Best friends? ...Maybe something more

di EyesOfHeaven
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1
Non ci potevo credere! Denise e Paul mi avevano appena detto che tra meno di un paio di mesi loro, i figli Nick e Joe nonché miei migliori amici, la mia BFF Mar e io faremo una crociera di un mese nelle acque dell’Oceano Atlantico!!! Non appena sentii la notizia mi misi a urlare e saltare per tutto il soggiorno di casa Jonas, facendo cadere dai tavolini alcune riviste e fregandomene di Nick che mi continuava a ripetere di stare calma; appena fui abbastanza vicina a lui, gli saltai addosso e lo abbracciai, più euforica che mai. Sentendo le mie urla, sbucarono dalla scala Joe e Mar che, vedendomi, si guardarono e dissero contemporaneamente:
“Lo ha saputo anche lei”
“Come ‘lo ha saputo anche lei’? Ero l’unica a non saperlo?!?!” dissi calmandomi e allontanandomi un po’ da Nick.
“Beeeeh……”
“Nicholas Jerry Jonas perché diamine non me lo hai detto???” e iniziai a picchiarlo sul braccio. Subito però venne suo padre a difenderlo:
“Fede, siamo stati io e Denise ad impedire ai ragazzi di dirtelo, volevamo farti una sorpresa; c’era Mar che ogni giorno mi implorava per dirtelo il prima possibile”
“Ah. In questo caso scusa ricciolo per la mia reazione” gli dissi scompigliandoli i capelli come facevo sempre.
“Sei veramente strana, però ti voglio bene fragola”
“Se fossi normale sarebbe tutto più noioso. Comunque ti voglio bene anche io”
“Se avete finito con questo momento romantico possiamo andare a mangiare? Ho una fame tremenda”
“Sei sempre il solito, Danger; dai andiamo, prima che si metta a piangere come un bambino di due anni” disse Mar spingendolo verso la cucina.
 
Vi starete chiedendo perché io e la mia best friend mangiassimo a casa loro, e non con i nostri genitori, giusto? Beh, dovete sapere che siamo tutti vicini di casa, i miei sono italiani ma si sono trasferiti a Los Angeles quando mia mamma era incinta di me; hanno fatto subito amicizia con la famiglia Jonas, quindi io, Nick e Joe siamo cresciuti insieme, sono quasi come due fratelli per me. Sei anni dopo la mia nascita e quella di Nick, è arrivata in città Mar e, non conoscendo nessuno, ha iniziato a fare amicizia con noi. I suoi genitori e i miei hanno sempre molto lavoro da fare, quindi stanno poco tempo a casa, e io e lei andiamo dai Jonas, la nostra seconda famiglia. Ma ritorniamo alla storia.
 
C’erano le polpette di carne per cena, il piatto preferito di Mar. Mentre mangiavamo iniziai a chiedere:
“Ma i miei genitori lo sanno di questo viaggio? Vengono anche loro? Quante valigie posso portare? Mio Dio, posso portare la mia chitarra, vero? E…”
“Fede stai calma, dobbiamo partire per una crociera di un mese, non per un anno!” mi bloccò Nicholas “Innanzitutto i tuoi devono fare un importante viaggio di lavoro e, sapendo che stavamo organizzando una vacanza, ci hanno chiesto se potevi venire con noi; puoi portare solo una valigia e il bagaglio a mano; tranquilla, abbiamo chiesto se potevi portare la chitarra e hanno acconsentito. Tu devi solo stare calma, stanno già pensando a tutto i miei genitori”
“Okay... adesso andiamo a vedere un film?”
“Sisi! I ragazzi ci avevano promesso che avremmo rivisto Camp Rock!”
“È vero! Hai ragione Mar, dai andiamo!”
“Arriviamo” dissero con poca voglia i due fratelli.
Finito di guardare il film, andammo tutti a dormire, Nick e Joe nelle loro camere e io e Mar nella camera degli ospiti (che ormai era diventata nostra).




Ciao a tutti :)
Sono Federica e questa è la mia prima ff. So che non interessa a nessuno, ma i Jonas sono e saranno sempre i miei idoli; questa storia è nata da un sogno che ho fatto mentre ero in crociera e, così, ho deciso di rendere pubblico il mio sogno ;)
Ci tengo a precisare che non sono per niente brava a scrivere; comunque, spero che vi piaccia (se volete recensite, mi renderete tanto felice!)
Con tanto amore, Fede

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2
Due mesi dopo...
“Finalmente si parte!” esclamai eccitata al massimo. Eravamo appena saliti sulla nave, dopo aver passato tutti i controlli necessari, ed ora eravamo nella hall, il ponte 3: era lussuosissimo, pieno di colore e di luce. C’erano tre divanetti beige da una parte e uno grande dello stesso colore dall’altra, mentre in mezzo si trovava uno dei tredici bar presenti sulla nave. Con l’ascensore panoramico *-* salimmo al ponte 5, dove si trovavano le nostre cabine: io e Mar una, e la famiglia Jonas quella di fianco alla nostra; erano abbastanza piccole, ma ci saremmo state solo per dormire e lavarci, quindi potevano andare bene; in più, avevamo anche un balconcino con due sedie e un tavolino, dal quale avevi una vista fantastica, nonostante ci fossero subito sotto le scialuppe di salvataggio -.-‘
Denise e Paul ci dissero che da quel momento in poi, fino alla fine della crociera, avremmo potuto andare in giro da soli e fare ciò che volevamo; così, andammo immediatamente in giro ad “ambientarci” (era veramente gigantesca!) e lasciammo le valigie chiuse, promettendo che le avremmo disfate finito il giro: al ponte 2 c’era la sala da pranzo, il casinò, la sala giochi, il teatro e la discoteca, al ponte 9 c’era la piscina al coperto con due vasche idromassaggio, la zona animazione e il buffet, al 10 c’era la piscina all’aperto e un campo da mini-golf, all’11 c’erano delle salette dove potevi suonare e cantare, e infine, al 12 si trovavano dei lettini per prendere il sole, un campo da basket e uno in cui potevi correre.
Erano le 17 quando finimmo il nostro tour, e, dopo aver fatto la solita prova di emergenza durata 15 minuti, ritornammo nelle camere a disfare le valigie; ci eravamo messe d’accordo con i ragazzi che, non appena avessero finito, sarebbero venuti da noi e saremmo andati insieme a mangiare: il nostro turno per cenare era alle 18:30.
Dopo mezz’ora Nick e Joe bussarono ed entrarono nella nostra cabina.
“Avete già finito?!?!”
“Siete voi che siete lente”
“Siamo ragazze, è normale. Comunque, perché non fate i gentiluomini e ci aiutate a sistemare?”
“Agli ordini capo” e ci mettemmo a ridere.
Dopo tre quarti d’ora scendemmo a mangiare e rincontrammo Denise e Paul. Arrivò il cameriere, prese le ordinazioni e ci portò i piatti.
“Allora ragazzi, com’è? Vi piace?”
“È fantastico mamma” disse Nick “Poi stasera possiamo andare in discoteca a fare amicizia con altri ragazzi?”
“Certo tesoro, non devi nemmeno chiederlo; come vi ho già detto, fate quello che volete, basta che ritornate in cabina non dopo le 3 di notte”
“Stai tranquilla Denise, ci siamo io e Fede che ci occupiamo di quelle due pesti!”
“Heiii!” esclamarono Joe e Nick facendo il broncio. Ridendo, diedi un bacio sulla guancia al più piccolo e Mar all’altro fratello. Subito loro si aprirono in un sorriso e dissero:
“Ora si che stiamo meglio”
“Ruffiani, volevate solo un bacio”
“Ci avete scoperto” e iniziammo a ridere.
Finito di mangiare, andammo a sederci sui divanetti della hall, il nostro punto di ritrovo, e parlammo un po’, finché, arrivate le 23, ci recammo in discoteca. Sebbene la nave fosse partita ormai da qualche ora, fu in quel momento che la nostra avventura cominciò.
 
Ci avvicinammo ad alcuni ragazzi che erano seduti sui divanetti della discoteca e dissi timidamente:
“Ciao, io sono Federica, Fede per gli amici, e loro sono miei migliori amici, Nicholas, Joseph e Annemarie”
“Però per favore chiamateci Nick, Joe e Mar”
“Ciao ragazzi, io sono Tom e lui è mio fratello Leo, piacere di conoscervi” disse il ragazzo biondo e alto, facendomi l’occhiolino e indicando l’altro ragazzo vicino a lui, con i capelli castano chiaro e gli occhi azzurri.
“Io sono Sophie e lei è Samantha” si presentarono due ragazze, la prima rossa e l’altra mora.
Ci invitarono a sedere e, dopo esserci accomodati, parlammo un po’ per conoscerci meglio:
“Allora, di dove siete?” chiese Tom.
“Io e Nick siamo di Los Angeles da praticamente tutta la vita”
“Io sono italiana, ma i miei genitori si sono trasferiti a L.A. quando mi stavano aspettando”
“Io invece sono di San Francisco e mi sono trasferita nella casa di fianco alla loro 9 anni fa” concluse Mar.
“Noi siamo tutti di New York” esclamò Samantha.
Continuammo a ridere e a scherzare finché Sophie disse riferendosi a me e Nick e a Joe e Mar:
“Ma voi siete fidanzati?”
Sentii le mie guancia guance avvampare e provai a negare, ma con scarsi risultati in quanto continuavo a balbettare. Arrivò Nick in mio aiuto che, tranquillo, disse:
“Nono, siamo solo migliori amici, anzi, per me Fede è come una sorella”
“E lo stesso discorso vale per me e Joe”
“Sarà...ma perché Fede sei diventata bordeaux?”
Oh cazzo! Oh cazzo! Perché? Non lo sapevo neanche io! Che avrei detto? Mi dovevo inventare qualcosa il prima possibile, o avrebbero pensato che mi piacesse Nick, cosa assolutamente falsa, vero Fede?!
“Allora?”
“Bhe...è che...mi hai colto di sorpresa...non mi aspettavo una domanda del genere”
“Stai tranquilla, devi solo abituarti; lei arrossisce anche se le chiedi se il bagno è libero!”
Mi dovevo ricordare di buttare Mar giù dalla nave quando saremmo ritornate in cabina. Diventai ancora più rossa, cosa assolutamente negativa, dal momento che scatenai l’ilarità di tutti, alla quale però mi aggregai subito dopo.
Dopo qualche minuto le luci si affievolirono e partì la musica; una scarica di adrenalina invase il mio corpo e non riuscii a stare seduta; scattai in piedi:
“Mar! Andiamo a ballare, dai!”
“Siiii adesso arrivo!”
“Nick, a te non te lo chiedo perché so già la risposta; Joe vieni anche tu!”
“No, non mi va adesso, magari più tardi”
“Cosa?! Joe Jonas che si rifiuta di andare a ballare? È l’evento dell’anno!”
“Ahahah davvero spiritosa”
“Vabbè, noi andiamo, se vi volete aggregare...”
“Io vengo” mi sorrise Tom. Gli ricambiai il sorriso, ci avviammo insieme sulla pista e iniziammo a ballare.
 
NICK’S POV
Mar, Fede e Tom si erano appena allontanati ed io continuavo a guardarli; non mi fidavo di quel tipo, non smetteva di sorridere alla mia migliore amica e questo mi dava i nervi. Smisi di concentrarmi su di lui e spostai tutta la mia attenzione sulla mia fragola; quanto adoravo chiamarla in quel modo, da piccola mangiava sempre e solo quei frutti e da allora iniziai a darle quel soprannome.
Era ancora più bella quando ballava, non le importava di niente e di nessuno, come tutte le volte che suonava, c’era solo lei e la musica; i suoi capelli che ondeggiavano in contemporanea con le sue mosse, il sorriso che non abbandonava mai il suo volto...sembrava un angelo.
I miei pensieri vennero interrotti da Sophie:
“Hey bell’innamorato, vai a ballare con lei”
“Come scusa?”
“Si vede lontano un miglio che ti piace”
“Te lo avevo detto bro, lo hanno capito anche loro che ti conoscono da un’oretta”
Feci un respiro profondo e mi arresi all’evidenza.
“Comunque non potremmo stare insieme”
“E perché mai?” si aggiunse nella conversazione anche Leo, seguito da Samantha.
“E non dire come tutti i ragazzi che lei non ricambia i sentimenti”
“Semplicemente perché siamo migliori amici e non voglio rovinare la nostra amicizia”
“Ma non dire cazzate! È la cosa più stupida che abbia mai sentito! Buttati, piuttosto”
“Senti chi parla, che è da due mesi, se non di più, che ti piace Mar e non hai avuto il coraggio di dirle quello che provi!”
“Questa è un’altra questione” provò a giustificarsi Joe.
“Voi maschi siete davvero complicati. Dovreste provarci entrambi” disse Sophie.
“Provare a fare cosa?” chiese una voce squillante alle mie spalle.
“A non sbucare fuori dal nulla come te, Mar” ironizzai.
“Ah ah ah”
“Nick è innamorato di Fede, ma non glielo vuole dire” sempre simpatico Leo, probabilmente era una dote di famiglia (il mio sarcasmo era ormai salito alle stelle).
“Sai che novità”
“Lo sapevi?”
“Nick, ti si legge in faccia; forse se avessi un cartello in fronte sarebbe meno visibile; sfortunatamente l’unica a non accorgersene è Fede”
“Non glielo hai detto, vero?”
“Stai tranquillo, è tutto a posto”
Diedi un sospiro di sollievo e subito dopo comparvero Fede e Tom, che si sedettero lei vicino a me e lui affianco al fratello.
“Sono stanchissima!” si lamentò sdraiandosi sul mio braccio.
“Ci credo! Continuavi a ballare! Comunque sei un’ottima ballerina” doveva sempre sorridere quello?!
“Grazie, però non centra, sono veramente stanca, mi potrei addormentare da un momento all’altro”
“Allora sarà meglio andare” dissi alzandomi. Salutammo tutti e ci recammo davanti alle nostre cabine, dove decidemmo che l’indomani avremmo bussato alla loro porta alle 9:15 per andare insieme a fare colazione; di demmo la buonanotte e entrammo nelle nostre camere. I miei genitori dormivano, quindi facemmo meno rumore possibile e ci infilammo nei nostri letti.
Per essere stato il primo giorno, andò alla grande, fu uno dei migliori della mia vita; certo, quel Tom mi innervosiva e, anche se lo conoscevo da poco, sapevo benissimo dove voleva arrivare. Avrei sicuramente rimediato e lo avrei allontanato da Fede, ma il giorno successivo; con questa convinzione, mi addormentai.




Hola a todossss!!! Allora, vi è piaciuto il capitolo? Spero di si, anche se fa abbastanza schifo ahahah.
Comunque, passiamo alle cose serie: 45 visite!!!!!!! Oddio quanto sono felice!
Ringrazio con tutto il mio cuore TYSMZAIN per la recensione <3
Al prossimo capitolo (se vi va); un bacione, Fede

PS: lasciate una piccola recensione, anche negativa, non mi offendo ;)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3
h. 8:50.
La sveglia suonava ormai da 5 minuti, ma né io né Mar avevamo intenzione di alzarci; ci guardammo e dicemmo contemporaneamente:
“Ancora 10 minuti”
Così, mi rituffai nelle coperte e mi rilassai chiudendo gli occhi.
 
Sentii qualcuno che mi accarezzava la guancia; capii immediatamente che non poteva essere la mia amica, in quanto non aveva mai avuto modi così gentili con me. Allora chi poteva essere? Non avevo sentito nessuno entrare. Decisi di aprire gli occhi, pian piano schiusi le palpebre e cercai di focalizzare chi mi stesse accanto: una folta chioma riccioluta, occhi marroni e profondi, labbra carnose che si aprivano in un sorriso...riconoscendo la persona, sorrisi anche io; quindi, mi sedetti sul letto, stiracchiandomi.
“Buongiorno dormigliona” mi disse dandomi un bacio sulla guancia, seguito a ruota da Joe.
“Buongiorno. Perché siete già qui? Dovevate venire alle 9:15, manca ancora...”
Mi fece vedere l’orologio e strabuzzai gli occhi. In meno di due secondi mi fiondai in bagno, prendendo i vestiti da mettere (dei pantaloni al ginocchio blu e una maglietta a maniche corte color del cielo), e mi preparai il più velocemente possibile.
“Si può sapere perché non mi hai svegliata, Mar?”
“Scusami, io ci ho provato, ma sai meglio di me che quando dormi non sentiresti nemmeno l’esplosione di una bomba”
“A quanto pare però sente benissimo una carezza”
“Joe ti consiglio di rimangiare quello che hai detto, altrimenti quando esco sei morto”
“Aaaah sto tremando”
“Secondo me non scherza”
“No, Nick, non scherzo affatto” dissi uscendo dal bagno “e questo Joe dovrebbe saperlo, dal momento che ogni volta che pronunciavo quella frase ‘magicamente’ si sbucciava un ginocchio, gli venivano grossi lividi o non rivedeva per un mese il suo giocattolo preferito”
Avanzai lentamente verso di lui e, quando fui a pochi centimetri, continuai:
“Allora, questa volta preferisci non vedere per un po’ il tuo profumo o la tua piastra?”
“Nooooo! Per favore, la piastra no!”
“Mi toccherà prendere il tuo profumo. Nick, mi dai la tessera per entrare nella vostra cabina?”
“Che peccato, non puoi: ci sono i nostri genitori dentro”
“Joe, carissimo Joe, sai che loro mi vogliono molto bene e sarebbero molto felici se andassi a salutarli, quindi...”
“OKok, mi rimangio tutto. Ti eri svegliata da sola”
“In realtà è stato Nick a svegliarmi, ma mi piace vederti terrorizzato e in difficoltà”
“Sei incredibile Fede. Tu si che sai come tenere testa a Joe. Dovresti insegnarmi come fai” disse Mar ridendo.
“Ahahahahah è un dono naturale, ma se vuoi chiamami quando hai problemi con il piccolo Danger”
“Ok lo farò”
“Smettetela di prendermi in giro! E poi sono più grande di voi”
“Di età, ma non di cervello!” e ci mettemmo tutti a ridere.
“Non vorrei fare l’affamato, ma sarà meglio andare a fare colazione” propose il ricciolo.
Così, uscimmo dalla camera e ci avviammo al buffet.
 
Il salone dove avremmo fatto colazione (e a mezzogiorno pranzato) era abbastanza affollato, ma riuscimmo a trovare posto quasi subito. I due fratelli rimasero al tavolo, mentre io e Mar andammo a prendere da mangiare; c’era di tutto e di più: io presi un bicchiere di succo all’arancia, una brioche alla crema e due pancakes con il miele; invece la mia amica prese una tazza di latte, due waffles con lo sciroppo d’acero e una fetta di torta al cioccolato; poi ritornammo al nostro posto e facemmo cambio con i ragazzi.
 
MAR’S POV
Stavamo mangiando da 10 minuti, quando arrivò Tom che diede una bacio sulla guancia a Fede e ci salutò.
“Ciao ragazzi, dormito bene?”
“Hey! Sisi, il letto era comodissimo” rispose la mia amica.
“Ciao” disse svogliato Nick, lanciandogli uno sguardo fulmineo. Poverino, era innamorato cotto, ma lei non se ne rendeva conto e pensava che tutte le azioni che faceva fossero solo di amicizia; lo dovevo assolutamente aiutare e mi sarebbe servito l’aiuto di Joe.
“Sentite, io e i ragazzi andiamo in piscina; volete venire con noi?”
“Volentieri, magari più tardi. Prima dobbiamo fare la nostra solita corsa mattutina”
“Perfetto; noi stiamo nella piscina coperta, abbiamo già preso i lettini: sono la prima fila a destra. Allora ci vediamo dopo, ciao”
“A più tardi”
Finimmo di mangiare, andammo alla pista e iniziammo a correre. Mi ero messa le cuffiette nelle orecchie, così mi sarei rilassata meglio; le canzoni che stavo ascoltando erano melodiose, fantastiche, descrivevano veramente la sua vita e le sue emozioni: era davvero brava, nonostante i suoi 16 anni.
Fede si avvicinò e mi sfilò un auricolare, chiedendomi cosa stessi ascoltando. Feci l’indifferente:
“Mah, non so se la conosci; è la migliore cantante e amica del mondo”
“Non riesco proprio a capire. Mi dici il nome?” stette al gioco anche lei.
“Si chiama Federica Rossi, ha i miei stessi anni ed è proprio affianco a me”
“Aww. Ma le mie canzoni non sono niente di che…e non sono poi neanche così tanto brava a suonare e a cantare, anzi, sono stonata”
“Ma non prendermi in giro! Sei intonatissima e hai anche molti fan”
“Si, certo. Solo tu, i tuoi genitori, i miei e i Jonas”
“Solamente perché hai fatto sentire le tue canzoni solo a noi. Sono sicura che se qualcuno ti sentisse avresti più ammiratori”
“Sai che mi vergogno a cantare in pubblico”
Dopo mezz’ora ci fermammo e andammo in cabina per metterci il costume; dopodiché prendemmo gli asciugamani e ci recammo in piscina.
 
JOE’S POV
Li trovammo quasi subito: Leo era sdraiato sul lettino, Tom stava leggendo un libro, mentre Samantha e Sophie erano sedute sul muretto della piscina, con le gambe a mollo nell’acqua. Le due ragazze erano carine, ma mai quanto Mar, con i suoi bei occhi verdi, il fisico perfetto e i capelli lunghi e dorati; sembrava un angelo, l’angelo più bello del Paradiso.
Salutammo tutti e posammo gli asciugamani e le borse sui lettini. Leo si alzò e chiese:
“Entriamo in acqua?”
“Si dai, fa abbastanza caldo” disse Fede togliendosi la canotta e i pantaloncini.
Spostai gli occhi su mio fratello: aveva uno sguardo innamorato fisso su di lei; mi avvicinai e gli sussurrai:
“Se continui a guardarla si consuma, eh!”
“Ma piantala!” mi disse dandomi una leggera spinta. Però non avevo notato di essere vicino al bordo della vasca, quindi dopo neanche due secondi sentii il mio corpo bagnato e i miei amici ridere.
“Ma sei pazzo! I miei poveri capelli si sciupano con il cloro!”
“Non so cosa ti abbia detto, ma qualunque cosa fosse Nick ha ragione”
“Grazie Mar”
“Cosa?! Appoggi lui che mi ha buttato in acqua e non me, il tuo povero migliore amico, quello che ti aiuta sempre, il più carino, quello che…” presi la sua mano e la tirai “ti ha buttato in piscina!”
Quando riemerse mi fulminò, poi prese a schizzarmi; si unirono tutti gli altri, eccetto Nick, che continuava a guardare Fede e Tom ridere e scherzare.
“Hey Jerry, cos’hai? L’acqua è troppo fredda?”
“No Adam, quello sei tu. Non ho voglia”
“E se te lo chiedo io entri?” domandò Fede avvicinandosi a lui e facendo gli occhi dolci. Si guardarono per qualche secondo, poi lui alzò gli occhi al cielo, si tolse la maglia ed entrò con noi.
“Lo faccio solo per te”
Dapprima rimase fermo, ma poi iniziò a divertirsi e a giocare con noi, anche con Tom.
Arrivarono le 12:30 e iniziammo ad avere fame; così ci asciugammo e andammo a pranzare tutti insieme. Incontrammo mamma e papà, che si presentarono ai nostri amici e ci chiesero se andasse tutto bene; poi andammo a prendere da mangiare e ci sedemmo al tavolo.
Finito di pranzare ci separammo: Tom, Leo, Sophie e Sam andarono nella loro cabina, mentre noi quattro salimmo di tre ponti e ci sdraiammo sui lettini per prendere il sole. Dopo un po’ caddi tra le braccia di Morfeo.
 
Mi svegliai. Pensavo di essere sulla nave, invece mi trovavo a casa mia, sul divano. C’era Fede seduta sulle gambe di Nick, con la testa sulle spalle di mio fratello; poi qualcosa catturò la mia attenzione: la ragazza portava un anello al dito e la pancia era più grossa del solito; ma come?! Era incinta?!
Li chiamai, ma non mi risposero; andai davanti a loro e gli sventolai la mia mano, ma non mi vedevano. Ero per caso invisibile?
Qualcuno entrò dalla porta. Erano due ragazzi che si tenevano per mano. Non ci misi molto a capire che lei era la mia Mar; ma chi era quel tipo che le stava accanto? E perché si tenevano per mano?
Ad un certo punto Fede li salutò chiamandoli ‘i due innamorati’ e Mar rispose:
“Hey ragazzi, tutto bene? Avete deciso il nome del bambino?”
“Ancora no, ma ci stiamo lavorando. Joe si è fatto vivo?”
“No, l’ho chiamato ancora, ma non mi risponde”
“Deve averla presa veramente male quando lo ho saputo”
“Si sarebbe dovuto sbrigare e dirmi che mi amava prima, non ora, quando ormai mi sto per sposare. Spero solo che venga al matrimonio”
 



 
 
Ciao bellissime!!!!! Come state? Scusate tantissimo per il ritardo, ma avevo dei problemini con Internet.
Allora, vi è piaciuto il capitolo? Che sogno strano che ha fatto Joe ahahahah; secondo voi cosa significa?
Vorrei ringraziare tutte le ragazze che hanno letto (perché non recensite?), ma soprattutto TYSMZAIN che è stata l’unica a dirmi cosa ne pensava del capitolo, ti adoro <3
Alla prossima, se volete.
Bye, Fedejonas4ever

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Questo capitolo lo dedico a Cri (Tysmzain) che mi ha sempre recensito. TVTB <3
 
CAPITOLO 4
Dopo mezz’ora passata a prendere il sole e a rilassarmi, decisi di fare la cosa che amavo di più: suonare. Senza farmi sentire né vedere dai miei amici scesi in cabina, presi la mia chitarra e andai nella sala di musica; fortunatamente non c’era nessuno, non volevo che qualcuno mi sentisse cantare, tantomeno le mie canzoni. Mi sedetti, accordai la chitarra, accarezzai le corde e iniziai a suonare, estraniandomi dal mondo esterno.
 
Sometimes you think you'll be fine by yourself
‘Cause a dream is a wish you make all alone
It's easy to feel like you don’t need help
But it's harder to walk on your own

You’ll change inside
When you realize
The world comes to life
And everything’s bright
From beginning to end
When you have a friend
By your side
That helps you to find

The beauty you are
When you open your heart and
Believe in
The gift of a friend

Someone who knows when you're lost and you're scared

And there through the highs and the lows
Someone who can count on, someone who cares
Besides you wherever you go
You’ll change inside
When you realize
The world comes to life
And everything’s bright
From beginning to end
When you have a friend
By your side
That helps you to find

The beauty you are
When you open your heart and
Believe in
The gift of a friend


And when your hope crashes down
Shattering to the ground
You, you feel all alone
When you don’t know which way to go
And there's no signs leading you home

You're not alone
 
You’ll change inside
When you realize
The world comes to life
And everything’s bright
From beginning to end
When you have a friend
By your side
That helps you to find

The beauty you are
When you open your heart and
Believe in
The gift of a friend
Suonai l’ultima nota e  mi girai involontariamente: Tom mi stava guardando da non so quanto, e io mi sentivo tremendamente in imbarazzo.
“D..da quanto sei qui?”
“Abbastanza da sentire quanto sei brava a suonare, ma soprattutto a cantare. È tua quella canzone?”
“S..si. Ma non è niente di che, l’ho scritta qualche tempo fa...”
“È fantastica, dico sul serio”
“Grazie”
“Da quanto suoni?”
“Avevo 4 anni, questa chitarra me la hanno regalato i miei genitori al mio compleanno; da allora non me ne sono mai separata”
“Ne hai scritte altre, di canzoni?” Annuii
“Me ne fai sentire un’altra?”
“Adesso non mi va...sono ancora abbastanza imbarazzata, magari un’altra volta”
“D’accordo”
Poi, non so perché, lo abbracciai. Arrivò Nick, che, non appena ci vide, disse:
“Oh scusate, non volevo disturbare”
“Nono, non disturbi affatto; è che mi ha sentito cantare, abbiamo iniziato a parlare e poi l’ho abbracciato”
“Si, certo” era per caso rabbia quella con cui aveva detto quella frase? “Comunque, sono venuto perché ti volevo chiedere se venivi a fare una partita a ping-pong con me, Joe e Mar, ma vedo che sei impegnata, quindi tolgo il disturbo”
“Aspetta Nick, non è come sembra”
“Non mi devi alcuna spiegazione, non sono il tuo ragazzo. Ora vado, se vuoi venire ti aspettiamo ai tavoli da ping-pong” e se ne andò.
Non sapevo cosa stesse accadendo al mio stomaco, mi sentivo triste, come se il ragazzo che amavo mi avesse appena lasciato, ma non sapevo il motivo. Poi quelle parole che aveva detto... perché mi era parso che ci fosse un velo di rabbia? E, soprattutto, come mai avevo risposto in quel modo? Che mi piacesse Nick? No, non poteva essere; insomma, lui era il mio migliore amico da tutta una vita. Sicuramente se la sarà presa perché ho fatto sentire la canzone della nostra amicizia a Leo; certo, deve essere così.
 
MAR’S POV
Nick era appena andato a chiamare Fede e questo era assolutamente il momento esatto per attuare il mio piano; mi girai verso Joe e lo chiamai, ma non mi rispose: aveva lo sguardo perso nel vuoto. Gli misi una mano sulla spalla e subito si girò spaventato.
“Hey Joe, che ti succede? Tutto a posto?”
“S..si; beh, in realtà no: ho fatto un incubo”
“Me ne vuoi parlare?”
“No, tranquilla, ho capito cosa devo fare. Ti devo dire una cosa importante”
“Aspetta, prima io. Nick tornerà tra poco e non c’è molto tempo. Senti, ogni volta che vedo tuo fratello sembra un cane bastonato, e so benissimo che è per via di Fede; quindi stavo pensando che dobbiamo in tutti i modi farli mettere assieme. Allora, ci stai?”
“Assolutamente si, sono destinati a stare insieme; sono certo che si sposeranno e avranno pure un bambino”
Lo guardai storto; di cosa diamine stava parlando? Poi capii.
“Centra il tuo incubo, non è così?” Annuì.
“Bene, allora il piano dobbiamofarfidanzarenickefede ha inizio ora”
“Dobbiamofarfidanzarenickefede? Un nome più semplice no?” scoppiammo a ridere; quando finalmente riuscii a parlare, dissi:
“Era il primo nome che mi era venuto in mente. Comunque, tu cosa mi volevi dire?”
“Io... no, niente; solo se volevi giocare contro di me”
“Ah si certo, almeno il numero delle volte che ti batto si alzerà a... quanto? 53?”
“Aspetta e spera, sono più bravo di prima”
“Ahah, e io sono la regina Elisabetta; dici sempre così, e ogni volta perdi”
Stava per rispondere, ma ritornò Nick che prese le sue cose e, arrabbiato, disse:
“Andiamo? Prima che qualcuno ci prenda il tavolo e non possiamo giocare”
“Niiick?”
“Che vuoi?” lo guardai.
“Scusami, è che quel Tom...”
“Non ti va proprio a genio, eh? Dai, cosa ti ha fatto questa volta?”
“Ero andato a chiamare Fede, li ho visti abbracciati e non ci ho capito più niente; lei mi ha anche detto che gli ha fatto sentire la nostra canzone, quella che ha scritto per noi, vi rendete conto? Per me ci è voluto un anno da quando mi ha detto di averla scritta per fargliela cantare davanti a me, e a lui non è neanche due giorni che lo conosce e gliel’ha già fatta sentire!”
“Ohi, calmati, poi parlerò io con Fede e le chiederò tutto. Adesso lascia stare la tua gelosia da innamorato e andiamo a giocare”
“Va bene, ma non dite niente a lei, né che mi piace né che sono geloso”
“Non ti preoccupare, con noi il tuo segreto è al sicuro”
“Grazie bro”
“Ma viene o rimane a suonare?”
“Non lo so Joe, gliel’ho detto e poi sono andato via; se vuole venire ci troviamo ai tavoli da ping-pong”
Così andammo a giocare. La prima partita era tra me e Joe; come avevo detto, vinsi io e lui fece grandi scenate (come al solito) dicendo che mi aveva fatto vincere altrimenti ci rimanevo male: il solito bambino!
Poi toccava a Nick contro suo fratello, ma qualcosa catturò la sua attenzione. Seguii il suo sguardo e rimasi a bocca aperta.
“Oh My God”
 
 
 
 
 
Sciau bellezze :) come state? Come vi sembra il capitolo?
C’è Tom che sente suonare Fede e Nick si arrabbia, Joe e Mar hanno attuato il piano (ahahahah)...cosa sarà successo di così strano da catturare l'attenzione di Nick? Provate ad indovinare ;) magari scrivendomi una minuscola recensione.
Quindi, ringrazio Tysmzain e Sofy1906 che hanno recensito, e DalilaLove che ha messo la storia tra le preferite.
Al prossimo capitolo, Fedejonas4ever
 
PS: so che non interessa a nessuno, ma oggi la piccola Alena compie 5 mesi aww <3

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5
NICK’S POV
“Oh My God”
E già Mar, avevi proprio ragione; non potevo credere a quello che stavo vedendo, non volevo crederci. Perché dovevano capitare tutte a me, perché la vita era così ingiusta?
Non avrei più voluto rivedere quegli occhi da cerbiatto che mi avevano incantato, quei capelli chiari che profumavano di pesca, quelle labbra così perfette, lei. Crystal.
Quando mi vide corse ad abbracciarmi, come se non fosse successo niente i 2 anni precedenti, ci allontanammo e parlammo per un po’.
“Allora, cosa mi racconti? Non ci vediamo da tanto”
“Dopo la nostra…bhé, dopo quello che è successo tra noi mi sono trasferita con il mio ragazzo a Miami, ma abbiamo avuto alcune complicazioni e ci siamo lasciati”
“Ah, mi dispiace”
“A me no, non provavo più nulla per lui”
“Ma cosa è successo tra voi?”
“Mi tradiva con la nostra vicina di casa”
“Questa storia mi pare di averla già sentita…” e tornai indietro a quel fatidico giorno…
 
Un messaggio. ‘Possiamo vederci subito al parco? Ti devo dire una cosa. C.’
Pensavo e ripensavo a cosa ci fosse di così urgente da parlarmi, ma non mi veniva in mente nulla; poi un lampo: mi voleva dire per caso che mi amava? In una frazione di secondo mi preparai e uscii di casa. Io l’amavo, o almeno, credevo di amarla.
“Senti, non so come spiegarlo in modo che tu non ti arrabbi, ma vedi…ecco, c’è un altro. È da un po’ che usciamo insieme e ora mi sono accorta di amarlo. Mi dispiace”.
 
Quel pomeriggio il mondo mi cadde addosso. tornai a casa e mi chiusi in camera mia. Piangevo e piangevo ancora. Nessuno mi aveva chiesto nulla e nessuno mi aveva fatto smuovere dalle mie coperte. L’unica persona che mi fece ritornare il sorriso dopo tanti giorni fu la mia Fede; con le sue guance costantemente rosse, il suo sorriso e le sue canzoni era impossibile non essere allegri.
Eh già, perché in fondo, l’unica ragazza che veramente mi faceva stare meglio era la mia fragola. Stavolta ne ero certo: io ero fottutamente innamorato di lei, io LA AMAVO.
La voce di Crystal mi riportò alla realtà.
“Già, scusami per quella volta, davvero. Mi ero infatuata di un ragazzo tanti muscoli e poco cervello, e non avevo notato la bellezza di quello che avevo” Lo aveva detto sul serio? Ditemi di no, vi prego.
“Mi puoi perdonare e ricominciare tutto da capo?” come non detto. Io ero confuso: da una parte c’era Crystal, che mi aveva lasciato così, su due piedi, ma poi si era scusata con me, e sembrava sincera; dall’altra c’era la mia Fede, che era stata sempre con me, che mi aveva aiutata, che amavo…ma c’era anche quel Tom. Cosa dovevo fare?
“Senti, posso pensarci un po’ su? È difficile come domanda”
“Si certo, non ti metto fretta, tanto abbiamo ancora un mese da stare insieme e accorgerti che sono io quella che fa per te” e dopo avermi fatto l’occhiolino e avermi dato un bacio sulla guancia se ne andò.
Ritornato da Joe e Mar, vidi le loro facce allibite e spiegai loro cosa ci fossimo detti in tutto quel tempo.
“Assolutamente no! Te lo vieto Nicholas! Così mandi in fumo il nostro piano!”
“Innanzitutto non chiamarmi Nicholas, sai che mi da fastidio; poi, quale piano?” i due ragazzi si guardarono, poi Joe disse:
“Piano?! Noooo, Mar non ha detto piano, voleva dire…che mandi in fumo l’amicizia con Fede, si, voleva dire questo”
“Avete ragione…ma non so, è complicata la faccenda”
“Vabbè, ma tu cosa le hai risposto?”
“Che ci avrei pensato! Comunque vi devo chiedere un favore enorme come una casa”
“Spara”
“Non dovete dire assolutamente niente a Fede, di Cry intendo. Non deve sapere che è qui sulla nave”
“Va bene, ma a una condizione”
“Quale?”
“Devi dirglielo tu”
“No Mar, non mi puoi fare questo!”
“Decidi, o tu o noi”
“Ok, ma non subito”
 
Eravamo sui divanetti della discoteca e non sentivo più nulla da 10 minuti, continuavo a pensare a ciò che era successo il pomeriggio.
“Hey Nick, cos’hai? Sembri in un altro pianeta” mi riscosse dai miei pensieri Fede.
“Si scusami, stavo pensando…”
“A si? E a cosa?” mi chiese sedendosi vicino a me.
“A quanto sono fortunato di averti conosciuto e di essere il tuo migliore amico”
Lei mi guardò con un’aria stupita, poi mi abbracciò come non aveva mai fatto prima; riuscivo a sentire il profumo alla fragola che metteva e lo shampoo al cocco che si spalmava sui suoi capelli ricci.
“Grazie, ti voglio bene” mi sussurrò all’orecchio.
“Ma che piccioncini che siete!”
Sciogliemmo l’abbraccio e diventammo entrambi rossi dall’imbarazzo; Mar ci guardava maliziosamente e con le braccia conserte. Vicino a lei, Joe mi fissava con divertimento, poi girò la testa, vide qualcuno e ripose lo sguardo sui miei occhi. Capii al volo: lei era arrivata. Cercai di distrarre Fede:
“Che ne dite se andiamo su, dove c’è la piscina? Secondo me Tom e gli altri sono lì” Mar mi guardò allibita.
“Tom?” mio fratello le disse qualcosa, poi spalancò gli occhi “Ah già, è vero, credo che siano lì, andiamo”
“Perché? Tom non mi ha avvisata che stasera sarebbero andati in piscina”
“Ha avvisato noi, ora sbrighiamoci e usciamo da qui”
Per fortuna Crystal non ci vide. L’unica cosa che in quel momento mi preoccupava era se Leo, Tom, Sophie, e Sam fossero stati veramente lì.
 
 
 
 
 
Hey donzelle (?) come state? Tutto bene le vacanze?
Vi piace il capitolo? Scusate se è più corto degli altri, ma non avevo ispirazione. Quale sarà la decisione di Nick? Riusciranno a trovare Tom e gli altri in piscina? Lo scoprirete nella prossima puntata ahahahah. Vi chiedo scusa in anticipo perché non so quando posterò il nuovo capitolo, non ho ancora iniziato a scriverlo.
Ringrazio come sempre Cri che recensisce e tutte le lettrici silenziose, non abbiate paura a scrivermi quello che pensate.
Un bacio, Fede
 
Ps: oggi è il compleanno di uno dei miei amori, Ashton, quindi il capitolo è dedicato a lui. Poi i 5SOS hanno detto le date del loro prossimo concerto e sto sclerando da un’ora ahahahaha. Ok dopo questa parentesi che non vi interessa vi saluto ;)

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6
JOE’S POV
Per fortuna li trovammo seduti ai tavolini affianco alla piscina. Appena ci videro ci guardarono con un’aria stupita e Leo esclamò:
“Hey, stavamo giusto per venirvi a chiamare; stasera vogliamo rilassarci e non sentire quella musica che ti trapana le orecchie”
“Ma Mar mi ha detto che vi eravate messi d’accordo”
Cercai in tutti i modi di far capire a qualcuno di loro di reggerci il gioco, ma nessuno capiva e ci guardavano confusi. Mar fece capire a gesti che li avremmo parlato dopo e finalmente Sam capì.
“Oh si, giusto. Me ne ero dimenticata”
“Io ancora non capisco…non mi sembra di avervi detto di questo cambio di programma”
“Eh è perché glielo abbiamo detto io e Sophie”
“Ma se l’idea…” non lo feci finire di parlare.
“Tom vieni un secondo, ti devo dire una cosa”
Ci allontanammo quanto bastava perché Fede non sentisse e gli tirai una sberla alla testa.
“Ehi ma che diavolo fai?!”
“Se insistiamo su qualcosa significa che non devi contraddire”
“Ma è la verità”
“Non importa! Fede non deve venirlo a sapere, sarebbe un guaio”
“Cosa non dovrebbe sapere?”
“Giurami prima di non dirle niente”
“Lo giuro”
“Praticamente c’è sulla nave la ex di Nick, Fede la odia e lui non vuole farle sapere che è qui. Quindi quando in disco l’abbiamo vista, abbiamo detto la prima cosa che ci veniva in mente”
“E se noi…”
“Lascia stare i se, per fortuna eravate qua. Ora andiamo di la e fai finta di niente”
Ritornammo dagli altri, che intanto si erano seduti, e ci mettemmo a parlare del più e del meno. Poi mi ricordai del mio sogno-incubo.
“Mar possiamo parlare un secondo”
“Si certo”
Si spostammo fuori, al chiaro di luna. Le stelle brillavano come non avevano mai brillato prima, forse perché Mar le faceva splendere più del solito. Si appoggiò alla ringhiera e guardò il mare, mentre i suoi capelli lisci ondeggiavano con il vento. Dovevo dire che era proprio una meraviglia: indossava un vestito azzurro con i pois bianchi, senza spalline e che arrivava appena sopra il ginocchio, le ballerine bianche che le avevo regalato al suo compleanno e una collana con il ciondolo azzurro su cui era inciso il suo nome.
Le andai vicino e le cinsi i fianchi con il braccio, mentre lei appoggiò la testa sulla mia spalla.
“Non trovi che le stelle siano più splendide oggi?”
“Già, l’ho notato anch’io”
Alzò il capo e mi guardò; persi lo sguardo in quegli occhi verde speranza, che sembrava fossero degli smeraldi; avevano quel luccichio che poche volte vedevo in lei, così presi coraggio.
“Mar…”
“Joe…”
“Senti, io ti devo dire una cosa molto importante. Beh, ecco vedi io…” no, non potevo dirglielo, avrei mandato a fanculo tutti gli anni della nostra amicizia: se lei non provasse i miei stessi sentimenti? Se ci dovessimo mettere insieme, ma poi ci lasciassimo? Rimarremmo ancora amici? Non posso rischiare.
“Dobbiamo inventarci qualcosa per allontanare Crystal e far mettere insieme Fede e Nick”
Vidi tutto il suo luccichio svanire pian piano, chissà come mai. Divenne più triste e disse:
“Si, certo. Mi ero dimenticata di questo problema. Pensiamo al primo passo: come li facciamo stare soli?”
“Mmmh fammi pensare. Potremmo.....trovato! Li chiudiamo in camera e li togliamo le tessere!”
“Potrebbe andare bene; peccato che da dentro possono facilmente aprire!”
“Allora li chiudiamo fuori!”
“Andrebbero in giro per la nave”
“Li chiudiamo sul balconcino della camera”
“Sai che questa mi piace molto? Però non è per niente romantico, non devono chiarirsi come se si fossero lasciati, devono esternare i loro sentimenti, serve qualcosa di più”
Pensammo un po’, poi a Mar venne un’illuminazione.
“Ho trovato! Scriviamo due lettere, una per Fede e una per Nick, dove diciamo che si devono trovare ad una certa ora all’ultimo ponte, magari quando c’è la cena di gala, così non sospetteranno e si metteranno dei vestiti da favola, che ovviamente decideremo noi; organizziamo qualcosa di romanticissimo e loro si metteranno insieme!”
“È l’idea più bella che qualcuno abbia mai avuto! Sono davvero felice ad averti come amica” dissi sorridendo.
“Già, amica…” ripeté malinconica; chissà cosa le aveva fatto cambiare umore così velocemente “Senti, adesso torniamo dagli altri”
Così rientrammo e ci andammo a sedere accanto ai nostri amici; vidi Fede che lanciò uno sguardo a Mar e lei sussurrarle un dopo. Dopo qualche minuto, siccome eravamo tutti stanchi, decidemmo di andare a dormire; così salutammo Tom e gli altri e andammo nelle nostre cabine. Nick mi disse che sarebbe stato qualche minuto da Fede, così io mi misi il pigiama, diedi la buonanotte ai miei genitori ed entrai nel letto.
Ma appena prima di cadere tra le braccia di Morfeo sentii mio fratello entrare in cabina e sussurrarmi:
“Ma sei un coglione!”
 
MAR’S POV
Mi svegliai. Fede non era nel letto. Vidi la sveglia: 10.07. Cosa?! Così tardi?! Perché nessuno mi aveva chiamata? Poi ricordai quello che successe la sera prima: avevo raccontato tutto alla mia migliore amica e a Nick, poi, quando quest’ultimo lasciò la cabina, le mie guance iniziarono a bagnarsi. Fede rimase vicina a consolarmi, ma si addormentò quasi subito e io non chiusi occhio per tutta la notte; era stata davvero un amore a lasciarmi riposare di più. E io mi ero davvero illusa che tra me e Joe avrebbe potuto nascere qualcosa…
Mi alzai e mi guardai allo specchio: avevo profonde occhiaie e i miei capelli erano arruffatissimi. Non ero una tipa da trucco, ma lo usai per rimediare a quelle righe che solcavano il mio volto; mi feci una doccia per cercare di rimediare anche ai capelli, poi li piastrai e li raccolsi in una coda alta. Mi vestii con una canottiera e dei pantaloncini corti e uscii, andando a fare colazione; mangiai solo una brioche e bevvi un bicchiere di succo d’arancia. Poi salii all’ultimo ponte, mi sdraiai su un lettino e iniziai a leggere ‘Bianca come il latte, rossa come il sangue’. Conoscevo questo libro a memoria, lo avevo letto una quindicina di volte, infatti era il mio preferito in assoluto: mi piaceva il modo in cui il protagonista non si dava mai per vinto e, nonostante la sua amata stesse per morire, lui la faceva sentire viva. Forse Alessandro D’Avenia aveva perfettamente ragione, forse dovevo lasciar perdere la sofferenza e concentrarmi su quello che c’è di buono nella vita, anche se sembra tutt’altro che una cosa positiva.
Qualcuno mi mise le mani sugli occhi impedendomi di continuare a leggere; riuscii a capire subito di chi si trattasse, il suo profumo lo distinguevo senza alcun problema.
“Fede!”
“Hey bellezza, come stai?” mi disse togliendo le mani e sedendosi alla fine della sdraio, girandosi verso di me.
“Mah, meglio di ieri. Ah e ti ringrazio per avermi fatto riposare un po’ più a lungo”
“Figurati”
“Dove sono gli altri?”
“A giocare a basket, io non avevo voglia e sono venuta a vedere come stava la mia migliore amica”
“Quanto sei gentile; ma come facevi a sapere che ero qua?”
“Sai, dopo 9 anni che ci conosciamo so per certo che quando sei di malumore ami leggere lo stesso libro sdraiata al sole”
“Ahahahah hai ragione. E, senti, tra te e Nick?”
“Nulla, siamo amici”
“Ah ah solo amici? E quell’abbraccio di ieri?” speravo che il mio piano funzionasse.
“È un semplice abbraccio tra due amici che si vogliono bene”
“Ah si, a me sembrava qualcosa di più”
“Peccato che non lo era”
“Ah e ieri? Nick mi ha raccontato quella cosa con la canzone. Cosa mi dici?”
“Allora, praticamente stavo suonando, quando mi sono girata ho visto Tom che mi aveva ascoltata e mi ha fatto delle domande, poi l’ho abbracciato…”
“Perché?” la interruppi.
“Non ne ho la più pallida idea; forse perché ha detto che sono brava a cantare, non lo so. Comunque, è arrivato Nick che si è arrabbiato, dopo è andato via. Però sai, quando mi ha parlato ho sentito qualcosa di strano, non so spiegarlo”
C’est l’amour!
“Si certo, magari il tuo lo è”
Diventai improvvisamente rossa e sentii Fede ridere sotto i baffi, poi continuai:
“Che ci posso fare, è così bello!”
“Convinta tu. Comunque ti sono venuta a cercare perché ho scritto una canzone per te”
“Sul serio?! L’hai dedicata a me?! Aw vieni qua, ti adoro!”
E dopo un caloroso abbraccio andammo nelle salette di musica, dove Fede aveva già messo la sua chitarra, dato che quasi nessuno vi si recava. Ci sedemmo l’una di fronte all’altra, poi prese il suo strumento e iniziò a cantare.
 
She was givin the world so much
That she couldn’t see
And she needed someone to show her
Who she could be
And she tried to survive
Wearing her heart on her sleeve
But I needed you to believe
 
You had your dreams, I had mine
You had your fears, I was fine
Showed me what I couldn’t find
When two different worlds collide
 
She was scared of it all,
Watching from far away
She was given a role,
Never knew just when to play
And she tried to survive
Living her life on her own
Always afraid of the throne
But you’ve given me strenght to find home
 
You had your dreams, I had mine
You had your fears, I was fine
Showed me what I couldn’t find
When two different worlds collide
 
She was scared , unprepared
Lost in the dark, falling apart
I can survive, with you by my side
We’re gonna be al right
This is what happens
When two different worlds collide
 
You had your dreams, I had mine
You had your fears, I was fine
Showed me what I couldn’t find
When two different worlds collide
When two different worlds collide
 
Avevo le lacrime agli occhi, era assolutamente la canzone più bella che io avessi mai sentito. Di colpo la abbracciai e le ripetei una decina di volte grazie. Quando ci staccammo, vidi che anche lei era commossa.
“Dai, adesso andiamo dai ragazzi, non possiamo sempre piangere. Poi quando ci serviranno non ne avremmo più ahahah”
Così, sottobraccio, andammo a posare la chitarra nella cabina e ci recammo al campo da basket.
 
 
 
 
 
Ciao bellissime :) come state? Com’è il tempo da voi? Grazie alla pioggia (?) sono riuscita a scrivere questo capitolo: vi piace? Sotto richiesta di Cri ho incentrato il capitolo su Joe e Mar, ma non poteva mancare il momento di amicizia con Fede e una parte del piano, secondo voi potrebbe andare questa trovata?
Poi volevo dire una cosa: sono rimasta veramente delusa per le sole 10 visite di questo capitolo, speravo di arrivare a 20. so che la storia non è un granché e mi dovrei dare all’ippica (?) ma ci sono rimasta male. Per voi che continuate a leggere vi avviso che continuerò comunque a postare, non mi piace lasciare le cose a metà; quindi vorrei ringraziare TUTTI quelli che leggono, in particolare TYSMZAIN che recensisce e DALILALOVE che ha messo la storia tra le preferite.
Dopo questa mia parentesi vi lascio.
Al prossimo capitolo, Fede

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7
Arrivate al campo da basket, vedemmo che si erano aggiunti anche Leo e Tom, mentre Samantha e Sophie erano sedute sul muretto affianco e parlavano.
“Riesci a stare qui con lui?” chiesi alla mia migliore amica.
“Si certo, non ti preoccupare”
“Ciao ragazze”
“Hey Fede, Mar, come state?”
“Insomma, voi?” rispose Mar
“Benissimo, Sophie mi stava raccontando che…”
“Nulla!”
“Guarda che possiamo fidarci di loro”
“Ma se gli piace?!” poi, rivolta a me “Fede, per caso ti piace Tom?”
“No, è solo un amico per me. Ma, senti un po’, forse ho capito sai”
“Cosa?”
“Quello che stavi raccontando a Sam”
“Si nota così tanto?”
“Tranquilla, non lo scoprirà, sempre se non glielo dici”
“Mai! E poi mi sa che tu gli piaci”
“No, è impossibile, ci conosciamo da così poco. Sai una cosa? Ti aiuterò”
“Grazie mille Fede, sei una vera amica. Mar?...Mar?!”
La ragazza si era incantata a guardare Joe e ogni tanto sospirava. Sophie la scosse un po’ e, come se si fosse risvegliata da una trance, disse:
“Eh? Cosa?”
“È una mia impressione o qualcuno si è innamorato?”
“Uh, è la verità”
“Awww. Tutte innamorate!”
“Come tutte? Io e Sam scusa?”
“Beh, non lo sapevate, ma io e Leo siamo fidanzati”
“Che cosa?! Cioè, wow. Ma non sembra”
“Non volevamo farlo sapere a tutta la nave. Poi per te è ovvio che ti piace Nick”
“Non è vero! Perché lo dite tutti? Io e lui siamo solamente migliori amici”
Sophie non ebbe il tempo per rispondere che uscirono dal campo coperto da una rete i ragazzi e si sedettero vicino a noi.
“Di cosa parlavate?” chiese Leo.
“Ehm, no, niente, solo che stasera vogliamo andare ancora in piscina”
“Ah ok, perfetto”
“Sentite, non so voi, ma io ho una fame da lupi; andiamo a mangiare?”
“In effetti sono già le 12.30”
“Andiamo allora!”
 
Dopo aver pranzato andammo a rilassarci sui lettini per un’oretta, poi giocammo a carte fino alle 17. Salutammo Tom, Leo, Sophie e Sam, e rientrammo in cabina a prepararci per la cena; io mi misi una gonna rosa con una maglietta morbida bianca, ai piedi i sandali bianchi e lasciai i capelli sciolti al naturale; Mar, invece, indossò una salopette verde scuro con una maglia bianca, le All Star e raccolse i capelli in una treccia laterale. Finito di prepararci bussammo alla cabina dei ragazzi e con Denise e Paul andammo a mangiare.
“Allora ragazzi, vi state divertendo?” ci chiese mamma Jonas, alla quale risposi:
“Si tantissimo; grazie mille per questa vacanza, è meravigliosa”
“Figurati tesoro. Ah Nick, sai chi ho incontrato questo pomeriggio? Cr…”
 
NICK’S POV
No no no, non lo doveva dire. Fede si sarebbe arrabbiata un casino e non potevo perderla: dovevo fermare mia mamma.
“Si, Cristopher, il tuo collega; sai, l’ho visto anch’io”
“Ma io non mi riferivo a Cristopher, non l’ho nemmeno visto; io stavo dicendo…” la interruppi ancora una volta.
“Mamma!”
La guardai storto e con lo sguardo mi chiese come mai l’avessi bloccata a metà frase. Le feci capire che fragola non lo sapeva ancora e avrei voluto dirglielo io; lei mi fece un segno di consenso, poi cambiò il discorso.
Finita la cena andammo in teatro per vedere un’esibizione di alcuni giocolieri, dato che i nostri amici erano al secondo turno. I ragazzi erano davvero bravi e applaudimmo molte volte; alla fine dello spettacolo molti si alzarono in piedi e urlarono:
“Bravi!”
Dato che erano quasi le 23, salimmo al ponte 9 e ci sedemmo nello stesso posto della sera prima; dopo qualche minuto arrivarono gli altri.
Sentimmo un po’ di musica e parlammo del più e del meno, poi Tom chiese a Fede se potevano parlare in privato, lei acconsentì e si spostarono dalla parte opposta alla nostra. Volevo assolutamente sentire quella conversazione ed ero tentato di avvicinarmi a loro, ma poi avrei fatto arrabbiare molto la mia migliore amica; dopo circa 5 minuti si guardarono negli occhi, sorridendo, e si abbracciarono. In quel preciso momento seppi cosa dovevo fare.
 
FEDE’S POV
Tom mi chiese se potevamo parlare un secondo, mi disse che era urgente, così ci allontanammo dagli altri e iniziò a parlare:
“Mi devi aiutare, ho un problema”
“Mi stai preoccupando, dimmi tutto”
“Io...beh...ecco, mi piace una ragazza, ma non so se lei ricambia. Come faccio per scoprirlo?”
“Prima di tutto, posso sapere il nome della fortunata?”
“No”
“Ok, in questo caso ci sono 4 possibilità per vedere se le piaci: 1) se ogni volta che ti guarda ti sorride e i suoi occhi brillano. 2) se ride ad ogni tua battuta. 3) se quando state da soli arrossisce. 4) dimmi immediatamente il suo nome”
“No, ti prego, mi imbarazzo”
“Allora lo urlo ai quattro venti che ti piace una ragazza”
“Ok, va bene. La conosci”
“Mm, è Sophie?”
“Si, ma come hai fatto?”
“Istinto femminile”
“Si certo, come no. Comunque, mi devi aiutare, sono disperato. Mi piace da un po’ di tempo, ma non ho mai avuto il coraggio di dirglielo; ecco perché mi sono avvicinata a te: un po’ per farla ingelosire, e per questo ti chiedo scusa, un po’ perché sapevo che mi avresti potuto aiutare”
“Ehi tranquillo; io so benissimo cosa devi fare: diglielo”
“Cosa? Ma dei sicura? E se poi non le piaccio?”
“Qualcosa mi dice che è interessata a te”
“Ok, grazie mille. Mi inventerò qualcosa di romantico”
Poi ci guardammo negli occhi, ci abbracciammo e ritornammo dai nostri amici.
Nick e Sophie ci guardarono male, Leo, Sam e Joe con curiosità, e Mar come a dire ‘mi devi raccontare tutto’. Risi alle loro facce strane e mi andai a sedere affianco alla mia migliore amica, sussurrandole:
“Missione compiuta, ti racconto tutto in cabina”
“Sentite ragazzi, si è fatto un po’ tardi, io e Fede andiamo a dormire, buonanotte” e mi trascinò via.
Arrivate nella nostra camera, presi il pigiama e, con tutta la calma del mondo, andai in bagno a lavarmi e a cambiarmi. Intanto Mar si era seduta sul letto con già indosso il pigiama e mi stava aspettando ansiosa. Uscii dal bagno e camminai come se fossi sulla Luna.
“Stai scherzando?! Muoviti e siediti”
“Ahahaha si, con calma, non c’è fretta”
“Ah no?” mi chiese lanciandomi un cuscino in faccia.
“Come Hai Osato? Vieni qua che ti faccio vedere io”
Presi quello che mi aveva lanciato e glielo tirai, ma si abbassò e finì contro la finestra. Così iniziò una guerra di cuscini; ridevamo come matte, ma, quando guardai l’ora, fermai tutto.
“Ok, adesso basta, è quasi mezzanotte”
“Va bene, allora raccontami tutto” finito di dirle per fino e per segno la conversazione con Tom mi guardò allibita.
“Oddio! Non ci posso credere; c’è, quindi praticamente lui si era avvicinato a te solo per far ingelosire Sophie e chiederti aiuto?”
“Esatto”
“E sono l’uno innamorato dell’altra, ma non lo sanno”
“Eh già, è proprio per questo che ho detto a Tom di provarci, almeno un’altra coppia sarà fatta; poi mancherete solo tu e Joe”
“E tu e Nick”
“...Rimarremo solo amici”
“Ma perché non ammetti che ti piace?”
“Perché non è la verità. Lui è solamente il mio migliore amico e lo rimarrà per sempre”
“Ok, fai come vuoi. Però poi non ti lamentare quando Nick ti dirà che Crystal è sulla nave e che le ha chiesto di ritornare insieme!”
La guardai allibita e lei si chiuse immediatamente la bocca.
“Ops”
“Scusa che hai detto? Quella là è sulla nave?”
“No no scusami non dovevi saperlo da me, te lo avrebbe dovuto dire Nick”
“Io lo ammazzo, ti giuro che domani lo ammazzo. Come ha potuto nascondermi una cosa del genere? Lo uccido, sia lui che lei. Cavolo, con tutte le persone del mondo che ci sono proprio lei? E sulla stessa nostra nave?!”
“Scusami tanto, davvero; volevo dirtelo, ma lui ce lo ha proibito”
“Tranquilla, non è colpa tua. Adesso dormiamo che devo pensare a cosa dire al ricciolo e cosa fare alla pazza”
“Mi raccomando, tutto quello che vuoi, sono dalla tua parte, ma non buttarla in mare”
Detto questo ci infilammo nei letti e ci demmo la buonanotte. Io intanto continuavo a pensare a quello che mi aveva detto Mar e a come avrei superato la faccenda.
 
 
 
 
 
 
 
 
Hey bella gente! Come state? Avete sentito che forse Nick e Demi stanno componendo insieme una canzone? Sono felicissima :D
Ma veniamo alla storia, ci sono molti colpi di scena: Sophie innamorata di Tom, lui ricambia, Sam e Leo fidanzati, Nick che sa cosa fare (cosa pensate che faccia?) e Fede che scopre di Crystal. Ne vedremo delle belle ahahahah. Cosa succederà?
Ringrazio Tysmzain che recensisce ogni capitolo, DalilaLove e Tysmzain che hanno messo la storia nelle preferite e tutte le lettrici silenziose (il primo capitolo ha raggiunto le 107 visite!!!).
Un bacio, alla prossima.
La vostra pazza Fede
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8
MAR’S POV
Avevo fatto malissimo a dire di Crystal a Fede, non ne avevo intenzione, ma mi era scappato e non potevo rimangiarmi tutto. Quando la sveglia suonò mi alzai dal letto, andai in bagno a lavarmi e mi cambiai. Mi stavo lavando i denti quando sentii che Fede si era alzata; la guardai: era ancora scossa da quel che le avevo detto, ma sul suo volto si vedeva anche tanta determinazione. Feci in fretta a prepararmi, poi andai a bussare a Joe, sperando che tutti si fossero già alzati. Mi venne ad aprire proprio lui, aveva i pantaloni fino al ginocchio, i capelli bagnati ed era a petto nudo, cavoli se era sexy; cercai di non pensarci ed entrai.
“C’è qualcuno?”
“No, sono già tutti usciti”
“Bene. Ho fatto una cazzata: ho detto a Fede di Crystal”
“Cosa? Oddio non ci posso credere. E lei come ha reagito?”
“Si è arrabbiata e ha promesso di ammazzarli tutti e due”
“Beh, ha ragione, ma non se la deve prendere così tanto; insomma, è normale, lui non le ha detto questa cosa, ma anche Fede non gli ha detto di lei e Tom”
“Lei e Tom?”
“Si, è chiaro che ieri si sono messi insieme; Nick era incavolato nero”
“Messi insieme?! Ma dico io, sei pazzo forse? Non si sono fidanzati, Tom le ha chiesto di aiutarlo a conquistare Sophie, che le piace, Fede ha accettato e si sono abbracciati, nulla di più”
“Oh merda. Nick sta andando da Crystal per dirle di rimettersi insieme!”
“No, no no no. Dobbiamo fermarlo; diciamolo a Fede e andiamo a cercarlo, prima che sia troppo tardi”
Lei si stava pettinando, glielo disse Joe e spalancò gli occhi, poi ci disse:
“Cosa ci fate ancora qui? Andate a fermarlo! Adesso arrivo anche io”
Così corremmo in giro per tutta la nave, sperando di trovarlo il prima possibile.
 
FEDE’S POV
“Ti prego, ti prego, fa che non le abbia già parlato, ti prego” mi continuavo a ripetere mentre correvo, scansavo le persone e correvo ancora.
In piscina non c’era, a teatro nemmeno, al buffet, sebbene ci fosse molta gente, non riuscii a trovarlo.
“Pensa, Fede. Dove andrebbe di solito la mattina quella testa di gallina di Crystal?” mi venne un’illuminazione: sui lettini all’ultimo ponte, mi ricordavo benissimo che Miss Pazza ogni giorno si voleva abbronzare. Andai a chiamare l’ascensore, sia quello panoramico che quello normale, ma nessuno si decideva a venire, così presi le scale; tre piani di corsa, quasi una caduta, i polmoni che bruciavano e chiedevano ossigeno, ma riuscii ad arrivare.
Vidi una chioma riccioluta andare verso una ragazza bionda e mi precipitai in quella direzione, ma qualcuno mi si parò davanti.
“Fede, non ci posso credere. Tu sai benissimo che sono innamorata di Tom e che fai? Ti metti con lui”
“Senti adesso non posso parlare, chiariamo dopo ok?”
“No, non chiariamo un bel niente dopo, facciamo tutto adesso”
“Sophie, ti prego, è urgente, tu non capisci”
“No, non capisco proprio perché mi hai fatto una cosa del genere, mi hai promesso di aiutarmi, ma hai fatto tutto il contrario”
“Ne possiamo parlare dopo, tra 10 minuti?”
“Ok, va bene, ma dopo non la passerai liscia; ti aspetto ai lettini della piscina, dove andiamo sempre”
“Si, ciao... Niiick!”
 
NICK’S POV
Ero finalmente arrivato, sapevo che era la scelta sbagliata, ma non potevo fare altro.
“Ciao Cry”
“Hey Nick, cosa ti porta qui?”
“Ti volevo rispondere alla domanda che mi hai fatto l’altro giorno”
“Ah si? Bene, allora?”
“Si, insomma, io ti volevo dire che...”
“Niiick! Nicholas fermati ti prego! Non dire quello che stai per dire!”
Mi voltai; Fede ci stava venendo incontro, correndo a più non posso, affannata e con il volto rosso. Quando fu vicina, si fermò, piegandosi e riprendendo fiato, mentre Crystal la guardava in cagnesco.
“Fede che ci fai qui?”
“1) ti impedisco di dirle che accetti la sua proposta. 2) perché diamine non mi hai detto che questa stronza è sulla nave, eh?”
“Ehi, guarda che ci sento” le rispose a tono Cry.
“Tu stai zitta, non stavo parlando con te. Allora Nick, rispondimi”
“Non ti volevo far arrabbiare, se te lo avessi detto avresti scatenato il putiferio”
“Perché adesso non lo sto facendo?”
“Beh, comunque non capisco perché mi vuoi impedire di dirglielo; tu stai con quel Tom, non ti dovrebbe interessare”
“Io con Tom? Ma sei normale? Mi ha chiesto di aiutarlo perché è innamorato...di Sophie.”
“Oh”
“Davvero, io non ci posso credere. Tu pensavi sul serio che mi sarei fidanzata con Tom? Ci conosciamo da 4 giorni! Guarda Nick, da te proprio non me lo sarei mai aspettata una cosa del genere, mi fai schifo”
“Scusa Fede, ma io pensavo...”
“Pensavi male. Ora fai quello che vuoi, ti volevo avvisare che sono molto delusa da te, stai per giocarti la nostra amicizia”
“No, Fede...”
“Ciao” poi, riferita a Crystal “Addio Pazzoide” e se ne andò.
“Allora, dove eravamo rimasti?”
“Cry, mi dispiace, ma stavo facendo una cazzata; se vuoi possiamo rimanere amici, ma niente di più”
“Oh, beh, allora amici; l’importante è che riallacciamo il nostro rapporto, mi va benissimo”
“Perfetto, ora scusami, ma sono un po’ giù, vado nella mia cabina”
“Ok, va bene. Allora ciao” mi diede un bacio sulla guancia e andai nella mia stanza a sdraiarmi, pensando a quello che avevo fatto; non me lo sarei mai perdonato.
 
FEDE’S POV
Dire che ero amareggiata e delusa era poco; non ci potevo proprio credere a quello che mi aveva detto Nick, ma quello non era il momento per rimuginarci su, avevo un’altra amicizia da salvare.
Stavo per scendere al Ponte 3, quando Joe e Mar mi fermarono.
“Hey Fede, sei riuscita a trovare Nick”
“Si Joe”
“E quindi?” chiese Mar.
“E quindi la nostra amicizia è andata a puttane, pensava che mi fossi messa con Tom e stava per accettare la proposta di quella tipa; sono arrivata, gli ho spiegato la faccenda e ha detto solo Oh, ha provato a scusarsi, ma mi sono rifiutata di accettare le sue scuse”
“Ma si sono messi insieme?”
“Non lo so Mar, chiedilo a lui. Sono così amareggiata che non me ne importa niente di cosa fa; l’ho già consolato una volta, non lo rifarò quando gli spezzerà ancora il cuore. Ora scusatemi, ma devo risolvere con Sophie; chissà perché tutti pensano che tra me e Tom sia successo qualcosa”
“Va bene, ci vediamo a pranzo?”
“No, non ho molta voglia di mangiare. Facciamo ai divanetti alle 14”
Detto questo mi recai dalla ragazza che mi stava aspettando e le spiegai tutto. Ascoltò fino in fondo le mie parole, senza interrompermi una sola volta; man mano che raccontavo assumeva un’espressione sempre più stupita e mortificata, poi quando finii mi disse:
“Oh mamma, scusami davvero; io pensavo...si, insomma, perdonami ti prego”
“Ehi non preoccuparti, capita; infondo ti avevo promesso che ti avrei aiutata. Ah, però non dire a Tom che te l’ho detto, potrebbe rimanerci un po’ male”
“Si certo; comunque grazie mille. E scusami ancora. Ma perché hai perdonato così facilmente me, mentre Nick no?”
“Perché lui lo conosco da un’infinità e dovrebbe sapere che tipo di persona sono; non so se riuscirò a perdonarlo così facilmente”
“Senti, adesso ti va di mangiare con me?”
“No guarda, non ho molta fame”
“Ah ok, allora ci vediamo più tardi”
Dopo esserci salutate andai in cabina, presi il mio quaderno con la copertina su cui era raffigurata la Chiave di Violino e composi una canzone. La mano scriveva da sola, quasi volesse prendere il sopravvento sul mio cervello; non sapevo neanche io cosa stavo scrivendo, ma pensavo che le parole raffigurassero pienamente la mia delusione.
Finita la stesura delle parole, passai alle note: presi la mia chitarra e provai a cantare con una sinfonia che pensavo si attribuisse maggiormente al testo. Dopo qualche modifica la canzone fu finalmente pronta, la suonai ancora un paio di volte, poi guardai l’ora e, dato che si avvicinavano le 14, uscii dalla cabina con il mio strumento e andai nel luogo di ritrovo con i miei amici.
 
 
 
 
 

Ciao ragazze :) come va?
Ecco qua il capitolo 8, spero vi piaccia. Nick l’ha combinata veramente grossa questa volta. Fede riuscirà a perdonarlo? Non lo so nemmeno io ahaha.
Ringrazio Tysmzain e Jencloves per le recensioni e tutte le lettrici silenziose. Al prossimo capitolo.
Un bacio, Fede

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9
JOE’S POV
Dopo aver pranzato andammo ai divanetti ad aspettare Fede, dal momento che non avevamo niente da fare; mentre attendevamo il suo arrivo, parlammo un po’.
“Allora, Nick ha fatto proprio una cosa sbagliata”
“Eh già. Ma anche Fede è stata troppo dura con lui. Joe, tu pensi che faranno presto pace?”
“Lo spero Mar; certo, hanno litigato molte volte, ma non ho mai visto lei così arrabbiata”
“Ah, lo sapevi che abbiamo una bella coppietta?”
“Una coppia? Quale?” ero proprio curioso.
“Leo e Samantha: sono fidanzati”
“Sul serio? Non lo avrei mai detto; insomma, non sembra”
“Sam mi ha detto che non volevano rivelarlo a tutta la nave”
“Però potevano comunque dirlo a noi”
“In effetti ci sono rimasta un po’ male quando l’ho saputo. Oh, eccoli lì”
Mi indicò un punto dietro me, mi girai e li vidi, mano nella mano, che camminavano; li salutammo e vennero vicino a noi, poi ci chiesero se sapevamo cosa fosse successo tra i 2 nostri amici, glielo spiegammo e, come noi, rimasero senza parole. Dopodiché andarono via.
Ritornai a guardare Mar; volevo a tutti i costi dirle quello che provavo, ma arrivò Fede. Aveva in spalla la sua chitarra, forse ci voleva cantare qualcosa; la risposta arrivò quando ci disse:
“Hey! Ho scritto una nuova canzone, vi va di ascoltarla?”
“Assolutamente si. È un’occasione rara sentirti dire che ci vuoi far sentire qualcosa senza che noi ti diciamo niente” rispose Mar.
Così salimmo alle aule di musica, sempre vuote, e ci sedemmo davanti a Fede. Lei tolse il suo strumento dalla custodia, ci guardò un secondo e iniziò.
 
Skies are crying
I am watching
Catching teardrops in my hands
Only silence as it’s ending
Like we never had a chance
Do you have to make me feel
Like there’s nothing left of me?
 
You can take everything I have
You can break everything I am
Like I’m made of glass
Like I’m made of paper
Go on and try to tear me down
I will be rising from the ground
Like a skyscraper
 
As the smoke clears
I awaken, and untangle you from me
Would it make you fell better
To watch me while I bleed?
All my windows still are broken
But I’m standing on my feet
 
You can take everything I have
You can break everything I am
Like I’m made of glass
Like I’m made of paper
Go on and try to tear me down
I will be rising from the ground
Like a skyscraper
 
Go run, run, run
I’m gonna stay right here
Watch you disappear, yeah
Go run, run, run
Yeah, it’s a long way down
But I am closer to the clouds up here
 
You can take everything I have
You can break everything I am
Like I’m made of glass
Like I’m made of paper
Go on and try to tear me down
I will be rising from the ground
Like a skyscraper
Like a skyscraper
 
La canzone era veramente stupenda, chissà come mai l’ispirazione viene sempre quando il momento non è uno dei migliori. Capimmo subito che l’aveva scritta pensando a Nick e a quello che era successo.
“Wow Fede è bellissima, complimenti amica mia!” le disse Mar abbracciandola.
“Grazie mille; sapete, mi sono detta perché non devo far sentire anche ai miei amici le mie canzoni, dopotutto, ora come ora non ho da perdermi niente” .
“Già, hai fatto bene. Ha proposito di questo, però, io e Joe ne abbiamo parlato e ci siamo detti che forse hai un po’ esagerato a trattarlo in quel modo”
“Anche perché hai perdonato tutti noi subito, ma lui no” finii.
“Si, in effetti avete ragione. Non so che mi è preso, è che ero così arrabbiata, amareggiata del fatto che mi aveva promesso che non si sarebbe più avvicinata a lei, che quando li ho visti tutto il mio buon senso è andato a farsi fottere”
“E secondo te adesso non è tempo di far pace?”
“Lo vorrei tanto Joe, ma deve riconquistarsi la mia fiducia; lo lascerò ancora sulle spine, per ora”
“L’importante è che non vi dividiate tanto” disse Mar; dopo, rivolgendosi a me, mi sussurrò “Altrimenti come facciamo a realizzare il nostro piano?”
“Scusa, hai detto qualcosa?”
“No Fede, niente”
Dopodiché ci alzammo, andammo a posare la chitarra, ci mettemmo il costume e ci recammo in piscina.
 
NICK’S POV
Dopo un’oretta circa a pensare a quello che avevo fatto sentii aprire la porta: era entrato Joe.
“Hey bro, come stai?” mi chiese.
“Secondo te? Ho appena fatto la cazzata dell’anno e mi sento uno schifo, per il resto tutto a posto”
“Fede mi ha detto tutto; alla fine tu e Crystal...?” lasciò la frase in sospeso.
“No, siamo rimasti solo amici, buoni amici”
“Bene. Senti, adesso io e le ragazze andiamo in piscina, vuoi venire con noi?”
“Magari un po’ più tardi, vado anche a chiamare Cry, così viene anche lei”
“L’importante è che lei e Fede si tengano a debita distanza, non vorrei vedere sangue”
“Ah ah ah spiritoso”
Si mise il costume ed uscì. Poi mi cambiai anch’io, presi l’asciugamano e andai a chiamare la mia ri-nuova amica; per fortuna mi aveva detto il numero della sua cabina. Bussai e mi venne ad aprire, le proposi di aggregarsi al gruppo e lei acconsentì, andò in bagno a mettersi il bikini e uscimmo.
In piscina c’era meno gente del solito, quindi trovai facilmente i ragazzi e due lettini vicino a loro. Appena Fede vide Crystal le lanciò uno sguardo fulmineo, poi si girò e continuò a parlare con Sophie.
Salutai tutti e mi sedetti sulla sdraio.
“Ciao ragazzi, lei è Crystal, la mia amica. Cry, loro sono Samantha, Sophie, Leo e Tom. Gli altri li conosci già” le dissi indicando i ragazzi.
“Per sfortuna” sussurrò Fede.
“Scusa hai detto qualcosa?”
“No Crystal, ma vorrei dire tante cose, a partire dal fatto che quel costume giallo fluo è orribile”
“Brutta streghetta, come ti permetti”
“Lei si permette di fare quello che vuole, sei tu che devi smetterla di chiamarla in quel modo” la difese Mar “Nick, perché l’hai portata qui?”
“Perché è mia amica e la volevo far conoscere agli altri; e poi non mi andava di lasciarla sola”
“Beh, gli altri l’hanno conosciuta; ci sono tremila persone sulla nave e può fare amicizia come l’abbiamo fatta noi” mi rispose a tono Mar. Arrivò Leo che mi salvò:
“Dai raga, cosa vi importa se sta qua? Se non vi va a genio basta non cagarla”
“Si, in effetti hai ragione” rispose Joe.
Mi ricordai di chiedere delle scuse a Tom e gli chiesi di parlare; ci allontanammo e iniziai.
“Tom, mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare, davvero”
“Ehi, tranquillo. E poi cosa mi dovresti aver fatto?”
“Ti detestavo e parlavo male di te perché pensavo che ti piacesse Fede, ma poi mi ha detto che sei innamorato si Sophie, quindi...”
“Tutto a posto. Amici?”
“Amici” di demmo una pacca sulla spalla e ritornammo dagli altri.
Ma la situazione non era quella che mi sarei aspettato di trovare: Fede e Cry stavano litigando.
“A chi hai dato della puttana?”
“A te, brutta stronza”
“Federica guarda che se non ti rimangi quello che hai detto di butto nella piscina e ti lascio tante ma tante di quelle botte che rimarranno fino a quando non creperai”
“Prima di tutto non mi chiamare Federica, anzi, non mi chiamare in nessun modo. Secondo, sai quanta paura che mi fai. Aiuto, sto tremando” e sia avvicinò a lei. Mi misi subito in mezzo per evitare una rissa.
“Ragazze basta”
“Chi sei tu per dirmi una cosa simile?”
“Sono il tuo migliore amico, Fede”
Eri  il mio migliore amico. Adesso sei un amico come tanti, e io non mi faccio comandare da te”
“Va bene Fede, andiamo a prendere un bicchiere d’acqua” le disse Mar.
“Ok” loro si avvicinarono alle macchinette delle bevande e ricominciammo a giocare come se non fosse successo nulla.
 
FEDE’S POV
“Io proprio non lo capisco, mamma mia che nervi che mi fa venire”
“Hey Fede calma, ma cosa ti succede?”
“Non lo so, quella Crystal mi fa girare i coglioni”
“Sicura che sia lei?”
“Assolutamente si”
“Si? Adesso guarda lei e Nick, sempre più vicini...lei che gli parla...lui che sorride...si abbracciano...”
“Basta! Vado da lei e le spacco la faccia” la mia migliore amica mi guardò con le sopracciglia alzate.
Oddio! Perché avevo detto quelle cose? Perché mi sentivo così? Ero solo la sua migliore amica, eppure, quando Crystal si avvicinava a lui e gli parlava, avevo un peso nello stomaco e mi veniva voglia di portarlo via il più lontano possibile da lei...sarà per caso gelosia? No, sicuramente perché lo aveva già fatto soffrire una volta, e io non volevo che stesse ancora male. Eppure, quando lo guardavo il mio cuore batteva forte e sentivo lo stomaco sottosopra: saranno per caso queste le famose “farfalle” di quando si è innamorati? Avevo paura a rispondere, lo sapevo cosa mi stava succedendo. E anche se da un lato era la cosa più bella del mondo, dall’altra ero molto terrificata dell’idea che mi fossi innamorata del mio migliore amico.
 
 
 
 
 
 


Hey bella gente! Come va? Penso che tutte ormai avrete già sentito il nuovo singolo di Nick *__*
Comunque, vi piace il capitolo? Fa un po’ schifo, lo so. Non avevo pensato a questa lite tra le due ragazze, ma mi è venuto tutto così, mentre scrivevo.
E adesso la nostra Fede ha scoperto di essere innamorata. Cosa succederà? Il piano di Mar e Joe finalmente è quasi giunto al termine, devono solo farli mettere insieme. Ci riusciranno? Io lo so e voi no ahahah.
Ringrazio Tysmzain che recensisce ogni singola volta, che mi ha suggerito la canzone TVTB <3 e che ha messo la storia tra le preferite, come ha fatto DalilaLove, ringrazio carlottaxmalik che ha messo la mia ff nelle ricordate e tutte le lettrici silenziose.
Un bacio, alla prossima.
Fede

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10
MAR’S POV
Evviva! Finalmente Fede aveva capito di essere innamorata di Nick, peccato che Crystal era sempre in mezzo. Quando me lo disse l’abbracciai ed esclamai:
“Finalmente! Mi chiedevo quando lo avresti capito”
“Dai! Ehi mi raccomando, acqua in bocca”
“Certo; ora ritorniamo da loro, e non far vedere che sei gelosa”
Tom, Joe e Leo erano in acqua, Crystal aveva i piedi a mollo e rideva con Nick, mentre Sophie e Sam erano sdraiate sui lettini e stavano entrambe ascoltando la musica. Mi venne in mente un’idea.
“Ragazze, cosa state ascoltando?”
“Mah, niente di che” rispose la rossa.
“Io conosco delle canzoni fantastiche, se volete ve le faccio sentire”
“Mar non ci provare, non lo farò qua in pubblico, tutto ha un limite” mi disse Fede.
“Cosa non farai?” chiese la bruna.
“Fede scrive canzoni, canta ed è bravissima”
“Sul serio? Che bello! Perché non ce ne fai sentire una?”
“Magari stasera Sam; anche perché sono quasi le 17.45 e ci dobbiamo preparare per la cena”
“Ok, non vedo l’ora di sentirti” ribatté Sam.
Salutammo Leo e Tom, chiamammo i due Jonas, ignorammo Crystal e andammo in cabina.
Andai prima io a farmi la doccia, mi vestii con dei pantaloncini blu a vita alta e una camicetta bianca, lasciando i capelli al naturale. Quando uscii dal bagno vidi la mia amica con la chitarra e vari spartiti sul letto.
“Cosa stai facendo?”
“Scrivo una nuova canzone; mi è venuta l’ispirazione”
“Che effetti che fa l’amore”
“Smettila! La voglio cantare stasera”
“Qualche anticipazione per la tua migliore amica?”
“Everyone knows it’s meant to be, falling in love just you and me. Nulla di più” cantò sorridendo.
“Wow, molto bella. Adesso lavati, io ti preparo i vestiti”
Così andò sotto la doccia, io intanto cercai qualcosa nel suo cassetto; alla fine optai per una canotta grigia, dei pantaloncini di jeans violetto con sfumature azzurre e ai capelli un fiocco dello stesso colore della maglietta. Quando fummo entrambe pronte, andammo a bussare ai ragazzi e insieme ci dirigemmo al ristorante, seguiti dopo qualche minuto dai loro genitori.
Durante tutta la cena ogni volta che Fede alzava lo sguardo verso Nick arrossiva, ma non appena lui la guardava lei faceva finta di niente e lo guardava con aria truce.
“La smetti di guardarmi?”
“Hai qualche problema Jerry?”
“Si, molti; e ti ho detto mille volte di non chiamarmi Jerry”
“Io ti chiamo come mi pare”
“Ragazzi, ma che succede?” chiese Paul.
“Hanno litigato a causa di Crystal” risposi.
“Siamo ritornati amici e Miss Perfezione si arrabbia”
“Certo Nick. Mi avevi promesso che non ti saresti più avvicinato a quella testa calda perché ti aveva rotto il cuore e cosa fai? Ritorni suo amico. Sei davvero bravo a mantenere le promesse”
“Oh senti chi ha parlato”
“Che cosa avrei fatto adesso, eh? Sentiamo”
“Hai insultato Crystal dandole della puttana”
“Che cosa centra con tutto questo?”
“Ragazzi basta!” li fermò Denise “Chiaritevi, ma non qui, adesso mangiamo”
Durante il resto della cena nessuno parlò, si sentiva solo il chiacchiericcio delle altre persone e il rumore delle posate sui piatti. Quando finimmo di mangiare io, Joe e Nick andammo al teatro a vedere uno spettacolo di alcuni ballerini, mentre Fede ritornò in camera a finire la sua canzone.
 
FEDE’S POV
Perfetto, avevo appena finito di suonare e cantare la mia nuova canzone ed erano le 23, quindi scesi nella hall e mi diressi ai divanetti con la mia chitarra sulle spalle.
C’erano già tutti e stavano aspettando solo me.
“Hey ragazzi, scusate il ritardo”
“Tranquilla Fede; adesso che ci siamo tutti andiamo nella saletta della musica che voglio sentirti cantare” disse Sophie.
“Perché Fede canta?” chiese Tom.
“Si, ed è anche fenomenale” rispose Joe.
“Allora andiamo!” esclamò Sam.
“Aspettate, manca Cry” disse Nick.
“No, io se c’è quella non canto”
“Dai Fede, cosa ti costa? Ti prego”
“No Leo, io...uff, ok. Oh guarda, parli del diavolo e spuntano le corna” indicai con la testa la ragazza: indossava una minigonna e una canotta semitrasparente “Poi lei non sarebbe una puttana, bah. Va beh, andiamo”
Salimmo con l’ascensore panoramico (lo adoravo troppo) ed entrammo nelle salette. Mi incitarono ad iniziare, presi il mio strumento e iniziai.
 
There he goes again
The guy I’m in love with
It’s cool we’re just friends
We walk the halls at school
We know it’s casual
It’s cool we’re just
 
I don’t want to lead you on, no
But the truth is I’ve grown fond, yeah
 
Everybody knows it’s meant to be
Falling in love just you and me
Till the end of time
Till I’m on his mind
It’ll be happen
I’ve been making lots of plans
Like a picket fence and a rose garden
I just keep on dreaming
But it’s cool cause we’re just friends
 
Small talk on IM
Just one word sentences
It’s cool we’re just friends
If I had my way
We talk and talk all day, yeah
 
Everybody knows it’s meant to be
Falling in love just you and me
Till the end of time
Till I’m on his mind
It’ll be happen
I’ve been making lots of plans
Like a picket fence and a rose garden
I just keep on dreaming
But it’s cool cause we’re just friends
 
Thinking about how
We’re gonna say our vows
It’s cool we’re just friends
He walks down the aisle
I see all my friends smile
Cause now we’re more than friends
 
Everybody knows it’s meant to be
Falling in love just you and me
Till the end of time
Till I’m on his mind
It’ll be happen
I’ve been making lots of plans
Like a picket fence and a rose garden
I just keep on dreaming
Just keep on thinking
Of when we used to be just friends
 
Cercai di non guardare Nick per tutta la canzone, ma la voglia di vedere la sua espressione era tanta; alcune volte gli lanciavo qualche occhiata, ma poi distoglievo quasi subito lo sguardo. Quando ebbi finito tutti mi applaudirono e Sophie esclamò:
“Wow Fede sei straordinaria, non ho mai sentito una voce così bella”
“Per non parlare della canzone; è stratosferica. Ma come ti vengono?” chiese Leo.
“Aspetta un momento” Sam mi trascinò fuori dalla stanzetta insieme alle altre ragazze “The guy I’m in love with, it’s cool we’re just friends... È Nick, vero?”
“Beh...si” Le due ragazze urlarono, poi esclamarono:
“Finalmente!”
Poi rientrammo con nonchalance e ritornammo a sederci.
“È carina per essere tua” disse Crystal annoiata.
“Carina? È una meraviglia!” controbatté Joe.
L’unico che non mi aveva detto niente era stato Nick, pensavo che avesse detto un grandioso, o almeno un bello  come ogni volta che sentiva una mia canzone; invece niente. Ci rimasi male.
“Ce ne canti qualcun'altra?” chiese Tom.
Così mi ritrovai a cantare Gift of a Friend, Two worlds collide e  Skyscraper. Prima di dividerci per andare a dormire Sam ci disse:
“Raga, sapete che domani c’è la serata di gala? L’ho letto sul cartellone prima di incontrarci”
“Mh, allora tutti vestiti bene” sorrise Tom.
Joe e Mar si guardarono con un’espressione che era un misto tra stupore e paura, chissà come mai. Poi andammo a dormire; tutta la notte sognai Nick.
 
 
 
 
 
 
 
 
Hey ragazzuole (?) come va? Com’è il tempo da voi? Ho postato con un giorno d’anticipo perché mia mamma ha deciso che domani faremo il pic-nic (sempre se il tempo ce lo permette) e starò in spiaggia tutto il giorno.
Piccolo sclero n°1: oddio! Il video di Nick è semplicemente FANTASTICO!!! Lo amo *-*
Piccolo sclero n°2: hanno confermato! I Nemi hanno registrato un duetto <3 non vedo l’ora di sentirlo!
Anyway, com’è il capitolo? Vi piace questa “bella” litigata tra Nick e Fede a cena? Non so come mi sia venuta in mente ahahah.
Nella canzone (che spero tutte abbiate capito quale sia) ho apportato qualche modifica per renderla credibile con la storia, quindi i pronomi femminili li ho convertiti in maschili.
Come sempre ringrazio le lettrici silenziose, e Tysmzain per le sue magnifiche recensioni; prima o poi dovrò farti una statua d’oro <3
Un bacione, alla prossima.
Fede

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11
JOE’S POV
Non ci potevo credere: la cena di gala sarebbe stata la sera e né io né Mar avevamo organizzato niente. Così, finita la colazione, la chiamai e ci allontanammo da Nick e Fede. Capì al volo di cosa si trattasse e mi disse che per attuare il piano non dovevamo farci vedere da nessuno, ma non appena stavamo per andare da qualche altra parte, arrivarono di corsa Sophie e Samantha.
“Scusa Joe, possiamo rubarti un secondo Mar? È urgente”
“Sophie, veramente noi...”
“Ok grazie mille” e me la portarono via; ma prima che se ne andasse mimò un oggi pomeriggio.
‘Sequestrarono’ anche Fede, così rimanemmo solo io e Nick, entrambi con uno sguardo allibito.
“Senti, è un po’ che non passiamo del tempo tra fratelli” disse.
“Hai ragione bro, che ne dici se stamattina facciamo qualcosa solo noi due?”
“Si dai, ma perché oggi pomeriggio no?
“Ho da fare una cosa con Mar”
“Ah si? Vuoi per caso dirle che è l’amore della tua vita, che non riesci a stare un minuto senza di lei e poi smak smak? Ahahah”
“Ahahah smettila; tu, piuttosto, cosa intendi fare con la tua Fede?” gli chiesi mentre andavamo ai tavoli da ping-pong.
“Uff, è complicato. Insomma, lei è arrabbiata con me e io non so come farmi perdonare”
“Potresti stare lontano da Crystal, sai che non può nemmeno guardarla che si scatenano dentro di lei istinti omicidi”
“Ma è mia amica; non posso così di punto in bianco dirle Hey, non possiamo più essere amici perché sono innamorato di Fede
“E perché no? È la verità”
“Joe non mi sei d’aiuto”
“Senti, fidati della vita; sono sicuro che stasera alla cena di gala accadrà qualcosa” dissi con un’aria da filosofo.
“Guarda, adesso non fare quello che predice il futuro e pensa a quale tattica userai oggi per perdere ancora” disse Nick prendendo in mano la racchetta e la pallina.
Anche in questa partita si rivelò molto competitivo, ma nonostante questo riuscii a vincere.
 
MAR’S POV
Sophie e Sam mi portarono via da Joe, poi prelevarono anche Fede e ci trascinarono nella hall della nave, ai nostri soliti divanetti. La prima era molto euforica, così dissi:
“Sophie, come mai sei così felice?”
“Allora, praticamente io e Sam ci siamo svegliate alla solita ora, ci siamo lavate, poi ci siamo vestite, come ogni giorno; sono uscita sul balconcino per vedere come era il tempo: c’era una brezza fantastica, il mare era calmo, vedevo in lontananza una decina di delfini che saltavano...”
“Arriva al punto” la interruppe curiosa Fede.
“Era per dare un tocco più romantico, da film. Comunque, hanno bussato alla porta ed è andata ad aprire Sam; io avevo sempre le spalle alla finestra e pensavo fosse entrato Leo per prendere la sua fidanzatina” la bruna arrossì e ridacchiò.
“Sono uscita dalla stanza con lui” disse prima di far continuare Sophie.
“Io invece ho sentito la porta-finestra aprirsi, mi sono girata e mi sono trovata faccia a faccia con Tom”
Eravamo tutte e due con le orecchie più aperte di quelle di Dumbo, Sophie si fermò un secondo e poi continuò.
“Richiuse la finestra e mi guardò per un po’; io ero incantata da quei fantastici occhi, lo stavo mangiando con lo sguardo, era così bello, con quella maglietta verde...”
“Quindi? Cos’è successo?” venne interrotta un’altra volta da Sam.
“Mi fate finire di parlare? Allora, dov’ero rimasta? Ah si; ci siamo guardati, poi mi ha detto ‘devo dirti una cosa importante’ e io ‘certo, dimmi pure’. Ha esitato qualche secondo, poi mi ha detto ‘mi piaci, anzi no, credo di essere innamorato di te. Vuoi essere la mia ragazza?’  E poi ci siamo baciati”
Urlammo di gioia tutte, poi la abbracciammo.
“Quindi adesso state insieme?” chiese Fede. Sophie annuì felicissima.
“Grazie mille Fede, senza di te probabilmente sarei ancora sua amica”
 
NICK’S POV
“Wow fratellone, non sapevo ti fossi allenato così tanto; mi hai battuto 2 a 0”
“Non mi sono allenato, è tutta bravura e tu sei scarso”
“Si certo Joe, contaci. Cosa facciamo adesso?”
“Che ne dici se andiamo sui lettini della piscina e come qualche anno fa facciamo la classifica delle ragazze più fighe che vediamo?”
“Solo quelle in piscina”
“Si certo, altrimenti vincerebbe Mar”
“No, arriverebbe prima Fede”
“Convinto tu. Dai andiamo”
Così ci recammo in cabina per metterci il costume, poi salimmo e ci andammo a sedere ad un tavolino poiché tutti i lettini erano occupati. Ma prima di iniziare il nostro ‘gioco’ mi chiese:
“Senti, ma perché ieri sera non hai fatto nessun commento riguardo la canzone di Fede?”
“Non lo so, forse perché avevamo litigato e pensavo che non le importasse una mia opinione”
“Io non ci ho parlato, ma dal momento che la conosco da quando ha fatto il primo respiro, so per certo che ci è rimasta male. Comunque, ora dimmi com’è”
“sono tutte canzoni fantastiche, ma devo dire che la prima è la più bella che abbia mai scritto fino ad ora; non so come spiegarlo, ma sembra che mi ritrovi tantissimo in quelle parole”
“Forse perché la canzone era dedicata a te”
“Oh si certo, e io sono il presidente” scherzai. Non ci credevo poi così tanto a quello che mi aveva detto mio fratello; insomma, lui scherzava sempre, questa volta avrebbe dovuto dire la verità.
“Non crederci, ma verrà un giorno in cui mi ringrazierai per averti detto queste parole”
“Ahahah non fare il saputello e giochiamo, và”
Così ci ritrovammo a giudicare tutte le ragazze che ci capitassero sotto gli occhi, da ‘guarda quella biondina che culo!’  a ‘hai visto quella tipa? Ma come si è conciata’. Era da tempo che non mi divertivo così tanto, e tutto grazie a Joe, il fratello più pazzo del mondo, ma che con uno stupido gioco ti tira su il morale in un batter d’occhio.
 
FEDE’S POV
“Sam, e tu che ci dici?” chiesi alla bruna.
“Io? Niente”
“Sai che io e Mar siamo molto curiose di tutto quello che riguarda una coppia? Bene, ci racconti un po’ di te e Leo? Come vi siete conosciuti, come vi siete messi insieme...”
“Beh, mi vergogno un po’, ma per voi farò un’eccezione. Allora, io, Sophie, e Tom ci siamo conosciuti alle elementari, avevamo molte cose in comune e da allora non ci siamo più separati; un giorno eravamo al parco e abbiamo conosciuto Leo. Mi ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri: eravamo seduti su una panchina e io avevo in testa un cappello; arrivò una folata di vento che me lo portò via, ma un ragazzo me lo raccolse e me lo riportò, era Leo. Abbiamo iniziato a parlare e quasi ogni giorno ci rincontravamo, così dopo un appuntamento ci siamo messi insieme”
“Aw che cosa dolce; è proprio vero che l’amore spesso arriva quando meno te lo aspetti” constatai.
“Hai proprio ragione Fede” disse Mar “E magari a te potrebbe arrivare stasera”
“Si certo; e magari si tratta del cameriere che ci porterà i piatti” risi.
“Perché non qualcuno di più vicino? Tipo Nick?” continuò la mia migliore amica.
“Ah ah; come no, lui innamorato di me. Questa è una bella battuta”
“E perché no? Si vede che ti sbava dietro” si aggiunse nella conversazione anche Sophie.
“Sbava dietro a Crystal” feci una faccia schifata al pronunciare quel nome “E comunque siamo migliori amici, è impossibile che gli piaccio”
“Nonostante ciò tu sei innamorata di lui, perché non dovrebbe essere il contrario?” chiese Sam.
“Perché no, ora smettiamo di parlare di Nick. Oh, guarda un po’, arriva Malefica in biondo (*)” difatti la testa di gallina si avvicinò a noi e disse con una voce terribilmente squillante:
“Ciao ragazze!”
“Che cosa vuoi Crystal? Hai già rotto abbastanza”
“Mamma mia, che caratterino Annemarie. Volevo solo passare un po’ di tempo con le mie amiche”
“Per prima cosa non chiamarmi Annemarie, dovresti sapere che lo detesto. Secondo, noi non siamo tue amiche, e non lo saremo mai” le rispose a tono la ragazza.
“Comunque, volevo dire una cosa a Federica”
“La smetti di chiamarci con il nome intero? Ci da’ molto fastidio” le dissi abbastanza alterata “Cosa vuoi?”
“Oh, ti volevo solo avvisare che Nick non è più nel mercato”
“Cosa intendi dire?”
“Che siamo ritornati insieme; poco fa mi ha detto che non poteva vivere senza di me, che mi aveva detto di no qualche giorno fa perché era scosso dal vedermi di nuovo; poi l’ho preso per il colletto della camicia e ci siamo baciati”
“Mi dispiace Crystal, dovresti stare più attenta a cosa dici la prossima volta. Oggi Nick indossa una maglietta bianca, non una camicia”
“Ti detesto!” mi disse arrabbiata; noi ridemmo e lei, seccata, se ne andò.
“Nessuno si mette contro Fede, nessuno” dissi fiera.
“Mamma mia, per un momento avevo pensato che Crystal dicesse la verità”
“Anche io Sam, ma per fortuna si è ingannata da sola” disse Mar.
Dopodiché andammo a pranzare.
 
JOE’S POV
Dopo aver finito il nostro gioco, io e Nick andammo al buffet per mangiare. Lì incontrammo le ragazze e ci unimmo a loro; dopo un paio di minuti si aggiunsero anche Tom e Leo, che baciarono rispettivamente Sophie e Sam. Ero molto confuso, perciò chiesi:
“Ci siamo persi qualcosa?”
“Ahahah io e Sophie ci siamo fidanzati stamattina”
“Esatto; precisamente” la ragazza guardò l’orologio “3 ore, 17 minuti e... 5 secondi”
“Wow, incredibile. Davvero congratulazioni ragazzi” continuai.
Finito di mangiare chiamai Mar e le dissi che dovevamo finire il piano, così andammo nella sua cabina, dato che le avevo spiegato che se nella mia fossero entrati i miei genitori avremmo dovuto dare delle spiegazioni; tanto sapevamo benissimo che gli altri avevano intenzione di fare una partita a mini-golf e, dato che lì c’era sempre qualcuno che giocava, ci avrebbero messo un po’ di tempo.
Mi accomodai sul letto, mentre Mar prendeva da un cassetto due fogli e una penna.
“Allora, che ne dici se io detto e tu scrivi, visto che la tua scrittura è bella?”
“Scrivo solo la lettera per Nick, non dobbiamo destare sospetti e, dato che io ho la scrittura simile a Fede e tu simile a quella di tuo fratello, ci dividiamo”
“Ok genio, allora iniziamo con quella per Nick”
“Perfetto, detta”
 
Finito le due lettere, le mettemmo in due buste e ci scrivemmo sopra Per Nick in una e Per Fede nell’altra. Poi Mar le mise in un cassetto sotto tutte le sue magliette dicendo che Fede non le avrebbe mai viste lì e che le avremmo messe sui loro rispettivi letti prima di uscire per andare a cenare.
Dopodiché andammo dagli altri, che avevano appena finito di giocare; ci chiesero dove fossimo stati e Mar, con tutta la calma del mondo, rispose:
“I genitori di Nick e Joe ci avevano chiesto se potevamo aiutarli a mettere in ordine la loro cabina; i ragazzi sono veramente disordinati”
Non sapevo come potesse avere bugie così realistiche. Era proprio la ragazza che faceva per me, la mia dolce Mar.
 
 
 
 
 
I’m back!!!! Scusate per il ritardo ma questo capitolo è stato un vero e proprio parto, non riuscivo ad andare avanti: aprivo la pagina di word e guardavo la parte di capitolo che avevo scritto, ma non mi veniva in mente nulla. I’m so sorry :(
Comunque, come vi sembra il capitolo? È più lungo del solito, spero vi piaccia. Vi piace la mattinata tra fratelli? E Sophie e Tom che si sono fidanzati? Quando ho scritto ‘Arriva Malefica in biondo’ mi sono ispirata a quello che dice Caitlyn in Camp Rock quando c’è Tess. Che altro? Nel prossimo capitolo ci sarà la cena di gala *-* e ne vedremmo delle belle.
Ringrazio Tysmzain e Biohazard_ per le recensioni, Tysmzain e DalilaLove per aver messo la storia nelle preferite, carlottaxmalik per averla messa nelle ricordate, Biohazard_ per averla messa nelle seguite e tutte le lettrici silenziose.
Un bacio, alla prossima.
Fede
 
ps: Joe è single!!! Finalmente! Quella Blanda proprio non mi andava giù.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


CAPITOLO 12
FEDE’S POV
La tanto attesa cena di gala era ormai arrivata ed era tempo per me e Mar di prepararci; feci prima io la doccia, perché Mar ci metteva sempre tanto tempo. Finito, mi avvolsi nell’asciugamano e diedi il cambio alla mia amica, che intanto aveva scelto gli abiti da mettere quella sera; mi misi l’intimo, mi asciugai i capelli e li pettinai; poi vidi una strana busta sotto il mio cuscino: c’era scritto Per Fede, quindi la aprii e lessi il contenuto.

Hey Fede,
volevo scusarmi per non averti detto di Crystal, sapevo che ti avrei fatto arrabbiare e sono stato uno sciocco. Ma so che una lettera non basta; quindi ti aspetto all’ultimo ponte stasera alle 22:30 così possiamo chiarirci e ti posso dire una cosa che è da tanto che tengo nel mio cuore.
A stasera allora.
Nick
 
ps: non dirlo a nessuno, dovrà rimanere un segreto :D

 
Nick voleva finalmente chiarire tutto, ero felicissima, ma anche molto curiosa di scoprire cosa avesse di importante da dirmi; nel frattempo Mar uscì dal bagno.
“Fede, cos’è quel sorriso? E quella busta?” mi chiese.
“No, niente di particolare. A proposito, mi devo mettere quel vestito?” chiesi.
“Assolutamente si! È perfetto; e sono sicura che ti starà d’incanto”
“A me? Scommetto che quando Joe ti vedrà con quell’abitino impazzirà e inizierà a balbettare” risi.
“E quando Nick ti vedrà chiuderà gli occhi un paio di volte, poi spalancherà la bocca e si gratterà la nuca imbarazzato”
“Si contaci. Comunque tu mi devi far l’acconciatura”
“E tu mi devi truccare. E sbrighiamoci che è tardi”
Indossammo tutte e due i vestiti: il mio era un abitino rosa senza spalline formato da veli di tessuto che si sovrapponevano, che arrivava poco prima del ginocchio, abbinato a delle ballerine dello stesso colore; Mar invece aveva un vestito giallo pastello, con un corpetto rigido e la parte inferiore a balze che arrivava a metà coscia e decolleté dello stesso colore. Per quanto riguarda l’acconciatura optai per piastrare i miei capelli, lasciandoli sciolti, mentre raccolsi in una treccia laterale a lisca di pesce quelli di Mar; non ci truccammo molto, solo un filo di eye-liner e il lucidalabbra alla ciliegia per lei e quello alla fragola per me.
“Cazzo Fede, sei da stupro!”
“Senti chi ha parlato, ti sbaverà dietro tutta la nave, anche i nonnetti di 80 anni”
Mentre aspettavamo l’arrivo dei ragazzi parlammo del più e del meno.
 
NICK’S POV
“No Joe, la cravatta non me la metto!” era da circa 15 minuti che mio fratello stava cercando di farmela indossare, ma non ne avevo la minima intenzione.
“Ma perché? Ti sta d’incanto”
“Ma è orribile! Non mi metterò mai una cravatta nera”
“Ma ti da’ l’aria da uno più grande”
“Non voglio sembrare grande”
“Ragazzi, smettetela di fare i bambini” disse la mamma “Joe, mettitela tu la cravatta, visto che ti piace. Nick, puoi anche non indossarla, ma non vestirti con le classiche camicie a quadri”
“Si mamma” dicemmo in coro.
Mentre Joe era a fare la doccia e mamma e papà si stavano vestendo, trovai una busta sotto il mio cuscino; c’era scritto Per Nick, così la aprii e la lessi:

Hey Nick,
mi volevo scusare per essermi arrabbiata così tanto quando ti ho visto con Crystal. Ma so che una lettera non basta; quindi ti aspetto all’ultimo ponte stasera alle 22:30 così possiamo chiarirci e ti posso dire una cosa che è da un po’ che tengo nel mio cuore.
Un bacio, TVB.
Fede

 
ps: non dirlo a nessuno, dovrà rimanere un segreto <3
 
 
Fede, la mia Fede, voleva parlarmi, mi voleva dire una cosa importantissima. Ero felicissimo, ma mi aveva scritto che non lo dovevo dire a nessuno, così trattenni la mia felicità e rimisi la busta sotto il cuscino, ma non prima che Joe la vedesse.
“Che cos’è?”
“Niente Joe, non intrometterti. Ora vado a far la doccia, non guardarla”
“No, tranquillo”
Mi lavai e uscii dal bagno, poi misi i vestiti che mi aveva scelto Joe, ad eccezione di quella cravatta, che se la mise lui. I nostri genitori uscirono e noi finimmo di prepararci. Alla fine non eravamo poi vestiti male: io indossavo una camicia bianca con il collo aperto, dei pantaloni blu e le mie Converse bianche, mentre ai capelli applicai come sempre il gel per renderli più ricci; Joe, invece, aveva una camicia bianca, la famosa  cravatta nera, i pantaloni e la giacca dello stesso colore e piastrò i capelli, che gli ricadevano sulla fronte.
“Abbiamo fatto un buon lavoro. Siamo proprio fighi e sono sicuro che tutte le ragazze ci cadranno ai piedi; o meglio, la maggior parte cadrà ai miei, a te lascio quelle più bruttine”
“A me basta che piaccia a Fede”
“Tranquillo, le piacerà”
Andammo a bussare alle ragazze e non potevo credere a quello che vedevo: Fede era lì, in tutto il suo splendore, con un fantastico abito e i capelli lisci che le stavano meravigliosamente; chiusi gli occhi un paio di volte, poi spalancai la bocca, ma la richiusi subito prima di essere preso in giro, infine mi grattai la nuca. Cavoli, mi faceva un effetto stranissimo vederla così e allo stesso tempo non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso.
Lei abbassò lo sguardo leggermente imbarazzato e Mar le sussurrò:
“Te lo avevo detto”
 
JOE’S POV
Ero in Paradiso, non c’era altra spiegazione: Mar era un angelo, quel vestito le stava benissimo e l’acconciatura era fantastica, proprio come lei. Non riuscivo a dire niente, così balbettai qualche parola per poi dire solo un semplice ‘wow’.
Le due ragazze risero e Fede le disse:
“Stavi dicendo?”
Quindi ci recammo in sala da pranzo, dove ad attenderci c’erano già i nostri genitori.
“Wow ragazze, siete uno schianto” esclamò mamma, seguita da papà.
“Siete bellissime”
“Grazie mille” risposero all’unisono.
Mangiammo e poi andammo nella hall; mentre camminavamo io e Mar restammo un pochino indietro.
“Allora?”
“Missione compiuta Mar, Nick ha letto la lettera”
“E lo stesso ha fatto Fede; ora io devo andare a preparare le ultime cose, tu è meglio che resti con loro, altrimenti potrebbero dirsi tutto e il piano fallirebbe”
“Ok perfetto, allora dirai che devi andare in bagno e metterai a posto tutto”
Ci sedemmo ai divanetti e dopo un paio di minuti come da copione Mar si alzò e se ne andò, mentre io mi incentrai sui due innamorati: Nick aveva lo sguardo fisso su Fede e lei gli lanciava brevi occhiatine; ma io e Mar avevamo dimenticato un piccolissimo particolare, e quel particolare si chiamava Crystal.
“Ciao ragazzi, come state? Vi piace il mio vestito?” disse facendo una giravolta.
La guardai bene: aveva una magliettina aderente e molto scollata, una minigonna di jeans e tacchi molto alti; insomma, poco  provocante.
“Sei... carina” cercò di dire Nick, probabilmente per non essere scortese.
Lei si sedette vicino a lui, accavallando le gambe.
“Oh, ma che bel vestito Federica... Fede. Dove l’hai preso? Ti sta quasi bene quanto il mio sta bene a me”
“Forse è molto più bello il suo, Crystal” aggiunsi.
“Me l’hanno regalato i miei genitori per il mio compleanno” disse la mia amica cercando di essere gentile.
“Bene. Comunque, cosa facciamo stasera?”
“Ehm, veramente Cry io avrei un piccolissimo impegno” le spiegò Nick.
“Già Cry. Abbiamo un impegno, magari la prossima volta” disse Fede.
“E quale impegno sarebbe?”
“Dobbiamo...si, dobbiamo... ecco, abbiamo promesso ai nostri genitori che stasera saremmo stati con loro”
“Oh, in questo caso... allora andrò in discoteca. Ciao bella gente. Fede” e se ne andò.
 
FEDE’S POV
Erano le 22:30 ed era meglio che andassi al luogo del mio ‘appuntamento’, ma prima andai per un secondo in camera per mettermi un po’ di profumo. Quella serata doveva essere perfetta.
Scesi e andai ai lettini dell’ultimo ponte, con un sorriso grosso stampato in faccia. Vidi che su due sdraio c’erano gli asciugamani e qualcos’altro che non mi era ancora chiaro, così mi diressi in quella zona. Lì, incontrai Nick; probabilmente era appena arrivato anche lui.
Mi avvicinai e gli dissi un imbarazzato:
“Ciao”
“Hey! Allora, come stai?”
“Bene grazie, tu?”
“Benissimo. A proposito, sei bellissima”
“Anche tu” feci un sorriso timido, poi ricominciai a parlare.
“Quindi, cosa volevi dirmi?”
“Io? Cosa volevi dirmi tu?”
“Ma io ho ricevuto una lettera da parte tua; guarda, eccola qui” la presi e gliela feci vedere.
“Anche io ho una lettera uguale alla tua. Aspetta, ma questa è la scrittura di mio fratello”
“E questa è di Mar. Quindi significa che...”
“Hanno organizzato tutto loro” finimmo entrambi.
“Beh, che ne dici se approfittiamo di quello che ci hanno preparato?” disse.
“Si dai” ci sedemmo sulle sdraio e Nick riprese.
“Fede, io volevo scusarmi per non averti detto di Crystal, sono stato uno sciocco, perdonami”
“E io ti chiedo scusa per essermi arrabbiata così tanto. E comunque io ti ho perdonato quasi subito, ma volevo averti un po’ sulle spine”
“Sei cattiva!” disse facendomi il solletico. Risi molto e mi sdraiai accovacciandomi per impedire che continuasse, ma non fu così; al contrario, finì sopra di me; era una situazione molto imbarazzante, ci guardammo negli occhi e mi persi in quelle iridi color cioccolato, sentii il suo cuore che batteva veloce, così come il mio, e mi sembrò che il tempo si fosse fermato. Poi Nick si alzò e si scusò per essermi piombato addosso.
Vide qualcosa sotto i due lettini e la raccolse, dopo mi disse di chiudere gli occhi e lo feci; mi mise qualcosa sotto il naso e annusai: era una rosa; aprii gli occhi e vidi quel fiore rosso in tutta la sua bellezza, mentre Nick teneva dolcemente il gambo e mi guardava con un leggero velo rosso sulle gote.
“Grazie Nick, è bellissima” dissi prendendola.
“Ma mai quanto te” sussurrò.
Arrossii e distolsi lo sguardo, ma il riccio mi prese il mento, impedendomi di evitare di guardarlo. Mi avvicinai sempre più al suo volto, sempre tenendo il contatto i nostri occhi; oramai riuscivo a sentire i battiti del suo cuore e sfiorai con la fronte alcuni riccioli ribelli. Non appena i nostri nasi si toccarono, le nostre labbra si unirono delicatamente in un caldo e dolce bacio.
Avevo aspettato quel momento da tanto e finalmente era successo; non sapevo cosa sentivo: era un misto di emozioni che si contorcevano nel mio stomaco; non sentivo più il mio cuore dai tanti battiti che faceva.
Allacciai le mani al suo collo e lui mi prese i fianchi, approfondendo il bacio. C’eravamo solo io e lui, nessun altro, e mi sembrava di viaggiare nell’universo: era la cosa più bella che mi fosse capitata in tutta la mia vita. Con mio grande dispiacere ci staccammo e ci guardammo negli occhi.
“Fede, è da molto tempo che volevo dirtelo, ma...” lo zittii.
“Shh, non ci sono ma. I nostri sentimenti non hanno bisogno di questa parola”
“Ti amo”
“Ti amo anch’io” dissi sorridendo. Bastavano due parole per rendermi così felice, ed erano proprio quelle due.
Ci sdraiammo sui lettini, io con la testa sul suo petto e lui con un braccio attorno al mio corpo, entrambi a guardare le stelle.
“Non saranno mai belle come lo sei tu” mi sussurrò.
“Che dolce. Lo sai che potresti vincere un premio per le tante volte che mi hai fatto arrossire?” rise.
“E tu lo sai che sei ancora più bella quando arrossisci?” ok, quel ragazzo mi voleva morto.
“Senti, ma...adesso cosa siamo?” chiesi imbarazzata.
“Vedila come vuoi. Migliori amici, fidanzati, non cambia quello che provo per te”
“È per questo che ti amo” e gli diedi un altro bacio.
“Sai che dopo dovremmo ringraziare Joe e Mar? Senza di loro non saremmo qua”
“Si, magari un piccolissimo grazie; adesso però pensiamo a noi: promettimi che niente e nessuno ci separerà”
“Te lo prometto fragolina; tu ed io per sempre, fino alla fine di tutto”
E restammo tutta la serata abbracciati, ascoltando musica dalla radio che qualcuno  ci aveva fatto trovare lì.
 
MAR’S POV
“Anche io ho una lettera uguale alla tua. Aspetta, ma questa è la scrittura di mio fratello”
“E questa è di Mar. Quindi significa che...”
“Hanno organizzato tutto loro”
Mh, forse avevano scoperto tutto, ops.
“Joe, forse è meglio che ce ne andiamo”
“Perché? Io mi sto divertendo a spiarli”
“Perché hanno bisogno di privacy; e non vorrei che ci vedessero e rovinassero tutto quello che abbiamo fatto”
Così andammo dall’altra parte della nave e ci sedemmo al muretto del campo da basket.
“Allora, cosa facciamo?” chiesi.
“Non so, potremmo parlare di noi”
“Di noi? Cosa dobbiamo dire? Che siamo migliori amici, che ti voglio bene anche se a volte mi fai venire l’esaurimento nervoso, che oggi abbiamo fatto un ottimo lavoro in qualità di Cupido, che sei pazzo e ti sopporto...”
“Ferma, cos’è che hai detto?”
“Che ti sopporto anche se sei pazzo”
“No, prima”
“Che abbiamo fatto un ottimo lavoro...”
“No, prima ancora” insistette.
“Oh, che ti voglio bene; perché?” dissi sorridendo.
“Non me lo hai mai detto” ricambiò il sorriso leggermente imbarazzato.
“Non è che se non te lo dico non è vero” no, perché io non gli volevo bene, io lo amavo.
Quindi mi alzai e feci due passi, ma mi prese il braccio e mi fermò, alzandosi anche lui.
“Non ho mai detto questo” sorrise.
Mamma mia, quel sorriso era una cosa spettacolare, non ne aveva mai fatto uno così raggiante; non ci capii più nulla e lo baciai. Il mio stomaco era sottosopra, sentivo le farfalle, anche se più che farfalle erano elefanti imbizzarriti; pensai che fosse tutto perfetto, ma sentii lui che non ricambiava: perfetto Mar, hai fatto la figura più merdosa della storia.
Subito mi staccai da lui e cercai di formulare delle scuse, ma la vergogna prese il sopravvento e mi voltai, cercando di scappare da quella situazione; però, ancora una volta Joe mi prese il polso e mi girò, unendo nuovamente le nostre labbra in un bacio più passionale.
Se prima erano elefanti, adesso era un intero zoo imbizzarrito, erano tutti gli animali del mondo, era una bomba atomica; si, mi era scoppiata nello stomaco una bomba atomica, ma, al contrario di quella vera, questa era fantastica.
Ma tutte le cose belle finiscono sempre presto, infatti ci dividemmo; subito Joe iniziò a parlare:
“È da tanto che mi piaci, ma non sapevo come dirtelo; poi c’è stato quel sogno e ho capito che avrei dovuto farlo il prima possibile, ma avevo sempre pensato che tu non ricambiassi; beh, fino a stasera”
“La stessa cosa vale per me”
“Quindi... vuoi essere la mia ragazza?”
“Assolutamente si” e lo ribaciai.
Poi ritornammo a sederci sul muretto, lui mi cinse le spalle e io poggiai la testa sulla sua spalla.
“Riusciremo a stare insieme per tanto?”
“Certo piccola, ne sono sicuro; ci saranno delle difficoltà, questo è inevitabile, ma le supereremo insieme, tu ed io”
 
 
 
 
 
 
Allora tesorini belli dolci cari (?) mi scuso tantissimo per il ritardo, ma mia mamma mi impediva di usare il computer e, quando potevo, non avevo tempo; c’era tutto quello che doveva avvenire nella mia testolina, ma non sapevo come scriverlo. Perdonatemi :c
Anyway, il capitolo è il più lungo che io abbia mai scritto, ma non potevo continuare a portarmi dietro questa cena di gala. Vi piace? Le due coppiette sono fatte, sono felicissima <3
Vi piacciono i vestiti delle ragazze? Quello di Mar me lo ha descritto Tysmzain, che non smetterò mai di ringraziare. In più mi ha anche aiutato a descrivere il bacio tra Fede e Nick (senza che sapesse chi erano i personaggi): ti amo troppo Chri <3
Oltre a ringraziarla per tutto questo e per la recensione, ringrazio anche Biohazard_ che mi ha mandato una bella recensione e tutte le lettrici silenziose: al primo capitolo siamo arrivati a 150 visite! Vi amo troppo.
Ok sono troppo smielata oggi lol. Vi lascio.
Un bacio, alla prossima (cercherò di essere puntuale).
Fede

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


CAPITOLO 13
FEDE’S POV
Ritornai in cabina che era circa l’una di notte e feci piano ad entrare, pensando che Mar stesse già dormendo; ma quando guardai il suo letto, lo vidi vuoto. Neanche a pensare dove fosse, che entrò tutta raggiante e si sedette sul letto con una faccia da ebete.
“Maaaar? Non mi devi dire niente?”
“Oh, niente di particolare; può aspettare domani”
“Niente di particolare? Innanzitutto hai una faccia da pesce lesso, quindi DEVE essere successo qualcosa; poi tu mi devi spiegare perché diavolo tu e Joe avete ‘organizzato’ tutto quello che avete fatto stasera”
“Uh; sai, adesso sono un po’ stanca, magari domattina”
“Domattina un cavolo, ti risparmi la prima, ma la seconda devi dirmela”
Così mi spiegò tutto il piano che avevano fatto lei e Joe, concludendo con un:
“E quindi? Cos’è successo stasera? Sono brava a fare Cupido?”
“Non eri stanca?”
“La notte è giovane; e il gossip è più importante di dormire”
“Se lo dici tu. Allora, praticamente...” e le spiegai per filo e per segno tutta la magica serata passata con il mio fidanzato. Wow, faceva un grande effetto chiamarlo così, non avrei mai avuto l’abitudine. Quando le dissi del “Ti amo” mi saltò addosso abbracciandomi e mi disse commossa:
“La mia bambina è cresciuta, mi sembrava solo ieri che giocavi con le bambole, invece adesso hai un ragazzo, anzi, IL ragazzo, e vi siete anche detti che vi amate. Aw”
“Guarda che ho la tua stessa età, scemetta”
“Dettagli”
Dopo la scongiurai di dirmi il motivo di tutta quella felicità e mi raccontò anche lei; ero felicissima per loro due, si vedeva lontano un miglio che si piacevano e finalmente stavano insieme.
Ma verso le due di notte la stanchezza prevalse e ci addormentammo; durante tutta la notte sognai Nick e le sue morbide labbra che baciavano le mie.
 
Mi svegliai verso le 9:30 e Mar dormiva ancora, così presi i vestiti da mettermi ed entrai piano in bagno; mi lavai, mi vestii e ritornai sul mio letto, aspettando che la dormigliona di svegliasse; ma dopo 10 minuti non dava ancora segni di vita, così aprii le finestre urlando:
“SVEGLIAAAA! È UNA SPLENDIDA GIORNATAAA!”
“Uhm, lasciami stare, ho sonno” mormorò con la voce impastata, mettendo la testa sotto il cuscino.
“No tesorino, devi alzarti, è tardi; così impari a stare alzata a tutti i costi per sentire i miei gossip”
“Uff, ancora 5 minuti”
“Oh, guarda; è appena entrato Joe”
“Cosa? Dove? Quando?” disse scattando in piedi. Poi capì che era tutta una bugia e mi fulminò con lo sguardo.
“Almeno sei in piedi; ora muoviti, è da un po’ che non corriamo”
La mia amica andò in bagno a cambiarsi e dopo un quarto d’ora eravamo in sala buffet a fare colazione; finito, andammo nella pista all’ultimo ponte e iniziammo a correre.
Dopo una decina di giri non vidi più Mar, così mi fermai, prendendo fiato; spostai lo sguardo a destra e a sinistra, per poi trovarla in un angolo abbracciata Joe; sorrisi e mi diressi da loro, ma qualcosa bloccò la mia visuale, impedendomi di continuare. Mani morbide, classico profumo maschile... mah, non sapevo proprio chi fosse.
“Chiunque tu sia sappi che ti amo” dissi scherzando.
“Grazie mille signorina, la amo anch’io” rispose Nick togliendomi le mani dagli occhi e girandomi, prendendomi per i fianchi.
Lo baciai e ricominciai a sentire tutte quelle emozioni che avevo provato la sera precedente. Quando ci staccammo, andammo dai due piccioncini.
“Hey tesorini”
“Ciao Fede, come stai? Nick mi ha detto di voi due, sono davvero felice, siete una coppia fantastica”
“Grazie Joe, anche tu e Mar siete dolciosissimi” risposi “Comunque ragazzi, io e la mia amica stavamo correndo prima che ci interrompeste, quindi...”
“No, Fede” si lamentò la ragazza “Perché non possiamo stare con loro?”
“Mar, avevamo deciso di correre; anche io vorrei stare un po’ con il mio ragazzo” arrossii guardando il diretto interessato “Ma è da tanto che non facciamo movimento; e mi riferisco a correre”
“Se volete vi facciamo compagnia e corriamo con voi” propose Joe.
“E ce lo chiedi pure?” disse ironicamente la mia amica.
Così ricominciammo il nostro ‘allenamento’; dopo un quarto d’ora circa, stanchi e sudati, ci fermammo e proponemmo di andare in piscina a fare una nuotata, così magari avremmo potuto incontrare Sophie, Leo, Tom e Sam.
Andammo a metterci il costume e prendemmo gli asciugamani, poi ci recammo alla piscina all’aperto poiché faceva abbastanza caldo.
Prendemmo dei lettini e appoggiammo lì le nostre borse; quindi entrammo nella vasca: l’acqua era bella fresca, perfetta per la temperatura alta e il sole che picchiava. Dato che non c’era molta gente, mi misi a pancia in su, facendo il morto; era rilassantissimo e stavo così bene che avrei potuto addormentarmi in quell’acqua cristallina.
Ma qualcuno voleva fare lo stupido, perciò sentii delle mani che si appoggiarono sulla mia pancia e premettero forte: mi ritrovai sottacqua con parecchio cloro nei miei polmoni dato che non avevo respirato prima; avevo bisogno d’aria, ma volli fare uno scherzo a quegli imbecilli, così feci finta di essere affogata e rimasi con tutto il corpo sotto la superficie. Dopo qualche secondo delle braccia mi cinsero i fianchi e mi riportarono a galla.
“Fede! Fede rispondi ti prego” mi chiamava Nick “Apri gli occhi, fai qualcosa, ma ti prego, reagisci”
Tenni ancora gli occhi chiusi per scoprire cosa potessero fare in quel momento e li sentii molto agitati.
“Nick, dalle degli schiaffetti, magari si riprende” propose Mar.
“Perché invece non le fai la respirazione bocca a bocca?” ero sicura che mentre Joe diceva quella frase alzava le sopracciglia.
Decisi di porre fine alla mia farsa e, tutto d’un colpo, aprii gli occhi e urlai:
“BUH”
“Porca puttana fragola, mi hai fatto prendere un infarto”
“Scusa Nick, ma agli scherzi si risponde con altri scherzi” dissi facendogli l’occhiolino.
Mar mi diede uno schiaffo sul braccio e liquidò la faccenda con un:
“La prossima volta vedi, eh. Non la passi liscia”
Mentre Joe rise e scherzò:
“Ha imparato dal maestro. Oh, allieva, finalmente hai capito come fare”
“Ma smettila!” risposi “Mar, guarda, ci sono Sam e Sophie; andiamo da loro, abbiamo parecchio di cui parlare”
Uscimmo dall’acqua, le chiamammo, loro con i ragazzi si avvicinarono e noi ci asciugammo.
“Hey ragazzi” esclamò Tom.
“Ciao! Come state?” chiese Joe.
“Una meraviglia! Voi?” rispose Sam.
“E qui arriva il momento in cui noi ragazze ci appartiamo e parliamo di cose molto importanti, mentre voi maschi fate...beh, quello che fanno i maschi”
Ci allontanammo dai ragazzi e andammo a sederci su altri lettini, poi io e Mar rivelammo alle nostre amiche la serata precedente: come era stata magica, tutte le nostre emozioni e cosa avevamo provato al momento del bacio. Loro rimasero tutto il tempo silenziose, ascoltando ogni singola parola che usciva dalla nostre labbra; finito il racconto urlarono di gioia, facendo voltare qualche persona che passava o che era sdraiata vicino a noi.
“Oddio, che romantici che sono! Ecco perché ieri non vi trovavamo da nessuna parte” constatò Sophie.
“Già. E quindi voi cosa avete fatto ieri sera?” chiese Mar.
“Oh, è vero. Peccato che voi non c’eravate: abbiamo riso tanto, ma tanto, che ci faceva male la pancia dal ridere” rispose Sam.
“Davvero? E cosa c’era di così divertente?”
“No Fede, è stato una cosa più del divertente. Allora, praticamente eravamo in discoteca a ballare e c’erano un bel po’ di ragazzi; ad un certo punto arriva una tizia”
“Che avrà avuto tipo 20 anni” aggiunse Sophie.
“Giusto” proseguì la mora “E inizia a ballare facendo delle mosse provocanti; il problema più grosso è che aveva dei vestiti veramente...oddio, erano da carnevale! Dovevate vedere che spasso”
“Ma aspetta, Tom ha fatto il video, possiamo vederlo con il suo cellulare”
Ritornammo dai ragazzi, che erano in acqua, e prendemmo il telefono del biondo; non appena vide che glielo avevamo preso, uscì immediatamente dall’acqua e si avvicinò a noi, strappandolo dalle mani della sua ragazza.
“Amore mio, piccolino, tutto bene? Non ti hanno fatto niente di male loro, vero?” disse accarezzando il suo cellulare come se fosse un bambino piccolo.
“Ma è normale?”
“No Mar, per niente” disse Sophie ridendo.
“E già, l’attaccamento all’elettronica è una cosa seria” risi anch’io.
“Tom, guarda che non stavamo facendo niente di male; volevamo vedere il video di ieri sera” aggiunse Sam.
“Ah. Allora aspettate che lo vediamo insieme” poi, rivolgendosi agli altri “Raga, venite, vi dobbiamo far vedere una cosa”
Leo, Joe e Nick uscirono dall’acqua, dopodiché Tom continuò.
“Mentre voi due eravate con le vostre fidanzatine, noi quattro ci siamo divertiti un mondo. Guardate”
E così abbiamo visto questo video: c’era una ragazza che indossava una parrucca rosa ed era vestita tipo Lady Gaga; ballava facendo movimenti più che provocanti in mezzo alla pista, impedendo agli altri di ballare. Però faceva ridere.
“Cavoli, ci volevo essere anch’io; non capita tutti i giorni una cosa del genere. Mi sarei messo subito a ballare con quella bomba sexy; merda, avete visto che tette, sono da urlo”
“Ma bravo Joe; si, fai finta che qua non ci sia la tua ragazza che ascolta ogni singola parola di quello che dici. Wow, ci siamo messi insieme da nemmeno 24 ore e pensi già alle solite puttane. Cazzo, non cambierai mai” esclamò Mar arrabbiata.
“No, Mar; scusa, è che io...”
“Tu niente, mi hai deluso” e se ne andò via.
“Andiamo da lei ragazze” proposi, così la seguimmo.
 
JOE’S POV
Merda, perché avevo detto quelle cose? Ero solo uno stupido, certo. Perché è da stupidi dire di voler ballare con una tipa fighissima quando c’è vicino la tua ragazza.
“Joe, tutto bene?”
“Secondo te va bene, Nick? Sono un coglione, è proprio vero quello che mi hai detto la scorsa notte”
“Ehi, non pensarci, vedrai che si sistemerà tutto; si vede che lei tiene molto a te, solo pensaci la prossima volta prima di parlare” mi consigliò Leo.
“Forse starò zitto la prossima volta. Comunque grazie ragazzi, siete dei buoni amici”
“Figurati. E poi, come dice un film I buoni amici sono difficili da trovare e impossibili da dimenticare. Peccato non mi ricordo che film sia” disse Tom.
“Adesso andiamo a mangiare, ho fame”
“Nick, ma sono solo le 12” esclamai.
“Si ma non ho fatto colazione; ero così ansioso di vedere la mia fragola”
“Ooooh, Mr President innamorato”
“Si Joe, sono innamorato; e visto che lo sei anche tu, dovresti dirlo alla tua ragazza”
“Perché Mr President?” chiese Leo.
“Quando eravamo piccoli Nick voleva diventare presidente degli Stati Uniti, così lo abbiamo soprannominato Mr President”
“Guarda che anche adesso voglio diventarlo; e ci riuscirò. E poi sta bene Il presidente Jonas
“Si bro, sogna che ti fa bene”
“Certo, o sogni in grande o non sogni per niente”
“Ma come siamo filosofi oggi ahahah” ridemmo all’affermazione di Tom, quindi andammo al buffet e pranzammo.
 
 
 
 
 
NON SONO MORTAAAAAA!
Scusatemi lo so, avevo promesso di aggiornare puntualmente, ma avevo i compiti da finire, ho fatto pic-nic quasi tutti i giorni e quando ero libera non mi veniva niente. I’M SO SORRY.
Comunque, so che questo capitolo è orribile, niente in confronto al precedente, spero che vi piaccia lo stesso. La tipa che balla in discoteca c’è stata veramente quando sono andata in crociera, però era moooolto più vecchia; era uno spasso unico. Joe e Mar faranno pace? Eheh, la voglia di lasciarli così è tanta; chissà, sono perfida muahaha. Ok sono pazza, è colpa dei VMA.
A proposito, li avete visti? Quanto sono dolci insieme Nick e Olivia da 1 a 10? 30. sono bellissimi insieme awi <3
Ringrazio Tysmzain e Biohazard_ per le fantasiche recensioni lasciate lo scorso capitolo, e ovviamente tutte le lettrici silenziose.
No, comunque, adesso che ho finito tutti, ma proprio tutti i compiti (evvai!), penso che posterò regolarmente; non vi prometto niente però, che so che non mantengo la promessa.
Mi dileguo, hasta la vista,
Fede

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


CAPITOLO 14
MAR’S POV
Arrabbiata? No, ero più che arrabbiata. Come poteva dire quelle cose di fronte a me?
Volevo stare un po’ da sola, ma sapevo benissimo che le ragazze mi avevano seguito; scesi nella hall e mi sedetti sui divanetti.
“Non c’era bisogno di seguirmi; davvero, sto bene”
“Mar, tu non stai bene, si vede che quello che ti ha detto Joe ti ha deluso; non ti aspettavi una frase del genere, e probabilmente lui non se n’era neanche reso conto se tu non glielo avessi detto. Tesoro, non l’ha fatto apposta, sai come sono i maschi, tutti uguali: vedono un paio di gambe nude, molte tette e vanno nel loro mondo, non capiscono più niente; e Joe ne è la prova. Non prendertela tanto”
“È per questo che sei la mia migliore amica, riesci sempre a trovare le parole giuste per farmi ritornare il buon umore; grazie, ti voglio bene” dissi a Fede abbracciandola.
“Aww, abbraccio di gruppo” e con la frase di Sophie mi ritrovai catapultata tra sei braccia che mi stritolavano.
“Ragazze, non...non respiro”
“Oh, scusaci Mar” disse Sam “Ora però vai da lui e fate pace, che si vede che vi amate e io non voglio vedervi separati”
“Si, certo, lui mi ama, come no. Comunque, non so cosa dirgli; cos’è, vado da lui e gli dico Ehi senti, mi volevo scusare per essermela presa così tanto; facciamo pace?  Sembrerei una disperata”
“Perché no? Ok, se non te la senti adesso, possiamo prima mangiare, ma poi vai da lui; sono sicura che non serviranno le parole, si risolverà tutto” risolse un’altra volta la questione Fede.
“Ma tu sei il angelo! Ti posso sposare?”
“Non credo che Joe e Nick sarebbero d’accordo”
“Ma se ci sposiamo di nascosto non lo scoprirà nessuno”
“Allora salve mogliettina” scherzò.
Ridemmo tutte e quattro, poi andammo a pranzare: la specialità del giorno era cibo italiano. Non appena Fede lo scoprì, i suoi occhi diventarono due cuori e prese immediatamente il piatto, per metterci dentro pizza, tagliatelle e ravioli.
“Che buoni” continuava a dire “Era da tanto che mia mamma non li faceva, ed essendo italiana, quando me li ritrovo nel piatto vado in estasi”
Finito, le ragazze mi fecero coraggio e andammo a cercare i ragazzi; dopo una decina di minuti passati a zonzo, li scovammo a giocare a basket. Quando Joe mi vide, lasciò la partita e si avvicinò a me, mentre le mie amiche andarono dai loro rispettivi ragazzi; quando a separarci c’era meno di un metro, iniziò.
“Mar, scusami, sono stato uno stupido; lo sapevo che non avrei dovuto dire niente, ma non connettevo più. Scusami tanto, se mi vuoi lasciare lo capisco”
“Ma che diamine dici, sciocchino? Perché dovrei lasciarti?”
“Per quello che ho detto prima”
“Cosa? Io non ricordo niente” gli allacciai le braccia al collo “Cosa hai fatto?”
“Questo” e mi baciò.
“Se questa è la ricompensa dobbiamo litigare di più” scherzai.
“Non voglio più litigare con te. E poi ti posso baciare così adesso” un bacio “E adesso” un altro “E adesso” un altro ancora “E...”
“...Adesso basta” dissi ridendo “Torniamo dagli altri?”
Mi cinse le spalle con il braccio e ci dirigemmo al muretto dove i nostri amici si erano seduti per lasciare il campo ad altri ragazzi che volevano giocare.
“Avete fatto pace, vedo”
“Già Tom” disse il mio ragazzo sorridendomi.
“A questo punto” iniziò Fede “Non vorrei farvi litigare un’altra volta e io non vorrei litigare con Nick, ma io e Mar dobbiamo dirvi una cosa che probabilmente vi spezzerà il cuore”
Feci una faccia curiosa non capendo cosa volesse dire, poi mi venne in mente; tutti, intanto fecero delle espressioni stranite.
 
FEDE’S POV
“Amore, mi stai spaventando, che succede?” mi aveva appena detto Amore ? Oddio, è un sogno.
Rimasi a fissarlo come un’ebete per qualche secondo, ma Mar mi svegliò dalla mia trance (Per fortuna; che figura di merda che avevo fatto!).
“Ah, io e Mar...beh, noi due...CI SIAMO SPOSATE!” risi alle ultime parole con la mia amica, mentre i due fratelli Jonas fecero un sospiro di sollievo.
“Fede, mi hai fatto morire di paura. Da quando sei diventata così?”
“Da quando stiamo insieme”
“Secondo me Joe l’ha infettata con il suo virus da scherzi”
“Ahahah hai ragione Sophie” disse Mar “Tesoro, devi andare in quarantena per non infettare anche gli altri”
“Ehi! Sei cattiva” Joe fece l’imbronciato, ma la mia amica gli diede un bacio e ritornò sorridente “Molto meglio”
“Allora, cosa facciamo oggi pomeriggio?” chiese Leo.
“Io...ecco, io ho scritto una nuova canzone; se vi va...”
“Si, andiamo ad ascoltarla” mi fermò Sam.
Andammo prima a prendere la mia chitarra in cabina, poi alle salette di musica. Sfortunatamente c’erano due ragazzi che cantavano cover di alcuni gruppi e un signore che li ascoltava, e io non volevo assolutamente suonare, sapendo che degli sconosciuti mi avrebbero potuto ascoltare. E se poi la camera in cui stavamo non fosse così tanto insonorizzata? E se i ragazzi mi avessero sentito cantare? E se li avessi disturbati? No no, forse era meglio fare un’altra volta.
Lo proposi ai miei amici, ma loro rifiutarono.
“Dai raga, vi prego; non voglio che gli altri mi sentano”
“Ma cosa te ne importa? Tanto sei bravissima”
“Ok Tom, ma...”
“Niente ma, suona. Adesso” mi impose Mar.
Presi un respiro profondo, chiusi gli occhi, accarezzai le corde del mio strumento, riaprii le palpebre e iniziai.
 
Our love runs deep like a chevy
If you fall I’ll fall with you, baby
Cause that’s the way we like to do it
That’s the way we like.
You run around open doors like a gentlemen
Tell me ‘girl everyday you’re my everything’
Cause that’s the way you like to do it
That’s the way you like
Just a little West Coast, and a bit of sunshine
Hair blowing in the wind, losing track of time
Just you and I, just you and I
Woah
 
No matter how far we go,
I want the whole world to know
I want you bad, and I won’t have it any other way
No matter what the people say,
I know that we’ll never break
Cause our love was made, made in the USA
Made in the USA, yeah
 
You always reading my mind like a letter
When I’m cold, you’re there like a sweater
Cause that’s the way we like to do it
That’s the way we like
And never ever let the world get the best of you
Every night we’re apart, I’m still next to you
Cause that’s the way I like to do it
That’s the way I like
We touch down on the East Coast
Dinner in the sky rise, winter is the best time
For walking in the city lights
You and I, you and I
Woah
 
No matter how far we go,
I want the whole world to know
I want you bad, and I won’t have it any other way
No matter what the people say,
I know that we’ll never break
Cause our love was made, made in the USA
 
Cause baby I’ll break the bullet
And take the blow for love
Woahhhh, our love was made in the USA
Made in the USA, made in the USA
 
No matter how far we go,
I want the whole world to know
I want you bad, and I won’t have it any other way
No matter what the people say,
I know that we’ll never break
Cause our love was made, made in the USA
Made in the USA
 
Durante tutta la canzone guardai Nick; l’avevo scritta quella notte pensando al bacio, alle parole dolci che ci eravamo detti e al nostro amore.
Quando l’ultima nota echeggiò nella stanza, tutti mi applaudirono e il mio ragazzo vi avvicinò a me, baciandomi; non mi sarei mai abituata alle sue labbra morbide.
“È la canzone più bella del mondo, sei fantastica” mi sussurrò all’orecchio.
“Fede sei grandiosa, fattelo dire; e non smetterò mai di dirlo” si congratulò con me anche Leo, seguito dagli altri ragazzi.
“Scusa, quella canzone è tua?” sentii una voce dietro di me.
Mi girai e vidi l’uomo che prima sentiva i due ragazzi suonare nella saletta accanto. Era alto, robusto, con capelli neri corvino e occhi scuri; mi incuteva una leggera paura.
“S...si, l’ho scritta io” balbettai.
“Hai veramente una bella voce e le tue canzoni sono originali, davvero”
“G...grazie”
“oh, che sbadato, non mi sono ancora presentato: Bob Cavallo, presidente della Hollywood Records”
“Oh Mio Dio, non ci posso credere; ho sempre sognato di incontrare un produttore di questa casa discografica. Io sono Federica Rossi, piacere di conoscerla” ci stringemmo la mano, poi continuò.
“Senti, io volevo proporti un contratto, sei d’accordo?”
“Dice sul serio? Oddio, questo è un sogno che si realizza. Certo, si, assolutamente si” esclami euforica.
“Perfetto; questo è il mio numero di telefono. Finta la crociera ti aspetto al mio studio con i tuoi genitori, dato che mi sembra che sei ancora minorenne”
“Si, ho 16 anni”
“Ok; quindi ti metterò sotto contratto, sempre se i tuoi vogliono. Hai scritto altre canzoni?”
“Si, ne ha scritte molte altre, sono tutte bellissime” si intromise Mar.
“E tu sei?”
“Annemarie Johnson, la sua manager”
“Da quando sei la mia...?” provai a chiedere.
“Da circa 5 minuti”
“Ah, allora avrò il piacere di vedere anche te al nostro colloquio. Arrivederci, è stato un piacere”
“Il piacere è tutto mio, arrivederci”
Quando uscì dalla stanzetta, mi girai verso i miei amici e urlai di gioia.
“AAAAAAH NON CI POSSO CREDERE!!!! ODDIO” intanto continuavo a saltare.
“Fede, tesoro, calmati; respira”
“COME FACCIO NICK? MI HA CHIESTO DI METTERMI SOTTO CONTRATTO!!! AAAAH”
“Fede. Fede” Mar mi prese per le spalle e mi fermò “Guardami negli occhi. Adesso respira. Inspira, espira”
“Uff, ok ci sono”
“Congratulazioni Fede, te lo meriti” mi dissero Sam, Sophie, Tom e Leo, mentre Joe mi abbracciò.
“Complimenti sorellina”
“Sorellina?” ero abbastanza confusa.
“Sorellina acquisita; dai, ti ho visto in fasce il tuo primo giorno di vita, sei come una sorella”
“Giusto. Bene, vi va se vi canto qualcos’altro?”
Annuirono tutti, così passammo il pomeriggio a cantare, sia le mie canzoni, sia cover di altri cantanti.
 
 
 
 
 
Holaaaaaaaaaa! Ho aggiornato presto perché domani mi dovrebbe scadere la connessione internet e non volevo lasciarvi una settimana senza i miei capitoli pazzi.
Allora, ve gusta? Mar e Joe hanno fatto pace, tesorini amorini patatini. Ditemi la verità, vi stavate cagando addosso per quello che stava per dire Fede del ‘matrimonio’ o lo immaginavate?
Vi piace la canzone? Secondo me è adattissima alla situazione Fede-Nick.
Colpo di scenaaaaaaaa! Non so nemmeno io come mi sia venuta in mente un’idea così lol. Eh eh, il nome del direttore della Hollywood Records è veramente quello lì. Fede è felicissima, ma non dimenticatevi che io ho in serbo sempre MOOLTI colpi di scena.
Ringrazio le due anime sante che mi hanno recensito:
  • Chrivsti
  • Biohazard_
La ragazza che ha messo la storia nelle seguite:
  • Biohazard_
La ragazza che l’ha messa nelle ricordate:
  • carlottaxmalik
I tre amori che l’hanno messa nelle preferite:
  • Chrivsti
  • DalilaLove
  • Leonetta_love
E ovviamente tutte quelle che continuano a leggere la mia ff. Vi adoro troppo <3
Un bacio, alla prossima.
Fede

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


CAPITOLO 15
Mentre cenavamo, dissi a Denise e Paul dell’offerta che mi aveva fatto il signor Cavallo e anche loro si complimentarono con me.
Finito il pasto, aspettammo i nostri amici ai divanetti della hall; intanto, mi guardavo attorno, pensando alla fortuna di essere in crociera con il mio ragazzo e i miei migliori amici.
C’erano alcune persone che passavano lungo il corridoio per recarsi a vedere lo spettacolo che ci sarebbe stato la sera in teatro, o nei vari bar per prendere cocktail e scambiare quattro chiacchiere con gli amici. In più, ogni qual volta che passavano bambini di tenera età, sorridevo automaticamente, ricordandomi dei bei momenti passati e di quanto fosse bello poter essere piccoli, rimanere ingenui nelle faccende dei grandi e pensare solo ad una cosa, divertirsi.
Mi riscossi dai miei pensieri quando arrivarono Sophie, Tom, Sam e Leo, e con loro ci recammo in discoteca. Varcata la soglia della porta, si sentiva subito il chiacchiericcio dei ragazzi già presenti e una leggera melodia che avrebbe accompagnato la serata fino a quando il Dj non avesse messo la musica da disco. Ci sedemmo e iniziammo a parlare: io e Sophie eravamo sulle gambe dei nostri fidanzati, mentre Joe e Leo avevano le braccia rispettivamente attorno alle spalle di Mar e Samantha.
“Fede, ti sei ripresa da quello che ti ha detto il tipo?” mi chiese Sophie.
“Credo di si, anche se sono ancora abbastanza agitata”
“Fede, non vorrei allarmarti, magari non è niente di che, ma quando Cavallo ti ha fatto la proposta, ho intravisto Crystal dietro la porta della stanzetta che ascoltava la conversazione. Non vorrei sbagliarmi, ma credo che avesse una strana espressione in volto, tipo quella delle bambole assassine” mi informò Mar.
“Tipo quella delle streghe, proprio come lei ahahah” risposi “Comunque non mi meraviglierei poi così tanto, adesso lo scopo della sua vita è distruggere la mia. Speriamo non combini niente di male”
“Ma perché la trattate sempre male?” chiese Nick “Se la conoscereste la trovereste una brava persona”
Mi girai verso di lui e lo trafissi con lo sguardo; come poteva dire una cosa del genere? Dai, Crystal non può essere una brava persona.
“Amore, io non capisco come tu possa trovarla una brava ragazza” gli dissi dando voce ai miei pensieri “Non ti ricordi forse quanto ti ha fatto soffrire e quando ci ha separati tentando di troncare la nostra amicizia? Lei non è una brava ragazza. Ma se vuoi andare da lei...beh, prego”
“Non ho detto di voler tornare da lei, anzi, preferisco di gran lunga stare qui con te; ho solo detto che non è poi così cattiva come sembra”
Il discorso finì con quella frase e, come a farlo apposta, partì la musica. Chiesi a tutti se volevano andare a ballare e, ricevendo un si come risposta, entrammo in pista e ci scatenammo; con mio grande stupore venne anche Nick e, mentre ballavamo, gli chiesi come mai avesse accettato, sapendo che non gli piace ballare.
“Potrei andare anche nel posto più buio e tetro se tu sei con me; non mi importa se non adoro ballare, l’importante è che stiamo insieme” con questa sua risposta mi sciolsi completamente e di getto lo baciai, abbracciandolo.
Dopo qualche minuto, Joe si fermò e disse:
“Raga, io vado in bagno”
“Aspettami, ora che ci penso devo andarci anch’io” aggiunse Nick.
Così tutti e quattro i ragazzi si avviarono al bagno, mentre noi continuammo a ballare. Ma quando vidi dei capelli biondi che erano appena entrati in discoteca, mi venne un’idea.
“Ragazze, guardate: c’è Crystal” capirono il mio gioco.
“È il momento di ripagarla con la sua stessa moneta” continuò Sophie.
Ci allontanammo dalla pista e ci avvicinammo alla nostra preda.
“Crystal! Che piacere vederti” finsi un sorriso.
“Il piacere non è assolutamente mio. I miei occhi si sono rovinati da quando vi ho viste con quegli stracci che mettete al posto dei vestiti” disse con un’aria da super modella.
“Ma sentila! Guardati allo specchio prima di giudicare gli altri, stupida gallina” guardammo tutte Sam, sorprese in quanto lei è sempre stata pacifica con tutto e tutti “Scusate, mi sono fatta prendere un po’ la mano, ma quando si esagera esplodo anch’io”
“Comunque...carissima Crystal, che per inciso di caro hai solo quel vestito, ti avvisare che Nick non è più nel mercato” dissi cercando imitare la sua voce quando mi provò ad ingannare.
“Come scusa?”
“E si, hai capito bene. Io e lui ci siamo fidanzati”
“Non ti credo; lui non si metterebbe mai con una sgualdrina come te”
“Sicura? Se vuoi te lo dimostro” vidi il mio ragazzo entrare e lo chiamai “NICK! VIENI UN MOMENTO”
Lui e i ragazzi si avvicinarono a noi, mi cinse i fianchi e mi chiese:
“Cosa c’è?”
“Oh, niente, volevo solo darti questo” e lo baciai davanti agli occhi infuriati di quella gallina; poi per farla arrabbiare ancora di più, dissi al ricciolino “Ti amo”
“Ti amo anch’io, fragola” mi rispose.
Gli sorrisi, poi guardai Crystal e, con fare innocente, le chiesi:
“Adesso ci credi?”
“Uuh, me la pagherai; eccome se me la pagherai, preparati al peggio” e se ne andò via passando proprio tra me e Nick, facendoci così staccare.
Io e le ragazze ridemmo, mentre i ragazzi ci guardarono storto.
“Cosa le hai fatto, amore?”
“Oh, le ho ridato quello che si meritava”
“In che senso?” chiese Joe, al quale rispose Mar.
“Crystal le aveva detto che lei e Nick si erano fidanzati, anche se Fede non le ha creduto, e quindi voleva ripagarla per quello che ha detto”
“E poi, diciamocelo, è troppo divertente vederla arrabbiata” aggiunse Sophie.
Scoppiammo a ridere, quindi tornammo in pista a ballare per tutta la serata.
 
NICK’S POV
La mattina seguente io e mio fratello ci alzammo, ci lavammo e vestimmo, e uscimmo dalla cabina, per poi andare a bussare a quella affianco. Ci venne ad aprire una Mar assonnata, con ancora il pigiama addosso.
“Ma buongiorno, piccola!” la salutò Joe, baciandola. Le diedi un bacio sulla guancia anch’io e lei ci fece entrare.
“Mmmmh, ho sonno” disse con la voce ancora impastata.
Le tende erano ancora tutte chiuse, segno che entrambe stavano ancora dormendo. Tra le coperte la mia fragolina era ancora nel mondo dei sogni.
“Ti abbiamo svegliato?” le chiesi.
“Uff, secondo voi?” ironizzò, rituffandosi tra le coperte.
“Oh, no piccola, ti devi alzare: è tardi e dobbiamo ancora fare colazione e correre”
“Svegliate prima Fede, poi mi alzo anch’io”
“Mar, lo sai vero che per svegliare Fede non basta neanche un carro armato?”
“Si, Nick. Ma abbiamo anche avuto la prova che con una tua carezza si sveglia subito. Quindi datti da fare” rispose la ragazza sbadigliando.
Sbuffai, dopo mi sedetti sul letto, affianco a Fede. Mi chinai per baciarla, ma mi sentivo osservato.
“Perché mi guardate?”
“Vogliamo vedere come la svegli, ovviamente” rispose Mar.
“Ok, ma si da il caso che il sottoscritto sia abbastanza imbarazzato a dover baciare la propria ragazza mentre voi mi fissate, quindi...”
“Uffa, come sei fastidioso! Va bene, ci giriamo” fecero quello che avevano detto e io ritornai a guardare il mio amore.
Era davvero un angelo mentre dormiva, i capelli le ricadevano sul volto con la grazia di un cigno e la sua espressione era tenera, rilassata. Le accarezzai una guancia, poi mi avvicinai sempre più alle sue labbra e...
“Guarda che adesso la bacia” sussurrò una voce maschile.
Alzai gli occhi al cielo e ritornai alla posizione di partenza; trucidai con lo sguardo quella coppia abbracciata di pazzi, rendendomi conto che Mar si era già vestita.
“La volete smettere?! Così non riuscirò mai a svegliarla e rimarremo qui TUTTO il giorno” dissi leggermente alterato.
“Ok ok, la smettiamo” risero.
Ritornai da Fede, le accarezzai i capelli e mi ri-avvicinai nuovamente al suo volto, ma...
“Che dolci che sono!”
“Mar, Joe, uscite! Adesso”
“Ma noi vogliamo vedere...”
“Non me ne frega bro, uscite e iniziate ad andare a fare colazione, vi raggiungiamo là”
I due si incamminarono verso la porta e uscirono. Ah, finalmente un po’ di pace. Rimanevamo solo io e Fede, nessun altro. Mi alzai dal letto e aprii le tende: il mare era calmissimo e il sole picchiava, ma c’era quella leggera brezza marina piacevole.
Mi risedetti, pronto per svegliarla, ma la porta si aprì, svelando mio fratello.
“Nick, dove hai messo il tuo profumo?”
“ESCI” gli ordinai.
“Ma...”
“ESCI!”
“Ma dov’è?”
“In bagno cretino, ora sparisci”
Mamma mia, non ce la facevo più; sarei riuscito a svegliare Fede? Quei due l’avrebbero pagata grossa.
Quindi, ri-accarezzai la guancia della mia ragazza, mi avvicinai alle sue labbra e, finalmente, la baciai. Quando mi staccai, lei si mosse leggermente e aprì gli occhi, facendo un sorriso non appena incrociò il mio sguardo.
“Buongiorno principessa” le sussurrai.
“Questo è il buongiorno più bello del mondo” mormorò in risposta “Joe e Mar?”
“Oh, non me ne parlare, adesso sono a fare colazione”
“Che hanno fatto stavolta?” chiese tirandosi su e mettendosi seduta.
“È da 10 minuti che sto cercando di svegliarti, ma loro continuavano ad interrompermi. Ridacchiò.
“Bene, mi vado a preparare”
Così scese dal letto e andò in bagno a lavarsi e cambiarsi. Io, intanto, mi sdraiai a pancia in su, con le mani sotto la testa, e la aspettai.
Dopo qualche minuto, uscì dal bagno e mi si parò davanti in tutta la sua bellezza, anche se i suoi vestiti erano semplici: una canotta color salmone, pantaloncini neri e capelli raccolti in una coda alta.
Mi alzai e ci dirigemmo a far colazione; dopo vari giri a cercare Joe e Mar, riuscimmo a trovarli ad un tavolo per quattro. Ci sedemmo e mio fratello disse:
“Vi abbiamo preso la colazione anche per voi, per perdonarci del disturbo di prima”
“Grazie” rispose fragola.
Mangiammo e andammo a correre per una mezz’oretta. Quando finimmo, trovammo i nostri amici ad aspettarci, siccome sapevano che ogni mattina facevamo la nostra abituale corsa. Li salutammo e, dopo esserci messi il costume, andammo insieme in piscina.
 
 
 
 
 
 
Holaaaaa!
Sono tornata con questo capitolo orrendo, sorry.
Eh eh, Fede si è riscattata per quello che le ha detto Crystal, ma non cantate vittoria, ne succederanno di cotte e di crude (?)
Joe e Mar sono proprio dei scassa-bip ahahah, mi fanno morire dal ridere.
Ringrazio Chrivsti, Biohazard_ e Leonetta_love per le recensioni, le ragazze che hanno messo la storia nelle preferite/seguite/ricordate e tutte quelle che continuano a leggere questa merdina.
Ora, avete letto che il cd di Nick uscirà l’11 novembre? AAAAAAH SCLERO!!!
Poi vi volevo dire che ho scritto una fan fiction sui 5 Seconds of Summer, se volete leggerla si chiama Emma’s new life.
Bene, vi lascio, e buon inizio scuola (Bleah), io inizierò giovedì D’:  non voglioooooooo!
A settimana prossima,
un bacio,
Fede

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


CAPITOLO 16
JOE’S POV
Stemmo tutta la mattinata in piscina a ridere e a scherzare. Mentre eravamo sui lettini, vedevo che Mar adocchiava qualche ragazzo carino che passava di lì; ero geloso? Mi costava ammetterlo, ma si, ero geloso. E anche tanto. Così la presi e la portai lontano dai nostri amici.
“Joe, che succede?”
“Oh, a me niente; a te invece? Sono belli i ragazzi che passano?”
“Ma di che cosa stai parlando?”
“Del fatto che guardi altri ragazzi mentre sei fidanzata. Non ci posso credere, cavolo; sul serio, pensavo non fossi così, ma evidentemente mi sbagliavo. E di grosso”
“Joe, ma cosa stai dicendo? Non è quello che pensi”
“A no? E cosa stavi facendo? Perché a me sembra che tu stavi guardando tutti, e dico tutti, i ragazzi che scorrevano davanti alla tua visuale. Dai, ora dimmi cos’è che stavi facendo”
Lei abbassò lo sguardo.
“Come non detto” sussurrai.
Poi la lasciai lì, con un’espressione triste e affranta, e ritornai dai miei amici.
“Joe, è successo qualcosa?” chiese premurosa Fede, vedendo il mio volto arrabbiato.
“Sono geloso; e Mar di certo non mi aiuta”
“Se vuoi le vado a parlare”
“No Fede, tranquilla” e rivolgendomi a tutti “Sentite, io sto poco bene, vado in cabina; se volete andare a mangiare, non aspettatemi”
Quindi scesi di qualche ponte con l’ascensore, entrai nella mia camera e mi buttai a peso morto sul letto, con la faccia rivolta verso il cuscino; feci un piccolo urlo di disperazione e mi misi supino, guardando il soffitto.
Non volevo credere che la mia ragazza fosse veramente così; certo, io avevo avuto tutte le ragioni ad essere arrabbiato, ma forse ero stato un po’ troppo duro con lei. D'altronde, era successa la stessa cosa dell’altro giorno: lei era gelosa per quello che avevo detto della ragazza della discoteca, mentre in questo momento i ruoli erano capovolti.
Ma io non sarei andato da lei, non era certo mia la colpa.
 
MAR’S POV
Si, può darsi che avevo fatto una gran cazzata. Ma che dico? L’avevo fatta veramente; e una di quelle stratosferiche.
Ci stavo malissimo, ero proprio una stupida; ma perché diamine l’ho fatto?
Joe aveva avuto tutte le ragioni del mondo ad arrabbiarsi ed io mi ritrovavo in piedi come uno spaventapasseri a rimuginare su quello che era appena successo.
Fede, Sophie e Sam mi si avvicinarono e mi abbracciarono, probabilmente il mio ragazzo aveva detto loro già tutto.
“Posso dire che sono una scema?”
“Giusto un pochino” ridacchiò la mia migliore amica.
“Cos’è successo con Joe”
Spiegai la faccenda e durante tutto il racconto restarono con le bocche chiuse ad ascoltarmi.
“In effetti non è stata una bella mossa, ma non ti preoccupare, risolverete tutto”
“Grazie Sam. Ma ora che devo fare?” chiesi disperata.
“Beh, potresti andare da lui e scusarti; è nella sua camera adesso” propose Sophie.
“E se non accetta le mie scuse?”
“Semplice, gli dici che lo ami. Anche perché so che è così” continuò la rossa.
Spalancai gli occhi. No. No e poi no. E se l’amore non fosse ricambiato? Sicuramente non solo rimarrebbe arrabbiato con me, ma mi lascerebbe seduta stante.
Diedi voce ai miei pensieri, così intervenne Fede.
“Se proprio non vuoi, anche se effettivamente ti dovresti sbrigare a dirglielo per non compromettere la vostra relazione, non ti preoccupare, conosco benissimo Joe e ti perdonerà subito”
“Ok, allora io vado. Auguratemi buona fortuna”
“Non vieni prima a mangiare?”
“No, mi è passata la fame. Voi andate pure”
Detto ciò, andai a prendere l’ascensore e scesi al ponte 5; arrivai davanti alla porta di Joe e rimasi lì ferma per qualche minuto. Oramai le mie unghie erano scomparse dal mio mangiucchiarle nervosamente; l’ansia si stava impadronendo di me, non avevo mai chiesto scusa ad un mio fidanzato, semplicemente perché non ne avevo mai avuti e il pensiero di perdere l’amore della mia vita mi struggeva; presi comunque coraggio e bussai.
Dei passi che si facevano sempre più vicini mi fecero comprendere che lui si era alzato; mi aprì e ci guardammo negli occhi, ma non resistetti per molto e abbassai lo sguardo, mi fece entrare e ci sedemmo sul letto, vicini. Presi un bel respiro e iniziai:
“Joe, mi volevo scusare con te per prima: sono stata una stupida a fare...beh, a fare quello che ho fatto. E mi dispiace tanto” dissi il tutto mantenendo gli occhi bassi, chissà perché il pavimento in quel momento era diventato molto interessante.
Dopo qualche secondo, lui mi prese il mento con le dita, facendomi alzare la visuale verso i suoi occhi, quei fantastici pozzi marroni in cui ogni persona si sarebbe sciolta guardandoli.
Si avvicinò a me e mi baciò dolcemente, con una estrema calma che pure gli hippie si sarebbero spaventati.
“Scusami tu, sono stato uno sciocco a parlarti in quel modo”
“Pace fatta?” chiesi speranzosa.
“Pace fatta” e ci baciammo nuovamente.
Dopodiché ci sdraiammo sul letto, io con la testa sul suo petto, e ci coccolammo.
“Toglimi una curiosità” dissi dopo minuti di silenzio “Ma tu eri per caso geloso?”
“Io...No, cosa te lo fa pensare?”
“Joe, non mentirmi, ti conosco”
“Uff, si ero geloso. Non prendermi in giro però”
“E perché dovrei? Mi piace che il mio ragazzo sia geloso”
Mi guardò confuso, quindi continuai.
“Non fraintendermi, ovvio che la gelosia non è una bella cosa, ma secondo me significa che tu tieni molto a me tanto da diventare possessivo nei miei confronti. E questa è una cosa fantastica”
“Sul serio? Cioè, wow. È che io non sono quasi mai geloso, però...vedi tu sei troppo bella e tutti vorrebbero una ragazza così, ecco perché sono geloso”
“E questo credo che sia una delle cose più belle che tu mi abbia mai detto. Andiamo a mangiare?”
“Non ho bisogno di mangiare, i tuoi baci sono il mio cibo”
Come potevo io resistere ad una frase del genere? Ormai tutto il mio volto faceva invidia ad un peperoncino piccante e mio ero sciolta peggio di un ghiacciolo lasciato al sole.
Già, perché in fondo, le gelosia è un’emozione come tante altre e se la passione e l’amore si fanno vedere subito, dopotutto non è così male.
 
 
 
 
 
Buonasera ragazzuole!
Picchiatemi pure per il ritardo, ma ho buoni motivi: venerdì avevo scritto 3 fottute pagine di Word e questo fottuto del mio computer ha deciso di cancellarle tutte, così io ero troppo disperata perché mi erano venute bene e non mi ricordavo quasi nulla, quindi non ho voluto scrivere. Poi è pure iniziata la scuola (=rottura di scatole) e ho sempre meno tempo per scrivere. Quindi vi dovete accontentare di questo capitolo corto e insignificante.
È tutto dedicato alla gelosia in onore di quel fantastico video e di quella meravigliosa canzone di Nick *-*
Che dire, spero che vi piaccia comunque.
Ringrazio come sempre le due anime pie (?) che mi lasciano una recensione ogni singolo capitolo: CHRIVSTI e BIOHAZARD_
Vi adoro tesori!
Ringrazio anche tutte le altre ragazze che continuano a seguire :D
Un bacione, alla prossima.
Fede

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


CAPITOLO 17
FEDE’S POV
Mar era andata da Joe a chiedere scusa per l’accaduto; speravo vivamente che lui la perdonasse, dopotutto sono fatti per stare insieme.
“Ragazzi, che ne dite intanto di andare a mangiare?” proposi.
Accettarono tutti, quindi andammo nella zona buffet. Dopo aver mangiato, decidemmo di andare a sederci ai divanetti della hall, poiché il cielo si era annuvolato e dalle nuvole grigie cadevano già alcune gocce.
Posai la testa sulla spalla di Nick, chiudendo gli occhi; lui mi baciò il capo e poggiò il suo sul mio.
“Ma come siete carini!” esclamarono Sam e Leo in sincronia, senza farlo apposta. Si guardarono negli occhi, sorrisero e si diedero un bacio stampo.
“Oh certo, poi saremmo noi quelli carini” ironizzai.
Ridemmo, poi Tom mi guardò e mi chiese:
“Fede, perché sei così...così...”
“Triste?” concluse la sua ragazza.
“Aw, adesso vi completate pure le frasi, che amori. Comunque è colpa del tempo” risposi.
“Scusa fragola, ma non ti piace mica la pioggia?”
“Si Nick, certo che mi piace; ma il sole è sempre il sole. In questa settimana non ha mai piovuto e questo tempo mi mette addosso una incredibile malinconia”
“In effetti è un po’ troppo grigio per i miei gusti”
“Beh Sam, tu ami i colori; è normale che pensi sia troppo grigio” constatò il suo ragazzo.
In quel momento passò di lì Crystal, ci vide e rallentò il suo passo. Quando ci fu vicina ci salutò:
“Ciao ragazzi. Federica”
Aveva negli occhi uno strano luccichio, quasi malvagio, il braccio destro era piegato all’insù e nella mano teneva il suo telefono. Non ci feci tanto caso, di lei non me ne importava proprio niente. Quindi feci finta di niente e mi riappoggiai a Nick, lei vide del mio disinteressamento e si allontanò da noi.
“Secondo voi cos’ha?”
“Non ne ho la più pallida idea, Sophie. E sinceramente potrebbe anche stare per morire e non me ne importerebbe” risposi.
“Comunque, i due piccioncini non tornano più. Cosa facciamo nel frattempo?” chiese Tom.
“Le vere domande della vita” ridemmo tutti all’affermazione del mio ragazzo “che c’è? È vero”
“Si amore, lo so. Non lo so, se vi va andiamo nelle sale di musica e facciamo qualcosa, tanto per passare il tempo; altrimenti non so, vedete voi”
“Per me va benissimo”
“Idem” accettarono le due ragazze.
Così andammo in camera mia a prendere la chitarra, ma Nick si fermò davanti alla porta della sua cabina.
“Nick? Cosa fai?” chiesi.
“Shhhh. Voglio capire cosa stanno facendo”
“E cosa mai dovrebbero fare?” lo guardai. No, non lo stava pensando veramente “Sul serio amore? Sul serio?”
“Che ne sai, magari...”
“Mar ha 16 anni! E Joe 17! Non lo farebbero mai così presto” ero sconcertata.
“Boh, era una supposizione”
“Secondo me si sono addormentati”
“È quello che penso anch’io, Sam. Bene, andiamo; prima che qualcuno faccia ancora dei pensieri poco carini sugli amici” dissi.
Salimmo nelle aulette, che trovammo vuote come al solito, ci sedemmo e iniziai a suonare una canzone che avevo scritto qualche tempo prima, intitolata Music Feels Better.
 
All I need is love
That’s what you give, I’m taking it tonight
All I need is touch
That’s what I feel when your skin’s on mine

And with you the music is better
Just want us to be together, 24/7
And now that the colour’s brighter
Cause you set me up on fire

The music feels better with you
So much better with you
The music feels better with you
So much better with you
The music feels better with you
The music feels better with you

All I need is true
That’s what you are
When everything’s alight
All I need is here
Right where you are, you’re every reason why

And with you the music is better
Just want us to be together, 24/7
And now that the colour’s brighter
Cause you set me up on fire

The music feels better with you
So much better with you
The music feels better with you
So much better with you
The music feels better with you
The music feels better with you

And with you the music is better
Just want us to be together
And now that the colour’s brighter
Cause you set me up on fire
Cause you set me up on fire
Cause you set me up on fire

The music feels better with you
So much better with you
The music feels better with you
So much better with you
The music feels better with you
The music feels better with you
The music feels better
 
 Finii la canzone e tutti mi applaudirono.
“Non ne ho scritte altre, ma se volete possiamo cantarne alcune famose insieme”
“Si dai. Sai suonare Problem di Ariana Grande?”
“Certo Sophie”
Somebody to You dei The Vamps?”
“Credo di si; non me la ricordo molto bene, ma ci posso provare”
Così passammo i successivi minuti a cantare queste canzoni. Sophie e Sam avevano una buona voce e altrettanto i ragazzi, anche se non sapevano tutte le parole.
“Oh Federica, eccoti qua” disse una voce maschile alle mie spalle.
Mi girai e vidi il direttore della Hollywood Records.
“Salve signor Cavallo” mi alzai e gli strinsi la mano.
“Ciao. Sono venuto a comunicarti che mi hanno chiamato i tuoi genitori e mi hanno avvisato che sono contrari alla proposta che ti ho fatto. Quindi sono costretto a ritirare tutto, il contratto è annullato. Mi dispiace”
Sentii gli occhi pizzicarmi, il cuore smise di battere e la testa iniziò a girarmi. Non poteva averlo detto veramente. Questo era solo un sogno, si, solo un fottutissimo incubo e io non avevo mai avuto quella conversazione.
Ma cosa andavo a pensare? Purtroppo era tutto vero. Ma come diamine avevano fatto i miei genitori a saperlo e ad avere il suo numero? Diedi sfogo ai miei pensieri e l’uomo rispose:
“Non so come; era un numero privato, io ho risposto ed era una voce femminile che mi ha detto che era tua madre, che aveva saputo del contratto e non voleva”
“Ma io non l’ho chiamata!” alzai la voce, disperata.
“Non c’è bisogno di urlare, non è colpa mia. Ne riparleremo quando sarai maggiorenne. Tieni il mio numero. Ora dovrei andare, con permesso”
“Arrivederci” lo salutò Nick al posto mio.
Il mio sogno si stava realizzando, ero così felice e positiva; invece mi arrivarono all’orecchio quelle parole, quelle frasi. La gola era secca, non riuscivo più a parlare.
Mi risedetti e scoppiai a piangere. Era tutto un’incubo.
 
 
 
 
 
Ciao ragazze! Allora, prima che mi uccidiate, SCUSATEMI!!!!!!!
Non volevo, ve lo giuro; ma ho avuto migliaia di compiti, interrogazioni e problemi in famiglia e non sono riuscita a scrivere niente.
Dopo giorni e giorni mi è tornata l’ispirazione ed eccomi qua a rompervi di nuovo con i disastri della vita.
Povera ragazza, sembrava tutto okay, invece adesso salta fuori questo problemino con Cavallo (ahah mi fa troppo ridere il suo cognome). Cosa succederà? Riusciranno a sistemare la faccenda? Eh eh, dipende tutto da voi lol.
Non dico niente sulle foto che tutte avrete visto di Nick, perché non ci sono parole... sono ancora abbastanza sconvolta.
Amo tremendamente la sua nuova canzone, Numb. È fantastica.
Ringrazio Biohazard_ e Chrivsti per le recensioni (voi non sapete quanto vi amo), le ragazze che hanno messo la storia nelle preferite/seguite/ricordate e tutte quelle che leggono ancora questa fan fiction, nonostante i miei lunghissimi ritardi. Siete sempre nei miei pensieri.
Buonanotte, alla prossima.
Un bacio,
Fede


 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


CAPITOLO 18
JOE’S POV
Aprii pian piano gli occhi; la luce mi abbagliò e provai ad alzarmi, senza successo; guardai la figura accanto a me e sorrisi: Mar era ancora più bella mentre dormiva, il viso rilassato e i capelli in disordine che le ricadevano sulle gote la facevano assomigliare ad un angelo, si, il mio angelo. La accarezzai e lei sorrise, abbracciandomi.
“Da quanto sei sveglia?” mormorai.
“Da quando mi hai messo la mano sulla guancia.” si stiracchiò “Abbiamo fatto proprio un bel pisolino”
“Eh già. Che ne dici di andare dagli altri?”
“Ma non sappiamo nemmeno dove sono!” si lamentò.
“Conoscendoli, o sono in piscina o sono nell’auletta di musica”
Così andammo a cercarli: Fede stava piangendo e gli altri erano accanto a lei a consolarla. Nick ci vide, si alzò e ci raggiunse.
“Che succede?” chiese Mar allarmata.
“Cavalli ha annullato il contratto” sussurrò mio fratello per non farsi sentire dalla sua ragazza, che continuava a singhiozzare.
“Come scusa?! Perché avrebbe fatto una cosa del genere se fino a ieri la lodava?”
“Non lo so, bro. Ha detto che ha sentito Luca e Claudia e loro non sono d’accordo”
“Ma come hanno fatto a saperlo? Lei non ha detto niente ai suoi” continuò Mar, seguita da me.
“E sai che mamma e papà non usano il telefono; qua sulla nave una chiamata costa tantissimo”
“Non lo so, Joe. Non trovo altre spiegazioni” abbassò lo sguardo dispiaciuto.
Ci avvicinammo alla nostra migliore amica, che finalmente aveva smesso di piangere. Povera, so come si sente, deve essere davvero un bruttissimo colpo.
“Bellezza, tutto a posto?”
“No, Mar... come vuoi che vada? Questa notizia mi ha devastato, non so che dire, solo che... che...” e scoppiò nuovamente in lacrime.
Quando si fu calmata abbastanza da poter parlare, riprese.
“N..non voglio più...”
“No Fede, non dirlo, ti prego” scongiurò Sam.
“N..non canterò p..più e non s..suonerò mai più in vita mia. Ho chiuso con la musica”
Non lo aveva detto sul serio. Era tutto un incubo, un bruttissimo incubo. Tutti spalancammo occhi e bocca per quello che aveva appena detto.
“Fede no, non devi dirlo neanche per scherzo”
“Mi dispiace Tom, ma non posso farci niente, nulla ha più senso ormai”
“Non dirlo. Non provare a ridire una cosa simile” Nick iniziò a scaldarsi “Perché un fottuto produttore musicale ha annullato il contratto non significa che devi smettere di suonare. Non dire che niente ha più senso perché non è vero: fai finta di non avere mai conosciuto quel tipo, fai finta di essere ancora quella ragazzina che amava suonare nella sua stanza e non le importava del parere delle persone, perché sapeva di essere brava, nonostante dicesse il contrario. La tua vita va avanti, troverai altri produttori discografici più famosi di Cavallo e diventerai una star mondiale, come sognavi”
“Non ce la faccio, Nick. Non posso dimenticare quello che mi ha detto”
“Ma cazzo! Non ti ha detto che fai schifo!” urlò, tanto da far spaventare Fede; poi, però, abbassò il tono di voce “Ha detto solo che ha annullato il contratto perché i tuoi genitori hanno detto di no. Ma questo non significa che devi smettere, capito?”
Le mise le mani sulle sue guance e la guardò negli occhi; lei annuì e gli sussurrò un flebile grazie, dandogli poi un leggero bacio sulle labbra.
“Ora, come tua manager, ho il diritto di investigare sull’accaduto. Ci deve essere per forza una soluzione logica”
“Mar, davvero, non importa; ho capito che non è la fine del mondo”
“Ah no, signorina. Io non mi tiro indietro, io vado avanti nel caso, è una questione importante. Allora, ricapitoliamo: tu non hai detto niente ai tuoi, men che meno noi, Joe ha assicurato che non lo hanno fatto nemmeno Denise e Paul... È successo qualcosa di strano nelle ultime ore?”
Fede pensò qualche secondo, poi la sua espressione cambiò in puro odio.
“Io la ammazzo”
 
FEDE’S POV
“È successo qualcosa di strano nelle ultime ore?”
Pensai a lungo: mh, abbiamo mangiato, poi siamo andati a sederci ai divanetti della hall, abbiamo visto quella gallina che aveva un ghigno malefico in volto, siamo andati ai divanetti e ho... un secondo. No. Io giuro che questo è il suo ultimo giorno di vita.
“Io la ammazzo. Brutta figlia di...”
“Amore calmati, che succede?”
“Quella pazza di Crystal. Sono sicura che è stata lei”
“Perché?”
“Hai presente, Leo, quando ci ha salutato oggi? Aveva il cellulare in mano e la sua faccia era diabolica, più di quanto non lo fosse già. Quindi adesso vado a buttarla giù dalla nave”
“Veniamo con te” proposero le ragazze alzandosi.
“Non fatele troppo male” ci ammonì Nick.
“Non vieni tu?”
“Io si che vengo, ho sempre sognato un momento del genere” esclamò Joe.
Quindi, la andammo a cercare; più passi facevo e più l’omicidio verso di lei saliva, più camminavo e più mi rendevo conto di quello che mi aveva fatto. In piscina stranamente non c’era quasi nessuno, probabilmente perché molti erano andati fuori a vedere le coste africane o erano andati a prepararsi per la cena; effettivamente era ora di andare a farsi la doccia e cambiarsi per la cena, quindi dovevo fare il più veloce possibile.
Oh, eccola lì: era distesa su un lettino e si stava rilassando, ancora per poco; mi avvicinai e le presi i capelli, tirandoli. La ragazza lanciò un urlo e si alzò, guardandomi in cagnesco.
“Che cazzo fai? Ma sei normale o cosa?” sbraitò.
“Oh, io sono normalissima, sei tu la pazza”
“Come osi chiamarmi pazza? Adesso ti faccio vedere io”
“Risparmia il fiato, Crystal. Ho poco tempo e devo insultarti, quindi, se mi lasci fare...” presi un bel respiro e poi le urlai contro “Brutta stronza da quattro soldi, come ti permetti di fare una cosa del genere? Sei solo invidiosa perché sono la ragazza di Nick, ma non devi permetterti di intralciare la mia vita, chiaro?”
“Non so di cosa stai parlando” rispose vaga.
“Si che lo sai, puttanella” ormai le persone che erano rimaste lì si erano radunate guardando la scena, ma non me ne importava “Hai fatto finta di essere mia madre e hai chiamato Cavalli dicendo di annullare il contratto! Come ti sei permessa, eh?!”
“Tu non meriti di diventare famosa, sono io che dovrei diventarlo”
“Ma tranquilla cara, tutta l’autostrada ti conosce”
I miei amici risero, mentre la bionda, ormai su tutte le furie, urlò.
“Mi stai dando forse della puttana?”
“Se lo sei non vedo il motivo del doverlo nascondere”
Crystal stava per avventarsi su di me, ma un uomo si messe tra di noi impedendole di fare un altro passo. Riconobbi il signore: era Cavallo. Prese parola.
“Signorina, è vero quello che ha detto Federica? Che è stata lei ha chiamarmi?” ora vediamo ci ride.
Incrociai le braccia al petto e aspettai una sua risposta.
“Beh... no, non è vero; mi sta accusando di una cosa che non ho fatto, io non lo farei mai” che bugiarda.
Si mise in mezzo Sophie che propose di far vedere al produttore la rubrica di chiamate che aveva fatto nell’ultimo periodo. Buona idea, amica.
“No, non se ne parla. È violazione della privacy”
“Signorina, me lo faccia vedere. Adesso” impose l’uomo.
Crystal sbuffò e, contrariamente glielo consegnò. Cavallo lo sbloccò e andò sul registro delle chiamate, facendolo vedere anche a me, in quanto ero dietro di lui.
Una di sua mamma e una di un numero sconosciuto... che capii essere del produttore quando lo disse.
“Beh, ti abbiamo scoperto, carina. Mi dispiace. Anzi, in realtà non mi dispiace per niente” esultò Mar.
“Sei insopportabile. Io... ti odio!”
“Oh, tranquilla, il sentimento è reciproco”
Dopodiché se ne andò, più arrabbiata che mai. Risi per il suo modo di camminare e mi girai verso Cavallo.
“Senti Federica, mi dispiace molto, non sapevo che ci fosse lei dietro a tutto questo”
“Non si preoccupi. Quindi... il contratto è ancora valido?” chiesi speranzosa.
“Ci puoi scommettere!”
 
 
 
 
 
 
SCUSATEMIIIIIIIII
Oddio, so che sono una brutta persona, quasi come Crystal (okay, magari come lei no ahahah). È praticamente un mese non aggiorno e mi sento una merda. Perdonatemi vi prego *mi inginocchio* . Sono stra-incasinata con la scuola, ho verifiche e interrogazioni ogni giorno e migliaia di compiti; giuro, non ce la faccio più -.-‘
Comunque, spero che sia valsa la pena aspettare per il capitolo, forse è uno dei pochi che mi piace tanto. Finalmente abbiamo scoperto che è stata quella Crystal ha fare la chiamata (ci scommettevate, non è vero?) e Cavallo ha riproposto il contratto. Ahahahah scusate ma quel cognome mi fa ridere tantissimo ahahah.
Ringrazio le ragazze che hanno messo la storia nelle preferite/seguite/ricordate, le lettrici silenziose e i miei due angeli che recensiscono: Chrivsti (Sai che ti amo tesoro) e Biohazard_ (sei un amore).
Vi lascio, buonanotte e buona domenica a tutte,
Un bacione,
Fede

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


CAPITOLO 19
Il resto della settimana passò alla grande: Crystal non si faceva più vedere in giro, Joe e Mar andavano d’accordo senza alcun bisticcio e il nostro rapporto con i nostri amici andava sempre migliorando.
Eravamo arrivati ormai a metà della nostra vacanza, il che significava riattraversare nuovamente l’Oceano Atlantico e dire addio alle coste africane.
La sera, come sempre, ci ritrovammo con Sophie, Tom, Leo e Sam ai lettini della piscina, per poi recarci insieme in discoteca; c’erano più ragazzi del solito, probabilmente perché finalmente di erano ambientati e avevano iniziato a fare più amicizie. Appena entrati andammo subito in pista a ballare, mischiandoci tra gli altri.
Ballai solo una canzone, però, in quanto mi era arrivato un forte mal di testa che non si decideva a scomparire; andai quindi a sedermi ai divanetti della discoteca, mentre vedevo tutti che si scatenavano a ritmo di musica.
Sembrava che tutto fosse ritornato a posto, quindi mi rialzai per ritornare in pista; sfortunatamente un forte capogiro mi invase la testa e dovetti risedermi. Come se avesse un contatto telepatico con me, Nick si avvicinò e mi chiese se andasse tutto bene.
“Ho solo mal di testa, non ti preoccupare”
“Mi preoccupo eccome, invece; non riesci a stare in piedi. Vuoi che ti accompagno in cabina così ti riposi un pochino?”
Gli sorrisi annuendo, lui andò ad avvisare gli altri, che mi salutarono da lontano, quindi ci dirigemmo alle nostre cabine.
“Vuoi che resti con te finché ti senti meglio?”
“Si, amore. Grazie mille”
Entrammo e, mentre io andai a mettermi il pigiama, lui mi preparò un bicchiere con l’aspirina. Dopo averla bevuta, ci sdraiammo insieme, Nick mi accarezzava i capelli e io stavo rannicchiata contro il suo petto. Dopo qualche minuto mi addormentai e mi svegliai, non so quanto tempo dopo, trovandomi sola nel letto e con una Mar in lacrime davanti alla porta.
 
MAR’S POV
Nick ci aveva avvisati che Fede non stava bene e che sarebbero andati in cabina; povera, doveva essere la stagione, in quel periodo alla mia migliore amica veniva sempre l’influenza. Fortunatamente c’era il ricciolo che la aiutava, innamorato com’era.
A proposito di fidanzati, Joe mi sembrava strano, i suoi occhi erano più spenti del solito e non aveva molta voglia di ballare. Così lo chiamai e gli chiesi cosa avesse, ma lui liquidò la faccenda con un niente, tutto apposto.
Finita la serata, tutti stanchi, ci dividemmo; appena arrivati davanti alle nostre stanze, mi girai verso il mio ragazzo e ripresi.
“Joe, adesso mi dici cos’hai? Sono preoccupata”
“Te l’ho già detto, non ho niente”
“Beh, io non ci credo; ti conosco, e so che qualcosa ti turba. Me lo vuoi dire?”
“Beh, ecco... va bene. Vedi, tu sei una delle persone più importanti per me, anzi, che dico, tu sei LA persona più importante per me; quando mi sveglio sei il mio primo pensiero, quando non ci sei mi sento vuoto e quando ritorni il mio cuore ricomincia a battere. Ed ho capito che tutto questo è perché... ecco... è perché io ti amo, Mar. Si, io ti amo”
Oddio, non ci potevo credere: mi aveva veramente detto che mi amava! E non me lo ero sognato! Era da quando ci eravamo messi insieme che aspettavo questo momento. Il mio cuore iniziò a battere velocissimo, lo stomaco si attorcigliò e la bocca si asciugò. Volevo dire che lo amavo anch’io, ma non ci riuscivo, era come se la mia saliva fosse andata in vacanza e le parole non mi uscivano dalle labbra. Rimanevo ferma.
Joe sembrò capire male il mio silenzio.
“Merda, io lo sapevo che non avrei dovuto dirti niente. Lo sapevo, ma te l’ho detto. Che stupido che sono stato. Senti, dimenticati quello che ti ho detto. Buonanotte” ed entrò nella sua cabina.
Non appena chiuse la porta, le lacrime bagnarono le mie guance. Come potevo essere così stupida? Come? Andava a meraviglia tra noi due, non litigavamo, eravamo diventati come Nick e Fede, così armoniosi tra loro, ma dovevo sempre rovinare tutto.
Entrai sbattendo la porta, dimenticandomi di Fede che riposava, quindi la svegliai.
“Oddio, Mar cucciola, che succede?” disse quando mi vide piangere.
“Sono un disastro” tirai su col naso.
“No, non dire così. Adesso siediti e dimmi tutto”
“Mi dispiace averti svegliato, non volevo”
“Tranquilla, va tutto bene”
“Okay. Allora, eravamo qua fuori e Joe era strano; così gli ho chiesto cosa avesse e lui mi ha detto” presi un respiro “mi ha detto che mi ama”
“Non. Ci. Credo. Sono felicissima per te!”
“Invece non dovresti esserlo. Sono stata zitta, non riuscivo a dire niente, le parole mi morivano in gola. Lui ha capito male e ora ce l’ha con me. Sono un disastro!”
“No, amore. Non lo sei. Capita a tutti un momento del genere, in cui non si riesce a dire ciò che si vorrebbe, ma non ti devi demoralizzare, vedrai che si sistemerà tutto; domani vai da lui e diglielo che lo ami anche tu”
“Ma lui è arrabbiato con me!”
“Non credo che sia arrabbiato con te; piuttosto è demoralizzato che tu non hai contraccambiato. Ma ti ascolterà di sicuro”
“Grazie mille Fede, sei la migliore”
“Figurati, d’altronde devo aiutare chi mi ha fatto fidanzare con il ragazzo che amo”
 
JOE’S POV
Sono stato un totale deficiente, lo sapevo che non avrei dovuto dirglielo; ma, come sempre, dovevo distruggere tutto. La settimana era passata nel migliore dei modi e il nostro rapporto si stava consolidando sempre di più; beh, fino a quel momento.
La notte non chiusi occhio, avevo la mente troppo occupata a rimuginare su quello che avevo fatto; che, pensandoci, non avrei dovuto essere io quello che aveva sbagliato, nessuno di noi due aveva sbagliato: io avevo solo espresso i miei sentimenti apertamente, non era uno sbaglio, mi ero innamorato perdutamente di lei e non potevo negare, mentre lei era solo rimasta zitta, probabilmente perché non ricambiava a pieno i miei sentimenti. E io mi ero arrabbiato perché pensavo il contrario, avevo aspettative troppo alte.
Mi vestii ed uscii insieme ai miei genitori e a Nick; lui decise di andare a bussare alla sua ragazza, mentre io andai direttamente a fare colazione; non volevo far finta che la sera precedente non fosse successo nulla con Mar, di conseguenza non volevo affrontarla di prima mattina.
Scesi quindi nella zona buffet, presi una brioche, dei pancakes e una tazza di latte; dopo dieci minuti circa arrivarono mio fratello e le ragazze, io da bravo coglione salutai solo Fede, abbassando la testa per non incontrare lo sguardo di Mar. Riuscii però a intravedere gli occhi tristi della ragazza, che si inumidirono quando capì che non l’avrei salutata.
Dopo aver fatto colazione andammo insieme in piscina, dove incontrammo Leo, Tom, Samantha e Sophie. Finalmente la settimana no-acqua delle ragazze era finita, quindi entrammo insieme nella vasca idromassaggio e ci rilassammo; ogni tanto diedi delle occhiatine alla mia ragazza e la beccai sempre che mi guardava e, appena i nostri occhi si incrociavano, distoglieva lo sguardo da un’altra parte, in imbarazzo.
 
La sera arrivò, e con essa anche la seconda cena di gala; io e mio fratello ci vestimmo per bene e, dopo essere passati a prendere Mar e Fede, andammo insieme a mamma e papà al ristorante.
“Allora ragazzi, come sta andando questa vacanza? Siamo ormai arrivati a metà viaggio” iniziò mio padre.
“Oh benissimo, Paul. Ci stiamo divertendo tantissimo” rispose Fede.
“Mi dispiace che siamo arrivati già a metà vacanza; questo significa che manca solo un mese all’inizio della scuola e non ho la minima voglia di andarci”
“Beh Nick, purtroppo tutte le cose belle finiscono” già mamma. Lanciai un’occhiatina veloce a Mar, pensando a come la frase fosse vera.
“No mamma, è qui che ti sbagli, c’è una cosa che sicuramente non finirà mai: il mio amore per Fede”
“Ma quanto ti amo!” disse la ragazza con gli occhi che brillavano.
Ho sempre apprezzato il loro rapporto, così forte, che non si abbassava ai semplici litigi, era troppo resistente per crollare.
“Mar, tesoro, sei silenziosa stasera, che ti prende? Tutto a posto?”
“Tranquilla Denise, tutto bene, ho solo un leggero mal di testa, stanotte non ho dormito” ma sapevo che mentiva.
“Oh mi spiace, rimettiti eh”
Finito di cenare, andammo in teatro a vedere uno spettacolo di acrobati; erano davvero bravi, rimasi colpito dalla loro agilità. Concluso, ci recammo ai divanetti della hall e aspettammo i nostri amici; dopo una dozzina di minuti li vedemmo e andammo insieme ai lettini della piscina.
Continuavo a vedere Mar pensierosa, e questo mi preoccupava un tantino; era possibile che fosse ancora per quello che avevo detto la sera precedente? Tutto d’un tratto si alzò e si posizionò davanti a me.
“Possiamo parlare un momento?” chiese flebilmente.
Lasciammo quindi i ragazzi e ci recammo dall’altra parte della piscina.
“Allora, cosa dovevi dirmi?”
“Mi... mi dispiace. Per tutto. Per non essere all’altezza delle tue aspettative. Per non essere la ragazza che hai sempre voluto avere. Per non averti detto niente ieri. Per tutto. Ora, se vuoi lasciarmi fai pure, so che non ti merito”
“Ehi ehi, cosa dici? Non ti voglio lasciare, non vorrei mai, ti ricordo che ti amo più di ogni altra cosa al mondo. Secondo, non ti devi scusare, sono io che dovrei scusarmi per averti detto quelle cose aspettandomi di più” le accarezzai la guancia.
“E se ti dicessi che ti amo anch’io?” sussurrò.
Cosa? Non ci potevo credere, mi aveva detto veramente che mi amava; ero al settimo cielo, il ragazzo più felice dell’intero universo. La baciai; non era il solito bacio, questo sembrava più voglioso, ma allo stesso tempo dolce e delicato.
“Ti amo”
“Ti amo” ripeté.
Ritornammo dagli altri e Fede, vedendoci con le mani intrecciate, esultò contenta che avessimo risolto tutto; forse mia mamma qualche torto ce l’aveva, forse non tutte le cose belle finiscono, forse noi eravamo destinati veramente a stare insieme.
 
 
 
 
Chicaaaaaaas!
Oddio, non ci credo. Dopo tanto tempo, troppo, ho aggiornato. Stranamente oggi mi è venuta l’ispirazione e ho scritto ben sei pagine di Word. Scusatemi tantissimo per il ritardo, lo so, sono orribile; probabilmente le visualizzazioni diminuiranno, ne sono consapevole, ma prima non riuscivo ad aggiornare: provavo a scrivere qualcosa, ma mi veniva una schifezza e cancellavo tutto.
Spero che questo capitolo vi piaccia e... che dire... ringrazio tutte voi che continuate a leggere, siete molto importanti per me.
Je m’en vais, adieu.
Fede

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


CAPITOLO 20
 
FEDE’S POV
Le giornate andavano sempre migliorando, in tutti i sensi. Joe e Mar si erano finalmente detti il Ti Amo tanto atteso, risolvendo tutti i loro problemi, io e Nick andavamo sempre d’accordo e i nostri amici erano felici come noi, forse anche di più.
“Tom, secondo te vedremo i delfini mentre attraversiamo l’Oceano? Gli altri non mi credono” si lamentò Sophie.
“Ma certo, piccola. Magari adocchiamo anche qualche balena; e già che ci siamo tutti i pesci esistenti” la canzonò il suo ragazzo.
“Ma perché non avete fiducia in me? Ho letto a scuola che nell’Oceano Atlantico si possono vedere molti gruppi di delfini”
Proprio mentre finì la frase, io, appoggiata sulla ringhiera della nave, scorsi qualcosa che si stava avvicinando a noi; misi bene a fuoco e capii che la mia amica non si sbagliava.
“Sophie, hai ragione! Guardate laggiù!” esclamai.
Gli altri seguirono il mio dito e si meravigliarono anche loro di quanti esemplari si stessero approssimando alla nave. Anche gli altri turisti, sentendo le mie parole, si avvicinarono alla ringhiera, godendosi lo spettacolo e scattando foto da tenere come ricordo.
“Ve lo avevo detto! Ora sono arrabbiata con voi” mise le braccia conserte, fingendosi offesa.
“Eh dai, Soph, stavamo scherzando! Non prendertela... o sarò costretta a buttarti in piscina, anche ora che non puoi” ammonì Sam.
“Okay, va bene; siete perdonati. Ma solo perché vi voglio bene”
Ritornammo a sdraiarci sui lettini, riprendendo quello che stavamo facendo prima dell’arrivo dei delfini.
“Ragazzi sentite qua che bella frase” disse Leo, ripetendo una frase sul libro che stava leggendo “Un semplice atto di gentilezza, può smuovere il più vasto degli oceani, come un ciottolo nell’acqua, che, se viene buttato in acqua, crea un’onda. Vero che è bellissima?”
 “Crea un’onda... crea un’onda... ma certo!” mi venne un’illuminazione “Grazie mille, Leo. Scusatemi, ma vado in cabina che ho un’idea per una canzone. Ci si vede dopo”
Così andai nella mia camera, presi foglio e penna, la mia chitarra e iniziai a comporre una melodia orecchiabile, seguita dalla stesura delle parole.
 
NICK’S POV
La mia fragola era andata a scrivere una canzone, probabilmente la frase di Leo doveva averle fatto scattare la sua vena creativa; ero assolutamente sicuro che anche quella sarebbe stata magnifica.
Dopo un paio d’ore, passate a prendere il sole e parlare del più e del meno, vedemmo finalmente Fede farci segno di andare nelle aule di musica; quindi ci alzammo e la seguimmo. Lei si posizionò, come sempre, davanti a noi, prese la chitarra e iniziò a suonare.
 
They say the beat of a butterflies wings,
can set off a storm a world away
What if they're right and the smallest of things,
can power the strongest hurricane
What if it all begins inside
We hold the key that turns the tide

Just a pebble in the water
Can set the sea in motion
A simple act of kindness
 Can stir the widest ocean
 If we show a little love
heaven knows what we could change
so throw a pebble in the
water
Make a wave, Make a wave
Make a wave, make a wave

The single choice to take a stand
And reach out your hand to someone in need
(help somebody)
Don't fool yourself and say you can't
You never know what can grow
from just one seed
so come with me and seize the day
this world may never be the same

Just a pebble in the water
Can set the sea in motion
A simple act of kindness
Can stir the widest ocean
If we show a little love
Heaven knows what we could change
so throw a pebble in the water
Make a wave, Make a wave

Make a wave, make a wave
Make a wave Yeah
Show a little love make a wave, seize the day yeah
make a wave, heaven knows what we could change
So let's show a little love, you never know what we can change
So throw a pebble in the water
Make a wave, make a wave

Nessuno aveva parole per descrivere questa sua composizione, era fantastica e non avevamo alcun commento. Davvero, non sapevo proprio come faceva a scrivere canzoni del genere nel giro di qualche oretta.
“Amore, tu hai un dono nato, fattelo ripetere” andai a baciarla.
La sfortuna, però, fu che arrivò Crystal a rovinare tutto; mi stava ancora simpatica, ma preferivo di gran lunga la felicità della mia ragazza. Quest’ultima, appena vide la bionda, fece una smorfia e roteò gli occhi, provando ad ignorarla.
“Crystal, cosa vuoi? Sai che non sei la benvenuta tra noi” sputò Joe.
“Oh, volevo solo parlare con Nick”
“Beh, magari dopo; ora non posso, anzi, non può nessuno di noi, dobbiamo andare a cenare. Con permesso” risposi.
Quindi ce ne andammo, lasciandola lì; poi salutammo i nostri amici, per poi dividerci nelle nostre cabine e prepararci per la sera.
“Secondo te cosa deve dirti Crystal?” mi chiese mio fratello, intento ad abbottonarsi la camicia.
“Non ho la minima idea, ma spero niente di importante. Non voglio ancora litigare con Fede”
Quando finimmo di vestirci, andammo a bussare alle ragazze e, con loro, ci recammo al ristorante; durante la cena parlammo un po’ con mamma e papà su come fosse andata la giornata, omettendo però l’incontro con Crystal. Ero felice che loro ci capivano e ci aiutavano, ma a volte volevo avere più privacy, quindi non dicevo loro alcune cose.
 
Era arrivata l’ora di parlare con Crystal ed ero abbastanza nervoso; non sapevo nemmeno il perché, ma avevo una strana sensazione. Mi allontanai dai miei amici e andai dalla ragazza, che mi stava aspettando nelle aulette musicali. Aveva il classico sorriso stampato sul volto, e di certo non mi rassicurava.
“Dimmi tutto” iniziai, rompendo il ghiaccio.
“Volevo solamente dirti che sono davvero felice per te e Federica, anche se, devo ammetterlo, avrei tanto voluto essere io al posto suo”
“Cry, ne abbiamo già parlato: sei carina, ma non sei il mio tipo, io amo Fede”
“Lo so, tranquillo. Solo che tu mi piaci lo stesso, non posso fare finta di niente”
Poi successe tutto così in fretta: subito Crystal poggiò le sue labbra sulle mie. Non volevo assolutamente tutto ciò, ma la ragazza mi teneva troppo forte per permettermi di spostarmi; e le sue labbra, da quanto non sentivo il suo sapore, le sue mani intrufolarsi ne miei ricci. Inconsapevolmente ricambiai il bacio, approfondendo quel contatto. Ma non avrei mai dovuto farlo. Fede era lì, che ci stava guardando, con un’espressione che non avrei mai voluto vederle sul viso. Le sue guance erano percorse da lacrime amare e i suoi occhi si erano spenti, non donavano più luminosità.
Mi allontanai con uno scatto da Crystal, provandomi a scusare con la mia fragola.
“Fede, amore...”
“No! Non chiamarmi amore! Tu, tu sei solo uno stronzo!” mi urlò contro.
“No, ti posso spiegare...” mi interruppe un’altra volta.
“Cosa?! L’hai baciata davanti ai miei occhi, e non provare a negarlo! Non posso crederci, avevi detto di amarmi...”
“Ma io ti amo!” cercai di avvicinarmi a lei, ma si scansò subito.
“Non toccarmi! Non parlarmi più, scordati della nostra amicizia, di tutto quello che c’è stato tra noi due!” e scappò.
Dire che ero devastato era poco; ero stato veramente uno stronzo, di quelli grandi. Dio, come avevo potuto fare davvero una cosa del genere?! E non volevo nemmeno. Cry provò a consolarmi, ma la cacciai.
“Vattene, è tutta colpa tua! Come ho fatto a crederti? Sono solo un coglione, vaffanculo”
“Beh, sappi che io ci sono per qualsiasi cosa”
Mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò, lasciandomi solo a pensare alla cazzata che avevo appena fatto.
 
 
 
 
 
 
 
Hey people! Lo so, sono cattiva, ma prima o poi doveva capitare... don’t kill me please!
Cooomunque, anche se è successo questo “piccolissimo” inconveniente, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Ringrazio Biohazard_ per la recensione (love ya) e tute voi che continuate  a leggere. Ci si sente alla prossima,
Un bacione,
Fede

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


CAPITOLO 21

FEDE’S POV
Ero più che sconcertata. Non volevo crederci, tutto quello che avevamo costruito era andato a puttane, tutto il nostro amore era finito nello scarico del gabinetto. Ero così fiduciosa di Nick, pensavo di potermi fidare di lui, ma evidentemente mi sbagliavo. Stava baciando Crystal, la ragazza che odiavo di più al mondo.
Delle lacrime amare mi scivolarono sul volto, ma non le cacciai; poco mi importava del trucco che stava colando, poco mi importava degli occhi rossi che mi sarebbero venuti di lì a poco. Sentii qualcosa rompersi in mille pezzi nel mio petto: il mio cuore. Il cuore che gli avevo donato con tutta me stessa si era sbriciolato, e non sarebbe bastata solo un po’ di colla per riaggiustarlo.
Nick staccò le sue labbra da quelle di Crystal e, come se avessi avuto una calamita, incrociò il mio sguardo.
“Fede, amore...” provò a scusarsi inutilmente.
“No! Non chiamarmi amore! Tu, tu sei solo uno stronzo!”
“No, ti posso spiegare...” non lo lasciai finire, non mi importavano le sue false scuse.
“Cosa?! L’hai baciata davanti ai miei occhi, e non provare a negarlo! Non posso crederci, avevi detto di amarmi...”
“Ma io ti amo!” quelle parole sembravano vere, ma non riuscivo più  credergli.
“Non toccarmi! Non parlarmi più, scordati della nostra amicizia, di tutto quello che c’è stato tra noi due!”
Uscii dalla stanzetta, correndo a più non posso in cabina. Volevo evitare tutti, specialmente i miei amici e i Jonas; volevo solo rimanere da sola, senza alcun impiccio, e sapevo che, se mi avessero vista così, mi avrebbero fatto domande.
Chiusa la porta, strisciai fino a rannicchiarmi sul pavimento freddo. Non ricordo quanto piansi quella notte, solo che ormai la Fede sempre sorridente e positiva non esisteva più.
 
MAR’S POV
“Chissà dove sono finiti Nick e Fede, è un po’ che lei è andata a vedere dove fosse” constatò Sophie.
In effetti, mi stavo iniziando a preoccupare. Avevo una strana sensazione, che si affermò quando vidi in lontananza Crystal entrare in discoteca, sola.
“Ragazzi, guardate: quella gallina è qua, quindi devono aver per forza finito di parlare” dissi ai miei amici “Però i due fidanzatini non si vedono”
“Saranno andati a dormire, è abbastanza tardi” pensò ad alta voce Leo.
“Non hai tutti i torti, sarà meglio che anche noi andassimo a nanna. Ci vediamo domani”
Così io e Joe ci recammo nelle nostre rispettive cabine, dandoci la buonanotte. Ero veramente felice della piega che aveva preso la nostra relazione, finalmente anche noi due potevamo avere lo stesso tipo di rapporto di Fede e Nick. Sfortunatamente mi sbagliavo, stavolta non per me e il mio ragazzo, ma per l’altra coppia.
“Fede tesoro, che succede? Perché stai piangendo? Dov’è Nick?” mi accovacciai accanto a lei, accarezzandole la schiena.
“Ha... ba... bacia...” non riusciva a dire nemmeno una parola, dai tanti singhiozzi.
“Su cucciola, alzati. Va’ in bagno e datti una rinfrescata, poi ne parliamo”
Lei fece come le avevo detto, mentre io mi misi il pigiama e la aspettai con pazienza. Sicuramente era successo qualcosa di grave, era veramente raro che la mia amica piangesse; Nick doveva centrare qualcosa.
Fede uscì dal bagno e si sedette affianco a me sul letto, per poi guardarmi e ricominciare a piangere.
“Eh no, altrimenti non è servito a niente quello che ti ho detto prima. Ora, prendi un bel respiro” inspirai ed espirai con lei “guardami negli occhi e dimmi cosa è successo”
“Nick...” sembrava stesse per avere un attacco di panico.
“Ehi ehi, calma. Respira, va tutto bene, non ti preoccupare; se non ci riesci adesso, me lo puoi dire domani” proposi con apprensione.
“N..no, ce la f..faccio. Ero andata a vedere dove si era cacciato Nick e... l’ho visto con... con Crystal. Si stavano ba.. baciando” riprese a piangere, abbracciandomi.
Speravo di aver capito male, ma sapevo di aver sentito bene. Ero esterrefatta, non uscivano le parole di bocca. In quel momento capii perché la gallina stava sorridendo vittoriosa.
Nick non avrebbe passato una bella giornata l’indomani, no. Nessuno poteva rompere il cuore alla mia migliore amica. L’avrebbe pagata cara, parola di Mar.
 
Mi svegliai abbastanza tardi e vidi che Fede stava ancora dormendo; non la svegliai, aveva bisogno di dormire e di rilassarsi, dal momento che non aveva chiuso occhi per quasi tutta la notte.
Evitando di fare rumore, mi preparai ed uscii, bussando alla porta del mio ragazzo; speravo di trovare lui, ma la sfortuna (o fortuna, non sapevo cosa pensare) volle che mi venisse ad aprire il fratello.
“Joe non c’è, sono solo; lui è andato a fare colazione”
Oh, come siamo sereni. Si può sapere il motivo? Ti piace così tanto distruggere il povero cuore della mia amica?” entrai nella sua cabina.
“Senti, ho sbagliato, ne sono consapevole, ma non è colpa mia! Io non voglio ferire il cuore di nessuno, tantomeno quello della ragazza che amo”
“Ah si? E allora perché hai baciato la gallina, eh? Carenza di affetto? Potevi prendere un po’ di prosciutto a cena” non sapevo quello che stavo dicendo, le parole uscivano da sole, quanto ero arrabbiata.
“Non è stata colpa mia! È stata lei a baciarmi!” si difese.
“Dite tutti così: è stata lei a baciarmi, io non volevo, le mie labbra hanno un cervello tutto loro e si sono attaccate a quelle dell’altra. Sai che ti dico? Fai schifo; io mi fidavo di te, ma mi sbagliavo”
“Mi faccio schifo anch’io” sospirò Nick “Non volevo davvero. È stato più forte di me”
“Allora vuol dire che non la ami abbastanza” incrociai le braccia al petto, dirigendomi verso la porta.
“Non la amo? Ti sei fusa il cervello. Tu non sai cosa provo, non sai come cazzo sto male ora per quello che ho fatto. Quindi evita di sparare merda e pensa alla tua vita con Joe, che non è poi così tanto rose e fiori”
“Vaffanculo” sconcertata, me ne andai, sbattendo la porta alle mie spalle.
Non si doveva permettere di dirmi una cosa del genere, era in torto e faceva di tutto pur di sviare il discorso in cose che a lui non importavano.
Trovai Joe a fare colazione e mi sedetti accanto a lui.
“Hey, cos’è quel broncio?”
“Nick è uno stronzo” borbottai.
“Ci hai parlato, eh? Davvero, non capisco come ha potuto aver fatto una simile cretinata. Povera Fede, deve essere distrutta. Ne vuoi un po’?” mi chiede indicando una brioche.
“Si, grazie. Fede non è distrutta, è di più. Ed è tutta colpa di quel rimbecillito di tuo fratello”
“Attenta a come parli, fa pur sempre parte della mia famiglia” lo difese.
“Gli stai dando ragione?”
“Assolutamente no, dico solo che è anche lui un essere umano, tutti commettono degli errori”
“Ma non due volte con la stessa persona!” alzai le mani in aria “Nick le aveva giurato che sarebbe stato lontano da Crystal, che non l’avrebbe mai più considerata. E ora la bacia; io davvero non capisco”
“Nemmeno io, amore” sorrisi al nomignolo; era la prima volta che mi chiamava così “Spero solo che tutto si sistemi”
Finita la colazione, cercammo i nostri amici e demmo loro la brutta notizia. Ci rimasero malissimo, soprattutto perché erano una coppia veramente stabile e fantastica, andavano così bene e tutto in un colpo BUM!, addio.
 
“Ciao” sussurrò flebilmente una voce alle mie spalle.
Mi alzai dal lettino e vidi la mia amica con in mano la sua chitarra e un paio di occhiali da sole a coprire quello che le lacrime le avevano causato. Finalmente era uscita dalla cabina; certo, un po’ in ritardo rispetto ai miei calcoli, essendo pomeriggio, ma meglio che niente.
“Fede!” la salutammo.
“Come stai tesoro? Hai mangiato?” le chiesi.
Negò con il capo, abbassando la testa.
“Devi mangiare qualcosa, Fede. È da ieri sera che non mangi, poi starai male”
“Non mi importa. Volevo farvi sentire una canzone, volete?”
“Certo, non me la perderei per nulla al mondo” rispose Tom.
Ci recammo nelle aulette di musica, dietro Fede. La ragazza stava per entrare nella prima, ma si fermò di colpo, spostandosi più in fretta possibile nell’ultima. Si sedette, aspettò che ci accomodammo e iniziò.
 
Now that I'm thinking sober
Don't you try to get no closer
I'm just 
gonna get in my car and drive, and drive
Looking in the rear view mirror
Everything is so much clearer
Watch me wave it all goodbye, goodbye

The lights flashing giving me all the danger signs
Someone to save, to save but it don't work that way

Think you made your greatest mistake
I'm not gonna call this a break
Think you really blew it this time
Think you could walk on such a thin line
Won't be taking your midnight calls
Ignore the rocks you throw at my wall
I see it written on your face
You know you made it, your greatest mistake

When the last straw is broken
When the last door is closing
I ain't that dumb to stick around, stick around
I ain't got the time for looking back
When you let yourself 
slip through the cracks
And you just keep going down, down, down

I'm a stay undercover, lay low, need some time
No one to save, to save this sick cycle's over babe

Think you made your greatest mistake
I'm not gonna call this a break
Think you really blew it this time
Think you could walk on such a thin line
Won't be taking your midnight calls
Ignore the rocks you throw at my wall
I see it written on your face
You know you made it, your greatest mistake

Why you looking at me, spitting the same old line
Trying to creep back ain't no flipping my mind
Don't you get it by now the story's over, over
Still calling my name outside my house
I'm hitting the switch, watch the lights go out
Watch the lights go out

I hope you ache, ache, ache, ah-oh-oh
I hope you ache, ache, ache, ah-oh, yeah-yeah-yeah

Think you made your greatest mistake
I'm not gonna call this a break
Think you really blew it this time
Think you could walk on such a thin line
Won't be taking your midnight calls
Ignore the rocks you throw at my wall
I see it written on your face
You know you made it, your greatest mistake
Oh, oh
 
Grandioso, il brano indicava proprio quello che voleva espirmere, come si sentiva. Più i giorni passavano, più il suo talento cresceva.
Ci complimentammo con lei, ma Fede aveva altri pensieri per la testa; come se non bastasse, Nick irruppe nell’auletta, mettendosi davanti alla ragazza.
“Fede, dobbiamo parlare. E non accetto un no come risposta”
 
 
 
 
---------
Hola chicassss <3
Sono in ritardassimo! Mi scuso un’infinità di volte, ho avuto da fare il mondo intero per scuola, poi avevo un’incredibile voglia di leggere e, ogni volta che avevo tempo libero, prendevo in mano il libro; I’m so sorry.
Spero che vi piaccia, non è granché, ma dettagli.
Os quiero mucho :)
Fede
 
Ps: Mi sono fissata con i Coldplay e non riesco a smettere di cantare le loro canzoni, I need help.


 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


CAPITOLO 22
 
FEDE’S POV
“Fede, dobbiamo parlare. E non accetto un no come risposta” mi impose Nick.
Ma io non volevo parlare con lui, era stato abbastanza chiaro mentre baciava la gallina: non voleva più avere a che fare con me, la nostra storia si era conclusa, fine della discussione.
“Nicholas, non me ne vado di qua. Non abbiamo niente da dirci” controbatto freddamente.
“Fede...” provò, ma lo bloccai.
“Sparisci ti prego. Non ti è bastato quello che hai fatto? Vuoi forse aggravare la situazione? Vattene Nicholas” dissi con le lacrime che premevano di uscire.
Il ragazzo abbassò la testa e, ormai sconfitto, ci lasciò.
“Hey cucciola” provò a consolarmi Mar, ma il mio cuore era già spezzato.
“Scusate ragazzi, non mi sento molto bene; sarà meglio che vada in cabina. Ci vediamo stasera” salutai i miei amici, quindi me ne andai.
Arrivata in cabina, mi distesi sul letto e provai a non pensare a Nick. Ma il mio cervello non era del mio stesso parere, poiché ogni volta che chiudevo gli occhi, mi ritornava in mente il suo volto, quei capelli ricci, quelle labbra carnose.
Non sapevo nemmeno perché lo avessi chiamato col suo nome intero, non era da me. Forse ero troppo amareggiata, troppo delusa, anche troppo arrabbiata con lui; in ogni caso non volevo perdonarlo, quello che aveva commesso era oltre ogni limite: mi aveva mentito due volte, aveva giocato con i miei sentimenti, dicendomi di amarmi e che saremmo stati insieme per sempre.
Infine mi addormentai, con l’unico pensiero di eliminarlo dalla mia testa una volta per tutte. Mi sarei dimenticata di Nick, almeno questo era quello che pensavo.
 
NICK’S POV
Sapevo di aver commesso uno dei peggiori errori della mia vita, ma non pensavo che l’odio di Fede fosse arrivato a questo punto. Non mi sarei mai aspettato che mi chiamasse col nome intero, tantomeno che mi cacciasse così in malo modo.
Certo, io ero stato davvero orribile, un mostro a fare quello che avevo fatto; era tutta colpa mia, non di Crystal, ma non lo avrei mai ammesso agli altri. Sicuramente la bionda avrebbe potuto pure evitare di baciarmi, ma io non l’avevo mica rifiutata.
Volendo evitare ogni contatto umano, andai a fare qualche tiro a basket. Il campo era libero, quindi presi la palla e iniziai a giocare da solo, tentando di sfogarmi. Ma nulla poteva togliermi dalla mente quegli occhi pieni di lacrime e quelle parole così dure rivolte a me.
“Ciao! Sei solo? Non conosci nessuno?” sentii una voce alle mie spalle.
Mi girai e trovai davanti un ragazzo alto e moro, all’incirca della mia età, e una ragazza più bassa, dai capelli chiari e dal sorriso smagliante. Annuii, presentandomi.
“Hey! Sono Nick, sono qui con mio fratello e due mie amiche” faticai ad attribuire quel nome a Fede, ma ormai era così “E voi?”
“Io sono Blanca e lui è mio cugino Pablo. Veniamo dall’Argentina, ma abitiamo a Chicago” disse con accento spagnolo “Abbiamo visto che eri solo e abbiamo pensato di venire  a giocare con te, se sei d’accordo”
“Oh si certo, per me va bene” accettai gentilmente, sebbene a malincuore.
“Tutto bene? Mi sembri un po’ giù di corda” chiese Pablo.
“È successa una cosa di cui mi pento amaramente, ma ora non mi va di parlarne, preferisco giocare”
“Sempre se riesci a starci dietro” esclamò la cugina, prima di sottrarmi la palla di mano e fare un canestro.
Speravo che quei due ragazzi potessero aiutarmi ad accantonare il pensiero di Fede e a divertirmi.
 
La sera, dopo aver mangiato senza dire una parola, nonostante i miei facevano tante domande, mi ritrovai in discoteca con gli argentini. Cercai di ridere alle battute che facevano e alle loro strane tradizioni di famiglia, ma l’occhio mi cadeva sempre a quell’angolo in cui erano seduti Joe, Mar e Fede.
“Nick, ci sei?”
“Si, Pablo, tranquillo; stavi dicendo?”
“Chi sono loro? Perché li stai fissando da circa 10 minuti?” chiese Blanca.
“Il ragazzo è mio fratello, mentre le altre due sono mie amiche”
“Li chiamiamo qua allora? Così facciamo amicizia anche con loro” propose la bionda, ma io negai velocemente con la testa.
“Perché no? Cos’è successo?”
“Ho combinato un casino, Blanca; la ragazza riccia con i pantaloncini di jeans era la mia fidanzata fino a... beh, fino a ieri sera. E ora nessuno di loro mi vuole vedere” raccontai con rammarico.
“Cosa hai fatto di tanto orribile?” domandò Pablo curioso.
“Hey Crystal, siamo qui!” sua cugina agitò la mano e io mi girai sconvolto.
Il cielo mi voleva male, dal momento che quella ragazza che aveva causato tutto si stava avvicinando a noi.
“La conoscete?”
“Si, l’abbiamo conosciuta qua. Perché?” chiese ingenuamente l’argentina.
“Ciao ragazzi. Ma che piacere, Nick; come mai qua?” Crystal si sedette accanto a me. Troppo accanto a me.
“Sai com’è: qualcuno mi ha fatto lasciare con Fede” controbattei acido.
“Non l’ho fatto apposta, tesoro. Ma quello che era mio doveva ritornare mio”
I due cugini parvero capire la situazione, poiché rimasero in silenzio e non fecero più domande. Cry mi si riavvicinò e io, non volendo più combattere, la lasciai lì, fingendo di interessarmi a quello che diceva.
Mi sentivo addosso troppi occhi, ma non volevo girarmi; non volevo far vedere che mi mancavano: loro non mi volevano più, dovevo cercare di far lo stesso.
 
JOE’S POV
Ero amareggiato nel vedere mio fratello aver ambiato così in fretta amici; per di più con due ragazzi che personalmente non avevo mai visto in queste tre settimane.
Ero rimasto molto deluso da lui, quando mi aveva detto di lui e Crystal; mi aveva giurato che era stata lei a baciarlo, ma non ne ero tanto sicuro. Era mio fratello, avrei dovuto appoggiarlo, invece mi ritrovavo contro lui: non era tirato indietro, era questo che mi faceva più arrabbiare.
Mi fece male vedere Fede così triste, così abbattuta; avrei tanto voluto fare qualcosa, ma l’unica possibilità di farla ritornare come prima era parecchio complicata da realizzare.
“Hey bella, tutto bene?” chiese Mar.
“Guardalo. Sembra essersi dimenticato molto velocemente di me” sussurra la mia amica.
“Non guardarlo, ti fai più male” le consigliai.
“Non ci riesco. Lo amo” singhiozzò la ragazza.
Arrivarono anche Leo, Tom, Sam e Sophie che, non appena videro Fede quasi in lacrime, andarono ad abbracciarla e a confortarla.
“Non ti merita”
“Ha ragione Sophie, lascialo stare” la appoggiò il suo fidanzato.
Provammo a distrarla facendo battute, ma nulla la faceva sentire meglio.
La sfiga sembrava regnare su di lei, dal momento che entrò in discoteca Crystal; l’espressione di Fede si tramutò in una smorfia di odio, tanto che dovemmo tenerla seduta al suo posto, prima che si alzasse e andasse a picchiarla.
Come se non bastasse, la bionda si avvicinò a Nick e si sedette accanto a lui, troppo accanto a lui. Mio fratello cercò di spostarla, ma lei era peggio di una cozza, così se la tenne vicino; non sembrava, però, dispiacergli la sua presenza.
“Scusatemi, non ce la faccio” Fede si alzò.
“Veniamo con te, certi spettacoli sono proprio da non vedere” la seguì a ruota Sam.
Così uscimmo dalla discoteca, ma non prima di aver rivolto uno sguardo sprezzante a mio fratello. Ci andammo quindi a sedere ai tavolini della piscina, provando a far dimenticare a Fede quello che era successo.





Hey bellezze! Sono ritornata con una merda di capitolo yeeee. *piango*
Che dire, spero che almeno a voi sia piaciuto, altrimenti potete benissimo tirarmi i pomodori fino a sotterrarmi.
Sono di fretta, sorry. Vi ringrazio tantissimo per continuare a leggere questa storia.
Love ya, Fede

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


CAPITOLO 23
 
FEDE’S POV
La mattina non volli alzarmi dal letto; Mar cercò di farmi cambiare idea parecchie volte, ma io non me la sentivo proprio, così mi lasciò nel letto ed uscì.
Avevo così tanto di cui pensare, dimenticare, eppure non riuscivo a togliermi dalla testa quelle braccia muscolose che cingevano le spalle di Crystal, quel sorriso mentre parlava con i suoi nuovi amici, quell’atteggiamento che aveva nei miei confronti, così distaccato.
Pensavo mi amasse davvero, credevo che tutto quello che mi diceva fosse reale, lo pensasse sul serio; e invece mi sbagliavo. Nick aveva solamente giocato con i miei sentimenti, il motivo sconosciuto.
Basta, dovevo andare avanti con questa storia, lasciare tutto alle spalle e concentrarmi su altro; lui mi aveva dimenticato, era ora che anche io dimenticassi lui.
Così mi preparai e andai a fare colazione, quindi cercai i miei amici. Li trovai ad un tavolino vicino alla piscina che giocavano a carte.
“Hey ragazzi” li salutai.
“Fede! Come stai? Meglio di ieri sera, spero” mi chiese Sam.
“Insomma. Ho capito che mi devo lasciare Nick alle spalle e concentrarmi su altro”
Mi misi a giocare un po’ con loro, divertendomi tanto; finalmente in quelle poche orette mi sembrava tutto come al solito, tutto gioioso. Finché non incrociai il suo sguardo.
Nick stava camminando con i suoi nuovi amici e Crystal, ridendo e scherzando come se non fosse mai successo nulla; si era dimenticato troppo velocemente di me, o non voleva far vedere che gli mancavo? Sinceramente non me ne importava.
Appena i suoi occhi mi videro, si bloccò, smettendo di sorridere. I suoi amici guardarono prima lui, poi me, quasi non capendo cosa stesse accadendo, mentre la gallina si attaccò al suo braccio come una cozza su uno scoglio.
Volevo distogliere lo sguardo, ma non riuscivo; io e lui eravamo legati, e neanche volendo sarei riuscita ad ignorarlo.
 
JOE’S POV
Nick e Fede si stavano guardando senza proferire parola e stava diventando alquanto imbarazzante.
“Fratello, ti devo parlare” annunciai, alzandomi e portandolo via da lì.
Quando fummo abbastanza lontani, gli lasciai il braccio.
“Cosa diavolo stai facendo? Io ero con i miei amici” urlò.
“Cosa faccio io?! Cosa fai tu, piuttosto. Perché continui a torturarla? Non ti basta quello che hai già fatto?” controbattei acido.
Lui sospirò frustrato, per poi sedersi ad un tavolo e coprirsi gli occhi con le mani. Mi sedetti accanto a lui.
“Mi vuoi spiegare cosa è successo?” domandai più calmo.
“È stata Crystal a baciarmi, non io. Non volevo tradire Fede, non avrei mai voluto fare e non lo vorrò mai. Lei però ha visto le labbra di Cry sulle mie ed è esplosa, senza farmi spiegare nulla. La bionda ora mi sta appiccicata, crede che siamo una coppia o una roba simile. Ma io non la voglio, io voglio solo Fede, lei e nessun’altra” spiegò sconfitto.
“E allora perché non ti ribelli a Crystal? Perché non vai da Fede e la riconquisti?”
“Ci ho provato, ma lei non vuole sentire ragioni, non valgo più nulla per lei; è per questo che ormai mi sono arreso; ormai non sono più nessuno, ognuno può fare ciò che vuole con me”
Non ero d’accordo con lui, doveva dimostrarle che teneva ancora a lei, o non l’avrebbe più riconquistata.
“Se vuoi ti posso aiutare, ma tu devi farle capire che ti interessa ancora, devi lottare. Prova a pensare: cosa ama più di tutto Fede? Cosa la rende felice?”
Nick sembrò pensarci un secondo, poi gli si illuminò lo sguardo.
“Grazie, bro; ora so cosa fare” mi disse, abbracciandomi “Mi serve una mano”
“Qualunque cosa per rivedervi sorridere”
 
MAR’S POV
“Dai Fede, perché non me lo vuoi dire?”
“A cosa ti servono quei libri?”
A cosa? Non lo sapevo nemmeno io, Joe mi aveva solo detto che era estremamente urgente avere i libri di musica della mia amica, ma non mi aveva rivelato nient’altro.
“Vorrei imparare a suonare la chitarra. Sai, se in futuro ti servisse una mano” mentii, cercando di essere più convincente possibile.
“Beh potrei dartele io le lezioni di musica”
“No!” esclamai velocemente “È che magari sei stanca o non vuoi, quindi posso fare da sola. Ti prego”
La faccia da cucciolo funzionava sempre con lei, infatti andò a prendere i fascicoli nel suo armadio e me li passò.
“Trattali bene”
Io annuii, quindi uscii dalla cabina di corsa e, senza farmi vedere da Fede, salii nelle aulette di musica.
“Grazie piccola, sei la migliore” mi disse Joe, dandomi un bacio.
“Fermo” tirai indietro i libri “Prima mi dici cosa dovete farcene tu e quel deficiente”
“Sono qui, se non te ne sei accorta” spuntò Nick, facendomi un cenno.
“Non mi interessa, non parlo con gente che distrugge i cuori” risposi duramente.
Non capivo perché il mio ragazzo lo avesse perdonato, ma quella era una sua scelta, non potevo interferire tra due fratelli.
“Mar, fidati di me”
“Io mi fido di te, Joe, ma non di lui; cosa devo fare ancora? Ho rubato la chitarra e i libri di Fede per una ragione a me sconosciuta, non voglio voltare le spalle alla mia amica, non ora che sta soffrendo”
“È tanto arrabbiata con me?” chiese Nick, e io, guardandolo così giù di morale, non potei fare a meno di rispondere.
“Non è arrabbiata, ricciolo. Soffre tanto, è delusa da quello che è accaduto, ma ti ama ancora, si vede quando ti guarda”
“La amo anch’io. Pensi che mi potrà mai perdonare?”
“Ne sono certa. Solo che la devi prendere bene, nel modo giusto, o sarà difficile che tutto ritorni come prima”
“Voglio scriverle una canzone, poi le darò una collana che avevo intenzione di regalarle al compleanno, ma che ho portato qua nel caso dovesse servire”
Rimasi abbagliata da quell’idea. Era in assoluto la cosa migliore a cui avesse pensato, se Fede non l’avesse perdonato con questo, non aveva più alcuna possibilità.
“Ti voglio aiutare anch’io, allora. Terrò la ragazza lontano dalle aulette e cercherò di non farle venir voglia di suonare, cosicché tu possa tenere sempre la chitarra. Ma tu, caro mio, devi scrivere la canzone più bella del mondo. E tu” puntai il dito a Joe “fagli imparare bene a suonare, o te lo scordi che ti baci ancora.
Il ragazzo trasalì e mi guardò a bocca spalancata.
“Forza Nick, non abbiamo tempo da perdere. Allora, vediamo un po’ come si fa a fare il Do...” disse, sfogliando il primo libro.
“Scemo, alcune cose le so. Ho guardato tante volte Fede suonare, che alcuni accordi li so fare anch’io” affermò Nick.
Li lasciai così ai loro problemi, andando da Sophie e dai ragazzi per passare il pomeriggio insieme.
 
NICK’S POV
“Perfetto, me la cavo abbastanza per suonare. Ora facciamo una pausa e andiamo a prepararci per cenare” posai la chitarra e mi alzai, ma mio fratello mi bloccò.
“No, Nick, devi provare ancora. Altrimenti non avrò più un bacio da Mar e, cavoli, io lo voglio un suo bacio”
“Allora, prima di tutto lei stava solo scherzando, quindi non ti preoccupare; secondo, dovrei prima comporre le note della canzone e poi esercitarmi con quelle, sarà l’unica canzone che suonerò per tutta la mia vita, non è necessario sapere suonare l’inno della nazione”
“Uff, e va bene. Ma se Mar non mi bacia sarà solo colpa tua”
Così andammo in cabina e ci preparammo. I nostri genitori , finito di vestirsi, si avvicinarono a me.
“Nick, tesoro, abbiamo sentito cosa hai combinato con Fede e siamo davvero...” non lasciai finire mia mamma.
“Lo so, non mi sono comportato per niente bene, ma sto già cercando di migliorare al danno che ho fatto”
Quindi, al suo annuire pensieroso, ci recammo in sala da pranzo.
 
Tutti gli altri, dopo la cena, si diressero in discoteca, ma io avevo altro da fare. Mi incamminai quindi verso la mia cabina per prendere alcuni fogli e una matita: volevo buttare giù le prime frasi della canzone.
Dopo aver preso l’occorrente, andai a sedermi su alcuni divanetti che, per fortuna, erano deserti.
Cercai di scrivere qualche frasetta, ma nessuna andava bene, mi sembravano tutte troppo banali; in quel momento capii quanto fosse difficile comporre, Fede era proprio un prodigio nel riuscire a scrivere una canzone anche in un pomeriggio.
Più passava il tempo, più i fogli accartocciati aumentavano sul tavolino; non sapevo se ce l’avrei fatta, ma volevo dare il massimo di me stesso. Purtroppo non può accadere se affianco a te si siede una persona che vorresti prendere a schiaffi.
“Crystal, che piacere vederti! Cosa ci fai qui?” la salutai, fingendo un sorriso.
“Non ti vedevo in discoteca, allora sono venuta a cercarti. Mi mancavi” mi abbracciò.
“Okay ma vedi, ora ho da fare, quindi potresti andare? Ci vediamo domani” cercai di liquidarla, ma senza successo.
“Cosa stai facendo? Se vuoi ti posso dare una mano” mi diede un bacio sulla guancia, avvicinandosi maggiormente a me.
Stavo per dirle di allontanarsi, quando spuntò Fede che, appena ci vide, fece una faccia schifata e ritornò indietro nei suoi passi.
“Senti Cry, ho sonno, vado a dormire. Buonanotte” decisi di andarmene io.
“Buonanotte tigrotto”
Alzai gli occhi a quel soprannome, quindi raccattai la mia roba e mi rifugiai in cabina. Per riuscire nel mio intento, dovevo cercare di restare il più lontano possibile dalla bionda. Mi sarebbe servito l’aiuto di qualcun altro.




-----------
Hey! Direi che sono proprio in ritardo, I'm so sorry. Le vacanze sono più impegantive del solito... no scherzo; ma non avevo mai tempo e non avevo idee; per fortuna questo pomeriggio mi è ritornata la mia vena creativa ed ecco qua il capitolo.
Spero vi sia piaciuto, mancano veramente pochi capitoli alla fine, non so quanti, ma sicuramente meno di cinque.
Spero anche che il prossimo non arrivi tanto in ritardo. Vi amo <3
Fede

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


CAPITOLO 24
 
NICK’S POV
Mancava ormai meno di una settimana alla fine della crociera e io non avevo aggiustato ancora un bel niente con Fede. Non è che avessi avuto intralci, ma non mi venivano proprio idee sulle parole della canzone.
Avevo spiegato ai miei amici Blanca e Pablo di tenermi lontana Crystal, cosicché avessi più tempo e concentrazione, e sembrava funzionare.
“Pensa, Nick, pensa” mi dissi “Cosa vuoi dire veramente a Fede? Quali sono le tue intenzioni?”
Volevo solo che tutto ritornasse come prima, volevo fragola accanto a me, volevo i suoi baci, le sue carezze, desideravo che lei mi perdonasse. Ecco, volevo chiederle perdono.
“Mi dispiace per aver rotto tutte le promesse che non sono stato in grado di mantenere” iniziai a scrivere sull’ennesimo, e forse ultimo, pezzo di carta.
 
FEDE’S POV
Nick mi sembrava troppo strano negli ultimi giorni, stava sempre solo, con in mano un blocco di fogli, appena vedeva la gallina correva via... non so, era bizzarra la situazione.
“Joe, sai cosa diamine prende a tuo fratello?” chiesi “Non che me importi, comunque” aggiunsi, mentendo.
In realtà, mi mancava, eccome se mi mancava. I suoi baci, le sue dolci parole sussurrate all’orecchio, il modo in cui mi faceva sentire speciale anche solo con uno sguardo.
Ma non riuscivo a perdonarlo. E se poi avrebbe commesso l’errore una seconda volta? E se magari non volesse più stare con me? D'altronde, aveva la compagnia di Crystal.
“Bho, magari ha il morbo del lupo solitario” scherzò.
“Guarda che non esiste una simile malattia” lo riprese Sophie.
“In ogni caso, vi ripeto che non mi interessa. Quindi, andiamo a farci un tuffo in piscina?”
I miei amici accettarono, quindi entrammo in acqua e passammo un buon pomeriggio a ridere e scherzare.
 
MAR’S POV
Joe, ogni volta che si allontanava, andava a chiedere informazioni a suo fratello su come andasse la stesura della canzone.
“Ancora niente” mi diceva sempre, e io ci stavo un po’ male.
Avevo ormai capito che quel bacio era stato solo uno sbaglio, sicuramente progettato da Crystal, eppure non dicevo nulla a Fede e facevo finta di odiare ancora il ricciolo; non volevo che lei pensasse di averla pugnalata alle spalle.
“Ragazzi, vado in bagno, torno subito” ci annunciò il mio ragazzo, uscendo dalla piscina.
Io, ovviamente, ero certa che non ci sarebbe andato, ma avrebbe deviato verso la hall, dove Nick passava gran parte della giornata a buttare giù qualche idea.
“Ragazzi, ho voglia di suonare qualcosa. Ho già scritto il pezzo qualche giorno fa, vorrei farvela sentire” ecco i guai “Mar, non è che potresti andare a prendere la chitarra? Non so dove tu l’abbia messa”
Come facevo? I fratelli Jonas mi avevano proibito di far avvicinare Fede allo strumento. E se Nick stesse suonando?
“Ma perché? Dai, pensa ad altro. Ci stiamo divertendo, perché dovresti farcela sentire proprio ora?” cercai di convincerla a lasciar perdere.
“Hai sempre voluto sentire tutto appena scrivevo qualcosa, perché ora no? Cosa mi stai nascondendo?” domandò la mia amica con fare sospettoso.
“Niente, è che.. diglielo pure tu, Tom, che è più divertente stare qua”
“No, a me piacerebbe sentire qualche altra nuova canzone”
Avrei voluto ucciderlo, seriamente, non faceva mai quello che dicevo, anzi, sceglieva sempre l’opposto. Non avevo altra scelta, i miei amici mi stavano implorando, quindi uscii dalla vasca e, dandoci appuntamento nelle aulette, mi diressi nella hall.
Appena Joe mi vide, si avvicinò a me entusiasta.
“Nick ha scritto il testo, è buono, a me piace molto per una situazione simile. Vuoi leggerlo?”
“Non ho tempo, è successo un casino”
“Cosa?” saltò fuori Nick, sentendomi.
“Fede vuole suonare una sua nuova canzone; ho tentato di convincerla che era meglio un altro giorno, ma gli altri ragazzi l’hanno appoggiata. Scusa, mi serve la chitarra”
“No, Mar. Avevo appena finito, volevo passare subito alla stesura delle note; mancano cinque fottuti giorni alla fine della crociera, vorrei risolvere tutto prima di scendere dalla nave!” si alterò il riccio.
“Nick, calmo” lo rimproverò “È una questione di qualche minuto, poi puoi ricominciare”
“E va bene. Ma a patto che la senta anch’io la canzone” sbuffò.
“Starai fuori dall’auletta, però, così Fede non ti vede e non ti uccide” suggerii.
Presi quindi la chitarra e, con i due ragazzi, andai nel luogo del ritrovo. Nick si nascose in una stanzetta lì vicino e aspettò l’arrivo della mia amica.
 
NICK’S POV
Solo la musica. Mi mancava solo la base della canzone, ma qualcosa doveva per forza andare storto. Decisi lo stesso di ascoltare il nuovo brano di Fede, sicuramente avrebbe trattato di noi due, ed ero curioso di sapere quello che pensava di me. Sarebbe stato più facile, così, intuire quanto alte erano le mie speranze di potercela fare.
Sentii le prime note echeggiare fioche nella stanza accanto, quindi uscii e mi misi dietro alla porta.
 
I’ve been bruised and I’ve be broken
Can’t believe that I have put up with all this pain
I’ve been used and I was choking
On the promise
I would never fall again
 
I used to sing to your twisted symphony
The words that had me
Trapped inside your misery
But now I know
The reason why I couldn’t breathe
 
‘Cause all I want is everything you’re not
So go ahead and slam the door
‘Cause you can’t shut me out
And no, I don’t, I don’t care what you say
‘Cause all I really, all I really want
Is everything you’re not
 
Never gonna break my heart again
Never gonna see your face again
Never wanna feel this way again
 
Your darkness was my weakness
But it turns out
That it only went so deep
A meaningless diversion that is all that you
Ever meant to me
 
And I am done with your twisted symphony
The words that had me sound like stolen poetry
I tore the pages and I can finally breathe
 
Basta, non ce la facevo più a sentire quelle parole così amare, quindi me ne andai senza che la canzone fosse finita. Dovevo assolutamente farle cambiare idea il prima possibile, o altrimenti non l’avrei più riconquistata.
Mi diressi nella mia cabina e mi cambiai per la cena; quando arrivò anche mio fratello gli spiegai, senza farmi sentire dai miei genitori, il nuovo piano.
Joe sembrò all’inizio riluttante dell’idea, ma, poiché non avevo altre alternative, acconsentì. Speravo solo che una delle melodie composte da lei andasse bene per le mie parole.




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Hey ragazze! Come va?
Sono ritornata con questo capitoletto, non succede granché, è più un capitolo di passaggio.
Siamo quasi alla fine della fanfiction, mi è dura ammetterlo.
Ringrazio tutte voi che continuate a leggere la storia, grazie davvero <3
Un bacio, Fede

 

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


CAPITOLO 25
 
JOE’S POV
Era un’assurdità, davvero. Come poteva aver pensato una cosa del genere? Era da matti, assolutamente, eppure mi ritrovai a seguirlo in questo piano.
“Nick, sei veramente sicuro? Se ti becca sai che non verrai mai perdonato?”
“Si, lo so, non ricordarmelo. Ma devo. Ora, chiudi quella bocca e bussa alla porta della tua ragazza” mi rispose acidamente.
Feci come mi aveva ordinato, anche se con un po’ di malavoglia, e venne ad aprirmi Mar.
“Andiamo in piscina?” le chiesi, mentre Fede sbucava da dietro di lei.
“Si dai, un momento che ci prepariamo. Ci siamo svegliate da poco” ridacchiò, prima di richiudersi in camera.
Guardai mio fratello, diventato tutto d’un tratto nervoso, e gli diedi una pacca sulla spalla.
“Andrà tutto bene, non preoccuparti” lo rassicurai.
Dopo qualche minuto le due ragazze uscirono dalla camera, così andammo a fare colazione. Fede era un po’ contraria all’idea di avere vicino Nick, ma preferì di fare finta di niente, piuttosto che mettersi a litigare; sembrava quasi che l’avesse perdonato, eppure c’era qualcosa che la bloccava.
“Andiamo in piscina, quindi?” mi risvegliò Mar dai miei pensieri.
Ci alzammo dalle sedie e andammo a prendere posto ai lettini, quindi proposi di tuffarci subito in acqua.
“Voi andate, datemi qualche secondo e vi raggiungo” aggiunsi però.
Quando le due amiche furono entrate in acqua, sfilai dalla borsa di Fede, senza farmi vedere, la chiave della cabina e la passai a Nick.
“Mi raccomando, fai una cosa veloce” lo avvertii, per poi unirmi alle ragazze.
“Dove va il riccio?” chiese la mia fidanzata, vedendolo allontanarsi.
“In bagno, ritorna subito” risposi, mentendo.
Speravo davvero che trovasse la melodia adatta alle sue parole, non vedevo l’ora che ritornasse con il sorriso sulle labbra.
 
NICK’S POV
Raggiunsi in un attimo la cabina di Fede, quindi entrai cautamente. I letti erano ancora disfatti, ma il resto era in ordine: i vestiti erano riposti accuratamente nell’armadio e oggetti vari erano posizionati quasi come una mostra d’arte.
Aprii i cassetti, sperando di trovare i spartiti, ma anche di non intromettermi troppo nella loro privacy.
Poi vidi dei fogli sotto ai suoi pantaloni, e li presi; erano tutte melodie di canzoni che ci aveva già fatto ascoltare, non volevo riprendere quelle. A me serviva uno spartito del tutto nuovo, di cui nessuno eccetto la proprietaria avesse mai sentito le note.
Sfogliai le varie pagine, arrivando quasi a pensare di lasciar perdere, quando finalmente vidi un foglio nuovo; si riuscivano a vedere ancora le cancellature della matita e, portandolo vicino al naso, potevo sentire ancora il profumo di Fede.
Giunsi alla conclusione che molto probabilmente la ragazza aveva finito di comporla la sera prima, quindi provai a canticchiare le frasi che avevo scritto e, insieme, mi sembrava buono. Così misi il foglio in tasca e ritornai dai miei amici.
Ma la giornata mi stava andando troppo bene, infatti fu inevitabile l’incontro con Crystal. Appena mi vide, corse ad abbracciarmi, come se fossero secoli che non ci vedevamo.
“Nick, tesoro! Come stai? Mi sei mancato tantissimo!” cinguettò.
“Sto bene, grazie. Ora vado di fretta, devo raggiungere i miei amici, quindi…”
“Oh ma guarda che posso venire con te. Potremmo stare un po’ insieme, divertirci. D’altronde, ci siamo baciati” disse, con fare ovvio.
“TU mi hai baciato, è una cosa diversa” puntualizzai.
“Hai ragione, ma non dirmi che non ti è piaciuto, non ci crederei”
“Crystal, te lo imploro, lasciami andare solo dai miei amici” cambiai discorso; non volevo trovarmi Fede davanti, mentre assisteva alla scena.
“Okay, tesoro; ci vediamo dopo, però, e non mi scapperai”
Così, finalmente, mi diressi in piscina; mio fratello mi chiese, con un cenno, se la missione aveva avuto frutti e io, di risposta, alzai il pollice. Poi mi sedetti sul lettino e, senza farmi vedere riposi la chiave nella borsa delle ragazze.
 
FEDE’S POV
Il pomeriggio fu abbastanza monotono. Nick era magicamente scomparso, ancora, e pareva che nessuno sapesse dove fosse andato. Le varie coppiette ogni tanto, mentre giocavamo a carte, si scambiavano qualche bacio, e io, puntualmente, distoglievo lo sguardo.
Mi era sempre piaciuto vedere gli innamorati scambiarsi coccole, ma in quel momento volevo solo andarmene; era alquanto imbarazzante essere l’unica single tra tutti, ed era ancora più imbarazzante il fatto che pensavo ogni singolo momento di stare insieme al riccio, abbracciati, mentre ci scambiamo parole dolci.
Odiavo ammetterlo, ma non avevo mai smesso di amarlo, nonostante tutto; l’unico problema era che avevo un blocco, un peso che mi impediva di perdonarlo del tutto.
All’improvviso alzai lo sguardo e vidi Nick venirci incontro, ma feci finta di niente.
“Ho finito, Joe, sono pronto” bisbigliò al fratello, anche se riuscii a comprendere le parole.
“Ce la puoi fare, bro, non deludermi” lo incitò, chissà per quale motivo. Quindi il riccio si avvicinò a me.
“Ti devo far sentire una cosa” esclamò deciso.
Guardai gli altri, indecisa; tutti mi fissavano, interessati a sapere cosa avrei detto. Non volevo dargliela vinta così, su due piedi.
“Non posso adesso, dobbiamo andare a prepararci per la cena”
“Eddai Fede!” mi implorò Mar “Dagli un’occasione”
“Non ho detto di no, ho detto non ora” ripetei, lanciandogli un leggero sorriso, poi mi diressi in cabina, sotto gli sguardi allibiti dei miei amici.
 
Finito di mangiare, andammo in discoteca, dove i nostri amici già ci stavano aspettando, e, vedendo sempre più adolescenti riempire la pista da ballo, decidemmo di unirci anche noi.
Mi stavo quasi dimenticando della domanda che mi aveva posto Nick un paio di ora prima, quando lui mi prese per un braccio e mi portò fuori.
“Che cosa ti salta in mente? Io e te non abbiamo nulla da dirci” provai ad essere scontrosa.
“No, è vero, non devo dirti niente. Infatti ti devo cantare una canzone che ho composto per te. È importante, ho bisogno di sapere che ne pensi”
“Cos’è, mi vuoi rubare anche il mio posto da cantante?” incrociai le braccia al petto, continuando a fingere.
“Assolutamente no, voglio che tu mi perdoni per il disastro che ho causato” cercò di essere convincente.
“Non voglio sentire un bel niente, lasciami in pace”
“Ti prego, Fede. Poi giuro che, se non cambierai idea, ti lascerò in pace”
Sbuffai contraria, ma lo seguii nelle aulette di musica, curiosa su quello che aveva intenzione di fare.
 



-------
Hey tateeee! Se volete uccidermi, lo capisco, scusatemi tanto per il ritardo, ho avuto troppe cose da fare. Con la scuola, le prime interrogazioni e verifiche, impegni vari, non avevo nemmeno uno spazio libero.
MA ora sono tornata, con una notizia. Non so se è bella o brutta, dipende dal vostro punto di vista. Quindi... al 99% il prossimo sarà l’ultimo capitolo, senza contare l’epilogo. Mi dispiace che sia praticamente giunto al termine, ma prima o poi doveva succedere.
Ringrazio veramente tutte voi che continuate a leggere e seguire la storia, grazie di cuore.
Martedì era il mio compleanno yay *TANTI AUGURI A ME, TANTI AUGURI A ME*. Uff, la vecchiaia di fa sentire ahah, ma ora posso finalmente dire di avere 16 anni!
Bene, voy a dormir.
Un beso, Fede

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


CAPITOLO 26
 
FEDE’S POV
Entrati nella stanza, ci sedemmo, uno di fronte all’altra, e aspettai che dicesse qualcosa.
“So che mi detesti per... beh, per quello che è accaduto. Ma devi sapere che io ti amo ancora, non ti ho mai smesso di amare; e forse questa canzone non servirà a nulla, forse dopo averla sentita mi darai uno schiaffo, come del resto merito, ma almeno dovevo provarci”
Restai in silenzio, molto probabilmente perché ero troppo agitata, nervosa, per pronunciare una parola; quindi gli accennai di iniziare e una melodia fin troppo conosciuta per i miei gusti si propagò per l’auletta.
 
Broken hearts and last goodbyes,
Restless night but lullabies
Helps make this pain go away.
I realize I let you down,
Told you that I’d be around,
Building up the strength just to say:
 
I’m sorry
For breaking all the promises that I wasn’t
around to keep.
It’s all me,
This time is the last time
I will ever beg you to stay
But you’re already on your way.
 
Filled with sorrow, filled with pain,
Knowing that I am to blame
For leaving your heart out in the rain.
And I know you gonna walk away,
Leave me with the price to say,
Before you go I wanted to say:
 
That I’m sorry
For breaking all the promises that I wasn’t
around to keep.
It’s all me,
This time is the last time
I will ever beg you to stay
But you’re already on your way.
 
I can’t make it alive on my own
But if you had to go, then please girl
Just leave me alone,
‘Cause I don’t wanna see you and me
Going our separate ways.
Begging you to stay,
If it isn’t too late.
 
I’m sorry
For breaking all the promises that I wasn’t
around to keep.
It’s all me,
This time is the last time
I will ever beg you to stay
But you’re already on your way,
But you’re already on your way.
 
 
Mi stava chiedendo perdono nel modo più umile che si potesse fare, e lo trovavo così dolce, ma anche determinato; d’altronde, mi aveva detto che questa era l’ultima volta che mi chiedeva di restare, di non abbandonarlo, di poter ritornare ciò che eravamo prima.
La parole mi avevano veramente molto colpito, dovevo ammettere che era un buon compositore, per essere la prima volta. Però c’era qualcosa, la melodia mi pareva familiare. Poi capii.
“Hai rubato un mio spartito” constatai.
“Non era la frase che mi aspettavo di sentire” mugugnò, per poi spiegarsi “È vero, è tuo; ma non avevo altra scelta. Tra pochi giorni finisce la crociera, e non sarei mai riuscito a comporre una mia melodia”
In effetti aveva ragione, se fossi stato in lui avrei fatto la stessa cosa; questo suo gesto significava anche che teneva veramente a me, non era solo una frase fatta quel ti amo. Ma ancora non mi convinceva.
Lui, così, notando che non c’era alcun accenno da parte mia, tirò fuori dalla tasca una scatolina e la guardò; dopo una manciata di secondi, annuì e si sedette accanto a me, mostrandomela.
“Volevo regalartelo al tuo compleanno, ma penso che sia più opportuno donartelo ora”
Non sapendo come comportarmi, presi in mano l’oggetto e lo fissai per un po’, pensando a cosa potrebbe esserci dentro; poi girai lo sguardo verso il riccio, che mi guardava con impazienza e agitazione, quindi aprii il cofanetto.
Rimasi allibita, non potevo crederci a quello che mi aveva regalato; era un gesto meraviglioso, un che rispecchiava totalmente noi due.
Mi rigirai tra le mani la collana d’oro, credendo che quello fosse solo un sogno; il ciondolo era quello che mi colpiva maggiormente: un cuore, forse banale per molti, ma con inciso da un lato Best Friends? e dall’altro ...Maybe something more.
“Dimmi qualcosa, ti prego” mi supplica.
“È che... non so cosa dire” affermo, con la voce leggermente incrinata.
“È positivo?” ridacchia, probabilmente per lo stress.
“Più di quanto tu possa immaginare” dico, guardandolo negli occhi.
“Quindi significa che...” non lo lascio finire.
“Non ho mai smesso di amarti nemmeno io; ma ero troppo amareggiata per perdonarti così facilmente”
“Fede, io...” ancora una volta lo blocco.
“Zitto e baciami” dico, prima di suggellare il momento con un tenero e tanto atteso bacio.
Mi erano mancate quelle labbra, più di quello che pensavo; le sue mani sui miei fianchi e le mie tra i suoi capelli mi faceva completamente andare in un mondo parallelo, stavo impazzendo, ed era una sensazione fantastica.
“Ti amo”
“Anche io ti amo, Nick. Mi sei mancato”
 
L’ultimo giorno di crociera era arrivato, stavamo aspettando l’okay per poter scendere dalla nave. Nel frattempo ci eravamo tutti riuniti ai divanetti della hall, ognuno con i rispettivi genitori.
I nostri amici, quando sentirono che io e Nick eravamo tornati insieme, esultarono forse più dei sottoscritti; erano veramente felici per noi.
“E così tra poco tutto questo sarà finito” mugolò Sophie.
“Mi mancherete tantissimo, ragazzi” disse poi Tom.
Era brutto dirsi addio, soprattutto dopo le avventure passate, i giorni trascorsi insieme e le emozioni condivise. Abitavamo dall’altra parte dello Stato, era praticamente impossibile rivederci.
“Potremmo fare delle mega chiamate su Skype, organizzare una gita a New York la prossima estate; insomma, un modo troveremo per poterci rivedere” propose Joe, ottimista.
Annuimmo tutti, anche se un po’ malinconici. Quindi gli altoparlanti annunciarono che si poteva scendere, così, a malavoglia, ci salutammo.
Sembrava un free-hugs, da quanti abbracci ci scambiavamo, e forse avremmo continuato ancora, se i loro genitori, Denise e Paul non ci avrebbero detto di andare. Così, con gli occhi arrossati dal pianto, ci separammo.
Mentre toccavo terra, dopo settimane, non pensavo più a quanto mi sarebbero mancati Sophie, Tom, Leo e Samantha, bensì all’incredibile mese appena trascorso, che ci aveva cambiati, ci aveva fatto maturare, diventare più sicuri di noi stessi.
Guardai Nick, poi le nostre mani intrecciate, e sorrisi. Eravamo migliori amici? Beh, forse qualcosa di più.
 
 



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Holaaaaaaa!
Ed eccoci qua, all’ultimo capitolo. Piango.
Mi dispiace un sacco che è finito tutto, ma manca ancora l’epilogo, che posterò settimana prossima poiché l’ho già scritto. Lì ringrazierò tutte, dalla prima all’ultima, anche quelle che ora non la leggono più, perché comunque mi avete fatto crescere, supportato, e di devo dire un grazie immenso.
Spero vi sia piaciuto e che lo abbiate apprezzato.
Ci si vede a settimana prossima, vi amo.
Fede

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Capitolo 27
*** Epilogo ***


EPILOGO
 
“Ed ecco come andò a finire la nostra storia” concludo il racconto.
I miei nipotini sono stati attenti durante tutta la narrazione, per questo meritano una caramella.
“Ce lo racconti ancora, nonna?” chiede Tommy.
“Si, zia, vogliamo sapere come va avanti” implora Gwen, la nipote di Mar.
Io e lei sorridiamo ricordando i vecchi tempi; nonostante il passare degli anni, la nostra amicizia non è cambiata, si è solo consolidata. Guardiamo i nostri rispettivi mariti, che annuiscono alla proposta dei piccoli.
“Nonna Fede e nonno Nick si sono sposati e dopo qualche mese hanno annunciato l’arrivo di mamma Sophia. Erano molto felici quando è nata. Mamma Sophia è cresciuta e ha conosciuto papà Josh, anche loro si sono sposati e hanno fatto due splendidi bambini” dico, accarezzando Tommy e Helen.
“E la storia della nonna Mar?” La mia amica prende in braccio il piccolo Leonard.
“Con nonna Mar e nonno Joe ci sono state un po’ di complicazioni, lui era molto testardo”
“Tesoro, non dire queste cose ai bambini, che poi ci credono” mormora, tirato in causa. Mi viene da ridere, pensando a come era prima: i suoi capelli piastrati hanno fatto spazio ad una testa con qualche pelo bianco, la pancia è un pochino aumentata e il volto è contornato da rughe, ma l’umorismo è sempre lo stesso.
“Dicevo” continua la mia amica “I nonni si sono sposati qualche anno dopo gli zii, perché bisticciavano spesso. Sapevano comunque che si sarebbero amati per il resto della loro vita, e avevano ragione. Hanno avuto una bambina, mamma Sam; lei, a sua volta, sposando papà Paul, ha messo al mondo due teneri bambini”
“Voglio anch’io una storia bella come quella di zia Fede” esclama Gwen.
“Piccoli, dovete meritarvelo” Nick si alza e prende i nostri nipotini per mano “Ora a letto, il tempo è scaduto e i nonni devono parlare”
Accompagna i bambini a dormire e ritorna, sedendosi accanto a me. Nonostante la vecchiaia, il nostro amore è sempre forte e mai cambierà; capelli bianchi, rughe, ma tanto affetto rimangono in noi. E mi va bene così.
“Fede, mi sono dimenticato di avvisarti che ho dato al nostro vicino Michael alcuni tuoi spartiti; sai, dato che vorrebbe diventare un cantante professionista come lo sei tu, ho pensato che sarebbero calzati a pennello” mi informa mio marito.
“Non ti preoccupare, non c’è nessun problema”
Eh già, dopo quella crociera ho fatto molta carriera: sono arrivata tra i primi cantanti più in voga di quel momento, partecipando ad interviste e trasmissioni televisive; Mar è stata proprio un’ottima manager, e i due fratelli Jonas dei meravigliosi fan.
Ora che è tutto finito, per la mia vecchiaia, posso ammettere che devo ringraziare non solo la mia amica, Nick e Joe per questa fantastica vita, ma anche Leo, Tom, Sophie e Samantha; senza di loro, non so se sarebbe tutto come ora.
 
 
 
 
 
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Eccomi qua con l’ultimo capitolo di questa fan fiction.
Beh, che dire, sono molto fiera di me, ho completato la mia prima storia, quella che mi ha fatto iniziare tutto. I primi capitoli sono davvero semplici e infantili, ma poi si notano i miei progressi, le mie crescite stilistiche (?).
Ringrazio le ragazze che hanno scritto quelle fan fiction che mi hanno fatto appassionare alla scrittura, anche se non leggono questa.
Ringrazio tutte voi, anche se poche, per aver continuato a leggere, per avermi incitata fino all’ultimo, per aver creduto in me.
In particolare, ringrazio Biohazard_, Gaya1507, carlottaxmalik, Christi, DalilaLove e Leonetta_love che hanno messo la storia nelle seguite/ricordate/preferite. Anche se non state più leggendo la ff, vi devo un immenso grazie.
Vi amo tutte,
Fede
 

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