui anima è stata completamente inglobata dalla Follia? Forse. Contro Nim, maestro di terzo livello, la cui anima è stata completamente inglobata dalla Follia e una Falce della Morte come sua arma? Possibilità minime.
Chiese: - Come hai fatto a...-
- Oh, Free mi ha dato una mano a ritrovare i pezzi. D'altronde, IO gli ho trapiantato a dovere l'occhio di Mabaa! E manca ancora un Clown all'appello.-
Lei socchiuse l'occhio: - Per questo hai lasciato solo sei Clown lì. Volevi che ci raggiungessero.-
- A dire la verità speravo nei Desper soltanto, ma, ehi! Un omicidio non vale un genocidio, piccola.- concluse allargando le mani teatralmente.
Lei sogghignò: - Se arriveranno Maka e Soul Eater, ti faranno mangiare i denti.-
Lui sorrise, stavolta gelido e satanico: - Forse... ma non ti salveranno in tempo!- E partì alla carica con Law, trasformato in ghigliottina.
 
Manuel e Lucy correvano per arrivare alla centrale. Volevano dare una mano: Nim era troppo pericoloso, quella Follia poteva averla solo Shinigami in una quantità così vasta. E c'era un'arma, con lui. Anch'essa piena di Follia. Se poi era vero che mancava un Clown, sarebbe arrivato anche lui a dare man forte al pazzo.
Improvvisamente, una mano lo bloccò sul torace, spezzandogli il respiro (a quella velocità!). Black*Star! Kirikou, quindi, sarebbe arrivato di lì a un attimo.
L'assassino gli si parò davanti, con Tsubaki in modalità Lama Demoniaca. Se usava quella modalità, voleva dire che era seriamente intenzionato ad andare fino in fondo.
- Tu non passi!- urlò, pavoneggiandosi con la sua lama. Manuel lo fissò per dieci lunghi secondi.
Poi alzò le spalle, annoiato: - Sia! Black Crack Credow Shadow!-
Lui si mise in posizione: - Non passerai, tanto!-
- Shadow Pass!- e scomparve. Black*Star si guardò intorno: no, non era la velocità delle tenebre. Ma dov'era allora?
Glielo disse Tsubaki: - Laggiù! È vicino alla centrale, dentro l'ombra di un albero!-
A-ah, aveva usato le tenebre delle ombre del terreno come passaggio. Si lanciò a viva forza verso la centrale...
... senza vedere il palo della luce dove si andò a schiantare!
 
Un esplosione sul tetto. Doveva sbrigarsi. Si avvicinò alle tubature della centrale. Ma gli venne in mente che non avevano niente con cui tagliare i fili! Gli venne in aiuto Lucy, che teneva ancora il set di bellezza di Liz. E Liz aveva aggiunto anche una forbicina. Grazie Liz!
 
Nim fissò il buco nel soffitto, divertito: - Suvvia, Marie! Anche le Falci della Morte hanno un limite!-
In tutta risposta, un martello cadde a tutta velocità su di lui, crepitante di elettricità. Lui parò con la ghigliottina, ma la scarica lo raggiunse comunque, scaraventandolo all'indietro.
Poi, Marie si ritrasformò velocemente, caricandolo con un calcio diretto alla faccia: - La mia pazienza ha un limite!-
"Uhm, può tenere testa alla Follia dell'Ira di Excalibur", pensò Nim, prima di scansarsi e colpirla alla testa con il piatto della lama della ghigliottina. Marie, stordita, ne approfittò per inviargli un altra scarica. Entrambi furono catapultati via. Nim si rialzò prima di lei, puntandole contro Law. Il quale si divise in mille pezzi di metallo collegati da fili che partivano dalla base della lama.
I fili legarono Marie, ferendola alle braccia. Lei si lanciò all'indietro, trascinando con sé anche Nim. Poi, sempre legata, Marie si lanciò su di lui, facendo spuntare un martello sotto il piede destro per colpirlo con un'altra scarica. Ma il dottore prese il piede al volo, lanciandole un immenso flusso di Follia. Marie, sovrastata da quella forza, si accasciò.
Nim, sorridendo tristemente per quello scontro così breve, dopo aver ritrasformato Law, si apprestò a continuare il suo lavoro: installare una bomba nella centrale attraverso il reattore. Così, ogni difesa di Death City sarebbe crollata. E poi, era l'unico modo per farla esplodere, considerato che era stato lui, con l'aiuto di Jekyll, a realizzarla.
Era sul punto di schiacciare INVIO e far partire il conto alla rovescia quando...
... si spense tutto e la centrale, come tutta Death City, finì in blackout.
Nim si guardò intorno stupito, mentre Law rimaneva nella posizione di prima, all'erta, e i sensori di emergenza si accendevano.
- Non capisco! - borbottò, - L'ho creata in modo tale che non potesse avere un blackout! Assurdo!-
Ding. Nim guardò per terra. Forbicine? Bruciacchiate?! Chi aveva osato tagliare i fili... con quei miseri avanzi di artificialità?!!!
Si voltò. Non vide nessuno. Però... una figura uscì fuori da un ombra sottostante, come da un tombino, rizzandosi in piedi.
Il ragazzo sussurrò: - Più sono grandi, più è facile manometterli, doc. No?-
Nim lo fissò per un lungo istante, poi sogghignò: - Userò queste forbicine per tagliarti le vene e berti ogni goccia di sangue, Manuel Desper.-
- Come avete fatto a entrare a Death City senza dare nell'occhio?-
Lui allargò le braccia: - Semplice: ho creato un dispositivo che mi permette di sfruttare la stessa tecnica dello Scudo dell'Anima. Così facendo, le nostre anime sono passate inosservate.-
- Anime? Lei non ha un'anima! Nessuna anima... così come nessun cuore!-
Il dottore si limitò a rispondere. - Già. Vedi, il problema di Jekyll è che aveva un programma troppo piccolo. L'arma è forte, sì, ma solo sei il Meister sa dare l'energia che serve. Quando avremo reso tuo fratello un Kishin, IO sarò il suo Meister, perché... lo diventerò anch'io. E sarò MOLTO più potente di Ashura!-
- Lei corre troppo, Arthur Nim. Anche perché ora c'è più buio. E in questo momento, quindi, sono molto più forte di lei.-
E, per ribadire il concetto gli sferrò un calcio in pieno petto, scaraventandolo fuori e creando un altro buco nel tetto.
Poi, Manuel disse a Marie: - Signora Mjolnir, è meglio se resta lì...-
"Tonto, è svenuta! Dove vuoi che vada?" gli urlò in testa Lucy "Sei sicuro poi che siamo pronti per farlo? Capperi, lei è una Falce della Morte! E quello ha anche Justin Law formato robot!"
- Lucy, abbiamo sconfitto Jekyll, ti ricordo. Perlomeno, lo rallenteremo.-
Un attimo di esitazione, poi sbuffò: "Uff. E va bene. Buttiamolo tra le braccia di Shinigami!"
 
Nim li aspettava, quando uscirono di corsa fuori dalla porta, fresco e arzillo, con la ghigliottina pronta all'azione.
Non appena li vide, esclamò: - Un punto a favore e uno a sfavore. Il colpo era carino, ma non mi chiamo più Arthur: io sono il DOTTOR NIM. Ricominciamo!-
Detto questo, si lanciò su di loro con la Falce della Morte, mirando alla testa. Manuel si scansò, colpendolo allo sterno con un calcio, ma il dottore attutì il colpo spostando il petto all'indietro. Poi, come una molla, gli mollò una testata, che lui scansò per un pelo. La ghigliottina, intanto, aveva legato uno dei suoi fili intorno alla gamba di Manuel e lui ne approfittò.
- Black Crack Credow Shadow! Mamba Nero!- In un attimo, Nim era legato intorno all'addome insieme alle braccia. Manuel provò a colpirlo con un pugno, ma lui fece rientrare velocemente il filo, girando nel senso del filo per non tagliarsi; così facendo, Manuel perse l'equilibrio.
Un attimo prima di cadere, però: - Black Crack Credow Shadow! Shadow Raptor!- L'ombra di Nim, insieme con lui furono scagliati contro un edificio, mentre l'arma del dottore cadeva inerme a terra. Contemporaneamente: - Black Crack Credow Shadow! Shadow Pass!- Nim si sentì tirare giù, nell'ombra sottostante del condominio, fino a restare fuori solo con il busto: le braccia erano intrappolate! Manuel uscì velocemente fuori dall'ombra.
Poi, agganciò il bersaglio e...- Black Crack Credow Shadow! Shadow Ball!- Le sfere colpirono il punto dove si trovava il dottore, riempendo la zona di fumo.
 
Soul, che cercava con Tsubaki di rianimare Black*Star, che delirava sulla "distruzione dei pali della luce", sentì delle esplosioni, provenienti dalla centrale. Fissò Maka: non c'era tempo da perdere. Così, insieme agli altri 7, lasciarono Star nelle mani della sua partner. Dopo che se ne furono andati, Black*Star afferrò una sua mano.
Lei lo fissò, stupita da quella reazione. Poi, lui indirizzò con una mano il suo sguardo sulla maglietta. Adesso la scritta "Love" sembrava splendere per lei, la Lama Oscura, in quella notte buia. Sorrise. Era così orgoglioso, che non era neanche capace di ammettere certe "debolezze smielatamente mortali" anche davanti ai suoi amici.
Gli sussurrò: - Anch'io, Star. Anch'io.-
 
Inaudito! Come faceva a essere dietro di loro? Era sicuro che un attimo prima si trovasse lì...
Si voltò a fissarlo. Nim sorrise bieco, mentre teneva di nuovo in mano Law.
- Bel colpo. Ma, vedi, anche la Follia ha due poli. Il positivo e il negativo. Quando Law è in forma d'arma, quindi, non posso staccarmi da lui per più di cinque secondi.-
Manuel si rimise in posizione: - Vorrà dire che vi distruggerò tutti e due.-
Lui rise di gusto: - Scusa, ragazzo, ma io non sono Jekyll. IO uccido il mio avversario!-
Detto questo si avventò su Manuel, menando ancora più velocemente di prima la ghigliottina, come se fosse una lama da scherma, ruotando il polso meccanico come una trottola. Se non fosse stato per la velocità delle tenebre, Manuel sarebbe finito un mucchio di volte nella gabbia di Law.
Ciò nonostante, Nim non gli lasciava un attimo di tregua, tanto che Manuel dovette ripiombare nelle ombre sottostanti per avere un po' di respiro. Ma Nim cominciò a bombardare le ombre di Follia, facendole convergere ed esplodere tra loro per l'attrazione e la repulsione provocata, finché Manuel non saltò fuori.
Ma era pronto per farla finita: - Black Crack Credow Shadow! Black Piton!-
Il dottore, caduto nella morsa, non riusciva a muoversi; solo gli rimaneva sulle labbra il ghigno stampato.
Allora, Manuel agì: - Eco dell'Anima!-

 
 
Nim fissò il bastone illuminarsi, poi pensò: "Sciocco!"
- NIGHT BOMB!- L'eplosione creò un altro gran polverone, mentre lui e Lucy cadevano giù, tutt'e due sulle proprie gambe, affannati per le energie spese. Ma prima che Manuel, sicuro che il colpo avesse perlomeno tramortito il dottore, potesse ricaricarsi, si accorse di un particolare. C'erano DUE colonne di fumo. Come se... No!
E invece, Nim era lì, in mezzo ai due buchi fumanti per terra, il palmo buono premuto contro la lama della ghigliottina, che aveva assunto un colorito verdastro.
Nim rise, diabolico: - Dì un po': non te l'aspettavi, eh? Tenebre più Follia, uguale Oscurità. E l'Oscurità e scompaginata, libera, non compressa. Mi è bastato lanciare una scarica di Follia verso il centro del tuo colpo per dividerlo in due.-
Manuel, spaventato, disse: - Ma... e il Black Pyton?-
Lui fece un sorriso sghembo: - Quello? Semplicemente mi sono stufato di giocare con te!-
Si accorse solo allora che era circondato da un'aura verdognola come quella della lama. La Follia era molto più vasta di prima. Come se...
Nim rispose, quasi indovinasse le sue paure: - Io ho una Follia Pura, come quella della Paura di Ashura. Solo che... la mia si chiama Sadicità! Ed è composta da tre livelli, uno più forte dell'altro. Ho appena rilevato il primo: PUNIZIONE!-
Una scarica verde elettrica uscì veloce dalla sua mano e colpì Manuel in pieno petto, scagliandolo all'aria. Anche Lucy, stupita, stava per essere colpita... quando una spinta la spostò appena in tempo. Era Kirikou! Evvai!
Nim non fece in tempo a reagire che venne preso di mira da una mitragliata di colpi micidiali, dai quali dovette scappare correndo sul muro di un abitazione lì vicino. Un attimo dopo, gli si parò davanti una ragazzina su una scopa fiammeggiante, bloccandolo.
La scopa si trasformò rapidamente in una lanterna e quella gridò: - Wollantern!- Il colpo lo spinse all'indietro di qualche metro, ma era ancora cosciente per parare con Law i colpi di pistola del giovane Shinigami.
Si accorse troppo tardi del moccioso: - BLACK*STAR BIG WAVE!- I colpi di Marie non avevano niente a che vedere con quel pugno: il ragazzo aveva un'anima molto potente e il suo ego riusciva a respingere anche la sua Follia!
Nim boccheggiò, in cerca d'aria. Un attimo dopo fu colpito con il piatto della lama allo stomaco da Crona e scaraventato in aria. Dove lo aspettava la Albarn.

 
 
- Antica arte dei maestri della Falce: Majogari!-
Il colpo lo scaraventò giù, creando una voragine immensa.
Maka e Soul riatterrarono, controllando se Manuel stesse bene. Quello era ancora vivo; un po' ammaccato, ma Kim lo aveva appena curato e sentiva solo una gran fame.
Allora il fumo della voragine si dileguò con una folata di vento, mettendo i ragazzi in allerta. Nim era arrabbiato, con una faccia che rasentava il sadismo più folle.
- Scemi... Io vi ucciderò tutti. Eco della Follia! Robespierre!-
 
Ridicolo... spaventoso... ma reale... Maka vedeva due nuclei di Follia collegarsi e regalarsi un'energia spaventosa! La ghigliottina si divise in diverse parti filamentose che si annodarono rapide al collo di ognuno dei ragazzi, diventando poi una ghigliottina in miniatura per ciascuna testa. Così le armi, che, legate anche loro al filo, ritornarono nella loro forma umana. Per quanto si dimenassero, non riuscivano a togliersela.
Lui sussurrò, maligno: - La sentenza è... DECAPITATI!-
- Alt!- la voce proveniva da un tetto. Nim si voltò a vedere e trovò un ragazzo con la giacca a scacchi marroni e bej, un cappuccio, un pipa in bocca e un'enorme lente d'ingrandimento in mano, dall'aria tagliente.
(Rende l'idea, no?)
Nim sbraitò, puntandogli contro il braccio metallico: - TU! SEMPRE TU!-
Il braccio si tramutò in un attimo in grosso bazooka, che sparò un colpo alla volta del tipo, che saltò giù, colpendolo alla pancia con la lente. Poi illuminò il braccio buono con un verso della lente: il braccio rimpicciolì, perdendo la presa su Law. La mancanza di contatto, interruppe l'Eco e i ragazzi furono liberi.
Nim lo fissò in cagnesco. Poi afferrò per un braccio Law, tornato normale e urlò: - Jasper, Free, via col regalo!-
Un enorme lupo a due zampe e un tipo bislacco con un cilindro in testa si materializzarono ai suoi lati.
(Rende l'idea pure lui, penso.)
 
Maka, vedendolo provò a lanciarsi su di lui, ma il tizio con la pipa la bloccò con uno sguardo che non ammetteva repliche. Poi, uno specchio enorme apparve dietro i quattro e si tuffarono all'indietro su di esso scomparendo. Poi, lo specchio sparì.
Manuel urlò al tizio con la pipa: - Ma che le è preso? Li ha lasciati andare...- Ma quello nemmeno lo ascoltava: correva verso la centrale, urlando: - Forse non è troppo tardi...-
Maka allora urlò: - Sherlock, fermo!-
Fu allora che sulla centrale apparve un immenso cilindro di vetro.
Si udì una risata nell'aria: - Regaloooooo...-
Poi, il cilindro calò sulla centrale.
Soul: - MARIE, ESCI!-
E la centrale esplose.
 
 
Angolo dell'autore: Lo so, mi volete impiccato sgozzato trucidato messo nell'olio bollente morto. Troppe cose lasciate in sospeso. Ma spiego tutto nel prossimo capitolo. L'avessi fatto qui, sarebbe diventato un mattone. Vi chiedo venia e chiedo consigli casomai sbagliassi in qualcosa. E grazie ancora ai consigli di Xablerot.
A Xabli: Dì un po' Shizuku, che te ne pare, ora?
>-)
 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** La prima vittima. Addio Shibusen? ***


11. LA PRIMA VITTIMA. ADDIO SHIBUSEN?

 

- Marie!!!-
- Lucy, fermati!-
Manuel bloccò con una mano la sua partner, che si stava lanciando verso la centrale in fiamme. Un attimo dopo, la centrale esplose con ancora più fragore di prima. Lucy si inginocchiò, impotente.
Star, serio e triste, commentò: - Aspettava che qualcuno provasse a entrare.-
- Ma chi?! Chi?!!!-
- Di che state parlando?-
La voce li fece voltare tutti di soprassalto. Era Marie! Ammaccata, ma vegeta. Tutti corsero ad abbracciarla. Tutti, tranne Sherlock, la sua arma (un tipo bizzarro con la bombetta), Black*Star, che borbottava di saperlo “fin dall’inizio“ che era viva.
E Manuel. Che, dopo un attimo di sollievo urlò preoccupato: - Ragazzi!-Tutti si voltarono a guardarlo.
- Dov’è Kirikou?-
Fire e Thunder si guardarono intorno, spersi. Non se n’erano accorti. Poi, Maka capì. Si buttò tra le macerie, sollevando polvere e calcinacci. Gli amici la seguirono a ruota, Sherlock compreso, mentre Crona, con l’aiuto di Ragnarok, tagliava le pietre troppo grosse per l’orizzontale. A un certo punto, Manuel trovò il suo cappello. Scavando lì vicino, riuscì a tirarlo fuori.
Kirikou… non respirava più… e le sue ossa… il suo cuore… non batteva...
Nim… l’avrebbe pagata. Trovò anche una carta appallottolata. La svolse. Sherlock gliela tolse, mentre Fire e Thunder si fiondavano sul loro Meister.
Fire chiese a Kid, le lacrime agli occhi: - Tuo… tuo padre non può…?-
Kid, in lacrime anche lui, come gli altri, scosse la testa: - Ci sono cose che nemmeno il dio della Morte può fare. Kirikou… non tornerà mai più indietro. Ma è morto da eroe per salvare Marie.-
Ma non lo ascoltava più nessuno. Era presente solo questo pensiero: era morto il loro amico. Manuel, in preda alla rabbia, prendeva a pugni i calcinacci.
Maka gli disse: - Calmati… ti prego…-
Si calmò. Dopo un attimo, si guardò le mani e sussultò.
Soul chiese: - Tutto bene?-
- No! No! NOOOOO!!!-
Gli si accalcarono tutti vicino: - Che succede?-
Poi Crona e Maka gli videro le mani. Per colpa dei colpi perdeva sangue. Crona cadde in ginocchio.
- No. Anche tu…-
Il suo sangue… era nero!

Un’ora dopo, era all’ospedale, svenuto. Stein era stato richiamato in fretta e furia. Dopo un breve controllo per verificare l’ovvio, ovvero che Manuel aveva il sangue nero, si affrettò a controllare che Lucy non fosse infetta.
Il pericolo non venne fuori: Lucy era a posto. Manuel rimase sul letto dell’ospedale per accertamenti. Maka gli rimase accanto tutto il tempo: come stare accanto a un vegetale. Impassibile.
Dopo un po', Stein si informò su quel che era successo.
Si avvicinò a Manuel, lo fissò e sbraitò: - Se non fosse che adesso il sangue nero ti protegge dai tagli, ti vivisezionerei volentieri. Lo sai che hai fatto? Hai rischiato di mettere in pericolo i tuoi amici. Marie. E Kirikou ora non c’è più. Spero che questo ti valga da lezione per il futuro. Perché è stata colpa tua!!!-
Per un lungo istante aspettarono tutti con il fiato sospeso una reazione di Manuel, che rimase con gli occhi chiusi. Poi li riaprì di scatto. L'iride era nera!
Un attimo. Prese il bisturi e si tagliò un braccio. Un flusso di sangue raggiunse il collo di Stein, riempendosi di punte acuminate e nere. Che si fermarono a un pelo dall’ucciderlo. O, perlomeno, a impedire che aggiungesse altre cicatrici alla collezione.
Poi, lo stregone sussurrò: - Ascolti. Se m’interrompe potrei ucciderla con un solo movimento. O forse no. Ma la Follia del sangue nero lascia tracce indelebili. Ora, può essere vero che sia stato avventato, ma la colpa è solo sua, Dottor Stein. Sapeva tutto su Nim. Sapeva che sarebbe tornato. Sapere di una persona non vuol dire essere ficcanaso: significa prevenire. Anticipare. Ho dovuto sapere da JEKYLL, che lei era collega di quel mostro. E ora, per colpa SUA Kirikou è morto. Se non agivo, comunque, la Shibusen sarebbe rimasta allo scoperto.-
Poi, scese dal letto e il sangue nero si ruppe liberando il dottore dalla presa mortale: - Ma su una cosa ha ragione: ho appreso una lezione. Me ne vado dalla Shibusen. Da Death City. PER SEMPRE!!!- Detto questo, piangendo, corse via. Maka rimase a fissarlo.
Crona fermò Soul con un braccio: - Lascialo. Deve riflettere.-
Tsubaki chiese a Lucy se stava bene. Le nocche delle sue mani erano bianche. Lo sguardo ricordava i corvi davanti a uno spaventapasseri.
Non sarebbe successo. NON UN’ALTRA VOLTA!
Si volse verso Stein e Maka: - Devo parlarvi.-

- Un fiasco?-
Nim sorrise: - Al contrario. Oltre ad aver fatto esplodere buona parte della centrale, ho scoperto i punti di forza dei ragazzi alla Shibusen. E i loro punti deboli. La prossima volta sarà molto più facile.-
Medusa sorrise: - Davvero? Non c’è altro?-
Nim scosse la testa. Medusa cominciò a sorridere, poi si lanciò a una risata sfrenata.
Mentre Nim la fissava stupito, Canaris Teach intervenne: - Ah, sì? Allora perché il mio nuovo agente Jasper mi ha riferito che hai iniettato il sangue nero al giovane Desper?- Dannato Clown!
Si ricompose e si scusò: - Ah, quello. Ho cercato di trovare una seconda possibilità casomai Crona ci sfuggisse. Comunque, la prossima volta vi porterò vostro… figlio, Madame Medusa su un vassoio d’argento.-
Free intervenne: - Lo spero: interverremo domani notte, adesso che la Shibusen è ancora più allo scoperto.-
Nim sbarrò gli occhi. Ma mantenne la calma.
Canaris proseguì: - Stando alle sue, siamo a buon punto. Gopher è pronto. Quindi, sfrutteremo il potere della nostra avanguardia.-
Medusa si chinò a fior di labbra da quello del Dottore: - C’è… qualcos’… altro… Nim…?-
Il dottore si spostò meccanicamente indietro, con delicatezza. Era un gentiluomo, ma non era Stein.
- Niente.-
Medusa attenuò il sorriso, ma si congedò. Tornato a casa, accese subito la sfera.
- Abbiamo un problema, Madame Circe. Un GROSSO problema.-

Era sul terrazzo. A guardare la tetra Death City di notte. Senza luce sembrava un immenso cimitero. Kirikou... Sentì dei passi avvicinarsi.
Sorrise tristemente: - Che passo simmetrico!-
Kid si appoggiò alla balaustra come lui.
Poi gli chiese: - Posso farti una domanda?-
Manuel annuì debolmente.
- Perché non hai chiesto niente a me?-
Lui lo fissò triste. Sembrava Crona nei suoi momenti peggiori. Aveva anche assunto il suo eterno cipiglio triste.
Poi sussurrò: - Davo per scontato sapesse di più Stein.-
- Infatti sapeva. Prima dell’incidente.-
Manuel lo guardò interrogativamente.
Kid proseguì: - Quando Nim studiava insieme a Stein e Jekyll, era un giovane promettente, di un gradino inferiore a Stein stesso. Dopo la fine della scuola, alla perdita del suo partner, la sua arma, per le sue grandi capacità… divenne Marie.-
Manuel lo fissò spaventato: com’era possibile?
- Poi… questo non devi dire che te l’ho detto io. Hai presente che la famiglia di Black*Star è stata distrutta?-
Annuì, lo sguardo ancora sbarrato dallo stupore.
- Quello che non sai… è che tutti loro, a parte White Star, suo padre, grazie a una telefonata anonima, furono uccisi dal dottor Nim e da Marie.-
Manuel sussultò: - Cosa? Marie ha contribuito a un massacro con il Dottor Nim?!-
Kid annuì debolmente: - Era una famiglia di pazzi. Pronti a diventare Kishin. Quindi era una questione tra loro e la Stella Nera. Con lui, Marie riuscì a diventare Falce della Morte.
Solo che… qualcosa andò storto. Nim assunse dopo il massacro una quantità spropositata di Follia. Nessuno sa il perché. Ma il giorno dopo… Marie aveva un occhio strappato e Nim le aveva impiantato la Follia in corpo. Nim fu allontanato dalla Shibusen e Stein fece la sua più grande follia: trapiantò la Follia di Marie nel suo corpo. Per questo, anche lui fu allontanato dalla Shibusen.
Jekyll, che si era impadronito di alcuni segreti, disgustato per la fine dei suoi compagni, decise di conquistare il mondo con Hyde. Il resto lo sai.-
Manuel riassunse la sua posizione triste: - Immagino che la Follia abbia fuso la memoria di Stein.-
Kid annuì debolmente: - Sei così deciso ad andartene?-
Manuel abbassò ancora di più il capo: - Non ho scelta, Kid! Ovunque vado la gente diventa bersaglio di quelli che mi inseguono. Mia mamma, Crona, Kim… e ora anche Kirikou è morto. La prossima volta a chi toccherà? A te? A Soul? A Maka? A Kim? A Lucy?! No, io non permetterò che vi facciano del male.-
Iniziò a piangere: - E comunque, anche se volessi… non posso!!!-
- Perché?- chiese Kid.
- Per via del sangue nero!- A parlare era stata Kim, infuriata più che mai.
Gli si parò davanti e gli tirò uno schiaffo: - Scemo! Hai paura di infettarla? Ti ricordo che Maka ha avuto lo stesso problema. E comunque il filtro naturale degli stregoni…-
- È rotto.- Kim sbarrò gli occhi.
Manuel proseguì: - Lo sento chiaramente. Ormai non posso proteggerla né dalla Follia, né dal sangue nero. Senza contare che né io né lei abbiamo l’Onda Anti-Demone di Maka.- Per un lungo attimo rimasero tutti zitti davanti alla realtà.
Poi la voce di Stein: - C’è un’altra possibilità, quindi.-
Manuel voltò la testa: Stein, Maka, Lucy e… Elka Frog.
- Come sarebbe a dire quindi? E che ci fa lei qui?!-
Elka Frog lo fissò arrabbiata: - Faccio il mio dovere di madrina. Considerato che te ne freghi altamente di Lucy, la prendo sotto la mia tutela.-
Manuel rise amaro: - E poi?-
Maka disse: - Faremo un trapianto di anima su Lucy. Stein l’ha già fatto con Marie. Le trapianteremo un pezzo della mia anima…-
- ESCLUSO!!! Troppo pericoloso!- urlò Manuel. Prima che un girino gli esplodesse addosso.
Allora perse la pazienza. Attaccò. Ma per quanto fosse veloce anche senza Lucy, non riuscì nemmeno a sfiorare Elka Frog. La quale lo innervosiva con linguacce e girini. Alla fine un esplosione più violenta la buttò quasi fuori dal parapetto. Ma Elka lo afferrò per la maglietta appena in tempo.
Poi sussurrò: - Non sono fuori come a Roma e il Sangue Nero ti rende troppo avventato. Sciocco! Se lascerai Lucy da sola, lei perderà il controllo e diverrà ciò che Canaris Teach vuole: un corvo maledetto, assassino, da distruggere. Non ti consentirò di far cadere Lucy nell’oblio. Ha bisogno dell’Onda Anti-Demone di Maka, che tu voglia stare con lei o no! E ha più bisogno lei di te che non tu di lei.- Detto questo lo ritirò su.
Lucy lo abbracciò stretto e gli disse, le lacrime agli occhi: - Manuel… Non lasciarmi anche tu!-
Manuel sospirò fortemente, arrendendosi all’evidenza. Non voleva andarsene neanche lui. Per Lucy sarebbe stato peggio del sangue nero.
Chiese a Stein: - D’ora in poi, però, m’informerete su tutto.-
Lui annuì, poco convinto. Era sicuro che i guai non sarebbero finiti lo stesso.
Poi a Maka: - Sei sicura di volerlo fare?-
Lei rispose: - No. Ma ho il coraggio per farlo. Se lo vuoi tu, ovviamente.-
Lui decise: - Facciamolo. Ma poi… ci alleneremo per vendicare Kirikou!!!- Un attimo dopo Kim, fiera di lui lo baciava, suscitando le risate dei presenti.

Angolo dell’Autore: Credo che, a questo punto, possa avere esagerato. Ma la trama è quello che è, quindi scusatemi. Allora, che succederà ora? Nemmeno noi lo sappiamo. Ma vi prometto che il prossimo capitolo spiegherà ogni virgola di dubbio.
GRAZIE ENORMI a ShinigamiGirl, Xablerot, Death the Simon e quelli che mi seguono, per i loro consigli e il loro entusiasmo.
Joma joma dabarasa.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Piani e allenamenti. Fidarsi o non fidarsi, questo è il dilemma? ***


12. PIANI E ALLENAMENTI. FIDARSI O NON FIDARSI, QUESTO E' IL DILEMMA?

 
Alla Death Room. Raduno generale dei coinvolti nell’attacco del C.T.T., in attesa che il trapianto d’anima a Lucy terminasse.
Manuel chiese a Shinigami: - Tanto per cominciare: chi è quel tipo con la pipa?-
Lui sbatté la sua manona sulla sua fronte: - Oh, scuuuusa tanto! Ti presento il nostro maestro d’armi e investigatore privato della Shibuseeen Sherlock Holmes, maestro della Lente d’Ingrandimento James Waaatsooon.-
Soul sbatté gli occhi: - Quello che si era occupato della missione a Santo Domingo due anni fa?-
Watson specificò: - Yes, ma DOPO l’incidente alla Strega Desper!-
Manuel li fissò stupito: che sapessero...?
La domanda di Tsubaki lo riportò con i piedi per terra: - E chi era quel tipo con il cilindro apparso con Free e Nim?- Shinigami volse la testa verso Crona.
Il quale si limitò a dire: - Jasper Trip.-
Black*Star sbarrò gli occhi: - Quel… coso… pieno di Follia… era Jasper?!-
Eibon continuò: - E il settimo Clown, il terzo creato da Medusa Gorgon e l’unico che le sia sfuggito. Il Cappellaio Matto.-
- Era un ottimo studente, prima. Il maestro dello specchio Marzolin. Appena promosso dal NOT all’EAT.- Sussurrò Kim, incredula.
Shinigami concluse: - Eravamo riusciti, con l’aiuto di Maka, a catturarlo e imprigionarlo a Sleepy Hollow, la prigione più difesa di Death City. Ma perdemmo un’altra giovane promettente, per colpa sua: Meme Tatane. è evaso lo stesso giorno di Jekyll, grazie a Nim.-
Manuel chiese, sempre più perplesso: - Come, scusi? Come ha fatto Medusa a creare un Clown con un Meister?-
Il professor Cadav... Sid Barret prese la parola: - Non ne siamo sicuri, ma crediamo abbia usato il sangue nero. Trapiantandoglielo nel cervello.-
Soul deglutì: disgustoso!
Sherlock, poi, prese il biglietto che Manuel aveva trovato tra le macerie e lo lesse: - Grazie del divertimento. Il Dottor Nim. 10/6.-
Black*Star: - Che diamine vuol dire 10/6? Non usate lingue strane con gli dei!!!-
Sherlock lo soppesò con lo sguardo, poi rispose: - 10/6 è il marchio del Cappellaio. è capace di creare varchi con gli specchi e cilindri di vetro capaci di esplodere una volta ingabbiato l’obiettivo. Per due volte.-
Poi si rivolse a Manuel: - Ora tocca a te: cosa ti ha detto Jekyll a Londra?-
Lui lo fissò interrogativamente: - L’ho… già riferito a Shini…-
- Voglio le parole esatte.-
Lui deglutì: - Beh… ha detto che Medusa e Canaris Teach lavoravano alla base di Medusa in Amazzonia. Snake Island.-
Watson annuì: - Una giungla di serpenti. La strega crede di essere al sicuro.-
Black*Star sbraitò: - Che aspettiamo? Attacchiamola adesso! Il divino me stesso non può perdere! Trascendo…-
- … gli dei e l’Olimpo, lo sappiamo.- lo interruppe Sherlock; - Ma Canaris Teach è una strega al pari di Arachne Gorgon; non sarà facile. E poi, che ha detto?-
Manuel proseguì: - Ha detto che vogliono morta Lucy. Per la pazzia di Canaris Teach, immagino. Vogliono Crona per creare un nuovo Kishin controllato da Nim. E hanno un esercito, credo.-
Sherlock si accese la pipa: - Credo sia questo il motivo per cui Shinigami non abbia voluto attaccare subito le streghe.-
- Per l'appunto!- confermò lui.
Black*Star si sentì in dovere di dire la sua: - POVERI COMUNI MORTALI! Io, da solo, ho sbaragliato l’esercito dell’Arachnophobia!-
Elka Frog e Kid lo fulminarono con lo sguardo e Tsubaki aggiunse per lui: - Con il vostro aiuto, ovviamente.-
Eibon alzò lo sguardo dal libro: - Peccato che stavolta stiamo parlando di un esercito di Meister criminali senza scrupoli con armi create appositamente dal Dottor Nim.-
A quel punto, tutta la Death Room sembrò crollare: armi? Create? Da Nim?
Stein entrò in quel momento: - Missione conclusa!- Era in un bagno di sudore.
Manuel gli si avvicinò: - Come… come stanno?-
Lui gli sorrise, come se avesse scordato che la sera prima aveva provato a infilzarlo: - Mai state meglio.-
Detto così, si spostò verso sinistra, mostrandogli la sorella e Lucy, entrambe vive e vegete. Provò a vedere le loro anime: perfettamente uguali come prima... tranne per un particolare. L’anima Lucy aveva ora un paio di ali uguali a quelle dell’anima di Maka; quindi, oltre che l'Onda Anti-Demone... era diventata una Grigori.
Spense la vista dell'anima per andare ad abbracciarle entrambe. Piangeva dalla gioia.
Maka si liberò dall’abbraccio: - Che mi sono persa?-
Lui si asciugò le lacrime: - Niente, a parte che Canaris Teach usufruisce di un venditore di cappelli fuori di testa e un esercito di maestri e armi cyborg.-
Lucy si accigliò d'improvviso, seria: - Armi meccaniche? Un po’ come Giriko che aveva per Meister i suoi Golem?-
Stein annuì, serio, accendendosi una sigaretta: - È un genere di legame che chiamiamo ibrido: l’arma, che Nim riempie di Follia, dipende dal Meister, che poco alla volta corrompe la sua anima.-
Manuel era spaventato: Nim era capace di questo?
Sherlock disse a Shinigami: - Non credo che sia tutto qui. Nim si è comportato in modo strano. Ha iniettato il sangue nero a Manuel nel momento in cui lui e Lucy eseguivano l’Eco dell’Anima. Perché? Non voleva farsi vedere? Manuel se ne sarebbe accorto, prima o poi.-
Shinigami inclinò la testa, interrogativamente: - Uhm. A che pensi, Holmes?-
Maka trasalì e Holmes continuò: - Anche Maka l’ha capito: non voleva farlo vedere a Medusa.-
Patty inclinò anche lei la testa, divertita: - Uno scherzo?! Divertente!-
Maka era seria: - Non tanto, se c’è un altro giocatore in questa partita.-
Manuel chiese: - Intendi dire che Nim lavora per qualcun altro?-
Spirit commentò: - Mi sembrava strano che fosse riuscito a far sfuggire quattro evasi in un colpo solo.-
Lucy chiese: - Quattro?-
Shinigami rispose per tutti: - Si chiamano Achab e Nemo, tra i peggiori farabutti insieme a Jekyll e Trip. Sono scappati dall’impenetrabile zona Abisso, dopo averla rasa al suolo. O al mare. O quello che è.- Spirit cercò di mandar giù il tentativo di battuta del dio della Morte.
Kid si grattò il mento: - E quei due non si sono fatti vedere, eh? Padre, ma come hanno fatto ad aprire quelle prigioni?-
Sid rispose per il dio della Morte: - La cosa strana è appunto questa! Per aprire quelle prigioni… serve una quantità di potere pari almeno a Elka Frog.-
Lei avanzò di un passo: - Ehi!-
Eibon cercò di salvare il collega dall’imbarazzo: - Vorresti dire, comunque, una strega molto potente. Ma non credo che Elka Frog abbia tanta energia. Il potere necessario dovrebbe essere almeno pari a Shinigami.-
Manuel chiese a Elka: - Mabaa ha parlato di un attacco?-
Lei scosse la testa: - Però, ora che ci penso… ultimamente alcune delle nostre streghe spariscono misteriosamente dal castello. Credevamo fosse la Shibusen… ma Mabaa ha detto che le streghe possono andarsene dal castello solo se lo vogliono loro. Non è possibile costringerli… se non ci fosse di mezzo un incantesimo di… di…- non riuscì a finire, fissando Sid.
Lui finì per lei: - Shaula Gorgon. La strega che mi ha ucciso, sì. Ma lei è stata sconfitta da Tsugumi, Anya e… Meme qualche anno fa. Anche se non so che fine abbia fatto la sua anima.-
Manuel era disgustato: possibile che le mele marcie fossero tutte sullo stesso albero?
Ox interruppe la discussione: - Scusate, perché Harvar non è qui?-
Sid abbassò la testa: - Scomparso. Perché…-
Sherlock sbuffò un po’ di fumo, prima di rispondere: - Harvar D. Eclair… è meglio conosciuto dalla malavita con il nome di Stecco, la spia del dottor Nim.-
 
Harvar stava studiando di nascosto il magazzino delle provviste del paese, dove si erano nascosti i suoi… amichetti. Il panico interno avrebbe distolto l’attenzione dalle porte della città. E il pipistrello avrebbe fatto il resto. Sghignazzò tra sé… presto o tardi, LUI sarebbe stato l’arma del Dottor Nim!
 
Ox prese Holmes per il colletto, strattonandolo: - Cosa vuol dire, questo? HARVAR ha fatto la telefonata, grazie alla quale i Clown sono stati scoperti.-
Watson scosse la testa: - Siamo stati noi. Dovevamo darti una voce di cui, purtroppo, ti fidi ancora ciecamente.-
Ox indietreggiò, mentre Holmes proseguiva: - Abbiamo fatto delle ricerche, su di lui. Nei suoi acquisti, abbiamo riscontrato diversi travestimenti dal mercato nero. Le bariste sono state convinte da lui a drogare a te e Kirikou le birre...-
- E questo come lo sa? SONO MORTE ANCHE LORO!-
Elka rispose: - No. Siamo state noi. Le abbiamo salvate appena in tempo. Sarebbero state uccise da Nim, una volta scoperta la loro copertura. E, obbligate o no, Mabaa non le riteneva colpevoli.-
Manuel mise una mano sulla spalla di Ox, per confortarlo: - Beh, devi ammettere che Harvar era… strano, ultimamente.-
- Ma perché? PERCHÉ?!- e si allontanò di corsa sbattendo la porta.
Shinigami interruppe il silenzio imbarazzante: - Bene, mi sembra ci siamo detti tutto. Oh, già, dimenticavo! Volevo informarvi solo che Tsugumi Harudori e Anastasia Yngling sono passate ufficialmente dal NOT all’EAT.-
Lucy fece una piroetta in aria: - Yu-huu! Sapevo che avrebbero accettato, alla fine!-
Manuel le disse: - Sono potenti, immagino. Se sono riuscite da sole a sconfiggere una Gorgon.-
Lucy era euforica: - Te le devo far conoscere! Erano le mie migliori amiche quando ero al NOT.-
Kim sussurrò, mentre si allontanavano dalla Death Room: - Tsugumi, Anya. Quanto tempo…-
Sid commentò, quando si furono allontanati tutti: - Sì... credo che faccia bene per loro distrarsi. Almeno per quello che è appena successo.-
Shinigami aggiunse: - Oh, Cadav... Sid, rinforza la vigilanza interna. Non sappiamo ancora come intendono attaccarci e potrebbero farlo alla svelta, ora che abbiamo l'elettricità fuori uso.-
Stein sussurrò: - Più che altro... speriamo che l'Onda Anti-Demone si sviluppi in fretta nella piccola.-
Le prime a vederle furono Kim e Jacqueline, che si lanciarono letteralmente su di loro, abbracciandole. Manuel le osservò. Una aveva i capelli biondi e lunghi e un vestito tipico da principessina. L'altra aveva dei bei capelli neri, con quattro trecce nere ai lati della testa: gli ricordava Maka. Poi, inquadrò le loro anime: la prima era seria, nobile e risoluta; l'altra era un po' timida, ma vivace a modo suo. Entrambe, comunque, potenti. Almeno pari, se non superiori, a Kim. Ma, d'altronde, doveva aspettarselo, da chi aveva sconfitto una Gorgon.
La bionda scherzò: - Cos'è, non ci fai più pagare la tassa, ora che siamo con te all'EAT?-
- Non provocarmi, Hepburn! Potrei pensarci seriamente, lo sai!- disse Kim, facendole l'occhiolino.
Manuel s'intromise: - O-oh! Dunque seminavi vittime appena arrivata, eh?-
Lei gli tirò una gomitata scherzosa: - Spiritosone! Oh, lui è Manuel Desper, il mio fidanzato.-
Lui sorrise al vedere le loro facce stupite: - E la mia Partner... direi che la conoscete anche troppo bene!-
Si spostò, così che Lucy potesse buttarsi anche lei tra le braccia delle amiche.
- Tsugumi! Anya!- Loro se la strinsero forte, felici come lei, piangendo dalla gioia. Poi, le salutarono felici anche Patty e Liz, che sembravano conoscerle da molto tempo.
Manuel sussurrò a Maka: - Chi è quella con le trecce?-
Lei sorrise: - Tsugumi. L'altra è Anastasia. Ma puoi chiamarla Anya Hepburn.-
- Uhm. Tsugumi. Sembra che ti voglia imitare bene. Non solo per i capelli, ovvio. Le hai visto l'anima?-
- Sì. È una Grigori particolare. Funziona solo con l'Eco dell'Anima.- Andarono tutti al bar a festeggiare le nuove entrate nell'EAT.
Manuel chiese a Tsugumi: - Che tipo di arma sei, tu?-
- U-un'alabarda.- disse lei timida.
Manuel fece un fischio, mentre Liz, per scherzare si mise a sfotterla: - Ehi, riesci adesso a essere tagliente, o hai ancora il bordo spuntato, fiorellino?-
Kid le tirò un calcio, ma Anya non era disposta a lasciare la cosa in sospeso: - Cos'è, hai bisogno di una sforbiciata, teppistella?-
Lei, seppur dolorante per il calcio, riuscì a sogghignare: - Principessina, hai paura di non riuscire a tagliarti i capelli, visto che vuoi provare con me?-
Manuel intervenne: - Vedremo se sarà così! Abbiamo detto che ci saremmo allenati per vendicare Kirikou e così faremo. Kid, ti va di provare con Anya?-
Liz cominciò a schernirsi: - Ma... ma... io scherzavo...-
Stavolta Lucy sogghignò: - Cos'è, hai paura Elizabeth Thompson?-
Kid si alzò, si pulì la bocca con un tovagliolo e annunciò: - Io ci sto. Sono curioso di vedere come sono brave le nuove arrivate.-
Liz fissò Manuel con la precisa intenzione di ucciderlo, mentre Kid la trascinava via con Patty.
Maka chiese a Manuel: - E con questo cosa speri di fare?-
Lui sorseggiò la sua cioccolata, poi disse: - Lavoro di squadra. Dobbiamo andare d'accordo, se vogliamo vincere contro Medusa e Canaris. E a Liz serve una lezione per capire che può contare su di loro.-
Black*Star, che aveva legato al dito la fuga della sera prima, gli tirò un pugno in faccia, facendogli rovesciare su Maka la cioccolata bollente.
- Ma sentitelo, un po'! Quel moccioso che ieri si è andato a cacciare nei guai da solo perché si sentiva il dio della situazione! Ora ascolta bene! Se lo fai un'altra volta, il dio qui presente ti darà una divina punizione! CHIARO, PEZZENTE MORTALE?!!!-
Un attimo prima che Manuel potesse reagire, Maka lo precedette: - Maka Chop!- Black*Star a terra non aveva l'aria del “GRAN PUNITORE”, ora.
Poi, Maka fissò il fratello e disse: - Comunque lo meriteresti anche tu! Ha ragione lui, se siamo una squadra, non potete piombare addosso al Dottor Nim da solo, specie se ha una Falce della Morte!-
Lui sbuffò: - Va beeeeneee! La prossima volta aspetto che esploda la centrale!-
Soul lo tirò su: - Perlomeno, diteci cosa volete fare, o ci gettate tutti nel panico.-
Lucy annuì: - Staremo più attenti, promesso.-
 
Erano tutti sulla collina, dove gli avversari si fronteggiavano in silenzio.
Kid chiese a Black*Star: - Ti va di stabilire le regole?-
Anya sogghignò: - Così le infrangerete con più gusto?-
Manuel fece segno di silenzio, mentre Black*Star cominciava: - Il dio qui presente ha una sola regola: tutto è permesso, tranne arrendersi!!!-
Tsubaki gli tirò dolcemente il braccio: - Black*Star, devono allenarsi, non uccidersi!-
Lui la fissò un attimo interdetto, mentre il suo sguardo si addolciva un attimo. Dopotutto, erano fidanzati.
Si riscosse e disse: - Scusate, il grande me si è lasciato andare! Finché uno non si arrende, comunque, tutto è permesso!-
Tsugumi chiese a Manuel: - Ma è sempre così?-
Lui scosse la testa scoraggiato, come a dire che era meglio non sapere. Poi, iniziarono. Liz e Patty si tramutarono in pistole e volarono da Kid, che si mise in posizione. Anya allungò la mano e Tsugumi, decisa, si tramutò in una bellissima alabarda. Liz aveva torto in partenza sul bordo: era bello appuntito.
Kid socchiuse gli occhi: - Dovrete perdonarmi se andrò pesante... ma quell'alabarda è asimmetrica e non la sopporto.-
E iniziò a mitragliarle di colpi. Anya fece girare Tsugumi come un majorete per parare i colpi e, approfittando del fumo delle pistole che copriva parzialmente la visuale di Kid, corse verso di loro, poi, spiccò un salto e, una volta sopra di lui, cercò di colpirlo ripetutamente con la punta dell'alabarda. Kid schivò ogni colpo, poi, mettendo il piede sull'arma in un momento in cui Anya la conficcava a terra, si elevò in una capriola sopra di lei e riprese a bombardarla. Anya schivò i colpi all'ultimo, facendo perno sull'asta per spostarsi di lato. Poi, rimessasi in posizione, cominciò a sferzare l'aria con Tsugumi, mirando allo Shinigami. Il quale schivò ogni colpo, anche se uno, colpendolo di striscio, gli squarciò una manica dello smoking; allora, per non cadere in depressione, si fece colpire l'altra manica, creando un squarcio identico.
Andò avanti così per una decina di minuti, in un alternarsi di parate, colpi e stoccate.
Allora i due avversari fecero una pausa, osservandosi per capire cosa aveva intenzione di fare l'altro. Kid scattò, veloce, cercando di colpirla da vicino, dato che l'approccio da lontano sembrava non riuscire con lei. Ma Anya se l'aspettava: ruotò un paio di volte l'alabarda, poi, rapida, colpì una delle sue pistole con violenza (probabilmente era Liz!) e gli puntò la punta alla gola, mentre lui ricambiava puntando l'altra pistola alla testa. Per un lungo istante nessuno si mosse.
Poi, Black*Star si mise a ridere a crepapelle: - Tosta la ragazza! È la dimostrazione che un dio si può superare, anche se, per me, ci vorrà molto di meno! Ahahahahaha!-
Manuel, sorridendo, si limitò a mettersi in mezzo: - D'accordo, basta così, direi che è un pareggio meritato.-
Anya lo fissò di sbieco: - Al diavolo! Avevamo detto che ci dovevamo arrendere, prima...-
- Appunto, nessuno dei due si sarebbe arreso e vi sareste fatti male. Era una situazione di stallo.-
Kid lasciò andare l'arma, che si rivelò essere Patty: - Mi sarei arreso comunque. Non mi piace vincere con una pistola sola: sarebbe asimmetrico. E anche se avessi voluto continuare, non credo che Liz sarebbe stata del mio stesso avviso.-
Quest'ultima, infatti, era in ginocchio a piagnucolare e, all'ennesima volta in cui le domandò cosa avesse, sbottò: - Quella vipera mi ha spezzato un unghia!!!- E non si capiva più se piangesse per il dolore o per il dispiacere.
Kid, dopo che Kim le rimise a posto l'unghia, la fece rialzare, sussurrandole: - Spero tu abbia capito la lezione, ora. Non sono principessine, ora, così come voi non siete teppistelle.-
Liz boccheggiò: - Tu-tu... hai lasciato che mi colpisse?-
- Avevamo ben altro da fare che assecondare i tuoi capricci.-
La loro attenzione fu richiamata di Soul, che aveva proposto a tutti la Risonanza a Catena. Non avevano mai tentato in così tanti, ma ci provarono. Per Manuel e Anya era la prima volta, quindi dovettero aspettare e guardare come si faceva, prima di provare.
Dopo che, al ventesimo tentativo, ci riuscirono con successo, Manuel trasalì insieme a Maka.
Essendo in risonanza con gli altri, pure loro se ne accorsero e Kid, calmo come al solito, disse: - Ci penseremo dopo. Se andiamo potrebbe scappare.-
Poi, una volta che furono tranquilli, Soul domandò a Lucy: - Sei già riuscita a entrare nella Black Room di Manuel?-
Lucy inclinò la testa di lato con fare interrogativo.
Manuel disse, serio: - Io sì. Perché?-
Soul sogghignò: - Semplice. Dovrebbe esserci uno strumento appoggiato lì. Probabilmente una chitarra. Perché tu lo sappia, Lucy, puoi sfruttarla per far sentire l'Onda della tua anima a tutti. Senza esagerare, o rischi di far cadere Manuel nella Follia.-
Lucy deglutì: - O-ottima prospettiva!-
Manuel chiese: - Ha utilità, perlomeno?-
Maka sorrise: - Beh, sì. Dato che, se sei in una Risonanza a Catena, tutti si muovono al ritmo della tua anima.-
Anya voltò le spalle, scocciata: - Che vuol dire? Dovrei muovermi al ritmo di una noiosa musica Rock?!-
Soul la ignorò: - Beh... Con la Risonanza a Catena... Potremmo provare a fare un complesso...-
Lucy lo fissò stralunata: - Soul! Io non so NIENTE di Jazz!-
- Sì, ma io so qualcosa di Rock. Non che mi piaccia, ovvio, ma a furia di ascoltare i tuoi Good Charlotte qualcosa ho imparato.-
La voce di Elka Frog interruppe tutto: - Ne riparlerete un'altra volta.-
Manuel le chiese: - Che vuoi, ora, Elka?-
Lei prese Manuel e Kim per il collo e li trascinò via con le loro armi: - Allenamento supplementare!-
Soul commentò: - Beh, questo sì che è molto poco figo.-
Black*Star urlò: - Bene, pappe molli!!! Cominciamo con le flessioni!-
Tsugumi sussurrò: - F-flessioni? Anya, forse abbiamo lasciato il gas acceso...-
 
Manuel, una volta arrivati al posto, si massaggiò il collo e borbottò: - Si può sapere in cosa vuoi allenarci, fata turchina?!-
- Il rispetto potrebbe essere un inizio. Ma visto che non ho tempo, mi accontenterò di arrivare al punto. Perché accidentaccio ci impiegate un secolo per lanciare un incantesimo, eh?-
Kim disse: - Il Mantra è lungo da pronunciare...-
Elka la bloccò con una mano: - Non dovete pronunciarlo che una volta sola, tonti!-
Entrambi la fissarono come degli ebeti. Lei spiegò: - Le vostre armi sono una parte di voi: quando pronunciate il Mantra, questo si trasferisce automaticamente dentro di loro, facendo da catalizzatore dei vostri incantesimi. Se lo pronunciate tutte le volte, quello si ritroverà a fare da tappo.-
Manuel la fissò a bocca aperta: - E tu... come fai a...-
Lei socchiuse: - Sono una strega di secondo livello, tesoro. SO di cosa parlo perché l'ho studiato. E se Mabaa viene a sapere che ve l'ho detto, mi ucciderà.-
Manuel incrociò le braccia: - Affascinante. Sarà in diretta?-
Lucy, già ritornata umana, gli tirò un cazzotto sullo sterno, facendolo piegare in due. Che ossa, ragazzi!!!
- Scemo! Che ti piaccia o no, lei ti vuole bene, rischia la vita per aiutarti e tu la insulti?!-
Manuel fissò Elka, improvvisamente dispiaciuto, ma non poteva farci niente se ancora non si fidava di lei: che cavolo, Follia o no, aveva quasi ucciso Maka!
Si fece forza e le disse: - Scusa... è che devo ancora farci l'abitudine e...- non fece in tempo a finire che lei lo abbracciò. Lui ricambiò l'abbraccio, tranquillo.
Poi, lei si scostò e disse a Kim: - Bene. Ora vediamo di perfezionare qualche incantesimo. Mica vorrai usare sempre le stesse mosse.-
 
Alla fine degli allenamenti, si ritrovarono tutti al bar. Manuel vide che Anya e Tsugumi erano ridotte come stracci: evidentemente la scusa del gas non aveva funzionato con Black*Star.
Maka esordì così: - Bene, ci serve un piano per stasera. Sid avrà già disposto delle difese, ma se prendiamo gli avversari di sorpresa, non se ne accorgeranno.-
- Per quello ci penso io! SONO IL MIGLIORE PER QUESTO!!!-
Manuel commentò: - Black*Star, non credi che sarebbe il caso che io venissi con te... giusto per evitare che Harvar ci scopra.-
Lui lo guardò interrogativamente: - Che c'entra Harvar? Non parlavamo della partita di Basket?-
Lui sospirò: si era dimenticato che il suo ego bloccava ogni via alla sua anima anche nella Risonanza a Catena.
- Black*Star, stavamo parlando del fatto che, quando abbiamo fatto la Risonanza, io e Maka, unendo le anime, abbiamo individuato l'anima di Harvar nel vecchio magazzino.-
Lui inarcò le sopracciglia, poi sbottò ridendo: - Sciocco mortale, OVVIO che lo sapevo! Solo volevo lasciarti l'illusione di sapere di più di un dio! AHAHAHAHAHA!-
Tutti caddero a terra! Non era possibile fosse così... così... così, insomma!
Manuel cercò di ricomporsi: - D-D'accordo, vediamo di capirci. Io e Black*Star staremo qui, a colpire di sorpresa Harvar. Mi raccomando, Star, prima di ucciderlo, fatti dire qual'è l'obiettivo di Canaris. Voi starete a coprirci casomai uscisse qualcos'altro per attaccarcive a coprire le zone più scoperte. Oh, e nessuno dica niente a Ox: ci manca solo che cerchi di ragionare con Harvar.-
Patty e Tsugumi chiesero all'unisono: - Perché non lo diciamo a Shinigami, prima?-
- Perché nemmeno nella Death Room le notizie sono al sicuro.- La voce ovattata di Holmes alle loro spalle li fece sobbalzare.
Lui continuò: - Lo capisco, dopo quello che ha fatto Medusa con lo specchio. Buon piano, comunque, ma non dimenticate del lato doppiogiochista di Nim. Dovete disporre qualcuno anche a difendere le entrate della città. Ai tombini ci penso io con Elka.-
Manuel non riusciva a crederci: - Ce... lei ci sta aiutando?-
Lui sorrise: - Una cosa ho imparato del mio lavoro, Desper. Al momento opportuno, prendi l'iniziativa. Comunque volevo avvisarti che Crona è stato di nuovo male e si trova momentaneamente all'Ospedale.-
Lui abbassò il capo: gli attacchi ormai erano sempre più frequenti, ultimamente.
Poi disse agli altri: - Un'altra cosa, ragazzi.- Tutti si voltarono a fissarlo.
- Se mai uscisse Medusa allo scoperto... lei è solo MIA. D'accordo?-
Black*Star commentò per tutti: - Nessuno meglio di un dio capisce la vendetta, piccolo! Uccidila pure, quella befana!-
Elka commentò: - Se fossi un po' più forte ti darei una mano... ma penso possa bastare lo stregone delle tenebre.-
Tsugumi sussurrò ad Anya: - Prevedo guai!-
 
- Pronto?-
- Nim, spero non ti dispiaccia se partecipiamo anche noi alla festa, stasera.-
Lui si leccò le labbra preoccupato: - Credo dispiacerà solo alla donna-serpente. Il canarino è mezzo matto come il suo cappellaio. Basta che arriviate in tempo.-
Una risata bollente dall'altra parte della cornetta: - Dottore, sa meglio di me che mi piace creare suspence!-
 
 
 
Angolo dell'Autore: - Ciau, mi aspetto un bell'applauso per questo capitolo, ci ho sudato sopra una settimana! Ma, d'altronde, qualche accusa me la merito per aver mischiato Soul Eater e Soul Eater NOT. Ma capirete più avanti il perché. Nel frattempo, godetevi il sole estivo.
Qualcosa di oscuro sta per coprirlo e gettarci nell'Oscurità.
Dopo questa allegra nota,
Joma joma dabarasa!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Battaglia a Death City. Angeli contro Demoni? ***


13. BATTAGLIA A DEATH CITY. ANGELI CONTRO DEMONI?


Death City, sera dell'attacco. La luna, tanto per cambiare, rideva! Kid, in preda al panico, era in uno sgabuzzino, l'ottavo del corridoio della Shibusen, sua zona di pattugliamento e Liz cercava da più di un'ora di convincerlo ad uscire da lì.
- Insomma, Kid, che hai?-
- Non capisci?! È tornato lui!-
Lei, sospirando, insistette: - Ma di chi parli?-
In quel mentre squillò il cellulare a Patty. Liz glielo prese e diede un'occhiata: Manuel?!
Rispose lei: - Manuel, non avevi detto che dovevamo spegnere le comunicazioni?-
Lui, sbrigativo: - Era una cosa urgente e sapevo che Patty si sarebbe scordata il cellulare acceso. Dì a Kid che Excalibur è sotto la “custodia” di Hiro Shimono, quello strano biondino depresso...-
Lei lo zittì: - Sì, so chi è. Ma che ci fa qui quel... tizio?-
- Ah, non lo so! Credo ci sia lo zampino di Eibon. Non lo sopportavo neanch'io dopo cinque minuti.-
Lei rise: - Cinque?! Hai stabilito un record dopo Hiro! Nemmeno lui lo sopporta quando starnutisce la notte. Ma è l'unico che sa utilizzarlo, dopotutto!-
Si informarono sulla situazione e riagganciarono.
Poi Liz bussò di nuovo allo sgabuzzino: -Ehi, fifone, Ex...-

- NON DIRLO!-
Lei sospirò: - Il nasone è con Hiro, ora e stanno pattugliando l'aria con Kim. Ha accettato di stare in aria con lui per dieci dollari al minuto. E credo che Kim speri tanto che la battaglia cominci, soldi o no.-
Lui, uscì timidamente fuori, gli occhi spauriti: - V-Vuoi dire che... non c'è ora?-
Patty rise: - Kid, che fifone che sei!-
Kid si rassicurò un poco sentendo Patty ridere e uscì del tutto fuori. Allora una voce seria e nasale fuori da una finestra disse: - Cretino!- e Kid tornò dentro spaventato come un coniglio. E Liz cercò di trattenersi da urlare a Hiro di starsene alla larga.

Maka e Soul videro la scena da sotto, qualche isolato distante dal magazzino, lei sospirando, lui borbottando “molto poco figo”. Povero Kid! Fortuna che Hiro non era passato da Black*Star o quell'imbecille si sarebbe fatto scoprire, da Stein e da Harvar. Già, dovevano stare in silenzio pure con i prof. Ed era una fortuna che Stein, insieme a Spirit, controllasse solo le anime che stavano all'esterno di Death City o sarebbero finiti tutti su un tavolo da dissezione. Era insieme a Tsugumi e Anya, che facevano del loro meglio per non spaventarsi a ogni minimo fruscio. Poverine! Appena arrivate e già si buttavano in una missione pericolosa senza permesso. Lì per lì Maka era contraria, ma, dovette ammetterlo, Manuel aveva ragione (anche se un Maka Chop non glielo tolse nessuno!). Avevano sconfitto una Gorgon: cosa volevano di più?!
Manuel e Black*Star avrebbero badato al magazzino e sarebbero intervenuti al momento opportuno, mentre Holmes e Elka Frog badavano alle vie sotterranee di Death City.
Maka si sorprendeva sempre più delle capacità tattiche di Manuel. Sid aveva detto una volta che lo si poteva già considerare al terzo livello solo per la tattica, mentre Stein ribatteva che aveva ancora molto da imparare.
Comunque, era tutto a posto, almeno i parte e, se non fosse saltato fuori che c'era una strega o Nim o il Cappellaio, erano tutti pronti per la Risonanza a Catena. Ovvio, si sarebbero scoperti con Stein... ma se Shinigami sperava di respingere un attacco solo con quello, sbagliava alla grande.
Ma, quanto al resto, la città era tranquilla. Forse troppo. Finché Maka non avvertì una chiamata dall'alto di Hiro. Le ali della luce splendevano della luce del Sole visibile, quindi non lo si notava, quella sera. E notarlo fu ancora più difficile, anche se aveva una vistosa camicia bianca!
- Maka! Io e Kim [- Cretini!- nd Excalibur] abbiamo notato che sta arrivando qualcosa in volo [- Cretini!-]. Abbiamo ascoltato di nascosto i prof [- Cretini!-]. Sid non lo ha identificato bene [- Cretini!-], ma Stein ha borbottato qualcosa su “anima Grigori” [- Cretini!-].-
Maka sussultò e Soul le chiese: - Che c'è, Maka?-
Lei scosse la testa: - Niente... solo un presentimento.-
Kim incitò Hiro a tornare su (quando una è fissata!). Maka e Anya attesero in silenzio, le armi in pugno.
Maka, per non farsi sentire da una sentinella di passaggio, le sussurrò: - Siete capaci di eseguire l'Eco dell'Anima anche in due?-
Lei si rabbuiò un attimo, e l'avrebbe fatto anche Tsugumi, se non fosse stata alabarda, pensando a Meme, ma rispose: - Sì, ce la facciamo!-
- Bene, allora tenetevi pronte!-
Comunque, per un'altra decina di noiosi minuti non accadde nulla. Allora il sottosuolo cominciò a rimbombare. Erano le bombe girino di Elka Frog. La battaglia stava per iniziare!

Sentendo i rimbombi, Harvar sogghignò nel magazzino. Avevano inviato una marmaglia di idioti là sotto per distrarre l'attenzione dalla cinta della città. Dopodiché, dopo il doppio diversivo, sarebbe toccato a loro!

Maka stava aspettando con Anya il segnale in silenzio, come le aveva insegnato Black*Star. Aspettare... non era mai stata impaziente, ma c'era quel presentimento che la rendeva nervosa. Anya era nervosa e lo dava a vedere, sentendo quelle eruzioni nel suolo di Death City. Improvvisamente, Maka lo vide. Era lui! Un'anima Grigori. Fece spuntare a Soul le ali, imitato subito da Anya e Tsugumi, che eseguirono l'Eco dell'Anima in silenzio. Volarono davanti a lui, bloccandogli la strada.
Anya strozzò un grido: - E quello... chi è?!-
Maka non le rispose, a cavalcioni di Soul.

Solo, si limitò a fissare il giovane davanti a lei, le lunghe ali nere spiegate nell'aria e a salutarlo con falsa giovialità: - Ciao, Gopher!-

Lui sorrise: - Maka Albarn... quanto tempo, eh? Più o meno da quando Noah è morto.-
Soul ribatté: - E tu te la sei squagliata con il libro di Eibon!-
Lui sbuffò: - Storia passata! Eppure, - sussurrò gelido; - parte del mio presente è in quel passato!-
Tsugumi chiese: - Scusate, chi è quel tipo?-
Lui la fissò con vivo interesse: - Notevole! Una Grigori che funziona solo con l'Eco dell'Anima! Che lavora come una schiava, tanto per cambiare, alla Shibusen!-
Soul spiegò per tutti, anche per Hiro che si stava avvicinando con Kim ai due neo-svolazzanti: - Lui è Gopher [- Cretino!-], un anima Grigori che in passato era al servizio di Noah [- Cretino!-], lo stregone reincarnazione di Eibon [- Cretino!-], che cercò di "collezionare" Ashura anni fa EXCALIBUR TACI!!! [- Cretino!-]-
Gopher rise acido: - Reciti bene i necrologi, Falce della Morte. Ci sei abituato? Prova a recitare cos'è la vita di una persona, non quello che è stata!-
Maka rispose: - Il passato di una persona è ciò che la rappresenta.-
Gopher scosse la testa: - Voi considerate la vita al passato, come Shinigami. Nim mi ha fatto pensare in modo nuovo! È esattamente ciò che volevo da Noah! Una guida, che mi desse un sentiero su cui avviare un epoca di modernità! Credevo di averlo con Eibon... e invece eravate voi. Ora vedo me stesso come voglio e sono. E dovrete pensarla come me, un giorno!-
Tsugumi ribatté: - Sbagli! Il passato serve per capire i propri errori! Ed è un errore cercare di eliminarlo! E comunque, stai facendo peggio di prima!-
- Parli dal tuo punto di vista o da quello di Shinigami? D'altronde, Excalibur, non sei stato tu a dire che siamo noi a farci le regole?-
La spada ribatté al Grigori: - Cretino! Le regole sono valide finché sono giuste a viversi!-
Lui sogghignò: - Giusto... ingiusto... Tergiversi, baffetto, anche questo è un punto di vista!-
- No, cretino! La giustizia è il basamento di ogni punto di vista!-
- E chi la esercita, la Giustizia? Un dio... a cui non gliene frega niente di chi muore, come diresti tu, “ingiustamente”. Poi, sarà il turno... pff... di Black*Star, assassino figlio di assassini, gente che vuole vedere morte e basta. Ma noi abbiamo la Morte in pugno. Ammirate!-
La mano dello stregone si illuminò e apparve un arma con una lama orrenda... a forma di ala di pipistrello! Maka la riconobbe! Era piena di Follia, ma era...
- Mosquito!-
Lui la maneggiò con nonchalance: - Sì. L'ha ricostruito Nim, pezzo per pezzo, riempiendolo di Follia. Ora è vivo, anche se non sa di esserlo. Ed essendo una parte di me, è vivo doppiamente e completamente! Non capite? Con la Follia, possiamo soverchiare l'ordine delle cose!-
Soul borbottò: - Già... mi sembra di sentire parlare Ashura nei suoi noiosi monologhi. La Follia è un illusione di vita!-
Gopher scosse la testa tristemente: - Soul Eater Evans, non potrai mai capire, perché la tua testa è nel mondo del dio della Morte.- Si volse verso il biondo e gli tese la mano; - Ma tu, Hiro, puoi ancora salvarti. Tu capisci cosa vuol dire essere soli, senza rispetto! Come me.
Sai cosa ho fatto, dopo la morte di Ashura? Sono rimasto in un buco nero e puzzolente, per tanto tempo, nel buio, nell'ombra... nelle tenebre... e ho capito! Cosa vuol dire avere pazienza. Essere degli eroi senza diventare Maka o Star o Spirit. Lo sono diventato da solo. E con Nim, diventeremo leggende.
Liberati da questa ragnatela, ancora più insidiosa di Arachne. Vieni con noi. Vuoi davvero diventare un eroe mezzo assonnato perché quello starnutone ti tiene sveglio la notte?-
Hiro socchiuse lo sguardo e volò lentamente indietro: - Gli angeli... sai, si narra di angeli che, decaduti, sono diventati demoni. Sono famosi. E sono dannati. Preferisco stare con questo starnutone [- Cretino!-] che diventare un dannato come te, che preferisce morire per se stesso che come gli altri!-
Gopher ritrasse la mano, tristemente serio.
Hiro disse alle amiche: - Ragazze, date una mano di sotto. A lui ci penso io.-
Excalibur sbottò: - NOI, cretino!-
Gopher sussurrò: - Prima ucciderò te... poi sarà il turno di Death City. E capirai cosa vuol dire stare alle vecchie regole.-

Maka e le ragazze scesero velocemente, mentre Hiro e Gopher iniziavano la lotta.
Una voce le richiamò alla realtà: - Bene bene. Nuove talpe per la vivisezione?- Deglutirono tutti all'unisono.
Soul si voltò: - P-Professor Stein...-
Lui, senza dare alcun segno di rabbia, parò un colpo esplosivo di Gopher, deviato da Hiro verso di lui, con Spirit, creando un gran polverone e uscendone indenne.
Poi disse loro: - Fingerò di non aver visto niente e lo farete anche voi. Maka, Soul. Andate al magazzino e cercate di tenere impegnato quel che c'è lì dentro. Sento della Follia molto grande. Anya, Tsugumi, restate con me se esce qualcosa da sotto. Kim, Jacqueline, tenetevi alla larga un km da quei due uccellini e continuate il pattugliamento.-
Annuirono tutti. E si misero al lavoro. Comunque fosse andata a finire, tanto, erano tutti in punizione.

Era il momento! Harvar aprì di scatto le porte del magazzino e cominciò a scoperchiare le casse... senza accorgersi delle Kusari-game. Un attimo dopo infatti era legato a terra, le casse non ancora aperte e con qualcosa dentro, mentre un piede lo schiacciava a terra.
Sghignazzò: - Manuel... Black*Star... Facevate gara per chi stava più in silenzio?!-
Black*Star sogghignò: - Il pivello non voleva compromettersi. Ora canta, “canarino”: a cosa punta Medusa?!- Lui stette zitto. Non avrebbe parlato e Manuel lo sapeva.
Si avvicinò alle casse: - Che c'è lì?-
Lui sbuffò: - Il Dottor Nim li chiama Blackson. Sono animali in cui è stato trapiantato il sangue nero. Uccidono chiunque li ostacoli.-
Diede un occhiata nella scatola. Faine, donnole, tassi, serpenti, altri... tutti pieni di Follia! A Manuel gli si illuminarono malignamente gli occhi.

Avvicinò la scatola a Harvar e sussurrò: - Allora, se non vuoi che te la apra addosso, mi devi dire tutto. Perché mi sembrano un po'... affamati, i piccoli.-
Harvar deglutì: - Non... non dirai sul serio... nemmeno tu sei così...-
- Sadico? Ti ricordo che anch'io ora ho il sangue nero in corpo e potrebbe partirmi un tic. E comunque, mi sembra il minimo, dopo quello che avete fatto a Kirikou.-
- Colpa sua! Doveva lasciarla morire!-
Non riuscì a proseguire. Il pugno di Black*Star lo tacitò momentaneamente, spaccandogli un molare.

Manuel sussurrò, aprendo ancora di più la scatola: - Fingerò di non aver sentito, ma non te lo ripeto più. Cosa-vuole-Medusa?!-
Lui farfugliò qualcosa di incomprensibile, a causa della faccia gonfia e Tsubaki, ancora legata a lui, tradusse: - L'Ospedale. Vuole andare all'Ospedale.- Black*Star e Manuel si fissarono negli occhi. Una volta tanto, c'erano arrivati insieme.
- CRONA!-
Manuel fece un fischio, richiamando Lucy che era rimasta di vedetta e disse a Black*Star: - Vado a ucciderla a suon di calci. Tu tieni d'occhio questo pezzente, d'accordo?-
Lui ghignò: - Mi concedi un grosso favore: fare il carceriere per questo verme traditore! Se torni in tempo, te ne lascio un pezzo!-
Lui sorrise tristemente, prima di disattivare lo Scudo dell'Anima e sparire nelle ombre con Lucy. Harvar sogghignò: tutto procedeva secondo il piano del Dottore.

Nel sottosuolo, Free non la smetteva di sbraitare ordini contro i suoi uomini (o meglio, ubriaconi!), tenuti a bada dal microchip del dottore. Ma, nonostante l'adrenalina che ci mettevano e tutto, quel bislacco tipo con la lente e la pipa li faceva volare via con poderosi colpi che risuonavano nelle gallerie. A un certo punto si stufò: disattivò lo Scudo dell'Anima e si trasformò!
Avanzò urlando verso l'investigatore: - Che pensi di fare con me? Io sono immortale! Wolf Wolves Wolf Wolves!-
Stalattiti ghiacciate comparvero dappertutto circondando Holmes, ma lui non si lasciò impressionare: - Reduce Lens!-
In un attimo, alzando una parte della lente verso le stalattiti, quelle si ridussero in maniera microscopica.

Prima ancora, poi, che il lupo potesse riprendersi dallo stupore, lui capolvolse la lente e la puntò su un punto sotto il mannaro: - Zoom Lens!-
Dove prima c'era un buco... ora Free cadeva in una voragine. Che Holmes rimpicciolì appositamente. Gli scagnozzi, senza più qualcuno che dava ordini, sembravano in procinto di squagliarsela, ma...
- Nim Abiding Silver Gun!-
Le teste dei presenti caddero a terra, una scena di cui Holmes avrebbe fatto volentieri a meno. Poi, dal fondo della galleria apparve il Dottor Nim con Justin Law in mano.

Nim fissò disgustato la scena, poi sussurrò: - Holmes... pagherai per esserti intromesso anche stavolta! Free, esci fuori da lì sotto!!!-
Non ricevette che silenzio.

Poi: - Cra cra cra. Conoscendolo, si sarà congelato da solo!-
Lui alzò la testa. In aria volteggiava una ragazza su un girino gigantesco, la gonna a pois e il cappello arancione da strega, lo Scudo dell'Anima appena disattivato.

Sorrise acido: - Elka Frog, immagino. Medusa sarà contenta di riaverti in squadra.-
Lei gracidò: - Squadra? Umpf. Mabaa mi ha tolto il serpente che Medusa mi aveva infilato in corpo. Non voglio avere niente a che spartire con quell'arpia! E comunque, - aggiunse, socchiudendo gli occhi; - io non sopporto che qualcuno tocchi il mio figlioccio. Quindi la farò a pezzi, doc.-
Detto questo, sollevò ambo le mani: - Kaerog Froeru Gekoeru Frog. Cra cra cra!-
Nim si mise in posizione, aspettandosi numerosi girini... ma apparvero delle rane! Piccole, ma magiche come i girini, probabilmente. Ma le dimensioni lo rassicurarono un poco: quella strega avrebbe imparato a non intromettersi! 
Ma, quando stava per colpire la prima che si era messa a saltare verso di lui, Holmes eseguì lo Zoom Lens, ingrandendola a dismisura. Nim non riuscì ad evitare l'esplosione.
Un attimo dopo, rialzandosi da terra, sorrise sadico: - Ottimo! Temevo di annoiarmi, stavolta!-

Liz continuava ad annoiarsi, appoggiata al portone, cercando di fare uscire il suo Meister: - Kid, ti dico che stanno combattendo! Non c'è motivo di...-
La voce trillante di Patty la interruppe: - Sorellona, guarda che bello questo cilindro a forma di giraffa!-
- Patty, non è il mo... Aspetta!- s'interruppe, girandosi – Hai detto “cilindro”?-
Patty indicò smagliante il cilindro giallo e nero sulla testa: - Yessss, me l'ha dato quel tizio strano all'ingresso, credo di averlo già visto al Death Bazar, o non lo so...-
Un attimo: Death uscì dallo sgabuzzino e, rapido, strappò il cappello dalla testa di Patty, lanciandolo contro l'ingresso. Un esplosione assordante accompagnò il volo.
Liz era senza parole, Kid serio e Patty strillava euforica: - Yu-uuuuh! La giraffa ha fatto Buuuum!-
Una risata giovane e acida si udì dal portone d'ingresso, dietro il fumo: - Mi mancava la tua risata, Patty. Credo che la registrerò, prima di ucciderti!-
Kid ordinò: - Liz, Patty, trasformatevi!-
Le magnum arrivarono nelle sue mani, mentre lui si metteva in posizione da combattimento, i mignoli pronti sui grilletti.
Poi, un tizio con un sorriso irregolare, un cilindro in testa e uno specchio in mano avanzò oltre il fumo, chiedendo a Kid: - Shinigami Jr. Tu sai perché un corvo assomiglia a una scrivania? Ma forse è il caso che lo chieda a Crow, non trovi? Il dilemma è: prima o dopo che muoia tra le braccia della mia padrona?-
Kid lo fissò rabbioso: - Tocca Lucy... e io ti ucciderò!- e sparò due colpi nella sua direzione.
Lui alzò lo specchio verso sinistra e un raggio luminoso illuminò una porzione di muro.

Poi sussurrò: - Glass Transfert!- e scomparve, lasciando che gli spari colpissero l'aria.
Kid, tranquillo, si diresse verso il bagno: tanto, l'unico specchio lo trovavi lì!

Crona cercava di scappare di sottecchi, sotto il letto, nella speranza che... che LEI non lo trovasse. Ma, a un certo punto, sentì un fruscio dietro di sé e uscì fuori di scatto. Un serpente frammentato uscì fuori e si alzò in aria. Crona seguì a denti stretti con lo sguardo il suo tragitto, finché non andò a finire sul braccio di una donna incappucciata.
Che sorrise: - Crona, piccolo mio... Non sei felice di rivedermi?-
Crona non provò neppure a chiamare aiuto: sapeva che le infermiere, o erano scappate, o erano state... non immaginava oltre! E non avrebbe potuto, comunque: era irrigidito dal terrore.
La donna gli porse la mano, gentile e minacciosa allo stesso tempo: - Su, Crona... torniamo a casa!-
- Giù le mani da mio fratello, befana incartapecorita!-
Lei interruppe il sorriso per un attimo. Poi si mise a ridere sguaiatamente, voltandosi verso il nuovo arrivato. Manuel era la furia fatta persona, se non si teneva conto di Excalibur arrabbiato sul serio. Stava uscendo dall'ombra di un comodino, gli occhi che mandavano lampi, lo Scettro Nero scintillante di elettricità!
Poi sussurrò, rabbioso: - Medusa Gorgon... Non sai quanto ho desiderato questo momento. Ho una tale voglia di ucciderti...-
Medusa si leccò le labbra: - Sorprendente! Faresti questo a una che ha avuto più cura di Crona di quanto non ne abbia avuta tua madre...-
- L'hai trasformato in un mostro. L'hai abbandonato quando non ti serviva. L'hai quasi ucciso! Mia madre non era presente, ma era più madre di te! Ma cosa sto a parlare di famiglia... con una che tradisce le sue sorelle pur di pararsi il fondo schiena?-
Lei sogghignò: - Determinato, eh? Peccato che tu sia caduto in trappola, tesoro!-
Lui la fissò stupito. Poi, qualcosa strappò Lucy dalle sue mani, portandola una signora sulla finestra. Un canarino! Ma allora...
Canaris Teach era bonaria: - Già. Crona era il primo obiettivo. Il secondo eri tu. Il terzo... un lavoro incompiuto!-

Harvar era ancora bloccato nel magazzino, il piede di Black*Star sul suo petto. Il gonfiore cominciava a scomparire.
Sorrise al Killer: - Scusa, Black*Star... la tua scarpa è rinforzata con ferro?-
Lui sorrise di rimando: - Vuoi provarlo in faccia?-
Lui socchiuse gli occhi attraverso le lenti: - Provalo tu!-
Detto questo fece partire una scossa elettrica per tutto il corpo, colpendo Black*Star e Tsubaki, presi alla sprovvista. Poi si rialzò, legò Black*Star con Tsubaki ancora in forma di Kusari-game e li mise in un angolo. Una volta rivolte le casse verso l'esterno, le aprì. Subito i Blackson si riversarono su Death City. Poi, alzando il braccio verso l'alto, lo riempì di elettricità, illuminandolo.

Hiro continuava a tempestare di affondi Gopher, ma quello o li scansava o li parava con Mosquito, che aveva assunto la modalità “Cento anni prima”, la forma in cui il suo corpo era il più duro. Ma, per quanto fosse duro, Gopher stesso sapeva di non potercela fare a lungo contro l'arma più potente, dopo la Falce della Morte. A un certo punto, un luccicore dal basso li distrasse.
Gopher sussurrò: - Era ora che si muovesse, quell'incapace di Stecco.-
Poi alzò Mosquito, cambiando modalità: era “Duecento anni prima” quando aveva il naso più lungo. Infatti la lama si allungò a dismisura, colpendo una porzione di grattacielo dietro Maka, che si era lanciata contro i Blackson, e bloccandola. Poi fu il turno della porta della scuola. Infine, colpì il pavimento sotto Stein e Anya, facendoli sprofondare nel sottosuolo.
Hiro si lanciò verso di lui menando un fendente verso il Grigori: - Che significa?-
Lui schivò il colpo e portò Mosquito alla terza modalità, la più potente, quella in cui “Quattrocento anni prima” era i più numerosi. E il più potente vampiro della sua epoca. La lama assunse un colorito incandescente.

Poi disse: - Semplice: tagliamo al Desper ogni tipo di aiuto.-

Kid non voleva sbirciare allo specchio del bagno per vedere se era lì. Avrebbe visto... la sua asimmetrica immagine e ne sarebbe rimasto scioccato tutta la notte. Sarebbe rimasto dietro la porta ad aspettare che Il Cappellaio Matto uscisse. 
A furia di pensarci, non si accorse che un cilindro trasparente gli si era avvolto intorno quasi completamente finché Liz non gridò: - Kid, salta!-
Già a metà frase, Kid era saltato in aria con tutta la forza delle gambe. Il cilindro esplose a un pelo dai suoi piedi. Si rimise in posizione, stavolta chiamando in aiuto Belzebù.
Il Cappellaio Matto mimò un applauso: - Congratulazioni, avete evitato il Glass Boom!-
- Come hai fatto? L'unico specchio qui era nel bagno! E la finestra è troppo piccola e sporca perché tu potessi uscire!-
Lui sorrise, sollevando un portacipria con specchietto. Era di Liz. Kid la fulminò con lo sguardo e, se una pistola potesse arrossire, lei l'avrebbe fatto tranquillamente.
Poi, Jasper proseguì: - Comunque, volevo farvi provare le mie bombette all'ultimo grido!-
Detto questo, lanciò delle bombette nere e lucide come dei frisbee contro Kid. E, mentre lui le schivava agilmente con Belzebù, si accorse di una cosa: dall'Ospedale avvertiva l'anima di Manuel... e due streghe! Possibile che... NO! Cercò di sorpassare il Cappellaio verso l'ingresso. Lui sogghignò, lasciandolo passare. Il perché Kid lo capì subito: la porta era distrutta e i calcinacci ricoprivano l'entrata. Oh, l'avrebbe distrutta. Se un colpo di striscio del Cappellaio non l'avesse costretto a concentrarsi sull'avversario.

Il quale rise beffardo, confermando le sue paure: - Proprio così, Death. Le mie signore vogliono sia Crona vivo... che i due tesorini morti!-

 

Contemporaneamente, mentre Nim si limitava a parare, apparentemente con le spalle al muro, i colpi incrociati di Elka e Holmes, avvertì le esplosioni sopra di loro e capì! Schiacciò un bottone nel suo giubbotto e la galleria fu scossa da due botti tremendi, che la bloccarono davanti e dietro.
Holmes guardò intorno a lui: li aveva incastrati. O almeno, lo pensava.
Elka lo riportò con i piedi per terra: - Nell'Ospedale... Medusa! E Canaris Teach?!-
Nim rise alacremente, mentre apriva il primo livello di Follia “PUNIZIONE”: - Esatto! Ora se non vi dispiace devo sbrigarmi! Ho un lavoro da finire e mi state intralciando!-
Holmes lo fissò: - Capisco: allora lavori veramente per qualcun altro. Che vuole Manuel Desper vivo.-
Nim socchiuse gli occhi: - Hai scoperto il regalo sotto l'albero, piccolo... ma non riuscirai a scartarlo! Non stavolta!-
Lui sorrise, preparandosi allo scontro: - Avessi un centesimo per ogni volta che l'hai detto, sarei più ricco della Diehl!-
Lassù, Kim, che si lanciava al pronto intervento, si sentì fischiare le orecchie. Inconsapevole che una gatta con il cappello a punta la seguiva.

- Lasciala stare subito!- urlò Manuel contro Canaris che teneva Lucy, ormai umana, per il collo, mentre lei si dibatteva inutilmente.
Canaris rise sadica: - Tesoro, forse non ci siamo capiti. Qui non sei tu a far le minacce. E comunque, morirete tutt'e due. Non avete possibilità se siete divisi! E non mi sembra un gran colpo di genio, venire qui con lei, con il sangue nero in corpo.-
“Così non sanno che ora Lucy ha l'Onda Anti-Demone. Meglio così!” pensò Manuel. Prima di lanciarsi sul davanzale e spezzarne la metà con un pugno nel tentativo di colpire la strega. La quale saltò in aria atterrando sul giardino di sotto con una piroetta.
Poi urlò a Medusa: - Il moccioso è tutto tuo! Io mi occupo di finire... il lavoro!-
Non riuscì a continuare: un calcio di Lucy nelle costole e lei la lasciò, tenendosi la mano sulla pancia, furiosa. Ma Lucy era nera dalla rabbia. Non nel senso che era arrabbiata arrabbiata; stava diventando
nera. E le spuntavano anche le ali! Da... corvo!!!
- Lucy! Che fai?! Lo sai che non ce la puoi fare per molto!-
Fu interrotto anche lui da Crona, che gli mise una mano sulla spalla e disse: - Ci penso io a tenerla d'occhio.-
Manuel annuì. Meglio con Lucy che con quella megera di Medusa. La quale non era intenzionata a lasciarsi scappare Crona.

Cominciò a sussurrare: - Nake Snake Cobra Cobubra! Nake Snake Cobra Cobubra!- Crona fece uscire Ragnarok e si apprestò a dare una mano a Lucy.
Medusa gli si scagliò contro, urlando: - Vector Blade!-.
Manuel si mise prontamente in mezzo alzando il braccio. Medusa sogghignò: una volta separatolo dal sangue nero con quell'attacco, sarebbe stato vulnerabile come non mai. Il colpo della spada a freccia andò a segno... levando scintille e un suono metallico, ma non lo scalfì nemmeno. Medusa strabuzzò gli occhi.

Manuel sorrise: - Scusa... ma le tenebre mi fanno più resistente di una persona qualunque. E non sono magro come Crona.-
Detto questo, colpì con un calcio la strega, facendole sfondare il muro dell'Ospedale e spedendola sulla veranda. 
La raggiunse con un salto, preparandosi alla mossa successiva. La quale non si fece attendere.
- Vector Plate!-
Una freccia comparve sotto di lui. Indicava nella direzione di Medusa.

Fu catapultato in avanti, mentre strillava: - Poooooorcaaaaaaa...-
Medusa si scansò all'ultimo, mentre Manuel si andava a schiantare contro il palo della luce, provocando scintille. Oltre c'era il vuoto. Una volta rotto il palo, sarebbe caduto di sotto, rompendosi comunque qualcosa. 
Allora Manuel affondò i piedi nel pavimento della veranda, imprigionando ogni movimento verso l'avanti. Poi, facendo sforzo con il sangue nero, ruppe il palo con le mani e lo usò per colpire con tutta la forza che aveva Medusa in faccia. Lei cadde qualche metro più in là, apparentemente senza un livido. Poi, lasciò cadere il palo, improvvisamente debole... no! Il sangue nero... cominciò a divagare con la testa, come in trance. Medusa provò ad approfittarne con un nuovo incantesimo.

Era nella Black Room. C'era una chitarra elettrica. Bellissima. Ma non la sapeva suonare. Dei passi. Era la ragazza punk che aveva già visto in sogno.
- Come andiamo oggi? La tua amica non c'è, vedo.-
Lui stette zitto.
- Andiamo, sai meglio di me che ora ti uccide se non fai qualcosa. Abbandonati alle Tenebre! Loro sanno come si fa con le streghe! Devi aiutare la tua partner, no? Canaris è troppo potente. Anche per Crona.-

- Vector Arrow...-

Represse una lacrima: - Apri le tende.-
Lei sogghignò malefica: - Sapevo che l'avresti fatto!- E aprì le tende.

Improvvisamente, un fumo nero si alzò dai piedi del ragazzo, avvolgendolo e ricoprendolo come un mantello, lasciando di stucco la Gorgon. Non c'era più. O meglio, al posto suo c'era un tipo strano, tutto nero e accasciato con la schiena, che la fissava con occhi rossi e vacui.
Che sussurrò: - Fammi male, ora... se puoi!-

Lo scontro era lungo e impari. Nonostante Lucy riuscisse a parare con le ali magiche tutti i canarini che le venivano lanciati addosso e Crona cercasse di fare del suo meglio per colpire la strega, non c'era niente da fare. Era troppo forte e aveva come una barriera di canarini esplosivi che le giravano intorno a una velocità pazzesca, come un vortice, mentre un'altra batteria volava alto per colpirli da ogni direzione possibile.
A un certo punto, Lucy riassunse di colpo le sue sembianze umane, cadendo a terra: nonostante il trapianto, ci sarebbe voluto ancora un po' perché il suo corpo e la sua anima si abituassero all'Onda e non voleva perdere il controllo.
Canaris sogghignò, vedendo che Crona cominciava a vacillare per difendere Lucy dai colpi dei canarini.
- Reet Tweet Meet Tweet! Canaris Punch!-
Crona vide il mucchio di uccellini compattarsi per formare un pugno enorme. Ed esplosivo, probabilmente. Quando credeva di essere spacciato e Lucy con lui...
- Eco dell'Anima!-
Canaris alzò la testa di scatto: - Una strega con un arma?!-
Kim eseguì l'attacco in aria, con Jacqueline risplendente come un faro in quella notte: - Lantern Death!-
Il filo infuocato raggiunse la strega al centro del vortice, spezzettandosi in mille fili infuocati ancora più piccoli, che avvolsero la strega prima di esplodere, lei e i canarini di protezione.
Lucy si accorse che nell'anima del suo Meister c'era qualcosa che non andava: la sua anima era piena di Follia!
- Crona... puoi portarmi sulla veranda?- Lui annuì.
Ma Canaris era già in piedi, pronta a lottare: - Voi non andrete da nessuna parte!-
Gli si parò davanti una ragazza scarmigliata e piena di graffi, con i codini biondi e una falce illuminata. Quasi fosse...

Canaris sogghignò: - Il Majogari. Vediamo fin dove puoi spingerti, Albarn. Male che vada, avrò un contentino, stasera.-

Il tipo nero e Medusa erano pronti allo scontro, quando si parò tra di loro una ragazza con un cappello da strega e un vestito succinto, che sussurrò: - Pumpkin pumpkin, Gatling Pumpkin.-
Una serie di esplosioni a forma di zucca arrivarono addosso ai due avversari. Medusa fu travolta, incapace di opporre resistenza. Il tipo nero restò lì, impassibile, a fissare la ragazza, quasi ebete, mentre i colpi non lo spostavano di un millimetro.

La ragazza gatto gridò: - Manuel, riprenditi!- Medusa, accasciata, la lasciò fare: una volta tornato normale, non avrebbe avuto scrupoli a ucciderlo.
Quello che doveva essere Manuel sembrò scuotersi, sformandosi: - B-Blair?-
Fu allora che Medusa vide Lucy atterrare con un salto sulla veranda. Come aveva fatto? Vide Crona volare in modalità Drago Nero sopra di loro. “Meglio ancora,” pensò, “così Canaris la avrà morta sicura la ragazza.” 
Lucy corse verso Manuel e gli prese la mano. Improvvisamente, vide l'Anima del ragazzo illuminarsi.
Lucy entrò nella Black Room e spinse fuori dalle tende Manuel, tirandolo per le orecchie.
Medusa era allibita!“No! Assurdo! Solo Maka possiede l'Onda Anti-Demone! Oh, al diavolo!”
- Vector Arrow, Explosion!- I vettori arrivarono da Manuel, Lucy e Blair, colpendoli in pieno.
Esplosero!

Maka vide l'esplosione sulla veranda e sfruttò il Majogari per lanciarsi lì sopra, seguita a ruota dalla strega, impaziente del nuovo trofeo! C'era solo Medusa, davanti a un cratere fumante, che rideva soddisfatta. Maka cadde in ginocchio. NO! Non era vero! Non poteva esserlo! E infatti non lo era! Una mano spuntò da sotto l'ombra di Medusa e la trascinò giù, braccia tatuate comprese. Stessa sorte per Canaris Teach non appena raggiunse la veranda. Poi, Manuel, con in mano lo Scettro Nero e Blair gatta sulla spalla, uscì fuori. Maka sorrise, sempre all'erta. Poi, scesero, giù, dopo aver messo a nanna le streghe e aver messo Kim e Blair di guardia.
Il massacro, fuori era incredibile! I Blackson erano numerosissimi e gli scagnozzi di Free continuavano ad uscire dai tombini. Black*Star e gli altri, Stein e Anya compresi, erano con le spalle al muro. Hiro continuava la battaglia con Gopher, mentre Holmes, Elka e Kid erano riusciti a spostare la battaglia all'esterno contro i loro avversari, ma cominciavano a ricusare la fatica. Maka fissò Manuel: avevano avuto la stessa idea. Chiusero gli occhi e fecero la Risonanza a Catena.

Stessa stanza. Ma erano presenti solo Lucy e Soul Eater. Entrambi in frac. Molto poco figo per Lucy. Il diavoletto e la ragazza punk stavano a fissare, curiosi e seccati. 
Lucy chiese a Soul: - Conosci Battle Cry degli Imagine Dragon?-
Lui schioccò le mani, sedendosi davanti all'elegante pianoforte: - Un gioco da bambini. E tu sei tranquilla?-
Sogghignò prendendo la chitarra: - Mai stata meglio! Vai con la Musica!-
Insieme: - Soul Fusion!-


Angolo dell'Autore: Non è un gran che, ma mi frullano in testa così tante idee per la testa che mi sa che dovrete farci l'abitudine a capitoli del genere! Ho reso comunque l'idea, no? Aspetto critiche! Un GRAZIE immenso a quelli che mi seguono, in particolare ShinigamiGirl, firephoenix, Teony e Xablerot, dei quali vi raccomando vivamente di leggere le loro ff, decisamente migliori della mia! Joma joma dabarasa!

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Vittoria e sconfitta. Chi è il vero nemico? ***


14. VITTORIA E SCONFITTA. CHI E' IL VERO NEMICO?

 

Black*Star si era risvegliato in fretta e furia e, mettendo Tsubaki in modalità Lama Incantata, si era messo a tagliare quegli esseri strani che, dopo ogni colpo, facevano spuntare delle protuberanze appuntite con cui contrattaccare. La lotta andava avanti da una decina di minuti e uomini con delle armi piene di Follia si facevano largo. Ormai era allo stremo... quando sentì un suono... di chitarra e pianoforte! E lo sentì anche Tsubaki. Stein e Spirit, Anya e Tsugumi, Kid e le sorelle Thompson, Holmes e Watson, Hiro ed Excalibur, persino Kim e Jacqueline che erano a sorvegliare le streghe... la melodia arrivò a tutti e, per un attimo, il tempo parve fermarsi.
Lucy urlò nel microfono: - RISONANZA A CATENA!!!-
La musica mise una grande energia nei corpi degli amici. Manuel e Maka sorrisero, poi partirono all'attacco.
Ora la battaglia svolgeva a favore della Shibusen. Manuel eseguiva le sue tecniche concatenate al Mamba Nero, che, combinato allo Speed Star di Black*Star, disorientava gli avversari con facilità.
Kid, veloce e rapido, riusciva a bloccare ogni via di fuga al Cappellaio Matto, sparando sugli specchi più vicini o cercando il corpo a corpo, che seccava molto il Clown, il quale cercava le distanze per i suoi lanci di cappelli esplosivi o i Glass Transfert.
Stein e Spirit si muovevano con armonia, disarmando e colpendo gli avversari con impressionante abilità, mentre Stein usava la Cucitura dell'Anima per legarli una volta svenuti.
Anya e Tsugumi non erano da meno: dove Stein era troppo impegnato, loro andavano a colpire di sorpresa dall'alto gli avversari, spaventandoli e buttandoli nella sua zona d'influenza. E non mancavano certo delle vittime ai loro piedi.
Gopher era allibito! Nonostante ora riuscisse a moltiplicare Mosquito e a scagliarlo come un frisbee varie centinaia di volte su Hiro... se prima era spaventato, ora era tranquillamente indifferente! Scansava tutto e respingeva anche all'avversario. Inoltre, i suoi fendenti squarciavano l'aria con tanta foga da tagliargli il vestito. Sembrava un aquila, tanto era elegante nel volo. Non tirava più colpi a caso e, positivo per tutti, perlomeno EXCALIBUR STAVA ZITTO!
Holmes ora riusciva a scansare i colpi di ghigliottina del dottor Nim con precisione e riusciva a rimpicciolire ogni scheggia di Follia che il dottore gli scagliava addosso come un proiettile.
Kim, accortasi che il Cappellaio, all'insaputa di Kid, disseminava cilindri esplosivi pronti ad esplodere, eseguì con Jacqueline, suggestionata dalla musica di Soul e Lucy una nuova tecnica: - Lantern Pinball!-
Una sfera infuocata rimbalzò come una pallina del Pinball sui cilindri, sciogliendoli e assorbendone la capacità distruttiva, che andò a scagliarsi con la sfera sul Cappellaio, scagliandolo contro una vetrina.

Ma la più incredibile era Maka, a dir poco fantastica. Non stava combattendo: stava letteralmente danzando in mezzo ai nemici, affettandone decine in un colpo solo, Blackson compresi. Inoltre, grazie alle ali di Soul, riusciva a cogliere di sorpresa gli avversari. Senza contare che, qualunque colpo le arrivasse addosso, il sangue nero usciva abilmente a pararlo.
Mancava poco alla fine.

Tocco di pianoforte. - Black*Star!-

L'assassino eseguì l'Eco dell'Anima. - Black*Star: Corde di Attrazione!-
In un istante, metà dell'esercito di Free giaceva a terra.

Pizzico di chitarra. - Death the Kid!-

Il figlio di Shinigami mollò un calcio sotto il mento del Clown, spedendolo a zampe all'aria.
Subito dopo: - Eco dell'Anima! Death Cannon: Prima Striscia!-
Il colpo, partito dai cannoni, ricoperti di una patina dorata, di Kid, spedì il Cappellaio a testa giù in un tombino, dall'altra parte della città.

Tocco di pianoforte. - Hiro!-

Il giovane Shimono eseguì un affondo verso Gopher: - Lama del Sole!-, ma il giovane stregone evitò il colpo luminoso all'ultimo istante. O almeno, credeva.

Pizzico di chitarra. - Holmes!-

Lui rivolse la lente luminosa verso l'alto: - Lumos Lens!- Il colpo di Hiro passò oltre la lente, potenziandolo e mandandolo a schiantarsi su Nim, che parò con tutta l'energia che aveva il colpo infuocato. Poi, una rana esplosiva gigante di Elka Frog gli rese il colpo di grazia, mentre il colpo di Hiro e Holmes si andava a schiantare su Gopher, che piombò a terra con le ali spente.

Tocco di pianoforte. - Anya.-

Alle spalle delle ragazze era spuntato dal tombino, ancora infreddolito, Free, deciso a rifarsi con un po' di sangue caldo.
- Eco dell'Anima! Halberd Wing!-
La folata di vento causata dalle ali di Tsugumi rispedì il Mannaro nel tombino, dove svenne cadendo di testa.

Pizzico di chitarra e tocco di pianoforte. - Maka.- - Stein.-

Entrambi vicini, misero accanto le Falci della Morte, facendole girare velocemente.
- Eco dell'Anima: Majogari!-
Il colpo concatenato distrusse tutti gli scagnozzi rimanenti, lasciando vivi solo i Black Son.

Accordo di chitarra.- Manuel!-

Era pronto. Saltò in alto ed eseguì il suo primo Eco dell'Anima con l'Onda Anti-Demone. Il colpo sferrato sarebbe stato pari al Majingari: qualcosa in grado di spazzare via il male. Lo Scettro Nero divenne intarsiato di motivi a spirali, mentre la punta diventava blu zaffiro.
- Eco dell'Anima! SHADOW EXPLOSION!-
Il colpo, diviso in vari fulmini bluastri, raggiunse ogni Blackson sul territorio di Death City. Ed esplosero tutti, senza poter opporre resistenza.

La battaglia era finita. Manuel cadde a terra, malfermo sulle gambe, mentre Lucy e Soul, stanchi, si ritrasformavano.

Uscirono dalla Black Room.
Passando accanto alla Punk, quella sussurrò a Lucy: - Suoni bene... per essere una tappetta!-
Lei la fissò seria, poi rise: - Ma ti sei vista? Non sai tenere il tempo!- E uscì.

Maka si avvicinò a Manuel e gli mollò delicatamente un Maka Chop in testa; era troppo stanca anche per arrabbiarsi.
Lui finse di lamentarsi: - Che ho fatto stavolta?-
Lucy gli mise una mano sulla spalla: - Ci hai fatto prendere un brutto spavento, testa!-
Lui fece una smorfia stanca: - Credevo ci aveste fatto l'abitudine!-
Black*Star non dava a vedere certo di essere stanco: - YU-UUUUUUH! VISTO? VISTO? SONO IL MIGLIORE! Sììììììììì! Un vero dio! Inchinatevi comuni...-
Anya gli tirò un calcio nel sedere, facendolo crollare a terra: - Ehi, dio degli imbecilli, dov'è Harvar?-
Lui farfugliò qualcosa, la bocca piantata per terra. Tsubaki era di nuovo preoccupata.
Manuel aveva già capito: - È scappato. Dopo aver aperto le casse del magazzino pieni di questi... cosi.- disse, indicando con il piede una di quelle poltiglie rimaste dei Blackson.
- Ma non è andato molto lontano.-
Si voltarono tutti verso il nuovo arrivato. Ox! Con Harvar svenuto?!

Maka balbettò: - Co-come...?-
Lui lo lasciò cadere, gonfio di botte. Anche lui era pieno di lividi, ma stava in piedi.
Lui ghignò: - Si era dimenticato che io sopporto meglio le scariche elettriche. Così come voi vi siete dimenticati di avvertirmi.-
Soul disse: - Non è quello. Ma dopo quella scenata fatta alla Death Room...-
Lui abbassò la testa: - Ero arrabbiato, sì. Con tutti. Ma Holmes ha avuto l'accortezza di dirmi dove si trovava Harvar, casomai avessi voluto darvi una mano.-
Manuel gli mise una mano sulla spalla: - Grazie di tutto, allora.-
Ox si strinse le spalle, evidentemente imbarazzato. Prima ancora, però, che Manuel potesse chiedere a Holmes che diamine avesse in mente di fare, sentì un urlo dal tetto: BLAIR!

Arrivati su, trovarono Blair in un lago di sangue, un Vector Arrow piantato nella pancia, mentre Kim tentava invano di curarla, in lacrime.
Manuel le si inginocchiò accanto, preoccupato: - Che succede? Che le è successo?!-
Lei indicò con la testa una ghignante e ancora intrappolata nella sua ombra Medusa, spiegando: - Le... le è uscito dalla bocca! Non riesco a toglierglielo!-
Soul disse, facendo spallucce: - Beh, è una gatta, no? Ha ancora cinque vite...-
- Maka Chop!!!- Maka mise a nanna Soul e il suo indifferentismo con un libro da tremila pagine.
Manuel si voltò rabbioso verso Medusa: - E allora, cosa volevi fare?!-
Lei ghignò, serpentina: - Semplice, quel colpo che le ho dato le ha trafitto corpo e anima. Non vivrà un'altra volta, morirà definitivamente insieme a quella sua animaccia animale! Indifferentemente da quante vite abbia ancora!- Detto questo rise perfida.
Manuel, conscio della verità, guardò fisso Blair e la sua anima. Stein non ce l'avrebbe fatta in tempo: mancavano sì e no due minuti e... Blair... Sentì per l'ennesima volta la rabbia in corpo, quel giorno, salirgli fino alla punta dei capelli. Afferrò un pezzo di calcinaccio lì vicino. Gli altri erano troppo sconvolti per accorgersi che era coperto di fumo nero: l'Oscurità stava avendo il sopravvento sulle Tenebre. Medusa stava riuscendo nel suo compito: non appena l'Oscurità l'avesse invaso, avrebbe perso il sentiero dell'umanità, trasformando la sua anima in Uovo di Kishin. E avrebbe vinto lei! Manuel sapeva che Medusa l'aveva fatto solo per farlo arrabbiare... e questo lo rese più spietato.
- Dannata! Se devo diventare un Kishin, la mia prima anima sarà la TUA!!!- urlò lanciandosi su di lei.
Medusa questo non l'aveva previsto, accidenti! 
Maka e gli altri se ne accorsero troppo tardi. Mancava un secondo alla morte di Medusa e, per un attimo, tutti sperarono, per la prima ed ultima volta, che Manuel sbagliasse a colpire.
Poi...


… una figura con il cappuccio verde si apparve in mezzo, segnando una stella luminosa con le dita e spedendo Manuel contro il muro, ancora fumante di rabbia.
Poi sussurrò, rabbiosa: - Umpf. Per una gatta magica vuoi diventare Kishin? Dopo Ashura stiamo sfiorando il demenziale. La tua mente è ancora debole. Sorella, a te.-
Una voce gelida, metallica, che graffiava e mise a tacere sia la rabbia di Manuel sia la risata di Medusa.

Maka e gli altri erano a bocca aperta. In Manuel, ormai, la rabbia era spenta, mentre grosse lacrime gli scendevano sulle guance sporche di fuliggine e polvere, rigandogliele tutte. Fu allora che sentì un gorgoglio. Triste, malinconico, ma allo stesso tempo pieno di dolcezza. Vide come delle gocce di rugiada cadere sul pavimento e consolidarsi, avvicinarsi a Blair. Poi, diedero alla figura una forma più umana, che allungò il braccio e toccò la freccia di Medusa. Nel giro di un minuto, la freccia sparì, lasciando sulla pelle una ferita disgustosa al vedersi. 
Kim avrebbe voluto intervenire (senza la freccia il sangue sarebbe uscito di più e Blair era già pallida come un cencio), ma la figura, ormai compatta e distinguibile come una signora con un cappuccio azzurro cielo, la fermò con una mano: - Troppo stanca. Lascia.-
La sua voce era melodiosa, tranquillante e simile al rombo del mare sulla spiaggia, gentile. A Manuel sembrava... NO! 
La figura mise una mano sul petto della gatta e dell'acqua uscì fuori dalle dita, chiudendo il buco e lasciando la pelle liscia come prima. Blair socchiuse gli occhi, guardando la figura sopra di lei.
Sorrise debolmente: - Lei... ma come...-
Lei le mise una mano sulla testa, confortante: - Ssh! Sei stanca, gattina mia. Riposa.-
Lei richiuse gli occhi, trasformandosi in gattina, acciambellata per dormire.
Maka, come gli altri, stralunata, provò a chiedere: - Ma... voi chi... siete?-
Manuel, ancora nella presa a stella, le urlò: - Maka, tieni la guardia alzata, sono comunque delle streghe!-
La donna con il cappuccio azzurro rise tranquilla verso Manuel: - Desper... sai, da così vicino mi ricordi molto tua madre.-
- Già!- fece l'altra; - Peccato non abbia molto sale in zucca per essere suo figlio.-
Improvvisamente, il terreno di Death City cominciò a tremare e Stein, spense la sigaretta dicendo: - Ah. Allora è di questo che si tratta. Il conto alla rovescia è già partito.-
Elka tremava visibilmente.

Tsugumi chiese, spaventata: - Il co-conto alla rovescia per cosa?-
Lui si accese un'altra sigaretta: - La fine del mondo!-
Il pavimento s'incrinò, poi, uno sbuffo di fumo grigio salì dal terreno, raggiunse il davanzale dell'Ospedale e si solidificò, lasciando intravedere un'altra donna, con il cappuccio rosso fuoco. Era una gara tra chi si stupiva di più, evidentemente. Finché, in quel momento, il Sommo Shinigami non atterrò con malagrazia anche lui sulla terrazza, esattamente sulla testa di Canaris Teach.
La donna con il cappuccio rosso ridacchiò: - Shinigami... Quanto tempo. Non sei cambiato di niente... a parte la maschera.- La sua voce era terrificante: bollente, bruciante, piena di una rabbia profonda.
Excalibur si limitò a commentare: - Cretine!-
La donna con il cappuccio azzurro rise divertita: - Nanetto! Mi mancavi molto, sai?-
Shinigami si schiarì la voce: - Insomma, sono cambiate comunque molte cose dall'ultima volta, “signore”.-
La donna verde commentò: - Oh, ma davvero? Penso solo la voce. Dì la verità, cosa facevi durante la battaglia?-
Il dio della morte sembrò avvampare, mentre Kid si metteva la mano sulla fronte: - Padre... non dirmi che eri ancora a dormire.- A tutti vennero i goccioloni sulla fronte.
La rossa fissò Kid: - Padre? Ah, tu devi essere il suo secondo figlio, giusto? L'altro... beh, attraversa una fase “lunatica”, immagino.-
Black*Star, stufo, cominciò a sbraitare: - INSOMMA, CHE VUOL DIRE TUTTO QUESTO?! IO SONO BLACK*STAR, SUPERERÒ GLI DEI, È INUTILE CHE STIATE A GUARDARE QUESTE COMUNE MORTALI!!!-
La verde lo fissò a lungo, poi sussurrò: - Tale e quale al padre. Withe Star... che nostalgia. Ih ih ih!-
A quelle parole, Black*Star parve irrigidirsi, come se avesse ricordato (miracolo!) qualcosa. La sua espressione passò dallo stupore alla rabbia e dalla rabbia alla voglia di uccidere.
Si lanciò sulla donna urlando: - TU! COME OSI FAR RIVEDERE LA TUA FACCIA A UN DIOOOO?!!!-
Lei lo afferrò per la gamba e lo mandò contro il muro, facendogliene crollare buona parte in testa. Subito Tsubaki si inginocchiò accanto al Meister, bello che svenuto. Manuel era allibito! Sentiva il loro potere, decisamente superiore a quello di Medusa e Canaris, ma allo stesso tempo tenuto a freno dallo Scudo dell'Anima. Era spaventato come mai si era sentito in vita sua. E quelle voci... La donna azzurra aveva la voce simile a quella della madre. Quella rossa aveva la stessa voce che aveva sentito quando non sapeva come fare a sbloccare lo Scudo dell'Anima. Cosa stava succedendo?
Maka chiese spazientita: - Insomma, cosa vuol dire tutto questo? Voi chi siete?!-
Shinigami cominciò a spiegare: - Vi presento le tre streghe più potenti del mondo: le Sorelle Stigie.- Elka Frog era una maschera di spavento. Ox e Stein si limitarono ad aggiustarsi gli occhiali, tesi come corde di violino.
Manuel sussurrò: - Le Sorelle Stigie?-
La donna verde si tolse il cappuccio, rivelando una cascata di capelli neri: - Esattamente. Io sono Medea!-
Black*Star le urlò addosso: - VIPERA! TI UCCIDERÒ! NESSUNO TRATTA COSÌ UN DIO!!!-
Lei sogghignò, falsamente stupita: - Tu dici?-
Detto questo, rapida, atterrò con un calcio Shinigami, buttandolo proprio sopra Black*Star; lo spostamento d'aria causato dal calcio sconcertò lo stesso Stein.

Poi disse loro: - Allora tenetevi compagnia, coppia di falliti.-
La rossa batté le mani una volta, richiamando l'ordine: - Contegno, sorella. Ti smascheri troppo facilmente.-
Calipso rise leggermente, togliendosi lei pure il cappuccio e rivelando una così bella chioma bionda da far venire il rosso invidia sulla faccia di Anya: - Piacere di conoscervi. Il mio nome è Calipso.-
Spirit le fece gli occhi da pesce e un attimo dopo, un Maka Chop lo spedì nel mondo dei sogni.
Manuel non si trattenne, era così gentile: - G-grazie per Blair...-
Medea rise, acida: - Se non l'avesse fatto, saresti diventato un uovo di Kishin. La tua mente è debole. Buona a nulla.-
La rossa richiamò di nuovo l'ordine con un occhiataccia infuocata, poi, anche lei si tolse il cappuccio, rivelando dei capelli a boccoli ancora più rossi del vestito, quasi incandescente.
- Io sono Circe. E voi... siete pronti per la fine?-
Manuel fissò interrogativo Shinigami, che disse a Calipso, con un cipiglio arrabbiato che non tirava fuori nemmeno con Spirit: - Potresti dircelo tu? Mi sembra che tu avessi un talento naturale per raccontare.-
Lei si sedette, le gambe incrociate, raccontando mentre faceva dei disegni con le dita sul pavimento di marmo; immediatamente, dopo ogni frase del racconto, apparivano come degli ologrammi, che narravano quello che accadeva.
Iniziò, quindi: - All'inizio c'era solo la luce. Una luce bellissima, che irradiava buoni sentimenti e che portava solo bontà. Ma poi decise che era troppo sola e creò qualcuno a cui illuminare: gli uomini. Che, dopo un primo entusiasmo, cominciarono a cambiare. Poiché la libertà, che era stata messa in corpo agli uomini, cominciava a fare il tarlo. La noia cominciò a vagire, appena nata. Dopo la noia, nacque la volontà di fare qualcosa di diverso. Improvvisare. Fu allora che apparve lui.-
Black*Star chiese, curioso: - Lui chi?-
Lei sogghignò, apparendo per un attimo malefica come le sorelle: - Karkadoom!-
La temperatura esterna sembrò abbassarsi di una decina di gradi, a sentire quel nome, mentre Manuel sentì che qualcosa si muoveva inquieto dentro di lui.
Medusa rise, nervosa: - È soltanto una leggenda!-
Circe le rivolse un sorriso bonario: - Ti riferisci al tuo cervello, “nipote”?- Altro momento di stupore per tutti.
Calipso proseguì, mentre le immagini mostravano una figura nera e verde, avvolta da una tempesta di fulmini; anche se era solo un immagine, diede i brividi a tutti i presenti.
- Era l'incarnazione dell'Oscurità, l'unica cosa in grado di contrastare la luce. Nell'Oscurità giaceva la Follia, con la quale furono intessute le Tenebre. Dalle Tenebre alle Ombre. L'odio, l'invidia, la volontà di dominio sugli altri... Gli uomini iniziarono a uccidersi. E apparvero allora gli Shinigami. Gli otto grandi guerrieri. Perché la Morte e la Paura erano le sole cose che potevano portare l'Ordine. Ma, inevitabilmente, dissipatosi Karkadoom, la luce si era ridotta a un pallido sole. Fu allora che apparimmo noi. Eravamo le più potenti streghe, essendo tra le prime, nate dalle Tenebre allo scopo di combattere gli Shinigami. Avevamo un piano. Semplice. Riportare Karkadoom al suo massimo splendore e utilizzare la sua immensa potenza per invadere il mondo e conquistarlo. La battaglia contro Shinigami, però, che non era intenzionato a lasciarcelo fare, fu molto più dura di quanto ci aspettassimo. Soccombemmo, fummo nascoste. E per millenni rimanemmo imprigionate, in attesa che la Follia ci risvegliasse. E, caso volle che, molti anni or sono, uno Shinigami diventasse il primo Kishin, prendendo su di sé la più grande fonte di Follia esistente, risvegliandoci.- concluse fissando Kid.
Shinigami commentò: - E come mai non abbiamo avvertito il vostro risveglio?-
Calipso rise di gusto: - Ci avevi seppellito sulla mia isola, babbeo. Lì nessuno poteva trovarci. Nemmeno tu.-
Tutti si girarono a fissare con odio il dio della Morte, improvvisamente imbarazzato.
Circe disse: - Risvegliateci, ci servivano comunque secoli per riprendere i nostri poteri primitivi. Abbiamo aspettato. A lungo. Finché, non abbiamo avuto l'opportunità di rientrare nella mente degli uomini per portarli a diventare dei Kishin. E adesso, eccoci ancora qui, grazie alla nostra “nipote”, che ha risvegliato nientemeno che il Kishin!- concluse fissando di sottecchi Medusa, che avvampò dalla rabbia.
Maka chiese: - E adesso... volete risvegliare quel mostro? A che pro?-
Medea fece una falsa faccia ingenua: - Mmmh. Non lo so. Dominare il mondo potrebbe essere un inizio, secondo te?-
Black*Star urlò: - Scordatevelo! Nessun dio scapestrato claustrofobico dei miei stivali mi ruberà la scena! Io sarò un dio superiore a lui! Se lo risveglierete, sarà solo perché possa inchinarsi davanti a ME!-
Circe sbuffò: - Farò finta di non aver sentito. Quando Karkadoom tornerà indietro, ogni genere di malvagità tornerà da lui, insieme alle tenebre. Il mondo diventerà fiacco, debole e insicuro. Incapace di farsi del male. Accetterà qualunque cosa. Persino Karkadoom come padrone.-
Manuel urlò: - Sbagli! C'è una bella differenza tra malvagità e desiderio di libertà! Finché avremo fiato in corpo, combatteremo per non essere schiavi di quel folle!-
Calipso concluse, mite: - E Karkadoom vi sconfiggerà. Siamo come da capo: vinciamo sempre noi.-
Tsugumi fissò rabbiosa Shinigami: - Lei non PUÒ permettere una cosa simile!-
Circe scosse la testa: - Coraggiosa, ragazzina. Forse sei l'ultima possibilità per i tuoi compagni. Ma non credo che Shinigami possa cavarsela da solo, stavolta.-
Shinigami abbassò il capo, serio: - Hanno ragione, Tsugumi. Al momento, il vantaggio ce l'hanno loro. Siamo riusciti a sconfiggerle a fatica noi otto quando eravamo al completo. Ora siamo solo io, Excalibur, [-Cretino!-] ed Eibon.-
Manuel era sempre più confuso: - Non capisco! Io che c'entro con questa storia?-
Circe gli si avvicinò, sfiorandogli la testa con le dita: - Vedi, tu avevi dentro le Tenebre, l'ultimo frammento di Follia che ci serviva per risvegliare l'essenza del Re dell'Oscurità. Dovevamo solo darti una... spintarella!-
Lui sbarrò gli occhi: - La barriera di Matemagia... Ox e Kirikou ubriachi... siete state voi, dunque?-
Lei schioccò la lingua: - Modestia a parte... comunque ci servi vivo e non Kishin. Da Kishin potresti essere un contrasto per Karkadoom. Da morto, sparirebbe la sua essenza.-
Fu allora che Manuel assunse un sorriso triste: - In questo caso...-
Poi, la stella che lo teneva al muro si spezzò sotto le sue braccia, sotto lo sguardo stupito di Medea.

Poi, si prese la testa nelle mani: -... non mi resta che dire “Riposi in pace”!- E ruppe il collo.

Perlomeno, ci provò. Un attimo prima che l'osso si rompesse, udì un dolore lancinante alla testa, tanto che dovette mollare la presa, urlando. Maka provò a intervenire, spaventata, ma Calipso la bloccò. Si avvicinò a Manuel e gli mise una mano sulla testa. In un attimo, Manuel smise di urlare.
La strega sussurrò: - Tutto inutile. Abbiamo già pensato a tutto, tesoro. Quando tua madre ti generò, Mabaa le aveva espressamente detto di ucciderti per una sola ragione: finché le Tenebre in te sono sveglie, loro non ti permetteranno mai di morire di tua mano. E adesso che hai il sangue nero in corpo, non possono ucciderti nemmeno i tuoi amici.-
Canaris Teach, che aveva ascoltato fino ad allora, sbottò: - Nim! Dopo lo ammazzo, quello scriteriato!-
La risata del dottore, in cima al tetto con Harvar e Law, entrambi malconci, non si fece attendere.
Medusa gli disse, gelida: - Dunque... mi ha sempre mentito.-
Lui alzò le mani: - Spiacente, ma cherì, ma mi avevano fatto un'offerta più grossa e da molto più tempo di te. Anche a loro serviva Crona ed era inutile, a parer mio, usare un altro Kishin per i propri esperimenti. Le dico da esperto, che il suo esperimento, con tutti i requisiti per procedere, se ha fallito la prima volta, fallirà tutte le altre.-
Stein sogghignò: - Quindi tu sei un fallito completo, Arthur.-
Nim sorrise, lanciandogli un occhio rosso: - A proposito di fallimento, vecchio pazzo: questo è il rimanente del povero Free. Scemo che non era altro. Voglio vedere se riesci a ritrapiantarlo in Mabaa-
Anya si ritrasse, disgustata. Ma Manuel era ancora allibito da quello che aveva detto Nim.
Si rialzò in piedi debolmente: - Cosa c'entra mio fratello?!-
Medea gli rispose, ripresasi dopo aver visto il fallimento del suo incantesimo: - Vedi, manca una cosa sola per il completamento dell'incantesimo: uno che abbia il sangue nero in corpo. E considerato che tu e Soul siete troppo... impuri, come esempi, perché troppo recenti, l'anima di tuo fratello è l'unica a nostra disposizione.-
Crona si ritrasse spaventato, mentre Lucy, Anya e Kid si ponevano di fronte a lui. Manuel non aveva mai visto Lucy così arrabbiata in vita sua.
Lucy disse digrignando i denti: - Se lo volete... passerete sul nostro cadavere!-
Medea scrocchiò le dita delle mani, preparandosi allo scontro, ma Calipso la fermò: - Sorella, optiamo prima per la diplomazia, vuoi?-
Lei sbuffò, irritata; a Manuel sembrava Black*Star quando era stufo di starsene con le mani in mano. In effetti, quel colpo di stella... no, impossibile. Il Clan della Stella non era così antico.
Calipso disse a Crona: - A te la scelta: lasciare che i tuoi amici combattano, muoiano e poi tu divenga un mostro, o lasciarti catturare per sperare poi di essere liberato a data destinarsi.-
Crona era combattuto tra la rabbia, l'incredulità, lo spavento e la tristezza. Volse lo sguardo verso Manuel: - Fratellone... io non posso permetterlo...-
- Crona, NO!- Manuel corse verso di lui facendosi spazio tra Anya e Kid e lo abbracciò stretto.
- Crona... non permetterò che una strega ti metta di nuovo le mani addosso. Non stavolta. No! Non lo potrei sopportare. Ti prego.-
Crona sospirò, stringendolo tra le sue braccia: - Ti prometto che ci rivedremo, fratello. E non sarò un mostro. Ora lasciami andare.-
Manuel si paralizzò. La stessa frase che gli aveva detto sua madre quando era partita per Santo Domingo due anni prima, che non voleva lasciarla andare perché pensava fosse troppo pericoloso.
“ Piccolo, tornerò presto, vedrai. Ora lasciami andare.”
L'ultima frase che sentì da lei. Era inevitabile, si disse; sempre solo morte, accanto a lui. E poi, sì, era inutile combattere, sapendo che, comunque, erano troppo stanchi. 
Si spostò, piangendo forte, come tutti gli altri d'altronde. Solo Kid era statuario, nel suo pianto. Maka, Lucy e tutti gli altri lo abbracciarono forte, sicuri che non avrebbero potuto rivederlo più.
Calipso toccò la spalla di Manuel, in gesto conciliante: - Visto che mi stai simpatico, ho un indizio per te. Solo una Gorgon può sapere dove stiamo, ora.-
Detto questo afferrò Crona e si dileguò in una pozza d'acqua che evaporò. Medea si limitò a sparire rapida salutando rapidamente Black*Star, mentre Circe svaniva un pezzo dopo l'altro in una nuvola di vapore, sorridendo alla volta di Manuel: il quale giurò a se stesso che, se avesse avuto occasione di rivederla, le avrebbe cancellato quel sorriso dalla faccia. Nim schiacciò un bottone della giacca e, dopo aver afferrato Harvar e Law, divenne come un ologramma e sparì anche lui. 
Poi, Stein si girò verso i prigionieri e imprecò ad alta voce, rischiando di schiacciare l'occhio di Mabaa dalla rabbia. Anche Manuel trattenne un imprecazione: erano sparite!
Maka si guardò intorno, con gli occhi ancora umidi per il pianto: - Non... non sento l'anima del Cappellaio. E di Gopher. Devono essere scappati con lui. E Free è morto.-
Elka si accorse di un biglietto per terra. Lo raccolse e lo lesse. Disgustata, lo passò a Manuel. 
Che lesse ad alta voce: - Sapete dove ci troviamo. Se volete salvare Crona, ve lo dirò a patto che lui ritorni da me. M.- Manuel accartocciò il foglietto.
Poi prese Lucy per un braccio: - Lucy... Andiamo a dormire.-

Il giorno dopo, a casa di Lucy si erano radunati tutti gli amici di Manuel. Cercavano di convincerli a... non andare in bocca al lupo.
- NON ANDARE! Sei ancora inesperto e hai visto tu stesso ieri fino a che punto potete arrivare tu e Lucy!- disse Soul afferrando la valigia di Manuel e allontanandola.
Manuel la riafferrò: - Hai altre possibilità? Non sappiamo quando avverrà l'incantesimo e non abbiamo tempo da perdere. Andrò a Snake Island.-
Maka, intenta a cercare di convincere Lucy, si rivolse al fratello: - Ah, sì? E vuoi arrenderti alle sue condizioni? O cercare di costringerla? Perché in ognuno dei due casi, ti fermerò io!-
Manuel non l'ascoltava e continuava a preparare le valigie. Maka tirò un calcio al suo trolley, interrompendolo. Lui tirò seccato un pugno al pavimento, incrinandolo, e si mise a piangere.
Maka lo tirò su stringendolo tra le braccia: - Anche a me dispiace per Crona, ma sono sicura che lo salveremo. Lo so che ormai c'è solo Medusa a cui chiedere, ma troveremo una soluzione, vedrai. Insieme.-
Manuel annuì debolmente, mentre anche la sua partner si fermava. Lei seguiva il Meister, ma anche lei la pensava come Maka.
Poi, si udì un urlo fuori dalla casa.
Kid urlò: - Liz, che succede?-
Uscirono tutti fuori. Liz era a terra, terrorizzata e piagnucolante, mentre indicava un enorme scorpione sulla tubatura di scarico.
Soul sbuffò, come rassicurato: - Liz, che bambina sei. Non era neanche vicino a te. Molto poco figo.-
Lei lo fissò con astio, prima di riassumere una visione spaventata nell'insieme e indicarlo: - Ma... quello parla in Morse!-
Maka spalancò la bocca: - Eeeeeeeh?-
Tsugumi sorrise: - Lo conosco il Morse! Vediamo!-
Attesero. Lo scorpione alzò la coda e la sbatté alternative volte sul tubo. Tsugumi assunse un'espressione preoccupata.
Manuel le chiese: - Tsugumi... tutto bene?-
Lei disse: - Mi... mi ha detto “Ciao, piccola Tsugumi. Quanto tempo.”-
Manuel alzò un sopracciglio. Lo scorpione ricominciò. Stavolta Tsugumi urlò, cadendo a terra anche lei.
Anya le mise una mano sulla spalla: - Tsugumi, che ti succede?-
Lei era cerea: - Mi... mi ha detto “Ti ricordi di me? Sono... sono... Shaula... Gorgon!"-

 

 

Angolo dell'Autore: - Halo! Ve lo aspettavate un capitolo così? Rocambolesco, suspence, c'è tutto insomma! I colpi di scena saranno i più discussi, mi sa... anche perché non c'è altro. Per il nome del cattivo, Karkadoom, non avevo niente di più aggressivo e minaccioso, comunque, sono aperte le iscrizioni per un nome migliore di questo. Ringrazio vivamente ShinigamiGirl, firephoenix, Teony e Xablerot e dolcemary per il loro sostegno e i loro consigli. Alla prossima! Vi saluto! Temo che per un mesetto scomparirò dalla circolazione. Un po' di vacanza tra un capitolo e l'altro. Joma joma dabarasa!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Patti, decisioni e inganni. Uno scorpione o un serpente? ***


15. PATTI, DECISIONI E INGANNI. UNO SCORPIONE O UN SERPENTE?

 

Manuel si sedette per terra, si mise la testa tra le mani e disse: - Vediamo se ho capito bene. Abbiamo poco tempo per andare a cercare Crona, in un posto dove si trovano le tre streghe più potenti del mondo e le alternative sono.

Primo: andare su un'isola piena di serpenti e cercare di strappare informazioni a una strega pazza che vuole creare un nuovo Kishin. Secondo: affidarci a una strega sua sorella, matta come lei se non più sadica, di cui non sappiamo se poterci fidare, che ha cacciato nei guai Tsugumi e Anya, ha ucciso il professor Cadavere infilzandolo in testa con una Statua della Libertà e che si presenta in noi in versione insetto. Ho sbagliato qualcosa?-

La coda dello scorpione sul tubo annullò il silenzio di tomba creatosi.

Tsugumi tradusse, sempre scossa: - Dice che... “si dice ARACNIDE, non INSETTO”.- Manuel scosse la testa.

Soul commentò: - Bene. Tsugumi, la ammazzi tu?-

Lo scorpione ricominciò a parlare Morse.

Soul sospirò: - Cos'era, questo? Le sue ultime parole?-

Tsugumi scosse la testa: - Dice: “Se avessi voluto, Evans, avrei potuto ammazzarti dopo averti costretto a mettere la testa nel gabinetto e tirare lo sciacquone. Se non l'ho fatto è stato solo per vedere come andava a finire il tuo... romanzo rosa!”?!!- E Tsugumi si mise a ridere come una forsennata, imitata da quasi tutti gli altri, eccetto Manuel, Kid e Black*Star. Insomma, sapevano che voleva scrivere un libro (era già un miracolo se riusciva a scrivere un capitolo [devo imparare da lui n.d.A.]!), ma un rosa...!

Soul si lanciò, rosso per la rabbia e per l'imbarazzo, sullo scorpione con il braccio trasformato in lama: - Ora basta!!!-

E colpì il tubo, mentre lo scorpione saltava, atterrando con grazia davanti a Manuel.

Kid urlò: - Soul, ma che diamine fai?-

Lui sbraitò: - Non è affar suo impicciarsi in queste cose. E comunque, se ha delle informazioni, non scenderemo a patti ora che è un semplice insettaccio...-

Kid urlò più forte: - NON È QUELLO IL PUNTO, SOUL! HAI RESO IL TUBO ASIMMETRICO, ACCIDENTI A TE!!!-

Manuel li ignorò, chinandosi leggermente a fissare lo scorpione: ora che vedeva meglio, aveva uno strano alone violaceo intorno.

Sussurrò, quasi fossero solo loro due: - Tu sei pronta a metterti contro tua sorella. Non ti importa della famiglia. Non ti importa della Shibusen. Non ti importa di mio fratello. Cosa speri di ottenere?-

Lei cominciò a battere lievemente il pungiglione per terra.

Tsugumi disse, ormai per niente ridanciana: - Dice di volerne parlare davanti a Shinigami ed Eibon.-

Lui continuò a fissare lo scorpione: - Perché dovrei crederti?-

Lei parlò in Morse un'ultima volta. Tsugumi sobbalzò.

Manuel la fissò interrogativamente.

Tsugumi tradusse ancora una volta, la voce tremante: - Dice... dice di sapere come riportare indietro... Meme.-


Erano un'altra volta nella Death Room. Maka e Manuel pensarono all'unisono che avrebbero dovuto piantare lì delle tende, almeno sarebbero stati avvantaggiati a non fare continuamente avanti e indietro.

Shinigami esordì in maniera teatrale, dopo le ultime notizie: - Beeeeeneeeee, credo che la strega qui presente ci debba una spiegazione.-

Sid fissava in cagnesco l'aracnide e non gli si poteva dare torto. Dopotutto, per colpa sua era il signor “Ero fatto così”. Così noioso!

Shinigami proseguì: - Elka Frog, non conosci un incantesimo per farcela apparire meno... aracnica?-

Tutti caddero giù a sentire quel nome così ridicolo per definire Shaula Gorgon. Comunque, Elka avanzò verso lo scorpione, borbottò qualche parola incomprensibile e toccò delicatamente la sua corazza violacea con un dito. Improvvisamente, un fumo viola iniziò a uscire dallo scorpione, finché non apparve loro la figura olografica di una ragazza con un vestito molto ricco e una coda di capelli viola e neri che terminavano con una coda di scorpione.

Tsugumi si mise spaventata dietro Anya, l'unica che non si lasciava prendere dall'emozione al pensiero che la loro più pericolosa avversaria era ancora viva.

La quale fissò gaia Elka Frog e disse: - Ah, la figlia dei Frog. Ne è passato di tempo, eh?- La voce era sibilante quanto quella della sorella, anche se più da ragazzina. Elka rimase impassibile.

Poi si volse verso Shinigami: - Sommo Shinigami... non mi aspettavo che lei fosse buffo davvero come la rappresentavano al Death Bazar.-

Un secondo di silenzio. Si poteva vedere il fumo uscire dalla maschera.

Poi... - Shinigami Chop!- Sulla testa olografica di Shaula aleggiava ora un bel bernoccolo.

Ma lei non parve preoccuparsene molto: - D'accordo, me lo sono meritato questo!-

Il dio della Morte tagliò il discorso con un gesto deciso della mano: - Passiamo al dunque, Mademoiselle Gorgon: cosa vorrebbe esattamente per portarci da Crona e rivelarci una notizia di cui io sono più al corrente di lei?-

Shaula si mise a ridere: - Come? Credevo lo sapesse già!-

Lui socchiuse gli occhi: - I libri di sua sorella?-

Lei fece un sorriso smagliante: - Già!-

Maka avanzò di un passo: - Scusate, e perché i libri di Medusa non li possiamo leggere noi?-

Shaula fece una faccia stupita: - Davvero non lo sapete? Ti vergogni a dirlo, dio della Morte?- La sua faccia adesso era tutto meno che innocente. Quel sorriso, poi. Da brividi. Shinigami mantenne una faccia severa, ma non partì nessuno Shinigami Chop.

Kid gli chiese: - Padre, che succede?-

Lui si mise a sedere, cominciando a raccontare: - È una storia che nemmeno le Sorelle Stigie conoscono, da quando sono diventate streghe.-

Manuel lo interruppe: - Come “diventate”? Ieri hanno detto di essere nate streghe.-

Lui scosse la testa: - Credono di essere nate streghe, ma in realtà furono trasformate così da Karkadoom quando si rese conto che il suo potere stava svanendo. In passato... erano mie colleghe.-

La notizia lasciò tutti di sasso. Maka stessa aveva la mascella a terra.

Excalibur si limitò a dire: - Cretini!-

Shinigami continuò a spiegare: - Per chi non lo sapesse, ogni Shinigami ottiene il suo potere dal fiume Stige, il quale si manifesta in noi attraverso le linee di Senzu. Lo avete visto chiaramente in Kid. Quelle tre strisce bianche sono una rappresentazione delle tre linee di Magia dello Stige. Quello che nessuno sa, è che lo Stige ha bisogno sempre di una manutenzione giornaliera, essendo il fiume dei morti. Altrimenti, alla minima fuoriuscita, qualcuno nel mondo esterno potrebbe bagnarsi e non vi dico il guaio che potrebbe nascere.

Circe, divinità nata apposta per contenere il potere dello Stige, non aveva altro compito che quello. In seguito, perché potesse svagarsi un po', le furono accordate due sorelle, Calipso e Medea, meno esperte, ma non meno obbedienti. Fu quello che le spinse a conoscere da vicino Karkadoom? Non lo so bene neanch'io, fatto sta che, dopo che lo incontrarono, erano morte. Le loro anime erano perdute per sempre, trasformate in Follia pura. Non erano più capaci di sentimenti buoni.-

Manuel sussurrò, incredulo: - Ma... e Calipso?-

Shaula rise: - Non farti ingannare da quel bel sorriso, Desper. Anche quello è fonte di Follia. La Follia della Dolcezza, la più ingannevole. Medea, invece, possiede la Follia dell'Odio. Circe, la più orribile. La Follia della Morte.-

A quelle parole, Kid si voltò verso suo padre, sconvolto e lui lo interruppe anticipatamente con una delle sue immense mani: - Sì, lo so. Dovrei averla io una Follia simile. Ma il mio compito è quello di tenere in Ordine la Morte nel mondo. Nessuno può controllarla direttamente. Ma Circe, nel suo strettissimo contatto con lo Stige, ha ottenuto un potere superiore ad ogni altro. Se vi troverete ad affrontare quelle streghe, dovrete pensare di affrontare quelle che una volta erano divinità. E Karkadoom possiede un potere che nemmeno io posso immaginare.-

Tutti erano pallidi dallo stupore, tutti meno Black*Star, che saltò su dicendo: - Evvai! Dimostrerò al mondo intero che vuol dire combattere un dio come me! Sarò il più grande di tutti!!! MUAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-

Kid balbettò: - Ma... Ma se Circe non è più lì... chi diamine...-

- Tua madre. Per questo non l'hai mai vista. Nel giorno in cui sei nato non ebbe neanche la gioia di stringerti tra le braccia che doveva già sedare lo Stige in piena.- disse triste il dio della Morte.

Manuel fissò serio Kid, che era rimasto a capo chino alla notizia. Lo capiva, in un certo senso anche se era ben diverso perdere una madre da non averla mai vista.

Soul chiese: - E che c'entrano le Gorgon in questa storia?-

Shaula rispose alla Falce della Morte: - Attività di famiglia. Essendo loro nipoti dirette, dopo circa un centinaio di generazioni, ovviamente, ognuna di noi aveva ricevuto un libro: “I segreti dello Stige”, nel quale Circe, dopo aver messo sopra i suoi appunti e l'ubicazione dell'essenza di Karkadoom, dove probabilmente eseguiranno l'incantesimo, lo sigillò in modo tale che potessero leggerlo solo le parenti. Solo noi possiamo decifrarne gli incantesimi.

La mia copia è andata distrutta e non so dove si possa trovare quella di Arachne. Tuttavia, quella di Medusa è ancora integra nella sua casa.

Per questo vi servo. Solo che, in fase olografica, sono poco utile. E, chissà, forse c'è scritto come riportare indietro Meme Tatane...-

Shinigami la interruppe: - Ah, sì? L'ho vista chiaramente cadere nello Stige. Meme non può essere sopravvissuta.-

Lei ridacchiò: - Mai sentito parlare dei fantasmi, Shinigami?-

Lui acuì il cipiglio arrabbiato, facendo spuntare una vena sulla maschera.

Tsugumi chiese spaventata: - F-Fantasmi?!-

Shaula spiegò: - Fin da quando Calipso era a sostituire Circe nella custodia dello Stige, aveva notato che c'erano anime che, sul punto di toccare il fiume, venivano prese dalla paura e tornavano indietro. Divenivano anime disperse, senza corpo. Anime a metà. Quelli che noi chiamiamo fantasmi.

Calipso, impietosita, aveva dato loro la possibilità di riavere un corpo, a patto che rimediassero a ciò che in vita avevano tralasciato. La cosa rimase un segreto anche per le sorelle. Per questo non potevi saperlo, Shinigami.-

Lui la fissò penetrante: - E tu come sai che Meme è un fantasma?-

Lei sussurrò: - Sono passata a Sleepy Hollow. L'ho sentita. La sua anima mi era molto familiare dalla mia ultima “visita” e la percepivo con chiarezza. L'anima di una dispersa.-

Manuel le chiese: - Supponiamo sia vero. E tu saresti in grado di riportarla in dietro? Sono incantesimi di una divinità, quelli.-

Lei fece spallucce: - Non resta che provare, non trovi?-

Shinigami le arrivò a un palmo dalla faccia scettico: - E cosa ti fa pensare che noi possiamo crearti un corpo o che ne concederemo uno?-

Lei fece la finta ingenua: - Non avete l'artefatto BREW? Non può esaudire ogni desiderio? Se mi restituite il mio vecchio corpo con quello...-

Shinigami urlò: - Impossibile!-

Eibon fece un passo avanti: - A dire il vero... è possibile.-

- EIBON!- gli urlarono tutti addosso.

Shinigami si mise una mano sulla fronte, poi disse a Manuel: - Manuel, discutine te con gli altri.- Manuel corrugò la fronte.

Shinigami spiegò: - Immagino vorrai andare tu a salvare Crona, no? Quindi è una decisione che spetta a te. Decidi con i tuoi amici e, se sei d'accordo, decideremo la squadra e daremo il corpo a Shaula. TU Shaula rimani qui! Non devono esserci condizionamenti, grazie.-

 

Dietro la porta della Death Room, Manuel si accasciò a terra: - E ora, che faccio? Non ho nessuna intenzione di fidarmi di una Gorgon e non ho altra scelta.-

Maka gli si avvicinò: - Ti capisco, ma ti faccio notare che abbiamo noi il coltello dalla parte del manico: se Shaula vuole il corpo, dovrà attenersi alle nostre regole.-

Lui fece una smorfia triste: - Già. E se vogliamo indietro Meme, ammesso che funzioni e non ci imbrogli, dobbiamo seguire le sue istruzioni.-

Kim gli mise una mano sulla spalla, rincuorante: - Qualunque scelta farai, saremo con te. E se Shaula ci imbroglierà, non avremo scrupoli stavolta a ucciderla.- Manuel non disse niente, rivolse solo un'eloquente sguardo interrogativo alla volta di Tsugumi e Anya; credeva opportuno sapere cosa ne pensassero quelle che avevano avuto a che fare con quell'arpia, prima di procedere.

Fu Kid a parlare, per Manuel: - Ragazze... ve la sentite?-

Anya fece solo un cenno affermativo, nobile di fierezza e tremante di paura.

Tsugumi si fece avanti, guardò Manuel e disse: - Non sono sicura neanch'io che sia una buona idea... ma so cosa vuol dire perdere qualcuno e non voglio che ti accada la stessa cosa. Sei un mio amico anche tu adesso e ti sosterremo sempre.-

Manuel cercò Soul e Maka con lo sguardo. Maka gli fece un sorriso tranquillo.

Soul si limitò a un: - Streghe e pericoli? Questo sì è figo per il più figo di tutti!-

Kim lo tirò su e lo strinse forte sussurrandogli: - Non c'è bisogno che ti dica cosa penso, giusto?-

Jacqueline si limitò a un pugno scherzoso: - Basta che non ci cacci nei guai, pasticcione.-

Kid annuì debolmente, Liz fece un gesto sbrigativo (si stava limando le unghie, tanto per cambiare), Patty saltellò dalla gioia al pensiero di dare una mano.

Tsubaki gli rivolse il suo tenero sorriso d'incoraggiamento, mentre Black*Star urlava: - Tranquillo, il grande me ti proteggerà da quella befana, puoi starne certo!!!-

Infine, volse la testa verso Lucy: - E tu, Lucy? Cosa dici?-

Lucy abbassò la testa: - Quello che vuoi tu...-

- Nonononononono. No. Non scelgo niente se prima non sento il tuo parere. Sei la mia partner. Siamo una squadra. Dobbiamo decidere insieme. Essere in sintonia.-

Lei lo fissò seria. Poi lo abbracciò: - Sono d'accordo con te. So che non vuoi andare da Medusa. Almeno non adesso. Dobbiamo affidarci a sua sorella e sperare sia un grattacapo minore. Lo penso anch'io.-

Lui la tenne stretta per un po'. Poi la lasciò e aprì la Death Room.

Si avvicinò a Shaula e la fissò duramente: - Non abbiamo molta scelta e dobbiamo fidarci di te. Ma t'avverto: fai un passo falso, menti una sola volta e t'assicuro che l'ultima cosa che farai sarà implorare pietà prima del trapasso. Sono stato abbastanza conciso?-

Lei lo guardò tranquilla, come sicura della vittoria: - Assolutamente. Altro?-

- Sì! Se ti ridiamo il corpo, devi promettere che non attaccherai nessuno della Shibusen. Mai più.-

Lei socchiuse gli occhi divertita: - Direi che ora abbiamo un accordo. E ti prometto che lo manterrò tutto. Non toccherò più nessuno della Shibusen, garantito.-

Manuel si voltò verso Shinigami: - Possiamo procedere. Scelga lei i membri della squadra.-

Stein buttò via la sigaretta e disse: - Già deciso: il Team Spartoi al completo, io e Spirit, il Professor Sid e Yumi Azusa, Elka Frog e le sorelle Mizune.-

Hiro si fece avanti: - Ma... io e Excalibur? [-Cretino!-]-

Stein borbottò qualcosa che suonò come un “siete più utili qui”. Mentalmente, tutti ringraziarono per la prima volta il dottor Stein.

 

La cosa sarebbe andata per le lunghe, quindi Manuel e Lucy si diressero a casa. A metà percorso furono bloccati dal Professor Sid.

Manuel salutò imbarazzato: - Professor Cadav... Sid, che ci fa lei qui?-

Sid si rivolse a Lucy: - Ci lasci soli per un attimo?-

Lei fece un sorriso: - Nessun problema! Faccio un po' di frittelle.-

Scusa un po' banalotta, se si fosse tenuto conto che non c'era farina in casa. Ma Sid non lo sapeva, e bastava.

Sid si rivolse a Manuel, una volta che si fu allontanata: - Nelle operazioni, io di solito rimango di vedetta. Ero fatto così. Coprirò le spalle anche questa volta. Shaula verrà con voi, mentre io mi assicurerò che non vi inseguano.-

Lui fece spallucce: - E allora?-

Lui lo fissò serio: - Non perderla di vista nemmeno un'istante. Quella donna è capace di annebbiarti mente e testa, se uno non è attento a quello che dice e fa. Non farti ingannare dai suoi discorsi, per quanto sinceri sembrino. Non farti prendere per i fondelli. E non perdere di vista la sua coda di capelli. Le basta toccare uno studente della Shibusen con quella per metterlo sotto il suo dominio. Non sottovalutare le sue capacità. Non sarà una Gorgon potente, ma tieni conto che c'è voluta un'Eco dell'Anima Triplo per fermarla.-

Lui annuì, serissimo: - Altro?-

- Sì. Se dovesse mettervi sotto scacco per quello che vi deve... fregatene e uccidila, o morirai tu per primo.- Detto questo si allontanò; - Scusa se sono così brusco, ma preferisco studiare delle nuove tecniche, quando arriva una battaglia più pericolosa. Dopotutto...-

Manuel annuì con un cenno: - Lo so, lo so. Era fatto così.-

 

A fine operazione, Shaula si risvegliò dentro il suo corpo, perfetto come allora.

Era tornata, alla fine.

Grazie all'aiuto di quei polli.

Il suo piano andava alla grande.

Avrebbe avuto vendetta!

E l'avrebbe dimostrato.

La più grande delle Gorgoni.

Perché lei era la più scaltra.

Era Shaula Gorgon!

E aveva vinto!

 

Angolo dell'autore: Finisco questo capitolo qui, prima della partenza, anche perché il bello viene tutto nel prossimo e non posso anticipare troppo. Suspence alla massima potenza! Spero vi sia piaciuto e se ci sono delle incongruenze... non ditelo a Kid o sono morto!

Iper-iper-iper-iper GRAZIE a ShinigamiGirl, firephoenix, Teony, Xablerot e dolcemary per le loro recensioni e le loro ff. Se vi piace questa, non potete non leggere le loro. Mi battono 50-1. Sul serio.

E aggiungo che un'altra bella ff la sta svolgendo Kamelye, e vi consiglio di leggerla assolutamente! Fantastica!

 

Grazie ancora per chi legge questi... scarabocchi capitoli.

 

Joma joma dabarasa.
 

[-Cretino!-] Booooooom!

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Inizio del salvataggio. A spasso in un vulcano? ***


16. INIZIO DEL SALVATAGGIO. A SPASSO IN UN VULCANO?


A chiunque legga! So PER-FET-TA-MEN-TE che il monte Sant'Elena non è un'isola. Mi.sono preso una licenza letteraria. Grazie e buona lettura.

Il mattino della partenza, Manuel trovò una... sorpresa, si può dire. Sceso a farsi la colazione, trovò le loro tazze sul tavolo piene di croccantini... di pesce!
Cercò di non alzare agli occhi al cielo quando Blair lo abbracciò da dietro, esclamando: - Ciao, padroncino! Come stai?-
Arrivò anche Lucy, mezza imbambolata, e Manuel aveva già provveduto a spostare le tazzine onde evitare spiacevoli sorprese.
Anche lei dovette rimediare un abbraccio mozzafiato da Blair. E Manuel, sospirando, dovette togliere a forza la sua partner da quella presa mortale.
Poi si sedette e la guardò: - Al punto, Blair, cosa vuoi? E come sei entrata in casa nostra?-
Lei sorrise a modo suo. Sembrava che il Vector Arrow di Medusa non l'avesse nemmeno scalfita, l'altra volta. Ma Manuel non voleva rischiare.
Ignorò la domanda di prima e le disse: - No, Blair, non vieni con noi, neanche di nascosto.-
Lei mise il broncio: - Cos'è, l'altra volta non mi sembravi così spavaldo...-
- L'altra volta è stato un errore tattico che non si ripeterà, garantito. Ma tu non vieni con noi.-
Lei si mise a fare gli occhioni da gatto. In versione umana era impossibile!
Lucy gli chiese: - Beh, non ci vedo che di guadagnato se viene con noi, Manuel.- Lui scosse la testa: cos'era, una congiura?
Prese Lucy in disparte, mentre Blair giocava con le corde delle tende: - Lucy, Blair fa tanto la sicura, ma si sta riprendendo da un infortunio. Non voglio che corra rischi inutili per colpa mia. Lo capisci, questo?-
Lei annuì: - Però tieni conto che potrebbe essere utile. Lo vedi anche tu, per essere una gatta magica è forte...-
- Sì, lo so quanto sono forti gli animali magici, Lucy, l'ho visto molte volte anche con te. Ma se soltanto un colpo di Medusa stava per portarla all'altro mondo... santo cielo, Lucy, non guardarmi così! Stiamo andando in una missione dove molto probabilmente rischiamo la morte contro tre ex-divinità, è un rischio troppo alto!-
Lei sospirò: - In effetti, non hai torto. Ma tieni conto che Blair può anche ignorarlo bellamente il tuo ordine.-
A questo non aveva pensato. Decise di fare l'estremo, allora.
Si avvicinò a Blair e le disse: - Blair, non ti permetto di venire con noi. L'argomento è chiuso.-
Lei gli diede un buffetto scherzoso: - Spiacente, ma come tutti i gatti che si rispettino, io non obbedisco mai.-
Lui arrivò con la faccia a un centimetro dalla sua: - In compenso a mia madre obbedivi.-
Lei rimise su il broncio: - Cattivo. Non vale l'argomento della padroncina.-
Lui rimase a fissarla con aria di sfida. Lei non fu da meno, mantenendo il suo sorriso strafottente.
Alla fine, Blair disse: - Facciamo una sfida? Se riesci a colpirmi una volta sola, resto. Se mi manchi, non ti lascerò andare senza di me.-
Lui alzò gli occhi al cielo. Gatti!
- No, non vieni e basta. Non esiste che io debba badare sia a te che a Lucy.-
Lei sembrò arrendersi: - Ooooook. Non verrò con te.-
Lui si stupì della reazione di Blair. Comunque, dopo un’alzata di spalle, uscì insieme a Lucy.
Blair sogghignò: - Non con te...-

Manuel non lo dava a vedere, ma era infuriato nero. Dovevano stare sotto gli ordini di... una Gorgon! In caso contrario avrebbero dovuto trovarne un’altra Gorgon. Non l’aveva richiesto, ma in pratica erano alla sua mercede. Poteva portarli dove voleva, nel posto giusto o in una trappola.
Comunque, si augurò di non andare in escandescenze: lo aveva fatto troppe volte, negli ultimi tempi.
Arrivarono alla nave che avrebbe condotto gli Spartoi e le streghe al punto prefissato. Non lo conoscevano ancora, ma Shaula avrebbe informato il gruppo a tempo e debito. Shaula era un’anima molto potente, che si adattava perfettamente al corpo che Eibon le aveva forgiato. Lo sentiva chiaramente anche a un chilometro di distanza dalla nave. Faceva paura.
Arrivati al punto, c’era l’intero gruppo ad aspettarli, più cinque streghe che non aveva ancora visto, piccole e con i capelli rosa.
Lucy chiese: - Non le ho già viste, loro?-
Manuel disse: - Sento l’anima della strega che mi dava la caccia a Roma con Elka e Canaris. In ognuna di loro cinque.-
Le streghe, vedendo Lucy, cominciarono a volteggiare, schioccando le dita fino a mettersi l’una sopra l’altra. E ad assumere la forma di un enorme cilindro. Che, copertosi di fumo, rivelò... la strega che aveva visto a Roma.
Lucy, al vederla, sorrise e le corse incontro abbracciandola al volo: - Mizune! Mi sei mancata.-
Lei la accarezzò un po’, poi rivolse uno sguardo eloquente a Manuel: - Non mi hai ancora perdonato da tre mesi a questa parte?-
Lui si limitò a sorridere amaro: - Se mi molli la partner ci faccio un pensierino, grazie.-
Lei si girò verso il Meister, felice: - Manuel, lei mi ha accolto a casa sua quando sono fuggita da Death City. Un po’ di comprensione...-
Lui commentò tra sé: “Comprensione? Ha provato ad affettarmi come un cocomero!”
Lei rimise giù Lucy, e Maka venne incontro a Manuel, abbracciandolo e sussurrandogli: - Stai bene? Hai delle occhiaie enormi!-
Lui sbuffò: - Lucy dice che ho dei Canyon. Ho solo passato la notte in bianco. Niente che non possa rimediare con una buona dormita.-
Poi chiese: - E Shaula dov’è?-
- Dietro di te.-
Fece un salto dallo spavento: non se n’era accorto. Doveva avere attivato lo Scudo dell’Anima, per questo non l’aveva riconosciuta.
Lei sussurrò: - Hai paura?-
Lui si ricompose: - Solo schifo di te, insettaccio.-
Lei gli passò davanti con la sua borsa e una faretra piena di freccie... senza arco, sussurrando: - Si dice aracnide, sciocco.-
Manuel sussurrò di rimando: - Non m’importa, fai sempre schifo.-
Poi si voltò in giro: - Dov’è Stein? Non avverto la sua anima.-
Elka arrivò in volo sul suo girino: - Non c’è. È andato al castello delle streghe... da Mabaa... sai, per il suo occhio...-
Lui pensò: “Oggi è una gara a chi vuol farmi vomitare di più.”
In quel momento si udì un grido: - ECCO IL GRANDE ME CHE ENTRA IN SCENA!!!- E, per l’ennesima volta in quel mese, Manuel si spostò di un passo.
Poi urlò nel buco a forma di Black*Star: - Lo vuoi capire che se urli è inutile?-
Lui ne uscì fuori malconcio, mentre Tsubaki si abbassava di nuovo a terra in scuse ininterrotte.
Manuel voleva di nuovo interromperla (esagerava un tantinello!), ma un altro grido distolse l’attenzione del gruppo: - No! Devo tornare indietro! Non capisci, Liz!!!-
- Oh, invece capisco perfettamente! Sei un cretino nevrotico!-
- AHAHAHAHAHAHAHAH!!! Sei spassoso Kid!!!-
Manuel crollò insieme a Lucy a vedere il figlio di Shinigami trascinato dal colletto della camicia dalla sua arma Liz, mentre Patty rideva intorno ai due sgaiata.
Manuel domandò: - Non ditemi che crede ancora che casa sua sia in disordine.-
Shaula sogghignò: - E suo padre ha la Follia dell’Ordine? Umiliante.-
Kid la fissò in cagnesco: - Zitta! Tu non capisci niente di simmetria!-
- Sarà, ma penso che ci sia un numero simmetrico che si adatti perfettamente a uno Shinigami simmetrico come te.-
Lui sembrò stupito: - Quale, l’otto?-
E Shaula salì sulla nave, dicendo: - No, lo zero.-
Se non fosse stato per il fatto che era umiliante e l’avesse detto Shaula, Manuel si sarebbe messo a ridere. E a crepapelle.
Soul commentò: - Perspicace, per essere una strega...-
Il calcio di Kid lo mise a tacere per un po’. Comparvero poi Sid e la Falce della Morte Yumi Azusa. Manuel non la conosceva, ma sentì che le loro anime erano su due estremi opposti: troppo autoritaria. Arrivarono anche Kim, Jacqueline, Tsugumi e Anya. Quest’ultima aveva un set di bagagli assolutamente enorme.
Una volta a bordo, Maka le domandò: - Mi spieghi che senso ha?-
Anya mise il broncio: - Ah, già, visto che Shaula non ci ha detto dove andiamo, tu dai per scontato che io sia sprovveduta per ogni situazione, vero?-
Shaula fece capolino dalla cabina di comando: - Scusate, dovevo tradurre l’ultima parte, era un po’ confusa. Il posto è... il Monte Sant’Elena.-
A Manuel gli si bloccò il respiro. Il vulcano più esplosivo del pianeta...
Maka sussurrò: - L’ultima volta che ha eruttato... l’esplosione è stata pari a ventisette mila Bombe Atomiche...-
Shaula fissò il cielo, che si stava incupendo: - Già. L’essenza dell’essere più potente dell’universo... il vulcano non poteva sostenerla. E ora l’isola del vulcano è solo una landa desolata.-
Manuel si augurò che dicesse il vero... in caso contrario l’avrebbe spedita dritta nel vulcano!

Il viaggio fu lungo, con Sid alla guida dell’imbarcazione. Quando Manuel gli aveva chiesto se lo sapeva fare, lui si era limitato a dire: - No, ma imparo sempre in fretta, io. Ero fatto così.-
Ci rinunciò e si diresse a cercare Kid. Non voleva che tenesse il broncio con Soul anche durante il viaggio. Nel farlo, incrociò Maka, anch’essa in pensiero per Kid, probabilmente.
Quando lo vide disse: - Vai da Kid? Meglio di no. Lo conosco da più tempo ed è meglio lasciarlo per un po’ solo.-
- E tu allora dove vai? Da Soul?-
Lei scosse la testa: - Il cretino è ancora sul letto a lamentarsi per il calcio “molto poco figo” di Kid. E Lucy?-
Manuel sorrise: - È con Mizune. Deve svagarsi un po’.-
Maka lo fissò dritto negli occhi, smeraldo con zaffiro: - E tu? Non dovresti pensare a dormire?-
Lui sostenne lo sguardo per un po’, poi lo volse di lato, triste: - Non riesco a smettere di pensare a...-
- A Crona?-
-... Ho come un presentimento. Oggi qualcosa andrà storto.-
Lei lo afferrò per il braccio e lo condusse in coperta: - Devo parlarti.-
- Non lo stiamo facendo già? E non c’era bisogno che mi strattonassi, cammino da più tempo di te.-
- Ascolta: prima che il Kishin fosse risvegliato, io non riuscii a usare Soul per qualche tempo. Non era perché non mi piacesse o perché litigassimo, lo facciamo anche adesso. Era perché... avevo paura: paura di fargli male. Non volevo correre rischi. Se vuoi diventare un grande maestro d’armi, i rischi devi correrli, sapendo che ogni volta che combatti, può essere l’ultima volta che lo farai.-
Manuel non disse niente. Rimase a fissare il mare, pensando agli occhi di suo fratello.
Maka gli chiese: - Piuttosto, tu l’hai capito perché Kid non esce con Liz? Sembra che lei sia l’unica che abbia osato avances, finora.-
Lui scosse il capo, ridacchiando: - Sarebbe asimmetrico, per Kid, stare con una sola delle sue armi.-
Poi sentirono dei passi per niente silenziosi vicino alla cabina di Tsubaki. Un attimo dopo, affacciatisi, videro...
... Black*Star che spiava la sua arma dalla finestra, urlando: - Prima regola dello Spione! Controlla le tue emozioni e muoviti cautamente!!!-
Subito uno Shuriken uscì fuori dalla finestra, conficcandosi nella testa dell’assassino.
Manuel e Maka si fissarono imbarazzati, poi se ne andarono dicendo: - Visto niente!-

Il viaggio sembrò interminabile, ma nel giro di sei ore, Manuel poteva vedere un’isola grigia all’orizzonte. Era solo, in coperta. Ed era arrabbiato con Stein. "Ciao, ragazzi, tornate in fretta per la dissezione, mentre faccio un trapianto alla regina delle streghe!". Lo odiava. Udì dei passi.
Non si voltò nemmeno: - Shaula... cosa vuoi?-
Lei, con fare innocente: - Solo fare due chiacchere.- Lui la fissò con poca convinzione.
Shaula si appoggiò al parapetto, con grazia signorile: - Devo parlarti di Meme...-
Lui sbuffò sonoramente: - Hai scoperto qualcosa?-
Lei era allegra: - So come far tornare in vita la mia vecchia ospite. Ma c’è un “ma”.-
Manuel era curioso: - Cioè?-
Lei sogghignò: - Dipende tutto da te.-
Lui sbarrò gli occhi: - Di cosa parli?-
Lei spiegò: - Vedi, Meme è in una situazione così complicata che spiegartela adesso sarebbe inutile. Ti farebbe venire solo un gran mal di testa. Ti basti sapere che un fantasma, uscito dallo Stige, ha due strade. Una: finire a Yomi, la terra Oscura dei fantasmi e dei demoni inferiori, dominio assoluto di Circe. Due: cercare un posto per rimediare ai propri errori.
E nella seconda ipotesi ci sono altre due possibilità. La prima: trovare novantanove Uova di Kishin e l’anima di una Strega, col rischio di diventare demoni-fantasma o tornare alla condizione umana. La seconda: usare i “Segreti dello Stige” per farla tornare tutta d’un pezzo.-
Manuel chiese: - E qual è il problema?-
Lei sorrise gelida: - Chi lo fa... deve usare la metà del tempo che ha una persona per vivere come omaggio allo Stige.-
E lui chiese ancora: - Mi permetto di insistere, io cosa c’entro?-
Shaula si leccò le labbra: - Vedi, figlio delle Tenebre... l’essenza dell’elemento che porti con te ora è al massimo: ma se falliamo con Karkadoom e lui ritorna, le Tenebre diminuiranno per lasciare spazio al padre dei Kishin. Più i tuoi poteri aumentano, più la tua vita aumenta. Ora è al massimo e il figlio di Shinigami può dirti benissimo quanti anni hai, ma proporzionalmente, uno o due secoli li hai. Sta a te: o riportiamo Meme in vita ora... o aspettiamo, col rischio di perdere te.-
Lui distolse lo sguardo, non dando a vedere di essere spaventato a morte: - C-ci devo pensare...-
- Prendi il tempo che vuoi, piccolo, ma fai in fretta! Manca poco all’arrivo.- E si allontanò.

Tsugumi aveva sentito tutto. Si accasciò contro il muro pensando a Meme... a Manuel... alla sua... natura. Ogni volta che vedeva Black*Star, cercava di scappare. Perché? Che c’entrava lui... con la sua maledizione?
Si ricordava della chiacchierata avuta con Shinigami. Tsugumi, dobbiamo parlarti di una cosa...

Arrivarono alle pendici del monte fumante. Manuel, preso dai dubbi sapeva di avere poco tempo. Si avvicinò di soppiatto a Kid.
Una voce gli arrivò al cervello: “No! Cammina con gli altri. So cosa vuoi. Difficilmente si nasconde qualcosa a uno Shinigami. Quanti anni hai? 256. Ed è meglio che tu li allunghi il più possibile. Meme era importante, ma nemmeno Shaula conosce ogni conseguenza dei “Segreti dello Stige”.”
Kid... il professor Sid aveva ragione: quella donna annebbiava il cervello.
Arrivati alla base, Shaula si rivolse a Kid: - Giovane Shinigami? Tocca a te. Solo la morte o la sua vicinanza aprono la porta.-
Lui si avvicinò e toccò la base del monte. In un istante un masso si spostò, rivelando un’entrata buia e piena d’aria bollente. E che puzza! Anya, le mani piene di borse, le mollò per tapparsi il naso. E Soul sentì un gridolino di dolore da una delle borse. Capì. E rimase zitto.
Entrati nella spelonca, tutti insieme, augurarono buona fortuna a Sid e Yumi Azusa, che sarebbero rimasti fuori onde evitare spiacevoli sorprese. Poi, Kid chiuse la porta per evitare che qualcuno entrasse all’inseguimento.
Kim apriva la fila con Jacqueline a fare luce. Arrivarono in una zona spaziosa e illuminata da torce. Black*Star si mise sull’attenti, imitato subito dopo da Maka e Kid, che impugnarono le loro armi.
Manuel sbuffò, sollevato: - Mi sembrava tutto troppo liscio...-
Una risata stridula invase la grotta: - Muahahahahahahaha! Ti rendo io le cose difficili, Desper!-
Un essere strano e verdastro, coperto di squame, con le braccia enormi, i piedi e le gambe minuscole, sostenendosi sulle palme delle mani come un orango, fece capolino dall’altra parte della caverna, su una porzione di roccia sporgente da una stalattite.
- Oggi finalmente mi divertirOOOOOOOOOOH!- concluse cadendo dalla stalattite e cadendo di testa su ogni scalino verso l’uscita.
Manuel disse, una volta finito il tiptap di testa: - Beh, Black*Star, qualcuno più comico di te l’hai trovato...-
L’assassino lo interruppe: - Più comico?! NESSUNO MI BATTE IN NIENTE!!!-
La creatura, rapida, lo colpì al petto con l’avambaccio, spedendolo contro una colonna di stalagmite.
Poi sorrise, sadico, riappoggiandosi sulle nocche: - Tale padre, tale figlio. Un clan di incompetenti. Eravate solo un po’ dotati.-
Un attimo dopo, un calcio del killer lo scaraventò indietro sulle scale.
Manuel afferrò Lucy tramutata in Scettro Nero: - Ma che accidentaccio di creatura è? Ha un’anima molto grande!-
Shaula si tolse un po’ di polvere dal vestito, noncurante, e rispose: - È un Imp. Creature demoniache poste al servizio delle streghe Stigie. Molto scarsi con le gambe, ma nelle mani e nelle braccia possiedono il doppio di forza e resistenza di un uomo come Sid Barret.-
Anya trasalì: - Il doppio? Il professor Sid strappa i pali della luce come tegole!-
L’Imp fissò Anya e l’alabarda apparsale in mano. Scosse la testa: - Tsugumi... Perché scappare da ciò che sei?-
Manuel si voltò verso Anya, poi rivolse il suo sguardo alla creatura: - Di che accidenti parli?-
L’essere verde indicò Black*Star, incurante: - Tranquilla! Una volta finito lui, finirà tutta la tua paura!!!-
Maka si mise in mezzo: - Prima devi togliere di mezzo me!-
Lui rise, isterico: - Spiacente, Albarn, ma per conoscenze e maledizione vincolante, solo uno del Clan della Stella può uccidermi!-
Shaula sorrise: - Maledizione vincolante... quella pazza di Medea!-
Black*Star urlò a Tsubaki: - Tsubaki! Modalità Granata Fumogena!-
Il fumo disorientò gli occhi piccoli e rossi dell’Imp e, per una volta, tutti furono d’accordo a lasciare l’Imp da solo con l’assassino: scapparono verso le scale.
L’Imp non era d’accordo e saltellò veloce verso Anya: - Ferma, Gatta Nera!-
- Tsubaki! Modalità kusari-game!- La catena avvolse la creatura alla vita, impedendogli di continuare.
Kid bombardò il soffitto di proiettili, impedendo alla creatura di seguirli. Per Black*Star, Manuel era tranquillo: ce l’avrebbe fatta e li avrebbe raggiunti.
L’Imp iniziò a ridere, una volta che la catena raggiunse il Meister assassino: - Sciocco! È inutile che cerchiate Crona! Le mie signore aspettano solo Desper, - detto questo si leccò le labbra; - mentre il mio stomaco aspetta un buon pasto... di anime.-

Arrivati con il fiatone oltre le scale, Manuel squadrò Anya e Tsugumi: - Gatta Nera? Che storia è questa?-
Tsugumi si ritrasformò come per rassicurare Manuel, ma l’urlo disperato di Lucy ruppe l’aria. Tutti si voltarono e videro... una scena orribile! Mizune si contorceva davanti a Elka Frog, disperata.
Le contorsioni cessarono e Mizune alzò lo sguardo...
...iniettato del simbolo dello zodiaco... dello SCORPIONE!!!

Angolo dell’Autore: Pronto l’ombrello per i pomodori! Splat splat splat! Lo so! Capitolo orribile! Ma importante per questa ff.
Ma sono riuscito a scrivere il capitolo sedici e a dare la suspence necessaria, no?
Accetto ogni critica, ma il meglio arriva tra due capitoli. Promesso.
Un grazie immenso a ShinigamiGirl, Xablerot, Teony, _Gius17_, dolcemary e firephoenix per le loro ff, bellissime, e i loro preziosissimi consigli.
Alla prossima! Joma joma dabarasa.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Battaglia contro dei e streghe. Si risveglia il male in persona? ***


17. BATTAGLIA CONTRO DEI E STREGHE. SI RISVEGLIA IL MALE IN PERSONA?


Rimasero un attimo immobili, scioccati di fronte alla strega con, ormai, uno sguardo da zombie. Lucy provò ad avvicinarsi a lei, con le lacrime agli occhi dallo spavento, ma Soul la bloccò.
Manuel si rivolse a Shaula, pieno di rabbia: - Hai rilasciato lo Scudo dell’Anima e hai legato a te Mizune... devo credere che preferisci annullare l’accordo?!-
Lei fece la faccia stupita: - Annullare... ma cosa pensi mai, Desper. Io ho giurato di non toccare nessuno della Shibusen! Come puoi minacciarmi di questo?!- E si mise una mano sugli occhi, come una disperata.
Lucy le urlò contro: - Bugiarda come pochi! E come la mettiamo con Mizune?-
Lei tolse lentamente la mano dalla faccia: - Beh... non mi risulta che sia una studente alla Shibusen. O sbaglio?-
Maka chiese, afferrando ancora più saldamente Soul: - E cosa ne vorresti fare?-
Lei fece spallucce: - Mettetevi nei miei panni. Io svolgo un’azione caritatevole nei confronti della DWMA, senza sapere se andrà a buon fine, e non ho nessuno che mi aiuti qualora il male si risvegliasse senza controllo. Ho BISOGNO che qualcuno mi sostenga... volente o nolente.-
Poi si leccò le labbra: - Oltretutto... se voi provaste a liberarla, non potreste, perché la sua mente ormai è stata completamente resettata. Ora risponde soltanto a me. Senza contare che,- concluse, alzando il libro – senza la traduzione di QUESTO voi non andrete da nessuna parte! E non riavrete Meme.-
Mentre teneva il libro per aria, qualcosa glielo sfilò scagliandolo dall’altra parte e saltandoci sopra. Si udì un miagolio soddisfatto.
Manuel fissò Anya e Tsugumi in cagnesco: - Devo credere che in una di quelle valigie ci fosse Blair, Anya?!-
Lei gli voltò le spalle, irritata: - Beh? S’è infilata dentro lei!-
La gatta sussurrò: - Pumpkin pumpkin...-
Tsugumi la fermò: - Blair! Se distruggi il libro, Meme non ritornerà!-
La gatta con il cappello la fissò triste: - Ancora non hai capito come siamo fatti noi gatti? Devi ragionare come noi, Tsugumi. Il dolore ti sta annientando. Noi gatti cerchiamo di guardare al presente, non a un passato incerto. È inutile raggirare la morte. Se vuoi fare qualcosa per Meme... vendicala. CANNONE DI HALLOWEEN!!!-
E la fiammata distrusse il libro.
Shaula provò a colpire la gatta, lanciando una delle sue frecce attraverso un portale, ma Kid aveva già colpito la freccia.
Shaula lo fissò, ringhiando, per nulla sorridente: - Come... osi?! Abbiamo un patto, “Shinigami 0”.-
Kid la squadrò, calmo come non mai: - Il patto è stato annullato nello stesso momento in cui il libro è stato distrutto. Inoltre credo di capire perché hai preso Mizune come schiava: volevi eliminare me. L’ho capito nello stesso momento in cui mi hai fatto quella dannata battuta dello zero. A parte il fatto che non sarà mai palindromico, come numero... ma per uno Shinigami, lo zero influisce sulla vita quando la morte la reclama.
E credo anche di sapere PERCHÉ tu mi voglia morto. Se solo un triplice Eco dell’Anima ti ha ucciso... solo un triplo Eco dell’Anima ti distruggerà in definitiva. Per questo ho sempre dubitato del fatto che tu volessi veramente far tornare in vita Meme... sempre che tu non volessi prendere di nuovo il suo controllo.-
Lei ghignò nervosa: - Preciso, lo Shinigami. Peccato che non ti lascerò la possibilità di uccidermi ancora.-
Lui si mise in posizione: - Capiti a proposito! Entrambe le mie armi sono a novantanove uova di Kishin. Oggi raggiungerò la perfezione.-
Elka provò a intervenire: - Ehi! Ma Mizune è solo ipnotizzata! Possiamo ancora...-
Manuel le afferrò la mano, permettendole di osservare quel che vedeva lui. L’anima di Mizune era scomparsa! Ormai c’era solo un’anima violacea a forma di scorpione. Elka Frog boccheggiò.
Manuel sussurrò alla sua madrina: - Che ti piaccia o no... Shaula l’ha già uccisa.-
Poi si rivolse a Maka: - Se ne occuperà Kid di lei, Maka. Continuiamo, il tempo stringe.-
Lucy la spinse via verso la galleria imitata dagli altri. Kid e Blair rimasero lì. Manuel non provò nemmeno a convincere Blair a seguirli: fiato sprecato.
Solo, passando vicino a Kid: - Prendila a calci anche da parte nostra, numero otto.-
Lui fece un sorriso enigmatico: - Stavo per rassicurarti che l’avrei fatto con immenso piacere.-
Blair, fissandolo, si limitò a fargli l’occhiolino: - Nyah!- per poi sussurrare a una Tsugumi ormai lontana, - Buona fortuna, gattina!-
 
Maka una volta dentro il tunnel, Maka disse a Tsugumi: - Tu ci devi parecchie spiegazioni...-
Manuel la interruppe: - Ci penseremo dopo, Maka, adesso come adesso siamo impantanati in un problema più grosso!-
Lucy intanto piangeva: - La mia famiglia... Kirikou... e ora Mizune! Le Gorgon! Giuro che la pagheranno!!!-
Manuel le toccò la spalla, inviandole questo messaggio: “Non è il momento di pensare alla vendetta. Pensiamo a liberare Crona e facciamola finita.” Arrivati davanti a un immenso portone con il batacchio (che presa in giro!), tutti, tranne Manuele Lucy, Elka, Jacqueline e Kim, si accorsero che non potevano procedere.
Kim consigliò a Maka: - È una barriera per chi non ha poteri magici. Copriteci le spalle, o date una mano agli altri. Noi procediamo.-
Manuel le si avvicinò: - Kim, il rischio è alto! Non ti voglio obbligare a proseguire...-
Kim lo interruppe: - Obbligarmi? Tu non puoi obbligarmi! IO decido dove andare! Se non volevo andare fino in fondo, non sarei venuta con te fino al vulcano più pericoloso del pianeta ad affrontare le streghe più potenti del mondo e un potenziale signore del Male. Quindi è inutile che insisti...- Stavolta fu Manuel a interromperla, baciandola con impeto.
Poi sussurrò: - Per questo ti amo.-
Detto questo fece un cenno a Elka Frog, che disattivò lo Scudo dell’Anima, preparando una bomba girino.
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
- Anni di allenamento buttati all’aria per un dio di serie B... e pensi di superare gli dei?- sbuffò divertito l’Imp, spedendo a gambe all’aria con una sberla Black*Star, il quale si trovava sempre più in difficoltà contro il suo avversario, che sembrava divertirsi a prevedere le sue mosse.
L’Imp proseguì, saltando su di lui ripetutamente con le braccia muscolose: - Consolati! Quando te ne andrai, non penserai più a cosa sarebbe successo se Medea non si fosse intromessa. Non darai pensiero alla tua arma andandotene e per molti come Tsugumi sarà solo un sollievo. Sì, fai la faccia stupita. Ce ne sono molti ancora come lei. Ma non vivrai abbastanza per adempiere al tuo dovere. Un dio... la tua famiglia era malapena umana!- Detto questo, si allontanò da lui con un salto, attendendo.
L’assassino si rialzò barcollando, sussurrando: - Tsubaki... Modalità Granata Fumogena! Facciamola finita!-
- Okay.-
Il fumo invase un’altra volta la grotta e l’Imp si bloccò per un attimo: che volesse scappare? Poi sentì una serie di fruscii alle spalle e capì: le tre vecchie regole.
- Vogliamo giocare al killer, Blackie? Sono stato addestrato da Medea anch’io, sai? Come la tua stupida famiglia! Prima regola dell’assassino: nasconditi nell’Oscurità. Seconda regola dell’assassino: studia il tuo avversario e sfrutta le sue debolezze...-
Poi, rapido come un cobra, colpì l’assassino alle sue spalle con un coltello, ferendolo di striscio: - Terza regola dell’assassino: colpiscilo prima che si accorga della tua presenza!- E quando si accorse del danno...
- Bocciato in tronco! BLACK*STAR BIG WAVE: DOUBLE!- ... il doppio colpo dell’anima del VERO assassino gli aveva spappolato gli organi interni.
L’Imp cadde a terra dolorante. Come aveva fatto...? Poi vide la figura del falso Black*Star che aveva ferito tornare ad essere la sua partner. Black*Star gli si avvicinò lentamente per poi abbassarsi all’altezza del suo viso.
Poi commentò: - Hai commesso troppi errori oggi. Nella prima regola dell’assassino devi saper stare anche in SILENZIO. E tu hai raccontato cretinate per un bel pezzo senza ascoltare il suono che facevo mentre Tsubaki prendeva il mio posto. E per rispondere alle tue cretinate: innanzitutto, non sottovalutare gli dei, o te ne pentirai un giorno. In secondo luogo, me ne frega un fico secco, di Medea che mi rovina la famiglia, di come era prima e dei doveri che essa comporta. Tsugumi può pure stare tranquilla: non ho niente a che vedere con lei. E ho preso un solo dovere come dio: rendere giustizia alle anime dei guerrieri che non hanno assolto al loro destino.-
L’Imp sussurrò, debole: - Come pensi di riuscire...? Manca poco alla sua rinascita... Karkadoom ti spazzerà via.-
Lui commentò: - Oppure accadrà il contrario? In questo caso sarei un vero dio.-
- Come puoi... cough... pensare di sconfiggere il padre dei Kishin?-
Lui lo fissò storto: - Ma hai mai sentito l’anima di Desper? Se non lo distruggerà lui... lo farò io.- Detto questo gli spezzò la testa.
- Tsubaki: prendi la sua anima! Ho degli amici da aiutare.-
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Kid era impegnato in un tête a tête impressionante con Shaula, la quale sembrava ogni minuto di più sicura della vittoria. In effetti, mentre lui cercava di colpirla, lei i colpi li schivava tranquillamente, mentre le sue freccie mettevano in seria difficoltà lo Shinigami: erano velocissime e apparivano dai luoghi più disparati grazie ai portali creati dalla Gorgon; riusciva a malapena a parare con qualche colpo. In pratica, era stato schiacciato in una posizione difensiva.
Quanto a Blair... beh, la gatta non se la vedeva così brutta, ma i numerosi tagli sulle braccia e le bruciacchiature sul corpo erano presenti più su di lei che su Mizune. La strega dei topi era nettamente in vantaggio: sapendo quanto era pericolosa in uno scontro frontale, si limitava a un cerchio magico difensivo tagliente come un rasoio, mentre i suoi fulmini magici arrivavano da un capo all’altro del tunnel per cercare di colpire Blair. La quale rispondeva con Cannoni di Halloween e zucche esplosive. Comunque, Blair, una volta tanto, aveva il fiato corto.
Kid si voltò verso Blair, prima di colpire una freccia: - Blair, stai bene?-
Lei ghignò: - Tranquillo... alla topolina non conviene farmi arrabbiare.-
Shaula lanciò un’altra freccia violacea: - Cos’è, Kid, ti servono i rinforzi? Avevo ragione a dire che sei uno zero tondo!-
Lui la fissò con un odio puro nelle pupille, prendendo la freccia al volo: - Non dire assurdità! Posso fare di meglio!-
Lei ridacchiò: - Patetico! E dire che volevo un combattimento come si deve... ma sei così ossessionato dalla simmetria, che non prendi nemmeno iniziative con me. Tranquillo, quando morirai, ti taglierò in modo simmetrico.-
Lui si mise le sue pistole incrociate sulle braccia: - L’ho già detto una volta: come Shinigami non lascio a nessuno la libertà di uccidere. Blair, facciamola finita!!!-
Shaula ridivenne seria: - Non ti lascerò usare l’Eco dell’Anima, cretino!-
Ma qualcosa glielo impedì: era stranamente bloccata e immobile. Guardò ai suoi piedi e vide due cerchi legati alla base che giravano attorno alle sue gambe.
- Cos’è questa diavoleria?!-
Kid commentò, mentre la sua anima cresceva: - Si chiama Eight Lock. Impedisce ogni movimento a una persona... a patto che stia per arrivare il suo trapasso.-
Blair si calò il cappello sugli occhi: - Beh, siamo in ballo, tanto vale ballare.- E i suoi occhi assunsero uno strano bagliore giallognolo: - Bastet Form!-
E Blair cominciò a ingrandirsi, mentre la sua anima raggiungeva una dimensione pari a quella di Kid. Mizune non aveva più reazioni se non quelle che le imponeva Shaula, ma la sua anima, in proporzione, era un topolino contro un gatto enorme. Il vestito di Blair raggiunse un colorito leopardato, mentre le sue unghie diventavano affilate come artigli. I canini si allungarono ancora di più del solito. Il cappello da strega divenne un copricapo simile a quello di un faraone.
Un attimo dopo, la gatta sussurrò con voce roca e per niente amabile: - Pumpkin pumpkin. Death Pumpkin!-
Contemporaneamente, Kid aveva raggiunto la seconda linea di Senzu.
Patty chiese: - Non sarebbe meglio raggiungere il massimo?-
Lui disse semplicemente: - Se raggiungessimo tre linee, faremmo eruttare il vulcano un’altra volta. Questo livello basta e avanza.-
Si mise in posizione, i cannoni ricoperti da un sottile strato rosso: - Eco dell’Anima...-
Shaula, spaventata, provò a fermarlo: - Kid, fermo! Io so come far tornare indietro Meme e senza di me non potete uscire da qui!-
Lui la fissò rabbioso: - Cretinate! Pensi che Stein non abbia pensato a tutto? E comunque, Meme ha già scelto cosa vuole per sé. Death Cannon!-
I colpi esplosivi dei ragazzi, uno a forma di zucca e l’altro a forma di teschio, colpirono le streghe, che, con un boato prolungato dall’eco, sparirono in un polverone massiccio. Rimasero solo due anime fluttuanti di colore viola.
Kid chiese a Blair, che stava tornando in forma umana: - Spero che non ti dispiaccia se mi prendo quell’anima.-
Lei fece spallucce: - Dopotutto, è un giocattolo rotto e inutile.-
A un certo punto, il vulcano cominciò a tremare e Kid urlò alle sue armi: - Liz, Patty, sbrighiamoci! Prendete quelle anime! Festeggeremo un'altra volta! Sento che Crona è in pericolo!-
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
La bomba girino di Elka Frog aveva sfondato il portone con un fracasso assordante. Dentro c’era una sala enorme, affrescata con scene fluttuanti e acquose di battaglie, probabilmente opera di Calipso. Al centro della sala, illuminate da alcune torce, c’erano le figure di Medea, Calipso e Circe, sedute su delle specie di troni di pietra ricavati dalle stalagmiti. Ai loro piedi, quasi annoiati, stavano il dottor Nim, Justin Law e Harvar.
Medea fissò un immaginario orologio: - Era ora! Pensavo che non sareste più arrivati. Comunque, il batacchio serviva per bussare!-
Manuel fece un passo avanti: - DOV’è Crona?!!!-
Calipso disse, con voce flautante: - Quanta foga! Non conviene urlare così ad alta voce, figliolo: ti buscherai un mal di gola.-
Manuel strinse Lucy a sé, mentre sentiva la rabbia crescere: - O mi dite dov’è, o faccio saltare in aria il vulcano!-
Il dottor Nim borbottò: - Anche se avessi l’Anima di Shinigami, di fronte alla nostra Follia la tua anima sarebbe neutralizzata.-
Medea strillò: - Taci, Nim! Sei una tale noia!-
Circe sospirò: - Gli tieni testa, tesoro, se continui a strillare in questo modo. Mi stupisco che le stalattiti non ti siano crollate in testa.-
Kim sussurrò a Manuel: - Non pensi che sia così... strano?-
Lucy disse: - Immagino ci stessero aspettando.-
Elka Frog si limitò a dire: - Se non avessero voluto noie, vi avrebbero ucciso a Death City.-
Calipso rise: - Com’è perspicace, la piccola Elka.-
Si udì come un brusio provenire dalla parte superiore della grotta. Manuel alzò lentamente la testa in alto. Circe schioccò le dita un paio di volte e in un attimo delle torce illuminarono completamente la grotta, illuminando anche sopra. Era pieno di streghe! Letteralmente! Tutte appollaiate su una scopa, quasi divertite a vedere la scena che gli si presentava: cinque ragazzi contro un esercito. Al centro della grotta, sul tetto, dentro una gabbia, stava Crona.
Elka era sbiancata: - Ma queste... sono le streghe scomparse dal castello di Mabaa!-
Circe sorrise dolcemente: - Calipso ADORA la manipolazione e le riesce ancora più facilmente di Shaula.-
Manuel posò lo sguardo su Circe: - Che significa? Credevo aveste già tutto l’occorrente per risuscitare Karkadoom!-
Medea fece finta di controllare la lista della spesa: - Uhm... uhm... mmmsì! Mancava solo una cosa, in effetti. L’essenza delle Tenebre.-
Manuel fece lo sguardo scioccato e Lucy chiese: - E perché non l’avete preso l’altra volta?-
Calipso fece un gesto con la mano, come a tranquillizzarli: - Perché era esaurita.-
Nim trasformò Justin, mettendosi in posizione: - E io so come estrarla, per vostra informazione.-
Circe chiese: - Allora Desper? Ce la dai senza fare storie? Potresti coinvolgere i tuoi amici e sarebbe molto più doloroso.-
Lui ghignò: - Gliel’ho detto anch’io e non mi hanno dato retta. E comunque, se non do mai retta a Elka... perché accidenti dovrei dar retta a tre befane come voi?
Loro lo fissarono serie, poi, Circe si alzò imperiosa, gridando: - Come preferisci! Streghe! Uccidete Elka! Harvar, pensa a Kim Diehl! Nim, prendi il ragazzo!-
Si scatenò il finimondo. Elka cominciò a correre su e giù divertita per il salone, in groppa al suo girino, mentre le streghe cominciavano a bombardarla di incantesimi.
Harvar si lanciò su Kim, ricoperto da una catena quintupla che gli girava intorno: - Preparati, Kim! Questa me l’ha trapiantata Nim con i resti di Giriko!-
Lei, per nulla intimorita, si limitò a dire: - Scudo dell’Anima: disattivato!-
L’onda d’urto fece perdere l’equilibrio a Harvar e Kim ne approfittò: - Wollantern!-
L’esplosione ad impatto a pochi centimetri dalla Lancia Neo-Sega Elettrica, lo fece volare sulla gabbia di Crona, che cadde giù miseramente, raccolto all’ultimo istante da Kim, in groppa a Jacqueline in forma di scopa.
Manuel, ripresosi dalla sorpresa (e che cavolo, la sua ragazza sapeva usare tutto a un tratto lo Scudo dell’Anima!), urlò: - Elka, andiamocene!-
Medea urlò, mettendo in avanti le braccia: - No!-
Le porte si chiusero all’istante, mentre una folata di vento faceva cadere dalle scope le streghe, Elka compresa.
Circe fissò la scena e sussurrò: - Ho capito. Nim! Pensa tu a Diehl e Crona.- Poi si voltò verso Calipso: - Prendi la sua essenza e facciamola finita!-
Manuel si mise in posizione: - Scudo dell’Anima: disattivato!-
Una folata di vento ancora più forte spezzò il trono da cui Calipso si era alzata, mentre un fumo nero usciva dal ragazzo.
Lucy gli urlò: - Che fai? Così fai il gioco di Circe!-
Lui di rimando: - Non abbiamo scelta se vogliamo combattere, Lucy!-
Calipso pensò Ingenuo! Il potere delle Tenebre è un potere immenso, vero, ancora più grande del nostro, ma tu non sai usarlo se non approssimativamente.
Poi sussurrò: - Scudo dell’anima: disattivato.-
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Maka, dall’altra parte, sussultò. Soul le chiese: - Cosa vedi, Maka?-
Lei arretrò, spaventata: - No... impossibile... l’anima di Calipso... è immensa! E non è neanche al massimo!-
Anya, stringendo Tsugumi, perse la pazienza: - Ne ho abbastanza! Andiamo!-, e corse in avanti, inutilmente richiamata da Maka, che, a differenza loro, non riuscì a proseguire. Si accontentò di starsene ferma, allibita. È una barriera per chi non ha poteri magici.
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Manuel era spaventato non poco dalla potenza impressionante che usciva da quella strega, ora avvolta da un’aura azzurra molto intensa. E lo spavento raddoppiò quando vide arrivare a spron battuto Anya e Tsugumi.
Senza pensare al come, urlò: - Anya! Che ci fai qui?-
- Aiuto un amico!- e, con urlo per niente principesco si lanciò sulle streghe che circondavano Elka Frog.
Lucy pensò, diretta a Manuel: “ Lascia perdere e pensiamo a darci da fare!” Lui si riscosse.
Cominciarono: - Black Crack Credow Shadow! Mamba Nero!-
Inspiegabilmente, nonostante la velocità, Calipso lo atterrò senza problemi.
Medea era stupita e divertita: - La velocità delle tenebre... ma non basta con lei.-
Lui boccheggiò, stranamente stanco: - Co-cosa...?-
Calipso spiegò: - Quando sveliamo lo Scudo dell’Anima, la Follia è la nostra principale fonte d’energia. Ci basta farne uscire un po’ per condizionare corpo e anima dell’avversario. Quando sei entrato a contatto con la mia Follia, la Follia della Dolcezza, il mio potere ha anestetizzato i tuoi muscoli e la tua velocità di conseguenza. Certo, lo facessi altre due volte, l’attrito con le Tenebre ti distruggerebbe... ma ora non mi scappi.- concluse, tenendo un piede sopra il suo petto.
Lui alzò Lucy: - Black...-
Calipso premette il tallone e Manuel sentì delle fitte orribili alla testa, che lo fecero urlare a squarciagola.
Era di nuovo nella Black Room. La ragazza Punk lo fissava, minacciosa e con un manganello in mano: - Apri le tende. Ora!!!-
Lui, con uno sprazzo di lucidità, fissò Calipso: - Che cosa fai?-
Lei sogghignò: - Per ottenere l’essenza, devi tirare fuori il sangue nero. E la mia Follia te lo sta tirando fuori.-
In quel momento, Lucy cominciò a brillare.
Un colpo alla nuca lo fece svenire. La ragazza fissò chi era l’autore e vide… Lucy! Che sussurrò: - Con lui fuori uso, nessuno aprirà niente!-
Calipso sorrise, bonaria, mentre Manuel sveniva: - Combattiva, Lucy, te lo concedo.-
E, con un gesto della mano, staccò lo Scettro Nero e la fece volare sopra il lampadario, in cima alla grotta, dove lei si aggrappò ritrasformandosi, spaventata a morte. Un attimo dopo, un colpo micidiale tagliò il terreno, dal piede a terra di Calipso, alla porzione di terreno che divideva momentaneamente Nim, Kim e Crona, messi con le spalle al muro. Calipso fissò lentamente Manuel, svenuto, e vide che una lama curva gli era spuntata dal torace, fendendo il pavimento. Un’altra lama le arrivò a un pelo dal naso.
Lei, con nonchalance, la toccò: - Non è il caso di fare uscire il sangue di arma proprio ora, Desper.- e la lama rientrò.
Detto questo, un calcio in faccia della strega lo riportò alla realtà. Poi, ricominciò a premere con il piede e, finalmente, vide la Follia salire al galoppo, dentro di lui.
Il ragazzo provò in extremis: - T-ti prego... non farlo!-
Lei sorrise: - Spiacente... ma io prendo ordini solo da Karkadoom.-
E il sangue nero uscì come un fiume, avvolgendo il ragazzo. Subito il dottor Nim, colpendo Kim alla nuca con la ghigliottina e stendendo Crona, si accovacciò vicino al ragazzo, ignorando le bombe girino di Elka, trattenuta dalle streghe, e gli infilò una siringa nel braccio. Subito il sangue nero sembrò concentrarsi verso quel buco, rimpicciolirsi ed entrarci, riempiendola.
Il dottore sbuffò soddisfatto, mentre Manuel ritornava alla normalità: - Un attimo più tardi, e avrebbe rotto l’ago.-
Lucy si lanciò su di lui, in un disperato attacco, subito imitata da Anya e Tsugumi, ma a Nim bastò un colpo di ghigliottina per metterle al tappeto. Elka era circondata da streghe e non aveva vie di fuga. Circe prese la siringa e si avvicinò a Crona.
Manuel, sempre tenuto fermo da Calipso fissò disperato il fratello, il viso sporco dalla polvere dei calcinacci: - C-Crooooooonaaaa!-
Lui lo fissò tristemente un’ultima volta, sussurrando: - Fratellone...-
...
E Circe premette lo stantuffo. Crona urlò come non aveva mai urlato in vita sua, mentre il suo corpo si avvolgeva di nero e Manuel gridava disperato il suo nome. Un raggio nero gigantesco uscì dal petto di Crona, sfondando il buco del vulcano.
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Il professor Sid, distratto dal frastuono, chiese a Yumi: - Che succede? Il vulcano si risveglia?-
- No.- Yumi era spaventata per quel che vedeva attraverso gli occhi di Kim, grazie alla sua chiaroveggenza, - Karkadoom è tornato...-
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Il ragazzo, ormai completamente oscurato da una nuvola nera, si alzò in piedi. Il nero cominciò a dissolversi, rivelando un altro ragazzo, con dei Jeans neri, le scarpe chiodate nere, una maglietta con il cappuccio, nera anche quella e un viso pallido, angelico, con uno sguardo che sembrava il male in persona.
Sussurrò, nel silenzio creato dalle streghe ammutolite: - Sìììììììì. Finalmente! Sono tornato! Che strana sensazione essere in un corpo umano… mi piaaaaceee!- La voce era rauca e lontana, come se si fosse risvegliata dopo migliaia di anni. Ed era vero.
Lucy avvicinatasi a Manuel, dopo che Calipso aveva lasciato la presa, pensò, spaventata: “ Non è possibile... è davvero lui? Non è una forza che si possa controllare. Fa paura.”
Manuel non faceva che ripetere, come un ebete, le lacrime agli occhi: - Crona... Crona... no... non ci sono riuscito...-
Karkadoom lo fissò lentamente, sorridendo: - Ooooh, come mi piace rivedere qualcuno che soffre per causa mia.-
Poi voltò lentamente la testa da un’altra parte: - Circe, cos’è questo potere enorme che arriva da sud?-
Lei, ripresasi dalla sorpresa fissò anche lei in quella direzione e sussultò: - No... impossibile... dopo il trapianto il suo potere è raddoppiato!-
In un attimo, accadde l’incredibile. In tutto il vulcano, si aprirono varchi magici verdognoli sotto i ragazzi della Shibusen ed Elka Frog.
Ultimo, toccò anche a Lucy e Manuel, che sussurrò un ultima volta: - No...-
 
Medea commentò: - Ce li siamo lasciati scappare!-
Karkadoom commentò: - Rilassati, amica mia. Dopo migliaia di anni abbiamo diritto a spassarcela un po’, dico bene?-
Poi si mise a ridere come un folle, mentre il vulcano ricominciava ad eruttare da un lato e il buio lo avvolgeva. - PREPARATI AL PEGGIO, SHINIGAMI!!!-
 
UUUUUFFFF! Il capitolo 17, tragico e impegnativo, è stato ultimato.
Spero di aver regalato l’emozione, il pathos e la suspence giusti, perché più in là non riesco ad andare. Grazie immenso a chi mi segue, in particolare a Theony, ShinigamiGirl e Xablerot.
Alla prossima, più buia, volta. Joma joma dabarasa.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Fine dei giochi. Comincia il regno dell'Oscurità? ***


18. FINE DEI GIOCHI. INIZIA IL REGNO DELL'OSCURITA'?


Erano fuori dalla sua camera, chi più chi meno, ad aspettare una sua reazione. Da più di una settimana. Tutti, compresa Lucy ed esclusi Black*Star e Tsubaki, aspettavano in silenzio la minima reazione di Manuel. Ma dalla sua stanza da letto uscivano solamente gemiti e sospiri disperati. Non ci voleva un megafono sotto il letto per capire che piangeva da giorni.
Kim si limitava a stringere i pugni, lo sguardo triste, mentre la sua arma guardava fuori dalla finestra.
Maka sospirò e Soul si lasciò andare: - Insomma, quanto dobbiamo aspettarlo?! Glielo abbiamo detto in tutte le lingue. Niente, non vuole uscire da lì...-
Kid lo interruppe bruscamente, gli occhi cupi: - Soul Eater Evans, se non fosse perché ti conosco da troppo tempo, direi che non hai un briciolo di sensibilità. Ha perso il fratello dopo un sacco di tempo che lo credeva morto e ora lo perde sotto i suoi occhi per colpa del suo arrivo. Tu come ti sentiresti?-
Lui sbuffò: - Se si trattasse di MIO fratello, sarei una Pasqua.-
Patty, che si era fatta più seria di quanto non avesse visto, gli urlò: - Non si tratta di quello sbruffone di Wes, scemo, si tratta di CRONA!-
I gemiti divennero più forti di prima nella stanza.
Blair commentò, mimando un applauso, per nulla divertita: - Ottimo, regina delle Giraffe, lo hai fatto solo peggiorare.-
Liz prese le sue difese, alzandosi in piedi dopo aver pestato i pugni sul tavolo: - Lascia mia sorella fuori da questa storia, lisca di pesce!-
- ZITTI!- L’urlo di Maka li riportò alla realtà.
Poi disse: - Non serve a niente litigare. Uscirà quando dovrà uscire, ha ragione Kid. Per queste cose ci vuole pazienza.-
Soul si girò verso di lei: - Ma che accidenti vai blaterando? Di questo passo lui farà la fine...- si dovette mordere la lingua per non urlare il suo nome, poi sussurrò: - ...farà la fine di suo fratello! Cipiglio triste, a parlare al “signor angolo”, a scrivere poesie melanconiche...-
Anya provò a fermarlo, vedendo la mano di Maka muoversi frenetica sotto il tavolo: - Soul, basta!-
- ... tanto vale darlo a Medusa e farne un’arma demoniaca!-
Un secondo di silenzio...
- MAKA CHOP!- E, dopo un volume da tremila pagine, Soul smise di parlare.
Tsugumi si alzò in piedi: - Ha ragione Soul, però. Non ci guadagniamo nulla a sentirlo piangere. Karkadoom avanza ogni momento di più. Più tempo guadagniamo, più abbiamo possibilità di vittoria.-
Liz la fissò scettica: - Vittoria? Abbiamo sentito tutti la potenza di Karkadoom. Persino il Sommo Shinigami ha paura, dietro quella maschera.-
Tsugumi la fissò duramente: - Beh, se è un perso per perso, tanto vale provare, no?- Ed entrò dentro la stanza, sbattendo le porte.
Lucy sussurrò lievemente, tanto che la sentì solo Maka, che le era vicinissima: - Ha ragione lei, Liz. Ma non è un perso per perso. Abbiamo ancora la speranza. Non ci è mai mancata, finché si trattava di fronteggiare il Kishin. Possiamo farcela.-
Patty si guardò in giro: - Ma Black*Star dov’è?-
Kid indicò una zona d’alberi rotti al confine con Death City: - A eliminare il poco ossigeno rimanente in Nevada.-
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
L’assassino rompeva ogni albero che colpiva, facendoli crollare con fracasso, mentre Tsubaki cercava di farlo ragionare: - Black*Star, è inutile fare così...-
Lui si voltò di scatto, accaldato e con il fiatone: - Se per questo anche Manuel è da una settimana sul letto a fare una cosa inutile; la chiamo “pan condito”!-
Lei lo afferrò per un braccio: - Si dice “par condicio”, Black*Star, e non è questo il punto, lo sai!-
Lui le arrivò a un soffio dalle labbra: - E qual è, Tsubaki?-
Tsubaki sostenne il suo sguardo: - Che ti stai incolpando per non essere riuscito a fermare le streghe. Giusto?-
Lui si allontanò, le mani chiuse a pugno: - Cretinate! Io sono un dio!-
Tsubaki gli urlò dietro: - Non sono cretinate e tu lo sai!-
- No, Tsubaki, sei TU che fraintendi. Lo sapevamo tutti di non potercela fare.-
Tsubaki si zittì e Black*Star proseguì: - Quel che mi dispiace... è che abbiano ridotto Manuel così. E di non essere riuscito a... a...- e si mise a piangere sulla spalla della sua arma.
Lei finì per lui: - A ucciderla, giusto?-
Lui non la ascoltava: pensava solo... a MEDEA.
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Tsugumi richiuse il portone, per poi fissare in silenzio il triste spettacolo che aveva davanti: Manuel con la testa sul cuscino, che piangeva in silenzio, il viso emaciato dalla fame. Sentiva la disperazione quasi fosse tangibile. Era potente, come se Karkadoom fosse presente per assillarlo anche dopo Crona. Non doveva ricorrere a... no, meglio non pensarci.
Gli si avvicinò lentamente e sussurrò, all’altezza del suo orecchio: - Manuel... se vuoi confidarti con me, puoi farlo adesso; ma se non vuoi, me ne andrò via.-
Lui singhiozzò una o due volte, poi sussurrò con voce roca: - Quando ero piccolo... mia madre ci aveva raccontato una storia... a me e a Crona. Un uccellino voleva scappare dal nido quando non sapeva volare... un giorno c’era riuscito... ma cadde e si ruppe l’ala. Non fece in tempo a chiamare sua madre, che un serpente venne a mangiarlo. A quel punto piangevo e mia madre mi consolava accarezzandomi e Crona diceva che non sarebbe mai successo. Non mi sono mai reso conto... di quanto fosse premonitore... quel pianto...!- E riscoppiò in lacrime.
Tsugumi chiese: - Di cosa parli?-
Lui le prese le mani, triste come Crona se non peggio: - Crona è morto, Tsugumi! E io posso piangere quanto voglio; mia madre non può più dirmi che è solo una favola!-
Lei rimase così qualche attimo, poi disse: - Perché allora non ti rialzi? Non è inutile starsene a piangere mentre il mondo crolla?-
Lui pianse ancora: - Non ci... riesco.-
In quel momento Tsugumi sentì... la sua voce: “Inutile è tentare di aiutarlo, Harudori. Solo una forza di volontà superiore al normale può... salvare il ragazzo dalla disperazione.
Lei pensò: “Vuoi costringermi a uscire allo scoperto?”
Lui sembrò sogghignare: “ Non proprio. Sono curioso di vedere fin dove arriva... il tuo potere.
Lei non voleva! Però... vederlo ridotto così...
La voce si riaffacciò: “Disattivatelo insieme e nessuno lo saprà.
Lei lo odiava, ma l’affetto per il suo amico era superiore all’Odio.
Gli prese le mani e sussurrò: - Manuel, ascolta. Ti fidi di me, non è così? Ora non chiedere il perché, ma voglio che tu... disattivi il tuo Scudo. Ora.-
Manuel la fissò, lo sguardo con una piccola vena di stupore. Poi disattivò lo scudo.
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Black*Star avvertì l’energia dalla camera di Manuel anche a distanza, stavolta. E disse, con un sorriso, tra sé e sé: - Buona fortuna, piccola. Ma ne devi fare di strada per arrivare ai miei livelli.-
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Manuel avvertì un cambiamento nella sua anima e disse, stupito, mentre una brezza gli accarezzava la testa: - Tsugumi... tu...-
Lei gli prese la testa tra le tempie: - Non ho tempo per spiegare, resta calmo.-
E in un attimo, Manuel sentì un potere incredibile scendergli nelle vene come lava bollente. Era... volontà! Volontà di vincere, rialzarsi, non arrendersi! E la disperazione svanì come neve. Manuel riattivò lo scudo solo quando Tsugumi decise di ritornare normale.
Manuel si alzò dal letto, sussurrando: - Immagino che debba rimanere tra noi, la cosa, giusto?-
Lei annuì: - Se vuoi mangiare qualcosa, sul comodino c’è tutto quel che vuoi. Pensa, persino Kim ti ha comprato dei cioccolatini.-
Lui abbassò la testa, colpevole: - Kim... l’ho fatta soffrire.-
Lei gliela rialzò, rassicurante: - No. Karkadoom, ci ha fatto soffrire lui.-
Manuel la abbracciò: - Grazie... gattina.-
Tsugumi arrossì per il complimento, ma non rifiutò l’abbraccio.
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
In quello stesso istante, nel vulcano Sant’Elena, Karkadoom vacillò, quasi avesse ricevuto un colpo allo stomaco.
Circe corse subito al suo fianco: - Mio signore, sta bene?-
Lui la rassicurò con un cenno: - Tranquilla, mia cara. Essendo appena tornato dal mio letargo, è normale che la mia disperazione, sconfitta, mi causi questo. Presto, quando l’Oscurità sarà di nuovo mia, queste cose mi faranno il solletico.-
Lei sussurrò: - Come? Harudori ha... impossibile!-
Karkadoom rise acido: - Pensavo l'avessi capito meglio. Mi stupisce che Medea non se ne sia accorta. Sarà un nostro segreto, d’accordo?-
- Sì, mio signore. Ma una cosa non mi è chiara: perché impedire ad Albarn e al giovane Shinigami di percepire l’anima di Harudori?-
Lui fece spallucce: - Quale miglior modo per una divisione interna... che un segreto nascosto ai migliori amici? Ci sarà da ridere quando Desper prenderà le difese di Tsugumi. E mi immagino soltanto quel che farà Black*Star. Piuttosto, dov’è Medusa, al momento?-
Lei si limitò a dire: - Sta inviando un esercito contro Death City.-
Lui si fece pensoso: - Un esercito... se andrà a buon fine, potrebbe prendere Desper... e l’ultima cosa che mi occorre è che Desper sia privato dell’essenza delle Tenebre! Dobbiamo... aiutarli.-
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Shinigami aveva appena radunato in fretta e furia il Team Spartoi, Manuel e Tsugumi esclusi, Elka Frog, Stein, Marie, Yumi, Sid, Hiro e Ox nella Death Room. Aveva in mano un foglio con una parola: “Tocca!”.
Cominciò un po’ troppo in fretta, tanto che dovette riformulare: - Benebenebenebenebene, dicevo, siamo in serio pericolo e non sappiamo neanche se sia così.-
Maka lo fissò con uno sguardo a dir poco ebete e non era da lei.
Fu Stein a salvare il dio della Morte dall’imbarazzo: - Quello che il Sommo Shinigami vuole dire è che ci è arrivato un biglietto di avvertimento da Karkadoom, il quale ci avvisa che saremo attaccati molto presto da Medusa, Canaris e compagnia.-
Ox provò a chiedere: - Possiamo sentir...-
Elka lo interruppe: - Sicuramente era un messaggio per Shinigami. E il linguaggio divo-demoniaco è una cosa capace di farti impazzire se non sei un dio.-
Black*Star si fece avanti e strappò il biglietto dalle mani di Shinigami, senza che nessuno glielo impedisse: - Beh, allora è pan per i miei denti!- e toccò la parola. Il verso che ne uscì fuori fu talmente assordante che Maka e gli altri, escluso Kid, dovettero tapparsi le orecchie.
Black*Star, indifferente, dovette restituirlo, visibilmente annoiato: - Quindi oltre che claustrofobico, questo demone è pure analfabeta? Non ho capito niente.-
Il pugno in testa di Maka non gli sortì alcun effetto: era troppo stordita dalla bomba sonora.
Ox chiese a Yumi, che si stava sistemando, come Stein e lui, un paio di occhiali ormai rotti e inutili: - Quanto è attendibile l’informazione?-
Yumi abbassò la testa: - Al cento per cento. Sento un gran numero di anime provenire da Snake Island verso di noi. Quel che non capisco è... che senso ha? Che cosa vuole Medusa?-
- Me, ovviamente.- disse la voce di Manuel alle loro spalle. Subito Lucy, Kim, Blair, Maka e Patty lo placcarono  con un abbraccio di gruppo, mentre gli altri si avvicinavano in attesa che lo mollassero e chiedergli come stava.
Anya si avvicinò, contemporaneamente, a Tsugumi, e sussurrò: - Hai mica fatto uso di... tu-sai-cosa?-
Lei fece un cenno negativo, ma si vedeva lontano un miglio che mentiva.
Una volta tranquillizzati tutti, Manuel si rivolse a Holmes, che fino allora era rimasto in silenzio: - Lo pensi anche tu, vero? Medusa vuole due piccioni con una fava.-
Lui annuì: - Se ti prende, potrebbe trovare il modo di toglierti l’Essenza delle Tenebre, così Karkadoom scomparirebbe e otterrebbe un’altra cavia con il sangue nero per i suoi esperimenti.-
Manuel sorrise lievemente: - In tal caso, ho un’idea.- Tutti lo fissarono perplessi.
Lui continuò, rivolgendosi ad Azusa: - Mi scusi, sa se si è mosso anche il Cappellaio Matto con l’esercito?-
Lei si sistemò gli occhiali nuovi: - No, è ancora a Snake Island, che è circondata da demoni-serpenti molto strani, con delle specie di ali...-
Maka sussultò: - I Nure-Onna! Ho letto di loro. Ma non erano stati distrutti ottocento anni fa?-
Stein sbuffò un po’ di fumo: - Medusa li avrà clonati. Non è così complicato.-
Soul chiese a Manuel, guardingo: - Che cosa vuoi fare, adesso?-
Lui sogghignò maligno: - Mentre voi starete qui a difendere la Shibusen, Kim, io e Tsugumi andremo a Snake Island a finire questa storia una volta per tutte.-
Spirit fece gli occhi grossi come lampadari, imitato da tutti tranne che da Black*Star, che si limitò a ridere: - Neanche una settimana di riposo e crede di raggiungere i miei livelli! AHAHAHAH...-, interrotto bruscamente da un Maka Chop.
Maka poi disse: - No! è...-
Manuel la interruppe all’unisono con Lucy: -... troppo pericoloso!-
Anya commentò: - Beh, tatticamente è geniale...-
Kid finì con un tono di tomba: - ...e praticamente impossibile.-
Manuel si limitò a voltare la testa verso Shinigami, un sorriso di vittoria sulle labbra. Il dio della Morte scosse la testa, sapendo che sarebbe stato inutile convincerlo del contrario.
- Sssssiiiiaaaaa! D’aaaaccoooordooo. Ma a condizione che nessuno muoia!-
- Un attimo!- urlò Kim, - non mi risulta che abbiate chiesto il nostro parere!-
Tsugumi balbettò: - Co-concordo. Inoltre, che possibilità abbiamo, contro un Clown e due streghe come Canaris e Medusa?-
Manuel le fissò un attimo: - So cosa vuol dire affrontare quei tre... è per questo che ho chiesto a voi.-
Kim sbuffò, dopo un silenzio di tomba: - D’accordo. Anche se sono convinta di essermi innamorata di un pazzo.-
Soul sussurrò, divertito: - Chissà perché?-
Tsugumi balbettò qualcosa di sconclusionato, poi assunse una posa decisa: - D’accordo.-
Stein domandò: - E come pensate di arrivarci?-
Lui fissò sornione Kim e lei si scansò: - Ah, no! Sono una strega, ma non faccio miracoli.-
Kid si fece avanti: - Non credo che sia necessario. Dallo scontro con Jasper, ho ancora impressa la sua anima in testa. Sarebbe uno scherzo per me farvi arrivare lì. Ma dovrete tornare indietro da soli.-
Blair chiese a Manuel, preoccupata: - Padroncino, hai una minima idea di come fare?-
Manuel fece un volto inespressivo, poi sussurrò, in modo che tutti sentissero: - Sai Blair... ho pensato così tanto in questi giorni che... non ci ho più voglia di pensare a un’idea. Ora come ora... Ho solo voglia di uccidere quelle streghe!-
E per un attimo, solo per un attimo... Maka poté vedere la Follia negli occhi del fratello.
 

Eccomi di ritorno. Niente di rocambolesco, ma le azioni non si limiteranno a chiacchere, promesso. Nel frattempo, un ringraziamento e un applauso a Teony, scrittrice di talento che mi insegna e mi recensisce come nessuno riesce a fare. Aspetto commenti, non siate parchi.

Joma joma dabarasa.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** 1. Shibusen contro Snake Island. Si svela il vero potere di uno Shinigami? ***


19. 1. SHIBUSEN CONTRO SNAKE ISLAND. SI SVELA IL VERO POTERE DI UNO SHINIGAMI?


Kid aveva preparato tutto (ovviamente, in modo simmetrico, a cominciare dal condominio, dove sarebbe avvenuto il passaggio). Kim, Anya e Manuel erano pronti, mentre il giovane Shinigami si preparava a farli arrivare con un portale dritto in bocca al serpente, per un semplice dato di fatto.
Maka arrivò tutta trafelata, urlando: - Manueeeeel, hai dimenticato questi!-
Manuel afferrò con una mano i ciondoli che lei gli aveva lanciato, chiedendo: - E questi a cosa servono?-
Lei riprese fiato, poi sbuffò: - Li ha preparati Eibon. Dice che servono a mantenere un contatto mentale anche quando sarete separati.-
Lui annuì e li passò alle amiche, che se lo misero al collo senza fiatare.
Poi Manuel abbracciò d’impeto, lasciandola di stucco: - Qualunque cosa accada, - le sussurrò, - ti voglio bene, Maka. E non affettare tutto l’esercito prima del mio ritorno.-
Lei sorrise bonaria, ricambiando l’abbraccio: - Sarà difficile non obbedirti, fratellone. Ora vai e prendi Medusa a calci nel sedere da parte nostra.-
Lui la lasciò mettendosi sull’attenti: - Detto fatto, Maka Albarn, signora!-
Soul commentò: - Queste cretinate ti rendono notevolmente poco figo, sai?-
In tutta risposta...- MANUEL CHOP!-
Osservando il macabro risultato, commentò: - Uhm! Ed io che temevo di essere arrugginito!-
Tsugumi lo prese per un orecchio, trascinandolo via momentaneamente: - Sei sicuro del piano? Perché sai, non è che la suddivisione di ruoli mi vada bene!-
Lui sospirò, togliendo l’orecchio dalle grinfie di Tsugumi: - Te l’ho già detto, se ne attacchiamo uno per volta, potrebbero scappare. E comunque, non ti chiederei di farlo se non sapessi che lo puoi fare, Tsugumi.-
Lei arrossì, ma non appena sentì una voce da dietro il vicolo dire: - Cretini! La mia leggenda inizia nel dodicesimo secolo...- strattonò via l’amico verso il luogo del portale, urlando a Kid: - Kid, il portale! Ora!-.
Lui posò in avanti ambo le mani, mentre dagli anelli a forma di teschio usciva una luce viola che aprì un varco in mezzo alle case, quasi uno squarcio. Inutile dire che pure quello era simmetrico. Manuel salutò gli amici ancora una volta e poi saltò velocemente dentro con le amiche, tenendole per mano.
Maka chiese a Kid: - Scusa, ma sanno dove li hai mandati?-
Lui si grattò il mento: - Dritti addosso al Cappellaio, perché?-
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Mentre la sera cominciava ad arrivare, Kid, Liz e Patty aspettavano davanti alle porte di Death City. Secondo Holmes, avrebbero potuto sfondare da lì, credendosi i più forti. Dopotutto, c’erano i Clown e Gopher alla guida dell’esercito. Il problema di Kid era che il condizionale non gli era mai piaciuto. A lui piacevano solo le certezze.
Liz sbuffò per l’ennesima volta e Kid si voltò seccato verso di lei: - Insomma, Liz! Se devi sbuffare ancora una volta, perlomeno fallo con un’apertura di bocca simmetrica!-
Lei sospirò e disse: - Scusa. E che siamo appena diventate Falci della Morte del figlio del Sommo Shinigami e nessuno ha rimediato a farci una festa come si deve.-
Lui alzò gli occhi al cielo: - Ti ho già detto che festeggeremo dopo che Manuel sarà tornato indietro...-
Patty terminò con aria spazientita: - ... e finiremo la battaglia, già. Il problema è: in un portico o in una tomba?-
Lui la fissò inespressivo: - Le tombe non sono malaccio. Se i vampiri ci dormono dentro, devono avere un certo stile, non trovi?-
Liz inorridì: - IIIIIIH! Non ti è bastato Mosquito, come vampiro? Vuoi tirarti la zappa sui piedi?-
Patty rise a vedere la faccia di sua sorella: - Ihihihihihih. Sei forte sorellona!-
Una voce gelida giunse alle loro orecchie: - Che scenetta melensa e sdolcinata.-
Kid si voltò di scatto e vide che Gopher era a un passo da loro, con un libro in mano.
Lo aprì sussurrando: - Ho come l’impressione che tornerai a far parte della collezione!-
- Kid! No!- Hiro si mise in mezzo, finendo risucchiato lui nel Libro di Eibon.
Gopher sbraitò: - Accidentaccio!- prima di beccarsi un calcio in faccia e finire contro un tetto, sfondandolo.
Kid urlò: - Libera subito Hiro, feccia!-
La battaglia intanto era iniziata nel momento stesso in cui Gopher aveva aperto il libro. Nelle strade, salendo dalle inferriate, c’erano Blackson enormi, di cui i più piccoli erano a forma di rinoceronte. C’erano combattenti con armi demoniache metalliche e c’erano ancora... i sei  Clown, che, chissà come, erano sopravvissuti.
Gopher era tranquillo, nonostante il calcio: - Ops! Che sbadato! Purtroppo non sono Noah. Se anche volessi, ora non potrei aprirlo, il libro.-
Kid commentò, con un sorriso nervoso: - Mollusco allora, mollusco adesso! Avevo ragione a dire che non eri per niente cambiato.-
Gopher fece la sua classica smorfia a V rovesciata, cosa che fece inorridire il giovane Shinigami. NON LA FACEVA MAI SIMMETRICA QUELLA SMORFIA!
Poi lo stregone commentò: - Ti sbagli di grosso, cialtrone! Ti comunico che sono diventato molto potente! Addirittura i sette peccati sono usciti dal libro per me!-
Lui si sistemò il bavero della giacca, mentre con un calcio metteva al tappeto una specie di Blackson pterodattilo: - Ti sbagli tu, Gopher. L’Indice ti sta manovrando...-
- Menti! Non riuscirai a farla franca stavolta, dannato Shinigami! Il tuo prossimo e ultimo viaggio è diretto al libro!-
Lui urlò di rimando: - Vedremo, Gopher. Perché oggi vedrai il mio nuovo traguardo di perfezione! Liz, Patty, ora!-
Le sorelle esultarono: - Finalmente!- e volarono trasformate dal maestro d’armi. Un attimo dopo, una gragnola di colpi buttava a terra tutti i Blackson nel raggio di un chilometro intorno a Kid; un proiettile distrusse tutti i vasi di un emporio, filando a zigzag, per finire in faccia a un gorilla enorme, che finì spiaccicato.
Gopher era allibito: - Ma... prima non erano semplici Magnum?-
Lui interruppe un attimo il fuoco per fissarlo, il volto acceso e pervaso da una rabbia omicida: - Prima non erano Falci della Morte.- Il fumo si diradò, mostrando...
... due mitragliatrici Gatling, con dei ghirigori runici viola sui grossi cani che Kid sorreggeva senza fatica e una luce rosso bordeaux sul fondo delle imboccature delle nuove Falci della Morte, quasi euforiche all’idea di uccidere.
Un attimo dopo si udì un boato e la casa su cui Gopher poggiava i piedi crollò, mostrando Maka in ginocchio, mentre il Majogari di Soul splendeva come un faro in quella notte. Intanto, dei frastuoni fulminei, che partivano da tutte le direzioni, tradivano la presenza di Black*Star e Tsubaki, mentre Holmes, da un tetto, si limitava a rimpicciolire con Watson ogni Blackson troppo cresciuto.
Gopher interruppe tutto con un urlo: - Insomma, basta! Che cosa credete di fare? Siamo centinaia di migliaia! I Clown sono stati riempiti dai sei peccati capitali e la Superbia è nel mio! Vogliamo solo Desper! Lasciatelo a noi e ce ne andremo!-
Kid lo colpì con una scarica di colpi, i quali formarono un cratere: - Come se noi ti permettessimo di...- Non fece in tempo a finire, che la lama di Mosquito gli trapassava già la spalla sinistra.
Lo stregone, tutt’altro che ferito, si appoggiò sulla lama ansimante e disse: - Voi non capite! Crona è solo uno sciocco trampolino. Medusa vuole solo evitare il peggio...-
Maka lo colpì con il Majogari scagliandolo al suolo: - E mi spieghi cosa accidentaccio c’entra con Manuel? Risonanza a Catena!-
Mentre lei e Kid danzavano al ritmo del pianoforte di Soul attorno a Gopher, continuando a colpirlo, lui, riparandosi con Mosquito e le sue ali, dichiarò: - Non capirete... e non potete vincere! La perfezione è ancora lontana e non mi sembra che il vostro grado di perfezione possa qualcosa anche solo con Medea!-
Kid, preparandosi all’Eco dell’Anima, sentenziò: - Cosa credi, che non lo sappia? La perfezione, come l’otto, è un infinito divenire: non ha limiti a se stessa!-
Gopher non aspettava altro! Posò le mani a terra e urlò: - Urlo della Superbia!-
Un’onda d’urto pazzesca scaraventò all’aria Maka, Kid e Holmes.
Lo stregone si rimise in piedi e, avvicinandosi allo Shinigami, alzò Mosquito, mentre sussurrava euforico: - A quanto pare, il tuo otto si è spezzato, Shinigami!-
A quel punto, una gragnola di esplosioni distrusse i Clown, riducendoli a un mucchio di ferraglia.
Dalla polvere fuoriuscì una ragazza, con un vestito succinto e un’espressione felina e beffarda sulla faccia: - Nyah! Tutto qui, il tuo esercito di pagliacci?-
Kid approfittò della situazione per colpire in faccia Gopher, poi urlò ai compagni: - Maka! Cerca di aiutare Black*Star! Blair, con me!-
Maka provò a ribattere: - Ma...?-
Lui non volle obiezioni: - Vai!-
La gatta si mise sull’attenti, mentre Maka e Soul le passavano a fianco.
Gopher si rialzò minaccioso: - Inutili fecce! Pensate di vincere contro di me?!- Detto questo alzò Mosquito e urlò: - 800 anni prima!- e la forma di un pipistrello si stagliò su di lui. Le sue ali divennero frastagliate come quelle di un pipistrello vero e proprio, i suoi vestiti si coprirono di un’ombra nera.
Blair lo fissò tranquilla: - Toh! Un topolino con le ali!-
Un colpo d’ala, più veloce di un cobra, avrebbe colpito la gatta, se lo skate di Kid non si fosse messo in mezzo a pararlo. Blair, per nulla impressionata, fece uscire dal suo cappello il suo omino allungabile, che afferrò Gopher al piede e lo scagliò lontano, mentre Kid lo mitragliava con Liz e Patty. Ma lo stregone non si fece impressionare e, mentre con i piedi parava le mitragliate del giovane Shinigami, allargò le ali per planare sul tetto più vicino.
Blair si leccò le labbra: - Oh, il topo vuol farsi gustare con calma.-
Gopher urlò con voce terribile: - Voi... perirete oggi! E questa sarà la vostra tomba! Per Lady Medusa!- Un attimo dopo, la potenza della sua anima scaraventava gli edifici vicini come castelli!
Blair arricciò le labbra: - Ah, capisco! Per mangiarti... devo ucciderti!-
Kid la fissò nervoso: - Perché, non è quello che fate di solito?-
Lei scosse la testa: - No, di solito il topo lo gustiamo vivo. Bastet Form!-
E la figura del gatto faraonico sovrastò quella di Gopher, svettando come un iceberg su Death City. Kid fece partire una delle tre strisce di Sanzu facendo riempire le rune delle Gatling di segni dorati.
I colpi dei contendenti, ora, erano un susseguirsi di esplosioni, crateri, bombardamenti. Tre minuti dopo, i tre si separarono, ansimanti ma pieni di furia omicida.
Un attimo dopo Gopher alzò ambo le mani, che si riempirono di lampi elettrici neri, che formarono due enormi sfere nere, le quali si unirono, creandone un bolide nero immenso.
Kid eseguì l’Eco dell’Anima, mentre urlava a Blair: - Blair, colpiamolo insieme!-
Blair urlò con voce gutturale e roca: - Pumpkin, pumpkin. Death Double Pumpkin!- e Kid, di rimando, le Gatling allungate e uniformate a degli enormi Bazooka dorati: - Death Bazooka!-
I colpi si sovrapposero, scontandosi con quello di Gopher: uno strano contrasto di dorato contro nero. Come gli occhi di Kid.
Un attimo dopo, però, mentre credevano di essere pari, Gopher sogghignò: - Per favore! Questo è il massimo di uno Shinigami e una Somma Fiera? Vi farò vedere il vero potere! Cannone di Superbia!!!- e un nuovo lampo verde si sovrappose a quello nero, inondando di luce innaturale Kid e Blair. Quando il fumo si levò, si svelò un cratere enorme, nel quale giacevano una gattina con un cappello da strega, Kid, Liz e Patty, tutti e quattro svenuti.
Maka, impegnata con Black*Star con un Golem enorme e nero, si limitò a urlare da lontano: - Kid! Blair!-
Gopher si avvicinò lentamente, il braccio allungato a lama, sussurrando: - Chi ti salverà, ora, Shinigami?- Il braccio si alzò...
... prima che venisse tagliato di netto, azione seguita dall’urlo disperato del ragazzo.
Si girò furioso, stringendosi il moncherino: - Chi ha osato...?!- Si interruppe, fissando una figura in cima al tetto, mentre il cielo, se possibile diventava ancora più buio.
Gopher indietreggiò allibito: - Quell’anima... Harudori... impossibile...-
Maka si voltò anche lei, con il rischio di essere affettata dal Golem. Erano Anya e Tsugumi! E l’anima di Tsugumi... era più grande! No, non più grande... diversa!
Black*Star ridacchiò: - Era ora, gattina!-
Gopher, dopo essersi concentrato un attimo, sussurrò: - Lady Medusa... Lady Teach... Jasper... tutti morti! Ma allora è vero... le stesse vibrazioni di Free... Harudori... è... UN’IMMORTALE!-
La cosa lasciò solo Maka a bocca aperta! Black*Star era tranquillo, Anya rassegnataria.
Improvvisamente, una voce riecheggiò per Death City: - E per la cronaca...-
Una figura apparve davanti allo stregone e l’urto del pugno che accartocciò la metà della faccia di Gopher, aprì una crepa nel pavimento, mentre il ragazzo finiva a gambe all’aria.
Manuel svettava su di lui come un gigante: - ... nessuno tocca i miei amici!-
 
Angolo dell’autore: Aiuuuuuutooooo! Non so nemmeno io se vi ho stupito o delusi alla stragrande. Mi spaventa anche solo l’idea di continuare, se devo pensare alle reazioni. Ma se dovessi pensare solo a quello, non scriverei più niente.
Grazie a tutti quelli che mi seguono e PROMETTO che spiegherò tutto quello che è accaduto a Snake Island, mentre Kid istruiva Liz sull’apertura orale! Te-eh!

Un salutone a Teony, la mia sfegatata ammiratrice. P.S., Teony, non te lo aspettavi, eh? E ho fatto tutto in anticipo! Alla prossima, gattina. Joma joma dabarasa!

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** 2. Shibusen contro Snake Island. Il vero valore degli Harudori allo specchio? ***


20. 2. SHIBUSEN CONTRO SNAKE ISLAND. IL VERO VALORE DEGLI HARUDORI ALLO SPECCHIO?


Suggerimenti se fate un viaggio attraverso un portale: assolutamente, TENETE PER MANO QUALCUNO, preferibilmente il vostro partner. Altrimenti farete la fine di Manuel, che, cadde, urlando a squarciagola su due serpenti con ali da pipistrello poco raccomandabili come animali domestici... perlomeno, a Death City (troppo asimmetrici per i gusti di Kid, sarebbero morti per attentato alla simmetria!). Il tutto in un ambiente umido, squallido, decrepito, vicino a un castello che assomigliava più a un rettilario enorme (o al battello della Palude del Diavolo in Bianca e Bernie, fin dove arriva la vostra benedetta fantasia!).
I serpenti, che Maka aveva chiamato Nure-Onna, demoni minori al servizio di Medusa, dopo un attimo in cui rimasero intontiti, si presero la libertà di attaccare il maestro d’arma più folle del momento. Infatti, in preda al panico, si limitò a tagliarsi il polso con un’unghia, per colpire gli avversari con un Bloody Needle.
Sceso a terra, Lucy e le altre lo fissavano in cagnesco e fu proprio Lucy a dire: - Cos’hai da dire a tua discolpa?!-
Lui fece spallucce: - Probabilmente mi devo far prestare una lima da Liz!- concluse con un sorriso a trentadue denti. Un attimo dopo giaceva a terra,  agonizzante, steso da un pugno multiplo delle ragazze.
Kim urlò: - E non ti è passato neanche un momento, per l’anticamera del cervello, di poter cadere nella Follia?! Sei cretino completo?!!!-
Anya sospirò: - L’eterna prova che il sangue nero rende soltanto la testa vuota.-
- Anya...-
Quella voce raggelante fece voltare tutti i presenti.
Un tizio davanti al portone sussurrò, il cilindro calato sugli occhi e lo specchio scintillante nella penombra: - ... detto da te è una pugnalata al cuore, questa frase. Oh, che sbadato! Il cuore me l’hai già tolto un anno fa.-
Lucy sbiancò, a quell’affermazione, voltandosi verso Anya, ancora più pallida, chiese: - Allora è vero... tu e lui...-
Manuel chiese, rialzandosi: - “Anya e lui” cosa?-
Anya terminò: - Eravamo fidanzati, sì.-
 
Manuel si voltò verso Tsugumi: - Non nutrivi dubbi per te... ma per LEI!-
Lei annuì: - Ma ora è troppo tardi, per ripensarci.-
Il Cappellaio Matto uscì dall’ombra e ridacchiò, folle: - Ottimo. A quanto sembra ognuno di noi deve affrontare il proprio passato. O almeno, così pensate. Infatti, dietro di me, ci sono gli uomini del C.T.T., Nure-Onna, serpenti letali vari... A seguire, due entrate, che si chiuderanno nel momento stesso in cui entrerete, che conducono alle mie signore. Ovviamente, io sarei il vostro primo ostacolo...-
Manuel impugnò Lucy, facendola roteare, mentre Kim e Anya lo imitarono prontamente mezzo secondo dopo.
Ma Jasper si fece da parte, liberando uno spazio vuoto: -... ma non credo che avrò un’altra occasione per parlare ad Anya ed è tanto tempo che vorrei parlarle da solo.-
Manuel chiese, stupito: - Vuoi dire che ci lasci andare?!-
Lui socchiuse gli occhi: - Io mi sbrigherei, fossi in te, Desper, prima che il mio ultimo momento di lucidità vada a farsi benedire.-
Manuel rivolse un gesto nervoso ad Anya e Tsugumi, dicendo: - Buona fortuna!- Poi corse verso il castello con Kim, sorpassando il Cappellaio.
Il quale ridacchiò verso Anya: - Fortuna? Ridicolo! Qui c’entra solo la spina dorsale. Dico bene, Yngling?-
Lei si mise sull’attenti, nervosa, sorridendo: - Come, Jasper? Non mi chiami più Anya?-
Lui la fissò, folle: - Non sono più quello di prima... e neanche tu lo sarai, tra un po’!-
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Tempo dieci minuti, il corridoio era pieno di anime rosse fluttuanti, Uova di Kishin fresche. Kim le stava contando.
- ...cento trentaquattro, cento trentacinque... Ottimo! Ottantacinque anime a Jacqueline e cinquanta a Lucy. E saremo entrambi a novantanove!-
Manuel la fissò dubbioso: - E posso sapere perché non potevo aiutarti a contare?-
Lei cominciò a usare Jacqueline come aspirapolvere sulle uova di Kishin: - Tu sei una schiappa in matematica.-
Lucy, che ne stava mangiando una dietro l’altra, leccandosi le labbra, commentò: - Smettetela di litigare. Dopo dove andiamo, Manuel, a destra o a sinistra?-
Jacqueline suggerì, autoritaria: - VOI a sinistra!-
Kim chiese a Manuel, ignorando il litigio tra Lucy e Jacqueline: - Non riesci a sentire le loro anime?-
Lui scosse la testa: - Purtroppo le befane usano lo Scudo dell’Anima. Sono irriconoscibili.-
Kim scosse la testa: - Pensi che... potrei farcela contro Canaris Teach...-
Lui la prese per le spalle, improvvisamente accigliato: - Kim, certe volte mi domando se non pensi sempre alle bollette invece di ascoltarmi. Ti ho scelto proprio perché tu PUOI sconfiggerla. E la sconfiggerai!-
Poi la lasciò sussurrando, più a se stesso che a lei: - Inoltre... non ti permetterei mai di avvicinarti a Medusa. Lei... è solo mia!-
Lei annuì, decisa, afferrando Jacqueline e trasformandola in lanterna. Lo stesso fece Manuel, stringendo a sé Lucy, il diamante nero dello scettro scintillante di avidità. Avidità di anime. Arrivati alla fine del corridoio, come aveva detto Jasper, trovarono le due porte, collegate a degli strani meccanismi idraulici di cui si vedevano i pezzi anche fuori.
Prima di lasciarsi, Manuel prese Kim tra le braccia, baciandola teneramente e dicendole: - Buona fortuna, tesoro.-
Poi lui prese il corridoio di sinistra, lasciandola allibita sul posto, mentre il portone si chiudeva. Jacqueline fu costretta ad afferrarla per la mano e portarla sul portone di destra, un attimo prima che si chiudesse. Un attimo dopo, Kim le diede un pugno in testa.
Jacqueline provò a protestare, ma la Meister la zittì con un cenno, dicendole: - QUESTO è per l’eventualità in cui dovessimo incontrare Medusa per colpa tua.-
Lei spalancò gli occhi: - Mia?!-
Lei gli fece il verso: - “Mia?!” Chi voleva andare a destra?!!!-
E si gettò a rotta di collo nel corridoio. Jacqueline, dopo un attimo di stupore puro e sbigottimento, la seguì furiosa borbottando: - Maschi.-
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Crash.
Un’altra volta e un altro specchio rotto. Erano all’interno del Mirror’s Joke di Jasper e ne aveva abbastanza. Era una tecnica che aveva sviluppato con Marzolin dalla Falce della Morte Tezca Tlipoca. L’immagine del Cappellaio Matto era dappertutto, mentre quello vero, approfittando della confusione della maestra d’armi, scagliava a ripetizione bombette esplosive e la forza della sua anima attraverso gli specchi. Se avesse dovuto credere a qualche stupida superstizione, Anya avrebbe creduto di essersi appena guadagnata una settantina di anni di sfortuna.
Tsugumi, semplicemente non ci pensava. “Ho già troppa sfortuna ad averti cacciata in questi guai, Anya...”.
Anya la interruppe ad alta voce: - Smettila di pensare a queste sciocchezze! Sai bene che Meme ed io conoscevamo i rischi di questa scelta!-
Jasper ridacchiò: - Ti distrai troppo, Anya! Mirror’s Knife!-
Uno specchio si piegò su se stesso, come se un pugnale lo stesse piegando dall’interno, flettendolo. La punta dello specchio stava per raggiungere il trapezio della schiena di Anya, ma lei si scansò all’ultimo. Nel farlo, però, non riuscì a evitare di essere colpita alla spalla destra. La maestra fece cadere Tsugumi, urlando dal dolore.
L’alabarda, ritrasformatasi in umana, urlò: - Anya! Stai bene?-
Il Cappellaio Matto rise, crudele, mentre scioglieva il Mirror’s Joke e si avvicinava alle ragazze: - Bene? Chi può stare bene davanti a un’egoista come te, Gatta Nera?-
Lei gli urlò addosso: - Taci! Odio quel nome! E sai meglio di me che non è vero...-
- Cosa?-  la interruppe lui, - Che non sei la Gatta Nera? Che non sei una ragazza del Clan degli Immortali come Occhio del Diavolo? Che gli altri non stanno bene vicino a te? O che è colpa tua se Meme è MORTA?!-
Lei, le lacrime agli occhi, disse: - No... tu l’hai uccisa... tu...-
Jasper rise, le braccia spalancate, la testa all’indietro, con il rischio di perdere il cilindro: - Sei ridicola! Quel giorno volevo colpirti solo per cacciarvi via, ma Meme, nooooo, lei doveva proteggere la reticente in questione. Io C’ERO quel giorno, Tsugumi. Il giorno in cui l’hai condannata a morte.-
 
CIRCA DUE ANNI PRIMA.
 
Un ragazzo con il cappello a cilindro e colori sgargianti aspettava insieme al suo compagno, Marzolin, nella Death Room, davanti a Spirit e il Sommo Shinigami.  Stava per tirare fuori la cipolla per vedere quando sarebbero arrivate, quando la porta si spalancò tutto a un tratto, lasciando intravedere Anya, Meme e un’affannata Tsugumi.
La quale ci mise un po’ a riprendersi, prima di dire: - Scusate tanto, sono arrivata di corsa, ma il corridoio è lunghissimo...-
Spirit alzò la mano: - Per quanto possa essere personale la chiamata, il Sommo Shinigami non vi ha mai visto in faccia, quindi cominciate con il presentarvi.
Le ragazze s’inchinarono subito davanti al Sommo Shinigami, presentandosi in ordine: - Tsugumi Harudori, alabarda demoniaca...-
- ...e le sue maestre d’armi Anastasia Yngling...-
- ...e Meme Tatane.- A quest’ultima cadde il fiocchetto dai capelli, e quando Marzolin glielo indicò, lei, sorridendo, se lo rimise dall’altra parte.
Il Sommo Shinigami esclamò, con voce nasale e strana: - Piaaaceeeeereeee di conosceeerviiiii! Certo che è strano, due maestre per un’arma.- poi, piegò la testa in modo curioso di lato e fissò il tizio con il cilindro, - Jasper, ora puoi andare...-
Lui lo fissò, timido ma deciso: - Con rispetto parlando, Sommo Shinigami, preferirei ascoltare anch’io; Anya è la mia ragazza e se una cosa riguarda la sua arma, vorrei saperne anche io.-
Il Sommo Shinigami piegò la testa dall’altra parte, poi la rimise dritta: - Come preferiiisci. Ora, c’è una cosa che devi sapere, piccola Tsugumi. Oppure la sai giàààà?-
Lei si fece piccola piccola, sussurrando: - Forse... ma non è possibile... l’ha detto Kim, ma non posso essere una strega...-
Il Sommo Shinigami le diede una tenera pacca sulla testa (per quanto tenera potesse essere con una delle sue manone), ridacchiando allegramente: - Ma noooo, sciocchina! Niente di tutto questo. Hai uno Scudo dell’Anima, questo è vero, ma non perché sei una strega. Tu sei... Beh, è una storia molto lunga. Tuo padre è morto quando eri piccola, vero?- Lei sembrò sorpresa, però annuì.
Lui ripiegò la testa di lato: - Eeeeee, scommetto che non ti abbia mai detto qualcosa sulla sua famiglia, dico beeeeneeeeeee?- Altro cenno di assenso.
Anya sembrò seccata: - Insomma, cosa c’entra ques...-
Spirit la interruppe: - Non interrompere il Sommo Shin...-
Ma... – Shinigami Chop!- un secondo dopo la Falce della Morte giaceva a terra priva di sensi.
Il Sommo Shinigami fece sparire il cipiglio arrabbiato e disse, a mo’ di scusa: - Dovete scusarlo, ultimamente è un po’ paranoico. Mettetevi comode (pardon, comodi), è una storia mooooltooo lunga.-
In breve, il Sommo Shinigami spiegò, a grandi linee, che, dopo la battaglia con il Kishin, i mortali che si erano offerti coraggiosamente e avevano combattuto valorosamente, pur non essendo in grado di farlo da soli, la Follia e i suoi seguaci, furono premiati dal Sommo Shinigami stesso, con l’immortalità. Il Clan di quegli uomini fu denominato Clan degli Immortali, divisi in due gruppi, i Mannari e i non-Mannari, e venne guidato e sorvegliato in una zona dell’antico Kanto, onde evitare spiacevoli incidenti, da un gruppo di assassini mercenari assoldati dal Sommo Shinigami, il Clan della Stella.
A quelle ultime spiegazioni, Tsugumi scattò in piedi, colta da un pensiero: Akane! Lui aveva detto di avere il marchio della Stella, pur non facendone parte. Tuttavia tenne la cosa per sé; nemmeno lui voleva che si sapesse in giro.
Il Sommo Shinigami stava bevendo un sorso di caffè, quindi non se ne accorse, ma le amiche e Jasper le rivolsero uno sguardo dubbioso, mentre si risedeva.
Poi, osò chiedere: - E quindi?-, sebbene sapesse già in parte la risposta.
Lui le rivolse uno sguardo indecifrabile: - Quindi, dopo che il Clan della Stella impazzì misteriosamente, i loro primi pezzi sacrificali furono proprio gli Immortali.-
Jasper sollevò la testa di scatto: - Cosa? Ma... come si fa a uccidere un Immortale?-
Lui fece un cenno scherzoso: - Oh, semplice. O lo uccide un altro immortale, ooooo viene ucciso da uno del Clan della Stella.- Siccome la spiegazione li aveva lasciati più allibiti di prima, spiegò: - I membri del Clan della Stella avevano una particolarità: chiunque fissassero con il loro sguardo, ne potevano individuare il punto di morte, l’unico punto in cui un immortale è vulnerabile.-
Meme chiese: - Che vuol dire?-
Marzolin le sussurrò: - Un tallone d’Achille.-
Meme sussurrò a sua volta: - Un motivo in più per portare gli anfibi?-
Tsugumi chiese imperterrita: - Continuo a non seguire.-
Il Sommo Shinigami disse, con voce tetra: - Vedi, Tsugumi, dopo la pazzia del Clan e quello che seguì, del Clan degli immortali ora rimangono solo due persone. Una è imprigionata nel castello delle streghe. L’altra... sei tu.-
Lei si portò le mani alla bocca, lo stupore alle stelle, mentre Anya saltava in piedi: - Cosa?! Ma se lei viene dall’altro capo del Giappone...-
Shinigami la interruppe: - Suo padre, l’ultimi del Clan dei Gatti Neri, sapeva nascondere bene le sue tracce.-
Jasper chiese: - E questo porta delle complicazioni?-
Lui chinò ancora la testa di lato: - Beeeeeh, io non sarei contrario a lasciarla qui, peròòòò, dovrà agire con prudenza.-
Tsugumi era perplessa: - Prudenza? Non so neanche come si fa... in parte, forse... ma perché dovrei preoccuparmi? Akane mi ha detto che il Clan della Stella fu distrutto.-
Lui si limitò a dire, prima di un sorso di caffè: - Non esattamente. C’è ancora un ragazzo.-
Meme trattenne il fiato, imitata dagli altri, in attesa di una risposta che non tardò ad arrivare: - Il suo nome è Black*Star.-
Jasper urlò: - Cooooosaaaaa?! E lei si azzarda a tenere uno così pericoloso a Death City?!-
Lui lo fissò curioso: - Me lo chiedi sempre con rispetto parlando?-
Anya era sgomenta: - Ma allora... potrebbe aver già capito...-
Lui alzò le mani, bonario: - Sususususususu, vediamo di calmarci un attimo. Verissimo, per Tsugumi è un pericolo, ma i poteri del Clan si dimostrano sempre alla maggiore età, quindi sarà da considerare un problema per il futuro.-
Tsugumi chiese, stranamente tranquilla: - Che cosa intende per futuro?-
Lui si grattò il capo: - Mmmmmmmh... un anno o due, per essere tranquilli. Dobbiamo verificare se la Follia l’ha intaccato.-
Tsugumi si alzò in piedi, decisa: - In tal caso, non voglio rischiare. Rinuncio alla mia immortalità.-
Shinigami la fissò serio: - Ci hai riflettuto con cura?-
- Quel tanto che basta. Ho promesso a mia madre che avrei fatto di tutto per stare lontana dai guai, uno dei tanti motivi per i quali ho rifiutato la promozione all’EAT.-
Shinigami chiese: - E come la metti con Shaula Gorgon?-
Jasper sogghignò: - Se mi permette, Sommo Shinigami, in quel caso sono i guai che le danno la caccia. Come chiunque faccia parte della Shibusen.-
Tsugumi lo fissò: - E con questo che vuoi dire, Trip?-
Lui era serio, ora: - Con la tua calamita personale di guai, cacci sempre nei pasticci le tue Maestre d’armi. Dovresti riflettere sulle tue possibilità almeno per loro, se non lo vuoi fare per te.- Detto questo, si rialzò in piedi, - Non ho altro da ascoltare, Sommo Shinigami. La ringrazio per la presenza che mi ha concesso. Marzolin, andiamo. Anya, se mi cerchi, sono ad allenarmi con il Maestro Tezca Tlipoca.-
E se n’era andato.
 
Il Cappellaio chiese: - Hai dimenticato pure questo, “usignolo”-
Lei scosse la testa: - No, non l’ho dimenticato.-
Lui sogghignò: - E ricordi cosa successe dopo? Io andai ad aiutare maestro Tlipoca contro Medusa, lei mi usò come cavia per i suoi esperimenti et voilà! il nuovo Jasper Trip, ormai Clown artificiale Cappellaio Matto. Il seguito lo conosci anche meglio. Mi deste la caccia insieme al Maestro Mifune. Quello fu divertente, da uccidere. Quanto a te... se tu avessi svelato i tuoi poteri... ma sei sempre stata egoista! E Meme è morta! Non volevi morire? Ora muori!-
Detto questo, si avventò su di lei con un pugnale. Tsugumi, con una calma incrollabile, lo fissò duramente, poi urlò: - Scudo dell’Anima, disattivato!-
La folata di vento che si levò, fece volare all’indietro Jasper, che la fissò con un ghigno sorpreso.
Lei si rialzò in piedi, imitata da Anya, che nel frattempo si era fasciata la spalla, e disse: - Fu proprio dopo la morte di Meme che capii che il mio era un dono da sfruttare al meglio, Jasper, nonostante abbia ancora paura di Black*Star. Dopo che TU uccidesti il nostro maestro Mifune e lei. Non ti è mai importato che di te stesso e della “tua” Anya. E se te lo stai chiedendo, non sei il primo a vedermi come sono in realtà. Anche se sarai il primo ad affrontarmi come arma.-
Detto questo fissò Anya, che si limitò a stendere il braccio, dicendo: - Facciamola finita, Jasper.-
Lui era perplesso: - Ma davvero? Che fifa! Eco della Follia! Wonderful Mirror!-
Uno specchio immenso apparve in mezzo agli sfidanti e Jasper spiegò: - Una volta che sarete dentro lo specchio, lo ridurrò in mille pezzi!-
Una folata di vento si alzò minacciosa verso Anya e Tsugumi, ma quest’ultima incrociò le braccia e recitò: - Sat Cat Volo Nolo! Sat Cat Volo Nolo!- poi, alzò una mano sola e urlò: - Cut Wing!-
Lo specchio si spezzò in mille frammenti, mentre Marzolin, che Jasper teneva in mano, si ruppe. Mentre quello restava inebetito e con lo sguardo folle, Tsugumi si trasformò in arma e volò da Anya. La sua forma era diversa: ora le due punte dell’alabarda erano biforcate in quattro, facendo sembrare l’arma la zampa artigliata di un gatto.
Urlarono all’unisono: - Eco dell’Anima!- Il cerchio che si formò dal vento generato dalla potenza delle loro anime era enorme. Anya non l’aveva mai fatto e temeva si spezzasse qualcosa. Ma il legame era più forte che mai e Tsugumi vibrava di vendetta. - Cat’s Storm!- Una nuvola viola di fili raggiunse il pagliaccio, che, incapace di reagire, fu bucato all’inverosimile da milioni di fili di paglia taglienti, che proseguirono fino a lasciare solo un cappello bucherellato.
Tsugumi ritornò umana e riattivò lo Scudo dell’Anima, sospirando.
Anya si avvicinò al cappello e lo strinse a sé, triste: - Oh, Jasper... perché?!-
Tsugumi le mise una mano sulla spalla sorridente. Anya le sorrise a sua volta e le disse: - Se non fosse stato per la volontà che mi hai passato, io...-
Tsugumi rise: - Oh, ma io non ho fatto nulla.-
Anya era scioccata: - Eh?!-
Tsugumi proseguì: - Non ti ho trasmesso alcuna volontà stavolta, nonostante i miei poteri. Sei stata tu a voler proseguire.-
Lei la abbracciò stretta: - Grazie lo stesso.- le sussurrò.
Tsugumi le sorrise: - E ora che si fa?-
Lei si mise seduta: - Aspettiamo che Manuel e Kim escano fuori.-
Tsugumi le fece l’occhiolino: - Cinquanta dollari che esce Manuel, per primo.-
- Ci sto.- Cercavano di sorridere, ma entrambe erano in ansia per il loro amico. Tsugumi fissò il castello e pensò: “Manuel, Lucy, state attenti.”
 
 

Angolo dell’autore: Alzino le mani quanti sono rimasti a bocca aperta!
Criii-criii-criii. Ok, ho capito. Innanzitutto, mi aspetto già un mare di domande: Manuel ce l’ha fatta? Kim? Che succede?
Con calma arriverò a rispondere a tutto! Comincio con il ringraziare Teony, che è una grande fonte d’ispirazione per me.
A seguire Xablerot e ShinigamiGirl che mi seguono e mi sostengono.
Ci sentiamo alla prossima! Joma joma dabarasa

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** 3. Shibusen contro Snake Island. La morte di due streghe può appagare la sete di vendetta dei Desper? ***


21. 3. SHIBUSEN CONTRO SNAKE ISLAND. LA MORTE DI DUE STREGHE PUO' APPAGARE LA SETE DI VENDETTA DEI DESPER?


Mentre correvano nel corridoio, Manuel non poteva fare a meno di pensare di quella sensazione che Maka diceva di aver provato quando si era ritrovata davanti ad Arachne Gorgon. Impotenza, debolezza, incapacità di reagire. Da sola. Anche Medusa avrebbe potuto optare per una tattica simile? Dividere il legame tra i partner per indebolirli, com’era avvenuto con Soul? No, era sempre tronfia. Troppo. Li avrebbe affrontati a carte scoperte, come al solito. Forza bruta... paradossalmente, grazie al sangue nero era più forte, ma non se la sentiva di chiederlo a Lucy. In fondo, non era come Soul e Maka; nel loro caso era il MAESTRO a essere infetto.
Lucy fece capolino nei suoi pensieri “Non essere ridicolo! Non puoi sapere se non ci provi!”
“Oh, mi preoccupo per la mia partner e sono ridicolo?”
Lei urlò nella sua testa: “Non sono una bambina!”
“E la mia testa è limitata dall’enorme cervello che ho, evita di urlare!”
“Enorme? Devo dirlo a Stein? Sarebbe curioso se lo analizzasse lui...”
“Provaci e ti metto a dieta; niente più cioccolato!”
Lei sospirò, indignata. Era il suo punto debole. Ma valli a capire i Meisters.
Un frusciare di serpenti le diede l’impressione (!) che fossero quasi arrivati. Arrivati lì, infatti, si trovarono davanti un salone pieno zeppo di serpenti enormi.
Manuel li osservò un attimo, poi sogghignò: - Sangue nero... mi prendi in giro, Medusa?! Vuoi eccitarmi con dei Blackson così deboli?-
Aprì il palmo della mano e fece girare Lucy velocemente, facendo illuminare la punta dello scettro di un bagliore fumoso.
Poi sussurrò: - Black Crack Credow Shadow! Black Crack Credow Shadow!-
Poi urlò: - Shadow Ball!- Le sfere di energia delle tenebre raggiunsero le serpi, abbagliandole e riducendole in cenere. Il corridoio si liberò all’istante.
Medusa, in fondo al salone, un sorriso serpentino sulle labbra, sibilò: - Che bravo! Sei molto più forte di quanto non lasceresti a intendere. Ma per quanto tu sia bravo, non puoi competere con me.-
Lui si aggiustò il mantello: - Oh, che sicurezza. Sai, speravo fortemente di battermi con te.-
Lei lo fissò serena: - Ah. E dimmi, come mai?-
Manuel chiuse gli occhi: - Non ci arrivi? Una scienziata e geniale strega come te? Mi sembra ovvio.- Lei continuò a sorridere.
Lui riaprì gli occhi di scatto, l’iride oscurata: - Perché solo IO ho il sacrosanto diritto di ucciderti!-
Lei attenuò il sorriso, per nulla turbata: - Mm. Capisco. E come pensi di battermi?-
Lui alzò Lucy sopra la testa, mettendosi in posizione: - Non conosci i miei poteri reali, Medusa. Mi hai combattuto disarmato e completamente alla mercé del sangue nero. Ora, potrò avere la mia vendetta. Per Crona, per Kirikou e per tutti quelli che hai fatto soffrire.-
Lei si alzò dal trono, tranquilla: - Sicuro di fare la cosa giusta, ragazzo?-
Lui inarcò un sopracciglio: - Ci ha già provato tua sorella Shaula. Non cascherò un’altra volta nei trucchi delle sorelle Gorgon. Odiose, insopportabili, malvagie, senza cuore...-
Un attimo dopo, il serpente tatuato del braccio destro di Medusa sferzava il petto di Manuel, facendolo rotolare all’indietro.
- Nake Snake Cobra Cobubra! Nake Snake Cobra Cobubra!- Gli occhi di Medusa mandavano lampi dalla rabbia.
Disse: - Senza cuore, dici. Come ti puoi permettere di giudicarmi come hai fatto con tua madre, partendo da presupposti, da quello che facciamo vedere noi streghe? Tu non capisci. Hai le orecchie chiuse. Permettimi di illuminarti!-
Un raggio violaceo partì dalla testa della strega, conficcandosi esattamente al centro della fronte di Manuel. Il quale si premette la testa, urlando dal dolore. Sentiva come se mille pugnali gli stessero lacerando le carni, mentre urla disumane gli sfondavano il cervello. La sensazione finì dopo circa un minuto, ma a Manuel sembrava passata un’eternità.
Lucy, sempre in mano al maestro d’armi, urlò a Medusa: - Che gli hai fatto?-
Lei era seria, e con lo Scudo dell’Anima disattivato, si notava da lontano la sua furia: - Gli ho fatto sentire quello che avverte ogni strega normale, da quando è nata. L’urlo della natura.-
Manuel si rialzò in piedi lentamente: - L’urlo della natura? Come quello che sentono Pot of Fire e Pot of Thunder?-
Lei non sembrava propensa alle chiacchere, tuttavia spiegò: - Ti ricordi l’Urlo dell’Anima di Crona? Il sangue nero non è che quello; la rabbia della natura artificiale, sprofondata nella Follia. Una volta in questo stato, chiunque si trovi davanti è solo qualcuno da abbattere. Karkadoom, che mira solo alla distruzione, la sta già facendo soffrire, la natura di questo pianeta. T’immagini un dolore così grande, solo potenziato di dieci volte e a sentirlo tutto il giorno? Se nessuno ti aiuta, come nel caso mio e delle mie sorelle e di Canaris, non diventi un’amante della natura come Mabaa. Ti viene voglia o di uccidere o  di fermare il rumore. In questo caso, o elimini la causa, o elimini la fonte, o elimini il rumore. E siccome non sono pazza...-
Manuel soffocò una risata e Medusa lo fissò spazientito: - Pensa quello che vuoi, ma non sono Karkadoom! Che senso ha distruggere tutto? Ammetto che mi sono così abituata al rumore che non penso ad altro se non rifare il mio esperimento. Tu, per esempio, non riesci già a sentirlo, il dolore della natura. -
Lui annuì, fingendo di trasudare curiosità: - E cosa pensavi di ottenere, con me? Con Soul? Con Crona?! Puoi rigirare la frittata come e quanto ti pare, per me sei solo una pazza!-
Lei stavolta sorrise: - Ovvio. Con il tuo esperimento, mi sentirò tranquilla e potrò dormire la notte senza soffrire, vivere senza dover sentire dolore, sentirmi a posto. Quando la Natura sarà cancellata, non sentirò più niente. Questo voglio e nient’altro. Quindi, che ne dici di arrenderti in partenza? Risparmieremo Death City e fermeremo Karkadoom. Potrai riavere la famiglia che hai sempre voluto.-
Lui rimase meditabondo per un attimo, poi sussurrò: - Vuoi una medicina così disumana per un po’ d’insonnia? Un conto sono i pazzi, un conto sono gli sciroccati... ma tu sei una nuova categoria di psicopatici che devo suggerire a Stein. Vedi, anche volendo, io ho già una famiglia. Mia sorella Maka, Soul, mio padre Spirit, Tsugumi, Anya, Kid, Liz e Patty, Blair, Tsubaki e (che Shinigami mi strafulmini, sì!) anche Black*Star. E se contiamo che ora Fire e Thunder abitano da noi, siamo molti. E poi non esagerare come Shaula! Nessuno può riportare in vita i morti.-
Lei sospirò: - Che peccato! Tieni conto però, che io non ho mai detto di voler riportare in vita qualcuno.-
Lui sbarrò gli occhi e Medusa ne approfittò: - Vector Arrow! Tre volte!-
Manuel si riprese alla svelta: - Shadow Pass!- e scomparve sotto la sua ombra, che sparì. Le freccie colpirono il vuoto e Manuel apparve alle spalle di Medusa, sferrandole un calcio alla colonna vertebrale.
Non prima di essere scagliato all’indietro da un vortice di freccie che presero a girare intorno alla strega, che sussurrò: - Vector Storm!-
Manuel rimase accovacciato e serio, poi ghignò folle: - Prevedo dolori per la befana! Mamba Nero!- In un lampo, scomparve.
Medusa rise di gusto: - Ma che gentile! Vuoi usare un attacco con il nome di un serpente per farmi male.-
Il pugno che stavolta colpì Medusa nel plesso solare, la ribaltò all’indietro, facendole sputare sangue.
Manuel ricominciò a girarle intorno velocemente e la sua voce sembrava essere ovunque: - Sai, ho capito cosa prova Black*Star a superare le sue sfide. Euforia! Divinamente deliziosa. Sai, credo che dopo avere avuto un po’ di sana vendetta...-
Il colpo di scettro che andò a infrangersi sulla Coda di Serpente di Medusa fu quasi fulmineo e Medusa lo fissò serio e impassibile, prima che lui sussurrasse: - ... impiegherò più di un secolo a dimenticarmi che vuol dire ucciderti!-
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Kim era arrivata anche lei nel salone e non vedeva proprio nessuno.
Stava per proporre a Jacqueline di tornare indietro, quando fu proprio la lanterna a urlare: - Scansati!-
Un canarino esplosivo la mancò di un soffio e la forza dell’esplosione scagliò la strega diversi passi indietro rispetto alla figura arrivata sul posto. Una strega con il cappello a forma di canarino, dal cui becco spuntavano denti aguzzi, i capelli biondi e corti sparsi sulle spalle e un sorriso capace di fare concorrenza a Medusa sulle labbra.
La quale sussurrò: - Cip cip cip. Che simpatica sorpresa. Una streghetta della Shibusen. Tutta qui la task force di Shinigami? Mi sento un po’ delusa.-
Lei si rialzò in piedi e la fissò seria, dicendo: - Scudo dell’Anima! Disattivato!-
Il vento fece alzare la gonna a Canaris Teach, che la riabbassò subito, ridendo nervosa: - Pensi che basterà un po’ di vento per battermi?-
Lei alzò Jacqueline: - Probabile. Wollantern!-
L’esplosione di fuoco raggiunse la zona, ma non la strega, che si mise in piedi sulla sua scopa e si librò in aria in tempo.
Fatto questo esclamò: - Reet Tweet Meet Tweet! Canaris Cloud!-
Una nuvoletta formata da canarini color ocra, dall’aria minacciosa, si formò sopra Kim.
E non appena Canaris Teach urlò: - Explosion Rain!-, Kim era già sotto la strega, mentre una pioggia di canarini esplodeva a terra.
Ma prima ancora che Kim potesse ripetere l’attacco, Canaris sussurrò: - Explosion Bolt!- Kim aveva sentito e si scansò, di modo che l’attacco raggiungesse proprio la strega. Nonostante il tentativo, la strega si mosse nella sua direzione, sferrandole un calcio in faccia e spedendola verso la saetta esplosiva di canarini. In preda al panico, fece partire una fiammata che la spinse lontano, ferendo di striscio la spalla della strega dei canarini.
La quale guardò con odio la strega con i capelli color cicca, prima di sussurrarle irata: - Ora mi hai seccato. Canaris Tifon!- Kim dovette preparare il più velocemente possibile Jacqueline come scopa: il tornado di canarini era pericolosamente vicino.
“Presto... presto... presto...”
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Medusa era affascinata dal modo di muoversi di Manuel: - Sorprendente! I miei attacchi non ti sfiorano nemmeno.-
Lui, danzando velocemente tra i Vector Arrow di Medusa, si limitò a dire: - Mi sono allenato con i petardi di Fire e Thunder a casa mia. I tuoi attacchi sono molto più lenti.- Detto questo, la colpì in pieno petto con un Black Flash. Ma la strega sfruttò un Vector Plate sotto di lei per colpire violentemente il ragazzo allo sterno.
Entrambi rimasero a terra boccheggianti, finché Medusa non sorrise serpentina: - Molto bravo! Saresti alla mia altezza... se non fosse che il Sangue Nero ti sta consumando in questo preciso istante. Lo usi? Non lo usi? In un modo o nell’altro hai perso.-
Lui rimase a fissarla con astio da terra, gli occhi ridotti a due fessure nere.
Lei si rialzò con la coda a serpente dietro la schiena e disse: - Ora ti finirò con la nuova tecnica che ho creato grazie alla mia sorella Arachne quando le ho preso il corpo. Arrow Web!-
“Lucy, ora!”
In un attimo, il corpo di Manuel era trafitto da un centinaio di frecce disposte come una ragnatela intorno al ragazzo. Il cuore di Manuel smise di battere...
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Canaris fissò con felicità il cratere appena formatosi, sospirando: - Che peccato! Mi volevo divertire ancora un po’...-
Scosse la testa e si accinse ad andarsene, prima di sentire la voce di Kim tuonare sopra di lei: - Dove pensi di scappare, testa ossigenata?!-
Lei si voltò di scatto, vedendo Kim troneggiare su di lei, sulla sua scopa, bruciacchiata, ma viva e vegeta.
Canaris rise nervosa: - I poteri curatrici! Patetica ragazzina! Non puoi battermi solo curandoti le ferite.-
Lei sbuffò: - Lo so perfettamente, strega pazzoide. Per questo ti ho piazzato una trappola. Lantern Pinball!-
Una sfera di fuoco partì dalla scopa, sfrecciando velocemente attorno a Canaris Teach e tracciando la figura di un esagono.
Lei sbarrò gli occhi: - L’Exagon Timer?!-
Kim confermò con un cenno: - L’incantesimo che impedisce a chiunque stia dentro la fascia magica di usare la magia almeno per cinque minuti.-
Lei incrociò le braccia: - Molto scaltra, ma ti avverto! Nessun incantesimo esplosivo o infuocato mi può uccidere. Piccolo dono di famiglia.-
La ragazza ghignò crudelmente: - E a che mi serve, se posso infilzarti?!-
Canaris capì immediatamente e pensò immediatamente a una via di fuga... Non esisteva!
- Eco dell’Anima!- Strega e arma si unirono all’unisono. Canaris si limitò a maledire Medusa per averla ficcata in quella situazione, prima che Kim gridasse: - Lantern Death!- e il filo infuocato la beccasse al cuore, diramandosi negli organi interni e bruciandola dall’interno.
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Medusa sospirò e disse: - Coraggio, lo so che non è finita.-
Il cuore di Manuel riprese a battere all’impazzata, facendo scivolare dal suo corpo gli Arrow, che si sciolsero in una pozza violacea. Nel frattempo, Lucy, nella Black Room aveva ripreso a suonare la chitarra, facendo risuonare l’anima di Manuel con il sangue nero...
... che cominciò ad uscire, spargendosi per il corpo del ragazzo, prima di solidificarsi e prendendo la forma di un vestito corazzato.
Manuel si rialzò con un solo movimento di bacino, fissando con occhi di brace la sua avversaria: - Ora... comincia la vera battaglia, Medusa!-
Lei fissò Manuel curioso, dicendo: - Già... riesci a sfruttare il sangue nero sia per la resistenza sia per la forza sviluppata. E grazie a Lucy sfrutti il sangue nero proprio come Maka. Beh, credo che sia ora di farla finita.-
Medusa sussurrò: - Vector Boost!- Delle freccie uscirono a circondare le braccia della strega dei serpenti.
Manuel era tranquillo: - Oh, già. Kirikou me ne aveva parlato. Quelle freccie rinforzano la potenza del colpo che uno sferra. E a giudicare da come ti girano intorno ai pugni, o hai trovato un lavoro part time da muratore... o vuoi perforarmi nonostante il sangue nero.-
Medusa era molto seria, nonostante il ghigno serpentino sulle labbra: - Perspicace! Quindi ti consiglio di dirmi ora quello che vuoi chiedere, perché poi, sarà troppo tardi per uno di noi due.-
Lui finse di essere stupito: - Gentile! Sai, in realtà ho due domande.-
Lei era curiosa di sentire, quindi attese.
Manuel era serio a chiedere la prima domanda: - Crona non è morto, dici?-
Medusa ridacchiò: - Non sei molto sveglio, eh? Karkadoom sta assorbendo a poco a poco l’energia del tuo fratellino, che diventa sempre più debole. Quindi, nel momento successivo, quando lo avrà prosciugato... se conosco bene le mosse delle mie zie, Karkadoom tornerà sulla Luna.-
Manuel era sconvolto: - La Luna? E perché?- Poi capì, e il terrore lo invase per un attimo. Ashura... voleva il corpo del Kishin più potente mai esistito. Sarebbe diventato inarrestabile anche con la Paura.
Medusa gli chiese, mettendosi in posizione con un Vector Plate sotto i suoi piedi: - Altre domande, tesoro?-
Lui sorrise di nuovo: - A dire il vero sì, Medusa. Indossi ancora le mutande a pagliaccetto?-
Lei s’irrigidì e digrignò i denti pensando ai momenti imbarazzanti passati nella Death Room. E partì all’attacco, con centinaia di Vector Arrow alle spalle!
Manuel urlò, alzando lo scettro come una lancia e partendo all’attacco: - Eco dell’Anima!-
Erano a un soffio dallo scontro, le braccia di Medusa vibranti per via dei Vector Boost, lo Scettro Nero scintillante di elettricità azzurra e dorata.
Poi... - SHADOW EXPLOSION!!!-
I due avversari si erano completamenti attraversati, colpiti entrambi dai loro colpi. Del sangue scendeva da entrambe le parti, ma, mentre quello di Manuel si stava solidificando, Medusa stava cadendo senza le gambe e il torace. Manuel rimase dritto, mentre la corazza di sangue nero si scioglieva senza preavviso.
Manuel rise piano: - Questo è quello che succede a chi non risponde educatamente a una domanda.-
Medusa rideva, nonostante stesse ancora morendo: - Sciocco. La tua vita permette a Karkadoom di vivere. Se vuoi che il mondo viva devi morire. Se ci tieni tanto a vivere, però... io ti maledico.-
Manuel si sentì colpito da un forte mal di testa, come quello di prima, mentre Medusa sussurrava: - Che tu possa sentire sempre l’Urlo della Natura... fino al giorno in cui il tempo non girerà all’indietro!- E rise perfida con tutto il fiato che le era rimasto.
Poi, Manuel urlò: - Pumpkin pumpkin! Cannone di Halloween!-
In un attimo, dove prima si trovava Medusa, c’era solo un’anima violacea fluttuante. Manuel si avvicinò lentamente, con Lucy che lo sorreggeva da dietro, sudata più di lui. Quel concerto nella Death Room era stato estenuante.
Manuel commentò: - Non meritava neanche di essere uccisa da un suo pari.-
Lucy afferrò l’anima della strega, soddisfatta del lavoro suo e del suo meister. Ciò nonostante era perplessa: - Ma... ti ha davvero maledetto?-
Lui scosse la testa: - Pensiamo a essere tranquilli. Un quarto dei problemi della Shibusen se n’è andato. E ora abbiamo altre due Falci della Morte.-
Lucy sorrise e inghiottì l’anima di Medusa.
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Contemporaneamente, dall’altra parte, Jacqueline disse, prima di mangiare l’anima di Canaris Teach: - Beh, l’aveva detto che potevamo farcela.-
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Dopo che si furono radunati fuori e si furono aggiornati sulla situazione, Tsugumi chiese: - Quindi è... davvero morta!-
Lucy confermò: - Morta e defunta!-
Kim disse: - E abbiamo due nuove Falci della Morte.-
Tsugumi era a bocca spalancata dallo stupore e Anya dovette battere le mani per richiamare l’ordine (Manuel sembrava su un altro pianeta): - Oh, ragazzi! I nostri amici stanno affrontando i Clown e Gopher!-
Manuel era tranquillo e sereno: - No problem! Arriveremo in un momento a Death City!-
Kim era perplessa: - No, non uso la nuova forma di Jacqueline per trasportarti...-
Lui la fissò sornione: - Oh, ma anche Lucy ha una nuova forma.-
E, cinque minuti dopo, i sei amici volavano a tutta velocità verso Death City.
 
Angolo dell’autore: Allora, certo mi vorrete uccidere per un capitolo così deludente e così poco altisonante. Ma mi perdonerete se l’ho svolto così, spero. Canaris ha sottovalutato Kim, per questo sembra così scarsa. Manuel sperava proprio sull’effetto sorpresa per sconfiggerla. Ciononostante, è finita e sono convinto che siate ipercuriosi di sapere le nuove forme da combattimento di Lucy e Jacqueline. Sooorpreeesaaa! Lo saprete tra (spero) un capitolo.
Ringrazio di cuore Xablerot, Teony e ShinigamiGirl, i miei più grandi fan. Di queste ultime due fan sto per mostrare le immagini che ho chiesto loro delle Streghe Stigie e di Karkadoom.
Aspetto con gioia le vostre, se volete. Vi aspetto. Joma joma dabarasa.

Ecco le immagini.
Medea.
Queste le ho trovate da solo.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** 4. Shibusen contro Snake Island. Personaggi nascosti e forme mai viste vengono alla luce? ***


22. 4. SHIBUSEN CONTRO SNAKE ISLAND. PERSONAGGI NASCOSTI E FORME MAI VISTE VENGONO ALLA LUCE?


Appunto per i cortesi lettori. Vi ricordate il capitolo venti? Quello in cui Manuel stende Gopher con quella frase ad effetto? Bene, vediamo di ripartire da quel punto. Per lasciarvi con l’acquolina in bocca, per così dire.
 
Maka ci mise mezzo secondo a capire che quel ragazzo fosse Manuel e poco mancò che il Golem la schiacciasse, quando si accorse di un dettaglio che faceva la differenza, su di lui.
E non mancò di urlarlo: - Hai le ali?!-
Lui le volò a fianco, le belle ali nere spiegate, che gli facevano una sontuosa linea nel mezzo al mantello, prima di colpire con la mano che non stringeva Lucy il Golem, voltarsi e dirle con un sospiro: - Dico, è la prima cosa che ti salta in mente non appena mi rivedi? “Bentornato, Manu!”, “Felice di rivederti ancora vivo, Manu!”, “Sapevo che ce l’avresti fatta, Manu!” Tutte frasi accettabili. Ma “Hai le ali?!” Molto poco a effetto...-. Un attimo dopo sua sorella lo stritolava in un abbraccio, rompendo il discorso.
Una volta che si furono sciolti dall’abbraccio, Manuel spiegò: - Sì, comunque, ora ho le ali. Un po’ come spuntano a Soul nel collegamento con la tua anima Grigori. Del perché siano così nere, non ti so dire.-
Soul suggerì: - Forse perché lei è un corvo?-
Lucy urlò, in forma di Scettro Nero: - Primo, corvo magico, grazie! Secondo, ora sono anch’io Falce della Morte, fighetto.-
Al che a Soul sarebbe caduta la mascella in forma umana, se non fosse stato per il fatto che era Falce. Maka lo notò subito: la forma era la stessa, ma lo scettro era più lungo, uno zaffiro aleggiava sulla cima e sulla base spuntava una punta metallica poco raccomandabile. Un secondo dopo, Manuel avvertì un fruscio dietro di se e vide Anya che tempestava a colpi di alabarda Gopher, che per qualche strano motivo aveva ancora il braccio.
E urlò a Manuel: - Ehiiii?! Rimandiamo le chiacchere a dopo!-
Una voce dall’alto disse: - Ben detto, il tempo è denaro!-
Maka sapeva di chi fosse sia la voce che l’espressione, ma la sensazione di stupore che avvertì attraverso Soul la convinse ad alzare la testa e... rimase senza fiato!
Kim era in volo, ma non su una scopa. Poggiava i piedi su due lastre di metallo piegate verso l’alto e le pedane in questione erano unite al centro da una lanterna rossa che eruttava fiamme e fuoco da dietro, come un motore con un tubo di scappamento. Nella parte davanti in mezzo alle pedane c’era una zucca di Halloween fiammeggiante.
Kim sorrise nervosa: - Beh? Tutti a fissare Jacqueline in modalità Aliante e non me? Questa è una novità. Specie in mezzo a una battaglia. Fortuna che ora abbiamo due nuove Falci della Morte...-
Maka affetto con un colpo di Falce il Blackson mastodontico che la stava caricando e fissò Tsugumi con decisione: - ... e un’Immortale! Dopo ci dovete parecchie spiegazioni.-
Manuel la fissò in cagnesco, soppesando distrattamente Lucy: - Appunto! Dopo! Ora abbiamo altro da fare.-
Gopher era allibito, anche se a terra e pieno di lividi: - Inaudito! Le Falci della Morte hanno una forma fissa, non possono assumerne di nuove!-
Una voce inquietante li fece voltare di scatto: - Perché essendo anime legate a un potere magico, sono poliformi a ogni cambiamento.-
Era Stein! Manuel fece cadere le braccia: - Prof, ho quasi perso dieci anni di vita. Non lo faccia più!-
Lui, in tenuta da combattimento, si limitò a colpire un maestro d’armi, stralunato e con un’espressione folle, alla fronte con Marie, trasformata in martello, dicendo: - Anch’io sono felice di rivederti, Desper. Tuttavia...- E indicò i resti dei Clown, che si stavano rialzando senza tanti problemi e ricostruendo.
Blair, intontita e in forma di gatto, miagolò: - Nyaah? Non li avevo distrutti?-
Gopher rise sadico, facendo voltare tutti. I suoi occhi mandavano lampi, mentre le sue ferite si ricucivano: - Sciocchi! Dipendono dai peccati del Libro di Eibon, i quali a loro volta dipendono dal Libro stesso! Non avete possibilità di vittoria! Vi batteremo per sfinimento!-
Manuel sorrise maligno: - Non se vi arrenderete.-
Black*Star gli apparve a lato: - Ben trovato, comune mortale! Se vuoi qualche mostro, te ne ho tenuti un paio!-
Lucy disse mentalmente: “Traduzione Star-Umano: Non ce la faccio a contenere i nemici.-
Manuel annuì. Le ali gli sparirono all’improvviso, poi lanciò Lucy in alto, urlando qualcosa che lasciò tutti, Stein escluso, con il fiato sospeso: - Cambio di modalità, piccola!-
E lei, mentre lo scettro s’illuminava di una luce surreale: - Agli ordini!-
Fu come se una cometa fosse caduta in mezzo a loro. Un vento forte si alzò dal punto in cui era caduta Lucy. Manuel si avvicinò alla figura luminosa, accarezzandola lievemente. In un istante, il bagliore finì.
Soul cominciò a sbavare dall’invidia: davanti a loro svettava una... moto.
E che moto! Una moto simile a una Harley-Davidson nera come l’inchiostro, con delle fiamme azzurro elettrico che giravano piene di vita intorno ad essa. Tre tubi di scappamento, di cui quello centrale più grosso e silenzioso, mentre quelli ai lati sparavano fiamme blu acceso. I fanali avevano la forma di due occhi nella testa nera di un corvo, occhi che ricordavano particolarmente quelli del Kishin, solo cerchiati di blu e nero. I manubri, per finire, ricordavano delle ali di corvo spiegate e lo spazio tra le penne di metallo sembrava fatta apposta per le sue dita.
Manuel saltò sopra la moto, dicendo: - Vi presento la modalità Moto Oscura!-
Soul non seppe resistere: - Sicuramente figo! E come la riempi di benzina?-
Lui scosse la testa: - Va con l’energia delle Tenebre. Non serve benzina.-
Gopher gli si parò davanti: - Tu non passi!-
Manuel rise: - Come vuoi! Vediamo, conosci il Mamba Nero?!- Un attimo dopo Gopher si trovava in aria, mentre Manuel era dall’altro lato di Death City. Lo stregone-vampiro si riprese subito, volando sul pinnacolo di un campanile lì vicino.
Manuel tornò indietro in retromarcia, commentando: - Uhm! Ancora in piedi dopo essere stato investito. Coriaceo. Tsugumi, Anya, riuscite a tenerlo a bada?-
Tsugumi, che aveva trascinato via con cura Kid e le sue armi, si voltò sicura: - Conta su di noi!- E volò tra le mani di Anya, che, eseguito l’Eco dell’Anima, volò su per affrontare Gopher.
Blair ridacchiò tra sé: - Non avevo ancora visto un gatto volante... ma c’è una prima volta per tutto.-
Maka si mise spalla a spalla con Stein e Black*Star e disse a Manuel: - Questa zona la copriamo noi. Tu vai e fatti valere, fratellino.-
Lui ammiccò nella sua direzione, poi disse a Kim: - Ti va un bombardamento a tappeto?-
Lei sorrise in modo diabolico, come se stesse per ricevere una paga extra. Delle fiamme uscirono dalla zucca sull’aliante e si compattarono sulle sue mani, ricoperte di un bagliore azzurro.
E cominciarono. Manuel a girare a velocità delle Tenebre per i vicoli, accendendo i fanali di tanto in tanto per allontanare la calca che aveva davanti, sbaragliando gli astanti come birilli (in quei casi gridava: - Black Flash!-) e facendo uscire delle sfere nere dal terzo tubo di scappamento che andavano a esplodere sugli avversari volanti (invece, allora, gridava: - Shadow Ball!-) e sterzando in faccia ai Blackson, sfregiando loro il corpo con la velocità delle ruote, così velocemente da non dare possibilità di ricompattarsi.
Kim invece, volteggiava con virate e picchiate improvvise, cambiando la direzione con le alette dell’aliante, rilasciando delle sfere di fuoco, che s’infrangevano sui Clown, distruggendoli in continuazione, gridando: - Pumpkin Bomb!-.
In un momento in cui i pagliacci l’avevano circondata, Kim virando in alto e ripiombando in picchiata gridando: - Pumpkin Shock!- La granata elettrica si distrusse in un campo elettromagnetico che li mise in standby, permettendole di riprendere fiato.
Manuel, nel frattempo, era alle prese con i Golem, che non riuscivano a colpirlo in nessun modo. Lui sfrecciava tra le loro gambe, veloce come un mamba, permettendo loro di colpirsi in faccia.
Quando non ne rimase che uno di Golem, Manuel sussurrò: - Ora ti butto giù, ciccia bomba!-
E urlò: - Eco dell’Anima!- La moto s’illuminò di un colore azzurrognolo con striature bianche, illuminando la testa di corvo che svettava sulla moto e allungandola. Poi partirono all’attacco, portando la moto a tutta velocità: - Tetro Turbo!-
Il Golem fu bucato nel mezzo e sbriciolato. Manuel sogghignava tranquillo, osservando come Kim stesse facendo strage di Blackson con un attacco a tappeto: da come distruggeva i condomini, si chiese se non avesse intenzione di chiamarlo Coventry Lantern. E se avesse intenzione di partecipare ai lavori di ricostruzione!
Chi lo preoccupava erano Anya e Tsugumi. Gopher era in netto vantaggio, nonostante si fossero aggiunti alla battaglia Maka e Stein.
Anya tentò un disperato attacco contro lo stregone: - Spring Cut Attack!- Il tornado di vento tagliente non riuscì a colpirlo in tempo, ma diede a Maka la possibilità di saltare alle sue spalle per affettarlo con il Majogari. Sempre se Gopher non avesse fatto spuntare un pezzo di lama dalla schiena per colpirla sotto la spalla.
Gopher ghignò soddisfatto, mentre Maka cadeva: - Non si colpisce alle spalle, angioletto...-
Un colpo diretto alla testa di Stein lo costrinse a scansarsi...
Stein disse: - Così come NESSUNO può colpire  i miei allievi!-
... e finire nella traiettoria di Manuel.
Che urlò: - E TANTOMENO MIA SORELLA, DEMONIO!- La moto si fece strada sui calcinacci, sfrecciando in aria e prendendo in pieno petto lo stregone. Poi, Manuel fece uscire il sangue nero, avvolgendolo intorno al pugno e sfracellando un’altra volta la faccia di Gopher, spedendolo a baciare il terreno.
Poi, Manuel gridò: - Lucy, modalità Scettro Nero!- La afferrò al volo, scendendo aggraziatamente giù con una capriola e dirigendosi verso Maka.
Ma Kim lo aveva già preceduto con l’aliante, scendendo giù con un salto e mettendo ambo le sue mani su di lei recitando la formula di guarigione.
Nel mentre, disse a Manuel: - Non preoccuparti per me, abbatti quella feccia di Gopher.-
Il quale, si rialzò da terra, la sua smorfia a V più arcuata per via della rabbia: - Ora basta con le buffonate! Potete aver ucciso Medusa, ma non ce la farete con me! La forma di ottocento anni fa contiene tutte le caratteristiche degli anni precedenti di Mosquito. Resistenza, velocità, potenza. Posso rendere il mio corpo duro come il diamante e non subire nemmeno un danno. Non mi farete il solletico, d’ora innanzi...-
Maka si rialzò in piedi con un colpo di reni, ripresasi dalla ferita: - E vedi di stare zitto! Sei più noioso di Ashura!-
Black*Star apparve improvvisamente, con il fiatone e le kusari-game, chiedendo: - Devo fare qualcos’altro per voi comuni mortali?-
Manuel gli indicò Gopher: - Black*Star, il tizio lì presente dice che nemmeno tu puoi trafiggerlo!-
Lui sorrise: - Vedremo! Tsubaki, modalità Lama Incantata!-
Subito la spada scura gli apparve in mano e si lanciò all’attacco, cominciando a colpirlo con lo Speed Star in tutte le direzioni.
Manuel chiese a Stein: - Qualche idea? Se nemmeno Black*Star ci riesce, come facciamo?-
Spirit apparve in quel momento, chiedendo: - Scusate, mi sono perso qualcosa? Manuel, stai beeenee...-
- Manuel Chop!- Manuel rimise a posto il libro, chiedendo: - Ti pare il momento di arrivare, papà?-
Stein girava all’inverosimile la vite, finché non disse con un sogghigno: - Marie, puoi tornare normale per il momento.-
Marie era stupita, ma non ribatté. Stein prese al volo Spirit, trasformatosi in Falce della Morte.
Manuel chiese: - Mbeh? Che cosa vuole fare senza Marie? Ci vuole ben più di una falce...-
Lui lo zittì: - Ascolta! Hai ascoltato la lezione che ho fatto prima di Carnevale in classe?-
Manuel ironizzò: - E come potrei? Dopotutto, è passato solo un mese!-
Lui lo fulminò attraverso le lenti, ma Maka rispose per lui: - Quando più armi uguali sferrano il loro attacco...-
Furono interrotti da un Black*Star ribaltato all’indietro da Gopher, che fu subito tempestato di colpi da un Kid dolorante dall’alto e da Anya e Tsugumi dal basso.
Stein concluse: - ... l’attacco distrugge più del necessario. Quindi piantala di fare tanto il misterioso, Desper, e tira fuori il tuo asso nella manica.-
Lui lo fissò, a metà tra lo stupito e l’irritato e sbottò: - Lei della discrezione se ne frega, ve...- Si bloccò improvvisamente, portandosi le mani alle tempie.
Maka gli chiese, preoccupata: - Che ti succede? Stai bene?-
Manuel cercò di tranquillizzarla: - Solo un lieve mal di testa, nulla di più.-
Il tono di voce, però, tradiva un immenso dolore. Si accorse che lo fissavano preoccupati e decise di passare all’azione.
Alzò Lucy, commentando: - Beh, volevo usarlo per un’occasione più altisonante, ma suppongo di non avere scelta.-
Maka chiese: - Di cosa state parlando, si può sapere?!-
Manuel si limitò a lanciare Lucy in aria, urlando: - Cambio di modalità, Lucy!-.
Soul disse, mentre Lucy scintillava a mezz’aria: - Non riuscirai certo a sfondarlo con la moto, quello.-
Lui rise amaro: - Preparati a stupirti, Evans.-
Non appena afferrò (sì, afferrò!) Lucy e la luce si disperse, solo Stein ostentava tranquillità. Ora era... una FALCE! Una falce nera e lunga, più sottile di Soul, più lunga di Spirit e, ciliegina sulla torta, la forma della falce assomigliava a un’ala di corvo spiegata.
Manuel sorrise ai più: - Vi presento la modalità Falce Oscura.- Soul lo stava maledicendo mentalmente e Maka gli intimò di smetterla.
Gopher pure se n’era accorto e, rendendosi conto del pericolo, si mise a indietreggiare nel tentativo di fuga più disperato della sua vita, mentre gli altri continuavano a tempestarlo di colpi.
Kid si accorse dei suoi movimenti e incrociò le braccia, dicendo: - Eight Lock!-
Gopher si rese conto di essere bloccato dall’otto ai suoi piedi e urlò: - NO! Non posso morire così!-
Manuel commentò, mettendosi in posizione con Stein e Maka: - Una fine degna per te, poco ma sicuro.-
Maka chiese: - Sai usare una Falce?-
Lui scrollò il capo, dicendo: - No, ma c’è una prima volta per tutto, credo.-
Stein urlò a Marie: - Marie, tu colpisci il centro del suo petto dopo che lo avremo sventrato.-
Manuel lo fissò di traverso: - Professore, può evitare?-
Lui ridacchiò folle: - Sciocco, i termini chirurgici non sono volgari.-
Manuel aveva qualche dubbio che i chirurghi usassero i termini del tipo “sventrare”, ma si preparò per l’Eco dell’Anima, così come Maka e Stein.
Sei voci potenti risuonarono nell’area circostante: - Eco dell’Anima!-
Gopher urlò, vedendo le Falci illuminarsi: - No! Dannati! Morirete con me!- E lanciò un disperato colpo contro Anya, che fu protetta dal corpo di Tsugumi.
Kid urlò: - Tsugumiiii! Questa la paghi, brutto...- S’interruppe stupito quando la vide illesa e sentì dietro di se le anime dei suoi amici vibrare all’unisono.
Voltandosi vide qualcosa di sublime e terribile allo stesso tempo: tre Majogari! Quello azzurrognolo di Spirit, quello bianco di Soul e quello nero e scintillante di Lucy. Partirono all’attacco, correndo a tutta velocità verso Gopher, le lame messe una sopra l’altra, in un mix colorato terribile al solo vedersi.
Gridarono all’unisono: - Antica tecnica dei maestri della Falce. Majogari!-
Gopher urlò un’ultima volta: - Noooo!-
Il colpo triplo dei tre maestri lo colpì nel mezzo. Lo stregone fu aperto come un’ostrica. Marie lo colpì un attimo dopo nel buco formatosi, riempendolo di una scarica da centomila volt. Gopher scomparve in un bagliore bianco.
 
Manuel era stanco morto e cercava di nascondere come meglio poteva le fitte alla testa. Non era il momento, i Clown erano ancora vivi.
Fu in quel momento che una voce possente urlò: - Ora basta!-
Manuel si voltò e vide Eibon stringere tra le mani il suo libro, alzarlo verso i Clown e urlare: - Tornate da dove siete venuti!-
Una figura olografica e scheletrica uscì momentaneamente dal libro, dicendo a Eibon: - Hai vinto per stavolte, padrone. Ma ti metto in guardia! Lasciami incustodito una volta sola e troverò il modo di ucciderti!-
Lui si limitò a fissare la figura, inespressivo: - Limitati a liberare Hiro.-
Lui fece la faccia sorpresa: - Aaah! Già, il tuo caro fi...-
- ZITTO E OBBEDISCI, INDICE!-
Manuel non aveva mai visto Eibon arrabbiato e sperava di non rivederlo più. Shinigami al confronto sembrava un agnellino. L’Indice del Libro di Eibon si rintanò nel libro, che s’illuminò, aprendosi. Hiro uscì fuori, spaventato, ma illeso. Non appena vide Eibon, aprì la bocca per parlare, ma subito la richiuse.
Manuel e gli latri si rigirarono sorpresi al sentire il clangore metallico dei Clown che crollavano senza vita.
Eibon si rimise il Libro in tasca, sussurrando: - Ora è finita.-
Maka chiese: - Non poteva fare prima questo giochetto di prestigio?-
Lui si girò allontanandosi: - E impedendovi di eseguire un attacco così magnifico?-
Subito dopo alzò le mani: - Ah sì! Ciò che il Libro ha distrutto, il Libro ricreerà!-
In un attimo dopo, la maggior parte di Death City si rimise in piedi da sola, eccezion fatta per le case che Kim aveva raso al suolo.
Dopo un attimo di silenzio sbigottito, gli amici di Manuel si misero intorno a lui, Tsugumi e Kim per spiegazioni (spiegazioni che voi lettori conoscete meglio di me!).
 
Dall’alto di una torretta, un ragazzo moro e pallido con due enormi spade nere ai fianchi, fissava con insistenza Hiro e Kid.
Sussurrò tetro: - Mhm! Questa non me lo aspettavo, Eibon, te ne do atto. Credevo ci fosse un solo junior, tra gli Otto Guerrieri. Ma non cambierà che di poco un piatto di bilancia già a terra.- Detto questo, si dileguò in uno sbuffo di fumo, commentando: - Alla prossima, Desper. Se la maledizione non ti distruggerà.-

 
 
Angolo dell’Autore: So cosa state pensando. “Ma cavolo, quando credo di aver capito tutto, ShiNear ci mette qualcosa che non capiamo se non di sfuggita?” Ehi, è il bello della vita.
So che le sorprese vi sembrano tante e troppe e i capitoli troppo brevi. Ma credetemi, se vi dico che cercherò di rispondere a tutti i vostri dubbi.
Anzitutto, chi non avesse capito bene la forma di Jacqueline, sappia che deve pensare che ho scopiazzato alla stragrande l’aliante di Goblin di Spiderman. Quello del fumetto, non del film. Anche la figura di Kim ci assomiglia ora, anche se non porta una maschera ridicola!
E, per chi non sapesse che vuol dire Coventry, nella seconda guerra mondiale i tedeschi distrussero questa città inglese, radendola al suolo, e da qui il termine Coventrizzare.
Per la moto di Manuel, forse ho esagerato, non lo so. Ma devo confessare che l’idea me l’ha data, seppur di sfuggita, Xablerot. Grazie e spero di non pagare per il copyright. Se qualcuno ha delle immagini se possono dare l'idea, sono bene accette.
So che state pensando qualcosa su Eibon, ma ammetto che sono sadico nel lasciarvi con l’acquolina in bocca.
Ora, voglio ringraziare quelli che mi sostengono e mi aiutano incredibilmente e per la mia ff che per le immagini incredibili che mi sono arrivate. E con ciò intendo Teony, ShinigamiGirl e Xablerot.
A loro un grazie dal più profondo del mio cuore. Joma joma dabarasa.
P.S. Oh, so che non sono bravo nelle battaglie, quindi mi perdonerete se non sono state un granché. Cerco di stimolare la vostra fantasia come meglio posso.
P.P.S. Vi faccio vedere ora le immagini di Calipso che la rappresentano meglio (e ancora grazie a chi me le ha inviate.)


Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Fine di una battaglia. Il re del male si diverte a seminare zizzania e due ex-ragazze del NOT rimpiangono un'amica? ***


23. FINE DI UNA BATTAGLIA. IL RE DEL MALE SI DIVERTE A SEMINARE ZIZZANIA E DUE EX-RAGAZZE DEL NOT RIMPIANGONO UN'AMICA MISTERIOSA?

Death Room. Il Sommo Shinigami con la faccia sorpresa era una cosa che Manuel vedeva spesso, ultimamente; nonostante ciò, lo stupore era così grande nel dio della Morte, che Manuel dovette trattenersi dal ridere.
Shinigami disse: - Allora allora alloooooraaaa, vediamo di capirci. Ora abbiamo quattro nuove Falci della Morte a pluri-modalitààààà?-
Kid, Manuel e Kim dissero all’unisono: - Esatto!-
Sid si grattò la testa, poi chiese a Blair: - E tu, perché non ci hai detto di essere una Somma Fiera?-
Lei, seduta sulla zucca, con le braccia fasciate, si limitò a sorridergli sorniona, imitando un gesto di graffio: - Nyah! A nessun gatto piace stare sotto i riflettori.-
Manuel chiese a Lucy: - Somma Fiera?-
Lei era a bocca aperta, ma disse: - Erano... i capostipiti delle razze animali. La loro cerchia era ristrettissima tra le specie comuni. Ne esistono sì e no un centinaio in tutto il mondo.-
Lui inarcò la testa grattandosi la nuca: - E che differenza fa?-
Kid rispose seccamente per Lucy: - Che un gatto magico normale non diventa un felino alto come un grattacielo con un copricapo faraonico in testa.-
Shinigami tagliò il discorso con un gesto della mano: - Suvviaaa, ora è inutile star qui a disperderci. Ci siamo chiariti, Medusa è morta, così come il C.T.T. e possiamo festeggiare...-
- Un momento!- A parlare all’unisono per tutti erano stati Maka e Black*Star. La prima si ritrasse indietro quasi a voler coprire Tsugumi, ma l’assassino la spinse indietro, avvicinandosi a un palmo dal naso di Tsugumi.
Poi sussurrò: - Un immortale. Tu. Da una vita. E ti mostri solo ora.-
Lei si rannicchiò su se stessa, mentre Kid gli diceva: - Black*Star, non mi sembra il momento...- Black*Star lo fulminò con lo sguardo, poi tornò a fissare Tsugumi.
Le chiese: - Da quanto ti faccio paura?-
Lei si rimise sull’attenti, triste: - Da quando ho saputo che la tua famiglia ha distrutto la mia.-
- Cioè?!-
Lei cominciò a fare cerchi con la punta del piede destro: - Due anni fa circa.-
Lui si avvicinò ulteriormente, facendola sobbalzare: - E avevi paura che ti uccidessi?!-
Lei chinò il capo, mentre lui si girava, le nocche dei pugni bianche da quanto la presa s’induriva: - E se ti dicessi che sapevo che eri così da quando ti ho vista la prima volta?- Lei rialzò il capo, mentre gli altri assumevano un espressione sorpresa in volto.
Black*Star disse ad alta voce: - Io sono un dio! Non mi sfugge niente! Sentivo chiaramente che non avrei saputo ucciderti, se non avessi conosciuto il tuo punto debole! Mi prendi per scemo, Tsugumi?!-
Si rigirò verso di lei: - Non sono come quei fessi condizionati dalla Follia della mia famiglia! Ho combattuto il Kishin, uccido quelli che Shinigami mi dice di uccidere, mi sono allenato con te. Ti do forse l’impressione di un assassino assetato di sangue?!-
Lei era senza parole, mentre Tsubaki tentava di fermare inutilmente il suo Meister, che ribadì: - Un dio non uccide senza motivo. L’unico motivo che avrei in mente per farti fuori ora, sarebbe che hai osato paragonarmi alla mia “famiglia”.- Marcò quelle ultime parole con chiaro disprezzo.
Poi si voltò e si allontanò, dicendo: - Mi hai deluso fortemente, Harudori. Credevo che avresti imparato, dopo due anni alla Shibusen, a riconoscere gli amici dai nemici.-
Aggiunse tra sé, sottovoce: - Non solo quelli che vedi.-
La porta della Death Room si richiuse alle sue spalle, mentre Tsubaki lo richiamava inutilmente indietro.
Tsugumi era un contrasto di emozioni diverse, ma Manuel la rassicurò dicendo: - Tranquilla, ci parlo io dopo; è solo un tantino seccato, tutto qui.-
Shinigami richiamò di nuovo l’attenzione di tutti: - Beeeeneeee! Me l’aspettavo! Comunque, non possiamo non festeggiare tutti insieme i nostri recenti successi...-
Soul osò alzare la voce: - A un passo da un’altra guerra?!-
Kim disse: - Dobbiamo riposarci, Soul. Troppe cose in poche settimane.-
Shinigami, spazientito, proseguì, allargando le mani verso Kid: - ... con una festa, per domani sera, tutta per voi, ragazzi!-
Esultarono tutti tranne Soul, che mugugnò: - Uao! Molto poco figo!-
Kid si rivolse a Maka: - Ti occupi tu di preparare il tutto?-
Lei gli fece l’occhiolino, mentre Manuel annunciava, stiracchiandosi: - Bene! In tal caso, vado a ficcarmi sotto le coperte.-
Stein gli sussurrò, alle spalle: - Sicuro di aver detto tutto?- Lui non si girò a guardarlo, gli sembrava di essere sul tavolo di vivisezione solo ad avvicinarglisi.
Solo, sussurrò di rimando: - Quello che serviva. Il resto può attendere.-
Lui girò enigmatico la sua vite, allontanandosi verso Marie: - Basta che ti sbrighi a parlarne prima che sia troppo tardi.-
Dopo aver augurato la buona notte a tutti, si trascinò stancamente a casa sua. Lucy sarebbe arrivata dopo, era ancora a confabulare con Liz e Patty. Arrivato a casa, le fitte alla testa ripresero più forti di prima e dovette appoggiarsi alla scalinata che portava al piano superiore, per non cadere.
Sentì quattro paia di occhi trapiantarsi su di lui, prima di sentire due voci flautanti chiedergli all’unisono: - Avevi detto che non riuscivi a sentirlo.-
Sospirò, mentre fissava lo sguardo su Fire e Thunder, che lo fissavano seri e tristi. Ma come poteva aver accettato un simile incarico.
 
FLASHBACK
 
Terminati gli accordi con Shaula, di ritorno a casa, trovò una sorpresa con Lucy. Pot of Fire e Pot of Thunder, le armi di Kirikou, giocavano allegramente con Lucy sul piazzale, mentre Manuel raccoglieva il biglietto che si trovava davanti alla porta.
“Caro Desper,
per volontà del Sommo Shinigami e per il fatto che la tua anima è compatibile con loro, ti lasciamo i Vasi di Rung. Nel caso ti servisse un approccio più diretto.
Prof. Franken Stein.”
Oh, se lo odiava! Ma aveva accettato.
 
- Di cosa state parlando?- chiese, ignorando il mal di testa lancinante.
Fire (o Thunder, non aveva mai capito la differenza) gli si avvicinò, accarezzandogli la testa e sussurrando: - Siamo anche noi degli sciamani. La natura scorre nel nostro sangue e riusciamo a sopportarla. Ma tu... la tua è una maledizione.-
Lui abbassò il capo, colpevole e stravolto dalla verità.
Chiese, più a se stesso che ai gemelli: - Che cosa dovrei fare?-
L’altro gemello chiese: - La strega... ti ha dato un tempo limite alla maledizione?-
Lui annuì, ridendo amaro: - Sì. Finché il tempo non girerà all’indietro.-
I gemelli dissero all’unisono: - Allora non ci resta che aspettare!-
Manuel sembrava cadere dalle nuvole: - Che? Ragazzi, ma è impossibile che...-
Uno dei gemelli disse autoritario: - Se la strega ha detto che devi aspettare che il tempo scorra all’indietro...-
L’altro concluse: - ...allora avverrà che il tempo si metterà a scorrere all’indietro.-
All’unisono annunciarono: - Perché ogni maledizione ha un punto limite.-
Lui si premette la testa in preda agli spasmi di dolore. I gemelli gli si avvicinarono, abbracciandolo, annullando il dolore.
Lui sentì una sensazione di calore avvolgente e i gemelli spiegarono: - Accade quando oltre al dolore, senti il canto della natura in tutte le sue sfaccettature.-
Lui si mise a piangere, un attimo prima che il dolore ricominciasse e lui svenisse.
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Lucy e Tsugumi erano arrivate trafelate, quando avevano sentito gridare Maka verso di loro di raggiungerla, nel piazzale vicino alla sala Magna della Scuola, dove stava preparando la festa per domani (che diamine, non  si stancava mai, quella ragazza?!).
Arrivate, Maka disse loro: - Guardate!- Il cielo era buio pesto, tranne un puntino luminoso nel cielo, che splendeva più della luna, il cui lato luminoso era ormai perennemente oscurato dal sangue nero di Crona.
Sebben Lucy avesse il fiatone, non poté fare a meno di domandare: - Ma... che stella è quella?-
Tsugumi sorrise: - Non è una stella, Lucy, è Lucifero.-
Lei sbarrò gli occhi, mentre Maka spiegava, accorata: - Un vecchio termine per definire Venere. Solo... non l’ho mai vista splendere così.-
Una voce impastata dietro di loro mugugnò: - Vi conviene godervela, finché dura.-
Si voltarono tutte e tre. Era un ragazzo moro e pallido, che si stava mangiando appoggiato alla balaustra le patatine della mensa. Ai lati della cintura pendevano due enormi spade, con i contorni violacei.
Maka gli disse, mentre le altre indietreggiavano: - Ehi! Sono della mensa!-
Lui ammiccò nella sua direzione: - Appunto. Oltre a mangiare fuori orario e a rovinarmi la salute con queste schifezze, sto anche rubando. Mi sento... all’inferno! Uh uh!-
Maka disse, arrabbiata: - Smettila, o mi costringi...-
- ... a mietermi l’anima? Uno, io non ho anima. Due, dov’è il tuo fidanzato invidioso della situazione?-
Lei sbarrò gli occhi. Ma come si permetteva...
Il ragazzo ingoiò le ultime patatine dal sacchetto, si pulì la bocca con un fazzoletto, poi la fissò triste ed esclamò: - Devo proprio spiegarvi tutto, eh? D’accordo.- Si concentrò un attimo, poi sulla sua fronte comparve un terzo occhio posto in verticale.
Maka fece un salto indietro, urlando dallo spavento: - Tu... tu sei Karkadoom!-
Lui inspirò profondamente: - Che delizia, la vostra paura! Mi fa sentire vivo e potente. Ora capisco perché Ashura si era lasciato andare alla mia Follia. Ti senti un dio. Mi ci devo riabituare, vero, ma già solo questo... è come una lussuria, per me.-
Lucy si riprese, ghignando nervosa: - Fai tanto lo spiritoso, ma non ci uccidi.-
Lui ridacchiò: - Era perspicacia, non sarcasmo, piccola Crow. E comunque, perché rovinare tutto il divertimento... adesso?-
Le labbra delle ragazze erano contratte dalla rabbia, mentre il signore del male si avvicinava lentamente a loro: - E dire che ero venuto per fare due chiacchere con voi... non capita spesso di incontrare tre angeli in un colpo solo.-
Maka disse tra i denti: - Come?!-
Lui si fermò, perplesso e curioso: - Come cosa, angioletto di mamma?-
Lei strinse i pugni fino a farsi sanguinare i palmi con le unghie: - Come ha fatto a nascere un mostro come te?!!!-
Lui rise tranquillo, prima di riprendere a parlare: - Oh, Maka Albarn non sa qualcosa. Tsugumi te lo saprebbe spiegare meglio di me... ma la domanda l’hai fatta a me e ti rispondo. Mi hai creato tu!-
Lei sobbalzò rabbiosa, mentre lui indicava Lucy e Tsugumi e allargava le braccia a Death City, dicendo: - Così come lei, come lei e il mondo intero! Tutti voi umani mi avete creato, mettendo in squilibrio l’armonia del mondo e trapiantandoci l’armonia dell’uomo, questa creatura affascinante perché facilmente manipolabile. Non sarei nato senza di voi e non sarei tornato senza di voi. Uova di Kishin... sono solo una parte del male del mondo. Le guerre mondiali, la distruzione di civiltà, non l’ho fatto io tutto questo, no! Voi, l’avete fatto.-
Poi guardò con tristezza Lucy, mormorando: - Oh, Lucy, quanto mi dispiace per il tuo Meister. E quanto mi dispiace per la vostra cara vecchia amica che abbandonaste al suo destino per colpa di Armida Gorgon.-
Maka chiese a Tsugumi e Lucy: - Armida Gorgon? Di che parla?-
Lucy non rispose, si limitò a stringere i denti, snocciolando insulti che Maka non immaginava potessero uscire da una ragazza di tredici anni: - Tu, lurido, schifoso, pezzente, odioso, figlio di...-
Karkadoom la interruppe con benevolenza, ridendo: - Calma, calma. Si vede che sei Grigori da poco, angioletto.-
Poi si rivolse a Maka: - Oh, mi odi per quello che ho fatto a Crona, vero?-
Lei non disse niente.
Il re dei demoni passò a Tsugumi, dicendole: - E tu, Gatta Nera, dopo tutto questo tempo non vuoi rivolgermi la parola?-
Tsugumi disse solo: - Stai mentendo. Tu ci odi. Ci vuoi morti. Tutti. Perché come esiste un male come te, a maggior ragione esiste ancora più bene!-
Detto questo continuò a fissarlo furiosa.
Lui inclinò la testa di lato, squadrandola: - Non eri così sofista quando ero nella tua testa fino a qualche giorno fa, vero?-
Tsugumi si morse le labbra per non urlargli addosso, mentre lui proseguiva, imperterrito: - Come ci sente a essere orribili, gattina, mh? Ti capisco, sai. Se solo ti fossi rivelata due anni fa, Meme non sarebbe morta invano, giusto?-
Maka gli urlò, vedendo gli occhi di Tsugumi pieni di lacrime di odio e disperazione: - Basta, vattene!-
Lui rise macabro, prima di sparire: - Andarmene? Cara Maka, devi farci l’abitudine a sentirmi spesso. Tra un po’, mi sentirai per sempre.-
Sparito che fu in una nuvola di fumo nero, Lucy disse arrabbiata a Maka: - Torno a casa, ‘notte!-
Tsugumi pure: - ‘Notte!-
Maka non fece in tempo ad augurare loro la buona notte, che si erano già dileguate.
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Arrivata a casa, piena di ricordi rabbiosi del passato, Lucy non si trattenne dal tirare un pugno alla porta. Fatto questo, andò spedita nella sua camera.
Prima di buttarsi sul letto, gettò un ultimo sguardo alla finestra della camera, guardando Venere splendere nel cielo buio.
Sussurrò: - Perché... perché l’hai fatto?-
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
La stessa cosa la stava pensando in parallelo Tsugumi, mentre pure lei fissava Venere, con quadro e una foto dentro. C’era raffigurata una ragazza che le assomigliava molto, con la chioma celeste divisa in due trecce e due occhi con lo stesso colore dei capelli.

Dietro c’era una poesia che aveva imparato a memoria: la poesia l’aveva scritta la sua amica per Tsugumi e le altre prima che...
Il pianto prese il sopravvento, mentre lei stringeva la foto al suo petto, singhiozzando: - Teony... perché a te?-
In un angolo della mente della Gatta Nera, Karkadoom si sfregò le mani con malvagità, pensando: “Dubito che ora vorranno festeggiare qualcosa di effimero.”-
 
Angolo dell’autore: *silenzio di tomba*. Uhm, immagino di aver colto nel segno. Oppure di aver deluso le aspettative di molti lettori.
Allora, mi rendo conto di aver fatto un capitolo molto breve, ma:
1. Ho sempre meno tempo.
2. Mi serviva un capitolo soft e questo soltanto penso renda l’idea.
3. Prometto di alzare il tiro al prossimo capitolo.
Quanto alla sorpresa... Teony, Teony, non te l’aspettavi. Pensi sia un errore, e invece NO! Un omaggio alla mia maestra, Teony-Senpai. Ti ho inserita nella vicenda, a mio grande piacere. Non so esattamente, ma spero niente di preoccupante. Le vicende sono poco chiare, lo so, ma prometto che finito Soul Eater il Risveglio delle Tenebre, se ci riesco, spiegherò tutto in un’altra ff sulle vicende successive a Soul Eater NOT e inerenti a Tsugumi e le sue amiche e questa misteriosa Armida Gorgon (spero di non infrangere qualche regola con questo.
Ringrazio ancora, anche se mi sembrava ovvio nel capitolo, Teony-Senpai e ShinigamiGirl. Senza il loro aiuto e supporto, questa ff non sarebbe mai esistita. A tutti Joma joma dabarasa.
P.S. Questo è il Karkadoom che immagino. Spero vi piacciano.


Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Festa, sentimenti e sfide. Compare l'ombra di Zodiaco? ***


24. FESTA, SENTIMENTI E SFIDE. COMPARE L’OMBRA DI ZODIACO?

 
Manuel era sicuro che qualcosa non andasse, a parte il suo mal di testa. Lucy era più taciturna del solito, nonostante Manuel cercasse di farle ricordare che la festa era per lei. In un attimo in cui era venuto a cercarla in camera sua, l’aveva beccata a piangere davanti a una foto di una ragazza il cui volto, per un istante, solo per un istante, gli causò uno shock. Sapeva di averla già vista, ma dove?!
Decise di non pensarci e, dieci minuti dopo, erano arrivati alla festa preparata per la piccola Lucy, le sorelle Thompson e Jacqueline, le cui immagini svettavano imperiose nel salone. Oggetto di attenzione, seppur minore rispetto alle Falci delle Morte, era Tsugumi, l’Immortale. Tutti volevano o un autografo o una spiegazione sul come si faceva. Manuel capiva a distanza che l’anima della Gatta Nera era a disagio.
Quindi, apparve minaccioso e tranquillo alle spalle dei fan, sussurrando: - Ora filate via, sorci, o vi getto in pasto a un gatto molto più feroce di lei.-
In un attimo, erano scomparsi.
Tsugumi sbuffò, soddisfatta: - Ti dovrei assumere come bodyguard. Non ce la facevo più. Oh, Lucy, sei felice per oggi?-
Lei corrugò un poco la fronte: - Mica tanto. Non siamo diventate Falci della Morte da sole. Il merito è anche dei Meister. Dovremmo festeggiare anche loro.-
Manuel la abbracciò da dietro, dicendole: - E smettila! Mi abbufferò, promesso; ora, però, piantala di fare il muso.-
Lei finalmente riuscì a sorridere, prima di lanciarsi all’inseguimento di Fire e Thunder, che stavano piazzando dei petardi sotto la sedia di Black*Star.
Manuel ne approfittò per chiedere a Tsugumi: - Tutto a posto? Sembri una zombie, come se non avessi dormito.-
Lei scosse il capo, nervosa, dicendo: - Solo un po’ d’insonnia, ma il sonno vien dormendo.-
Lui la fissò con insistenza: - C’è qualcosa che tu e Lucy mi state nascondendo?-
Lei divenne paonazza e farfugliò: - N-Niente che Lucy possa nasconderti.-
Poi, Tsugumi gli chiese a bruciapelo: - Black*Star l’ha presa davvero male?-
Lui la rassicurò, indicando il dio azzurro che sbraitava con Fire e Thunder: - Se fosse arrabbiato, li avrebbe picchiati senza riguardi. Per quanto sia irascibile, è anche un divino scioccone.-
Furono interrotti da Maka, che si avventò sul fratello abbracciandolo stretto e sussurrandogli all’orecchio: - Ti devo parlare, dopo.-
Lui sussurrò un: - Sì.- di risposta, poi le chiese ad alta voce, quasi non avesse ancora aperto bocca: - Maka! Dov’è il tuo fidanzato mugugnone?-
Lei lo indicò in un angolo, mentre lanciava fulmini dagli occhi a chi gli aveva rubato la scena, cioè Lucy, le Thompson e Jacqueline. Manco avesse avuto la sindrome di Black*Star.
Manuel commentò: - Uao! Ho visto tempeste meno burrascose di Soul.-
Maka gli suggerì: - Meglio se per oggi gli stai a distanza. Ho paura che si sia ubriacato di birra.-
Lo stregone sbuffò: - Che lagna! Dai andiamo a goderci la festa.-
Fu una festa molto accesa e allegra, con tanto di chiacchere e musica. Kid era tranquillo, ERA, almeno fino a quando Black*Star non distrusse un tavolo con il suo peso, rendendo la sala asimmetrica.
A parte questo, Black*Star era, in effetti, quello che aveva completamente dimenticato la rabbia del giorno prima.
Soul rimase tutto il tempo a trangugiare birra in un angolo, inutilmente rimproverato da Maka.
C’erano anche, in via del tutto eccezionale, le Falci della Morte dell’Asia e dell’Africa con i loro Meister, Djin Dallang, il cui volto era completamente avvolto da un turbante, e Deng Dinga, e il suo volto era COPERTO da piercing, che Manuel e Lucy trovarono molto simpatici.
Quest’ultima era molto osservata insieme al suo Meister; dopotutto, Lucy era diventata Falce della Morte con un anno di anticipo rispetto al record di Justin Law. Ma a parte questo, erano impressionati anche dal fatto che fosse un animale magico.
Dopo un po’, quando la festa era al termine, Jacqueline andò a prendere il microfono e spense la musica.
Poi disse: - Ascoltate ragazzi! Io sono Jacqueline O’Lantern Dupre. E sì, sono, come Liz, Patty e Lucy, che invito qui vicino a me, una nuova Falce della Morte...-
Il vociare dei ragazzi e delle ragazze la interruppe, seppur per un attimo.
Poi, lei riprese: - Ebbene... tutti voi siete qui a festeggiare noi, nonostante ci stiamo dimenticando che non abbiamo fatto tutto da sole. Non saremmo mai diventate Falci della Morte se non fosse stato per i nostri meravigliosi Meisters, ai quali vorrei rivolgere un caloroso applauso!-
La proposta fu accolta all’unanimità (se non si contava Soul!) e in un attimo Manuel, Kid e Kim furono inondati da un boato di battiti di mano.
Soul si avvicinò al gruppetto di ragazze vicine al microfono e, non appena Jacqueline finì, lo prese con disinvoltura e disse, con voce per niente ubriaca: - Un grande successo senza dubbio! E spero, con questo, di voler parlare a nome di tutte le Falci della Morte qui presenti.-
Un timido applauso accompagnò le sue parole, poi continuò: - Mhm. Sì, quattro grandi Falci della Morte... se non teniamo conto del fatto che stiamo parlando di un’irascibile, una schizzinosa, una pazza e una tappetta.-
Il boato di stupore colpì l’aula, e le ragazze furono trattenute da un solo braccio di Manuel e Kid, che si erano appostati lì in anticipo, quasi prevedendo cosa sarebbe successo.
Manuel chiese: - Spero che tu stia per rimangiare tutto, Soul Eater.-
Lui sogghignò: - Non ci penso nemmeno! Anzi, sì, chiederò scusa... ma solo se tu e la tappetta mi batterete.-
Manuel strinse il pugno, mentre l’emicrania contribuiva a farlo arrabbiare: - Non ti azzardare a ripeterlo...-
Lucy approfittò della distrazione del Meister per strappare il microfono a Soul e dirgli, in modo che sentissero tutti: - Ovvio che accettiamo, ubriacone!-
Manuel e Maka la rimproverarono all’unisono: - Lucy!!!-, mentre Tsugumi si portava una mano alla bocca, allibita.
Soul rimase interdetto, la mano che reggeva il microfono ancora aperta, prima di stringerla fissando Lucy e dirle: - Piccola...- E qui disse una parola che fece perdere a Manuel la pazienza e lo spinse a colpirlo allo stomaco, catapultandolo sul tavolo del punch.
Poi, Manuel urlò: - Domani a mezzogiorno ti farò rimangiare quella parola. E sarà il tuo miglior pasto con contorno di denti da dieci anni a questa parte, imbecille!!!-
Detto questo, afferrò Lucy e la condusse a casa, ignorando gli sguardi esterrefatti degli altri. Soul, poi, rinvenuto, non poté evitare un Maka Chop pesantissimo come punizione.
Tsugumi disse, come nella sua mente: “Ora come allora, eh? Sei orribile!”
Una voce lugubre ridacchiò: “Voi esseri umani... così malleabili!
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Manuel, una volta arrivati a casa, chiuse la porta e urlò addosso a Lucy: -Ora mi dici che accidenti ti è successo per farti uscire dai gangheri in  questo modo, Lucy Crow. E non tirarmi fuori che si tratta di problemi da adolescente in crescita!-
Lei si lamentò sbuffando: - Ma chi se ne...-
Manuel colpì la parete con forza tale da sfondarla, sbraitando: - Non ti azzardare, sai! Ho l’emicrania a mille e non sono dell’umore per scenate da quarto grado. Quindi, dimmi, cosa accidenti ti è successo perché tu rispondessi in modo cretino a un ebete jazzista ubriacone! Ora!!!-
Lei era a un passo dal piangere e balbettò, con voce ferma: - N-non lo so. Succede così da quando... da quando...- e qui si mise a singhiozzare, i pugni ridotti a due sassi, da quanto erano chiusi.
Manuel le chiese, più gentilmente: - Da quando cosa, Lucy?-
Lucy quasi urlò l’ultima parola: -... da quando è apparso... quel... quel... KARKADOOM!!!-
Manuel sussurrò, quasi inviperito: - Ah, è così?-
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Quasi contemporaneamente, Maka lo urlava a Soul: - Ah, è così?! Perché dovrei credere a una scusa così scema?!-
Lui si stava massaggiando la testa, ormai resa un’incudine da quei continui Maka Chop, mugugnando: - Ma se ti ho detto la verità! Non mi ricordo davvero nulla!-
Maka si mise a fare avanti e indietro, nervosa, cercando di mantenere la calma, gridando: - E ora mi tocca fare la copertura per te, combattendo contro mio fratello per causa tua, SCEMO! E siccome non si può annullare una sfida fatta davanti ai prof, lo renderò più nervoso di quanto non sia...-
Poi si bloccò, quasi l’avesse colpita un fulmine e disse: - E se invece... ma ovvio. Era questo il suo scopo. Divide et impera.-
Si girò verso l’angolo buio della stanza, dicendo: - Ti stai godendo lo spettacolo, Karkadoom?!-
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Anya chiese trafelata a Tsugumi, mentre andavano a casa di Maka: - Ma... Tsugumi, non dovremmo... non dovremmo...-
Tsugumi si girò e disse deciso alla sua patner: - I fan possono aspettare quanto vogliono. Devo scambiare quattro parole con “chi-so-io”.-
- Quel “chi-so-io” è quel problema di cui eravate a conoscenza voi e Teony, vero?-
La voce di Kid risuonò alle spalle delle ragazze, spaventandole.
Tsugumi disse ad Anya, con un sospiro: - Lascia che glielo spieghi io.-
Anya le urlò: - Ma il Sommo Shinigami...-
Tsugumi era decisa: - Lui è suo figlio!-
Anya si rimise tranquilla, dicendo semplicemente: - Vado a controllare una cosa a casa. Fate come se non ci fossi.-
Allontanatasi, Kid chiese a Tsugumi: - Con chi stavi parlando, prima?-
Lei disse, dubbiosa: - Beh, con Anya, ma perc...-
Lui la interruppe: - No, mi riferivo alla tua mente.-
Lei trattenne il fiato, spaventata: - C-come fai a saperlo?-
Kid divenne rosso: - Io... insomma... eri triste e... il tuo sorriso era talmente asimmetrico... cercavo di fartelo tornare alla normalità... capire cosa ti rendeva triste, insomma!-
Lei, altrettanto rossa per l’imbarazzo: - S-sì. Ma non ti farà piacere sapere con chi stavo parlando.-
Kid attese, e lei infine disse: - Era... era... LUI.-
Kid capì e la fissò sorpreso: - Ma... come? Tu sei una Grigori!-
Lei sospirò ancora, si sedette sul muretto del marciapiede lì vicino e cominciò a raccontare: - Accadde tutto quando mi trasformai per la mia prima volta, due anni fa.-
 
VICENDA DI DUE ANNI FA
 
Anya torreggiava davanti a lei, mentre i due bulli si preparavano a lottare.
Tsugumi tentò, a mo’ di scusa: - Ma... non posso trasformarmi. Non ci riesco se me lo chiedono così. -
Anya si voltò leggermente, il viso nobile e altero: - Avevo sentito dire che le persone comuni fossero forti e vigorose e divertenti e tipi brillanti. Ma tu sei diversa. Che delusione!-
Tsugumi avvampò per la vergogna, mentre il bullo si chinava, con in mano “testa-di-coltello”, a un pelo dalla faccia di Anya, sogghignando: - Così non hai bisogno di un arma, allora?- Lei tirò due potenti schiaffi ai tizi, facendoli indietreggiare.
Poi si mise in posizione da combattimento: - Arma o no, non mi faccio mettere i piedi in testa da tipi come voi.-
I tipi si rimisero sull’attenti, mentre Tsugumi fissava con apprensione, finché una voce potente non fece sobbalzare tutti: - Immaginalo!-
Era il professor Sid, che proseguì: - La lama affilata che giace nella tua anima! Risvegliala! Per batterti per i diritti in cui credi. Da oggi, sei una studentessa della Shibusen!!-
Lei chiuse gli occhi lentamente, riflettendo: “Immaginare? La spada affilata che giace nella mia anima, ha detto.”
Li riaprì che si trovava in una caverna buia e umida, rannicchiata su se stessa, mentre un’anima violacea le volteggiava davanti.
Diceva tra sé: - Non sono diventata arma perché lo volevo. Perché me? Io odio essere diversa dagli altri. Voglio andare a casa. Non voglio farlo. Vi prego, lasciatemi in pace!-
Una voce tranquilla sussurrò dietro di lei: - Con chi parli, scusa? -
Lei si rialzò, allontanandosi, mentre la voce proseguiva: - Cosa non vuoi fare, che sei così spaventata?-
Era spaventata, ma anche attratta da quella voce magnetica e disse: - Chi sei? Fatti vedere!-
Lui uscì fuori, un passo dopo l’altro. Era un ragazzo, alto, vestito di nero dai capelli alla punta delle scarpe, il volto pallido e simile a un angelo, con un eterno sorriso triste. Due spade enormi gli pendevano dai fianchi e brillavano energia, violacea come l’anima che le fluttuava davanti. Ma la cosa più sconvolgente erano gli occhi: due sfere di cristallo di un limpido nero, nelle quali si rifletteva e in cui giaceva un torrente di buio. Non c’erano altre parole per descrivere quel fumo che si accalcava fino alle iridi, nel disperato tentativo di trovare un’uscita, quasi quella prigione di occhi fosse troppo noiosa.
Lei gli chiese: - Chi-chi sei tu? Che ci fai nella mia testa?-
Lui si limitò a dire, e la sua voce era profonda come l’eco: - Non ho un nome. E sono nella tua testa, sì, ma non ti so spiegare il motivo. Vivo qui da quando eri piccola e ammetto che, preso dalla noia, mi sono divertito a darti una “spintarella”, quando ti sei semi-trasformata la prima volta.-
Lei era sbalordita e chiese: - Tu... tu puoi risvegliare la mia lama?-
Lui si grattò la testa, fissando l’anima violacea: - Spiacente, ma no. Qui devi cavartela da sola.-
Tsugumi annuì, triste: - Capisco. Beh, non ha importanza. Non volevo essere così...-
- Così come io non volevo stare nella tua testa?- chiese lui.
Si fissarono in silenzio, poi il ragazzo chiese: - Perché devi trasformarti?-
Lei si rigirò le dita, imbarazzata: - Le mie amiche... compagne, cioè, sono nei guai.-
Lui si grattò il mento, poi le disse: - Ti farò una domanda, per rispondere ai tuoi quesiti. Tu, perché sei diventata così, secondo te?-
Lei rifletté un attimo, poi rispose, decisa: - Devo combattere... devo difendere... le mie compagne. Ciò in cui credo.-
Lui sorrise, prese l’anima fluttuante e gliela avvicinò come un palloncino, dicendo: - Può bastare. Puoi aprire gli occhi, Tsugumi Harudori.-
Lei la prese in mano, mentre si illuminava vivamente e il ragazzo svaniva insieme alla caverna, sussurrando: - E ricorda. Immagina. Tu sei un’arma!-
Finito il combattimento, che per altro finì con una vittoria schiacciante per Anya, dopo la trasformazione, mentre ritornava normale, la voce sussurrò nella sua mente: - Ricorda. Un giorno o l’altro, volente o nolente, mi dovrai ricambiare il favore.-
 
- ... e così, sono iniziati tutti i miei guai.- terminò Tsugumi, reggendo la testa con le mani.
Kid, che le era rimasto seduto accanto fino a quel momento, si schiarì la voce: - Sì, ma ancora non mi spiego come...-
In quel momento, Tsugumi sentì delle fitte orribili alla testa e urlò.
Kid si alzò prontamente in piedi, pronto a dare una mano: - Che cosa succede, Tsugumi? Devi andare in infermeria?-
Lei sussurrò, spaventata: - N-no. Lui... lui è QUI, Kid! A casa di Maka!-
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Anche Manuel lo avvertì, sentendo le ombre addensarsi fuori da lì.
E disse, scaraventandosi fuori: - Eh, no! Mia sorella no, vigliacco!-
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Soul si chiedeva perché accidentaccio Maka non gli avesse ordinato di diventare arma, invece di stuzzicare il re del male in persona. E ora era lì, bloccato, mentre il ragazzo moro che aveva preso il corpo di Crona si ergeva beffardo davanti a Maka, il fumo nero intorno a lui come un temporale pieno di elettricità.
Maka, per nulla impressionata, chiese semplicemente: - Ti sei preso il controllo di Soul con il Sangue Nero per istigarlo contro Lucy, non è così?-
Karkadoom sorrise: - Ma che intelligente, che sei, angioletto. A dire la verità, mi è bastato fare perno sulla sua invidia, per farlo impazzire, ma puoi metterla anche così.-
Lei fece un passo in avanti: - E tiro a indovinare. Hai fatto perno sull’astio di Black*Star, sulla tristezza di Lucy. E tutto per un po’ di divisione interna.-
Lui la fissò come un bambino innocente: - Fiera e combattiva, oltre che intelligente. Magari potessi fare cambio con te... ma no, mi basterà poco e avrò quello che desidero da anni.-
Lei chiese, perplessa: - Di che parli?-
Lui scosse un dito: - Non così in fretta, signorinella. Tutto a tempo e debito. Ora devo andare, arrivano la batteria e la mia ospite d’onore. Ti basti sapere che ora anche Shinigami dubita di voi.-
E in un attimo, svanì, sparendo nel nulla. La porta di casa fu buttata giù da Manuel, seguito a ruota da Tsugumi e Kid.
Un istante dopo, ansimando, giunse anche Lucy, che sbuffò un paio di volte piegata in due, prima di rivolgere a Manuel uno sguardo truce: - Mi vuoi spiegare cosa speravi di fare da solo, deficiente?-
Lui si limitò a dire, grattandosi la testa: - Oh, già! Non ci ho pensato.-
Tutti, Maka compresa, crollarono a terra, a quell’affermazione.
 
Una volta che, radunati gli spartoi, Maka ebbe spiegato tutto (e Tsugumi e Kid evitarono di dire quello che si erano detti prima), Manuel commentò: - Gran bel pasticcio!-
Soul si alzò in piedi, vergognoso: - Beh, vado a dire al Sommo Shinigami che la sfida è annullata...-
Manuel lo fermò con una mano: - Fuori questione. La sfida si terrà ugualmente.-
Soul e Maka chiesero stupefatti: - Ma che accidenti stai dicendo?-
Lui si massaggiò le tempie, enunciando: - Tre ragioni. Primo: se lo vai a dire ora, è inutile, perché l’hai detto davanti ai prof, quindi la sfida è più che valida. Secondo, se la prendiamo come una sfida normale per allenamento, Shinigami non ci farà caso e non staremo al gioco di Karkadoom.-
Maka attese, poi chiese: - E la terza motivazione?-
Lui sogghignò sbieco: - Beh, ammetto di non essere un gran maestro di Falce e mi farebbe comodo una lezione come questa.-
Soul sorrise di rimando a Lucy: - Beh, effettivamente non abbiamo mai fatto un allenamento serio, piccola.-
Lei ammiccò: - Vuole insegnarmi, maestro?-
Manuel confermò: - Già, Maka. Che ne dici?-
Maka ci pensò su, poi sorrise come solo lei sapeva fare: - Beh, non vedo perché no. Ma guai a te se osi deludermi. Sono un’insegnante mooolto più severa di Stein.-
Lui si alzò: - Ne dubito, tu non mi vivisezioneresti.-
Black*Star urlò: - Immagino che lascerete al dio qui presente l’onore dell’arbitrato! AHAHAHAHAHAHAHAH!-
Tsubaki disse gentilmente: - Black*Star, non sei un insegnante della Shibusen...-
Lui urlò: - DAMMI UN PO’ DI TEMPO, PICCOLA! SONO UN DIO, NON POTRANNO DIRMI DI NO!-
Manuel lo ignorò, e si rivolse a Kid: - Niente accenni sulla simmetria durante la sfida?-
Lui disse: - Nessuna, garantito.-
Manuel annunciò: - Allora è Kid il nostro arbitro...-
Liz s’interpose: - Forse è meglio se assista la professoressa Mjolnir!-
Maka tappò la bocca di Manuel e annuì con entusiasmo: - Assolutamente d’accordo!-. Poi gli sussurrò all’orecchio: - Più tardi mi ringrazierai! Non immagino quanto sia lungo Kid a disegnare un campo da combattimento solo perché sia simmetrico!-
Lucy disse tra sé, sospirando: “Proprio vero; il Sangue Nero rende la testa vuota.”
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Sid aveva chiamato Black*Star in disparte, una volta che gli Spartoi furono usciti.
Black*Star chiese: - Cos’è Prof? Mi volete fare supplente del vostro corso? Non ti facevo così vecchio! Muahahahahahah...- Interruppe la risata non appena notò che il Prof non sorrideva e non gli tirava un pugno in testa come al solito, anzi, era serio come poche volte in cui l’aveva visto preoccupato.
Sid disse: - Ascolta, Black*Star, presto sarà annunciato all’intero team, ma conoscendo le tue reazioni a certe situazioni, ho deciso di parlartene in privato e il Sommo Shinigami ha approvato la cosa.-
Black*Star tagliò corto: - Arrivi al punto. Gli dei odiano i giri di parole.-
Sid spiegò: - Nel mondo intero stanno avvenendo omicidi che si allargano a macchia d’olio. Non riusciamo né a contenerli, né a prevederli. Holmes ci sta perdendo la testa e un giorno gli è stato recapitato questo per la Shibusen.-
E gli porse un foglietto, su cui erano scritte poche parole, con un disegno di una croce malandata posta su un cerchio.
                                                                                                            
Le parole dicevano:
“Una croce per niente sacra sul mondo,
e nell’Odio la Shibusen sprofonderà.”
 
Black*Star accartocciò il biglietto, il volto contratto dalla rabbia: - Riconoscerei ovunque questo detto! Quel mostro...-
Sid confermò: - La sua associazione è rinata. Zodiaco è tornato!-
 
Angolo dell’autore: Ebbene? Cosa ve ne pare? Partiamo con ordine. NESSUNO, immagino, si sarebbe aspettata una reazione simile da Soul e NESSUNO avrebbe pensato a un simile capovolgimento nel NOT.
Vi ho stupito? Spero di sì. Chi è Zodiaco? Cos’è accaduto a Tsugumi negli anni seguenti? Come sarà la sfida tra i maestri di Falce della Shibusen? E quali sono i piani del Signore del Male?! Vedreeeemoooo! Sono sadico quanto Stein, lo so.
Un saluto speciale a Teony-Sensei e ShinigamiGirl-Sensei. E a Michy_66, che ha iniziato da poco a seguirmi. A tutte loro un grazie dal più profondo del cuore.
Joma joma dabarasa. Ci vediamo la prossima volta con il seguito di Plichrome!
P.S. Vi posto qui le immagini di Circe come la immagino. Una disposizione disorganica delle immagini, ma che rende, a parer mio.


Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Notizie scottanti. Assistiamo allo scontro tra due Maestri di Falce mentre il mondo crolla nella Follia? ***


25. NOTIZIE SCOTTANTI. ASSISTIAMO AL PRIMO SCONTRO TRA DUE MAESTRI DI FALCE MENTRE IL MONDO CROLLA NELLA FOLLIA?

 
C’era una folla immensa, davanti alla zona di combattimento che stava per svolgersi tra la Maestra d’Armi Maka Albarn, che sconfisse il Kishin, e Manuel Desper, il neo-arrivato prodigio che aveva appena sconfitto Medusa Gorgon.
Il quale, nella sua stanza, era in ritardo e si stava lamentando con Lucy: - Accidenti, Lucy. Sicura di non averli visti?-
Lei sbuffava, rintanata sotto i cassetti a cercare negli angoli sperduti della stanza: - Ma piantala! Che cosa vuoi che sia, con o senza guanti?-
Lui commentò, girandosi da dietro l’armadio: - Con i guanti ho una presa migliore sulla mia arma. Hai idea della figura che potrei fare se ti mollo come uno scemo per via del sudore?-
Lucy stava per rispondere che in un modo o nell’altro non era uno scemo, quando si sentì bussare di sotto; Manuel andò ad aprire e si trovò davanti al dottor Stein.
Il quale, molto freddamente, gli allungò un paio di guanti e una fialetta: - I guanti te li aveva presi Blair e nella fialetta c’è l’anti-dolorifico che mi hai richiesto.-
Lui prese prima la boccetta e la bevve tutta d’un sorso, dicendo: - Grazie.-
Stein gli allungò i guanti, chiedendogli: - Posso chiederti a che ti serviva?-
Manuel s’infilò i guanti, dicendo: - Mal di testa. L’aspirina non funziona. Ora scusi ma sono...-
Lui lo interruppe, accendendosi una sigaretta: -...in ritardo? Lo so, ma Soul doveva assentarsi in infermeria per una... diagnosi, dato che i traumi cranici rientrano nelle competenze della Neigus. Quindi, ero anche venuto a dirti che lo scontro avverrà tra un’ora.-
Manuel lo squadrò: - Traumi cranici? Ho qualche dubbio che si tratti di qualche Maka Chop di troppo.-
Stein si limitò a fissarlo in silenzio per qualche secondo, prima di chiedergli: - Di’ un po’, com’è che il mal di testa ti è venuto proprio dopo lo scontro con Medusa?-
Manuel si appoggiò alla trave della porta, improvvisamente preso dall’ironia: - Un ragazzo di venti e passa anni non può decidere del diritto di rimanere in silenzio? Mi sembra di averle già detto che me ne sarei occupato da solo.-
- E a me sembra di aver capito che sei un bell’egoista, se pretendi di sapere tutto dal Sommo Shinigami e non gli permetti di sapere tutto di te.- concluse Stein, girando la vite sulla testa un paio di volte.
Lui abbassò la testa, ridendo piano: - Qui è diverso. Se il Sommo Shinigami venisse a saperlo...-
Il dottore sorrise: - Tranquillo, non ti toglierà dalla squadra solo perché hai una maledizione.-
Manuel sbarrò gli occhi: - Co-come fa a saperlo?-
- Me lo hai detto tu adesso.-
Lui scosse la testa, maledicendosi mentalmente, poi chiese: - Può non dirlo a nessuno?-
- Figliolo, sono un dottore matto e instabile; se vuoi un’assicurazione medica, c’è il professor Sid per questo.-
Lui si sedette sullo sgabello delle scarpe, sospirando e dicendo: - Sì, ho una maledizione. Devo sentire l’Urlo della Natura finché il tempo non scorrerà all’indietro.-
Stein fece girare ancora la vite, commentando: - Mhm. Medusa era sadica fino ai capelli, su questo non ci piove.-
Lo stregone lo fissò, prima di chiedere: - L’antidolorifico potrebbe non funzionare?-
Lui si appoggiò allo stipite della porta, prima di spegnere la sigaretta e commentare: - La maledizione riguarda la tua anima, non il tuo corpo. Se ci tieni tanto a perdere il mal di testa, devi trovare il modo di far cessare la maledizione.-
Manuel si massaggiò le tempie: - Problema numero uno. Non ESISTE una persona che sappia far girare il tempo all’indietro.-
Stein commentò, prima di allontanarsi: - Una persona, vero. Anche se una strega... Beh, ci si vede tra un’ora. Io ti consiglio di riposare.-
Lucy chiese, dalla cameretta: - Manuel, stai bene?-
Manuel si riscosse, dicendo: - Lascia stare Lucy, ho trovato i guanti.-
 
Al campo da combattimento, situato vicino al campo da Basket, Manuel era pronto a tutto. Tranne che a una visitina del Sommo Shinigami.
Il quale, dirigendosi verso di lui, commentò: - Bene bene beeeene. Cos’è successo ieri? E non venirmi a dire che voi potete venire a sapere cose dentro la mia anima di cui io debba rimanere all’oscuuuroooo.-
Lo stregone non si scompose: - Se Maka non gliel’ha detto, non vedo perché glielo debba dire io.-
Lui sembrò sorpreso: - Oh. Beeeeh, straaano. Maka ha detto la stessa cosa. Ad ogni modo, buona fortuuunaaaa!-
Manuel si concentrò su Maka, che, dall’altra parte del campo, si prendeva con tutta calma una bottiglietta d’acqua fresca. Naturale, mentre lui si riposava, lei passava il tempo ad allenarsi. Un attimo dopo, Stein si mise al centro del campo da combattimento, sulla sedia a rotelle, mormorando qualcosa sulla “sportività” e gli “eventuali spargimenti di sangue”, si allontanò, tenendoli sempre d’occhio e con il rischio di capitombolare dal suo mezzo di sostegno. Manuel avrebbe preferito la Mjolnir come arbitro, ma Liz diceva che, come osservatrice, lasciava alquanto desiderare.
Manuel gridò a Maka: - Se ti azzardi ad abbassare la guardia perché sono un novellino, guai a te!-
Lei sogghignò: - Non ci pensare nemmeno, fratellino. Tanto, hai ancora molto da imparare.-
Lucy e Soul si trasformarono quasi istantaneamente, in un tripudio di colori rosso e nero, mentre Marie sussurrava a Stein: - Sbaglio, o la cosa non ti da’ alcun peso?-
Lui rispose: - Ti sbagli, invece. Sono molto curioso. Dopotutto, è uno scontro unico nel suo genere, se non epico.-
Lei chiese: - Che vuoi dire?-
Stein girò la vite un paio di volte: - Non so te, ma io non ho mai visto uno scontro tra maestri di Falci.-
Maka partì all’attacco, mentre Lucy diceva: - Ricorda; arma e maestro sono una cosa sola.-
Lui si limitò ad annuire leggermente, prima di colpire la guardia di Maka con un affondo della Falce Oscura. Maka parò il colpo con abilità, ma nel farlo tenne la lama di Soul in posizione perpendicolare al pavimento. Manuel liberò Lucy dalla stretta di Maka, saltando velocemente sulla lama e volandole alle spalle, mirando con la Falce alle gambe. Maka parò velocemente con la scarpa rinforzata, ma Manuel spinse con tutta la forza delle braccia, facendole perdere l’equilibrio e cercando di affondare. La maestra d’armi, però, lo colpì con tutta forza con la punta del manico, facendolo volare all’indietro.
Dopo un attimo in cui rimasero a terra ad ansimare, si misero a ridere, prima che Manuel commentasse: - Adesso capisco cosa intendi per “molto da imparare”. Stare per terra è un ottimo esercizio per riprendere fiato.-
Maka si rialzò quasi in contemporanea al fratello, dicendo: - Ora basta battutacce. Mi sa che è tempo di smetterla con le buffonate.-
Lucy ridacchiò: - Di già? Abbiamo appena iniziato!-
Soul rispose: - E chi ha detto che la finiamo qui?-
Maka e Manuel cominciarono a tempestarsi di colpi, stoccate, affondi e parate. Il più delle volte si finiva che le falci s’incastrassero, di modo che la battaglia proseguisse in un tira e molla per vedere quale arma cedesse per prima, cosa che finiva sempre con la vittoria di Maka.
I movimenti erano rapidi e veloci da entrambe le parti, ma mentre Manuel sfruttava la forza delle braccia, Maka rispondeva con una fluidità che aveva dell’innaturale, come l’acqua.
A un certo punto, Maka colpì il fratello con la base da cui spuntava la lama, sfracellandogli la mascella. Il pubblico allibì, ben due volte; la seconda avvenne quando Manuel ne approfittò per afferrare Soul e centrare Maka con una ginocchiata all’altezza del fegato. Barcollarono entrambi, ma rimasero in piedi. Il susseguirsi di colpi li stava facendo stancare più velocemente del previsto e ansimavano. Lo scontro proseguì ed entrambi i maestri andarono sul pesante, colpendosi e ferendosi a vicenda con le lame delle falci.
Tsubaki, dagli spalti, fissava allibita, sussurrando: - Da non credere! Ma che stanno combinando? Doveva solo essere un allenamento...-
- Non è questo, Tsubaki.- s’intromise Balck*Star; - Devono stabilire chi è il migliore maestro di falce. Incosciamente stanno cercando di stabilire chi è il capobranco.-
Tsubaki era così sconvolta che non riuscì a dirgli che si diceva “inconsciamente” e non era l'unica ad essere sconvolta, considerato che Marie protestava con Stein: - Ma li vuoi fermare? Ancora un po’ e si uccideranno.-
Lui si aggiustò gli occhiali: - Non mi sembrano molto diversi dagli scontri tra me e i miei colleghi alla Shibusen.-
Lei sbuffò: - Peccato che siano finiti tutti all’Ospedale.-
Stein la fissò di traverso: - Scusa, ma a che serve una fidanzata strega guaritrice, se non ti aiuta?-
Manuel ribaltò la situazione quando, scontrandosi con Maka al centro del campo, le fece volare Soul dall’altra parte del campo con un pugno. E lei gli rese la pariglia spedendolo, sempre con un pugno, dalla parte opposta.
Manuel si rizzò in piedi in fretta, con un colpo di reni, esclamando: - Ora basta, Maka! Vediamo se riesci a fermare questo!-
Poi pensò: “Pronta, Lucy?” e lei accennò a un sì dall’altra parte.
Manuel, allora, fece ruotare la falce sopra la testa, facendola poi scendere con la lama rivolta alle sue spalle verso il basso, prima di gridare con Lucy: - Eco dell’anima!-
Maka, dall’altra parte, rispose, dopo aver recuperato Soul: - Ah, è così? Soul!-
Lui: - Pronto!-
Anche Soul ruotò velocemente sopra la testa di Maka, prima di scendere, solo davanti a Maka e con la punta della lama rivolta in avanti.
E anche loro gridarono: - Eco dell’Anima!-
Le quattro anime si unirono, sollevando un polverone immenso.
Il pubblico si zittì, mentre Stein pensava: “Beh, pure questo è epico; il primo grande scontro tra due Cacciatori di Streghe.”
Entrambi i maestri si lanciarono l’uno verso l’altro, mentre le lame di Soul e Lucy risplendevano rispettivamente di colore blu e nero e i maestri gridavano all’unisono: - Antica tecnica dei Maestri della Falce! Majogari!-
Le lame si allargarono e si scontrarono quasi nello stesso momento e lo spostamento di aria creatosi fece volare i capelli a tutti gli spettatori. Il bagliore dello scontro tra le quattro anime era quasi insostenibile.
Alla fine, il bagliore finì e il campo si trovò diviso in due da una linea diagonale che scavava il terreno fino ai margini degli spalti, dove si trovavano due buchi, l’uno di fronte all’altro.
Tsubaki chiese a se stessa, allibita: - Un... pareggio?-
Black*Star scosse la testa, mentre il Professor Stein si alzava in piedi e diceva: - Il primo a uscire dal campo è stato Desper, quindi... la vincitrice è Maka Albarn... che festeggeremo una volta che tutt’e due saranno tirati fuori dalla mia camera d’Ospedale.
Shinigami commentò: - Sempre che si riescano a tirare fuori.-
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Dopo l’incredibile vittoria di Maka, i ragazzi erano rimasti di sotto a chiacchierare su quello che era accaduto nello scontro. Tutti... tranne Tsugumi e Kid, che avevano seguito i loro amici fino alle porte dell’ospedale, dove era stato chiesto loro di aspettare. Kim era fuori per una commissione ed era tornata in fretta e furia.
Tsugumi e Kid stettero ad aspettare fuori, con l’apprensione alle stelle, mentre Tsugumi cercava di rompere il silenzio inquietante che si era formato: - Ehm... bene, chi credevi che vincesse?-
Lui la fissò di sottecchi, appoggiato al muro: - La cosa non mi ha sorpreso. Sottigliezze a parte, è stato un pareggio, proprio come sospettavo.-
Tsugumi era sorpresa dalla sua risposta, ma non chiese di più.
Fu Kid a proseguire, chiedendole: - Piuttosto, riguardo all’altra volta, mi spieghi come ha fatto a finire quel... mostro nella tua testa?-
Karkadoom, nella testa della Gatta Nera, commentò: “Mostro... ma ha mai visto suo padre prima della fondazione della Scuola?
Tsugumi lo ignorò e si limitò a rispondere: - E chi lo sa? A saperlo prima, lo avrei cacciato molto tempo fa. D’altronde, me l’aveva già detto...-
S’interruppe bruscamente, mentre Kid la incalzava: - Chi?-
Lei pensò a quella donna... come si era presentata... “Io sono colei che il tempo ignora, perché da me non passa mai... sono il ghiaccio del cuore che ha soffocato il piacere; ma senza di me, precipiterai nel buio.”
La Gatta Nera ricacciò quei ricordi, rivolgendosi a Kid: - Nessuno. Una figura misteriosa. Ma non era malvagia... era molto triste, questo sì.-
Lui decise di cambiare argomento: - Ti ricordi la prima volta che ci siamo visti? Io non pensavo che la tua anima fosse così triste.-
Tsugumi voleva rispondere che allora non poteva essere triste, perché non sapeva, invece disse: - Non me lo ricordo bene...-
Kid era stupito, ma rimase tranquillo: - Io lo ricordo, invece. Era davanti al Chupacabra...-
 
2 ANNI PRIMA
 
Tsugumi stava andando al Chupacabra. Non sapeva il perché, considerato che da quando erano arrivate le nuove bariste, era tutto più difficile. Erano attaccabrighe e facevano paura... ma voleva solo essere loro amica.
Una volta arrivata al posto, però, sentì un fracasso orrendo provenire da dentro e la voce di quella di nome Liz urlare: - Che ci fai tu qui? Ci stai spiando ancora?! Se non devi ordinare qualcosa, vattene, ora!!! Stai disturbando gli altri clienti.-
E la porta del bar si spalancò, facendo intravedere mentre usciva un ragazzo moro vestito da funerale, che si limitò a dire: - Non ci sono altri clienti, grazie a voi. Vi ho già detto che è un buon lavoro. Che cosa penseranno i servizi sociali di voi?-
Liz urlò: - Zitto! Vai al diavolo!- e gli lanciò una tazzina, che lui afferrò con una facilità impressionante.
Fatto questo sospirò, si voltò dall’altra parte per andarsene e fu in quel momento che vide Tsugumi, la quale non poté non  notare le tre striscie bianche sulla sua testa.
Lui la fissò con interesse, si diresse verso di lei, le mise la tazzina in mano e disse: - Scusami.-, cominciando a sistemarle le trecce e i capelli.
Lei non poteva muoversi, mentre lui la fissava negli occhi a un metro dal suo naso. Era imbambolata persa in quegli occhi indagatori, alla prima impressione gelidi, ma indagatori oltre ogni dire. Occhi DORATI!!! Bellissimi! Per la prima volta nella sua vita, avvertì una stretta prenderla all’altezza dello stomaco. Non poté non sentirsi imbarazzata per il cerotto che portava al centro della fronte, che doveva apparire pressoché ridicolo.
Quando ebbe finito, si allontanò di un passo, la fissò e commentò, chiudendo un occhio e sorridendo in un modo che Tsugumi trovò BELLISSIMO, dicendo: - Sì. Ora sei perfettamente simmetrica. Ti chiedo ancora scusa.- E si allontanò.
Tsugumi rimase lì, rossa in viso, dimentica di quel che voleva fare, mugugnando: - Simmetrica?!-
 
Tsugumi ascoltava quello che diceva Kid e ricordava pian pianino ogni dettaglio di quello che era accaduto quel giorno.
Finì con il chiedere: - Solo una curiosità; perché quel giorno mi fissavi in quel modo?-
Per la seconda volta in due giorni, il figlio del Sommo Shinigami arrossì come dall’imbarazzo, senza sapersi spiegare il perché; o almeno, il perché lo sapeva, ma non aveva idea di come spiegarlo. E Tsugumi non poté non notare che era terribilmente carino quando era così... umano, ecco.
Si limitò a schiarirsi la voce e a spiegare: - Io... ero ammirato dalla tua anima, ecco.-
Tsugumi inarcò un sopracciglio: - La mia... anima?-
Lui si affrettò a dire: - No, no, non è come pensi, è che... ecco... tu sai che sono ossessionato dalla simmetria, no?-
Lei annuì, mentre Kid proseguiva imperterrito: - Ecco... il punto è che la tua anima... è perfettamente simmetrica.-
Lei non capiva ancora e il ragazzo se ne accorse: - Vedi... è difficile notare le anime degli immortali e non potevo immaginare che tu... lo fossi. Le anime umane, per quanto belle possano apparire, non sono mai completamente simmetriche. Anche l’anima di Maka, per quanto sia Grigori, sbatte le ali in modo irregolare. Il punto è che comunque, la tua anima HA qualcosa che la rende simmetrica e sono rimasto colpito.-
Tsugumi chiese, curiosa: - E cioè?-
Lui la fissò sorridente, dicendo: - L’otto.-
Lei inarcò un sopracciglio: - Ho... un otto nell’anima?-
Kid le pose inavvertitamente una mano all’altezza dello sterno, facendola sobbalzare: - Un otto rovesciato in orizzontale... è il simbolo dell’infinito.-
La Gatta Nera chinò il capo, imbarazzata e triste: - Già... una vita destinata a non finire... a differenza di Anya.-
Lui le sollevò il mento, facendola arrossire più del dovuto: - Come me per Liz e Patty, d’altronde.-
Tsugumi non ci aveva mai pensato in effetti; ma capiva che in quel momento erano troppo vicini. Troppo...
Kid le sussurrò: - Tsugumi, io...-
Un colpo di tosse dietro di loro, li fece sobbalzare e allontanare di almeno una decina di passi. Il professor Stein era lì dietro, sulla sedia girevole e li fissava come curioso.
Rimasero un attimo lì, poi il professore commentò, spegnendo la sigaretta: - I ragazzi si sono ripresi in fretta. Kid, Tsugumi, è richiesta la vostra presenza e quella delle vostre partner alla Death Room.-
Tsugumi e Kid si diressero a casa dei loro partner, mentre Tsugumi non poté fare a meno di pensare: “Ma cosa mi è successo?”
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Manuel e Maka erano sorridenti davanti a Shinigami, che non poté fare a meno di chiedere: - Coomeeeee? Credevo foste ancora arrabbiati.-
Manuel aggrottò la fronte: - Arrabbiati? Era solo una sfida. E alla fine, la migliore è Maka. Com’è giusto che sia.-
Lei gli tirò un pugnetto amichevole sulla spalla: - Alla fine, però, non dovevo insegnarti molto.-
Il professor Sid si schiarì la voce, ma fu Sherlock Holmes a parlare: - Basta convenevoli, la situazione è molto critica.-
Tutti gli Spartoi fissarono l’investigatore, improvvisamente attenti.
Holmes proseguì: - Anzitutto, c’è un problema che sta causando non pochi guai al mondo intero. A quanto pare, e Black*Star sa di cosa sto parlando, nel mondo avvengono sempre più omicidi. I quali, sfacciatamente, risalgono a un solo nome, un’associazione, per essere precisi.-
I ragazzi fissarono Black*Star, il quale si limitò a sbuffare infastidito, dato che lo fissavano più per sapere che per ammirarlo: - Zodiaco.-
Maka fece letteralmente un salto indietro, mentre gli altri puntarono gli occhi su Holmes.
Ma fu il professor Sid a parlare: - Era un allievo di assassinio alla Shibusen, insieme a Black*Star. Era... diciamo che era molto indietro al corso, rispetto a Black*Star. E questo non gli andò mai giù. Tanto che cominciò con l’uccidere la sua partner.-
Manuel era allibito: era impensabile una tale crudeltà.
Holmes proseguì: - Fatto questo, creò un’associazione cui aderì anche il Dottor Nim, l’Associazione Zodiaco. Si diffuse per un paio di anni, finché, quando credetti di aver ucciso Nim, due anni fa, scomparve nel nulla insieme a Zodiaco. Quel tipo è un freddo calcolatore, che uccide con la stessa perizia di un artigiano. Sono anni che gli dò la caccia ed ecco che... pouf, appare dal nulla, specie dopo l’arrivo di Karkadoom.-
Maka era ancora scossa, ma ebbe la forza di chiedere: - E immagino che tu abbia già una pista, vero?-
Lui masticò il manico della pipa, dicendo: - Sì, ma il luogo non vi piacerà.-
Attesero e Watson disse, con espressione tombale: - Il luogo... è Brooklyn.-
Fu un attimo. Patty cadde letteralmente per terra, cominciando ad arretrare verso l’uscita e dicendo: - Nononononononononono...-
Liz urlò, inviperita e rossa in viso: - Scordatevelo! Ci sono voluti anni per farci dimenticare quegli anni e voi ci volete riportare laggiù?!-
Holmes era tranquillo: - Non abbiamo molta scelta.-
Kid si avvicinò alle ragazze, dicendo a suo padre: - Padre, se mi consente, vorrei parlare con le ragazze da solo.-
Shinigami annuì appena, visibilmente preoccupato.
Manuel parlò per tutti: - C’è dell’altro, vero?-
Shinigami commentò lugubre: - Il mondo sta crollando nella Follia. Gli stati si stanno dichiarando guerra, uno dopo l’altro, e il potere di Karkadoom non fa che crescere. Sembra che... non lo so, ma l’ordine non si mantiene... sembra esserci di mezzo un sentimento molto particolare...-
Black*Star chiese, stranamente: - Si tratta dell’Odio?-
Lui annuì tristemente e Black*Star commentò: - Allora so chi c’è dietro.-
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Saliva, saliva. Quella scala non faceva che salire. Che noia! Si teletrasportò su con uno scattò, atterrando vicino alla sua cara amica. Stava fissando lo spettacolo di distruzione che le aleggiava davanti.
Si avvicinò anche lui, sussurrando: - Spettacolo, meraviglioso, non trovi, tesoro?-

Lei sussurrò: - Vuole adularmi?-
- Complimentarmi sarebbe più adatto. Tutto grazie a te.-
Lei ridacchiò: -
No. Tutto grazie a LORO. Che personaggi affascinanti.-
Il ragazzo commentò: - Desper se la prenderà parecchio, sai? Forse un po’ troppo. E tutto per rivedere quel ragazzo che dici sia il tuo pupillo?-
La donna sussurrò e la sua voce raschiante non avrebbe mai potuto lasciare intravedere la nostalgia che traspirava dal suo animo marcio: -
Il mio piccolo Blackie...-
Il ragazzo la accarezzò alla guancia: - Ti raccomando. Ci tengo a te, sai? Ci tengo a tutte e tre.- Detto questo sparì.
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Stesso momento, in Francia.
Una ragazza, seduta a braccia conserte, con gli occhi chiusi, sussurrò, nella solitudine delle candele: - Quando finirà, Aisu?-
Una voce gelida e morbida come la neve sussurrò in risposta: -
Devi saper pazientare, piccola mia. Pure io ho dovuto aspettare, per mio figlio.-
La ragazza pianse piano, dicendo: - Tsugumi... non manca molto.-
La voce proseguì: -
Il tuo tempo sta per arrivare... Tengan.-
L’occhio sinistro della ragazza si aprì, rivelandosi senza pupilla e con una lice azzurrognola nel buio della casa.

 
Angolo dell’Autore: Fatto questo, AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI!!! E FELICE ANNO NUOVO PER CHI DOVESSE LEGGERE SOLO NEL 2015 QUESTO CAPITOLO.
Anzitutto, so che questo sa di citazione, ma ci tengo ad assicurare una cosa: se c’è un qualsiasi particolare che non vi è chiaro nelle mie ff o se c’è qualcosa che volete farmi approfondire, sono aperto ad ogni richiesta ragionevole. Se c’è un personaggio che ho spiegato male, o se volete che ripeschi qualcuno dall’aldilà... ditemelo e io vi risponderò a tempo e debito.
Arrivato a un nuovo anno, non posso non passare in rassegna chi mi ha seguito con affetto fino ad adesso.
In primis comincio con chi mi ha seguito per prima, dandomi l’input fondamentale per proseguire,
ShinigamiGirl, le cui ff, Daughter of Darkness della sezione Soul Eater e Wammy’s House Story della sezione Death Note, sono in attesa di essere lette da molte persone che non so se le apprezzeranno quanto le ho apprezzate io.
Xablerot, poi, è stato un mio fedele compagno di scrittura e mi ha dato un gran generatore di fantasia con Soul Eater 2: Resonance, del quale aspetto con ansia il prossimo capitolo.
Infine, ma non meno importante, quella ragazza che, da una semplice amica su questo sito, è diventata per me una fan, una star e la mia Sensei:
Teony, alla quale ho dedicato la mia seconda ff, che, spero, non possa deludere le aspettative. Di lei non posso dire più di quanto non possa, considerato che ho chiesto alla redazione di inserire le sue storie tra le scelte. Vi consiglio solo di leggerle, perché, credetemi, non avete mai letto niente del genere. Sono “Alle prese con la Simmetria”, “La riunione delle Tredici Lune” e “L’anima di uno Shinigami”, tutto incentrato sulla pairing Tsugumi/Kid, che spero possa essere presto accettata nella sezione Soul Eater, pairing che, avrete notato, è diventata anche per me una preferita.
Detto questo, aspetto risposta. Joma joma dabarasa. E arigatou a tutti.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Brooklyn. Tornano i Demoni in America mentre ritroviamo tante (o forse no?)conoscenze? ***


26. BROOKLYN. TORNANO I DEMONI IN AMERICA MENTRE RITROVIAMO TANTE, ( O FORSE NO), CONOSCENZE?
 

Le grida si alternavano in un continuo: - NO!- - Non se ne parla!- - Tu sei un matto asimmetrico!- e allora Kid urlava: - TU MENTI IN MODO SPUDORATO!!!-
A un certo punto Manuel si alzò in piedi, sbottando: - Se non la piantano, faccio loro una scenata tale...-
Soul lo bloccò con una mano: - Lascia stare. Dopo Ashura ho avuto tanta paura solo quando Patty diventava matta. E fidati, nemmeno Liz la trattiene in quei casi.-
Lui sbuffò: - Ho capito, ma se vanno avanti così, Ashura fa in tempo a tornare in vita di nuovo.-
Dopo altri dieci estenuanti minuti, Kid uscì fuori dalla stanza. La sua giacca era asimmetrica, il che lasciava a intendere la lunghezza e il protrarsi della discussione.
Manuel chiese: - Allora, com’è andata l’ambasciata dal nemico?-
Lui ansimò, prima di riallacciarsi il vestito: - Accettano, a patto che sia una cosa rapida.-
Holmes disse: - Ottimo, partiremo domani.-
Tsugumi chiese allarmata: - Chi?-
Lui sbuffò: - Il meglio. Gli Spartoi, io e Watson, Sid e Neigus, Stein e Mjolnir, Hiro e il nasone...-
Manuel si sentì mancare all’udire quei nomi: - Non sarebbe meglio andare in pochi? Se ci muoviamo tutti insieme, Zodiaco potrebbe sospettare...-
Holmes commentò: - Proprio quello che non si aspetta. E comunque, se ci attacca, avremo ben altra storia che il C.T.T.! L’Organizzazione Zodiaco è un’associazione che conosce una cosa sola: uccidere.-
Black*Star sbuffò: - Avrei qualche dubbio sulla forza delle pedine di quel mollaccione!-
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
- Quanto a logica, Limone, sei davvero stupido!-
- Parla lei, Dolcetto, la cocca del capo!-
- Scusate, non potremmo discuterne dopo? Zod...-
- ZITTO TU!- Su una cosa erano d’accordo: urlavano alla stessa misura e Harvar D. Eclaire ne aveva abbastanza. Era il giorno della riunione dei membri fondatori dell’Associazione Zodiaco e, tanto per cambiare, Limone, un tizio con la testa ossigenata, il responsabile dell’Europa dell’Ovest, litigava come un matto con Dolcetto, la più pericolosa del gruppo e la più dotata, responsabile dell’America del Sud. Quei due passavano il tempo a discutere strategie da proporre a Zodiaco; con il solo risultato di far venire il mal di testa a tutti.
Tutti tranne Vaniglia, la donna perennemente muta, un donnone con un bazooka e una bandana sui capelli scuri, responsabile dell’Oceania.
Seguivano Zenzero, un tipo tarchiato di colore responsabile dell’Africa del Nord; Choco, un tipo bizzarro con il ciuffo responsabile dell’Africa del centro e del Sud, sempre in compagnia della sua cerbottana; Candito, il responsabile dell’Estremo Oriente, completamente vestito di nero ninja, con due katane poco raccomandabili; Menta, la donna responsabile del Medio Oriente, stagliava su compagni con la sua chioma verde e la sua sciabola a due mani, grossa e lunga come il collo di una giraffa; Ice Cream, invece, un tipo completamente coperto di pelli animali e un passamontagna, era il responsabile dell’Asia Centrale e si limitava a una pistola con il silenziatore e un kalashnikov; questi da un lato del tavolo.
Dall’altro si trovavano, oltre ai citati Harvar, Limone e Dolcetto: Amarena, una donna bionda e annoiata che giocava con una boccetta di arsenico, responsabile delle isole del Pacifico; Pistacchio, un tizio grasso e con un machete, responsabile dell’America del Nord; infine, un ragazzo incappucciato di nero, lo sguardo assente sui suoi sai appoggiati sul tavolo.
In quel mentre la porta del salone si aprì di scatto, lasciando intravedere un uomo con i capelli ricci e castani, il volto coperto da una maschera maori, che disse: - Signori! Un po’ di decenza! D’altronde, qui siamo ospiti.-
Tutti si misero seduti e in silenzio, tranne Dolcetto, la donna con i capelli rosa che squittì: - Mio signore! Il viaggio è stato lungo?-
Lui le si avvicinò, abbassandola gentilmente sulla sedia: - Mia cara, se uno dorme il tempo non passa.-
Limone, l’uomo sulla quarantina con la testa ossigenata, mugugnò sottovoce: - Sempre a fare la lecchina, quella...-
Harvar sogghignò e stranamente il mascherato se ne accorse: - Harvar, perché ridi?-
Lui commentò, facendo spallucce e inarcando la schiena: - Perché dopo soli dieci minuti che sono qui, ho capito perché uno dei suoi uomini è stato chiamato Limone.-
Tutti si misero a ridere, tutti tranne Limone, che divenne rosso fragola dalla rabbia, e l’Uomo Mascherato, che commentò: - Davvero? Perché è irascibile e facilmente condizionabile? Non saresti il primo a notarlo.-
Harvar rise piano prima di rispondere: - Naah! Solamente è un tipo acido di prima mattina per tutto il resto della giornata.-
Altra risata collettiva, che fu fermata dalla furia di Limone, che provò ad assestare ad Harvar un pugno in faccia con il sostegno del tirapugni, ma l’Uomo lo fermò: - Limone! Faccio appello al tuo buonsenso, sempre che te ne sia rimasto.-
Lui lo fissò stupito: - Ma... Sommo Zodiaco...-
Lui si tolse la maschera, rivelando un volto da ragazzo risoluto e arrabbiato, cosa che fece rabbrividire i più: - Non sono io il Sommo che dovreste adorare. Lo sai bene, Limone.-
Detto questo, incrociò le mani sul tavolo e comunicò: - Signori, sono ansioso di avere delle novità. Dov’è che il Caos regna di più?-
Dolcetto dichiarò, fiera: - L’America Latina è sull’orlo del collasso con il Nord e i paesi Musulmani delle isole del Pacifico.-
Amarena commentò: - Non certo grazie alle tue doti d’incantatrice, amazzone.-
Dolcetto sbuffò: - Ah, già, Amarena mi ha aiutato.-
Amarena posò una mano sul bazooka, ma Zodiaco intervenne: - Scommetto che è stato determinante l’aiuto di entrambe. Complimenti! Avete ucciso i presidenti, per generare questo?-
Amarena e Dolcetto si fissarono negli occhi, poi dissero all’unisono: - Gli ambasciatori.-
Limone ridacchiò e Zodiaco si rivolse a lui: - Mister Acidità, tu che hai fatto?-
Tutti esclamarono all’unisono: - Niente!-
Limone si alzò in piedi: - Non è vero, io...-
Zenzero terminò per lui: - Hai solo svaligiato un paio di banche. Scompiglio intestino, niente d’internazionale.-
Zodiaco si mise una mano sulla fronte, sconsolato: - Ne riparleremo, Limone. Zenzero, come va con l’Africa del Nord?-
Lui fece spallucce: - Nessun cambiamento, ho solo ucciso il figlio di un petroliere per incrementare l’odio contro gli Europei. Per il resto ci ha pensato Lady Circe in Egitto.-
Choco fu più telegrammico: - Scontri. Guerriglie. Genocidi. Futuri interventi americani.-
Zodiaco rise: - Di cui hai collaborato solo per il duecento per cento, giusto? Candito, tu che mi dici?-
Lui incrociò le braccia: - Come allora. Ci sarà una guerra tra quasi tutti gli stati dell’Estremo Oriente, Filippine escluse.-
Menta rise con voce grossa: - Ah, sì? E dimmi, con che bombe ci saresti riuscito, scusa?-
Lui la fissò in cagnesco: - Tu sei la più pigra del gruppo, ragazza, considerato che nella tua zona la guerra c’è da secoli!-
Zodiaco piantò un pugno sul tavolo: - Basta a tutt’e due!-
Dopo qualche minuto di silenzio nervoso, Ice Cream commentò: - A me è bastata qualche sparatoria di gruppo per attuare guerra contro i kazaki, ma niente di che...-
Zodiaco alzò la mano in gesto conciliante: - Sono sicuro che hai fatto del tuo meglio.-
Pistacchio si alzò in  piedi trionfante: - Io ho fatto scoppiare disordini tra Canada e USA! E il Messico sta per invadere gli statunitensi!-
Limone rise: - E come hai fatto, ti sei servito delle tue doti gastronomiche per una guerra tra salumieri, gringo?-
Tutti, tranne Zodiaco, il ragazzo con il cappuccio, Dolcetto e Pistacchio, risero come folli, mentre Pistacchio fissava Limone con l’intenzione di farsi una limonata.
Poi Zodiaco disse: - Tu, Tartufo?- e tutti, tranne Dolcetto, s’incupirono. Lei e Tartufo andavano d’accordo. Gli altri si tenevano a debita distanza da Tartufo, perché era inquietante oltre che con una spiccata vena sadica, senza contare che era il favorito di Zodiaco. Dicevano che il suo primo omicidio l’aveva commesso con un riccone russo. L’aveva sventrato con un’arma da taglio appena inventata a Kiev, in Ucraina e, come ciliegina, aveva amputato le dita dei piedi e gli aveva cavato gli occhi. Il tutto mentre era sveglio. Da allora Zodiaco l’aveva reso il responsabile dell’Europa dell’Est.
Tartufo prese il suo sai e prese a girarlo sul tavolo, sussurrando con voce da bambino: - La Russia farà scoppiare una guerra atomica contro il mondo intero entro due giorni.-
I più sussultarono, mentre Dolcetto si leccò le labbra: - Come hai fatto? Sono curiosa.-
Lui commentò: - All’Ambasciata dell’Onu hanno ritrovato il figlio del presidente russo morto. Il presidente non sa chi incolpare, quindi la dà a tutti.-
Zodiaco rise diabolico: - Geniale! E com’è morto?-
Lui alzò lo sguardo dal tavolo: - Folgorato nella vasca da bagno. Senza palpebre.-
Vaniglia deglutì sonoramente, mentre Dolcetto commentava: - Mi piaceeee! Crudele al massimo.-
Poi fissò Limone che lanciava lampi in direzione di Tartufo: - Vedi? Questo è lavorare, pigrone formato limone.-
Limone la fissò in cagnesco: - Allunga ancora un po’ la lingua, Dolcetto, e la userò per impiccarti alla trave della porta!-
Zodiaco fissò Limone inespressivo, dicendo: - Però non ha torto, Limone. Da quando mi sono assentato due anni fa, tu ti sei messo in testa che potevi fare quello che volevi e non quello che dovevi. A differenza tua Dolcetto e Tartufo sono grandi lavoratori.-
Poi fissò i presenti e gridò: - Vedete come si fa? Ha fatto più in un mese Tartufo che non voi in due anni!-
Zenzero commentò stoico: - Nessuno può fare come il grande Zodiaco.-
Lui sorrise tristemente, poi disse: - Mi domando cosa penserebbe in proposito Medea al sentirti, Zenzero.-
Dolcetto cercò di cogliere la palla al balzo: - Mio signore, quando potremo vedere la nostra signora?-
Zodiaco fece un gesto conciliante: - Pensate a compiere il vostro lavoro. Al momento la grande Medea non desidera visite. Piuttosto, che notizie abbiamo dalla Shibusen, Pistacchio?-
Pistacchio si schiarì la voce, poi disse: - Shinigami sta inviando una squadra a Brooklyn per informazioni. Andranno con i Diavoli di Brooklyn.-
Dolcetto era perplessa: - I Diavoli di Brooklyn? Credevo fosse una leggenda metropolitana.-
Harvar rise: - Oh, no. Esistono eccome. Sono le armi del figlio del Sommo Shinigami.-
Limone si alzò in piedi: - Che accidenti aspettiamo? Fermiamoli! Non hanno possibilità contro l’Organizzazione Zodiaco!-
Dolcetto lo rimise a sedere, stizzita: - Imbecille! Non faremo che attirare attenzione. Facciamoli saltare in aria a metà strada.-
Tartufo commentò: - Io direi di aspettarli alla tipografia. Sappiamo che c’è Holmes con loro e che arriveranno a quell’informazione.-
Zodiaco, con noncuranza, fissava una vecchia scacchiera impolverata, con una partita in sospeso, accarezzando con le mani un alfiere dei neri, e disse: - Li aspetteremo qui davanti, invece.-
Tutti sussultarono e Candito chiese: - Mio signore, ma Desper ha sconfitto il Dottor Nim, Medusa... Albarn poi è la ragazza che ha sconfitto il Kishin... è una buona idea?-
Lui non lo degnò di uno sguardo, solo disse: - Come afferma il buon vecchio Holmes, sovente è quando il re si trova sotto scacco che avviene lo scacco matto dall’altra parte.-
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il viaggio per Brooklyn durò circa tre ore, d’altronde erano solo in Nevada. In viaggio ebbero la (s)fortuna di ascoltare il telegiornale, che comunicava la notizia terribile. Tempo due giorni e la Russia avrebbe distrutto il mondo.
Holmes imprecò, cosa che di solito non faceva: - Zodiaco si è dato da fare ed io non ho uno straccio d’indizio.-
Maka era sconvolta: - Ma com’è possibile? Come hanno fatto?-
Black*Star era serio come poche volte: - Hanno ucciso loro il figlio del Presidente Russo, facendo cadere la colpa su chiunque. Colpa di Medea e della sua Follia dell’Odio che sta facendo perdere la testa a mezzo pianeta.-
Holmes gli chiese: - Come accidenti lo sai?-
Balck*Star gli allungò un giornale di cronaca russa ingiallito: - Ho il Russo nel sangue. Non so parlarlo, ma a leggerlo sono un drago.-
Maka era sbalordita e Manuel non poté trattenersi dal pensare: “Black*Star sa leggere? E il Russo?!!!”
Tsubaki chiese: - Dov’è Excalibur?-
Manuel rispose con un ghigno: - A rompere le scatole a Hiro e alla classe economica.-
In quel mentre si udì una voce negli altoparlanti: - Cretini! La mia leggenda comincia nel...-
Mentre gli altri sprofondavano nel sedile, Manuel sospirò esasperato: - Nonononono. Noooo! Ora è passato alla sala comandi.-
 
Arrivati all’aeroporto di Brooklyn, alle sette di sera, Liz era distrutta. Nessuno era riuscito, d’altra parte, non poteva non essere sconvolto, per colpa di Excalibur. Solo Hiro era tranquillo, anche se a disagio. Mentre Anya si portava giù una valigia (ma a che accidenti le servivano?), si udì un botto al suo interno. Non c’erano, fortunatamente, guardie a sentirli, quindi Manuel poté arrabbiarsi con “tranquillità” quando scoprì che Fire e Thunder si erano nascosti nella valigia. Maka era guardinga, perché non c’era che pochissima gente in un’ora che era di punta.
Poi, Manuel si prese la libertà di prendersela con Anya: - Mi spieghi per quale accidentaccio di motivo, ogni dannata volta che ti porti dietro una valigia, ci si nasconde dentro qualcuno?!-
Anya gli tirò in tutta risposta uno schiaffo in faccia (e FACEVA MALE!), dicendo: - Colpa tua che non addestri bene animali domestici e lattanti.-
Fu la volta dei “lattanti” di fissarla in cagnesco.
Tsugumi tirò su un Manuel schiaffeggiato e commentò: - Ma che ci fate qui?-
Loro dissero all’unisono: - Noi siamo di Brooklyn!-
Manuel si rivolse stupito a Liz: - Lo sapevi?-
Lei scosse la testa: - Si saranno trasferiti prima di noi. Quindi eravate voi i Petardi di Brooklyn?-
Loro sogghignarono e sussurrarono trasognati: - Allora sì che era divertimento.-
Soul sbuffò: - Chi? Quei misteriosi individui che hanno fatto saltare in aria metà Brooklyn tre anni fa?-
Fire (o Thunder) fissò Patty e commentò: - Questa è classe, diavoletto!-
Patty scosse la testa, mentre ridacchiava: - Forse vi sfugge il fatto che noi abbiamo una taglia più alta.-
L’altro gemello commentò, con un gesto annoiato: - Già, già, governo ladro per ladre di serie B.-
Stein si erse sopra il gruppetto e commentò: - Il prossimo a parlare sarà dissezionato.- e ai più vennero i brividi.
Holmes cominciò a marciare avanti, imperterrito: - Ora basta. Dove si trova il bar informazioni, qui a Brooklyn?-
Le Thompson, Fire e Thunder dissero all’unisono: - Bar Jalapeno.-
Soul sogghignò: - Chissà... magari lì non ci sono le tavole da stiro.-
L’urlo di dopo: - MAKA CHOP!!!- non fu fermato da nessuno.
E mentre Soul prendeva a scusarsi, il team Spartoi si mise in marcia, mentre Excalibur annoiava i presenti davanti a loro con un’altra noiosa conferenza. Perlomeno il passaggio era libero sul marciapiede. Sid non parlava, ma Black*Star capiva che per lui non era giornata.
 
Il bar era aperto fino a tarda ora, quindi il puzzo che usciva da lì doveva essere più che normale, considerata la quantità considerevole di bottiglie per terra.
C’erano, nonostante il basso livello del bar, due buttafuori, che fermarono Black*Star un attimo prima che riuscisse ad entrare: - Fermi! Solo i soci possono...-
Patty s’intromise: - Oh, Carl, ma noi SIAMO soci.- E per ribadire il concetto puntò Liz al naso del buttafuori.
Lui strabuzzò gli occhi a vedere (o forse era più corretto “rivedere”) quella Magnum e farfugliò: - Be-be-be-bentornata miss Thompson, quanto tempo...-
Lei lo scansò con una manata, ma prima che entrassero, Manuel sussurrò a Kid: - Sarà la mia impressione, ma Patty e Liz stanno entrando troppo nella parte.-
Lui lo rassicurò con un cenno del capo, poi entrarono. Le persone che si trovavano lì dentro dovevano essere ladri con una pessima fama, ma nessuno sembrava particolarmente pericoloso. Patty e Liz si avvicinarono al barista, mentre Hiro si teneva le dita sul naso per la puzza ed Excalibur commentava: - Cretini!-
Il barista chiese: - Desiderate?-
Liz trasformò Patty puntandogliela sul naso e sussurrò: - Edward. Sempre la solita puzza d’acciuga che spacci per merluzzo?-
Lui si accorse di chi aveva davanti e divenne pallido: - Liz... Patty... sentite, se è per casa vostra, l’ho tenuta in ordine, nessuno è entrato...-
Liz spinse ancora di più la pistola, urlando e attirando l’attenzione dei presenti: - Non ce ne frega un bel niente, Eddy! Vogliamo delle informazioni! Comanda sempre Julian, qui?-
Un omaccione si avvicinò ad Anya e le puntò una lama sul collo, dicendo agli Spartoi: - Sentite, noi non vogliamo guai! Filate via o io la ammazzo!-
Stein stava per intervenire, ma una voce minacciosa interruppe i più: - Lasciala stare, ora!-
La voce non aveva niente di umano e proveniva da dietro Kim e Jacqueline, che si spostarono, rivelando una figura avvolta da un fumo viola e nero, le trecce nere sollevate come dall’aria, del tutto assente nella sala: Tsugumi.
Maka e Manuel erano spaventati a morte: sapevano a chi apparteneva quella voce e la sensazione era la stessa che avevano assaporato al Monte Sant’Elena. Karkadoom.
In quel mentre, una voce femminile poderosa fece cambiare nuovamente direzione ai presenti verso l’uscita: - Insomma, che accidenti succede qui?-
Era una donna con un braccio solo, che reggeva un martello enorme e con delle pericolose estremità, capelli rossi legati da una fascia verde e uno sguardo che gridava “GUERRA” ovunque si posasse. Era pericoloso starle vicino, a giudicare da come la fissavano gli altri mascalzoni. La luce fumosa di Tsugumi intanto era già spenta e il ciccione puzzolente aveva già preso la rincorsa dall’altra parte solo al vedere quello che era evidente fosse il Capo del Bar Jalapeno.-
La donna riconobbe subito Liz e Patty e commentò: - Beh, voi della Shibusen siete dei veri combina guai. Immagino siate pazzi o disperati a portarvi dietro otto Falci della Morte, i Diavoli di Brooklyn, i Petardi di Brooklyn, un’Immortale, un sadico scienziato pazzo, uno del Clan della Stella, un poppante [Hiro, n.d.r.] che si sta mangiando la maglietta dalla paura, un detective noioso con la sua arma, uno zombie e un baffetto molto pericoloso [Interruzione di Excalibur: - Cretina!-] e rompiscatole.-
Manuel fischiò notevolmente: - O sei il Capo, o sei una spiona, o ci segui dall’Aeroporto.-
Lei sbuffò, appoggiando il martello e prendendo una sigaretta dalla camicia e accenderla, prima di rispondere: - Tutte e tre le cose.-
Liz era stupita e disse a Eddy: - Cos’è, uno scherzo? Katie la Monca ha preso il posto di Julien?!-
Lui scosse le spalle, tranquillo, come se annunciasse un prezzo da cocktail esagerato: - Che c’è? Quella sì che è tosta.-
Katie sbuffò un po’ di fumo, prima di chiedere a Stein, che a quanto pare richiedeva ogni sua attenzione da come lo osservava: - Allora, cosa volete? Shinigami ci ha inserito nella sua lista nera?-
Holmes si fece avanti: - Vogliamo informazioni su Zodiaco!-
Tutti sussultarono a sentire quel nome.
Katie sospirò e disse loro con un cenno, afferrando il martellone: - Seguitemi!-
E gli Spartoi la seguirono fino al piano superiore, mentre Excalibur... una volta tanto stava in silenzio!
 
Intanto, fuori dal Bar, i due buttafuori giacevano morti a terra, mentre un tizio biondo tirava fuori la sua cassa su cui era scritto “C4, maneggiare con cautela”, sussurrando isterico: - Ora vedrai, Dolcetto, che vuol dire mettersi al lavoro! Eheheheh!-
 

Angolo dell’autore: Alzi la mano chi è rimasto deluso dal capitolo. (Groviglio di mani alzate!). Oh, capisco. Lo so, questo capitolo non è la “creme de la creme” botta e battaglia che tutti aspettavano, ma quello arriverà al capitolo successivo. Sono sadico e mi piace lasciarvi con l’acquolina in bocca.
Scherzavo, il fatto è che in questo capitolo ci sono abbastanza informazioni e non era mia intenzione soverchiarvi di notizie bomba e lasciarvi più scossi che comprensivi. Detto questo, mi scuserete per la scarsa fantasia riportata per i nomi dei membri dell’Organizzazione Zodiaco, ma questi mi sono venuti spontanei e prediligo la spontaneità alla riflessione allungata e noiosa.
Detto questo, un gran grazie a ShinigamiGirl-Sensei e Teony-Sensei, che mi stimolano sempre ad andare avanti. E un gran Konichiwa a Maka_01, che ha appena iniziato a seguirmi e a cui auguro buona lettura.
A tutti joma joma dabarasa.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Botti di sorpresa. Radiamo al suolo Brooklyn mentre combattiamo in un paese fantasma? ***


27. BOTTI DI SORPRESA. RADIAMO AL SUOLO BROOKLYN MENTRE COMBATTIAMO IN UN PAESE FANTASMA?
 

Manuel si era accorto che la ragazza fissava Stein con insistenza e non poté evitare di chiedergli: - Domando scusa, è una mia impressione o lei e questa Katie vi conoscete?-
Avendo ottenuto solo un cenno affermativo del capo, insistette: - Cos’è successo, le ha tagliato lei il braccio?-
Katie la Monca disse da davanti, ad alta voce: - Ci sei andato vicino, Desper. In realtà, in una vita precedente, Nim mi ha mozzato un braccio e Stein ha impedito che morissi dissanguato. L’unico della Shibusen per la quale mostri rispetto, tra parentesi.-
I ragazzi proseguirono dopo un attimo di stupore e sguardi interdetti verso il loro professore, che era troppo zitto per i loro gusti (era inquietante!), mentre Manuel era arrossito vistosamente dall’imbarazzo.
La stanza dove entrarono era grande a malapena per tutti e tutti furono d’accordo a schiacciare Black*Star al muro, tanto!
Katie si sedette stancamente alla scivania e commentò: - Gradirei che la Shibusen evitasse di portare disordine qui nel mio bar solo per un paio d’informazioni.-
Liz si sporse in avanti, minacciosa e decisamente poco diplomatica: - Domando estremamente scusa, ma non abbiamo tempo per questioni buro...-
Il martello che la colpì in faccia fece mettere in allarme tutti, ma Stein fermò tutti con una mano, ribadendo: - Se non l’avesse fatto lei, l’avrei preceduta io.-
Katie si accese con nonchalance una sigaretta, dicendo: - Abbasso il tono, ex-diavoletto. Credi di essere l’unica persona spaventosa entrata qui dentro? Zodiaco ci ha mandato un ultimatum due giorni fa perché sloggiassimo. Ufficialmente qui siamo carne da macello.-
Poi, indicò il vecchio televisore in alto, nell’angolo sinistro della stanza: - E comunque, non sono l’unica a pensarlo. Guardate cosa è successo in Egitto qualche giorno fa.-
Le immagini erano terrificanti! S’intravedevano carri armati e missili sparare verso una figura rossa che volteggiava in aria. Manuel la riconobbe. Era Circe! La quale fermò i missili con un gesto della mano, facendoli cadere a terra.
Poi alzò solo una mano, dicendo: - Watashi ni totte wa wazawai no machi e no michi, subete no kibō, koko de nyūryoku shita anata gata o dan'nen*!-
E una fiammata discese dal suo palmo, distruggendo tutto! Piramidi, uomini, abitazioni... tempo cinque minuti di fumo, l’Egitto era ridotto a un cumulo di cenere, mentre il Nilo era completamente prosciugato.
Kid strinse i pugni, digrignando i denti e dicendo: - Razza di vipera! Quelle sono parole del Libro dei Morti!-
Manuel chiese: - E vorrebbero dire?-
Hiro rispose, pallido come una mozzarella: - In pratica, ha riaperto le porte dello Stige.-
Maka era stupita: - E tu come fai a saperlo?-
Lui balbettò: - Oh, andiamo, è naturale!-
Holmes disse ai presenti: - Signori, abbiamo problemi più importanti.-
Manuel allargò le braccia verso il televisore: - Perché QUELLO non è importante?!-
Holmes si limitò a dire: - Ammesso che escano fuori degli zombie, ci impiegheranno mesi per invadere il pianeta, mentre tra nemmeno due giorni salterà in aria. QUESTO è più importante.-
Katie lo interruppe: - Uoh! Calma, bello! Non vorrete davvero andare a caccia dell’Organizzazione Zodiaco, vero?-
Tsubaki intervenne: - Quindi... sapete che c’entra Zodiaco.-
Lei sbuffò una nuvola di fumo, prima di rispondere: - Ovvio che c’entra Zodiaco. C’entra lui con gli omicidi e atti terroristici che vanno da due anni a questa parte. Tutti con il rischio di far scoppiare una guerra. Secondo voi, perché non c'era nessuno all'Aereoporto? Brooklyn, eccezion fatta per noi, è una città fantasma. Se volete la mia, Zodiaco mira a vivere nel nuovo mondo che quelle streghe propongono.-
Stein le chiese: - Puoi darci una mano, quindi?-
Lei lo fissò, scrutandolo a occhi socchiusi: - Me lo chiede perché le devo un favore, o perché vuole dissezionarmi?-
Lui sogghignò folle e Manuel dovette chiaramente intervenire: - Katie, non è che conosci qualcuno che ci possa condurre da loro? Così non metteremo in pericolo il tuo bar.-
Katie la Monca lo fissò sorpresa un attimo, prima di scuotere la testa e dire: - Una possibilità folle... ma tanto vale tentare. Non voglio mettere il bar in condizioni peggiori di queste. Dirigetevi alla zona buia della città e chiedete ai fantasmi Onryo.-
Tsugumi sussultò: - F-fantasmi?!-
Lei sbuffò: - Bambine! Certo che sono fantasmi, ma attaccano solo le persone con Uova di Kishin. Per il resto sono pacifici. Ma state attenti, perché nel loro gruppo c’è malumore. Pare che anche tra di loro ci sia una spia dell’Organizzazione. Quindi, non so dirvi se arriverete a destinazione o in una trappola.-
Manuel stava per chiedere che voleva dire, ma una zaffata di fumo troppo intenso per essere di sigaretta gli arrivò al naso e urlò: - Tutti fuori! Ora! Il locale sta per saltare in aria!-
Katie urlò: - Maledizione!- E si lanciò con il martello contro il muro, sfondandolo e buttandosi fuori.
Un attimo prima che tutto esplodesse come detto da Manuel. Katie si rialzò in piedi e digrignò i denti. Tutto il bar sottostante era completamente in preda alle fiamme, mentre la parte superiore si reggeva a malapena in piedi.
Tirò fuori il fiato e gridò: - Fatti vedere, codardo!-
Una figura uscì fuori dal fumo, mentre i maestri d’armi imbracciavano le loro armi; la figura rise acida, rivelando il viso di un tipo alto, con la testa ossigenata e dei tirapugni alle mani.
Katie digrignò: - Limone! Credevo di essere stata chiara con il tuo capo!-
Il ragazzo scosse la chioma dorata, dicendo: - Katie, lo sapevi cosa sarebbe successo se avessi accolto nel tuo bar i ragazzi della Shibusen. Oltretutto, era solo questione di tempo prima che Zodiaco optasse per il tabula rasa, quindi mi sono preso la briga di accelerare le cose.-
Manuel si rialzò, incurante delle fitte alla testa, e disse: - Beh, peggio per te, zucca ossigenata. Siamo molti... di... più.- finì tristemente, osservando che erano solo lui, Stein, Katie, Kim, Black*Star e le loro armi.
Limone ridacchiò: - Beh, Desper, pare che siate meno del previsto.-
Stein si accese una sigaretta con noncuranza, dicendo: - Sciocchezze. Sento che le anime dei ragazzi sono integre al di là delle fiamme. Stanno cercando il modo di uscire.-
Poi sbuffò del fumo, sorridendo sadico: - Tornando a noi... vuoi parlare o ti devo dissezionare?-
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Tsugumi continuava a tossire e non sapeva per quanto sarebbe riuscita a resistere al fumo incessante. Le fiamme poi, facevano presagire che il bar sarebbe crollato da un momento all’altro. Maka provò a farsi sentire, ma il rumore delle fiamme copriva tutto e la maggior parte di loro era svenuta.
Excalibur urlava a Hiro: - Cretino! Fai qualcosa!-
Lui si schermiva: - Ma io non so come...?-
In quel mentre, una trave del soffitto cadde pericolosamente verso di loro e Hiro cambiò espressione.
Urlò: - Mamoru!!! **-
Uno scudo di energia uscì dal biondo e si sovrappose tra la trave e i compagni.
Maka era allibita: - Come...?-
Hiro tirò fuori una voce autoritaria: - Maka, sveglia Kid e gli altri. Dobbiamo uscire!-
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Manuel, Stein, Black*Star, Kim e Katie si davano da fare con quel Limone, che non valeva certo gli assassini affrontati fino ad allora: i suoi tirapugni sfondavano il terreno e pezzi di edifici. Nonostante la Risonanza a Catena, poi, era veloce e riuscivano solo a colpirlo di sfuggita. Manuel, poi, aveva un mal di testa molto insistente e non avrebbe retto per molto.
Limone, a un certo punto, si fermò e disse: - Tutto qui?! Perché non vi fermate e la fate finita?-
Stein si fermò come inconsciamente, dicendo: - Bene! Prova a uccidermi.-
Poi, mentre l’assassino si fiondava su di lui, Stein si limitò a far girare la vite, mentre una Bomba di Kim gli faceva perdere l’equilibrio, un colpo di Falce di Manuel la concentrazione e Katie gli scivolava sotto la schiena, urlando: - Modalità Incudine!- e si trasforma per l’appunto in un’incudine.
Limone, trovandosi di schiena appoggiata a una lastra di ferro spessa il doppio di lui, non fece in tempo a rialzarsi.
Black*Star gli cadde con i piedi sul petto e urlò: - BLACK*STAR BIG WAVE!!!-
La scarica lo paralizzò completamente, facendogli sputare sangue, e lo portò a pensare: “Zodiaco... Questo è il vero potenziale del Clan della Stella?!”
Stein urlò, colpendolo con Marie: - Tra l’Incudine e il Martello!- e una scarica incredibilmente più elettrica e potente gli bloccò i muscoli, lasciandolo come un pezzo di ferro, inerme, sull’incudine.
Manuel si fermò, per riprendere fiato. Non aveva mai sudato tanto, ma forse era solo per l’emicrania.
Stein eseguì la Cucitura dell’Anima, tanto per essere sicuri, poi commentò: - Sei troppo orgoglioso, per essere un assassino e sei un bel viziatello. Ti danno un dolce e ti ci avventi come una furia. Bene, frutto aspro, vuoi parlare o preferisci che ti sprema?-
Lui ridacchiò, mentre il sangue gli colava sul mento, e tossì un paio di volte, prima di rispondere: - Puoi anche uccidermi. Ma io non tradirò mai la mia signora e gli ideali di Zodiaco!-
Il professore ritrasformò Marie, s’infilò con calma dei guanti di lattice, accarezzò con calma un bisturi e disse: - Io sono un professore scolastico. E sai cosa faccio nel mio tempo libero? Faccio il chirurgo!!!- E per ribadire il concetto, infilzò la lama nel suo polpaccio, girando la lama e facendolo urlare dal dolore.
Manuel volse lo sguardo, disgustato. Solo Black*Star osservava con indifferenza.
Stein proseguì sadico: - Se vuoi che rimanga al mio lavoro professionale, devi dirmi quel che sai. Ora!-
Limone lo fissò vacuo, prima di aprire la bocca e sputargli in faccia.
Poi sussurrò: - Abbiamo sopportato di peggio, con il dottor Nim.-
Fu in quel mentre che Kim urlò: - Katie, trasformati!-
E trasportò via lei e Stein con Jacqueline sotto forma di Aliante. Giusto in tempo! Un fulmine cadde esattamente sull’assassino, disintegrandolo.
Una puzza di bruciato si diffuse per il quartiere. Manuel cominciò a sentir fischiare le orecchie, mentre una risata fin troppo conosciuta si alzava tra i viottoli.
Stein commentò laconico: - Mi sembrava strano che il fulmine fosse naturale, senza nuvole.-
Kim commentò: - Sei prevedibile, Harvar.-
La figura del ragazzo occhialuto, con una catena da motosega che gli avvolgeva il petto e gli scorreva per le spalle e le gambe, apparve dalla semi ombra creata dai lampioni rimasti in piedi dallo scontro con Limone.
Black*Star urlò: - Harvar Clayre! Tu ed io abbiamo un conto in sospeso dalla battaglia di Death City! Tsubaki, modalità Lama Incantata!-
Manuel provò a urlargli: - Aspetta, Black*Star, dobbiamo attaccare... uniti.- terminò deluso quando l’assassino lo superò imperterrito.
Harvar sussurrò: - Saw Storm Hand! Prima velocità!-
La velocità con cui agitò la mano avvolta dalla catena crepitante dall’elettricità fece sbandare all’indietro l’assassino, che volò su un edificio, facendolo crollare su di sé.
Harvar urlò, dopo: - Ti ho detto mille volte che mi chiamo Eclaire!-
Manuel gridò: - Questa la paghi, mostro!-
Harvar sogghignò: - Ah, già. Il ragazzo prodigio che ha sconfitto Medusa. Come se fosse qualcosa di potente come la somma Medea. Peccato che, comunque sia...- alzò la mano a sinistra e la agitò alla sua destra.
Troppo tardi! L’albero che stagliava sul marciapiede fu tranciato. Manuel cadde e svenne. Il dolore alla testa lo aveva fatto svenire.
Harvar terminò: - ...ognuno abbia un punto debole.-
Stein borbottò un’imprecazione, prima di urlare: - Ragazzi, Risonanza a Catena!-
Kim e Katie annuirono, mentre Marie si trasformò semplicemente arrivando in mano a Stein.
Harvar si mise carponi, dicendo gaio: - Ora mi diverto!-
Stein si avventò su di lui, mancandolo di poco con il martello. La velocità della rotazione inversa lo colse di sorpresa. Kim non riuscì a farcela, dato che alla lancia elettrica bastò una torsione del corpo per togliersi di torno, quando la Pupmkin Bomb della strega fece esplodere il cemento fino alle fondamenta. Così come Katie, il cui martellone non riuscì nemmeno a sfiorarlo. Andarono avanti così per diversi minuti, con quel ragazzo che sfrecciava tra le gambe dei lottatori e schivando di tanto in tanto un attacco dall’alto di Kim.
A un certo punto, Harvar si stufò: - Facciamola finita. Saw Storm Foot! Seconda velocità!-
Kim sarebbe stata il bersaglio, ma si scansò. Per scoprire che il colpo sarebbe arrivato sul bar. Ma il colpo fu deviato da Katie, che si mise in mezzo tra il colpo e l’edificio per respingerlo con il martellone.
Kim esultò: - Brava! Hai respinto il colpo!-
Lei sbraitò: - Sciocca! Ho fermato il fulmine... non il taglio...- concluse cadendo per terra, mentre il terreno si colorava di rosso sotto di lei.
Stein urlò: - Katie!-
Eclaire fu rapido come un falco: - Mai abbassare la guardia, doc!- Il fulmine che gli arrivò addosso, lo stordì, facendolo crollare insieme a Marie.
Harvar fissò una Kim stupita, spaventata e furiosa e disse: - Ah, vedo che non sei tanto saccente come al Sant’Elena, vero? Allora, chi morirà per primo? La barista monca e antipatica? La professoressa orba e svampita? Lo scienziato pazzo? Tu? Il tuo ragazzo depresso? Non ti resta che scegliere l’ordine. Morirete tutti, oggi.-
Una voce possente dietro di lui fece sussultare Kim: - NON CI CONTARE! L’UNICO ASSASSINO QUI SONO IO, SAINT CLAIRE!-
Lui si voltò sbuffando: - Ti ho già detto che mi chiamo...- non riuscì a proseguire.
Non era Black*Star. Non era niente di umano. Era solo un mostro immenso e minaccioso, fatto di fumo e paura. Grandi occhi rossi e mandibole enormi come autobus. Artigli fumosi e possenti come elefanti. Il corpo, nel complessivo, era la cosa più possente mai vista, con tanto di coda appuntita e irta di aculei. L’unica cosa che la riallacciava a Black*Star erano le pupille, nelle quali svettava la forma di una stella a cinque punte!
Jacqueline cominciò a balbettare: - No... non può essere...-
Stein, ripresosi di poco, sussurrò: - La bestia di Medea... il demone del Clan della Stella!-
Harvar era allibito e tremava visibilmente: - Allora è questo che stava per accadere a suo padre. Questo è il prezzo del Clan della Stella qualora avesse abbandonato il sentiero dell’umanità.-
Il mostro sembrò sorridere, poi, colpì.
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Hiro sudava abbondantemente e non soltanto per via del caldo.
Disse, a un certo punto: - Maka, per favore, fa qualcosa! Non ce la farò ancora per molto!-
Maka non sapeva dove sbattere la testa per uscire da lì: - Hiro, non so cosa fare!-
Tsugumi si maledì mentalmente, quindi disse mentalmente ad Anya: “Anya, non abbiamo scelta. Prendimi, dobbiamo usare la modalità Oscura.”
Lei quasi urlò ad alta voce e dovette trattenersi: “La modalità... Tsugumi, no! Shinigami lo ha proibito! L’ultima volta hai quasi ucciso Mifune con quella modalità!”
Tsugumi si trasformò in alabarda, seccata: “Credi che non lo sappia? Non abbiamo molte possibilità di scelta e se dobbiamo morire, non voglio morire così.”
Anya sbuffò, ma capì che aveva ragione. Prese Tsugumi, la quale aveva già disattivato lo Scudo dell’Anima.
Poi urlarono: - Eco dell’Anima!-
Mentre le anime si collegavano sotto gli occhi degli altri, Kid gridò: - Tsugumi, che vuoi fare?-, mentre Excalibur si limitava a dire: - Cretine!-
Tsugumi chiuse gli occhi e si immerse nella sua anima.
 
La Gatta Nera se lo ritrovò davanti e quasi saltò all’indietro.
Karkadoom disse: - Guarda guarda chi si degna di farmi visita, dopo tutto questo tempo. Aspetta, lasciamo indovinare, sei nei guai! Giusto? Tipico, sono il dio del male che vuoi vedere morto, ma quando siete nei pasticci volete il mio aiuto. Carini, voi della Shibusen! Molto simpatici.-
Tsugumi provò a fermarlo, infatti se ne stava già andando: - Aspetta! Guarda che stiamo per morire tutti.-
Lui si fermò, senza voltarsi, e disse: - E allora? Moriranno tutti, Tsugumi. Questione di settant’anni o più. E tu sarai l’eterna giovane Gatta Nera indisponente che potrà vivere con l’amato Kid fino alla fine dei suoi giorni.-
Lei avvampò e lui sembrò sentirla sussultare, perché rise sgaiato: - Come se non si capisse, vero? Lasciami in pace, approfittatrice. Io non faccio niente per niente, lo sai.- E cominciò ad allontanarsi.
Tsugumi allora urlò: - E va bene, per Shinigami! Ti renderò il favore promesso, giuro!-
Lui si girò a fissarla con i suoi occhi di cenere: - Ripetilo e giuralo sulla tua Immortalità.-
Lei sembrava perplessa, ma annuì: - Non l'ho mai voluta, certo che...-
Come un fulmine, lui le era già davanti, con una mano sulla sua bocca: - No no. Tu non capisci. Se giuri sulla tua Immortalità e non mantieni fede al giuramento, l’Immortalità svanirà e dovrai dire per sempre addio a Kid. Chiaro?-
Lei era spaventata, ma annuì: - So quello che faccio. Giuro sulla mia Immortalità.-
Karkadoom sorrise e le prese la mano: - Vogliamo iniziare?-
 
Subito la forma di Tsugumi s’increspò per poi riempirsi di fumo. Poi, la forma dell’alabarda si svelò. Era la stessa, fatta nella forma senza Scudo dell’Anima, con quattro punte di lancia, come una zampa di gatto, con quattro ali ai lati. Solo, l’alabarda era nera, mentre arabeschi violacei le fluttuavano intorno; dei simboli giapponesi, poi, svettavano sull’asta, recitando: “Watashi wa eien no hādo***”.
Kid era allibito già dalla potenza che la Gatta Nera emanava, poi, quando lesse i simboli, impallidì: - Impossibile... quelli...-
Anche Hiro era sbiancato, nonostante il caldo e lo sforzo: - Sono parole divine del Libro!-
Anya si concentrò, poi ordinò a Hiro: - Alza la barriera!-
Lui obbedì quasi macchinamente e Tsugumi urlò: - Dark Bird Claw!-
Subito uno lampo nero spazzò via le fiamme dall’edificio e i ragazzi si buttarono tutti fuori, Holmes compreso. Tutti bruciacchiati, ma illesi.
Un momento dopo, da una buca del terreno uscì fuori il professor Sid: - Ragazzi! Grazie al cielo! Ho provato a creare una buca per farvi uscire, ma c’era una potente barriera che non sono riuscito a bucare nemmeno con l’Eco...- Si bloccò, vedendo la forma di Tsugumi e accigliandosi.
Improvvisamente, Maka avvertì un’onda potentissima dietro di lei e si voltò.
Gli altri la imitarono e videro che una figura fumosa enorme come l'Empire State Building stava lottando contro un ragazzo con delle catene avvolte intorno al corpo: Harvar.
Hiro tremava come una foglia: - Cos’è quella cosa?-
Sid rispose per tutti: - Black*Star. Si è lasciato trasportare dalla via del demone. Ora sarà inarrestabile.-
Harvar urlò e lo sentirono a distanza: - Me ne frego di quanto vali! Ora ti ucciderò. Saw Storm Body: Terza Velocità!-
Subito un immenso lampo tagliente e crepitante di elettricità colpì il mostro, che fu oscurato da un nuvolone di polvere.
Maka urlò spaventata: - Black*Star!-
Manuel, disteso lì a fianco, mormorò: - Non ti... spaventare, Maka.-
Lei lo vide solo in quel momento, affiancato da una Lucy svenuta. L’Urlo dell’Anima non aveva risparmiato nemmeno lei.
Holmes chiese: - Che ti è successo? Non sei nemmeno ferito.-
Manuel ignorò il detective e si rivolse a Maka: - Ormai... in lui vive solo il demone!-
Infatti, dal polverone uscì fuori una zampa immensa di fumo, che afferrò Harvar per la vita e lo scagliò fin sul ponte della città, spezzandone i legacci di ferro che lo reggevano.
Kim arrivò, reggendo sull’Aliante Stein e la Professoressa Mjolnir, affannata, dicendo: - Fuggiamo! Quello è pazzo!-
Una voce potente risuonò: -
No!-
Tsugumi era tornata umana e la sua aura aveva assunto lo stesso colore violaceo e oscuro come prima nel bar.
Lei proseguì: -
Me la vedo io con lui! Voi state qui!-
Hiro si rialzò: - Non so a che gioco tu stia giocando... ma io non resto in disparte!-
Lei lo fissò vacua: gli splendidi occhi ametista incastonati tra le palpebre avevano lasciato spazio a iridi nere come la notte.
Fece spallucce: -
Perché no? Ci farà comodo uno degli Otto Guerrieri.-
Hiro trattenne un’imprecazione e disse: - Excalibur, mi serve il suo aiuto. Ti prego!-
Lui fissò inespressivo la Gatta Nera, poi si trasformò dicendo: - Sia chiaro, Demone. Sarà la prima e ultima volta che combatto al TUO fianco!-
Lei sorrise e Kid sobbalzò! Quel ghigno... era similissimo a quello di Ashura! Poi, i due maestri d’arma avanzarono verso la Bestia di Medea.
La quale rise: - Oggi mi divertirò!-
Il colpo di zampa, velocissimo nonostante la mole, li mancò di pochissimo. Erano veloci anche loro, senza contare che Hiro, volando, lo aveva colpito in faccia con Excalibur, facendolo indietreggiare.
Tsugumi ne approfittò per appoggiare la mano sul suo petto animalesco e urlare: -
Sat Cat Nolo Volo! Dark Hades!-
Il colpo fece sprofondare il demone nel sottosuolo, spezzandolo e aprendolo come una faglia.
Hiro chiese: - Tutto qui?-
Lei si leccò le labbra: -
Magari fosse tutto così semplice. La Bestia è indistruttibile, anche in questo corpo. La Dark Dance non è abbastanza per lei. L’abbiamo fatto solo arrabbiare. C’è di positivo che non posso morire.-
Una voce, tremante come una foglia spazzata via dal vento d’inverno, disse loro: -
Potrei provarci io?-
Tsugumi sembrò trasalire quando udì quella voce, poi la sicurezza dell’altra persona dentro di lei prese il sopravvento e disse: -
Chi sono io per dire no a una vecchia amica?-
Gli altri osservavano la scena e Anya corrugò la fronte: - Con chi sta parlando?-
Manuel era stupito e chiese: - Non la vedi? Sembra un vetro trasparente che si piega su se stesso.-
Maka scosse la testa: - Solo chi vede le anime e le Falci della Morte possono vederle, Manuel.-
Lui chiese: - Che vuoi dire? Non sarà?-
Stein annuì: - Abbiamo trovato un fantasma Onryo.-
Sid proseguì: - E anche particolare, direi, considerato che si tratta della vecchia collega di Anya.-
Soul strabuzzò gli occhi: - Come?!-
Anya era spazientita: - Di che parlate?!-
Manuel le poggiò una mano sulla spalla, così che lei potesse vedere quello che vedeva lui: una figura trasparente con un mantello sulle spalle, i capelli corti raccolti da un lato con un fiocchetto. In mano aveva un’alabarda e all’altezza del petto s’intravedeva uno squarcio che si allargava su tutto l’addome, quasi ricucito.
Anya tremò tutta, prima di sussurrare: - M-Meme?-
 
 *Letteralmente: Per me si va per la città dolente, lasciate ogne speranza, o voi ch'intrate. (Scusa, Dante!)
**In lingua divina vuol dire: - Proteggi!!!- Il perché lo spiegherò in seguito.
***Letteralmente:  Io eterno duro!


Angolo dell’Autore:  Sissignori! Questo è un capitolo dove a parlare sono le armi e non le spiegazioni. Quelle le riservo al capitolo successivo. Ora, gradirei capire le vostre impressioni. Se il capitolo tipo da battaglia, in altri momenti come questi posso impostarli così, se vi va l’idea. Ma se vi mantenete silenziosi, non posso sapere se vi piace o no.
Detto questo, ringrazio vivamente i miei fidati lettori, che nonostante le difficoltà di vita e scolastiche, riescono a starmi dietro come meglio possono.
Sto parlando di Teony-Sensei, che mi da’ sempre delle buone dritte sullo svolgimento della mia ff. Di ShinigamiGirl-Sensei, che è attualmente scomparsa, ma so che tornerà più in forze di prima! E di White Cat-Dokyusei, allievo come me una Sensei che più delle parole, ci regala di più: un insegnamento.
A tutti Joma joma dabarasa.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Poteri e segreti. Entriamo vivi (o no?) nel mondo dei fantasmi? ***


28. POTERI E SEGRETI. ENTRIAMO VIVI (O NO?) NEL MONDO DEI FANTASMI?


Il combattimento sembrava impari su ogni fronte. Davanti a loro, un demone assolutamente indistruttibile e loro, un ragazzo notoriamente fifacchione, un nasone ultracentenario, una ragazza immortale con poco autocontrollo e una ragazza semiviva, avrebbero dovuto metterlo al tappeto.
Straordinariamente, Tsugumi sembrava calma e distaccata da tutto questo e Manuel, sebbene fisicamente KO, era preoccupato per lei. Karkadoom era in lei... sentiva chiaramente quella presenza che lo sfibrava e lo riempiva di paura, ma non stava assimilando l'anima di Tsugumi, no! Al contrario, la abbracciava in un cerchio di contrasto tra viola e nero che ricordava, molto stranamente, lo Ying e lo Yang.
Kid, dal canto suo, ordinò a Liz e Patty: - Ragazze, dobbiamo dare loro del tempo!-
Maka lo bloccò con Soul: - No, non è assolutamente il caso. Divisi siamo squilibrati. Nel loro caso, li distrarremmo. Ci serve al massimo uno sguardo su Hiro, che più tardi ci dovrà una spiegazione. Per il resto, Kid, tu devi colpirlo con il tuo colpo più potente, non appena abbassa la guardia.-
Holmes, rialzando gli occhi da una dolorante Marie, si limitò a chedere: - E in quanto a Meme?-
Stein sbuffò una nuvoletta di fumo: - Stiamo per scoprirlo.-
Liz era sul punto di esplodere: - Ma insomma, che vi danno al posto del caffé alla Shibusen, si può sapere?! Stiamo parlando di un demone davanti al quale Mosquito è poco più di un insetto, è da scemi starsene con le mani in mano!-
Manuel si rialzò in piedi a fatica: - Posso darti ragione, Liz. È potente, te ne do atto, ma a me sembra un tantinello fuori controllo. È una bestia, basta colpirlo al momento giusto. Io, Maka e Stein studieremo il demone per poi dirvi esattamente il momento in cui è più vulnerabile e il punto preciso.-
Sid, ancora vicino alla sua buca, ci saltò dentro, dicendo: - Beh, se non sono utile in superficie, lo sarò sottoterra. Vediamo se Black*Star è resistente alle trappole, ora.-
Maka chiese a Manuel: - Sei sicuro di farcela?-
Lui sbuffò:- Ho vissuto giorni più felici, ma sono ancora in piedi. Cominciamo!-

Tsugumi, intanto, era intenta in un vorticoso controllo della sua anima. La tecnica che aveva reso l'alabarda più autosufficiente, per contro, era stata sviluppata da Karkadoom stesso. Il signore del male in questione, la stava per trascinare in un altro noioso, vorticoso Valzer. Poteva sembrare ridicolo ai più, ma ad ogni passo di danza, l'arma stessa, all'esterno, si muoveva di conseguenza, come poggiare i piedi su una pedana digitale di una playstation wii per far muovere il proprio avatar. La tecnica era detta, con tanta originalità (!) "Danza Oscura". Karkadoom, per l'occasione, era vestito "elegante", ovvero senza spade enormi ai lati. Tsugumi, dal canto suo, non faceva sforzi per sentirsi se stessa, neanche con un vestito elegante, color violetto, molto modesto e a maniche lunghe, il che rievocava il suo animo combattivo e timido. Erano al centro di una scacchiera, mentre, davanti a loro, l'immagine del demone incombeva minacciosa, sebbene mentale.
Tsugumi lo fissò, le mani allacciate al suo collo:- Mbeh?-.
Lui la fissò ingenuamente, sussurrando:- L'hai scordato, gattina? Io non ballo senza musica.-

La zampa del mostro si abbatté proprio su Tsugumi. 

Tsugumi, allora, imprecando, accese una melodia. Era esasperata, di violini e pianoforte, di corni e grancassa, dato che ogni sua nota, nella sua anima, ricordava il SUO stato d'animo! Come per aver premuto un dannato pulsante,
Karkadoom le fece eseguire qualche giravolta su se stessa, togliendola da quella posizione. La melodia riprese, con un adagio meno frenetico.

Contemporaneamente, mentre la zampa si abbatteva sulla gatta, Hiro si librava in aria con le Ali di Luce di Excalibur, mentre Meme, per quello che potevano vedere Maka e Manuel, si allungò quasi strisciando attraverso la crepa creata in precedenza da Tsugumi. Stein, invece, era straordinariamente sorpreso. Tsugumi non era più una ragazzina spaurita, era una trottola affilata, di lame e tagli netti, che correva veloce, quasi danzando, mentre il mostro, quasi ignorando gli altri due, dimenava le zampe violentemente e velocemente sulle sue muscolose braccia, cosa che risultava assolutamente inutile, per quella piccola ragazza, che saltellava aggraziata sulle punte acuminate delle scarpe, rese così affilate dal sangue d'arma, esibendosi in giravolte che, con le sue lame, se non feriva ripetutamente la bestia di Medea, perlomeno lo innervosiva.
Soul era incuriosito dai movimenti di Harudori e, incuriosito, diede un occhiata toccando la spalla di Maka, che, automaticamente, permise alla sua arma di vedere cosa accadeva realmente. Rimase sconvolto: vedeva chiaramente, ora che era in connessione con la sua Meister, che non danzava da sola. Ballava con... lui! Karkadoom la teneva per la vita e danzava con lei a tempo! Da come si muovevano, intuì si trattasse di un pezzo molto frenetico. Ma non si limitavano a ballare. Ovunque posasse il piede, l'Anima del demone mostruoso veniva temporaneamente colpita e annerita, come incavata momentaneamente. Come accidenti ci riusciva? Non aveva mai visto una tecnica così figa, doveva ammetterlo.
- E mai la vedrai, Soul.- La voce di Manuel lo risvegliò dai suoi pensieri. Sapeva, ovviamente, che il collegamento con Maka lo legava anche al fratello, che con Maka e Stein sorvegliavano il mostro.
Lo stregone proseguì:- La tecnica è insopportabile per qualsiasi essere umano. L'anima viene potenziata dall'Oscurità di Karkadoom, che migliora velocità, riflessi e forza. Devo ammetterlo, il come è ridicolo, ma non molto diverso da quando io e Maka sfruttiamo il sangue nero per muoverci a tempo. Però, un legame simile dovrebbe farle evaporare l'anima, se non fosse che lei è immortale. Sono sorpreso che sia anche solo in piedi.-
Quanto alla faccia di Kid, Soul notò che, a vedere Tsugumi tra le braccia di quel mostro, si era colorata di un fuoco che gridava:" Vendetta! Tremenda vendetta!"
Un attimo dopo, Meme, urlò, sebbene con la voce tremante che aveva la udirono a malapena:- Alabarda Fantasma! Elettroshock!-
La sua arma trasparente trapassò il demone, che si accasciò su stesso, sputando fumo nero, simile a uno sbocco di sangue.
Stein era sorpreso e incuriosito allo stesso tempo:- Cavoli! Quell'arma è un pezzo stesso della sua anima. Trapassandolo da parte a parte ha minato alla sua anima. Come minino, avrà spappolato il suo fegato.-
Soul fece una faccia disgustata e Stein fece spalluccie:- Che c'è? Tanto poi ricresce.-
Maka era preoccupata: - Non è che rischiamo anche di fargli male?-
Manuel sbuffò:- Parliamo di Black*Star. Non l'ha ucciso il Kishin, figurati qualche livido!-
Hiro, nel frattempo, era avvolto in un alone luminoso in un continuo crescente, tanto che sembrava essere diventato un nuovo sole.
Il ragazzo, reggendo la spada leggendaria, urlò a Manuel, vedendo che il mostro lo fissava in cagnesco:- Manuel, mi serve un altro minuto!-
Immediatamente, Fire afferrò di spalle le mani di Thunder e, con una possente spinta di gambe, si lanciarono sul demone. Le loro gambe crepitavano, di fiamme ed elettricità, e bastò poggiare un paio di gambe sul suo muso, per dare il via a un giro di corpi che tempestò la sua faccia di fiamme e scosse, mentre Tsugumi proseguiva impavida la sua opera di tagli e giravolte.
Alla fine, due esplosioni finali annunciarono la fine della trottola esplosiva, allontanando con il botto entrambi i gemelli, che, atterrando di gambe, annunciarono:- Operazione Trottola Petardo...-
- ... riuscita!-
Hiro annunciò, luminoso al massimo:- Ci sono! Eco dell'Anima!-
Kid gridò stupito:- Cosa?! Sei pazzo? Ti brucierà l'anima!-
Hiro proseguì, mentre tutta la luce che lo circondava rientrava nella lama e lui agitava la spada:- Light Meghiddo!-
Il colpo scavò un cratere ancora più profondo e alzò un polverone incredibile. Il mostro, però, si rivelò solo stordito.
Manuel, però, era esterrefatto:- Che colpo! Una strega normale non sopravvivrebbe a un energia simile. Come è possibile?! Per eseguire un Eco dell'Anima, uno deve essere capace di gestire l'energia della propria arma, altrimenti viene sopraffatto. Come può Hiro aver sopportato l'energia di uno Shinigami? A meno che...-
I suoi pensieri furono interrotti da Meme, che eseguì un altro attacco:- Evolving Soul. Campo minato!-
Agli occhi dei maestri d'arma, si sciolse nel vero senso della parola e si raggruppò sotto il mostro, intontito, che dondolava la testa arrabbiato.
Stein imprecò:- Se Black*Star si muove, demone o no, la sua anima verrà disintegrata da quella di Meme.-
Tsugumi, come se avesse sentito, saltò dritta sulle zampe del mostro, facendo spuntare una lama per gamba e infilzandogli le zampe al terreno. Il mostro ululò dal dolore, ma rimase fermo. Una rete uscì da sotto a immobilizzarlo, tradendo la riuscita della trappola del professor Sid. Tsugumi proseguì, con voce strana:- Sat Cat Nolo Volo!-
Manuel disse a Kid:- Stai pronto! Dopo di lei sarà il tuo turno.-
Le pistole finirono in mano allo Shinigami, che assunsero la forma di cannoni. Il mostro, evidentemente, aveva ancora i ricordi di Black*Star, perché cercò subito di svincolarsi, ignorando la Gatta Nera.
La Gatta in questione, appoggiata la mano su di lui, esclamò:- Dark Punisher!-
Una pressione d'aria, tipica degli incantesimi della gatta, colpì il petto del mostro, scavandolo come un cratere, mentre lei si scansava.
Si scansarono anche gli altri, non appena notarono che Kid stava per sparare a tre striscie di Sanzu!
Il ragazzo, fissando Black*Star, esclamò:- Ritieniti fortunato a essere colpito da un colpo che avrei riservato al Kishin! Death Cannon!-
Il colpo dorato raggiunse il demone, illuminandolo di luce surreale e facendolo scomparire alla vista dei più. 
Manuel, tenendosi una mano sugli occhi, esclamò con un fischio:- Urca se è volato!-
Maka affrontò subito Kid, inferocita:- Ma che ti è preso, deficiente? Lo volevi uccidere insieme a Brooklyn?!-
Lui la fissò calmo, ma la voce era alterata:- Se avessi voluto ucciderlo, avrei usato la modalità Bazooka!-
Stein interruppe le loro farneticazioni, gridando:- Katie!-
La donna, reggendo il martello rotto, si era messa a sedere su un mare di sangue, mentre un taglio orribile le attraversava la pancia.
Kim alzò lo sguardo verso il prof, piangendo:- Ho... ho provato a guarirla... ma il taglio di Harvar le ha spezzato le vertebre e la spina dorsale. Non posso riuscirci.-
Stein resse la testa di Katie la Monca, che mugugnò infastidita:- Cos'è, mio nipote non vi garbava?-
Lui le chiese spaventato:- Dov'è tuo figlio?! Dimmelo Katie!-
Lei rantolò:- Lui è... è... nell'Associa...-
E sospirò, morendo tra le sue braccia. Il cielo era senza stelle, quella notte.

Tsugumi, sciogliendo la danza, osservò la scena e disse a Karkadoom, furiosa:- Favore o no, sai che dovrai pagare per questo, vero?-
Lui si riallacciò le spade alla vita, ghignando:- Pagare, dici? Non dite voi umani che "il crimine non paga"? Oh, comunque, fai attenzione, il tuo fidanzato grondava vendetta al vederci ballare. -
Lei avanzò urlando:- Lui non è...- ma il signore del male scomparve, lasciandole in bocca il sapore aspro della bugia.
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Ricca per due, triste e desolata. Così si poteva chiamare la tavola sulla quale era imbandita la cena per Zodiaco e la somma Medea.
Zodiaco mangiava tranquillo da una parte del tavolo, mentre Medea, invece di pensare al cibo, avvolta nella sua cappa con il cappuccio verde, fissava il buio pesto che inondava la città. A Zodiaco non importava. Era una delle Streghe Stigie e la sua maestra, era un po' difficile suggerirle cosa sarebbe stato meglio fare.
A un certo punto, fu proprio Medea a romperlo, il silenzio:- Dimmi, tutto bene, oggi? Nessun problema?-
Zodiaco si fingeva tranquillo, ma sapeva che i suoi uomini erano pronti a fare qualunque pazzia, non appena voltava l'angolo.
Commentò tranquillo:- Assolutamente. Il piano procede liscio come l'olio.-
Medea rise amaramente di gusto, con la sua risata quasi metallica:- Oh, Zodiaco caro, hai il fantastico dono del Racconta-Fiabe! Intrattieni e pensi di mentire a dei bambini innocenti.-
In quel mentre, il portone si aprì e un ragazzo di undici anni, con il cappuccio nero, Tartufo, trascinò dentro un Harvar malridotto che scaraventò senza problemi a terra, dicendo, con voce tagliente e infantile, tradendo così la sua effettiva età:- Pistacchio ha ritrovato quest'imbecille nel suo territorio. E questo è tutto ciò che rimane di quel deficiente di Limone.- finì, appoggiando un tirapugni mezzo bruciato sul tavolo.
Zodiaco si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo, mentre si ripuliva la bocca e chiedeva alla lancia-motosega: - Cosa è successo, Eclaire?-
Lui si rialzò un poco, ostentando un briciolo di sicurezza:- Limone ha distrutto il bar fuori programma ed era nelle mani di Stein. Ho evitato che parlasse.-
Medea chiese, sollevandogli il mento con finta dolcezza:- E combattere la Shibusen rientrava nella tua strategia?-
Zodiaco fissò Eclaire duramente:- E sei tornato dopo averli uccisi, suppongo! O almeno, dopo averci provato!-
Harvar era beffardo e arrabbiato:- E ci sarei riuscito, se non fosse stato per la Bestia di Medea!-
La strega in questione rise sgaiata:- Oh, il mio piccolo Blackie ha fatto strada!-
Zodiaco, furioso per la citazione della sua nemesi, tirò un pugno in direzione di Harvar, ributtandolo a terra, la faccia contratta dalla rabbia:- Idiota! Il piano poteva saltare all'aria per colpa tua.-
Harvar saltò subito in piedi, in preda all'adrenalina, fermando il suo pugno chiuso a un centimetro dal naso dell'assassino:- Va all'inferno, Zodiaco! Io sono qui solo su ordine del Dottor Nim. Me ne frega un cavolo dei tuoi piani!-
Una catena uncinata, uscendo da sotto la veste della strega, avvolse il corpo della lancia, ferendolo in vari punti. Medea non sorrideva più e i suoi occhi neri mandavano lampi in direzione di Harvar.
Disse:- Insolente arrogante che non sei altro. Altro che arma del Dottor Nim, meriti di essere il mio zerbino! Non ti è saltato in mente che Karkadoom ha lasciato carta bianca a me e a Zodiaco, anziché a lui? Non ti è saltato in mente che io ho detto di volere Black*Star VIVO?! Non ti è saltato in mente che se Desper moriva, MORIVA ANCHE KARKADOOM?!!!-
Harvar era stremato e schiacciato dalle catena, ma riuscì a formulare un pensiero:- Volevo... solo... farli cadere nella follia... ma c'erano i fantasmi...-
Medea lo lasciò andare, sovrappensiero:- I fantasmi Onryo, eh? Allora non sanno.- e ghignò, guardando la bambina che, nella stanza accanto, si divertiva a rincorrere le mosche con il suo cappello da camaleonte.
Intanto, mentre Tartufo lasciava i suoi signori, la Strega ebbe l'impressione di aver già visto lo sguardo di quel ragazzo. Quel disegno era identico a quello di... impossibile!
Tartufo, mentre pensava a Black*Star, pensò a quanto sarebbe stato bello ucciderlo. Una stella gli brillò in quegli occhi rossi.
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
Manuel aveva acceso la stufa nella stanza e ci aveva piazzato davanti Tsugumi. Dopo lo scontro, si sentiva fredda come il ghiaccio, fino alle ossa.
I ragazzi stavano ancora discutendo, fuori e stranamente, Black*Star era l'unico a non parlare, forse per la stanchezza, o forse perché Kim lo aveva trovato e messo KO per sicurezza. Fatto sta che quel fracasso gli stava facendo venire il mal di testa, che, combinato con l'emicrania, risultava infernale!
Lucy, nonostante si stesse riprendendo da un mal di testa congiunto dal taglio dell'albero, se ne accorse e uscì fuori urlando:- Zitti!!!-
Al silenzio di tomba che ne derivò, Excalibur se ne uscì con un laconico:- Cretini!-
Lucy lo fulminò con lo sguardo, prima di chiedere agli altri:- Dov'è Meme?-
Kid rispose per tutti:- È sparita!-
Manuel apparve alle sue spalle, intimando agli altri:- Bene. Entrate dentro, allora, la stufa è calda.-
L'abitazione era stata scelta tra quelle distrutte da Black*Star. L'ultima cosa che volevano era essere disturbati e quello sembrava il luogo adatto per questo.
Manuel aspettò che si sedessero, poi si posizionò per ultimo, vicino a Maka, dirimpetto a Hiro, esordendo così:- Ragazzi, così non possiamo proseguire. Mi rendo conto che, più segreti teniamo, più spesso ci capita di non capire certe cose degli altri e, poi, di perdere in modo ridicolo in certe situazioni. 
Sapete che durante questo periodo  il mal di testa mi dava problemi e oggi sono svenuto senza apparente motivo. Medusa mi ha maledetto a sentire ogni giorno l'Urlo della Natura, che mi crea probemi ogni volta che staccate resina dagli alberi e mi procura emicranie e devo aspettare finché il tempo non scorrerà all'indietro perché smetta. Domande?!-
La schiettezza e la velocità con cui Manuel aveva rivelato un segreto così scioccante rese tutti di sasso, tranne Excalibur, che insistette:- Cretini!-
Maka chiese, incuriosita: - Per questo sei sempre più lento. E dimmi, Lucy è esposta al pericolo, giusto? Dato che è svenuta in sintonia con te.-
Manuel annuì: - E purtroppo, nessuno sa fa girare il tempo all'indietro.-
Tsugumi saltò improvvisamente in piedi, gridando: - Ma certo che...- ma si riabbassò, non appena capì che stava per infrangere un segreto.
Stein chiese: - "Certo che" cosa, Harudori?-
Lei balbettò, con espressione decisa: - N-niente di niente.-
Soul batté il piede per terra:- E questo che vuol dire? Sentimi bene, Gattina, ho sorvolato già abbastanza il fatto che tu facessi un Valzer con il signore del Male, ma il fatto che i tuoi segreti possano farci solo dividere tra di noi, come vuole lui, mi manda in bestia!-
- SOUL EATER!- Kid era autoritario come non mai verso la Falce; - Se lei vuole dirci qualcosa, ce lo dirà a tempo e debito. Anche se, - proseguì fissando la Gatta, stupita che Soul avesse visto, scrutandola con cipiglio severo: - il fatto che per potenziarsi mettesse a serio rischio la sua vita con una tecnica così orrenda mi fa venire il voltastomaco.-
Tsugumi chiese, rassegnata: - Quindi avete visto tutti quello che è...-
Tutti, eccetto Black*Star, annuirono lentamente, seri e curiosi.
Tsugumi si strinse le spalle e sussurrò, acquisendo volume man mano che parlava:- Sì, avete capito. Karkadoom... è... nel mio corpo insomma. È come il Sangue Nero... ma in questo caso molto peggio. Mi parla, mi sussurra cose orribili all'orecchio mentre dormo... e... quello che abbiamo fatto oggi me l'ha concesso in cambio di una promessa.-
Manuel chiese:- Promessa? Che promessa?-
Liz chiese:- Non possiamo farlo con te con una risonanza a catena, la prossima volta?-
Maka la fulminò con gli occhi:- Se vuoi  perdere la tua anima, fa pure. Lei ci riesce solo perché è immortale.-
Tsugumi balbettò ancora: - N-non lo so, cosa vuole. Ho solo promesso.-
Lucy chiese, facendo da paciere:- Possiamo cambiare argomento?-
Manuel concordò:- Ottima idea. Che cosa stavi dicendo prima con quel "certo che"?-
Tsugumi fissò Anya, che parlò per la prima volta, o meglio, urlò: - Scemi! Un segreto deve rimanere segreto! Io e lei abbiamo promesso di farlo restare tale.-
Anya fissò Marie, nello stesso momento in cui tutti fissavano Anya chiedendo: - A chi?-
Marie, dopo aver tradotto in ritardo il suo sguardo, cercando di aiutarla, saltò su dicendo:- Ve l'ho detto che sono incinta?-
Tutti la guardarono stupiti e Kid soltanto rimase impassibile alla notizia, chiedendole:- E come ha fatto a non farlo notare a me, Maka e Manuel?-
Marie sorrise:- Ho chiesto a Elka di fare un incantesimo di isolamento su di lui. Se ve ne foste accorti, non mi avreste fatto venire con voi.-
Manuel la fissò torvo più di Stein:- Spiacente, Marie, ma pur essendo uno stregone svampito, lo sapevo già prima; quando aveva combattuto con Nim, per essere precisi. Mi aspettavo solo che ce lo riferisse e mi stupisco che Stein abbia accettato a portarsi dietro lei. E se Harvar colpiva lei anziché il prof, il piccolo moriva per aborto spontaneo!-
Lei abbassò lo sguardo, triste:- Non potevo lasciare Franken senza difese!-
Patty era l'unica giuliva del gruppo:- Yuppie! Di chi è, prof, di chi è figlio?!-
Soul fissò Stein, commentando:- Beh, questo non è difficile da indovinare.-
Stein cambiò argomento subito, innervosito:- A proposito di figli, Black*Star, tu sapevi chi era quella donna? Katie la Monca, intendo.-
Tutti si rimisero sull'attenti, mentre Black*Star si metteva seduto e a braccia conserte, sbuffando infastidito.
Manuel sapeva che cercavano tutti di cambiare argomento ed era inutile insistere, quindi fissò Tsugumi con uno sguardo del tipo: "Non finisce qui!"
Stein disse semplicemente:- La salvai diversi anni fa da un massacro del Dottor Nim... permettendole di vivere lontano dalla Shibusen. Aveva avuto un figlio... che si trova nell'Associazione Zodiaco, ora. Dovrebbe avere undici anni, penso.-
Holmes sbottò:- Allora io e Tsugumi lo conosciamo! Era con Zodiaco già due anni fa! Il suo nome in codice è Tartufo! Molto pericoloso. Un maestro dei “sai”.-
Patty chiese: - Cos’è che non so?-
Maka fece crollare il capo, spiegando:- I sai sono pugnali ninja!-
Kid commentò: - Non vi sembra di esagerare ora? A parte Zodiaco chi c'è di più pericoloso di Black*Star? Un Kishin?-
Manuel chiese, temendo già la risposta:- E quale sarebbe, il suo vero nome?-
Fu Black*Star a rispondere per Stein:- Red*Star.-
Il silenzio si fece glaciale, prima che Lucy chiedesse:- Frena frena frena frena frena. Frena. Star, hai detto? È un membro del TUO clan?!-
Tsugumi commentò laconica:- E tanti saluti alla mia sicurezza. Anche lui, quindi, può uccidermi.-
Manuel chiese all'assassino:- Scusa, e quindi Katie cos'era? Tua sorella?-
Lui ghignò rabbioso:- Ti piacerebbe. Era mia zia.-
I ragazzi erano sconvolti e cominciarono a tempestarlo di domande ridicole.
Liz chiese:- E perché sei rimasto zitto?! Dopo tutto quel tempo... e adesso sembri impassibile, come se non te ne importasse...-
Lui la interruppe insieme agli altri, urlando furioso:- Io non ho più niente a che fare con loro. Ora come ora sono solo dei deboli, quelli come loro. Io non ho una famiglia come te, Liz. L'avevo... ero felice...-
E qui Black*Star si mise per la prima volta a piangere davanti a tutti:- E poi... MEDEA HA ROVINATO TUTTO!!!-
Maka chiese, esterrefatta:- Medea?! Che c'entra lei?-
Manuel disse:- Tiro a indovinare. Medea ha invaso le loro menti per farli impazzire. E, tiro sempre a indovinare, questa per te era una missione personale.-
Black*Star si mise ad applaudire nervosamente:- Bravo! Hai scoperto la matrioska senza fine, pidocchio. Dicasi vendetta per i più.-
Kid si esibì in un urlante:- NO!-
Black*Star lo fissò serio, mentre lo Shinigami continuava:- Per la tua stessa ragione è iniziata la guerra con le streghe. Per la tua stessa ragione Nim è finito succube della follia. E per la tua stessa ragione MANUEL STAVA PER MORIRE DUE SETTIMANE FA CONTRO MEDUSA! Non devi farti prendere dalla Vendetta.-
Black*Star sbuffò:- Io sono un dio! Non perderò il controllo.-
- Ne sei sicuro, Black*Star?-
Stranamente, aveva parlato Tsubaki. Aveva le braccia fasciate e in alcuni punti nere per i lividi.
Jacqueline parlò per l'amica:- Kim l'ha trovata in un lago di sangue, in condizioni certamente peggiori di queste. E tutto quando hai perso il controllo.-
Black*Star era arrabbiato e non sapeva cosa dire: - Che accidenti volete che vi dica? Avevo tutto sotto controllo...-
Manuel scattò in piedi: - Tutto sotto controllo?! Stavi per ucciderci tutti! Stai trasformando una vendetta in un boomerang, ci ucciderai tutti!! Anch'io voglio le streghe Stigie morte, ma non metto in pericolo gli altri per questo!-
Lui scattò subito:- Ah, davvero? E Kim? E Lucy? O dobbiamo parlare di Crona?!!-
Il pugno di Manuel colpì il viso dell’assassino, prima ancora che Black*Star potesse difendersi.
Poi, Black*Star disse, come dispiaciuto: - Mi spiace... non volevo...-
Manuel replicò: - Lo so! E so che anch’io ho commesso degli errori. Ma proprio il fatto che tu non volessi dirlo mi mette in sospetto sul tuo controllo. Ti lasci controllare troppo dalla rabbia. E penso che, se pure Excalibur è d’accordo, tu debba restare qui, oggi.-
Excalibur si limitò a un semplice:- Non mi porto dietro mine vaganti. Certo che sono d’accordo, cretino!-
L'assassino, furioso, stava per aprire bocca, ma un fruscio richiamò l'attenzione di Manuel, richiamato a ruota dagli altri.
Era Meme, che facendosi avanti sussurrò:- Scusate se interrompo. Il capo desidera incontrarvi. Se volete seguirmi...-
Manuel disse:- Dacci un minuto.-
Si rivolse al dottore e a Holmes, annunciando:- Abbiamo un piccolo cambiamento di programma.-

Marie e Black*Star (con grande rabbia di quest'ultimo, che doveva “allenarsi a riprendere il controllo”) rimasero nella casa, su istruzioni di Holmes. Gli altri seguirono Meme, o almeno, quelli che la vedevano, ovvero le Falci della Morte e i Maestri d'Arma che riuscivano a vedere le anime. Tanto che Anya e Tsugumi dovettero usare Manuel come interprete alle domande e risposte tra il trio di partner.
Durante il tragitto si ritrovò a chiedere a Meme:- Allora, Meme... come mai i fantasmi sono detti Onryo?-
Lei rispose, confusa:- Me l'hanno detto una sessantina di volte affinché ci arrivassi. I fantasmi sono divisi tra Spettri, Yuki-Onna (fantasmi delle streghe), Jibakurei, poltergeist potentissimi, e Onryo, anime in cerca di vendetta o di un termine di passaggio per lo Stige. Il che vuol dire che dobbiamo adempiere al nostro peregrinare oppure...-
Manuel la interruppe:- Oppure divori  99 Uova di Kishin e un'anima di strega per tornare umana. Me l'aveva spiegato Shaula.-
Lei annuì debolmente, facendo fumare la sua testa:- Lo so. È una delle ragioni per cui ho convinto Blair e Kid a distruggere il Libro di Circe.-
Lui si fermò, interdetto, poi si volse verso Kid:- Lo sapevi e non ce lo hai detto?!-
Lui sospirò, prima di commentare:- Lei aveva scelto e in quanto figlio del Guardiano dell'Ordine del mondo, non vieto a nessuno la possibilità di andarsene in pace.-
Lucy chiese, allarmata:- Andarsene?! Non vuole tornare con noi?!-
Tsugumi era triste e non diceva niente.
Manuel chiese all'interessata in questione:- Che vuol dire?-
Lei sospirò:- Aiuterò Tsugumi finché il male non sarà estirpato. Allora il mio impegno finirà ed io... scomparirò nello Stige. Se prendessi l'altra strada, potrei diventare uno spettro e vagare nella Caina. E fidati, i morti temono quel posto più di Yomi.-
Manuel stava per parlare, ma si rese conto che chiedere di più avrebbe fatto perdere loro del tempo. Quindi, tentò di parlare con Tsugumi di quello che pensava su quel famoso “certo che”, ma la Gatta si era messa a parlare con Meme, con interprete Kid, del più e del meno e ci rinunciò.
Allora si accorse che Hiro stava ultimo nella fila a sorbirsi tristemente i vaneggiamenti di Excalibur e decise di cambiare argomento:- Hiro, vieni qui!-
Lui si avvicinò turbato e Manuel gli sussurrò per non farsi sentire, ignorando gli insulti del nanetto:- Ora, Shimono, mi spieghi che grosso segreto ti porti addosso da non saperlo dire a me o a Maka? Mi ha detto che oggi hai usato la magia per liberarli dalle travi del bar. E, tanto per non sgarrare, hai usato le parole del Libro dei Morti. E oggi hai sfruttato l'Eco dell'Anima perfettamente con uno degli Otto Guerrieri, col rischio di morire sul colpo. Quindi, mi spieghi CHI sei davvero?-
Lui sospirò e cominciò a dire:- Credimi, se sapessi la verità, se Shinigami la sapesse per intero, mi vorreste TUTTI morto.-
Lui alzò gli occhi al cielo:- E smettila di far rigirare Eschilo nella tomba, Oreste. Chi-sei-tu?-
Lui sospirò, mostrandogli il polso, dicendo:- Guarda.- e sul dorso della mano apparvero luminose tre linee che formavano la metà di un cerchio.
Manuel lo fissò come se niente fosse per non destare sospetto negli altri, ma era spaventato dalla rivelazione:- Quelle sono tre linee di Sanzu. Ma allora tu...-
Lui si coprì la mano con una delle sue lunghe maniche:- Non esattamente. Sono le tre linee di conoscenza. Sono legate sia allo Stige che a mio padre.-
Manuel lo fissò stupito finché non gli tornò in mente la scenata di Eibon con l'Indice del suo libro e sussurrò:- Cosa?! Tuo padre è Eibon?! Ma Eibon aveva perso la moglie!-
Lui rise amaro:- Ecco la triste verità. Chi andò a consolare Eibon e gli suggerì di creare l'artefatto Brew? Chi l'ha tradito, fuggendo dalla sua isola quando esplose il Brew ottocento anni fa? Se ci arrivi...-
Manuel c'era arrivato eccome. E poco ci mancò che gli venisse ancora il mal di testa:- Cosa? Tua madre è Arach...?-
Hiro gli tappò prontamente la bocca:- Forza, su, gridalo a Stein, così avrà una scusa per dissezionarmi! Sì, sono figlio della Gorgone più pazza mai esistita. Ma non mi è mai piaciuta! Sono stato contento quando Soul l’ha uccisa.-
Lui era comunque allibito:- Non è possibile. E come sei uscito fuori indenne dopo ottocento anni? Dovresti essere una specie di Matusalemme!-
Lui scosse la testa:- Sull'isola il tempo trascorreva diversamente. Il giorno in cui riuscii a scappare con mio fratello erano già passati secoli e secoli.-
Manuel scosse la testa:- Tuo fratello? E chi sarebbe tuo fratello?!-
Meme li interruppe, sbottando:- Ma che hanno combinato in assenza del capo?!-
Erano in un piazzale in mezzo alle macerie, con una piattaforma di legno al centro con una vecchia ruota di tortura medievale.
Anya, una volta che ebbe capito di cosa aveva detto da Maka, disse:- Beh, sarà roba da fantasmi. Io vedo solo una ruota da tortura.-
Soul sorrise nervoso:- E indovina CHI è legato alla ruota.-
Manuel era stupito che fosse... lui e non appena si accorse che Hiro lo fissava in modo strano cominciò a venirgli su un sospetto. E il mal di testa ricominciò.
Il sospetto che venne confermato quando il figlio di Eibon si lanciò davanti prigioniero, dicendo:- Gopher!-
E se l'entusiasmo mise stupore in bocca a tutti quelli che vedevano il fantasma, lo stupore salì alle stelle, quando il fantasma Onryo dello stregone fissò Hiro e sussurrò:- Ci si rivede, fratello.-

Angolo dell'autore: Eccomi di nuovo! Perfezionato e migliorato. Ora è tutta un’altra storia!!!
Un salutone a chi mi segue, specie a Teony-Sensei e ShinigamiGirl-Sensei.
Non so quando ci risentiremo, quindi, godetevi il capitolo, finché dura. Joma joma dabarasa.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Intrighi, ritrovi e decisioni. Esiste un luogo sicuro (ora)? ***


29. INTRIGHI, RITROVI E DECISIONI. ESISTE UN LUOGO SICURO (ORA)?

 La scena di Hiro inginocchiato davanti al “nulla” sarebbe stata controversa, specie per il rimorso evidente con cui il ragazzo si era tradito davanti a tutti. Ma le parole di Gopher dovettero avere un effetto bomba su Kid e Maka, che non riuscirono a evitare di spalancare la bocca con un ovale irregolare. Così si sarebbero potuti vedere, con tutta probabilità, Soul, Patty e Liz, in collegamento d’anima con i loro maestri, che erano riusciti a vedere tutto.
La Falce, infatti, non riuscì a trattenersi dall’urlare:- Fratello? Sei fratello di quella feccia?!-
Manuel commentò sbuffando:- O almeno quel che ne resta di lui.-
L’anima dello stregone, seppur Onryo, era annerita e opaca, come se i suoi stessi simili l’avessero picchiato a sangue. Di per sé, si sarebbe potuta reputare impossibile come teoria, ma il modo con cui Meme aveva tenuto testa alla Bestia di Medea ribaltava qualsiasi ipotesi.
Gopher, senza scomporsi, nonostante sussultasse dal dolore, sussurrò:- Uao! Avevi intenzione di tenerli per sempre all’oscuro del tuo... Lato Oscuro?- sorrise leggermente per l’acofonia creatasi con quel gioco di parole; - In una cosa, almeno, sei tale e quale a papà.-
Hiro rimase zitto, senza smettere di pensare al loro passato, fin da quando erano piccoli; la fuga dall’Isola di Eibon, le peripezie incontrate con gli scagnozzi di Arachne, il loro senso del dovere e di aiuto... a vedere gli occhi ripieni di odio di Gopher, vedeva come tutto quello fosse solo un bel tempo lontano, quasi una fantasia di qualche favola che poteva solo credere reale.
Gopher, quasi a indovinare quello che stava pensando, commentò con un ghigno ironico:- Tranquillo, non ti comprometterò più di tanto, ma tanto è tutto inutile, sai? Sono e sarò sempre il tuo doppelgänger!-
Hiro socchiuse gli occhi a due fessure, prima di sussurrare a sua volta:- Sai meglio di me che non ti credo!-
Stein cercava inutilmente di calmare i ragazzi, ormai pressati intorno a Meme e a tempestarla di domande, nonostante molti non la vedessero nemmeno.
- Perché LUI è qui?-
- Perché lo tenete vivo?-
- Vivo è una parola grossa, senza-tett...-
- Makaaaaa-CHOP!-
Soul si accasciò per l’ennesima volta su se stesso, maledicendo mentalmente l’inventore dei libri. Proprio mentre era accasciato dall’altra parte, notò che su un’abitazione vicina, sul tetto ormai ridotto a pezzi, si stagliava la figura minuta, con un mantello nero sulle spalle e un cappuccio dello stesso colore a coprire una faccia quasi sicuramente femminile, per come si appoggiava, in maniera quasi signorile, sul tubo della grondaia. La sua particolarità stava nel fatto che sotto il cappuccio aleggiava una luce azzurrognola visibile anche a occhio nudo.
La figura ridacchiò, rilevando una voce argentina e calorosa:- Mi fa piacere vedere che certe cose non sono cambiate.-
A quelle parole, tutti s’interruppero per fissarla, Hiro e Gopher compresi.
La ragazza abbassò leggermente il capo, poi sparì.
Un attimo dopo, era esattamente al fianco di Kid, e sussurrò suadente:- Bene bene bene. Guarda un po’ la causa di tutto questo macello.-
Meme avvertì e provò a fermare tutto, inutilmente.
Kid a quelle parole parve perdere la pazienza e cominciò a menare calci e pugni verso la figura, che pareva fluire tra i colpi come acqua, mentre urlava:- Ritira quello che hai detto, subito!-
Fu ancora un attimo, e la figura era di nuovo scomparsa. Ora, però, una balestra appuntita e fluorescente era appoggiata alla sua schiena, mentre lui, impotente, tremava dalla rabbia.
Lucy, Anya e Tsugumi sussultarono a vedere quell’arma, mentre la ragazza sussurrava gentilmente all’orecchio del giovane Shinigami:- Povero Kid. Non sei mai riuscito a colpirmi, ricordi?-
Lui, a quelle parole, spalancò lentamente gli occhi, mentre una sua mano si allungava gentilmente a togliere il cappuccio della sua assalitrice.
Nel farlo sussurrò:- Te-Teony Tengan?-
Davanti a loro si stagliava una ragazza con i capelli nerissimi raccolti in due lunghe trecce distribuite ai lati della testa, un viso pallido come un fantasma Onryo, ma con tratti angelici. E gli occhi... Manuel non poté non specchiarsi in quegli occhi cobalto, privi di pupilla, magnetici; quello sinistro brillava di una luce azzurra scura, molto accesa.
La ragazza sorrise, benevola:- Bravo, Kid. Alla fine ce l’hai fatta a riconoscermi.-

Risultati immagini per black rock shooter
Al sentire quel nome, la reazione di quasi tutti fu di stupore, anche se le impressioni generali furono diverse per tutti.
Maka fissò bene l’anima della ragazza e pensò anche solo per un attimo: “Teony... sei davvero cresciuta.”
Liz e Patty non riuscivano a credere che quella ragazza tosta da far paura fosse la piccola ragazza acqua e sapone cresciuta da Justin Law.
Soul era allibito e non si capacitava a pensare che quella presenza fosse davvero quella di Teony. Lei non era come le altre ragazze e sicuramente non si era fatta tingere i capelli. Persino la sua cute emanava lucentezza, quasi surreale in quella notte.
Stein pensava di analizzarla per vedere che le era successo, ma questo lo tenne per sé.
Marie era stupefatta e curiosa allo stesso tempo e le vennero le lacrime agli occhi al vedere che era viva e vegeta. Almeno, non aveva deluso Justin.
Hiro era ammirato dal suo portamento e sentiva chiaramente che, per un motivo o per l’altro, la ragazza aveva qualcosa di strano in sé.
Manuel sentiva una strana attrazione verso quella ragazza, quasi avesse un richiamo di una sirena per la sua anima; tanto che barcollò in avanti per essersi come spinto troppo.
Holmes e Watson si limitarono a fissare ciò che rimaneva di Teony, poi lentamente sorrisero, fissandosi negli occhi: no, era sempre la stessa ragazza conosciuta al NOT per loro.
La reazione più sregolata la ebbero le sue vecchie compagne. In un solo istante, la corvina fu attaccata dagli abbracci di Anya e Lucy, che ricambiò dopo aver fatto tornare normale il suo braccio.
Kid intanto, pur essendo felice di rivederla, si domandò cosa volesse dire Teony con le parole di prima. Che sapesse davvero quello che aveva fatto dopo aver intrappolato Ashura?
Excalibur si limitò a mugugnare:- Umph. Vedo che la ragazza è meno cretina del solito.-
Fu Tsugumi a reagire per ultima, come se fosse stata pietrificata fino a quel momento. Si avvicinò all’amica, ormai libera da Anya e Lucy, la quale la fissò per un lungo minuto, con un volto privo di sorriso; quella luce azzurra sembrava quasi accusarla di non averla ascoltata ed essersi abbandonata all’Oscurità.
Tsugumi abbassò il capo, colpevole, e disse:- Mi dispiace, Teony. Io-io ci ho provato, ma è stato tutto inutile.-
Un sorriso gentile fu mostrato finalmente alla Gatta Nera, mentre l’amica la stringeva a sé, dicendole:- Di tutto questo a me non importa niente, amica mia.-
L’abbraccio le fece venire le lacrime agli occhi. No, non era per niente giusto! Non lo meritava! La Strega Cacciatrice era venuta due anni prima a dare la caccia a lei e Teony era stata l’unica a subire. Le braccia di Teony intorno al suo collo però le fecero dimenticare tutto. Era lì. Non era morta! L’avevano lasciato alla signora di ghiaccio e lei era viva! Non poteva che piangere dalla gioia al sol pensiero.
Manuel osò farsi avanti. Teony lo fissò benevola per la prima volta. Erano due figure contrastanti. Uno alto e tonico, l’altra piccola e minuta. Eppure sembravano due facce della stessa medaglia.
Lo stregone allungò la mano, dicendo:- Tu devi essere la famosa Teony. Lucy mi ha parlato molto di te.-
Tsugumi si staccò da Teony e disse a Lucy:- Lucy! Non potevamo parlarne con nessuno!-
Lucy scosse la testa tranquilla:- Sbagliato! Ho promesso di non “aprirne bocca con nessuno”!-
Tsugumi capì cosa voleva dire, gliel’aveva comunicato mentalmente prima.
Contemporaneamente, Teony aveva stretto la mano a Manuel. Fu in quel momento che Manuel avvertì qualcosa di strano, come una sensazione di benessere. La furente emicrania causata dall’Urlo della Natura sparì così com’era apparsa. Fu solo un attimo però. Nello stesso momento in cui Teony mollò la presa, Manuel ritornò esattamente come prima, con un mal di testa assurdo.
Non poté evitare di esclamare:- Ma come...-
Teony disse, platonica:- Chi è in contatto con gli dei è immune alla magia e all’Urlo della Natura; ed essendo io un’arma divina, posso entrare in sintonia con chiunque. Nel momento in cui mi hai toccato, è come se fossimo entrati in risonanza.-
Una voce risuonò nelle costruzioni là dietro:-
Disturbo? Che ci fate voi qui, ragazzi?-
Maka si voltò insieme a Kid e spalancò gli occhi: davanti a loro c’era un Onryo che conoscevano molto bene. Aveva i capelli argentati sparsi ai lati della testa, una camicia larga con un mantello a coprirlo ulteriormente, uno stecco in bocca com’era solito fare e un sacco contenente un centinaio di spade.
Lucy pure lo vide e sussultò:- M-M-Mifune-Sensei?!-
E dietro di lui ne apparvero tanti altri, finché l’intera piazzuola fu ricoperta letteralmente di fantasmi.
Teony annunciò con aria tetra:- Per quel che vale, benvenuti dai fantasmi di Brooklyn.-
 
Manuel sapeva, da quello che aveva ascoltato dai suoi compagni in precedenza chi era Mifune, dato che avevano detto che era stato proprio il Cappellaio Matto a farlo fuori.
Ma Teony... per quanto ne avesse sentito da Lucy, la ragazza era un mistero. Per quel che aveva capito nelle immagini frammentarie di Lucy, era scomparsa dopo l’attacco della Strega vendicatrice di Shaula Gorgon, che l’aveva resa... cieca, privata della gioia di vedere le sue amiche. Certo, il colpo era indirizzato a Tsugumi, ma era stata lei a sacrificarsi per l’amica, scomparendo poi per un periodo che era sembrato un’eternità alle amiche. La videro solo una volta, in un combattimento corpo a corpo con Justin Law, poi più nulla.
Quindi, mentre la ragazza li guidava in un’abitazione lì vicina, lo stregone delle Tenebre si domandava cosa potesse essere successo in quegli anni. E cosa voleva dire con “chi è in contatto con gli dei”? Intendeva gli Shinigami? Beh, non ci voleva molto per quelli, bastava comporre un numero sul vetro appannato di un qualunque bugigattolo.
S’interruppe perché Teony diceva sommessamente al fantasma di Mifune:- Mi scusi, maestro, ma ho bisogno che qualcuno uccida Gopher o Hiro, quindi se lo può tenere a bada lei, così che pure Hiro ci raggiunga...-
Mifune annuì lentamente, dirigendosi verso la piazzetta, mentre tutti si spostarono per non toccarlo, Holmes compreso. Nello spostarsi, Holmes fissò intensamente il samurai, come se stesse indagando qualcosa persino sul suo volto. Teony si diresse poi in una stanza abbastanza ampia, con un cucinotto polveroso, le sedie malridotte intorno a un tavolo scheggiato, comunque molto ampio.
Si voltò leggermente, quasi pensasse in contemporanea con Maka, perché le disse:- Sì, i Fantasmi Onryo non sono anime da poter essere mangiate. Per proteggersi dai possibili Kishin nascituri, hanno sviluppato una difesa automatica che danneggia l’anima dei vivi. Evitate sempre di toccarli, salvo che non usiate l’Eco dell’Anima per distruggerli; ma per quello non c’è pericolo.-
Con aria decisa, poi, si diresse verso un vecchio frigo, dicendo:- Dovete scusarmi se non ho nulla da offrirvi, ma non mangio molto da quando sono invalida a cucinare, ma ho delle bottigliette di succo d’albicocca.-
Soul chiese, prima di beccarsi una gomitata da Maka:- Hai mica una birra, piccola?-
La ragazza ridacchiò, prima di posare le bottigliette sul tavolo e dire:- Spiacente, ma no. Piuttosto, dove sono le anime di Kim, Jackie, Tsubaki e quel buontempone di Black*Star? Non ho avvertito la loro presenza. Sono alla Shibusen?-
Stein commentò, accendendosi una sigaretta:- Li abbiamo lasciati indietro...-
Teony, come se fosse giorno anche per lei, strappò la sigaretta dalla bocca del professore, intimando:- Il fumo fa male ai neonati.-
Franken cominciava a vederci nero con lei, ma il tocco delicato di Marie lo calmò un poco. Contemporaneamente, Manuel prese una bottiglietta di succo, la stappò e la trangugiò senza nemmeno sedersi.
Liz sbuffò, prima di prendere una sedia:- Perché non ti siedi come tutti i normalIIIIII!- esclamò non appena la sedia si ruppe con uno schianto.
Manuel commentò:- Perché non mi fido di sedie vecchie in una casa vecchia.-
Fu in quel mentre che giunse Hiro, e Maka non poté evitare di puntargli l’indice in modo accusatorio:- Ora tu mi spieghi che cosa volevi dire prima con “fratello” e guai a te se cerchi di...-
- Maka!- A urlare era stato Kid, che la fissava tristemente e rabbiosamente allo stesso tempo; - Se Hiro vuole dirci qualcosa, lo farà a tempo e debito. Ora abbiamo cose più importanti di cui discutere.-
Teony posò lo sguardo vacuo su di lui, dicendo:- Come te, ex Sommo Shinigami?-
Tutti la fissarono stupiti e lei proseguì, sedendosi sull’unica sedia probabilmente buona della casa:- Detesto dover essere io a farti la ramanzina, Kid, ma io ho visto tutto. Tua madre non era molto soddisfatta.-
Death poggiò le mani sul tavolo, fissandola duramente e dicendo:- Che ne sai tu di mia madre? Non l’hai mai vista!-
L’Arma Veggente sfiorò pigramente il tavolo con due dita della destra, sorridendo dolcemente:- Kid, Kid, Kid. Quanto sei malfidato. Degli altri e di te stesso. Hai mollato per questo? Io non ci credo e nemmeno lei.-
Manuel le chiese:- Lei chi?-
Lei sussurrò, come un soffio:- Aisu.-
Fu come udire un colpo di vento freddo sulla loro pelle; freddo, ma gentile, come una goccia d’acqua in procinto di tramutarsi in ghiaccio.
Teony spiegò, dato che ormai aveva l’attenzione generale di tutti, meno di Excalibur:- Aisu è la regina dei morti, in quanto consorte del Sommo Shinigami, e signora da più di ottocento anni del fiume chiamato Stige, nonché governatrice delle regioni dell’Inferno chiamate da Dante Caina, Antenora, Tolomea e Giudecca. Il suo potere è vasto, ma perennemente concentrato sullo Stige dacché Medea, Calipso e Circe furono circuite dal Signore del Male. Si affida quindi a intermediari, come gli Onryo, o io, l’Arma Veggente discendente dell’Arma Tengan. Ma questa mancanza di contatti non rende la mia signora cieca; solo limitata. Ora che il suo potere è a contatto con la mia anima, riesce a vedere con la capacità della preveggenza che solo io posseggo, amplificandola al limite estremo. Non toglie ciò di vedere anche ciò che accade. E lei l’ha visto, Death the Kid. Ha visto che la colpa di tutto questo, che tu ne fossi consapevole o meno, è tua.-
Manuel chiese al giovane Shinigami:- Di cosa sta parlando, Kid?-
Kid era pallido e sconvolto, mentre le sue armi erano silenziose e rosse dall’imbarazzo, ma alla fine si piegò in avanti, posando le mani sul tavolo, esclamando:- D’accordo, vi dirò tutto; ma non ci sarà affatto d’aiuto per il momento. Quello che sto per dirvi potrebbe solo spaventarci di più.-
Lucy disse, annoiata:- Che lagna, cosa puoi aver combinato? Hai ucciso qualcuno?-
Patty era seria, stavolta:- No. L’ha riportato indietro.-
A tutti si formò un punto interrogativo sulla fronte e Kid cominciò a spiegare:- Ho abusato dei miei poteri di Shinigami. Io... non ero pronto per tutto questo. Non appena Ashura era stato imprigionato sulla Luna, io avevo ufficialmente occupato ufficialmente il posto di mio padre, alla Shibusen; Soul sarebbe dovuto essere l’ultimo tipo di Falce della Morte; Mabaa si era rappacificata con noi! Invece, ho rovinato tutto.
Tutto è cominciato al ritorno di Eibon. A causa dell’utilizzo di Crona del Manufatto BREW per imprigionare il Kishin nel Sangue Nero, il campo magnetico sulla sua isola era stato praticamente spento. Doveva essere un motivo di gioia, invece, non si sa come, si trasformò in panico. Eibon, infatti, mi disse che aveva calcolato che Ashura sarebbe evaso per conto suo non appena il BREW si fosse spento per eccesso di energia, cosa che sarebbe avvenuta in tre anni circa. Fu in quel momento che compresi. Io non ero pronto per affrontarlo, nemmeno da Sommo Shinigami. L’alternativa era tirare fuori Crona e il BREW e trovare il modo di affrontarlo con mio padre. Almeno, Crona non sarebbe morto invano.
Ma qualcosa andò storto. Nel tirare fuori il BREW e Crona, fu come se avessi rotto l’ordine degli avvenimenti. Nel preciso istante in cui riuscimmo a tirare fuori il ragazzo, sentii una strana sensazione: qualcosa al confine con Mediterraneo e Atlantico si ruppe. Il cielo fu nuvoloso per tre giorni e tre notti. Excalibur mi ritenne indegno di essere uno Shinigami e, il giorno in cui decisi di togliermi la maschera e di riportare indietro mio padre con il BREW, se ne andò senza degnarmi di uno sguardo. E le streghe s’infuriarono, dichiarandoci guerra. Non prima che mio padre rappacificasse nuovamente le acque. Il resto lo sapete anche voi.-
Manuel era esterrefatto, così come i suoi compagni, e chiese a Maka:- Perché non me ne avete parlato? La cosa è gravissima, abbiamo rovesciato l’Ordine del mondo, per questo Karkadoom è riuscito a svegliarsi con le Stigie!-
Kid interruppe Maka già da subito, dicendo a Manuel:- Nessuno lo sapeva, Manuel. Ho usato per la mia prima e ultima volta la Follia dell’Ordine per cancellare la memoria della morte di mio padre. Nessuno, se non Liz e Patty, sanno quello che ho fatto quel giorno. Ed Excalibur, che non mi ha mai detto nulla al riguardo!-
La Spada Sacra in questione gli mollò un manrovescio, esclamando:- Deficiente! Non hai mai capito niente! Lo sa dire anche un asino che a sfidare le regole della morte si corrono gravissime conseguenze!!! Anche per un dio! Ma tu volevi andare a piagnucolare sotto le sottane di tuo padre.-
Manuel fissò la Spada, dicendo in modo perentorio:- Sei ingiusto, Excalibur! Kid ha fatto quello che avrei fatto anch’io.-
Exalibur gli puntò addosso il bastone da passaggio:- Cretino! Certo che l’avresti fatto anche tu! Qui le uniche che non avrebbero avuto fifa in una situazione simile sarebbero state loro tre, - esclamò indicando rispettivamente Maka, Tsugumi e Teony;- mentre probabilmente questo deficiente avrebbe fatto esattamente come suo padre!!!- concluse indicando Hiro Shimono.
Lucy sbuffò divertita:- Che cacchio c’entra suo padre? Lui è orfano!-
Excalibur sembrava arrabbiato:- Porta rispetto, corvetto! Lui è figlio di Eibon!-
Tutti, Teony esclusa, rimasero a bocca aperta e lo stesso Soul commentò:- Co-co-co-co-cosa?! Ma scherziamo? Impossibile!-
Hiro sospirò, dicendo:- Sì. Sono suo figlio. E sono fratellastro di Gopher, per rispondere alla domanda che Maka mi ha fatto prima.-
Fire e Thunder, rimasti in silenzio fino ad allora, chiesero debolmente:- Ma... Gopher non era figlio di quel Noah?-
Excalibur esclamò di nuovo:- Cretini! Noah era la rappresentazione avida di Eibon, quindi parliamo della stessa cosa!-
Lucy avrebbe voluto dir la sua, ma Manuel la prevenne. Sapeva anche lei chi era la madre di Hiro e Gopher, ma la situazione era già abbastanza tesa per aggiungere che Hiro era anche un Gorgon.
Manuel si schiarì la voce e disse:- Scusate, ma la discussione sta prendendo una piega che non serve! Siamo sull’orlo della guerra. L’ultima cosa che ci serve è litigare per certe sciocchezze, o peggio ancora andare in preda all’Ira per colpa di Excalibur.-
Teony puntò lo sguardo nella sua direzione, dicendo:- Curioso.-
Lo stregone chiese, aggrottando le sopracciglia:- Che vuoi dire?-
L’Arma Veggente puntò l’indice verso di lui, dicendo:- Curioso detto da uno che tra poco uscirà in preda all’Ira.-
Lui alzò le braccia, divertito:- Stupiscimi! Perché?-
Lei sospirò, prima di pronunciare triste:- Perché la tua città, Milano, è stata scelta come base dell’associazione Zodiaco, come il Nilo lo è stato per Circe.-
Manuel indietreggiò, avvampando al solo pensiero:- No... No... NO!-
Lei annuì, con fare triste, annunciando, come una condanna a morte:- Mi dispiace, Manuel Desper... ma la strega dell’Odio, la Somma Medea, la Signora delle Gorgoni, ha raso al suolo la città tua natale. Non ci sono sopravvissuti.-

^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

In un posto caldo e afoso, un ragazzo vestito di nero e coperto fino al volto fissava quelle immagini, che risplendevano in un braciere colmo di lava fumante.
Karkadoom, sorridendo, gli arrivò da dietro, cingendogli le spalle, esclamando:- Vedi, figlio mio? Tutto va nel verso giusto.-
Lui sussurrò con il suo accento baltico:-
Se vieni a vantarti con me, padre, caschi male. Ho visto, Desper è disperato; nessuno si fida dell’assassino; i fantasmi sospettano di Gopher perché è stato una canaglia, ma non è lui la spia di Zodiaco tra gli Onryo; ora andranno a Milano e cadranno in trappola. Che cosa vuoi dimostrarmi con questo, che sei intelligente?! L’ho presa da te l’intelligenza, che credi?-
Karkadoom alzò le mani divertito, come in segno di scusa:- Scusa, credi sul serio che ce l’abbia con Teony, figliolo? Ma dai, cosa credi? Lei mi è del tutto indifferente. A me interessi solo tu...-
Lui abbassò il capo, stringendo i pugni:-
Mentitore spudorato! Sei così marcio da mentire davanti a tuo figlio! Non importa neanche a me di Teony! A me importa solo essere lasciato in pace!-
Il Signore del Male sogghignò:- Come la faina che da’ del ladro alla volpe; nemmeno tu sai mentire bene, figlio.- Gli accarezzò la fronte da dietro, con fare benevolo;-Il mio perfetto clone. La rappresentazione dell’umano personificato in ME!-
Il figlio lo fissò, voltandosi di scatto, puntandogli addosso occhi di brace:-
Sempre e solo di te, si parla, vero?-
Lui sospirò lento, poi disse:- Sei ingiusto, figlio mio. Fui io a dare informazioni sbagliate con l’aiuto della mia Follia a Eibon, sicché Kid liberasse questo corpo e poi risuscitasse il padre, rompendo l’Ordine e riportando indietro i due pilastri che alle colonne d’Ercole furono pietrificati, quale segno della fine dei nemici di Shinigami. Ti ho liberato io, figliolo.-
Il figlio annuì falsamente divertito:-
Certo, certo. E tu vuoi che te lo ritrovi. Le streghe mi vogliono morto ed io non mi sono ancora ripreso. Mi serve nutrimento ed energia, lo sai.-
Karkadoom scosse il capo, dicendo:- Le streghe non sono per niente un problema. Lascia che te lo mostri.-
Passarono in un corridoio, illuminato da torce, con il sottofondo di demoni vari che nei cunicoli sotterranei alla loro base, nell’Egitto di Circe, futura Yomi in terra, lavoravano per costruire le armi del futuro esercito di Karkadoom.
Circe li aspettava alla fine del corridoio, circondata dalle streghe ipnotizzate da Calipso, mentre discuteva animatamente con una figura allo specchio:-
Lo so che non siamo mai andate d’accordo, tu ed io, ma devi fidarti, con noi tre non c’è quartiere. Presto avremo la Prima Falce, il figlio del mio Signore alla massima potenza e un grande Kishin. Non avete alcuna possibilità.-
La figura dall’altra parte dello specchio si limitò a dire duramente:- Dì quello che vuoi, ma non parlo a chi ipnotizza le mie streghe e ne fa dei galoppini.-
Karkadoom scostò Circe e disse alla figura nello specchio:- Mabaa! La divinità rivoluzionaria del millennio trascorso! Che fai, trami contro di me con la Shibusen?-
La Grande Strega esclamò, con voce rauca:- Se ho aiutato Desper a scappare dal Sant’Elena, l’ho fatto solo perché Stein aveva minacciato di spiaccicarmi l’occhio!-
Il ragazzo moro sussurrò maligno:- Ah, sì? Non per onorare sua madre?-
Mabaa stava per rispondere violentemente, ma Karkadoom disse a una delle giovani streghe lì vicino, marcando con lentezza ogni parola:- Tu. Sgozzati lentamente davanti a lei.-
Lei, piangendo lentamente, si puntò tremante un coltello alla carotide e fece scivolare la lama con decisione sulla carne tenera, dicendo:- Mia signora... ci perdoni...- i suoi occhi divennero vitrei, mentre la ragazza si accasciava al suolo.
Karkadoom si appoggiò con le mani allo specchio e disse, con voce per nulla amabile:- Mettiamola così, carissima. Se entro un mese le streghe non avranno espresso la loro appartenenza a me, non riserverò questo trattamento solo a queste traditrici. D’accordo? Dormici con calma.-

^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

La strega Mabaa, dall’altra parte, chiuse i pugni pieni di rughe, sussurrando un incantesimo che fece svanire l’immagine del ghignante mostro che aveva davanti.
La strega alle sue spalle gracidò:- Non vorrete ascoltarlo, spero, mia signora.-
Mabaa si girò infuriata, dicendo:- Molto ironico sentirlo dalla tua bocca, Elka Frog. “Mia signora”. A chi ti sei venduta in questi ultimi mesi, eh? A Shinigami? A Karkadoom? Rispondi, traditrice!!!-
Stalattiti di pietra si stagliarono intorno alla giovane strega, prima che si disintegrassero sotto le mani veloci di una ragazzina.
Era una ragazza sugli undici anni, con i capelli di un bianco argentato e i guanti neri, abito lungo e verde da strega, che urlò:- Madre! Se Elka deve morire per aver commesso un peccato di fiducia, merito di più io la morte che non lei! Io l’ho aiutata a dirigersi senza permesso alla Shibusen. Se devi punire lei, punisci anche me.-
Mabaa fissò tristemente la sua unica figlia, Keisho, pensando anche lei alla triste sorte di Manuel. In quanto avversaria di Shinigami, spesso e volentieri vedeva in lei un Anti-Kid; mentre spesso dimenticava quanto avesse in comune con il dio della Morte e Jikan.
Commentò, sempre adirata, alla figlia:- Keisho, ha deliberatamente aiutato Desper ad arrivare fino a questo punto. Non le permetterò di restare nella nostra comunità a tramare ulteriormente...-
Stavolta fu Elka Frog a urlare:- Tramare! Come se fossi una Gorgon o una Teach! Dopo tutto quello che ho fatto, lei crede che IO trami! Mi faccia ridere, signora. Anzi, no, me ne vado. Manuel è il mio figlioccio e ho giurato di difenderlo, anche dalla SUA debolezza, mia signora.-
Mabaa socchiuse tutt’e due gli occhi, cosa che prima non poteva a causa di Free:- Debolezza? Mi accusi di debolezza? Salvare le mie figlie in balia di quel mostro sarebbe sinonimo di debolezza, Elka?!-
Keisho mise un braccio intorno ad Elka, commentando:- Sì, madre. Vuoi farci credere che non esiterai a schierarti con Karkadoom pur di liberare quelle streghe?-
Mabaa abbassò il capo, come una vecchia normale persona anziana:- Ci sono compromessi che non si possono evitare, Keisho. Più avanti capirai.-
Elka disse, allontanandosi:- No, mia signora. Io non accetterò mai compromessi. Neanche al cospetto dell’Apocalisse.-
Keisho la seguì, cercando di farla ragionare a rimanere con loro, gridando:- Elka, aspetta!-
Mabaa rimase lì, a capo chino, sussurrando:- Questa frase l’ho già sentita. Vero, Jikan?-
La donna con i capelli color magenta, rimasta fino a quel momento a fissare il vetro dello specchio, si girò, fissando i suoi occhi ametista su Mabaa.
Sussurrò:-
Non mi chiamo più così da tempo immemore, lo sai, sorella.-
Mabaa si sedette lentamente sul suo trono, dicendo, più a se stessa che a lei:- Mia cara, lo sai meglio di me cosa vuol dire essere dipendenti dal proprio passato. Non puoi rinunciarci come hai abbandonato tuo figlio.-
Jikan urlò furiosa:-
Non l’ho abbandonato!-
Mabaa sembrò sorridere:- Hai finto di essere uccisa da uno come il Dottor Nim a Santo Domingo e l’hai lasciato solo. Io sono del parere che tu l’abbia abbandonato. Giusto, Jikan? O vuoi ancora essere chiamata in quel modo ridicolo?-
Lei si rimise il cappuccio viola sul capo, dicendo:-
Te l’ho detto; che ti piaccia o meno, io mi chiamo in un modo solo. Catherine Desper.-

Angolo dell’Autore: Rieccomi! So che volevate una spiegazione, un qualcosa, un flashback, o quantomeno una situazione più sistematica di questa. Beh, giudicate voi: ho riscritto il capitolo almeno quattro volte e questo è o svolgimento migliore che poteva venirmi in mente. Potrà sembrarvi sconclusionato, ma è il meglio che so fare. Eventualmente, ho qui un ombrello per coprirmi da eventuali pomodori marci e patate avariate.
Di certo, però, le sorprese non sono mancate, miei cari. Se volete eventuali chiarimenti, nei prossimi capitoli tutto sarà spiegato in maniera più che lampante.
Un saluto più che speciale è riservato a BBola-Sensei, che mi seguirà spero a breve; ShinigamiGirl-Sensei, che sembra essere scomparsa, ma so che tornerà; e Teony-Sensei, che spero possa essere piacevolmente colpita dal capitolo, in senso positivo spero.
Alla prossima, ragazzuoli. Joma joma dabarasa.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Traditori e sorprese. Il nemico del mio nemico non sempre è mio amico? ***


 30. TRADITORI E SORPRESE. IL NEMICO DEL MIO NEMICO NON SEMPRE È MIO AMICO?

 

Lucy ritornò dopo nemmeno mezzo minuto, dicendo con un sorriso tirato:- Sta bene. Gli serve solo un attimo per metabolizzare la notizia.-
Teony dondolò la testa, dicendo:- Se ne prenda anche due, non c’è fretta.-
Holmes sembrava su di giri, mentre girava avanti e indietro come un pazzo, borbottando:- C’è fretta eccome! Dovremmo essere già a Milano!-
- Cretino! Che vuoi fare, rovistare una città in rovina, senza avere un luogo di principio? Il piano d’azione che proponi è il più stupido che abbia mai sentito!- Le parole della spada ebbero come un effetto terapeutico sul nervosismo di Sherlock, che si arrestò quasi subito.
Stein sbuffò spazientito, quasi un riflesso involontario a causa delle sigarette che fumava di solito:- Il nasone Millenario ha ragione, figliolo. Senza contare che se è la loro base, sarà una trappola da ogni lato in cui gireremmo.-
Teony annuì, dicendo con un tono molto basso:- Non dimentichiamo che, anche se evitaste tutti gli Imp che hanno invaso le rovine, dovreste affrontare una vecchia nemica mia e di Tsugumi.-
Tsugumi alzò gli occhi dal tavolo, stupita:- Di chi stai parlando?-
Teony fissò la sua amica, il volto oscurato da una nube nera:- Dolcetto.-
Anya sbiancò visibilmente e gli altri compagni sentirono come se la tensione salisse alle stelle, prima che la voce di Manuel, apparso all’improvviso, li facesse sobbalzare:- Chi è Dolcetto?-
Lo stregone li fissò stupito, prima di commentare:- Ragazzi, capisco che siete tesi, ma dovete mantenervi calmi!-
Liz chiese, ironica come sempre:- Perché, tu ora sei calmo?-
Lui sogghignò:- Sì, Liz. Sono calmo. Sono PERFETTAMENTE calmo al pensiero della faccia di Medea ridotta a un purè sotto i miei pugni!- Le ultime parole furono accompagnate da una nota sadica.
Teony, indifferente a quello che diceva Manuel, cominciò a spiegare:- Dolcetto è il nome in codice di un membro pericolosissimo dell’Associazione Zodiaco. Dirigeva la malavita nella zona del Sud America, ma, dopo la morte di Limone ha deciso di occuparsi dell’Europa dell’Ovest in solitaria. Quando eravamo al NOT, aveva catturato Lucy per farne una cavia da usare per risvegliare qualcosa di pericolosissimo. Le Armi Originarie.-
Manuel borbottò:- Altro motivo per spaccare la faccia a qualcuno.-
Stein chiese, interessato:- Vuoi dire le prime armi non viventi create da Eibon? Quelle immuni alla magia e, in pratica, indistruttibili?-
Teony scosse la testa:- Non le aveva create Eibon. Eibon diede solo l’idea. A crearle è stata proprio la Strega Medea. Se vorrete andare a distruggere Zodiaco & co., avrete bisogno ben più dell’Eco dell’Anima.-
Si rivolse al giovane Shimono, allungando la mano:- Hiro, passami il BREW, per favore.-
Hiro esitò un attimo, ma rese all’Arma Veggente un oggetto quadrato e sfaccettato, irradiante di una luce sovrannaturale.
Manuel era stupefatto:- QUELLO è il BREW? Ma ti sei bevuto il cervello? Sfido che ci hanno localizzato, irradia più energia quello della Statua della Libertà stessa!-
Il biondo era affranto, quasi colpevole. Era forse questa la principale differenza tra lui e Gopher, rifletté Maka: uno prendeva su di sé troppe colpe, l’altro non sentiva colpevole di nulla.
Shimono si limitò a difendersi a testa china:- Mio padre ha detto che ci sarebbe servito. Solo non so per cosa, il BREW crea, non distrugge.-
Teony sembrava fissare con veri occhi il quadrato di energia, al che Soul non poté evitare di chiedere:- Scusa, come fai a vederlo, se non ha anima?-
La ragazza non rispose, al che fu Marie a chiedere, stravolta:- N-non vorrai dirci che ha un’anima, vero?-
Lei si limitò a rispondere, facendo scorrere le dita sulle frastagliature dell’oggetto magico:- Eibon non avrebbe potuto creare un oggetto così pericoloso, senza servirsi anche qui di qualcosa di molto pericoloso. Un’anima umana.- Nel dire le ultime parole cominciò a girare il cubo come un Rubik, finché, il Cubo non cominciò a ingrandirsi, fino a raggiungere la grandezza di un ragazzo. Poi, da quella figura spuntò un braccio, un altro, due gambe, una testa, si formò un dorso e si accentuarono le particolarità del volto, finché, con un lampo di luce, non apparve sul tavolo un ragazzo in carne ed ossa!
Il ragazzo aveva i capelli color argento vivo, gli occhi metallici e neri, il corpo ricoperto da un vestito metallico ingiallito, come se il tempo avesse influito anche sui suoi indumenti; in testa aveva un copricapo tipico dei mandarini cinesi, placcato anche quello come se fosse di metallo. Il volto era rudemente angelico, quasi il ragazzo fosse un vichingo, e il ghigno era lievemente beffardo e divertito alla vista dei ragazzi attoniti intorno a lui.
Sbuffò divertito:- Era ora, accidenti!-
Teony lo indicò con un cenno della mano, dicendo:- Vi presento Odessei, colui che ingannò gli dei in più di un’occasione. Fu punito a diventare schiavo di Eibon, che lo rese l’Artefatto BREW.-
Il ragazzo afferrò la mano di Teony, tentando di baciarla:- Mia signora Tengan, che piacere rivederla qui...-
Teony ritrasse la mano di scatto, dicendo con una punta di disgusto:- Non provare a essere lecchino con me, Odessei. Sai bene che non puoi scappare dalla tua forma. Ci serve solo la conoscenza che Eibon ti ha trasmesso per sapere come fare a sconfiggere Zodiaco e le Armi Mortali di Medea.-
Odessei sbuffò, come se fosse già stufo di lavorare, dicendo:- Per così poco? Mi aspettavo mi aveste chiamato perché vi serviva compagnia...-
Excalibur si fece avanti con il suo bastone, minacciandolo:- Silenzio, deficiente! Nessuno ha mai scordato che sei stato proprio tu a creare una guerra civile, rivoltando Thanatos contro Shinigami. Se la cosa non ti va bene, potrai scegliere tra tornare a essere un cubo di metallo e la soluzione che proposi a Eibon, ridurti a un colapasta!!!-
Manuel lo fissò interrogativamente, ma non disse nulla. Eppure, quel nome... “Thanatos”... un nome da brivido, nessun dubbio al riguardo.
Odessei lo fissò divertito, quasi sghignazzante:- Guerra civile... pestaggio come si deve tra vecchi amici, semmai. Ma se proprio volete saperlo, Eibon mi aveva confidato che c’era solo un modo per fermare le Armi Magiche, servirsi di qualcosa immune alle armi stesse.-
Hiro era stupito e irritato, quel ragazzo lo mandava in collera solo a vedersi, a dispetto di Excalibur:- Non esiste, qualcosa del genere. Stai mentendo.-
Odessei alzò le mani, con fare stupefatto, dicendo:- Oh, miei dei, povero me! Mento anche senza saperlo! Sciocco, certo che è così. Sono i demoni della Caina, loro non possono morire.-
Lucy commentò:- Facile! Scendiamo all’Inferno, ultimo piano, e chiediamo dei demoni in affitto nel giro di ventiquattro ore, prima che il pianeta esploda.-
Il ragazzo si chinò su di lei come un serpente, sussurrando:- Te l’hanno mai detto che, quando ti arrabbi, sei carina?-
Le guance della ragazza avvamparono immediatamente, mentre Odessei anticipò la rabbia omicida di Manuel dicendo:- Ad ogni buon conto, non c’è n’è bisogno. Basta usare un collegamento di Risonanza a Catena con quattro Shinigami e citare le parole del libro riportate nella Divina Commedia del Veggente Alighieri.-
Maka, s’accese d’interesse, chiedendo:- Quali parole?-
Il biondino sogghignò:- Terzo libro dell’Inferno, le prime tre strofe!-
Stein ribatté infastidito:- Peccato, sì, che di Shinigami ne abbiamo solo tre: Kid, Shimono e il nasone.-
Odessei tossì rumorosamente come risposta, voltando lo sguardo in direzione di Teony e Manuel.
Teony scosse il capo:- No. Aisu mi ha ordinato di stare con gli Onryo, e non mi muovo da qui finché non scoprirò chi è il traditore.-
Soul chiese, dubbioso:- Che? Non è quella feccia di Gopher?-
Teony camminò lentamente verso la finestra, alzando lo sguardo come a fissare il cielo:- Ho qualche dubbio, sebbene tutti dubitino di lui. Sento che il colpevole è qualcun altro, ma Medea deve aver bloccato la strada del tempo in quella direzione; io e Aisu indaghiamo da tanto tempo, ma non sappiamo chi sia il responsabile della morte dei nostri amici.-
Fire commentò, alzando la mano:- A proposito di indagare...-
Thunder finì per lui:-...dove sono Watson e Holmes?-
Manuel si voltò a trecento sessanta gradi, ma dei due nessuna traccia, a parte una porta aperta.
Fissò Tsugumi, inarcando all’unisono le sopracciglia con lei, e sospirò, sempre all’unisono con la Gatta:- A caccia di guai.-

 

 

 

^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

Le gocce di sudore si addensavano sulla fronte in un ritmo crescente, ma non gli importava: il suo lavoro era più importante. A un certo punto, una forte fitta all’occhio gli fece comprendere che una goccia di liquido era finita per scivolare sulla sua retina. S’interruppe con un ululato più di esasperazione che di fastidio, puntando il braccio meccanico sul tavolo più vicino e facendolo esplodere in mille pezzi. Erano giorni, mesi che stava chino su quei tavoli a tentare un esperimento dietro l’altro. Di quel passo sarebbe impazzito!
In quel mentre la porta del laboratorio si aprì lentamente e una figura contornata di nero si stagliò all’ingresso.
Il ragazzo urlò, quasi euforico:- Allora, mio caro vecchio amico Arthur, ci sono novità oggi?-
Arthur sbottò, arrabbiato con il mondo intero:- Sì! Me ne vado! Io non prendo ordini da nessuno, chiaro?!-
Tentò di passargli davanti, ma bastò uno schiaffo del corvino a ribaltarlo sul suo tavolo. Un momento dopo, la spada del Signore del Male stava lacerando la spalla metallica del Dottor Nim come se fosse burro, in una maniera lenta ed esasperante.
Karkadoom sorrise diabolico:- Domando scusa Arthur, forse non comprendo bene il linguaggio ostrogoto di voi medici o forse siete voi a voler farmi impazzire con i trabocchetti. Devo tradurre quello che hai appena detto con ‘Mio signore, progressi in arrivo’ o ‘Sono pronto al trapasso’?-
Nim rise in modo folle, ignorando che la lama stava arrivando alla zona sensibile del petto:- Ci sono follie, mio signore, che nemmeno un cyborg-aspirante-Kishin riesce a combinare. Guarire i vivi è compito della scienza, non riportare indietro il corpo inesistente di un defunto carbonizzato da Mifune!-
Karkadoom ritrasse la lama e lo afferrò per il collo, iniziando a premere sulla carotide sana del dottore:- Non mentire, hai tutto quello che ti serve! Il corpo ricostruito, il cervello, il cuore, il sangue, i nervi! Stein c’è riuscito con Sid. O forse non sei superiore a lui. Forse dovevo contagiare lui, invece che te. Devo credere che quello che ti ha insegnato Shaula non vale nulla?!-
Nim lo fissò truce, sibilando:- Shaula non aveva nessuna intenzione di rendermi il tuo galoppino, mio “signore”. Seguo solo la strada più dritta, per quanto letame copra il pavimento.-
Rimasero zitti per un attimo, poi il Signore del Male si abbandonò a una risata di puro delirio.
Si allontanò da lui un passo dopo l’altro, lentamente:- Arthur caro, mi fai morire! Ti sei dimenticato che non dovresti esistere, vero? Costrinsi io Shaula, più fedele ad Ashura che non a me, a creare il clone del povero dottore Archibald Nim, facendogli trapiantare la sua memoria nella tua testa, aprendola un po’ alla volta, risvegliando la rabbia che la vostra famiglia ha tenuto sempre nei confronti del Clan della Stella. E tu ringrazi me in questo modo per la mia generosità?-
Nim non osò controbattere, temeva sul serio di perdere qualche rotella.
Si limitò a lamentarsi:- Ci ride su, ma il paradosso è che devo ridare vita ad uno di loro e si vuole ingraziare anche il piccolo, senza contare che Madame Medea rivuole quella furia di ragazzino dalla sua parte. Mi spiega dov’è la logicità in tutto questo?-
Karkadoom allargò le mani, come per presentare uno spettacolo da circo:- Volevi la Follia? Impara a conviverci. Rimettiti al lavoro, Arthur, piuttosto. Voglio che viva entro domani.-
E se ne andò, lasciandolo al suo laboratorio. Arthur si rimise in piedi a fatica, prima di fissare il cadavere che rappresentava il simulacro della sua opera.
Il corpo era coperto da una spessa tuta ninja bianca, le mani coperte da ovattati guanti grigi. Una benda nera gli copriva l’occhio destro, mentre nel sinistro, fatto strano anche per un morto, lampeggiava una stella bianca.
Arthur Nim dovette eseguire uno sforzo sovrumano per non spaccargli la faccia. Di tutti quelli che potevano chiedergli... proprio White*Star doveva riportare in vita?!
 
Karkadoom si massaggiò le tempie. C’era sempre qualcosa da fare e avrebbe tanto voluto schiacciare un pisolino. Ci mancava solo un traditore tra le sue file!
Quasi gli avesse letto nel pensiero, una voce cristallina sussurrò alle sue spalle:-
Non puoi crescere una serpe e sperare che rimanga coniglio senziente.-
Il corvino si voltò a osservarla, avvolta nel suo mantello azzurro, sorridendo maligno:- Gli dei hanno concesso la persuasione a noi due, ma cozziamo sempre contro l’eterna cocciutaggine umana, mia adorata Calipso.-
La donna fece un cenno con la mano, quasi a fermarlo in anticipo per un futuro vezzeggiamento, dicendo:-
Non si adiri il mio signore, ma sono in partenza.-
Lui sorrise falsamente:- Come? Credevo che ci saremmo goduti il massacro in prima fila.-
Calipso sorrise a sua volta:-
Sa come si dice... meglio avere sempre un piano B.- S’inchinò leggermente, prima di allontanarsi con passi lievi dal vulcano.
Karkadoom la richiamò con una domanda:- Mi hanno detto che hai fatto saltare in aria Achab. Perché se posso chiedere?-
Lei si voltò e fece la faccia innocentemente dolce e allo stesso tempo malignamente sadica che lo faceva impazzire di gioia:-
Diciamo che ha fatto la stessa menata di Nim... con la differenza che non mi era affatto utile.-
Karkadoom pensò, mentre se ne andava: “Le ragazze mi faranno diventare Folle, di questo passo; non che sia un bene, ovviamente!”.
 

^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

 
- Mifune, mi prendi in braccio?-
- Perché sei giù, Mifune?-
- Mifune, dove sei stato?-
Quanto gli mancava la vocina di Angela. Quella piccola birba tutta boccoli e dispetti, che gli si aggrappava addosso come un bradipo e non si staccava più. Certo, se si fosse aggrappato al suo, di collo, in quel momento stesso sarebbe morta, ma la lontananza era orribile anche per un Onryo. Black*Star... avrebbe dovuto prenderlo a calci per essersela lasciata sfuggire! Ma che colpa ne aveva? Quando era morto non gli aveva detto nulla, s’era solo augurato che sarebbe rimasta felice. Quanto si era sbagliato!
Si lascio sfuggire un gemito:-
Angela...-
Una voce forte risuonò alle sue spalle:- Domanda...-, prima che un fiotto di luce tentasse di investirlo.
Rapido, il Samurai si spostò con salto laterale, durante il quale piroettò su se stesso per affrontare il suo avversario.
Holmes lo fissava, duro, implacabile e tranquillo allo stesso tempo, mentre Watson brillava di luce dorata e il detective completava la domanda:- Per caso è per quella bambina che s’è venduto all’Associazione Zodiaco?-
 

Angolo dell’Autore: Ta daaan! OOOOOOK, capisco, nessun effetto sorpresa (credo!), ma questo capitolo è esattamente come lo volevo io.
Colpi di scena, ce ne sono parecchi, ma nessuno s’è lamentato finora quindi penso di essere andato bene.
Un saluto speciale a tutti quelli che mi seguono, compresi quelli che tacciono, in particolare per BBola, ormai sulle mie traccie da tempo, e Teony-Sensei, a cui vanno tutti i miei ringraziamenti. Godetevelo, il capitolo, vi terrà compagnia per un bel po’. Alla prossima! Joma joma dabarasa!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Affanni, ritorno e redenzione. Il cuore guida il nostro destino o viceversa? ***


31. AFFANNI, RITORNO E REDENZIONE. IL CUORE GUIDA IL NOSTRO DESTINO O VICEVERSA?

 
Manuel si ritrovò in una stanza lattiginosa, piena di pallini colorati e quant’altro. Non capiva, mentre andava in avanscoperta per trovare Holmes, insieme a Teony, Hiro e Odessei, aveva trovato il detective in difficoltà evidente contro Mifune, ma prima di partire all’attacco Teony gli aveva preso la mano con la destra, mentre la sinistra era stretta da Odessei, e in un attimo tutto sembrava essersi fermato, mentre Lucy era come scomparsa dalla sua presa.
Chiese, sfiorando la superficie di quel muro inesistente:- Che cos’è, questo posto?-
La voce di Teony lo fece voltare, mentre lei spiegava:- Teoricamente sarebbe l’immagine di questa stanza in ogni universo. In pratica, sarebbe come se avessi chiesto a Odessei di rallentare il tempo fino allo spasmo. Ma non durerà che qualche minuto.-
Manuel sorrise lievemente:- Ora capisco da chi ha preso Tsugumi a nascondere tutto, anche i propri problemi. Era una fissa del NOT nascondersi a dirsi le cose, per caso?-
Teony non sembrava in vena di sorridere:- Ti sorprenderai, quando Medea ti dirà tutto quello che Shinigami non ha mai voluto dire. Però, non incolparcene, di questo: abbiamo avuto tanto da penare intorno a certi segreti, che nemmeno Kid sapeva dei prigionieri che Shinigami rinchiuse. Ma non ho chiesto a Odessei di fermare tutto per parlare di questo; passiamo alle priorità...-
Manuel la interruppe con un gesto:- Calma, signora Sfinge, finiamo in un attimo. Prima di tutto, mi sai dire tu chi è questa persona che sa portare indietro il tempo che Tsugumi non vuole citare?-
Lei continuò a fissarlo con quello sguardo vacuo, ma lo stregone sembrò leggervi un accenno di disperazione:- La conoscemmo anni fa, prima che ci costringesse a giurare di non dirti nulla. Se vuoi sapere qualcosa da lei, dovrai parlarne alla Regina delle Streghe. Che in questo momento, sta pensando di allearsi con Karkadoom.-
Manuel si spaventò seriamente e lo espresse anche ad alta voce:- Cosa? Vuoi dire che Mabaa vuole dichiararci guerra?-
Teony si girò intorno velocemente, quasi volesse accertarsi della situazione intorno a loro, poi tornò a fissarlo:- Manuel, non c’è tempo, ascolta. La frase di Zodiaco, quella che Sid ha trovato sul biglietto, nelle parole della lingua divina vuol dire solo una cosa: cielo. Medea ha preso possesso del castello delle Gorgoni, che viaggia oltre le nubi. Dovete cercare in alto, a Milano!-
Lo stregone annuì, poi chiese, dubbioso:- E mi spieghi come la raggiungiamo in poco tempo? Solo per starvi dietro e ottenere informazioni abbiamo perso più della metà del nostro tempo.-
Lei gli mise in mano un biscotto della fortuna e lui chiese:- Grazie. Eeeee sarebbe...?-
Teony rispose veloce:- Raduna tutti intorno a te e spezza il biscotto.  Pensa a Milano e ci arriverai. Il biscotto contiene il potere di Aisu. Attento, mi è rimasto solo questo! Non sprecarlo. E porta con te Odessei, se lo perdete siete spacciati!-
Il giovane Desper inarcò le sopracciglia, chiedendole:- Che vuoi dire?-
Tengan strinse di più le sue mani:- Lo so che è rischioso, ma mi farà da collegamento nella Risonanza dell’Anima tra Hiro e Kid, per riportare qui i demoni delle quattro regioni infernali di Aisu.-
Manuel annuì, poi disse:- Perfetto. In quanto a Mifune, potrei bloccarlo con il Black Pyton, ma non ha ombra.-
Teony fece cessare ogni dubbio, dicendo:- Gli Onryo sono ombre di per se stessi. Fallo senza problemi.-
Una vocina irritante risuonò nella stanza, voce senz’altro attribuibile a Odessei:- Insomma, piccioncini, vi volete sbrigare? Non sono un cesso pubblico e non ho tutta la notte e non soffro d’insonnia!-
Manuel infilò il biscotto in tasca, poi esclamò:- Pronto.-
Teony gli disse, mentre la stanza cambiava colore, in fretta e furia:- Oh, ricordati, Dolcetto non è come appare!-
Manuel voleva chiedere spiegazioni, ma in un attimo il tempo riprese a scorrere normalmente, mentre correva e si ritrovava a stringere Lucy, che aveva capito il suo piano già dall’inizio. Lo stregone lo capì da come lo Scettro Nero tremava d’impazienza.
In un attimo, i due gridarono:- Black Pyton!-
 
Holmes era in evidente svantaggio contro Mifune, tredici ferite di striscio e cinque emorragie interne. Sarebbe morto, se non fosse ricorso all’eco dell’Anima più di una volta. Mifune aveva tutto il vantaggio e per pro non c’era un filo di luce che favorisse gli attacchi di Watson, ma almeno lo aveva costretto a rivelarsi: era lui l’informatore dell’Organizzazione Zodiaco. Era la prima volta, però, che si sentiva prossimo a morire. Black*Star gli aveva detto che valeva, a detta di Shinigami, l’equivalente di novantanove anime umane, ma ora che era Onryo e le sue spade erano prolungamenti della sua anima, era bastato una sola pioggia di katane per metterlo alle strette.
Mentre Desper urlava il suo attacco, Mifune fece partire il nastro giallo che usava per delimitare il campo, allo scopo di colpirlo a tutta velocità.
Manuel capì subito il suo piano e interruppe il suo attacco per scomparire nella sua ombra, urlando:- Shadow Pass.-
Teony superò Hiro in velocità, facendo uscire due lame perfettamente rettangolari dagli avambracci, per poi spiccare un salto arrivata a un passo dal nastro, finendo esattamente sopra Mifune.
Ma mentre Mifune si preparava a respingerla con due katane, sentì un urlo esattamente sotto di lui:- Eco dell’Anima: Dark Explosion!-
Mifune mise entrambe le lame sotto per istinto, mentre l’attacco partiva alle sue spalle. Manuel era riuscito a ingannarlo con il ventriloquo.
Ciò nonostante, una spada cadde proprio alle spalle di Mifune, fermando il colpo con un rimbombo sinistro.
Poi, si alzò in alto sfruttando le spade messe sotto come molle piantate nel terreno, saltando verso Teony e recuperando una terza spada da terra. Le lame si scontrarono con un fruscio simile alla caduta di una foglia d’autunno sull’erba: impercettibile ma letale per uno dei due.
Caddero di spalle, a un tiro di sasso di distanza l’uno dall’altro. Ma solo Mifune cadde a terra, accusando il colpo. Teony lo raggiunse subito, ponendogli delicatamente la testa in grembo, quasi potesse davvero essere solido e Manuel dovette intuire che il legame con Aisu l’aveva fortificata anche contro i fantasmi e le loro difese.
Teony chiese, quasi prossima alle lacrime:- Mifune... di tutti i possibili colpevoli, perché tu? Perché? Aisu mi aveva detto di poter diffidare di te, ma mai avrei...-
Mifune la tacitò con un sibilo prolungato, mentre il suo corpo e la sua anima si scomponevano lentamente:-
Silenzio, piccola. Hai fatto il tuo dovere e niente dovrebbe renderti più fiera. Ma un po’... la Shibusen se l’è meritato, per essersi lasciata scappare Angela. Oltre ad avere valore per me... lei è fondamentale per la pace tra streghe e Shinigami. E, d’altra parte me la merito: un guerriero non cambia mai sponda, né vivo né morto, né per famiglia né per se stesso. L’unico rimpianto è... non rivedere né Black*Star né la mia piccola. Ma credo di doverci fare l’abitudine, stavolta. La terza volta è buona per morire.-
Teony sembrò ridacchiare, improvvisamente tranquilla:- Tanto tempo in silenzio e a far finta di obbedire... per poi uscire con un discorso con più di una frase? Lei è un mito Sensei.-
Poi, si rabbuiò:- E dire che l’ho uccisa io del tutto...-
Mifune le mise un dito sulle labbra:-
Shhht. Non rimpiangere un Sensei. Onora un guerriero, piuttosto. Che abbia cambiato bandiera o che stia per morire ha poca importanza. So di avere fatto quello che in cuor mio sapevo fosse giusto.-
Poi chiuse gli occhi, mentre il suo corpo si sgretolava un ultima volta. Un solo petalo finì tra le mani della ragazza, che raccolse intorno al suo cuore, prima di rialzarsi e fissare Manuel, che guardava inebetito la scena.
Il ragazzo si riscosse, raggiungendo in corsa Hiro e prendendogli il braccio:- Tutto finito. Era Mifune la spia. Holmes l’ha appena scoperto a sue spese.-
Hiro sospirò:- Grazie al cielo! Gopher non c’entra nulla! Se mi dici che Holmes è morto, sarà una magnifica serata.-
Manuel rispose a lui e ad un’inespressiva spada magica (Excalibur), mentre uscivano:- Beh, non esattamente. Ho paura che sarà ancora capace di nuocere per un bel po’.- terminò, indicando il detective malridotto e appoggiato alla parete, con la pipa malridotta in bocca, che sogghignava alla volta del biondo.
Il giovane Shimono esclamò, fingendosi arrabbiato, le mani sui fianchi:- Ma si può sapere cosa cacchio ci vuole per ucciderti?-
Watson, imbronciato, sbuffò alla volta del Meister:- Buffo; me lo chiedo spesso anch’io!-
Lucy mise fine ad un possibile battibecco mettendosi tra i due:- Basta voi due! Abbiamo già abbastanza problemi e troppo poco tempo. Dobbiamo andare subito dagli altri!-
Poi assestò un pestone all’alluce di Holmes, facendolo ululare dal dolore e dicendo:- Questo è per aver fatto tutto senza dirci nulla come tuo solito!-
Il detective si rivolse con lo sguardo a Manuel, Watson e Teony che li aveva raggiunti e chiese dolorante:- Beh? Non le dite nulla?-
I tre risposero all’unisono:- Ci stavamo trattenendo dal farlo noi!-
Come ciliegina, Excalibur commentò semplicemente:- Cretino!-
Manuel riprese tutti con un gesto, avviandosi verso il corridoio:- Lucy ha ragione, non abbiamo tempo!-
Hiro rimase lì, dicendo:- Io resto qui. Devo fare una cosa!-
Manuel si fermò, sospirando:- Hiro, dannazione, qualunque cosa tu debba fare, non abbiamo tempo! Se riguarda Gopher, puoi rimandarla a dopo...-
Il biondo lo interruppe urlando:- Diamine, non sappiamo nemmeno se ci sarà un dopo! Se può aiutarci, tanto vale tentare.-
Teony gli si parò davanti, con il cappuccio in testa. L’occhio bluastro brillava con insistenza e le parole le uscirono con gravità:- Posso permettertelo, Hiro, ma voglio che tu non commetta lo stesso errore di Eibon. Anche lui credeva di fare del bene con il BREW, ma il risultato è stato peggiore del normale.-
Odessei, in disparte, non poté trattenersi dal sogghignare malignamente:- Uao! Non so sentirmi chiamato in causa, preso in giro o semplicemente lusingato.- Lo ignorarono bellamente.
Il ragazzo a cui Teony aveva rivolto queste domande, nonostante fosse teso, era sicuro nella sua decisione:- Li raggiungerò in tempo, ne sono sicuro. Non intralcerò il piano, potete scommetterci.-
Manuel annuì, convinto che sarebbe stato inutile convincerlo del contrario. Poi, si trascinò dietro Holmes, seguito a ruota da tutti eccetto Excalibur.
Il quale rimase con lui, borbottando:- Cretino come il padre. E cocciuto come lui.-
Si udì la voce di Manuel in lontananza che urlava:- Non dirlo nemmeno, questo paragone! Hiro ha l’accortezza di avvisare, almeno.-
Excalibur avrebbe voluto corrugare la fronte, se avesse potuto, quando pensò: “Mph! Pure il moccioso è tale quale alla madre!”
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Gopher stava contando i sassi neri sul pavimento. Dopo essere stato liberato quasi in fretta e noia da Mifune, era rimasto lì, a fluttuare leggermente sulla balconata a fare il suo passatempo preferito, osservare le scaglie nere che spuntavano dal terreno, quasi a chiedersi se almeno loro lo rispettassero per quello che era.
I sassi bianchi gli ricordavano rabbiosamente il fratellino d’oro, Hiro-hotutteleattenzionidipapà-Shimono! Lo odiava per questo! Certo, quando erano sull’isola gli aveva voluto bene, nonostante fosse stato creato da una semplice peccato di Eibon, Noah, creato a sua volta da Arachne, la donna che aveva carpito ogni suo segreto. Erano fratellastri di marca più costosa o scadente, a giudicare dall’etichetta, ma Hiro non lo odiava. Anzi, scherzava volentieri, con lui. Con Shaula, poi, i due avevano quasi creduto di avere una madre... prima che precipitasse nella follia di Ashura, prima che Arachne li abbandonasse per quella stupida guerra di famiglia, prima che l’isola finisse risucchiata nel vortice del tempo e dello spazio, prima che lo stesso Eibon li abbandonasse... Già, Eibon. Preferiva le macchine a loro. Loro, che avevano dovuto cavarsela con bacche, radici e legumi acerbi, arrancando nella tempesta, rischiando seriamente di svanire, prima di raggiungere finalmente la linea di confine e scoprire di essere rimasti lì dentro ben ottocento anni! Dannati squilibri temporali del cacchio! Poi, non sapeva cos’era successo, ma l’animo malato che aveva sepolto da tempo aveva preso il sopravvento, e Hiro, piuttosto che confortarlo e stargli accanto, lo aveva abbandonato a sé stesso. Certo, una persona normale glielo avrebbe concesso, era pazzo, ma lui era stato creato dal grande Noah! Nessuno gli voltava le spalle! Nessuno poteva anche solo interromperlo, figurarsi...
- Gopher, ti devo parlare!-
Lui scosse la testa, irritato, pensando: “Quando parli del diavolo...”
Scese giù lentamente, scandendo bene le parole e ciò nonostante impedendo a Hiro di proferirgli alcunché:- Non mi importa un fico secco, so di non essere l’Onryo spia, non mi importa niente della tua compassione, ergo puoi lasciarmi in pace, ergo voglio stare tranquillo, ergo puoi fare come hai fatto in passato, DIMENTICARMI!- Le ultime parole, sebbene i fantasmi avessero voce sottile, furono riudite in tutto il portico.
Hiro aspettò pazientemente che Gopher finisse, poi gli chiese placidamente:- Voglio solo soddisfare una mia curiosità, tutto qui. Perché sei tornato?-
Gopher corrugò la fronte, arrabbiato:- Che accidentaccio di domanda è questa? Sono tornato perché non volevo morire.-
La spada magica si limitò a sbuffare:- Cretino anche lui!-, mentre Hiro sbottò, sempre con tono tranquillo:- Bugiardo! Dicevi che saresti morto piuttosto che vivere con la vergogna di essere stato sconfitto da un inferiore. E da quel che ho capito, ultimamente hai così un’alta stima di te stesso da considerare gli altri uno schifo.-
Gopher non si voltò, solo chiese a sua volta beffardamente:- E allora, monsieur, che cosa ne deduce da questo?-
Hiro si avvicinò piano a lui da dietro, sussurrando:- Non mi sono dimenticato quella promessa, quindi devo saperlo. Gopher, sei tornato per me?-
Gopher non sapeva veramente cosa dire, in quel momento. Era furioso, irritato, forse per influenza di Excalibur, ma gli veniva qualcosa che non sentiva dall’ultimo fallimento con Noah: lacrime, lacrime sincere, lacrime che un fantasma non avrebbe potuto versare, normalmente, ma non era tipo da rispondere ad etichette. E non lo fece, seppur vergognosamente, neanche questa volta.
Si lasciò andare, come un fiume in piena che riesce a sfondare la diga per un minuscolo buco nel legno. Credeva di essere implacabile e con il cuore di pietra e credeva che Hiro fosse come Eibon, capace di dimenticare tutto quello che per lui non era importante. E ora aveva la conferma di lunghi anni di puro dubbio: Hiro non lo aveva dimenticato.
Pianse a dirotto e tra un singhiozzo e l’altro riuscì a formulare:- L’ho sempre... sperato... anche in punto di morte... te lo avrei chiesto una volta tirato fuori dal Libro, se ci fossi riuscito. Io... io...- Gli avrebbe buttato le braccia al collo e lo avrebbe abbracciato stretto, con il solo risultato di fargli male. E poi, non sapeva nemmeno che dire. Diamine, che il cuore gli si fosse davvero pietrificato a tal punto?
Hiro allungò una mano, commosso e felice, aspettando che lui si girasse a fissarlo, prima di chiedergli:- Sei pronto a farlo?-
Il corvino sussultò lievemente: non pensava si sarebbe davvero spinto a tal punto! Era pericolosa come tecnica ed era riuscita una volta sola.
Excalibur espresse la stessa opinione ad alta voce, stavolta evitando di insultare:- Figliolo, nessuno è mai riuscito a legare a sé un doppelgänger. Lo sai vero?-
Hiro si limitò a sorridere fissando il fratellastro e quello si asciugò gli occhi, prima di ridere sprezzante ed esclamare:- Ed ecco un’altra leggenda smontata davanti al tuo nasone, tappetto!-
Le mani si unirono e dopo un paio di minuti, un bagliore immenso invase l’intero portico, davanti ad un Excalibur che commentava, rabbioso:- Doppel-cretini!-
E i sassi neri del selciato, sembrarono sbiancare.
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Manuel aveva appena riassunto la situazione generale a tutti i presenti nella sala, e tutti ora fissavano il biscotto appoggiato sul tavolo.
Kid era l’unico con una domanda diversa dalle altre e non mancò di chiedere:- E Hiro?-
Lucy scosse la testa, sbuffando:- Deve chiarire un paio di cose con Gopher, a quanto pare.-
Il professor Sid, fino ad allora in silenzio, si alzò lentamente, dichiarando:- Ottimo. Voi andate, baderò io a lui.-
Stein cercò di farlo ragionare:- Sid, proprio non è il caso di dividersi ulteriormente...-
Sid era sicuro, però:- Devo restare per tre motivi. Primo, non lascio da solo un alunno, anche se con due Shinigami, sono pur sempre un Sensei. In secondo luogo, non sappiamo se ci sono altre spie e potrebbe volerci perché Holmes si riprenda. Infine, se ci muoviamo in gruppo contro di loro potrebbe essere controproducente. Vi raggiungerò più tardi.-
Manuel s’intromise, preoccupato:- Non avremmo tempo per questo, prof. Lei potrebbe non sapere dove ci troviamo e comunque ne avevamo già discusso a quel capanno a Brooklyn, non ci serve un ulteriore divisione del gruppo.-
Holmes si rialzò di scatto, sotto lo stupore generale, esclamando:- Al diavolo, Sensei! Se devo schiattare, schiatterò dal sonno più tardi. Non ha nulla da sorvegliare. E poi, Hiro è in più che buone mani.-
Azusa finì il discorso una volta per tutte:- Senza contare che, contro degli assassini, è più utile un coltello che non una balestra. Credo che IO resterò qui con i Vasi di Kiri... cioè, di Manuel fino al vostro ritorno. Le mie statistiche di aiuto, in questa battaglia sono molto scarse a questo punto.-
Fire e Thunder esclamarono all’unisono:- Ah, no, questo no! Non siamo venuti fin qui solo per grattarci la pancia.-
Manuel gli si inginocchiò davanti prendendo la mano destra dell’uno e la sinistra dell’altro, sussurrando:- Ragazzi, al momento non posso chiedervi di aiutarmi. Nemmeno io so come usarvi correttamente e quello che voglio evitare è farvi male per un attacco come è successo a Lucy. Vi prego, restate con Azusa.-
Odessei si lamentò di nuovo:- Signorine, non abbiamo tutta la notte, dobbiamo muoverci!-
Si misero tutti in posizione, Azusa e i gemelli esclusi, tenendosi le mani in circolo, mentre Odessei e Kid poggiavano, rispettivamente a sinistra e a destra, una mano sulla spalla di Manuel, che spezzò con forza il biscotto della fortuna esclamando:- Milano, Piazza Duomo!-
Mentre un vortice luminoso si formava sopra di loro, Soul si limitò a dire in farsetto:- “Dlin dlon! I signori passeggeri sono pregati di allacciarsi le cinture. Atterraggio previsto tra sette min...”-
- OTTO minuti, Soul!- gli urlò addosso Kid.
Odessei finì, mentre venivano risucchiati:- Oh, morirò dalle risate oggi!-
 

Angolo dell’Autore: Benritrovati! Pensavo non ci saremmo sentiti per un po’, invece SORPRESA!
Bello avere la faccia in queste cose. Il capitolo forse è un po’ più lungo, ma ne è valsa la pena. Non sono molto convinto dello sviluppo del trapasso di Mifune, ma non avevo molto tempo.
Ora, vorrei ringraziare chi mi segue di buon cuore: ShinigamiGirl-Sensei e Teony-Sensei, temporaneamente scomparse, ma confido nel loro ritorno, e BBola, che segue il mio lavoretto da tempo su Soul Eater.
Alla prossima! Joma joma dabarasa!

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** 1. Battaglia al Castello Gorgon. Ritorno a Milano? ***


32. 1. BATTAGLIA AL CASTELLO GORGON. RITORNO A MILANO?

 
C’erano tre cose che Liz sopportava a fatica ed erano: fantasmi, unghie logore e volare. La sua manicure s’era completamente rovinata, in quel letamaio di Brooklyn, che s’era ripromessa di non rivedere più; i fantasmi... beh, su quello potevano metterci una croce sopra; ma volare ad alta quota da un portale era all’ultimo dei suoi pensieri, in quel momento.
Probabilmente lo pensarono anche gli altri quando caddero insieme a lei, perché urlarono quasi tutti in acuto maggiore.
Stein, furioso, urlò alla volta di Odessei:- Cos’è questa dannata trappola per topi, moccioso?-
Lui esclamò, le labbra tremolanti per la caduta a provocargli un ancora più sinistro sorriso:- Medea! Deve aver cambiato la zona d’arrivo del portale!-
- Guardate giù!-
Il grido di Soul attirò l’attenzione di Manuel sul terreno crivellato di crateri di Milano: sparsi al suolo erano attaccati bulbi neri di diametro più lungo di un palo della luce.
Kid urlò:- Dev’essere una sua trappola! A questa velocità, se non morissimo per la botta ci penserebbero quelle bombe; Medea ha pensato a tutto.-
Manuel urlò, furioso:- Vi siete scordati che possiamo volare, ragazzi? Maka, Tsugumi, sfruttiamo le ali per planare e recuperiamo gli altri. Kid, usa Beelzebub anche tu!-
Manuel recuperò Lucy e si mise in sintonia con la sua anima; fu come uno spezzarsi di tessuto e membrana, oltre che stoffa, ma due ali nere spuntavano ora dalle sue spalle, mentre Maka e Anya cavalcavano in contemporanea le loro armi e Kid, recuperate le Thompson, si reggeva sul suo Skateboard Alato. Manuel si diresse verso Stein e lo afferrò appena in tempo. Lo stesso fecero Maka con Sid e il giovane Shinigami con Holmes.
Manuel, dopo aver appoggiato il dottore e Marie sul tetto di una casa con poca grazia, stava per recuperare in fretta Odessei, quando un esplosione lo costrinse a reggersi in equilibrio per non andare contro l’edificio. Il terreno ora era sostituito da una voragine immensa.
Maka, arrivata lì vicino, atterrò sul tetto a sua volta e sussurrò:- Ha... colpito le bombe...?-
- Vi prego, ditemi che non è uno scherzo! Sarebbe troppo bello sapere che il nanetto rompipalle è morto!-
Mentre il gelido commento di Soul veniva taciuto con un Maka-Chop (l’ennesimo di una lunga serata), Kid esclamò a sua volta:- Speriamo di no, invece! Senza di lui, non potremmo mai fermare Zodiaco e Medea.-
- Ah! E io che pensavo vi sarebbe mancato il mio senso dell’umorismo o il mio charme!-
Alzarono tutti la testa, mentre Odessei atterrava davanti a loro con grazia e strafottenza. Il suo cappello si era aperto all’insù, facendo spuntare come delle pale da elicottero, che lui riusciva a spostare grazie alle corde del cappello. Lucy si piazzò di fronte a lui, aspettò che il cappello si richiudesse, poi gli piantò un pugno tremendo sulla zucca, facendolo crollare al terreno.
Poi, gli urlò:- Si può sapere che ti è saltato in mente di fare? Volevi farci prendere uno spavento inutile?! Ora Zodiaco deve essere diventato sordo per non aver sentito il botto!-
Lui, mugugnando bestemmie e massaggiandosi il capo, si rialzò lentamente e disse:- A dire il vero, speravo che Zodiaco ci sentisse, cretina.-
- Eh? Ma sei scemo?-
Holmes s’intromise:- Quello che questo voltagabbana sta dicendo, è che ha causato l’esplosione per attirare Zodiaco qui con l’inganno, mentre noi cerchiamo il Castello Gorgon.-
Sid commentò:- Mi perdonerete se faccio il guastafeste, ma quelli non mi sembrano Zodiaco, né uno dei suoi.-
Manuel osservò nella sua direzione e vide centinaia di enormi folletti abnormi saltellare da un tetto all’altro, alla carica.
- Imp! Questa non ci voleva!-
Il ragazzo BREW commentò, sprezzante:- Ancora quella maledizione? E poi Medea diceva che ero io all’antica!-
Avanzò minacciosamente verso le figure muscolose, superando con uno spintone Soul.
Fissò per un lungo attimo tutti loro, aspettò che il primo si lanciasse su di lui, con i suoi occhietti maligni, poi urlò:- Taiho!-
E improvvisamente, con un colpo di vento, i demonietti verdi si fermarono come per...
- Magia!- sussurrò Kid; - Non ho mai sentito un utilizzo simile. Pazzesco! Nemmeno Noah era riuscito in tanto.-
Mira era spaventata:- Sembra come se avesse bloccato il tempo.-
Lui ridacchiò:- Sono pur sempre lo scrigno di Eibon, cosa credavate? Però non ho bloccato il tempo, quello era un potere a prerogativa di Jikan; la mia è pura telecinesi. Ora però dobbiamo muoverci. Non so dove si trova il Castello, ma Medea è megalomane oltre ogni dire e lo avrà portato quasi sicuramente nella piazza centrale, al Duomo. Inoltre, gli Imp non staranno fermi in eterno.-
Manuel stava per protestare, ma Maka lo fermò, esclamando:- Ha ragione, non troviamo Medea stando qui a litigare!-
Gli Spartoi annuirono, poi si rimisero in marcia saltando da un tetto all’altro.
Manuel, nel frattempo, che guidava il gruppo grazie alla sua conoscenza del paese, osservava i corpi e le carcasse ammonticchiate alle entrate delle abitazioni: l’odore era disgustoso, ma la vista anche peggiore.
Sussurrò:- Che senso aveva... uccidere tutti? Un regno di morti non ha alcun senso!-
- Un senso? Tu cerchi un senso nella follia? Il tuo discorso, non ha senso.- Odessei appariva scettico e seccato, più che inorridito;- La vita è solo un gioco in mano ai pazzi. Si divertono con essa come con i giocattoli.-
Lucy, in forma di Scettro Nero, commentò:- E tu? Sei un pazzo come loro o sei solo un cretino?-
Lui non rispose e lei proseguì:- Il tuo giochetto, se non avesse funzionato, ci sarebbe costato carissimo. Non siamo burattini, nelle tue mani, lo capisci e non siamo qui per farti divertire.-
Stavolta rispose, quasi laconico, saltando un comignolo:- Diciamo che l’utile si unisce al dilettevole.-
Manuel parlò una volta sola:- Lucy però non ha torto! Facci uno scherzetto come questo un’altra e te ne faccio pentire, parola! Ti lascio per una settimana in una stanza con Excalibur, capito?-
Stavolta il ragazzo sembrò spaventarsi sul serio e disse:- Manco un giorno! Starò tranquillo, promesso!!!-
Manuel diede un’occhiata a un cartello con la scritta Missori e disse agli altri:- Ci siamo quasi. Uno o due isolati e ci siamo.-
Arrivati al Duomo, Manuel non poté fare a meno di cadere in ginocchio, in lacrime: la bellissima costruzione, che aveva amato dall’infanzia, era stata come secata in due da un’enorme motosega e dove c’era la crociera era stato installato un grande orologio rosso, spaventoso e lugubre; la piazza era gremita di pali enormi, su cui la gente (donne, bambini e infermi) era stata impalata nel più turpe dei modi.
- La mia città... la mia gente... il Duomo... hanno preso tutto da me! Nim ha ucciso mia madre, Circe ha ucciso Crona, Medea ha distrutto la mia vita... Non ho più niente!-
Lucy serrò le labbramì, ma non disse nulla.
Soul, però, s’impettì, e avvicinatosi al Meister, gli mollò un manrovescio:- Niente?! Mi prendi in giro, cretino? Hai trovato una sorella, Maka, hai trovato degli amici, una ragazza... hai trovato Lucy, cacchio! A lei non pensi o sei semplicemente egoista?-
Le sue parole parvero scuotere il ragazzo, che fissò Lucy stralunato, dicendo:- Lucy... scusami, non volevo...-
Lei lo abbracciò, singhiozzando e dicendo:- Non è tempo di pensare alla vendetta; dobbiamo pensare a salvare il mondo ora.-
A lui sarebbe venuto da ridere, se non fosse stato per la situazione: erano le stesse identiche parole pronunciate da lui al Sant’Elena di fronte alla crudeltà di Shaula. Si vide costretto a ricacciare indietro le lacrime, per quella volta.
Una vocetta fastidiosa li riscosse:- L’eccessiva dolcezza caria i denti, piccioncini. Anche se questa scena mi sa di deja-vu.-
Fu Patty ad accorgersene per prima, con la mano sulla fronte:- Uooooh! Laggiù, sull’orologio!-
Sulla lancetta dei minuti, ferma sulle tre, era appoggiata una figura avvolta in un cappuccio rosa, mentre in mano teneva un bastone affilato da entrambi i lati. Aveva delle scarpe che ricordavano molto gli zoccoli rinforzati di Maka.
La ragazza, perché la voce squillante la tradiva anche troppo palesemente, sembrò rimuginare pensierosa, poi esclamò:- Ah, già! Era ad Atlanta, Lucy, ricordi? E io ti avevo proposto un nuovo... “trattamento di bellezza”! Ahahahahah!-
Lei parve ricordarsi e si abbarbicò a Manuel, sussurrando:- Lei! Non posso sbagliarmi, è lei!-
Tsugumi si fece avanti, dicendo:- Suppongo che questo sia il posto giusto, a questo punto.-
Kid era corrucciato, come se l’avesse già conosciuta:- E che sia improbabile che tu non conoscessi il nostro piano, vero?-
Lei non diede loro retta, solo si sbracciò come una bambina:- Ehi, Sherlockuccio! Ti sono mancata? Siete un po’ in ritardo, però, vi aspettavamo... uhm... un’oretta fa, circa!-
Lui si fece livido, stringendo Watson e digrignando i denti:- Credevo che Zodiaco non sapesse nulla...-
- Infatti il Sommo Zodiaco non sapeva, Holmes. Ma sei così prevedibile e infantile... affronti il nemico di fronte, sicuro di avere la scorta giusta a far trionfare la giustizia, mentre non sei altro che un fanfarone. Il mio signore si è stancato di giocare con te. E io, Dolcetto, sono qui per finire la sua partita, con Scacco Matto.-
Mentre l’assassina proseguiva dicendo cose senza senso, Odessei si avvicinò a Manuel e disse, in un sussurro:- Non so te, ma perché fissi un corpo senza anima?-
Lì per lì lo stregone non capì il senso, poi aguzzò lo sguardo e vide che di anima, in lei non c’era nemmeno l’ombra.
Urlò:- Attenti! Lei non è lì, ci sta ingannando con un’illusione!-
Fu allora che udirono un tonfo secco e si voltarono tutti all’istante: Mira aveva la punta del bastone che spuntava dal suo petto, mentre dal buco sgorgava sangue scuro.
La professoressa fissò Sid un’ultima volta, dicendo:- Sid...Senpai.-
E crollò a terra, davanti allo sguardo sconvolto delle ex-ragazze NOT.
Dolcetto, i capelli color cicca sulla fronte, osservò lo spettacolo e disse:- Che posso dire? Di tutte le donne innocenti che ho impalato, lei occuperà un posto speciale nel mio cuore.-
Il colpo di Falce sferrato con violenza da Maka tagliò il tetto in due e avrebbe tagliato anche l’assassina, se lei non avesse volato sul tetto vicino con un salto, dicendo:- Ehi, che permalosa! Eh?! Dov’è Desper?-
In effetti, Manuel era scomparso. Si udirono per tutta la piazza le note di “In the Hall of the Mountain King” mentre l’aria si faceva ancora più tetra. Un’ombra scivolò dietro Dolcetto e provò a colpirla con tutta la forza delle braccia, gridando furioso.
Lei, imperturbabile, afferrò fulminea il Majogari della Falce Nera, girandosi a vedere con occhi folli il ragazzo stregone e dicendo:- Niente male! Se mi avessi conosciuto due anni fa, quando mi ha affrontato Harudori, a quest’ora mi avresti affettato come un cocomero. Non male per un aspirante assassino!-
- Sta zitta!- Il pugno che accompagnò l’urlo del ragazzo scaraventò la rosa all’indietro, senza farla cadere per terra, tuttavia.
L’urto aveva causato una ferita profonda nel palmo della ragazza, e ora il suo sangue sgocciolava lentamente a terra, alla luce cupa dell’orologio.
Manuel urlò con forza, l’iride nera come la notte:- Non so se te l’hanno riferito, ma non sopporto che qualcuno colpisca i miei amici...-
Fu un attimo: la ragazza era di nuovo davanti a lui e il suo pugno gli spezzò lo zigomo destro, mentre lui caracollava al terreno, colpa della botta e dell’emicrania crescente.
Nel mentre che Manuel si rialzava a stento, la ragazza si leccò con fare lussurioso la ferita sulla mano, dicendo:- Peccato. A me piace un sacco, invece.-
Soul, dall’altra parte, sussultò e Maka gli chiese:- Che hai, Soul?-
- Quella voce... quelle parole... non può essere vero!-
I due cominciarono a lottare con un’energia estenuante, con tale forza da spezzare il cemento sui tetti delle abitazioni; i colpi di Manuel fluivano veloci, ma non abbastanza da prevalere con il bastone della ragazza, il quale veniva mosso ad una velocità tale da sembrare invisibile!
Kid, nel frattempo, cercava di prendere decentemente la mira su Dolcetto, ma i movimenti che i due assassini eseguivano nell’affrontarsi erano troppo veloci e stavano per mandarlo fuori di testa, anche per la mancanza di simmetria; dovette trattenersi per non farsi venire uno sbocco di sangue.
Sid era inginocchiato davanti a Mira e il suo sguardo ormai era vacuo e privo di certezze.
A un certo punto, stufo, Stein esclamò:- Marie, vai!- E lanciò il martello crepitante di energia con forza in un punto imprecisato, dove tre secondi dopo arrivò Dolcetto.
Visto il pericolo imminente, la ragazza parò con il piatto del bastone il colpo del dottore, ma nel farlo si ritrovò scoperta davanti a Manuel, il quale la prese per il collo e la bloccò al muro più vicino; per tenerla buona, le assestò una ginocchiata nelle reni, facendole mancare il respiro.
La fissò negli occhi furioso e sussurrò:- Cosa sei tu, esattamente?-
Poi, accadde qualcosa di strano: un attimo dopo la ragazza aveva il capo chino e quello dopo rialzandolo... i capelli, la faccia, era cambiato tutto! Era la copia di Maka, in quel momento!
Piagnucolò lievemente, con la voce troppo simile a quella di Maka per sembrare falsa:- Manu... ti prego... mi stai facendo male...-
- Oh, mio Shinigami!- sussurrò stupefatta Lucy.
In quel momento, un fischio penetrante fece voltare tutti di scatto verso l’Orologio, Manuel compreso (senza togliere la mano dal collo di Dolcetto). Una serie di steccate soffocate e di urletti stupiti lo fecero girare però verso gli altri. Una freccetta con un pennacchio spuntava dal loro collo.
Il ragazzo tolse la mano imprudentemente dall’assassina e si tastò il collo: ce l’aveva anche lui!
Fissò Dolcetto, gli occhi sempre più sfuocati, e la vide sorridere malignamente, dicendo:- Buonanotte, fringuello!-
E gli assestò un pugno in faccia.
 
Si risvegliò attaccato alla parete di una stanza illuminata da un abat-jour, con dei ceppi ai polsi e al collo. Dopo essersi risvegliato per bene, cercò di tirare le catene con forza, nel vano tentativo di romperle, ottenendo solo il risultato di sentire una scossa possente scuoterlo fino alla sua anima.
- Alla buon’ora! Ti sei svegliato, finalmente, piccolo!-
La voce fastidiosa di Dolcetto gli arrivò all’orecchio, ma non la vide da nessuna parte, pur girando la testa, per come poteva, a destra e a sinistra.
Fu allora che lei spuntò da dietro la parete, sussurrando suadente come un gattino:- Ti sei ripreso, giovanotto? Hai dormito almeno sei ore.-
Sei ore! Se avevano fatto qualcosa a Lucy o agli altri in sua assenza lui li avrebbe...
Dovette darsi un contegno iniziale e rispose con finta cortesia:- Dovete pensarci due volte, allora, prima di addormentare uno con l’emicrania.-
Lei rise tranquillamente, senza fretta:- Touché, piccolo. Hai centrato il bersaglio: era proprio sul tuo bell’indebolimento per mal di testa che puntavamo, oltre che sulla tua rabbia leggendaria.-
- A proposito di rabbia, che ne dici di dirmi che fine ha fatto Lucy, mh?-
- Oh, l’ho lasciata agli altri membri dello Zodiaco. Sai, avevano un piccolissimo conto in sospeso...-
- Intendi quando li ha maledetti due anni fa? Me ne ha parlato, ma se non sbaglio è stato dopo che l’avete quasi fatta morire dissanguata!-
- Roba vecchia! Se vuoi ringraziare qualcuno per questo pasticcio presente, ringraziate il vostro voltagabbana, Odessei! Lui ha fatto il fischio che vi ha distratti, mentre Choco vi addormentava.-
Manuel sbiancò:- Odessei... ci ha tradito? Ma come...?-
Lei fece spallucce, poi cominciò a canticchiare pigramente facendo danzare i piedi; fu allora che Manuel si rese conto di una cosa...
- La tua mano... come hai fatto?!-
La ferita si era già rimarginata e la pelle era immacolata come prima che la tagliasse.
Lei la fissò stupita, l’aprì, la richiuse, poi schioccò le dita esclamando:- Ah, per prima? Quello è un piccolo segreto, piccolino.-
- E prima? Eri la copia perfetta di Maka, a un certo punto.-
L’assassina sembrò rimuginarci sopra, poi sogghignò:- Ma sì, tanto ormai avete perso. Non fa più tanta differenza. Non sono propriamente umana. Io sono una kitsune, un demone mutaforma creato da Karkadoom stesso per servire Zodiaco-Sama. Posso assumere la faccia di una persona che ho toccato in passato... di qualunque sesso e tipo, Shinigami e umano. Figata, vero, caro?-
- Direi di sì... ma penso ci sia dell’altro. Cosa c’è nella tua... anima? Sembra quasi malvagità pura... non riesco a capire.-
- Aha. Nonnò. Questo non posso certo dirtelo, piccolo.-
Si alzò in piedi e posizionò le mani all’altezza del suo cavallo dei pantaloni, dicendo:- A meno che non si giunga ad un accordo...-
Fu proprio allora che si udì un segnale da un qualche strano altoparlante e lei sospirò, esclamando:- Cavolo, il mio signore ha fretta di presentarti alla Somma Medea! Che noia, cominciavo a divertirmi con te!-
A Manuel invece non dispiaceva affatto; preferiva mille Medea a quella situazione imbarazzante. Se li avesse visti Kim, di quel posto non sarebbe rimasta traccia! Oltre che delle sue ossa!
Lei lo prese per i ganci delle catene, tirandole a sé dopo averlo sganciato dalla parete e intimandogli:- Coraggio, vieni, se c’è una cosa che a Zodiaco-Sama non piace affatto, è aspettare.-
- Sama, eh? Un tantino pretenzioso, non trovi?-
- Se ci tieni alla tua vita, non dirlo ad alta voce davanti a lui. E non tentare scherzi: le catene legano anche la tua anima, quindi non puoi fare giochetti senza farti male.-
- Allegria! Come se me ne stessi tutto il giorno in panciolle.-
Lei ridacchiò, mentre lo scortava su per le scale. Dopo un quarto d’ora di salita, arrivati alla fine della scalinata, Manuel aveva il fiatone, mentre Dolcetto era ancora pimpante.
Lo stregone borbottò:- Se Medusa ha costruito il castello per la praticità, doveva essere un pessimo architetto.-
- Infatti l’ha creato Arachne, prima di rubare quello di Baba Yaga. Quella non aveva niente da fare e nelle segrete andavano solo i suoi scagnozzi dell’Arachnofobia.-
- Ah, comodo!-
Finito il percorso del corridoio, davanti a loro si stagliò un grosso portone di metallo, davanti al quale Manuel non poté non trattenere un sorrisino:- Ora voglio vederti, ad aprirla senza sudare.-
- Sei un po’ inquietante, sai? Prima cerchi di ammazzarmi, poi scherzi sul portone.- commentò lei avvicinandosi al portone, senza tuttavia mollare la presa sulle catene.
- Oh, non scherzarci troppo. Ti faccio passare la voglia di ridere, quando t’impalerò io.- sussurrò lui al suo orecchio, lo sguardo folle.
Dolcetto sogghignò, leccandosi le labbra:- Black*Star ti ha addestrato anche troppo bene! Cacchio, come avrei voluto conoscerti prima di quella cretina di Kimal. A quest’ora, saresti ai miei piedi!-
- Perché no? Magari a tagliarti entrambi i tendini!-
Non poterono proseguire, perché l’assassina s’innalzò con un salto fino a metà portone, sferrando un potente calcio al centro, che risuonò fino all’altra parte del corridoio.
La porta si aprì cigolando, molto più lentamente di quanto lui s’aspettasse. La vista gli gelò il sangue nelle vene. I suoi amici erano legati anche peggio di lui e sia Kid che Soul avevano le vene del collo bluastre da come erano state strette; probabilmente Sid più degli altri, ma lui era sempre blu. Ognuno di loro era sorvegliato da un tizio o una tizia strana, armati fino ai denti.
Ma nemmeno quella era la scena più raggelante: un tizio grosso e grasso, con delle grosse mannaie sulla schiena, stava prendendo a pugni Maka, proprio sulla faccia, davanti a Lucy, anche lei piena di lividi e contusioni.
Dolcetto urlò:- Pistacchio! La Albarn ci serve integra e senza graffi!-
Il tizio grosso rispose, assestando una ginocchiata alla platinata:- Infatti, i miei sono lividi, idiota!-
- Deficiente! Zodiaco-Sama ha dato un ordine!-
- E sennò, che fai, piccioncina? Lo spifferi al capo?-
Dolcetto indurì lo sguardo, poi sussurrò a Manuel:- Che sbadata! Ho perso presa sulle catene!-
Fu un attimo: Manuel aveva avvolto le catene intorno al flaccido collo di Pistacchio, stringendole fino allo spasmo. Per lo sforzo nello stringere si stracciò quasi la pelle dai polsi, ma le vertebre erano sempre più vicine e proseguì a stringere.
Pistacchio, tentando inutilmente di raggiungere le mannaie con le sue mani, gli facilitò semplicemente il compito. Si udì uno schiocco sonoro, poi il grasso assassino crollò a terra, mentre il suo corpo si liquefaceva lentamente.
Manuel osservò la scena per due secondi buoni, poi chiese:- Ma... è normale?-
Lucy ridacchiò lentamente:- Sì, Meister. Muoiono così tutti quelli che vengono maledetti da un Crow. “Dal collo viene la tua forza, e da esso la morte ti raggiungerà.” Se mi avesse ascoltato un anno fa, si sarebbe messo una protezione.-
Manuel mormorò, mentre Dolcetto lo raggiungeva:- Maka, loro sanno...?-
Lei scosse la testa lentamente, sorridendo come se nulla fosse successo: era quella la sua sorellina!
Lo stregone fissò l’assassina e i suoi compari, accigliato:- Credevo che ve la sareste presa, per la sua morte...-
Quella alta e biondina, intenta a fissare vacuamente Holmes, sbuffò con menefreghismo, affermando:- Quell’imbecille se l’è cercata. Gli avevamo detto che ne avrebbe pagato le conseguenze. Se non lo avessi fatto tu, lo avrebbe ucciso Zodiaco-Sama.-
Un ragazzo con un ciuffo molto strano ridacchiò:- Capo permaloso. Pericolo fregarsene.-
Dolcetto gli presentò il ragazzo, dicendo:- Il ragazzo che parla come un telegramma è Choco, il ragazzo che vi ha addormentati con la cerbottana.-
La bionda si presentò, sfoggiando la sua collana con una boccetta (veleno? Chissà!), dicendo:- Io sono Amarena, molto piacere.-
Manuel borbottò:- Vorremmo poter dire lo stesso.-
Si fece avanti un omone di colore grande e muscoloso, che strinse i pugni e disse:- Zenzero è il mio nome e dovreste essere grati di essere ancora vivi!-
Kid, furibondo e violaceo (nessuno capiva se per il sangue accumulato o per l’asimmetria dei macchinari), sbottò:- Mira-Sensei potrebbe non essere d’accordo!-
Un donnone lì vicino sferrò un pugno in faccia a Kid, facendo trasalire Liz e Tsugumi, legate a lui, mentre urlava:- Apri di nuovo la bocca, Shinigami, e t’ammazzo!-
Un tizio vestito da ninja le si parò davanti con la katana sguainata (Manuel osservò per un fugace momento il riflesso nero innaturale della lama), urlando:- Il figlio di Shinigami è un ostaggio, Vaniglia! Non devi ucciderlo!-
- Noi viviamo per uccidere, Candito! Credi forse che la vita sia più preziosa del nostro scopo?-
Una voce roca la interruppe:- Imbecille, Vaniglia! Candito ha ragione. Noi non uccidiamo senza motivo.- La voce apparteneva a un tizio con accento asiatico, coperto di pelli animali e un passamontagna.
- Ma se uccidi dei bambini; fammi il piacere, Ice Cream!- sbraitò Vaniglia!
- Lo faccio unicamente per evitare vendette. Cosa che tu non hai evitato, negli ultimi anni, nevvero?-
Una donna molto strana con i capelli verdi si alzò da un’amaca là vicino, sbadigliando sonoramente e dicendo:- Cos’è tutto questo baccano? Dormivo così bene, fino a che non mi avete svegliata...-
Tutti in coro, eccetto Choco, i membri dell’Associazione Zodiaco urlarono:- Menta, sta zitta!-
Manuel, non sapendo cosa dire, sussurrò a Dolcetto:- Non c’è che dire, siete molto uniti.-
Lei sporse le labbra, con fare sbarazzino:- Ci stiamo solo dicendo buonasera. Fidati, non vuoi sentirci litigare.-
- Lo capisco, ma sembrate più i fenomeni di un circo.-
Una vocetta antipatica gli sussurrò all’orecchio:- E io cosa sarei, Desper? L’equilibrista? L’illusionista?-
Manuel sussurrò rabbioso:- L’ammaestratore di Leoni, nella speranza che ti divorino!-
Odessei, sogghignò, dicendo:- Che posso dire... ho scelto il fossato meno ripido. Nessuno vuole morire, carissimo.-
Mentre ancora i membri stavano litigando, una voce si fece strada tra di loro, sebbene sottile:- Il Sommo Zodiaco ha il mal di testa, signori. Gradirebbe un po’ di silenzio.-
Tutti, Manuel compreso, si girarono a fissare il ragazzo appena arrivato: teneva un cappuccio nero a coprirgli il volto, mentre una tuta da ninja lo ricopriva da bocca a gambe. Il viso era pallido ed emaciato, ma con una voglia visibile di uccidere uno di loro. Aveva due sai appesi alla cintura, dello stesso colore della lama di quel tipo chiamato Candito. I suoi occhi... erano rossi, e uno aveva un bagliore che Manuel ben conosceva!
Infatti, provò a dire:- Ma tu... sei...-
- Tartufo. Faccio da assistente personale a Zodiaco. Spero che nessuno vi abbia fatto niente di male, siete nostri graditi ospiti.- Il suo sguardo voleva dire una sola cosa: “Non dire niente, o t’ammazzo.”
Manuel annuì lentamente, trasudando ironia:- Sì... se per essere trattati come ospiti intendi essere pestati a sangue, strangolati, impalati e cose simili, sì, siamo stati trattati con tutti i riguardi!-
Lui sembrò non sentire, solo indicò con un piede la pozza nera, chiedendo a Dolcetto:- Il cioccolato di ieri?-
- No, Pistacchio ha tirato le cuoia.-
Lui sospirò:- Non è mai piaciuto nemmeno lui, come Limone, ma perderne due in una serata farà arrabbiare Zodiaco.-
Sid, in un impeto di rabbia, si lanciò in avanti, bloccato dalle catene intorno al corpo e dai piedi di Anya:- Bastardi! Mira è morta e voi vi lamentate per un compagno che non vi piaceva?!-
Tartufo stette zitto per due secondi contati, poi chiese a Dolcetto:- Medea-Sama non aveva detto che TUTTI dovevano tornare vivi? Dovevi solo ferire la Neigus, Dolcetto!-
- Che palle, Tartufo! Lo so, lo so, doveva solo essere ferita, ma Limone s’era divertito, io no! Se poi avessi ucciso Mira, Desper si sarebbe arrabbiato ancora di più!-
- Ma adesso Zodiaco...-
- Me la prendo io la responsabilità, tranquillo.- disse lei in tono conciliante e annoiato allo stesso tempo.
Tartufo sospirò ancora, poi disse ad Ice Cream:- Staccate i prigionieri e assicuratevi che possano camminare, quantomeno. Ordini di Zodiaco.-
Mentre Ice Cream eseguiva gli ordini di malavoglia insieme agli altri, Manuel sussurrò a Dolcetto:- Cos’è che ha in mente, Zodiaco?-
- Da quel che ho capito, dovreste incontrare Medea. La nostra signora ha progetti su di voi, da quel capito.-
Lui agrottò la fronte, pensieroso, mentre l’emicrania tornava lentamente per la sua schiena:- Perché proprio Medea?-
Lei si leccò le labbra, guduriosa:- Oh, lei è la madre degli assassini. Uccise una sua sorella, sai? Credo fosse la moglie di Eibon.-
Una cosa era certa: gli Spartoi avrebbero voluto essere da qualsiasi altra parte, meno che davanti a Medea. Ma il piano, per quanto fragile, stava funzionando.
 

Angolo dell’Autore: Ebbene, ragazzi, non pensavo di dovermi fermare qui, ma sono successe anche abbastanza cose in questo capitolo, quindi possiamo procedere con altre spiegazioni anche al prossimo, ma vi prometto che al capitolo dopo ancora, comincierà la battaglia, promesso. E dopo la battaglia al castello Gorgon, arriverà la fine delle Fase 1.
Ringrazio anzitutto Teony-Sensei, che spero di rivedere presto, e BBola, mia fan più recente, e tutti quelli che, pur non recensendo, seguono le mie ff.

A tal proposito, volevo dirvi che, io non ho Facebook, ma se volete contattarmi, per chiedermi curiosità sulle mie ff, quando escono o cose simili, oltre alla mia e-mail (etb137@gmail.com) ho aperto un canale su Telegram. Per chi non sapesse cos’è, è un’applicazione per telefono gratis, simile a Whatsapp, con la differenza che puoi fare anche i canali pubblici. Se volete seguirmi anche lì, dovete cercarmi sotto https://telegram.me/ShiNear21, dove quasi sicuramente mi trovate tutti i giorni!
Bene, il mio l’ho detto, alla prossima! Joma joma dabarasa!

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** 2. Battaglia al Castello Gorgon. I segreti della Morte nella Follia? ***


33. 2. BATTAGLIA AL CASTELLO GORGON. I SEGRETI DELLA MORTE NELLA FOLLIA?

 
Due cose gli vennero in mente, allo Stregone delle Tenebre, mentre entravano nella stanza illuminata da un abat jour verde, tutti in catene per lo più: “bastardo” e “ladruncolo”.
Sapeva che aveva male alla testa e le note di musica classica erano sparate a tutto volume per la stanza, addobbata con macabri trofei appesi su giornali su cui erano segnati messaggi cifrati, spade antiche e foto pugnalate di Black*Star. E meno male che Tartufo aveva detto che il capo aveva mal di testa! Ma la cosa peggiore era che quel pezzo di musica classica era uno dei suoi preferiti; quel dannato Zodiaco voleva metterlo in situazione psicologica di svantaggio e miseria.
Arrivati davanti alla scrivania, al centro dell’ampio salone, una figura leggeva il giornale appoggiato con i gomiti sul tavolo, dirimpetto agli arrivati.
Tartufo si avvicinò, superando con uno spintone Kid e dicendo:- Sommo Zodiaco, purtroppo Pist...-
- Ho sentito. Suo padre faceva il macellaio, e suo padre prima di lui. Ogni macellaio sa che la cotenna del maiale è la zona meno ricercata. Nel suo caso, Pistacchio avrebbe dovuto coprire anche quella zona; un buon assassino deve saper badare a se stesso.- Il discorso del leader era tagliente come una lama bollente nel burro e tutti i membri, Tartufo escluso, erano visibilmente certi che il messaggio fosse stato inviato a loro.
Zodiaco proseguì, voltando l’ultima pagina:- E Mira? Avrei voluto parlarle, Dolcetto. D’altronde, è colpa mia se è diventata una cavia della Strega degli Scorpioni.-
Lei sogghignò, imperturbabile, come una scolaretta felice dell’insufficienza:- Credo proprio che abbiamo rimediato all’errore. Ma è stata colpa, gli altri non c’entrano nulla!-
Candito esclamò:- Tu chi sei? Che fine hai fatto fare a Dolcetto?-
Mentre tutti i suoi compari ridevano, Zodiaco esclamò con un sospiro:- Ti sta sfottendo alla grande, Candito! Ci caschi sempre, ultimamente.-
Maka, ignorando i lividi e la trattenuta di Menta, fece un passo avanti e disse:- Zodiaco, per favore, cerchiamo di ragionare per il meglio, non aggraviamo le cose!-
Lui chiuse il giornale con un colpo secco, fissandola, e Manuel poté ammirarlo nel suo carismatico splendore di leader: capelli castani di media lunghezza, muscoli scolpiti sotto la maglietta beige, spalle scoperte e segnate da una croce e un cerchio, strane lame appese alla cintura, lame dalla forma molto strana, ma gli occhi! Manuel non aveva mai visto occhi così! Erano di un viola così chiaro da sembrare rosa, con un non so che d’ipnotico che gli fece girare ancora di più la testa.
Sussurrò, quasi colpito:- “Non aggraviamo le cose”, dici? Non sapevo che il coraggio fosse sinonimo di arroganza, Maka Albarn. Potevo uccidervi in qualsiasi momento, oggi. Conoscevo ogni vostra mossa, anche ipotetica. Se vi foste spinti a chiedere al bar anziché chiedere ai fantasmi, avreste scoperto che esiste una tipografia, dove lavorava Limone, ma quell’imbecille è morto e sarebbe stato poco utile, effettivamente. “Aggravare le cose”... dovresti SUPPLICARMI di non ucciderti, Maka!-
Lei rimase a testa alta, mentre Zodiaco si rivolgeva cupamente con un sorriso a Manuel:- Finalmente conosco questo famigerato Desper! Ho saputo che hai dato filo da torcere anche a Dolcetto. Non sono stupito, ovvio, ma è incredibile come le leggende metropolitane siano così simili alla realtà!-
Lo stregone si limitò a sorridere in risposta:- Come sapevi che questa composizione è tra le mie preferite, piuttosto?-
- Viaggiare su Internet può essere compromettente, Desper, specie se qualcuno lo spia. Comunque, sono sorpreso ti piaccia un pezzo così “raro” della composizione tedesca. Karl Maria von Weber.-
Manuel terminò, sorridendo a trentadue denti (non voleva lasciargli la soddisfazione di farsi vedere a disagio):- “Il Franco Cacciatore”, una delle prime composizioni del Romanticismo.-
Zodiaco annuì, girando intorno a lui, Dolcetto e Odessei con calcolata lentezza:- Questo momento adesso trasmesso è il mio preferito. Kaspar deride la stupidità di Samiel, il demone con cui ha stretto un patto vincolante per permettergli di essere invincibile a sparare.-
Manuel ascoltò le ultime note cantate dal tenore, poi terminò per lui:- Ma non sa che il prezzo pagato è troppo alto per un umano. E il demone Samiel lo trascina con lui nelle viscere degli inferi.-
Si fissarono negli occhi, finché Odessei finse di asciugarsi gli occhi, dicendo:- Ragazzi, se non avessi individuato i doppisensi che vi siete scambiati, avreste raccontato un bellissima favola!-
Zodiaco lo interuppe con uno schiaffo ben servito, facendo gioire una piccola parte di Manuel, dentro di lui, mentre il leader dell’Organizzazione urlava:- Non sopporto i traditori di ogni tolda, umani e non. Se voglio sentirti parlare, sarà solo perché lo voglio IO. Chiaro?-
Lui digrignò i denti, fissò gli altri sguardi ostili e disse:- Chiarissimo.-
Manuel mugugnò:- Voltagabbana...-
Il ragazzo BREW gli assestò a sua volta un manrovescio, facendolo crollare supino, mentre Menta gli puntava un’arma alla gola e lui si sgolava:- Idiota! Sareste morti tutti! Ho cercato di mantenervi in vita!-
Zodiaco disse ai suoi, con un sospiro annoiato:- Lasciatelo! Tanto, davanti a Medea, lui è del tutto innocuo.-
Dolcetto tirò su con malagrazia Desper, mentre Zodiaco diceva:- Ecco un’altra cosa che avete preso da Black*Star; siete troppo frettolosi e in vena di parlare. Piuttosto che migliorare un difetto, avete preso tutto da lui!-
Manuel era sul punto di urlare, ma si limitò a sbottare a denti stretti:- Vuoi che te lo dica? Bene! Conosci perfettamente ogni via d’assassinio alla perfezione e la rendi immacolata, a differenza di Black*Star. Nascondersi nell’oscurità e in silenzio? Chi, meglio di un’organizzazione che non esiste può riuscire nell’intento? Riesci meglio di chiunque altro anche a individuare i punti deboli dell’avversario, come con me. Uccidere prima di farsi scoprire? Il tempo impiegato sarà diverso, ma finora ci sei riuscito! La vera domanda che il tuo ego vorrebbe farmi è: sono meglio o no di Black*Star?-
Il silenzio divenne palpabile, finché Zodiaco disse con tranquillità letale come veleno, girandosi verso la scrivania ricoperta di foto accoltellate:- Quello non è un paragone, Desper, è un caso perso. Dovresti averlo capito quando la Bestia di Medea è uscita dal suo controllo. Nelle mani sbagliate, quel ragazzo diventa ingestibile. Se ingestibile, pericoloso.-
- Sei tu... ad essere ingestibile.-
Zodiaco si girò di scatto verso il capo chino di Sid, legato ad Anya e Patty, che cercarono inutilmente di scuotere la testa per dissuaderlo, quando lui proseguì:- Lui è sempre venuto a lezione, anche se in ritardo. Lui ha imparato le lezioni, anche se pure quelle in ritardo. Ha sempre ubbedito a Shinigami e al suo ideale di pace e ordine. Tu... hai partecipato ad ogni lezione, hai imparato tutto in fretta... e poi hai dimenticato tutto! Ti sei lasciato prendere dalla vendetta e hai cercato di scatenare una guerra! E adesso stai condannando miliardi di innocenti a morte! Perché, in nome del cielo, perché?!-
Zodiaco scosse la testa in tono conciliante:- Sid Barret, l’Ivanohe dei principi dell’Ordine. Non devi temere per quelle povere anime senza pastore. Quando avrò finito, vivremo insieme in un mondo dove tutti mi adoreranno come il loro salvatore. Sì, io li salverò dal loro mondo di idiozia e di Ordine nel quale Shinigami li ha gettati e mi adoreranno come un DIO!-
Sid sussurrò, in modo che lo sentisse:- Se è questo che pensi... allora ho cresciuto davvero una nullità!-
- Ma la pianti! Black*Star fa gli stessi discorsi, senza però essere messo in ridicolo o insultato in questi modi!-
Tsugumi urlò, incapace di trattenersi:- Animale! Black*Star vuole superare gli dei, non raggiungerli. E per riuscirci, non ha ucciso la sua partner!-
Zenzero, incapace di controllarsi, si avvicinò per mollarle un pugno:- Impertinente idiota...-
Il pugno che l’assassino ricevette da Tartufo fu così forte da farlo crollare al pavimento , quasi privo di sensi.
Zenzero si rialzò imprecando:- Miserabile...-
- Ha fatto bene! Medea ha specificato che il suo signore desidera Desper, Albarn, Harudori e Shinigami junior vivi e incolumi. Il prossimo che ne pesta uno solo dovrà fare i conti con me!- Zodiaco era ancora calmo nel dire queste cose, ma la sua voce trasudava eccitazione, quasi divertimento all’idea di uccidere!
Poi, disse annoiato ad Harudori:- Clarisse era inutile, all’epoca. Era in sintonia con me e il mio carattere incostante, certo, ma era un’arma inutile al mio scopo. Una CESOIA! Tu dimmi, come potevo diventare un assassino rispettabile con attrezzi da giardino! E non fare quella faccia, Gattina. Anche se per nobili cause, anche voi uccidete senza processo le anime traviate. Non sono più assassino moralmente di quanto non lo siate voi!!!-
Detto questo, infilò le mani nella cintura, estraendo le armi. Viste in controluce, Manuel le riconobbe quasi all’istante...
- Ma quelli sono dei Lu Jao Dao!-
Il ragazzo teneva le piccole lame affilate dall’impugnatura centrale, ricoperta da stoffa, mentre le due lame a mezzaluna s’intercalavano al centro, per poi percorrere all’esterno come due artigli scintillanti di nero.
Lui annuì:- Esatto Desper. Mi sono trovato a mio agio con armi considerate così piccole, e poco credute per il loro potere letale. Dopo la morte del Kishin, mi sarei aspettato una caccia serrata, da parte di Shinigami o di Kid, ma a quanto pare ero un pesce piccolo, per loro. Bene, vediamo se ora Shinigami cambierà idea, quando ridurrò il mondo in cenere.-
Il Professor Sid disse, cupo:- Zodiaco... non è troppo tardi per redimersi.-
L’assassino si piegò poggiando le mani sulle ginocchia, arrivando all’altezza del suo volto:- Ma davvero? Non è troppo tardi? Shinigami, dopo tanti anni è diventato misericordioso come lei? Ero un bambino quando la mia famiglia, di cui anche Nim faceva parte, venne sterminata dal Clan della Stella, si ricorda? Non mi ricordo molto il primo giorno in cui si svelò al mondo, ma ero sicuro che quando, avete risparmiato il ragazzo, sarebbe diventato un po’ più mite. Ma io l’ho visto, Sensei, l’ho visto lo sguardo della Follia! Era pronto a uccidere per il gusto di farlo, non per la giustizia! E voi lo avete lasciato fare davanti a ME.-
Sid, forse, avrebbe voluto aggiungere qualcosa, ma la mano di Zodiaco calò in un istante sul suo collo.
Mentre la testa di Sid rotolava a terra, Tsugumi dovette trattenersi dallo stimolo di vomitare, mentre Anya, incurante delle catene, urlava furibonda:- Se questo è il tuo senso di giustizia, sei TU il folle! Mostro, ti odio!-
Lui rise placido, mentre ripuliva la lama con un fazzoletto:- L’odio è più che naturale qui, non trovate? E comunque l’ho solo restituito alla cara Mira.-
Lucy era livida, ma sussurrò furibonda:- “Nell’ora dello spavento, rammenta e non scordare: il vero nemico, nascosto, il cuore ti verrà a strappare!”-
Zodiaco si voltò verso di lei, con uno scatto secco:- Conosco quelle parole. Ma l’ora dello spavento è lontana anni luce, adesso; non credi?-
Manuel non disse niente, ma le sue vene divennero scure per il sangue nero trattenuto dal potere di quelle manette.
Una campanella triste come la morte risuonò per il castello, e Zodiaco commentò:- Il tempo delle parole è finito, almeno per me. Medea vuole vedervi, prima di consegnarvi a Karkadoom.-
 
La sala del trono era quanto di più pomposo Manuel avesse mai visto e si chiese se davvero Black*Star non avesse qualche rapporto di parentela con la Strega dell’Odio.
Persino i suoi compagni, tenuti fermi dai tizi dello Zodiaco (Menta reggeva Maka legata a Lucy e Watson, Zenzero il gruppo di Kid, Liz e Tsugumi, Candito teneva a bada Anya, Marie e Patty, stravolte, Vaniglia strattonava Stein, Soul e Sherlock, infine Dolcetto osservava impaziente Odessei mentre strattonava Manuel), non poterono non trattenere un gemito di stupore.
La sala risplendeva alla luce di un sinistro lampadario. Il pavimento, evidentemente di colori barocchi e contorti, rappresentava scene di battaglia nella storia in eterno movimento; un colonnato di carattere ionico percorreva i lati dell’edificio e una cupola di vetro metteva lo sguardo sul cielo stellato della città milanese, casualmente sotto la costellazione dello scorpione; alle pareti erano appese armi, armi che Manuel conosceva solo per metà o non le conosceva affatto, tutte rivestite del materiale nero già visto nelle armi di Candito e Zodiaco.
Al centro, sopra una gradinata di marmo verde acqua, un trono di metallo nero come l’inchiostro, sul quale era seduta una signora con il mantello verde adagiato sulle spalle, dalle quali svettavano spuntoni di metallo simili a corna; le sue lunghe dita coperte da strani guanti sembravano artigli di falco. Il volto era bello e crudele, beffardo e spazientito e i suoi occhi, privi di pupilla, risplendevano di una sinistra luce verde. Nel fissarli, Manuel avvertì l’odio accumulato in quei due lunghi anni risalirgli per le vene come magma: la Follia dell’Odio, in quella stanza, sembrava fatta apposta per far perdere lucidità alle menti umane; dovette fare un grosso sforzo su se stesso per non urlare il loro piano ai quattro venti.
La Strega, parlando piano e con eleganza, enunciò:-
Dunque, finalmente ci rivediamo, Desper. Con qualche piccola scorta di serie B, noto.-
Manuel era sicuro che stesse rivolgendo lo sguardo su Odessei, ma non volle voltarsi per accertarsene.
Medea, alzandosi lievemente, fissò Zodiaco e disse:-
Vedo che i membri della tua squadra sono alquanto ritardatari, mio giovane allievo.-
Zodiaco, messosi in ginocchio come i suoi seguaci, alzò lo sguardo e disse:- Sono desolato, mia Lady, ma Tartufo ha preferito andare fuori a controllare la zona.-
-
Ciò nonostante, questo non spiega l’assenza di Pistacchio, non trovi?-
Manuel decise di prendere la parola e disse:- Per quello temo sia colpa mia. Stavano picchiando Maka e sa quanto detesti la violenza sui minori...-
Maka urlò in protesta:- Ho diciassette anni!-
- Appunto, e io che ho detto?-
Medea sorrise divertita e disse:-
Il meglio del meglio ucciso da un tizio incatenato e indebolito? Stento a credere che sia stato un caso, vero, cara Dolcetto?-
L’assassina si limitò a sorridere dicendo:- Spero non dispiaccia alla mia signora di averla privata della vista di Mira Neigus. Mi stava sulle palle, e l’ho spostata sulla piazza!-
-
Ho visto, cara. E ho visto anche la mancanza di contegno di Zodiaco di fronte a Barret.-
Lui fece spallucce:- Non era nella lista degli invitati, mia signora.-
Maka si fece avanti per tirargli un calcio, trattenuta da Menta, urlando:- Stronzo che non sei altro...-
Manuel capì che era il caso di impedire che qualcuno nella sala scoppiasse e dicesse tutto e, nonostante il mal di testa, chiese:- A tal proposito, Medea, avrei una domanda.-
- Devi dire “mia signora” o “Medea-sama”, altrimenti...-
Medea alzò una mano spazientita, rimettendosi a sedere:-
Piantala, Ice Cream. Tra me e il ragazzo non c’è bisogno di certe formalità, non dopo che abbiamo fatto il peggio del peggio a Chrona. Piuttosto, Desper, sei sicuro di voler proseguire la domanda? Se procederai, ho paura che il mal di testa peggiorerà e non di poco. Sono tante cose piene di contenuto, e sapere troppo non è un vantaggio.-
Manuel fece un lungo sospiro, poi disse:- So che Shinigami non ci ha detto tutto e so che nemmeno Tsugumi e Anya vogliono dirmi tutto. Sapere troppo rischia di far crollare nella Follia, follia che solo un dio come Shinigami o un Kishin possono controllare; ma a questo punto, se non sapere significa restare un passo indietro, il rischio vale la candela. Quindi sì, voglio sapere.-
Medea annuì:-
Molto bene, vedo che l’esperienza di Chrona ti ha fatto crescere anche in razionalità. Dovremmo dare quest’esperienza anche agli umani infantili... anche se adesso non potranno assaporarla visto che tra... due, tre ore moriranno tutti.-
Sherlock Holmes, a quel punto, si fece avanti ridendo:- Mia signora, ho qualche dubbio in merito.-
I membri dell’Associazione Zodiaco borbottarono qualcosa di incomprensibile, ma Medea li mise a tacere con uno sguardo, incitando il detective con un cenno:-
Continua, prego.-
- A dire il vero, è stato troppo semplice. Quando sull’aereo Black*Star mi ha fatto leggere il giornale russo, ho notato un piccolo particolare. Alcuni nomi citati dal giornale di alcuni rappresentati dagli Stati Uniti alle Nazioni Uniti, sono stati sotto l’osservazione e giurisdizione della Shibusen; erano presenti oggi, ho letto, ma mi è bastata una telefonata per scoprire che erano andati in vacanza lontano da lì una settimana prima. Quindi, ci siamo chiesti: “A che pro creare questa messinscena?” A meno che...-
Medea ripeté, incitando a una risposta:-
A meno che...-
Manuel terminò per loro:- A meno che non stiate dando la caccia a qualcuno.-
Dolcetto si voltò soddisfatta verso Ice Cream, intimandogli:- Ehi, Orso Yogi, dopo mi devi dieci dollari!-
Lui grugnì, lanciandole un’occhiataccia:- Fottiti, Dolcetto!-
Medea disse placida, sforzandosi visibilmente per non ridere:-
Ma che bravi. Davvero, davvero bravi. Ma siete sicuri di voler sapere di lui? Non si fa scrupoli a uccidere chi gli sta antipatico, e credetemi, c’è solo una persona che odia più di Shinigami.-
Manuel inarcò un sopracciglio, ironico:- E chi ci sarà mai di così pericoloso, a cui dare la caccia con il pretesto di distruzione dell’umanità?-
Medea sorrise, cominciando a raccontare:-
D’accordo, ma vi prego, anzi, vi ordino di non interrompermi durante la narrazione; potreste scoprirmi alquanto irascibile per queste cose.
Quando noi divinità siamo stati creati, avevamo tutti un’affiliazione con un partner, se così si può dire. Ashura aveva Vajra, quello che avete conosciuto come Massa Nera, che all’epoca era conosciuto come Tsuyo, era maestro d’Excalibur, Eibon aveva Tengan, e poi Shinigami, così potente da tenerci in riga anche senza armi; ma era giovane e arrogante, e quando affrontò Karkadoom con tutta la sua violenza, rimase profondamente sfigurato e senza Eibon sarebbe anche morto. Si vide costretto a chiedere agli umani, gli esseri inferiori a cui presto si sarebbe affezionato ancora più che ai suoi fratelli. E tra gli umani trovò uno, un giudice il cui pensiero poteva essere giudicato solo in un modo: o estremamente pazzo, o estremamente elevato. Lui optò per quell’ultimo, perché quell’umano era stato il primo a scendere nel profondo anche con lui.
Lo elevò a una divinità, rendendolo una Falce della Morte. La prima e l’ultima elavata a una divinità, temo; il suo potere era spaventoso, e con il suo aiuto riuscimmo a ricacciare indietro il re del male, incuranti che avrebbe donato un frammento della sua personalità a me, Calipso e Circe. Thanatos (questo è il suo nome), non appena lo scoprì, cercò di dirlo a Shinigami, trovandosi per la prima volta in disaccordo: il primo voleva ucciderci, il secondo voleva trovare un altro modo.
Più tardi, con l’arrivo del caro Odessei, gli bastò sussurrare un paio di parole  all’orecchio e, iniziata la guerra contro il primo Kishin, Ashura, ottocento anni or sono, lo convinse a stare dalla parte “più conveniente”: quella di nessuno. Thanatos divenne una via di mezzo, né Folle né sano, in un bilico pericoloso, che gli permetteva di comprendere cosa fosse e di agire coscientemente e follemente allo stesso tempo. Il “medico malato”, era detto, perché elargiva giuste morti nel modo più ingiusto e folle che potesse esistere.
Dopo duecento anni di fuga da Shinigami, la Prima Falce trovò un vero “amico”. Era la reincarnazione del nostro signore, il quale allora era un semplice voivoda di una nazione indisciplinata, inconsapevole. I due divennero subito amici e confidenti, al punto di mettere alle strette con un pugno di uomini l’Impero Ottomano. Fu allora che Shinigami, trovatili per puro caso, li rinchiuse entrambi in un posto molto particolare: le Colonne d’Ercole.
-
Kid sussultò e Medea sorrise maligna:-
Esatto, piccolo Shinigami! Tornando indietro a recuperare Chrona e il BREW hai solo fatto il gioco di Karkadoom, rompendo involontariamente la parete dello spazio e del tempo e liberando entrambi. La loro rinascita, per quanto provvidenziale, non è stata gradita da Thanatos, che dopo solo seicento anni (un po’ duro di comprendonio, dico io) aveva capito di essere divenuto un burattino di Karkadoom e se l’è data a gambe; sia il mio signore che Shinigami stanno cercando di trovarlo, in questo momento. Tua madre aveva ragione, Shini è troppo impaziente, di fronte alla pressione...-
Manuel si era fermato a madre, spalancando gli occhi e urlando:- Mia madre?-
Ice Cream si avvicinò per tirargli un calcio, ma Zodiaco gli lanciò un’occhiataccia geldia che lo rispedì al suo posto.
Medea parve passarci sopra e sorrise con finta ingenuità:-
Oh, che sbadata, Desper, ho saltato un pezzo. Devi sapere che oltre agli otto già citati, c’eravamo noi sei, le streghe di “supporto”, in pratica. Io, signora dei venti, Calipso sul mare, Circe per il fuoco, Aisu per i ghiacciai, Mabaa, che era chiamata Ginga all’epoca ed era signora dello spazio... effettivamente, questo pure non ve l’ho detto, vero?-
Manuel non disse niente, ma si diede mentalmente dello stupido: non esistevano streghe così potenti, nemmeno Medusa; avrebbe dovuto almeno sospettare che Mabaa fosse una divinità.
Medea proseguì:-
E poi, c’era tua madre, la ragazza mezza matta, Jikan, signora del Tempo e del fulmine; sì, Desper, del Tempo, quella che Tsugumi ha incontrato e che le ha proibito di riferirtelo, l’unica che può farti passare il mal di testa. Non fare quella faccia, non è morta: credi davvero che Nim possa uccidere una dea? Quando si accorsero che NOI eravamo passate, mille anni fa, dalla parte del “nemico”, avrebbero potuto punirci in modo esemplare, ma tua madre optò per un’altra idea: imprigionarci! L’unica dea che non ho mai sopportato, mi ha salvato la vita! Mabaa era contraria e voleva vederci morte tanto quanto Thanatos, ma Shinigami aveva deciso. L’ultima cosa che vedemmo era Mabaa, con alcune divinità minori, tra cui mia nipote Gorgon, la dea dei Serpenti, dichiarare guerra a Shinigami e al suo concetto di Ordine, in contemporanea. Intanto mi godevo la vista di Ashura che dubitava e di Aisu furiosa.
Capisci perché tua madre non vuole farsi trovare e si è mescolata agli uomini? Crede di essere la causa della morte di tanti miliardi di innocenti e dell’imprigionamento del suo amante, Tsuyo, nel Libro di Eibon, ingannato da Arachne e Noah al tempo della rivolta; era convinto che fosse una minaccia come noi. Jikan, o Catherine Desper, come preferisci, con il valido aiuto di Odessei e le sue macchinazioni per il miglior offerente, ha causato una guerra tra fratelli; si sente una fratricida.
-
Manuel sentiva la testa pesargli come un mattone: troppe, troppe, TROPPE cose! Sua madre era una rivoluzionaria, fratricida, era VIVA, lui poteva tornare indietro nel tempo, lui... o grandissimo Shinigami, non poteva essere vero, era figlio di una divinità! Per metà, pure lui era un cacchio di Shinigami, o Kami, o quel vattellapesca che era!
S’impose la calma, e chiese:- E come pensate di attirare qui Thanatos? Non ci vorrà molto prima che scopra la trappola.-
Medea si accarezzò il vestito, dicendo:-
Ci giri intorno, Desper, ma so a che pensi. Non è come, è il perché che t’interessa. Sappi che, nelle mani sbagliate, Thanatos è molto pericoloso. Le normali Falci della Morte, ok, sono state create per affrontare Streghe e per resistere ai Kishin, ma Thanatos è un umano elevato a divinità. Lui ha un potere al di là dell’immaginazione: può uccidere gli dei. Anche se a Karkadoom non serve, non gli occorre nemmeno averlo contro. E visto che il solo modo per tenerlo buono è dargli lo stimolo di una sfida, che lui adora, preferisce averlo come alleato; per questo gli daremo un Kishin per impugnarlo.-
Soul sghignazzò:- E dove lo trovate un Kishin? Nim ha le mani occupate, mentre Ashura è ancora sulla Luna.-
Medea sospirò, mettendo le mani con le dita incrociate sulla fronte:-
Zodiaco, avresti la cortesia di aspettare fuori, di grazia? L’argomento potrebbe urtarti in modo non lieve.-
Lui disse, mettendosi in ginocchio davanti a lei:- Mia signora, non posso lasciarla.-
Lei annuì, prima di pronunciare le fatidiche parole:-
C’è una differenza tra anima e follia. La follia resiste, non muore nello Stige. Esiste una persona, divenuto un Kishin da pochissimo, che venne ucciso dal Samurai Mifune, che a quanto pare è morto da poco; il nome di quel Kishin-neonato... era White Star. E Nim sta lavorando per riportarlo tra noi.-
Manuel sbiancò visibilmente e si voltò ad affrontare le facce degli altri: solo quella di Stein era sbiancata, mentre Zodiaco, appoggiandosi al pavimento per non cadere, aveva cominciato a balbettare cose incomprensibili.
Lo stregone non si perse d’animo:- Ma... nessuno può riportare indietro i morti.-
Medea si abbandonò a una risata di nervosismo liberatorio, facendo piegare la testa all’indietro:-
No, no, no! Non ci credo! Tu... credi si possano risuscitare? Kirikou, Mira, Sid? Credi davvero che si possa risorgere da morte? Ascoltami attentamente, povero moccioso: non esiste una vita senza una morte.
Esistono scappatoie che allungano la tua esistenza di poco, un secolo forse.
Esistono i fantasmi per una vacua esistenza ultraterrena.
Esistono le anime in transizione, come Sid, che non sono scappate dal corpo perché non colpite nel punto giusto, dove il karma si concentra.
Esistono possibilità di creare Cyborg con quello che rimane di Follia e organismo come Justin e i Clown.
Esistono anche i Kishin o la permanenza della Follia senza corpo, come nel caso di White*Star.
Esistono infine gli addii, come Shinigami, che era andato nel Limbo sicuro di aver passato il testimone al figlio.
Tutto questo, però, né per incantesimi, scienza, Follia, Ordine, vudù o quello che vuoi permetteranno mai una resurrezione. Non esiste un ritorno, ci sarà sempre una fine.
-
- Fine? Fine?! FINE?!!! Lei deve bloccare tutto! Io ho accettato di lavorare per Karkadoom, ma non avrei mai pensato che avrei dovuto lavorare per uno che vuole riportare tra noi l’uomo che ha ucciso la mia famiglia a sangue freddo! Lei deve fermare tutto, mia signora, o giuro che potrete fare anche a meno di me! Io sono Zodiaco!-
Nel parlare, il ragazzo si era trovato a fissare, non comprendendo di essersi scavato la fossa sfidando la Strega dell’Odio, che ad ogni frase aveva assottigliato lo sguardo ad una fessura.
Stava per aprire la bocca, quando una potente esplosione fece tremare il castello.
Zodiaco esclamò:- Che succede? Chi ci sta attaccando? Che sta facendo Tartufo?!-
Manuel rise lievemente:- Sembri spaventato, Zodiaco. Più di quanto tu non lo sia mai stato. Forse, è questa “l’ora dello spavento”?-
L’assassino, passando dallo spavento alla rabbia, urlò, afferrandolo per il collo:- Parla, o ti affetto come una banana!-
Lui indicò il polso incatenato con lo sguardo, dicendo:- Se mi liberi le manette, te lo dico subito.-
Zodiaco, rise nervoso:- Ho un’idea migliore!-
E afferrato la manetta del polso, con un solo gesto gli scorticò la pelle fino a metà avambraccio, strappandogli un urlo. Sotto la cute tesa e rosa pallido, brillava una strana sostanza verde, grossa come una nocciolina, alla luce del lampadario.
Manuel, nonostante il dolore, riuscì a spiegare con un sorriso:- Lo ha creato il Dottor Stein. Ce l’abbiamo tutti nel polso.-
- Ma cos’è?!-
Holmes rispose dietro di lui:- Una trasmittente biologica, che reagisce a un’ora dall’inserimento di sedativi.-
Zodiaco cominciò ad arretrare verso il trono, dicendo:- Nonononono! NO! State mentendo!-
Manuel annuì con un sogghigno:- Esatto, Zodiaco. In questo lasso di tempo, Kim ha avuto la possibilità di creare uno dei suoi lunghi portali, e insieme a Black*Star e Hiro ci avrà già raggiunto. Non siamo noi ad essere finiti in trappola; in trappola ci siete voi.-
Holmes fece un debole cenno del capo, con una faccia da furbo di tre cotte:- In parole poverissime, Zodiaco, questo è Scacco Matto.-
Zodiaco si voltò verso Medea, spaventato:- Mia Lady, siamo sotto attacco della Shibusen!-
Lei fece spallucce:-
Io lo sapevo dall’inizio.-
Ci fu un immenso coro di:- Eh?!-
Manuel alzò lo sguardo verso Medea, dicendo:- Immagino che tu non volessi vincere senza assistere a un combattimento, vero?-
Lei si mise comoda sullo scranno:-
Deludetemi, Shibusen, e morirete per lo Zodiaco. Vincete e avrete un’avversaria di rispetto: me! E vi ucciderò per bene, fidatevi!-
Nel momento in cui vetri si sfondarono, lei gridava:-
Che la guerra abbia inizio! Che sopravviva chi può!-
 

Angolo autore: Ri Ta-dah!
Allora, se troppe cose sono state dette, vi prego di perdonarmi, ma non potrei far meglio di così. E non volevo lasciarvi in sospeso con troppe domande e premura di sapere cosa sta succedendo. La prossima volta, avrete la battaglia (si spera) più figa che possa scrivere.
Un saluto a Teony-Sensei, che ci era mancata, e BBola, mia fan più recente, e tutti quelli che, pur non recensendo, seguono le mie ff.
Ricordo che, per chi volesse seguirmi, oltre alla mia e-mail (
etb137@gmail.com) ho aperto un canale su Telegram. Per chi non sapesse cos’è, è un’applicazione per telefono gratis, simile a Whatsapp, con la differenza che puoi fare anche i canali pubblici. Se volete seguirmi anche lì, dovete cercarmi sotto https://telegram.me/ShiNear21
, dove quasi sicuramente mi trovate tutti i giorni!
A tutti Joma joma dabarasa.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2658699