Non rinunciare a noi. ti prego

di antonellaporrelli
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Quinn Fabray camminava fiera trai corridoi della scuola nella sua divisa da cheerleader. Dopo essere rimasta incinta della piccola Beth ha dovuto faticare tantissimo per riprendere il suo posto ai vertici della scala sociale nella scuola. La sua ripresa fu agevolata anche dal fatto che dopo tanti sforzi la Sylvester diede alla ragazza la possibilità di tornare in squadra. Ovviamente Quinn dovette superare tante prove per riconquistare la fiducia di Sue e il primo passo per farlo fu quello di ritornare ad avere il fisico statuario che aveva prima della gravidanza. Grazie ad ore passate in palestra ad allenarsi, una dieta equilibrata e allenamenti privati diretti dalla stessa Sue, Quinn ritornò finalmente al suo fisico iniziale ovvero quello invidiato da tutte le ragazze e desiderato da tutti i ragazzi.

Nonostante il suo ritorno nei Cheerios, Quinn non lascio il Glee Club, infondo si era affezionata a quei ragazzi che le erano stati molto vicino nel momento del bisogno, più di tutte quelle persone che lei definiva amici. Tutti le avevano voltato le spalle, solo quei ragazzi che lei stessa aveva torturato per anni,l’avevano aiutata senza chiedere neanche un semplice “grazie” in cambio. Quinn sarebbe sempre stata in debito con quei ragazzi.

Ma c’era una ragazza in particolare che Quinn ringrazierà per tutta la vita per non averla abbandonata neanche un secondo da quando l’incubo della gravidanza era iniziato. Proprio quella ragazza che invece avrebbe dovuto deriderla, voltarli le spalle e fregarsene altamente della sua situazione. Quella stessa persona che aveva maltrattato sia a livello fisico sia a livello morale. Quella ragazza che le aveva rubato il ragazzo. Quella ragazza che aveva imparato ad apprezzato e a volerli bene.

Quella ragazza che aveva il nome di Rachel Barbra Berry.

Rachel, sotto gli sguardi sorpresi di tutti , era stata la prima a offrire aiuto a Quinn, a offrirli anche un posto dove stare dopo esser venuta a sapere che i genitori di Quinn l’avevano cacciata da casa.

Quinn rifiutò gentilmente l’invito poiché si stava per trasferire momentaneamente da Finn, il padre della piccola,ma rimase comunque molto sorpresa da quella proposta. Infondo era rimasta incinta del ragazzo che la Berry amava da sempre. Ma c’era una cosa che Quinn ignorava ovvero che Rachel non voleva Finn perché lo amava,lo voleva semplicemente per allontanarlo da Quinn , perché era semplicemente innamorata di lei.

Rachel Berry amava Quinn Fabray e lo aveva ammesso a se stessa e lo aveva capito anche Kurt.

Rachel sapeva che se Quinn fosse rimasta con lui sarebbe rimasta incastrata a Lima per sempre e non poteva permetterlo, Quinn meritava un futuro migliore. Un futuro che non includeva Finn e Lima. Paradossalmente Quinn stava con Finn per lo stesso motivo per cui Rachel lo voleva.

Quinn Fabray amava Rachel Berry.

A dirla tutta Quinn sapeva di provare qualcosa per la Berry ma non voleva ammetterlo soprattutto perché farlo, avrebbe significato deludere ancora di più i suoi genitori. Dopo la gravidanza Judy Fabray tentò di riallacciare un rapporto, sebbene molto precario, con la figlia. Cosa che non successe con Russel Fabray.

E per questo che Quinn non poteva ammettere di essere lesbica. Non voleva aumentare il disprezzo e la vergogna che vedeva nei suoi confronti negli occhi del padre. Non sarebbe riuscito a tollerarlo ma ormai non sopportava più anche la messa in scena con Finn. Ma doveva farlo. Per Rachel.

Quinn sapeva che se avesse rotto con Finn lui sarebbe tornato con Rachel e non poteva permetterlo. Finn, infatti, sarebbe stato solo d’intralcio alla carriera che Rachel meritava. Così soffriva in silenzio per garantire un futuro migliore alla ragazza che amava.

Dopotutto Finn non era così male era dolce, premuroso, simpatico e divertente quando voleva, un po’ stupido forse.

Tutto sommato la vita di Quinn non era poi così disastrata. Aveva un ragazzo che ci teneva a lei. Stava riallacciando i rapporti con la madre e aveva degli amici che le volevano bene. Era tornata nei Cheerios e la media dei suoi voti era ritornata a essere una delle più alte della scuola. Certo c’erano delle pecche nella sua vita: non poteva vedere sua figlia dopo aver deciso di darla in adozione alla mamma di Rachel,Shelby, non parlava più con suo padre e non poteva stare con la persona che più amava al mondo. Ma era sempre meglio di quello che si aspettava.

Quinn però non sapeva che la sua vita stava per cambiare drasticamente. 
 


Angolo dell’Autrice:
Salve a tutti. Allora questa è la seconda volta che scrivo una storia, quindi non sono molto pratica e per questo chiedo venia per eventuali errori.
Comunico a tutti che continuerò la storia solo dopo le prime quattro recensioni.
Spero che la storia vi abbia almeno incuriosito leggermente. Fatemi sapere al più presto se vale la pena continuare oppure no.
Vi saluto con affetto,
Antonella.                                                                                                                

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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


Come ogni mattina Quinn si alzava alle 6.30, si faceva una doccia veloce, indossava la sua divisa da cheerleader e andava al piano di sopra, dove puntualmente incontrava lo sguardo disgustato di suo padre e il sorriso timido di sua madre.

-Buongiorno mamma, papà! – salutò cercando di sembrare il più gentile possibile, anche se non vedeva l’ora di lasciare quella casa e andare il più lontano possibile dal padre.

-Buongiorno Quinn – rispose gentilmente Judy mentre il padre non si sforzava neanche di fare un cenno con la testa.

Ormai quella situazione non era più nuova a Quinn e piano lentamente stava iniziando ad abituarsi a essa.

Meglio questo piuttosto che vivere sotto i ponti,no?

Dopo aver fatto una leggera colazione e aver dato un bacio sulla guancia alla madre si affrettò a uscire di casa salire in macchina e avviarsi verso scuola.
***
-Buongiorno papà, buongiorno papi – Rachel salutò i suoi genitori con un’aria più cupa del solito.

-Buongiorno tesoro – salutarono in coro in due. Vedendola così pensierosa, Hiram le andò vicino e le appoggiò una mano sulla spalla.

-Stellina va tutto bene?-

-Certo papà tutto nella norma, è solo che ho brutto presentimento. È come se stesse per succedere qualcosa di brutto – rispose mogiamente la ragazza.

-Piccola forse è solo una sensazione magari andrà tutto a meraviglia e magari sarà anche una bella giornata a scuola.- intervenne Leroy.

-Papà la giornata più bella che io abbia mai avuto in quella scuola è stata quell’unica giornata in cui non abbia ricevuto una granita in pieno viso – rispose con un tono ancora più triste Rachel.

 A quell’affermazione nei due uomini si accesero diverse emozione: tristezza perché non riuscivano ad aiutare la loro piccola a superare questi atti di bullismo, e neanche parlare con il preside aveva funzionato; rabbia verso chi faceva del male alla loro piccola; delusione nei confronti di chi non faceva nulla per fermare tutto ciò.

Anche Rachel, come Quinn, dopo aver fatto colazione aver salutato i suoi papà ed essere salita in macchina, si avviò verso scuola.

Per le due tutto sommato la giornata fu la solita di sempre: granite e umiliazioni per Rachel ; gloria e adorazione per Quinn.
La solita routine insomma.
***
Ora si trovavano entrambe nella sala del coro, dove si stava svolgendo la settimanale lezione del Glee e Brittany si stava esibendo in una straordinaria esibizione di “I wanna dance with somebody”*. Ovviamente ogni volta che la cheerleader si esibiva tutti rimaneva incantati dalla sua bravura nel ballo, perché dovevano ammetterlo : era dannatamente brava!

Alla fine dell’esibizione tutti si alzarono e applaudirono la bionda che corse subito a sedersi al suo posto, vicino a Santana, e porre un dolcissimo bacio sulle labbra della latina, che arrossì all’istante. Infatti Santana doveva ancora abituarsi a queste manifestazioni d’affetto con la sua ragazza, soprattutto in pubblico.

Al termine della lezione Schuester assegnò il compito per la settimana successiva.

-Ottimo lavoro Brittany. Allora ragazzi come potete ben notare nel gruppo ci sono ancora persone che non vanno molto d’accordo tra di loro. Quindi ora formerò delle coppie e ogni coppia la prossima settimana  mi porterà una canzone che canteranno  ovviamente insieme. Mi raccomando la canzone dovrete sceglierla insieme. Usate questa settimana per conoscervi meglio, per scoprire quelle cose che non vi siete mai presi la briga di scoprire l’uno dell’altro. Allora le coppie sono: Mercedes e Santana, Finn e Brittany, Artie e Mike...

Il professore continuò ad elencare le coppie fino a quando non rimasero:

-Quinn e Rachel. Allora ragazzi in bocca a lupo e buona giornata.

In quel momento suonò la campanella che annunciava la fine dell’ora e mentre le due ragazze si affrettavano a uscire dall’aula c’era un solo pensiero che affollava la loro mente:

E adesso come farò? Ogni volta che passo più di cinque minuti nella sua stessa stanza mi viene voglia di saltarle addosso come diamine farò  a passarci pomeriggi interi. Dannazione! Spero di riuscire a trattenermi.
***
Quinn si trovava davanti alla posta di casa Berry sforzandosi di trovare il coraggio di suonare il campanello.
Forza Quinn ce la puoi fare. Devi solo entrare, scegliere una canzone e scappare il più velocemente possibile. Ricordati prima, entri prima esci.

Dopo aver fatto respiri profondi, si decise a suonare il campanello. Dopo qualche secondo la porta si aprì rivelando la cosa più bella che Quinn ebbe mai visto. Rachel indossava dei jeans che le fasciavano meravigliosamente le gambe, una maglietta bianca aderente a maniche corde che le mettevano in risalto il ventre piatto e il seno non troppo prosperoso ma neanche troppo piccolo. Il viso era coperto solo da un filo di matita e mascara sugli occhi e i capelli erano raccolti in un’ordinata coda di cavallo.

Contemporaneamente anche Rachel stava ammirando la figura di Quinn. La ragazza indossava un vestitino giallo lungo fino a metà coscia con le bretelle sottili. I capelli lunghi e biondi le cadevano morbidi e mossi sulle spalle. Truccata solo con un po’ di matita sugli occhi.

Dio com’è sexy!/Dio com’è sexy!

La prima a “svegliarsi” da quella specie di visione fu Rachel.

-Quinn sei in perfetto orario. Vieni accomodati.

Non appena entrò in quella casa Quinn respirò quell’aria che le dava tanto di famiglia! Un’aria che non si respirava ormai da tanto a casa sua.

-Complimenti Rachel hai una bellissima casa.

-Grazie. Allora io dico di spostarci in camera mia così staremo più comode.

-Certo. Mai tuoi non ci sono?

-No. Papà Leroy è ancora in ospedale mentre Papi Hiram è in palestra. Torneranno in serata.

Quanto è bella quando parla dei suoi genitori, gli s’illuminano gli occhi. Deve volerli molto bene.

Arrivati in camera di Rachel, Quinn non poté non notare che in quella stanza c’era una marea di rosa.

-Deduco che ti piaccia molto il rosa, vero? – domandò sorridendo Quinn

-Già. In effetti è il mio colore preferito. È infantile lo so- rispose visibilmente imbarazzata la cantante.

-NO! No. Anzi. è molto dolce – rispose Quinn con un sorriso dolcissimo sul volto.

Gli occhi delle due ragazze per la prima s’incrociarono. Il color cioccolato incontrò il color verde nocciola. Non riuscivano a interrompere l’incontro tra i loro occhi. Però aveva pur sempre un lavoro da fare e la prima a distogliere lo sguardo fu Quinn.

-Allora, a che tipo di canzone stavi pensando?- solo allora Rachel sembrò riprendere il controllo del suo corpo- io stavo pensandoche potremmo fare "Be Okay"*-

-Per me va benissimo e poi adoro quella canzone- rispose entusiasta Quinn.

Proprio in quel momento sentirono papà Leroy entrare in casa.

-Quinn che ne dici se tu inizi a dividere le strofe mentre io vado ad avvisare papà che siamo qui?-

-Certo fa pure, io mi metto a lavoro.

Rachel scese velocemente al piano di sotto, dove salutò con un bacio sulla guancia suo padre.

-Senti papà io e Quinn siamo di sopra a provare un numero per il Glee-

-Certo… Aspetta, aspetta, aspetta. Quinn? Quella Quinn? La cheerleader?

-Si papà e lei ? perché?

All’improvviso l’espressione di Leroy si fece quasi rabbiosa.

-La voglio entro due secondi fuori da casa mia.

Rachel non poteva credere alle parole del padre- ma perché papà? Che ha fatto di male?

-Che ha fatto di male? Rachel devo forse ricordarti tutte le volte che tornavi a casa piangendo perché ti aveva preso in giro. Oppure il fatto che due volte a settimana devi andare dallo psicologo perché la notte hai gli incubi su di lei che ti fa del male! Forse tu non lo ricordi ma io sì. Ti ripeto Rachel che la voglio fuori di qui il prima possibile.- rispose quasi gridando Leroy

-Papà smettila. Ora le cose sono cambiate. Lei è cambiata. È vero in passato mi ha fatto del male ma è già da parecchio tempo che non succede più . quindi che ti piaccia o no ora io salirò in camera mia e mi metterò a lavoro con lei e tu non potrai impedirmelo.

Padre e figlia si guardavano con occhi quasi pieni di rabbia. Quello che però non sapevano era che Quinn stava fuori dalla porta di camera di Rachel con gli occhi pieni di lacrime e un senso di colpa nel cuore.
Aveva sentito tutto.
 
Angolo Autrice:
Allora questo è il secondo capitolo e spero vi piaccia ovviamente. Devo fare solo alcune precisioni:
* quando Britney canta “I wanna dance with somebody” Quinn è sulla sedia a rotelle, nella storia no.
* la canzone “Be Okay” nello show è cantata da Rachel e Santana e non da Quinn e Rachel
Anche stavolta ho deciso di pubblicare il prossimo capitolo solo dopo quattro recensioni e nel caso in cui dovessi farlo, tenterò di pubblicare sempre il sabato.
Grazie a tutti quelli che stanno leggendo.
Con affetto, Antonella

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


Quando Rachel tornò in camera sua, non poteva credere ai suoi occhi. Era vuota. Quinn se ne era andata.

Perché è scappata? Pensavo che andasse tutto bene. Sembrava tranquilla. Magari …. No, no, no… non può essere. Non può aver sentito tutto. La porta era chiusa ed io e papà non abbiamo gridato molto.

Rachel prese subito il telefono e provò a chiamare Quinn ma non rispondeva. Provò a richiamarla, ma ancora niente. Provò una terza volta ma Quinn non rispose. Rachel si gettò a peso morto sul letto mentre lacrime amare le rigavano il viso.
  • Non posso crederci che abbia sentito tutto dannazione! Non doveva andare così. Ora penserà che sia una debole che per andare avanti deve andare dallo psicologo perché non riesco a sopportare un paio di granite.
Accecata dalla frustrazione e anche da un po’ di rabbia, getto con tutta la forza che aveva il telefono a terra e scoppiò in un pianto disperato,
e con ancora il volto rigato dalle lacrime si addormentò.
***
Poco prima.

No. Non è possibile. Non può essere vero. Dio che ho fatto. A causa mia ha dovuto subire tutto questo. È  ovvio che il padre mi odi. E poi perché mi ha perdonato? Forse anche lei prova qualcosa. No! Non devo darmi false speranze lei mi ha perdonata perché crede che siamo amiche. Ma io non potrò mai essere sua amica. Non con questo forte sentimento che provo per lei. Però devo smetterla di farle del male non lo merita. Non lei! Basta devo andarmene ma non posso usare la porta d’ingresso. Ma certo la finestra!


Quinn utilizzando tutta la sua agilità da cheerleader riuscì a salire sull’albero che si trovava appena fuori la finestra, e prima di saltare giù e correre a casa si voltò ancora una volta verso quella camera e sussurrò:
  • Ciao amore mio. Spero che un giorno tu possa perdonarmi anche questa!
***
Un raggio di sole la destò dal suo sonno profondo. Si girò verso la sveglia posta sul comodino e vide che erano già le sette. Si alzò dal letto e si guardò allo specchio . c’era una ragazza che la guardava. Occhi gonfi, guancie ancora umide, grosse borse sotto gli occhi e i vestiti del giorno prima. Svogliatamente si diresse verso il bagno per farsi una doccia per cercare di migliorare quell’aspetto che la faceva sembrare uno zombie. Dopo essersi lavata, vestita e truccata prese lo zaino, scese al piano inferiore e senza neanche fare colazione prese le chiavi dell’auto e salutò i genitori con un debole ci vediamo dopo.

Hiram, appena Rachel usci di casa, guardò suo marito con uno sguardo glaciale.
  • No Hiram. Non azzardarti a guardarmi così. Ho fatto quello che andava fatto. E poi hai visto? Se ne andata come una ladra. Quindi ti ripeto non guardarmi così perché non mi pento assolutamente di quello che ho fatto.
Lo sguardo di Hiram si addolcì.
  • Tesoro, non hai pensato che forse Rachel è innamorata di quella Quinn?
***
Quinn quella mattina era di pessimo umore. Era uscita da casa senza salutare nessuno e senza neanche fare colazione. Aveva pianto tutto la notte pensando a quello che era successo a casa Berry. Si sentiva tremendamente in colpa per quello che aveva dovuto passare Rachel a causa sua. Era scappata come una ladra perché non aveva avuto paura di poter incontrare quegli occhi color cioccolato che tanto ama. Aveva pensato anche di non presentarsi a scuola ma poi avrebbe dovuto dare spiegazioni alla mamma, e non era il caso.

Fortunatamente quel giorno non avevano lezioni in comune. Non l’aveva vista e per ora le andava bene, anche se le mancava. Perché anche solo vederla, la faceva stare bene.

Era l’ora di pranzo e la squadra delle cheerios era al solito tavolo dei vip. Da quando era rientrata in squadra poche volte aveva pranzato con loro, infatti, preferiva stare con la sua seconda famiglia : il Glee.

Ma quel giorno non poteva. Non poteva stare con loro con il terrore di poter capitare vicino a Rachel. A un tratto la vide . stava entrando in mensa con Kurt e Mercedes. Per un solo secondo i loro occhi s’incontrarono ma notò che Rachel abbassò subito lo sguardo. Forse ancora risentita per quello che era successo il giorno prima. Anzi senza nessun forse.
***
In realtà Rachel non era arrabbiata. Forse un po’ delusa per il fatto che Quinn fosse scappata dalla finestra la sera prima. Ma da una parte la capiva ed è per questo che non era arrabbiata con lei. Quando i loro occhi s’incrociarono, aveva abbassato subito lo sguardo per paura di leggervi ancora quel sentimento che ci leggeva dentro fino l’anno prima: indifferenza!

Si risvegliò dai suoi pensieri solo quando Kurt le sventolò una mano davanti agli occhi.
  • Rachel allora sei d’accordo con quello che abbiamo detto?
  • Mmh? Sisi certo.
A quel punto tutti si guardarono straniti e Mercedes prese la parola.
  • Quindi sei d’accordo se per quest’anno alle gare che faremo fossimo noi altri a fare tutti gli assoli?
Per un attimo Rachel la guardò come se le fosse spuntata la coda, ma poi ci penso e sospirò.
  • Si certo penso che tutti abbiano il diritto di stare al centro dell’attenzione per una volta.
 
  • Rachel ma che hai oggi?- le chiese Kurt un tantino preoccupato, insomma, quando mai Rachel Berry aveva rinunciato a stare sotto i riflettori?
 
  • Kurt sto bene. E solo che mi sono resa conto che avete ragione quando dite che non ricevete abbastanza spazio all’interno del Glee - detto ciò si alzò e se ne andò lasciando tutti suoi compagni con uno sguardo sorpreso e preoccupato allo stesso tempo.
 
  • Hei che sono quelle facce? – domandò Santana che si era appena avvicinata al loro tavolo, seguita da Brittany e da Quinn.
 
  • Niente Santana è solo che Rachel ha appena detto che le va bene se per le gare future fossimo noi altri a fare gli assoli e non lei. - mormorò Kurt
 
  • Davvero? Ma è fantastico. Ha capito finalmente che non ha poi così tanto talento e che è solo una nana petulante egocentrica?- rispose Santana ridendo.
 
  • Santana smettila. Se Rachel non ha protestato a questa richiesta vuol dire che è successo qualcosa di veramente grave. Forse a te non t’interessa nulla di lei ma a me sì quindi se non ti dispiace levati di mezzo e fammi andare a controllare la mia migliore amica- rispose Kurt con un tono alterato mentre si dirigeva verso l’uscita della mensa in cerca di Rachel.
Quinn aveva assistito a tutta la scena ed era al quanto sorpresa da ciò che aveva sentito. Non poteva crederci a quello che aveva fatto Rachel. Kurt aveva ragione. Era successo davvero qualcosa di grave a Rachel e per un attimo penso che fosse per quello che era successo il giorno prima. Doveva parlarle assolutamente e chiederle scusa.
  • Sentite ragazze – si rivolse a Britt e a Santana – voi iniziate ad andare in palestra io devo andare prima in bagno- detto ciò corse fuori dalla mensa in cerca di Rachel e forse sapeva dove trovarla.
***
Si era alzata ed era andata via perché era sicura che non avrebbe resistito all’interrogatorio che le avrebbe fatto Kurt se fosse rimasta un solo secondo di più, e poi aveva visto che Quinn, Santana e Brittany si stavano avvicinando e non aveva alcuna intenzione di stare nelle vicinanze della capo-cheerleader. Non sapeva cosa provava in quel momento. Non era arrabbiata con Quinn perché se ne era andata come una ladra da casa sua. Forse aveva paura di leggere pena nei suoi occhi dopo aver sentito che era stata costretta ad andare da uno psicologo per fermare gli incubi che la tormentavano da quando si era innamorata di Quinn.

Era seduta sotto le gradinate dello stadio di football della scuola, talmente immersa nei suoi pensieri che non si era accorta che qualcuno le si era avvicinato.
  • Sapevo di trovarti qui. – Rachel sobbalzò dalla paura sentendo quella voce ma non si girò. Restò con lo sguardo incollato al campo.
  • Perché lo hai fatto? Perché te ne sei andata senza dire nulla?
  • Per un attimo ho avuto voglia di scendere mettermi in ginocchio e chiedere perdono a te e ai tuoi genitori per quello che ti ho fatto.
  • Ma poi ci hai ripensato e te ne sei andata- rispose Rachel leggermente innervosita.
  • Ma poi me ne sono andata. Ho avuto paura. Non ho avuto il coraggio di affrontarti. Ancora non capisco come tu possa non odiarmi dopo tutto quello che ti ho fatto.
Rachel ci pensò parecchio prima di rispondere – Siamo amiche no? È questo che fanno le amiche. Si perdonano a vicenda per il male recatosi l’uno l’altro.
  • Già hai ragione! Siamo amiche.
Per un attimo Rachel penso di aver sentito in quelle parole delusione? Ma non ci badò più di tanto. Forse l’ho solo immaginato!
  • Rachel io davvero devo farti le mie più sincere scuse per quello che ti ho fatto, ma io in realtà non lo facevo perché ti odiavo?
  • Davvero?- mormorò sorpresa la cantante- e allora perché?
Perché ti amo, ma ho paura! – Perche t’invidiavo.
  • M’invidiavi? Come puoi invidiarmi insomma ti sei vista? Sei intelligente, hai una bellissima voce, sei spiritosa e sei tanto, tanto bella.
A quell’ultima affermazione il cuore di Quinn iniziò a battere velocemente. Bella? Mi trova bella! Dio se questo è un sogno vi prego, vi scongiuro non azzardatevi a svegliarmi! Chiaro?!
  • Grazie. Quindi è tutto apposto tra di noi vero? Siamo di nuovo amiche?
Amiche. Solo questo possiamo essere Rachel. Perché è cosi che tu mi vedi solo come un’amica mentre io vorrei molto di più. Ma non posso. Infondo tu ami Finn, perché dovresti amare me?

Gran bella domanda Quinn! Siamo amiche? È questo che siamo per te ? delle semplici amiche? Ma non ti accorgi che ti amo? No non lo fai. E poi tu ami Finn, perché dovresti amare me?

Rachel sospirò e prese dolcemente la mano di Quinn tra le sue, che al tatto sembravano morbidissime, e pronunciò la parola che più odiava al mondo.
  • Amiche!
 
 
Angolo autrice:
Allora anche il secondo capitolo è fatto. Probabilmente alcuni si aspettavano il bacio. Ma vi assicuro che non manca molto! Comunque spero vi piaccia lo stesso e chiedo perdono per eventuali errori.
Ho deciso di pubblicare il prossimo capitolo dopo tre recensioni.
Ora vi lascio, con affetto
Antonella

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


Avviso in anticipo tutti coloro che leggeranno il capitolo, che questo è più lungo rispetto agli altri. Ma non mi sembrava corretto dividerlo. Detto questo chiedo venia in anticipo per eventuali errori e anche per il mio ritardo. Buona lettura spero vi piaccia. E ricordo a tutti che pubblicherò il prossimo capitolo solo dopo 3 recensioni.
***
  • Hahaha. Non ci posso credere. Avrei voluto vedere la scena
  • Già è stato esilarante. Vedere la coach che inseguiva il pulcino portato a suola da Brittany è stato fantastico.
Quinn e Rachel dopo la loro chiacchierata sugli spalti del campo di football hanno iniziato a passare sempre più tempo insieme e hanno scoperto che hanno in comune più cose di quanto potessero immaginare. E ora erano lì sul letto in camera di Rachel a ridere insieme come solo due vere amiche sanno fare.

Quando le risate scemarono, rimasero lì a guardarsi negli occhi. Ogni volta che succedeva tutto il resto scompariva. Nulla aveva più importanza. La scuola, il Glee, Finn. Nulla. Erano solo Quinn e Rachel. Due ragazze che si amavano ma che non avevano il coraggio di dichiararsi per paura di non essere ricambiate. Quanto si sbagliavano.

All’improvviso sentono la porta di casa Berry chiudersi, segno che qualcuno era entrato in casa.
  • Sarà arrivato papi- mormora sottovoce Rachel, quasi a non voler far scoppiare quella bolla in cui era rinchiuse insieme.
  • Sai Rach penso che per quanto io posso scusarmi, tuo padre mi odierà a vita.
  • Non è vero. Non ti odia vuole solo vedermi felice.
  • E lo sei?- chiese timidamente Quinn come se avesse paura di sentire la risposta.
  • Vuoi sapere la verità? Potrebbe andare meglio. Ma tutto sommato, si posso dire di essere felice.
Sarebbe tutto perfetto se avessi il coraggio di dichiararmi e stare con te. Ma questo non succederà mai.
Scommetto che intendevi dire che staresti meglio con Finn. Ma Rach non te lo lascerò. Non permetterò che quell’idiota t’impedisca di avere il futuro che meriti.

Il silenzio che le avvolgeva fu interrotto dal telefono di Quinn.
  • È Santana. Mi ha chiesto se potevo andare da lei per darle una mano per non so cosa. Mi dispiace Rach ma credo di dover andare
  • Certo non ci sono problemi.
Nessuna delle due vorrebbe lasciare l’altra. Ma purtroppo devono farlo.
  • Andiamo ti accompagno di sotto.
Entrambe scesero trovandosi Hiram sul divano mentre guarda la tv con una bottiglia di birra in mano.
  • Ciao papà- - Signor berry. – lo salutano le ragazze.
  • Salve ragazze.- nonostante sia a conoscenza del fatto che sua figlia e la cheerleader ora siano amiche non può far a meno di essere un tantino freddo nei confronti di Quinn. E sicuramente lei non lo biasima per questo.
Arrivate alla porta si fermarono ancora un momento a guardarsi intensamente, prima che la più alta si abbassi per dare un bacio sulla guancia dell’altra.
  • Ci vediamo domani Rach.
  • A domani Quinn.
Non appena salì in macchina, Quinn non poté evitare di espirare un sospiro frustato.
  • Dannata Santana. Spero per te che il motivo per cui tu mi abbia interrotto sia più che valido.
***
Arrivata a casa della latina, Quinn si affrettò a suonare al campanello. Pochi secondi dopo la porta si aprì e senza neanche aver il tempo di salutare si sentì trascinata al piano di sopra e subito dopo spinta a sedere sul letto. Alzò lo sguardo e vide che Santana aveva uno strano sorrisetto sul volto e il sopracciglio alzato.
  • Fabrey per caso ti piace la Berry?
A quelle parole Quinn congelò sul posto.
  • Cosa? Ma che te lo fa pensare?
  • Ah non lo so, quei sorrisi timidi che vi scambiate durante le lezioni, il fatto che vi sedete sempre vicine al Glee, o il fatto che ogni volta che parli sembra che tu abbia visto una dea, oppure il fatto che ogni volta che c’è lei nella tua stessa stanza tu abbia sempre un sorrisino vomitevole sul volto. Devo smetterla? Perché vedi, potrei continuare all’infinito nell’elencare i motivi che mi portano a pensare che tu abbia una cotta per lei!
  • Ok smettila Santana! Primo: stai vaneggiando. Secondo: come diavolo ti salta in mente di credere che mi possa piacere Rachel. Ma l’hai vista almeno? Dio sembra uno sgorbio. Inoltre è insopportabile, egocentrica e solo un cieco si metterebbe con una come lei. E poi sto sempre vicina a lei per cercare di tenerla il più lontana possibile da Finn. Lui è mio e nessuno me lo porterà via.
Sapeva di aver mentito, non era vero niente. Lei amava Rachel ma non poteva dirlo a Santana perché era sicura che lo avrebbe urlato ai quattro venti. E se Rachel fosse venuta a conoscenza del suo segreto sicuramente l’avrebbe allontana.
  • Quinn. Perché non lo ammetti. Tu hai una cotta stratosferica per Rachel. E non puoi negarlo.
Le rispose Santana con un tono stranamente dolce. Quinn guardò l’amica e capì che era inutile mentire ancora. Ormai aveva capito tutto.
  • Si nota così tanto?
  • Naaah. – Quinn la guardò scettica- okay un pochino si nota. Ma diciamo che io lo capito prima degli altri. Infondo sono la tua migliore amica, no?
  • Già lo sei. - rispose Quinn sorridendo.  Stranamente averlo detto a qualcuno la faceva stare bene. Era come se l’amore per Rachel fosse diventato improvvisamente reale. Ed era bello. Dannatamente bello.
  • Allora. Adesso che abbiamo capito che ti piace l’hobbit cosa vuoi fare?
  • Primo: non chiamarla così. E poi non farò un bel niente. Ho fatto tanto per guadagnarmi la sua fiducia e se venisse a scoprire cosa provo potrebbe allontanarsi e non posso permettermelo. Preferisco averla vicino anche se non come vorrei che non averla affatto.
  • La ami tanto. – quella di Santana non era una domanda quanto una constatazione.
  • Già . davvero tanto. – sospirò felice come non mai Quinn,
Quello che le due cheerios  non sapevano però, era che qualcun altro aveva assistito alla discussione.
***
Poco prima in camera di Rachel

Era felice. Oh se lo era. Finalmente poteva anche aggiungere. Poteva affermare di avere tutto. Dei genitori fantastici, voti eccellenti, il Glee, degli amici straordinari … e Quinn. Già Quinn. La ragazza che le ha rubato il cuore da tanto tempo ormai. La ragazza che ama più di se stessa. Certo non può averla come vorrebbe, ma sempre meglio di non averla per niente no?

Era sul letto a contemplare il soffitto e contemporaneamente a pensare a Quinn quando le squilla il telefono.  Lo prende e vedendo “quel” nome sullo schermo non può far a meno di sorridere.
  • Hei Quinn!
Dall’altra parte non sente niente . solo dei passi veloci, una porta che si chiude e poi delle voci concitate.
  • Fabrey per caso ti piace la Berry?
Santana? Ma che diavolo?!
  • Cosa? Ma che te lo fa pensare?
  • Ah non lo so, quei sorrisi timidi che vi scambiate durante le lezioni, il fatto che vi sedete sempre vicine al Glee, o il fatto che ogni volta che parli sembra che tu abbia visto una dea, oppure il fatto che ogni volta che c’è lei nella tua stessa stanza tu abbia sempre un sorrisino vomitevole sul volto. Devo smetterla? Perché vedi, potrei continuare all’infinito nell’elencare i motivi che mi portano a pensare che tu abbia una cotta per lei!
  • Ok smettila Santana! Primo: stai vaneggiando. Secondo: come diavolo ti salta in mente di credere che mi possa piacere Rachel. Ma l’hai vista almeno? Dio sembra uno sgorbio. Inoltre è insopportabile, egocentrica e solo un cieco si metterebbe con una come lei. E poi sto sempre vicina a lei per cercare di tenerla il più lontana possibile da Finn. Lui è mio e nessuno me lo porterà via.
A quelle parole il cuore di Rachel si blocca. Non riesce più a respirare. Non riesce a non pensare a quello che ha appena sentito. In un moto di rabbia prende il telefono e lo scaraventa sulla parete che ha di fronte. Non può fare che gettarsi sul letto e piangere. Piangere fino a farle male gli occhi. Piangere nella speranza che il dolore che gli sta attanagliando il petto svanisca al più presto.

Sapeva che Quinn non era interessata a lei in quel senso. Ma non poteva immaginare che la ragazza pensasse quelle cose di lei.

Pianse tanto. Pianse fino a quando Morfeo non ebbe pietà della sua anima e la portò con sé nel mondo dei sogni.
***
Quinn quella mattina si svegliò più serena del solito. Sapere che qualcuno sapesse dei suoi sentimenti per Rachel è come se rendesse questi ancora più reali, più veri, più forti.
Dopo essersi alzata dal letto e aver fatto una doccia veloce scese al piano di sotto ancora con un sorriso ebete sul volto. Per fortuna quella mattina Russel doveva andare in ufficio presto per prepararsi per una riunione importante e per questo non era a casa.
Per fortuna!
  • Buon giorno mamma!- Quinn salutò Judy con un bacio sulla guancia, cosa che non succedeva mai!
  • Buon giorno tesoro. Siamo di buon umore stamattina vedo. - rispose Judy anche lei con un bacio sulla guancia della figlia.
 Sapeva di aver sbagliato tanto nei confronti di Quinn in passato. Non si perdonerà mai di aver permesso al marito di cacciare la figlia quando aveva più bisogno di loro. Sarebbe dovuta intervenire e cacciare Russel di casa piuttosto che Quinn, ma era stata debole. Non era riuscita ad apporsi a lui e aveva quasi perso la figlia. Ma non ha intenzione di sbagliare ancora, ed è per questo che vedere la figlia così felice come non la vedeva da tanto, le riempie il cuore di gioia.
  • In effetti si mamma, sono particolarmente felice oggi. Ora scappo che sono in ritardo ci vediamo più tardi.
  • Mi fa piacere. Mi raccomando fa attenzione a scuola. Ci vediamo più tardi.
E detto questo Quinn usci di casa, entrò in macchina e si diresse a scuola ancora con quel sorrisino sulle labbra e una voglia matta di vedere Rachel.
***
Per Rachel invece quella mattina iniziò nei peggiori dei modi. Non voleva andare a scuola, ma aveva un importante compito e non poteva mancare. Le parole di Quinn le rimbombavano ancora nella mente. E al solo pensiero gli occhi si riempivano di nuovo di lacrime.

Dannazione pensavo di averle finite!

Ma a quanto pare non era così perché calde lacrime le bagnarono ancora il viso. Ma non poteva piangere ancora. Non avrebbe più pianto per Quinn Fabrey.

Si alzò controvoglia e andò in bagno e il suo sguardo cadde sullo specchio e ciò che vide le fece paura.
C’era una ragazza, una ragazza che a differenza degli altri giorni era triste, aveva gli occhi gonfi e rossi a causa delle lacrime e delle occhiaie sotto gli occhi enormi, il suo sguardo non era vispo e felice come il solito. Era spento. Sembrava quasi senza vita.

Dopo una veloce doccia ed essersi preparata per andare a scuola scese in cucina e salutò i genitori con il sorriso più falso che il suo repertorio possedeva.
  • Buongiorno padri!
  • Buongiorno tesoro- risposero all’unisono i coniugi Berry.
  • Sentite io non ho molta fame. Penso che andrò direttamente a scuola.- disse Rachel.
  • Okay. Ma piccola, sicura di stare bene?
  • Si si papi sto bene. Solo non ho molta fame.
  • Okay- risposero i due non troppo convinti. Erano sicuri che fosse successo qualcosa alla loro bambina, ma non si sarebbero mai permessi di sforzarla di fare o dire qualcosa che non voleva.
Rachel prese la sua borsa e dopo aver dato un bacio ai suoi papà, salì in macchina e si diresse verso scuola. Rachel durante il viaggio pensò molto. E decise che per salvare quei pochi cocci che erano il suo doveva evitare Quinn. Anche a costo di saltare il Glee.
***
Era appena arrivata nel parcheggio scolastico quando vide Rachel uscire dalla macchina e come ogni volta il suo cuore cominciò a battere forte. Non riuscì a fare un passo verso di lei che un braccio le circondò le spalle, alzò lo sguardo e vide che era Finn.
  • Ciao tesoro.- la salutò Finn con un sorriso ebete sul volto.
  • Ciao Finn.- rispose Quinn con un sorriso forzato.
Non voleva parlare con lui, voleva andare da Rachel. Quando volto lo sguardo sul punto in cui aveva visto Rachel, vide uno spettacolo terribile. Infatti, un’idiota della squadra di Football aveva appena gettato una granita in faccia alla ragazza.

Quinn non ci pensò due volte a scostarsi da Finn e correre in direzione di Rachel. Arrivata vicino alla cantane le posò una mano sulla spalla. Rachel sobbalzò e non appena mise a fuoco la ragazza che l’aveva appena toccata, le parole che quella stessa persona aveva detto solo la sera prima a Santana le ritornarono alla mente e in un moto di rabbia tolse quella mano dalla sua spalla e corse via non prima di aver urlato.
  • Lasciami in pace Quinn.
Ma che diavolo è successo? Che cosa le ho fatto?
***
Per tutta la giornata Rachel non aveva fatto altro che evitare Quinn. Sapeva che erano solo amiche e nulla di più, né ora né mai, ma quelle parole dette quasi con rabbia a suo parere le facevano ancora molto male. Era consapevole che non l’avrebbe potuta evitare per sempre, specialmente al Glee. Ed è proprio lì che si sta dirigendo Rachel per l’ultima lezione della giornata. E per la prima volta non vede l’ora che finisca per poter andare a casa e fare l’unica cosa che le viene bene in questo momento. Piangere.

Stava per entrare in aula quando si sentì tirare per un polso.
  • Rachel mi spieghi perché non mi parli? È tutta la giornata che mi eviti? Che cosa ti ho fatto per meritarmi questo?
Quinn aveva gli occhi lucidi. Non sopportava questo tipo di atteggiamento da parte di Rachel. Non sopportava il suo silenzio. Lei viveva per sentire quella voce.
  • Non cosa hai fatto. Ma cosa hai detto!
  • Detto? Rachel ti prego di allora cosa ho detto.
Rachel sospirò. – Non è né il luogo né il momento adatto.
E senza darle il tempo di rispondere, Rachel entrò in aula e si sedette vicino a Kurt. Poco dopo entrò Quinn che si sedette vicino a Santana.

Per tutta la durata della lezione Quinn e Rachel non avevano fatto altro che guardarsi. Quinn cercava di capire cosa avesse potuto dire per far arrabbiare così tanto Rachel. Ma aveva intenzione di parlarle dopo.

Finalmente anche l’ora del Glee era finita e Rachel poteva andarsene finalmente a casa. Ma evidentemente qualcuno non era d’accordo con lei. Infatti come prima si senti tirare per un polso. Solo che all’improvviso si ritrovò in bagno.
  • Okay Rach. Nessuna delle due uscirà da questo bagno se prima non mi avrai detto cosa avresti sentito dire da me che ti ha fatto arrabbiare così tanto.
Rachel guardava Quinn e pensava se fosse giusto o meno dirle quello che aveva sentito. Poi la guardò negli occhi. Gli occhi che la tormentavano nei sogni. La prima cosa che ha amato di quella ragazza. Quegli occhi in cui vedeva quasi disperazione perché non sapevano il motivo della sua rabbia. E solo dopo averli osservati attentamente, si decise a parlare.
  • Come diavolo ti salta in mente di credere che mi possa piacere Rachel. Ma l’hai vista almeno? Dio sembra uno sgorbio. Inoltre è insopportabile, egocentrica e solo un cieco si metterebbe con una come lei. E poi sto sempre vicina a lei per cercare di tenerla il più lontana possibile da Finn. Lui è mio e nessuno me lo porterà via.
E senza darle il tempo di rielaborare le sue parole, Rachel uscì dal bagno, lasciando da sola e in lacrime la persona che più amava al mondo.
***
Rachel dopo essere uscita da scuola era corsa a casa e si era fiondata in camera da letto ed era scoppiata a piangere. Era tutta la giornata che si tratteneva e ora non poteva più farlo. Guardò l’orario e vide che erano le dieci di sera. Aveva pianto per quasi quattro ore di file. Un record anche per lei.  
All’improvviso senti dei rumori provenire dalla finestra. Si voltò verso di essa e per poco non urlava di terrore. Quinn Fabray era sul ramo dell’albero fuori la finestra della sua camera con gli occhi gonfi, segno che aveva pianto, che bussava impaziente alla finestra.
  • Quinn che diavolo ci fai qui?- la sgridò a bassa voce Rachel, non voleva di certo farsi scoprire dai sui genitori.
  • Sono venuta per parlarti.
  • Non abbiamo più niente da dirci. Hai già detto tutto.
  • No mia cara. Tu hai parlato, tu te ne sei andata senza darmi la possibilità di parlare. Quindi ora tu starai zitta e mi ascolterai attentamente. Intesi?
Rachel annuì lentamente. Non sapeva cosa aspettarsi da questa chiacchierata. Ma era sicura che sarebbe cambiato tutto.
  • È vero. Ho detto quelle cose a Santana. Ma è anche vero che non le penso. È anche vero che io penso che tu sia la persona più bella, simpatica, intelligente, generosa che io conosca. Forse non sarai perfetta per tutti. Ma sei perfetta per me. Quello che sto cercando di dirti è che ho passato le ultime quattro ore a piangere in camera di Santana nella speranza che mi aiutasse a trovare un modo per farmi perdonare da te. Ma l’unica cosa che è riuscita a consigliarmi è stata quella di venire da te, è dirti tutto quello che penso di te. Quello che penso realmente di te!
  • E cosa pensi di me? – le chiese con un filo di voce Rachel. Vide delle lacrime uscire dagli occhi di Quinn e solo allora si accorse che stava piangendo anche lei.
  • Che cosa penso di te? Penso che tu sia la ragazza più bella che abbia mai visto. Hai una voce pazzesca. Penso che ogni volta che ti guardo o ascolto la tua voce, il mio cuore batte più forte, lo stomaco si attorciglia e non riesco più a respirare. Penso che per te manderei all’aria tutta la mia vita. Penso che insieme a mia figlia, tu sia la persona più importante della mia vita.
Quinn prese teneramente il viso della cantante tra le mani.
  • Sai cos’altro penso di te?
Rachel anche stavolta si limitò semplicemente a negare con la testa.
  • Penso che ti amo Rachel Barbra Berry
E detto questo poggiò le sue labbra su quelle di Rachel.

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Capitolo 5
*** capitolo 4 ***


Allora, prima di tutto scusate il ritardo ma la scrittura di questo capitolo mi ha dato un po’ di problemi dal momento che è il primo capito di rating ROSSO che scrivo quindi non so se l’ho scritto bene. Ovviamente accetto critiche e apprezzamenti e aspetto anche le vostre recensioni. Spero vivamente che il capitolo vi piaccia e chiedo scusa per eventuali errori.
A presto, Antonella
***
Non ci poteva ancora credere.  Quinn Fabrey la sta baciando.  Quinn Fabrey le aveva appena detto che l’amava.
Se questo è un sogno, vi prego non svegliatemi.
Dopo un primo momento, Rachel iniziò a rispondere al bacio lentamente facendo tirare un sospiro di sollievo a Quinn, timorosa di un possibile rifiuto.
Le labbra si muovevano piano. Nessuna delle due osava modificare il ritmo del bacio per paura di rovinare il momento.
Ma quel semplice sfiorarsi di labbra non bastava più. Lentamente Quinn fece passare la lingua sul labbro inferiore di Rachel, come a chiedere quel permesso che non tardò ad arrivare.
Non appena le loro lingue entrarono in contatto non poterono fare a meno di gemere. Quinn portò le sue mani sui fianchi di Rachel, la quale allacciò le sue braccia dietro al collo della più alta.
Dopo quelle che sembravano ore, si staccarono per mancanza di ossigeno.
Rimasero con le fronti attaccate, gli occhi chiusi e il respiro che s’infrangeva sulle labbra dell’altra.
Nessuna delle due osava dire o fare qualcosa. Per paura di rovinare quel momento.
La prima che prese in mano la situazione fu Rachel che prese le mani di Quinn tra le sue e indietreggio fino ad arrivare al letto, si stese e portò Quinn con sé facendole appoggiare la testa sul suo petto.
Nessuna delle due parlò. Restarono lì in silenzio a godersi la vicinanza reciproca.
Dopo un po’ Rachel volto il viso verso quello di Quinn per darle un altro bacio.
Il bacio perse subito l’innocenza iniziale, infatti, inizio subito una battaglia tra le lingue delle due. In momento di particolare eccitazione, Rachel si mise a cavalcioni sul bacino di Quinn per poterla baciare meglio. Ma Rachel voleva di più, infatti, inizio a spostare i suoi baci verso il collo dell’altra.
Iniziò a sbottonare la camicia di Quinn. Un bottone, un bacio. Arrivo fino all’addome piatto della cheerleader dove sbottonò anche l’ultimo bottone.
Quinn si sollevò leggermente per permettere a Rachel di sfilarle l’indumento che fu gettato a terra.
Rachel si prese un paio di secondi per ammirare quel corpo che tante volte aveva popolato i suoi sogni e riusciva a pensare solo una cosa.
  • Perfetta.  – Rachel, lo disse talmente sottovoce che non credeva che Quinn l’avesse sentita.
Inizio a passare con riverenza le mani sugli addominali scolpiti, ma non volgari, della bionda graffiandoli leggermente.
Partì dai fianchi e salì lentamente fino ad arrivare all’altezza del seno. Rachel iniziò ad accarezzare lentamente la parte inferiore del seno, prima di prenderlo a coppa nelle sue mani e abbassarsi per reclamare di nuovo quelle labbra che le mancavano già.
Si staccarono solo un secondo per dare a Quinn la possibilità di togliere a Rachel la maglietta che indossava. Rachel non perde tempo e slaccia il reggiseno di Quinn per poi lanciarlo in un punto imprecisato della stanza.
Rachel rimase ipnotizzata. Non aveva mai visto niente di più bello in tutta la sua vita.
Quasi come se fosse la cosa più normale del mondo, si china è prende tra le labbra uno dei capezzoli massaggiando con la mano l’altro.
Massaggia, lecca, succhia e morde tutto quel ben di Dio che si ritrovava davanti per poi fare cambio e fare la stessa cosa anche all’altro bottoncino nero già turgido per l’eccitazione.
Quinn non poté fare a meno di gemere. Ha sempre sognato quel momento. Il momento in cui lei e Rachel sarebbero diventate qualcosa di più.
Tante volte aveva immaginato come potesse essere, ma questo supera notevolmente la sua immaginazione.
Quinn però non vuole solo avere piacere, ma vuole anche darlo ed è per questo che allunga una mano per sganciare il reggiseno in pizzo nero che indossava Rachel, lanciando anche il suo in un punto sconosciuto della stanza.
Dove aver dato eguali attenzioni a entrambi i capezzoli di Quinn, i baci di Rachel si diressero sempre più in basso fino ad arrivare ai pantaloni. Mentre le gli toglie, bacia e morde tutto l’addome piatto della bionda.
Dopo aver tolto e lanciato via i pantaloni, Rachel perse un battito alla vista di quelle mutandine in pizzo color carne in tinta con il reggiseno.
Con lo sguardo fisso in quello di Quinn, Rachel lentamente prese il bordo delle mutande e le tirò giù, mostrando quell’angolo di paradiso che più volte ha popolato i suo sogni. A quella vista Rachel non può trattenere un gemito, sentendo un calore al basso ventre mai sentito prima.
Qualcosa però, a quel punto si mosse dentro Quinn e un pensiero le balenò in testa.
  • Rachel, sei sicura che tu voglia farlo? Insomma sarebbe la tua prima volta ed io non voglio assolutamente forzarti a fare nulla che ti possa mettere a disagio.
Sentendo quelle parole Rachel si fermò e guardo la bionda.
Era davvero pronta? Era pronta a donarsi completamente a Quinn? La risposta era più semplice di quanto pensasse.
Sì, era pronta.
Senza rispondere alla domanda, e con una nuova sicurezza nel cuore, si chinò e leccò lentamente tutta l’apertura della bionda.
  • Oddio Rach..
Quinn non poté fare a meno di gemere forte. Rachel nel frattempo inizio a leccare e mordere tutto quello che poteva, prima di penetrarla leggermente con la lingua.
Quinn portò una mano tra la folta chioma di Rachel tentando di spingerla sempre più in fondo.
Rachel sentì le pareti interne della bionda stringersi e sapeva che questo significava che era al limite, per questo la penetrò prima con un dito e poi con due. Mentre spingeva sempre con più fervore, portò il suo viso all’altezza di quello della bionda e la baciò.
Ormai Quinn era vicina e Rachel lo sapeva, per questo iniziò a indirizzare tutte le sue spinte in un punto che scoprì, essere molto sensibile.
Dopo un paio di spinte Quinn venne. Rachel stremata per lo sforzo posò il capo sul petto dell’altra . non prima di aver sfilato lentamente le dita da dentro la bionda e aver leccato le sue dita, mugolando di piacere sentendo ancora il sapore dell’amata.
Quinn circondò le spalle di Rachel e le diede un dolce bacio sul capo.
Nessuna delle due parlava. Sapevano entrambe che l’altra stava pensando a quello che era successo.
Dopo qualche minuto Quinn si portò sopra Rachel, la quale come un automa aprì le gambe in modo da permettere a Quinn di mettersi meglio tra esse.
  • Rachel sei sicure? Sai che possiamo aspettare, che io posso aspettare! Se tu vuoi, possiamo anche aspettare tutto il tempo che ti serve. Non sono venuta confessandoti quello che provo, con lo scopo di fare l’amore.
Rachel sapeva che se le lo avesse chiesto, Quinn avrebbe aspettato. Ma ora era lei quella che non poteva più aspettare.
  • Quinn mi ami?
  • Con tutta l’anima Rachel!
  •  E allora fa l’amore con lei.
Senza aspettare oltre e con colpo secco ma delicato Quinn la privo dei pantaloni portando con sé anche le mutandine. Dopo averle lanciate per terra, si sporse in modo da fare combaciare le loro intimità facendo gemere entrambe.
Quinn iniziò a muoversi lentamente e notò che dopo qualche secondo dopo, Rachel rispondeva alle spinte.
  • Oh Quinn! Più forte amore! Ti prego!
Ormai erano solo queste le cose che Rachel continuava a ripetere come un mantra.
Dopo qualche spinte si resero conto che erano vicine, così entrambe aumentarono il ritmo e come se si fossero messe d’accordo, vennero insieme.
Dopo aver preso fiato e regolarizzato i battiti del loro cuore, Quinn la bacio mentre come una leggera carezza una sua mano si diresse verso la femminilità della più bassa mentre con l’altra accarezzava il resto del corpo mentre facevano incontrare in movimento dolce le loro lingue.
Non appena Rachel sentì le dita di Quinn sulla sua intimità, si aggrappo alle sue spalle e nascose il suo volto nell’incavo del colle dell’altra.
Quinn le alzò il viso in modo da guardarla negli occhi e cercare anche un minimo segno d’indecisione, ma quando non né trovò, iniziò a penetrarla lentamente.
Rachel sentendo le dita di Quinn entrare dentro di lei con una delicatezza disarmante spalancò gli occhi e quando senti una piccola fitta, capì che era fatta.
Quinn si era presa la sua verginità
Lei non era più vergine.
Quella constatazione le riempì il cuore di gioia e nonostante fosse ancora spossata per il precedente orgasmo, trovò la forza per rispondere alle spinte di Quinn che piano piano si facevano più veloce ma comunque delicate.
Quinn sentendo che ormai il peggio era passato aggiunse un secondo dito che fece letteralmente tremare Rachel dal piacere.
Nella stanza non si sentiva alcun suono se non respiri, gemiti strozzati e ansimi da parte di quelle due persone che non si stavano solo unendo fisicamente.
La loro era anche l’unione di due anime che si erano cercate per tanto tempo e finalmente si erano trovate.
Poi si senti un urlo strozzato e un corpo che si accascia sull’altro senza forze. Infine solo i respiri tranquilli di quelle due anime che circondate dall’amore reciproco incrociarono le loro dita e si abbandonarono a Morfeo sperando di ritrovarsi anche nel mondo dei sogni.
 

 

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Capitolo 6
*** capitolo 5 ***


Uno spiraglio di luce le illuminava il viso disturbandole il profondo sonno in cui era caduta.

Con ancora gli occhi chiusi, il cervello iniziò a funzionare portandole alla mente i dolci ricordi della notte precedente e con essi anche un leggero dolore all’altezza dell’inguine.

Nonostante fosse ancora in uno stato di dormiveglia, Rachel si rese subito conto che in quel letto era sola.

Non c’era il corpo di Quinn a stringerla come aveva fatto per tutta la notte.

Non c’era il corpo di Quinn a darle dolci baci sul collo per farla addormentare.

Come dimostrazione che quello che era successo la notte precedente non fosse l’ennesimo sogno, c’erano solo il dolore in mezzo alle gambe e il profumo della bionda ancora impregnato nelle lenzuola.

Dopo aver preso coscienza di ciò una sensazione molto simile al panico s’impossessò di lei e la sua mente fu offuscata da mille domande.

E se si fosse pentita?

Se si fosse accorta che in realtà non la ama?

E se per lei fosse stato solo sesso?

Mentre pensava a queste cose, non si accorse delle lacrime che le rigavano il volto. Solo quando esse arrivarono a bagnarle le labbra si rese conto di stare piangendo.

Lentamente aprì gli occhi e le sue paure divennero realtà. Era sola.

La sua attenzione però fu subito attratta da un pezzo di carta presente sul cuscino affianco al suo. Lo prese e leggere quelle poche righe le portarono un senso di sollievo che le diede la giusta carica per alzarsi dal letto, farsi una doccia, fare colazione con i suoi papà e dirigersi a scuola, nella speranza di rivedere la ragazza che le aveva rubato il cuore.

Amore mio,
mi dispiace non essere al tuo fianco al tuo risveglio,
ma sono dovuta tornare a casa prima che i miei si
accorgessero della mia assenza.
Se ti stai chiedendo se mi sono pentita di quello che è successo stanotte
( e so che te lo stai chiedendo) ti avverto che non mi pento di nulla,
e spero neanche tu.
Non vedo l’ora di rivederti.
Tua per sempre,
Quinn.

Arrivata a scuola, l’unica cosa che la cheerleader voleva era trovare Rachel per parlare di quello che era successo la notte precedente. Non si pentiva di nulla ovviamente, ma ne voleva comunque parlare con lei per decidere cosa avrebbero fatto d’ora in poi.

Così non appena parcheggiò il suo maggiolino rosso, aguzzò la vista nella speranza di vederla.

Dopo un paio di minuti la vide.

Certo indossava sempre uno di quei vestitini a fiori, ma per Quinn rimaneva sempre la ragazza più bella che avesse mai visto.
Dopo aver ammirato quel corpo da favola, si accorse che anche Rachel la stava guardando con un sorriso a 32 denti.

Quinn vorrebbe solo andare da lei e baciarla fino allo sfinimento. Ma non poteva.
  1. Primo erano nel cortile della scuola sotto gli occhi di tutti.
  2. Secondo, tecnicamente lei era ancora fidanzata con Finn.
Quel nome la ridestò dall’ammirare la sua amata.

Finn.

Come avrebbe fatto con lui? Sicuramente se si fosse ufficializzata la cosa tra lei e Rachel lo avrebbe dovuto lasciare. Se doveva stare con la bruna, sarebbe dovuta essere solo ed esclusivamente sua, anche se in qualche modo già lo era.

Decise che a Finn avrebbe pensato dopo. Ora voleva solo riassaggiare quelle labbra che tanto le erano mancate. Così a passo di carica le si avvicinò e quasi correndo la portò sotto le gradinate dello stadio di football cosciente che a quell’ora non ci fosse nessuno.

La portò dietro un pilastro abbastanza lontano da possibili occhi indiscreti e la baciò.
Rachel rispose al bacio con la stessa passione che le aveva accompagnate durante quella magica notte. Le loro lingue si cercavano, si trovavano, si separavano e poi si ritrovavano ancora.

Rachel aveva le braccia intorno al collo della bionda, mentre Quinn cinse con le braccia la vita della bruna.

I loro corpi s’incastravano in modo a dir poco perfetto. Erano come due pezzi di puzzle che s’incastravano perfettamente tra di loro.

Dopo un tempo che sembrava un’eternità, si staccarono solo per mancanza di ossigeno. Ma non essendo disposte ad abbandonare quell’abbraccio perfetto l’una appoggiò la propria fronte su quella dell’altra facendo sì che i propri respiri s’infrangessero sulle labbra della compagna.

Dopo aver ripreso fiato, alzarono gli occhi incatenando i loro sguardi.
  • Ciao.
  • Ciao.

Erano consapevoli della banalità di quel saluto ma non riuscirono a trovare altre parole tanta era l’emozione che riempiva il cuore delle due.

Sarebbero potute rimanere anche per sempre in quella posizione. Insieme, vicine, sguardi incatenati, labbra a pochi centimetri di distanza e un sorriso ebete su volto, ma entrambe sapevano che dovevano parlare.

Quinn la prese per mano e insieme si sedettero sul primo gradino che trovarono. Erano tanto vicine che le spalle si toccavano.

La prima a parlare fu Quinn.
  • Come ti senti?- era consapevole del dolore “post prima volta” e per questo per primo si premurò di sapere come stesse.
  • Fisicamente sto bene, anzi meglio di quanto pensassi. Stamattina avevo un po’ di fastidio ma in fondo piano piano sta passando. Interiormente mi sento sempre la stessa, ma allo stesso tempo diversa.- rispose sinceramente la bruna.
  • Mi fa piacere che tu stia bene, però volevo parlarti perché desideravo ribadire il fatto che non mi sono assolutamente pentita di aver far fatto l’amore e che l’unico motivo per il quale non c’ero stamattina è perché se i miei avessero scoperto che non c’ero mi avrebbe rinchiusa in casa a vita, come minimo.
La più grande paura della bionda è sapere che l’altra si fosse pentita e negasse tutto ciò che era successo tra loro.
  • Tesoro sta tranquilla, ho capito il motivo per cui stamattina non c’eri, non sono arrabbiata con te.

 rispose l’ebrea facendo tirare un sospiro di sollievo alla bionda
  •  E devi stare ancora più tranquilla perché non mi sono assolutamente pentita di aver fatto l’amore con te. Se dovevo perdere la verginità con qualcuno sono contenta di averlo fatto con te, perché sei la persona più importante della mia vita e la persona che più amo al mondo.

Quinn non sapeva che dire. Così fece l’unica cosa che in quel momento riuscì a fare. Prese il volto dell’altra e la baciò.

Non era un bacio passionale come quello di prima. No, questo era un bacio pieno di tutto l’amore che l’una provava per l’altra.
  • Ti amo Rachel.
  • Ti amo anch’io Quinn.

Si baciarono per quella che sembrava un’eternità, quando un pensiero bloccò entrambe.
  • Finn! – esclamarono insieme

Dopo aver preso un respiro profondo, la prima a parlare fu Quinn.
  • Ho intenzione di lasciarlo. Non lo amo, certo gli voglio un gran bene, ma sto con lui solo perché in qualche modo mi ricorda Beth, e credo che anche lui stia con me per lo stesso motivo. Io amo te Rachel. Voglio solo te. Voglio che in questa storia ci fossimo solo noi due.
  • Quando hai intenzione di farlo?
  • Il prima possibile. Forse anche oggi.

Rachel abbracciò forte Quinn e le sussurrò all’orecchio.
  • Che sia oggi, che sia domani o dopodomani non m’importa. L’importante è che stiamo insieme, non m’interessa degli altri o di quello che potrebbero pensare, m’importa solo di te. Ti amo e voglio solo te.

Quinn aveva le lacrime agli occhi. Nessuno le aveva mai fatto una dichiarazione del genere. In quel momento si sentì la persona più felice del mondo. Aveva scoperto che la persona che amava, ricambiava i propri sentimenti e non ne poteva essere più felice.

Era consapevole che del fatto che avrebbero dovuto affrontare tante difficoltà. In primis i suoi genitori, ma era sicura che fin quando fossero state insieme, tutto sarebbe andato per il meglio.

Il loro momento magico fu interrotto dal suono della campanella.

Tenendosi per mano, si alzarono e s’incamminarono verso scuola. Dopo un ultimo bacio, separarono le loro mani e si prepararono per una nuova giornata di scuola.
 

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