I don't need you

di _missMalik_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 ***
Capitolo 3: *** Chapter 2 ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 ***
Capitolo 5: *** Chapter 4 ***
Capitolo 6: *** Chapter 5 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Quante volte aveva avuto paura della sua prima volta? Quante volte aveva pensato e ripensato ai pericoli che il sesso poteva causare? Eppure anche lei era finita per perdere la sua verginità in una notte brava, senza troppi scrupoli, senza troppi preamboli e problemi. Si era ritrovata a lasciare andar via una parte di sé, che aveva sempre reputato importante e l'aveva concessa ad una persona che neanche amava. Per l'intera sua vita si era ripromessa di concedere il libero accesso al suo corpo solo ed esclusivamente alla persona che avrebbe amato e che l'avrebbe aspettata fin quando non sarebbe stata pronta, eppure si ritrovava nella stanza del suo ginecologo per la prima ecografia.
Così da un momento all'altro sarebbe diventata mamma e nessuno, proprio nessuno, le era al fianco. Ormai erano anni che viveva abbandonata a se stessa, la famiglia la lasciava sempre sola per lavoro ed era ormai diventata autosufficiente.
"Nessuno l'ha accompagnata signorina?"
Ed ecco altre lacrime, come se non bastassero tutte quelle che aveva già versato nel mese precedente, per poter accettare l' improvviso e drastico cambiamento nella sua vita! Di certo non aveva mai pensato di abbandonare o di addirittura uccidere il suo bambino; per quanto potesse esser stato uno sbaglio era pur sempre figlio suo e anche se le apparteneva da poco a quel piccolo essere che viveva dentro sé già voleva un gran bene.
"No.." rispose con voce flebile.
Pensava a quanto potesse esser strano per un dottore, abituato alla continua vista di coppie felici per l'imminente arrivo di un bambino pronto a popolare le vite monotone dei famigliari, assistere una giovane e sola ragazza di appena 17 anni alla prima ecografia.
Con fare paterno il dottore, che aveva notato con occhio esperto l'imbarazzo e la paura negli occhi della ragazza, le si avvicinò e con le dita affusolate le accarezzò il capo per tranquillizzarla!
"Stia tranquilla signorina, in questo lungo percorso, che non le nascondo sarà difficile e sorprendente allo stesso tempo, io le sarò affianco, pronto in qualsiasi evenienza ad aiutarla." Ecco anche il suo dottore aveva capito quanto fosse sola.
La lasciò lì ai suoi pensieri e si allontanò di qualche metro pronto a munirsi dell'occorrente di cui avrebbe fatto uso poco dopo. Si avvicinò al lettino e invitò la ragazza a sbottonare gli ultimi bottoni della candida camicetta color crema che indossava, in modo da poter lasciare scoperto il ventre, sul quale con movimenti esperti spalmò il consueto gel, tanto freddo che al contrasto con il calore corporeo della giovane provocò una serie di brividi improvvisi. Successivamente accendendo il monitor posto all'estremità sinistra del lettino e avvicinandosi con in mano il macchinario necessario, iniziò a vagare sul corpo della ragazza, andando su e giù con movimenti circolari; ad un certo punto un movimento brusco la fece sobbalzare:
"Ecco signorina, lo vede questo puntino?? Questo è suo figlio; ebbene lei non si rende conto ma per questa piccola creatura lei farà di tutto. Lo sentirà man mano crescere all'interno di sé, lo accudirà e lo aiuterà ad ambientarsi a questo mondo. Sarà doloroso, ma mai nessun dolore le peserà o l'abbatterà, perché un giorno ricordando e raccontando di questi 8 mesi che l'attendono capirà che mai nessun dolore era servito a una così buona ragione!"
Dopo la visita, prima di andar via il dottor Curtis, l'aveva fermata davanti la porta e con voce paterna le aveva detto : "Signorina Appleby, se posso un consiglio, si faccia aiutare da qualcuno di cui si fida, chiami qualcuno, lo faccia per voi!"
E cosi non appena fu fuori dall'edificio, mandò un sms all'unica persona che le fosse mai stata vicino, l'unico suo amico, colui che l'aveva assistita durante il test di gravidanza :Liam Payne. Gli spiegò come erano andare le cose e gli chiese cortesemente se poteva raggiungerla nel suo appartamento in centro per poter parlare; inviò il messaggio decisa e si incamminò verso casa, accompagnando ogni passo che metteva con qualche carezza sul ventre per tranquillizzare non solo il suo piccolo ma anche se stessa.



Saaalvee ragazze,
ecco il prologo della mia prima storia su efp.. 
Devo essere sincera:
avevo già pubblicato questa storia l'anno scorso, ma non avendo tempo non potevo continuarla; Per questo ho deciso di farlo adesso.
Spero voi possiate apprezzare.
Mi farebbe molto piacere un postro parere su quest'inizio!!!
baciiiiii
FRANCESCA

 

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Capitolo 2
*** Chapter 1 ***


Haley ormai giunta a casa si distese sul divano ed intenzionata a liberare la mente dai mille pensieri che da un mese a questa parte l’assalivano decise di guardare uno dei suoi tanti film preferiti : I passi dell’amore.
La sua casa, composta da numerose camere, era stato un gentile regalo da parte dei suoi genitori, che dispiaciuti della continua lontananza dalla loro figlia minore, avevano deciso di regalarle una dimora che la proteggesse e che la facesse sentire continuamente a suo agio. Il grande salone era la stanza subito visibile una volta varcato l’ingresso; possedeva un comodissimo divano ad angolo di pelle bianca, posizionato in modo strategico per consentire un’ottima visuale del grandissimo schermo al plasma. Un piccolo sbocco laterale consentiva l’accesso alla cucina, munita di un efficiente piano cottura, dove la ragazza era intenta a preparare qualche deliziosa leccornia da poter assaporare durante la visione del film strappalacrime che lei desiderava vedere insieme all’ospite atteso. La scelta del film non era affatto casuale essendo anche uno dei preferiti del giovane Liam, quindi era funzionale a preparare il terreno prima della grande rivelazione; unito a ciò aveva anche preparato due dei suoi piatti più graditi: la lombata di manzo con osso, arrostita e servita con budino a base di latte, uova e farina e salsa di rafano e il budino di prugne, composto da prugne secche, mandorle, canditi, spezie, uova, rhum, birra scura e strutto.
L'unione tra i due ragazzi era avvenuta già dai primi giorni di asilo, si erano subito cercati e voluti bene; era come se tra loro ci fosse un legame indelebile. Era così forte che le mamme di entrambi avevano pensato sin da subito che prima o poi sarebbero finiti insieme, ma ciò non era successo. Diventando sempre più grandi avevano capito che il loro era più un rapporto fratello-sorella, perché entrambi sapevano tutto l’uno dell’altra e se anche ci avessero provato non avrebbe funzionato perché non esiste passione là dove si sa già tutto della persona con cui si sta e non si ha il brivido della scoperta che il viversi quotidiano regala. Se pure ricco di ostacoli, tra cui l’avvicinamento di Liam al gruppo di ragazzi più ambito del loro liceo, il loro legame era rimasto intatto e sempre uguale. Era stata dura però raccontare a Liam della sua prima volta ed era stata dura tralasciare particolari sul futuro padre del bambino, ma come avrebbe potuto dirgli che chi l’aveva messa incinta era suo amico e che senza neanche sapere la verità era fuggito a gambe levate? E come dirgli che la sua verginità era stata la posta in gioco di una scommessa? Ad interrompere il flusso dei suoi pensieri fu il suono del campanello. L’ospite era giunto finalmente e la paura e l’ansia regnava sovrana tra le mura di casa Appleby. Con noncuranza la giovane poggiò i piatti contenenti il cibo sul tavolino in cristallo posto al lato del divano e di corsa andò ad aprire la porta.
Ciao Hal!” entrò baciandole il capo dolcemente.
Ciao James, entra dai che il cibo si fredda
Si avviarono verso il divano e ci accoccolarono lì come erano soliti fare. Tra cena e film le due ore passarono velocemente. Versarono lacrime su lacrime, recitando di tanto in tanto qualche battuta della pellicola che erano riusciti ad imparare a memoria. Successivamente arrivò il momento della verità.
Allora vuoi spiegarmi??Sei andata dal medico e non mi hai nemmeno chiesto di accompagnarti; per giunta non mi hai ancora raccontato di quella sera e sai benissimo che sono un tipo curioso ed è un mese che mi tieni sulle spine."
Mi andava di andarci sola, è una cosa che dovevo affrontare con le mie forze, almeno per la prima volta.” Spiegò Haley
Cosa ti ha fatto cambiare idea?” le chiese Liam
Le parole del dottore, mi è sembrato preoccupato e mi ha parlato di questi otto mesi che mi aspettano; saranno difficili da poterli gestire sola. Ho bisogno di una persona al mio fianco Liam. Ho bisogno di te!” “ Certo piccola ti aiuterò io, come sempre. Sai che ci sono sempre per te, ma ora raccontami di quella sera: ho bisogno di sapere come sei finita in questa situazione, ho bisogno di sapere chi è stato a farti questo.

Salve,
ecco il primo capitolo di questa FF; Le cose iniziano a delinearsi un pochino. Spero vi piaccia e spero di ricevere un vostro parere.
Un bacio
Fra
 

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Capitolo 3
*** Chapter 2 ***


Era chiara come il sole l'infatuazione che Haley nutriva nei confronti del ragazzo più ambito dell'istituto. Avevano frequentato assieme molti anni di scuola, durante i quali non si erano mai cercati, mai scambiati sguardi o parole; eppure, in un giorno di un mese fa, proprio nella settimana in cui il loro comune migliore amico era assente, il ragazzo, il famigerato Zayn Malik, le si avvicinò e come se fossero sempre stati uniti da un rapporto d'amicizia le rivolse la parola.
"Ciao Haley, come va?" la ragazza si sorprese, non sapeva che Zayn conoscesse il suo nome.
" Ciao-rispose timida-bene, come vuoi che vada."
" Bene. Senti volevo chiederti: ti andrebbe di uscire con me questo sabato?" La ragazza sorpresa più che mai, iniziò ad avvampare ed ad arrossire; in preda al panico non accettò subito bensì rimase muta, poi con un sonoro ed efficace “SI” acconsentì.
Non appena Zayn ebbe girato l'angolo, intento ad andare nella classe di chimica per seguire la lezione, Hal prese il cellulare dalla tasca dei suoi stretti jeans e con agilità scrisse un messaggio all'unica persona in grado di aiutarla in quella situazione: Keira, nonché sua migliore amica. Era l'unica che l'avrebbe potuta aiutare a scegliere l'abito adatto e ad organizzare il tutto per l'incontro tanto atteso. La risposta non tardò ad arrivare e le due decisero che nel pomeriggio si sarebbero incontrate e avrebbero comprato tutto l'occorrente per rendere Hal più meravigliosa del solito. Tra una lezione e l'altra, la giornata scolastica terminò ed Hal presa da una felicita irrefrenabile, si lanciò fuori dal cancello scolastico, dove ad attenderla c'era un'elegante e composta ragazza; Hal avrebbe riconosciuto ovunque quel fisico slanciato e perfetto, reso tale da tante ore spese all'interno della sala prove della scuola di danza più famosa di tutta Bradfort. Con uno scatto agile, raro in una persona come Hal che di agilità e grinta ne aveva poca, le si avvinghiò al collo e le sussurrò:
" Oh Dio Kei non ci posso credere, finalmente è giunto il mio momento, finalmente mi ha notata!"
" Hal te l'ho sempre detto io!" Era proprio vero… Kei era la positiva tra le due, era sempre quella pronta a vedere il buono e il giusto in tutto. Hal le stampò un bacio sulla guancia sinistra. Erano sempre state così, sin dal primo momento in cui le loro anime si erano unite, avevano capito che tra loro le parole non valevano nulla, bastava uno sguardo a far capire ad una delle due cosa andasse bene o storto nell'altra: erano i gesti a parlare per loro. Si incamminarono entrambe presso casa di Hal per pranzare, poi munite di carta di credito, si avviarono al centro commerciale più fornito della città. Non si osa dire quanti negozi avessero visitato prima di entrare in quello fatale. Lì trovarono l'abito adatto; dopo varie prove Kei, in veste di consulente di moda fidata, passò tra le mani dell'amica un abito corto, di raso rosa. La ragazza ammaliata dall'abito entrò nell'unico camerino disponibile e con movimenti frettolosi, dettati dal desiderio di provare quello splendore, si infilò il vestito. Non osò guardarsi allo specchio, avrebbe voluto vedere il giudizio all'interno di occhi altrui. Non appena uscì dal camerino, si voltò verso l'amica e con una giravolta le fece notare l'effetto completo. Kei, che aveva avuto l'onore di vedere l'amica in tutte le sfaccettature possibile, non credette ai suoi occhi: la riccia bruna dalla candida pelle che le era davanti, nonostante non avesse mai creduto ai giudizi positivi che la gente talvolta le offriva, era davvero splendida fasciata in quella stoffa. L'abbracciò e con degli spintoni la portò dinanzi al grande specchio che il negozio offriva loro.
"Guardati Hal sei splendida, se quella sera non cadrà ai tuoi piedi, giuro che gliela pago io una visita dall'oculista!" le sussurrò piano.
" Smettila di scherzare, è importante per me."
" Non scherzo per niente, ora muovi quel culo e vai a pagare quest'abito, ho delle scarpe adatte da poterci abbinare, te le presto volentieri" le riferì Kei.
" Grazie" e così dicendo l'abbracciò; poi si incamminò alla cassa.
Ritornata a casa ormai a tarda ora, decise di chiamare la sua fidata estetista con la quale prese appuntamento per il giorno seguente; sgranocchiando un pacco di patatine si andò ad adagiare sul suo comodo letto ad una piazza e mezza e, dopo la rituale telefonata per la buonanotte con il suo amico Liam, si addormentò. Inutile dire che sabato arrivò presto e in men che non si dica arrivò anche l'attesa serata e con essa i dovuti preparativi: Hal si fece una lunga e rilassante doccia, indossò l'abito, si legò i capelli in un elegante chignon, indossò dei pendenti e calzò le decoltè argento prestare da Kei. Le lancette dell'orologio, posto sulla parete della grande cucina scorrevano veloci e con un breve invito la ragazza si apprestò a congedare Keira.
" Muoviti non vorrei ti trovasse qui al suo arrivo che diciamo avverrà tra esattamente, vediamo un po'- e cosi facendo si sporse verso l'orologio- cinque minuti. Cavolo è davvero tardi. Grazie Kei, sei unica" L'abbracciò e la accompagnò alla porta. Attese seduta l'arrivo del suo cavaliere che puntale come uno svizzero, alle otto come era stato prestabilito precedentemente, suonò il campanello della dimora Appleby.
La ragazza si precipitò alla porta, si diede une veloce aggiustatina e poi diede il benvenuto a Zayn, che con ulteriore disinvoltura, della quale la ragazza non riusciva mai a capacitarsi, le baciò la guancia che subito andò a fuoco. Chiusa la porta, si avviarono verso l'auto con la quale raggiunsero in un quarto d'ora di tragitto, un ristorantino italiano molto elegante e accogliente.
Ad accoglierli ci fu il mètre che fece li accomodare in un tavolo piuttosto appartato, prenotato a nome del signor Malik. Con voce segnata dalla stanchezza il cameriere, che arrivò non appena i due giovani si sedettero, chiese loro cosa volessero ordinare; sfogliando le pagine dell'ordinato menù la scelta di entrambi ricadde sui piatti del giorno: lasagne e sformato di patate con pancetta. Contro ogni aspettativa di Hal la cena fu molto piacevole; aveva sempre pensato che lui fosse una zucca vuota, un bell’involucro senza contenuto; invece Zayn non solo era bello, ma anche molto intelligente, informato su qualsiasi argomento di attualità, accanito lettore, quindi tra loro la conversazione fu facile da iniziare e per tutto il tempo non fecero altro che parlare, parlare, parlare… Da perfetto gentiluomo, una volta saldato il conto, l’aiuto ad alzarsi e ad indossare il soprabito; poi le aprì lo sportello dell’auto, la fece accomodare, lo richiuse e guidò fino al parco. Arrivati lì Hal fu colpita da uno scenario spettacolare! Il parco era stato addobbato a festa: le panche erano state ornate con nastri rosa confetto, i pali erano circondati da miniluci che illuminavano a giorno l’atmosfera; era stato montato per l’evento un piccolo palchetto dove tre uomini panciuti suonavano una dolce musica da carillon. Estasiata, ma allo stesso tempo confusa Hal guardò Zayn e gli disse:
Come mai mi hai portato qui? Non possiamo restarci! Sicuramente starà arrivando qualcuno, altrimenti non mi spiego il perché di tutto questo scenario stile ballo dell’ultimo anno! Ti prego andiamo via! Non vorrei venisse qualcuno a cacciarci!
Stai calma Hal, questo è tutto per te! Ho organizzato tutto io! Ho perfino chiesto a Kei di che colore fosse il tuo vestito, in modo che gli addobbi non cozzassero con la principessa della serata! Non dobbiamo andare via… almeno che tu non lo voglia!
No”- rispose la ragazza troppo rapidamente, arrossando in volto- “ma perché lo hai fatto? Non mi conosci neanche! Non sai niente di me! Non sai cosa mi piace, cosa detesto, non sapervi neanche se avrei apprezzato tutto ciò! Potevi anche aver speso tutti questi soldi per niente, sai? Non sono una romantica, solitamente!!!
Non penserai mica che ho fatto questo se prima raccogliere informazioni!!! Non sono così sprovveduto! Ho pensato a tutto e diciamo che sono stato aiutato…
Da chi?
Eh si dice il peccato, ma non il peccatore! È così che si dice, no?
Sì sì, si dice così, ma sputa il rospo altrimenti mi infurio!
Dai, stai calma! Per ora godiamoci lo spettacolo!
Ok, ma non finisce qui!” Così facendo la prese per mano e la fece accomodare sulla panca collocata di fronte al palchetto; una volta accomodatisi, le cinse le spalle con il braccio e con un cenno della testa diede il via al piccolo concerto dei tre suonatori, che con grazia eseguirono alcune delle colonne sonore dei film, più amati da Hal. Sembrava proprio la serata perfetta! Il luogo era perfetto, l’abito era perfetto, il ragazzo era più che perfetto e anche il tempo sembrava essere dalla loro parte. Alla colonna sonora del film Armageddon, Zayn si alzò e la invitò a ballare. A differenza di Kei, Hal era negata per il ballo; nonostante ciò non poté rifiutare, anche perché il suo cavaliere non aveva la fama di essere un grande ballerino! Ballarono stretti stretti e non furono poche le volte che si pestarono i piedi, ma Hal non seppe badarci tanto era felice. Ma il bello doveva ancora arrivare! Al termine della canzone Zayn le sollevò il viso con delicatezza e la baciò con fare esperto.
Ecco il suo primo bacio: improvviso, inaspettato e caldo; un brivido la attraversò, la trafisse, le mandò il cervello in tilt e il cuore sembrò spruzzarle fuori dal petto. Nell’incertezza decise di seguire ciò che faceva Zayn e appena lui ebbe aperto le labbra, lei lo imitò; all’improvviso sentì qualcosa di viscido in bocca che si muoveva freneticamente e intuendo fosse la lingua ne assaporò il sapore e riuscì a sentirne il profumo. Provò a fare lo stesso anche lei, ma si sentì molto impacciata perciò optò per subire passivamente la sua esperienza nel baciare. Nonostante non fosse abituata a tutto ciò capì che non ne era disgustata, anzi le piaceva il modo in cui lui con attenzione e delicatezza la baciava, la sfiorava con la lingua, le mozzicava il labbro inferiore con i denti. Era estasiata da ciò che stava succedendo e anche se erano passati pochi istanti da quando lui l’aveva baciata a quando le si allontanò, a lei parve essere un tempo interminabile. Quando lui allontanò il viso da lei, guardandolo negli occhi capì quanto fosse stato perfetto quel momento, quanto lei lo desiderasse profondamente… Terminate le esibizioni dei tre suonatori i due decisero di chiudere la serata data la tarda ora, quindi recandosi nuovamente all’auto parcheggiata nel vialetto dinanzi, si apprestarono a ritornare a casa Appleby.


CIAO RAGAZZE,
ecco il secondo capitolo.. spero possa piacere. Come vedete ho 0 commenti da parte vostra, mi piacerebbe averne qualcuno.. Per favore.. Per chi é andato al concerto com'è andata? Spero bene, io quest'anno non sono potuta andare, però una mia amica mi ha chiamata e mi ha fatto sentire You and I *-* fantastici..
Mi ricordo dell'anno scorso, dei miei pianti e dei miei sorrisi, di quando per caso incontrai Josh all'aeroporto, Sembra ieri. Spero ritornino presto.
un bacio ragazza.
Fra

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Capitolo 4
*** Chapter 3 ***


Giunti lì Haley più per cortesia che per altro invitò Zayn a salire, convinta che lui avrebbe rifiutato, invece il giovane accettò di buon grado e lei, in fondo ne fu felice, perché ciò significava che lui voleva ancora passare del tempo con lei. Salirono e una volta varcata la soglia della porta, Hal non ebbe neanche il tempo di riflettere: lui la afferrò dolcemente e prese a baciarla con fare disinvolto e meno attento del precedente approccio; le sue mani iniziarono a toccarla dappertutto: con una lui le sfiorò i seni, con l’altra iniziò ad abbassare la cerniera dell’abito. Hal cercava di pensare, di capire se poteva tirarsi indietro o no. Lui era davvero intenzionato a fare l’amore con lei? Oppure voleva solo conoscere il suo corpo un po’ meglio? E se fosse stato così, se lui non avesse voluto arrivare fino in fondo, lei allontanandosi non avrebbe compromesso tutto? Non lo avrebbe, forse, allontanato per sempre? Si decise a baciarlo, convincendosi che avrebbe potuto tirarsi indietro un po’ più in là, una volta capite le sue reali intenzioni. In realtà non lo fece, un po’ perché era attirata da ciò che stava accadendo, un po’ perché non ne ebbe il tempo. Il vestito le scivolò di dosso e cadde ai suoi piedi, lui si chinò e iniziò a baciarle a labbra semichiuse il petto, a ogni bacio scendeva più in basso, sull’addome, sul ventre e arrivato ancora più in basso la sorprese; smise di baciarla, la prese in braccio e con fare trionfale la condusse sul letto, dove l’adagiò. A questo punto, vedendo la ragazza inerme e incapace di realizzare ciò che stava succedendo e ancora meno di agire, iniziò a spogliarsi. Lei lo guardava e cercava di parlare, di pronunciare almeno una parola per fermarlo, ma la verità è che non riusciva a capire cosa lei stessa volesse in realtà. Quando lui fu totalmente nudo, incominciò ad incamminarsi verso di lei; Hal allo stesso tempo lo contemplava nella sua meravigliosa bellezza; sembrava una dio, un dio un po’ abbronzato, però e soprattutto senza aureola. Appena le fu sopra le sfilò il perizoma che lei fino all’ultimo si era rifiutata di indossare, amante com’era dei “mutandoni della nonna” e prese ad accarezzarla con il dito indice dal collo in giù quasi volesse dividere il suo corpo a metà; passato l’ombelico le toccò il ventre e arrivò al pube. Fu allora che lei inavvertitamente e senza accorgersene si allontanò di scatto indietreggiando da seduta verso la testata del letto, ma Zayn fu pronto a tranquillizzarla, a dirle che andava tutto bene, che la desiderava, che non solo desiderava il suo corpo, ma che voleva il suo cuore, desiderava che le loro anime si fondessero in quella notte perfetta. Le parole sembrarono fare centro, infatti Hal immediatamente si tranquillizzò provocando un istantaneo rilassando del suo corpo; senza che neanche lei se ne rendesse conto lui la afferrò per le gambe e l’attirò verso di sé; Hal sentì un dolore lancinante, lanciò un urlo, ma lui le tappò la bocca dandole un bacio e in un attimo fu dentro di lei. Passati i primi istanti di dolore, durante i quali lui rimase immobile per permetterle di riprendere fiato, Zayn iniziò a muoversi su e giù e fu allora che lei iniziò a sentire delle piccole fitte di piacere, che diventavano sempre più forti e frequenti. Quando tutto fu finito lui si sdraiò sul dorso e lei gli si accovacciò di lato con la testa sul suo petto; con le dita giocava con i peli dell’ombelico di lui e pensava che tutto era stato veramente perfetto, come lei lo aveva sempre immaginato. Mentre era immersa nei sui pensieri, Zayn iniziò a parlare e a raccontare una storia: c’erano tre amici, i più belli in tutta la scuola, i più amati e invidiati, che un giorno avevano deciso di fare una scommessa, il primo dei tre che fosse riuscito a portarsi a letto una delle sue tante ammiratrici e spasimanti, avrebbe vinto la possibilità di avere la precedenza sugli altri due, nel caso in cui a tutti e tre fosse piaciuta la stessa ragazza. Quei tre ragazzi era Harry, Liam e proprio lui, Zayn. Appena ebbe sentito queste parole Hal si alzò di scatto e lo guardò, con gli occhi di chi aspetta dal suo interlocutore una conferma o una smentita; lui le confessò che aveva capito bene: lei era la sua preda, colei che gli avrebbe permesso di vincere la scommessa, essendo certo che nessuno degli altri due era riuscito a concludere con nessuna delle papabili pretendenti. La reazione di Hal fu violenta: iniziò a lanciare addosso al ragazzo tutto ciò che aveva a portata di mano, a insultarlo, a dirgli le peggiori cose e lui non sembrava sottrarsi a quelle punizioni, probabilmente perché anche lui aveva un’anima e solo in cuor suo sapeva quanto realmente fosse stata bella anche per lui quella serata. Non si scansò da nessun oggetto lei gli sferrasse contro, non controbattette a nulla di ciò che lei diceva; solo quando la ragazza accusò anche Liam di ciò che era successo tra loro quella notte, lui rispose che il loro comune amico non era a conoscenza della ragazza che lui aveva scelto di conquistare e che preferiva lui non lo scoprisse mai. Detto ciò si alzò, si rivestì e andò via, lasciando Hal nella più completa disperazione, in quella notte che dalla più bella della sua vita si era trasformata nella più mostruosa e dolorosa. Ebbe solo la forza di mandare un messaggio a Keira nel quale le chiedeva di raggiungerla a casa nel più breve tempo possibile. …due settimane dopo aveva scoperto di essere incinta e ora era lì, sul suo divano, nella sua casa, testimone impotente di ciò che era successo a raccontare tutto al suo migliore amico di sempre, Liam Payne, uno dei carnefici involontari della sua sorte.


Salve,
ragazze ecco un altro capitolo. Noto con piacere che siete in molte a leggere i capitoli e a metterli tra preferite, seguite e ricordate. Mi dispiace però che nessuno li recensisca. Mi dispiace molto per questo perchè avrei voluto avere dei vostri pareri e considerazioni. A PRESTO.
Ringrazio comunque tutti! 
Fra

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Capitolo 5
*** Chapter 4 ***


Non appena Liam finì di sentire quella spiacevole storia, di cui inconsapevolmente in realtà già sapeva, rimase completamente impietrito Non sapeva cosa fare; sapeva solo di sentirsi in colpa, poiché avrebbe dovuto immaginare che Zayn, sapendo della cotta secolare che Haley nutriva nei suoi confronti, avrebbe mirato a conquistarla ed usarla.
Immediatamente, colto da una rabbia irrefrenabile, si alzò dal divano , diede un bacio sulla fronte della sua piccola Hal e scappò letteralmente via. Immaginabile è il luogo in cui decise di recarsi.
Corse a perdifiato, senza mai fermarsi, con un solo intento: quello di spaccare il perfetto viso del suo migliore amico. Appena arrivò alla porta dell’immensa villa di Zayn, suonò. Quest’ultimo dopo averlo fatto aspettare un po’ decise gli aprì dicendogli:
Ehi amico, che ci fai qui? Sbaglio o hai corso?
Hai il coraggio di chiamarmi amico? Scherzi vero? Come cazzo ti è venuto in mente di scegliere Hal? Lo sai benissimo che è la mia migliore amica e ti avevo chiesto esplicitamente di non illuderla
Porca merda Liam è una bella ragazza, sai che non riesco a fermarmi davanti ad un bel faccino, dovresti conoscermi bene ormai ed in più tu non c’eri..” replicò allora Zayn
Ed il fatto che io non ci fossi, ti ha autorizzato a farne ciò che volevi?
Cos’è Payne, sei geloso?
Vaffanculo Zayn..- così dicendo gli diede un pugno sullo zigomo sinistro- non farti vedere vicino ad Hal o i pugni si moltiplicheranno Malik.” Ed uscì di casa.
Nel cammino di ritorno verso casa Appleby, Liam ripensava a ciò che aveva appena fatto a quello che considerava, più che il suo migliore amico, suo fratello; così decise di ritornare indietro per scusarsi.
Corse ancora una volta verso quella villa dove aveva trascorso quasi la maggior parte della sua infanzia e bussò. Zayn tornò ad aprirgli la porta e con aria sarcastica gli chiese:
Cosa Liam, un pugno non è abbastanza per te? So che ho sbagliato, so che per la maggior parte del tempo sono un coglione senza cuore, ma come dici tu al cazzo non si comanda..
Zayn, merda, smettila di scherzare. Dimmi che almeno, se pure per finzione, sei stato gentile con lei. Sai che lei t’ha sempre voluto e che quella con te era la sua prima volta, dimmi che sei stato rispettoso.
Se mi stai chiedendo se le "ho asciugato le lacrime" quando le ero dentro, Sì Liam, l’ho fatto. Sono uno stronzo senza cuore ma non un mostro. E’ per questo che subito le ho detto la verità: è una splendida persona, avevi ragione, non volevo prenderla in giro
Grazie Zayn- e così gli diede una pacca sulla spalla- ora fammi vedere quell’occhio
Ho sempre saputo avessi un gancio destro così potente ma non pensavo arrivassi a colpire me Liam, mi hai sorpreso
Mi sento già colpevole di mio Zayn, smettila e poi in un erto qual modo lo meritavi, ora andiamo in bagno che ti disinfetto la guancia.
Arrivati in bagno, Liam già sapeva dove fosse l’occorrente , guardò il suo amico e gli disse:
Mi dispiace Zayn, davvero, mi dispiace tanto; sei un fratello per me, non avrei mai dovuto darti un pugno.. Ma ripeto se osi di nuovo toccare Hal, te lo faccio ingoiare, capisci tu cosa!
Dopo un momento di esitazione, Zayn gli saltò completamente al collo e gli rispose : “ Ti voglio bene anch’io Lee! Giuro non lo farò più”.
C’è da dire che a Liam quelle parole risultarono essere più che convincenti, ma ad essere sinceri, Zayn non ne fu completamente convinto.
Una volta ritornato a casa Appleby, Liam aprì la porta con le chiavi che come sapeva poteva trovare sotto il tappetino dinanzi all’ingresso; quando entrò la casa era nella più completa oscurità segno che Haley, dopo aver versato chissà quante lacrime,si era addormentata. Liam la trovò infatti stesa su quel comodo divano, dove poco prima l’intera verità gli era stata raccontata. La guardava e non riusciva a capire come avesse fatto a nascondergli una cosa così brutta per più di un mese, non riusciva a credere quanto fosse stata forte a superare il tutto completamente da sola. Le accarezzò il viso, fortunatamente rilassato, fin quando Hal non aprì gli occhi e gli chiese:
James- ecco che ritornava a chiamarlo con il suo secondo nome; ancora non riusciva a credere che lei non lo incolpasse di nulla- dove sei stato?
Non è importante piccola. Tu come stai? Non puoi capire quanto mi dispiaccia, davvero Hal io non sapevo avesse in mente te; lo sai l’avrei fermato.
Incredibilmente, dinanzi agli occhi della sua eterna amica, iniziò a piangere continuando a ripeterle
Io non lo sapevo Hal, lo giuro, lo giuro.. Perdonami.
Hal gli accarezzò il volto, lo guardò, sorpresa come mai. Da quando erano cresciuti non le era mai capitato di vederlo piangere, il suo Liam era sempre stato un ragazzo cos forte ed orgoglioso. Lo richiamò e gli alzò il mento ed allora lei prese subito la parola:
Liam, cazzo guardami, non è colpa tua, non hai fatto niente e di certo non ti reputo il responsabile di tutto questo; ti voglio bene e ora vieni qui vicino a me, non voglio rimanere sola questa notte
Liam si stese sul divano con lei e le mimò un anch’io con le labbra, le baciò la tempia e le promise che mai nulla di brutto sarebbe capitato a lei ed il suo bambino; Poi le braccia di Morfeo li avvolse e li strinse più che mai.




Sono qui, 
ecco un altro  capitolo.
Grazie mille a chi ha recensito lo scorso capitolo e chi ha messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate. Mi rendete davvero felice. Vi chiedo nuovamente una vostra opinione. Vi prego lasciate una recensione
un bacione
Fra
p.s. vi chiedo di passare da questa storia; è agli inizi, ma vedrete non vi deluderà 

ecco il link :      
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2699203&i=1

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Capitolo 6
*** Chapter 5 ***


Il mattino seguente i due ragazzi erano ancora stretti l’uno all’altra, così come era stato per l’intera notte: Liam non l’aveva mai lasciata sola, l’aveva tenuta stretta tra le sue braccia, accarezzandole di tanto in tanto i suoi ormai lunghi capelli ricci. Non appena alle ore 7.00, come di consueto, la sveglia suonò, il ragazzo aprì gli occhi color caramello e si alzò per poterla spegnere. Sapeva quanto fosse profondo il sonno della sua mia migliore amica, non si sarebbe svegliata neanche sotto tortura, quindi decise di concederle altri cinque minuti di tempo, durante i quali lui avrebbe preparato la colazione. Pose il pentolino del latte sul fuoco, preparò la caffettiera e conoscendo ormai la quantità industriale di biscotti che Hal possedeva, imbandì la tavola di numerose prelibatezze. Non appena tutto fu pronto, si avvicinò cautamente al divano dove Haley dormiva, si accucciò ai piedi di questo e iniziò con lenti movimenti ad accarezzare il dolce viso dell’amica. Lei non aprì subito gli occhi, volendo godere di quei delicati gesti che da sempre Liam aveva riservato per lei, poi non appena lui le sussurrò all’orecchio che doveva sbrigarsi poiché c’era poco tempo per prepararsi, si sollevò leggermente facendo leva sulle braccia.
Quando le si presentò dinanzi agli occhi il viso perfetto di Liam, Hal si gettò tra le sue braccia, poggiando il capo nell’incavo del collo del ragazzo, dove approfittando del lento ondeggiare che stava caratterizzando il loro abbraccio chiuse gli occhi, per concedersi altri due minuti di riposo.
Forza principessa- le disse Jamie prendendola tra le sue possenti braccia e issandola- facciamo colazione, poi mentre tu ti prepari per la scuola, io vado a casa per cambiarmi. Da oggi ti ci accompagnerò io a scuola, non è sicuro farti guidare in queste condizioni. In realtà non era sicuro farti guidare nemmeno prima…sei un pericolo ambulante!
Hal gli rivolse una linguaccia e una smorfia, per poi buttarsi a capofitto sui suoi amati biscotti.
Terminata la colazione, Liam si precipitò alla porta, schiacciandole un sonoro bacio sulla guancia sinistra e dopo averle sussurrato un ‘Ci vediamo tra poco’.
Haley decise di indossare un jeans stretto blu scuro, una canotta di qualche tonalità più chiara,una felpa grigia e le sue converse del medesimo colore. Preparò il suo zaino, prendendo tutto ciò che per quel giorno le era necessario, aggiungendo ai soliti libri una scorta di merendine. Ebbene l’irrefrenabile fame si faceva sentire sempre più, non se la sentiva di dover recarsi ad ogni cambio d’ora alle macchinette poste dinanzi alla segreteria, non voleva destare sospetti. Al suono del campanello, segno dell’arrivo di James, mise lo zaino in spalla e uscì di casa. Arrivarono a scuola dopo qualche minuto.
Liam quel giorno le riservava ancora più attenzioni del solito tanto che non appena Hal fu uscita dall’auto dell’amico,lui le prese la cartella dalle mani aggiungendola alla sua. Le circondò la vita con il braccio e si avviarono verso l’entrata. Fu così gentile da accompagnarla fino alla porta, lasciandola nelle mani di Keira che la salutò con un abbraccio stritolatore. Dati i cinque minuti ancora disponibili, Hal trascinò l’amica nel bagno per poterle raccontare del giorno precedente.
Come stai oggi amore?”le chiese la bellissima rossa che le era di fronte. “ Ho avuto uno dei risvegli migliori di sempre oggi. Ieri ho raccontato tutto a Liam, finalmente sa tutta la verità. È ancora più protettivo del solito,stamani mi ha fatto trovare la colazione pronta, poi mi ha accompagnata lui qui. Dice che non devo guidare in queste condizioni.’’ “ Sa chi è il padre? Sa che è Zayn?’’le chiese ansiosa Kei.
Si, sa tutto nei dettagli. Non posso dire l’abbia presa bene. E’ corso via non appena gliel’ho detto, ed è andato sicuramente da Zayn. Non so cosa sia successo, so solo che hanno chiarito ma che non lo perdonerà facilmente.
Tu Hal che intenzioni hai di fare? Lo dirai a Zayn che sei incinta?
No per carità! Per lui ero una scommessa Kei, pensi davvero che si occuperà del piccolo? Che dopo aver scoperto la gravidanza mi confesserà di amarmi e che saremo una famiglia perfetta come quelle delle pubblicità?!.. Sono solo cose da film queste Kei ed io non ho intenzione di illudermi ancora, di perdere la testa dietro Zayn Malik. E’ solo un lurido approfittatore. Ecco cos’è!
Hal, ascolta, so che sei testarda e che non riuscirò mai a farti cambiare idea. Non so neanche quale sia la scelta migliore. Forse hai ragione tu. Lui è un egoista ed egocentrico ragazzo che crede di avere il mondo ai suoi piedi, però penso anche che questo bambino- accarezzò il ventre ancora piatto della migliore amica- ha bisogno di un padre. Forse non è il momento giusto di dirgli la verità, non sei ancora pronta. Zayn però deve prendersi le sue responsabilità una volta nella vita. Nel frattempo sai che su me e sicuramente su Liam puoi sempre contare. Ti aiuteremo noi con il piccolino.
Ti voglio bene Kei non scordarlo
Anch’io amore,anch’io.
La campanella della lezione era suonata. Le toccava chimica. Non le era mai piaciuta quella materia, non l’aveva mai capita, però come ogni anno si trovava nel suo orario scolastico e come ogni anno ad accompagnarla durante quella lezione c’era il famigerato padre di suo figlio. Zayn. Prima dell’incontro con il pakistano quella famosa sera, la ragazza aspettava con ansia quell’ora di lezione per poterlo osservare da lontano, per osservare i lineamenti perfetti, le labbra carnose ed invitanti. A volte le pareva anche di poter sentire il suo profumo. Adesso invece, dopo tutto quel casino, Hal desiderava solo non vederlo più, o per lo meno non desiderarlo più, cosa molto difficile da farsi. Entrò in aula che il professore non era arrivato, si sedette ad uno dei primi banchi; cercava almeno di capirci qualcosa e di dimostrarsi interessata.
Uscì i libri che le occorrevano e attese l’entrata del professor Burton. Con la coda dell’occhio, vide un’ombra varcare la porta d’ingresso e,pensando si trattasse del professore, alzò il capo. Gli si presentò, invece, il fisico scolpito dell’incarnazione del dio ambrato. La t-shirt bianca con scollo a V permetteva una completa lastra del fisico statuario di Zayn, indossava un jeans nero attillato e a vita bassa che garantiva un’ottima visuale del perfetto lato B. Continuò a percorrere il corpo di Malik da sopra a sotto e viceversa, fin quando incontrò lo sguardo caldo, ma allo stesso tempo tagliente del ragazzo. Hal immediatamente distolse lo sguardo, posizionandolo sulla copertina azzurrina del libro. Ormai non pensò più a Zayn, si concentrò sull’arrivo del prof. e si impose di seguire la lezione. A metà di questa, una voce che per lei era facilmente riconducibile al pakistano chiese al prof. di andare in bagno. Hal che si trovava qualche banco più avanti dal ragazzo color cioccolato al latte, non badò alla risposta data dal professore, ma abbassò il capo, coprendo così il suo bel viso con i capelli molto folti, fin quando una voce sensuale le sussurrò :
Avevi molto da guardare piccola, so che sono irresistibile, cosa c’è? Non ne hai avuto già abbastanza? Vuoi riprovarci?” cosi uscì dalla classe sbattendo la porta.
Come si permetteva di parlarle ancora? Di insinuare che lo desiderasse nuovamente? D’accordo lo riteneva bellissimo e affascinante, ma il tutto veniva schiacciato nel momento in cui pensava a cosa le aveva fatto e a quanto fosse stato stronzo un mese prima con lei. Presa da una voglia irrefrenabile di colpirlo con un pugno si alzò di scatto da sulla sedia che fino a poco prima l’aveva sostenuta e disse:
Prof. Burton non mi sento molto bene posso uscire?
il professore la guardo e poi annuii. Lei corse fuori dall’aula e sicura di trovare il giovane Zayn nel giardino recintato a fumare si incamminò decisa. Non appena lo vide gli corse incontro e gridò:
Tu brutto stronzo, ehi parlo con te, girati quando ti parlo! Mi fai schifo, sei uno stronzo. Non permetterti di dire che non posso resisterti.Forse prima era così, adesso non più, non dopo ciò che hai fatto!
Fortuna che l’atrio era vuoto. Gridava talmente tanto che le vene del collo le si gonfiarono. Chissà grazie a quale coraggio e a quale forza, si avvicinò ancor di più al corpo del ragazzo e gli si avventò contro. Lo colpì prima sul petto, poi sulle spalle, fino ad arrivare al viso dove lasciò un’impronta rossastra delle cinque dita della mano destra. Poi ricominciò ancora, non demordeva, non si fermava e ne tantomeno Zayn la fermava. Sapeva che Hal aveva tutte le ragioni per colpirlo e per odiarlo, ma dopo l’ennesimo schiaffo, notava che la rabbia nella ragazza non diminuiva anzi aumentava sempre più, quindi la prese per i polsi e le gridò:
Haley adesso basta, guardami, lo so ti ho fatto star male, sono stato uno vogliacco. Hai tutte le ragioni per avercela con me, ma cosa ti aspettavi,che fossi diversa dalle altre? Che saremmo stati insieme per sempre? Non sono tipo del per sempre, non sono tipo da fidanzamento. Sono Zayn Malik e sono…
E sei uno stronzo ecco… sei un grande e grosso STRONZO!
Non seppe perché lo fece, ma Zayn, nonostante l’arrabbiatura l’avesse fatta diventare rossa pomodoro, la trovava irresistibile come non mai e quindi la baciò. Si impossessò delle soffici labbra di Hal premendo su esse leggermente, le morse il labbro inferiore, chiedendo l’accesso per la sua lingua ed Hal ormai nel pallone glielo concesse. Restarono minuti e minuti attaccati l’uno all’altra, le braccia di lei gli circondavano il collo, nonostante attimi di incertezza, le braccia di lui invece la stringevano per i fianchi in una sorta di abbraccio.
Un campanello d’allarme però suonò nella testa di Hal che quindi ritornò con i piedi per terra. Si staccò di colpo da Zayn con le labbra arrossate e gli mollò un altro ceffone in pieno viso
Non permetterti di farlo più idiota o te ne pentirai amaramente.” e poi si girò e se ne andò lasciandolo solo con una mano sulla guancia schiaffeggiata ma con la mente ancora ancorate al ricordo del dolce bacio della giovane. Si ritrovò a pensare che se ne vedevano davvero poche come lei.


Salve ragazze ecco un altro capitolo. Ringrazio infinitamente chi ha recensito, davvero 65 recensioni.. Vi rendete conto? 
GRAZIE, GRAZIE ED ANCORA GRAZIE. 
Ringrazio anche chi ha messo tra seguite, preferite e ricordate, siete in tantissime. Per chi ha recensito ed aspetta la mia promessa recensione, arriverà ragazze, solo che sono molto impegnata con il lavoro. 
Allora come vi sembra questo capitolo? RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE.
UN BACIONE 
Fra

 

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