I sogni dei draghi

di Chiaramor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capelli ***
Capitolo 2: *** Tra ghiaccio e fiamme ***
Capitolo 3: *** Dovere e necessità ***
Capitolo 4: *** L'inverno sta arrivando ***
Capitolo 5: *** La battaglia della Barriera ***
Capitolo 6: *** Tre draghi per tre Targaryen ***



Capitolo 1
*** Capelli ***


Faceva caldo, Jon lo sentiva. Riusciva a sentire il sole bollente sulla sua faccia. L'aria era secca e non c'era umidità. Aveva bisogno di bere. Si guardò attorno per cercare un pozzo, ma la pesantezza dell'aria gli impediva di vedere bene. Sbatté le palpebre più volte e si sforzò di guardare. C'era solo terra, sole, afa...

Improvvisamente vide.

Vide lontano, all'orizzonte, una città enorme e maestosa. E in piedi, in cima alla torre principale, vide la figura di una donna. Un ragazza, non troppo alta, che portava un vestito blu. Stava dritta e guardava la terra davanti a sé. Jon l'osservò a lungo e ciò che più lo colpì di lei furono i suoi capelli: capelli lunghi e di color argento. Lucenti e bellissimi. Jon non ne aveva mai visti di così. Era affascinato da lei, dai suoi occhi chiari, di un colore che sembrava viola, dal suo sguardo fiero e dalla sua bellezza. Poteva rimanere lì ad ammirare per ore quella ragazza misteriosa.

Di colpo però si rese conto di sapere. Non riusciva a capire come, ma era perfettamente sicuro di conoscere l'identità di quella ragazza. Lei era Daenerys Targaryen, Nata dalla Tempesta. Era la Madre dei Draghi.

Jon aprì gli occhi: il sogno era finito. Intorno a lui solo freddo, neve, bruti, e morte.


*
 

Daenerys si era svegliata con una strana sensazione. Era successa una cosa quella notte e aveva bisogno di parlarne con Jorah, il suo consigliere.

“Jorah, sei mai stato in luogo tutto bianco, freddo, con un'aria così ghiacciata da tagliare la faccia?”

“Quello che stai descrivendo, mia khaleesi, è il Nord, la terra oltre la Barriera.”

“Il luogo dove vissero i primi uomini, i bruti e gli Estranei?”

“Dove tuttora vivono i bruti e gli Estranei, temo. Come mai questa domanda khaleesi?”

“Questa notte ho sognato di quel luogo e di un ragazzo con i capelli scuri che tremava davanti ad un fuoco. Indossava una pesante pelliccia bianca così come anche gli altri vicino a lui. Il ragazzo mi sembrava profondamente preoccupato. Cosa significa questo sogno per te Jorah?”

“Forse è stata una visione del futuro khaleesi, la tua magia diventa sempre più forte. 
Il Nord è da sempre un luogo pericoloso, ma a difendere il nostro mondo dalle insidie del Nord ci sono i Guardiani della Notte, uomini che...”

“So bene chi sono i Guardiani della Notte e qual è il loro compito.”

“Certo khaleessi, non volevo offenderti con la mia spiegazione.”

“Non c'è nulla che possa fare ora, aspetterò questa notte e il mio prossimo sogno. Forse tutto allora troverà una spiegazione.”

Daenerys si allontanò, continuando a pensare a quel ragazzo e al suo sguardo, seguita a distanza dai suoi tre draghi.

Jorah la guardò. Ecco un'altra preoccupazione che andava ad occupare la mente della sua khaleesi. Avrebbe voluto potersi assumere lui il peso di tutto, ma sapeva che Daenerys era una donna forte e che avrebbe continuato ad agire per conto suo. Era per questo che l'ammirava. Era per questo che l'amava.




Angolo autrice:
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction su GoT. So che come primo capitolo non è molto lungo, ma serve a introdurre la storia e spero che possa interessarvi abbastanza da continuare a leggere anche i prossimi capitoli.
I commenti e le recensioni sono sempre ben accetti! 
A presto.

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Capitolo 2
*** Tra ghiaccio e fiamme ***


 

Jon era seduto attorno al fuoco. Guardava le fiamme davanti a sé e ripensava al suo sogno, alla ragazza con i capelli color argento. La Madre dei Draghi...quanto gli avrebbero fatto comodo dei draghi in quel momento!
Prima d'ora non aveva mai fatto un sogno così vivo. Riusciva ancora a ricordare la sensazione del sole sul suo viso. Si domandava se l'avrebbe sognata ancora, sperava con tutto il suo cuore di sì.

“Ecco Jon Snow, col suo solito sguardo perso, che fissa il vuoto. Cos'è Jon Snow, stai pensando a qualche ragazza al di là della Barriera?”

Ygritte si sedette vicino a lui e Jon le sorrise. Era felice di averla accanto, lei rendeva la guerra e la marcia più sopportabile, anche se non tollerava il modo in cui lo prendeva sempre in giro.

“Solo solo un po' stanco e preoccupato. Questa notte non ho dormito bene, tutto qui.”

“Ci credo che non hai dormito questa notte Jon Snow. Eri con me, non ti ricordi?”

Le labbra di Jon si aprirono in un sorriso ma Ygritte le chiuse subito con un bacio.

 

Due ore dopo Jon si svegliò. Era sudato e nudo, abbracciato a Ygritte, ma non era a lei che pensava in quel momento. L'aveva sognata di nuovo. Aveva sognato Daenerys. Questa volta però lei non era sola. Jon non riusciva ancora a crederci ma vicino alla ragazza aveva visto tre bellissimi draghi. Erano della creature maestose, magnifiche. Ancora piccoli ma già in grado di incutere terrore. Jon però non ne aveva avuto paura anzi, ne era rimasto affascinato. E così i draghi esistevano davvero, Daenerys era veramente la Madre dei Draghi.

 

*

 

Daenerys si trovava di nuovo oltre la barriera. Attorno a sé vedeva fuoco e morti. C'erano dei corpi di uomini con pesanti pellicce nere, altri invece ne indossavano di bianche. La neve fredda e bianca appariva rossa. Quello era ciò che rimaneva di una battaglia. Sangue e morti. Daenerys sperava che il ragazzo con i capelli scuri non si trovasse fra quei corpi. Si guardò attorno per cercarlo, ma quello che vide non fu il giovane del suo sogno. Fu qualcosa di terribile. Esseri pallidi, quasi di ghiaccio, che emanavo freddo e morte. Si stavano alzando da terra. Daenerys non riusciva a crederci. I morti iniziarono a rialzarsi uno ad uno e a guardarsi con i loro occhi vuoti e freddi. Gli Estranei, i Non-Morti. Daenerys sapeva chi erano. Il ragazzo del sogno era in pericolo. Ma non solo lui, tutto il mondo che conosceva lo era.

 

Daenerys si svegliò di soprassalto e corse subito da Jorah. Lo trovò nella sua tenda, ancora mezzo addormentato.

“Io li ho visto, dobbiamo fare qualcosa, siamo tutti in pericolo!”

“Visto chi mia khaleesi?”

“Gli Estranei, i Non-Morti. Li ho visti nel Nord, nel mio sogno. Gli uomini della barriera non riusciranno mai a fermali, dobbiamo andare ad aiutarli!”

“Andare nel Nord mia khaleesi? Non è li che siamo diretti. Non è lì che si trova Approdo del Re. Non possiamo rimandare ancora la nostra marcia, i tuoi nemici non aspetteranno te per rubarti il trono.”

“Se non li aiutiamo non ci sarà nessuno per cui essere regina, ser Jorah. Come regina ho il dovere di proteggere il mio popolo e quello che c'è al Nord è un enorme minaccia.”

“Vuoi farlo per salvare il popolo o il ragazzo del tuo sogno mia khaleesi?”

“Non osare parlarmi così un'altra volta ser Jorah!”

“Scusami khaleesi, intendevo solo dire che non possiamo permettercelo. Inoltre il Nord è troppo lontano, non arriveremmo mai in tempo per salvarli.”

“Non sto chiedendo il tuo parere ser Jorah, volevo solo informarti sui miei piani. Ormai ho desiso. Marceremo verso Nord liberando le città che incontriamo, ma senza perdere troppo tempo. In questo modo amplierò il mio esercito e arrivati alla Barriera saremo in grado di combattere. Vai a dire agli altri che ci mettiamo in marcia. E trova delle navi, abbiamo un mare da attraversare.”

“Come desideri mia khaleesi.”

Jorah abbassò la testa in segno di rispetto e uscì dalla tenda con la consapevolezza che la Daenerys che conosceva si stava allontanando sempre più da lui.

 

 

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Capitolo 3
*** Dovere e necessità ***


La battaglia era iniziata da qualche ora ormai. I non-morti, fra cui Jon riconobbe sia bruti che corvi, sembravano non finire mai.
Jon si fermò un attimo. Non ce la faceva più, era sfinito. Si guardò attorno e vide corpi morti, mutilati e sangue. Tanto sangue e fuoco. Per la prima volta dopo tempo Jon aveva caldo. Ma non un caldo rassicurante, un caldo soffocante. Tutto bruciava attorno a lui, perfino la neve.
Jon lo sapeva, non sarebbero mai riusciti a sconfiggerli, l'unico modo per sopravvivere era scappare. O per lui, per loro, ci sarebbe stata solo la morte.
Per un momento l'idea di morire gli sembrò accettabile. Avrebbe potuto rivedere suo padre così, il grande Eddard Stark, un padre che aveva amato con tutto il cuore ma al cospetto del quale si era sempre sentito inferiore. Il pensiero passò poi alle sorelle. Arya e Sansa. Non sapeva più nulla del loro destino. Ah, la piccola Arya! Quanto gli mancava la sua sorellina guerriera. Sperava che fosse viva e che lo fosse anche Sansa.
Il ricordo si spostò sul piccolo Bran, su Rickon e su Grande Inverno. Una casa che non era mai stata del tutto sua. Ora era Robb il Lord di Grande Inverno. Il suo fratellone, il suo modello. Per tutta la vita aveva cercato di essere come lui e di farsi apprezzare. E Robb lo aveva sempre ricambiato. Anche se non erano del tutto fratelli, Robb gli aveva sempre voluto bene e Jon lo adorava per questo. Gli mancava e avrebbe voluto essere al suo fianco durante la guerra, vicino alla sua famiglia. La sua famiglia. Se voleva rivederla doveva rimanere in vita e impedire agli Estranei di oltrepassare la Barriera. Da soli i bruti però, Jon lo sapeva, non potevano farcela.

“RITIRATA!!! Non possiamo sconfiggerli! Dobbiamo rifugiarci sulla Barriera, i corvi ci aiuteranno!”

 

*
 

Daenerys era spaventata e preoccupata. Il ragazzo con i capelli scuri si trovava nel mezzo di una battaglia. Combatteva con coraggio, ma guardandolo si vedeva che la sua mente era lontana mille miglia dalla battaglia. Come poteva aiutarlo? Cosa poteva fare lei per salvare lui e tutti gli altri?
Daenerys si guardò attorno e capì: fuoco. Per sconfiggere i non-morti serviva il fuoco. E lei il fuoco ce lo aveva.
Era arrivato il momento di svegliarsi.

 

“Ser Jorah, so come fermare i non-morti!”
“Con il fuoco mia khaleesi..”
“Cosa?! Lo sapevi e non mi hai detto nulla? Noi dobbiamo aiutarli! Io sono la Madre dei Draghi, io ho il fuoco!”
“Sono tre giorni che siamo in viaggio lungo il mare stretto mia khaleesi, tra non molto arriveremo sulla terra ferma. Dobbiamo andare a sud, dove il popolo ti è fedele e poi marciare verso Approdo del Re.”
“Non è lì che siamo diretti ser Jorah! ORA BASTA. Io sono la khaleesi, io do gli ordini! Andremo a Nord. Se non ti va bene te ne puoi sempre andare, non ho più bisogno di te come consigliere. Penso che lord Barristan mi sia molto più fedele di te...”
“Io ti ho sempre servito! Non perchè qualcuno me l'aveva imposto, ma per mia scelta. Ho messo la tua vita e la tua sicurezza davanti alla mia. Il compito di un consigliere non è quello di dare ragione al suo re, ma è appunto quello di consigliarlo. Se non accetti questo fatto non sei pronta per diventare regina, mia khaleesi.”
“Lo so che ti devo la mia vita ser Jorah. E so anche che ho bisogno di te. Ma devi credermi, questa non è un'azione avventata. Io ho VISTO, noi possiamo sconfiggere i non-morti. Fidati di me ser Jorah e combatti al fianco della tua regina.”
“Ti seguirò sempre mia khaleesi.”

 

*
 

Eccolo finalmente. Castello nero era davanti a lui. Ora doveva solo riuscire ad entrarci senza farsi ammazzare. Non aveva idea di come sarebbe riuscito a far convivere corvi e bruti, ma per il bene del suo mondo avrebbe trovato un modo.
“Maestro Aemon, Sam! Sono Jon Snow, aprite il cancello, dobbiamo entrare. Gli estranei e i non-morti stanno arrivando!”
Jon non aveva osato sperarci fino in fondo, ma il cancello si aprì.
“Sam!”
Jon corse incontro al suo amico e lo abbracciò.
“Oh Jon, io lo sapevo che eri ancora vivo! Ho sempre ripetuto a Gilly che saresti tornato.”
“Sono davvero felice di rivederti amico, ma ora dobbiamo preparare le nostre difese. Maestro Aemon, Mance, corvi e bruti devono collaborare!”

 

*

 

Daenerys era seduta sul ponte della nave. Guardava verso l'orizzonte, sperando di arrivare a riva il più presto possibile, e accarezzava i suoi figli. Drogon, Viserion e Rhaegal. I suoi draghi stavano crescendo in fretta ed era sempre più difficile addomesticarli. Ma lei sapeva che per loro sarebbe stata sempre una madre. Poteva fidarsi dei draghi e ora aveva davvero bisogno di loro. Daenerys ne era consapevole, il suo esercito non sarebbe mai riuscito ad arrivare in tempo alla Barriera. Per aiutare il ragazzo con i capelli scuri c'era solo una cosa che poteva fare in quel momento. Doveva separarsi dai suoi draghi.
“Figli miei, dovete volare il più velocemente possibile verso Nord. Dovete salvare il ragazzo dei miei sogni e uccidere tutti quelli che vogliono fargli del male. Andare ora!”
Era doloroso separarsi dai suoi figli, ma necessario. Mentre li guardava allontanarsi Daenerys non poté fare a meno di piangere.

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Capitolo 4
*** L'inverno sta arrivando ***


Sam, Gilly, Jon e Ygritte erano seduti ad un tavolo nella cucina di Castello Nero. Gilly teneva in braccio il piccolo Sam che non riusciva ad addormentarsi. Era agitato come tutti loro, perchè ormai era chiaro: l'Inverno stava arrivando.

“Jon, io li ho visti. Un esercito di Estranei è impossibile da sconfiggere. Loro... loro sono esseri alti, vitrei. E freddi. Ti fanno sentire il freddo dentro. Mi dispiace dirlo ma non credo che ce la faremo. I Guardiani e i bruti non possono sconfiggerli.”

Sam abbassò lo sguardo e accarezzò la mano del piccolo. Quanto avrebbe voluto poter diventare il suo eroe, riuscire a salvare lui e Gilly. Ma lui non era un eroe. Era solo un codardo.

“Noi siamo un esercito, i bruti non mollano, combattono e vincono. E dopo aver sconfitto gli Estranei elimineremo anche tutti i corvi.”

Ygritte parlò con voce dura, ma Jon vide un sorriso sulle labbra della ragazza. Non diceva sul serio, o almeno lui lo sperava.

“Cos'è Jon Snow, perchè mi fissi? Non sei abituato a sentire una donna parlare ad alta voce? Sono troppo diretta rispetto alle tue lady?”

Jon si sentiva rassicurato, Ygritte almeno aveva mantenuto il suo solito spirito. Sam invece gli pareva proprio senza speranza.

Jon fece segno a tutti di avvicinarsi e parlò a bassa voce.

“Ascoltate, so che per voi sarà difficile da credere ma dovete fidarvi. Io SO che possiamo vincere.”

“Tu non sai nulla Jon Snow.”

“Non sto scherzando! Io...Io ho fatto dei sogni. Ho sognati tre draghi. Tre draghi che sputano fuoco. E sento che loro ci salveranno.”

“Io eri notte ho sognato un cavallo. Questo vuol dire che il cavallo ci salverà?”

“Lascialo parlare! Se Jon dice che è vero io gli credo. Non hai visto altro nel tuo sogno?”

“Ho visto un esercito. Non so di quante migliaia di uomini, ma so che stanno marciando verso Nord. Stanno venendo qui per noi e lei ci salverà.”

“LEI chi?”

“Io.. io sono quasi sicuro che si tratti di una Targaryen. Daenerys Targaryen, la Madre dei Draghi.”

“Jon Snow che sogna una ragazza...ti sei già innamorato di lei?”

“Questo non importa adesso! Vi sto dicendo che non siamo soli, che loro verranno ad aiutarci. Io lo so.”

“Te l'ha detto la tua lady che stanno arrivando o hai immaginato tutto da solo? Non è così che si vince una guerra. Io non aspetto che qualcuno venga a salvarmi, non sono una femminuccia come te Jon Snow.”

Ygritte si alzò e andò via furiosa.

 

 

*

 

 

Finalmente erano arrivati. Daenerys si guardava attorno e ammirava le Terre Occidentali. Faceva freddo lì. Non il freddo di morte che aveva visto nei suoi sogni sul ragazzo con i capelli scuri, ma era comunque un freddo a cui non era abituata.

“Ecco mia khaleesi, ti ho portato un mantello così non avrai freddo.”

“Grazie ser Jorah. Quanto è distante da qui la Barriera? Non possiamo perdere tempo.”

“Due settimane di marcia mia khaleesi. C'è una città qua vicino, gli abitanti ti sono fedeli. Possiamo fare provviste e chiedere informazioni sul misterioso ragazzo dei tuoi sogni. Per la tua incolumità.”

Daenerys sorrise a ser Jorah. Era stata molto dura con lui ultimamente, ma questo non significava che non gli fosse riconoscente. Lui le aveva salvato la vita innumerevoli volte, si preoccupava per lei ed era un ottimo consigliere. Non avrebbe mai ottenuto un esercito senza il suo aiuto. Da quando suo fratello era morto ser Jorah era diventato la sua famiglia, a metà fra un padre e un fratello maggiore. Era normale che discutessero a volte.

 

 

Dopo qualche ora di viaggio Daenerys e il suo esercito arrivarono alle porte di un villaggio. Videro un uomo che portava un pesante cesto sulle spalle dirigersi verso di loro.

“Uomo, inchinati di fronte alla Madre dei Draghi, la khaleesi Daenerys Targaryen.”

“Ser Jorah, non è necessario!”

L'uomo s'inchinò e quando rialzò lo sguardo aveva quasi le lacrime agli occhi.

“Mia regina, ti stavamo aspettando da tempo. Tu sei la sola degna di sedere sul Trono di spade. Come posso servirti?”

“Dimmi cosa sai sulla Barriera. Cosa sta succedendo lì?”

“Oh mia regina, come usano dire gli uomini del Nord l'Inverno sta arrivando. Ho sentito voci su un re oltre la Barriera, di scontri su bruti e Guardiani della Notte e....”

“Continua!”

“Voci dicono che gli Estranei siano tornati. Se questa è la verità non c'è più speranza per noi mia regina. Da soli i Guardiani non possono sconfiggerli.”

“Non saranno soli, perchè è lì che mi sto dirigendo. Ora dimmi, sai di un ragazzo con i capelli scuri, credo un nobile di nascita, che fa parte dei Guardiani della Notte?”

“Ce ne sono molti mia regina, nobili caduti in disgrazia o ripudiati. Oppure figli bastardi, come quel Jon Snow...”

Eccolo. Appena l'uomo pronunciò il nome lei seppe: il ragazzo dei suoi sogni era questo Jon Snow. Solo pronunciare il suo nome la faceva sentire bene.

“Jon Snow...ser Jorah, cosa sai su Jon Snow?”

“E' il bastardo di Eddard Stark, lord ormai defunto di Grande Inverno mia khalessi.”

“Figlio di uno Stark...non so perchè ma mi sembra strano. Non importa, finalmente so il suo nome. Jon Snow, sto arrivando. Ser Jorah ripartiamo subito, dobbiamo metterci in viaggio e arrivare al più presto. Spero che i miei draghi nel frattempo siano già al suo fianco.”

 

 

Dopo tre giorni di viaggio Jorah si sentiva molto stanco. Le lunghe cavalcate non facevano più per lui ormai.

“Ser Jorah, non riesci a tenere il passo della nostra khaleesi?”

“Lord Barristan! E' un onore cavalcare al tuo fianco.”

“Immagino che anche cavalcare al fianco di Daenerys sia un onore per te, o forse qualcosa di più. Molti consiglieri si innamorarono della loro regina, ma le cose finiscono mai bene per loro ser Jorah...”

“Daenerys è la mia regina, nulla più. Ha la mia vita e la mia devozione. Come anche la tua immagino.”

“Certo, ma io non la guardo nel modo in cui la guardi tu. Non è solo per onore che hai smesso di essere la spia dei Lannister, ma è per amore. Non devi nasconderlo a me.”

Jorah fermò il suo cavallo davanti a quello di lord Barristan.

“Daenerys è una regina. E' solo una ragazza, che io ho giurato di servire. L'amore non ha nessuna importanza quando si sta combattendo per un regno.”

Lord Barristen sospirò e guardò ser Jorah allontanarsi. Era sicuro che per lui purtroppo non ci sarebbe stato nessun lieto fine.

 

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Capitolo 5
*** La battaglia della Barriera ***


 

La battaglia per la Barriera era iniziata. I non-morti e gli Estranei erano arrivati a Castello Nero prima dell'alba, silenziosi e quasi invisibili. Corvi e bruti però li stavano aspettando e avevano già acceso i primi fuochi. Sam, Jon e Ygritte si trovavano in cima alla Barriera e guardavano dall'alto l'avanzata dei nemici.

“Jon, non so se le lame che ho trovato sotto terra siano abbastanza per fermare gli Estranei. Io...io non voglio morire oggi.”

“Molte persone moriranno oggi Sam. Ma non è per la salvezza della nostra vita che combattiamo questa guerra, lo facciamo per le nostre famiglie, per tutte le casate delle Terre Occidentali. E' per Gilly e per il piccolo Sam che devi tenere duro.”

“Nulla di quello che hai detto è vero Jon Snow. Tu combatti solo per la tua lady dai capelli d'argento, io invece combatto per la mia gente.”

“Ygritte non è il momento. Quando arriveranno i draghi capirai che LEI ci salverà e...”

Il suono di un corno impedì a Jon di finire la frase. Era arrivato il momento di scendere e combattere.


 

Dopo alcune ore era evidente che bruti e corvi avrebbero perso la battaglia. Il loro numero era quasi dimezzato e quelli che non erano stati uccisi dai nemici erano morti bruciati vivi dai fuochi che si spargevano per tutto Castello Nero.
Jon aveva caldo ed era sudato, eppure sotto le scarpe sentiva la neve fredda. Di fianco a lui Ygritte aveva finito le riserve di frecce e ora si difendeva solo con un bastone. Jon era preoccupato per lei e per tutti loro. I draghi non erano ancora arrivati e il giovane Snow stava iniziando a dubitare dei suoi sogni. “Ti prego Daenerys Targaryen, Madre dei Draghi, abbiamo bisogno del tuo aiuto!”
Jon continuava a ripetere mentalmente questa preghiera, come per darsi forza. Come se sperasse che Daenerys potesse sentirl...

“AHHHH!”

Ygritte! Jon corse da lei, che nel frattempo si era accasciata a terra. La prese in braccio e vide che la sua pelliccia era già piena di sangue: aveva una freccia nel petto.

“Ygritte tranquilla, tranquilla. Non..non è grave, io...”

“Tu.. tu non sai nulla Jon Snow. Io invece so, so che sto morendo.”

“Mi dispiace.”

“Non farlo. Sto morendo fra le tue braccia, è la più dolce delle morti per me.”

Jon non riuscì a trattenere le lacrime. Si mise ad accarezzarle la testa e a guadare per l'ultima volta il viso della giovane donna che aveva cambiato la sua vita. Ygritte aveva gli occhi spalancati, come sorpresa, e guardava il cielo. Sorrise.

“Guarda Jon Snow! Sono...sono bellissimi.”

Jon alzò la testa e rimase senza parole. I draghi. I draghi erano arrivati! Riportò il suo sguardo su Ygritte per dirle che finalmente c'era speranza, ma gli occhi che incontrò furono occhi ormai spenti e senza vita.

 

*

 

Daenerys e il suo esercito stavano marciando verso Nord. Erano quasi arrivati a Grande Inverno quando lei sentì qualcosa. Lo sentì nella sua testa e nel suo stomaco. Era il dolore di qualcun altro che lei sentiva come se fosse suo. Capì subito: la battaglia era iniziata e Jon Snow stava soffrendo.
Ser Jorah le si affiancò.

“Tutto bene mia khaleesi?”

“Sì, ser Jorah, ma facciamo in fretta. Aspetta. Che città è quella laggiù, tutta bruciata?”

“Quella è ciò che rimane di Grande Inverno, la città degli Stark e del ragazzo dei tuoi sogni.”

Daenerys guardò la desolazione attorno a lei. Tutto era bruciato e in rovina. Riuscì però a vedere fra le macerie un ramo bianco, ancora in fiore. Si avvicinò.

“Questo mia khaleesi è l'albero-cuore di Grande Inverno.”

Daenerys lo toccò e le sembrò di aver visto, solo per un frammento di secondo, Jon Snow con in braccio una ragazza morta. Provò a ritoccare l'albero ma non successe nulla.

“Possiamo fermarci qua e riposare. Domani partiremo presto.”


 

Daenerys non si trovava a Grande Inverno, ma molto più a nord. Guardava lo scenario di una battaglia dall'alto, come se stesse volando. Vedeva solo fuoco e sentiva che lei era fuoco. Tutto ciò poteva essere solo opera dei draghi, dei suoi figli. Si sentì orgogliosa e sollevata. Ora lo sapeva, la battaglia era finita e Jon Snow era ancora vivo.

 

*

 

Jon si svegliò. Aveva un tremendo mal di testa e un dolore fortissimo ad un braccio. Anche il suo cuore soffriva, a causa della morte di Ygritte. Eppure era ancora vivo, così come Sam e pochi altri guardiani della notte. Avevano vinto. Non per merito loro, Jon lo sapeva, ma grazie ai draghi. Tre maestosi e terribili draghi che ora riposavano solo qualche metro fuori da Castello Nero.
Appena uscito nel giardino del castello Jon sentì che qualcosa era cambiato: non aveva più freddo. Su di lui soffiava un leggero vento fresco, ma non paragonabile a quello gelido di pochi giorni prima. Per la prima volta nella sua vita Jon poteva dire che l'inverno non stava arrivando.

“Jon! Jon! Abbiamo appena trovato il cadavere di Alliser Thorne. Ora siamo senza comandante. Cosa dobbiamo fare? Cosa ne sarà dei Guardiani della Notte?”

Jon non sapeva cosa rispondere. Intanto attorno a lui si erano riuniti tutti i sopravvissuti e lo fissavano. Sapeva cosa volevano. Volevano che fosse lui a diventare il nuovo comandante.

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Capitolo 6
*** Tre draghi per tre Targaryen ***


Era passata una settimana dalla battaglia per la Barriera. La vita a Castello Nero stava lentamente tornando quella di sempre, composta da turni e allenamenti. Eppure molte cose erano cambiate.
I guardiani rimasti volevano che Jon diventasse il loro nuovo comandante. Lui era stato il loro leader e salvatore, li aveva spronati e aveva sempre tenuto alto il morale.
Jon però aveva altro a cui pensare. Sedeva su uno scalino che portava al giardino e aveva le lacrime agli occhi. Pochi giorni prima un corvo era arrivato, e portava delle notizie terribili. Suo fratello, il suo amato fratello era stato assassinato. E con lui era morta anche Catelyn, la madre che Jon non aveva mai avuto. Inoltre di Arya, Sansa, Bran e Rickon non si sapeva più nulla.
Jon sospirò e provò ad asciugarsi le lacrime, ma appena lo face ricominciò subito a piangere. Che senso aveva avuto salvare il Nord se non aveva più una famiglia con cui vivere felice?
Per quanto avesse fatto giuramento e la sua famiglia ora fossero i Guardiani della Notte Jon non poteva nascondere di aver sempre sognato di tornare a Grande Inverno un giorno, e di diventare uno Stark a tutti gli effetti.
Invece nulla di tutto ciò sarebbe mai successo. Lui sarebbe stato per sempre Jon Snow, il figlio bastardo.

“Jon mi dispiace moltissimo”

Samwell gli si sedette vicino, con in braccio il piccolo Sam.

“Tutti aspettano una risposta da te, lo sai. Sei un eroe per loro e anche per me. Il nostro compito non è finito e non finirà mai. Abbiamo bisogno di un nuovo comandante.”



*

 

La Barriera era a solo un giorno di cammino, Daenerys quasi non ci credeva. Finalmente avrebbe incontrato Jon Snow e poi sarebbe partita alla volta di Approdo del Re.

“Mia khaleesi, io ti aspetterò qui.”

Ser Jorah la guardo con un'aria affranta e scese da cavallo.

“Come? Non puoi, siamo quasi arrivati! Cosa c'è a Castello Nero che ti spaventa così tanto ser Jorah?”
“Mio padre.”
“Tuo padre è uno dei guardiani? Sarà felice di rivederti!”
“Non credo proprio mia khaleesi. Io l'ho deluso e riempito di vergogna. Non ho il coraggio di guardarlo in faccia...”
“Ma sei cambiato, io lo so! Sei, tu sei la persona più importante che ho, insieme ai miei draghi. Senza di te ora non sarei qui Jorah. Ti prego, abbiamo iniziato questo viaggio insieme, vieni con me.”
“Mi onori con le tue parole khaleesi. Tu sei la mia regina e io non ti abbandonerei mai, ma questa volta non posso venire. Ti aspetterò qui. Ora vai”

Daenerys scese da cavallo e toccò la spalla di ser Jorah.

“Torneremo presto.”

 

 

Jorah Mormont guardò la sua regina, la donna che amava, allontanarsi piano piano. Sapeva che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui la vedeva. Non poteva andare con lei e stare a guardare mentre si innamorava di un altro. Era troppo per lui. Sarebbe tornato al di là del mare a raccontare a tutti come la piccola Daenerys Targaryen era diventata la Madre dei Draghi.

 

*

 

Jon era seduto nel cortile a parlare con Sam quando sentì qualcosa. Lo sentì dentro di sé. Senza sapere il perchè si voltò verso il cancello di Castello Nero e lì vide una luce. Una luce bianca che pian piano prese forma fino a diventare un lungo vestito. E sotto il vestito il corpo di una ragazza. Jon vide dei capelli, dei capelli argentati, capelli che vedeva dal vivo per la prima volta che però conosceva molto bene. E poi incontrò gli occhi. Occhi viola, occhi da Targaryen, occhi da regina.
Jon sorrise e si alzò senza sapere cosa fare. La sua Daenerys era arrivata e con lei il suo esercito.
I Guardiani della notte rimasti si riunirono tutti nel cortile per ammirare la ragazza e il suo imponente esercito.

“Io sono la khaleesi Daenerys Targaryen Nata dalla Tempesta, la Madre dei Draghi! Non abbiate paura, non voglio farvi del male.”

Jon Snow si fece avanti, ancora con gli occhi increduli.

“I tuoi draghi hanno salvato noi e tutto il Nord. Sei la benvenuta qui.”

Daenerys sorrise, felice di incontrare finalmente il ragazzo dei suoi sogni. Ma non poteva perdere tempo ora, Approdo del Re non poteva aspettare.

“Io sono una Targaryen, sono la legittima regina dei sette regni. Con il mio esercito di uomini liberi sto marciando verso Approdo del Re per riprendermi ciò che mi appartiene e per liberare tutti gli schiavi di Westeros. Do a chiunque di voi lo voglia la possibilità di unirsi a me, di marciare con me. Vi prometto che sarete ricompensati.”
“Nostra regina, siamo con te!”

 

 

Jon e Daenerys erano rimasti soli. Due ragazzi, due eroi che si incontrano e finalmente possono toccarsi. Continuavano a guardarsi e a non parlare, non ne avevano bisogno.

“Ho...ho saputo della morte di tuo padre e di tuo fratello. Mi dispiace molto, anche io sono sola in questo mondo...”
“Ti ringrazio. Robb non era solo un fratello, ma anche il mio migliore amico. Lui sognava un nord unito e in pace. So che non ho nessun diritto di farlo, ma promettimi che quando sarai regina renderai il sogno di mio fratello realtà.”
“Possiamo renderlo realtà insieme! Vieni con me ad Approdo del Re.”
“Non posso. Sono un Guardiano della Notte e lo sarò fino alla mia morte, ho fatto un giuramento!”
“Ma tu hai infranto quel giuramento Jon!”

Sam sbucò fuori da dietro una porta, era rimasto a osservare i due giovani di nascosto per tutto il tempo.

“Jon tu sei uno Stark, bastardo o no non importa! Noi possiamo farcela anche se senza di te. Lo so che poco fa ti ho detto il contrario, ma l'ho fatto solo perchè qui sei il mio unico amico e non vorrei vederti partire. Ma lo sappiamo entrambi che tu puoi fare molto di più che stare a proteggere un muro. Jon, tu puoi rendere il nord libero e unito!”

Jon rimase senza parole e guardò prima Sam e poi Daenerys. Alla fine decise di alzarsi e andò ad abbracciare il suo amico per l'ultima volta.

“Non vi lasceremo soli Sam, manderemo nuove reclute e faremo in modo che il giuramento cambi. Ci sarà speranza anche per te e Gilly.”

Poi Jon si girò verso Daenerys e si inginocchiò.

“Sono con te mia regina.”

 

 

Da una finestra maestro Aemon guardò Daenerys e Jon allontanarsi, felice per i due giovani che finalmente si erano incontrati. Sopra di loro Drogon, Viserion e Rhaegal volavano verso sud. Tre draghi per tre Targaryen. 

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