The Pride and The Glory (The New Generation)

di Aislin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Present and the Past ***
Capitolo 2: *** Lily: New Beginnig ***
Capitolo 3: *** Scorpius: Play to Win ***
Capitolo 4: *** Rose: The Reverge ***
Capitolo 5: *** Albus: Nerd Attitude ***
Capitolo 6: *** Hugo: First Love is Complicated ***
Capitolo 7: *** Lily: God Save The Queen ***
Capitolo 8: *** Edward: Cruel Player ***
Capitolo 9: *** Scorpius: Evil and Sweet Prince ***
Capitolo 10: *** Molly: The Power of Silent ***
Capitolo 11: *** Sophia: The Beauty and The Slytherin ***
Capitolo 12: *** Christopher: The Power of Smile ***
Capitolo 13: *** Lily: Ice Princess Burning ***
Capitolo 14: *** Rose: The dark side is Magic ***
Capitolo 15: *** Hugo: Panic at the Tower ***
Capitolo 16: *** Scorpius: Rivelation in Silent ***
Capitolo 17: *** Edward: Love is just a Game ***
Capitolo 18: *** Richard: The Mentalist ***
Capitolo 19: *** Lily: Nothing is impossible for the Queen ***
Capitolo 20: *** Helèna: Ops..i did it again ***
Capitolo 21: *** Scorpius: Slytherin Pride ***
Capitolo 22: *** Edward e Rose: It's a New Day ***
Capitolo 23: *** Albus: Merry Christmas Mr President ***
Capitolo 24: *** James: The Return of Prince ***
Capitolo 25: *** Lily: The Snow White ***
Capitolo 26: *** Christopher: Love is just a game II ***
Capitolo 27: *** Scorpius: Poison Prince ***
Capitolo 28: *** Cassie & Hugo: lie or not lie? ***
Capitolo 29: *** Edward: It's a Wild World ***
Capitolo 30: *** Lily: Always and Perfectly ***
Capitolo 31: *** James: Don't Miss a Thing ***
Capitolo 32: *** Sophia: Bad Girl ***



Capitolo 1
*** The Present and the Past ***


The Present and The Past

"Il più grande rammarico per ogni genitore

è accorgersi che ormai i propri figli

sanno reggersi sulle proprie gambe.

Lasciarli andere alle volte è più faticoso che crescerli"

 

 

 

Il binario 9 e 3/4 in quella mattina di settembre era come sempre affollato di famiglie, genitori e figli circondati da bauli, civette, bambini piangenti, ammonimenti da parte di mamme disperate per le continue lettere che ricevevano da parte di una McGrannit (sempre più disperata dal comportamento di qualche studente troppo zelante nel contravvenire alle regole). Il quadro era lo stesso che si presentava di fronte ogni anno ma a Harry Potter, salvatore del mondo, e cordialmente chiamato ancora San Potter da Draco Malfoy – suo collega ed eterno rivale nello stesso ufficio – l'idea che solo due dei suoi tre figli sarebbero tornati ad Hogwarts riempiva di nostalgia e anche di un po' di tristezza.

“Non fare quella faccia Harry...ogni anno la stessa storia!” Dandogli un frettoloso bacio sulla guancia Ginny, lo riportò alla realtà, prima di recuperare prudentemente la nipotina Alinòr Lupin di solo due anni, che si stava avvicinando troppo al bordo del binario nel vano tentativo di seguire le cugine più grandi. La piccola, figlia di Victoire Weasley e di Teddy Lupin aveva ereditato dalla nonna mai conosciuta la capacità innata di Metamorfomagus, ed aveva folti capelli di un viola acceso. Per aiutare la giovane coppia alle prese con il lavoro e il primo figlio i Potter facevano spesso loro da baby sitter.

“Alinòr non puoi seguire Lily...lei deve partire” la bambina si mise a piagnucolare, fino a che una ragazza dai lunghi capelli rossi mossi, raccolti in una treccia morbida, si inginocchiò di fronte a lei, abbracciandola, e tenendola stretta a se.

“Non piangere piccolina...mi fai sentire in colpa. Prometto che tornerò presto e giocheremo tutte le vacanze di Natale” Per nulla soddisfatta della risposta la piccola Alinòr si strinse maggiormente alla ragazza facendola sorridere, e sotto sotto commuovere.

“Li-l”

“Non fare i capricci Alì, te l'ho promesso! tornerò presto..”

Con delicatezza, la quindicenne si alzò in piedi, depositando la cuginetta nell'abbraccio accogliente della madre, che con la mossa tipica di chi è abituato ad avere sempre in braccio qualche bambino, strinse a se la figlia ormai adolescente con il braccio libero.

“Fai la brava Lils, almeno tu! Fai che sia il primo anno che non ricevo un gufo alla settimana.”

Il volto della giovane si illuminò di un sorriso malizioso che ricordavano tanto quelli del fratello maggiore.

“Mamma, ora che Jamie è stato accettato all'Università Magica di Boston qualcuno che tenga alto il nostro cognome deve esserci. Sai che Al è troppo concentrato a diventare il prossimo Ministro per seguire le orme del nonno e di papà”

Rivolgendo gli occhi al cielo, salutò ancora Lily con un bacio, prima che la piccola di casa Potter si lanciasse tra le braccia spalancate del padre.

“Attenta ai ragazzi piccolina, dai retta a tuo fratello, non parlare con gli sconosciuti a Hogsmeade..fai attenzione, insomma vigilanza costante!”

Harry Potter, nonostante la vittoria contro Voldemort, il suo lavoro di Auror, viveva con il perenne terrore che qualcuno toccasse la sua bambina. Diventava ansioso e geloso ogni volta che qualcuno di faceva notare come fosse diventata bella e intelligente.

“Ma papà! Al sta diventando assurdamente noioso...e poi scusa lo dici sempre che nonostante si sia stati smistati tutti e due a Serpeverde, siamo due angeli...cosa vuoi che faccia!”

Altro piccolo problema del prescelto: ogni volta che si trovava di fronte agli occhioni azzurri e limpidi della più piccola dei suoi figli rimaneva totalmente imbambolato e cedeva senza colpo ferire, cosa che gli comportava anche una serie infinita di prese in giro da parte della moglie.

In un vorticare di capelli rossi la osservò disarmato scomparire tra la folla dietro a Rose. La cugina, era già in divisa con la spilla di Caposcuola bene in vista e un cerchietto blu e nero tra i capelli castani, segno inequivocabile dell'appartenenza ai Corvonero.

 

“Ma, Pa...io e Scorpius andiamo! Ci vediamo a Natale”

Un bel diciassettenne dai capelli bruni assolutamente indisciplinati e dai grandi occhi verdi si avvicinò a salutare i genitori, seguito da un coetaneo biondo, dalle iridi di aun particolare sfumatura di grigio che lasciavano intendere a chiunque di chi fosse figlio.

“Signora Potter, Signor Potter...”

Educatamente il giovane Malfoy salutò i genitori del suo migliore amico prima di seguirlo salendo sul treno.

E alla spalle della coppia scoppiarono un paio di risate finché Harry non inquadrò Ron, il suo migliore amico, nonché allenatore dei Cannoni di Chudley, seguito a ruota da George, il proprietario del negozio più grande di tutta Diagon Alley “Tiri Vispi Weasley”. Entrambi erano venuto a salutare i propri figli, Rose e Hugo il primo, Roxanne e Fred Junior il secondo.

“Certo che tuo figlio è peggio del mio....che ha passato l'estate a scriversi con la figlia di Nott.” esclamò Ron con aria fintamente disperata.

“Concordo fratellino...almeno il nostro Hugo se la fa con una bella bruna, mica passa il suo tempo con un Malfoy”

Impotente Harry alzò le spalle con aria rassegnata

“Ora che James è via mi sento in minoranza con due Serpeverde per casa...credo che chiederò il prepensionamento per riprendermi dal dolore. Comunque avete ragione...con quella faccia da zucca mi domando come Nott possa aver avuto una figlia così carina?”

“Idioti!!”

Nel medesimo istante, Ginny, Hermione e Angelina – un tempo Jhonson e ora Weasley – apostrofarono i loro mariti, prima di voltarsi per guardare il treno partire portandosi via un'altra estate e la nuova generazione a Hogwarts.

 


Note Personali: 


Avevo in mente questa fanfiction da molto tempo, e solo ora ho trovato tempo e modo di fermarla su una pagina. Questo primo capitolo introduttivo vede alcuni personaggi della precedente generazione, e alcuni di loro ricorreranno nei prossimi capitoli, anche se i protagonisti sono in assoluto i figli dei protagonisti della Saga.

Ogni capitolo verrà raccontato da un diverso narratore, e quindi gli avvenimenti di questo magico anno accademico saranno visti con gli occhi di Lily, Scorpius, Albus, Rose e così via.

Il Ranting è momentaneamente arancione anche perchè prevede situazioni un po' "piccanti" (in questo momenti mi sembra di parlare come mia madre), e le pairing non ho alcuna intenzione di svelarle ora anche se basta dare un'occhiata alle mie precedenti one-shot per farsi un idea.

Spero di avervi incuriosito almeno un po' e ovviamente l'invito è quello di commentare perchè qualunque punto di vista diverso dal mio sarà essenziale per lo svolgimento dei prossimi capitoli

 


 

Breve Guida ai Personaggi per capitolo:

 

Ginny Weasley in Potter: sposata con Harry Potter da diversi anni, lavora come Medimago al San Mungo avendo preferito la professione medica alla promettente carriera nel mondo sportivo.

Harry Potter: Paladino del mondo magico, è oggi padre di famiglia e CapoSquadra del suo gruppo di Auror. Lavora nello stesso ufficio di Draco Malfoy e nonostante con il tempo le tensioni tra di loro si sia ridotte rimangono sempre non propriamente una coppia di amici

Alinòr Lupin: 2 anni, figlia di Victoire Weasley e di Teddy Lupin è una piccola metamorfomagus. Viene spesso affidata ai Potter quando i genitori Lavorano


Lilian Luna Potter: 15 anni, Serpeverde. Ha un carattere forte e volitivo. E' la classica cocca di papà anche se a sviluppato una forte indipendenza dalla famiglia.


Albus Severus Potter: 17 anni, Serpeverde. Ambizioso e molto razionale, assomiglia molto al padre fisicamente ma lo prendono spesso in giro per essere fin troppo puntiglioso


Scorpius Hyperion Malfoy: 17 anni, Serpeverde. Primogenito di Draco e Astoria Malfoy, è attento e scrupoloso. Fin troppo educato in apparenza è il migliore amico di Albus e viene considerato il degno erede di suo padre.


James Sirius Potter: 18 anni, Ex Grifondoro. Attualmente studia all'Università Magica di Boston Cura delle Creature Magiche condividendo la passione dello zio Charlie per i Draghi


Ron Weasley: Dopo una brillante carriera di portiere per varie squadre di Quidditch, a seguito di un infortunio al ginocchio si è dato all'allenamento, diventando allenatore ufficiale dei Cannoni di Chudley. Suo figlio hugo gli assomiglia molto, sia fisicamente che caratteriamente.

 

George Weasley: dopo la morte del fratello ha continuato a gestire il negozio "Tiri vispi Weasley" insieme alla moglie. E' padre di Roxanne e Fred Junior, una coppia di gemelli terribili di dodici anni.

 

Angelina Weasley: sposata da diversi anni con George, lo aiuta nella gestione del negozio di famiglia. E' la creatrice delle caramelle gommose "Tuttoinunnotte": orsacchiotti gommosi al sapore di frutta che bloccano ogni freno inibitore per 8 ore.

 

Hermione Grenger: instancabile diretrice dell'ufficio per la cooperazione magica, ha sposato Ron poco dopo la fine della Guerra. E si batte ancora per i diritti degli elfi.


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Capitolo 2
*** Lily: New Beginnig ***


Lily: New Beginning

"Il primo amore ci coglie spesso impreparati,

e

nessuno conosce la chiave

per decifrare i messaggi cuore"

 

“Dai Rosie...troviamo uno scompartimento libero.”

Lilian Luna Potter, fece strada alla cugina lungo il vagone senza bisogno di spintonare nessuno, ma limitandosi a rivolgere qualche occhiatina eloquente e sorridendo ad estasiati ragazzini e invidiose coetanee. Vedendola passare tutti si facevano da parte, permettendole di camminare senza sforzo apparente. Indossava un semplice paio di jeans, con una maglietta della sua squadra preferita (I cannoni di Chudly allenati dallo zio Ron) con appuntata la spilletta da neo-capitano della squadra di serpeverde, e calzava un paio di babbanissime converce verdone. Nonostante la semplicità qualcosa nella sua persona la rendeva assolutamente magnetica tanto da poter essere considerata probabilmente la ragazza più popolare dell'intera scuola.

Era bella, molto, ma non era quella la qualità che l'aveva resa famosa tra i suoi coetanei e oggetto di emulazione da parte della quasi totalità del popolo femminile di Hogwarts. Trasudava sicurezza, che unita ad un naturale acume, alla freddezza e alla costanza nel raggiungere i propri fini l'avevano portata ad essere considerata la regina del sua Casata e non solo.

Rose si era sempre chiesta come a soli undici anni la piccola Lily fosse riuscita a farsi ammettere nella squadra di Quidditch e ancora, e si domandava anche come facesse la rossa ad avere voti eccellenti destreggiandosi tra gli impegni sportivi e la sua attivissima vita sociale.

Nonostante fossero cresciute insieme, unite da un profondo affetto le due cugine non potevano essere più diverse.

Corvonero la maggiore, Serpeverde la seconda, attenta e sensibile Rose, audace e spesso fredda Lily, amante dei libri e di una tranquilla serata tra compagne una, vita all'aria aperta e festini nella stanza delle necessità l'altra.

Eppure, nonostante tutto erano amiche e si compensavano a vicenda. Certo, spesso litigavano, e volavano fatture orcovolanti, e all'occorrenza si erano anche tirate i capelli da bambine, ma sotto la superficie erano unite da un profondo affetto e dalla comprensione reciproca dei propri pregi e dei propri difetti.

“Ora non posso Lils...devo andare nella carrozza dei Capiscuola e dei Prefetti. Ci vediamo dopo! E non attaccare briga con qualcuno mentre io non ci sono”

La rossa fece per mimare un'aureola sopra la propria testa, ma senza nemmeno voltarsi la Weasley era già scomparsa a sedare un battibecco tra tassorosso del secondo anno.

 

LILI:

 

“Poppanti!”esclamai prima di aprire la porta di uno scompartimento ancora vuoto grazie a Merlino, lanciandomi a sedere, e stendendo le lunghe gambe sul sedile.

“Ben detto...” proruppero due voci in stereo alle sue spalle prima che altrettani volti pressoché identici non rientrarono nel suo campo visivo.

“L'abbiamo sempre detto noi due che i ragazzini del primo e del secondo anno non sono più quelli di una volta..pensa che uno non voleva nemmeno portarci le borse.”

Scambiandosi uno sguardo d'intesa le due ragazze già in divisa con i colori verde e argento si lasciarono cadere con grazia su un sedile.

Ansimando alle spalle delle temibili gemelle Hélena e Sophia Zabini, tutte occhi azzurri dolci e innocenti e caschettino nero, fece capolino un bambino del primo anno con due tracolle enormi che depositò su un sedile prima di scappare via. Nemmeno il tempo di vederlo sparire dietro al Carrello dei dolci che le due iniziarono subito a battibeccare.

“Giles dove scappi?” “Lascialo stare Gemella tanto torna” “Hai un pessimo gusto in fatto di primini...li scegli sempre poco collaborativi” “Sarà che li spaventi!” “Chi io?” “No....zia Astoria” “Buona quella..i suoi elfi vogliono parlare con il sindacato!” “Oddio è vero...ma poi ha risolto?”

Come sempre le due Zabini divagarono, perdendosi nel loro mondo, e toccava a lei richiamarle all'ordine.

“Time out!”

Dovevo quasi urlare per farmi sentire...ogni volta. Sin dal primo anno.  

“Ora calmatevi e fate spazio che tra tempo....tre secondi...due...uno”

Facendo finta di guardare l'orologio magico che mi aveva regalato il nonno per la nomina a capitano della squadra due settimane prima, non mi stupii quando la porta della scompartimento venne riaperta.

“Qualcuno mi spiega chi ha detto ad Alice Baston che cercare di saltarmi addosso non serve a nulla”

La voce del mio caro fratellino colmò il momentaneo silenzio prima che le gemelle lo trascinassero a sedersi tra di loro. Albus, nonostante ai miei occhi fosse una specie di babbeo ambulante, troppo preso a cercare di dominare il mondo, e un pochino nerd (nonna Molly mi ha confidato che assomiglia un po' allo zio Percy), grazie a qualche dono del cielo, era un beniamino nel mondo femminile. Probabilmente era dovuto ai grandi occhi verdi simili a quelli di papà, e quell'aria sicura di se, e alle volte un po' sprezzante.

“Perché è una Grifondoro...lo sai come si approcciano: con la scusa del coraggio ti saltano addosso e fossi in te non mi lamenterei”

E nel sentire quella voce, mi voltai di nuovo di scatto. Non avrebbe dovuto sorprendermi ma per me il suono delle parole di Scorpius era un po' come una doccia gelata. Aveva il potere di farmi trasalire, e lo ammetto, forse sotto sotto ero un po' sensibile al suo fascino.

Ma del resto non c'è nessuna che non lo subisca. Che abbia 11 o 80 anni il risultato è lo stesso. Cadono ai suoi piedi come fulminate da un incanto, tutte risolini idioti e occhiatine e io mi sono sempre rifiutata di far parte della schiera. Non sono per nulla colpita dalla sua figura: 1.80 di serpeverde, con i capelli così biondi e fini da apparire impalpabili e due occhi grigi che ti leggono dentro. NO! Assolutamente, lo trovo solo carino insomma, come si può apprezzare un bel quadro.

“E tu ne sai qualcosa vero Malfoy” sapevo perfettamente che la mia voce era suonata terribilmente acida.

“Qualche problema Lily? Gelosa?”

“Ma fammi il piacere! E' che ormai siete così scontati...per non parlare del fatto che...” non ebbi tempo di finire la frase perché interrotta da un'altra arrogante voce maschile

“Del fatto che sono molto più bello io”

“Ed!” Sapevo di essere salta praticamente a sedere, come sapevo che le gemelle stavano sogghignando per la mia espressione estatica, ma la sorpresa di rivedere Edward Zabini in piedi di fronte a me con quel suo sorriso affascinante e i capelli scuri scarmigliati era stato troppo. Assomigliava molto alle sorelle ma era dotato di una grazia mascolina e di un sorriso che non lasciavano certo indifferenti. Ma non erano le sue qualità esteriori ad avermi attratto, tanto che ora era il mio migliore amico, quanto il suo carattere. Freddo, quasi impenetrabile, non parlava mai più del necessario, se non per dire qualcuno di estremamente saggio e intelligente. E poi sapeva ascoltare, in silenzio e con attenzione.

“Ma tu non dovresti essere a Durmstrang?”

Ero un po' sconvolta, e alle mie spalle Nenè e Soph iniziarono a ridacchiare come due cretine.

“Ti odio Ed...nella tuo ultimo gufo mi avevi detto che volevi andartene!”

“Ho deciso che preferivo finire la scuola qui. Con tutto rispetto per i crucchi c'è un limite all'amore per i crauti...e non avevo più voglia di passare il tempo in quel posto gelido.”

Ero soddisfatta della sua risposta, e sorridendo mi ritrovai seduta tra lui e Scorpius che stranamente era rimasto in silenzio.

Alle volte era così strano. Era più che plausibile che sapesse della scelta di Ed ma non gli aveva nemmeno dato una pacca sulla spalla come aveva fatto Ed.

Lui e Edward erano cugini, e so che si volevano anche molto bene ed erano, soprattutto da quanto Emily, la piccola di casa Malfoy aveva deciso di studiare a Beauxbatons. Le era molto legato ma aveva accettato che la piccolina di casa prendesse la sua strada. Dopotutto non tutti siamo uguali, e mi rendo conto che forse, se avessi scelto anche una scuola diversa, sarei stata meno legata a tutti i pregiudizi e le aspettative che il mio nome si porta dietro.

In quel momento Scorp mi pareva lontano mille miglia, con gli occhi grigi, duri e freddi come pietre di fiume che scivolavano su di me e su Ed studiandoci con attenzione.

Mi sentii a disagio sotto il suo esame: mi leggeva dentro come un libro aperto. Avevo l'impressione di essere lentamente spogliata di fronte a tutti e ammetto che in un primo tempo mi venne naturale risponde sollevando il mio sguardo per sfidarlo a mia volta. Ma in quel momento accadde qualcosa che non avevo assolutamente previsto. Mi sorrise! A me! Un sorriso malizioso, che mi fece emozionare in modo del tutto imprevisto.

Non era mai successo che un ragazzo avesse quel potere. Sapevo di essere bella, di piacere, e spesso giocavo molto su quel punto. Ma in quel preciso istante non ero in grado di ragionare. Mi sentii arrossire ed era una cosa non potevo sopportare. Con la forza dell'orgoglio gli sorrisi a mia volta mi alzai.

“Oh..mi sono dimenticata che devo cercare Hugo per chiedergli per la divisione dei campi...voglio tenere i provini il prima possibile e devo parlargli.”

Con la scusa più stupida che ero riuscita a trovare alzi la mano in un breve cenno di saluto prima di battere in ritirata. Un bravo generale sa sempre quando è meglio riorganizzare le truppe!

Chiudendo la porta dello scompartimento alle mie spalle rimasi un attimo ferma, domandandomi da dove veniva tutta quella fretta. Avevo appena lasciato i miei amici fermi a fissarmi , e so che alle gemelle non era sfuggita la mia fretta. Era la prima volta che mi sentivo così: il viso accaldato, il cuore che batteva troppo veloce come se dovesse compensare un battito mancato.

“Che porco boccino sto facendo!” mormorai , prima di scuotere la testa stampandomi sul viso il solito sorriso, ammiccando a Roger Thomas, un grifondoro che mi aveva più volte chiesto di uscire.

“Ciao Roger” Con la mia solita sicurezza prima di darmi seriamente alla ricerca di mio cugino.

“ Ehy Potter! Passato buone vacanze?”

Intuii dalla sua risposta che avrebbe volentieri pagato per parlare un po' con me, ma nuovamente alza appena le spalle, voltandomi altera.

Era tutta una farsa, perchè per la prima volta nella mia vita avevo come la sensazione di avere le gambe molli, come se avessi corso delle ore. E tutto era iniziato a causa di Malfoy!

“Faccia da goblin peloso!”

Cosa aveva da sconvolgermi tanto. Lo conoscevo da una vita....era il migliore amico di Al, e veniva regolarmente alle cene organizzate da mia madre con i colleghi di papà e le loro famiglie. Decisi di non pensarci più, prima di andare a colpo sicuro in una carrozza occupata quasi esclusivamente dalla squadra di Quidditch di Grifondoro, impegnandomi per stendere il calendario degli allenamenti ancora prima di essere arrivata a scuola.

 

 

 




Note Personali:

Pensavo di resistere un po' di più invece non sono riuscita a non postare. Questo capitolo era tra i miei file ormai da troppo tempo e visto che ho trovato il coraggio solo in questi giorni di pubblicare i miei scritti ho pensato di non indugiare ancora.  Spero che possa piacere questo capitolo interamente dedicato a Lily, e l'introduzione generale che parla delle due cugine è semplicemente un piccolo momento che mi serverà per intrudurre i successivi capitolo narrati da Rose.


Ringrazio davvero di cuore quanti mi hanno messo tra le preferite e le seguite augurandomi che questo capitolo vi piaccia quanto il precedente.

Venendo alle recensioni ringrazio mayetta e baby_bunny:

mayetta: Ti ringrazio moltissimo sia per la tua recensione alla one-shot che per il tuo commento al capitolo precedente. Si!!! Albus a Serpeverde è un po' un mio piccolo sogno, anche perchè nella mia immaginazione pur assomigliando molto al padre fisicamente, è caratterialmente molto diverso: un po' nerd (e io ho una terribile passione per i nerd XD) ma altrettanto ambizioso. Lui e Lily tra l'altro non hanno un rapporto così semplice. Per quanto riguarda invece la nostra rossa e Scorpius, posso solo anticiparti che non è tutto oro quello che luccica: il fatto che si tollerino non significa che siano amici o che siano pronti ad accettare gli avvenimenti senza fare nulla. Mi auguro che questo capitolo abbia stuzzicato almeno un la tua curiosità! Alla prossima...

baby_bunny: Ti ringrazio molto e come vedi non ti ho fatto assolutamente attendere. Alcuni capitoli sostano sul mio pc da troppo tempo...mi auguro solo che anche questo possa piacerti! Grazie mille ancora...

 



Breve Guida ai Personaggi e Spoiler:

Edward Zabini: 17 anni, Serpeverde. Figlio maggiore di Blaise Zabini, è il migliore amico di Lily da sempre. Carismatico, è considerato uno dei ragazzi più belli di tutta Hogwarts. E' molto protettivo nei confronti di Lily e delle sue sorelle.

Sophie Zabini: 15 anni, Serpeverde. Figlia minore di Blaise, sorella di Edward, è tra le migliore amiche di Lily. Vive quasi in simbiosi con la gemella Hélena, anche se diversame da lei appare più sicura e tende a stare maggiormente per i fatti suoi. Ha una cotta segreta.

Hélena Zabini: 15 anni, Serpeverde. E' la gemella di Sophie, ma nonostante sia pressochè identica fisicamente ha un carattere un po' diverso. E' molto espansiva ma nasconde una vena di insicurezza che maschera dietro ad un atteggiamento un po' petulante. Ha una storia non ufficiale.

Roger Thomas: 16 anni, Grifondoro. Figlio di Dean Thomas (Obliavore per il Ministero della Magia), gioca nella squadra di Quidditch come battitore, ed è uno dei migliori amici di Hugo. E' molto sensibile al fascino di Lily...e non solo.

 

Dal Prossimo Capitolo:

"Mi fermai a riflettere, appoggiando la fronte al vetro freddo del finestrino. Alle mie spalle Al era presissimo in una discussione sul Torneo Tre Maghi che si sarebbe tenuto quest'anno con Sophie, mentre Ed e Nenè cercavano di risolvere non so che problema di famiglia. Sapevo perfettamente che avrei dovuto far finta almeno di essere interessato ma loro mi conoscevano troppo bene per non capire che in quel momento ero preso da altro."

 

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Capitolo 3
*** Scorpius: Play to Win ***


Scorpius: Play to Win

“Quando si gioca con i propri sentimenti

bisogna sempre essere consci di quanto si potrebbe perdere.

L'unica soluzione è giocare esclusivamente per vincere”




L'espresso per Hogwarts stava continuando la sua corsa, in un rituale che ormai da secoli vedeva giovani maghi e streghe lasciare le loro case per completare la propria istruzione. Ormai mancava poco all'arrivo ad Hogsmeade e la maggioranza degli studenti aveva già indossato la divisa. Colori diversi, caratteri diversi si mescolavano tra di loro nei corridoi dei vagoni.

Bisogna dire che le tensioni tra le casate si erano vagamente affievolite, anche se la rivalità tra alcuni rimaneva sempre alta. Ma il cognome Potter garantiva a Lily una certa immunità e mentre lei collaborava con Hugo alla redazione dal calendario con l'aiuto di Susan Finnigan, capitano della squadra di tassorosso, e con Richard Osbourn di Corvonero, nello scompartimento che aveva lasciato qualcuno si interrogava su quanto era successo alcuni minuti prima.


SCORPIUS:


Maledetta lei e quel sorrisetto idiota che mi rifilava tutte le volte. Avrei dato non so cosa per vederla vacillare e ammettere che tutta la sua arroganza non le sarebbe valsa nulla contro di me. Posso sopportare l'odio, l'invidia (anzi ad essere sincero la cosa mi fa quasi piacere) ma detesto l'indifferenza. Non mi faccio prendere in giro da una ragazzina viziata.

“ Porco Merlino”

Borbottavo spesso da solo, e Ed come Al avevano fatto il callo alla cosa, così come le gemelle del resto. Mi aveva lasciato del tutto confuso la reazione di Lily tanto che per un secondo mi era addirittura parso di averla vista arrossire. E tutta quella sceneggiata per mio cugino? Ok, erano amici, ma era il caso di fare così la svenevole. Il sorriso malizioso serviva solo a punirla, invece lei mi aveva risposto! A me!!!

Poi anche quell'imbecille che faceva tanto l'amico, poi invece appena eravamo da soli se ne usciva fantasticando su Lily e Rose. Ok... probabilmente era il sogno di mezza scuola poterle avere entrambe ma lui esagerava.


Alle volte non la capivo. C'erano giorni dove mi sembrava di essere finalmente riuscito a decifrarla e altri nei quali mi rendevo conto di essere lontanissimo dalla meta. In certi momenti ero arrivato a detestarla per essere l'unica che non ero ancora stato in grado di inquadrare.

La conoscevo da sempre, e se chiudo gli occhi la rivedo bambina mentre strepita per venire ad Hogwarts con noi, e i genitori cercano di blandirla.

Mi fermai a riflettere, appoggiando la fronte al vetro freddo del finestrino. Alle mie spalle Al era presissimo in una discussione sul Torneo Tre Maghi (l'annuncio non l'aveva ancora dato nessuno ma lui pareva sapere sempre tutto) che si sarebbe tenuto quest'anno con Sophia, mentre Ed e Nenè cercavano di risolvere non so che problema di famiglia. Sapevo perfettamente che avrei dovuto far finta almeno di essere interessato ma loro mi conoscevano troppo bene per non capire che in quel momento ero preso da altro.

Mi riscossi, abbandonandomi contro il sedile e puntando lo sguardo sulla porta oltre la quale era scomparsa.

Era cambiata durante l'estate e se prima era bella ora era da togliere il fiato. I capelli rossi raccolti in una treccia, il viso sorridente, gli occhi azzurri vibranti di vita pieni di segreti inconfessati. Se credevo di averla trovata assolutamente irresistibile con i jeans a vita bassa e una maglietta dei Cannoni di Chudley, mi diedi del cretino quando ricomparse con la divisa scolastica. Ammettiamolo io sono uno che non ha mai fatto un complimento gratuito, e non c'è ragazza a scuola alla quale sia indifferente. Avrei potuto avere chiunque, ma non lei. Questo la rendeva assolutamente deliziosa come un frutto maturo.

A Babbanologia la professoressa Lovegood ci raccontava spesso della storia de “La Volpe e l'Uva”, ed ero arrivato al punto di credere che forse non ero poi troppo diverso.

Lily decisamente troppo per qualunque essere umano. Sia lei che le gemelle da qualche anno avevano preso l'abitudine di apportare una serie di modifiche alla divisa regolamentare, rendendola un vero e proprio attentato agli ormoni. Anche se suo fratello è il mio migliore amico non sono mai stato un monaco e certe cose hanno un certo effetto su di me.

La gonna a pieghe nei colori della nostra casata era stata adeguatamente accorciata, permettendo una panoramica mozzafiato delle sue gambe, la cravatta allentata e i primi bottoni della camicetta lasciati aperti. Se vedere Soph e Nenè vestite così non mi diceva nulle, con Lils le cose erano diverse.

Ero totalmente nel pallone, ma come sempre dissimulai con un sorrisetto malizioso inarcando un sopracciglio. Cioè, quella era Lily, l'egocentrica ragazzina insopportabile. Non potevo certo fare certe figure con lei.

“Potter hai dimenticato di mettere la gonna oggi?”

“Felice che tu te ne sia accorto, ora se vuoi smetterla di guardami le gambe...”c'era una punta di orgoglio nel suo tono, anche se per un attimo mi parve di vederla arrossire abbassando quanto più possibile l'orlo del kilt.

Dovevo essere in preda al più totale attacco di allucinazioni, visto che come se nulla fosse lei si sedette sulle ginocchia di Ed, come al solito cavaliere servente di ogni ragazza con due gambe e la capacità di respirare, guardandoci con aria di sfida.

“Cosa fate ancora li impalati? Tra poco saremo arrivati e dovete mettervi anche voi le divise”

Le gemelle scoppiarono in una risata, scambiandosi un occhiata e scomparendo nei bagni del treno come facemmo a turno tutti fino a che il treno non si fu arrestato.

Scendendo ad Hogsmeade fummo investiti da una folata di vento freddo e umido, tanto che sentiì gemere Nenè che si portò una mano alla testa.

“Non è giusto....questa umidità mi rovinerà i capelli”

Una sonora pacca sulle spalle la fece sbilanciare. Furono le stesse mani che l'avevano quasi fatta cadere ad evitare che incontrasse il marciapiede con il suo bel visino mentre una risata la fece voltare piena di rabbia. Furia che si spense non appena riconobbe il suo “assalitore/salvatore”.

Christopher Nott, settimo anno, accompagnato dalla sorella Cassandra, del quarto sorridevano divertiti mentre lui prendeva sotto braccio Hélena.

“Tutta l'umidità del mondo non potrebbe nulla contro la tua bellezza”

Ovviamente riconobbi il tono del mio compagno di dormitorio, e sapevo che la stava prendendo in giro, ma per un sorriso di Nenè Zabini sarebbe anche arrivato a dire che i Tassorosso erano dei gran fighi.

Li lasciammo a tubare persi, mentre Cassie corse ad affiancarsi ad Al.

“Passato una bella estate? So che con Hugo avete fatto uno stage di tre settimane al Ministero della Magia Tedesco! Com'è? Avete conosciuto qualche strega simpatica?”

Parlava con la stessa velocità con la quale Pix progetta qualche casino, cosa che mi irritava non poco. Tra i due Nott, nonostante il personale della brunetta fosse davvero notevole, preferivo decisamente il fratello. Era un tipo franco, e non privo di una certa inventiva per quanto riguarda il “fare casino”. L'unico difetto? Era assurdamente “paraculo” e si sarebbe venduto la nonna pur di evitare una punizione con Gazza.

Cassie iniziò un fitto interrogatorio sulla sua estate volto a sapere se Hugo l'aveva tradita o chissà che altro.

Io e Lily spazientiti, e infondo paladini del povero Albus sbottammo quasi all'unisono

“Cass...ma basta...Hugo è troppo preso dai suoi manici di scopa e dalle pluffe per pensare anche solo di farsi un altra... ”

“Per una volta do ragione a Malfoy...mio cugino è un troglodita quindi, quando mai potrebbe trovare un'altra”

Ci guardammo e annuimmo uno alle parole dell'altra, come avveniva di tanto in tanto e in quei rari momento, quando mettevamo a tacere la sfida silenziosa tra di noi, avevo la sensazione esistesse una profonda intesa.

I minuti successivi furono un delirante tentativo di non arrivare zuppi a scuola visto che si era scatenato un temporale violento. Ci lanciammo verso la prima carrozza trainata da invisibili Thestral. Avrei voluto anche io non poterli vedere, ma purtroppo quando avevo solo cinque anni un ricercato di Azkaban che mio padre aveva messo in prigione era riuscito non si sa come ad evadere. Era venuto a cercarlo a Malfoy Manor ma aveva trovato solo me e mia madre. Era completamente pazzo e dopo averci minacciato si era scatenato un piccolo inferno e mia madre per salvarci la vita era stata costretta a ucciderlo. Era anche uscito un breve articolo sulla Gazzetta del Profeta, e i più erano rimasti senza parole dalla forza e dalla tempra che Astoria Greengrass aveva dimostrato. Dopotutto i pregiudizi erano duri a morire e nel mondo magico era conosciuta quasi esclusivamente per essere una bellissima strega, algida quanto snob. Nulla di più diverso dalla realtà: era sempre stata una madre presente e piena di attenzioni, oltre che affettuosa. Era solo timida, e con un carattere di granito. Come dice sempre :

“Per stare con un Malfoy bisogna essere forti...se non lo fossi stata tuo padre sarebbe ancora li a domandarsi se sposarmi o no!”

Comunque, ricordo ancora la paura e al contempo l'impressione che mi fece lo sguardo vuoto e vacuo di quell'uomo sconosciuto. Mio padre da qual momento divenne un po' più apprensivo nei miei confronti e in quelli della mamma , che all'epoca aspettava Emily, e per un po' di tempo ci trasferimmo a Londra.

Quell'esperienza, il vivere in una città così grande e così vicino ai babbani mi aveva elettrizzato anche se ovviamente oggi non lo ammetterei con nessuno. Gioii quando la McGranitt mise Babbanologia come materia obbligatoria ma ovviamente in silenzio. Dopotutto sono Scorpius Hyperion Malfoy, e ho un ruolo e una tradizione da rispettare.

Già durante il primo anno mi ero accorto che le persone si aspettavano da me un certo tipo di comportamento, quasi esigessero di vedermi comportare come un perfetto snob, con la fissazione per il sangue pure. La cosa più semplice era stata adeguarmi alle loro aspettative e ben presto lo ammetto, presi gusto nell'essere considerato il degno erede di mio padre, anche se nessuno poteva prevedere lo sviluppo della mia amicizia con Albus.

Schiacciato nella carrozza tra Lily e il finestrino, cercavo di concentrarmi su questi miei ricordi e non sulla sensazione del suo corpo premuto contro il mio, sul suo profumo delicato che mi evocava immagini che era meglio rimanessero nel mio inconscio.

“Malfoy..per Morgana...ma che fai? Tocchi?”

Quella frasetta pronunciata con ironia e malcelato fastidio mi fece scattare tanto che accentuai la nostra vicinanza, premendo il mio fianco contro il suo. La vidi sgranare gli occhi quando per uno scossone mi finì addosso: il suo seno premuto contro il mio torace.

“ E tu Potter? Ti stai offrendo volontaria per scaldare il mio letto stanotte?”

Attesi un secondo prima di continuare, il tempo di vederla assumere un espressione indignata.

“Sai Lily..” mi abbassai per sussurrarle all'orecchio “..la tua divisa non è per niente male...ma sono sicuro che sei meglio senza nulla addosso”

Ebbi appena il tempo di finire la frase perché ormai eravamo già arrivati. Non ero mai stato così contento di vedere il profilo delle torri di Hogwarts perché ero consapevole di non essere assolutamente in grado di continuare a lungo quel gioco.

Lei aveva un potere sulle mie reazioni decisamente incontrollato e non potevo permetterle di far crollare un mito che mi ero costruito nei sei anni precedenti.

“Nei tuoi sogni....”

Lo bisbiglio a denti stretti, prima di assumere un aria imperturbabile, scendendo dalla carrozza e sfilandomi di fronte, ancheggiando seguita dalle gemelle. Non potei fare a meno di sorridere della scena, perché se non fossi stato troppo preso a cercare di controllare i miei ormoni mi sarei dato dell'idiota da solo.

“Qualcosa di divertente?”

Al si era materializzato al mio fianco e mi osservava con i suoi occhi verdi e acuti.

“Nulla di che...ripensavo alle storielle che ci raccontava la Mrs Lunatica a lezione...ora però muoviamo il sedere che ho fame. Chissà quanto la tirerà per le lunghe la vecchia zucca quest'anno”

“Scorp povera preside...non è colpa sua se avrà minimo...100 anni”

“Io farei anche 110! Anche se Ed punta su 105...ma lui è un cavaliere”

Christopher aveva detto la sua e dopo essere scoppiati tutti e 4 a ridere ci dirigemmo verso la Sala Grande.

“Non vi spiace se ve la rubo qualche minuto”

Prima di entrare alle nostre spalle era comparso Hugo Weasley con la sua massa di capelli rosso scarmigliati che dal suo 1.86 di altezza pareva essere diventato ancora più allampanato. Ci misi qualche secondo a capire che si riferiva a Cassandra che si era illuminata come l'albero che a natale viene messo nell'ingresso della scuola.

Nemmeno il tempo di rispondere che i due erano già scomparsi probabilmente per sbaciucchiarsi in maniera orrendamente sdolcinata. Non mi sarei mai abituato a certi spettacoli, ma alla fine chi ero io per giudicare?

Il mio sguardo era infatti troppo preso a seguire il lento ondeggiare i fianchi della Potter. Di quello che faceva suo cugino non poteva fregarmene di meno.

 



 

Note Personali:

Allora lo ammetto: sono a casa con l'influenza e visto che non ho voglia di preparare il prossimo esame mi sono concentrata sul riordino dei File. Ho quindi deciso di postare un altro capitolo. Questa volta il punto di vista è esclusivamente maschile, e si può intuire parte del cameratismo che unisce i 4 ragazzi dell'ultimo anno della casata Verde-Argento. Spero che anche questo ulteriore avanzamento nella storia possa essere gradito.

Ringrazio tutti coloro che hanno letto, e messo tra le seguite e le preferite la mia fan-fiction. Mi auguro solo che continuerete a seguiro lo svolgimento della storia.

Venendo alle recensioni, ringrazio tantissimo mayetta e ti rispondo qui di seguito anche perchè il tuo commento mi ha veramente dato carica ulteriore:

Sono felicissima che ti sia piaciuta, e ti ringrazio davvero tantissimo per la recensione (dondola sulla sedia, gongolando). Ora venendo a noi: Lily è solo apparentemente altera. E' molto orgogliosa ed è sempre sotto gli occhi di tutti a causa del suo nome....diciamo che né lei nè Scorpius sono quello che sembrano ad una prima occhiata. Io sono dell'idea che sotto la cenere cova sempre la passione. Diciamo che Scorpius dovrà impegnarsi parecchio per farla reagire. Se per quindici anni ti autoconvinci che una persona ti sia indifferente, cambiare dall'oggi al domani non è semplicissimo!

Ogni volta che scrivo cerco di immaginare cosa farebbero. Ognuno di loro ha un carattere molto diverso che cerco di strutturare al meglio e spero che Lily potrà piacerti anche nei prossimi capitoli...

Ed Edward, beh, lui è è semplicemente tutto quello che una ragazza vorrebbe XD ma ....come ti ho detto prima le apparenze ingannano. E se sei una sua fan...beh, aspettati qualcuno che nei prossimi capitolo lo terrà veramente impegnato. Credo che ti riserverà qualche sorpresa in futuro. Ma non scambiare quella del nostro Malfoy per semplice gelosia, ma qualcosa di più profondo che spero di riuscire a delineare nei prossimi capitoli.

Infine...anche a me piacciono molto sia Rose che Albus, che spesso vengono schiacciati...non sono un duplicato dei loro genitori...e più avanti avranno maggiore spazio anche loro!

Grazie mille ancora!!! Spero che continuerai a recensire perchè ogni indicazioni mi è utilissima!!!

 

 


Breve Guida ai Personaggi e Spoiler:


Christopher Nott: 17 anni, Serpeverde. E' considerato il giullare del suo anno, ma è anche quello che cerca di discolparsi altrettanto in fretta. Viene considerato da tutti i suoi amici affidabile come Folletto delle Gringott, ed è altrettanto scaltro nel rigirare le persone come vuole. Lui ed Hélena Zabini escono insieme da un po' ma non si sono ancora dichiarati apertamente.

Cassandra Nott: 14 anni, Serpeverde. E' una grandissima appassionata di Quiddich ed insieme a Lily è l'unica donna ad essere stata ammessa in squadra l'anno precedente. Conosce Hugo Weasley da circa 4 anni, 3 ore e 10 minuti, ed innamorata di lui da esattamente 4 anni, 3 ore, 9 minuti e 58 secondi. Ma lui pare essersi accorto della sua esistenza solo prima dell'estate. Sarà che lo ha centrato in pieno viso con la pluffa nel tentativo di fare punto durante una partita?

Luna Lovegood: Dopo aver aiutato Harry, si è dedicata allo studio della Babbanologia. Dirige anche un allegato del cavillo "Maghi e Babbani Oggi" al quale Scorpius si è abbonato senza dire nulla a nessuno.  E' fidanzata con Albert  Spoonrice, attuale direttore del cavillo dopo Mr Lovegood, e hanno adottato una colonia di puzzole pigmee che vive nel loro giardino. E' la direttrice della Casata di Corvonero.

 

 

Dal prossimo capitolo:

"Mi voltai sfidandolo implicitamente a continuare, ma quando incontrai i suoi occhi rimasi senza parole. Non l'avevo mai visto così arrabbiato e determinato. Nuovamente non mi lascio il tempo di parlare, coprendo le mie labbra con le sue. Fu un bacio prepotente, ed esigente. Era dettato dalla rabbia e dal desiderio da parte di entrambi. In quel momento avevo smesso di pensare, e fui io a sospingerlo nell'ombra."

Chi saranno i protagonisti del prossimo capitolo? Si accettano scommesse XD



 

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Capitolo 4
*** Rose: The Reverge ***


Rose: The Revenge

“Il desiderio e la repulsione sono le forze trainanti del mondo.

Odio e passione spesso si confondo

in una danza che vede vittorioso chi ha saputo osare di più”

 

La Sala Grande era gremita di studenti, prima che la professoressa Chang facesse il suo ingresso seguita dagli studenti del primo anno.

Lo sgabello e il cappello parlante erano una tradizione dello Smistamento, il momento decisivo per i successivi sette anni. Le casate sarebbero diventate la famiglia degli studenti, e corrispondevano alle loro personali inclinazioni.

Alle volte le scelte del cappello rimanevano oscure per i più, come ad esempio la scelta di Albus a Serpeverde ma alla fine (il più delle volte) si rivelavano estremamente lungimiranti.

 

ROSE:

 

“Molly...come sei abbronzata..”

Mi sedetti vicino alla mia cuginetta, la figlia di zio Percy e di zia Penelope. Era una ragazzina simpatica, e pur essendo solo al quarto anno era molto volenterosa al punto da essere decisamente più avanti rispetto ai suoi compagni. Il Professor Lumacorno la considerava un piccolo genio, e io le ero molto affezionata. Di tutta la famiglia le uniche, insieme alla coppia si Serpeverde, ad essersi ritrovate smistate in una casata diversa da Grifondoro eravamo state io e lei. Corvonero era il nostro mondo, fatto di cura per i particolari, di studio, e di tranquillità. Storcevamo entrambe il naso per quelle che consideravamo le stramberie dei nostri parenti. Ad aggravare il distacco si univa il rapporto conflittuale con il mio frantellino.

Hugo aveva la tendenza a comportarsi da energumeno tutto muscoli e niente cervello, anche se in realtà era tutt'altro che scemo. Aveva fatto a botte per difendere il mio onore l'anno precedente, senza nemmeno chiedermi se le voce erano vere. Per non parlare del modo assolutamente disgustoso con il quale si lisciava i professori promettendo biglietti gratis per le partite.

“Lo so! Mi sono divertita un sacco in Grecia con Dominique e Louis! Mi spiace solo che finita l'estate Dom sia partita per Boston insieme a James, e Lou sia tornano a Beauxbatons! Mi mancano”

In un gesto affettuoso le passai una mano tra i capelli rossi e ricci, giocando con uno dei suoi fantastici boccoli.

Non le avevo risposto limitandomi ad annuire e da persone recettiva qual era mi scrutò con attenzione.

“Rosie! Cosa c'è? Qualcosa non va?”

Mi si stringeva il cuore a sentirla così preoccupata per me, ma prima che avessi il tempo di rispondere, lo fece qualcun altro al posto mio.

“E' tornato Edward...aveva detto che sarebbe andato a Durmstrang...invece...”

Lanciando uno sguardo verso il tavolo della propria casata Lily indicò la persona in questione all'altra rossa che assunse l'espressione di chi ha appena ingoiato succo di vermicoli.

“Ed è ancora vivo?”

Lils scoppiò a ridere, alzandosi e scompigliando i capelli di Molly come avevo fatto io qualche secondo prima. Poi improvvisamente si guardò attorno come a controllare che quel gesto non fosse stato notato da troppe persone.

“Ed non è cattivo...è solo una serpe. E Rosie dovrebbe farsi valere una volta tanto....non esistono solo i libri.”

Mi sentii avvampare e in tutta risposta borbottai un

“La tua divisa non è regolamentare”

Come sempre mi sentii ridere in faccia prima che la nostra serpeverde di famiglia mi facesse l'occhiolino, tornandosene al suo tavolo.

La vidi mimarmi un impiccato ammiccando verso Edward, una volta arrivata al suo posto, cosa che mi fece morire dal ridere.

I più pensavano fosse solo una sventola con manie di grandezza, ma solo noi sapevamo quale fosse la realtà. Era la figlia del bambino sopravvissuto, e ogni suo minimo gesto veniva pesato, studiato, vivisezionato e per evitare qualunque problema lei aveva deciso di evitare semplicemente di dare agli altri materiale su cui lavorare. O meglio, si era organizzata per dare ai più qualche succoso gossip, adeguatamente studiato a tavolino. Essere Regina era un lavora impegnativo, ma lei lo assolveva con dedizione. Potevano amarla, potevano odiarla ma infondo tutti guardavano Lilian Luna Potter.

“Secondo te come fa ad essere sua amica”

Le parole di Mol mi riscossero dai miei pensieri e voltandomi mi imposi di sorriderle.

“Lily sa bene che non è cattivo. E',solo come dicono i babbani, un “ Casanova” aggiungerei della Mutua, ma tu non sai cosa sia.”

In effetti la mia cuginetta assunse un aria quantomeno stupita prima di annuire. Già sapevo che sarebbe andata a fare ricerche in biblioteca l'indomani.

Eravamo in pieno banchetto, e lo smistamento dei nuovi iscritti aveva fatto scalpore. I due gemelli Weasley, alias Fred e Roxanne erano stati divisi.

Fred era finito a Grifondoro e osservava gongolando mio fratello che gli presentava un po' di persone, mentre una stupitissima Roxanne si sedeva accanto a Lily che sorrideva con calore alla cuginetta più piccola.

Non potevo sentire le loro voci, perché la Sala Grande risuonava di risate, esclamazioni e quant'altro ma intuivo dal modo in cui Roxanne aveva risposto a Simon Parkinson che non ci sarebbe stato bisogno dell'intervento ne di Al ne di Lils a proteggerla da serpi stupitissime della presenza di un Weasley tra di loro.

“Rox è forte....secondo me i Serpeverde si sono presi in casa una bella gatta da pelare. Quella bambina è una specie di demonio. Ha tinto il gatto di casa di fucsia e poi ha dato la colpa a Fred, che in tutta risposta ha detto che era stata la reincarnazione di Merlino”

Tempo due secondi anche i nostri compagni di casata si misero a ridere al racconto di Molly che faceva spesso compagnia ai gemelli. O meglio erano loro a farla a lei che era arrivata ad escogitare mille modi diversi per scampare ai loro scherzi combinati.

Mi misi a mangiare anche se il mio sguardo venne più volte richiamato verso il tavolo dei serpeverde, fino a che i miei occhi non incontrarono quelli blu oltremare di Zabini. Fu come ricevere un bolide in piena faccia, e nonostante mi sforzassi di non mostrarmi offesa dal silenzio estivo e dalla totale mancanza di gufi, la mia irritazione doveva essere evidente. Lo vidi sorridermi, e per tutta risposta scostai lo sguardo, imponendomi di concentrarmi sulla conversazione al mio tavolo. Quando un aeroplanino di carta fatto con un tovagliolo si posò sulle mie gambe arricciai il naso infastidita prima di srotolarlo:

 

Ros....ho bisogno di parlarti! Non fare finta di nulla....ci vediamo alle 22 alle serre?

Ti aspetto”

 

“Puoi aspettare anche tutta la vita! Idiota...”

Borbottai come un calderone in ebollizione prima di appallottolare il tovagliolo lanciando con un gesto plateale in un cestino

 

“Ehm...ehm”

Un piccolo colpo di tosse della Professoressa McGranitt ci richiamò tutti al silenzio, escluso Alan Patciok che stava rumorosamente ruminando a due centimetri dal mio orecchio. Insomma, gli volevo bene ma alle volte era assolutamente insopportabile. Era il classico genio incompreso, tutto libri di pozioni ed estro creativo. Peccato che alle volte faceva esplodere qualche calderone, oppure uno blob viola invadeva tutta la sala comune, con lui che ci guardava con gli occhioni nocciola da puffola pigmea bastonata. Era anche fin troppo indulgente. Quando c'era lui nei paraggi a fare il suo turno di pattuglia come prefetto sicuro come l'oro che qualcuno se ne approfittava.

“Un caloroso benvenuto ai nuovi studenti, e un caro bentornato ai vecchi. Un altro anno si appresta ad iniziare, ricco di sano apprendimento, ma anche allietato da un evento che non si teneva da circa cinque anni. Alcuni di voi ricorderanno la nostra “non” brillante partecipazione all'ultimo Torneo Tre Maghi, ma sono lieta di annunciare per quanti non lo sapessero ancora, che ci apprestiamo ad ospitare la prossima edizione. Ci saranno invero molte novità anche riguardanti il numero dei partecipanti ma non vi anticipo nulla. Il regolamento verrà comunicato la notte di Halloween, quando giungeranno i nostri ospiti cioè la delegazione di Beauxabatons e di Durmstrang.”

Come sempre il discorso era breve e sbrigativo a conclusione del banchetto

“Ora che abbiamo riempito lo stomaco credo sia venuta l'ora per i capiscuola di portare gli studenti nella propria sale comuni. Ah...”

Gazza saltellava sull'ingresso e ovviamente voleva ricordare alla Preside gli avvisi che nessuno avrebbe ascoltato.

“Il nostro custode, Mr Gazza, mi chiede di ricordarvi che sono severamente proibiti alcuni articoli del negozio Tiri Vispi Weasley – potere consultare l'elenco completo nella bacheca fuori dal suo ufficio – e che l'accesso alla Foresta Proibita è vietato agli studenti fino al terzo anno non accompagnati. Per gli altri l'invito è comunque quello di tenersi lontani. Ora vi auguro la buona notte e buono studio a partire da domani mattina”

Da quel momento ero entrata nel mio ruolo di Caposcuola, e insieme ai Prefetti fui impegnata nel mostrare la strada verso la torre di Corvonero, e non feci minimamente caso agli occhi blu che seguivano ogni suo passo.

 “La parola d'ordine cambia spesso, ma vi pregherei di non appuntarvela in giro, per evitare di farla sapere a mezza scuola.”

Ero così presa nel controllare che tutti facessero il loro ingresso, fino a che non sentii fare il mio nome da un ragazzino biondo vagamente spaventato.

Scesi due rampe di scale ma quando arrivai vidi il piccolo scappare verso i sotterranei. Percepii poi una presenza alle mie spalle, è un brivido scese lungo la mia spina dorsale.

Avrei voluto estrarre la bacchetta, ma mi bastarono due secondi per riconoscere quel profumo, vagamente speziato ed esotico. Due braccia mi strinsero, e potevo percepire il calore di quel corpo contro il mio. Venni trascinata in un angolo buio dietro alle scale del secondo piano come se fossi una bambola. Nessuno di noi due aveva parlato, forse perché eravamo entrambi offesi. Io del suo silenzio estivo, lui della mia indifferenza a cena.

“Non mi hai nemmeno sorriso”

La sua voce calda e suadente ruppe finalmente il silenzio, mentre con le labbra sfiorava i miei capelli in un gesto delicato. Non ero in grado di parlare, non volevo dire nulla in quel momento. Volevo solo godermi la sensazione delle sue braccia intorno a me.

Ma era tutto così dannatamente sbagliato. Io e lui eravamo come il diavolo e l'acqua santa, e anche se eravamo tremendamente attratti l'uno dall'altra la testa mi diceva che era meglio scappare fino a che ero tempo.

“Non ce l'ho fatta....non ho mantenuto la promessa....”

Quelle parole furono come una doccia fredda e scivolando via dal suo abbraccio mi voltai ad osservarlo.

Ero una persona composta, razionale, intelligente ma in quel momento provavo solo una profonda rabbia. Lui mi osservava con i suoi occhi blu quasi a chiedermi scusa, ma io non potevo sopportare altre promesse da lepricauno, non potevo passare un altro anno aspettando che Edward Zabini si accontentasse solo di me. Se non gli bastavo erano problemi suoi.

Come mossa da una volontà propria, la mia mano scattò lasciando il segno di uno schiaffo sul suo bel viso arrogante.

“Ovvio..non mi sarei potuta aspettata di meglio da te”

Gli diedi le spalle, uscendo dall'ombra decisa a tornarmene verso la sala comune quando nuovamente mi sentii afferrare il polso.

Mi voltai sfidandolo implicitamente a continuare, ma quando incontrai i suoi occhi rimasi senza parole. Non l'avevo mai visto così arrabbiato e determinato. Nuovamente non mi lascio il tempo di parlare, coprendo le mie labbra con le sue. Fu un bacio prepotente, ed esigente. Era dettato dalla rabbia e dal desiderio da parte di entrambi. In quel momento avevo smesso di pensare, e fui io a sospingerlo nell'ombra. Alzandomi sulle punte dei piedi feci aderire il suo corpo al mio, mentre le sue mani si posavano sui miei fianchi tenendomi stretta in maniera estremamente possessiva. Socchiusi le labbra accogliendo la sua lingua che prese subito a giocare con la mia. Era il bacio più maturo, più consapevole che ci fossimo mai scambiati, poi colta da un momento di lucidità lo interruppi allontanandomi di scatto. Se avevo imparato una cosa da Lils era che più si è desiderate più si è potenti, e se Ed mi voleva sul serio questa volta avrebbe giocato secondo le mie regole.

“Non sono la tua bambola Zabini...non ti aspetterò questa volta....non sono disposta a cedere. Decidi in fretta....”

Sfiorai con la punta della lingua le sue labbra socchiuse e lo sentii gemere, prima di tornare a scrutarlo. Sapevo di avere il respiro ansante per il bacio che ci eravamo scambiati e la mia divisa non era impeccabile come nelle altre occasioni, ma non mi ero mai sentita così convinta dei miei mezzi. Lo vidi abbassare le palpebre, mentre il suo suo sguardo si appannava di desiderio.

Solo in quel momento mi allontanai, lasciandolo solo, e offeso. Dopotutto era un Serpeverde, tutto concentrato su quello che voleva lui. Il mondo era suo, ma non aveva fatto i conti con il mio orgoglio.

Sorrisi trionfante quando già a metà scala sentii un altro gemito, diverso da quello che gli era sfuggito poco prima. Era frustrazione pura quella che avevo udito mentre con la coda dell'occhio lo osservavo scendere verso i sotterranei.

“Ricorda...sei stato tu a volere la Guerra”

Soddisfatta scomparii alla sua vista pochi secondi dopo oltre la statua del “vincitore”.

 

 


 

Note Personali:

Nuovo giorno, nuovo capitolo. Avendo appena finito di studiare, non ho resistito e ho ripreso in mano anche il personaggio di Rose. Un momento per rilassarmi prima di andare a dormire. Comunque a parte questo che non c'entra nulla, la storia si sta evolvendo e si iniziano a delineare i rapporti interpersonali tra i ragazzi. Anche se questo capitolo è quasi interamente centrato su Rose ed Edward, nei prossimi si vedrà come il loro rapporto alla fine interferisca anche con quelli di molti altri.

Ci tengo tantissimo poi a ricordare che è un opera corale: un intero anno visto con gli occhi dei vari studenti e non esclusivamente di Lily e Scorpius. Loro sono certamente un motore trainante della storia ma intorno a loro si intrecciano le vicissitudine di tanti altri. Dopotutto le vite di tutti vengono influenzate anche dagli avvenimenti e dalle persone che ci circondano.

Nuovamente ringrazio tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite e quanti continuano a seguirle. Tengo molto a questa storia, scritta tempo fa e tornata a vivere solo in questi giorni, e spero che possa piacere anche ad altre persone.

Venendo poi ai commenti che mi avete lasciato nel capitolo precedente, dico solo che mi sono sciolta. Ma procediamo con ordine:

a SweetCherry: Grazie davvero tantissimo, e anche io adoro la coppia Lily/Scorpius. Il loro rapporto è complicato, fatto di intesa perchè in fondo sono più simili di quanto pensano, ma anche di continui scontri. Due caratteri forti solitamente non ce la fanno proprio ad andare d'accordo.Tra l'altro più procede il loro "non" rapporto più le cose si faranno complicate. Comunque grazie davvero un mondo per il complimenti e mi sto davvero sciogliendo.
Spero che anche questo capitolo ti possa piacere! Grazie infinite!!! ( Se ti va di commentare ancora mi fa solo piacere!!!)

a mayetta: Non so davvero come ringraziarti per il commento...cioè...mi fa davvero strapiacere. Comunque come vedi non ti ho deluso visto che la coppia in questione non è composta dai nostri due serpeverde. Per loro non è ancora venuto il momento XD . Comunque lily beh, io me la solo sempre immaginata con un volto preciso, quindi si, effettivamente è un po' una bomba sexy. Però prima di arrivare al loro momento topico....beh ne avranno di strada da fare, mentre Edward...beh lui ha parecchio da farsi perdonare. E poi, comunque nella mia testolina psicopatica non c'è un unico protagonista o una coppia principale ma è una sorta di coralità. Tra l'altro io sento un legame particolarmente profondo con Rose che spero ti sia piaciuta anche in questo capitolo. In un certo senso lei e Lily si compensano molto, e spero di riuscire anche a dare il giusto spazio al loro rapporto. Per i primi capitoli non credo ti farò attendere molto perchè sono qui sul mio pc da un sacco di tempo, e quindi...beh...devo solo rivederli un po' prima di pubblicarli....spero continuerai a recensire e ti ringrazio davvero tantissimo.

 


 

Breve Guida ai Personaggi e Spoiler:

Cho Chang: è docente di Trasfigurazione da solo tre anni. Vicedirettrice della casata di Corvonero, è considerata particolarmente esigente e dura nei giudizi. E' sposata Pierre DeMoulen, mago di origine francese, proprietario del “Calderone D'oro”, locale molto chic ad Hogsmeade. Ha due figli che studiano entrambi a Beauxbatons: Cedric di 16 anni, e Aras di 13.

Molly Weasley: 14 anni, Corvonero. E' la figlia maggiore di Percy Weasley e Penelope Light. Ordina, precisa e coscienziosa, ha una sorella più piccola di nome Judith di 9 anni. Ha uno stretto rapporto con i cugini Fred e Roxanne con cui passa spesso il tempo.

Dominique Weasley: 18 anni, ex Tassorosso. E' la secondogenita di Bill Weasley e Fleur Delacour. Dopo i MAGO ha deciso di seguire il cugino James a Boston dove ha deciso di specializzarsi in Erbologia e Pozioni. Ha ereditato dalla madre il fascino da Veela, e viene ancora ricordata come una delle più belle ragazze della scuola. E' fidanzata da due anni con Dimitri, figlio di Viktor Krum, anche lui iscritto alla Boston Wizard University.

Louis Weasley: 16 anni. Ultimogenito di Bill e Fleur, ha però deciso di studiare in Francia per approfondire la lingua. E' il migliore amico di Molly anche se per molto tempo non si possono vedere. E' un ragazzo molto solare ed estroverso, ed è l'unico ad aver ereditato i capelli rossi dei Weasley, anche se come la sorella assomiglia molto alla madre.

Roxanne Weasley: 11 anni, Serpeverde. E' figlia di George e Angelina Weasley. Ha ereditato dalla madre un caratterino particolarmente coriaceo, e lo spirito e il senso degli affari di suo padre. A sorpresa è stata smistata a serpeverde.

Fred Weasley Junior: 11 anni, Grifondoro. E' il gemelle di Roxanne e dice di essere più vecchio e saggio perché è nato cinque minuti prima di lei. Assomiglia molto al padre, ed è il beniamino di famiglia dopo che è riuscito a far esplodere 55 zucche nello stesso istante. E' molto intelligente e il suo eroe è Hugo.

Simon Parkinson: 12 anni, Serpeverde. E' figlio di Pansy Parkison, e di un mago russo di cui non si conosce l'identità. E' noto per essere un attaccabrighe e non particolarmente simpatico. E' finito più volte in punizione per aver cercato di dare fuoco alle trecce sella sua compagna di banco durante l'ora di pozioni.

Alan Patciok: 16 anni, Corvonero. E' il secondogenito di Neville Patciok e Hanna Abbot. Dotatissimo in pozioni, è anche considerato un combinaguai senza senso. E' prefetto ed è molto amico di Richard Osbourne. Sua sorella Mooren è la Caposcuola dei Grifondoro.

 

Nel prossimo capitolo:

“Non ho detto che mi aspetta una ragazza”

Ribattei piccato e infastidito...se avessi ammesso qualcosa di fronte a lui tempo dieci secondi e tutta la scuola avrebbe saputo. Addio! Sarebbe andato tutto nella terra dei Goblin!

“Ma io lo dico per te Al...cioè mi auguro che tu non stia andando a farti un picnic romantico nei sotterranei con Scorpius! Per tutti i bolidi..mi viene da piangere se vi immagino insieme...”





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Capitolo 5
*** Albus: Nerd Attitude ***


Albus: Nerd Attitude

“E' assurdo quando scopriamo

che quello che abbiamo sempre desiderato

si trova ad un passo da noi.”

 

 

 

Alla fine del primo giorno di lezioni quasi tutti gli studenti ciondolavano shockati nelle loro sale comuni. Passare dalle vacanze allo studio nel giro di ventiquattro ore provocava una diffusa malattia denominata SDS, “sindrome depressiva studentesca”. Ma come sempre c'era qualcuno totalmente immune: Molly e Rose sorridevano mentre rientravano da un'edificante ora in biblioteca, Lily pareva entusiasta del suo nuovo ruolo di capitano ed era già scomparsa per un allenamento solitario, Cassie e Hugo erano impegnati in un profondo scambio di vedute (senza bisogno di parlare) sulla terrazza della torre di astronomia, infine Christopher stava cercando di convincere Edward a non dare in escandescenza con tutti (i suoi compagni di dormitorio per il suo malumore progettavano di spacciargli un po' di felix felicis nel succo di zucca mattutino). In sala comune si scommetteva su quale fosse l'origine del comportamento del bruno e fascinoso Zabini, e l'ipotesi più gettonata era che finalmente qualcuna gli avesse dato buca. Mai galeoni furono puntati meglio!

 

ALBUS:

 

Ero orgoglioso di essere il nuovo Caposcuola. Si, nessuno dei miei compagni se n'era accorto, ma solo perchè avevo sfoderato la mia spilletta all'ultimo per evitare rotture di scatole sul treno. Tanto sapevo che delle incombenze principali si sarebbe occupata la vecchia Rose.

Lo ammetto, sono uno scansafatiche, che apprezza molto di più lavorare concettualmente che andare in giro a convincere studenti del primo anno a non fare i babbei. La fortuna volle che per quest'anno io avessi la piccola Roxanne dalla mia. Con i suoi capelli scuri e gli occhi color del caffè era una bimbetta assolutamente eccezionale. Io sono sempre stato avaro di lodi ma lei le meritava tutte. In due secondi le avevo spiegato che non avevo alcuna intenzione di correre dietro a lei e a gli altri e che se voleva una vita serena avrebbe dovuto essere i miei occhi. E così era stato.

 

"Quella bambina è meglio della Mafia Cinese"

"La cosa?" mi fece eco Hélena mentre Scorpius cercava di farle entrare nella graziosa testolina basilari concetti di Erbologia.

"Roba babbana..."

Scorp liquidò la sua curiosità prima di me, per poi riprendere a tentare di darle ripetizioni, con molto poco successo aggiungerei.

 

Allegramente svaccato su uno dei divanetti, mi persi nella contemplazione dell'unico essere umano di sesso femminile che trovavo minimamente interessante. Con il suo caschetto nero, i grandi occhi blu dal taglio vagamente orientale frangiati di lunghe ciglia scure, la naturale ritrosia a scambiare due parole con qualcuno al di fuori della sua cerchia, era assolutamente perfetta. In quel momento lei era tutta presa nella lettura di un pesante tomo di trasfigurazione e di tanto in tanto si appuntava qualcosa su una pergamena.

"Sophia..non vieni in guferia? Mando una lettera alla mamma!"

Chiamata dalla sorella si alzò avvicinandosi e iniziando una conversazione che io non udii, per poi veder scomparire Hélena dietro al dipinto all'ingresso della nostra Sala Comune.

Evidentemente Scorp si era rotto i boccini di cercare di farle raggiungere la sufficienza. Assurdo! Hèlena non era stupida...anzi a quanto pare era un genio in Aritmanzia e Antiche Rune, ma qualunque pianta tra le sue mani tornava al creatore in circa dieci minuti, forse qualcosa di meno.

 "Cos'hai da guardare nel vuoto Mr Caposcuola?"

Completamente concentrato su altro non mi ero accorto che si era avvicinata, sorridendomi allegramente. Si era seduta sul bracciolo del divano, e da quella prospettiva la vista delle sue gambe in primo piano mi procurò un leggero infarto. Ero un incapace con le donne, e temo di esserlo ancora adesso ma Sophia pareva non essersi accorta di nulla, anzi, accavallandole si sporse verso di me per farmi leggere quella che sarebbe dovuta essere l'introduzione al suo tema di Trasfigurazione.

"Che ne dici? Secondo te la professoressa Chang me la da un altra E?"

Il suo tono aveva una nota maliziosa che non compresi subito, troppo perso a cercare di collegare i miei neuroni. Ero completamente su un altro pianeta tanto che la vidi aggrottare appena la fronte mentre allungava una mano verso la mia fronte.

"Al cosa ti succede?Non ti senti bene?"

Sentii il suo tocco fresco, le sue dita sfiorarmi leggermente e mi alzai in maniera così veloce da rovesciare i libri. Ero assolutamente un nerd! Brillante, ottimi voti, e con una ambizione stratosferica, ma con il sesso femminile ero un impedito di fama internazionale. Porco Merlino!!!

"Scusa Soph, non ho dormito e mi sento un po' strano oggi. Non riesco a stare concentrato su nulla..."

Ero riuscito a dirle l'ennesima cretinata. Ormai con lei detenevo un record di figure da imbecille.

Lei mi parve palesemente spiazzata dal mio comportamento, perchè dopotutto ero sempre stato gentile: era l'unica ragazza che trovassi vagamente dotata di neuroni funzionanti. Tutto il contrario di Nenè e Lily che secondo me alla distribuzione dei cervelli erano assenti.

"Al rilassati...è il primo giorno...perchè con la scusa di pattugliare i corridoi non scendi giù nelle cucine e ti fai dare una bottiglia di succo di zucca e qualcosa da mangiare.."

La soluzione di Soph a qualunque problema esistenziale era uno spuntino, cosa che tra l'altro avevo sempre apprezzato.

"Hai ragione!!! Scendo subito...." poi mi venne un'idea...ero nerd, ma non scemo " anzi..vuoi venire anche tu? Scommetto che rimediamo anche una fetta di torta di mele!"

Sorrise, e in quel momento mi sentii il re dell'universo. Ero più felice di quando ricevetti il premio come studente più meritevole dopo i GUFO.

"Verrei volentieri ma devo finire il tema...però se mi porti su una fetta di torta sarai il mio eroe...così mi dici i tuoi pronostici per il Torneo"

Se all'inizio del suo discorso ero terribilmente deluso - ma da buon serpeverde ovviamente mi rifiutai di mostrarlo - sul finale dovevo averle rivolto un sorriso così abbagliante che vidi (o almeno mi parve di vedere) il suo volto arrossire visibilmente.

"Apple Pie sia!! Vado e torno..."

 

Mi incamminai per il corridoio con un sorriso ebete stampato sul volto. Se Scorpius, Chris ed Ed cambiavano ragazze con la stessa frequenza con cui si cambiavano i calzini, io ero terribilmente incapace e anche snob ad essere del tutto sincero. Un po' perchè trovavo inutile avere a che fare con qualche oca senza cervello, un po' perchè ero rimasto irrimediabilmente bruciato qualche anni prima.

Vivianne McLean, mi aveva devastato, e da quel momento credo di non aver più voluto aver a che fare non nessuna. Se la prima ragazzina a cui ti dichiari dice che ti trova terribilmente noioso, cosa fai?

Io mandai tutti a quel paese e mi concentrai sullo studio, anche se ovviamente avevo avuto qualche inutile storiella. Le vacanze passate con Ed erano state istruttive, ma superare la mia nerditudine non era possibile. Solo per Sophia sarei stato disposto a fare un tentativo.

Ero fermo a metà scala quando sentii delle voci, e seduta sui gradini a qualche metro vidi mia sorella, ancora con la divisa da allenamento, che chiacchierava beatamente con Roger Thomas. Stava giocando con una ciocca rossa, e di tanto in tanto sollevava gli occhioni azzurri su un estatico grifondoro. Riconoscevo tutti i segni: stava cercando di rigirarselo come un pollo per convincerlo a fare chissà che, e a giudicare dalla faccia stordita dell'altro ci stava chiaramente riuscendo.

"Ehm...il coprifuoco inizia a tra cinque minuti Thomas...fossi in te alzerei le chiappe e me ne andrei verso la torre"

Il mio tono risuonò decisamente fin troppo irritato, e notai che Lils non era esattamente soddisfatta dell'interruzione. Ero protettivo con lei, anche se non le lo meritava.

"Al...non dovresti essere a cercare di conquistare qualche professore con un brillante progetto di magia sperimentale?"

Mi stava prendendo in giro, e per di più di fronte ad un estraneo. Raddrizzai la schiena, grato dei miei 183 centimetri di altezza, squadrandola con attenzione.

"Lils, evitami la tua pessima retorica e fila in Sala Comune. Non vorrai che papà sappia come passi le tue serate,vero?"

Se ero finito a serpeverde una ragione c'era. Se c'era da farsi valere non ero uno che si tirava indietro.

"Ehy ... so che sei suo fratello, ma non dovresti parlarle così"

Eccolo il caro vecchio Thomas che fa il paladino della giustizia. Lo esaminai da capo a piedi prima di sorridere velenoso.

"Ops....mi sa che ti restano solo 3 minuti e facendo un calcolo approssimativo credo di poterti già togliere cinque punti per averti trovato fuori dal tuo dormitorio oltre il coprifuoco."

"Ho capito l'antifona Potter....ma tuo fratello era meglio... era un pallone gonfiato pure lui, ma non una serpe acida"

Lils, se ne andò impettita senza salutare né me né tanto meno il povero Roger, mentre il grifondoro risaliva le scale nel verso contrario decisamente avvilito.

Che bella serata: avevo Sophia ad aspettarmi e avevo mandato a quel paese uno dei tanti energumeni dipendenti dal Quiddich. Tra i tanti montati che gongolavano a cavallo di uno scopa l'unico che sopportavo era Hugo.

Era un genio incompreso quel ragazzo. Appariva chiaramente come un idiota, ma sotto sotto aveva ereditato un innato spirito volitivo. Era l'unico in grado di battermi a scacchi, e poi, ammettiamolo non conoscevo capace di scolarsi una bottiglia di FireWhishey senza morire o andare in coma etilico.

 

Mi persi come sempre nei miei trip mentali mentre convincevo qualche elfo a riempirmi di cibo e mentre tornavo sui miei passi venni travolto dal gigante rosso, in stato di esaltazione psicofisica.

“Oddio Al...a sapere che voi serpeverde eravate così...cioè lei, io...”

Rimasi basito, mentre mi prendeva a grandi pacche sulle spalle. Sgranai gli occhi mentre lui mi raccontava fin nei minimi particolari l'incontro romantico fino a che non si accorse della spilletta,e

del cestino. Assumendo un aria da bambino sperduto mi guardò con i suoi occhi nocciola da cucciolo sbavando.

“Nel nome di Merlino....ti prego, una fettina piccolina? Un sorso di succo?”

pareva non mangiasse da giorni, prima di allungare una mano.

“E poi potevi anche dirmelo che sei diventato un Caposcuola?”

Si guardò intorno, e mentre istintivamente facevo lo stesso rubò un pezzo di torta di torta dal cestino.

“Non è che mi togli dei punti vero?”

Quel babbeo si stava facendo uno spuntino con la mia torta, che dovevo portare alla mia Sophia. Ok, Sophia non era mia, anzi a rifletterci probabilmente se n' era già andata a dormire con tutta. Stavo perdendo ore e ore dietro alle demenzialità di Hugo.

“Fermo tu! Non ti tolgo punti babbeo...sei mio cugino ma ora devo andare che mi aspettano”

Mi diede di gomito ammiccando e mimando baci nell'aria

“Uh..puccipucci Al s'è fatto la ragazza..e chi è?”

“Non ho detto che mi aspetta una ragazza”

Ribattei piccato e infastidito...se avessi ammesso qualcosa di fronte a lui tempo dieci secondi e tutta la scuola avrebbe saputo. Addio! Sarebbe andato tutto nella terra dei Goblin!

“Ma io lo dico per te Al...cioè mi auguro che tu non stia andando a farti un picnic romantico nei sotterranei con Scorpius! Per tutti i bolidi..mi viene da piangere se vi immagino insieme...”

Stava iniziando a seccarmi e se gli avessi dato ancora corda non me lo sarei più levato di torno.

“Ma no...che cavolo di film babbani ti fai! Comunque scappo...ci vediamo domani per le tua ripetizioni di pozioni....”

 

Hugo continuava a cianciare ma non lo ascoltavo più e dandogli le spalle lo lasciai un po' deluso senza il suo scoop giornaliero.

Avevo praticamente le palpitazioni adesso, ed ero io a farmi dei gran film. Mi sentivo un grandissimo sfigatone, e quando entrai in Sala Comune trovandola vuota fu come se mi avessero appena tirato il tomo di trasfigurazione in testa.

La mia faccia divenne una specie di luna piena di delusione fino a che alle mie spalle non sentii una voce.

“Ehy Al...ma gli elfi domestici erano in rivolta? Ci hai messo una vita...”

Voltandomi al visi seduta a gambe incrociate di fronte al camino, e ovviamente assunsi la migliore faccia da imbecille che possedessi nel mio arsenale.

“Pensi di stare li a guardarmi completamente basito o ci nutriamo? A cena ho mangiato solo un quintale di stufato e del pudding! Penso di avere spazio ancora per un pezzo di torta.”

Avvicinandomi mi sedetti e iniziammo a parlare del più e del meno, dal torneo, alla voglia di entrambi di partecipare, dal suo desiderio di diventare una pozionista, al mio di diventare direttore dell'ufficio di cooperazione magica. Quando ci alzammo per andare a dormire l'orologio sopra il camino segnava le due. Eravamo rimasti li quasi 4 ore , ma mai tempo mi parve speso meglio.

 

 


 

Note Personali:

Rieccomi con tutto un capitolo dedicato alla nerditudine di Albus Severus. Insomma quel nome dovrà pur aver un certo significato e quindi, come il suo predecessore di serpeverde ha un po' di difficoltà con le ragazze. Tutto sta nel capire se Sophia avrà o no la pazienza di aspettare che si dia una mossa.


Comunque, come sempre ringrazio tutti quelli che hanno messo questa ff tra le preferite e tutti coloro che invece l'hanno inserita tra le seguite. Sapere che a quacuno interessa il mio lavoro mi sprona a cercare di fare meglio, riprendendo in mano capitoli scritti anni fa. Ringrazio tantissimo anche tutti coloro che si sono semplicemente solo fermati a leggerla!!!

Un grazie grande come una casa invece a baby_bunny, maltrerio, SweetCherry e mayetta!!! Comunque entrando nello specifico:

a maltrerio: non sai quanto mi abbia fatto felice il tuo commento!!!! E si, Lily e Scorpius sono come vincolati un mondo dove l'apparenza è essenziale ma la loro complicità, che si vedere in tanti piccoli particolari (che spero di riuscire a comunicare) nasce proprio dal fatto che si comprendono a vicenda. Poi ovviamente i loro caratteri non sono semplici quindi tendono a scontrarsi spesso. E Rose....beh....è uno dei miei personaggi preferiti...perchè infondo la immagino molto diversa da sua madre. Lei è Hugo forse sono quelli per i quali faccio meno fatica fatica a scrivere! Ti ringrazio davvero tantissio per i complimenti, anzi colgo l'occasione di ricambiare visto che sono tra la fan del tuo diario di Lily!!!

 a baby_bunny: ti ringrazio tantissimo per la recensione e non sai quanto mi faccia piacere sapere che sono stati apprezzati. Per quanto rigurarda la scelta di Roxanne a serpeverde mi è venuta spontanea non appena mi sono immaginata la piccola figlia di George. Posso anticiparti che Albus in più di un'occassione avrà bisogno dell'aiuto della cuginetta. E poi perchè i figli devono essere automaticamente nella stessa casata dei genitori? Poi lo ammetto...sono slytherin Addicted! Anche se anche i componenti delle altre casate avranno tutto lo spazio che meritano. Grazie ancora tantissimo!

 a SweetCherry: Ma grazie *___*. Sono ipercontenta che ti sia piaciuto il capitolo, anche perchè Rose in realtà a me piace molto. Sono felicissima di essere riuscita a fartela essere simpatica. E beh...Edward non è poi così cattivo...e più avanti forse riuscirà a riscattarsi. Dopotutto si può resistere a lungo ad un bruno magnetico? Se tutte le ragazze di Hogwarts pendono dalle sue labbra un motivo valido ci sarà pure. Ti ringrazio tantissimo per i complimenti che non sai quanto mi facciano piacere. Tengo molto a questa storia e ai suoi personaggi, e mi fa felice sapere che viene apprezzata! Grazie mille davvero.....


a mayetta: davvero grazie!!! Ho riletto la tua recenzione tipo tre volte con un enorme sorriso stampato sulal faccia. Ero in estasi!!! Sono felissima che ti piaccia la mia idea di una pluralità di protagonisti e comunque, data la tua predilezione, posso garantire che arriveranno presto dei capitoli dedicati a Lily e Scorpius. Per quanto riguarda Rose sono incredibilmente, assolutamente e totalmente entusiasta del fatto che sia piaciuta! E' un personaggio al quale mi sento particolarmente legata e per quanto riguarda Edward..beh! E' possibile innamorarsi di un proprio personaggio XD? Comunque grazie davvero per trovare sempre il tempo di lasciarmi un tuo pernsiero, e spero che questo capitolo su Al non ti abbia deluso. Per quanto riguarda le nostre 4 affascinanti serpi...beh...sono appena arrivati a scuola ma tempo di organizzarsi e mostreranno di che pasta sono fatti. Christopher poi...credo ti riserverà qualche sorpresa.*__* Ancora mille mille grazie!!!

 


 

Breve guida ai personaggi e Spoiler:


Vivianne McLean: 16 anni, Tassorosso. E' stata la ragazza di Albus per quasi sei mesi, ma lo ha lasciato adducendo problemi di incombatibilità caratteriale. In realtà aveva una storia con Shane Flint, ex studente di Grifondoro attualmente diplomato. James per solidarietà al fratello le regalò una scatola di cioccolatini ripieni di pozione Flatus Intestinii! Attualmente lei non parla più con nessuno dei Potter-Weasley o qualcuno dei loro amici.

 

Nel prossimo capitolo:

"Aveva iniziato a parlare a macchinetta, segno evidente che si sentiva sotto pressione, e il gesto più istintivo per me, fu quello di bloccarla con un bacio.

La sentii trasalire, poi sorrise contro le mie labbra “Sarà un anno fantastico” mormorò prima di ricambiare il bacio."

 





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Capitolo 6
*** Hugo: First Love is Complicated ***


Hugo: First Love is Complicated

“La magia del primo amore

è la nostra ignoranza nel credere che

possa durare per sempre.”

 

 

 

 

Il corso Pozioni rappresentava un incognita per la maggioranza degli studenti. Il professor Lumacorno aveva circa un migliaio d'anni ormai, e nonostante tutto era ancora in forma. Con il ventre prominente occupava quasi tutto lo spazio disponibile tra i banchi e osservava con occhio attento il ribollire dei calderoni. Era un tipo paziente e disponibile, almeno in apparenza, anche se si interessava veramente solo agli studenti che entravano a far parte della sua ristretta cerchia di eletti.

Tra gli studenti del quinto anno ad aver attirato la sua attenzione erano state le tre serpeverde, la giovane Potter e le gemelle Zabini, Hugo Weasley e Richard Osbourne, il capitano della squadra di Corvonero.

 

HUGO

 

Ero assolutamente disperato. Il mio decotto assomigliava vagamente ad una poltiglia fangosa mentre vedevo alle mie spalle Richard e Sophia mostrare soddisfatti due ampolle contenti un liquido verde scuro e trasparente.

“Porco Goblin”

Credevo non mi avesse sentito nessuno, ma Lils a qualche tavolo di distanza alzò la testa dal suo calderone mentre girava con assoluta calma la sua pozione. Vidi che mi sorrideva prima di accorgermi che si era depositato di fronte a me un bigliettino

 

Devi aggiungere il succo di semi di belladonna, sennò rimane torbido!!!”

 

Scandii un “Grazie” silenzioso prima di seguire il suggerimento, e anche se il risultato non fu dei migliori, avevo comunque almeno la A assicurata. Un accettabile non mi sarebbe valso le lodi di nessuno, ma almeno mi avrebbe evitato una strillettera della mamma. E poi papà aveva fatto una brillante carriera nel mondo dello sport anche senza sapere come si preparare una pozione contro l'infestazione da vermicoli.

 “Weasley, splendida partita lo scorso weekend ...fai i complimenti a tuo padre.”

Lumacorno era comparso alle mie spalle, con i suoi baffoni da tricheco assurdi e l'occhietto vispo e allegro. Era un tipo simpatico e con me particolarmente indulgente.

“Peccato però che il tuo decotto antivermicolosi non sia dei migliori” sorrisi alle sue parole. Sapevo perfettamente che faceva schifo e se non fosse stato per Lils avrei preso un bella T per il mio lavoro.

Il mio cervello era completamente perso. Avevo i provini per la squadra, Cassie, la squadra, Cassie, e ancora ....beh si...insomma il mio cervello era concentrato su due soli pensieri.

E poi c'era Rose. Non mi aveva mai perdonato di aver steso il suo prezioso Zabini. Insomma quello si bacia una mezza sciacquetta, io la difendo e per tutta risposta mi becco dell'energumeno senza cervello.

“Mi spiace professore ma è un periodo stressante questo. Con la nuova squadra, insomma ho i provini e sono in alto mare”

“Non ti preoccupare caro ragazzo....comprendo, comprendo. Sono stato giovane anche io ai tempi! Direi che posso darti A, non di più, ma sono sicuro ti rifarai! Ah...e ricorda che ringraziare tuo padre per gli splendidi posti!”

Lils mi fece un altro occhiolino mentre era intenta a consegnare la sua ampolla. Ovviamente lei prese una E, e raccogliendo i suoi libri era già scomparsa per andare a pranzo.

Sorrisi tra me e me, mentre raccoglievo le mie cose. Pulii la mia postazione con un semplice incantesimo, attesi Richard che stava parlando con il vecchio Luma per una festa del Club, e poi ci incamminammo verso la Sala Grande.

Eravamo impegnatissimi in una conversazione sui pronostici per l'imminente torneo, quando arrivato allo scalone principale percepii le mie orecchie diventare fucsia.

Appoggiata ad una colonna Cassie era impegnata in una conversazione piuttosto fitta con Sophia Zabini e quel demente di Edward.

“Porco boccino, prima mia sorella e ora Cassie?”

“Eh?”

Richard pareva piuttosto confuso, ma seguendo la direzione del mio sguardo scoppiò a ridere.

“Ehm...ma ci vedi bene Hugo?”

“Che?”

Ero confuso io ora. Richard ed io eravamo amici, perché condividevamo la stessa passione per lo sport, tifavamo la stessa squadra e avevamo gli stessi amici. E poi avevo il vago sospetto gli piacesse Molly, o forse era a Roger che piaceva? Odio il fatto che non mi ricordo mai nulla.

“A me pare che Zabini sia più incazzato che interessato a Cassie”

Effettivamente sulla faccia del bruno non c'era quel sorrisetto da mangiastreghe, ma piuttosto un'espressione vagamente rabbiosa.

“Sarà una nuova tattica per rimorchiare! Quello se le passa come se fossero intercambiabili...cioè e si dice in giro che lui e Nott se le scambino. Quando uno si scoccia la passa all'altro!”

Il mio tono doveva risultare davvero sopra alle righe, perché Ric mi mise una mano sulla spalla.

“Hugo calmati... e poi Cassie pende dalle tue labbra quindi evita di fare scenate”

Non lo sentivo, vedevo solo Cassandra ridere ad una battuta di Sophia e le orecchie mi fischiavano. Insomma era la prima volta che provavo certi sentimenti, e insomma sapevo che per lei era la stesso.

Mi aveva scritto per tutta l'estate, e quando mi ero rotto il braccio alla fine dell'anno precedente era venuta sempre a trovarmi in infermeria. Certo ero sicuro di piacerle, ne ero matematicamente certo, ma allo stesso tempo non ero in grado di controllarmi.

Marciai dritto verso di loro, tirandomi dietro Cassie.

“Hugo che cavolo di prende? Ti ha morso una tarantola?”

Mi voltai di scatto. Ero arrabbiatissimo e mi rendevo anche conto di quanto mi stessi comportando da idiota.

“Non voglio che parli con lui!”

Era una specie di grugnito quello che avevo emesso, ma per tutta risposta lei mi rise in faccia.

“Oddio Hugo ma sei completamente partito?”

I suoi occhioni verdi erano pieni di ilarità e poi scoppio a ridere senza ritegno, appoggiandosi a me prima di darmi un veloce bacio sulla guancia.

“Rilassati...io Edward lo sopporto a malapena ma Sophia è mia amica quindi non ho alcuna intenzione di smettere di parlare con lei per farti piacere”

La sua voce era ferma, decisa, anche se mi guardava con dolcezza.

“Andiamo a pranzo...” Mi trascino lei questa volta giù per le scale allegramente. Ric se la rideva qualche metro più avanti, ed era stato affiancato da Molly che arrivava tutta allegra dalla lezione di Divinazione.

“Ciao cugino”

Mi salutò allegramente prima di andarsi a sedere al tavolo della sua casata. La segui con lo sguardo sorridendo, prima di incontrare lo sguardo di mia sorella.

Mi scrutò come sempre imperturbabile e la cosa che mi faceva male era che lei non avrebbe mai capito il gesto. La considerava una spacconeria mentre io ero seriamente preoccupato per lei. La conoscevo da sempre e dietro a quel velo di perfezione so che era molto più fragile di quanto sembrasse. Alle mie spalle entrarono anche i Serpeverde che si erano attardati per aspettare Scorpius e compagni. Non mi stavano né simpatici né antipatici solo che non comprendevo per nulla il loro modo di fare.

Cassie incurante mi trascinò verso il tavolo del Grifondoro, e ci sedemmo in un angolo libero. Anche se non era della mia casata aveva preso l'abitudine di mangiare spesso con me, e la cosa era stata accettata quasi da tutti. Certo, qualcuno non ne era particolarmente contento, come Alice Baston e la sua cricca di bionde che evidentemente non apprezzavano la presenza di una Serpe. Ma la cosa non mi interessava e se qualcuna di quelle oche avesse avuto qualcosa da ridire l'avrei allegramente spedita a farsi un giro.

Prendemmo a mangiare e a chiacchierare come se la scena di prima non ci fosse mai stata, fino a che Alice non decise di venire a rompere.

“Ehy tu...non dovresti essere ad avvelenare quelli come te?”

Cassandra non aveva alcuna voglia di rispondere, quindi allungò la mano di fronte a a se, afferrando un bicchiere d'acqua. Bevve un sorso ignorandola del tutto e a me venne da ridere.

“Weasley non ti vergogni?...Certa gente al tavolo con persone come noi....sono disgustata.”

Alle spalle della Baston si erano riunite le sue amiche, e i toni si fecero sempre più taglienti. Mi sentivo in dovere di intervenire e stavo per parlare ma venni interrotto da Rose che insieme a Mooren Patciok, la nostra Caposcuola, si era avvicinata per sedare la discussione.

“Ora piantala Alice. Cassandra Nott è la benvenuta a questo tavolo...”

La voce di Mooren era come sempre dolce, ma i suoi occhi azzurri non ammettevano repliche.

Sorrisi ringraziandola anche se Cassandra continuava a rimanere in silenzio, limitandosi a sorridere brevemente a mia sorella e all'altra.

“Hugo c'è una lettera della mamma.....”

Depositò di fronte a me una pergamena che misi in tasca, per poi uscire insieme all'amica, probabilmente per andare a qualche lezione pomeridiana. La ringraziai, e vista la gentilezza che mi aveva dimostrato togliendo la mia ragazza dai guai decisi che forse avrei potuto provare a parlarle.

Quello che non avevo previsto era la reazione di Cassie: non appena la Baston aveva alzato i tacchi, lei si era alzata, gelida come una principessa di ghiaccio, senza salutarmi. Rimasi a fissarla senza parole e quando la seguii fuori faticai non poco a trovarla.

La trovai sul sentiero che portava verso la stadio, con il viso in lacrime.

“Non ne posso più! Tu ti arrabbi con me, loro si arrabbiano con me....non posso parlare con nessuno, dire niente a nessuno.”

Non mi ero mai sentito così in colpa di fronte a qualcuno, nemmeno quando avevo inavvertitamente tinto i capelli di Rosie verde fluorescente.

“Cass...sono delle imbecilli, come me del resto. Mi spiace per prima, è che Zabini mi sta sui boccini, e beh...conosci Alice Baston..è una pazza integralista! Secondo me ha preso un bolide in testa quando era piccola e non si è mai ripresa”

Mi fece un sorrisetto ironico mentre mi puntava un dito verso la fronte, sfiorandola appena

“Guarda che è successo anche a te lo scorso anno” il tono era più calmo ma gli occhi erano ancora lucidi.

“Beh...mi pare fosse stato per colpa tua...mi avevi già centrato con la pluffa, e il tuo simpatico fratellino ha pensato bene che centrarmi anche con un bolide fosse simpatico..per poco non mi schiantavo.”

“Però alla fine non è successo...e ci siamo conosciuti” Sospirò finita la frase, prima di alzarsi, tendendomi la mano.

“Pensi che quest'anno le cose andranno meglio? Voglio dire, il torneo, le partite di quiddich...è solo la prima settimana, e tu e Zabini vi guardate i cagnesco, Alice da di matto, e io ho un tema allucinante di divinazione...”

Aveva iniziato a parlare a macchinetta, segno evidente che si sentiva sotto pressione, e il gesto più istintivo per me, fu quello di bloccarla con un bacio.

La sentii trasalire, poi sorrise contro le mie labbra “Sarà un anno fantastico” mormorò prima di ricambiare il bacio, leggermente salato per le sue lacrime.

 

Non seppi mai quanto tempo rimasi imbambolato a pomiciare con la mia ragazza, so solo che arrivai in ritardo sparato a Difesa Contro le Arti Oscure. Il professor Rowan aveva già iniziato e quando mi vide, mi intimò di sedermi e di rimanere una volta finita la lezione. Grande Hugo! In punizione già la prima settimana...un record solo di James! A ben pensarci lui era riuscito a farsi sbattere nell'ufficio di Gazza direttamente il primo giorno...bei tempi quelli.

Comunque la lezione trascorse tranquilla. Stavamo iniziando a rapportarci con le prime teorie di duello...a livello davvero serio. E poi il professore era un tipo interessante, anche se un po' rigido. Era il nostro direttore, anche se aveva studiato a Durmstrang: aveva folti capelli biondo rossicci, e gli occhi di un singolare color ambra. Era un bell'uomo sulla trentina, almeno, le ragazze dicevano fosse un vero figo. Sembrava sempre imbronciato, ma alla fine era solo un impressione. Non a caso terminava sempre la lezione con un battuta, per poi spingerci a fare domande o ad andarlo a trovare nel suo ufficio per qualunque chiarimento.

Ma in quell'occasione non ci furono battute, e quando furono usciti tutti dall'aula mi fece cenno di avvicinarmi alla cattedra.

“Weasley...sai che dovrei toglierti dei punti vero?”

Annuii...cos'altro potevo fare? “Certo professore, e mi spiace molto di essere arrivato in ritardo”

“Hugo...tu mi piaci, sei uno dei più volenterosi del mio corso, ma non posso tollerare che uno studenti arrivi in ritardo perché è troppo preso a ehm...come dire...sbaciucchiarsi con la sua ragazza”

Rimasi un momento di stucco

“Non fare quella faccia...lo sa tutta la scuola...comunque direi che domani potresti venire un po' prima per aiutarmi a sistemare l'aula per i duelli, e poi rimanere per sistemare tutto. Ovviamente senza magia...prendila come una punizione formativa.”

“Grazie professore...non si ripeterà comunque.”

“Me lo auguro...anche perché non accetto che gli ormoni dei miei studenti interferiscano con lo studio...non vorrei essere costretto ad avvertire i tuoi genitori.”

Uscii dall'aula senza nemmeno replicare. Prima mi rompevano le scatole perchè pensavo solo alle sport...ora che c'era anche Cassie non andava bene comunque.

Ma cosa volevano tutti da me!


 


 

Note Personali:

Ecco a voi Hugo in tutto il suo splendore!!! Insieme ad Al è uno dei personaggi per il quale mi diverto di più a scrivere. Dopotutto sono simili, un po' troppo presi dai propri interessi per essere dei veri "mangia streghe". Bisogna però dire che Hugo è meno imbranato del cugino e quando deve zittire una ragazza sa come farlo. Ma ora iniziano i veri problemi, e non tutti i professori sono comprensivi verso le prime cotte, così come non tutti i genitori apprezzano che i loro figli si concentrino su qualcosa o qualcuno differente dallo studio.

Vi ancipo comunque che dal prossimo capitolo le situazioni per alcuni inizieranno a trovare una soluzione, mentre per altri si complicheranno ulteriormente.

 

Venendo ai ringraziamenti, come sempre un caloroso grazie dal curoe a tutti colori che mi hanni messo tra i preferiti, e le storie seguite. Non sapere come mi renda felice il fatto che ci siano dei lettori interessati a quello che scrivo!!!!

Per quanto riguarda le recensioni il mio cuoricino un po' gelido si è letteralmente sciolto, quindi un grazie di cuore a Maltrerio, SweetCherry, baby_bunny e mayetta.

Nello specifico:

a maltrerio: sono felicissima che ti piacciano i miei personaggi. Mi sciolgo sempre quando sento che vengono apprezzati. Anche io apprezzo molto Hugo e Al...mi viene da sorridere quando penso a loro, e sapere che non sono l'unica a cui piacciano mi illumina. Comunque si, Al è geloso di Lily, perchè anche se non lo ammette e preferisce farsi i fatti suoi...beh lui è una serpe un po' sulle sue. E comunque non sai quanto ho riso al piccolo neo. Eh si..Al è uno sfigato assurdo! Nella mia testa lo vedevo molto come nerd, impedito nell'esercizio fisico quindi per lui il quiddich è utopia. E posso solo dirti che più avanti darà prova di quanto questo sia un piccolo ma annoso problema. Comunque non mi ringraziare anche perchè io non lascio molti commenti e quando lo faccia significa che sono sinceri. Mi piace molto il tuo diario quindi....tu fai i complimenti a me, e io li ricambio di tutto cuore! Grazie mille e spero che ti piaccia anche questo capitolo.

a SweetCherry: Favoloso? Oddio oddio...adesso sento che sul serio mi commuovo. Cioè tu non sai quanto questo mi faccia seriamente piacere. Questa fanfiction era chiusa in un cassetto da una vita e mi spaventava molto far leggere il mio lavoro ad altri, e quindi...sentire che è apprezzata...beh....mi rende ipercontenta. Per quanto riguarda il carattere di Al, beh...lui è duro solo quando ha paura per Lily. Di Roger non si fida, cosa che non avviene con Edward e Scorpius. Fidandosi di loro non si altera, ma il grifondoro sportivo non gli garba proprio XD. Per quanto riguarda i complimenti al mio modo di scrivere ti assicuro che al momento sono davvero ad un passo dal piangere. E' la cosa più bella che qualcuno potesse dirmi. Sono sempre insicura quando scrivo e rileggo milioni di volte (anche se non basta e qualche errore di battitura mi scappa sempre), e davvero, sei una specie di tonico per il mio animo perennemente preoccupato. Spero che anche questo capitoletto su Hugo possa piacerti....alla prossima!!! e grazie mille ancora!!!

a baby_bunny: oddio!!! un altra Slytherin Addicted!!! e per di più apprezza il mio albus! *parte per il paradiso* Davvero grazie mille per il commento!!! Sono davvero felicissima che ti piaccia e spero che questo non ti deluda.! A presto...!!!

a mayetta: Ci hai preso subito!!! Si questo capitolo era interamente dedicato a Hugo, anche se per rispondere alla tua domanda sulla struttura: ogni capitolo viene narrato da un unico personaggio, ma più si va avanti più alcune storie tenderanno a incrociarsi. (Spoilerino solo per te: Scorpius potrebbe diventare il consulente di qualcuno altro) Quindi non è detto che il capitolo è nell'ottica di Albus, non rientrino anche altre storie. Per il capitolo dedicato a Lily non dovrai attendere a lungo promesso, e a breve la situazione si farà davvero molto più movimentata. Christopher non si farà attendere e farà particolarmente arrabbiare una persona...diciamo che una ragazza in particolare deciderà di cambiare atteggiamento nei suoi confronti. Poi vediamo cos'altro posso dirti se non grazie per i mille stimoli che mi danno le tue recensioni, anche perchè mi danno modo magari di migliorare i capitoli o di mettere in luce particolari che mi erano sfuggiti. Grazie mille davvero e per altre curiosità beh, contattami quando vuoi....mi fa solo piacere!

 



Breve Guida ai Personaggi e Spoiler:

Alice Baston: 16 anni, Grifondoro. E' la secondogenita di Oliver Baston. Suo fratello Amias di 19 anni, ha giocato in squadra con James quando ancora frequentavano entrambi Hogwarts. E' una ragazzina particolarmente cocciuta che sopporta poco i serpeverde, ad esclusione di Albus per il quale ha una cotta bruciante. Solitamente placida, risulta essere scontrosa con qualunque altra serpe invada il suo territorio.

Mooren Patciok: 17 anni, Grifondoro. E' la primogenita di Neville e Hanna Abbot. E' caposcuola oltre che una delle studentesse più amate della sua casata. E' conosciuta da tutti per le sue doti di persona tranquilla e pacata. Ma le acque chete sono spesso le più pericolose, e lei nasconde un lato decisamente poco piacevole, e molto calcolatore.

 

Nel prossimo capitolo:

"Lo vidi paralizzarsi al mio sussurro, e trionfante me ne salii le scale. Non mi ero voltata, e solo quando le gemelle salirono a loro volta con le altre seppi della discussione folle che era scoppiata da Scorp ed Edward. Nessuno ne aveva capito la ragione, ma due secondi dopo che avevo lasciato la sala comune, i due cugini si erano iniziato a insultarsi, per poi scomparire e tornare uno alla volta molto dopo lo scoccare del coprifuoco."



 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Lily: God Save The Queen ***


Lily: God Save the Queen

“Quando decidiamo di porci all'apice,

la prima cosa che dobbiamo accettare è

di essere soli”

 

 

La fine della prima settimana di lezioni rappresentava il momento più atteso dell'inizio dell'anno accademico. Il venerdì sera corrispondeva sempre alla festa più spettacolare dell'anno, che spesso e volentieri era organizzata da Lily e dalle sue amiche. Con l'aiuto di qualche volenteroso mago addetto ai lavori pesanti. Ogni anno la location cambiava, e avevano tutto un complicato sistema di controlli per evitare che i professori scoprissero ogni cosa. In realtà la McGranitt era perfettamente a conoscenza della cosa, ma chiudeva un occhio, spesso tutti e due, e invitava i capiscuola e i prefetti a vigilare per evitare spiacevoli avvenimenti. Rose odiava partecipare a questi eventi ma si sentiva costretta, visto che il più delle volte doveva recuperare qualche componente della famiglia ubriaco fradicio. Era però riuscita a ottenere una specie di regolamento: alla festa potevo partecipare solo studenti dal quarto anno in su, ed era vietata qualunque forma di rissa. Ovviamente alla seconda regola si era contravvenuto spesso. Joseph e Tasha Goyle avevano portato i segni dell'evento per molto tempo, solo l'anno precedente.

 

LILY:

 

"Sophia ma...."

Seguii lo sguardo della mia amica che era puntato verso Albus che stava giocando a scacchi con Roxanne in un angolo appartato della Sala Comune. Avevo intuito che tra i due era nata una strana complicità, e che Al la usava per tenere sotto controllo tutti gli studenti del primo anno. E chi se lo sarebbe immaginato fosse così sveglio.

Ma era la mia amica a preoccuparmi. Aveva la faccia di un ippogrifo innamorato a primavera, e come avevo già provato l'anno prima con Edward, beh..uno Zabini innamorato portava solo guai!

"Eh..dicevi?"

Si voltò guardandomi con gli occhi azzurri vagamente persi nel vuoto cosmico e non potei fare a meno di scoppiare a ridere.

"Cioè...ma ti sei vista ultimamente? Ma che cavolo hai per la testa?"

Assunse un aria da regina offesa, voltandosi di profilo e incrociando le braccia sotto al seno. Quando faceva così era perché avevo centrato il punto. Era chiaramente su un altro pianeta, ma non era ancora pronta ad ammetterlo, esattamente come Al. Potevano anche aver preso per una cretina, ma certe occhiate che si scambiavano quando erano convinti che l'altro non lo stesse guardando erano inequivocabili. Avevano il disperato bisogno di una spintarella. Ovviamente in tutto questo Nenè non aveva capito nulla, anzi, era tutta presa a cianciare della festa, con il suo quaderno degli appunti aperto sulle ginocchia e una piuma in mano.

“Se voi due avete finito di parlare del nulla cosmico...qui siamo seriamente nei casini...”

Lasciai cadere il discorso con Soph, e mi concentrai sul compito che mi aspettava. Feci cenno a Hélena di continuare e lei con aria molto professionale iniziò ad elencare tutti i progressi fatti.

“Tobias Owen di Tassorosso mi ha garantito che non ci darà problemi, basta che Serena” indicò una ragazza bionda del sesto anno impegnata in quel momento a pendere dalle labbra di Ed “esca con lui la prossima gita ad Hogsmeade. Mi sono già adeguatamente assicurata che lei ci vada. Le è bastato farle notare che Owen è figlio del proprietario di tre farmacie.”

Scoppiai a ridere. Era tipico di Hélena essere così perfida, ma allo stesso tempo così pianificatrice. Affidare un compito organizzativo a lei era sempre un successo.

“Chris e Scorpius? Si sono ricordati di prendere da bere?” sollevai ovviamente il problema anche perché non volevo che la festa venisse scambiato per un ritrovo da Madama PiediBurro.

“Ovviamente!” era stata Sophia a rispondermi che a sua volta aveva tirato fuori dalla sua borsa un quaderno identico a quello di Nenè.

“Scorp mi ha assicurato che la stanza delle necessità è stata trasformata in una cantina! C'è da bere per un esercito.”

“Gli inviti?” domandai, arricciando il nasino. Era un tic vero e proprio il mio. Quando ero concentrata capitava spesso senza che me ne accorgessi.

“Tutto a posto....Abbiamo chiesto ai prefetti di darsi da fare: Annette Bulstrode, e suo fratello staranno all'ingresso. Se qualcuno non è vestito adeguatamente, o non ha l'età giusta verrà sbattuto fuori dai piedi.” Hélena aveva la situazione in pugno.

Poi entrambe si voltarono verso di me, sapendo benissimo che il tasto dolente era dove tenere la festa. Ormai le Serre, la Torre di Astronomia le avevamo già sfruttate e l'unico posto abbastanza sicuro per tenere la festa era anche il più scontato, ma mi pareva l'unica soluzione.

“So che è assolutamente non originale ma pensavo che potremmo tenerla nella stanza delle necessità. Ho anche già in mente come chiedere che diventi. Una caverna di ghiaccio e specchi!”

Per un attimo apparvero come interdette prima di sorridere, battendo le mani come bambine.

“Ci piace!!” lo dissero in stereo, scambiandosi un'occhiata delle loro.

Mi alzai per sgranchirmi le gambe, e non feci nemmeno in tempo a voltarmi che mi scontrai con un'altra persona.

Stavo per rispondere decisamente infastidita quando sentii due mani posarsi sui miei fianchi.

“Quanto ardore? Ripensato alla mia offerta in carrozza rossa?”

Merlino doveva aver deciso che quell'anno io dovessi crepare di vergogna. Puntellando le mani contro il petto di Malfoy, feci un passo indietro e lui mi lasciò andare. Avevamo il nostro solito pubblico. Esclusi Al e Roxanne presi a distruggere la scacchiera, tutti si erano girati a voltarsi.

“Malfoy....non respiro! Il tuo ego ha riempito la stanza...levati dai piedi” avevo risposto e ora sarebbe iniziato il solito valzer di insulti.

“Potter se vai in giro vestita come una spogliarellista investendo la gente...non è colpa mia se si fa certe idee”

“Sei un pervertito...piuttosto che venire con te, preferisco uscire con un tassorosso”

Oh oh oh....che affermazione Potter! Avvertirò Owen della tua decisione...sono sicuro apprezzerà. Il tuo sedere è meglio di quello di Serena”

Non so perché ma l'idea che avesse guardato quell'idiota di Serena Fawcett, che ora aveva assunto un'aria infastidita per il commento di Scorpius mi fece saltare i nervi già decisamente scossi.

“Sei senza speranza...pessimo, e tranquillo....Owen è cento volte meglio di te.”

Incassò il colpo anche se ebbi come l'impressione che i suoi occhi argentei fossero diventati di pietra.

“Potter sei fuori forma? I tuoi sono insulti da primo anno”

Avremmo probabilmente continuato delle ore, non fosse che Christopher aveva deciso che ne aveva abbastanza.

“Scorp, Lils...adesso basta...ci state spaccando i timpani”

“Fatti i fatti tuoi TU!!!”

Non si sa bene come la io e quell'altro idiota biondo ci eravamo voltata entrambi nello stesso istanti, fulminando Chris. Mi voltai poi a guardarlo, e lui fece lo stesso, e incredibilmente scoppiammo a ridere.

Poi raddrizzando la schiena, tornai a fissarlo con un mezzo sorriso. Scorpius mi faceva un effetto strano: quando ero con lui non riuscivo ad essere la solita Lily, fredda e distante. Sembrava quasi sapesse esattamente dove colpire superando la mia corazza. Ero spaventata da morire da questo suo potere, ma allo stesso tempo curiosa di sapere fino a che punto le sue provocazioni erano vere. Feci il mio gioco, superandolo per andarmene in dormitorio a decidere il vestito per la sera successiva.

“Questa tattica potrà andare bene con le sciacquette alle quali sei abituato...ma fattene una ragione Scorp. Non mi puoi avere”

Lo vidi paralizzarsi al mio sussurro, e trionfante me ne salii le scale. Non mi ero voltata, e solo quando le gemelle salirono a loro volta con le altre seppi della discussione folle che era scoppiata da Scorp ed Edward. Nessuno ne aveva capito la ragione, ma due secondi dopo che avevo lasciato la sala comune, i due cugini si erano presi a male parole, per poi scomparire e tornare uno alla volta molto dopo lo scoccare del coprifuoco.

 

Dormii un sonno agitato, perseguitata da sogni stranissimi: occhi grigi che mi sfidavano, dita fredde e sottili che mi accarezzavano dolcemente una guancia. Il mio corpo era come indolenzito quando mi misi a sedere sul letto.

Era ancora buio. Le Gemelle e le altre nostre due compagne di dormitorio dormivano ancora. Chiusi nuovamente gli occhi cercando di rilassarmi, ma era come se il mio corpo si stesse ribellando. Ogni singola cellula anelava qualcosa, ma non ero in grado di dare un nome a questo desiderio.

Mi girai su un fianco, stringendo il cuscino e ascoltando i rumori intorno a me. Il lievi respiro di Sophia nel letto accanto, lo zampettare di Smilie, la mia puffola pigmea. Allungai la mano verso il comodino infastidita, e sollevando il mio orologio lessi che erano solo le cinque.

Non aveva senso cercare di dormire, e prendendo in braccio Smilie raccolsi i miei vestiti e mi chiusi in bagno.

Dopo una lunga doccia le mie tensioni si stemperarono un po', e decisi che era inutile rimuginare sulle sensazioni della notte precedente. Mi imposi di tornare in me, e dopo aver passato un paio d'ore a rivedere i preparativi per la festa e a ripassare attesi che anche gli altri si svegliassero.

La giornata trascorse lenta e confusa, fino a che dopocena tutti sparimmo nelle nostre SaleComuni. In giro si vedevano solo studenti dei primi tre anni, e di tanto in tanto qualcuno mandato appositamente per fare il palo.

In piedi di fronte al mio letto fissai l'abito che avrei dovuto mettere. Nero, senza spalline con una sottile banda di perline argentate sotto al seno. Era piuttosto corto e unito ai tacchi alti neri certamente non mi avrebbe fatta passare inosservata. Facendolo passare dalla testa sentii sulla pelle la sensazione piacevole della seta, ed ero ancora a piedi nudi quando alle mie spalle comparve Soph. Era deliziosa, con le ballerine basse e un abito leggero e impalpabile color argento anch'esso senza spalline. Mi sorrise e fece un giro su se stessa mentre io fischiavo.

“Wow Zabini! Certo che non ti sei risparmiata....”

“Cosa vuoi che ti dica Potter...dopotutto ho una reputazione da tenere alta.”

Qualche secondo dopo, mentre legavo alla caviglia una sottile striscia di tessuto comparve anche Hélena altrettanto bella, con un abito identico a quello della sorella solo di un bel verde acqua. Ovviamente diversamente dalla gemella aveva optato per un paio di ballerine con un tacco assassino.

“Ehy Lils....chi è che devi stendere?”

Mi voltai di scatto rivolgendo alle mie migliori amiche un sorriso complice

“Nessuno, ma è il nostro evento e dobbiamo essere le migliori...come sempre”

Scoppiammo a ridere prima di scendere in sala comune. I ragazzini dei primi tre anni, erano senza parole ed evidentemente dovevamo essere una visione. Mi scostai i capelli, che avevo lasciato sciolti, dalla fronte mentre mi sedevo accanto a Roxi e Al intenti a parlottare.

“Siamo d'accordo? Tu me li spedisci tutti a dormire...e io ti faccio fare un tour della foresta!”

Assurdo quello che sentii. Al stava comprando la nostra cuginetta. Iniziavo a stimarlo di più, prima che la vocina dolce della brunetta mi richiamasse alla realtà.

“Ok Capo! Io controllo i miei compagni, tu mi aiuti a procurarmi un acromantula nana! Affare fatto....Ehy Lils..sei bellissima! Sembra la principessa delle favole di Beda!”

Si era girata e si era accorta di me, a al suo sorriso non resistetti e le diedi un bacio sui riccioli scuri prima di vederla correre ad assolvere la sua missione.

 

Sei un infame Al! Usare una bambina per controllare tutti gli altri...” Lo squadrai con un sorriso, notando come fosse elegante quella sera. Indossava un paio di pantaloni kaki con una camicia bianca con i primi bottoni lasciati aperti. Con i suoi capelli scuri e gli occhi verdi e brillanti era davvero bello.

“Eh..cosa non si fa per avere una serata libera...comunque sei davvero bella! Dovrò prendere a calci nel sedere Thomas. Quello mi da sui nervi!”

Quando faceva il fratellone protettivo mi faceva sempre sorridere, o saltare i nervi, a seconda della giornata, ma in quel momento mi sentivo molto indulgente.

Mi sporsi e gli diedi un leggero bacio sulla guancia anche a lui. Lo vidi trasalire e guardarmi con aria interrogativa.

“Non fare quella faccia...dopotutto ti voglio bene, e poi stasera sei proprio...come dicono i babbani” mi finsi pensierosa prima di continuare “Ah si...gnocco!...dai andiamo che ci sarà un sacco di gente”

“Non hai chi ti accompagna?”

Era spiazzato se mi faceva certe domande. Lo trascinai prendendolo per mano fino a che non piantò a terra i piedi.

“Lils...piano, ho promesso a Scorp che l'avrei aspettato”

Tutto tranne quel nome!

“Al..ma cosa siete fidanzati? Guarda che secondo me ce la fa a trovare la stanza delle necessità da solo”

Sparimmo oltre il quadro, senza sapere che il serpeverde in questione ci stava osservando insieme al cugino.

“Ehy Al...sai per caso il motivo della litigata di Ed con il cugino?”

Ero maledettamente curiosa di capire che diavolo stesse succedendo, ma il mio fratellino aveva deciso di riprendersi da tutto quell'affetto, rispondendo assolutamente evasivo.

“Ma sai...semplice scambio di vedute circa una persona terza, e poi Ed è intrattabile quindi avranno litigato anche per questo...immagino”

Non mi disse nient'altro e a nulla valsero occhi dolci, gentilezza e anche la promessa di trovargli una ragazza perfetta con cui ballare.

Potevo anche essere la regina ma non potevo certo immaginare cosa attraversasse la testa dei cugini Malfoy e Zabini.

 

 

 


 

Note Personali:

Riecco a voi Lily e Scorpius....come sempre ai ferri corti tra l'altro. La nostra Potter piano piano si sta rendendo sempre più conto del fatto che non può ignorare i segnali che il suo cervello e il suo cuore le stanno mandando, ma purtroppo per il momento si ostina a non voler far nulla, e Scorpius non si sa fino a quando accetterà le provocazioni. Dopotutto anche sei lui ha ammesso con se stesso la sua attrazzione per lei, non è ancora per nulla pronto ad ammetterlo di fronte a terzi. Si sa, due teste dure ci devono arrivare da sole anche se a breve arriveranno a scuola molti altri studenti stranieri e la situazione rischia di complicarsi.

Spero che questo capitolo possa piacervi, e colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno inserito la mia storia tra i preferiti, tutti coloro che la seguono e anche semplicemente quanti hanno dedicato il loro tempo alla lettura.


Un grazie di cuore in maniera particolare a mayetta, SweetCherry, baby_bunny, rebby e STEDI per aver trovato il tempo di lasciarmi il loro commenti che mi hanno davvero reso felice:

a STEDI: Ti ringrazio davvero moltissimo per i complimenti. Mi fa sempre super piacere sentire che la mia storia e il mio modo di scrivere sono apprezzati. Quando rileggo mi sembra sempre di poter fare meglio e riscrivo magari lo stesso paragrafo mille volte. Comunque no...non è tutta scritta, ma la struttura dei capitoli e la storia generale, così come i pairing erano già tutti salvati tra i miei file. Questi primi capitoli erano già scritti, per gli altri probabilmente sarò costretta a rallentare leggermente il ritmo, anche perchè gli impegni accademici mi richiameranno presto all'ordine. Comunque posso garantirti che almeno nella mia Fanfiction Rose e Scorpius avranno a che fare, ama non nel modo in cui si potrebbe pensare. Zabini ha colpito la povera Rose come una tegola, e lei credo non si riprenderà tanto facilmente.

a rebby: ma sono io che ti devo ringraziare per aver usato il tuo tempo per leggere il mio lavoro, e un sentito grazie per aver apprezzato la mia idea di diversi narratori. Mi piace cambiare sempre ottica di narrazione, perchè mi permette di calarmi in diversi personaggi, e di esplorare diverse tipologie di narrazione. E poi ci sono caratteri che amo più di altri e per loro mi perdo nel mio mondo folle e starei ore a scrivere. Comunque grazie ancora tantissimo e spero che anche questo capitolo ti possa piacere.

a baby_bunny: oddio grazie davvero tantissimo per il commento che mi lasci sempre. Davvero mi fa sempre piacere , e sentire che Cassie e Hugo sono piaciuti mi fa sorridere, perchè a loro come coppia tengo molto. Sono un carinissimi anche nella mia testa...quando scrivo di loro penso alle sensazioni che si provano quando ci si prende la prima cotta. Spero che anche questo capitolo sia all'altezza dei precedenti...alla prossima!

a SweetCherry: il mio merito è relativo e dopotutto sono i vostri commenti e consigli che mi danno l'ispirazione per continuare. Proprio oggi ho iniziato a scrivere i capitoli nuovi ( Perchè i primi 8 erano già pronti tempo fa) e quindi non posso fare a meno di ringraziarti!!! Si, Hugo e Cassie sono dolcissimi, forse addirittura troppo,a ma il primo amore è così. Non si vede niente e gli ormoni annebbiano il cervello XD Prima o poi dovranno scendere dalla loro nuvoletta ma è ancora troppo presto per risvegliarli non credi? Per Edward e Scopius il discorso è un po' più complicato. Hanno i nervi tesi tutti e due, perchè si trovano invischiati in sentimenti ai quali non sanno o non vogliono dare un nome. Ed però è un po' più sveglio del cugino in questo senso. Infondo lui ha già capito, si è solo un po' perso per strada. Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quello che mi hai scritto...e spero che anche il Pov di Lily ti sia piaciuto! Alla prossima, un bacione!!!

a mayetta: ormai sei una veggente! Comprendi così bene i miei personaggi che inizio a pensare tu mi legga nel pensiero. Sono felicissima che qualcuno riesca a percepire i personaggi come me, e sono anche contenta che un hugo tenerone ti sia piaciuto. Hugo è tenero, Albus è impacciato, Scorpius è intransigente, Edward è beh...il Casanova delle Mutua come lo ha chiamato Rose...e Christopher è il giullare. Io li adoro tutti dal primo all'ultimo e anche se a prima vista Hugo e Al sono quelli che riescono a conquistare le loro "belle" subito....gli altri ci stupiranno con effetti speciali. Si...i primi capitoli erano già pronti ma avevo un po' di timore a pubblicare...io sono una persona che si fa sempre mille viaggi prima di prendere una decisione. Ma ora sono contenta di averlo fatto e sto già iniziando a lavorare ai nuovi capitoli. Alcuni sono già pronti, altri nel mio cervellino che aspettano di uscire quindi...non vi abbandonerò tanto presto! Grazie mille per le tue recensioni! Mi danno sempre tantissimi spunti! Baci!

 


 

Breve Guida ai Personaggi:


Joseph e Tasha Goyle: 16 e 14 anni. Figlia del Goyle Serpeverde (ora impiegato presso un MagiZoo in Germania) sono amici di famiglia dei Malfoy. Non per questo Scorpius ha per loro una particolare simpatia. Sono studenti nella media, un po' schivi ed estramamente rissori e maleducati. Sono diventati famosi per due motivi: Tasha si era imbucata l'anno prima, finendo per litigare con Annette Bulstrode che la rispedì con i lobi delle orecchie allungati sino al pavimento. Joseph invece, per una piccola rissa da ubriaco, in uno scontro con Hugo finì per avere la faccia piena di pustole per due mesi.

 

Nel prossimo Capitolo:


“Mi concedi l'onore?”

Ero fermo alle sue spalle, e potevo sentire il suo profumo lieve e avvolgente. Sapeva di primavera, di prati in fiore e campi aperti. Era impossibile per me resisterle. Era come se il mio cervello entrasse in cortocircuito e ragionassi esclusivamente con l'istinto.

Lei rimase come impietrita al mio tono volutamente suadente, mentre le sue amiche si dileguavano.


See you soon!!!

Benny










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Capitolo 8
*** Edward: Cruel Player ***


Edward: Cruel Player

“Quando scateniamo volutamente

le brucianti passioni intorno a noi

dobbiamo essere pronti a scottarci”

 

 

 

 

La festa di inizio anno rappresentava un momento di profonda integrazione. Venivano ammessi tutti gli studenti indipendentemente dalla casata. L'importante ovviamente era rispondere ai requisiti richiesti da Lily e dalle altre organizzatrici per quell'anno. Insomma i due tassorosso del terzo anno che si sarebbero presentati per fare i "simpatici" in pigiama non avrebbero mai e poi superato l'esame o la linea dell'età posta dalla Bulstrode. Era anche un tipetto particolarmente irascibile ed era meglio lasciarla in pace. Prima ancora che Lily e le sue amiche arrivassero la Stanza delle Necessità era già gremita di studenti che si stavano scatenando. Il Dj della serata era Elija Cannon, un tassorosso del sesto anno considerato da tutti una specie di genio musicale. Oltre a suonare due strumenti era anche un patito di musica elettrica babbana e magica, e il quel momento si stava solo scaldando. La Stanza delle Necessità si era trasformata in quanto di più favoloso potesse esserci. Le pareti traslucide come madreperla risplendevano alle luci soffuse, e ovunque erano stati creati angoli appartati separati dall pista da ballo. L'ambiente ricordava un palazzo di vetro e cristallo, e non pochi studenti del quarto anno erano rimasti stupiti da quanto potesse essere incantato il ballo al quale veniva ammessi per la prima volta. Alan Patciok si occupava anche dietro ad un lugno bancone di vetro di quello che era un vero e proprio open bar. Assurdo ma vero, ma il corvonero preparava dei Cocktail come nessun altro. Rose, stava ballando con Molly e Richard, anche se con la coda dell'occhio seguiva i movimenti del fratellino, ancora apparentemente sobrio. Lily aveva concesso a Roger il sommo onore di ballare con lui, mentre le gemelle stavano chiacchierando su uno dei divanetti con alcune conoscenti.

Solitamente la musica sfuma sempre sull'ingresso della reginetta nel ballo, ma per un assurdo caso del destino – in un momento che Albus registrò come uno dei più comici mai visti – Christopher Nott, Edward Zabini e Scorpius Malfoy fecero il loro ingresso in un secondo di assoluto silenzio.

 

EDWARD:

 

"Porco...."

Ero già tremendamente nervoso, e odiavo profondamente l'idea di andare ad una festa. Avevo sperato di passare inosservato, mettermi in un angolo con una bottiglia di FireWhiskey, godendomi una sbronza con i fiocchi e magari qualche ragazza consenziente. No...magari la ragazza no.

Dopotutto dopo Rose nessuna mi aveva fatto provare le stesse sensazioni. Nessun bacio aveva mai superato quello della Weasley e poi....io la volevo.

Poco da farsi giri mentali, e mi accorsi del mio desiderio non appena entrai e la vidi ballare con la cugina e quell'insulso idiota. Non che lo temessi come concorrente. Era anche due anni più piccolo di me e lei, però sapevo che erano amici, e che lui l'aveva spesso consolata.

"Wow....i'm the king"

Chris come sempre si mise a salutare come se fosse un dio, cogliendo l'occasione per farsi notare.

"Come passare inosservati vero Nott?"

Scorpius chiaramente sarcastico alzò le spalle. Io e Chris adoravamo essere al centro dell'attenzione ma lui no. L'avevo davvero capito solo la sera prima dopo il nostro litigio. Eravamo quasi arrivati a picchiarci, cosa che non era mai successa in diciassette anni, e il nostro nervosismo aveva toccata picchi record. Detestavo il modo di Scorp di trattare la mia migliore amica, e lui allo stesso modo non sopportava il mio atteggiamento. Lui non riusciva a registrare nel suo cervello che il mio interesse per Lily era, è, e sarà sempre solo quello di un amico, e non tollerava interferenze. Pretendeva addirittura che stessi zitto quando la trattava male di fronte a tutti. Dal canto suo, mi rendevo perfettamente conto di quanto fossi diventato intrattabile. Eravamo completamente cotti: io per Rose e lui per Lily. Oh si...io l'ho sempre saputo del debole di mio cugino per la mia amica rossa, ed ero curioso di sapere come si sarebbe impiccato da solo. Era incapace di esprimere un qualunque basilare sentimento – come me del resto – e le possibilità che lui e Lily riuscissero a parlare senza litigare per più di cinque minuti erano ridotte al minimo. Avevano bisogno della giusta spintarella probabilmente. E io e Chris eravamo decisi a dargliela. Il caro Nott ancora non lo sapeva ma avevo un piano....anche se per il momento sarebbe stato più conveniente mi fossi concentrato sul mio problema principale, che in quel momento stava ballando un lento con Osbourne.

“Io mi defilo...” lo annunciai, guardando chiaramente incazzato verso la coppietta. Chris parve non capire, mentre mio cugino mi rivolse solo un breve cenno d'assenso accompagnato da un occhiata comprensiva.

Ci capivamo spesso con un solo sguardo. Eravamo cresciuti insieme, e le nostre madri avevano tra di loro un rapporto molto simile al nostro. Litigavano, si lanciavano i piatti ma poi due minuti dopo si spalleggiavano.

Comunque ora avevo una missione. Superare la serata senza tagliuzzare con un flipendo ogni sfigato si fosse avvicinato a Ros.

Afferrai una bottiglia dall'angolo che fungeva da bar. Alan Patciok ci aveva anche provato a fermarmi, ma senza nemmeno rispondergli me ne andai verso un divanetto appartato.

“Cercatevi una stanza!”

Ovviamente l'angolino era già occupato da una coppia intenta a darci sotto ma la mia voce doveva essere stata abbastanza perentoria per farli scappare a gambe levate.

“Non dovresti usare quel tono”

Una voce femminile pacata mi aveva interrotto proprio mentre stavo aprendo la bottiglia, e il solo fatto di essere interrotto in quel rito mi indispose parecchio.

“Non fare quella faccia Zabini...ho sempre saputo del tuo ritardo mentale ma non credevo fossi anche assurdamente ottuso!”

Mooren Patciok era di fronte a me, e devo ammettere che se non fosse stato per il fatto che il mio cervello era ormai Weasley-dipendente, ci avrei anche fatto un pensiero. Con i capelli castano chiaro, gli occhi da cerbiatto e il suo vestitino rosso era davvero una visione interessante. Senza nemmeno accorgermene le rivolsi uno dei miei classici sorrisi brevettati da persona affascinante, tanto che la vidi arrossire leggermente. Uno a zero per me.

“Di grazia...cosa ti porta qui ad allietare la mia serata Mooren? Ancora arrabbiata per il fatto che oltre al bacio tra di noi non c'è stato altro? Delusa?”

La vidi avvampare e i suoi occhi diventare furenti.

“Perchè le hai dovuto dire di averla tradita! Eravamo d'accordo che non l'avrebbe saputo mai nessuno...tu non mi vuoi no? vuoi solo lei...quindi potevi anche evitare di farle sapere la cosa”

Ecco qual'era il problema della grifondoro. A onore del vero era stata lei a saltarmi addosso durante l'ultima uscita a Hogsmeade lo scorso maggio, io mi ero limitato a cogliere l'occasione per baciare una bella ragazza. Due secondi dopo avevo realizzato di aver fatto una cazzata enorme. Il bacio non mi aveva lasciato nulla se non la consapevolezza che avrei perso Rose. Oltre al problema di aver allegramente limonato con una delle migliori amiche della mia ragazza - non importa che sia stata lei a iniziare - rischiavo la sospensione per aver partecipato ad uno scherzo ai danni della sala comune di grifondoro, che aveva assunto l'aspetto di una palude fetida. Durmstrang era stata dietro l'angolo fino a che i miei non si erano calmati. La fine dell'anno precedente era stata parecchio stressante

“Patciok, rilassati! Non le ho detto chi era la ragazza in questione, l'unico ad aver detto la verità sono stato io. Quindi ora levati dai piedi e lasciami in pace!”

“Quindi ti interessa sul serio? Non è un capriccio?”

La sua domanda mi colse impreparato. Era di fronte a me, con un sorriso invitante, e quel vestito che lasciava molto poco all'immaginazione ma non provavo la minima attrazione. Sapevo la risposta, e ormai me ne ero convinto, ma doverlo ammettere ad alta voce era tutta un'altra questione.

Bevvi un sorso di Whisky prima di annuire.

“Si...e ti sarei grato se ora mi lasciassi in pace.”

 

Mooren aveva finalmente alzato i tacchi, e io mi concentrai sulla contemplazione della mia corvonero. Aveva legato i capelli in una coda laterale che ricadeva morbidamente su una spalla, e indossava un abitino rosa con un ampia scollatura a cuore. Era assolutamente bellissima, e sentii una morsa di desiderio. Conoscevo bene quella sensazione, ma non era mai stata accompagnata dalla frustrazione totale.

“Smettila di guardare la Weasley come se fosse una torta...alzati e vai da lei”

Un'altra voce femminile, questa volta conosciuta aveva interrotto il mio platonico amore con la bottiglia.

“Hélena...tu i fatti tuoi mai?”

Si sedette vicino a me, prima di darmi una spallata, allungando la mano verso la bottiglia e strappandomela prima che potessi dire nulla.

“Ed sei un cretino...ottuso come un ippogrifo”

“Sei la seconda che mi da dell'ottuso stasera...manchi di fantasia sorellina”

Lei non mi rispose, ma bevve un sorso, arricciando il naso per il bruciore alla gola.

“Ah..mi sento meglio!” proruppe prima di guardarmi “Comunque...io non ti ho mai detto nulla, ma è chiaro che tu devi darti una mossa. Non credo che la Weasley aspetterà in eterno e poi...” lanciò di nuovo uno sguardo verso la ragazza in questione che aveva accettato con un sorriso di ballare anche con Chris “...qualcuno potrebbe decidere di approfittare della tua momentanea incapacità di intendere e di volere”

Ascoltai le parole di mia sorella, accompagnandole con un breve “grugnito” di assenso. Non ero geloso di Chris in particolare, anche perché sapevo fin troppo bene che il suo interesse andava in un altra direzione. A lui le ragazze per bene non interessavano, anzi...più una era acida e scontrosa, e lo trattava male più era contento. Per questo non capivo perché stesse ballando con Rose, e il rapporto che lo legava a mia sorella. Non mi era troppo chiaro il gioco che stava facendo, ma mentre io e Nenè rimanevamo in silenzio a bere, ciascuno concentrato sui suoi problemi si unì a noi Lils.

“Che facce da depressi.”

Si sedette sulle mie ginocchia, dandomi un bacio sulla guancia, prima di rivolgersi all'altra.

“E tu...alza il sedere e vai a riprendertelo...fagli capire chi comanda in casa!”

Non avevo la più pallida idea di cosa stesse dicendo, ma vedendo lo sguardo della gemella farsi determinato mi si illuminò una lampadina. Era gelosa....terribilmente gelosa anche lei.

“Invece tu...” per merlino..adesso avrebbe attaccato con me “devi riconquistare mia cugina, quindi vedi di evitare di farti beccare a parlare con Mooren. Lei non sa che è stata lei a baciarti...partirebbe convintissima che sia stata colpa tua”

“Non voglio che litighino...sono amiche...per quello non ho detto tutto a Rose. Porca Morgana...sono solo stato sincero!! Per una cavolo di volta...” La vidi sorridere e alzarsi, puntandomi un dito contro la fronte.

“Ed...secondo me tu le piaci ancora, e tanto anche...Devi solo lavorare sulla fiducia. Riconquistala...valle a chiedere di ballare....”

“Ma lo sta già facendo con Chris...”

Lei indicò Rose sola, intenta a parlare con non so chi...Di Christopher e anche di mia sorella non c'era più traccia. Sorrisi a Lils, che ricambiò il gesto.

 

“Mi concedi l'onore?”

Ero fermo alle sue spalle, e potevo sentire il suo profumo lieve e avvolgente. Sapeva di primavera, di prati in fiore e campi aperti. Era impossibile per me resisterle. Era come se il mio cervello entrasse in cortocircuito e stessi ragionando esclusivamente con l'istinto.

Lei rimase come impietrita al mio tono volutamente suadente, mentre le sue amiche si dileguavano.

“Edward...non ho alcuna intenzione di...”

Le posai un dito sulle labbra per interromperla, anche se la tentazione di baciarla non era mai stata così grande. Si era girata ed ora potevo guardarla negli occhi. Era talmente bella che di nuovo la fitta di desiderio comparve, se possibile più intensa.

“Sono un ballo Rosie...solo questo.”

Lei non seppe o non volle dirmi di no, mentre la guidavo in mezzo alle altre coppie. Lils che era intenta a parlare con Elija aveva evidentemente pianificato tutto, perché le note di un lento presero a riempire la stanza. La strinsi a me, e in un gesto che parve assolutamente naturale lei posò la guancia sulla mia spalla. Scivolammo lentamente, abbracciati, senza dire una sola parola. Mi sentivo senza peso, assurdamente felice in quel momento. Sapevo che era solo il primo passo, ma non avevo alcuna intenzione di demordere.

E quando la canzone terminò e lei si divincolò dolcemente dalla mia stretta, le presi la mano e di fronte a tutti quelli che si stavano guardando le baciai il palmo e la vidi arrossire di colpo.

“Siamo in guerra...a te la prima vittoria...ma oggi siamo pari.”

Avrei dovuto dirle che accettavo qualunque sua condizione, ma era stata lei a sfidarmi, e avrei vinto io.

Rose Weasley sarebbe stata solo mia, e nessuno avrebbe mai messo in dubbio che Edward Zabini aveva vinto “onestamente” la partita.

 

Mi allontanai, per tornare nel mio angolo, quando mi accorsi che lei mi aveva seguito. Con l'arroganza di chi sente di avere la vittoria in tasca mi voltai per affrontarla, ma lei si limitò a prendermi per mano, trascinandomi fuori dalla stanza.

Ci trovavamo in un corridoio buio, ma lei non accennava a fermarsi, fin quando non entrammo in un aula vuota. Saremmo stati nella più totale oscurità, non fosse stato per una fioca luce emessa dalla sua bacchetta. Non aveva nemmeno parlato, limitandosi ad un incanto non verbale.

“A che gioco stai giocando?”

La sua voce appariva tesa, e sapevo anche il motivo. Nonostante giocasse sempre a fare la brava ragazza, era addirittura più competitiva di me. Adoravo questo lato del suo carattere, ma solo se non mi sfidava apertamente.

“Ti ricordo che sei stata tu a dirmi che avrei dovuto scegliere....e io l'ho fatto”

Feci un passo avanti e la vidi indietreggiare fino a che non si trovò con le spalle contro il muro. L'aria intorno a noi si era fatta elettrica, e lo vedevo dal suo sguardo che soffriva dello stesso desiderio frustrato che provavo io.

Non mi aveva risposto, e io continuai a parlare, fermandomi di fronte a lei, ad un soffio dalle sue labbra. Percepivo la sua tensione, e il respiro accelerato. Avrei voluto sorriderle, ma ero troppo determinato a farle capire quello che provavo io.

“Io ti voglio Rose...e ti avrò...perchè nessuna mi è mai entrata nella testa come hai fatto tu.” feci una pausa, mentre le scostavo dolcemente una ciocca scura sfuggita alla coda. La sentiti rabbrividire sotto il tocco delle mie dita quando le sfiorai una guancia. Avrei voluto accarezzare ogni singolo centimetro di quella pelle vellutata, baciarla fino a che non fossimo stati entrambi storditi, ma dominare il mio istinto era l'unica strada per riconquistare la sua fiducia.

“Non voglio le altre...non le guardo nemmeno, ma fino a che non sarai tu stessa a chiedermi di baciarti di nuovo. Beh...” non conclusi la frase, ma nuovamente le accarezzai le labbra in un tocco lieve e dolce.

Poi senza attendere un'ulteriore replica mi voltai lasciandola da sola. Due a uno per Zabini!

 


 

Note Personali:

E' ora del contrattacco di Zabini! Edward si è deciso a dare retta ai consigli dimostrando di non essere poi così ottuso. Dopotutto lui a differenza del cugino è decisamente più aperto di vedute di quanto potrebbe apparire a prima vista. Spero che non deluda questa mia piccola pausa dal Lily e Scorpius che prometto torneranno a breve....non vi farò attendere molto! Lo prometto!!!

Per il resto ringrazio tutti i lettori, tutti coloro che mi seguono e che hanno inserito questa ff tra le preferiti. Un grazie ancora più grande va a maltrerio, baby_bunny, SweetCherry e mayetta che con i loro commenti mi aiutano sempre a trovare l'ispirazione e soprattutto mi rendono molto più sicura quando scrivo. Proprio per questo questo capitolo lo dedico tutto a voi! Grazie di cuore!!!

a baby_bunny: Grazie mille per il commento che mi hai lasciato! E no...i due cugini non si litigano Lily...piuttosto la nostra rossa è un po' la causa di uno scontro molto più grande. Scorp ed Ed hanno due caratterini molto particolari e vogliono avere sempre l'ultima parola, oltre ad essere molto possessivi..inutile dire che spesso si lanciano per aria. Comunque sono contentissima che Roxanne ti piaccia, e in fondo il rapporto che la lega ad Al è molto simile tra quello che si instaura tra una fratello maggiore e una sorellina minore. Per quanto riguarda il nomignolo Nenè sto troppo ridendo...effettivamente ci ho pensato dopo, ma posso solo assicuranti che Hélena non è arrendevole ne tanto meno così sfortunata. Anzi....per le più che per chiunque altro vale il detto che le apparenze ingannano. Riserverà delle sorprese in futuro!!!! Sono contenta che ti sia piaciuta l'idea per il ballo....e mi auguro che questo capitolo possa piacerti....baci!

a mayetta: Io inizio a pensare che tu abbia una succursale nel mio cervello XD anche perchè riesci sempre a prevedere cosa succederà, o quantomeno chi sarà coinvolto nel capitolo successivo!!! Quasi mi spavento! L'intesa tra albus e lily però è destinata ad un lungo periodo di alti e bassi e ora che si avvicina il torneo le tensione in Sala Comune è un po' destinata a peggiorare...o forse no? XD non voglio anticiparti troppo...! Per quanto riguarda la rossa e il biondo dei nostri cuori beh....prima o poi dovranno venire a patti, ma hanno due caratteri tali che prima di ammettere di essere completamente e definitivamente cotti deve intervenire direttamente il ministro XD. Vedremo cosa riserverò il futuro per loro....chissà che la tua palla di cristallo non ci prenda anche questa volta. Comunque diciamo che Ed in questo capitolo farà quello che Scorpius non ha ancora il coraggio di fare...Rose è stata totalmente messa alle strette, e bisogna vedere se in lei prevarranno la dolce arrendevolezza di Ros, oppure il caratterino intransigente di Hermione. E no...Scorpius per principio non chiederebbe e nessuna di ballare...sono le ragazze che vanno da lui, non il contrario. Prima o poi dovrà chiedere lezioni di galanteria al cugino, ma si sà...se uno è così figo perchè deve comportarsi da bravo ragazzo? Come sempre non vi ho fatto attendere troppo...anche se purtroppo la prossima settimana temo inizierò a rallentare un pochino...un bacio e grazie mille a te per i commenti, e soprattutto per i mille spunti che ho dalle tue recensioni!!!!

a SweetCherry: non sai quanto mi rende felice che ti piacciano i dialoghi. Sento sempre che è un punto dolente quello perchè quando scrivo ho come l'impressione di perdermi troppo nelle descrizioni e a on riuscire a condensare il pensiero dei protagonisti nei dialoghi. Mi rincuora e mi fa superfelice il tuo commento. Sono una pseudoscrittrice molto incerta. Comunque Lily è destinata a stordire molto di più il nostro povero Scorpius....il loro è un po' un gioco al massacro e bisognerà vedere chi sarà il primo di loro a cedere. Ribadisco tutti i ringraziamenti e davvero qualunque tuo commento è sempre di aiuto per migliorarmi e cercare di ampliare la caratterizzazione dei miei personaggi. La festa è solo un primo momento di scintille, e in futuro con il torneo....beh...posso solo dirti che sono previsti momenti di grande tensione tra i nostri due serpeverde! Un bacione anche a te...e grazie mille ancora!

a maltrerio: Ma cosa chiedi scusa...anzi, grazie a te per la pubblicazione della tua ff su Harry e Ginny...sono ancora commossa!!! Gli ormoni comunque sono sempre i colpevoli! Tutti i nostri amici sono dal più al meno totalmente partiti, chi più, chi meno....Hugo non li domina per nulla, Albus ci prova, Edward se potesse salterebbe addosso a Rose, e Scorpius sta sbarellando. A ben pensarci però si comportamento meglio di me alla stessa età...ero una dolesciente piuttosto complessa XD. Sono felice che i miei personaggi ti piacciano anche perchè ho investito parecchio tempo nello studio dei loro caratteri e sto cercando di renderli al meglio con i miei mezzi. Ti ringrazio davvero un mondo per avermi inserito tra i preferiti e tra le seguite e spero che il capitolo nuovo non ti deluda. Non scusarti nemmeno comunque...io sono terribilmente smemorata, quindi mi dimentico spesso di commentare, oppure mi ritrovo a leggere mille capitoli insieme perchè non mi sono accorta degli aggiornamenti. Grazie mille davvero e per quanto riguarda Rox, posso dirti che ha solo iniziato a fare disastri, e sotto l'egida di albus diventerà una "malandrina" fatta e finita! Lei è il futuro XD Buon sangue non mente...è pur sempre la figlia di George! Grazie mille davvero e un bacione!

 



Breve Guida ai Personaggi e Spoiler:

Elija Cannon: 16 anni, Tassorosso. E' l'artista della scuola nonché indiscusso Dj e commentatore delle partite di Quiddich. Ha un carattere solare e disponibile, e spesso e volentieri compare nel momento più opportuno. Il ritratto che bella mostra di se nella Sala comune nei sotterranei della squadra Slytherin vincitrice del torneo dell'anno precedente è opera sua.

 

Nel Prossimo Capitolo:

 “Gatta Morta”

“MangiaStreghe”

Continuammo a insultarci per tutto il tragitto, fino a che non arrivammo in Sala Comune. Era deserta, e quando ci fermano a prendere fiato. Quando la inquadrai sentii la solita terribile sensazione di vuoto allo stomaco. Era li, di fronte a me, bellissima nel suo vestitino nero, con i capelli leggermente scarmigliati e il respiro ansante per la litigata. Non so nemmeno cosa mi abbia suggerito il cervello. Beh, forse non era proprio il mio cervello a parlare quanto i miei ormoni.

 

Baci e al prossimo aggiornamento







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Capitolo 9
*** Scorpius: Evil and Sweet Prince ***


Scorpius: Evil and Sweet Prince

“La tentazione più dolce

è quella alla quale non sappiamo resistere.

E più ci neghiamo la soddisfazione dei sensi

e più perdiamo il controllo delle nostre emozioni”

 

 

 

 

La festa era in pieno svolgimento, ed Elija Canon stava dando prova delle sua abilità come Dj. Ovunque studenti tra i 14 e i 17 anni erano intenti ad un unico fine: divertirsi. Anche Albus era riuscito a mettere da parte la sostanziale avversione, decisamente snob, per la folla e stava ballando insieme a Sophia. Uno Hugo decisamente più rilassato, stava trascinando Cassie in qualche angolo un pochino più appartato. Molly e Richard finalmente messa da parte la naturale timidezza, stavano chiacchierando seduti sui divanetti, e arrossivano ogni qual volta erano costretti ad avvicinarsi per sentire le proprie voci oltre il frastuono della musica. Ogni studente si stava impegnando affinché la festa riuscisse. Rose era da poco rientrata, rossa in volto e con gli occhi pieni di rabbia, mentre di Edward non c'era più traccia, lo stesso valeva per Christopher ed Hélena che parevano essersi volatizzati. La reginetta della festa invece era sempre in mezzo alla pista, anche se in quel momento non si stava affatto divertendo. Sentiva su di se gli occhi di ghiaccio dell'altro serpeverde, e doveva fare i conti con le mani a tentaculum di Roger Thomas.

 

SCORPIUS:

 

Altri trenta secondi. Questo è il tempo che mentalmente stavo concedendo a quell'idiota di Thomas per toglierle le mani di dosso. Avrei volentieri istigato Albus a fare il suo dovere di fratello maggiore ma era troppo preso a dimenarsi come un ippogrifo con una zampa ferita. Era assolutamente comico, ma nessuno osava dirgli nulla. Era un caposcuola, era un Potter, era uno degli studenti più brillante...agli occhi della marmaglia scolastica tra lui e Dio Merlino c'era solo qualche piccola differenza. Peccato la sua assoluta mancanza di presenza in caso di bisogno Strinsi i pugni, e ripresi a contare.

“Porca Morgana!!!!”

La biondina che ci stava brutalmente provando da circa mezzora mi fisso contraddetta. Probabilmente pensava ce l'avessi con lei, ma in ogni caso la cosa non aveva per me alcuna importanza. Lasciai che mi si strusciasse addosso senza nemmeno degnarla di uno sguardo. Ero nero, furibondo, inviperito...

Lei aveva messo in chiaro che l'avrei mai avuta, che non mi voleva, ma allo stesso tempo sapevo che non sarebbe mai andata con quell'insulso imbecille. Era troppo per lui. Nemmeno tra un milione di anni se la sarebbe meritata.

Se nemmeno un Malfoy ci era riuscito...cosa voleva quell'insetto.

Stavo per andare quando sentii una mano sulla mia spalla e voltandomi inquadrai la Weasley vagamente fuori di se. Non che mi fregasse naturalmente. Quella secchiona inveterata ed io non avevamo molto a che fare. Io, lei, Al ed Ed ci contendevamo i posti di primo della classe, anche se ovviamente alla fine si era capito che eccellevamo in materie diverse. Il momento più bello della mia carriera scolastica? Beh...quando l'ho stracciata letteralmente in pozioni. Poi lei ovviamente mi ha fatto fare una pessima figura ad erbologia l'ora dopo,ma sono dettagli!

“Che vuoi?”

Ero un principe di eleganza quella sera, e il tono secco non favorì la sua reazione.

“Cosa voglio?!!! Voglio che tu cugino la smetta di prendermi per il culo”

Aprii la bocca a vuoto! Avevo sentito bene o Rose Weasley si era appena espressa come uno scaricatore del porto?

“Ehy bellezza...che eloquio! Comunque io non ho idea di cosa stiate facendo tu ed Edward, ti do solo un consiglio: prendete delle precauzioni che non si può mai sapere nella vita.”

Mi guardo come se mi volesse morto, e sospetto che se avesse potuto mi avrebbe volentieri steso.

“Sei uno zotico cafone Malfoy. In ogni caso di al tuo prezioso cugino che deve solo lasciarmi in pace”

Inevitabilmente sorrisi. In 17 anni di vita avevo pienamente compreso – o almeno ne ero totalmente certo - che quando una donna viene a lamentarsi per essere lasciata in pace facendo la finta offesa, due su tre desidera l'esatto contrario.

“Senti Weasley...starei volentieri a sentire le tue lamentele sui miei parenti ma ho di meglio da fare ok? Se conosco bene Ed, si stancherà da solo di te...a meno che tu non gli dia buoni motivi per trovarti più interessante della media femminile”

Sembrava un pesce palla, mentre apriva e chiudeva la bocca un paio di volte. Stavo per andarmene ma lei mi bloccò di nuovo.

“Cosa vuoi dire? Che è tutta una finta?”

Porco Bolide...mi ci mancava la donna offesa. Cioè tutte a me quella sera. Mi voltai in cerca di Lily ma non la vedi più, e nemmeno Thomas.

“Voglio dire che mio cugino non esce mai due volte con la stessa ragazza...abbiamo una specie di codice. Tu sei classificata come codice Alpha....diciamo in termini correnti che sei un bocconcino. Ma si sa...i gusti son gusti. Ma nel nostro codice le Alpha sono da evitare...legame serio e stabilità...mi segui?”

Ero talmente arrabbiato, e verde di gelosia che le avrei raccontato anche la storia della mia vita.

“Continua...non capisco dove vuoi arrivare” per la serie non si demorde mai.

“Sei proprio di legno eh! Sarai pure un genio a scuola ma tu di ragazzi ci capisci meno di Albus di donne! Proprio perché sei bella e miri al legame serio Edward non dovrebbe nemmeno guardarti...se ti ha cercato più di una volta...forse che gli interessi davvero? Ci sei arrivata da sola o vuoi che ti faccia una schema?”

Era basita, e prima che mi chiedesse di spiegarle anche come nascono i bambini decisi di prendere in mano la situazione.

“Senti Rose...non mi sei particolarmente simpatica, e ammettiamolo...non sei nemmeno il mio tipo, ma evita di prendere per il culo Ed. Non è un tipo facile, ma ribadisco, se è venuto lui per primo gli interessi, e fanno 10 galeoni per la parcella da Psicomago...ti mando la fattura via gufo eh...”

Tempo due secondi ed ero già scomparso. Seppi dopo che la Corvonero, si era chiusa in bagno a darsi della cretina da sola di fronte allo specchio.

La gente è proprio ottusa alle volte: Rose era vagamente ingenua, e mio cugino era un autolesionista. Poi mi venne in mente la mia situazione e ponderai la possibilità di raggiungere la Caposcuola per prendere a testare il muro insieme.

 

“Al hai visto Lily”

Era uno spettacolo impietoso vederlo ballare ma mia cugina sembrava non accorgersene. Ero circondato da gente completamente partita, in primis Sophia che sorrideva raggiante. Devo ammettere tra l'altro che era davvero notevole, e non fosse stata mia parente un pensierino ce l'avrei anche fatto. Aveva un certo spirito ma a quanto pare preferiva i nerd.

“No....stava ballando con il cretino con il manico di scopa al posto del cervello”

Mi avrebbe anche detto altro ma Soph prese in mano la situazione tirandolo per la manica e voltandosi verso di me.

“Scorp non abbiamo idea di dove sia...ma tu rilassati. Non ha mica bisogno di te sempre...se la cava benissimo, e anche noi del resto.”

Mi sentii chiaramente il terzo incomodo. Da quando il mio migliore amico e mia cugina se la intendevano, e soprattutto, perché ero sempre l'ultimo a sapere le cose?

Li lasciai a guardarsi negli occhi come due puffole innamorate, anche se probabilmente la strada per loro era ancora lunga. Con i tempi di Al probabilmente sarebbe diventato ministro della magia prima di baciarla.

Mi ero stancato di tipe sgallettate che mi seguivano chiedendo di ballare, e di vedere i miei amici intenti a tubare come colombe. Stavo per dare di matto.

 

Ero ormai a metà della scala per tornarmene in dormitorio, quando sentii una voce che avevo imparato a conoscere bene

“No Roger...non mi va...”

“Su su Lils, non fare la ritrosa...ho capito che ti piace questo gioco”

Non mi piaceva quello che stavo sentendo ma non potei evitare di avvicinarmi.

“Ho detto di no....lasciami andare”

“Eh no....è un anno che fai così....prima tutta tenera e disponibile...poi mi mandi in bianco...ora no”

Appena inquadrai la scena, ammetto di aver desiderato di trucidare Thomas all'istante.

Il tempo di tirare fuori la bacchetta e pronunciare un “Stupeficium” non verbale, che il povero – nemmeno così tanto – grifondoro se ne stava piegato in due dal dolore in un angolo.

La rossa lo aveva steso con un calcio ben assestato dove non batte il sole, e io lo avevo spedito ad un paio di metri di distanza.

Rantola dolorante, ma non ci feci caso.

“Stai bene?”

Cercai di mantenere la voce sotto controllo, il più incolore possibile.

“Ovvio...avevo la situazione sotto controllo...non mi serviva il tuo aiuto”

Mi voltai verso l'altro che si rigirava per il dolore ai gioielli della corona.

“Più o meno...diciamo che ti ho semplificato la vita” le risposi piccato

“Non ho chiesto il tuo aiuto Malfoy”

Mi diede le spalle avviandosi verso la Sala Comune e decisi di affiancarla.

“Ovviamente avrei dovuto lasciare che ti facesse chissà che cosa, oppure che mi picchiasse...che stupido sono stato a volerti aiutare”

Si fermò guardandomi come se le avessi appena ucciso il gatto.

“Tu l'avresti seriamente lasciato fare?”

Ma che domanda mi stava facendo? Chiaramente mi aveva preso per un cretino, oltre che per un infame senza speranza.

“Non lascerei mai che qualcuno si approfittasse di una qualunque ragazza sotto il mio naso. Devi avere proprio una pessima opinione di me.”

Mi sentii ferito profondamente. Non aveva capito assolutamente nulla di me, e per evitare di coprirla di insulti ripresi a camminare senza voltarmi.

“Scorpius...aspetta”

Non la ascoltavo più, non mi interessava farmi insultare ancora da lei.

“Ehy! Davvero....fermati...io....scusa”

Mi bloccai di scatto, temendo di aver avuto l'ennesima allucinazione. Questa volta sonora. E tempo di riconnettere i miei neuroni tra di loro e lei era di nuovo ferma al mio fianco.

“Non volevo dire quello...beh...so che non lo faresti. Scusami se l'ho messo in dubbio.”

“Di nulla Potter...ci mancherebbe...adoro prendermi del sadico stronzo indifferente”

Assunse un aria offesa, e io mi diedi mentalmente del cretino. Chissà se Rose era ancora in bagno a dare testate? Magari avrei potuto raggiungerla.

“Beh, mi spiace di essermi scusata...sei solo un'idiota!”

Questa volta era lei ad avere ragione. Non avremmo mai potuto avere una conversazione normale senza darci sui nervi.

“Isterica”

“Imbecille”

“Gatta Morta”

“MangiaStreghe”

Continuammo a insultarci per tutto il tragitto, fino a che non arrivammo in Sala Comune. Era deserta, e quando ci fermano a prendere fiato. Quando la inquadrai sentii la solita terribile sensazione di vuoto allo stomaco. Era li, di fronte a me, bellissima nel suo vestitino nero, con i capelli leggermente scarmigliati e il respiro ansante per la litigata.

Non so nemmeno cosa mi abbia suggerito il cervello. Beh, forse non era proprio il mio cervello a parlare quanto i miei ormoni. Ma la afferrai per la vita e la avvicinai a me, in un gesto così repentino da non lasciarle il tempo di reagire.

“Hai detto che non posso averti...ma....” lei era rimasta inerme come una bambola, quasi non avesse la forza di dire o fare nulla.

“..io non ho alcuna intenzione di smettere questo gioco tra di noi. Possiamo insultarci...ma c'è qualcosa.”

Lei si riscosse cercando di allontanarsi. Era arrossita, e se possibile era ancora più bella così.

“Lasciami subito...”

Mi ricordò il tono che aveva usato con Thomas e la liberai, ma feci in passo avanti, limitando di molto lo spazio tra di noi. Lei dal canto suo non aveva la minima intenzione di indietreggiare. Era una sfida per entrambi, e nessuno dei due voleva capitolare per prima.

“Non c'è nulla...te l'ho detto...non mi interessi.”

So per certo di averle rivolto un sorriso di sbieco, uno di quei sorrisi che io ed Edward avevamo brevettato, so di essermi avvicinato, ma quello che non ricordo è il momento esatto in cui il mio cervello fece boom. Le avevo preso il mento tra le dita, sfiorandola con deliberata lentezza.

“Raccontati questa balla quanto vuoi Lily. Convinciti di essere superiore, di non sentire la forza tra di noi...”

Aveva dilatato gli occhi, che erano per la prima volta spauriti, ma sapevo che se avessi permesso alla tenerezza di avere il sopravvento avrei perso il vantaggio, e probabilmente anche la sua attenzione.

“Prova a dirmi che non senti nulla quando ti tocco, prova a raccontarmi che non provi il desiderio che ti baci...continua a fare l'indifferente”

Era una partita a poker la nostra, perché io stavo chiaramente bluffando. Con lei l'unica carta che potevo giocarmi era quella della tentazione, perché ogni altro tentativo non sarebbe valso a nulla.

Feci scivolare la mano lungo il suo collo, accarezzando la linea della clavicola, sfiorando la sua pelle delicata con la punta della dita.

Stoicamente, non mosse un muscolo ma non potei non notare la pelle d'oca. Aveva dischiuso le labbra e in quel momento non mi era mai parsa così bella.

“io.....”

“Tu cosa?”

La incalzai, sorridendole, mentre posavo l'altra mano sul suo fianco in una carezza lieve ma insistente. La avvicinai a me, e non oppose resistenza. Avvicinai le mie labbra al suo orecchio soffiando leggermente prima di riprendere a parlare.

“Cosa vuoi Lily...non c'è nessuno oltre noi...cosa desideri...cosa provi?”

Il suo profumo mi stava facendo completamente perdere il controllo, e ammetto che nessuno ragazza mi ha mai fatto provare certe sensazioni. Avrei desiderato sopra ogni cosa baciarla, passare le mani tra i suoi capelli morbidi e impalpabili come la seta.

“Scorpius...tu....”

Aveva iniziato a parlare, e avrebbe continuato non fosse che in quell'esatto momento, con una bottiglia di champagne sotto braccio e un Hélena che lo sorreggeva, fece la sua comparsa Chris ubriaco marcio.

Ci allontanammo di scatto mentre sotto il peso di Chris, la piccola Nenè barcollava, fino a che non caddero entrambi su un divanetto.

“Questo idiota...si è ubriacato alla festa...non sapevo fosse in questo stato quando gli ho chiesto di fare due passi. L'ho dovuto portare indietro dalle serre così...e ho pure dovuto pulire.”

Io e Lils, ci guardammo, e poi scoppiammo a ridere. Qualunque discorso stessimo per fare, il momento era perso, ma ci avevamo guadagnato un intero album di foto animate di Nott ubriachissimo, fatto mettere apposta da Hèlena nelle pose più strane.

La vendetta di una donna delusa non conosce confini, e poi era sempre mia cugina.

 


 

Note Personali:

Ecco il tanto agognato capitolo con protagonista il nostro Scorpius! Il nostro serpeverde ha deciso di prendere in mano la situazione dando a Lily un breve incentivo. Ora è il turno della nostra rossa, anche se la principessa di ghiaccio riuscirà a capire cosa prova in un tempo utile e non tra milioni di anni? Questo è ancora tutto da scoprire e da decidere. Anche Rose deve decidere se dare o meno fiducia al bel Zabini!!!

Spero che questo capitolo possa piacere quanto i precedenti, e ringrazio a quanti continuano a seguirla, a quanti l'hanno inserita tra le preferite e a quanti si fermano semplicemente a leggere. Un grazie speciale e di tutto cuore va in primo luogo a maltrerio che è mi incita a continuare e per la quale non trovo nemmeno parole per esprimere la mia gratitudine. Un grazie grandissimo anche a mayetta, SweetCherry e STEDI per la avermi lasciato un commento che mi ha commosso:

a STEDI: grazie mille davvero per aver trovato il tempo di leggere e recensire. Si questo capitolo è tutto dedicato a Lily e Scorpius che fanno un piccolo quanto sostanziale passo avanti. Vedremo quanto riusciranno a svegliarsi! Bisogna dare loro tempo, dopotutto sono due caratteri di ghiaccio! Ammettere i sentimenti per loro è difficile quanto per Albus usare un manico di scopa. Sono poi previsti nuovi arrivi che destabilizzeranno parecchio la situazione. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacione!!!

a maltrerio: io non so davvero come ringraziarti! Ormai il tuo parere (come le tue ff) sono di grandissima ispirazione per me. E poi davvero, grazie per la gentilezza e la cura dei tuoi commenti, e per il sostegno! Rose non è poi così dura come sembra, dopotutto lei non sai di Mooren, ed è solo spaventata dal ruolo di fidanzata di uno Zabini! Teme di diventare una bambolina intercambiabile e Ed sta facendo il gioco pesante. Se mi metto nei suoi panni credo che sarei morta!! Vorrei scrivere molto di più ma sono un po' di corsa e posto questo capitolo per non farvi attendere troppo!!! Un bacione grande e ancora mille grazie!!!

a mayetta: muahahaha si...io amo un po' Edward...se trovassi uno così nella realtà credo che sverrei e non mi riprenderei più, comunque in questo capitolo anche Scorpius si fa valere...unico problema? La tempistica è contro di loro, pare che ci sia sempre qualcuno che complotta contro di loro. Prima o poi troveranno il momento adatto...con una piccola spintarella e qualche aiutino dagli altri! Ti ringrazio davvero tantissimo per i complimenti e ti prometto che farò il possibile per tenere un ritmo alto con gli aggiornamenti.....farò il possibile!!! Per Chris ed Hélena...beh....a breve scoppierà il finimondo XD!!! A prestissimo...un bacio!

a SweetCherry: Lily e Scorpius sono destinati a far molto di più...e beh Edward è uno Zabini, degno figlio del suo papà che nei libri io mi immagino come la quinta essenza della figaggine. Poi come gli altri ha un volto preciso anche il nostro Ed, quindi quando scrivo me lo immagino in maniera molto chiara! Comunque i nostri serpeverde riusciranno a far chiarezza prima o poi ma un po' alla volta. si sa ...sono gente un po' dura a comprendere e quindi ci metteranno i loro tempi- Grazie davvero tantissimo per i complimenti e spero che anche questo capitolo possa piacerti! Bacissimi

 




Spoiler prossimo capitolo:


"Se l'amore rende così rimbambiti l'unica posizione saggia da prendere era convincersi di non voler averci nulla a che fare. E' possibile decidere di non volersi mai innamorare?

Ero persa in nelle mie considerazioni che non mi accorsi minimamente che se non cambiavo traiettoria alla svelta sarei andata a sbattere direttamente contro una delle colonne del porticato del cortile."






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Capitolo 10
*** Molly: The Power of Silent ***


Molly: The power of silent

“Alle volte ci basta ascoltare il silenzio intorno a noi,

per capire cosa ci dice il nostro cuore.

E saper guidare in silenzio, è la dote di ogni buon leader”

 

 

 

Erano passate un paio di settimane dalla festa, e le lezioni, gli allenamenti e i preparativi per il torneo avevano quasi totalmente assorbito le energie degli studenti. Lily tra la preparazione dei GUFO, la squadra e il coro della scuola arrivava la sera troppo stanca anche solo per pensare, e si addormentava pensando a profondi occhi argentei. Scorpius si stava concentrando sui MAGO, e si allenava assiduamente per il suo nuovo ruolo di cercatore. Per motivi tecnici di squadra aveva dovuto cambiare ruolo e si stava impegnando al massimo delle sue possibilità. Rose ed Edward erano fermi sulle loro posizioni. Ogni giorno si lanciavano sguardi che avrebbero dato fuoco all'oceano atlantico, ma arroccati nel proprio orgoglio nessuno dei sue prendeva la decisione. Albus e Sophia, beh...loro vivevano in un mondo dorato anche se non si erano ancora dichiarati. Semplicemente erano soddisfatti del loro rapporto per il momento, ed per natura erano refrattari all'emotività-

 

MOLLY:

 

Ero sdraiata sul letto e fissavo il soffitto. Le mie compagne erano già scese a cena, ma io non ne avevo voglia. Mi alzai a sedere di scatto quando percepii la sensazione di essere osservata e girandomi verso la porta inquadrai la presenza di Rose.

“Ma cosa fai? Spii?” stavo sorridendo ma qualcosa nell'espressione di mia cugina mi lasciò perplessa. Era quasi sul punto di piangere, e la cosa mi sconvolse. Non l'avevo mai vista perdere il controllo in vita mia.

“Ehy..cosa succede?”

Nuovamente non mi rispose, ma si avvicinò sedendosi accanto a me, poi lasciandosi cadere con la schiena contro il materasso emise un lungo respiro.

“Oh Mol! Hai mai la sensazione di stare sbagliando tutto?”

Inclinai la testa da una parte fissandola stranita prima di risponderle. Cercavo le parole giuste che pareva non volessero arrivare.

“Edward vero?”

Era passato quasi un mese dall'inizio della scuola, e settembre stava cedendo il passo ad ottobre. Le giornate si stavano accorciando e il clima estivo aveva lasciato il posto al vento frizzante. In tutto questo, in quella che secondo me era la stagione più bella avevo visto mia cugina, chiudersi sempre di più nel suo orgoglio.

Lei non mi rispose ma si limitò a voltare il capo verso di me guardandomi.

“Mi vergogno tanto! Sono qui a lamentarmi...quando sono stata io a sfidarlo...avrei potuto dirgli di si...”

Avevo perso delle puntate cruciali probabilmente e il quadro non mi ero per nulla chiaro.

“No scusa...spiegami...io ero rimasta ferma al fatto che tu non gli volevi più parlare...dopo che era scomparsa per tutta l'estate.”

La vidi mordersi il labbro indecisa. Nei miei quattordici anni di vita non avevo mai sperimentato il genere di sensazioni che credevo stessero angosciando Rosie, ma allo stesso tempo da brava osservatrice avevo visto i miei cugini e i miei amici perdersi nel magico mondo delle prime volte. Cotte, amori, baci....e anche se non avevo mai sperimentato in prima persona avevo fatto tesoro di quanto appreso. Ad esempio sapevo da Dominique che per amore si piange, da James che gli ormoni rendono ciechi, da Albus che non sempre le ragazze sono fedeli. Tutto era immagazzinato nella mia testolina a titolo di inventario.

“Io...” esitò un momento prima di raccontarmi cosa le stava succedendo. “Beh...è venuto a cercarmi la prima sera. Mi ha spiegato, beh, con il suo solito modo che non era riuscito a mantenere la sua promessa.”

Il tono le si incrinò e immaginai stesse per scoppiare in lacrime. Mi allungai per porgerle un fazzoletto di cotone, e lei si commosse poggiando la testa sulle mie ginocchia.

Le passai una mano tra i capelli scuri, accarezzandoli come lei faceva spesso con i miei, e il gesto parve rasserenarla.

“Lo avevo pregato di non baciare nessun altra mentre stava con me...e non c'è riuscito...per quello è scomparso....ma dice che ha bisogno di me, che vuole solo me”

Ascoltai senza dire nulla, prima di sorriderle.

“E' uno Zabini..la parola fedeltà non fa parte del suo dizionario temo, ma credo...insomma se è venuto a cercarti che tu gli piaccia sul serio”

“Lo dice anche Scorpius...”

Scoppiai inevitabilmente a ridere prima di risponderle di nuovo “Ah beh..io e un Malfoy siamo d'accordo. Sarà felice di saperlo papà.”

Anche lei si mise a ridere, un suono che era diverso tempo che non sentivo. Si rialzò, asciugandosi il viso da quelle poche lacrime che aveva versato per poi apparire la solita Rosie, perfetta ed ordinata.

“Andiamo a cena adesso...e per Edward...forse dovresti...non so...metterlo a prova e vedere come se la cava.”

 

Dalla conversazione con Rose, erano passati altri due giorni e tra lei e il serpeverde non c'era alcun miglioramento. Lei mi aveva promesso di pensare al mio consiglio, ma la percepivo assente. Se l'amore rende così rimbambiti l'unica posizione saggia da prendere era convincersi di non voler averci nulla a che fare. E' possibile decidere di non volersi mai innamorare?

Ero persa in nelle mie considerazione che non mi accorsi minimamente che se non cambiavo traiettoria alla svelta sarei andata a sbattere direttamente contro una delle colonne del porticato del cortile. Ero a circa due centimetri dal finire a prendere a capocciate la pietra, quando due mani mi afferrarono per le spalle.

“Santo Boccino...attenta!”

Mi bloccai di colpo, vedendo la colonna ad un soffio dal mio naso e indietreggiai di colpo finendo addosso al mio salvatore.

“Molly ma che hai per la testa? Volevi rifarti la faccia?”

Mi voltai inquadrando Richard nel mio campo visivo. Scossi la testa, cercando di sorridere. Ero sul pianeta Mol, e avevo appena fatto una pessima figura.

“Si..cioè no. Ero sovrappensiero. Grazie comunque, rischiavo di rompermi il naso da sola.”

Feci per scostarmi ma per quale assurdo motivo non voleva lasciarmi. Alzai lo sguardo e incontrai il suo. C'era qualcosa in diverso in Ric che non riuscivo a classificare: il suo sorriso era sempre stato così dolce, i suoi occhi così verdi, i suoi capelli così biondi?

Mi divincolai di nuovo e lui mi lasciò andare. Mentre mi sistemavo la divisa nessuno dei due stava parlando, fino a che lui non ruppe il silenzio, sistemandomi il cerchietto.

“Fai attenzione Mol...hai un viso troppo bello per rovinarlo per così poco.”

“Gra....grazie”

Avevo balbettato. Io Molly Demetra Weasley avevo balbettato come una bambina, e ora Ric sorridendomi divertito se ne stava andando alla sua lezione come se nulla fosse.

Ora mi sarei data volentieri una testata da sola, correndo perché rischiavo di arrivare in ritardo a divinazione. Mi piaceva come materia. Adoravo Fiorenzo e le sue antiche teorie che vedevano nelle stesse già scritta la storia e il destino degli uomini.

 

Finita le lezione avevo un po' di tempo libero e decisi di andarmene un po' al lago. Era un inizio d'autunno clemente, e il parco della scuola brulicava di studenti intenti a giocare con freesbi zannuti, o con le sfere luminose brevettate dallo zio George. Mi sedetti all'ombra di un albero con un libro sulle ginocchia a godermi gli ultimi raggi di sole quando un piccolo turbine con lunghi capelli scuri e ricci non mi corse addosso, abbracciandomi.

“Rox....tutto questo affetto”

Le accarezzai la testolina, mentre si sedeva accanto a me a gambe incrociate. Era una bambina deliziosa, piena di vita e soprattutto di idee. Mi lasciava perplessa il suo smistamento ma avevo deciso di non dirle nulla.

“Oh Mol...temo di aver fatto un disastrino...piccolo piccolo”

Fece segno con il pollice e indice mimando una quantità piccina piccina anche se sul suo volto permaneva un sorrisetto malizioso.

“Roxanne!”

“Non fare quella faccia cuginona...è che quel cretino di Parkison se l'è cercata.”

La guardai storto, mentre lei si stendeva accanto a me indicando delle nuvole a caso.

“Oh quella sembra un puffola”

Conoscevo la tattica! Stava cercando ci cambiare discorso.

“Miss Weasley..le conviene dirmi subito cosa ha combinato”

Scuotendo la testa lei si voltò verso di me, rivolgendomi un'occhiatina innocente.

“Non fare quella faccia...è solo chiuso nella serra n° 3 avvolto tra le spire di una rosa tentaculosa! Non gli fa niente...al massimo avrà qualche puntorina....poi vado a sbloccarlo prima di cena..promesso!”

Mi venne da ridere ma cercai di riprendermi...non potevo certe permetterle di fare certi danni senza dirle nulla, quindi voltandomi cercai di riprendere mediamente il controllo della situazione.

“Rox...davvero non puoi fare queste cose, ti metteranno in castigo, quindi vai a liberarlo e subito. Prima che se ne accorga un prefetto..o peggio qualche professore.”

“Come sei noiosa!..va bene...a dopo”

Mi stampò un bacio sulla guancia prima di scomparire di nuovo alla volta delle serre. Potevo capire il suo desiderio di stendere quel piccolo attaccabrighe ma iniziare la propria carriera scolastica con una serie di punizioni non era esattamente l'ideale.

Fu allora che mi accorsi di Al fermo alle mie spalle. Doveva aver sentito tutto dal suo sorriso soddisfatto.

“Quella bambina è un genio! Secondo me ha un futuro assicurato, e poi è totalmente priva di rimorso per queste piccole marachelle!”

Ero allibita. Insomma a quanto pareva nessuno trovava la cosa pericolosa...solo io vedevo i rischi di quel comportamento. O forse ero solo catastrofica.

“Non fare quella faccia Mol, la controllo io. Fidati di me”

“Non è quello Al...è che Rox deve capire che ci sono dei limiti e a quanto pare non le interessa molto il rischio di una punizione”

“E' quella la cosa bella di Roxanne..la totale indipendenza...quindi lasciala tranquilla. Dopotutto anche finisse in punizione imparerebbe solo a diventare più sveglia no?”

Era una discussione persa in partenza, e non avevo voglia di litigare. Non ero tipo da imporsi sugli altri, quindi preferii chiudere la questione con una scrollata di spalle.

Inutile dire che se speravo che Al andasse a controllare nostra cugina venni delusa, perché si sedette anche lui.

Cioè...che fortuna per Merlino! Ero al centro di riunioni di famiglia e nessuno mi aveva avvisato!

“Senti Molly, ma secondo te cosa significa se una ragazza ti chiede di uscire...ma poi vedendo che non rispondi subito si affretta ad aggiungere che è solo in amicizia?”

Stavo per esplodere come un calderone lasciato troppo sul fuoco. Ma perché tutti venivano a chiedere a me consigli. Io ero tra le più piccole di casa, e per di più ero l'unica a non provare nulla. Oddio! Non è proprio vero visto che con Ric avevo sentito le ginocchia diventare della stessa consistenza della gelatina al pompelmo (tra l'altro orribile) che prepara zia Hermione. Comunque non avevo alcuna esperienza, quindi la loro tendenza a venire a confessarsi da me, stava rasentando il ridicolo.

“Ma cosa vuoi che ne sappia Al. Cioè le possibilità sono due o le piaci e lo ha detto per evitare di perdere la tua amicizia, oppure proprio ti vuole solo come amico come ha detto.”

“Ma perché voi ragazze non dite mai le cose chiare e tonde?”

Domanda interessante. Albus voleva evidentemente avere una risposta precisa, ma aveva decisamente sbagliato persona.

“Senti cuginone...secondo me stai chiedendo alla persona sbagliata. Io non ne so nulla di queste cose. Perché non chiedi a Lily?”

“Lils? E perché lei dovrebbe saperne di più?”

Oddio...avevo detto la cosa di troppo. Cioè...ma Albus dove viveva? Cioè, le occhiate che Scorpius e metà del popolo maschile le lanciavano erano inequivocabili, e lei era abbastanza in gamba da rigirarseli come voleva.

“Non è che mia sorella sta con qualcuno e non me lo stai dicendo vero? Guarda che è tuo obbligo morale di brava cugina avvertirmi se sai qualcosa!”

Era troppo...raccolsi il mio libro e la mia sacca e mi alzai.

“Ma cosa volete tutti oggi. Stai diventando paranoico, e no, non so nulla di Lils. Ma come tu sei libero di farti venire le paranoie dietro a una ragazza è libera di farlo anche lei. Ora...devo andare!”

Doveva essere rimasto parecchio stupito della mia reazione perché mi rincorse mettendomi un braccio sulla spalla.

“Scusa Mol...non volevo romperti, è che tu sei sempre così calma e razionale. Speravo mi illuminassi.”

Mi fece uno dei classici sorrisi alla Potter, con il quale sia lui che Jamie riuscivano a rigirare chiunque, e persi di nuovo.

“Andiamo cugino...sono sicuro che tu a Sophia piaci..quindi rilassati! E lascia vivere anche Lils”

Lui annuì poco convinto, ma per il momento pareva che le mie deduzioni corrette avessero portato un po' di pace. O almeno così speravo.


 


Note Personali:

Ecco un nuovo capitolo, e questa volta è una persona un po' più esterna a guardare con occhio critico i nostri serpeverde. Molly è molto curiosa e allo stesso tempo molto attenta a ciò che la circonda. Ha un frote senso della responsabilità che dopotutto ha ereditato dai suoi genitori. E' pur sempre la primogenita di Percy! Spero che questo capitolo di raccordo vi possa piacere!!!


Colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che hanno inserito la mia ff tra ler preferite e le seguite e anche chi semplicemente si ferma per leggere. Sto cercando di mantenere il ritmo di aggiornamento serrato, anche se mi accorgo di fare un po' di fatica. Ringrazio poi dal profondo del cuore SweetCherry, rebby, STEDI, mayetta e maltrerio:

a SweetCherry: Oddio sono troppo felice che ti sia piaciuto e per quanto riguarda l'intensità posso solo dirti che questo è solo l'inizio. Lily e Scopius sono attratti come le api con il miele. E per quanto riguarda Chris è un simpatico idiota ma il futuro per lui è un tantino in saluta. A breve ci sarà il suo capitolo e allora entreremo nella sua testolina. Per quanto riguarda la tua domanda sempre sulla nostra rossa: è possibile rinunciare a qualcosa che si desidera? Non posso dirti cosa succederà in futuro perchè ti rovinerei la lettura ma la mia domanda dice molto. E Thomas....dopotutto è un po' viscido ma non è del tutto cattivo. Avrà modo di riscattarsi in futuro...forse! Baci baci e grazie mille per la recensione!!!

a rebby: sono felicissima che ti piacciano i miei capitoli. Non sai che piacere che mi fa sapere che i miei personaggi arrivano dritti al lettore. Mi auguro he continuerai a seguirmi anche perchè più avanti Lily e Scorpius si guadagneranno ovviamente più spazio!!! E...lo confesso sono chiaramente i miei personaggi preferiti!!! Spero che anche questo capitolo possa piacerti anche se loro non ci sono!

a STEDI: non sai quanto mi renda felice il tuo commento. Riuscire a trasmettere un immagine precisa è un po' il fine di ogni scrittore e sapere che con te ci sono riuscita non fa che rendermi assolutamente entusiasta. Comunque per rispondere alla tua domanda, la trama l'ho già scritta, e anche cosa accadrà. Però non ho ancora calcolato i capitoli anche se ne prevedo molti...anche se non ho ancora deciso...insomma fino a che ci sarà ispirazione...e per il momento è molta...direi comunque sulla cinquantina, forse di più. Ti ringrazio davvero per i complimenti!!! E spero sul serio che continuerai a leggere e recensire....un bacione!!

a mayetta: sono felicissima che ti sia piaciuto!!! Edward è spettacolare ma come vedi anche Scorpius si batte ad armi pari...tra due non so a quel dei due salterei addosso per primo. Ti ringrazio tantissimo per il complimento anche perchè è sapere che voi seguite la mia ff che mi ispira a continuare a e cercare di dare sempre meglio. Comunque facciamo una cosa...se mai incontrassimo delle persone come Ed e Scorp...io mi tengo il sosia di Zabini e tu di Malfoy? XD potrebbe essere una soluzione perfetta no? Comunque sono io a doverti ringraziare per le tue recensioni, e per il nostro ormai costante giochino! E no...questa volta ci sei solo andata vicina! E' la nostra Molly la protagonista, e spero che anche lei possa piacerti! lei è l'unica che cerca disperatamente di non prendersi una cotta...in questo mi fa molta tenerezza XD! Al prossimo capitolo...chi sarà a raccontare? ...aspetto il tuo parere *_________*

a maltrerio: oddio ti è davvero piaciuta così tanto? Sono davvero felicissima!!! Comunque Rose e Lily sono dopotutto le degne eredi di Hermione e Ginny quindi qualcosa da loro devono aver appreso. E la lotta tra i due serpeverde è come una guerra fredda...logorante, soprattutto per i loro cuori, e la nostra rossa ha deciso di non cedere. Una questione di orgoglio...ma quanto si può rimanere inermi di fronte alla tentazione? Spero davvero che anche questo tuo capitolo possa piacerti, e spero che continuerai a recensire perchè il tuo punto di vita è di grandissimo aiuto...sempre! Un bacio grande! Benny



 

Spoiler Prossimo Capitolo:

“Scusatemi ragazzi...comprendo certe vostre necessità...umane...ma non nella mia aula.”

Il professor Fiorenzo era fermo sulla soglia che ci scrutava con il suo sguardo imperturbabile, arrossimmo entrambi, prima di avviarci verso la porta.

Stavamo quasi per uscire quando studiandoci lentamente il prof riprese a parlare. “Le stelle sono velate, ma allo stesso modo, estremamente luminose. E' un buon segno.”

 

Al prossimo capitolo....

Benny













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Capitolo 11
*** Sophia: The Beauty and The Slytherin ***


Sophia: the beauty and the slytherin

“Non bisogna temere gli ostacoli,

perché la paura non fa altro che alimentare l'attesa.

E L'attesa alimenta l'ansia.

Cogliamo l'attimo e sarà tutto più semplice”

 

 

 

Il tempo era assolutamente volato ed eravamo già a fine ottobre. Lily e Scorpius si erano volutamente presi dello spazio, quasi avessero tutti e due paura di quello che c'era tra loro, che ogni giorno diventava sempre più evidente per chi li conosceva bene. Se si sfioravano era come se la stanza si riempisse di energia statica, quando si guardavano negli occhi il resto del mondo spariva. Ma ovviamente piuttosto che ammettere tutto questo avrebbero preferito lanciarsi dalla torre di astronomia senza scopa.

La sala comune era sempre identica, e man mano che si avvicinava il giorno di Halloween crescevano anche le aspettative e l'isteria collettiva in vista del Torneo. Si era già aperto un giro di scommesse clandestine, ovviamente gestito da Zabini e Nott, che nell'ultimo periodo, avevano preferito concentrarsi sui proprio buisness piuttosto che sulle donne, campo nel quale non avevano grande fortuna. Ed sognava ogni giorno che Rose si facesse viva, ma non aveva intenzione di implorarla, e Chris...beh lui era ancora alla ricerca della ragazza che la notte della festa lo aveva salvato dalla sbornia, e che lo aveva lasciato in mutande con la scritta loser sulla fronte, e una serie di fotografia animate per la scuola. Una ragazza con quel temperamento meritava la sua attenzione, ed Hélena, così dolce e sorridente aveva perso di fascino...almeno per il momento.

 

SOPHIA:

 

“Nenè non puoi continuare a fare così”

Ero preoccupata per mia sorella...molto preoccupata! Questa sua fissazione nel far finta di essere dolce e arrendevole stava diventando folle. Per di più non era valso a nulla, se non l'indifferenza totale di Christopher. Quel ragazzo era un ottuso. Continuava ad andare in giro a cercare la ragazza così geniale dall'averlo fregato quando era esattamente sotto il suo naso.

Non mi rispose ma continuò a limarsi le unghia seduta sul letto. Proprio in quell'istante entrò Lily, con gli occhi azzurri taglienti come il ghiaccio. Ammetto che quando faceva quello sguardo aveva l'aria di una regina, pericolosa per di più.

“Soph ha ragione Hélena...alza il tuo zabinesco deretano e vai a dire quell'idiota che deve smetterla di rompere le palle a me. E' riuscito a dirmi che o sono io – perché sono l'unica abbastanza stronza da farlo – oppure so chi è! Mi sta facendo diventare isterica”

Lanciò i guanti e si tolse la maglia delle divisa prima di sparire in bagno per farsi una doccia. In tutto questo mia sorella non aveva detto assolutamente niente. Il nulla! Era la prima volta che non riuscivo a capire cosa stesse pensando. Eravamo cresciute quasi in simbiosi, ma più passava il tempo più ciascuno di noi si era costruita una sua personalità, delle sue opinioni sino a questo momento. Un abisso ci stava separando.

 “Non ho voglia di discutere con te Sophia” sentenziò alzandosi. Indossava già il pigiama e prendendo un libro tornò a sdraiarsi. “Tu non puoi capire perché Al pende dalle tue labbra...per me è diverso”

“Quindi devi farti trattare come uno zerbino...sempre sorridente, sempre gentile quando l'altro perde tempo a cercare la donna del mistero” il mio tono tradiva tutta la mia irritazione.

“Tu non sai niente” ero riuscita a smuoverla, ma non come avrei voluto. Mi guardava gelida, ed altera, così simile a nostra madre che per poco non indietreggia. “Quello che io faccio, e le mie decisioni riguardano solo me...e dimmi sorellina...negli ultimi tempi quanto ti sei interessata a me e ad Ed? Ti sei accorta che lui non è più lo stesso...che si è chiuso nel suo assurdo giro di scommesse che non esce con nessuna? Lo sai perché? E sai anche perché ho deciso che fino a quando Chris non mi vedrà per quella che sono non gli dirò la verità?”

Mi crollò addosso tutto. Aveva parlato con calma misurata, incalzandomi e io non avevo nessuna risposta. E' vero..mi ero concentrata su me stessa, i miei voti, il mio Albus. Perché ormai ero sicura sarebbe stata mio!

Ma, di mio fratello e di mia sorella mi ero disinteressata. Così come non mi ero interessata a Lily, che ultimamente era strana e distante. Sospettavo che in qualche modo fosse colpa di Scorpius ma non mi azzardavo minimamente ad affrontare la questione. Forse quando papà da piccola mi aveva detto che tra tutti e tre ero quella che gli assomigliava di più avrei dovuto credergli. Ero silenziosa, fredda, e calcolatrice, ma con loro...erano la mia famiglia...Dovevo, o meglio volevo recuperare.

Ingoiai una buona dose di orgoglio, sedendomi accanto a lei e cercandole la mano. Non la ritrasse ma era come avere un peso morto...non aveva ricambiato la mia stretta.

“Nenè...scusami...so che avrei dovuto capire...ma se non mi racconti come stanno le cose..” avevo iniziato con il piede sbagliato e me ne accorsi dal modo in cui ritirò la mano.

“E perché mai dovrei parlare con te? Non chiedi, non ti interessi, quindi non vedo perché discutere delle mie faccende personali con qualcuno al quale chiaramente non importa.”

Avvolta in un vaporoso accappatoio bianco era rientrata Lily, che si avvicinò a Hélena lentamente.

“Hélena, è che siamo preoccupate! Perché non vuoi dire a Chris che sei tu la ragazza che sta cercando? Trovo che non abbia senso...”

Aveva usato un tono persuasivo mentre le si sedeva accanto, accarezzandole i capelli scuri. Lei riusciva a rivolgere sempre le domande nel modo giusto, cosa che evidentemente io non riuscivo più a fare.

“Io...”

Iniziò una frase che lasciò in sospeso prima di afferrare il cuscino nascondendoci il viso dietro.

“...credo di essermene innamorata”

Calò un silenzio di tomba mentre il mio sguardo incontrava quello di Lily, che scoppio a ridere, abbracciandola e obbligandola e sollevare lo sguardo.

“E quindi avresti deciso di costringerlo ad aprire gli occhi...vuoi che ricambi per quello che sei?”

La rossa evidentemente aveva centrato in punto perché Nenè inclinò il viso da un lato sorridendo un po' imbarazzata.

“Si vede tanto?”

Mi azzardai ad abbracciarla e questa volta non si ritrasse.

“No...ti assicuro di no, e mi spiace non averlo capito! Ma credevo vi frequentaste solamente...”

Lei nascose nuovamente la testa nel cuscino sospirando mentre Lils si asciugava i capelli mettendosi il pigiama.

“Io...quando mi è vicino il cervello mi si sconnette...mi manca l'aria, ho il cuore che batte a mille...e poi...beh, se sopporto tutte le sue idiozie...è perché...mi piace tutto di lui. Le sue battute fuori luogo, il suo costante bisogno di essere al centro dell'attenzione...insomma anche se è un idiota...io mi sciolgo!”

Scoppiammo a ridere tutte e tre, lanciandoci sul letto di Nenè, e prendendoci allegramente a cuscinate. Una serata che era iniziata in maniera terribile si era risolta nel migliore dei modi. Ero sdraiata con mia sorella e la mia migliore amica sedute accanto e mi sentivo felice.

“Beh...” esordii rompendo il silenzio familiare mentre riprendevamo fiato “anche a me succede la stessa cosa quando sono vicino ad Al...solo che ho come l'impressione che per lui non sia lo stesso, quasi fosse abitudine la nostra. Come se si fosse abituato ad avermi intorno e non gli importasse sul serio di me.”

Mi beccai un cuscino in pieno viso mentre Lils mi guardava con cipiglio sicuro.

“Al è cotto! Non metterlo mai in dubbio...è solo che è rigido come un manico di scopa! Devi avere pazienza e lavorare con calma..mentre tu...”. Diede una cuscinata in faccia anche a mia sorella, prima si sorriderle dolcemente “Farei un bel discorso a quell'idiota di Chris! Mi segue ovunque, convinto che sia stata io a fregarlo!”

Lei annuii, prima di tirarla per una caviglia, facendola cadere di schiena contro il materasso.

“E tu Lils...non c'è proprio nessuno che ti piace?”

Mi lanciò uno sguardo e ritrovai di colpa l'intesa con lei, eravamo di nuovo le due terribili gemelle Zabini. Iniziammo a fare il solletico alla nostra amica che si agitava cercando di fuggire.

“No, no...basta...ve lo dico!!! Sono innamorata del professor Lumacorno!”

Alla sua battuta ci arrestammo scoppiando a ridere entrambe!

“Dai Lils! Seriamente chi ti piace?”

Ero troppo curiosa di vedere se quello che pensavo fosse vero, ma lei sembrava irremovibile.

“Nessuno....cioè, nessuno in particolare”

“Bugiarda...”

Hélena pareva i vena di sincerità, mentre sorrideva con la stessa dolcezza che le aveva riservato Lily.

“.. ma se non sei ancora pronta per ammetterlo...non ti metteremo fretta.”

Sospirò alle nostre parole, prima di alzarsi, e lanciarci di nuovo il cuscino.

“Siete pessime....avete già capito vero?”

“Ovvio”

Partì la risposta in stereo, e la nostra stanza si riempì di risate. Le altre nostre compagne non erano ancora rientrate e quindi potevamo essere semplicemente noi stesse.

“Credo....insomma non è una sensazione chiara come la vostra...che Scorpius...” interruppe il discorso, mentre sistemava il proprio baule. Lo faceva sempre quando era nervosa.

“Non so dire cosa stia succedendo...solo, credo di interessargli..ma non capisco, e non so nemmeno quello che provo io....”

Mentre impalava maglie e altro, si voltò guardandoci un persa “So solo che non voglio perdere il controllo...non posso permettermelo”

Fu Nenè, tirando fuori una confezione di cioccorane a rompere la tensione e ci ritrovammo a sparare stupidaggini fino a che non fu ora di dormire.

 

Mi alzai di scatto, ed ero sudata e ansante. Lo stesso incubo di quando ero bambina mi aveva tenuto sveglia tutta la notte, ed era così vivido da apparirmi brutalmente reale. Mi trovavo sola, in una stanza buia. Sentivo le voce dei miei genitori...di Edward, Hélena, Lily, Albus e Scorpius oltre le mura della camera. Mi chiamavano, chiedevano aiuto, ma io intrappolata non potevo aiutarli. Sentivo la sofferenza nelle loro parole ma ero bloccata senza la possibilità di fare nulla. Mi angosciava e dopo essermi svegliata del tutto non avevo voglia di rimanere a letto. I lavai e vestii in fretta, raccattando la mia borsa. In Sala Grande per la colazione non c'era praticamente nessuno, e mentre bevevo il mio caffè cercavo disperatamente di scacciare la sensazione soffocante che mi aveva lasciato dietro il sogno. Ero così assorta che non mi accorsi di una figura al mio fianco fino a che non percepii un caldo abbraccio. Fu un attimo, e quella sensazione di protezione data da quelle braccia intorno al mio corpo lasciò libera la sofferenza di fluire senza barriere. Scoppiai in un pianto dirotti, e per fortuna esclusi due sonnolenti corvonero. Mani gentili mi guidarono fuori fino a che non mi ritrovai nell'aula di divinazione totalmente vuota.

“Ho incontrato Lils scendendo....ti stava cercando per la Sala Comune...era ancora in pigiama”...fece una pausa prima di continuare “...ha detto che sei stata agitata tutta la notte”

Stavo ancora singhiozzando, e le mie lacrime bagnavano la sua divisa.

“Va tutto bene...ci sono io ora Soph...andrà tutto bene”

Accadde tutto nella maniera più naturale del mondo, e mentre mi asciugavo le lacrime con le maniche del maglione, mi prese per il gomito gentilmente.

“Al...grazie....”

Avevo ritrovato la voce e lo vidi sorridere mentre mi tirava a se.

“Io...non è solo gentilezza Sophia”

Disse il mio nome quasi sussurrando...Lily mi aveva detto che avrei dovuto avere pazienza, e l'avevo avuta. Avrei atteso altri mille anni solo per vedere quello sguardo dolce che mi rivolse. Stavo per dire qualcosa, ma non ce ne fu bisogno. Posò un dito sotto il mio mento sollevandolo in un gesto delicato, quasi avesse pausa che lo rifiutassi, ma non ne avevo alcuna intenzione. Anzi, con una foga che non conoscevo superai la distanza esigua che ci separava posando le mie labbra sulle sue. Fu come una scarica elettrica dritta al cervello, uno schiantesimo in piena faccia, e mi strinsi a lui. Lo sentii ridacchiare, stupito per la mia reazione, ma fu solo un attimo. Come se le nostre labbra si conoscessero da sempre si schiusero nello stesso istante, e il nostro bacio si fece più profondo e sentito.

Dopo tutta la paura di quella notte, mi sentivo leggera, felice e protetta.

Un rumore di zoccoli alle nostre spalle ci fece separare brutalmente, ma invece che lasciarmi andare, Albus mi strinse a se, seppur il nostro bacio fosse stato interrotto. Purtroppo.

“Scusatemi ragazzi...comprendo certe vostre necessità...umane...ma non nella mia aula.”

Il professor Fiorenzo era fermo sulla soglia che ci scrutava con il suo sguardo imperturbabile, arrossimmo entrambi, prima di avviarci verso la porta.

Stavamo quasi per uscire quando studiandoci lentamente il prof riprese a parlare. “Le stelle sono velate, ma allo stesso modo, estremamente luminose. E' un buon segno.”

Al chinò lievemente la testa con un sorriso, prima di trascinarmi fuori dall'aula. Per tutto il resto della giornata l'unica cosa che facemmo fu baciarci ogni secondo libero tra una lezione e l'altra, e anche se sia io che lui accumulammo solo una O a testa, eravamo entrambi pienamente felici.

 

 

 


 

Note Personali:

Rieccomi con un nuovo capitolo principlamente dedicato al rapporto che lega Lils alle sue amiche. Solitamente non si lascia mai troppo spazio all'amicizia femminile, e ho pensato potesse essere carino lasciare loro un po' di spazio. Spero che possa piacere e poi sul finale anche una piccola riscossa del nerd di famiglia che ha finalmente preso in mano la situazione, seguendo i consigli che gli hanno dato amici e parenti.

Il torneo si accivina quindi posso solo dirvi che ci saranno nuovi arrivi e anche qualche sorpresa. Come sempre ringrazio di cuore quanti si fermano a leggere la mia ff che sono sempre in aumento, chi l'ha aggiunta alle preferite e tra le seguite. Ovviamente un grazie del tutto particolare e con tutto il cuore a mayetta, maltrerio, baby_bunny e SweetCherry per trovare sempre il tempo di lasciarmi scritto il loro pensieri:

a SweetCherry: ti ringrazio tantissimo per il complimento!!! Molly è un personaggio che sento molto mio e quando scrivo usando il suo punto di vista mi viene particolarmente naturale. E' piccola ancora, e amo molto quel suo modo ci cercare di controllare i suoi sentimenti in qualunque occasione. Richard poi troverà maggiore spazio più avanti anche perchè siamo solo all'inizio e il corvonero saprà mostrare il suo valore. Per quanto riguarda Al, beh a quanto pare si è dato una svegliata! Spero che anche questo capitolo possa piacerti...baci

a baby_bunny: ma non ti preoccupare! Sono solo felice che ti siano piaciuti i capitoli che hai letto! Eh si, sostanzialmente Ed e Ros hanno paura di scottarsi, per motivi diversi, e poi Ed è pur sempre figlio di Blaise. Non è un tipo che esterna facilmente le proprie emozioni. E si, Lils e Scorp hanno una grandissima sfiga in quanto a tempistica ma in qualche modo miglioreranno nel tempo. sono attratti come calamite quindi prima o poi troveranno il momento giusto. Alla fine Albus è si ingenuo, ma si da una mossa anche lui....per la serie, la riscossa del nerd XD! Spero ti sia piaciuto!! Baci

a maltrerio: Molly è una quattordicenne molto piena di se. Sa di essere intelligente, e quindi si dente in dovere di giudicare chi le sta intorno. Ma prima o poi anche lei scoprirà cosa vuole sul serio. Sono felicissima che ti sia piaciuta anche perchè le sue deduzioni saranno un punto chiave più avanti...dopotutto il torneo è alle porte. Spero che anche questo cap possa piacerti! Aspetto con ansia una tua opinione! Baci

a mayetta: ç_ç inizio a essere un po' più lenta purtroppo! Ma ehy...prometto fuochi d'artificio nei prossimi capitoli....almeno l'attesa sarà ripagata adeguatamente. Richard viene tratteggiato bene nel capitolo di Hugo, e anche un po' prima. E' un bravo ragazzo, forse quello più dolce tra tutti. E' una new entry che più avanti farà vedere quanto vale. Lui è Molly infondo sono molti simili. Per quanto riguarda albus...beh lui li ha seguiti e si è dichiarato anche se la location non era troppo romantica...ma si sa...lui è un nerd! Come sempre hai vinto!! Ormai vivi nel mio cervello XD e dovrei quasi spaventarmi! E se trovi in giro un semplare di Zabini e uno di Malfoy fammelo sapere che nel mondo reale mi sa che non esistono! Spero che l'ansia sia stata ripagata da questo nuovo capitoletto!!! Attendo un tuo parere! Besos!

 


 

Nel prossimo capitolo:

 Vidi Hélena sbiancare mentre si alzava in piedi prendendo in mano il piatto con il dolce calandomelo in testa ad una velocità tale che non riuscii a schivarlo. Ero senza parole, e avevo crema al cioccolato che mi colava tra i capelli.

“Tu...lurido idiota! Siamo usciti per mesi....e chiedi alla mia migliore amica di uscire con te di fronte a me?!?”

 

Baci Benny

 

 





 

 


 

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Capitolo 12
*** Christopher: The Power of Smile ***


Christopher: The power of Smile

“Cerchiamo sempre mille parole

per trasmettere il nostro messaggio,

quando basterebbe un sorriso

per spiegare mille sensazioni”

 


 

Era il giorno di Halloween, e ogni singolo studente della scuola era in fibrillazione. Hagrid, guardiacaccia e docente di Cura della Creature Magiche aveva già disposto la pista per l'arrivo della delegazione da Beauxbatons, mentre il professor Rowan controllava che l'ormeggio lungo il lago fosse in perfette condizione. Tutto era pronto, le armature lucidate, i quadri spolverati e attenti a curiosare in giro. Pettegolezzi di ogni sorta circolavano tra gli studenti circa il nuovo regolamento e per la scuola gruppetti diversi erano intenti a chiacchierare in attesa dell'arrivo degli ospiti.

Quando il Veliero di Durmstrang fece la sua comparsa sulle acque scure del lago alcuni professori erano già ad attendere il professor Vankerkoof, il preside, con i suoi studenti. Alcune studentesse che si erano sporte per assistere al loro arrivo rimasero senza parole di fronte all'avvenenza del preside straniero. Era molto giovane, con i capelli biondo scuro e gli occhi color ambra, di non più di una trentina d'anni. Dietro di lui, marciavano in fila per due una ventina di studenti e di studentesse nelle loro divise, profondamente diverse da quelle di Hogwarts, con i bordi di pelliccia e le lunghe tuniche spesse adatte per affrontare un clima estremamente più rigido. Pochi minuti più tardi, una carrozza guidata da poderosi cavalli alati atterrò sulla pista predisposta. Una donnona di quasi due metri scese, porgendo la mano ad Hagrid sorridendogli luminosa.

“Oh Hagrìd! Che bello essere nuovamonte qui a Hogwàrt”

Il guardiacaccia balbettò leggermente mentre la scortava verso il castello.

Alle sue spalle comparvero una ventina di ragazzi e ragazze, con le loro divise eleganti e leggere di una brillante seta azzurra. Seguivano la preside guardandosi attorno con aria solo vagamente interessata, come se tutto così banalmente ordinario.

 

CHRISTOPHER:

 

“Non capisco tutta questa attesa...dopotutto sono solo un gruppo di crucchi e di snob”

Non ero particolarmente colpito da tutta quella baraonda, anzi, nel mio cervello ormai avevo solo un punto fermo, cioè scoprire chi era la pazza che mi aveva lasciato mezzo nudo in Sala Comune.

Doveva essere una serpeverde per forza di cose, se no non avrebbe mai appeso le mie foto per tutta la Sala, i bagni, e di dormitori. E doveva anche conoscermi abbastanza perché la seguissi.

“Beh Chris...mettila in questo modo...altre cose su cui scommettere. Oggi a lezione ho sentito un po' di ragazze parlare del preside di Durmstrang. Pare che si uno piuttosto giovane...magari si farà qualcuna...”

Mi voltai verso Ed, inarcando un sopracciglio. Eravamo sdraiati vicino al lago, e fissavamo l'imponente veliero ormeggiato a un centinaio di metri. Avevamo tirato fuori i nostri quaderni per fare un breve conto degli incassi, quando sentimmo una voce femminile strillare tutta allegra.

“Aleksander..........per merlino!!! Willkommen !!!”

Vidi Edward sbiancare, e pareva un ippogrifo incazzato. La ragazza in questione non era altri che Rose e stava abbracciando un ragazzo bruno con i capelli mossi e profondi occhi scuri come l'ossidiana. Aveva il fisico da giocatore di quiddich, e anche se non era particolarmente massiccio, era alto e atletico. Mi ricordava vagamente qualcuno, ma solo quando ripresero a parlare, capii che per Zabini sarebbero iniziati problemi e anche seri.

“Roze...Tu essere difentata feramente bella. Mein Patre afere sempre detto che Hermione essere bellissima da giofine”

Rose arrossì visibilmente prima di annuire sciogliendosi dall'abbraccio del ragazzo, che parlava inglese con una profonda inflessione straniera. Aveva un accento duro e spigoloso che mi infastidì.

“Oh...tutti uguali voi Krum! La scorsa estate quando siete venuti a trovarci le orecchie di papà sono diventate rosse per tutti i complimenti che ci avete fatto.”

Cioè, la figlia della leggenda vivente Viktor Krum, era a due metri da me, che chiacchierava amabilmente con Secchia Weasley. Il mondo era ingiusto. Ero perso a immaginare chissà quali scommesse legate alla nuova celebrità, quando vidi Ed alzarsi e avvicinarsi.

Assunse un'aria, vagamente bellicosa, e se non fosse stato per la presenza di altre persone per il parco, probabilmente avrebbe schiantato l'altro senza troppi complimenti.

“Rose, il tuo amico è una celebrità se ho capito bene...una specie di eroe per luce riflessa?”

Aveva usato il suo tono velatamente ironico, ma il suo sorriso era così abbagliante che per un attimo Krum non poté collegare le parole con l'insulto che contenevano.

“Ed, perfavore...è un ospite...”

Rose era diventa tutta rossa, mentre il mio amico la squadrava lentamente rivolgendole un sorriso terribilmente malizioso. Conoscevo quell'espressione: Zabini andava a caccia e per la Secchia sarebbero iniziati i problemi.

Si chinò in avanti bisbigliandole qualcosa che non sentii, prima di voltarsi senza salutare un basito Aleksander, tornando da me.

“Alza il culo Chris...non ho voglia di stare in mezzo a certa gente”

Lo seguii un po' basito, e tornammo nei sotterranei. A breve ci sarebbe stato il banchetto in onore dei nuovi arrivati e la McGranitt aveva espressamente ordinato con una circolare che fossimo presentabili.

 

Eravamo già seduti ai nostri tavoli quando si presentarono anche le delegazioni straniere. Le ragazze di Beauxbatons, e i loro compagni danzarono per noi, cantando un complicato motivo in francese a più voci prima di prendere posto, un po' al tavolo dei Corvonero un po' dei Grifondoro. Vidi un bel ragazzo biondo abbracciare Molly Weasley e immaginai fosse uno dei tanti parenti sparsi per il luogo. I Weasley, diplomati, non diplomati, in età scolare, di mille anni, erano un clan così numeroso che secondo mia padre, se avessero voluto, avrebbero agilmente governato il mondo magico. Lui lo diceva scherzando ma con una punta di sarcasmo che difficilmente avrebbe potuto mascherare. Poi fu in turno degli studenti di Durmstrang che si presentarono con un complicato numero di magia piuttosto spettacolare. Diedero vita a draghi e creature magiche di fuoco ed acqua, prima di prendersi i meritati applausi , cercando posto dove sedersi. La sfortuna volle che prendessero posto al nostro tavolo. Krum, in aperta sfida di sedette di fronte ad Edward, ed accanto a Lily. In un primo momento pareva non aver notato la rossa al suo fianco, ma ammettiamolo, la Potter ha tutte le cose al posto giusto, non a caso, cinque minuti dopo era già li a provarci spudoratamente.

A parte che ero convinto che fosse Lily la mia misteriosa Giulietta Malandrina, ma poi non tolleravo il modo in cui stava trattando ogni singola ragazza nel raggio di qualche metro. Aveva appena posato una mano in fondo della schiena di Hélena al fine – a suo dire – di lasciarle più spazio, mentre teneva banco con la nostra rossa.

Hélena gli sorrideva cortesemente, e mi salì alla testa una rabbia che non avevo mai provato. Era troppo arrendevole e dolce quella ragazza, totalmente priva di spina dorsale. Quando uscivamo insieme pareva anche piuttosto timida. Aveva un sorriso che incantava, e spesso mi ero ritrovato a guardarla, ma mi sembrava così priva di vita.

“Ehm....Alkcoso...ti spiacerebbe evitare di palpeggiare ogni ragazza a questo tavolo? Sei per caso una pianta tentaculum?”

Sentii i miei amici scoppiare a ridere, e uno Scorpius bisbigliare anche un paio di insulti molto più coloriti del mio. Ero il giullare e mi stavo esibendo per il mio pubblico. Anche qualche ragazza straniera aveva ridacchiato per la mia battuta, anche se Hélena era rimasta impassibile accanto al crucco.

Lily dal canto suo appariva totalmente gelida nei confronti di Krum, che cercava in tutti i modi di farsi notare.

Tu, essere amica di qvesti pidocchi? Essere troppo bella per qvesto povsto! Ti fa di fare passeggiata dopo Abendessen?”

Credo che la vita stessa di Aleksander sia dipesa dal tono vagamente snob con il quale lei gli rispose. La totale mancanza di interesse della rossa lo aveva per un secondo salvato. Con la coda dell'occhio avevo conto l'espressione truce di Edward, e di Scorpius. Uno era geloso per Rose, per sua sorella e per la sua migliore amica, mentre l'altro solo e soprattutto per Lily. Lo ammetto ci ho messo dei mesi per capire, ma vedendo il modo in cui Scorp aveva spogliato con lo sguardo Lils alla fine di ogni allenamento nell'ultimo mese, e per il modo in cui lei, gli si avvicinava sempre con una scusa mi ero finalmente convinto.

“Mi spiace, ma non esco con nessuno che non sia in grado di rivolgersi a me tenendo le mani a posto.”

Ridacchiai alle parole di Lils. In quel caso nemmeno Scorpius non poteva essere della partita. Ce lo vedevo proprio tenere le mani a posto con accanto una Potter tutta felice e allegra! Comunque mi spiaceva per lui: ormai ero convinto che fosse lei la mia ragazza misteriosa quindi l'avrei conquistata anche a costo di lanciare un Imperio per farmi ascoltare. Ovviamente non sapevo che farmi credere che fosse lei, era solo un espediente che si era studiato Edward per farmi fare la figura del cretino, ma ancora di più per convincere Scorpius e Lily a non perdere altro tempo.

Ma visto che ero allegramente all'oscuro della situazione ero pronto per fare la mia mossa. Mi Sporsi per parlare con Lils quando, sfiga, la Preside chiamò il silenzio.

“Un caloroso benvenuto a Madame Maxime, e a i suoi allievi di Beauxbatons, e al Professor Vankerkoof e ai suoi studenti di Durmstrang. Mi auguro che il loro viaggio sia stato dei migliori, e che la permanenza presso la nostra scuola sia gradita loro, quanto lo è per noi la loro visita. La delegazione di Durmstrang ha graziosamente” l'uso di quell'aggettivo da parte della vecchia cornacchia era alquanto sarcastico e faticammo non poco a evitare di scoppiare a ridere “rifiutato l'invito di dormire tra le mura del castello e soggiorneranno presso il loro veliero, mentre gli studenti di Beauxbatons saranno accolti presso i dormitori delle casate di Corvonero e Grifondoro nelle torri. Ora espletate le comunicazioni di ordine pratico e prima del banchetto, renderemo note le novità del Torneo Tre Maghi da quest'anno assumerà il nome di Torneo Tre Scuole...ma ora lascio la parola a Mr Zabini, delegato dell'Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale.”

Vidi alzarsi il padre dei miei amici, che nessuno di noi aveva notato. Anche Ed e le gemelle rimasero stupidi ti vedere Blaise in piedi a pochi metri da loro “Buonasera a tutti gli studenti...sarà piuttosto breve nel descrivere le modifiche. Le prove del torneo saranno sempre 3, e una volta che il Calice di Fuoco avrà nominato i partecipanti non sarà possibile venire meno al contratto stipulato. Ora...storicamente il numero dei partecipanti è sempre stato di uno per delegazione – con una sola eccezione una ventina di anni fa – ma abbiamo deciso che da quest'anno si gareggerà a squadre. Per ogni scuola verranno scelti cinque campioni, con una riserva in caso di impossibilità dei suddetti a partecipare ad una delle tre prove. La prima sarà subito prima di Natale, la seconda a Marzo, e l'ultima prova a Maggio. Ai campioni verrà data comunicazione della prova ventiquattro ore prima, e tutto si svolgerà sotto la supervisione imparziale di tre giudici internazionali che presenteremo solo nella giornata precedente la prima prova. Inoltre per la gioia di molti di voi, abbiamo abbassato l'età minima per la partecipazione ai 15 anni. Quindi tutti gli studenti dal quinto anno in poi potranno accedere. Detto tutto questo mi arrogo il piacere” si voltò verso ma McGrannit rivolgendole un affascinante sorriso molto simile a quello del figlio “di invitarvi tutti a fare onore al rinomato banchetto di Halloween”

 

Non ebbi più occasione di parlare con Lils durante tutta la cena, anche perché le occhiate che mi rivolgeva Scorpius non erano affatto promettenti. Conoscevo molto bene l'effetto che aveva sugli altri, ma era la prima volta che lo provavo su di me. Erano quasi tutti già andati via e lei era rimasta seduta tra le gemelle. Stavano mangiando una fetta di torta al cioccolato quando presi posto di fronte a loro.

“Potter, avrei preferito fossimo soli, ma anche di fronte alle tue amiche va bene. So che sei stata tu a farmi quello scherzo, e so anche che solo una donna offesa potrebbe fare una cosa del genere. Ora...che ne dici di uscire insieme?”

Vidi Hélena sbiancare mentre si alzava in piedi prendendo in mano il piatto con il dolce calandomelo in testa ad una velocità tale che non riuscii a schivarlo. Ero senza parole, e avevo crema al cioccolato che mi colava tra i capelli.

“Tu...lurido idiota! Siamo usciti per mesi....e chiedi alla mia migliore amica di uscire con te di fronte a me”

Avrei voluto rispondere ma lei aveva già estratto la bacchetta, e sulla mia fronte era ricomparsa la scritta Loser. Me ne accorsi per le risate e i segni che mi lanciavano i pochi rimasti in Sala Grande.

“Contento Nott?! Sono stata io a farti quello...e lo rifarei altre mille volte. Uno che si addormenta mentre una ragazza cerca di baciarlo...è solo un idiota!”

E con il temperamento di una regina scavalcò la panca, lasciandomi solo con la testa piena di torta.

Sophia e Lily mi squadrarono come se fossi un cretino prima di alzarsi a loro volta.

“Chris, sei un deficiente...non hai capito nulla di mia sorella”

Io....lei è sempre così dolce...ero sicuro di non interessarle”

Avevo risposto in maniera automatica e nel mio cervello forse i neuroni si stava riconnettendo per la prima volta da tempo.

“Nott, mi auguro che tu non sia così idiota da non correrle dietro....”

 

Ma non le ascoltavo nemmeno più, mi ero già alzato ricoperto di glassa. Riuscii a intercettarla a metà del corridoio dei sotterranei, e la afferrai per un braccio.

“Hélena...scusami!”

Lo dissi in tono concitato rendendomi conto di quanto fossi stato idiota. Avevo una bruna apparentemente di ghiaccio ma con il fuoco nelle vene, ed ero stato totalmente cieco. Solo io potevo uscire con una ragazza e non rendermi conto di quanto fossi stato fortunato!

“Io..." la voce mi tremò per la prima volta nella mia vita mentre stavo sorridendo “...Sono un cretino...ti prego scusami.”

Lei si era voltata a guardarmi. Mi squadrava con attenzioni, studiando ogni mio tratto, dai capelli grondanti glassa, al viso, fino a fermarsi sulle mie labbra. La vidi trattenere il respiro, fino a che, posando le sue mani sulle mie spalle mi spinse con forza contro la parete alle mie spalle. Premette il suo corpo contro il mio e mi sentii attraversare da una scarica elettrica. Si era alzata sulle punte e un dito aveva racconto una scia di glassa sulla mia guancia.

“Sei dolce Nott” si era leccata il dito prima di parlare, e per poco non mi ritrovai a dovermi concentrare su mia nonna, la zia grassa di Albus, e diversa gente orrenda per non fare una pessima figura.

“Ma dovrai fare qualcosa di più...le scuse non bastano”

Poi mi baciò. E a nulla valsero i pensieri su qualche anziana parente, perché mi sentii attraversato da un desiderio che non avevo mai provato. A mia volta la spinsi contro il muro freddo, mentre ricambiavo quel bacio con un urgenza che non avevo mai sperimentato. Non era la prima ragazza con cui stavo, ma era la prima che mi aveva reso uno zimbello. Era perfetta.

Fu lei a interrompere il bacio, spingendomi via con dolcezza.

“Come primo passo va bene Christopher..ma mi aspetto più impegno in futuro.”

Non aggiunse altro, lasciandomi solo nel corridoio, ad osservarla ancheggiare prima di sparire oltre il quadro.

Il mio ultimo pensiero? GRAZIE DI ESISTERE MERLINO!!!!

 

 


 

 

Note Personali:

Eccoci alla riscossa di Hélena! Ammetto di amare molto di più lei rispetto alla sua gemella ma anche una pseudoscrittrice folle come me ha le sue precedenze. Apparentemente dolce, e un po' tonta, alla fine ha tirato fuori la grinta e il nostro Nott ha trovato la sua Giulietta. Inconsapevolmente tra l'altro Chris ha dato vita ad una serie di eventi che si svilupperanno nei prossimi capitoli.

Avviso poi che nonostante altri tre capitoletti siano già belli che pronti purtroppo ci metterò un po' di più a postare. Mi sono rotta un dito e quindi ho la mano destra totalmente fuori uso. Per formattare con l'html ci ho messo due ore usando la sinistra, e quindi non so quanto potrò essere cerele. E mi scuso anche se le risposte ai commenti sono un po' scarne, ma davvero...a digitare un tasto alla volta divento matta.

Comunque, ringrazio tantissimo chi mi segue, chi si ferma anche solo a leggere, e chi mi ha inserito tra le seguite. Sapere che la storia piace è un incentivo anche a scrivere a 4 battute ogni tre ore!

Un grazie particolare per i commenti...mi fanno sempre molto piacere:

a maltrerio: sono così felice che ti sia piaciuto il momento dedicato alla tre ragazze anche perchè era un capitolo al quale tenevo in modo particolare. Dopotutto mi sono ispirata a quello che mi unisce alle mie amiche e spero di non essere scaduta troppo nel melenso. Albus è quello che effettivamente assomiglia di più a suo padre anche se a differenza di Harry, ha quella vena da serpe che manifesta con chiunque. Diciamo pure che è un po' snob quando vuole XD ti ringrazio davvero per i complimenti che ricambio di tutto cuore. Ti seguo sempre, e ultimamente non commento perchè avendo una mano fuori uso faccio una fatica nera anche solo a rispondere qui

 

a mayetta: grazie mille!!! cioè non sai quanto mi faccia contenta sapre che Albus e Sophia sono piaciuti. Erano una coppia che non so, inizialmente mi sembrava un po' fredda mentre scrivevo...adesso spero di aver trovato il giusto equilibrio. Invece la nostra coppia di cugini serpeverde, con le loro controparti Rose e Lily avranno sempre più spazio avanti, e Christopher poverino si è trovato ad essere involontariamente il mezzo per il riavviciamento di entrambi. Scriverei di più ma la mano mi sta facendo pensare quindi grazie davvero un mondo. Baci!!!

 

a baby_bunny: Hélena domina!!! Come previsto eccola che si da da fare a sferrare il suo attacco al cervello e agli ormoni del povero Nott che ha miseramente fallito. Nonostante tutti lui comunque rimane uno dei miei preferiti! Spero che anche questo capitolo possa piacerti e ti ringrazio tantissimo di trovare il tempo di lasciamri un tuo commento. Non sai quanto mi fai felice!

 

a donysailormars: esatto "bacio umido" forever! Anche se insomma, meglio Sophia della Chang. Non sono mai stata una fan di Cho...troppo indecisa e troppo confusa. In quello do ragione alla sfera emotiva da bradipo di Ron. Le ragazze non sono così rimbambite! E Sophia e fatta di un altra pasta...grazie mille per i complimenti. Albus e Sophia solo carini...anche se per me per scrivo...le soddisfazioni maggiori vengono da Rose ed Edward! XD grazie ancora!!!

 



Breve guida ai personaggi e Spoiler:

 

Heinrick Rowan: 34 anni, ex studente di Durmstrang. Insegna da 5 anni Difesa contro le Arti Oscure ad Hogwarts, è ha un discreto seguito di giovani studentesse innamorate grazie ai suoi occhi color ambra e al fascino dato dalla sua apparente scontrosità. E' il direttore della Casata di Grifondoro ed è molto attento al benessere dei suoi studenti. E' figlio di un mago inglese e di una strega di origini tedesche. E' stato anche compagno di scuola di Raiden Vankerkoof.

Raiden Vankerkoof: 35 anni, preside dell'Accademia di Durmstrang. Pur essendo molto giovane si è costruito in patria una fama di uomo inflessibile, che lo ha portato a ricoprire il ruolo di preside. E' considerato uno dei maghi più affascinanti in circolazione dal Settimanale della Streghe. Il settimanale gli ha più volte dedicato la copertina. Biondo, e dagli occhi glaciali è un individuo che non ispira alcuna simpatica, ma è molto legato a suo excompagno, ora insegnante a Hogwarts.

Aleksander Krum: 17 anni, studente di Durmstrang, è il figlio maggiore di Viktor Krum. E' un abile giocatore di quiddich anche se non ha mai raggiunto i livelli del padre. Figlio d'arte, sfrutta spesso la notorietà del padre, ora allenatore della nazionale Bulgara, per far colpo sulle ragazze. Pur non essendo particolarmente bello, risulta avere un certo fascino.

 

Nel prossimo Capitolo:

 “Cosa credi? Hanno assurto mia madre....cioè ce l'hai ben presente tua zia? Più sociopatica di lei. Cioè va bene i diritti degli elfi, ma da bambino mi mandava con delle magliette con scritto CREPA. Ho dei traumi che non hai idea!!!”

Scoppiai a ridere, ripensando ad un bambino con i ricci rossi e la magliettina bianca con scritto "sostieni il CREPA."

 

See you soon

 










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Capitolo 13
*** Lily: Ice Princess Burning ***


Lily: Ice Princess burning

“Possiamo negare il desiderio,

solo fino a quando questo diventa così forte

da bruciarti l'anima”

 

 

 

 

 

 


Nelle ventiquattro ore successive, furono molti gli studenti a inserire il proprio nome nel calice. Anche un paio di grifondoro del secondo anno avevano tentato di farlo, pur non avendo l'età necessaria, ed erano finiti sbalzati a quattro metri di distanza. Quasi tutti i ragazzi tra il quinto e il settimo anno avevano inserito il loro nome, ad esclusione di Rose, che riteneva fosse più interessante fare conoscenza con gli studenti stranieri piuttosto che gareggiarci. La si vedeva spesso in giro con Krum o con Louis Weasley e i suoi amici di Beauxbatons. Anche Molly passava molto tempo con i cugino per metà francese, mostrando di conoscere molto bene la lingua. L'unico a trovare detestabile la presenza della delegazione straniera era Edward che veniva regolarmente trattenuto dai suoi compagni, per evitare che scoppiasse una rissa.

Anche Lily non era entusiasta ma il suo problema principale non era il torneo quanto gli occhi grigi che sentiva su di se ad ogni passo. La notte del ballo, quasi un mese prima l'aveva notevolmente scossa, e a nulla era valso il tentativo di arroccarsi dietro al solito comportamento. Per non parlare del fatto che la costante presenza intorno a lei di coppie felici e allegre le provocava eccessi di nervosismo. Suo fratello pareva fluttuare su una nuvoletta, con Sophia che non era mai stata così dolce e sorridente. Hélena dal canto suo, aveva scoperto che non serviva essere compiacente, ma che essendo semplicemente se stessa riusciva a farsi comprendere meglio da Chris. E il nostro Nott? Sembrava un'altra persona, e più Nenè lo trattava con durezza, più lui sembrava in paradiso. Dopotutto si sentiva in colpa, e quindi seguiva la Zabini come una puffola innamorata.

Fortuna che anche Malfoy non fosse così felice. L'ultimo periodo l'aveva messo seriamente sotto pressione. Sapeva perfettamente che a suo padre avrebbe fatto piacere la sua partecipazione al torneo, ma non riteneva di averne particolarmente voglia. Certo, la delegazione femminile di Beauxbatons era un incentivo interessante per fargli cambiare idea. Una brunetta in particolare, di nome Ameliè si era presentata la sera prima alla fine della cena, ma per quanto carina scompariva di fronte alla Potter.

 

 

LILY:

 

Il tempo mi volò di mano, e tra una lezione e l'altra si era già fatta l'ora di cena. Ero in bagno e stavo lottando con i miei capelli. Avevo ereditato da mia madre il colore rosso e caldo dei Weasley, ma i miei non erano lisci a impalpabili come i suoi. Erano lunghi, indomabili e ricadevano in morbide onde sulle spalle. In una giornata di pioggia come quella si erano fatti impettinabili. Abbandonai qualunque intento e usando un semplice incantesimo li lisciai. Guardando il mio riflesso mi sentii stranamente diversa. Come se quel piccolo particolare potesse cambiare totalmente la mia immagine. Sbuffai, e allungai le mani verso un nastro verde per legarli, per poi ripensarci, lasciandoli com'erano.

“Ehy Lils...datti una mossa che dobbiamo scendere”

Le gemelle erano già pronte, e mi guardavano sedute a gambe incrociate sul mio letto. Erano tutte e due sorridenti, perfette nelle loro divise con i colori della nostra casata.

“E se non venissi”

“E se il calice facesse il tuo nome” solito eco gemellare

Ripensai per un secondo al calice di cristallo che bruciava di un fuoco azzurro e vivo al centro della Sala. Chi cavolo me l'aveva fatto fare di inserire il mio nome li dentro?

“Potrei rifiutare...darmi assente, malata”

“No che non puoi...”

“Esatto....è un contratto insindacabile e vincolante, e poi non è detto che ti estraggano”

Avevano sempre la risposta pronta, tanto che decisi di ignorare le loro proteste mentre infilavo il gilet sulla camicetta candida. Un'ultima occhiata verso lo specchio della stanza, e mi girai verso le mia amiche che continuavano a borbottare.

“Allora? Scendiamo?”

Si scambiarono un'occhiata che non compresi, mentre scendevo le scale. Ero quasi in Sala Comune quando mi sentii afferrare. Stavo per borbottare quando mi ritrovai nello stanzino che faceva da deposito per bauli vuoti, vecchi materassi e altre cose. Vidi le mie amiche guardarsi intorno e sfilare di fronte a me, oltre un breve spiraglio della porta, ma non le richiamai. Avevo riconosciuto il tocco su di me, il profumo maschile che aveva colmato la piccola stanza.

“Non c'è niente tra Chris e te vero? Anche Krum...è solo un gioco?”

Me lo sussurrò all'orecchio, mentre posava le mani sulle mie spalle. Sentivo il suo respiro regolare alle mie spalle, le sue dita accarezzarmi lentamente.

“Hai detto che non saresti stata di nessuno” la sua voce tradì fastidio, e forse – almeno mi piace pensarlo – gelosia.

“Ho detto che non sarei mai stata tua...non ho mai detto di voler entrare in convento”

A quel punto mi costrinse a girarmi, e anche se al buio non potevo vedere i suoi occhi era come se percepissi il suo sguardo su di me.

Rimasi fredda, inerme, come una bambola. Non volevo dargli la soddisfazione di vedermi tremare.

“Lily...Lily...quante bugie che racconti....a me, ma soprattutto a te”

La sua voce era diventata canzonatoria, cosa che non potevo sopportare, e fu in quel momento che ogni fibra del mio essere reagì con fin troppa veemenza.

Mi alzai sulle punte dei piedi, avvicinando il mio viso al suo. Soffiai appena sulle sue labbra, sentendolo irrigidirsi

“Malfoy...sicuro di non essere tu quello ossessionato?”

Mi sfuggì una breve risata, convinta di averlo finalmente messo a tacere, ma per tutta risposta, posò le sua mani suoi miei fianchi stringendomi a se. Avevo il respiro bloccato, ed era come se potessi percepire solo lui, la sua presenza, le sua mani su di me.

Non avevo nemmeno la forza di divincolarmi, e forse, non lo desideravo nemmeno. Posò un lieve bacio sul mio collo, prima di spingermi con le spalle contro il muro di pietra.

“Attenta Potter...potresti bruciarti se giochi con il fuoco.”

Le mie mani avevano trovato posto sulle sue spalle, in un gesto del tutto naturale. Le feci scivolare in una lenta carezza, fino al suo viso, catturando una ciocca bionda e impalpabile.

Anche se era buio immaginai il sorriso compiaciuto sul suo bel viso pieno di arroganza, e lo tirai a me, con più forza di quanta credessi di possedere.

“Vuoi un gioco al massacro? Ti accontenterò...”

Emise un lieve gemito di dolore, mentre gli tiravo i capelli, e posando una mano sul muro, accanto al mio viso, mi sfiorò le labbra con le sue.

Mi sentii attraversare da una scarica elettrica, e per una volta desiderai di rispondere solo ai miei istinti, e non a quello che mi diceva il cervello. Ma non approfondì il contatto, ne mi baciò come avrei desiderato.

“Oh piccola Lilian...tu mi desideri molto più ti quanto sia pronta ad ammettere...e io sono una persona paziente.”

Si divincolò dalla mia presa, allungando il braccio per farmi segno di uscire. Raddrizzando la schiena, mi scostai dal muro sfilando di fronte a lui e attraversando la Sala Comune deserta. Ma prima di sparire dietro al quadro non potei fare a meno di voltarmi a guardarlo. Mi aveva seguito e ora che lo potevo vedere alla luce, il suo sorriso sardonico, con i capelli biondi che io stessa avevo scompigliato, e gli occhi grigi più scuri per la fame di me, rimasi quasi abbagliata.

“Non voglio essere una delle tante Malfoy...non me lo posso permettere.”

Non attesi la sua risposta ma corsi a cena senza voltarmi.

 

Krum era vagamente insopportabile. Non che fosse un brutto ragazzo anzi..il problema era il modo in cui trattava tutti, quasi dovessimo essere in costante adorazione. A qualche posto da me Christopher lo stava fissando con palese disprezzo, e posando una mano sul ginocchio di Hélena gli lanciò un'implicita provocazione. Potevo sentire la sfida scorrere, anche se la mia amica, più che mai compiaciuta, si era voltata, baciando in maniera piuttosto sensuale Nott di fronte a tutti. Poi come nulla fosse era tornata alla cena e alla chiacchiere con gli altri. Inutile dire che Chris si ritrovò così stordito da evitare scenate a tavole. Una storia tutta diversa invece quella di Ed e Scorpius che avevano assunto un atteggiamento di condiscendenza, quasi volessero mettere in chiaro di essere palesemente superiori.

Il clima al tavolo era seriamente soffocante, e fu con estremo sollievo che dopo la cena vidi scomparire il mio piatto e calare il silenzio.

La McGranitt seguita da Blaise Zabini stava attendendo che il calice che crepitava di fiamme azzurre al centro della sala trasmettesse i nomi di chi avrebbe partecipato.

Tutti erano più o meno emozionati, mentre io aspettavo solo che terminasse il banchetto per tornarmene al dormitorio, per togliermi dalla testa la sensazione delle mani di Malfoy su di me.

 

“Ebbene...ora è il momento in cui il calice nominerà i campioni” la preside prese i fogli che il calice aveva rispedito al mittente, porgendoli all'altro perché controllasse a sua volte.

“Per Hogwarts gareggeranno: Richard Osbourne, Corvonero, quinto anno; Vivianne McLean, Tassorosso, sesto anno;” quanto fece il nome della prima ragazza di Albus al nostro tavolo calò un silenzio totale, con facce dal più al meno disgustate “Hugo Weasley, Grifondoro, quinto anno” e qui partì un applauso un po' più caldo che per Ric “e per finire” vidi la McGranitt assumere un aria vagamente stupita mentre leggeva i nomi “Scorpius Malfoy, Serpeverde, settimo anno; Lilian Luna Potter, Serpeverde, quinto anno e come sostituto in caso di impossibilità di uno dei partecipanti Edward Zabini, Serpeverde, settimo anno.”

Il nostro tavolo esplose in una specie di boato, mentre io mi guardavo intorno vagamente sopraffatta. Sentivo gente congratularsi con me, ma sorridevo forzatamente. Vennero poi nominati i campioni delle altre scuola tra i quali Krum, per Durmstrang, e e ovviamente Ameliè Fountain e anche il mio cuginetto per Beauxbatons. Al termine dello scrutinio ci fecero alzare, per seguire il professore e il signor Zabini fuori dalla Sala Grande. Ci lasciarono qualche minuto in attesa prima che giungesse un signore per farci firmare un registro.

Durante quei minuti avevo pensato a mille scuse diverse per tirarmi indietro. Non che avessi paura, ma volevo essere coinvolta il meno possibile.

Dopo qualche minuto la preside ci prese in disparte, guardandoci con aria piena di comprensione. A me non era antipatica, anzi, mi aveva sempre trattato in maniera estremamente gentile in questi anni. Credo che in me rivedesse mia madre alla sua età, così come pernso le sia spiaciuto un pochino che i figli di due dei suoi alunni preferiti fossero finiti proprio a serpeverde.

“Ragazzi, vi ricordo che da questo momento rappresentate la scuola e qualunque vostro comportamento scorretto nuocerà non solo a voi ma a tutta Hogwarts. Detto questo, chi di voi quest'anno dovrà sostenere l'esame sarà felice di sapere che sarà esonerato, ma che farà fede la media di fine anno.”

La McLean si era avvicinata con aria melliflua sedendosi accanto a me.

“Una Potter e un Weasley...come dire...il marchio degli eroi anche su questo torneo. Comunque, a quanto pare siamo le uniche due ragazze, dovremmo collaborare beh..” si era passata una mano tra i capelli lunghi e lisci mentre sproloquiava e sue solite cose inutili “in questo modo, capo ad una settimana penderanno dalla nostre labbra.”

Mi voltai seccata, squadrandola con malcelata ironia “McLean, il fatto che non abbia partecipato alla tortura che ti hanno inflitto i miei parenti, non significa che io per te provi simpatia..anzi trovo discutibile il tuo gusto nel parlare, nel vestire, in qualunque cosa tu faccia, dica e pensi...quando a trasformare gli altri quattro in zerbini...se ci riesci fammi sapere”

Se ne andò parecchio infastidita dalla mia risposta, e quando finalmente fummo liberi di tornare nelle nostre sale comuni, mi affiancai a Hugo che era decisamente iperfelice della nomina.

“Lils, ma ci pensi...Campione! Mamma e Papà saranno entusiasti”

Gli diedi una pacca sulla spalla mentre lui mi posava gentilmente un braccio sulle spalle.

“Invece tu cuginetta non mi sembri per nulla contenta”

“Si vede tanto?” domandai, voltandomi e osservando Scorpius ed Edward che si erano attardati a salutare il padre di quest'ultimo.

“Si...e mi sembri anche strana in questo periodo. Qualcosa non va?”

Ci pensai un secondo prima di annuire. Tanto valeva sputare il rospo, anche se prima gli fece promettere con la nostra stretta di mano segreta di non farne mai parola con nessuno. Era una stupidaggine che si eravamo inventati quando eravamo bambini e venivamo lasciati a casa di nonna Molly. Lui era nato ad aprile e io maggio, quindi siamo cresciuti insieme e nei lunghi pomeriggio eravamo arrivati a considerarci come fratello e sorella.

“Forse....ecco....” mentre mi accompagnava verso i sotterranei, cercai le parole giuste per non fargli prendere un infarto “...forse, potrebbe piacermi Malfoy”.

Lo vidi sbiancare, sgranando gli occhi. Pareva senza parole, prima di scoppiare a urlare a pieni polmoni.

“Lils ma sei sotto IMPERIO?!?”

“Abbassa la voce idiota”

“SCORPIUS?!? Ma mi prendi per il culo?”

“Stai zitto...lo vuoi far sapere a tutta la scuola?”

Lo trascinai dietro la statua della strega “bona”, e iniziai a rispiegare

“Hugo, per favore! Smettila di strillare come un goblin con la spruzzolosi!!! Ho solo detto che potrebbe piacermi...e poi...lui...non è così male”

“Lils...ma ti senti? Cioè ma sei connessa! Sai di chi stiamo parlando? Scorpius Malfoy..cioè dai, è il migliore amico di tuo fratello, oltre che beh, il figlio di un mezzo sociopatico!

“Ma se lavora al ministero!” stavo cercando di obiettare alle sue parole, ma stavo perdendo di convinzione.

“Cosa credi? Hanno assurto mia madre....cioè ce l'hai ben presente tua zia? Più sociopatica di lei. Cioè va bene i diritti degli elfi, ma da bambino mi mandava con delle magliette con scritto CREPA. Ho dei traumi che non hai idea!!!”

Scoppiai a ridere, ripensando ad un bambino con i ricci rossi e la magliettina bianca con scritto sostieni il CREPA.

Lo abbracciai di slancio, nascondendo la testa nell'incavo del suo collo, mentre mi stringeva in un abbraccio fraterno. Mi sentivo protetta con lui, e accettata.

“Cuginetta...io..beh..mi sta sulle scatole quel tizio, ma se davvero ti piace...hai il mio sostegno”

Mi strinsi maggiormente al mio cugino gigante, prima di sciogliere la presa.

“Grazie mille Hugs...” odiava quel soprannome e lo vidi storcere il naso. Gli pasai un bacio sulla guancia, per poi continuare “..comunque non so come andrà. Vedrò cosa fare, comunque tu non dire nulla a nessuno...sopratutto ad Albus!”

Dopo le infinite rassicurazioni, mi scompigliò i capelli e poi fuggì verso la torre. Eravamo fuori ben oltre il coprifuoco e ora che eravamo dei campioni non potevamo permetterci punizioni.

 


 

Note Personali:

In primo luogo vorrei ringraziare chi ha avuto la pazieza di aspettare questo capitolo. Mi spiace tantissimo aver allungato i periodi di attesa ma purtroppo con la mano dolorante e le dita steccate faccio davvero fatica a scrivere, formattare e postare i capitoli. Ci metto delle ore anche solo a scrivere una riga. Mi sento un po' un caso umano XD

 

Comunque, vorrei ringraziare di cuore tutti coloro che continuano a seguire questa ff, a quanti l'hanno salvata tra le preferite e anche a tutti coloro che trovano il tempo di fermarsi a leggere. Un grazie sentissimo anche a chi trova sempre il tempo di lasciarmi un commento ed è proprio a mayetta, maltrerio, baby_bunny e rebby che dedico questo capitolo. Le vostre parole mi fanno così felice che anche così ho voluto comunque postare questo capitoletto che è tutto per voi.

Scendendo nel dettaglio:

a mayetta: Spero di averti in parte accontentato visto che tre dei cinque nomi che hai fatto per la squadra sono stati scelti, e per le altre casate ho composto una team un po' particolare. L'elemento di Vivianne è un po' destabilizzante ma sperò sarà interessante vedere come si evolverà la situazione interna alla squadra. E comunque nuovamente ci hai preso con il piccolo spoiler. Ti ringrazio anche tantissimo per il tuo messaggio...ti avrei risposto ma ci metto due ore a scrivere solo ciao, e anche per questo commento mi sto impegnando parecchio XD Spero davvero che questo capitolo possa piacerti!!! E per Krum, sembra un idiota ma sotto sotto qualche qualità ce l'ha anche lui. Non che suo padre fosse una cima ma insomma....per il futuro mi auguro darà prova di essere un po' meglio rispetto a come appare. Lui è destinato tra l'altro ad essere la chiave di volta nel rapporto di alcune coppie, quindi...chissà cosa accadrà? Spero di averti incuriosito almeno un po' e che l'aggiornamento di oggi sia all'altezza dei precedenti.

a maltrerio: grazie davvero tantissimo per il commento e per i complimenti che ricambio davvero di tutto cuore. La tua ultima ff sulla figlia di Scorpius e Lily era bellissima...mi sono anche un po' commossa. E grazie anche per gli auguri per la mia mano! Sto facendo il possibile per rimettermi e tornare a postare con una certa velocità. Comunque si Hélena, un po' come Lily si era semplicemente data un ruolo perchè le veniva più facile essere quella dolce e carina, ma poi ha preferito mostrarsi per quella che è... ovviamente il povero Chris è rimasto travolto. Per quanto riguarda la somiglianza tra Albus ed Harry, effettivamente sono d'accordo con la tua ottica, anche se non so...io harry l'ho sempre visto un po' come una sfigatello. Dopotutto lui riesce sempre a cavarsela grazie ai suoi amici, mentre Albus punta più in alto, ed è un po' un tipo solitario. Per quanto lui e Scorpius siano amici non ha un tipo di rapporto come Harry aveva con Ron. Comunque ben vengano le somiglianze...dopotutto anche noi ricordiamo un po' i nostri genitori. Per il resto davvero grazie per il sostegno costante!!! Un bacio, Benny

a rebby: Sono così felice che Hélena ti abbia fatto cambiare idea, e comunque il termine insapore è esattamente quello che avrei usato io. L'avevo immaginata proprio così, un po' scialba per quanto carina, e nascosta un po' dalla gemella...per poi fiorire all'improvviso dimostrando il suo valore. Mi sono sempre piaciuti i personaggi che scopri dopo un po' e che ti fanno cambiare idea.....e sono davvero contenta di esserci riuscita. Ti ringrazio ancora per i complimenti che ricambio...seguo la tua ff anche se con il dito mezzo piallato non sono riuscita a commentare come avrei voluto. Grazie ancora ..alla prossima!

a baby_bunny: Gli spoiler di Hugo fanno ridere anche me quando li rileggo....mi diverto troppo a mettermi nella sua ottica. Alla fine è forse il più simpatico del gruppo, oltre a essere il più dolce. Hélena e Chris ormai veleggiano...e lui è diventato un uomo zerbino....chissà quanto riusciranno a durare senza scannarsi. Dopotutto sono due serpi...ed Ed....beh, uno Zabini innamorato e geloso a me spaventerebbe! Più avanti si vedrà come reagirà Rose a tutta questa gelosia....Spero che questo capitolo dedicato alla nostra regina di ghiaccio possa piacerti! Il mio dito è ancora un po' devastato e di coccole purtroppo non se ne parla...è già tanto se non si lamentano XD Comunque alla prossima che spero sia molto a breve...farò il possibile...un bacione!

 


Spoiler Prossimo Capitolo:


“Non del tutto...anzi...secondo te, è giusto dare una seconda possibilità? Cioè...anche se qualcuno ci ha deluso?”

Mi guardò un po' perplesso prima di inclinare la testa da un lato con aria pensierosa.

“Dipende da te Rose...quanto vuoi bene alla persona che ti ha deluso, e quanto sei disposta a perdonare....” fece una pausa prima di alzarsi per scendere a cena “si dice che la più alta forma di amore sia il perdono.”

 

Alla prossima.....

Benny

 

 










 

 

 

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Capitolo 14
*** Rose: The dark side is Magic ***


Rose: The dark side is magic

“La passione divora l'anima,

l'amore la colma,

vivendole entrambe possiamo diventare immortali”

 

 

 

 

Ad una settimana dalla nomina dei campioni tutto sembrava essere tornato alla normalità, almeno in apparenza. Le lezioni vedevano la presenza tra i banchi degli studenti stranieri che con le loro divise spiccavano in mezzo alla folla. Alcuni di loro poi erano davvero preparati e spesso entravano in competizione con i primi della scuola. Fu così che Rose ed Ameliè Fountain iniziarono a scontrarsi. La brunetta trovava interessante comparire ogni qualvolta ci fossero Edward o Scorpius nei paraggi, impedendo ovviamente alla Weasley di poter finalmente chiarire con il serpeverde. Dopo che le aveva sussurrato di fronte a Krum quanto fosse inutile negare di essere attratta da lui , lei aveva deciso di parlargli. Odiava essere messa sotto pressione, e anche alla cugina non andava meglio: era alle prese con i suoi sentimenti contraddittori verso Scorpius. Molly guardava i quattro ogni sera a cena e trovava che non avesse senso il loro comportamento. Ma del resto anche lei iniziava ad essere un po' confusa. Richard era tutto quello che una strega avrebbe potuto desiderare: biondo, bello, intelligente, sensibile, ottimo giocatore di quiddich, ottimi voti. Il solo problema era che non era in grado di dare un nome a quelle emozioni nuove, e Ric da bravo ragazzo non aveva alcuna intenzione di metterle fretta. Albus e Sophia, insieme a Hélena e Christopher veleggiavano tranquilli e sereni. E se i primi due erano ormai una coppia conosciuta da tutta la scuola, Nenè aveva scoperto che l'unico modo per tenere Nott a bada era lasciarlo sulla corda. Ovviamente, ogni volta che lo baciava, sarebbero stati in grado di illuminare a giorno la Sala Comune per quanta elettricità erano in grado di scatenare. E Hugo e Cassie? Beh...non erano ancora arrivati a casa i voti di metà semestre.

 

ROSE:

 

“Porco Merlino come la odio”

“Chi?”

Mooren camminava al mio fianco lungo il corridoio del primo piano. Era appena finita un'estenuante lezione di incantesimi e volevo solo godermi l'ora buca in tutta tranquillità in biblioteca.

“Quella nanerottola francese”

Indicai qualche metro di fronte a noi, e la suddetta stava camminando in mezzo a Malfoy ed Edward. Strinsi maggiormente i libri al petto tenendo sotto controllo il desiderio di disintegrare quell'idiota che si era intromessa.

Ero troppo concentrata, sulla figura di Ed, per notare il sorriso malizioso e maligno di quella che ritenevo la mia migliore amica.

“Il lupo perde il pelo ma non il vizio eh?”

“Mi ha assicurato di volere solo me” ribattei involontariamente acida.

“Se lo dici tu”

 

Due ore dopo, dopo aver cercato inutilmente di studiare ero scesa in Sala Grande per prendermi una mela. Non avevo molta fame, e poi Hugo se ne era uscito dicendo che ero grassa. Lui si che è uno che sa dire sempre la cosa giusta al momento giusto. Mi sedetti in un angolo appartato del nostro tavolo, scavalcando la panca e appoggiando la mia borsa accanto a me. Mi versai del succo nel bicchiere e presi a concentrarmi sul libro che avevo di fronte. Bevvi un sorso e poi come capitava sempre mi persi nella lettura dei racconti di Beda. So che quanto possa apparire infantile ma quel libro me lo aveva regalato mia madre alla mia ammissione ad Hogwarts, e la sua lettura era per me di grandissimo aiuto. Ogni volta che mi sentivo triste o depressa, mi bastava pensare a uno di quei racconti per sentirmi di nuovo una bambina spensierata.

“Cosa leggere tu?”

Una voce con una profonda inflessione straniera mi aveva riscosso, e rialzando lo sguardo mi trovai a sorridere automaticamente ad Aleksander. So che i più lo detestavano ma io lo conoscevo fin da quando eravamo piccoli. Sapevo perfettamente che infondo non era cattivo, anzi. Si divertiva a fare il montato ma sotto sotto era molto più attento di quanto si potesse credere.

“Delle favole...i racconti di Beda il Bardo! Sono bellissimi anche se sono un po' da bambini...mi rilassano”

“Tu leggere libvi pve bamvini? Tu essere matta!”

Sorrise sedendosi accanto a me, come facevamo fin da bambini quando suo padre veniva a trovarci, parlammo del più e del meno per quasi mezzora.

Stavo per alzarmi per andare alle lezioni del pomeriggio quando un ragazzino biond con la divisa di serpeverde – mi pareva si chiamasse Giles – si fece avanti lasciandomi una busta, prima di scappare via. Aveva un'aria familiari e solo dopo qualche secondo riuscì a ricollegarlo alla prima sera, quando Edward era ricomparso.

“Qvalche cosa non andare bene?”

Mi girai verso Aleksander rassicurandolo. Sapevo di aver assunto un'espressione dubbiosa, ma scusandomi lo lasciai solo. Non so perché ma non volevo leggere di fronte a nessuno quella lettera, e una volta fuori dalla Sala Grande, andai a sedermi su una delle panche di pietra che davano sul porticato de cortile interno.

 

“ Troviamoci alle 22.00 dietro alla statua della strega orba. Ho bisogno di parlarti...e tranquilla ho promesso che non ti bacerò a meno che non me lo chieda tu, quindi fatti viva. E' un problema che riguarda altri, non me”

 

Lessi il biglietto due volte, senza comprendere appieno cosa volesse da me. Avevo di fronte a me due possibilità: andare o non presentarmi?

Passai l'intero pomeriggio in attesa di capire cosa volessi realmente. Non che fosse difficile in realtà.

Saltai la cena e rimasi a studiare nella sala comune, sotto lo sguardo preoccupato di Alan. Assomigliava così tanto a suo padre che è sempre stato un po' come uno zio per me e Hugo. Lo vidi alzarsi e venire verso di me, guardandomi con il occhioni nocciola da cucciolo indifeso.

“Rose...tutto bene?”

La sua voce suonò incerta e mi ritrovai a sorridergli come in un riflesso facendogli cenno di diniego con la testa.

“Non del tutto...anzi...secondo te, è giusto dare una seconda possibilità? Cioè...anche se qualcuno ci ha deluso?”

Mi guardò un po' perplesso prima di inclinare la testa da un lato con aria pensierosa.

“Dipende da te Rose...quanto vuoi bene alla persona che ti ha deluso, e quanto sei disposta a perdonare....” fece una pausa prima di alzarsi per scendere a cena “si dice che la più alta forma di amore sia il perdono.”

Rimasi shockata dalla sua acutezza in quel frangente, e mi sorrise prima di scomparire dalla mia vista. Mi ritrovai da sola a fissare un punto imprecisato di una sala comune deserta e presi a raggomitolarmi sul divanetto, piegando le ginocchia contro il petto e abbracciandole.

Non so quanto tempo rimasi in quella posizione a cullarmi nei miei dubbi, ma ripensai ad ogni singolo sguardo, ogni singolo bacio. Ero davvero disposta a rinunciare a tutto questo? A rinunciare ad Edward?

 

Gli altri rientrarono dopo la cena, e quasi tutti attorniarono il povero Richard chiedendogli particolari sul Torneo che ovviamente lui non poteva ancora sapere. Continuava ossessivamente a ripetere che sarebbe stata una prova a squadre ma che non era a conoscenza di altro. Avrei riso della situazione perché nonostante avessimo vinto la coppa delle case due anni prima, nelle nostra sala comune regnava quasi sempre una certa tranquillità. Però da quando uno di noi era diventato campione della scuola tutti quanti erano impazziti: deliro di onnipotenza generale.

Mi alzai, cercando di non farmi vedere e uscii nel corridoio. Ero brutalmente in anticipo ma forse era meglio, così avrei avuto più tempo per scappare.

“Sei in anticipo”

Avevo appena svoltato nel corridoio del quarto piano totalmente deserto, quando la sua voce si era fatta strada nel silenzio. Feci il giro della statua, trovandolo già seduto in quello che era un piccolo passaggio.

“Anche tu..”

Glielo feci notare sedendomi su un gradino accanto a lui. Rimanemmo in silenzio qualche minuto, e osservai la statua con molta più attenzione del solito. Sentivo il suo sguardo su di me, e non volevo dargli l'impressione di essere agitata.

“Non ti ho chiesto di venire per parlare di noi...ma perché ho bisogno del tuo aiuto”

Parlava con un tono piatto, e aveva distolto lo sguardo, come se non volesse incontrare direttamente i miei occhi. Appoggiai le spalle contro il muro freddo, guardandolo frontalmente. Una mia gamba era casualmente tra le sue, ma non ci feci molto caso, ma con condiscendenza gli feci cenno di continuare e mi rispose con un vago sorriso.

“Ti sei accorta dello scambio di sguardi tra mio cugino e Lils”

“Certo...non sono cieca! Se ne accorgerebbe chiunque”

“Bene” assunse un tono soddisfatto prima di continuare “Scorpius sta per diventare matto a furia di consumarsi per lei. Credo che darà presto fuori di testa...anche perché con lo scherzetto di Christopher per poco non gli prendeva un infarto.”

Ero incuriosita e doveva essersene accorto perché il suo sorriso si fece più marcato. Era un arrogate, ma probabilmente era anche il ragazzo più bello di tutta la scuola. Almeno ai miei occhi.

“Cosa c'entra Nott con mia cugina?”

“Ah beh....l'ha tampinata per un po', convincendo mio cugino a velocizzare i tempi d'azione”

Ancora un po' e si sarebbe messo a gongolare, e senza pensarci gli diedi una leggera spinta sulla spalla avvicinandomi.

“Sei un pallone gonfiato”

“Mai negato dolcezza...e comunque cosa fa? Tocchi?”

Arrossii ma non gli diedi assolutamente la soddisfazione di vedermi indietreggiare. Sollevai lo sguardo per incontrare i suoi occhi blu, per poi arricciare il naso con aria sdegnosa.

“Sia mai Zabini...la tua virtù è al sicuro con me...continua...non capisco in cosa potrei esserti utile”

“Oh Rosie...a tante cose...” mormorò malizioso prima di continuare “comunque l'idea sarebbe quella di sviare Krum da te, facendolo concentrare su Lily. Un piccolo sacrificio per te, ma diciamo che è per una buona causa” e sulle ultima parole serrò la mascella, come se fosse indispettito.

Scrollai la testa e mi giocai la carta di quella che intuivo essere la stessa gelosia che provavo io a pensarlo con altre ragazze.

E in quel momento compresi, che potevo cercare di ignorarlo, di dimenticarlo, di cancellarlo, ma ormai Edward Zabini era entrato nel mio cuore e della mia testa. Non ne sarebbe più uscito.

Gli poggiai una mano sul petto, sporgendomi leggermente verso di lui.

“E se a me piacesse avere Krum intorno? Perché dovrei rinunciarci? Sai, ha un fascino così freddo e nordico”

Percepii il suo irrigidirsi sotto il mio tocco, e gli occhi blu velarsi di qualcosa che non seppi definire in quel preciso istante.

Aveva una prontezza di riflessi degna di ogni buon cercatore, e mi afferrò per una gamba così velocemente che non fui in grado di opporre resistenza. Non che fosse nei miei interessi tra le altre cose. Fu così che mi ritrovai seduta sulle sue gambe, mentre le sue mani mi accarezzavano i fianchi con un tocco più che mai possessivo.

Ci guardammo negli occhi per un attimo che mi parve infinito, e sapevo che non avrebbe fatto nulla fino a che non gli avessi detto quello che voleva sentire.

“Baciami Zabini...ora...qui....subito” e glielo sussurrai ad un orecchio, prima di tornare a guardarlo. Pensai che avrebbe colto al volo l'occasione ma rimase fermo, ad osservarmi. Gli accarezzai le labbra con un dito, mentre sostenevo il suo sguardo, ma inaspettatamente mi bloccò entrambe le mani.

“Non è un gioco Rose. Non per me....” il mio sorriso malizioso si era spento, e la sua risolutezza mi scosse profondamente “...sei troppo importante. So di aver sbagliato, ma non ti ho mentito prima, e non lo farò neppure ora. Voglio solo te...non c'è nessun altra, e voglio che anche per te sia lo stesso”

Non appena ebbe terminato l'ultima parola mi lasciò liberi i polsi, e fece per scostarmi per alzarsi, ma per una volta decisi di rischiare.

“Cosa credi Zabini...di potermi parlare così e poi di potertela squagliare?” Lo vidi senza parola e ne approfittai per continuare “Adesso tu stai zitto e mi ascolti...No me ne frega nulla delle altre, non mi interessa nulla del passato...io voglio te, sempre, quindi...da ora in avanti sarai il mio ragazzo. E quando dico mio...significa che la prima che ti si avvicinerà finirà al San Mungo.”

Scoppiò a ridere prima di darmi un breve bacio a stampo assolutamente non soddisfacente

“Sai Weasley...non ti facevo un tipo così vendicativo...e comunque, sono fuori dal mercato. La Mia ragazza non apprezza che passi il mio tempo con le altre”

Mi avvicinai, disegnando il suo labbro inferiore con la punta della lingua. Lo sentii trasalire poi mi rivolse il suo sorriso da mangiastreghe che tanto mi piaceva e mi baciò, stringendomi a se. Fu un esplosione, un qualcosa che non sono in grado di descrivere, mentre il nostro contatto si faceva sempre più famelico. Avevamo atteso così tanto che nessuno dei due pareva intenzionato a porre fine a quel momento. Un rumore lungo i corridoio, ci bloccò di scatto, e quando una centenaria Mrs Purr sgambettò superandoci scoppiamo a ridere. Non ci aveva notati perché eravamo nascosti dalla statua. Eravamo senza fiato e posando la fronte contro la sua raccolsi i pensieri. Ero seduta in braccio a Edward Zabini, uno dei ragazzi più ricercati di Hogwarts, e avevamo appena smesso di baciarci, non senza un certo trasporto. Io, secchia Weasley stavo trescando in un corridoio! Avrei dovuto inorridire, invece la cosa mi colmava di una gioia indefinita. Sentii la sua mano accarezzarmi il viso e riaprii gli occhi.

“Rose...tu mi togli qualunque capacità di ragionare...” lo disse quasi con rabbia prima di tornare a baciarmi, e quando dischiusi nuovamente le labbra per permettergli di approfondire il contatto mi sfuggì un lieve gemito. Se io non gli permettevo di ragionare, lui mi toglieva qualunque capacità mentale, lasciandomi solo addosso un cocente desiderio.

Qualunque promessa di aspettare il momento giusto mi sembrava così priva di senso, e quando le nostre mani trovarono da sole la strada sui nostri corpi ebbi la sensazione che fosse tutto giusto e naturale. Sentii il suo tocco delicato risalire lungo le gambe nude sotto la gonna, mentre senza nemmeno accorgermene gli avevo sbottonato metà della camicia. Quando posai le labbra sul suo collo, accarezzandogli la pelle diafana del petto, si bloccò di scatto, fermando le mie mani e interrompendo la magia di quel momento. Eravamo di nuovo senza fiato, e mi scostai stupita e incerta.

“Ho fatto qualcosa....che....insomma...qualcosa che non dovevo?”

Odiavo la mia insicurezza, ma non ero preparata a quello che stava accadendo. Il mio corpo mi suggeriva pensieri che non avrei mai immaginato. Non ero una puritana, ma nemmeno una che salta addosso ad un ragazzo dietro ad una statua.

“Tu sei semplicemente perfetta...è che...non voglio affrettare nulla Rose...io tengo troppo a te. Non voglio che la nostra prima volta sia in mezzo ad un corridoio. Voglio avere tutto il tempo del mondo....”

Mi baciò di nuovo, con estrema dolcezza, prima di alzarsi, e aiutandomi a seguirlo. Ci ricomponemmo in fretta, e mentre gli abbottonavo la camicia lui, mi riavviò una ciocca di capelli dietro ad un orecchio.

“Sei mio Zabini...”

“E tu sei mia Weasley”

Qualunque altro pensiero per quella sera era stato assolutamente bandito dalle nostre teste.

 

 

 


 


Note Personali:

Ed ecco il nuovo capitolo che come alcuni di voi aveva indovinato dallo spoiler vede coinvolti Ed e Rose che finalmente si sono dichiarati definitivamente. Certo non sempre le cose vanno secondo le previsioni e rimane sempre lo spettro di Mooren all'orizzonte. Lasciamoli nella loro nuvoletta dorata almeno per un po' comunque. Per il resto il nostro Zabini sta imbastendo il piano per dare la scossa definitiva al cugino che in ogni caso nel capitolo precedente si è comunque dato da fare.

Per rispondere comunque a quanti mi hanno domandato anche via mail del torneo, l'unica differenza sostanziale tra la mia FF e i libri è che le prove non saranno singole ma a squadre.

Sono ancora un po' bloccata con la mano quindi purtroppo devo essere estremamente sintetica. Ringrazio comunque tutti coloro che mi hanno aggiunto tra i preferiti e le ff seguite e spero che continuerete a leggere e magari a lasciarmi qualche piccolo commento. Ovviamente spero che tutti coloro che si fermano anche solo a leggere cinque minuti quello che scrivo siano soddisfatt e che la fine del capitolo li lasci quantomeno sorridenti.

Un grazie di cuore inoltre va a Mayetta, Maltrerio e baby_bunny per la loro recensione e per il loro sostegno costante!

a Mayetta: Tu puoi dirmi tutto quello che vuoi XD e comunque di stanzini in quella scuola non ce ne saranno mai abbastanza. Poveri ragazzi vivendo tutto il giorno insieme se lo meritano un po' di svago in qualche angolo buio non credi. L'importante è variare quindi mai lo stesso posto XD Comunque grazie mille per i complimenti e spero che anche questo capitolo possa piacerti. Non è direttamente su Lil e Scorpius, anche se di loro si parla indirettamente (Ed ci lascia intendere che il povero Malfoy sia in delirio ormonale). A farla da padroni sono Zabini e Rose, altra coppia elettrica. Ho voluto essere buona con loro, dedicando questo capitolo alla pace anche se posso anticiparti che sono un po' cattiva con i miei personaggi quindi le cose non vanno mai come dovrebbero (i prossimi capitoli saranno un po' turbolenti). Riguardo alla gelosia di Scorpius comunque diciamo che in questo momento lui ha un approccio molto più fisico verso Lily. Ha un po' una sfera emotiva ghiacciata quindi per il momento ha preso atto di desiderarla come hai capito...per arrivare a qualcosa di più avrà bisogno di una spintarella (alias calcio nel sedere). Krum non è poi così pessimo...è solo egocentrico all'inverosimile. Dovrà un po' lavorare sul suo carattere in futuro, così come la Mclean si dimostrerà più coriacea di quanto si pensi. E comunque hai vinto di nuovo anche se non era la cuginetta saggia, ma Alan Patciok....che tra l'altro tornerà più avanti. Un bacione grance e grazie dell'appoggio e per i tuoi commenti!!! Alla prossima!

a maltrerio: I tuoi commenti mi fanno sempre sorridere e mi danno la giusta carica per scrivere. Ti dirò che quando magari sono un po' bloccata o mi manca la giusta ispirazione li rileggo e mi sento rinfrancata. Ti ringrazio davvero tantissimo e ricambio i complimenti. Le nostre due protagoniste sotto certi versi sono molto diverse, sotto altri io le sento molto vicine. La tua Lily è meno fredda, meno calcolatrice ma sotto sotto hanno tutte e due la stessa forza quindi quando dico che ricambio tutte le tue belle parole lo dico sinceramente. Per quanto riguarda Harry sfigatello lo penso sul serio. Alla fine lui è un eroe, ma ad averlo condotto a certi risultati sono stati gli aiuti che ha ricevuto lungo la strada. Senza i suoi amici non sarebbe andato molto lontano. Tra l'altro effettivamente anche io sono molto diversa dai miei genitori, che sono persone molto concrete, con professioni scientifiche, mentre io ho scelto una strada tutta diversa. Loro medici, io appassionata d'arte e letteratura....non a caso mi dicono spesso che se non fossi identica a loro fisicamente si domanderebbero da dove vengo. XD Sono un po' di un altro pianeta. Comunque grazie davvero per tutte le tue parole e per la tua recensione che è sempre graditissima. Un bacione, Benny

a baby_bunny: Sono felicissima che ti sia piaciuto il capitolo precedente e spero di piaccia anche questo che è un po' un altro momento di pace e quiete anche per un altro serpevere. Comunque per rispondere alla tua domanda i campioni sono così tanti perchè saranno sfide a squadra. Tra 2 o 3 capitoli credo ci sarà spazio per la prima prova (ho già scritto la scaletta del capitolo che non ho ancora steso del tutto però) e la sfida non sarà a singoli ma appunto di gruppo. Non posso svelarti molto di più ma spero che mi seguirai in modo da sciogliere i tuoi dubbi! Ti ringrazio davvero tantissimo per le tue parole e per il tuo commento e mi auguro di risentirti presto! (e cmq si...Vivianne si merita anche di peggio! Sarà pure una tassorosso ma è proprio antipatica XD e Lils non è una che te le manda a dire). A preso e grazie ancora!

 

 

 


 

 

Spoiler prossimo capitolo:

 Wow, stavo assistendo ad uno scontro tra prime donne e non mi allontanai di un solo passo pronto a intervenire nel caso in cui Malfoy avesse deciso di essere meno amabile – come se lo fosse normalmente tra l'altro.

“Se ti piace farti palpeggiare da un idiota che non sa nemmeno parlare la nostra lingua...libera di farlo”

 

 

 

 


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Capitolo 15
*** Hugo: Panic at the Tower ***


Hugo: Panic at the Tower

“Alle volte dobbiamo fare un passo

indietro per riuscire a mettere gli eventi

nella prospettiva più corretta.”

 

 

 

 

Novembre aveva fatto la sua comparsa sonnolento. Era il mese che gli studenti solitamente preferivano di meno. A breve sarebbe stata data comunicazione dei loro voti di metà semestre alle famiglie, e ad aggiungersi a questo in clima era vagamente orrendo. Lasciate alle spalle le giornate autunnali il freddo dell'inverno si avvicinava, e una pioggia gelida cadeva incessantemente. Inoltre i campioni di Hogwarts venivano sottoposti a noiosissimi e faticosissimi allenamenti, che uniti ai compiti, alle lezione e al torneo di Quiddich che non era stato annullato rendeva la vita dei ragazzi talmente piena che alcuni di loro la sera finivano addormentati in qualche angolo delle loro sale comuni. I campioni con la sola esclusione di Vivianne erano anche giocatori essenziali per le loro squadra e la pressione a cui erano sottoposti era notevole. La lieta notizia di non dover dare gli esami di fine anno per poter essere promossi era controbilanciata dall'orrenda prospettiva di dover per forza tenere alta la media. Per Richard non era mai stato un problema, perché studiare lo rilassava. Era capace di passare una giornata intera sui libri senza stancarsi. Lily per pozioni avevi un talento non comune ereditato dalla nonna paterna che sapeva essere stata una delle predilette del professor Lumacorno. Scorpius ed Edward erano stranamente, nonostante passassero le loro giornate in apparente rilassatezza, tra i primi del loro corso. Ma per la tassorosso e Hugo le cose erano decisamente differenti. Vivianne aveva mostruose lacune in trasfigurazione, mentre per il giovane Weasley non ci sarebbero state difficoltà non fosse che nei compiti scritti si distraeva facilmente. Rimediava è vero con le prove pratiche, ma in questo modo la sua media rimaneva sempre un po' in bilico.

Sua sorella Rose era sempre in ansia per la i suoi voti e più volte si era proposta per dargli ripetizioni ma ovviamente il fratello la spediva a farsi un giro con la stessa velocità con cui centrava un bolide. Le materie scolastiche non lo interessavano particolarmente perché il suo vero amore era lo sport. Con qualunque tempo lui era sulla sua scopa: poteva nevicare, esserci una tempesta di vento, piovere o un caldo soffocante, ma Hugo Weasley era pronto a giocare. Ma nemmeno il carattere coriaceo del vero giocatore di Quiddich poteva metterlo a riparo dalle conseguenze che il gufo con i suoi risultati scolastici avrebbe scatenato.

 

HUGO:

 

“Signor Weasley...mi auguro per lei che il prossimo compito di trasfigurazione vada meglio. Le ho dato A solo per l'approccio intuitivo”

Le parole della professoressa Chang mi avevano decisamente irritato ma non potevo farci nulla. Non era certo colpa mia il fatto che la pratica e la teoria fossero due rami completamente diversi, come eccellevo in uno, nell'altro ero pessimo. Un caso magico proprio.

“Farò il possibile per migliorare la mia media”

“Me lo auguro Weasley...comprendo bene la sua situazione, il torneo è duro, e poi la squadra. So per esperienza che consigliarle di abbandonare uno dei due non è possibile – hai tempi giocavo anche io – ma potrebbe limitare la sua vita sociale, almeno per un po'”

Sapevo esattamente dove voleva andare a parare. Con i suoi occhioni a mandorla innocenti mi stava suggerendo di vedere meno la mia ragazza. Come se poi Cassie potesse influire in qualche modo! Al massimo mi faceva arrivare in ritardo a lezione, ma lei era presa dalla squadra e anche dai suoi voti quindi in generale ci vedevamo poco.

Ovviamente però mi perdevo pensando a lei, potevo anche passare delle ore a ricordare un suo bacio, o ad immaginare un suo sorriso. Lei era incredibile.

Dopo essere uscito dall'aula mi avviai alla lezione successiva, e stavo quasi per entrare in classe quando mia sorella si materializzo dal nulla. Era inquietante quanto riuscisse a essere silenziosa quando voleva.

“Hugie! Senti...ho parlato con la professoressa Chang ieri..mi ha chiesto se potevo dare un'occhiata ai tuoi appunti, tanto essere sicura che fossi attento a lezione credo.”

Aveva un tono palesemente allegro, pieno di vita e non mi stava subissando di ordini. Allungai una mano e le sfiorai la fronte come a controllare che non avesse la febbre.

“Rose ma ti senti bene ?”

Ero assolutamente basito. Mi sorella non era mai stata così sorridente e solare. La vidi scuotere la testa.

“Ma cosa dici fratellino...mai sentita meglio e comunque per la scuola non ti preoccupare. Se vuoi i tuoi compiti li posso rivedere io. So che voi campioni siete oberati di allenamenti. E...beh...aspettati una lettera dalla mamma. Sai com'è...? Se ho capito hai tutte A, una O in difesa e pozioni e la tua solita E in cura delle creature magiche.” Gongolai alla sua affermazione. Adoravo gli animali, come mia cugina Lily del resto, ma ero l'unico che riusciva a stupire Hagrid. Poi mi rabbuiai, perché evidentemente Rose non sapeva di una piccola T.

“Se...non è malaccio dai...solo che ho ecco...fatto un piccolo disastro a Storia della Magia...diciamo pure un disastro da T”

La sentii ridere di gusto prima di abbracciarmi. Ero sicurissimo si fosse drogata, oppure era posseduta. Magari le avevano lanciato un Imperio.

Mi guardai intorno, attento a correre in classe nel caso Lumacorno fosse arrivato. Fortuna in quel periodo non arrivava puntuale manco a pagarlo in galeoni d'oro.

“Oddio Hugie...non dire così! Storia si rimedia facilmente.....che ne dici se ti aiuto in una ricerchina facile facile! E poi se vuoi parlo io con la mamma, e le spiego quante cose tu stia facendo”

Ero senza parole....mia sorella si stava seriamente offrendo di pararmi il culo. Grazie a Morgana era diventa umana sul serio, anche se in cuor mio davo più facile l'imperio onestamente.

“Beh Rosie...saresti una santa....Mamma è un momento una maniaca dei voti, non si accorge che prima o poi a pretendere che tutti siano brillanti, finirà con un esaurimento al San Mungo. Tutti noi finiremo sulla Gazzetta a parlare di quanto lei ci abbia rovinato l'adolescenza....”

Assunsi un tono melodrammatico sul finale e la vidi ridere di gusto. Questa nuova versione di Rose mi piaceva, e anche tanto.

Sarei rimasto a scherzare con lei anche di più se non fosse comparso il pacione di Luma all'orizzonte.

“Sis...io scappo” era una vita che non la chiamavo con quel nomignolo e lei non si arrabbio...anzi ne parve contenta

“Ok...allora dopo l'allenamento speciale per i campioni ci troviamo in biblioteca? Studiamo insieme prima di cena ok? Ti aspetto per le 17!”

Non feci in tempo a salutarla che stava già correndo alla sua lezione, e io mi infilai in classe prima che il professore potesse entrare a sua volta.

 

 

“Lils mi spieghi perché dobbiamo schiantare robe volanti, e correre nel fango per un ore a giorni alterni”

Stavamo rientrando al castello dopo il solito estenuante allenamento sotto la pioggia. Io e mia cugina stavamo camminando a passo spedito quando si affiancò a noi Scorpius.

Sembrava piuttosto teso, diciamo pure infastidito da qualcosa, e non perse tempo e interruppe la nostra conversazione.

“E' vero che vai a Hogmeade con Krum il prossimo weekend?”

Lils assunse la sua classica espressione da regina accondiscendente e senza fermarsi lo squadrò per un attimo.

“Rose non poteva fargli da guida e così lo ha chiesto a me, e se la cosa ti infastidisce sono fatti tuoi.”

Wow, stavo assistendo ad uno scontro tra prime donne e non mi allontanai di un solo passo pronto a intervenire nel caso in cui Malfoy avesse deciso di essere meno amabile – come se lo fosse normalmente tra l'altro.

“Se ti piace farti palpeggiare da un idiota che non sa nemmeno parlare la nostra lingua...libera di farlo”

Lei sgranò gli occhi inviperita ma lui le diede le spalle andandosene e io non potei fare a meno di scoppiare a ridere. Anche se di questione di cuore non ne capivo molto, era chiaro che Scorpius fosse geloso marcio e dal modo in cui la mia cuginetta era rimasta ferita, anche lei era chiaramente cotta.

“E' un cretino!!! Cioè è proprio ottuso non ci arriva.”

“Beh, magari non sa che sei irrimediabilmente cotta e persa di lui” azzardai una proposta che mi valse un'occhiataccia fulminante.

“Non sono irrimediabilmente cotta! Ho solo ammesso che c'è un certo...chiamiamolo interesse”

“Ti piace e sbavi come uno degli gnomi del giardino di nonna Molly quando lei spara il diserbante babbano!”

“Detto da uno che quando vede la sua ragazza diventa tutto rosso e pare una puffola pigmea innamorata.” Mi afferrò una ciocca rossa tirandola “Sei solo un po' meno peloso cuginetto.”

Mi diede uno spintone, e iniziò a correre verso il castello urlandomi di sbrigarmi.

 

Dopo l'allenamento e un'estenuante seduta in biblioteca con Rose, ero stremato quando crollai a tavolo dei Grifondoro in Sala Comune. Ero palesemente a pezzi, e per poco non mi addormentai di schianto sul piatto. Non so quanto avrei resistito a quel ritmo, e stavo quasi per alzarmi di tavola quando un gufo, che riconobbi come Leotordo, il gufo di papà, non piombò sul nostro tavolo. Sentii qualcuno bisbigliare, altri ridacchiare e poi una lettera rossa galleggiare a mezz'aria fermandosi di fronte a me. Deglutii a vuoto immaginandomi già il contenuto di quella che era quasi certamente una strillettera della mamma.

 

“Hugo Arthur Sebastian Weasley, sono molto delusa dal tuo comportamento. Comprendo che essere un campione, e rappresentare Hogwarts sia un compito gravoso ma mancare così ai tuoi doveri non ha alcuna scusante. Trollllllllllllllllllllllllllllll” la voce della mamma stava chiaramente emettendo un acuto ai limiti delle umane possibilità “non è assolutamente accettabile! Vedi di rimediare e alla svelta e ti proibisco, e ribadisco proibisco di fare qualunque altra cosa che non siano studiare e i tuoi impegni accademici e sportivi. Ho parlato con il professor Rowan che è d'accordo con me: non andrai ad Hogmeade ne ti trastullerai in giro non chissà chi! Da ora in avanti studierai con impegno.

 

Ps: papà è molto orgoglioso dei tuoi risultati....e ti vogliamo bene”

 

Mi vogliono bene! Mamma aveva appena distrutto la mia vita sociale e diceva di volermi bene. Mi voltai verso il tavolo dei professori dove incontrai lo sguardo un po' costernato del professore: chiaramente doveva aver parlato con la famosa Hermione Granger senza sapere di aver a che fare con una dissociata mentale. Avrei scritto sicuramente a papà per convincerlo a farla desistere, ma quando era così arrabbiata purtroppo c'era poco da fare. Mi alzai sotto gli occhi dei miei compagni che avevano appena assistito a quello spettacolo gratuito e mi avviai verso la Torre dei Grifondoro. Avevo bisogno di dormire, e di dimenticare l'intera giornata, a partire della Chang, per finire con la mia famiglia.

Ero quasi arrivato quando trovai Cassie seduta sui gradini con una maglietta da quiddich con scritto non so che in mano. Ero così arrabbiato che la degnai appena di uno sguardo perché in parte era anche colpa sua se ero distratto. Sotto pressione non ragiono mai al meglio e quindi non si stupì nemmeno lei di essere trattata in quel modo.

“Cassie ora non ho tempo...sono stanco. E poi mia madre non vuole che veda nessuno...sono sorvegliato speciale e non voglio che pensi che sto in giro a trastullarmi con qualcuno”

Vidi i suoi occhi azzurri farsi vagamente confusi, poi arrabbiati. Mi dimentico spesso che lei è una Nott, una ragazza estremamente dura sotto sotto.

“Sono un trastullo?”

Il suo tono acido fece saltare i nervi a me, e sbraitai senza alcun controllo

“Non ho detto questo, è che non sto andando troppo bene a scuola e devo recuperare, e mi hanno annullato il permesso di uscire. Non mi concentro perché ti penso, e poi ci sono gli allenamenti, il torneo....”

Forse aveva capito che la pensavo, o forse lei era molto più intelligente di me – cosa più che possibile – ma mi sorrise, prima di fare un passo avanti abbracciandomi.

“Ehy Weasley....devi solo rilassarti! Tu vali mille campioni di Durmstrang e Beauxbatons, e per la scuola” la vidi fare un passo indietro guardandomi con attenzione “se devi alzare la media la alzerai. Io non scappo da nessuna parte. Ti ho aspettato per quattro anni, posso attendere ancora!”

Ogni volta che credevo di averla inquadrata riusciva a stupirmi e ora mi sorrideva come se non fosse successo nulla. Anzi, si sporse per darmi un bacio a stampo lasciandomi tra le mani la maglietta che aveva appena fatto.

“Hugo devi crederci tu per primo! Vedrai che andrà tutto bene, e tu sarai il miglior campione e miglior studente che Hogwarts abbia mai avuto.”

Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere frastornato com'ero da tutto e da tutti, ma voltandosi iniziò a scendere le scale correndo come suo solito. Quella ragazza era pura energia!

Tenendo stretta la maglietta superai il quadro avviandomi verso il dormitorio, ed ero quasi nella mia camera quando mi fermò Mooren Patciok. Non mi era ne particolarmente simpatica, ne particolarmente antipatica, però c'era qualcosa in lei che non mi piaceva, come se la sua gentilezza fosse in qualche modo forzata.

“Tutto bene Hugo? Ti vedo stanco!”

Le risposti con un semplice grugnito di assenso, pronto ad andarmene.

“Comunque volevo sapere cosa è successo a Rose, ultimamente mi sembra molto felice.”

“Beh è amica tua no? Chiediglielo, e comunque penso che abbia finalmente fatto pace con Zabini, ma non ne sono certo. Se vuoi esserne sicura chiedilo direttamente a lei”

Vidi passare nei suoi occhi un ombra che non mi piaceva, ma non seppi dare un nome alla mia sensazione in quel momento.

“La mia era semplice curiosità!Comunque riposati...mi raccomando”

Mi fece uno dei suoi soliti sorrisi garbati, poi se ne andò lasciandomi finalmente libero di dormire e di farmi i fatti miei. Mi ero già fatto una doccia e messo il pigiama quando srotolai la maglietta che mi aveva lasciato Cassandra: a righe rosso e oro era ricamata la scritta “Go Go Weasley”.

Era un piccolo gesto, ma quello mi fece rendere conto di quanto lei fosse unica e speciale. Non potevamo passare del tempo insieme, ma potevo stare certo che lei ci sarebbe stata, ora e anche dopo. Hugo Weasley aveva un'unica tifosa sincera, e non ci avrebbe rinunciato tanto facilmente, e la mia era una promessa!

 


Note personali:

Rieccomi con un nuovo capitolo con protagonista Hugo...che poverino al momento si sta destreggiando tra mille problemi. Avere Hermione come madre credo non sia proprio una cosina facile facile. Questo capitolo come il prossimo è di raccordo tra la prima parte della ff, dedicata alla conoscenza dei vari personaggi (anche se alcuni non hanno ancora avuto modo di raccontare la propria storia), e la seconda dove effettivamente si inizierà ad entrare nel vivo del torneo (sia il TreMaghi che quello di Quiddich). I pairing si sono chiaramente delineati ormai, anche se vi posso anticipare qualche piccola sorpresa e qualche lieve variazione. Il gioco delle coppie è solo all'inizio!

 

Comunque colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno letto la mia ff, nella speranza che l'abbiamo trovata un'evasione godibile dalla vita quotidiana (qualunque commento positivo o negativo da parte vostra sarà sempre e comunque graditissimo). Ovviamente nei ringraziamenti sono inclusi anche a tutti coloro che mi hanno inserito tra le seguite, e le preferite, mentre uno strisciole con un GRAZIE enorme va a mayetta e maltrerio che con le loro recensioni sono ormai un punto di riferimento per l'avanzamento della storia. I vostri commenti sono uno stimolo a cercare di migliorarmi sempre e comunque quindi davvero grazie ancora.

Nello specifico:

a mayetta: Muahahaha io amo i bugigattoli...sarà che il primo bacio l'ho dato nel sottoscala della scuola quindi ne traggo ispirazione XD sicuramente Ed e Rose li amano particolarmente. Per loro due basta pochissimo per avvicinarsi, così come basta pochissimo per allontanarsi: sono un po' consumati dalla passione, potessero si salterebbero addosso in continuazione...sono un po' vagamente travolti dall'ormone galoppante. Comunque si nei prossimi capitolo vedremo una Weasley decisamente più "rabbiosa", ma non senza torti. E comunque si....Edward è proprio un figo, e sto anche pensando di postare i volti che nella mia testolina ho immaginato per loro. Non l'ho ancora fatto per non condizionare l'immaginario...dopotutto ciascuno ha diritto di immaginarsi i protagonisti come meglio preferisce no?

Comunque come sempre ci hai preso, anche se la francesina (zoccola come l'hai definita XD) non c'è....la vedremo più avanti.! Grazie davvero tantissimo per i tuoi commenti e spero che anche questo capitolo possa piacerti!!! un bacione!

a maltrerio: oddio....allora non sono la sola ad amare il cioccolato insieme al succo d'arancia!!! Ti ringrazio davvero tantissimo per i tuoi commenti che davvero mi danno un sacco di carica e di ispirazione...probabilmente non ci fossi bisognerebbe inventarti...tra l'altro ormai le tue ff sono un appuntamento fisso...insomma non riesco davvero di smettere di sorridere quando le leggo. Mi regali sempre dei bellissimi momenti...quando sono in pieno studio faccio una pausa davvero rilassante. Comunque per risponderti Rose con Edward sono forse la mia coppia preferita anche se sono un po' sadica nei loro confronti quindi non avranno mai un rapporto tranquillo e sereno come quello di Albus e Sophia (nel caso di Al ...insomma loro si sono trovati perchè sono controllati entrambi..mentre per Zabini il discorso è molto diverso). Comunque davvero..le nostre lily sono apposto..ma forse per quello a me piace così tanto la tua....è una sorta di compensazione. Grazie davvero tantissimo per ogni tua parola...e spero che questo capitolo ti piaccia!!! Un bacione...Benny

 

 


 

Spoiler prossimo capitolo:

 

“Per una volta sono d'accordo con il debosciato!” ammiccò verso Ed, che gli rivolse un'occhiata scettica con tanto di alzata di sopracciglio come a mostrare il suo disappunto.

“Senti, debosciato lo dici a tuo fratello...e poi ti ricordo che sono un signore. Esci con la mia sorellina e non ti ho detto nulla”

“Ci mancherebbe..tu ti fai mia cugina o sbaglio?”

Mi sedetti sul bordo del letto a braccia incrociate ascoltando esaltante scambio tra i due. Ero abituato al fatto che c'era sempre qualcuno che sbottava in quel dormitorio di pazzi.

 

 

Alla prossima!!!

Benny

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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Capitolo 16
*** Scorpius: Rivelation in Silent ***


Scorpius: Rivelation in Silent

“Quando finalmente assapori il frutto proibito

difficilmente sei in grado di farne a meno.

Il suo sapore e il suo profumo ti lasciano

affamato e stordito.”

 

 

 

 

 

Il secondo weekend di novembre era considerato uno degli eventi più attesi dell'autunno: era prevista la prima gita ad Hogsmeade. I ragazzi dal terzo anno in poi erano liberi di lasciare la scuola per godersi l'unico villaggio di soli maghi d'Inghilterra e le sue attrattive. Per alcuni sarebbe stata l'occasione perfetta per la prima uscita ufficiale e Albus aveva già chiesto a Sophia di uscire con lui diversi giorni prima. Il figlio del salvatore del mondo, veleggiava con una media della E e adesso che aveva trovato la giusta intesa con Sophia sembrava anche un'altra persona: sorrideva spesso, e aveva perso la pessima abitudine di vivere controllando tutto e tutti. Ma certe vecchie abitudini non si perdono mai facilmente, e Roxanne rimaneva il suo agente in borghese. Christopher aveva provato a chiedere a Hélena se voleva andare a Hogmeade con lui, ma lei era stata piuttosto vaga, lasciando il povero Nott a guardarla mentre se ne andava a lezione. Edward stava pianificando da giorni l'uscita perfetta con Rose, e aveva deciso che avrebbe evitato qualunque posto troppo affollato. Per una volta era deciso a fare le cose per bene. Chi invece si rodeva il fegato, e rasentava livelli di nervosismo mai toccati era il giovane Malfoy. Guardava di sottecchi Lily ogni volta che si incontravano, ed era profondamente infastidito dal fatto che lei accompagnasse Krum. Probabilmente non le avrebbe nemmeno chiesto lui stesso di uscire, ma era l'idea che ci andasse con quello che reputava un idiota a disturbarlo. Proprio per questo motivo aveva accettato l'invito di Amélie che ci teneva molto a vedere un “vero villasgio di maghì engles”.

Certo la francesina era piuttosto intrigante, e Scorpius trovava che passare il suo sabato da solo non fosse per nulla interessante. Se non poteva avere la Potter per il momento si sarebbe accontentato. Hugo intanto mentre vedeva i suoi compagni consegnare il permesso firmato dai genitori si annoiava sempre di più. Certo non sapeva che una certa ragazza con la scusa di non sentirsi troppo bene lo aspettava in biblioteca, per aiutarlo a rimettersi in pari. Infine Molly aveva accettato di fermarsi a bere un burrobirra con Ric dopo aver fatto acquisti per conto suo. Quasi tutti sembravano a loro agio. Certo non sapevano che la prima nevicata dell'anno avrebbe portato non pochi problemi e anche qualche sorpresa.

 

 

SCORPIUS:

 

“Ed porco boccino, togliti quel sorriso ebete dalla faccia”

Vidi mio cugino voltarsi verso di me squadrandomi un po' infastidito. Si stava abbottonando la camicia mentre Chris era ancora lungi dall'essere vestito. Girava con i boxer e una maglietta con scritto “Slytherin imperat” che usava per dormire e non pareva intenzionato ad alzarsi dal suo letto.

“Cugino datti una calmata...perchè non ti fai la francese e ti rilassi!”

Non era un ragionamento sbagliato il suo dopotutto. Dovevo distrarmi, anche se in quel momento piombò in stanza Al appena uscito dalla doccia. Stava sgocciolando in giro quando mi lancio una maglia in piena faccia.

“Per una volta sono d'accordo con il debosciato!” ammiccò verso Ed, che gli rivolse un'occhiata scettica con tanto di alzata di sopracciglio come a mostrare il suo disappunto.

“Senti, debosciato lo dici a tuo fratello...e poi ti ricordo che sono un signore. Esci con la mia sorellina e non ti ho detto nulla”

“Ci mancherebbe..tu ti fai mia cugina o sbaglio?”

Mi sedetti sul bordo del letto a braccia incrociate ascoltando esaltante scambio tra i due. Ero abituato al fatto che c'era sempre qualcuno che sbottava in quel dormitorio di pazzi. Chris con la sua solita finezza si alzò grattandosi allegramente, per poi cercare qualcosa nel suo baule.

“Merlino Nott....ma fai vomitare!”

Mi era sfuggito il commento e mio cugino iniziò a ridere come un cretino.

“Scorpius sei peggio di una donna, sei proprio uno snob.”

Per tutta risposta Chris gli mise una mano in faccia e vidi Ed sbiancare, per poi diventare rosso, dandogli una gomitata.

“Cazzo che schifo! Ma non mi toccare con quelle robe...poi finisco al San Mungo perchè mi hai passato qualche malattia...ancora un po' e sul tuo letto crescono forme di vita magica alternativa”

“Davvero...pensare che tua sorella se la fa con mio cugino ed è pure carina...evidentemente l'intelligenza ha saltato una generazione”

E per colpa di questo ultimo commento di Al era scatta la rissa. Vidi volare mio cugino schiantato per sbaglio da Chris, mentre lo stesso Al, lo faceva volare, poi ovviamente la cosa degenerò come sempre.

“Razza di idiota! Ma dove ce l'hai il cervello....” poi come accadeva ogni volta ridevamo un po' contusi sul pavimento.

“Allora ricapitoliamo” Chris si era alzato mentre gli altri due finivano di vestirsi “Albus esce con Sophia, Ed” si voltò ammiccando verso di lui “tu hai perso la dignità dietro alla Weasley, io la mia la sto lanciando nel cesso con Hélena.” Si fece pensieroso mentre girava per la stanza come un avvocato del Wizengamot durante un'udienza. “Diciamo che manchi solo tu Malfoy. E direi che è palese come tu stia messo malissimo!”

Si accarezzo il mento con aria sorniona, mentre gli altri due si guardavano tra di loro ghignando. Odiavo quando facevano così.

“Eggià cugino....io almeno ho scelto il ramo ragionevole della famiglia di Al”

“Mia sorella è un osso duro, e non è detto che non ti faccia a pezzi prima lei” il mio presunto migliore amico mi guardava con aria vagamente compiaciuta “Lils secondo me ti smonta”

Avrei voluto dirgli che la sua Lils e il sottoscritto si strusciavano nei ripostigli ma avrei rischiato di volere fuori dalla finestra, ed avrebbe anche avuto ragione lui. Ma poi cosa ne sapevano quei tre.

“Comunque io vado...la mia focosa Weasley mi aspetta....ciao belli e Chris lavati prima di toccare mia sorella” Dopo essersi vestito Ed, scomparve e dopo poco fu seguito da Albus.

Ero rimasto solo Nott che se ne stava svaccato sul suo letto, esattamente come me. Nessuno dei due a quanto pare era dell'idea di uscire per il momento.

“Ehy Malfoy...non sono uno che si scusa spesso...ma mi spiace se beh...ho invaso il tuo territorio”

Mi sollevai su braccio fissandolo, inarcando un sopracciglio

“Nessun problema Nott...tratta bene mia cugina e siamo pari”

Mi alzai infilandomi una felpa e raccattando un paio di galeoni dal mio comodino

“Chris davvero...non importa, tanto ti sei preso due di picche anche tu dalla Potter no?”

Credo che se mi avesse risposto di essersela fatta sarei scoppiato ma per fortuna Chris emise solo un grugnito a sottolineare di aver fallito anche lui.

 

Per essere solo metà novembre il tempo faceva proprio schifo. Nuvoloni bassi e scuri rovinavano decisamente le prospettive per la giornata, e poi per quanto carina la francese mi stava troppo appiccicata. In passato non mi aveva mai dato fastidio avere ragazze adoranti attorno, ma in quel momento mi sentii terribilmente insofferente

“Tout es tres...come dire voi englesi..ah si...carino?”

Amelie mi stava facendo un resoconto di ogni singola vincola che vedeva e tempo cinque minuti e avrei decisamente sbroccato.

“Se se....incantevole”

Se mi avesse conosciuto meglio avrebbe capito che ero decisamente sarcastico ma lei sembrava non rendersene conto. Ci ritrovammo seduti schiacciati ai Tre Manici di Scopa. Con il vento gelido che si era alzato tutti si erano rifugiati nel locale, e scorsi parecchi dei miei amici in giro. In un angolo Albus e Sophia si stavano baciando con un certo trasporto, e probabilmente dovevano essersi allenati parecchio perché pareva non dovessero nemmeno prendere fiato. Stavo per scoppiare a ridere, quando la porta si riaprì e la vidi entrare con alle spalle il troglodita bulgaro. Vederla senza divisa, con addosso un paio di jeans che disegnavano le sue gambe lunghe come una seconda pelle fu come ricevere un pugno in pieno stomaco. Lei mi lanciò uno sguardo, prima di arricciare il nasino sprezzante alla vista della mia accompagnatrice, e io feci lo stesso. Passò qualche istante di puro odio, tanto che la francesina se ne accorse e cercò di richiamare la mia attenzione con scarso successo tra l'altro.

 

“Questo tavolo è libero?”

Sentii la sua voce sovrastare quella degli altri mentre due ragazzini del terzo anno scattavano in piedi lasciandole il posto libero. Potevo anche sentire le parole di un gongolante Krum mentre si sperticava in lodi e teneva banco raccontando della sua infanzia, e dei suoi successi nello sport. Intuivo da sorriso freddo e distaccato della Potter che probabilmente non lo stava nemmeno ascoltando, ma quando percepì il mio sguardo su di lei, mi rivolse un sorrisetto infastidito prima di iniziare a flirtare con l'energumeno di fronte a me.

“Voi la guerra eh!”

Non mi accorsi di aver formulato quel pensiero ad alta voce, non fosse stato per la reazione di Amelie che ovviamente era un po' confusa, ma mi premurai di riassumere un tono affascinante. Le presi la mano accarezzandone lentamente il palmo, e ascoltando i suoi sproloqui con quell'accento cantilenante che iniziava a innervosirmi. Ma non potevo dare alcuna soddisfazione alla rossa, e dopo averla lanciato un occhiatina di sfida, passai il resto del pomeriggio a lavorarmi la sostituta.

 

Stavamo rientrando al Castello quando vidi di fronte a me, un gruppo di ragazzi accalcati di fronte a tre persone. Mi sciolsi dalla presa ferrea della mia accompagnatrice attaccata al mio fianco e mi avvicinai agli altri.

“Che porco boccino succede?”

Lils si era materializzata al mio fianco e guardava la scena con aria disgustata. Stavano anche iniziando a scendere lentamente piccoli e impalpabili fiocchi candidi di neve, e si era parzialmente nascosta il viso con il cappuccio della giacca.

Ed ha combinato di nuovo un casino”

Lo disse quasi dispiaciuta, mentre analizzava la figura di mio cugino schiantata in mezzo all'erba, con una Patciok dall'aria soddisfatta e una SecchiaWeasley in lacrime.

“Tu lo sapevi?”

Me lo chiese e bruciapelo e voltandomi per incontrare i suoi occhi azzurri le dissi esattamente tutta la verità.

“Sapevo che aveva baciato un'altra, ma non sapevo fosse la Patciok, anche se...è innamorato di tua cugina...da quando si è dichiarato non ha più guardato nessun'altra”

“Ne sei sicuro? Io mi fido di Edward, ma è pur sempre...insomma...incapace di trattenere le mani”

“Come faceva con te?” non ero riuscito a controllare il mio tono che era suonato terribilmente acido e geloso.

Mi rivolse un vago sorriso prima di avvicinarsi al mio orecchio. Eravamo in mezzo ad un gruppo di persone che osservavano in triangolo amoroso in atto, ma io ero assolutamente incapace di concentrarmi su qualcosa di diverso dalle labbra di Lily.

“Non mi ha mai sfiorato....e nemmeno Krum..anche se credo gli sarebbe piaciuto”

Mi sfiorò con un bacio lievissimo la guancia e io sentii il suo profumo. Riempiva l'aria, fresco e dolce, entrandomi direttamente nel cervello, rendendomi un cretino in piena crisi ormonale.

Ma quando sentimmo Rose pronunciare un incanto decisamente troppo potente rivolto verso il povero Ed, e una Mooren che si stava rendendo conto solo ora di quello che aveva fatto, la vidi estrarre la propria bacchetta, proteggendo il suo migliore amico , mentre io soccorrevo la caposcuola dei Grifondoro. Due serpi che salvano la situazione? Assurdo ma vero.

“Weasley...calmati...rischi di farti espellere!”

Urlai direttamente a Rose, mentre la Potter aiutava mio cugino ad alzarsi. Facendo un passo avanti, mi fermai di fronte alla Corvonero e rimasi vagamente senza parole. Da vicino aveva il volto velato di lacrime, ed non seppi cosa fare fino a che non fummo raggiunti anche da Albus e le altre. Cercammo di farla ragionare ma lei sembrava non volerci ascoltare.

Le gemelle avevano raggiunto Lils, dandole il cambio con un Ed decisamente confuso per l'incantesimo che doveva averlo centrato in pieno.

Albus e la sorella presero la Weasley e la riportarono al castello, mentre io e Chris cercavamo di mandare via i curiosi.

 

“Grazie”

La sua voce ruppe il silenzio nella camerata: Ed era scomparso, presumo a scusarsi con Rose (dopotutto la cosa di Mooren risaliva ad un anno prima, cioè..si era pure già scusato), e le coppie felici erano sparse chissà dove a pomiciare in allegria.

“Di nulla...era mio cugino...e poi Rose non mi è antipatica, è solo troppo secchia”

Mi voltai inquadrandola nel mio campo visivo, e la mi apparve ancora più bella. Era appoggiata allo stipite e braccia incrociate e mi guardava con rinnovato rispetto, cosa che mi fece sentire incredibilmente bene.

“Lei lo ama sul serio...è rimasta solo ferita”

“Lo so” il mio tono apparve stranamente sicuro. Sapevo cosa provava per mio cugino, e sapevo cosa provava lui per lei. Non avevo mai visto Ed così sereno, anche se in qualche modo quando incontravo lo sguardo di Lils, o un suo fuggevole sorriso mi sentivo colmare di una soddisfazione incredibile.

“Possiamo aiutarli?”

Si era fatta avanti, sedendosi accanto a me sul mio letto. Era qualcosa di così strano vederla li, e soprattutto parlare con lei senza tensione, o senza giocare.

“Non so...potremmo rischiare di complicare la situazione, anche se, potremmo quantomeno convincere Mooren a dire la verità”

“Si...deve ammettere di fronte a Rose che è stata lei a baciare Ed, e non lui...”

“Che gran casino”

Borbottai, lasciandomi cadere all'indietro, e fissando il soffitto. Sentivo il peso sul materasso di quella che ormai era la ragazza che colmava totalmente i miei pensieri, e che desideravo con un trasporto totale. Chiusi gli occhi sorridendo, rilassato: era piacevole passare del tempo con lei senza litigare.

Volsi leggermente il capo e vidi che si era sistemata con la schiena appoggiata contro una colonnina del baldacchino, e aveva assunto il suo tipico cipiglio pensieroso.

“Scorp questo è l'ultimo anno nel quale potremo litigare tutti i giorni...”

Non ci avevo mai pensato, ma presto non ci sarebbero state più occhiate di ghiaccio, oppure risate per motivi stupidi. Mi sarebbe mancato tutto questo, e forse mi sarebbe mancata anche lei. Anzi, togliamo il forse.

“Non ci avevo pensato a questo Potter...immagino sentirai la mancanza della mia magnifica persona.”

Avevo usato un pessimo tono arrogante e già mi immaginavo la risposta tagliente che avrei ricevuto, eppure qualche secondo dopo la vidi chinarsi verso di me, e rimasi come pietrificato.

“Per una volta Malfoy non sei così lontano dall'aver ragione.”

Non aggiunse altro prima di baciarmi. Fu lieve, dolce, e inaspettato, tanto che non ebbi nemmeno il tempo di risponderle, prima che si rialzasse uscendo dalla mia stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Ero nei guai, grossi, incredibili guai, perché quel bacio così innocente avevo risvegliato un desiderio così forte che non sarei stato in grado di distrarmi con nessun'altra.

Volevo Lilian Luna Potter, e l'avrei avuta.

 


 

Note Personali:

Ed Eccolo Malfoy che inizia la sua lenta e totale tortura psicologica. Diversamente da Lily che ha iniziato a capire cosa vuole esattamente lui non si capacita ancora della complessità dei suoi sentimenti per lei. La vuole, la desidera tantissimo ma piuttosto che impegnarsi si farebbe togliere la bacchetta temo XD

Con calma ci arriverà anche lui, esattamente come ci è arrivato Ed...che qui paga lo scotto di una piccola quanto essenziale omissione e Mooren inizia a farsi vedere per quella che è...cioè senza usare eufemismi...una stronza!

Comunque vado un po' di corsa che purtroppo si avvicinano gli ultimi esami, la tesi e tutto il resto e ho pochissimo tempo (anche la mano mi ha rallentato purtroppo)

 

Un grazie di cuore a quanti mi seguino, a quanti mi hanno aggiunto tra le preferite, anche semplicemente mi legge!!! Spero davvero che la storia continui a piacervi.

Ringrazio davvero tantissimo mayetta, maltrerio:

a mayetta: povero hugo..io gli voglio bene come personaggio. Quando scrivo nella sua ottica sorrido in continuazione! Comunque anche gli altri sono umani, solo che sono un po' più grandi..due anni cambiamo molto il carattere di una persona. Comunque anche io adoro Scorp geloso e qui da prova di quanto gli interessi realmente il resto del mondo..che scompare quando c'è in giro Lils. E qui la pessima Mooren fa la sua mossa dicendo la sua verità a Rose...vedremo come se la caverà Zabini! Dovrà sfoderare tutto il suo sex appeal stavolta per recuperare! Il pov hai vinto di nuovo!! ormai sei infallibile!!! Aggiorno ma lo faccio di corsa perchè questa settimana è delirante! Un bacione grande!

a ellaella: sono felicissima che ti sia piaciuta, e la struttura è un po' diversa e sono entusiasta per il tuo commento! Sono davvero contenta e spero continuerai a recensire e attendo con ansia quindi un tuo commento anche a questo capitolo dove la coppia Lily e Scorpius ha molto più spazio che nelle altre!! Grazie mille davvero!

a maltrerio: Oh my gold!!! Cioè davvero non so se amo più le tue ff o i tuoi commenti! Scherzo..amo molto più le tue ff, ma anche i tuoi commenti hanno il potere di lasciarmi così felice che mi spertico a scrivere un capitolo dopo. Ne ho già pronti altri due dopo questo ma sono un po' incasinata questa settimana e non so quanto riuscirò a riaggiornare...cmq!! GRAZIE!! grazie davvero per ogni tua parola, per ogni tuo consiglio, ogni tua opinione che è davvero essenzialissima per me!! Spero che anche questo capitolo possa essere una piacevole distrazione...un bacione e presto!

 


Ho deciso di lasciare qui un breve elenco di personaggi con un'immagine allegata...ciascuno è libero di immaginare i personaggi come vuole, il mio è solo un esempio di come io nei miei deliri li ho immaginati:

Scorpius: Boyd Holbrook http://img103.imagevenue.com/img.php?image=05941_boyd_dknyfw06_344lo.jpg

LiLy: Cinthia Dicker http://blog.zoozoom.com/fashionmodels/fashionweek--Cintia-Dicker3.jpg

Rose: Edita Vilkeviciute http://media.photobucket.com/image/edita%20Vilkeviciute/edita_021/lovelyy.jpg

Edward: Cesar Casier http://img123.imageshack.us/img123/5968/getattachment5aspx.jpg

Albus: Logan Lerman http://cdn.buzznet.com/media/jjr/headlines/2010/01/logan-lerman-daniel-radcliffe.jpg

Sophia ed Hélena: Emily Browning http://emily-browning.com/gallery/albums/userpics/LanghamHotelPortrait.jpg ; http://emily-browning.com/gallery/albums/userpics/Simon_Schluter.jpg

Cassie: Kaya Scodelario http://kayascodelario.net/photos/albums/photoshoots/outtakes/001/normal_Kaya_Scodelario_008.jpg

Molly: Kay Panabaker http://teenstarsworld.com/wp-content/uploads/2009/03/starlight-1.jpg

Richard: Alex Pittyfer http://img03.blogcu.com/images/g/i/r/girencikamaz/alex_pettyfer_1256207836.jpg

Christopher: Aram Gvorgyan http://imgur.com/FQJv1.jpg

Hugo Barte Borawic (vedetelo con i capelli non così lunghi ç_ç) http://img379.imageshack.us/img379/7822/00045js0.jpg

Aleksander: Julien Quevenne http://media.photobucket.com/image/Julien%20Quevenne/designscene/DS/JulienQuevennebyHunterGatti.jpg

Amelie: Kristen Stewart http://twilight-review.com/wp-content/uploads/2009/12/kristen-stewart-ap.jpg

 


 

Spoiler Prossimo Capitolo:

"Sentii Thomas imprecare, risollevando il proprio manico per non finire spiaccicato sul prato, ma io non seguii il suo esempio. Allungai una mano, mentre con l'altra lasciavo l'appoggio sul manico. Era ad due metri da terra quando sentii la consistenza metallica nel mio palmo, e qual punto scivolai giù dalla scopa, cercando di atterrare senza troppi problemi.

Un “Ohhhhhhh” serpeggiava tra gli studenti quando rotolai a terra stringendo nella mano il boccino. Avevamo vinto, anche se un sono crack aveva decretato che la mia caviglia non aveva superato indenne la situazione."

 

Alla prossima!!!

Benny


 

 

 

 

 

 

 

 


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Capitolo 17
*** Edward: Love is just a Game ***


Edward: Love is just a game

“Infondo la vita si svolge come una partita di scacchi,

il re difende la sua regina

e la regina deve difendere il suo re.”

 

 

 

Mooren Patciok aveva ottenuto esattamente l'effetto desiderato: Rose non rivolgeva più la parola ad Edward, mentre lui cercava invano di farsi ascoltare. Inutilmente le sorelle Zabini avevano cercato di spiegare alla Weasley cosa era successo, ma qualunque loro parola era caduta nel vuoto. Anche Lily era molto preoccupata, un po' perché sapeva che la storia con Mooren non era stato altro che un bacio – che per di più Ed aveva ammesso prima di rimettersi con lei – ma perché Rose era arrabbiata anche con lei per non averle detto nulla.

I giorni passavano lenti e le lezioni tenevano impegnati tutti per molto tempo, inoltre la partita di quiddich, Serpeverde contro Grifondoro era alle porte. Tutti si allenavano con impegno ed il povero Zabini cercava inutilmente di sfogare la rabbia sfrecciando sul campo alla ricerca del boccino. Era bravo, molto più di quando ci si potesse aspettare e a cavallo della sua scopa Lilian non poteva essere più soddisfatta della squadra che aveva messo su. Scorpius era un battitore preciso e metodico, Cassandra una cacciatrice perfetta, agile e veloce, e insieme giocavano con molta sintonia. La Bulstrode tra i pali era un portento, e il fratello un battitore eccellente. Insomma, insieme a Samuel Flint come terzo cacciatore avevano grandi possibilità di vincere la coppa. Ovviamente però la squadra che suo cugino aveva messo su era altrettanto valente, ma sospettava che, visti i recenti problemi, avrebbe dato il massimo per assicurarsi una vittoria netta.

Gli studenti ospiti guardavano incuriositi i giorni di preparazione dell'evento e alcuni essendosi particolarmente integrati sembrano notevolmente presi. Amelie più volte era andata ad osservare Malfoy sugli spalti, sotto lo sguardo di ghiaccio di Lily che tutte le volte sentiva il desiderio di centrarla con la pluffa o con il bolide sempre più forte. Certo avrebbe potuto dare la colpa ad un errore di distrazione, ma gli altri avrebbero intuito la verità. Le Gemelle, quando non erano impegnare a tirare su di morale il loro fratellone innamorato, perseguitavano la giovane Potter per costringerla a mettere in chiaro le cose con Scorpius. Era sempre più palese infatti che ovunque andassero, qualunque cosa facessero, i pensieri dei due ragazzi erano rivolti solo al modo per saltarsi addosso, possibilmente senza essere interrotti.

Ma la partita era alle porte, e sotto una copiosa nevicata, i Serpeverde si sarebbero battuti per rifarsi della sconfitta dell'anno precedente.

 

EDWARD:

 

Vidi Cassie passarmi di fronte già con la divisa, e mi rivolse un piccolo sorriso. Nonostante non ci fossimo mai parlati molto era quel genere di persona che trasmetteva i propri sentimenti senza bisogno di parlare. Sapevo che le dispiaceva per me, e so anche che aveva parlato con Weasley del problema: non che potesse fare molto, ma il gesto di parlarne con il fratello di Rose mi aveva colpito. Dopotutto alla Nott cosa fregava dei miei problemi? Alla domanda mi risposi da solo quando si avvicino dandomi una pacca sulla spalla prima di afferrare il suo manico di scopa.

“Zabini...devi rimanere concentrato...vedrai che andrà bene...pensa al boccino e nient'altro”

Eravamo compagni di squadra, e per lei lo sport era essenziale. Compresi forse per la prima volta il vero significato di essere un serpeverde: era più di una casata, era uno stile di vita. Non eravamo conosciuti per essere loquaci, o particolarmente emotivi, ma tra di noi ci sostenevamo sempre, anche quando – come nel mio caso – si era palesemente dalla parte del torto

“Grazie Nott! Vedi di sfondare la loro difesa..”

Lei mi sorrise, in un modo che mi ricordò molto suo fratello, prima di correre ad ascoltare le ultime istruzioni di Lily.

La mia rossa preferita stava sbraitando ordini, e per quanto si fosse legata i capelli in una severa treccia, la dolcezza del suo viso strideva fortemente con il ruolo che ricopriva.

“Zabini, piazza il tuo culo su quella scopa...voglio quel boccino il prima possibile. Ricorda che Thomas è una scheggia! Se devi mandalo a schiantarsi contro un palo...voglio vincere”

Le sorrisi, e annuii. Non ero di molte parole, soprattutto negli ultimi giorni. Ma avrei ripagato i miei amici vincendo quella maledetta partita.

Mi librai in volo, rivolgendo un cenno verso Scorpius. Avevamo una tattica stabilita: al mio cenno di aver visto il boccino, lui e Bulstrode avrebbero tartassato Thomas con ogni bolide possibile. Mi scappo un sorrisetto stronzo, quando mi affiancai a Roger con i colori dei Grifondoro. Mio cugino mi aveva detto del loro piccolo alterco, e soprattutto del fatto che aveva messo le mani addosso alla nostra Lily.

“Verme...allora...pronto a fare una figura di merda?”

Lo vidi squadrarmi con puro odio. Lo avevo sempre battuto, e quel giorno non sarebbe stato da meno: avrei conquistato quel boccino...e avrei riconquistato Rose.

“Sentilo...verme a me? Ti fai la Patciok e la Weasley? Ti piacciono le secchie? Cos'è...la corvonero non ti soddisfa a letto? Avevi bisogno di una grifondoro per divertirti?

Lo afferrai per il bavero della divida da quiddich, prima di spingerlo indietro sulla sua scopa.

“Prova a dire qualcos'altro su Rose e ti faccio ingoiare il boccino.”

Ammiccai verso mio cugino che volando era passato sulle nostre teste. Rivolsi un altro sorriso bastardo a grifone, prima di spostarmi in attesa che madama Bumb liberasse i bolidi e il boccino.

“Attento a Malfoy..sai...nessuno tocca i suoi amici, e tu ti sei permesso di guardare la Potter una volta di troppo”

Non aggiunsi altro e cercai di sgombrare la mente. Sapevo che Rose era sugli spalti, come sapevo che tutti le avevano spiegato la situazione. Non era colpa mia! Cioè si..ma le avevo detto che un'altra mi aveva baciato...non le avevo detto chi era per non farla soffrire.

“Concentrato Ed...”

Lily mi era passata accanto prima di planare al centro del campo per stringere la mano di Hugo per dare inizio alla partite.

La vidi rivolgere un'espressione arrogante al rosso che alzò le spalle con nonchalance. Erano cugini, si volevano molto bene, ma con un manico si scopa sotto il sedere diventavano due altre persone.

Poi come sempre accade tutto in attimo. Le voci della tifoseria – con le mie sorelle vestite da ragazze ponpon, con alle loro spalle un Albus e un Chris sbavanti – dei cori avversari scomparvero, e tutta la mia attenzione si concentrò sul boccino. Madame liberò i bolidi e il boccino fischiando e da qual momento si scatenò un inferno di partita. Cassie volava basso con la pluffa stretta sotto il braccio dritta verso i pali avversari, ma venne bloccata. Poco male, cinque minuti dopo aveva segnato Flint su un magico passaggio sempre della Nott. Gli schemi di Lily stavano dando i loro frutti. Sorvolai il campo, cercando di visualizzare il boccino. Un riflesso colpì i miei occhi costringendomi a voltarmi, e quando riuscì a spostarmi a rialzare le palpebre Thomas era già in picchiata verso la minuscola sfera dorata.

“Stronzo! Giochi sporco eh!”

Lo urlai, senza sapere che a bloccarmi la visuale con un semplice incantesimo di riflesso era stata proprio Mooren. Mi lanciai in picchiata senza ragionare. Avevo fatto il mio segnale e sapevo che Scorpius avrebbe cercato di battere i bolidi contro Roger, ma potevo contare solo su me stesso. Ero ormai affiancato all'altro e scorgevo i movimenti velocissimi delle ali dorate, che si stavano avvicinando troppo al suolo. Rischiavo di schiantarmi ma avevo smesso di ragionare. Sopra di noi Hugo aveva appena segnato riportando la situazione in totale parità....

Sentii Thomas imprecare, risollevando il proprio manico per non finire spiaccicato sul prato, ma io non seguii il suo esempio. Allungai una mano, mentre con l'altra lasciavo l'appoggio sul manico. Era ad due metri da terra quando sentii la consistenza metallica nel mio palmo, e qual punto scivolai giù dalla scopa, cercando di atterrare senza troppi problemi.

Un “Ohhhhhhh” serpeggiava tra gli studenti quando rotolai a terra stringendo nella mano il boccino. Avevamo vinto, anche se un sono crack aveva decretato che la mia caviglia non aveva superato indenne la situazione.

Madama Chips, ormai più vecchia di molte opere d'arte della scuola mi aveva fasciato il piede, dato un colpettino con la bacchetta e rimandato in sala comune dove venni accolto da eroe.

“Grande Zabini”

“Ed sei un mito”

“Nuddddddddddddddddddo”

Beh...l'ultimo invito era di un gruppo di urlanti ragazzine del terso anno messe subito a tacere da Sophia, ancora con la divisa da cheer leader.

Zoppicando con le stampelle mi avvicinai agli altri mentre si passano bottiglie di FireWishey clandestine e altro. Mi accorsi con stupore che tra i presenti in quel delirio generale c'era anche Hugo Weasley che con il suo solito cipiglio sbrigativo si era avvicinato, con Cassie sulle spalle come se fosse un koala.

“Bella partita...complimenti davvero!”

Mi diede una pacca sulla spalla così forte che per un attimo persi l'equilibrio sulle stampelle.

“Grazie Weasley...so che tu non scherzi mai sul Quiddich”

“Vero...” lo vidi un po' in imbarazzo mentre Cassie gli bisbigliava qualcosa all'orecchio “Eh beh...ho parlato con Mooren, e so tutta la storia. Mia sorella è una tipa tosta Zabini...so che lei avevi detto la verità, ma omettendo il ruolo di quella gatta molta...l'hai ferita.”

“Lo so...”

Risposi piuttosto laconico, e stavo per andarmene quando posò una mano sulla spalla. Era comica la situazione. Parlava con uno con la fidanzata abbarbicata sulle spalle.

“Senti Zabini..tu non mi sei particolarmente simpatico, e a dirla tutta escluso il tuo modo di giocare credo che tu mi stia anche un pochini sui bolidi, però...” fece una pausa mentre la Nott mi rivolgeva uno di quei suoi sorrisi da donna vissuta. “...beh rendi felice Rose. In questo periodo è tornata la musona isterica di sempre quindi vai da lei. Costringila ad ascoltarti!”

“Con tutti rispetto Weasley.....non credo che lei lo farebbe”

“La nostra parola d'ordine è SapientiaVirtus”

Mi voltai di scatto e mi trovai di fronte Alan Patciok. A quanto pare era arrivata un altro genio a darmi consiglio. Strinsi i denti, spostando il peso dalla caviglia dolorante appoggiandomi sulle stampelle.

“Apprezzo l'informazione Patciok, ma la tua famiglia ha già fatto abbastanza non credi....”

“Mia sorella è solo gelosa...vuoi Rose e non lei, comunque...” lo vidi squadrarmi con disprezzo e la cosa mi colpì. Da quando un secchione rompiballe si permetteva di guardarmi in quel modo.

“Lei aveva paura Zabini...paura a perdonarti...l'hai delusa, ma credo che si meriti quantomeno di sentire la verità, quindi alza il tuo regale culo da playboy e valle a dire ogni cosa”

 

Mi ero trascinato con le stampelle per tutto la scuola fino alla torre dei corvonero, senza sapere esattamente cosa stessi facendo. Sapevo solo che tutti i miei amici, e anche un sacco di gente che non avevo mai considerato mi avevano costretto ad andare li. Non avevo nemmeno idea di cosa le avrei potuto dire. Mi spiace? La tua migliore amica è una stronza arrivista? Non me la sono mai fatta?

Ogni cosa che mi veniva in mente era inutile oltre che assolutamente sbagliata. La volevo, lo avevo ammesso di fronte a lei, e forse, beh forse la amavo. Che parole strana: impossibile da pronunciare ad alta voce e così potente. Mio padre mi aveva sempre detto di fare attenzione all'amore, perché rendeva deboli, come lui con mia madre. Daphne GreenGrass possedeva nelle sue mani il cuore di uno degli uomini più freddi del mondo. Un suo sorriso poteva illuminare la sua giornata, un suo capriccio fermare il ministero...l'amore rende ciechi. E io in quel momento non vedevo più nulla. Ne ero consapevole.

Come un automa pronunciai la parola d'ordine, e entrai in quella che era la sala comune di un'altra casata. Se fossi stato pienamente in me avrei notato la sostanziale differenza, non solo nei colori, ma anche nell'arredamento. Librerie enormi, un tavolo da lettura, qualche poltroncina qua e la, e avrei anche trovato l'ambiente piacevole non fosse stato per il mio sguardo incatenato ad una figura che stava leggendo in un angolo. I capelli castani le ricadevano sulle spalle candide, e indossava un assurdo pigiama bianco con orsetti. Sorrisi per la scelta assurda, ma senza degnare di uno sguardo qualche altro corvo che mi guardava basito mi avviai verso di lei fermandomi di fronte. Immersa nella lettura non si era accorta di nulla, e solo qualche secondo dopo disturbata dalla mia ombra sollevò lo sguardo.

“Ma che cazzo...”

“Zitta!”

La vidi diventare fucsia di indignazione ma dovevo dirle tutto. Era un possibilità unica e quante ne avevo già sprecate? Una, due...mille?

“Io Edward Theodosius Zabini posso affermare di fronte a tutti quelli che mi ascoltano di non aver mai baciato la Patciok. E' stata lei a farlo, e quando ti dissi che avevo baciato un'altra era stata lei...a saltarmi addosso. Non te l'ho detto solo per non ferirti, perchè so che siete amiche. Ma così come è stata lei a cercarmi, io non l'ho mai fatto, ne l'ho mai baciata in altre occasioni. Ho solo un cuore che appartiene a te Rose Weasley...e puoi farne quello che vuoi. Così come ti ho detto tutta la verità prima, ora posso dire di fronte a tutti che sono innamorato di te. Del tuo irritante modo di parlare da prima della classe, del tuo amore infantile per i racconti per bambini, per il tuo sorriso, per la gioia che trasmetti in ogni momento, per la tua pazienza. Per ogni singolo tratto. E ora che ho detto quello che dovevo posso anche andarmene.”

Mi voltai prima di ripensarci. Tirai fuori dalla tasca il boccino che avevo vinto.

“Questo è tuo...per ricordarti che mi hai catturato e non ho alcuna intenzione di fuggire. Puoi perdonarmi come decidere di non farlo, ma non cambia il fatto che il mio cuore di appartiene.”

Uscii sotto gli occhi di un gruppo di studenti senza parole. Sentivo qualche bisbiglio, ma nessuno aveva avuto il coraggio di dirmi nulla. Stavo zoppicando per il corridoio quando sentii una voce urlare alle mie spalle.

“E' credi che basti una scenata di fronte a tutti per cambiare le cose? Hai baciato la mia migliore amica...”

Sentivo l'astio nella sua voce, e quando mi troia a fronteggiarla cercai di dominare l'istinto. Avrei voluto baciarla fino a cancellare le parole di Mooren, fino a farle ricordare che volevo solo lei.

“E' successo prima che ti dicessi di volere solo te...è successo lo scorso anno. Sono cambiato Rose, puoi mettermi alla prova.”

“Come vuoi Zabini”

Fece un passo avanti. Era bellissima e fredda di fronte a me. Mi sarebbe bastato allungare una mano per sfiorarla.

“Ebbene..che prova vuoi”

“Dammi la mano.....” obbedii al suo ordine perentorio mentre lei la afferrava stringendola alla sua.

“...e ora guardami negli occhi e giurami che Mooren ha mentito dicendo che alla festa ci hai provato.”

“Vuoi che sia un patto infrangibile?” Le rivolsi il primo vero sorriso della giornata, mentre la presa scivolava dalla sua mano al gomito per attirarla verso di me.

“Sono venuto zoppo a dire di fronte a tutta la tua casata che ti amo Rose...e no, Mooren è gelosa. Chiedilo a chiunque, a suo fratello, a Hugo, a Lily. E' stato Alan a darmi la parola d'ordine...quando riuscirai a capire che non voglio avere nessun'altra.”

Non ebbi quasi il tempo di finire perché lei mi stava baciando, in un modo mai sperimentato. Non c'era gentilezza nei suoi gesti, mentre mi attirava a se. Risposi al suo bacio con altrettanta urgenza, con altrettanto desiderio di riaverla, di riassaporarla. Emisi un gemito di dolore quando per spingerla contro il muro fui costretto a lasciar cadere le stampelle, ma sentirla sorridere contro le mie labbra era più che sufficiente a lenire qualunque cosa. I nostri respiri si erano fatti affannosi, mentre la mia lingua e la sua si cercavano, e il nostro bacio si spingeva ben oltre i limiti del consentito in un corridoio. Fu un applauso alle mie spalle a farmi staccare da lei, e mentre posavo la fronte nell'incavo del suo collo respirando il suo profumo delicato cercai di ritrovare la voce.

“Tutte le prove che vorrai Rose...ma non scappare mai più senza ascoltarmi...non ti ho mentito, e Mooren se ne è solo approfittata....io”

“Shhhhhhhh”...la sentii sospirare mentre rimaneva abbracciata a me, sotto lo sguardo di qualche corvonero intento a rientrare “non voglio sapere altro di lei. Tu sei mio, e ho capito una cosa...senza di te non riesco a stare, e se per averti devo schiantare ogni singola strega della scuola...sono disposta a fare questa fatica.”

 


 

Mi scuso tantissimissimo e posto di corsa.

Sono senza connessione e la scrocco dalla vicina!

Spero di tornare entro la prossima settimana...e intanto vi lascio questo ultimo capitolo prima dell'inizio del torneo!!! La prima parte della fanfic è finita e da prossimo capitolo l'attenzione si sposterà agli eventi prenatalizi!!!

 

Spero che possa piacervi e ringrazio tutti (da chi legge, a chi mi ha messo tra i preferiti, seguiti..insomma todos)...in particolare Maltrerio, Mayetta, baby_bunny, MaRe96. Vorrei rispondervi come si conviene ad una ad una ma non ho veramente il tempo materiale! Vi ringrazio tantissimo per tutto quanto e anche per il supporto! Non preoccupatevi per me...e se riuscite a convincere quelli di Telecom a darsi una mossa tonernerò ancora prima!!!

 

Un bacione!!!

 

 

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Capitolo 18
*** Richard: The Mentalist ***


Richard: The Mentalist

“Il potere delle parole

è racchiuso nel silenzio che

le precede e le segue con amore”

 

 

 

 

 

La voce della dichiarazione di fronte all'intera Sala Comune dei corvonero aveva fatto velocemente il giro di tutta la scuola e aveva altrettanto rapidamente contribuito a cambiare l'opinione che tutti si erano fatti di Zabini. Le ragazzine andavano in giro sospirando e guardando il serpeverde come se fosse un novello Romeo, scrivendo il suo nome tra le pagine dei loro libri. In Sala Grande, sotto lo sguardo scioccato di molti Edward si era alzato durante una cena andando a sedersi al tavolo della casata di quella che ormai era risaputamente “la sua ragazza”. Certo la tempesta in un bicchiere d'acqua pareva essersi placata, ma Rose sorvegliava il ragazzo come se fosse un detenuto di Azkaban.

Per questo il poveraccio era ovviamente il bersaglio di ogni battuta da parte del cugino e degli altri. Dal canto suo Scorpius iniziava ad essere esasperato da Lily: la vedeva ogni giorno, ogni giorno più bella ma nonostante fosse chiaro che rischiavano l'autocombustione nello stare vicini non si sentiva pronto a prendere una qualunque forma di impegno. Chiunque avesse avuto la regina sarebbe dovuto essere all'altezza e per quanto lui si sentisse, dall'alto del suo ego da Malfoy, assolutamente perfetto, gli mancava la volontà. Durante una cena si erano trovati seduti vicini e quando era scoppiata una discussione ed avevano iniziato a urlarsi ad un centimetro l'uno dall'altro, tutto il tavolo si era ammutolito nell'attesa di vedere cosa sarebbe successo dopo. Ormai era palese a tutti che tra i due scorrevano emozioni inespresse che non vedevano l'ora di uscire. In tutto questo dicembre era arrivato e con lui anche l'ansia del torneo. Le prime partite del girone d'andata quiddich si erano concluse e ora i campioni erano liberi di concentrarsi esclusivamente sulle prove che li attendevano. E fu proprio durante una semplice cena il quattordici del mese che Blaise Zabini diede notizia che di li, a ventiquattro ore si sarebbe tenuta la prima sfida. Vankerkoof aveva richiamato i suoi studenti durante il pasto, esattamente come aveva fatto Madame Maxime. I campioni di Beauxbatons e Durmstrang non avrebbero dormito nel castello quella notte, perché entrambi i loro presidi avrebbero supervisionato personalmente la loro preparazione.

La McGranitt sempre assurdamente rispettosa della regole invece, si era limitata a convocare i sei ragazzi nel suo studio, per augurare loro buona fortuna, invitandoli e dare il meglio.

Chiaramente nessuno di loro avrebbe dormito molto quella notte in attesa di conoscere la prova e i giudici.

 

 

RICHARD:

 

Ero un po' distrutto quando scesi in Sala Grande per la colazione. Mi ero rigirato tutta la notte nel letto nella disperata impresa di prendere sonno, ma non avevo avuto alcun successo.

Intorno a me tutti gli studenti erano in trepidazione, con le bandiere della casate, e lo stendardo della scuola, pronti a fare il tifo per noi. Il mio stomaco si attorcigliò e la sensazione era la stessa che avevo provato il giorno delle prime selezioni per la squadra tre anni prima. Sorrisi ricordando quel momento: ero al secondo anno e avrei dato di tutto per entrare e poi magicamente venni ammesso.

Stavo fissando la mia ciotola di porridge quando al mio fianco sentii un leggero profumo floreale che riconobbi subito.

“Buona fortuna...” non ebbi nemmeno il tempo di rispondere, e Molly mi diede un lieve bacio sulla guancia. Era un gesto delicato, tipico di lei. Devo essere arrossito perché quando incontrai lo sguardo di Alan seduto di fronte a me, lo vidi chiaramente sorridermi con comprensione.

“Grazie Mol!” lo dissi con enfasi mentre lei si versava un bicchiere di succo. Stesso rituale ogni mattina: un bicchiere di succo, due fette di pane tostato con la marmellata e un frutto.

Mi sorrise, prima di cercare qualcosa nella sua tracolla con aria pensierosa.

“Non credo che tu ne abbia bisogno...comunque...” si interruppe mostrandomi un bracciale fatto con sottili strisce di cuoio intrecciate a quello che sembrava un filo d'argento “è solo così...diciamo un portafortuna, e in mezzo c'è un crine di unicorno...ho pensato che ti potesse piacere.”

Era un gesto così bello che per poco non andai in catalessi. Mi piaceva da morire Molly, da sempre ma ogni volta che mi avvicinavo c'era sempre qualcosa o qualcuno che ci interrompeva oppure lei scappava via. Era così carina con le guance arrossata gli occhi nocciola e i capelli rossi made in Weasley.

Mi sporsi, e a mia volta le posai un bacio sulla fronte, allungando il polso verso di lei

“Per Merlino....grazie...non dovevi ma lo accetto volentieri! Qualunque protezione potrà essermi davvero utile...”

Fummo interrotti quando comparve all nostre spalle Lilian Potter. Era la cugina del mio migliore amico e una delle ragazze più affascinanti che avessi mai visto, ma in lei c'era qualcosa di così freddo e determinato che la rendeva distante. Probabilmente non sarebbe stato sbagliato affermare che fosse anche la più bella della scuola, ma io in lei ho sempre e visto solo la serpeverde.

“Osbourne dobbiamo andare, gli altri stanno già aspettando.”

Mi risolve un sorriso di cortesia, mentre alla cuginetta ne riservò uno più dolce e gentile scompigliandole i capelli.

“Scappa tutti i boccini al nemico Lils!”

E la serpeverde si limitò ad annuire ridendo prima di raggiungere Zabini, Malfoy, Hugo e la McLean che aspettavano di fronte all'ingresso. Indossavamo tutti le divise dei campioni composte da dei pantaloni da quiddict piuttosto robusti con sopra una casacca, ciascuno nei colori della propria casata, e in mezzo a tutto quell'argento/verde, noi altri tre stridevano decisamente. Solo in quel momento, incamminandomi verso il lago, ebbi il tempo di fermarmi un secondo a osservare quelli che sarebbero stati i miei compagni.

Escluso Hugo che conoscevo come le mie tasche, la McLean con i suoi capelli biondi e l'aria da oca non mi ispirava alcuna fiducia. Certo tutt'altra storia per la Potter: era d'acciaio ma come mi diceva spesso Hugo era una su cui si poteva fare affidamento. Infine le altre due serpi. Mi ero scontrato con loro più volte sul campo da Quiddich ed ero conscio del fatto che fossero anche due ottimi maghi: voti alti, geni in pozioni e anche a trasfigurazione (materia dove la Chang ci faceva sputare l'anima) ma sapevo anche quanto il loro ego fosse smisurato.

Ero curioso di vedere come si sarebbero comportati e se erano davvero pronti per fare gioco di squadra.

 

Ci radunarono in uno spiazzo di fronte al lago, e la prima cosa che notammo fu che la superficie era ghiacciata, come un enorme pista di pattinaggio. Seduti su uno spalto allestito appositamente sedevano i tre giudici e con mia somma sorpresa erano un splendida strega dal sorriso smagliante che riconobbi come Arabella Finnigan (moglie del più noto Seamus, direttore della Gazzetta del Profeta), famosa giornalista free lance nonché autrice della biografia ufficiale di alcuni degli eroi della seconda guerra magica, un elfo dall'aria arcigna, direttore della Gringott, e un centauro dall'aria fiera e dagli occhi di un viola così intenso da apparire quasi irreale. Il padre di Edward prese la parola per presentare uno alla volta i giudici, e spiegare quelle che sarebbero state le regole per la prima prova. Alle nostre spalle la McGranitt cercava di infonderci coraggio, e il colorito della McLean non prometteva bene.

“Spero solo che non vomiti qui”

Scoppiai a ridere al sussurro di Hugo, prima che tutti si ammutolissero sentendo la voce di Blaise Zabini riempire l'aria gelida.

“Benvenuti alla prima prova del Primo Torneo Accademico a Squadre. Da oggi in poi infatti le scuole si cimenteranno in tre diverse sfide, rappresentati da cinque ragazzi più un sostituto” avrai giurato che avesse osservato proprio suo figlio con malcelato orgoglio mentre continuava a parlare “ma ora permettetemi di presentare i giudici chiamati a esprimere in maniera imparziale il loro parere con un voto alle performance: Arabella Finnigan, ex studentessa di Beauxbatons, esimia rappresentante dell'elite culturale londinese”. La splendida strega bionda si alzò prendendo a sua volta la parola. La sua voce per quanto dolce, nascondeva una nota di una certa forza e sicurezza che strideva con l'aspetto fragile. “Sono molto onorata dell'invito che mi è stato fatto. Cercherò di giudicare ogni prova al meglio delle mie possibilità, ma un augurio particolare va alle partecipanti femminili, affinchè si distinguano. Non per questo ovviamente mi dimenticherò di estendere gli auguri ad ogni singolo campione. Che vinca il migliore”.

Tornò a sedersi e venne presentato il folletto che rivolse a tutti un occhiata arcigna. Interrompendo le parole di Blaise Zabini sul nascere si alzò in piedi e il suo tono suonò basso e acido. “Noi folletti conosciamo le avversità delle vita, e possiamo certamente giudicare i maghi nel loro battersi! Io Elci Fongi, figlio della casa di Fongi, prometto di essere imparziale.”

Non aggiunse altro prima di sedersi, rivolgendo un'occhiata in tralice alla bella strega al suo fianco che lo aveva educatamente applaudito. In ultimo, con un rumore di zoccoli anche il Centauro preferì presentarsi da solo. “Il mio nome è Sileno, e per le stelle che descrivono il cammino dell'uomo, sono qui per dimostrare ai maghi che un giudizio saggio ed equo è la via per ogni brillante futuro. Come la stella del vespro è l'ultima ad abbandonarci, così auguro che ciascuno dei partecipanti sappia trovare la propria.”

Ad ognuna delle presentazioni aveva applaudito ma la tensione stava aumentando, e dal lago si stava innalzando una spessa nebbia che rendeva il paesaggio imbiancato quasi spettrale.

“Ora...i cinque campioni per squadra facciano un passo avanti.” Sorrisi tra me e me quando colsi Malfoy sfiorare la mano della Potter, mentre Edward rimaneva alle nostre spalle, osservando lo svolgersi con attenzione.

“La prima prova è una partita a dadi contro il tempo” un enorme clessidra comparve sulla riva mentre ci veniva spiegata la prova, e allo stesso tempo vidi le figure di Hugo, Malfoy e Vivianne scomparire, e così successe per tre membri di ciascuna squadra “i vostri compagni sono persi nella nebbia, esposti ad ogni tipo di rischio, ma sulla sponda opposta c'è una bandiera con lo stendardo della vostra scuola” Nessuno di noi stava realmente comprendendo, e vidi Lily accanto a me assumere un'espressione seria e preoccupata alo stesso tempo.  

“Signori...inutile che mi guardiate con quegli occhi sbarrati: avete una sola ora per recuperare la vostra bandiera, e salvare i vostri compagni. A voi la decisione: o recuperare prima la bandiera esponendo gli altri ai pericoli, oppure dare priorità alla bandiera. Non vi è una scelta più giusta o più sbagliata delle altre. E ora....bacchette pronte! E Via!!!”

L'enorme clessidra girò su se stessa e una fine sabbia dorata iniziò a calare lenta ma inesorabile.

 

“Bene...direi che dobbiamo prima recuperare gli altri tre...Vivianne sarà terrorizzata” La voce della Potter aveva interrotto le mie riflessione, e senza attendere altro rivolse un breve cenno a Ed, prima di iniziare a incamminarsi verso la parete di Nebbia.

“Potremmo dividerci....tu la bandiera e io recupero gli altri” Non appena penetrammo la coltre la nostre voci si trovarono distorte, e dovevamo procedere affiancati per non perderci.

“Potrebbe essere un idea, ma secondo me è meglio se stiamo insieme...è facile perderci qui dentro”

Non aveva tutti i torti, e quando sentimmo giungere un urlo attutito fino a noi non riuscimmo a trattenere la pelle d'oca. Sentii un fruscio alle mie spalle e nella fretta di dimenticai di essere sul ghiaccio e caddi a terra rovinosamente. Lei mi fu al fianco in un secondo e con un sorriso si chinò vicino a me.

“Sai pattinare Ric?”

Annii mentre mi massaggiavo il gomito e senza dire nulla , con un incanto non verbale trasfigurò le mie scarpe.

“Grazie...”

“Di nulla Osbourne, ma ora dobbiamo darci una mossa”

Pattinammo in silenzio qualche minuto, immersi nella nebbia, e, ad esclusione del rumore delle lame sul ghiaccio non era possibile sentire nulla, fino a quando udimmo un nuovo grido.

Ci dirigemmo verso la fonte del rumore, e scorgemmo una sporgenza rocciosa che affiorava dal ghiaccio, e fu proprio li che ci rendemmo conto che intorno a quello che non era altro che uno scoglio scivolavano silenziosi dei Tentacula glaeciali. Erano delle piante magiche dall'aspetto di lunghe liane, che si agitavano sula superficie del ghiaccio, e che sapevo avere la stessa consistenza dei fili d'acciaio. Si nutrivano di piccole creature e un loro taglio lasciava sulla pelle una linfa chiara terribilmente urticante.

“Voi due liberatemiiiiii..vi prego”

Vivianne era legata al masso, e due sottili Tentacula le si erano avviluppati intorno ai polsi.

“Ric...occupati di quelli alla base io penso a lei”

E iniziammo a lanciare Flipendo all'impazzata, senza pensare al tempo che passava. Eravamo circondati, ma Lils, con un santo riuscì a superarli per iniziare ad arrampicarsi un masso. Ero ammirato, ma non poi ragionare su questo perché più li recidevo più il Tentacula aumentavano.

“INCENDIO”

Le parole mi erano salite alle labbra così per caso e mi accorsi che erano quelle giuste perchè le fiamme mettevano in fuga le robuste liane che fremendo come scosse dal vento si allontanaro permettendo alle due di scendere. I polsi della McLean erano arrossati e pieni di graffi, e glieli avvolsi con in un fazzoletto, prima di trasfigurare le sue scarpe.

“io...non ce la faccio!”

Sussurrava appena, e quando mi voltai vidi che il suo volto era pallidissimo. Lilian era qualche metro di fronte a me e iniziava a svanire nella nebbia.

“Lily aspetta...Vivianne non ce la fa”

Ci arrestammo un momento, e passando un braccio intorno alla vita della Tassorosso la sostenni prima di far cenno alla Serpeverde di riprendere.

Liberare Hugo fu molto più semplice perché non era paralizzato dal terrore, e ci aiutò a liberarlo dalla prigione nella quale era rinchiuso. Lui stesso, nonostante fosse immerso per metà corpo nell'acqua gelida, circondato da spesse pareti di ghiaccio, si agitò fino a permetterci di romperle per tirarlo fuori.

“Ric...tu e Lils cercate Malfoy...il tempo...”

Non terminò nemmeno la frase che una sirena indicò che mancavano solo più quindici minuti alla fine della gara.

Potreste andare a recuperare lo stendardo...poi recuperare Malfoy! Almeno avremmo terminato la gara”

Sei paia di occhi si posarono sul volto della McLean mentre lei suggeriva la cosa e prontamente venne zittita.

“Io non lascio Scorpius in questa nebbia in chissà che casino”

“Nemmeno io!!”

Lo dissi con convinzione, e anche Hugo, nonostante fosse completamente bagnato annuì mentre batteva i denti per il freddo.

Il problema era che ogni secondi che passava la nebbia si inspessiva, rendendo difficile anche solo parlare tra di noi a qualche metro di distanza.

 

 


 

Note Personali:

 

Non so come chiedere scusa, ma purtroppo la connessione rimane un utopia e quindi riesco a connettermi pochissimo. Inoltre - e qui tutti dite una preghiera, un mantra - ho l'ultimo esame prima della tesi a brevissimo. Comunque ecco qui il primo dei dei capitoli dedicati alla prima prova....il prossimo visto che non è ancora pronto perchè lo sto continuamente rivedendo sarà tutto scritto nell'ottica di Lily....

Beh? Riusciranno a recuperare Scorpius, prima che scada il tempo? E soprattutto come verrà giudicata la loro prova? Insomma l'invito è sempre quello di seguire.

 

Comunque ringrazio davvero tutti quelli che si fermano a leggere che aumentano in maniera costanti, chi mi ha aggiunto tra i preferiti, e tra le seguiete. Un GRAZIE enorme e grosso come una casa invece va a Mayetta, Maltrerio (non ti preoccupare...sono vivissima...solo che sono perennemente incasinata) e MaRe96.

 

a MaRe96: Grazie davvero moltissimo e sono strefelice che ti piaccia la mia FF. Rose si è decisa perchè oggettivamente non l'avesse fatto da uatrice l'avrei personalmente picchiata. Ero molto indecisa, ma poi mi sono detta: uno Zabini, bello come il sole, intelligente...cioè uno così una persona normale non se lo sarebbe mai e poi mai lasciato scappare! Sarebbe stata folle! Comunque spero che questo capitolo possa altrettanto piacere....è la prima parte della sfida quindi per la conclusione dovrei aspettare un po' ma mi auguro che l'attesa sia ripagata da un capitolo decisamente, come dire...più coinvolgente (per Scorp e Lily soprattutto)

 

a Maltrerio: Cioè a me dispiace solo di avere millemila problemi ultimamente, anche eprchè le tue FF se sto seguendo tutte ma non ho mai due secondi per recensire come vorre anche se adesso giuro mi metterò d'impegno. Spero che questo assaggio di torneo possa piacerti, e per vedere un avvicinamento consistente tra la nostra rossa, e il nortro biondo di fiducia c'è solo da aspettare il prossimo capitolo per il quale prometto di non farsi attendere troppo!!!

 

a Mayetta: Eh..per le scenette Hot di Rose bisognerà aspettare anche perchè Ed ora è un ragazzo in prova...deve fare molta ma molta attenzione, ma posso anticiparti che ci rifaremo nel prossimo capitolo dove la cuginetta rossa farà scalpore. Il modo non posso ancora dirtelo ma posso solo dirti che ci saranno scintille....Spero di averti un po' incuriosite e prometto che posterò entro sabato prossimo, in modo da riprendere un aggiormento bisettimanale come facevo prima.!!!

 

Baci a tutti e grazie davvero a tutti quelli che mi seguono!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 19
*** Lily: Nothing is impossible for the Queen ***


Lily: Nothing is Impossible for the Queen

“La determinazione e la convinzione

sono due doti essenziali.

Possono condurre alla vittoria, o alla sconfitta,

ma il sapore della consapevolezza rimane immutato”

 

 

 

Ormai procedevano a tentoni avvolti in quella che ormai era una coltre spessa e bianca, che non permetteva loro nemmeno di vedere due metri più avanti. Hugo e Richard sostenevano Vivianne che per colpa delle Tentacula aveva polsi e caviglie feriti che necessitavano di cure. Lily con un un flipendo dietro l'altro cercava di fendere la nebbia per permettere loro di procedere. Dopo qualche minuto di silenzio soffocante si sentì uno scoppio, e sopra le loro teste scintillarono luci argentee che segnalavano la fine della prova di Beauxbatons. Le loro tensione si faceva sempre maggiore e stridori metallici si facevano sempre più vicini. Forse la consapevolezza di non avere nulla da perdere visto che l'accademia francese aveva già terminato, o forse la determinazione sul volto della giovane Potter furono da sprono anche per gli altri. La serpeverde infatti procedeva implacabile nonostante la fatica, e quando il rumore si faceva sempre più udibili e distinguibile nonostante ogni percezione fosse ovattata, affrettò il passo.

Ciò che videro li lasciò di stucco: in una prigione di ghiaccio molto simile a quella che aveva imprigionato Hugo era circondata da Tentacula dal fusto enorme. Liane impazzite circondavano il perimetro e al di dentro Scorpius era impegnato a cerca di rompere le spesse pareti di ghiaccio con una serie infinita di incatesimi.

Ai suoi piedi giacevano bruciate alcuni arbusti di tentacula e i pantaloni delle divisa erano tagliati in più punti e diversi tagliati ormai infetti avevano macchiato di sangue il ghiaccio.

 

LILY:

 

Sentivo il polso bruciare per il continuo fendere la nebbia, ma non potevamo fermarci. E fu dopo aver sentito i fuochi d'artificio lanciati dagli studenti di Beauxbatons che intravidi finalmente la prigione di ghiaccio dove era bloccato Scorpius. Non so perché ma in quel momento mi venne quasi da scoppiare a ridere. Il principe di ghiaccio era bloccato dal suo stesso elemento: pareti alte il doppio di lui, così spesse che a malapena riuscivano a scorgere la sua figura al di dietro.

“Ci siamo ragazzi...”

Sentii Vivianne alle mie spalle emettere un sospiro di sollievo, ma fu solo momentaneo visto che ci accorgemmo che il ghiaccio sotto i nostri piedi si stava assottigliando. Presto ci saremmo ritrovati a nuotare in mezzo a lago a dicembre. Voltandomi vidi che mio cugino aveva ormai le labbra violacee segno che l'essere stato bloccato per metà nel ghiaccio gli aveva provocato una leggera ipotermia.

“Hugo...prendi Vivianne e andate avanti...non vi fermate fino a che non sarete arrivati sull'altra sponda”

Ero consapevole del fatto che fossero allo stremo e non sarebbe servito a nulla farli tribolare ancora in mezzo a tutto quel ghiaccio.

Vidi il mio cuginetto esitare, ma sotto le insistenze di Osbourne iniziò ad avviarsi nella nebbia lentamente. Prima di scomparire si voltò a fissarmi con serietà:

“Non toccherò lo stendardo fino a che non vedrò arrivare anche voi! Recupera la Serpe è raggiungeteci”

 

Gli rivolsi un sorriso, e voltandomi, con un occhiata di intesa sia io che Richard iniziammo ad aggredire il ghiaccio e le Tentacula. Al di dentro della gabbia glaciale incontrario lo sguardo di Scorpius. Non aveva detto una sola parola, un solo grido di aiuto, ma vidi dietro alla sua impenetrabilità una sofferenza evidente.

“Ric...sbrighiamoci...Scorpius sta male...guarda le sue gambe”

Il viso del Corvonero si distorse in una smorfia di disgusto quando intravide le condizioni del serpeverde. Le tentacula dovevano essersi avvolte intorno alle sue caviglie risalendo lentamente e bloccato com'era non aveva via di fuga.

“INCENDIO”

“FLIPENDO”

Io cercavo di sciogliere il ghiaccio, mentre Osbourne era impregnato a far cedere la struttura tagliandola, coadiuvati da Malfoy. Sembrava che il ghiaccio fosse stato trattato magicamente perché i minuti scorrevano senza che riuscissimo a vincere contro di esso. Poi finalmente lo vedemmo cedere, ma l'iniziale sollievo andò a farsi maledire quando prendemmo coscienza del fatto che la pista da pattinaggio sotto di noi si era ridotta ad uno strato sottile come carta velina.

“Lils”

Socchiudendo gli occhi Scorpius mi franò quasi addosso e mi accorsi che doveva aver perso parecchio sangue. Le tentacula non lasciavano ferite gravi o cicatrici, e sarebbero bastati un paio di incanti di madama Chips per rimetterlo in sesto, ma ora come ora non riusciva nemmeno a reggersi in piedi.

Parlavamo il meno possibile, con le energie del tutto prosciugate e il respiro ansante per la fatica.

“Dobbiamo andare...ti portiamo via”

E il corvonero fu subito al mio fianco aiutandomi a sollevare Scorpius, mentre correvamo verso l'altra sponda. Incredibilmente la nebbia si stava diradando, ma alle nostre spalle sentivamo il rumore dell'acqua che scorreva, e delle lievi increspature del lago.

“Potter...non ti voltare e corri!”

Non me lo feci ripetere due volte e portando con noi il mio compagno di casata, riuscimmo non so come a crollare sulla riva della sponda opposta. Oltre la nebbia che stava svanendo mi accorsi che Hugo ci stava aspettando e non appena ci vide toccò la bandiera e scintille blu e bordeaux riempirono il cielo. Avevamo finito la prova, oltre il tempo massimo è vero, ma l'avevamo superata indenni. Più o meno.

I minuti successivi furono assurdamente concitati. Venimmo circondati da compagni in delirio, mentre i professori recuperavano gli studenti di Durmstrang e di Beauxbatons rimasti bloccati tra le acque del lago. Vidi Ameliè sorridere soddisfatta: avevano terminato il percorso nel minor tempo possibile anche se avevano abbandonato due compagni lungo il percorso. Passandomi accanto nella sua uniforme argentata mi lanciò uno sguardo pieno di altezzosa superiorità che ricambiai con un sorriso gelido e al contempo malizioso non appena la vidi sbiancare. Tutta la sua arroganza si era infranta non appena si accorse che la testa del principe delle Serpi era posata sulla mia spalla mentre veniva medicato e soccorso dai medimaghi.

 

 

Mi fu comunicato che a parte qualche piccola lesione alle mani causata dai Tentacula, e un po' di spossatezza ero perfettamente in grado di tornare al mio dormitorio, e fu con sollievo che mi alzai dal letto nell'infermeria, per tornarmene in Sala Comune. Cassie, teneva la mano di un Hugo pesantemente addormentato e ancora molto pallido, e inclinai la testa in segno di saluto prima di tirare la tenda per lasciarli tranquilla. La dedizione che vedevo in ogni gesto della piccola Nott mi colpiva sempre. Era così diversa dal fratello, molto più matura e sicura di se, senza bisogno di mettersi sempre in mostra.

Stavo quasi per uscire quando vidi un piccolo aeroplanino volare sopra le teste di alcuni studenti di Durmstrang doloranti e addormentati. Lo afferrai al volo e vidi che qualcuno non aveva per nulla apprezzato la mia fuga dall'infermeria,

 

“ Torna indietro ”

 

Era un ordine piuttosto perentorio ed mi resi immediatamente conto che rispondere tornando sui miei passi avrebbe significato ammettere, almeno di fronte a lui quello che stavo provando in quel momento. Sospirai, ma mi arresi all'evidenza dei fatti, voltandomi e avviandomi verso un letto separato dagli altri da una tenda tirata.

“Volevi andartene senza parlarmi?”

La sua domanda appena mi scorse suonava più come un affermazione, e a fatica si mise a sedere sul letto squadrandomi.

“Non credevo desiderassi vedermi”

Fui incredibilmente sincera in quel momento e posteriori mi domando se non sia stata l'euforia per la prova, l'adrenalina della sfida, e anche il desiderio di impormi su Ameliè a rendermi così docile.

Inaspettatamente con un gesto rapido mi afferrò il polso guardandolo con occhio critico, mentre con delicatezza passava il pollice sui segni lasciati da quelle maledette piante glaciali.

“Grazie...”

Sgranai gli occhi senza parole. Malfoy mi stava davvero ringraziando? Oppure ero io che stavo sognando? Dovevo essere in coma, oppure qualcuno doveva avermi somministrato una pozione “sognisvegli brevettati” perché in cinque anni quella era la prima volta che sentivo Scorpius formulare quella parola.

La sua presa sul mio polso si fece più salda e approfittando della mia momentanea sorpresa mi attirò a se e mi ritrovai seduta sulla sponda del suo letto. I suoi occhi stavano sondando i miei e mi sentii completamente messa a nudo dalle sue iridi di un grigio ardesia.

“Grazie...di non avermi lasciato li...di aver rischiato di ritrovarti nel mezzo del lago...”

Abbassai lo sguardo per un secondo, mentre la sua voce bassa e roca provocava un senso di vuoto nel mio stomaco. Era come se non ci fossimo mai parlati prima, almeno non veramente. Sentii un suo dito posarsi sotto il mio mento costringendomi a guardarlo negli occhi.

“Potevi scegliere di vincere e mi hai cercato comunque...”

Lentamente il suo tocco scese dal mio viso, percorrendo la linea morbida e candida del collo. Lieve e carezzevole sino alla mia spalla, scoprendola appena. Dovetti costringermi a concentrarmi su quello che mi stava dicendo, e al contempo mi rifiutavo da farmi vedere indecisa e debole.

Avevo chiuso gli occhi, e quando sentii le sue labbra posarsi sulla porzione di pelle che aveva liberato dall'ingombro del maglioncino che indossavo li riaprii di scatto. Era chino su di me, e i nostri visi erano così vicini che potevo distintamente scorgere le mille sfumature del suo sguardo.

“Non abbandonerei mai i miei compagni...quello che ho fatto per te l'avrei fatto per chiunque altro...”

La mia voce suonava fredda e distaccata ma lo vidi sorride, mentre la sua mano scivolava lentamente dalla mia spalla, alla vita, trascinandomi sempre più vicina a lui.

“Oh oh...Potterina dice la bugie...chissà cosa direbbe il suo papino, se scoprisse questa vena da vera dissimulatrice della sua bambina”

Assunsi la mia migliore espressione indignata, mentre con uno scatto afferravo il suo mento. Senza dargli il tempo di parlare, lo scavalcai, facendo attenzione a non gravare sulle sue gambe ferite e in via di guarigione.

“Shhhh....Malfoy non si parla della cose che non conosci”

Sorrise..un sorriso così pieno di sottintesi che qualunque ragazza sarebbe arrossita, ma non io. Lo conoscevo troppo bene e sapevo che era la sua tecnica preferita per far sciogliere anche la più coriacea tra le studentesse della scuola.

Le sue mani si erano posate sulle mie gambe, e stavano lentamente risalendo in lievi e insistenti carezze sotto l'orlo della gonna, e quando si spinse oltre il limite lo bloccai, prima di sfiorare le sue labbra con le mie. Era il nostro solito gioco, il nostro modo di portarci allo sfinimento. Litigavamo spesso, sotto gli occhi di tutti, ci tormentavamo nella speranza che nessuno si accorgesse di quanto l'alchimia tra di noi fosse assolutamente innegabile.

Non so se sia stata la situazione, il luogo, il fatto che Madana Chips potesse scoprirci ma la paura che avevamo provato entrambi durante la prova aveva sciolto nodi molto profondi.

“Voi giocare piccola Potter?”

Mi morse un labbro e dovetti trattenermi dall'esternare le mie emozioni.

“Adoro giocare Malfoy, ma qual è la posta?”

Divincolo una mano dalla mia presa mentre assumeva un'aria più che soddisfatta, scompigliandosi i capelli.

“Tu....sei tu la posta in gioco”

Posò la mano poco sopra il mio seno, all'altezza del cuore, e dovetti impegnarmi per non trasalire, scrutandolo con aria interrogativa.

“Esci come me....io e te da soli, in un posto diverso dalla scuola, e se non sarò in grado di..” non terminò la frase posando le sue labbra sue mie, prima dolcemente, poi sempre più famelico. In pochi secondi quello che doveva essere un breve assaggio era diventato qualcosa di più profondo, tanto che mi trovai a dischiudere le mie labbra, rispondendo con pari intensità. Il suo sapore era qualcosa di impossibile da descrivere, e ben presto la mia lingua si ritrovò a duellare con la sua come se non ci fosse nulla di più naturale al mondo.

Emise un lieve gemito di dolore, quando nella foga sfiorai un ferita ancora aperta, e fu solo quello riportarmi alla realtà. Feci per alzarmi ma mi bloccò tenendomi saldamente per i fianchi, posando la sua fronte contro la mia, il respiro ansante che si univa al mio.

“...io e te da soli Lils...se ti annoierai, o non ti piacerà l'appuntamento tutto finirà senza che nessuno sappia nulla.”

Riprese a baciarmi sul collo, mentre con la punta della lingua disegnava percorsi sconosciuti sulla mia pelle. Per la prima volta nella mia compresi il significato della parola abbandono, ma sgranando gli occhi mi ricordai dov'ero, e cosa stavo facendo.

Mi scostai dolcemente, e mi resi conto di quanta libertà gli avessi concesso. Molta più che ad Edward che era sempre stato il mio migliore amico. Mi sollevai sulle ginocchia, posando le mani sulle sue spalle, e costringendolo ad abbassarsi contro i cuscini.

“ Posso concedertelo...tua Malfoy per una sera, ma nulla di più”

Disegnai le sue labbra con l'indice, prima di posare un bacio sulla pelle diafane dal suo collo. Mi afferrò un ciocca di capelli, rigirandosela tra le dita, mentre sorrideva compiaciuto.

“Non te ne pentirai...te lo prometto”

Sarei rimasta li altro tempo ma non volevo che nessuno mi vedesse, o la mia reputazione di imperturbabile regina di ghiaccio si sarebbe infranta in un secondo. Non sarei stata la prima a essere trovata tra le braccia di Malfoy, ma era mia intenzione essere ultima. Non gli avrei mai permesso di giocare con me, come faceva con le altre, ed ero determinata a vederlo bruciare per me...con me.

“Ora devo andare”

Sfiorai la sua fronte con un bacio lieve, mentre lui inspirava il mio profumo, rilasciando lentamente i miei capelli in un carezza.

 

 

Quando rientrai nella Sala Comune stavano tutti festeggiando, ma dopo quel bacio mi sentivo ancora le labbra gonfie e il suo profumo addosso per riuscire a concentrarmi su una qualunque conversazione. Fu con sollievo che percepii il braccio di Albus intorno alle mie spalle sospingermi verso un divano appartato mentre con uno sguardo spediva fuori dai piedi tutti gli altri.

“Sono fiero di te sorellina...lo siamo tutti”

Il mio rapporto con lui non è mai stato semplice, ma sapevo che era sincero.

“Papà e Mamma hanno scritto, vuoi che ti porti la lettera?”

Helenà comparve alle sue spalle, con l'adorante Nott alle calcagna.

“Al...ma lasciala respirare, avrà tempo di leggere i complimenti di tutti domani!”

Mi accorsi che alle sue spalle erano rimasti solo i miei amici, ma sarei potuta rimanere con loro a raccontare per filo e per segno la serata, se le mie adorate Zabini, non avessero colto un certo pallore sul mio viso, costringendomi a lasciare la Sala Comune per il nostro dormitorio.

Mi attendeva un cesto trafugato nelle cucine, pieno dei miei piatti preferiti, e almeno quattro ore di chiacchiere con le gemelle. Avevo accettato di uscire con Scorpius e il loro aiuto si sarebbe rivelato essenziale.

 

 


 

 

Note Personali:

Mi scuso davvero tantissimo per il ritardo con cui posto questo capitolo! Avevo promesso di essere veloce invece ho fatto passare due settimane. Come scusante ho solo che lo studio mi sta uccidendo e che il lavoro mi lascia pochissimo tempo per altro. Arrivo la sera che sono così stanca che crollo a dormire e la mattina non ho veramente l'energia per stare dietro a tutto.

Comunque ringrazio tutti coloro che continuano a segue la mia FF, ogni lettore silenzioso che mi concede un pizzico del suo tempo al quale spero di regalare almeno un piccolo sorriso. Ringrazio di tutto cuore chi mi ha aggiunto tra le preferite e le suguite e spero che quest capitolo possa piacervi quanto e magari più dei precedenti. Sappiate che ogni volta ci metto tutto il mio impegno.

 

La storia sta arrivando ad un piccolo punto di svolta perchè a breve il ballo renderà manifesto a tutta la scuola che Scorpius e Lily non sono poi così indifferenti l'uno all'altro come mostrano in pubblico. Ma gli altri saranno pronti? E loro?

Spero di avervi messo la pulce nell'orecchio!

 

Ora passo a ringraziare personalmente chi ha recensito, e non so esprimere adeguatamente la mia gratitudine. Le vostre parole sono uno sprono notevole ad andare avanti: mayetta, maltrerio MaRe96 GRAZIE davvero di tutto cuore!!!

mayetta: allora, le scene hot come sempre sono un po' velate anche perchè sono ancora all'inizio del loro rapporto, e mentre Scorpius punta più sul fattore fisico, Lily vuole prima vederlo capitolare. E' un po' una donna di ghiaccio bruciante...fino a che lui non sarà ai suoi piedi definitivamente lo terrà sualla corda. E credo che il suo approccio sia il più saggio. Dopotutto non può mica permettergli di trattarla come tutte le altre no? XD Per quanto riguarda Richard si...è molto in gamba e spero di dargli più spazio andando avanti. Dopotutto siamo solo all'inizio, e per arrivare a giugno i nostri protagonisti avranno tempo di darsi ulteriormente da fare. E poi a breve ci sarannpo le vacanze natalizie dove la ritrovata libertà darà loro modo di esprimersi al meglio XD Mi auguro che ti sia piaciuto anche questo capitolo e spero di avere presto un tuo parere. Per il futuro posso prometterti che il breve (che poi mica tanto) contatto tra le nostre due serpi si farà sempre più intenso. E non hai idea di cosa combinerà il giovane Zabini (che infondo io amo quasi più di Malfoy)!!! A presto!!!

maltrerio: GRAZIE DI ESISTERE! Sto leggendo tutti i capitolo in arretrato e le tue FF e con calma lascerò il mio parere un po' ovunque!!! Mi spiace solo che tra connessione  farlocca e mille altri problemi non mi rimane quasi mai tempo di scriverti in tempo reale. Comunque spero davvero che questo capitolo possa piacerti, e ti rinnovo i miei complimenti (la nuova con Scorpius pessimo e malvagio mi lascia sempre con un piacevole senso di soddisfazione!!!) Potrei andare avanti ore a ringraziarti, ma mi limiterò ad attendere la tua opinione su questo capitolo, e spero davvero di poter prendere il solito ritmo. Come sempre qualunque tuo consiglio sarà essenziale epr continuare la storia! Un bacione!

MaRe96: in primis rispondo alla tua domanda. Edward è una riserva della squadra. Può aiutarli nella preparazion delle prove è nel caso in cui uno dei partecipanti non fosse in grado di prendere parte alla prova lo sostituierebbe (cosa che posso anticiparti ovviamente avverà...ma non ti dirò ne chi ne quando). E comunque XD condivido la tua preferenza: quando scrivo di lui non posso fare a meno di considerarlo il più grande figo sulla faccia della terra. Comunque ti ringrazio tantissimo per il tuo commento e spero che continuerai a recensire e  lasciarmi il tuo commento e la tua opinione.

 

Non vi lascio uno spoiler perchè sono profondamente indecisa per il prossimo capitolo, però posso anticiparvi che il ballo natalizio vedrà parecchi occhi granati, mascelle cadenti, e bocche spalancate per la sorpresa!!!

 

Grazie mille a tutti!

A presto

 

Benny

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Capitolo 20
*** Helèna: Ops..i did it again ***


Helena: Ops..i did it again

“Non c'è peggior sordo

di chi non vuole ascoltare.

L'unica soluzione quindi è passare

alle vie di fatto”

 

 

 

 

 

La prova si era conclusa e la sera stessa con estrema solennità erano stati dati i risultati con i giudizi dei giudici. Un tabellone magico, trasparente era comparso alle spalle del tavolo dei professori, leggero e impalpabile come se fosse composto di vapore, ma con i punteggi che ardevano di una fiamma che non pareva non si consumasse mai. Purtroppo per Durmstrang che non aveva portato a termine la prova il loro punteggio risultò di solo 4 punti su 10, anche se Sileno, il centauro, volle lodare il loro spirito di squadra sottolineando. Krum infatti si era rifiutato di abbandonare indietro i propri compagni impossibilitati a continuare la prova. A sorpresa e con qualche protesta da parte dell'Accademia Magica di Beauxbatons, gli studenti francesi si erano qualificati con lo stesso punteggio di quelli di Hogwarts, valeva a dire 8 punti su 10. Le motivazioni erano state che nonostante Amelie Fontain avesse guidati i suoi alla vittoria nel minor tempo possibile non si era fatta scrupoli nel lasciare indietro uno dei suoi compagni, diversamente dal gruppo guidato da Osbourn e Potter che aveva completato la prova, oltre il tempo massimo ma dimostrando un notevole spirito di squadra. I giudici avevano deciso di rendere merito a entrambe le scuole e Arabella Finnigan aveva anche trovato il tempo di fermarsi per complimentarsi con Lily lodandone il comportamento fiero, paragonandola alla madre alla stessa età.

Il weekend successivo alla prima prova trascorse, per la gioia degli studenti in un clima di fervore per i preparativi Natalizi e del consueto Ballo del Ceppo. Ovunque gruppi di fantasmi con i costumi tradizionali intonavano canti, e i professori, aiutati dai volontari erano intenti ad addobbare l'enorme albero di Natale che troneggiava al centro della Sala Grande. Una nuova nevicata aveva stretto nella sua morsa il castello, i cui abitanti però, troppo presi dal clima natalizio, sembravano non badare minimamente.

E fu proprio la domenica sera, due giorni dopo l'inizio del torneo che nel dormitorio femminile del quinto anno di serpeverde si liberarono tre strilla di gioia.

 

 

HELENA:

 

“AHHHHHHHHHHH! Santo Merlino!!!!!”

Mi misi ad urlare saltando sul letto mentre volteggiavo nel mio primo abito lungo. Stavo piroettando da un lato all'altro avvolgendomi nella seta di un magnifico grigio argenteo. Era un modello piuttosto semplice, con due spalline sottili decorate con due file di perline bianche e nere, così come la scollatura del corpetto.

 

“Con amore, la vostra mamma”

 

Mia madre ai tempi era stata una delle streghe più belle della scuola, oltre che una delle più eleganti e non mi stupì che la scelta degli abiti per me e per Sophia – che stava boccheggiando vedendo il suo, dello stesso colore ma composto da impalpabili strati di tulle, con una scollatura a girocollo di un nero cupo e senza maniche.

“Lils...corri c'è un pacco anche per te”

Anche la nostra migliore amica aveva ricevuto il suo primo abito lungo e fu con trepidazione, mentre ancora stringevamo i nostri, che saltammo sul suo letto.

“Dai dai..aprilo!”

Sophia era impaziente quanto me, e mise decisamente fretta alla nostra compagna che, dopo averci rivolto un sorrisetto, si concentrò sull'operazione con studiata lentezza, fino a scoprire un abito che ci lasciò letteralmente senza fiato.

Era di seta verde brillante, senza spalline, e ricadeva in morbide pieghe sino ai piedi. Un motivo di fiori, anch'essi in seta decorava il fianco, ed era così splendido che nessuna di noi tre parlò per diverso tempo.

“Chi te lo manda?”

Vidi la mia migliore amica impallidire leggermente, prima di sbuffare aprendo il biglietto e trovandolo bianco.

“Sarà sicuramente da parte dei miei, e nella fretta si sono dimenticati di scrivere”

Era una spiegazione logica, oltre che assolutamente sensata, ma avevo la netta sensazione, confermata anche dallo scambio di sguardi con Soph che ci fosse qualcosa di più che la nostra amica voleva a tutti i costi tenerci nascosto.

“Tu!”

Ruppi il momentaneo silenzio, sfiorando la fronte di Lily con l'indice puntato contro di lei, tanto da farla leggermente trasalire.

“Nenè...ma ti sei bevuta qualche pozione? Hai mica sniffato veleno per Doxy!”

Scossi la testa, riprendendo a sorridere mentre la mia sorella mi dava man forte

“Non fare così la sostenuta con noi Lils...io ed Heléna ti conosciamo abbastanza da sapere che c'è qualcosa che affolla la tua testolina e vogliamo sapere esattamente cos'è!”

Eravamo sedute tutte e tre a gambe incrociate sul letto della rossa, avvolte in nuvole di seta, e chiffon, come se fosse la cosa più normale del mondo. Cullate dal rumore della tempesta di vento e neve attendevamo solo che la nostra amica ci spiegasse cose le frullava nelle testolina. E dovevo aver fatto la faccia da donnina saputella perché mi arrivò in pieno viso un cuscino.

“Nenè basta! Non voglio che assumi di nuovo il ruolo di detective auror....Soph falla riprendere...quello sguardo mi spaventa”

Le iridi azzurre di Lily saettarono sul mio viso e su quello identico della mia gemella con aria glaciale, con tutta l'intenzione di intimarci di comportarci da persone adulte.

Sputacchiai piume d'oca per qualche secondo prima di riprendere la parola in quel convegno di serpi

“Oh per Merlino Potter! Dicci cosa c'è che non va? E' lui vero?”

La vidi arrossire e mi illuminai d'immenso. Sophia poteva essere più pronta a scuola, ed essere la beniamina di alcuni professori, ma io non ero da meno nel comprendere l'animo umano e mi sarei giocata tutti i miei galeoni che lo stato pensieroso della mia amica era dovuto al mio amabile cuginetto.

“Si”

Risposta secca, e nessuna spiegazione. E non so per qualche motivo l'abbracciai di slancio. Per avere le attenzioni di Chris avevo patito tantissimo, e potevo solo immaginare cosa stesse provando Lily in quel preciso istante. In un primo momento rimase rigida, poi appoggiando la guancia sulla mia spalla mi strinse a se, e si unì a noi anche mia sorella.

“Scorpius è impossibile!”

Sbottò, facendosi ridere mentre si staccava da me, e l'ilarità divenne generale mentre imitavo la faccia contrita e snob del mio adorabile cuginone, usando la sua stessa cadenza nel parola.

“Potter, dovresti sapere che io sono perfetto, un figo, e sono anche bravissimo a letto! Non c'è una sola ragazza che non mi guardi in stato di totale adorazione”

Mi arrivò l'ennesima cuscinata che incassai, arricciando il nasino sempre nella parte.

“Come siete infantili, non ha certo senso che io perda il mio tempo con delle bambine come voi.”

Tempo due secondi ed eravamo intente ad una nuova battaglia con i cuscini, ovviamente dopo aver messo in salvo i nostri vestiti nuovi.

 

Odiavo il lunedì mattina, esattamente come odiavo le prime due ore di Trasfigurazione, con la professoressa Chang che ci torturava in continuazione.

“Nenè c'è Chris!”

Lils mi diede una gomitata indicando oltre la porta il mio ragazzo che continuava a sbracciarsi agitandosi come un cretino. Non capivo cosa volesse, ma dopo ave finto un massiccio sanguinamento del naso (sempre sia lodato il torrone sanguinolento, che tenevo nel portapenne) uscii dalla classe trascinata in malo modo dall'altro pazzo.

“Aspetta...dai..sto sanguinando ancora, fammi prendere la pastiglia per fermarlo.” Lo bloccai, appoggiandomi ad una panca nel corridoio, buttando giù l'antidoto nel blister, e pulendomi in naso.

“Non abbiamo molto tempo...io, Ed e Al abbiamo bisogno del tuo aiuto”

“Non potevate aspettare l'intervallo?”

Mi prese per il polso trascinandomi verso i sotterranei, e la nostra Sala Comune che ovviamente era vuota a quell'ora del mattino. Non mi diede nemmeno il tempo di guardarmi intorno e si lasciò cadere su un divano sollevandomi sulle sue ginocchia. Ovviamente tempo due secondi ed eravamo intenti a baciarci. Tempo un secondo ed fu autocombustione spontanea, anche se ero conscia del fatto che se avessi permesso a Nott i fare quello che voleva con me avrei perso qualunque potere e ascendente su di lui.

Bloccai le sue mani che ovviamente stavano già armeggiando con i bottoni della camicetta, e lo sentiti gemere insoddisfatto contro le mie labbra. Sorrisi mentre riaprivo gli occhi e incontravo il suo sguardo appannato da qualcosa decifrabile solo come desiderio. Gli morsi leggermente il labbro inferiore trattenendolo qualche istante prima che un messo grugnito alle nostre spalle ci bloccasse.

Immaginai il professori Lumacorno, la preside, mio padre, il ministro...ma voltandomi incontrai solo la faccia esterrefatta di mio fratello e lo vidi aprire e chiudere la bocca un paio di volte a vuoto, come se cercasse le parole giuste.

“Io ti faccio chiamare per aiutarci a salvare nostro cugino e la tua migliore amica dall'autodistruzione e da un primo appuntamento da suicidio e ti trovo avvinghiata, a limonare con quell'idiota.”

“Ehy..io” Chris, sul quale continuavo ad essere seduta si era mezzo agitato sentendosi insultare gratuitamente da Edward, ma fu redarguito.

“ZITTO TU” E lo sparammo in stereo io ed Ed prima che riprendessimo a guardarci in cagnesco.

“Edward Zabini....mi hai rotto i boccini. Primo, se voglio io limono – come dici tu – chi mi pare e piace....” il mio ragazzo nel sentire anche solo la possibilità che io baciassi altri iniziò nuovamente ad agitarsi. “...e secondo come io non metto bocca nella tua assurda storia diabetica con la Weasley tu evita di venirmi a fare la paternale. Guarda che vedo come la spogli con gli occhi tutte le volte....sei ridicolo!”

“Ehm....ragazzi” sentii la presa gentile delle mani di Chris posate sui miei fianchi farsi più salda, mentre Ed continuava a torreggiare su di noi in pieno stato di guerra. “ Se può servire a placare gli animi, io faccio sul serio con Heléna”

E qui sbiancammo in due, sia io che mio fratello, prima che Albus comparisse allegramente con un “Che succede qui? Sono in ritardo? Non dovevamo aiutare Scorpius ad evitare di fare l'ennesima figura da maschilista idiota?”

E fu silenzio, tanto che il povero Potter altalenava lo sguardo su di noi senza capire cosa stesse succedendo, fino a che non esplosi di nuovo.

“Per Merlino, adesso basta...a me piace Chris, io piaccio a lui, non vedo problemi quindi smettila” e prima che potessero dirli altro, baciai il “mio” Nott come non avevo mai fatto prima. Lo strinsi a me, mentre passavo le mani nei suoi capelli, e senza nemmeno accorgermene le nostre lingue si stavano già incontrando cancellando qualunque sensazioni avessi mai provato prima per intensità.

Mi scostai lentamente da lui, scavalcandolo e mettendomi a sedere compitamente al suo fianco.

Ed era sotto shock ed era sprofondato su una poltroncina, mentre Albus rideva come un matto additandolo.

“Ora capisci cosa provo tutte le volte che penso a mia sorella con Scorpius”

“Ma stai zitto che tu con Sophia sei una ventosa”

“E tu con mia cugina! Sembri un ippogrifo in innamorato!”

“E tuo cugino con mia sorella Cassie” Da ultimo anche Chris – che si era un secondo incantato dopo il bacio e che mi sa sarebbe rimasto in stato catatonico per ore – era intervenuto nella piccola discussione.

Ora avevano ripreso a litigare tra di loro. Non volevo nemmeno immaginare cosa potessero combinare nel loro dormitorio, contando che in più c'era anche Scorp ad aumentare la naturale scontrosità.

“ADESSO BASTA! Sto perdendo ore di lezione per nulla, quindi spiegatemi perché siamo qua!”

Interruppi una litigio che sarebbe anche durato ore, e vidi Al illuminarsi come una bacchetta dopo un Lumus assumendo la sua classica aria da ministro mancato.

“Semplice...siamo tutti consapevoli che Scorpius rischia di mandare a monte ogni cosa” silenzio assenso da parte di tutti e quattro “e quindi, ti abbiamo chiamato per aiutarci per il loro primo appuntamento. E abbiamo già un idea precisa.”

Si scambiarono una delle loro occhiate da uomini vissuti mentre mi spiegavamo il loro piano.

“Sorellina” Ed, aveva ripreso la parola e si era un pochino calmato visto che mi chiamò con il solito vezzeggiativo “ tu dovresti portare Lily, appena prima del ballo nella stanza delle necessità. Noi provvederemo a portare Scorpius. Non ti dico nulla perché sia mai che trapeli qualcosa. Tu devi solo assicurarti che lei, venerdì sera si presenti nel corridoio del quinto piano alle 19 in punto. Noi faremo il resto.”

Ero chiaramente perplessa e arricciai in nasino nel mio solito fastidio tic, passandomi una mano per riavviarli in ordine. “Posso farcela, non sarà un problema portarla, ma a meno che non mettiate cuginone sotto imperio dubito che sarà in grado di evitare di essere il solito spaccone. Tutte le ragazze impazziscono quando fa “MisterMagia” ma Lils non è come loro.”

Vidi Al sfoderare un sorriso della peggior specie prima di rispondermi piccato.

“Abbiamo pensato anche a quello...Scorpius sarà un modello di perfezione! Ora ci serve solo che ci aiuti a recuperare questo.”

Mi passarono una lista che comprendeva un arsenale da primo appuntamento come candele, petali e altre cose assurde e scoppiai a ridere loro in faccia.

“No vi prego...ma siete matti? Ma mica state pensando di mettere su questa pessima accozzaglia di romanticismo da 4 soldi?”

Con due parole li avevo sedati, e ridotti al silenzio.

“Se permettete...voi occupatevi di Malfoy, mentre io e Sophia penseremo alla location! Fosse per voi li ridurreste al diabete in cinque minuti.”

Mi alzai, sfilando di fronte alle loro facce con le bocche spalancate (non erano minimamente abituati al fatto che qualcuno avesse le idee più chiare di loro). “Lils odia queste cose, e io anche...e comunque ora torno in classe.”

Chris si affretto a seguirmi mentre gli altri due rimanevano a superare lo shock in Sala Comune.

 

“Lo sai vero che dopo spettacolo di prima tuo fratello mi odierà per giorni. Dovrò dormire con un occhio aperto”

Mentre camminavamo per il corridoio, mi sentì afferrare la mano in una presa salda e gentile.

“Mi stai dicendo che ti è dispiaciuto il fatto che abbia reso evidente che non me ne frega nulla di quello che pensa?”

Si piantò nel mezzo del corridoio che a breve si sarebbe riempito di studenti. Avevo perso tutta la lezione di trasfigurazione e probabilmente la Chang mi avrebbe assegnato un compito di punizione, ma in quel momento mi interessava poco.

“Non ho detto questo Hell!”

“Mi hai appena soprannominato Inferno?”

Posando la mano libera sul mio fianco mi avvicino di nuovo a se, mentre i nostri volti si avvicinavano pericolosamente.

“Esattamente...sei un inferno, mi bruci, mi consumi, e mi lasci completamente stordito.”

“E' un testo delle Sorelle Stravagarie”

E appena glielo dissi, scoppio a ridere

“Che ragazza intelligente che ho!!”

Ci baciammo di nuovo, mentre la campanella segnava la fine della prima ora e il corridoio si riempiva di studenti. Le sue labbra sulle mie, il suo sapore leggermente speziato, il modo che aveva di toccarmi, di stuzzicarmi facendomi perdere completamente il senso delle cose.

L'avevo fatto di nuovo: mi ero appena guadagnata un compito di punizione, e avevo accettato di interferire nella vita sentimentale di Lils. Ma non ne ero assolutamente pentita!

 

 


 

Note Personali:

Questa volta ho cercato di metterci meno tempo per aggiornare, e anche se Lily e Scorpius sono solo accennati, spero che troverete comunque carino questo capitolo. Il personaggio di Heléna sto cercando di studiarlo più a fondo anche perchè credo abbia molte potenzialità, e in generale amo molto la famiglia Zabini, e ogni volta che scrivo di loro mi diverto moltissimo (sono un'autrice con chiare preferente...sob).

Comunque come sempre sono un po' di corsa quindi colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno dedicato un po' del loro tempo alla lettura della mia FF, nella speranza di aver reglato loro qualche minuto divertente e di svago. Un grazie grosso come una casa a tutti coloro che mi hanno inserito tra i peeferiti, i seguiti e alle mie fantastiche recensitrici che con i loro commenti mi aiutano sempre a tentare di fare meglio e mi danno sempre ispirazione per i nuovi capitoli.

a MaRe: Anche io amo tantisismo Ed, forse pià di Scorpius, e sono felice della tua predilezione per il nostro Zabini. In questo capitolo e un po' più presente nella parte di un novello organizzatore di matrimoni. Spero che ti possa piacere sul serio, mentre per l'appuntamento bisognerà aspettare il prossimo capitolo. Ma la calma è la virtù dei forti e spero che continuerai a seguirmi anche perchè i tuoi commenti sono sempre uno stimolo a fare meglio.

 

a SweetCherry: OHHHH *_*!! Sei tornata!!! Sono strafelice che i capitoli che ti sei persa ti siano piaciuti e altrettanto felice che abbia ripreso a lasciare i tuoi commenti!! Spero che anche questo capitolo di possa piacere. Un bacione

 

a Mayetta: sono strafelice che ti sia piaciuto il capitolo e chiedo venia per le attese lunghe e infinite. Per le scene hot, sono incapacissima, forse perchè ho sempre paura di scadere nello scontato e quindi cerco di essere il più velata possibile....insomma il vedo e non vedo è un po' il mio stile. Spero che cmq ti possa piacere lo stesso. Questo capitolo è un po' un preambolo mentre lily e scorpius macerano in allegria, mentre gli altri fanno loro da sensali di matrimonio. XD pensare ai serpeverdi tutti presi a fare progetti mi faceva superidere mentre scrivevo...spero possa piacere anche a te! Un bacio

 

a Maltrerio: sono quasi depressa per la fine della tua FF, ma mi rimangono sempre tutte le altre da leggere! Sono felicissima però che ti sia piaciuto il capitolo rpecedente, e spero che anche questo possa farti lo stesso effetto. Adoro i simbolismi, come ad esempio adoro l'idea dei tre amici di Scorp impegnati nell'opera di salvaggio! Attendo il tuo commento e grazie ancora di tutto....per me è davvero importante la tua opizione...un bacione grande Ben

 

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Capitolo 21
*** Scorpius: Slytherin Pride ***


Scorpius: Slytherin Pride

“L'orgoglio è un difetto piuttosto comune.

Invero lo scambiamo spesso per un pregio,

ma cioè avviene solo quando

ci aiuta a vincere battaglie che altrimenti

sarebbero perse in partenza”

 

 

 

La settimana prenatalizia era scivolata via in un soffio. Il clima di festività aveva contagiato anche i professori che sembravano essere più indulgenti del solito. Ragazze e ragazzi erano in pieno delirio da ballo, e ovunque ritardatari cercavano di tendere un agguato a chi desideravano invitare. Ovviamente quasi tutti si erano mossi per tempo: Christopher aveva proposto a Heléna di andarci da amici, e lei ovviamente aveva accettato – il loro legame era particolarmente complicato e una proposta meno velata sarebbe stata più problematica. Albus aveva fatto recapitare un mazzo di vischio a Sophia, con un invito decisamente più esplicito, così come Edward aveva aspettato Rose per chiederle l'onore di accompagnarla. Richard dopo aver fatto mille prove aveva fermato Molly all'uscita dalla sere, e sotto una nevicata fittissima le aveva proposto di accompagnarla. Lei era apparsa titubante ma alla fine aveva accettato e con l'aiuto della cugina più grande aveva anche trovato il vestito adatto. Infine Cassie, dopo aver atteso che fosse Hugo a prendere l'iniziativa lo aveva aspettato alla fine della lezione per chiederglielo lei stessa. Il povero grifondoro era caduto dalle nuvole, e aveva iniziato a profondersi in scuse di tutti i tipi. Se l'era dimenticato, e al colmo dell'imbarazzo aveva ammesso di non saper ballare. La Nott era scoppiata in una risata allegra, e dopo averlo baciato e rassicurato, gli aveva detto che gli avrebbe fatto un corso intensivo. Roxanne al suo primo anno, stava progettando insieme al gemello Fred qualche scherzo da fare alle coppiette, visto che non era loro permesso di partecipare al Ballo.

E Lily e Scorpius? Beh, lei schivava in continuazione i tentativi di Krum di invitarla al ballo, mentre lui si era erroneamente dimenticato di aver accettato di andare con la Fontain. Peccato che questo la giovane Potter non lo sapesse ancora.

 

 

SCORPIUS:

 

Era ufficiale! Ero un idiota, e i miei amici avevano ragione a dire che non avevo alcuna possibilità di redenzione.

Girai l'angolo del corridoio del terzo piano diretto all'ufficio del professor Rowan per farmi consegnare il compiti di recupero visto che avevo saltato un paio di lezioni, quando incappai in una sorridente Ameliè che sorridendo mi afferra per il braccio.

“Sono antusiast pur se soir! Shi vediamo en Sala Grande alle nove?!”

Non mi diede nemmeno il tempo materiale di rispondere, e dopo avermi schioccato un bacio sulla guancia era già andata. Non mi dispiaceva: era bella, disponibile, e pendeva dalle mie labbra ma mancava in lei quel qualcosa che avevo trovato solo nella Potter.

Mi scrollai di dosso la sensazione fastidiosa di aver appena combinato l'ennesima stronzata, e andai dritto verso l'ufficio del professore dove mi attendevano una caterva di compiti arretrati per i 3 giorni passati in Infermeria. Quali vantaggi avesse il ruolo di Campione delle scuola, non l'avevo ancora capito!

 

Fu una mezzora dopo che mi avviai a cena con un paio di libri sotto braccio. Avevo allentato il nodo della cravatta e avevo accuratamente lasciato la camicia fuori dai pantaloni. Odiavo stare scomodo e due gesti mi fecero sentire immediatamente a mio agio. Scavalcata la panca mi misi a sedere tra Nott e Albus, intento a sentire le ultime novità. A quanto pareva mio cugino si era di nuovo fatto notare per aver chiesto alla Weasley di andare con lui al ballo fermandola di fronte a tutti in biblioteca e costringendo due gnomi a danzare per lei. Ed stava diventando un caso magico, andava assolutamente sedato. Con mio sommo orrore mi accorsi che tra l'altro era a mangiare al tavolo dei corvacci. Se l'avesse saputo nonno Greengrass probabilmente avrebbe avuto un infarto, e con lui anche i nostri genitori. Mia madre, e zia Daphne stranamente con il passare degli anni erano diventate più tolleranti, al punto da trovare addirittura simpatica Ginevra Weasley. Bah! Le donne che avessero quattro, sedici o quarantanni rimanevano incomprensibili. Per un secondo mi colpì il pensiero della mia sorellina a Beauxbatons, e mentre affondavo svogliatamente la forchetta nel piatto me la immaginai con la sua divisa di seta argentata. L'avrei rivista presto e avremmo passato le vacanze insieme come sempre.

“Stai pensando a Emily?”

La voce di Lily interruppe il filo dei miei pensieri e mi accorsi solo in quel momento che si era seduta di fronte a me guardandomi con le iridi chiare ed espressive.

Con lo sguardo scesi ad abbracciare tutta la sua figura, e mentalmente mi diedi dell'idiota come avveniva spesso ultimamente. Stretta nella sua divisa, con la camicia con i primi bottoni lasciati aperti, e il corto kilt verde era una visione notevole.

“Cosa te lo fa pensare...sei diventata una Legilimens per caso? Non ti facevo così acuta..”

Involontariamente avevo usato il solito tono da stronzo, al quale ovviamente lei non fece una piega, accavallando le gambe e fissandomi con aria divertita.

“Non ci vuole una scienza....fai sempre quella faccia da puffola triste quando pensi a lei, quindi mi sono semplicemente limitata a tirare le somme.”

Poi mi diede le spalle rispondendo a non so che domanda di Sophia sull'abito per il ballo e su chi l'avrebbe accompagnata. Ecco il disastro. Ero stato io a chiederle di uscire dopo il nostro bacio in infermeria e ora le avrei dovuto dire che non se ne faceva nulla perché ero già impegnato. Certo avrei potuto dire alla francese di togliersi dai piedi, ma avevo preso un impegno, e nessuna Potter mi avrebbe mai fatto tornare sui miei passi.

“Alla fine ho accettato la proposta di Alexander. Dopotutto la preside ci dice sempre di impegnarci nelle relazioni con i nostri ospiti.”

“COOOOOOOOOOSA?!”

Mi era uscito spontaneamente quando udii la sua risposta alla domanda di mia cugina, e tutto il tavolo si era girato a guardarmi.

Lils si limitò ad inarcare un sopracciglio interdetta, prima di alzarsi con il contegno di una regina.

“Tu ci vai con Ameliè, quindi non vedo la ragione di andarci da sola no?”

Il tono era piatto, come se la cosa non le importasse, prima di darmi le spalle uscendo a grandi passi dalla Sala Comune. Non potei fare a meno di seguirla sotto lo sguardo esterrefatto di tutto il nostro tavolo.

Era già a metà della scale quando riuscii a fermarla. Stringendole il polso con più forza del necessario la costrinsi a bloccarsi per guardarmi.

“Mi avevi detto che non c'era nulla tra te e Krum?”

Posando una mano sulla mia, che ancora si stringe intorno al suo polso sottile mi costrinse ad allentare la presa.

“Non credo di doverti alcuna spiegazione! Tu ci vai con un altra, quindi l'invito ad uscire insieme no ha più alcun valore”

Il suo tono era duro, e freddo come ghiaccio, ma io non ero da meno, e torreggiavo su di lei, facendo valere la mia altezza su quella di lei.

“Io voglio uscire con te”

“E a me non piace essere un terzo incomodo Malfoy! Deciditi, perché io non divido i miei giochi con qualche oca francese.”

Un gioco? Per lei ero un gioco? Eppure qualcosa nel suo sguardo, una lieve esitazione nei suoi occhi mi diede da immaginare ci fosse di più. Lily Potter era un enigma: quando ci sfioravamo era come se il mondo smettesse di muoversi, eppure non permetteva a nessuno di avvicinarla. Era dolce con i suoi cugini e con sui fratello, ma solo quando era sicura di non essere vista. Aveva mille sfaccettature è per la prima volta ero deciso a conoscere fino in fondo un altra persona che non fosse mia consanguinea.

“Mi ero dimenticato..per merlino! Non ci parlavamo nemmeno in quei giorni e le ho semplicemente detto di si...vuoi che la scarichi?”

Lei scosse la testa energicamente, prima di afferrarmi per i lembi della camicia, attirando il mio viso verso il suo.

“Non voglio nulla...solo non permetterti di giocare mai più con me.”

Mi sibilò quelle parole contro le labbra, prima di disegnarle lentamente con la punta della lingua. Il suo profumo, mi invase i polmoni, e quando si scostò lasciandomi completamente senza parole percepii un senso di vuoto quasi fisico.

“Ci vediamo Scorpius”

Emisi un ringhio soffocato lasciandola andare. Ma mai dare ordini ad un Malfoy, se non si è pronti a pagarne le conseguenze.

 

Avevo appena sistemato i papillon quando vidi Ed alle mie spalle controllarsi nello specchio del bagno. Alle volte era assurdo il suo essere maniacale nel controllare anche i mini particolari.

“Ti consumerai a furia di sistemarti i capelli”

“Ha parlato quello che ha fatto dello stile, biondo perfetto, un marchio di fabbrica” Mi passò accatto raccogliendo non si sa bene cosa dal suo letto, prima di scomparire senza nemmeno salutarmi. Appariva decisamente nervoso. Chris era ancora sotto la doccia, mentre Albus era apparso al mio fianco.

“Allora Scorp, ti va se andiamo al cocktail clandestino preballo?”

“Di cosa stai parlando? Che cocktail?”

Al era estremamente serio mentre mi trascinava spiegandomi di un gruppo di serpi del sesto anno che avevano messo su l'evento natalizio.

“Cioè ma stai perdendo colpi...una volta eri il primo ad essere informato” Non perdeva nemmeno l'occasione di farmi notale quanto fossi sulle mie negli ultimi giorni. E mentre mi sorbivo un racconto dettagliato del mazzo che aveva inviato a Sophia arrivammo di fronte alla stanza delle necessità.

“Entriamo?”

“Si si, vai avanti tu..Io ho dimenticato un libro che dove ridare a Soph?”

“Un libro? Adesso...ma sei cretino?!”

E poof, non mi diede nemmeno il tempo di parlare che era già scomparso giù per le scale. Ma una festa è una festa quindi, dopo aver pensato nella mia mente al portale della Stanza, lo vidi materializzarsi di fronte a me ed entrai.

 

 

Rimasi di sasso qualche secondo, mentre una musica lenta a melodica mi giungeva distintamente all'orecchio. Le ludi erano basse e soffuse, e aleggiava un sottile profumo di giglio. Un essenza delicata ma allo stesso tempo pungente. Le pareti erano coperte da sete di colori cangianti che aiutavano a rendere l'atmosfera ancora più intima, e fu dopo qualche secondo di smarrimento che la vidi entrare alle mi spalle. Splendida, con quel vestito. Il vestito che le avevo mandato io senza dirglielo e che la avvolgeva come una seconda pelle. Lo stupore sul suo viso era evidente, e quando fece un timido passo avanti vidi che arrossiva imbarazzata. Possibile che qualcosa le turbasse: lei così solitamente controllata e gelida.

“Lo hai fatto tu?”

Era una domanda semplice e avrei potuto mentire, ma preferii essere sincero.

“No, anche se mi piacerebbe prendermi il merito”

Scendendo un gradino mi fu accanto, affiancandomi, e un lieve sospiro sfuggi dalle sue labbra. Era così bella, che mi faceva quasi male guardarla, e sentii la ormai pressante sensazione di desiderio scorrermi nelle vene.

“Dovrò ricordarmi di picchiare tutta la famiglia Zabini...mi sono rotta delle loro idea. E anche dei loro deliberati tentativi di riappacificarci.”

Il suo tono era volutamente distaccato, ma in quel momento mi sentivo tutt'altro che insensibile. La curva gentile del collo candido di Lils, mi invitava a far scorrere il mio sguardo sino alle spalle, alla schiena parzialmente nuda. Era splendida.

“Io invece dovrò ringraziare mio cugino...”

Non dissi altro, ma fermandosi alle sue spalle, posai un lieve bacio sulla sua spalla nuda, sentendola rabbrividire.

“Non mi hai dato tempo di spiegarmi ieri” si irrigidì visibilmente senza voltarsi, permettendomi di dirle quello che non ero ancora riuscito a esprimere “io volevo andare con te Lily! E se mi sono dimenticato di quella li, è solo perché per me non ha nessuna importanza no? E poi...sei bellissima in questo vestito”

“Sei stato tu vero?”

“A fare cosa?”

Si voltò, guardandomi direttamente negli occhi, il suo azzurro profondo contro il mio grigio ardesia. Entrambi freddi, ma in quel momento sembrava che l'aria intorno a noi si fosse fatta caldissima, bruciante.

“A regalarmi questo”

Sollevò un lembo della gonna, accarezzando la sete del colore della nostra casa, un colore che scandiva le nostre giornate e ci circondava in ogni momento. Annuii, limitando ad un breve cenno del capo, e la vidi sorridere, un sorriso sincero di quelli che di rado mi rivolgeva.

“Sai, l'ho capito quando l'ho visto...non poteva essere stato nessun altro a mandarmelo”

Poi, inaspettatamente si sollevò sulle punte dei piedi, posando le sue labbra sulle mie. Era la prima volta che un bacio mi provocava quella sensazioni: la morbidezza della sue labbra, il calore del suo respiro fuso con il mio, la dolcezza della sua lingua che incontrava la mia senza timidezze e falsi pudore. Sapevo che non aveva baciato altri prima di me, lo sentivo dal modo ingenuo eppure incredibilmente stimolante con cui mi sfiorava le spalle con le mani, nel modo in cui il suo corpo cercava istintivamente il mio. Mia.

Poi lei lentamente si allontanò, ponendo fine al bacio. Eravamo ancora ansanti, la sua fronte posata sul mio petto, mentre io potevo percepire distintamente il profumo dei suoi capelli. Non resistetti nel passarle una mano, e nel sentire la consistenza ancora più morbida della seta fredda.

“Io...”

Aveva interrotto il silenzio, e si era definitivamente scostata da me, e cogliendo una certa fragilità nel suo tono, non poi fare a meno di sfiorarle una guancia in una lieve carezza.

A posteriore mi rendo conto di quanto sono stato stupido a non rendermi conto dei miei sentimenti, ma in quel momento ero troppo stupito dal nuovo istinto di proteggere una persona che non fosse della mia famiglia. Era tutto nuovo per me, e ne ero del tutto terrorizzato, anche se mi imponevo di non lasciare trasparire nulla.

“...mi piaci Scorpius, molto più di quanto io mi sia mai permessa di immaginare. Ma non posso capisci? Ho un ruolo, delle apparenze...e se permettessi agli altri di vedermi così...non sarei più serena capisci.”

Mi irrigidii visibilmente, ritirando la mano, e poi compresi: la sua freddezza, ma al contempo il calore per la sua famiglia non erano altro che due facce delle della stessa medaglia. E lei non faceva altro che usare una delle due maschere per proteggersi.

“Ti propongo un accordo!”

Non so nemmeno io come mi vennero fuori quella parole, ma mentre la attiravo di nuovo a me, per baciarla il ragionamento non mi sembrò che sensato.

“Ognuno dei due continuerà la sua vita..saremo i soliti, litigheremo – perché non siamo in grado di non farlo – ci insulteremo sul campo, e io continuerò a essere odioso e tu anche...ma poi, ci ritaglieremo il nostro tempo. Solo io e te! Io ti voglio Lily....”

Ero certo solo di una cosa in quel momento: nessuno oltre a lei, e forse Al poteva capire le implicazioni del portare un nome con una storia e una tradizione pesante. Loro erano i figli dell'eroe che aveva salvato il mondo, e io ero figlio di un della più antiche famiglie che si era riabilitata con fatica. Dovevamo entrambi essere perfetti, all'altezza dei nostri genitori. Non era un compito semplice.

La vidi sorridere, prima di scoppiare in una risata fragorosa.

“Allora oltre che bello sei anche intelligente”

“Ne dubitavi forse, Rossa”

“Un po', ma non avevo il coraggio di dirtelo in faccia...sei eccessivamente pieno di te alle volte”

La strinsi a me, euforico, e libero di manifestare comportamenti che non avrei mai permesso ad altri di vedere.

“Detto dalla regina di ghiaccio è un complimento.”

Annuì, posandomi un bacio a stampo, che non mi basto per nulla, al punto che mi ritrovai nuovamente a stringerla a me, mentre lentamente i nostri corpi imparavano a conoscersi, e io rimanevo sempre più assuefatto del suo sapore.

“Dobbiamo andare...” la sua voce era un sussurro contro le mie labbra..la ragione dopo la pura follia “...il mio accompagnatore mi aspetta, e così la tua...la recita inizia adesso”

Quelle parole furono una doccia gelata in pieno viso e scostandomi l permisi di sistemarsi mentre io facevo lo stesso.

“Se quel crucco allunga le mani...” Non finii la frase perché scoppiò di nuovo a ridere annuendo

“Subirebbe la stessa sorte di quella gallina francese! E comunque se vogliamo che gli altri non se ne accorgano dovremo essere bravi”

“Mi spiace solo per mio cugino...sarà depresso per il suo piano apparentemente sfumato”

Mi sorrise, mentre mi sfilava davanti ancheggiando verso l'uscita della stanza.

“Beh, gli diremo che come al solito ha fatto lo spaccone e mi hai fatto incazzare”

“Oh oh..sempre colpa mia....”

La abbracciai da dietro, baciandole i capelli, prima di accompagnarla di sotto.

Il ballo fu un susseguirsi di avvenimenti sfocati: vedevo solo lei, e dovevo trattenermi dal cruciare il cretino che la stringeva come se fosse una bambola. La francese si scocciò presto e ovviamente mi abbandono per ballare con qualunque idiota glielo chiedesse.

Il tedio e la noia comunque valevano ogni secondo del “Cocktail” made in Zabini.


 


 

Note Personali:

 

Questo capitolo l'ho scritto di getto in un paio d'ore e quindi chiedo scusa se non sarà all'altezz dei precedenti. PEr me sia Lily che scorpius sono come due splendide scatole, di quelle di legno di cedro, chiare e delicate, dal profumo esotico. Solo che non si ha l'idea del contenuto sino a quando non si aprono rivelando i loro segreti. Sono insomam da scoprire e nascondono le loro fragilità, così come i loro sogni e le loro paure. Non sono perfetti...fanno solo finta di esserlo.

Comunque questo due righe per spiegare questo capitolo, e colgo l'accasione quindi di ringraiare tutti quelli che continuano a seguirmi, quando mi hanno aggiunto tra le preferite e le ricordate...insomma tutti!!! Anche e soprattutto chi trova anche semplicemente il tempo di leggermi.

 

Un grazie di tutto cuore in particolare va però alle mie infaticabili e preziosissime recesitrici! Senza di voi non saprei come fare! Mi date sempre mille spunti e mille idee! GRAZIE!

 

a Stellina: grazie mille di aver trovato tempo di lasciare u commento, e spero ch questo capitolo possa piacerti come i precedenti. Ed e Chris avranno tempo più avanti di lasciarsi scprire da te, anche se avrei due guest star (se così possiamo chiamarle) nei prossimi capitolo. Spero continuerai a lasciarmi il tuo parere perchè per me è davvero importante sapere cosa ne pensate voi lettori. Grazie mille ancora! A presto!

 

a SweetCherry: eccotti accontentata, con un capitolo tutto dedicato a Scorpius....ovviamente il ragazzo ne combina sempre una e anche se è arrivata un po' di pace, non si sa quanto sia destinata a durare. Quanto riusciranno a portare avanti la recita? Insomma sepro di averti incuriosito così come spero che il captolo possa esserti piaciuto. Ti ringrazio davvero tanto anche per i complimenti...per me è davvero importante sapere che quello che scrivo piace, e che soprattutto c'è chi si diverte nel leggerlo! Un bacione grande

 

a Maltrerio: Giuro sollenemente di non avere buone intenzioni! Anzi ne ho di migliore...voglio farti una statua ed eleggerti mia personale sostenitrice nei momenti bui. Quando fisso la schermata bianca penso alle tue parole e mi torna automaticamente il buon umore e la voglia di scrivere. Ti stimo molto sai, anche se non ti conosco: non solo per il tuo modo di scrivere, ma anche per la carica che mi dai con ogni tuo commento! Grazie...grazie davvero. Ovviamente spero come al solito che questo cpaitolo ti possa piacere, e attendo le tue critiche, siano essere positive e negative...perchè davvero..ilt uo parere è diventato molto importante! Un bacione!

 

a Mayetta: Beh cosa ti posso dire se non GRAZIE...e se potessi lo scriverei a caratteri cubitali ovunque! Per il capitolo sul ballo vero e proprio purtroppo dovrò farti attendere ma per il momento hai un assaggio del pre. Spero davvero che ti possa piacere e ti ringrazio anche per le tue recensioni costanti. Anche per me il verde è il colore più espressivo in assoluto, e insomma ho una chiara preferenza per gli Slytherin! Ma cosa possiamo farci? XD Dopotutto al cuore non si comanda! Grazie ancora, e mi auguro che un altro capitolo tutto verde ti piaccia!! Baci!

 

a MaRe96: come ti capisco! Ed lo adoro, e mi manca scrivere di lui, quindi a breve ti prometto che tornerà alla carica. Ti rigrazio davvero tanto delle tue parole e della costanza e del tempo che ddichi nel recensirmi. Non sai che piacere mi faccia. *autrice gongolante mode on*. E mi fa piacere che tu appressi la famiglia Zabini anche perchè sono i miei personaggi preferiti. Li ho creati cercando di mettere in loro delle caratteristiche che li rendesso simpatici anche agli altri e sapere che ti piacciono quasi quanto piacciono a me mi rende davvero felice. Grazie mille e fammi sapere cose ne pensi anche di questo capitolo!!! Un bacione grande!

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Capitolo 22
*** Edward e Rose: It's a New Day ***


Edward e Rose: It's a new day

“Alle volte ci imponiamo dei cambiamenti

che non sempre siamo pronti a portare avanti.

Solo una guida gentile può farci notare

che la nostra strada è un altra”

 

 

 

 

Quando il Principe della serpi fece il suo ingresso insieme agli altri campioni tutti i suoi compagni rimasero vagamente confusi. La dama al suo fianco era davvero splendida, nel suo abito di seta di un cangiante color fiordaliso, e dispensava sorrisi salutando nemmeno fosse una regina. Le coppie ad aprire le danze furono molte più consueto, ma fu all'ingresso dell'ultima coppia che la sala si ammutolì. La Regine delle serpi era splendida: una visione che provocò non poche occhiate piene di desiderio negli studenti di sesso maschile, e di invidia da parte delle studentesse. Ma la cosa che colpì tutti fu che non era la braccio del Principe, bensì del figlio delle leggenda del Quiddich, e Alexander Krum non poteva essere più felice. Stringeva il braccio di Lily Potter come se fosse un gioiello raro e si pavoneggiava come mai prima. Le male lingue dicevano che pur di accompagnare lei avesse dato a diverse altre ragazze un enorme bidone. Ai bordi della pista i fratelli Nott, le gemelle Zabini e Albus si scambiarono sguardi piuttosto eloquenti, mentre Edward che stava ballando con Rose aveva lanciato un'occhiata esasperata verso Scorpius. C'era chi aveva scommesso che Potter e Malfoy sarebbero venuti insieme, e chi aveva puntato su quella coppia ora vedeva sfumare un rapido guadagno. In un angolo dietro ad una statua, Roxanne e Fred Weasley invece si erano appostati nell'attesa di produrre il loro scherzo. Erano stati attenti e avevano pianificato con cura l'intero svolgimento e ora attendevano nascosti che arrivasse il momento della gloria. Avevano ereditato una capacità incredibile dai loro precedessori, e purtroppo o perfortuna il buon sangue non mente.

 

EDWARD:

 

Stavo ballando con Rose, che fasciata in un abito di seta blu, appena drappeggiato sulle sue curve morbide, avrebbe fatto prendere un infarto a chiunque, ma stranamente ero di umore pessimo. Scorpius era riuscito un altra volta a mandare a farsi cruciare un altro piano perfetto.

“Smettila di fare quella faccia Ed...qualcuno potrebbe pensare che tu sia arrabbiato”

Sciolse l'intreccio delle nostra mani, e sentii quella di Rose, sfiorarmi dolcemente la fronte come a dissipare i pensieri di profonda insoddisfazione.

La strinsi a me, facendola appena sussultare mentre la guidavo in mezzo alle altre coppie che ballavano.

“Ho mille idee su come dimostrarti di non essere arrabbiato...”

Qualcosa nella mia affermazione dovette causarle una certa, definiamola pure ilarità, perché mi scoppiò a ridere in faccia.

“Non so se ti rendi conto dello sguardo da maniaco che riesci a fare quando sfoderi queste frasi ad effetto”

Ero basito, e mentre ancora rideva, mi soffermo sfiorando le mie labbra in un appena accennato bacio a stampo, prima di scostarsi.

“Zabini, sei una macchina per rimorchiare! Non fossi la tua ragazza, credo potrei prendere in considerazione l'idea di sfruttare queste tue capacità per guadagnare un mare di galeoni”

“Bella, sfrontata, e calcolatrice...” glielo sussurrai all'orecchio, con tono calcolato, accarezzandole con il respiro la pelle delicata dietro all'orecchio. Adoravo vederla rabbrividire, o tendersi verso di me, facendomi sentire il centro dei suoi pensieri. “...non avessi già una ragazza dolce, studiosa e attenta potrei quasi prendere in considerazione l'idea di lasciarla per te”

Rialzò lo sguardo su di me, e incontrando i suoi occhi fui colpito appeno dalla malizia che non tentava nemmeno di nascondere. Era come se la Rose, timida avesse lasciato il posto ad una ragazza del tutto nuova. O forse era sempre stata li e io non me n'ero accorto. In quel caso non ero meglio di Chris che aveva scoperto Heléna dopo secoli.

“Beh...possiamo sempre non dire niente alla tua ragazza”

Lo sussurrò a sua volta e rimani quasi basito quando la sentii stringersi a me in un implicito invito.

“Merlino...sono morto e ora sono in paradiso”

Un'altra coppia che ballava vicino a noi ci urtò e vidi che altri non erano che un impacciatissimo Hugo Weasley che mi squadrò con un certo evidente fastidio e una sorridente Cassandra Nott. La sorella si Chris era davvero bella, con il suo vestito nero lungo e ora, osservando i capelli scuri raccolti e gli occhi chiari potevo perfettamente capire perché ogni volta che le era vicino il grifondoro perdeva l'autocontrollo.

“Fratellino sei molto elegante, e anche tu Cassandra”

Rose aveva rotto il silenzio teso che si era creato, mentre io e suo fratello ci squadravamo come due ippogrifi infastiditi. Ero cosciente del fatto che il fratello di Rose avrebbe volentieri lanciato su di me qualunque tipo di maledizione ma non ero propenso a dargliene l'opportunità, soprattutto durante un ballo.

“Grazie ma chiamami Cassie...odio essere chiamata per esteso! Cassandra è mia nonna...e ti assicuro che fa paura.” Rivolse a Rose un sorriso abbagliante che per un attimo stridette con la sua fama di giocatrice di quiddich di ferro. Diversamente da Chris che su una scopa aveva lo stesso equilibrio di una puffola ubriaca, lei era una ragazzina tosta. Che poi ragazzina nemmeno troppo: avrebbe compiuto 15 anni in primavera e la sua popolarità era in ascesa.

In ogni caso ci ritrovammo inevitabilmente a sorridere alla battuta della piccola Nott, che notando l'irrigidimento del suo ragazzo si scusò e lo trascinò altrove. Non potevo certo aspettarmi che il fratello di Rose fosse loquace. Anche superando la barriera della rivalità tra la mia casata e la sua, i problemi tra di noi erano lungi dall'essersi risolti. Avevo ferito la sorella, e anche se lei mi aveva perdonato, Hugo non lo avrebbe mai fatto così velocemente.

“Devi dargli tempo”

Era come se lei mi avesse letto nel pensiero, e prendendomi per mano mi trascinò fuori dalla Sala Grande.

Ero basito, e sottilmente eccitato dal comportamento di Rose di quella sera. Sembrava che riuscisse a leggere dentro di me qualunque emozione, e allo stesso tempo riusciva a scatenare dentro di me un desiderio totalizzante. Nessuna ragazza aveva mai avuto quel potere su di me, e mi ero sempre considerato al di sopra delle astuzie femminili. Ero figlio di mio padre e nonostante sapessi che dopo aver sposato mia madre aveva appeso al chiodo qualunque velleità da “mangiastreghe”, come lo aveva definito il Settimanale delle Streghe, le sue gesta con 3 o 4 ragazze per notte erano rimaste epiche. Nei dormitori si parlava delle sue gesta come un eroe, forse più che di quelle dei genitori di Lily. Infondo ero figlio di una leggenda anche io.

Quel pensiero mi fece sorridere, mentre mi lasciavo guidare da Rose per i corridoio silenziosi, e non appena fummo abbastanza lontani dai rumori della Sala Grande, la abbracciai da dietro, affondando il viso nei suoi capelli. Il suo profumo arrivava dritto alla testa: sapeva di campi di fiori, di burrobirra in una serata di pioggia, dell'erba del campo di quiddich appena tagliata. E il sentirle addosso ogni singola cosa che amavo mi fece bloccare, e serrando la mano intorno al suo polso la vidi bloccarsi all'istante.

“Hai preso una pozione?”

La mia voce inevitabilmente risuonò tesa, mentre un brividi di rabbia e di paura scorreva lungo la mia schiena. Volevo Rose, ma non perché strafatta di chissà quale pozione.

“Io...”

Era sbiancata di colpo e sentii la rabbia salirmi direttamente al cervello, mentre la strattonavo per il polso, probabilmente facendole male. Ero incazzato nero, e deluso, totalmente.

“Ma che cazzo! Come ti viene in mente di prendere una pozione? Di quale filtro ti sei fatta?! Cioè, e tutto per uscire con me...non sopporti di starmi vicino senza che esserti prima calata chissà quale merda?”

Ero consapevole di aver alzato la voce, ma quando nel silenzio mi arrivò in pieno viso una sberla rinsavii leggermente, accorgendomi dei suoi occhi pieni di lacrime.

“Porco Merlino!! Cosa sto facendo...?”

Le lasciai il polso, guardando le mani completamente privo di ogni controllo. Non era mai successo che mi arrabbiassi così, ed ero conosciuto per il mio sangue freddo, eppure sentivo scorrere dentro me passioni così potenti da avere serie difficoltà ad controllarmi.

Indietreggiai di un passo, quando mi sentii bloccare e trattenere da mio cugino e da Nott. A breve comparvero anche le mie sorelle. Non capivo cosa stesse succedendo, sapevo solo che più il tempo passava più mi sentivo preda dell'irrazionale desiderio per Rose.

 

ROSE:

 

Avevo fatto un gran casino, e ora avevo gli occhi di metà serpeverde che mi guardavano. Cosa avrei dovuto dire “scusate ho creato un distillato simile all'amortentia per essere sicura di avere Ed tutto me”. Non potevo ammetterlo, ma qualcosa nella mia pozione doveva essere andata storta perché ora lui era di fronte a me, con il respiro ansante, le pupille dilatate, incapace di pensare lucidamente. Lo sguardo di Scorpius mi trapassò prima che si parasse di fronte al cugino, facendo cenno a Nott di trattenerlo, mentre le gemelle si affrettavano a calmarlo.

“Cosa porco merlino sta succedendo! Cosa gli hai detto?”

Avevo di fronte l'unico che non mi avrebbe mai aiutato...sapevo che per Malfoy, Ed era come un fratello e ammettere il mio gesto di fronte a lui sarebbe stato impossibile ma di fronte all'evidenza è possibile negare? Mi stavo ponendo probabilmente domande inutili, anche perché il volto del serpeverde travolto dalle emozioni parlava da solo.

Ero impietrita, mentre Hélena e Sophia sedute di fronte al “mio” Zabini infondevano con bacchetta un sognum vigilis, l'incantesimo per bloccare una persona per alcuni minuti in un sonno profondo e sereno. Era molto complesso riuscire a castare un incanto dalla giusta potenza ma in due riuscirono a fermarlo, e lasciandolo sotto la sorveglianza di Christopher Nott si fecero avanti.

“Abbiamo sentito le urla! Cosa hai fatto a nostro fratello? Non si è mai comportato così!” Sophia fu la prima a venirmi addosso, mentre Hélena, ferma alle sue spalle allungò il braccio per far abbassare la bacchetta alla sorella.

“Il punto è che Ed non è cosciente, e non lo era nemmeno qualche secondo fa..quindi devi averlo incantato, e la vera domanda è perché?”

Gli occhi azzurro-verdi delle gemelle, identici a quelli del fratello maggiore mi trapassarono al pari di Malfoy che al loro fianco non aveva mosso un solo muscolo in attesa di vedere quale sarebbe stata la mia risposta.

“Io....” sentivo la bocca impastata, e sapevo che qualunque cosa avessi potuto dire avrei fatto la figura della pazza. Inevitabilmente il trambusto aveva anche richiamato diverse persone, e mi sentivo a disagio sotto lo sguardo di tutti. Poi prima di scoppiare in lacrime, vidi una figura con un fluttuante abito rosa antico pararsi di fronte a me, prima che la sua sua voce risuonasse per il corridoio.

“Razza di ipocriti! Lasciatela stare”

Molly aveva preso le mie difese, mentre sotto lo sguardo di Lily – senza il suo accompagnatore lasciato chissà dove – avvicinandosi mi faceva schermo contro il gruppo di serpi.

“Rose e Zabini sono semplicemente sotto l'influsso di un filtro di passione liquida. Rose era solo spaventata all'idea che lui guardasse altre ragazze e...ha esagerato, ma se il vostro prezioso amico non avesse la fama che ha non avrebbe mille dubbi”.

Ero in preda all'isteria più cupa, e non riuscivo a parlare. Il filtro stava agendo anche su di me ora, e sentivo solo la presenza di Ed poco lontano.

“Weasley sei una cretina” Scorpius era evidentemente arrabbiato e Sophia non fu da meno.

“Spero che quando si sveglierà mio fratello capisca che idiota sei”

Nenè era rimasta confusa, e indecisa, e sarebbe scoppiata una rissa se Lily non fosse intervenuta. Ricorderò per sempre il suo incedere regale, in un abito di seta verde che faceva apparire come se fosse senza peso.

“Ora basta! Heléna risveglia Ed, e tu Molly spostati da davanti a Rose”

Non se se sia stato il suo tono o la risolutezza nel suo sguardo ma tutti si affrettarono a fare come aveva chiesto, e mi ritrovai ad osservare i suoi chiari occhi verdi mentre allungava la mano verso il mio volto in una lenta carezza.

Sussurrò qualcosa che non compresi, e intorno a me l'aria prese a fluttuare, e lo stesso accadde ad Ed poco dopo. Mi sentivo meglio anche se l'effetto della Passione Liquida non era ancora finito.

“Ora sono più lucidi...la passione scioglierà solo un po' di più la loro lingua ma per il resto non sono fatti nostri.”

Stava congedando tutti, dando la possibilità a me e ad Ed di parlare. Nott prese per mano Heléna che a sua volta trascinava via Sophia.

Sentii la mano di Molly sfiorarmi il capo in una lenta e lieve carezza prima di vederla allontanarsi, presumibilmente per tornarsene al ballo. Erano rimasti solo Lily e Scorpius, che avevano aiutato Ed ad alzarsi.

“Qualunque sia il motivo che ti ha spinto a farlo Rose...spiegaglielo”

Incontrai gli occhi chiari di mia cugina prima di vederla scomparire con Malfoy. Per qualche secondo mi bloccai ad osservare la figura di Lily accanto a quella di Scorpius e uno strano presentimento mi attraverso come un brivido lungo la schiena. Mi riscossi quando sentiti la voce di Ed rompere il silenzio. Si era risvegliato e ora mi guardava confuso e anche ferito. Eppure il mio filtro non poteva mentire! Percepivo distintamente la passione, e l'attrazione che scorreva tra di noi.

Ero ancora seduta per terra quando mi sentii sollevare con delicatezza, quasi fossi di cristallo.

Avevo paura a guardarlo negli occhi, ma prima che potessi dire qualunque cosa, mi abbraccio e mi sentii sprofondare nel suo calore. Il mio viso era nascosto nell'incavo del suo collo, e potevo sentire il suo respiro farsi spezzato, come se la mia vicinanza provocasse in lui un certo affanno. Provavo la stessa confusione, e le mie dita si strinsero sulla sua camicia.

“Rose...perchè?”

Il suo respiro caldo accarezzava la mia pelle e fu in quel momento che compresi fino a che punto lo amassi, lo avessi sempre amato e qualcosa dentro di me si sciolse.

“Perchè ti amo...e ho paura”

Gli mi bruciavano per le lacrime che avevo trattenuto fino a quel preciso istante e che ora non ero più in grado di frenare. Gli bagnai la camicia ma questo non mi fermò dal dirgli tra i singhiozzi quello che avevo sempre tenuto celato dentro di me.

“ho paura Ed, per tutte le ragazze che ti vogliono e non possono averti, per il fatto che siamo così diversi che alle volte mi sento esterna al tuo mondo...fuori posto...”

Ero un fiume in piena, e le mie parole tra i singhiozzi risuonavano nel corridoio deserto.

Incredibilmente non mi aveva interrotta, limitandosi a stringermi più forte come per rendermi conscia della sua vicinanza.

“Io sono tuo Rose, ogni senso, ogni istante...mi hai catturato l'anima, e non so come sia possibile, ma sul volto di ogni ragazza, negli occhi di chiunque io rivedo i tuoi...sei un pensiero costante, che mi consola quando sono triste....e mi eccita ogni momento che passo con te”

Arrossii violentemente alle sue parole, ma sollevando lo sguardo incontrai i suoi occhi così chiari ma velati, come se si stesse dominando.

“Ti voglio così tanto Rose....non ho mai desiderato nessuna come desidero te.”

E quella fu la mia resa totale, e mentre mi alzavo sulle punte dei piedi per baciarlo con tutte le emozioni che sentivo nascere dentro di me qualunque paura perdeva di valore e di consistenza.

Io e lui...non contava null'altro.

 


 


 

 

Note Personali: Mi spiace tantissimo essere scomparsa e spero che a distanza di un po' di tempo qualcuno interessato alla mia storia ci sia ancora. Putroppo sono stata operata d'urgenza e non ho davvero più avuto ne modo ne tempo di postare e non avevo nemmeno il mio computer sotto mano.

Comunque ecco il ballo o meglio cinque minuti perchè poi la scena si sposta tutta su una delle mie coppie preferite (nonchè la più complicata). Mi dilungherei ma sono di corsa, anche se prometto a brevissimo un piccolo regalo per farmi perdonare della lunga assenza!

Ringrazio le infaticabili recensitrici, nella speranza di avere più tempo nel prossimo capitolo di rendervi onore come meritate...intanto un GRAZIE immenso.

 

I vestiti del ballo:"http://www.allfreeportal.com/imghost2/images/509482Abiti per FF.jpg">

 


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Capitolo 23
*** Albus: Merry Christmas Mr President ***


Albus: Merry Christmas Mr President

“Il dono più dolce

è quello che viene dal cuore:

inaspettato e sincero”

 

 

Il ballo del ceppo di quell'anno sarebbe stato ricordato come l'evento più elegante e folle da svariate generazioni di studenti di tutte le accademie magiche d'Europa.

Roxanne e Fred erano riusciti nell'intento di stregare il punch che si era animato portando parecchio scompiglio sulla pista da ballo: l'acqua rossa si era condensata in tre figure che avevano iniziato a ballare in mezzo ai presenti fino ad esplodere al centro della sala imbrattando i vestiti di tutti. Quello che era iniziato come uno spettacolo inatteso era finito con i professori gocciolanti e decisamente furibondi. I Gemelli però al momento del misfatto non erano nemmeno presenti (o meglio avevano fatto in modo di non trovarsi nei paraggi) il che aveva reso impossibile scoprire l'identità dei malandrini autori del danno. Per il resto tutta la scuola era concentrata sulla contemplazione dei campioni e dei loro accompagnatori, e quindi la possibilità (anche grazie al litigio tra la Weasley e Zabini) che qualcuno identificasse i due diventava semplicemente impossibile.

Ma una volta finito il ballo si apriva la lacrimevole parentesi delle vacanze natalizie, dove diversamente dal passato, per due settimane gli ospiti sarebbero tornati a casa, così come gli la maggioranza degli studenti di Hogwarts.

 

ALBUS:

 

Avevo dormito solo qualche ora, ed ero decisamente stordito. Una luce bianca un po' spettrale entrava dalle finestre ad indicare che stava albeggiando, ma i raggi del sole non riuscivano a superare la coltre di nubi e la tempesta di neve che imperversava da giorni. Mi avvolsi a bozzolo nel piumone e per la prima volta non avevo alcun desiderio di tornare a casa. Mi sarei dovuto sorbire tutte i viaggi mentali demenziali di James, e sarebbe anche tornata lei.

Non che ci avessi pensato molto, e poi mio fratello mi mancava, anche se è un egocentrico psicopatico con pochissimo senso della realtà. Mi alzai di scatto, infilandomi una felpa che avevo lasciato appoggiata al mio baule la sera prima.

Accanto a me Scorpius dormiva dandomi le spalle, con le cortine del letto aperte come sempre, Chris russava allegramente dormendo per metà fuori dal letto. Mancava solo Ed all'appello, e il suo letto chiaramente non era stato usato. Di certo non serviva una scienza per ipotizzare dove fosse finito, e soprattutto con chi.

Scossi la testa ridendo tra me e me per come si era fatto incastrare dalla piccola Rose. A parte che non era poi tanto piccola, visto che a dividerci ci sono sempre stati pochi mesi.

Scivolai fuori dal dormitorio scendendo le scale e inciampando in scarpe, o bottiglie, abbandonate dopo la festa di natale post ballo della sera prima. Quando i Serpeverde festeggiano lo fanno in maniera seria, mica come gli altri.

Lasciandomi cadere sul divanetto accanto al camino per la prima volta mi resi conto di quanto mi sarebbe mancato tutto quanto: gli orari assurdi, il coprifuoco, i compagni, le lezioni, i miei amici. Non ero mai stato il principe della festa – quelli erano Scorpius nella nostra casata, e James nella sua – o nemmeno quello affascinante – Ed ammettiamolo ha qualcosa che gli altri essere umani non possiedono, e un suo sorriso ti stende letteralmente – ma ho sempre creduto che la consapevolezza fosse la mia più grande dote. Io so le cose prima degli altri, ho le mie piccole fonti, e la conoscenza è potere. Per la prima volta con Soph mi sono reso conto di non essere il solo ad avere quella sorta di certezza nel puntare sul cavallo vincente, e nel mimetizzarmi per ottenere esattamente quello che volevo. Alle volte mi sentivo un po' troppo calcolatore, ma volere sempre il meglio, il desiderare di migliorarsi mi rende forse pessimo? Cattivo?

“Cuginone...cosa ci fai già sveglio?”

La voce di Roxanne mi strappò in maniera dolce ai miei pensieri, mentre dall'alto dei suoi undici anni e del caratterino da serpeverde si scaraventava accanto a me, poggiando la testolina sulla mia spalle, guardandomi con gli occhioni del colore dei chicchi del caffè sgranati.

“Non avevo più sonno...e tu? Non dovresti essere a fare la brava bambina in vista di Natale?”

Storse il naso prima di abbracciarmi. Era un gesto affettuoso insolito per lei, mentre tirava fuori dalla tasca una foto avvolta in un fiocco rosso.

“Non potevo dartela a casa a Natale perché mamma si sarebbe arrabbiata”

Aveva il solito tono allegro e malizioso e quando posai lo sguardo sulla foto incriminata scopiai a ridere di gusto.

Era la foto della McGranitt mentre l'omino di punch esplodeva: senza parole, la bozza spalancata dalla sorpresa, i capelli bianchi coperti di liquido rosso.

“Così ti ricorderai sempre della scuola e di questo Natale” aggiunse queste parole parlando ad una velocità assurda, come una firebolt in caduta libera.

Difficilmente mi sono intenerito di fronte a qualcuno più piccolo di me che non fosse la mia sorellina, ma di fronte alla piccola Rox mi sentii quasi disarmato. Mi sporsi in avanti, poggiando un bacio sulla sua fronte fresca.

“Lo sai che sei la mia cuginetta preferita? Non potrei mai dimenticarmi ne di Hogwarts, ne di te”

Le si illuminò il viso, mentre si rimetteva in piedi sorridendo.

“Scappo in camera a vestirmi...Lily mi ha detto che andremo al treno con le slitte e devo coprirmi bene”

“Ha ragione lei...e Rox...” lei si era già voltata per andare, quando si girò per guardarmi “Grazie per il regalo”

“Di nulla cuginone”

 

La osservai scomparire per le scale, sentendo poi la porta del dormitorio sbattere. A breve si sarebbero alzati tutti, con gli zaini pronti, scambiandosi gli auguri. La Sala Grande sarebbe stata un vero casino e avrei pagato qualunque cifra i sonanti galeoni d'oro per essere tagliato fuori da tutto quel macello. Ma ero un Caposcuola, oltre ad essere un Potter e quindi mi sarebbe toccato ricevere il mio solito cesto dai ragazzini del primo anno, gli auguri di quelle del secondo, gli eloquenti sguardi delle ragazze del sesto che mi chiedevano sempre di uscire. Era il lato meno piacevole, ma se volevo fare strada avrei dovuto abituarmi a tutto quello. Mi alzai passandomi una mano tra i capelli nel tentativo di riavviarli ma purtroppo oltre al cognome avevo ereditato anche la zazzera indomabile da mio padre. Ero ancora in boxer e felpa e iniziavo a sentire freddo quindi non mi restava che risalire in dormitorio a vestirmi quando uno Zabini sorridente come non mai fece capolino in Sala Comune con la camicia abbottonata al contrario, l'aria ebete, e i capelli ridotti peggio dei miei.

“Ed...ti davo per disperso”

Lo vidi trasalire quando incontrò il mio sguardo ma era ancora più raggiante di Roxanne e Fred dopo una delle loro malefatte.

“Al...cioè tua cugina...io...lei...la pozione...”

Zabini era davvero in piedi di fronte a me incapace di produrre un discorso di senso compiuto? Eravamo seriamente arrivati alla frutta!

“Zabini ma ti senti bene? Hai l'aria di una puffola pigmea quando canta a Natale”

Scosse la testa, prima di lasciarsi cadere su un divano, passandosi una mano sul petto come a lisciare la camicia ridotto ad un vero disastro.

“Ho strega che mi lascia completamente privo di energie...sono crollato...è stato incredibile! Lei è incredibile!”

Il discorso si stava facendo interessante: Zabini e Weasley erano nomi esplosivi tra di loro! La sola idea che zio Ron lo venisse a sapere era quasi comica. Potevo già vederlo strozzarsi con il Christmas Pudding, tossire e iniziare ad incolpare mio padre di aver avuto due figlie smistati a Serpeverde, minacciare di diseredare Rose, per poi riprendersi e scusarsi con tutti, con un sorriso imbarazzato prima di abbracciare la sua primogenita.

Mi misi a ridere da solo, facendo voltare il mio compagno un po' sconvolto.

“Che fai? Mi prendi per il culo?” Il tono dell'altro era decisamente infastidito, al punto da indispormi.

“Ma non dire Trollate! Stavo pensando a mio zio quando scoprirà con chi fa sesso la sua adorata primogenita. Certo che sei proprio un genio Zab!!”

“Io non vado solo a letto con tua cugina...io...beh...ne sono innamorato”

Rimasi di sasso. Un conto era recitare la parte della persona cotta, un altro era ammetterlo come stava facendo lui in quel momento.

“Parli sul serio?”

“Certo che sono serio! Testa di Goblin! E' un po' come te con mia sorella...” lo vidi squadrarmi in attesa di una conferma. Ero conscio del fatto che non avesse mai accettato a pieno la cosa. Con Chris era diverso, perché era evidente che Nott era la persona giusta per Hélena, ma su di me non aveva certezze.

Io ero davvero innamorato di Sophia? Mi piaceva, era bellissima, intelligente, e la pensava come me. Stavo bene con lei, e...si...probabilmente ero già innamorato di lei all'ora, ma non ne ero per nulla conscio.

“Onestamente...voglio bene a Sophia, ma...ti mentirei se ti dicessi che la amo. Ma...la rispetto molto e non farei mai nulla per farla soffrire.”

Non era la risposta che voleva sentire, e lo vidi alzarsi irrigidito prima di iniziare a salire in dormitorio.

“Al...io amo Rose. Senza di lei penso che non sarei così..lei mi migliora, è la parte più bella di me”

Non aggiunse altro, e non mi restò che seguirlo sbuffando. Aveva ragione, ma non sapevo ancora nulla dell'amore. Vivianne mi aveva distrutto, e da bravo nerd ci avevo messo un po' a riprendermi, e poi l'altra mi aveva detto di amarmi, e io ero caduto come un poppante dalla scopa.. Ma...ora avevo Sophia...e non ero per nulla certo di poter considerare la Zabini una semplice distrazione.

 

 

Dopo una battaglia a palle di neve, i saluti, e le slitte ero sprofondato in un sedile, nel totale silenzio. Scorpius era scomparso non so dove, Chris e Nenè stavano pomiciando nel corridoio, Sophia era con Lily chissà dove, Ed era in uno scompartimento con Rose, e visto il mio umore poco simpatico difficilmente altri mi si sarebbero avvicinati. Allungai le gambe sul sedile di fronte al mio, aspettando che la giornata volgesse al termine, per poter finalmente andare in camera mia e aspettare che finissero le vacanze.

Devo essermi addormentato, perché al mio risveglia una mezzora dopo avevo la testa poggiata sulla spalla di Soph mentre lei leggeva un libro di Storia della Magia.

Stiracchiandomi mi alzai, prima di sdraiarmi di nuovo, questa volta con la testa sulle sue gambe.

La vidi sorridere, prima di chinarsi per darmi un bacio sulla fronte.

“Allora Mr President? Programmi per le vacanze? Perché non vieni di Zabini Court per Capodanno?”

Era la proposta migliore che avessi ricevuto negli ultimi giorni, quindi annuii rispondendo automaticamente al suo sorriso, sollevando una mano per giocare con una ciocca dei suoi capelli scuri.

“Sophia... tu...” sentii le parole morirmi in gola, ma il discorso di Ed sull'amore mi aveva un po' scosso e sentivo di dover essere sincero con lei “...ti aspetti qualcosa di più da me?”

La vidi inarcare le sopracciglia confusa per la domanda inaspettata, per poi alzare le spalle come a sottolineare l'inconsistenza di quello che le avevo chiesto.

“Al..tu sei il ragazzo che mi va a prendere la torta di mele a mezzanotte, quello che mi aiuta quando sono stressata per gli esami, e che mi è vicino quando mi sento confusa....potrai non essere loquace, e non scrivermi bollenti lettere, ma so che mi vuoi bene...o almeno lo spero” sulle ultime parole aveva sorriso di nuovo, in maniera calda e maliziosa.

Potevo resistere a tutto ma a quel sorriso di casa Zabini no, e affondando la mano in quel caschetto sempre perfetto la attirai a me per baciarla, cosa che facemmo per quasi tutto il resto del viaggio.

 

Alla Stazione trovammo ad aspettarci la mamma con Alinòr che le teneva la mano. Tempo un secondo e la piccola di casa Lupin era già in braccio a Lily che in quel momento aveva tolto la maschera da serpe incallita ed era tutta sorrisi e attenzioni per la biscuginetta.

“Al sei cresciuto ancora...sei diventato più alto di tuo padre”

Mia madre mi abbracciò e in quel momento mi sentii sul serio a casa. Aveva un modo rassicurante ma allo stesso tempo fermo che riusciva a calmarmi.

Alle mie spalle comparve anche Sophia, con in mano un pacchettino, seguita a breve distanza da suo padre.

“Oh Sophia come sei cresciuta anche tu...da quanto sei venuta a trovarci due estati fa sei cambiata moltissimo....assomigli molto a tua madre alla tua età...ma se possibile più graziosa.”

Incredibile come Ginny Potter potesse avere una parole gentile per tutti, e in quel momento compresi la forza di mia madre. Era inossidabile come Lily, ma era il suo sorriso e la sua pazienza a renderla unica.

“La ringrazio signora Potter...questo è per lei e suo marito da parte mia e della mia famiglia..buon natale”

Le porse un pacco di costosissimi cioccolatini babbani francesi e dopo qualche convenevole e un rapido bacio sulla mia guancia scomparve dietro a Blaise Zabini. Avevo notato un'occhiata intensa del padre della mia amica rivolta verso mia madre e da quello che racconta zio George, pare che ai tempi della scuola anche il Serpeverde fosse rimasto colpito dal suo fascino. Eh brava la mamma!

“Allora...oltre a tua cugina anche tu un fan degli Zabini?”

Mi guardai attorno per dissimulare il mio imbarazzo ma gli occhi chiari di mia madre mi davano poco spazio di manovra. Erano puntati su di me, ma Lily era impegnata a correre lungo il binario con Alì, Hugo a consolare Cassie, Rose e Molly a scappare dai petardi Natalizi di Roxanne e Fred. Insomma nessuno poteva venire il mio soccorso, mentre mia madre faceva segno alla truppa Weasley di alzare i tacchi. Ci avrebbe accompagnati tutti lei alla tana visto che i genitori degli altri erano impegnati al lavoro.

“Sophia...beh l'hai vista anche tu mamma..è speciale!”

La sentii scoppiare a ridere, mentre mi prendeva sottobraccio.

“Il mio bambino! Sei esattamente come tuo padre...tutto preso dai tuoi piani, per accorgerti di quanto tu sia bello. Sono tua madre ma fidati se ti dico che anche la tua amica è fortunata”

Balbettai qualcosa ma ormai mia madre era presa a governare l'esercito di cugini e farli salire sulla macchina magica di papà. All'esterno sembrava una normale Station Wagon, ma all'interno abitacolo si ampliava per permettere a tutti di essere seduti comodamente, lo stesso valeva per il bagagliaio. Sotto lo sguardo sconcertato di un gruppo di turisti, salimmo tutti alla volta della Tana dove scaricammo Molly, Roxanne e Fred. Rose e Hugo abitavano con i loro genitori in un villaggio babbano vicino a Wimbledon alle porte di Londra, e loro furono la seconda tappa, e alla fine in macchina rimanemmo solo noi Potter e la piccola Alì che si era addormentata nel suo seggiolino.

“Allora...il torneo come sta andando?”

Mentre guidava sotto una leggera nevicata la mamma ruppe il silenzio con una serie di domande a mia sorella alle quali lei rispondeva un po' distrattamente. Fissava fuori dal finestrino tutta assorta come se avesse mille pensieri nella sua testolina.

“Lils, solitamente sei così loquace...qualcosa non va?”

Eccola qui, Ginny Potter che indaga con tecniche più approfondite di un Auror.

“Ma niente mamma...sono solo stanca per ieri. Il ballo, le prove...insomma sprofonderei a dormire per una settimana”

Osservai la mia sorellina attraverso lo specchietto ed effettivamente appariva un po' pallida, anche se sempre bellissima.

“Tra poco saremo a casa...pranziamo e poi avete tutto il pomeriggio per fare quello che volete. Io devo tornare al lavoro...dovete solo dare un occhiata ad Alì. Domani è la vigilia...avete già pensato ai regali?”

Lils si limitò ad annuire, mentre io stringevo ancora in mano quello che mi aveva dato Sophia.

“Ehm...io ho già provveduto per tempo. Ho tutto nella borsa.” Indicai il mio borsone sul sedile posteriore, prima che la macchina si fermasse di fronte ad un villa in pieno stile inglese su tre piani, con grandi vetrate che davano su un giardino coperto di neve con piccoli gnomi che sbucano di tanto in tanto dietro ai cespugli.

“Pensi di invitare la piccola Zabini?”

Scendendo, chiusi con fin troppa energia la portiera alle mie spalle, mentre mia sorella prendeva in bracco Alì ancora profondamente addormentata.

“No mamma...insomma...andrò da lei a capodanno...”

La vidi sorridere, mentre mi aiutava a scaricare i pochi bagagli che ci eravamo portati da scuola.

“Non volevo ficcanasare...ma diversamente da tuo fratello è la prima volta che ti vedo guardare una ragazza in quel modo...”

Lils era scomparsa dentro casa, prima che comparisse una Winky tutta sorridente, con un copriteiera sulla testa e alle sue spalle era apparso anche Kreacher per aiutare mia madre.

“Signora non dove portare pesi...ci pensa Kreacher....signorino vuole una mano?”

Scossi la testa rivolgendogli un breve sorriso. Ero cresciuto sotto l'occhio attento del vecchio elfo di casa Black, e non so per quale ragione ma se il preferito di Winky era James, io e Lils eravamo i prediletti dell'altro.

Entrando in casa venni accolto dal ciarlare allegro, e dal profumo di biscotti allo zenzero. Il salotto era addobbato, e un grande albero di natale era tutto addobbato vicino alla vetrata, mentre nel caminetto scoppiettava il fuoco che si spense non appena mi lasciai andare sulla mia poltrona preferita. Qualche secondo dopo in un crepitare di fiamme verdi apparve mio fratello seguito a breve distanza da lei.

“Oh...Al che figo siete già arrivati! Avevo paura di trovare la casa vuota......Lilsssssss!!”

Il solito James: era arrivato e in due secondi aveva già monopolizzato l'attenzione generale. Ed eccola la mia sorella correre ad abbracciarlo, così come la mamma. Prima che venisse il mio turno ovviamente.

“Ho sentito che stai con la Zabini” Mi arrivò una pacca sulla spalla da rendermi gobbo. “Ebbravo il nostro Caposcuola! Punto dritto alla figlia del magnate! Sempre detto che saresti sbocciato...”

Mi stava bonariamente prendendo per il culo, ma sapevo che era semplicemente il suo modo di fare.

“Dom tutto bene?”

Lily aveva riportato l'attenzione sulla figura di mia cugina che in un volteggiare di capelli biondi si fece avanti abbracciando tutti, per poi lanciarmi uno sguardo apprensivo al quale risposi – assurdo – con un sorriso invece tranquillo. Pensavo che rivederla mi avrebbe lasciato teso e confuso, invece non provavo imbarazzo, se non per lei. Dopotutto era stata lei a dichiararsi, lei a dirmi che saremmo stati bene insieme, lei a farsi mille mila viaggi, rendendomi totalmente confuso e stordito. Poi era partita e addio a tutto. Le donne...chi le capisce è bravo. Fortuna che Sophia non è così! Anzi, è anche lei bellissima, ma comprensiva, intelligente.....

Dovevo essere rimasto imbambolato qualche istante perché venni trascinato a forza da mio fratello per le scale verso le nostre stanze.

“Andiamo bello...dalla tua faccia mi sa che devi raccontarmi un botto di cose. Dom...ci vediamo domani sera dai nonni”

James Sirius Potter era tornato a casa, e reclamava la mia attenzione e il Natale si prospettava decisamente interessante.

 


 

Eccomi di nuovo dopo un sacco di tempo d'attesa. Mi scuso ma purtroppo ho avuto un piccolo incidente e ora sto un po' meglio ma ovviamente non ho modo di riprendere il ritomo rapido di prima.

 

Spero che questo nuovo capitolo possa piacervi e ringrazio di tutto cuore le mie recensitrici che assidue hanno la pazienza di attendere i nuovi capitoli. A voi davvero va un mio enorme GRAZIE per il tempo che dedicate a questa mia piccola FF.

 

Vorrei ringraziarvi ad una ad una ma purtroppo il tempo è quello che mi manca quindi: mayetta, MaRe96, maltrerio (grazie anche della mail!!! sei un angelo!!!), Blondie e IOesty GRAZIE!!!!

 

 

 

 

 

 

 


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Capitolo 24
*** James: The Return of Prince ***


James: The Return of Prince

“La regalità è qualcosa che non si impara

E' come un talento innato

che si esprime in ogni gesto,

in ogni parola”

 

 

Casa Potter era piombata in un insolito silenzio. James e Al erano chiusi in camera dell'ex grifondoro, mentre dopo qualche parola con Lily, Dominique era tornata a casa sua. Aveva preferito fare il viaggio in metropolvere intercontinentale insieme al cugino visto che studiavano entrambi a Boston, ma alla fine aveva raggiunto la sua famiglia a Villa Conchiglia.

Un Gufo era planato nella cucina di casa Potter portando una lettera per Lily e lei era sprofondata sul divano intenta nella lettura, mentre Alìnor era intenta a giocare sul tappeto di fronte al camino con una serie di pupazzi animati. Di tanto in tanto richiamava l'attenzione della rossa su qualche cosa di particolarmente buffo ma per il resto rimaneva tutta presa da un orsacchiotto viola che ballava intorno a lei.

 

JAMES:

 

Amavo tornare a casa, sentire l'odore dei biscotti che preparava Winky o udire il colpo secco di una pentola sulla testolina di Kreacher che rispondeva rincorrendola con il bastone per pulire i pavimenti. Il tutto era familiare e gradito: l'odore di cera dei parquet o del corrimano della scala, dal quale io e Al ci siamo sempre lanciati, seguiti a ruota dalla piccola Lils sempre troppo orgogliosa per essere da meno di noi. Mi piaceva studiare a Boston, dividere casa con mia cugina, ma infondo Godric Allow era il posto che più al mondo preferivo.

Sdraiato sul mio letto fissavo il soffitto tappezzato di poster e di foto, mentre ascoltavo le ultime novità provenienti da Hogwarts.

“Fammi capire bene..Hugo, il nostro Hugo, il gigante rosso e decisamente incapace con le donne sta con questa tipa?”

Al mi aveva passato l'annuario e io stavo scorrendo le foto con un certo divertimento.

“Eggià...che per di più è serpeverde come me. Ma credo si siano presi bene perché lei lo ha steso a Quiddich...un gigante di quasi 1 e 90 steso da una brunetta....folgorati!”

Scoppiai a ridere immaginando il mio adorabile cuginetto alle prese con quella che appariva il classico esempio di CBCR, cresci bene che ripasso.

“Poi vediamo...Rose? Dai...non dirmi che ha trovato pure lei uno spasimante! L'ha colpita con un tomo sulla testa? Lo scorso anno si vociferava di una sua storia con lì...il tipo bello sul quale sbavano tutte”...ero imbranato con i nome e Al mi venne in soccorso.

“Parli di Zabini...”

“Ecco bravo...proprio Zabini. Il fratello della tua ragazza”

Vidi mio fratello sfoderare il suo peggior sorriso da saputello e capii che qualcosa non andava. Mi ero evidentemente perso un pezzo essenziale di storia sentimentale.

“Al smettila di fare la faccia da vecchia fattucchiera ubriaca...dimmi cosa mi sono perso! Subito!”

Lo osservai svaccarsi meglio sul divanetto che stazionava di fronte al mio letto prima di iniziare a ridere.

“Santa Rose, dopo anni di clausura, si è messa che Edward Zabini, conosciuto in tutta la scuola con svariati nomi: il castigatore di streghe, l'uomo dalla bacchetta di ferro..insomma hai capito il tipo”

“Insomma un me, ma serpeverde? Buongustaia la nostra Rose”

Storse la bocca squadrandomi mentre ricambiavo l'occhiata con lo sguardo da malandrino made in Potter.

“Non sgargiartela Jamie! Prima o poi una ti stenderà sul serio...e io riderò di gusto vedendoti ridotto ad un cumulo di macerie sentimentali.”

Mi alzai fermandosi di fronte al mio saggio fratellino, pizzicandogli la guancia.

“Uh..sentilo come è diventato romantico...la tipa ti ha proprio fritto questo tuo cervellino da futuro dittatore magico”

Schivai un cuscino lanciatomi da Al, tornando a distendermi sul letto.

“Beh alla fine forse ti invidio...”

Le parole mi erano uscite così naturali da far trasalire mio fratello che si era fermato vicino alla porta.

“Jamie...tu che invidi me? Non ha senso lo sai..”

Non lo guardavo ma potevo immaginare il suo sguardo ironico, e il sorriso un po' tentennante sul suo viso. Avevamo 15 mesi di differenza, ed eravamo cresciuti insieme. Nonostante la casata diversa, il carattere assurdamente agli opposti ci volevamo bene. Due facce della stessa medaglia.

Mi rialzai sui gomiti scuotendo la testa

“Fratellino...si vede lontano chilometri che quella ragazza non è solo un passatempo...e un po' ti invidio...sul serio. Anche a me piacerebbe trovare qualcuno così. Comunque...” alzandomi di scatto afferrai il giaccone che avevo lasciato per terra “...vado a prendere gli ultimi regali a Diagon Alley! A dopo...”

 

Mi ero smaterializzato nel giro di un nanosecondo per evitare le domande di Albus, per la fretta invece che in piena Diagon Alley mi ritrovai in una zona un poco frequentata di Knockturn Alley sotto una leggera nevicata. Sbuffai formando una piccola nuvoletta di aria condensata prima di muovermi per andarmene alla svelta di li. Non che non capitassi da quelle parti di tanto in tanto, visto che l'unico modo di trovare un buon unguento contro le scottature provocate dai draghi e in qualche bottega ben fornita insieme a mani di troll i salamoia e altre schifezze simili. Nella concitazione però andai ad un urtare dritto contro una figura avvolta in un pesante mantello da viaggio.

“Scusi..non l'avevo vista”

Grazie al mio fisico fu l'altra persona a finire dritta in mezzo al selciato e non mi restò altro da fare che chinarmi per aiutarla a mettersi in piedi.

“Il n'est pas possible… incapables Anglais”

La voce era tipicamente femminile, e quando strinsi la sua mano tirandola in piedi, il cappuccio si scostò di lato rivelando un delizioso volto a forma di cuore, lunghi capelli castani e un paio di occhi di uno strano verde.

“Scerto che vous non saper proprio camminar”

Ero rimasto un secondo inebetito, ma sfoderando il mio migliore sorriso feci un piccolo inchino.

“Mademoiselle, mi spiace ma non vi avevo notato...mancanza imperdonabile”

Strinse gli occhi, mentre soppesava la mia figura con lentezza quasi esasperante, e al contempo si stava pulendo dai fiocchi di neve che si fermavano sui suoi abiti.

“Alor...ascetto le vostre scuse....bonne journè”

Un secondo: una bella francese, un vicolo frequentato dalla peggior feccia del mondo magico. Sarei stato un pessimo padrone di casa non avessi prestato i miei servigi.

Non aveva fatto un passo e già le avevo bloccato il polso con l'intenzione di rendermi utile ma mi ritrovai con una bacchetta puntata alla gola.

“Non sci provar....mais amis”

Ero impreparato a quella reazione ma – in quella che papà chiama sempre azioni di pancia – mi ero scostato sfoderando a mia volta la bacchetta in un gesto così repentino che stupii da solo.

“Bellezza volevo solo aiutarti...non sono abituato a essere aggredito quando sto solo per chiedere se l'altra persona ha bisogno d'aiuto.”

La osservai mentre inclinava la testa da un lato e dall'altro soppesando chiaramente le mie parole e anche me, poi inspiegabilmente scoppiò a ridere, abbassando la sua.

“Tu es solo an enfant...ricordo dove ti ho sgià visto! Tu es an Pottér?”

La mia sorpresa doveva essere evidente, e a mia volta abbassai la bacchetta pronto comunque a risollevarla se la tipa avesse deciso di essere di nuovo poco simpatica. Carina si, ma completamente fuori di melone a giudicare da come mi guardava.

“Tu conosci mio padre?”

“Oui...pardon pour la reasion...je suis...” fece una pausa mordendosi il labbro inferiore “come dite voi inglesi...attenta.”

Ero un po' confuso dalla situazione e stavo riflettendo sulla possibilità di chiamare mio padre ma questo non fu necessario visto che mentre stavo per ribattere alle spalle della francese comparve Harry Potter, noto al sottoscritto come papà.

“Amélie ero preoccupato! Lo sai che non devi andare in giro da sola....” non aveva minimamente badato a me, ma quando spostò i suoi occhi verdi – identici a quelli di Al – su di me per poco non gli prese una sincope “Jamie...ma che porco boccino ci fai qui?”

“Ehm...potrei chiedertelo anche io pà...! Ero venuto a cercare i regali di natale quando la tipa mi ha mezzo aggredito, e dice anche di conoscerti”

Ci fu un momento di imbarazzo totale da parte di mio padre, con i suoi occhiali dalla montatura dell'altro secolo, con tanto di cicatrice che compariva dietro alla frangia sempre disordinata. Io avevo gli stessi capelli ribelli, ma avevo gli occhi di un caldo nocciola ereditati da mia nonna Molly.

“James...permettiti di presentarti Amélie Fountain del ministero francese...che collabora con noi ad un inchiesta su illeciti legati al Torneo Tre Maghi....Amélie, questo è mio figlio James, che ha vinto una borsa di studio per l'Università Magica di Boston dove studia Cura Avanzata della Creature Magiche. Sa tutto sui draghi...sono la sua passione.”

Ci mancava mio padre che raccontava di tutto ad un emerita sconosciuta, comunque per educazione allungai la mano per stringere quella della pazza.

“Bene...ora che le presentazioni sono fatte direi di toglierci da sotto la nevicata, e di andare a prenderci qualcosa di caldo al Paiolo Magico”

Seguii i due in silenzio, mentre osservavo mio padre che parlottava con la brunetta, esibendo un perfetto francese, e quando finalmente fummo al caldo ci trascinò in un angolo appartato profondando in una panca imbottita.

“Allora Jamie...in teoria non dovresti saperlo, ma visto che hai incontrato Amélie a Knockturn Alley avrai delle domande da fare”

“Effettivamente”

La mia voce suonava più curiosa di quanto avessi voluto, anche perché mentre si toglieva il mantello, il mio sguardo era stato catturato dalle movenze della ragazza in questione. Se prima l'avevo definita bella ora potevo dire che era molto di più. Era perfetta, con il fisico slanciato ma morbido nei punti giusti, insomma con due tette da panico. Incontrai il suo sguardo vagamente malizioso, prima che il vecchio Tom ci portasse tre BurroBirre.

“Allora..pare ci sia un giro di scommesse clandestine legate al torneo, e che uno dei giudici sia stato pagato per pilotare le prove. Ora Mademoiselle Dubois è sotto copertura...è un ex studentessa di Beauxbatons, si è diplomata lo scorso anno e ora come recluta è stata scelta come agente interno. E tu l'hai incontrata mentre seguiva una pista....credo che tu sappia che ovviamente dovrai tenere la bocca chiusa su tutto quanto..”

Annuii lanciando un nuovo sguardo alla francesina che si stava allegramente sorseggiando la BurroBirra senza battere ciglio, prima di consegnare una pergamena a papà.

“Il es an brev rapport...pOnso che Potrebbè trovarlo tres intenteressante”

“Mercì Amélie...ora però devo tornare in ufficio...teniamoci in contatto...Jamie cerca di non centrare altri agenti in incognito prima di cena...ci vediamo dopo....” alzandosi mi diede anche un'affettuosa pacca sulla spalla “..ah è bentornato! Ci sei mancato!”

E come era comparso, mio padre con la solita tranquillità si era smaterializzato con tanto di birra al seguito.

“Allor...je ancor a mademoiselle bisognosa?”

Alla domandina impertinente della ragazza scossi la testa, passandomi una mano nei capelli scompigliati.

“Sicuramente sei incerta sulle gambe...non credevo accettassero reclute con così poco senso dell'equilibrio”

Arricciò il nasino con aria infastidita prima di sporgersi leggermente in avanti, facendo leva sui gomiti posati sulla superficie di legno grezzo del tavolo.

“Vuoi che sgiochiamo un po' sJamie? Se sono caduta es solamOnte colpa tua”

Ero consapevole che quando una ragazza usa un certo tipo di tono malizioso, giocando con i capelli esprime palesemente interesse, e nonostante mi avesse aggredito qualche minuto prima – o forse proprio per quello – mi sentivo decisamente attratto.

“Io adoro giocare, ma non è colpa mia se sono magnetico, e tutte le streghe mi vengono addosso”

Sfoderai il mio sorriso brevettato, allungandomi a mia volta prima di sfiorarle una mano e in tutta risposta la vidi alzarsi per posarmi un bacio a fior di labbra.

Adoro le ragazze francesi!

“Au revoir sJamie, sono sicura che sci scontremo ancor, tres presto”

Non ebbi nemmeno il tempo di risponderle e di trattenerla perché era già scomparsa.

 

 

Qualche ora dopo tornai a casa carico come un elfo domestico e con sollievo una sorridente Winky mi aiutò a depositare tutto sotto l'albero di natale nel salotto. Mi riducevo sempre all'ultimo a prendere i regali ma alla fine è il pensiero che conta e non quando uno si muove per prenderli no?

“Signorino vuole mangiare qualcosa? Winky ha appena sfornato i biscotti allo zenzero, ma se vuole posso preparare qualcos'altro!”

“No grazie Winky, tanto a breve di cena no?”

“Si signorino” Scosse la testa sistemandosi il tutù verde che indossava, con aria spazientita.

“Cosa c'è che non va?”

Mi ero tolto il giaccone e ora mi stavo per lanciare sulla poltrona

“E' Kreacher signorino! Ha voluto preparare lui tutta la cena, e io gliel'ho tetto che Anche Winky voleva preparla. Ma non mi ascolta”

Mi venne da ridere ma notando la serietà della lamentela annuii con aria grave

“Parlerò io con Kreacher...non ti preoccupare, e vedrai che troveremo un compromesso”

Si illuminò tutta prima di tornare in cucina a litigare con il povero Kreacher quando un piccolo tornato con i capelli di un rosa strano corse verso di me, inseguita da Lils.

“Alì ti prendooo”

La mia cugine corse in braccio, nascondendo la testa tra le una risata e l'altra contro il mio petto mentre si faceva coccolare. I suoi capelli presero una sfumatura fucsia, segno che si stava divertendo molto, e anche Lily aveva un sorriso rilassato e quasi raggiante che era difficile vedere sul suo viso, solitamente così controllato.

“Hai vinto tu Alìnor, Jamie è troppo grosso per me”

“Io non sono grosso”

“Hai ragione, sei grasso”

“Io sono bellissimo”

Adoravo gli alterchi con mia sorella, così come adoravo lei. Il fatto che fosse una serpeverde non aveva alterato i nostri rapporti, anzi, mi sentivo sempre estremamente protettivo nei suoi confronti.

“Ma io non ne sono sicura...tu cosa dici Alì...Jamie è bello?”

La piccolina aveva sollevato la testolina e ci guardava di sottecchi divertita anche lei dal nostro scambio.

“Jamie...principe”

La naturalità con la quale si era espressa la nostra adorabile minimetamorfomagus ci fece ridere entrambi, prima che Lily la prendesse in braccio, lanciandomi uno sguardo orgoglioso.

“Li hai ragione, James è un po' un principe...e lo dimostra quasi sempre...anche se fa pessimi scherzi...ma ora andiamo a fare il bagnetto che stasera tornano la tua mamma e il tuo papà! Non vorrai farti trovare tutta sporca come un piccolo gnomo da giardino?!”

La faccina di Alì inorridì al solo pensiero, e Lils ebbe vita facile nel portarla al piano di sopra per prepararla al ritorno di Victoire e di Teddy.

Ero stato via tre mesi pieni senza mai tornare a casa, nemmeno per i weekend. A Boston c'era sempre qualcosa da fare o da vedere, qualche strega americana con cui uscire, oppure il cucciolo di Drago appena nato da monitorare, eppure sembrava che tutto a casa Potter fosse destinato ad essere inalterato. Dalla poltrona potevo vedere i miei genitori baciarsi in sala da pranzo, sotto lo sguardo divertito di Winky e di disapprovazione di Kreacher che era rigido come un manico di scopa, e dal piano di sopra venivano le risate di mia sorella e di mia cugina, mentre al probabilmente era ancora in camera sua a organizzare la conquista del mondo.

No...potevamo crescere e andare via di casa, potevamo anche non tornare a casa per mesi, ma nulla sarebbe mai cambiato: eravamo una famiglia, e l'affetto non sarebbe mai venuto meno.

 


 

Rieccomi con un nuovo aggiornamento, e questa volta non vi ho fatto attendere più di tanto. Le novità sono il ritorno di James, e il fatto che scopriamo che Ameliè non è poi sono una strega rompiballe...nasconde un po' di cose ma gli altri partecipanti al torneo non ne hanno la minima idea.

Siamo più o meno a metà della FF e spero che non mi abbandonerete anche se sono pessima ultimamente con il ritmo dei capitoli. Mi spiace davvero, ma ringrazio ancora tantissimo tutte le mie fedeli recensitrici, e senza il loro appoggio probabilmente non riuscirei a fare molto.

Quindi:

a baby-bunny: oddio grazie mille!!! Anche io adoro Albus..anche se ammetto che sono innamorata un po' di tutti i personaggi. Ma lui ha quel qualcosa di speciale, un modo tutto suo di vedere il mondo, e quando scrivo dal suo punto di vista mi viene naturale e spontaneo. Comunque lui e Sophia non corrono rischi anche perchè lei è una Zabini e difficilmente si farà scappare il ragazzo di cui è innamorata. Per il resto sono felice che lo spaccato di vita a casa Potter ti sia piaciuto, e si, Lily in famiglia si sente libera dagli obblighi che il suo nome comporta e quindi esce fuori tutto il suo carattere Grazie ancora delle tue parole e spero tu abbia la possibilità di leggere il capitolo prima di partire.

a alicethebest: grazie infinite a te per il tempo che dedichi alla mia FF!!! E' bello sapere che qualcuno apprezza quello che faccio quindi davvero se c'è qualcuno a cui devo dire grazie sei proprio tu!

a maltrerio: se non ci fossi andresti inventata! In primis perchè le tue storie mi illuminano le giornate, in secundis perchè il tuo commento è il momento che aspetto con più ansia. Sto ancora ridendo per la tua disavventura con il capitolo sbagliato e sono felice che alla fine si sia risulto e tu abbia potuto leggere e recensire quello giusto. Grazie anche al tuo interessamento per la mia salute: mi sto rimettendo ma insomma, essere centrati e volare via da una bici non fa mai piacere e mi sono incrinata alcune vertebre, e rotta una gamba e la caviglia...ora mi toglieranno il gesso ma per la schiena faccio ancora un po' fatica a muovermi...ma ehy passerà! grazie mille ancora!!! Anche tu mi sei mancata!

Ben

a mayetta: oddio!! tu riesci sempre a cogliere il lato più genuino dei miei personaggi, ed è come se capissi esattamente quello che volevo dire....GRAZIE!!! Mi sciolgo sempre quando leggo delle tue recensioni e si, Albus è il vero serpeverde (dopotutto il secondo nome è quello del mitico Piton) e ha un carattere che mi piace molto. Non è espansivo come James, o estroverso come Lily ma sa esattamente cosa vuole. Comunque si, dominique aveva una sbandata per lui e studiando con James a Boston hanno fatto il viaggio insieme, o forse semplicemente voleva vedere Albus. Per avere delucidazioni su cosa è successo dovrai aspettare il prossimo capitolo ma ti assicuro che l'attesa on sarà lunga. E anche la preoccupazione di Lily ....scopriremo perchè è così pensierosa e soprattutto chi le ha scritto! Grazie mille per le tue parole, un bacio grande...Ben

 

Un bacione a tutti e grazie anche solo a coloro che passano leggendo!!! A presto con il prossimo aggiornamento!

 

 

 

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Capitolo 25
*** Lily: The Snow White ***


LILY: The Snow White

“Di bianco candore si veste la passione

quando si consuma nel silenzio

di un cuore che si scopre innamorato”

 

 

Il Natale per la famiglia Weasley-Potter-Lupin era un evento che li vedeva riuniti tutti alla Tana per il pranzo del 25, e per passare insieme la giornata fino a tarda serata. La casa era gremita di persone e nonostante gli ampliamenti apportati negli anni alla residenza di Arthur e Molly, era facile che qualcuno dei giovani, insofferente alla calca cercasse di svignarsela subito dopo aver mangiato. Molly Weasley, matriarca della famiglia, nonna fiera di un quantitativo di nipoti tale da sopraffare chiunque la sentisse parlare, aveva per ciascuno di loro attenzioni particolari. Ai suoi occhi erano o troppo magri, o troppo mingherlini, o l'andavano a trovare troppo di rado, oppure erano troppo silenziosi. Ma nonostante tutto i suoi modi materni non opprimevano ma anzi, rendevano ancora più consapevole, Lily, Rose, Hugo, James, Al, Louis e tutti gli altri di essere molto amati dalla loro famiglia.

Con Kreacher e gli altri elfi in cucina ad aiutare e con tutti affaccendati a preparare la tavola, nessuno si accorse però che Lily era scivolata in giardino eludendo le chiacchiere di sua zia Fleur sugli ultimi pettegolezzi del mondo magico.

 

 

LILY:

 

Maledissi molto la scelta del mio vestito. Era perfetto per superare indenne un intera giornata nella surriscaldata casa della nonna, ma mentre risalivo la collina innevata non potevo fare a meno di rabbrividire. Sotto il cappotto il leggero abitino di lana nera con il taglio stile impero e un nastro di raso rosso sotto il seno era troppo poco per potermi tenere caldo.

Sbuffai, fissando la piccola nuvola di condensa che si formò di fronte al mio viso prima di dissolversi. Il cielo grigio prometteva altra neve e fissandomi i piedi mi venne da sorridere pensando che sarebbe stato un miracolo se fossi riuscita a ridiscendere la collina con le mie ballerine. Fortunatamente le avevo stregate per renderle impermeabili come un paio di scarponi, ma questo non mi avrebbe impedito di scivolare.

“E io che speravo di trovarti con un bel fiocco sotto il mio albero stamattina...”

Un sussurro caldo giunse al mio orecchio, e non riuscii a impedire al mio corpo di rabbrividire di nuovo quando un paio di braccia mi strinsero da dietro. Mi lasciai andare contro la figura alle mie spalle lasciandomi avvolgere da quel caldo abbraccio per poi voltarmi lentamente a guardare negli occhi la persona che si era presa tutta quella confidenza.

“Avrei potuto schiantarsi...”

“Non lo avresti fatto!”

“Ho spedito gente in infermeria per molto meno di un ritardo”

“Io non sono la gente!”

“Sei arrogante”

“Per questo ti piaccio no? Non sono uno zerbino”

“Sei in ritardo”

“Sei tu che sei in anticipo”

“Potremmo provare ad evitare di litigare...è natale”

“Si, forse potremmo impegnare il tempo in modo migliore”

“Hai idee biondo?”

“Molte rossa...anche se...penso di sapere come farti perdere l'aria da regina di ghiaccio?”

Arroganza, ecco cosa trasudava il suo tono, che corrispondeva esattamente al mio. Ma c'era di più...desiderio, intenso e bruciante.

Mi rivolse uno di quei sorrisi ai quali nessuna strega, che avesse sei, diciotto o sessant'anni, poteva resistere, avvicinando il suo volto al mio, e facendo scivolare le mani sui miei fianchi in una presa decisa ma gentile allo stesso tempo.

“Persa la lingua Potter? L'idea che io sciolga il tuo ghiaccio ti spaventa?”

Soffiò le sue parole alle mie labbra, in un sussurro bollente che fece aumentare i miei battiti, e perdere molta della mia lucidità. Tra di noi c'era sempre quella forma di implicita sfida e nessuno era mai disposto a cedere per primo...era frustrante, ma anche incredibilmente eccitante.

“Assolutamente no Malfoy, ma ragionavo sul fatto che poco distante da qui c'è un intero esercito di Weasley che potrebbero non apprezzare la tua idea.....”

I suoi occhi grigi cercarono i miei prima di attirarmi a se, facendo combaciare i nostri corpi. Era cosa ricevere un incanto in pieno viso, una scossa elettrica babbana che si propagava fino al cervello.

“Non me ne potrebbe fregare di meno...”

Stavo per ribattere che era troppo sicuro di se, che dava per scontato che fossi disposta a correre il rischio, ma qualunque pensiero, qualunque cosa volessi dirgli venne messa a tacere dalle sue labbra che cercavano fameliche le mie.

Fu un bacio pieno di urgenza, mentre non solo gli corrispondevo, ma le mie mani, come mosse da una volontà propria gli sbottonavano il giaccone insinuandosi sotto gli abiti per sentire il calore della sua pelle. Ero sopraffatta mentre mi perdevo nel suo sapore, e la mia lingua duellava con la sua. Per un attimo dimenticai la nonna che probabilmente stava per chiamare tutti a tavola, del freddo, della neve...c'era solo Scopius, e il bacio che mi stava dando: tutto il resto era inesistente.

 

Fu lui a porre termine al bacio, o meglio dire alla serie di baci. Santissimo Merlino, stavo diventando la classica ebete che non era in grado di stare vicino a lui senza pomiciare. Se si fosse saputo in giro probabilmente la mia reputazione ne sarebbe uscita a pezzi, cosa che non potevo assolutamente permettere.

“Non farlo più...”

Ero ansante, rossa in viso, e probabilmente i miei capelli dovevano essere sconvolti quanto i suoi. Onestamente ci avevo immerso le mani ma non saprei nemmeno dire quando, cosi come gli avevo sbottonato metà della camicia sotto la maglia di cachmere.

“Cosa non dovrei fare?”

Il suo tono era così malizioso e insieme presuntuoso che non resistetti all'impulso di dargli una gomitata.

“Questo..” indicai il mio e il suo stato con palese costernazione “...perdere il controllo insomma!”

“Ma io sono pienamente padrone di me stesso, piccola Lily...sei tu che mi sembri sconvolta”

Era vero maledizione! Aveva l'espressione totalmente rilassata di chi stava facendo esattamente quello che voleva fare, mentre io...beh io ero in totale balia dei miei ormoni. Ma quel sorriso orgoglioso sul suo volto mi ricordò improvvisamente chi ero e cosa stavo facendo.

“Invece qualcosa mi dice che anche tu sei ad un passo dal perdere il controllo non è vero?”

Non so cosa mi spingesse a quella forma di masochismo ormonale, ne perché fossi così determinata a farlo uscire di testa, ma seguii totalmente istinto. Lily Potter istintiva! Un evento da segnare del calendario...mi stupisco ancora a pensarci.

Mi avvicinai, insinuando le mani sotto i suoi vestiti e facendo scorrere i palmi sulla sua pelle calda in un lenta carezza, fino all'orlo dei jeans. Guardandolo dritto negli occhi gli sorrisi glaciale e contemporaneamente maliziosa, prima di alzarmi sulle punte per posare un bacio sulla pelle candida del suo collo. Sentire il suo profumo maschile, il suo sommesso gemito mentre lentamente le mie mani gli sbottonavano i jeans fu qualcosa di incredibilmente appagante.

“Lily...tu non hai idea di cosa stai facendo....”

“Ehm...dici?”

Sussurrai irriverente contro la sua pelle, mentre ne assaporavo il gusto leggermente salato.

“LILY...LILY....dove sei finita?”

Le voci di mia cugina Roxanne e di Dominic risuonavano ai piedi della collina, e con prontezza le mani di Scorpius mi circondarono la vita trascinandomi tra gli alberi del boschetto al limitare della proprietà dei nonni.

“Non andare....” mormorò al mio orecchio prima di posare un bacio sulla pelle sensibile sotto di esso.

Le sue mani erano scivolate sotto il cappotto, accarezzandomi lentamente i fianchi e risalendo lungo una gamba, prima di spingermi con la schiena contro il tronco di una quercia.

Non gli avevo risposto limitandomi a scuotere la testa in segno di diniego. Dovevo tornare a casa, ma era da quando avevo ricevuto il suo gufo il pomeriggio precedente che non vedevo l'ora di stare da sola con lui. Il suo tocco caldo avvolse un mio seno, obbligandomi a chiudere gli occhi per l'inaspettata scossa di piacere.

“Rimani...” lo sussurrò nuovamente contro le mie labbra prima di baciarmi e solo quando fummo entrambi senza fiato trovai la forza di scostarmi.

“Io....devo andare....”

Ansante, mi scostai da lui, e dopo aver fatto un passo indietro misi una mano nella tasca tirando fuori un piccolo pacchetto per porgerglielo.

“...ma prima..” colmai il silenzio che si era creato al mio annuncio nell'attesa che aprisse il suo regalo “..Buon Natale Malfoy”

Lo vidi sorridere sorpreso, prima di concentrarsi sul regalo con un entusiasmo quasi infantile. Era un tratto che non conoscevo di lui, ma...erano molte le cose che ignoravo.

Con delicatezza aprì il pacchettino fino a far riaffiorare da un sottile strato di carta velina un braccialetto d'argento composto da uno snake, un serpente. Era sottile e sinuoso, e lo visi sorridere compiaciuto, prima di chinarsi a darmi un breve ma intenso bacio.

“Grazie Lils...mi piace molto....il mio regalo invece ti aspetta a casa.”

Lo osservai curiosa prima di vederlo nuovamente sorridere con l'aria di una serpe che aveva appena catturato la sua preda preferita.

“Nessun anticipazione Lils, anche se muori dalla voglia di sapere, e ora...corri a casa che ti stanno cercando”

Mi costrinse a voltarmi verso il fondo della collina dove ancora le mie cugine mi stavano ancora cercando e mi diede anche una leggera pacca sul sedere. Il gesto era così assurdo che mi fece inarcare un sopracciglio con aria indignata.

“Da dove viene tutta questa confidenza...”

“...viene dal fatto che ti voglio..e tu voi me...quindi...buon natale potter...ci vediamo a capodanno”

Non feci in tempo a replicare che si era già smaterializzato, probabilmente a casa sua, a me non restava che tornare di corsa a casa a rispondere alle mille domande su dove fossi finita.

 

“Eri con un ragazzo?”

Mi voltai di scatto verso la voce che mi aveva rivolto quella domanda estremamente personale. Dopo essermi scusata con tutti per la lunga passeggiata, mi ero seduta a tavola imperturbabile come sempre, rivolgendo qualche sorriso assente e riempiendomi più volte il piatto per fare felice mia nonna. Ma ora, mentre qualcuno sparecchiava e tutti si erano dispersi per la casa a giocare a scacchi, chiacchierare o schiacciare un pisolino dopo l'apertura dei regali Rose si era avvicinata per pormi quella che alle mie orecchie suonava più come un'affermazione che un quesito vero e proprio.

“Cosa te lo fa pensare?”

Mi lasciai cadere sul letto in quella che una volta era la camera di mia madre, osservandola mentre sfogliava il libro che le avevo regalato.

“Semplice...sei diversa. Diciamo ancora più distaccata del solito..come se ti imponessi di non lasciar trasparire le emozioni. Fai così solo quando sei turbata...e visto che questo non succedeva da quando avevi 9 anni e ci hai visti partire per Hogwarts la prima volta...direi che” fece una pausa con l'aria da dotta professoressa “c'è di mezzo qualcuno capacissimo di farti perdere il controllo.”

Mi limitai a rivolgerle un'occhiata, fintamente perplessa, incontrando il suo sorriso sereno.

“Guarda che non devi fingere con me. Dimentichi che so cosa si prova ad essere completamente persi della persona più sbagliata sulla piazza”

Sole, in quella stanza, fu come tornare bambine, durante le lunghe vacanze che trascorrevamo con i nonni.

“Non è come pensi...cioè...è più complicato.”

La frase mi usci appena mormorata, terrorizzata dentro di me, di quello che avrebbe potuto pensare.

“Complicato? Direi molto di più visti i vostri caratteri, ma se quello che ti turba è il suo cognome e quello che significa nel nostro mondo...beh...sappi che ti capisco.”

Le sue parole avevano un suono amaro e mi costrinsi a guardarla nuovamente in viso.

“Non l'hai ancora detto ai tuoi?”

La vidi scuotere la testa, chiudendo l'antico volume quasi con devozione, per poi stringerselo al petto.

“Avrei potuto esordire con : Mamma, Papà mi sono fidanzata con Edward Zabini! Abbiamo fatto l'amore nelle serre e non sono mai stata più felice. Non preoccupatevi perché lui ha deciso di fare le cose seriamente con me. E io lo amo...ah dimenticavo Buon Natale”

Mi passò di fronte agli occhi l'immagine di zia Hermione con la bocca spalancata e di zio Ron che iniziava a dare di matto come un goblin con la spruzzolosi e scoppiai a ridere.

“Effettivamente come annuncio sarebbe stato un po' troppo forte, ma presto la voce passerà i confini della scuola, e dovrai dirglielo non credi?”

“Certo...anche se, credo che in famiglia farà più sensazione la notizia che la piccola Lily esce con l'erede di Casa Malfoy” il suo tono era dolcemente divertito.

“Dai tutto per scontato...io e lui....non usciamo insieme”

“Ah..vi limitate a pomiciare nel boschetto dietro casa?”

Sgranai gli occhi incredula prima di aprire e chiudere la bocca un paio di volte prima di sbottare.

“Quello che hai visto...beh non significa nulla.”

“Certo, avevi praticamente le mani nei suoi pantaloni Lils....non significa nulla...se non che sei cotta, e lo vuoi come hai desiderato la tua prima bacchetta...forse di più!”

Mi stava smontando, e dentro di me si accese una piccola luce di orgoglio serpeverde.

“Beh, evidentemente l'amore per la natura è una cosa genetica...non hai detto che l'hai fatto nelle serre?”

La vidi arrossire prima di lanciarmi un cuscino che schivai con tranquillità. Ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere.

“Scusa Lily...non voglio metterti alle strette...insomma....quando ti sentirai pronta ne parleremo!” Mi disse tutto abbracciandomi di slancio e ricadendo sul letto insieme a me.

“Ah...ma qui c'è un ammucchiata?!”

Dom, era comparsa con il suo vestito di seta rosso, ricamato con stelle di natale in una tonalità più scura.

“J'arrive!” Urlò in france prima di saltare in mezzo a noi due facendoci il solletico.

Sembrava più serena e sollevata rispetto al giorno precedente, quasi si fosse tolta un peso invisibile che si portava solo lei.

“E noi chi siamo? Le cugine inferiori?”

Nemmeno a dirlo e anche Molly e Roxanne presero i cuscini cuscini, iniziando una battaglia che coinvolse anche i ragazzi in uno scontro che terminò 4-2 per la fazione femminile e che provocò il broncio di James fino all'ora di cena.

 

Quella sera a casa, mentre finalmente mi stendevo a letto dopo la lunga giornata mi lascia andare ad un momento di ripensamento. Ero sola, James era andato a bere da qualche parte con i suoi ex compagni di scuola per una rimpatriata e Albus era da qualche parte con Louis e Hugo. I miei erano da Teddy a bere sidro caldo e a giocare a non so cosa. I casa di sentiva solo lo sfaccendare di Winky e i borbottii di Kreacher. Mi alzai di scatto quando percepii una presenza, e saltai quasi giù dal letto quando un palla di pelo balzò a due centimetri da dove prima ero seduta io.

Soffocai un grido e accesi la luce! Spaparanzato sul mio cuscino dormiva un piccolo gattino, un blu di russa per la precisione. Con un leggero miagolio si voltò fissandomi con i grandi occhi grigi come il morbido pelo che non potei fare a meno di sfiorare. Inarcando la schiena zampetto sul copriletto facendo le fusa e inclinando la testolina verso la mia mano. Era stato amore a prima vista.

“E tu da dove vieni?”

Nemmeno feci in tempo a ragionare sul fatto che quello doveva essere il mio regalo di compleanno che già il cucciolo mi era spalmato addosso tirandomi con le zampette i fili dell'abito di lana.

“Ehy...sei dispettoso....ma come ti chiami?”

Per quello che ne sapevo poteva anche essere una gattina, e il suo tirare i fili doveva essere una dimostrazione di indignazione per avergli dato del maschietto.

Al collo però aveva un collarino con una targhettina e mentre lo tenevo fermo con una mano lessi il nome è capii immediatamente.

“Prince? Cioè...una gran fantasia a darti questo nome eh!”

Un miagolio di protesta mi riportò sul mio nuovo amico che non era affatto contento che avessi smesso di coccolarlo. Doveva essere parecchio viziato e sorridendo pensai che fosse un ottimo punto di partenza, visto che era una caratteristica in comune.

Mi alzai per scendere in cucina e notai in un angolo della mia stanza un elaborato cestino di vimini con un cuscino di un tenue color argento con le bordature verdi. Da sotto sporgeva una lettera, e con Prince ancora in braccio mi chinai per raccoglierla.

Tempo due secondi ero di nuovo seduta sul letto a leggere.

 

“Prince si sentiva solo, e io non ho assolutamente nessuna pazienza di badare a lui. Ho pensato che un piccolo adorabile ruffiano come lui potesse essere un buon compagno di gioco. Vicino alla cesta troverai tutto quello che gli serve.

Buon Natale

 

Scorp

 

ps: è tremendamente viziato oltre che dispettoso...e soffia a chi non gli piace”

 

A quanto pare aveva scelto di regalarmi una sua versione felina, anche se osservando gli occhioni ardesia del gattino sentii una immediata affinità. Certo non avrei mai immaginato che il piccolo Prince avrebbe iniziato a seguirmi come un ombra e a graffiare le caviglie di chiunque non trovasse di suo gradimento (cioè quasi tutti). Senza volerlo, mi aveva procurato una piccola guardia del corpo a 4 zampe.

 


 

 Nota Personale:

 

Sono imperdonabile! E mi scuso con tutti ma è stata un'estate folle, e purtroppo sono entrata e uscita dagli ospedali, la tesi, il trasferimento in un'altra città previsto alla fine di settembre. Insomma mai un po' di tempo per me, e per la mia storia. Ora però ho deciso di tornare in carreggiata e annuncio che siamo, con questo capitolo a metà della storia.

Prevedo ancora un unico capitolo incentrato sulle vacanze e più precisamente su capodanno, per poi passare subito al ritorno a scuola, alle due prove che rimangono, e soprattutto.....a quello che ci cela dietro la presenza di un auror francese! Quale dei tre giudici pilota le prove? Beh...spero di avervi un po' incuriosito e che continuerete a seguirmi anche se sono ritardataria!

Un bacione a tutti...e in particolare a coloro che trovano sempre il tempo di lasciare una recensione. A voi dedico questo capitolo e vi ringrazio dal profondo del cuore!

 

A ginnythebest: Ti ringrazio tantissimo per il tuo commento!!! Sono contenta che la storia ti emozioni, e posso dirti che ho previsto una cinquantina di capitoli....più un paio di missing moment. Spero che continuerai a seguirmi!!!

 

A mayetta: Sono contenta che ti sia piaciuto James!!! Lo vedremo meglio più avanti, e lui mi piace molto perché è....non so...speciale! Forse il nome , forse il carattere...comunque mi fa strano scrivere di Natale in agosto, ma forse complice il caldo, ma scrivere mi ha venire tantissima voglia di neve e di quel classico vento freddo che ti arrossa le guance! Spero che continuerai ancora a lasciare i tuoi commenti anche se purtroppo sono stata lentissima e ho lasciato scorrere più di un mese. Prometto che migliorerò!!!

 

A maltrerio: amo le tue storie (anche se non ho mai il tempo di commentare quanto vorrei) e amo i tuoi commenti che mi mettono sempre tanta voglia di scrivere. La francesina e James avranno poco di dare ancora spettacolo, e soprattutto....lei dimostrerà di non essere un oca senza cervello, anzi! Scopriremo presto cosa ci fa qui, e soprattutto quale dei giudici si è venduto! Lily per il momento credo che sia solo coinvolta dai suoi ormoni, che a stento tiene a bada, e poi avrà un piccolo amico da seguire d'ora in poi! Ti ringrazio ancora tanto per le tue parole!!! Un bacione grande

 

A baby_bunny: sono stata io così pessima da metterci troppo, anche se mi auguro che tu possa comunque trovare il tempo di scrivere due parole. Amélie è un personaggio un po' particolare, e spero che più avanti potrai apprezzare ancora di più! I fratelli potter anche.....insomma....chi meglio di loro potrà indagare in maniera informare sul torneo (cosa che non farà piacere per niente al capoauror, nonché papà) ? Insomma spero di averti incuriosito un po' e che continuerai a seguire la storia!

 

 

A presto!

Benny

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Capitolo 26
*** Christopher: Love is just a game II ***


Christopher: Love is just a game II

“Le battaglie più avvincenti,

sono quelle combattute

contro i nostri stessi pari”

 

 

 

 

Le vacanze di natale stavano scorrendo tranquillamente quasi per tutti. A casa Potter Lily e Prince sembravano essere piuttosto presi l'uomo dall'altro, e i gattino la seguiva per tutta casa, soffiando puntualmente tutte le volte che Albus di avvicinava. Un trattamento appena più gentile era riservato a James, ma solo perché il grifondoro era pratico di animali e aveva capito che il piccolino non apprezzava particolarmente la sua compagnia, quindi si teneva rispettosamente a distanza. Le festività invece tra i Malfoy erano state incredibilmente distese: la presenza della piccola Emily con i suoi occhioni azzurri e i capelli biondi rallegrava tutti, in particolare Scorpius che sentiva parecchio la mancanza della sorellina più piccola. Al quartetto si erano uniti i nonni, e infine gli Zabini stranamente silenziosi e assorti. Sophia pensava ad Albus, Edward alla sua Rose, mentre Hélena sembrava presa dai preparativi della festa di capodanno, per la quale si era personalmente impegnata nell'organizzazione.

 

CHRISTOPHER:

 

Ero pieno fino a scoppiare. Semisdraiato in salotto, con i piedi sul tavolino antico di mia madre fissavo il soffitto pensando e riflettendo sul fatto che il christmas pudding era troppo per le mie sole forze. Seduta sul tappeto a lucidare il suo nuovissimo manico di scopa, la firebolt delux 3000, Cassie era in pieno delirio da regalo di natale. Per non parlare il poster della nazionale con tutti gli autografi ricevuto da me. Penso che abbia baciato ogni singolo volto sorridente della foto.

“Cassandruccia...dimmi un po' cosa ti ha regalato il tuo puccio Weasley”

La osservai sollevare di scatto con la testa diventando rossa come un pomodoro maturo, annaspando nel disperato tentativo di trovare una risposta. Dal canto suo mio padre che stava leggendo il suo giornale si era voltato con uno sguardo eloquente prima verso di me e poi verso di lei.

Potrei giurare di aver visto la mia sorellina mimare un “poi ti uccido” prima di rispondere con una scrollatina di spalle.

“Oh....Hugo Weasley è stato così gentile da farmi un regalo. Sai, siamo tutti e due fan della stessa squadra...”

“Ah si?”

Papà si era tolto gli occhiali e ora osservava la sua piccola con rinnovata attenzione.

“E dimmi...come mai anche se è di un'altra casata, e di un altro anno siete così....come dire” lo vidi sorridere con la solita aria da uomo di mondo “in intimità? Non è da tutti fare un regalo a natale no?”

Cassie si morse il labbro prima di rispondere a nostro padre talmente serafica da lasciare di stucco anche me

“Ma...forse gli piaccio, ma sono affari suoi alla fine no?”

Oh oh, la mia sorellina sapeva mentire come nessuno altro, ma poi mentre il nostro adorato papino riprendeva la sua lettura, la vidi sfiorare il ciondolo a boccino che portava al collo.

Mi sentii un po' un infame ad averla messa in difficoltà, ma quando una caccabomba mi esplose di fronte alla faccia dieci minuti dopo il mio senso di colpa colpa sfumò improvvisamente. Cassie era sul piede di guerra, ma io la preferivo così.

 

“Certo che hai proprio l'aria da addormentato cronico”

Ero sdraiato sul mio letto, con le testa contro la testiera a leggere e quando cercai la fonte di quella voce, la vidi accoccolata al mio fianco, con i capelli scuri sparsi sul mio cuscino. Feci scivolare la mano tra quelle ciocche seriche e setose, invitandola voltarsi verso di me.

Non avrei mai immaginato di potermi innamorate, e onestamente non ero nemmeno troppo sicuro di esserlo, ma qualcosa in quegli occhi chiari e divertiti riusciva sempre a emozionarmi.

“Perchè mi stai guardando così?”

La sua voce lasciava sempre trasparire una nota di ironia che, se per gli altri era fastidiosa, io trovavo assolutamente appropriata.

“Forse perché mi piacerebbe capire perché sei venuta a trovarmi”

“Forse avevo voglia di vederti e di stare un po' con te”

“Forse anche io”

“Ti piace la parola forse?”

“Forse”

“Idiota”

“Ma tu mi vuoi proprio perchè sono un idiota, e tu puoi rendermi migliore”

Arricciando il naso con aria sconsolata si era messa a sedere sul letto guardandomi dall'alto.

“Non sei poi così male quando non fai il mago rimbecillito”

“Nemmeno tu sei così male quando tiri fuori la vere Hélena, lasciando a casa la leziosa principessa.”

La vidi sorridere prima di vederla chinarsi verso di me, posando un bacio sulla mia guancia.

“Sono stata una scema...pensavo che ti piacessero le ragazze indifese e invece...”

Feci scorrere l'indice a disegnarle una guancia rosea, beandomi della consistenza setosa e morbida.

“ E invece mi piacciono le ragazze con una personalità...o meglio mi piaci tu”

Si lasciò ricadere all'indietro con la testa posata sul cuscino accanto a me.

“Sei sicuro? Non sembravi molto convinto qualche mese fa....pensavi che a prenderti pubblicamente per quel tuo bel sedere fosse stata Lily!”

Arricciò il naso con aria chiaramente indisposta a credermi e portandomi su di lei, il mio peso sostenuto dalle braccia tese agli angoli del suo volto, trovai non so come il coraggio di dire esattamente cosa mi passava per la testa. Via la mia estenuante paraculaggine, sincerità! Pura e semplice.

“Mi piaci Hell, mi piaci così tanto che alle volte è quasi doloroso ricordarmi che sei più piccola...mi piaci al punto che controllarmi quando ti vedo distesa sul mio letto è quasi impossibile. Sei un inferno...freddo e caldo...”

Il suo sorriso saccente si era spento man mano che le mie parole scorrevano da me a lei. Gli occhi chiari erano dilatati per la sorpresa e il suo corpo sotto di me era teso.

“Chris...io...” la vidi mordersi il labbro e solo merlino mi permise di rimanere ancora padrone dei miei bassi istinti di diciassettenne. “...baciami..”

Sussurrò quell'ultima parola prima di sorridermi e il tentativo di controllo abbandono per sempre la mia stanza, per quelle che furono, e saranno per sempre i più bei ricordi della mia adolescenza.

 

“Tutto bene?”

Stiracchiandosi, la mia personale brunetta mi diede un bacio a fior di labbra prima di rannicchiarsi contro di me.

“Mai stata meglio...anche se mi hai distratto dal vero motivo per il quale sono venuta qui!”

“Pensavo che avessimo già chiarito che eri qui per vedere la mia splendida persona”

“Sei un pallone gonfiato”

“E ne vado anche fiero”

Ricevetti una gomitata, alla quale risposi mordendole una spalla nuda. Avevamo appena fatto l'amore, per la prima volta, ed era stato incredibilmente intenso. Mi sentivo una specie di dio, considerando che lei aveva scelto me per primo e unico.

La vidi mettersi seduta, mentre mi spingeva via con finto sdegno, avvolta nel lenzuolo che le copriva il seno.

“Non so se ti ricordi che è appena passato natale?”

“Ehm ehm”

Annuii contro voglia, mentre in una lieve carezza disegnavo il profilo del suo collo candido. In quel momento non metterle le mani addosso era quasi impossibile, ed ero tentato di riprendere a fare esattamente quello che ci aveva tenuti occupati per buona parte del pomeriggio.

Sospirando, la vidi concedersi un momento di incertezza, mentre socchiudeva gli occhi al mio tocco.

“Chris...dai basta...stavo cercando di inserirti nel mio progetto...”

Anche io mi ero sollevato a sedere, e alle mani erano seguite le labbra, baciandole la pelle sensibile dietro all'orecchio.

“Se prevede qualcosa di diverso da questo che stiamo facendo” le sussurrai caldo all'orecchio “non credo mi interessi”

E poi, non so bene come accadde ma mi ritrovai spintonato contro il materasso con lei seduta sopra di me.

“Mr Nott, se non volete che mi rivesta in un nanosecondo vi conviene ascoltarmi...”

Mugugnai infastidito, e a lei non restò che sorridere soddisfatta.

“Bene..ora che sei in silenzio, il progetto è il seguente! La più grande festa di capodanno che sia mai stata data a Zabini Manor. Una cosa assolutamente E-S-A-G-E-R-A-T-A!!!!”

“E io in che modo rientro nel tuo piano?”

Il suo sorriso si fece più ampio e malizioso.

“I miei non ci sono...vanno in Svizzera con gli zii, quindi abbiamo tutta la casa per noi....e ho bisogno delle tue abilità come procacciatore di alcolici...e poi anche di un cavaliere”

Sorrisi alla sua ultima richiesta, e sollevandomi le stampai un bacio sulle labbra sorridenti provocandole una smorfia buffa per la sorpresa.

“Solo se poi possiamo giocare a nascondino per la casa....è piena di stanze buie e nascoste”

“Pervertito”

Le rivolsi la mia espressione più indignata, seguita da quella assurdamente snob. Ero un paraculo riconosciuto da tutta la comunità magica, e avevo una gamma di espressioni da far invidia a chiunque.

“Io? E chi era quella che fino a qualche minuto fa non faceva che implorarmi di non smettere”

Arrossì violentemente, prima di posare le sue mani minute contro le mie spalle.

“E chi era quello che mi voleva tanto da stare male....”

“Colpevole vostro onore...non voglio finire ad Azkaban”

Tra le risate e la posizione compromettente, finimmo ben presto a pensare a cosa fare nel dopofesta, e a metterlo adeguatamente in pratica.

 

La giornata si presentava gelida, e non c'era molta gente in giro per Hogmeade quella mattina, mentre con Ed e Al spostavo casse di alcol impilandole ordinatamente.

“Vedo che siete stati precettati anche voi”

Il mio tono non poteva essere più allegro. In quei giorni mi sentivo come se nulla potesse infastidirmi, anche se il mio atteggiamento sembrava urtare potentemente Edward e Albus.

“Se continui a sorridermi giuro che ti crucio! Stai diventando inquietante”

Zabini non si smentiva, e lo stesso valeva per l'occhiata piena di compassione che ricevetti da Albus.

“Lascia perdere Ed! Si è bevuto il cervello dietro alla gonna, incredibilmente corta di tua sorella!”

“Ma sentilo....tu guardi Sophia con gli occhi da puffola innamorata! E mi fai pure la predica!”

Stavo fomentando la rissa, e ne ero assurdamente contento. Ok! Forse avevano ragione e io mi stavo rimbecillendo di brutto, ma onestamente me ne fregavo.

Ed intanto era scoppiato a ridere di gusto.

“Potteruccio, il nostro Chris non ha mica tutti i torti. Le mie sorelle vi hanno affatturato per bene! Quasi le stimo quelle due vipere....sembrate due barbagianni”

Non fece in tempo a finire la frase che gli arrivò uno scappellotto sulla nuca che lo fece trasalire.

“Grand'uomo...pensa alle tue scenate da Fotoromanzo del settimanale delle streghe con la Weasley! Alla fine io rimango l'unico mago di un certo livello”

Con un sonoro crack Scorpius si era materializzato in tempo per sfottere suo cugino, con la classe di un ricciocorno nevrotico.

“Io...cazzo! Ha ragione sempre sto slavato qui!”

Ed si era momentaneamente arreso all'evidenza con tanto di Malfoy pompatissimo per la vittoria.

“Primo, non solo slavato, sono biondo naturale come tu non sarai mai mia cara Eduarda...parla la tua invidia perchè sono un mago più figo di te”

Il tono era quello di una perfetta imitazione di Vladimir Magixuria, che imperversava sulle radio magiche con la sua hit “Il nostro amore è un bolide fellone”.

“Oddio...che gnocca che sei Scorpioncina mia! Ora mollo Rose e mi metto con te che sei mille volte meglio...chissenefrega se sei mio cugino”

Vidi Ed slanciarsi in avanti fingendosi uno spasimante pronto a limonarsi duro Scorp che per evitare di essere preso in pieno dalla traiettoria della labbra del cugino finì dritto con il sedere nella neve.

“Cazzo...aspettate che vi filmo!!! Cioè che belli, secondo me è impossibile resistervi!!! Che dici Al”

Mr Potter, che fino a qualche secondo prima stava scaricando casse, ora guardava la scena con un sopracciglio alzato.

“Dico che parlano di noi, ma sti due sono presi davvero male. A parte che chiaramente se la fanno tra di loro escludendoci....Ed fa dichiarazioni d'amore per tutta la scuola, e Scorp è flippato.”

“Amen”

Fu il mio saggissimo commento, a seguito del quale venni centrato da un enorme palla di neve.

“Muovi il culo Nott....mia cugina vuole tutta questa roba sistemata ben prima dell'inizio della festa.”

“Eh che palle Scorp...! Guarda che sono due giorni che quella mi tratta come il suo elfo domestico. Inizio a sclerare”

Albus mi rivolse un'occhiata quasi comprensiva visto che forse Soph non era meglio della sorella.

“Inutile che ci perdiamo a fare salotto su quanto le vostre ragazze siano complicate”

“La tua invidia perchè non ne hai una!”

Ed era chiaramente intenzionato a pungolare il nostro Malfoy sulla storia di Lily ma l'altro continua a dichiarare apertamente di essere felicemente Single.

“Beh...se ti piacciono le bionde c'è Dominique che è appena tornata dagli States”

Albus tentava chiaramente di piazzare la cugina, anche se non doveva essere un impresa particolarmente difficile.

“Uh vero...bombasexy Weasley! E' tornata allora?” Era d'obbligo informarsi sul rientro in patria della cuginetta di Al, dopotutto ero fidanzato ma non cieco.

“Esatto...lei e James sono tornati per le vacanze...ripartiranno il 7!”

“Puoi invitare anche lui a Capodanno...” Ed si era inserito nella conversazione e aveva smesso di caricare casse di cibo e bevande nel bagagliaio della Ford di Al “...sperando che non inizi ad insultarsi con Scorp dopo cinque minuti. Quei due si detestano...”

“E' lui che detesta me. Per quanto mi riguarda con continuare a spalare cacca di drago come e quando gli pare”

Al sbava visibilmente sbuffando “Eh che palle! Cioè...conosco Jamie..è irritante ma tu lascialo perdere per una volta.”

Il nostro biondo emise quello che sembrava un grugnito, per poi chiudere il baule di scatto.

“Abbiamo finito?”

“Direi di si”

Rilessi più volte la lista che mi aveva dato Hell, ma non mancava nulla.

“Allora che dite. Ci facciamo una burrobirra? Poi smolliamo la roba a casa mia così domani possiamo svaccarmi e caricarci per bene prima della festa!”

Saggio e avveduto Zabini con la sua proposta riscosse parecchio successo, tanto da mettere d'accordo tutti e quattro. Un evento da segnare sul calendario.

Ci stavamo incamminando verso i Tre Manici quando notai un graffio sul collo di Al.

“Ehy Potteruccio...a Sophia piacciono le cose violente?”

“Eh?”

Aveva strabuzzato gli occhi, prima di capire di cosa stessi parlando.

“Ma lascia stare! E' quello schifo di gatto di mia sorella...bestia infida..Prima o poi gli metterò il lassativo nella ciotola.” Gli occhi verdi del caro potter mandavano fulmini e fiamme “Cioè quello stronzetto fa gli agguati dietro alle porte, e ti graffia le caviglie, oppure fa il tenero, e come lo prendi in braccio tira fuori gli artigli. Ma con mia sorella e i miei è tutto coccoloso...un vero ruffiano!”

“Che animaletto intelligente”

Il commento del biondo trasudava divertimento e sarcasmo anche se si era stranamente fatto più interessato alla conversazione

“E tua sorella come ci si trova? Vanno d'accordo?”

“Sono persi nel reciproco amore. Il maledetto la segue giorno e notte con aria adorante, mentre lei lo coccola e lo vizia in maniera assolutamente schifosa”

Le labbra di Scorp si piegarono in un sorriso soddisfatto che nessuno di noi comprese, o forse semplicemente facemmo finta di non capire. E poi...ci dedicammo all'ultima sbronza dell'anno.

 

 

 

 

 

Nota personale:

Sono tornata..o almeno spero di esserlo definitivamente. Spero che ci sia ancora qualcuno interessato alla mia storia, e questo capitolo è dedicato interamente a Mayetta, per la sua gentilezza, e il suo interessamento costante.

Ho avuto i miei problemi, e ora che mi sono trasferita in un'altra città per studiare non ho sempre internet (Venezia è un po' il medioevo per certe cose). Comunque ho già pronto il Missing Moment tratto da questo capitolo. E i due capitoli dedicati al Capodanno Magico. Un bacione a tutte!!!

 

 

 

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Capitolo 27
*** Scorpius: Poison Prince ***


 

Scorpius: Poison Prince

Qualunque sostanza più diventare pericolosa

se assunta in quantità tali da provocare una violenta intossicazione.

Ma non possiamo mai prevedere,

quando sarà il desiderio a diventare il nostro veleno”

 

 

 

 

La casa era diventata qualcosa di incredibile grazie al lavoro della mie solerti cuginette, e come mio solito mi ero presentato due secondi prima dell'inizio della festa, materializzandomi nel salottino privato del primo piano, off limits per chiunque non fosse un vip. Non avevo alcuna intenzione di essere messo sotto ai lavori forzati. Per quello ci sono gli elfi, anche se non dovrei dirlo. Pare sia poco politicaly correct.

“E' l'ultimo dell'anno e hai l'aria di uno che si sta annoiando”

Sophia era apparsa al mio fianco, sorridendomi divertita. Era diventata davvero una bella ragazza, e il vestitino nero che indossava le stava davvero bene. L'avrei riconosciuta tra mille, così dolce, seria, eppure distaccata.

“No, è che avete invitato mezza Hogwarts, e mi ero immaginato una cosa più diciamo...intima” Lei mi guardo per qualche istante prima di scoppiare in una risata sentita e piena di affetto. Mi ritrovai stretto in un abbraccio fraterno.

“Lei non lo avrebbe permesso”

Trasalii leggermente alle sue parole, anche se ormai non potevo fare molto, prima che venisse consegnata una mascherina bianca per coprirmi parte del viso.

“Un idea di Nenè! Dice che così sarà un po' più misterioso...le ha distribuite all'ingresso. Ce le toglieremo a mezzanotte. E poi sta da “merlino” con la camicia bianca.”

Quella sera indossavo solo una camicia bianca e un paio di pantaloni neri. Informale visto che in nessun caso mi avrebbero costretto a mettere la cravatta fuori dalla scuola.

Mi diede un leggero bacio su una guancia, prima di scomparire dietro alla porta che dava sul corridoio, senza richiuderla alle spalle. La musica saliva, mixata da Elija Cannon, riempiendo lo spazio e rimbalzando sulle austere mura di pietra di Zabini Manor.

Mi riscossi per scendere e infilarmi nella bolgia, e mentre percorrevo le scale mi ritrovai a fissare la figura di una bionda ferma di fronte alle porte che davano su uno dei saloni. La schiena era lasciata scoperta da un vestito color ghiaccio che si sposava perfettamente con la pelle chiarissima, quasi diafana. Qualcosa nella curva delicata del collo, nella postura mi era così familiare da farmi desiderare di avvicinarmi. Ma ad occhiata non potei non reprimere un sorriso decisamente sarcastico, per poi avviarmi verso di lei.

Mi dava le spalle, permettendomi di cogliere con assoluta calma ogni dettaglio della sua figura avvolta nella seta argentea cangiante, fino a che non le fui a solo qualche centimetro di distanza. Mi chinai, gravandole addosso, sussurrando al suo orecchio in tono basso.

“So cosa cerchi?”

La vidi trasalire, e notai il formarsi della pelle d'oca lungo un braccio che mi ritrovai ad accarezzare con due dita. La sua pelle era così morbida e delicata da farmi dimenticare cosa volevo veramente.

“Ah si?”

Il tono era chiaramente canzonatorio, anche se non si era voltata a sfidarmi come invece mi sarei aspettato. Se ne stava tranquilla a osservare il resto dei presenti ballare e dimenarsi sulle note di MagiGaga.

“Aspettavi solo me...”

Non resistetti all'impulso e posai le labbra nell'incavo del suo collo, mordicchiandola leggermente. Le sfuggi un sospiro, mentre si lasciava andare contro di me. La tentazione di trascinarla lontano da tutti era grandissima, ma rispondendo a quel poco di cavaliere che rimaneva addormentato dentro di me, mi scostai, prima di girarle attorno. Quando le fui frontale le porsi la mano, con un implicito invito a seguirmi in mezzo al salone diventato una pista da ballo. Vidi Albus lanciarmi un'occhiata confusa mentre la mia bionda inizia a ballare di fronte a me. Era splendida, tanto che non resistetti molto prima di posarle le mani sui fianchi avvicinandola a me. Per tutta risposta allacciò le braccia dietro al mio collo, strusciandosi in quella che doveva essere una maniera piuttosto esplicita. Sul volto di Edward si era dipinta la più totale indignazione, anche se Rose gli impedì di marciare su di me per rompermi la faccia distraendolo con un bacio di quelli che lasciano poco all'immaginazione. Sophia trascinò in un angolo il mio amico Potter prima che potesse dare di matto, mentre Heléna era troppo presa da Chris per considerarci. La cosa che più fece sorridere era James Potter che insieme a Hugo Wasley stava discutendo ai bordi della pista probabilmente di scope e che parevano decisamente senza parole, fissando la mia bionda. Era davvero splendida, una visione che meritava la visita di Zabini Manor.

“Ti stanno guardando tutti”

Le sussurrai all'orecchio, mentre la mia stretta sui suoi fianchi si faceva più possessiva.

“Lo so, ma per una volta mi piacerebbe dar loro qualcosa di cui parlare”

Oltre la mascherina che indossava incontrai i suoi occhi chiari, pieni di malizia, prima di sentire le sue mani giocare con i miei capelli, e infine le sue labbra sulle mie. Aveva un sapore unico, dolce e speziato, e non resistetti all'impulso di approfondire il nostro contatto, mentre il nostro bacio si faceva più insistente e la mia lingua incontrava la sua. Mi si premette contro esplicitamente desiderosa di prolungare il contatto, prima di scostarsi lentamente riprendendo a ballare lentamente.

Intorno a noi alcuni erano schockati, altri sorridevano sornioni, altri ancora erano probabilmente pronti a iniziare un giro scommesso sull'identità della bionda sconosciuta.

“Credo sia meglio andare a fare un giro no?”

Intrecciò le sue dita alle mie, trascinandomi lontano dalla pista, sotto lo sguardo di tutta la sala, risalendo le scale verso il salottino dove mi ero materializzato. Camminava a passi spediti, con l'abito che ad ogni suo passo fluttuava intorno a lei rivelando le gambe lunghe e splendide della bionda, meno bionda della storia.

“Mi stai fissando?”

“Sei bella stasera...”

“Lo dici come se fosse un eccezione e non la regola”

“Riformulo, sei bella e quel vestito è un invito esplicito”

“A cosa?”

Mi rivolse quel suo sguardo fintamente innocente, al quale risposi bloccandola tra me il muro del corridoio, soffiandole sulla pelle sensibile del collo, prima di darle un leggero morso.

“A baciarti..” e posai un bacio sulla spalla nuda “..ad assaggiarti..” e il bacio divenne un piccolo morso, che la fece trasalire e sospirare di piacere “a farti capire che non mi è bastato quell'incontro nel boschetto vicina a casa dei tuoi”

La strinsi a me, rialzando al testa per incontrare i suoi occhi.

“Scorpius..”

“Lilian”

L'espressione illanguidita di qualche istante prima di trasformò in sdegno mentre mi allontanava da se, spingendomi via e premendo le mani sul mio petto.

“Lilian? Mi stai chiamando Lilian Malfoy?”

Ops. Avevo come al solito commesso un errore e ora avevo di fronte a me una ragazza pronta a farmi secco. La vidi togliersi di scatto la maschera, lanciandomela addosso, prima di avviarsi verso il salottino scuotendo la testa.

“A mia discolpa..” mi avviai dietro di lei senza scompormi minimamente “..a me piace il tuo nome, e non capisco perchè ti dia fastidio sentirlo usare?”

Avevo usato un tono vagamente saccente, ma quello che non mi aspettai fu di essere spintonato contro il divano non appena varcata la soglia della stanza.

“Io sono LILY!” Solitamente era così composta e compassata, e vederla così infastidita mi fece sorridere, cosa che la imbestialì ulteriormente.

“Cos'hai da ridere razza di babbuino babbeo bamboccione!”

Era troppo anche per me, e nonostante tutto inizia a ridere lasciando andare la testa all'indietro, tenendomi lo stomaco da quando mi stavo divertendo.

“Santo Merlino Lils, quando ti incazzi sei identica alla Preside! Sicura di non essere sua figlia?”

La vidi sgranare gli occhi prima di lasciarsi andare sul divano vicino a me, rigida come il manico di una Firebolt Deluxe.

“Essere bionda mi infastidisce”

Passandole una mano tra i capelli le posai una mano sulla nuca attirandola a me per sfiorarle appena le labbra con un bacio lieve

“E' una tua idea quella di evitare che gli altri sappiano di noi. E io la accetto.”

Fronte contro fronte, e i respiri che si mescolavano mi afferrò la camicia stringendola tra le dita.

“Sei così irritante alle volte Scorpius, e poi la mia decisione è per entrambi. Sono al quinto anno e non voglio che i miei diano di matto per esco con uno del settimo, e per di più un Malfoy”

“Però non puoi fare a meno di me...non è vero?”

Il mio tono arrogante venne sedato da un bacio molto poco casto, e risposi trascinandola a sedersi su sulle mie ginocchia.

“ Stai zitto...”

Lo sussurrò con un mezzo sorriso contro le mie labbra, prima di mordicchiarle, e allo stesso modo le mie mani si erano insinuate sotto la gonna dell'abito, risalendo in una lenta carezza lungo le gambe nude.

“Bionda non sei tu...e io voglio te”

Ci stavamo come al solito consumando fisicamente, e lei era splendida, seduta a cavallo delle mie ginocchia, gli occhi socchiusi e le labbra arrossate, ma non era la mia rossa. Estrassi la bacchetta dalla tasca interna della giacca, mormorando sommessa un Finite prima di vederla di nuovo come sempre.

E mi sorrise, un sorriso sincero e dolce, come non me ne aveva mai rivolti prima, per poi abbracciarmi nascondendo il viso nell'incavo del mio collo. Rimanemmo non so quanto così, semplicemente abbracciati prima che fosse lei a rompere l'incanto, sollevando il viso per posarmi un bacio a stampo rapido e veloce.

“Ora dobbiamo scendere.”

“ E la mia bionda?”

Si fece maliziosa, osservando le sue mani poggiate sul mio petto e poi il mio viso con calma assoluta prima di rispondermi con un lieve cenno del capo

“Beh, lei puoi baciarla a mezzanotte, per il momento devo presenziare all'evento...” Rialzandosi mi diede un veloce bacio sulle labbra, prima di sistemare il vestito con un colpo di bacchetta. La creazione color ghiaccio divenne un diverso vestito di un caldo magenta, e infilata la mascherina bianca, l'opera era terminata. Sembra completamente diversa da pochi minuti prima. Era tornata Lily, la mia Lily.

“Malfoy pensi di potercela fare a tenere le mani a posto spero” Le sue parole suonavano come una specie di ordine al quale non mi era in alcun modo possibile trasgredire. Sapevo bene che avrei rischiato il linciaggio.

“Non sei così irresistibile Potter, e sono sicuro di trovare altre distrazioni con cui sollazzarmi”

“Odioso individuo”

“Piccola Serpe”

“Maniaco Sessuale”

“Non sai quanto”

Mi ero alzato, solo per abbracciarla da dietro affondando il viso nei suoi capelli. La sentii irrigidirsi, prima di scoppiare a ridere.

“Ti detesto...ma con te la conversazione ha un che di stimolante”

Si lasciò andare contro il mio petto, prima di divincolarsi velocemente, iniziando a scendere le scale.

A me ci vollero ben più di un paio di minuti per riprendermi dalla confusione ormonale. Quella ragazza mi avrebbe distrutto il sistema nervoso prima del tempo.

 

Quando scesi di nuovo di sotto la festa era ancora in pieno svolgimento. Lily era seduta su un divanetto e chiacchierava fitto con sua cugina Dominique che appariva un po' spenta. Insomma, era sempre uno spettacolo delle natura, ma qualcosa in lei stonava visibilmente, come se il suo sorriso nascondesse una certa tristezza. Ma comunque non era assolutamente un problema mio, e avevo bisogno di distrarmi. Non avevo ancora fatto un passo e mi ritrovai Ameliè Dubois in piedi di fronte a me, che mi guardava con un sorriso invitante.

“Non sci siamo plus incontrasti dal ballo...”

“Direi di no. Spero tu abbia passato delle buone vacanze” Inevitabilmente mi trovai a sorridere alla ragazza, più per istinto che per reale interesse.

“Oh...tres bien! Paris est magnifique in questa stasgione!” Cantilenava con il suo accento francese, arricciando il nasino all'insù.

Ero quasi tentato di chiederle di ballare, tanto per continuare la recita quando comparve il simpatico James Potter a rompere le palle.

“Malfoy! Non pensavo che ti interessassi anche di relazioni internazionali...ma evidentemente sei diventato più intelligente in questi mesi”

Il suo tono era chiaramente tagliente, ma da me ottenne solo un serafico sorriso di sufficienza.

“Oh...ma sei tornato? Quale onore quello di avere sua maestà Potter tra di noi. Hai dimentaco di lucidarti la corona da figlio del sopravvissuto eccetera eccetera..? Non la vedo risplendere..”

Intorno a noi si era formato un piccolo cerchio di curiosi, anche se entro due secondi Albus mi si era affiancato, mettendosi tra me e il fratello.

“Siamo ad una festa, quindi cerchiamo di evitare di insultarci. Considerando anche che non siete più compagni di scuola, e poi nessuno di noi merita di avere una festa rovinata da voi che vi diffindate a vicenda macchiando il tappeto.”

Il breve quanto logico discorso di Al ci aveva mediamente fatto tornare alla ragione e quando la Dubois (Fointain per chi la conosceva veramente, ma ai tempi non avevo ancora avuto l'onore di scoprire la sua vera identità) trascinò via Potter con la scusa di voler sapere qualcosa di più sulla storia della sua famiglia gli animi si rilassarono visibilmente.

Quando James non un più abbastanza vicino da sentirci sentii lo sguardo del mio migliore amico su di me.

“Certo che sei proprio stronzo! Perchè rispondergli quando sai benissimo come vanno a finire le cose tra di voi, e poi chi era la bionda scialba con cui te la stavi facendo poco prima?”

“Sei diventato mia madre? Ehm?” Lo osservai con occhio critico. “Ti ci manca una terza di seno e i capelli biondi per assomigliarle ma diciamo che sei sulla buona strada!”

“Ma vaffanboccino Scorp! Insomma, pensavo fossi interessato a mia sorella! Non che facessi il puttaniere con la prima cretina che ti passa sotto tiro.”

“Tua sorella è li che balla con Elija Cannon, cosa dovrei fare? Rimanere Casto e Pio fino a che non deciderà di degnarmi delle sue attenzioni?”

Mi sarei applaudito da solo per le mie doti di compassato attore Diagonalleyiano, ma ovviamente non potevo assolutamente rivelare ad Al che io e la sua sorellina non si perdeva occasione di pomiciare, per di più senza dirlo a lui e agli altri.

“Non farmi una scenata da suocera isterica Al, e torniamo a divertirci ok?”

Provai a farlo ragionare, ma era vagamente furente, e lo ammansì solo l'arrivo di Sophia, che prendendolo per mano lo trascinò in qualche angolo tenendolo occupato e probabilmente facendolo ragionare. Ero vagamente sconvolto nel profondo: in meno di un'ora avevo baciato una bionda, una rossa, litigato con James Potter, con Al, e ora mi trovavo a fissare Elija Cannon che sceso dalla piccola pedana sulla quale faceva il dj per la gioia della ragazze, per ballare con la mia ragazza.

Vederlo mentre le metteva le mani sui fianchi al ritmo di quella orrenda roba commerciale mi stava facendo venire un attacco di gelosia in piena regola, ma ovviamente non potevo fare altro che starmene fitto. Afferrai la prima bottiglia di champagne disponibile, e mi sedetti in disparte a far passare quella che si prospettava come una serata schifosa.

“Mi spiace per prima Malfoy, ma ehy...la Dubois mi interessa quindi per evitare di ucciderci finendo sui giornali, non potresti farti i cazzi tuoi per una volta?”

La soave voce di James ruppe il mio bozzolo di tranquilla sbornia tappabuchi, mentre si sedeva accanto a me.

“Non è il mio tipo, anche se ehy...è lei che si offre così generosamente di tenermi compagnia!”

“La cosa non mi sorprende”

Gli tesi non so per quale assurda ragione la bottiglia e lui diede un generoso sorso, prima di mostrarmi la sua, decisamente di altro genere visto che era Odgen Stravecchio.

“Ti tratti bene Potter. Comunque non ho intenzione di farmi la francese, quindi è tutta tua, anche se non vedo come tu possa pensare di intrecciarci chissà che...! Anche se sei sempre stato tipo da sveltina a sentire i pettegolezzi”

“Si...apprezzo il fastfood...ma diciamo che la Dubois ha dei numeri interessanti, e vorrei approfondire il discorso, quindi, tregua in nome della pace nel cuore di mio fratello?”

“Ok, ma solo se eviti di rompermi i coglioni per il resto della serata!”

Suggellammo l'accordo brindando con le nostre bottiglie, e stranamente chiacchierammo fin verso la mezzanotte, quando intorno a noi tutti erano presi nel countdown di capodanno. Sbuffai infastidito fino e proprio due secondi prima della fine del vecchio anno, ricomparve la mia bionda.

“Buon Anno Malfoy...e ricorda, che chi si bacia a capodanno, lo fa tutto l'anno”

E incurante del fratello che ci fissava sconvolto, mi diede un bacio che mi fece dimenticare che quel cretino di Elija le si era strusciato addosso fino a poco prima.

Baciare la ragazza di uno dei tuoi peggiori nemici – ma poi nemmeno troppo tale – senza che lui se ne accorga? Non ha prezzo....e l'anno stava iniziando decisamente sotto i migliori auspici.

 



 

 

Lo so, sono imperdonabile, ma ho le mie scusanti, che qualcuna di voi sa, mentre altre no. Comunque spero di aggiornare di nuovo a breve. Abbiate fede insomma.

Intanto spero che l'anno appena iniziato stia procedendo bene per tutte voi e spero che qualcuno abbia ancora voglia di recensire. Vi risponderò con la nuova innovativa funzione ...scusandomi per non averlo fatto per il capitolo precedente.

Un ringraziamento particolare va poi fatto a mayetta e maltrerio, senza le quale non esisterebbe questo capitolo. Grazie mille per il vostro apprezzamento, le vostre parole e il vostro continuo interessamento.

 

Un bacione grande!

Ais

 

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Capitolo 28
*** Cassie & Hugo: lie or not lie? ***


Cassandra e Hugo: lie or not lie?

“Qualunque verità è unica solo fino a che

non diventa la verità di qualcun altro.”

 

La festa si stava svolgendo esattamente come nei piani della gemelle Zabini, che avevano adeguatamente protetto Lily nel suo piccolo trucco per poter passare del tempo con Scorpius, sotto gli occhi di tutti ma senza destare sospetti. Heléna e Chris erano felicemente intenti a ballare, così come Sophia e Albus che avevano superato indenni la tempesta del ritorno di Dominique che, a conti fatti, non aveva provocato alcun problema. La bionda Weasley si era anche presentata alla festa ma non sembrava particolarmente in vena di partecipare alle danze e si era chiusa a spettegolare con qualche excompagna di casata. Tra la folla di ragazzi, che privi da vincoli scolastici stavano devastando Zabini Manor, un gigante Rosso, stava bevendo burrobirra con una bella ragazza abbarbicata sulle proprie spalle a cavalluccio che rideva come una matta. Nott e Weasley però non sapevano di essere all'inizio di una seria crisi di valori.

 

CASSIE:

 

Non mi ero voluta mettere un vestito perchè già sapevo che mi avrebbe dato fastidio. Avevo quindi optato per un paio di pantaloni aderenti neri e un top verde scuro che mi lasciava scoperta la schiena. Niente tacchi ma un paio di ballerine dello stesso colore della maglia. So che mio fratello mi prende in giro per questa mia totale mancanza di trasporto per gli abiti ma io sono una giocatrice di Quidditch dopotutto, e da quello che mi ha detto l'allenatore dei Lepricaun Explosive*, c'erano parecchie possibilità per me anche dopo la scuola. Non sapevo ancora se dire a Hugo della sua offerta di farmi fare un paio di stagioni nella loro squadra juniores. Avrebbe significato lasciare Hogwarts per studiare da privatista, e la cosa non mi piaceva affatto. Lasciare lui, i miei amici, quel cretino di Chris. Avevo ancora troppe cose da fare a scuola prima di lasciarla. Sull'altro piatto della bilancia c'era però la possibilità di fare quello che più amavo ad un livello professionistico. Ero indecisa, e ammetto anche un po' confusa.

“Ehy...tutto bene?”

Hugo che fino a due secondi prima stava parlando con un suo compagno di squadra si era leggermente voltato verso di me, sfiorandomi la guancia con un bacio. I suoi grandi occhi nocciola mi guardavano quasi con apprensione, e la vivida certezza che qualcosa non quadrasse. Nel tempo che avevo passato con lui avevo scoperto che dietro all'apparente modo di fare un po' troppo semplice, il mio Weasley era una persona comprensiva ed empatica...o almeno ci provava.

Strinsi maggiormente le braccia intorno alle sue spalle mentre mi facevo scarrozzare come un koala magico per tutta la sala.

“Si si...tutto a posto”.

Mi venne istintivo nascondere il viso nell'incavo del suo collo prima di mormorare un

“Ti voglio bene”.

Forse fu la stretta, o forse semplicemente il sentire la mia voce così insicura che lo convinse a virare dal salone, verso una delle porte finestre che davano alle Serre (Daphne Greengrass in Zabini è una specie di fanatica dell'Erbologia e ha piante rarissime provenienti da tutte le parti del mondo) prima di depositarmi come se fossi un sacco di fertilizzanti su una poltroncina di vimini dall'imbottitura morbida di cotone bianco.

“Hai due secondi per dirmi cosa c'è che non va Nott. Ti sei stancata di me? Ho detto qualcosa che non dovevo? Non vuoi più uscire? Ci stiamo lasciando?”

Sul volto di Hugo passarono mille e una emozioni. Lo vedevo teso, con le mani strette a pugno per la consapevolezza che qualcosa stava andando storto.

Lo guardai qualche istante sorpresa da quella girandola di emozioni, su un volto solitamente pacifico e cordiale.

“Io...”

Non avevo la mina idea su come spiegargli cosa stava succedendo ne tanto meno il coraggio di vuotare il sacco. Avevo paura di ferirlo, paura della sua reazione,e soprattutto della mia indecisione.

“Mi hanno offerto un posto nei Lepricaun, sarebbe per due stagioni a partire da dopo Natale. Squadra Juniores, e opzione per un contratto professionistico non appena sarò giudicata pronta per il circuito.”

Avevo buttato fuori tutto, senza prendere fiato una sola volta, ma quello che non potevo minimamente immaginare, fu la reazione del tutto sconvolta ma anche felice del ragazzo di fronte a le. Mi prese il viso tra le mani, mentre si chinava su di me dandomi un bacio che mi lasciò del tutto stordita. Sentivo le sue dita accarezzarmi le guance lentamente, quasi volesse studiare il mio viso in ogni suo più piccolo particolare. Mi ritrovai a corrispondere a quel bacio con foga, e un il desiderio di sentirlo vicino a me, di sentire la sua dolcezza avvolgermi del tutto. Mi alzai dalla poltroncina, passandogli un braccio dietro al collo, mentre con l'altra mano mi ero del tutto artigliata alla sua camicia. Sentivo sotto le mie dita il battito impazzito del suo cuore, che faceva eco al mio. Quando finalmente – non so dire chi dei due smise di baciare prima l'altro – ci allontanammo di un passo, fu Hugo a parlare per primo. Posò le sue labbra sulla mia fronte, mentre le teneva ancora stretta a se.

“Sono così orgoglioso di te...vorrà dire che quest'estate verrò a Dublino. Sempre che tu mi voglia con te”

Non sapevo cosa rispondere. Nella sua semplicità era riuscito a trovare risposta alle mie domanda, e ai miei dubbi. Reclinando la testa all'indietro osservai i suoi occhi, così gentili e al tempo stesso risoluti.

“Devo accettare? Io...” Ero una Nott, ero sempre stata sicura di me, eppure in quel momento di fronte a lui, all'inevitabile prospettiva di non vederlo per mesi e mesi, tutto mi sembrava sfumare e perdere di interesse.

“Ovviamente! E' un occasione unica che non puoi lasciarti scappare. Io sarò qui, come tutti gli altri. Avremo le vacanze, l'estate..tutta l'estate per noi”

Mi ritrovai a sorridere delle sue parole prima di abbracciarlo di nuovo, nascondendo il viso contro il suo petto. Era un gigante, il mio gigante, ma aveva quel tratto gentil e dolce che non ero riuscita a trovare in nessuno prima di lui. Nessuno era Hugo Weasley...leale, buono e coraggioso.

“Partirò il 6 di Gennaio....mancano solo pochi giorni”

Mi venne da piangere, ma con delicatezza, mi costrinse a sollevare il viso dopo aver posato due dita sotto il mio mento.

“Allora devi dare l'annuncio a tutti ora, in modo che ti possano salutare...noi abbiamo la mezzanotte e beh. Abbiamo altri sei giorni tutti per noi, prima che tu parta.”

Mi costrinse a voltarsi e con una leggera pacca sul sedere mi costrinse a correre nel salone, per avvisare tutti della novità.

 

 

HUGO:

 

La osservai sparire dietro alle porte che riportavano nel Salone prima di dare un pugno contro il muro. Un dolore risalì dalla mano lungo tutto il braccio, risvegliandomi dal torpore nel quale ero caduto. Ora che non era più in vista potevo lasciar fluire liberamente le mie emozioni, tanto che mi lasciai cadere sulla poltroncina che prima aveva occupato Cassie, sentendola stridere sotto il mio peso. Non ero un fuscello di sicuro diversamente dalla mia ragazza che sembrava un fuscello, ma sulla scopa diventava una vera furia. Il pensiero di e lei del quidditch invase la mia mente con la forza di una caccabomba.

“Merda!!!!”

Le cose non potevano andarmi bene per una volta? Non potevo essere dannatamente felice per una volta nella mia vita? La risposta era ovviamente un sonoro NO. Non ero studioso come Rose, brillante come Albus, seduttivo come Lily, magnetico come James..e avrei potuto continuare all'infinito.

“Ohi, ma che cazzo fa qui con la faccia da funerale? E perchè hai una mano viola?”

La voce di Lily interruppe i miei pensieri di magiemo depresso, prima di sedersi sul tavolino di fronte a me. Era davvero bella, come sempre, ma quella sera aveva unp strano luccichio negli occhi. Era la sua espressione tipica di quando uno dei suoi piano riusciva come nelle sue aspettative. E i suoi piani riuscivano sempre. I miei? Meglio sorvolare sull'argomento.

“Non fare quella faccia da troll depresso!!”

Non le avevo risposto subito e questo l'aveva fatta impensierire. La osservai scrutarmi con attenzione, mentre allungava la mano per sfiorare la mia, ancora stretta a pugno e con le nocche screpolate.

Tirò fuori da una tasca nascosta dell'abito la sua bacchetta, e mormorando a mezza voce si concentrò, usando non so che incantesimo, alleviando il dolore, e attenuando il gonfiore.

“Grazie”

Mi sorrise, con tanto di fossetta che compariva solo quando era davvero contenta di fare qualcosa.

“Ora me lo vuoi dire che diavolo ti è preso?”

“Cassie”

Mormorai il nome della mia ragazza quasi stessi pregando, e Lils inarcò un fine sopracciglio, incredula e sconvolta.

“L'hai lasciata? Ti ha lasciato? Stasera? La notte di Capodanno? Quella...quella cretina!!! Dove è andata?”

Si era alzata in piedi di scatto, tanto che dovetti stringere le dita intorno al suo polso, in una morsa decisa ma delicata per evitare che andasse a difendere il mio “onore”, scorticando una compagna di casata solo perchè ai suoi occhi aveva fatto un torto a me. Era fredda, e sapeva anche essere spietata. L'ho sempre saputo! Ma con la sua famiglia era leale e sarebbe stata pronta a difenderci da chiunque.

“Niente di tutto questo....ti va...di...” le parole mi uscivano a fatica, lentamente, una dopo l'altra “...sentire il mio sfogo? Ti avviso che non sarà una cosa bella, o piacevole.”

Torno subito seria, rivolgendomi l'espressione più serena di cui era capace.

“Spara...e non tralasciare niente. Sono di pietra, quindi non aver paura di scioccarmi!”

Mi stava prendendo in giro, ma nel farlo, aveva riprendo la mia mano, accarezzandola dolcemente dove ancora non era perfettamente a posto. Non era una medimaga, quindi non era riuscita del tutto a guarirmela.

“Cassandra è stata notata da un talent-scout. Partirà il 6 di Gennaio per Dublino. Giocherà per due stagioni in una squadra juniores e poi, beh...per lei si aprono le porte del mondo professionistico...”

Sul suo volto si dipinse la sorpresa, ma non mi interruppe limitandosi a fare silenzio e ad ascoltarmi mentre continuavo a raccontare “...io le ho appena detto che deve partire assolutamente, e che...non ci sono problemi. In poche parole le ho fatto capire che l'aspetterò, e che per me non ci sono problemi.”

“Oh Hugo...”

Sentii le sue braccia intorno a me, e posai il mento sulla sua testa sentendo il profumo di giglio dei suoi capelli avvolgermi e cullarmi qualche istante.

“...perchè sei così buono? Me lo dici?”

Aveva riprendo a parlare, mentre mi guardava con i suoi grandi occhi chiari e un sorriso gentile, quasi commosso.

“Sei così altruista e sportivo...accetti gli eventi con una semplicità che ha dell'incredibile. E non lo dico perchè ti voglio bene, ma proprio perchè sei così tu. E' impossibile non volerti bene.”

Continuava ad abbracciarmi prima di scuotermi con le mani sulle spalle. Mi shackerava nemmeno fossi stato uno dei cocktail che preparava con le amiche.

“Ora tu ti alzi da qui, vai da lei, e la baci fino a che non avrai più forza in corpo! Hai sei giorni per godertela, e poi per i mesi che verranno troveremo il modo di tenerti impegnatissimo. Ho tutta l'intenzione di inventare nuovi schemi che non ti faranno dormire la notte dall'ansia. Ti farò nero..e poi...devo trovare un cavolo di rimpiazzo per la squadra. La Nott lascia anche il suo capitano nella merda...”

Mi alzai con la testa leggera e confusa, sopraffatto dalle notizie di Cassie, dall'affetto di Lily, ma terribilmente indeciso sul da farsi.

La mia confusione doveva essere palese, e unita al mio silenzio forzato spinse la mia cuginetta ad alzarsi a sua volta abbracciandomi stretto e nascondendo il viso nell'incavo del mio collo. Nonostante fossimo l'uno l'opposto dell'altra, eravamo cresciuti insieme e ci univa un profondo rispetto reciproco.

“Hugo non fare quella faccia da puffola con la labirintite...sarà lontana ma tu non rimani solo eh. Ci sono io, c'è Rose, c'è Richard! Che dici se organizziamo qualcosa...tipo potremmo trovarci il sette per una partitella amichevole tra amici! Giusto per rendere il ritorno a scuola meno traumatico”

Scoppiai a ridere alla sua proposta, prima di annuire.

“Abbiamo anche da pensare alle prove per il torneo. Alla fine se ci penso mi rendo conto che...” feci una pausa tirando un lungo respiro come se mi mancasse l'aria.

“...volendo ce la posso fare. Tra Quidditch, Torneo e Lezioni mi terrò impegnatissimo e”

Non feci in tempo a finire la frase che alle mie spalle ricomparve Cassandra. Non saprò mai cosa abbia sentito di tutto il mio discorso con Lily, so solo che le sue labbra incontrarono le mie e passammo la serata a baciarci. Il resto? Aveva del tutto perso di importanza e Lily saggiamente si era dileguata prima di dover essere ricoverata per diabete.

 

* Lepricaun Explosive: Squadra di Quidditch piuttosto famosa, legata all'Università Magica di Dublino

 

 

 

ANGOLO PERSONALE:

 

Mi scuso vivamente per tutto il tempo in cui sono sparita e spero che qualcuno sia ancora interessato alla mia storia. Sono stati mesi difficili. Mi sono trasferita in una nuova città e ho affrontato problemi di salute che hanno catalizzato la mia attenzione togliendomi del tutto la voglia di scrivere. Voglia di scrivere che con l'arrivo dell'estate è tornata al punto che mi piacerebbe riprendere a postare con una certa frequenza e aggiornamenti costanti.

 

Visto e considerato che è passato del tempo alla fine di ogni capitolo pensavo di aggiungere una breve scheda dei personaggi nominati nel capitolo, il modo tale da rendere più semplice alle lettrici riprendere il filo della trama.

 

Cassandra Nott: 14 anni, Serpeverde. E' una grandissima appassionata di Quiddich ed insieme a Lily è l'unica ragazza ad essere stata ammessa in squadra l'anno precedente. Conosce Hugo Weasley da circa 4 anni, 3 ore e 10 minuti, ed innamorata di lui da esattamente 4 anni, 3 ore, 9 minuti e 58 secondi. Ma lui pare essersi accorto della sua esistenza solo prima dell'estate. Sarà che lo ha centrato in pieno viso con la pluffa nel tentativo di fare punto durante una partita?

Hugo Weasly: 15 anni, Grifondoro. Capitano della sua squadra, campione della scuola, è considerato da tutti lo studente che incarna a pieno il valori della sua casata. E' coraggioso e altruista anche se un po' perso nel suo mondo. E' un ragazzo semplice che però si mette in gioco quando è richiesto ed è perdutamente cotto di Cassie Nott.

Lily Potter: 15 anni, Serpeverde. Considerata la regina incontrastata della sua casata è anche capitano della sua squadra e campionessa della scuola al pari del cugino. Diversamente è conosciuta per essere piuttosto fredda e calcolatrice. Questo suo lato glaciale si stempera di fronte alla sua famiglia per la quale è disposta anche a grandi sacrifici. Ha una storia con Scorpius Malfoy che tiene nascosta per evitare interferenze e pettegolezzi.

Richard Osbourn: 15 anni, capitano della squadra di Corvonero e campione della scuola. E' il migliore amico di Hugo e ha una cotta per Molly Weasley. Pacato e Riflessivo e dotato peròdi grande coraggio, spirito di abnegazione e infinita pazienza. E' l'unico in grado di tirare su il morale di Hugo, e lo vedremo spesso intervenire in favore dell'amico.

 

Breve anticipazione del prossimo capitolo:

 

“Tuo fratello è depresso, Lily è depressa, Scorpius è depresso. Chris sembra stordito e Al...” con una breve pausa mi ritrovare a sbuffare “ Al non l'ho mai visto tanto cotto..Sono tutti depressi o con il cervello altrove e c'è questa maledetta prova che non ho ancora capito quando sarà. La McLean si vuole ritirare....e io non voglio finire in infermeria...non voglio rovinarmi il mio bel visetto.”

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Capitolo 29
*** Edward: It's a Wild World ***


Edward: It's a wild world

“Alle volte pensiamo che l'ordine sia la risposta

al caos nel quale viviamo.

Poi ci ritroviamo consapevoli che l'istinto è

qualcosa di troppo selvatico per essere imbrigliato.”

 

 

 

Le feste stavano volgendo al termine e tutti erano intenti a correre ai ripari per finire tutti quei compiti che non avevano nemmeno cominciato. A Zabini Manor dopo la festa di capodanno dove straordinariamente James Potter e Scorpius Malfoy non si erano uccisi, il gruppetto di serpi aveva indetto una riunione di emergenza per mettere insieme i cervelli, con l'aiuto di qualche guest star come Rose e Richard che da bravi corvi si erano stranamente – almeno agli occhi delle gemelle dalla vita mondana articolata – messi avanti con il lavoro. Dividendosi i compiti avevano la segreta speranza di terminare tutto e non fare la figura degli scansafatiche agli occhi dei docenti. L'impresa sembrava proibitiva per quanto riguardava i compiti del professor Rowan, che per Difesa contro le Arti Oscure aveva assegnato ai campioni una ricerca particolareggiata sugli incantesimi scudo. Non a caso era stata invitata anche Vivianne McLean in qualità di campionessa, anche se doverosamente Albus si teneva a distanza di sicurezza e le gemelle le rivolgevano occhiate raggelanti.

 

EDWARD:

 

Eravamo tutti radunati nella biblioteca di Zabini Manor nel disperato tentativo di salvarci tutti da un imperiale figura di merda con i professori. Scorpius e Albus stavano cercando di finire i compiti di pozioni, mentre Lily e Chris – gli unici ad avere dei voti di trasfigurazioni tali da poterglielo permettere – stavano finendo finendo la ricerca alla quale poi ci saremmo ispirati tutti. Io invece, con l'aiuto di Rose, seduta accanto a me sul tappeto, cercavo di elencare tutti gli incantesimi scudo e di protezione che mi venivano in mente.

“Di un po' McLean...hai fatto una lista? Così la confrontiamo con la mia e andiamo avanti”

La bionda tassorosso di fronte a me - persa nel magico mondo di “nonsisabenequalecosainutile”- si voltò con tanto di ammiccamento, porgendomi la sua pergamena mezza vuota.

“Non mi viene in mente nulla Zabini..forse potresti aiutarmi.”

Vidi Rose al mio fianco trattenere una risata prima di spostarsi, scostando le spalle dalla poltrona alla quale era appoggiata per sedersi dall'altro lato del tavolino per aiutare Vivianne.

“Oh guarda...se vuoi ti aiuto io”

Il suo tono lasciava ben sottintendere che piuttosto che lasciarmi da solo nelle grinfie dell'assatanata, avrebbe provveduto personalmente ad aiutarla nel compito, e Rose non era una che permetteva facilmente di copiare. E' un tipetto competitivo, forse più di me.

Lasciando le due ai loro deliri, mi concessi qualche secondo per osservare gli altri e le mie sorelline con più attenzione.

Nenè sembrava essere fiorita in quei giorni. Nonostante il suo sorriso un po' finto, vedevo una luce nuova, e gli sguardi che si scambiava con Chris mi lasciavano sottintendere che forse tra di loro poteva non solo funzionare ma durare. Lui non nascondeva certo di essere completamente partito per lei, ma mi preoccupava la differenza di caratteri. Hélena non sarebbe mai stata pacata come Sophia e alla lunga persona come Nott tendono a volere qualcuno che li compiaccia. O almeno è sempre stata una mia radicale convinzione. Non pretendo certo di essere un guru nella materia, ma non essendo il massimo della loquacità, e passando il mio tempo ad osservare le persone penso di intendermene.

Dopo qualche secondo vidi Rose alzarsi, avviandosi verso la porta che immetteva in uno dei tanti corridoi del pianterreno. La nostra è una residenza storica. Mia nonna l'aveva ereditata da uno dei suoi tanti mariti ed è immensa quanto labirintica: un groviglio di corridoi, di stanze e di nascondigli. Era stata usata come fortezza durante la guerra ai goblin e nessuno dei successivi proprietari era mai riuscito ad annoverare tutti i passaggi occultati o i segreti che la casa custodiva da secoli. Era così piena di scricchiolii, rumori nel silenzio che solo chi ci era abituato riusciva a dormirci.

“Ed...possiamo parlare qualche minuto?”

Mi aveva preso la mano non appena avevamo lasciato la biblioteca e ora la stringeva come se avesse paura di vedermi svanire. Nei suoi occhi era passata un'ombra e prima ancora che potessi annuire mi ritrovai il suo corpo premuto contro il mio, completamente persi in un bacio che ci lasciò entrambi con il respiro corto e spezzato.

“Beh...se devi parlarmi così..possiamo farlo più spesso”

La sentii irrigidirsi e scostarsi, mentre con la mano si riavviava i capelli con un gesto seccato e nervoso.

“E' di questo...di noi...cioè...di questa specie di reazione alchemica che succede tutte le volte”

Era crollato un silenzio strano, quasi teso dal quale mi riscossi muovendo qualche passo verso le scale, voce mi sedetti facendole cenno di avvicinarsi.

“Non capisco...” Avevo alzato le mani in un silenzioso gesto di resa, come a sottolineare la mia impotenza di fronte ai suoi viaggi mentali che di tanto in tanto tornavano prepotenti a rompere i boccini d'oro nel forziere. “Cosa c'è che ti infastidisce? Cioè abbiamo chiarito da un po' che in realtà quello che ci succede è frutto del fatto che ci siamo innamorati e vogliamo stare insieme”

Il mio tono aveva tradito una nota di fastidio, alla quale Rose si aggrappò immediatamente.

“Il problema è che infondo non pensiamo mai alle conseguenze no? Lo sa tutta la scuola di noi due ormai....e non mi spiace, ma è che mi sento come inglobata da te, dalla tua famiglia e dai tuoi amici...”

“Sono anche i tuoi amici, i tuoi cugini e la tua famiglia” Non l'avevo lasciata concludere, quasi sentissi dentro di me che quel discorso non stava portando a niente di buono.

“Non è quello...è che mi sento come stordita, anzi sarebbe meglio dire sopraffatta.” La sentii sbuffare e alzai lo sguardo che avevo tenuto ostinatamente puntato contro i miei piedi.

“Sopraffatta?”

La vidi annuire prima di alza le spalle con aria ridicolamente fragile. Sapevo che era molto più forte di quello che dava a vedere così come sapevo che c'era qualcosa dietro a tutto questo suo discorso.

“Si, sopraffatta da me e te...da noi. Passiamo il nostro tempo insieme, troppo poco sui libri, troppo poco con i miei amici. Sto bene con te Edward, e beh...più che bene ma non voglio annullarmi, dimenticare chi sono solo perchè sto con te.”

“Hai parlato con i tuoi di noi vero?”

La mia non era una domanda quanto una constatazione.

“Si”

La sua risposta laconica lasciava molto poco spazio ai ragionamenti, e non potei fare a meno di alzarmi, come per tornare in biblioteca.

“Allora penso che questa conversazione debba chiudersi qui no? Ti hanno detto che sono inaffidabile? Che la mia famiglia è una famiglia di arrivisti?”

“Più o meno...mia madre lo sai, non è una sostenitrice dei tuoi”

“A tua madre brucia che mio padre le abbia soffiato la nomina ad un paio di comitati....e lo sappiamo tutti e due no?”

Incontrai i suoi occhi, freddi, distanti. Non voleva che le leggessi dentro e io avrei rispettato la sua scelta.

“Mi sono umiliato per te Rose, mi sono lasciato drogare, ho ammesso di amarti di fronte a tutti i Corvonero, e ceno al tuo tavolo senza nemmeno bisogno che tu me lo chieda. Sono inaffidabile? Ti sembra il comportamento di qualcuno che non è capace di assumersi un impegno?”

Sbuffai di nuovo, mentre il mio tono assumeva una nota ironica e tagliente.

Tuo fratello è depresso, Lily è depressa, Scorpius è depresso. Chris sembra stordito e Al...” con una breve pausa mi ritrovare a sbuffare “ Al non l'ho mai visto tanto cotto..Sono tutti depressi o con il cervello altrove e c'è questa maledetta prova che non ho ancora capito quando sarà. La McLean si vuole ritirare....e io non voglio finire in infermeria..o peggio!”

Feci una pausa, guardandola dritto negli occhi prima di lanciarle la stoccata finale.

Tra di noi invece le cose vanno bene...e tu...beh...tu sei solo una codarda che se la fa addosso alla sola idea di contraddire la mamma. Ma insomma...chiaramente sputi in faccia alla fortuna di essere ricambiata e felice.”

Mi allontanai da lei, muovendo qualche passo verso l'atrio e il portone della residenza, afferrando un giaccone appeso nell'ingresso.

Non mi aveva risposto una sola volta ma si era limitata a guardarmi con i suoi occhioni sgranati e il respiro lento e irregolare, quasi stesse fremendo dal bisogno di dare voce ai suoi pensieri ma ne fosse spaventata.

La novità Weasley è che mi sono rotto i boccini. Non posso cambiare chi sono, ne chi è mio padre e non ci terrei nemmeno. Mio padre ha combattuto al pari del tuo a Hogwarts, come mia madre. Non sono scappati e sono persone che lavorano e mi hanno insegnato ad essere orgoglioso del mio nome...quindi se sono troppo poco per i tuoi...beh è un problema loro. Forse siete voi Weasley a non essere alla nostra altezza.”

 

Mi ero smaterializzato non appena uscito di casa, dopo l'aria gelida e invernale mi aveva colpito in pieno viso. Sentivo il bisogno di schiarirmi le idee e di stare per i fatti miei lontano da quella stupida. Si! Perchè si comportava come una stupida facendosi mille viaggi mentali ben sapendo che non l'avrebbero portata da nessuna parte.

Con un sonoro Crack ero riapparso a Diagon Alley sotto una nevicata di proporzioni cosmiche, e visto che non avevo la minima intenzione di darmi alle compere per l'epifania, la notte della vecchia strega che proteggeva i maghetti buoni, mi avviai verso il “Calderone Arruggino”, un pub un po' defilato in una delle traverse che conducevano a Knockturn Alley. Non appena entrato mi scrollai i fiocchi di neve dal giaccone e mi avviai ad un tavolo defilato, lontano dai pochi clienti del posto che non avevano per nulla l'aria di voler fare conversazione. Se mio padre mi avesse visto li mi avrebbe come minimo dato un calcio nel sedere ma in quel momento non ero minimamente nella predisposizione d'animo di curarmi dei sentimenti degli altri. Perchè impegnarsi a fare le brave persone, quando poi vieni comunque bollato per “cattivo” solo per la tua casata o per la storia della tua famiglia? Io ero sempre stato – e lo sarei stato tutta la vita – orgoglioso delle mie origini. Infondo non sono poi uno stinco di santo, e non vorrei nemmeno esserlo. Sbuffai, ordinando un bicchiere di Acqua di Drago, un whiskey vagamente tossico per quanto invecchiato, prima di rituffarmi nei miei pensieri.

Cugino...questo posto è una vera bettola...magari ci porto la Potter, il giorno che deciderà di uscire con me”

La voce di Scorpius mi arrivò dritta alle orecchie facendomi sobbalzare e quasi rovesciare il whiskey addosso.

Come cazzo mi hai trovato?”

Allungandosi tirò fuori dalla giacca che avevo indossato una piccola sfera, simile ad una ricordella, ma di colore nero pece, che però emetteva al suo interno una lieve bagliore che si fece più intenso non appena Scorp avvicino una sfera gemella.

Detector...roba sperimentale...e tu hai preso la mia giacca, quindi ci ho messo poco a trovarti. Sono una figata vero? Sono una roba sperimentale che ha portato a casa papà la scorsa settimana”

Si lasciò cadere accanto a me, facendo cenno ad un cameriere decisamente inquietante di portare un giro anche a lui.

Lascia la bottiglia amico...e ti do anche un bel galeone di mancia ok?”

Di fronte ad un galeoni d'oro la gente tende ad essere estremamente comprensiva e il cameriere non fece alcuna obiezione anzi, lasciò la bottiglia di fronte a noi prima di andare a finire di pulire i bicchieri con uno strofinaccio che aveva visto giorni migliori.

Allora...Rose quale cazzata ha tirato fuori stavolta?”

Scorpius non era mai stato un suo sostenitore. La sopportava il tempo necessario e solo per fare contento me, e i Potter. Per il resto era sempre stato palese che apprezzasse molto di più Hugo o qualunque a caso del clan Weasley.

Quella secchia ha di nuovo preso a sguazzare nei suoi deliri? La smettesse di vivere sui libri e uscisse più spesso secondo me migliorerebbe.”

E' insicura...e forse è colpa mia che non sono in grado di fare qualcosa per lei.”

Ma piantala di dire ste morganate!” Batté il palmo della mano con violenza sul tavolo facendo sobbalzare il bicchieri prima di continuare. Avevo sollevato lo sguardo su di lui colpito dalla veemenza delle sue parole. Solitamente Scorpius era così controllato, ed era una caratteristica che avevamo in comune, oltre che l'unica. Lui era biondo, io ero bruno, lui aveva gli occhi grigi, io di un azzurro-verde ereditato dai Greengrass, lui era un battitore, io un cercatore, lui era costante, io incostante – almeno fino a che non avevo incontrato Rose – lui era Scorpius, e io ero Edward...simili e diversi.

Ed, cazzo! Ma guardati! Ti sei sbattuto per lei, l'hai riconquistata passo a passo, non guardi nessuna, passi il tempo libero con lei in biblioteca, mangi al tavolo di quei secchioni sfigati e lei ancora va in paranoia perchè sua madre – che tra l'altro mio padre mi ha detto essere ancora più rompiboccini di lei – le ha detto che se magari esce con Patciok è meglio? Cioè!!! Ma renditi conto di quanto son sfigati in quella famiglia!!”

Il tono veemente mi aveva lasciato vagamente sotto shock ma mi ripresi e scoppiai a ridere prima di alzare il bicchiere, brindando silenziosamente in direzione di mio cugino. Svuotai il contenuto in un solo sorso, che scese lungo la gola bruciando e facendomi quasi salire le lacrime agli occhi.

Hai ragione su tutta la linea...peccato che sia innamorato di lei e quindi ora sia incazzato nero, con lei, con i suoi, e con tutto il mondo.”

Sempre meglio che doversi nascondere...”

Il tono di Scorp nascondeva una nota amara che non poteva sfuggirmi e che ricambiai con un

Lily non penso si lascerebbe influenzare dai suoi genitori nella sue scelte.”

Non rispose, ma lo sentii sospirare prima di vuotare a sua volta il bicchiere.

No...ma allo stesso modo non vuole che interferisca nessuno e anche se stiamo insieme da Natale, non vuole che la gente sappia. Da una parte le do ragione, ma dall'altra avrei voglia di baciarla di fronte a tutta la scuola dicendo ad ogni singolo sfigato che lei è mia e che se provano ad allungare le mani gliele diffindo personalmente e me ne frego si finire di Azkaban.”

Riempì i nostri bicchieri prima di alzarlo nella mia direzione

Siamo due sfigati, ma ne convengo...Lily è più forte...Rose è debole e forse dovresti proprio lasciarle spazio e aspettare che torni da te strisciando e implorando perdoro...” lo vidi sorridere in modo quasi cinico prima di bere un sorso “...anche se quando tornerà da te minimo aspetta un paio di minuti per dirle che la vuoi ancora e di fartela dietro la statua della strega gobba.”

E tu come sai della statua della strega gobba”

Il suo sorriso si fece più ampio e malizioso

Bello mio...dove credi che vada tutte le volte dopo l'allenamento di Quidditch con la scusa di farmi una passeggiatina defaticante?”

Ammiccò in modo osceno prima di scoppiare a ridere. Mi sentivo chiaramente sollevato dalla sua compagnia e anche se ero ancora profondamente nervoso e arrabbiato, ero in grado di gestire meglio la situazione.

Comunque hai ragione. Vuole spazio? Glielo darò, ma che non venga a rompermi le balle. Sono un mago, non il suo burattino quindi se vuole fare la persona confusa, dovrà comunque subire le sue conseguenze. So essere una merda indifferente se voglio.”

Mi beccai una pacca sulla spalla prima di sentire un altro crack all'ingresso del locale seguito da un mulinare di capelli rossi.

Voi due! Ma vi pare che mi smollate da sola con le gemelle che tentato di fare fuori Rose, Albus distratto, e Vivianne?”

Ma che...”

Ero sconvolto, ma senza dire una parola Scorpius alzò le spalle con aria colpevole, prima di indicare il Detector, sussurrando un basso.

Non ero certo di trovarti subito quindi ho detto a Lils dove trovarmi...magari eri marcio e avrei avuto bisogno di aiuto.”

E non potevi chiederlo a Chris? Ad Albus...ad un fottuto elfo domestico?”

Io sono più figa di un elfo e molto più saggia.”

La rossa mi aveva interrotta sedendosi accanto all'altra serpe e mi stavano fissando con attenzione.

Cioè..avresti preferito che a vederti triste e sconsolato, con una puffola depressa fosse chiunque altro tranne la tua migliore amica?”

La sua domanda mi colpì come uno schiaffo e a malincuore mi trovai a scuotere la testa.

Scusa Lily...è che sei anche la cugina di Rose e al momento sento di non volerci avere niente a che fare. Sia con lei che con i membri della sua famiglia”

Lei non rispose scuotendo la testa, prima di abbandonare le schiena contro la spalliera della sedia.

In quell'ambiente decisamente un po' greve e sporco sembrava una regina finita per sbaglio in un sottoscala puzzolente.

Rose è solo super dipendente da quello che dice e che pensa mia zia. Hanno questo strano rapporto fatto di comprensione e competizione. Rose deve essere la più brava in tutto, e lo zio Ron per quanto tenti di far ragionare sua moglie non ci riesce. Devi darle modo di rendersi conto di quale cazzata sta facendo. Vedrai che tornerà a chiederti scusa...”

Sbuffai abbandonandomi, versandomi nuovamente da bere, prima di ritrovarmi le braccia di Lils intorno al collo e le sue labbra premute contro la mia guancia.

Dai, sorridi, e ho anche un piano! Ignorala totalmente, battila in tutte le materie e soprattutto...ho idea che zia Hermione debba vedere la tua pagella”

Lanciai un'occhiata a Scorpius che però pareva esserci un momento pietrificato. Non feci in tempo a dire.

Ottimo piano”

Che Lily venne sollevata di peso per atterrare sulle ginocchia di mio cugino che non perse tempo e iniziò a baciarla come se non fosse consapevole che il deficit di ossigeno è un piaga per la salute dei suoi neuroni.

Prima che si smaterilizzassero insieme lasciandomi al mio borbottare contro la famiglia di Rose e ai miei piani diabolici – ideati invero dalla rossa, ma non importa – lo sentii grugnire un “Se baci un altro ragazzo ti affatturo”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PERSONAGGI E CURIOSITA':

 

 

Vivianne McLean: 16 anni, Tassorosso. E' stata la ragazza di Albus per quasi sei mesi, ma lo ha lasciato adducendo problemi di incompatibilità caratteriale. In realtà aveva una storia con Shane Flint, ex studente di Grifondoro attualmente diplomato. James per solidarietà al fratello le regalò una scatola di cioccolatini ripieni di pozione Flatus Intestinii! Non va particolarmente d'accordo con nessuno del Clan Potter-Weasley. E' un tipo calcolatore e svenevole.

http://www.airdave.it/wordpress/wp-content/uploads/taylor-swift5.jpg


 

Edward Zabini: 17 anni, Serpeverde. Figlio maggiore di Blaise Zabini, è il migliore amico di Lily da sempre. Carismatico, è considerato uno dei ragazzi più belli di tutta Hogwarts. E' molto protettivo nei confronti di Lily e delle sue sorelle. La sua storia di “mangiastreghe” si è bruscamente interrotta quando si è innamorato di Rose Weasley con la quale fa coppia fissa da quando lei lo ha perdonato. Il suo carattere distaccato però potrebbe creare qualche problema alla coppia.

http://3.bp.blogspot.com/_AQvkbViQrvI/TShu68Nx9QI/AAAAAAAAAzA/btlFsGCrRmU/s1600/Antony-Morato-Spring-Summer-2011-DesignSceneNet-06.jpg

 

Rose Weasley: 17 anni, Corvonero. Giudiziosa, malata di studio, e maniacalmente perfetta, nasconde un animo inquieto e passionale. Nonostante il bisogno di tenere gli alti standard della madre ha in realtà una profonda passione per la letteratura babbana e la poesia. Ha nelle sue mani il cuore di Edward Zabini.

http://yeeality.com/coacd/wp-content/uploads/2009/08/Dec_5_2007_Edita_Vilkeviciute_DNA_1.jpg

ANGOLO PERSONALE:

Si sono scomparsa e riapparsa, ma purtroppo non ho costanza, anzi comprendo se qualcuno si scoccierà o nessuno vorrà più leggere la storia. Purtroppo continua ad essere un periodo difficile per me, e quindi faccio fatica a tenere un ritmo di scrittura e di impegni ma ci proverò.
Con affetto a tutte le lettrici che mi hanno sempre seguito e incoraggiato!

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Capitolo 30
*** Lily: Always and Perfectly ***


Lily: Always and Perfectly

“Chi esercita la perfezione,
non si può accontentare di niente di meno
dell'assoluta e totale
anarchia del cuore.

Quella è la vera perfezione.”

 

 

 

La fine delle vacanze rappresenta da sempre quel momento traumatico per milioni di studenti nel quale non si sa bene cosa fare della propria vita. Ci si ritrova scaraventati dalla dimensione idilliaca delle feste, tra i banchi, i compiti, i voti di fine semestre. Il cuore ancora sotto l'albero, e la testa invece concentrata a quello che più conta: voti, la vita, gli esami...tutto quello che compete a degli studenti. Richard e Hugo, avevano deciso di accantonare le ragazze per cercare conforto nello sport e nei libri, Lily sospirava di fronte alla pila di pergamene di fronte a lei, sbattendo la testa – quando nessuno era in vista – contro qualche scaffale della biblioteca. Scorpius dal canto suo aveva smesso di frequentare la biblioteca per il semplice fatto che gli sarebbe stato difficile concentrarsi con la rossa troppo vicino. Edward e Albus si erano chiusi nel ripasso ostinato e Zabini, aiutato dalle solerti gemelle aveva anche deciso di mettere in atto il suo piano, contro una Rose inutilmente convinta di poter gestire al meglio i suoi ormoni e il suo cuore. La perfezione è difficile da esercitare quando in realtà vorresti lanciare tutto dalla torre di astronomia.

 

LILY:

 

“Dovremmo smetterla...”

La mia voce risultava estremamente alterata, mentre baciavo per l'ennesima volta Scorpius al quale ero arpionata dopo l'allenamento di Quidditch. Ormai era diventata una specie di abitudine, litigare in campo per poi sfogare le frustrazioni in maniera decisamente più fisica. Le sue mani erano scivolate sotto la maglietta della divisa accarezzando la pelle sensibile alla base della schiena e il mio cervello era amorevolmente disconnesso da un po'.

“Dovresti...” Aveva interrotto il bacio solo per sorridere contro le mie labbra con la solita aria da stronzo “cercare di essere più convincente...”

“Fottiti Malfoy”

L'avevo spinto contro uno degli armadietti, facendolo ridere, trovandomi spiaggiata contro il suo petto scosso dalle risa.

“Come siamo irruente piccola Potter...è il tuo modo per dirmi che mi vuoi?”

Mi scostai indignata, passandomi una mano nei capelli, un tempo ordinati, e ora vagamente sconvolti dopo quindici minuti di pomiciamento. Cosa mi diceva il cervello? Ero Lily Potter non l'ultima delle sciacquette della scuola! Invece negli ultimi tempi non ero in grado di connettere i miei neuroni quando avevo vicino Malfoy. Porco Merlino! Ero diventata un'adolescente ormolesa...o peggio...innamorata.

Il solo pensiero mi fece aumentare il passo verso l'uscita diventata improvvisamente una fonte di salvezza dalla consapevolezza strisciante che si stava facendo strada nel mio cervello.

“Ehy...ma che ti prende?”

Con il maglione al contrario mi aveva seguito, correndo e saltando su un piede solo mentre si infilava una scarpa. Alla luce artificiale che illuminava il campo che stavo attraversando - praticamente di corsa - era ancora più bello di quanto avessi mai pensato. Possedeva l'eleganza di Edward, ma in lui c'era qualcosa di così freddo e scostante che nemmeno Zabini avrebbe mai potuto eguagliare. Era fuoco e ghiaccio, e io mi sentii sciogliere per qualche secondo.

“Merlinoooo”

Gli voltai le spalle senza nemmeno rispondergli, prendendo a correre sotto il suo sguardo completamente allibito.

Avevo appena lasciato Malfoy sul campo, ed ero scappata. Io, Lily Luna Potter mi ero appena comportata come una perfetta imbecille.

 

Stavo sbattendo di nuovo la testa contro il tavolo della biblioteca, il più appartato, nella sala di lettura più sfigata, che nemmeno i nerd volevano, mentre Hugo mi fissava con l'aria dispersa e preoccupata.

“Mi stai davvero inquietando Lils...cioè ma che cosa ti prende?”

“Non puoi capire”. La mia voce suonava come un lamento di una Banshee nella brughiera e se possibili vidi mio cugino sbiancare.

“E' così grave? Cioè più grave del fatto che la mia ragazza è a Dublino, che ho quindici anni e la vita sentimentale di un magibradipo? Che i Grifondoro hanno perso l'ultima partita, e che è stato il mio migliore amico a battermi? E che devo rimediare un pessimo voto in pozioni?”

Alzai di scatto lo sguardo dal piano di legno, visto che avevo ancora la fronte poggiata sul tavolo, per sorridergli triste.

“Più grave. E' una catastrofe di dimensioni dragonesce...è peggio di un ungaro spinato lasciato libero alla fiera del succo di zucca.”

Mio cugino sgranò gli occhi senza aggiungere altro, perchè proprio in quel preciso istante entro Molly, con la sua aria dolce e tenera e i libri sotto braccio.

“Haloa...”

Le rivolgemmo un cenno, tutti e due persi nella reciproca disperazione, mentre con aria tranquilla nostra cugina ci guardava come se fossimo alieni. Fu con un gesto delicato che ci porse due inviti sotto forma di cartoncini.

 

Festa delle Rune

martedì alle 21.30 al III piano

Aula Decimus Potionitus

Guest Star della serata e animatore del dibattito

Traductus Ieronimus Longfarm”

 

 

“Dammi almeno tre buone ragioni per le quali dovrei venire ad una..” Hugo si rigirava il cartoncino tra le mani senza capacitarsi dell'evento “..festa delle Rune. Io manco seguo il corso.”

“Perchè ti da crediti per i GUFO e perchè la organizzo io”

Molly aveva sfoderato la sua adorabile risposta con tanto di occhi da puffskein dolce e tenero che avrebbero ridotto chiunque in schiavitù.

“Dai Gu! Non puoi non venire...se vieni tu viene l'intera squadra di Grifondoro, e se vengono loro vengono le ragazzine sceme. E' un circolo e noi abbiamo bisogno di presenze.” Sporse il labbro con un leggero broncio – era una manovra che le avevo insegnato io e di cui andavo molto orgogliosa – facendogli anche la vocina triste. “ Non puoi esimerti.”

“Ha ragione Molly, Hugo...dobbiamo presenziare all'evento!” Qualunque cosa per non passare il tempo a fissare i compiti e a pensare Malfoy! Ero proprio alla frutta e dovevo assolutamente distrarmi con qualunque cosa e la Festa delle Rune mi avrebbe aiutato a non pensare a cercare di dare un senso alle mie giornate. E poi io seguivo il corso, e qualche credito in più mi avrebbe solo giovato alla media. Ultimamente mantenere l'eccellenza costante dei miei voti si stava rivelando più difficile del solito visto e considerato che avevo pensieri discordanti o peggio, passavo il tempo a pensare solo a Scorpius con il rischio di diventare la più grossa mentecatta dell'universo/mondo magico.

Hugo mi fissava vagamente sconvolto mentre Molly, al colmo della felicità ci aveva abbracciati promettendoci una serata fantastica.

“Non guardarmi così, lo facciamo perchè le vogliamo bene”

Il risposta ricevetti un grugnito. Forse me lo meritavo visto e considerato che avevo appena accettato di unirmi ad uno dei club più sfigati dell'interna scuola. Per mio cugino poi sarebbe stata una tortura, considerata il suo odio per le rune e per il fatto che zia Hermione ancora si lamentava per il fatto che aveva deciso di frequentare divinazione come materia a scelta.

Mi ritrovai a massaggiarmi le tempie, interrotta di nuovo da un verso disarticolato di Hugo, accompagnato dallo sbattere del libro sul tavolo.

“Basta! Adesso io vado a farmi una doccia e poi ti aspetto per andare insieme a questa cosa, ma sappi che se dopo non mi dirai immediatamente cosa ti passa per la testa, puoi anche cercati un altro cugino del cuore”.

Sul finale mi sorrise, come a sottolineare lo scherzo, ma non da meno mi sentii in colpa per tutto quello che stava succedendo.
“Ok! Ci vediamo dopo allora?”

“Contaci Lils, ma senza quella faccia da funerale! Sarà già abbastanza tragico ascoltare una conferenza sulle rune”

Lo osservai raccogliere le sue cose, e uscire di scena dopo aver depositato un piccolo bacio sulla guancia.

Rimasta da sola iniziai a rivedere la caterva di appunti per le varie lezioni e anche il materiale per il Torneo. Non ero molto convinta di cosa stessi facendo, mentre scorrevo con lo sguardo le possibili prove a cui ci avrebbero sottoposto. Lo stendardo che avevamo recuperato era stato riprodotto con dovizia di particolari, e alla fine era un semplice stemma della scuola. Sulla pergamena, in una raffinata miniatura animata, risaltavano le cuciture dorate del nostro motto ma più mi concentravo meno capivo come all'interno potesse esserci un indizio sulle prossime prove.

“Anche tu che ti ci arrovelli! Ho passato le vacanze a cercare di capire cosa ci sia dietro. Noi abbiamo il nostro stemma, quelli di Beauxbatons il loro, e lo stesso vale per i fanatici di Durmstrang.”

Osbourne era comparso nella saletta di lettura più sfigata, e indicando il posto lasciato libero da Hugo mi chiese se poteva sedersi. Non avendo valide scuse per dirgli di lasciarmi sola, risposi stentatamente al suo sorriso facendogli cenno di accomodarsi.

“Comunque ho una teoria...”

Mi trovai a sorridere alzando le spalle.

“Ciao anche a te Richard, io sto bene, tu? Passate buone vacanze?”

Lo vidi arrossire rapidamente.

“Scusami Potter, avrei dovuto essere più educato, ma è che ho questa idea che mi frulla per la testa da settimane. La McLean è un inutile, e con Zabini e Malfoy non mi trovo molto. Hugo non ha la testa al momento e quando ti ho vista mi sono affatturato da solo! Devo assolutamente discutere della mia teoria con qualcuno altrimenti rischio di implodere!”

A stento riuscii a trattenere una risata di fronte a tanta impazienza, e presa una piuma autoinchiostrante mi predisposi a prendere appunti circa la sua teoria.

“ Allora, la scorsa prova era sul senso di squadra, e dovevamo prendere decisioni in merito alla nostra sopravvivenza come team, e al nostro senso di appartenenza alla scuola. Non a caso abbiamo fatto lo stesso punteggio di quelli di Beaux, anche se noi ci siamo presi più tempo per arrivare tutti sani e salvi no?”

“Si, fin qui ci sono....”

Sembrava soddisfatto di se mentre mi mostrava il nostro stemma, direttamente sulle pagine del mio quaderno. “Il nostro motto è "draco dormiens nunquam titillandus", che in latino significa "non disturbare il drago che dorme".”

“Pensi che ci saranno dei draghi nella prossima prova? Ci sono già stati ventanni fa quando ha gareggiato mio padre...e anche otto anni fa. Sarebbe un po' ripetitivo non credi?”

Lo vedo sorridermi ancora più luminoso.

“Infatti non penso che saranno dei draghi, ma credo che dovremo affrontare i nostri "Antenati" o comunque dovremo avere a che fare con qualcosa che riguarda il modo stesso in cui Hogwarts è stata costruita, e allo stesso modo dovranno farei quelli di Beauxbatons.”

Iniziai a scrivere quello che mi sta dicendo e improvvisamente sentii che tutto ha un senso.

“Certo! Che stupida a non pensarci prima! La prova sul ghiaccio e il collaborare a squadre e non con un singolo campione! Ci stanno mettendo alla prova come team scolastico, e mettono alla prova il nostro senso di appartenenza! Dobbiamo reperire tutti i libri possibili su Hogwarts, sui Fondatori e su qualunque altra cosa si attinente. Sei un genio Richard!”

Si trovò nuovamente ad arrossire, anche se questa volta sembrava decisamente più sicuro di se.

“Secondo me è la chiave di tutto la scuola no? E anche la conoscenza delle altre quindi dovremmo fare una panoramica anche sulla situazione dei nostri avversari.”

“Sicuro, hai ragione! Dobbiamo assolutamente trovarci a discutere della cosa, e soprattutto dobbiamo cercare di tenere la McLean sotto controllo visto che delira di ritirarsi, cosa che tra l'altro non è possibile visto il tipo di contratto che abbiamo sottoscritto”

Lo vidi sbuffare anche se con fare rassegnato allargò le braccia “Ok, le posso parlare io se vuoi. Non penso che tra di voi scorra buon sangue, e nemmeno con Hugo. E i tuoi compagni di casata non sono conosciuti per essere il massimo dell'affabilità”

Alzandomi in piedi mi sporsi per posare un bacio sulla sua guancia. Profuma leggermente di liquirizia.

“Sei un vero santo Richard! E ti devo un favore, quindi se mai dovessi decidere di chiedere di uscire a Molly, sappi che ti aiuterò”

Scostando lo sguardo si alzò a sua volta scuotendo la testa.

“Lei non pensa a me in quel modo, è ancora presa dalla scuola, e in senso positivo eh!” Alzando le mani mi fece capire immediatamente che non stava per nulla criticando il modo di vivere di mia cugina.

“A lei piaci, come amico e come persona. Forse dovrebbe solo vederti in una vesta diversa, o sentirti più partecipe delle sue cose. Lei a malapena ha preso il brevetto di volo, e non ci capisce molto di quidditch, anche se adora fare il tifo. Coinvolgerla, magari spiegarle quello che non afferra visto che non gioca e...” tirai fuori dalla tasca il volantino della Festa delle Rune “magari farti vedere partecipe delle sue iniziative!”

Grattandosi la testa, espresse tutti i suoi dubbi per quello che era sicuramente l'evento sociale meno affascinanti tra quelli proposti.

“La Festa delle Rune? Io...sono un Corvonero ma odio davvero Antiche Rune, ma posso provarci, se per Mol è importante.”

Gli diedi una pacca sulla spalla, per poi raccogliere le mie cose preparandomi ad una fuga repentina verso il mio dormitorio.

“Certo che ci tiene! Andiamo io e Hugo, quindi ti considero arruolato nel gruppo! Ci vediamo in Sala Grande finita la cena così andiamo insieme!”

 

Con addosso un paio di jeans neri e un maglione di cashmere rosa pallido aspettavo al fondo della Sala Grande di essere raggiunta dai miei due cavalieri per la serata. Da vera codarda che mi ero dimostrata essere, avevo sistematicamente evitato la nostra sala comune e anche la cena, comparendo esclusivamente all'ingresso una volta che la maggioranza della gente aveva già finito di mangiare. Lanciai una rapida occhiata al tavolo serpeverde e non vedendo Scorpius tirai un rapido respiro di sollievo. Mi sentivo già abbastanza in colpa per averlo mollato negli spogliatoi il giorno prima, e non avevo la più pallida idea di come rispondere agli sguardi che ogni tanto mi lanciava nei corridoi. Ignorare mi sembrava davvero l'unico modo per non fare la figura della demente più di quanto avessi già fatto. Inutile dire che non sapevo davvero che avvincini pigliare.

“Ohi Lils!” .Passandomi una mano davanti al viso Hugo cercò di richiamare la mia attenzione. “Hogwarts chiama Lily, Lily rispondi!”

Storsi il naso, recuperando un po' del mio solito buon senso “Stavo solo pensando Hugie! Cosa che dovresti fare anche tu alle volte...andiamo su!”

Richard e mio cugino si scambiarono un'occhiata divertita, affiancandomi per andare a quella cavolo di festa delle Rune. Anche loro avevano dismesso la divisa per optare per jeans e felpa della scuola Hugo, e pantaloni di velluto blu e maglione grigio Richard.

“Cosa dobbiamo aspettarci? La noia più totale?” Hugo sembrava davvero affranto.

“Dai, non può essere peggio della giornata di orientamento postscolastico” Con una pacca sulla spalla il suo migliore amico cercava di tirarlo su di morale salvo poi scomporsi per una spallata piuttosto potente del mio adorato grifondoro.

“Ric, tu sei così allegro solo perchè vedrai Molly! Anzi, Lily” richiamò la mia attenzione fermandosi proprio di fronte alla all'Aula del III piano “consigli per il nostro Richarduccio?”

Scoppiai a ridere, prima di spingerli entrambi ad entrare.

“No, nessun consiglio, solo...sorridi e mostrati incredibilmente interessato. E sul finale vai a congratularti con Molly per l'uscita dell'evento!”

Incredibilmente, la notizia che tre campioni e sportivi avrebbero preso parte alla festa, aveva richiamato più gente del previsto. Aula Decimus Potionitus era strapiena, al punto che la Chang aveva dovuto trasfigurarla per aumentarne le dimensioni, di fronte ad un estasiata Molly che , insieme al Club delle Rune (un gruppo sparuto di secchioni senza speranza), ultimava gli ultimi preparativi prima della conferenza di Traductus Ieronimus Longfarm. In un vero brodo di giuggiole, la professoressa di Antiche Rune Ipazia Tuttologas, la vicedirettrice di grifondoro, andava in giro sorridendo e facendo accomodare chiunque arrivasse. Era una donna carina, sulla quarantina, con un gran sorriso e i capelli castani strianti di bianco. Inutile dire che non aveva mai visto tutta quella gente ad uno dei suoi corsi. Hugo si sistemò tatticamente vicino alla porta, attorniato dal resto della squadra di quidditch grifondoro venuta a caso, probabilmente convinti si trattasse di una festa vera. Richard ci salutò per sedersi con alcuni compagni, sorridendo a mia cugina e salutandola con la mano. A me non restò che prendere posto dal lato opposto rispetto a Hugo, sempre in ultima fila. Evitavo sistematicamente anche Helena e Sophia, proprio per evitare domande sul mio comportamento insensato degli ultimi giorni, quindi non mi restava che sorbirmi tutta la conferenza in solitudine. Solitudine comunque relativa, visto che diversi miei compagni di casata, saputo della mia partecipazione, avevano deciso di presenziare. Mi trovai a sorridere della mia influenza, soprattutto quando la mia battitrice, la Bulstrode, si sedette proprio la fila avanti a me, seguita dal rimpiazzo di Cassandra, Eliza Penhallow del terzo anno. Ebbi un momento di panico non appena arrivarono anche Flint e tutto il resto della squadra, compresi Edward e Scorpius. Tirai un lungo respiro e mi preparai a quella che sarebbe stata la serata più lunga della mia vita. Era la prima volta che non sapevo come affrontare una situazione. Infondo si trattava solo di mettere dei paletti, chiarire con me stessa che forse ero davvero troppo presa. Non si trattava solo di un senso di possesso, del tipo che Malfoy era mio e ciao, ma anche di capire come conciliare tutto con i miei “doveri” da brava Potter. Ero la figlia del bambino sopravvissuto, il capitano 'femmina' della squadra di quidditch ed ero anche una serpeverde. Dovevo giocare la mano con attenzione, o rischiavo di perdere tutto e soprattutto rischiavo di finire preda di un vero e proprio tartassamento di pettegolezzi. Uno dei motivi per cui ero diventata la regina di ghiaccio era poter almeno controllare cosa dicevano di me. Non potevo permettere che le voci sfuggissero la mio controllo. E ora? Con lui seduto a due posti da me, il volto serio e infastidito, non sapevo cosa fare. Mi costrinsi a concentrare l'attenzione sui relatori, ascoltando quasi due ore di dibattito sul mondo della traduzione e sull'uso delle rune per gli incantesimi difensivi. Il dibattito mi mise ko. Hugo si era addormentato varie volte, svegliato dai compagni e da Richard a colpi di palline di carta. Quando un applauso segnò la fine della serata ero pronta a scappare a gambe levate senza parlare con nessuno. Evitare le sorelle Zabini sarebbe stato difficile in camerata ma potevo usare la tecnica dei gerbilli nani e fingermi morta/addormentata. Ero quasi riuscita a scivolare quando una Molly entusiasta, con Osbourn al seguito mi placco sul posto.

“LILS!!! Hai visto quanta gente? Pensa che sul dibattito di oggi scriveranno sulla rivista ''Runologo Oggi''! Sono così contenta”

“Ehm...si....anche io, è stato proprio bello, ma devo scappare a letto che domani c'è lezione.”

“Si! Certo! Ne parliamo domani a pranzo?”

“Ovvio, a domani! Notte a tutti e due, e salutatemi Hugo”

Richard annuii, prima di mettersi a parlare fitto fitto con mia cugina. Era partito all'attacco con i miei auguri e la mia benedizione.

Con la coda dell'occhio vidi Nott ridere insieme a Edward, e sospirai di sollievo vedendo che Scorpius non c'era più. Raddrizzai le spalle, recuperando il solito sorrido accondiscendente prima di avviarmi per i corridoi.

Avevo appena messo piede sulla scala che portava ai sotterranei, quando questa decide di deviare percorso, depositandomi ad un corridoio del primo piano.

“Merlino!”

Volevo solo raggiungere il mio letto e riposare il cervello in subbuglio e ora anche la scuola cospira contro di me. Mi avviai per usare una delle scale di servizio prima di bloccarmi sul posto. Sul primo gradino della rampa trovai Scorpius, seduto ad aspettarmi. Feci per voltarmi e tornare sui miei passi ma venni bloccata dalle sue parole.

“Oltre che codarda sei anche incoerente Potter”

Non era una domanda ma una constatazione, e ci volle tutto il mio autocontrollo per raggiungerlo, sedendomi accanto a lui. Non potevo evitarlo altre ventiquattro ore.

“Probabile, ma se anche lo dicessi in giro non ci crederebbero”

“Lo sapremmo noi due no? E mi pareva avessimo chiarito che l'interesse che tu hai per me e io per te è decisamente più importante di quello che pensa il resto del mondo”

Il tono della sua voce trasudava confusione, e un po' di rabbia trattenuta. Non risposi, alzando appena le spalle in un gesto di noncuranza”

“Perchè sei andata via? Mi sembravi piuttosto partecipe anche tu negli spogliatoi, e quindi se non volevi andare avanti non avevi che da dirlo! Non ho mai fatto pressioni a nessuna...”

Era ferito e confuso, la sua rabbia più che giustificata dal mio comportamento. Mi faceva sentire in colpa, quando anche io ero arrabbiata con lui per come mi faceva sentire. Amavo la mia famiglia, amavo sapere di essere al di sopra di tutti, la sensazione di essere indipendente e soprattutto intoccabile. Dovevo esserlo, per non farmi schiacciare dal mio nome e dalle aspettative. Dall'altro lato ero seduta con l'unico ragazzo che poteva capire come mi sentivo. Era un Malfoy e allo stesso modo la gente si aspettava qualcosa da lui.

“Vuoi parlarmi? O avere il buon gusto di rispondermi!”

Il mio silenzio lo stava facendo arrabbiare ancora di più, e non so dove trovai il coraggio di alzarmi, per guardarlo negli occhi. Mettendomi frontale potevo vedere i suoi occhi grigi osservarmi con attenzione spasmodica, il piccolo tic alla mano destra che stringeva a pugno qualche secondo nei momenti di nervosismo.

“Vuoi una risposta?!” Il mio tono apparentemente calmo nascondeva la concitazione dei miei stessi pensieri. “Bene! Avevo bisogno di rimettere in ordine i miei pensieri, perchè quando sono con te non riesco a tenere tutto sotto controllo. Perchè ho paura che la confusione che mi provochi distrugga quello che ho costruito con cura, perchè sono una Potter e non posso perdere il controllo pomiciando negli spogliatoi. Ho paura di te, e vorrei tanto non provare quello che sento ora. Ho paura anche che prima o poi smetterai di provare la stessa cosa, ho paura di essere totalmente incoerente. Ho paura di non saper giocare la partita con te, e che tu abbia già vinto.” La mia calma strideva sempre di più con le mie parole, ed esplose quando ammisi a me stessa e a lui. “Ho paura di essermi innamorata di te, e ho altrettanta paura che a breve lo capiranno tutti”




 



 

Spazio personale:
Un mese fa ho annunciato che avrei interrotto questa storia. Bene, non sono stata capace di farlo, e una volta ripreso a leggere i miei appunti e tutto quello che avevo scritto mi è tornata prepotentemente la voglia di scrivere e di ultimare quello che avevo iniziato. Spero che possa piacervi, e spero di aggiornare presto. Colgo l'occasione per scusarmi con quante hanno atteso un sacco di tempo, sperando che ci sia ancora qualcuno desideroso di leggerla. Un abbraccio a tutti!

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Capitolo 31
*** James: Don't Miss a Thing ***


James: Don't Miss a Thing

“E' nella separazione

che si sente e si capisce

la forza con cui si ama”

 

Se ad Hogwarts la festa più sfigata dell'anno segnava il punto di svolta per molti, James Potter sentiva sempre più pressante la necessità di fare chiarezza in una situazione sempre più complicata. Aveva avuto modo di vedere e parlare con Amelie solo per qualche minuto alla festa di Capodanno a casa degli Zabini, mentre suo padre aveva fatto il modo di non essere quasi mai a casa per rispondere alle sue domande. Sembrava quasi che un senso di inquietudine si fosse impadronito di tutti e tre i giovani Potter: Lily alle prese con dei sentimenti che non pensava di provare, Albus alle prese con il bisogno e il dovere di concretizzare i propri risultati gestendo al meglio le responsabilità, e James alle prese con una nuova prolungata separazione da casa sua. Improvvisamente Boston non aveva più lo stesso fascino.

 

JAMES:

 

In casa c'era uno strano silenzio, fin troppo opprimente. Lily e Albus erano tornati a scuola da qualche giorno, Dom era a casa sua a preparare gli esami, e in giro non c'era nemmeno Alìnor. Niente risate e niente abbracci con manine appiccicose. La cosa un po' mi intristiva. Mi sentivo diviso tra il desiderio di tornare a Boston, la consapevolezza che una volta lì avrei studiato davvero poco, e la sensazione di non voler lasciare casa. Mi stiracchiai, allungando le braccia sopra la testa, flettendo i muscoli. Ero stato troppo inattivo! Totale assenza di allenamenti di quidditch per la squadra del college, quintali di cibo da parte di Winky e di nonna Molly, perennemente angosciate che non mangiassi abbastanza, e lo stare troppo a fare nulla. Mi stavo rammollendo. Afferrai la giacca, scendendo le scale di corsa. Il camino della cucina era ancora acceso e sperai di potermi collegale con il focolare di casa di Brent O'Connor, uno dei miei compagni di dormitorio a Hogwarts. Mi rispose quasi subito mezzo addormentato e con la maglietta al contrario.

“Ohi Brent! Che fai? Ci vediamo per una pinta? Parto tra pochi giorni”

“Potter! Stavo...ehm...con una ragazza! Comunque si dai!”

“Wow! E chi è la fortunata? La conosco?”

“Ehm...cioè, non lo so...io”

Stava balbettando! O'Connor, l'ex battitore della squadra di Quidditch, studente di Diritto Magico, e futura eminenza del Wizengamot stava balbettando sul serio?

“Ti senti bene Brent?”

Grattandosi la testa, si guardava attorno alla ricerca di una risposta più o meno sensata da darmi, quando alle sue spalle comparve una figura avvolta in un lenzuolo!

“Ma dove sei finito?”

Era una voce femminile, con un vago accento francese. Da vero sociopatico mi venne in mente subito Amelie, giusto il tempo di riconoscere la chioma bionda di mia cugina che ribaltandosi su un cuscino piombò in mezzo alla stanza. Quello che accadde subito dopo rimarrà per secoli lo spettacolo più assurdo nella storia degli spettacoli senza senso. Dominique cercava disperatamente di rialzarsi, avvolta come un baco da seta dentro al lenzuolo. Ogni suo tentativo andava a vuoto, mentre Brent fissava alternativamente lei e il focolare in stato di shock.

“Ehi, non fare il gerbillo! Aiutami...”

Partirono una serie di insulti e di imprecazioni in francese, e fortunatamente il mio amico ebbe il buon senso di lanciare dell'acqua sul fuoco, mettendo fine alla comunicazione. Sperai intensamente che fosse anche corso a tirare su Dom. Mi trovai così a ridere da solo in cucina, piegato in due sotto lo sguardo sconvolto di Kreacher.

“Padrone è impazzito!”

“Padroncino Jamie è bellissimo”

“Padroncino Jamie ha preso malattia dei draghi! Dobbiamo dare a padroncino Jamie un potente purgante!”

Mentre Kreacher e Winky deliravano tra di loro per cercare una ragione del mio scoppio insensato di risate, trovai non so dove la forza di smettere, soprattutto in virtù della possibilità di essere purgato.

“Sto bene! Sto bene! Non preoccupatevi!”

Intento com'ero a ridere e a rassicurare i due Elfi non mi accorsi dell'arrivo di mia madre con le braccia piene di pacchi.

“Ehi mà! Aspetta che ti aiuto!”

“Grazie Jamie! Ci sono milioni di cose anche in macchina che devo decidere dove mettere!”

Rimasi quasi sconvolto quando mi passò i pacchi che pesavano un quintale e che a fatica depositai sul tavolo della cucina.

“Mamma, ma cos'è tutta questa roba? Pesa un quintale!”

“Oh James, sei proprio uguale a tuo padre e a tuo zio! Pronti per qualunque insensata avventura, ma se c'è da scaricare la spesa delirate di quanto pesa!”

Sbuffai, spostandole una sedia per farla sedere, mettendomi a scaricare da solo tutta la roba.

“Come far sentire in colpa tuo figlio, manuale d'uso scritto da Ginevra Weasley! Ci penso io mamma, che sei stanca”

Si mise a ridere per la mia battuta, con Winky che si affannava a versarle una tazza di thè al gelsomino. Mia madre lavorava troppo, turni massacranti al SanMungo, e quando non era in ospedale si occupava anche di Alinòr, che per quanto adorabile aveva sempre solo due anni. Poi c'era il volontariato e anche l'essere la moglie di un Auror, e madre di tre figli non esattamente tranquilli (escluso quel nerd di Albus). Finiti i lavori pesanti, mi lascia cadere sulla sedia accanto a mia madre.

Si era tolta le scarpe e aveva raccolto i capelli. Osservandola potevo scorgere la ragazzina che doveva essere stata un tempo, abbastanza in gamba da malmenare i mangiamorte e da farsi notare da mio padre che non è mai stato esattamente un mangiastreghe. Secondo lo zio George era un vero imbranato.

“Cosa c'è?”

Notando la direzione del mio sguardo mia madre si era alzata per preparare la cena, invitando Winky a riposarsi.

“Pensavo che da giovane probabilmente dovevi essere decisamente più sveglia di papà e zio Ron”

Si mise a ridere, intenta a riempire una pentola d'acqua.

“Diciamo che ero un po' più sveglia. Tuo padre era troppo preso a salvare il nostro mondo, e tuo zio con lui. Se avessi aspettato che prendesse l'iniziativa ora sarei una vecchia zitella...”

“Non sei vecchia mà!”

Lei mi sorrise, facendomi cenno di prendere i fagiolini da una busta.

“Mi daresti una mano? Abbiamo a cena con noi anche Zio Percy e Zia Penelope”

“Merlino! Io pensavo di uscire con Brent...” L'idea di passare un'intera serata a parlare di politica e di baggianate varie condite con sermoni vari da parte di mio zio mi sorrideva come l'idea di essere dover cavare i denti ad un Ungaro Spinato.

“Tranquillo, gli ho detto che il suo adorato nipote lo passerà a salutare prima di partire, ma che stasera con tutta probabilità sarebbe stato impegnato.”

“Mi hai salvato la vita mamma!”

Concentrarmi a pulire i fagiolini, con il chiacchiericcio degli elfi di casa – perennemente a battibeccare – era confortante, conosciuto e famigliare. Ero tutto preso dai miei pensieri quando mia madre riprese a parlare.

“Sono un po' preoccupata per Dominique, sua madre è una donna adorabile ma si perde in un bicchiere d'acqua. L'ho vista un po' sciupata quando è tornata per Natale. Mi chiedevo se esce con qualcuno a Boston.”

Risposi il più onestamente possibile, cercando di non mettermi a ridere.

“No, a Boston non esce quasi mai, ma non credo che sia troppo sciupata. E' stata un po' insofferente sino a Natale, ma penso che stia uscendo con qualcuno ultimamente”

“Ah si?”

Il tono era scettico, e apertamente preoccupato tanto che mi trovai involontariamente a continuare quella imbarazzante conversazione.

“Perchè sei preoccupata mamma? Dom è tranquilla fidati”

Sospirò vistosamente, chinandosi per controllare il pollo che aveva infornato qualche istante prima.

“Io penso che tra Dominique e Albus ci fosse un affetto troppo radicato. Tuo fratello è sempre stato chiuso in se stesso, concentrato sui suoi obiettivi. Anche se si fosse accorto dell'affetto di tua cugina per lui, dubito che avrebbe fatto nulla. Ma sono una mamma, e anche una zia...ero preoccupata, soprattutto per lei. Al esce con la piccola Zabini, ma Dominique? E' sempre pallida e assente...o almeno lo era quando è tornata qui.”

Ero sotto shock. O non mi ero accorto di nulla come un vero babbeo, oppure mamma aveva preso un gigantesco abbaglio.

“Io non credo, insomma, lei esce con Brent. O almeno credo che si vedano”

E qui il sorriso di mia madre si fece così abbagliante da spiazzarmi di nuovo.

“Oh che bella notizia! Brent è un bravo ragazzo, e come madrina di Dominique lo approvo in pieno. E poi credo che avesse solo bisogno di rassicurazione, di qualcuno di tranquillo visto che suo padre è uno spezzaincantesimi che gira il mondo, e sua madre è una stilista famosa! Probabilmente la cotta per Albus era transitoria e ora andrà sicuramente meglio!”

Non so se stia parlando o a me o a se stessa, ma in due secondi mia madre era passata dall'ansia alla felicità totale. Ma perchè le donne fanno così? Tutte! Prima le vedi tutte tristi, poi iniziano a delirare e poi cambiano di nuovo idea.

Lanciai i fagiolini nell'acqua bollente e recuperai la giacca che avevo abbandonato sulla sedia mezzora prima quando ancora ero un giovane innocente, e non turbato dai deliri della propria madre.

“Ehm...io penso che sia ora di andare! Salutami zio Percy e zia Pen eh! Care cose a tutti! Non aspettarmi alzata!”

Non le diedi nemmeno tempo di rispondermi e superata la porta mi smaterializzai a Hogsmeade. Avevo decisamente bisogno di bermi un paio di pinte in un ambiente familiare, ma non troppo pieno di parenti e di follia. I Tre Manici di Scopa era come sempre la soluzione a tutti i miei problemi. Madama Rosmerta si era ritirata(anche se bazzicava ancora nei giorni di pienone), lasciando in gestione il locale a suo nipote Roberto Rosmerta. Ok, aveva un nome davvero infelice, ma il tocco di zenzero che aggiungeva alle Burrobirre Deluxe era assolutamente geniale. Volevo solo mettermi in un angolo con un bel giornale, una pinta e il mio migliore amico.

Ripensando alla scena di prima con lui stordito e Dom che rotolava sul pavimento ripresi a ridacchiare. Con uno stato d'animo davvero leggero venni accolto da Roberto con grandi pacche sulle spalle. Parliamo di un omone di quasi un metro e novanta con una mano che da sola potrebbe far volare un centauro. Fortuna che sono un tipo dotato di un po' d'equilibrio se no mi sarei ritrovato a rotolare sul pavimento.

Tempo di qualche battuta di rito e mi trovai spiaggiato sul tavolo con un paio di burrobirre corrette con abbondante whiskey e l'ultimo numero di “Streghe e manici di scopa”. Ho sempre pensato che non ci fosse nulla di più sexy di una strega brava a volare. Immerso nella lettura di profonde verità sulla vita e sull'amore mi accorsi in ritardo dell'arrivo di Brent.

“Potter guarda che non puoi trovarti la fidanzatina su un catalogo!”

“Io non ho la fortuna di poter uscire con tua cugina O'Conner. Ha solo undici mesi, e se anche aspettassi i prossimi diciotto anni per uscirci, se ha ereditato il tuo brutto grugno non sono interessato.”

Dopo un blando tentativo di darmi un finto pungo, si mise a ridere, sedendosi con tanto di pinta già in mano.

“Allora Brent, non mi devi raccontare nulla? In queste occasioni non si usa chiedere il permesso al proprio migliore amico per farsi sua cugina non che la sua coinquilina?”

Non ero abituato a vedere Brent arrossire, e fortunatamente dopo il balbettio di qualche ora prima si era ripreso abbastanza per evitarmi altri indegni spettacoli.

“Mi spiace che sia accaduto così improvvisamente. O meglio mi spiace non aver avuto di parlartene e di chiarire da subito le cose. A me Dominique è sempre piaciuta, e beh, sono contento che alla fine abbia accettato di uscire con me”

“Non siete andati lontanissimo eh...” mi concessi la battuta prima di puntualizzare “ma se la farai stare male ti spacco la faccia. Amico o non amico!”

Si limitò ad annuire, prima di lanciare uno sguardo verso la finestra.

“Guarda che quello che si faceva la tipe tanto per non annoiarsi eri tu! Io ero la spalla saggia e avveduta, e comunque penso che Dom passerà a breve a salutare. E' venuta qui con me, ed è andata a prendere non so cosa al negozio di libri al fondo della strada.”

“Quindi l'hai convinta ad uscire? A Boston anche solo per farle prendere un caffè dopo le lezioni dovevo trascinarla di peso.”

Non mi rispose subito, fissando qualche istante la sua birra.

“Credo che il distacco sia stato difficile. Era molto legata a Hogwarts, alla sua vita qui, ed era abituata ad avere sempre i suoi cugini intorno. E' stato difficile per lei riuscire a ritrovarsi...nei suoi gufi mi parlava spesso dell'idea di tornare, ma le sarebbe sembrato un passo indietro. Credo abbia paura che la giudichi una codarda”

Ero sconvolto per la miliardesima volta in quella giornata. Ci mancava solo che scoprissi che la zia Hermione è una fan del magimetal e che nonna Molly corre in giro nuda per le colline. Ok, è un'immagine raccapricciante ma da l'idea di quanto fossi senza parole.

“Ma è fuori! Ti pare che potrei mai giudicarla? Non fosse che amo quello che studio tornerei anche io in Inghilterra, e comunque non c'è nulla di male se si trasferisce a Chudley per il prossimo semestre!”

“Magari non dirle che è fuori di testa...incoraggiala a seguire il suo istinto e direi che siamo a posto.”

“Sei proprio un avvocato O'Conner!”

“Quanto è vero!”

Dominique si era unita alla conversazione, comparendo alle mie spalle, sorridente e con l'aria più allegra del solito. Solo il diffuso rossore lasciava intendere il suo imbarazzo. Si mise a sedere accanto a me, posando i libri sul tavolo. Le bastò un semplice sorriso ammiccante verso il bancone per far materializzare una pinta anche per lei. Roberto ha un vero debole per bionde naturali.

“Allora, ho parlato con il qui presente futuro Rettore del Wizengamot, e beh, io voglio che tu sia felice, quindi dopo gli esami se non ti trasferisci a Chudley per finire l'anno, ti ci porto io di peso.”

Non mi rispose ma mi abbracciò di slancio. Il suo profumo di gelsomino era unico: sapeva di casa e di infanzia, di pomeriggi al sole e di litigi, di fatture orcovolanti e di merende dalla nonna. Mi sarebbe mancata terribilmente.

“Grazie Jemie! Avevo paura che mi considerassi una cretina che rinuncia. Ma mi manca casa, e mi beh, mi manca un po' tutto.”

Lanciò uno sguardo a Brent dall'altro lato del tavolo che si era limitato ad annuire come ad incoraggiarla. Il fantasma della conversazione con mia madre mi spinse a fare una domanda di troppo. Non ho mai pensato troppo alle conseguenze delle mie parole, e fortuna che ho scelto di lavorare con le creature magiche e non con le persone.

“Non lo fai...beh, per stare vicino ad Albus e agli altri?”

Con “altri” intendevo il resto della truppa Weasley/Potter, ma di fronte al ragazzo con cui usciva decisi prudentemente di tenermi sul vago. Si morse il labbro, osservando per un secondo Brent come se lo vedesse improvvisamente per la prima volta. Bevve anche un sorso, probabilmente per farsi coraggio.

“Se mi avessi fatto questa domanda qualche mese fa avrei avuto delle difficoltà a rispondere. Penso che il mio attaccamento derivasse dal fatto che non volevo crescere, e avevo paura di soffrire. Il risultato è stato farmi comunque male. E poi aprirmi al mondo e alle sue possibilità può riservare belle sorprese!” Lei e il mio amico si scambiarono un sorriso e non mi restò che rilassarmi e decisamente farmi i fatti miei. Dopotutto erano grandi e grossi e vaccinati. “Solo Boston non fa per me...voglio studiare qui con calma, e decidere cosa voglio fare davvero! Scappare quando si è confusi non aiuta!”

Annuii, passandomi una mano tra i capelli. Era la serata delle rivelazioni, che tra l'altro non riguardavano me. Sbuffai appena, alzando la mia pinta.

“Ai fortunati ritorni, a chi inciampa nelle lenzuola e ai migliori amici che mettono ordine nel disordine”.

Dom diventò fucsia, mentre Brent scoppiò a ridere insieme a me.

“Sei proprio un amabile stronzo Potter! Comunque i tuoi programmi? Alla festa dai sempremerda stavi sbavando sulla francese no?”

“Ehhhhh...il fascino francese” mormorò Dom una volta ripresasi dall'imbarazzo di prima.

“Cosa volete che vi dica. Mi piace, e parecchio! Solo che è un tipo complicato. Penso che magari tornerò con una passaporta per vedere se le va di uscire con me, anche se non sono troppo fiducioso. E' completamente pazza!”

“Ti sono sempre piaciute strambe Jamie. Ti ricordi quella bellissima ma che faceva esplodere le cose per errore in continuazione? Oppure quella che cantava tutto il giorno? Per non parlare di quella che hai scoperto solo dopo due ore che era un quello?” A Brent arrivò un calcio sotto al tavolo “Ehi, calmo calmo, facciamo che non nominò più le tue migliori conquiste e tu non mi distruggi il ginocchio?”

“Forse dovreste smetterla di comportarvi come quando eravamo in Sala Grande?” mia cugina come sempre impersonava la voce della ragione, prima che partissimo in coro tutti e tre “Potter, O'Conner e Weasley, smettetela di bamboneggiare come dei babbuini babbei balbettanti e permetteteci di cenare in pace. ”

Quante volte la McGrannit ci aveva rimproverato durante la cena perchè in tre riuscivamo a fomentare l'intero tavolo dei grifondoro, convincendo anche i più tranquilli a fare casino? Troppe per essere elencate così come troppe erano state le punizioni che avevamo condiviso. In questo quadretto la biondissima Dominique era spesso e volentieri trascinata da noi due. Brent credo si sia innamorato di lei al ballo del quinto anno, senza mai trovare il coraggio di dirglielo. Ora a quanto pareva si era svegliato.

“Allora voi due invece? Uscite insieme?”

Raddrizzando le spalle, da vero grifondoro vidi il mio amico prendere la mano dell'altra sorridendole.

“Direi che lo scopriremo adesso. Vuoi uscire con me? Soprattutto ora che abbiamo anche il regale permesso del Principe dei Babbei?”

Lei scoppio a ridere, annuendo, voltandosi verso di me.

“A quanto pare si Jamie, io e Mr O'Conner usciamo insieme.”

 

Ero decisamente sbronzo quando lasciai i due piccioncini al tavolo. Troppa attrazione nell'aria poteva provocarmi seri scompensi, per non dire un certo fastidio endemico. Prima di smaterializzarmi a casa comunque avevo bisogno di prendere un po' d'aria, schiarendomi per bene le idee. Rischiavo di smaterializzarmi per sbaglio a casa dei vicini, magari nel letto della vecchia signora Foreman. A lei sarebbe venuto un infarto, e nel vederla in camicia da notte anche a me. Ero a zonzo per una Hogsmeade decisamente sonnolenta quando sentii dei passi alle mie spalle. Odiavo la sensazione di essere seguito, quindi voltandomi di scatto mi preparai ad affrontare il mio inopportuno osservatore. Per poco non mi cadde la mascella.

“Pottèr, ti stavo scercando. Tua mère disse a moi che potevi esseve ici!”

“Ok”

Viva l'eloquenza, dovevo solo battermi il cinque da solo per quanto ero idiota. Per tutta risposta lei mi osservò come se fossi un vermicolo.

“Sei ubriaco?”

“Si, cioè no, ho bevuto con un paio di amici ma non sono ubriaco. Perchè mi stavi cercando?”

“La bionda s'è votre ami? Votre belle?”

Stavo davvero per mettermi a ridere. Il francese per forza di cose l'avevo imparato stanco con Dominique quindi non mi ci volle che qualche secondo per capire cosa mi stava chiedendo.

“E' la mia migliore amica, ma anche mia cugina. Non usciamo insieme per ovvi motivi”

“Ah”

Di fronte al suo nuovo silenzio feci un passo avanti.

“Cosa vuoi Amelie da me? Prima mi baci, poi scompari, poi mi ignori del tutto, e ora sei tu a cercarmi. Tra l'altro devi anche aver rischiato visto che ora come ora dovresti essere a Hogwarts, ad impersonare la campionessa del torneo?”

Aveva smesso di guardarmi e i suoi occhi erano ostinatamente rivolti al sentiero di ciottoli, ricoperto di neve. Il suo respiro formava piccole nuvole di condensa. Il silenzio si protrasse per quello che a me parve un minuto di troppo, poi mi rivolse uno sguardo risoluto.

“Il tuo aiuto”

Improvvisamente anche il suo accento si era attenuato, la leziosa ragazza francese un po' arrogante e vanesia aveva lasciato il posto alla recluta del corpo auror.

“Sono uno studente di Dragologia...”

Scosse la testa avvicinandomi e mostrandomi una copia dello stendardo di Hogwarts, disegnato con cura su un blocco da disegno.

“Credo che truccheranno la prossima prova, e credo anche che il giro di scommesse sia qualcosa di più...ne ho parlato con tuo padre e a malincuore mi ha detto di chiedere a te.”

Ero sempre più confuso, e afferrandole il polso mi smaterializzai insieme a lei. Hogsmeade nelle notti di gennaio era un posto tranquillo, ma non se si vuole parlare di certi argomenti. Ricomparimmo qualche istante dopo in una stanza della Stamberga Strillante che avevamo sistemato per i giorni di libera uscita. Il passaggio segreto era stato sigillato, ma negli anni gli studenti ne avevano creati altri.

Fui colpito da una leggera nausea per la smaterializzazione congiunta e per l'alcol che avevo appena bevuto, ma feci il possibile per non darlo a vedere. Amelie si guardò intorno, senza però fare domande su dove ci trovassimo.

“Spiegami...”

Prese posto intorno ad un tavolo sgangherato, che l'anno precedente Lily aveva deciso di rendere meno orrendo con una tovaglia di lino bianco. La stanza era pulita segno che veniva ancora usata dai miei cugini e dai miei amici. Posando il blocco mi mostro quelle che erano perfette ricostruzioni della pianta della scuola e dei vari edifici.

“Qualcosa non torna. La prima prova non era truccata, e penso che vogliano far sembrare che sia tutto perfettamente organizzato. Anche la scelta di una strega, di un centauro e di un folletto come giudici apparentemente è sensata. L'interazione magica etc. Balle...”

Mi sedetti accanto a lei, allungando per osservare meglio la pianta del parco, nelle vicinanze della foresta. Mi colpì immediatamente la presenza di un sentiero che non avevo mai visto. Tagliava attraverso un piccolo boschetto dietro al lago, risalendo per i boschi e portando verso le montagne.

“Non l'ho mai vista questa strada”

Non mi sorrise, limitandosi ad un secco cenno con la testa.

“Infatti. Non esiste, ma lo stanno creando...è poco più di una traccia battuta ma credo che vogliano introdursi durante la seconda prova. Un incidente, insinuare il dubbio che la gara sia truccata e che qualcuno stia barando aprirebbe di nuovo una ferita aperta. Diversi anni fa, quando tuo padre era a scuola un certo Diggory è morto durante il torneo, e due edizioni fa un ragazzo di Durmstrang Swarz, è rimasto orrendamente sfigurato. Altri hanno subito danni più o meno lievi, ma il risultato è stato quello di mettere in dubbio il torneo e anche la solidità dei legami interazionale”

“Diggory è stato uccido da Voldemort. E sono ventanni che il mondo magico vive in pace. Direi che non rientra certo nell'elenco degli incidenti sospetti.”

“Sono ventanni che il mondo magico vive in pace ici!” Nella rabbia l'accento francese era riapparso prepotentemente. “I rapporti con gli stati conservatori dell'est Europa sono sempre tesi, e le loro leggi razziste non facilitano le cose. Se un ragazzo si facesse male, potrebbero esserci ripercussioni enormi! Non pensare solo ad Hogwarts e a Beauxbatons, ma al resto del mondo magico...le leggi restrittive sui giganti in Bulgaria, oppure il fatto che si guardi alle mezzeveela con molto poco apprezzamento in Russia. C'è un vento di intolleranza che soffia da Est, e c'è chi vorrebbe usare il torneo per far esplodere le cose. Non è più solo un fattore di scommesse e di galeoni sporchi.”

“Dimmi cosa posso fare per aiutarti!”

Solo allora mi sorrise

“Dovrai accettare qualunque proposta provenga dalla McGrannit.”

 

 

 

 

 

 

 



 

SPAZIO PERSONALE:

Come già annunciato in precedenza, ai capitoli legati alla storia dei singoli, si aggiungeranno i capitoli dedicati alla trama del Torneo. Conosceremo meglio anche personaggi incontrati solo marginalmente come il preside di Durmstrang e alcuni studenti stranieri, e la stessa Amelie. Ovviamente torneranno anche Lily e Scorpius. A partire dal capitolo 30 sino al 33, lo scarto temporale sarà inesistente. Si tratterà di avvenimenti che si svolgeranno nello stesso lasso di tempo: Lily a Hogwarts, James a Hogsmead, mentre per i prossimi due posso solo anticiparvi che si svolgeranno al castello. Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno inserito la storia tra le seguite e le preferite. Siete tanti, così come sono tanti i lettori che hanno dedicato un po' del loro tempo a leggermi. Anche se silenziosi, apprezzo molto che abbiate trovato tempo da dedicarmi! Un altro sentito ringraziamento alle mie due recensitrici! Spero continuerete a farmi avere i vostri pareri!A questo punto mi chiedo anche se sarebbe utile pubblicare alla fine di ogni capitolo una breve panoramica dei personaggi (uno specchieto riassuntivo) visto che sono molti e sono tornata alla mia storia dopo tantissimo tempo! Fatemi sapere cosa ne pensate della mia idea.

con affetto Ais

 


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Capitolo 32
*** Sophia: Bad Girl ***


Sophia: Bad Girl

“Le brave ragazze sono sicure di andare
in Paradiso;
le cattive ragazze hanno la certezza
di poter andare dappertutto.”

 

 

In circostanze straordinarie, in momenti particolari che i centauri chiamano “bacio”, alcuni pianeti si avvicinano tanto da sfiorarsi quasi nel cielo. Ai nostri occhi appaiono come semplici punti luminosi, ma il loro influsso per moltidetermina il passato, il presente e il futuro. Così la Festa delle Rune, una serata biocottata da moltissimi studenti e anche da qualche professore, segnava inspiegabilmente un momento di passaggio. James doveva aprire gli occhi su un mondo magico meno idilliaco di quanto potesse mai immaginare, Lily e Scorpius dovevano prendere atto dei propri sentimenti, così come Richard e una confusa Molly. Aldilà dei sentimenti singoli, Hogwarts, nascosta al mondo babbano, e protetta anche dal mondo magico, era un piccolo microcosmo dove la violenza e i problemi esterni giungevano attutiti e moderati dai titoli dei giornali. C'è da dire che il primo compito di ogni scuola è quello di preparare alla vita, che spesso e volentieri trova il modo di venirti a bussare quando meno te lo aspetti. Sophia Zabini non poteva immaginare che una semplice conversazione ascoltata per caso avrebbe cambiato per sempre la sua esistenza tranquilla.

 

SOPHIA:

“Odio l'atteggiamento di Lily! Mi fa preoccupare inutilmente”.

Feci un cenno d'assenso rapido Hélena che si stava pettinando i capelli, visibilmente infastidita dal comportamento della nostra migliore amica e compagna di stanza. Nel dormitorio eravamo in sei, noi tre, e poi altre tre compagne. La camerata era stata divisa da una parete con una porta ad arco che ci permetteva (così come lo permetteva alle nostre compagne) di poter avere un po' di privacy. Vivendo a scuola, e tornando a casa solo per le feste, lo spazio personale era una rarità e si faceva il possibile per accaparrarselo. Sistemai ordinatamente i libri nella borsa, prima di lanciare uno sguardo allo specchio. Il mio riflesso era quasi identico a quello di mia sorella, non fosse per alcuni piccoli particolari. Il piccolo neo sotto l'occhio, la fossetta sul mento più pronunciata, e poco altro permettevano alle persone che ci conoscevano davvero bene di poterci distinguere. Ero così concentrata a pensare ai fatti miei da non sentire quello che Nenè mi stava dicendo e proprio per la mia distrazione mi arrivò un guanto di lana in faccia.

“Mi basta essere ignorata da Lily, ci manca solo che lo faccia anche tu Soph!”

“Scusami! E' che sto pensando al test di pozioni e poi sai che mi tocca fare da guida e referente per gli studenti di Durmstrang.”

“Hai voluto imparare il tedesco no..quindi...”

“...ora devi volare da sola sulla scopa!”

Finivamo le frasi l'una dell'altra, ma non aveva tutti i torti. Da vera figlia di papà ci tenevo davvero a fare carriera nel ramo della cooperazione internazionale e contavo di fare uno stage al ministero nell'estate. Un'altra cosa che condividevo con Albus.

“Ora vado comunque. Ci vediamo a pranzo e mi parli di qualunque cosa non abbia ascoltato adesso.”

Sistemandosi la spilla da prefetto appuntata sul maglione annuii.

“Ok, che dopo cena ho la ronda e prima mi vedo con Chris per studiare.”

Era stata nominata a sorpresa dopo le vacanze. Emilia Claks, prefetto prima di Hélena, aveva rinunciato perchè era volata all'estero, in Brasile, per uno scambio culturale lasciando quindi libero un posto rapidamente riassegnato. Non che la cosa mi spiacesse. Non puntavo a quel tipo di carica, anche se mi sarebbe piaciuto diventare caposcuola un giorno. Prima di imboccare la porta la vidi osservarmi con attenzione.

“Sai, non pensavo che ci saremmo divise così. Tu con Albus e i mille impegni, Lily con la sua fuga dalla realtà, e io con la scuola e Chris...avevo sempre pensato che saremmo rimaste unite, nonostante tutto. Io e Te. Invece....mi sembra che tutto stia cambiando senza che si faccia la fatica di far funzionare le cose. E nostro fratello soffre come un cane e io non so come aiutarlo!”

Il tono noncurante non poteva nascondere una vena di delusione, che mi spinse ad avvicinarmi per abbracciarla.

“Saremo sempre le terribili gemelle Zabini...niente cambierà ciò che siamo. Così come nessuna Rose Weasley può fare del male a qualcuno della nostra famiglia! Ora finisci di prepararti e a pranzo parliamo un po'! A dopo”

Le posai un rapido bacio sulla fronte, imponendomi di rimare forte e concentrata. Avevo l'incontro con gli studenti di Durmstrang che avrei dovuto scortare a lezione, e aiutare come interprete quando non capivano qualcosa. Era un compito importante, e poteva aprirmi molte porte in futuro.

“Ehi, guten Morgen!”

Non avevo nemmeno posato il sedere sulla panca quando Aleksander Krum mi si sedette accanto. Fortunatamente la lingua ufficiale della scuola teutonica era il tedesco, o avrei dovuto imparare anche il bulgaro.

“guten Morgen, Alksander”. Notoriamente la mattina nessun serpeverde ha voglia di fare conversazione. Non siamo tra le persone più comunicative del mondo.

Era un bel ragazzo (anche se non in senso convenzionale), sicuramente interessante, ma un po' troppo sicuro di se e l'arroganza aveva un fascino limitato nel tempo. Lo sentii sbuffare mentre si versava un bicchiere di succo di frutta, tornando a parlarmi in inglese. Apprezzavo lo sforzo, ma essendo felicemente impegnata con Albus poteva anche parlarmi in mandarino che non avrebbe fatto alcuna differenza.

“Kome mai a qvesto tavolo le rakazze sono sempre kosì serie e fredde?”

Domanda fin troppo facile. Mi versai una tazza di thè caldo e imburrai una fetta di pane tostato prima di rispondergli.

“Noi siamo la Casata di Serpeverde, siamo tendenzialmente arroganti, ma solo perchè crediamo di essere migliori e che i nostri scopi siano più alti. Il più delle volte è così. Abbiamo un retaggio antico e siamo molto orgogliosi. Fanno parte della storia della nostra Casa eminenti maghi, e non tutti oscuri come dicono le storie. Siamo persone concentrate sui nostri scopi e sul nostro futuro, e non abbiamo molto tempo per la conversazione.”

“Capisco”

E credo che capisse veramente visto il sorriso che mi rivolse, prima di tentare di marpionare qualche altra ragazza. Voltandomi osservai la porta della Sala Grande, in attesa di vedere il mio ragazzo che era se possibile, ancora più impegnato di me. Dovetti abbandonare l'idea di aspettarlo quando i rintocchi dell'orologio ci richiamarono al dovere. Un'altra mattinata senza parlargli! La giornata iniziata male stava davvero procedendo peggio.

 

La giornata era volata, a pranzo avevo avuto tempo di mangiare una cosa di corsa con mia sorella, senza aver modo di parlare per bene di quello che stava succedendo tra di noi. Sapevo che voleva aiutare Edward con Rose, ma non avevo ancora chiari i suoi progetti. Di contro io ero davvero oberata, al punto che i deliri di Lily – che continuava ad evitarci da quando eravamo tornate a scuola – iniziava a passare in secondo piano. Infondo sapevo che il problema era sempre e solo Scorpius. Quando e come fosse riuscita a risolvere la situazione sarebbe tornare in se e tutto sarebbe andato a posto. Dovevo solo pazientare per riavere indietro la mia migliore amica. Quella sera faceva freddo, fiocchi di neve sottili mulinavano nel vento, e mi strinsi maggiormente nel mantello mentre abbandonavo il galeone di Durmstrang. Avevo aiutato alcuni studenti con i loro compiti e ora non mi restava che tornare al castello. Notai un movimento alle mie spalle, lungo il sentiero che si inoltrava tra gli alberi, una piccola luce era apparsa, per poi scomparire tra le fronde. Mi morsi il labbro curiosa, strofinando le mani guantate alla ricerca di calore. Dovevo vedere cosa fosse? Il mio cervello mi diceva di tornare dritta al castello e di rimuovere quello che avevo appena visto, ma una parte di me – quella che era continuamente alla ricerca di risposte a domande che non pensavo nemmeno di essermi posta – desiderava capire cosa stesse succedendo. Silenziosamente deviai il mio percorso, addentrandomi al buio. In quel punto le torce che illuminavano il sentiero principale per il lago non facevano che una luce fioca e tremolante.

“Stiamo rischiando grosso Raiden! Non ho alcuna intenzione di perdere il posto o di mettere a rischio la vita dei miei studenti per permetterti di trovare una soluzione al tuo problema!”

“Dimentichi che so esattamente cosa succederà se falliamo Heinrick!”

Heinrick Rowan? Il mio professore di difesa contro le arti oscure e il preside di Durmstrang? Sapevo che Rowan aveva frequentato quella scuola, ma sapevo anche come fosse un tipo affidabile, al punto da essere nominato direttore della casa Grifondoro.

“Ci sono già gli Auror coinvolti, e tengono sotto controllo le intere prove, quindi non capisco in che modo tu sia coinvolto! Raiden immischiarsi è da folli! Se scoprissero che stai indagando da solo ci sarebbero ripercussioni per tutti.”

“E' stato un mio studente ad essere sfregiato lo scorso torneo...e sappiamo tutti e due cosa succederebbe se ci fossero altri incidenti durante questo! Si solleverebbero paesi interi! Parliamo della possibilità di scontri violenti. Zabini rischia il posto, e lo rischiamo anche tutti noi...ma è secondario! Rischiano i ragazzi...i miei e i tuoi oltre al fatto che non sappiamo chi ci sia dietro a tutto questo. Anche la McGrannit ha ricevuto minacce, così come Madame Maxime!”

“Anche io ne ho ricevute e te ne ho parlato! Ma PerMerlino! Non puoi ergerti a giudice e boia della situazione..ci sono delle leggi e noi dobbiamo agire attraverso esse”

Ero shockata! Il torneo era truccato? Qualcuno minacciava mio padre e la preside? Il ragazzo di Durstrang che si era fatto male? Chi voleva tensioni nel mondo magico? Per noi nati dopo la seconda grande guerra magica le cose erano state facili. Cresciuti in un mondo sereno non ci eravamo mai posti alcun tipo di problema, e ora, tutto il mio universo stava per essere travolto dalla scomoda verità. Feci un passo indietro spaventata da quello che stavo sentendo, rischiando di inciampare. I rumori molesti prodotti dai miei movimenti fecero voltare i due. Lo sguardo del Preside Vankerkoof mi trapassò e prima che potessi fuggire mi blocco immediamente.

“Inutile fuggire! Vieni avanti...ora!”

Il tono non ammetteva repliche e volente o nolente fui costretta ad obbedire. Gli occhi del professor Rowan si riempirono di inquietudine, mentre controllava in giro se oltre a me la loro conversazione avesse avuto o meno un pubblico.

“Come ti chiami?”

Alla domanda del preside intervenne il mio docente rispondendo al posto mio.

“Sophia Zabini, sua sorella Hélena ha un neo sotto l'occhio destro...sono gemelle”

“Zabini? Come il responsabile di questa pagliacciata?”

Raddrizzai le spalle, e nonostante l'ansia e la paura che provavo in questo momento mi trovai a rispondere con una voce così glaciale da spaventare me stessa.

“Si, sono Sophia Zabini, Blaise Zabini è mio padre e qualunque cosa vogliate fare ai suoi danni sappiate che ne pagherete le conseguenze!”

Feci un passo indietro, pronta a difendermi se necessario.

“Serpeverde?”

Riconobbe i colori della mia sciarpa, mentre con una mano guantata ne tastava la consistenza. Era così vicino da provocarmi un brivido d'ansia.

“Si, Signore”

“Quanto è importante l'incolumità di tuo padre ragazzina?”

“Molto”

“Raiden! Non vorrai coinvolgerla? E' solo una studentessa del quinto anno!”

“Piantala! Si vede lontano un miglio che questa faccetta d'angelo non avrebbe paura a sporcarsi le mani vero?”

Non sapevo cosa rispondere. Il professor Rowan ora tradiva una vera e propria preoccupazione, tanto da frapporsi tra me e l'altro uomo.

“Non ci provare a coinvolgere un mio studente!”

“Lasciamolo decidere a lei!” rivolse nuovamente la sua attenzione su di me “Allora Sophia, quanto sei disposta a sporcarti le mani? Tradire la tua scuola se si trattasse di salvare non solo il culo di tuo padre ma anche tutti noi?”

“Se mi promettete che non verranno coinvolti i miei e che mio fratello non subirà danni nel torneo sono disposta a fare quello che serve.”

Stava succedendo tutto così velocemente. Fino a pochi minuti prima stavo tornando al castello per stare un po' con Albus prima di dover tornare in dormitorio, e ora? Ora non sapevo nemmeno io cosa stesse succedendo. Sentivo l'adrenalina scorrere, permettendomi di non crollare.

“Allora ti faremo sapere cosa devi fare....ora torna al castello, e sappi se che dovessi dire a qualcuno di questa conversazione sarebbe la tua parola contro la nostra...e io sono davvero bravo con alcuni incantesimi..molto pericolosi sia per te che per i tuoi amici...”

Mi stava minacciando apertamente. Strinsi i pugni, imponendomi di non rispondere e di non mettermi a correre. Sentii la mano del professor Rowan posarsi sulla mia spalla, invitandomi dolcemente ad avviarmi verso la sicurezza del castello. Mi accompagnò per qualche metro.

“Non voltarti indietro Zabini, ti prometto che non ti farà del male, e che ne usciremo. Ora va!”

 

Appena fuori dal loro campo visivo avevo iniziato a correre, senza guardarmi indietro, fermandomi solo una volta raggiunto il corridoio dei sotterranei. Respiravo a fatica, le mani posate sulle ginocchia, cercando di calmare il battito impazzito del cuore. Sentivo le lacrime bruciare per il desiderio di uscire, fino a che una mano si posò gentilmente sulla mia spalla. Mi sentii sostenere da un braccio intorno alla vita, mentre venivo guidata gentilmente verso la sala comune e poi su per la scale. Non riuscivo a vedere oltre la cortina di lacrime che non ero più riuscita a trattenere.

“Sophia...cosa c'è?”

La voce di Albus mi riportò lentamente alla realtà. Mi fece sedere sul suo letto, togliendomi il mantello zuppo di neve, sostituendolo con una coperta. Prese le mie mani strofinandole dolcemente e soffiandoci per riscaldarle. Sentivo freddo, un freddo intenso e spietato che arrivava sino alle ossa. Avevo smesso di piangere non perchè non ne sentissi il bisogno ma perchè improvvisamente non ne avevo più la forza. Venni scossa da un brivido profondo, e solo l'abbraccio di Albus mi impedì di afflosciarmi come un sacco di stracci.

“Respira Sophia, va tutto bene, sei al sicuro...respira”

Ci vollero alcuni minuti perchè il mio respiro si regolarizzasse. Mi spinse leggermente all'indietro, facendomi sdraiare supina, con la testa sul suo cuscino. Tutto sapeva di lui, tutto mi faceva sentire al sicuro, protetta. Con gesti tranquilli e delicati fece passare le sue dita tra le ciocche dei miei capelli che via via si stavano asciugando. Era rimasto seduto accanto a me tutto il tempo. Voltando la testa la nascosi contro di lui, come a voler escludere tutto il resto. Non lo vidi estrarre la bacchetta dalla mia posizione, ma sentii distintamente la porta chiudersi con un incantesimo, prima che anche lui si sdraiasse accanto a me stringendomi, ancora tremante.

“Se non vuoi dirmi cosa sta succedendo non importa, ma...sei al sicuro ora, e non permetterò a nessuno di farti male.”

Non risposi immediatamente, stringendomi al suo corpo come se mi volessi perdere in lui. Ad occhi chiusi potevo ancora sentire su di me gli occhi del Preside Vankerkoof, le sue minacce alla mia famiglia. Ero cresciuta sentendomi intoccabile, e in un secondo tutto il mio mondo era stato minacciato da qualcosa di insondabile. Mio padre, la sua carriera, mio fratello e anche Albus. Helena. Mi irrigidii nel suo abbraccio. Dovevo allontanarmi, dovevo evitare che si facesse male per proteggere me.

“Io...devo andare”

Feci per alzarmi ma mi trattenne, obbligandomi a incontrare il suo sguardo.

“Non ti ho mai vista piangere, non ti ho mai vista tremare...qualunque cosa sia successa, qualunque cosa tu abbia fatto a me non interessa. Sarò anche solo il figlio del grande Harry Potter, la brutta copia, ma posso e voglio stare con te! Puoi andartene, far finta che non sia successo nulla, puoi anche chiedermi di non preoccuparmi, ma io ci sarò sempre.”

Quelle parole ebbero l'effetto di un detonatore, e tutta la paura di poco prima sembrò amplificarsi. Sentivo il mio cuore scoppiare d'amore e di terrore nello stesso momento.

“Tu non capisci...”

“Posso provarci...ma devi fidarti di me...”

Più scuotevo la testa, più la sua presa su di me si faceva dolce, e gentile. Non mi stava più trattenendo, ma ero io che non riuscivo a lasciarlo. Quasi al rallentatore si sporse verso di me, posando le labbra sulle mie. Voleva essere un bacio dolce e tenero ma sull'onda di tutte le emozioni che si agitavano dentro di me un piccolo assaggio si trasformò in un banchetto. Era uno scambio selvaggio e disperato allo stesso tempo, il mio respiro che si confondeva con il suo. Quel bacio mi stava spogliando delle mie paure rivestendomi di passione e di desiderio. Non avevo mai provato nulla di simile, non avevo mai sentito una tale tensione tra di noi. Mi piaceva, mi era sempre piaciuto, ma mai nella mia vita avrei immagino di volere qualcosa con la stessa intensità con cui lo desideravo in quel momento momento. Le sue mani gentili eppure possessive disegnavano il profilo del mio corpo, fermandosi in una stretta decisa sui miei fianchi. Le mie invece si erano insinuate sotto la sua camicia, e con i polpastrelli potevo sentire la sua pelle tiepida e il contrarsi dei sui muscoli. Un gemito morì nella gola di entrambi e solo allora, con un verso strozzato mi allontanò di qualche centimetro da se. Il viso di Albus era il ritratto della tensione e della sofferenza.

“Non ora, non perchè non ti voglia, o non ti desideri come l'aria che respiro, ma non meriti che la tua prima volta sia in un dormitorio, con la porta chiusa a chiave e i nostri amici qui fuori....e poi sei sconvolta.”

“Io non...”

L'indice disegnò lentamente il mio labbro inferiore, portandomi al silenzio.

“Fino a pochi minuti fa tremavi, e io voglio solo che tu stia bene. Affronteremo una cosa alla volta...insieme...”

Rimanemmo sdraiati, vicini, i suoi occhi sondavano i miei e le sue mani mi accarezzavano dolcemente. Mi sentivo pervasa da un senso di profonda intimità con quel ragazzo che si mostrava così freddo e misurato con tutti, ma che con me aveva dimostrato delicatezza e comprensione. Non aveva insistito con le domande, non in quel momento, dandomi il tempo di assorbire l'ansia e la paura. Mi abbraccio, posando il mento sui miei capelli e di rimando mi trovai a nascondere il volto nell'incavo del suo collo. Gli posai un bacio sulla base della gola, per poi divincolarmi lentamente per rialzarmi.

“Devo andare ora....grazie”

Si mise a sedere, passandosi una mano nei capelli scuri scomposti, sorridendomi e facendo lo stesso ai miei.

“Non ringraziarmi...mai...”

La sua espressione si fece imperscrutabile nello scendere le scale per accompagnarmi alla porta del dormitorio femminile. Non c'era nessuno per la scale in quel momento, anche se potevo sentire le voci di mio fratello e di quanti Albus aveva sfrattato dalla stanza.

“Soph, qui dentro sei al sicuro ok? Non ti chiederò cosa è successo ora...ma ne parleremo domani con calma, quando avrai riposato. Questi sotterranei sono la tua casa, e nessuno che non sia un serpeverde può entrare qui dentro...e nonostante quello che si dice di noi, siamo un gruppo compatto. Non hai nulla da temere quindi riposa tranquilla...”

“Ok...”

Non riuscivo a dire nulla. Sentivo un groppo serrarmi la gola pur comprendendo la verità nelle parole di Albus. Potevano minacciarmi, potevano minacciare la mia famiglia, ma non mi sarei piegata. Potevo trovare la forza di resistere e ci sarei riuscita: non ero sola. Mi sporsi per baciarlo e per abbracciarlo di nuovo, comprendendo nel profondo del mio essere il significato della parola affetto. Certo non mi era mai mancato da parte della mia famiglia o da parte di Lily, ma con Albus era diverso. Non era mio fratello e nemmeno la mia migliore amica.

“Ora vai a riposare e tranquilla...sono tutti a quella pallosa festa delle rune. Ti ho visto piangere solo io e pochi altri...e nessuno farà domande, tranne me.”

“Lo so...e ti prometto che parleremo...solo ho bisogno di capire come affrontare la cosa prima di discuterne con te..”

Temporeggiavo ma sostanzialmente stavo dicendo la verità. Mi fidavo solo di Albus in quel frangente. Lui era abbastanza forte ed equilibrato per aiutarmi, e soprattutto non era coinvolto in prima persona nel torneo. Non avrei mai rischiato di aggravare la situazione di Edward o di Lily. Inconsciamente avevo già preso la mia decisione.

“Buonanotte Zabini...ora va”

Mi spinse dolcemente verso la porta e con il volto ancora arrossato mi voltai di scatto stringendolo.

“Ti voglio bene Potter...”

Lo sentii irrigidirsi un secondo, per poi rilassarsi continuando a sorridere e questo mi bastò per avviarmi a letto un po' meno terrorizzata e un po' più tranquilla.

Aveva ragione Albus, lì dentro nessuno avrebbe potuto farmi del male, e domani avrei avuto modo di trovare il modo di proteggere coloro che amo e di proteggere me stessa.



 



 

SPAZIO PERSONALE:
Rieccomi a voi con un nuovo capitolo! In primis colgo l'occasione per ringraziare quanti hanno letto la storia e l'hanno inserita tra le preferite e le seguite. Mi fa davvero tanto piacere che troviate il tempo per leggermi! In secundis un grazie enorme a quanti di voi mi hanno recensito. Sapere le vostre opinioni è sempre molto impotante per me quindi davvero GRAZIE! Tornando al capitolo, siamo ancora profondamente legati alla tematica di quello precedente...iniziano a delinearsi le prime nuvole all'orizzonte e presto ci saranno altre rivelazioni. Per chi invece sta attendendo il ritorno di Scorpius e Lily sappiate che non ci sarà da attendere troppo! Ho anche deciso di aggiungere qui di seguito (e anche per i prossimi capitoli), una breve panoramica dei personaggi. Una sorta di scheda personale perchè la mia storia è iniziata tanti anni orsono e quindi alle volte inserisco personaggi che non si incontrano da diversi capitoli, pubblicati molto tempo fa! Detto questo, grazie a tutti e al prossimo aggiornamento!


 



GUIDA AI PERSONAGGI:

Sophie Zabini: 15 anni, Serpeverde. Ha i capelli corvini (eredità paterna), portati a caschetto e gli occhi verdi. Figlia minore di Blaise, sorella di Edward, è tra le migliori amiche di Lily nonché sua compagna di dormitorio. Vive quasi in simbiosi con la gemella Hélena, anche se diversamente da lei appare più sicura e tende a stare maggiormente per i fatti suoi. Desidera lavorare nella cooperazione magica come il padre. Esce da prima di Natale con Albus Potter.

Hélena Zabini: 15 anni, Serpeverde. E' la gemella di Sophie, ma nonostante sia pressochè identica fisicamente (le distingue un piccolo neo sotto l'occhio) ha un carattere un po' diverso. E' molto espansiva ma nasconde le sue emozioni dietro una finta civetteria e una sorta di pacata arrendevolezza. Ha tirato fuori un carattere combattivo e competitivo per conquistare Christopher Nott, con il quale fa coppia da un po'. E' un genio nell'uso delle Rune, e vorrebbe diventare una traduttrice lavorando nel ramo della magia sperimentale.

Heinrick Rowan: 34 anni, ex studente di Durmstrang e di Hogwarts. Insegna da 5 anni Difesa contro le Arti Oscure ad Hogwarts, è ha un discreto seguito di giovani studentesse innamorate grazie ai suoi occhi color ambra e al fascino dato dalla sua apparente scontrosità. E' il direttore della Casata di Grifondoro ed è molto attento al benessere dei suoi studenti. E' figlio di un mago inglese e di una strega di origini tedesche. E' stato anche compagno di scuola di Raiden Vankerkoof, attuale giovanissimo preside di Durmstrang.

Raiden Vankerkoof: 35 anni, preside dell'Accademia di Durmstrang. Pur essendo molto giovane si è costruito in patria una fama di uomo inflessibile, che lo ha portato a ricoprire il ruolo di preside. E' considerato uno dei maghi più affascinanti in circolazione dal Settimanale della Streghe. Il settimanale gli ha più volte dedicato la copertina. Biondo, e dagli occhi glaciali è un individuo che non ispira alcuna simpatica, ma è molto legato a suo excompagno, ora insegnante a Hogwarts.

Aleksander Krum: 17 anni, studente di Durmstrang, è il figlio maggiore di Viktor Krum. E' un abile giocatore di quiddich anche se non ha mai raggiunto i livelli del padre. Figlio d'arte, sfrutta spesso la notorietà del padre, ora allenatore della nazionale Bulgara, per far colpo sulle ragazze. Pur non essendo particolarmente bello, risulta avere un certo fascino.

Albus Severus Potter: 17 anni, Serpeverde. Se fisicamente assomiglia molto al padre – ha ereditato gli occhi di sua nonna Lily – caratterialmente è maggiormente riflessivo e razionale. E' molto ambizioso e da sempre cerca di farsi valere dimostrando le proprie capacità e il proprio cervello. E' molto puntiglioso, qualità/difetto che vale le prese in giro da parte del resto della famiglia. Ha un buon rapporto con il fratello e con la sorella, ma tende a stare per conto suo. Il suo migliore amico e compagno di stanza è Scorpius Malfoy. Con Edward Zabini e Christopher Nott formano il quartetto del sesto anno e sono molto legati fin dall'infanzia.

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