Ritorno a casa...

di JennyAnastan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Troppo stanca per dormire, sfoglio distrattamente la rivista di gossip che ho travato davanti al mio sedile.
Sempre le solite sciocchezze, i soliti nomi e le medesime situazioni. Sembra che questo paese sia rimasto esattamente al periodo prima dell’arrivo di Slade. Scrollo le spalle, cercando di scacciare dalla mente quel nome, non tanto per la persona in sé, ma per quello che per me rappresenta.
La fine di un sogno, o meglio di una speranza.
Non è questo il momento per imboccare la strada dei ricordi, e così giro l’ennesima pagina. E come se il fato volesse prendersi gioco di me, ecco lì, l’uomo che ha distrutto l’esigua speranza che portavo nel cuore: Oliver Queen.
E’ magnifico come l’ultima volta che i miei occhi hanno osservato la sua figura, due anni fa, il giorno che ho deciso di prendermi un lungo periodo sabbatico, il più possibile lontano da lui.
Sfioro coi polpastrelli l’immagine, non curando il fatto che a suo fianco c’è pure lei, Laurel Lance. Il secondo motivo per cui me ne sono andata.
Perché se ero disposta a dimenticare quanto accaduto per sconfiggere Slade, non avrei tollerato di lavorare a fianco di Oliver e Laurel.
La signorina, ha ereditato il posto di sua sorella Sara, e ora lei è Black Canary di notte, e fidanzata di Oliver Queen di giorno.
Ricordo precisamente il momento in cui Oliver ha reso partecipe la squadra di quella novità, due mesi dopo essere tornati dall’isola, si è presentato con lei alla nostra nuova base.
 
-Ragazzi ho una novità per voi – disse sorridendo, mentre noi ci guardavamo confusi –Laurel da oggi entrerà a far parte della squadra –
A quell’affermazione persi un battito, ma restai in silenzio, non avendo idea di cosa dire.
-E quale sarà il suo ruolo? – domandò scettico John.
-Prendo il posto di mia sorella – asserì Laurel sicura.
-Tua sorella ha avuto anni per prepararsi, tu in due mesi non puoi  essere al suo livello – osservò ovvio John.
-Diggle, Laurel è più che pronta per subentrare a Sara. Te lo assicuro, comunque ho già deciso. Una mano in più ci fa sempre comodo. E lei è perfetta – la voce di Oliver era seria, ma lasciava trasparire dell’orgoglio.
Mai aveva parlato così di me.
-Felicity, non hai nulla da dire? – mi chiese Oliver.
-Benvenuta Laurel – fu tutto quello che la mia bocca pronunciò, prima di voltare le spalle a quel fantastico quadretto, e tornare a fare il mio lavoro. Ma proprio mentre muovevo la mia comoda sedia, vidi che Oliver teneva stretta la mano di Laurel. E capii, che non avrei retto molto in quella situazione.
Infatti, solo tre settimane dopo me ne andai, dicendo che gli avvenimenti degli ultimi anni mi avevano causato troppo stress, e che necessitavo del riposo.
John e Roy, mi pregarono di rimanere. Mentre Oliver, aveva spiegato quanto il mio contributo fosse necessario per la causa.
Ero solo quello, per lui non ero niente altro. E mi fece male, più di scoprire che quel ti amo era frutto solo di una finzione ben orchestrata da Arrow.
Eppure… per poco ci avevo creduto, mentre mi guardava negli occhi e proferiva quelle due parole magiche, mi sembrava dannatamente reale. Poi sentii la siringa con il siero, e tutto divenne chiaro e dannatamente doloroso.
Stava mentendo per Slade.
 
-Piccola, siamo quasi arrivati? –
 
La voce del mio fidanzato mi riporta fortunatamente al presente, e sorridendogli annuisco. A mio fianco c’è l’uomo che ha riparato il mio cuore, e curato la mia anima.
 
-Mancano dieci minuti all’atterraggio – lo informo, mentre ritiro la rivista.
 
-Sei riuscita a riposare? – mi domanda premuroso.
 
-No, non ero molto stanca – mento.
 
-Ma Fel, abbiamo fatto quasi dodici ore di volo – mi fa notare, raddrizzando il suo sedile.
 
-Lo so, ma non sono riuscita a chiudere occhio –
 
-Forse sei solo agitata per questo ritorno – osserva, accarezzandomi la gamba.
 
-Forse… - sussurro –Ricordami perché stiamo andando a Starling city ? – gli chiedo sbuffando.
 
-Devo chiudere un affare con la Stainton Group, prima di rientrare a casa –
 
-Vero –
 
-Fel, prima o poi dovrai affrontarlo. – dice cercando di farmi ragionare.
 
Lo guardo e mi chiedo come possa essere tanto comprensivo, nonostante io gli abbia spiegato ciò che provavo per Oliver, senza scendere nei dettagli della sua doppia vita, lui non ha mai fatto scenate di gelosia.
Mai una volta ha dubitato di se stesso o di me. Ed è per questo che la nostra relazione prosegue meravigliosamente da poco più di un anno. Nonostante tutto…
 
-Piccola, sai che le paure vanno affrontate? –
 
-Si, ma non mi dispiacerebbe aspettare ancora un po’… mi sento un po’ in difetto, li ho mollati così e non mi sono mai fatta sentire, nonostante Gotham City non sia proprio lontana – parlo tentennando, lo faccio sempre quando sono nervosa.
E lui lo percepisce.
 
-Se te la sentirai, affronterai la tua vecchia vita, se no ce ne torneremo a casa… -
 
-Grazie, lo sai che ti amo vero? –
 
-Certo piccola – sorride, facendomi l’occhiolino –ti amo anch’io –
 
 
 
L’aereo atterra, e noi siamo i primi a scendere.
 
-Mi manca tantissimo il mio Jet – dice sospirando.
 
-Piantala di fare il viziato! Un viaggio intercontinentale con quel baracchino sarebbe stato improponibile –
 
-Avremmo potuto affittare un aereo solo per noi – dice ovvio.
 
Lo guardo male –Ogni tanto stento a credere di essermi innamorata di te –
 
-Oh vuoi che ti ricordi perché ti sei innamorata del sottoscritto? – il suo sguardo è allusivo.
 
-Mio Dio… - dico buttando gli occhi al cielo esasperata.
 
-No piccola, tu puoi chiamarmi Bruce… -
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice:
 
Questa è uno dei miei deliri mentali… questa è la prima FF che scrivo su Arrow.
Spero di non far danni!!!
 
;)
 
 
potete tranquillamente piantarmi una freccia nel cuore.
 
 
Kiss
J.

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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


Passeggio tranquillamente per le vie di quella che per anni è stata la mia città, notando con estremo piacere, come tutto è tornato alla normalità. Sono stati bravi nel ricostruire Starling City dopo la distruzione da parte degli uomini di Slade.

Slade…

-Ti amo… hai capito? –

Scrollo la testa per evitare di tornare con la mente a quel giorno, la sua voce è un eco lontano ma ancora troppo udibile. E che ha ancora la capacità di accendere qualcosa dentro di me. Mi siedo su di una panchina libera, e sorseggio il mio caffè. In questi due anni mi sono chiesta più di una volta, perché ha dovuto spingersi tanto oltre, dire quelle parole è stato davvero un colpo basso. Oliver, ha sempre saputo quello che io provavo per lui, e gli sarebbe bastato fermarsi al “ha preso la donna sbagliata” e invece mi ha inferto quella bastonata tanto dolorosa quanto inutile. E mi sono sempre chiesta: Perché?
Quel giorno, una parte di me è morta, e non importa quanto io abbia finto nelle settimane successive che tutto andasse bene, o di come gli abbia sorriso sull’isola mentre gli facevo notare che per un attimo, un minuscolo istante, io ci avevo davvero creduto. Ho solo ed esclusivamente mentito, prima a me stessa e poi a lui.

Lo amavo talmente tanto da mettere la mia vita in secondo piano…

-Felicity? –

-Mi volto piano in direzione di quella voce, e di fronte a me si staglia la figura di una bella ragazza con lunghi capelli marroni. Posso essere tanto sfortunata?

-Thea! – esclamo tirando un sorriso.

-Sei davvero tu! – in un attimo le sue braccia mi stingono, e io rimango stupita da questo slancio di calore da parte sua. Non che ci fosse qualcosa che non andava tra di noi, ma di certo non eravamo mai state amiche. Più che altro delle conoscenti.

-Mi manca il fiato Thea – dico cercando di liberarmi da quella presa ferrea.

-Oh… scusa… è che sono così felice di rivederti! Ma gli altri sanno che sei tornata, Roy sarà fuori di sé dalla gioia, sai gli sei mancata tantissimo. E John? Oh… lui non fa altro che parlare di te… -

-Thea…respira, mi sembri me! Di solito sono io che non riesco a filtrare le parole! – le faccio notare ridendo.

Lei si siede a mio fianco –Hai ragione, ma da quando sei andata via le cose non sono andate molto bene. Eri tipo il collante che teneva unito tutto il Team – asserisce, mentre estrae dalla borsa un pacchetto di sigarette.

-Da quando fumi? – le chiedo sorpresa.

-Da quando ho scoperto che mio fratello è Arrow, e il mio fidanzato il suo aiutante. Mi aiuta a calmarmi –

-Dovresti provare con lo yoga – osservo, mentre lei si porta la sigaretta alla bocca –Non è per niente salutare fumare –

-Neppure essere al centro del pericolo, e aver un padre, biologico, che vorrebbe farti diventare una serial killer –

Non posso darle torto, la sua vita è davvero incasinata. Lascio correre la storia del fumo, e cambio argomento.

-Come stanno? – domando, non del tutto certa di voler sapere la verità.

-Tirano avanti, Laurel ha cercato di prendere il tuo posto ai pc, ma per quanto sia brava. Non è te… -

Questa notizia mi aggroviglia le viscere, c’è qualcosa che quella ragazza non mi ha preso? So di essere ingiusta, che alla fine lei è sempre stata innamorata di Oliver, ma con qualcuno dovrò pur prendermela.

-Oh… bene. Almeno non hanno dovuto informare altri della… situazione –

-Già. Per il resto le solite cose – poi si blocca e si volta verso di me –Ah, ma tu non lo sai di certo… -

-Cosa? –

-Del Bambino! – esclama entusiasta.

Il mio battito si ferma, ne sono sicura. Sono ancora viva?

-B-bambino? – balbetto ponendogli la domanda, possibile che loro…

-Si John, è diventato padre pochi mesi dopo che te ne sei andata –

John? Non Oliver… mi sento improvvisamente euforica. Per un istante ho immaginato che lui e Laurel avessero concepito un baby eroe. Ma poi anche se fosse, cosa diavolo me ne importa. Ho voltato pagina e sono innamorata di un uomo fantastico. Vero!
E ho dimenticato Oliver. Falso!
 
-Sono felice per lui e Lyla! E’ una notizia grandiosa –
 
Thea annuisce –E tu? Come mai sei tornata – il suo sguardo si fa curioso.
 
-Sono di passaggio, ho accompagnato una persona – resto vaga.
 
-Oh… - sembra delusa –Io speravo fossi tornata per rimanere –
 
Faccio no con la testa –No starò in città pochi giorni –
 
-E chi avresti accompagnato? –
 
Questa è in assoluto la conversazione più lunga che io abbia mai fatto con Thea, e mi chiedo perché proprio oggi le è venuta tutta questa voglia di parlare della mia vita.
 
-Il mio – come chiamarlo, fidanzato o ragazzo? Bruce è un uomo, ma non ci stiamo per sposare quindi non è proprio il mio fidanzato.
 
-Felicity? – Thea mi chiama, mentre sono persa nelle mie elaborazioni mentali.
 
-Si scusa… sono qui con il mio fidanzato – si fidanzato fa più maturo.
 
Sgrana gli occhi incredula. Non so se ritenermi offesa per questa sua stramba reazione.
 
-Dio, ti sei fidanzata… -
 
-Beh lo trovi tanto strano? – chiedo un po’ stizzita.
 
-No, no – si affretta a dire –E’ solo che io ho sempre pensato… - ma non finisce la frase, viene interrotta dalla suoneria del suo telefono.
 
-Ehi Olly – dice squillante, mentre io mi sento sprofondare –Si, lo so… non me ne sono scordata –
 
Sbuffa –Non posso ora… non immagini neanche con chi sono seduta al parco! –
 
No Thea non dirglielo non sono pronta.
 
-Felicity! – squittisce tutta felice.
 
Poi mi guarda, sorride –certo te la passo, non preoccuparti organizzo io –
 
Mi passa il telefono –Il capo vuole parlare con te –
 
Lo afferro con il cuore che batte a mille all’ora –Pronto… - sussurro.
 
-Sei davvero tu –
 
-Ciao Oliver –
 
-Perché non hai avvisato che tornavi? – mi chiede prendendo un profondo respiro.
 
-Non mi sembrava importante, e poi tra un paio di giorni riparto – mi affretto a dire.
 
-mmm… ne parliamo sta sera a cena. Ripassami Thea… -
 
Cena? Penso, mentre porgo il cellulare alla sua legittima proprietaria.
Sento che parla di qualcosa con lui, ma non sto più ascoltando. Risentire la sua voce è stato come scontrarsi contro un tir. E rivederlo potrebbe essere ancora peggio. Rischierei di aprire una ferita, forse mai del tutto rimarginata.
 
-Okay Olly, alle nove da Francesco. Si… a sta sera –
 
Poi Thea si gira a guardarmi con un sorriso luminoso dipinto in volto –Bene, sta sera alle 9 da Francesco. Ricordi dov’è? –
-Si ma io… -
-Nessun se o ma… te e il tuo fidanzato verrete a cena – dice riponendo il telefono nella borsa e rialzandosi dalla panchina –Non vedo l’ora di questa bella rimpatriata –
-Thea… -
-Felicity, a sta sera – si piega e mi posa un bacio sulla guancia –Sarà una serata molto interessante -
 
E come è arrivata se ne va, lasciandomi sconvolta e con l’ansia che attanaglia il mio cuore. L’unica cosa che posso fare è chiamare il mio salvatore. Afferro il mio telefono e compongo il numero si Bruce.
-Piccola! –
-Abbiamo un problema… -
                                     
 
NOTA DELL’AUTRICE:
ciao ecco il secondo capitolo del mio personale squilibrio…
grazie mille per le recensioni!!!
 
Kiss
J

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Capitolo 3
*** AVVISO ***


Ciao a tutte/i:
mi dispiace avvisarvi che per riprenderò ad aggiornare le mie FF da settembre.
Ho poco tempo a disposizione, e sto lavorando a un progetto. J
 
Avrei voluto portare avanti almeno TCM, ma non ce la faccio.
 
Spero non mi cruciate.
 
Resto disponibile sempre sul mio profilo Face book:
https://www.facebook.com/jenny.anastan
 
 
vi ringrazio tantissimo, e vi chiedo nuovamente scusa.
 
A presto,
con affetto la vostra J.
 
Kiss kiss

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