Loving comes naturally

di Liz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** . prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Quando J.Ax dice che la vita non è un film si riferisce alla mia ***
Capitolo 3: *** 2. The Midnight Brigade ***
Capitolo 4: *** 3. E io ti rapisco il pesce rosso! ***
Capitolo 5: *** 4. Le gemelle lo fanno a tre ***
Capitolo 6: *** 5. La predizione di Martina ***
Capitolo 7: *** 6. La scomessa (titolo su qualcosa di nascosto) ***
Capitolo 8: *** 7. Tutta colpa di Edo ***
Capitolo 9: *** 8. Everybody loves Dalia ***
Capitolo 10: *** 9. Il pesce della felicità ***
Capitolo 11: *** 10. Prima o poi qui impazziscono tutti ***
Capitolo 12: *** 11. Some people call it one night stand, but we can call it paradise ***
Capitolo 13: *** 12. Il mondo contro ***
Capitolo 14: *** 13. E il premio per il più idiota va a… ***
Capitolo 15: *** 14. Peace and love ***
Capitolo 16: *** 15. Lost and found – ultimo capitolo ***



Capitolo 1
*** . prologo ***


Loving comes naturally

 

. Prologo

 

Se avessi saputo che quest’ultimo anno di liceo avrebbe portato tanto scompiglio nella mia placida e tranquilla vita da studentessa, il mio cervello (a dire il vero già abbastanza compromesso, a dire di tutti) avrebbe sicuramente guidato il mio corpo lontano dal varcare l’enorme e pesantissimo portone in ferro battuto della scuola.

Ma, aimè, di preveggenza è provvista solo Martina… che, a proposito, mi sta correndo in contro proprio ora, cupa come sempre. Mi sembra quasi di vedere la nuvoletta personale del ragionier Fantozzi sulla sua testa.

“Buongiorno, Dalia caaara…” mi guarda da sotto la cascata di capelli talmente biondi da parer bianchi, con quei suoi occhi a palla spiritati.

“Ciao, Martina. Anche oggi sobria come sempre!”

Si sistema orgogliosa il gonnellone nero che striscia per terra e poi mi prende le mani, in preda come a una rivelazione ultraterrena.

“È l’ultimo giorno di scuooola... è un giorno speciale, nooo?”

“…specialissimo direi.” Come no, la degna conclusione di un anno da schifo.

“A proposito Daliucciaaa… Hai poi sistemato le cose con Eeeeeedo?...”

Al solo sentire quel nome il sangue comincia a circolarmi nelle vene a tripla velocità. Maledico Martina e la sua schiettezza, il peggior difetto che si possa avere.

“Martina, ne abbiamo già parlato. E non dire più il suo nome!”

“Sììììì… maaa… insommaaa… tutto questo orgogliooo… non è dannosooo…?”

“È l’unica cosa che tiene insieme i miei nervi dopo quest’anno.”

Lei annuisce come se avesse capito tutto della vita. Soprattutto della mia vita.

“Aaah… ti stai riferendo ai casini usciti con Daviiiide… Senza contare Bianca e Azzurraaa… e poi tuo fratellooo… ah tuo fratello… quand’è che posso venire a casa tua ancoraaa…? Oh ma stavo dimenticando il criminale… aspetta… Raffaeeeeele… ah sìììì… anche lui aveva i suoi meritiiii come fondoschieeena… E Ed…no, pardooon,…luiiii l’avevo già citato priiiima, veeeroo?...”

“È sconcertante come la Morte abbia interesse per i deretani.”

Martina la Morte ride con versi strozzati che fanno accapponare la pelle e continua a camminare.

“Daiii… non dirmi che non ci hai fatto casooo… tu più di tutti dovresti sapere che belle chiapp” “Taci o diventerai sul serio la Morte!” La interrompo subito, non voglio rivangare il passato. E soprattutto quell’avvenimento.

Lei ride ancora ma il mio cervello non sente i peli della pelle che si rizzano spaventati, perché si è fermato: lui sta venendo nella mia direzione.

Lui è Edoardo. Ormai il suo nome è tabù per me… figurarsi la sua vista.

Se non fosse tornato all’inizio di settembre tutto sarebbe andato bene quest’anno.

Niente casini, niente litigi e segreti.

Lo odio, lo odio con tutta me stessa… perché è stato lui a portare via Davide dal mio cuore.

 

 

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

Questa storia mi è venuta in mente ascoltando Prisoner of love, che però non centra nulla.
Spero che mi facciate sapere la vostra opinione, se devo continuarla o no, se è una bella idea o farei meglio ad andare a coltivare verze.

È la mia seconda (in realtà terza, ma Vermillion l’ho bellamente interroto :P) storia originale, spero che possa piacere come (e anche più!) di Snowdrops.

Lo so che questo è solo il prologo e commentare è un azzardo, ma mi farebbe comunque piacere +guarda con occhioni da cucciolotto+

Cmnq domani arriva il primo capitolo. Ah, i capitoli che ho scritto finora sono parecchio lunghi.

Gomen già da adesso.

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Capitolo 2
*** 1. Quando J.Ax dice che la vita non è un film si riferisce alla mia ***


 

 

 

1. Quando J.Ax dice che la vita non è un film si riferisce alla mia

 

Quando J.Ax dice che la vita non è un film si riferisce alla mia.

Dalia di Blasio 18 anni, molto piacere.

Il mio nome è da attribuire all’ossessione momentanea per il giardinaggio che colpiva mia madre mentre era incinta. Studio al liceo scientifico, ma avrei dovuto fare il classico.

Guido una panda bianca che ha più anni di me e ho un cacatua stitico di nome Yuppi.

Sono innamorata di un ragazzo, che in cinque anni nella stessa classe mi ha rivolto la parola solo alla fine della quarta. Le mie amicizie sono saltuarie e prive di un qualsivoglia spessore emotivo.

Anzi no, non è del tutto vero: c’è una persona che ritengo amica e, mio malgrado, si tratta di Edo, quel burino mammone che da me non si meriterebbe nulla.

Ma nonostante questo ho accettato di accompagnarlo in questo primo giorno di scuola.

Sono troppo gentile, lo so.

 

Schiaccio il bottoncino di fianco alla scritta a mano che recita “Lombardi”. Un trillo basso e smorzato esce dal citofono seguito subito da una voce femminile particolarmente acuta.

“Sii?”

Piego la schiena per avvicinarmi con la bocca all’apparecchio ed esordisco con tono noiosamente gentile “Buongiorno signora, sono Dalia. Sono venuta a prendere Edoardo.”

“OH! Dalia, che piacere! Dai sali, hai già fatto colazione?”

“A dire il vero sì…”

“Ma cara, ho fatto le zeppole giusto ieri sera…”

Il mio stomaco si svuota all’improvviso e un piccolo rivolo di bava scende fino al mento.

“Grazie, allora salgo!”

Per le zeppole della signora Lombardi sono disposta a qualsiasi cosa. Sia a salire 10 piani a piedi perché l’ascensore è un lusso troppo recente per quell’edificio da era glaciale, sia a torturare le mie orecchie con la voce da coccinella della signora, sia a sorbirmi le sicure battutacce acide del buon risveglio di Edo.

La signora Lombardi mi aspetta trionfale sulla soglia dell’appartamento dove vive col marito e coi due figli. È una signora buona e gentile e in cucina è un milione di anni luce avanti anche allo chef Tony.

Mi ricordo con nostalgia che anche quando ero piccola aveva gli stessi capelli biondi cotonati e gli stessi vestiti a fiori ornati da un grembiule macchiato di buono.

L’unico suo difetto era appunto quella sua vocetta acuta che urlava sempre e scandiva come un robot ogni parola, dato che le sue orecchie non ci sentivano più tanto bene.

“Buongiorno, piccola Dalia!”

“Buongiorno”

Arrivata stremata e senza fiato alla fine delle scale non pensavo avrei resistito all’abbraccio affettuoso, rigorosamente stritolante, della suddette signora.

Fortunatamente, forse mossa dalla pietà (o dallo schifo) per il mio viso rosso e sudato, questa volta mette da parte i tentacoli fatali e si limita a un bacio sulla guancia.

Mi fa entrare nell’appartamento che ancora non avevo mai visto: è minuscolo. Cucina e salotto sono un’unica cosa e sulla destra si intravede un piccolo corridoio con le stanze da letto. Rimango un attimo interdetta a pensare come una famiglia madre, padre, figlio e figlia potesse vivere in quei centimetri quadri. Sarebbe difficile persino per una famiglia di formiche.

Mi siedo sul divano e la signora Lombardi mi porge una zeppola calda e zuccherata in mano.

“Grazie signora”

“Oh, suvvia Dalia! Non ci si è visti per qualche anno ma puoi chiamarmi ancora Maria!

Non ti dico come mi sei mancata, piccola Dalia! Roma è una città molto bella, ma preferisco di gran lunga Milano… solo che non avevamo scelta col lavoro di Giorgio! Per fortuna è riuscito ad ottenere un trasferimento qui!”

Sono tentata di mettere dei pezzi di zeppola nelle orecchie, ma poi penso che sprecare tale sublime dolcezza sarebbe un sacrilegio, così sopporto volentieri quel suono da gabbiano strozzato agonizzante.

“Come sono stata felice di vedere che l’amicizia tra te e Edoardo è rimasta intatta!”

“Già… è una vera fortuna che siate potuti tornare a Milano…”

“E tu che ci fai già qui?!”

Una voce spruzzata di acido cloridrico arriva da un ragazzo alto, col fisico da lottatore di boxe avvolto in un’orrenda felpa nera larghissima. I suoi occhi nocciola mi sfiorano per qualche secondo per poi concentrarsi sulla zeppola ancora nelle mie mani. Si mette una mano tra i capelli biondi disordinati di natura, e con lo sguardo di chi ha appena trovato uno scarafaggio sotto le coperte del proprio letto si rivolge a sua madre, non senza piazzarmi davanti alla faccia un indice accusatore.

“Cosa ci fa questa qui con in mano la mia zeppola?!”

“La mangio. È davvero buona sai? Mmmm…” è bellissimo provocare Edo, perché a ogni mia parola la sua espressione cambia. Per esempio ora ha mostrato, in ordine di apparizione: ovvietà, invidia, ira, shock.

Soffoco una risata con un boccone di zeppola mentre sento il suo sguardo accusatore.

“Suvvia, Eddino! Ce ne sono tante altre…” e gli porge un piatto pieno di paste dalla forma arrotondata e ricoperte di zucchero. Proprio mentre ne sta per agguantare una però Maria sposta il piatto e lo guarda superiore. A bocca chiusa incute quasi timore.

“Ma devi promettere di non trattare più così la piccola Dalia! È gentilmente venuta per accompagnarti a scuola il primo giorno!”

Lui rotea gli occhi e annuisce con aria scocciata; finalmente prende una zeppola e se la ficca in bocca in un sol boccone.

“Fai schifo, Eddino” commento.

“Ha parlato miss bon jour finesse…”

“Bè intanto non mi presento con un pastrano nero orrendo il primo giorno in una nuova scuola…”

Edo si guarda il maglione nero (già sporco di zucchero) e si rivolge a me con due occhioni sconcertati che mi agitano un attimo. Solo un attimo, sia chiaro.

“Cos’ha che non va questa felpa…?”

Sbuffo e mi dirigo verso la sua stanza. Minuscola pure quella: solo letto, armadio e scrivania, più qualche poster di Nirvana e Metallica sopra il letto e qualche foto di famiglia sparsa sulle pareti. Annesso al letto c’è pure Birillo, un gatto arancione con manie suicide che dorme tutto il giorno e tenta di uccidersi tutta la notte.

Con decisione apro l’armadio e comincio a passare i capi, come se facessi tutte le mattine di andare in camera di un ragazzo e vestirlo.

Purtroppo davanti a me si presentava solo un’inesauribile colore nero.

“Tua mamma ha sbagliato qualche lavaggio o hai un buco nero nel cervello?”

“Mia mamma non sbaglia i bucati!”

Rido. Eddino bello è sempre stato un tremendo mammone.

“Quindi confermi la mia ipotesi del buco nero… interessante” annuisco seria.

Trovo una camicia a maniche corte, logicamente nera.

“Tò! Questa può andare bene”

Lui la prende al volo e si toglie il pastrano schifido rivelando degli addominali e dei pettorali che non avrei mai pensato addosso a lui. Lo fisso più per lo sbavo che per la sorpresa e lui se ne accorge compiaciuto.

“Eeh… vuoi fare tanto l’alternativa ma alla fine sei come le altre. Basta qualche mese in palestra…”

Rinsavisco ma non avendo afferrato le parole non so che rispondere. Opto per l’insulto, funziona sempre.

“Vaffanculo”

“Ehi, non incolpare me dei tuoi attacchi di beotismo avanzato!”

Ma il mio cervello si scollega un’altra volta. Merda, questa camicia gli sta davvero bene.

Lui sorride e sfiora col dorso della dita il mio braccio. Subito mi scosto e mi allontano il più possibile.

“Avrai anche un bell’aspetto ma non montarti la testa. Noi ragazze possiamo in qualsiasi momento eleggerti dio greco in terra o sfigato pallone gonfiato. Quale sei.”

Lui alza un sopracciglio e mi guarda dubbioso. Non sopportando il silenzio pesante come un macigno piombato sopra le nostre teste mi dirigo verso la porta di casa, salutando la signora Lombardi.

“Muoviti, Eddino, o faremo tardi”

***

“La smetti di mangiare nella mia macchina?!”

“Ma io ho fame” risponde lui con la bocca così piena di fette biscottate che non si capisce nulla.

“Se continui a mangiare tanto, i tuoi mesi in palestra verranno buttati nella cacca…”

“E smettila, Dà!” e insieme a questa affermazione, su di me arrivano anche delle briciole impastate e masticate.

Le pulisco via schifata da quell’animale.

“Non ti sodomizzo col cambio solo perché sei il mio migliore amico…”

“Oh, Deo grazias! Anche se sarebbe stata un’esperienza quantomeno curiosa…”

Mi viene da ridere ma mi trattengo, non posso dargliela vinta.

“Ecco siamo arrivati”

Appena scendo dalla macchina mi viene voglia di tornare a rifugiarmi nell’abitacolo: l’intera fauna femminile si è già girata verso Edo, che mi aspettava fermo davanti alla mia amata Panda bianca. Guardava col viso all’insù l’edificio che sarebbe stato la sua scuola per quest’ultimo anno di liceo. Con cautela mi avvicino a lui: mi aspetto di essere aggredita da un momento all’altro dalle oche polipose urlanti che vociano verso di noi, ma per grazia divina arrivo incolume fino al portone della scuola.

Lui si volta verso di me e mi sorride. Lo guardo interdetta.

“Da quando i tuoi denti sembrano brillare di luce propria?”

“Pasticcino non sono i denti, sono io ad essere radioso come un sole!”

Emetto un grugnito di disapprovazione e spingo con tutto il corpo le tonnellate di ferro battuto che compongono la porta d’entrata, riuscendoci solo con un evidente sforzo.

Camminiamo verso la nostra classe, mentre gli spiego dove trovare il bagno o la presidenza, ma la novità di un nuovo esemplare di giovane e attraente maschio per le ragazze della mia scuola è troppo: a ogni passo si sente un vociare sommesso ed estasiato che mi dà non poco sui nervi. È solo Edo, cosa ci sarà di così interessante da spettegolare su di lui…

“Sarai compiaciuto da tutti questi spifferi femminili nella tua direzione…”

“Che scherzi? Sembra di stare nella casa di Topolino durante una notte di vento!”

Svoltiamo nel corridoio e davanti a noi compare la schiena di Davide.

Senza esitare lo chiamo con tutta la voce e l’allegria che ho in corpo e lui si gira con un sorriso a 3219 denti.

“Ciao Dalia! Come stai? Hai passato bene le vacanze?”

Dio esiste.

Solo lui avrebbe potuto creare un essere tanto perfetto.

Guardo sognante i suoi occhi verdi e mi sembra di correre in un prato verde di montagna.

Heidiii… Heidiii… le caprette ti fanno ciaoooo… Sento di sottofondo nella mia testa. Metto il muto alle casse incorporate nei miei lobi cerebrali e continuo ad ascoltarlo mentre parla di un fattoria… fattoria, ma che centra? Boh… sono sicura che è bellissimo anche mentre munge le vacche o fa girare il latte da formaggio… magari a petto nudo… tutto sudato per lo sforzo…

Trattengo a stento la stimolazione salivare eccessiva e mi riconcentro sulle sue parole.

Mentre chiacchieriamo noto che è cresciuto in altezza pur rimanendo magrissimo, e che si è tagliato i capelli castani a spazzola.

“Non mi presenti il tuo amico?” dice all’improvviso, facendomi piombare dal mondo dell’iper uranio su questa nostra noiosa Terra.

Ah, già. C’è anche Edo, me ne sono scordata.

“Ehm… Sì! Si chiama Edoardo Lombardi, è tornato a Milano dopo aver vissuto per un po’ a Roma. Ah, comunque siamo amici d’infanzia e nulla più…” preciso subito la situazione. Un’insegna al neon sulla fronte che lampeggia “donna libera e disponibilissima” non sarebbe stata altrettanto efficace.

Edo lo guarda curioso e gli fa un cenno con la testa, mentre Davide risponde con un fugace sorriso.

Ci avviamo insieme verso la classe e quando entriamo c’è solo Alessandro Ferrari, il migliore amico di Davide. Un tipo anonimo quanto brutto, con dei capelli mossi orrendamente lunghi e la barba incolta da 40enne in precoce crisi di mezza età.

Dopo aver posato gli zaini, Edo mi prende per un braccio e comincia a sussurrarmi all’orecchio.

“E così ti arrapi per i bravi ragazzi…”

Gli morderei il braccio se Davide non fosse con noi. Per evitare l’accadere qualcosa di compromettente decido di starmene zitta.

Sento lo stupore di Edo guardarmi sconcertato.

“Bè, non ribatti?”

“Taci e fammi godere il fatto di essere sua vicina di banco, brutto buzzurro mammone!”

Lui mi lascia e ride.

“Accidenti, mi hai inondato di veleno!”

“E tu…?”

“…chi sei?”

Gli sguardi sorpresi delle Gemelle ci contagiano e anche noi le guardiamo come se avessero un piccione sulla testa.

“Edoardo, molto piacere” risponde prontamente lui. Le Gemelle continuano a guardarlo rapite, poi si scambiano uno sguardo e con sincronia perfetta gli corrono incontro.

“Edoardo! È un nome bellissimo!” dicono all’unisono.

Con gli occhi che mandavano luccichii intermittenti gli prendono le mani e cominciano a urlare.

“Io sono Azzurra Russo”“Io sono Bianca Ferlani” urlano ancora a una sola voce, mentre Edo le guarda sempre più inorridito.

Le Gemelle sono la mascotte della nostra scuola, anche se A dire il vero non sono affatto gemelle.

Sono solo due amiche coetanee che si sono conosciute in prima asilo e da allora non si sono più mollate. La cosa spaventosa è che queste due “gemelle” si assomigliano tantissimo, pensano insieme, finiscono l’una le frasi dell’altra e condividono anche l’unico neurone che hanno. Ogni volta che ci penso mi sento in un film dell’orrore.

Per carità, sono delle ragazze carine: entrambe con occhioni azzurri, boccoli biondo platino, corporatura, manco a dirlo, di un’acciuga secca. Qui sembra che nessuno abbia problemi di peso tranne me… comunque Bianca Ferlani e Azzurra Russo sono famose per il loro stile.

Azzurra è sempre quella nera e borchiata, Bianca è quella più pizzettata e cuoriciosa (definizione per altro davvero vomitevole, che sembra annoverarla come uno degli Orsetti del cuore).

Insomma, il cosiddetto Gothic lolita. Non capisco come facciano tutti ad ammirarle: quando vedo ai loro piedi quegli zepponi che neanche una porno diva si sogna, a me viene solo da ridere.

Credo che lo stesso effetto lo abbiano anche su Edo: sta letteralmente soffocando in mezzo a quel mare assalitore di merletti, pizzi e bullette. Si ritroverà sicuramente qualche livido e verrà a piangere da me. Evviva.

“D-Dal-ia… S-sal-va…miii”

D’istinto gli faccio la linguaccia. Così impara ad avere un fisico atletico e un viso bello.

“Povero Edoardo, sembra che le Gemelle lo abbiano preso in simpatia…”

Mi giro, già sapendo a chi apparteneva quella voce profonda e melodiosa: Davide.

“Davide! Macchè povero… si è vantato per ore della sua bellezza, ora bisogna farlo cuocere un po’ nel suo brodo…”

Le labbra rosa e invitanti di Davide si distendono in un sorriso dolce, quasi malinconico… ma lo guardo troppo rapita per accorgermi della gelosia nei suoi occhi.

D’un tratto si rivolge a me e mi guarda dritto nelle iridi.

“Sai, Dalia… i tuoi occhi hanno davvero un bel colore azzurro.”

Me lo sento, sto per svenire.

“…E devo ammettere che quest’estate ti ho pensata parecchio…” sussurra con voce vellutata.

Ok, è una certezza: sto svenendo. Sento il cuore in gola…

“Dove hai detto che sei stato quest’estate…?” riesco in qualche modo a spiccicare. Magari mi pensava guardando il mare al tramonto, o il paesaggio fiorito della montagna…

“Nella fattoria dei miei nonni… per di più coltivano ortaggi”

… o magari zappando cavoli attorniato da torte gentilmente offerte dalle signore mucche.

Bè non si può avere tutto dalla vita.

All’improvviso uno schiaffo mi arriva sulla nuca. Edo mi guarda adirato, col viso dai lineamenti scolpiti rosso come un peperone, il respiro affannato e segni di borchie qua e là sulle braccia. È parecchio ridicolo, mi piacerebbe avere con me la macchina fotografica e poi ricattarlo.

“Ehi, ti sono piaciuti i giochini sadomaso a tre?” dico ridendo.

“Dalia, tu… io ti…”

“Ah, Dalia.” La voce perfetta di Davide interrompe il discorso probabilmente senza senso di Edo “Domani sera io e la mia band suoniamo all’Anthrax cafè… ti aspetto.” E mi porge un biglietto dove sono indicati data e ora dell’inizio dei concerti. Guardo quel foglietto colorato con le lacrime agli occhi.

“Oh… certo che ci vengo!”

“Ehi, anche noi…”

“…vogliamo invitare qualcuno!”

Dietro le spalle di Edo già rattrappite per la paura, compaiono di nuovo Bianca e Azzurra che gli porgono un biglietto.

“Io sono vocalist” dice Bianca.

“Io sono bassista” aggiunge Azzurra.

“Mi raccomando non devi mancare!” concludono entrambe, minacciosamente avvolte da merletti e corpi contundenti.

 

 

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

 

Olè, il primo capitolo *__*
Sia chiaro, io amo il gothic lolita con tutta me stessa!

Però per Dalia non poteva essere lo stesso, ha una personalità troppo semplice per poter apprezzare uno stile tanto particolare…

Non ho nulla in particolare da dire, se non che ci vorrà ancora un capitolo perché la storia cominci davvero… sorry <.<

Grazie a chi ha solamente letto, e a Kokky e SummerBreeze per i preferiti e le recensioni!

Mi fate sempre morire XDD
Kokky, sta tranquilla che non ci sei andata molto lontana nel predire le coppie XD

Summer, mi piacciono troppo i tuoi divagamenti XD Sono troppo contenta di sentirti ancora, e di sapere che apprezzi già un po’ questo delirio *_*

Aspettandomi un po’ di pareri…

Alla prossima! Cioè tra circa una settimana…

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Capitolo 3
*** 2. The Midnight Brigade ***


2. The Midnight Brigade

 

Mi sento in prigione e tu sei la catena che mi tiene nel buio di questo sentimento.

Gli anelli di indifferenza mi circondano… tu non mi guardi, anche se io il tuo profilo lo so a memoria. Guardami, guardami, guardami!

Perché la mia esistenza è per la tua così insignificante?

Vivere così non è possibile…

Ti amo, Davide. Solo questo mi dà la forza.

 

Pff. Oddio, davvero ho scritto io queste cose?

Rileggo la calligrafia nera che sporca le pagine del mio diario segreto risalente all’ormai preistorica seconda superiore.

Già dal primo anno avevo pensato che Davide fosse carino, ma fu in seconda che capii che i continui filmini mentali con lui mezzo nudo, e molto spesso anche bagnato, per me erano i sintomi del primo amore.

Per tre anni tentai di rivolgergli la parola ma ero troppo orgogliosa per fare il celebre primo passo… fu alla fine dello scorso anno che lui mi venne vicino e mi chiese un favore.

Mi disse che siccome sarebbe stato via per tutta l’estate non poteva lasciare a casa da solo il suo pesce rosso e, sorridendo, mi domandò se potevo tenerlo io nel frattempo.

Ok, è una cosa ridicola. E come prima conversazione lascia proprio a desiderare… ma ciò voleva dire che non solo sapeva della mia esistenza, ma che anche si fidava di me così tanto da affidarmi il suo cazzuto pesciolino! Logicamente accettai e ogni settimana lui mi chiamava per sapere come stava Rosso (to’…il pesciolino rosso si chiama Rosso…) e diventammo amici.

Per ora Rosso domina ancora sul mio comodino, ma presto dovrò ridarglielo e sarà una buona occasione per andare a casa sua, parlare, baciarci, fare sesso come conigli, sposarci, figliare e invecchiare insieme.

Strappo la vecchia pagina disegnata completamente di cuoricini infranti e strappalacrime, la accartoccio tra le mani e la getto sul pavimento in pasto al sovrano della mia stanza: il disordine.

Mi guardo allo specchio e sistemo la gonna blu a pieghe con le catenelle che cadono leggere. Infilo gli anfibi sopra i pantacalze neri e la giaccona scura sopra la maglietta corta, strappata e fin troppo leggera.

Devo essere bellissima stasera: Davide mi ha invitato al concerto della sua band.

Che avesse una band manco lo sapevo, non so neanche che genere facciano. Ma sono sicura che mi piacerà di sicuro, sia che suonino black metal o Cristina d’Avena. Del resto la sua futura moglie lo deve appoggiare in tutti i suoi sogni…

Vado in cucina e do la pappa a Yuppi, che mi accoglie con una gracchiata ruffiana e affamata.

Chi è Yuppi? È il cacatua di mio fratello. Ho un fratello e un cacatua, tra l’altro anche stitico.

Mentre osservo disgustata Yuppi che affoga nel suo cibo, suona il campanello: questo è Edo.

“Mamma io esco!”

La faccia della signora Floriana di Blasio, altrimenti detta mamma, coi capelli biondi a caschetto e i miei stessi occhi azzurri si affaccia curiosa dal salotto.

“Oho Dalia, come mai così elegante? Devi uscire con un ragazzo?” Mai che si faccia i cavoli suoi.

“COSA?! CON CHI ESCE DALIA?!” Ecco, appunto. Ci mancava pure l’iper-protezione soffocante di mio fratello Andrea, che mi si avvicina allarmato.

Se nella mia vita ho avuto delle amiche è stato solo per merito suo: mio fratello, detto francamente, è dannatamente sexy e le ragazze che lo sapevano mi avvicinavano solo per conoscerlo. La sua aura eccitante e ricca di testosterone è dovuta non tanto alla sua bellezza (anche se quella certo non manca) quanto per i suoi atteggiamenti e il suo solo esistere. L’unica cosa che abbiamo in comune sono gli occhi azzurri: Andrea è alto, ha un fisico da paura derivato dalla sua passione per il nuoto, e i suoi capelli sono biondi come il grano, lucenti come l’oro e lunghi e lisci e che più ne più ne metta. Finora sono stata l’unica ragazza nella sua vita che non gli è cascata ai piedi, e sono sua sorella: questo chiarisce in che misura lui vada in giro a spargere il suo seme.

“Aaaah, non devo uscire con nessun ragazzo! Sono solo amici miei!”

“Amici? Amici maschi?!” strabuzza gli occhi cerulei e si porta una mano sulla fronte, schiacciando i capelli dorati che vi cadono sopra.

“Ciao fratellone” concludo questa messa in scena sbattendogli la porta in faccia. Andrea si comporta così da quando mi è cominciato a crescere il seno, in prima media. Non è cattivo… è solamente taaaaaaaanto stressante. Ma neppure lui può farmi arrabbiare stasera!

 

Se per me questa serata è l’occasione della mia vita, per Edo è solo una tortura obbligatoria di cui farebbe più che volentieri a meno.

Mentre apro il cancello per creare il varco alla mia amata panda lui mi guarda come per dirmi: ti prego portami da qualsiasi altra parte ma non dove stiamo inevitabilmente andando.

“Taci, cane bastonato!” gli rispondo a tono: non può permettersi di farmi quegli sguardi da cucciolotto indifeso mentre sto per uscire con Davide.

O.d.d.i.o. Sto per uscire con Davide! Davide Mancinelli in persona!

Per rompere il silenzio accusatorio che Edo mi rivolge mentre siamo in macchina, gli sorrido.

“Allora come stai, Eddino?”

Lui grugnisce, guarda me e poi di nuovo la strada.

“Come vuoi che stia? Mi sento come Maria Antonietta che va alla forca!”

“Mmm... non ci credo che le Gemelle non ti piacciano!”

“Tu non mi capisci… nessuno mi capisce!”

“Tsk, presuntuoso!”

“Comunque… Ti sei messa in tiro, eh? Vuoi fare colpo con Davide, eh?” chiede con un sorriso sornione da prendere a schiaffi.

“Fatti i cazzi tuoi, Maria Antonietta” rispondo tranquilla.

Ahi ahi… certo che Davide ne deve avere di coraggio per innamorarsi di un’egocentrica, testarda, orgogliosa, insopportabile…” “Hai finito?” “…pazza arteriosclerotica come te!”

“Oh Edo, con tutti questi complimenti mi fai arrossire! Con tutte queste paroline dolci mi farai innamorare di te! Oooh!” celio con voce da oca cefalopode.

La sua mancanza di risposta mi manda in crisi. Che ho detto?

“Davvero ti innamoreresti di me?” pronuncia, guardando dal finestrino il paesaggio lontano.

Eh? Perché questa domanda? E cosa c’è di così bello da fissare lì fuori?

Non riesco a trovare una risposta degna di me, quindi preferisco stare zitta.

Il silenzio ci accompagna fino all’arrivo all’Anthrax cafè.

In tutta la mia vita, che non sarà tanta ma è abbastanza, non avevo mai visto un buco così piccolo adibito, e addirittura definito!, locale.

Dentro ci saranno almeno duecento persone, stipate peggio che le sardine. Fa caldo, caldissimo: lascio il mio cappotto a Edo, che in tutta risposta mi insulta, e ringrazio di aver messo quella maglietta così leggera. L’aria qua dentro non arriva, vivi respirando il fiato delle altre persone.

Ti prego Davide, fai che stasera tra me e te succeda qualcosa, perché per te sto seriamente rischiando la mia preziosa pellaccia, e non voglio che succeda invano.

In qualche modo io ed Edo riusciamo a sederci al bancone del bar e ordiniamo una birra.

Pessima idea.

Appena mi arriva in mano, un deficiente decide di cadermi addosso e rovesciarmi la birra sulla maglietta.

Mentre lo scuoio vivo a mani nude ed Edo ride come un pazzo, chi potrebbe mai arrivare se non la persona meno opportuna?

Esatto, Davide mi becca mentre tengo per il colletto il Deficiente e con la maglietta blu fradicia e puzzolente di malto. Lascio subito andare il ragazzo, che corre via impaurito, e mi sistemo in qualche modo.

“Ah… Da-Davide! Ciao! Co-come va?” balbetto mentre Edo sta per morire dalle risate. Ci penso io a farlo secco, dopo…

“Dalia, tutto bene? Vuoi un fazzolettino?” azzarda Davide indicando la mia povera maglietta.

“No no, non preoccuparti… non è successo niente…” Invece è successo eccome! Il Deficiente si sarebbe meritato ben altro delle mie minaccie…! Grr! “Comunque, quando suonate?” gli chiedo con gli occhi luccicanti.

“La prossima band siamo noi!”

“Uooo, siamo arrivati giusto in tempo, vero Dalia?” E ti pareva che Edo non potesse non intromettersi… Tolgo subito il suo braccio che mi stringe attorno alle spalle. Mi vuole mettere in imbarazzo?!

Davide sorride a quella patetica scena e mi appoggia una mano sui capelli. Com’è grande e leggera… sento il sangue affluire alle guancie.

“Ti voglio vedere sotto il palco a fare il tifo per me, va bene?” dice avvicinandosi al mio viso e prendendomi una mano. Annuisco in piena trance emotiva, sottomessa dalla schiera di ormoni che mi gira nelle vene, e lo vedo allontanarsi in silenzio.

Ora puoi svegliarti, erotomane!” sputa acido Edo.

Il mio cervello riprendere il controllo e sento qualcosa di cartaceo nella mano toccata da Davide: è un foglietto. Sopra ci sono delle parole in inglese.

“Shine bright morning light, now in the air the spring is coming… che cos’è, Dalia?” la voce di Edo legge le frasi con perfetta pronuncia inglese.

“Ma… ma questa è… è…”

“Una cazzata?”

“è… è poesia pura!”

“Eh?”

“La luce del mattino splende brillante, ora nell’aria è arrivata la primavera… sembra una canzone! Forse… forse vuole dedicarmi la canzone che sta per suonare!” sento il mio corpo fremere. Oddio oddio oddio, Davide mi sta dedicando la prima canzone che suonerà in pubblico! Ho voglia di urlare!

“Eh? Ma sei scema? È di una banalità assurda!” neanche la voce sconcertata di Edo è in grado di ripescarmi dalla beatitudine sentimentale in cui sono caduta.

Prendo Edo per mano e mi fondo tra la folla umana. Tiro gomitate, spingo e do calci. Le persone soccombono al mio passaggio e mi fanno passare, mentre sento la paura di Edo scorrergli nel sangue. Sono io che gli faccio paura? Ma che ci posso fare?! Davide, canzone…! Bastano queste due parole a farmi perdere la poca ragione che ho!

Finalmente riesco ad arrivare in prima fila, subito sotto il palco.

Delle luci blu e rosse si agitano su di noi, mentre una voce maschile esclama dagli altoparlanti: “Ragazzi, tenetevi pronti! Ecco a voi una band al primo concerto in pubblico! Salutiamo tutti con un grande applauso di incoraggiamento i Midnight Brigade, che ci suoneranno la loro… Fake wings!!”

Applaudo come in preda a crisi epilettica, senza notare che sono praticamente l’unica, ma rimango basita quando i componenti della band salgono sul palco: non tanto per Bianca e Azzurra, ormai da loro mi aspetto solo di vedere vestito un sacco della spazzatura; non tanto per Alessandro Ferrari, la cui faccia è stata sapientemente coperta da una bandana nera portata sul naso, quanto per Davide.

Il ragazzo di cui, purtroppo aggiungerei, sono innamorata vestiva di una tutina aderente nera e rossa, senza maniche, con dei lacci bianchi che cadevano da tutte le parti, e che mostrava bellamente le sue cosce bianche e sode.

Mah… se vuoi tanto far vedere le tue bellissime gambe, puoi anche spogliarti direttamente!

Mentre la mia mente denuda Davide rivelando i suoi addominali scolpiti (e bagnati anche stavolta…) la canzone comincia. Inizia Davide, estraendo delle note veloci e alte dalla sua chitarra… la melodia è orecchiabile! Come suona bene… è veramente perfetto…

Presto si aggiungono il basso di Azzurra e la batteria di Alessandro, per dare ritmo. Vedo le persone intorno a me girarsi verso il palco interessate; anche Edo sembra apprezzare: guarda totalmente rapito i movimenti delle mani di Davide sulla chitarra.

Quando arriva il turno della voce di Bianca, la sala esplode in un applauso: ha un tono dolcissimo e riesce a fare dei bassi perfetti. Non avrei mai detto che una meringa ambulante come lei potesse cantare in questo modo…

Shine bright morning light

Now in the air the spring is coming

Sweet blowing wind

Singing down the hills and the valley

Keep your eyes on me

Edo, è lei! È la canzone che mi ha dato prima Davide!” urlo entusiasta. L’ha dedicata, l’ha dedicata solo a me… Edo non mi risponde, sta ancora guardando Davide… lo fisso per qualche secondo incuriosita ma lui non si accorge di me. Strano.

Now we're on the edge of hell

Dear my love, sweet morning light

Wait for me, you've gone much farther, too far!

“Sono davveeeeeero braaaaavi, veroooo…?”

Mi giro spaventata verso questa voce strascicata ed eterea e mi si presenta davanti una ragazza bella quanto inquietante: la pelle bianca e perfetta come il gesso, i capelli biondissimi e ricci, occhi azzurri liquidi, a palla. La conosco, è nella mia stessa classe.

“Martina la Morte…? Cioè, scusa, Martina Rosario?!”

Lei annuisce per nulla infastidita dal soprannome con cui l’ho appena chiamata. Perché Martina la Morte? Bè, avete presente il cupo mietitore? Scheletro, falce e vestito nero? Ecco, visto lui, vista Martina. Anche ora indossa un vestito nero larghissimo e lungo fino ai piedi.

“Non sapevo che frequentassi posti del genere!” le urlo tra il rumore della canzone.

“Sono pieeeeeena di sorpreeeeeese, veeeeeero…?”

“G-già” sento la pelle d’oca percorrermi tutto il corpo.

Now we're running to the edge of hell

Dear my love, sweet morning light

Wait for me, you've gone much farther, too far!

Con le stesse note con cui l’aveva iniziata, la chitarra di Davide conclude la canzone. I Midnight Brigade se ne vanno tra applausi estasiati, ringraziando con inchini e gesti di mano.

Le luci si spengono e la voce annuncia un’ora di pausa.

Mentre parlo con Martina della canzone, Edo riprende vita.

“Oh, ciao Martina!”

Martina lo guarda come se non lo vedesse. Le iridi azzurre sono fisse in un punto imprecisato che non è il viso di Edo, e questo lo mette a disagio.

“Edooo….il mio adoraaaaaaaaaaaato compagno di baaaaaancoooo…” la sua voce da enfasi spirituale ci fa rabbrividire entrambi, mentre volta il viso verso di me e analizza la macchia sulla mia maglietta.

Per sua fortuna decide di non commentare.

“Ragazziiiiiiii… devo andaaaare a trovaaaree uno spiiiirito che abitaaa quuua vicinoooo… gli ho promeeeeesso dei dolceeeeetti…” dice mostrandoci un sacchetto di plastica bianco “Ci vediaaamoo domaniii a scuuuuolaaa… Ciaaoo…” e sia allontana salutando con la stessa espressività di uno scaldabagno. Rimaniamo a fissarla sparire nell’oscurità per qualche secondo, troppo sbigottiti per poter dire qualcosa.

“Che tipa eh?” esordisce Edo con voce isterica.

“Già” mi scappa un sorrisino.

“Erano bravi, vero?”

“Sìì! Alla fine anche tu lo devi ammettere!”

“Non ho mai avuto nulla contro Davide, anzi, è molto simpatico”

“Anche tu ti arrapi per i bravi ragazzi?”

“Ti confondi con te stessa, scema! Ho notato come lo fissavi…! Perché non glielo dici?”

Mi giro verso di lui e lo fisso come se avesse detto che la luna è fatta di formaggio.

“Stai scherzando, vero?!”

“Bè, non credo che a poterti fermare sia la paura di essere respinta, no? A quanto pare ti ha dedicato questa canzone!”

Credo che anche Edo abbia sentito gli ingranaggi del mio cervello lavorare. In fondo, se mi tratta così dolcemente, ci sarà pure un motivo… che sia… innamorato di me?

Guardo di nuovo Edo e mi viene voglia di abbracciarlo. Davide mi ama!

“Corro subito da lui!!” esclamo con il sorriso più radioso che io abbia mai fatto. Edo mi fa segno con la mano di smammare e si avvia verso il bar.

Corro tra la folla ed entro nel backstage. Ci sono moltissimi ragazzi con in mano chitarre, bassi o bacchette intenti a parlare, ma non vedo Davide.

La mia attenzione viene attirata da una porta poco aperta, da cui esce una luce. Mi avvicino tremando. OssantoStefanoetuttissanti sto per mettermi con Davide Mancinelli… la mia vita dopo questo può pure finire: morirò felice. Sento già le sue labbra calde e morbide sulle mie, le sue mani che mi accarezzano e la tutina nera che vola via… spingo leggermente la porta per entrare nella stanza.

Sto per chiamare il suo nome, ma il respiro mi muore nel petto.

In piedi contro il muro ci sono Davide senza maglietta e Bianca mezza nuda.

Si stanno baciando.

 

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

Sono in anticipooooo +miracolo dei miracoli+

È che ho già scritto i capitoli fino al 4 quindi aspettare una settimana intera mi sembra… non so, sciocco? XD

Bè eccoci qui! Per inciso, avevo provato a scrivere una canzone… ma la mia vena poetica si è estinta l’anno scorso (lo dimostra il flusso di coscienza a inizio capitolo). Quindi Fake Wings  esiste davvero, ed è di Yuki Kajiura… credo faccia anche parte dell’OST di Naruto. Boh..

Finalmente è spuntato il fratellone sexy! Mi diverto a scrivere di lui, povero cristo XD che inoltre è ispirato a un mio amico… e si scopre l’inciuccio di Davide *O* anche se per capirci meglio dovrete aspettare il 4 cappy *O* Chissà com’è andato l’appuntamento di Martina la Morte con lo spirito… uhm…

 

Grazie a chi legge (già 100 *__*), a Bella4, Cherasade e __BiMbA__ per i preferiti!

Kokky, ah shory, ti ho già detto che hai preso un abbaglio XD Forse hai già capito ma quando Davide guarda le Gemelle che si spupazzando Edo, non è geloso di lui, ma di…

Non posso fare Davide stronzo. Ormai ho già pensato a tutta la storia fino alla fine, e Davide non è stronzo. Anzi, è un ragazzo parecchio sensibile. Lo stronzo sarà un personaggio che ancora non è apparso… e sarà stronzo sì *__* ghgh!

SummerBreeze, carissima! *_* Mi dispiace se forse non sono stata chiara, comunque sì, Davide e le Gemelle sono nello stesso gruppo, come ormai avrai capito bene XD La signora Lombradi l’hai inquadrata bene, mentre per quanto riguarda le zeppole sono dei dolci davvero buonissimi =ç= (http://digilander.libero.it/raspberry07/14zeppole.jpg). Eddino non un genio, è uno stupido di dimensioni colossali XDD Grazie per il tuo appoggio, le tue recensioni mi fanno sempre morire dal ridere XDD

Mello sexy doll, ma ciao XD Innanzitutto grazie dei complimenti, non me li merito affatto! Anche io amo lo yaoi, sai °ç° però non aspettatevi scene d’amore approfondite é_é del resto il punto di vista è di Dalia e dubito che se mai Edo e Davide faranno qualcosa lo faranno proprio davanti a lei XD e poi ho specificato nella presentazione che in questa storia lo shonen-ai (già leggero di per sé) è praticamente inesistente… inoltre questa è la storia d’amore di Dalia con ****! Se fosse stata tra quei due sarebbe stata diversa *ç*

Spero di sentirti ancora ^___^

 

Ognuno, nella sua piccola parte, può contribuire a farmi felice.

Basta cliccare quella piccola frase in fondo alla pagina… Quel carattere tenero e blu che dice gentilmente Vuoi inserire una recensione?, non vi ispira a essere più buoni?

Allora forza, fatemi sapere cosa pensate, sono curiosa!

 

 

Cosa succederà nel prossimo capitolo? Come prenderà Dalia la storia di Davide e Bianca? E Edo che cosa farà? Perché impedirà a Dalia di controllare se in camera sua ci sono i ladri? (XD) E, soprattutto, Martina riuscirà a non allungare più le vocali?

Tutto questo, e anche altro (sisi anche altro) nel prossimo capitolo! XD

Stay tune!

Oddei mi sento tanto Beautiful XD

Alla prossima!

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Capitolo 4
*** 3. E io ti rapisco il pesce rosso! ***


 

 

 

3. E io ti rapisco il pesce rosso!

 

“Dalia...?”

Ignoro completamente l’espressione preoccupata di Edo che mi accompagna mentre corro verso l’uscita del locale. Merda, sto per mettermi a piangere... no, non davanti a Edo! Non smetterebbe più di prendermi in giro...

“Dalia!”

Sento la forza della sua mano bloccare la mia corsa, ma non mi volto verso di lui.

“Che è successo?”

Stringo i denti e inghiottisco le lacrime bollenti. Mi giro e vedo la sua espressione preoccupata diventare sconvolta: devo avere il viso rosso come un pomodoro.

Lui si avvicina e cerca di tranquillizzarmi con un tono di voce basso e delicato.

“Davide ti ha trattato male?”

Scuoto la testa. Non voglio parlare, perché so che la mia voce sarebbe tremante, ma qualcosa devo dirgli: non posso lasciarlo con quella faccia da funerale...

“Stava facendo sesso con Bianca” pronuncio tutto d’un fiato. Mi meraviglio di me stessa nel sentire l’intonazione decisa e scontrosa della frase. Dovrei fare l’attrice...

Intanto Edo mi ha preso la mano portandomi all’esterno, vicino alla mia sicura Panda.

Apre la portiera del passeggero e mi obbliga a sedermi, mentre lui si inginocchia davanti a me senza sciogliere le nostre dita.

Rimango a fissare i suoi occhi marroni, e sento che piano piano quella sensazione sgradevole e avvilente che si era attaccata al mio sangue se ne va.

La tristezza e lo sconvolgimento emotivo si trasformano in sonnolenza, la rabbia cala, mentre respiro profondamente e mi riscaldo al contatto con la mano di Edo, intanto che con l’altra lui mi accarezza i capelli mossi e un po’ spettinati.

“Stai bene, Dalia?”

Gli sorrido e annuisco debolmente, ma le lacrime tornano all’attacco nel vedere il suo volto ancora nervoso.

Edo mi conosce troppo bene: no, non sto per niente bene. Ogni battito del mio cuore mi dà un senso di oppressione, ho gli occhi in fiamme e ho pure la nausea.

Davide ama Bianca. Bianca. Non me.

A malincuore sono costretta a lasciare la mano di Edo, che sale in macchina dalla parte del guidatore e mette in moto il motore; accende le radio e le note di una canzone famosa si diffondono in maniera irreale per la macchina.

La voce di Ligabue che ripete strenuamente “Cosa vuoi che sia? Passa tutto quanto!” accompagna il cadere delle mie riservate lacrime incastrate tra le ciglia.

***

Dopo una bella dormita mi sento sempre meglio.

Nonostante sia stato difficile addormentarmi, alla fine Morfeo è arrivato pure da me, e quando mi sono svegliata la depressione non c’era più. In parte grazie a Edo, che mi ha mandato messaggi continui in cui mi chiedeva come stavo e cristonava contro Davide con frasi tipo “spero soffochi in quell’oceano di pizzi che è Bianca”; in parte perché il peso che sentivo dentro è lievitato in rabbia ed irritazione... contro Davide il porco, ovviamente.

Mentre entro in classe sento la voce di Edo che mi chiama e mi volto verso di lui. Appena mi vede sbianca e si pietrifica nel mezzo della camminata.

Lo so perfettamente che faccia ho stamattina: occhi gonfi e iniettati di sangue, occhiaie fino al mento e un’aura omicida che mi aleggia attorno. Altro che Martina la Morte.

In fondo al corridoio, dietro la statua terrorizzata di Edo, intravedo Davide che mi saluta allegro, ignaro della mia scoperta di ieri sera.

Mi si avvicina col suo sorriso ipocrita e fastidioso e comincia a dar fiato alla bocca.

“Buongiorno, Dalia! Perché ieri sera te ne sei andata senza salutarmi? Volevo sapere cosa pensavi del concerto!”

Lo guardo col fuoco negli occhi e vedo che anche il suo colorito sbiadisce e le sue iridi verde pallido si fermano terrificate.

Entro in classe senza degnarlo di una risposta e siedo al mio banco.

Merda, è proprio vicino al suo… Mi dirigo verso quello di Edo e gli mando uno sguardo eloquente: lui annuisce e sistema lo zaino al mio ex posto.

Davide ci guarda confuso.

“Perché vi siete scambiati di posto?”

Roteo gli occhi e sbuffo mentre la prof. di latino entra col piede di guerra e con la mano carica di minacciosi libri di Cicerone.

 

“Si può sapere perché diamine mi stai evitando?”

Davide sta in piedi davanti a me, con le labbra tremanti e lo sguardo offeso. In un attimo mi sento come Hulk: la rabbia compulsiva che mi sono portata dietro per le sei ore di lezione sta per esplodere. Spero solo di non diventare verde e di non rimanere in soli pantaloni… anche se sarebbe un’esperienza quantomeno purificatrice.

Intuendo l’arrivo della tempesta Edo si allontana da me e osserva al sicuro la scena. Prendo fiato e punto l’indice al petto del reo.

“Eh no, mio caro Davide! Tra noi due sei tu lo stronzo che deve delle spiegazioni!”

Davide alza il sopracciglio pensieroso e indietreggia leggermente.

“Pensi che non rispondendo io me ne vada via tranquilla?! Mi sta facendo davvero girare le scatole!”

“Ma Daliuccia…” “NON CHIAMARMI DALIUCCIA, PORCO!” “…io non capisco… perché sei così arrabbiata con me?”

“Ieri sera…” sussurro a testa bassa. Pronunciare di nuovo quelle parole fa male, sono la prova della realtà “ieri sera… vi ho visto…”

“Eh? Sul serio Dalia, non capisco che vuoi dire…”

Basta. Quasi vedo il verde Hulk tingermi la pelle!

“La tua mente proprio non ci arriva, eh! Forse i tuoi neuroni stanno facendo la cura del sonno?! Ieri sera vi ho visto: ho visto te e Bianca!!”

Davide rimane immobile, con gli occhi e la bocca spalancati in un’imitazione perfetta del pesce lesso.

“Cos…”

“Se volevate darci dentro, potevate almeno nascondervi meglio!”

La sua espressione non cambia.

“Dalia, no! Hai frainteso tutto! Io… te…!”

“Ho capito tutto invece! D’ora in poi stammi lontano almeno venti metri!”

“Ma a me tu piaci, Dalia!”

Ci metto qualche secondo per realizzare queste parole. Mentre sento che anche l’attenzione di Edo trattiene il fiato, porto una mano alla bocca per lo sconcerto.

“Io… io ti piaccio?”

Lui annuisce, guardando cupo le sue scarpe. Chiudo gli occhi e sospiro per trattenermi.

“Se davvero ti piaccio guardami in faccia mentre me lo dici. E soprattutto non scoparti Bianca!”

Giro i tacchi e me ne vado furente. Non sono per niente soddisfatta, devo fargliela pagare… a un tratto, un lampo di genio mi attraversa il cervello.

Mi giro verso di lui e urlo, buttando fuori tutto il fiato e la collera.

“SCORDATI DI RIVEDERE IL TUO ADORATO ROSSO, STRONZO!”

Contenta, lo lascio sbigottito nella disperazione di aver perso il suo amato pesce, mentre Edo corre verso di me ridendo come un matto.

***

I giorni passano e Davide il porco sembra aver capito bene l’antifona: dalla mia sfuriata non mi ha più rivolto la parola e si tiene lontano il più possibile.

Però… nonostante sia io l’unica vittima di questa situazione, e quindi abbia avuto tutte le ragioni dell’universo per trattarlo così, mi sento triste. Cerco di guardarlo il meno possibile e solo se è necessario, ma tutte le volte che poso i miei occhi su di lui lo trovo a guardarmi fisso e disperato.

Ecco… credo di sentirmi un po’ in colpa.

Sono morta dietro di lui per quattro anni, non posso pretendere che da un giorno all’altro il mio sentimento sparisca completamente! Del resto, da lui non mi sarei mai aspettata un doppio gioco del genere. Chissà se Bianca lo sa… non voglio neanche pensare a lei, da quel giorno non oso nemmeno guardarla. Però in pubblico non danno la minima impressione di stare insieme: parlano e ridono, ma non c’è quella seccante atmosfera rosea e fiorita che circonda di solito una coppia.

Forse è davvero come dice Davide: io gli piaccio… ma allora perché è andato a letto con Bianca?

E comunque, anche se fossi l’unica regina del suo sentimento, ormai non m’importa più.

Il mio cuore non può essere trattato così e continuare ad amare.

Per fortuna ho Edo al mio fianco per risollevarmi… è davvero l’unica persona che posso ritenere davvero amica.

“Daliucciaaaa… a che staiii peeensandoo?”

La voce spiritata di Martina e il suo aspetto spettrale mi fanno saltare in aria e ripiombare nella realtà. I suoi occhi spalancati mi guardano indagatori mentre con le mani tiene appoggiata la testa al banco.

Le sorrido tremante.

“N-nulla di che…”

Piega la testa da un lato, come per vedere meglio dentro la mia testa e schiocca la lingua.

“Stai pensaaaando a Davidee, veroo?”

Dato che Martina è la mia compagna di banco, la circostanza che lega me e il porco non le è sfuggita e ho dovuto raccontarle tutta la storia. Lei si è offerta per lanciargli maledizioni o torture woodoo ma ho gentilmente reclinato.

“Sì… è che non posso non sentirmi colpevole. Ha detto che gli piaccio, e nonostante non lo ami più, questo mi dà ancora…” “…ti dà quaaaalche sconvolgiiiiimento a livelloooo dello stomaaaaaco?” “Ehm… s-sì…?”

Lei annuisce comprensiva e si allontana da me, smettendo di passarmi ai raggi infrarossi delle sue pupille.

“Bè… se ti seeeenti in coooolpa dovresti guardaaaare lìììì…” strascica puntando il dito verso Edo che sta vivacemente conversando con Davide davanti alla finestra della classe.

Non stanno litigando né discutendo. Stanno ridendo e tirandosi teneri scappellotti da… non voglio dire cosa.

Continuo a guardarli giocare come due scoiattoli in primavera fino a che non si fanno entrambi seri.

Davide parla guardandolo negli occhi e Edo lo ascolta annuendo: staranno progettando qualche solita cazzata.

Come può Edo scherzare così con lui dopo quello che mi ha fatto? E come può Davide aver messo da parte tutta la tristezza del mio rifiuto?

Dopo mi sentirà quello zotico mammone….

All’improvviso Martina mi sfiora la spalla e mi fissa preoccupata. È strano vedere un’espressione normale sul suo volto.

“D-daliaaaaa… vedooo… vedooo tantooo disooordiiineee…” le sue pupille si restringono, lasciando gli occhi praticamente solo blu. Il labbro inferiore le trema come la mano con cui mi tiene.

“Oddio, non dirmi che hai una delle tue premonizioni!” Martina la Morte, oltre la capacità di essere più inquietante del conte Dracula, ha anche la dote della preveggenza. Più volte in passato ha già funzionato… fantastico, no? Lo sarebbe, se prevedesse qualcosa di importante, tipo i numeri del lotto o le domande del compito in classe… invece le appaiono solo le cose più futili o sciocche di questo mondo: una volta, mi ricordo, aveva predetto sconti speciali nella settimana a venire sulla carne di tacchino al supermercato vicino casa mia.

“Ci sonooooo… deii fioriii….” Si porta una mano alla fronte per concentrarsi “…dei… dei vasi di fioooriii rottiiiii… sììì… e poiiii vedooo… uuun baciooo, nooo, un abbraaaaccio..… e la vasca di un pesce…” dopo queste rivelazioni, Martina piomba nel silenzio e vi rimane per un bel po’. A un certo punto alza la testa, mi guarda spaventata e ride.

“Mi sa tanto che hai predetto il destino di mia madre che romperà i vasi di fiori del giardino, accoglierà mio padre che torna dal lavoro e darà da mangiare a Rosso…” Martina la Morta non mi risponde: mi guarda e continua a ridere.

***

Dlin dlon.

Mi alzo malvolentieri dal divano, allontanandomi dal mio telefilm preferito perché qualcuno ha dovuto suonare il campanello della mia porta nel bel mezzo della mia pennichella pomeridiana.

Tra sciabattamenti e sbadigli leoneschi riesco a girare la maniglia, per poi trovarmi davanti un Edo pieno di sorrisi abbaglianti.

“Edo…? Ma che di fai qui?”

Mi sposto per farlo entrare e lui si getta subito sul mio divano e cambia canale alla tv. Grrr…

“Non posso avere voglia di vederti?”

“Non credo” ribatto indolente sedendomi di fianco a lui.

Mi stendo e appoggio la testa sulle sue gambe ma non riesco a rilassarmi perché il volume della tv è altissimo. Gli prendo di mano il telecomando e spengo, brontolando sulla sua poco delicatezza.

“Posso sapere il motivo di tanto disturbo?”

Lui mi guarda disorientato ed esita un attimo sulla risposta, piegando in su le labbra.

“Eeehm… ero da queste parti e ho pensato di farti una visita…!” dice infine, contento della sua geniale trovata.

“Sì… faccio finta di crederci!” rispondo ridendo.

“Ah Dalia… te lo dico subito… ho accidentalmente distrutto i vasi di begonie sotto la finestra della tua camera.” soffia rapido mentre lo fisso stupita. È la predizione di Martina…

“E perché eri vicino alle mie begonie?”

Ecco che torna l’espressione disorientata, mentre il sudore comincia a imperlagli la fronte. Che cosa mi sta nascondendo?!

Mi diverto a guardare i suoi occhi nocciola che si spostano velocemente in cerca di qualche idea, e non posso fare a meno di notare che il suo viso è davvero bello. È cambiato tantissimo rispetto a quel bambino sbruffone che mi tirava i capelli e mi sfidava alle corse in bicicletta…

Ma stavolta il suo cervello non riesce a fabbricare una risposta e rimane a fissarmi per lunghi minuti, fino a quando non sento un rumore provenire dalla mia camera.

Scatto in piedi e guardo Edo terrorizzata.

“L-l’hai sentito anche tu…?” chiedo rabbrividendo.

“Che cosa?”

CRASH!

Oddio oddio oddio! “Questo non puoi non averlo sentito, Edo!” urlo saltellando.

Lui si alza e mi trattiene per le braccia.

“Non ho sentito nulla, Dalia… non è che ti stai immaginando tutto?” il suo tono è fin troppo sicuro. Ma cazzo, c’è qualcuno che sta distruggendo camera mia e lui mi guarda sorridendo.

Arrivano altri rumori e stavolta sono sicura che Edo li ha sentiti perché anche lui si è girato verso la stanza.

Mi slego dalla sua forte presa e mi dirigo verso la mia camera a piccoli passi.

“Dove stai andando?” chiede allarmato.

“Come dove sto andando?! In camera mia per vedere che succede!”

“No, non farlo!” con un balzo mi si para davanti e mi impedisce di passare.

“Cosa? Lasciami passare, scemo!” esclamo tentando di schivarlo.

“NO!”

Con uno scatto riesco a superarlo, ma lui mi prende per le spalle, girandomi verso di lui.

Sento altri suoni ma la mia totale attenzione è rapita dall’intensità del suo sguardo. Capisco che non sa cosa fare e ne approfitto per separarmi da lui, ma…

È in un attimo che succede: mentre ascolto ancora il fracasso arrivare dalla mia stanza, Edo mi avvicina velocemente al suo viso e mi bacia.

Anche se in un primo momento tento di divincolarmi, non posso non constatare che le sue labbra sono talmente morbide… finisco per ricambiare anche io i movimenti della sua bocca, stringendomi a lui.
È una sensazione strana… assomiglia a stare distesi in acqua a pancia in su: il corpo sollevato in un abbraccio antigravitazionale, la mente invasa dal solo rumore delle bollicine, gli occhi che sanno vedere solo il celeste del cielo… Mi sento bene tra quelle labbra.

Non faccio neanche più caso se dalla mia stanza escono ancora rumori, percepisco solo la sua esitazione quando passa la punta della lingua sul mio labbro inferiore…

“DALIA!!!”

Ci separiamo prontamente e ci giriamo verso Andrea, di ritorno dalle lezioni dell’università, che ci fissa a bocca aperta. Il suo colorito mi rammenta quello di un lenzuolo mentre i suoi occhi azzurri spalancati percorrono l’abbraccio con cui Edo mi avvolge ancora.

Lui si allontana subito da me come se avessi una malattia mortale contagiosa, e boccheggia nella paura delle ire di mio fratello. Andrea non sopporta Edo: ogni volta che lo vede insieme a me riesce a cacciarlo via, come ora che si sta avvicinando con sguardo da pazzo omicida.

“Bè ciao Dalia! Andrea…” saluta Edo correndo come un fulmine fuori dalla porta.

Mio fratello lo guarda furibondo mentre si allontana e poi rivolge lo stesso sguardo anche a me.

“E quello che cos’era?!”

Io sbuffo e me ne vado in camera, completamente dimentica del casino che prima vi usciva.

“Dalia?! Ti proibisco di rivedere quel… quel…”

“E smettila, Andrea! Non sono mica di tua esclusiva proprietà!”

Lo sento borbottare cupamente qualcosa riconducibile a un “invece sì” ma non ci faccio caso: la mia stanza è completamente sottosopra.

La scrivania è piena di terra, il pavimento sommerso di foto e la vasca di Rosso è spostata.

Ma che è successo?!

 

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

 

Non ho voglia di dilungarmi molto nelle solite cazzate, non sono dell’umore giusto. Anzi, sono proprio dell’umore opposto… è che sono infinitamente stupida. Nonostante mi sia ripetuta più volte di non ricadere nello stesso errore, ritorno sempre a farlo. E agli altri non frega nulla che io stia male, come al solito.

Eeeh… mi sento davvero uno schifo! :]

Ma passiamo a voi mie uniche ragioni di vita (dopo Ligabue, Monokuro Boo e la Nutella u_u)

 

Grazie innanzitutto a chi legge e basta!

E poi grazie a akane_val, Black Lolita e Mello sexy doll per i preferiti!

SummerBreeze, haloa! Allora, ti rispondo per punti.

1)     A dire il vero, proprio perché Yuppi è un cacatua (che dal nome sembra non aver problemi di intestino pigro) mi è passata la malsana idea di farlo stitico! Che figura avrebbe fatto tra il pesce Rosso e Birillo il suicida se non avesse avuto anche lui qualche complesso?!

2)     Hai ragione, sei speciale :D

3)     Sì, Edo ha un debole per Dalia… e forse anche per Davide. Insomma è indeciso. Dovrete aspettare per avere chiara tutta la situazione, gomennasai!

4)     Anche a me Davide non piace +lol+ anche io odio i perfettivi <3

5)     XDDDDDDDDDDDDDDD SCUSA!!! TI GIURO NON è FATTO APPOSTA CHE MARTINA FACCIA DI COGNOME ROSARIO!! +ride come una pazza+ scusa ;_;

6)     Per quanto riguarda i dolcetti per lo spirito… credo sia tipo come la storia di Babbo Natale, quando gli si lascia latte e biscotti sotto l’albero di Natale. Che tanto poi li si sbaffa il papà.

Spero di essere stata esauriente ;D E poi ho postato abbastanza presto, no? Ciu!

Mello sexy doll, le tue recensioni mi fanno impazzire XD spero di riuscire a farti felice anche con questo arcano punto di vista di Dalia! Cerco di farle vedere dei loro comportamenti ambigui, che lei naturalmente non cataloga come amorosi, ma che noi sappiamo bene essere così!! +lol+ Mi fa piacere che la storia ti piaccia!

Black Lolita, *______________* TESOROOOO!! Che bello averti anche qui!! La mia musa, la mia soprannominatrice ufficiale *__* kyaaa!!! +felice felice felice+

Per quanto riguardo Andrea, hai pienamente ragione! Eddai, doveva pur esserci un figo sfigato no?! A quanto pare nella classifica di gradimento al primo posto c’è Edo (o forse Martina) e all’ultimo le Gemelle XD Poverette! A dire il vero nemmeno io do molto peso a loro. Sono qui solo per fare guai.

Kokky, shori! Se qualche volta ti scoccia recensire non fa nulla XD mica ti obbligo! Comunque a qualcosa sulle coppie ci sei arrivata, anche se non te ne sei resa conto v_v Raffa arriva tra poco <3 L’unica cosa della recensione che non capisco è: Tu! Tu! Non puoi non continuare.  Che vuol dire? Io non ho mai detto di voler interrompere questa storia ?_? Ciu!

 

Non ho voglia di spremermi il cervello per un invito fantasioso a recensire. Fate quello che volete. (è implicito un “recensite, dannati!”)

 

Cosa succederà ora tra Dalia e Edo?

Andrea riuscirà a starsene con le mani in mano?

Dalia riuscirà a perdonare Davide nonostante una nuova rivelazione sul suo rapporto con le Gemelle?

Mi dispiace dire che Martina avrà solo una battuta XD

 

Alla prossima!!

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** 4. Le gemelle lo fanno a tre ***


 

 

4. Le Gemelle lo fanno a tre

 

“Finalmente abbiamo finito!” esclama Andrea stiracchiandosi le braccia.

Abbiamo passato due ore a rimettere a posto la mia povera cameretta e a pensare a cosa potesse essere successo: l’ipotesi più incalzante è sicuramente quella dei ladri, scappati senza portar via nulla perché sorpresi nel trovare persone in casa.

Certo è una possibilità che mi terrorizza non poco… e se torneranno per completare il lavoro?

Non voglio neanche pensarci!

Mentre risistemo le foto attaccate alla parete sopra il mio letto, noto qualcosa di strano. Ne manca una.

“Andre, per caso non hai trovato una foto di me da bambina?”

Mio fratello mi si avvicina e osserva interessato le foto già rimesse a posto.

“No… Manca quella dove andavi sull’altalena…” riflette assorto.

Lo guardo sbigottita. “Come fai a sapere esattamente quella che manca? Non dirmi che le sai a memoria!”

Le guancie gli si colorano leggermente, mentre i suoi occhi vagano poco disinvolti sul mio viso, brillando di timidi riflessi grigi e blu. Non l’avevo mai visto così tenero…

“Che c’è di male se ti conosco bene?”

Una voce della mia testa sospira un “Ooooooh” mentre la mia faccia da catalessi si scioglie in un sorriso di commozione come neve al sole.

Gli mollo delle sonore pacche sulla schiena mentre gli urlo emozionata quanto è zuccheroso. Lui subisce il mio attacco di diabete avanzato in silenzio, fino a quando, abusando di un mio istante di noncuranza, infila le braccia tra le mie e le stringe attorno alla mia schiena.

“Non mi fido di quell’Edoardo. Ti prego dimmi che starai attenta la prossima volta”

Boccheggio per il disorientamento nello sforzo di formulare una risposta sensata, ma non mi viene in mente nulla che abbia capo e coda: rimango così a respirare rumorosamente, immobilizzata tra le sue braccia troppo forti.

Anche Andrea rimane in un silenzio quasi contemplativo. Sento il suo viso affondare tra i ricci dei miei capelli e percepisco una sensazione di fastidioso solletico quando inspira intensamente il mio profumo.

La sua mano scorre sul tessuto morbido della mia maglietta ed esita un attimo quando arriva a sfiorare i gancetti di chiusura del reggiseno.

Chiudo gli occhi con forza, mi viene quasi da piangere. Devo liberarmi, allontanarmi da lui! Dannazione, siamo fratello e sorella, questo contatto così intimo è assurdo e proibito!

In mio aiuto viene lo squillo del telefono e la voce di mio padre che annuncia una chiamata per me da parte di Edo.

A quel nome la stretta di Andrea si acuisce, ma alla fine mi lascia andare. Mentre corro lontana dalla mia stanza sento il suo sguardo risentito, ma non posso farci niente: è mio fratello!

La prossima volta che incontro Edo devo ricordarmi di ringraziarlo… perché questo pensiero mi fa arrossire?

“P-pronto?” dico incerta.

“Ciao Dalia” solo ora che sento la sua voce posata e profonda realizzo ciò che è accaduto questo pomeriggio: Edo, il mio migliore amico da più di dieci anni, mi ha rubato un bacio. Mi sento scema per il torpore che questo provoca in tutto il mio corpo.

“Volevo scusarmi per oggi pomeriggio” spalanco gli occhi istintivamente “non so che cosa mi è preso, non volevo… ecco… baciarti.”

“OH! Ma sì, certo! Non preoccuparti, non fa nulla…!”

“Non sei arrabbiata o triste, quindi?” chiede lui stupito.

“No no, affatto! Siamo solo amici noi due, vero? E non potrà mai essere diversamente!” celio ridendo come una scema.

“…Già. Scusami ancora, ciao.” La sua voce affranta è come un pugno sul naso.

“C-ciao…”

Mentre appendo la cornetta del telefono mi accorgo di sentirmi pesante e demoralizzata. Quel suo tono indifferente mi ha rotto il cuore, non l’avevo mai sentito così distante.

“Non volevo baciarti”.

Allora perché l’ha fatto? E perché io mi sento così triste?

***

Osservo Edo in piedi di fianco alla cattedra, chiamato per l’interrogazione di matematica. Lo vedo sicuro e deciso, è sempre stato un genio in questa materia…

Nonostante ormai sia ottobre indossa ancora una maglietta a maniche corte, logicamente nera, che rivela i muscoli tonici delle sue braccia, mentre tiene le mani incrociate dietro la schiena.

Mmm… non l’avevo mai notato ma ha delle belle mani. Sono grandi…

Sorride soddisfatto dopo la risposta perfetta data alla professoressa: le labbra carnose e morbide si aprono in un sorriso di sfida, le iridi del colore delle foglie in autunno scintillano soddisfatte. Deve essere bello specchiarsi in esse…

Sento la mia bocca lasciare un respiro e mi paralizzo all’istante.

Ma cosa sto facendo?! Sto… sto fantasticando su Edo?

D’accordo, è un ragazzo davvero bello, dal viso coi lineamenti perfettamente proporzionati e un fisico perfetto in ogni muscolo, neanche fosse una di quelle statue greche. Però è Edo, cazzo! È colui che mi prende in giro per ogni singola cosa, che non mi fa vedere il mio telefilm preferito e che non mi risparmia mai il suo parere da zitella acida! Non posso pensare a lui in quel modo anche se ogni volta che lo guardo il cervello si scollega, assediato dall’esercito di ormoni in circolo nelle mie vene.

Sarebbe troppo strano, e poi una come me non avrebbe alcuna speranza.

Speranza? Speranza di cosa?! Mi sto facendo più paura di quella che mi metterebbero i ladri se entrassero di nuovo in casa mia.

Edo torna al posto con andatura appagata e prima di sedersi mi fa un occhiolino veloce, che mi provoca le palpitazioni e un disagio non indifferente.

Quasi d’istinto poso lo sguardo sul suo compagno di banco, Davide il porco, che ha visto tutto il teatrino. Rimango basita nel vedere la sua espressione adirata verso Edo diventare rossa e imbarazzata quando incrocia i miei occhi.

Distoglie subito lo sguardo e, come se non fosse accaduto nulla, si rivolge a Edo visibilmente incazzato. Edo lo guarda stupito e ribatte qualcosa arrossendo.

Perché arrossisce mentre parla con Davide e quando fa l’occhiolino a me no?

E perché io continuo a farmi domande del cazzo?!

 

Finite le lezioni, mi attardo in classe perché Davide il porco mi ha chiesto se potevamo parlare.

Edo e Martina sono fuori dalla classe ad aspettarmi, mentre le Gemelle parlano animosamente al cellulare di fianco a loro.

Io sono appoggiata a un banco, per nulla felice di trovarmi lì sola con lui. Mi soffermo a pensare come questo mi avrebbe portato al settimo cielo solo una settimana fa...

Davide è in piedi davanti a me, immobile per la tensione e con le braccia stese lungo ai fianchi. I suoi occhi verdi mi scrutano intensamente nel silenzio di piombo che ci accompagna.

All’improvviso sbuffa, portandosi una mano tra i capelli cortissimi, e piega la testa.

“Dalia, mi dispiace davvero tantissimo.” dice distrutto “A me tu piaci veramente, ma la storia con le Gemelle è cominciata in terza e non sono più stato capace di uscirne...”

Strabuzzo gli occhi e mi rizzo in piedi sconvolta.

“La storia con le Gemelle? Vuoi dire che anche con Azzurra...”

La sua incapacità di guardarmi negli occhi vale più di mille sue parole. Questo ragazzo mi fa sempre più schifo, e lo sa.

“Ma loro... lo sapevano di questo tuo... chiamiamolo comportamento?”

Annuì con la stessa vivacità di chi sta per essere ghigliottinato.

In effetti, a quello ci mancava davvero poco. Si scopa sia Bianca che Azzurra dalla terza, e poi mi confessa il suo amore? Non so cosa dire, mi vengono in mente solo frasi troppo melodrammatiche... scelgo di dar sfogo alla mia anima cazzara.

“Ma...lo facevate in tre?”

Il porco alza il volto e mi guarda, pallido e arruffato.

“Ma… ma… che cazzo di domanda è?! Certo che no!” urla con enfasi.

“Ok, ok! Ci credo” alzo le mani in segno di resa, ma sto ridendo come una pazza.

“Comunque” continua lui esausto “non volevo parlarti della mia vita sessuale… ma solo per chiederti se è possibile tornare perlomeno a parlarci da persone civili. La storia con Bianca e Azzurra è cominciata senza che me ne accorgessi: provavo attrazione sia per l’una che per l’altra e alla fine è cominciato questo triangolo dal quale non ho saputo più togliermi. In un certo senso posso definirmi il loro schiavetto sessuale.”

Mi sento morire. Se trattengo ancora un secondo la risata sento di poter esplodere.

“In effetti…”

“…è così!”

Le voci di Bianca e Azzurra ci sorprendono entrambi. Mi si avvicinano e mi guardano con decisione.

“Anche se può sembrare strano…” comincia Azzurra.

“… il nostro schiavetto sessuale a te ci tiene davvero.” conclude Bianca, con lo stesso tono.

Guardo Davide come a chiedergli conferma, ma mi accorgo che i suoi occhi sono rivolti in direzione della porta dalla quale si sono affacciati Edo e Martina.

“Sta male nel sapere…” “…che tu sei arrabbiata con lui!”

“Sì, ma…! Non ditemi che non sareste arrabbiate al posto mio!”

Entrambe scuotono la testa con sincronia terrorizzante.

“Ci saremmo arrabbiate di sicuro”

“Però se sta male non si concentra più sulla musica e sulla band.”

Le guardo allibita.

“E quindi dovrei perdonarlo perché sennò non strimpella più bene sulla chitarra?” azzardo scettica.

“Bè… col contratto alle porte…” “… la mancanza di concentrazione di Davide è dannosa per tutta la band”

 “Aspetta, aspetta. CONTRATTO?!” Sento i neuroni che vagano per la mie testa collegarsi improvvisamente.

“Sì” si intromette Davide “all’Anthrax Cafè c’erano molti rappresentanti di case discografiche; uno di questi ci ha notati e ha voluto proporci un contratto. Logicamente è ancora un periodo di prova, non è stato deciso nulla…”

I miei occhi vagano rapiti sulle tre facce che davanti a me mi guardano dubbiose.

“Ma… ma è FANTASTICO!” urlo eccitata agitando le braccia.

Le Gemelle confermano la mia allegria con un cenno della testa e riprendono a parlare.

“Sì, è fantastico… però devi perdonare Davide…” “…sennò ci rimetteremmo l’occasione della nostra vita. Se tu smettessi di essere arrabbiata con lui, starà meglio…” “… e potremo avere il contratto senza difficoltà!”

Mi chiudo in un silenzio di riflessione, fissando un punto imprecisato nello spazio davanti a me.

“Premetto che io non vi credo quando dite che piaccio a Davide. E considerando anche che prima di provarci con me poteva pensarci due volte, visto che pucciava il biscotto in ognuna di voi da due anni… sono ancora furente. D’altro canto non posso rovinarvi questa opportunità, non sarebbe giusto, anche se alla fine la colpa sarebbe comunque di Davide. Quindi…”

“Quindi?” osa Davide con occhi speranzosi.

“… quindi va bene. Sia chiaro, Davide, ti odio e ti disprezzo più che mai, ma non sono così stronza. Ti… perdono.”

Le Gemelle si lanciano addosso a me, seppellendomi tra i loro vestiti sempre più vaporosi, e urlando come delle ossesse.

Davide sorride sollevato, mentre Edo gli si avvicina con un sorriso a 32 denti. In mezzo ai merletti e ai boccoli delle Gemelle mi sembra di intravedere un contatto tra le loro mani… no, è impossibile… All’improvviso Martina alza le braccia in aria per attirare l’attenzione.

“Cheeee nee diteee se andessiiimooo a festeggiaaaaare in qualcheeee baaaaaar…?”

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

 

Scusate, non ho tempo per i ringraziamenti.

Domani mattina parto, sto via una settimana. Quindi: STAY TUNE!

D’ora in poi il tutto andrà avanti lentamente: sono finiti i capitoli già scritti *_* il 5 è solo a metà…

Scusatemi dal più profondo del mio cuore.

Alla prossima!

 

 

 

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Capitolo 6
*** 5. La predizione di Martina ***


 

 

 

 

5. La predizione di Martina

 

La campanella di inizio intervallo suona con puntualità svizzera.

Mentre scarto il mio agognato pacchetto di cracker, intravedo Edo che conduce Davide per mano fuori dalla classe. Ultimamente è nato un piccolo sospetto nel mio cuore, una vocina che sussurra una possibilità assurda… quelle due mani che si tengono non fanno altro che svegliarla-

“Ooooh...! Leggiiii quaaa, Daliucciaaaa! È il tuo seeeeeeegno zodiiiiacale, noooo...?”

Interrotta nel mezzo dei miei pensieri, prendo in mano la rivista femminile che stavamo leggendo con le Gemelle e leggo ad alta voce.

Morale e fascino calano (un po' anche le tette e le natiche), la gente vi fa girare gli zebedei, i neuroni fanno la cura del sonno e voi potreste smarrire ogni oggetto, tanto che per ritrovarlo ci vorrebbe Rin Tin Tin. Calma auspicasi. Il suino che c'è in voi dorme con un occhio solo, con l'altro vigila e acchiappa. Parecchio anche…

Scusa che giornale è? Voglio fargli causa.” Concludo atonica.

Sia Martina che le Gemelle stanno ridendo come delle matte, nonostante anche il loro oroscopo non fosse dei migliori.

“Però non ha del tutto…” “…torto, non è vero?”

Bianca annuisce alla conclusione di Azzurra. “Già… hai detto che non trovi più la foto di te da bambina…” “… e sei molto robbosa in questi giorni!”

Martina continua a ridere. Io la guardo adirata mentre si rotola sul banco agonizzando nella mancanza d’ossigeno.

“Credo che Martina la Morte sappia qualcosa, ma non ce le voglia dire. Scommetto che lei conosce chi si è introdotto in casa mia!”

All’improvviso Martina si zittisce, gira la testa lentamente verso di me e respira rumorosamente. “… Io sooooo… tuttooooo… so aaaaanche del… baciiiiiio… con Eeeedo…”

Gli occhi delle Gemelle saltano velocemente su di me e mi guardano sbalorditi; il mio istinto omicida verso Martina si trattiene a stento.

“Hai baciato Edo?? Che..” “… CHE INVIDIA!!!”

“Eeeh?” ho sentito bene? Questa pseudo punk e questo marshmallow con gambe e braccia vanno dietro a Edo?!

“Bè… Edo è un bellissimo ragazzo! Non…” “…ci dispiacerebbe affatto baciarlo!”

“Sì, e magari usarlo come nuova vittima carnale…”

Assentono convinte entrambe, non cogliendo il sarcasmo nella mia voce. O forse l’hanno capito ma il loro neurone collegiale è troppo arrapato...

“Secondo meeeeeeeeee….” Cominciò Martina allungando in modo impressionante l’ultima vocale “… tu e luuuuui sareeeeste una coppiiiia bellissiiiiimaaa… Sieteee amicii fiin da piiiccoli… non c’èèè nullaaa di piiiiù romantiiiico…”

Io e Edo… insieme?

“Mai.”

Le Gemelle e la Morte mi guardano preoccupate perché nonostante la mia voce risoluta sul volto ho dipinta la tristezza, e lo so bene. Mi alzo lentamente, e mi allontano con la mediocre scusa di andare in bagno. Preferisco finire in pasto a Yuppi piuttosto che dover sopportare la loro compassione!

Mentre sto dirigendomi verso i servizi femminili, scorgo Edo e Davide appoggiati al muro.

È vero, io e Edo non potremmo mai stare assieme: io non amo lui, e lui non ama me. Ma almeno non voglio perderlo come amico, e la lontananza che ha adottato nei miei confronti ultimamente non mi piace. È sempre con Davide, non fanno altro che isolarsi e parlare tra di loro… Secondo me sono più di semplici amici” dice la voce nella mia testa.

Ora sento pure le vocine, sto impazzendo sul serio: è preoccupante, anche perché questo accento sembra essere la mia coscienza… Decido così di ascoltare la loro conversazione segreta.

Senza farmi notare mi mescolo tra l’accozzaglia di studenti riversata nel corridoio e mi avvicino a loro, nascondendomi dietro una porta, mentre Vocina canticchia (anche male) la canzone di Mission Impossible.

“Capisci Edo? Come posso sopportare questa situazione sapendo chi è lei?” Davide guarda con occhi persi il pavimento sotto le sue scarpe.

Edo lo guarda affranto e sospira. C’è una luce strana nei suoi occhi…

“Non so cosa dirti, Davide. È una situazione parecchio strana e contorta… se le spiegassi come stanno le cose, magari tutto tornerebbe come prima…”

Chissà di chi stanno parlando… “Sei tu, scema!

…Da quando in qua le voci immaginarie mi insultano anche?!

“Forse hai ragione. Certo è difficile parlare con lei, è ancora adirata per la storia con le Gemelle.” Sì, stanno parlando di me. “Finalmente hai capito! Sembra che qui dentro ci sia il vuoto!” e taci!

“…però ce la devo fare. Prima o poi troverò il coraggio per dirle tutto!” conclude infine Davide.

Edo gli sorride e gli tende la mano.

“Se mai avessi bisogno di aiuto, chiedimi pure!”

***

“Seeeeenti aaaaaanche tuuu le voooooooci?” strascica felice Martina.

Come si dice…? Chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Spero solo di non ridurmi a portare dolcetti ai fantasmi.

“E coooosaa diceee Meliiiinda….?” Continua sussurrando per non farsi sentire dal prof di storia.

“Melinda? E chi è?”

“Laa voceeee, nooooo…?! Dovrà puuuur avereeee un nooooome…”

“Ah sì… non ci avevo pensato” ma che sto dicendo…mi viene da piangere “Melinda dice che… ecco… non ti sembra che il rapporto tra Davide e Edo sia un po’… ambiguo?”

“Neeeel seeensooo di romaaanticooo…?”

Non rispondo.

Martina avvicina ulteriormente il suo viso esangue e si porta una mano sulla bocca per nasconderne i movimenti al professore.

“Daliuuuuuuuuuccia… credooo che siiiiia arrivaaato il momeeento di dirtii uuuna cosaaa…”

Si guarda in giro come se mi stesse per rivelare un segreto di stato e poi torna a me.

“Qualchee tempooo faaa… ho avuuuuuuuuto una visiiiiiiiiiione… su Eeeeedo…” sgrano gli occhi incuriosita “… bè.. ecco… ho visto che eraa fortemente indeciiiiso tra teeee e Daviiiide…”

Piego le labbra in un sorriso di meraviglia e rido.

“Dai, Martina… Edo non può interessarsi a me.. e a Davide! Non è gay, e nemmeno ridotto così male…”

La Morte mi guarda scettica e, senza dire una parola, torna a dedicarsi alla lezione.

Rimango a fissarla incredula per qualche minuto poi mi giro anche io. Ogni tanto i miei occhi si posano un istante sulla schiena di Edo, e ogni volta lo vedo intento a fissare Davide, e ad arrossire come una verginella.

Edo… ama Davide? Mi chiedo perché allora mi abbia baciata… che sia come dice Martina, è indeciso?

Non riesco a crederci che una testolina adorabilmente bionda come la sua sia capace di tali dilemmi…

 

L’unica consolazione che mi rimane nella vita è guardare il mio telefilm mangiando vagonate di gelato come una depressomane.

Ma no, neanche questo mi è concesso, perché proprio ora Andrea si è seduto di fianco a me, e mi guarda insistentemente. Faccio finta di niente, non vorrei creare un’altra situazione strana come la settimana scorsa!

“Dalia…” la sua voce profonda mi chiama languidamente più volte fino a che non mi giro, spazientita.

Ma all’improvviso la porta di casa si apre, mandando in fumo i possibilissimi piani di Andrea: sulla soglia ci sono nostra madre e un ragazzo. Un ragazzo bellissimo.

Io e mio fratello scattiamo subito in piedi, presi alla sprovvista.

La mamma posa i sacchetti della spesa per terra e con un gesto di mano invita il ragazzo ad entrare.

È parecchio alto, con gli occhi azzurri mare, i capelli biondo cenere, e dei lineamenti da far invidia alla statue greche classiche.

“Ragazzi, vi presento Raffaele d’Angelo” un nome un programma “ha 18 anni come te, Dalia.”

Mi avvicino sorridendo e gli porgo la mano. Lui mi guarda interessato, come se fossi un animale strano, e ricambia il mio saluto.

Andrea, più realista e meno distratto dalla avvenenza dell’ospite, invece fa una domanda più che logica: “Ma che ci fa qui, mamma?”

“Oh… era al centro giovanile… ho scoperto che non aveva una famiglia dove tornare perché i suoi genitori l’hanno cacciato di casa e mi sono offerta di prenderlo con me! È un caso psicologico molto interessante, pieno di contraddizioni, e ha una personalità così burrascosa che tenerlo al centro sarebbe stato un problema!” rispose la signora di Blasio tutto d’un fiato, senza smettere di sorridere.

Io e Andrea la guardiamo sbalorditi.

“HAI PORTATO IN CASA UN CRIMINALE?!” urla sconvolto mio fratello. Noto lo sguardo d’ira di Raffaele rivolto a lui.

Mamma fa la psicologa in un centro sociale, che ospita i minorenni di strada che commettono crimini. Di solito è roba piccola come furti oppure risse… però non avrei mai immaginato che mi sarei trovata nella situazione di dover convivere con uno di loro. Ammetto che sono u po’ impaurita.

“Oh Andrea, stai tranquillo! Raffaele è un ragazzo equilibrato…”

“Equilibrato?! EQUILIBRATO?!” impreca di nuovo; la mamma non lo sta a sentire e si dirige in cucina a posare la spesa. In un attimo il biondo mi si avvicina e mi prende una ciocca di capelli tra le dita, portandola al naso e respirandola. Sento i brividi lungo tutto il mio corpo.

“Non credevo sarei dovuto convivere con una ragazza così bella. Sono davvero fortunato…”

Io lo guardo sbigottita mentre Andrea balbetta qualcosa altrettanto stupito. Raffaele lo guarda truce.

“E tu stammi lontano, o ti uccido.”

Cominciamo bene.

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

 

Scusate scusate scusate!! >__< perdonatemi per questo ritardo!

Ma io sono una ragazza volubile ç_ç appena mi viene ispirazione per qualcos’altro tutto il resto passa in secondo piano T_T sono terribile me ne rendo conto…

È che l’idea per “Baby, stars shine bright” m’è venuta così, improvvisamente e non mi sono più fermata…così questa storia è stata messa in un angolino per qualche giorno…

Intanto vi invito a leggere questa mia nuova storia u_u è corta, e a quanto pare è molto diversa da Loving… spero in meglio °_°’’

Ma alla fine eccomi qua! *__* come promesso!

Sapete qual è il problema?

Non mi sento motivata ç_ç insomma, leggete in tantissimi… ma sono pochi lasciano dei commenti .__. Mi darebbe forza sapere che qualcuno apprezza… e le critiche mi spronerebbero a fare di meglio ç_ç siete cattivi!! +scherzo XD+

Grazie a mimi14 e stellina_P per i preferiti ^__^

Black lolita, no a Dalia non piace suo fratello, credo °__°’’più che starci, credo che fosse paralizzata dalla paura +lol+ si le Gemelle fanno proprio paura *__* ghgh! CIU!!

Mello sexy doll, Shonen-ai XD forse Boh. Non lo so, nemmeno io a dire il vero *__* Scusa per il ritardo, e grazie di tutto il tuo entusiasmo!! CIU!

Kokky, shori le tue recensioni sono manna dal cielo!! Non credevo fossi per l’incesto in questa storia *O* me sorpresa! Edo è un mistero v__v è indeciso, no? +lisa ne sa qualcosa ehm+  Chissaràmai il ladro? XD MAH MAH MAH +saltella+ quanto mi piace XD

CIU!!

 

Bene.

Noi ci si vede tra un po’.

Un po’ tanto che oggi è cominciata scuola e da lunedì comincerà il lavoraccio. Chissà magari in questi tre giorni riesco a scrivere +mumble muble+

Bè… cmnq aspettatemi che arrivo!!

Alla prossima!!

 

 

 

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Capitolo 7
*** 6. La scomessa (titolo su qualcosa di nascosto) ***


 

6. La scommessa (titolo su qualcosa di nascosto)

 

Come se l’arrivo del diavolo in casa mia non fosse sufficiente, Raffaello avrebbe frequentato anche la mia stessa classe, e quindi io dovevo fargli da balia.

Non che mi dispiaccia stare in compagnia di un ragazzo che ha l’aspetto del Doriforo, ma… il suo sguardo fisso e indagatore mi spaventa, e il modo in cui mi parla mi fa venir voglia di comprarmi uno di quelli spray al peperoncino.

Tanto per fare un esempio, ieri notte me lo sono trovato ai piedi del letto che mi fissava e stamattina, durante il viaggio in macchina, non ha spiccicato parola: si è limitato ad incollare le sue pupille al mio corpo senza staccarle nemmeno un secondo.

Morirò d’infarto se mi sveglio un’altra volta e lo vedo davanti a me, avvolto nell’oscurità: me lo sento nelle ossa!

Inoltre, il mio caro nuovo “fratello” pazzo, ha preso immediatamente in antipatia anche Edo: lui si è presentato normalmente, porgendogli una mano, ma Raffaello per poco non gliela staccava a morsi.

Quindi ora Edo lo vedo ancora meno. Capisco che ha paura di quell’essere incoerente, ma io… io non gli importo più?

Sta sempre e sempre con Davide, ormai Melinda urla nella mia testa ciò che ogni giorno sembra sempre più vero: Edo ama Davide.

Ogni volta che questa frase si delinea nella mia mente, scuoto la testa e cerco di pensare ad altro: non posso credere che sia davvero così!

Insomma, è Edo! Era il bambino a cui da piccola mi ero promessa in sposa, è un dei ragazzi più bramati della scuola… del resto, le previsioni di Martina la Morte non sbagliano mai.

E quindi vuol dire che Edo è attratto anche da me…!

O, magari, lo era stato un tempo, e ora che ha conosciuto Davide mi ha completamente dimenticata, anche come amica.

Però, non posso fare a meno di pensare agli sguardi che mi lancia ogni tanto, al rossore che gli compare sulle guance quando lo becco a fissarmi… e io?

Io cosa provo?

Davide ormai è un’ eco lontano: per me non ha nessun valore affettivo dopo che ho scoperto la sua vera natura…

Daliuccia, ascolta chi abita dentro di te! Lo sento io, il tuo cuoricino che batte forte forte quando vedi Eddino bello!” Melinda interviene ironica nel mio soliloquio mentale, mentre sto passeggiando sola per il giardino della scuola durante l’ora di pranzo.

Secondo me ti piace Edo!” continua lei.

Non posso negare di trovare Edo affascinante. Trovo qualcosa nel suo aspetto, nella sua voce, nei suoi modi che mi ammalia e mi lascia stordita… ma che questo sia amore?

Con Davide era diverso: io mi limitavo ad ammirarlo da lontano, ma non mi ha mai fatto lo stesso effetto che ha su di me Edo.

Secondo me ti piace Edo!” ripete Melinda. Avessi un’ascia che la potesse uccidere! Ma forse sono meglio gli psicofarmaci.

La mia camminata lenta e pensierosa si interrompe, rapita da qualcosa… o qualcuno.

Edo è appoggiato a una colonna del porticato e guarda verso destra con molto interesse: sembra quasi 007 in missione speciale talmente il suo atteggiamento è furtivo e ambiguo… ma che sta facendo?

Mi avvicino a lui, attenta a non farmi sentire: stavolta non mi può scappare, Raffaello è finito chissà dove e non ci può disturbare…

Sto per chiamare il suo nome quando all’improvviso Davide arriva dalla direzione in cui stava guardando Edo, camminando velocemente con sguardo infuriato.

Il biondo si appiattisce dietro alla colonna per non farsi vedere, e in quel momento mi vede.

Gli corro in contro preoccupata, mentre lui mi segue con sguardo sorpreso e atterrito.

“Edo! Ma che è successo? Perché Davide era… così?” chiedo troppo velocemente per poter formulare una frase completa.

La verità è che sei agitata perché sei sola con lui, deficiente!!” Taci Melinda.

Edo mi guarda pensieroso per qualche secondo. Sorride e mi appoggia le mani sulle spalle.

“Non preoccuparti Dalia, non è successo nulla”

Annuisco in piena tempesta ormonale. Giuro, non mi laverò mai più la guancia che sta sfiorando…

Improvvisamente un’esclamazione oscena irrompe nel nostro piccolo mondo: Raffaello, che arriva da dove prima scappava Davide.

Merda merda merda.

“Mi pareva di essere stato chiaro, Lombardi. Lascia stare Dalia!”

L’altro lo guarda deciso “Non è di tua proprietà”

“Ma di mia proprietà sono coltelli e alcune armi da fuoco…”

Edo lascia cadere la mano che teneva sul mio viso e si azzittisce, mentre Raffaello mi porta via.

Dio, spiegamelo, perché mi vuoi così male?

Secondo me ti piace Edo!” risponde Melinda.

Ma porc…

***

Finalmente sola, nell’universo di camera mia.

Raffaello e la mamma sono andati al centro sociale, Andrea è all’università e papà è al lavoro.

Gli unici in casa siamo io, Yuppi e Rosso.

Mi avvicino alla sua vaschetta e batto la punta dell’indice sul vetro, attirando la sua attenzione boccheggiante.

Ora che ci penso, dovrei anche riportarlo a Davide… anche se l’ho perdonato solo per finta, non posso privarlo così a lungo della sua ragione di vita.

È ancora pomeriggio, se vado ora a casa sua non dovrei disturbare… così mi infilo il cappotto e prendo tra le mani la boccia di Rosso, stando attenta a non versare la sua acqua leggermente sporca di ricordini.

 

Dev’essere proprio un bello spettacolo una riccia sul bus con in braccio un pesce rosso: la gente mi guarda come se fossi una Candid Camera!

Sento il cellulare vibrare nella tasca: è Martina che mi sta chiamando.

Senza che io dica neanche pronto la voce della Morte, stranamente veloce ed espressiva, mi investe “Daliaaa…! Ti pregooo, non andaare a casaa di Daviide!!”

“Cosa? Perché, Martina?”

“Ho avuuto unaa premoooonizione!! Non eraa chiaraa… nooon so chee coosa troveraai là… ma tii assicuroo che per tee sarà bruuuuuuuuuuuuuttisimo…!! Ti pregoo, Daliaaa… torna a casaaaaaa…!!!”

“Martina, apprezzo il tuo interesse per me! Mi fa piacere che tu ti preoccupi… ma ormai sono arrivata! E poi che cavolo potrei trovare a casa di Davide? Magari lui e Edo che fanno l’amore?”

“Noon lo soo…!!! propriooo per questooo non devi…”

“Dai Martina. Non può succedermi nulla, sta tranquilla. Ciao!” finisco, chiudendo la chiamata.

Ridacchiando tra me stessa scendo dal mezzo pubblico, tra il chiacchiericcio di certe signore anziane, scandalizzate dalla mia affermazione su due uomini a letto insieme.

 

Cammino per un po’ canticchiando un motivetto inventato mentre Rosso nuota intorno: è davvero un pesce stupido… dopo poco arrivo davanti a casa Mancinelli, una piccola villetta bianca e fiorita, inserita in altrettante villette bianche e fiorite.

Suono il campanello e mi apre la mamma di Davide, sorpresa.

“Oh… se non sbaglio tu sei Dalia!”

Sorrido cordialmente annuendo e porgendo in avanti la vasca di Rosso. “Buongiorno signora. Scusi il disturbo, ma sono venuta a riportare Rosso a Davide!”

La signora Mancinelli, una distinta signora di mezza età sempre curata ed elegante, mi fa cenno di entrare.

“Davide è nella sua stanza. Credo ci sia anche un’altra vostra amica!”

Una nostra amica?!

Con Davide ci possono essere solo due possibilità su questa affermazione, e sono entrambe bionde, strambe e arrapate. Però pensandoci bene, credo che dopo quello che mi ha fatto, Davide abbia avuto il buon gusto di interrompere la sua schiavitù sessuale!

In fondo, anche un porco ha dei sentimenti e una sensibilità…” conferma Melinda.

Ringrazio la signora e mi dirigo al piano superiore verso la sua camera.

Ho una paura folle di quello che potrei trovare… ringoiando il cuore, busso alla porta.

Nulla.

Busso ancora.

Silenzio.

Magari non c’è, sua madre si è sbagliata, o magari sta dormendo…

Senza neanche pensarci tanto giro la maniglia e apro la porta, lentamente.

 

Non riesco neanche a muovere un passo. Sono letteralmente pietrificata.

Nel letto, sotto le lenzuola, riesco a distinguere benissimo il corpo nudo di Davide sopra quello di Azzurra. Ansimanti.

Mi porto una mano alla bocca e per poco Rosso non mi cade di mano.

No… non può essere. Perché non presto mai ascolto a Martina, maledizione?

Davide alza il viso rosso e sudato verso la porta, verso di me e sbianca.

Si alza rapidamente, coprendosi con il lenzuolo e boccheggia sbigottito, con un’espressione identica a quella del pesce.

“D-D-D-Dalia?! Rosso…?!”

Azzurra si siede sul letto e mi saluta, sorridendo gentilmente come se nulla fosse.

Questo è un mondo di pazzi!! Stanno facendo sesso, alla faccia mia e anche alla faccia della madre di Davide!

Sul volto mi si dipinge un’espressione di puro e semplice voltastomaco.

“Ma tu… non ti vergogni? Faresti meglio a sparire dalla mia vita, mi fai ribrezzo!” sputo disgustata.

“No… Dalia… non fare così! Cerca di capire!” prega Davide, tenendo il lenzuolo alla vita.

Sbuffo divertita. “Capire? CAPIRE?! Sei tu che devi comprendere che su di me hai effetto solo sul riflesso del vomito! Ero venuta per ridarti Rosso, ma a questo punto credo che sia meglio che lo tenga io. In mano tua diventerebbe ripugnante anche lui!”

“NO!! ROSSO!!” urla disperato. Che schifo.

Scappo correndo per le scale, salutando di sfuggita la signora che mi chiede preoccupata che cosa fosse successo. Non rispondo ed esco sbattendo la porta d’entrata.

Sono sicura che ora Davide è nei guai anche con sua madre… ben gli sta, a quel porco stronzo maniaco!!

 

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

 

uao XD non aggiorno da tanto, eh?

E che ci posso fare .-. mi manca la motivazione .__.

 

Scherzi a parte, spero che questo capitolo sia piaciuto.

È un po’ corto, me ne rendo conto, ma è fondamentale per la storia… titolo del capitolo docet.

L’ho scritto di getto in circa mezz’ora, l’ho riletto qualche volta, ma se mi fosse sfuggito qualche errore, o, come al solito, qualche periodo al passato, scusatemi ç__ç

 

Che altro dire… Edo in questo capitolo non mi piace, è troppo passivo e arrendevole… ma diamine è sconvolto! (per quella cosa che non si sa *_*) e poi deve ancora rivelarsi a noi u_u Dalia è una povera Crista, Davide sinceramente è indifferente pure a me.

Ad Azzurra avrei volentieri tagliato la mano con cui ha salutato Dalia…!

Oddio, ma ve ne rendete conto?

Mi sto lamentando dei miei stessi pg, che faccio io agire così °__°’’ che anche io abbia bisogno degli psicofarmaci?

 

Comunque, per chi interessa, la mia vita va avanti normale. Tra serenate, dolcetti e compagni di banco: un manicomio!! SALVATEMI ç__ç

 

Non ho tempo per rispondere ai singoli commenti ç_ç

La prossima volta mi dedicherò a voi, lo prometto!!

Quindi ringrazio con tutto il cuore Cherasade, Seven_stars, Black Lolita (<3 ma sei dappertutto *__* io ti adoro!!) e darkrin (grazie, la tua recensione mi ha fatto tantissimo piacere! E grazie anche del consiglio… non fa mai male!! ^__^)

E per i preferiti akane_val, B r o K e n, Bella4, Black Lolita, Cherasade, Kokky, Mello sexy doll, mimi14, SummerBreeze, XIULI, __BiMbA__!!! Mi piacerebbe sapere che ne pensate! <3

 

È iniziata la scuola ç_ç tiratemi voi su il morale con tante belle recensioni *_* +fa occhioni come quelli del gatto di Shrek+

 

Alla prossima!!!

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** 7. Tutta colpa di Edo ***


7. Tutta colpa di Edo

 

Correndo mi dirigo verso la fermata del bus.

Sento il bisogno di parlare con qualcuno… non posso crederci che Davide faccia questo a Edo! Posto il fatto che Edo ne sia innamorato, ovviamente.

E se fosse davvero così?

Cosa devo fare? Devo dirlo a Edo o no?

Lo farei soffrire di sicuro, ma non può rimanere allo scuro di tutto: Davide ha preso in giro me nello stesso modo, non voglio che capiti anche a lui…

Senza accorgermene mi trovo sotto il condominio di Edo.

Alzo lo sguardo verso il suo appartamento e respiro profondamente.

Non ne posso più di questi dubbi. Devo sapere, ho bisogno di certezze.

Stringo i pugni e schiaccio il bottone del citofono.

La voce di Edo travisata dall’apparecchio mi fa venire il batticuore.

“Sono Dalia. Devo parlarti”

 

Edo mi accoglie in casa con un’aria preoccupata: di certo la fatica di 10 piani a piedi non facilita il mantenimento della calma sul mio viso paonazzo.

Mi siedo sul divano verde e lui mi segue senza dire nulla, mentre io chiudo gli occhi e prendo fiato.

“Edo, a te piace Davide?”

Lo vedo sussultare e tentare di mantenere un certo decoro, ma leggo l’agitazione nelle sue profonde iridi marroni.

“D-Davide? Bè… è simpatico, un buon amico… è una bella persona!”

Sta cercando di cambiare discorso, lo so. Scosta lo sguardo da me e vaga nella piccola stanza, fino a trovare qualcosa su cui concentrarsi: Birillo, che dorme accucciato sopra il calorifero.

Essere diretti con lui non funziona.

“Se ti dicessi che l’ho appena sorpreso a fare sesso con Azzurra… che penseresti?” azzardo.

I suoi ritornano su di me, spalancati. Il suo colorito sbaidisce un poco, mentre le sue mani si stringono a pugno sulle gambe. Reclina la testa di lato e sorride.

“Quel vecchio porco!” la voce trema impercettibilmente, ma io lo sento.

Sì, ne ho la conferma: Edo è innamorato di Davide.

Ah… e mi fa un po’ male il cuore.

“Smettila di mentirmi, Edo. Davide ti piace… nel senso che lo ami.” Lo guardo dritto nelle pupille, e quasi vedo il mio stesso riflesso in quei due occhi spauriti.

L’espressione del suo viso esita un momento sullo sconvolto, poi muta in un sorriso beffardo.

“Potrei anche offendermi per questa tua affermazione! Non sono gay, affatto.”

“Hai ancora il coraggio di dire falsità?! Ho notato come lo guardi, come lo cerchi…! Ormai io per te non esisto più: conta solo Davide!” Merda, l’ho detto “Non-”

Mi interrompo all’istante. Il corpo di Edo si è spostato, fino a venire a contatto col mio; appoggia una mano oltre le mie gambe, in modo da mettere i nostri visi uno davanti all’altro, mentre con l’altra mi tiene la nuca. Il suo viso è troppo, troppo vicino… riesco a contare delle piccole efelidi che non avevo mai neanche notato…

Scema!! Hai le sue labbra a 2 centimetri e pensi alle lentiggini?! Ma vedi tu con chi ho a che fare…” esclama Melinda adirata. In effetti non ha tutti i torti.

La bocca di Edo è talmente vicina che sento il suo respiro caldo entrare nella mia. Sento gli ormoni gioire nelle mie vene, mentre il sangue mi tinge di rosso intenso le guancie ed

Edo alza gli occhi, prima concentrati sulle mie labbra, verso i miei e mi fissa seducente.

“Non mi piace Davide. Amo… qualcun altro” sussurra alla mia lingua, con voce suadente.

Dio mio, è irresistibile! Inconsciamente, mi sporgo un attimo in avanti per poter toccare quelle labbra, ma loro si ritraggono. Insomma, dove vuole arrivare?!

Spero molto, mooooooooolto lontano” fottiti Melinda.

Intanto Edo sorride, quasi compiaciuto, e continua a parlare con quel tono di voce che mi fa impazzire.

“Non è vero che non esisti più per me. Ti evito, forse sì… ma perché a stare solo con te… mi sento a disagio…” Accarezza ancora una volta con lo sguardo le mie labbra, poi torna a fissare i miei occhi con devota concentrazione.

Deglutisco a fatica e cerco di ritrovare il controllo.

“N-Non mi sembra che ora… ora tu sia a disagio…”

Le sue labbra si distendono ironiche addosso al mio viso, mentre si fanno sempre più vicine alle mie.

Manca poco, pochissimo e potrò morderle ancora… due miseri, innocenti millimetri e…

DRIIIN!!

Io e Edo rimaniamo paralizzati, avvinghiati in quella posizione, mentre ci scambiamo sguardi disorientati.

DRIIIN!!

Edo si alza all’improvviso (con disappunto verbale di Melinda) e va a rispondere al telefono. Rimango seduta ancora per qualche secondo e poi, meccanicamente, mi metto in piedi. Raccolgo cappotto e borsa e raggiungo Edo, che nel frattempo aveva finito di parlare.

Quando mi vede sobbalza arrossendo.

“I-io me ne andrei…”

Annuisce. Mi accompagna alla porta e mi saluta.

“C-ci vediamo domani.”

Scendo le scale di corsa e arrivo alla fine stremata e senza fiato.

Chiudo il portone e mi appoggio ad esso con le spalle; sfioro le labbra con la punta delle dita e respiro profondamente.

O.Mio.Dio.

***

Sono sempre stata convinta che per un quieto vivere si deve sempre fingere.

Perché mostrarsi arrabbiati o invidiosi con una persona? Questi atteggiamenti mi danneggerebbero soltanto.

Allo stesso modo, che vantaggio avrebbe mostrare i miei sentimenti verso Edo?

Servirebbe soltanto a rovinare la nostra amicizia, ne sono convinta.

Però… è così terribilmente difficile dissimulare l’agitazione che mi provoca stargli solo vicino!

Ma perché è cominciato tutto questo? Quando mi sono resa conto di questi sentimenti?

Di sicuro quando, per la prima volta, ho temuto di perderlo per colpa di qualcun altro.

 

Mi abbandono sfinita sulla panchina del giardino della scuola, di fianco a Martina che sta borbottando qualcosa in una lingua parecchio simile all’aramaico antico.

“Ma che stai facendo?” le chiedo senza volerlo sapere veramente.

“Stoooo parlaaaaando coooon Geeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeorge!!” urla entusiasta.

“George chi?” le chiedo sollevando la testa.

Martina la Morte mi si avvicina come per volermi confessare un segreto, con le gote rosse. Strano, credevo che al posto del sangue avesse qualche pozione strana e nera. Boh.

“Geeeorge è… come diiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiire… il miiio spiritooooo affineeeeee…!”

Sorrido divertita per quest’ultima pazzia. “Spirito affine? Intendi fidanzato?”

Martina si fa piccola piccola e annuisce con forza: questo comportamento da adolescente innamorata mi spaventa, visto addosso a lei.

Santo cielo.

“Ma Martina, ti rendi conto di quello che stai dicendo? Ti sei messa con uno spirito che, molto probabilmente non esiste! Ti prenderanno tutti per pazza…”

Spalanca gli occhi nella mia direzione come se la matta fossi io.

“Ma ioooo amo luuui. Lui. Cosaaaa mi deeeeeve importaaaare deeeegli altriiii…?”

Lo guardo interdetta: detta così sembra che io sia superficiale…

 

“Scusa se ti ho fatto venire qui, ma devo parlarti”

Una voce femminile arriva improvvisa dall’albero dietro di noi.

Io e Martina ci guardiamo curiose. “Seeembra la vooooce di Biaaaaaanca…!” osserva giustamente: anche io ho avuto la stessa sensazione.

“Già… ma chi sarà con lei?” tendiamo ancora le orecchie da buone impiccione e aspettiamo.

“Ecco… io vorrei dirti una cosa.” Continua Bianca, tremando. Oddio, che sia una dichiarazione d’amore?!

“Sto ascoltando”

Sbianco all’istante: è la voce di Edo!

Martina mi guarda subito preoccupata e mi mette una mano sulla spalla.

Mi sento male. No… Edo non potrebbe mai ricambiare Bianca… vero?

“Tu sei molto importante per me, Edo… m-mi piacerebbe provare a stare con te!”

Silenzio.

Sento chiaramente i battiti del mio cuore accelerati. Guardo Martina negli occhi a palla e un brivido mi percorre la schiena. Perché sta aspettando così tanto a rispondere?

“Bianca… mi dispiace. Non so come dirtelo, ma amo un’altra persona”

Un senso di sollievo mi percorre il corpo come una scarica di morfina.

“Amo… qualcun altro” ha detto la stessa cosa anche a me. Già, ma chi sarà?

Non so perché, ma sulla faccia di Martina che mi rivolge un sorriso malizioso e spaventosamente grande, mi sembra di leggere una risposta chiara a questa domanda.

 

Ama te, scema troglodita!!” grazie Melinda.

 

 

 

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

 

cof cof.

Macciao! Quanto tempo eh? XD

SCUSATE ç_ç

Non ho un briciolo di tempo con la scuola…

Non ce l’ho nemmeno ora!!!

Chiedo scusa se non rispondo più ai commenti ç__ç

Ringrazio comunque Cherasade, Kokky, Black Lolita, Blue e BabyzQueeny per i commenti e i 19 preferiti *__* GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!!

Me tanto felice ^///^

 

Me lo lasciate un commentino vero??? :D si accettano scommesse su chi ami davvero Edo.

Sarà sul serio Dalia? Chi lo sa, chi lo sa...

 

Un bacione!

Alla prossima!!

 

 

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Capitolo 9
*** 8. Everybody loves Dalia ***


 

 

8. Everybody loves Dalia

 

Fin da piccola, il modo migliore in cui posso dedicarmi a me stessa è sdraiarmi sul mio letto, sprofondando nel comodo piumone, portare un braccio a coprirmi gli occhi e liberarmi da ogni pensiero, mentre i Police suonano a palla dallo stereo.

La fissazione per Sting nasce ancora prima di me: mamma mi ha raccontato più volte che mentre era incinta di me, oltre ad avere l’ossessione per i fiori aveva anche un amore sfrenato per le canzoni d’amore non ricambiato, e che le ascoltava tutto il giorno. E da lì questo gruppo mi è entrato dentro.

Così eccomi, mentre una voce leggermente roca e sospirata sussurra al mio orecchio elogi per i respiri che una ragazza prende mentre lo lascia.[*]

Ripenso agli eventi di questa mattina: la dichiarazione di Bianca, il rifiuto di Edo, il suo “amare qualcun altro”…

E se davvero fossi io?

Mi stringo nelle spalle e la bocca sorride contro la mia volontà.

La gioia di questa possibilità… che sia davvero amore.

Non lo so, ma di sicuro Edo non è più un mio semplice amico. L’unica disarmante certezza è che voglio sentirlo vicino, con le braccia attorno alla mia vita, le labbra sul mio viso…

Accompagno Sting cantando, muovendo impercettibilmente le labbra. “Every breath you take, every move you make, every bond you break…

Toc toc.

“Avanti…” urlo scocciata. Un momento solo per me: mai.

Nella stanza fa capolino la testa bionda di Andrea, che mi guarda curioso. Richiude la porta dietro le sue spalle e si siede sul letto, di fianco a me, mentre parte Don’t stand so close to me. Direi che ci sta. Perfettamente.

“Che hai?”

“Nulla” rispondo di getto.

“Non ci credo” dice lui chinandosi sempre più verso di me.

Con uno scatto mi metto a sedere e guardo altrove. Perché Andrea si comporta così? Perché deve agire in questo modo? Cribbio, è mio fratello, per quanto strafigo sia!

Mi guarda serio e mi prende per le spalle; i suoi occhi azzurri sfiorano i miei, identici, e scorgo qualcosa di strano in essi: non mi sento molto tranquilla, non voglio si ripeta la stessa situazione di qualche tempo fa…

Ma lui mi trattiene con forza e mi abbraccia velocemente. Il cuore mi sale in gola, cerco di divincolarmi ma è troppo forte.

“Ti amo, Dalia”

“Sono l’unico che sa come farti felice. Tu sei mia, devi stare con me.”

… non riesco a formulare neanche un pensiero. So solo che è tutto troppo assurdo, e anche abbastanza ributtante.

“Lasciami andare Andrea! Lasciami ho detto!!” ma non mi ascolta. Mi prende il viso con una mano e lo avvicina al suo.

“Lo so che anche tu lo vuoi…” sospira vicino alle mie labbra.

“NO!!! Basta, Andrea!!!” urlo sconvolta. Non riesco nemmeno a scostare il viso! No… no… io voglio baciare solo Edo… solo lui… le lacrime mi bruciano sotto le palpebre, vorrei morire…

“ANDREA!”

La voce tonante e scioccata di Raffaello blocca mio fratello, che scatta in piedi spaventato.

Si guardano truci per qualche secondo, poi Raffaello continua.

“Ma che stavi facendo? Dalia è tua sorella, te ne rendi conto?!” urla furibondo.

“Sono affari nostri quello che facciamo! Di certo non ci lasciamo giudicare da un estraneo!!” ribatte Andrea, anche lui arrabbiato.

Io non riesco a dire nulla. Mi rannicchio in me stessa e aspetto che i brividi di terrore svaniscano da soli da sotto la mia pelle. Accorgendosi dello stato in cui mi trovo, Raffaello si siede vicino a me e mi circonda le spalle con un braccio. È caldo… piacevole.

“Guarda come l’hai ridotta! Mi fai schifo…”

Andrea non può obbiettare a questa affermazione: anche lui comprende lo shock che ho sul volto. Scosta lo sguardo da me, affranto ed esce correndo, senza chiudere la porta.

Dopo qualche secondo, sento il mio cervello tornare alla normalità.

“Grazie… grazie Raf…” balbetto incredula guardandolo negli occhi, e mi accorgo di stare piangendo.

Lui sorride e mi asciuga le guancie. Sembra davvero un angelo, senza minacce di morte sulla bocca, e sguardi fissi da pazzo maniaco…

“Non preoccuparti. Ti proteggerò io da tuo fratello, dovessi arrivare ad ucciderlo con il coltello del ghiaccio”

Annuisco tremante (e leggermente inquietata) e singhiozzo rumorosamente. Perché la mia vita non può essere normale?

Una ragazza normale non avrebbe questa situazione in sospeso con Edo, e un fratello incestuoso…! Va sempre tutto male… sempre…

Mentre una nuova ondata di pianto mi arriva dal cuore agli occhi, Raffaello mi abbraccia morbidamente.

“Non piangere… non sopporto di vedere triste la ragazza che amo.”

Spalanco gli occhi, arruffata.

“Eh?”

Le braccia del ragazzo mi si stringono più forte, mentre sussurra un “Mi piaci” forte chiaro.

Si allontana ed esce dalla stanza come se niente fosse. Mi accascio contro la parete senza parole e fiato.

Due dichiarazioni nel giro di dieci minuti, e una peggio dell’altra.

“Porco zio, ma che minchia succede?!” aggiunge Melinda, fine come sempre “Tuo fratello e un pazzo omicida! Mai che sia Edo, eh…”

Al momento sento solo la voglia di urlare. Mi sento tremendamente sola.

Voglio Edo, dannazione, ne ho bisogno!

Proprio mentre sto soffocando l’urlo col cuscino, il cellulare comincia a squillare.

Chi ha inventato quel detto, parli del diavolo e spuntano le corna, aveva capito tutto della vita: infatti è una chiamata di, tataratatataaaaa… Edo.

“Pronto?” gorgoglio titubante. Cribbio, sto arrossendo come una scema! Meno male che non può vedermi…

“Ciao Dalia! Stasera hai da fare?”

“NONO!! DIMMI PURE!!!” esclamo mentre esulto silenziosamente.

“Stasera la band di Davide suona in un locale, sai il contratto è andato a buon fine e devono cominciare a pubblicizzarsi…”

“Wow!! Che bello! Comunque per me va bene!”

“Perfetto. Ti passo a prendere alle 9! A stasera!”

“Va bene! Ciao!”

È la tua occasione Dalia. Stasera dovrai capire cosa prova davvero Edo!

***

Non riesco quasi a riconoscermi.

Cosa ci faccio seduta sul letto tutta agghindata, mentre fremo per l’arrivo di Edo?

Se un po’ di tempo fa mi avessero detto come mi avrebbe ridotto l’amore avrei riso loro in faccia.

… amore? Ho sul serio detto questa parola?

“Sei cotta bella mia. Cerca di capirlo, prima o poi” mi fa osservare Melinda.

Ha ragione, ancora non so esattamente che cosa provo: è un sentimento troppo forte per poterlo analizzare razionalmente.

Al momento l’unica sicurezza è il cuore che batte all’impazzata mentre sento una macchina fermarsi davanti a casa.

Esco di casa correndo, salutando sommariamente: mamma e papà urlano di stare attenta, Raffaele mi guarda torvo (e forse geloso) e Andrea mi ignora completamente. Ne sono quasi felice.

Salgo raggiante nella multipla grigia di Edo, che mi accoglie con uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Come mai solo ora noto che ai lati delle labbra si formano delle piccole, deliziose fossette?

 

“Sei bellissima” dice senza il minimo preavviso durante il viaggio.

“Gh-” non so che rispondere…

“Gh ti sembra una risposta persona mentalmente sana?!” interviene Melinda. Per lei è facile brontolare e basta, non è esposta in primo piano…!

…Sto raggiungendo livelli di mediocre compatimento impressionanti, e una voce alloggia nel mio cervello. Che io stia per morire?

“Ti senti bene?” mi domanda Edo con voce sinceramente preoccupata.

Tiro un sospiro d’arresa ed annuisco.

Sono ufficialmente pazza.

 

Arriviamo in centro città, dove, nella piazza davanti al duomo, si erge un palco visibilmente improvvisato.

Piccolo dettaglio: Edo mi sta tenendo la mano. Ringrazio che la mia non sia sudata…

“Ma faranno il concerto qui?” chiedo cercando di non concentrami su quel contatto.

“Sì. Davide mi ha spiegato che secondo il loro manager è un buon metodo per avere subito alcuni fan e per avvicinarsi più al pubblico. Di sicuro è poco ortodosso, dato che è anche un concerto a sorpresa…”

Annuisco come se avessi capito, ma in realtà sento solo Melinda che canta entusiasta Take my breathe away e anela un risvolto interessante della serata.

Dalla folla davanti a noi compare un Davide evidentemente agitato, pallido e sudato. Sento la mano di Edo aumentare la stretta, dandomi quasi dolore, mentre il suo viso si contrae.

Dal canto mio, Davide ormai mi è completamente indifferente: se si buttasse dalla finestra mi farebbe lo stesso effetto che se si sposasse col suo amico Alessandro Ferrari.

Ci sorride, ma quando nota le nostre mani legate cambia di colpo espressione, e si avvicina minaccioso.

“Dalia! Che bello, sei venuta anche questa volta!” pigola d’un tratto tutto felice, ignorando completamente Edo. Ma che caspio succede?

“Oh… ehm… non potevo mancare, sono una vostra fan!” ho un futuro da attrice, lo so! Davide chiude gli occhi verdi e mi sorride dolcemente, poi si rivolge a Edo con sguardo truce: mi sembra di vedere le saette che gli escono dalle pupille mentre saluta Edo con un gentilissimo: “lascia la mano di Dalia”

Forse mi sono messa un profumo strano, pieno di ormoni ed estrogeni, perché in questi due giorni ho come l’impressione che tutta la fauna maschile attorno a me mi venga dietro… non giudicatemi presuntuosa!

Comunque Edo risponde con un altrettanto educato “Fottiti”. La coppia Culo e Camicia si sfalda, eh…

Davide mi ruba un bacio sulla guancia e se ne va senza salutare. Senza sapere cosa dire rivolgo lo sguardo al viso di Edo, che ancora mi stringe la mano (o meglio, me la stritola): rimango leggermente interdetta nel leggere sui suoi lineamenti un dolore profondo.

“Ok ti sei ufficialmente persa qualcosa” suggerisce Melinda dal centro della mia testa, tutta interessata.

 

Anche questo concerto dei Midnight Brigade è un successo. Credo che quasi tutta la città si sia riversata in piazza, attirata da quell’improvviso rumore. Davide è nettamente migliorato alla chitarra, e la voce di Bianca, che guarda continuamente Edo, è sempre più chiara e dolce.

Potrebbe anche essere una bella serata, se non fosse per il comportamento strano di Edo: non lascia un attimo la mia mano, e non osa guardare Davide. Si sforza di sorridere normalmente, ma negli occhi castani si legge chiaramente il più puro sconforto.

Mi fa male vederlo così giù… sento il cuore stringersi nel mio petto, dolorosamente. Propongo di allontanarci un attimo dalla ressa immane della piazza e ci sediamo per terra, poco lontani dal palco.

Edo non dice una parola, ha gli occhi luccicanti. Sembra stia… piangendo?

“Edo? Va tutto bene?” chiedo preoccupata, rompendo il ghiaccio tra di noi.

Lui si volta verso di me, bello come non l’avevo mai visto: circondato dalle luci colorate del concerto e con i capelli biondi che le riflettono, gli occhi nocciola lucidi e luminosi. I lineamenti del viso sono leggermente contratti, tristi, ma perfetti.

“Dalia…”

Cosa mi succede? Perché questa sensazione, che mi brucia il viso e le mani?

Mi sto avvicinando troppo, sono troppo vicina al suo viso… non riesco a controllarmi.

Non posso resistere davanti a lui. Per me è troppo… troppo, e basta.

Senza neanche rendermene conto sto baciando Edo sulle labbra.

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

 

Cioèèè!! Ho battuto me stessa XD ben 3 pagine piene di capitolo!

Bello sostanzioso credo anche, ma scritto nel giro di un’ora *__* dato che la scuola mi lascia appena il tempo di respirare… no, mi correggo: la scuola dovrebbe non lasciarmi il tempo di respirare ma io il modo lo trovo. Per fare un esempio: domani interrogano in italiano, chimica e lett.inglese; chimica la so malissimo, ita qualcosina ina ina la so, inglese nisba assoluta XD ma vabbè.

Ho appena realizzato che la mia vita sentimentale assomiglia sempre più a questa storia o_o Mi sto seriamente preoccupando…

 

Comunque. Mi dispiace per Andrea, ma io odio gli incesti fratello-sorella. L’ho messo solo per complicare la cosa XD il cambiamento di Raffaele potrebbe sembrare improvviso, e in effetti è così, ma il motivo c’è. Fidatevi, c’è.

Per quanto riguarda Edo, ecco lui è troppo buono. È uno di quelli che sacrifica anche se stesso pur di aiutare gli altri… Davide boh. Davide è geloso, e nel prossimo capitolo si scopre perché +ghgh+

 

Grazie ai 21 preferiti *__* e a coloro che leggono questa storia senza commentare!

Passiamo a voi, mie carissime adoratissime recensitrici!!

BabyzQueeny: uaa sono contenta che la mia storia ti emozioni così tanto *__* spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e ti abbia fatto sciogliere XDD Ciuuuu!!

S chan: carissima *__* quanto tempo!! Quando aggiorni Silvietts e Mikì? *__* me li vuole li vuoleeeeeeeeeeH!! Comunque è bello sentirti anche qui! L’idea dello schemino è bella, quasi la faccio o_o eddai, mi piace leggere di voi che tentate di scervellarvi a trovare una possibile fine di questa storia XD mi fa sentire potente *__* mwahahahaah!!! Ciuuuuuu!!

Black Lolita: *__* sono così felice che la mia storia ti piaccia!! Uh Edo ama Dalia… sì sì… certo… Comunque sei quella che ci è andata più vicina v_v sono fiera di te <3 Ciuuuuuuuuu!!

Blue: Sono d’accordo con te, Davide non si merita Edo *__* ma Dalia, forse… chissà… huhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuhu!! Continua a seguire *__* ciiiiuu!!

Kokky: com’è che sei sempre l’ultima a recensire?! Scherzo, grazie che lo fai sempre <3 amore ossessivo, vero!! Ma sarà ricambiato…? Buh buh buh +saltella+

Chissà chi ama Edo!!  Si è allontanato da Dalia perché… non te lo posso dire XD Di Andry ce n’è in abbondanza anche se gli faccio fare lo sfigato *_*/ E poi, lol, il ladro. Lo saprai lo saprai. Ciuuuuuu!!!

 

Mi rendo conto che la scuola è inziata, e il tempo è sempre troppo poco… però… una recensione piccola piccola ;_; che vi costa? Allenate le dita, su su XD

 

Che succederà ora?

Di sicuro l’intervento di Andrea complicherà le cose… e un dettaglio importante sul passato di Davide e Dalia verrà svelato.

E il comportamento sempre più strano di Edo non aiuterà la sanità mentale di Dalia…

 

Questo e altro nel prossimo capitolo, che spero arrivi più presto!!

Alla prossima!!

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** 9. Il pesce della felicità ***


 

 

9. Il pesce della felicità

 

La macchina si ferma davanti al cancello di casa mia, illuminandone il ferro battuto.

“Ehm… allora grazie per il passaggio… Buonanotte”

Con un leggero gesto, Edo spegne il motore e mi guarda senza rispondere.

Con il cuore a mille per l’imbarazzo provo ad aprire la portiera per scendere, ma lui è più veloce: con una mano ferma la mia sulla maniglia e appoggia l’altra sul finestrino dietro di me; mi trovo così bloccata tra le sue braccia, mentre il suo viso serissimo si avvicina al mio.

“M-ma che…?” balbetta senza fiato la mia bocca, prima di essere intrappolata da quella di Edo.

Con dei movimenti vigorosi e decisi Edo lavora le mie labbra, il mio intero corpo è completamente teso verso quel contatto.

Ci separiamo per riprendere fiato, entrambi rossi in viso; mi attira ancora verso di lui, tenendo stretti tra le mani i miei capelli e non me lo faccio ripetere due volte: avvolgo le braccia attorno al suo collo, aggrappandomi forte con le mani alla sua schiena, mentre mi stringe sempre più addosso a lui. Dio, mi sembra di essere vissuta unicamente per questo momento…

Dopo quella che avrebbe potuto essere benissimo un’eternità, le nostre labbra si allontanano.

Senza riuscire a collegarmi al meglio col mondo esterno, lo guardo con gli occhi socchiusi, sognanti; lui mi ricambia sorridendo, e, stampandomi un bacio a schiocco sulla fronte, mi dà la buonanotte. Scendo barcollante dall’auto e lo saluto con la mano mentre si allontana.

Apro la porta di casa stando attenta a non fare rumore, e accendo le luci d’entrata.

Dal buio emerge la figura statuaria di Andrea, che mi osserva immobile e indecifrabile.

“E così te la fai col biondino” dice con una voce talmente dura e fredda che mi fa rabbrividire.

Vorrei dire qualcosa, ma senza aggiungere altro mio fratello si gira e si allontana nella sua stanza.

***

Com’è bello svegliarsi alle 6 e mezza del mattino, quando il sole non è ancora sorto ma il mondo è già in movimento!

Con un solo colpo apro raggiante le tende della finestra di camera mia, rivelando il panorama buio e grigio della città; per strada si sentono solo i bus che corrono avanti e indietro, mentre qualche cane revoca la colazione.

Melinda sta descrivendo secondo per secondo i fatti di ieri sera alla sua amica Pamela: sì, ormai la voce nella mia testa ha pure la compagnia…

Non è fantastica la vita?

Scendo le scale correndo, do un bacio alla mamma, uno al papà e un croccantino a Yuppi.

“Come mai così allegra, oggi?” chiede mamma maliziosa.

“NULLA!! NON è SUCCESSO NULLA!” urlo sprizzando gioia da ogni singolo poro della mia pelle.

Va bene, lo ammetto: Edo mi piace. No, anzi, potrei addirittura azzardare a mettere il suo nome nella stessa frase con “amore”.

E anche lui. Anche lui mi ricambia!

Sicuramente oggi mi dirà qualcosa, usciremo insieme, si dichiarerà… eeh… non mi sono mai sentita tanto leggera in tutta la mia vita!

Mentre saluto Raffa, anche lui appena svegliato, mi accorgo che manca qualcosa… cioè, qualcuno.

“Mamma, Andrea sta ancora dormendo?”

“No, è già uscito. Ha detto che doveva fare una cosa importante…”

“Alle sei del mattino?!” ironizzo.

“In effetti…” concorda mamma, tenendosi il viso tra le mani “Oh, caro… pensi che stia bene?”

Papà sbuffa e annuisce in silenzio.

Com’è bella la vita!

 

“C’è qualcosa che dovrei sapere?”

“Nh? Nono, proprio nulla!”

Raffaello osserva impassibile i miei movimenti mentre parcheggio la mia Adorata Panda davanti a scuola.

“Scommetto che sei felice per un ragazzo” conclude con aria di sfida; tento di guardarlo come se avesse appena fatto una puzza durante un funerale, ma non ci riesco.

Mi si avvicina e mi sorride, sinistro. “Spero che tu sia felice per ciò che ti ho detto l’altro ieri… perché se dovessi essere contenta per un altro mi troverei costretto ad usare la Bic per squartare qualche giugulare.”

Deglutisco rumorosamente, immaginandomi il corpo di Edo disteso esangue sulle scale della scuola. Raffaello si allontana, con lo stesso sguardo sfrontato e fisso. “Scommetto che è così, non è vero?! Scommetto che è Edo la ragione della tua felicità!” urla ridendo.

Ok, sono ufficialmente terrorizzata.

“Non ti riguarda!” ribatto con poca convinzione.

“Oh, Dalia… quella checca indecisa ti farà solo soffrire, ne sono più che certo” in un secondo la sua espressione da scemo del villaggio muta in una serissima. Mi prende una mano e la avvicina alle proprie labbra “Sappi che quando ti farà piangere, perché lo farà, io sarò sempre pronto ad aiutarti… ricordatelo, per te ci sono sempre”

“Consolami pure, bello!!” esclama Melinda esultante.

Rimango inchiodata al sedile, mentre Raffaello si allontana dalla macchina fischiettando tutto allegro.

Dopo qualche minuto di smarrimento riesco a rinsavire e ad uscire dall’abitacolo.

Intravedo Martina la Morte tra la folla, che si sta dirigendo verso di me.

“Martina!”

“Oooh… Ciao Daaaaaaliiia…” biascica con tono più smorto del solito.

“… che hai?” chiedo preoccupata.

Martina sospira e china il capo “Geoooooorgeee mi haa lasciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaata!!”

“COSA?!”

Il suo viso, di un insolito colorito rossastro, emerge dalla folta chioma bianca; Martina tira su col naso e strabuzza gli occhi. “ Diceee che siaaaaaamo troppoooo diveeeeeeersiiii…”

La abbraccio senza sapere bene cosa dire. Come ci si deve comportare quando una tua amica viene lasciata da uno spirito?! Non credo ci siano neanche manuali a riguardo…

“Ehm… dai Martina... sappiamo entrambe che George non ti meritava…!”

Lei annuisce asciugandosi gli occhi e poi mi guarda preoccupata.

“Cooon Eeedo come va?”

Uiii!! “Va benissimo!! Sapessi cos’è successo ieri sera…!”

Noto demoralizzata che la sua espressione impensierita non cambia. “Noon fartii troppeee illuuusioniii…”

La guardo accigliata, ma vengo subito distratta dalla figura di un ragazzo biondo che svetta davanti a me.

“EEEEEEEEEEEEDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!” urlo sventolando la mano nella sua direzione; gli corro incontro raggiante, e lui si volta verso di me. Ha il viso un po’ sciupato.

“Oh… Ciao Dalia” risponde lui senza entusiasmo, con gli occhi lontani e distanti come se non ci fossi.

“Ah…” sento un pezzettino di cuore morire per la delusione “…ehm…”

“Bè, se non hai nulla da dirmi, io andrei in classe” dice tagliando corto e gira subito i tacchi.

“…s-sì” sussurro diventando piccola piccola.

Martina mi si avvicina e mi cinge le spalle con un braccio, abbracciandomi.

Mi sento talmente scema che mi viene da piangere.

 

Ora di chimica, disquisizioni inutili su idrolisi salina da parte della professoressa che non si accorge che i propri alunni la guardano come se le fossero spuntati dei tentacoli acuminati da dietro la schiena.

Martina legge i fumetti sul diario e ogni tanto sghignazza divertita.

Io sono intenta a fissare Edo: so per certo che lui sa che lo sto guardando, come so che sa che io so che lui, sapendo che io lo sto guardando, mi ignora completamente. [perdonatemi, avevo voglia di fare una frase contorta XD n.d.a.]

Forse sono io ad avere qualcosa che non va, perché non credo sia nemmeno concepibile una vita che va così storta… ero così sicura che anche Edo provasse qualcosa! Forse mi ha solo usato, ha sfruttato il momento?

No, non è un tipo del genere...

A un tratto la voce spiritata di Martina irrompe nella mia depressione. Mi trovo davanti le sue iridi quasi bianche e una faccia alquanto spaventosa.

“Unaa… unaa baambinaaa vestita di rooossoo… c’è una ragaaazzaaaa, mooltooo cooooonfusaaa… eeee accaaantoo aaa leii uuun ragaazzooo cheeeee… cheee leeei nooon soppooortaaaa…”

“Martina, stai avendo una premonizione?!” le sussurro sconcertata. Lei non mi risponde, ma poco prima di uscire dalla trance pronuncia “scoooontiii suul peeesceee spaadaaa…”.

Il suo viso ritorna alla normalità, per normale che si possa definire, e mi guarda soddisfatta e ridendo. “Oraaa hooo capiiiiitoo tuuuuttoooo…!!!”

“Hai capito che hai voglia di pesce spada?”

Scuote la testa, divertita come una bimba, mentre la campanella di fine lezione suona gloriosa.

Subito Davide si avvicina al mio banco, guardandomi speranzoso. Ormai con lui si è creata la situazione “Lui-non-ha-fatto-nulla, Lei-non-ha-visto-nulla”: facciamo entrambi finta di niente, e in questo modo evitiamo che le mie mani prudano ogni volta che incrocio la sua figura.

“Oggi pomeriggio hai da fare?” esordisce con voce suadente.

Lo guardo accigliata e sospettosa “No…”

“Allora ti andrebbe di assistere all’incisione del nostro primo singolo? Ho pensato di invitarti, dato che sei una nostra fan…” Se, come no.

“Aaaaah… sì, mi piacerebbe molto… ma..”

“Dai, c’è anche Edo!”

“…ma penso proprio che verrò!”

Mi sorride trionfante e torna al proprio posto, mentre Martina continua a ridersela sotto i baffi.

Se solo avessi con me una motosega…

***

Non ero mai stata in uno studio di registrazione, e non è che mi sarei persa molto se non fossi venuta questo pomeriggio: i Midnight Brigade lontani nella sala insonorizzata, e io e Edo seduti su un divanetto rosso nel silenzio più catacombale.

Di certo il mio viso pallido e la mia posizione rigida non lasciano trasparire l’agitazione che provo… “Ah…” provo a emettere dei suoni strani per attirare la sua attenzione: lui rivolge un attimo lo sguardo verso di me, ma poi lo distoglie subito. Ma che cazzo…?!

“Porca Eva!! Mi vuoi dire che cazzo ti prende, razza di cretino?!” forse sono stata leggermente scurrile, perché l’espressione sorpresa di Edo è come una ramanzina della mamma.

“Cosa intendi?”

…Ma se uno mi risponde così non posso fare a meno di arrabbiarmi! “Come sarebbe scusa?! Ieri sera mi… mi baci e oggi ti comporti come se fossimo estranei! Cazzo!”

Edo mi guarda stupito mentre prendo fiato; poi mi si avvicina, pericolosamente aggiungerei.

“Questa situazione mi ricorda qualcosa… dacci dentro, Dalia!” suggerisce Melinda.

“Sentiamo, e cosa vorresti che facessi? Magari che ti baciassi ancora…? O vuoi delle parole dolci?”

“Vaffanculo Edo” gorgoglio offesa, alzandomi dal divanetto ed uscendo dalla stanza proprio mentre Davide e Bianca ci stanno raggiungendo.

 

Aria fresca, finalmente. Mi siedo sul marciapiede, accovacciandomi tra le ginocchia e sospiro per trattenere le lacrime. Proprio non capisco perché Edo si comporti così… perché è tutto così difficile?

All’improvviso sento qualcuno sedermi accanto: è Davide, che mi studia preoccupato.

Senza peli sulla lingua o un accenno di sensibilità, comincia con un “Edo ti ha fatto qualcosa di male?”

Non so bene cosa rispondere, ma mi trovo istintivamente ad annuire, mentre sento il suo braccio stringersi attorno alle mie spalle.

“Non preoccuparti Dalia, sono sicuro che si sistemerà tutto…”

“Non lo so Davide… è tutto troppo complicato per me…” confesso senza riflettere. Mi sto aprendo troppo a un ragazzo che detesto, ma al momento è l’unico che sento davvero accanto.

“Cosa c’è che non va?”

Sento una miccia accendersi alla base del mio cervello, e presto il fiume di parole esplode.

Gli spiego del furto della foto ancora irrisolto, del comportamento da pazzoide di Edo, di mio fratello e di Raffaele, delle premonizioni di Martina, e lui mi ascolta in silenzio, senza fare una piega.

“Dalia, devo confessarti una cosa”

Oddio, no. Ti prego non dirmi che anche lui… “Tu sai perché Rosso mi è così caro?”

Meno male. Rosso sia lodato!! “…No.”

Davide sorride malinconico. “Quando ero ancora piccolo i miei genitori si separarono. Fu un periodo tristissimo per me, mi chiudevo in me stesso e non giocavo più neanche con gli altri bambini. Ma una sera andai con mia madre a una di quelle fiere di paese, dove ci sono giochi come il tiro a segno… Lì incontrai una bambina, che aveva appena vinto un pesce rosso. Lei mi guardò a lungo e all’improvviso mi mise in mano il sacchettino con dentro il pesce e mi disse che quello mi avrebbe aiutato a non essere più triste. Non so perché, ma da quel giorno cominciò ad andare meglio: da allora tengo sempre un pesce rosso per ricordo e affetto… quello attuale dovrebbe essere Rosso XVI. Non sapevo neanche il nome di quella bambina, mi ricordo vagamente il volto, eppure…”

“E cosa centra tutto questo?”

Lui sospira affranto “Quando mi dicesti che non mi avresti più ridato Rosso, non l’accettai. Così con Edo progettai di intrufolarmi in casa tua e riprendermelo, mentre lui ti avrebbe dovuta distrarre. Ma quando entrai nella tua stanza notai una cosa che mi lasciò senza fiato.” Comincia a frugare nella tasca dei pantaloni ed estrae una foto, mettendomela nelle mani.

Ritrae una bimba vestita di rosso che sorride mentre dondola sull’altalena: sono io. È la foto mancante dalla mia camera… guardo Davide sbalordita e senza parole.

“Quella bambina eri tu Dalia, l’ho capito trovando questa foto in camera tua. Probabilmente tu non te ne ricordi neanche, ma è stato un episodio fondamentale della mia vita”

Mi prende le mani tre le proprie e mi fissa intensamente, con gli occhi verdi sorridenti pieni di gioia. “Finalmente ti posso ringraziare…”

“Ah… m-ma prego…?” balbetto agitata.

“Ma c’è un’altra cosa, Dalia. Dopo aver scoperto che eri tu la bambina, ho aperto la porta della tua camera e ho visto te ed Edo mentre vi baciavate, e ho provato una gelosia tale che scappai. Allora sono riuscito a realizzare del tutto una cosa…”

Oh no. Oh no!

“Ti avevo già detto che mi piacevi… ma mi sono reso conto di amarti, di averti sempre amata.”

“E fanno 3 dichiarazioni in 3 giorni! Yahooo! Vuoi per caso finire al Guinnes World Record?!” enfatizza Melinda.

Merda!

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno: speciale Loving people!

Udite udite XD Non avendo nulla da fare (stranamente! O_o) mi sono messa a cercare un po’ di sfizioserie +lol+ per dilettarvi e farvi conoscere un po’ di più i pg di questa povera storia.

 

Dalia di Blasio: alta 1 e 70, corporatura nella media (v_v) capelli ricci e castani lunghi poco sotto le spalle e occhi azzurri chiari. Adora i telefilm del genere di Roswell o Heroes, il cioccolato bianco e i Police; odia i pomodori e le cose gialle, non chiedetemi perché. Non sopporta quando le cose non le vengono dette in faccia (ahi ahi…)
Colei che più si avvicina a Dalia è Sofia Bush (http://www.carnivorous-carnival.com/gallery/nerble%20-%20sophia%20bush%2005.jpg ).

 

Edoardo Lombardi: alto 1 e 85, fisico atletico e asciutto. Capelli biondi, lisci e non troppo lunghi, perennemente disordinati. Occhi marroni da cucciolotto XD Gli piacciono la frutta, le crostate a qualsiasi cosa, la matematica (mostrooo) e i documentari sull’universo. Odia le meringhe, le ingiustizie e le critiche.
Per lui ho pensato l’indimenticabile Chad Micheal Murry, ma solo quello della prima serie di One Tree Hill o Cinderella story (http://www.carnivorous-carnival.com/gallery/nerble%20-%20one%20tree%20hill%20-%20chad%20michael%20murry%2003.jpg). Vi giuro che è un caso che nella realtà lui e Sofia Bush siano stati sposati XD l’ho scoperto ora, e mi ha lasciato parecchio così o_o

 

Davide Mancinelli: Un po’ magrolino. Capelli cortissimi a spazzola castani e occhi verdi. Ama Pino Scotto, il pesce e i parchi coi laghetti (?). Come hobby suona la chitarra, osserva Rosso mentre non fa nulla e legge molto, soprattutto fantascienza. Odia il rosa, gli aerei e gli insetti, oltre che l’ipocrisia e i matrimoni in chiesa (°_° mah).

Lui è simile a Freddie Prinze Jr (http://www.carnivorous-carnival.com/gallery/nerble%20-%20smg%20+%20freddie%20prinze%20jr%20ew%2001.jpg )

 

Andrea di Blasio: capelli biondi e lisci lunghi fino alle orecchie, occhi azzurri, dotato di molto sex-appeal. Ama il reggae, i vestiti larghi, le zuppe (XD) e il basket. Gli piace correre, rimorchiare ragazze nei pub (lol) e frequenta fisica nucleare all’università. Odia avere tutti i calzini spaiati, quando Dalia esce e sia Rosso che Yuppi.

È Ian Somerhalder, ma biondo +sisi+ (http://www.carnivorous-carnival.com/gallery/nerble%20-%20ian%20somerhalder%20ew%2001.jpg )

 

Raffaello d’Angelo: alto 1 e 75 circa, biondo e occhi azzurri/grigi. Ama i film di Hitchcock, l’autunno, le cose che luccicano e la prima cosa che guarda in una donna sono le braccia (e_e). Gli piace essere al centro dell’attenzione, mangiare la carne e bere birra scura.

La sua immagine è nata nella mia testa dopo aver visto per l’ennesima volta “vi presento Joe Black”. Quindi direi che un Brad Pitt di quel tempo ci sta più che bene, angelico com’è <3 o magari anche quello di 7 anni in Tibet (=çç=) (http://img5.allocine.fr/acmedia/rsz/434/x/x/x/medias/04/03/98/040398_ph1.jpg)

 

Martina Rosario, ovvero Martina la Morte: alta 1 e 66 (centimetro importante XD), capelli a boccoli quasi bianchi e ribelli, occhi azzurri liquidi e a palla. Ama il nero, il mistico, gli incensi alla vaniglia e i coniglietti (ha anche lei un lato femminile…). Le piace guardare film d’horror di serie b per farsi quattro risate e fare bagni con tanta schiuma. Odia le cose complicate e l’Ikea (traumi infantili).

Come alcune di voi hanno notato, mi sono liberamente ispirata a Luna Lovegood ^_^’

Lei è più o meno come Alexandra Holden, magari più pallida e bionda XD (http://www.carnivorous-carnival.com/gallery/nerble%20-%20alexandra%20holden%2001.jpg )

 

Azzurra Russo & Bianca Ferlani, ovvero le Gemelle: pressoché uguali, minute, bionde e boccolose, occhi azzurri-blu. Amano i vestiti particolari, lo stile Lolita (per chi sa: in particolare Azzurra si ispira a Mana! Per chi non sa e vuole sapere, un sito carino: http://www.trashqueen.it/gothiclolita/), i cani di piccola taglia e l’arcobaleno dopo la pioggia. Odiano la mediocrità, i maglioni larghi, restare senza soldi e le cose troppo tecnologiche.

Per entrambe vale Sarah Michelle Gellar (http://www.carnivorous-carnival.com/gallery/nerble%20-%20sarah%20michelle%20gellar%20maxim%2006.jpg)

 

 

Grazie ai 28 preferiti *__* e a coloro che leggono questa storia senza commentare!

7 recensioni!!! >_______< GRAZIEEEEEEEEEEEEEE!!!!!

BabyzQueeny: scusa XD mi dispiace di averti interrotta sul più bello!! ^_^’ spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!!

Kekkafrepunk: ti capisco, anche la mia connessione mi fa disperare ç___ç Ma sono felice che non ti sei arresa e hai letto tutto fino in fondo *__* grazie dei complimenti, non me li merito!! *///* fammi sapere che ne pensi +__+

Kimi: Sono felice che ti piaccia!!! Hai ragione, come decidere? XD Io ho una propensione per… segreto *__* bwahahaha!!

Follia: +lol+ spero che storia sia andata bene! Scusa non era mia intenzione distrarti XD e perdonami se ho troncato così, ma non poteva essere diversamente… rimetti Raffa in tasca ç_ç +paura+  Comunque grazie 1000 per l’appoggio *__* ho cercato di aggiornare il più presto possibile!

Black Lolita:Sul serio sei in  una situazione simile a quella di Dalia?! Guarda un po’… anche io XDD e mai che sia quello che ci piace <-< povero Andrea, più pazzo di Raffa!! +lol+ bè… se uno si innamora si innamora è_è sai il tipico binomio playboy-ragazza che non potrà mai avere… e in questo caso lei è Dalia XD Scusa questi luoghi comuni… kiss

Charlie_me: Nuoo XD mi spiace non poterti soddisfare ç__ç spero che seguirai lo stesso ^O^

Kokky: Con solo tu, intendi che solo il mio cervello bacato poteva concepire una storia del genere? XD GRAZIE!! +lol+ Diciamo che comunque nei progetti ci sei andata quasi vicina… Edo è in parte confuso… nell’altra parte fa ciò che ritiene giusto. Non dico nient’altro. Ti sei fissata con quella canzone, eh? DonnacciaH!!

 

Commentate *__* che mi rendete tanto felice e ispirata, e così riesco ad aggiornare prima!! Eddaiiiii +fa occhioni dolci+

 

La confessione di Davide non fa altro che confondere ancora di più Dalia, che troverà una spalla su cui piangere in…

Intanto Andrea ha scoperto una verità che non sa se rivelare a Dalia…

Questo e (forse) altro nel prossimo capitolo!

Alla prossima!!

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** 10. Prima o poi qui impazziscono tutti ***


 

 

10. Prima o poi qui impazziscono tutti

 

“Ti amo, Dalia”

Gli occhi verdi prato di Davide mi guardano luccicanti e io sento un senso di colpa pesante come un macigno proprio in fondo al cuore.

Davide mi è stato vicino, in qualche modo ha tentato di consolarmi e io… io devo ferirlo.

Sospiro decisa e ricambio la stretta alle mani. “Lo sai, Davide. Qualche mese fa ti sarei caduta ai piedi, ma ora…”

Lui mi sorride con malinconia. “Già. Mi dispiace solo di averlo capito tardi.”

Ricambio il sorriso e gli do un bacio sulla guancia.

Poco dopo Davide si alza e mi guarda dall’alto. “Spero solo che Edo non ti faccia soffrire più, o dovrà vedersela con me!” urla rientrando negli studi di registrazione.

Rimango seduta sul marciapiede, immersa nei miei pensieri.

Edo.

Come sarebbe stato bello se non fosse ritornato! Probabilmente amerei ancora Davide, e staremmo assieme. Sarei felice di sicuro senza intorno uno con chiari sintomi di personalità multipla, che un giorno mi ama e il giorno dopo mi tratta peggio di un calzino bucato…

Ma ormai non ci posso fare nulla: mi sono innamorata di lui, e la colpa è solo mia.

***

Accovacciata sul divano del mio salotto continuo a fare zapping tra i canali: uffi, non c’è mai nulla di interessante! Come vorrei distrarmi…

A un certo punto la mamma si siede accanto a me, strofinandosi le mani sui pantaloni della tuta.

“Va tutto bene?” domanda comprensiva.

Il brutto di avere una mamma psicologa è che intuisce sempre quando qualcosa non va, e cerca di analizzarlo sotto ogni punto di vista. Se ci aggiungiamo le manie di grandezza di mia madre, che si profetizza salvatrice dell’animo umano, siamo a posto…

“Sì mamma…” sospiro leggermente scocciata, mentre lei mi studia sorridendo dolcemente.

“Ne sei sicura? Sai che puoi dirmi sia le cose belle che quelle brutte…”

“Sì lo so, ma non è successo nulla” recito come se non sapessi che il mio viso triste e stanco dice tutt’altro.

La mamma non risponde e continua a scrutarmi “Non è che sei incinta?”

“Ma… MAMMA!! Come ti viene in mente! Non ho nemmeno il ragazzo!” urlo scandalizzata.

“Ok ok, chiedevo… Comunque non è che stai male proprio per un ragazzo?”

Visto? Non si riesce a nasconderle nulla. “No… non… è così…”

Mi guarda con ovvietà e mi accarezza i capelli. “Questo rifiuto di aprirti con la figura materna potrebbe dipendere, oltre che dalla fase adolescenziale, anche da un trauma infantile”

Attacca per circa dieci minuti a parlare di possibili cause ed effetti di questo mio comportamento, predicendomi con conforto una deliziosa vita di zitella circondata da gatti puzzolenti.

Mi chiede ancora qualcosa, le rispondo vagamente e si alza tornando in cucina, mentre Raffaello si siede vicino a me prendendo il suo posto.

Mi guarda in silenzio per un po’, mettendomi a disagio, e a un tratto mi sussurra all’orecchio: “Vieni un attimo nella mia stanza”.

Lo guardo sorpresa e anche un po’ timorosa, ma alla fine lo seguo.

Mentre mi appoggio alla scrivania sotto la finestra, lo sento chiudere la porta ed avvicinarsi, cingendomi con le braccia da dietro. Mi batte il cuore, più per l’ impiccio che per l’emozione.

“Tu mi puoi dire tutto, confidarmi anche il tuo segreto più oscuro, e io lo proteggerei come se fosse un tesoro prezioso…”

Molto poetico, lo ammetto “Lo so”

“E allora cosa ti turba?” chiede, costringendomi a voltarmi verso di lui.

Tentenno un attimo, sia per la bellezza fastidiosa del suo viso, sia per l’indecisione della risposta.

“Edo”

Raffaello mi passa una mano tra i capelli, sistemandoli dietro l’orecchio e sorride. “Devo cominciare ad affilare le armi…?”

“No, scemo. È una cosa seria, ma è colpa mia: mi lascio trasportare troppo, ecco tutto.”

“Già, ma è lui la causa”

Abbasso gli occhi, sospirando: non ha tutti i torti. Del resto non sono io ad essere affetta da schizofrenia precoce…

“Dalia, se solo volessi... io sarei qua, disposto a seguirti per sempre. Non ti farei soffrire, non troppo almeno. Mi avresti sempre accanto...”

Tenta di avvicinare il suo viso e le sue labbra, per un attimo mi meraviglio di esserne tentata. Ma no, io non voglio baciare le sue labbra.

“Scusa” pigolo allontanandolo “ma amo Edo, lo sai.”

“Lo so” risponde sogghignando “Ma quando mi vorrai, voglio che tu sappia che starò sempre ad aspettarti.”

Scioglie l’abbraccio e mi lascia allontanare dolcemente dal suo calore “Ti amerò a lungo, Dalia”

Rimango di fronte a lui senza nulla da dire; devio lo sguardo impacciata e gli do la buonanotte, uscendo dalla stanza, mentre Melinda urla sguaiatamente quanto sono stupida.

Quando torno in salotto, noto che Andrea è tornato mi siedo accanto a lui sul divano: è incestuoso e imbarazzante, ma è pure sempre mio fratello e non credo che osi saltarmi addosso mentre sono in questo stato. Infatti nota subito la mia espressione affranta da martire, mi chiede come mai. Scuoto la testa senza dargli una risposta, se gli dicessi di Edo probabilmente non esiterebbe un minuto a correre da lui per ucciderlo, anche nel cuore della notte.

Rimaniamo così in silenzio a lungo. Ogni tanto lo guardo e noto sul suo volto l’indecisione.

“Dalia” dice a un certo punto.

“Sì?”

“… no, nulla” dice cambiando idea.

Mi alzo e gli do il bacio della buonanotte, delusa.

“… stai su, ok?”

“Va bene…” prometto sorridendo scoraggiata.

***

Un suono improvviso mi sveglia di colpo, facendomi sussultare.

Non capisco bene che succede fino a quando il rumore non si ripete: è il campanello.

Guardo l’orologio e rimango basita.

Ma chi cazzo può essere alle 8 del mattino della domenica?! Esco dalla camera infuriata e mezza addormentata, dirigendomi furente verso l’entrata.

Apro la porta e vorrei subito non averlo mai fatto: davanti a me si ergono le sconvolgenti persone di Bianca a Azzurra, sorridenti e sveglie come non mai.

Mi salutano all’unisono, ma non trovando la forza fisica e mentale di rispondere, mi limito a far loro cenno di entrare.

“Ma avete idea di che ora è?” chiedo, ritrovando un po’ di energia, mentre loro mi guardano impassibili.

“Dalia… va tutto bene…?” biascica mio fratello affacciandosi dalla sua camera. Appena lo vedono le Gemelle sobbalzano e lo guardano interessate; Andrea le osserva, probabilmente chiedendosi se stesse ancora dormendo.

“Sì, tranquillo. Sono Azzurra e Bianca”

“Tu saresti…” “…il fratello di Dalia?”

Lui annuisce intimidito “Piacere, Andrea. Ehm… io vado a fare colazione, eh. Ciao” e sparisce in cucina, lasciandomi sola.

“Bianca, io vado ad aiutarlo. Dì tu a Dalia quello che sai…” sussurra Azzurra volando in direzione di Andrea. L’amica annuisce ammiccante, provocando il mio istinto omicida: piombano in casa mia senza preavviso e ci provano con mio fratello?!

Sono anche più ninfomani di Melinda…! “Eeehi! Sono nella tua testa, quindi l’assatanata sei tu!” ribatte offesa.

Bianca si rivolge a me con decisione. “Allora Dalia, come stai?”

“B-bene… Sei venuta a trovarmi per chiedermi questo?!”

“No no! Siamo qui in missione”

“Missione?” ripeto sempre più stupita.

“Sì. Sappiamo cosa sta succedendo tra te e Edo” sbianco all’istante “e vogliamo aiutarti.”

Uno scarto di pasticceria mi dà consigli amorosi… Mi domando se il fondo è ancora lontano!

“Ecco, Edo è molto triste per il fatto che sei arrabbiata con lui. Ieri pomeriggio non ha detto parola, stava in un angolo buio tutto solo… ci ha confidato che a te ci tiene davvero tantissimo, ma il suo comportamento forse non lo fa capire. Tu ti arrabbi e lui ci sta malissimo, e non è bello vedere una persona ridotta così” Bianca spiega tutto senza esitazioni, mentre i miei neuroni vagano spersi per il cervello.

“Aspetta un attimo… mi stai dando la colpa?! È solo colpa di quello lì, che cambia personalità ogni minuto! Sfiderei chiunque a non arrabbiarsi, e ora lui ha anche il coraggio di stare male e fare la vittima?!” sbraito indignata. Che voglia di picchiare quell’inutile biondino mammone!!

“Non è così semplice Dalia. Questo tuo tira e molla sta distruggendo anche Davide, che non sa più cosa fare: un attimo pensa di avere ancora una speranza con te, e subito dopo è afflitto dallo sconforto più puro… tutto perché prima vorresti uccidere Edo e dopo professi di amarlo. E così la band di rimette.”

Mi appoggio al muro, fissando il pavimento.

Io non ci capisco più nulla. Ci sono coinvolte troppe persone e seghe mentali da premio oscar… come possono due esseri umani comuni avere queste elucubrazioni allucinanti?!

“…Quindi cosa dovrei fare secondo te?” balbetto cercando di recuperare il filo della situazione.

“Decidi: Edo o Davide. Mettiti con uno di loro due e smettila di far soffrire entrambi e la nostra band” conclude con freddezza.

La guardo sbalordita. “Con Davide non mi ci metto, non mi piace più!”

“E allora sta con Edo”

“Ma ti rendi conto di come si sta comportando come me? In questo momento mi ributta anche l’idea di stare con lui!” Non è del tutto vero, ma sono fermamente incazzata sul serio.

Intanto Azzurra ritorna da noi, sorridente e compiaciuta, accompagnata da Andrea. La fulmino con lo sguardo e si paralizza spaventata.

“Riferite questo a Edo: non lo perdonerò fino a quando non sarà lui a chiedermi scusa in ginocchio!” urlo sbattendo loro la porta in faccia.

“La giornata comincia bene, vero?” ironizza Andrea.

 

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

 

Salve, mie adepte! Che immenso piacere ritrovarvi qui dopo così tanto (spero di no) tempo!

A dire il vero sto scrivendo ciò ancora prima di aver finito il capitolo, quindi non so bene cosa dire. So soltanto che sto ascoltando “Mizerable” da circa un’ora e ancora non mi ha stufata *__*

Scusate, è la scuola che mi fa uscire pazza… come posso affrontare una settimana con versione, compito di mate sui numeri complessi, verifica di chimica sulla titolazione, interrogazioni su Cicerone, Cartesio & Galileo? ç__ç Morirò, lo so: questo sarà l’ultimo capitolo che rimarrà prima della mia dipartita!!

A proposito vi è piaciuto questo capitolo? Non fate caso al titolo, non sapevo proprio che metterci! ;///;

Ho notato che molte sono passate al lato oscuro (?) di Raffa *_* ma davvero è così tenero? Sarà che io so già tutto… +si cuce le labbra+ mah mah vedremo poi!

 

Grazie ai 31 preferiti *__* e a chi legge e basta!

Kokky: stavolta sei la prima eh XD Come vedi Dalia ha trovato conforto in Raffa (più o meno XD), quindi spero che tu sia contenta <3 Hai ragione, Edo è scemo!! *__* CIU!

Lily_Snape: Grazie per i complimenti! Uao, davvero hai sogni premonitori?! Mmm credo proprio che possano andare bene comunque! Spero di risentirti *_* Ciu!

Black Lolita: Mia diletta! Anche tu ammaliata da Raffa *///* Sta diventando un fan club? XD Comunque, forse, nella sua follia qualcosa di buono c’è davvero. Su Edo concordo, lo odio anche io :P ma lo amo comunque. Non so cosa dirti sull’amore di Andrea XD sono una persona troppo semplice, forse… scusa ç_ç Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!! CIU!!

Elena Olsen: Santo cielo, GRAZIE!! Il tuo commento mi ha reso felicissima *__* Sono così lollata che ti immedesimi così tanto in Dalia! >_< Comunque non credere che sia per bravura che io riesca a portare avanti una storia così, anzi. Mi sono fatta lo schemino, che credi? XD Sono partita dall’idea del triangolo e ho ampliato tutto in un pomeriggio, organizzando le idee in uno schema che segue i  numeri dei capitoli… mi sarei persa anche io, fidati!! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto *_* Ciu!!

BabyzQueeny: Macciao *__* anche io sarei indecisa tra Chad e Brad :D Cioè… sono troppo entrambi >__< Ciu!!

Blue: Martina, Martina… non lo so XD Lei l’ho trascurata un po’ ç_ç la uso solo per le premonizioni, sono orrenda ._.  Davide ama Rosso con tutto il suo cuore, è come un portafortuna o il giocattolo preferito di quando era piccolo! Ne sono morti ormai 14, ma il significato permane… Raffa dolce +LOL+ sìsì, certo XD +saltella+ Ciu!!

 

Dalia si trova in una situazione dove può solo guardare avanti. Chi sceglierà?

Di certo, la conversazione che avrà con Davide le chiarirà le idee, al punto che…

STOP!

Per sapere come continua…

Alla prossima!!

 

 

 

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Capitolo 12
*** 11. Some people call it one night stand, but we can call it paradise ***


 

 

11. Some people call it one night stand, but we can call it paradise

 

La campanella di fine lezioni suona stridula in questo giorno di metà aprile, quando il sole è ancora tiepido ma abbastanza caldo da sconfiggere il freddo invernale attaccato alle ossa.

Esco da scuola accompagnata da Martina, ma mentre ci dirigiamo verso il parcheggio mi ricordo di aver dimenticato il libro di matematica in classe.

“Martina, devo tornare in classe a prendere un libro. Tu va pure se vuoi, ci vediamo domani” la informo allontanandomi.

Ma lei mi guarda sorniona e mi raggiunge saltellando. “Veeengooo con teee!! Queeeeesta noooon mee la vogliiiiiiiiio proprioooo peeeeeerdereee…!”

Decido di non far neanche caso a queste parole, sarebbe inutile pensarci dato che tanto Martina non mi avrebbe rivelato nulla.

 

La porta della classe è socchiusa; sto per aprirla quando sento dei rumori strani.

Mi fermo di colpo e rimango ad ascoltare, Martina affianco a me.

All’improvviso una voce si fa strada nell’aria “…Scusa Davide. E grazie.”

Spalanco gli occhi rendendomi conto di stare origliando ancora una volta una conversazione tra Davide ed Edo.

“Di nulla. Sei mio amico non potrei mai non…” rispose Davide lasciando la frase a metà: me lo immaginai sorridente e imbarazzato.

Edo sospira; sembra affranto. “Già… spero che la nostra amicizia non venga compromessa dal fatto che anche tu ami Dalia.”

“Non preoccuparti, mi fa piacere aiutarti. E poi Dalia mi ha rifiutato praticamente due volte… spero solo che le cose tra voi si sistemino davvero.”

“Anche io. Bè, è meglio che vada. Grazie ancora, davvero”

Io e Martina ci allontaniamo correndo, rifugiandoci dietro la classe vicina. Vedo Edo passare per il corridoio, e mi viene il batticuore. Ho voglia di rincorrerlo, parlargli… esco per osservarlo mentre si allontana, ma per poco non muoio dalla paura quando la voce sconvolta di Davide pronuncia il mio nome.

Mi volto verso il suo volto sottosopra dalla sorpresa e gli sorrido colpevole.

“Oh… Davide!”

“Si può sapere che ci fai qui?!”

“Ho dimenticato un libro in classe e sono venuta a riprenderlo, ma…”

“Hai sentito la conversazione tra me e Edo? Hai visto qualcosa?!” azzarda angosciato.

“Eh? No, non tutta almeno… non ho visto nulla! Perché?”

Vedo tutto il suo corpo rilassarsi per il sollievo. Che mi sono persa?!

“Niente, tranquilla. Quindi hai realizzato come si sente Edo… lo perdonerai, vero?”

“E perché dovrei? Mi ha fatto stare malissimo, e non mi ancora nemmeno chiesto scusa!”

“Dalia, per piacere!” tuona con voce potente, spaventandomi “Quando capirai che siete fatti per stare assieme?! Edo si è fottuto il cervello per te, e ora fai la preziosa per una cosa talmente stupida!”

Non rispondo nulla: non è che non sappia cosa ribattere, ma sono troppo sorpresa da questa reazione improvvisa per avere la faccia tosta necessaria.

“Scusa” dice addolcendosi “ma vederlo così giù fa stare male perfino me. Parlagli almeno, se proprio non vuoi perdonarlo.”

“Ma…”

Non mi lascia il tempo di rispondere. “Promettimelo. Fallo anche per me, ok?” dice guardando i miei occhi dritto nelle pupille.

Si allontana senza salutare, e Martina mi si avvicina veloce.

“Seecondoo meeeeeeeeeeeeeee… dovreeeestiii ascoltaaaarlooo….”

***

Guardo l’orologio in cucina: le 9 di sera. Sbuffo sprofondando nel divano, fingendo di interessarmi alla tv.

Uffa, che devo fare?

Il mio timore era che Edo amasse Davide. Ma ora Davide stesso mi viene a dire che Edo in realtà è innamorato di me. Quindi mi sembra abbastanza chiaro che sia come dice lui…

In quattro persone mi hanno già consigliato (o ordinato?) di almeno chiamarlo e parlarci, ma è così difficile…

Perché devo essere io, che sono la vittima, la prima a farsi avanti?

È una stupida questione di orgoglio, lo so bene. E conosco altrettanto bene la fierezza di Edo per poter aspettare che lui mi chieda scusa di sua iniziativa…

Basta, ho deciso. Io un altro giorno del genere non lo reggo!

Prendo in mano il cellulare, e buttando nel cesso tutti i miei principi compongo decisa il numero di un certo odioso biondino. Ma mentre il telefono squilla sento la mia fermezza sciogliersi come burro; sto tremando per… l’emozione?

“Pronto?”

Batticuore. Non va bene, non va bene. “Aehm.. ciao Edo. Come va?” borbotto banalmente poco convinta, mentre entro in tachicardia.

“…direi bene, ora. Tu?” Risponde lui tranquillo, mentre un’inclinazione leggermente nervosa sull’ultima parola tradisce il suo disorientamento.

“Anche io… bene. Senti…” esito, più che altro perché ho il cuore talmente in gola che ho la sensazione di poterlo sputare da un momento all’altro.

“Sì?” mi incita curioso.

“Riesci a passare da casa mia? Devo parlarti” non so se ha capito, ho soffiato fuori dalla bocca le parole in un unico istante.

Silenzio. Oddio, e se non avesse capito sul serio?!

“Va bene. Sarò lì tra un’oretta, ok?”

Annuisco sollevata, ma poi mi rendo scioccamente conto che non può vedermi “S-sì!”

Sento tutta la mia irritazione sparire davanti all’imminente arrivo di Edo. Ho voglia di rivederlo, solo questo.

Non faccio in tempo a riattaccare che mi precipito in camera: sistemo il caos sul pavimento ammucchiando tutti i libri sulla scrivania, rifaccio il letto e apro la finestra per far cambiare aria.

Mi fiondo in bagno per farmi una doccia, inondandomi di docciaschiuma. So bene che per conquistarlo l’odore artificiale di fragole non serve a nulla, ma mi fa sentire più sicura. Come mi rassicura lasciar asciugare i capelli senza phon, in modo che i ricci vengano meno crespi.

Dopo essermi messa un velo di trucco, cosa per me impensabile, decido di preparare qualcosa da mangiare per distrarmi dall’agitazione impellente.

Apro il frigo: la Nutella è l’unica cosa commestibile e digeribile a quest’ora, così la spalmo sulle fette di pane.

Non so bene come andrà a finire stasera, non ho idea di cosa dire e di cosa risponderà Edo. Mi sto fidando di Davide e delle Gemelle, il che è tutto dire… ma comunque, anche se finirà male, vorrà dire che con Edo mi sarà chiarita.

Quando il campanello suona mi accorgo di aver fatto circa venti fette pane&nutella. Ops…

Corro verso la porta e la apro; strano che il mio cuore non abbia ancora viaggiato nel tempo: la velocità dei suoi battiti è di gran lunga superiore a quella della luce.

Ma appena vedo il volto sorridente di Edo, luminoso di allegria come una stella, il sangue mi si blocca nelle vene troppo concentrato ad ammirarlo per ricordarsi di scorrere.

Riaverlo davanti con un’espressione del genere, mi fa sprofondare nella completezza più assoluta: Cristo quanto mi è mancato!

“Ciao Dalia!” esclama raggiante.

Mi limito a scostarmi per lasciarlo entrare, parlare lo trovo molto difficile al momento.

“Non ci sono i tuoi?” sussurra lui, girando per la casa.

“N-no. Papà è in viaggio per lavoro, e la mamma è andata a una conferenza su robe psicologiche, portando con sé Raffaello. Andrea è a una festa, rimane a dormire da un suo amico…”

Edo annuisce, schiaffandomi in faccia ancora una volta quel sorriso beato. “Ah! Hai fame? Ho preparato pane e Nutella!”

Se possibile, il suo viso emana ancora più gioia. “Sei la donna perfetta Dalia!” esclama volando in cucina.

“Saltagli addosso, ti prego!” supplica Melinda con ardore.

Prendo posto davanti a lui, e lo osservo mangiare. Per fortuna non ha fatto caso alla quantità industriale di cibo che ho preparato sovrappensiero.

Aspetta, perché Edo è qui? Ah sì… devo parlargli! Oh, ma com’è carino quando si ingozza!

No Dalia, contegno. Sei ancora arrabbiata, e lui ti deve delle spiegazioni serie.

Come se mi avesse letto nel pensiero, Edo comincia a parlare. “Di cosa volevi parlare?”

“Penso che tu possa immaginarlo…”

Lui ingoia rumorosamente il boccone di pane che aveva in bocca e diventa serio, assentendo con la testa. “Il mio comportamento.”

Non rispondo.

“Ti capisco se sei arrabbiata con me. Credo di averti parecchio ferita con le mie azioni… poco coerenti.”

“Credi? Tu credi?! Non hai idea di come mi hai fatta sentire!” gli urlo in faccia esageratamente.

Edo non si scompone di un millimetro. “No, non lo posso sapere. Ma capisco la confusione che hai provato… la sensazione di stare facendo una cosa da stupidi.”

“… In un certo senso…” ripenso al periodo in cui ancora non volevo ammettere i miei sentimenti per lui. Aberravo anche solo il pensiero…

“Non so bene neanche io perché agivo così… forse avevo solo paura.”

Lo guardo confusa. “Paura…? Di cosa?”

Alza gli occhi marrone caldo verso i miei con un leggero imbarazzo, e riecco la velocità della luce nel petto.

“Mi hai completamente sconvolto, Dalia. Eri la mia migliore amica d’infanzia, volevo vederti così… ma non ci riuscivo. Ti ho rivisto dopo tanti anni, ormai sei una donna e sei così bella!”

Sento gli occhi uscirmi dalle orbite per lo stupore, mentre la mia pelle avvampa come infuocata.

“In un primo momento, credevo di essere innamorato di… un’altra persona; ma poi ho realizzato che senza di te non quadrava più nulla nella mia vita, ed allora ho capito. Tuttavia, non riuscivo a gestire i sentimenti che provavo: volevo sentirti mia, ma avevo paura che tu non volessi… siamo amici da dieci anni, l’avrei capito. Mi sembrava così scemo essermi innamorato di te dopo così tanto tempo! E anche così in modo così travolgente…”

Prende le mie mani fredde tre le sue, calde e grandi. “Non so come la pensi tu, ma voglio almeno che tu mi perdoni. Potrai mai farlo?” azzarda serio.

Sento il mio corpo rilassato come non mai per il cervello in pappa, e persino Melinda tace. Mentre la pressione nelle mie orecchie sale alle stelle raggiungendo il mio cuore, provo a formulare una risposta che abbia anche un minimo senso.

Dai Dalia, anche un monosillabo va bene.

“Pensi che anche io non abbia provato tutto questo?” uao, mi stupisco di me stessa.

Mi rivolge uno sguardo interrogatorio e pieno di speranza, acuendo l’intreccio delle nostre dita.

“Ritieni forse che vederti non mi scombinasse, dandomi sensazioni troppo strane? Ci ho messo un po’ anche io ad accettare il fatto di… amarti” l’ultima parola trema tra le mie labbra socchiuse “Ma riesci ad immaginare la mia felicità, quando ci siamo baciati al concerto? E la disperazione il giorno dopo, quando mi hai trattata peggio di una sconosciuta…! Mi hai dato troppe emozioni, ognuna diversa dall’altra, e ogni volta sempre più intense.”

In un momento di coraggio sollevo il viso verso il suo, serio ma rilassato. C’è qualcosa di strano nei suoi occhi, che mi attira come se io fossi la falena e lui la candela; ma questo è il momento della verità, non posso lasciare distrarmi.

“Quindi non mi rimane che da chiederti se tu mi ami… ancora.”

La sua risposta arriva immediata, inaspettata, tanto che sento il mio corpo sobbalzare sulla sedia per lo spavento. “Ti amo Dalia, forse ti ho sempre amata e non lo sapevo. E tu mi ami…”

Si alza in piedi all’improvviso e appoggia le mani sulle mie spalle, dopo aver spostato il piatto di pane e Nutella che ci divideva, guardandomi negli occhi pieni di domande.

“…Credo che la Nutella possa aspettare” ironizza prima di chinarsi su di me e posare le sue labbra sulle mie.

È un bacio diverso dai precedenti.

Non è frettoloso, smaniante, o insicuro. È calmo e dolce; i nostri movimenti si susseguono come le onde sul bagnasciuga, con la stessa delicatezza. Le labbra si toccano fugacemente per poi ritrovarsi subito… è rilassante.

Nel frattempo lui si è avvicinato, aggirando il fastidioso ostacolo del tavolo e mi ha fatta alzare.

Mi accarezza le guancie e poi i capelli, li sistema dietro l’orecchio e con le dita torna a lambire delicato il profilo del mio volto; una scarica elettrica segue la scia del suo tocco e mi fa letteralmente impazzire. Non ho mai baciato in un modo tanto puro, ma allo stesso sensuale.

Credo che abbia lo stesso effetto afrodisiaco su di lui, perché in un momento mi prende tra le braccia sollevandomi da terra.

Urlo per la sorpresa, facendolo ridere di gusto.

Mentre mi porta in camera mia mi sento felice. Non contenta, né appagata. Ma proprio felice.

Quella felicità che non è un’emozione momentanea, ma uno stato permanente in una vita che meglio di così non può andare.

Mi posa sul letto, senza smettere di baciarmi. Ansimo sotto le sue labbra morbide che premono sul mio collo, scendendo fino alla clavicola lasciando una scia di baci.

Non so cosa ci stia prendendo, ma non riesco a ragionare. Sta succedendo tutto troppo in fretta.

La mia parte razionale sta per fermarlo, dirgli che è troppo presto per andare fino in fondo.

Ma prima che potessi parlare, Edo si alza dal letto e si dirige verso lo stereo, lasciandomi basita.

Destreggia un po’ con i cd e l’apparecchio e mentre un suono dolce e malinconico si diffonde tre le pareti, torna a sdraiarsi su di me col suo corpo caldo.

Mi viene quasi da piangere riconoscendo la canzone: Save a Prayer.

“Mi ricordo che mi avevi confidato di desiderare che questa fosse la tua canzone.”

Lo abbraccio con slancio e piego la testa nell’incavo del suo collo. “Ti amo Edo. Ti amo, davvero. Non importa nient’altro…”

Lo sento sorridere e baciarmi i capelli leggermente spettinati. “Anche io ti amo”

E mentre neanche la voce di Simon Le bon riesce ad arrivare in quella piccola isola felice, mi rendo conto che il paradiso per me è lì, mentre Edo si toglie la maglietta senza smettere di baciarmi.

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=284969&i=1 

Non ho idea di come questo capitolo sia venuto.

L’ho scritto mentre la playlist per Breaking Down suggerita dalla stessa Meyer (+ Adrienne dei The Calling <3) suonava ininterrottamente per ore. Qualche volta mettevo in repeat White Wedding, Wouldn't It Be Nice e Chase This Light…

Ma non credo che questo interessi a molti.

 

Credo che ora mi vogliate solo linciare, per ciò che è successo tra Edo e Dalia.

Cioè… siete tutte dalla parte di Raffa praticamente XD

Ma non temete!

Mancano 5/6 capitoli e può ancora succedere di tutto +__+ confidate in me!

Lo so, lo so, la scelta dei Duran Duran forse è discutibile. Ma, ehi, non ditemi che quella non è una bella canzone!

 

36 preferiti!!e 850 lettori per il I capitolo <3

BabyzQueeny: Oh *///* GRAZIE! Spero che anche stavolta l’aggiornamento ti abbia reso felice >__< Mi dispiace che forse questo capitolo non ti piacerà, visto che Dalia con Edo non la volevi… però se mi scarti anche Raffa e Davide chi rimane? Andrea?! XD

Kokky: Ahi ahi XD mi ucciderai, allora!! Su su, che la storia è ancora ben lontana dalla fine… Grazie di tutto l’appoggio shori *__*

vero15star: Grazie *__* Dalia avrà le idee chiare ancora per poco, tranquilla XD

Black Lolita: Ave a te, mia Lolita! Uh >__< NOO!! Dai dimmi che cosa hai capito su Edo!!! Sono troppo curiosaaa!! >///<  mi lincerai per questo capitolo? XD Raffa pawer!!

Lily_Snape: Oh santo cielo, mi dispiace che la tua vita non vada bene al momento! Dai, sono sicura che prima o poi si aggiusterà tutto *__* basta continuare ad andare avanti con ottimismo, anche se è difficile…! E comunque, vedrai che anche Martina avrà il suo happy ending ^__^ Cavolo XD sto realizzando davvero solo ora quanto Edo sia odiato… Poveretto! Davide te lo lancio appena posso *_* così te lo spupazzi un po’!

Tanny: Macciao!! *O* come vedi in un certo senso le tue previsioni si sono avverate *__* Brava!! Hai avuto ragione su tutto, però, alla fine ^__^ spero di risentirti!! *__*

Aldo: Grazie infinite dei complimenti *///* Mi fai arrossire!! Anche tu tifi per Raffa?! Ahi ahi, ho proprio fatto male i conti! XDDD

 

Voi intanto recensite: per un mondo più pulito e più dolce e più migliore! (soprattutto più migliore xD)... poiché rendereste felice Lisa ed essa smetterebbe di mandare il Male nel mondo... quindi recensite, ya!
+spudoratamente copiato da Kokky+ 
uh *__* questo mi mancava! Dai tempo di Snowdrops… +si perde nei ricordi+

 

Edo e Dalia si sono finalmente chiariti e si sono amati.

Ma sarà davvero tutto rose e fiori per la nostra povera crista?

Perché quando tutti sono contro di te, l’unico in cui puoi trovare consolazione è…

Alla prossima!!

 

 

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Capitolo 13
*** 12. Il mondo contro ***


 

 

12. Il mondo contro

 

La mattina dopo mi sveglio rannicchiata addosso al suo petto, abbracciata dolcemente dalle sue braccia addormentate.

Non ricordo di aver mai provato una gioia così grande: vederlo dormire accanto a me, il viso disteso e le labbra schiuse…

Arrossisco leggermente ricordando la notte passata e, se possibile, mi avvicino ancora di più a lui affondando il viso nella sua pelle e nel suo profumo caldo.

Non so se sia sveglio o se la stretta che si acuisce attorno a me sia solo un riflesso del sonno, so solo con certezza che in questo momento mi sembra di poter spaccare il mondo: così, stretta al suo corpo, mi sento la ragazza più fortunata dell’universo.

“Essere amati… ecco dunque cosa si prova”.

Forse, mentre mi riappisolo cullata felice da quel tepore, dovrei ricordarmi che, come diceva Montaigne, anche sul trono più alto del mondo si sta seduti sul proprio culo.

 

Il suono della sveglia mi costringe ad aprire gli occhi, impastati per il sonno arretrato.

Edo è già sveglio accanto a me, e mi guarda dolcemente. Gli sorrido di rimando, stiracchiando le braccia e dandogli un leggero bacio sulle labbra morbide.

“Buongiorno” sussurro flebilmente, mentre mi stringe per approfondire il bacio; mi scosto subito e rido.

“Dobbiamo andare a scuola!” strillo, facendo l’indignata.

Lui mi guarda con due occhi da cucciolone e le labbra all’ingiù. “Dai… perché non bigiamo? Ho voglia di restare tutto il giorno così…”

“Nudo nel mio letto?” ironizzo, mascherando perfettamente l’imbarazzo.

“No stupida!” ribatte ridendo “così, con te… lo sai!”

Gli do un altro bacio. “Anche a me piacerebbe… ma avremo tante altre occasioni per… stare assieme! E poi tra poco dovrebbe tornare mio fratello…”

Rabbrividisco al pensiero di Andrea che sorprende me e Edo in atti amorosi, e riesco a immaginare facilmente la sua furia omicida che si scaglia su di noi; anche Edo ha gli stessi pensieri e annuisce serio. Cavolo, Andrea gli fa davvero paura!

Mi alzo veloce e raccolgo i vestiti sparsi per la stanza, dopo di che mi dirigo in cucina per preparare la colazione: non è che debba fare molto oltre al caffè, ci sono ben 18 fette di pane e Nutella già pronte. Mentre metto la caraffa sul fornello sento la porta di casa sbattere.

Oh no. Ti prego, no!

Esco di corsa dalla cucina e mi trovo davanti Edo a petto nudo, che guarda impietrito mio fratello sull’uscio della porta.

Non credo sia umanamente possibile descrivere l’espressione di Andrea: forse un misto di shock, disgusto e terrore; fatto sta che rimaniamo senza parlare per lunghi minuti, immobili come statue a fissarci.

A un certo punto Andrea si mette una mano tra i capelli e ci indica, col volto esangue e la bocca deformata in una strana angolazione.

“Tu… Voi… non dirmi che… voi… Dalia… tu…”

Ecco, ho appena perso la sanità mentale di mio fratello! Non che ne fosse provvisto così largamente, ma almeno non l’avevo mai sentito balbettare convulsamente…

Cerco di avvicinarmi a lui, ma confesso di avere paura. “A-Andrea, calmati. Non è successo nulla di preoccupante…”

Guardo Edo per cercare appoggio, ma il suo viso è ancora peggio di quello di Andrea: se non sbocca adesso, lo farà comunque tra qualche minuto.

“Ti prego Dalia, dimmi che non l’avete fatto…” biascica, riuscendo, dopo molti tentativi, a mettere insieme una frase compiuta. Distolgo lo sguardo arrossendo, e per lui è un “Sì”.

In una frazione di secondo si avvicina e mi strattona, prendendomi un braccio.

“MA TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI FATTO?! PROPRIO CON LUI!!” urla tremando per la rabbia.

Cerco di mantenere il sangue freddo, nonostante sia parecchio terrorizzata. “Non sono di tua proprietà, Andrea! Noi ci amiamo!”

“NOI?! Stai dicendo che questo qui ti ricambia?!” indica con veemenza Edo, sempre più simile a uno zombie.

“Certo che la amo!” urla lui all’improvviso col fuoco negli occhi, facendomi sussultare.

“È impossibile! Ti giuro che ti uccido, l’ hai solo usata!” gli ringhia Andrea, ma ora sono io che mi sto arrabbiando. Perché è così impensabile che anche io possa avere una storia d’amore?

“Non ti permettere di dire certe cose!” urlo offesa. Il volto di mio fratello, se possibile, peggiora. “Dalia, sul serio… non voglio che tu soffra.”

“E perché dovrei? Edo mi ama, l’ha detto lui stesso!”

“Non è possibile! Solo qualche giorno fa l’ho visto baciare quel Davide!” la sua voce risuona nella mia testa a lungo, come l’eco di un esplosione.

Una scarica istantanea percorre tutto il mio corpo, immobilizzandomi; mentre un silenzio innaturale ci circonda, volto il viso verso Edo lentamente, come per paura di quello che avrei visto.

“Tu…”

Non mi guarda. Perché non nega, non dice che è una bugia? Perché quell’espressione distrutta?

Perché… “Edo” singhiozzo con voce rotta “…è vero…?” concludo, ingoiando l’ansia a fatica.

Lui non risponde, si limita ad alzare gli occhi verso i miei. Poi all’improvviso scatta: si scaglia su mio fratello mettendolo a muro, e tenendolo per il collo della giacca.

“Avevi giurato di non dirglielo!” urla adirato, mentre la faccia gli si colora di rosso.

Ma Andrea non è da meno. “Sei tu che hai rotto i patti. Dovevi allontanarti da lei, invece ci sei andato a letto!”

All’improvviso mi sento sporca. Mi appoggio alla parete, mentre un forte senso di nausea mi scolorisce la pelle. Che cosa ho fatto…

“Lascialo.”

“Eh?”

“LASCIALO!!” strillo tremante. Edo ubbidisce, pallido e preoccupato; guardo mio fratello incenerendolo, e lui capisce subito cosa deve fare: andarsene.

Rimaniamo solo io e Edo seminudo all’ingresso di casa mia, ma non parliamo ancora a lungo.

“Quello che ha detto mio fratello… è vero?” chiedo diretta, rabbrividendo.

Annuisce. Sento qualcosa vibrare e rompersi dentro di me.

“Dillo” gli sussurro, mentre mi fissa nervoso.

“DILLO, CAZZO! DILLO CHE MI HAI SOLO USATA!” urlo mentre le lacrime che fino a quel momento ero riuscita a trattenere hanno la meglio.

Mi guarda disperato e sospira. “No Dalia! Non pensare questo, non pentirti di stanotte! Io ti amo davvero, non ti ho mentito!”

“Ma hai baciato Davide, stronzo! Come puoi amarmi e farmi questo?!” Era vero, era tutto vero: le previsioni di Martina, le mie paure… Edo ama Davide. Non me, non me che sono solo un’illusa.

Mi si avvicina e tende una mano verso il mio viso; mi scosto nervosamente e mi asciugo gli occhi. “Dimmelo e facciamola finita…” gemo.

“C’è stato un periodo in cui pensavo di amare Davide” confessa tutto d’un fiato “Ma ho scoperto di amare te, te soltanto!”

“E allora perché vai in giro a baciare ragazzi!” ribatto coprendomi il volto.

“…Non lo so nemmeno io, dannazione! Non volevo, non era previsto! Non lasciare che l’errore di una volta…”

“Vattene” urlo senza lasciarlo finire. Sono stufa delle sue scuse, sono sempre state tutte menzogne. “VATTENE!” ribadisco, vedendolo ancora immobile davanti a me.

Rimango ferma a piangere, mentre Edo torna in camera mia per prendere le sue cose. Mi passa accanto senza osare fermarsi, e fa bene: credo che gli sarei saltata addosso e l’avrei ucciso di pugni, squartato e quindi buttato nel cassonetto se avesse detto ancora qualcosa. Appena la porta si chiude dietro le sue spalle, corro camera e mi butto sul letto ancora disfatto, soffocando le urla nel cuscino e bagnandolo di lacrime.

Andrea si affaccia preoccupato nella stanza e si siede sbuffando sul letto, accanto a me. Posa una mano sulla mia schiena e mi accarezza, ascoltandomi piangere.

“Mi dispiace.” Dice a un certo punto.

“C-come facevi a sapere…? Quando li hai visti…?” riesco a dire, con la voce attutita dal cuscino.

Andrea sospira e continua ad accarezzarmi “Qualche giorno fa. Stavo andando all’università e… no, non è vero.”

Mi giro verso di lui dubbiosa ma non riesce a guardarmi in faccia. “È stato il giorno dopo che sei uscita con Edo e vi ho visti in macchina mentre vi baciavate. Ero… accecato dalla gelosia, furente. Così ho deciso di andare da lui e di fare qualcosa: non avrei saputo bene neanche io che fare, ma dovevo agire per sfogarmi un po’. Sono andato a casa sua di mattina, così non avresti avuto sospetti… ma fuori da casa ho visto lui e Davide… baciarsi” sento un brivido percorrergli la pelle “allora non ci ho più visto: abbiamo litigato e siamo giunti al compromesso che avrei tenuto segreto quello che avevo visto, solo se Edo si fosse allontanato da te.”

Riprende fiato e attende una mia risposta. A dire il vero non so proprio cosa dire: mi fa male la testa, tanto che anche Melinda è stranamente silenziosa; sento gli occhi bruciare e ho il corpo tutto indolenzito. Chissà come, i miei neuroni riescono a collegarsi a dei fatti che avevo catalogato come insignificanti o strani: la sparizione di Andrea, il comportamento freddo di Edo, la sua paura che mio fratello ci scoprisse.

Lo guardo tremante, mentre le lacrime tornano all’assalto e le labbra tremano convulsamente.

“Mi fate schifo, tutti quanti.”

Rimane sorpreso dalla mia reazione: forse si aspettava una medaglia per aver rovinato il momento più bello della mia vita?

“Lasciami sola, Andrea. Non ti voglio più vedere” sentenzio fredda. Lui non ribatte e se ne va , addolorato.

Appoggio di nuovo la testa al cuscino e decido che è meglio che riposi un po’: la scuola ormai è saltata e mi sento davvero stanchissima.

Forse sarebbe meglio non svegliarsi più…

***

Quando mi sveglio è ormai ora di pranzo.

Mi dirigo in cucina in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti ma non ho voglia di nulla, così lascio perdere. Sul tavolo trovo un biglietto di Andrea.

Sono all’università, torno stasera. Ricordati che la mamma e Raffaello tornano oggi pomeriggio.

Mi chiedo il perché di questa precisazione. Magari ha paura che mi porti a letto qualcun’ altro e che la mamma ci scopra…

Rimando indietro le lacrime da dove sono venute e decido di chiamare Martina dato che ormai l’orario di lezione è finito, ma mentre sto prendendo in mano il cellulare, questo comincia a vibrare.

Martina sta chiamando… va bene la preveggenza, ma la telepatia non la posso accettare!

“Pronto?”

“Daliaaaaaaaaaaa!! Oh Daliaaa… comeee staii?”

Come al solito lei sa già tutto; da un certo punto di vista è un bene, così mi risparmio di dover raccontare fatti spiacevoli.

“Seeeeenti… vieniii a casata miaaa… non miii piaaaceee parlaaareee peeer teleeefooooooooono di certeee coooooooose…”

***

Sapevo che la famiglia di Martina era benestante, ma mai mi sarei immaginata un tale ostentamento di ricchezza: davanti a me, dietro la cancellata bianca, si estende un viale di ghiaia bianca delimitato da un giardino… no, che dico, parco. Un parco di aiuole, alberi e cespugli; con annesse fontane di marmo grondanti d’acqua.

Premo titubante il bottone del citofono e mi risponde una voce maschile, che credo appartenere al maggiordomo.

Mentre attraverso il viale ancorata sulla mia fedele Panda ventenne, forse dovrei cominciare a sentirmi a disagio; ma comunque, putti di pietra che fanno pipì o no, ho ben altro per la testa.

Salgo le scale che portano all’entrata della villa e mi apre la porta Martina, più pallida e spiritata del solito e avvolta in un vestito incredibilmente rosso. Mi prende per mano e mi trascina di forza in casa, urlando un nome maschile che mi sfugge talmente sono presa dal contemplare il lusso che mi circonda.

“M-Martina ma… sei sicura che questa sia casa tua?” balbetto scrutando le tende bianche di seta e i mobili antichi. Lei mi guarda accigliata, ma poi rivolge la sua attenzione all’uomo appena entrato nella stanza.

“Agiiiiluuuulfoooo… potreeestiii portaaaarciiii deeel tèè e con paaasticciiiiiiiiiiiiiiiiiini in caaaaamera miiiiia…?”

Agilulfo fa un inchino di riverenza e si allontana, mentre Martina mi porta al piano superiore e mi fa entrare in una camera che si discosta non poco dal resto della casa: non mi ci vuole molto per capire che si tratta della camera di Martina.

Pareti nere, letto a baldacchino rosso, mobili neri, altarini e candele sparsi qua e là, libri vetusti e polverosi, qualche coniglio di peluche e uno strano aroma di vaniglia che tuttavia non dà fastidio.

Martina si siede sul materasso morbidissimo e io la imito. Ci guardiamo negli occhi in silenzio: non c’è molto da dire, lei sa già tutto… All’improvviso sento le sue braccia fredde abbracciarmi gentilmente.

“Piangiii puuuure se vuoiii…” sussurra in tono dolce. Per una volta decido di ascoltarla e sento le lacrime bagnare ancora una volta la mia pelle.

“I-Io proprio non capisco…” singhiozzo tremando “p-perché…? Perché mi ha fatto questo… mi odia così tanto?”

Sento Martina scuotere la testa. “No Daliaa… erraree è umaaano…”

“Ma perché deve sempre andare male? Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?”

Non risponde, quindi continuo sicura nel mio monologo. “È stato tutto così bello, così perfetto… non mi ero mai sentita così felice. Eppure… lui ama Davide! Mi ha solo usata e nient’altro, dicendomi una bugia dietro l’altra… chissà, magari voleva solo fare tutte le esperienze possibili!”

Martina continua ad accarezzarmi i capelli silenziosa, come se stesse riflettendo. “Ma tuuuu loo amiiiiii ancoooraa…”

Spalanco gli occhi e mi allontano da lei. Ha toccato il tasto dolente.

“…Sì. È diverso da com’era con Davide… sento per certo che, nonostante tutto, no potrei mai arrivare ad odiarlo…”

“Sei una scema! Lo ami, d’accordo… ma cazzo, ti ha usata! Ha detto di amarti solo per portarti a letto!” urla Melinda, improvvisamente risorta.

Martina scuote la testa contrariata “Melindaa haaa tortoooo…”

Non ci credo, riesce a entrarmi anche nella testa. Ma c’è qualcosa che sappia fare di non inquietante?!

“Edooo nooon tiii haa usaataaa… è seempreee staaatooo sinceeeroo…”

La guardo in preda a seri dubbi. “Ne sei sicura…? Io non ci conterei…”

Mi prende le mani e sgrana gli occhi azzurri. “Sììììììììììììììììììì……….” Mi alzo di scatto, impulsivamente. Chissà, forse per l’istinto di sopravvivenza. “Noon dicooo che deviii perdonaaarlo… queeellooo che haa fattooo è statoo comuuuuuunque daaa stroonzooo… peròòòòòòòòò nooon deeevi seentirtiii maleee o sporcaa peeer cooolpa suaaa, peeeerchè l’aaamoreee c’era ed eraa veeeeeeeeeeeeero…”

Martina si alza e mi abbraccia di nuovo mentre rincomincio a piangere. Ma questa volta le lacrime non sono di tristezza o rimorso: voglio avere fiducia in Martina, voglio credere che quello che ho sentito stanotte non era una bugia…

***

“Sei sicura di star bene?”

Raffaello si siede sul divano accanto a me, studiandomi preoccupato.

Distolgo veloce lo sguardo, so perfettamente che altrimenti mi metterei di nuovo a piangere…

“È colpa di Edo, vero?” chiede con voce dura.

Appunto: gli occhi tornano a bruciare e le labbra a tremare; mi alzo e corro in camera mia: non sopporterei di farmi vedere piangere. Ma prima che riesca a chiudere la porta, Raffaello mi ferma e mi costringe a guardarlo.

Appena nota le lacrime mi lascia. “Perché stai piangendo?”

“Non… non t’interessa!” strillo serrando le labbra. Lui chiude la porta e mi si avvicina, abbassandosi sul mio viso. Mi asciuga le guance e mi guarda in un modo talmente disperato da farmi venire le palpitazioni.

“Non sopporto di vederti così, Dalia! Non posso permettere che tu soffra!”

Mi abbraccia con forza, intrappolandomi nelle sue braccia un po’ troppo forti. Non ce la faccio, è più forte di me: devo piangere, gridare. Sento dentro di me una voglia irrefrenabile di distruggere tutto… ma mi trovo così a singhiozzare appoggiata al petto di Raffaello, che mi accarezza la testa delicatamente.

Non so quanto tempo rimaniamo abbracciati: per me potrebbero essere state benissimo ore, e sarei stata così ancora a lungo. Ma all’improvviso lui allenta la stretta e mi prende il viso tre le mani. “Dimenticalo, Dalia! Devi scordarti di Edo! Da quando lo ami non fai altro che piangere”

Mi sforzo di aprire gli occhi gonfi e rossi, mentre sento i suoi pollici passere sulle mie palpebre per asciugarle.

“Mi sono innamorato di te per il tuo sorriso, per il tuo carattere solare e positivo… rivoglio la mia Dalia”

“Ma come faccio? Come posso riuscire a dimenticarlo?” sospiro arrossendo. Forse conosco la sua risposta.

“Sta con me” risponde pronto e deciso “Sii mia e basta. Dimenticati del resto del mondo… ti renderei felice, ne sono sicuro.”

Scuoto la testa, scostando gli occhi dal suo viso angelico e serio. “No. Sarebbe da egoisti: ti userei per dimenticare Edo, non ti darebbe fastidio?”

“Affatto. Sono io che mi propongo come medicina” mormora sorridendo, riavvicinandosi al mio viso.

Forse ha ragione: se dimenticassi Edo risolverei tutti i miei mali, che sono cominciati proprio da lui e dal suo ritorno. In fondo Raffa non è solo schizofrenico e pazzo omicida!

Sa essere anche dolce, mi è sempre stato vicino e mi ha consolato così tante volte… Comunque è meglio che provveda a far sparire qualsiasi tipo di oggetto contundente da casa mia, per sicurezza.

Socchiude gli occhi azzurro mare, piegandosi su di me.

Non riesco a capire se sto facendo la cosa giusta o la più grossa cazzata della mia vita… ma non posso fare altro che pensare che riuscirò a estirpare Edo dal mio cuore mentre le labbra di Raffaello sfiorano le mie.

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

 

Innanzitutto, scusate per il ritardo: immenso, sproporzionato, abnorme, definitelo come volete, avete ragione XD

Ma avete presente quel periodo del mese (non sto parlando dell’essere donna fertile =__=), quando si concentrano tutte le verifiche e  le interrogazioni? Ecco, per me è appena passato: 20  giorni senza avere la forza materiale di scrivere e di respirare, quindi eccoci qui ora. Rallegratevi però XD stavolta è un capitolo davvero lungo!!

 

In questa storia non c’è un attimo di pace! Appena accade qualcosa di bello a Dalia intervengo io con la mia vena sadica *w* Bè chi è pro-Raffa avrà gioito della conclusione di questo capitolo ^O^  voglio accontentarvi tutte *__* anche se, come ho già detto la scorsa volta, può ancora cambiare tutto… ma chissà, chissà! Magari Dalia si innamorerà davvero di Raffa! Booooh ;D

 

Grazie ai 39 preferiti!! E a tutti i lettori silenziosi ;)

Aldo:Ah, mi sa che le battute da far rotolare dalle risate sono mancate anche stavolta… ma dato che sei pro-Raffa la fine del capitolo ti avrà rallegrato lo stesso XD grazie per i complimenti… quella canzone è fantastica <3

Tanny: Ciao *__* La felicità non è durata molto ^^’ scusa… XD

BabyzQueeny: XDD avevi visto bene, Edo nascondeva qualcosa! Sarebbe stato troppo bello e facile se fosse stato tutto rose e fiori… Raffa Raffa Raffa +lol+ scusa per il ritardo ._.

Black Lolita: uh spero tu abbia risolto il problema ad internet çOç Hai ragione perfettamente, anche io sono del parere che si debbano far soffrire i maschietti v_v però, forse proprio per questo ho fatto agire Dalia così impulsivamente… Bè, le tue supposizioni su Edo non sono del tutto sbagliate XD se faceva il freddo con Dalia era per colpa di qualcuno (anche se alla fine si è rivelato Andrea ^^). Grazie per i complimenti, e scusa se non ho ancora recensito a “The dark side” ma non ho avuto tempo ç__ç lo farò al più presto!

SummerBreeze: *_________* Uiiiiiiii!!!! Quanto tempo >__< Nuuu, Sono sicura che greco è andato benissimo *O* non è che non studiano o_ò per esempio Dalia è una pippa in mate e chimica… però non è utile ai fini della storia quindi lo ometto XD Comunque non temere, fan di Edo v_v anche per Raffa vale il “in 3 o 4 capitoli può cambiare tutto”. Confida in me e verrai ricompensata!! X°DDDDDD e non preoccuparti nemmeno di Martina, ho in serbo una sorpresona!!  *___* bwhahaha!! Spero di sentirti comunque presto <3 Ciu!

Kokky: shori, sempre l’ultima……… scherzo XD Grazie per tutti i complimenti (e le pseudo correzioni ;P me scema), non me li merito XD scrivo ciò che provo e basta! Che in effetti, se ci pensi, la mia vita un po’  assomiglia a quella di Dalia °__° i bisex ci sono XD scarseggio di figoni in casa, ma a scuola un po’ ci sono (anche se hanno la voce brutta :D). Amori non corrisposti (serenatee XD)… bah. Lasciamo stare che è meglio XD

 

Orsù commentate XD che mi rendete tanto tanto felice *w* come potete resistere? XD

 

Dalia ha deciso di mettersi con Raffaello per dimenticare Edo.

Ma ancora non ha fatto i conti con Andrea, e come sempre il suo vizio di origliare le porterà solo guai… il grande segreto verrà svelato!! Fidatevi, sarà parecchio contorto :D

Alla prossima!!

 

 

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Capitolo 14
*** 13. E il premio per il più idiota va a… ***


 

 

13. E il premio per il più idiota va a…

 

E ora la domanda fatale: come reagirà Edo?

Una piccola parte di me, non so bene quale e quanto importante, spera in una sua reazione di gelosia compulsiva che lo porti a rapirmi e farmi sua.

Ma rimane comunque una mia ferma convinzione non farmi più trascinare in quel vortice di pazzia sclerotica che è cercare di capirlo…

Durante tutto il tragitto per scuola non faccio che pensare a cosa fare e dire, e rischio più volte di mettere sotto con la Panda le innocenti vecchiette con il loro carrellino, che hanno la sola sfortuna di capitare sulla mia strada.

Raffaello sa su cosa sto scervellando e tace in silenzio, magari macchinando di estrarre una sega elettrica modello Jason dalla maglietta, e di compiere la mia vendetta. Bè, non è un’idea così malvagia…

 

Appena scendo dalla macchina, Raffaello si avvicina e mi cinge la spalla con un braccio.

“Ehi ma che fai??” reagisco d’istinto.

“Stiamo insieme no? Mi comporto normalmente…” “…Per una volta” conclude Melinda, mentre Pamela asseconda.

Mi acquieto tra le sue braccia, imbarazzata: stiamo assieme, questo è il problema… con lui devo comportarmi in una certa maniera. Credevo sarebbe stato più facile, ma con gli occhi di mezzo liceo puntati addosso risulta ancora più difficile tubare come fidanzatini.

Quando entriamo in classe, mano nella mano, veniamo accolti dal silenzio generale.

In un nanosecondo le mie compagne mi circondano con urli e strilla degne delle Anatidae, facendomi desiderare di sprofondare nelle viscere della terra.

“Ma non stavi con Mancinelli?”

“No!! Io sapevo che te la facevi con Edo!”

“Quando vi siete messi assieme tu e Raffaello?”

“Ma non hai paura di lui?”

Le domande mi entrano in testa senza essere registrate, tutte le persone davanti a me sono sfocate, come se appartenessero ad un altro mondo: la mia attenzione è rivolta solo a un ragazzo che mi fissa pallido e di stucco, con gli occhi castani da samoiedo fuori dalle orbite.

Tra tutte le reazioni che avevo immaginato, Edo adotta quella più ripugnante: non dire nulla. Si limita a fissarmi in preda allo shock con risentimento e tristezza, e io ricambio aggiungendoci un pizzico di “vaffanculo”.

Nel frattempo la ressa attorno a me si è dispersa, delusa dalla mia mancanza di attenzione e, siccome di dare fastidio a Raffaello non ci pensa nessuno, rimane senza risposta.

Distolgo lo sguardo da Edo come se non l’avessi mai notato e mi dirigo irreprensibile al mio posto, dove Martina mi aspetta sorniona.

Oggi sfoggia un vestito verde e rosa shocking e noto sulle palpebre un filo di trucco: o ha oltrepassato la precedente soglia di squilibrio o gatta ci cova…

“Buongiooooooooooooooooooorno…” mi accoglie eloquente, liberando la mia sedia dalla sua cartella.

“Ciao Martina” rispondo senza riflettere, troppo assorta nel constatare l’azzurro sempre più smunto dei suoi occhi.

“Alla fineeeee haiii faaaaatto la sceeeelta più sbagliiiiiiiiiiiiiata…” mi immobilizzo, guardandola truce, mentre lei scuote la testa contrariata “staaaaaare con Raffaaaaaello porteeerààà soooooolo doloooore a teee, Edoooo e Daaaaavide”

“Edo e il suo sposino possono pure andare a fare in culo, se non l’hanno già fatto” ringhio digrignando i denti.

Mi guarda sempre più scontenta “Non saiiiiii in cheee guuuuuuuuuuuaio ti seiiiiiii messaa…”

Non faccio in tempo a rispondere che un rumore improvviso mi fa sussultare: è Davide che ha appena battuto la mano sul mio banco, e il suo volto non lascia presagire l’intenzione di parlare del tempo.

“Ciao Davide” esordisco fredda.

“Che cazzo ci fai con quel folle?!” soffia iracondo.

“Quello che voglio”

“Ma se fino all’altro giorno stavi con Edo! Eri pazza di lui!”

Con uno scatto mi alzo in piedi per guardarlo negli occhi “Oh, proprio tu mi vieni a dire cos’è successo! Non so, prova a rivangare gli avvenimenti della vostra luna di miele, poi magari fammi sapere se il tuo cervello da mentecatto ci è arrivato!”

Oh. Oh… OH!!” la sua reazione si può riassumere in una parola: pseudo svenimento. Vabbè in realtà sono due… ma comunque Davide si appoggia con le braccia al banco, sbiancando fino a diventare quasi trasparente.

Dopo aver ritrovato una parte di sé stesso, torna alla carica. “No, non è come pensi. È stato un equivoco, uno sbaglio! Non c’era nessun significato in quel… quel…”

“Basta trattarmi da scema. Sei la penultima persona che voglio vedere in questo momento: ti conviene sparire se non vuoi trovarti una scarpa su per il c-”

“Ok ok… ma sappi che stai sbagliando tutto.” dice prima di andarsene e raggiungere Bianca.

Sbuffando, mi lascio andare sfinita sulla sedia mentre Martina mi porge una cuffia dell’Ipod.

“Nooooon haaa del tuttooooo toooooooorto…” tenta di dire temendo una mia reazione.

Faccio finta di non aver sentito e mi concentro sulla canzone appena iniziata: non ho voglia di litigare anche con lei.

Ah, ma se quei due pensano di potermi ancora rigirare in questo modo si sbagliano di grosso.

Ora ho capito che razza di persone sono, e sono sicura che con Raffaello sarò felice. Sì, devo solo crederci…

Ehi, un attimo: da quando La Morte ascolta gli Aerosmith? Essì, qui qualcosa puzza, e non è quel burino stronzo di Edo.

***

Appena arrivo a casa la situazione non è migliore.

Anzi, mi sarebbe stato più gradito andare a fare un ménage à trois  in allegria con Edo e Davide, che trovare a casa mia una delle calamità più pericolose del mondo: non sto parlando solo del rancore di Andrea, ma di Azzurra.

“E che cazzo…?” è la sola cosa che riesco a spiccicare quando la sorprendo a farsi un panino nella mia cucina, sempre più bionda e sempre più acuminata.

“Oh, ciao Dalia! Sono venuta a trovare tuo fratello!”

La fisso con la bocca spalancata dallo stupore mentre addenta una fetta di prosciutto.

“M-mio fratello…?!”

“Azzurra stava per andarsene” mi informa la voce di Andrea che arriva improvvisa e glaciale da dietro me.

“Eeeeeeeh?? Ma io non voglioooo…” piagnucola lei, piegando le labbra. Andrea la guida verso la porta e le sussurra “Ti telefono io dopo” prima di chiuderle la porta in faccia.

“Ma… Andrea che significa?” balbetto ancora incredula.

Con l’arrivo del suo sguardo arriva anche una soffiata di vento polare nella mia direzione che mi ghiaccia la circolazione. “Come mi hai detto tu più volte, non sono affari tuoi. Non sono di tua proprietà e faccio quello che voglio” risponde freddo, rinfacciandomi le mie stesse parole.

“M-ma…”

“Io e Azzurra stiamo assieme. Ci amiamo. E ora, se permetti, devo andare a studiare.” Biascica, lascandomi sola in mezzo alla cucina sul punto di piangere.

Non riesco a credere che mio fratello sia capace di portarmi una tale rabbia. Non lo accetto, io gli voglio bene…!

“Ma che succede? Ho appena visto Azzurra andare via… Dalia?” chiede dubbioso Raffaello entrando in casa. Appena mi vede mi corre in contro e mi prende il viso tra le mani.

“Che hai?” domanda preoccupato.

“N-nulla. Non è niente” farfuglio asciugandomi gli occhi, mentre abbozzo in sorriso.

Lui mi avvolge in un abbraccio consolatorio, ma tra quelle braccia non riesco a trovare la pace che vorrei.

***

I giorni passano senza che nulla cambi.

Edo è muto, Davide profondamente incazzato, Andrea è peggio di un cataclisma naturale e Raffaello è… sempre più freddo.

Ci mancava solo questo a dare il colpo di grazia alla mia autostima: prima il ragazzo che amo se la fa con due ragazze in contemporanea, poi il mio “ex” bacia un altro e ora il mio attuale fidanzato ha perso interesse dopo solo una settimana.

Forse è uno di quelli che ottenuta la preda tanto ambita si stancano subito!

Comunque, per quanto vorrei che fosse il contrario, non riesco a starci male più di tanto.

Le mani mi prudono eccome, però non mi sento abbattuta…

“Dalia puoi andare a fare la spesa?” la voce della mamma arriva prepotente fin dentro alla mia camera.

“Eeeeeeeh? Non può andarci Andrea?!”

La figura severa e accigliata di mia madre si profila nella mia stanza. “Tuo fratello domani ha un esame. Ora fila a fare ciò che ti ho detto signorina!”

Alzo gli occhi al cielo esasperata mentre Melinda non fa che ribadire quanto la mia vita sia orrida.

 

Al ritorno poggio i sacchetti della spesa sul tavolo in cucina e come premio vinco un bacio materno e il resto: 2 euro; yuhuu.

Mentre la aiuto anche a mettere a posto le cose, mia mamma mi sorride e mi dice che è arrivato un amico di Raffaello, quello che mi aveva lasciato il pesce.

“Davide?!” urlo sgranando gli occhi.

“Sì, lui! È davvero un ragazzo carino… sono contenta che Raffaello sia riuscito a socializzare! È un grande passo avanti per la sua personalità…” e per mezz’ora sono costretta a sorbirmi un’approfondita psicoanalisi del mio ragazzo.

Finito il corso lampo di psichiatria, mi dirigo verso camera mia: di salutare Davide non ne ho voglia e di vedere Raffaello nemmeno.

Ma la porta della mia stanza è aperta e sento provenirne delle voci. Che cazzo ci fanno in camera mia? Stanno sbirciando la mia biancheria?

“Questa scommessa è stata una cosa da idioti. Non so neanche perché ho accettato, per riavere Rosso sarebbe bastato chiederlo a Dalia” dice Davide pieno di risentimento, provocando la risata di Raffaello.

“Ma come non ti ricordi? Ti stavo facendo notare quanto tu e Edo eravate in… sintonia… e ti sei arrabbiato, hai tirato in mezzo Dalia e…”

“Mi ricordo com’è andata la scena. È stata tutta colpa tua, che mi hai fatto incazzare dicendo che Dalia era una facile, dandole aggettivi che non oso ripetere…” ribatte rabbrividendo.

“Bè ma è stato divertente no? Nonostante l’intromissione di Edo in tuo aiuto, alla fine ho vinto io, dimostrando quello che sostenevo di Dalia: è bastato essere dolce e sensibile per farle dimenticare Edo nel giro di un giorno. Non puoi negare di non pensare anche tu le stesse cose di lei ora.”

“… Mi fai schifo. Sei un essere disgustoso”

“Taci. Stai anche infrangendo la scommessa: stai riprendendo Rosso nonostante tu abbia perso… sei tu quello disonorevole.”

“Basta, non parliamone più. Ora io mi riprendo Rosso, tu avrai la tua scopata e tutti saranno felici. Basta che Dalia non venga a sapere nulla.” conclude Davide uscendo, ma si blocca all’istante vedendomi pietrificata davanti a lui.

Quindi sia Edo che Davide che Raffaello hanno mostrato interesse verso di me per una scommessa e per un pesce.

Mi viene da vomitare.

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=300513&i=1 shot imperdibile su Edo e Davide XD by Kokky <3

 

Oh oh oh!! Buon Natale!!! Sì scusate l’anticipo ma qui nevica e non posso fare a meno di pensare al Natale *__*

E perdonate ancora una volta il mio immenso ritardo. Sto usufruendo della vostra pazienza senza limiti e remore, sono spregevole.

 

Bene… detto questo. So già che alcuni potrebbero non capire questa storia della scommessa… premesso che nel prossimo capitolo Raffa sarà illuminante e illuminato, ecco qui una spiegazione sintetica e precisa per fare il punto della situazione.

Partiamo dall’inizio della storia, quando Edo sembra parecchio attratto da Davide e Raffaello è appena entrato in scena: vi ricordate il capitolo 6 (la scommessa titolo su qualcosa di nascosto), quando Dalia cerca Edo e lo trova intento a fissare qualcosa…? Che poi arrivano Davide e Raffaello all’improvviso?

Ebbene. In quel frangente Raffaello e Davide avevano litigato per le questioni citate in questo capitolo, e avevano fatto questa scommessa: chi sarebbe riuscito a conquistare Dalia avrebbe dimostrato di avere ragione; Davide si sarebbe ripreso Rosso (che Dalia gli aveva rapito per ripicca) e Raffaello si sarebbe “sfogato” xD.

Ma Edo aveva ascoltato tutto. A quel tempo credeva di essere innamorato di Davide, per questo aveva deciso di aiutarlo come meglio credeva: aveva notato l’interesse di Dalia nei suoi confronti e conquistandola avrebbe fatto perdere Raffaello e quindi vincere Davide.

Ecco spiegato l’improvviso interesse di Raffaello e di Edo per Dalia.

Ora: vi ricordato anche gli alti e bassi di Edo e Dalia?

Perché Davide, essendo allo scuro che Edo volesse aiutarlo (Edo non gliel’aveva detto per paura che Dalia venisse a scoprirlo), si era notevolmente arrabbiato con Edo che continuava a provarci con lei ben sapendo dei suoi sentimenti (capitolo 8-Everybody loves Dalia), e Edo ci soffriva parecchio. Quindi un momento prima pensava alla scommessa, il momento dopo a quanto però Davide l’avrebbe odiato e diventava freddo.

Infine, quando Andrea sparisce di mattina presto (capitolo 9-il pesce della felicità) e becca Edo e Davide a baciarsi fugacemente, Edo aveva appena rivelato tutto ciò a Davide, gli aveva rivelato qualcos’altro che ancora non vi dico, e preso dal momento l’aveva baciato.

Sempre per questo, ecco spiegata l’improvvisa freddezza di Edo nei confronti di Dalia (sempre nel capitolo 9): aveva appena litigato con Andrea.

Concludendo nel capitolo 11, quando Dalia sente parte del discorso di Edo e Davide in classe, stanno parlano del problema uscito con Andrea e dell’altra cosa che Edo aveva rivelato a Davide…

Comunque, alla fine vince Raffaello: si spiega quindi la sua nuova freddezza XD Davide decide comunque di riprendersi Rosso. Ma ora… Edo avrà fatto davvero tutto per la scommessa o come dice Martina era sincero? Mah mah… mi sa che tra tutti Andrea è il migliore o_o

 

Scusate ma ora devo andare dalla strizzacervelli… sempre che voi non ne abbiate già chiamato uno per aiutarmi XD

 

Grazie ai 44 preferiti *__________* e ai 1066 lettori x il primo capitolo!!!

8 recensioni *///* ma io sprofondo nella felicità!!!

BabyzQueeny: ghgh… avevi visto, giusto Raffa tramava qualcosa ^O^ brava! Scusa per il ritardo… kisssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss XD

Kiki4everhere: ahi ahi XD mi dispiace per le pro-Raffa é_é però… ecco… era stabilito così fin dall’inizio. Suppongo che ora vorrai uccidere tutti… forse se lo meritano XD diventa la paladina della giustizia!

Black Lolita:bè non è che Dalia si sia arrabbiata con Edo perché è bisex ma perché ha baciato qualcun’altro <.< l’ha tradita insomma, sarebbe stata la stessa con una ragazza! Come vedi anche Andrea s’è trovato la giusta compagnia… staremo a vedere ;D Raffa kawaii X°DDDD ora non più… chu!!

Tanny: XD credo che Raffa non porterà molta felicità nella vita di Dalia… perdono .__. Per quando riguarda Andrea ho le mie teorie… :D

Eliatheas: Ussignor quanti complimenti */////////* Innanzitutto scusa per il ritardo XD ma anche io sono piena di impegni scolastici e non… comunque sono contenta che la mia storia ti piaccia *_____* Mi sa che prima o poi fonderò il Marty la Morte fan club X°D Ciu!

DarkAngel90: Grazieeeee!!! *O* continua a tifare per Edo sarai ricompensata xD

Kokky: innanzitutto hai ragione, TI AMO!!! La shot è bellissima >///< e tu sei bravissima! 

Mi sa che ti arrabbierai scoprendo la vera natura di Raffa ;_; ma, ehi, è pur sempre una sorta di criminale pazzo XD A tra pocoooooo *///_______///*

recensite, recensite, come regalo di Natale, Capodanno, Befana, Pasqua.. quel che volete, ma fatelo! xD

+spudoratamente copiato da Kokky+

 

È tutto caotico nella testa di Dalia: davvero Davide, Raffa e Edo hanno mostrato interesse solo per la scommessa? O c’è sotto qualcosa di più? Perché i sentimenti possono cambiare in modo imprevedibile…

Ma Dalia non ce la farà più, l’unico solido appoggio è Andrea! Mentre Davide…

Alla prossima!! Che sarà la penultima volta… essì gente, la fine si avvicina!

 

 

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Capitolo 15
*** 14. Peace and love ***


 

 

 

14. Peace and love

 

Davide continua a fissarmi incapace di parlare e di respirare, boccheggiando tale e quale a Rosso, al sicuro nella boccia di vetro tra le braccia del suo padrone; Raffaello, incuriosito dalla situazione, si appoggia allo stipite della porta per godersi meglio la scena.

Io? Bè, io… non so, esisto ancora?
Se provo a muovere una mano ottengo risposta: sì, sono ancora viva, ma mi accorgo di stare piangendo.

Cos’è che mi frena dal pestare a sangue questi due? Sono capace solo di stringere le mani a pugno, asciugarmi le guance e appoggiarmi al muro senza emettere altro che singhiozzi. Perché non sono coperta del loro sangue? È un mio diritto!

“Ah… D-Dalia” tenta di dire Davide, lanciando dello occhiate al suo degno compare “hai… hai sentito tutto”

Lo guardo in cagnesco con gli occhi rossi e bagnati e lui arretra come se fossi un animale con la rabbia. “T-Ti prego, non arrabbiarti. Sul serio, non puoi capire. Quello che abbiamo fatto io e Raffaello… non arrivare a conclusioni affrettate.”

“PER UN PESCE, CRISTO SANTO!! PER UN PESCE!!!” urlo alla fine, ritrovando parte di me stessa.

“No Dalia! Non è assolutamente vero, Rosso non centra praticamente nulla…” balbetta Davide, lui stesso poco convinto di quello che sta dicendo, mentre sento Raffaello sghignazzare senza vergogna. Sta rapidamente scalando la mia lista nera, e non che fosse già agli ultimi posti.

“Si può sapere che sta succedendo?” Andrea fa capolino dalla sua stanza, preoccupato probabilmente dalle mie urla. Appena mi vede scatta verso di me e mi abbraccia mentre tento di frenare le lacrime, rivolgendosi poi a quei due platelminti retrocessi.

“Che cazzo le avete fatto?” silenzio “RISPONDETE!”

Amo l’ira funesta di mio fratello, è come quelle maledizioni dei film d’orrore giapponesi: non ti abbandonerà mai, fino a quando non sarai morto. Ovviamente, faccio eccezione io.

Davide decide di ignorare Andrea e si rivolge di nuovo a me. “Ho capito, me ne vado. Ma davvero, non pensare che i nostri sentimenti non fossero sinceri”

Mentre mi volta le spalle e scende le scale, vorrei avere un’ accetta a portata di mano per colpirlo. Non ha un briciolo di amor proprio: nega l’evidente.

È ovvio, logico, matematico, che sia lui che Raffaello abbiano mostrato affetto per me solo per quel maledetto cazzo di pesce; e, anche se non ho ancora afferrato bene il ruolo di Edo in tutto questo, ho capito che anche lui non dev’essere stato molto sincero.

Mpf, come ho potuto anche solo crederci. In 18 anni di vita non avevo mai avuto un ragazzo, dovevo intuire che c’era qualcosa sotto… del resto chi potrebbe mai volere una sboccata, isterica e permalosa come me? Illusa, ecco cosa sono. Un’illusa.

Rimango abbracciata ad Andrea, mentre anche Raffaello esce di scena. “Peccato, ti facevo più reattiva” mi informa poco prima di rinchiudersi nella sua stanza, spero per sempre.

Andrea mi porta nella mia camera e mi fa sedere sul letto, senza smettere di abbracciarmi.

“Dalia… che ti hanno fatto…”

Scuoto la testa addosso al suo petto e mi lascio andare completamente. “Scusa, ti posso spiegare dopo? Ora ho solo voglia di piangere…”

Stupida me. Stupida me. Stupida me. Stupida me, che ho creduto che qualcuno potesse amarmi davvero per una volta…

 

Rimaniamo così per parecchio: devo tirar fuori tutta la mia sopportazione per spiegare ad Andrea quello che avevo capito della scommessa, e alla fine della storia lui è inorridito quanto me.

“Santo cielo… non credevo che la mente umana potesse ordire un tale caos!” esclama a bocca aperta. Lo guardo interdetta e lui rinsavisce immediatamente, con un leggero scatto. “Cioè… scusa, non era la cosa migliore da dire.”

Sorrido di rimando al suo imbarazzo, mentre torna serio e composto; ora parte il discorsone.

“Mi dispiace Dalia, soprattutto per come mi sono comportato con te”

Ah, si riferisce ad Azzurra. Distolgo lo sguardo tesa: l’idea che quel merluzzo secco platinato si sia intrufolata a forza nella mia famiglia mi dà sui nervi.

“Ma ero terribilmente arrabbiato” continua mesto “Avevo confessato più volte di amarti, di stare lontana da quel bastardo di Edo. Trovarti praticamente a letto con lui mi ha sconvolto, letteralmente… non sapevo dove sbattere la testa. E Azzurra mi è parsa la vendetta migliore.”

“Vendetta?” chiedo perplessa.

“Mi sentivo tradito” mi sorride e mi accarezza i capelli scompigliandoli “Ora basta rivangare il passato. Pace?” e mi porge il mignolo teso. Lo intreccio col mio e continuo la frase “Carote patate” ridendo.

Ci abbracciamo ancora, ma sono tranquilla. Ogni tensione tra di noi è svanita, siamo tornati solo fratello e sorella. Oh, quanto mi mancava questa sicurezza…

“Grazie Andre. Ti voglio tantissimo bene, ormai sei l’unico su cui posso contare”

“Ti voglio bene anche io, scema” risponde con tenerezza.

All’improvviso qualcuno bussa alla porta, facendoci sobbalzare di una notevole altezza.

Ho paura. “A-Avanti…?”

La porta si spalanca, lasciando entrare un turbinio di nero, pizzi e merletti: Martina la Morte, che corre ai miei piedi abbracciandomi con slancio. Sta quasi per piangere.

“Ooooooooooooh Daliaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!” singhiozza con voce vellutata “Appeeeeeeena ho viiiiiiiiiiiiiiisto quellooo che staaaaaaaava succedeeeeeeeendo soooono corsara da teeee!! Nooon saiii quaaanto miii dispiaaaceee, se solooooooo aveeeeeeeeeessi capiiiiiiiiiiiito tuuuuuutto priiiiiiiima… Seee vuuuoooi sfogaaaaaaaaaaarti sappiii che soooooono quii…!”

La allontano da me con difficoltà e le sorrido preoccupata. “Martina! Non preoccuparti, sto già meglio. E non dirmi che ti senti in colpa!”

Mi guarda stupita, il suo viso sembra quello dei fantasmi stilizzati sulle lenzuola. “Seiii sicuuuuraa…?”

“Certo. Per mia grande fortuna oltre a te, ho anche un fratello meraviglioso” dico stringendo a me Andrea.

Lei lo guarda come se non l’avesse ancora notato e piano piano le sue guance diventano rosse.

Mi volto verso mio fratello, che la fissa con occhi luccicanti e un sorriso beota da…

Oddio.

…da estasi sentimentale.

Martina ricambia il suo sorriso timida e gli porge la mano. “Ciaoo… Sono Martinaa, la miglioooree amiiica di Daliia…”

Mio fratello le prende la mano rapito. “Sono Andrea… Sei davvero bella…” risponde senza collegare bocca e cervello.

Sento il cuore di Martina arrivarle in gola, mentre tiro uno scappellotto ad Andrea. “Insomma! Aspettate almeno di essere soli!”

Martina ride rossa come non mai e mi dà ragione.

Restiamo a parlare e ridere a lungo in camera mia; qualche momento mi sento terza incomodo, ma mi ci vuole proprio: dopo aver scoperto che tutte le tue storie d’amore sono state un inganno, l’unica cosa capace di tirarti su sono le risate coi tuoi migliori amici davanti a patatine, bibite fresche e cartoni animati alla televisione.

“Shine bright morning light, now in the air the spring is coming”

Mi giro verso il televisore impietrita. Ma questa canzone è…

“Oh Mioo Diooo!! Maaa quelloooo èèèèè Daaaaaaviiide coon la suaaa baaaaand!!” esclama Martina, sorpresa quanto me.

Sullo schermo appaiono in tutta la loro stravaganza i Midnight Brigade: Davide ha sostituito le tutine aderenti e corte con un più sobrio smoking, le Gemelle sono sempre le stesse, mentre la faccia di Alessandro Ferrari è sempre sapientemente coperta dalla bandana sul naso.

Non sapevo che fossero giunti addirittura a fare un videoclip!! È una cosa che in un certo senso mi eccita… è il canale locale, ma è un passo avanti enorme! Chissà, magari diventeranno davvero famosi!

“Maaa ceeeertooo!! Ciii sonooo!!” strepita Martina, battendosi un pugno sulla mano come se avesse trovato la formula dell’eterna giovinezza.

“Ehm… che cosa?” azzardo, dato che non continua la frase.

“Priiiiiiiiiiiiiiiiiiima dell’inizioooooo deeegli esaaaaaami veeeerreeeete tuuuuutti alla miiiiia caaaasa al mareeeeeeee…!” ci rivela estasiata dalla sua trovata.

“Uno, cosa cavolo centra. Due, cosa intendi per… tutti?!” dico scettica, mentre Andrea ride divertito.

“Tuuuutti!!! Noi treeee, Edoooo, Daviiiiiiiiide, le Gemelleeee, Raffaelloooooo…”

“NO” rispondo schietta e decisa. Davvero, voglio bene a Martina, ma quando ha certe idee preferirei che fosse rimasta nell’angolo di inferno da dove è venuta…

“Come no? Sarebbe molto divertente!” interviene mio fratello, razionale come sempre. Lo so che vuole solo passare giorni e giorni con Martina…

“No è no. Non riuscirete mai a convincermi!” ribatto cominciando ad arrabbiarmi. Proprio non mi capiscono…

D’un tratto Martina mi prende le mani e mi guarda coi lucciconi agli occhi.

“Sooooo che tiii arraaaabbieraaaai per ciiiiiò che stooooooo per diiiiiiire, Daaaaaaaaaaaaalia… ma tiiiii pregooo di credeeeeeeeermi. Possooo prediiiiiire il futuuuuuuro, eeeee sono sicuuuuuuura che siaaaa Eeeeedo che Daviiiiiide non tiii abbiaaaaaaano maaaai ingaaaannaaaata. Ti amaaaavaaano davveeeero, e daaavano relatiiiiiva impooooooortanza alla scoooommessa… ceeeerca di paaaaarlare con looooro. Deeeevi capiiiiire meeeeeglio la situuuuuuuazione... e cosaaaaa c’è diiii meeeeeeglio di quaaaaaaaattro giooooooooorni sooooliiiiiii al maaaaaaare per chiariiiiiiiiire ooooogni cooooosaaaa…?”

Rimango senza fiato ad ascoltarla, mentre il sangue ribolle nelle vene.

“…Va bene” gorgoglio alla fine, provocando le urla isteriche di Martina e gli applausi di quello scemo di Andrea.

In fondo, ogni predizione della Morte si è sempre rivelata vera, dalle promozioni sul pesce spada ai casini usciti con Edo; perché dovrebbe sbagliare proprio ora…?

Ah, è tutta una scusa per giustificare il fatto che nel cuore ho ancora una stupida speranza…

***

Quella notte sogno di essere a casa di Edo, a fare una torta con sua mamma.

Però Edo non c’è e mi continuo a chiedermi dove sia andato, se sia con Davide… così la torta mi viene sempre male, nonostante la rifaccia almeno tre volte; e purtroppo la voce da coccinella della signora Lombardi è la stessa anche nel mondo dei sogni.

 

Mi sveglio di soprassalto, avvertendo una sensazione strana sulla guancia.

Quando apro di forza gli occhi impastati, trovo davanti a me il volto corrucciato di Raffaello avvolto nell’oscurità.

Scaccio la mano con cui mi sta accarezzando i capelli e mi metto seduta di scatto, presa alla sprovvista e spaventata. “C-Che ci fai qui?! Mi metto ad urlare, sai?!” lo minaccio tremante, senza saper bene cosa sto dicendo.

Lui ride riavvicinandosi a me, e mi guarda negli occhi. “E no, Dalia, così mi deludi. Mi aspettavo almeno qualche spargimento di sangue oggi pomeriggio… e invece ora ti vedo sorridente. C’è qualcosa che non va…” mi sussurra nell’orecchio, costringendomi a strizzare gli occhi per il fastidio.

“Semplicemente, sono cambiata. Non m’importa, potete fare tutto quello che volete. Ormai non mi toccate più” mento ostinata senza smettere di tremare, prendendo le distanze dal suo viso acceso di una strana luce.

“Non ti credo, Dalia. Sono sicuro che di Edo ti frega eccome…” mi provoca sornione.

Mi piacerebbe infilargli la mano in gola e rivoltarlo da capo a piedi. Oppure no, ci sono quelle torture medievali molto interessanti… “Cosa vorresti dire?” domando, mentre mi chiedo se in cantina papà possa avere nascosto una Vergine di Ferro o giù di lì.

“Bè, piccola mia, sicuramente sei giunta alla conclusione che io, Davide ed Edo non siamo mai stati davvero innamorati di te…” però, sagace “…ma anche su questo ti devo criticare. Sia Davide che Edo erano sinceri…”

Lo guardo sconvolta. “Perché mi stai dicendo queste cose?”

“Oggi pomeriggio Davide mi ha spiegato la situazione di Edo” continua ignorando me e la mia faccia “Lui sapeva tutto, ci aveva ascoltati mentre facevamo quella scommessa…e a quel tempo amava Davide, voleva aiutarlo: bastava che non fossi stato io ad averti e Davide avrebbe vinto. Così ha cominciato a fare il dolce con te; l’avrei notato, no? Bè… alla fine si è innamorato davvero di te. Patetico no?” conclude con una risata parecchio divertita, che mi ricorda di dover respirare.

“Oh”

“Cosa? Tutto quello che sai dire è Oh?!” mi chiede scandalizzato. La verità è che sto per piangere, e sono certa che se pronunciassi anche una sola parola di senso compiuto si capirebbe, e non voglio che un tale pazzo abbia questa soddisfazione.

Annuisco senza parlare e lui mi passa una mano sul viso, delicatamente. “Ho la sensazione che, benché abbia vinto io, non avrò “la mia scopata”, vero?” sussurra ironico strappandomi un sorriso.

Avvicina le labbra alla mia guancia e le fa aderire perfettamente per qualche secondo, prima di uscire dalla mia camera e dalla mia vita.

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

Uh. Non aggiorno dal…29 novembre? XD

Scusatemi davvero, ma qui il tempo libero è ai minimi storici…

Buon Nataleeeeee!!

 (Vi faccio già gli auguri perché dubito di riuscire ad aggiornare prima del 26)

Regalerei ad ognuno di voi qualunque cosa, ma al momento dispongo di sì e no 5 euro, quindi accontentatevi del mio pensiero che è sempre con voi XD


Per quanto riguarda il capitolo… non doveva finire così!

Per Martina avevo pensata l’entrata in scena all’ultimo di un nuovo personaggio, ma qualcuno che qui si fa chiamare Kokky ha insistito tanto per lei e Andrea insieme… +scarica la colpa+ XD

 

Ringraziamenti velocissimi (scusate la brevità ç_ç)

Grazie ai 45 preferiti e ai 1187 lettori *__* Grazieee!!!

S chan: *o* grazie per i complimenti!! Povera Dalia, già XD

Tanny:Hai escluso tutti i ragazzi di questa storia! XD del resto, qui nessuno è santo…E comunque, nonostante tutto, Dalia si era un po’ affezionata a Raffaello <3

Selene_Malfoy: Oh, ora mi ucciderai perché ho occupato Andrea con Martina…però povero Edo!! XD In fondo tutti possiamo sbagliare v_v Raffa power 4ever!  

Kiki4everhere: anche tu forse mi odierai per Andrea&Martina XD Ma su su!! Sarebbe stato troppo prevedibile, no? XD Intendi che assomiglio alla Obata e alla Takahashi per la storia? Nel caso, non direi °_° la takahashi la odio!! XD

Black Lolita: Grazie per i complimenti XD ma non sono così geniale, fidati! Per il resto, hai inquadrato subito bene la situazione *__* quanto genio! Quanto portento!!

BabyzQueeny: Grazie anche a te per i complimenti XD Sono felice che ti prenda così tanto la mia storia *///* Chissà che succederà… XD

DarkAngel90: Tifa per Edo, tifa per Edo *__* che qui scarseggia questo partito! Eh, Dalia è cresciuta, ha imparato a non abbattersi troppo…

Aldo: *__* Essì, mi permetto di fare anche citazioni “dotte”, per quanto dotto possa essere Twilight XD Scusa per il ritardo .__. Spero che la tua curiosità non si sia trasformata in odio XD

Kokky: mwahaha! Sono riuscita a sorprendere pure te!! Come vedi alla fine ho esaudito il tuo desiderio di vedere Andrea e Martina assieme v_v ma sei sicura che tutto finirà con Edo…?

 

Bene bene bene... sono tornata, quindi recensitemi e vedrete che aggiornerò più velocemente (seee xD)! E poi, è un regalino così dolce, così bello, caldo, piacevole! Una recensione rende felicissimo l'autore, quindi... fatelo!

+copiato spudoratamente da Kokky+

 

Ultimo capitolo: Per come si stanno mettendo le cose, la situazione dovrebbe volgere al meglio per tutti… ma ormai conoscete la mia vena sadica!! :D

Alla prossima!!

 

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Capitolo 16
*** 15. Lost and found – ultimo capitolo ***


 

15. Lost and found – ultimo capitolo

 

Quando ripenso all’anno appena trascorso mi viene in mente una sola e calzante definizione: una grottesca sequela di eventi tragicomici, una colossale barzelletta che potrebbe suscitare il riso del resto del pianeta. Seguita logicamente dalla mia morte orribile, precoce e solitaria…

Bè, a dire il vero spero che non sia solitaria.

Sono determinata a parlare sia con Davide che con Edo per sistemare una volta per tutte questa improbabile situazione, e magari avere anche un happy end con un certo biondino mammone… ma forse chiedo troppo, nonostante le conferme di Martina e Raffaello.

 

Impongo con forza il piede oltre la soglia della scuola, per entrare con determinazione nell’ultimo giorno da liceale della mia vita. In quel momento Martina mi corre incontro raggiante, per quanto raggiante possa essere La Morte.

“Buongiorno, Dalia caaara…” mi guarda da sotto la cascata di capelli talmente biondi da parer bianchi, con quei suoi occhi a palla spiritati.

“Ciao, Martina. Anche oggi sobria come sempre!”

Si sistema orgogliosa il gonnellone nero che striscia per terra e poi mi prende le mani, in preda come a una rivelazione ultraterrena.

“È l’ultimo giorno di scuooola... è un giorno speciale, nooo?”

“…specialissimo direi.” Come no, la degna conclusione di un anno da schifo. “ma sono decisa a mettere la parole “fine” a tutto questo. Parlerò con quei due retrocessi…”

“Oooooh!! Soooonoo cosììì fieeeeera di teeee! Tuttoooo si sistemeeeeeeeeerààà saiiiiii?! L’hoooo viiiiiisto!”

“…COSA? Dimmi subito ciò che hai visto su…” mi interrompo raggelata, fissando oltre le spalle di Martina.

“…Edoooo?” mi lei aiuta a terminare la frase, ma poi si rivolge incuriosita verso la direzione del mio sguardo.
Oddio, fa che non venga qui. Ti prego ti prego ti prego, ti chiedo solo questo: che all’improvviso entri in una classe, o si butti dalla finestra, ma che non percorra tutto il corridoio per arrivare a noi…

“Ciao!” esordisce verso di noi Edo, sventolando amichevolmente la mano. Ecco, appunto… e se fosse karma? Magari nella scorsa vita ero uno stupratore seriale e ora mi merito questo!

“Ciaaaaaaaaaao…” gli risponde gioviale Martina, mentre io sono solo capace di distogliere lo sguardo dai suoi occhi che mi guardando melanconici e pieni di rammarico.

“Seeeeeeeeeeenti! Tuuu ci sareeestiii seee andaaaaassiiiimooo quaaaalchee giooooooorno al mareeeeee neeeeella miiiia casaaa…?” schiamazza Martina, rompendo il ghiaccio che si era creato nonostante i 25°C ambientali.

Edo sembra un attimo sorpreso “Ah… ma certo! Chi saremo?”

“Vediaaaamooo… Tu, Daliaa, Andreaaaaaa e le Gemeeeeeeeelle di sicuroooooo… Daaavideee looo devee ancoooora sapereee…! Raffaaelloooo nooon puòòòò…”

Edo mi rivolge ancora uno sguardo. Sicuramente sta pensando a ciò che vaga nella mia testa da tutta la notte: 4 giorni in cui staremo appiccicati come un album e una figurina.

…ma dove mi escono certe perle di poesia? Altro che attrice, dovevo darmi alla scrittura!

“Va bene! Poi fammi sapere i dettagli!” e se ne va, lasciandomi finalmente respirare. Oddio, sento che sto per avere un trapasso di bile…

“Tuuuu! Nooon doveeevi micaaaa parlaaargliiii?” Martina mi guarda sdegnosa.

“O-ora devo solo ca-calmarmi…” balbetto affannata. Mi sono agitata troppo e ora sono senza forze…!

 

La prima mezz’ora il professore disquisisce dottamente e inutilmente sugli esami, l’università e il nostro futuro, ma nei banchi tutti tremiamo per la gioia di aver finalmente finito quella via crucis che dura 15 anni e passa.

“La predica è finita… buone vacanze”

Questa frase sancisce la perdita di ogni controllo: c’è chi si alza in piedi sul banco, chi urla, chi tira fuori pistole ad acqua e palloni gonfiabili. Anche nelle altre classi la situazione è la stessa… in mezzo alle urla e i cori da stadio Davide mi si avvicina furtivo e, all’improvviso, mi schizza con una di quelle mini-pistole ad acqua di plastica trasparente.

“AAAAAAAAAAAAAAAH!! Mi hai beccato proprio sul naso, maledetto!!!” gli urlo ridendo mentre mi asciugo con la mano.

Lui mi sorride come un moccioso, con gli occhi chiusi e il sorriso a 32 denti.

“Mi dispiace per quello che ti ho fatto” dice all’improvviso senza smettere di sorridere, con voce molto dolce “ma quando ho detto di amarti ti giuro che lo pensavo davvero. Io ti amavo, ti amavo davvero tanto…”

Rimango per un attimo senza parole, stupita dalla serenità con cui mi ha detto queste cose. Poi gli sorrido “Non sono arrabbiata con te, Davide. Ti credo.”

“COSA?... Così facilmente?” risponde lui, veramente stupito.

Sospiro leggermente infastidita “Essì, Raffaello ha fatto da intermediario. Mi ha convinto che né tu né Edo mi abbiate mai ingannata…”

“Ed è così” interviene improvvisamente serio “quindi, ti prego di fare anche una chiacchierata con Edo, mentre saremo al mare…” conclude sornione.

Ridendo, gli do uno schiaffo di rimprovero sulla testa. “E così ci sarai anche tu, eh!”

“Certamente!! E faremo anche i petardi!”

“E che centra…?!”

“I petaaaaaaaaaaaaaaaaardiii…? Queelliiii coloraaaaaaaaaaati…!” interviene estasiata Martina misteriosamente accompagnata da Bianca, altrettanto misteriosamente vestita in modo quantomeno normale.

“Ah, a proposito dei giorni al mare…” interviene titubante quest’ultima “Azzurra ha detto che non vuole venire… Sapete, Andrea l’ha lasciata dopo qualche settimana e lei è rimasta traumatizzata…” ci confessa sinceramente preoccupata.

“NOOOOOO!!! Poveeeeeeeeeeerina, mi dispiaaaaaaaaaace peer leiiiii…!” dice quella che è la causa di tutto.

***

“Senti Martina… per caso tuo padre è un boss mafioso o un politico…?” chiedo scendendo dall’auto, mentre la villa davanti ai miei occhi diventa sempre più grande.

“Eeeeh? Nooo… paaaaaaaapà lavooora cooon lee armiii… saiii, quelliiii cheee vengooooono ingaggiaaaaati peeer faaare ceeeertii lavoreeeetti…” pigola felice.

UN KILLER?! E credo di pensare al nome di tutti.

“Spero solo di non trovarmi un morto sotto il letto” commenta Bianca mentre osserviamo La Morte allontanarsi mano nella mano con Andrea e mostrargli il porticato, il giardino e la spiaggia privata.

Dopo aver portato in casa tutte le valigie, Davide e Martina ci chiamano a rapporto.

“È arrivato il momento di stabilire le camere!” urla lui allegro ammiccando nella mia direzione.

Non so perché, ma ho il presentimento che succederà qualcosa di molto brutto…

“Allora, al fine di rendere questa breve vacanza interessante io e Martina abbiamo riflettuto a lungo su questo argomento, e siamo giunti a questa disposizione!

Nella camera al pian terreno staremo io e Bianca, nella camera da letto che da sulla piscina staranno Andrea e Martina e in quella con vista mare Dalia ed Edo! Forza, sistemiamo in fretta le nostre cose che ho fame!”

Io e Edo ci guardiamo per un millesimo di secondo e distogliamo subito lo sguardo.

“M-Martina…?” comincio deglutendo tremante.

“Sìììììì…?”

“Q-q-q-q-quante camere da letto ci sono in questa casa…?”

“mmm… circaaa quiiiiindiciii…”

“E ALLORA PERCHè DOBBIAMO OCCUPARNE SOLO TREEE?!?!?!” urlo prendendola per il collo. “Io ti uccido, eh?! Ti uccidooooooooooo!!!!”

“Suvvia Dalia, non essere così drastica” interviene Andrea in vece di Martina, impossibilitata a parlare per le mie mani che le stringono la gola. “Nonostante non sia molto contento di saperti sola con quello lì, devi imparare a crescere…”

Ma che sta dicendo?!

Mollo il collo di Martina intenzionata a commettere fratricidio, ma mentre sto per saltargli addosso Edo attira la mia attenzione posando una mano sulla mia spalla. “Non arrabbiarti sempre, Dalia: fa venire le rughe. Dai, andiamo a vedere la nostra stanza.” E si allontana sorridente.

EH?

Approfittando dello stato confusionale in cui sono piombata Andrea allontana da sé le mie mani assassine, mentre Martina ride diabolica: è senza dubbio fiera della riuscita del suo piano astuto… sì, vabbè, astuto… potevo prevederlo.

Nel frattempo Davide, mi mette la valigia in mano e mi dà una spinta verso le scale: vado avanti per inerzia fino alla stanza in cui vedo entrare Edo.

La camera è enorme, come c’era da immaginare: ha due bagni e un piccolo salotto molto retrò; ma le cose che attirano la mia attenzione sono la vetrata immensa, che mostra la spiaggia e il mare colorato di rosso del sole ormai al tramonto, e il letto matrimoniale.

Mi appoggio alla parete sospirando affranta. Letto matrimoniale…

“Ehi, che fai lì impalata?” dice Edo ridendo “non sistemi le tue cose?”

“…S-sì…” sussurro imbarazzata, e non sono neanche così sicura che mi abbia sentito.

Almeno stavolta, promettimi di sfruttare la situazione!!” Oh, Melinda, quanto tempo! Vuol dire che sto tornando a stare bene!

Sistemo i pochi vestiti nell’armadio accanto ai suoi, che stavolta oltre al nero propongono anche una gamma di grigi scuri. Sorrido ripensando al primo giorno di scuola, quando ancora eravamo semplici amici…

Cercando di eliminare quei pensieri mi dirigo in bagno per ordinare il beautycase.

“…” prendo in mano una boccetta di plastica azzurra “Edo! Dimmi funziona questa crema rassodante?” Non faccio in tempo a finire la frase che un fulmine mi strappa di mano il flacone del misfatto.

“NON SONO AFFARI TUOI SE HO LA PELLE DELICATA!” urla rosso di vergogna come un pomodoro, ma ormai è troppo tardi: sono già scoppiata a ridere e ora non mi ferma più nessuno.

O meglio, sarei andata avanti all’infinito se Edo non mi avesse regalato uno di quei suoi sorrisi che ormai non vedevo più da tempo: gli occhi nocciola socchiusi, le labbra distese in un sorriso dolce e comprensivo, l’espressione rilassata e felice… con un sussulto ritrovo il contegno e arrossisco peggio di lui, mentre mi abbraccio imbarazzata.

Alzo lo sguardo titubante, ho paura di quello che potrei trovarmi davanti. All’ improvviso sento ancora quella sensazione snervante che avevo provato solo quella sera: il cuore che batte all’interno del mio corpo in tutti i posti tranne che in quello giusto, la gola secca e la bocca che trema.

Edo è ancora in piedi davanti a me, con gli occhi più seri che gli abbia mai visto addosso; mi scruta silenzioso, come se stesse pensando a tantissime cose ma fosse deciso su cosa fare. Avanza di un passo verso di me, lentamente, e mi costringe addosso al lavandino. Poggia una mano su di esso, vicino al mio fianco e si avvicina senza fretta.

Muovo le labbra per dire qualcosa, ma dalla bocca mi esce un “Ah…” senza senso che attira i suoi occhi sui miei. Continua a osservarmi dal basso senza smettere di avvicinarsi talmente piano che quasi non me ne accorgo neanche io.

“Le cose che ti ho detto, che ho provato quella notte…” sussurra con voce rotta. “Ti amo Dalia, forse ti ho sempre amata…

…Le parole che mi ha detto quella volta. Lui si ferma un attimo per guardarmi ancora una volta, e con le dita mi apre delicatamente le labbra.

“Ah… c…c…”

“c…?”

“C-C-C-CENAAA!!” urlo spingendolo lontano da me e correndo fuori dalla stanza, giù per le scale fino ad essere al sicuro in mezzo agli altri.

“Che hai Dalia? Stai bene?” mi chiede Andrea preoccupato “Quel fetente ti ha fatto qualcosa…?!”

“NO ANDREA! Basta… basta. Io non ne voglio più sapere di questa storia.”

Martina mi si avvicina e mi abbraccia “Perdonaaaaaaaami, amicaa miiiiiia… maa vedraaai che preeeeeeeeeesto saraaaaaaaaaaaai feliiiiiiiiiiiiiice….”

Ricambio la stretta contenendo le lacrime, mentre sento Edo arrivare dietro di me.

Mi stacco da Martina improvvisamente e senza voglia, e decido di deviare l’attenzione andando a preparare la cena, ma sono sicura di aver ottenuto l’effetto contrario.

 

Durante la cena, Edo non ha proferito parola.

Io ho cercato di essere il più allegra possibile ma sentivo gli sguardi preoccupati di Martina su di me.

Non ci riesco, è più forte di me.

Io sono innamorata di Edo, e sapere che lui mi ricambia mi rende felice.

Ma ormai mi conoscete, sono orgogliosa.

Sì, è per una stupida questione di orgoglio che in bagno qualche ora fa non gli sono saltata addosso, nonostante la tentazione mia e di Melinda fosse tanta.

Però… avete notato una cosa?

In tutta questa storia, mai una volta che mi abbia chiesto scusa, o che abbia detto semplicemente “mi dispiace”. È tutta colpa sua e dei suoi casini mentali se quest’anno è andato così, e non ne sente nemmeno la colpa.

Finché non mi chiederà scusa dovrà dimenticarsi di me.

Comunque che io lo voglia o no, ora mi ritrovo stesa nello stesso letto a dormire con lui, in trepidante attesa che esca dal bagno e spegna le luci.

Più che impaurita sono agitata. In fondo, Edo è un uomo ed è sicuramente 100 volte più forte di me, se solo volesse non potrei mai reagire contro di lui.

Ma no, che vado a pensare, lui è un bravo ragazzo!!

Click.

Ecco, ha spento la luce. Sento i passi nella sua stanza attutiti dalla moquette e il frusciare delle lenzuola addosso ai movimenti del suo corpo.

Chiudo gli occhi e divento di pietra, in attesa che faccia qualcosa.

Nulla. Passano cinque minuti e non succede nulla.

Dieci minuti. Venti.

Ora lo sento pure russare! “MA INSOMMA SEI UN UOMO O COSA?!” urlo spazientita, sbattendo le mani sulla coperta.

“SBAGLIO O SEI STATA TU A RIFIUTARMI QUALCHE ORA FA??” strilla lui all’improvviso mettendosi seduto, e procurandomi un leggero infarto.

“A-ah, eri sveglio…” balbetto colpevole.

“Certo che ero sveglio! Come posso dormire, quando… ah, lasciamo perdere!”

“NO!” Edo mi guarda a dir poco terrorizzato “forse hai un brufolo gigante sulla fronte!” suggerisce Melinda. Tasto il viso: niente brufoli.

“Ma che stai facendo?” mi chiede divertito.
“N-NIENTE! Comunque…” ritrovo il mio cipiglio arrabbiato “perché credi che ti abbia rifiutato?! È solo colpa tua!”

Lui sospira. “Lo so”

Oh. Bene, il primo passo è ammetterlo.

“Se non mi fossi intromesso, probabilmente non sarebbe successo nulla…” continua, mentre con gli occhi scruta la nottata sul mare che si vede dalla stanza “…ma quella scommessa era l’ultimo dei miei pensieri. Il primo eri tu.”

Un silenzio innaturale piomba nella stanza, si sente solo il rumore lontano delle onde… e forse anche Davide e Bianca. Non lo so e non ci voglio pensare.

Mi giro verso Edo e anche lui fa lo stesso. “Sai quanto sono orgoglioso. Non sono capace di chiedere scusa.”

“E tu conosci la mia cocciutaggine. Fino a quando non mi chiederai di perdonarti…”

“…Allora, la finiamo qui?” domanda dopo una breve riflessione.

“Eh?” sta dicendo di…?

“Se nessuno dei due ha intenzione di cedere è inutile anche solo provarci. Quindi dimentichiamoci tutto”

“…” no, non era questo che volevo. Non era questo! “dì qualcosa, scimunita!!”

“D-davvero saresti capace di mettere una pietra sopra a quello che c’è tra di noi? Io non credo di riuscirci…”

Lui mi sorride. “Dillo. Dì che mi ami, se è vero.”

Mi trovo un attimo disorientata. Che lui sia un bastardo è ormai appurato, ma sarò solo io quella che perderà qualcosa stanotte? Devo smetterla di pensare solo a me stessa: anche Edo ha sofferto, e molte volte a causa mia.

“Ti amo, Edo. E mi dispiace se sono stata insensibile” gli concedo alla fine, sospirando.

E all’improvviso mi sento liberata da un grande peso, come se in questi ultimi mesi avessi portato dentro di me un segreto inconfessabile. Riesco finalmente ad aver chiare davanti a me le cose: io lo amo. Cosa c’è di male, di sbagliato? È un sentimento come un altro.

Perché ho litigato, ho giudicato e mi sono rattristata per l’amore? Il cuore fa quello che vuole, nonostante le nostre insicurezze.

Osservo Edo ridere contenuto, e arrossisco leggermente. “Ehi, non dovevo essere io a scusarmi?”

Lo amo lo amo lo amo: nessuno può permettersi di giudicare ciò che provo e, sinceramente, non mi interesserebbe il parere altrui. Perché questo sentimento è solamente mio…

Mi metto a carponi sul letto e mi avvicino a lui, mascherando il nervosismo con la sicurezza; lui si lascia andare sdraiato e mi guarda confuso.

“Hai ragione. Ora tocca a te farti perdonare, se proprio a parole non ne sei capace” e sistemandomi i capelli dietro l’orecchio, mi chino a baciarlo.

 

“Ehi guarda Davide!! Questo fa le stelline!” esclama Bianca eccitata, stringendo in mano l’accendino con cui aveva infiammato la miccia del petardo.

“Sì, è veramente bello!” risponde lui, sicuramente solo per assecondarla.

Sorrido divertita, aggrappandomi un po’ di più a Edo che mi tiene stretta tra le gambe, mentre stiamo comodamente seduti sulla spiaggia, raccolti nel calore del piccolo fuoco che abbiamo acceso e della coperta che ci avvolge. In tutta risposta lui mi dà un leggero bacio sulla fronte.

“Vaaaa beneee che èèèèè tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuutto meriiito miiiiiiio… peeeerò un pòòò di conteeeeegnoo…” interviene Martina che sta arrostendo i marshmallow.

Vista alla luce del fuoco sembra davvero di stare in un film di Dario Argento... Ma non so perché, questo lato funesto di Martina sembra attizzare mio fratello come farebbe una super top-model di Victoria Secret sui ragazzi normali. Non che Andrea sia mai stato normale.

“Hai voluto a tutti costi che stessimo assieme? Ora ti devi sorbire le nostre pomiciate!” commenta Edo, ridendo e facendomi arrossire notevolmente.

“Seee definiiiiisci pomiciaaaree daaaare un bacioooo sulla froooonte…” gli risponde Martina scettica.

Scoppio a ridere ed Edo mi rimprovera imbarazzato.

“Ecco le birre!” Andrea arriva tutto tronfio, portando nella mano 6 Corone. Mentre le sorseggiamo silenziosamente, osserviamo il nero della notte prevalere sull’arancio del sole e le prime stelle apparire timide ma vittoriose.

Mi concentro sulla prima che ho scorto ed esprimo un desiderio.

“Certo che la vita è proprio strana” dice all’improvviso Andrea, come se fosse la scoperta del secolo. “Cioè… ogni piccola azione, ogni dettaglio portano sempre a qualcosa di più grande… non è stupido?”

“Sì fratello, stupido come te. Non è che sei già ubriaco?” lo canzono scherzando.

“Vuoi controllare che ci sia ancora tutto l’alcool?” sorride sornione.

“Secoooondo meeeeee, sempliceeeeeeemente noooon reggiiiiii neaaaaanche unaaaa biiiiirra!” interviene Martina.

“Ehi, ma tu da che parte stai?!” la riprende mio fratello sconsolato.

Rido serena, mentre Edo mi stringe ancora un po’ a sé.

 

Ti prego stella, fa che questo momento non finisca mai.

 

 

 

loving comes naturally - fine

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

Uh.

È davvero triste.

Sono davvero triste quando finisco una storia ç___ç mi viene da piangere, come se fosse finito qualcosa che non tornerà più… forse sono troppo poetica!

Però, ecco, ora è arrivato il momento di mettere la parole fine anche a questa storia…!

Spero che vi sia piaciuta e vi abbia divertito *__* ogni commento che avete scritto mi ha reso felicissima…!!
Sono contenta di aver creato questi pg, chissà magari ci sarà un continuo… quest’idea vaga nella mia testa.
Se ci sarà comunque sarà tra un po’… per ora vi invito a leggere la mia nuova storia lunga!

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=308955&i=1

Mi sento di dirvi che sarà diversa da Loving, ma spero di trovare qualcuno di voi anche lì ^__^

 

Non finirò mai di ringrazi ari tutti coloro che mi hanno lasciato una recensione, seppure minima! In particolare Black Lolita, Kokky, BabyzQueeny, Aldo, S chan, SummerBreeze, Tanny, Selene_Malfoy, kiki4everhere, DarkAngel90, Mello sexy doll, Cherasade, darkrin, Blue, Charlie_me, Follia, kimi, kekkafrepunk, Elena Olsen, Lily_Snape, vero15star ed Eliatheas. Grazie davvero infinite, senza il vostro appoggio non so come avrei fatto :D

E logicamente grazie mille anche ai 48 preferiti!!

 

Insomma… mi viene un po’ da piangere ç_ç

Vi voglio beneeeeeheeeeeeeeeeeee +scappa piangendo+

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