Lessons of clarinet di ClarinetPeach (/viewuser.php?uid=586359)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Prima lezione di musica ***
Capitolo 2: *** Lesson 1 ***
Capitolo 1 *** Prologo: Prima lezione di musica ***
prologo
Era una bellissima giornata nel Regno dei Funghi. Il cielo era di un
rassicurante color turchese che veniva ravvivato da allegre nuvole
bianche che parevano fatte di zucchero filato.
Ma nonostante esse, il sole illuminava il paesaggio, donando ai non
pochi visitatori di Fungopoli, una sensazione di gioia e di allegria.
E intanto era finita un'altra giornata di scuola, per Bowser, che
aspettava le sue guardie seduto sui rossi gradini del grande edificio
guardando i suoi amici che correvano verso chissà dove con
un'espressione radiosa che sembrava rispecchiare il tema di quella
bellissima giornata.
Quando due Goomba vestiti di nero arrivarono, Bowser si alzò in
piedi con un'espressione malinconica, in contrasto con tutto ciò
che accadeva in quel momento. Non voleva che due sconosciuti lo
scortassero intorno a sè! Il suo desiderio era quello di correre
gioiosamente come i suoi compagni di classe, senza regole da dover
seguire, senza essere il principe dei Koopa. Il ragazzo, infatti era il
futuro sovrano di un popolo che non voleva nemmeno governare, che in
quei giorni era guidato dal suo patrigno, l'autoritario Morton II.
Ma si sa, dietro a ogni cosa negativa c'è sempre un
lato positivo. E quello del ritorno da scuola di Bowser era il fatto di
passare vicino a una scuola di musica.
Nonostante la facciata fosse da rimordenare, da ormai due anni, Bowser
si fermava davanti a essa per ascoltare le bellissime note, allegre e
spensierate, come i suoi amici.Ogni giorno, uno strumento diverso. Nel
tempo il principe seppe riconoscere ogni timbro al solo ascolto, seppur
ignorando il nome dello strumento che stava suonando, e anche se
suonava un'orchestra, riusciva a distinguere tutte le parti, anche
quelle più secondarie.
Quel giorno eseguivano il "Bolero" di Maurice Ravel. Sebbene i due temi
si ripetevano quasi alternatamente, ogni volta che si riascoltava,
veniva fuori un nuovo particolare, che avrebbe contribuito a rendere
più magico il brano.
Nel momento in cui Bowser cominciò a sentire la melodia prodotta
da uno strumento dal timbro caldo e rassicurante, il ragazzo si
commosse. Fin dalla prima volta che lo aveva sentito, quasi due anni
prima, lo aveva adorato. Il musicista eseguiva quel passaggio tortuoso
con una briosità e una gioia mai viste. E quando il pezzo
finì, il principe cominciò ad applaudire provocando
perplessità nei Goomba che lo accompagnavano.
"Cosa ci troverà d'interessante in un edificio vecchio e
rovinato?"si chiese uno di essi dall'aria per niente arguta e con una
sensibilità alla musica quasi nulla.
Bowser fece cenno alle due bodyguards di continuare a camminareverso il castello, a pochi metri di distanza.
Nell'edificio, il ragazzo continuò a riflettere alla musica che
aveva ascoltato davanti a quella scuola e allo strumento che lo
affascinava per quasi due anni. Non sapeva come era fatto, ne' il nome.
L'unica cosa di cui aveva informazione era il suo timbro, soffice e
brillante come le nuvole che osservava dalla finestra della sua camera.
A lui non sarebbe dispiaciuto imparare a suonarlo, e magari correndo
allegramente verso casa alla fine di ogni lezione, come i suoi amici
dopo la scuola.
Ma sapeva che al patrigno non sarebbe mai piaciuta l'idea. Lui voleva
un figlio forte e valoroso, come i suoi gloriosi antenati. Voleva un
soldato, non un musicista. Secondo lui un artista non sarebbe servito a
nulla per il castello.
Ma il suo desiderio era diventato talmente forte che in quello stesso
pomeriggio si sarebbe allontanato dal suo castello, a dispetto della
sua famiglia di guerrieri, in modo di non farsi vedere o sentire, e
quando aprì la porta, la chiuse immediatamente. Si
allontanò di corsa dalla sua casa e si diresse verso la scuola
di musica, di cui aveva visto solo la facciata rovinata e da cui aveva
ascoltato così tante melodie.
Ma quando mise la tozza zampa sulla soglia della porta, il suo cuore
cominciò a battere forte e il suo corpo robusto cominciò
a tremare come se si trovasse in una situazione difficoltosa. Ma
nonostante ciò camminò lungo lo stretto, ma curato
corridoio che lo conduceva verso la reception, occupata da una ragazza
alta e snella con un occhio coperto dai capelli talmente biondi che
sembravano bianchi. Indossava un lunghissimo vestito color acqua,
stretto dalla parte del seno e che doveva allargarsi fono alle gambe e
ai piedi coperti dal bancone.
"Benvenuto alla Scuola Privata di Musica di Relasmunde Toadstool" Salutò la giovane donna con un sorriso
"Salve" Contraccambiò Bowser
"Vedo che è la prima volta che entri qui. Hai già in
mente che strumento vuoi imparare? Offriamo una preparazione molto alta
su tutti gli strumenti più possibili e immaginabili, dal
pianoforte al flauto, dal violino al clarinetto, che insegno io,
passando anche per le percussioni come la batteria o la marimba. Hai
l'imbarazzo della scelta. Allora, qual è la tua decisione?"
spiegò minuziosamente la ragazza della reception
Bowser aggrottò la fronte e cominciò a pensare a quale
strumento avrebbe cominciato a imparare. Voleva apprendere quello che
aveva sentito per così tanto tempo, ma si vergognava di dire
alla donna che non conosceva lo strumento che gli interessava.
Intano stava arrivando una ragazza di media statura dai capelli biondi
dello stesso colore del sole e dagli occhi color del cielo sereno di
quella giornata. Indossava un vestito rosa e sul petto indossava un
medaglione dello stesso colore dei suoi occhi. La giovane salutò
allegramente la donna della reception:"Buongiorno Profesoressa
Rosalinda!"
"Ciao Peach. Prepara il tuo strumento e ripassa gli esercizi che ti ho
dato mentre mi occupo di questo visitatore" Spiegò Rosalinda
Poco dopo si cominciò a sentire una scala. Anche se era un
semplice esercizio, il suono era gradevole, caldo e armonioso come il
suono che Bowser aveva ascoltato per tanto tempo
Il Principe dei Koopa chiese curioso alla donna della reception:"Profesoressa! Quello è il suono di un clarinetto?"
La bionda rispose:"Certamente! Vuoi provare a suonarlo?"
Bowser rispose euforico:"Sì, la prego!"
Rosalinda rise e concluse:"Bene, ti faccio provare il clarino, ma se
non ti dovesse piacere, non preoccuparti. Questa prima lezione è
gratis e se non vuoi continuare, puoi anche non presentarti le prossime
volte, ma spero che quella di oggi sia un'esperienza interessante e
gradevole"
E la donna si alzò dal bancone e accompagnò Bowser nella
stanza in cui precedentemente entrò Peach, che si stava
esercitando. Quando la donna dal vestito color acqua aprì la
porta, la ragazza si fermò e si alzò in piedi.
"Sono arrivata" trillò l'insegnante.
"Lui sarà un mio futuro allievo e un tuo compagno... ehm... come ti chiami?" chiese Rosalinda mordendosi il labbro
"Io sono Bowser" rispose il principe
"Ciao Bowser! Io sono Peach. Speriamo di essere dei buoni compagni di
studio. E se avrai dei problemi, non esitare a chiamarmi!" si
presentò la ragazza vestita di rosa stringendo la mano al futuro
sovrano dei Koopa, che la osservava attentamente. Per i suoi gusti era
molto carina
"Peach! Smonta il clarinetto, che illustro a Bowser le sezioni di
questo magnifico strumento" ordinò Rosalinda all'allieva, che
ubbidì senza fare una piega. Lo strumento diventava sempre
più piccolo, che alla fine si ridusse in sei sezioni
apparentemente insignificanti..
L'insegnante prese un pezzo e lo fece toccare delicatamente a
Bowser:"Vedi, questo è il bocchino, la parte in cui appoggerai
la bocca durante le tue esecuzioni. E vedi quella fascia gialla che
c'è lì dietro? Quella è l'ancia. Vibrando, questa
linguetta, riesce a far suonare l'intero strumento!"
Bowser osservò l'ancia e la guardo incredulo. Per lui non era
possibile che da quel pezzo di canna si riuscissero a eseguire tutti
quei pezzi! Successivamente Peach e Rosalinda illustrarono a Bowser
ogni singolo segmento del clarinetto, dal barilotto alla campana
ricurva che stava in fondo. Alla fine della spiegazione, la ragazza
vestita di rosa rimontò lo strumento e l'insegnante chiese al
Principe:"Vuoi provare a suonare lo strumento?"
"Sì!"
Bowser prese lo strumento e lo mise in bocca imitando la posizione che
aveva Rosalinda: le labbra erano tenute in modo stretto, come se
dovessero dare un bacio e il pollice tenuto dal poggiadito. E
così il fiato che faceva uscire il Principe, pronunciò un
sol dal suono allegro e vivace, come se non fosse una nota musicale, ma
un ragazzino dal carattere frizzante.
Peach e Rosalinda guardarono il giovane sbalordite e la bionda
dall'occhio coperto riuscì stentamente a proferire parola:"Ma...
ma questo suono è degno di un professionista! E' chiaro,
brillante e stabile. Sicuro che questa sia la tua prima lezione di
musica?"
"Sì" affermò il ragazzo leggermente imbarazzato dai
complimenti della donna, che entusiasta, gli chiese di inserire
di nuovo l'aria nello strumento, cosa che Bowser fece ottenendo
lo stesso risultato di prima.
"Ma è incredibile! Hai un talento fuori dalla norma! Adesso
provami a fare un fa!"commentò Rosalinda mostrandogli la
diteggiatura. Il ragazzo eseguì l'ordine dell'insegnante, che
eccitata, gli spiegò a suonare le note fino al mi basso, la nota
più grave del clarinetto
"Ha eseguito benissimo anche le note più basse! Di norma, si
hanno molte difficoltà a emettere dei suoni così la prima
volta, è riuscito a suonarlo fluidamente." disse
Rosalinda a Peach, sempre più esterefatta dalle note di Bowser,
che mormorò ripetutamente che per lui fossero semplici.
E dopo poco tempo, la lezione finì. Il Principe salutò
Peach e Rosalinda ringraziandole della bellissima lezione e
tornò a casa di corsa, come aveva sempre sognato. Il tramonto,
intanto, rendeva magico il paesaggio, colorando tutto quanto di un
colore arancione.
Quando si fermò davanti al castello, aprì la porta,
ma un'ombra scura e minacciosa, che si avvicinava sempre più
diventando una figura rassicurante. Bowser, che prima pensò che
il padre lo avesse visto, tirò un sospiro di sollievo notando
che in realtà l'essere inquietante era sua madre
"Bowser! Dove sei stato? Erano ore che ti stavo cercando!"
"Mamma! Cosa ci fai qui?"chiese l'adolescente spaventato
"Te l'ho detto. Ti stavo cercando. Per favore, dimmi dove sei stato!"
implorò sua madre in modo supplichevole che stava per diventare
disperato.
Bowser, che non voleva dire niente, timoroso che il patrigno lo venisse
a sapere, vedendo la preoccupazione di sua madre, parlò:"Mamma,
oggi ho esaudito uno dei miei più grandi desideri: ho cominciato
a studiare musica!"
La reazione della madre fu immediata quanto prevedibile. Rimase
sorpresa e sembrava che per qualche secondo avesse dimenticatata come
si parlava, poi, fece un respiro e aprì bocca:"Davvero? Sono
contenta per te! Studiare musica è una grande soddisfazione, ma
anche un grande impegno! Ma temo che tuo padre si arrabbi!"
"Lo terremo nascosto!" borbottò Bowser diventando rosso per la vergogna "Tu mi aiuterai?" chiese
"Visto che anche io ho studiato pianoforte quando avevo la tua
età, contro quello che dicevano i miei genitori, ti capisco e ti
aiuterò non dicendo niente a tuo padre e ti darò una mano
pagandoti le lezioni e lo strumento, che non so quale sia." rispose la
madre con un sorriso sincero.
Bowser disse:"Suono il clarinetto. Grazie per l'aiuto! Sei la mamma migliore del mondo!"
Abbracciò la madre e corse verso camera sua, accese il computer
e cercò delle immagini di clarinetti, ne selezionò una e
la ingrandì. Osservando la foto, il suo viso era estasiato e
felice, con gli occhi talmente sgranati che sembravano uscire dalle
orbite, e dopo qualche minuto di religioso silenzio raro nel castello
dove abitava il ragazzo, pensò:"Lezioni di clarinetto, sto
arrivando!"
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Prologo finito!
Spero che vi piaccia! Questo capitolo l'ho ricavato da una mia vecchia
one-shot e l'ho adattata per una storia a più capitoli
completamente dedicata al clarinetto, strumento che suono da moltissimo
tempo!
E se ci sono delle cose in cui devo migliorare, segnalatemele pure, cercherò d'impegnarmi ancora di più!
Ci vediamo
Bowser and Peach
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Capitolo 2 *** Lesson 1 ***
Lessions of clarinet 1
Era passato un anno dalla prima lezione. I giorni per Bowser erano
diventati migliori. Il clarinetto gli piaceva moltissimo e la
Professoressa Rosalinda lo considerava uno dei migliori allievi che
aveva mai avuto. Poi c'era Peach, che con la sua bellezza, la sua
radiosità e la sua bravura aveva fatto innamorare il ragazzo.
Ma lui non aveva ancora avuto il coraggio di dichiararsi. Aveva paura
che la sua amata lo avrebbe rifiutato: lui era un Koopa tozzo e
sgraziato e lei un'affascinante e delicata umana. Un'unione
così, nel Regno dei Funghi, non era ben vista.
Ma nonostante ciò, Bowser parlava volentieri con lei, anche se a
volte faceva fatica a guardarla nei suoi meravigliosi occhi color
del mare.
E quando finivano le lezioni, dopo che l'insegnante e gli allievi si
salutavano, Bowser correva verso il suo castello sotto la calda e
rosseggiante luce del sole. che se ne andava lentamente.
Quando apriva la porta di casa, Bowser trovava Sherline, sua madre,
nascondevano lo strumento nei loro gusci e lo portavano nello
scantinato segreto, una stanza del castello di cui loro erano gli unici
Koopa ad esserne a conoscienza.
Fortunatamente il Patrigno Morton non aveva ancora scoperto la passione
del figlio. Era troppo impegnato con gli affari del regno per osservare
attentamente ciò che faceva la sua famiglia.
E così per un anno andò tutto perfettamente.
Era appena iniziato un nuovo pomeriggio. Sherline prese il clarinetto
del figlio guardinga e speranzosa di non farsi scoprire dalle guardie,
che comunque erano impegnate a giocare a carte. La madre di Bowser
augurò al ragazzo una buona lezione e quando il giovane se ne
andò, rimase comunque a guardare il principe dirigersi
verso la scuola con uno sguardo tenero, ma allo stesso tempo
malinconico: ripensava ai giorni in cui era un'adolescente.
Quando aveva più o meno la sua età di Bowser, anche lei
aveva studiato musica e nella sua testa le trascorrevano quei dolci e
quegli amari ricordi delle sue lezioni.
Quando il Principe arrivò davanti alla scuola, Peach lo
salutò muovendo la sua graziosa manina ricoperta dal lungo
guanto bianco, che le nascondeva anche molta parte del suo esile
braccio, e chiese al suo amico:"Ciao Bowser! Hai guardato i duetti che
la prof ci aveva dato per oggi?"
Dopo un attimo di esitazione, Bowser riuscì a rispondere alla domanda quasi fluidamente:"Sì, ho studiato tutto"
Peach gli sorrise e concluse:"Sono davvero contenta per te! Su! Ora entriamo!"
Il sorriso della Principessa, così bello e sincero, fece
sciogliere il cuore del futuro Re dei Koopa, che dovette trattenersi
dal dirle i suoi sentimenti così sfacciatamente. I due
percorsero lo stretto coridoio che portava alla reception, che era
occupata da un uomo alto e magro, dai lineamenti segaligni e con
un'espressione imbronciata.
In sottofondo si sentivano tante melodie, suonate da diversi strumenti.
Ma quel che si riusciva a distinguere meglio era il timbro di un
clarinetto, il cui musicista faceva compiere dei passaggi complicati,
che tendevano a essere trascendentali.
"La Professoressa Rosalinda è veramente un'ottima musicista" notò Peach
"Già! Quanto vorrei eseguire quei passaggi pure io! ribadì Bowser
"Beh, se sai fare già il Bolero di Ravel, dopo un anno di
studio, sei già ad un altissimo livello!" disse la ragazza con
un tono di ammirazione e forse un po' invidioso.
Bowser non rispose. Sebbene fosse passato già un anno, Peach e
Rosalinda non finivano mai di stupirsi della sua velocità di
apprendimento, e anche se ormai si era abituato, il Principe rimaneva
ancora meravigliato dai complimenti che le due gli facevano,
specialmente di quelli della ragazza vestita di rosa.
Bowser chiese al signore della reception dove fosse stata l'aula di
clarinetto e l'uomo non aprì bocca, ma gli indicò la
prima porta a destra di essa.
"L'unica cosa che non mi piace di questa scuola è il fatto che cambino le aule ogni giorno" brontolò Peach
"A me non sta simpatico neanche il bidello che hanno appena assunto" le
fece eco sottovoce Bowser. La ragazza scoppiò in una breve
risata.
Quando aprirono la porta, i due adolescenti rimasero sorpresi. Non era
Rosalinda a suonare, ma un ragazzo della loro età, di statura
bassa, la corpuratura tozza e l'enorme naso erano le prime cose che si
notavano. Se lo si osservava attentamente, si notava una prima peluria
poco prima della bocca. Indossava una salopette blu una salopette di
jeans, che faceva contrasto con il cappello e la maglietta rossi.
In bocca aveva un clarinetto e le sue dita si muovevano in maniera veloce e aggraziata.
Oltre a lui, nella stanza c'era Rosalinda, che analizzava in silenzio le diteggiature del ragazzo.
"Ma lui è Mario Mario!" esclamò Peach sorpresa. Bowser,
che fino a quel momento non sapeva nemmeno dell'esistenza di quel
ragazzo, chiese alla bella ragazza chi fosse.
"Lui è stato un bambino prodigio che già a sette anni ha
dimostrato di possedere delle tecniche che molte persone più
grandi di lui non riescono a eseguire. Ha suonato in tutti i teatri nel
mondo, ha suonato con tutti i clarinettisti più celebri ed
è stato diretto dal noto direttore d'orcherstra Riccardo Kooputi
quando aveva solo dieci anni!" rispose Peach.
"Però... niente male" esclamò Bowser con una voce fin
troppo alta. Rosalinda si mise il dito davanti alla bocca per indicare
silenzio. I due allievi obbedirono all'ammonizione dell'insegnante.
Intanto Mario continuava a suonare come se nulla fosse successo e
quando poteva, sfoggiava il suo virtuosismo. Le note si succedevano
velocissime e durante l'ascolto si creavano dei bruschi cambiamenti tra
un fortissimo che poteva spaccare i vetri delle finestre a un
pianissimo quasi inudibile, come se per qualche momento ci fosse stata
una pausa.
Bowser ascoltava la melodia affascinato, con uno sguardo perso da cui
si poteva intuire che avesse voluto escludere l'orecchio, quasi
invisibile, dal resto del corpo.
Quando il brano si concluse, il Principe, Peach e Rosalinda fecero un
lungo applauso. Mario guardò i tre come se fossero degli
scarafaggi e qualche secondo dopo bloccò l'euforia dei tre
clarinettisti mettendo la sua grande mano davanti ai loro visi
con un gesto quasi esagerato.
"Grazie grazie, erano delle stupidaggini, degli esercizi semplici. Non c'è neanche bisogno di applaudirmi." disse mario
Per qualche minuto ci fu un silenzio totale, mascherato dalla musica che proveniva dalle altre stanze.
Nelle menti di Peach e Bowser trascorrevano tanti pensieri:"Come mai
per lui erano semplici questi esercizi? Possibile che sia a questo
livello così giovane?" Era questo il pensiero del Principe dei
Koopa, ancora intontito dal bell'esercizio che aveva appena ascoltato.
Rosalinda ruppe il silenzio presentando i suoi allievi a Mario, che
continuava a sorridere beffardo davanti a loro, dando l'impressione di
riuscire a capire cosa pensava, per lui Bowser e Peach erano solo dei
pivellini, non sarebbero mai arrivati al suo livello. Intanto la bionda
dall'occhio coperto disse entusiasta:"Lei è Peach, lui è
Bowser. Cercate di fare amicizia"
"Posso ascoltare qualcosa eseguito da loro due?" chiese Mario con falsa
gentilezza e con un sorriso sadico speranzoso di sentire qualcosa di
inascoltabile.
Rosalinda, però non si accorse di niente e cordialmente chiese
ai due allievi di montare il clarinetto e di suonare il duetto che
avevano studiato per quella lezione.
Peach e Bowser si sedettero e cominciarono ad eseguire il brano. Le
note scorrevano tranquillamente, anche se non dimostravano nessun tipo
di virtuosismo, la melodia era gradevole. L'insegnante dirigeva con un
sorriso in bocca, ma Mario non era della sua stessa opinione: a
metà brano, infatti, si alzò e urlò:"Questa
sarebbe l'abilità dei suoi allievi! Io che ero venuto qui per
perfezionarmi, sotto il consiglio di Koopheinz von Virtuosist, ma vedo
che i miei compagni sono dei pivellini! Che scuola di merda!"
Peach sbuffò. Bowser fissò l'espressione di Rosalinda,
notevolmente delusa e amareggiata. La donna csi mise comunque sulla
difensiva:"Ma Mario! Lo so, non sono dei brani trascendentali, di
quelli che sei abituato, ma la vera difficoltà del brano
è il tempo, che scorre abbastanza velocemente. Perdipiù,
Bow..."
L'insegnante venne subito interrotta da Mario, che si lamentò:"
Almeno poteva far eseguire delle semicrome ai suoi allievi. Secondo il
mio ex maestro Koopheinz von Virtuosist, prima si eseguono dei brani da
virtuosi, prima si diventa famosi e..."
Rosalinda perse la pazienza, probabilmente per la prima volta nella sua
vita e urlò:"Io non sono von Virtuosist! Ora sono la vostra
insegnante, quindi i brani li scelgo io!"
Mario, che era appena stato ammonito, tornò nel suo posto
silenziosamente come un cucciolo che aveva ricevuto delle bastonate dal
suo malvagio(?) padrone.
"Ricominciate pure" continuò la bionda dall'occhio coperto.
Peach, che fino a quel momento era ranicchiata nella sua sedia, si
rimise in una postura corretta e accese il metronomo davanti a
sè e la macchinina cominciò a emettere un rumore debole,
ma preciso, come quello di un orologio a pendolo.
Bowser contò fino a quattro con la regolarità del
metronomo e diede l'attacco che fece cominciare di nuovo il brano, che
era veloce, ma che trasmetteva una sensazione di tranquillità
che faceva sentire chi lo ascoltava a proprio agio.
Il sorriso tornò nel volto di Rosalinda, che tornò a
dirigere con radiosità. E anche se la donna interrompeva il
brano per fare delle piccole precisazioni ai suoi allievi, lo faceva
volentieri, fiduciosa nelle capacità dei suoi musicisti.
Intanto Mario, che stava ascoltando tutto, osservò Peach. Le sue
diteggiature non erano mai eseguite con violenza e gli occhi impregnati
di felicità dimostravano il suo amore per la musica e la piccola
bocca con le labbra a cuore, parzialmente nascoste dal clarinetto,
sembrava sorridere.
"Come non ho fatto ad accorgermi prima di quella ragazza?" pensò
"E' così carina, come ho fatto a criticarla prima?" Si chiedeva.
E quando il brano finì, tutti i presenti applaudirono
fragorosamente. Vedendo Mario applaudire, Rosalinda si avvicinò
e gli chiese:"Vedi che quel brano era bello?"
L'ex bambino prodigio osservando Peach montare il clarinetto, rispose distrattamente:"Sì, molto bello"
L'insegnante salutò tutti cordialmente:"Ci vediamo alla prossima lezione! Ah, Mario! Spero che ritornerai qui!"
Il ragazzo guardando ancora Peach borbottò:"Sì, ritornerò"
Dopo poco, la donna tornò a casa, ma i tre allievi erano ancora
davanti alla scuola per conoscersi meglio. E parlarono di vari
argomenti, come le partite di calcio o di qual erano i loro gusti in
fatto di film. Quando Peach apriva bocca, Bowser e Mario la osservavano
con uno sguardo perso e sorridente. Anche se il ragazzo prodigio aveva
incontrato per la prima volta la ragazza in quel pomeriggio, si era
già invaghito di lei. Era amore a prima vista.
Quando Peach stava cominciando a parlare della sua passione per il
tiramisù, Mario si girò e sfortunatamente per lui, vide
Bowser con il suo sguardo perso e assente, e scoprì di avere un
rivale. Il ragazzo prodigio vedendo quel viso si mise a urlare:"Stupido
Koopa! Guarda che Peach è mia! Non ti permetterò mai di
sgraffignarmela con le tue stupide zampe!Poi tu sei un Koopa, non hai
nessuna possibilità con lei!"
Bowser, appena tornatp nella realtà rispose imbarazzato:"Ma cosa
dici, Peach è una mia amica, non credo che arriveremo a qualcosa
di più... ti sei innamorato di lei, per caso?"
Mario urlò:"Sì, mi sono invaghito di lei e voglio che
diventi la donna della mia vita. Ma vedo che anche tu, stupida
bestiaccia, sei innamorato di lei. Se per te fosse veramente un'amica,
non la guarderesti così."
Peach interruppe la discussione educatamente e osservò
tristemente i due rivali. Aprì bocca e disse:"Mario, non
accusare ingiustamente Bowser su delle cose che non pensa
minimamente. Poi non credi che sia precoce innamorarsi in un solo
pomeriggio?"
Mario si voltò dando le spalle ai due compagni di classe e
concluse:"Non avete mai conosciuto l'amore a prima vista?"
E se ne andò verso chissà dove senza nemmeno salutare la donna dei suoi sogni e la bestia rivale.
Quando Peach si accertò che Mario si era allontanato,
consolò Bowser:"Non preoccuparti per lui, è solo uno
scemo"
Il Principe si mise a ridere, ma subito dopo tornò serio. Aveva
sempre represso i suoi sentimento per lei e non lo avrebbe fatto
neanche in futuro.
Bowser le fece eco malinconicamente:"E' un cretino, ma suona in maniera divina"
La musicista lo incoraggiò:"Non preoccuparti per questo. Lui
sarà anche un virtuoso nato, ma caratterialmente è uno
scemo. Tu invece sei molto gentile e anche se ti sei ribellato al tuo
patrigno, ma l'hai fatto per una cosa che amavi e ti ammiro per questo"
Bowser ringraziò Peach e la ringraziò per essere stata
così comprensiva ma la ragazza guardò l'orologio che
aveva nel cellulare e salutò il principe frettolosamente:"Oddio!
Manca solo un quarto d'ora per vedere papà. Ciao Bowser!"
Il clarinettista salutò con la mano la sua bella che correva
affannosamente e si chiese il motivo di queste ultime parole, ma non ci
stette molto a pensare. E camminava verso il castello con la mente
affollata di pensieri, sopratutto su di lei e su Mario
Quando il ragazzo tornò a casa, Sherline vide il figlio in
quello brutto stato e gli chiese:"Ehi, ti è successo qualcosa?"
Bowser aveva paura di parlarle della sua prima cotta con lo stesso
timore di quando le ha detto che voleva cominciare le sue lezioni di
clarinetto, ma cominciò a raccontarle tutto, dal suo amore per
Peach alla rivalità con Mario.
La Koopa ascoltò attentamente il figlio e lo
abbracciò:"Vedo che sei nell'età del tuo primo amore, e
ti capisco. Ti do un consiglio. Se vuoi che Peach, cerca di starle
vicino e di comprenderla quando è in difficoltà. Per
Mario, invece, cerca i suoi punti forti e cerca di emularlo. Un buon
musicista non ha timore di imitare la gente più brava di lui."
Il figlio, contento, ringraziò la madre per il consiglio e le diede il clarinetto.
Corse in camera sua e stanco si sdraiò sul letto e
continuò a pensare a Peach fino a quando si addormentò,
perso nei suoi dolci sogni con la gioia del clarinetto da suonare
con lei, la sua bella
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Capitolo uno finito!
Spero che vi sia piaciuto e mi dispiace per il ritardo clamoroso, ma
avevo un sacco di impegni e concerti e per scrivere una bella storia ho
deciso di riflettere di più sulla storia. Spero di aver fatto un
buon lavoro
Se ci sono errori, fatemeli notare, li correggerò volentieri. :)
Un saluto
RosalindaxLudwig (nota come Bowser and Peach)
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