Oh.My.Space

di Merryweather616
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First stage ***
Capitolo 2: *** Loggin' on ***



Capitolo 1
*** First stage ***


Bene bene, è parecchio che non faccio un salto nel mondo delle fic su My Chem, e oggi sfogliando la mia cartelletta delle fan fiction mi sono ritrovata l’ultima econclusiva fic della trilogia su Frank, Mikey e ora Gee. Premetto che è corta 4 capitoli, praticamente già finita di scrivere. E’ una cavolata, ma di quelle forti, ma mi dispiaceva lasciarla li a muffire, così eccomi qui a postarla, sentitevi liberi di tirarmi addosso quello che vi pare e riempirmi di impropreri XD me lo merito

Enjoy

Oh.My.Space

“First Stage: Signing Up”

Current Mood: Bored

Current Music: Nine in the Afternoon-Panic at the disco

Into a place where thoughts can bloom
Into a room where it's nine in the afternoon
And we know that it could be
And we know that it should
And you know that you feel it to

‘Cause it's nine in the afternoon
And your eyes are the size of the moon
You could ‘cause you can so you do
We're feeling so good, just the way that we do
When it's nine in the afternoon
Your eyes are the size of the moon
You could ‘cause you can so you do
We're feeling so good

Lo devo ammettere la North Carolina University, durante lo spring break, è un posto che trasuda noia da ogni poro.

Nessuno in giro

Nessuno dentro.

Nessuno da nessuna parte.

Per quanto fossi innamorata del mio pc, e per quanto amassi passare il tempo davanti a lui facendo dei piccoli tete a tete con M&M's rosse e nere, e sigarette, dopo tre giorni io e il portatile non ci sopportavamo più e litigammo.

Per evitare di guardarlo e non dargli soddisfazione, spostai gli occhi verso l'unico punto interessante della mia piccola cameretta, L'Angolo delle Band. Cd, poster, biglietti, e altri ninnoli collezionati in anni e anni di devotissimo amore per il genere rock.

Vidi un accendino dei Guns 'n Roses, finito purtroppo, una bandana degli AC/DC, una minimaglietta dei Nightwish comprata in Finlandia pensando ad un futuro cugino/figlio/nipote a cui poterla mettere, biglietti vari come Fall Out Boy, Paramore, Breakin Benjamin e Muse.

Passai una buona mezzora a spulciare il mio sacro angolino, ricordando tutti quei bei momenti passati ad ascoltare musica o a cazzeggiare con altri cazzeggiatori professionisti, sempre ascoltando la nostra meravigliosa musica, quando, nascosto dietro ad una pila di scatole da popcorn comprate al concerto dei Panic At The Disco, vidi la scatola della vergogna, AKA il Chimico Dimenticatoio.

“Respira” mi dissi.

Lì dentro c'era tutto ma proprio tutto quello che avevo collezionato su quella che era stata e che nascosta in un antro del mio cuore, era ancora la mia band preferita. Erano stati i miei amori, i miei cicci frizzi preferiti, avevo passato buoni quattro anni, attaccata alla loro musica, come se fosse un ancora di salvezza, erano la mia luce alla fine del tunnel, erano tutto. Io e Sam, il mio ex ci eravamo appassionati a loro insieme, e quando io e lui prima di partire per il college avevamo deciso di lasciarci, per cominciare da zero, anche io e i My Chemical Romance ci eravamo lasciati.

Forse avevo sofferto più per loro che per Sam, ormai eravamo solo amici, i MCR invece, erano parte di me. Ma se volevo davvero chiudere il capitolo High-School e iniziare l'università, dovevo liberarmi di loro, dovevo relegarli al calduccio, in una stanzetta tutta loro nel mio cuore, e passare avanti.

All'inizio fu difficile, quasi come cercare di smettere di fumare. Canticchiare le loro canzoni e non poterle sentire,(perchè conoscendomi non ne avrei sentita una, ma mi sarei immersa senza via di scampo nell'intera meravigliosa discografia), vedere i loro album sugli scaffali a fianco agli altri miei gruppi preferiti e pensare ai miei nascosti in una scatolina che avevo portato con me dalla Florida, chiusa ermeticamente ma tutta usurata all'esterno per le volte che l'avevo strofinata convincendomi a non aprirla, era una sofferenza terribile, ma ce la feci in qualche modo.

Quella scatolina era la mia personale lampada di Aladino.

Oltre a racchiudere tutto ciò che possedevo sui My Chemical Romance, nascondeva anche tutto la mia vita prima del college, i miei difetti, i miei pregi, e tanti, troppi ricordi.

E ora, sola in un campus vuoto, causa parenti volati alle Mauritius senza di me, e amici tornati nelle loro case, annoiata, in un pomeriggio uggioso, la fissai, me la rigirarai tra le mani come ero solita fare durante il primo anno d'università, e presi la decisione di aprirla. Mi sentivo pronta ad affrontarla, ero una persona diversa, pazza come prima, ma vagamente più matura e ero convinta di aver superato il delirante amore giovanile per Gerard Way.

Mi sbagliavo.

Con mani tremanti aprii il pacchetto, saldato con stotch e colla, e tirai talmente tanto il coperchio senza dosare la forza che in un istante trovai tutto il contenuto della scatola per terra.

Una foto della band al completo ai tempi di Helena, un poster con la faccia di Gee agli EMA, i biglietti dei concerti. E per ultimi, caduti quasi vicino alla porta c'erano i 3 album, Bullets, Revenge e Black, belli come la prima volta che li avevo tenuti in mano.

Come una frana tutto mi tornò addosso, il ritmo anestetizzante di Welcome to The Black Parade, la dolcissima melodia di Demolition Lovers, il riff di chitarra di Thank You for the Venom. E fu come se mai avessi smesso di ascoltarli, in un sol movimento afferrai Black e lo misi nello stereo.

Now come one come all to this tragic affair
Wipe off that makeup, whats in is despair
So throw on the black dress, mix in with the lot
You might wake up and notice you're someone you're not

Le note di The End invasero la stanzetta, e ondeggiando la testa chiusi gli occhi, mormorando le parole.

Finita The End presi tra le mani una vecchia rivista dei tempi dell'uscita di Black, e la sfogliai fino ad arrivare a un bellissimo articolo su Gerard e su come doveva essere la donna della sua vita. All'epoca quando lo vidi pensai subito “sono io la donna della sua vita”, in una tipico delirio adolescenziale mi ero convinta che lui fosse l'uomo che avrei sposato, ma i miei sogni erano stati infranti dal suo matrimomio con Lynz, pensai ridendo. La notizia me l'aveva data una mia vecchia amica, io avevo fatto finta di non dargli peso, ma dentro di me un po' avevo sofferto, senza darlo a vedere ovviamente...

Ma ora....ora si era lasciati, e io, pur se molto più moderatamente e decisamente più con i piedi per terra, sopratutto con una buona dose di ironia, credevo di essere davvero la anima gemella di Gerard Way.

Così spostando lo sguardo dalla foto, al pc e poi di nuovo alla foto, presi la mia decisione. In qualche modo, dovevo incontrarlo, anche solo per soddisfazione personale, e giustamente data la mia nota vena di pazzia, non mi sarei accontentata di una normale sessione di firme o di un meet&greet, no io volevo di più.

E avevo un piano che poteva funzionare.

Fu così che in un uggioso pomeriggio di Marzo, complice una scatola chiusa e una litigata con un pc, iniziò tutto.

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Capitolo 2
*** Loggin' on ***


Second Stage: Loggin' on

Current Mood: drown out

Current Music: some cheap fm station

“Gerard porta quel culo secco che ti ritrovi subito qui!”

Il batterista della mia band non è quello che si dice un maestro di finesse, un francesista nato oserei dire. “Ma anche per questo lo amiamo”, mi dissi posando il mio blocco sulla prima superficie disponibile e soprattuto pulita e mi diressi verso la nostra piccolissima sala prove, adibita dentro al tour bus, usata principalmente come studio di registrazione, la batteria elettronica di Bob utilizzava tutto lo spazio infatti, e difficilmente ci sarebbe entrata anche solo una chitarra, al massimo il controller di Guitar Hero, divertente ma decisamente poco utile.

“Che succede Bop?”

“Non chiamarmi Bop, chiappe secche”

“Come vuoi” mi arresi.

“Allora chi è morto stavolta? Il tuo tamagochi?”

Mi guardò con un aria truce, che mi fece desistere dal continuare a sfotterlo, incrociai le braccia e attesi che mi dicesse perché mi aveva fatto trascinare le mie stupende e finalmente secchissime chiappe lì.

“Idiota, devo farti vedere una cosa, mi ha chiamato Brian in preda a una crisi di nervi che non finiva più, gli altri oltretutto sono fuori, e non possiamo consultarli, Mikes e Rei stanno cercando la cucina nuova, come se la usassero poi, e Frank e Liz sono in ospedale, la prima ecografia...”

Lo fermai prima che potesse continuare col bollettino: cosa fanno i My Chemical Romance durante il tempo libero.

“Bobs, lo so dove sono gli altri, vogliamo arrivare al punto che ne dici?”

“Sisi, fammi riaprire il portatile un secondo, mettiti comodo intanto, ti piacerà sicuramente” disse con aria maliziosa, non mi fidavo quando metteva su quell'aria, assolutamente infido.

Dopo pochi minuti ebbi il portatile di Bob in mano mentre lui mi si era seduto vicino occupando il poco spazio del ristrettissimo divanetto. Diede pochi colpi di mouse e digitò varie chiavi di ricerca, in un attimo mi ritrovai davanti ad una pagina di MySpace, con una mia foto che probabilmente mi avevano fatto di nascosto e postato a mia insaputa su internet. Ma fino a lì era tutto ok, routine quotidiana azzarderei, sembrava che le fan non avessero altro da fare che postare mie foto ovunque, cominciavo a sentirmi deprivato della mia faccia, vedendola così tanto spesso in rete.

“Ok, Bob, e allora, l'ennesimo fake? Brian è troppo isterico ultimamente, se la prende pure per queste cose...bah”

“Guarda meglio”

Fissai la pagina con più attenzione. Era fatta molto bene, non la solita accozzaglia di codici html messi a caso. C'era la mia foto in alto, e il nome impresso a fianco alla foto non era Gerard Way, come la media delle persone faceva, stupidamente oltretuttto, ma era “Charcoal & Ink” carboncino e inchiostro, ciò di cui le mie mani erano sporche ora, ciò che usavo, forse più del microfono. Quel nome era così mio, che cominciai a preoccuparmi. Chiunque avesse scritto quel mypace, mi conosceva bene.

C'erano tavole dei mie fumetti preferiti, la canzone era un vecchio successo degli Iron Maiden versione acustica fatt< da un chitarrista folk, una meraviglia di canzone che ascoltavo almeno una volta al giorno.

E c'era un blog.

Un blog con un diario

Il mio diario

Raccontavo del tour, riflettevo sui una graphic novel che avevo adorato, narravo delle ultima idiozie dette da Frank e gli incidenti domestici di Mikey.

Ero io. Cazzo. Potevo essere stato benissimo io a scrivere quelle cose.

C'erano i miei difetti ortografici, i miei voli pindarici, le mie pazzie, tutte le stronzate che avrei potuto raccontare se avessi avuto un myspace...

“Te l'avevo detto di guardare meglio” sghignazzò Bob, accorgendosi della mia faccia sempre più sconvolta.

“Io...no scusa...Bob...leggi anche tu, non è possibile che un fake sia così credibile, perchè di certo non sono io a scriverlo”

“Eh si infatti Brian era preoccupato anche per questo...diciamo che in rete la gente comincia a crederci, e non solo gli idioti, ma anche i giornalisti..”

“I giornalisti?!?!”

“Si, anche loro, quei coglioni di Kerrang hanno postato sul loro giornale pezzi del tuo presunto blog, in un articolo chiamato “Gerard Way si racconta” o qualcosa del genere”

“Non ci posso credere, è una tragedia, devo risolvere questa situazione...”

“L'ufficio stampa della Reprise ci sta già lavorando su da stamattina, mi ha detto Brian.

Non ero sicuro che l'ufficio stampa potesse fare qualcosa. Dovevo fare qualcosa io. E poi per dirla tutta morivo dalla curiosità di conoscere la mente geniale dietro a quel MySpace.

“Gee, quando fai quella faccia mi fai paura, che stai macchinando?”

“Niente Bob, io esco un po' ci vediamo dopo”

Avevo bisogno di tempo per meditare sul mio piano d'azione.

Sarebbe dovuto essere perfetto.

Mentre uscivo dal tour bus, incrociai mio fratello e la sua ragazza seppelliti da brochure di negozi di cucina, e buste della spesa. Erano tipi strani quei due, in quel momento portavano la stessa maglietta, le stesse scarpe e i stessi occhiali da sole e ciarlavano di quante maccinette del caffè potessero servire in una casa di 100 mq, e se 1000 cialde di scorta fossero poche. Davvero due pazzi, però da quando si erano rimessi insieme mio fratello era un altra persona, aveva sempre un sorriso infinito e gli era tornata quella luce negli occhi che per un anno si era spenta. Rei era una ragazza fantastica e geniale, sopratutto quando faceva le imitazioni delle ballerine classiche caracollando da una parte all'altra del tour indossando un paio di Vans e pretendendo di stare sulle punte.

“Ehy ragazzi, trovata la cucina?” chiesi scendendo le scalette.

“lasciamo perdere Gee, non tocchiamo questo tasto...” Rei mi rispose disperata e vagamente incazzata.

“Sono bruttissime le cucine che ci sono in giro e nessuna entra nel nostro angolo cottura” spiegò Mikey

“Rei quindi è arrabbiata perchè se dobbiamo allargare l'angolo cottura dobbiamo spostare tutto il mobile dei dischi.”

Reira stava annuendo con convinzione mentre mio fratello spiegava.

“Eh questi si che sono problemi” risi uscendo.

“ma dove vai?”

“Faccio un giro, devo riflettere”

“Ah ok” risposero in coro tornando alla loro discussione.

Feci un giro molto veloce per la cittadina dove eravamo in tour quel giorno, riflettendo su come risolvere il problema.

Chiunque avesse scritto quelle cose, sapeva troppo di me, forse era qualcuno che conoscevo di persona, un giornalista che voleva divertirsi o chissà chi altro.

Avevo due scelte.

Lasciare che i vari addetti stampa di occupassero di tutto o...ed era l'opzione che preferivo, avrei sistemato la cosa per cavoli miei.

Alla maniera Way

Passeggiai per altre strade rifininendo il piano, poi tornai verso il tour bus. Una volta dentro lo trovai pieno zeppo di gente, si erano tutti riuniti li, apparentemente.

Proprio ora che avevo decisamente bisogno di rimanere da solo per mettere in atto la missione.

“Ehy Gee, bello il blog” mi apostrofò una Liz sdraiata sul divano con Frank appogiato sul suo pancione.

“Ah ah simpatica, come sempre”

Quel dannato di Bop, doveva aver sparso la notizia, sembrava che infatti la conversazione del giorno fosse proprio il mio blog, da bravi nerd avevano tutti il loro pc davanti e stavano ridendo delle mie disgrazie.

“Non sapevo di avere un porcellino d'india” gridò Ray dall'altra parte del tour bus, anche lui davanti al pc.

“E io non avevo idea di odiare i legumi” si aggiunse Mikes seduto con Rei dentro uno dei bunk.

Sarei voluto rimanere a far valere quel che rimaneva del mio orgoglio, ma avevo una missione da compiere. E le loro battute non mi avrebbero fermato.

Presi il piccolo I-Touch e lo collegai alla wireles del bus. Entrai su MySpace, cercai il “mio” blog e mi preparari a scrivere una bella email al presunto me che lo gestiva.

Ce la saremmo vista noi due.

E avrei vinto io.

@ Anna94_17: Annina giuro che prima o poi la Ganna te la posto XDXD grazie per il commi *_*

@ mcr_girl: sisi sono solo quattro ahimè, quando avrò tempo ne scriverò un'altra, magari sul grande batterista…grazieeee per i complimenti

@ Chemical Lady: oh si niente Lynz in questa fic, anche se a me è parecchio simpatico in confronto ad altre moglie e fidanzate…

@ laramao: ciao, grazie per il commento, allora chiarisco i tuoi dubbi. La fic essendo in prima persona premette che la persona che apre la scatola sia la protagonista che sta narrando che ovviamente non sono io. Per quanto riguarda l’abbandono ci sono due interi paragrafi dove la protagonista spiega il motivo dell’abbandono. Saluti

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