24 Fotogrammi Al Secondo

di Tico_Sarah
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 
 
Dedicata a the one winged angel.
 
 

 
 
Capitolo 1
 
 
 
 
Quando Tifa aveva deciso di rispondere all’annuncio non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi in un giardino pieno di cespugli fioriti, sotto un gazebo, seduta su una sedia di legno. Dopotutto l’annuncio diceva soltanto “Cercasi aiutante che sappia cucinare, lavare e stirare”, e in basso c’era scritto l’indirizzo della casa. Tifa lo aveva staccato dal muro, felice di potersi presentare al colloquio, ma quand’era arrivata di fronte alla massiccia inferriata di metallo e aveva adocchiato la sconfinata foresta amazzonica che circondava la villa, le era venuta voglia di fuggire. Poi, all’inno di: “Tifa, sei una ragazza volenterosa e ti serve un lavoro”, si era rimboccata le maniche della camicia e aveva spinto il dito sul campanello.
Il cancello s’era aperto e una voce maschile le aveva chiesto di raggiungere l’ingresso della villa; qui un tipo alto in smoking l’aveva condotta tra gli alberi rigogliosi e i cespugli, e le aveva indicato di sedersi su una sedia. Poi era sparito, lasciando Tifa a guardarsi intorno, spaesata.
Tifa non aveva mai visto un giardino tanto lussureggiante in una semplice villetta di città! Era come trovarsi improvvisamente catapultati nella più aperta campagna, in un boschetto tranquillo dove regna solo il canto dei passeri e il fruscio del vento.
-Aaaah...- Tifa si lasciò andare sullo schienale della sedia e socchiuse gli occhi, rilassandosi.
-Ti piace il mio giardino?- una voce femminile e delicata richiamò Tifa alla realtà. Voltandosi, inquadrò una ragazza di appena vent’anni, con un bel viso delicato illuminato da un paio d’ occhi smeraldini. Scendeva le scalette con eleganza; un sorriso furbetto le si era dipinto sul viso.
-Sì... Molto.- Rispose Tifa, guardinga.
La ragazza raggiunse il gazebo e si sedette sull’altra sedia di legno, al di là del tavolino. Poi sorrise nella direzione di Tifa e socchiuse gli occhi.-Ne sono felice... Non mi aspettavo che  qualcuno rispondesse all’annuncio... Devi essere una persona molto volenterosa.-
Tifa restituì il sorriso.-Sì... Beh... Mi sono appena trasferita da Nibheleim e sto cercando un lavoro...- Rispose, in tono deciso.
La ragazza ridacchiò e accavallò le gambe. Per un lungo istante i suoi occhi vagarono su Tifa, come se stesse la stesse soppesando, poi annuì.-Io mi chiamo Aerith Gainsborough, e questa casa è mia...-
-Aerith... Gainsborough...- Tifa scandì quel nome con aria perplessa. le sembrava di averlo già sentito nominare da qualche parte... Ma dove, di preciso? Si sporse un po’ verso Aerith e le sorrise con aria gioviale.-Io sono Tifa Lokhart!-
-Come mai hai deciso di venire a Midgar?- domandò Aerith, in tono dolce.
-Beh... In realtà è una storia lunga...- Rispose Tifa, imbarazzata.-Diciamo che sono qui perché vorrei cambiare vita...-
-Cambiare vita...- Ripetè Aerith, incuriosita.-E sei disposta a lavorare qui? Intendo... A casa mia?- indicò la villa che stava di fianco al gazebo, una grande struttura color paglia che si levava su due piani.-Il tuo lavoro consisterebbe nell’occuparti di questo posto... La mia vecchia cameriera si è licenziata pochi giorni fa per entrare nel mondo dello spettacolo, e adesso avrei bisogno di qualcuno che prenda il suo posto...-
Tifa estrasse il volantino rosa shocking dalla tasca e lo poggiò sul tavolino.-Sono pronta!- esclamò.
Aerith rise e battè le mani con aria entusiasta, poi si alzò dalla con un movimento flessuoso, facendo ondeggiare la lunga treccia di capelli castani.-Allora è deciso... Sei assunta. La tua paga sarà di duemila guil al mese... Spero che bastino!-
-Duemila?- fece eco Tifa.
-Sono pochi?- domandò Aerith, con un sorriso incerto.
-No! No!- Tifa si alzò dalla sedia.-Vanno più che bene...-
-In più potrai abitare qui... Mangiare qui... E usufruire del mio giardino.- Disse Aerith, incrociando le mani dietro la schiena.-Si sta molto bene... Me ne prendo cura tutti i giorni!-
-Tu... Da sola?- fece Tifa, allibita.
-Sì... Ho sempre paura che qualcuno rovini le mie piante. Non è facile avere a che fare con i fiori...- Aerith sorrise flebilmente e fece segno a Tifa di seguirla.-Vieni, ti mostro la tua camera...-
L’interno della casa era veramente lussuosa. Tifa cominciò a chiedersi se Aerith non fosse la figlia di qualche ricco imprenditore o di qualche miliardario. Le stanze erano tutte enormi e c’erano piante ovunque, alcune molto esotiche. Sopra un mobile se ne stava un cactus con una forma strana. Pareva che avesse braccia e gambe... Tifa gli si avvicinò con aria curiosa:-Cos’è questo?-
-Un Kyactus.- Rispose Aerith, con dolcezza.-L’ho trovato nel deserto.-
Aerith si dimostrò gentile e disponibile a risolvere tutti i dubbi di Tifa. Le spiegò che la casa era grande e che sarebbe stata aiutata da molte persone nel suo lavoro, poi le presentò l’uomo in smoking, un tale di nome Tseng.
-Lui è il mio autista, maggiordomo e manager.- Disse Aerith.
-Manager?- fece eco Tifa, perplessa.
Tseng annuì.
-Sei una cantante, Aerith?- domandò Tifa, che forse aveva risolto il problema circa l’identità di Aerith.
-Ah... No...- Rispose lei, con un sorrisetto misterioso.-Sono un’attrice.-
Tifa realizzò istantaneamente chi era quella donna. Aerith Gainsborough! Come aveva fatto a non pensarci prima?! L’attrice di successo! La stessa che aveva girato così tanti film negli ultimi due anni da diventare subito famosa!
-Dalla tua faccia non l’avevi riconosciuta...- Fece Tseng, con occhio critico, esaminando l’espressione sbalordita di Tifa.
-In realtà sì!- esclamò lei, riprendendo il controllo dei muscoli facciali.-Solo che non volevo essere indiscreta, ecco tutto! Posso chiederti un autografo?-
Aerith sorrise e annuì rapidamente.-Certo!-
 
***
 
Il giorno successivo, Tifa si occupò di sistemare le valige nella propria camera. Le fu chiesto di indossare una classica uniforme scura da cameriera con il grembiule bianco e fu incaricata di occuparsi della sala.
-Questo straccio è per te!- esclamò una ragazzina magra dall’aria dispettosa.-Io mi chiamo Yuffie Kisaragi e mi occupo di spolverare la sala tutti i giorni! Oggi, siccome siamo in due e non lo faccio da molto tempo, vorrei pulire il lampadario!-
Tifa alzò gli occhi verso il soffitto e notò un grosso lampadario d’ottone con sei braccia arzigogolate sormontate da sfere di vetro.-Servirà uno scalandrino.- Commentò.
-Esatto!- Yuffie esultò e andò a prendere la scala che precedentemente aveva appoggiato alla parete. La sistemò sotto il lampadario e guardò Tifa con aria divertita.-Sali tu?-
-Io?-
-Sei nuova! Quindi devo vedere come lavori!- Sogghignò Yuffie, posando le mani sulla scala.-Io ti reggo!-
-Grazie...- Sbottò Tifa, arrampicandosi sui pioli con aria incerta. Non aveva mai amato le scale... E in più soffriva di vertigini. Tuttavia, non potendo dire di no, si limitò a non guardare in basso e raggiungere la cima. Una volta che ebbe sistemato perfettamente i piedi sugli scalini, si dedicò a spolverare le sfere di vetro che contenevano le lampadine. Fu un lavoro piuttosto lungo e ingrato, visto che ad ogni vibrazione della scala Tifa pensò di piombare per terra; alla fine riuscì a terminarlo e discese dallo scalandrino, sollevata.
-Sei proprio brava!- esclamò allegramente Yuffie.
Tifa rilasciò un profondo sospiro.
-Non dirmi che soffri di vertigini!- fece Yuffie, curiosa.
-Sì... Un po’...- Rispose Tifa, cercando di evadere la domanda.
-Perché?-
-Vecchia storia...-
-Mi piacciono le vecchie storie!- Gli occhi di Yuffie brillarono e lei si mise in posizione d’ascolto.
Tifa fece automaticamente un passo indietro e strinse lo straccio tra le mani. Socchiuse gli occhi con aria indispettita e disse:-Non ora... Magari un altro giorno!-
-Ah...- Yuffie parve delusa.-Allora puoi andare in cucina... Ti stanno aspettando per preparare il pranzo...-
Tifa, decisa a mettere più metri possibile tra lei e quella piccola peste, scappò in cucina.
Qui, in piedi davanti al piano da cucina in granito, c’era un giovane dai capelli biondi che faceva scivolare rapidamente il coltello sulla buccia di una patata. Era talmente assorto nei propri pensieri che non si preoccupò di alzare lo sguardo, per cui Tifa ebbe tutto il tempo di nascondersi dietro una credenza. Si portò le mani sulla bocca con aria sbalordita.
Mai avrebbe immaginato di trovare... Lui!
Stupita s’affacciò un pelino dalla credenza ed esaminò il giovane biondo che continuava a sbucciare patate tranquillamente, senza accorgersi della presenza di Tifa.
Sfortunatamente quella condizione durò poco.
Yuffie, decisa a sentire la storia delle vertigini, aveva seguito Tifa fino in cucina e aveva oltrepassato la soglia con aria trionfante:-Sicura che non vuoi raccontarmerla?!- esclamò.
Il giovane biondo smise di pelare e alzò gli occhi, spostandoli su Yuffie. Erano di un azzurro intenso e magnetico, velati di un sottile strato di perplessità:-Che succede?- domandò.-Cosa dovrei raccontarti?-
Yuffie ridacchiò:-Non hai visto la nuova ragazza?- spostò gli occhi dietro la credenza, proprio dove s’era nascosta Tifa.-Non ti facevo così timida.-Le disse.
Il giovane corrugò le sopracciglia bionde.-Non sono in vena di scherzare ora, Yuffie.-
-Ma guarda che sto dicendo sul serio!- Yuffie afferrò Tifa per la manica della divisa e la trascinò fuori dal suo nascondiglio.-Guarda!-
-Ei!- protestò Tifa.-Aspetta!!!-
-Tifa?!- esclamò il giovane, stupito.-Che ci fai qui?!-
-Io? Potrei farti la stessa domanda!-
-Conosci Cloud?- esclamò Yuffie, facendo scattare gli occhi da Tifa a Cloud e viceversa. Sembrava divertita da tutta la scenetta e curiosa di sapere quali fossero le vicende che legavano i due giovani.
Tifa si accigliò.-Sì... Sì, lo conosco.-
-Siamo nati nello stesso villaggio.- Rispose Cloud, girando le spalle alle due ragazze e ricominciando a pelare altre patate come se niente fosse.
Tifa, che aveva le gambe molli e il cuore a mille, pensò che forse era stata troppo ottimista a pensare di poter cambiare vita. Si girò per uscire dalla cucina ma sbattè contro il petto di Tseng, che era comparso dal nulla.
-Anche se vi conoscete ed è evidente che non siete in buoni rapporti, lasciate le vicende sentimentali fuori da questa casa.- Ordinò Tseng, in tono autoritario.-Dovete collaborare, o in alternativa uno dei due può licenziarsi e trovarsi un altro lavoro.-
-Sissignore.- Sbottò Tifa. Poi, rassegnata, andò vicino a Cloud e gli chiese in cosa poteva rendersi utile.
-Non ho bisogno di niente.- Rispose Cloud, schivo.-Puoi andare ad aiutare qualcun altro.-
-Cloud...- lo rimbrottò Tseng.-Il discorso di prima vale anche per te...-
Il giovane abbassò lo sguardo sul coltello e ne fissò la lama per diversi istanti, chiuso in un cupo silenzio. Poi lanciò un’occhiata trafelata a Tifa, che lo fissava in attesa di una reazione.-Puoi lavare quei piatti che sono nel lavandino.- Le disse.
Tifa notò che il lavabo era molto distante dalla posizione di Cloud, perciò, sollevata, andò ad eseguire la sua richiesta.
Tseng rimase a contemplare entrambi con aria assorta, poi, senza aggiungere nulla, si voltò e uscì dalla cucina, diretto chissà dove. Yuffie lo seguì saltellando, ripetendosi che avrebbe chiesto a Tifa la ragione di tanto astio nei confronti di Cloud.
Per lungo tempo la cucina rimase silenziosa. Il coltello di Cloud, che stava affettando le patate, picchiava sul tagliere di legno, producendo un rumore sordo, mentre dalla parte di Tifa s’udiva soltanto lo scroscio dell’acqua.
Improvvisamente, Cloud smise di tagliare e si fermò.-Forse ho esagerato prima... Solo che non mi aspettavo di trovarti qui.- Disse, senza guardare Tifa.
Lei continuò a lavare i piatti.-So che non sei mai stato bravo ad esprimere i tuoi sentimenti... Non preoccuparti.-
-Dovrebbe essere una provocazione?-
-Dovrebbe essere un modo per dirti che non ce l’ho con te.- Rispose Tifa, in tono asciutto, chiudendo l’acqua con un gesto seccato.
Cloud sorrise flebilmente.-Già...-
-Sono sei mesi che non ti fai né vedere né sentire... Considerando quant’è grande Midgar non mi aspettavo di trovarmi davanti proprio te...-
Cloud scosse la testa.- Neanche io.-
-Quindi alla fine non sei riuscito a realizzare il tuo sogno...- Rispose Tifa, in tono incerto.
-No.- Rispose Cloud, glaciale.
-Capisco.- Mormorò Tifa, abbassando la testa con aria afflitta. Pensò che avrebbe fatto meglio a comunicare ad Aerith le proprie dimissioni. Stare nello stesso posto con Cloud non era possibile, soprattutto adesso che era riuscita a girare pagina e aveva deciso di costruirsi una nuova vita lontana dalle ombre del passato.
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice:
 
Salve!!!! XD Tornare in questa sezione è una vera emozione... Soprattutto dopo tanto tempo che non metto mano al pc, tra un impegno e l’altro... Comunque... Che dire... Ho deciso di cimentarmi in questa nuova storia, che è una AU... Ho messo OOC tra le avvertenze perché mi sembrava giusto... Anche se cercherò di mantenere i tratti principali dei personaggi, un po’ di OOC nelle AU ci sta sempre bene xD Dopotutto le vicende sono diverse da quelle della storia originale, quindi molte delle esperienze che sono state in grado di cambiare i personaggi in questa storia non sono presenti...
Che dire... Per adesso niente! Spero che il primo capitolo vi abbia incuriositi... Il meglio deve ancora arrivare!!!
Grazie a chi lascerà una piccola recensione... Spero che la storia vi piaccia... E spero di riuscire a finirla!!! *volano pentole*
Un bacio a tutti!!!!
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 

 

 

 

Capitolo 2

 

 

 

  Il pranzo sarebbe stato servito alle una spaccate.

  Erano state preparate tre portate: un antipasto fresco di verdure dai colori sgargianti, un piatto principale di carne dal profumo avvolgente e una mousse al cioccolato morbida e delicata.

  Tifa era rimasta di stucco nel vedere come Cloud fosse stato in grado di cucinare tutte quelle cose e poi le aveva impiattate con semplicità e raffinatezza. Non ricordava che fosse così bravo in quelle cose... Era stato una sorpresa. Sei mesi prima, quando se n’era andato da Nibheleim per raggiungere Midgar, non era in grado di cucinare neanche gli spaghetti.

  -Perché mi fissi?- domandò Cloud, che intanto sistemava la seconda portata nel piatto.

  -Niente... Mi chiedevo... Dove hai imparato a cucinare?-

  -Ah... Beh... Me l’ha insegnato un amico...-

  -In sei mesi?- domandò Tifa, sospettosa.

  -In sei mesi.- Ripetè Cloud, deciso a non dare altre informazioni.

  -Sempre il solito misterioso...- Sbottò Tifa, contrariata.-Non sei cambiato affatto...-

  Cloud le rivolse un sorriso enigmatico, poi inquadrò Tseng che oltrepassava di gran carriera la soglia della cucina.

  -Ti fanno i complimenti, Cloud.- Informò Tseng, in tono neutrale, sorridendo leggermente.

  -Bene...- Cloud porse a Tseng i piatti e aspettò che se ne andasse, poi si rivolse a Tifa.-Forse dovresti andare... Qui ci penso io.-

  -Sì, sono d’accordo.- Tifa si accigliò e se ne andò dalla cucina, seguendo la scia di Tseng. Aveva tutta l’intenzione di andare da Aerith e comunicarle le dimissioni, ma l’avrebbe fatto dopo il dolce; così, in attesa che il pranzo terminasse, si destreggiò nell’esplorazione della grande villa.

  Era enorme, piena di corridoi che a loro volta erano carichi di piante. C’erano piante ovunque, di ogni genere! Era quasi impossibile pensare che Aerith se ne prendesse cura senza l’aiuto di nessuno!

  Si fermò davanti a una pianta alta, dalle larghe foglie verdi, e cominciò a fissarla perdendosi nei propri pensieri. Si stava già figurando il momento in cui avrebbe dato le dimissioni, cercando di pensare ad un modo carino per dare la notizia ad Aerith, quando si sentì picchiettare sulla spalla. Si voltò di scatto e si ritrovò davanti la pestifera Yuffie.

  -Stai dando un’occhiata in giro?-

  -No...- Rispose Tifa, cercando una via di fuga.-Stavo... Cercando il bagno.-

  -Il bagno?- fece eco Yuffie. Sembrò valutare attentamente la faccenda, poi afferrò Tifa per una mano e la trascinò via.-Ti accompagno io! Le vere amiche vanno al bagno insieme!-

  -Aspetta...- balbettò Tifa, senza trovare il coraggio di dire a Yuffie che non poteva considerarla una vera amica, dal momento che si conoscevano da un solo giorno.

Yuffie, senza sentire ragioni, aprì una porta e spinse dentro Tifa, poi si guardò intorno, entrò e se la richiuse alle spalle.-Allora? Non mi hai ancora raccontato perché tu e Cloud vi conoscete!-

  Prima di rispondere, Tifa non potè fare a meno di osservare la grande vasca alla propria sinistra... Quella stanza era talmente grande che non sembrava bagno, ma una sala termale! Rimase a bocca aperta.

  Yuffie cominciò a tirarle la manica della divisa.-Daiiii!- esclamò.

  -Non è una storia così interessante!-

  -Ma io voglio saperla... Ti prego!!!-

  Tifa fu lì per sbottare quando qualcuno bussò alla porta. Era Tseng.

  -Yuffie! Sei qui?-

  -Sì!- esclamò Tifa, in tono amabile.

  Yuffie, sbuffando, andò ad aprire la porta e si ritrovò davanti un accigliato Tseng.-Non dovevi preparare il caffè?-

  -L’ho fatto!-

  -Allora vai a servirlo!-

  -Perché non può andarci Tifa?-

  Tifa, prendendo al volo l’occasione, fece un passo avanti:-Vado io!- esclamò. In questo modo avrebbe potuto comunicare ad Aerith la propria decisione e, non meno importante, avrebbe potuto liberarsi di Yuffie.

  Tseng annuì.-Vai allora...-

  Tifa si sbrigò a raggiungere la cucina, prese il vassoio che le indicò Cloud e vide che sopra c’erano due tazzine di caffè. Dunque l’ospite di Aerith non era ancora andato via? Sospirando Tifa prese il vassoio e se ne andò in giardino uscendo dalla porta di servizio della cucina.

  L’aria era fresca e fuori minacciava pioggia. Di nuovo Tifa si sentì trascinare in un eden senza tempo, misterioso e rilassante. Raggiunse il gazebo stando attenta a non versare nulla e qui vi trovò Aerith in compagnia di un uomo dall’aria aristocratica, vestito di nero, su cui risaltavano la pelle chiara e i capelli argentei. Non appena Tifa posò il vassoio sul tavolo, gli occhi di giada dell’uomo si spostarono su di lei. Il suo sguardo era impenetrabile o nascondeva una sottile vena d’ostilità.

  -Grazie...- la voce dolce di Aerith s’insinuò nel silenzio. Tifa, che non sapeva cosa fare, porse la tazzina di caffè a entrambi e li guardò con aria incerta. Non sapeva se stesse facendo bene oppure no, e Aerith non sembrava intenzionata a farglielo capire.

  -Sephiroth, vorrei presentarti la mia nuova cameriera... Si chiama Tifa e l’ho assunta ieri.- Disse Aerith, quasi con timore.

  L’uomo socchiuse gli occhi e non disse nulla. Si avvicinò la tazzina alle labbra e sorseggiò il caffè con aria tranquilla.

  Tifa lo fissò, tesa. Che tipo snervante, pensò, eppure era sicura di aver già visto anche lui. Forse era un attore? Ma sì!!! Era Sephiroth... Uno dei protagonisti di quel film di successo... “Loveless”! Pensandoci bene, anche Aerith aveva partecipato a quel film! Forse si erano conosciuti sul set? Magari erano amanti?

  -Non c’è alcuna ragione per cui tu debba mettermi al corrente...- Disse Sephiroth infine, dopo un lungo silenzio.

  Aerith sorrise nervosamente e strinse le dita sul manico della tazzina.-Pensavo che volessi saperlo...-

  -No.- Rispose con decisione lui, poi alzò gli occhi su Tifa.-Ti chiami Tifa, giusto?-

  -S-Sì!- esclamò Tifa.

  -Sei qui per lavorare o per cercare uno sbocco nel mondo dello spettacolo?- domandò Sephiroth.

  Tifa s’accigliò. Lei non aveva nessuna intenzione di lavorare nel mondo dello spettacolo! Che insinuazioni erano quelle?

  -Mi sono appena trasferita a Midgar e mi serve un lavoro! Tutto qui!- esclamò Tifa. Subito dopo però si ricordò della propria decisione di licenziarsi e la sua espressione divenne lugubre. Sephiroth lo notò immediatamente e le sue labbra sottili si arricciarono in un sorriso beffardo del tipo “Voglio proprio vedere”.

  Aerith guardò Tifa con aria gentile.-Puoi andare...-

  Tifa, innervosita e intimorita, decise di salutare Sephiroth, ringraziare Aerith e darsela a gambe. Non avrebbe mai immaginato che sotto la maschera dell’attore vi fosse una persona così inquietante... Ma forse era solo una sua impressione.

 

***

 

  Diverse ore dopo, Aerith chiamò Tifa in giardino e le mostrò una piccola aiuola fiorita di cui andava molto fiera.

  Tifa ascoltò tutto il discorso sulle piante e su come andavano curate, innaffiate e protette. Le raccontò che sua madre Ifalna le aveva trasmesso il pollice verde e che la villa un tempo era appartenuta al padre, un certo Gast, attore e regista di successo.

  -Mio padre ha scritto il copione di Loveless.- Disse Aerith, con un sorriso.-Che è stato il primo film in cui ho lavorato... E grazie al quale sono diventata famosa.-

  -Quel film ha sbancato il botteghino, se non ricordo male.- Fece Tifa, con un sorriso.-Non sono una che va spesso al cinema... Però ricordo di aver sentito qualcosa alla radio.-

  -Oh, sì.- Fece Aerith, assorta.-Il regista ha fatto un sacco di soldi.-

  Tifa sorrise flebilmente. Anche se conosceva Aerith da poco e teoricamente avrebbe dovuto essere la sua cameriera, sentiva che quella ragazza le piaceva molto. Forse era la sua aria misteriosa e delicata, o forse il carisma che trasudava da ogni lembo di pelle... Però si sentiva in dovere di ascoltarla. In più tutta quella faccenda del mondo dello spettacolo la incuriosiva.

  -Tuo padre era il regista di Loveless?- domandò Tifa.

  -No, no...- sul viso di Aerith si dipinse un sorriso gentile.-Senti... Cambiando argomento... Hai detto che volevi parlarmi, no?-

  Tifa trasalì. Giusto! C’era la faccenda delle dimissioni!

  “Avanti Tifa, diglielo!”

  -Sì... Volevo chiederti... Se era possibile che... Io...- esitò,- Che io...-

  Aerith sorrideva. Era così carina con quell’aria innocente...

  “Forza Tifa! Tu e Cloud non potete stare nella stessa casa! Ricorda la promessa! Niente più Cloud.”

  -Ecco... Insomma...-

  Aerith annuì e la incoraggiò a parlare.

  “Oh... Al diavolo!”

  Dopotutto quando sarebbe ricapitata un’occasione del genere? Trovare un lavoro subito, ben remunerato e con vitto e alloggio a disposizione! Forse era la decisione sbagliata, forse se ne sarebbe pentita... Ma non poteva sacrificare un’occasione così!

  Sospirò pesantemente.-Io mi chiedevo se era possibile avere un autografo di Sephiroth!-

  Il viso di Aerith s’illuminò:-Davvero?! Ma certo che è possibile! Sai, dal vivo è un tipo un po’ riservato... Ma non è cattivo! Ha migliaia di fan e non ha mai rifiutato un autografo a nessuno!-

  -Ah... Bene!- Tifa abbozzò un sorriso.-Non vedo l’ora!-

  Cominciò a ridacchiare nervosamente.

  -Appena lo vedrò gli chiederò un autografo per te!- esclamò Aerith, divertita.

  -Lavorate insieme?- s’informò Tifa, cercando di ignorare le fitte allo stomaco e la vocina che continuava a rimproverarla.

  -Sì... Il nostro nuovo film si chiama “24 Fotogrammi Al Secondo”.- Disse Aerith, con un gran sorriso.

  -Che nome strano...- fece Tifa, incerta.

  Aerith si portò la mano sulle labbra per nascondere un sorriso divertito.-Ora scusa, ma ti devo lasciare... Ho un’intervista tra poco...-

Tifa si limitò ad annuire e scorse Tseng sulla porta. Lo guardò con aria rassegnata, ricevendo un’occhiata interrogativa.

  -Non volevo interrompervi, ma è già tardi.- Si scusò.

  Aerith trotterellò verso di lui e prima di uscire fece l’occhiolino a Tifa.-Ci vediamo stasera.-

  -A stasera.- Rispose Tifa, salutandola con un lieve gesto della mano.

  Una volta che Tseng e Aerith se ne furono andati, Tifa cercò di accaparrarsi il compito di lavare i panni. La lavanderia era nel seminterrato e non c’era modo di incontrare Cloud. Yuffie sembrò felice di passarle il cesto dei panni sporchi e le raccomandò di utilizzare l’ammorbidente, dopodiché Tifa se ne andò nel sottoscala.

  Non aveva idea de la scelta di rimanere in servizio fosse giusta o sbagliata, ma aveva bisogno di un lavoro e non poteva permettersi di perderlo. Accese la luce distrattamente e si diresse verso la grande lavatrice in fondo alla stanzetta. Posò il cesto sopra di essa e cominciò a metterci dentro i panni. Una volta che ebbe finito avviò il programma per il lavaggio e posò il cesto a terra.

  Si chinò e notò un giornale leggermente incastrato sotto la lavatrice. Lo prese e lo sfogliò rapidamente, soffermandosi solo quando scovò un articolo riguardante Aerith. C’era scritto che non aveva ottenuto la parte del personaggio principale in 24 Fotogrammi Al Secondo, che invece era stata affidata ad una giovanissima attrice emergente di nome Elena.

  Tifa sorrise tra sé e sé, poi poggiò il giornale sulla lavatrice e continuò a leggere l’articolo. C’era scritto che Elena in passato era stata una cameriera di Aerith, e che poi aveva trovato il modo di soffiarle la parte. Tifa corrugò la fronte, interessata. Ora si spiegava l’insinuazione di Sephiroth.

Era talmente assorta che non si accorse dell’arrivo di Cloud in lavanderia. Lui le lanciò un’occhiata di sfuggita e si avvicinò a una scarpiera. Quando l’aprì, Tifa sobbalzò e lo guardò con aria colpevole.

  -Se non ti conoscessi così bene direi che stai scappando da me.- Disse Cloud, in tono pacato.

  -No... Ma che dici?- Tifa rise nervosamente e chiuse il giornale.-Sono passati sei mesi da quando se andato via da Nibheleim... E adesso ho deciso di lavorare qui... Dunque dovremo convivere volenti o nolenti...-

  Cloud annuì. Estrasse un paio di scarpe da ginnastica e le lasciò cadere a terra.-Per me va bene.-

  -Bene...- Tifa continuò a fissarlo finchè non ebbe finito di allacciarsi le scarpe. S’interrogò brevemente su dove stesse andando Cloud, poi si ricordò che non doveva essere affar suo e continuò a leggere il giornale fingendo indifferenza.

  Cloud raggiunse di nuovo la soglia della porta e vi appoggiò una mano con aria indecisa. Si voltò un attimo verso Tifa e fece per dirle qualcosa, poi ci ripensò e decise di andarsene.

  Tifa gli lanciò un’occhiata di sottecchi. Si prospettava un lungo periodo di problemi sul fronte sentimentale, ma con la giusta carica e un po’ di fortuna, Tifa avrebbe superato il disagio del primo impatto.

 

 

Angolino dell’autrice:

 

 

Salve!! Eccomi qua con il secondo capitolo della storia... Allora... Bando alle ciance... Finalmente è entrato in scena il nostro caro Sephy, che volente o nolente si è nuovamente prestato a fare da protagonista xD *-e ti pareva- nd Sephiroth

Poverino, ormai è rassegnato al fatto che io debba trovargli una fidanzata xD Questa sarà una SephirothxTifa, gente xD

Volevo specificare che il pairing Yaoi c’è... è una Clack...!!! Anche se ancora non so che ruolo avrà di preciso nella storia visto che sto scrivendo di getto quello che mi viene in mente xD

Preparatevi a delle sorprese (o meglio, spero che siano sorprese), e a svariati OOC XD Ho mantenuto costanti i tratti caratteriali più salienti dei personaggi, o almeno spero... Alcuni accentuandoli...

Concludo dicendo che la storia secondo me sta procedendo bene... Cioè, a me piace xD Spero che piacerà anche a voi (ho scritto diversi capitoli e mi sto anche convincendo di riuscire a finirla xD)

 Comunque ringrazio chi sta leggendo, seguendo, aggiungendo tra le preferite e commentando... Se lasciate una recensione sarò molto felice perché mi piace molto interagire con voi lettori... Siete davvero fantastici e mi incoraggiate a continuare... Grazie a tutti!

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


 

 

 

 

 

Capitolo 3

 

 

 

  Il giorno seguente Aerith annunciò che sarebbe sparita con Tseng per la giornata intera. Indossò un cappello di paglia dalla tesa larga e ondulata, sormontata da alcuni fiori rosa che si abbinavano col vestito.

  Tifa accorse per salutarla e portarle la borsa che aveva dimenticato, poi, una volta che se ne furono andati, tornò a lavoro. Quella mattina avrebbe dovuto battere il tappeto della sala, per cui chiamò Yuffie e si fece aiutare per portarlo fuori. Preso uno scopettone cominciò a scrollare il tappeto, sollevando una buona dose di polvere. Era evidente che Yuffie non amasse svolgere quel compito, infatti più tardi confessò a Tifa che non puliva il tappeto da almeno quattro mesi.

  Una volta terminato il lavoro ingrato, Tifa rimase a fissare soddisfatta il tappeto persiano e si posò le mani sui fianchi con aria sorniona. Anche se era stato faticoso poteva affermare di aver fatto un ottimo lavoro!

  Decise di rimettere a posto il tappeto, ma quando fece per porci sopra le mani, i suoi occhi catturarono un’ombra tra i cespugli fioriti. Era quasi sicura di aver visto qualcuno muoversi lì dietro, per cui un brivido le passò dietro la schiena. Che ci fosse qualcuno? Forse Yuffie? Forse Cloud? Ma che ragione avevano per nascondersi? Cercò di tranquillizzarsi e prese il tappeto, stavolta senza l’aiuto di Yuffie. Lo riportò in sala e qui trovò un giovane che non aveva mai visto.

  Era vestito con un gilet di pelle e aveva gli occhiali da sole che gli tenevano indietro la zazzera corvina. Stava guardando fuori dalla finestra con aria assorta e si accorse a malapena della presenza di Tifa.

  -Em...- Lei tossì per attirare l’attenzione.

  Il giovane sussultò e si voltò con tutto il corpo verso Tifa.-Ah! Tu sei la nuova cameriera!-

  -Sì... Mi chiamo Tifa. E tu saresti...?-

  -Zack... Zack Fair.- Il giovane raggiunse Tifa a grandi falcate e le strinse la mano con vigore.-Sono uno chef!-

  -Chef?- fece eco Tifa, guardinga.

  -Mi ha fatto entrare Yuffie... Prima lavoravo qui.- Disse Zack, con un sorriso.-Poi però mi sono licenziato per andare a fare esperienza... Ora lavoro in un ristorante dove sono secondo chef.-

  -Capisco...-

  -Tu devi essere la nuova cameriera... Cloud mi ha parlato di te.- Zack squadrò Tifa con i suoi brillanti occhi blu.-Sembri una brava persona...-

  -Grazie... Cloud ti ha parlato di me?-

  -Ei Zack...- In quel momento arrivò Cloud, tutto trafelato. Fece appena due passi nella sala e poi si fermò a guardare Tifa e Zack, un po’ preoccupato.

  Zack si voltò verso di lui e gli lanciò un’occhiata divertita, poi gli si avvicinò e gli passò un braccio attorno alle spalle con aria gioviale.-Stamattina sono qui per dare lezioni di cucina a Cloud! Se vuoi puoi unirti anche tu!-

  Tifa sghignazzò. Allora era lui l’amico che aveva portato Cloud nel fantastico mondo della cucina? Zack Fair... Un tipo allegro e alla mano, che risultava immediatamente simpatico.

  -Per oggi passo...- Rispose Tifa, sottolineando il concetto con un gesto della mano.-Sarà per la prossima volta.-

  Zack le fece l’occhiolino e spinse Cloud fuori dalla sala, poi lo seguì.

  Tifa rimase ferma ad ascoltare le loro voci che si perdevano nel corridoio, poi sorrise flebilmente e pensò che forse Cloud se la fosse cavata egregiamente a Midgar, nonostante il suo carattere introverso.

  Tifa sospirò e sorrise. Il suo cuore era più leggero grazie a questa consapevolezza, e allo stesso tempo era decisa a darsi da fare anche lei.

  Passò il resto della mattinata a correre di qua e di là. Pulì i mobili e passò l’aspirapolvere e lo straccio, sopportò le chiacchiere di Yuffie e ogni tanto passò davanti alla cucina per vedere cosa stessero facendo Zack e Cloud.

  Una di queste volte si era soffermata ad ascoltare i loro discorsi.

  -Io penso che potresti farcela benissimo.- Stava dicendo Zack, in tono vivace.

  -Zack... Dammi tempo. Ti ho detto che va bene... Ma ancora non sono pronto.-

  -E quando pensi di esserlo?-

  -Non lo so...-

  -Oggi sei strano. Sembri più pensieroso del solito.-

  -Si vede così tanto?-

  -Sì...-

  -Mmm...- Rispose Cloud.

  A quel punto Zack sembrò accorgersi di Tifa, allora lei s’affrettò a scappare, in modo da non essere vista. Tornò alle sue faccende e rivide Zack solo quando fu ora di pranzo e decise di andare via. Lo salutò con una stretta di mano e lo osservò mentre varcava la soglia dell’ingresso accompagnato da Yuffie.

  Decise allora di andare a parlare con Cloud. Era un gesto coraggioso, ma aveva voglia di farlo, dunque andò in cucina, dove si sentiva un buon odorino.

  Cloud era poggiato a uno dei tavoli da cucina con le braccia conserte e lo sguardo perso in un punto impreciso dello spazio. Non appena arrivò Tifa tornò a se stesso e le sorrise in modo appena percettibile.

  -Simpatico il tuo amico...- Tifa decise di rompere il ghiaccio.

  -Molto.-

  -Allora è lui che ti ha insegnato a cucinare...-

  -Sì.-

  -Credevo che fossi venuto a Midgar per diventare un attore...- L’affermazione di Tifa infastidì Cloud, che la reputò un modo per criticare il suo operato.

  -C’è tempo per quello.- Rispose Cloud, piccato.

  -Ma tu sei mesi fa hai detto di voler andare a Midgar per diventare un attore.- Gli ricordò Tifa.-Ed è per questo che ci siamo lasciati, ricordi?-

  -Sì... Me lo ricordo.- Fece Cloud, accigliandosi.-Ma non è così facile.-

  -Immagino.- Fece Tifa, tagliente. Alla fine tutti i suoi propositi di pace sembravano emigrati altrove. Si ritrovò a guardare Cloud con aria torva.

  -Quando sono arrivato a Midgar ho fato dei provini per qualche pubblicità.- Raccontò Cloud, dopo un minuto di silenzio tombale.-Però non mi hanno preso. In qualche modo dovevo pur guadagnarmi da vivere... Quindi ho trovato un lavoro grazie ad Aerith.- Si soffermò a pensare un attimo, poi aggiunse:-Non fraintendermi... Sto ancora coltivando il mio sogno.-

  -Cucinando?- domandò Tifa.

  -Sì.- Rispose Cloud.-Devi sapere che il locale dove lavora Zack è molto rinomato. Il proprietario, Angeal Hewley, non è soltanto un grande chef, ma anche un grande attore... Ha recitato nel film Loveless, se ti ricordi...-

  Tifa cercò di fare mente locale. Angeal doveva essere quel tipo alto, un po’ nerboruto, con l’aria severa.-Mi ricordo di lui... Ma non sapevo che fosse uno chef.-

  -A breve gireranno un documentario nel suo ristorante e per l’occasione ha deciso di assumere delle comparse che sappiano recitare e cucinare. Per questo Zack mi sta facendo lezioni di cucina...-

  -Ah!- esclamò Tifa.-Quando ci sono i provini?-

  -Tra un mese...-

  -E tu parteciperai?-

  -Ovvio.- Rispose Cloud, con un sorriso.-Zack mi ucciderebbe se non lo facessi.-

  Tifa assottigliò gli occhi. Aveva la leggera sensazione che gli occhi di Cloud s’illuminassero tutte le volte che nominava Zack. Che fosse un caso? Dovevano essere amici per la pelle, quei due...

  -Se faccio bella figura potrei aprirmi parecchie porte.- Raccontò Cloud.

  Tifa annuì lentamente. Cloud si stava dando da fare. Aveva sempre creduto nella sua forza di volontà, e questo non era cambiato da quando la loro storia era finita. Gli aveva portato rancore per molto tempo, ma poi si era messa il cuore in pace e aveva deciso di voltare pagina. Anche adesso, nonostante rimanesse un po’ quella sensazione di disagio nell’averlo di nuovo accanto, le sembrava chiaro che l’affetto nei suoi confronti fosse ancora vivo. Forse non potevano più stare insieme, ma sicuramente col tempo sarebbero potuti essere amici.

 

***

 

  Aerith tornò la sera tardi, stanca. Si sedette sul divano della sala e posò la borsa al proprio fianco, appoggiando la testa sullo schienale morbido.

  Tseng era in piedi e la guardava un po’ preoccupato.

  Qualche minuto dopo sopraggiunse Tifa ad accoglierli, anche lei piuttosto stanca per l’intera giornata passata a lavorare. Non avrebbe mai pensato che fare la cameriera potesse essere così spossante, e Aerith le spiegò che non doveva fare tutto da sola, ma che ognuno aveva dei compiti ben precisi.

  -Siediti.- Ordinò Aerith, battendo la mano sul divano, accanto a sé.-Ho una sorpresa per te!-

  Tifa, che già immaginava quale fosse la sorpresa, cercò di assumere un’aria felice.

  Aerith sfilò dalla borsa un rotolo e lo porse a Tifa. Era il poster di 24 Fotogrammi Al Secondo, in cui comparivano Sephiroth e Elena in primo piano ed Aerith con un giovane sconosciuto sullo sfondo. Non sembrava un bel film, pensò Tifa, un po’ delusa. Poi notò la firma di Sephiroth in fondo al poster, ordinata e concisa. Era il suo autografo!

  -Grazie!!!- esclamò Tifa, che dopotutto era contenta di averlo ricevuto.

  -E di che? L’avevi chiesto!- Aerith sorrise con gentilezza.-La conferenza di oggi è stata così lunga e noiosa!-

  Tifa ricambiò il sorriso e non seppe cosa dire. Avrebbe avuto molto di cui parlare se lei e Aerith fossero state amiche, ma visto che la conosceva da poco ed era la sua datrice di lavoro non sapeva proprio come comportarsi. Lasciò che fosse lei a parlarle.

  -Questo nuovo film non mi piace molto... Sembra un po’ la solita storiella d’amore... E io amo le storie d’amore! Però Sephiroth non è un tipo molto adatto a quella parte, ed Elena è perennemente messa in soggezione da lui.- Sospirò Aerith, perplessa.

  Tifa ripensò a Sephiroth.-Effettivamente è difficile non essere messi in soggezione da lui...-

  Aerith parve incupirsi un po’, dopodiché tornò raggiante come al solito. I suoi occhi smeraldini brillavano come al solito di una luce misteriosa e seducente, e Tifa cominciò a domandarsi perché non l’avessero presa per la parte principale.

  Dopo qualche altro minuto di chiacchiere sulle cose più frivole come vestiti o quale fosse l’attore più bello nel film, Aerith si congedò da Tseng e Tifa, lasciando la sala.

Tifa si alzò dal divano e salutò Tseng, che però la fermò.

  -Vorrei chiederti...- Esordì Tseng, con aria corrucciata.-Tu non sei qui per approfittarti di lei, vero?-

  -Io?! Ti ci metti anche tu?- domandò Tifa, sdegnata.-Non mi interessa niente del mondo dello spettacolo... Né tantomeno di farne parte! Ho solo bisogno di un lavoro. Tutto qui.-

  -Anche lei diceva sempre così.- Disse Tseng, glaciale.

 Tifa non ebbe bisogno di chiedergli a chi si riferisse. Era sicuramente Elena, la cameriera che aveva soffiato il posto ad Aerith come protagonista del film.

 -Non preoccuparti.- Rispose Tifa.-Io non sono interessata al mondo dello spettacolo.-

  Tseng non sembrò convinto.-Vedremo...- Mormorò.

  Tifa lo salutò con un gesto della mano e decise di andarsene a dormire. Era stata davvero una giornata stressante e non voleva più sapere niente da nessuno. Andò in camera e spalancò la grande finestra per far entrare un po’ d’aria fresca. Si affacciò sul grande giardino fiorito, che di sera sembrava un po’ misterioso. Ripensò brevemente alla figura che le era parso di vedere tra gli arbusti, e, come se quei pensieri l’avessero evocata, ecco spuntarne una tra i cespugli di fiori. Aguzzò la vista e stavolta riconobbe Yuffie.

  Cosa ci faceva in giardino a quell’ora?

  La ragazza stava camminando rapidamente per raggiungere la porta di servizio, ma a causa del buio non si poteva vedere la sua espressione. Una cosa era certa: Yuffie aveva una gran fretta.

  Tifa cercò la direzione in cui era provenuta, ma non c’era nient’altro a parte il vasto giardino e qualche albero. Allora richiuse la finestra e decise che era ora di andare a dormire, perché la fatica e la stanchezza cominciavano a giocarle brutti scherzi.

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

 

 

Salve!! Eccomi tornata con il terzo capitolo della fan fiction!!!! XD

Ammettetelo, Cloud chef è un svolta!!! *le corrono dietro con pale, spranghe e altri oggetti contundenti*... XD Adesso si inizia a capire il suo sogno… Vuole diventare un attore!!! Ma ci riuscirà?? Finalmente è entrato in scena anche Zack, chef anche lui, che è allievo di Angeal così come lo era anche nel videogioco... Anche Angeal ha recitato in Loveless... Così come Sephiroth, che però in questo capitolo non è comparso...

Ma... Ragazzi!! Cosa fa Yuffie?! Appare, scompare... Qui gatta ci cova! Questa ragazza ci nasconde qualcosa!!!!!

 

Come sempre ringrazio chi segue, aggiunge tra le preferite e legge... E soprattutto chi lascia un commentino!!! Siete fantastici, e ripeto che mi piace tantissimo sentire i vostri pareri e interagire con voi!!!!

Scusate ma oggi non mi dilungo tanto perché dopo l’ultimo esame della sezione sono completamente fusa... Speriamo sia andata bene!!! *incrocia le dita*

 

Baci a tutti!!!!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


 

 

 

Capitolo 4

 

 

 

  La mattina seguente, Tifa si svegliò prestissimo. Indossò la divisa e come prima cosa appese all’armadio il poster autografato da Sephiroth. Lo guardò per un po’ con le sopracciglia alzate, lievemente perplessa dall’espressione sognante del protagonista del film, così diversa da quella dell’attore originale.

  Due ore più tardi andò a servire la colazione ad Aerith in giardino, trovandola come al solito in compagnia di Tseng. Questi alzò lo sguardo su Tifa e la salutò con un breve cenno della testa, mentre Aerith sembrò felice di vederla e la invitò ad accomodarsi.

  Tifa pensava che Aerith non fosse affatto la classica padrona di casa. In realtà non sembrava neanche la classica datrice di lavoro. Si comportava in modo gentile e amichevole con tutti, e tutti indistintamente, persone, piante o animali, la amavano.

 -Oggi devo andare agli studi per continuare le riprese del film.- Disse Aerith, con un sorriso allegro.-Stasera Sephiroth verrà qui a cena, quindi vorrei che comunicassi a Cloud di preparare qualcosa di buono...-

  Tifa cominciò a scervellarsi sul motivo per cui Sephiroth frequentava così spesso casa Gainsborough, tuttavia non fece domande e annuì. Ancora non si sentiva così in confidenza con Aerith.

  -Tseng, hai segnato i miei impegni?- domandò Aerith, sporgendosi verso Tseng, che annuì e le mostrò l’agenda.

  -Dobbiamo andare. Ci vorrà un po’ per sistemare i capelli e il trucco.-

  Aerith annuì, si alzò dalla sedia e salutò Tifa.-Se puoi, vai a dare un’occhiata alla serra! Sono due giorni che non la guardo.-

  -Quale serra?- domandò Tifa.

  -Devi andare sempre dritta su questa strada... Da qui non si vede.- Aerith indicò una piccola stradina tra i cespugli.-La chiave è nel mobiletto insieme a tutte le altre.-

  Tifa acconsentì alla richiesta e aspettò che i due se ne andassero, poi entrò in casa e raggiunse il mobiletto con le chiavi che stava in cucina. Lo aprì e trovò tanti mazzetti di chiavi appese ordinatamente. Cominciò a cercare quella della serra ma non la trovò da nessuna parte, così le prese tutte e si diresse verso la serra, sperando che almeno una riuscisse ad aprire la porta.

  Tifa percorse il viottolo di ghiaia guardandosi intorno. Era davvero bello stare nel giardino di Aerith; si respirava un’aria così pulita e tranquilla che pareva di stare in un eden ultraterreno. Inoltre si sentiva il profumo dei fiori e il cinguettare degli uccelli che svolazzavano tra i rami degli alberi.

Giunse ad una serra piuttosto grande, di vetro trasparente e con il tetto spiovente da cui filtrava copiosa la luce del sole. Al suo interno c’erano svariati tipi di piante e probabilmente un micro clima tutto suo.

  Tifa cominciò a provare una ad una le chiavi sulla porta, e alla fine trovò quella giusta: era piccola e verde. Aprì la porta ed entrò, avvertendo un forte odore di terriccio. Si guardò intorno assicurandosi che fosse tutto in ordine e notò, vicino ad una bella pianta dai grandi fiori colorati, una cornice argentata. C’era una foto al suo interno in cui erano disposte tre persone, una delle quali aveva tutta l’aria di essere Aerith a dieci anni; le altre due, un uomo di mezza età e una bella donna che rassomigliava molto a Aerith: dovevano essere il padre e la madre della ragazza.

  Tifa sorrise flebilmente e fece per prenderla, quando un rumore la distrasse. Si girò di scatto, decise di lasciar perdere la fotografia e uscì dalla serra in fretta, richiudendola.

  Fuori non sembrava esserci nessuno, eppure Tifa aveva la certezza di aver sentito un rumore. Fece scorrere gli occhi tra i cespugli ma non vide nessuno, allora decise di tornare in casa e imboccò nuovamente il sentiero di ghiaia.

  Stranamente però non era quello giusto. Evidentemente quel giardino non aveva fine, pensò Tifa, afflitta. Era quasi decisa a tornare indietro, ma poi si ritrovò davanti a una piccola, struttura, che doveva essere la dependance della villa.

  Tifa la guardò con aria curiosa. Forse era disabitata, visto che tutti i domestici abitavano nella struttura principale. Aerith non le aveva mai parlato di avere una dependance, né tantomeno che qualcuno vi abitasse.

  Indecisa e curiosa, Tifa si ricordò di avere in mano le chiavi di qualsiasi porta esistente a casa Gainsborough, e per un po’ rimase a valutare se trovare quella della dependance oppure tornarsene a casa. Sarebbe stato un po’ da ficcanaso entrare... Tifa si avvicinò alla porticina di legno e la guardò. Sicuramente una delle chiavi che aveva in mano poteva aprirla. Alla fine decise di provare.

  Dovette provare tutti i mazzi prima d trovare quella giusta, dopodiché la sospinse con un piede ed entrò.

  C’era un forte odore di polvere, come se nessuno ci fosse entrato da anni, e tutto era buio perché le persiane erano chiuse. Ti fa spalancò la porta e lasciò fluire la luce del sole all’interno della stanza, e finalmente potè orientarsi.

  Non che ci fosse molto da vedere. Era un semplice stanzone vuoto con un libreria (vuota e per di più impolverata), una poltrona di pelle nera, un tappeto avvolto su se stesso appoggiato a una parete e infine una scala che conduceva al piano di sopra.

  Come previsto la dependance era disabitata.

  Tifa uscì di nuovo e richiuse la porta. Da una parte era meglio non aver trovato nulla di troppo compromettente, pensò Tifa, mentre tornava alla villa con aria sorniona.

  Una volta tornata in cucina trovò un nervoso Cloud alle prese con il menù per la cena. Sistemò le chiavi nel loro mobiletto e lo guardò mentre sfogliava un libro di cucina e prendeva appunti su un foglio.

  -Ciao Cloud...- Fece, in tono incerto.

  -Tifa...- lui alzò gli occhi blu e le sorrise leggermente.-Sto preparando il menù per Sephiroth... Non è un tipo facile... Gli piace il cibo raffinato, ma non credo di essere ancora così bravo!-

  -Dai, non dire stupidaggini.- Lo incoraggiò Tifa, con un sorriso.-Sicuramente andrai bene... Cosa vuoi preparare?-

  -Non ho idea.- Rispose Cloud, scuotendo la testa.-In genere Sephiroth non disprezza quello che cucino, però ogni volta penso che potrei non riuscire ad accontentarlo...-

  -Ti interessa così tanto la sua opinione?- domandò Tifa, contrariata.

  -Beh...- Cloud ci riflettè, poi si strinse nelle spalle.-Sephiroth è un grande attore... Forse il più famoso agli studi Shinra... Sì, mi interessa la sua opinione.-

  -Ah...- Tifa si appoggiò con i gomiti sul piano da cucina e appoggiò il mento su una mano.-Comunque sono sicura che se ci metti il cuore, Sephiroth apprezzerà ugualmente.-

  -Già...- Cloud riprese a sfogliare il libro di cucina, stavolta con più decisione.

  -Potresti chiedere un consiglio a Zack!-

  -No... Ora non ho voglia di chiamarlo.- Rispose Cloud, brusco.-Forse lo farò se la situazione si mette troppo male.-

  -Va bene... Posso aiutarti in qualche modo?-

  -Sì... Puoi andare a prendere questi ingredienti?- domandò Cloud, porgendo un foglio a Tifa.

Lei annuì.-Sì, ci penso io.-

 

***

 

  A dispetto di ciò che pensava Cloud, la cena fu apprezzata da Sephiroth, che per tutta risposta mandò Tifa a complimentarsi con lui. Cloud sembrò contento della cosa e il suo umore sembrò nettamente migliorare. Preparò il caffè per Aerith e il suo ospite, poi disse a Tifa che avrebbe dovuto portarglielo.

  Tifa tornò nella sala da pranzo e lì trovò Sephiroth e Aerith molto vicini tra loro. Lui teneva una mano della ragazza vicina alle labbra e i suoi occhi di giada erano fissi in quelli verdi di Aerith, che improvvisamente avevano cambiato espressione ed erano quasi tristi.

  -Oh!-

  Aerith fu la prima a voltarsi verso Tifa. Sephiroth invece le diede le spalle e si avvicinò alla finestra senza dire niente, come se non fosse compito suo dare spiegazioni.

  -Scusate se ho disturbato...- Tifa fece dietro front, ma Aerith la richiamò.

  -Stavamo solo provando un pezzo del copione.- Disse allegramente, sedendosi a tavola con aria divertita.-Puoi entrare.-

  Tifa annuì e portò il caffè a tavola.

  Sephiroth si sedette in silenzio, lasciando vagare lo sguardo in un punto impreciso dello spazio.

  -Di che parla il film?- domandò Tifa, a bruciapelo.

  -Ah...- Aerith cominciò a mescolare il caffè.-Parla di un giovane di nome Jay, interpretato da Sephiroth, che vorrebbe diventare un grande regista... Lui ha una sorella minore, Odette, che sarei io, e una madre, che però muore in un incidente all’inizio della storia, lasciando a Jay il compito di trovarsi una lavoro e badare alla sorella. I due hanno anche un fratello di mezzo, Richard, che è interpretato da Genesis Rhapsodos, il quale odia Jay ed è deciso a portargli via la sorella...-

  -Perché odia Jay?- domandò Tifa.

  -Rivalità.- Rispose semplicemente Sephiroth.-Invidia.- Aggiunse.

  -Per cosa?-

  -Perché pensava che la madre preferisse Sephiroth a lui.- Specificò Aerith.-Comunque, questo è l’inizio, poi ci sono tutte le varie vicissitudini... E il protagonista si innamora di una donna di nome Tara, interpretata da Elena.-

  Sephiroth emise uno strano suono tra un ghigno e uno sbuffo.

  Tifa fece scorrere lo sguardo tra i due. Sembrava che  l’uno fosse a conoscenza dei pensieri dell’altro e si stessero comunicando qualcosa. Il risultato fu quello di sentirsi fuori posto.

  -Quindi il titolo è riferito alla passione di Jay per il cinema?- chiese Tifa, cambiando argomento.

  -Sì...- Aerith stava ancora fissando Sephiroth.

  Lui, accigliato, si alzò dalla sedia e se ne andò senza dire niente.

  -Ei!- esclamò Tifa, guardando la direzione di Sephiroth con aria contrariata.

  Aerith sospirò.-Lascialo stare... Quand’è così ha bisogno di qualche momento...-

  -Sarà pure un attore famoso ma non dovrebbe prendere e andarsene così!- esclamò Tifa.

  -Sephiroth ha un self control che prima o poi gli manderà in tilt il sistema nervoso.- Commentò Aerith, preoccupata.-Non gli è andata già la storia di Elena... Sai, lei era la mia cameriera, poi non so come è riuscita a prendere la parte della protagonista, che inizialmente era stata data a me...-

  Tifa sembrò dispiaciuta.-E a te dispiace?-

  -Ma no... Per niente... Fare la parte della sorella di Jay per me è davvero emozionante... E poi in un certo senso è uno dei personaggi che mi calza di più...- Aerith fece l’occhiolino a Tifa.-Adesso porta via il vassoio... E non pensare a Sephiroth... Fa sempre così.-

  -Va bene...- Disse Tifa, perplessa.

  “Questi due si conoscono proprio bene... Qui gatta ci cova...”, pensò Tifa, tornando in cucina rapidamente.

 Appena entrò le balzò all’occhio la figura alta e slanciata di Sephiroth, appoggiato al lavandino con un bicchiere in mano e l’aria persa. Sembrava arrabbiato.

  Tifa, decisa a non disturbarlo per non avviare un battibecco infinito sulle buone maniere, decise di appoggiare il vassoio accanto al lavandino e andarsene. Purtroppo Sephiroth non fu della stessa opinione e le bloccò un polso con la mano, bloccandola.

  -Hai fatto amicizia con Aerith?- s’informò. Il suo tono era neutrale, ma nascondeva una sfumatura di minaccia che a Tifa non sfuggì.

  -Potrei.-

  -Cerca di non comportarti come Elena.- Ordinò Sephiroth.

  -E tu, cerca di non sparire durante le conversazioni...- Tifa si tappò la bocca solo alla fine della frase.

  Notò che Sephiroth era diventato leggermente più pallido del solito. La lasciò e le lanciò un’occhiata di sbieco.-Non penso che sia dovere tuo rimproverarmi.-

  Tifa si morse la lingua.-Sarai anche un attore famoso, ma in televisione sembri molto più gentile di quanto sei in realtà.-

  Sephiroth le rivolse un’occhiata di sufficienza, appoggiò il bicchiere nel lavandino con una botta secca e se ne andò senza dire niente. Prima di varcare la soglia della cucina si voltò, lanciò un’occhiata truce a Tifa e poi sparì.

  -Ai, ai...- commentò Tifa.

  In quel momento la porta di servizio si aprì ed entrò Cloud.-Mi sembrava di aver sentito la voce di Sephiroth...-

 -Era qui un attimo fa...-

  Cloud si era tolto la divisa e si era cambiato. Sembrava che stesse per uscire, difatti era vestito di tutto punto e si era perfino messo il gel sui capelli, che parevano più appuntiti del solito. Tifa lo guardò con occhio critico, poi sorrise soddisfatta. Cloud era un bel ragazzo, nonostante fosse timido e introverso.

  -Ci vediamo domani mattina.- Disse Cloud.-Io ho terminato il servizio...-

  -Dove vai?- chiese Tifa.

  Lui le passò davanti con aria impassibile.-Non sono affari tuoi...-

  -Ah... Capisco...- Tifa lo guardò con aria di sfida.-Dev’essere la nuova fiamma.-

  Cloud fece un gesto di saluto con la mano e se ne andò senza rispondere.

  Tifa sospirò.

  Sembrava che l’abitudine di voltare le spalle e andarsene senza rispondere fosse piuttosto radicata!

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

 

Eccomi!!!! Il nuovo capitolo è tranquillo, ma finalmente è stata svelata la trama di questo fantomatico film xD Sembra però che il nostro Seph non sia per niente d’accordo con le scelte di regia... Insomma... Ancora non si è capita bene la vicenda di come Elena abbia soffiato la parte a Aerith... Diteci la verità!!! XD

Sephiroth come al solito è telegrafico e musone, ma come avevo accennato ha un legame particolare con Aerith... Le cose tra Cloud e Tifa sembrano procedere con tranquillità, ma Cloud continua a nascondere qualcosa!! Mmmmm... Qui nascondono tutti qualcosa!!! Vogliamo sapere tutto!!! xD

Come al solito ringrazio tutti i miei lettori... Siete fantastici e vi aspetto al prossimo capitolo!!! Chissà cosa succederà!!

Un abbraccio!!!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


 

 

 

Capitolo 5

 

 

 

  Una mattina, Tseng chiese a Tifa di aiutarlo a prendere degli scatoloni nel seminterrato.

  -Prendi questo... Non è pesante...- Fece Tseng, posando sulle mani di Tifa una scatola color rosa confetto.

  -Va bene... Ce ne sono altri?-

  -Questo...- Tseng impilò un altro scatolone rosa sul precedente, poi ne prese altri due per sé.

  I due risalirono le scale in silenzio, attenti a non inciampare, poi raggiunsero la camera di Aerith e posarono gli scatoloni a terra. Tseng ne aprì uno, rivelando alcuni vestiti piuttosto leggeri, adatti per l’estate si sarebbe fatta sentire a breve.

  Si occuparono di scambiare quei vestiti con quelli pesanti che stavano nell’armadio, i quali finirono negli scatoloni in attesa che tornasse la loro stagione.

Tseng chiuse l’ultimo scatolone e si tamponò la fronte con un fazzoletto.-Beh... Come al solito è stata una faticata.-

  -Aerith ha molti vestiti...- Commentò Tifa.

  -Beh sì... Donne e Shopping è un’accoppiata vincente...- Fece Tseng, con un sorriso ironico.-Fortunatamente Aerith non è una di quelle persone frivole che pensano solo ai vestiti...-

  -Sì, l’avevo capito...- Rispose Tifa, in tono dolce.

  Tseng annuì.-Anche se sembra fragile e delicata, Aerith è una persona forte... Solo che molto spesso qualcuno tende a dimenticarlo...-

  -Qualcuno in particolare?- chissà perché, Tifa si figurò la faccia lugubre di Sephiroth.

  -Sei perspicace.- Tseng le affibbiò nuovamente gli scatoloni.-Andiamo... Li rimettiamo apposto.-

  -Tseng...- Tifa trotterellò dietro a lui cercando di non incespicare.-In che rapporti sono Aerith e Sephiroth? Stanno insieme?-

  -No.- Affermò Tseng, seccato.-Non più.-

  -Allora sono stati insieme...-

  -Una volta...- Tseng lanciò a Tifa un’occhiata di sottecchi.-Come mai ti interessa?-

  -Nessun motivo in particolare... Sono personaggi dello spettacolo...-

  -Credevo non fossi interessata al mondo dello spettacolo...-

  -Non lo sono!- Tifa arrossì.-Insomma Tseng... Stai cercando di mettermi in difficoltà di proposito?-

  Tseng sghignazzò e accelerò il passo, distanziando Tifa, che dovette corrergli dietro. Riposero gli scatoloni nello scantinato, dove Yuffie era intenta a ritirare i panni dalla lavatrice. Non appena vide Tifa non perse occasione per inondarla di chiacchiere, tanto che Tseng decise di scappare con la scusa di dover accompagnare Aerith sul set.

  -Allora è vero che tu e Cloud eravate fidanzati?- domandò Yuffie, con un sorrisetto sornione dipinto sulle labbra.

  -Sì... Ci siamo lasciati sei mesi fa.- Rispose Tifa.

  -E vi siete ritrovati qui? Non pensi che sia un segno del destino?-

  -No.- Tifa fu telegrafica. Aveva imparato da Cloud ad esserlo, nei momenti di bisogno.

Yuffie prese la cesta dei panni bagnati e chiese a Tifa se voleva accompagnarla a stenderli, ma l’invito fu prontamente declinato.

  -Oggi devo lavare i vetri delle finestre.- Spiegò Tifa, con nonchalance.

  Yuffie la accompagnò al piano superiore, poi la salutò con allegria e sparì per il corridoio.

  Tifa s’affrettò a raggiungere lo sgabuzzino per prendere tutto il necessario alle pulizie, ma si bloccò quando il suo piede calpestò qualcosa. Abbassò lo sguardo e vide l’agenda nera di Tseng. La raccolse con aria perplessa e la sfogliò rapidamente, adocchiando qua e là qualche numero di gente importante. Toh! C’era anche quello di Sephiroth. Tifa lo guardò curiosa, poi richiuse l’agendina e corse all’ingresso, in modo da richiamare Tseng in caso non fosse ancora partito. Quando Tifa uscì in giardino, la macchina nera stava uscendo già dal cancello, per cui cercò di raggiungerla di corsa sventolando una mano per aria.-TSENG! TSENG!-

  Fu tutto inutile. La macchina non si fermò e il cancello si chiuse.

  Tifa appoggiò una mano sull’inferriata e fece per voltarsi, quando notò un uomo vestito con un completo scarlatto, in piedi dall’altra parte della strada. Se ne stava con un giornale in mano e l’aria impenetrabile a fissare la casa di Aerith. Non appena notò che Tifa lo osservava, il suo sguardo si fece sottile e guardingo; il tipo chiuse il giornale e se ne andò.

  Oh, bene... Tifa stavolta tornò in casa, accigliata. Raggiunse Cloud in cucina e gli raccontò del tipo che aveva visto, poi gli mostrò l’agenda di Tseng, e aspettò di ricevere una sua opinione in merito.

Cloud rimase a pensare con aria assorta, fissando la copertina nera del libriccino.-Quindi questa è di Tseng?-

  -Sì... Ma hai sentito che ho detto? C’era un tizio strano fuori dal cancello.-

  -Embè? Se è fuori non c’è problema.- Disse Cloud, in tono serafico.

  Tifa sospirò.

  -Non mi preoccuperei più di tanto... Piuttosto...- Cloud prese l’agendina e se la rigirò tra le mani.-Mi sorprende che Tseng si sia perso l’agenda... In genere è sempre molto attento a queste cose...- Non fece in tempo a finire la frase che un cellulare prese a squillare insistentemente. Cloud si infilò una mano in tasca e lo prese. Guardò un attimo lo schermo, poi se lo avvicinò all’orecchio.-Pronto?-

  -Cloud... Sono Tseng.- La voce di Tseng era un po’ disturbata, come se dalle sue parti la linea non prendesse bene. Forse si trovava in qualche galleria.-Credo di aver perso l’agenda a casa... Se la trovi puoi portarmela agli studios?-

  -L’ha trovata Tifa... Tra una mezz’oretta sarò lì.-

  -Grazie...-

  Tseng riattaccò senza dire nient’altro. Cloud osservò Tifa che lo fissava con aria curiosa.-Vuoi venire agli studios?- le chiese, in tono sommesso.

  Lei annuì lentamente. In realtà moriva dalla voglia di vedere gli studi da quando era arrivata in città, ma adesso il suo entusiasmo era smorzato dal fatto che sarebbe dovuta andarci con Cloud. Tuttavia decise di mettere da parte l’orgoglio ancora una volta e si andò a cambiare, indossando una camicia a quadri da boscaiola.

  Sarebbe stato divertente, pensò, mentre raggiungeva Cloud all’ingresso.

  Il giovane le rivolse un’occhiata perplessa, poi le fece cenno di seguirlo in giardino, sotto un pergolato di legno dov’era parcheggiata una motocicletta scura.

  -Wow!- esclamò Tifa, sorpresa.-Da quando guidi una moto?-

  Cloud prese un casco e glielo porse.-Non so...Quattro mesi, credo...-

  -Posso fidarmi?- domandò Tifa, un po’ riluttante.

  Cloud annuì silenziosamente e s’infilò il casco.-Credevo che non ci fosse niente in grado di intimorirti.-

  -Da adesso c’è.- Tifa lo prese un po’ in giro, ma alla fine decise di salire dietro di lui e gli allacciò le braccia alla vita. Era da tanto tempo che non stava stretta a Cloud in quel modo, e per un attimo si perse ad assaporare il suo profumo... Avvertì una bella stretta allo stomaco e cominciò a pensare che forse era meglio scendere, ma in quel momento Cloud mise in moto e partì.

 

***

 

  Gli studi cinematografici si trovavano molto lontano dalla zona periferica di villa Gainsborough, nella città alta di Midgar, dove abitavano tutti i vip più famosi.

  Cloud si dimostrò abile nella guida della motocicletta, ma la sua andatura fin troppo veloce non permise a Tifa si guardarsi in giro come avrebbe voluto. In poco tempo si trovarono davanti a un muro di cinta, a cui si poteva accedere tramite una postazione di blocco, una torretta squadrata.

  Cloud si fermò proprio davanti ad essa e guardò oltre il vetro. Un giovane dai lunghi capelli rossi e l’aria sfaticata si dondolava su una sedia. Se ne stava con i piedi appoggiati al tavolino e guardava interessato la moto di Cloud, appena apparsa davanti al vetro.

  -Reno...- Esordì Cloud.

  -Bella motocicletta, amico.- Fece Reno, salutandolo con un cenno della testa.-Dove stai andando?-

  -Devo riportare l’agenda a Tseng...- Spiegò Cloud.-Fammi entrare...-

  Reno esibì un sorriso divertito, poi inquadrò Tifa.-E lei? Non me la presenti?-

  Tifa lo guardò, un po’ stralunata. Aveva il casco e si sentiva un po’ impacciata, tuttavia rispose ugualmente:-Mi chiamo Tifa!-

  -Io sono Reno!- Esclamò il guardiano, sporgendosi verso il vetro.-Potete andare, ma non dite che sono stato io a farvi entrare. Dite che è stato Rude!-

  -Rude?- fece eco Tifa.

  -Sta nell’altro posto di blocco.- Rispose Cloud, mentre la sbarra si alzava.

  -Ma quando è grande questo posto??-

  -Molto più di quanto immagini.-

  Cloud salutò Reno e ripartì. Stavolta il viaggio durò molto poco, giusto il tempo di entrare nell’ampio parcheggio che ospitava le macchine più lussuose che Tifa avesse mai visto. La macchina di Aerith era la meno appariscente in confronto alle altre, per non parlare della limousine bianca che se ne stava da una parte sotto i raggi del sole.

  Cloud parcheggiò di fianco ad un’auto sportiva rossa e ordinò a Tifa di scendere.

  -Questa macchina di chi è?- domandò Tifa.

  Cloud balzò giù dalla moto e si tolse il casco.-Non ne ho idea.-

  Tifa rimase  a bocca aperta. Probabilmente lei non sarebbe riuscita a comprare una di quelle macchine neanche facendo due o tre mutui... E il parcheggio fu solo una piccola parte di quello che sconvolse Tifa. Gli studios erano enormi e disseminati di edifici rettangolari da cui entravano e uscivano tantissime persone. La maggior parte erano comparse, ma Tifa fu sicura di aver adocchiato qualche attore famoso in mezzo alla folla.

  Cloud la condusse lungo una strada tutta dritta, finchè non giunsero davanti a uno degli edifici, sulla cui porta era stato attaccato uno dei poster del film “24 Fotogrammi al Secondo” a grandezza naturale.

  Tifa cominciò a guardare di qua e di là, spaesata. Era enorme. Niente a che vedere con Nibheleim, la piccola cittadina di campagna immersa nel verde. Quello era tutto un altro mondo!

  Mentre camminava sovrappensiero, Tifa incespicò sul piede di un uomo dall’espressione burbera. Fortunatamente riuscì ad aggrapparsi a Cloud, che le impedì di spiaccicarsi per terra.

  -Perché non guardi dove metti i piedi?- le chiese, in tono perentorio, ciancicando la sigaretta tra i denti.

  Tifa lo fissò.-L‘hai fatto di proposito! Mi hai fatto lo sgambetto!-

  -Smettila di sparare cazzate.- Rispose lui, guardando per aria.-Piuttosto, chi sei? Non ti ho mai vista da queste parti! E neanche tu, biondino slavato.- Si avvicinò per dare un’occhiata a Cloud, che fece un passo indietro.

  -Stiamo cercando Tseng...- Cloud guardò oltre le spalle del tipo e inquadrò il portone che si stava aprendo.

  -Tseng? Il damerino che sta sempre con Aerith?-

  -Proprio lui.- La voce di Tseng fece voltare il tipo, che cominciò a ridergli in faccia.-Dovevo capirlo che erano amici tuoi!-

  -Non proprio.- Tseng fece scorrere gli occhi dal tipo a Cloud e viceversa.

  -Ti ho riportato l’agenda.- Cloud lanciò l’oggetto a Tseng, che lo afferrò prontamente.- Cid, puoi anche lasciarli passare... Ormai sono qui... Sono con me.-

  -Ah... Da quando ti sei preso il compito di dare ordini?- gli chiese Cid, con un ghigno canzonatorio.-Forse con il tuo atteggiamento puoi intimorire qualche mezza calzetta, ma finchè ci sono io, questi due bamboli non passano.-

  Tseng sembrò perplesso. Forse stava pensando a un modo per convincerlo, ma tutti i suoi tentativi furono interrotti dall’arrivo di un secondo, irriverente, personaggio, appena di ritorno dalla pausa caffè.

  -Finalmente quell’allocco di Shinra ha deciso di assumere una bella ragazza!- Un giovane dall’aria esuberante passò il braccio attorno alle spalle di Tifa e guardò Cid con aria divertita.-Cid, non dirmi che non sei contento... Oppure da quando esci con quella Shera non ci vedi più?-

  -Genesis...- Ringhiò Cid. -Perché non vai a ripassare il tuo merdosissimo copione?-

  -Non insultare il mio copione.-

  -E tu non mettere bocca nelle faccende che non ti riguardano!-

  Stava per scoppiare una rissa, così Cloud e Tifa ne approfittarono per scappare insieme a Tseng, che li condusse all’interno dell’edificio dove si stavano svolgendo le riprese del film.

  -Non fate caso a quei due.- Li rassicurò Tseng.

  -Chi sono?- chiese Tifa.

  -Uno è Genesis Rhapsodos... Colui che interpreta il fratello di Jay... E l’altro è Cid Highwind, lo stuntman.-

  -Stuntman?- fece eco Tifa, sorpresa.

  -Sì...-

  -Non pensavo che un film del genere richiedesse la presenza di uno stuntman...- Riflettè Tifa.

  -Servirà per una sola scena, la più difficile di tutto il film e la più pericolosa...- disse brevemente Tseng.

  Tifa lo ascoltò finchè non vide la zona dove stavano effettuando le riprese. Era tutto buio, a parte un palco dov’era stata allestita una cucinetta piccola e angusta. Le telecamere e i microfoni erano tutti puntati su Elena e Sephiroth, i due protagonisti della scena.

  Tifa si soffermò a guardare Sephiroth. Il personaggio che interpretava vestiva di scuro ed era lugubre un po’ come lui. Ma era così affascinante da far sfigurare totalmente la povera Elena, che non aveva né l’esperienza né le capacità necessarie per contrastare la figura di quell’uomo così carismatico.

  La scena fu interrotta da una voce a lato, appartenente al regista Rufus Shinra.-Stop! Non va bene! Non mi piace! La rifacciamo!-

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

 

Ahahahah XD Rileggendo mi sono finalmente accorta di aver settato male la lunghezza dei capitoli! XD *sono secoli che te lo diciamo - nd tutti - capocciona - nd Sephiroth* Questo è molto corto... E ha bisogno del sesto per essere completo... Per farmi perdonare cercherò di aggiornare più in fretta xD Tipo sabato o domenica!!!

Che dire… Volevo rispondere innanzitutto ha una giusta osservazione... Se il film vi ha ricordato qualche opera o cose del genere, vi dico che non ho preso spunto da nessuna cosa già esistente, però può capitare che mentre scrivo inserisca senza volerlo qualcosa di simile ad altre opere... Se così fosse chiedo scusa J!!!

Finalmente sono entrati in scena Genesis e Cid! Uno è il coprotagonista insieme a Sephiroth, e l’altro è uno stuntman XD Eeeeh!! Non ve l’aspettavate, dite la verità!!! *volano pentole contro l’autrice*

Cloud e Tifa stanno rifacendo amicizia ormai!! Che bello!

E... O_O Avete riconosciuto l’uomo che stava fuori dal cancello??? Se no vi do un indizio... Il suo nome inizia con la V e finisce con la T!!!

Ahahahahah adesso scappo!! Grazie per aver letto, mille grazie a chi recensisce e a chi inserisce la storia tra seguite/preferite... Siete fantastici, vi lovvo tutti!!! Spero che vi divertiate con questa storia!!!!

Un abbraccio!!!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


 

 

 

Capitolo 6

 

 

 

  -Rifarla?- fu Sephiroth a parlare. Sembrava estremamente contrariato e le sue fine sopracciglia argentate erano diventate un’unica linea severa.-Sbaglio o è la decima volta che la rifacciamo?-

  -Sì, la decima!- esclamò Rufus, brandendo un giornale arrotolato contro Sephiroth.-Ma non va bene! Non sei tu il problema, Sephiroth... Elena! Tu non devi avere timore di lui! Te l’ho detto mille volte! Voi vi amate! Siete complici! Anche se ancora non gli hai confessato i tuoi sentimenti, devi dimostrare di voler stare al suo fianco!-

  La giovane Elena, un po’ sconfortata, cominciò ad annuire.

  Sephiroth alzò gli occhi al cielo, poi li abbassò nuovamente e sembrò accorgersi di Cloud e Tifa dietro una telecamera. La sua aria severa diventò ancora più accentuata, poi Sephiroth riprese il controllo dell’espressione e tornò a rilassarsi, impenetrabile come sempre.

  -Facciamo una pausa e poi ricominciamo.- Disse Rufus, esasperato.-Riflettete bene! La prossima dev’essere fatta come dico io!-

  -Sì, va bene.- Rispose Elena.

  Sephiroth scese dal palco e si slacciò la camicia bianca con aria stanca. Raggiunse una sedia, dove un ragazzo gli porse una bottiglia d’acqua.-Grazie, Kadaj...-

  -Non sei stufo di rifare sempre la stessa scena?-

  -Un po’.- Rispose Sephiroth, in tono neutrale. Poi si diresse verso Tseng.-Guarda un po’ chi si vede... Il cuoco e la cameriera.-

  Tifa andò su tutte le furie. Doveva essere davvero difficile per un dio come lui chiamare le persone con il loro nome! Si fece tutta rossa in viso, tanto da meritarsi uno sguardo perplesso da parte di Cloud.

  -Dov’è Aerith?- domandò Tseng, smorzando la tensione.

  -Non lo so.- Ammise Sephiroth.-Puoi andare a cercarla... Ci penso io ai tuoi colleghi.-

  -Bene.- Tseng lo ringraziò e se ne andò.

  Tifa cercò di corrergli dietro, ma Sephiroth la richiamò.-Ti è piaciuto il giro turistico?-

  -Abbiamo solo riportato l’agenda a Tseng.- Rispose Tifa, seccata.-Non sono qui perché sono interessata al mondo dello spettacolo.-

  -Se ti metti subito sulla difensiva dovrò pensare il contrario.- Rispose Sephiroth, in tono ironico.

  Cloud sospirò.  Ci mancava solo che quei due si mettessero a discutere...

  -La camicia da boscaiola ti sta d’incanto.- Fece Sephiroth, con un sberleffo.

  Tifa andò su tutte le furie.-Scusa se non ho tutti i vostri soldi... E neanche mi interessa averli!-

  -Tsè... Dicono tutti così, no?- Sephiroth osservò Cloud, che intanto aveva tutta l’aria di voler fuggire da lì.-Cloud, quand’è che ci sarà il provino di per il documentario di Angeal?-

  -Tra un mesetto, più o meno.- Rispose prontamente Cloud.

  -Ti conviene davvero entrare nel mondo dello spettacolo?- gli chiese Sephiroth.-Sei un bravo cuoco... Potresti provare a farti assumere da lui...-

  -Non so.- Cloud abbassò lo sguardo.-Non è proprio questo il mio sogno.-

Sephiroth socchiuse gli occhi e sorrise flebilmente.-Come non detto... Il mio era solo un consiglio.- Poi li salutò con un breve cenno della mano e se ne andò senza dire nient’altro.

  -Ma chi si crede di essere?- fece Tifa, irritata.-Quel...-

  -Dai, non prendertela...- Cloud le sorrise timidamente.-Sephiroth è un tipo scostante, ma non è cattivo.-

  -Non lo sopporto.- Sbottò Tifa.

 -Amico mio voli via adesso? Verso un mondo che disprezza entrambi? Ti attendo soltanto un triste domani, non importa da dove soffi il vento...- Genesis le passò accanto e le fece l’occhiolino.-Non mi sono presentato... Sono Genesis Rhapsodos... Attore di successo... Ho recitato in diversi film, tra cui Loveless...- e si fermò, come se attendesse strepiti e applausi da parte di Cloud e Tifa, che lo guardarono con aria perplessa.-Pubblico difficile... Comunque neanche io, dolcezza. Abbiamo qualcosa in comune.-

  -Tu interpreti il fratello di Jay, vero?- chiese Tifa.

  -Sì... Io e Sephiroth in questo film saremo acerrimi nemici... E nella vita reale siamo rivali. Stavolta dimostrerò a tutti chi è il migliore... Puoi giurarci!- esclamò Genesis e, dopo aver stretto la mano a Cloud, andò a prepararsi per entrare in scena.

  -Qui c’è un sacco di gente strana.- Commentò Tifa.

  -Artisti...- Rispose solamente Cloud, stringendosi nelle spalle.

  Poco dopo tornò Tseng, seguito da una raggiante Aerith, che sembrò particolarmente felice di vedere Tifa e Cloud. Li salutò con calore e li invitò a seguirla perché era ora per lei di tornare a casa.

 

***

 

  Quella sera Tifa e Cloud cenarono insieme a Aerith, Tseng e Yuffie. La richiesta era provenuta da Aerith, che si era stufata di cenare da sola e che voleva stare in compagnia.

  -Il più divertente comunque è Cid.- Disse Aerith, nel mezzo di una conversazione sul film e sugli interpreti.

  -Parla come uno scaricatore di porto.-Commentò Tseng.

  -Tseng, non è che sei geloso?- lo rimbeccò Yuffie, mollandogli una leggera gomitata.

  -E di che?!- Tseng arrossì.

  -Praticamente dovrà girare una scena difficilissima... Verso la fine del film, Richard porta la sorella Odette su un promontorio perché vuole assassinarla...-

  -Per la miseria...- Fu il commentò di Yuffie, rimasta a bocca aperta.

  -E perché?- domandò Tifa.

  -Perchè vuole dimostrare a tutti che il fratello non è stato in grado di badare a lei... Insomma... Si odiano proprio.- Disse Aerith.-Comunque, per salvare la sorella, Jay prende la macchina e corre al promontorio... Però arriva in un punto dove passa un treno merci e per oltrepassare più in fretta che può i binari prende la rincorsa e... Salta sopra il treno merci per poi ricadere dalla parte opposta!-

  -O mio dio...- Tifa per poco non si strozzò.-Ma non è pericoloso?-

  -Lo è, ma Cid è abbastanza bravo da poterlo fare!- esclamò Aerith, con un gran sorriso.-Sono fiduciosa che la scena verrà benissimo.-

  Il resto della cena trascorse in allegria. Tifa fu felice nel constatare che le cose con Cloud si stavano appianando e che quel sentimento di rancore si affievoliva ogni giorno di più. Contrariamente a ciò che aveva pensato, sentiva nei confronti di Cloud un grande affetto, ma non era più la passione di un tempo. Gli voleva bene, ma non lo amava più.

  Verso mezzanotte, mentre Aerith e i suoi dipendenti si trovavano in giardino, il citofono squillò e toccò a Tseng andare ad aprire. Tornò in compagnia di Sephiroth, vestito molto sportivo, con i capelli argentei legati in una lunga coda.

  -Sephiroth!- Aerith si alzò per salutarlo.-Come mai sei qui?-

  -Niente in particolare... Volevo chiederti se puoi prestarmi il tuo copione... Vorrei dargli una letta... Il mio se l’è preso Genesis per farmi un dispetto.-

  -Ah... Sicuro... Aspetta qui, vado a prenderlo... Siediti pure.-

  Sephiroth abbozzò un sorriso e si sedette di fianco a Tifa, che divenne di pietra e avvertì un brivido dietro la schiena. Ci mancava il platinato! Lo guardò con aria sconcertata, ma lui continuava a fissare una direzione imprecisa davanti a sé.

  -Questo giardino è davvero bello.- Affermò, con voce profonda.

  Cloud annuì.-Già...-

  -Sembra la prima volta che lo vedi.- Fece Tseng, contrariato.

  Sephiroth s’incupì e gli lanciò un’occhiata perforante. Non sembrava scorrere buon sangue tra quei due. Non che Tifa avesse trovato una sola persona con cui Sephiroth andasse d’accordo fino ad ora... A parte Aerith e  i suoi mille mila fan.

  Prima che Sephiroth potesse rispondere, Aerith tornò con il copione, un bel mattone, che porse a Sephiroth.-Ecco...-

  Lui lo sfogliò rapidamente fino a soffermarsi a pagina cento, poi lesse un paio di righe. Tifa si sporse per dare una sbirciata. Era una scena in cui Jay parlava con suo fratello. I toni erano piuttosto animati e si incolpavano a vicenda per gli sbagli della madre. Davvero triste.

  Sephiroth chiuse il copione di botto e fissò Tifa con sguardo penetrante. Lei ritrovò immersa nei suoi occhi di giada... Così belli da togliere il fiato, eppure così terribilmente gelidi. Erano una muraglia di pietra invalicabile, e Tifa cominciò a comprendere il motivo per cui Elena si sentiva tanto a disagio con lui. Come poteva un uomo così freddo essere il miglior attore del decennio?

  -Sephiroth, non è mai successo che dimenticassi una battuta... Sicuro che va tutto bene?- domandò Aerith, con un sorriso dolce.

  Lui si riscosse e si voltò verso di lei.-Sì... Sì, va tutto bene.-

  Tifa si lasciò andare sullo schienale della sedia, rossa in viso.

  -Ora è meglio che vada... Puoi tenere il copione... Andrò a casa di Genesis per riprendere il mio.- Disse Sephiroth, alzandosi dalla sedia.-Sicuramente serve più a te che a me.-

  -Non è importante... Se ne hai bisogno puoi prenderlo.- Aerith sembrò un po’ indecisa. Improvvisamente sembrava che perfino lei non riuscisse a capire il comportamento di Sephiroth.

  -Non preoccuparti.-

  -Tifa, accompagna Sephiroth all’uscita.- Fece Aerith, dopo i saluti.

  Tifa, anche se a malincuore, si alzò e fece segno a Sephiroth di seguirla. Lo accompagnò all’ingresso e poi verso il cancello, senza che nessuno dei due spiccicasse parola. Solo quando giunsero alla grande inferriata che divideva la strada dal giardino, Sephiroth si rivolse a Tifa.-Sembra che Aerith si stia affezionando molto a te... Forse molto più di quanto lo fosse ad Elena.-

  -Non so.- Rispose Tifa, sostenendo il suo sguardo impenetrabile.

  -Aerith è una persona generosa.- Disse Sephiroth, in tono neutrale. Era quasi difficile trovare tracce di un antico amore nell’impostazione perfetta e sensuale della sua voce.-Si sta affezionando rapidamente a te... Cerca di non deluderla.-

  -Non lo farei mai!- esclamò Tifa.

  Sephiroth annuì e le diede le spalle, pronto a dirigersi verso la macchina.-Ti credo...-

  Tifa, dapprima un po’ indecisa, si chiuse il cancello alle spalle e gli corse dietro.-Ei, aspetta un attimo...-

  -Cosa c’è?- Sephiroth si fermò.

  -Volevo chiederti... Perché Elena ha soffiato la parte ad Aerith? A me sembra quasi impossibile poter concepire una cosa del genere contro di lei... è una persona troppo bella e gentile...-

  -Appunto.- Fece Sephiroth, accigliandosi. Per un attimo i suoi occhi si fecero un po’ più sereni, poi però tornarono enigmatici.-Ma non pensare che villa Gainsborough sia sempre piena di luce solo perché Aerith la illumina con la sua presenza... Quello che ti chiedo è di starle vicino. Lo farai?-

  -S... Sì...-

  Finalmente traspariva un po’ di quell’affetto che Sephiroth provava per Aerith.

  L’uomo abbozzò un leggerissimo sorriso e la salutò.-Torna in casa adesso.-

  Tifa arrossì, poi si mise le mani sui fianchi con aria guerrigliera e rispose:-Certo! Arrivederci!-

  -Ciao.-

  Il rombo del motore della macchina di Sephiroth e i suoi fari illuminarono il viottolo, dopodiché l’auto sparì tra la fioca luce dei lampioni e Tifa si diresse nuovamente verso il cancello. Appoggiò le mani sull’inferriata, ma si bloccò perché i suoi occhi avevano appena catturato un’ombra che si muoveva alla propria destra. Rabbrividì e si affrettò a rientrare, chiudendo il cancello e sbrigandosi a tornare in casa.

  -Tifa, è solo suggestione.- Si disse.

  Tornando in giardino, constatò che Cloud, Yuffie e Tseng erano andati via, lasciando Aerith da sola. La giovane attrice stava fissando con aria assorta la copertina del copione, e i suoi occhi smeraldini erano lievemente opachi.

  -Aerith...- Tifa si sedette vicino a lei e la guardò.-Va tutto bene?-

  -Sì... Stavo solo pensando.- Aerith sorrise dolcemente.-Sephiroth non ha mai scordato una battuta del copione in tutta la sua carriera, neanche quando era appena un novellino.-

  -Beh, ma succede a tutti di scordarsi qualcosa prima o poi.- Tifa ripensò al dio Sephiroth. Sapere che anche lui non era immune agli errori la metteva un po’ più a suo agio.

  -Mmmm...- Aerith socchiuse gli occhi e si abbandonò sullo schienale della sedia.-Può darsi...-

Tifa colse l’occasione per chiedere qualche informazione ad Aerith:-Tu e Sephiroth sembrate molto uniti... Lui viene spesso qui... E sembra che abbia una certa cura nei tuoi riguardi.-

  -Dici davvero?- Aerith spalancò gli occhi.

  Tifa fece un passo indietro.-Credi che non sia così?-

  -Non so.- Aerith corrugò la fronte.-Vedi... Come ti ho già detto, Sephiroth non è una persona facile da capire... Non lo è mai stato.-

  -Quindi vi conoscete da tanto tempo?-

  -Sì... Da quando io avevo sette anni. Lui abitava nella dependance della villa insieme ai genitori...- Rispose Aerith.-Comunque adesso penso che sia ora di rientrare... Sono stanca e vorrei andare a riposarmi.-

Tifa si mostrò d’accordo. C’erano molte cose strane a villa Gainsborough, e la cosa la metteva un po’ in ansia e la incuriosiva al tempo stesso. Che forse quella villa fosse stata sfiorata dalla mano del destino era indubbio... Altrimenti Tifa non avrebbe saputo spiegare come avrebbe potuto ritrovare Cloud in una città così grande!

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


 

 

 

Capitolo 7

 

 

 

  Una mattina, Tifa trovò Zack in salotto, seduto sul divano. Stava leggendo un rivista e non appena sentì il rumore di passi alzò gli occhi. Scorse Tifa e sembrò dispiacersi un po’, tuttavia non mancò di salutarla con allegria.

  -Stai aspettando Cloud?- domandò lei, con un sorriso.

  Lui annuì.-Non dirmi che sta ancora dormendo...-

  -In realtà penso che sia sveglio...-

  Zack posò una mano sulla spalla di Tifa e le rivolse un’occhiata divertita.-Allora se non ti dispiace vado a chiamarlo... Oggi ho da fare e non posso perdere tempo...-

  -Ah, va bene...- Tifa arrossì e si fermò a contemplare i bei lineamenti di Zack, che senza darle il tempo di dire nient’altro le porse la rivista e si diresse verso il piano superiore, dove stava la stanza di Cloud.

  Tifa rimase con il giornale in mano. Sospirò e lo posò sul tavolino di cristallo. Qualche minuto più tardi sentì le voci di Zack e Cloud ma non si curò di andargli incontro. Piuttosto decise di spazzare il pianerottolo cementato che conduceva al portone d’ingresso. Si munì di una scopa e di una paletta e andò ad eseguire il proprio lavoro.

  Yuffie si presentò poco più tardi, vestita di tutto punto, con un vestito corto di un bel verde bottiglia. Tifa la squadrò dall’alto in basso con occhio critico:-Ei, dove vai vestita in questo modo?-

  -Da nessuna parte!- esclamò Yuffie, ridendo nervosamente.

  -Non me la dai a bere... Hai un appuntamento?-

  -Noooo! Io?! Un appuntamento?!-

  Glielo si leggeva in faccia, pensò Tifa, divertita.-A me puoi dirlo... Siamo amiche no?-

  Gli occhi di Yuffie si illuminarono.-Davvero?! È la prima volta che me lo dici da quando ci conosciamo!- abbracciò Tifa, raggiante, avvolgendo le braccia attorno al suo corpo. La strinse con forza, poi la lasciò e disse:-Comunque non posso dirtelo.-

  -Ei... Come mai sei diventata così riservata tutto d’un colpo?- Tifa s’insospettì.-Io ti ho raccontato di me e di Cloud... Così non vale.-

  Yuffie sembrò rimuginarci su, poi le battè una mano sulla spalla.-Te lo dirò quando torno, va bene?-

  -Sì...- Tifa si strinse nelle spalle.-Cerca di non ficcarti nei guai, ok?-

  -Va bene!- Yuffie scoppiò a ridere energicamente e scappò via.

  Tifa la vide trotterellare verso il cancello. Non c’era dubbio. Yuffie aveva un appuntamento... Sorrise  tra sé e sé, pensando che prima o poi anche lei avrebbe dovuto trovarsi qualcuno.

  -Ma che vai a pensare Tifa?! Stai benissimo anche da sola!- si disse, prima di tornare a lavoro.

  Dopo essersi occupata del giardino, Tifa decise di spolverare. Non c’era molto da fare quel giorno, ma lei non voleva stare in panciolle, per cui andò a prendersi uno straccio. Passando davanti alla cucina, dovette fermarsi perché le sembrò di sentire qualcosa di strano.

  Zack e Cloud stavano parlando sommessamente. Percepiva i loro bisbigli ma non capiva le loro parole, tuttavia sapeva benissimo distinguere i toni della voce di Cloud, e quello che sentì lo aveva incuriosita. Si affacciò leggermente dallo stipite della porta, sentendosi un po’ in colpa per la propria curiosità. Qeullo che vide la lasciò di stucco.

  Cloud e Zack erano tremendamente vicini, e Zack aveva bloccato Cloud tra sé e il piano da cucina e Cloud, invece di respingerlo, lo guardava intensamente negli occhi. Da quella posizione, Tifa riusciva a vedere i suoi occhi azzurri immersi nella contemplazione di quelli di Zack, e ogni tanto scivolavano verso le sue labbra, per poi risalire in alto.

  -Non glielo hai ancora detto?- stava dicendo Zack.

  -Non mi pare il momento...-

  -Cloud...-

  -Ti avevo chiesto di darmi tempo... Per me non è facile, e lo sai... Non lo è neanche per te, infatti Angeal non sa niente...-

  -Non dire stupidaggini... Glielo dirò...- Ribattè Zack, piccato.-E penso che anche Tifa dovrebbe...-

  -Zack...- Cloud abbassò un po’ la testa.-Non mettermi fretta.-

  -Ei...- la voce di Zack si addolcì e la sua mano andò a posarsi sotto il mento di Cloud. Gli alzò il viso in modo da continuare a guardarlo negli occhi.-Va bene... Ok... So che tra voi due c’è stato qualcosa e per questo avrò pazienza... Ma non puoi continuare a tenerla all’oscuro di tutto... Penso che se io fossi nella sua situazione preferirei sapere. Vedrai che se ti vuole bene capirà...-

  -Fa tanto frase fatta.- Cloud socchiuse gli occhi e si lasciò trascinare dalla tenerezza di Zack.

  -Fidati.-

  Zack avvicinò il viso a quello di Cloud e cercò di baciarlo, ma in quel momento Tifa balzò fuori dal suo nascondiglio, visibilmente scossa. Lanciò lo strofinaccio addosso a Zack e indicò Cloud con aria furiosa.-Ah! Allora è questa la ragione per cui mi hai lasciata senza nemmeno una spiegazione?!-

  Zack lasciò libero Cloud e si mise da parte, visibilmente imbarazzato.-Ah... Non sapevo fossi lì...- Si grattò la nuca.

  -Tifa!- Cloud la guardò con gli occhi sgranati.-Stavi origliando?!-

  Lei, nonostante la rabbia, cominciò a vergognarsi, tuttavia la vocina malefica nella sua testa le ricordò che Cloud le aveva mentito spudoratamente per tutto quel tempo, dunque replicò:-Quanto pensavi di dirmelo, eh?! Magari mai!!!!-

  -Non è come pensi.- Cloud cercò di calmarla.-Non avevo conosciuto Zack quando ci siamo lasciati!-

  -Peggio ancora!-

  -Non rendermi le cose ancora più difficili!- esclamò Cloud, esasperato.

  -Senti!- Tifa raggiunse Cloud a grandi falcate e gli puntò l’indice al petto.-Sai benissimo che ho fatto di tutto per riportarti da me! Sai benissimo che sono venuta a Midgar per farmi una nuova vita lontano da te! E adesso, oltre al fatto che ti ritrovo qui, devo anche mandare giù il fatto che...-  Guardò Zack.- Che...- Non riuscì a continuare. Gli occhi le si riempirono di lacrime, e alla fine riuscì soltanto a dire:-Mi fate schifo! Non voglio più vedervi, ok?!- E scappò di corsa.

  Sentì la voce di Zack che la chiamava ma non se ne curò. Voleva soltanto andare via da lì, scappare il più lontano possibile da Cloud, trovare Aerith e consegnare le proprie dimissioni. Non che avrebbe voluto tornare insieme a Cloud, ma quella scoperta l’aveva lasciata letteralmente sconvolta. Da quanto tempo?? Da quanto tempo continuava a mentirle così spudoratamente?!

Tifa, senza rendersene conto, uscì in giardino e si ritrovò davanti alla serra. Decise di andare alla dependance, l’unico posto abbandonato al sicuro da tutti e da tutto.

  Una volta arrivata davanti alla porta, però, constatò che essa era aperta. Ancora arrabbiata, decisa a mandare all’aria la sicurezza e il buon senso, Tifa la aprì ed entrò nella stanza polverosa. Era vuota e puzzolente come sempre, per cui  Tifa decise di aprire le finestre e lasciar trasparire un po’ di luce. Poi, incurante della polvere, si lasciò andare sulla poltrona di pelle nera e ci rimase per tutto il resto della giornata.

 

***

 

  Verso sera, Tifa era ancora accovacciata sopra la poltrona. Era ancora scossa, ma almeno la tempesta in lei si era placata. Certo, non aveva voglia di vedere Cloud, per cui era meglio stargli alla larga.  Quel posto era così silenzioso e vuoto che la tranquillizzava, per cui decise di rimanere lì ancora un po’.

  Improvvisamente però, una presenza familiare si affacciò alla finestra.

  -Di tutti i posti che ci sono... Hai scelto quello più lugubre.-

  Tifa si raddrizzò e puntò gli occhi sulla sagoma di Sephiroth. Era appoggiato sulla finestra e la fissava con aria impenetrabile; la luna piena, che si stagliava dietro la sua testa, gli donava un alone argentato quasi etereo. Quell’uomo era troppo bello. Sembrava quasi non essere un terrestre.

Sephiroth non sorrideva, tuttavia si poteva scorgere nel suo sguardo una venatura di divertimento.

  -Ti cercano tutti.- La informò, in tono pacato.-Forse dovresti tornare alla villa.-

  -Sto bene qui.- Rispose Tifa, seccata, lasciandosi nuovamente cadere sulla poltrona.-Non ho voglia di battibeccare con te, stasera...-

  -Non devi farlo per forza.- Le fece notare Sephiroth, con aria di superiorità.

  -Ora è colpa mia?-

  -Non sto dicendo questo.-

  -Bene.-

  Tifa cominciò a guardare in tutte le direzioni tranne in quella di Sephiroth, che a dirla tutta stava diventando una presenza inquietante. Alla fine, esasperata, posò gli occhi su di lui, ma proprio in quel momento Sephiroth si voltò per andarsene.

  -Ei, aspetta!- esclamò Tifa, scendendo dalla poltrona.

  Lui si fermò e si voltò.-Hai deciso di rinsavire?-

  Tifa lo fissò, imbronciata.-Come hai fatto a trovare la dependance?-

  -Fortuna.-

  -Mmm...- Lei lo guardò con curiosità.-Davvero solo fortuna?- si avvicinò alla finestra e poggiò i gomiti sul davanzale.-Sembri conoscere molto bene questa villa...-

  Sephiroth si fece guardingo e la scrutò con aria enigmatica. Si avvicinò di qualche passo come un gatto pronto a fuggire alla prima mossa troppo audace di Tifa. Si fermò davanti alla finestra  e lanciò un’occhiata alle spalle della giovane.-Tu piuttosto. Come hai fatto a entrare?-

  -La porta era aperta.-

  -Aperta?- Sephiroth si accigliò.-Non avresti dovuto entrare.- La rimproverò e sparì. Poco dopo aprì la porta e Tifa se lo ritrovò in casa con lo sguardo più minaccioso che gli avesse mai visto in faccia.

  -Dovresti venire via da qui... Questa porta normalmente è chiusa.-

  -Di nuovo sembri molto esperto.-

  -Tifa... Forse ti ho fatto credere di potermi dare tutta questa confidenza, ma non è così.- Sephiroth fece scivolare lo sguardo sulle scale che portavano al piano superiore.

  -La cosa è reciproca.- Tifa si mise a braccia conserte.-Quindi non vedo perché dovrei ascoltarti.-

  Sephiroth sospirò.-Conosco questo posto perché un tempo ci abitavo, va bene? Ora vieni con me.- Ordinò.

  Tifa un po’ perplessa, valutò se credergli o meno. Alla fine decise di tornare alla villa, dove Aerith la rimproverò per essere sparita senza dire niente a nessuno. Dallo sguardo truce che Tifa rivolse a Cloud capì che c’era qualcosa che non andava tra i due, tuttavia non si immischiò.

  Sephiroth se ne andò poco dopo, dicendo che doveva partecipare a una cena di lavoro.

  Tifa lo guardò mentre se ne andava, silenzioso com’era venuto. Sapere che era stato proprio lui ad abitare nella dependance le metteva una certa curiosità. Era un uomo così affascinante e misterioso che Tifa non si meravigliava affatto se tutte le donne gli andavano dietro. Se non avesse quel caratteraccio ci avrebbe fatto un pensierino pure lei...

  -Tifa?- Aerith la richiamò al mondo reale.-Si può sapere che ti succede?-

  -Niente.- Tifa fu troppo brusca, infatti poco dopo se ne pentì.-Non è nulla... Volevo ringraziarti per  avermi dato un lavoro,  ma ora forse è meglio che io vada via... Mi licenzio, Aerith.- Ecco. L’aveva detto.

  Aerith la fissò attonita.

  Tseng decise che era ora di andarsene e si portò dietro anche Cloud, che guardava la scena con aria cupa.

  -Ma che dici?- Aerith scoppiò a ridere.-Stai scherzando, vero?-

  -Sono seria.- Rispose Tifa, lugubre.

  -Senti...- Aerith prese le mani di Tifa tra le sue, con dolcezza.-So che tra te e Cloud c’è stato qualcosa... Lui me ne ha parlato. Mi ha detto anche che è molto affezionato a te e che gli ha fatto piacere rivederti dopo tutto il tempo che avete passato lontani.-

  -Bugie.- Brontolò Tifa.

  -No... Non erano bugie... L’ho visto nel suo sguardo che era sincero.-

  -Però...-

  -Magari può aver sbagliato in qualcosa, ma ti assicuro che Cloud nutre un sincero affetto nei tuoi confronti, e credo che almeno questo dovresti riconoscerglielo. Noi donne a volte vogliamo troppo dall’uomo che amiamo... Forse più di quanto lui può darci.-

  -Io non amo Cloud! Non più!- Tifa sentì le lacrime salirle gli occhi. Improvvisamente si stava sentendo in colpa per come aveva trattato Cloud. Solitamente lo incoraggiava, mentre adesso gli aveva detto delle cose terribili e non si era fermata neanche per un attimo ad ascoltarlo.

  Aerith lasciò le mani di Tifa e la osservò con i suoi seducenti occhi verdi. Aveva l’aria di essere seriamente preoccupata per il rapporto burrascoso tra Cloud e Tifa.

  -Credo che dovresti parlare con lui... Dovete chiarirvi...- soggiunse, sfiorandosi il mento con una mano.-E magari capirai che quello che ti ho detto corrisponde alla verità.-

  Tifa annuì, stanca.-Ci proverò...-

  -E soltanto dopo che lo avrai fatto, accetterò le tue dimissioni.- Un sorriso raggiante illuminò il viso di Aerith.-Chiaro?-

  Tifa abbozzò un sorriso. Non avrebbe mai immaginato che Aerith fosse così perfetta. La sua ingenuità e semplicità erano disarmanti. La salutò con calore e se ne andò a dormire, con la speranza che il riposo le avrebbe schiarito le idee.

 

 

 

Angolino dell’autrice:

 

 

Eccomi qua!! Ho aggiornato due capitoli perché non so se avrò tempo questa settimana!!!

Sullo scorso capitolo non ho molto da dire... Su questo... Beh XD Il cataclisma!! Tifa si è finalmente tolta i prosciutti dagli occhi e ha scoperto la verità sui nostri piccioncini!!! *applausi dalla curva nord*!! Non l’ha presa molto bene e ha deciso di licenziarsi... Ma lo farà davvero? Tifa, fai la scelta giusta, mi raccomando!!

Emergono nuove rivelazioni su Seph... Che nel frattempo mi pare ronzi un tantino intorno a Tifa!! XD Gira rigira sta sempre a casa di Aerith! :3 Bravo Seph, fatti avanti, forza xD Facciamo il tifo per te!!!!

Cosa succederà ora che Tifa sa la verità?? E sembra poi che Zack non ne abbia parlato nemmeno con Angeal!!! Ai, ai!!!!  

Come al solito ringrazio tutti coloro che leggono e soprattutto chi lascia una recensione o aggiunge la storia tra i seguiti/preferiti!! Siete fantastici... Spero che questi capitoli vi siano piaciuti!!

*Tira baci a tutti*

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


 

 

 

Capitolo 8

 

 

  La mattina seguente, Tifa si preparò un bel discorso da fare  Cloud ed andò in cucina, dov’era sicura che lo avrebbe trovato. In effetti lui era lì, seduto su una sedia con l’aria preoccupata. C’era anche Zack, appoggiato al lavandino, che sembrava anche lui nelle stesse condizioni. Fu il primo a vedere Tifa.

  -Ah... Forse è meglio che vada.- Disse.

  -No, resta.- Tifa gli fece un segno con la mano.-Vorrei parlare con tutti e due... Non ti conosco molto, Zack, ma sembri una persona di cui fidarsi.-

  -Lo è.- Intervenne Cloud, raddrizzandosi sulla sedia.

  Per un po’ i tre continuarono a guardarsi negli occhi. Lo sguardo di Tifa cadde sul mobiletto con le chiavi e per un attimo si ricordò che avrebbe dovuto controllare se c’era ancora la chiave della dependance. Poi tornò a se stessa.

  -So non è facile per te accettare questa cosa.- Fu Cloud a rompere il ghiaccio. Di poche parole ma diretto.

  Tifa sobbalzò.-Un po’... Lo è.-

Zack sorrise flebilmente.-So che forse non può aiutare la situazione, ma ti assicuro che tratterò cloud con i guanti d’argento.-

-Non è questo il punto... Sarà meglio per te che lo farai.- Lo minacciò Tifa, lanciandogli un’occhiataccia.-Il punto è... Perché me l’hai tenuto nascosto Cloud? Insomma... Potevi dirmelo invece di aspettare che lo venissi a sapere per caso...-

-Volevo aspettare il momento giusto.-

-E quando sarebbe stato il momento giusto?-

-Non lo so.-

-Ah...- Tifa fece un passo indietro.-Non ti fidi di me?-

-Mi fido, lo sai.-

-Allora perché non me l’hai detto?-

-Tifa.- Cloud si alzò con fatica dalla sedia, come se scavare nei propri sentimenti ed esprimerli a parole fosse duro, per lui. Posò le mani sulle spalle di Tifa e piantò i propri occhi azzurri nei suoi.-Mi fido di te. Sono stato un po’ codardo ad andarmene sei mesi fa senza dire niente... Pensavo di venire a Midgar, realizzare il mio sogno e tornare più innamorato di prima... Ma non è stato così. Non sempre le cose vanno come vorremmo.-

-Lo so...-

-Sono venuto qui e non sono riuscito a passare il primo provino, così mi sono trovato un lavoro per mantenermi, e un giorno per caso ho conosciuto Zack... E non ho potuto fare a meno di constatare che non ti amavo più, Tifa... Ma non dubitare che i miei sentimenti per te fossero sinceri. Ti ho voluto bene, e tanto... Ma... Con Zack le cose sono diverse.-

-Cloud...-

-Posso capire che per te è difficile accettare la mia scelta, ma credimi lo è stato anche per me... E sentirmi rinnegato dalla persona a cui tengo di più non è sicuramente facile.-

-Mmm...- Tifa abbassò lo sguardo. Adesso si sentiva in colpa.

Cloud la lasciò e si scambiò un’occhiata eloquente con Zack, che gli sorrise di rimando, come a segnalargli che era fiero di lui; Tifa rimase in silenzio a fissare la punta delle scarpe, visibilmente colpita ed emozionata.

-Non è stato carino da parte tua lasciarmi senza nemmeno una spiegazione.-Tifa prese la parola.-Sinceramente per un bel po’ di tempo mi sono distrutta per te. Poi quando mi hai lasciato ho ricominciato a vivere, e adesso eccomi qui.-

-Sei sempre stata una persona forte.- Commentò Cloud.

-Forse è stato il destino a volere che ci ritrovassimo.- Tifa si costrinse a sorridere.-E da una aprte il fatto di sapere la verità mi conforta, perché per molto tempo ho creduto di aver sbagliato io… Di essere sbagliata io.-

-Mi dispiace... Non era mia intenzione.-

-Ora lo so.- Tifa si strinse nelle spalle. Era stanca. Quel discorso l’aveva svuotata delle energie e non riusciva neanche a pensare a un modo per prendersela con Cloud. Ormai non c’era più niente da dire...-E tu...- si rivolse a Zack.-Tratta bene il mio Cloud o dovrai vedertela con me, che sono cintura nera di arti marziali!-

-Wow!- Zack alzò le mani, divertito.-Eppure sembri così carina e delicata!-

-Zack...- Lo riprese Cloud.

Il ragazzo scoppiò a ridere, alleviando definitivamente la tensione che si era creata. Ben  presto anche a Cloud sfuggì un sorriso, e la stessa cosa valse per Tifa.

-Insomma... Mi fa piacere che siate felici.- Disse infine Tifa.-E tu, Cloud, vedi di parlarmi sinceramente la prossima volta che succedono cose così importanti!-

-Scusa Tifa...- Cloud si beccò un pugno sull’avambraccio senza reagire, poi si avvicinò a Zack e i due si scambiarono un bacio. Tifa li guardò strano per un po’. Doveva farci ancora l’abitudine, ma in fondo la cosa non era poi così terribile com’era sembrata il giorno prima.

-Beh, vi lascio piccioncini.- Tifa sorrise a entrambi e lasciò la cucina. Ora che aveva la certezza matematica che Cloud si era fatto una nuova vita, qualcosa in lei era cambiato. Era ancora più decisa a impegnarsi e costruirsene una anche lei.

 

***

 

Nel pomeriggio, Tifa decise di accertarsi della presenza delle chiavi della dependance. Andò al mobiletto con tutti i mazzi e cercò quello con al dependance. Stranamente era lì, al suo posto. Eppure Tifa avrebbe giurato di aver chiuso bene la porta, quando aveva visitato la dependance per la prima volta. Rimase con l’aria dubbiosa davanti al mobiletto aperto, certa che qualcosa non tornasse. Non aveva controllato se la serratura fosse stata forzata...

-Ciao Tifa.-

Una voce profonda la fece trasalire. Si voltò e si trovò Sephiroth alle spalle, alto ed elegante come sempre, silenzioso come un gatto.

-Ah... Ei, ciao Sephiroth... Come mai da queste parti?-

-Sono venuto a provare una scena con Aerith.- Rispose lui, mantenendosi sul vago. I suoi freddi occhi di giada si posarono sul mobiletto con le chiavi e lo squadrarono con attenzione.-La chiave è lì... La serratura però non è stata forzata.-

-L’hai controllata?- domandò Tifa.

Lui annuì, poi spostò Tifa con un braccio e prese il mazzo di chiavi che conteneva quella della dependance.-Vieni, andiamo a dare un’occhiata.-

-Sei sicuro?- domandò Tifa, perplessa.

-Sì.- Sephiroth fece saltare il mazzo sul palmo della mano e fece un gesto con la testa per incitare Tifa a seguirlo.

Lei, dapprima un po’ incerta, lo vide guadagnare l’uscita e lo seguì d’istinto.

Giunsero davanti alla porta della dependance, Sephiroth in testa e Tifa ch elo seguiva da dietro, un po’ discosta, senza mai affiancarlo.

-Non è stata forzata. Qualcuno ieri è entrato con la chiave e stamattina l’ha rimessa a posto.- Disse Sephiroth, in tono deciso. Poi aprì la porta e, dopo aver dato una rapida occhiata all’interno, varcò la soglia. Tifa lo seguì silenziosa.

La stanza era polverosa come l’aveva lasciata, con la differenza che le persiane aperte lasciavano entrare la calda luce del sole. Finalmente si era dissipato un po’ l’odore di vecchio, e Sephiroth per un attimo sembrò assente.

Tifa lo lasciò a pensare e si sbrigò ad aprire la finestra, in modo da far entrare un po’ d’aria.

-Come mai abitavi qui, Sephiroth?- gli chiese d’un tratto.

Sephiroth non rispose. Le lanciò un’occhiata perforante e si diresse verso la scala, diretto al piano di sopra. Tifa lo seguì, contrariata.

-Basta dire che non ne vuoi parlare, non c’è bisogno di essere così antipatici.-

-Tifa.- Sephiroth le fece segno di tacere.-Non sono in vena.-

-Non sei mai in vena.-

-Ti ripeto che non devi pensare di poterti prendere troppe confidenze. Stai nel tuo.-

-Ah!- Sbottò Tifa, incrociando le braccia sul petto. Quel tipo era più chiuso di una fortezza blindata. E quel che era peggio era che quel comportamento le dava letteralmente ai nervi.

Al piano di sopra c’era un semplice corridoio che conduceva a una stanza angusta. Tifa aprì le finestre anche lì e finalmente ebbe modo di vedere il piccolo letto che costeggiava la parete e una scrivania di legno su cui era poggiata una cornice uguale a quella nella serra ma con una foto diversa. Ritraeva sempre una famiglia, ma non quella di Aerith. Quella di Sephiroth.

Tifa cercò di prenderla, ma Sephiroth fu più veloce e con un gesto piccato fece cadere la cornice sul tavolo, dal lato della foto, in modo che non si potesse più vedere nulla.-Ripeto...-

-Non prenderti tante confidenze.- lo scimmiottò Tifa.

-Esatto.-

-Quelli sono i tuoi genitori?-

Sephiroth si chiuse in un cupo silenzio.

-Insomma, che mi hai invitata a fare se ogni domanda che ti faccio mi rispondi con “stai nel tuo”?- sbuffò Tifa.

Sephiroth corrugò la fronte. Per un attimo parve riflettere su quell’affermazione, poi tornò ad essere impenetrabile come sempre.-Possiamo parlare di qualcosa che non riguardi me, per esempio. Parliamo di te.-

-Di me?-

-Che c’è, ti ho messo a disagio?-

-No, no! Affatto!- si vantò Tifa, spavalda.-Per così poco?!- Poi si soffermò a guardare la mano di Sephiroth sulla cornice.-Insomma... Che vuoi sapere?-

-Vieni da Nibheleim, vero?- domandò Sephiroth.

-Sì... Mia madre è scomparsa quand’ero piccola, e io sono cresciuta con mio padre...- Spiegò Tifa, adottando un tono neutrale. Voleva raccontare un po’ della sua vita senza però fargli capire le proprie emozioni, ma la cosa risultò piuttosto difficile, soprattutto a causa dello sguardo penetrante di Sephiroth. I suoi occhi erano diventati ancora più gelidi, se possibile, ed attenti.

La voce di Tifa andò spegnendosi.-E quindi penso che dovremmo tornare alla villa.- Concluse, arrendendosi.

Lui annuì.-Sì. Sembra che qui sia tutto apposto.- Dopodichè prese la cornice tra le mani e uscì dalla porta, lasciando Tifa a contemplare la sua cascata di capelli argentati e poi il muro di fronte. Si strinse nelle spalle e lo seguì senza più rivolgergli la parola.

Avere a che fare con quel tipo era sempre più snervante. Ma gli attori erano tutti così?

La risposta arrivò all’ingresso di villa Gainsborough, e fu Genesis Rhapsodos a consegnarla a Tifa.

-Tifa!- esclamò Genesis, afferrandola per le spalle con aria divertita.-Dove sei andata con Sephiroth?-

-Da nessuna parte.- Rispose Tifa, imbronciata.

-Sì... Vuoi darmela a bere?- domandò Genesis, facendole l’occhiolino.-Sephiroth è ben conosciuto per sue storie lampo...-

-Non mi confondere con te.- replicò brusco Sephiroth.

-Giusto... Non lampo perché si porta una donna a letto, ma perché le fa scappare tutte quante dopo i primi due minuti!- Genesis scoppiò a ridere.-Comunque, se ti fa piacere, sei invitata a vedere la scena che gireremo domani!-

-Quale scena?- domandò Tifa.

-Quella sul promontorio, quando il fratello di Jay rapisce la sorella Odette!- esclamò Genesis.-Non vedo l’ora... Mi sembra di replicare quella volta che recitammo in Loveless, ti ricordi, Sephiroth?! “Amico mio, il tuo desiderio è il portatore della vita... Quando la guerra delle bestie porterà la fine del mondo, la dea scenderà dal cielo ali di luce e oscurità si dispiegheranno essa ci guiderà verso la felicita... Il suo dono eterno.”-

-Mpf...- Fu la risposta di Sephiroth. Il giovane attore abbassò lo sguardo e socchiuse gli occhi.

Genesis si stizzì.-A quei tempi eravamo solo novellini... Quel film ci portò sotto le luci della ribalta... A me, a Sephiroth, a Angeal e ad Aerith.-

-Angeal?- fece eco Tifa, che aveva l’impressione di aver già sentito quel nome. La sua ignoranza del mondo dello spettacolo era a dir poco disarmante.

-Angeal Hewley è un famoso chef... Prima è stato attore, adesso ha aperto un ristorante.- Spiegò Genesis.-Ed è il mio miglior amico... Siamo nati tutti e due a Banora, dove crescono le famose mele...-

-Ah, sì! Ora ricordo! È il mentore di Zack, giusto?-

-Sì, quel novellino chef di nome Zack Fair.- Disse Genesis, sghignazzando.-Da quando l’ha conosciuto sembra che si sia buttato anima e corpo sulla sua carriera... Tra poco ci sarà un provino per prendere degli attori che reciteranno nel documentario della vita di Angeal.-

-Mph...- Disse Sephiroth.

-Che hai da ribattere tu?!- Genesis gli mostrò un pugno con aria minacciosa e divertita insieme.

-Nulla. Solo che vorrei andar via. Ho molti impegni oggi.- Sephiroth salutò Tifa e si avviò da solo verso l’ingresso.

Genesis lo fissò con aria basita, poi diede un buffetto sulla guancia a Tifa e lo seguì dopo aver urlato ai quattro venti:-Arrivederci!-

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:

 

Care lettrici e cari lettori, rieccomi qui con un nuovo capitolo!!!!

Finalmente le cose tra Tifa e Cloud si sono definitivamente appianate, e lei ha dato il suo benestare ai nostri due piccioncini xD *partono gli applausi*

Sephiroth sembra sempre più vicino a Tifa, per quanto cerchi di nasconderlo con il suo comportamento gelido e altero...Anche se cerca di nascondersi, noi lo abbiamo scoperto!

Devo dare alcuni avvisi di servizio: tra poco partirò per due settimane e quindi non potrò aggiornare... Sono felice di lasciarvi con questo capitolo in cui Tifa e Cloud fanno pace! Nei prossimi capitoli ci saranno molte svolte, quindi rimanete sintonizzati su questo canale!! :D *non siamo in tv – nd Sephiroth*

Un bacio e un abbraccio a tutti :3 :******... E buone vacanze!!!! J)))))

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


 

 

 

Capitolo 9

 

 

  Una delle scene cruciali del film non si sarebbero svolte negli studios, ma in un promontorio fuori Midgar, in un boschetto attraversato dalle rotaie del treno. Proprio di fronte ad esse era stata posizionata una rampa dal tecnico, Barrett, un omaccione con la pelle scura. Tifa notò che gli mancava una mano, e le fu spiegato da Genesis che l’aveva persa durante un incidente.

  Il registra Rufus dava ordini a destra e a manca sventolando un giornale arrotolato, in particolare a coloro che stavano sistemando una bella macchina lontano dalle rotaie:-Mi raccomando! I freni devono funzionare! Non facciamo come l’ultima volta!-

  Una risata fragorosa scoppiò dalla parte di Cid, che intanto si infilava un paio di guanti e finiva di fumare la sigaretta.

  Sephiroth era circondato da truccatrici che gli stavano tamponando il viso un po’ perlato di sudore, mentre Kadaj gli reggeva la giacca e l’acqua, fissandolo con aria ammirata.

  Aerith e Genesis furono condotti verso il promontorio con una macchina a parte, guidata Tseng.

Tifa decise di rimanere davanti alle rotaie per vedere la scena della macchina che salta il treno, mostrando particolare interesse per il modo con cui Cid Highwind appariva calmo e rilassato come se avesse dovuto saltare una staccionata.

  -Ei, pezzo di spilorcio! L’hanno detto a che ora passa il treno?!- esclamò, rivolto a Rufus.

  -Tra cinque minuti! Sali in macchina!- sbraitò Rufus.-Ah! Non ne posso più! Finito questo film darò le dimissioni! Dico a mio padre che vado a farmi una vacanza a Icicle Inn.-

  -Fa freddo là, capo...- Commentò uno dei tecnici delle telecamere.

  -Sempre meglio che stare in mezzo a questo branco di pazzi.- Rufus si lasciò cadere sulla sedia.-Allora, iniziamo le riprese!!!-

 Cid aprì lo sportello ed entrò in macchina con un sorrisetto sardonico stampato in faccia. Niente di più facile. Saltare un treno era la sua specialità.

  -Ma non sarà pericoloso?- domandò Tifa.

  -Certo che lo è.- Rispose Rufus.-Ma i nostri ingegneri hanno calcolato tutto il millesimo di secondo e al milionesimo di millimetro. Il margine d’errore è inesistente.-

 -Speriamo.- Tifa guardò la rampa davanti alle rotaie. Era piuttosto alta e sarebbe servita a dare lo slancio per attraversare in volto i binari.

 -Accendi i motori!-

 Cid eseguì il comando e fece sgommare la macchina, provocando l’irritazione di Rufus.

  -Il treno sta arrivando! Sentite la terra che trema?!- esclamò il regista, emozionato.-Forza! Tre... Due... Uno... Si gira!!!-

  Cid partì verso i binari come una saetta. Prese la rincorsa nel momento in cui le vibrazioni del terreno diventavano sempre più forti e si cominciava a sentire lo scampanellio che avvertiva l’arrivo del treno. Le sbarre cominciarono ad abbassarsi e il semaforo lampeggiò.

  La macchina di Cid passò davanti a Tifa e Rufus alzando un gran polverone; raggiunse la rampa e la imbeccò nel momento in cui il treno fece capolino e passò sulle rotaie a tutta velocità.

  Tifa guardò la macchina in volo, che rifletteva il sole e sembrava ancora più brillante, e pensò che si sarebbe schiantata sopra il treno. Invece quella semplice scatoletta di latta eseguì tuffo perfetto e planò dall’altra parte dei binari.

  La coda del treno sparì in lontananza.

  Cid corse un altro po’, poi fece fare alla macchina inversione a U e si fermò.

  Rufus era in visibilio:-Buona la prima!- gridò.

  -Fantastico!- esclamarono i tecnici delle riprese, tutti soddisfatti.-Scommetto che una scena così non se l’aspetta nessuno!-

  Le sbarre davanti ai binari si alzarono, lasciando liberi Tifa e Rufus di raggiungere Cid.

  -Che ne dici, taccagno?!- esclamò Cid, tra una risata e l’altra.

  -Smettila di chiamarmi taccagno, spilorcio eccetera,eccetera!- sbottò Rufus.-Piuttosto! Sbrighiamoci a raggiungere il promontorio così giriamo anche la seconda parte della scena!-

  -Lasciami il mio momento di gloria.- Imprecò Cid, risalendo in macchina. Abbassò il finestrino e guardò Tifa, che intanto lo fissava con aria estasiata. Non aveva mai visto una macchina che salta sopra un treno!

  -Ei, bambola... Tu vieni con me?-

  -Tutti veniamo con te.- Ringhiò Rufus, salendo sull’autovettura.-Non ho portato altre macchine a parte il furgone per le cineprese.-

  -Perché sei spilorcio.-

  Tifa salì in macchina e, in pochi minuti, raggiunsero il promontorio. Da lì si poteva vedere Midgar in lontananza, infatti Aerith stava ammirando il panorama a fianco di Tseng, che le spiegava la posizione geografica del set.

  -Ti è piaciuta la scena?- domandò Genesis, all’arrivo di Tifa.

  -Sono davvero senza parole!- esclamò Tifa, felice.-Non mi sono mai sentita così tesa!-

  Genesis scoppiò a ridere nervosamente. Tifa ebbe l’impressione che quel giorno ci fosse qualcosa di strano nel suo sguardo.

  -Ascoltatemi! Sephiroth!!!- Rufus si fece avanti.

  -Eccomi...- La figura di Sephiroth si avvicinò lentamente e si posizionò accanto a Tifa, di fronte a Rufus.

  -Adesso devi prendere la macchina e correre fino alla linea gialla che sta posizionando Barrett. Devi frenare di colpo, hai capito?-

  -Non è una cosa difficile.- Lo rimbeccò Genesis, sarcastico, guadagnandosi un’occhiata fulminante.

  Tifa ridacchiò sommessamente.

  -Freno di colpo e scendo dalla macchina.- Concluse Sephiroth.

  -Sì!- Esclamò Rufus.-Vorrei sprecare poco tempo, quindi cerca di fare bene la prima scena.-

Sephiroth annuì lentamente.

  -Spilorcio!- esclamò la voce burbera di Cid.

  -Smettila Cid!-

  Dopo aver calmato tutti i battibecchi, Rufus fece sistemare la sedia da una parte e ordinò a Tifa di non mettersi in mezzo:-Anche se hai il pass, non puoi stare tra i piedi.- Le disse.

  Lei si sistemò sotto un albero, vicino a Tseng. Quest’ultimo stava guardando Genesis che parlava con Aerith, e la sua espressione sembrava molto rilassata. Forse era l’aria del bosco, che ricordava un po’ quella del giardino di Aerith, o forse il panorama del promontorio, ma Tifa non aveva mai visto Tseng così tranquillo.

  -Zitti tutti!! Si gira!- gridò Rufus, afflosciandosi sulla sedia.

Tifa fissò lo sguardo sul sentiero che portava al promontorio e pochi secondi dopo l’avviso di Shinra vide comparire la macchina con Sephiroth a bordo; inchiodò appena superata la soglia del bosco e un secondo dopo lo sportello si aprì.

  Sephiroth scese dalla macchina con un’aria così diversa dal solito che Tifa trasalì. Non era più il tipo freddo e impassibile che conosceva, ma un uomo normale, provato dalla sua stessa vita, con lo sguardo preoccupato ed emozionato insieme.

  Era sorprendente.

  Sephiroth esitò un attimo vicino alla macchina, poi si lanciò verso il promontorio, dove c’erano Genesis e Aerith, o meglio, Richard e Odette.

  -Richard!- esclamò Sephiroth, avanzando lentamente, come se avesse paura della reazione dell’altro.

  -Guarda, guarda...- Genesis sogghignò e afferrò Aerith per un polso, trascinandola molto vicino al baratro. Lei guardò in basso, spaventata, poi lanciò un’occhiata in tralice a Sephiroth.-Alla fine sei venuto... Pensavo che non ti importasse niente di lei...-

  -Non scherzare! Sai bene che amo mia sorella più di me stesso!-

  -E a me?! A me non ci hai mai pensato, vero?!- esclamò Genesis, fuori di sé.-Mi hai sempre lasciato da solo, anche quando mamma è morta... Tu eri il suo preferito... Sei il maggiore... Dovevi prenderti cura anche di me!-

  -Per questo ce l’hai con me?- domandò Sephiroth, con voce tremante.-Per questo stai facendo di tutto per rendermi la vita impossibile? E per questo stai facendo del male a Odette?!-

  -Non le sto facendo del male!- Genesis si voltò verso Aerith, i cui occhi erano velati di lacrime.-Ti sto... Facendo del male...?-

  Lei singhiozzò e annuì lentamente.-Sì...-

  -Sai bene che nessuno di noi ha mai voluto che di sentissi a disagio... Sai bene che sei sempre stato circondato d’affetto, anche quando mamma era qui... Io sono il fratello maggiore, e non pensare che sia stato facile per me prendermi carico di tutte le responsabilità... Rinunciare al mio sogno... Ma l’ho fatto!-

  -Me lo stai rinfacciando?!-

  -No!- esclamò Sephiroth, facendo un passo avanti.-Però...-

  Lo sguardo di Genesis s’indurì di colpo. Tifa aguzzò la vista. Il suo atteggiamento era improvvisamente cambiato. Lo vide stringere il polso di Aerith e spingerla ancora verso il baratro.

  Rufus si agitò:-Fermi! Fermi! Non continuate! State esagerando!-

  -Allora... Jay? Mi stai dicendo che ti sei sacrificato per il bene della patria?-

  -Non voglio tornare su questo argomento. Ne abbiamo già parlato.- Anche Sephiroth era tornato in se stesso. A Tifa sembrò di vedere una barriera di ghiaccio ergersi attorno a lui. Il suo sguardo non era più emozionato e affettuoso, ma gelido e impenetrabile.-E soprattutto non intendo tornarci ora.-

  -No. Ci torniamo eccome invece!- esclamò Genesis.

  -Mi stai facendo male, Gen!- Esclamò Aerith, guardando verso il baratro. Aveva ancora gli occhi lucidi, ma si continuava a leggere la paura nei suoi occhi.

  -Scusami Aerith, ma è l’unico modo che ho per avere da lui le risposte che cerco!- Fece Genesis, continuando a sfidare Sephiroth con sguardo beffardo.

  -La stai facendo così lunga per una stupidaggine...-

  -Che c’è? Hai paura che si scoprano gli altarini?-

  -Che altarini?-

  -Sai di cosa parlo.-

  Sephiroth sospirò pesantemente e si portò una mano sulla fronte, esasperato.-Genesis... Ma perché devi sempre essere così  impulsivo?-

  Genesis si accigliò.-La colpa è tua, Sephiroth... Se mi rispondessi...-

  -Genesis!- abbaiò Rufus.-Risolvete i vostri problemi fuori dal lavoro! Finitela!-

  Aerith guardò Genesis con aria preoccupata.-Non capisco...-

  -Ricordi l’incidente agli studios?!-

  Aerith spalancò gli occhi, improvvisamente sconvolta.-Cosa... C’entra adesso?!-

  -Chiedilo a lui!- Genesis puntò un dito verso Sephiroth, che s’incupì ancora di più. Attorno a lui sembrò disegnarsi un’aura oscura; strinse i pugni e avanzò verso Genesis senza alcuna paura. In un attimo gli fu addosso, lo afferrò per il colletto e lo trascinò lontano dal baratro.

  Genesis lasciò andare Aerith, che fu prontamente soccorsa da Tseng.

  Tifa corse verso Sephiroth, ma prima che potesse fermarlo, lui tirò un destro a Genesis, che incespicò all’indietro e cadde a terra; si sfiorò il labbro spaccato con la mano e si guardò il rivolo di sangue che era rimasto sul dorso.-Tu...-

  -Ti avevo avvistato....- Fece Sephiroth.-Non è una cosa di cui ti parlerò. Non ora, né mai.-

  Genesis lanciò un’occhiata furtiva ad Aerith.-Lei lo sa!?-

  -Basta...- Fece Sephiroth.-Genesis...-

  Tifa si avvicinò ai due fece scorrere gli occhi dall’uno all’altro, sorpresa e sconvolta al tempo stesso.-Ma che vi prende?! Siete ammattiti per caso?!-

  -Non puoi capire Tifa...- Genesis abbozzò un sorriso. si rivolse a Sephiroth e lo fissò con aria di sfida.-Tu sei stato zitto... Sei colpevole, Sephiroth... Non importa se adesso ti sei messo a proteggere Aerith... Sei un ipocrita.-

  Sephiroth lo fissò con aria gelida, poi si girò e se ne andò senza dire nient’altro, lasciando tutti nel più completo imbarazzo.

  Genesis sbuffò e si avviò verso uno degli assistenti, che gli porse una borsa di ghiaccio da mettere sul punto colpito. Tifa lo seguì immediatamente, preoccupata.

  -Era proprio necessario attaccarlo davanti a tutti? Dovresti sapere com’è fatto...- Lo rimbrottò.

Genesis si accasciò a terra, imbronciato.-Pensavo fosse una tattica vincente...-

  -Non penso... L’hai fatto arrabbiare parecchio...-

  -Che importa? Non parlerebbe comunque... Da quando è successo quell’incidente, tre anni fa... Si è chiuso nel più completo silenzio...- Genesis era pensieroso.

  -Che incidente?-

  -Tre anni fa...- Raccontò Genesis.-Ci fu un’esplosione agli studios, che coinvolse i genitori di Aerith e la madre di Sephiroth, Lucrecia Crescent.-

  Tifa si inginocchiò davanti a Genesis, sorpresa.

  -Non guardarmi così... Non è mica un segreto... Era su tutti i giornali. L’unica cosa che si è salvata di loro è stato il copione di Loveless, che come saprai bene, per noi è stato un trampolino di lancio. Ma non solo per noi.- Genesis indicò Rufus con il mento.-Quello è il figlio del presidente degli studios... Fino a due anni fa è sempre stato un  bamboccio senza midollo... Viziato... Ma poi, con Loveless, è diventato un regista di successo.-

  -Non ti sta molto simpatico, eh?-

  -Per niente.- Brontolò Genesis.-E quel che è peggio... è che ora non possiamo più girare le mie scene... Visto è ho il labbro spaccato... Che palle.-

  Tifa lo guardò,  perplessa. perché Aerith non le aveva mai parlato dell’incidente? E soprattutto... Che c’entrava Sephiroth?! Voltandosi, Tifa incrociò il suo sguardo. Scrutò i suoi occhi per un lungo istante; alla fine Sephiroth lui si mostrò infastidito e girò lo sguardo da un’altra parte.

  Tifa si rivolse nuovamente a Genesis.-Comunque non avresti dovuto comportarti così... L’hai messo in imbarazzo di fronte a tutti e lo hai accusato...-

  -Non farmi la ramanzina, Tifa...- Genesis sorrise fiaccamente.-Sono fatto così... Però ti assicuro che le mie ragioni sono più che valide...-

  Tifa si strinse nelle spalle. Non sapeva cosa pensare. Lei era appena arrivata a Midgar e di quelle faide non sapeva proprio niente.

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

 

Eccomi qua!! Di ritorno dalle vacanze con un nuovo capitolo!!! XD Aaaah!! Che bello essere qua!! Mi è mancata questa storia e soprattutto mi siete mancati voi *tira baci*

Che dire?? Stiamo per arrivare al nocciolo della questione... Come al solito Genesis non si è risparmiato le scene teatrali ahahaa xD

Devo dire una cosa... Far interagire Genesis con Aerith non è affatto facile xD Sulla storia non si sono mai parlati, ma penso che in condizioni normali sarebbero andati d’accordo... Dopotutto Aerith ha quel fascino irresistibile per un ragazzo che l’avrebbe aiutata a fare amicizia xD

Dai prossimi capitoli in poi verranno svelati tutti i misteri xD Non so perché ma le mie storie cominciano a sembrarmi una matrioska... xD Apro misteri su misteri e poi li risolvo xD *si diverte da sola*

Bacioni a tutti i lettori, però quelli che recensiscono si meritano anche un abbraccio e un poster hot di Sephiroth! *poster hot?? O_Ond Sephiroth*

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


 

 

 

Capitolo 10

 

 

 

  Quando tornarono a casa era appena tramontato il sole.

  Per tutto il viaggio, nessuno aveva avuto il coraggio di commentare l’accaduto e Aerith si guardava le mani con aria assente. Tifa la fissava di tanto in tanto, incerta su cosa dire e su come comportarsi, mentre Tseng faceva saettare lo sguardo sullo specchietto retrovisore a intervalli regolari, per accertarsi che dietro fosse tutto apposto. 

  Una volta arrivati alla villa, trovarono Zack e Cloud in giardino che conversavano amabilmente. Ridevano e scherzavano, ma non appena videro lo sguardo lugubre di Tseng, quello triste di Aerith quello confuso di Tifa, si accigliarono. Era evidente che fosse accaduto qualcosa.

  -Ragazzi! Siete tornati!- esclamò Yuffie, appena sbucata da una porta. Si tuffò verso Aerith e le allacciò le braccia intorno alla vita, guadagnandosi un sorriso dolce e una carezza sulla testa.

  -Sì... è stata una giornata veramente stancante...- Disse Aerith, in tono fievole.

  Cloud si alzò dalla sedia con aria preoccupata e guardò Tifa, che subito abbassò gli occhi sul pavimento.

  Zack si fece avanti con aria interrogativa.-Avete tutti l’aria funerea!-

  -Cos’è successo?- chiese Cloud.

  Aerith si liberò della presa di Yuffie e si andò a sedere, mentre Tseng raccontava a grandi linee tutto quello che aveva detto o fatto Genesis.

  -Per la miseria.- Fece Zack, preoccupato.-E adesso?-

  -Niente... Dobbiamo aspettare un po’ per riprendere a girare le scene dove c’è anche lui, visto che  Sephiroth gli ha spaccato il labbro...- Rispose Tseng, che dal tono della voce sembrava notevolmente contrariato.

  -Mmm...- Zack si grattò la nuca con aria serena.-Genesis non è cattivo... è solo un po’ teatrale...-

  -Stavolta ha esagerato.- commentò Tseng,raggiungendo Aerith e Yuffie.

  -Voi sapevate dell’incidente?- chiese Tifa.

  -Quale incidente?- Rispose Cloud, fissando Zack.

  -Sì... Io sì... Vagamente... A grandi linee.- Zack sorrise.-Ma non c’è molto da dire... Tre anni fa, mi pare... C’era stata un’esplosione che ha coinvolto uno degli edifici degli studios, in cui furono coinvolte parecchie persone, ma in particolare i genitori di Aerith e la madre di Sephiroth...-

  -Ah...- Cloud sembrò sorpreso. Evidentemente anche lui non aveva ancora saputo niente al riguardo. Lui e Tifa si scambiarono un’occhiata d’intesa.-E che c’entra Sephiroth?-

  -Beh... Furono svolte delle indagini sull’accaduto, ovviamente... Sephiroth si trovava all’interno dell’edificio insieme a Genesis... Per fortuna nessuno di loro riportò gravi danni e tornarono in splendida forma. A parte questo,- Zack si fece assorto,-Furono chiamati tutti e tre a testimoniare in tribunale, e in particolare Genesis dichiarò di aver visto qualcuno manomettere i quadri elettrici... Da cui poi sarebbe partita l’esplosione.-

  -Quindi non è stato un incidente?- domandò Cloud, accigliandosi.

  -Nessuno ascoltò Genesis.- Zack gli accarezzò la testa. I suoi occhi si soffermarono a guardare le labbra di Cloud, poi tornarono sui suoi occhi.-Questo perché Sephiroth, che era stato con lui tutto il tempo, smentì la sua versione e disse di non aver visto nessuno.-

    -Quindi è per questo che Genesis ce l’ha con Sephiroth... Non ha sostenuto la sua versione... Ma chi avrà ragione?- Tifa si posò le mani sui fianchi. Non era mai stata coinvolta in una storia così complicata in tutta la sua vita. non avrebbe mai immaginato che si nascondessero così tanti problemi dietro la maschera gelida di Sephiroth.

  -E Aerith?- Cloud si voltò verso di lei, che intanto chiacchierava con Yuffie e le mostrava qualche pianta fiorita.

  -Lei è forte.- Disse Zack, guardandola con affetto. Anche lui sembrava provare una grande amicizia nei confronti della bella attrice.-Anche se sembra delicata e fragile, è forte.-

  -Già...- Tifa ripensò alla cornice che aveva visto nella serra. Quelli dovevano essere i genitori di Aerith. Non avrebbe mai immaginato che fossero morti in un incidente agli studios, senza contare che Aerith non gliene aveva mai parlato apertamente. Si sentì ancora più attratta da lei e cominciò a provare un profondo affetto nei suoi confronti. Anche sua madre era sparita e sapeva bene cosa significasse doversi fare carico di tutte le responsabilità di un adulto.

  Tifa lasciò i due ragazzi e andò da Aerith.-Ei... Stai bene?-

  -Sì...- Rispose lei, con un sorriso raggiante.-Ero un po’ scossa, ma adesso va tutto bene...-

  -A Genesis deve avergli dato di volta il cervello.- Commentò Yuffie, che, nonostante il suo carattere solare e allegro, adesso era arrabbiata.-Non mi pare proprio il modo di comportarsi...-

  -Già.- Asserì Tseng, corrugando la fronte.

  -Può capitare a tutti di commettere un errore, no?-Intervenne Aerith.

  -Sei troppo buona Aerith...- Fece Tseng, contrariato.-Voleva buttarti dal precipizio.-

  -Ma no... Voleva soltanto minacciare Sephiroth...- Aerith era un po’ dubbiosa, ma continuava a sorridere apertamente.-Piuttosto, mi chiedo perché se la sia presa così tanto con lui... Non credevo che gli portasse ancora rancore per quella faccenda di tre anni fa...-

  -La testimonianza?- domandò Tifa.

  -Lo sai?- rispose Tseng, squadrandola con aria sospettosa.

  -Mi ha raccontato tutto Zack.- Spiegò Tifa.

  -Sì, per quello.- Rispose Aerith.-C’eravamo tutti in tribunale quando è successo... Genesis da allora ce l’ha a morte con Sephiroth.-

  -Dovrebbero superarla.- Fece Tseng, tagliente.-Stanno minando la tranquillità delle riprese...-

  -Il fatto è che questo film ci innervosisce tutti.- Spiegò Aerith.-Soprattutto innervosisce Sephiroth e Genesis.-

  -Ma tu sei d’accordo con Sephiroth o con Genesis?- domandò Tifa.

  -Con Sephiroth.- Aerith rispose prontamente.-Io e lui ci conosciamo fin da piccoli, e anche se tre anni fa, dopo l’incidente, ci siamo lasciati... Non ha perso la mia fiducia.-

  Tifa la osservò attentamente. Allora era così che si erano lasciati... Dopo l’incidente... Magari non avevano retto il dolore e avevano deciso di andare ognuno per la propria strada... Però poi, com’era successo alla villa tra lei e Cloud, si erano incontrati di nuovo sul set di Loveless.

  Chissà se Sephiroth provava ancora qualcosa per Aerith, si chiese Tifa.

  -Ei Tseng!!!- esclamò Zack, che intanto aveva passato un braccio attorno alle spalle di Cloud, che lo fissava con aria sconvolta.-Lo sai qual è il colmo per un alpinista?!-

  -No, e non mi interessa saperlo!-

  -Stare sempre in cima!- Zack scoppiò a ridere sonoramente, e non tanto la sua battuta, quanto la sua allegria, contagiò tutti, e tutti risero.

 

***

 

  La sera, sul tardi, Tifa cercò di recuperare le faccende che aveva lasciato in sospeso per andare sul set. Pulì il bagno, si destreggiò per spolverare la sala e andò a buttare la spazzatura nel cassonetto fuori dalla villa.

  Proprio lì, mentre stava lanciando il sacco nel cassonetto, vide di nuovo il tipo sospetto vestito di rosso. Si aggirava sul marciapiede con lo sguardo tetro e le mani infilate nelle tasche. Sicuramente non era uno che passava inosservato, in primis perché era molto attraente, e in secondo luogo perché era vestito i uno sgargiante rosso.

  Il tipo doveva aver notato Tifa quand’era uscita dalla villa, ma non sembrava interessato a lei. Piuttosto, poco dopo uscì anche Yuffie, che lo raggiunse e lo affiancò. Si scambiarono qualche parola e poi si avviarono nella parte opposta a quella di Tifa, che li fissò con aria sbalordita.

  Allora il tizio sospetto era il ragazzo di Yuffie?! Non l’avrebbe mai detto... Decise che li avrebbe seguiti, ma una voce alle sue spalle uccise ogni suo intento.

  -Sta bene?- domandò Sephiroth.

  Tifa trasalì e si voltò, ritrovandosi di fronte il solito adone dall’aria misteriosa.-Aerith?-

  -Sì.-

  -Sta bene.-

  -Perfetto...- Sephiroth salutò Tifa e se ne andò.

  Lei lo guardò con aria basita, poi lo seguì fino alla  macchina con passo di guerra.-Solo questo dovevi dirmi?!-

  -Cos’altro?- lui si fermò e aprì lo sportello. Ci si appoggiò ed esaminò Tifa con uno sguardo interrogativo.

  Lei rimase interdetta.

  -Genesis mi ha raccontato tutto...- Disse Tifa.-E anche Zack.-

  -Perfetto.-

  -Non c’è altro?-

  -Che?-

  -Perché Genesis ti ha trattato in quel modo?- Tifa s’innervosì.

  -Perché ti interessa saperlo? Sei preoccupata per me?- Sephiroth la stuzzicò un po’, ma il suo sguardo intimidatorio impedì a Tifa di dargli una risposta sincera.

  -Non mi preoccuperei mai per te!- esclamò Tifa.-Sai benissimo badare a te stesso, mi pare!-

  -Ben detto.- Sephiroth entrò in macchina e abbassò il finestrino. Il suo viso era pallido e stanco, ma lui continuava a fare il super eroe.-Ci vediamo, Tifa.-

  -Sì... Ciao.- Sbottò lei.-Quand’è che ti deciderai a non fuggire dalle conversazioni scomode?!-

  Sephiroth si bloccò con la mano sulla chiave e l’altra sul volante.-Io non scappo.- Poi lanciò un’occhiata incerta a Tifa.-Mi pare di ricordare che tu sei solo la cameriera di Aerith, e se puoi aver pensato di prenderti troppe libertà con me... Allora devo smentirti.-

  Tifa rimase senza parole.-Certo, certo!- esclamò, stizzita.-Allora vai! Ciao!-

  Sephiroth annuì e, senza dire nient’altro, mise in moto e se ne andò.

  -Stupido!- esclamò lei, dopodiché si voltò e tornò in casa con passo di guerra, scura in volto e di pessimo umore.

  Incrociò Tseng sulla porta e per passare gli diede una spallata. Lui si voltò e si rivolse a Aerith.-Sembra che qui siano tutti fuori controllo.-

  -Già...- Sorrise Aerith.-Forse non so farmi rispettare...-

  -Ah... Non pensarlo... Andiamo.- Tseng la prese sotto braccio e la condusse via dalla villa, deciso a farle godere della serata in modo spensierato.

  Tifa entrò in cucina, dove Cloud stava, come succedeva spesso negli ultimi giorni, sfogliando un libro di cucina. Si sedette su una sedia e accavallò le gambe.

  -Che succede?- s’informò Cloud, senza guardarla.

  -Niente.-

  -Ah...- Cloud chiuse il libro e si voltò verso Tifa, scrutandola con aria curiosa.-Sei rossa in faccia.-

  -Io?! Rossa?!- esclamò lei, raddrizzandosi sulla sedia e posandosi le mani sulle guance.-Ma cosa dici?-

  Cloud si lasciò sfuggire una risata.

  -Ho incontrato Sephiroth.- Rispose Tifa, di getto.-Era qui, fuori dal cancello...-

  -E che stava facendo?-

  -Voleva informazioni su Aerith... Io gliel’ ho date e lui se n’è andato...-

  -Ultimamente voi due girate spesso insieme.- Osservò Cloud, con un sorriso.-Non è che ci state nascondendo qualcosa?-

  -Noi?! Noi chi?!- fece Tifa, con voce stridula.-Io e il campione di superbia?!-

  -Sarà anche superbo, ma Sephiroth è considerato il miglior attore del decennio... Ha le carte in regola per esserlo.- Commentò Cloud, un po’ perplesso.-Non dirmi che ti sei veramente presa una cotta per lui...? Beh, non mi sorprenderebbe... Ha tutte le donne hai suoi piedi...-

  -Ma và...- Sbottò Tifa.

  -In genere non le guarda nemmeno per sbaglio...- Disse Cloud.

  -Grazie Cloud.- Tifa scrollò la testa, rassegnata.-Sei così rassicurante...-

  -Hai detto che non ti piace.-

  -Non mi piace infatti!-

  -Senti, io tra poco devo uscire.- L’ avvisò Cloud, passandole una mano sulla spalla.-Ti va di venire con me?-

  -Dove andiamo?- chiese Tifa.

  -Da Zack...-

  Tifa si alzò dalla sedia e si stiracchiò.-Va bene... Non mi va di rimanere sola, stasera... E poi voglio conoscere gente nuova!-

 

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


 

 

 

NOTA: HO AGGIORNATO 2 CAPITOLI INSIEME... PRIMA DI QUESTO BISOGNA LEGGERE IL CAPITOLO 10

 

 

Capitolo 11

 

 

 

   Cloud raccomandò a Tifa di non parlare della sua relazione con Zack, poi suonò il campanello e subito la porta si aprì, rivelando la figura slanciata del padrone di casa.

  -Cloud!- Zack allungò una mano e tirò in casa il compagno.-Ciao Tifa!- Esclamò poi, incerto.-Entra.-

  Tifa gli sorrise, raggiante, poi varcò la soglia e si chiuse la porta alle spalle. Non appena fu all’ingresso avvertì una bella musica allegra e scoppiettante che proveniva dal salotto, insieme a una voce profonda e poco famigliare. C’era anche un buon profumino che si spandeva dalla cucina e che le fece venire l’acquolina in bocca.

  Zack richiamò Tifa e la invitò a raggiungerli in salotto, una grande stanza ampia e arredata con modernità e stile. Qui, avanti alla finestra, c’era un uomo alto e massiccio con lo sguardo severo, intento a parlare con l’inconfondibile platinato dall’aria glaciale.

  Un brivido passò dietro la schiena di Tifa, che si pietrificò. Che ci faceva Sephiroth a casa di Zack?!

  Sephiroth si stava avvicinando un bicchiere alle labbra quando entrò Tifa. Pure lui si fermò e girò gli occhi di giada verso di lei, assumendo un’aria palesemente sorpresa.

  -Chi è lei?- gli domandò l’amico dall’aria severa, adocchiando Tifa sulla soglia del soggiorno.-La conosci?-

  -No.- Rispose Sephiroth, accigliato.

  Tifa lo guardò in cagnesco, poi Zack la prese per un polso e la spinse verso i due con allegria:-Angeal, ti presento Tifa. Tifa... Lui è Angeal!-

 -Angeal...- fece eco lei, un po’ imbarazzata.

  -Sei una nuova amica di Zack?- chiese l’uomo, aprendosi in un lieve sorriso.

  -Veramente sono...-

  -La cameriera di Aerith.- Completò Sephiroth, in tono acre.

  -Davvero?- Angeal adocchiò Cloud che, in disparte, osservava la scena in silenzio. Per un attimo il suo sguardo si assentò, come se stesse pensando qualcosa di importante, poi sulle sue labbra si disegnò un sorriso ospitale.-Finalmente mi presenti una ragazza carina, Zack.-

  -Oh...- Zack sorrise nervosamente.-Beh...-

  Tifa fece scorrere lo sguardo da Angeal a Zack e viceversa, senza capire cosa stesse succedendo.

  Improvvisamente Angeal disse a Sephiroth di aspettarlo e ordinò a Zack di seguirlo in cucina.

  -La torta...- balbettò Zack, lanciando un’occhiata perplessa a Cloud, che scrollò flebilmente la testa.

  Tifa rimase davanti a Sephiroth, che si appoggiò con una spalla alla finestra e la osservò in silenzio. I suoi occhi ricaddero sulla camicia a quadri, sulla scollatura, poi risalirono in fretta verso il viso di Tifa, che lo fissava con aria furente.

  Entrambi rimasero in silenzio, poi...

  -Angeal e io siamo amici da tanto.- Disse Sephiroth, con leggerissimo sorriso, come se quel pensiero gli recasse un gran conforto.-Lui è il mentore di Zack e gli ha insegnato tutto ciò che sa sulla cucina.-

  -Ah...- Tifa rimase imbambolata a fissare Sephiroth. Quell’attimo di gentilezza che le dedicò le sembrò così bello che avrebbe voluto durasse in eterno. Avrebbe voluto chiedere altre mille cose, ma sapeva che non avrebbe ricevuto alcuna risposta, quindi si limitò a sorridere con dolcezza. Sephiroth la guardò a lungo, di nuovo silenzioso, mentre sorseggiava il cocktail dal bicchiere.

  In quel momento tornarono Zack e Angeal, immersi in una fitta chiacchierata. Si zittirono non appena si accorsero di avere lo sguardo di Cloud puntato addosso, poi Zack gli si avvicinò e gli porse un bicchiere colmo di un liquido rossastro.-Bevi.- Sbottò.

  Cloud lo guardò con aria interrogativa.-Ti ha detto qualcosa riguardo il provino?-

  -No.- Rispose Zack, scoppiando a ridere. Subito dopo s’imbronciò e tacque, immerso nei propri pensieri. Cloud gli stette vicino senza dire niente, ma in cuor suo moriva dalla curiosità di sapere cosa gli avesse detto Angeal.

  Quest’ultimo raggiunse nuovamente Sephiroth e porse un bicchiere a Tifa:-Allora... Tu e Zack vi siete conosciuti a casa di Aerith?-

  -Oh... Sì!- esclamò Tifa.

  -Da dove vieni tu?-

  -Da Nibheleim.- Rispose Tifa.

  -Ah!- esclamò Angeal, un po’ accigliato. Lanciò un’occhiata a Sephiroth, che però stava guardando un punto fisso nello spazio con aria consapevolmente assente.-Capisco... E come mai sei venuta a Midgar.-

  -Volevo costruirmi una nuova vita.- Tifa strinse il bicchiere tra le mani, un po’ nervosa.

  -Sei una brava ragazza.- Angeal sembrò approvare l’atteggiamento di Tifa.-Se questo è il tuo sogno dovresti seguirlo senza mai perdere la strada...-

  -Non è facile.- Rispose Tifa, un po’ avvilita.-A volte ci sono delle cose che ti fanno dubitare di quello che stai facendo... Se è giusto o sbagliato...-

  -L’importante è che non rinunci al tuo onore, ragazza.- Angeal le rivolse un’occhiata paterna.-E se avrai bisogno d’aiuto, vieni pure da me... Era da tempo che volevo conoscere la fidanzata i Zack!-

  -Fidanzata?!- esclamarono Tifa e Sephiroth in coro.

  Alle loro spalle, Zack si grattò la nuca e si mise a ridere. Anche gli occhi azzurri di Cloud per un attimo lo guardarono con una punta di rabbia, ma poi tornarono tranquilli.

  Tifa indietreggiò con un gran sorriso stampato sulle labbra e raggiunse Zack. Lo afferrò per un braccio e gli ringhiò:-Cos’è questa storia, Zack?!-

  -Non sono riuscito a dirgli di me e Cloud.- Ridacchiò Zack.

  -E dovevi trascinare me in tutta questa storia?!-

  -Che succede ragazzi?- domandò Angeal, che non riusciva a capire l’atteggiamento di Tifa.

  Lei strinse il braccio di Zack fino a fargli male:-Niente! Mi chiedevo perché Zack non avesse aspettato me per dare la lieta novella!- e gli pestò un piede con forza.

  -Ai!-  Protestò Zack, cercando di fare buon viso a cattivo gioco.-Non lo so!!! Volevo avere il primato su tutti!-

  -Ma che carino!- borbottò Tifa, continuando a premere la scarpa sul piede dolorante di Zack.

  Angeal li guardò un po’ dubbioso, poi scoppiò in una grassa risata. Sephiroth invece si era accigliato all’inverosimile; andò ad appoggiare il bicchiere sul tavolo e sparì nel corridoio.

  -Sephiroth...?- Tifa lasciò perdere Zack e gli andò dietro. Doveva spiegargli quel malinteso!

  -Dove vai?- domandò Angeal, sospettoso.

  -Da nessuna parte!- strillò Tifa, nervosa.-Al bagno!-

  Cloud si era incupito.-Avresti potuto avvertirci, Zack...-

  -Eh...- Zack si grattò la nuca, visibilmente dispiaciuto. Era ovvio che Cloud si era sentito messo da parte per quella sua alzata d’ingegno, ma adesso non era il momento adatto per spiegargli. Lo guardò con rassegnazione mentre se ne andava in cucina.

  -Zack, sicuro che va tutto bene?- domandò Angeal.-Mi sembra che i tuoi amici si comportino in modo strano...-

  -Sarà solo un’impressione.- Sospirò Zack.

  -E anche tu.- Decretò Angeal, assottigliando gli occhi chiari.

  -Possiamo parlarne in un altro momento?-

  -Come vuoi, Zack.-

 

***

 

  Tifa si ritrovò in un corridoio piuttosto buio. Non aveva idea di dove fosse la luce, né di dove fosse andato Sephiroth, per cui procedette con le braccia tese nel buio, tastando il muro per cercare un interruttore; invece trovò una maniglia fredda e l’abbassò inavvertitamente. La porta, non essendo chiusa a chiave, si aprì e finalmente rivelò uno spiraglio di luce.

  -Ah... Sei qui, Sephiroth...- Tifa spalancò la porta ed entrò in una camera piuttosto spartana. Sephiroth stava seduto sul letto e leggeva una rivista con aria impenetrabile. Quando alzò gli occhi sembrò nuovamente sorpreso.

  -E tu che sei venuta a fare?-

  Tifa si mise subito sulla difensiva.-Io...-

  -Non dovresti tornare da Zack?- Sephiroth pronunciò la domanda con troppa stizza.

  -Sì... Tra poco... Volevo solo dirti che...- Stava per rivelare la verità, quando pensò che forse non avrebbe dovuto. Dopotutto, conoscendo la situazione di Zack e Cloud, poteva capire perfettamente il motivo per cui Zack fosse così restio a parlarne con Angeal... Non era d’accordo sul fatto che avesse deciso di nascondergli la verità, ma non poteva tradire così la sua fiducia.

  -Allora?- Sephiroth alzò un sopracciglio.

  -Niente...- Tifa abbassò le spalle, avvilita.- Torno di là... Scusa se ti ho disturbato...-

  Si voltò e fece per andarsene, quando lui la richiamò in tono perentorio:-Tifa.-

  -Eh?- Tifa si girò immediatamente e si dimenticò di andarsene. Lo vide alzarsi lentamente dal letto, con regale eleganza. I capelli argentati gli scivolarono lungo le spalle e sul corpo atletico. Si avvicinò con il passo leggero di una pantera. Alzò una mano e la portò sopra la testa di Tifa. Diede un leggero colpo alla porta, che richiuse.

  Tifa diede un’occhiata perplessa dietro di sé, poi tornò a guardare Sephiroth negli occhi. Cloud le aveva detto che lui non aveva mai guardato le ragazze...  Cosa stava succedendo tutto d’un colpo? Si sentì le gambe leggermente molli e il cuore prese a batterle forte. Cos’erano tutte quelle emozioni tutte insieme?

  Stava ancora riflettendo su tutto il vortice di sensazioni che stava provando, quando l mano di Sephiroth si posò sul suo collo e scivolò dietro la nuca, circondandola con gentilezza. Tifa rimase immobile come uno stoccafisso mentre il viso di Sephiroth si faceva così vicino da poterne avvertire il respiro. Tifa trattenne il suo finchè non avvertì il tocco leggero delle labbra di Sephiroth sulle sue.

  Tifa posò le mani sul petto di Sephiroth e fece scorrere le dita sui suoi muscoli ben delineati sotto la maglia. Lui le passò un braccio dietro la schiena e la strinse forte a sé, facendo aderire i loro corpi. Non c’era più modo di scappare a lui, e Tifa rimase ad assaporare le labbra di Sephiroth, che di tanto in tanto scivolavano sul suo collo e lo lambivano, per poi tornare a possedere quelle di Tifa.

  Improvvisamente, Sephiroth interruppe il bacio e si discostò da lei, turbato.

  -Cosa c’è?- domandò Tifa, guardandolo con aria interrogativa.

  -Nulla.- Sephiroth la lasciò andare e si avvicinò nuovamente al letto.-Puoi lasciarmi da solo?-

  Tifa, scossa, decise di non chiedere nient’altro e se ne andò, lasciando Sephiroth a riflettere.

  Tornò in salotto, rossa in viso e confusa, dove la situazione non era affatto migliore.  

  Cloud si era seduto sul divano, aveva incrociato le gambe e aveva assunto l’aria più cupa che Tifa gli avesse mai visto in volto. Sconsolata si lasciò cadere di fianco a lui e cominciò a guardarlo con aria turbata.

  -Non ne sapevo niente.- Sbottò Cloud, fissando i suoi occhi azzurri in quelli di Tifa.-Non fissarmi con quella faccia...-

  -Quale faccia?-

  -La tua.- Cloud puntò un indice in mezzo agli occhi di Tifa e si scolò il bicchiere d’un sorso.

  -Dove sono Zack e Angeal?-

  -Di là, in cucina. E Sephiroth?-

  -Di là, in camera...-

  -Mmm...- Cloud rovesciò la testa indietro. Per un po’ si sentì solo il tintinnio del ghiaccio che lui faceva saltellare nel bicchiere con movimenti decisi. Poi...-L’hai seguito fino in camera?-

  -Ehm...- Tifa arrossì violentemente.-Non ho fatto apposta...-

  -Ancora non mi è chiaro perché lo hai seguito...-

  -Ti importa così tanto?- sbuffò Tifa.

  Cloud alzò un sopracciglio, poi sorrise flebilmente.-Beh... Sei sempre una mia cara amica...-

  -Già...- Sospirò Tifa, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e il mento sui palmi delle mani.

  Rimasero così, uno vicino all’altro, in attesa che tutti ebbero terminato di sbrigliare i loro problemi. Per Tifa fu come riscoprire qualcosa di dimenticato. Sentiva che voleva ancora molto bene al suo ormai ex fidanzato, e si rese conto che non c’era più motivo di avercela con lui. Senza contare che il bacio di Sephiroth aveva cancellato definitivamente ogni traccia di quell’antico amore che l’aveva animata un tempo. Solo che adesso il problema era proprio lui... Sephiroth. Quell’uomo così enigmatico l’aveva messa in un bel guaio, e tutto grazie all’uscita di Zack.

  “Lo sto giustificando.” Pensò Tifa. “In realtà Zack non c’entra niente... Anche se stessi con lui, Sephiroth non avrebbe il diritto di comportarsi così... Però...”

  I suoi pensieri furono interrotti dal ritorno di Sephiroth, funereo. Non appena mise piede in sala, il giovane attore lanciò un’occhiata in tralice a Tifa, poi chiese a Cloud dove fosse Zack.-Vado via.- Annunciò.

  “Ora fa pure l’offeso.” Pensò Tifa, indispettita.

  -Di già?- gli chiese invece.

  Sephiroth annuì lentamente, poi sparì in cucina, dove Tifa lo sentì chiacchierare amabilmente con Angeal e Zack, poi, dopo aver salutato gli altri due ospiti senza entusiasmo, guadagnò l’uscita.

  Tifa lo seguì, ignorando le proteste di Cloud e infilandosi tra lo stipite e la porta prima che questa si chiudesse. Si ritrovò nell’aria frizzante notturna e vide Sephiroth aprire lo sportello della sua bella macchina sportiva.

  -Aspetta!- esclamò Tifa.

  Lui si bloccò a metà del gesto e posò gli occhi su Tifa. Sembrava turbato, ma faceva di tutto per nascondere quella scomoda sensazione.-Non dovevi venirmi dietro... Non sopporto certe cose...-

  -Sei stato tu a baciarmi, ricordi?!- Tifa lo guardò male.-Non merito neanche una spiegazione?!-

  -Non c’è una spiegazione.- Sephiroth piantò i suoi occhi di giada in quelli della giovane.-Vieni... Sali in macchina.-

  -Come? E dove andiamo!?-

  -Sali in macchina e lo vedrai. Non salire e puoi anche scordarti di rivolgermi la parola.-

  “Suscettibile e tiranno come al solito...” , pensò Tifa, contrariata.

  -E va bene...- Detto ciò, Tifa lanciò alla casa di Zack un’occhiata, poi si accaparrò il sedile del passeggero e si lasciò andare al comodo schienale. Più tardi avrebbe chiamato Cloud per avvertirlo... O forse no.

 

 

Angolino dell’autrice:

 

Carissimi!! Eccomi di nuovo qui con due nuovi capitoli!!! Scusate il ritardo mostruoso (al botteghino reclami ci sono talmente tante lettere sul ritardo che ho rinunciato a leggerle XD), ma in questi giorni purtroppo sono molto impegnata e ho pochissimo tempo... Comunque volevo aggiornare questo capitolo, altrimenti penserete di dovervi rivolgervi a “chi l’ha visto” xD

Che dire... Intanto un mistero l’abbiamo svelato nel precedente capitolo... Il motivo per cui Genesis odia tanto Sephiroth *e finalmente ho un motivo per odiarlo, sennò sembro il solito invidioso fissato con Loveless ç_ç – nd Gen*

Finalmente Sephiroth sembra volersi dare una svegliata! Il nostro bel platinato sfuggente stia imboccando la retta via... Ma dove starà portando Tifa?! O_O Sephiroth, tratta bene la nostra protagonista, per favore! *anche io sono il protagonista e faccio quello che mi pare U_u- nd Seph*

Lo scopriremo nel prossimo capitolo!!! *i lettori prendono forconi e altri oggetti appuntiti*

Purtroppo questi giorni ho poco tempo, ma cercherò di  fare del mio meglio!! :D Non posso che ringraziare voi lettori che mi date sempre la spinta per continuare... Siete meravigliosi!!!

Bacionissimi!!!

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