Happy Birthday, moonpie!

di LokiSoldier
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A gift for Sheldon ***
Capitolo 2: *** The Call ***
Capitolo 3: *** Cheesecake Factory ***
Capitolo 4: *** Hello, moonpie! ***
Capitolo 5: *** She's mine, don't even look at her ***



Capitolo 1
*** A gift for Sheldon ***


Ebbene sì, adesso che ho la fissa per Sheldon non posso evitare di scrivere ancora su di lui ma, soprattutto su lui e Amy. Questa volta ci troviamo alle prese con l'ardua scelta da parte della nostra cara Amy Farrah Fowler di un regalo di compleanno per il suo amato e disturbato ragazzo, chissà cosa troverà per renderlo felice? 


Il compleanno di Sheldon è un avvenimento che fa cadere, ogni anno, Penny in crisi ma, questa volta, c’è qualcuno che è assai più confusa di lei. Amy non ha davvero idea di cosa fare per lui. Ormai la data è vicina –mancano un paio di settimane soltanto- e lei non sa davvero quale regalo potrebbe fargli considerando che non riesce davvero a capire tutte quelle sue strane e infantili passioni. Ha provato davvero a farne parte, a partecipare ai suoi giochi, ai suoi interessi, ma non riesce proprio a condividerli e per questo a capirli. Per Leonard, Howard e Raj è sempre uno scherzo trovare un regalo adatto per lui. Riuscire a comprarlo poi si rivela un problema, ma almeno riescono a concordare sull’oggetto in questione da procurarsi. Penny in genere dopo qualche ora passata a scervellarsi con Leonard su cosa regalargli si arrende e opta semplicemente per fargli un regalo che a lei sembri normale e che in genere Sheldon mette su una mensola o nell’armadio ad ammuffire e prender polvere. Se non fosse che sua madre lo ha quasi reso un maniaco della buona educazione probabilmente li butterebbe direttamente via.
 
Amy non vuole chiedere aiuto ai suoi amici, però. È la sua ragazza e vuole fargli un regalo speciale. In particolar modo lei vorrebbe fare qualcosa che rimanga per lui indelebile nella mente. Un qualcosa che non debba solo essere messo nella sua stanza e fargli piacere, ma qualcosa al quale possa legare un ricordo davvero piacevole e importante. Non vuole renderlo contento, vuole fargli provare qualcosa. E non perché vuole assolutamente farlo innamorare di lei: in questa particolare occasione ci tiene soltanto che possa passare il compleanno migliore possibile. Vuole che provi qualcosa per se stesso.
 
Allora, sei riuscita a trovare un regalo per Sheldon?” domanda Penny seduta sul proprio divano mentre si piega su se stessa a spalmarsi lo smalto sulle unghie del piede poggiato sul tavolino di legno dinnanzi a lei.
 
Amy, seduta accanto a lei, sospira con aria di sconforto. “Ci sto ancora pensando. Non mi ero mai preoccupata tanto per un regalo in vita mia” ammette sistemandosi la gonna sulle ginocchia.
 
Perché non chiedi aiuto a Leonard? Saprà sicuramente cosa può fargli piacere. Se non lo sa lui non lo sa nessuno” dice la bionda del Nebraska sinceramente confusa.
 
E’ che non voglio regalargli una statuetta dei fumetti o la replica di una spada o qualche strana maglietta di una serie TV. Voglio fare qualcosa di speciale. Qualcosa che possa fargli bene, non solo sorprenderlo.” dice con un sospiro portando il viso a poggiarsi sulle mani, i gomiti puntellati sulle ginocchia. “Non so cosa ami davvero oltre i treni, la fisica e i fumetti” ammette dopo poco con una punta di rammarico nella voce. Vorrebbe tanto sapere qualcosa di più su di lui, ma non è facile scoprire qualcosa di così personale quando si parla di Sheldon.
 
Penny sorride intenerita dalla situazione dell’amica e, richiudendo la bottiglietta di smalto, raddrizza la schiena e si abbandona sullo schienale, sempre tenendo il piede poggiato sul tavolino di legno. “Beh… quello che so è che gli piacciono gli spaghetti col sugo e dei piccoli pezzi di hot dog tagliati dentro, sentirsi cantare Soft Kitty quando è malato –ormai sono una esperta circa quel gatto, credimi- e la sua nonnina.” rivela ridacchiando divertita. “Lo chiama Moonpie e se provi a chiamarlo così diventa isterico perché solo lei può dirlo” aggiunge ripensando a quando scoprì questo piccolo segreto e all’isteria nella voce di Sheldon nell’obbligarla a non fare domande a riguardo.
 
Amy la fissò per un attimo sorpresa, le labbra schiuse, prima di rimettersi eretta e fissarla quasi come avesse avuto una illuminazione. “E… da quanto tempo non vede sua nonna?” domanda umettandosi le labbra e portando Penny a pensarci un po’.
 
Uhm… non saprei, non è che ne parliamo spesso. Immagino da quando è stato nel Texas l’ultima volta, qualche anno fa. Che io sappia vive lì” asserisce dopo un po’ facendo spallucce, per poi guardarla confusa. “Perché me lo chiedi?
 
Perché ho trovato il regalo perfetto per lui!” 


 
Fine primo Capitolo.
(Come se non si fosse capito u.u)
Ebbene come avrete intuito il regalo riguarda la nonnina di Sheldon
un personaggio che muoio dalla voglia di conoscere in realtà
ma che temo non verrà mai mostrato (un po' come la signora Wolowitz).
Spero che questo primo capitolo possa avervi interessato
o incuriosito e che aspetterete con curiosità il prossimo che dovrebbe arrivare fra pochissimo tempo!
Per qualunque parere, vi prego di lasciare un commento
positivo, neutro o negativo che sia e dirmi cosa ne pensate *-*
xxx

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Capitolo 2
*** The Call ***


Sorry, non potevo aspettare per pubblicare questo capitolo dopo che l'ho finito di scrivere. In realtà l'ho finito poco dopo il primo perciò è stato un miracolo che sia riuscita ad attendere fino ad ora per postarlo. Avrei voluto farlo domani ma proprio non ce l'ho fatta u.u Ecco quindi il secondo capitolo di questa fan fiction e... enjoy! **

Ci tengo inoltre a ringraziare Nameless_ per aver recensito il primo capitolo e averla messa fra le seguite assieme a milly92 e Roly_chan ^^




Arrivata a casa Amy è elettrizzata. Di principio aveva già una mezza idea per il compleanno di Shledon ma sentiva che mancava qualcosa per renderla davvero speciale. Aveva scoperto, durante una telefonata a sua madre, che suo zio Edward era stato assunto in un museo ferroviario a Sacramento. Era un posto dove venivano messi in mostra riproduzioni di vari tipi di treni oppure autentici vagoni di antichi mezzi, restaurati e accessibili al pubblico. Si potevano fare delle foto, ci si poteva entrare e addirittura se si era fortunati imparare in linea teorica a guidare il veicolo grazie a qualche insegnamento da parte delle varie guide. Amy era rimasta subito colpita da quanto la cosa avrebbe potuto tornarle utile con Sheldon e aveva quindi pensato di portarcelo per fargli passare una giornata a parlare di treni o qualunque cosa avesse voluto fare in un posto simile. Nonostante l’idea di base fosse buona, però, sentiva che non era perfetta. In qualche modo mancava qualcosa e non era convinta al cento percento di volerla attuare senza prima aver trovato quel particolare che l’avrebbe resa una idea impeccabile.
 
Penny era riuscita a risolvere il problema.
 
Infatti Amy nel sentire quel che Penny aveva detto circa quel che Sheldon ama, è rimasta folgorata dall’ovvietà che aveva sotto gli occhi. Per completare la sua idea di portarlo in quel museo bisognava trovare una compagnia adeguata. Qualcuno che condividesse la sua passione e che potesse capirlo o semplicemente qualcuno che lui volesse spontaneamente portare con sé. Adesso però Amy sa chi avrebbe potuto portare. Una persona che non vede da anni e a cui vuole un gran bene. La sua nonnina. L’idea è geniale e solo il pensiero di quel piano la elettrizza: deve solamente occuparsi dei dettagli!
 
Ecco quindi che la ragazza riesce a farsi dare da Penny il numero della madre di Sheldon. È abbastanza tesa: non ha mai conosciuto sua madre, né alcun membro della sua famiglia, ma non sa in che altro modo potrebbe procurarsi il numero di sua nonna. Per amor suo decide di ignorare l’imbarazzo di quella strana telefonata e, preso un profondo respiro, compone il numero.
 
Pronto?” risponde dopo pochi squilli una voce matura ma gentile.
 
Amy Farrah Fowler, casa Cooper?” domanda sempre più agitata ma con voce ferma e sicura. Non riesce a stare tranquilla seduta sul suo divano così inizia a camminare per la stanza mordendosi le labbra.
 
Sì, chi parla?
 
Salve, sono… sono la ragazza di Sheldon e volevo chiederle un consiglio per il regalo che ho in mente per il suo compleanno”  
 
Le parole vengono quasi sparate una dopo l’altra nel solito modo cantilenante e macchinoso della giovane. È così che si rivolge a chi non conosce o conosce poco, come una sorta di meccanismo di difesa. Parla spedita e quasi come un robot, un po’ come Sheldon fa con chiunque. La donna dall’altro capo del telefono, da parte sua, rimane in silenzio per qualche istante lasciando la povera Amy in uno stato di agitazione tale da farle quasi desiderare di rubare una sigaretta alla scimmia che dorme nella gabbia poco distante da lei. Per fortuna il silenzio dura pochi secondi.
 
Oh! Oh santo cielo, certo cara. Se posso aiutarti in qualcosa dopo che ti sei addirittura presa la responsabilità di badare a Sheldon stai certa che lo farò
 
La risata della donna è breve ma sincera e Amy si lascia sfuggire un sorriso. Inizia a essere meno tesa. La madre sembra essere cordiale e alla mano, aveva temuto fosse un po’ come la signora Wolowitz. O che fosse come Sheldon.  
 
Grazie.” dice prendendo un profondo respiro. “Vorrei sapere se fosse possibile far trascorrere qui a Pasadena una giornata alla nonna di Sheldon. So che lui le è molto affezionato e quindi avevo pensato che sarebbe stato carino fargli passare il compleanno con lei” spiega brevemente umettandosi le labbra, ancora nervosa.
 
E’ una idea davvero carina! Conoscendolo immagino che ne sarebbe felice. Senz’altro più di trascorrere la giornata con me o uno dei suoi fratelli.” dice con fare divertito la donna. “Non credo che ci siano problemi comunque, ma sarà meglio se chiedo a mia madre che ne pensa.” aggiunge poco dopo con un tono più tranquillo. Amy annuisce energicamente fermandosi e iniziando a giocherellare nervosamente con un bottone del suo cardigan.
 
Ma certo. Le va bene se richiamo questa sera? Vorrei organizzare tutto il prima possibile, con Sheldon è meglio non fare sbagli” dice con una sorta di sospiro stanco facendo scoppiare a ridere la donna dall’altro capo del telefono.
 
Penso di poterti capire fin troppo bene” ride con fare comprensivo la texana. “Allora a stasera Amy. Ti farò sapere cosa ne pensa mia madre così potrai organizzarti con calma” dice intenerita portando la neurobiologa a dare in un sospiro di sollievo.
 
La fase più imbarazzante poteva considerarsi quasi finita. Combattere con onore porta sempre ottimi risultati.
 
Grazie. A presto
 
Conclusa la telefonata Amy si lascia andare sul suo divano ad un sospiro liberatorio. Non ha tempo per rilassarsi,  deve assolutamente buttare giù una bozza del suo piano e considerare tutte le possibilità e le varianti derivanti dal suo progetto. Considerare cosa può andar bene, cosa può andar male e in quali percentuali così da poter abbozzare una soluzione per ogni imprevisto e, ad essere sicuri, un secondo piano di riserva nel caso in cui anche il primo andasse male. Giusto per non correre rischi.
 
Sa bene che si prospettano due settimane di duro lavoro, ansia e nervosismi, ma sa anche che ora come ora nulla potrebbe farle cambiare idea sul suo piano, neppure il più insormontabile degli ostacoli. Avrebbe fatto in modo che Sheldon passasse il suo compleanno con sua nonna –possibilmente al museo ferroviario- e lui sarebbe stato felice.
 
Con rinnovato vigore e una certa determinazione, la biologa recupera un quaderno sul quale inizia ad appuntare il suo piano generale.
 
Disegna uno schema incredibilmente complesso e ricco di varianti e rami sul quale scrive le intenzioni che vorrebbe realizzare e i problemi che potrebbero derivarne con annesse tutte le soluzioni possibili. In linea generale non è un piano così complesso, la cosa che più la preoccupa è che la signora non se la senta di venire rovinando così la geniale idea della giovane Amy. Pensando a questo problema, in realtà, la scienziata ha pensato alla possibilità di comprargli dei biglietti per tornare in Texas dai parenti ma la cosa, è certa, non è esattamente un bel pensiero. Non sembra mai molto entusiasta quando parla della famiglia e perciò teme che potrebbe non rivelarsi il piano migliore del mondo per riunirlo alla nonnina adorata. Questo, fra tutti i problemi che ha segnato sul suo quaderno, risulta essere l’unico senza una valida soluzione. Per questo Amy, finiti i suoi appunti, inizia a pregare qualunque divinità conosciuta e mai inventata di mandargliela buona.
 
Quando finisce di programmare ogni cosa si accorge che è tarda sera e, nuovamente agitata, decide di chiamare la madre di Sheldon per sapere se la sua proposta è andata o meno a buon fine.
 
Insomma, smettila di agitarti così! È la madre del tuo ragazzo e in più dovrai chiamarla ancora altre volte per definire i dettagli se tutto va secondo i piani, quindi calmati!
 
Amy annuisce in risposta al suo stesso rimprovero e, preso un respiro decisamente profondo, ricompone il numero.
 
Pronto?
 
Signora Cooper? Sono Amy” dice agitata tamburellando le dita sulle ginocchia, seduta sul divano e guardando convulsamente l’intricatissimo schema disegnato sul suo quaderno.
 
Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego.
 
Oh Amy, ciao! Immaginavo fossi tu” saluta cordialmente la donna cercando di rompere il ghiaccio prima di darle una risposta. Cosa che decisamente non aiuta Amy a calmarsi.
 
Sì, va bene, me lo dici un’altra volta, adesso dimmi quello che mi serve sapere!
 
Ho chiamato mia madre prima e ha detto che non ha problemi a venire anche se preferirebbe non fermarsi troppo a lungo. Non ama molto viaggiare e stare via di casa per più di un paio di giorni.” Spiega quasi mortificata la donna mentre Amy, balzata in piedi sul posto, inizia ad agitare le braccia per aria e a improvvisare una specie di danza della vittoria.
 
Non è assolutamente un problema. Pensavo che potrebbe arrivare qui il giorno prima e partire la sera stessa o la mattina dopo. Come è più comodo per voi.” dice rimettendosi seduta e scrivendo qualcosa sul suo quaderno.
 
Preferirei che passasse una sola notte fuori. Ha difficoltà a dormire fuori da casa sua
 
Perfetto. Nessun problema. Allora la richiamerò fra qualche giorno per ulteriori informazioni. Naturalmente viaggio e spese relative sono da parte mia, quindi non dovrete pagare alcun ché.” dice Amy col suo solito tono pratico e quasi meccanico impedendo alla donna di rispondere in qualche modo. “Le auguro una buonanotte” aggiunge e con questo chiude la telefonata.
 
I suoi piani iniziano a prendere forma e la loro realizzazione sembra sempre meno difficile adesso che ha un progetto di base già pronto e la partecipazione sicura del suo ospite d’onore. Il suo cuore batte forte e felice e il suo animo è un po’ più leggero. È soddisfatta di quello che sta organizzando e sente che non sarebbe riuscita a chiudere occhio fino a quando non avesse confidato tutto alla sua amica del cuore. Perciò, dopo aver finito di appuntare le spese che deve sostenere per mettere in piedi il suo piano, decide di chiamare immediatamente Penny pronta a spiegarle tutto fin nei dettagli e in modo tale da avere la certezza che, in meno di un’ora, tutti i loro amici sarebbero stati al corrente della cosa, così da potersi adeguare a quello che lei ha organizzato. Perché, sia chiaro, se si vuole spargere una voce il più in fretta possibile, c’è solo una cosa da fare: raccontarlo a Penny.

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Capitolo 3
*** Cheesecake Factory ***


Anche questo capitolo è pronto! Grazie al vostro supporto e al vostro entusiasmo sono riuscita ad andare avanti nonostante non fossi convintissima di questo particolare capitolo. Il piano di Amy diventa sempre più preciso e particolareggiato e il momento sta arrivando. Il nostro gruppo di amici si riunisce per parlare meglio di persona di questa sorpresa mentre Sheldon è a casa a lavorare. Spero che sia di vostro gradimento e che possiate divertirvi *-* Enjoy <3

Prima di lasciarvi al capitolo, c
i tengo a ringraziare Nameless_, Hilary94100, Nayra_Fall e tolla per aver recensito  e aver messo la storia fra le seguite assieme a milly92 e Roly_chan ^^ Inoltre ringrazio nuovamente Nayra_Fall e tolla per averla messa fra le preferite **




Una delle cose più belle di Sheldon, una delle poche in realtà secondo i suoi amici, è che non gli dispiace rimanere solo di quando in quando, specialmente mentre sta studiando qualcosa o mentre lavora. Per Leonard è stato decisamente facile uscire senza far sì che lui lo seguisse e la cosa non può che essere un bene. Meno Sheldon sospetta, meglio è riposto il segreto circa la sua grande sorpresa di compleanno.
 
Dopo aver parlato a Penny del suo grande piano, Amy si è accordata con lei per parlarne meglio di persona l’indomani alla Cheescake Factory dove lavora, insieme agli altri del gruppo. Parlarne tutti insieme faccia a faccia è sicuramente meglio di far circolare delle telefonate un po’ per volta. Ecco quindi che, alle cinque del pomeriggio, mentre Sheldon si sta spremendo le meningi per risolvere una equazione piuttosto complessa, Leonard, Howard, Bernadette, Raj, Amy e Penny si incontrano al locale per discutere del fatidico regalo.
 
Accidenti Amy, è davvero una cosa bellissima quella che stai facendo! Se solo Howard fosse altrettanto romantico!” dice Bernadette alla sua amica prima di lanciare una occhiataccia di rimprovero alla volta del marito che, fissandola un po’ imbarazzato, dà in una risatina nervosa.  
 
Ma… ma tesoro, tu mi hai sposato, non è meglio di qualunque altro regalo?” domanda con aria innocente e una voce esageratamente dolce.
 
Bernadette lo fissa con aria sorpresa e incrociando le braccia al petto inclina appena il capo mostrando un sorriso preoccupantemente luminoso. “Oh hai ragione Howie. A che mi servono i regali quando ti ho sposato? Un po’ come a te non serve più il sesso ora che sono tua moglie” dice appoggiandosi a lui e sbattendo gli occhi da cerbiatta con fare gentile. È evidente che sotto la sua vocina dolce e i modi premurosi stia nascondendo una seria e allarmante minaccia. Howard ovviamente recepisce subito il messaggio e, guardandola allarmato le dedica tutta la sua attenzione.
 
Ma tesoro lo sai che stavo scherzando! Insomma, come puoi pensare che fossi serio” dice con una risatina nervosa mentre le accarezza il viso. “E’ che ti sto preparando qualcosa di speciale, sai, e volevo tenertelo nascosto”  aggiunge evidentemente in difficoltà facendo intenerire la piccola Bernadette.
 
Oh Howie!” squittisce dandogli un bacio sulle labbra per confortarlo.
 
Amy li fissa leggermente a disagio e infastidita e, schiarendosi la voce, richiama l’attenzione generale. “Sì, siete adorabili, ma adesso dobbiamo parlare della questione Sheldon se non vi dispiace.”
 
Sì, forse è meglio darle retta” dice Penny mentre riempie a tutti un bicchiere d’acqua e mette davanti a ognuno un menù. “E magari nel frattempo ordinare qualcosa, così non mi licenziano
 
Dunque. Ho già organizzato tutto, ho appuntato ogni cosa su questo quaderno” inizia a spiegare Amy porgendo a Leonard, al suo fianco, il blocco di appunti e idee che la sera prima ha abbozzato con tanta passione, estraendolo dalla grande borsa di pelle poggiata sulle sue gambe. “Ho indicato le idee, ciò che potrebbe eventualmente andare storto e eventuali soluzioni a seguito. Vicino ogni eventuale problema noterete delle percentuali che indicano statisticamente quale potrebbe essere la cosa che rischia di andare in fumo più delle altre.” Aggiunge indicando con un dito i vari elementi sulla pagina, lasciando Leonard, Penny e gli altri basiti.
 
Per quanto sia normale voler fare tutto per bene questo è un po’ troppo. La sua dedizione è sfociata nella maniacalità e la cosa spaventa un po’ i ragazzi. “E… e questo?” domanda poi Penny indicando sulla pagina accanto un disegno della carta politica degli Stati Uniti percorsa da un certo numero di linee colorate e appunti vari.
 
Amy, soddisfatta della sua meticolosità, si sistema i capelli con fare vanesio e si schiarisce la voce. “Oh è solo un modo per memorizzare i viaggi necessari per la riuscita del piano” inizia a dire avvicinandosi al quaderno. “Se noti questa legenda in fondo alla pagina, le linee tratteggiate indicano i viaggi che dovrà fare la signora Cooper. Questa tratteggiata rossa indica il viaggio in aereo fra Houston e Pasadena e quest’altra quello aereo fra Sacramento e Houston, mentre questa tratteggiata verde indica il viaggio in treno fra Pasadena e Sacramento. Le linee normali indicano il viaggio di Sheldon in treno da Pasadena a Sacramento e ritorno.” Spiega come se fosse una cosa ovvia e normalissima prima di fare spallucce. “Mi aiuta a memorizzare meglio gli spostamenti.”
 
Leonard presta il quaderno agli altri commensali che, riunendosi osservano il meticoloso piano di Amy, abbastanza inquieti dalla sua esagerata precisione e organizzazione mentre Penny si sposta verso un altro tavolo per prendere delle nuove ordinazioni. Lei è quella che sa meglio di tutti i piani perché la sera prima è stata al telefono con la neurobiologa mentre definiva il tutto.
 
E dove dovrà dormire? Voglio dire, starà da noi?” domanda il fisico sperimentale grattandosi una guancia.
 
No, no. La ospito io. Arriverà qui la sera prima del compleanno di Sheldon così potrà riposarsi per bene per la giornata che le aspetta. La mattina del suo compleanno verremo a casa vostra prima che lui si svegli così rivediamo tutto insieme una ultima volta. Ma ovviamente ne riparleremo con calma durante la settimana” spiega mentre le viene restituito il quaderno che, con cura, rimette in borsa.  Beve un sorso d’acqua e, poggiando nuovamente il bicchiere sul tavolo, si alza in piedi. “Adesso devo andare. Devo prenotare i biglietti, comprarli e spedire quelli del volo alla signora Cooper, inoltre devo andare a lavorare e prendere il materiale per la festa che dovremo organizzare mentre Sheldon e sua nonna saranno via. Se avete bisogno di chiedere qualcosa lasciatemi delle mail, un messaggio o chiamatemi stasera, prevedo di essere impegnata per un bel po’ oggi.” Dice cantilenando nel suo solito modo spedito e quasi robotico. Quindi, con un cenno del capo, si volta e se ne va lasciando nuovamente il gruppo totalmente basito.
 
Credete che Sheldon apprezzerà tutto questo?” domanda allora Raj agli altri una volta uscita Amy.
 
Howard e Leonard si guardano perplessi e un po’ confusi mentre Bernadette si fa avanti convinta. “Perché non dovrebbe? Insomma sarà anche un po’… strano, ma penso che anche lui capirà tutti gli sforzi che sta facendo Amy per renderlo felice!” esclama con la sua vocina caramellosa alla volta degli altri.
 
Mh, forse… è che in genere le sue reazioni ai regali non sono mai il massimo” spiega Leonard mentre Penny torna da loro con un paio di lattine di cola e un paio di birre.
 
Ma no che dici! Quando gli regalai l’autografo di Leonard Nimoy mi ha addirittura abbracciata! Sai che per Sheldon è una manifestazione quasi estrema di gratitudine
 
No, Penny. Non capisci. Ti ha abbracciato perché tu gli hai regalato il DNA di Leonard Nimoy, non solo il suo autografo. Nella sua mente malata e perversa è convinto di potersene creare uno personale grazie a te, per questo ti ha abbracciato” dice con una voce divertita facendosi beffe della strampalata idea che Sheldon aveva esposto nel momento in cui aveva stretto fra le sue tremanti e adoranti mani quel tovagliolo tanto importante.
 
Penny lo fissa con un sopracciglio inarcato e una mano sul fianco, pensosa. “E credi che la sua nonnina non valga tanto quanto il DNA di Spock?
 
A quella domanda tutti si fissarono in silenzio, pensosi, sinceramente confusi da quell’interrogativo.
 
Forse Penny ha ragione. Forse questa volta avrà una reazione normale” azzarda Raj mentre gli altri annuiscono poco convinti ma onestamente curiosi.
 
Allora forse finalmente concluderanno!” esclama quindi Howard strofinandosi le mani col suo miglior sorriso perverso in faccia.
 
Tutti si volgono verso di lui a guardarlo schifati e rassegnati. Possibile che quella sia la prima cosa che gli venga in mente in una situazione come questa?
 
Howard, sei un pervertito” dice Penny andandosene per prendere le ordinazioni di un altro tavolo, lieta di non dover più sentire i suoi discorsi da maniaco, mentre Raj dà in una risata divertita e uno sguardo quasi di sufficienza.
 
Ah no, quello forse nemmeno se lei gli facesse vincere il Nobel povera donna” dice con fare dispiaciuto e rassegnato facendo ridacchiare Leonard al suo fianco.
 
 “Non capisco davvero come faccia a sopportarlo” rivela il fisico sperimentale aprendo la sua birra e versandosene un po’ nel bicchiere.
 
Bernadette dal canto suo sembra tranquilla e contenta per quanto sta accadendo e con la sua vocina squillante e acuta dice la sua: “Beh non credo che sia così grave in fondo! Voglio dire, non fare sesso.”
 
I tre giovani la fissano evidentemente sconvolti prima di scoppiare in una risata rumorosa e sentita. Howard, una volta smesso di ridere, le poggia una mano sulla spalla e le si avvicina con aria vissuta sistemandosi il ciuffo dinnanzi alla faccia. “Tesoro, devi capire che adesso lo dici perché non ti lascio mai senza. Insomma… pensa a come staresti se non ti permettessi più di… avermi” dice ammiccante e con fare quasi seducente davanti ad una Bernadette silenziosa e immobile. Dopo pochi secondi la ragazza scoppia a ridere di una risata profonda e particolarmente acuta mentre le sue mani iniziano a battere sul tavolo a causa dell’intensità del suo divertimento. Il suo viso va a fuoco e delle lacrime salate si formano all’angolo dei suoi occhi. La sola idea che Howard possa non voler fare sesso è esilarante e la piccola dottoressa non riesce proprio ad evitare di sbellicarsi davanti a tutti.
 
Solo dopo un paio di minuti, la piccola e graziosa microbiologa riesce a riprendere un contegno e a respirare normalmente, togliendo con un dito le lacrime dal suo viso ora più roseo e meno purpureo. “Sei proprio uno spasso Howie.” termina seria lasciando suo marito un po’ offeso dalla sua esagerata reazione.
 
A parte questo ci sarete tutti alla festa, vero?” domanda Leonard sperando vivamente che sia così. Non perché sia entusiasta all’idea di celebrare il compleanno dell’amico, il quale sicuramente avrebbe passato la serata parlando dei treni che avrebbe visto e a fornendo nozioni ferroviarie a chiunque avesse le orecchie, ma più che altro per non dover essere il solo a doverlo sopportare in quel suo particolare momento di estasi e euforia.
 
Dobbiamo proprio?” dice l’ingegnere con fare svogliato prima di beccarsi una gomitata da parte di sua moglie. “Ahi!
 
Certo che dobbiamo! Amy si sta impegnando un sacco per organizzare tutto e non possiamo deluderla così. Le spezzeremmo il cuore poverina” spiega la bionda dottoressa con una voce triste e gentile portando tutti a sospirare e farsi una specie di esame di coscienza. I sensi di colpa per aver pensato di non andare alla festa si fanno sentire e con un sonoro e collettivo sospiro tutti alla fine cedono: “E va bene. Verremo” 


 
E anche questo capitolo è finito!
Devo dire che è stato un capitolo di transizione, ovvero superfluo.
Non succede nulla di importante come avete letto ma volevo mettere almeno un capitolo
che distanziasse il momento del concepimento del piano di Amy da quello in cui ne inizia
la realizzazione. Insomma, per dare fluidità e continuità al racconto.
Spero che la cosa non si sia rivelata una cattiva idea e che non vi abbia annoiato
perchè devo dire sono stata davvero combattuta nel decidermi a scriverlo
e spero di non aver fatto la scelta sbagliata! >.<
In ogni caso. se vi è piaciuto o avete delle critiche da fare
lasciate pure una recensione **
xxx

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Capitolo 4
*** Hello, moonpie! ***


Anche questa sera aggiorno con un nuovo capitolo. Non potevo aspettare oltre per postare visto che questo capitolo è bello pronto già da due giorni quindi eccolo per voi! Mi auguro come sempre che sia di vostro gradimento e, visto che a quanto pare nessuno di noi vuole che finisca subito, ho pensato di fare tutto con calma e di non affrettare niente. Diciamo che è un prologo alla sorpresa vera e propria. Per accontentarvi posso cercare di dividere la giornata di Sheldon in vari capitoli così da descrivere sia cosa fa lui con la nonna e sia cosa fanno gli altri nel frattempo a casa. Insomma, cercherò di mettere quanto più succo possibile! Ma ora basta chiacchiere e godetevi il nuovo capitolo ^^ Enjoy <3

Prima di lasciarvi al capitolo però, ci tengo a ringraziare Nameless_, Hilary94100, Nayra_Fall e tolla per aver recensito  e aver messo la storia fra le seguite assieme a milly92 e Roly_chan ^^ Inoltre ringrazio nuovamente Nayra_Fall e tolla per averla messa fra le preferite **


Tenere il segreto con Sheldon è stato davvero difficile in questi giorni. L’idea di Amy era stata davvero eccezionale e tutto il gruppo di amici è impaziente di vedere la reazione del teorico davanti alla sua sorpresa di compleanno. Per fortuna il totale disinteresse di Sheldon davanti a questo tipo di celebrazioni ha aiutato molto il gruppo a evitare di pensare al loro piano in sua presenza. Tutti smaniano dalla voglia di vedere uno Sheldon entusiasta e fuori di sé dalla contentezza ma, soprattutto, sono curiosi di vedere in che modo avrebbe manifestato la sua gratitudine per quella santa della sua fidanzata. Amy, dal canto suo, è nervosissima. Tutto è pronto e sembra che ci siano tutti i presupposti per una sorpresa coi fiocchi, ma ha sempre paura di sbagliare qualcosa perché quando si tratta del suo ragazzo non si può mai sapere come andrà a finire.
 
Sono le sette del mattino e di lì a poco meno di un’ora Sheldon si sarebbe svegliato dando inizio ad una giornata spossante e entusiasmante al tempo stesso: finalmente il giorno tanto atteso è giunto. In massimo silenzio la porta del loro appartamento si apre rivelando la presenza di Amy Farrah Fowler che, circospetta e silenziosa, fa capolino dalla porta per vedere se in soggiorno ci sia qualcuno.
 
Tempismo perfetto. Nemmeno Sheldon avrebbe potuto fare di meglio” sussurra Leonard con un sorriso entusiasta venendole incontro, alzandosi di gran carriera dal divano, indossando la sua solita vestaglia rossa e i calzini bianchi ai piedi per non fare alcun rumore.
 
Amy sorride contenta della riuscita iniziale del loro piano e, varcando la soglia con un borsone da viaggio in mano e una busta decisamente ingombrante e apparentemente pesante nell’altra, apre la porta per lasciar entrare in casa una anziana donna dallo sguardo luminoso e il sorriso ampio. I capelli bianchi sono morbidamente pettinati all’indietro e risaltano sul suo viso come una sorta di nuvola vaporosa per via dei ricci naturali. Ha un aspetto molto dolce e si guarda attorno curiosa e circospetta, poggiandosi saldamente al suo bastone da passeggio, un po’ affannata. “Shhh! Non facciamo rumore, il mio piccolo moonpie potrebbe sentirci e svegliarsi” dice a bassa voce facendo intenerire i due altri giovani. Leonard, stupito dalla normalità della donna rispetto alle caratteristiche del nipote, chiude cautamente la porta in un tonfo sordo e inudibile mentre Amy aiuta la signora ad avviarsi verso la zona cucina.
 
I tre arrivano attorno al tavolo e la neurobiologa aiuta l’anziana a sedersi su una delle sedie –opportunamente sistemate da Leonard poco prima in modo da essere abbastanza comode e alla giusta altezza per una donna non più giovanissima- che dà le spalle ai fornelli. “Certo che quell’ascensore potreste anche ripararlo! Non facevo tutte queste scale da anni” mormora la donna con un po’ di fiatone ma un sorriso bonario sulle labbra. Leonard soffocando una risata le porge un bicchiere d’acqua. “Ci dispiace” dice semplicemente e la donna dà in un cenno di noncuranza con la mano. Per il suo Shelly questo ed altro.
 
Allora. Come siamo organizzati?” domanda ancora il fisico sperimentale sistemandosi gli occhiali sul naso. Nonostante le prove e le discussioni dei giorni precedenti, vuole rivedere il programma ancora una volta. Amy, prendendo posto dall’altro lato della donna, si sporge sul tavolo verso i due così da poter abbassare la voce al minimo. “Allora, dovremo farlo preparare in modo che per le nove sia pronto, quindi non sarà un problema se consideriamo la sua tabella di marcia quotidiana. A quel punto uscirà con la signora Cooper e Penny li scorterà alla stazione prima di andare a lavoro.” inizia a spiegare Amy gesticolando quasi senza accorgersene e facendo affidamento alla sua memoria fotografica ripercorrendo ogni particolare dello schema appuntato sul suo quaderno. “Quindi prenderemo il treno per Sacramento delle nove e venti grazie ai biglietti che questa adorabile ragazza ci ha preso e in circa tre  ore dovremmo arrivare a destinazione” aggiunge la signora con un sorriso luminoso. “Esattamente. Una volta scesi si dirigeranno verso l’edicola che sta fuori la stazione e verranno raggiunti da mio zio Edward che li accompagnerà al museo ferroviario di Sacramento dove lui lavora come guida.” Termina eccitata all’idea di ciò che spetterà al suo ragazzo. Ha passato una intera settimana a progettare e organizzare quella sola e unica giornata, chiamando prima la madre di Sheldon per verificare che fosse disponibile la nonna e poi suo zio per chiedergli quel grandissimo favore. Comprare i biglietti e organizzare la casa per ospitare la signora per una sola notte erano state le cose più semplici di tutto il piano e ora che tutto si stava realizzando Amy si sente finalmente soddisfatta. Crede di aver fatto davvero una bella cosa ed è certa che la faccia sorpresa di Sheldon basterà a ripagarla di tutta l’ansia e l’angoscia che ha provato nei giorni precedenti.
 
Leonard annuisce soddisfatto immaginando come tutto quello dovesse risultare eccitante ed entusiasmante per il suo amico. “E a quel punto che succede?” domanda allora curioso.
 
Faranno un giro del museo e mio zio sarà a loro disposizione. Sheldon potrà vedere tutto quello che c’è in mostra, fare domande, potrà addirittura farsi insegnare qualcosa sui comandi e sulla macchinazione di qualche vagone lì presente e restaurato. In più potrà indossare cappello e fischietto da capotreno e farsi delle foto a bordo di alcuni modelli che hanno messo in mostra. Lì vicino c’è un ristorante dove potranno mangiare mentre dentro all’edificio della mostra ci sono dei chioschi per bere o comprare qualcosa. Vedranno loro cosa fare della giornata, mio zio è a loro disposizione. Oggi è il suo giorno libero quindi può seguirli finché vogliono.” spiega la neurobiologa tutta soddisfatta leccandosi le labbra arse.
 
Ancora non riesco a credere che non voglia venire con noi, cara. Dopo tutti questi disturbi poi!” esclama la vecchina poggiando una mano sulla sua con uno sguardo amorevole verso la giovane che, scrollando le spalle, si limita a sorriderle dolcemente.
 
Lasciarvi soli è parte del regalo” dice semplicemente e, sentendo di star per piangere dalla commozione, decide di continuare. “In ogni caso per le sei e mezza mio zio li porterà all’aeroporto di Sacramento dove la signora prenderà l’aereo per tornare a Houston mentre Sheldon verrà portato in stazione e tornerà a Pasadena. Penny andrà a prenderlo per le dieci e lo porterà a casa dove nel frattempo noi saremo tutti riuniti per fargli una festa a sorpresa!” aggiunge indicando la grande busta che aveva lasciato nei pressi del divano una volta entrata in casa. Dentro ci sono gli ingredienti per una torta alla panna e crema di cioccolato con relative scagliette da mettere sopra la bianca glassatura e una certa quantità di candeline e palloncini raffiguranti personaggi dei fumetti comprati nel reparto Kids di un grande magazzino. Tutto era stato organizzato con scrupolo e maniacale cura, un po’ come avrebbe fatto Sheldon per qualcun altro se gliene fosse mai importato nulla di organizzare qualcosa di simile per qualcuno, e Amy è semplicemente impaziente di vedere la reazione del giovane a tutto quello. Un po’ teme di aver esagerato nel fare tutto questo ma, dentro di sé, sente che non poteva fare nulla di meno per far passare al suo Sheldon un compleanno memorabile.
 
All’improvviso, però, a strappare i tre dai loro piani, giunge la voce impastata di sonno del fisico teorico che sta percorrendo stancamente il corridoio. “Insomma, ma cos’è questo baccano a quest’ora?” domanda mentre si stropiccia gli occhi con una mano chiusa a pugno, arrivando in cucina facendo mostra dei suoi acutissimi sensi da ragno visto che i tre avevano parlato più a bassa voce possibile.
 
Maledetti sensi da vulcaniano… come avrà fatto a sentirci?” mormora Leonard a fior di labbra prima di vedere la signora illuminarsi in viso e allargare le braccia alla comparsa in cucina del suo adorato nipotino.
 
Oh, ma quanto è diventato grande il mio bambino? Tanti auguri, moonpie!”  


 
Lo so. Non è stato carino troncare così ora che finalmente
il fatidico incontro è arrivato. Ma è parte del mistero di questa storia... u.u
Bugia, è che credo sia più bello far così che interromperlo in un altro modo xD
Ora come ora non ho altri capitoli pronti e domani è sabato quindi non so se riuscirò
a scrivere il nuovo, ma farò del mio meglio per non farvi attendere troppo!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto 
e come sempre siete liberi di lasciare un commento per un parere positivo o negativo che sia! :D
xxx

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Capitolo 5
*** She's mine, don't even look at her ***


Finalmente sono riuscita a scrivere anche il quinto capitolo! E' venuto un po' più lungo del previsto ma mentre scrivevo avevo praticamente la scena sotto gli occhi e non ho potuto fare a meno di mettere quanti più particolari possibili nel tentativo di essere il più IC possibile e di mostrare la scena anche a voi. Spero davvero di esser riuscita a descrivere quello che c'è nella mia testa e di averlo reso quanto più vicino alla realtà possibile e, soprattutto, di non deludere *-* Enjoy!

Prima di lasciarvi al capitolo però, ci tengo a ringraziare ancora una volta Nameless_, Hilary94100, Nayra_Fall, cieloblu e tolla per aver recensito  e aver messo la storia fra le seguite assieme a milly92 e Roly_chan ^^ Inoltre ringrazio nuovamente Nayra_Fall, cieloblu e tolla per averla messa fra le preferite **




M-Meemaw?!” esclama il ragazzo strabuzzando gli occhi, incapace di muoversi, rigido e confuso.
 
Leonard e Amy, voltati verso di lui, non riescono a trattenere un sorriso soddisfatto e entusiasta, decisamente inteneriti dallo stupore del loro amico, incapace di muovere un solo muscolo. La neurobiologa dal canto suo non sta nella pelle. Si sente già realizzata nel vedere lo shock sulla faccia di Sheldon e non riesce ad aspettare per vedere un sorriso, una qualche reazione più attiva.
 
E allora? Che ci fai ancora lì? Non vieni ad abbracciarmi?” dice la vecchina con un sorriso luminoso sul volto gentile. Si alza dalla sedia e fa qualche passo verso il frigorifero così da allontanarsi dal tavolo e, una volta ferma a qualche metro dall’amato nipote, apre le braccia invitandolo a buttarvisi dentro.
 
Sheldon, una volta certo di essere totalmente sveglio e di non star sognando alcunché, segue la nonnina adorata con lo sguardo e, subito dopo, si apre inaspettatamente in un ampio sorriso snudando i denti candidi e dritti. Senza dire una parola corre da lei a grandi passi per poi stringerla forte forte a sé come un bambino, chinandosi appena per essere più alla sua altezza.
 
La nonna ride appena intenerita dalla spontaneità del suo biscottino e, carezzandogli la schiena, lo culla un po’ sul posto. Rimangono così per un po’ e Sheldon non sembra minimamente intenzionato a divincolarsi da quella presa tanto da portare la donna a rompere quel silenzio per prima. “Beh dimmi qualcosa Shelly caro! E soprattutto: che modi sono? Non saluti la tua ragazza e il tuo amico?” dice senza il minimo tono di rimprovero nella voce, troppo devota al suo bambino per sgridarlo.
 
Amy e Leonard, colpiti, li guardano un po’ imbarazzati, fermi sul posto, e Sheldon gira solamente la testa verso di loro senza accennare minimamente a lasciare la presa sulla parente. “Ciao” dice solamente senza spendere una parola di più. Il suo sguardo, in realtà, sembra quasi trasmettere una sorta di minaccia. Una sorta di ‘lei è mia e voi non potrete averla’.
 
La donna, conscia dello strano carattere del nipote, ride leggermente dandogli qualche pacca sulla spalla per fargli intendere che è giunto il momento di staccarsi di dosso. Per tutta risposta Sheldon si stringe ancora di più a lei in una immagine che ricorda molto un koala aggrappato ad un robusto ramo di eucalipto. “No” dice solamente con una vocina infantile e capricciosa.
 
Moonpie, avremo tempo per questo tutto il giorno, adesso però devi fare il bravo e fare colazione. Così potrai prepararti per uscire. Abbiamo una lunga giornata davanti” dice la signora con fare materno e caloroso riuscendo a far allentare la presa al nipote. Il ragazzo fa un passo indietro e la guarda con gli occhi grandi di gioia e particolarmente sorpreso come se non si fosse aspettato una notizia del genere.
 
Davvero? E cosa dobbiamo fare? Pensavo che volessi rimanere qui e parlare
 
È evidente il tono di sincera sorpresa nella sua voce e, mentre lui osserva stralunato la nonna ancora incapace di credere alla novità, ecco che Amy, aiutata da Leonard, gli pone davanti sul tavolo la sua ciotola di cereali. Avrebbe voluto fargli dei French toast ma Leonard era stato rigido al riguardo: oggi è la giornata dei cereali, meglio seguire la tabella, sarebbe un peccato rovinargli la sorpresa a causa della colazione sbagliata.
 
Sheldon osserva la tazza inarcando un sopracciglio e alza lo sguardo sulla fidanzata. “Hai messo prima il latte o i cereali?
 
Il latte

Quanto latte?
 
Tre quarti di tazza esatti secondo il segno che hai indicato su questo misurino” dice Amy indicando l’oggetto in questione sulla cucina.
 
Sheldon annuisce compiaciuto. “Bene. E quali cereali hai scelto?” domanda ancora, con tono quasi professionale, volgendo lo sguardo alle varie confezioni poste sopra il frigo al suo fianco.
 
Quelli ad alto contenuto di fibre perché prevedo che oggi ti stancherai molto e avrai bisogno di energie” risponde con un tono altrettanto professionale in trepida attesa di un giudizio positivo da parte del giovane.
 
Oh. Davvero? Beh, dovrò fidarmi di voi per questo perché non ho idea di quello che farò. Stasera potrò dire se hai fatto bene o meno.” dice quasi con sufficienza guardando di traverso la tazza sotto i suoi occhi. Amy dal canto suo sospira leggermente delusa. “Guarda che per me è difficile mangiare una colazione senza sapere se è quella che voglio per la mia giornata. È un grande atto di fiducia, dovresti esserne solo onorata Amy” aggiunge con rimprovero quando vede l’espressione rassegnata della fidanzata.
 
Shelly! Non essere scortese! Chiedi scusa” lo rimprovera la nonna decisamente dispiaciuta per il modo in cui il nipote si è rivolto alla giovane. Sheldon, dal canto suo, allarmato dal rimprovero della sua adoratissima nonnina si volge verso Amy con espressione contrita.
 
Mi dispiace di essere stato scortese. Scusa
 
Amy, sempre più toccata dalla devozione del giovane per la sua nonna, sorride rincuorata. “Non fa niente
 
Sì, io lo so. Ma la nonna ha detto di scusarmi, quindi dovevo
 
Leonard non riesce a trattenere la sua mano dal schiantarsi contro la propria fronte, rassegnato. Nulla potrebbe mai far entrare un po’ di sensibilità in quel testone, inutile sperarci ancora.
 
Allora? Cosa faremo oggi meemaw?” domanda prima di infilare in bocca una cucchiaiata di latte e cereali, ancora non troppo entusiasta dell’idea di star mangiando qualcosa a caso. Amy e la nonna si scambiano una occhiata complice e entusiasta mentre Leonard versa del succo di frutta nel bicchiere della signora Cooper e in un paio appena presi dalla credenza per Amy e per se stesso.
 
La nonna, ringraziando con un sorriso radioso il fisico sperimentale, beve un sorso per rinfrescarsi dopo la fatica di quei quattro piani e volgendosi verso l’amato nipote si illumina di gioia. “Lo scoprirai. Questa cara ragazza ha organizzato tutta la giornata per te” dice fiera della neurobiologa che, dal canto suo, arrossisce appena soddisfatta.
 
Sheldon, mandando giù un altro boccone, la guarda colpito. Non sa davvero cosa dire. Da un lato è contento della sorpresa appena ricevuta, dall’altro non ama davvero non sapere perciò ha paura di quello che la giornata può riservargli. In sintesi è combattuto fra il riconoscimento e il sospetto e la cosa gli impedisce di fornire un parere diverso da “Oh. Capisco
 
Una volta finita la colazione il ragazzo mette la tazza nel lavello e guarda la nonna con un sorrisone innocente. Ha come l’impressione che se dovesse allontanarsi sparirebbe e la cosa sarebbe per lui inaccettabile.
 
Adesso vai a lavarti moonpie, così potremo uscire e mi racconterai tutto tutto quello che ti è successo in questi anni. Immagino che nelle nostre lettere non abbia avuto modo di scrivermi ogni cosa” dice sedendosi sul divano al posto del nipote.
 
Amy e Leonard si fissano allarmati, non sapendo bene cosa fare. “Ahm.. quello è il…” inizia a dire Amy verso la signora, torturandosi le mani in preda ad un improvviso nervosismo, ma Sheldon la ferma con un gesto della mano.
 
Lascia stare Amy. Lei ovviamente può!” la rimbecca con chiaro tono di ovvietà prima di lanciare un altro sguardo alla donna e umettarsi le labbra. “Adesso vado, ma faccio in fretta, giuro! Tu aspettami qui, ok?
 
Ma certo tesoro mio, non vado da nessuna parte senza il mio piccolo moonpie” lo rassicura la donna con fare caloroso facendolo avviare verso il bagno con rinnovato vigore.
 
Leonard e Amy si siedono rispettivamente sul divano accanto alla donna e sulla poltrona al suo fianco, rincuorati del fatto che per il momento tutto sembra andare bene.
 
Non avrei mai creduto che qualcuno potesse avere un tale ascendente su di lui” ammette Leonard sistemandosi la vestaglia addosso facendo annuire la sua amica con convinzione.
 
La nonna ride divertita poggiando il bastone a terra con fare tranquillo. “Oh beh sono contenta di questo. Lui è così innocente, se qualcuno potesse influenzarlo facilmente potrebbe rovinarlo” dice lanciando una occhiata piena d’affetto verso la porta del bagno in fondo al corridoio.
 
I due rimangono in silenzio colpiti da quelle parole. In effetti nessuno ci ha mai fatto caso ma è vero che Sheldon è innocente. Non fa mai nulla con malizia o con cattiveria, anche quando combina qualche guaio lo fa perché non comprende quando qualcosa può ferire gli altri oppure no, perché non concepisce il sarcasmo o l’ironia e perché non è capace di tenere un segreto. Nonostante questa consapevolezza, però, nessuno riesce a passare subito oltre i suoi pasticci: non ci si abitua proprio mai alla sua mancanza di conoscenza col mondo civile.
 
Allora, ditemi. Cosa farete mentre saremo via?” chiede la signora Cooper rompendo il silenzio e guardando la ragazza con affetto sincero.
 
Amy dal canto suo la osserva con sguardo fermo e quasi distaccato iniziando a spiegare il tutto con la sua maniacale precisione. “Nell’immediato nulla. Ma dopo pranzo ci vedremo tutti qui per sistemare casa e cucinare. Affideremo ai ragazzi il compito di appendere i festoni e i palloncini mentre io e le nostre amiche prepareremo la torta e qualche stuzzichino.”
 
I tre discutono con entusiasmo ma a bassa voce della serata fin quando Sheldon non esce dal bagno dirigendosi di gran carriera nella sua camera per vestirsi. I tre concordano sul discutere di tutt’altro per evitare che lui senta qualcosa di vietato e pochi minuti dopo il teorico fa la sua comparsa in soggiorno. La nonna si alza e lui si precipita a cogliere per lei il bastone da terra e attaccarsi al suo braccio come un bambino affettuoso.
 
Sono pronto meemaw
 
Lo vedo. Sei stato bravissimo.” dice la nonna avviandosi verso la porta con il nipote attaccato morbosamente al suo braccio. Pur di starle il più vicino possibile cammina chino e un po’ gobbo per via della netta differenza di statura e questo lascia sorpresi i due ragazzi.  
 
Dici che quando avrò ottant’anni farà così anche con me?” sussurra Amy all’orecchio di Leonard con sguardo quasi disilluso. Dal canto suo il fisico sperimentale scuote rassegnato la testa. “Mi dispiace dirlo, ma penso proprio di no
 
Aperta la porta i due parenti si fermano sul pianerottolo mentre Leonard, preso il borsone della donna, va a bussare alla porta opposta del corridoio. In pochi secondi Penny appare sulla soglia col suo completo da maid del Cheesecake Factory e la borsa in spalla.
 
Buongiorno Leonard, buongiorno Amy” saluta chiudendo la porta alle sue spalle e avvicinandosi al gruppetto prima di lanciare un radioso sorriso alla coppia davanti ai suoi occhi. “Buongiorno signora Cooper, io sono Penny, è un piacere conoscerla finalmente” si presenta con la sua solarità e la sua allegria prima di lanciare un sorriso ammiccante verso un sempre più possessivo e guardingo Sheldon. “E ciao a te Sheldon, tanti auguri!” esclama con giovialità la ragazza con voce sincera e entusiasta.
 
Il ragazzo, che ha ancora una faccia minacciosa che vorrebbe spaventare chiunque osi anche solo pensare di avvicinarsi alla sua nonnina, si limita a annuire appena col capo. “Grazie Penny” dice stringendosi alla sua amatissima nonna mentre Amy si sistema una ciocca di capelli dietro le orecchie.
 
Bene allora… Penny li lascio a te” dice la ragazza trattenendo difficilmente l’entusiasmo e mascherando la sua impazienza dietro una maschera di tranquilla indifferenza. Riuscire a nascondere tutto il subbuglio emozionale che le si sta agitando dentro è davvero difficile ma per la buona riuscita del suo piano è necessario, e con questo pensiero si dà la forza di non smascherarsi. Come dice lo stesso Sheldon scoprire che qualcosa sarà sconvolgente prima ancora di vivere il momento rovina la sorpresa stessa perché fa entrare la mente in pre-sconvolgimento e, una volta pre-sconvolti, non ci si può sconvolgere di nuovo o comunque più di prima.
 
Sheldon, a queste parole, drizza le orecchie sospettoso. “Scusate, cosa? Dovremo stare con Penny? Non voglio stare con Penny, voglio stare con la mia nonnina
 
Penny trattiene a stento la sua boccaccia vista la presenza dell’anziana donna e si limita a sospirare fissando rassegnata il teorico. “Prima andiamo meglio è.” si limita a sentenziare afferrando il borsone della donna dalle mani di Leonard e, con un ultimo saluto a lui e Amy si incammina verso le scale. “Non ti preoccupare Sheldon. Non starò con voi. Devo solo accompagnarvi” spiega scendendo verso il piano di sotto facendo storcere la bocca a un recalcitrante Sheldon.
 
 Senza fare ulteriori domande, i due seguono la bionda con particolare lentezza visto che la signora deve camminare portando attaccato al braccio un bambinone alto un metro e ottantasei centimetri assolutamente intenzionato a non lasciarla andare nemmeno per un secondo di quella strana e ancora lunga giornata.
 
E questa è andata” sospira Amy riprendendo finalmente fiato. “Adesso, al lavoro” 


 
Anche questo capitolo è finito e finalmente siamo giunti alla parte clou
della fan fiction. La sorpresa è iniziata e la sua realizzazione è vicina.
I due sono in viaggio verso la stazione e in poco tempo arriveranno al fatidico museo.
Come reagirà il caro Sheldon a tutto questo? 
Spero che anche questo capitolo possa esservi piaciuto
e di non aver rovinato lo splendido personaggio di Sheldon coi miei tentativi
di interpretarlo! >.<
Come sempre, lasciate un parere positivo o negativo come recensione
per farmi sapere quel che ne pensate!

xxx

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