Carpe Diem.

di Heart_ShapedBox
(/viewuser.php?uid=312959)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


SLICE
OF
LIFE

 

We often see in the others things, feelings or beliefs that maybe are not real.
They’re just the convictions of our mind.



 

Esordio


Da dove comincio? Vediamo: mi chiamo Ginevra Cestri, ho 11 anni e frequento la prima media. Sono alta un metro e cinquanta, sono mora, ho gli occhi color Nutella e il naso.. boh, non so come ho il naso. Si, insomma, queste cose qui. Ma è inutile che mi descriva, tanto da lì dietro non potete vedermi, che siate davanti a uno schermo o che abbiate queste pagine in mano, per voi sarò sempre uno spiritello dispettoso che viaggia per la vostra testa.
Parliamo d'altro. Come sono le scuole medie? Beh, non saprei come definirle se non una prigione: niente giardino, solo 15 minuti di ricreazione e ci interrogano sempre, qui si studia e basta. Ma penso che altrimenti non le chiamerebbero in modo diverso dalle elementari, giusto?
Sono uscita da lì con un ragazzo in testa: Elia. Lo conosco dall’asilo nido, siamo sempre stati in classe insieme (a parte adesso); ha cominciato a piacermi quella volta che ho passato il pomeriggio da lui, qualche anno fa, quando abbiamo giocato a nascondino. Lui mi trovava sempre, anche se mi acquattavo negli angoli più bui e più segreti della casa. Non si può dire che con me fosse dolcissimo, casomai con la mia migliore amica, a parte quella volta quando a scuola gli strappai la tasca della felpa per sbaglio e lui non si arrabbiò.. spesso non controllo la mia forza, anche le mie compagne si lamentano. Però lui è simpatico e non smette mai di sorridere, questo basta.
La mia maestra di religione, già, aspettate, mi correggo, “professoressa” di religione dice che non è possibile innamorarsi finché non si raggiunge la pubertà.. sarà; a me sono 5 anni che piace Elia, quindi qualche dubbio mi viene.
Adesso sono ad una festa: è il compleanno di Greta, praticamente mia sorella nata da un’altra madre perché ci conosciamo da sempre, anche se fin’ora non ho ancora avuto con lei un rapporto molto stretto dato che vive lontano; e della sua amica Rebecca, che non conosco, anzi, per precisare qui non conosco proprio nessuno. Menomale che stiamo vedendo un film, almeno così non devo sforzarmi di fare amicizia, si chiama “Una serie di sfortunati eventi” ma, nonostante il titolo, promette bene.
Finito il film, gli invitati escono nel giardino della villa e prendono in mano i cellulari per dare inizio al tipico “rito” degli scherzi telefonici. Il primo a digitare è un ragazzino abbastanza basso, capelli castani e naso a patata, peccato che il suo aspetto non si intraveda dall’altra parte della cornetta perché altrimenti si che avrebbe fatto ridere! Il prossimo è completamente diverso: occhi azzurri, capelli biondi, mossi e sorriso smagliante.
E’ carino lo ammetto, ma ricordiamoci che io ho Elia.









 

Parte 1 -
Bonjour














Dunque, il primo anno l’avevo passato. Pensavo peggio a dire il vero, ma alla fine il trauma del passaggio elementari - medie era durato solo qualche mesetto, poi era filato tutto liscio come l’olio e sono finita in seconda. Elia era sparito da un po’, ce l’avevo fatta a capire che non era quello giusto, mi ci erano voluti insulti e prese in giro ma finalmente ci ero arrivata.
Una sera ero a casa di Greta per un pigiama party, quando ho notato una piccola foto appesa al muro: doveva essere quella di classe perché riconobbi le facce dei ragazzi che avevo incontrato alla sua festa, l’anno prima. Mi concentrai su di uno in particolare, biondo, con gli occhi azzurri, seduto al centro dell’immagine.. si, era il ragazzo della telefonata. Chiesi a Greta chi fosse (Andrea Rossi) e, dopo essermi fatta rivelare ogni singolo dettaglio riguardante i suoi interessi (la cucina), gli amici che frequentava (solo compagni di scuola), se faceva sport (aveva avuto problemi con un ginocchio giocando a calcio, da lì aveva smesso), se era vegetariano o se mangiava da vegano (felicemente onnivoro).. emisi la mia sentenza: mi piaceva. Questo significava che avrei dovuto darmi da fare per conquistarlo, e avrei dovuto cominciare da subito.
Avevo 2 anni davanti. Il coraggio non mi mancava. Ed ero pronta.


Giovedì 23/02/2012
Ho conosciuto Rebecca proprio ieri, al corso di ping pong che fanno il pomeriggio a scuola. Ho scoperto che anche a lei piaceva Andrea in prima media ma le è andata male e, proprio per questo, ha detto che vuole darmi una mano, ben venga! Magari dovrò mettere in chiaro qualcosa, ad esempio certe cose come quella di oggi che non devono ripetersi.
Greta stava aspettando di far vedere alla prof. i disegni di tecnica e c'era anche il Rossi, ad un certo punto Rebecca si è avvicinata e gli ha chiesto:
<< Tu conosci Ginevra.. Cestri? >>
<< No, mai vista e mai conosciuta. Perché? >> ha risposto lui.
Accortasi in quel momento dell’argomento della conversazione, la mia amica è intervenuta dal fondo della fila:
<< No, niente! >>
<< Dai, perché? >> ha insistito Andrea.
<< Perché lei ti...>> Rebecca stava per rivelare l’irrivelabile, stava per dire “ti ama”, ma Greta è riuscita a bloccarla di nuovo con << ..conosce! >>.
D’accordo, non lo conosco nemmeno, dire che lo amo sarebbe troppo pure per me. Vedremo cosa succederà domani che, come al solito, faremo la lezione di ginnastica con la loro classe.

Venerdì 24/02/2012
Da due anni ormai mi chiedo come mai la mia professoressa di educazione fisica ce l’abbia con me. Insomma, sono l’unica della classe ad essere costretta a fare la guardia ai cancelli che portano alla palestra della scuola: devo aprirli quando passano i miei compagni e chiuderli una volta che sono usciti tutti, devo stare attenta alle porte della struttura durante la lezione per evitare che entri qualcuno che non dovrebbe.. ma dico, perché a me? Sembra quasi sfruttamento minorile. Però in fin dei conti è divertente, è un’impresa riuscire a svolgere, prima ancora che me lo dica, tutti i compiti che so che mi assegnerà.
Ma oggi non era giornata. Mi ha richiamata due volte per la “disattenzione” e perché non ho chiuso bene la porta quando sono entrata.. beh, dovrebbe sapere che io il vento ancora non lo comando, quindi se qualche porta rimane socchiusa la colpa non è mia.
Nonostante ciò, tra le tredici ragazze della mia classe, Rossi non è riuscito a capire chi ero e penso fosse talmente frustrato che durante la lezione successiva, senza accorgersene, ha fissato Greta per quasi un quarto d’ora domandandosi “Ginevra? Chi Ginevra? Ma sarà quella? No, è impossibile! Ma sarà lei?”, finché lei non si è girata dalla sua parte lanciandogli uno sguardo assassino; e credetemi se vi dico che solo lei riesce a renderlo così reale.


Martedì 28/02/2012:
Ieri stavo facendo un giro fuori con Livia, una delle mie compagne di classe, quando ho deciso che dovevo mandare una lettera al Rossi in cui mi rivelavo. Dopo averla scritta, cancellata, riscritta e copiata per una decina di volte, questo è stato il risultato:
- Ciao! Sono una ragazza della 2°F e penso tu sappia già il mio nome. Ad essere sincera non so come faccia a piacermi una persona che nemmeno conosco.. pensa che durante le spiegazioni noiose a scuola scarabocchio il banco con il tuo cognome! Forse però dovrebbe importarmi il fatto che a te piaccia un'altra ragazza, Laura, e invece no. Tieni a mente che non sono brava a scrivere lettere d'amore, quindi, come ho già detto: mi piaci. Posso darti un consiglio? Guardati intorno qualche volta, potresti scoprire un sacco di cose. –
Proprio così: tra le tante cose che ho saputo di Andrea c’è anche quella che è stato fidanzato con una certa Laura, in classe con lui. Non so bene la storia ma da quello che ho capito lui si è dichiarato a lei regalandole un ciondolo con un cuore, peccato che siano rimasti insieme soltanto qualche mese, dovevano essere davvero una coppia dolcissima..
Ma tornando alla lettera, lo stesso pomeriggio ho mandato un messaggio a Greta e le ho chiesto se volesse dare un biglietto ad Andrea da parte mia, purtroppo lei ha risposto che non se la sentiva perché aveva paura che qualcuno avrebbe potuto pensare che era lei l’autrice del biglietto. Così ho chiesto ad Eva, un’altra ragazza della 2°B, la classe di Greta e lei ha accettato con entusiasmo premettendo che avrebbe fatto tutto il possibile per riuscire nella “missione”.
Stamattina ho consegnato la lettera mortale alla messaggera e lei, alla fine della prima ora, l’ha consegnata ad Andrea dicendogli che avrebbe dovuto leggerla una volta che sarebbe stato finalmente solo, a casa. Lui, ovviamente, non le ha dato ascolto e ha fatto di testa sua leggendolo nello spogliatoio della palestra insieme a tutti i suoi compagni; poi, tornato in classe, chiunque gli abbia domandato di poterci dare un’occhiata ha ricevuto da lui il consenso, dopodiché sembra che abbia persino smarrito il biglietto. Io, inconsapevole dell’accaduto finché non mi è stato raccontato, me ne stavo tranquilla davanti all’ingresso della scuola mentre aspettavo che anche Greta uscisse per poi riaccompagnarmi a casa, come facevamo sempre. Mi ero chiesta infatti come mai Andrea mi stesse fissando mentre se ne andava verso la fermata dell’autobus con i suoi amici.. accidenti! E menomale che oggi Laura non era presente a scuola, altrimenti chissà cosa sarebbe potuto accadere.
E’ da un annetto che mio padre ha installato Messenger nel mio computer, è stata quasi una rivoluzione per me così non ho più dovuto usare tanto il cellulare e mandare milioni di messaggi a Greta, specialmente in questo periodo. Ci siamo sentite anche oggi:
Greta - Allora che mi racconti??
Io - In che senso??
Greta - 6 triste? 6 agitata? 6 arrabbiata? 6 contenta?
Io - Per cosa? Per il Rossi?
Greta - No, per mia nonna in carriola. Secondo te? Si!
Io - Come dovrei essere? Sono felice! Magari me la sono un po’ presa per il fatto che abbia lasciato che tutti leggessero il biglietto..
Greta - Avresti dovuto aspettartelo. Fossi in te adesso terrei gli occhi bene aperto, non si sa mai se quei cretini della mia classe non abbiano voglia di divertirsi un po’ prendendo in giro la “cavia” di turno..
Io - Cioè me, giusto? E se invece Andrea scoprisse chi sono e venisse a parlarmi?
Greta - Cioè te, si. Non penso che verrà a parlarti, non è così coraggioso, in tal caso allora mettiti uno strato bello abbondante di fard neutro perché so già che diventerai rossa peggio di un pomodoro.. però ripeto: stai allerta.
 
Mercoledì 29/02/2012
Stamattina quando è arrivato il Rossi mi ha guardata!
 
Giovedì 01/03/2012
Oggi stavamo aspettando il suono della campanella nel corridoio della scuola, quando dalle scale è scesa la 2°B, che solitamente sta nell’aula tre piani sopra la nostra e quindi esce sempre in ritardo. Appena i loro ragazzi mi hanno vista, hanno cominciato a gridare “Ciao Gine! Ehi Ginevra!”. A quel punto avevo due possibilità: fare la figura della tizia completamente sorda oppure farmi scoprire e, non volendo, ne avevo scelta una voltandomi ai richiami e salutando con un cenno della mano le persone che conoscevo.
 
Venerdì 02/03/2012
Eravamo appena uscite da scuola quando io e Greta ci siamo avviate al posticino accanto alla fermata in cui aspettavamo sempre sua mamma, una volta giunte lì però lei non era ancora arrivata e quindi, per passare il tempo, io e la mia amica ci siamo tenute occupate osservando i ragazzi e le ragazze che aspettavano gli autobus alla fermata per poi salire e tornare a casa. Proprio dietro di noi si trovava un giardinetto con gli ulivi, i cui rami troppo cresciuti sporgevano dalla ringhiera fino a coprire me e Greta dalla vista degli altri. Eccolo, stava arrivando Andrea. Avevo imparato a vigilare su di lui quando ne avevo l’occasione, per interpretare qualsiasi segno o comportamento fosse venuto in soccorso alla mia speranza del “non ti conosco ma vorrei iniziare”, è così che ho notato subito che mi stava guardando da lontano. Rideva, chiacchierava con i suoi compagni Giacomo e Pietro, camminava e mi guardava. Naturalmente la mia copertura formata da rami di ulivo non poteva essere eterna e infatti poco dopo i nostri occhi si sono incrociati.. devo ammetterlo, quella “scarica elettrica” che si racconta nei libri di quando fissi la persona che ti piace io non l’ho sentita; ma probabilmente è solo perché non ci siamo mai parlati!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Lunedì 05/03/2012
Ieri ero in giro con Greta quando abbiamo deciso che  oggi all’uscita da scuola avremmo aspettato Andrea; e così è stato. Peccato che questa mia unica decisione si sia poi rivelata un fatale errore, perché Matteo, Giulio, Alessio e Karin, tutti amici del Rossi, vedendomi hanno iniziato a gridare:
<< Ehi Ginevra, c'è il Rossi! Ginevra! Ginevra! >>. E il bello è stato che hanno anche chiesto a Greta se io, Ginevra, fossi davvero io, e lei cos’ha risposto? Ovviamente “si”. Ma ci può essere una persona più stupida di lei in alcuni momenti?
Durante il pomeriggio ho chiamato Chiara, una delle mie migliori amiche e compagne di classe, e lei, oltre ad aver visto tutta la scena, ha detto di essersi voltata e di aver visto Andrea che quasi cascava in terra dal ridere. Sono furiosa.. no, di più! Così ho subito telefonato a Greta per farle la parte dopodiché lei mi ha dato qualche dritta su come comportarmi da ora in poi: << Non girarti urlano il tuo nome, cerca di non farti vedere e, soprattutto, non provare a guardarlo. Ah, e domani resta in classe a chiacchierare con qualcuno, non importa chi sia, basta che non ti avvicini alla porta o spunto io con un’ascia in mano e ti sbarro la strada. Chiaro? >>
<< Chiarissimo. >> ho risposto <<  Si può sapere che diavolo è successo oggi a scuola? >>
<< Non ne ho la più pallida idea, può darsi che forse il Rossi abbia raccontato della lettera a tutti gli altri ragazzi della classe, durante il weekend. >>
<< Buono a sapersi. Anche se io intendevo perché solo oggi quei quattro scellerati ce l'avevano con me! >>
<< E cosa ne so io! Loro prendono in giro chiunque abbia una cotta per qualcuno! >>
<< Simpatici a quanto vedo. >>
<< Lo so… ve li regalo >>
<< Puoi tenerteli, grazie lo stesso. >>
<< Peccato. >>
<< Ma ti rendi conto? Sono morta! Il martedì non potrò più guardare il Rossi dalla finestra o all’uscita passando inosservata; il mercoledì durante la lezione di ping pong ci sono anche Giulio e Alessio e non voglio immaginare cosa faranno; il giovedì.. il giovedì niente! E il venerdì in palestra preferisco morire piuttosto di fare lezione con voi. >>
<< Tu ignorali, fai finta di nulla. >>
<< Tu la fai tanto facile. Beh, sappi che non lo è quando senti dire il tuo nome a destra e a manca, specialmente se a farlo è anche Andrea. >>
<< Ascolta, ci sono riuscita io, devi riuscirci anche te. >>
<< Ehi ehi ehi, frena un attimo. Con chi? >>
<< Lo scorso anno. Con un mio compagno di classe. >>
<< Con Giulio Salvi? >>
<< Si, infatti adesso mi lasciano stare. Però se devi scriverci un libro su questa storia, censura questa parte perché non voglio che mezzo mondo sappia i fatti miei.. e poi come facevi a sapere che lui mi piaceva? >>
<< Ehm.. diciamo che come passatempo “raccolgo informazioni”, quindi meglio che tu non lo sappia. D’accordo? >>
 
Gita sulla neve: primo giorno (14/03/2012)
Finalmente, dopo ben 7 mesi di scuola, ci siamo potuti rilassare facendo una pausa e andando in montagna con la scuola, per imparare a sciare e divertirci. Peccato che neanche nell’autobus per l’andata sono riuscita a salire nello stesso autobus di Greta, Andrea e Rebecca. Possibile?
Il viaggio è stato abbastanza noioso, la mia unica distrazione sono state un paio di cuffie e la solita musica commerciale. Livia se ne stava accanto a me, con un libro in mano, facendo l’asociale; quindi non avevo modo di parlare con nessuno (se provavo a spostarmi anche solo di un centimetro i professori mi avrebbero uccisa, perciò ho preferito non tentare).
Ad un certo punto, altro non mi restava da fare che prendere il cellulare e mandare un messaggio a Greta perché, purtroppo, scoppiavo di curiosità dal sapere che cosa stesse combinando il Rossi.
<< Ciao Gre’! Come va sull’autobus? Da noi qui è una noia mortale, non riesco nemmeno a spiccicare due parole con Livia che si è seduta vicino a me. Uffa! Non siamo né sullo stesso veicolo, né nello stesso hotel.. proprio non vogliono accontentarci, ho già capito. Raccontami tutto quello che succede da voi ma stai attenta, potrebbe prendermi un attacco di “Rossite Cronica Stressivante” (come la chiami tu, la malattia del Rossi). Soprattutto, non far leggere a nessun maschio della tua classe questo messaggio, altrimenti guai a te che finisce male! A dopo. >>
Dopo un’altra serie di domande e risposte, in cui lei descriveva nei minimi dettagli ogni singola cosa che stavano facendo o dicendo i suoi compagni, ho ricevuto un sms particolarmente allarmante:
<< Aiutoooooo, codice rosso! Io e Laura abbiamo fatto uno scambio di cellulari e lei, frugando nelle cartelle, ha trovato il primo messaggio che mi hai mandato e lo ha letto ad alta voce ad Andrea! Mi dispiace, non l’ho fatto apposta! >>. Ecco, lo sapevo. Tanto una disgrazia deve pur sempre succedere, no?
Il pomeriggio eravamo sulla neve e dopo aver fatto una discesa stavamo risalendo dal tapirulan, quando Matteo ha gridato: << Guardate chi c’è! Ginevra >> e si è rivolto al suo amico Rossi << Ehi, c’è la tua ragazza! >>. In quel momento penso di aver lanciato un’imprecazione a bassa voce, prima per la vergogna, poi per il modo in cui ero stata definita. Sentii però qualcuno chiedere di persona ad Andrea chi fosse veramente la sua ragazza e lui rispondere << Ginevra, naturalmente! >>. Aspettate un attimo: naturalmente? Naturalmente! Si, certo, come se io fossi di proprietà sua. Da quando in qua sono fidanzata senza saperlo? Va bene, lo ammetto, è stato carino stavolta.
Durante la cena, invece, ho mandato un altro messaggio a Greta chiedendole come mai non fosse venuta poco prima a fare un giro nel paesello lì accanto per comprare qualche regalo. Non avevo parlato di Andrea, per fortuna, perché a soli venti secondi dal mio invio ricevetti già una risposta.
<< Non sono venuta perché non ne avevo voglia, probabilmente ci andrò domani. Ah, e come mi hai ordinato di fare mentre rientravate in hotel, ho perseguitato Matteo fino a farlo scusare tre o quattro volte per le urla di oggi; bastano? Il Rossi dice che ti saluta. >> Ero letteralmente in fibrillazione quando risposi “ringrazialo da parte mia”, peccato che poi seppi anche che quel disgraziato del mio innamorato aveva rubato il telefono a Greta e le aveva letto i messaggi. Insomma, cos’è questa mania del rovistare tra gli affari altrui?
 
Gita sulla neve: secondo giorno (15/03/2012)
Questa mattina, quando tutte le classi si sono riunite sulla pista da sci, Greta mi ha dato una cattiva notizia: ha chiesto al Rossi se gli piaccio e lui ha detto di no. Dire che non ci sono rimasta male sarebbe una bugia, però dopo tutte le volte in cui me lo sono sentito dire da Elia a questo punto dovrei esserci abituata. Come se non bastasse, mentre parlavo a telefono con Rebecca sotto sua richiesta, lei mi ha fatto uno scherzo dicendo che Laura ed Andrea stavano di nuovo insieme. Non ho idea di come, ma la notizia si è diffusa a macchia d’olio accompagnata dal piccolo dettaglio che per quella ragione avevo pianto per tutto l’intero pomeriggio. Cosa non va ad inventarsi la gente pur di fare un po’ di pettegolezzi..
La stessa sera siamo usciti in paese, di nuovo, ed io ero con Chiara e Rebecca in un negozio quando mi sono sentita chiamare e ho trovato Laura dietro alle mie spalle che sussurrava << Ginevra, io non sto con lui >>. In realtà ho realizzato soltanto dopo cosa mi ha detto, ero più concentrata sul rimanere paralizzata dal fatto che avevo la ex di Andrea che era venuta apposta per parlare con me. Giuro che non mi sarei mai sognata che un giorno mi avrebbe rivolto la parola, la immaginavo più come una nemica che come un’alleata.. non che per una frase possa definitivamente considerarla alleata, ma insomma potrei.
Più tardi i professori ci hanno portati, per la prima volta, in discoteca. E’ stato bello, anche se all’inizio non facevo altro che sfuggire alle braccia delle mie amiche che tentavano di alzarmi dalla sedia che mi ero auto-riservata; ero convinta che tutti stessero a guardare me e come ballavo, specialmente il Rossi, e non volevo fare figuracce. Quando invece ho capito che lui si faceva i fatti suoi, beveva continuamente lattine di Coca Cola e usciva a prendere aria, senza mai tuffarsi nella pista, mi sono scatenata. Eh si, la timidezza fa brutti scherzi a me. Speriamo che Andrea da grande non diventi un alcolizzato, perché ovviamente io non glielo permetterò!
 
Gita sulla neve: terzo giorno (16/03/2012)
Eccoci qua, al terzo e ultimo giorno della nostra vacanza dallo studio. Oggi avremmo dovuto fare una gara di velocità, scendendo da una discesa, e mentre tutti eravamo in fila ad aspettare il nostro turno un cagnolino sembrava volerci fare compagnia zigzagando tra gambe, bastoni e sci. Dietro di me c’era Laura in quel momento, e non so a dire il vero se lo abbia detto a lei, a me, o se stesse riflettendo, ma il Rossi ha bisbigliato improvvisamente un “questo cagnolino è sempre nel mezzo”, o una specie. La sua ex mi è parso non si sia accorta di nulla e ciò significa che all’80% stava dicendo a me, così, per sicurezza, ho sfoderato un sorriso enorme in segno di gratitudine.
All’ora di pranzo eravamo tutti quanti davvero stanchissimi, e Andrea lo era talmente stanco che, per scherzare, si era completamente sdraiato sul tavolo riservato alla sua classe, poi si è avvicinato anche Alessio che ha provato ad imitarlo ma ha ricevuto come risposta: << Non ci provare, questo è il mio territorio! >>. Avrebbero dovuto trasmettere la scena su uno schermo gigante davanti all’intera città, o magari registrarla e mandarla in qualche cinema, perché quei due sono stati troppo divertenti! Soprattutto il Rossi.. lo adoro!
Al ritorno i nostri genitori ci aspettavano in una piccola piazza vicino alla scuola ma, anche stavolta, non sono riuscita ad incrociare la classe di Greta se non fosse stato per un minuscolo particolare: ero ancora sul bus e spiavo dal finestrino Matteo, Giulio ed Andrea che salutavano i propri familiari, quando mi sono resa conto che quest’ultimo non guardava affatto sua madre.. ma più in alto, verso qualcosa che se ne stava sull’autobus dalla mia parte, o forse, quel “qualcosa” ero io.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Lunedì 19/03/2012
Addio vacanze. Ieri, verso le sei del pomeriggio, Rebecca mi ha scritto in un messaggio:
<< Ciao Ginevra! Come va? Io bene, ho fatto una torta allo yogurt coi fiocchi, adesso è in forno. Comunque è ufficiale: non mi piace più Andrea. Buon appetito per la cena e buona notte! >> Come ha fatto a smettere di farsi piacere una persona in così poco tempo? Lei è un genio, fine della storia.
 
Mercoledì 21/03/2012
Greta oggi ha chiesto al Rossi se gli piaccio, di nuovo, e senza la mia autorizzazione. Una volta tornata a casa mi ha chiamata e mi ha raccontato tutto, queste le sue parole:
<< Quando gliel'ho chiesto è diventato improvvisamente color rosso pomodoro e, dopo esser tornato al suo colorito normale, ha voluto sapere se eri stata veramente tu a domandarmi di chiedergli certe cose. Beh, tecnicamente no, ma ero sicura che avresti voluto una risposta e quindi ho spacciato la domanda per tua dicendo “Si, quante volte ancora dovrò dirtelo?”. Lui è ridiventato rosso pomodoro per qualche minuto, poi ha preso coraggio ed ha ammesso ciò che realmente pensava: “Senti, dì a Ginevra che non voglio mettermi con lei e che, non voglio offenderla, ma non è che sia proprio il massimo. Questo almeno per me.” E tornato nuovamente normale, non ha più aggiunto nulla. >>
Mi sarei dovuta arrendere? Probabilmente si. Me l’ero presa a male per la risposta ma non avevo intenzione di mollare, l’avventura era cominciata da poco e avevo ancora un sacco di tempo prima che finissero le medie; mille altre occasioni per conquistarlo!
 
Giovedì 22/03/2012
Stamattina sono arrivata tardi a scuola, quindi non sono riuscita a vedere il Rossi, e ieri avevo detto a Greta di ringraziarlo per aver risposto alla domanda. Stanotte invece mi ero pentita dell’ordine e, pur avendo mandato più messaggi alla mia amica, non avevo ricevuto risposta. Se c’era qualcuno che avrebbe dovuto parlargli una volta per tutte, quella ero io! Altrimenti la situazione non si sarebbe affatto evoluta. Fortunatamente ho scoperto poi che Greta si era scordata dell’incarico ed aveva lasciato il cellulare a casa, mentre il Rossi non c’era.. spero non sia malato, perché ho intenzione di dirgli tutto domani che siamo a lezione con loro.
 
Venerdì 23/03/2012
Gliel’ho detto! Ecco com’è andata: stavamo uscendo dal cancello della palestra e la mia prof., detta “la Fargi”, aveva trovato anche stavolta un motivo per richiamarmi e spedirmi in fondo alla fila, dove c’erano Andrea e Giacomo. Così dentro di me ho pensato: << Forza Ginevra, glielo devi dire! Ora o mai più! Raccogli tutto il tuo coraggio e parlagli! Non essere fifona! Ce la puoi fare! >> e, come se ci fossero due personalità contrapposte dentro di me, mi rispondevo << Sì, ora, quando arriviamo alla fine delle scale. >>
E infatti, non appena abbiamo iniziato a salire i gradini, mi sono attaccata a lui e giunti sul pianerottolo ho sussurrato il suo nome, continuando poi con << Grazie per aver risposto alla domanda. >>
Non so se abbia mormorato qualcosa o se mi abbia fatto un cenno di assenso, ma qualcosa mi ha fatto intendere che aveva capito a cosa mi riferivo. E Greta che aveva detto che avrebbe fatto finta di non ricordarsi niente! Ma io l’ho beccato con Giacomo, che avevo già conosciuto alle elementari, un tipo innocuo a cui non è assolutamente importato di cosa avevo da dire ad Andrea e quindi si era volatilizzato in men che non si dica.. non avrebbe potuto farsi scudo con nessun altro a quel punto!
All’uscita io e Greta eravamo due file di persone più indietro della combriccola di 2°B ma, mentre svoltavamo un angolo, ho sentito qualcuno urlare << Ginevra! >>, come si urla a uno a cui hai detto cento volte la stessa cosa e quello non ha capito lo stesso. Penso che probabilmente sia stato il Rossi che raccontava ai suoi amici di quello che gli ho detto, però non posso sapere chi sia stato veramente a gridare, almeno non per ora. Poi, mentre io e la mia amica ipotizzavamo su chi potesse esser stato, dietro di noi Laura ha chiamato “Rossi!” facendolo voltare. Credo abbia tentato di avvertirlo che io ero poco distante per cui doveva parlare a bassa voce; il soggetto, stranamente, si è fermato ed ha aspettato che tutti i suoi compagni passassero per poi sistemarsi come chiudi-fila. E’ già un passo avanti se gli stava raccontando di me di sua spontanea volontà, perché se i suoi amici ci avessero visti mentre parlavamo, in classe gli avrebbero subito chiesto cosa avevo di tanto importante da dirgli.. grazie al cielo però non erano dietro di me.
 
Domenica 25/03/2012
Stamani al mercato che ogni tanto viene allestito vicino casa mia io e Chiara abbiamo incontrato Rebecca e lei mi ha dato il numero di cellulare del Rossi, così il pomeriggio ho potuto scrivergli questo messaggio:
<< Ciao Andrea! Sono Ginevra della 2°F, ho avuto il tuo numero di telefono. Stai tranquillo, non ho intenzione di tormentarti tutta la vita e se devo essere sincera l'idea di essere amici mi piace molto di più dei fidanzati, però, se non posso essere la tua ragazza, almeno concedimi di diventare tua amica. Ignora pure la storia successa fin’ora e continua pure a stare con Laura o con chiunque ti piaccia adesso. Ok? >>
E la stessa sera ho ricevuto i complimenti di Greta su Messenger:
<< ....STRABILIANTE!!!! Quanto tempo ci 6 stata a pensare?? Perché, se io fossi stata al tuo posto, un messaggio del genere non mi sarebbe mai venuto in mente! COMPLIMENTI!  PREMIO NOBEL PER I MESSAGGI! E poi sai che anche oggi è successo qualcosa? E’ venuta una bidella nella nostra classe per portare dei fogli a te, e infatti ha chiesto “Cestri c'è? Ginevra Cestri?”. L’intera classe, non uno di meno, ha cominciato il coro “Rossi.. è Ginevra!” e lui è diventato ancor più rosso di tutte le altre volte, così la prof. d’italiano per smarcare l’imbarazzo le ha indicato la tua aula. >>
 
Lunedì 26/03/2012
Cavolo! Io uccido Rebecca! Mi ha dato il numero sbagliato! Povera la persona a cui ho mandato il messaggio.. e povera me. Non poteva dirmelo prima?
 
Martedì 27/03/2012
Invece era quello giusto! Rebecca mi ha inviato un altro messaggio con il numero giusto e quello che avevo già era lo stesso; menomale! E avevo appena salvato il numero che mi è arrivata la tanto attesa risposta: Andrea ha scritto “ok”! Sono strafelice!
 
Mercoledì 28/03/2012
Oggi a ricreazione sono salita al terzo piano, nella classe di Andrea, insieme ad una mia compagna di classe trasgressiva con cui solitamente non parlo molto. Non ero neanche arrivata perfettamente sul piano che Francesca, una ragazza della loro classe che preferisco definire “l’Urlatrice”, mi ha vista ed ha appunto gridato:
<< Rossi c’è Ginevra Cestri! >> ed io allora sono scappata rifugiandomi per le scale a metà tra il secondo ed il terzo piano. Quando mi sono resa conto però, che di fuggire non ne valeva proprio la pena, sono tornata indietro e.. non l’avessi mai fatto! Francesca è spuntata da dietro, mi ha afferrata per le spalle e se non fossi riuscita a scansarmi probabilmente sarei finita addosso al Rossi e gli avrei fatto pure male. Lì non ho avuto più dubbi su cosa fare: ho attraversato il piano e, senza più voltarmi, ho seguito la mia compagna fino alla nostra aula.
 
Giovedì 29/03/2012
Stamattina ero sulla porta ad aspettare la professoressa di arte e, chissà perché, alcune delle cose maggiormente interessanti accadono solo con lei; tant’è che, ad un certo punto, sono passati Andrea e Karin dalla scala davanti alla mia classe e quando quest’ultimo mi ha vista, ha messo un braccio sulle spalle dell’amico sospirando: << Eh, Ginevra.. >> ma “eh, Ginevra” cosa? Che ho fatto?
 
Venerdì 30/03/2012
Ieri Greta è venuta a casa mia ed io le avevo chiesto se oggi poteva salutare Andrea da parte mia. Lei mi ha spiegato, su Messenger, che sono arrivati insieme e lei ha perciò avuto modo di dirgli subito: << Rossi, ti saluta Ginevra >>. Semplice ma d’effetto, non credo se lo aspettasse. E lui ha risposto un normale << Salutala anche da parte mia >>.
 
Martedì 03/04/2012
Ho mandato un altro messaggio al Rossi! Gli ho scritto:
<< Ciao Rossi, sono Ginevra! Come va? Ho sentito che non mi volevi rispondere al primo messaggio che ti ho mandato.. non mordo mica! Domani è l’ultimo giorno di scuola, evvai! Buona Pasqua! >>. Penso avesse il cellulare già in mano perché qualche minuto dopo aveva già risposto con un << Buona Pasqua anche a te >> ma avrebbe potuto perlomeno considerare la domanda “come va?”. Ah no, me ne ero scordata..  io non sono il massimo per lui.
 
Sabato 07/04/2012
Alcune delle mie compagne devono ancora fare la cresima, io no, me ne sono già liberata.. non so, è sempre stato noioso per me andare a messa, specie di domenica mattina quando l’unica cosa che avrei voglia di fare è una bella dormita. Qualche giorno fa, al dopo cresima, un’amica di Laura mi ha dato il suo numero e, lo ammetto, forse ho più fifa a mandare messaggi a lei che ad Andrea. Però era arrivato il momento, dovevo sapere cosa pensava lei di me e del Rossi perché, essendo stata la sua ex, per me il suo parere poteva essere davvero importante. Così stamattina le ho scritto:
<< Ciao Laura! Sono Ginevra della 2°F, una mia amica mi ha dato il tuo numero. Volevo dirti grazie di non avermi considerata una tua nemica e per avermi anche solo parlato.. dopotutto il Rossi piace anche a te! Buona pasqua! Ci vediamo a scuola! >>.
E lei mi ha risposto in un modo che non mi aspettavo:
<< Ciao Ginevra. Volevo dirti che a me Andrea non piace più. D’accordo, ci sono stata insieme lo scorso anno, ma ripeto che non mi interessa più di lui!! E per quale motivo io dovrei considerarti una mia nemica? Ci vediamo mercoledì a scuola. >>
Dopodiché le ho chiesto scusa per essermi un po’ infiltrata nei suoi affari personali e le ho spiegato che avrebbe potuto umiliarmi o prendermi in giro facendo la ganza per esser già stata con il Rossi. Le ho inoltre detto che abitiamo molto vicine di casa e, chissà, magari un giorno diventeremo amiche!
 
Mercoledì 11/04/2012
Addio anche alle vacanze di Pasqua.. accidenti quanto passa veloce questo anno!
Ho appena mandato un terzo messaggio al Rossi ma ancora non ha risposto.. sono in crisi! Una via di mezzo non la ha? O risponde il giorno dopo oppure dopo cinque secondi.
<< Ciao Rossi!!! Hai qualche soprannome da consigliarmi con cui dovrei chiamarti? Sappi che alla verifica di spagnolo sono riuscita a scoprire che avete preso un 5, un 7 e mezzo, un 10- ed il resto della classe 4. Certo che siete strani: metà sufficienti e metà sotto. In bocca al lupo per il compito di matematica! >> e questo era quello che gli ho scritto. Speriamo bene.
 
Giovedì 12/04/2012
Questa mattina appena arrivata ho detto a quasi tutte le ragazze della 2°B i voti, dopodiché si è avvicinato Matteo che per ben tre volte mi ha chiesto quali voti avevano preso lui e il resto dei compagni, ed io, ingenua, per ben tre volte gli ho anche risposto.. non avevo proprio capito che si trattava di una presa in giro. Poi però mi sono pentita di aver detto i voti a tutti.. e se avessi sbagliato a guardare dei voti, se ne avessi saltati alcuni? Perciò avevo detto a Chiara di portarmi subito via all’uscita e che, nemmeno se l’avessi scongiurata di aspettare la 2°B, avrebbe dovuto ascoltarmi. Ma sfortunatamente non ho avuto neanche l’occasione di poter “fuggire” perché mentre mi trovavo nel corridoio con le mie compagne ad aspettare il suono della campanella, la classe di Greta è scesa dalla rampa di scale accanto a noi e, alcuni dei miei amici che proprio oggi si erano interessati alla storia tra me e il Rossi, hanno iniziato ad urlare il mio nome e a dire:
<< Dai, Gine, corri da Andrea. E’ lì sopra! >>. Come se non bastasse uno di loro mi ha anche tirato qualche spintarella per mandarmi nella direzione del diretto interessato.. perché queste figure devo sempre farle io? Mi è parso di notare che il Rossi si sia voltato una sola volta, sentendo il suo nome, ma non so se ci abbia guardati male o altro perché poi la campanella è suonata e sono riuscita finalmente a salvarmi.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2650690