Una nuova storia d'amore di andra (/viewuser.php?uid=5529)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tsuzuki ***
Capitolo 2: *** E se Tatsumi... ***
Capitolo 3: *** La missione si conclude ma poi... ***
Capitolo 4: *** Conseguenza di un errore ***
Capitolo 5: *** Rivelazioni dell'anima ***
Capitolo 6: *** Salvataggio! ***
Capitolo 7: *** Lieto fine ***
Capitolo 1 *** Tsuzuki ***
Tsuzuki
Ormai Tsuzuki era al limite della sopportazione, erano tre giorni che
aveva lasciato Hisoka e questo in quei pochi giorni si era chiuso in se
stesso senza che nessuno potesse avvicinarsi.
La ragione di questo avvenimento era un segretario che tutti
all'Enma-cho conoscevano bene, o per meglio dire tutti che stimavano e
temevano...Tatsumi.
Asato dopo un anno che stava con il suo patner non aveva più
potuto fingere di non amare l'ex compagno di lavoro ma solo lui era
conoscenza di ciò perchè a Hisoka e al resto del mondo
aveva dichiarato soltanto di non amare più l'empate e ora si
sentiva in colpa per il dolore che gli aveva inferto.
Anche quella mattina suonò la sveglia e con molta meno allegria
del solito il ragazzo dagli occhi di ametista si alzo dal letto per
dirigersi in bagno, poi a fare colazione e per concludere al lavoro.
Arrivato in ufficio si dedicò con insolito impegno alle carte
che doveva compilare guardando di sfuggita una volta Hisoka che gli era
seduto davanti con espressione indifferente e fredda, una volta il
segretario che andava avanti e indietro per le scrivenie.
Quando ebbe finito di compilare le carte si diresse da Konoe, senza
neanche bussare entrò nel suo ufficio e si chiuse alle spalle la
porta
-Tsuzuki possibile che non bussi ma..-
Quando il capo vide la sua espressione non finì la frase e gli
fece segno di accomodarsi, cosa che lui non fece iniziando invece a
parlare con voce seria e triste
-Scusi se la disturbo ma...ma...volevo chiederle se era possibile
mandarmi in missione con qualcuno che non sia il mio collega abituale,
penso che abbia bisogno di qualche giorno di riposo-
Faceva ancora fatica a parlare del suo ex-ragazzo in quei termini.
-Ma Asato! Non posso lasciare altri scoperti perchè non riuscite
a parlarvi senza che uno urli e l'altro si deprima. Scusa la
sincerità ma bisogna risolvere la situazione-
-Mi dispiace capo, ma non posso cedere, dobbiamo stare lontano per un
po' e forse quando tornerò si saranno calmate le acque. Mi va
bene chiunque-
Konoe si fece pensieroso per un po' lasciando lo shinigami in attesa, poi con un sospiro riprese a parlare
-Va bene, ma solo stavolta. Andrai in missione con Tatsumi, la missione
non dovrebbe richiedere più di qualche giorno è un caso
semplice, una ragazza è morta due giorni fa ma la sua anima
è ancora legata al luogo della morte-
Detto questo lo congedò per poi chiamare il segretario spiegandogli la situazione.
I due partirono il giorno stesso per il paesino in cui era avvenuto il
fatto, ma ora Tsuzuki era ancora più teso; avrebbe passato tre
giorni fianco a fianco con la persona che amava.
Spero vi piaccia e che rispecchi almeno un minimo il carattere dei personaggi. Commentate in tanti!!
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Capitolo 2 *** E se Tatsumi... ***
Tatsumi
Arrivarono all' albergo in cui avrebbero alloggiato che era ancora
mattina, ma per Asato ci fu già un imprevisto che lo
turbò.
Avrebbe dormito in una camera matrimoniale con il segretario, infatti
quando erano arrivati era rimasta solo quella camera ed essendo il
posto più economico che ci fosse nei paraggi quel taccagno di
Tatsumi aveva accettato lo stesso.
Perciò portarono in camera le poche cose che si erano portati e si avviarono subito a iniziare le indagini.
Arrivati a metà giornata non avevano scoperto nulla,non sembrava
neanche che ci fosse stato un morto, non un manifesto o una lapide
appena costruita; nessuno a quanto pareva sapeva nulla.
-Tatsumi cosa ne dici se andiamo a mangiare un boccone e poi proseguiamo le ricerche?-
L'altro annuì e si diresse al ristorante poco più avanti
dove ordinò due porzioni della specialità della casa e
due budini per dolce
-Che ne pensi Tsuzuki? Non ti sembra strano che nessuno sappia nulla?-
-In effetti è sospetto ma stavo pensando che in questa regione i
villaggi sono molto distanti quindi potrebbe essere che la ragazza sia
morta qui ma che non fosse di questo paese...non credi?-
Il segretario ci pensò su un po' per poi annuire
-Hai ragione, può essere allora finiamo di mangiare e dirigiamoci al fiume dov'è annegata-
I due shinigami arrivarono al fiume un ora dopo e lo perlustrarono fino a che non notarono qualcosa.
-Hai visto anche tu ?-
Tsuzuki corse verso il punto in cui aveva notato qualcosa senza
aspettare che il collega rispondesse e si ritrovò davanti lo
spirito di una giovane ragazza sui 16 anni.
-Sei tu Yui?-
-Si...chi sei?-
-Sono uno shinigami, sono venuto a condurti nel mondo dei morti-
In quel momentò arrivò anche Tatsumi alle sue spalle
- Questa è la ragazza che cercavamo...forza portiamola all'Enma-cho-
Si avvicinò allo spirito e gli porse la mano, questa la prese e
fece per seguirla ma all'ultimo momento prese le sembianza di un demone
-Siete degli sciocchi, non vi sembrava strano che lasciassi che una mia preda se ne andasse?-
Rise malignamente, poi scattò in avanti ferendo Tatsumi e
scappando nel bosco sulla riva opposta a quella da cui erano arrivati
loro due. Asato corse verso il compagno pieno di paura
-Stai bene? Avanti dì qualcosa?-
Il biondo sorrise nel tentativo di rassicurare il compagno
-Qualche ora e sarò guarito-
A queste parole il moro se lo mise in spalla e lo riportò
all'albergo dove alloggiavano e lo depose sul letto notando solo allora
che aveva perso i sensi.
-Ti prego, riprenditi presto. Non so stare senza di te-
Depose il capo sulla spalla del compagno piangendo
-Ti amo Tatsumi, ma tu non lo saprai mai-
Nel frattempo lo shinigami ferito si era ripreso e aveva sentito quelle
parole, così accarezzò i capelli del patner così
che si accorgesse che era sveglio.
-Da quanto sei sveglio?-
Tsuzuki era nel panico, se l'avesse sentito e l'avesse respinto non ce
l'avrebbe fatta a rimanere uno shinigami sapendo di non essere
voluto da ben due persone, preferiva andare all'inferno.
-Abbastanza da sapere che mi ami-
L'altro sbarrò gli occhi scovolto, ma poi il volto si rilassò e chiuse gli occhi dolcemente.
Tatsumi lo stava baciando.
Per il terzo capitolo penso si dovrà aspettare ma non è detto. Commentate!
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Capitolo 3 *** La missione si conclude ma poi... ***
La fine della missione
Dopo il bacio avvenuto tra i due colleghi, la giornata era
trascorsa tranquilla e senza ulteriori indagini; infatti i due avevano
preferito rimanere nella camera dell'albergo a riposare anche
perchè Asato dopo essersi ripreso dallo shock aveva ordinato al
temibile segretario di non muoversi dal letto se non era strettamente
necessario perciò trascorsero la serata a chiacchierare.
Il mattino seguente Tatsumi era di nuovo in piena forma pronto a
cercare il demone e a concludere la missione ma Tsuzuki non era affatto
conconrde.
-Sei proprio convinto di voler venire? Insomma posso andare da solo, ho
la protezione degli shiki. Dovresti rimanere qui a riposare ancora un
po'-
Nell'esprimere la sua opinione i suoi occhi avevano tradito tutta la
preoccupazione per il collega che era già stato ferito una
volta, ma quest'ultimo non era intenzionato a venir meno al proprio
lavoro anzi voleva riscattarsi dall'umiliazione che gli aveva inferto
quel demone di basso rango.
-Non pensarci neanche! Io intendo venire, sono guarito perfettamente e
sono in grado di eseguire il nostro compito. Pensi che perchè mi
ha ferito una volta io non sia in grado di difendermi? Pensi che io sia
così debole?-
Nel rispondere Tatsumi ci aveva anche messo tutta l'irritazione che
provava non pensando di poter ferire i sentimenti di Asato, che era
sempre stato molto sensibile alle emozioni degli altri nonostante
spesso le fraintendesse.
-Scusa...io...io...non volevo dire quello, solo che...-
-Solo che?-
-Sei stato ferito perchè non ero attento e non sono riuscito a
coprirti le spalle come avrei dovuto! Sono del tutto inutile e lo so,
per questo vorrei rimediare andando da solo-
Il biondo scosse la testo dolcemente, e gli accarezzò una
guancia per poi sollevargli il viso così da guardarlo in quegli
occhi color dell'ametista che tanto adorava
-Ascoltami bene, non è colpa tua tutto ciò che avviene e
non puoi sentirti sempre in colpa quello che accade. Pensavo l'avessi
capito in questi anni di lavoro-
Sorrise dolce al moro per poi abbracciarlo
-Capito? Non è stata colpa tua ma mia, sono io a essermi distratto stupidamente.
L'altro annuì con poca convinzione per poi sorridergli allegro avviandosi alla porta.
-Va bene! Allora andiamo a svolgere il nostro dovere!-
Rimase un attimo in silenzio guardando il segretario con sguardo da cucciolo
-Però prima facciamo colazione? Dai! Dai! Solo una fatta di torta alla pasticceria qui vicino!-
Tatsumi scosse nuovamente la testa ma questa volta rassegnato, era
inutile Asato non sarebbe mai cambiato da quel punto di vista, ma gli
piaceva anche per quel suo lato caratteriale, quel suo essere dolce e
allegro in qualunque momento.
I due quindi fecero colazione alla pasticceria e in seguito si
diressero al fiume; quando arrivarono lo perlustrarono come il giorno
precedente ma questa volta non trovarono nulla quindi si inoltrarono
nella boscaglia sulla riva occidentale del fiume, dove era scappato il
giorno precedente il demone che si era impossessato dello spirito della
ragazza. Girarono per diverse ore senza trovare nulla perciò
decisero di tornare al fiume più precisamente nel punto del
suicidio della ragazza.
-Tatsumi cosa ne dici se provo a evocare lo spirito della ragazza? Con
lei arrivera anche il demone così potremo eliminarlo riportando
tutto alla normalità...e così il capo Konoe non
potrà dire che sono un lavativo-
Lo shinigami detto ciò iniziò il rito per evocare l'anima
facendo segno al collega di tenersi pronto quando avesse finito. In
effetti il rito funzionò e comparve lo spirito Yui e questa
volta erano certi che fosse quello vero.
-Aiuto! Voi chi siete? Dov'è quel mostro? Ho paura! Aiuto!-
Lo spirito della ragazza era sconvolto e inquieto, così Tsuzuki
preso da compassione si avvicinò lentamente tentando di
tranquillizarla.
-Stai tranquilla siamo qui per salvarti però ora vieni qui vicino a me, quel demone starà di sicuro per arrivare-
Fece giusto in tempo a finire la frase che esso apparve più furente che mai
-Voi! Cani del re Enma ridatemi la ragazza! Subito! Prima che vi uccida!-
-Ne sei convinto? Ora vedremo se riuscirai a ucciderci tanto
facilmente...Asato stai indietro e proteggila, me ne voglio occupare
personalmente-
Tatsumi si concentrò preparandosi a usare la tecnica del
controllo dell'ombra, era molto che non combatteva ma non poteva
perdere, ne andava del suo orgoglio ma soprattutto non voleva mostrarsi
debole di fronte a Tsuzuki.
Il combattimento non durò molto sia perchè il demone non
era particolarmente forte sia perchè Tatsumi non ebbe un minimo
di esitazione nel colpire ed eliminare il nemico, fatto ciò si
diresse verso gli altri due tranquillo.
-Bene ora possiamo andare no?- si rivolse alla ragazza- Sarai giudicata
dal tribunale delle anime per poi essere mandata alla tua destinazione
ultima-
Detto ciò prese per mano Yui e sparì insieme a lei
seguito a ruota da compagno, ma nella sua mente si formò un
pensiero che lo colpì al cuore come una lama; quando sarebbero
tornati in ufficio tutto sarebbe dovuto tornare come prima, in rispetto
ai sentimenti di Hisoka ma non era certo che Tsuzuki e il suo fragile
equilibrio mentale avrebbero retto al dolore di non poterlo più
amare o a sua volta di essere amato.
Questo però lo avrebbe scoperto solo a tempo debito.
Ringrazio yua che ha commentato e le chiedo scusa per la brevità
di questo ennesimo capitolo, ma non avendo una trama prefissata
preferisco non precludermi nessuna svolta narrativa. Spero appreziate
anche questo capitolo e soprattutto commentate!
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Capitolo 4 *** Conseguenza di un errore ***
Incontro
Nei giorni seguenti Asato notò che il comportamento di
Seichiro era ritornato quello freddo e distaccato di sempre, in
realtà prima di mettersi con Hisoka c'era stato un periodo in
cui il segretario era stato più gentile e sensibile ma
ciò era cessato appena si era sparsa la voce del suo
fidanzamento.
Tatsumi gli aveva fatto le cogratulazioni ma da quel momento era stato
freddo e distaccato quasi non lo conoscesse da tutti quegli anni ma poi
c'era stato quel bacio e quei due giorni di pura dolcezza per infine
tornare a quella crudele indifferenza.
Tsuzuki dopo una settimana di quella situazione non ce la faceva
più e decise che doveva fare qualcosa, doveva capire
perchè lo shinigami si comportasse in quel modo con lui; ci
doveva essere un motivo, doveva esserci per forza.
Così un giorno aspettò che Tatsumi finisse di lavorare per parlagli a quattrocchi.
-Ehi! Aspetta Tatsumi! Ti devo parlare-
-Se è per avere le ferie pagate scordatelo, devi ancora saldare tutti i tuoi debiti con l'ufficio-
-No! Non è per quello, non me ne frega nulla delle ferie! Volevo parlati di noi due, di quello che è successo-
Lo sguardo del segretario rimase scostante e freddo
-Non credo ci sia molto da dire...non credi Tsuzuki?-
-Si invece! Da quando siamo tornati mi tratti come un estraneo se non
peggio, come se quel bacio non ci fosse stato o per meglio dire non
avesse avuto alcuna importanza!-
Asato era ormai quasi alle lacrime e per Seichiro quella vista fu come
una fitta al cuore, avrebbe voluto abbracciarlo, proteggerlo, dirgli
che non era affatto così e che anzi lui lo amava da moltissimo
tempo anche se non glielo aveva mai confassato prima, ma era
consapevole che non poteva farlo perchè rischiava di non
riuscire nuovamente a proteggerlo e quindi di farlo soffrire;
perciò pronunciò la frase che sapeva avrebbe fatto
soffrire Tsuzuki ma che a suo parere l'avrebbe protetto.
-Infatti ciò ripensato ed ho concluso che sia meglio per tutti
dimenticare ciò che è avvenuto durante la missione,
ammetto che è stata colpa mia. Mi spiace è stato solo uno
stupido errore-
A queste parole il ragazzo dagli occhi di ametista rimase un attimo
interdetto per poi sparire a rifugiarsi nel mondo reale lasciando
così solo Tatsumi che in preda al senso di colpa era indeciso se
seguirlo o no, decidendo alla fine di tornare a casa e lasciare ad
Asato il tempo di calmarsi.
Tsuzuki passò metà della notte nei vari locali di Tokyo a
ubriacarsi nel tentativo di dimenticare le parole che gli aveva detto
la persona che amava, ma nella sua testa lo sentiva di continuo, in
particolare ricordava la parte in cui Tatsumi diceva che era stato solo
un errore.
Lui era stato solo un errore, era naturale, una persona inteligente,
bella, con ottime possibilità di far carriera non si sarebbe mai
messo con un essere inutile, anzi con un mostro assassino,
perchè lui alla fine era quello, sapeva che tutti pensavano
quello di lui, che non era altro che uno sbaglio.
Aveva più volte perso il controllo rischiando di uccidere tutte
le persone a cui teneva, oppure le aveva fatte soffrire per la sua
debolezza, insomma tutto ciò che aveva fatto sia da vivo che da
morto confermava il fatto che era del tutto inutile anzi dannoso.
Asato continuò a tormentarsi con quei pensieri inghiottendo uno
dopo l'altro super alcolici, verso le tre del mattino venne buttato
fuori dall'ennesimo locale quindi striscio fino a un vicolo buio
lì vicino, si lasciò cadere a terra cominciando a
piangere a dirotto finchè non sentì dei passi avvicinarsi
a lui, conosceva quel passo cadanzato e per un attimo pensò
fosse quello del suo amato Seichiro ma si rese conto che non era
così.
Quando sentì che la persona si era fermata davanti a lui
tirò su il capo e all'iniziò non riuscì a mettere
bene a fuoco a causa dell'alcol e del piangere quindi intravide solo un
impermeabile bianco poi poco per volta iniziò a distinguere i
tratti del volto, fino a riconoscere Muraki.
Tentò di tirarsi indietro terrorizzato ma essendo contro un muro
non si mosse minimamente e vide il dottore accovacciarsi di fronte, lui
sporgendosi leggermente.
-Cosa c'è signor Tsuzuki? Ha paura di me? Prova un tale terrore da piangere come un bambino?-
Sul volto dell'uomo c'era il solito ghigno sadico e malvagio quasi godesse a vederlo così.
-N..no! Assolutamente, tu non mi fai paura..-
-Ma allora perchè piange? Lo sa che mi può dire tutto-
Non sapeva perchè ma Asato sentì che smetteva di tremare e la paura diminuiva.
-Perchè dovrei fidarmi di lei? Ha ucciso Hisoka e molte altre persone! Ha tentato di uccire anche me!-
-In realtà l'ho fatto per paura, devi sapere che io ti amo-
Era una menzogna e sia Muraki che Tsuzuki la sapevano, d'altra parte il
dottore aveva giocato d'astuzia sapendo che i punti deboli dello
shinigami era il senso di colpa e la solitudine e quest'ultimo
sconvolto com'era aveva bisogno di aggrapparsi a qualcuno, fosse anche
un pazzo omicida come la persona che gli stava davanti ma nonostante
questo una parte di lui era diffidente.
-Menti! Tu non sai cos'è l'amore tu non mi puoi amare!-
Purtroppo per Asato uno dei punti di forza di Muraki erano sempre state
le parole; infatti era sempre riuscito a convincere le persone a fare
quello che voleva.
-Perchè non posso amarla? Forse perchè sono un mostro
assassino? Ma anche lei lo è, anche lei ha mietuto moltissime
vittime eppure lei ama, mi sbaglio? Perciò perchè io non
potrei amare? Infondo come le ho già detto...siamo uguali-
Asato nell'ascoltare quelle parole rimase distrutto ed estasiato allo
stesso tempo, lui era un mostro e perciò odiato da tutti ma
poteva essere amato! Si poteva essere amato da un altro mostro, forse
era quella la punizione infertagli da qualcuno di superiore, forse
poteva essere amato solo da qualcuno come lui cioè qualcuno che
viveva nella tenebre.
Tsuzuki non fece nulla per fermare Muraki quando questo si
avvicinò per baciarlo anzi rimase rilassato assecondando i suoi
movimenti, eppure i suoi occhi piangevano.
Quando il dottore ebbe finito di baciarlo lo vide piangere e sorrise
avvicinandosi nuovamente, ma questa volta per infilargli qualcosa nella
tasca dell'impermeabile nero.
-Questo è il mio indirizzo e la chiave del cancello, se vorrai
qualcuno cheti ami vieni lì...ti accoglierò volentieri-
Detto questo il vampiro se ne andò lasciando Tsuzuki da solo in
quel vicolo ancora sconvolto per gli eventi della giornata.
Chiedo scusa alle fan di Tsuzuki! Perdono!*occhi da cucciolo*
Ringrazio nuovamente chi ha commentato e avverto chi sta leggendo la
storia che potrei doverla cancellare e rimetterla perchè i
capitoli successi potrebbero essere violenti e perciò il rating
che ho messo non è adatto, scusate!
Spero di aver accontentato yua con questo capitolo un po' più lungo.
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Capitolo 5 *** Rivelazioni dell'anima ***
Rivelazioni
L'indomani, in ufficio Tsuzuki rimase strano tutto il tempo, aveva il
volto assorto nei suoi pensieri che dall'espressione non erano
particolarmente belli, rispondeva secco e in malo modo a tutti e non
aveva mangiato nulla tutto il giorno.
Il moro difatti stava ripensando alla sera precedende a all'incontro
con il suo nemico di sempre che sarebbe potuto diventare invece il suo
amante o addirittura la persona che amava o che si sarebbe costretto ad
amare più provabilmente, nella sua mente era convinto che era
per questo che aveva lasciato Hisoka, proprio perchè sapeva di
non meritarlo, di non essere alla sua altezza come essere umano.
Intanto Hisoka che aveva la scrivania vicino ad Asato, quel giorno non
riusciva a escludere i semtimente dell'altro dalla sua mente, ma
soprattutto dal suo cuore e per quanto non volesse ammetterlo
ciò che sentiva e avvertiva gli faceva paura, così
nonostante non fosse nè giusto nè leale nei confronti del
patner indagò più a fondo su ciò che sentiva.
All'inizio la ricerca non fu facile perchè la mente di Tsuzuki
sembrava chiusa ermeticamente a tutti, ma non si arrese e alla fine
trovò uno spiraglio da cui poteva accedere ai suoi pensieri e
sentimenti, ciò che trovò lo lasciò sconcertato.
Prima vide alcune delle immagini della misione svolta da Tatsumi e
Asato, sentì l'amore di quest'ultimo per il collega e vide anche
il bacio, poi venne catapultato nell'ufficio dove lavoravano e
sentì lo sconforto e il dolore che il patner sentiva nel vedere
che le due persone che amava di più lo ignoravano o lo odiavano,
infine sentì ciò che aveva ridotto così il
ragazzo, quel riufiuto da parte di Seichiro mediante quella che sapeva
essere una menzogna.
Pensava di aver concluso la sua indagine ma venne travolto da un ondata
di dolore e disgusto, quindi si fece forza e continuò la sua
ricerca e fu così che scoprì l'oscena scelta fatta da
Tsuzuki.
Gli si parò davanti l'immagine di Asato che veniva baciato da
Muraki, in quel momento sentì il senso di colpa che
provava e il disgusto per ciò che era convinto di essere
mischiati alla felicità di poter essere amato seppur da un
mostro e alla convizione di non potersi meritare nient'altro.
A Hisoka venna in mente solo una cosa: Tsuzuki era in pericolo perchè Muraki lo stava ingannando.
Ma non potè riferirlo al collega perchè tutta le energie consumate fecero si che il ragazzino svenisse.
Quando l'empate si svegliò si rese conto di essere disteso in un
letto ma non sapeva come ci era arrivato, rimase un attimo disteso per
poi ricordarsi ciò che aveva visto; si tirò su di colpo
sentendo la testa girare ma per pura forza di volontà
riuscì a mettersi seduto e ad aprire gli occhi, vide seduto
accanto a lui Tatsumi e ci rimase male ma poi decise che non era tempo
per sciocchezze simili
-Dov'è Tsuzuki?-
Il suo tono esprimeva tutta l'urgenza della situazione ma Seichiro non ci fece casa e rispose con calma
-Se ne è appena andato,non so dove andasse, non ho l'abitudine
di chiedere alla persone cosa fanno una volta usciti dall'uffico-
-Lui è in pericolo! Devi salvarlo!-
Il segretario lo obbligò a sdraiarsi, scuotendo la testa.
-Sei svenuto e devi aver fatto un brutto sogno, sono certo che Tsuzuki sta bene-
-Ti sbagli! Sta andando da Muraki!-
Seichiro rimase un attimo stordito dall'affermazione che faceva il
ragazzino, che voleva dire sta andando da Muraki? Non aveva senso, di
sicuro non si sentiva ancora bene.
-Perchè mai dovrebbe andare da quel pazzo? Non ha senso ciò che dici-
La voce era pacata, ma nascondeva preoccupazione, qualcosa gli diceva che era possibile.
-L'ha incontrato ieri notte dopo che ti l'hai rifiutato! Muraki ha
approfittato della sua debolezza per convincerlo che lo ama e che si
può fidare di lui e Asato ci ha creduto perchè sta
soffredo in modo incredibile per la vostra separazione-
Il segretario rimase inebetito, non voleva credere alla proprie
orecchie, come era possibile che Tsuzuki ci credesse veramente a
ciò che gli aveva detto Muraki, ma poi pensò al terrore
che il moro aveva sempre avuto della solitudine senza contare quella
predisposizione innata a deprimersi e autocommiserarsi.
-Ma tu come fai a sapere tutto questo Hisoka?-
L'empate gli raccontò ciò che aveva visto oggi prima di
svenire sapendo che l'altro gli avrebbe creduto essedo a conoscenza dei
suoi poteri e comunque doveva convincerlo per forza, Tatsumi era
l'unico che poteva salvarlo.
-Scusami Hisoka, so che...-
Hisoka non gli lasciò finire la frase
-So che ami Asato da molto tempo e so che la cosa è reciproca,
non preoccuparti per me ormai mi interessa che lui stia bene...e se non
vai a salvarlo non lo starà affatto-
Seichiro non se lo fece ripetere, si alzò diretto al mondo reale.
Come richiesto non alzerò il raiting della storia , spero che vi
piaccia comunque e che lo stile non stia cambiando rispetto all'inizio.
Accetto anche critiche, quindi commentate e date consigli.
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Capitolo 6 *** Salvataggio! ***
j
Tatsumi era arrivato all'indirizzo che Hisoka aveva scorto
nella mente del compagno ma quella che si trovò davanti non era proprio quello
che si era aspettato, davanti a lui non c'era un magazzino al cui interno c'era
un laboratorio come nel loro ultimo incontro ma c'era una villa in splendido
stile misto.
La casa era totalmente bianca, tutto la facciata che dava
sulla strada era contornata da splendide colone in stile corinzio, le finestre
erano strutturate in maniera diversa a ogni piano ma tutte erano fatte con
vetri colorati che rappresentavano splendidi angeli.
Sul subito lo shinigami pensò che il ragazzino avesse visto
male, quella sembrava più la casa di un miliardario magnate occidentale più che
quella di un medico pazzo ma decise di dare comunque un'occhiata, non aveva
nulla da perdere in fondo, quindi sotto forma di spirito attraversò prima il
cancello e poi la porta della casa; si ritrovò in un enorme atrio con arazzi
pregiati lungo tutta la parete e una scala in marmo che portava al piano superiore,
si avviò lungo corridoio ma dal piano di sopra sentì una voce singhiozzante
dire di no a qualcuno perciò tornò indietro e iniziò a salire.
Era ormai arrivato a metà delle scalinata quando sentì un
gemito di dolore seguito da un singhiozzo, il suo udito riconobbe
immediatamente la voce...era quella di Tsuzuki.
Aumentò la sua aura spirituale così da avere un corpo e
corse nella direzione da cui arrivava il pianto e i rifiuti, alla fine arrivò
davanti a una porta in ebano e senza pensarci due volte la aprì ma non era
preparato a ciò che vide.
Asato era disteso su un letto matrimoniale a baldacchino
completamente nudo ,coperto di tagli, con le mani legate alla sbarre dietro il
letto e su di lui stava Muraki con un coltello in mano e che indossava solo i
pantaloni mentre la camicia stava adagiata sulla sedia con i vestiti dello
shinigami moro, quest'ultimo nonostante le ferite non tentava in alcun modo di
ribellarsi stando invece immobile a subire.
-Tsuzuki! Maledetto che gli hai fatto! Io ti ammazzo!-
Solo allora i due uomini si accorsero di non essere soli, il
dottore baciò lo shinigami legato per poi sedersi sul letto rivolto al biondo
mentre il ragazzo dagli occhi di ametista dopo aver ricevuto il bacio girò il
capo dalla parte opposta a dove stava il compagno.
-Signor segretario dell'Enma-cho quale onore averla qui...se
vuole unirsi a noi ne saremo felici di accoglierla, non è vero Tsuzuki?-
-Sono qui per salvare Asato! Lascialo subito andare!-
Muraki inclinò di lato la testa, fingendo un espressione
interrogativa, ma sulle sue labbra rimaneva disegnato un sorrisino sadico quasi
a sbeffeggiare chi aveva di fronte.
-Salvarlo? Non capisco? Asato è venuto qui di sua spontanea
volontà..Vero?-il ragazzo annuì timidamente- Quindi non capisco perchè mi debba
prendere le sue minacce?-
Seichiro sentì una stretta al cuore, tutto questo era tutta
causa sua e delle sue paure, non c'erano giustificazioni, conosceva Asato e
sapeva che si sarebbe sentito abbandonato e che avrebbe potuto fare idiozie ma
aveva preferito nascondere la testa sotto la sabbia e negare tutto allontanandolo
da sè con la scusa che non era giusto nei confronti di Hisoka, ma ora doveva
rimediare, doveva portare via da lì il suo Tsuzuki.
-Tsuzuki ascoltami ti prego!-la sua voce era dolce e
trasmetteva tutte le sue emozioni- Lo so, sono stato stupido...un vera idiota a
dirti che quel bacio era stato uno sbaglio, non lo penso! Te lo giuro- Asato si
voltò verso l'altro shinigami in lacrime- Io avevo paura di ferirti, di non
saperti proteggere e ti ho allontanato ma ho solo fatto peggio e ora me ne
rendo conto...ti prego torna da me...io...io...ti amo!-
Muraki si mise a ridere dopo aver ascoltato tutto questo
-Come sei dolce segretario- la voce si fece improvvisamente
dura- Ma ora lui è mio! Non ti vuole più! non è vero?-
Questa volta però il dottore rimase un attimo sorpreso per
ciò che sentì pronunciare da quella che credeva essere ormai la sua nuova
bambola
-Lasciami, lasciami andare...io voglio andarmene-
La voce non era forte ma ere decisa ma Muraki non era
affatto d’accorto e scattò verso Tsuzuki con il coltello in mano
-Se non sarai mio non sarai di nessun altro!-
Il coltello si posizionò sulla gola rimasto interdetto e
iniziò a lacerare la pelle ma Muraki fu scaraventato contro la parete e
imprigionato contro essa dallo spazio ombra di Tatsumi che intanto si era
proteso in avanti verso Asato per liberarlo dal letto, quando lo ebbe slegato e
aiutato a vestire scese dal letto dirigendosi verso il medico ancora
imprigionato
-Tu! Ora me la pagherai per ciò che gli hai fatto!-
Ritirò versò di sè l'ombra pronto a sferrare l'attacco
decisivo al medico ma questo alzo la testa a guardalo con ira
-Stai attento perchè ti ucciderò in futuro e mi riprenderò
Tsuzuki!-
Detto ciò sparì mentre l'ombra dello shinigami stava per
trafiggerlo al cuore.
Allora Tatsumi andò da Asato che stava seduto oltre la porta
e lo abbracciò, in quel momento sentì che tremava.
-Stai tranquillo è tutto finito, ora torniamo a casa-
Quindi Seichiro lo prese in braccio e si diresse all'uscita,
nella sua mente c'erano pochi essenziali pensieri: Tsuzuki era salvo e ora
avevano l'eternità davanti per amarsi.
Ed ecco il penultimo capitolo...mi viene da piangere! Nn pensavo che la
storia potesse essere tanto apprezzata e ringrazio tutti quelli che
hanno commentato fino adesso ciò che ho scritto e spero di non
deluderli nell'ultimo capitolo. Chi lo sa come la prenderanno gli altri?
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Capitolo 7 *** Lieto fine ***
Asato
Tutto l'Enma-cho era stato invitato al palazzo delle candele, ma
ciò che colpiva tutti era stata la scritta sull'invito..."Festa
di Fidanzamento".
Arrivarono tutti alle 21.00 come era stato scritto e all'inizio si
svolse tutto come al solito: Asato si strafogava, Tatsumi che tentava
di fregare qualcosa, tutti bevevano a volontà e Hisoka aveva il
mal di testa, eppure nell'aria c'era una sorta di nervosismo.
Dopo un'ora il signor conte attirò l'attenzione degli ospiti.
-Come sapete vi ho riuniti qui per festeggiare un fidanzamento...-
La tensione aumentò all'improvviso.
-Sfortunatamente non sono io il fortunato ma bensì un vostro
collega che mi ha gentilmente chiesto di prestargli la villa per
l'occasione-
Tutti si guardarono intorno senza capire, chi mai poteva essere?
Nessuno si era mai fidanzato ufficialmente!
Tatsumi si avvicinò al conte, si schiarì la voce per poi cominciare il discorso.
-Colleghi e amici...-non sapeva che dire e continuava a stropicciarsi
le mani-vedete voglio annunciarvi che io e Tsuzuki abbiamo deciso di
fidanzarci-
Disse tutto in un fiato dopo aver chiuso gli occhi, quando li
riaprì tutti gli facevano gli auguri e il suo adorato ragazzo
con gli occhi color dell'ametista gli teneva la mano.
La serata trascorse traquilla nonostante la depressione del conte e la sbronza di Asato.
Il giorno dopo Seichiro decise di risolvere l'ultimo problema che lo affliggeva...Hisoka.
Raggiunse il ragazzo nel suo ufficio, chiuse la porta e lo guardò negli occhi.
-Cosa ne pensi?-
-Vi amate...quindi auguri-
Il più vecchio guardò lo shinigami che aveva difronte con tristezza.
-E tu?-
-Cambio sezione domani-
Hisoka se ne andò prima che l'altro potesse dire qualcosa;
Tatsumi non potè che rimanere a guardare la scrivania vuota e
sentirsi in colpa, ma poi capì che contava solo una cosa...la
felicità di Asato.
Inseguì il ragazzo, quando lo raggiunse lo superò fermandosi davanti a lui.
-Buona fortuna-
-Anche a voi-
Scusate il finale orrido ma non sapevo come finirla! Mi scuso anche per il ritardo! Ringrazio chi ha commentato, alla prossima.
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