Sweeter Than Fiction

di idgoback_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1.
E' notte ormai. Ho deciso di tornare a casa a piedi, la festa era a pochi passi da dove abita Taylor. Taylor. Mi manca il respiro se penso a lui. Appena l'ho visto nel set... E' scattato qualcosa, è così bello. Ma non credo che sappia quello che provo per lui. E come potrebbe? Se mai glielo dico, mai lo saprà.
Ho notato che mi ha guardata una volta stasera e sono sicuramente arrossita. Più cerco di controllarmi e più fallisco.
Devo dire che il vestito che mi ha scelto la stilista oggi era veramente bello. Mi sono sentita bella, per una volta. Provo a smettere di pensare a lui, ora ho soltanto voglia di andare nel mio letto e dormire fino a domani. Sento il rumore dei miei stessi passi che fanno scricchiolare le foglie secche sotto i miei piedi. Questo rumore è abbastanza fastidioso. Ho una canzone fissa in testa ed è ridicolo pensare che è una delle mie, e mi fa tornare alla mente tanti bei ricordi. Sorrido. Subito sento una voce alle mie spalle: "Ehi Taylor, voglio ridere anche io!"
E' una voce terribilmente familiare.
"Taylor, cosa... cosa ci fai qui a quest'ora?"
"Ti ho seguita" dice.
"Seguita?" dico in tono sorpreso.
"Tranquilla! Non ti rapirò ahaha. Volevo solo parlarti e poi è pericoloso tornare a casa nel pieno della notte"
Se voleva farmi sentire bene ce l'ha fatta, e nel migliore dei modi. "Parlarmi di cosa? E comunque avevo bisogno di aria fresca"
"Volevo chiederti se domani posso passare a prenderti, andiamo a mangiare qualcosa. Ti va?"
Non so cosa dire. Vorrei dire qualcosa che faccia scena, ma riesco solo a dire ciò che mi passa nella testa in questo istante: "Certo, mi piacerebbe tantissimo"
"Bene. Dai vieni, ti accompagno a casa" dice.
Dopo qualche minuto di silenzio decido di rompere il ghiaccio: "Sai, è strano che ci chiamiamo entrambi Taylor. La gente potrebbe confondersi". Vorrei sprofondare, ho detto qualcosa che avrei fatto meglio tenere per me, ma sembra che non se ne sia accorto.
"Beh, dipende dal punto di vista..."
Sinceramente non ho capito, ma siamo sotto a casa mia e non ha importanza adesso. "E' stato carino da parte tua. A domani!" lo ringrazio.
Non ha parlato, mi ha solo dato un bacio sulla guancia e se n'è andato. E' proprio vero che a volte i gesti significano più delle parole.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


No. Non puó essere successo. Fino a un momento fa mi convincevo che non avrei mai attirato la sua attenzione e adesso è successo tutto. Non sento piú la stanchezza che avevo prima, è come svanita. Sono eletrizzata: ballare per la camera è la cosa che mi riesce meglio in questa situazione. Meredith è sul letto, mi aspettava impaziente ma adesso non ho tempo per badare a lei nonostante le sue fusa. Guardo l'orologio che ho in cucina, sono le tre di notte. Riesco a vederlo a fatica perchè ho le lacrime agli occhi. Ho perso la concezione del tempo! Quegli attimi sono passati troppo velocemente, avrei preferito abitare più lontano, così avremmo passato qualche minuto di più insieme. La tisana potrebbe servire a calmarmi, ma la rovescio, talmente mi tremano le mani. Prendo lo straccio per pulire il pasticcio e un attimo dopo mi ritrovo a sventolarlo per aria cantando. Non mi riconosco. Tutti pensano che io sia quel tipo di ragazza tranquilla, un po' classica, che prende troppo sul serio le cose, ma non è così. L'apparenza non è tutto.
 Spengo le luci, prendo una candela e la accendo. Voglio addormentarmi con questa luce, che non dà fastidio. Mi sdraio sul divano, dopo andró a letto. Ora ho bisogno solo di riflettere. Chissà se anche lui sta pensando a me. Accendo la televisione... "Non è possibile. Questo è destino" mi dico: stanno trasmettendo Twilight e guarda un po' chi recita, Taylor Lautner!
 Ho intenzione di restare sveglia e guardarlo tutto, anche se l'ho già visto. Magari lui sta guardando i miei video musicali... O forse sono io che esagero. Magari è tranquillo, per nulla agitato e magari sta anche dormendo. Non voglio pensarlo, mi dispiacerebbe sapere che per lui questo è tutto normale.
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Qualcosa sta vibrando sul tavolo, è il mio telefono. Apro gli occhi a fatica e sento il collo che mi fa male: ho passato tutta la notte sul divano e la televisione è ancora accesa sullo stesso canale. Mi chiedo che ore siano. Rispondo al cellulare, è Selena: "Pronto, Selena"
 "Ehi, ti sei appena svegliata?"
 "Ehm si. Ho ancora sonno" rispondo con la voce roca.
 "Ho bisogno di parlare con te, non è che potrei venire a casa tua oggi pomeriggio?"
 "Scusami Selena, davvero. Ma oggi non posso proprio"
 "Taylor, ti scongiuro. È una cosa importante".
 Vorrei invitarla al mio appuntamento, ma ha rotto un anno fa con Taylor.
 "Ho un appuntamento con Taylor, è così importante la cosa?"
 "Ah, no. Fa nulla, sarà per un'altra volta. Scusami, ciao"
 Ha riattaccato. Penso che si sia arrabbiata, perchè mi ha parlato spesso della sua storia con lui e forse ha paura che non mi fidi di lei. Non so se ho fatto la scelta giusta, d'altronde non posso vivere per gli altri.
 Decido di iniziare a scegliere i vestiti da indossare: sembra come se non avessi mai aperto il mio armadio, come se non conoscessi i vestiti che ho a disposizione. È tutto troppo complicato. Faccio qualche prova, non voglio attirare troppa attenzione, voglio solo essere presentabile. Perchè non mi piaccio con niente? Questo no, troppo attillato. Questo no, troppo largo. Ci rinuncio, indosseró dei vestiti semplici e mi truccheró come ho sempre fatto.
 Ho fame ma voglio aspettare per mangiare con lui, chissà dove ha intenzione di portarmi... Per quanto lo conosco io so due cose certe di lui, per via dei giornali: ama il cibo indiano e il suo colore preferito è il verde. Vorrei dimenticare tutto quello che mi ha detto Selena su di lui, adesso sono io che devo conoscerlo e farmi la mia idea. Decido di sdraiarmi sul letto, mentre aspetto che suoni il citofono. Penso a come saró felice quando torneró di nuovo in questa casa, potrebbe essere successo qualcosa di importante. Devo sedermi, mi manca leggermente il respiro. Continuo ad alzarmi, per poi sedermi subito, mi sento pazza. Sono troppo in ansia e prego che arrivi presto. Sto quasi per alzarmi e andare a vedere se i vestiti mi stanno bene, quando sento uno squillo, è il citofono. Prendo la borsa, chiudo a chiave la porta e scendo le scale, lui mi sta aspettando.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Ha in mano qualcosa, un pacchetto forse. Non voglio fargli vedere che sto guardando quello che ha in mano, perció faccio le mie ipotesi: forse è un regalo per me, fra pochi giorni sarà il mio compleanno... Ma lui non lo puó sapere, non ci siamo quasi mai parlati. Mi porta alla piazza e mi fa sedere su una panchina: "Allora, dopodomani è il tuo compleanno. Sbaglio?"
 "Ehm, no. Non sbagli affatto, come lo sai?"
 "Non è importante adesso. Tieni, questo è il regalo che ti faccio io. Il 13 dovrai festeggiare, presumo"
 Mi porge il pacchetto. Stacco lentamente i pezzi di scotch che tenevano insieme i lembi della carta, fino a quando vedo perfettamente cosa c'è dentro: è un orsacchiotto di peluche. Non c'è nessun biglietto peró. Sento come se quello sia il regalo più bello che mi sia stato mai fatto, ma so benissimo che non è così.
 Alzo lo sguardo, lui mi sta fissando: "Grazie Taylor, davvero"
 Ci guardiamo per qualche istante, i suoi occhi nei miei. Sono gli occhi più belli che io abbia mai visto, nonostante non abbiano un colore particolare. Si capisce lontano un miglio che vorrebbe baciarmi, ma per qualche strana ragione non lo fa. Io sto ancora aspettando. E aspetteró.
 Forse vuole solo essere sicuro di piacere a me e mi piace il suo modo di agire, non vuole fare tutto subito. Dice che "perchè una storia funzioni ci vuole tempo, molto tempo".
 Ora sta guardando per terra e continua a tenersi le mani: "Hai fame, vero?"
 Faccio cenno di si.
 "Ti porto in un posto dove non sei mai stata, te lo assicuro"
 Mi prende per mano. Ha una mano caldissima, mentre io sono congelata.
 Mi chiede: "Hai mai provato il cibo indiano?"
 Ci potevo scommettere! Sapevo che a lui piace quel tipo di cibo.
 "No, non l'ho mai provato. Non preoccuparti peró, non sono una schizzinosa"
 Accenna un sorriso e sta in silenzio. Voglio arrivare il più presto possibile perchè ho veramente freddo. Lui l'ha capito.
 "Ma stai congelando, vieni qua"
 Mi lascia la mano e mette il braccio sulle mie spalle. Non è tanto alto rispetto a me, ma sono io quella fuori dalla norma.
 È diverso dagli altri. Gli altri al primo appuntamento pensavano già al resto. Lui no, lui sta pensando soltanto a farmi piacere QUESTO momento. Spero di averlo trovato, di aver trovato quello giusto stavolta. Siamo entrambi in silenzio, quando mi ritrovo davanti a un ristorante con una porta enorme: "Questo è il ristorante indiano più famoso di New York, adesso puoi vantarti"
 Scoppio a ridere, lo trovo divertente. Soprattutto per il modo in cui l'ha detto. Due camerieri ci fanno entrare, mi tolgo la giacca e gliela porgo. Taylor mi accompagna al tavolo e sposta la sedia per farmi sedere. Forse non sa quanto questo possa essere carino da parte sua, ma io lo so.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Sento le pulsazioni del mio cuore che mi batte nel petto. "Ne vale la pena?" continuo a chiedere a me stessa e la sola risposta che riesco a trovare è "Si". Pensavo di essere io quella sbagliata dopo Joe, iniziavo davvero a credere che le cose orribili che mi aveva detto fossero vere. Non credevo più che esistesse l'amore, devo essere sincera e non pensavo che ci sarei ricaduta ancora. "Basta, smettila, è una trappola che si ricarica sempre e tu ogni volta ci cadi dentro come fosse la prima volta. Impara dai tuoi sbagli, non puoi arrenderti così. Usa il cervello e non il cuore, provaci"
Ogni volta, ogni volta.
La mia coscienza si fa perecchio sentire, direi. E' come avere il diavolo su una spalla e l'angioletto sull'altra, come nei film.
Ma purtroppo sono soltanto io a dover decidere. Seguire il cuore o seguire la testa. Se ragionassimo solo con la testa sarebbe tutto più semplice.
Non ho dimenticato Joe, nient'affatto, credo solo che Tay sia diverso. In meglio. E' più simile a me, come se lo conoscessi da sempre. Non è facile trovare ragazzi che arrossiscono o che regalano fiori. Si, l'ha fatto. Dopo essere usciti dal ristorante mi ha portata in un negozietto grazioso e mi ha regalato un mazzo di rose rosse, come piacciono a me, come se già sapesse che le amo. Io amo ogni genere di fiore, ma che importa?!
Forse lui lo sa. E chissà se sa anche che amo lui. Se ha capito in qualche modo che mi piacciono i fiori, nulla toglie che abbia capito anche questo. "Perchè, doveva rimanere forse un segreto?" mi dico. No, infatti. Non sono per niente brava a nascondere le emozioni con persone che me le provocano.
D'un tratto mi viene in mente che ci conosciamo appena, a quanto pare, e che siamo usciti insieme solo una volta. Una domanda mi sorge spontanea: ma allora come faccio ad amarlo? E se poi finisse?
Scuoto la testa, come per scacciare questi pensieri dalla mente e mi ripropongo di pensare in modo diverso. STIAMO USCENDO DA AMICI, PER CONOSCERCI MEGLIO.
Così è più logico e posso evitare di farmi idee strane, anche se spero vivamente che io gli interessi.
Sembrerà impossibile, ma questa idea degli amici mi tranquillizza parecchio, mi sento più leggera.

Prendo il telefono e chiamo Selena, dato che non avevamo potuto vederci il giorno prima. Dopo vari squilli decido di riattaccare, ma cosa le ho fatto? Odio quando qualcuno è arrabbiato con me, è come se mi sentissi in colpa, quindi le mando un messaggio pregandola di richiamarmi.

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