Un Cristallo Di Speranza Nell'Oscurità

di bad93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo1: La Ricerca ***
Capitolo 2: *** Capitolo2: Vetta Innevata ***
Capitolo 3: *** Capitolo3: Riunione ***
Capitolo 4: *** Capitolo4: Ritorno e pensieri ***
Capitolo 5: *** Capitolo5: L'allenamento: prima lezione! ***
Capitolo 6: *** Capitolo6: Pensieri e notti insonni ***
Capitolo 7: *** Capitolo7: Miglioramenti ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: La Terza Prova ***
Capitolo 9: *** Capitolo9: Festeggiamenti e non solo . ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Scoperte ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: Un po' di relax. (o quasi) ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: Notte al chiaro di luna ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13: Lavoro di coppia. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14: Fallimenti e perdite. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15: Ancora dolore ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16: Febbre ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17: Sogno o reltà? ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18: Scuse e svolte inaspettate. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19: .Incontrarsi (di nuovo) e preparativi. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20: Sorprese. ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21: Cambiamenti. ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22: Confessioni (di lui) ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23: Confessioni (di lei) ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24: Cattive idee. ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25: Piano di riserva. ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26: Nuovo lavoro. ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27: Primi sospetti. ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28: Chi ha vinto? ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29: Cambiamenti. ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30: Nuovi orizzonti. ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31: Novità? ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32: Gita alle terme ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33: Nuovo lavoro. ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34: Finalmente squadra! ***



Capitolo 1
*** Capitolo1: La Ricerca ***


Capitolo 1:  La ricerca

- Obito sei in ritardo!- Disse Kakashi rivolgendosi al compagno di squadra.
- Si lo so, mi dispiace. - rispose questi, accasciato a terra dopo la lunga corsa- Il fatto è che ho dovuto aiutare un'anziana signora, mentre venivo qui, e così...-
- Certo! Hai sempre la scusa pronta tu.-
-Dai, Kakashi, non essere così severo. Sono sicuro che ha dovuto aiutare veramente quell'anziana; lo sai che lui è di indole gentile.- Disse Minato, cercando di riportare la situazione alla normalità.
Dopo questo piccola, e abitudinaria, scenetta Rin si fece avanti e diede a Kakashi un piccolo kit medico, in caso di emergenza; questi conoscendo i sentimenti della ragazza e quelli del suo compagno di squadra verso di lei, per tutta risposta lanciò il kit al compagno, dicendo che non ne aveva bisogno. Ricordava bene il giorno in cui, andando a chiamare Obito poiché era in ritardo, lo aveva sorpreso a baciare la foto di Rin; inoltre lui riteneva una relazione con una ragazza, al di fuori dell'ambito di squadra e missioni ninja, solo una perdita di tempo e una distrazione, che avrebbe potuto, addirittura, compromettere la buona riuscita della missione.
- Bene! Visto che ora ci siamo tutti, possiamo iniziare la nostra lezione. Dovete prendermi questi due campanelli, entro mezzogiorno. Chi non ci riuscirà verrà legato ad un palo.- Affermò Minato, dando il via alla battaglia, che durò poco; dovuto al fatto che non agivano come squadra, Rin e Obito provarono insieme, ma non ci riuscirono, bravi in strategia ma con poca forza, inoltre a volte cadevano in trappole ovvie. L'unico che riuscì a tener testa a Minato fu Kakashi, riuscendo a sfiorare un campanello, ma perse poiché aveva agito singolarmente.
Mentre la squadra si riposava, si avvicinò a Minato un'anziana signora, che tutti riconobbero essere la moglie del primo Hokage.
- Ciao Minato, scusa se ti disturbo durante la tua lezione, non è che per caso hai visto questa bambina, quando l'altro giorno sei andato sulla montagna? Si tratta di mia nipote Himari.- gli domandò l'anziana, motrandogli una foto.
Image and video hosting by TinyPic - No, mi dispiace. Perchè è scappata?! Si è smarrita?! O peggio, è stata rapita?!- esclamò questi.
- No, tranquillo, nulla di tutto ciò. E' solo che mi è stata affidata, vedi lei ha un potere particolare e molto potente; finché io ero in casa non le veniva fatto alcun male, ma quando ritornai da un viaggio, lei non c'era più. All'inizio pensai fosse uscita, ma quando la notte, non la vidi tornare, mi preoccupai, chiesi a mio figlio/nipote e lui mi rispose che li era un mostro e un pericolo, e andava immediatamente allontata dal villaggio.- raccontò l'anziana.
-Come si può essere così crudeli! Stia tranquilla, vado subito dal terzo Hokage per avere il via libera, per la missione di salvataggio.- così dicendo Minato, s'incamminò verso la residenza dell'Hokage.
Continua...
 

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Capitolo 2
*** Capitolo2: Vetta Innevata ***


capitolo due da pubblicare corretto
Capitolo 2: Vetta innevata
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Minato arrivò alla residenza dell'Hokage, enttròe bussò alla porta.
-Avanti.-
-Buongiorno Terzo Hokage, mi scuso per l'interruzione.-
-No, figurati, ho solo delle scartoffie; inoltre deve essere importante quello che hai da dirmi, visto che hai lasciato l'allenamento della tua squadra così all'improvviso.-
-Infatti lo è,  penso abbia saputo della piccola Himari, volevo chiederle il permesso di andarla a cercare con la mia squadra.-
-Minato, conosco bene il caso di cui mi parli, tuttavia non posso accordarti il consenso- asserì questi, indicandogli la porta accanto.
Minato capì che doveva esserci qualcuno della famiglia Senju, e che l'Hokage gli aveva risposto in quel modo solo per nascondere la reale risposta; così decise di prendere parte al teatrino anche lui.
- Perchè mi nega il consenso, anche lei ritiene la bambina un pericolo?! Intede abbandonarla e lasciarla morire su quella montagna in solitudine?! Come può un Hokage, rispettato e giusto come lei, esiliare un abitante del Villaggio della Foglia senza motivo; solo perchè è stato deciso così dalla famiglia! Questo non lo capisco!-  
- Capisco la tua presa di posizione, e questo ti fa onore, ma sono io che decido cosa è giusto e cosa non lo è, pertanto ti prego di non insistere ulteriormente.-
Dopo quest'ultima frase, Minato uscì dall'ufficio sbattendo la porta e si diresse dai suoi allievi per terminare l'allenamento.

- Allora, Minato, cosa ti ha risposto l'Hokage?-
- Ha acconsentito! Vedrà che presto potrà riabbracciare sua nipote.- rispose lui sorridendogli.
-Sono così felice, grazie Minato! Non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che stai facendo.- disse l'anziana commossa per la felicità.
- Non deve ringraziarmi, sua nipote è membro del villaggio e come tale ha il diritto di abitare qui come tutti gli altri, non merita di certo l'esclusione per qualcosa di cui non ha colpa.-detto questo Minato raggiunse i suoi allievi per spiegargli la nuova missione.
-Ragazzi, domani partiamo per una missione, perciò per oggi l'allenamento termina qui!-
-Immagino dobbiamo andare a salvare la nipote della signora, non è forse così?-
- Hai centrato il punto Kakashi; siccome non sappiamo cosa ci aspetta riposate e preparate tutto il necessario, inoltre portatevi qualche abito pesante non si sa mai. Ci troviamo qui alle cinque di domani mattina e mi raccomando massima cautela, nessuno al villaggio deve sapere la reale missione, se qualcuno chiede dite che dobbiamo andare a svolgere una commissione nel Paese delle Onde; tutto chiaro?-
  - Si maestro!- risposero.

Il mattino seguente tutti erano in perfetto orario, stranamente, tutti più due.
- Per quale motivo si è presentata anche lei, signora, non lo sa che può essere pericoloso?! Ma soprattutto che ci fai tu qui, Kushina?-
- Lei è qui su mia richiesta, le ho chiesto di essere l'insegnante di mia nipote e lei ha accettato; per quanto rigurda me invece, ho deciso di venire perchè se Himari dovesse vedervi potrebbe pensare che vogliate attaccarla e spaventandosi il suo potere aumenterebbe e per difendersi vi attaccherebbe a sua volta. -
- Vedi Minato...- questa volta era stata Kushina a parlare- io sono qui perchè come suo insegnante ho il dovere di aiutarla e allenarla al meglio; per fare questo ho bisogno di capire chi sia e quali siano i suoi poteri e le sue potenzialità. Quindi non fare storie! Ci siamo capiti?!-
Di fronte a una Kushina decisa, era meglio assecondare sempre, questo Minato lo aveva imparato a sue spese.
- Va bene, non ci sono alternative mi pare, sarà meglio incamminarci prima che qualcuno possa vederci.-

Così il team si diresse verso la montagna, inconsapevole di cosa lo avrebbe atteso alla vetta; Il gruppo procedeva bene, nonostante la neve che aumentava man mano che si
avanzava,  già alle otto di mattina erano a metà strada.
-Cavoli che freddo!- esclamò Rin battendo i denti- Non dovremmo essere in primavera inoltrata?!-
- In teoria!- le rispose Obito - Come è possibile che al villaggio sia primavera e qui sia inverno?!-
- Non ne ho idea, ma scommetto che centra con il potere di quella ragazzina, che dobbiamo salvare- rispose prontamente Kakashi.
-Ragazzi, che state confabulando; vedete di non rallentare altrimenti facciamo notte! Piantatela di sppettegoolare come delle vecchiette!- li rimproverò Kushina
- Hey, non trattare così i miei allievi; e poi tu non dovresti essere qui, quindi per cortesia evita questi attachi da arpia assassina. .... Ops.- Minato si accorse troppo tardi dell'errore appena fatto - Era in senso buono ... - cercò di giustificarsi, mentre evitava una raffica di shuriken - te lo giuro ... non era mia intenzione offenderti- ora gli shuriken
divennero infuocati - andiamo ... non possiamo parlarne da persone civili? Ti prego ... -
Il gruppetto rimase inebetito di fronte a questa scena, c'era chi rideva, chi riteneva fosse meglio allontanarsi il più possibile e continuare il viaggio per un'altra strada, e chi non
riusciva a capire come un abile Jonin, quale era Minato, potesse ridursi in quel modo, a pregare il perdono di una donna, la quale si era arrabbiata per un nonnulla, che
oltretutto era la realtà. Dopo un'estenuante quarto d'ora, di lanci e schivate, oltre che preghiere, Kushina si calmò, intimando al diretto interessato che avrebbero ripreso il
discorso in un altro momento, così finalmente poterono continuare con il viaggio.

Passarono altre due ore e oltre alla neve caduta, sempre più alta, ora si è aggiunta una tormenta, dato il maltempo Minato decise che era meglio fermarsi e attendere un clima
migliore; ormai la vetta era vicina, anche se non si riusciva a vedere bene, quindi un po' di riposo avrebbe solo giovato a tutti.
- Intravedo qualcosa lassù in alto!- disse a un tratto Rin, attirando così l'attenzione di tutti in direzione della vetta.
-Hai ragione, direi che siamo vicini.- affermò l'anziana << Sto venendo a prenderti  piccola Himari, resisti ancora un po'! >>    

Continua...

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Capitolo 3
*** Capitolo3: Riunione ***


capitolo 3: Riunione
Capitolo 3: Riunione
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Passate un paio d'ore dalla pausa, la tormenta  era cessata, anche se la neve continuava a cadere lentamente.
-Bene, direi che possiamo ripartire.- disse Minato.
- Condordo, meglio ora che la tormenta è finita; altrimenti chissà cosa rischiamo.- commentò Kushina
In poco tempo tutti erano pronti e s'incamminarono verso la loro destinazione; circa mezz'ora dopo erano arrivati. Ad accoglierli trovarono una grotta, dalla quale proveniva un'aria gelida che li travolse completamente; ma quello non era il momento per piegarsi al freddo, sicuramente all'interno la temperatura doveva essere molto più bassa di quell'aria appena sgorgata; non potevano indugiare oltre, dentro quel gelido buco oscuro e profondo  si trovava una bambina che andava salvata ad ogni costo.
-Entrerò io per prima.- esclamò l'anziana - Sentendo la mia voce si calmerà e non avrà paura quando inconttrerà anche voi; così non ci saranno fraintendimenti ed incidenti.-
-Va bene, noi la seguiamo.- asserì Minato seguito dagli accenni consenzienti dei compagni.
Varcarono la soglia e con una lanterna videro le pareti completamente ghiacciate, più si avanzava e maggiore erano lospessore del ghiaccio e l'abbassamento della temperatura.
-Himari! Dove sei?- iniziò a chiamare l'anziana, ma non ottenne alcuna risposta, - Tesoro, rispondi! Sono io, la tua nonna, sono venuta a prenderti. Sta tranquilla loro non sono con me e non ti faranno più del male.-
- Come mai non le risponde? Non è che, magari, le è successo qualcosa? Infondo è da mesi ormai che è qui dentro!- esclamò preoccuupata Kushina
- Probabile, nessuno potrebbe resistere in un tale gelo- asserì serio Kakashi.
- Oh, andiamo! Non dirlo neanche per scherzo! Come puoi  pensare una cosa del genere, sei crudele!- commentò Obito.
- Obito, guarda che io stavo solo...- Kakashi non poté terminare la frase, poiché le urla di Obito avevano provocato una caduta delle stalattiti di ghiaccio, con la conseguenza che ora l'entrata risultava bloccata e il gruppo dovette iniziare a correre per ridursi a uno spiedino.
-Hai visto cosa hai combinato! Seconodo te perchè parlavamo con un tono basso? Essendo un ninja dovresti tener conto del luogo e della situazione in cui ti trovi. Baka.- lo ammonì Kakashi.
-Ragazzi non mi sembra il momento adatto per fare ripetizioni, vi ricordo che siamo sotto una pioggia di stalattiti.- affermò Rin. - Quindi, Obito vedi di chiudere il becco e corri!-
-Ma non sono stato io a parlare, è lui che mi fa la paternale!- si lamentò questi,, indicando il compagno.  
- Ehy, Uchiha,  muovi le gambe invece della lingua!- gli intimò Kushina.
<< Ma insomma perchè vengo ripreso io invece di Mr. Freezer>>
Dopo una lunga corsa si ritrovarono di fronte ad una parete di ghiaccio spessa 5 m; l'anziana iniziò a picchiare i pugni contro il muro dicendo:
-Himari! So che sei lì dietro, avanti sciogli questo ghiaccio e vieni con me a casa. Coraggio, non devi avere paura, piccola, ci sono io qui con te.-
- Nonna sei davvero tu? Come faccio a capire se non sei un nemico venuto per uccidermi, che ha preso le sembianze della nonna?-
-Ti dico solo questo: ol ongircs.-.
-Sei veramente tu! Nonna, scusa se non ti ho riconosciuto.-  disse la piccoola piangendo.
-Non fa niente, è normale; signica che stai iniziando a comportarti come un vero ninja. Ora però sciogli la parete.-
-Non posso, non sono capace-
-Si che puoi farcerla, se non riesci a scioglierla prova a romperla.-
-Ti ho detto che non posso!-
-Mi scusi per l'interruzione, ma se è romperla quello che vuole, bastava solo chiedere. Si allontani per favore, e anche tu lì dietro spostati.-
-Kakashi che hai mente?!- gli chiese Minato
-Quello che ho appena detto: rompere la parete.-
-Guarda che non siamo stupidi, moccioso! Quindi non fare tanto il superiore.-
-Nonna chi c'è lì con te?! Non mi avevi detto che c'erano altre persone! Mi hai ingannato!-, dopo questa affermazione di Himari, il ghiaccio iniziò ad aumentare sulle pareti laterali e dal pavimento della grotta, creando delle punte che si iincrociavano tra di loro e crescevano sempre più.
-Hai ragione, piccola, e ti chiedo scusa per non averti avvertito prima, sono amici miei non ti faranno del male; hai sentito il ragazzino di prima, no?! Lui e gli altri suoi compagni sono qui per salvarti, quindi ora calmati.-
Dopo questa frase il ghiaccio si fermò, per fortuna senza aaver infilzato nessuno, ma poco ci mancava.
-Meno male ha smesso,  ce la siamo proprio vista brutta.- dise Rin sospirando
-Già, è vero.- concordò Kushina
-Ch... che n... ne dite di...di... par...parlare... p..pe..per voi.-commentò Minato, in equilibrio su due stalagmiti di ghiaccio, in posizione di semi-spaccata, con una stalagmite appuntita a due millimetri dagli attributi.- quaalcuno....po...potrebbe....dar...darmi una....una...ma...mano..per...per..favore? Non ...è...molto..comodo..quassù.-
-Ah..ah.ahh, un nnja grande e forte, battuto da una stalagmite. Ah ah ah sarebbe da farti una foto.- disse ridendo Kushina- Dovresti vederti ah ah.-
-Non c'è niente da ridere, vorrei vedere te al mio posto. Oooh accidenti stavo per cadere.-
-Aspetti maestro l'aiutiamo noi.- dissero Rin e Obito.
Nel frattempo Kakashi si era preparato un Mille Falchi,  e non appena tutti erano al sicuro, lo scagliò contro la parete mandandola in frantumi.
-Himari!- esclamò l'anziana, precipitandosi dalla nipote- stai bene?-
- Sì nonna, sto bene, ti prego non riportarmi a casa, non andare da loro!- chiese la piccola in lacrime.
-Tranquilla troveremo una soluzione.-

Continua...

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Capitolo 4
*** Capitolo4: Ritorno e pensieri ***


capitolo 4
Capitolo 4: Ritorno e pensieri

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Il gruppo stava rientrado lentamente al villaggio, prendevano tutte le strade più nascoste e meno trafficate, e questo provocava l'allungamento del percorso; anche se rispetto all'andata ora la neve aveva smesso di cadere e quella che ricopriva il terreno si era indurita, così il viaggio era più scorrevole. Dopo quattro ore di cammino ininterrotto, finalmente giunsero a destinazione.
-Lo sai che la tua mamma si allenava qui quand'era giovane?- iniziò a raccontare l'anziana alla nipote, quando arrivarono nei pressi del lago- da domani anche tu ti allenerai in questo posto.  Lei sarà la tua insegnante.- le disse infine indicandole Kushina.
-Io sono Kushina Uzumaki, molto piacere.- le disse questa con un sorriso a trentadue denti, sporgendosi verso di lei e allungando una mano per accarezzarla.
Himari si allontanò di scatto andando a nascondersi diettro un albero, -Il piacere è tutto mio, signorina. Però per favore non mi tocchi, non voglio ferirla.-
-Ma che stai dicendo? Ok devi essere stanca, direi che meglio lasciare ogni cosa a domani.-
-Bene, potete andare ora, e grazie per la collaborazione- Disse Minato ai suoi allievi
-Arrivederci maestro, Salve a tutti- salutarono Obito e Rin, e si diressero a casa.
- Vado a fare rapporto. Arrivederci signora, ciao piccola!- salutò Minato sorridendo e s'incamminò.
-Maestro aspetti!- lo richiamò Kakashi, seguendolo - Posso accompagnarla? Avrei bisogno di parlarle un momento.-
-Va bene, Kakashi, ma aspettami alla Casa di Mayo*.-
- D'accordo. A dopo allora.- e i due si divisero.

POCO DOPO

 Toc Toc
-Avanti.-
-Buonasera, signore.-
-Oh sei tu Minato. Com'è andata?-
-Tutto bene, non abbiamo incontrato intoppi, a parte molta molta neve e ghiaccio.- fece una breve pausa - molto appuntito e affilato oserei aggiungere.- l'ultima frase  l'aveva detta rabbrividendo leggermente, ripensando al rischio che aveva corso.
-Bene sono contento. Per questa missione non presentare alcun rapporto scritto, è un segreto fra la tua squadra e me, d'accordo?-
-Sì signore.- rispose.
-Perfetto; puoi andare a riposare ora. -
-Buona serata, signore- si congedò il biondo con un inchino.

-Eccomi, Kakashi, di che cosa volevi parlarmi?- chiese una volta raggiunto l'allievo alla locanda.
-Riguarda la missione di oggi. Perchè abbiamo dovuto tenere tutto segreto? Chi è quella ragazzina?-
-Vedi, io non conosco i dettagli, posso solo dirti che è la nipote della moglie del primo Hokage e che possiede un potere molto particolare, che spaventa i suoi famigliari, per questo dopo il diploma all'accademia è stata esiliata su quella montagna. Hai visto con i tuoi occhi cos'è in grado di fare.-
-Comunque, ancora non capisco. Mi scusi ma il suo inverno non è semplicemente l'utilizzo dei chakra del vento e dell'acqua contemporaneamente? Cosa c'è di spavetoso in questo?! L'azione di quei tizi è solo l'abbandono di una bambina in un posto dove rischiava d morire, senza alcuno scrupolo, vanno puniti per questo!- dicendo questo Kakashi si era alzato dalla sedia e aveva sbattuto con forza i pugni sul tavolo.
-Anche io vorrei fargliela pagare, ma non si può purtroppo. L'unica cosa che si può fare è non permetergli più di ripetere quel comportamento. Perchè è sicuro che non appena scopriranno che è al villaggio, non penseranno due volte.- provò a spiegargli Minato.
-Già è vero, beh meglio che vada. Arrivederci, maestro, e grazie della chiaccherata.- concluse, seriamete,  il ragazzo allontanandosi e cercando di rimediare alla fiiguraccia di poco prima. Non era da lui comportarsi così; ma non sapeva spiegarsi il motivo.
-A domani.-  "Ma che gli succede?  Non è da lui fare certe scenate. Possibile che quei due si siano già incontrati ?" mentre Minato pensava, improvvisamente si ritrovò la faccia contro il tavolo. -Hey! Ma che ti prende?! Che razza di modo di salutare è questo?! Accidenti che botta.- esclamò massaggiandosi le due parti doloranti: la fronte e la nuca.
-Non dovresti stare con la testa tra le nuvole, puoi farti male!- rispose l'autore di quel gesto, con aria di superiorità-.
-Me ne sono accorto. Che cosa ci fai tu qui, Takumo*?-
-Niente, volevo solo prendermi una tazza di té dopo l'allenamento. Tu come mai qui? Aspetti un "certo" jonin, per caso?- chiese di rimando quest'ultimo, con un'aria maliziosa, facendo arrossire il biondo.
- M-ma n-no, che ti viene in mente! Dovevo solo parlare con un mio allievo.- spiegò lui.
-ah ha! Sei arrossito! Significa che stai mentendo! Qui gatta ci cova, dai ammettilo, non mettere in mezzo il tuo allievo in cose che non lo riguardano.-
-Ti dico che non è come pensi. Ho dovuto davvero incontrare il mio allievo, non ti sto mentendo! Kushina non c'entra proprio niente!-
- Allora lo ammetti!-
-Ma cosa dovrei ammetere? Sei tu che fraintendi tutto!-
- Ma io non avevo fatto nomi, se stato tu a pensare tutto quanto.-
"Accidenti, mi ha fregato!" - Ad ogni modo ti saluto, devo prorpio andare adesso, ci si vede- disse alzandosi dal tavolo e dirigendosi verso l'uscita..
-Sì ci vediamo- salutò Takumo, aspettando che uscisse, per poi urlargli dall'uscio - MI RACCOMANDO NON STANCARTI TROPPO STANOTTE!-
Nell'udire quella frase Minato avvampò improvvisamente, per poi girarsi e gridargli di rimando: -STA TRANQUILLO DORMIRO' COME UN GHIRO! E POI LEI  E' A CASA SUA, NON VADO CERTO A SVEGLIARLA IN PIENA NOTTE! E INOLTRE FATTI GLI AFFARI TUOI!- e s'incamminò verso casa.
"Accidenti siamo permalosetti oggi, però è divertente prenderlo in giro e vederlo tutto imbarazzato" pensò Takumo ridendo.

Nel frattempo a casa di Kakashi...
Il ragazzo era seduto sul divano intento a cercare,con tutte le sue forze, di farsi un pisolino. Purtroppo per lui ogni volta che chiudeva gli occhi, si ritrovava il volto di Himari davanti, stava iniziando a pensare che fosse tutta colpa di quella ragazzina se ora lui mandava al diavolo un po' di meritato riposo. E senza accorgersene si ritrovò apensare ad alta voce: -Ma tu guarda, dopo tutto quello che ho passato per salvarla, ora lei è così che mi ringrazia?! Non facendomi dormire, che rottura!- Così decise di alzarsi dal divano e prepararsi qualcosa da mangiare; mentre posava gli avanzi della cena precedente sul tavolo si ritrovò di nuovo a pensare ad alta voce: -Chissà dove l'avranno portata, per tenerla al sicuro? Ma che sto pensando- disse scuotendo la testa, come a voler scacciare quel pensiero -sono affari suoi, infondo lei non ha nulla a che fare con me, di certo non me la ritroverò d'improvviso catapultata nella mia vita.- si autoconvise.

Sarà vera questa sua convizione?

Continua...

Note:
* La casa di Mayo è un nome inventato da me, per indicare la locanda dove solitamente i personaggi si incontrano per parlare.
* Takumo è un nome inventato per indicare il personaggio, maestro di Gai Maito, non sono riuscita a trovare il vero nome.

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Capitolo 5
*** Capitolo5: L'allenamento: prima lezione! ***


capitolo 5_ l'allenamento_ prima lezione
Capitolo 5: L'allenamento: prima lezione!
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Il giorno dopo il Team Minato si incontrò al solito posto per allenarsi e trovò una sorpresa, di cui nemmeno Minato era a conoscenza.
-Potrei sapere per quale motivo siete qui? Noi abbiamo un allenamento da fare.- chiese quest'ultimo.
- Beh anche noi dobbiamo allenarci e questo è l'unico luogo adatto. Inoltre sapevo che tu e la squadra sereste venuti qui, così ne ho approfittato- rispose Kushina sorridendo.
-E cosa avresti in mente?-
-Beh è semplice, non lo immagini? Lei è da sola e io ho bisogno di vedere le sue potenzialità, così ho pensato che potevi prestarmi Kakashi per un po', infondo a te non cambia averne uno in meno. Giusto?-
-Sì, in effetti ha una sua logica, però solo per questa volta, deve allenarsi anche lui con il resto della squadra. -
-Va bene, vorrà dire che alterneremo.- asserì la rossa con un sorriso a trentadue denti.
-Come sarebbe a dire?! Però ora che ci penso, non hai proprio tutti i torti, non può esercitarsi da sola su tutto. Ok ci sto, ma a patto che questo non danneggi i miei allievi.-
-Stai tranquillo non accadrà.-
-Bene, Kakashi non ti dispiace vero?-
-No si figuri, lo faccio volentieri- " E poi avete deciso già tutto voi, come potrei negare la richiesta, di fronte a lei oltretutto. Accidenti e io che pensavo di non vederla per un po', però non mi dispiace, se ci vediamo di nuovo potrò capire meglio il suo potere." pensò il ragazzo mentre si avvicinava alle ragazze
-Himari questo è Kakashi, per un po' ti allenerai con lui.-
-Ciao, come va?- salutò pacamente lui.
-Ciao, abbastanza bene grazie.- rispose lei sorridendo.
-Bene, comincia quando vuoi Kakashi.- disse Kushina allontanadosi.
Aspetti, che cosa dovrei fare scusi? Non potrebbe spiegarsi un po' meglio?- " Incredibile, neanche mi ascolta, prima mi chiede di aiutarla e poi mi pianta qui da solo. Che ne SO io di quale allenamento sia più corretto PER LEI e poi un maestro non dovrebbe mai abbandonare il proprio allievo. Proverò a partire dalle basi." pensò il ragazzo, rassegnato, mentre Kushina se ne andava chissà dove nel villaggio.
-Bene, partiremo dalle basi, la prima riguarda le arti marziali, essenziali per un ninja, ma non sufficienti per garantirti la sopravvivenza in ogni combattimento, poi ci sono le arti magiche, quelle illusorie...- iniziò a spiegare.
"Ma perchè mi rispiega tutto? La teoria l'ho studiata prima di fare l'esame per diventare Genin. Boh magari e una spiegazione che si fa sempre alla prima lezione. Però mi piace ascoltarlo, non annoia come quel Chunin che mi ha preparato per l'esame." pensò Himari.
-Hey, ma mi stai ascoltando?!- chiese a un certo punto Kakashi, quando si accorse che lei si stava perdendo fra i suoi pensieri.
-Ma certo, stavo solo facendo una constatazione, scusami non accadrà più.- rispose lei dispiaciuta.
"Forse avrei dovuto usare un tono un po' più gentile. E poi sono io che ho iniziato con questo discorso, anche lei è un Genin e queste cose le saprà già, che idiota! Come ho fatto a dimenticarlo; sarà colpa di stanotte non sono riuscito a chiudere occhio." si rimproverò lui.
-Tranquilla, infondo è anche colpa mia che ti annoio con cose che ti avranno ripetuto un milione di volte, proviamo con qualcosa di più pratico.- disse cercando di rimediare.

Intanto dall'altra parte Minato, Obito e Rin si stavano allenando con il test dei campanelli.
"Che strano, come mai con lei non partono le paternali come a me? " pensò Obito osservando i due "Ma un momento sono da soli; il maestro Kushina si sarà nascosta ad osservare. Ma certo! Se Kakashi si allena con Himari io avrò più possibilità con Rin e lei finalmente capirà quello valgo!"
-Obito, che stai facendo?! Non distrarti, può esserti fatale in combattimento.- lo riprese Minato.
-Sì ha ragione maestro, mi scusi. Stavo solo notando che il maestro Kushina è assente. Vede?- si giustificò lui.
-Hai ragione, ma perchè se ne sarà andata? Va bene che Kakashi è un ottimo Genin e presto sarà Chunin, ma non è un po' azzardato lasciarli da soli fin da subito? Infondo Himari è appena arrivata qui al villaggio.- chiese Rin.
-In effetti se Kushina si è allontata ci sarà un motivo. Probabilmente si è nascosta per non interferire con Himari, avrà pensato che si mettesse in soggezione.-  le rispose prontamente Minato.
 -Sì sarà come dice lei, maestro. Che ne dici di riprendere con il nostro allenamento Obito?-  gli chiese con un sorriso.
-Ma certo!- "Continua pure con le tue lezioni Kakashi, che a Rin ci penso io. Non mi farò battere da te!"

Da Himari e Kakashi:
-Prova ad attaccarmi.- le disse lui mettendosi in guardia.
-Cosa?! No io non voglio! Non possiamo fare qualcos'altro? Per favore.- gli chiese lei con le lacrime agli occhi. - Non voglio farti del male!- disse lei correndo verso il bosco per ripararsi dietro un albero.
-Non succederà niente, stai tranquilla.- cercò di calmarla, rincorrendola "Cavolo, e ora che faccio?! Non pensavo si spaventasse tanto! E' solo ghiaccio!" - Aspetta non scappare!- ogni volta che lui si avvicinivava lei scappava sempre più nel fitto bosco. - Dai, torna indietro, facciamo qualcos'altro, d'accordo?- mentre scappava Himari inciampò in una radice "Accidenti, si sarà fattta male?!" -Hey, tutto a posto?- le chiese avvicinandosi e allungando una mano per aiutarla ad alzarsi.
-No fermo, non toccarmi! Sto bene ce la faccio da sola, grazie.-
- Come vuoi, forza sarà meglio tornare il sole sta per tramontare. Riprenderemo la nostra lezione domani.- le disse incamminandosi.
-Va bene, Kakashi- lo chiamò lei.
-Mh- disse lui girandosi.
 -Scusami se sono scappata- si scusò e delle lacrime iniziarono a rigarle il volto - il fatto è che ho sempre paura di ferire gli altri con il mio potere, capisci?-
-Sì, ti capisco. E ti prometto che domani faremo un altra cosa, però ora non piangere più, non è necessario, non sono arrabbiato.-cercò di tranquillizzarla. "Come faccio a farla smettere di piangere? Certo che le ragazze piangono per niente! Devo farmi venire in mente qualcosa o lei non vorrà più allenarsi con la coneguenza che io morirò, il maestro Kushina sa essere davvero spaventosa quando si arrabbia! Povero maestro Minato, come fà a resistere tutto questo tempo? L'ho sempre detto che le donne non sono altro che guai!" pensò Kakashi mentre si guardava intorno alla ricerca di qualche ispirazione, che potesse far smettere di piangere la ragazzina; fino a che non notò una Dafne e ne prese un mazzetto.
-Tieni.- le disse porgendole i fiori, e sperandooo che questo potesse calmarla.
-Grazie- rispose lei asciungandosi le lacrime - Sono bellissimi, sai la Dafne è l'unica pianta che, nonostante il rigido inverno, riiiusciva a fiorire sulla montagna- gli disse sorrridendo.
-Già, se non sbaglio è una pianta invernale.- "Meno male a smesso di piangere, è stato proprio un colpo di fortuna trovare quella pianta. Certo che alle ragazze basta davvero poco per cambiare umore, dovrò tenerlo a mente e fare scorta di questa Dafne; e dire che ho preso una pianta a caso."
 I due s'incamminarono e raggiunsero il gruppo.
-Dove eravate finiti? A un certo punto siete spariti?- chiese Rin preoccupata.
-Mi dispiace è...- si scusò Himari, ma prontamente Kakashi la interruppe
-Vedi ho pensato che fosse meglio usare il bosco per allenarsi con gli shuriken.-
-Capisco, in effetti è più sicuro.-
-Bene direi che per oggi possiamo fermarci qui, ci vediamo domani allo stesso orario.- affermò Minato.
-Va bene, arrivederci.- dissero i ragazzi e tranquillamente tornarono a casa.
Quella notte però, per qualcuno non si prospettava molto tranquilla.

Continua...

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Capitolo 6
*** Capitolo6: Pensieri e notti insonni ***


Capitolo 6: Pensieri e notti insonni.

 
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Finito l'allenamento e tornata a casa, Himari trovò sua nonna ad aspettarla con la cena in tavola:
-Bentornata, come è andato l'allenamento?- le chiese
- Beh all'inizio bene, poi un po' meno, ho fatto una figuraccia, accidenti ora non vorrà più allenarsi con me dopo tutti i problemi che gli ho causato.- le rispose la giovane, peccato che l'ultima frase era convinta di averla solo pensata.
-Di chi parli? Chi non vorrebbe più allenarsi con te? Ahh ho capito intendi Kushina, non preoccuparti è un ottimo insegnante, l'ho scelta apposta, non lascerà solo per qualche piccolo problemino- le disse la nonna sorridendole.
-Già forse hai ragione tu.- "Meno male che ha frainteso, altrimenti chissà cosa sarebbe saltato fuori se le avessi detto che in realtà mi sono allenata SOLO con Kakashi, e che il maestro se l'era svignata. Meglio evitare questi dettagli." si disse infine.
-E quelli, da dove vengono? Te li ha regalati qualche ragazzino?- le chiese l'anziana indicando i fiori che teneva in mano.
-Ah questi... ma no cosa vai a pensare!- si affrettò a negare -Abbiamo fatto un po' di allenamento nel bosco e li ho raccolti, mi piacevano. Posso tenerli in camera?-
-Va bene. Ti prendo un vaso.-
-Grazie, vado subito a metterli in camera.- e dopo aver riempito il vaso di acqua corse in stanza.
Una volta in camera posò i fiori sulla scrivania e si sedette a osservarli, sorrise mentre ripensava a quanto successo; nel frattempo la nonna la chiamava per andare a mangiare, interrompendo così i suoi ricordi, si alzò e andò in cucina.
 
-Ti senti bene, cara? Sei tutta rossa! Non è che hai la febbre?- le chiese mentre entrava in cucina.
-No nonna sto bene davvero, sarà il caldo, io sono abituata a temperature rigide.- le rispose, sperando di essere convincente. << Come mai sono rossa in volto? Eppure non ho la febbre, né fa un caldo insopportabile. Mah sarà la stanchezza per l'allenamento, è l'unica spiegazione.>>
Mentre mangiavano Himari raccontò quello che aveva fatto durante l'allenamento, omettendo il fatto che Kushina si era allontanata e che i fiori glieli aveva regalati Kakashi; finito di cenare aiutò la nonna a sistemare e poi andò a farsi un bagno caldo.
-Cavoli, che figuraccia oggi con Kakashi. Però mi sono bloccata, lui non capisce che il mio potere è potente! Non voglio ferire le altre persone, e maggior ragione quelle a cui voglio bene.- pensò ad alta voce, mentre faceva il bagno.
-Hai detto qualcosa, tesoro?-
-No, niente nonna! Pensavo tra me e me.-
Nel frattempo anche Kakashi si stava rilassando,steso sul futon, o almeno ci provava, non riusciva a scacciare dalla mente l'immagine di Himari che piangeva spaventata.
-Devo farmi venire in mente qualcosa, domani non devo fare errori- si disse.
-Perché che errori hai  fatto?- a parlare era stato Gai, appeso al soffitto.
-Gai!! Che cosa ci fai TU in casa mia?!No lo sai che è tardi?-
-Ero passato per una sfida!- gli rispose con il pollice alzato e il suo solito sorriso.
-No io passo, mi dispiace, e poi è buio pesto.- gli rispose lui svogliato - E inoltre scendi dal mio soffitto!-
-Ok ok, non c'è bisogno di scaldarsi tanto- gli disse scendendo - A proposito vuoi dirmi di quali errori stavi parlando poco fa?-
-Nulla, solo di alcuni sbagli che ho fatto oggi in allenamento, tutto qui.-
-Capisco, allora accetta la mia sfida e vedrai che domani sarai in fermissima!-
-Se faccio una sfida con te adesso, domani all'allenamento ci arrivo sfinito. Però ora che ci penso....-
 -Cosa?! A cosa stai pensando? Accetti la sfida? EH? EH? EH? Accetti? Allora non mi rispondi?- gli chiese questi incuriosito, stile cagnolino che ha voglia di attenzioni.
-D'accordo, accetto. Ma a due condizioni: la prima è che la sfida sarà in un giorno in cui saremo entrambi liberi dall'allenamento...-
-Sì sì, va bene, qual è la seconda?-
-Se non m'interrompevi, lo avresti saputo. Avrei bisogno di te, sei libero domani?-
-Credo di sì, il mio maestro è dovuto partire oggi per una missione e così noi siamo soli. Perché? Cos'hai in mente?-
-Lo saprai domani. Ci troviamo al lago alle otto, non tardare.-
-Puoi contarci! A domani!- e se ne andò.
-Bene se ne è andato, a volte sa essere veramente assillante.- commentò, rassegnato ormai al carattere dell'amico, - Sarà meglio cenare adesso, è da stamattina che non mangio.- e si diresse in cucina.
Finito di cenare decise di farsi un bagno, per togliere la stanchezza e i continui pensieri che lo assillavano, almeno questo era quello che pensava. Purtroppo per lui quando la stanchezza se né andò, i pensieri si fecero più forti.
"Chissà cosa starà facendo Himari? Speriamo che domani non sia come oggi, altrimenti non so cosa potrei fare." e si ritrovò a ripensare al volto di Himari in lacrime " Cavoli! Non sopporto i piagnistei, un ninja deve sopprimere le proprie emozioni, in ogni situazione!"
Dopo questo pensiero uscì dalla vasca,  dopo essersi asciugato si rivestì e decise di andare a dormire. Uscendo dal bagno, passò davanti alla specchiera è notò un lieve rossore sulle gote, "Sarà colpa del vapore dell'acqua calda.", uscì e si distese sul futon, pronto per riposare, ma quella notte non riuscì a chiudere occhio.
 
Intanto a casa di Himari:
Aveva appena finito di fare il bagno e ora era distesa sul letto a osservare i fiori.
Toc Toc
-Himari non pensi sia il caso di andare a dormire? Domani dovrai alzarti presto, non vorrai arrivare in ritardo all'allenamento! Coraggio, mettiti sotto le coperte.-
-Va bene, nonna- e si mise subito a letto- Buona notte.-
-Buona notte e sogni d'oro.- e uscì dalla camera.
<>
L'emozione per la nuova lezione, tenne sveglia Himari fino all'ora di alzarsi.
 
A casa Kushina non riusciva a trovare un modo per allenare Himari come voleva, così decise di chiedere consiglio a Minato.
Toc Toc, Minato sentì bussare alla porta.
-Un attimo arrivo subito!- ma il bussare si fece più insistente, finché non smise e improvvisamente la porta si spalancò e...
-Kushina! Non ti hanno insegnato l'educazione?!- le chiese, mentre tentava di coprirsi, visto che era appena uscito dalla doccia sentendo bussare.
-Ho bisogno di parlarti urgentemente! Vedi non riesco a trovare un modo per allenare Himari, e così ho pensato di chiederti un consiglio.- gli disse tranquillamente, come se quella situazione non le provocasse alcuna emozione, cosa non valida per Minato che era in evidente imbarazzo.
-Ok, te lo dò, però ti dispiacerebbe uscire? Vorrei mettermi almeno qualcosa addosso adesso, più tardi ascolterò nei dettagli il tuo problema- le chiese rosso in volto.
-Oh sì, hai ragione, sei nudo! Scusami me n'ero completamente dimenticata! Ti aspetto di là sul divano- e uscì dal bagno.
 
Poco dopo
-Continua pure il tuo discorso-  Minato era uscito dal bagno in boxer, non voleva farla aspettare oltre, con tutto il lavoro che avevano avuto non erano riusciti a vedersi spesso da soli; per cui coglieva al volo qualsiasi situazione possibile.
-Come ti stavo dicendo, non riesco a trovare un modo adatto per allenare la mia allieva, all'inizio avevo pensato di lasciarla un po' con Kakashi, essendo  un ottimo ninja, così avrebbe potuto ambientarsi meglio e famigliarizzare con qualcuno che avesse più o meno la sua età, ma mi sa che non è stata una buona idea. Hai poi pensato se iscrivere Kakashi all'esame per i chunin?-
-In effetti ci stavo pensando, però dovrei iscrivere anche Rin ed Obito e loro non sono ancora pronti. Non vorrei che ci rimanessero male.-
-Prova ad allenarli al meglio, come se dovessero fare l'esame, fagli fare degli esercizi che li preparino a quelli dell'esame senza che se ne accorgano.-
-Sì, potrei provare; Kakashi è sufficientemente pronto e questi esercizi sarebbero solo una perdita di tempo, tienilo tu per un po' e continua con la tua idea, credo possa funzionare. Inoltre ne trarranno dei benefici entrambi, hai intenzione di lasciarli da soli per molte lezioni?-
-Perché dici che entrambi avranno dei benefici? Lui è superiore ad Himari, avrebbe solo una seccatura, ok potrebbe essere un'esperienza per lui. Però non ne vedo l'utilità.-
-Quando li hai lasciati da soli, ho notato che Kakashi si comportava diversamente rispetto a come fa di solito con gli altri. E' sempre rimasto freddo e distaccato però un po' si è aperto, quando normalmente avrebbe ripreso con severità qualcuno, con lei non lo ha fatto, anzi era addirittura più comprensivo. Per questo ti ho chiesto se li lasciavi ancora da soli e ti ho lasciato Kakashi.-
-Capisco, quindi sta cambiando, ma credo che non se ne stia accorgendo. Ma posso sempre dargli qualche spintarella, vorrà dire che in questi giorni avrò molte missioni urgenti da fare!- concluse lei con un sorriso;  si alzò per andarsene - Grazie Minato, mi hai chiarito le idee.- e  si diresse verso la porta, ma come fece un passo Minato la fermò.
-Felice di esserti stato utile. Ora che ne diresti di fare un favore tu a me?-
-Di che hai bisogno? E' notte fonda!-
-Appunto! C'è la notte, ci siamo noi due... e c'è un sacco di tempo da recuperare. Insomma non stiamo insieme da mesi ormai!-
-Ma se abbiamo fatto una missione insieme un giorno fa! Che cavolo dici?! Hai vuoti di memoria?-
-Io intendevo da soli, solo io e te. Mi sei mancata in questi mesi.- le disse abbracciandola.
-Ahh, ora ho capito. Che furbetto, ecco perché non ti sei vestito! Era a questo che miravi, fin dall'inizio. Approfittatore, non meriteresti un bel niente! Ma mi è mancato il tuo letto.-
-Solo il mio letto? Io nemmeno un po'?-
-Certo! Ma tu eri scontato.- gli disse baciandolo.
In poco tempo erano entrambi in camera di Minato e fecero l'amore per tutta la notte.
 
La mattina seguente
-Buongiorno a tutti, spero di non essere in ritardo.-
-Tranquillo Gai non lo sei. C'è chi è più ritardatario di te.-
-Capisco.-
-Ciao io sono Rin e lei è Himari.- lo salutò la compagna di squadra di Kakashi
-Molto piacere io sono Gai.- le salutò con il solito sorriso- Lei invece deve essere Minato, molto piacere, sono qui su richiesta di Kakashi.
-Capisco, per me non ci sono problemi.-
-Mi dispiace di non averla avvertita prima-
-Tranquillo.-
-A proposito, vi sentite bene voi due? E anche tu Himari; avete certe occhiaie!-
-Ma certo che sto bene Gai, semplicemente non ho dormito bene. Tutto qui.- asserì Kakashi.
-E centra anche lei, nella nottata insonne?- gli chiese maliziosamente lui, facendolo arrossire.
-Ma no ti sbagli, anche io ho dormito poco stanotte. E poi perché dovrei centrare con la sua insonnia, come avrei potuto tenerlo sveglio, scusa?- gli disse Himari
-Beh vedi , sono cose delicate che fanno un ragazzo e una ragazza quando sono da soli, tipo quello che hanno fatto i maestri Minato e Kushina questa notte, viste le sue occhiaie...- non finì la frase perché Minato lo zittì- Ok non parlo più, mi lasci.-
-Non devi dire certe cose, e poi io stanotte ho dovuto lavorare!- mentì lui rosso in volto.
-Beh io non ho mica detto che è una passeggiata , anche quello fa parte del mestiere di fidanzato, quindi è un lavoro- rispose Gai prontamente.
-Ora basta! Andiamo ad allenarci!.- "Cavoli se è sveglio quel ragazzino per certe cose. Non ci è cascato minimamente! Dovrò fare attenzione a lui, però ha molta confidenza con Kakashi e certe volte sa metterlo con le spalle al muro! Potrei usare questa sua qualità a mio vantaggio."
 
Continua...
 

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Capitolo 7
*** Capitolo7: Miglioramenti ***


Capitolo 7: Miglioramenti
Capitolo 7: Miglioramenti.

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I mesi passavano, e Himari diventava sempre più forte, ormai riusciva anche a combattre in un corpo a corpo senza la paura di congelare qualcuno, Kushina le aveva consigliato di provare a mettere dei guanti e lei aveva scoperto che con quel semplice accessorio poteva toccare senza congelare. Per la sicurezza nel corpo a corpo doveva rigraziare anche l'amico di Kakashi, Gai, se non ricordava male; d'altronde non poteva dimenticarlo quel ragazzo era fuori dal comune, riusciva sempre a convincere Kakashi a fare cose disparate, solo per gusto di sfidarlo, lei si devertiva sempre a guardarli e ogni volta imparava qualcosa di nuovo.

Oggi è il giorno in cui il team Minato affronterà l'esame di selezione dei chunin, anche Gai e la sua squadra erano iscritti, lei avrebbe voluto assistere per sostenere gli amici, ma purtroppo nemmeno ai maestri era acconsentito assistere, almeno alle prime due prove, alla terza era concesso solo a loro, ma le Kushina le aveva promesso che se avesse fatto un buon allenamento per i giorni che precedevano la terza prova senza indugi, l'avrebbe portata a vedere la terza prova.

-Chissà se i ragazzi avranno già iniziato l'esame?- pensò ad alta voce Himari.
-Non credo, ma lo inizieranno a breve. Stai tranquilla sono sicura che andrà tutto bene. E ora alleniamoci, ricordati l'accordo che abbiamo fatto.- le disse gentilmente Kushina.
-Va bene, ma lei è sicura che ci faranno entrare? Sapevo che solo ai maestri delle squadre ammesse alla terza prova era permesso.-
-Stai tranquilla ho il mio aggancio personale. Non mi rifiuterà un favore, visto che ci rimetterebbe assai. Quindi non preoccuparti.-
-Ma come farà il maestro Minato a farci entrare?-
-Come sai che sarà lui a farci entrare?-
-Perché ha altri agganci?-
-Beh in effetti avevo pensato a lui, ma se non ci riesce proverò qualcos'alttro.-
-Capito! Sono pronta per allenarmi! Mi fido di lei e so che manterrà la promessa. Per cui meglio iniziare subito, altrimenti non finirò in tempo.-
-Brava! Così ti voglio. Carica di energia. Iniziamo!-

L'allenamento iniziò con qualche scambio di colpi per allenamento, dopo di che Kushina volle farle fare il test dei campanelli, che era solito fare Minato con tutti i suoi allievi.
-Mi scusi, ma come faccio a fare il test dei campanelli! Io sono da sola! Non serve una squadra per fare questo?-
-Sì è vero, ma io ho apportato alcune modifiche. E poi un compagno di squadra ce l'hai.- le disse indicandole Minato che si stava avvicinando a loro.
-Maestro Minato! Ma lei che cosa ci fa qui?!- gli chiese Himari sorpresa di vederlo lì.
-Vedi i miei allievi hanno iniziato l'esame e io ho pensato di venire a vedere come procedeva il tuo allenamento, stare là mi mette in agitazione.- le rispose lui.
-Capisco.-
-Bene, ora posso spiegarvi l'esercizio.- iniziò a parlare Kushina.
-Come spiegarvi? -
.Vedi Minato, ho pensatio di farle fare il test dei campanelli, e per questo esercizio non può stare da sola, così TU le darai una mano. Il tuo compito è di aiutare Himari a prendere i campanelli, ma sarà lei a comandare e a decidere la strategia. Avete tempo tutta la giornata, faremo una pausa a mezzogiorno.-
-D'accordo, ho capito. Bene Himari, a quanto pare faremo squadra. Che ne dici di chiudere questa faccenda inn fretta? Così le dimostriamo che non ci serve tutto il giorno per due campanelli.- le disse sorridendole.
-Va bene! Però prima è meglio pianificare una strateia adeguata.-
-Allora andiamo a nasconderci!-
-Minato...- lo chiamò Kushina lievemente infastidita.
-Che c'è? Hai detto tu che dobbiamo fare squadra, stavo entrando nello spirito.-
-Non è quello il punto. Stai trattando la MIA allieva come se fosse una bambina di tre anni che gioca a nascondino con il papà. Non è stupida!-
-Ok va bene, va bene. - si schiarì la voce e continuò a parlare con Himari -Direi che è meglio allontanarsi da qui-
-Concordo-
Entrambi si nascosero nel bosco e iniziarono a impostare una strategia.
-Non conosco bene il maestro Kushina, nììper tutto questo tempo non ha fatto altro che farmi allenare da sola con Kakashi. Quindi andremo per tentativi.-
-E' vero tu non hai mai visto Kushina combattere, però hai potuto osservare me giusto?- le disse Minato, cercando di darle qualche aiuto indiretto.
-Ha ragione! Però anche il maetsro conosce le sue abilità e di sicuro sapra come affrontarle. Ma vale la pena tentare, infatti ho già in mente un piano.-
-Sentamo.-
Himari svelò il suo piano a Minato che acconsentì, gli sembrava un'ottima idea e pensò che quella ragazzina sapeva valutare i pregi e i difetti di ogni persona ed utilizzare la qualit migliore di ognuno, incastrandole come in un puzzle raggiungendo con efficacia lo scopo.

Intanto Kushina si stava annoiando ad aspettare i due finché ad un certo punto non vide dei kunai nella sa direzione provenienti dal bosco.
-Finamente si sono decisi! Era ora!- schivò con un salto i kunai e nel frattempo Himari era uscita allo scoperto per affrontarla in un corpo a corpo - Devi fare di meglio se vuoi prendere i campanelli. Non basta lanciare dei kunai e affrontarmi in un combattimento.- mentre parlava Kushina stava evitando tutti i colpi di Himari e poi la colpì.
-Che cosa?! Era una copia?- Himari allora l'attaccò dall'alto lanciandole degli shuriken che furono prontamente evitati -Complimenti, non te la cavi poi così male!-
- La ringrazio del complimento maestro, ma non le conviene distrarsi, è la prima regola durante un combattimento!-
Improvvisamente Kushina sentì il suono dei campanelli, si toccò la parte dei pantaloni dove erano attaccati e non trovandoli si guardò attorno.
-Ma cosa?! Minato! Quando li hai presi?-
-Quando hai schivato i primi kunai e stavi parlando, non ti sei accorta che Himari ti stava facendo sempre stare vicina a uno dei kunai, dove io avevo messo il mio sigillo.-
-Successivamente, io ho continuato a farla combattere per distrarla mentre il maestro Minato si nacsondeva tra gli alberi dopo averli presi.- le spiegò Himari.
-Accidenti, mi avete proprio fregata! Dovrò ricordarmi di fare un regalo a Kakashi, ha fatto davvero un ottimo lavoro con te. Non pensavo potessi migliorare fino a questo punto in così poco tempo.-

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Dopo il test dei campanelli, Kushina allenò sempre più intensamente Himari insegnandole anche i sigilli, oltre alle altre tecniche base; dopo giorni estenuanati fìnalmente si avvicinava la terza prova. Himari era emozionata,  non vedeva l'ora di assistere alla prova il giorno dopo, sapeva che i ragazzi erano stati ammessi tutti ed era felicissima.
"Che bello! Sono stati ammessi tutti! Sono chiuriosa di vedere contro chi combateranno, il maestro mi ha detto che saranno dei combattimenti ad eliminazione, sarei interessata di vedere un combattimento tra Gai e Kakashi, quetsa non è una delle loro sfide, per cui voglio vedere fino a che punto riusciranno a spingersi. Però mi dispiacerebbe un po' perché uno dei due non potrà diventare chunin subito. E' un vero dilemma; però estrarranno gli esaminatori, per cui non è detto che questo scontro ci sarà; ma se dovessi scommettere direi che lo vincerà Kakashi, infondo è superiore a Gai come tecniche e abilità, anche se di poco, inoltre nelle sfide lui è in vantaggio. Sì vincerà lui, ne sono sicura!" pensò Himari mentre stava facendo il bagno.

Poco dopo si vestì e andò a dormire.
-Non vedo l'ora che sia domani! Tempo scorri in fretta quetsa notte, per favore.- e si addormentò.

Nel frattempo i ragazzi erano tornati ognuno nella propria abitazione, da Kakashi:
"Meno male che siamo passati, non ci speravo dopo tutti gli errori che aveva fatto Obito durante la seconda prova. Beh domani vedremo come andrà, adesso è melgio dormire." e chiuse gli occhi, in quel momento gli venne in mente il volto di Himari, "Chissà come procede il suo allenamento? Spero che sia migliorata, non mi va di buttare via il mio tempo!" e si girò su un fianco "Forse riuscirà a venire a vedere l'ultima prova, o almeno questo è quello che ha detto il maestro. Spero riesca a venire."e si addormentò.

Continua...

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: La Terza Prova ***


Capitolo 8: La terza prova

 

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Il giorno seguente Himari si svegliò presto, perché non voleva arrivare tardi all'appuntamento con Kushina, insieme sarebbero poi andate ad assistere alla terza prova dei ragazzi. Era euforica, non vedeva l'ora di vedere la prova, era curiosa di sapere come sarebbe andata a finire; soprattutto lo scontro di Kakashi; finì la colazione ed uscì.

 

-Buongiorno, signorina.- salutò.

-Ciao Himari, pronta per la terza prova?- le chiese Kushina.

-Signorina, io non devo sostenere l'esame. -

-Lo so, però ti posso garantire che a volte gli spettatori sono piu agitati dei partecipanti.-

-Capisco, spero di non agitarmi allora.-

Iniziarono ad incamminarsi verso il luogo dell'esame.

-Secondo lei, contro chi combatteranno i ragazzi ?- le chiese ad un certo punto Himari.

-Sinceramente, non saprei, ma so che quest'anno i partecipanti non sono niente male.-

-Quindi i ragazzi potrebbero non farcela?-

-Di sicuro i ragazzi i sono forti, ma non credo che riusciranno a passare tutti, Gai e Kakashi sicuramente si. O almeno è quello che spero, mi dispiacerebbe se nessuno passasse, anche per Minato e Takumo, a te può non sembrare, ma quando un allievo fallisce agli esami, fallisce anche il suo maestro, e la delusione è doppia.-

-In effetti non ci avevo pensato, però potrebbe accadere che solo uno di loro riesca a passare, pensi se Gai e Kakashi dovessero scontrarsi. -

-Se da un lato è una fortuna, dall'altro non lo è. -

-Già anche questo è vero- disse lei rattristandosi.

-Ciao, perché quel muso lungo?-

-Ma! Kakashi, che cosa ci fai tu qui?-

-Beh, sai com'è, passavo di qui e ho deciso di venire a vedere la terza prova- rispose lui prendendola in giro.

-Cavoli siamo già arrivate?! Non me ne ero accorta. -

-Tutti i partecipanti sono pregati di entrare nell'arena. - chiamò l'esaminatore.

-Ragazzi è ora di andare. -disse Minato.

-In bocca al lupo, ragazzi.-

-Crepi. - le risposero.

-Coraggio, entriamo anche noi Himari. -

-Sì, va bene.-

 

Minato era riuscito a trovargli dei posti proprio davanti a loro, erano in alto, ma almeno sarebbero state in compagnia e avrebbero avuto un'ottima visuale. Il primo incontro fu quello di due ninja del villaggio del suono, Himari non vedendo bene, scese e si avvicinò all'arena, ma improvvisamente senti una mano sulla spalla che la fermava.

-Non ti conviene avvicinarti troppo. Le tecniche dei ninja del suono posono essere molto pericolose, anche a lunga distanza, è meglio se stai un po' più indietro.Anche perché se dovesse succederti qualcosa, chi lo sente poi.-

-Ciao Gai! A chi ti riferisci scusa? Ahh vuoi dire il mio maestro, si in effetti è meglio indietreggiare, non pensavo potessero essere così pericolosi gli esami.-

-Già mai dire mai. Guarda qui dovrebbe andare bene, riesci a seguire?-

-Sì grazie. Buona fortuna!-

-Ti ringrazio, ma non penso che servi, tanto l'unico che può battermi è Kakashi. - le disse mentre si allontanava.

Himari segui l'incontro e inaspettatamente vinse la ragazza, che era data da tutti come la sfavorita visto che combatteva contro un uomo. Il secondo incontro fu quello tra Kakashi e Gai, si svolse senza esclusioni di colpi e andò per le lunghe poiché entrambi erano in continua parità, finché Kakashi non riusci a portare la situazione a suo vantaggio e vine. Subito dopo raggiunse Himari,che era da sola.

-Complimenti, hai vinto! Il tuo non era proprio un combattimento facile.- gli disse non appena lo vide avvicinarsi.

-Sì, in effetti ero facilitato poiché con Gai ho combattuto molte volte, con la storia delle sfide. Però mi ha sorpreso, non pensavo fosse così forte, in alcuni momenti ho faticato a stargli dietro. A te come va l'allenamento?-

-Abbastanza bene, grazie. Non posso lamentarmi, ora sto imparando i sigilli, alcuni sono difficili da eseguire, ma me la cavo. - gli rispose sorridendogli. Quel sorriso lasciò senza fiato il ragazzo, che mise un po' a riprendersi. -Sei stanco? Oppure non ti senti bene?- gli chiese preoccupata.

-No sto benissimo, perché me lo chiedi?-

-Perché improvvisamente ti sei bloccato, senza dire una parola, e sei diventato tutto rosso.-

-Tranquilla, deve essere solo un po' di stanchezza. Inoltre ho appena finito di combattere, per cui è normale che sia rosso.- provò a spiegare lui, sia a leiche a se stesso, non sapeva quale altra spiegazione dare alla sensazione provata e al suo cambiamento improvviso. <>

 

Successivamente Himari e Kakashi seguirono gli incontri seguenti, purtroppo sia Rin che Obito furono sconfitti, la prima contro un ninja della nebbia e il secondo contro uno della sabbia. Minato sapeva bene che loro due non erano ancora pronti, ma entrambi avevano insistito per essere iscritti, d'altronde a loro l'anno dopo sarebbe andato meglio, sarebbero partiti da dove sono stati eliminati, quindi non avevano nulla da perdere, a parte l'orgoglio per Obito, che non sopportava di essere stato superato per l'ennesima volta dal compagno. Anche Gai non sopportava la sconfitta, ritenendo il ragazzo il suo unico rivale, ma doveva ammettere che lui aveva vinto, perché era stato capace di sfruttare al meglio tutto se stesso, difetti compresi, a differenza di lui che invece puntava solo a batterlo.

Una volta che tutti i combattimenti furono terminati, Minato e Takumo decisero di andare a festeggiare tutti insieme, sia per congratularsi con chi aveva vinto, sia per tirare su il morale di chi aveva perso, anche Kushina e Himari furono invitate, ma declinarono l'invito poiché Kushina aveva in mente un allenamento e andava fatto subito. Himari rimase sorpresa, lei non le aveva minimamente accennato a questo allenamento, quando si esercitavano insieme, non riusciva ad immaginare cosa avesse in mente, ma di una cosa era certa, da quando era stata informata aveva provato una strana sensazione e non si prospettava nulla di buono, per lei ovviamente. Anche Kakashi aveva avuto una brutta sensazione, e sentiva che ora più di prima sarebbe stato messo in mezzo a quell'allenamento speciale, con la conseguenza di ricavarne un sacco di guai.

 

Continua...

 

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Capitolo 9
*** Capitolo9: Festeggiamenti e non solo . ***


Capitolo 9: Festeggiamenti e non solo
 

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I ragazzi andarono a festeggiare in un localino in centro, dove veniva servito un po' di tutto, ma era famoso per le grigliate. Rimasero lì finché non diventò buio e capirono che ormai era tardi, i ragazzi salutarono maestri e andarono a casa,  mentre loro rimasero fino all'alba,  con il risultato che avrebbero preso una bella ramanzina al ritorno. Obito volle accompagnare Rin con la scusa che una ragazza non doveva girare da sola di notte, Kakashi invece accompagnò Gai poiché aveva bevuto qualche bicchierino offertogli dal suo maestro, per riprendersi dalla sconfitta e ora era brillo, ma riusciva ancora a connettere, tanto che iniziò un discorso serio, e questa volta non verteva sulle sfide,  ma Kakashi,  col senno di poi,  lo avrebbe preferito. 
-Ehii Kakashiii... Perchéeee la... tuaaa "amichettaa... non è ... venutaa?-
Rimase sorpreso da quella domanda, si aspettava il solito "Ti sfido!", -Aveva un allenamento da fare.-
-Eeee tuu... non poteviii... farglielooo saltareee?-
-Ma sei scemo!? È ovvio che non potevo! Cosa avrei dovuto fare? Sentiamo. -
-Boooh,  opporti in qualche modo,  oppure prenderla con la forza. -
-Ti stai riprendendo,  meno male, almeno la smetti di sparare cazzate.  E comunque io non sono nessuno,  non ho alcun diritto di dirle cosa deve o non deve fare.-
-Però per un periodo l'hai allenata tu.-
-Solo perché il suo maestro era impegnato, e poi non posso oppormi a un jonin.-
-Capisco, è un bel problema,  inoltre tu ora sei chunin e non sei più obbligato a stare in squadra.-
-E questo cosa vuol dire?! È ovvio che rimarrò ancora un po' con la squadra,  il maestro ha detto che ci sono ancora delle cose importanti che devo imparare. -
-Beh allora in questo caso, vi vedrete ancora.- gli disse sedendosi su una panchina del parco,  dove stavano passando.
-Gai ognuno di noi ha la propria vita, inoltre-
-E allora?! Puoi raggiungere qualunque obiettivo ti prefissi, anche con qualcuno vicino,  anzi lo raggiungi prima, inoltre sei molto più forte quando hai qualcuno da proteggere. - lo interruppe.
-Infatti i ninja fanno le missioni in squadre di tre elementi.-
-Non mi riferivo a quel tipo di vicinanza.-
-E a quale scusa? Ce ne è un'altra per un ninja? -
-È importante,  non per un ninja,  ma per ogni uomo.Un uomo non è niente senza una donna accanto.-
-E questo chi l'ha detto?! Le donne portano solo un sacco di guai, innanzitutto perdi del tempo, poi ti distrai e rischi di non fare bene il tuo lavoro, oppure di non completare la missione,  e poi-
-Sì sì ho capito. Ma vedrai che un giorno mi darai ragione.-
-Aspetta e spera, non accadrà mai.-
-Beh, io non mi arrendo,  e continuerò a punzecchiarti, finché non crederai. -
-Allora continuerai nell'aldilà. Dai è meglio se ti alzi, tra un po' faremo l'alba. -
-D'accordo-
Insieme andarono a casa di Gai.
-Ciao, io me ne vado a casa.-
-Ciao, grazie di avermi accompagnato. -
-Figurati.- e si incammino'.
-CERCA DI DORMIRE STANOTTE. E NON INTRUFOLARTI DA LEI.-
-Non urlare! Disturbi! E poi perché dovrei andare da lei?!-
-E chi lo sa.- rispose facendo spallucce.
-Ci vediamo.- lo salutò e se ne andò.
-Non lo facevo così stupido,  di questo passo se ne renderà conto quando saranno morti entrambi.  Se se ne accorgerà,  sarà meglio dargli una mano, in quanto suo amico è mio dovere. -
Intanto Kakashi per rientrare prese la strada più lunga e si ritrovò davanti a casa di Himari, il tutto senza nemmeno accorgersene, capì quando sentì qualcuno salutarlo.
 
-Kakashi! Che cosa ci fai qui?! E a quest'ora! -
-Eh! Ma cosa... Come ci sono finito qui? Perché sono qui? chiese, più che altro a se stesso.
-Se non lo sai tu.-
-È come se il mio corpo si fosse mosso da solo. Io nemmeno la prendo mai questa strada!-
-Sì in effetti allunghi di parecchio,  sarai stato stanco.  Ti accompagno. -
-Tranquilla non serve.  E poi anche tu sarai stanca.  Lascia stare sono ancora capace di tornare a casa.-
-A me non sembra,  quindi ti accompagno, almeno siamo sicuri che non sbagli più strada.-
-Ti ripeto che non serve.-
-E io insisto!-
-Quanto sei cocciuta.-
-È una cosa che ho preso da mia madre. -
 
Insieme iniziarono a camminare, ci misero circa mezz'ora poiché Kakashi continuava ad allungare la strada.
-Hai che senza di me saresti perso. Hai continuato ad allungare, come se non avessi niente da fare e devi far passare il tempo. Bene,  direi che è meglio andare. -
-Si è meglio o va a finire che tua nonna ti sgrida.-
-Tranquillo lei è partita per un viaggio e tornerà fra due giorni.-
-Allora fermati qui per stanotte,  non è sicuro che giri da sola per il villagio, e poi qualcuno potrebbe riconoscerti!-
-Sai sembri proprio mia nonna.  Non mi succederà niente . E poi sono un ninja -
-Allora ti accompagno.-
-Ma poi io riaccompagnerei te .-
-È un cane che si morde la coda. Per cui vedi che ho ragione,  Fermati, non ti faccio niente, ho già mangiato sai? Inoltre domani dobbiamo andare entrambi nello stesso posto-
- Va bene, ma solo per questa notte.-
-Ok.-
Entrarono in casa e lui le preparò subito un futon, in una stanza distante dalla sua e poi le mostrò la casa.
Entrambi andarono a dormire quasi subito, erano distrutti uno per via del combattimento e l'altra per l'allenamento. Il giorno seguente si alzarono presto, fecero colazione, sistemarono la casa e poi uscirono.  Erano quasi arrivati quando incontrarono Gai.
-Ehila!- li salutò,  poi si rivolse a Kakashi a bassa voce- Come mai insieme questa mattina? Che hai combinato stanotte? Eh furbetto, non eri tu quello che diceva che le donne sono una seccatura? Allora mi stai dando ragione,  non sei poi così stupido.-
- Cosa vai a pensare! E poi chi sarebbe lo stupido?! Semplicemente ci siamo incontrati per strada! Sai quando due persone devono andare nello stesso posto è facile che si incontrino! -
-Cavoli, non arrabbiarti. Ho solo chiesto.-
-Non sono mica arrabbiato, ti ho risposto. Sarà meglio andare, Himari, o faremo tardi.-
-Va bene, ciao Gai.-
-Ciao, ciao.- li salutò - EHI KAKASHI, NON TE NE APPROFITTARE!-
-SMETTILA!-  e i due si allontanarono.
"Chissà perché avrà mentito. Gai non è forse suo amico?" pensò mentre camminavano
 
Continua...
 
 
 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: Scoperte ***


Capitolo 10: Scoperte
 

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Quando Kakashi e Himari raggiunsero il gruppo, subito il primo chiese:
-Non siamo in ritardo vero?-
-No, tranquilli, siete giusto in tempo.- gli rispose gentilmente Minato.
-Meno male.-
-Perché dici così? E perché siete insieme?- gli chiese Rin.
-Ci siamo incontrati per strada,  e dopo abbiamo incontrato Gai e abbiamo parlato.  Pensavo di aver perso tempo.- le rispose semplicemente. - Obito non è ancora arrivato come al solito?-
-Già ha detto che oggi aveva un impegno e sarebbe arrivato più tardi.- gli disse Minato.
-Capisco,  ero curioso di sentire la scusa che avrebbe inventato oggi.-
-Perché, non dice la verità?- gli chiese Himari che fino a quel momento era stata ad ascoltare.
-Non saprei, ogni giorno ne ha una,  basta un po' di organizzazione. -
-C'è anche chi ha organizzazione,  ma le scuse le adotta lo stesso. - disse facendogli intendere che si stava riferendo lui.
-Ci sono scuse usate per motivi seri e solo poche volte, dipende dal buon senso della persona che le usa.-
-Sarà,  per me una scusa è una scusa,  infondo si mente sempre,  indipendentemente dal motivo.-
-Va bene, pensala come vuoi,  però è meglio allenarsi,  gli altri ci hanno lasciato indietro. -
-Ok-
Entrambi si avvicinarono ai rispettivi maestri e compagni,  che si erano allontanati quando avevano messo la conversazione sul personale.
 
-Bene oggi faremo un esperimento. - disse Kushina.
-Esatto un ... Che cosa?!- esclamò Minato- non mi avevi avvertito, quando hai delle idee e vuoi usare la mia squadra dimmelo per favore.-
- Ma sei stato tu a dire che non c'erano problemi se usavo i tuoi allievi, visto che Himari non ha una squadra.-
-Ok, però avvisami lo stesso-
-D'accordo.  Ma tu cosa avevi in mente?-
-Vedi Kakashi posso lasciartelo completamente, essendo un chunin,  però Obito e Rin ho bisogno di farli allenare in vista dei nuovi esami.-
-Ma se sono tra un anno! Che esagerato che sei. Ma se preferisci fare così non mi opporro'-
 
Così il gruppo si divise,  Himari e Kushina da un lato e Minato con Rin e Kakashi dall'altro. Si allenarono, Himari nei sigilli,  Kakashi e Rin nei combattimenti per permerre a lei di migliorare per la terza prova del prossimo anno. Quando Obito arrivò,  Kakashi si spostò da Himari  su richiesta di Kushina e Minato.
"Lo sapevo, che mi avrebbero messo in mezzo, perché sempre a me le seccature? Solo perché impiego meno degli altri a migliorare e a essere promosso di grado? Non lo trovo molto corretto,  ma almeno non  non devo allenare Obito, lui non ascolterebbe e farebbe di testa sua, Rin invece è più brava da quel lato, ma non sa combattere. Himari invece riesce ad unire strategia e combattimento,  in più mi ascolta, quando non si perde nel suo mondo. Ieri ha detto che sta imparando i sigilli,  quindi dev'essere migliorata ulteriormente,  sono curioso di vedere fino a che punto. "
Gli allenamenti proseguirono fino al tramonto,  con una sola pausa a mezzogiorno. Il team Minato,  andò via, mentre Himari rimase ancora un po', aveva dei dubbi  e voleva dei chiarimenti,  così chiese a Kushina se poteva fermarsi ancora un po' perché voleva chiederle alcune cose; lei acconsentì però disse che era meglio parlarne davanti a una bella cena,  non ci vedeva più dalla fame e senza qualcosa nello stomaco difficilmente si sarebbe concentrata.  Così entrambe si diressero a casa di Himari,  poiché quest'ultima non poteva farsi vedere molto in giro per il villaggio, arrivarono e subito la nonna della ragazza le salutò e le fece accomodare e poi servi' la cena. 
-Oh cavolo!- esclamò improvvisamente Kushina.
-Che le succede?- le chiese Himari.
-Mi sono dimenticata di avvisare Minato che stasera sarei rimasta con te. - scrisse un biglietto ed evoco' un' aquila - Tieni, porta questo a Minato.- le disse porgendole il foglietto.
-Mi spiace di averle creato problemi,  non è che poi si arrabbiera' con lei?-
-No, tranquilla,  lui non è tipo da fare certe scene,  e poi è capitato un sacco di volte che lui tornasse tardi dagli allenamenti,  anche se era lui propormi di stare un po' insieme. Quindi se per una volta lo faccio io che male c'è? -
-Capisco. Posso farle una domanda?-
-Certo, era l'argomento di cui volevi parlarmi?-
-No, però mi è venuto in mente e ho pensato di chiederglielo.-
-Ho capito. Dai sputa il rospo!-
-Come fa ad essere sicura che Minato non la tradisca? E come ha fatto a capire che eravate entrambi innamorati? A me sembra impossibile.-
-Cos'è c'è qualcuno che ti piace?-
-No, la mia è solo curiosità,  sa non sono cose di cui parlare con mia nonna, i tempi sono cambiati. Mi sono resa conto di non capire il comportamento dei ragazzi. Non sapevo cambiassero atteggiamento a seconda di chi hanno di fronte. -
-Beh, in parte alla tua domanda posso rispondere facilmente e in parte no. Vedi io e Minato ci siamo conosciuti all'accademia,  più o meno avevamo l'età di Kakashi,  tutti mi prendevano in giro per i miei capelli, lui è stato l'unico a non farlo. Poi un giorno mi salvò da un rapimento e li mj disse che i miei capelli gli piacevano molto e da quel giorno mi sono innamorata di lui.-
-Ma come ha fatto a capirlo?-
-Ci sono alcuni "sintomi", per esempio ogni volta che ci incontravamo io arrossivo subito, e improvvisamente iniziavo ad avere le palpitazioni non appena mi si avvicinava e poi avevo sempre un fastidio allo stomaco in sua presenza.-
-Capisco, ma quei sintomi non potrebbero essere collegati a una malattia? Non ci ha mai pensato? -
-All'inizio si,  però poi mi sono accorta che quei sintomi apparivano solo quando c'era lui. Così mi sono documentata e ho capito qual era il problema.-
-Non sapevo ci fossero dei segnali precisi,  però non ha mai pensato che potesse essere una reazione per il fatto che era stato l'unico ad averla accettata e ad esserle amico?-
-Devo dire che qualche dubbio mi era venuto, anche perché era sempre gentile non solo con me, ma con tutti, per cui a volte ho pensato che si comportasse così solo perché ero da sola e non voleva isolarmi. Inoltre capitava spesso fuori casa mia, oppure mi invitava per un caffè con la scusa che dovevamo parlare di lavoro, una volta dovevamo organizzare una missione insieme, come esercitazione,  lavorammo fino a tardi e siccome mia madre non era a casainsistette perché dormissi da lui. Da lì capii che aveva qualche interesse, poiché il giorno dopo a un suo amico, che ci aveva visti insieme, disse che era solo una coincidenza e che c'eravamo incontrati per strada. I ragazzi sono un po' strani,  ma una volta che capisci come prenderli scopri che puoi facilmente manipolarli.-
-Ora mi è tutto più chiaro,  la ringrazio. -
-Figurati,  cos'altro volevi chiedermi? -
-Ah già! Me ne stavo dimenticando, secondo lei è meglio che i miei poteri non li usi durante l'esame? Perché vede non vorrei fare disastri,  il potere è sempre più forte. -
-Non saprei, bisogna vedere gli sviluppi,  forse li puoi camuffare in tecniche ninja, anche se non lo sono. Proverò a trovare un nuovo allenamento che verterà sul farti controllare i poteri, e vedremo i risultati, solo dopo si deciderà. -
-Va bene. Proverò,  ma non le prometto nulla. 
 
Finite la conversazione e la cena Kushina salutò e se ne andò,  non voleva lasciare troppo solo Minato,  dato che gli aveva promesso che avrebbero passato la serata insieme. 
Subito dopo Himari aiutò la nonna a sistemare e poi andò a farsi un bagno caldo, ne aveva bisogno,  sia per togliere la stanchezza che per riflettere, le parole del suo maestro le avevano fatto venire in mente un sacco di domande a cui non riusciva dare una risposta precisa,  ma un'ipotesi l'aveva fatta.
"Possibile che mi sia innamorata di Kakashi? Infondo non c'è nessun'altra spiegazione, ma allora perché Kakashi si comporta in quel modo? Con gli altri non fa così e poi perché avrà mentito a Gai sul fatto che eravamo insieme? Infondo ci alleniamo insieme è anche normale qualche volta ci si possa trovare no ? Che anche lui si sia innamorato? È possibile, ma credo che non se ne sia ancora reso conto."
Finito di fare il bagno andò a dormire.
 
Nel frattempo anche Kakashi era sommerso di pensieri e per questo non riusciva a dormire,  era più di due ore che ci provava senza alcun risultato;  continuava a farsi domande, ma non riusciva a trovarvi nessuna risposta.
"Perché mi sono comportato in quel modo? Non era necessario mentire a Gai, eppure l'ho fatto. Il problema è che non me ne sono accorto,  e la stessa cosa è successa anche quando mi sono ritrovato di fronte la casa di Himari. Che cosa mi sta succedendo? Eppure non ho vuoti di memoria e nemmeno problemi gravi, o almeno, non mi risulta. Che stia forse impazzendo? No, ma che vado a pensare,  ma allora cosa può essere? Forse è meglio se vado da un dottore,  magari c'è qualche virus in circolazione. Ora è meglio dormire, sempre che quella seccatura me lo permetta.  "
 
Continua...

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Capitolo 11
*** Capitolo 11: Un po' di relax. (o quasi) ***


Capitolo 11: Un po' di relax. (o quasi)
 

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Era passato ormai un anno, Himari era migliorata moltissimo,  riuscendo ad ottere il grado di chunin insieme a Gai,Genma e Ebisu, i due compagni di Gai, Obito e Rin invece non ce la fecero, ma non si arresero, soprattuto Obito che non sopportava di essere battuto da Kakashi,  il quale quell'anno era diventato jonin. Per festeggiare le promozioni i maestri decisero, all'unanimità,  di portare gli allievi alle terme, così tutti  si stavano dirigendo verso il punto di ristoro.
 
-Cavolo sono ancora bloccato a genin, che rabbia!-
-Dai non prendertela, ti è capitato un avversario forte.- gli disse Rin cercando di consolarlo.
-È vero!  Pensa che mentre combattevi, Kakashi ha detto che avrebbe trovato difficoltà a batterlo.- Himari andò in aiuto a Rin, per consolare Obito.
-Davvero?! Non ci credo!-
-Diciamo, che quest'anno sei stato sfortunato, se ti fosse capitato un altro avversario, forse avresti vinto.- asseri' Kakashi.
-Accidenti, tutte a me capitano, non c'è mai una volta che vada per il verso giusto!-
-Sai chi non trova difficoltà sul suo cammino, e quindi ha strada facile,  si annoia, poiché non ha obiettivi da raggiungere, essendo che li riesce ad avere con poca fatica e a volte anche saltando delle tappe. Su questo lato tu sei fortunato, perché tutte le difficoltà che incontri adesso ti saranno utili in un prossimo futuro.- gli spiegò Minato.
-Forse ha ragione.-
 
Dopo questa piccola chiacchierata,  il gruppo raggiunse le terme,  qui andarono nei rispettivi spogliatoi e poi verso le sorgenti, i ragazzi separati dalle ragazze; ma nonostante ci fosse una parete di legno come separatore,  qualcuno ha ben pensato di dare una sbirciatina, chi per motivi personali e chi per il semplice divertimento. 
-Ragazzi, non dovreste fare certe cose, se vi beccano rischiate grosso. Sappiate che io non vi aiuterò,  se vorranno uccidervi le lascerò fare. Anzi le aiuterò anche, così alleno il mio chidori; visto che di sicuro ci finiremo di mezzo tutti.- gli disse Kakashi.
-Guarda io ormai mi sono abituato,  Ebisu è fatto così,  e io gli lascio fare quello che vuole, se poi ci rimetto anche io, mi vendico. Però non pensavo che anche Obito che avesse questo vizio.- gli rispose Genma.
-Lui non lo fa per vizio, ha soltanto un interessamento. Tutto qui.-
-Kakashi, ti sfido!-
-Che?! Persino qui ti metti a tirare fuori queste scemenze? Ora non ne ho voglia.- rispose questi seccato.
-Dai Gai rilassati un po' anche tu.- gli disse gentilmente il compagno di squadra.
-Appunto,  quale modo migliore di rilassarsi, facendo una bella sfida a chi risale per primo a nuoto la sorgente? Ti rilassi e non ti affatichi, poiché la corrente ti rimuove tutto lo stress accumulato. Allora che ne dici?- chiese al rivale, sorridendo a trentadue denti come suo solito.
-Ti ho già detto di no, è inutile che insisti.-
-Dai, accetta la sfida!-
-No.-
-Avanti,  accetta.-
-Ti ho detto di no! Sei sordo forse?-
-No ci sento benissimo, allora? Accetti?-
-No, è una sfida inutile e poi daremmo fastidio acnhe agli altri ospiti, quindi piantala! -
-Cosa?-
-Come cosa? Di ciò che stavamo parlando un momento fa.-
-Ma ti sei ammattito?-
-No sono più sano di te, e di sicuro anche di quei due.- gli rispose, indicando Obito e Ebisu in equilibrio sulla parete.
-EHI RAGAZZI! È SUCCESSO QUALCOSA?-
-Shh, stai zitto Gai, o ci farai scoprire.- gli disse Ebisu.
-Ragazzi! Che state facendo?! Non si fanno queste cose dovreste vergognarvi. È da maleducati su scendete.- li riprese Minato.
 
Purtroppo Obito perse l'equilibrio finendo addosso a Rin che aveva urlato; improvvisamente i due guardoni iniziarono a correre, come meglio potevano data la quantità di ghiaccio e neve che si stavano formando,  inseguiti da Himari che non si era nemmeno accorta di stare scorrazzando nel bagno degli uomini. Nello stesso momento anche Kushina era decisa a non far passare inosservato quel comportamento, e andò dritta alla radice, punendo il povero Minato, credendo che stesse spiando anche lui, dando così l'idea ai due giovani.
-Questo da te non me lo sarei mai aspettato! E tu saresti un uomo?! Vieni qui che adesso ti aggiusto io.-
-Aspetta cara, posso spiegarti tutto.- aveva iniziato a giustificarsi lui, tremando.
-Ah si?! E come giustificheresti la tua azione?! Vergognati! Tu sei adulto e dovresti sapere che queste cose non si fanno! Vigliacco! Spiare alla tua età due ragazze, di cui una è pure tua allieva! Potrebbe essere tua figlia! Verme!- nel frattempo che parlava, aveva iniziato a usarlo come bersaglio per i suoi kunai.
-Ti ripeto che è tutto un equivoco, io ero solo andato là per farli smettere. E poi da dove hai preso quei kunai? -
-A te cosa importa! Non scappare e affrontami!-
 
In disparte i tre ragazzi che prima parlavano tranquilli, ora stavano osservando le due scene:
"Lo sapevo che sarebbe andata a finire così, ormai Ebisu non mi sorprende più di nulla. Spero che almeno questa volta io non finisca col prendere una punizione per causa sua."
"Maledizione! Per causa loro adesso non potrò più fare la mia sfida con Kakashi! Che guasta feste; però! Himari è cambiata, quando l'avevo conosciuta stava sempre in disparte e raramente diceva la sua o si imponeva sugli altri,  ora invece... Mi sa che il maestro Kushina la sta contagiando con il suo carattere aggressivo e vendicativo,  sarà meglio fare attenzione. "
"Da quando Himari reagisce così?! Possibile che non mi sia accorto che è cambiata?! Eppure l'ho allenata io, forse è proprio per questo, che non ho notato nessun cambiamento al di fuori delle prestazioni; che stupido!"
 
Nel frattempo i due malintenzionati si nascosero dietro a Kakashi,  sperando  che lui potesse far fronte alla ragazza, che gli si paro' subito davanti.
-Spostati,  per favore. Gradirei fargliela pagare.- gli disse lei.
 
 Ma per tutta risposta lui rimase in silenzio e  si ritrovò ad osservarla in ogni suo minimo particolare,  tentando di capire dove avesse sbagliato,  quando non si era accorto che lei era cambiata; non poté sorvolare, nonostante facesse di tutto per non guardarlo,  sull'asciugamano che la ragazza indossava,  ormai reso semitrasparente dai due che inseguiva, mentre cercavano di fermarla con l'acqua prima che si trasformasse i ghiaccio.
Fu risvegliato dal suo stato di assenza da Himari,  che gli aveva toccato una spalla.
 
-Ehi, tutto a posto?- gli aveva chiesto preoccupata -Sei tutto rosso! Sicuro di stare bene?-
-Eh! Cosa? ... Ma che.. è successo?-
-Ti ho chiesto se stai bene, improvvisamente ti sei imbambolato e poi sei arrossito. Non è che hai la febbre?
-No no, tranquilla,  sto benissimo.- stava per alzarsi, finché non si accorse di un particolare che era meglio tenere sott'acqua e non mostrare, onde evitare equivoci; e si spostò, rimando in posizione seduta,  nell'acqua. 
-Perché ti sposti in quel modo? Non facevi prima ad alzarti e camminare? -
-Ah! Beh vedi..- " E ora che mi invento? Non posso certo dirle o mostrarle l'erezione! Cavoli! Perché ultimamente ho questi strani sintomi e perché mi è venuta un'erezione?! Non c'è nulla per cui eccitarsi!"
-Vedi è una mia sfida!- intervenne Gai, che aveva notato la difficoltà e l'imbarazzo dell'amico.  - Ho talmente insistito che alla fine ha ceduto. Non è cosi Genma?-
-Si è vero!- annuì questi.
-Ah, capisco. E tu non la fai Gai?-
-Ci alterniamo, e Genma fa da arbirtro.-
-Ok, buon divertimento, allora! EHI, VOI DUE NON CREDETE DI POTER SCAPPARE! VI MERITATE UNA BELLA LEZIONE!- e riprese ad inseguire i due, mentre Kushina e Minato optarono per una tregua.
 
Dopo circa un'ora,  tutti si diressero nelle stanze per cambiarsi e sistemare le cose prima di cena, Gai e Kakashi erano da soli, poiché i maestri stavano facendo una ramanzina ai due allievi indisciplinati e Genma non voleva perdersi lo spettacolo.
-Grazie, per prima, mi hai davvero salvato. Non sapevo che fare!-
-Figurati,  ma che ti è preso? Sei rimasto a fissarla per più di dieci minuti! Non è che ti sei innamorato di lei? Dai confessa. -
-M ma.. C..ch..che dici?!  ... ... Certo che no!-
-Ah, hai esitato! E sei arrossito! Allora le cose stanno davvero così! -
-No! Non stanno affatto così!-
-E allora come mai hai avuto un'erezione? -
-Beh.. La verità è che...-
-La verità è che? Su sputa il rospo! -
-Io non lo so.-
-Cosa?! Ma sei scemo?!-
-Ehi, vacci piano con le parole! Sei tu che hai iniziato il discorso.-
-Allora dammi una spiegazione,  se non sei innamorato di lei, come sostengo io, perché hai fatto alza bandiera?-
-Te l'ho già detto, non lo so. Sarà dovuto al fatto che sto crescendo, come tutti del resto. - e uscì dalla stanza. "Possibile che sia come ha detto Gai? No, assurdo,  IO INNAMORATO! Non sono così stupido da mettermi nei guai con le mie mani. È come dico io, un semplice virus che è in circolazione,  nulla di più semplice! Basta solo un po' di riposo." iniziò a camminare verso il luogo dove si sarebbe tenuta la cena, ma d'un tratto si bloccò "Però... È anche vero che i sintomi compaiono solo con lei! Che significa tutto questo?! Non ci capisco più nulla! È il caso che mi faccia visitare da un dottore,  e al più presto! O rischio di avere un esaurimento."
 
 
Continua...
 
 
 
 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12: Notte al chiaro di luna ***


Capitolo 12: Notte al chiaro di luna

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Kakashi stava continuando a camminare per il corridoio,  quando vide Himari, si bloccò di colpo e rimase a guardarla senza che lei se ne accorgesse,  rimase imbambolato, per qualche minuto, fino a che non s'accorse di avere Himari proprio di fronte, che lo stava chiamando.
 
-Ehi, Kakashi! Che ci fai qui tutto solo? E potrei sapere cosa hai visto?-
-Nulla, non ho visto nulla di importante. Perché me lo chiedi? Inoltre io stavo andando a cenare. -
-Capisco,  anche io stavo andando a cenare, Rin si è addormentata subito, poiché era stanca. -
-Allora che ne dici di farmi compagnia? Di sicuro gli altri ci metteranno un po'.-
Lei sgrano' gli occhi per la sorpresa,  non si sarebbe mai aspettata una simile proposta da lui, ma accettò volentieri.
 
Insieme andarono nella sala da pranzo, e non notando nessuno dei compagni,  si sedettero a un tavolo; furono serviti subito.
Poco dopo entrarono anche Minato e Kushina,  che erano  appena tornati da una passeggiata in giardino, dato che i due ragazzi non li avevano notati, intenti a mangiare,  Minato si stava avvicinando per salutarli e unirsi a loro, ma Kushina lo fermò.
-Tesoro, lasciali stare, andiamo a sederci da un'altra parte. E poi già che siamo da soli potremmo approfittare della situazione,  dato che non ci hanno visti, e stare un po' per conto nostro. - tentò di convincerlo, conoscendo i sentimenti di Himari, verso il ragazzo.
-Ok, però siamo venuti qui tutti assieme e non mi sembra carino lasciarli da soli.-
-Non ti preoccupare,  è solo per la cena.-
-Va bene. - disse lui rassegnato. 
Andarono a sedersi ad un tavolo distante da quello dei ragazzi, ma in ottima posizione per poter osservare tutto.
Intanto al tavolo dove erano i due giovani...
-Però! è buono!- disse Himari cercando di aprire un discorso.
-Sì,  non è male. Considerando il prezzo modesto,  non mi aspettavo tutta questa qualità nel cibo. Però per avere i clienti devono pur avere un cavallo di battaglia, le terme da sole non bastano.- rispose lui con tono distaccato.
"Gelido come al solito! Io proprio non lo capisco,  si può sapere che gli prende?! Ultimamente si comporta in modo strano. Più tardi chiederò a Gai se ne sa qualcosa." - Beh, ognuno tira avanti come
può.- continuò lei sorridendogli.
Al ragazzo andò di traverso un boccone e dovette bere per evitare di strozzarsi. 
-Kakashi tutto a posto? Come ti senti?- gli chiese mentre gli dava delle leggere pacche sulla schiena. 
Questo suo gesto però peggioro' la situazione,  ma solo lui se ne accorse,  per sua fortuna.
 
Poco dopo arrivò anche Gai che subito si aggrego' agli amici.
-Come mai qui soli soletti? Cos'è un appuntamento? - chiese lui malizioso all'amico.
-Affatto,  semplicemente ci siamo incontrati nel corridoio,  entrambi andavamo a cenare e siccome non c'era nessuno ci siamo fatti compagnia mentre aspettavamo. Che avremmo dovuto fare? Stare in due tavoli separati? Non mi sembra il caso visto che ci conosciamo. - rispose lui. 
-Ho capito,  in pratica è stata una coincidenza. Non ti scaldare però. - gli disse sedendosi accanto a lui.
-Io sono tranquillissimo,  sei tu che salti a conclusioni affrettate.-
-Tu dici?- chiese.
Intanto Himari stava tornando a sedersi, e senza accorgersene subito, fece cadere un tovagliolo, che finì vicino alla gamba del tavolo, proprio di fianco a Kakashi.
-Oh! Scusa, lo raccolgo subito. - disse chinandosi,  ma lui prontamente la fermò.
-Lascia stare, ci penso io. Non importa, tranquilla. -
-Ma è colpa mia.- "Che gli è preso tutto ad un tratto? "
-Davvero, non fa niente, va pure a sederti. - insistette lui.
Mentre i due discutevano, Gai passò da sotto il tavolo e prese il tovagliolo,  poi per la stessa strada tornò al suo posto, e nel frattempo aveva notato anche il motivo per cui l'amico non volesse che la ragazza raccogliesse il tovagliolo.
-Ragazzi,  ora potete anche smettere l'ho preso io.- disse agitando l'oggetto.
-Ah, grazie Gai.-
-Figurati.- gli rispose,  per poi avvicinarsi al suo orecchio e sussurrargli -Piuttosto, che avete combinato voi due? Sai ho notato il rigonfiamento, che hai voluto nasconderle.-
Kakashi avvampo' subito.  -Ni...niente....non è,...successo nulla. P..per...perché....me lo chiedi? Che cosa hai pensato?!-
-Kakashi che ti prende? Perché sei arrossito?-
-Eh! No niente,  non è niente, sarà il caldo. Non senti che caldo che fa?-
-A me non sembra che faccia tutto questo gran caldo.-
-Per me fa caldo,  anzi adesso vado a prendere una boccata d'aria,  che è meglio. -
-Aspetta.-
-Che ti prende Gai? -
-Non ricordi più la nostra sfida? -
-Quale sfida? -
-Quella sfida.- e indicò in basso.
-Ahh quella! Hai ragione scusa me ne ero scordato.-
-Ma voi due non fate altro che sfide? Non vi stancate mai?! Vabbe,  io vado a vedere se Rin si è svegliata,
divertitevi. - e se ne andò.
-Grazie Gai, mi ero dimenticato di quel particolare. -
-Tranquillo non c'è problema, oggi sei un po' svampito oggi, o mi sbaglio? -
-Non hai ragione, ma neanche torto. Non so nemmeno io cosa mi stia succedendo,  mi ha solo toccato la schiena e il mio corpo ha reagito così. -
-Te l'ho già detto ti stai innamorando di lei. Non c'è nulla di più semplice,  possibile che non lo capisci? -
-Io non credo che sia come dici tu.-
-Pensala come vuoi, io vado a dormire, sono un po' stanco. -
-Già,  forse è meglio tornare in camera,  ma gli altri che fine hanno fatto? -
-Genma non aveva fame, mentre Ebisu e Obito stanno scontando la punizione con il mio maestro,  inoltre Genma voleva vedere come se la cavavano.-
-Capisco.-
 
Entrambi si alzarono dal tavolo e si diressero verso il corridoio che li avrebbe condotti in  camera,  con loro grande sorpresa, quando entrarono nella stanza, trovarono i compagni addormentati e decisero di andare dormire. Gai si addormentò subito,  come toccò il cuscino, Kakashi invece non riusciva aprendere sonno, continuava a ripensare a quanto successo durante il giorno, e alle parole dell'amico,  secondo cui lui si sarebbe innamorato della ragazza che quasi tutte le notti lo tiene sveglio. Non riuscendo a dormire ed essendosi ormai stancato di pensare,  nonostante fossero le undici di sera, decise di andare a fare una passeggiata in giardino,  ritenendo che forse, una boccata d'aria gli avrebbe conciliato il sonno, così senza far rumore uscì dalla stanza e andò in giardino.
 
"Però! L'hanno fatto proprio bene, e c'è anche una sorgente che sfocia in un laghetto. Sicuramente è a scopo ornamentale,  ma! Chi c'è sulla sponda,  sotto il salice?" silenziosamente si avvicinò,  riconoscendo la figura di Himari, con indosso una sottoveste celeste in pizzo, mentre osservava la luna; rimase per un paio di secondi ad osservarla,  non capiva come mai, improvvisamente gli mancasse il respiro;  ma poco dopo, si riprese e si avvicinò ancora di più fino ad arrivarle alle spalle,  lei in quel momento si accorse di lui.
 
-Kakashi,  che cosa ci fai tu qui?! Mi hai quasi fatto prendere un colpo! -
-Scusa, non volevo spaventarti, non riuscivo a dormire così ho pensato di fare una passeggiata in giardino, poi ti ho vista e ti ho raggiunto. -
-Quindi neanche tu riesci a dormire, io per non svegliare Rin sono uscita, almeno passavo il tempo aspettando che mi venisse sonno.-
-Capisco- nel mentre si sedette sull'erba - come mai non riuscivi a dormire? -
-Non lo so,  semplicemente non riuscivo a prendere sonno, forse è il caldo.- e cercò di sedersi anche lei accanto al ragazzo, ma lui subito la fece sedere sulle proprie gambe.
-M..ma c..che ti è preso?!- gli chiese rossa in viso.
-Così non ti sporchi inutilmente. - le aveva risposto,  voltandosi da un'altra parte per evitare che notasse il rossore in volto, dovuto all ' imbarazzo per l'azione appena compiuta,  di cui nemmeno lui conosceva il motivo, le sue braccia si erano mosse da sole, come se fosse una cosa abitudinaria. Rimasero in silenzio a osservare il paesaggio,  soprattutto perché nessuno dei due aveva il coraggio di rompere il momento creatosi,  o meglio nessuno dei due voleva; non si accorsero del tempo che passava, e successivamente  si addormentarono entrambi, lui con la schiena appoggiata al tronco dell'albero e lei tra le sue braccia,  quando lui si svegliò,  si accorse che era quasi l'alba; poco dopo sentì un leggero peso su di sé,  abbassò lo sguardo e vide Himari che dormiva tranquilla,  subito arrossi', ma poi notò che anche lei si stava svegliando e decise di guardare dalla parte opposta,  sperando che non notasse nulla.
 
-Buongiorno. - lo salutò lei.
-Buongiorno. - rispose lui, senza guardarla.
-Accidenti ci siamo addormentati- subito si accorse di essere sopra di lui e si alzò di scatto,  rossa in volto -scusami-
-Tranquilla non c'è problema. -
-Però anche tu!-
-Anche io cosa?-
-Anche tu potevi sbattermi per terra, non era necessario che dormissi scomodo per me!-
-Non l'ho fatto per te, semplicemente mi sono addormentato. Ora sarà meglio rientrare,  sperando che nessuno ci veda.-
 
Entrambi rientrarono nelle proprie stanze silenziosamente,  ma rispetto a prima riuscirono a dormire.
Poche ore dopo tutti si svegliarono, fecero colazione, e dopo aver preso le proprie cose,  partirono per rientrare a casa.
-Di un po',  che fine hai fatto stanotte?- chiese Gai al rivale -Sei svicolato da lei? Non credevo che bruciassi tutte le tappe! E hai il coraggio di dire che mi sbaglio sullz vostra relazione.-
-Certo che ti sbagli! Sono solo uscito a fare una passeggiata e senza accorgermene mi sono addormentato sotto il salice.- gli rispose, omettendo il fatto che con lui ci fosse anche Himari,  non riteneva opportuno metterlo al corrente di tutto quello che faceva.
-Sarà,  sei veramente sicuro di essere stato da solo?-
-Sicurissimo. -
-Capisco. - "Che bastardo! Pur di non darmi ragione mi dice le bugie, oppure mi sta solo prendendo in giro e lui in realtà esce con lei, ma non vuole che si sappia. No, assurdo non riuscirebbe mai ad architettare unpiano del genere! È solo stupido, e non si accorge dei propri sentimenti. "
 
 
 
Finalmente arrivarono al villaggio e ognuno tornò a casa propria. Poco dopo Kakashi decise di andare a fare un pisolino per recuperare le ore perse e trovò un foglio arrotolato, come fosse stata una pergamena, sul cuscino del suo futon, lo aprì e lesse:
 
Grazie per questa notte, Himari
 
 
Continua...
 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13: Lavoro di coppia. ***


Capitolo 13: Lavoro di coppia.
 

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Finalmente arrivarono al villaggio e ognuno tornò a casa propria. Poco dopo Kakashi decise di andare a fare un pisolino per recuperare le ore perse e trovò un foglio arrotolato, come fosse stata una pergamena, sul cuscino del suo futon, lo aprì e lesse:
 
Grazie per questa notte, Himari
 
Ripensando alla notte appena passata, iniziò a sentire il corpo diventare più caldo, il respiro si fece più affannoso a causa di un nodo alla gola e il cuore aumento' i battiti, tutte queste sensazioni gli provocarono un forte giramento di testa, tanto che fu costretto a sedersi per un momento.
"Che mi succede?! Non riesco a respirare e faccio fatica a stare in piedi, probabilmente è perché ho dormito poco e all'aperto. Eppure prima stavo bene, non capisco. "
 
Poco prima...
 
-Accidenti! -
-Che ti succede Gai?-
-Mi sono dimenticato di dare una cosa a Kakashi,  e lui se ne è già andato a casa!-
-Ma è una cosa importante? - gli chiese Himari.
-Certo che lo è! Avevamo fatto una sfida prima di partire, è chi perdeva avrebbe fatto una sorpresa al vincitore.- spiegò lui frettolosamente -Ora che faccio,  che faccio...-
-Dai, calmati. Puoi sempre andare a casa sua, sono sicura che non è uscito. Anzi starà schiacciando un pisolino o leggendo un libro. -
-Come fai ad esserne così sicura? Dì la verità che cos'è successo stanotte?-
-Assolutamente niente, perché me lo chiedi? -
-Perché lui è rientrato all'alba,  e poi mi ha detto che aveva fatto una passeggiata. -
-E ti ha anche detto che io ero con lui?!-
-No, questo no.-
-E allora cosa vuoi che ne sappia io! Magari non riusciva a dormire! Io ti ho parlato del pisolino solo perché stamattina mi sembrava stanco, e ho immaginato che non avesse dormito molto, tutto qui. -
"Cavoli, permalosetta, oggi." - Ok ti credo,  farò una corsa da lui.- e si separo' dal gruppo.
"Kakashi gli ha mentito di nuovo,  ma perché fa così? Avrebbe fatto prima a dirgli la verità,  meno male che Gai non si è accorto di nulla,  anche se mi sembra che abbia già capito molto rispetto a lui, per una volta che dovrebbe dargli ascolto. Accidenti a lui! Proprio non lo sopporto quando fa così,  che si decida una buona volta! Lo preferisco quando è freddo e distaccato,  almeno è risoluto. " pensò la ragazza.
 
Intanto Gai stava camminando per la strada:
"A me la cosa puzza, vuoi vedere che quei due hanno combinato qualcosa stanotte. No, impossibile lui non fa certe cose, nemmeno capisce di provare un'attrazione verso di lei.  È convinto di aver preso una malattia,  solo perché non ha mai provato prima delle sensazioni simili, che idiota!"
 
Nel frattempo era arrivato nei pressi della casa dell'amico e vi era entrato come se fosse la propria,  trovando il ragazzo seduto sul futon ansimante, subito allarmato corse da lui.
 
-Ehi, che ti prende?! Stai male?!-
-Gai... Che... Ci... Fai... Tu qui?-
-Te lo spiego dopo, ora resta qui che vado a prendere dell'acqua.- corse in cucina e tornò con un bicchiere d'acqua, porgendolo all'amico e aiutandolo a bere -Come va? Meglio? Mi hai fatto prendere uno spavento!
-Grazie, meno male che sei passato, ora mi spieghi il motivo?- il respiro era affaticato,  ma ora le sensazioni precedenti si stavano affievolendo.
-Ti ricordi della nostra sfida prima di partire? Beh sono venuto a portarti la sorpresa che spetta. -
-Non è necessario. -
-E invece si- gli porse un pacchetto -Dai aprilo!-
-Non è una delle tue sciocchezze,  vero?- gli chiese prendendo l'oggetto e iniziando a scartarlo.
-No te lo assicuro,  ho impiegato un po' a decidere e a trovarlo soprattutto,  ma alla fine ce l'ho fatta! -
Non appena aprì il pacchetto Kakashi rimase sbalordito. "Il paradiso della pomiciata prima parte"
-Cos'è quella faccia da stoccafisso?-
-Ma che... Che razza di libro è?! Sei sicuro che sia legale?! E poi per chi mi hai preso?! Inoltre questo è un libro per adulti come hai fatto a prenderlo?!-
-Tu non ti preoccupare e leggilo.-
-Stai scherzando?!-
-No, almeno provaci-
-Ok ci proverò.-
-Bene poi mi racconti tutto, vedrai che ti sarà d'aiuto.-
-Io non credo,  che dovrei farmene di un libro del genere?-
-Boh e io che ne so,  tu leggilo il resto verrà da sé. A proposito mi spieghi come mai improvvisamente ti sei sentito male? E questo cos'è? - vide il foglio aperto sul cuscino e lo lesse- Grazie per questa notte, Himari. Che significa? Allora avevo ragione! Non credevo potessi essere così subdolo,  spero almeno che tu sia stato gentile!-
-Non significa niente!-
-Ah non vuol dire niente, su sputa il rospo, di la verità,  l'hai vista durante la tua passeggiata e non sei riuscito a trattenerti, dico bene?-
-Smettila! Mi sembri una ragazzina gelosa. Ti ho detto che non è successo nulla. -
-Allora dimmi la verità,  è per questo messaggio che poco fa sei stato male, giusto?-
-E va bene. Ti dico tutto,  però tu stai zitto.-
-Sarò una tomba.-
 
Il ragazzo raccontò all'amico la notte appena trascorsa,  omettendo i particolari più imbarazzanti.
-Adesso si spiega il tuo rientro all'alba. Davvero avete solo guardato il panorama? Nient'altro? -
-Nient'altro. -
-Certo che sei scemo, avevi un'occasione d'oro. Meno male che ti ho comprato quel libro così ti svegli. Ora è meglio che vada, da quando sono tornato non sono ancora andato a casa. -
-Ciao e grazie. -
-Figurati. - si alzò e usci di casa.
 
Kakashi si stese sul futon deciso a dormire, ma non riusciva a prendere a sonno, passò un quarto d'ora a rigirarsi da un fianco all'altro,  finché rassegnato prese in mano il libro regalatogli dall'amico e iniziò a leggerlo. Come prima impressione gli sembrò un libro per ragazze sdolcinate, ma man mano che procedeva si convinse che molto probabilmente quel libro non sarebbe mai piaciuto a una ragazza, se non per le parti romantiche. Passò l'intera giornata a leggere, intuendo che forse l'amico aveva ragione, quel libro gli era stato utile, finalmente era riuscito a dare una risposta a tutte quelle domande che, da tempo si poneva, ogni qual volta provava quelle strane sensazioni; non era un virus o una malattia,  semplicemente era una cotta.
 
"Cavolo e adesso cosa faccio?! Di sicuro col trascorrere del tempo la situazione peggiorera', forse è il caso di parlarle e mettere in chiaro alcune cose, non intendo mandare all'aria la mia carriera di ninja. Però come glielo dico?! Io non sono pratico di queste cose,  nel libro che facevano? ... Ah sì, si incontrano in un bar per prendere un tè,  ok il posto l'ho trovato,  ma che pretesto posso usare?"
Kakashi stava pensando, quando improvvisamente sentì una presenza alle sue spalle,  si voltò di scatto e vide Gai.
-Che diavolo ci fai tu a casa a mia?!-
-Hai letto il libro? Com'è? -
-Si l'ho letto.-
-E allora,  com'è? -
-Particolare.-
-Tutto qui. Solo particolare. Almeno ti ha schiarito le idee? -
-Si quello l'ha fatto.-
-E quindi le chiederai un appuntamento? -
-Sei scemo?! Non farò mai una cosa così imbarazzante. E poi non ho il motivo.-
-Se è solo questo il problema un aiuto te lo posso dare io, prima a un bar, ho visto i nostri maestri che parlavano di una missione per la tua squadra,  e Minato vuole dare a te il comando, essendo jonin. Inoltre ha detto che voleva affiancarti Himari per una progettazione,  che in seguito avrebbe visionato; passerà più tardi da te. Questo ti basta come pretesto a invitarla uscire?-
-Direi che è perfetto. Ma lei di sicuro è già stata messa al corrente di tutto. -
-E invece ti sbagli, la missione non la riguarda,  per cui il suo maestro non è stato informato; lei ti serve solo come ausilio per la strategia,  la missione la farai tu con i tuoi compagni. -
-Per cui vuol dire che dovrò informarla io.-
Sentirono bussare alla porta, Kakashi si alzò e andò ad aprire.
-Maestro! Come mai è qui? Ha bisogno di qualcosa? - gli chiese facendolo entrare.
-Devo parlarti della prossima missione,  vorrei che fossi tu a guidare i tuoi compagni, mentre io sarò in un altro posto; questi sono i documenti, hai ventiquattro ore per farmi avere la bozza di una possibile strategia da attuare. Per questo lavoro fatti aiutare da Himari, lei conosce abbastanza bene la zona; pensaci tu ad avvertirla. Ciao.- e se ne andò.
-Bene, direi che è il caso di mettersi subito al lavoro.- disse,  mentre Gai si era avvicinato.
-Allora ti conviene andare da lei subito. -
-Ma hai visto che ore sono? È quasi ora di cena. Non vado a disturbarla adesso,  ci andrò domani mattina,  infondo il lavoro è stato commissionato a me.-
-Ma allora non ci arrivi,  invitala a cena e le parli del lavoro,  poi ti accordi con lei per le prossime uscite. Così hai più chances, sveglia!-
-Quanto sei noioso,  va bene stasera andrò a parlarle. -
-No! Ci vai subito! -
-Scordatelo! Ma che fai?! Mettimi giù! -
 
Per tutta risposta Gai l'aveva preso di peso insieme ai documenti,  poi si era diretto da Himari. 
-Ciao,  ragazzi. È successo qualcosa? - aveva chiesto la ragazza, dopo aver aperto la porta.
-Kakashi deve parlarti, e io sono di troppo,  per cui me ne vado.-
-Entra pure.- entrambi entrarono in casa -Di cosa volevi parlarmi?- chiese entrando in cucina.
-Stasera il maestro Minato è passato da me, per parlarmi della prossima missione,  e vuole dare a me il comando. -
-Ma è una splendida notizia! Non sei contento? Ma aspetta un attimo,  io che centro in tutto questo? -
-Devo fargli avere una bozza della strategia tra ventiquattro ore, e mi ha detto di farmi aiutare da te perché conosci abbastanza bene la zona. -
-Capisco,  che ne dici se iniziamo già stasera? Potresti fermarti a cena e poi lavoriamo,  mia nonna è andata da un'amica che si è sentita poco bene e starà via un paio giorni; per cui possiamo fare con calma senza essere disturbati da nessuno. -
-Beh... Non saprei. -
-Tranquillo per me non è un problema fare un piatto più. -
-E se uscissimo?-
-Come? Vuoi uscire? Cos'è mi stai chiedendo un appuntamento? -
-Che?! Ma no, è solo perché così si fa prima.- disse visibilmente imbarazzato, un po' per l'affermazione schietta di lei e un po' per il fatto di essere stato preso subito in castagna al primo tentativo -E poi è solo per lavoro! - si affrettò a precisare.
-Ok, in effetti la tua non è una cattiva idea. Andiamo! -
 
Entrambi uscirono di casa e si diressero nella prima locanda che trovarono, mangiarono un piatto di ravioli al vapore,  poi mentre Himari era andata un attimo alla toilette,  lui pagò il conto e quando lei lo raggiunse uscirono, per tornare a casa di lei.
-Ma non doveva essere una cena di lavoro?-
-Si perché? -
-Non era necessario che pagassi anche per me. -
-Beh, il fatto che sia una cena di lavoro,  non significa che debba essere maleducato. -
-Come vuoi, ma la prossima volta offro io! E non accetto un no come risposta!-
-Vedremo. -
-Come sarebbe a dire, vedremo ?! È Sì e basta! Non vedremo.-
-Si, come vuoi tu.-
-Ovvio! Una volta per uno. Siamo amici no?-
-...-
-Ehi, ci sei ancora? Ma, perché hai preso questa strada in mezzo al bosco? Così l'allunghi. -
Lui fece finta di non sentire e continuò a camminare.
-Ma mi stai ascoltando?! E se poi finiamo in un agguato?! Qui è così buio che non si vede a un palmo dal naso. - disse lei rabbrividendo.
-Tranquilla, non ci succederà niente, questo è territorio della Foglia e i ninja stranieri non possono entrare senza permesso. Inoltre io sono jonin e tu sei chunin.-
-Si questo lo so, ma Gai mi ha parlato di questo bosco,  ha detto che ci sono dei fantasmi di persone uccise ingiustamente e che ora vogliono vendicarsi. - disse tremante.
"Il solito idiota, ma che ha nella testa quello? Segatura?" improvvisamente sentirono un rumore e di scatto lei si aggrappo' al collo del ragazzo. -Tranquilla, non è niente,  sarà stato il vento. Ti spiacerebbe allentare la presa? Mi stai soffocando. - le disse lui, anche perché quell'improvvisa vicinanza lo stava mettendo un po' a disagio, non sapeva come comportarsi, da una parte non gli dispiaceva, ma la cosa più importante era tranquillizzare lei,  lui passava in secondo piano.
-Cos'è stato?! Un fantasma?! Kakashi fa qualcosa, ti prego! Non voglio essere assalita da uno spirito. Mandalo via! - e iniziò a scrollarlo, stringendo sempre di più la presa.
-Calmati. Non c'è niente. Ti fidi me no?-
 
Lei a quelle sue ultime parole si calmo' e lentamente lascio la presa. Vedendola ancora spaventata,  lui la prese per mano e la guidò fuori dal bosco; a quel contatto lui iniziò a sentire il suo corpo divenire più caldo e nuove sensazioni si fecero spazio in lui. Una volta usciti, lui fece per lasciarla, non riusciva più a resistere a quella situazione,  ma lei strinse ancora di più la sua mano tenendo sempre lo sguardo sulla strada per la vergogna, così cedette al volere di lei, cercando di richiamare tutto l'autocontrollo che poteva.
La riaccompagno' a casa, deciso a lasciare il lavoro al giorno seguente, poiché in quello stato lei non sarebbe stata in grado di fare nulla di utile; le lasciò la mano e fece per andarsene,  ma lei ancora una volta si aggrappo' a lui.
-Ti prego non te ne andare. Non lasciarmi da sola questa notte.-
Lui si voltò di scatto,  spaesato e imbarazzato da quella richiesta, avrebbe voluto andarsene,  ma non appena vide gli occhi di lei,  inumiditi dalle lacrime,  opto' per il contrario.
-Va bene, però non è il caso che ti metti a piangere,  o la gente penserà che è colpa mia. Ora è meglio rientrare.- le disse.
 
Insieme rientrarono in casa, lui fece un po' fatica, poiché lei non voleva staccarsi da lui; era ancora rimasta sotto shock. Si sedettero sul divano, lui sperava che così facendo lei dopo un po' si sarebbe calmata,  riconoscendo un luogo a lei famigliare. Dopo un po' lei si calmo', ma stremata dallo spavento, si addormentò subito ancora abbracciata a lui.
 
"Quell'idiota, questa me la paga! Non avrebbe dovuto raccontarle tutte quelle frottole per spaventarla! Senza contare che ci sono finito dentro anche io, quando lo becco mi sente; così impara a fare scherzi stupidi. Ecco! Si è addormentata,  ma proprio sopra di me doveva mettersi a dormire?! Mi ha scambiato per un cuscino?! Beh se non altro si è calmata, almeno adesso può stare tranquilla. Già però a me adesso tocca passare l'ennesima notte in bianco, e io che speravo di poter recuperare un po' sonno perduto,  col cavolo che adesso riesco a dormire. Voglio proprio vedere quale uomo riuscirebbe a dormire con una donna sopra, è impossibile! Perché capitano sempre a me tutte le seccature! Ma che vado a pensare,  quel libro deve avermi dato alla testa, forse non avrei dovuto leggerlo tutto in un giorno,  sto iniziando ad agitarmi, inoltre inizia a farmi male, e in questa posizione non posso nemmeno andare al bagno per rimediare,  altrimenti lei si sveglia e poi come glielo spiego. Proverò a pensare ad altro per calmarmi, magari scende da solo, ma è più facile a dirsi che a farsi. Gai mi pagherà anche questa,  lui e quel suo dannato libro! Non è che per caso quel bastardo ha architettato tutto?! Non è da escludere visto che si è accorto di come reagisce il mio corpo, quando sono vicino lei, e io stupido che vado pure a raccontargli tutto! Ma da ora in poi smetterò; non voglio rischiare un infarto o un soffocamento per causa sua! O meglio per causa di questa ragazza, la colpa è principalmente sua se io sono ridotto così. "
 
Quella notte lui non riuscì a chiudere occhio,  data la situazione,  continuavano a comparirgli davanti le scene del libro che aveva letto, ormai al limite, indeciso se seguire il volere del suo corpo e della sua mente, o se aggrapparsi a quel briciolo di buon senso che lottava in quella poca lucidità, che ancora gli rimaneva.
 
 
Continua...

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Capitolo 14
*** Capitolo 14: Fallimenti e perdite. ***


Capitolo 14: Fallimenti e perdite.
 

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Quella mattina Himari si svegliò presto, come aprì gli occhi vide il buio, ma poi sentendo del calore sotto di sé riconobbe la maglietta di Kakashi e si alzò di scatto.
-Ciao,  come va oggi, un po' meglio?- l'aveva salutata lui
-Ciao, si grazie, ma cosa è successo? Perché ero sopra di te ?!-
-Ieri notte ti sei addormentata,  e siccome mi sembrava che in quella posizione stessi scomoda, mi sono sdraiato lentamente. Tutto qui. -
-Capisco, scusa per ieri,  e anche per stamattina,  avrai dormito scomodo. Mi dispiace averti creato dei problemi. -
-Tranquilla è tutto ok,  inoltre non mi hai causato alcun problema,  la tua reazione è comprensibile,  non conoscendo bene tutti i posti; comunque la colpa è di Gai, non doveva raccontarti quelle fandonie.- "Già è tutto ok, non ho dormito scomodo, infondo non ho chiuso occhio per tutta la notte"
-Davvero? ne sei sicuro? -
-Sicurissimo,  al cento per cento. -
 
Dopo la chiaccherata, si alzarono entrambi dal divano, fecero colazione e dopo aver sistemato si misero al lavoro; impiegarono l'intera mattina e anche tutto il pomeriggio per riuscire a trovare una strategia fattibile. Ormai era il tramonto e Kakashi, dopo aver ringraziato e salutato Himari,  andò a consegnare tutti i documenti a Minato, il quale fu molto soddisfatto del risultato e gli disse che quella strategia l'avrebbe adotatta lui mentre guida la squadra, ma che avrebbe dovuto tenere anche conto di quella che avrebbe spiegato lui l'indomani; quando tutto fu terminato il ragazzo salutò il maestro e tornò a casa,  sperando di poter dormire. 
 
L'indomani il team Minato si ritrovò al solito posto, tutti in orario tranne Obito, che come al solito era in ritardo, Minato spiegò la missione e passò inoltre il comando della squadra a Kakashi; anche se con riluttanza, Obito accettò la decisione del maestro.
In principio fecero un pezzo di strada assieme,  prima della separazione di Minato dal resto del gruppo, subito s'imbatterono in alcuni nemici, Kakashi li attaccò con un chidori, ma essendo la tecnica ancora imperfetta, fu ferito; Minato interveni' e riuscì a far fuggire il nemico; successivamente la squadra si fermò a riposare. Obito si svegliò in piena notte e vedendo il maestro sveglio si avvicinò per parlargli.
 
-Maestro, posso parlarle un momento?-
-Certo, siediti.-
-Secondo lei io sono un fallimento come ninja? Insomma, devo sempre essere difeso da qualcuno, faccio un sacco di errori, inoltre Kakashi non fa altro che sgridarmi e prendermi in giro in continuazione. Io comprendo il significato del lavoro di squadra, ma non mi sembra che lui lo sappia, a vedere sembra che non gli importi nulla dei suoi compagni; non fa altro che impostare attacchi individuali danneggiando oltre alla squadra anche se stesso.-
-Vedi, capisco il tuo disappunto,  ma vedi alla base del suo comportamento così freddo e severo c'è un motivo. Inoltre non devi pensare di essere un fallimento,  tu hai ottime qualità, e vedrai che con impegno e tenacia raggiungerai i tuoi obiettivi.-
-Perché Kakashi ha una giustificazione? -
-Non dovrei parlarti di questa cosa,  ma visto che sei un suo compagno di squadra, ritengo giusto che tu lo sappia. Vedi cinque anni fa il padre di Kakashi si infiltro' in un territorio nemico, era una missione segretissima, e lui era il capitano; là si è trovato di fronte a un bivio, il più difficile e che auguro non accada mai a nessuno, aveva solo due scelte, completare la missione o salvare la vita dei compagni. Lui scelse la seconda e per questo motivo fu calunniato da tutti, addirittura dai compagni di squadra ai quali aveva salvato la vita. A seguito di questo fatto, lui cadde in depressione e alla fine si tolse la vita. Kakashi non ha mai accettato il suicidio del padre, e da quel momento in poi si dedicò ai precetti ninja, osservandoli nei minimi particolari. Capisci? Lui non lo fa apposta, è solo la suo modo per non commettere gli errori del padre, anche se in realtà non ne ha fatti quel giorno,  lui non si è accorto che i tempi stanno lentamente cambiando, è convinto che quelle regole valgano sempre.-
 
L'indomani il gruppo si divise, i ragazzi incrociarono un paio di nemici e iniziò ujo scontro; Obito non si accorse di averne uno alle spalle, Kakashi nel tentativo di protegerlo fu ferito all'occhio sinistro. Quando lo scontro fu terminato i due si accorsero che Rin era stata rapita, subito Obito volle andare a salvarla, ma Kakashi obietto' poiché il completamento della missione era prioritario.
 
-E vorresti abbandonare Rin solo per questo?! Ti ricordo che se non fosse per lei, ora io e te saremmo morti già da un pezzo! Io vado a salvarla! Non so bene cosa sia successo,  ma per me Zanna bianca era un eroe.- e si diresse verso il covo nemico
-Aspetta! Vengo con te, da solo non ce la farai mai. Dammi solo il tempo per una medicazione veloce.-
-D'accordo.-
Non appena Kakashi ebbe finito la medicazione,  entrambi partirono per andare a salvare a Rin. Trovarono il covo e subito fu ingaggiato un combattimento, Rin fu salvata, ma purtroppo improvvisamente ci fu un crollo, un enorme masso stava per cadere su Kakashi, ma prontamente Obito lo spinse via per salvarlo e il masso cadde sopra di lui. Kakashi tentò con tutte le sue forze di spostare l'oggetto per liberare l'amico, ma non ci riusci'; intanto le pareti continuavano a crollare.
 
-Andatevene Kakashi! Almeno tu e Rin dovete salvarvi!-
-Stai scherzando?! Noi non ti abbandoniamo. - e tentò nuovamente di spostare il masso, senza successo.
-Smettila! Non vedi che è tutto inutile! Prima che io muoia, vorrei che tu accettassi il mio Sharingan. Rin fa presto! O non ci sarà più tempo!-
-Va bene, Obito. Procedo subito.-
-Aspetta! Andiamo, tu non ti sei mai arreso davanti a nulla, vuoi dirmi che intendi farlo adesso!-
-Vedi anche tu la situazione. -
Subito Rin si mise al lavoro e sostituì l'occhio ferito di Kakashi con lo sharingan di Obito,  successivamente il ragazzo perse i sensi, quando si risveglio' vide Minato, il quale  gli spiegò he era riuscito a salvarli grazie al kunai che aveva dato a Kakashi, gli disse anche che era a conoscenza della morte di Obito e tranquillizzo' il ragazzo, facendogli capire che non era colpa sua ciò che era accaduto.
 
Il giorno seguente il gruppo rientrò al villaggio,  Kakashi, provato dalla perdita del compagno di squadra,  andò subito a casa, senza salutare. Nel frattempo anche gli altri membri del gruppo erano tornati alle proprie abitazioni, preoccupati per lo stato del ragazzo. 
Minato ora stava raccontando l'accaduto a Kushina.
 
-Mi dispiace per voi Minato,  questa è una grave perdita. Ma durante le missioni ninja può succedere che qualcuno ci rimetta la vita. Teoricamente ognuno di noi è preparato e si aspetta ad ogni missione una cosa del genere, ma la verità è che nessuno si augura che ciò succeda e non si è mai realmente preparati ad affrontare la morte di un compagno di squadra e di un allievo.-
-Già, hai ragione. Ma in questo momento sono preoccupato per Rin e Kakashi non so come possano stare. Soprattutto Kakashi,  si sente responsabile di tutto e temo che possa fare qualche sciocchezza. -
-Non preoccuparti,  lui è forte e saprà superare anche questa situazione,  ora è meglio e riposi. -
-Non credo che riuscirò a riposare.-
-Se ti può rassicurare manderò Himari da Kakashi così può tenerlo d'occhio. Avevo pensato anche a Gai, ma la sua squadra è appena partita per una missione. -
-Si è una buona idea.-
 Il giorno seguente, sulla via principale del villaggio.
-Ciao, Kakashi! -
-Ah, sei tu. Ciao Himari,  come mai da queste parti? -
-Così,  facevo una passeggiata. Tu, come mai quest'aria assorta? Stai ancora pensando a quanto accaduto durante la missione? Guarda che non è stata colpa tua. -
-Ti sbagli,  invece lo è. Ero io a capo della squadra,  e ho fallito! Mi sono lasciato sopraffare dal mio stupido orgoglio, purtroppo quando ho capito  che in tutti questi anni ho sempre sbagliato, e ho cercato di cambiare modo e atteggiamento era troppo tardi. Non ho potuto fare nulla. -
-Tu hai fatto del tuo meglio, capita a tutti di sbagliare,  continuamente! Anche i ninja migliori hanno momenti di debolezza durante una missione. -
-Ma loro la missione la portano a termine. -
-Si, effettivamente in questo caso non hai tutti i torti. -
 
Improvvisamente si sentì un'esplosione e un forte terremoto scosse l'intero villaggio, tanto che alcuni edifici crollarono. Gli abitanti presi dal panico iniziarono a scappare in tutte le direzioni, mentre diverse squadre ninja, composte dai migliori jonin e chunin, si dirigevano verso il luogo ove vi era appena stata l'esplosione,  per controllare. Anche Kakashi si mosse a seguito delle squadre, Himari lo seguì ma lui la fermò.
-Che ti prende?! Perché mi hai fermata? -
-È meglio se tu resti qui, è più sicuro. Inoltre al villaggio avranno di sicuro bisogno di tutto l'aiuto possibile per tenere sotto controllo la situazione. -
-Ma..-
-Niente ma, tu resti qui!-
-E va bene, però tu fai attenzione. Dai un'occhiata di nascosto e poi torni subito indietro! Intesi?!-
-Non posso prometterlo, ma farò molta attenzione,  e ritornerò. -
Subito parti', lasciando Himari da sola. O meglio, in compagnia dei suoi  pensieri, che avevano di tutto,  tranne il lieto fine e la tranquillità.
 
 
Continua...

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Capitolo 15
*** Capitolo 15: Ancora dolore ***


Capitolo 15: Ancora dolore. 
 
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Era una notte come tante altre a Konoha, quando alcuni ninja del villaggio della roccia, entrarono di nascosto e rapirono una ragazza come tante altre che passeggiava tranquilla per le vie del suo viaggio: Rin.
 
Lo scopo di quel rapimento era quello di trasformare la giovane nella forza portante del demone a tre code e farla tornare a Konoha per distruggerla.
 
Kakashi all'oscuro di questo piano, decide, ricordando la promessa fatta a Obito (proteggere Rin), di andarla a salvare. 
 
Partì con un gruppo di ninja, ma furono attaccati, la squadra decise di attendere i rinforzi, ma lui invece, aiutato da Pakkun e gli altri fedeli cani ninja, si buttò a capofitto nella ricerca di Rin e dei suoi rapitori. 
 
Quando arriva nel nascondiglio dei ninja delle roccia, purtroppo la giovane ninja è già diventata la nuova forza portante, e nonostante Rin cerchi di dirgli che non può ritornare al villaggio perché il demone al suo interno prenderebbe il controllo è distruggere lintero villaggio uccidendo tutti.
 
I due iniziano a scappare, alla fine vengono circondati dai nemici e Kakashi decide di attaccarli, ma quando sta per colpirne uno, Rin si mette in mezzo facendosi colpire, morendo tra le sue braccia.
 
Qualche giorno dopo, Kakashi ancora sconvolto, non riusciva più a dormire, ogni notte faceva lo stesso incubo. Nel frattempo Minato era diventato Hokage e aveva deciso di far entrare Kakashi tra la sua squadra personale di Anbu. 
 
-Accidenti Kakashi, che promozione! Non sei contento? -
 
-Sinceramente è un lavoro come un altro.-
 
-Sempre il solito ghiacciolo.-
 
-E tu sei sempre la solita sempliciotta, basta poco per farti felice. A proposito non sei anche tu tra gli Anbu, o sbaglio?-
 
-Si, ma non credo che lavoreremo assieme. Io sono un medico legale. -
 
-Non ci contavo infatti. Ora vado, ci vediamo. -
 
-Ciao. - "Chissà come starà, se solo si aprisse un pò di più. Vorrei che vivesse una vita normale, invece lui continua a punirsi, e ora che anche Rin è morta, lui si sente responsabile. Spero che il Quarto riesca nel suo intento, o non so come potrò sarlvarlo. Ora sarà meglio rientrare e vedere se c'è del lavoro da fare." 
 
Kakashi stava camminando assente per le vie di Konoha, Gai lo notò e subito lo chiamò, ma lui lo ignorò, non riusciva a smettere di pensare a Rin; quando un libro su una bancarella attirò la sua attenzione. Il titolo diceva: Morte di uno shinobi; a un certo punto vide passare una ragazza somigliante a Rin sorpreso fece cadere il libro a terra e si guardò intorno, come in cerca di una corferma della sopravvivenza della compagna, successivamente comprò il libro e andò a sedersi su una panchina del parco a leggerlo. Dopo un paio d'ore un ninja gli si avvicinò e lo informò che c'era del lavoro da fare, subito chiuse il libro e seguì l'uomo, da quel giorno Kakashi fu sommerso di lavoro, non faceva in tempo a terminare una missione che subito se ne presentava un'altra. Ma il ricordo della morte di Rin era ancora vivido nella sua mente e questo interferiva con il lavoro, non riusciva più a svolgere le missioni con la stessa modalità di un tempo, per fortuna nell'ultima missione, il Quarto Hokage aveva inviato Gai in segreto, che, vedendo l'amico accasciarsi a terra e poi svenire, riusci a salvarlo e riportarlo al villaggio, subito fu ricoverato in ospedale per qualche giorno, per sua fortuna Himari era in missione, altrimenti si sarebbe preso l'ennesima strigliata. 
 
-Ehilà compare, come ti senti? -
 
-Gai non serve che vieni a trovarmi ogni giorno, in ogni tuo momento libero. -
 
-Sono contento che stai bene, Himari l'hai vista? -
 
-No, e poi perché mai dovrei vederla? Ognuno fa la propria vita, e poi se non ricordo male è ancora in missione. -
 
-Allora l'hai vista!-
 
-No, quando hanno assegnato a me la missione, lei partiva per la sua. -
 
-Capisco, quindi non sa nulla. -
 
-Esatto, e non deve sapere niente. Intesi? -
 
-Ok, perché non vuoi che lo sappia? Hai paura di beccarti una strigliata?-
 
-No, le strigliate non mi interessano, anche se non ci tengo a farla incazzare. -
 
-Già è vero. Può essere molto pericolosa. -
 
-Semplicemente non voglio che si preoccupi, quando è preoccupata è peggio di quando è arrabbiata. -
 
-Non saprei, ma posso immaginare. Come è che la conosci così bene?- gli chiese malizioso. 
 
-Non è successo nulla di ciò che pensi. Non volare di fantasia. Tra noi non c'è niente e non credo ci sarà mai qualcosa. -
 
-Non puoi dirlo. -
 
-Eh? Che intendi? -
 
-Non puoi sapere adesso come sarai in futuro. -
 
-Ok, questo è vero. Ma almeno potrò scegliere come vivere?-
 
-Certo, ma non sarai solo per sempre. -
 
-Chi lo sa.-
 
-Se la pensi così. Però secondo me sareste un'ottima coppia. Insomma... -
 
-Gai, stai zitto. -
 
-Si vede lontano un miglio. Dovresti... -
 
-Smettila! -
 
-Dovresti dirle: Himari...-
 
-Dimmi Gai. -
 
-Perfetto. - disse sottovoce l'albino. 
 
-Io ti...-
 
-Taci! Idiota!- Kakashi tira un pugno a Gai e gli tappò la bocca.
 
-Ah, ciao Himari, sei qui ?! Quando sei tornata? -
 
-Poco fa; ho incontrato Minato, che mi ha informata. Cos'è successo? -
 
-Niente di grave. Tranquilla. - le rispose Kakashi. 
 
-Non mi stai mentendo, vero?!-
 
-Certo che no! Perché dovrei? !-
 
-Non lo so, Kakashi, mi hai dato questa impressione. Ma forse sono io che ingigantisco le cose. Cosa volevi dirmi Gai?-
 
-Ah, no, niente. Era solo una cosa tra noi due. Lo stavo aiutando. -
 
-Per che cosa? Se dovete dirmi qualcosa ditemela. Non mi piace essere presa in giro. -
 
-Te l'ho detto non è nulla di importante. -
 
-Non ci credo, sputa il rospo. Avanti! -
 
-Lo stavo aiutando, perché... Lui... Lui è incapace. Vedi un suo collega non capisce cosa gli stia succedendo, ha dei sintomi che per me sono normali, per lui invece è come se fosse affetto da una malattia grave, e nonostante io gli abbia spiegato che non è nulla di grave, ma semplice biologia, lui non mi crede.-
 
-Un collega eh? Diciamo che voglio credervi, qual è il problema? Che sintomi ha?-
 
-Vedi sono cose da uomini.-
 
-Allora non ci sono problemi, siamo tutti e tre adolescenti. -
 
-Si, ma insomma, volevo dire che sono cose da maschi. Capisci?-
 
-E che ci sarebbe di diverso? Solo perché sono una ragazza non capisco? -
 
-In realtà la differenza c'è, ed è proprio per questo che non potresti capire.-
 
-Perché?!-
 
-Perché non potresti metterti nei panni di un ragazzo. Tu non puoi capire il disagio di un ragazzo in queste situazioni e condizioni. -
 
-Cioè? Cosa ci sarebbe di disagiante? Spiegati. Fai qualche esempio.-
 
-Non possiamo cambiare discorso?- chiese Kakashi, per poi sussurrare a Gai, -Smettila, sai che con lei con l'avrai vinta, va a finire che scopre tutto, e poi non ti ho chiesto io di aiutarmi. -
 
-Per questo ho tirato fuori un tuo collega. -
 
-Balla colossale, che sembra averla resa più sospettosa. È la classica scusa. -
 
-Si può sapere cosa avete da bisbigliare voi due?-
 
-Niente, niente. - si affrettò a rispondere Kakashi, -A proposito come è andata la missione? -
 
-Bene, un po' faticosa, ma tutto sommato non mi lamento. Tu invece che hai combinato? -
 
-Nulla.-
 
-Bhe, io vi lascio, ho degli allenamenti da fare. Ci si vede.-
 
-Ciao, Gai.-
 
-Ciao, e vedi di non tornare. -
 
-Ma che cattivo che sei.- disse lei per prenderlo in giro. 
 
-È stressante a volte. -
 
-Si, ma ti vuole bene. -
 
-Se lo dici tu. - "Questa Gai me la paga, c'è mancato poco"
 
-Che cosa stai leggendo? - gli chiese vedendo sporgere l'angolo di un libro da sotto le coperte.
 
-Nulla di interessante, libri noiosi, come li definiresti tu.-
 
-Lo sai che quei libri ti fanno male, devi smetterla di leggerli. Su dammelo!-
 
-Che?!-
 
-Avanti non fare storie. -
 
-Lo sto leggendo solo per passare il tempo, mentre sono in ospedale. Almeno non mi annoio, e poi ognuno ha i propri gusti, sarò libero di scegliere. -
 
-E va bene, in effetti hai ragione; ma come esci di qui me lo dai. -
 
-Come vuoi.-
 
Passò una settimana e Kakashi tornò al lavoro di sempre, indaffarato come al solito. Un mese più tardi, per le strade di Konoha, incontrò Himari. Era stanco morto e non aveva voglia di sorbirsi una predica, pensava solo al futon che l'aspettava a casa, comunque decise di salutarla.
 
-Ciao, hai il giorno libero oggi?-
 
-Ciao, Kakashi, come va?-
 
-Bene perché? E comunque non hai risposto alla mia domanda. -
 
-Hai ragione, scusa. Ho qualche giorno libero, visto che l'ultima missione è stata impegnativa. Ti ho chiesto se stessi bene, perché non mi sembri molto in forma. -
 
-Sarà che ultimamente sto dormendo poco.-
 
-Come ma?-
 
Ma non ottenne alcuna risposta, perché nel frattempo Kakashi.
 
Continua...
 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16: Febbre ***


Capitolo 16: Febbre.

 


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Kakashi svenne improvvisamente, Himari riuscì ad afferralo e attutirgli la caduta; subito gli toccò la fronte e sentì che scottava, non sapeva cosa fare, non sarebbe riuscita a trasportare il ragazzo a casa da sola. Per fortuna vide Gai passare di lì e lo chiamò, questi si avvicinò.

-Cos'è successo?!-

-Stavamo parlando e improvvisamente è svenuto. Ha la febbre altissima! Bisogna portarlo subito a casa.-

-Tranquilla lo porto io. Tu intanto vai avanti e aspettaci. -

-Ok-

 

Himari partì, mentre Gai prese in spalla Kakashi e cercò di portare l'amico a casa il più velocemente possibile; quando arrivò trovò il futon già preparato, distese subito l'albino e lo coprì con le coperte . Himari nel frattempo aveva acceso il fuoco e stava raggiungendo i ragazzi con una bacinella di acqua fredda, in umido una salvietta e la posò sulla fronte del malato.

-È grave?-

-Non credo Gai. Però questa febbre non mi piace, spero sia solo stanchezza, infondo non ha fatto altro che missioni da quando Rin è morta, e gli incubi non lo aiutano. Direi che non è il caso di avvertire subito il Quarto Hokage, magari con un po' di riposo si riprende.-

-Sì è meglio aspettare. Che facciamo?-

-Non saprei, tu hai voglia di tenerlo d'occhio un momento? Intanto io provo a vedere se c'è qualche faccenda da fare.-

-Certo, nessun problema!- rispose mostrando il solito sorriso e alzando il pollice.

-Allora io vado di là, per qualsiasi cambiamento chiamami.-

-Va bene.-

 

Himari si allontanò e iniziò a controllare la cucina, non voleva uscire per fare spesa, per cui si assicurò che ci fosse lo stretto necessario per quando Kakashi si sarebbe svegliato e poi si spostò a controllare le altre stanze. Gai nel frattempo si occupava di Kakashi cambiandogli ciclicamente la salvietta inumidita, era molto preoccupato non aveva mai visto il suo rivale ridotto in quello stato; respirava a fatica e lui non sapeva cosa fare per farlo stare meglio. Improvvisamente Kakashi scattò a sedere, e iniziò a muovere lo sguardo da una parte all'altra della stanza, come se tutto attorno a lui fosse sconosciuto. Gai si preoccupò e chiamò Himari che arrivò subito.

-Non preoccuparti Gai è la febbre alta che lo fa agire in questo modo.-

-Se lo dici tu, oh! Si è rimesso a dormire.-

-Dev'essere stanco poverino, spero che guarisca in fretta; se passata questa notte la febbre non è scesa, dovrò dargli dei medicinali. Anzi è meglio che vada a controllare cos'ha in casa. Rimani tu con lui?-

-Sicuro! Ho tutto il pomeriggio libero.-

-Grazie.- gli rispose sorridendo e se ne andò.

 

Iniziò a cercare da tutte le parti, ma non trovò nulla.

"Non è possibile! Deve pur avere qualche cosa, è un tipo così ordinato! Impossibile che non abbia un luogo adibito ai medicinali, mi sa che non ha proprio niente. Accidenti non mi va di lasciarlo da solo, ma non posso nemmeno lasciarlo senza medicine, infondo c'è Gai con lui; andrò a prendere solo l'indispensabile."

 

-Gai, scusami? -

-Dimmi Himari.-

-Kakashi non ha medicinali in casa, pensavo di andare a comprare giusto il necessario, te la senti di restare con lui?-

-Nessun problema!-

-Bene, allora io vado. A dopo.-

-A dopo. Eh, no ... Aspetta Himari...- Non fece in tempo a terminare la frase che sentì la porta chiudersi.

"Perfetto, non appena questo qui torna in forze me ne darà un Fracci, e non è nemmeno colpa mia se la sua ragazza è uscita prima che potessi darle il suo portafogli, vabbè non è un problema mio."

 

Dopo circa un'ora Himari rientrò e Gai le andò incontro.

-Bentornata, trovato tutto? -

-Per fortuna sì, però c'era una coda assurda e in più alcuni erano lunghissimi a chiedere o a spiegare, non invidio quelli che erano dietro di me. Lui come sta? -

-Dorme, o almeno ci prova.- sentirono un rumore provenire dalla stanza dove si trovava Kakashi.

-Mi sa che si è rialzato.-

-Sarà meglio andare a vedere.-

 

I due corsero nella stanza e videro Kakashi che cercava di muoversi, subito Gai lo bloccò.

-Che ci fai alzato?! Devi stare a letto! Mi sa che non mi sente.-

-È ovvio te l'ho spiegato prima: ha la febbre alta, non puoi pretendere che si comporti come al solito. Lascia che ci provi io.- e si avvicinò al ragazzo, - Ascolta Kakashi è meglio se torni a letto, altrimenti peggiorerai.- dolcemente iniziò a spingerlo verso il futon, per fortuna era febbricitante, o non ce l'avrebbe fatta tanto facilmente; ma lui con un gesto la respinse, lei si arrabbiò e lo colpì in testa con un pugno, cosa che fece svenire il ragazzo.

-Ma così gli fai male! Non eri tu a dire che i malati vanno trattati con dolcezza?-

-Lui è un'eccezione! E ora mettilo a letto! Io vado a ritirare i medicinali.-

"Accidenti che furia, sarà meglio evitare mosse avventate."

Rimise Kakashi a letto e poi gli toccò la fronte: scottava ancora, forse più di prima.

-Hey Himari...-

-Sì? Che c'è Gai?-

-Kakashi scotta molto, non credi sia il caso di dargli qualcosa? -

-Purtroppo non posso dargli niente a stomaco vuoto, dobbiamo aspettare che scenda da sola.-

-Però è già da parecchio tempo che è in quello stato.-

-Proviamo ad aspettare il tramonto, se non scende andrò in farmacia e gli farò un'iniezione.-

-Ok.-

 

Passarono un paio d'ore.

-Cosa facciamo? Ora come ora non mi va di fare le faccende, credo che leggerò un libro.- sì avvicinò alla scrivania del ragazzo e prese un libro.

-No! Ferma! Non puoi leggere quel libro!- esclamò Gai vedendo che aveva quello che aveva regalato all'amico tempo addietro.

-E perché? Che ha di strano? -

-Nulla, è solo che è un libro particolare, Jiraya è uno scrittore... come dire... particolare.-

-Bene, se è particolare mi incuriosisce ancora di più.-

-No! Davvero, non puoi leggerlo!-

-Perché? !-

-Perché... è per ragazzi, sono cose da maschi.-

-Tu e quell'altro mi avete stufato con le vostre cose da maschi!-

-Davvero... non puoi... leggere... quel... libro... per favore.-

-Kakashi! Ti sei ripreso! Come ti senti? -

-Distrutto.-

-È normale, ora è meglio se riposi.-

-Va bene.-

 

Nel frattempo Gai nascose il libro, grazie all'amico che l'aveva distratta.

-Visto che si è un po' ripreso posso tornare alle mie faccende. Se devi andare, va pure, non vorrei che tua madre ti uccidesse.-

-Già in effetti il sole sta tramontando, tornerò più tardi. Sempre che sia fattibile.-

-Tranquillo, ci vediamo.-

-Ciao.-

 

Himari andò a pulire la casa, passò qualche ora è adesso le mancava solo la cucina, ormai era notte; iniziò a passare un panno sul tavolo, quando improvvisamente sentì due mani afferrarle i fianchi.

 

 

 

Continua...

 

N.A.= Ringrazio per aver recensito: Keyra Hanako D Hono, NaruSaku123, Supersara e WE LOVE SAI.

Per aver inserito la storia tra le seguite: Annalisa, Fire_D_Princess, Immortal Lady, Lunatharis1992, MatyTilde97, Met, misterchidori, NaruSaku123, Sakiler Sajuna Frost, samy87, valencina e valepassion.

Per aver inserito la storia tra le ricordate: Yami Akashi.

Per aver inserito la storia tra le preferite: Inuki Namikaze, thekhaleesi e Yami Akashi.

Inoltre ringrazio tutti coloro che leggono la storia.

Spero che vorrete continuare a leggere la storia.

Auguro a tutti quanti un felice e prosperoso anno nuovo.

Bad93.

P.S= spero che non ci siano errori di battitura nei nickname e di non aver dimenticato nessuno, in caso contrario provvederò il prima possibile a rimediare.

 

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17: Sogno o reltà? ***


Capitolo 17: Sogno o realtà?

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Himari sentì due braccia che le avvolgevano i fianchi, lei subito non capì di chi si trattasse  non sapeva come reagire, improvvisamente due labbra si posarono sul collo iniziando a baciarlo, riconobbe il profumo di Kakashi. Capì subito che il ragazzo non stava agendo di sua volontá, probabilmente era convinto di sognare e non si rendeva conto che di ciò che stava accadendo. Lui iniziò a trascinarla dolcemente verso la sua camera, lei non sapendo come reagire, si lasciò trasportare dalle emozioni e si lasciò guidare dal ragazzo. Arrivati in camera, lui la distese delicatamente sul futon, continuando a baciarla e iniziò a spogliarla poi ripeté l'ultima azione con se stesso, Himari avvolse le braccia intorno al suo collo e inizò a lambire con le labbra una zona sensibile dietro l'orecchio sinistro di lui, poi percorse tutto il collo lasciando, talvolta un segno, arrivò al pomo d'Adamo dove lasciò un piccolo segno. Lui nel frattempo aveva incominciato ad accarezzarla, Himari ormai era confusa, non sapeva se ciò che stavano era giusto o sbagliato, forse avrebbe dovuto fermarlo, magari una volta ripresosi Kakashi si sarebbe arrabbiato e la loro amicizia sarebbe andata in pezzi; però una vocina dentro di lei le diceva di non farlo, poiché se ne sarebbe pentita. Lei era immersa nelle sue indecisioni, quando Kakashi la baciò, era un bacio carico di passione, e Himari decise di cedere al volere del ragazzo, poi avrebbe pensato a un rimedio. Lui era sempre sopra di lei, il loro corpi si avvicinavano sempre di più, lei pensava che ormai era giunto il momento, quando improvvisamente sentì che il respiro del ragazzo si era fatto regolare; non si accorse però che qualcuno aveva osservato tutta la scena.
 
 
 
Il mattino seguente.
 
Himario si svegliò un po' provata dalla notte appena trascorsa, Kakashi riposava tranquillo, così andò in cucina per fare colazione; aveva appena iniziato a mangiare quando sentì bussarte alla porta.
 
-Sono Gai.-
 
-Entra pure.-
 
 
 
-Ciao.-
 
-Ciao, come mai sei rosso? Non è che ti stai prendendo la febbre anche tu?-
 
-No no tranquilla, è che ho appena terminato il mio allenamento mattutino e sono accaldato.-
 
-Capisco. Vuoi fare colazione?-
 
-Grazie volentieri.- si sedette a tavola e iniziò a mangiare - Come sta?-
 
-Per il momento sta riposando.-
 
-Ci credo. In quello stato.-
 
-Giá, speriamo si riprenda presto. Che dici avvisiamo il Quarto Hokage?-
 
-Direi che è il caso, ci penso io.-
 
-Va bene.-
 
 
 
Finiro di mangiare, Himari sistemò la cucina e poi raggiunse Gai che era giá in  camera da Kakashi.
 
-Novità?-
 
-Nessuna.-
 
-Aspetta, si è mosso. Forse si sta riprendendo.-
 
-Giá, si sta svegliando. Ehilá.-
 
-Che diavolo ci fai tu a casa mia?-
 
-Accidenti, fai attenzione o rischio di morire da quanto sei gelido. Comunque sono passato a vedere come stavi. Visto è giá guarito.-
 
-Con chi parli?-
 
-Con lei.- gli rispose indicando Himari.
 
-Che ci fai tu qui?-
 
-Ehi non risponderle così, guarda che lei si è occupata di te per tutto il tempo e ti ha anche sistemato casa.-
 
-Non gliel'ho chiesto io e comunque, Gai, la mia era una domanda.-
 
-Non vorrei interrompere la vostra conversazione, ma dovrei misurarti la febbre e giá che sei sveglio è meglio se prendi qualche medicina.-
 
-Non ne ho bisogno, posso cavarmela da solo.-
 
-Come vuoi tu, ma la medicina la prendi lo stesso. Gai tu resta con lui, io intanto vado in cucina a preparargli qualcosa.-
 
-Ti ho detto-
 
- Che sai cavartela da solo, lo so.-
 
-Allora se lo sai, smettila di fare come se fosse casa tua!-
 
-Ok.- gli rispose lei dalla cucina
 
-Sai non dovresti trattarla così. È normale che lei si comporti così infondo è la tua ragazza.-
 
-Lei non è la mia ragazza.- disse lui, marcando la negazione.
 
-Si che lo è.-
 
-No.-
 
-Sì.-
 
-Dammi una prova.-
 
-Ripensa a stanotte.-
 
-Che ho fatto stanotte? Ho dormito e basta.-
 
-Se come no. Non cercare di fare il furbetto con me, ho visto tutto sai.-
 
-Visto che cosa?-
 
-Tu e Himari.-
 
-Genio, è stata qui tutta la notte. Ovvio che l'hai vista.-
 
-Ma...allora...tu...non ti ricordi niente di quanto è successo stanotte!-
 
-Perchè? È grave?-
 
-È grave se non te lo ricordi!- "Questo gioca a mio favore, posso leggermente modificare  la storia, un giorno mi ringrazierá" 
 
-Che ho fatto? Spiegami.-
 
-Ti dó solo quattro parole: tu, lei, letto, nudi.-
 
-Che?!-
 
-Non hai capito? Vuoi i dettagli?- gli raccontò tutto e anche qualcosina in più.
 
-Stai scherzando!.-
 
-No e ne ho le prove. Sul tuo collo c'è il rossetto di Himari.-
 
-NO! CHE HO FATTO!-
 
 
 
Nel frattempo arrivò Himari con un vassoio in mano, aveva preparato del porridge.
 
-Che succede Kakashi? Che hai combinato?-
 
-Ni..niente, non preoccuparti.-
 
-Ok, tieni è meglio se mangi qualcosa, non sei costretto a finirlo tutto.-
 
-Ok, ma prima devo fare una cosa.- e si alzò, ma ancora il corpo era troppo debole e Himari lo sorresse.
 
-Aspetta, sei ancora troppo debole, ti aiuto io.-
 
-No, faccio da solo.-
 
-Ma non vedi che non ce la fai?-
 
-Non importa, tu non puoi venire.-
 
-Oh andiamo e che vorresti fare di tanto scandaloso? Su, su ora dimmi dove vuoi andare.-
 
-Ti ho detto di no! Sei sorda per caso?-
 
-Aspetta Himari, lascia che lo accompagni io.- si intromise Gai.
 
-Ok.-
 
-Su andiamo.-
 
-Ti ci metti anche tu?-
 
-O me o lei, scegli chi preferisci?-
 
-È difficile rispondere.-
 
-Allora? Senti Kakashi qui si raffredda, quindi ora vieni con me! Ovunque tu voglia andare.-
 
-No, con te non ci vado.-
 
-Quindi con me no e con lui si? Perchè?-
 
-Perchè sono cose da maschi.-
 
-Il tuo essere maschio una volta o l'altra te lo ritroverai intorno al collo se non la smetti.-
 
-Ok. Andiamo Gai.-
 
-A dopo.- i due si allontanoro verso una meta ben precisa.
 
-GUARDA CHE SE DOVEVI ANDARE SOLO IN BAGNO BASTAVA DIRLO! NON TI CI AVREI ACCOMPAGNATO DI SICURO, INVECE CHE FARE TUTTE QUELLE STORIE.-
 
 
 
Nel frattempo in bagno.
 
-Ma quanto strilla, non serve che fa sapere ai vicini i fatti miei.-
 
-Però ha ragione.-
 
-Tu sta zitto. Allora, vediamo un po' se quello che hai detto è vero.- spostò la maschera e vide i due segni di cui Gai gli aveva parlato.
 
-Visto? Ora mi credi?-
 
-Su tutta la linea. Ora che faccio? Mi avrá preso per un pervertito, devo dirle la verità.-
 
-E sarebbe?-
 
-Sarebbe che è stato tutto un errore. Ora vado di là e le chiedo scusa.-
 
-Ma sei scemo? Ma non lo capisci che così peggiori le cose?-
 
-In che senso? Se è un errore è un errore.-
 
-Non puoi presentarti da lei e dirle: scusa è stato tutto un errore, mettiamoci una pietra sopra e torniamo quelli che eravamo prima. Lei non può tornare come prima ed è colpa tua. Penserà che non la ritieni una donna e che la detesti.-
 
-Gai frena, lei è una ragazza non una donna. E poi perchè dovrei mentirle?-
 
-Tu non menti a lei, tu menti a te stesso.-
 
-Come?-
 
-Oh andiamo. Non l'hai ancora capito?! Eppure ormai dovrebbe essere palese visti gli ultimi sviluppi. Tu sei attratto da lei, ne sei innamorato. Quindi poche fandonie e sii deciso come sempre. Devi dichiararti.-
 
-Io non sono innamorato! È la febbre che unita ai normali istinti adolescenziali mi ha fatto agire così, lei non centra nulla.-
 
-Si, si, come no. E io sono un imbecille.-
 
-Per una volta hai detto una cosa sensata.-
 
-Eh già, visto? Che? Hey, mi prendi in giro?-
 
-Guarda che hai fatto tutto da solo.-
 
-Ora  è meglio andare di là, prima che quella piombi qui dentro. Comunque penso io a farti scusare in modo appropriato, tanto devo fare una commissione,  compro tutto io.-
 
-Che cosa vorresti comprare?-
 
-Niente, cose da ragazze.-
 
-E da quando ti intendi di cose da ragazze?-
 
- Ho letto molti libri. Tu devi solo stare tranquillo e goderti la tua infermiera privata.-
 
-Smettila. Ora andiamo.-
 
 
 
Tornarono in camera.
 
-Finalmente! Che avete combinato?-
 
-Niente.-
 
-Su Kakashi, ora devi mangiare. Dai apri la bocca.-
 
-Non sono un bambino, so mangiare da solo.-
 
-Si, ma il tuo corpo è troppo debole. Per cui apri la bocca.-
 
-Che scocciatrice.- abbassò la maschera, ma nel frattempo si era coperto il volto con un tovagliolo, che lasciava libera, oltre agli occhi, solo la bocca.
 
-Bravo, vedi non è difficile. Ora lasciati imboccare.-
 
Kakashi suo malgrado dovette obbedire, Gai dal canto suo rideva sotto i baffi, pregustandosi la riuscita del suo piano.
 
-Io andrei a fare una commissione. Ci vediamo dopo.-
 
-A dopo Gai.-
 
-Non tornare.-
 
-È per fare un favore a te se torno.-
 
-Ha ragione, dovresti essere più gentile.-
 
-Ciao.-
 
-Ciao e fidati di me.-
 
-Sono obbligato.- "È proprio questo che mi preoccupa, ho un brutto presentimento. Quel suo sorriso non mi è mai piaciuto, chissà cosa avrà in mente.-
 
 
 
 
 
 
 
Continua...
 
 
 
 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18: Scuse e svolte inaspettate. ***


Capitolo 18: Scuse e svolte inaspettate.

 


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Gai stava camminando per il villaggio, doveva comunicare all'Hokage la situazione di Kakashi, nel frattempo si guardava intorno alla ricerca di qualche idea per il regalo da fare a Himari. Ma ora l'Hokage era la priorità, entrò nella residenza e si fece ricevere, spiegò tutto a Minato e poi attese la sua risposta. Finito il colloquio, tornò a girovagare per il villaggio, quando incontrò Kurenai e Asuma.

-Ciao ragazzi.-

-Ciao Gai.- lo salutò Kurenai.

-Ehilà, sai qualcosa di Kakashi, è da un po' che non lo vedo in giro.-

-È malato, ma nulla di grave si sta già riprendendo. Himari è con lui.-

-Capisco.-

-Ascolta Kurenai, tu che sei una ragazza, cosa si regala a una ragazza?-

-Perchè me lo chiedi? Sai dipende dall'occasione, non sempre un regalo sistema tutto.-

-Capisco. Beh allora supponiamo che un ragazzo freddo e non molto gentile, abbia, involontariamente, offeso una ragazza un po' brusca a volte, ma pure sempre fragile. Lui si è pentito e vorrebbe scusarsi, cosa si regala in queste occasioni? -

-Kakashi ha fatto arrabbiare Himari?!- esclamò lei.

-Strano lui è sempre stato accorto su come comportarsi con lei, non ricordo che l'abbia mai trattata male. È sempre stato molto gentile, insolito per lui.-

-Come fate a dire che sono loro due? Potrebbero essere altre due persone tipo...tipo Genma e...e Shizuka.-

-Impossibile.-

-Perchè dici impossibile Asuma?-

-È tuo compagno di squadra e ancora non lo conosci? Genma avrà un carattere particolare, ma non è freddo. Inoltre non offenderebbe mai una ragazza, figuriamoci Shizuka! Non farebbe mai nulla che potesse, in qualche modo, arrecarle fastidio. Quindi sono Kakashi e Himari.-

-Già ha ragione lui, dalla descrizione potrai esserti avvicinato a Shizuka, ma non a Genma.- asserì Kurenai.

-Siete due volpi. Ok vi racconto tutto, Kakashi in preda alla febbre alta, ha fatto un ssogno poco casto su se stesso e Himari. Il problema è che lui è convinto che tutto ciò sia accaduto nella realtà e si sente in colpa, vuole scusarsi. Dovevate vederlo, era così disperato, non potevo non aiutarlo.-

-Capisco, ma poi dovrai convincere Himari a stare al gioco.-

-Si lo so, allora mi aiutate?-

-Ok Gai, ma sei sicuro che poi Kakashi una volta ripresosi non te la farà pagare?- chiese Asuma.

-No, tranquillo, lui non sa che ve l'ho detto, quindi mi raccomando acqua in bocca. Ci tengo alla mia vita.- "Per fortuna si sono bevuti la storia del sogno, è meglio non far sapere a Kakashi la verità o mi ammazza, già il fatto che ho  raccontato a loro una faccenda così privata sul suo conto, anche se è una bugia, è un biglietto gratuito per un chidori. Qundo scoprirà il resto mi manda dritto all'altro mondo."- Allora ragazzi cosa compriamo?-

-Che ne dici di un mazzo di fiori, dei cioccolatini e un bigliettino di scuse?-

-Ottima idea Kurenai! Si capisce che sei una ragazza!-

-Anche un libro ci starebbe bene.-

-Un libro? Non mi sembra un regalo adatto.-

-No, Asuma ha ragione. Pensaci, un libro vorrebbe dire: quando vieni a casa mia avrai sempre qualcosa per passare il tempo, resta quanto vuoi sei la benvenuta.-

-Eh? Kurenai sei un po' ambigua. Perchè voi donne complicate sempre le  cose!-

-Spiegami una cosa, Kurenai, voi donne interpretate a vostro piacimento i regali?-

-Certo.-

-Uno non può farvi un regalo solo perche ne ha voglia?-

-Se un ragazzo fa un regalo a una ragazza c'è sempre qualcosa sotto, e ogni regalo ha un suo significato nascosto. Inoltre se non vi è alcuna occasione particolare è ancora più sospetto.-

-Gai fai attenzione a ciò che compri, potresti mettere in pericolo la vita di Kakashi.-

-Già è meglio. Bene andiamo a comprare tutto!-

 

I tre ragazzi s'incamminarono, quando Gai chiese ad Asuma.

-Perchè hai detto che Genma non offenderebbe mai Shizuka? Sai forse qualcosa che io non so?-

-No, ho solo osservato. Ogni tanto li ho visti insieme per le strade del villaggio, inoltre tornano sempre a casa insieme. Però non vuol dire niente.-

-Mi stai dicendo che GENMA E SHIZUKA ESCONO INSIEME?!-

-Shhh, non urlare! Non ho detto questo!-

-Hai detto di averli visti insieme, il che significa appuntamento, il quale significa frequentazione.-

-O amicizia.-

-Non credo.-

-Ragazzi, forse è meglio se la smettete.-

-Di che parlate così animatamente?-

-Genma?!- esclamò sorpreso Asuma.

-Genma! Amico mio! Mi devi aiutare!-

-Che?-

-Ti prego, non dirmi di no.-

-Ok. Riguardo a cosa?-

-Noi andiamo. Ciao.- salutò Kurenai, mentre Asuma fece un cenno con la mano.

-Ciao ragazzi. Allora Gai cosa vuoi?-

-Mi aiuti a scegliere dei regali per una ragazza? Tu di solito cosa scegli per Shizuka?-

-Io non m'intendo di ragazze e poi non ho mai regalato nulla a Shizuka!-

-Andiamo a me puoi, fin dove ti sei spinto con lei?- chiese lui maliziosamente.

-Da nessuna parte!- obiettò l'interessato arrossendo.

-Ma dai, non arrampicarti sui vetri, io so tutto.-

-Tutto cosa?-

-Qualcuno vi ha visto passeggiare insieme per il villaggio.-

-Non è un reato.-

-E poi l'accompagni sempre a casa.-

-Abitiamo vicini, è normale che ci vedano fare la strada insieme.-

-Anche quando la sua squadra finisce gli allenamenti molto dopo di noi?-

-Non è sicuro far girare una ragazza da sola di notte per il villaggio, suo padre vuole essere sicuro che non le accada nulla. Vivendo vicini a me non costa nulla aspettarla, piuttosto che far fare ai suoi compagni di squadra chilometri di strada, visto che abitano dalla parte opposta, oltretutto al termine di un allenamento.-

-A proposito, ora che ci penso, non dovevano rientrare stamattina da una missione?-

-Non lo so, credo di sì-

-Aha! Ecco perchè sei in giro per il villaggio da solo. Stai andando a prenderla! Ho indovinato, non è così?-

-Sono uscito a fare una commissione per mia mamma.-

-Però stavi andando verso le porte del villaggio.-

-I negozi sono tutti sulla strada principale e la bottega di alimentari è verso le porte del villaggio.-

-Hai sempre la risposta pronta. Comunque, ho ragione, ora tu mi accompagni, visto che non hai nulla da fare e hai accettato di aiutarmi. Tanto tua madre non ha fretta, i negozi dove dobbiamo andare sono tutti in fila e tu non devi andare ad aspettare nessuno.-

-Vedi di fare in fretta però.-

-Allora avevo ragione! Vai a prenderla.-

-No! È solo che non ho voglia di passare la mattinata nei negozi. E poi non sto andando a prendere Shizuka, torna di sera.-

-Allora vai davvero a prenderla.-

-Me l'ha chiesto suo padre, visto  che torna in serata.-

-Si, si diamo la colpa al padre. Comunque devo ammettere che sei furbo, ti stai lavorando il padre, davvero astuto. È risaputo che la femmina è nelle grazie del padre e il maschio in quelle della madre, ti stai preparando il terreno, davvero bravo.-

-Io non sto facendo nulla. E ora muoviamoci.-

-Ok.-

 

I due s'incamminarono e iniziarono a visitare vari negozi, prendendo tutto quello che occorreva a Gai; ora si stavano dirigendo verso il negozio di alimentari e nel frattempo quest'ultimo aveva notato che anche Genma aveva comprato qualcosa.

-Cos'è? Un regalino per lei?-

-Te l'ho detto che mia madre mi ha chiesto delle commissioni.-

-Tu hai detto una.-

-Si fa per dire.-

-Che hai comprato?-

-Nulla di che, semplici cioccolatini.-

-Capisco, ma perchè sono impacchettati?-

-Che ne so, non faccio domande, eseguo e basta. Meglio non chiedere troppo.-

-Già è vero, le madri sanno essere pericolose più dei padri.-

-Io direi che tutte le donne sono più pericolose degli uomini.-

-In che senso?-

-A differenza nostra loro sono più furbe, puoi avere anche l'intelligenza dei Nara, ma loro sanno metterti sempre con le spalle al muro, sono come delle bombe pronte ad esplodere in qualsiasi momento e sta a noi uomini trovare il filo giusto per scongiurare la catastrofe.-

-Però, che filosofo. Dev'essere dura mantenere una relazione.-

-Io non ho nessuna relazione. Mi baso sull'esperienza con mia madre.-

-Se lo dici tu. Beh, ora io vado o Kakashi mi ammazza. Ciao.-

-Ciao.-

Gai si allontanò quando urlò:- E SALUTAMI LA TUA RAGAZZA QUESTA SERA!-

-GAI SMETTILA E NON GRIDARE!- "Che idiota! Ma chi gli avrà raccontato questa storia? Se lo trovo lo ammazzo, la gente deve imparare a farsi gli affari propri e non spettegolare sugli altri. A proposito di spettegolare non è che magari è stata quella pettegola mia madre a inventarsi storie? Questa me la paga."

 

Nel frattempo Gai era arrivato a casa di Kakashi e l'aveva trovato che dormiva beatamente, così ne approfittò per parlare con Himari. Pose i pacchetti in camera di Kakashi e poi andò in cucina.

-Ciao sono tornato. L'Hokage ha detto che non ci sono problemi, di tenere pure a casa Kakashi finché non sarà completamente guarito e gli augura una buona guarigione.-

-Capisco, gli ho dato una pastiglia e ora sta dormendo.-

-Sì, ho visto. Senti dovrei parlarti.-

-Va bene, Kakashi mi ha mandato a comprare delle cose per te, sai voleva ringraziarti per quello che stai facendo per lui e chiderti scusa per il disturbo e tutto il resto.-

-Non era necessario.-

-Lui voleva così, però non fare caso a quello che dice, sai ha fatto strani sogni e con la febbre potrebbe fare un po' di confusione, così ho pensato di fargli scrivere un bigliettino quando si sveglia,  tu stai al gioco ok?-

-Va bene. Io intanto vado a fare spesa, resti tu con lui?-

-Certo, vai pure tranquilla.-

-A dopo.-

-Ciao.- " Meno male che è uscita, così posso far scrivere a Kakashi il bigliettino, se si svglia prima del suo ritorno, o potrò far che preparare la mia bara. Sarà meglio andare vedere."

-Sei tornato.-

-Ti sei già svegliato?-

-Appena adesso, Himari dov'è?-

-È andata a fare la spesa. Sai che ho incontrato Genma? Tu lo sapevi che esce insieme a Shizuka?-

-No, e non mi interessa.-

-Quualcuno li ha visti passeggiare insieme per il villaggio, inoltre lui la riaccompagna sempre a casa.-

-Sai che novità, abitano vicini è più che normale che facciano la strada insieme. Comunque sono affari loro.-

-Quanto sei zelante, adesso vedi di essere più entusiasta che ti mostro quello che ho comprato. Allora ho preso un mazzo margherite...-

-Lei detesta le margherite.-

-Dei cioccolatini al cocco...-

-Detesta anche il cocco.-

-E un libro così quando è qui può passare il tempo e non legge i tuoi compromettenti.-

-Questo può andare.-

-Infine un bigliettino.-

Kakashi prese il bigliettino e lo lesse.

-Questo è un bigliettino di S. Valentino con l'aggiunta a penna delle scuse!-

-Non c'erano biglietti di scuse, così ho preso l'unico che poteva adattarsi alla situazione.-

-Sei un idiota! Io questa roba non la firmo!-

-Allora togliamo il bigliettino, che ne dici se glieli dai per ringraziarla di tutto e scusarti per il disturbo e tutto il resto, senza nominare l'accaduto di questa notte?-

-Cioè mi stai consigliando di mentire?!-

-Dovrai pur ringraziarla e questa è un'occasione propizia. La ringrazi e ti scusi di tutto, così tu sei perdonato e lei non ci rimane male.-

-Forse hai ragione tu, va bene facciamo così. Ma niente bigliettino! Butta via quella schifezza imbarazzante per imbecilli innamorati.-

-Ok, ok. Comunque dovrebbe arrivare, non faceva spesa grossa e quindi non dovrebbe metterci troppo tempo.-

 

Venti minuti dopo Himari rientro, Gai andò ad aiutarla a ritirare la spesa.

-Vai di là che si è svegliato, finisco io qui.-

-Va bene, grazie.- andò in camera.- Ti sei svegliato, come va?-

-Meglio.-

-Bene vuol dire che le medicine fanno effetto. -

-Gai dov'è?-

-In cucina, devi andare in bagno?-

-Non posso parlare con lui?-

-GAI, PUOI VENIRE UN MOMENTO?-

-ARRIVO.-

-Kakashi vuole parlarti.-

-Dimmi.-

-Su parla.-

-Puoi andartene?-

-Perchè?-

-Perchè sono cose- si beccò un'occhiataccia da lei- private.-

-Ok, vado in cucina.-

-Vedi di andare a cambiare quella roba e subito!-

-Va bene, ma cosa prendo?-

-Qualcosa di normale! Aspetta per i fiori prendi la Daphne.-

-Perchè?-

-Tu prendi quella e non fare domande! E sbrigati prima che se ne accorga, sei stato tu ad avere l'idea e ad insertere per far fare tutto a te, ora vedi di non combinare casini.-

-Ok vado.- 

 

Mezz'ora dopo tornò.

-Eccomi qui ho preso tutto.-

-Era ora, non sapevo più cosa invertarmi per prendere tempo.-

-Bene adesso la chiamo così le dai la roba.-

-Eh? No. Non adesso.-

-HIMARI.-

"Imbecille"

-Dimmi Gai.-

-Ti vuole parlare.-

-Dimmi Kakashi, cosa c'è? Stai male di nuovo?-

-No, sto bene.- rispose guardando male Gai e sperando che capisse di andarsene.

-Io vi lascio da soli, mi sono appena ricordato di avere un appuntamento con Genma.- affermò Gai.

-Salutamelo.-

-Sarà fatto, Himari, vuoi che ti saluti anche Shizuka?-

-Grazie, ma cosa centra Shizuka con Genma?-

-Te lo spiega Kakashi.- e uscì di casa.

-Allora cosa dovevi dirmi.-

-Ho chiesto a Gai di andare a prendere qualcosa per ringraziarti e chiederti scusa per tutto.-

-Non era necessario.-

-A me non piace avere debiti. Comunque sono lì.-  le indicò i pacchetti appoggiati in un angolo.

-Grazie, ti sei ricordato.- disse lei notando i fiori che le aveva fatto comprare.

-Beh, non è che me ne sia ricordato, ho detto a Gai di prenderli a caso. È stata pura fortuna.- disse imbarazzato.

-Una fortuna sfacciata, grazie.- gli diede un bacio sulla guancia, - Vado a metterli in un vaso.-
"Non doveva finire così, però se non altro, non ha fatto domande ed è contenta. Meglio così."

 

Continua...

 

 



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Capitolo 19
*** Capitolo 19: .Incontrarsi (di nuovo) e preparativi. ***


Capitolo 19: Incontrarsi (di nuovo) e preparativi.

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Erano passati quattro anni ormai, Kakashi aveva continuato il suo lavoro come Anbu al servizio del Quarto Hokage, l'oscurità nel suo cuore non era passata, forse non si sarebbe mai dissolta, e l'assenza di Himari non migliorava le cose. Era come se fosse tornato nell'oblio più profondo, come successe subito dopo le morti di Rin e Obito, non riusciva a capacitarsi, come era possibile che l'assenza di una persona potesse provocare tanto dolore? 
 
Quando era a casa, da solo, sentiva la sua voce gli sembrava di averla lì, come quel giorno che lui si era ammalato e lei gli era accanto a occuparsi di lui e della casa. La vedeva, in cucina, mentre preparava qualcosa da mangiare, ma ogni che si avvicinava lei si dissolveva e lo portava alla realtà. Le notti erano tornate eterne e insonni, si ritrovava a pensare a lei, a cosa stesse facendo, se stesse bene, come si allenava, se era cambiata o era rimasta la stessa; ad ogni missione, sperava di riverderla alle porte dl villaggio, col suo solito sorriso e sentirsi sgridare per essere troppo freddo e solitario; di sicuro si sarebbe preso un pugno in testa o si sarebbe avvinghiata al suo collo, come un koala a un eucalipto. Non capiva. La sua assenza gli provocava un vuoto, che non riusciva a colmare in nessun modo, anzi gli procurava solo tristi ricordi, che solo con lei avrebbe superato; perchè non avrebbe mai dimenticato, non doveva dimenticare, ma almeno grazie a lei aveva abbandonato l'idea del suicidio. 
 
 
 
Un giorno l'Hokage lo convocò, aveva una missione per la sua squadra e un nuovo membro che si sarebbe aggiunto, Itachi Uchiha, nonostante fosse giovane, aveva dimostrato di essere un ninja molto promettente e Minato aveva deciso di assegnarlo alla supersione un altettranto ninja promettente. Suo malgrado, Kakashi dovette accettare e, dopo aver presentato il ragazzo, la squadra partì per la missione. Arrivarono in un bosco, ormai era notte, ed era meglio riposarsi, Kakashi si era posato al tronco di un albero, quando nel profondo della foresta notò che c'erano alcune strane e flebili luci, simili all'aurora boreale, non sapendo di cosa si trattasse decise di andare a vedere, se era un attacco nemico, lo avrebbe anticipato e annientato. Si avvicinò silenziosamente, quando a metà strada vide qualcosa di famigliare, l 'erba era coperta di ghiaccio e qualcos'altro che non aveva ben identificato, avanzò ancora e quello che vide lo sorprese. Quella zona del bosco era completamente ghiacciata, al centro vi era una lastra nella quale si intravedeva un enorme cristallo a forma di fiocco di neve, tutt'intorno si stagliavano dei cilindri altissimi, sulla cui vetta era posizionato un prisma che rifletteva i raggi lunari, creando dei magnifici giochi di luce. Era assorto a osservare il luogo, che si accorse all'ultimo di essere attaccato da alcuni cristalli di neve, riuscì a schivarli e li vide infilzarsi in un albero, si avvicinò e notò che non erano fatti di semplice ghiaccio, la struttura era diversa, erano molto resistenti per il loro spessore; ne prese uno e con un kunai provò a romperlo, e con sua sorpresa vide l'arma spezzarsi a metà, l'unico minerale in grado di confondersi con il ghiaccio e di rompere un'arma era il diamante. Non aveva mai visto nulla del genere, improvvisamente sentì dei passi e d'istinto impugnò la spada, ma non appena vide il suo avversario la abbassò subito, l'altro non capendo gli chiese chi fosse.
 
 
 
-Non mi riconosci? -
 
-Kakashi? Sei tu?-
 
-In persona, però! Sei cambiata!-
 
-In che senso?-
 
-Sei diversa da come ti ricordavo.-
 
-Cioè?-
 
-Come posso spiegare...fammi pensare.-
 
Passarono diversi minuti.
 
-Allora? Un tempo non ti ci voleva così tanto.-
 
-Un attimo, è che mi vengono solo termini inappropriati, che si possono dire solo tra maschi. Comunque un tempo eri più paziente.-
 
-Quinndi sarei peggiorata?!-
 
-No, no. Non volevo dire questo.-
 
-E allora cosa? Se non trovi un termine, fai un paragone.-
 
-Va bene. Sei come il vino.-
 
-Il vino? Non ne potevi trovare uno più carino? Perchè il vino poi?-
 
-Perchè il vino più invecchia e più diventa buono.-
 
-Ora sarei vecchia?! Ti ricordo che sono più giovane di te!-
 
-Ragiona prima di attaccare. Io ci rinuncio, fatti i complimenti da sola. Ora torno dalla mia squadra, ho una missione da completare, se ti capita di passare per villaggio, fatti vedere qualche volta. Ci si vede.- si allontanò "Ma tu guarda, pretende i complimenti e poi si arrabbia se glieli fai. Il suo carattere è peggiorato, ma almeno il corpo è migliorato. Chissà se torna al villaggio, se così fosse dovrò dirle dell'accaduto, anzi dovrei dirglielo lo stesso indipendentemente dalla sua scelta. Uffa, che seccatura, detesto trattare con una che piange, ma d'altronde non posso farci niente. Ma cosa?" sentì un pugno in testa, si voltò e vide Himari con una faccia scura. 
 
-Che ti prende?! Perchè mi hai colpito?-
 
-Perchè ho capito il tuo paragone, quando il vino invecchia diventa aceto. Per cui io sarei divenuta acida?!-
 
-Certo che no! Scema! Il vino più invecchia e più milgiora, hai capito adesso?-
 
-Ah era questo? Come sei carino!- si avvinghia al suo collo iniziando ad abbracciarlo.
 
-Basta! Smettila, mi stai soffocando. Staccati!-
 
-Va bene, va bene, ti mollo. Quanto ci metti?-
 
-A fare che cosa?-
 
-A completare la tua missione.-
 
-Non molto.-
 
-Allora ti aspetto a casa.-
 
-Quale casa?-
 
-La tua, dovrai pur tornarci.-
 
-Ok. Ma non toccare niente! E soprattutto non fare niente! Tieni.-
 
-Perchè mi dai delle chiavi?-
 
-Che fai mi aspetti fuori?-
 
-No.-
 
-Allora prendile.-                                                                    
 
 -Va bene, grazie.-
 
-Ci vediamo dopo.-
 
-A dopo.- prese le chiavi e si diresse verso il villaggio.
 
 
 
Arrivò al villaggio e andò a casa di Kakashi, entrò e vide che era tutto in ordine, diede un'occhiata in giro e notò che qualche pulizia andava fatta, prima però preferì andare a fare spesa, di sicuro tornato dalla missione, sarebbe stato stanco e affamato, dato che lei era scrocco a casa sua  fargli trovare la cena pronta e un bagno caldo era il minimo che potesse fare. Uscì di casa e si diresse verso il centro del villaggio dove incontrò Shizuka.
 
-Ciao Himari! Sei tornata, come stai?-
 
-Bene grazie, tu come stai?-
 
-Non mi lamento. Cosa fai in giro?-
 
-Spesa e tu?-
 
-Idem. I miei genitori sono in missione per un paio di giorni, mio fratello ormai abita per conto suo con la moglie, oggi sono passata da Genma, i suoi sono via da una settimana e lui ha il frigo vuoto, non fa altro che mangiare roba già pronta! Così per farci compagnia sto da lui finché i miei non tornano e ora sono fuori a fare commissioni.-
 
-Allora possiamo fare commissioni insieme.-
 
-Ok.-
 
 
 
Andarono al negozio di alimentari e iniziarono a guardare gli scaffali.
 
-Tu cosa pensi di fare, Himari?-
 
-Non lo so, Kakashi voleva parlarmi così lo aspetto a casa sua, visto che è in missione ho pensato che una volta tornato gli avrebbe fatto piacere trovare pronto qualcosa per cena. Ma non so cosa fare, non voglio strafare, ma nemmeno essere banale. Tu cosa cucini a Genma?-
 
-Ho il tuo stesso problema, lui mi ha detto che non è il  caso che mi disturbi, ma quando gli ho detto che tanto la spesa andava fatta perchè il frigo era vuoto, mi ha risposto fai come vuoi. Non è semplice, non so i suoi gusti, se poi faccio qualcosa che non gli piace?-
 
-Già è vero, io non ci avevo pensato! Però se ti ha dato carta bianca, vuol dire che qualsiasi cosa cucinerai lui la mangerà, indipendentemente che gli piaccia o meno. Io invece non so cosa fare, mi piacerebbe realizzare qualcosa di completo, ma il signorino detesta i dolci e quindi una portata è scartata, inoltre rientra da una missione ed essendo stanco non avrà voglia di perdere tanto tempo a mangiare, per cui il tutto si riduce.-
 
-Potresti fare un menu completo che al tempo stesso sia veloce da mangiare, se rientra da una missione devi fare qualcosa che gli faccia recuperare le forze e al tempo stesso leggero.-
 
-Non è facile, potrtei fare diverse portate invece di un menu intero, tipo un'insalata mista, una cotoletta, del riso...e...e basta, dolci non ne mangia.-
 
-Scusa perchè non fai una composizione di frutta fresca? La frutta fa bene e la mangia di sicuro, quindi è un dolce perfetto.-
 
-Ottima idea! Bene, compro tutto il necessario, tu hai deciso cosa fare?-
 
-Ancora no.-
 
-Facciamo così, iniziamo a comprare le cose per me, magari guardando i prodotti ti viene qualche idea.-
 
-Ok.-
 
Iniziarono a comprare la frutta e la verdura, poi si diressero nel reparto del riso.
 
-Cavoli il riso è in offerta, quasi quasi ne prendo un po' di più, guarda anche gli scampi sono in offerta, potresti fare riso al curry.-
 
-È vero, inoltre come antipasto potrei farci una tartare, c'è un'offerta anche per il baccalà, prendo anche quello, di contorno faccio le verdure con la tempura e...manca il dolce.-
 
-Tra la frutta avevo visto i lamponi in offerta, che ne dici di una millefoglie?-
 
-Ottima idea! Tu perchè non aggiungi dello zabaione alla frutta?-
 
-Ci starebbe bene, lo metto a parte, Kakashi non ne sarà molto entusiasta, ma non fa niente. Non è obbligato a mangiare tutto quello che gli cucino.-
 
-Tanto mangerà tutto vedrai, a costo di fare un'indigestione. Però ora che ci penso, se torno a casa con tutta questa roba addio sorpresa!-
 
-Già, Genma è in casa. Perchè non chiedi a Raidou di tenerlo lontano per tutto il pomeriggio fino all'ora di cena?-
 
-Mi sembra un'ottima idea, ma dici che accetterà?-
 
-Credo di sì.-
 
-Allora dopo la spesa passo da lui a chiederglielo e poi vado dritta a casa.-
 
-Aspetta se vai subito a casa rischi di incontrare Genma. Perchè non mi accompagni a fare le ultime commissioni, così dai il tempo a Raidou di andare a chiamare Genma e uscire.-
 
-Forse è meglio. Visto che entrambe abbiamo finito, direi che possiamo pagare.-
 
-Andiamo.-
 
 
 
Pagarono e uscirono dal negozio, dirigendosi verso il negozio di fiori, Himari voleva comprare qualcosa di semplice, giusto per abbellire la casa, Kakashi la teneva ordinata ma anche spoglia, così decise di dare un po' di colore a quel grigiume. Mentre lei sceglieva i fiori Shizuka era andata a parlare con Raidou, il quale aveva accettato di aiutare l'amica, o meglio, l'amico. Terminate le faccende, le due amiche si salutarono e si separarono, Himari una volta rientrata a casa ritirò la spesa, mise i fiori in un vaso e iniziò fare un po' di pulizia; prima si occupò del bucato, essendoci un bel sole si sarebbe asciugato in fretta, poi passò a fare la polvere e infine pulì i pavimenti. Terminate le faccende decise di accendere alcune candele profumate, le piaceva la luce che emanavano e anche la loro atmosfera, adorava in modo particolare quelle profumate. In seguito iniziò a preparare la cena, quando terminò era già sera, sentì bussare alla porta e andò ad aprire, era un cane che si presentò e le disse che aveva un messaggio per lei da parte di Kakashi, l'avvisava che sarebbe rietrato per le otto. Lei rigraziò Pakkun e gli diede un biscotto, il quale gradì molto l'inaspettato premio e se ne andò dopo averla salutata. Avendo appreso il messaggio, decise di andare a pulire il bagno, così poi avrebbe riempito la vasca con acqua calda, almeno al suo ritorno avrebbe potuto rilassarsi con calma. In seguito andò a ritirare il bucato che ormai era asciutto, non sapendo dove mettere la roba, l'appoggiò piegata sulla scrivania nella camera del ragazzo, poi andò in salotto a leggersi un libro. 
 
 
 
All'orario prestabilito Kakashi arrivò sull'uscio di casa, sentì subito un profumo di sandalo, misto a quello del cibo e sorrise.
 
"Non è affatto cambiata. E dire che le avevo detto di non fare niente! Non ascolta mai! Inoltre avrò quella puzza di candele in tutta la casa per chissà quanto tempo." abbassò la maniglia della porta ed entrò in casa. 
 
-Bentornato! Come è andata la missione?-
 
-Sbaglio o ti avevo detto di non fare nulla?-
 
-Mi annoiavo e poi ho pensato che saresti tornato stanco e avessi preferito trovare la cena e un bagno caldo già pronti.-
 
-Lasciamo stare, un'altra cosa, non dare vizi ai miei cani.-
 
-Non ho dato vizi ai tuoi cani, ho solo dato un biscotto a Pakkun. È stato gentile a riferirmi il tuo messaggio, così l'ho premiato. A sapere che avevi dei cani avrei comprato dei biscotti adatti a loro, sarà per la prossima volta. Andiamo a mangiare prima che si freddi.-
 
-Hai fatto anche la spesa?- le chiese entrando in cucina -Quanta roba hai fatto?!-
 
-Solo due o tre cosette, sorpreso?-
 
Lui non rispose e si sedette a tavola, osservando ogni singola portata che vi era posata sopra.
 
-Non ti piace? Sei vuoi ti preparo qualcos'altro.-
 
--No, va bene così. Hai già fatto molto, non ti faccio buttare via tutto senza nemmeno assaggiare.-
 
-Ok, come vuoi.-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Si misero a mangiare, poi Himari sparecchiò e iniziò a lavare i piatti.
 
-Lascia faccio io.-
 
-Non ti preoccupare, va pure a farti un bagno e a rilassarti, finisco io.-
 
-Ti ricordo che è casa mia.-
 
-E io ti ricordo che sei appena rientrato da una missione. Non lamentarti e fila in bagno!-
 
-Va bene.- dovette rassegnarsi.
 
 
 
Andò in camera a prendere un cambio di vestiti e vide i suoi vestiti piegati sulla scrivania.
 
"Ha pure fatto il bucato, deve smetterla di fare come se fosse casa sua, meno male che non l'ha ritarato nei cassetti. Però grazie a lei non ho avuto nulla da fare questa volta, non è malaccio trovare tutto fatto al rientro da una missione. Dovrei ringraziarla invece di trattarla male, penserò a qualcosa mentre faccio il bagno." 
 
Terminato il suo rilassamento acquatico, entrò in salotto e trovò Himari seduta sul divano a leggere il libro che le aveva regalato anni prima, prese anche lui un libro dalla libreria e si sedette accanto a lei a leggere. Passarono diverse ore, in silenzio, quando sentì un peso sulla spalla, si voltò e vide Himari addormentata.
 
" Di sicuro sarà stanca, con tutto quello che ha fatto. Mi chiedo come sia riuscita a pulire l'intera casa e tutto il resto in un giorno. Ci credo che ora si è addormentata sul divano. Rimanderemo il discorso a domani." 
 
Prese il plaid dal bordo del divano e si sdraiò, così da poter dormire comodo; si mise un cuscino sotto la testa e spostò Himari sul proprio petto per farla dormire più comodamente, infine coprì entrambi con il plaid.
 
"Sono così stanco che non ho nemmeno voglia di spostarci da qui, domani mi sa che avrò un bel mal di schiena. Ma non importa, anzi ti ringrazio." pensò accarezzando il volto della ragazza e si addormentò.
 
 
 
 
 
 
 
Continua...
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20: Sorprese. ***


Capitolo 20: Sorprese.

 


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Kakashi sentì qualcuno che lo chiamava.

"Ma chi diavolo è?"

-Dai Kakashi svegliati.-

-Gai, che cavolo vuoi?- gli chiese con la voce impastata dal sonno.

-Che avete combinato stanotte, per essere così stanco?- chiese maliziosamente.

-Fatti gli affari tuoi e ora lasciami dormire-

-Dai, non girarti dall'altra parte. Svegliati

-Parla più piano, non posso girarmi dall'altra parte, non vedi che sono bloccato?-

-Si, si lo vedo. Allora? Nottata in bianco?-

-Ti faccio fuori se non la smetti.-

-Kakashi, lascalo stare.- gli disse Himari.

-Scusa, non volevo svegliarti.-

-Tranquillo, visto che sono sveglia vado a preparare la colazione. Mangi con noi Gai?-

-Molto volentieri, grazie.-

 

Himari si alzò e si diresse in cucina, mentre Kakashi si sedette sul divano e sistemò il plaid.

-Siediti, non stare in piedi.-

Gai obbedienza, -Allora, come è andata? -

-Bene, abiamo un componente in più, molto promettente.-

-Non mi riferivo alla missione. Ma alla scorsa notte.-

-Che vuoi che sia successo? Semplicemente mi ha fatto trovare la cena pronta e mi ha ripulito casa. Era stanca e si è addormentata sul divano. Che avrei dovuto fare? Svegliarla e sbatterla fuori di casa?-

-No, certo che no. Però dormivate assieme.-

-Ero stanco e non avevo voglia di spostarci, tutto qui.-

-Se, se. Furbone, dì piuttosto che non volevi separarti da lei. Dì la verità, sei contento che sia tornata.-

-Che?! Non dire idiozie! Eravamo entrambi molto stanchi e ci siamo addormentati. Tutto qui.-

-A chi vuoi darla a bere? Sei tutto rosso. Ho ragione io, dai non devi fare il timidone con me. Puoi dirmi tutto lo sai, è a questo che servono gli amici.-

-Smettila! E gli amici non s'intrufolano a casa di altri per spiarli.-

-Io non ti ho mai spiato.-

-Ne vogliamo parlare?-

-Una volta soltanto.-

-Si certo, e io ho la fidanzata.-

-Hai la fidanzata Kakashi? Ma è bellissimo! Chi è?- s'intromise Himari.

-No, no.- si affrettò a negare lui,- È un modo di dire, come: "sono la regina d'Inghilterra".-

-Quando uno afferma di non aver mai fatto qualcosa, ma in realtà non è così?-

-Esatto.-

-Non è vero. C'è la fidanzata, se...- Gai venne prontamente zittito da un pugno di Kakashi.

-Stai zitto!-

-Poverino, non lo picchiare. Gli fai male così.-

-Se lo merita.-

-Ahia, potevi essere più delicato però!-

-Che ne dite se mangiassimo?-

-OK, muoviti scocciatore.-

-Arrivo.-

 

Andarono tutti e tre in cucina e fecero colazione, poi Himari iniziò a sparecchiare aiutata da Kakashi, che stava per lavare i piatti, ma lei lo fermò.

-Lascia faccio io, vai pure di là con Gai.-

-Ti ricordo che è casa mia.-

-E io ti ricordo che Gai è qui per parlare con te, quindi fila.-

-E va bene, che seccatura.-

-Però! Ti fai comandare a bacchetta da bravo fidanzato.-

-Se non stai zitto immediatamente ti faccio fuori.-

-Ok, ok.-

 

I due ragazzi andarono in salotto e si sedettero sul divano. Mentre Himari lavava le stoviglie e sistemava la cucina.

-Sai sei diverso.-

-Che intendi? A me sembra di essere il solito.-

-Ma se quando ieri sera ti ho incontrato, avevi fretta di tornare a casa! Ora mi spiego il motivo di tanta impazienza. Non stavi più nella pelle dalla voglia di rivederla. Quando hai lei accanto sei diverso, non hai più l'aria cupa di prima e sei più sereno.-

-Smettila di sparare cazzate! Avevo chiesto a Pakkun di riferirle che sarei rientrato per le otto e sai come è fatta, se avessi tardato mi avrebbe fatto fuori!-

-Con me non sei mai puntuale.-

-Tu non mi prepari la cena in tavola, quindi per le tue sfide non ci sono problemi se si tarda un pochino.-

-Hai sempre la scusa pronta tu. Comunque sei in debito con lei.-

-Tranquillo, lo so e io odio essere in debito.-

-Che cosa le regali?-

-Non lo so, mi inventerò qualcosa. A proposito, cosa vuoi?-

-Io non voglio niente, non devi farmi un regalo.-

-Non intendevo quello, non sei venuto a casa mia per niente.-

-Infatti, dobbiamo fare una sfida, e questa volta tocca a me scegliere.-

-Senti, possiamo fare domani? Oggi avrei altro da fare e poi vorrei starmene un po' tranquillo.-

-Si ne hai il diritto in effetti. Non sia mai che ti rompa le uova nel paniere, ti capisco, infondo hai avuto solo poche ore da passare.-

-Infatti, sono appena tornato da una missione alquanto sfiancante, e vorrei godermela un po'.-

-È comprensibile, sii uomo, ma comportati bene.-

-Eh?-

-Sveglia! Di là c'è la ragazza che ti ha rapito il cuore, e questa volta vedi di portare a termine quello che inizi.-

-Che stai dicendo?!- replicò Kakashi rosso in volto, -Intendo godermi la giornata, imbecille!-

-E allora? Non puoi goderti entrambe? Dai che muori dalla voglia di passare del tempo con lei, è da anni che non vi vedete.-

-Falla finita.-

-Ci vediamo domani, sempre se sarai in forze, e non arrivare in ritardo.-

-A domani.-

 

Nel frattempo Himari aveva finito le sue faccende e aveva raggiunto il proprietario di casa.

-E Gai dov'è andato?-

-Ha detto che aveva da fare.- rispose questi spaparanzato sul divano e con aria indifferente.

-Capisco.- stava per allontanarsi quando la voce di Kakashi la fermò.

-Senti, io tra poco devo uscire per delle faccende, devo prenderti qualcosa?-

-Effettivamente avrei un paio di commissioni da fare.-

-Allora usciamo insieme.-

-Eh?-

-Visto che entrambi abbiamo delle commissioni da fare e al momento siamo nello stesso luogo, non ha senso uscire separati. E poi...-

-E poi?-

-Beh...-

-Dai Kakashi, non essere così misterioso.-

-Ho voglia di accompagnarti.- disse tutto d'un fiato, rosso in volto e con voce tremante per via dell'imbarazzo.

-Va bene.- rispose lei, sorpresa dall'intraprendenza del ragazzo.

 

Dopo pochi minuti i due uscirono, Kakashi era nervoso e imbarazzato, camminavano l'uno al fianco dell'altra, sembrava davvero che avessero un appuntamento. Inoltre era infastidito dagli sguardi indiscreti degli abitanti del villaggio, sembrava non avessero mai visto due persone camminare per le strade; c'erano anche alcuni vecchietti che, già brilli a metà mattina, facevano dei commentini sulla ragazza che aveva accanto, anche se sussurrati, lui li capiva benissimo, e uniti al fatto che non le staccavano gli occhi di dosso, non facevano altro che aumentare il suo fastidio. Le mani iniziavano a formicolargli se Himari non avesse proposto di andare in un negozio di fiori, distogliendolo così dai suoi pensieri, probabilmente li avrebbe uccisi con un chidori. E invece si limitò ad annuire, lei entrò nel negozio, lui invece fu trascinato dentro a forza, furono accolti da una commessa sorridente, che iniziò a farsi gli affari loro, come se si conoscessero da una vita, iniziando a fare domande del tipo: da quanto siete fidanzati? Se sono ad un appuntamento, se vivono assieme, come si sono conosciuti; insomma iniziava ad essere invadente, ma fu prontamente interrotta da Himari che le chiese se poteva dare un'occhiata ai fiori e che l'avrebbe chiamata in caso di bisogno, quest'ultima si congedò e andò in magazzino. Himari aveva iniziato a guardarsi attorno e Kakashi la osservava scrupolosamente, cercando di memorizzare quali fiori attirassero la sua attenzione e quale colore avessero; non conosceva tutti i nomi dei fiori, ma alcuni li riconobbe, memorizzò: gigli, calle, orchidee, violette, camelie, per ultimo notò che lo sguardo della ragazza si era posato su delle rose, era rimasta ad osservarle per lunghi minuti, ma poi passò oltre e chiamò la commessa per far prepare un mazzo di crisantemi bianchi, pagò e poi uscirono dal negozio.

-Cosa devi fare?- gli chiese lei.

-Devo passare in libreria, giusto a dare un'occhiata se c'è qualcosa di interessante.-

-Bene, allora passiamoci, ne approfitterò per curiosare un po' anch'io.-

-Ok.-

 

Giunti alla libreria entrarono, lui si fiondò in un reparto a caso, purché avesse libri che trattassero di argomenti per shinobi. Curiosò distrattamente tra gli scaffali, osservando invece Himari, vide che stava sfogliando vari libri di ricette, cercò di memorizzare quali avessero colto la sua attenzione, poi vide che si era spostata nel reparto thriller e gialli, li dovette usare lo sharingan per capire cosa stesse guardando, poiché era troppo lontano, per fortuna aveva il vizio di leggere i titoli dei libri. Poi si rese conto che stava passando troppo tempo, e ora era il tempismo perfetto per farla allontanare si avvicinò a lei e le toccò una spalla.

-Senti, io qui ci metterò ancora un po', visto che si sta facendo tardi e tu aspettandomi non finiresti le tue commisioni che ne dici se ci separiamo e ci ritroviamo davanti alla solita locanda all'ora di pranzo?- sperava in una sua risposta affermativa.

-Va bene, oggi sei strano.-

-Ma no, è solo la tua impressione.-

-Se lo dici tu. Ci vediamo dopo all'ora.-

-A più tardi.-

 

Non appena lei uscì si assicurò che fosse abbastanza lontana da non poter vedere nulla, e si affrettò a prendere tutti i libri visti in precendenza dalla ragazza, alla vista di alcuni rabbrividì, aveva la sensazione che si sarebbe pentito di averglieli comprati; ma poi pensò che infondo quelle cose non erano per lui e quindi si diresse alla cassa con la pila di libri, mentre il commesso passava i codici, lui si ritrovò a pensare che infondo il debito che aveva con lei non era poi così costoso, ma poi gli tornò in mente la notte passata con lei sul divano, e si convinse che ne sarebbe valsa la pena. Pagò e uscì dal negozio, attento a non farsi beccare da nessuno scocciatore, si nascose in un vicolo e si moltiplicò, chiedendo alla copia di portare le borse a casa, mentre lui avrebbe svolto altre faccende, la quale partì immediatamente. La sua prossima tappa sarebbe stato il negozio di fiori, sperando che non ci fosse quella commessa impicciona a servirlo, quando passando davanti a un negozio di articoli per la casa, gli balenò in mente un'idea, che si accorse essere pessima, solo dopo aver acquistato nel suddetto luogo. Già la sera prima si era lamentato di quella robaccia orribile, che gli impestava tutta la casa, e ora gliel'aveva comprata, in grande quantità per giunta, non poteva crederci nemmeno lui. Camminando, aveva raggiunto il negozio di fiori, prima di entare scrutò chi ci fosse al bancone e tirò un sospiro di sollievo nel vedere che c'era la proprietaria, così, più sicuro, entrò.

-Buongiorno.-

-Salve.-

-Come posso aiutarla?-

-Mi servirebbe un mazzo di fiori.-

-Sa già quali vuole?-

-Si, gigli, calle, orchidee, camelie, violette e una rosa rossa.-

-Ok, ho capito. Che colori desidera?-

-I gigli dovrebbero essere sul rosa, se non sbaglio sono profumati, le calle bianche, le orchidee se ne ha di colori un po' particolari o con screziature diverse dal solito, le camelie sul fucsia o porpora e le violette viola. Lascio a lei la composizione, ma se possibile la rosa la vorrei al centro.-

-Perfetto, visto che ha le idee chiare, per me è più facile, solo un momento.- iniziò a prendere minuziosamente i fiori e a comporre il bouquet, poi raggiunse il ragazzo alla cassa. -Le serve qualcos'altro?-

-Ha della daphne?-

-Si certo.-

-Allora me ne faccia un mazzetto separato.-

La donna fece come le era stato chiesto, poi Kakashi pagò il conto e uscì, andò in un vicolo lì vicino e fece la stessa cosa che aveva fatto per i libri, poi si accorse che l'ora di pranzo si stava avvicinando e raggiunse Himari, che già lo stava aspentando davanti al locale.

-Non sono in ritardo, vero?-

-Non hai dato un orario. Come fai ad essere in ritardo?-

-Già, hai ragione. Entriamo a mangiare, ho un certo appetito.-

-Ti sei stancato a fare due commissioni?-

"Non hai idea di quello che ho dovuto fare, e per te oltretutto! Ho diritto ad avere fame con tutto il chakra che ho consumato." -Non è che muoia di fame, ma dato l'orario, ho un certo languorino.-

-Capisco.-

I due entrarono e si sedettero a un tavolo, ordinarono e poi iniziarono a mangiare.

-Sei riuscita a fare tutte le tue commissioni?-

-Sì, ho anche incontrato Shizuka, che mi ha invitato ad andare alle terme con lei questo pomeriggio. Tu sei riuscito a finire?-

-Sì, più o meno, che le hai risposto? Secondo me dovresti andarci, è tanto che sei lontana dal villaggio, inoltre sei tornata ieri, un po' relax non può farti che bene.-

-Non sapevo cosa risponderle e lei mi ha detto che sarebbe stata là. Cambiando discorso, prima hai svicolato, che ti prende oggi?-

-Come scusa?-

-Sei strano non sei mai stato con me per tutto questo tempo, a meno che non si trattasse di allenamenti o missioni. Su sputa il rospo.-

Kakashi non sapeva come sviare il discorso, ed era uscito incolume da situazioni peggiori, eppure quella ragazza riusciva sempre a metterlo con le spalle al muro. Stava pensando, quando fu salvato in corner dalla cameriera che gli portava il conto, Himari prese la ricevuta, ma lui prontamente pagò, prima che lei potesse fare una qualsiasi mossa.

-Ma come! Hai già pagato?! Aspetta ti restituisco la mia parte.-

-Non serve.-

-E io invece insisto! Voglio fare a metà!-

-Senti, ti ho invitata io a pranzo, quindi pago io. Inoltre ti devo la cena di ieri.-

-Andiamo, non siamo andati al ristorante. Ho semplicemente cucinato, non vorrai paragonare la cucina di un ristorante con la mia!-

-Certo che no. Non sono mica paragonabili.-disse alzandosi e dirigendosi verso l'uscita.

-Che intendi dire?- replicò lei seguendolo.

-Quello che ho detto, sono di due livelli differenti.-

-Ovvio, genio! Io non sono una cuoca professionista, che ti aspettavi?!- esclamò lei, mettendo il broncio, un po' offesa dalle parole del ragazzo.

-Infatti è proprio per questo che non c'è paragone.- vedendo che la ragazza ancora non capiva, decise, con uno sforzo immane; cosa gli toccava fare per un sorriso, ad ammettere -La tua è migliore, si sente che è fatta col cuore, a differenza di quella dei ristoranti.-

A quelle parole Himari si rallegrò e sorrise, poi notò che il ragazzo aveva in mano qualcosa.

-E quello?-

-Beh, l'ho preso per te.- rispose con evidente imbarazzo, porgendole il mazzo di fiori.

-Grazie! Ti ricordi ancora della Daphne!-

-Non l'ho mai dimenticata, so che ti piace. Contalo come un regalo di bentornata.-

-Sei alquanto sospetto.-

-Cosa? Non posso essere gentile? Ti lamenti sempre che sono un blocco di ghiaccio insensibile, e ora che sono gentile non ti va bene ?-

-No, non dico questo, anzi ne sono felice. È solo che non sono abituata, prima mi accompagni a fare spese, poi mi inviti a pranzo, che paghi tu, mi fai dei complimenti e infine mi regali un mazzo del mio fiore preferito. Sai mi preoccupi.-

-Tranquilla, è tutto a posto. Volevo solo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me ieri. Tutto qui, sai che non mi piace avere debiti.-

-Sicuro?-

-Certo, inoltre dovresti raggiungere Shizuka alle terme, penso io a portare la roba a casa, vai a rilassarti.-

-Ma...-

-Niente ma! Fin'ora sono io quello che ha poltrito, quindi niente scuse!-

-Ok, ci vediamo stasera.- lo salutò allontanandosi.

-Va bene.- "Meno male che Shizuka l'ha invitata e sono riuscito a convincerla, così ho tempo di sistemare tutto. Ci mancava poco che mi scoprisse, rovinando così la sorpresa; con tutti i soldi spesi, non voglio certo far fallire il piano."

 

 

Continua...

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21: Cambiamenti. ***


Capitolo 21: Cambiamenti.

 


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Kakashi rientrò in casa, aveva l'intero pomeriggio per preparare tutto, peccato che non avesse alcuna idea su come fare. Poi gli venne in mente il libro regalatogli da Gai, e, se non ricordava male, c'era una scena simile, così decise di prendervi spunto. Iniziò a cercare nel libro il punto dove il protagonista preparava una cena per il compleanno della fidanzata, poi lesse, sorvolando sui dialoghi successivi, lui non si sarebbe mai abbassato a tanto, non era un tipo romantico o sdolcinato, semplicemente voleva sorprenderla; quella volta fu Gai ad architettare tutto e il risultato non fu dei migliori, lui non avrebbe commesso errori. Chiuse il libro, prese un foglio ed iniziò ad elaborare una strategia, come se fosse una missione che svolgeva solitamente, quando finì si accorse che metà pomeriggio se ne era andato, ora aveva pochissimo tempo. Iniziò a riordinare la libreria, per fare spazio ai libri che aeva appena comprato, non poteva presentarsi semplicemente con un pacchettino regalo, doveva giocare d'astuzia; sistemò i libri sullo scaffale e poi mise quegli oggetti orribili e dalle forme improponibili intorno a tutta la stanza, le candele che aveva portato Himari invece le mise all'entrata; posizionò i fiori su un mobiletto vicino alla porta del salotto e poi si accorse che mancava qualcosa, non capiva bene cosa, ma sentiva che ancora non poteva funzionare. Riprese il libro e rilesse la parte che aveva segnato, mancavano le rose, come aveva potuto scordarselo, ormai era quasi il tramonto, corse al negozio di fiori e comprò dieci rose rosse, poi tornò a casa. Andò in cucina e iniziò a preparare qualcosa per cena, non era bravo come lei, ma sapeva cavarsela per non morire di fame, terminato, gli venne in mente un'altra cosa che si era dimenticato di comprare, rabbrividì al solo pensiero, ma uscì comunque sperando di fare ancora in tempo, ma per essere sicuro che tutto non andasse a monte, chiese ai cani di tenere d'occhio Himari e di proteggere ad ogni costo la sorpresa. Riuscì anche nell'ultima impresa, all'ultimo minuto, ma ce la fece; tornò a casa dove trovò Bisuke che lo avvertì che Himari era vicina, lo ringraziò e disse che potevano ritirarsi; terminò gli ultimi preparativi e attese l'arrivo della ragazza. Quando Himari arrivò davanti alla porta, trovò una rosa rossa appesa allo stipite con un bigliettino che diceva: "Seguici nell'oscurità.", all'inizio penso di aver sbagliato casa, ma poi si fece coraggio ed entrò, era tutto buio, solo la luce fievole delle candele, che riconobbe essere le sue, le indicava la via; vide una fila di rose identiche a quella che aveva trovato prima, le raccolse una a una, finché non raggiunse il soggiorno, prima di aprire la porta prese il mazzo di fiori, assieme al quale c'era un altro bigliettino e lesse cosa vi era scritto: "Sei arrivata. Ora non puoi più scappare.", non sapeva cosa pensare, si stava preoccupando, non capiva cosa avesse in mente Kakashi, e soprattutto, se era veramente lui. Alla fine si decise ad aprire la porta e rimase a bocca aperta nel vedere la stanza, c'erano candele accese d'appertutto, che illuminavano la stanza debolmente, ma che creavano un'atmosfera bellissima, il profumo era di sandalo, il suo preferito; vide un tavolino apparecchiato con già la cena in tavola, capì che era opera del ragazzo e iniziò a chiedersi dove fosse. Stava per accendere la luce ma una mano alle sue spalle la bloccò.

-Non provarci.- le ordinò una voce, o meglio un sussuro, sensuale.

-Dove ti eri nascosto? E come mai tutto questo?-

-Mi andava di farlo, non ti piace?-

-Al contrario, mi hai sorpresa. Come prima volta non c'è male.-

-Quindi potrei fare di meglio.-

-Io non so cosa dire.-

-Allora non dire niente.- durante tutto il discorso lui non aveva modificato il tono di voce, - Che ne dici di posare quei fiori e andare a mangiare?-

-Va bene, sono curiosa di vedere come te la sei cavata.-

-Non aspettarti nulla, so solo fare l'indispensabile per sopravvivere. Penso che la cosa migliore sia quella che ho comprato.-

-Sei pur sempre un uomo, che di professione fà lo shinobi, non posso pretendere.-

-Vedo che non ti fai problemi. Ora mangiamo.-

-Ok.-

 

Mangiarono e poi Kakashi si alzò e andò in cucina, per poi tornare con in mano due fette di torta alla crema.

-E quelle? Tu odi i dolci!-

-Sì, ma per questa sera posso fare un'eccezione.-

Mangiarono la torta e già al primo boccone il ragazzo inizò a lamentarsi.

-È stopposa, ti si blocca in gola, è difficile da mandare giù. Come fai a mangiare questa roba?-

-È pan di spagna, rimane sempre un po' asciutto. Di solito prima di mettere la crema lo si bagna con del rhum o del latte, però col trascorrere del tempo se non è conservato in frigorifero torna un po' asciutto.-

-Capisco, sei esperta.-

-Sai che a me i dolci piacciono.-

-Non ne ho dubbi.- finì la sua fetta di torta e si alzò, avvicinandosi alla libreria dalla quale prese un libro.

-Da quando hai tutti quei libri?- chiese lei mmangiando l'ultimo boccone del dolce.

-Da poco.- rispose sfogliando il libro e tornando al suo posto, -Visto che ti piacciono i dolci, prova a fare questa.- le disse mostrandole la ricetta della stessa torta che avevano mangiato.

-Posso provare, basta che non rimanga in frigo.-

-Tranquilla, non succederà. Questa la mangio.-

-È una promessa?-

-Promessa, sono curioso di vedere cosa sarai in grado di fare.-

-Vedrai ti stupirò così tanto, che ti passerà l'odio per i dolci.-

-Su questo ho molti dubbi.-

-Dimmi un po'.-

-Cosa?-

-Perchè hai fatto tutto questo?-

-È solo un piccolo ringraziamento per ieri.-

-Ma mi hai già ringraziata.-

-Quello era solo un pretesto per tenerti lontana da casa, se avessimo pranzato qui addio sorpresa.-

-Capisco, ecco il motivo del tuo strano comportamento di oggi.-

-Già. Dovevo capire quali regali potessero piacerti, per questo ti ho accompagnato.-

-Certo che sei un bel furbetto.- commentò lei sparecchiando la tavola e andando in cucina.

-Dovresti saperlo che ho un buon cervello quando si tratta di strategie. Ma ammetto che stavi quasi per farmela.- le disse aiutandola a lavare i piatti.

-Non è che in realtà, hai fatto tutto questo per indorarmi la pillola, vero?-

-No, sai benissimo che in quei casi sono schietto e non uso sotterfugi. Te l'ho detto, mi andava di farti una sorpresa tutto qui. Come l'hai saputo?-

-Mi hanno consegnato una lettera scritta da mia nonna, in base alle sue disposizioni, mi sarebbe stata consegnata dopo la sua morte e così è stato.-

-Ora mi spiego tutto. Comunque c'è un lato positivo, aveva già una bella età. La sua vita l'ha vissuta e non ha avuto rimpianti.-

-Come fai a dirlo?-

-Non mi è sembrata un tipo che rinuncia facilmente o si lascia abbattere dagli eventi.-

-In effetti era un tipo molto giovanile per la sua età e poi era dannatamente testarda.-

-Ora mi spiego molte cose, le somigli molto.-

-Già, ehi! Vuoi forse dire che sono vecchia?- gli chiese puntandogli un coltello alla gola.

-Ma no. Intendevo caratterialmente, potresti abbassare quella posata per favore?-

-Ok, ci sai fare con le parole.- disse infine lei abbassando l'arma.

Terminarono di sistemare in silenzio e poi andarono a sedersi sul divano, Kakashi a un certo punto si alzò, ma lei intuendo che voleva accendere la luce, lo tirò per un braccio per farlo risedere; il quale però perse l'equilibrio e finirono entrambi sdraiati sul divano, l'uno sopra all'altra.

-Lascia così, è bella come atmosfera.- disse lei a bassa voce.

-Va bene, ma non serviva che mi tirassi.- rispose lui con lo stesso tono di voce.

-Hai ragione scusa.-

-Non fa niente.- le disse accarezzandole una guancia, con quel piccolo gesto iniziò a capire che voleva di più, ma si trattenne per non rovinare tutto.

Fece per alzarsi, ma lei lo bloccò, la sua mano tremava leggermente, ma era salda sul suo polso. Lui la guardò negli occhi e in quel momento la sua mente si svuotò, esisteva solo lei; con un rapido movimento del braccio che aveva libero, spense le candele vicine, facendo cadere quell'angolo nel buio più totale, lei lo lasciò andare, intuendo che non l'avrebbe lasciata sola, ma non riusciva a intuire le intezioni del ragazzo, era diverso da come lo ricordava, certo come biasimarlo, il tempo passa per tutti, e come lei era diventata una donna, ora lui era un uomo. Continuava a fissarlo in attesa di una sua mossa, lui capì che ormai non poteva più tornare indietro, anche se non poteva vedere il suo volto, vedeva la sua confusione attraverso i suoi occhi, che risplendevano come gemme riflettendo la debole luce delle poche candele rimaste accese. Intuì che non poteva restare lì fermo ancora per molto, così cedette, si abbassò la maschera e molto lentamente si avvicinò a lei, fin quando le loro bocche non si incontrarono. Himari era ancora più confusa, non credeva a ciò che stava succedendo, Kakashi la stava baciando! Penso che fosse tutto un sogno, ma quel contatto era troppo reale per essere la sua immaginazione, a un certo punto lui si allontanò, ma lei non glielo permise, circondandogli il collo con le braccia e attirandolo a sé, ricreando nuovamente quel contatto tanto inatteso, quanto desiderato. Lui vedendo che lei rispondeva al bacio, si sentì più sicuro e approfondì quel contatto, rendendo il bacio più passionale; lei iniziò a intrufolarsi sotto la maglietta assaporando con il tatto i suoi muscoli scolpiti, facendo salire sempre di più l'indumento. Lui colto dalla passione, iniziò con dolcezza, a slacciare i fili che tenevano insieme il corsetto, cercando di eliminarlo velocemente, ma non vi riuscì perchè quella trappola infernale non ne voleva sapere di lasciargli il campo libero, lei ridacchiò contro le sue labbra e allontanò una mano dal suo petto per poterlo aiutare nel suo arduo compito, tolto il corsetto, il resto era più facile, e lei tornò al suo interesse ogliendogli la maglietta. Fece scendere le mani, percorrendo tutta la schiena e poi passare agli addominali; si avvicinòai pantaloni, ormai li aveva slacciati, stava per fargli fare la fine della maglietta qunado lui la fermò.

-Così non è corretto, tu sei ancora vestita.-

-E tu datti una mossa.-

Lui non se lo fece ripetere due volte, velocemente eliminò gli indumenti di lei, che erano di troppo, nel frattempo lei aveva fatto fare ai suoi pantaloni un viaggio di sola andata per il divano. Lui si abbassò e iniziò a baciarle il collo, ogni tanto lasciava qualche piccolo segno che si sarebbe visto solo l'indomani, lei poteva sentire la sua virilità contro la propria intimità, e in quel momento anche l'intimo era di troppo, voleva togliergli boxer e andare dritta al nocciolo della questione, ma lui non glielo permise. Sapeva cosa provava, neanche lui sarebbe riuscito a resistere oltre, così delicatamente la prese in braccio, continuando a baciarla, e si avviò in camera da letto, sarebbero stati più comodi e lui avrebbe evitato di farle male nel tentativo di mantenere l'equilibrio. L'adagiò con dolcezza sul letto e poi terminò quello che aveva iniziato, fecero l'amore più volte quella notte, finché entrambi, esausti, si addormentarono, lei sul suo petto e lui l'abbracciava come se non volesse farla andare via.

 

L'indomani Kakashi si svegliò prestissimo, quell'idiota di Gai aveva programmato la loro sfida all'alba, non voleva alzarsi, avrebbe preferito dormire abbracciato a lei, ma se non si fosse presentato quel seccatore gli sarebbe piombato in casa e lui si era dimenticato di chiudere la porta a chiave. La sentì muoversi, si stava svegliando anche lei, infatti si stava voltando, ringraziò che in quella stanza fosse buio pesto.

-Come mai già sveglio? Non riesci a dormire?- gli chiese lei con la voce impastata dal sonno e accolondosi contro il suo petto.

Lui istintivamente la strinse con forza tra le sue braccia, ma al tempo stesso delicatamente, -Gai ha in programma una sfida all'alba, e se non mi presento quello ci piomba in casa e non ho voglia di raccontargli tutti i fatti i miei.-

-Ma siete ancora dietro con questa storia delle sfide voi due?- lo riprese dolcemente.

-Già, ma almeno si passa il tempo, ogni tanto ci può stare.-

-Se sei contento tu, a me basta che non siano in orari sbagliati. Poi fai come vuoi.-

-Mi assicurerò che questo non ci rovini le nottate.-

-A proposito di nottate, come devo interpretare quello che è accaduto?-

-Riguardo a stanotte, potevi avvisarmi.-

-Non hai risposto alla mia domanda, di cosa avrei dovuto avvisarti?-

-Del fatto che eri vergine.-

-Cosa ti faceva credere il contrario?-

-Una notte di quattro anni fa. Ero convinto di avertela presa contro la tua volontà.-

-Perchè ne eri convinto? Quella volta sei stato stronzo, ti sei addormentato sul più bello!- replicò lei offesa e si voltò, dandogli le spallle.

-Ecco perchè mi hai minacciato di morte se mi fossi addormentato.- commentò lui ridendo.

-Non c'è niente da ridere! E non hai ancora risposto alla mia domanda!-

-Fammi pensare.- si avvicinò al suo orecchio per sussurrarle, -Che ne dici di un "non te ne andare".-

-Dico che non mi piace!-

-Ok, allora di un "resta qui"?-

-È la stessa cosa!-

-Va bene, ho capito, e di un "ti amo", invece, cosa mi dici?-

-Dico "anch'io". Ora sì che hai risposto correttamente.- gli disse voltandosi nuovamente verso di lui.

-Visto che è saltato fuori come argomento, rispondi tu ora a una mia domanda.-

-Cosa vuoi sapere?-

-Cos'hai pensato quella notte?-

-Ho pensato che fossi impazzito.-

-Solo questo?-

-Ma nache che eri ben dotato per essere un ragazzino. Insomma avevi quattordici anni- rispose imbarazzata.

-Ah, ero?- esclamò lui alzandosi,-Ora raggiungo Gai, poi torno e ti farò ritirare la tua affermazione.- disse rivestendosi.

-Che ti prende ora? Che ho detto?-

-Avrai una risposta al mio ritorno, tieni in caldo il letto, non ci metterò molto.- detto questo uscì dalla stanza e poi dalla casa.

"Se l'è presa, non era così permaloso un tempo. Dato che vuole smentirmi gli conviene tornare in fretta, gli dò al massimo un'ora, dopo di che si arrangia e io vado a farmi una doccia. Anzi ripensandoci la faccio adesso, e poi cambio le lenzuola. Sono curiosa di scoprire cos s'inventa, ora che è un uomo, deve dimostrarmi di essere tale, facendomi sentire donna."

 

 

Continua...

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Capitolo 22
*** Capitolo 22: Confessioni (di lui) ***


Capitolo 22: Confessioni (di lui)

 


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Kakashi raggiunse Gai al punto d'incontro, con la sua solita flemma.

-Allora che sfida hai mente?- chiese assonnato e sbadigliando.

-Stavo pensando a una gara di chi mangia più sushi.-

-A quest'ora? E dove lo trovi?-

-L'ho comprato io.-

-Come vuoi.- "Mi rovinerò la giornata per colpa sua. E io che speravo di fare in fretta e tornarmene a letto."

-Se perdo faccio dieci volte il giro del perimetro del villaggio, sulle mani e con pesi di 300kg.-

-Tu sei matto, non autoimporti delle punizioni così ferree, per una sfida poi.-

-È questione di principio.-

Kakashi sospirò, sempre con aria assonnato.

-Hai sonno? A quest'ora? Sei giovane, non dovresti.-

-Ho dormito poco. E sono stanco.-

-Ci hai dato dentro eh?- chiese lui, punzecchiandolo con il gomito.

-Non come pensi tu, ho solo dormito poco. Capita a volte.-

-Se,se come no. E una certa ragazza dai capelli argentati non c'entra con la tua nottata in bianco.-

-Certo che no. Allora iniziamo questa sfida, o no? Vorrei tornare a letto piuttosto in fretta.-

-Ok, ok. Ti posso capire, hai lasciato le cose a metà, e il letto si raffredda, non solo quello.-

-La vuoi smettere!-

-Va bene. Dai, iniziamo.-

-Finalmente ti sei deciso.-

 

I due iniziarono a mangiare, dopo un'ora erano in parità, ma alla fine Gai cedette.

-Quindi ho vinto io.-

-La prossima volta non andrà così. E ora faccio la mia penitenza.-

-Secondo me è meglio se aspetti, o rischi di vomitare tutto.-

-Forse è meglio.- rispose lui trattenendo un conato.

-Io vado, ci si vede Gai.- disse Kakashi all'ontanandosi.

-Ciao, e salutami Himari.-

-Ok.-

 

Arrivò a casa ed entrò, pregustandosi la continuazione del loro discorso lasciato a metà al loro risveglio. Peccato che i suoi sogni siano stati guastati dalla mancanza del soggetto.

"Dov'è finita? Le costava tanto aspettarmi." sentì dei rumori provenire dal bagno, e visto che lui aveva un certo bisogno, non si fece scrupoli a entrare. Himari stava uscendo dalla doccia, mentre lui tranquillo soddisfavail suo bisogno imminente dovuto alla bevuta per mandare giù il sushi appena mangiato.

-Che fai?! Non ti sei accorto che c'è una ragazza?!-

-Quanto la fai spessa.- commentò lui sistemandosi, mentre lei si asciugava davanti allo specchio.

-Comunque- iniziò lui avvicinandosi alle sue spalle,- tu non sei una ragazza- continuò abbracciandola, - tu sei la mia ragazza.- disse marcando il possessivo. -Quindi non vedo il problema.-

-P...Però...c'è sempre la privacy.- disse con voce tremante, sorpresa dalle sue parole.

-Va bene. Hey, non vestirti. Ti ricordo che dobbiamo ancora finire il nostro discorso di stamattina.- disse lui, notando che si stava mettendo la bancheria intima.

-Vedi, c'è un problemino.I

-E quale?-

-Ho tolto le lenzuola per lavarle, e non ho ancora rifatto il letto.-

-Solo questo? A me non sembra un problema.-

-Non fa molto caldo.-

-Ti scaldo io.-

-Non è quello, è il luogo che è freddo.-

-Allora facciamo così.- disse, iniziando a trascinarla nella doccia e aprendo l'acqua calda.

-Non mi dispiace fare un'altra doccia, però tu sei ancora vestito.-

-Ho capito- disse lui iniziando a spogliarsi, poi portò entrambi sotto il getto d'acqua.-Allora, cosa avevi detto stamattina?- le chiese iniziando a baciarla lungo il collo.

-A cosa ti riferisci? Ho detto molte cose.-

-Qualcosa che mi riguarda.-

-Te la sei legata al dito. Eppure avresti dovuto ascoltare più attentamente- affermò lei baciandolo a sua volta.

-Io ho ascoltato, hai usato il passato. Quindi, ora permettimi di dimostrarti che hai torto.-

-Va bene.-

Nei minuti successivi, Kakashi le fece rimangiare la sua affermazione. Successivamente si asciugarono e si rivestirono, poi andarono in cucina a fare colazione.

-Allora ero molto dotato?- chiese lui mentre spalmava della marmellata su una fetta di pane tostata.

-Vedi che non hai ascoltato. Ho detto che eri molto dotato per avere quattordici anni. Non ho detto eri molto dotato e ora non lo sei più.- rispose lei dopo aver bevuto un sorso di té.

-Quindi stai dicendo che sono ancora molto dotato.-

-Io non l'ho mai negato.-

-Oggi che vuoi fare?-

-Devo rifare il letto, poi sistemare il caos lasciato ieri in salotto e fare un po' di spesa.- disse lei sparecchiando.

-Ok, facciamo così, io lavo i piatti e sistemo il salotto. Tu invece fai il letto e la spesa.-

-Va bene.- rispose lei e andò in camera.

"Non appena sarà uscita io potrò farmi una bella dormita. Forse non è buona idea dormire nel letto, meglio il divano. Se al suo ritorno mi trova a dormire nel letto appena fatto mi stacca la testa."

Nel frattempo aveva lavato i piatti e stava andando a sistemare il salotto, lei lo stava raggiungendo.

-Vado a fare la spesa.-

-Aspetta.-

-Dimmi.-

-Hai rimesso il tuo profumo nel letto? Non piace molto l'idea di dormire senza.-

- Non azzardarti a disfare il letto. L'ho appena sistemato, quindi se vuoi dormire fallo sul divano, o ti uccido.-

-Ok, ok. Era solo una richiesta innocente.-

-Ora vado. A dopo.-

-A più tardi. Ti ricordi della nostra scommessa vero?-

-Sì, vuoi che scopriamo chi vince oggi?-

-Perchè no.-

-Va bene.-

Himari uscì di casa e lui iniziò a riordinare, infondo quel casino era opera sua. Successivamente decise di recuperare un po di ore perdute e si distese sul divano, dopo un ora era ancora sveglio, provo a cambiare posizione ma nulla di fatto. Allora si alzò e prese un libro, era interessato a conoscere i suoi gusti, vide che l'oggetto era consumato, segno che indicava l'alto gradimento della ragazza. Lesse il titolo: "Undici minuti di Paulo Coelho", tornò al divano, distendendosi, e iniziò a leggere; dopo tre capitoli il romanzo iniziò a piacer gli, infondo era molto simile a quelli di Jiraya, continuò la sua lettura vide che alcune parti e frasi erano sottolineate con colori diversi, come se seguissero una logica. Terminò un altro capitolo è si ritrovò a pensare che Himari ci stesse mettendo un po' troppo.

"Strano che non sia ancora tornata, probabilmente avrà incontrato Shizuka o Kurenai e si sarà fermata a spettegolare. Beh, meglio per me." , pose il libro sul tavolino e si girò su un fianco, riuscì ad addormentarsi; ma dopo un'ora fu svegliato da qualcuno che bussava alla porta. Dovette alzarsi, suo malgrado, e andò ad aprire.

-Genma che sorpresa! Come mai qui?-

-A casa mia c'è casino, Raidou è via, andare da Gai non è la mossa piú appropriata.-

-Capisco, comunque Gai si è ridotto così da solo.-

-Come si è ridotto così?-

-Non sei passato da lui? Praticamente abbiamo fatto una delle sue sfide assurde e lui ha perso. Entra, ti va un té?-

-Volentieri, grazie. Come mai così gentile? Sei di buon umore a quanto vedo.-

-Nulla di che, perchè hai detto che non è la mossa più appropriata?- chiese mettendo l'acqua sul fuoco.

-Sta iniziando a fare un po' troppe domande. E sinceramente pensavo di parlare con Himari.-

-Ti capisco, ne so qualcosa anch'io della sua invadenza. Di cosa volevi parlare con Himari? Se non sono troppo indiscreto. Comunque perchè la cerchi a casa mia?- chiese infine un po' infastidito.

-Lo sanno tutti che è qui, non dirmi che pensavi di tenere tutto nascosto. Comunque potresti andare bene anche tu, se non altro sei un ragazzo e puoi capirmi.-

-Che hai combinato?- gli chiese versando il té -Non ti ritenevo capace di farla soffrire, nonostente il tuo carattere. Non sei tanto diverso da me.-

-Come fai a saperlo?-

-Nello stesso modo in cui tu hai saputo di me e Himari.-

-Gai ha parlato.-

-Non ho saputo niente da lui. Perchè è stato lui a parlare?!-

-Beh, diciamo che ce ne eravamo accorti da soli, tu sei sempre stato diverso quando c'era lei. Per cui abbiamo fatto due più due, Gai ha solo raccontato un aneddoto perchè cercava di aiutarti.-

-E quando?-

-Quattro anni fa, tu eri malato. Ha detto che avevi fatto un sogno molto particolare e che credevi fosse successo realmente.-

-Quello prima o poi lo ammazzo. Comunque torniamo a te, che è successo?-

-Non lo so, non mi risulta di aver fatto qualcosa che potesse farla arrabbiare. Eravamo a casa mia da soli, a un certo punto ha detto che voleva provare una rcetta nuova con non so quali ingredienti strani, le ho detto che andava bene. Così è uscita a fare la spesa poi è tornata abbiamo pranzato e siamo usciti a fare un giro, lei poi ha parlato con una signora alla locanda e infine siamo tornati a casa.-

-Non mi sembra nulla che possa far arrabbiare qualcuno. Ma le ragazze sono strane, bisogna fare molta attenzione a qualsiasi cosa, praticamente si è perennemente sospesi sul filo di un rasoio. Non è che la signora le ha detto qualcosa.-

-No, mentre cenavamo, mi ha raccontato che lei era un'amica di sua nonna e le aveva chiesto se andasse tutto bene.-

-Allora non può essere, continua. Magari è qulcosa che avete fatto dopo.-

-Dopo cena ci siamo messi sul divano a giocare a carte, ha vinto lei.-

-Questo dovrebbe renderla felice, giusto?-

-Esatto, poi ha detto che voleva uscire a comprarsi una cosa, le chiesto se voleva che l'accompagnassi e mi ha risposto che erano cose da ragazze. Così mentre lei era fuori io mi sono appisolato sul divano, quali negozi stanno aperti dopo le sette?-

-Alcuni supermercati, magari era in quei giorni.-

-No, non credo. Altrimenti era sdraiata sul divano.-

-Ah, te ne intendi?-

-No, no. È solo che ho notato che era spossata sempre in un determato giorno del mese è ho intuito, tutto qui.-

-Capisco, se non altro sapere quando succede è utile per evitare rogne future, sei stato scaltro. E poi che è successo?-

-Dopo è tornata, era un po' diversa da prima, ma non ci ho fatto molto caso. A volte si arrabbiava se non trovava qualcosa in offerta al supermercato; quindi ci sono passato sopra.-

-E questo era il primo campanello d'allarme, però non capisco cosa possa essere successo. Cos'altro è aperto ?-

-Bar, ristoranti, club.-

-Non credo sia andata li. Non ha detto che comprava qualcosa.-

-In effetti è tornata con un sacchettino, penso fosse di un negozio di intimo.-

-Ora capisco perchè non ti voleva, probabilmente ha incontrato qualcuno che l'ha fatta arrabbiare.-

-Non credo, perchè ce l'aveva proprio con me. Più tardi siamo andati a dormire, ci ho provato e si è incazzata. Ha detto che ero come tutti gli altri, che l'ho fatta vincere apposta, e che sto con lei solo per il sesso. Ed è sempre per questo che sono gentile e cerco di non farla mai arrabbiare.-

-Ed è così?-

-Certo che no! Tu perchè stai con Himari?-

-Non saprei, su questo punto sono un po' confuso. Non ho mai capito completamente le emozioni che lei mi provoca. Forse è perchè la amo, e quindi tutto quello che faccio è per dimostrarglielo, magari in modo sbagliato, ma ci provo.-

-Le ragazze sono strane. Se non gli dimostri che le ami, si arrabbiano. Se glielo dimostri si arrabbiano perchè dicono che vuoi solo portartele a letto, maa se non fai l'amore ti vengono a dire che non le ami e che in realtà le stai tradendo. Come fanno a raggiungere certe conclusioni. È assurdo. Himari non ti ha mai fatto un discorso del genere?-

-Già è vero, bisogna stare attenti. Eh, no. Ma sento che un giorno potrebbe farmelo, quindi scusami ma analizzerò la tua situazione per un bisogno futuro, non si sa mai.-

-Quindi avete una relazione completa.-

-Cioè? Quale relazione....scusa?-

-Se ci fai sesso hai una relazione completa, semplice.-

-Io non ho mai detto di aver fatto sesso con lei!-

-Andiamo si è capito. Hai il suo profumo addosso. Quindi...-

-Ok, ok. Si, è vero lo abbiamo fatto. Ma tu dillo a qualcuno e ti faccio fuori.-

-Sarò una tomba, tranquillo. Ma non posso garantire per Shizuka.-

-Non vorrai dirglielo!-

-Io no, ma la tua dolce metà potrebbe farlo. Sono tanto amiche, e se una ha un problema l'altra l'aiuta. Non mi meraviglierei se proprio ora ne stessero parlando, fai attenzione stasera.-

-Già, forse è meglio. È un rischio che non ho calcolato.-

 

 

 

Continua...

 

 

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23: Confessioni (di lei) ***


Capitolo 23: Confessioni (di lei)

 


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Himari stava camminado per le strade di Konoha, aveva appena terminato di fare la spesa, a un certo punto vide Shizuka seduta al tavolo di un bar e si avvicinò.

-Ciao Shizuka.-

-Ciao, Himari. Hai fatto la spesa?-

-Già, tu come mai sei qui tutta sola?-

-Volevo riflettere-

-Le cose con Genma non vanno bene?-

-Non proprio. Però ho saputo alcune cose da una signora e ho provato a verificare su me stessa. Insomma io non credo de tutti gli uomini siano uguali, o almeno, credevo che Genma non lo fosse, e invece.-

-Che è successo?! Spiegati.-

-Tu credi che Kakashi sarebbe capace di darti un semplice contentino o farti vincere un combattimento, solo per non farti arrabbiare e poter fare sesso?-

-Certo che no! Kakashi non è un impostore, non userebbe mai dei sotterfugi simili.-

-Lo pensavo anche io di Genma, ma poi ho dovuto dare ragione a quella signora. Lei sostiene che tutti gli uomini sono interessati solo al sesso, non riuscirebbero a rinunciarci per nulla al mondo. Pensa che mi ha raccontato che il suo primo marito l'ha lasciata durante la gravidanza per una ragazza più giovane, e il secondo perchè era diventata troppo anziana, ma lei ha solo quarant'anni! A quanto pare una ragazza giovane e carina è una tentazione per gli uomini sposati o che hanno una relazione, rispetto a una più mascolina e scialba.-

-In pratica non siamo attraenti come quelle che fanno un lavoro normale, per il fatto che siamo shinobi.-

-Già, a quanto pare. Io non volevo crederci, ma poi una commessa del negozio di intimo me l'ha confermato, mi ha detto di fare attenzione, perchè se non accontenti il tuo ragazzo, questi ti tradisce cercando altrove ciò che non ottiene da te. Infatti il suo ragazzo l'ha mollata solo per il fatto che a volte lei non accettava le sue avances.-

-Non posso crederci! È orribile, ma non credo che Genma e Kakashi siamo capaci di cose simili.-

-Anche io dicevo così. Ma quando sono tornata lui ci ha provato dicendomi che mi meritavo un premio per aver vinto. Lo vedi, lo ha fatto apposta!-

-Mi sembra strano, ma questo è orribile! Però ora che ci penso stamattina Kakashi ha usato una mia frase per fare sesso. Che aproffitattore, questa me la paga! Shizuka! Dobbiamo fargli capire che non siamo sempre a loro disposizione quando vogliono.-

-Giusto! Ora vado da Genma e gliene dico quattro!-

-Io invece vado da Kakashi, preferisco prevenire che curare.-

 

Le due ragazze si separarono e si diressero alle case dei diretti interessati. Himari spalancò la porta con forza, cosa che fece trasalire Kakashi.

-Amico la vedo brutta. Forse è meglio se ti nascondi.-

-Sarebbe inutile, mi troverebbe subito e peggiorerei solo la situazione.-

Himari entrò in cucina.

-Sei qui! Ora io e te sistemiamo una faccenda! Vedo che ci sei anche tu Genma! Non pensare di svignartela ora avviso Shizuka! Kakashi chiama Pakkun!-

-Non credo sia il caso, insomma sono fatti loro.-

-MUOVITI!-

-Ok.- "Meglio accontentarla, quando fa così è terrificante. Solo non capisco cosa ho fatto per farla arrabbiare tanto" richiamò Pakkun e gli chiese di portare Shizuka, il cane partì subito e la ragazza non tardò ad arrivare.

-GENMA! ALLORA SEI QUI!-

-Calmati, non so cosa sia successo per farti arrabbiare così tanto. Però possiamo parlarne.-

-Parlarne?! Sei uguale a tutti gli altri! Ti credevo diverso!-

-Anche tu Kakashi mi hai deluso! Vergognati! Usare un escamotage per soddifare il tuo volere. Sei un ipocrita!-

-Che?! Ti è dato di volta il cervello? Mi spieghi cosa ho fatto?-

-Io non ti devo nessuna spiegazione! Ragiona sulle tue azioni! E ora vattene!- gli disse sbattendolo di peso fuori di casa. Lo stesso fece Shizuka con Genma.

 

I due ragazzi una volta fuori si guardarono confusi.

-Mi sa che Shizuka ha raccontato a Himari quello che tu hai raccontato a me.-

-Già e a quanto pare la tua ragazza non l'ha presa bene. Ti ha buttato fuori di casa.-

-Hai ragione è casa mia.- rientrò in casa e, con estrema cautela, parlò a Himari. -Senti! Ora sistemiamo questa faccenda! Ti ricordo che questa è casa mia, quindi per favore spiegami cosa ho fatto!-

-Hai ragione, me ne vado io!-

-Cosa?! No! Aspetta un attimo!- la prese per un braccio e la sbatté a sedere sul divano, subito la bloccò per impedirle di andarsene. -Senti, facciamo così, io posso dimostrarti il mio amore anche in modo diverso dall'uso del sesso. Posso tranquillamente stare senza per una settimana.-

-Quello ci riuscirebbe chiunque, è la prima mossa che fate voi uomini, per giustificarvi. Ma la realtà poi è diversa!-

-Quindi? Quanto tempo vuoi? Visto che secondo voi donne noi uomini non sappiamo rinunciare al sesso, dai tu una tempistica. Io mi impegnerò a rispettarla e a dimostrarti che non è vero che tutti gli uomini sono uguali. Lo stesso farà Genma, dico bene amico?-

-Beh... Diciamo di si.-

-Visto? Direi di fare una cosa, io e Genma usciamo e voi due intanto decidete la prova che dovremo superare e la tempistica.-

-Non è necessario, visto che tu hai detto che puoi dimostrarmi il tuo amore in modi differenti, fallo. Hai a disposizione due settimane, non ti è permesso prendere nessuna iniziativa per il sesso, tranne che in alcuni casi dove è concesso, ma è compito tuo capire se puoi o meno. Io ovviamente sono esente dalla clausola.-

-Va bene, comunque io e Genma andiamo a farci un giro lo stesso. Ci vediamo dopo.-

-Torna per cena.-

-Si, tu vedi di mantere la tua promessa, voglio vedere chi vince la scommessa.- le disse uscendo di casa.

-Che scommessa avete fatto?-

-Una sui dolci, lui li odia e io gli ho detto che sarei riuscita a fargli cambiare idea.-

-E lui ha accettato?-

-La ricetta l'ha scelta lui, quindi deve mangiarsela per forza.-

-Sai che mi hai fatto venire un'idea.-

-Cioè?-

-Faccio anche io un dolce a Genma, oltre alla cena. Voglio vedere come si comporta, data la scommessa.-

-Potrebbe funzionare, non è una cattiva idea. Però non dobbiamo esagerare, noi comportiamoci normalmente. Perchè se noi cambiamo atteggiamento in modo eccessivo, non va bene e loro potrebbero approfittarne per invalidare la scommessa. Non possiamo permetterci un errore del genere.-

-Questo è vero. Infondo siamo state noi ad accusarli e metterli alla prova, non possiamo cedere.-

-E se poi scopriamo che in realtà siamo noi che non riusciamo a fare a meno delle loro attenzioni?-

-Ormai non possiamo più tornare indietro, pensa a un prossimo futuro. Se accadesse davvero quello che mi hanno raccontato quelle due donne? Ci pensi? Tra un paio di anni potrebbero stancarsi di noi, oppure tradirci da un momento all'altro, per chissà quale motivo che sanno solo loro. È meglio prevenire credimi.-

-Sì, hai ragione, forse è meglio. Ma tu credi che Kakashi sia all'altezza? Insomma sai anche tu il carattere e ha.-

-Beh, è stato lui ha fare la scommessa, quindi si sente sicuro. Inoltre il suo carattere non è molto diverso da quello di Genma. Per certi versi sono simili, capisco le tue paure, però devi dargli un po' di fiducia altrimenti sarà sempre peggio. Chissà magari quando meno te lo aspetti ti sorprende, non si finisce mai di conoscere una persona, quando pensi di sapere tutto, poi fa qualcosa che ti sorprende e scopri un nuovo lato nascosto.-

-Sarà, vabbé ora faccio il dolce. Vedremo come si comporta stasera. Ci vediamo domani, così ci raccontiamo come è andata.-

-Ok a domani.- salutò Shizuka uscendo. "Dato che voglio fare un dolce è meglio fare la spesa, qualcosa manca."

 

Shizuka stava camminando per le strade di Konoha, quando qualcosa, o meglio, qualcuno all'interno di un bar attirò la sua attenzione; vide Genma al tavolo con una ragazza mora, non riuscendo a capire chi fosse poiché era di spalle, si avvicinò. Notò che assieme a lui c'era anche Kakashi, non l'aveva notato subito poiché era seduto più esternamente e risultava nascosto dalla parete d'entrata al locale; i ragazzi sembravano in confidenza con la loro interlocutrice, la quale non sembrava minimamente interessata a cedere. Si avvicinò di più scoprendo così, in quella ragazza, il volto di Kurenai; sentì Kakashi chiederle di raccontargli qualche desiderio di Himari, visto che erano amiche lei lo sapeva di sicuro, ma l'amica volle sapere il motivo, allora Genma intervenne raccontandole tutta la faccenda della scommessa e di quanto accaduto poco prima. In quel momento Shizuka scappò via, arrabbiata e delusa dal comportamento dei due ragazzi, soprattutto da parte di Genma; si stava dirigendo da Himari per raccontarle cosa aveva sentito e insieme avrebbero deciso il da farsi.

 

Nel frattempo al bar.

-So che ti confidano ogni cosa, voi ragazze amate spettegolare e raccontarvi le vostre faccende private e tutto il resto. Quindi non puoi venirmi a dire che non ne sai niente.- le disse Kakashi, sperando di farla parlare.

-Non vi dirò una parola! Scordatevelo! Se prendete questo tipo di scorciatoia vuol dire che non ve ne importa niente di loro, quindi gli date la vittoria su un piatto d'argento. La conclusione sarà che voi non le amate affatto e che quelle due signore avevano ragione! Se è vero che le amate così tanto come dite, dimostratelo, spremetevi le meningi, o non ci riuscite perchè non le conoscete affatto e state assieme a loro per convenienza?-

-E va bene visto che non vuoi aiutarci ci arrangeremo. Non ti preoccupare, grazie lo stesso.- le disse Genma uscendo dal locale, seguito da Kakashi.

 

-Quindi, ora che si fa? Kurenai ha rifiutato.-

-Himari ha un libro, che ho iniziato a leggere stamattina, penso sia il suo preferito perchè ho visto che è consumato e ha l'aria vissuta. Alcune parti sono evidenziate, credo che proverò a prendere spunto da lì_

-Ora che mi ci fai pensare, anche Shizuka ne ha uno. Proviamo con la tattica del "copia la situazione senza la minima inventiva"?-

-Proviamo, magari le parti sottolineate sono collegate alle loro fantasie. Potrebbe andarci bene.-

-Speriamo, o credo che dovrai presenziare al mio funerale.-

-Se Himari non fa fuori prima me.-

 

Mentre i due ragazzi camminavano diretti alle proprie abitazioni, Shizuka aveva raggiunto e informato Himari.

-CHE COSA?! COS'AVREBBE OSATO FARE KAKASHI?! QUESTA ME LA PAGA, LA PAGHERÀ CARISSSIMA E CON GLI INTERESSI! NON GLI POSSO PERDONARE UNA COSA DEL GENERE. COME HA POTUTO FARLO?!È STATO LUI A DIRE CHE POTEVA DIMOSTRARMI IL SUO AMORE IN MODO DIFFERENTE E ORA SCOPRO CHE USA DELLE SCORCIATOIE! SARÀ MEGLIO CHE SI PREPARI PERCHÈ QUESTA SERA SARÒ INTRANSIGENTE!-

-Mi raccomando cerca di stare calma, i ragazzi non sanno che ho sentito la loro conversazione. Quindi fai finta di niente.-

-Ci proverò-

-A domani.-

-A domani e grazie per avermi informata.-

 

 

 

Continua...

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24: Cattive idee. ***


Capitolo 24: Cattive idee.

 


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Kakashi arrivò a casa cercando di non farsi notare andò subito in salotto e prese il libro che stava leggendo quella mattina, era già pomeriggio inoltrato, ma era sicuro che avrebbe fatto ancora in tempo a organizzare qualcosa. Voleva chudere al più presto quella scommessa insulsa, non tanto perchè doveva rinunciare al sesso, con Himari intorno per lui sarebbe stata dura, ma non gli importava, più che altro voleva farlo per dimostrare alla ragazza che lui non si sarebbe mai comportato come quegli uomini che tradiscono le proprie amate o ci stanno assieme solo per conenienza. Doveva darsi una mossa, iniziò a leggere:

"Lei notò che, proprio com'era accaduto con il ragazzino, l'amore poteva essere associato più all'assenza che alla presenza dell'altro: continuamente sentiva la mancanza di quel ragazzo, passava ore a immaginare di cosa avrebbero parlato al prossimo appuntamento e a ricordare ogni secondo trascorso con lui, sforzandosi di scoprire ciò che di giusto o di sbagliato aveva fatto. Le piaceva considerarsi una ragazza piena di esperienza, che si era già lasciata sfuggire una grande passione e conosceva il dolore che una tale perdita causava. "

-Sei tornato. Cosa leggi?-

-Ah ciao, scusa non ti avevo sentito. Ti ho preso un libro, spero non ti dispiaccia, i miei li ho finiti.-

-No, figurati. Leggili pure, non c'è nessun problema. Ti va del pesce e della zuppa di miso per cena?-

-Certo. Cucina quello che vuoi, a me va bene tutto.-

-Ok. Allora vado di là.- andò in cucina, iniziò a preparare con calma per portarsi avanti, dopo circa mezz'ora sfornò il dolce che aveva preparato in precedenza e andò in bagno a farsi una doccia.

Kakashi dal canto suo continuava a leggere sul divano:

" "Ho bisogno di te."

Una pausa. Un lungo silenzio. `Non contribuire a rompere questo silenzio, vediamo come prosegue,' si disse la ragazza.

"Ho bisogno di te, Maria. Tu possiedi una luce. Forse ancora non mi credi, forse pensi che con queste parole voglia soltanto sedurti. Non domandarmi: `Perché proprio io? Che cos'ho di speciale? Non hai nulla di speciale, nulla che io possa spiegarmi. Eppure - ecco il mistero della vita - non riesco a pensare ad altro."

"Non te lo domanderò," mentì lei.

"Se cercassi una spiegazione, direi: `La donna che sta "davanti a me è riuscita a superare la sofferenza e a trasformarla in qualcosa di positivo, di creativo. Ma ciò non è sufficiente per spiegare tutto." Cominciava a essere difficile. L'uomo prosegui:

"E io? Con la mia creatività, con i miei quadri ricercati e contesi da gallerie del mondo interno, con il mio sogno realizzato, con un paese che mi considera il suo adorato figliolo, con le mie donne che non mi hanno mai chiesto del denaro, con la mia salute e il mio bell'aspetto, con tutto ciò che un uomo può sognare... e io? Eccomi qui, a dire a una donna che ho incontrato in un bar, e con la quale ho trascorso solo un pomeriggio: `Ho bisogno di te.' Sai cos'è la solitudine?" "Si." "

"Questo pezzo non è male, potrei prendere in prestito qualche frase. Però non ho ancora trovato cosa fare, non posso ripetere l'atmosfera dell'altra volta. Devo escogitare qualcosa di meglio, beh di sicuro le rose vanno bene, quindi posso anche comprarle, dolci non mi conviene, ha appena fatto una torta, per cui non avrebbe senso. Di libri gliene ho già presi anche se so a malapena i suoi gusti è meglio saperne di più altrimenti rischio di beccarmi qualche insulto perchè non la conosco abbastanza. Accidenti come è complicato, tutto per colpa di Shizuka, se non le avesse inculcato quelle teorie insulse ora non sarei in questa situazione, sarebbe bastato poco per farla contenta e invece, ora mi tocca fare il doppio della fatica; non me ne intendo di ragazze, i libri di Jiraya sono particolari, simili a questo, ma sono più per un pubblico maschile, quindi non possono essere d'aiuto. Magari uscendo mi viene in mente qualcosa." pensò il ragazzo, si diresse verso il bagno e bussò alla porta.

-Himari io esco.-

Non ottenne nessuna risposta, così bussò più forte e chiamò più volte la ragazza, ma ancora nessuna risposta; così si decise a entrare, vedendo che Himari era ancora sotto la doccia, bussò al vetro, la ragazza allora si accorse della sua presenza e aprì il box.

-Kakashi, che succede?-

-Nulla, volevo avvisarti che esco, ho bussato più volte ma non mi hai sentito, così sono entrato.-

-Capisco.- disse lei uscendo dalla doccia -Puoi passarmi l'asciugamano?-

Il ragazzo non rispose, piuttosto dovette constatare che forse fare quella scommessa era stata un'immensa cazzata, di sicuro sarebbe stata molto più dura del previsto resistere. Dovette deglutire rumorosamente ma riuuscì a resistere, nonostante il suo corpo gli dicesse il contrario, avendo ancora un briciolo di lucidità riuscì ad aggrapparsi ad esso. Himari provò più volte a ridestarlo dalla sua caduta in trans senza successo, arrabbiata incrociò le braccia, mostrando così al ragazzo il suo seno generoso, cosa che lo metteva ancora più in difficoltà, spazientita dal comportamento del ragazzo gli toccò una spalla, ridestandolo.

-Hai capito quello che ti ho chiesto? Smettila di stare fermo come uno stoccafisso!-

-Eh? Cosa?-

-Ti ho chiesto.- nel frattempo le mani si erano posate sui fianchi e ora si stava sporgendo verso il suo interlocutore - Se hai capito quello che ho detto.-

Kakashi a quel punto fu costretto a voltarsi, la sua resistenza era messa a dura prova e non poteva darlo a vedere o gliela avrebbe data vinta subito, decretando così la sua condanna. Ma non poteva pretendere molto dalla sua resistenza, infondo era un ragazzo nel fiore degli anni con gli ormoni che scalpitavano al solo pensiero della ragazza; forse aveva chiesto troppo a se stesso, riusciva a resistere alle avances di qualsiasi ragazza o donna gli si parasse davanti, ma con lei era tutto inutile, il cervello andava in vacanza senza preavviso, e siccome quando non c'è il gatto i topi ballano, i suoi ormoni prendevano subito in mano la situazione. Decise di sembrare normale, chiedendo di ripetere, inventando di non aver sentito perchè stava controllando una crepa vicino alla doccia, balla che di sicuro lei non avrebbe bevuto.

-Ti ho chiesto se potevi passarmi l'asciugamano.-

-Ah quello... Tieni.- le disse infine porgendole l'oggetto. -Beh... Io vado.- la salutò uscendo velocemente dal bagno e cercando di non mostrarle il suo imbarazzo e i suoi segni di cedimento.

-Kakashi compreresti il riso? È quasi finito, visto che esci.-

-Va bene.- asserì successivamente uscì di casa, per prima cosa si diresse al supermercato.

"Se torno senza riso mi ammazza, meglio comprarlo subito così non lo dimentico, poi mi conviene passare dal fiorista almeno sistemo anche quel punto. Poi non so cosa fare, girerò per il villaggio a guardare le vetrine, magari mi viene qualche idea."

 

Aveva comprato sia il riso che i fiori, ora era in cerca d'ispirazione per le vetrine dei negozi, quando a un certo punto il suo sguardo cadde su una spilla; non sapeva se a lei sarebbe piaciuta, effettivamente non le aveva mai visto portare cose del genere, a parte una volta un paio di orecchini. Forse era meglio cercarne un paio, dato che era sicuro che li portasse, però quella spilla era troppo invitante, più la guardava e più le ricordava la ragazza. Nonostante dentro di sé sentiva che era il regalo giusto, optò per dare un'occhiata agli orecchini, ritenendo che fosse saggio tastare prima il terreno con quacosa di più sicuro; ne vide un paio, erano una catena di tre cristalli di neve decrescenti in dimensione, ritenne che fossero adatti, univano i due poteri della ragazza:l'arte dell'inverno e quella del cristallo. Ma non appena vide il prezzo si rimangiò la pensata, com'era possibile che un'accessorio così fragile costasse così tanto? Diede un'occhiata anche al prezzo della spilla, costava molto, ma decisamente meno degli orecchini, essi costavano almeno il doppio della sipilla. Dato che il negozio era ancora aperto decise di entrare , subito venne accolto dal propietario. Era un uomo anziano, di sicuro aveva molta esperienza e avrebbe saputo rispondere ad eventuali domande o consigliarlo al meglio.

-Salve.-

-Buona sera ragazzo, cerchi qualcosa in particolare?-

-Sarei interessato a quella spilla in vetrina?- gli disse indicandogli l'oggetto.

-Ottima scelta. È un regalo?-

-Sì. Così per curiosità, di cosa sono fatti quegli orecchini con i fiocchi di neve? Ero interessato anche a quelli, ma poi ho visto il prezzo.-

-Quelli sono di diamante.-

-Ora mi spiego l'esorbitante somma. Se le dessi un acconto potrebbe tenermeli da parte?-

-Certamente. Nessun problema.-

-OK, allora per il momento prendo la spilla, domani passerò a darle l'acconto. Può andare bene un quarto della somma? Tra dieci giorni le darò il resto.-

-Va benissimo. Allora a domani.- gli rispose l'anziano porgendogli il pacchetto.

-Arrivederci.- salutò lui uscendo.

 

"Accidenti, dovrò fare un bel po' di missioni per pagare quei cosi. E già un bel po' di soldi se ne andato per questa roba, meno male che guadagno abbastanza tra gli Anbu. 66,635 yen, sono dei ladri! E quei dannati orecchini costano più del doppio. Perchè le donne e i portafogli devono sempre essere strettamente collegati? Io non spendo così tanto."

Arrivò a casa cercando di non far vedere a Himari le rose e il pacchettino li nascose momentaneamente in un mobiletto in soggiorno e poi la raggiunse in cucina con ilriso, dove si trovò la cena già pronta, si rese conto solo in quel momento che erano passate due ore da quando era uscito.

-Cosa ho fatto o dimenticato?- le chiese, quasi spaventato da una sua reazione.

-Perchè? Non posso cucinare del pesce alla grilia o una zuppa di miso alle melanzane?-

-No, è solo che li prepari in occasioni particolari, la cosa mi ha spiazzato. Tutto qui.-

-Avevo voglia di prepararteli, non posso forse?!-

"Il tono è cambiato, meglio correre ai ripari."- Aspetta, prima di mangiare voglio darti una cosa, resta lì-

Andò in soggiorno e prese il mazzo di rose, per poi tornare in cucina, porgendole o fiori le disse.

-Mi spiace ce n'era solo una rossa, così le altre le ho prese bianche.-

-È bellissimo ugualmente, grazie.- gli rispose sorridendo.

"Meno male, pericolo scampato." -Che dici mangiamo?-

-Ok, però prima metto i fiori nell'acqua, così non si rovinano.- gli disse cerando un posto dove collocare il vaso. Quando l'ebbe trovato andò a tavola anche lei.

-Pronto?- gli chiese lei una volta che ebbero finito di cenare.

-Non proprio, ma una promessa è una promessa e come tale va mantenuta. Tira fuori questo dolce, così poi non ci penso più.-

-Ecco qua.- disse lei porgendogli un piattino su cui aveva una fetta di torta.

"Mmh, l'aspett non è male. Assaggiamo." prese un boccone e lo portò alla bocca, lo assaporò e già gli dava la nausea, detestava i dolci; ma quando ingoiò notò che c'era qualcosa di diverso rispetto alla torta mangiata quella sera e comprata in una pasticceria.

-Com'è?-

-Commestibile.- commentò lui pacatamente, ma nel frattempo continuò a mangiare, constatando che non gli dava più la nausea e non era nemmeno eccessivamente dolce.

-Come sarebbe commestibile?!-

-Io detesto i dolci, non cambierò gusti solo perchè te li adori. Ogni tanto potrrei fare un'eccezione, ma solo se sei tu a cucinarli, ok?-

-Va bene. Quindi ho vinto la scommessa.-

-Cosa? Io non ho detto che mangerò dolci o che mi piacciano.-

-È vero, ma hai ammesso che i miei ti piacciono e che li mangerai a patto che essi siano fatti da me. A rigor di logica hai perso, anche se cucinata da me quella torta è un dolce, e visto che ti piace ho vinto.-

-Dannazione, hai ragione. Che vuoi?-

-Non lo so, ci devo pensare. Appena mi viene in mente qualcosa te lo dico.-

-Ok, ma nulla di imbarazzante.- disse lui mangiando l'ultimo boccone della sua fetta.

 

Himari iniziò a sparecchiare e lavare i piatti, lui andò in salotto sul divano, continuando ad osservare il pacchettino contenente la spilla. "Chissà se avrò fatto la scelta giusta, comunque i soldi per quegli orecchini li ho ancora, dovrò sperare che mi arrivino missioni importanti, dato che lei ancora non lavora, rischio di avere il conto in rosso. 199,244 yen, tutti questi soldi per degli orecchini, dovendo dare un acconto di un quarto della somma...mi rimane da dare circa 150,000 quindi domani devo portare circa 50,000. Perhè mi sono ficcato in questo pasticcio? Non dovevo passare davanti a quella gioielleria, ma ormai il danno è fatto, posso sperare che non mi tiri dietro quello che ho comprato. Con le rose è andata bene, nonostante fossero bianche, a parte l'unica rossa che ho trovato. Dovrebbe andare bene anche con la spilla e in seguito con gli orecchini, oltretutto sono di diamante! Per quel poco che so sulle ragazze di certo non rinunciano ai diamanti, quindi dovrei andare sul sicuro; basta che non diventi un'abitudine, non credo di poter comprare diamanti per ogni compleanno, natale, anniversario, e feste varie. Anzi non ne comprerò proprio più, questi orecchini mi sono bastati; se vorrà dei diamanti se li creerà lei, infondo possiede l'arte del cristallo, per lei è un giochetto da ragazzi. Non invidio chi si sposa, chissà quanti soldi avrà speso; se io per un paio di orecchini spendo quasi 200,000 yen, figuriamoci chi compra un anello e le fedi! Da questo punto di vista sono stato fortunato e non dovrei lamentarmi, oltretutto chi è l'imbecille che comprerebbe un anello per fare una proposta di matrimonio? Sarebbe alquanto imbarazzante e uno spreco inutile di soldi, io non ne comprerei mai, non ne vedo né il motivo né la necessità, alla fine cose del degenere piacciono solo alle ragazze, non c'è nessun bisogno di sposarsi, la convivenza è uguale e più economica."

-Che fai? Cos'è quello?-

-EH? Cosa? Quale oggetto, scusa?- disse lui nascondendo velocemente il pacchetto dietro la schiena e facendolo scivolare nella fessura del divano.

-Quello che hai dietro la schiena.-

-Non ho nulla. Avrai visto male, stavo solo... Osservando questa candela.- invetò mostrandole l'oggetto sul tavolino.

-A me sembrava una scatola non una candela.-

-Ma no ti sbagli.- "Accidenti oggi non è giornata, rovinerà tutto, non mi sono nemmeno preparato un discorso decente, non può scoprirlo adesso. Devo cercare di distrarla, e va benemi sacrificherò." -Senti, ne hai ancora di torta? Sai mi è venuta voglia di un'altra fetta, ti è venuta bene.-

-Certo, vado a prendertela.- sorpresa, ma felice, di quella richiesta andò in cucina, per poi tornare con il dolce.

-Tieni.- disse porgendogli il piatto.

-Grazie.- "Odio i dolci, perchè sono così masochista, qualcuno mi uccida. Preferirei rischiare la vita in una missione di livello S ed essere torturato dai nemici, piuttosto che questo." pensò osservando il dolce davanti a se.

-Che fai, non mangi?-

-No, no ora mangio, stavo solo pensando.- iniziò a prendere un boccone.

-Al fatto che sei masochista e odi i dolci?-

A quella domanda lui si strozzò con il secondo boccone, come era possibile che gli leggesse nel pensiero?

-No, stavo pensando al fatto che pur odiando i dolci, la tua torta mi piace.-

-Davvero? Ti piace sul serio?-

-Sì, l'hai constatato tu prima che hai vinto la scommessa, no?-

-Io pensavo l'avessi detto solo per darmi un contentino.-

-Ma no, non lo farei mai.- "O meglio, forse avrei potuto farlo qualche volta per evitare le tue incazzature, ma questo è meglio non dirglielo."-Ascolta.- disse facendosi serio.

-Cosa c'è? In realtà fa schifo vero? Lo sapevo che non dovevo diminuire drasticamente lo zucchero.-

-Che? Zucchero? Ma io, veramente non mi riferivo alla torta.-

-No?-

-No, ti ho appena detto che è buona, perchè ora dovrei dire il contrario? Aascolta, tu sei davvero importante per me. Io ho bisogno di te. Puoi non credermi, ma ti assicuro che è così, sei riuscita a trasformare la mia sofferenza in qualcosa di positivo.-

"Ho già sentito queste parole, ma dove?" improvvisamente le venne in mente, erano simili alle parole che Ralf aveva detto a Maria nel suo libro preferito, proprio quello che lui stava leggendo quella mattina, erano praticamente le stesse. Neanche se ne accorse, ma delle lacrime stavano incominciando a rigarle il volto, stava piangendo. Di fronte a quella reazione, Kakashi si preoccupò, erano anni che non la vedeva piangere.

-Che succede? Perchè stai piangendo?-

-Perchè sei un idiota! Io sono innamorata di te, possibile che non l'abbia ancora capito?!- tra le lacrime corse nella camera del ragazzo, sbattendogli la porta in faccia, poiché questi l'aveva seguita, iniziò a piangere sul cuscino.

"Ma che le è preso adesso? Sarà meglio lasciarla da sola." tornò in salotto e si sdraiò sul divano, preparandosi mentalmente a dormire lì e nel frattempo si spremeva le meningi alla ricerca di una possibile causa al pianto della ragazza. Di sicuro era causa sua ma non sapeva cosa, ripensò a tutto quello che era successo e poi gli venne in mente, non poteva essersi offesa per quello. Dopo un'ora Himari arrivò in salotto con un cuscino e una coperta in mano e si avvicinò al ragazzo.

-Spostati.-

Lui obbedì non capendo subito cosa volesse fare, ma poi vide che si sdraiava sul divano e si stava addormentando.

"Non vorrà dormire sul divano? Di solito non è l'uomo che viene sbattuto fuori dal suo letto? Vabbé, scelta sua." Andò in camera continuando a pensare a un modo per farsi perdonare.

 

L'indomani Himari si svegliò in un luogo diverso da quello dove si era addormentata, evidentemente durante la notte Kakashi l'aveva spostata i camera sua per farla stare più comoda. Sul comodino notò un pacchetto con un biglietto, prese entrambi e lesse il secondo.

"Mi spiace per ieri, mi farò perdonare, oggi sono uscito presto per una missione, starò via due giorni. Ti amo. Kakashi."

 

"Voglio vedere se manterrà la promessa. Ma questo cos'è?" aprì il pacchetto e fu sorpresa nel trovarci una spilla. Forse Kakashi si era già fatto perdonare.

 

 

 

Continua...

 

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Capitolo 25
*** Capitolo 25: Piano di riserva. ***


Capitolo 25: Piano di riserva.

 


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Kakashi quel giorno era in missione per conto di un anziano abitante del villaggio, non era più molto ricco, e l'unico parente in vita era un fratello che abitava nel villaggio della sabbia, che lo avrebbe atteso in una locanda al confine. Voleva recapitargli dei documenti importanti, ritendolo troppo anziano per partire da solo, Minato volle affidare la missione a un team appena diplomato, ma questi insistette, il Quarto sostenne che era troppo pericoloso e che necessitava di protezione, l'anziano allora richiese la protezione di Kakashi Hatake, poiché conosceva molto bene il padre e avendo sentito delle potenzialità del ragazzo, lo ritnne più che sufficente come scorta. Minato a quel punto fu costretto ad accettare, convocò subito il ragazzo e lo informò della situazione, ora i due si stavano dirigendo verso il confine.

-Posso farle una domanda?-

-Spara ragazzo.-

-Perchè ha richiesto me? Una squadra di genin era più che sufficente, invece un Anbu desterebbe sospetti.-

-Perchè conoscevo tuo padre, so come operava, tu gli somigli moltissimo. Ero sicuro che fossi un ninja dalle qualità rare, per cui visto che Minato insisteva che era troppo pericoloso per un anziano, lo assecondato solo a questa piccola condizione. Di tua madre sinceramente so poco, ma di certo non aveva il tuo carattere, era più solare e dolce, non so da chi hai preso, nemmeno tuo padre era così. -

-Capisco. Io di mia madre non so praticamente nulla, non me la ricordo, è morta molto giovane. Mio padre è morto quando avevo cinque anni. Quindi qualunque cosa dica per me è come se fosse nuova, so qualcosa di mio padre, ma pochissimo di mia madre.-

-Vorrei dirti qualcosa, ma purtroppo non so molto, magari chissà quando sarai più grande ti sposerai con una donna che le somiglia.-

-Non credo proprio.-

-Staremo a vedere chi l'avrà vinta.-

-Siamo quasi al confine. Suo fratello ci attende già giusto?-

-Sì e gli avevo promesso che avremmo passato del tempo insieme.-

-Sono stato informato, per questo la missione dura due giorni.-

-Capisco. Ah, guarda là mio frartello! Vedrai ti piacerà e un tipo molto allegro per la sua età. Pensa che è anziano, lui è più vecchio di me.-

"Non è che lei sia molto giovane, l'ottantina l'ha passata da un pezzo. Ma se non altro è ancora lucido, non oso immaginare come sia fratello, se veramente è come ha detto, sarà dura da sopportare, credo sia peggio di Gai. Ma non importa infondo è solo per qualche ora."

Raggiunsero l'anziano che li salutava animatamente con la mano.

-Ehilà, Kyo-chan! Sei invecchiato eh! Ci hai messo un'eternità ad arrivare.-

-Senti chi parla, tu sei più vecchio di me.-

-Sì, ma sono più in forma.- esclamò alzandosi di scatto, con l'unico risultato di stisarsi la schiena e rimanere bloccato. -Ahi, ahi. Accidenti alla mia schiena.-

-Ah, ah, ah. Chi è il vecchio ora?-

-Stai zitto. Piuttosto chi è il moccioso?-

-Il figlio della Zanna Bianca.-

-Ma dai è già così grande? Non me lo ricordavo così.-

-Certo, l'hai visto per la prima e ultima volta pochi giorni dopo che era nato. Sono passati vent'anni sai. Non invecchi solo tu.-

-Peccato era così carino, silenzioso.-

-Se per questo è silenzioso anche adesso. Anzi credo che parlasse di più quando frignava soltanto che non quando ha iniziato ad avere l'uso della parola.-

-Dici? Senti un po' Sakumo junior. Vieni qui un momento.-

-Guarda che si chiama Kakashi.-

-Ah ma davvero? Allora Kikkishi dimmi un po' che fai nella vita?-

-Mi chiamo Kakashi e sono un Anbu.-

-Ah bello, bello. E dimmi Kikashi ce l'hai la fidanzatina?-

"Questo qui ormai è andato con il cervello. E poi perchè dovrebbe sapere della mia vita privata?" -A dire il vero sono informazioni riservate.-

-Ho capito. È carina?-

-Che? Ma... Io... Non, non ho risposto alla sua domanda!- rispose lui imbarazzato.

-Non ci vuole un genio. E poi sei arrosito, quindi ho ragione.-

-La bellezza è soggettiva.-

-Non sei uno molto esaustivo sai? La tua ragazza non si lamenta mai?-

-No.-

-E dimmi, fin dove siete arrivati?-

-Come scusi?-

-Si insomma, quella roba lì. Oggigiorno i ragazzi non aspettano il matrimonio per moltiplicarsi, invertono sempre le tappe. Non ci sono più i sani principi di una volta.-

"Questo qui peggio di una vecchia comara, non ha limiti. Ora siamo addirittura fuori dalla sfera del privato. Non posso rispondere ne sì ne no. Devo inventarmi qualcosa."

-Ma è ovvio che abbia già fatto tutto. Sei tu quello che è rimasto all'età della pietra.- intervenne il minore.

-Tu dici? E te la cavi bene ragazzo?-

-Perdoni l'offesa, ma le mie prestazioni non sono cose che la riguardino.-

-Hai ragione, ti chiedo scusa. Evidentemente sei stato messo in castigo. Cos'è non sapevi controllarti?-

-Ma... Cosa?- " Questo se continua rischia una brutta fine. A costo di fare un caos diplomatico."

-Dai lascialo stare. Se la sua fidanzatina non si lamenta perchè devi farlo tu? Mi sembra evidente che è ben messo. Dico bene Kakashi?-

-Appunto. Eh? Non ci si metta anche lei per favore!-

-Ah, ah, ah! E va bene la smetto. Mi hai portato i documenti?-

-Certo eccoli qui.- gli porse la pergamena.

-Bene, bene. Allora io vado, ormai è tardi.-

-In effetti ridendo e scherzando. È volato il pomeriggio. Ci vediamo allora.-

-Ciao. Ciao, Kikisha e salutami la tua ragazza.-

-Si chiama Kakashi.-

"Ormai è inutile riperterglielo." - Arrivederci. Sarà meglio incamminarci anche noi, ci fermeremo in una locanda per la notte a metà strada.-

-Va bene, partiamo.-

 

I due partirono, a notte inoltrata arrivarono alla locanda, presero una stanza unica. Visto che l'anziano aveva delle agevolazioni pagò Kakashi. Andarono subito in camera e si misero subito a dormire, l'indomani sarebbero partiti all'alba. Il giorno seguente partirono puntuali, purtroppo l'anziano era molto stanco e ci misero più del previsto ad arrivare al villaggio, quando Kakashi rientrò a casa era ormai l'inizio del nuovo giorno; Minato voleva lasciargli qualche giorno di pausa, ma lui aveva rifiutato chiedendo piuttosto due giorni di vacanza dopo nove giorni, l'Hokage accettò e poi congedò il ragazzo. Cercò di non fare rumore, per non svegliare Himari, si diresse in bagno e fece una doccia veloce, era molto stanco, ma era conscio di dover mangiare qualcosa, così andò in cucina e si trovò la cena già pronta sul tavolo, probabilmente lei lo stava aspettando, dato che era apparecchiato per due e lei non aveva mangiato nulla. Andò in camera ma non la vide, dedusse che doveva essere in salotto e non appena entrò nella stanza la vide addormentata sul divano; era indeciso se svegliarla o meno, ma visto che dormiva tranquilla, la prese delicatamente tra le braccia e portò in camera, dove la mise a letto poi tornò in cucina. Si era appena riscaldato la cena, quando fu raggiunto da Himari.

-Non era necessario che ti alzassi, potevi tranquillamente dormire.-

-Non fa niente, volevo cenare con te. Così ti ho aspettato.-

-Mi spiace, ho fatto più tardi del previsto. Sarei dovuto rientrare nel tardo pomeriggio, ma ho avuto un intoppo non calcolato.-

-Non importa. Adesso sei qui, no?-

-Già. Però la prossima volta che tardo troppo non aspettarmi.-

-Lo dici come se sapessi già che farai tardi.-

-Beh è che girano voci secondo cui d'ora in avanti avremo missioni un po' più lunghe e potrei rientrare sempre a quest'ora. Per cui io metto le mani avanti, è meglio se per un po' di tempo ceni senza di me.-

-Per me non è un problema aspettarti, ora che lo so posso evitare di preparare la cena ore in anticipo.-

-Fa niente. Mangia al solito orario che è meglio. Altrimenti facciamo così, invece che un obento ne prendo due, così sei più tranquilla?-

-Va bene, così accetto.-

-Bene.-

 

Himari era talmente stanca che si addormentò sul tavolo subito dopo aver cenato, Kakashi la riportò in camera, sistemò la cucina e poi andò a dormire sul divano, nel frattempo osservò ancora una volta l'oggetto che gli aveva dato l'anziano.

"Da un lato è stata una fortuna che quel signore abbia voluto scusarsi per il comportamento del fratello e l'eccessivo ritardo, nonché restituirmi in qualche modo i soldi della stanza. Almeno risparmio su qualcosa, ci vorrà molto tempo per preparare tutto, oltretutto dovrò lavorare di più di solito si dà un giorno di riposo, anche se Minato è gentile e non avrebbe alcun problema, ma preferisco non avere favori. Se non altro lei si è bevuta la scusa delle missioni, così posso preparare tutto indisturbato. Questa volta mi gioco il tutto per tutto, non posso permettermi di sbagliare, per fortuna prima di partire avevo lasciato l'acconto in gioielleria, così una parte è fatta.

Domani andrò a vedere il posto, se non ci andava da anni sarà da sistemarea quanto pare le mie prossime notti saranno lunghe, ma almeno tre ore devo dormirle o non riuscirò a lavorare. " successivamente si addormentò.

 

 

 

Continua...

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26: Nuovo lavoro. ***


Capitolo 26: Nuovo lavoro.

 


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Quella mattina Kakashi si svegliò al solito orario, fece colazione e poi si diresse all'ufficio dell'Hokage; Minato voleva dargli una nuova mansione, o almeno così gli aveva accennato il giorno precedente.

Arrivò e bussò, il Quarto diede il permesso di entrare e lui si presentò.

-Sei puntuale Kakashi, come ti ho detto ieri ho una mansione molto particolare per te. Vorrei che facessi da guardia del corpo a Kushina, è incinta e preferirei che avesse qualcuno che possa proteggerla, sarei più tranquillo.-

-Ah, congratulazioni.-

-Grazie. Comunque quei due giorni che mi avevi chiesto li avrai lo stesso. Puoi stare tranquillo.-

-Va bene, la ringrazio. Che orari dovrò fare?-

-Da quando esco al mattino fino al mio rientro la sera. Ma quest'ultimo può variare, diciamo che inizieraì alle sei di mattina, ma non posso garantirti per la sera, ma non credo di andare oltre le nove. Per oggi puoi iniziare da adesso.-

-Quindi dalle sei alle nove. Va bene.-

-Mi raccomando devi stare nascosto, Kushina non sa che sei a sua protezione. Non vuole dare fastidio a nessuno o essere trattata diversamente dalle altre donne in gravidanza. Quindi fai molta attenzione.-

-Lo farò.-

-Puoi andare ora.-

-Sissignore.-

Kakashi uscì e si diresse a casa di Minato, dove trovò Kushina intenta nelle faccende domestiche; si nnasccose su un albero e iniziò a osservare. La mattinata passò tranquilla, Minato rientrò per pranzo e affacciandosi alla finestra disse al ragazzo che poteva fare una pausa di mezz'ora per pranzare. Così Kakashi rientrò a casa, non poteva saltare sempre i pasti e non farsi minimamente vedere senza un valido motivo, o lei si sarebbe insospettita. Arrivò a casa ed entrò.

-Ciao, ti sei svegliata?-

-Già-

-È successo qualcosa?- le chiese sedendosi a tavola,

-No, tutto normale.- rispose lei atona, mentre gli porgeva una ciotola di riso.

-Come facevi a sapere che sarei ritornato per pranzo?-

-Se non fossi tornato mi avresti avvisato.-

-Già.- "Qui c'è qualcosa che non va, non ci siamo visti per tutto il giorno ed è già di cattivo umore. Sarà meglio cercare di capire in fretta il motivo o col passare del tempo peggiorerà, allora sarà tutto inutile organizzare il weekend fuori. Anche se in realtà, questo potrei anche correrlo, più si arrabbia ora e più sarà sorpresa alla fine. Sempre che sopravviva fino a quel giorno." -Sai ho una bella notizia da darti.-

-Davvero? Ti sei preso qualche giorno di vacanza?-

-No, non ha a che fare con me, o almeno non direttamente.-

-Quando mai tu ti prendi una vacanza, a meno che non sia forzata. Sei uno stacanovista.-

-La vuoi sapere o no?-

-Sì, certo.-

-Kushina è incinta, me l'ha detto stamattina Minato-sensei. Io devo farle da guardia del corpo.-

-Davvero?! Ma è una splendida notizia! Di quanto?-

-Boh non lo so, credo che sia all'inizio comunque, è magra. Non so se è maschio o femmina.-

-Questo lo sai dal quinto mese, non prima.-

-Non ho figli e non sono del campo.-

-Nemmeno io, ma queste cose le so.-

-Tu sei una ragazza è normale. Crescete già con l'indole moglie e madre. Tra l'altro non so nemmeno cosa ci sia di tanto eccitante. È un bambino e basta.-

-Tu non puoi capire, si crea un legame durante la gravidanza, puoi sentire quella piccola e nuova creatura crescere e muoversi.-

-Non credo sia fattibile, ti ricordo che sono un ragazzo.-

-Ma quando si è alla fine e inizia a tirare calci, quelli li puoi sentire dall'esterno.-

-Non lo so, ti ripeto non sono del campo, anzi sinceramente so solo come si fanno e che la gravidanza dura nove mesi. Fine della mia conoscenza in materia.-

-Solo questo? Dovresti documentarti.-

-E a che scopo? Ho diciotto anni!-

-Beh, non si sa mai, queste cose possono succedere quando meno te l'aspetti. Meglio essere preparati, no? Io lo voglio un bambino.- affermò sorridendo, come se stesse chiedendo una fetta di torta.

Kakashi a quell'affermazione si strozzò con un boccone di riso, passarono diversi secondi prima che riuscì a liberarsi.

-Stai scherzando?! Vero?-

-Perchè dovrei scherzare su una cosa del genere? Tu non pensi mai a dei figli?-

-No! Aspetta un attimo, perchè... usi il plurale?-

-Così, non è che per forza devi usare il singolare.-

-Ma si certo, tanto uno o due non fa nessuna differenza.-

-Vedi che lo dici anche tu, quindi non ti crea nessun problema un figlio giusto?-

-Eh? Come? Ma...veramente...la...ecco...la mia...era solo...una frase così per dire.-

-Capisco, ma non ti fa ne caldo ne freddo ugualmente. Dico bene? E poi tu sei fortunato non devi fare praticamente nulla, hai la parte più piacevole, inoltre non lo puoi programmare sempre.-

-Io...ora dovrei andare.- disse alzandosi da tavola e dirigendosi all'ingresso, -I prossimi giorni non credo di rientrare per pranzo, inoltre avendo solo mezz'ora non mi conviene.-

-Che orari fai?-

-Dalle sei alle nove, ma l'ora serale può variare.-

-Ok, buon lavoro.-

-Grazie, ci vediamo. Non aspettarmi per cena.-

-Va bene, ciao.-

-Ciao.- uscì di casa ed andò alla sua postazione.

 

Nel frattempo Himari sistemava casa e poi avrebbe preso un té con Shizuka, si sarebbero dovute incontrare prima, ma la ragazza aveva avuto una missione, così avevano posticipato l'appuntamento. Finì le faccende e poi si diresse alla locanda dove erano solite trovarsi, vide Shizuka che l'aspettava seduta a un tavolo.

-Ciao, come è andata la missione?-

-Ciao, molto bene grazie. La famosa serata?-

-Un disastro.-

-Perchè?-

-Ha usato delle frasi di un libro, per creare un po' di atmosfera. Si è limitato a ripeterle, queste non sono cose che prova lui, ma il personaggio da cui ha preso ispirazione. Io non sono innamorata di un libro.-

-Anche Genma ha fatto la stessa cosa. Però devi ammettere che si è impegnato, ci ha provato almeno.-

-Quello non è provarci, si è preso gioco di me. Mi ha ferita.-

-So quello che provi, però come hai detto tu, non sei innamorata del personaggio di un libro, lo sei di Kakashi. Devi tenere conto del suo carattere, del suo passato e dei suoi sentimenti. Non solo quelli che prova nei tuoi confronti, tu sai meglio di me le perdite che ha subìto, e per lui il tempo non ha mai guarito quelle ferite. Ha ancora molta oscurità nel cuore, non cercare di pretendere da lui più di quello che ti può dare al momento. -

-In effetti, sono sempre stata egoista.- iniziò a dire, cercando di trattenere le lacrime, ma fu tutto vano,

- Conosco il suo passato, e quando lui si era aperto un po', io l'ho subito aggredito facendolo allontanare ancora di più.-

-Ma no, questo non è vero tu ti sei sempre presa cura di lui. Quando ti aveva vicino il suo sguardo non era cupo e tenebroso, sei riuscita a creare un spiraglio di luce nel suo cuore colmo di oscurità. Non puoi arrenderti adesso, aspetta la fine della prossima settimana.-

-Forse è meglio smettere con questa faccenda, alla fine è solo un'altra dimostrazione di quanto io sia egoista. Anche oggi a pranzo non ho fatto altro che pensare alla mia felicità, senza minimamente considerare la sua.-

-Dai non piangere, ti stai solo facendo del male da sola. Kakashi non ti ritiene egoista, altrimenti perchè avrebbe proposto quella scommessa?-

-Non lo so, forse per darmi una soddisfazione e basta.-

-Stai scherzando?!-

-Quella frase me l'ha detta anche lui poco fa.- disse sorridendo amaramente.

-Ah sì? A che proposito?-

-Mi ha detto che Kushina è incinta e io gli ho detto che un bambino lo vorrei anche io. Ma non intendevo immediatamente, in un prossimo futuro.-

-Allora ci credo che si è preso male. L'avrà sicuramente intesa come una proposta.-

-Tu dici?-

-Ne sono sicura, ora però asgiugati le lacrime, sono certa che lui ti starà organizzando una bella sorpresa, devi solo dargli tempo.-

-Forse hai ragione.-

-Vedrai che la prossima settimana sarai di nuovo felice e solare come sempre.-

-Non lo so. Però ora vado da lui e sistemo l'equivoco.-

-Se ti vede in questo stato si preoccuperà e se intuisce che il motivo è lui, si deprimerà ancora di più di quanto non lo sia già. Inoltre sai dove trovarlo?-

-So che deve fare la guardia del corpo a Kushina. Quindi sarà da lei.-

-Bene, allora adesso io e te andiamo a casa tua, ti diamo una sistemata e poi andiamo a trovare Kushina. Va bene? Altrimenti s'insospettirà anche lei, ed essendo lì, Kakashi potrebbe vederti o sentirti, il che complicherebbe solo le cose.-

-Ma io sono a casa di Kakashi temporaneamente.-

-Fa niente, lui non ti ha sbattuta fuori, anzi al contrario, si comporta come se tu vivessi lì da sempre e la tua presenza fosse normale.-

-Dici? Comunque, cambiando discorso, sono davvero così orribile?-

-Sembra che qualcuno ti abbia preso a pugni in faccia, chiunque capirebbe che qualcosa non va. Ma nulla che non possa essere sistemato con un po' di trucco.-

-Trucco? Non credo di averlo mai usato.-

-Fidati di me. Farai prendere un bel colpo al tuo adorato ghiacciolo, ma questa volta in senso buono.-

-Proviamo.-

-Bene, allora andiamo.-

-Ok.-

 

 

Le due ragazze andarono a casa di Kakashi, per prima cosa Himari si fece una doccia nel frattempo Shizuka era andata a casa sua a prendere l'occorrente per rendere l'amica ancora più bella, poi la raggiunse

-Non esagerare, non voglio sembrare un panda o un clown del circo.-

-Tranquilla. Ti darò solo una sistematina, già che sono qui ti risistemo anche i capelli.- la disse sciogliendole il raccolto.

-Sei sicura che vada bene? Non voglio cambiare troppo o sembrerò fuori luogo.-

-Va bene, diciamo che sarai tu, solo un po' più bella. Sai mentre andavo a casa ho incontrato Minato. Gli ho chiesto come stesse Kushina e mi ha detto che oggi non stava molto bene e che preferiva non avere visite fino a quando non si fosse sentita meglio.-

-Capisco, ma allora perchè mi stai combinando così?-

-Non hai detto che Kakashi non sarebbe rientrato per cena, perchè doveva lavorare?-

-Sì e allora?-

-Portagli la cena.-

-Non posso, rischio che Kushina mi veda e non credo che lei sia stata messa al corrente di avere una guardia del corpo. Almeno conoscendola, non l'avrà di certo richiesta.-

-In effetti lei non sa niente, inoltre so che la sua gravidanza deve restare segreta.-

-Ho capito, terrò la bocca chiusa tranquilla. Comunque, se devo solo portargli la cena non ha senso che ci vada conciata in questo modo.-

-E invece sì, spesso una ragazza dall'aspetto scialbo, può non destare più interesse e venire rapidamente sostituita da una più giovane e carina. Vuoi che Kakashi ti dimostri il suo amore sorprendendoti, giusto? Beh, sappi che anche tu devi fare la tua parte.-

-Ho capito.-

-Brava, vedrai che non te ne pentirai. Inoltre sei una ragazza è normale truccarsi un po'.-

-Se lo dici tu.-

 

Passarono un paio d'ore e quando Shizuka terminò il suo lavoro era già il tramonto.

-Accidenti! Non mi ero accorta che fosse già così tardi. Sarà meglio che inizi a preparare qualcosa per cena.-

-Hai ragione! Ridendo e scherzando il tempo è volato, Genma mi darà per dispersa. Io vado, domani fammi sapere come è andata.-

-Va bene, ma non aspettarti chissà cosa. Grazie.-

-Figurati. Però se ha un risvolto positivo devi permettermi di truccarti più spesso.-

-OK.-

Finita la conversazione Shizuka rientrò a casa e Himari rimase sola a preparare la cena, ripensando al discorso avuto con l'amica quel pomeriggio. Forse aveva ragione, non poteva pretendere che il ghiaccio diventasse fuoco, anche se in alcuni momenti il cambiamento avveniva. Finì di preparare l'obento, poi si mise le scarpe e uscì; erano quasi le otto di sera, raggiunse l'abitazione dell'Hokage e vide Kakashi su un albero, il quale si accorse subito della sua presenza e le si avvicinò.

-Che ci fai qui?-

-Sono venuta a portarti la cena, hai detto che forse non saresti tornato.-

-Ah, grazie. Comunque Minato è arrivato adesso, però mi ha chiesto di restare ancora un po' perchè forrse deve uscire di nuovo. Ti riaccompagno a casa e poi torno qui, un paio di minuti non creano problemi.-

-Come vuoi.-

 

 

 

I due s'incamminarono e circa a mmetà strada lui decise di parlare, già dall'inizio aveva notato che c'era qualcosa di diverso in lei quella sera.

-Che hai fatto al viso?-

-È stata un'idea di Shizuka, secondo lei è meglio non mostrarsi troppo scialbi, e poi mi era sembrata una buona idea cambiare un po' ogni tanto.-

-Perchè no, ti sta bene.-

Qualche minuto dopo arrivarono a casa.

-Bene sei arrivata, grazie ancora per la cena. Non aspettarmi alzata, e soprattutto, non dormire sul divano; sinceramente non ho voglia di spostarti tutte le notti. In più ultimamente ho più lavoro e sono più stanco e a fine giornata ti posso garantire che risulti pesante, nonostante sei una piuma.-

-Ok, però tu ritorna.-

-Non sei più arrabbiata?-

-Non proprio, sto ancora aspettando che tu ti faccia perdonare come si deve; ma ho trovato la spilla e il biglietto, che mi hanno fatta calmare un po', quindi sei sulla buona strada. E poi dormire da sola, quando so che tu sei in casa, specialmente quando non sono più arrabbiata, mi annoia.-

-Se ho il tuo permesso torno. Comunque quando rientrerò sarà tardi, e di sicuro dormirai già, molto probabilmente non mi sentirai.-

-Ma al mio risveglio sarai lì.-

-Non credo dovendo essere da Minato per le sei, mi sveglierò verso le cinque.-

-E perchè se ti svegli un'ora prima del solito non fai colazione?-

-Sì, ma non serve che alzi anche tu. Riesco tranquillamente a prepararmi da mangiare da solo, compresi il pranzo e la cena, non preoccuparti non muoio di fame.-

-Ok.- rispose mettendo un finto broncio, tipico dei bambini tristi ai quali è stato risposto negativamente a una loro richiesta.

-E va bene, se vuoi preparare tutto tu, te lo lascerò fare.- disse lui rassegnato.

-Davvero?!-

-Sì.-

-Grazie!- esclamò saltandogli al collo.

-Ok, ora però devo proprio andare.- disse lui respingendola dolcemente.

-Ma devi proprio andare? Non possono darti un cambio.-

-Credimi, quello che mi ha chiesto di fare, nonostante a volte lui sia a casa, è una cosa che posso fare solo io. Non posso rifiutare, capisci?-

-Lo so che un ordine dell'Hokage non si discute. Però trovo ingiusto farti sgobbare così.-

-Ingiusto o meno io ci guadagno, inoltre posso trarne diversi benefici.-

-Contento tu, sarà meglio che ora tu vada.-

-Già.- se ne andò. Per poi ritornare subito dopo, entrò in casa.

-Hai dimenticato qualcosa?-

-Sistemati così più spesso, sei più carina. Però solo quando sei con me, non mi va che giri così per il villaggio.- poi com'era tornato, scomparve di nuovo.

 

"Come sarebbe a dire solo in mia presenza? Cos'è tutta questa possessività? Non è che magari è geloso? Ma di chi poi, non c'è nessuno che ci prova con me. Vabbè se lui vede nemici che non esistono, finché la cosa non diventa un problema, a me va bene. Infondo la gelosia è pur sempre una dimostrazione d'amore, fino a un certo punto. Forse dovrei accontentarmi di quello che mi da, dopo tutto, a suo modo sa essere anche romantico. Peccato che con questa sua nuova mansione non potremo continuare la scommessa, potremmo sempre posticipare la faccenda, se rientrerà stanco non riuscirà a preparare nulla, inoltre non avrà il tempo per pensare a qualcosa."

Invece, in realtà...

 

Continua...

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27: Primi sospetti. ***


Capitolo 27: Primi sospetti.

 


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Kakashi arrivò alla casa che gli aveva dato in prestito l'anziano, amico di suo padre. Quando entrò constatò che aveva fatto bene a rimandare la loro piccola vacanza, quella casa non veniva usata da anni; era tutto impolverato e pieno di ragnatele, inoltre qualche parte in legno andava aggiustata, per fortuna il pavimento era in ottime condizioni, ma non si poteva dire lo stesso per gli scalini della scala che portava al piano di sopra. Iniziò pulendo il piano inferiore, controllando se vi erano cose da sistemare; non si era accorto di quanto quell'abitazione fosse grande; controllò anche tutti gli impianti, e si meravigliò nello scoprire che dopo tutti quegli anni, fossero quasi perfette. Passarono diverse ore e nonostanste fosse solo riuscito a fare la polvere e togliere le ragnatale, dovette fare una pausa, più che altro ordinata dal suo stomaco. Mangiò piuttosto in fretta, poiché voleva almeno terminare di pulire il primo piano in quella notte, doveva tenersi almeno due giorni per eventuali lavori indesiderati, dell'ultimo momento o qualsiasi altro imprevisto non calcolato facendo due conti, gli restavano circa cinque notti per sistemare tutto. Si rimise subito al lavoro, quando terminò, si accorse che erano le due del mattino, tornò a casa distrutto e si mise subito a dormire, senza neanche svestirsi; però prima di accasciarsi sul letto si era ricordato di puntare la sveglia.

L'indomani si alzò, risentiva ancora della sfacchinata della notte precedente, ma non voleva cedere alla stanchezza, o almeno, non fino agli ultimi due giorni della settimana; andò in cucina, dove trovò Himari che gli aveva già preparato la colazione, e ora era intenta a preparagli i due obento.

-Buongiorno.-

-Buongiorno, sei tornato piuttosto tardi stanotte.-

-Te l'avevo detto che non sapevo quando sarei tornato. Credevo dormissi, come hai fatto a sentirmi?-

-Non sei atterrato molto dolcemente, e poi, ho sentito il tuo peso di fianco.-

-Mi spiace, non era mia intenzione svegliarti. -

-Tranquillo, non mi hai svegliata, ero semplicente in dormi-veglia, per questo ti ho sentito. Ma mi sono riaddormentata subito.-

-Capisco. Che ora è?-

-Cinque e mezza.-

-Allora vado a farmi una doccia veloce e poi esco.-

-Potrei sapere dove sei stato?-

-Perchè me lo chiedi?-

-Sei pieno di ragnatele e polvere.-

-Non è che gli alberi siano tanto puliti, sai?-

-In effetti hai ragione. Ah, quando vai in bagno, fai attenzione alla manopola del getto freddo, nella doccia.-

-Perchè?-

-Si è smollato, a te sembra di aprirlo poco, ma non so come, mentre fai la doccia, si apre da solo e alla fine ti ritrovi un getto ghiacciato.-

-Allora gli darò un'occhiata, magari è solo una guarzione.- "Non ho né la voglia né il tempo per mettermi a cambiare l'intero rubinetto. Fortuna che ho programmato i lavori dall'altra parte. Ma queste rotture devono proprio uscire già dall'inizio?" pensò mentre si dirigeva in bagno.

Himari, dal canto suo, continuava a preparare i due obento in cucina e poi iniziò a lavare le stoviglie della colazione; dopo una ventina di minuti il ragazzo tornò da lei.

-Sei riuscito a sistemare il rubinetto?-

-No, mi sono solo fatto una doccia; ci penserò stasera quando torno.- "Accidenti mi tocca cambiare i piani; stanotte mi toccherà rientrare presto. A me non fa molta differenza, l'aggiusterei più avanti, ma lei non è me e non posso di certo lasciarla senza acqua calda."

-Va bene, verso che ora arrivi?-

-Te l'ho spiegato l'altra volta, non lo so. Quindi è inutile che me lo chiedi.-

-Ok. Buona giornata.- gli disse porgendogli i due obento.

-Grazie, altrettanto.- rispose lui, poi uscì di casa.

 

Passò qualche giorno e la storia era sempre la stessa, il rubinetto non era stato ancora riparato e Kakashi continuava a dire che ci avrebbe pensato al ritorno, ma ogni sera era sempre più stanco e si addormentava subito.

"Ultimamente Kakashi è strano, non si è mai comportato così. Magari è stressato per via degli orari massacranti, sarà meglio evitargli rogne. Quasi quasi vado a vedere se qualcuno dei ragazzi non è in missione, così gli chiedo se mi aggiusta il rubinetto, almeno quando torna Kakashi si può riposare." si preparò e uscì, per strada incontrò Kurenai e Shizuka.

-Ciao ragazze. Come mai in giro?-

-Ciao.- la salutarono, - Ci siamo incontrate per caso e stavamo andando a prendere una tazza di tè, tu invece?- chiese Kurenai.

-Io ero uscita per cercare qualcuno dei ragazzi, avrei un favore da chiedergli.-

-Genma è in missione e anche Gai. Che cosa dovevi chiedergli?-

-Se mi aggiusta un rubinetto, si è rotto. Stamattina ne ho parlato con Kakashi e mi ha detto che ci avrebbe pensato lui al ritorno. Però ultimamente torna molto tardi e si alza prestissimo, mi dispiaceva lasciargli quell'incombenza. Così ho pensato che forse non tutti i ragazzi erano in missione e che qualcuno avrebbe potuto farmi il favore.- spiegò lei.

-Asuma è casa, gli dico di raggiungerci alla locanda.- disse la mora.

-Ti ringrazio.-

-Bene allora andiamo tutte e tre a rilassarci!- esclamò la bionda.

Le ragazze andarono alla locanda e ordinarono del tè, poi iniziarono a chiacchierare mentre aspettavano il ragazzo. Passarono un paio d'ore e del Moro non vi era ombra, Kurenai decise di andare a prenderlo personalmente e si allontanò dalle amiche dopo aver ordinato diverse cose da mangiare per tutte e tre, il conto lo avrebbe pagato Asuma come penitenza per non essersi presentato. Le due ragazze rimaste sole presero a parlare della loro scommessa con i rispettivi ragazzi.

-Allora? Kakashi ha fatto qualche mossa?- chiese Shizuka all'amica.

-Dopo l'ultima volta, niente di niente. Anzi è diventato più freddo e scontroso di prima. In più con il nuovo lavoro è sempre stanco, fa degli orari pesantissimi, non posso pretendere che sia pieno di energie e pronto per fare qualsiasi cosa. Genma invece?-

-Niente nemmeno lui. Però lui non ha la scusante del lavoro, semplicemente è uno scansafatiche. A Kakashi potresti concedere delle attenuanti, ma a Genma no!-

-Però è strano.-

-Che cosa?-

-Insomma Genma che fa finta di niente, tuo fratello che dà degli orari simili e Kakashi che non si fa problemi ad accettare senza chiedere un cambio, rientrando ogni notte tardissimo. Non ti sembra sospetto tutto ciò?-

-In effetti, ora che ci penso hai ragione. Magari stanno organizzando qualcosa a nostra insaputa.-

-Può darsi, vista l'ora a cui rientra. Genma ha avuto qualche comportamento strano ultimamente?-

-No nessuno, tutto come al solito. Direi che non sta organizzando nulla di eclatante. Ma dato che Kakashi è sospetto perché non provi a verificare che faccia davvero degli orari così assurdi.-

-Bello idea, la metterò in pratica domani.-

-Ottimo, fammi sapere cosa scopri.-

-Se c'è qualcosa da scoprire.-

Nel frattempo Kurenai tornò dalle amiche accompagnata da Asuma.

-Ciao ragazze.- le salutò svogliatamente quest'ultimo.

-Ciao Asuma.- lo salutò Himari.

-Sei in ritardo lo sai?!- lo riprese Shizuka.

-Lo so mi dispiace, ma non pensavo che ci fosse tanta urgenza. Per che cosa volevate vedermi?-

-Himari avrebbe un favore da chiederti.- gli disse la fidanzata.

-Ah, dimmi pure.-

-Potresti ripararmi un rubinetto? Kakashi ha detto che ci avrebbe pensato lui al ritorno, ma sta facendo degli orari pesantissimi e non i sembrava il caso di stressarlo ulteriormente.-

-Si ho saputo che gli hanno assegnato una nuova mansione. Va bene, allora vengo subito da te, così vedo qual è il problema.-

-Ti ringrazio.-

-Figurati, ma sei sicura che poi Kakashi non si arrrabbia? So che non gli piace molto che si metta il nasio nelle sue faccende.-

-Tranquillo a lui ci penso io. E poi è talmente stanco che non avrà voglia di discutere per un rubinetto.-

-Ok.-

-Allora andiamo?- disse Shizuka.

-Perchè venite anche voi?- chiese il ragazzo.

-Certamente. Perchè, non vuoi che veniamo? Cosa hai in mente di fare?- gli chiese Kurenai arrabbiata.

-Nulla, pensavo che aveste da fare. E poi non ho nulla di perverso in mente, sistemo solo un rubinetto.-

-Io non ho alluso a niente. Hai fatto tutto tu, quindi ci stavi pensando?-

-Certo che no! Ho inteso che alludessi a questo, io non sono uno che ruba le fidanzate agli amici.-

-Nessuno ha detto questo.-

-OK credo sia meglio finirla qua.- cercò di acquietare le acque Himari.

-Himari ha ragione, andiamo a casa a sistemare il rubinetto. Ah grazie Asuma.- disse Shizuka.-

-Perchè mi stai ringraziando?-

-Per averci offerto lo spuntino.- gli spiegò Himari.

-Come scusa?-

-È la tua punizione per averci fatto aspettare così tanto.- disse stizzita Kurenai.

-Ok, ok. Aspettatemi qui.- andò a pagare il conto e tornò dalle ragazze. -Bene possiamo andare.-

 

Il gruppetto si diresse a casa di Kakashi e mentre le ragazze chiaccheravano, Asuma sistemava il rubinetto della doccia. Un'ora dopo aveva terminato, ormai era ora di pranzo, Kurenai e Asuma andarono in un ristorante mentre Shizuka si fermò a fare compagnia a Himari, dato che entrambe erano sole.

-Quindi domani andrai a vedere cosa combina Kakashi?- le chiese l'amica sorseggiando una tazza di té.

-Non credo, penso che andrò oggi. Perchè dovrei rimandare a domani quello che posso fare oggi?-

-Giusto! Fai bene, di sicuro non se lo aspetta.-

-Questo è poco ma sicuro; però è molto furbo, credo che mi scoprirà subito.-

-Io ho un'idea.-

-E sarebbe?-

-Ti accompagno io, invece che pedinarlo, terremo d'occhio i suoi spostamenti.-

-In che modo pensi di farlo? -

-Andremo a trovare Kushina, così vedremo se è lì. Poi a un certo andremo via usando una banale scusa, poi torneremo a controllare quando lui termina il lavoro. Se non c'è vuol dire che dovrebbe essere già a casa, quindi verremo qui e se non lo troveremo vuol dire che sta combinando qualcosa.-

-Ottima idea, non si accorgerà nemmeno che lo stiamo controllando.-

-Visto? Ora preparati che andiamo.-

-OK.-

Le ragazze dieci minuti dopo uscirono dall'abitazione e per strada organizzarono meglio i dettagli del loro piano, raggiunsero l'abitazione di Kushina e si fermarono a chiaccherare quasi tutto il pomeriggio. Andarono via verso le sei dicendo che dovevano fare la spesa chiedendole se le servisse qualcosa, la rossa gli diede una piccola lista ringraziandole della cortesia, dopo di che le due ragazze uscirono. Kakashi era stato lì a osservare per tutto il tempo, poi vide Asuma che passava di lì, il quale lo informò che gli aveva riparato il rubinetto, lui lo ringraziò e poi tornò al suo lavoro. Le ragazze nel frattempo fecero la spesa con calma, inoltre quella sera al negozio c'era una coda lunghissima e probabilmente ci avrebbero messo un'ora per fare le comissioni. Purtroppo questo loro pronostico si rivelò falso, poiché ci misero due ore e quando portarono la spesa a Kushina, trovarono lei e Minato a tavola per la cena. L'Hokage le salutò e le ringraziò del favore, le due ragazze dopo aver salutato si congedarono.

-Se Minato era a casa significa che Kakashi ha finito il suo turno.- constatò Shizuka mentre accompagnava Himari a casa.

-Possibile, ne avremo la certezza come saremo a casa.-

Himari trovò la porta chiusa a chiave, indice che il ragazzo non era ancora tornato, pensò che forse si fosse fermato ancora un po' da Minato, ma quando vide che dopo due ore il ragazzo ancora non rientrava si preoccupò. Chiese notizie ad Asuma, che le disse di averlo nel pomeriggio di sfuggita; passò da Genma appena tornato dalla missione, ma nemmeno lui lo aveva visto; decise di giocare il tutto per tutto e andò da Gai.

-Kakashi? No non lo visto, mi spiace. Gli è successo qualcosa?!-

-No, non credo. Ma il turno di lavoro lo ha terminato da un pezzo e lui non è ancora tornato.-

-Tranquilla, ci penso io a trovarlo. Tu ora vai a casa, nel caso in cui dovesse tornare.-

-Davvero Gai non è necessario, sei appena rientrato da una missione, sarai stanco.-

-Figurati se sono stanco e poi ho tutto domani per rilassarmi. Dammi retta, vai a casa.-

-Va bene, grazie.-

-Tranquilla, lascia fare a me.-

 

Himari, che non aveva nessuna intenzione di essere tenuta all'oscuro, fece finta di rientrare e poi segui Gai, il ragazzo iniziò a cercare l'amico, lo vide uscire da una gioielleria e decise di scoprire cosa combinava. Kakashi si accorse subito di essere seguito da Gai e decise di fare finta di niente, infondo lui non era un pericolo per il suo piano; essendo concentrato su di lui, non si accorse della presenza di Himari. Il terzetto arrivò alla casa motivo delle nottate insonni di Kakashi.

-Gai vieni fuori, lo so che mi stai seguendo da un po'.-

-Ehilà, Kakashi. Che fai bello? È proprio una bella serata non trovi?-

-Non fare finta di essere capitato qui per caso. Perchè mi stavi seguendo?-

-Beh... Himari è venuta da me preoccupata a chiedermi se ti avevo visto. E così...io ho pensato di tranquillizzarla seguendoti. Però puoi stare a lei ho detto di tornare a casa.-

Kakashi sospirò rassegnato, -Che seccatura, non pensavo potesse arrivare a sospettare qualcosa. Beh comunque ho finito quindi sono salvo. Puoi tornare a casa ora, non preoccuparti rientrerò anche io; non serve che fai rapporto a Himari.-

-Ok. Ci vediamo allora.-

-Ciao.-

"Ho corso un brutto rischio, quindi quando lei e Shizuka sono venute a trovare Kushina in realtà era per controllare me. Non pensavo che arrivasse fino a questo punto, dovrò tenerlo in conto per le prossime volte che intendo organizzare qualcosa a sua insaputa.- Kakashi decise di dare un'occhiata per assicurarsi che fosse tutto a posto per l'occasione.

-Gai ti avevo detto di tornartene...-si voltò -Himari...che ci fai tu...qui?-

-Cosa stai facendo Kakashi? Ultimamente ti comportavi in modo strano, rientravi sempre tardi, eri molto stanco. Quando questa sera non ti ho visto rientrare nonostante avessi finito con il lavoro, mi sono preoccupata e ho iniziato a cercarti.-

-Questo succede perchè salti subito alle conclusioni sbagliate senza ragionare prima. Comunque stavo solo organizzando una sorpresa in vista della nostra scommessa. Ormai sei qui per cui tanto vale mostrartela subito.-

-Davvero? Hai fatto tutto questo per me?-

-Certo, per chi sennò? Dai entra.-

 

 

 

Continua...

 

 

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Capitolo 28
*** Capitolo 28: Chi ha vinto? ***


Capitolo 28: Chi ha vinto?
 
 
 

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Himari entrò nell'abitazione, era in stile Sengoku, il paesaggio intorno era stupendo, dietro alla casa vi era un fitto bosco e dal  balcone  del primo piano si poteva osservare tutto il villaggio ai piedi del monte. Anche l'interno era altrettanto bello, la casa si sviluppava su tre piani, al primo piano vi erano l'ingresso, la cucina, una sala da tè e un bagno con una sorgente termale. Al secondo un altro bagno, uno studio, un salotto e un'altra stanza che era spoglia. Al terzo piano vi erano tutte camere da letto, Kakashi aveva solo sistemato quella che avrebbero usato loro. 
 
-È bellissima, dove l'hai presa?-
 
-Me l'ha data in prestito un signore, amico di mio padre. Lui non la usava più da anni, infatti si vede; però tutto è in ottime condizioni. Non deve essere male vivere qui, non hai nessuna rottura di scatole o gente invadente.-
 
-Già è molto tranquillo come posto, inoltre non siamo molto lontani dal villaggio. Andiamo a fare un giro?-
 
-Dove vuoi andare a quest'ora? -
 
-Boh a vedere i dintorni.-
 
-Domani invece?-
 
-Certo giriamo anche domani, è solo che l'atmosfera è diversa da notte a giorno.-
 
-Ok, andiamo a fare il giro.- disse rassegnato lui.
 
-Grazie.- disse lei prendendolo sotto braccio e tirandolo dolcemente verso il bosco.
 
Si addentrarono nel bosco e raggiunsero un piccolo riuscello pieno di pesci. L'acqua cristallina rifletteva la luce della luna, facendo brillare tutto attorno a se. 
 
-Che belli. Che pesci sono?-
 
-Commestibili.-
 
-Intendevo la razza, scemo.- scherzò lei dolcemente tirandogli un po' d'acqua addosso.
 
-Ehi! Che ti è preso?!-
 
-Ah, ah, ah. -
 
-Vediamo se ridi anche adesso.- disse lui restituendole l'attacco di prima.
 
Continuarono a scambiarsi colpi d'acqua fino all'alba, poi, completamente fradici, rientrarono. Ora si stavano cambiando davanti al camino acceso.
 
-È stato divertente. Dovremmo rifarlo.-
 
-Scordatelo, non perdo un'altra nottata a inzupparmi d'acqua ghiacciata.-
 
-Potremmo farlo in estate e di giorno.-
 
-Sì, così potrebbe andare.- acconsentì, smuovendo della legna nel camino per ravvivare il fuoco.
 
-Che dici, colazione?-
 
-È il minimo. Non dovresti nemmeno chiederlo.- rispose lui sdraiandosi sul divano.
 
-Ma che fai? Dormi?-
 
-Avrei un bel po' di ore di sonno arretrate da recuperare.-
 
-Pensavo mi avresti dato una mano.- disse lei con tono triste,-Però non ti costringo. Vado in cucina.-
 
 
 
Dopo svariati minuti.
 
-Ehi Kakashi, ma almeno hai fatto la spesa?-
 
-Solo ciò che è a lunga durata.- rispose lui svogliatamente.
 
-Allora vado a prendere qualcosa.-
 
-Lascia stare, fai dei semplici onighiri. Vanno bene lo stesso.- 
 
-Pensavo di andare a prendere qualcosa a casa, avevo fatto la spesa.-
 
-Fai come vuoi. Svegliami quando hai finito.- le disse girandosi dall'altra parte.
 
-Ma non mi aiuti nemmeno a portare la roba? Vabbé, mi arrangerò.- si avvicinò alla porta. -Ci vediamo dopo.-
 
Lui rispose con un cenno della mano e lei uscì. Arrivata a casa, entrò e andò subito in cucina.
 
-Allora, cosa vuoi prendere?-
 
-Che ci fai qui?! Mi hai spaventata! Non avevi detto di voler dormire? E poi come hai fatto a entrare?-
 
-Non hai chiuso la porta.-
 
-Ops, me ne sono dimenticata. Scusa.-
 
-Lasciamo stare. Prendiamo la roba e andiamocene.-
 
-Hai così tanta fame?- chiese lei preparando una borsa di alimentari.
 
-No, non voglio incontrare scocciatori. Hai finito?-
 
-Quasi.- sistemò le ultime cose. -Finito.-
 
-Bene, andiamocene.- asserì prendendo la borsa e dirigendosi verso la porta. Uscì e si accorse che mancava qualcosa, si voltò e...
 
-Ora dov'è finita? Le avevo detto di darsi una mossa.- appoggiò la borsa e rientrò, guardò d'appertutto e capì che forse era andata in camera, andò nella stanza e la vide preparare un'altra borsa. - Adesso che stai facendo?-
 
-Preparo dei cambi, solo non riesco a trovare alcune cose. Dove le avrò messe.- rispose frugando tra i cassetti.
 
-Ci ho già pensato io. Le cose che non trovi sono già nell'altra casa.-
 
-E non potevi dirmelo prima?-
 
-Ma non hai guardato quando hai preso la roba poco fa?-
 
-Non ci ho fatto caso, pensavo solo a mettermi qualcosa di asciutto.-
 
-Fortuna che sei un ninja.- disse lui a bassa voce.
 
-Hai detto qualcosa?-
 
-No, sarà stato il vento. Possiamo andare ora?-
 
-Certo. Comunque...-
 
-Cosa?-
 
-Oggi non c'è vento.-
 
-Allora sarà stata la tua immaginazione.- rispose iniziando a camminare verso l'uscio.
 
-Sicuro?- gli chiese seguendolo.
 
-Sì.- 
 
-Ok.- 
 
Uscirono entrambi di casa.
 
-Questa volta chiudi a chiave.-
 
-Già fatto.-
 
-Brava. Ora andiamo.-
 
 
 
Tornarono alla casa in montagna, Himari iniziò a pereparare la colazione, mentre Kakashi sistemava le cose. Dopo circa mezz'ora fecero colazione, sistemarono la cucina e Kakashi si sdraiò sul divano per dormire, un'ora dopo Himari lo svegliò.
 
-Che c'è?-
 
-Andiamo a fare un giro? È una bella giornata, guarda che bel sole che c'è! Così smaltiamo la colazione.-
 
-E va bene. Ti accompagno.- disse alzandosi svogliatamente dal divano. Si stiracchiò e poi si avviò verso l'uscio. 
 
-Allora andiamo?-
 
-Arrivo. Stavo prendendo le ultime cose.- gli rispose raggiungendolo.
 
Successivamente uscirono e si diressero verso il fiume, se di notte l'atmosfera era stupenda, di giorno non era da meno. Himari si guardò intorno, deliziandosi a quella vista; Kakashi dal canto suo si limitava a seguirla con la velocità di un bradipo, non aveva nessuna voglia di camminare, voleva solamente dormire. Eppure continuava a seguirla, come un cagnolino segue il proprio padrone. A un certo punto lei si fermò e si sedette sul prato vicino alla riva del fiume, lui invece si sdraiò sotto un albero e la osservò giocare con i pesci che nuotavano nell'acqua;  si ritrovò a sorridere, non sapeva il perchè, ma non si stancava mai di guardarla. Per quanto potesse essere spossato la sua sola presenza sapeva restituirgli le energie, capì che se si fossero separati la sua vita non sarebbe stata più la stessa ma ancora non se la sentiva di fare passi avanti. Successivamente si addormentò; Himari si voltò e vide che stava dormendo, si avvicinò silenziosamente e si sdraiò accanto a lui, osservandolo.
 
"Devi essere molto stanco, hai fatto  tutto questo per me, nonostante stessi lavorando come un matto. Inoltre per tutto questo tempo mi hai sempre assecondata senza mai lamentarti. Te lo meriti un po' di riposo, probabilmente avresti organizzato questa sorpresa anche senza quella scommessa, ma chissà quanto avrò dovuto aspettare. Anni sicuramente, e io che ti avevo già perdonato; non dovrei essere così buona. Visto quello che sei capace di fare, posso anche pretendere di più da te. Direi la prova l'hai superata a pieni voti." appoggiò la testa sul suo petto e si addormentò anche lei. Quando Kakashi si svegliò era già pieno pomeriggio, sentì un peso e vide Himari addormentata; non voleva svegliarla, così la posò delicatamente sul prato e si allontanò di poco per poterla osservare meglio. Al tramonto anche lei si svegliò e notò che lui la stava osservando, giocando con un filo d'erba tra le dita.
 
-Perchè non mi hai svegliata?-
 
-Dormivi così bene, e poi io cosa gurdavo scusa.-
 
-Ci sono molte cose da vedere.-
 
-Nulla di interessante, rientriamo? Avrei un po' fame.-
 
-Tranquillo, ho già pensato a tutto io.- disse mostrandogli un cestino da pic-nic. -Avrebbe dovuto esssere il pranzo, ma visto che abbiamo dormito entrambi, ora è la cena. Ti va bene lo stesso?-
 
-Perchè no. Ogni tanto si può ben fare qualcosa di diverso, non credo ci ricapiterà tanto facilmente un'occasione simile.- asserì lui riavvicininandosi a lei e osservando il contenuto.
 
-Perchè? Un pic-nic possiamo sempre farlo, no?- gli chiese porgendogli un panino.
 
-Non è questo.- le rispose prendendo l'oggetto e iniziando a mangiare.
 
-E allora cos'è?-
 
-Aspetta e vedrai.-
 
Finirono di cenare e poi passarono un'ora in silenzio a osservare il paesaggio, poi lei si spazientì.
 
-Che cosa devo aspettare?-
 
-Aspetta.-
 
-Quanto?-
 
-Ancora un po'.-
 
-Ok, come sei misterioso.-
 
-Se te lo dicessi non sarebbe più una sorpresa, e poi tu ti arrabbieresti perchè te l'ho rovinata.-
 
-Uffa.- si lamentò mettendogli il broncio.
 
-Tanto è inutile, non ti dico niente.- disse lui punzecchiandole dolcemente una guancia con l'indice.
 
-Nemmeno un aiutino?- gli chiese con occhi da cucciolo.
 
-No, questo trucco funzionava un tempo, ora non più. Dovresti cambiare metodo per ottenere le cose da me.-
 
-Cattivo!-
 
-Sei sempre così impaziente, mi chiedo da chi hai preso. Te lo detto devi solo avere un po' di pazienza.-
 
-Sì, ma ho anche un limite.-
 
-Aspetta ancora un poco.-
 
-Ma quanto ancora?-
 
-Non lo so. Poco credo.-
 
-Come non lo sai?-
 
-Non decido io.-
 
-E chi decide?-
 
-La tua sorpresa..-
 
-E che cos'è?-
 
-Non te lo dico.-
 
-Dai, un indizio piccolo, piccolino.-
 
-Ok, ti piacerà.-
 
-E questo che indizio sarebbe? Non è valido!-
 
-Sì invece.-
 
-No, non si può dedurre niente da questo.-
 
-E va bene. Te ne dò un altro, crea luce.-
 
-Tutto qui? Un sacco di cose possono creare luce.-
 
-Non è mica colpa mia.-
 
Himari fu attirata da qualcosa vicino a lei, -Ah guarda! Una lucciola! E là ce ne sono altre!- gli disse indicandogli la riva del fiume.
 
"Ci sono delle lucciole qui? E in questo periodo? Direi che i miei tentativi di prendere tempo non sono stati poi così inutili. Chi l'avrebbe mai detto, salvato da degli insetti."
 
-È questo che aspettavi fin dall'inizio, vero?!-
 
-Beh...come dire...sì, diciamo pure di sì.-
 
-Se me l'avessi detto non ci avrei creduto! È strano vedere delle lucciole in questo periodo, in più in questa zona. Avevi proprio ragione, mi piacciono moltissimo!-
 
-Mi fa piacere.- "Se l'è bevuta, meno male."
 
Passarano diverse ore a osservare le lucciole, avendo dormito tutto il giorno, ora avevano energie da vendere. O meglio, Himari le aveva, lui doveva ancora recuperare alcune ore perse; ma ora non gli importava, la sua priorità  era che lei fosse felice. Successivamente rientrarono, Kakashi decise di andare subito a dormire e si infilò nel letto, ma Himari, pur seguendolo, non era dello stesso parere; dato che lui si era prodigato tanto per farle quella sorpresa ora lei doveva ripagare. Iniziò a stuzzicare con qualche carezza leggera, ma lui come infastidito, si girò dall'altra parte ignorandola; lei allora si avvicinò di più e continuò ad accarezzare,  questa volta con più presenza, ma lui la ignorò ancora. Lei allora si spazientì e decise di andarci giù pesante, con un dito fece delle linee casuali sul suo petto, mentre con l'altra iniziò a stuzzicargli l'erezione.
 
-Allora stai solo facendo finta di dormire. Non è vero che sei così stanco.-
 
-Invece sono stanchissimo e vorrei dormire. È il corpo che reagisce da solo, non posso controllare tutto.-
 
-Ceeerto, come no.-
 
-Mi stai prendendo in giro? -
 
In quel momento lei lo baciò, per farle quella domanda lui si era voltato, quell'errore gli fu fatale.
 
-Ti ho preso!- esclamò lei staccandosi.
 
-Non essere così entusiasta,  ora devi pagare il conto.- disse lui sovrastandola con il proprio corpo.
 
-Io non devo pagare niente.-
 
-Si invece. Ti sei divertita a stuzzicarmi, adesso ti tocca subire le conseguenze.- 
 
-Beh, le conseguenze non saranno di certo atroci.-
 
-Tu dici? Ne ho passate di tutte i colori per colpa di quella stupida scommessa. E del tuo caratteraccio.-
 
-Ah, quindi io avrei un caratteraccio secondo te?!-
 
-Non sei più l'angioletto di una volta.-
 
-Quindi mi preferivi come ero prima!-
 
-Non ho detto questo. Se fossi quella di un tempo non avrei potuto fare tutto  questo.-
 
-Che intendi dire?!-
 
Lui sospirò e si sdraio al suo fianco.-Eri più difficile.-
 
-Chi ti ha detto di spostarti! E come sarebbe che ero più difficile?!-
 
-Non sarei riuscito a interpretare nulla di te. Come avrei fatto a prenderti dei regali o a organizzare qualche  sorpresa? Non che adesso sia più facile, ma almeno ho qualche indizio.-
 
-Ce l'avresti fatta, avresti dovuto  solo impegnarti di più.-
 
-Non è così semplice. I regali adatti a te sono difficili da trovare e anche costosi aggiungerei.-
 
-Non sei costretto a prendere quelli costosi! Io non te l'ho chiesto!-
 
-È per questo che si chiamano regali.-
 
-Hai un'idea contorta dei regali.-
 
-Trovi? Però fin'ora ti sono piaciuti.-
 
-Beh...sì, ci hai sempre preso.-
 
-Bene, sono sicuro che continuerò a farlo.-
 
-Ne sei così certo?-
 
-Tu cosa ne dici?- le chiese mostrandole una piccola scatolina blu.
 
"Kakashi...che cos'hai in mente? Non può essere, è assurdo! Sto dormendo, lui non farebbe mai un passo del genere!"
 
Nel frattempo lui stava lentamente aprendo la scatolina, mostrandole il contenuto.
 
-Cosa?- chiese lei incredula.
 
-Come cosa? Non ti piace? È diamante, se non va bene lo cambio.-
 
-No, no. È bellissimo! Davvero, non so cosa dire.-
 
-Non dire niente allora.- disse posandole un dolce bacio sulle labbra.
 
-Avrai speso una fortuna!-
 
-Non eri senza parole?-
 
-Sì, però...-
 
-A quanto pare voi donne la riacquistate subito.-
 
-Se vuoi sto zitta.-
 
-Sì è meglio.- disse posando il regalo sul comodino, -Allora dove eravamo rimasti?- chiese mettendosi sopra di lei e baciandola.
 
La notte passò e quella mattina sarebbero ripartiti per il villaggio, si svegliarono entrambi molto presto, fecero colazione e prepararono tutto per poi partire.
 
-Allora ho superato la prova.- constatò lui osservando che era raggiante e indossava il suo regalo.
 
-Non lo so, ci devo pensare.-
 
 Arrivarono alle porte del villaggio dove ad attenderli ci sarebbe stata una sorpresa.
 
 
 
 
 
 
 
Continua...
 
 

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Capitolo 29
*** Capitolo 29: Cambiamenti. ***


Capitolo 29: Cambiamenti. 
 
 
 
Kakashi e Himari arrivarono al villaggio e lo trovarono distrutto.
 
-Cos'è successo?- chiese Himari preoccupata.
 
-Il demone volpe è stato liberato e ha distrutto tutto. L'Hokage e sua moglie sono morti.- le rispose un passante, per poi correre via terrorizzato.
 
-Cosa?- chiese incredula, piangendo.
 
-Hai saputo? Dai andiamo a casa.- le disse Kakashi.
 
 
 
Lei si limitò ad annuire; i due andarono a casa di lui, dopo essere entrati Himari si abbandonò contro il suo petto e iniziò a piangere, lui si limitò ad accarezzarle la testa e tenere lo sguardo fisso sul pavimento. Nessuno dei due voleva parlare, ma poi lui ruppe il ghiaccio.
 
-Non possiamo stare qui in piedi, andiamo sul divano.-
 
Lei non disse niente, così lui la prese in braccio e la portò sul divano.
 
 
 
Lei continuava a piangere e non accennava a lasciarlo andare, dopo ore passate a versare lacrime lei si addormentò.
 
"Ma tu guarda come si è addormentata." pensò lui prendendola in braccio e portandola in camera.
 
Poi lottò con il futon poiché riuscire a stenderlo con lei in braccio non era un'impresa semplice, dopo mezz'ora di tentativi ce la fece e adagiò la ragazza sul materasso, subito dopo si sdraiò accanto a lei e si addormentò.
 
Il giorno seguente lei si svegliò presto e iniziò  a preparare la colazione, lui si alzò poco dopo e senza dire una parola apparecchiò. Lei servì la colazione e insieme mangiarono in silenzio . 
 
Dopo colazione lui andò al lavoro e lei non sapendo che fare iniziò a disfare le valigie e pulire  casa. Spostò alcuni mobili, cambiando anche la disposizione delle cose, verso l'una iniziò  a preparare il pranzo, nonostante non avesse voglia di mangiare, ma nel caso in cui Kakashi sarebbe rientrato avrebbe trovato  pronto, oltre che un bel casino; alle due il ragazzo rientrò. Notò il cambiamento ma non disse niente, sapeva che la cosa era paseggera  e che lei aveva bisogno di distrarsi. Con la morte del Quarto Hokage era subentrato al suo posto il Terzo Hokage, il quale gli aveva comunicato dei cambiamenti sul suo ruolo. Entrò in cucina e vide il pranzo pronto.
 
-Ciao, come va? Ho visto che stai facendo dei cambiamenti.-
 
-Come solito. Tu come credi che vada? Scusa per la casa, poi rimetto tutto a posto.-
 
-No tranquilla non serve, anche perchè ho delle novità, per cui non è necessario sistemare più di tanto- spiegò sedendosi.
 
-Quali novità?- chiese servendolo.
 
-Ora te le spiego, non mangi?-
 
-Non ho fame.-
 
-Mangia qualcosa, non puoi non mangiare.-
 
-Lo so, ma ora non mi va. Spiegami il fatto delle novità piuttosto.- replicò lei sedendosi.
 
-Ok. Allora in parole povere mi hanno cambiato di mansione, ora vogliono affidarmi una squadra da allenare.-
 
-Tu che alleni una squadra? Sei fuori?-
 
-Io posso solo eseguire gli ordini. Hanno cambiato anche te. Vogliono metterti a capo della squadra Anbu. L'intero reparto medico e di salvataggio.-
 
-Sono ammattiti?!-
 
-Non credo, il Terzo Hokage non sbaglia su certe cose. Se ha fatto queste scelte avrà i suoi motivi.-
 
-Vero. Beh vediamo come va. Quindi entrambi ci trasferiremo.-
 
-Già, io starò nella palazzina dei maestri e tu negli appartamenti degli Anbu. Non vivremo assieme ma potremo vederci, anche se poco. Saremo entrambi molto impegnati.-
 
-Vero, non mi aspettavo questo cambiamento, però potrebbe farci bene.-
 
-A te non so quanto, insomma vedresti morte ovunque, non è facile salvare le vite. Vedrai più morti che sopravvissuti. Se non sbaglio lavorerai con la sorella del Quarto Hokage, lei è il vice generale per il momento della divisione Anbu, getsisce le guerre e le rispettive strategie, sai che gli Anbu sono a parte no? -
 
-Si ho presente, tu hai lavorato con lei?-
 
-Certo, ha solo tre anni più di me, ma è un'abilissima kunoichi. Ti troverai bene, anche se è un po' particolare.-
 
-Capisco, quindi Naruto sarà affidato a lei?-
 
-No, pare che nessuno voglia occuparsi di lui in famiglia. Inoltre lei è alla frontiera, oppure sempre fuori Paese. Non potrebbe occuparsi di lui come si deve, non so nemmeno se sappia della sua esistenza.-
 
-Possibile. Però quanto successo non è colpa di Naruto.-
 
-Vero, ma in parte la gente creda che lo sia, solo perchè ha dentro di sé quel mostro.-
 
-Mi spiace per lui, ciò che possiamo fare è evitare almeno noi di trattarlo male. Di sicuro già tutti in Paese lo odieranno, e di certo non lo aiuteranno, anzi al contrario.-
 
-Poverino.-
 
-Non ci pensare, magari il Terzo ha in mente qualcosa per lui. Non è detto che lo lasci da solo, vediamo come si svolgeranno i fatti.-
 
.Già aspettiamo. Ne vuoi ancora?- chiese vedendo i piatti vuoti.
 
-No grazie, sono a posto.- disse alzandosi. -che volevi fare con i mobili?- chiese dal salotto.
 
-Spostarli perchè?- domandò sparecchiando.
 
-Per sistemarli, abbiamo una settimana per trasferirci, e poi inizieremo il nuovo lavoro.-
 
-Capisco. Ottimo.-
 
-Rimetto i mobili al loro posto.-
 
-Aspetta ti aiuto.- 
 
-Tranquilla. Ci riesco, tu sistema pure di lì con calma.-
 
-Ok.-
 
 
 
 Nel giro di un pomeriggio tutto era risistemato e dopo aver cenato iniziarono a preparare le valigie per trasferirsi.
 
-Domani andiamo a vedere gli appartamenti?-
 
-Non è che siano chissà cosa, sono semplici appartamenti.-
 
-E allora? Potremmo ben vederli no?-
 
-Ok se proprio vuoi ti accompagno a vedere il tuo.-
 
-Ma io voglio vedere anche il tuo.-
 
-Non è necessario, so già come sono quei monolocali. E poi per vederci meglio il tuo appartamento del mio, il tuo sarà isolato dagli altri. Il mio invece avrà intorno un sacco di piantagrane.-
 
-Capisco, andiamo a dormire?-
 
-Si. Sono un po' stanco oggi.-
 
Lui andò  a fare una doccia lei sistemò i futon in camera. Dopo aver finito lui la raggiunse e i due si adormentarono pensando alla nuova vita che li aspettava. 
 
 
 
 
 
 
 
Continua...
 

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Capitolo 30
*** Capitolo 30: Nuovi orizzonti. ***


Capitolo 30: Nuovi orizzonti.

Una settimana era quasi passata e quella mattina Himari fu la prima a svegliarsi, andò subito in cucina a preparare la colazione. Mentre cucinava Kakashi l’abbracciò da dietro e le diede un bacio sul collo sussurrandole un buongiorno.
-Sei di buon umore stamattina, hai dormito bene?- gli chiese lei.
-Abbastanza, avrei preferito non svegliarmi da solo. - disse stringendola più a sé
-Oggi sei malinconico. –
-E’ l’ultimo giorno che potremo passare assieme, poi da domani saremo separati per chissà quanto tempo. Volevo godermi un po’ la mia ragazza, non ci vedo nulla di sbagliato.-
-Hai ragione scusami, cosa avevi in mente?-
-Io direi la giornata noi due da soli senza scocciatori, il cosa fare ci verrà in mente. Anche s e una vaga idea io ce l’avrei.-disse malizioso iniziando a baciarla.
-Credo di aver capito cosa vuoi, ma non vorrai passare la giornata così?-
-A me non dispiacerebbe, ma non voglio passare così la nostra ultima giornata insieme.  Insomma d’ora in avanti non avremo più tempo per noi, se non qualche oretta.-
-E ovviamente quelle poche orette sappiamo bene entrambi come saranno al 90%.-
-Esatto, quindi oggi giornata per noi. –
-Va bene, ma cosa facciamo?-
-Tu cosa vorresti fare?-
-Visto che è per noi… io direi di stare tranquilli sul divano.-
-Non male come prospettiva, insolita per te-
-Lo so, ma da domani saremo impegnati e dobbiamo arrivare riposati, inoltre ho voglia di coccole. –
“Lo sapevo che c’era la fregatura, non ne ho nessuna voglia, beh io posso benissimo leggere nel frattempo” pensò lui seccato.
-Che ti prende? Non vuoi?!-chiese quasi arrabbiata – Non mi ami?!- domandò con le lacrime agli occhi
-Ma no… cosa hai capito, sai che non sono un tipo da troppe smancerie, certo che ti amo. Stavo solo pensando che mentre ti faccio le coccole potevo leggere- “meglio dirle la verità subito prima che lo scopra da sola.”
-OK allora potresti leggere ad alta voce così sento anche io-
-Cosa?! – esclamò rosso in volto- Beh..ecco.. è una cosa che… non si può fare… proprio no. –disse imbarazzato
-Andiamo siamo solo io e te. Abbiamo fatto cose più imbarazzanti di questa-
-Lo so, ma non è un libro che si può leggere alla propria ragazza, insomma è inadatto a queste situazioni.-
-Provaci, adesso facciamo colazione e poi iniziamo. Letto o divano?-
-Divano, staremmo più comodi che sul futon.-disse lui sedendosi
Lei servì la colazione e si sedette –OK –
I due mangiarono e poi sistemarono casa, quando ebbero finito Kakashi si sdraiò sul divano iniziando a leggere, Himari lo raggiunse poco dopo, sistemandosi accanto a lui, ma appoggiando la testa sul suo petto all’altezza del cuore. Lui le mise il braccio sinistro intorno alle spalle iniziando ad accarezzarle la testa.
-Questo è il libro che non volevi farmi leggere quella volta.-
-In realtà dovrei leggere il secondo volume, ma siccome devo leggertelo meglio partire dall’inizio.-
-Giusto, allora inizia.-
Lui si bloccò per l’imbarazzo e il suo cuore iniziò ad aumentare i battiti per il nervosismo.
-Allora?! Dai non è difficile.-
-Lo so…ma…non è facile.-disse lui imbarazzato, poi prese un lungo sospiro per calmarsi.
Lei ridacchiò –Che hai da ridere?-chiese lui
-No è che… su alcune cose ti imbarazzi come il primo giorno, per fortuna a volte segui l’istinto e non ti accorgi sennò scommetto che saresti bloccato per un bel po’ dall’imbarazzo; però sono contenta.-
-Per cosa?-
-Beh del fatto che ti emozioni solo con me, e che il tuo cuore mi appartiene.-
A quella frase lui arrossì ancora di più, nonostante la maschera si vedeva il suo imbarazzo -Non dire certe cose così all’improvviso e con semplicità.-
-Perché? Non è la verità ?-
-Certo che lo è…però è imbarazzante.-
-Ti imbarazzi perché te lo sei sentito dire, ormai ti conosco.-
-Ecco allora smettila.-
-Potresti dire anche tu qualcosa di carino.-
-Hai detto che mi conosci.-
-Quindi meglio i fatti alle parole e poi le tue vene romantiche a parole sono rare. O meglio il romanticismo in generale non è tanto da te-
-Appunto, quindi accontentati.-
-Certo,  ghiacciolo… Adesso ho voglia di mangiarmi un ghiacciolo, sarà come assaporare te, secondo te che gusto potresti essere?-
-Smettila! Non sei divertente- esclamò ancora più imbarazzato di prima
-Che hai ? Cosa c’è d’imbarazzante in un ghiacciolo?-chiese ingenua
-Nulla.-
-Allora posso mangiarlo.-
-No!-
-Perché?-
-Perché hai appena fatto colazione non mi sembra il caso. - si giustificò lui
-Hai ragione, però io ne ho una voglia matta.-
-Come sarebbe ne hai voglia?-
-Ne ho voglia, sai quando tipo hai voglia di bere del succo invece dell’acqua?-
-Sì.-
-Ecco io ho voglia di ghiacciolo.-
-Ma ti rovini lo stomaco, aspetta un attimo.-
-Ok, in effetti hai ragione. Ora leggi-
-Non la scampo eh?-
-No.-
-uffa…-
-Se non vuoi leggere lo faccio io per te.-
-No! Tu tendi a mettere troppa enfasi e a recitare il personaggio, quindi meglio se leggo io.-
-Ok allora muoviti!-
Lui prese un altro respiro profondo e iniziò a leggere, le frasi più imbarazzanti lo bloccavano, ma con molta lentezza e altrettanto imbarazzo continuava a leggere; nel frattempo la accarezzava facendole sentire la sua presenza. Passarono così un paio d’ore e poi fecero una pausa, anche perché data la posizione lui era tutto indolenzito, e ringrazio il fatto che lei propose la pausa prima delle parti più difficili da leggere.
-E’ bello come libro, non sapevo ti piacessero il libri romantici.- fece lei sedendosi
-Non è affatto un libro romantico questo.- spiegò lui imitandola, lei appoggiò la testa sulla sua spalla.
-Allora di che genere è?-
-Uno adatto agli uomini.-
-Vietato ai minori?-
-Esatto.-
-Ma tu lo leggevi quando eri minorenne, o sbaglio?-
-Ah..beh..quello era successo perché…- iniziava a sudare freddo – Vedi me lo ha regalato Gai a seguito di una mia vittoria.-
-Capisco, però vedo che ti piace, visto che hai comprato anche il seguito.-
-Già non è male.-
-Non lo fanno il film?-
-Presumo di si.-
-Allora mi porti a vederlo?-
-Stai scherzando?! Ti ho già spiegato che non è un genere per innamorati come lo credi tu.-
-E allora? Dai siamo entrambi adulti, non credo ci siano cose che scandalizzino o che non abbiamo fatto.-
-Beh…-
-Dai… se c’è qualcosa di interessante lo proviamo.-
-No, non è un film da vedere con te mi dispiace. Ma è una cosa che devo fare da solo.-
-Ok non insisto. Continuiamo il libro?-
-Non credi che abbiamo letto abbastanza?-cercò di sviare lui
-No! Ora sono curiosa di vedere cosa succede, insomma lui è stato così romantico, voglio sapere cosa succede, lui accetta di accompagnarla fino alla camera d’albergo oppure la lascia nella hall? Insomma cosa succede dopo?-
-Te lo dico.-
-No, voglio che leggi, è più bello.-
-Ti prego no, dico sul serio non resisterei oltre. E poi è ora di pranzo.-
-vero, me lo leggerai dopo, mentre mangio il ghiacciolo.-
-così è peggio!-
-Perché? –
-Lo so io.-
-Se preferisci mentre leggi faccio altro.-
-Assolutamente no! Cioè..non è che mi dispiaccia, ma mentre leggo no. Si può sapere che ti prende?-ù
-Nulla perché?-
-Non sei mai stata così intraprendente, cioè al massimo provocavi ma mai in modo così esplicito-
-Non va bene?-
-Senti, non so cosa tu abbia oggi, ma sinceramente è da un po’ che notavo che sei strana ultimamente.-
-Sto benissimo, semplicemente a volte capita che ho delle voglie particolari.-
-Ho capito, ma così è proprio eccessivo, prima ho dovuto quasi lottare per non farti mangiare il ghiacciolo e a colazione hai mangiato un sacco, cosa che di solito non fai mai. Per non parlare del fatto che ora ti ecciti come niente, sei quasi irrefrenabile, sei preoccupante lo sai?-
Lei per tutta risposta corse via uscendo dalla casa in lacrime.
-Ohi! Dove vai ora?-esclamò seguendola “di nuovo sti sbalzi di umore improvvisi, già prima erano imprevedibili ma ora sono peggiorati” pensò iniziando a cercarla per tutto il villaggio, poiché la ragazza nel frattempo aveva fatto perdere le sue tracce.
 
Continua…
 

 

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Capitolo 31
*** Capitolo 31: Novità? ***


Capitolo 31: Novità ?

 
Himari si era nascosta sulla montagna, dove tempo addietro era stata imprigionata. Kakashi nel frattempo continuava a cercarla e incontrò Gai.
-Ehilà Kakashi! Come te la passi?-
-Non ho tempo ora Gai.-rispose sbrigativo superandolo frettolosamente
Lui lo seguì – Che succede? Come mai così agitato?-
-Beh diciamo che Himari è scappata.-
-litigio?-
-Non proprio. Devo trovarla.-
-Sai già dove potrebbe essere?-
-Sì.-
-Bene ti accompagno.-
-Tranquillo. Non serve.-
-Scherzi? In due la troviamo prima, come mai avete litigato?-
-Non abbiamo litigato, ho solo detto qualcosa di troppo che potevo evitare.-
-Quindi è colpa tua, sei proprio di ghiaccio. Dovrei soprannominarti ghiacciolo.-
A quell’affermazione lui si ricordò l’accaduto con Himari di poco prima e arrossì.
-Che hai ? perché sei arrossito?-
-Nulla, cose mie. Muoviamoci – disse lui aumentando il passo. Gai lo segui e in un paio d’ore raggiunsero la montagna. –Sarà sicuramente in cima, spero solo non si sia riattivato il sigillo.-commentò Kakashi preoccupato
-Come mai? Che sigillo?-
-Niente ti spiego mentre saliamo, ho una brutta sensazione.-
-Ok-
I due scalarono la montagna e raggiunsero la vetta, Kakashi riconobbe la grotta e decise di entrarvi, Gai fece per seguirlo ma lui lo fermò –Cercala qui fuori, non è detto che sia entrata.-
-va bene, amico. Vedrai la troveremo, stai tranquillo.-
-Ehi non sono mica una mammina apprensiva, sono calmo. –
-Certo certo, te lo si legge in faccia che sei preoccupato come non mai.-
-Non lo sono.- mentì lui. – Muoviamoci, non abbiamo mica tempo da perdere. Potrebbe succedere di tutto.-
-Ehi amico, guarda che anche lei è un ninja e anche molto abile, saprà cavarsela. Stai calmo, non succede nulla, più ti agiti e più peggiori la situazione.-
-Stai zitto e muoviti, sei venuto per dare una mano o prendermi in giro?-chiese freddo per poi entrare nella grotta.
Nel frattempo Gai cercava la ragazza intorno alla grotta, trovandola accovacciata a piangere ai piedi di un albero.
-Allora eri qui, credevano ti fossi nascosta nella grotta.-
-Gai cosa ci fai tu qui?-chiese lei asciugandosi le lacrime
-Beh ho visto Kakashi che ti cercava tutto trafelato e preoccupato. Così ho deciso di aiutarlo.-
-Capisco. Lui dov’è adesso?-
-E’ entrato nella grotta. Ma ora lo avviso di uscire.-disse lui richiamando una tartaruga che andò da Kakashi.
-Io vado a casa.-fece lei incamminandosi
-Ah senti perché oggi tu e Kakashi non venite alle terme ?-
-Non credo che lui voglia passare così il resto della giornata, ma non è cattiva come idea, almeno ci si rilassa. Ma la sua risposta sarà di no, poiché è una scocciatura.-
-Non è detto, credo che per farsi perdonare ti accompagnerà.-
-Non lo perdonerò solo perché mi ha accompagnato alle terme.-disse lei sparendo; nel frattempo Kakashi aveva raggiunto l’amico
-Allora?! Dov’è Himari?-chiese preoccupato
-E’ andata a casa, stai tranquillo sta bene. L’ho invitata alle terme oggi, ci andiamo tutti e ci vieni anche tu.-
-Magari un’altra volta, ora ho una faccenda più importante di cui occuparmi.-
-Guarda che a lei sembrava una buona idea.-
-Ok allora farò uno sforzo, che seccatura.-
-Buon per te no?-
-Non mi perdonerà solo con questo, ma almeno è qualcosa.- commentò per poi sparire, prima di andare a casa però passò in farmacia.
-salve posso aiutarla?-chiese gentilmente una ragazza
-Ah…beh..ecco..-iniziò lui imbarazzato –Come dire…faccio da solo grazie-disse infine nascondesi tra gli scaffali rosso in volto “Accidenti ma che mi è saltato in mente? Non potevo trasformarmi prima? Che idiota che sono, inoltre non so nemmeno dove cercare” pensò girando tra gli scaffali. Poi finalmente trovò ciò che stava cercando ma ancora più imbarazzato di prima si guardò intorno come un ladro, cercando di no farsi vedere. Prese tre scatole a caso e poi andò alla cassa per pagare ancora rosso in volto per la vergogna. La cassiera iniziò a fargli le congratulazioni e a domandare di tutto sulla sua vita privata come se fosse al bar, non dimenticandosi di far sentire tutto all’intera farmacia. Lui sempre più imbarazzato pregava che la smettesse e si desse una mossa, lei dal canto suo non la smetteva tutta euforica e infine gli diede il sacchetto con dentro un piccolo omaggio. Lui pagò subito e scappò rapido a casa. 
-Sei rientrato, che succede perché sei rosso in volto? Che hai combinato?-
-Nulla, ho solo preso delle cose per te.-fece dandole il sacchetto della farmacia.
Lei lo prese e lo aprì, -Questa è roba per te mica per me.-disse mostrandogli il pacchetto di preservativi
-Ah..beh…quello…credo sia l’omaggio di cui parlava la cassiera-si giustificò lui imbarazzato
-Quale cassiera?-chiese arrabbiata – Le cassiere non fanno certi omaggi-
-E’ la verità, lo giuro. Me li ha dati dopo che ho comprato le cose per te e ha fatto sapere i fatti miei all’intera clientela-
-Non me la bevo! Bugiardo! Di quale cassiera si tratta ?!  Avanti parla! O giuro che ti castro seduta stante!- ordinò con un kunai in mano
Lui rabbrividì e sudò freddo –E’ la verità almeno guarda cosa ti ho preso-
Lei obbedì –Ma… li hai presi proprio tu? Senza trasformazione ne niente?-chiese sorpresa
-Niente di niente sono entrato e li ho presi. E una figura del genere non la farò mai più- commentò sedendosi sul divano
Lei ritrasse l’arma e andò in bagno. Prima però passò da lui e gli diede un bacio – Grazie, so quanto è stata dura per te-
-Non immagini quanto- commentò lui mentre lei entrava in bagno.
Lei uscì dopo un’ora
-Allora, niente.-
-quindi non sei incinta?-
-No. Credevi lo fossi?-
-Beh dato il tuo comportamento si. Credo sia meglio se ti fai visitare da un dottore. Non è normale una cosa del genere.-
-Già, ci andrò domani.-
-No ci vai oggi. Sennò non ti porto alle terme.-
-OK. Guarda che me lo hai promesso.-
-Vediamo cosa dice il dottore. Ma dubito che te lo vieti.-
-Già, allora prepariamoci.-fece andando in camera
Lui si alzò svogliatamente e andò a prendere le sue cose per poi metterle nella borsa.
-Non ne facciamo una insieme?-
-Ragiona saremo in spogliatoi separati, non mi sembra il caso.-
-Hai ragione.-
-Bene, ti conviene andare subito dal medico. Vuoi che ti accompagni ?-
-No grazie, tranquillo. Mangia qualcosa piuttosto, non hai pranzato.-
-Al momento non ho fame, bene allora ti aspetto qui a casa.-
-Ok a dopo.- disse lei uscendo e andando dal medico.
Dopo un’ora era di ritorno e lui chiese subito notizie, ma lei rispose che gli avrebbe spiegato tutto una volta rientrati dalle terme. Così i due si incamminarono e raggiunsero gli altri alle terme.
 
Continua…
 
 

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Capitolo 32
*** Capitolo 32: Gita alle terme ***


Capitolo 32: Gita alle terme

Dopo aver raggiunto i ragazzi alle terme tutti entrarono e andarono alle vasche; subito Ebisu e Asuma si misero a sbirciare verso le ragazze, Genma era seduto a parlare con Raidou, mentre Kakashi era seduto tranquillo lontano da loro ma vicino a dove stavano Himari e Shizuka, potendo così sentirle parlare.
-Yo Kakashi!- lo salutò Gai –Che fai li tutto solo? Facciamo una sfida piuttosto.-
-Scordatelo, non rompere.-
-Non sto scherzando, avanti sei giovane! Facciamo una sfida.-
-Senti, sono venuto qui solo perché Himari era contenta di venire, io avevo altri progetti per la giornata.-
-Non è mica colpa mia se hai il tatto di un elefante e l’hai offesa.-
-Non sono affari che ti riguardino, è la mia vita privata.-
-Lo so, ma ti ho aiutato una volta o sbaglio?-
-A proposito di quella volta… devo ancora fartela pagare. Mi hai mentito spudoratamente, non era vero nulla, mi è andata bene o non oso immaginare la figura che avrei fatto.-
-Oh andiamo mica è grave-
-Mica è grave?!-ora si stava arrabbiando –E’ gravissimo invece! Non si scherza su certe cose!-
-Ok ok non ti scaldare, l’importante è che hai risolto no? E poi come fai a sapere che ti ho mentito?-
-Secondo te? Non fare domande stupide!-
-Lo sapevo che avevi una relazione completa.- esclamò lui sorridendo
-Smettila io non ho nulla e non sbandierare certe cose ai quattro venti, sono affari miei cosa faccio nella mia vita privata.-
-Si hai ragione, comunque posso aiutarti a sistemare il tuo problema.-
-No grazie, mi arrangio.-
-Beh comunque esiste una fonte nascosta dietro le terme, l’ho scoperta non molto tempo fa. Siccome immagino che il vostro programma era di stare voi due da soli, perché non le dici di andare là?-
-Adesso? –
-Sì, insomma di sicuro anche lei vorrà passare del tempo con te. -
-Dopo quello che ho fatto non credo proprio. E poi siamo venuti con voi non mi sembra educato .-
-Tu stai svicolando perché ti vergogni di chiederglielo!-
-Ma fammi il piacere! Non ho problemi in questo.-
-Bene. Ehi Himari! Kakashi ti vuole parlare.-disse lui affacciandosi, ma Kakashi prontamente gli tirò un secchio in testa facendolo cadere in acqua. –Che ti prende?! Sei forse ammattito? Hai detto di non avere problemi a chiederglielo!-si lamentò lui alzandosi massaggiandosi la parte lesa
-Non ti ho colpito per quello.-rispose l’albino alzandosi e uscendo dalla vasca, Gai lo segui
-Perché esci?-
-Secondo te? Hai appena detto a Himari che le voglio parlare, di conseguenza anche lei sarà uscita –rispose andando nella hall, dopo essersi messo lo yukata, dove vide la ragazza che lo aspettava
-Di cosa volevi parlarmi ?-chiese lei
-Beh ecco..vedi Gai ha trovato una sorgente segreta…e pensavo che potessimo andarci.-
-Davvero? Va bene allora andiamo.-
Lui si avviò e lei lo seguì, in breve tempo arrivarono alla sorgente e s’immersero, lei subito si accoccolò sulla sua spalla e lui l’abbracciò
-Sappi che non ti ho perdonato.-disse lei
-Non lo avevo minimamente pensato, solo che oggi avevamo deciso di stare noi due da soli per tutta la giornata, così quando Gai mi ha detto di questo posto ho pensato di portarti.-
-capisco. Beh hai fatto bene.-
-Ottimo, cosa ti ha detto il medico? Ora siamo da soli, puoi dirmelo.-
-Hai il tarlo?-
-Si, se permetti sei la mia ragazza, ed è normale che mi preoccupi per te.-
-Come sei dolce.-commentò dandogli un bacio
-ehi ehi! Non esagerare ora, qualcuno potrebbe vederci-disse imbarazzato
-Non ti abituerai mai eh?-
-No, ora dimmi cosa ti ha detto il medico.-
-In pratica ha detto che la pillola mi ha creato degli squilibri ormonali, per questo sembravo incinta ma in realtà non lo sono. –
-In parole povere pillola sbagliata.-
-Esatto.-
-Aspetta…tu…tu prendi la pillola?! Non me lo avevi mai detto!-
-Beh ho iniziato quando abbiamo diciamo elevato la nostra relazione, cioè tu non usi precauzioni e quindi per sicurezza l’ho fatto io.-
-ho capito ma dovevi dirmelo lo stesso, su certe cose devo essere messo al corrente.-
-Hai ragione scusa, non volevo nascondertelo.-
-Vabbè non importa, diciamo che siamo pari.-
-OK.-
Rimasero a rilassarsi per un paio d’ore e poi decisero di rientrare, erano tutti negli spogliatoi a prepararsi, tranne Gai che si allenava sul tetto, quando improvvisamente si sentì un rombo e i ragazzi che stavano nella hall videro Gai scappare terrorizzato inseguito dalle ragazze inferocite e coperte solo dagli asciugamani, solo Himari era coperta di schiuma poiché si stava facendo la doccia, ma Gai le era piombato addosso.
-Pervertito! Ladro! Vieni subito qui ora ti ammazzo!_ gli urlava contro Himari
-Non sono un ladro, non l’ho fatto apposta giuro!- si giustificò lui, nel frattempo Kakashi si era avvicinato a lui con aria omicida. –Hey amico giuro che non ho fatto nulla, mi stavo allenando sul tetto e ha ceduto.-
-Conoscendoti lo so che dici la verità, ma non mi piace lo stesso quello che hai fatto, inoltre finché non stai fermo non posso aiutarti.-
-sei un vero amico Kakashi- disse lui con le lacrime agli occhi
L’albino per tutta risposta prese il reggiseno della fidanzata che si era impigliato nella cintura di Gai e dopo averlo restituito sussurrò qualcosa a Himari che arrossì e scappò nello spogliatoio seguita dalle ragazze.
-OK Gai ora inizia a correre- disse il copy-ninja
-Perché?- chiese lui confuso
-Perché ti inseguo io, quindi scappa.-
-non te la sarai mica presa? Non ho visto nulla giuro, te l’ho già detto. E poi è la tua ragazza non mi permetterei mai-tentò di salvarsi
Poco dopo le ragazze li raggiunsero e Kakashi fu costretto ad abbandonare i suoi propositi anche perché doveva calmare Himari, così salutò tutti e si allontanò con la ragazza rientrando a casa.
-Che giornata, sono più stanco del solito.-commentò lui sdraiandosi sul divano
Lei dopo aver sistemato le borse e messo i panni in lavatrice lo raggiunse, sdraiandosi accanto a lui, per tutta risposta il copy-ninja l’abbracciò e poi senza accorgersi si addormentò, lei lo coprì e poi prese il libro che il ragazzo le stava leggendo quella mattina e iniziò a leggere.


Continua…
 

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Capitolo 33
*** Capitolo 33: Nuovo lavoro. ***


Capitolo 33: Nuovo lavoro.

Un paio d'ore dopo lui si svegliò tutto indolenzito
-Ti sei svegliato.-lo salutò lei dandogli un bacio
-Ero proprio stanco.-
-Immagino. Preparo cena -fece lei alzandosi e posando il libro, lui lo prese e lo sfoglia
-Lo hai letto tutto?-chiese preoccupato  e imbarazzato dal salotto
-Certo,  non é male, molto particolare.-
-Non dovevi leggerlo, te l'ho detto che é un libro per uomini.-
- Si lo so, ma non mi dispiace. Ma se stai più tranquillo non  lo leggo.-
-Ti ringrazio -
-Di nulla. Vieni che é pronto -
Lui la raggiunse in cucina e si sedette, lei lo servì poi si sedette e i due mangiarono. Dopo cena entrambi andarono a dormire

La mattina seguente i due si alzarono presto e dopo aver fatto colazione presero le ultime cose e chiusero la casa.
-Mi dispiace per ieri, alla fine non abbiamo passato molto tempo assieme -  si scusò lui
-Tranquillo, un pochino lo abbiamo passato. E poi all'inizio non saremo più di tanto oberati-
-Non è detto, potresti essere parecchio tempo fuori da villaggio. Inoltre se io avrò una squadra farò missioni in continuazione, ma ovviamente non promuoverò mai chi non fa gioco di squadra.-
-Immaginavo, ma non devi essere troppo severo, sono solo dei genin.-
-Non m'importa bisogna educarli già da piccoli.-
-Ok. Allora sarà meglio andare, ti accompagno.- disse lei avviandosi
-Scordatelo.-
-Perchè? Non ho ancora visto il tuo appartamento.-
-Non importa, per regola è l'uomo che accompagna e poi non voglio scocciature, quindi ti accompagno e poi vado al mio appartamento. Ti farò sapere tramite Pakkun se passo da te o meno, non so come sarà la mia giornata.-
-Va bene, però cerca di passare, ogni volta che puoi che io ci sia o meno, non farti problemi.-
-Ok, come prferisci, ma se tu non ci sei per me non ha senso passare.-
-Tu fallo.-
-Va bene.-si lamentò lui -Infondo devo farmi perdonare no? Quindi mi sembra normale che debba trottare e faticare un po' .-
-Lo fai solo per quello?-
-Certo che no. Lo faccio per vedere te, ma se tu non ci sei sarebbe come essere a casa mia. ma mi inventerò qualcosa.-
-Ottimo.-esclamò dandogli un bacio sulla guancia
-Andiamo siamo in pubblico! Non fare certe scene per favore.-commentò lui imbarazzato e voltandosi dalla parte opposta per nascondere il rossore.
-Eddai mica ho fatto chissà cosa, è normale tra fidanzati.-
-Lo sarà per te, e poi non mi risulta siamo fidanzati.-
-Come scusa? -chiese confusa -Cosa saremmo secondo te?-domandò con le lacrime agli occhi.
Lui si voltò e appena la vide si sorprese, -Ehi ehi non piangere, non era inteso come la vedi tu. Insomma in genere si è fidanzati quando c'è una proposta, e a me non risulta di avertela fatta. Quindi a rigor di logica non sei ancora la mia fidanzata.-
lei si rallegrò e gli saltò al collo baciandolo sulle labbra nonostante la maschera.
-Ehi staccati! Andiamo ci guardano tutti! Smettila, non dare spettacolo.-la riprese lui vergognandosi per la scena. Lei non accennava a lasciarlo e per tutta risposta lo prese a braccetto e contenta si rimise a camminare tirandolo. -Ehi ti ho detto di staccarti, non sei più una bambina certe cose dovresti capirle.-si lamentò di nuovo lui, ma poi si arrese, sapendo che non l'avrebbe avuta vinta. Così si rimise a camminare accompagnandola all'appartamento.
-Uffa siamo già arrivati?-domandò lei delusa
-Già, ci vediamo stasera se tutto va bene comunque ti mando Pakkun lo stesso.-
-Ok, -
Lui scomparve subito.
"Che cattivo, se ne va così. Beh in effetti per la mattinata ne ha già passate non posso pretendere, però dovrà abituarsi prima o poi. Mica vorrà recitare la parte dei colleghi a vita quando giriamo per il villaggio, inoltre ormai lo sanno già tutti, quindi non capisco perchè nasconderlo. Vabbè sarà meglio andare al lavoro" pensò dirigendosi alla sede.

La giornata passò in fretta per entrambi, Himari aveva guardato le schede dei ninja con cui avrebbe lavorato per poter lavorar meglio con loro e non partire impreparata, Kakashi dal canto suo non si fece scrupoli e bocciò la prima squadra che gli venne affidata, secondo lui non facevano lavoro di squadra. Nel frattempo il terzo Hokage lo teneva d'occhio ed era sempre più preoccupato per l'oscurità che portava nel cuore.
"A quanto pare ci vorrà ancora molto tempo, ha uno sguardo di ghiaccio, credo che la squadra ANBU sia stato un errore, anche se è un ninja adattissimo al ruolo per capacità, non lo è altrettanto per carattere. Forse non avrei dovuto tenerlo ancora dentro, spero solo che un gruppo di nuove leve possa aiutarlo, laddove persino una donna fallito. Ma ci vorrà molto tempo è ancora troppo presto."pensò l'anziano allontanandosi dal campo di addestramento dopo aver osservato la prova.

Verso il tramonto Kakashi inviò Pakkun da HImari che la informò del rientro del ragazzo per cena, lei si preparò e dopo aver salutato andò a casa. Il carlino intanto era tornato dal padrone e dopo averlo informato scomparve, Kakashi decise di prendersela con calma e come suo solito passò a far visita alle tombe di Rin e Minato, poichè quella di Obito l'aveva visitata quella mattina. Himari stava preparando e come finì aspettò il ragazzo che non si fece attendere a lungo.

-Ciao, come è andata la prima giornata?-chiese lei accogliendolo
-Non ne parliamo che è meglio. Non hai idea di ciò che ho visto.-rispose lui spogliandosi.
-Se non me lo racconti non lo posso sapere, vieni la cena è pronta.-
-Ottimo, ho una certa fame. Che hai preparato?-chiese cambiando discorso e entrando in cucina
-Cose veloci, sono rientrata mezz'ora fa.-
-Non importa, non ti preoccupare a me va bene tutto basta che sia commetsibile. E che non siano dolci ovviamente.-disse sedendosi
-Tranquillo, non te li facccio mangiare salvo occasioni speciali.- fece servendo
-Hai fatto riso fritto?-si lamentò -Ma è una botta .-
-Lo so ma era avanzato dalla colazione e non sapevo che fare visto il poco tempo.- spiegò sedendosi e i due iniziarono a mangiare.
-Non è un problema, ho fame quindi mi va bene, inoltre anche se in maniera blanda ho sostenuto tre combattimenti in contemporanea per tutto il giorno.-
-Capisco, quindi sarai sfinito. Ti fermi?-
-Non lo so non credo, a parte che siccome li ho bocciati non so che cosa ha in mente per me il terzo.-
-Quindi ti puoi fermare.-
-Solo per un po'.-
-Ok-fece lei delusa
-Lo sai che non mi va che si sappia della mia vita privata.-
-Ma se lo sa l'intero villaggio.-
-Come sarebbe?-
-Tutto il villaggio sa che stiamo insieme, non ci vuole una scienza, e poi ci vedono spesso in giro assieme per cui è normale che certe voci girino.-
-Mannaggia, che seccatura. Beh almeno abbiamo un lato positivo, almeno dal mio punto di vista.-
-Cioé?-
-Ragiona,  vedrai che ci arrivi.-
-Spiegati, non ho voglia di perdere tempo.-
-Se sanno che sei impegnata ti lacseranno stare, inoltre sapendo chi sono io, nessuno ti farà il filo. Piuttosto comodo, ti pare?-
-Non lo è affatto, se davvero tu metti così paura, può darsi che nel team per cercare di non attirarsi la tua ira tutti mi tratteranno in modo diverso e io non voglio.-
-Se lo faranno li sistemo io.-
-Lo vedi? Così peggioreresti solo le cose! Cosa credi di ottenere?-
-Il fatto che capiscano che nel lavoro le relazioni interpersonali con contano nulla. Il lavoro è lavoro e la vita privata è vita privata.-
Hai ragione ma non tutti la vedono come te.-
-Possibile, ma un ninja deve saper nascondere le proprie emozioni e non farsi fuorviare da esse. -
-Questo lo so, però non mi va che una cosa del genere possa succedere.-
-Tranquilla non farò nulla senza il tuo consenso, non voglio mica metterti nei casini.-disse finendo di mangiare
-Grazie.- rispose finendo anche lei per poi sparecchiare
Lui si alzò -Ti frego un attimo la doccia.-
-Fai pure.- acconsentì iniziando a lavare i piatti
Kakashi andò in bagno e venti minuti dopo uscì sedendosi sul divano a leggere uno dei suoi soliti libri in attesa della ragazza che dopo un'ora lo raggiunse. Lui l'abbracciò senza distogliere lo sguardo dal libro e continuando a leggere, lei invece si accoccolò contro il suo petto e chiuse gli occhi lasciandosi cullare dal battito del suo cuore.


Continua...

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Capitolo 34
*** Capitolo 34: Finalmente squadra! ***


Capitolo 34: Finalmente squadra!
 
Erano passati alcuni anni dagli ultimi avvenimenti, Himari continuava il suo lavoro e con ottimi risultati; Kakashi invece continuava a bocciare gli allievi che gli venivano mandati. Quest’anno però si sarebbe rivelato molto interessante, soprattutto per gli allievi che gli avrebbero proposto: Sasuke Uchiha, Sakura Haruno e Naruto Uzumaki.
-Non capisco cosa ha in mente il Terzo.-borbottò mentre leggeva i file sul divano. –Insomma perché proprio me?-
-Evidentemente ti reputava adatto, pensaci.- iniziò Himari servendogli il tè e sedendosi accanto a lui              -Sasuke è l’ultimo Uchiha rimasto e tu sei l’unico che possiede lo Sharingan. Naruto è il figlio del Quarto, che è stato tuo maestro. Sakura invece sembra in grado di mantenere la squadra in equilibrio, mi sa che avrai delle belle gatte da pelare. –
-Già grazie per le informazioni e il ragionamento; ma io non mi farò fuorviare dai sentimenti, li valuterò in modo oggettivo.-
-Indubbiamente, ma forse questa volta sarà diverso.-
-Lo vedremo domani.-
-Va bene, per il momento come ti sembrano?-
-Mah, in realtà mi sembrano la classica squadra messa insieme in base ai risultati scolastici; cioè guarda anche tu- disse mostrandole i file – Sasuke era il migliore della classe, Naruto il peggiore, Sakura ottima nella conoscenza teorica, ma poco nella pratica. In parole povere hanno cercato un equilibrio scolastico.-
-Tu mettili alla prova, magari ti sorprenderanno.-
-Speriamo, ora sarà meglio andare a dormire.-
-Ok, vedi di non fare tardi questa volta.-lo riprese lei alzandosi e andando verso la camera da letto.
Lui per tutta risposta sbuffò e la seguì
 
La mattina seguente i ragazzi erano al luogo stabilito in perfetto orario, di Kakashi invece neanche l’ombra.
-Ma insomma il maestro è in ritardo!- si lamentò Naruto
-Siamo messi male ragazzi, ci è capitato uno inaffidabile.- rimbeccò Sakura
Dopo tre ore Kakashi apparì
-Buongiorno ragazzi-
-Lei è in ritardo!- esclamarono Sakura e Naruto all’unisono
-Si lo so, ma sapete ho avuto un imprevisto.- si scusò lui, avviandosi al luogo della prova.
Una volt arrivati Kakashi spiegò agli allievi in cosa consisteva l’esame, Naruto fu il primo a partire all’attacco, nonostante non era stato ancora dato il via iniziale.  Prontamente l’adulto lo bloccò e successivamente dette l’inizio alla prova, Subito Sakura e Sasuke si nascosero, mentre Naruto rimase fermo e riattaccò il maestro; che ancora una volta lo batté facilmente leggendo il suo libro preferito.

Per mezzogiorno il risultato era questo: nessun promosso.
-Bene ragazzi vi do un’ulteriore possibilità, ma a Naruto è vietato mangiare, visto che ha provato ha rubare il pranzo.- disse per poi sparire
A un certo punto Sasuke diede del cibo a Naruto
-Sasuke, cosa fai? Il maestro ci ha detto di non dargli niente.-
-Lo so anche io Sakura, ma pensaci, a stomaco vuoto Naruto ci sarebbe solo di intralcio e non superermo mai la prova.-
-Hai ragione. Tieni Naruto.- disse porgendo al ragazzo il bento
-Ragazzi siete i migliori.- esclamò lui commosso.
Improvvisamente Kakashi apparì dal nulla.
-Complimenti, siete promossi.-
-Dice sul serio?- chiese Sakura confusa.
-Vedete tutti i ragazzi che mi sono capitati prima di voi, erano solo in grado di eseguire gli ordini e basta. Non si curavano della squadra o dei compagni in difficoltà, alcuni si mettevano addirittura a combattere tra di loro per vedere chi doveva tornare in  accademia.  Voi invece avete visto il tranello e avete agito per il bene dei compagni, fregandovene delle conseguenze. Ora rientriamo .- disse serio avviandosi verso il villaggio.

I ragazzi seguirono l’uomo e una volta arrivati ala villaggio ognuno andò a casa propria.
-Come è andata coi ragazzi?- chiese Himari all’uomo, mentre serviva la cena.
-Beh non sono poi così malaccio, ma con Naruto avrò un sacco di guai, me lo sento.-
-Eh lo so, è un po’ pestifero. Quindi deduco che li hai promossi.-
-Sì, vediamo come va a finire.-
-Bene, sono contenta..-
-Perché?-
-Così non sarai più solo e poi ti fa bene stare con loro.-
-Se lo dici tu.- commentò freddo finendo di mangiare –Vado a fare una doccia.-disse alzandosi.
Lei iniziò a sparecchiare e poi sistemò la cucina.
Quella notte rimasero in silenzio, ognuno era perso nei propri pensieri. Incerti sul proprio futuro e qualcosa in particolare, preoccupava Kakashi, che non aveva detto nulla a riguardo  alla compagna. Di una cosa era però certo: la sua vita sarebbe cambiata.


Fine prima parte


N.A.= Chiedo ufficialmente scusa per il ritardo, ma ho avuto un blocco di ispirazione. Ho deciso di terminare qui questa storia perché si dilungava troppo come capitoli, così continuerò in una seconda parte la storia. Il prossimo capitolo sarà pubblicato in: “un cristallo di speranza nell’oscurità: seconda parte”

 

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