You, Me...Us

di criptica
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Do you know One Direction? ***
Capitolo 3: *** Try ***
Capitolo 4: *** Inspiration ***
Capitolo 5: *** Relax or not? ***
Capitolo 6: *** Feelings ***
Capitolo 7: *** Fighters ***
Capitolo 8: *** She'll understand ***
Capitolo 9: *** Confessions ***
Capitolo 10: *** I'm afraid too ***
Capitolo 11: *** You can't judge me ***
Capitolo 12: *** Just a good reason ***
Capitolo 13: *** Wrong place ***
Capitolo 14: *** Unexpected ***
Capitolo 15: *** There's a party tonight ***
Capitolo 16: *** Shut up ***
Capitolo 17: *** Have you got any secrets? ***
Capitolo 18: *** Love me ***
Capitolo 19: *** Heart Jokes and Goosebumps ***
Capitolo 20: *** A corner of Happiness ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


YOU, ME…US

 
 

PROLOGO

 
 
CHARLIE

-Ragazze, fra dieci minuti sul palco- ci aveva avvertite Michael, uno dei membri dello staff.
-Arriviamo, grazie Michael- lo rassicurammo, mentre eravamo ancora nel nostro camerino.
-Ci siamo!- esclamò Zoe elettrizzata.
-Ci siamo!- ripetemmo Naomi ed io altrettanto euforiche.
-Non ci posso ancora credere! È il nostro primo concerto e lì fuori ci sono migliaia di persone arrivate qui solo per sentirci cantare, vi rendete conto?- disse Naomi, con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
Dopo essere arrivate seconde ad X-Factor UK, non ci saremmo mai aspettate di riuscire a salire su un palco per cantare le nostre canzoni, ed ora eccoci qui: Zoe, Naomi e Charlie, tre ragazze completamente diverse l’una dall’altra, che prima di fare quei provini per la trasmissione televisiva non si conoscevano minimamente, ma che ora formavano le Rough Diamonds.
Simon Cowell ci aveva create, proprio com’era successo per gruppi come gli One Direction o le Little Mix.
Ed ora era il nostro momento. Il sogno si stava realizzando e non potevamo che essere grate a chi lo aveva reso possibile.
 
Ma passiamo alle presentazioni.
Io sono Charlotte Palmer, conosciuta da tutti come Charlie. Ho 19 anni e sono originaria di Manchester. Ho dei lunghissimi capelli biondo miele ed occhi grandi e di un colore piuttosto particolare: sono un mix di sfumature verdi e marroni. La mia carnagione è molto chiara e non posso lamentarmi della mia pelle. Quanto al fisico, beh non sono di certo una modella di Victoria’s secrets, soprattutto visto che non sono molto alta, ma non mi lamento. Mi considero abbastanza amichevole ed estroversa, sono generosa, ma molto insicura su me stessa, anche se cerco in tutti i modi di camuffare questo mio aspetto debole.
mia madre mi ha sempre insegnato a rispettare gli altri, ad essere riconoscente e a non considerarmi superiore a nessuno. E credo che sia uno degli insegnamenti migliori che potesse darmi. È per questo che sarò  per sempre grata a chi mi ha permesso di realizzare il mio sogno facendomi diventare parte delle Rough Diamonds. Certo, però, non mi faccio abbindolare o far mettere i piedi in testa facilmente.
 
Le altre mie due compagne d’avventura sono Zoe e Naomi.
 Zoe Owen, ha 19 anni come me ed è una ragazza piena di vita, divertente, senza paura di nulla, nemmeno di fare brutte figure. Dove c’è lei, il divertimento è assicurato anche perché è sempre molto positiva.
Senza ombra di dubbio è una delle più belle ragazze che io abbia mai incontrato: ha dei lunghi capelli corvini che le incorniciano un perfetto volto a cuore e due occhi azzurrissimi capaci di incantare chiunque li incontri.
Lei viene da Londra e sin da quando era bambina era già convinta che sarebbe diventata una star ed è proprio ciò che è accaduto.
Oltre ad essere bellissima fisicamente, è anche una delle persone più sincere e leali che io abbia avuto l’onore di incontrare ed è una perfetta confidente.
 
Poi c’è Naomi, Naomi Carter, la piccolina del gruppo. Lei è una svitata diciottenne che sa essere anche la persona più dolce sulla faccia della terra. È originaria di Liverpool ed anche lei, come Zoe è splendida in tutti i sensi, tanto che in loro compagnia mi sento un brutto anatroccolo.
I suoi capelli sono di un rosso scuro con qualche riflesso, lisci e lunghi r i suoi occhi marroni sono così scuri, profondi e ammalianti tanto da riuscire a perdercisi dentro.
Sia lei che Zoe sono leggermente più alte di me, ma fortunatamente la differenza non si nota granché.
 
Sono molto fortunata ad aver incontrato queste due ragazze, abbiamo condiviso così tante emozioni insieme, che in pochissimo tempo sono diventate come sorelle.
Sono parte della mia famiglia e grazie a loro riesco a sentire un po’ meno la mancanza di casa.
Non avrei potuto chiedere di meglio.
 
Dopo X-Factor, Simon ci aveva aiutate a realizzare il nostro primo album ed ora, eravamo pronte per dare inizio al nostro primo tour mondiale.
Non ci saremmo mai aspettate di raggiungere un successo globale di tale portata e faticavamo ancora a realizzare che tutto ciò stava accadendo realmente. Ogni tappa del tour era già sold out e ci domandavamo in continuazione come delle ragazze semplici e normalissime, provenienti da famiglie modeste come eravamo noi, potessero attirare l’attenzione di così tante persone.
Era incredibile.
Assolutamente fantastico.
Eravamo dietro alle quinte, pronte per dare inizio allo spettacolo, ma l’emozione e l’agitazione che sentivamo era fortissima.
-Beh, è come cantare alla festa cittadina no? Oppure al ballo studentesco, l’ho fatto un sacco di volte…- esclamò Naomi, ma nel suo volto vedevo un accenno di panico.
-Oh si certo, il ballo studentesco…ci sarei dovuta andare con Tyler Green l’anno scorso se non fossi entrata ad X-Factor- continuò Zoe perdendosi nei suoi pensieri.
-Cioè, noi stiamo per andare a cantare davanti a tutta quella gente le nostre canzoni, in una delle arene più importanti di tutta l’Inghilterra e tu pensi a Tyler Green?!- domandai alla mia amica lasciandomi prendere dalla paura.
Zoe mi guardò con aria ovvia.
-Ehi era un gran figo….vedessi che fondoschiena!- replicò con aria maliziosa e sognante.
Naomi ed io ci guardammo perplesse e poi scoppiammo a ridere. Quella moretta era capace di sdrammatizzare in ogni situazione e questo era di grande aiuto, soprattutto in una situazione del genere.
-Ci siamo!- esclamai quando le luci sul palco si abbassarono.
-Pronte ragazze?- chiese Naomi illuminandosi in uno dei suoi splendidi sorrisi e prendendo le nostre mani.
-Pronte!- replicai guardando le mie amiche negli occhi.
-Bene…potere del cristallo di Luna vieni a me!- esclamò Zoe.
La guardammo sconvolte.
“Che diavolo stava dicendo?”
-Potere del Cristallo di Luna?- chiese Naomi alzando un sopracciglio.
-Sailor Moon! Era un buon augurio per sdrammatizzare…come siete noiose!- continuò Zoe dedicandoci un gesto di noncuranza.
Ridemmo tutte in quel momento.
-Beh, allora che il potere del cristallo di Luna sia con noi e che lo spettacolo abbia inizio!- urlai abbracciando le due ragazze che, divertite, si misero a saltare con me.
Non avremmo mai pensato che la frase sul cristallo di luna sarebbe diventata una sorta di motto prima di ogni show per noi.
Camminammo verso il palco e appena ci ritrovammo davanti a tutti quei fan urlanti esclamammo in coro –Buonasera Londraaaaa!!!-
Tutti urlarono e ne ero certa, la sensazione che provai, sarebbe rimasta indelebile nel mio cuore per tutta la vita.

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Capitolo 2
*** Do you know One Direction? ***


YOU, ME…US

 

1.      DO YOU KNOW ONE DIRECTION?

 
 
CHARLIE
 
UN ANNO DOPO
 
Era già passato un anno dal nostro primo concerto. Il tour si era concluso ed era stato un vero successo, tanto che avevamo milioni di fan, i nostri rower, che ci seguivano in tutto il mondo e noi non potevamo fare altro che amarli e ringraziarli per tutte le emozioni che ci facevano vivere ogni giorno.
Avevamo raggiunto in un solo anno un enorme successo, ma la cosa non ci aveva messo alcun grillo per la testa, anzi eravamo sempre le solite ragazze decise a migliorare sempre di più.
L’unica cosa negativa di quell’anno era stato l’accanimento che un’altra band femminile, le Little Mix, ci aveva riservato.
Per chissà quale motivo, avevano iniziato a criticarsi anche pubblicamente e malgrado noi tentassimo di non rispondere alle provocazioni, sopportarle era molto difficile e a volte mi facevano davvero saltare i nervi.
Quel giorno ci trovavamo nell’ufficio di Simon Cowell che ci aveva convocate per parlare di un nuovo progetto, del quale però non ci aveva accennato nulla.
Stavamo aspettando nel suo ufficio, sedute comodamente sul divano in pelle nera, mentre chiacchieravamo del più e del meno.
Poco dopo, Simon entrò nell’ufficio e ci salutò.
Sembrava di buon umore, infatti, continuava a regalarci dei sorrisi smaglianti. Piuttosto insoliti conoscendo Simon.
-Come mai sei così di buon umore oggi?- gli chiese Zoe senza timore.
-Ho una notizia meravigliosa da darvi e spero che ne sarete felici!- esclamò.
-Spara!- lo incitammo curiose.
-Che ne dite di una collaborazione?- domandò.
-Una collaborazione?- chiesi senza percepire bene il senso delle sue parole.
-hai capito bene!- annuì lui.
- E con chi?- domandò Naomi, ponendo la domanda anche per me e Zoe.
Simon respirò e poi con un sorriso ancora più grande disse –Con gli One Direction!-
Strabuzzammo gli occhi e per poco Zoe non si soffocò con l’acqua che stava bevendo.
Simon non curandosene continuò –Ragazze, voi siete la band femminile più acclamata del momento e loro sono la band maschile più famosa al mondo. Ora immaginate un album e  un tour mondiale di dieci mesi nato dall’unione dei vostri due gruppi…sarebbe un successo planetario, il più grande nella storia di tutti i tempi. Entrambi i vostri gruppi sono giovani, amati dai fan, apprezzati perché siete tutti simpatici, solari e semplici. Inoltre, avete tutti un enorme talento vocale, sarà incredibile. E poi, finito tutto tornerete ad essere ciò che siete ora, ma entrerete nella storia della musica!-
-Ma Simon, gli One Direction, pappa e ciccia con le Little Mix che ci odiano a morte e uno di loro è pure fidanzato con la biondina, la cosa non ti dice nulla?! Come potrebbero accettare?- domandò Zoe, mentre Naomi ed io sconvolte ci limitammo ad annuire in segno di approvazione.
-Oh ma loro hanno già accettato mie care!- rispose lui sotto i nostri sguardi increduli –Certo è stato difficile convincerli, soprattutto Zayn, che ammetto non è entusiasta, ma hanno capito che loro non centrano nulla nella disputa tra voi e le Little Mix, perciò hanno acconsentito a fare questo tentativo se per voi va bene!- concluse Simon.
Io e le ragazze ci guardammo incredule ed infine, senza rendercene quasi conto, cedemmo acconsentendo alla proposta che ci era appena stata fatta.
-E va bene, proviamoci!- Disse Naomi tentando di mostrarsi entusiasta.
-Un po’ di entusiasmo ragazze! Venite con me, ve li presento!- proseguì Simon alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la porta dell’ufficio.
-Ora?- domandai
-Si ora, quando sennò?- chiese facendo spallucce e guardandomi come se avessi chiesto una cosa fin troppo ovvia.
Lo seguimmo fuori dalla stanza e in preda all’agitazione ci facemmo condurre all’interno della sala riunioni del grande ufficio.
Varcata la soglia, ci ritrovammo davanti i cinque ragazzi seduti su divani e poltrone identici a quello dove ci trovavamo noi poco prima.
Quando ce li ritrovammo davanti, ci guardammo tutti per qualche istante senza sapere bene che cosa dire.
Un enorme imbarazzo calò nella stanza, fino a quando Simon non decise di romperlo passando alle presentazioni.
-Ragazzi, vi presento le Rough Diamonds: Zoe, Naomi e Charlie- disse un Simon sorridente mentre ci indicava. Noi ci limitammo a fare dei timidi sorrisi e dei cenni con le mani.
-Ragazze, loro sono i One Direction: Harry, Liam, Niall, Louis e Zayn- concluse Simon.
Tutti ci guardammo in silenzio per qualche altro istante, finché Liam non prese l’iniziativa –È davvero un piacere conoscervi ragazze!- esclamò sorridendo e stringendoci la mano amichevolmente.
-Sarà bellissimo lavorare con voi- continuò Niall sorridendo e facendo l’occhiolino a Naomi che arrossì evidentemente imbarazzata.
-Un vero piacere!- continuò Louis abbracciando Zoe con un braccio visto che si trovava vicino a lui.
-Non vedo l’ora di cominciare!- esclamò Harry per poi scoccare un bacio sulla guancia ad ognuna di noi.
Sorridemmo contente che non ci avessero sbranate al primo incontro, ma che fossero stati cortesi e amichevoli.
-Grazie ragazzi, sarà davvero fantastico anche per noi!- esclamammo in coro e leggermente sconvolte per la bella accoglienza che ci avevano riservato.
sentimmo subito dopo, uno sbuffo proveniente dalla bocca di Zayn, che in tutto quel tempo non si era mosso dal divano su cui era seduto.
Mentre gli altri iniziarono a parlare con Naomi e Zoe, io mi avvicinai a Zayn con cautela, sembrando il più gentile possibile.
-Ciao, io sono Charlie! Sarà davvero un piacere lavorare con voi- dissi porgendogli la mano.
Guardandolo da vicino e vedendolo dal vivo mi resi conto che era un ragazzo davvero meraviglioso. Lasciava davvero senza fiato, tanto che dovetti sforzarmi per non sbavargli addosso.
Ma quando alzò i suoi occhi verso di me, mi accorsi che mi stava osservando con un’espressione di disprezzo che non avevo mai visto assumere da nessuno prima d’ora, soprattutto nei miei confronti.
Si alzò guardandomi altezzoso senza afferrare la mia mano, sbuffò e sorpassandomi tirandomi una piccola spallata disse –Si, si come no… sai che piacere…- per poi dirigersi fuori dalla stanza.
Rimasi letteralmente basita dal suo comportamento.
“Ma chi diavolo si credeva di essere?”
-Ma che stronzo!- esclamai, forse a voce un po’ troppo alta tanto che tutti gli altri si girarono verso di me.
A quanto pare Louis aveva capito a chi e a cosa era dovuta la mia esclamazione, così si avvicinò a me prendendomi sottobraccio e sorridendomi gentile disse – Non preoccuparti, è solo nervoso. Sai per lui questa- disse facendo un gesto con le mani indicando tutti noi –non è una bella situazione…insomma, credo tu possa immaginare il motivo- concluse.
Annuii comprensiva, sforzandomi di sorridere, ma non riuscii a liberarmi dell’irritazione nei confronti di quel moro tanto bello, quanto scontroso.
 
 
 
 
 

 
SPAZIO AUTRICE

 

Ciao  a tutti :)
Sono tornata con la mia seconda fan fiction, che però è solo un esperimento.
Mi spiego: siccome non so se questa idea possa essere interessante oppure sia semplicemente un’enorme cavolata, io aspetto di sapere qual è il vostro parere, in modo da capire se continuare o se cancellarla e addio.
Allora, come avete capito, queste due band dovranno collaborare, ma non tutti sono d’accordo. Cosa succederà?
Credo che la storia sarà concentrata principalmente su Charlie, anche se darò spazio anche alle altre due eroine ;P
Che ne dite?
Ho pubblicato direttamente i primi due capitoli perché erano pronti e volevo farvi capire da subito di cosa si trattava.
Ovviamente, parlando di band, serviranno delle canzoni nel corso della storia e non essendo io un’autrice di testi musicali (purtroppo :P), pensavo di utilizzare canzoni di altri cantanti che mi piacciono particolarmente. Pensate sia una cosa stupida?
Sinceri!!! Sono pronta a prendermi i pomodori in faccia e a cancellare la storia, anche se spero che non abbiate reazioni così negative. :)
Attendo le vostre opinioni!!!
Un beso
-V-
 

p.s. i prossimi capitoli saranno più lunghi. promise:)
p.s.2. se non l’avete già fatto e ne avete voglia, vi aspetto nell’altra mia ff “Not to think, just live”
provo a lasciarvi il link sotto, ma se non esce perché sono imbranata con i computer, la trovate nel mio account! :)

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1830177&i=1




 

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Capitolo 3
*** Try ***


YOU, ME…US

 

2.      TRY

 

 
“Non fermiamo la fantasia.
Con la fantasia si può fare il più spettacoloso viaggio
Che sia consentito ad un essere umano”
Wqlt Disney
 

 
 
ZOE
 
-Charlie alza immediatamente il tuo culone dalla mia pancia o giuro che appena riesco a liberarmi ti ritroverai senza i tuoi tanto amati capelli!- quasi urlai, tentando di scollarmi di dosso la biondina, che mi era piombata addosso, durante uno dei suoi tanti assalti improvvisi.
Stavamo aspettando Simon e i ragazzi nella hall dell’albergo in cui ci erano state riservate diverse stanze, per favorire la collaborazione, ma i tanto adorati principini, erano ovviamente in ritardo e perciò, per passare il tempo Charlie si era messa a stuzzicarmi, visto che si divertiva a vedermi arrabbiata.
-Naomi, per favore, tu che sei la più intelligente, dopo di me ovviamente, levamela di dosso!- implorai la rossa, che se la rideva beatamente, mentre stava seduta sulla poltroncina di fronte ad osservare la scena.
-E va bene “Miss non-toccatemi-di-mattina-perché-sono-una-iena”, mi alzo, ma solo ed esclusivamente perché ci tengo troppo alla mia chioma fluente- concluse Charlie, facendo svolazzare i suoi splendidi capelli biondi con una mano e alzandosi, finalmente, dal mio corpo.
-Grazie a Dio!- esclamai ricomponendomi e distendendomi di nuovo sul divano in pelle bianca.
La bionda mi rispose con una linguaccia e batté il cinque a Naomi, la quale era spaparanzata sulla poltrona in modo davvero poco femminile.
Quando volevamo, sapevamo essere davvero poco raffinate, ma dopotutto, non ci importava di apparire come le ragazze perfette, super sexy e troppo serie che non eravamo.
-Certo che si fanno aspettare questi uomini. Simon ha detto che sarebbero scesi mezzora fa!- disse Naomi guardando l’orologio con aria un po’ scocciata.
-Oh, molto probabilmente “Mr. Sono-tanto-figo-quanto-stronzo” sarà intento a sistemarsi quel ciuffo così fastidiosamente perfetto che si ritrova…non sia mai che si faccia vedere con un capello fuori posto!- esclamò Charlie con un’espressione che non lasciava trasparire nessun genere di simpatia nei confronti di Zayn.
Dopo il nostro primo incontro della settimana precedente, noi e i ragazzi, non ci eravamo più incontrati o parlati, se non per scambiarci qualche saluto nei corridoi dell’albergo e oggi, avremmo dato inizio alla nostra collaborazione vera e propria. Ma Zayn, era riuscito sin da subito, a guadagnarsi l’odio di Charlie con estrema facilità devo dire, visto che lei era sempre gentile e cordiale con chiunque.
Naomi ed io sorridemmo alle parole della bionda.
-Come credete sarà lavorare insieme?- domandai curiosa.
-Una tortura!- sbuffò Charlie, scatenando le nostre risate.
-Secondo me non sarà poi così male! Insomma, escludendo Zayn, tutti gli altri sono stati carini con noi, non vi pare?- disse Naomi.
Acconsentii annuendo con la testa.
-Credo sarà molto interessante! E poi diciamocelo, considerando che sono anche decisamente molto attraenti, per me, sarà molto, molto piacevole-esclamai divertita facendo l’occhiolino alle mie amiche.
-Mi aspettavo una frase del genere! Quasi mi domandavo che fine avesse fatto la vecchia Zoe!- disse Charlie ridendo e contagiando anche me e la rossa.
-Vedo che siete attive questa mattina signorine!- esclamò una voce già troppo conosciuta alle mie spalle.
Simon.
Ci voltammo ritrovandoci davanti  il nostro mentore e cinque volti giovani, maschili e perfetti che sorridevano…o meglio, quattro volti sorridenti e uno decisamente imbronciato: quello del moro.
-Adesso spiegaci Simon, quando mai ci hai viste inattive in quasi due anni che ci conosci?!- esclamai alzandomi e incrociando e braccia sotto al seno con una finta aria offesa stampata in volto.
-Beh, mai effettivamente!- acconsentì lui ridendo.
-Se continui a ridere così spesso, comincerò a pensare che fai uso di qualche sostanza stupefacente Simon, non è proprio da te!- dissi facendo una smorfia divertita e scatenando una serie di risate generali.
-Bando alle ciance signori e signore. Andate a chiudervi dentro quella sala relax e sfornate qualche bella canzone che siamo già in ritardo. Io tornerò più tardi ad assicurarmi che non ci siano problemi. -concluse Simon con fare autoritario indicandoci la sala riservataci – Andava meglio così?- riprese rivolto a me.
-Ora ti riconosco!- esclamai, dirigendomi alla mia destinazione insieme agli altri e lasciando una pacca sulla spalla a Simon che scosse la testa divertito.
 
Erano già passati dieci minuti da quando ci eravamo chiusi in quella stanza e la situazione che si era creata, era decisamente imbarazzante.
Il silenzio era assordante.
Zayn e  Charlie continuavano a lanciarsi sguardi omicida e Naomi, io e gli altri ci limitavamo a sorridere quelle rare volte in cui i nostri occhi si incontravano per errore.
-Beh, io…io ho fame!- esclamò Niall improvvisamente.
Tutti, o quasi, sorridemmo.
-Niall, non è propriamente una novità per te!- lo prese in giro Louis.
Mi lasciai sfuggire un risolino insieme a Naomi, mentre Charlie si limitò a sorridere debolmente, per poi tornare a fulminare il moro.
-Ok sentite…dovremmo passare insieme un anno intero, quindi credo che sia fondamentale cercare di socializzare il più possibile dimenticandosi delle questioni che ci sono in ballo e che creano un imbarazzo generale- propose Liam convinto.
-Sono pienamente d’accordo- acconsentì Naomi sorridendo –e sono d’accordo anche con Niall:qui serve del cibo. Tutti socializzano davanti al cibo-concluse guardando il biondo.
-Parole sante piccola!- disse quest’ultimo facendole l’occhiolino e facendola arrossire.
-Faccio portare qualcosa allora!- annunciò Liam entusiasta.
-Penso anche che, prima di iniziare a scrivere canzoni, dovremmo conoscerci un po’ meglio, giusto per sapere qualcosa gli uni degli altri- proposi.
-Io sono d’accordo! Sarei onorato di conoscerti meglio- rispose Harry circondandomi le spalle con un braccio e un’aria maliziosa stampata in faccia.
Lo guardai stupita.
-Mi dispiace deluderti Styles, ma credo che il genere di conoscenza che intendi tu, non sia contemplata- dissi staccandomi dalla sua presa, decisamente soddisfatta dall’espressione confusa sul suo volto.
Non per vantarmi, ma ero davvero brava a mettere in difficoltà i ragazza che ci provavano con me.
-Le cose cambiano babe- rispose tornando al suo posto e facendomi  l’occhiolino.
-Dicono che la convinzione sia tutto Styles, ma è anche quella che ti frega più di tutto- replicai convinta.
-Oh questo vale anche per te moretta!- rispose con aria vittoriosa.
E devo dire che per la prima volta in vita mia, non riuscii a replicare e mi limitai a muovere la bocca sconcertata senza proferire parola.
-Ok, ok…finiamola con queste battutine e…voi due lì in fondo- disse Louis indicando Zayn e Charlie –smettetela di uccidervi con lo sguardo e cercate di andare d’accordo, prima che venga lì e vi prenda a schiaffi entrambi-
-Ma è lei che continua a fulminarmi!- disse Zayn arrabbiato incrociando le braccia la petto come un bambino.
-Oh no mio caro, sei tu che sei così schifosamente scontroso con chi non conosci…non scaricare la colpa sugli altri- replicò Charlie decisamente irritata puntando un dito contro il bel moro.
-Basta!- disse Naomi autoritaria –Ragazzi, dobbiamo cercare di andare d’accordo e se voi non volete collaborare, almeno fatemi il favore di non guardarvi proprio- concluse decisa.
I due sbuffarono sonoramente, per poi voltarsi in direzioni opposte e far nascere un sorriso soddisfatto sul volto della rossa.
Quando voleva, sapeva davvero farsi rispettare.
 
-Non posso crederci! Davvero l’avete fatto?- chiese Niall fra una risata e l’altra.
-Assolutamente si!- risposi ridendo.
-Ragazze, credo che potrei amarvi già da questo momento!- esclamò Louis con le lacrime agli occhi.
-No, ma ve le immaginate queste tre, che per non farsi beccare dai body guard nel tentativo di uscire a divertirsi, li attirano dentro allo sgabuzzino delle scope chiudendoli dentro e dandosela a gambe levate?-continuò Harry ridendo.
Noi tre ci guardammo fiere e soddisfatte delle nostre imprese.
-Siete geniali! Perché a noi non è mai venuto in mente?- domandò Liam, mentre Zayn si limitò ad alzare gli occhi al cielo annoiato.
Charlie se ne accorse, ma si limitò a sbuffare senza dire una parola.
Era da due ore che quei due si lanciavano sguardi pieni d’irritazione e credo non avrebbero smesso molto presto.
-Vedete ragazzi, solo delle menti superiori come le nostre ci sarebbero potute arrivare!- esclamai atteggiandomi e scoppiando a ridere.
-Il fatto è che spesso ci sentiamo un po’costrette. Tutti continuano a ripeterci che non possiamo fare certe cose perché ora abbiamo un ruolo preciso da ricoprire e non dobbiamo rischiare di fare brutte figure o cacciarci nei guai, ma noi non siamo diverse da com’eravamo prima. Siamo tre ragazze normali, giovani e un po’ svitate devo dire e anche se ora siamo cantanti che hanno raggiunto una certa fama, vogliamo continuare a condurre una vita il più normale possibile, divertendoci e vivendo spensierate come farebbe ogni ragazzo della nostra età. Altrimenti è come essere imprigionati- disse Charlie facendosi un po’ più seria.
I ragazzi la osservavano strabiliati, come se stessero osservando una divinità. Ovviamente solo quattro di loro, mentre Zayn, anche se aveva un’espressione più interessata della precedente, tentava di non lasciar trasparire nessun segno di approvazione nei confronti di ciò che aveva detto la bionda.
- Purtroppo, devo darti ragione. Le persone non capiscono che il nostro è un lavoro come un altro. Noi lo facciamo per passione e amore nei confronti della musica e non dovrebbe essere considerato sbagliato voler godere della propria giovinezza- disse Liam.
-È proprio quello che pensiamo noi. Le Rough Diamonds non sono le famose popstar conosciute in tutto il mondo, sono semplicemente Zoe, Charlie e Naomi. Siamo uguali ad ogni singola persona presente su questo pianeta e spero che, prima o poi, lo capiscono anche gli altri. Insomma, che senso ha sentirsi superiori ai propri fan o affrontare la carriera con migliaia di grilli per la testa, perdendo tempo a ricordare agli altri la nostra presunta superiorità? Perché cambiare ciò che si è?- disse Naomi.
-È ufficiale: voglio sposarvi!- disse Louis facendo scoppiare a ridere tutti.
-Sapete ragazze, mi dispiace di avervi considerate in modo errato fino ad ora. Il fatto è che noi siamo amici delle Little Mix, cioè insomma, Zayn sta con Perrie e beh, per solidarietà noi pensavamo che foste delle ragazzine viziate e montate, ma sono contento di dovermi ricredere totalmente- disse Liam.
-Mai giudicare un libro dalla copertina dicono!- rispose Charlie sorridendo gentile.
-Sembra una delle frasi di Zayn!- rispose Harry ironico, tirando una pacca sulla spalla al moro e ricevendo uno sguardo infastidito in risposta.
-Andiamo amico, levati questo broncio! Il fatto che adoriamo queste tre ragazze non significa che non accettiamo Perrie e le sue amiche- continuò Harry.
-Beh allora continuate a parlare con le vostre nuove amichette, se permettete io me ne vado a telefonare alla mia ragazza! E, un’altra cosa Hazza, non mi paragonare mai più a lei per favore- esclamò Zayn arrabbiato indicando la bionda, per poi dirigersi verso l’uscita e sbattersi la porta alle spalle.
Nella stanza calò un silenzio imbarazzante.
-No ma ditemi, è così stronzo di natura o cosa?- disse Charlie sconvolta.
-Scusatelo ragazze, è che la nostra collaborazione gli sta creando un po’ di problemi con Perrie e beh, per lui non è facile. È ovvio che patteggi per la sua ragazza e gli viene difficile ammettere che siete delle persone magnifiche- disse Liam imbarazzato, cercando di salvare la situazione.
-Beh, è comprensibile, ma ci dispiace. Noi non abbiamo mai detto nulla di male sulle Little Mix, almeno pubblicamente e loro continuano ad attaccarci senza nessun motivo. Nemmeno per noi è facile e, tutto ciò, è veramente frustrante. Certo posso capirlo pienamente…- dissi.
-Capirlo? Ma che c’è da capire Zoe? Quello non ci conosce e ci tratta come nullità anche se cerchiamo di essere il più gentili possibili…- disse Charlie alzandosi dalla poltrona ed iniziando a gesticolare animatamente.
-Vi assicuro che Zayn è una delle persone più buone e generose che io conosca, è solo molto diffidente, soprattutto in questa situazione- tentò Louis.
-Beh, la sua diffidenza mi fa saltare i nervi. Ora scusatemi, ma devo prendere un po’ d’aria- concluse la bionda dirigendosi all’esterno, uscendo dalla stessa porta da cui se n’era andato Zayn.
-Ma hanno usato lo stesso stampino per fare quei due?!- domandò Niall facendo ridere tutti.
 
 
NAOMI

Ero sul terrazzo comunicante con la stanza in cui avevamo trascorso le tre ore precedenti, seduta su una delle tre poltrone in vimini a giocherellare con le corde della mia chitarra e a godere della leggera brezza londinese che mi scompigliava i capelli in quel pomeriggio di luglio.
Stavo suonando alcune note di una canzone di James Blunt “Stay the Night”, quando qualcuno interruppe la mia esibizione privata.
-Si può?- domandò Niall sedendosi accanto a me con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
-Certo!- risposi sorridente.
-Sei molto brava. E’ bello vedere una ragazza suonare così bene uno strumento, è una cosa sexy…soprattutto se si tratta di una bella ragazza che suona la chitarra- esclamò facendomi l’occhiolino.
Arrossii violentemente.
-G-grazie Niall!- esclamai.
-Da quanto suoni?- domandò interessato.
-Ho iniziato a suonare quando avevo cinque o sei anni grazie a mio padre. Lui era un musicista ed io andavo a vederlo ad ogni spettacolo che faceva con la sua band. Non era un professionista, ma aveva un’immensa passione ed era davvero bravo. Lui mi ha comprato la mia prima chitarra e mi ha insegnato a suonare i primi accordi- risposi con un sorriso dolce dipinto sul volto, perdendomi nei miei ricordi.
- E lui suona ancora?- domandò il biondo seriamente interessato.
 A quella domanda, un’ espressione di tristezza si dipinse sul mio volto.
Lui non poteva sapere che mio padre non c’era più, che mi era stato portato via da una brutta malattia all’età di dodici anni e che da quel giorno mi ero ripromessa di farcela per lui. Gli avevo promesso che non avrei mai rinunciato ai miei sogni, per nulla al mondo ed ero decisa a realizzarli anche per lui.
Era sempre con me, sempre presente nella mia musica. Era l’unica cosa che mi faceva sentire ancora vicina a lui, malgrado fossimo distanti, sapevo che la musica era il nostro modo per ritrovarci.
-Ehi, Naomi, tutto bene? Ho detto qualcosa che non va?- mi chiese Niall osservandomi preoccupato, visto che doveva aver notato che mi ero persa nei miei pensieri.
-Oh si scusami Niall. Non hai detto nulla di sbagliato, è solo beh, che..mio padre, ecco lui non c’è più- dissi abbassando lo sguardo sulle mie, che stringevano la mia chitarra.
La chitarra di mio padre.
-M-mi dispiace Naomi…io..beh ecco, io non lo sapevo- disse sinceramente dispiaciuto.
-Non preoccuparti Niall, non potevi saperlo, è tutto ok- lo rassicurai con un sorriso sincero.
-Vedi, lui mi ha fatto il regalo più grande che io abbia mai ricevuto! Mi ha donato l’amore per la musica ed è proprio questa che mi fa sentire vicina a lui, anche se ora non è qui con me. Gli avevo promesso che non mi sarei mai arresa nel realizzare i miei sogni e, beh, ci sono riuscita per lui, o almeno credo. Ora ho quasi tutto quello che desideravo, vorrei solo che lui fosse ancora qui con me. Vorrei che potesse essere fiero della sua bambina, vorrei che potesse vedere la donna che sono ora e vorrei sapere se ho deluso le sue aspettative. Ma tutto ciò che mi resta di lui è questa chitarra e non posso essere sicura che lui sia veramente fiero di me. Oh ma scusa Niall, non so nemmeno perché ti sto dicendo tutto ciò, probabilmente penserai che sono una pazza che racconta a chiunque le sofferenze della propria vita, ma ti assicuro che non è così- esclamai sorridendo al bell’irlandese.
Lui mi sorrise dolcemente e oserei dire che il suo sorriso, così dolce e rassicurante, era in grado di rasserenare chiunque avesse l’onore di riceverne uno in regalo.
Ero rimasta colpita sin da subito da Niall e dai suoi modi di fare.
Oltre ad avere degli occhi azzurri in cui ci si poteva perdere, un bel fisico e un volto meraviglioso, era molto divertente e sembrava essere davvero un ottimo ascoltatore e amico, a giudicare da come si comportava con gli altri quattro o da come mi aveva ascoltata in silenzio senza proferire parola.
-Credo che lui sia fiero di te Naomi! Come potrebbe non esserlo?! Ha cresciuto una figlia meravigliosa ed è un vero peccato che abbia avuto la sfortuna di non poter trascorrere abbastanza tempo con te. Sono sicuro che non avrebbe potuto desiderare di meglio per la sua bambina e beh, credo che la cosa più importante per lui sia la tua felicità. Certo, io non ho conosciuto lui e non conosco ancora bene te, ma ogni genitore desidera più di ogni altra cosa che il proprio figlio sia felice e da quel poco che ho capito, sei una persona fantastica, perciò non potrebbe che essere fiero di te- sorrise sicuro e gentile.
Era sincero, non stava fingendo o dicendo queste cose solo per sollevarmi il morale.
- E un’ultima cosa…- aggiunse- non penso affatto che tu sia pazza e mi fa piacere parlare con te e ascoltarti- sorrise nuovamente.
-Grazie Niall. Sei davvero gentilissimo!- sorrisi imbarazzata, chinando la testa.
-Non c’è di che splendore!- disse entusiasta facendomi l’occhiolino e facendomi ridere.
-Ed ora coraggio, fa sentire al vecchio Niall come te la cavi con questa chitarra!- disse.
-Oh sicuramente meglio di te pivellino!- esclamai ridendo.
Lui fece un finto broncio, per poi scoppiare a ridere visto che non riusciva più a trattenersi.
Non so perché, ma in quel momento, con Niall accanto, mi sentivo veramente serena e tranquilla.
Sicura di aver trovato qualcuno su cui contare realmente, o almeno in parte lo speravo.
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE
Ciao bella gente:)
Come state?
Eccomi con un altro capitolo della mia nuova ff!
So che non è un granché, ma andando avanti spero migliorerà e spero che vi appassionerà in molte!:)
Dunque, in questo capitolo i ragazzi iniziano la loro collaborazione e scopriamo qualcosa sulla vita di Naomi che si confida con Niall, il nostro dolcissimo irlandese.
Cosa succederà fra questi due? Credete siano carini insieme?
E Zayn e Charlie riusciranno mai ad andare d’accordo? E cosa succederà a Zoe e agli altri?
Lo scopriremo insieme spero:)
Comunque, su suggerimento di una delle ragazze che ha recensito, ho deciso che la storia non sarà concentrata principalmente su Charlie, ma su tutte e tre le ragazze. Spero di riuscire a realizzarla al meglio, visto che come ho già detto questa storia è un esperimento:)
Comunque, aspetto di ricevere tutte le vostre recensioni per sapere se continuare la storia o cancellarla.
Mi scuso in anticipo se mi è sfuggito qualche errore, ma l’ho ricontrollato ora e sono un po’ ko, ma volevo aggiornare stasera visto che domani sono al concerto di Jovanotti e non sarò a casa! :)
Comunque, vi aspetto in molte.
Nel frattempo, ringrazio chi ha letto i capitoli precedenti, chi ha inserito la storia fra le preferite, seguite o ricordate e soprattutto le mie ragazze delle recensioni: directioner_1808 e JaneJaneStyles_
Alla prossima.
Un bacione <3
-V-
       p.s. spero passiate nella mia altra fan fiction emi facciate sapere che ne pensate! :) il link è sotto!

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1830177&i=1


 TUTTI PER VOI QUESTI AMORI <3
devo ancora trovare le ragazze che potrebbero impersonare le tre Rough Diamonds, se avete idee proponete :)



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Capitolo 4
*** Inspiration ***


YOU, ME…US

 
3.      INSPIRATION

 

“Don’t be afraid if things seem difficult in the beginning.
That’s only the initial impression.
The important thing is not to retreat: you have to master yourself”
Olga Korbut

 
CHARLIE
 
Me ne stavo fuori da quella stanza da almeno un’ora.
Quel moro era riuscito a farmi irritare così tanto, che nemmeno una caraffa piena di camomilla sarebbe stata capace di calmarmi.
Era così fastidiosamente antipatico e pieno di sé, da disprezzare qualsiasi persona provasse anche solo a respirare l’aria che entrava anche nei suoi polmoni senza  il suo permesso.
Non sarei riuscita a sopportarlo ulteriormente se avesse continuato a comportarsi così e se questa collaborazione doveva funzionare, sarebbe stato meglio che avesse cambiato il suo atteggiamento nei nostri confronti, perché l’astio che avevamo verso la sua fidanzata non era una buona ragione… o forse lo era, ma la cosa non mi importava.
Ero nel giardino sul retro dell’hotel e  stavo quasi per terminare l’ennesima sigaretta. Fumare era uno sfogo che utilizzavo solo nei momenti di profonda ansia per cercare di diminuire la tensione e il nervosismo e, questa, era una situazione di emergenza per la mia pazienza.
Sentii la porta aprirsi alle mie spalle.
-Ehi bionda, sei qui allora?- disse una voce maschile pacata e calda.
Mi voltai per vedere di chi si trattasse e mi ritrovai davanti Liam Payne che mi sorrideva dolcemente.
-A quanto pare!- risposi sorridendo.
Quel ragazzo mi stava simpatico malgrado tutto.
-Posso?- domandò indicando il posto a terra accanto a me
-Accomodati- acconsentii.
-Nervosa?- chiese
-Non sai quanto- risposi aspirando il fumo dalla sigaretta, per poi gettare il mozzicone nel posacenere.
-Fumi spesso?- domandò
-Solo quanto i miei nervi stanno per saltare, non succede spesso, ma il tuo amico è capace di farmi impazzire- risposi con tono un po’ acido ripensando a quel moro.
Liam rise sincero.
Mi voltai perplessa a guardarlo senza capire il motivo di tanta ilarità.
-Che ti prende ora?- chiesi.
-Niente, è solo che…beh ecco, tu e Zayn…sembrate così uguali. Sai anche lui fuma quand’è nervoso o agitato- rispose
-Ti prego non mi paragonare a quel tipo… da piccolo l’hanno immerso nel limone? È per questo che è così acido con le persone?- chiesi sarcastica.
Il castano vicino a me rise nuovamente.
-Ti assicuro che Zayn è una delle persone più gentili e sensibili che io abbia mai conosciuto, soprattutto con le persone che gli sono vicine e che ama. È semplicemente nervoso per tutta questa situazione. Per lui non è facile affrontare tutto questo considerando il fatto che sta con Perrie e lei non gli facilita di certo le cose. Quando ha saputo che avevamo accettato di collaborare con voi, ha fatto una scenata e ancora adesso rinfaccia a Zayn tutta questa storia. Per lui è difficile. Indirettamente siete la causa dei suoi problemi con la sua ragazza, perciò non prendertela troppo con lui. Prova a capirlo- disse Liam.
-Beh questa non è una motivazione valida per accanirsi con noi in questo modo, non gli abbiamo fatto nulla e siamo state gentili, non dico che dobbiamo diventare amici, ridere o scherzare insieme, ma potrebbe almeno trattarci come esseri umani- ribattei sicura.
Liam scosse la testa divertito.
-E ora che hai?- chiesi esasperata.
-Confermo, siete più simili di quanto pensiate. Siete proprio due teste calde! Penso sarà divertente assistere ai vostri continui battibecchi!- concluse
Gli tirai una spallata amichevole.
-Ehi io non sono testarda- dissi fintamente offesa.
In realtà non credevo a ciò che avevo appena detto, perché sapevo benissimo di essere molto rigida nelle mie posizioni.
-Si certo e io non sono Liam Payne!- esclamò lui alzandosi e facendomi sorridere.
-Dai rientriamo e torniamo dagli altri- disse porgendomi la mano e aiutandomi ad alzarmi da terra.
Afferrai la sua mano e mi alzai un po’ più tranquilla rispetto a prima.
-Sai dopotutto non sei poi così male Payne!- esclamai.
-Mi piacerebbe molto provarci con te piccola, ma sono felicemente fidanzato e credo non sarebbe opportuno!- disse circondandomi le spalle con un braccio.
Mi bloccai.
-Ehi, ehi calma…che hai capito? Io non intendevo in quel senso…- risposi agitata e nervosa.
Lui rise nuovamente.
-Ti prendevo in giro Charlie!- disse scompigliandomi i capelli divertito, per poi aprirmi la porta e farmi passare.
Mi unii alle sue risate ed entrai nell’hotel.
Appena varcai la porta, mi ritrovai davanti Zayn che guardò me e Liam riservandomi uno sguardo pieno d’odio.
-Zay amico, dov’eri finito?- domandò Liam avvicinandosi a lui e battendogli una mano sulla spalla.
-Dovevo respirare un po’ d’aria fresca e disintossicarmi dalle sostanze nocive che giravano in quella stanza- disse il moro lanciandomi uno sguardo di sfida.
Assunsi un’espressione tra l’offeso e l’infuriato.
Mi avviai decisa verso la porta della stanza dove si trovavano gli altri, afferrai la maniglia, ma prima di abbassarla e aprire la porta dissi -Sappi che ignorerò ciò che hai appena detto, come se non sapessi che ti stavi riferendo a noi ragazze… e Liam, mi dispiace, ma penso proprio che mi sarà impossibile andare d’accordo con questo elemento...- conclusi il mio discorso indicando con la testa il moro.
Entrai nella stanza ancora più infuriata di prima.
-Charlie, dov’eri finita? Tutto ok?- chiese Zoe che stava seduta sul divanetto a parlare con Harry e Louis.
-Sarà molto dura Zoe! Molto dura!- risposi per poi accasciarmi stremata sulla poltrona nera di fronte a lei.
 
ZOE
 
Erano passate due settimane dalla nostra prima “riunione”.
Le cose non erano andate poi così tanto male, avevamo legato con i ragazzi e devo ammettere che erano davvero tutti molto simpatici.
Certo, Zayn era stato troppo occupato a massacrarsi con Charlie per fare amicizia con noi, ma gli altri erano stati molto gentili, perciò, sembrava che questo esperimento potesse funzionare.
Oggi avevamo deciso di incontrarci in un luogo diverso rispetto all’anonima sala relax dell’hotel, perciò, Harry aveva gentilmente messo a disposizione la sua casa di Londra, in modo da stare più tranquilli.
Avremmo dovuto iniziare a scrivere i primi pezzi e c’era bisogno della massima tranquillità.
Jonathan, il nostro autista, era passato a prenderci per condurci a casa di Styles, dove i ragazzi si erano già rifugiati la sera prima, stanchi di stare rinchiusi in quelle camere d’albergo.
Anche io e le ragazze avremmo dovuto cercare al più presto un’abitazione nei paraggi, ma non ne avevamo ancora avuto il tempo, perché, dopo aver terminato X-Factor, eravamo state talmente tanto impegnate da viaggiare in continuazione e, quando tornavamo in Inghilterra, ci rifugiavamo dalle nostre famiglie per trascorrere del tempo con loro. O meglio, le altre andavano a trovare i propri cari , mentre io andavo a trovare le mie più care amiche d’infanzia.
Jonathan si fermò davanti al cancello di un’enorme abitazione bianca, per metà coperta da un’altissima siepe verde.
Sopra al cancello automatico, che era davvero alto e imponente, vi erano diverse telecamere.
Jonathan digitò un numero di telefono e annunciò il nostro arrivo. Subito dopo, il cancello si aprì e la macchina fece il suo ingresso nel giardino della villa di Harry.
Era assolutamente meravigliosa.
Il giardino ben curato, era decorato da alberi e fiori che coloravano e rendevano allegro e accogliente tutto il paesaggio.
La macchina accostò davanti ai gradini in marmo della porta d’entrata e l’autista venne ad aprirci la portiera.
Scendemmo tutte e tre e rimanemmo a bocca aperta  per lo splendore di quella casa.
Era abbastanza moderna nello stile e una grande vetrata lasciava intravedere il salotto  che si trovava all’interno.
Rimanemmo incantate e a bocca aperta, non eravamo ancora abituate a tanto e forse non saremmo mai riuscite ad adeguarci a tutto ciò.
L’unica cosa che riuscii a dire fu “Wow!”.
La porta d’ingresso si aprì, ma noi eravamo così concentrate ad ammirare quella meraviglia, da non accorgerci che un Harry Styles in costume a torso nudo e completamente bagnato ci stava osservando divertito sulla soglia.
Lo trovai davvero molto sexy, ma cercai di affrettarmi a rimuovere pensieri poco casti dalla testa. Era più piccolo, era un mio collega e lo conoscevo da poco tempo, perciò avrei dovuto stare bene attenta.
-Entrate o state lì signorine?- disse appoggiandosi allo stipite.
Scuotemmo la testa riprendendoci dallo stato di trance in cui eravamo cadute.
Naomi si avviò sorridente verso Harry.
-Hai davvero una casa meravigliosa Harry!- disse gentile salutandolo, per poi entrare in casa su indicazione del riccio.
-Caspita Styles, non ho parole… questa casa è una favola!- disse Charlie sorridendo a Harry.
-Grazie Charlie, vai pure di là, gli altri sono in piscina- esclamò Harry gentile.
Charlie annuì, per poi sparire dietro la porta.
-Beh, tu non entri?- mi chiese il moro dagli occhi verdi osservandomi.
-S-si..arrivo. Devo dire che ti tratti proprio bene Styles!- osservai salendo i pochi gradini che mi dividevano dall’entrata.
-Si, beh non mi lamento- sorrise per poi farmi un occhiolino d’intesa quando gli fui davanti.
-E dimmi, è qui che porti le ragazze per conquistarle?- domandai sorridente prendendolo in giro.
-Dipende, sono riuscito a conquistarti Owen?- domandò lui malizioso avvicinandomi a sé e prendendomi per i fianchi.
Sentii lo stomaco contorcersi leggermente al suo tocco.
Non so perché, ma quel ragazzino mi incuriosiva molto e devo dire che ci sapeva davvero fare. Sarei dovuta stare molto attenta, non mi serviva un’altra scottatura o una storiella occasionale. E ancor di più non mi serviva con Harry Styles, che aveva una reputazione non esattamente perfetta.
Ma ciò non significava che non potessi divertirmi un po’.
-Oh serve ben altro per impressionarmi ragazzino- sussurrai al suo orecchio provocandogli una serie evidente di brividi sulla pelle.
Sorridendo compiaciuta e divertita, gli scompigliai i ricci e lo sorpassai per raggiungere gli altri in piscina, lasciandolo lì impalato sulla porta.
 
Stavamo tentando da due  ore buone di scrivere qualcosa di decente, ma i risultati non erano dei migliori.
Charlie e Zayn non riuscivano a collaborare  pacificamente e ciò non aiutava affatto, anche se con gli altri eravamo riuscite ad instaurare una certa intesa.
Uscii in giardino con un foglio e una penna, per cercare di trovare un po’ di concentrazione e mi posizionai all’ombra di un grande albero.
Mi sedetti sull’erba verde e fresca e chiusi gli occhi appoggiando la schiena sulla corteccia dura del tronco.
Respirai profondamente e tentai di ascoltare attentamente tutto ciò che mi circondava.
Iniziai a pensare a tutto quello che era successo e che stava succedendo. In così poco tempo la mia vita era stata stravolta, tutto era cambiato e per fortuna ora, ogni cosa, sembrava aver preso una giusta piega.
Pochi istanti dopo, sentii qualcuno sedersi silenziosamente accanto a me e sospirare.
Aprii gli occhi e voltai la testa nella sua direzione.
Harry mi osservava attentamente con i suoi occhi verdissimi e limpidi.
-Vuoi una foto?- domandai sorridendo.
Lui ricambiò il sorriso facendo nascere delle favolose fossette sulle sue guance.
-Magari!- disse.
Scossi la testa divertita.
-Che fai qui fuori da sola?- domandò
-Sto cercando di concentrarmi. Non riesco a pensare con tutto il caos che c’è lì dentro e ho bisogno di pace per scrivere- risposi.
-Ti capisco, è la stessa cosa che serve a me- disse puntando lo sguardo verso la sua villa.
Restammo qualche minuto in silenzio.
-Non so proprio quale potrebbe essere il tema della canzone, non riesco a focalizzarlo…- dissi ad un certo punto, appoggiando la mia testa sul legno del tronco e chiudendo gli occhi.
Magari lui avrebbe potuto darmi una mano.
- Scava dentro di te, cosa senti in questo momento? Cosa ti fa più paura?- mi chiese lui curioso.
-Ho paura che tutto ciò possa svanire e ho paura di restare sola di nuovo. Ho paura che non troverò mai nessuno disposto a stare al mio fianco sinceramente senza alcuna pretesa, ho paura che le persone che mi sono vicine adesso, mi abbandonino proprio come hanno fatto tutti fino ad ora- sussurrai lasciando che una lacrima sfuggisse dai miei occhi.
Non so di preciso perché stessi dicendo quelle cose proprio a lui che conoscevo da così poco tempo, ma sentivo che in quel momento, se volevo riuscire a contribuire alla realizzazione del nostro album, dovevo liberarmi di ciò che sentivo e metterlo in musica, perché dopo tutto era proprio così che io mi esprimevo e desideravo davvero mettere ogni singola parte di me in questo progetto.
-Perché hai questa paura?- domandò Harry, mentre i miei occhi erano ancora ben serrati.
Sentii un profondo interesse nella sua voce e mi lasciai andare.
-I miei genitori hanno divorziato tredici anni fa. Dopo la loro separazione, mio padre è partito, si è trasferito in India per lavoro, ma è anche sparito dalla mia vita. Non lo vedo, né lo sento da quando se n’è andato. Non una telefonata, una mail o un biglietto d’auguri. È scomparso. Mia madre ha trovato un nuovo compagno, ma ha anche iniziato a bere per la disperazione, tanto da non badare più a me.
La musica era l’unica cosa che mi teneva a galla e chissà chi, per quale strano motivo, ha deciso di donarmi la voce che ho, perciò a diciotto anni, ho partecipato al provino di X-Factor ed ora eccomi qui. Ma ho paura, ho la perenne paura che tutto ciò se ne vada, che le ragazze mi abbandonino come hanno fatto i miei genitori o tutti i ragazzi con cui sono stata. Per questo non mi lascio avvicinare tanto facilmente. Ma sono stanca di stare da sola, vorrei solo potermi fidare di qualcuno. Vorrei sapere che c’è qualcun che tiene veramente a me e che non mi lascerà andare- dissi.
Sentii silenzio.
Aprii gli occhi per verificare che Harry fosse ancora lì e che non avessi parlato da sola per tutto il tempo.
Me lo ritrovai davanti, ad osservare ogni minimo particolare del mio viso.
Non disse nulla, non mi compatì, ne mi consolò e devo dire che apprezzai molto il suo gesto.
Si limitò ad osservarmi negli occhi ed io ricambiai.
Poco dopo sospirò e abbassò la testa.
-Sai mi dipingono sempre come il donnaiolo del gruppo. Quello che non metterà mai la testa apposto. Il ragazzino immaturo che fa soffrire le ragazze e che le tratta come oggetti. La verità è che se davvero mi conoscessero e sapessero come mi sento ad ascoltare tutto questo, probabilmente cambierebbero idea. Mi circondo di persone a cui non interessa nulla di me, perché come te, ho paura di ritrovarmi da solo. In fondo so che gli unici di cui mi posso fidare sono la mia famiglia e i ragazzi, ma i miei familiari sono lontani e i ragazzi hanno le proprie vite. Cerco in continuazione qualcuno con cui trascorrere il tempo per non stare solo, ma finisco solo con il circondarmi di persone che si approfittano di me e mi ritrovo da solo di nuovo. E ho paura anche io come te. Insomma, ho una casa così grande, ma è sempre così vuota e silenziosa se non ci sono i ragazzi o se non ci organizzo una festa. mi piacerebbe riempirla di bei ricordi con delle persone a cui importi veramente di me. Magari anche con una persona da amare e che mi ami- concluse.
Lo ascoltai fino alla fine, stupita del fatto che anche lui si sentisse come me, che anche lui avesse paura di rimanere da solo.
Forse il ragazzino era più sveglio di quanto pensassi.
Sorrisi accarezzandogli una spalla.
-Sai ragazzino, credo che abbiamo trovato il tema della canzone- sorrisi.
Lui mi osservò sorridente.
-Credo anche io!- esclamò felice, strappandomi foglio e penna dalle mani e iniziando a scrivere.
Ci impegnammo a fondo nella stesura del testo e dopo circa un’ora di scrittura ininterrotta, ci avviammo soddisfatti dentro casa dove trovammo gli altri intenti a cercare di buttare giù qualche riga.
-Ragazzi, abbiamo una canzone!- annunciai soddisfatta attirando l’attenzione degli altri.
-Ora state zitti e ascoltate- disse Harry.
 Presi un respiro profondo e iniziai a cantare.
 
Now you are standing there
Right in front of me
I hold on
It’s getting harder to breath
All of a sudden
These lights are blinding me
I never noticed how bright they would be

 
Poi Harry continuò.
  
I saw in the corner
There is a photograph
No doubt in my mind
It’s a picture of you
It lies there alone
In it’s bed of broken glass
This bed was never made for two

I’ll keep my eyes
Wide open
I’ll keep my arms
Wide open

 
E insieme  cantammo il ritornello.

Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
Cause I’m tired of feeling alone
Don’t let me
Don’t let me

Don’t let me go
Cause I’m tired of feeling alone

 
Continuammo a cantare finché non arrivammo all’ultimo verso che pronunciammo insieme.
 
Cause I’m tired of sleepin’ alone
 
 
 
Gli altri ci ascoltarono in silenzio per tutta la durata del brano e, quando finimmo, io ed Harry ci sorridemmo soddisfatti.
Guadai Naomi e Charlie che stava piangendo silenziosamente.
Le sorrisi dolcemente.
Anche i ragazzi erano sorridenti e sembravano soddisfatti.
-Wow- riuscì a dire Liam.
-È meravigliosa- disse Naomi correndo ad abbracciarmi in preda all’emozione.
-Lo pensate sul serio?- chiesi.
-Assolutamente si!- rispose Louis entusiasta.
-Beh andata?!- domandò Harry soddisfatto.
-Andata- ripeté Niall battendo il cinque al riccio.
Charlie non la smetteva di singhiozzare così mi avvicinai a lei e l’abbracciai.
Notai che Zayn la stava osservando, ma quando si accorse che l’avevo notato, si affrettò ad andare da Harry per congratularsi.
Chissà cosa passava per la testa a quel moro tanto misterioso.
 




SPAZIO AUTRICE

Hi people!! :)
How are you?
Spero stiate tutti benissimo!!
Perdonatemi il ritardo per la pubblicazione ma non ho davvero avuto tempo.
Ho lavorato ai centri estivi e poi sono andata qualche giorno a Londra e non ho toccato il pc!
Comunque ieri i ragazzi hanno compiuto tre anni come One Direction perciò tanti auguri a loroooo <3
Cari!!!!!
Inoltre avete visto il video di Best Song Ever??
Ma spiegatemi, quanto ridere fa?! :)
E la canzone mi piace un sacco!!!
Cariiiiiii n°2!!!!!
Beh se non l’avete ancora visto eccovi il link

https://www.youtube.com/watch?v=o_v9MY_FMcw
Comunque, parlando del capitolo, all’inizio c’è una breve parte su Charlie che parla con Liam che gli spiega un po’ com’è fatto Zayn, ma a quanto pare i due non riescono ad andare d’accordo. Più avanti ci sarà più spazio anche per Charlie.:)
Poi vediamo Zoe alle prese con Harry. I due si lasciano andare e si liberano l’uno con l’altra e scoprono di avere la stessa paura. Così decidono di scrivere una canzone su tutto ciò ed ecco che vi ho cacciato “Don’t let me go” del nostro Harry Styles:)
Che ne dite di questa scelta? Vi piace?
Beh continuate a farmi sapere che cosa ne pensate dei capitoli, vedo che leggete in molte, ma spererei di ricevere qualche vostra opinione in più,giusto per sapere che ne pensate della storia:)
Nel frattempo grazie infinite a chi ha inserito la storia fra le preferite, le seguite e le ricordate. Grazie alle mia lettrici silenziose e un grazie particolare alle mie dolcissime ragazze delle recensioni: JaneJaneStyles_ , directioner_1808 e Oysh_more than me.
Spero di rivedervi nel prossimo capitolo!
Un bacio enorme <3
-V-
p.s vi lascio il link dell’altra mia fan fiction

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1830177&i=1
p.s2 qualcuno sa come si fanno i banner?


 

     

Dianna Agron è Charlie                 Holland Roden è Naomi                Jessica Stroup è Zoe

Che ne pensate? Forse non sono esattamente come le avevo descritte però...che ne dite?

   
ECCOLI QUI!!!!!! BEST SONG EVER <3

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Capitolo 5
*** Relax or not? ***


YOU, ME…US

 

4.RELAX OR NOT?

"We live in a age where unnecessary things
are our only necessities"
Oscar Wilde

 
NAOMI
 
Ora che la prima canzone era stata realizzata da Harry e Zoe, il nostro umore era subito migliorato. Ci sentivamo tutti più carichi e attivi ed eravamo riusciti ad intravedere una luce fioca che ci illuminava il percorso da seguire per arrivare alla realizzazione dell’album.
Fra i ragazzi e noi si stava instaurando un bel rapporto.
Certo rimaneva sempre stabile la situazione con Zayn, il quale sembrava essersi accanito soprattutto nei confronti di Charlie e si limitava a salutare freddamente Zoe e me, ma con gli altri, tutto andava a meraviglia e non avremmo mai pensato di poter creare un così bel legame con loro che, all’inizio, sembravano non voler aver nulla a che fare con noi.
Ormai trascorrevamo insieme quasi tutte le giornate a lavorare sodo.
Stavamo iniziando a credere tutti profondamente in questo progetto e volevamo realizzare uno fra gli album più belli di sempre.
Avevamo lavorato senza sosta per un mese intero e Simon aveva deciso che ci meritavamo un week-end di relax e pace per recuperare le energie.
Ovviamente però, voleva che lo trascorressimo tutti insieme.
Sembrava aver paura che se fossimo stati distanti gli uni dagli altri per qualche giorno, avremmo ricominciato a non sopportarci come prima dell’inizio della nostra collaborazione.
Malgrado non mancasse la necessità di stare un po’ soli con se stessi, però, trascorrere un week-end di divertimento insieme non ci dispiaceva, così quel venerdì pomeriggio, saremmo partiti insieme per dirigerci al mare, in una località non molto frequentata da turisti, per evitare di essere disturbati da fans o paparazzi.
Il ritrovo era nel parcheggio dell’albergo nel quale alloggiavamo.
Come al solito io e le ragazze eravamo già arrivate, pronte per partire ed entusiaste all’idea di abbronzarci un po’ e divertirci, mentre quei cinque pazzi erano come sempre in ritardo.
-Dovremmo regalargli un orologio- disse Zoe sbuffando.
-Credo non servirebbe- rispose Charlie.
-Insomma, non dovrebbero essere le donne quelle che si fanno aspettare?!-continuò la mora impaziente.
Subito dopo aver pronunciato questa parole, notammo la porta sul retro dell’hotel aprirsi per far uscire i ragazzi in perfetta tenuta da spiaggia.
Harry capitanava la compagnia, avvicinandosi a noi con un sorriso smagliante.
Guardai Zoe di sottecchi e notai che lo stava osservando cercando di non farsi notare.
Da quando avevano scritto quella canzone, lei sembrava diversa quando si parlava di lui, come se lo avesse riconsiderato.
Le tirai una leggera gomitata sul fianco.
-Cerca di non sbavare troppo signorina- la presi in giro.
-Cosa? Che stai dicendo Naomi?- disse lei guardandomi confusa.
-Oh io proprio nulla, solo che non vorrei che Styles si accorgesse che lo stai divorando con gli occhi- risposi.
-Oh andiamo, io non sto divorando proprio nessuno!- esclamò lei, incrociando le braccia al petto offesa.
Scossi la testa ridendo.
Quella ragazza era così orgogliosa.
Notai che insieme a Louis c’era una ragazza mora e alta con un fisico slanciato che non avevo mai visto prima, ma immaginai fosse Eleanor, la sua fidanzata.
Era davvero bellissima e insieme sembravano perfetti.
La mia attenzione, però, fu distolta dalla ragazza quando un Niall Horan sorridente mi si avvicino lasciandomi un bacio sulla guancia.
-Ciao splendore- esclamò.
Sentii le guance avvampare e un sorriso spontaneo farsi largo fra le mie labbra.
-Ciao- riuscii a replicare timidamente incantata dai suoi occhi azzurri come il cielo.
Quel ragazzo mi faceva un effetto stranissimo.
Ogni volta che mi si avvicinava, mi sentivo agitata e quando anche solo mi sfiorava, una miriade di farfalle svolazzanti iniziavano ad agitarsi nel mio stomaco.
Credevo mi piacesse, ma non volevo che nessuno lo sapesse.
Non lo avevo ancora detto alle ragazze, ma mi vergognavo un po’ a parlarne, perché di certo una come me non era degna di desiderare il dolce, simpatico e bellissimo Niall Horan.
I miei pensieri vennero interrotti da Liam.
-Ragazze…beh ecco, prima che arrivi Zayn….- iniziò imbarazzato.
Solo ora che l’aveva nominato, mi accorsi che il moro non era presente.
-Si Liam…- lo incitò Charlie.
-Beh…allora…mi dispiace molto davvero, ma…non ho una bella notizia da darvi, vedete…- il suo discorso venne interrotto dalla porta che si aprì alle sue spalle.
Quello che vedemmo, non rese per niente felici noi ragazze.
Zayn stava venendo verso di noi con aria indifferente. E questo non avrebbe creato nessun problema, se solo al suo fianco non ci fosse stata Perrie Edwards che gli stringeva la mano e ci osservava con superiorità.
Charlie sbuffò sonoramente irritata e Zoe strinse i pugni fino a che le nocche non le divennero bianche.
Io rimasi a bocca aperta, incredula, sperando che quello che i miei occhi stavano osservando, fosse solo un’allucinazione.
I due ci superarono senza salutare per poi entrare in macchina.
-Io me ne sto qui, al mare non ci vengo. Passi che devo sopportare quello strafottente senza cervello, ma quell’oca bionda nel mio week-end di relax è troppo- sbottò Charlie arrabbiata.
I ragazzi ci guardavano con aria di scuse, davvero mortificati per la presenza della bionda.
-Charlie calmati, non lasciarti rovinare il week-end da lei. La ignoreremo- provai a tranquillizzarla io.
-Naomi, quella starà sotto il nostro tetto per tre giorni, come pensi di poterla ignorare?- replicò.
La guardai senza sapere bene che cosa rispondere.
Charlie aveva pienamente ragione.
-Ok Charlie ascoltami, quello che lei vuole è darci fastidio. Mostriamoci superiori e indifferenti e andrà bene- disse Zoe cercando di convincere anche se stessa.
La bionda sembrò calmarsi.
Prese un respiro profondo e rilasciò l’aria.
-Ok, proviamoci- esclamò arrendendosi.
Zoe ed io l’abbracciammo lanciando qualche urletto di felicità, sotto lo sguardo contento dei ragazzi, che sembravano essersi rilassati.
-Comunque, piacere, io sono Naomi- dissi porgendo la mano verso Eleanor, con la quale non ci eravamo ancora presentate – spero tu non ti sia spaventata da questa nostra reazione,  perdonaci se non ci siamo presentate prima- sorrisi amichevole.
Lei sorrise divertita.
-Tranquille ragazze, posso capirvi fino in fondo- disse per poi avvicinarsi a noi ragazze e sussurrare a tutte e tre – Nemmeno a me Perrie sta simpatica, è troppo altezzosa per i miei gusti- concluse facendomi l’occhiolino e stringendo la mano anche alle altre.
-Eh bravo Louis, questa ragazza mi sta già simpatica- disse Charlie divertita, prendendo Eleanor sotto braccio e trascinandola verso la seconda auto.
Tutti ridemmo divertiti, per poi salire in macchina e dirigerci verso il mare.
 
-Harry, ridammi subito quel reggiseno- urlò Zoe, inseguendo il riccio che correva attorno al divano sventolando l’intimo della mora e ridendo.
-Sennò cosa mi fai?- la istigò Harry.
-Oh non mi provocare ragazzino- disse la mia amica con aria minacciosa.
Si avvicinò lentamente a Harry che si era immobilizzato e gli saltò addosso facendolo finire per terra.
Iniziò a lanciargli degli schiaffetti sulla testa, sotto gli sguardi divertiti di tutti noi, finché il riccio non si arrese e lasciò il reggiseno.
Zoe si alzò da lui vittoriosa.
-Tesoro se volevi saltarmi addosso non serviva così tanta violenza, non mi sarei opposto- esclamò Harry massaggiandosi la testa e rimettendosi in piedi.
-Idiota- urlò Zoe divertita dirigendosi nell’altra stanza.
-È pazza di me!- disse Harry scatenando una risata generale.
-Sogna pure amico- lo prese in giro Louis.
Harry si limitò a liquidarlo con un gesto di noncuranza, per poi lasciarsi sprofondare nel divano.
Dopo aver sistemato i bagagli, avevamo dato inizio al nostro week-end di relax.
Niall, Louis, Eleanor, Harry ed io eravamo seduti sul divano a chiacchierare del più e del meno, Liam e Charlie erano sulla veranda a giocare a Monopoly, mentre Zoe si stava asciugando i capelli, dopo aver fatto una doccia rilassante. Zayn e Perrie, invece, erano usciti e non si erano più visti e la cosa non ci dispiaceva affatto.
Simon ci aveva procurato una casa meravigliosa, con vista sul mare e una piscina con tanto di vasca idromassaggio in giardino. Era enorme, raffinata e molto luminosa, ideale per rilassarsi.
Stanca di restare chiusa in casa, decisi di uscire per fare una passeggiata sulla spiaggia.
-Ragazzi, io esco, vado a fare una passeggiata- dissi avviandomi verso l’esterno.
-Ti dispiace se mi unisco a te?- chiese improvvisamente Niall.
-Certo che no- sorrisi.
-Ok ragazzi, a più tardi- esclamò lui salutando gli altri.
-Mi raccomando fate i bravi- ci prese in giro Harry, sotto lo sguardo divertito di tutti i presenti.
Niall ed io scuotemmo la testa e ci avviammo verso la spiaggia.
Camminavamo già da dieci minuti, ma nessuno dei due aveva proferito parola.
Il silenzio regnava tra noi, ma non si trattava di un silenzio imbarazzante, tutt’altro.
-Sai l’altro giorno mi è venuta l’idea per una canzone- disse Niall d’un tratto.
Lo guardai incuriosita.
-E quale?- domandai.
-Beh ecco, è un po’…particolare..- rispose abbassando la testa sui suoi piedi e arrossendo leggermente.
Era strano vedere Niall imbarazzato, non pensavo che anche lui potesse sentirsi a disagio come capitava spesso a me.
-Ehi non devi vergognarti, a me puoi dirlo, sono sicura che sarà bellissima- lo rassicurai posando la mia mano sulla sua spalla.
Lui mi sorrise, poi mi prese la mano e si sedette facendomi sistemare vicino a lui.
Osservava il mare con quegli occhi azzurri e incantevoli e io mi soffermai ad osservare il suo profilo perfetto, mentre era concentrato a guardare il sole calare all’orizzonte.
-Sai  mi sono sentito sempre il meno adatto, il più brutto e l’ultima ruota del carro in ogni momento della mia vita, non perché qualcuno mi facesse sentire tale, ma è sempre stata questa l’impressione che avevo di me e che si è amplificata nel primo momento in cui sono diventato parte dei One Direction, quando le fans volevano foto e abbracci dagli altri ragazzi e spesso non si ricordavano di me.
Ora le cose sono cambiate fortunatamente, hanno imparato a volermi bene per quello che sono e ne sono felice, anche se c’è voluto del tempo. Ma beh, quella sensazione che provavo, me la ricorderò sempre, così ho pensato che potevo scrivere qualcosa a riguardo..- concluse voltandomi verso di me sorridente.
Sorrisi in risposta.
-Credo sia un tema molto bello Niall- dissi rassicurandolo – E sono felice che ora le cose siano cambiate e che le persone abbiano capito come sei veramente-
Lui sorrise ancora di più.
-Ti andrebbe di ascoltare il ritornello? Ho scritto solo quello, ma vorrei che fossi la prima a sentirlo!- esclamò eccitato come un bambino.
Mi limitai ad annuire sorridente e lui iniziò a cantare.
 
People are all the same
And we only get judge by what we do
Personality reflects name
And if I’m ugly then
So are you
So are you
 
-Niall sono davvero delle bellissime parole- esclamai sincera.
-Lo pensi davvero?- chiese curioso.
-Mai stata più sincera- dissi mettendomi una mano sul cuore in segno di giuramento.
Lui sorrise felice.
-Mi aiuteresti a scrivere il resto del testo?- chiese spiazzandomi.
-Ne sei sicuro?- chiesi
-Assolutamente si!- disse contento.
-Sarà un piacere- dissi incatenando il mio sguardo al suo.
Rimanemmo ad osservarci per istanti che sembravano interminabili, quando pian piano sembrò avvicinare il suo volto al mio. Potevo sentire il suo respiro caldo sulle mie labbra.
Questa vicinanza mi stava mandando in confusione.
Il mio cuore iniziò a battere inspiegabilmente più forte, ma quando ormai le nostre labbra stavano per incontrarsi, una pallone colorato ci arrivò vicino facendosi allontanare immediatamente.
Un bambino l’aveva lanciato involontariamente nella nostra direzione.
Imbarazzati io e Niall ci alzammo e io presi il pallone in mano porgendolo dolcemente al piccolo bimbo che ci aveva raggiunti.
Lui sorrise per poi tornare dalla sua mamma.
Puntai lo sguardo sulla punta di miei piedi scalzi imbarazzata per ciò che stava per succedere poco prima.
Poco dopo, sentii Niall sollevare il mio viso.
Mi guardò sorridendomi dolce.
-Forse è meglio rientrare- disse.
Io annuii sollevata.
Mi prese per mano ed insieme corremmo verso casa.
 
CHARLIE
 
-Andiamo Liam, non c’è gusto a giocare con te, mi hai battuta ancora- esclamai innervosita visto che era la terza volta che il castano mi batteva a Monopoly.
-Ehi biondina, non è colpa mia se io sono un fuoriclasse e tu sei un po’ imbranata- rispose divertito prendendomi in giro.
-Antipatico- esclamai facendogli la linguaccia.
-Eddai, dicono sfortunati al gioco fortunati in amore no?- tentò di consolarmi.
-Credo proprio che chi ha inventato questo detto, sia un imbecille patentato- dissi acida.
Lui scosse la testa divertito.
-Tranquilla, piccolina arriverà il tuo principe azzurro- replicò pizzicandomi un guancia.
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai poco convinta delle sue parole.
Non che avere un ragazzo ora fosse una delle mie priorità, ma credo che Liam si stesse comunque sbagliando sul mio conto.
Il cellulare del ragazzo accanto a me prese a squillare.
-Oh, scusa è Danielle devo rispondere- disse con un sorriso angelico sulle labbra e gli occhi a cuoricino.
-Saluta la tua bella- esclamai sorridente prima che si allontanasse dalle poltroncine su cui eravamo seduti.
Liam era davvero dolcissimo ogni volta che mi parlava di Danielle.
Stavano insieme da parecchio tempo ormai e lui ne era davvero innamorato.
Ero felice per lui.
Fra tutti i ragazzi, era quello con cui avevo legato di più, ci potevamo considerare amici, parlavamo di ogni cosa e lui cercava sempre di tranquillizzarmi quando litigavo con quell’insopportabile del suo migliore amico.
-Oh guarda chi c’è, una nana bionda!- disse una voce fastidiosa alle mie spalle.
Non mi voltai nemmeno, sapendo per certo a chi appartenesse quella voce.
Non risposi e cercai di ignorarla come avevano suggerito Zoe e Naomi.
Non contenta della mia indifferenza, Perrie Edwards mi si parò davanti con aria strafottente.
-Che c’è sei sorda oltre che stupida?- mi chiese con un sorrisetto malefico sulle labbra.
-Sto semplicemente cercando di ignorare te e tutte le stupidaggini che ti escono dalla bocca, quindi per favore gira a largo e tornatene dal tuo fidanzatino ovunque tu l’abbia lasciato- esclamai secca.
-Che c’è, ti rode che io stia con Zayn ora?- domandò con aria di sfida.
-Oh credimi non mi interessa proprio nulla, né di te né del tuo fidanzato- dissi
-Giusto a te interessa solo di rubarmi la carriera e diffamare me e alle mie amiche- esclamò acida.
-Ti ricordo cara Perrie, che siete state tu e le tue amichette a mettere in giro false voci su di noi, perciò non sparare cavolate- urlai alzandomi infuriata.
-Voi ci avete surclassate con le vostre stupide canzoni e le vostre finte faccine da angioletti e ora venite qui a collaborare con i ragazzi. Il fatto è che nessuno tranne noi, ha ancora capito che siete delle stupide galline senza cervello- disse vittoriosa.
La guardai con uno sguardo pieno d’odio e sbuffai. Mi sentii affiancare da Zoe che mi prese per un braccio cercando di calmarmi e vidi gli altri ragazzi bloccati sulla porta del salotto ad osservare la scena, mentre Zayn assisteva a quello spettacolino, rimanendo poco più indietro della sua ragazza con uno sguardo indecifrabile.
-Ritira immediatamente quello che hai detto- la minacciò Zoe.
-Non ci penso nemmeno- rispose l’altra.
-Perrie se sei così frustrata e insoddisfatta da venire a scaricare la tua rabbia su di noi, ti prego rinuncia. Non vi abbiamo fatto niente, mai una parola è uscita dalle nostre labbra contro di voi, si potrebbe vivere pacificamente se solo tu e le tue amichette non ci attaccaste in continuazione senza un motivo valido. Pensate a fare il vostro lavoro e noi faremo il nostro- dissi cercando di tranquillizzarmi, per non scatenare il putiferio.
-E lasciare che delle ragazze inutili, senza stile e senza talento ci rubino la scena? Mai!- replicò decisa l’altra.
-Adesso basta..- iniziò Zoe quasi fiondandosi sulla bionda.
Fortunatamente Harry fu più veloce di lei e la prese da dietro alzandola da terra, trascinandola dentro casa malgrado le sue lamentele.
Perrie sorrise soddisfatta per aver scatenato la reazione della mora.
Tutti gli altri osservavano la scena preoccupati.
Zayn, invece, aveva uno sguardo confuso, sembrava quasi dispiaciuto e non la smetteva di far vagare lo sguardo da me alla sua fidanzata.
-Su Zayn andiamo, ne ho abbastanza. Per oggi può bastare- disse Perrie voltandosi per entrare in casa, chiamando Zayn con la mano come si fa con un animale domestico.
-Già vai Zayn, segui la tua padroncina. Non vorrei mai si arrabbiasse perché il suo cagnolino non le obbedisce- sbottai arrabbiata, prima di dirigermi infuriata verso la spiaggia scontrando violentemente la spalla con quella del moro che era rimasto imbambolato.
Quella strega sarebbe stata capace di farmi andare fuori di testa.
E Zayn, quel ragazzo così odioso, fedele a quella biondina e così…così…sexy! Ma che dico?! Zayn Malik era irritante ecco cos’era.
Sarei diventata pazza.
Me lo sentivo, sarebbe stato un week-end tutt’altro che rilassante.
 
 
 

SPAZIO AUTRICE

Buenos dias a todos!! :)
Come state?
Spero benissimo:)
Dunque inizio subito dicendo che questo capitolo non mi convince per nulla e mi dispiace se non vi piacerà:(
Ci provo a fare del mio meglio per realizzare bene questa storia, ma non sempre mi riesce o forse non mi riesce mai, non so :)
Comunque spero mi facciate sapere cosa ne pensate in molti:)
Ringrazio infinitamente chi segue/preferisce/ricorda la storia e anche solo chi la legge silenziosamente:)
Un grazie speciale va alle mie fantastiche ragazze delle recensione che sono sempre presenti: Oysh_more than me e directioner_1808 <3
Vi avviso che non so quando riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo perché fra qualche giorno partirò, non vado in vacanza, ma non avrò il computer, quindi mi sarà impossibile scrivere! Spero che non perdiate l’interesse per la storia!! :)
Vi bacio tutti e vi lascio il link dell’altra mia fan fiction sperando che la leggiate:)

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1830177&i=1
Con amore
-V-

 

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Capitolo 6
*** Feelings ***


YOU, ME…US

 
 
 

 
5.     FEELINGS

 

“A volte abbiamo solo bisogno di qualcuno che ci stringa così forte,
da farci perdere per un attimo il respiro”
Federica Maneli

 
 
 
ZOE
 
-Harry Edward Styles, lasciami andare immediatamente…io la distruggo quella biondina!- esclamai infuriata cercando di liberarmi dalla presa ferrea del riccio che mi stava trascinando verso la mia camera da letto al piano superiore della villa in cui avremmo trascorsi il week-end.
-Non finché non mi prometterai di calmarti e finché non sarò sicuro che non ucciderai Perrie- rispose lui con fare autoritario, varcando la soglia della mia camera da letto e chiudendosi la porta alle spalle con il piede, mentre mi sorreggeva ancora sulla sua spalla come un sacco di patate.
-Oh, direi proprio di no..l’hai sentita anche tu vero?- dissi alzando il tono di voce
Harry mi fece appoggiare i piedi a terra, ma con le mani mi teneva ben stretti i polsi per evitare che corressi fuori dalla stanza presa da un raptus omicida.
-L’ho sentita Zoe, ma non puoi farle del male. È la fidanzata di Zayn e ci sarebbero troppi problemi, in più rischieresti di rovinare il tuo bel faccino ed io non posso permetterlo- disse facendo nascere un sorriso sghembo sul suo volto, che per quanto mi lasciasse senza parole, in quel momento trovavo estremamente fastidioso.
-Ma per favore!- esclamai svincolandomi dalla sua presa e dirigendomi verso la finestra incrociando le braccia al petto irritata.
-Quella si merita una lezione, ci accusa senza alcun motivo, ci umilia e ci denigra pubblicamente e io dovrei starmene qui, buona e zitta, senza dire niente, solo perché è la fidanzatina di Zayn? Non ci sto, non è giusto- sbottai iniziando a camminare su e giù per la stanza sotto lo sguardo attento di Harry.
-È normale che lei dica certe cose Zoe, voi avete rubato la scena alle Little Mix, nemmeno io sarei contento e amichevole nei vostri confronti se fossi in loro- rispose il riccio.
A quel punto sentii uno strano calore attraversarmi il collo e la rabbia che nasceva dentro di me.
-La stai difendendo Harry? Stai dicendo che ci meritiamo tutto quello che ci viene detto: siamo ragazzine senza cervello e senza talento che hanno successo solo perché Simon ci ha preso sotto la propria ala? È questo che stai dicendo Harry?- urlai infuriata.
-No, no Zoe..è che…- tentò di intervenire il riccio.
-No Harry, solo noi sappiamo quali sono stati i sacrifici che abbiamo dovuto affrontare per ottenere quello che stiamo vivendo e solo noi sappiamo cos’abbiamo passato nelle nostre vite per diventare le persone che siamo oggi. Non accetto che mi venga detto che pecco di superbia e che non sono grata per la fortuna che ho avuto,  non mi piace che la gente mi etichetti come il genere di persona che non sono, perciò risparmia il fiato- sbottai.
-Dio Zoe, che ti importa se parlano? Tutti i vostri fan e tutte le persone che vi conoscono realmente sanno come siete, cosa te ne frega se quattro ragazze dicono cattiverie gratuite per farsi un po’ di pubblicità? Le cose girano così  dovresti saperlo- disse Harry sedendosi esausto sul mio letto.
-Beh, a me fa proprio schifo come girano le cose e sai meglio di me che non è semplice non dare importanza a ciò che la gente dice, tanto meno se lo vedi scritto sui giornali o se ti colpiscono sul personale- dissi sentendo la mia voce spezzarsi e in quel momento mi voltai a scrutare il paesaggio fuori dalla finestra.
Cercavo di non darlo a vedere, ma a me importava molto dell’opinione altrui, volevo essere apprezzata e volevo che le persone mi conoscessero per com’ero veramente, non per sentito dire e purtroppo a volte il mondo in cui vivevo non lo permetteva.
Sentii due mani grandi posarsi sulle mie spalle.
-Sai Zoe, anche io faccio finta di non dare importanza a queste cose, cerco di fregarmene di tutte le cattive voci che corrono sul mio conto, ma è difficile e lo so… solo cerca di ricordarti che quelli che credono a queste cattiverie, sono una minima parte. Intorno a te ci sono moltissime persone che ti apprezzano…non è importante che lo facciano tutti, la cosa che conta veramente, è che sappiano volerti bene per come sei le persone che sono realmente importanti per te- sussurrò Harry con voce calma al mio orecchio.
Riflettei bene sulle sue parole e, ascoltando il suono della sua voce profonda, pian piano mi tranquillizzai, mentre una lacrima minacciava di cadere leggera sulla mia guancia.
Quel ragazzo mi stava stupendo sempre di più.
Sembrava così superficiale ed egoista all’apparenza, ma in realtà era tutta una maschera costruita apposta per nascondersi e proteggersi dalla sua fragilità.
Era davvero maturo, forse anche più di me, malgrado io avessi un anno in più.
Lo sentii stringermi le spalle con le sue braccia e lasciarmi un bacio sui capelli per tranquillizzarmi ulteriormente, visto che, molto probabilmente, aveva notato quella goccia salata e solitaria scendere delicata ed inaspettata sulla pelle del mio volto.
Assaporai ogni istante di quell’abbraccio così naturale, come quelli che si scambiano i bambini: semplici gesti che contengono una marea di conversazioni silenziose, che servono a farti capire che malgrado tutto non sei sola e dei quali senti la mancanza quando cresci.
Chiusi gli occhi e mi lasciai cullare dalle sue braccia forti.
Mi sentivo protetta e perfettamente a mio agio, come se fossero state fatte apposta per me.
Quel ragazzo mi stava sconvolgendo e io non potevo che rimanerne affascinata.
Quel ragazzo mi stava sconvolgendo ed io sentivo una miriade di brividi percorrere il mio corpo ogni volta che mi sfiorava.
Quel ragazzo mi stava sconvolgendo…ma io non potevo permettermelo.
Non potevo permettermi di perdere la concentrazione.
Non potevo permettermi di legarmi di nuovo a qualcuno per poi essere abbandonata nuovamente.
Non potevo permettermi di lasciarmi coinvolgere.
Mi staccai improvvisamente dalla sua presa.
Lui mi guardò confuso.
-Ho fatto qualcosa che non va?- domandò senza capire bene che cosa fosse successo.
-N-No s-scusa..io..io devo andare a cercare Charlie, sarà sconvolta..io..scusa..- dissi per poi scappare fuori da quella stanza lasciandolo lì ad osservare incredulo, il punto dove pochi secondi prima si trovava la mia figura.
Mi precipitai il più velocemente possibile fuori da quella casa e non badai agli sguardi confusi dei miei coinquilini. Mi diressi immediatamente alla spiaggia senza smettere di correre,  non mi fermai, finché non sentii la calda distesa di sabbia toccare i miei piedi nudi, visto che in casa giravo scalza.
Mi piegai sulle ginocchia nel tentativo di riprendere fiato, mentre cercavo invano di scacciare le sensazioni che avevo sentito sulla mia pelle pochi istanti prima.
-Zoe..Zoe!- mi sentii chiamare.
Mi voltai di scatto e vidi Naomi corrermi incontro con uno sguardo a dir poco preoccupato.
-Santo cielo Zoe, vuoi farmi fare un infarto? Ti ho rincorsa per tutta la strada- disse accasciandosi in ginocchio sulla sabbia e respirando affannosamente.
Mi sedetti accanto a lei senza dire una parola.
Puntai i miei occhi sul mare e contemplai i riflessi della flebile luce del sole sulle onde.
-Ehi tesoro, che ti prende?- domandò la rossa sistemandosi accanto a me e iniziando ad accarezzarmi dolcemente la schiena.
-Ecco…vedi…- iniziai a dire.
-Anche voi qui ragazze?- esclamò una voce femminile alle nostre spalle.
Pochi secondi dopo, Charlie si sedette al mio fianco portando le gambe al petto e stringendole con le braccia.
-Sembra essere il miglior posto per sbollire il nervosismo- risposi sincera senza distogliere lo sguardo dall’acqua.
-Che vi succede ragazze?- domandò Naomi.
Avevo dimenticato che lei era totalmente all’oscuro di ciò che era successo con Perrie in quanto non si trovava a casa in quel momento, così iniziai a raccontarle tutto l’accaduto.
-Ma che stronza!- esclamò quando finii il mio racconto -Ma si è vista? No ma dico, spero stesse scherzando e Zayn non ha detto nulla?- domandò incredula.
-E cosa avrebbe potuto dire quel manichino?-domandò acida Charlie –È una marionetta nelle sue mani, non si permetterebbe nemmeno di respirare se lei non glielo permettesse-
Ridemmo tutte nell’ascoltare le parole di Charlie e poi ci stendemmo sulla sabbia senza dare importanza al fatto che ci saremmo riempite i capelli e i vestiti di quei minuscoli granelli dorati.
Rimanemmo in silenzio ad osservare il cielo senza proferire parola.
Fra noi anche il silenzio era piacevole.
-Stavo per baciare Niall- esclamò poi Naomi tutto d’un fiato.
Charlie ed io ci alzammo sui gomiti incredule ed esclamammo all’unisono –Cosa?!-
-È successo prima, qui sulla spiaggia, quando siamo venuti a passeggiare. Lui mi ha cantato un pezzo della canzone che sta scrivendo e mi ha chiesto di aiutarlo a completarla e fra una cosa e l’altra ci stavamo per baciare..per fortuna siamo stati interrotti dal pallone di un bambino..-esclamò con sguardo sognante, ma un sorriso amaro sulle labbra.
-Tesoro che ti prende? Perché quest’espressione triste?- domandò Charlie preoccupata mettendosi a sedere ed allungando una mano verso Naomi.
La rossa ed io, ci ricomponemmo imitando la bionda.
-Non lo so, è che ho paura…da un lato vorrei lasciarmi andare con lui, perché penso che sia la persona più dolce che io abbia mai conosciuto, ma dall’altro, ho paura che sia troppo presto e che probabilmente non ci conosciamo abbastanza…- esclamò torturandosi le mani.
-Piccola, ma  è normale avere paura. Chi non ne ha? Secondo me, dovresti lasciarti andare e provare ad aprire il tuo cuore a quel ragazzo. So che è difficile, ma Niall è una brava persona per quello che ho potuto capire ed è dolcissimo. Penso che sia proprio il genere di ragazzo adatto a te, perciò buttati e non lasciarti spaventare…- esclamai sorridendole rassicurante.
Lei ricambiò leggermente più allegra.
-E se non dovesse andare, ci saremo noi qui a sostenerti, qualsiasi cosa accada..- concluse Charlie facendo congiungere le nostre mani.
Naomi annuì convinta.
-Grazie- sussurrò.
-Beh visto che è momento di confessioni…credo di avere un problema…- dissi titubante.
-Quale problema?- domandò Charlie curiosa.
-Credo di avere un piccolo debole per Styles…- dissi coprendomi il viso con le mani imbarazzata.
Le due lanciarono un urletto di felicità e iniziarono a ridere.
Le guardai confusa.
-Che avete da ridere?- domandai.
-Noi ce ne eravamo già accorte…- esclamò Naomi divertita.
-Ehi…- intervenni indignata.
-Andiamo Zoe, si vede…- replicò Charlie.
-Beh, fatto sta che è un problema, non posso permettermelo, non posso avere una relazione con uno di loro, tantomeno con Styles e poi non è detto che lui mi veda in quel modo…- dissi.
-Su questo non ci metterei la mano sul fuoco…-rispose Charlie tirandomi una leggera gomitata.
-Ma perché non potresti permettertelo? Mi hai appena spinta a provarci con Niall…-chiese Naomi confusa.
-È  diverso, Niall non è Harry…con Harry non sarebbe possibile, conoscendolo, credo non sarebbe una cosa seria e non voglio rischiare di rovinare questo progetto per una stupida cotta- dissi abbassando lo sguardo.
-Io non sono dello stesso parere, ma la decisione è tua Zoe…- rispose Charlie –l’unica cosa che posso dire è che qualsiasi cosa tu decida di fare, devi sapere che noi ti appoggeremo, proprio come faremo con Naomi-
La rossa annuì convinta e io sorrisi alle parole della mia amica.
Ero confusa, ma l’idea di prendere le distanze da Harry, si faceva sempre più viva nella mia testa.
Rimanemmo lì un altro po’ a guardare il mare abbracciate.
Era incredibile come con quelle due ragazze mi sentissi a casa.
 
 
CHARLIE
 
-Ti sfido- disse Liam alle mie spalle, mentre assaporavo il calore del sole sulla mia pelle.
Il giorno seguente alla mia litigata con Perrie, avevamo deciso di venire al mare per dimenticarci di quel brutto episodio e visto che stare un po’ da sola con le ragazze aveva cambiato un po’ il mio umore, non avevo rifiutato la proposta di Liam di andare in spiaggia per quella giornata a goderci il week-end d’estate.
-Mi sfidi?- domandai curiosa voltandomi verso il mio bellissimo amico moro.
Mi incantai ad osservare il fisico di Liam da vero sportivo.
Era in costume davanti a me con un sorriso smagliante e devo dire che, se non fossimo stati così tanto amici e se non fosse stato follemente innamorato della sua fidanzata e se fossi stata attratta da lui in quel modo particolare riservato alle persone che vorremmo al nostro fianco, ci avrei fatto un pensierino.
-Diamine Payne, in costume rischi di destabilizzare seriamente il mio autocontrollo- dissi sorridente.
Liam ridacchiò divertito ed io mi unii a lui.
-Anche tu non sei male in costume Charlotte e devo dire che il blu ti dona- esclamò indicando il mio bikini e facendomi un occhiolino divertito.
-Grazie mio caro!- dissi atteggiandomi scherzosamente, passando una mano fra i miei lunghi capelli biondi, che portavo sciolti.
Scosse la testa divertito.
-Allora, a cosa mi sfidi?- chiesi.
-A chi arriva prima alla diga. So che sei una sportiva, non dovrebbe essere così difficile battermi- mi provocò.
-Potrei farti mangiare la polvere ad occhi chiusi- risposi ironica.
-Bene…Zayn, vieni con noi?- chiese il castano al moro seduto poco distante da solo.
“Chissà dov’era la sua padroncina”pensai acida.
Maledii Liam per averglielo chiesto, non avevo nessuna voglia di trascorrere il tempo con una persona che mi odiava.
Fulminai il mio amico con lo sguardo e lui mi rispose con un sorrisetto innocente.
Me l’avrebbe pagata prima o poi.
Malik sembrò pensarci un po’ .
-Perché no?!- esclamò alzandosi.
Si levò la canottiera che portava addosso, per restare in costume.
Quando il pezzo di stoffa che indossava finì a terra, rimasi stupita dal fisico perfetto che quel ragazzo possedeva.
Era magro, muscoloso ma non troppo e pieno zeppo di tatuaggi che gli conferivano un’aria da duro estremamente sexy.
Questo però non mi faceva scordare del cattivo sangue che scorreva fra noi, perciò mi affrettai a scacciare dalla mia testa quei pensieri.
-Bene, pronti? Via- disse Liam improvvisamente.
Mi affrettai a seguirlo correndo verso la diga.
 
-Finalmente ho trovato qualcosa in cui sono più brava di te Liam- dissi vittoriosa sedendomi su uno degli scogli della diga per riprendere fiato.
Avevo superato sia lui che Zayn che erano arrivati insieme ed ero davvero soddisfatta della mia prestazione.
-Solo perché non sono al massimo della forma signorina- esclamò lui scompigliandomi i capelli come si fa con i bambini di cinque anni.
Risposi con una linguaccia e voltandomi, involontariamente, mi imbattei nel viso di Zayn che mi osservava con quello che potevo definire un sorriso divertito sul volto.
Forse il primo che vidi dal giorno in cui ci eravamo conosciuti.
-Allora anche tu sai sorridere Malik- esclamai sarcastica.
Lui si affrettò a distogliere lo sguardo e a tornare serio, per poi cambiare discorso.
-Come sta Danielle, Liam?- domandò il moro all’amico cercando di ignorarmi.
-Bene, l’ho chiamata questa mattina..va tutto bene, anche se ultimamente è diventato difficile vederci spesso o incontrarci a causa dei nostri impegni…mi manca terribilmente- disse il castano tristemente.
Io sorrisi intenerita nel vedere il mio amico triste per la mancanza della fidanzata.
Mi ero davvero affezionata a Liam e vederlo giù di morale mi faceva male.
-Ti capisco bro, anche per me è così quando non vedo Perrie per molto tempo..- disse Zayn dando una pacca sulla spalla all’amico.
Mi lasciai sfuggire un sonoro sbuffo dalle labbra che non passò per nulla inosservato.
Zayn mi guardò con uno sguardo omicida.
-Che hai da sbuffare?- chiese sgarbatamente.
-Niente, credo solo di essere allergica al nome della tua fidanzata- esclamai alzando gli occhi al cielo.
Liam sorrise sotto i baffi e per fortuna Zayn non si accorse di nulla.
-Beh, credo che si possa dire lo stesso di te- replicò acido.
Lo fulminai con lo sguardo.
-Oh giusto, infatti sono io quella che provoca irritazione ad ogni persona solo standogli accanto- risposi alzandomi in piedi ed alzando il tono della  mia voce.
-Beh, la provochi a me, non ti basta?- esclamò lui facendo un passo verso di me e sovrastandomi con la sua altezza visto che si trovava estremamente vicino.
-Non stiamo parlando di me in questo momento… e poi sei l’unico a pensarlo- continuai indignata puntando il mio dito sul suo petto muscoloso.
-Non ci scommetterei..- disse sarcastico – solo perché non te lo dicono non vuol dire che non pensino che tu sia una ragazzina irritante e impossibile da sopportare, che nessuno vorrebbe vicino perché troppo insignificante per poter contare veramente qualcosa per qualcuno-
Sentii gli occhi inumidirsi.
Per tutta la vita mi ero sentita ripetere quanto fossi inutile ed insignificante.
Ero emarginata e derisa dai miei compagni di scuola, nessuno mi aveva mai invitata ad uscire o ad andare ad un ballo studentesco. Avevo poche amiche perché ero considerata una nerd, troppo intelligente per essere accolta tra il gruppo delle persone popolari e come se non bastasse anche a casa le mie sorelle erano sempre state considerate migliori di me, malgrado i miei genitori non lo facessero di proposito a farmi sentire inadeguata.
Ormai credevo di averlo superato, ma sentir dire queste cose a Zayn, era come fare una doccia gelida e non riuscivo ancora a capire il perché.
-Zayn ora basta!- intervenne Liam mettendo una mano sulla spalla del suo amico e vedendomi visibilmente sconvolta.
Guardai Zayn con tutto l’odio che possedevo, cercando di non lasciare sfuggire le lacrime.
-Tu non sai nulla di me- gli urlai contro per poi correre via.
-Mi sta facendo impazzire Liam..- sentii dire a Zayn, mentre mi allontanavo.
Ma non mi curai di quelle parole.
Ero troppo ferita da ciò che mi era stato detto in precedenza, così andai il più distante possibile.
 
NAOMI
 
-Credo che questo ti stia divinamente El, dovresti comprarlo- dissi sorridendo alla ragazza mora che avevo davanti, mentre era avvolta in uno splendido vestito verde smeraldo, scovato in un negozietto sul lungomare.
-Ne sei sicura? Non mi ingrossa?- domandò guardandosi allo specchio.
-Stai scherzando vero? Hai un fisico da modella!- esclamai entusiasta.
Lei rise divertita del mio tono.
-Beh mi hai convinta, lo comprerò- replicò tornando nel camerino per cambiarsi.
Eleanor ed io avevamo deciso di andare a fare un po’ di shopping e goderci la giornata in questo modo invece di andare in spiaggia.
Trovavo El una ragazza splendida, dolce e solare. Aveva legato immediatamente con me e le altre e avevo la sensazione che si sarebbe creata una bella amicizia tra noi.
-Possiamo andare- mi disse la mora dopo aver pagato il vestito alla cassa.
Stavamo camminando per strada quando qualcuno interruppe le nostre chiacchiere.
-Amore!- sentimmo urlare alle nostre spalle.
Ci voltammo e vedemmo Louis e Niall avvicinarsi a noi sorridenti.
El si illuminò in un sorriso acceso, prima di avvicinarsi al suo fidanzato e baciarlo dolcemente.
Io invece, mi incantai ad osservare le due iridi azzurre che mi contemplavano allegre.
-Ciao- dissi semplicemente sorridendo al biondo.
-Ciao- rispose lui ricambiando il saluto con un sorriso smagliante.
Tutti insieme continuammo la nostra passeggiata. El e Louis camminavano abbracciati, mentre Niall ed io li seguivamo a qualche passo di distanza.
-Allora, è stata una mattinata piacevole?- chiese l’irlandese.
-Certo, El è meravigliosa- dissi sorridente.
-Si è una cara ragazza- rispose – E lo shopping? Comprato qualcosa di carino?- domandò.
-Oh no, non ho trovato nulla che mi stesse bene- dissi un po’ imbarazzata.
-Lo credo impossibile- disse guardandomi e sorridendomi dolce.
Continuammo a camminare vicini parlando del più e del meno e avvicinandoci involontariamente sempre di più, per poi riallontanarci quando ci rendevamo conto di essere sul punto di sfiorarci.
Stare con lui era davvero semplice e rilassante, ma i contatti tra di noi mi agitavano ancora.
-Ragazzi, guardate cos’abbiamo trovato..c’è una festa a tema hippy in spiaggia questa sera, che ne dite di andare?- propose Louis porgendoci un volantino.
-Mi sembra un’ottima idea- esclamò Niall –Ti va di farmi da accompagnatrice Naomi?-
Sentii le guance arrossire violentemente e le mani iniziare a sudare.
Sorrisi imbarazzata sotto lo sguardo attento delle tre persone con me che mi osservavano apparentemente ansiose di sentirmi dare una risposta positiva.
-Con molto piacere!- esclamai imbarazzata, ma felice.
Niall sorrise allegro e mi lasciò un bacio sulla guancia che mi mandò a fuoco ed El iniziò a saltellare ed abbracciò Louis.
Una forte agitazione si faceva largo nel mio stomaco, ma mi sentivo davvero contenta.
 



 
SPAZIO AUTRICE

E dopo secoli torna implorando pietà per il ritardo stratosferico!!!
Chiedo umilmente perdono, ma prima sono stata via e poi la mia connessione internet non andava, così entravo dal cellulare, ma non è molto comodo per scrivere:(
Ora son qui!
Ciao splendori, mi siete mancati!!!:)
Allora cosa mi raccontate di questo capitolo pieno zeppo di avvenimenti????
Sono troppo curiosa di sapere cosa ne pensate!!! :)
Allora chi ha visto la premiere dei ragazzi? Io no, ma so da twitter che è stato un successone!! :)
E ditemi che Zayn si sposa? Io sinceramente non ci credo finché non lo vedo all’altare vestito da sposo!!!!
Il mio moro tenebroso dagli occhi magnetici preferito è troppo giovane:(
Sono gelosa io!!! Ahahhah
Comunque, grazie a voi che preferite, seguite e ricordate la mia storia o la leggete e basta.
E grazie alle mie bellezze delle recensioni che mi danno una carica immensa: Oysh_more than me, directioner_1808 e Lol_
Vi amo!! <3
Spero che anche qualcun’altra si faccia sentire, perché ho bisogno delle vostre opinioni per rendere al meglio la storia!!
Scusatemi se ci sono errori nel testo, ma vado un po’ di fretta!
Per chi volesse saperlo la canzone dello scorso capitolo è “Ugly” delle Sugababes e vi lascio il link dell’altra mia ff

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1830177&i=1
 
vi bacio tutti <3
Tanto love
-V-


 

 

   
 

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Capitolo 7
*** Fighters ***


YOU, ME…US

 
 
 
6.Fighters
 
 
“Smile and let everyone know that today,
You’re a little stronger than you were yesterday”
Anonimo
 
 
 
 
 
ZOE
 

-Charlie per favore esci da lì o sfondo la porta!- minacciai la biondina che si era rinchiusa in camera sua e non voleva saperne di uscire.
Da quand’era tornata dalla spiaggia quella mattina, si era chiusa in camera senza mangiare o bere, senza dire una parola e senza far entrare nessuno.
-Per favore Charlie, faremo tardi per la festa se non ci apri e non ci dici che ti prende- la implorò Naomi per l’ennesima volta.
-Non me ne importa niente di quella stupida festa, voi andate e divertitevi- esclamò decisa Charlie dall’altro lato della porta.
Mi stavo seriamente spazientendo, non capivo perché si comportasse così e non ne potevo più di continuare a parlarle senza poterla guardare in faccia.
Erano stati due giorni pesanti per me che pensavo in tutti i modi a come evitare Harry e la cosa mi era riuscita abbastanza bene visto che quel giorno il riccio aveva deciso di dormire fino al calar del sole.
-Tutto bene ragazze, posso essere d’aiuto?- domandò Liam gentilmente, sbucando dal corridoio e avvicinandosi a noi.
-Se possiedi qualche speciale capacità di far aprire la porta a Charlie, ti prego usala Liam perché noi non sappiamo più come fare!- esclamò Naomi esasperata –Se non vi dispiace vado a prepararmi per stasera, Zoe vieni con me?- mi chiese la rossa.
-Si arrivo! Liam Sicuro di volerci provare?- domandai preoccupata per la mia amica chiusa nella stanza.
-Certo Zoe, credo di sapere di cosa si tratti! Voi andate a farvi belle per stasera!- disse il ragazzo sorridendoci dolcemente.
-Grazie mille Liam!- risposi scoccandogli un bacio sulla guancia e dirigendomi verso la mia stanza per iniziare a prepararmi.
 
Circa un’ora dopo, mi ritrovai ad indossare un meraviglioso vestito in stile hippie bianco e largo che mi stringeva leggermente sui fianchi ed era decorato da una fantasia floreale sulla parte finale della gonna che mi arrivava alle caviglie e sui bordi delle maniche larghe.
Lasciai i capelli sciolti lungo le spalle e dopo essermi truccata leggermente e essermi spruzzata un goccio di profumo, uscii dalla stanza dirigendomi al piano inferiore dove non c’era nessuno.
Mi accomodai sul divano in attesa che anche gli altri fossero pronti per andare, visto che mancava ormai poco all’ora di ritrovo stabilita.
Iniziai a pensare a come sarebbe stata la serata.
Quel fine settimana, si stava rivelando più complicato del previsto da affrontare e mi aspettavo che da un momento all’altro succedesse qualcosa di catastrofico.
Non sapevo se Charlie sarebbe venuta, ma speravo tanto che Liam, che dopo innumerevoli sforzi era riuscito a farsi aprire la porta, riuscisse a convincerla ad uscire con noi.
Naomi aveva una sorta di appuntamento con Niall ed io avevo bisogno di Charlie per riuscire a restare il più distante possibile da Harry senza cadere in strane tentazioni.
I miei pensieri vennero interrotti da qualcuno che fischiettando attraversò il salotto per andare in cucina: Harry.
Indossava un paio di Jeans blu slavati, una maglia bianca un po’ larga e un gilet marrone con alcune frange in perfetto stile hippie.
Non si era accorto della mia presenza finché, dopo aver preso un bicchiere d’acqua, non si era girato nella mia direzione.
Mi alzai di scatto senza sapere bene che cosa fare o dire.
Mi guardò per qualche secondo ed io rimasi immobile, visto l’imbarazzo per la fuga del giorno prima.
-Ciao- disse dopo qualche istante con un timido sorriso sulle labbra.
-Ciao- risposi semplicemente abbassando lo sguardo.
Subito calò un silenzio tombale tra di noi e potevo sentire lo sguardo del riccio fisso su di me, anche se non avevo ancora avuto il coraggio di alzare gli occhi verso di lui.
-Quel vestito ti sta molto bene!- esclamò gentile, mettendo fine a quel silenzio.
Lo guardai confusa ritrovandomelo più vicino rispetto a prima.
-Grazie!- riuscii a sussurrare senza togliere lo sguardo dai suoi occhi verdi e penetranti.
-Zoe stai bene? Ieri sei scappata all’improvviso ed ora mi sembri agitata…è tutto ok?- mi domandò.
-Oh, ecco…io…certo, va tutto alla grande, perché non dovrebbe?- esclamai cercando di essere il più convincente possibile e sforzandomi di fare un sorriso gentile.
Lui mi scrutò pensieroso per qualche istante e poi il suo volto si aprì in un sorriso smagliante che metteva in evidenza tutte quelle sue dolcissime e irresistibili fossette.
-Meglio così, perché stasera voglio vedere la mia amica pazza scatenarsi come non mai!- esclamò scompigliandomi i capelli per poi lasciarmi un bacio sulla guancia e dirigersi di nuovo al piano superiore.
Mi sentivo come bloccata.
Sarei dovuta essere felice del fatto di non aver dovuto dare troppe spiegazioni, ma sentivo come un vuoto dentro di me e nella mia testa faceva eco un’unica parola pronunciata da Harry qualche istante prima: amica.
Per lui ero una semplice amica.
Ogni mio dubbio era stato confermato e per quanto non volessi ammetterlo, la cosa mi feriva un po’, perché ero sicura di iniziare a provare qualcosa per lui.
Qualcosa di cui mi sarei dovuta dimenticare al più presto.
Scossi la testa come per liberare la mente da quei pensieri.
Dovevo dimenticarmi delle sensazioni che provavo per Harry, avrei dovuto farlo, per me e per la nostra collaborazione.
Ce l’avrei fatta!
 
 
NAOMI
 
Ero davvero molto emozionata all’idea di andare a quella festa in spiaggia, anche se continuavo a pensare a cosa fosse accaduto a Charlie che sentivamo piangere nella sua stanza.
Quella ragazza era così fragile e indifesa anche se non lo dava a vedere.
Si stava risollevando solo ora, ma sentirla in quello stato, mi faceva preoccupare tantissimo.
Finii di sistemare i lunghi capelli rossi in una treccia laterale.
Mi diedi un’ultima occhiata allo specchio. Avevo indossato dei pantaloni larghi con una fantasia blu e rossa e una canotta bianca stretta sotto al seno che scendeva morbida sui miei fianchi.
Al collo portavo una collana lunga con il simbolo della pace e a tracolla una borsetta rossa con qualche frangia.
Devo dire che ero piuttosto soddisfatta del mio outfit.
Feci un bel respiro.
Ero così agitata e nervosa, non sapevo cosa aspettarmi dalla serata e avevo paura che facendomi troppe aspettative ne sarei rimasta delusa.
Aprii la porta e scesi al piano inferiore dove Zoe, Eleanor, Louis, Harry e Niall stavano chiacchierando.
 -Ciao ragazzi!- dissi un po’ imbarazzata avvicinandomi al gruppo.
-Naomi sei splendida!- esclamò Eleanor scoccandomi un bacio sulla guancia.
-Grazie El, anche tu non sei da meno!- risposi sorridendo.
-Beh direi che possiamo andare allora! Liam e Charlie ci raggiungeranno più tardi e Zayn e Perrie vengono direttamente lì- disse Louis prendendo per mano El e avviandosi verso la porta seguiti da Harry.
Zoe mi si avvicinò e senza farsi sentire dal biondo, disse al mio orecchio -Sei bellissima tesoro, lasciati andare e non aver paura! Andrà tutto bene!-
L’abbracciai forte e le sorrisi prima che seguisse gli altri verso la spiaggia.
Niall tossicchiò per attirare la mia attenzione.
Era incredibilmente bello quella sera, anche se indossava vestiti inusuali: un paio di pantaloni di lino bianchi e una maglia dello stesso tessuto rossa e larga.
Gli sorrisi dolcemente arrossendo visto che mi stava osservando.
-Mi permetta di dirle signorina che questa sera è davvero incantevole!- esclamò imitando un perfetto lord inglese e porgendomi poi il braccio.
Ridacchiai della sua imitazione e lo afferrai con la mano destra.
-La ringrazio signor Horan, anche lei sta molto bene in queste vesti- risposi divertita.
-Scherzi vero? Mi sento un pagliaccio vestito così, ma Louis ha insistito che mi mettessi questa roba!- esclamò abbandonando la compostezza usata poco prima e alzando gli occhi al cielo.
Ridacchiai nuovamente divertita.
-Andiamo Niall, è una festa hippie non potevi di certo presentarti con i jeans e un giubbetto in stile collage- lo presi in giro, mentre uscivamo dalla casa e ci affrettavamo a raggiungere gli altri.
 
La serata stava procedendo alla grande.
Ci stavamo divertendo e stavamo ballando già da un’ora ormai, così leggermente stremata mi andai a sedere su uno dei divanetti che circondavano quella specie di pista da ballo allestita sulla spiaggia per l’occasione.
Louis ed El continuavano a scatenarsi vicini e a ridere ininterrottamente. Erano davvero adorabili insieme.
Zayn e Perrie erano seduti su un divanetto poco distante da me, ma sembravano non aver alcuna intenzione di divertirsi visto che se ne stavano seduti in silenzio ad osservare le altre persone.
Liam e Charlie non erano ancora arrivati, ma ero fiduciosa sulle capacità di Liam di trascinare la mia biondina preferita fuori dalla sua stanza.
Zoe stava ballando insieme ad un ragazzo biondo piuttosto carino, ma continuava a lanciare occhiate fulminee ad Harry che poco distante stava chiacchierando con una rossa tutta curve.
Penso che la mia amica stesse cercando di distrarsi dal riccio, ma sembrava che le fosse più difficile del dovuto.
Non capivo perché voleva rimanere distante da Harry a tutti i costi, a mio avviso avrebbe solo sofferto di più, anche se lui all’apparenza era indifferente alla mia amica in questo momento.
-Un drink signorina?- domandò una voce a me conosciuta, porgendomi un bicchiere con un liquido marroncino all’interno.
-No, grazie Niall! Credo che starò sobria ancora per un po’- esclamai sorridendo gentile e pensando al fatto che Niall non sapesse che ero completamente astemia.
-Ti dico un segreto…è coca cola!- rispose lui.
-In tal caso accetto volentieri! Sto morendo di sete!- esclamai prendendo il bicchiere dalla sua mano ed iniziando a bere sotto il suo sguardo divertito.
Appena finii l’intero bicchiere, mi voltai sorridente verso di lui che ancora mi osservava con il sorriso sulle labbra.
-Passeggiata?- propose.
Mi limitai ad annuire e alzandomi lo seguii.
 
-Sembra che le passeggiate siano il nostro forte!- esclamò.
-Ci manteniamo in forma!- ironizzai io strappandogli una risatina.
Ci avvicinammo agli scogli della diga e ci sedemmo ad osservare le luci della festa che illuminavano la spiaggia e si riflettevano fioche sull’acqua del mare estremamente calmo quella sera.
-Che cos’avresti fatto nella tua vita se X Factor non ti avesse portato dove sei oggi?- chiese improvvisamente, osservando la festa in lontananza davanti a noi.
Ci pensai un po’ su, non del tutto sicura della risposta che volevo dare.
-Non lo so…probabilmente mi sarebbe piaciuto fare la maestra d’asilo. Amo i bambini, sono così divertenti e dolci…passerei intere giornate con loro senza mai stancarmi!- risposi sorridendo iniziando a giocherellare con la collana che portavo al collo.
-Ti ci vedrei bene! Con tanti bambini intorno intendo..-esclamò voltandosi verso di me sorridente.
Incastrai i miei occhi nei suoi, illuminati flebilmente dalla luce della luna sopra le nostre teste.
La loro tonalità azzurra e limpida era davvero splendida e cristallina.
Mi soffermai anche sul resto del suo volto, notando la sua pelle chiara quasi brillare con quella particolare tonalità di luce.
-E a te? A te piacciono i bambini?- domandai per distrarmi da quei pensieri su di lui.
-Molto! Mi ci trovo bene, forse perché sono ancora un po’ bambino anche io- disse facendomi ridere – Sai un giorno vorrei sposarmi e averne almeno tre!- mi confessò sorridendo e guardandomi fissa negli occhi.
Senza rendercene conto ci avvicinammo fino a sentire i nostri respiri l’uno sul volto dell’altro.
Il mio cuore iniziò a tamburellare ancora più forte quando con una mano iniziò a giocherellare con la mia treccia, osservando alternativamente i miei occhi e le mie labbra che in quel momento mi sembravano eccessivamente secche vista la mancanza di saliva.
-Ovviamente spero di averli con la donna giusta…- continuò ricollegandosi al discorso precedente e avvicinandosi un altro po’ a me.
-Penso che sarà una donna davvero fortunata- dissi ormai senza fiato.
Lui sorrise dolce, prima di avvicinarsi a me e far congiungere le nostre labbra in un dolce bacio.
Erano così morbide e avevano un così buon sapore di menta, che avrei voluto tenerle attaccate alle mie in eterno.
Mi avvicinò a sé attirandomi dai fianchi  e con la lingua chiese l’accesso alla mia bocca che gli venne subito concesso.
In quel momento, presa dalla passione, mi lasciai andare seguendo il consiglio delle mie amiche e intrecciando le mie mani ai suoi capelli biondi per tenerlo più vicino a me. Poco dopo, mi sedetti sopra le sue gambe.
Sentivo una miriade di farfalle dentro allo stomaco e avevo la sensazione di essere felice in quell’istante.
Ci staccammo per riprendere fiato restando comunque vicinissimi.
Due sorrisi imbarazzati, ma che esprimevano euforia e felicità decoravano i nostri volti.
Il nostri respiri pesanti si mescolavano tra loro.
Mi lasciò un altro dolce bacio a stampo.
-Sai, l’unico bambino che non mi è andato a genio nella mia vita, è quello che ieri ci ha lanciato contro la palla…- disse per poi interrompersi.
Lo guardai confusa senza capire bene le sue parole e lui notò la mia espressione.
-Mi ha impedito di baciarti ieri e non vedevo l’ora di farlo più o meno dalla prima volta che ci siamo incontrati!- disse sorridendo a strofinando il suo naso contro il mio.
Ridacchiai un po’ imbarazzata arrossendo leggermente, ma ringraziando il fatto che fosse troppo buio perché lui potesse vedere la mia reazione.
Gli lasciai un altro bacio a stampo e poi mi accoccolai sul suo petto, restando abbracciata a lui, a godermi quell’istante in ogni minimo particolare.
 
 
CHARLIE
 
-Charlie? Charlie sono Liam, puoi aprirmi tesoro?- domandò il mio amico dall’altro lato della porta.
-Liam, mi dispiace, ma non ho voglia di parlare con nessuno. Vai raggiungi gli altri e divertitevi- dissi, mentre stavo rannicchiata sul mio letto.
Le parole che mi aveva sputato contro Zayn mi avevano ferita.
Aveva fatto riemergere con qualche semplice frase, tutto il dolore che stavo iniziando a seppellire dentro di me.
Ero tornata dalla spiaggia il più in fretta possibile e mi ero barricata nella mia camera.
Zoe e Naomi avevano insistito quasi tutto il pomeriggio affinché uscissi da quella stanza per parlare con loro, ma io avevo bisogno di stare sola in quel momento e non volevo vedere nessuno.
-Charlie ti avviso che posso sfondare questa porta sé voglio, ma non costringermi a farlo, perciò ora apri senza fare storie!- mi minacciò Liam severo.
Pensai alle sue parole.
Effettivamente aveva ragione, ne sarebbe stato capace e non volevo di certo ritrovarmi in una stanza senza la porta da chiudere per avere un po’ di privacy, così senza nessuna voglia e con gli occhi che faticavo a tenere aperti per via del loro gonfiore dovuto alle lacrime, andai ad aprire e non appena girai la chiave, mi diressi nuovamente verso il letto sdraiandomici sopra e sentendo Liam entrare alle mie spalle.
-Grazie- esclamò.
-Ci tengo alla mia porta!- risposi senza nessun filo di ironia nella voce, anche se lui sorrise ugualmente.
Il mio amico si accomodò vicino a me nel letto, aprendo le sue forti braccia e facendomi accoccolare al proprio interno.
Iniziò ad accarezzarmi i capelli e dai miei occhi iniziarono a sgorgare altre lacrime.
Liam se ne accorse e mi strinse più forte a sé.
-Zayn a volte sa essere un vero coglione!- esclamò facendomi sorridere leggermente.
-Solo a volte?- domandai ironica.
-Beh diciamo che in questo periodo lo è un po’ più del solito!- ironizzò lui scoppiando poi a ridere e contagiando anche me.
-In realtà non credo che pensasse realmente quelle cose. Sai lui è molto impulsivo è vero, ma in questo periodo è molto stressato. Perrie non gli dà tregua per questa storia e lui non sa più come comportarsi. Sa perfettamente che lei esagera, ma la ama e ha paura di perderla contraddicendola, così finisce per dargliele tutte vinte.- disse Liam facendosi serio.
-Beh questo non giustifica le parole che mi ha urlato contro. Io non gli ho fatto nulla e lui ha riportato a galla tutto quello che ero riuscita a superare in un secondo. Per quanti anni mi sono sentita come se non esistessi per le altre persone, come se non contassi nulla, perché tutti mi evitavano e preferivano gli altri a me ed ora che ero quasi riuscita a superarlo, lui mi ha buttato di nuovo tutto addosso senza motivo.- sbottai.
Liam ridacchiò.
-Perché diavolo ridi ora?- lo guardai irritata mettendomi a sedere sul letto.
-Sai io credo che anche se non se ne è ancora accorto, tu gli stia piuttosto simpatica. Penso che, in qualche modo, i vostri continui litigi lo divertano perché è l’unico modo che ha per interagire con te, dato che Perrie non gliene concede nessun altro- disse il castano.
Lo guardai sconcertata.
-Andiamo Charlie, Zayn potrà essere anche scontroso e riservato a volte, ma è la persona con il cuore più grande che io abbia mai incontrato e ho visto il suo sguardo ieri quando Perrie ti ha attaccata, era dispiaciuto per te…so che lui e Perrie hanno quasi litigato perché lui ha provato a dirle che non avrebbe dovuto aggredirti- continuò Liam.
-Beh non mi importa…mi ha ferita e per me il resto non conta!- esclamai decisa.
Il mio amico scosse la testa.
-Sei proprio come lui, testarda ed orgogliosa- disse spettinandomi i capelli.
Gli feci una linguaccia e poi scoppiai a ridere.
Era riuscito a risollevarmi il morale in così poco tempo. Quel ragazzo era davvero una forza della natura ed ero contenta di poterlo considerare il mio migliore amico insieme alle ragazze.
-Ho scritto una canzone oggi pomeriggio! Ero talmente arrabbiata con Zayn che mi è venuta l’ispirazione…è dedicata a tutti quelli che mi hanno buttata giù nella mia vita. Vuoi sentirla?- domandai.
-Assolutamente si!- esclamò Liam con un sorriso smagliante.
Mi posizionai meglio sul letto e presi il foglio dove avevo annotato il testo.
Iniziai a cantare.
 
 
Skies are crying
I am watching
Catching teardrops in my hands
Only silence as it’s ending, like we never had a chance
Do you have to, make me feel like there is nothing left of me?


You can take everything I have
You can break everything I am
Like I’m made of glass
Like I’m made of paper
Go on and try to tear me down
I will be rising from the ground
Like a skyscraper!

Like a skyscraper!


 
Continuai la canzone e quando la terminai, mi resi conto che una lacrima salata aveva solcato il mio volto.
Liam mi osservò sorridente e subito mi strinse in un forte abbraccio.
-Sono fiero di te piccolina!- disse scoccandomi un bacio fra i capelli.
-Grazie daddy!- risposi sorridendo e asciugandomi la guancia con il dorso della mano.
-Che dici, ora andiamo a quella festa e mostriamo a tutto il mondo che, qualsiasi cosa facciano per buttarti a terra, tu resterai in piedi forte come un grattacielo?- mi propose riferendosi alle parole della mia canzone.
Sorrisi e annuii felice.
-Ti aspetto giù fra quaranta minuti signorina!- esclamò alzandosi e dirigendosi verso la porta.
-Liam...- lo richiamai facendolo voltare –Grazie!-
Lui mi sorrise e facendomi l’occhiolino uscì dalla mia stanza.
 
Circa un’ora dopo mi ritrovai sulla spiaggia in mezzo ad una folla di persone vestite da figli dei fiori tutte molto colorate ed io non ero da meno.
Avevo indossato una lunga gonna a fiori di ogni colore che mi arrivava ai piedi e un top che si incrociava sul seno e dietro al collo di colore fucsia che mi lasciava scoperto il ventre piatto.
I miei capelli biondi erano sciolti lungo le spalle e in testa portavo un nastrino marrone intrecciato che mi decorava anche la fronte.
-Io vado da Louis, lo avverto che siamo arrivati- mi disse Liam.
-Va bene, io mi guardo un po’ intorno- lo rassicurai.
Iniziai a camminare tra la folla di persone muovendomi leggermente a ritmo di musica.
Vidi Zoe incollata alle labbra di un ragazzo biondo e sorrisi divertita nel vedere Harry che stava facendo la stessa cosa con una ragazza dai capelli rossi, ma che non si risparmiava dal lanciare occhiatacce alla mia amica e al suo accompagnatore.
Devo ammettere che la mora si stava davvero impegnando per tener fede alla sua promessa e rimasi piacevolmente colpita nell’osservare la reazione di Harry.
Senza accorgermene andai a sbattere contro qualcuno.
-Stai attenta a dove vai Charlotte, non ti hanno insegnato a guardare dove metti i piedi?- mi disse quell’oca bionda che stavo sopportando da ormai due giorni. Perrie era davanti a me e vicino a lei ovviamente c’era Zayn che, appena mi vide, abbassò lo sguardo sui suoi piedi.
-Scusa- mi limitai a rispondere per poi farle un gesto con il dito medio della mano.
La sua faccia assunse diverse tonalità di rosso. Era evidentemente infuriata, ma continuava a boccheggiare senza emettere alcun suono.
Forse il mio comportamento non era proprio maturo in quel momento, ma non vedevo l’ora di farlo dal giorno precedente.
-Argh! Zayn io vado al bagno, aspettami qui!- urlò Perrie per poi sparire tra la folla infuriata e lasciando me e il moro da soli.
Zayn alzò gli occhi incatenandoli ai miei che lo guardavano con disprezzo.
Aveva un’espressione corrucciata, come se stesse pensando intensamente a qualcosa o come se volesse cogliere qualche strano particolare sul mio volto.
Si inumidì le labbra con la lingua e per quanto in quel momento lo odiassi, fui incantata da quel gesto e pensai a come un essere umano potesse risultare così dannatamente sensuale senza far nulla.
-I-io…- provò a dire Zayn  e mi sembrò di intravedere una strana timidezza nei suoi occhi.
-No, non voglio sentire nulla! Voglio solo dirti che potrai darmi contro tutte le volte che vorrai, come hanno fatto tutte le persone che ho incontrato nella mia vita! Potrai offendermi, deridermi o giudicarmi, ma non riuscirai più ad abbattermi come hai fatto stamattina! Non più! Non mi lascerò più mettere i piedi in testa da te Zayn, mai più!- dissi per poi voltarmi.
Stavo per andarmene, quando però mi venne in mente una cosa, così mi riposizionai davanti a lui che era rimasto immobile.
-Oh un’ultima cosa- dissi aprendo la mia borsetta ed estraendone il foglio con il testo della mia canzone –Devo ringraziarti per questo, perché almeno ora avremo un altro pezzo da inserire nell’album!- esclamai porgendogli il foglio.
Lui lo afferrò titubante continuando a guardarmi con l’espressione corrucciata che aveva poco prima, ma io mi voltai e me ne andai lasciandolo lì senza parole.
 
 
 


 
SPAZIO AUTRICE

Ciao bella gente:)
Come ve la passate?
Dunque dunque…Questo è un capitolo abbastanza ricco di avvenimenti.
La nostra Zoe mette in atto il suo piano “stiamo alla larga da Harry anche se non ne abbiamo voglia” , ma sembra avere qualche piccola difficoltà. Inoltre resta molto delusa dal fatto che Harry la chiami amica, ma a quanto pare secondo la nostra Charlie nemmeno lui è molto indifferente.
La nostra biondina è veramente distrutta, ma ecco che arriva Super Daddy Liam Payne a risollevarle il morale! Inoltre alla fine affronta Zayn.
Voi direte questi due non andranno mai d’accordo, ma tranquille, date tempo al tempo e vi assicuro che qualcosa cambierà ;)
E per concludere la nostra piccola Naomi e il nostro irlandese preferito finalmente si sono baciatiiiiiiiiiii <3
Mi è piaciuto troppo scrivere quella scena da inguaribile romantica quale sono!
Voi che ne pensate? :)
Spero me lo facciate sapere in tante con le vostre recensioni, perché vi vedo poco attive e la cosa mi dispiace visto che leggete in moltissime!!! :)
Perciò recensite, recensite e recensite! Quello che pensate per me è importante:)
Ringrazio chi preferisce, segue e ricorda la storia, chi la legge silenziosamente e le mie splendide ragazze delle recensioni che mi danno una spinta enorme per andare avanti: directioner_1808, Oysh_more than me e Angy_161299.
Detto ciò vi lascio il link dell’altra mia ff

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1830177&i=1
e ci tengo a consigliarvi una storia che sicuramente già leggerete in molte, ma che io adoro alla follia:)
si intitola “Summer Loves” ed è scritta da Oysh_more than me! È assolutamente splendida e l’autrice è meravigliosa, perciò passate e lasciatele tante, tantissime recensioni:)
un bacio miei tesori <3
-V-
 
p.s. se ci sono errori o non è scritto proprio bene mi scuso, ma la febbre mi ha un po’ bloccata:)
p.s.2 la canzone è "Skyscraper" di Demi Lovato

 
 



  


 

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Capitolo 8
*** She'll understand ***


YOU, ME…US

 
 
 
8.SHE’LL UNDERSTAND
 
 
“Let me be the one you call,
If you jump, I’ll break your fall”
Savage Garden, Crush and Burn
 
 
 
 
 
ZOE
 
-Oh andiamo Louis, come puoi aver paura di Scary Movie? È una parodia!- esclamai in preda alle risate, appollaiata sul divano in pelle bianca nel salotto di Charlie.
-Prendi in giro, ma in quella parodia la bambina di The Ring è inquietante!- disse Louis imbronciato, incrociando le braccia al petto.
-Louis sei un bambino!- lo prese in giro Liam lanciandogli addosso un cuscino.
-Senti chi parla, quello che si emoziona a vedere Toy Story- replicò il moro facendo nascere un sorriso divertito sulle labbra.
-Bada a come parli, Toy Story è il più grande cartone animato nella storia del cinema!- disse Liam solennemente.
Louis ed io lo guardammo con espressione confusa,mentre si atteggiava come  se avesse appena pronunciato il discorso più importante del secolo.
Poco dopo scoppiammo a ridere lanciandogli due cuscini in faccia, proprio come aveva fatto lui poco prima.
-Ma smettila daddy!- dissi fra una risata e l’altra.
Eravamo rimasti solo noi in quel salotto.
Naomi e Niall erano andati a fare i piccioncini da qualche parte, Charlie stava preparando la cena, vista le sue note doti culinarie, Zayn stava parlando al telefono da un’ora e Harry, beh Harry era rinchiuso in bagno con la scusa di doversi fare una doccia.
Vederlo con quella rossa tutta curve durante la festa in spiaggia, mi aveva fatto un certo che, ma fingevo che non mi importasse e per il momento le cose sembravano andare bene.
Mi stavo divertendo con Liam e Louis, mi facevano ridere e per un po’ evitavo di pensare.
-Beh Zoe, sai ci domandavamo come mai una ragazza indiscutibilmente bella come te, così solare e ironica, non sia ancora affiancata da un bel maschione tutto muscoli?!- domandò improvvisamente Louis.
-Sai Lou, sono una donna forte e indipendente, concentrata sulla propria carriera, non ho bisogno di un maschione tutto muscoli e niente cervello affianco. Posso stare benissimo da sola- esclamai accennando un sorriso.
Anche se in realtà, dentro di me, non credevo assolutamente alle parole che avevo appena pronunciato. Il problema è che non volevo ammetterlo a me stessa.
-Ma non senti mai la necessità di avere qualcuno con cui condividere le tue giornate o l’intimità?- domandò Liam arrossendo sull’ultima frase.
Sorrisi del suo imbarazzo.
-Oh Liam, sai non è necessario un fidanzato per avere dei momenti di intimità- sorrisi –e per quanto riguarda il fatto di condividere le mie giornate con qualcuno, beh si ogni tanto mi manca, ma vorrei condividerle con qualcuno a cui interessa veramente di me e di ciò che mi accade, perciò aspetterò la persona giusta e nel frattempo mi accontenterò delle ragazze e di voi scapestrati- risposi facendo l’occhiolino.
-Beh spero comunque lo troverai un giorno- disse Liam  scoccandomi un bacio sulla guancia per poi dirigersi in cucina ad aiutare Charlie
-Credi di aver trovato qualcuno simile al tuo prototipo di persona giusta?- chiese ancora Louis  interessato.
-Sai una cosa? Non lo so veramente…- risposi abbassando lo sguardo.
-Che cosa non sai?- chiese una voce roca che proveniva dalle mie spalle.
Mi voltai e alzai lo sguardo ritrovandomi davanti Harry coperto solo da un asciugamano bianco che gli stringeva in vita.
Era a petto nudo con i tatuaggi  bene in mostra e i ricci bagnati appiccicati al volto.
Mi incantai ad osservarlo, mentre lui mi fissava ed io sentivo le mie guance arrossarsi prepotentemente.
Provai ad elaborare nella mia mente qualcosa di sensato da rispondere alla domanda  del riccio, ma boccheggiai senza produrre nessun suono sotto lo sguardo interessato dei due ragazzi davanti a me.
-Come potremmo intitolare il nostro nuovo album, è questo che non sa!- intervenne Louis rivolgendosi ad Harry –Pare che questa moretta sia una grande autrice di canzoni, ma che non abbia nessuna inventiva per i titoli- inventò dandomi un buffetto sulla spalla.
Gli sorrisi grata.
-Già, sono una vera frana!- esclamai.
Harry sembrò convinto di ciò, si avvicinò e mi scompigliò i capelli.
-Tranquilla, troveremo il titolo giusto!- esclamò sorridente tornando poi verso il bagno.
Mi lasciai andare ad un sospiro di sollievo e sprofondai sul divano sotto lo sguardo divertito di Louis.
-Sai Zoe, credo che tu abbia già trovato il “titolo del tuo album”! Tranquilla, non dirò nulla!- disse Louis accarezzandomi il braccio e facendomi l’occhiolino.
Gli sorrisi grata e lo osservai, mentre usciva in giardino lasciandomi sola con i miei pensieri e i mille dubbi che mi invadevano la mente.
 
CHARLIE
 
-Ehi biondina, serve una mano?- domandò Liam alle mie spalle raggiungendomi in cucina.
-No grazie, è tutto sotto controllo- dissi sorridendogli, mentre si sedeva su uno degli sgabelli posti vicino all’isola in cucina.
-Allora cosa vi siete detti tu e Zayn in giardino?- domandò il mio amico iniziando a sgranocchiare delle patatine.
-Niente di che..gli ho detto che avrebbe cantato la canzone con me e poi, beh si è scusato credo…sai per quello che mi ha detto in spiaggia- risposi tranquilla, mentre condivo l’insalata.
-L’ha fatto sul serio? Te l’avevo detto che dietro a quella facciata da duro c’è una persona buona e con un grande cuore!- esclamò Liam sorridente.
Sorrisi leggermente alle sue parole, ma fortunatamente il mio moro non mi poteva vedere visto che gli davo le spalle.
-Beh non ti aspettare che d’ora in poi saremo culo e camicia- dissi voltandomi e sorridendogli.
Lui si mise a ridere.
-Non ci scommetto, ma secondo me prima o poi andrete d’accordo- disse lui con un sorriso smagliante.
Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa divertita, per poi addentare anche io una patatina.
 
-Charlie sei una cuoca fantastica- si complimentò Harry.
-Una bomba!- esclamò Niall con la bocca ancora piena.
Risi divertita.
-Grazie ragazzi, mi fa piacere che vi piaccia tutto!- sorrisi.
-Dove hai imparato a cucinare così?- domandò Louis.
-Mia madre ha origini italiane e come tutti sapete lì  si mangia benissimo, perciò ho imparato da lei e da mia nonna che viveva in Italia. È una qualità di famiglia, sappiamo cucinare tutti molto bene- risposi.
-Io amo l’Italia!- disse Niall allargando le braccia.
-Tu ami qualsiasi posto dove si mangia bene Niall- lo prese in giro Harry.
-Beh questo non vuol dire che non la ami!- si affrettò a replicare il biondo facendo un occhiolino divertito.
Tutti ridemmo divertiti, finché non sentimmo un cellulare squillare.
Era quello di Zayn.
Il moro si alzò silenzioso.
-Scusate devo rispondere- disse allontanandosi.
-Sarà Perrie!- disse Liam.
Zoe si lasciò sfuggire uno sbuffo.
-Non le va ancora giù che lavoriamo con voi- intervenne Louis.
-Beh dovrebbe lasciarlo stare, lo sta facendo impazzire, non parla mai quando siamo tutti insieme ed è sempre giù di morale. Quella ragazza lo sta portando alla disperazione e a volte vorrei proprio farle una bella ramanzina- disse Niall irritato.
-Non vi sta simpatica?- domandò Naomi titubante.
-Non si tratta di simpatia, anche se Perrie non è di certo la nostra compagnia preferita. È come se lo stesse spegnendo, questo non è il vero Zayn e abbiamo paura che finisca per soffrire e basta- continuò Harry.
-Non avete mai pensato di parlarne con lui?- domandò Zoe.
-È innamorato, non servirebbe a nulla. Forse prima o poi se ne accorgerà da solo!- concluse Liam saggiamente.
Non so per quale motivo, ma quella conversazione mi stava leggermente mettendo a disagio, così mi alzai dal tavolo con la scusa di dover andare al bagno.
Salii le scale per raggiungere il mio bagno personale e rinfrescarmi il viso, ma a metà del corridoio sentii la voce di Zayn che proveniva da una delle stanze da letto e che, con tono agitato, stava parlando al telefono con qualcuno.
-Perrie è lavoro, non posso mandare all’aria questo progetto per la tua insensata gelosia!- esclamò il moro, per poi stare in silenzio e attendere la risposta della ragazza.
-Perché ti crea così tanti problemi che sia proprio casa di Charlie? Abbiamo già affrontato questo discorso centinaia di volte Perrie. Quando tu esci la sera o in qualsiasi parte della giornata, senza darmi nessuna spiegazione riguardo a dove vai, io non chiedo nulla, non faccio il geloso e non mi arrabbio. È il mio lavoro, non posso mollarlo…- disse Zayn scaldandosi leggermente.
Mi accostai al muro vicino alla porta e visto che era leggermente aperta, potei vedere Zayn seduto sul letto, mentre guardava fuori dalla finestra dando le spalle alla porta.
-Charlie non centra nulla e lo sai benissimo, non capisco perché sei così gelosa di lei, litighiamo sempre dannazione…- replicò Zayn alla ragazza dall’altro lato della cornetta.
Vederlo così esasperato, mi faceva tenerezza.
Sarei voluta andare dalla sua fidanzata e prenderla a sberle.
-Perrie, Perrie non riattaccare…che ti prende? Perrie?- disse il moro.
-Fanculo!- esclamò arrabbiato lanciando il telefono sul letto.
Si prese la testa con le mani e appoggiò i gomiti alle ginocchia per sorreggersi, mentre sbuffava esausto.
Non so cosa mi spinse a farlo, ma bussai alla porta della camera vedendolo girarsi verso di me.
-Si può?- domandai cautamente.
-È casa tua, suppongo che tu possa entrare ovunque!- disse rivolgendo lo sguardo fuori dalla finestra.
Mi avvicinai silenziosamente per poi sedermi accanto a lui sul letto, mantenendo comunque una piccola distanza.
Iniziai ad osservare anche io fuori.
Pioveva e la pioggia si infrangeva sui vetri, illuminati solo dalle luci dei lampioni sulla strada.
-Hai mai pensato che qualsiasi sforzo stessi facendo, in realtà fosse del tutto inutile, perché tutto ti si stava sgretolando davanti?- mi domandò improvvisamente.
-Come minimo un miliardo di volte, ma sai non sono una che si arrende facilmente…- dissi.
-Sei fortunata, io sento che sto perdendo le forze, non ho una animo da combattente a quanto pare…- disse tristemente abbassando la testa.
Lo guardai, incredula di aver sentito quelle parole uscire dalla sua bocca.
-Oh andiamo, tu sei Zayn Malik! Tu sei quello che ha combattuto contro la sua timidezza ad X Factor quando, malgrado inizialmente non volessi, hai ballato ai boot camp, fai parte di una band che è nata lì e hai lottato insieme a quei quattro ragazzi che stanno di sotto arrivando in finale. Sei rimasto forte per i ragazzi e per il vostro sogno anche se tuo nonno era venuto a mancare e stavi soffrendo ed ora, siete la boy band più famosa e amata al mondo. Mi dispiace Malik, ma non riesco proprio ad immaginarti come uno che molla senza combattere!- dissi convinta.
Lui mi guardò seriamente e notai un piccolo sorriso farsi largo sulle sue labbra.
-Sei informata su di me!- disse apparentemente divertito.
-Sai Malik, per quanto tu sia incredibilmente insopportabile, straordinariamente vanitoso e pieno di sé, arrogante e, diciamocelo, con me sei stato un grande stronzo, io sono una vostra fan e tu e i ragazzi siete stati un po’ il modello che io e le ragazze abbiamo seguito per la nostra carriera. È ovvio che io sia informata su di voi…- spiegai ricambiando il sorriso.
Lui ridacchiò.
-Una directioner. Charlotte Palmer è una directioner- disse punzecchiandomi.
Lo fulminai con lo sguardo, mentre lui rideva.
Era la prima volta che lo vedevo ridere e la cosa mi faceva uno strano effetto.
Il volto e gli occhi gli si illuminaronodi una luce particolare e sembrava così innocente e rilassato da assomigliare ad un bambino.
Era bellissimo, davvero bellissimo.
-Ti odio Malik!- dissi incrociando le braccia al petto fintamente offesa.
-Non puoi odiarmi, sei una directioner!- rispose lui continuando a ridere.
Lo colpii su una spalla con un pugno che non lo scalfì minimamente, ma, incapace di trattenermi, iniziai a ridere anche io insieme a lui, facendomi travolgere dalla sua improvvisa ilarità.
-Sarà meglio che io torni dagli altri e serva il dolce- dissi poi quando ci tranquillizzammo.
Mi alzai dal letto.
-Zayn?- dissi.
-Si?- rispose lui osservandomi.
-Per quanto io non abbia una bella considerazione della tua fidanzata, sono sicura che prima o poi capirà che non si deve preoccupare. Sai noi donne siamo un po’ complicate e agiamo nei modi più strani a ciò che ci accade e, spesso, non ci accorgiamo di quanto le persone che ci sono attorno tengano a noi, perché siamo accecate dalla gelosia o da un sacco di altri sentimenti, ma lei capirà…- dissi sorridendogli, per poi dirigermi verso la porta senza aspettare una risposta.
-Palmer?- mi richiamò lui, mentre stavo per varcare la porta.
-Si?- risposi voltandomi.
-Grazie!- esclamò sorridendomi.
Ricambiai, per poi voltarmi e tornare serena dai miei ospiti.
 
NAOMI
 
-Antropologico! E con questo fanno centoquarantotto punti, mi dispiace Harry, ma ho vinto…ancora!- presi in giro il riccio seduto sul tappeto davanti a me.
-Oh andiamo, non puoi essere così brava! Sei un dizionario vivente- si lamentò Harry appoggiando un gomito al tavolino con volto afflitto facendomi sorridere.
Dopo cena ci eravamo tutti regalati un po’ di relax.
Charlie era a fare una doccia.
Liam, Louis, Zayn e Zoe erano in giardino a chiacchierare, mentre Harry, Niall ed io eravamo rimasti in salotto.
Stavamo giocando a scarabeo da non so quanto tempo ed Harry aveva perso già  due volte contro di me.
Era bravo, ma modestamente, io ero un asso a questo gioco.
-Rassegnati Harry, Naomi è un genio!- disse Niall guardandoci dal divano.
Gli sorrisi gentile, ringraziandolo con gli occhi per ciò che aveva appena detto.
-Beh riconosco il tuo talento. Detto ciò vado ad infastidire un po’ quelli li fuori!- disse Harry facendomi l’occhiolino alzandosi e uscendo.
Guardai Niall seduto sul divano e notai che mi stava fissando intensamente.
-Che c’è?- domandai sorridendogli.
-Nulla, è che sei bellissima!- mi rispose.
-Ma smettila!- dissi arrossendo violentemente e raggiungendolo sul divano.
-Vieni qui- mi disse circondandomi le spalle con un braccio e avvicinandomi a sé.
Dovevo ancora abituarmi al suo tocco e alla sua vicinanza.
Ogni volta, sentivo una miriade di brividi sulla mia pelle e avevo la sensazione di essere davvero accaldata.
-Hai un buon profumo questa sera! Sai di buono!- esclamò immergendo il viso nei miei capelli.
-Vorresti dire che le altre volte puzzo Horan?- gli chiesi scettica.
-Beh, un po’!- esclamò lui.
Mi scostai leggermente indignata e teatralmente gli lanciai il cuscino in faccia.
Lui scoppiò a ridere.
-Scherzavo piccola, hai sempre un buonissimo profumo!- disse riabbracciandomi, facendomi posare la testa sul suo petto e lasciandomi un bacio fra i capelli rossi.
Era incredibile quanto mi sentissi al sicuro tra le sue braccia. Come se fossero adatte a me.
Iniziò a giocherellare con la mia mano per poi incastrare le sue dita con le mie.
-Pensavo…-disse.
-Tu pensi?- domandai  con un’espressione stupefatta prendendolo in giro.
-Così pare!- esclamò facendomi ridere.
-Comunque, stavo dicendo…tu ed io, non abbiamo ancora avuto un primo appuntamento ufficiale e mi sembra assodato ormai, che io abbia un certo interesse nei tuoi confronti…- continuò.
-Anche io ho interesse nei tuoi confronti- lo interruppi arrossendo.
Lui sorrise.
-Perciò credi che accetteresti di uscire con me uno di questi giorni?- domandò.
Alzai la testa per guardarlo negli occhi sorridente.
-Credo che accetterei!- risposi felice.
Il suo volto si illuminò di un sorriso ancora più grande.
-Buono a sapersi- rispose avvicinandosi, per poi annullare le distanze e lasciarmi un bacio sulle labbra.
Ci staccammo a malapena sorridendo entrambi.
-Si è confermato…sai proprio di buono!- soffiò sulle mie labbra.
Scossi la testa divertita e lo baciai di nuovo.
 


 
SPAZIO AUTRICE

Ciao gente:)
Come state?
Eccomi qui con un nuovo capitolo!!
Dunque, come abbiamo visto, Louis ha intuito che Zoe prova qualcosa per Harry, infatti la aiuta di fronte alla domanda del riccio.
Charlie e Zayn ci stupiscono con il loro discorso in camera da letto.
È il secondo discorso civile che hanno nel corso di una giornata, perciò direi che stanno facendo dei grandi progressi:)
Non so voi, ma io li amo!!
E poi beh, Niall e Naomi credo siano dolcissimi e avranno il loro primo appuntamento:)
Qual è la coppia che preferite al momento? Insomma l’unica coppia già creata è quella di Niall e Naomi, ma suppongo abbiate già capito che non sono gli unici ad attrarsi, perciò, voi chi preferite? :)
Fatemelo sapere con tantissime recensioni, anche voi lettrici silenziose, aspetto con ansia le vostre opinioni sulla storia. Per me sono davvero importanti :)
Ringrazio chi preferisce/segue/ricorda, chi legge silenziosamente e le mie, ormai soprannominate, “ragazze delle recensioni” per supportarmi sempre: directioner_1808, Oysh_more than me e ringostar1D. <3
Vi lascio il link dell’altra fan fiction sperando passiate e mi diciate cosa ne pensate:)
 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1830177&i=1
 
un bacio enorme
-V-



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Capitolo 9
*** Confessions ***


YOU, ME…US
 
 
 
7. Confessions
 


 
 “La vera misura di un uomo si vede da come tratta qualcuno
Da cui non può ricevere assolutamente nulla in cambio”
Samuel Johnson
 




NAOMI
 
Un forte aroma di caffè arrivò alle mie narici quel lunedì mattina, mentre ancora ero rannicchiata nel mio letto, nel tentativo di godermi fino in fondo quegli ultimi minuti di riposo.
Dalla cucina, alcuni rumori facevano da sottofondo al mio risveglio: qualche anta dei mobili che sbatteva e una tazzina che si posava rumorosamente sull’isola.
Probabilmente Zoe doveva essersi svegliata presto.
Mi stiracchiai per far riprendere i miei muscoli un po’ indolenziti e malgrado fosse lunedì e saremmo dovute tornare a lavoro, ero stranamente felice.
Ancora con gli occhi ben serrati, ripensai a quel week-end fin troppo strano che avevamo vissuto in compagnia dei ragazzi.
La passeggiata in centro, la festa sulla spiaggia, la domenica al mare, le litigate con Perrie, le risate con Louis, le chiacchiere con le ragazze, il mio bacio con Niall…
Niall.
Non avevamo ancora raccontato a nessuno di quello che era successo tra noi, ma l’avremmo fatto molto presto.
Nel frattempo, per il resto del fine settimana ci eravamo accontentati di scambiarci qualche bacio fugace e clandestino lungo i corridoi assicurandoci che gli altri non ci vedessero.
Non avevamo ancora chiarito tutto ciò che riguardava la nostra situazione, ma era presto e per il momento ci accontentavamo di approfondire la nostra conoscenza e di godere dei nostri piccoli incontri.
Sentii il campanello suonare.
Zoe corse ad aprire e subito riconobbi la voce della nostra ospite che, insolitamente allegra, urlava il buongiorno alla mora che le aveva aperto la porta.
Charlie era veramente imprevedibile, passava dall’essere felice come una pasqua e allegra con chiunque, al non parlare con nessuno per ore se qualcosa non andava. Quella mattina fui contenta di sentirla così contenta, visto il fine settimana burrascoso che aveva appena attraversato.
Ogni mattina, prima di andare a lavoro passava a casa mia e di Zoe per fare colazione insieme.
Lei aveva preferito prendere una casa per conto suo, consapevole del fatto che ogni tanto, visto il suo umore ballerino, avrebbe sentito la necessità di restare sola con se stessa senza nessuno intorno.
Prima che le mie due amiche potessero farmi un agguato in camera, decisi di alzarmi dal letto, così controvoglia mi  avviai in bagno per risciacquarmi la faccia.
Legai i capelli scompigliati in una coda di cavallo e mi trascinai fino alla grande cucina dove trovai le mie amiche sedute  su due alti sgabelli attorno al ripiano al centro della stanza, mentre sorseggiavano i loro caffè.
-Buongiorno- mugugnai con la voce ancora impastata dal sonno.
-Buongiorno bella addormentata- rispose Charlie dandomi un bacio sulla guancia.
-Siamo di buonumore stamattina eh?- dissi versando in una tazza del caffè che macchiai con un po’ di latte recuperato dal frigorifero.
-Diciamo che ho deciso che questa sarà la settimana della positività e nulla più di un sorriso, può rendere una giornata migliore- rispose la bionda, mentre mi accomodavo sullo sgabello vicino al suo.
Le sorrisi sincera soffermando la mia attenzione su Zoe che al contrario, non aveva ancora proferito parola.
-Che succede moretta?- domandai
La mia amica scosse la testa, come risvegliandosi da uno stato di trance.
-C-come?... Oh niente, ho solo un po’ di mal di testa..- disse senza convincermi.
Charlie ed io ci guardammo complici.
-Sputa il rospo Zoe! È la mia settimana della positività e nessuno può essere anche solo lontanamente triste o pensieroso in questa settimana, quindi ti concedo esattamente quindici minuti per sfogarti e buttar fuori tutta l’energia negativa che ti tieni dentro e tornare a sorridere come solo tu sai fare!- la minacciò Charlie puntandole un dito contro e riducendo gli occhi a due fessure.
Zoe sorrise divertita delle parole della bionda ed anche io mi lasciai andare ad una timida risata.
-Non c’è niente ragazze, sul serio, stavo solo pensando a questo fine settimana…è stato, stressante e questa cosa di Harry mi sta mandando fuori di testa. Ma, andrà tutto bene..non pensiamoci, è la settimana della positività giusto?- esclamò sorridente.
Charlie ed io non eravamo molto convinte della sua reazione entusiasta, ma decidemmo di assecondarla, sperando che prima o poi si sarebbe liberata con noi dei pensieri che le arrovellavano il cervello.
-Sapete, stamattina mi ha chiamata Liam. Ha detto che a Simon sono piaciuti i pezzi che abbiamo scritto e che ne abbiamo altri tre scritti da altri. Dobbiamo decidere come realizzarli, perciò domani sarete tutti ospiti a casa mia. Portate tutto l’occorrente per sopravvivere qualche giorno fuori da qui, perché non ci muoveremo di lì finche non avremo fatto almeno metà del lavoro che ci manca per quest’album- disse Charlie entusiasta.
-Ma ci sarà anche Niall?..cioè volevo dire…si fermeranno anche loro lì con noi?- esclamai mordendomi subito la lingua per aver usato quelle parole.
Le due ragazze mi guardarono sorprese ed io imbarazzata abbassai lo sguardo.
-Certo, resteranno anche loro..ma…- disse Charlie
-Ma come mai sei così euforica al pensiero che ci sia Niall?- la interruppe Zoe osservandomi con sguardo indagatore, imitata subito dalla bionda.
Mi lasciai sfuggire un sospiro di rassegnazione.
-Eh va bene… ci siamo baciati!- esclamai.
Subito le due presero ad urlare come delle pazze e mi saltarono addosso facendomi quasi cadere dallo sgabello ed accompagnata da loro, mi lasciai andare ad una risata spensierata.
 
 
CHARLIE
 
-Ciao ragazzi, entrate pure!- salutai Harry, Louis e Niall, mentre varcavano la soglia di casa mia.
-Ciao biondina! Bella casa!- esclamò Louis guardandosi intorno.
-Grazie Lou! Venite le ragazze sono in salotto!- risposi avviandomi nella stanza accanto.
-Bungiorno bellezze!- esclamò Harry lasciandosi cadere vicino a Naomi e circondandole le spalle con un braccio.
La rossa lo guardò sconcertata e Zoe si irrigidì nel vedere il braccio del riccio toccare la sua amica.
Niall si schiarì la voce con un colpo di tosse, lanciando un’occhiata di fuoco ad Harry e questo, cogliendo il messaggio, si alzò divertito dicendo –Tranquillo irlandese, è tutta tua!-
Naomi arrossì violentemente ed io non potei che sorridere divertita vedendo Niall andarsi a sedere vicino alla sua bella.
Suonarono nuovamente al campanello.
-Devono essere Liam e Zayn- annunciò Louis che si era appollaiato su una poltrona appoggiando i piedi sopra il tavolino.
-Togli quei piedacci da lì Tomlinson o pulirai quel tavolino con la lingua!- lo rimproverai prima di andare ad aprire la porta.
La spalancai ritrovandomi davanti il mio dolcissimo amico.
-Ciao daddy!- dissi abbracciandolo entusiasta.
-Ciao piccoletta!- rispose ridendo e lasciandomi un bacio sulla tempia.
-Entra pure- lo incitai.
-Zayn sta arrivando, lascia aperto- disse lui accomodandosi per poi sparire in salotto.
Come se lo avesse chiamato, appena Liam svoltò l’angolo, Zayn si presentò davanti alla porta con il volto rivolto verso i suoi piedi, le mani nelle tasche ed un borsone in spalla.
Mi guardò timidamente, in modo imbarazzato ed io arrossii iniziando a guardare il pavimento.
Rimanemmo in silenzio così  per qualche istante.
-C-ciao!- disse lui interrompendo quel silenzio ed alzando lo sguardo timidamente verso di me.
Ma che gli prendeva?
-Ciao!- risposi osservandolo e iniziando a torturare le punte dei miei capelli biondi.
Eravamo lì fermi senza sapere bene che cosa dire o come comportarci.
Era la prima volta che ci ritrovavamo faccia a faccia da soli dopo la festa in spiaggia e non so perché, ma non riuscivo a parlare.
-Avete intenzione di stare lì impalati tutta la giornata?- domandò Louis alle nostre spalle.
-Arriviamo Lou- dissi lasciando entrare il moro per poi chiudere la porta e seguirlo in salotto.
 
-Questa nota dovrebbe essere più alta e secondo me ci starebbe bene una seconda voce- disse Naomi riferendosi ad una parte della canzone scritta da me.
-Charlie prova a farla tu, la canzone è tua e secondo me è giusto che tu faccia il ritornello. Poi vedremo come inserire le nostre voci- continuò Liam incitandomi.
Gli altri annuirono convinti.
Annuii ed iniziai a provare la canzone.
C’era qualcosa che non andava, il tutto risultava sin troppo piatto.
-No ragazzi così non va, è troppo piatta- esclamai convinta.
-Mmm hai ragione..riprovala, vediamo cosa manca- disse Harry pensieroso.
Ricominciai a cantare, ma stavolta quando arrivai al ritornello, non ero l’unica che stava cantando.
Zayn si era unito a me, creando una melodia diversa ed accompagnandomi con la sua voce.
Non riuscii a descrivere bene l’emozione che sentii nell’ascoltare il mio pezzo cantato dalle nostre voci insieme, ma il risultato era bellissimo.
Era qualcosa che mi riempiva il cuore e mi faceva venire i brividi e la pelle d’oca non tardò a farsi notare sulle mie braccia scoperte.
Per tutta la durata del pezzo ci guardammo negli occhi, senza distogliere il contatto visivo.
Aveva una sguardo concentrato finché mi osservava, come se stesse cercando di leggermi dentro.
Non capivo perché lo stava facendo, ma vidi una strana scintilla nei suoi occhi.
Quando terminammo di cantare rimanemmo incantati, senza parole ad osservarci, mentre attorno a noi regnava il silenzio più totale.
Tutti ci osservavano a bocca aperta.
-Wow!- riuscì a dire Zoe con un filo di voce.
-Credo che così sia perfetta- continuò Niall.
-Le vostre voci sono in perfetta armonia- disse Naomi sorridente.
Tutti gli altri approvarono.
Incapace di proferire parola, mi alzai in silenzio sotto lo sguardo confuso di tutti ed andai in giardino a prendere un po’ d’aria, chiudendo la porta a vetri alle mie spalle.
Che cosa era successo poco prima?
Perché non riuscivo più a reagire o a parlare in presenza di Zayn?
Perché aveva cantato quel pezzo con me, sapendo benissimo che era anche contro ciò che lui mi aveva detto?
Non riuscivo a trovare una risposta a queste domande.
Poco dopo sentii la porta aprirsi di nuovo dietro di me
Qualcuno si avvicinò a me, mantenendo il perfetto silenzio e malgrado non mi fossi voltata, sapevo benissimo di chi si trattava, avevo riconosciuto immediatamente quel leggero odore di tabacco mescolato ad un buonissimo profumo da uomo.
Lo sentii sospirare accanto a me.
Non dissi nulla, ma iniziai ad agitarmi per la nostra vicinanza.
Era tutto così strano.
-Perché l’hai fatto?- domandai facendomi coraggio, riferendomi al fatto che fosse intervenuto cantando la mia canzone.
Mantenni lo sguardo sulle mie mani tremanti che non riuscivano a trovare pace.
-Non sono riuscito a resistere- disse lui intuendo perfettamente a cosa mi riferissi.
Lo guardai interrogativa, non comprendendo a pieno il senso delle sue parole.
Lui si voltò verso di me, incatenando i suoi occhi ai miei.
-Non so spiegarmi nemmeno io il perché, sentivo che dovevo farlo. Ho seguito l’istinto- disse.
-Sai che quella canzone è contro ciò che mi hai detto e ciò che ho passato, anche se tu non sai assolutamente nulla di ciò che ho passato, eppure ti sei messo a cantarla con me, ma non ti vergogni nemmeno un po’ Malik? Non pensi che forse non sei la persona giusta per poter cantare un pezzo del genere dopo che mi hai insultata in quel modo sulla spiaggia?- domandai alzando il tono di voce.
Ero visibilmente irritata e non sopportavo l’idea che lui potesse cantare una canzone che voleva criticare proprio persone come lui, ma allo stesso tempo, ero realmente curiosa di sapere per quale motivo l’avesse fatto.
Lui abbassò lo sguardo imbarazzato.
-Mi dispiace ok? Non avrei dovuto, ma tu sei così, così…così!- iniziò a farneticare.
-Dovresti imparare a spiegarti meglio Malik!- dissi acida, sedendomi su uno sdraio in giardino incrociando le braccia al petto ed osservandolo scocciata.
Lui si accese una sigaretta ed iniziò a camminare avanti e indietro, aspirando ogni tanto dal filtro che teneva tra le dita.
-Non avrei dovuto dirti quelle cose e per questo ti chiedo scusa. Mi sono uscite così, perché mi fai continuamente arrabbiare e insulti in continuazione la mia ragazza, ma mi dispiace, sono stato duro e questo te lo concedo. Non so perché ho cantato con te prima, ma il pezzo mi ha colpito e mi sono lasciato trascinare. Forse non avrei dovuto…- disse
-Già…non avresti dovuto!- dissi arrabbiata –Ma lo farai!- continuai sospirando.
-Come scusa?- domandò confuso.
Mi alzai decisa e gli andai incontro.
-Lo canterai con me. E non perché, per qualche inspiegabile motivo, le nostre voci insieme suonano bene, ma perché così ti ricorderai sempre di come mi hai fatta sentire su quella spiaggia. Credo sia la punizione che ti meriti!- dissi puntandogli un dito contro.
-Sei una strega  Palmer!- disse lui cercando di rimanere serio, ma lasciandosi sfuggire una smorfia divertita.
Potevo intravedere un leggero divertimento nel suo sguardo così profondo e penetrante, fin troppo facile da leggere per me.
-Togliti quel ghigno dalla bocca, non c’è niente da ridere!- risposi seria fulminandolo con lo sguardo, mantenendo salda la figura del mio personaggio.
Poi mi voltai ritornando in casa e sul mio volto, nacque un sorriso sincero per lo scambio di battute avuto poco prima con quel ragazzo così strano e irritante, quanto affascinante.

 
 
SPAZIO AUTRICE
 
Bon jour!! :)
Allora, allora..come state?
So che alcune di voi avranno iniziato la scuola oggi, mentre alter la inizieranno domain, quindi vi lascio questo capitolo come regalo per consolarvi.
State tranquille, prima o poi finirà anche per voi la tortura di andare a scuola ogni giorno, ma credo che come è successo a me, forse un po’ vi mancherà non vedere quelle aule tutti i giorni;)
Nel frattempo, buona fortuna a tutte <3
Dunque, premetto che questo capitolo mi fa proprio schifo!
Sto perdendo la mia ispirazione, non capisco perché..
Sarà che sono un po’ demoralizzata dal fatto che la storia non piaccia più di tanto, considerando che siete in poche a farmi sapere il vostro parere o semplicemente ho il blocco dello scrittore, non so.
Spero che l’ispirazione torni presto e se avete un modo per farla rinsavire un po’, vi prego suggeritemelo:)
Dunque, non succede molto in questo capitolo, però la mia parte preferita che è anche la più importante è il finale.
Insomma, pian piano vediamo che Zayn e Charlie, iniziano ad avere dei piccoli contatti.
Non ho inserito la parte di Zoe in questo capitolo, ma non avevo proprio idee:(
Mi dispiace tantissimo davvero.
Spero comunque che deciderete di farmi sapere che cosa ne pensate e che qualche altra lettrice coraggiosa si faccia avanti per farmi sapere il suo giudizio, per me importantissimo.
Anche critico!
Beh per ora ringrazio chi ha inserito la storia fra le seguite, le preferite e le ricordate.
Ringrazio chi legge silenziosamente e ovviamente le mie sempre presenti ragazze delle recensioni: Oysh_more than me e directioner_1808
Siete sempre troppo gentili <3
Beh, vi lascio e spero di sentirvi al più presto.
Vi lascio il link dell’altra mia fan fiction, sperando passiate

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1830177&i=1
 
e vi consiglio un’altra storia a dir poco meravigliosa che merita di essere letta anche se è quasi alla fine.
Io l’ho scoperta solo la settimana scorsa,ma credetemi che merita.
Si intitola “I hope you had the time of your life” ed è scritta da CassandraAinsworth.
Lasciatele tantissime recensioni:)

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2032994
Un bacione
-V-
 
p.s. scusatemi eventuali errori.
 

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Capitolo 10
*** I'm afraid too ***


 

LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE PLEASE:)

 

YOU, ME…US

 
 
9.I’M AFRAID TOO
 
 
 
“Voglio continuare a essere folle,
vivendo la vita nel modo in cui la sogno
e non come la desiderano gli altri”
Paolo Coelho
 
 
 
NAOMI
 
-Gonna e canotta o vestitino con la gonna a fiori?- domandai a Charlie e Zoe afferrando gli abiti dall’armadio mentre loro preparavano gli accessori per il trucco
-Vestitino!- esclamarono in coro, indicando il vestito con la parte superiore bianca lavorata all’uncinetto e la gonna a fiorellini rossi.
Lo indossai velocemente e mi accomodai sulla postazione di lavoro improvvisata delle mie due amiche.
Quel sabato sera Niall ed io saremmo usciti per il nostro primo appuntamento e devo ammettere che, malgrado ci frequentassimo già da qualche tempo, ero molto emozionata all’idea di uscire con lui e mi preoccupava molto il pensiero di come sarebbe andata la serata.
-Ragazze mi raccomando qualcosa di semplice, a Niall non piacciono le ragazze troppo truccate- dissi nervosa alle mie amiche.
-Sta tranquilla Naomi, sarai splendida, ma molto semplice. Nel tuo stile insomma- affermò Charlie sorridente.
Zoe armeggiava con la piastra facendola passare tra i miei capelli, mentre Charlie si occupava del mio make-up.
Dopo circa venti minuti si posizionarono entrambe davanti a me ad osservarmi.
Zoe si portò una mano al cuore sorridendo, mentre Charlie sembrava sul punto di commuoversi.
-Sei meravigliosa!- esclamò Zoe.
-Niall resterà a bocca aperta!- concluse Charlie.
Mi alzai dalla sedia e andai allo specchio ad osservarmi e devo ammettere che le ragazze avevano fatto un ottimo lavoro.
I capelli ricadevano liscissimi sulle mie spalle e il viso era leggermente truccato, le guance rosate grazie al phard e una sottile linea di eyeliner agli occhi sopra un leggero strato di ombretto color bronzo. Sulle labbra un rossetto rosa acceso davvero raffinato.
-Wow! Ragazze grazie, è perfetto!- dissi correndo ad abbracciarle.
-Tu sei perfetta tesoro!- disse Zoe.
-La nostra piccolina sta crescendo!- esclamò Charlie lasciandosi sfuggire una lacrima di gioia.
-Charlie, non c’è alcun motivo di piangere!- la consolai accarezzandole una spalla.
-Lo so è che sono così felice per te e lo sai che sono molto emotiva e sei bellissima- affermò accarezzandomi una guancia con fare materno e facendomi sorridere.
Le due ragazze si erano sempre prese molto cura di me per il fatto che ero la più piccola, malgrado avessimo un solo anno di differenza.
Poco dopo sentimmo il campanello suonare.
Corsi ad indossare i tacchi rossi, mentre Zoe andava ad aprire la porta.
-Ciao Niall!- la sentii esclamare.
-Ciao Zoe!- ricambiò lui.
Presi la pochette, feci un bel respiro e mi affrettai a raggiungerli in salone.
Lo vidi seduto sul divano a chiacchierare con Charlie, mentre Zoe parlava al cellulare che non avevo sentito squillare.
-Ciao!- dissi timidamente.
Lui si voltò verso di me con un sorriso a trentadue denti.
Si alzò e si avvicinò a me lasciandomi un bacio sulla guancia.
-Ciao, sei bellissima!- sussurrò al mio orecchio facendomi arrossire.
Lo guardai sorridente incastrando i nostri occhi.
-Ragazzi era Louis al telefono, ci ha chiesto se andiamo in un locale questa sera. Ovviamente voi due potete raggiungerci più tardi se vi va! Charlie noi che facciamo?- domandò la mora alla bionda.
-Assolutamente si!- esclamò Charlie alzando le braccia al cielo e facendoci ridere.
-Vi avvisiamo dopo ragazze!- dissi.
-Andiamo?- chiesi poi rivolgendomi a Niall.
-Certo madame!- disse lui porgendomi il braccio imitando un gentiluomo.
Sorrisi divertita e ci avviammo alla porta.
-Ciao ragazze!- esclamammo.
-Fate i bravi mi raccomando!- urlò Charlie appena fummo usciti dalla casa in cui vivevo con Zoe.
-Allora dove mi porti?- domandai salendo sulla bellissima auto sportiva del biondo che mi aprì la portiera.
-Lo scoprirai!- annunciò sorridendo.
Prese il posto del guidatore e, dopo che fu partito, non potei non soffermarmi ad osservare come fosse bello quella sera.
Portava un paio di pantaloni neri con sopra una maglia bianca e una giacca nera sportiva.
I capelli biondi scompigliati e gli occhiali da sole calati sugli occhi per evitare che il sole del tramonto lo infastidisse durante la guida.
-Finirai per consumarmi, conservami per la serata almeno!- disse sorridendo e prendendomi in giro essendosi accorto che lo osservavo da quando eravamo partiti.
Arrossii violentemente voltandomi a guardare la strada.
-E chi ti dice che ti guardavo?- chiesi ingenuamente –Sei proprio egocentrico!- esclamai divertita.
-Sarà!- replicò lui sorridendo.
Gli feci una linguaccia e la sua risata cristallina rimbombò in tutto l’abitacolo.
Adoravo quel suono, così non potei fare a meno di sorridere.
Dopo circa venti minuti, arrivammo in un posto in cui non ero mai stata prima.
Parcheggiammo e ci dirigemmo verso uno stabile li vicino.
Era un piccolo stabile di pietra rossa a faccia vista, un po’ rustico, ma delizioso. Dall’interno si intravedeva una luce soffusa che sbucava dalle tende bianche e ricamate posizionate sulle finestre.
Niall mi trascinò dentro al locale e si diresse verso la ragazza al banco dell’accettazione. Le disse il nome della prenotazione e subito fummo accompagnati al piano superiore del locale, su un terrazzo all’aperto in cui non vi era nessuno.
Un piccolo tavolo rotondo ricoperto da una tovaglia bianca e imbandito per la cena, si trovava al centro del terrazzo, ma la cosa che mi stupì maggiormente, fu la vista che si vedeva.
Il Tamigi risplendeva sotto le luci del sole che al tramonto, lasciava spazio alle prime ombre della sera.
I passanti camminavano lungo il marciapiede, chi frenetico e ansioso di raggiungere la propria casa, chi tranquillo a godersi quella città che faceva innamorare chiunque. In lontananza il parlamento inglese e il Big Ben facevano da sfondo a quella splendida serata d’agosto.
Mi appoggiai al parapetto in pietra e respirai a fondo il profumo di quella città così magica.
-Tutto ok?- sentii domandare Niall poco prima di avvolgermi da dietro in un caldo abbraccio.
-È bellissimo qui, non c’ero mai stata!- esclamai sorridendo senza distogliere lo sguardo dal panorama davanti a noi.
Lo sentii sorridere sulla mia spalla poco prima di lasciarvi un leggero bacio.
-Sono contento che ti piaccia- rispose con tono caldo.
Mi voltai sorridendogli e gli lasciai un leggero bacio a stampo sulle labbra .
Lui sorrise e appoggiò la sua fronte alla mia.
Sospirai serena.
-Ok mangiamo ora?- proposi allegra avvicinandomi al tavolo e sentendo Niall ridacchiare.
-Si accomodi signorina- esclamò spostandomi la sedia.
-Grazie messere- ridacchiai accomodandomi e osservandolo, mentre prendeva posto davanti a me.
-Sono contenta di essere qui con te!- esclamai arrossendo.
Lui mi guardò felice.
-Anche io!- disse semplicemente.
Mi sentivo tremendamente in imbarazzo e i suoi occhi così cristallini, mi mettevano in soggezione.
-Oh andiamo, vediamo cosa propone il menù- dissi afferrandolo e iniziando a leggerlo cercando di nascondere le mia guance arrossate.
Lo sentii ridacchiare per poi imitare le mie azioni.
Ordinammo e poco dopo arrivarono i nostri piatti.
-Ieri io e i ragazzi abbiamo concluso altre due canzoni a cui stavamo lavorando, lunedì ve le faremo sentire, secondo me sono bellissime!- mi disse entusiasta.
-Sono sicura che sarà così Niall! Sai anche io e le ragazze stiamo lavorando a dei pezzi, se continuiamo così l’album sarà finito molto presto- sorrisi convinta addentando un boccone di carne.
-Non credevo saremmo andati così d’accordo, invece, sembra che questa collaborazione avrà successo- esclamò.
-Lo credo anche io!- risposi.
-Una rosa per la signorina?- chiese un uomo anziano rivolgendosi a me.
-Oh non saprei…- risposi titubante.
-Me ne dia una!- esclamò Niall.
Prese la rosa e la pagò all’uomo che se ne andò.
-Tienila, sarà il ricordo di questa serata- disse porgendomela sorridente.
-Niall, non mi serve un ricordo materiale, me la ricorderei comunque!- risposi sorridendo –Ma grazie!- esclamai afferrandola.
Lui sorrise.
Iniziammo a parlare del più e del meno: delle nostre passioni, delle nostre vite da adolescenti e di come tutto fosse cambiato così in fretta dopo l’esperienza di x factor.
-A volte sembra che io sia bloccata in un altro pianeta dove tutto scorre ad una velocità smisurata e non ho il tempo di accorgermi che le cose che conoscevo prima e che mi avevano sempre dato sicurezza, in realtà stanno cambiando e andando avanti senza di me. A te non manca mai la tua vecchia vita? Voglio dire, i tuoi amici d’infanzia, il vedere la tua famiglia ogni giorno e litigare con tuo fratello per il telecomando o semplicemente vivere come un normale ventenne che non deve aver paura di essere sempre al centro dell’attenzione?- domandai interessata addentando un pezzo di carne.
-Certo che mi manca, mi manca essere trattato come un ragazzo normale, perché per quanto io mi ripeta in continuazione che sono come tutti gli altri e sia estremamente convinto di tutto ciò, in realtà gli altri mi vedono come Niall degli One Direction e basta, ma io prima di questo sono altro. Sono un semplice ragazzo di vent’anni irlandese che ama la propria famiglia follemente e sente la mancanza dei suoi cari ogni giorno e che sta facendo della propri passione il suo lavoro, perché ha avuto la fortuna di trovare qualcuno che credesse in lui e perché per grazia divina Katy Perry ha deciso di dirgli quel si… a proposito te lo devo dire, da quel giorno lei ha conquistato un posto importante nel mio cuore!- ironizzò lui smorzando quel momento di serietà.
Ridacchiai.
-Niall Horan, così mi deludi! Non so se potrò mai accettare tutto ciò!- esclamai con fare teatrale facendo la finta offesa.
Lui rise della mia scenetta.
-Non preoccuparti tesoro, se un giorno dovesse dimenticarsi di me saresti subito tu quella da cui andrei!- mi prese in giro ridendo.
Mi imbronciai per finta incrociando le braccia sotto al petto, consapevole che stava scherzando.
-Mi dispiace Horan, ma io non sono la seconda scelta di nessuno- affermai decisa.
Lui ridacchiò ancora per poi alzarsi, venire da me e prendermi la mano per farmi sollevare, lasciando al loro posto i piatti ormai puliti.
Mi prese per i fianchi e mi attirò a sé, mentre io mi fingevo ancora arrabbiata.
-È anche vero, però, che non so se riuscirei a starti lontano per così tanto tempo e diciamocelo, così tremendamente bello e perfetto come sono, Katy non mi lascerebbe andare molto facilmente, quindi potrei cambiare idea sai?!-
-Ma smettila di vantarti Horan!- lo schernii tirandogli uno schiaffetto divertito al petto.
Lui iniziò a ridere contagiandomi con la sua allegria e mi strinse a sé in un abbraccio.
Stare tra le sue braccia era bellissimo. Erano così forti, calde ed accoglienti che ci sarei stata volentieri accoccolata per tutta la vita. In più il suo buon profumo, mi aiutava a rilassarmi.
Iniziò a percorrere con il naso la superficie del mio collo, lasciando qualche bacio di tanto in tanto che mi fece rabbrividire.
Era strano che Niall mi facesse quell’ effetto, ma quando lui mi era accanto, rimanevo completamente estasiata.
-Saresti la mia prima scelta in ogni caso!- sussurrò improvvisamente al mio orecchio.
Un sorriso felice e sincero apparve sul mio volto mentre mi staccavo leggermente da lui per poterlo guardare in quegli occhi azzurri che mi avevano conquistata.
-Dici sul serio?- chiesi.
Lui annuì semplicemente e arrossì leggermente.
Il mio sorriso si ampliò e mi precipitai a lasciargli un bacio sulle labbra che, molto sapientemente, lui approfondì subito.
Poco dopo ci staccammo ancora sorridenti e bisognosi di aria, con le fronti attaccate.
-Allora, me lo concederai un secondo appuntamento signorina Carter?- domandò divertito.
Feci finta di pensarci qualche secondo, mentre lui continuava a fissarmi.
-Mmm vediamo… solo se domani chiami Katy e le dici che non è più la tua prima scelta!- esclamai allegra.
Lui rise felice.
-Consideralo già fatto!- affermò lasciandomi un altro bacio sulle labbra.
 
ZOE
 
Charlie ed io decidemmo di uscire con i ragazzi quel sabato sera.
Niall e Naomi avevano il loro primo appuntamento romantico e noi due avevamo bisogno di divertirci come delle normali ventenni.
Indossai i miei short neri e una canotta nera semi trasparente che cadeva morbida sul mio corpo. Ai piedi i miei tacchi borchiati preferiti e la pochette nello stesso stile alla mano.
Capelli raccolti in uno chignon alto, una linea di eyeliner sulle palpebre e un rossetto rosso a colorarmi le labbra.
Charlie aveva optato per degli short ed un gillet di jeans che copriva in parte la canotta a fiori color magenta morbida che aveva indossato. Ai piedi delle scarpe che richiamavano il colore della canotta. I lunghi capelli raccolti in una treccia laterale posizionata sulla spalla sinistra. All’orecchio destro un lungo orecchino con una piccola piuma fucsia ed una borsetta tracolla multicolor, ma molto graziosa. Gli occhi valorizzati con ombretto nero e fucsia perfettamente amalgamati e sulla bocca un semplice rossetto rosa.
Liam era passato a prenderci insieme a Danielle, la sua fidanzata. Era la prima volta che la incontravamo, ma ci piaceva già moltissimo. Lei ed Eleanor, che purtroppo quella sera non ci avrebbe raggiunti, erano davvero splendide ed eravamo contente che i nostri amici avessero tanto buon gusto.
Dopo aver parcheggiato la macchina, ci dirigemmo verso il locale già gremito di persone.
-Harry e Zayn?- domandai curiosa.
-Ci aspettano dentro, sono arrivati prima ed hanno occupato il tavolo- rispose Liam che camminava davanti a noi tenendo per mano Danielle.
-Ditemi che non ci sarà anche quella lì?- domandò Charlie riferendosi ovviamente a Perrie. Tutti ridemmo della sua faccia e del suo tono di supplica.
-Tranquilla biondina, sta lavorando!- la informò Liam.
-Evvai, allora stasera si festeggia! Alcoollll!- urlò Charlie decisamente su di giri, alzando un pugno in aria.
Tutti scoppiammo a ridere. Quella ragazza era una forza della natura.
Louis mi si avvicinò.
-Tutto bene piccolina?- domandò circondandomi le spalle con un braccio.
-Certo Lou, perché non dovrebbe?- domandai ingenuamente.
-Oh niente, volevo solo esserne certo!- rispose lui sorridendomi e facendomi l’occhiolino.
Lo spinsi leggermente in modo amichevole, ricambiando il sorriso, sapendo benissimo quale fosse il motivo di tanto interessamento.
-Comunque se hai bisogno stasera fa un fischio ok?- mi disse poco dopo.
-Sarà fatto!- risposi entrando nel locale.
 
La musica era molto alta e si faticava a muoversi per via della confusione.
Charlie si stava scatenando in pista con Liam e Louis ed insieme, improvvisavano dei balletti davvero imbarazzanti, ma sembravano divertirsi, anche se probabilmente tanta euforia era dovuta ai molteplici bicchierini che avevano bevuto.
Zayn se ne stava seduto sui divanetti del privè con il suo vodka lemon in mano, ad osservare con espressione indecifrabile i nostri amici che ballavano, non curandosi degli sguardi di alcune fans che non gli toglievano gli occhi di dosso e cercavano in ogni modo di farsi notare.
Harry era scomparso poco dopo che eravamo arrivati e la cosa non mi dispiaceva, non avevo nessuna voglia di assistere nuovamente ad una scena come quella che mi ero ritrovata davanti in spiaggia di lui, avvinghiato ad una rossa tutta curve.
Danielle ed io aspettavamo il nostro drink al bar, mentre ridevamo per le pessime capacità da ballerini di Liam e Louis.
-Sono davvero un caso perso, guardali, sembrano dei polli- esclamò Danielle ridendo.
-Hai mai provato a dare lezioni a Liam? Magari migliorerebbe!- esclamai divertita riferendomi al fatto che Danielle fosse una ballerina di professione.
-Non sai quante volte, ma è tutto inutile, non ce la fa- rispose guardando il fidanzato con un espressione dolce.
Mi intenerii di fronte al volto della ragazza decorato da un’espressione così tenera.
Poco dopo, un Liam decisamente allegro, si avvicinò a noi abbracciando la sua ragazza e accarezzandole il collo con il naso.
-Amore miooo!- urlò per farsi sentire all’orecchio di Danielle, che fu costretta a coprirsi un timpano.
-Tesoro non sono ancora sorda, puoi fare a meno di urlarmi nelle orecchie- disse lei divertita facendolo scoppiare a ridere.
-Balla con me!- disse trascinandola verso la pista.
Danielle scosse la testa rassegnata e mi riservò uno sguardo di scuse avviandosi tra la folla con il suo fidanzato. Sorrisi. Erano davvero una bella coppia.
Stanca di starmene al bar, decisi di guardarmi un po’ intorno, così presi il mio drink e iniziai a camminare tra la folla tenendo il tempo della musica con la testa.
Ad un certo punto mi sentii afferrare per un polso e dopo essere stata voltata contro la mia volontà, mi schiantai addosso al petto di qualcuno che sapeva un forte odore d’alcool.
Mi staccai bruscamente per vedere che faccia avesse quell’idiota che usava quei modi poco educati.
-Sei impazzit…- iniziai a dire, ma mi bloccai non appena mi ritrovai davanti il volto sorridente di Harry.
-Ti ho fatto paura?- domandò avvicinandosi e prendendomi per i fianchi.
Al contatto del mio corpo con le sue mani, ebbi un fremito e mi sentii terribilmente in imbarazzo ad avere tale vicinanza con lui.
-Giusto un po’, pensavo fossi qualche maniaco- esclamai cercando di sorridere.
Lui rise di gusto, poi si avvicinò al mio orecchio e disse –Balla con me Zoe!-
Senza pensarci, iniziai a muovermi insieme a lui che teneva ancora strette le mani sui miei fianchi.
Mi avvicinò a sé ed il mio cuore prese a battere sempre più forte. Quel contatto con lui era piacevole, ma allo stesso tempo faceva male e soprattutto lui era ubriaco, perciò molto probabilmente non rispondeva delle sue azioni.
-Sei bellissima stasera!- quasi urlò al mio orecchio.
-Non dire cazzate Styles, sei ubriaco- risposi un po’ irritata.
-Sono serio, lo sei davvero- continuò avvicinandosi ulteriormente.
Sospirai forte, senza rispondere, confusa da ciò che avevo appena sentito, consapevole che tutto ciò era solo dovuto all’effetto dell’alcool presente nel suo corpo.
Lo sentii avvicinare il suo naso al mio collo provocandomi la pelle d’oca. Reclinai la testa leggermente all’indietro, beandomi di quel contatto e portai la mano con la quale non tenevo il bicchiere sulla sua spalla.
I nostri corpi erano vicinissimi, troppo vicini.
Harry continuava a percorrere lo stesso tracciato sul mio collo ed io, lasciando da parte il buon senso per qualche minuto, stavo assimilando ogni minimo istante di quel contatto così intimo.
-Mi sei mancata in questi giorni- sembrò sussurrare, ma lo sentii comunque –mi è mancato parlarti, abbracciarti e sentire il tuo profumo. Ma tu sei distante e non capisco perché- parlò con molta difficoltà visti gli svariati cocktail che aveva bevuto.
Sospirai.
-Non posso starti vicino Harry. La tua vicinanza mi destabilizza e non posso compromettere tutto per una cotta da ragazzina- dissi forse a voce troppo bassa perché mi potesse sentire e da un lato forse, speravo che non sentisse o che si svegliasse il giorno seguente senza ricordare nulla.
Lo sentii respirare profondamente.
-Anche io ho paura- disse prima di lasciarmi un bacio sulla guancia ed allontanarsi senza dire nulla.
Rimasi lì qualche istante, ad osservare il punto tra la folla in cui era sparito.
Mi maledii mentalmente per aver ceduto ed aver ballato con lui. Per aver detto quelle cose ed essermi esposta, anche se non ero sicura che avesse capito.
Sentii le gambe tremarmi e gli occhi inumidirsi. Mi avviai a gran passi verso il nostro tavolo e dopo aver scovato la sua chioma castana e i suoi occhi azzurri, mi fiondai tra le braccia di Louis che dopo aver impiegato qualche istante per capire chi fossi e quale fosse il mio stato d’animo, mi strinse in un abbraccio di conforto e mi cullò tra le sue braccia.
 

 

 
SPAZIO AUTRICE
 
MI DISPIACE!
Mi sento terribilmente in colpa perché non pubblico da più di un mese!
Mi dispiace, ma dovevo terminare “Not to think, just live” e in più università e lavoro mi tolgono quasi tutto il tempo. Spero mi perdonerete e sarete pazienti per i miei aggiornamenti saltuari.
Comunque come state? :)
Spero tutto bene!
Capitolo dedicato a Naomi e Zoe.
Naomi sembra essere nel pianeta delle favole durante il suo primo appuntamento con Niall. Sono la coppia dolciosa della storia:) In alcune delle sue parole mi sono ispirata un po’ a “Story of my life” , che tra l’altro non esce dalla mia testa!!
Zoe è davvero combattuta. Cerca di lottare contro se stessa per non cadere nella trappola di Harry, ma è molto difficile per lei, tanto che, mentre lui è ubriaco, si lascia sfuggire qualcosa. Ma che cosa intenderà lui con quel “Anche io ho paura” ? E soprattutto ricorderà qualcosa della serata?
Lo scopriremo.
Vi ringrazio se leggerete questo capitolo e vi domando di essere molto pazienti con me perché purtroppo non so davvero quando riuscirò a fare i miei aggiornamenti.
Grazie a chi preferisce, segue e ricorda. A chi legge silenziosamente e a chi recensisce: GLAM_1D, directioner_1808 e Oysh_more than me per il capitolo precedente.
Un grazie speciale va anche a chi di voi ha letto “Not to think, just live” e l’ha inserita tra una delle tre opzioni. Dopo la pubblicazione dell’epilogo siete state tantissime e ne sono felicissima. Per chi non l’avesse letta, ma fosse curiosa anche se è terminata vi lascio per l’ultima volta il link

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1830177&i=1
 
Detto ciò, vi saluto e vi abbraccio tutte. Non dimenticate di farmi sapere che pensate di questo capitolo! Anche voi lettrici o lettori silenziosi, fatevi avanti, sono curiosa di conoscere i vostri pensieri:)
Vi amo <3
-V-



 
    

 

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Capitolo 11
*** You can't judge me ***


YOU, ME…US

 
 

10. YOU CAN’T JUDGE ME

 
 

“Sono le cose semplici che mozzano il fiato”
Gandhi

 
 
 
CHARLIE
 
Liam e Danielle si stavano scatenando a qualche metro di distanza da me, impegnati in un ballo di coppia un po’ al di sopra delle righe, considerando che il mio amico aveva bevuto qualche bicchiere di troppo.
Harry era scomparso dall’inizio della serata, mentre Louis e Zoe erano usciti qualche attimo prima senza dire niente a nessuno.
Zayn era stato tutta la sera seduto su un divanetto a contemplare chissà cosa. Avevo la tentazione di andare da lui e domandargli che cosa fosse successo per stare seduto tutto il tempo, ma recuperando un po’ della mia lucidità leggermente annebbiata dall’alcool, pensai che fosse meglio non invadere nuovamente i suoi spazi com’era successo a casa mia. Dopotutto, non ci andavamo ancora a genio totalmente e non sapevo come avrebbe reagito a tanta confidenza.
Stanca di starmene da sola a ballare in mezzo alla pista, mi guardai intorno alla ricerca di qualcosa da fare e di qualcuno con cui trascorrere il tempo magari.
La mia attenzione fu catturata da un ragazzo che mi stava osservando poco distante. Gli sorrisi ammiccante e lui rispose con un cenno del capo. Prese un sorso dal suo bicchiere e si avvicinò a me con passo lento e sexy, mentre io iniziai a giocherellare con la mia treccia.
Man mano che si avvicinava, notai che era davvero un bel ragazzo. Capelli castani e corti, sistemati in una cresta, occhi scuri, volto perfetto e fisico atletico.
-Ciao- mi disse dopo avermi raggiunta.
-Ciao- risposi io sorridendo.
-Sono Michael- si presentò.
-Charlotte- replicai io osservandolo negli occhi.
Un sorrisetto strafottente si formò sul suo volto.
-Balli con me?- domandò.
Non risposi nemmeno e mi avvicinai a lui lentamente, mi voltai di schiena incollandola al suo petto, mentre le sue mani si appoggiavano sui miei fianchi.
Iniziai a muovermi sensualmente, probabilmente aiutata dall’alcool che avevo ingerito.
Mi lasciai trascinare dalla musica e, insieme allo sconosciuto dietro di me, lasciai che il mio corpo ondeggiasse.
-Sei una di quelle cantanti vero? Quella di quel gruppo di x factor?- lo sentii domandare vicino al mio orecchio.
Non risposi, feci finta di non capire e continuai a ballare, leggermente irritata da quella domanda.
Poco dopo lo sentii muovere le mani sui miei fianchi per raggiungere il mio ventre piatto e stringermi a sé.
Con il naso, disegnò figure immaginarie sul mio collo e sulla mia spalla, facendomi rabbrividire, ma allo stesso sentii un po’ di ribrezzo per quel contatto che mi sembrava così sbagliato.
Lasciai che mi accarezzasse un altro po’, ma poco dopo lo sentii lasciare dei baci sotto all’orecchio e mi immobilizzai leggermente, prima di sentire la presa di una mano sul mio polso che mi trascinava via bruscamente, lontano dalle braccia di quel ragazzo rimasto lì ad imprecare contro chi lo aveva disturbato.
Non ebbi il tempo di focalizzare la figura di colui che da un certo punto di vista mi aveva salvata da una situazione di disagio, ma provai lo stesso fastidio nell’essere portata via in quel modo da qualcuno che non avevo ancora riconosciuto e che mi stava trascinando tra la folla.
Subito mi ritrovai all’aria aperta, appena fuori dalla porta di servizio, nel parcheggio vuoto del locale.
-Ma si può sapere che problemi hai?- urlai irritata al mio rapitore staccandomi dalla sua presa.
Quando si voltò rimasi spiazzata nel vedere il volto serio e leggermente arrabbiato di Zayn che mi guardava stringendo i pugni.
-No Charlie, che genere di problemi hai tu nel ballare con uno sconosciuto e lasciarti toccare in quella maniera? Ti sembra normale?- rispose lui con un tono di voce alto.
-Cosa c’è di male Zayn? Sono una ragazza single e giovane che vuole divertirsi come tutti i ragazzi di vent’anni per una dannata sera! Perché non avrei dovuto flirtare un po’ con un ragazzo carino?- sbottai.
-Oh certo perché quello tu lo chiami flirtare! Ti stava palpando in mezzo a centinaia di persone! Ti diverti a strusciarti addosso a persone che ti si avvicinano solo perché sanno chi sei e cercano il loro minuto di gloria?- replicò lui avvicinandosi a me e gesticolando animatamente.
-E anche se fosse? Sono problemi miei Zayn, tu che centri?- chiesi avvicinandomi ulteriormente fino a ritrovarmi faccia a faccia con lui, osservandolo con uno sguardo di sfida che lui ricambiò immediatamente.
Sembrò pensarci un attimo e boccheggiò senza dire nulla per qualche secondo.
-Che c’è ti hanno tagliato la lingua?- sputai fintamente ironica.
-Mi preoccupo perché fino a quando lavorerai con me e i ragazzi, la tua reputazione influirà anche sulla nostra.. se qualcuno ti avesse vista e fotografata? Immagina che scandalo vedere il tuo bel faccino spiattellato in prima pagina su un giornale!- replicò schifato.
-Non provare a farmi la morale Malik, non tu, non dopo che sei finito sui giornali per cose peggiori!- esclamai puntandogli un dito al petto e spingendolo leggermente –Non dirmi cosa posso o non posso fare della mia vita, come io non lo faccio con te, come ad esempio non mi permetto di criticare il tuo comportamento da cagnolino nei confronti di Perrie o come non vengo a dirti di svegliarti perché quella biondina ti sta solo prendendo in giro. Non osare mettere voce nella mia vita privata Zayn- urlai contro la sua faccia.
I drink che avevo bevuto, mi stavano aiutando a dirgli ciò che pensavo o almeno in parte. Non mi piaceva questa parte di me aggressiva e irruenta, ma Zayn mi stava facendo perdere la pazienza in tutti i sensi e il fatto di non capire in quale modo la sua testa ragionasse, mi creava ancora più frustrazione.
Improvvisamente mi prese i polsi e mi fece indietreggiare fino a farmi appoggiare la schiena contro al muro freddo del locale.
Si posizionò davanti a me guardandomi dritta negli occhi. Malgrado il buio non permettesse di vederli con nitidezza, notai una scintilla di eccitazione nel suo sguardo, probabilmente riflesso di quella che c’era nel mio.
Rabbrividii della nostra vicinanza, ma al contrario di ciò che avevo provato in precedenza con lo sconosciuto nel locale, questo contatto non mi sembrava per niente sbagliato.
Avvicinò il suo volto al mio.
Sentivo il suo respiro affannato sulla mia bocca e venni assuefatta dal profumo di menta e tabacco che emanava il suo alito caldo.
Mantenendo il contatto visivo si avvicinò ancora di più e pensai che di lì a poco le nostre labbra si sarebbero toccate, desideravo che si toccassero.
Ma ciò non avvenne.
La porta dell’uscita di sicurezza che avevamo varcato poco prima, si spalancò, lasciando spazio ad una coppia che, ridendo, si avviava avvinghiata verso la propria auto.
Zayn si staccò da me con il respiro affannato.
Indietreggiò di qualche passo abbassando lo sguardo imbarazzato, per poi voltarsi e allontanarsi frettolosamente senza dire una parola.
Lo guardai andare via e senza riuscire più a trattenermi urlai –Fanculo Malik!-
Lui non si voltò, girò l’angolo e fuggì dalla mia vista.
Mi accucciai sull’asfalto facendo scivolare la mia schiena lungo il muro di mattoni rossi, mentre con le mani mi tenevo la testa che in quel momento sembrava troppo pesante.
Pensai a quello che stava per succedere poco prima e mi maledii mentalmente per essere stata così stupida da aver lasciato e sperato che succedesse.
Rimasi qualche altro minuto lì, immobile, a rimuginare sull’accaduto.
Presi un bel respiro, mi alzai e mi sistemai.
Rientrai di nuovo nel locale, decisa a dimenticare tutto e godermi la serata.
Arrivai al bancone del bar attirando l’attenzione del barman.
-Dammi la cosa più forte che hai!- esclamai.
 
 
Sentii una porta sbattere e subito dopo fui accecata da una luce abbagliante che proveniva da una finestra, le cui tende erano appena state scostate lasciando filtrare i raggi solari nella stanza.
-Ehiii!- protestai contro chiunque mi avesse svegliata così bruscamente.
Tentai di sollevare la testa dal cuscino, ma un forte dolore alle tempie mi costrinse a riappoggiarla al guanciale.
-Stai giù temeraria, ieri sera hai alzato un po’ troppo il gomito!- mi rimproverò la voce divertita di quella che mi sembrava Zoe.
La sentii lanciarsi sul letto accanto a me facendomi leggermente rimbalzare sul materasso.
-Ti prego fa piano o potrei vomitare all’istante- la supplicai.
La sentii ridacchiare.
-Tranquilla, Naomi ti sta preparando il suo bibitone post sbornia miracoloso- mi informò la mora.
-Naomi?- domandai aprendo leggermente gli occhi –Ma dove sono?- conclusi coprendomi gli occhi con la mano per proteggerli dalla luce.
Sentii Zoe ridere sguaiatamente.
-Certo che eri proprio presa male biondina! Sei a casa nostra, Louis mi ha aiutata a portarti fino a qui ieri sera. Non volevo lasciarti andare a casa da sola in quelle condizioni. Tu e Liam avete dato spettacolo l’altra notte- esclamò divertita.
Aprii definitivamente gli occhi, puntandoli spaventata sulla mia amica che mi osservava divertita.
-Cosa intendi esattamente con “dato spettacolo”?- domandai allarmata.
Zoe rise ancora più forte.
-Non preoccuparti, niente che vada contro la legge o che comprometta la tua carriera, avete semplicemente animato un po’ di più la festa cimentandovi come ballerini particolari!- rispose.
Mi lasciai sfuggire un sospiro di sollievo, anche se non ero ancora del tutto tranquilla.
Non era da me bere così tanto e mi sentivo terribilmente in colpa per essermi lasciata trasportare a causa dell’irritazione nei confronti di Zayn.
-Buongiorno biondina! Ti sei svegliata come vedo- esclamò una Naomi radiosa entrando nella stanza con un bicchiere pieno tra le mani –Butta giù- ordinò porgendomelo per poi stendersi accanto a me come aveva fatto la mora.
Bevvi un sorso di quel liquido poco invitante, ma dopo averne mandato giù un po’, allontanai il bicchiere dal mio volto con faccia schifata.
-Allora, come mai hai bevuto così tanto ieri sera? Non è da te!- domandò Naomi.
Sbuffai sonoramente sistemandomi con la schiena contro la testiera del letto.
-Zayn Malik!- dissi arrabbiata.
Zoe si voltò incuriosita guardandomi con sguardo interrogativo.
-Che ha fatto?- domandò Naomi, mettendo voce anche ai pensieri della mora.
Sbuffai ancora e con un forte senso di nausea e ancora arrabbiata dalla discussione della notte precedente, iniziai a raccontare l’accaduto.
-Stavo ballando con un ragazzo che non conoscevo perché tutti erano spariti, quando ad un certo punto mi sento trascinare via bruscamente da qualcuno, Zayn. Mi ha scortata fuori dal locale e mi ha rimproverata per il mio comportamento, a suo avviso, poco maturo e irrazionale. Mi ha urlato contro che non avrei dovuto farmi toccare in quel modo e che rischio di rovinare la reputazione di tutti, così io ho risposto che non si deve permettere di giudicare la mia vita come io non mi intrometto nella sua e a quel punto mi ha schiacciata contro il muro e si è avvicinato a me. Ho pensato che stesse per baciarmi visto che sentivo il suo alito sulla bocca, ma poi una coppia che usciva dal locale lo ha come riportato alla realtà e se n’è andato lasciandomi lì da sola- dissi tutto d’un fiato.
Naomi e Zoe mi guardavano sconvolte con occhi sgranati e bocche spalancate.
Vedendo che non davano segni di vita, continuai con il mio racconto.
-Così quando sono rientrata nel locale ho bevuto per tentare di scacciare la rabbia e la frustrazione per ciò che era accaduto. La cosa che più mi ha sconvolta e che quando ho pensato mi stesse per baciare, malgrado fossi arrabbiata, ho desiderato davvero che lo facesse. Non lo so ragazze, non riesco più a capire nulla, non capisco la situazione, non capisco lui e tantomeno non capisco me stessa- dissi sconsolata.
Ci fu qualche attimo di silenzio.
-Credo che vi attraiate a vicenda Charlie!- disse Naomi ad un certo punto.
-La sua sembra più una scenata di gelosia e non ne avrebbe motivo se non fosse che, magari, ancora inconsciamente, prova un certo interesse per te- continuò Zoe.
Sbuffai nuovamente ripensando all’accaduto e alle parole delle mie amiche.
-Non lo so, non riesco più a capire nulla…ma tralasciando queste stupidaggini, raccontaci Naomi, com’è andato il tuo appuntamento?- domandai curiosa alla rossa,  tentando di distrarmi dai miei pensieri su Zayn.
Il volto della rossa si illuminò di un sorriso radioso.
-È stato il primo appuntamento più perfetto di sempre! Mi ha portata in un ristorante carinissimo e abbiamo chiacchierato tanto. Mi ha chiesto un secondo appuntamento e mi ha fatto capire che per lui sto diventando importante- esclamò la mia amica.
-Oh Naomi, sono così felice per voi!- dissi abbracciandola forte.
Lei mi sorrise felice, ma poi si incantò ad osservare la figura immobile di Zoe che osservava un punto indefinito davanti a lei.
Mi voltai per osservare la mora.
-Ehi tesoro che succede?- domandai preoccupata.
Zoe distolse lo sguardo da ciò che stava osservando e lo puntò distrattamente su di noi.
-Come?- domandò.
-Va tutto bene? Sembri…triste- chiese la rossa.
-Oh si certo, perché non dovrebbe?- rispose la mora senza però convincermi.
Mi scambiai uno sguardo complice con Naomi e dopo essermi sistemata meglio chiesi nuovamente -È successo qualcosa ieri sera Zoe?-
La vidi sospirare e titubante disse –Beh, ecco…ho avuto una sorta di conversazione con Harry- abbassò la testa.
-Che vi siete detti?- domandò Naomi preoccupata.
-Mi ha trovata in mezzo alla pista e mi ha chiesto di ballare con lui, mi ha detto che ero bellissima e io gli ho risposto che aveva bevuto e non poteva sapere quello che diceva. Poi mi ha stretto a sé ed ha iniziato a solleticare il mio collo con il naso. Mi ha detto che gli sono mancata in questi giorni e che mi sente distante, così gli ho detto la verità e cioè che la sua vicinanza mi destabilizza e noi due non possiamo permetterci di mandare tutto all’aria. Così poco dopo si è bloccato, mi ha baciato la guancia e se n’è andato dicendomi che anche lui ha paura- affermò la mora davvero tristemente.
Riflettei bene su ciò che mi aveva raccontato Zoe.
-Credo che anche lui provi interesse per te tesoro, ma probabilmente come te, ha paura di lasciarsi andare, di compromettere tutto e di provare qualcosa che non saprebbe gestire- affermai.
-Dopo che è successo ne ho parlato con Louis. Lui dice che Hazza ha il cuore più buono e genuino sulla faccia della terra, ma ha sempre mille paure: paura di non essere accettato per ciò che realmente è, paura di cascare tra le grinfie delle persone sbagliate senza accorgersene, paura di fare del male a chiunque. Dice che pensa prima e soprattutto agli altri piuttosto che a se stesso e questo lo porta a comportarsi in questo modo e gli impedisce di lasciarsi andare se non crede di poter avere una risposta positiva nei suoi confronti- continuò.
-Io credo che dovresti dimostrargli che tu a lui ci tieni veramente, o almeno che stai iniziando a provare qualcosa nei suoi confronti- intervenne Naomi, conquistando immediatamente la mia approvazione.
-Il fatto è che non posso. Temo che se qualcosa andasse storto, sarebbero troppe le persone che ci rimetterebbero, a partire da voi e dal progetto con i ragazzi- disse sconsolata la mora.
-Zoe è giusto che per una volta, sia tu che Harry, la smettiate di pensare alle conseguenze che le vostre azioni potrebbero avere sugli altri ed iniziate a vivere per la vostra serenità. Provate qualcosa l’una per l’altro, non sapete cos’è e non potete definirlo, ma se non proverete a lasciarvi andare, non potrete mai saperlo e vi precluderete la possibilità di essere felici. E se sarà una scottatura non importa, si penserà poi alle conseguenze. Sai tesoro, nella vita servono anche le delusioni per crescere, per quanto sia difficile affrontarle- le dissi accarezzandole la testa.
Naomi sorrise approvando le mie parole e strinse la mano alla mora.
Subito dopo Zoe si buttò su di noi includendoci in un abbraccio di gruppo.
-Non so che cosa deciderò di fare, ne che cosa succederà, ma grazie ragazze!- esclamò.
Assaporammo il nostro abbraccio.
-Certo che siamo proprio delle frignone!- esclamai ironica facendo ridere quelle che ormai per me erano delle sorelle.
 
 
 


 

SPAZIO AUTRICE
 
Buongiorno gente!!
Eccomi qui con un nuovo capitolo! Sono stata velocissima eh? ;)
Sarò abbastanza breve in questo spazio autrice, almeno credo!
Capitolo interamente narrato dalla voce di Charlie.
Premetto che mi è piaciuto troppo scrivere la prima parte e spero piaccia anche a voi:)
Nella seconda metà, ho voluto dar spazio alle chiacchiere tra amiche che non guastano mai, spero abbiate apprezzato.
Ringrazio chi preferisce, segue, ricorda e legge semplicemente. Un enorme grazie a Oysh more_than me e directioner_1808 per aver recensito, love u!!
Spero che qualche altra lettrice o se c’è qualche altro lettore, si faccia sentire con le recensioni di questo capitolo!! Recensite, recensite, recensite!! :)
Ah dimenticavo, grazie alle due ragazze che mi hanno inserita tra gli autori preferiti PiccolaMalik_1D e Saralittera999 grazie davvero, non avrei mai pensato di essere tra gli autori preferiti di qualcuno <3
Mando un bacione a tutti!
-V-

 

 

 


  

   

  

SCUSATE PER LE FOTO, MA MI PIACEVANO TROPPO QUELLE LORO CON I BIMBI!! ;)

 

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Capitolo 12
*** Just a good reason ***


LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE PLEASE:)
 

YOU, ME…US

 
11. JUST A GOOD REASON
 
 
 
 
“Do what makes you happy, be with who makes you smile,
Laugh as much as you breathe and love as long as you live”
Anonymous
 
 
ZOE
Nell’ultimo mese avevamo lavorato duramente per portare a termine l’album. Avevamo completato la stesura delle nostre canzoni ed inaspettatamente il tutto era stato molto veloce.
Eravamo fieri del nostro lavoro.
Le canzoni che avevamo scritto ci rappresentavano. In quell’album c’eravamo noi, i nostri sentimenti, le nostre storie, il nostro essere.
Quel giorno avremmo cominciato a registrare, il che significava rinchiudersi in uno studio di registrazione per l’intera giornata.
Dalla sera in discoteca in cui avevo avuto quel contatto con Harry, le cose tra me e lui sembravano congelate. Non avevamo parlato dell’accaduto, anzi lui non ne aveva minimamente accennato, probabilmente perché non lo ricordava, oppure, come mi aveva detto, aveva paura.
Il nostro rapporto nell’ultimo mese, perciò, era diventato strettamente professionale. Saluti di cortesia e conversazioni riguardanti il nostro lavoro, nulla di più.
La cosa strana era che, malgrado ciò fosse esattamente quello che avevo cercato di ottenere fin dal primo momento in cui mi ero resa conto di provare qualcosa nei suoi confronti, dentro soffrivo tremendamente.
Non parlarci, non toccarlo e guardarlo solo di sottecchi mi feriva. Mi sentivo persa e triste e desideravo di poterlo stringere a me con tutta la forza, fino a fargli mancare il fiato.
Naomi, seduta vicino a me sul sedile anteriore della macchina che stavo guidando per raggiungere casa di Charlie ed andare insieme allo studio, interruppe i miei pensieri.
-Sono così emozionata per quest’album Zoe! Non vedo l’ora che i nostri fans l’ascoltino e l’apprezzino almeno la metà di quanto non facciamo noi!- esclamò allegra con un sorriso smagliante.
Risposi con un sorridendo contagiata dal suo entusiasmo.
-Lo spero anche io rossa, ma sono quasi sicura che gli piacerà da morire!- risposi accostando davanti al cancello della casa della bionda che dopo pochi attimi apparve sul marciapiede con un’aria del tutto sconvolta.
Pantaloni della tuta grigi, una felpa rossa un po’ troppo pesante considerando che eravamo appena a metà settembre e che, stranamente, a Londra splendeva il sole quel giorno, occhiali da sole neri calati sugli occhi e un berretto grigio in testa  sotto al quale spuntavano i lunghi capelli biondi lasciati sciolti e mossi. Al collo una sciarpa grigia anch’essa e ai piedi delle vans rosse, sulla spalla destra una borsa decisamente grande, in una mano un caffè dentro ad una tazza da passeggio e nell’altra l’i-phone.
Si incamminò verso l’auto con passo svogliato ed un’espressione imbronciata.
Appena si sedette sul sedile posteriore dopo aver sbattuto la portiera con un po’ troppa enfasi e aver mugugnato qualcosa di simile ad un saluto, Naomi ed io la osservammo interrogative, domandandoci mentalmente, che cosa fosse successo quella mattina a quella ragazza generalmente molto più vivace.
-Che avete da guardare?- sbottò notando che la guardavamo.
-Avanti Charlotte, che hai?- domandai.
La ragazza sbuffò.
-Sono le otto di mattina e dovrò passare l’intera giornata in uno studio di registrazione con Mr. Pakistan, oltretutto registrandoci insieme un sacco di duetti visto che i nostri cari amici, hanno constatato all’unanimità che le nostre voci insieme siano qualcosa che non si può dividere, perciò scusate se non sprizzo felicità da tutti i pori. E per quanto riguarda il mio abbigliamento, dovevo mettermi comoda per affrontare un’impresa di dimensioni epiche come questa!- rispose tutto d’un fiato per poi sorseggiare il suo caffè.
Naomi ed io ridacchiammo notando lo stato d’animo della nostra amica.
-Andiamo Charlie tu e Zayn non vi parlate da un mese, esattamente dalla sera in discoteca, è ora di riprendere i vostri consueti battibecchi e farci divertire un po’!- esclamò Naomi facendole l’occhiolino, ma beccandosi un’occhiataccia da parte di Charlie, la quale si abbassò appositamente gli occhiali per essere sicura che il suo sguardo agghiacciante arrivasse alla rossa.
L’unico risultato che ottenne però furono le nostre risate ancora più sguaiate, mentre con attenzione rimettevo l’auto in strada.
 
-È il gran giorno! È il gran giorno! Oggi si registra!- canticchiava Louis saltellando da una parte all’altra allegramente, mentre attendevamo in una sala che i tecnici fossero pronti.
Ridacchiai divertita alla vista, di quello che ormai era diventato il mio migliore amico, così euforico in quella  giornata.
Niall, abbracciato a Naomi su un divanetto, rise sguaiatamente quando Louis  tentò di imitare qualche strana danza irlandese.
Zayn dormiva beatamente occupando l’intero divanetto su cui si era accasciato appena arrivati, Liam era al telefono con Danielle per darle il buongiorno, visto che in quel momento si trovava in qualche parte del mondo impegnata come ballerina nel tour di non so quale cantante famoso, Charlie controllava su twitter le menzioni dei nostri fan, ma la sua espressione imbronciata e gli sbuffi che le sfuggivano dalle labbra ogni tanto, facevano intuire che ci fosse qualcosa che non le andava di leggere o vedere.
Harry invece, doveva ancora arrivare.
Dopo poco, però, sentimmo la porta spalancarsi ed un Harry Styles, avvolto da due camicie e degli skinny jeans neri, apparve nella stanza, seguito da una ragazza bionda e davvero molto bella.
Rimasi bloccata, senza fiato nel vedere quella ragazza, affiancare il ragazzo che tanto mi mandava in confusione.
Pensai che fosse la sua nuova fiamma e l’idea mi spaventò a morte.
Notando la mia faccia sconvolta ed impaurita, Naomi mi lanciò uno sguardo significativo, intimandomi a mantenere la calma, così presi un bel respiro.
-Gemma, ciao!- esclamò Louis allegro abbracciando la biondina affettuosamente.
-Ciao Lou, come stai?- rispose questa con un sorriso smagliante.
-E me lo chiedi? Alla grande!- rispose il moro.
Probabilmente era una vecchia fiamma di Harry, una storia seria, visto che Louis e tutti gli altri ragazzi che la stavano salutando, la conoscevano.
Naomi si alzò sorridendo tranquillamente e si diresse verso di lei per presentarsi e venne imitata poco dopo da Charlie, la quale non aveva notato che ero rimasta paralizzata, perché era troppo occupata a lanciare sguardi omicida verso Zayn che dormiva ancora beatamente.
Dopo che tutti i presenti ebbero salutato la ragazza, questa puntò il suo sguardo verso di me che ero ancora immobile, seduta sul divanetto ad osservarla con occhi sgranati.
Deglutii rumorosamente e mi alzai a fatica dal mio posto, dirigendomi a passi incerti nella sua direzione, mentre questa mi osservava attentamente.
Mi bloccai davanti a lei, mentre gli altri erano tornati a fare tutt’altro in giro per la stanza, senza prestarci troppa attenzione.
Poi Gemma sorrise e porgendomi la mano disse –Ciao, io sono Gemma…la sorella di Harry!-
A quelle parole rimasi incredula.
La osservai per qualche altro istante, notando che in effetti somigliava molto al riccio e poi con un sorriso smagliante le strinsi la mano.
-Zoe, è un vero piacere conoscerti Gemma!- esclamai.
 
Da due ore stavamo registrando in quello studio ed ero già stanca di stare chiusa tra quelle mura.
Uscii in corridoio per prendermi una piccola pausa e comprai uno snack alle macchinette automatiche, per poi accasciarmi sul divanetto nero vicino ad essa.
Chiusi gli occhi per rilassarmi, mentre masticavo la mia merendina.
-Stanca?- sentii domandare da una voce femminile poco conosciuta.
Aprii gli occhi per vedere chi aveva disturbato il mio momento di pace e mi ritrovai davanti Gemma Styles che sorrideva smagliante con una bottiglietta di coca cola in mano.
-Direi più stressata!- risposi ricambiando il sorriso.
-Immagino, non dev’essere facile per voi ragazze sopportare quei cinque svitati lì dentro- esclamò sedendosi accanto a me e indicando la porta dalla quale ero uscita poco prima.
Sorrisi nuovamente.
-Diciamo che sono abbastanza impegnativi!- risposi.
Lei ridacchiò consapevole.
-Ma sono meglio di quanto pensassimo…- confessai appoggiando la testa al muro dietro di me.
-Hanno i loro lati positivi non si può negare- disse.
Annuii sovrappensiero, pensando ad Harry ed alle tante cose che adoravo di lui e delle quali non ero a conoscenza prima della nostra collaborazione.
-Sai ho notato la tua espressione spaventata questa mattina non appena sono entrata al seguito di Harry..- intervenne improvvisamente Gemma, interrompendo il silenzio che si era venuto a creare.
Abbassai la testa sulle mie mani improvvisamente in imbarazzo.
-Non vergognartene Zoe, è assolutamente comprensibile- affermò sorridendomi e prendendomi una mano.
Sorrisi timidamente nella sua direzione.
-Beh vedi, non è poi così facile…- affermai.
Gemma alzò gli occhi al cielo, come se la sapesse lunga riguardo alla nostra situazione.
-Siete proprio uguali tu ed Harry!- esclamò scuotendo la testa divertita.
La osservai interrogativa, senza sapere  che cosa volesse dire.
-Ascolta Zoe, dirò le stesse cose che ho detto a mio fratello una volta: non puoi scegliere di chi innamorarti. Non sei tu a scegliere l’amore, è lui che ti piomba addosso che tu lo voglia o meno e continuare a respingerlo è solo uno spreco di energie, perché in un modo o nell’altro lui troverà il modo di tormentarti. Non devi avere paura di questo sentimento, vivilo e basta, lasciati andare e fa che qualcuno possa godere di tutto ciò che hai da dare. Sii egoista per una volta e non pensare alle conseguenze che la manifestazione dei tuoi sentimenti, potrebbe avere sugli altri. Pensa a te e a quello che senti qui dentro- concluse appoggiando una mano sul mio cuore e guardandomi dritta negli occhi.
Con gli occhi leggermente umidi le sorrisi sinceramente, colpita dalle parole che mi aveva appena dedicato quella ragazza che per me era una sconosciuta, ma che sembrava avermi già capita totalmente, come se per lei fossi un libro aperto, come se mi conoscesse già alla perfezione.
Mi strinse più forte la mano, scoccandomi poi un bacio inaspettato sulla guancia. Dopo di che si alzò dal divanetto e si voltò per andarsene, ma poco prima di varcare la porta, si girò verso di me nuovamente e disse –Zoe, Harry è spaventato, malgrado sia l’uomo più buono, vero e forte che io conosca. Non cede se non ha una buona ragione per farlo…-
Mi fece un occhiolino e sparì dietro alla porta rossa, lasciandomi sorridente e speranzosa su quel divanetto.
 
NAOMI
-Amore non puoi mangiare tutta quella roba, finirai per star male- ammonii il mio fidanzato che si stava divorando tonnellate di pasta al ragù.
-Andiamo Naomi, sono giovane, non mi ucciderà un po’ di pasta!- rispose portandosi alla bocca gli spaghetti ed ingoiandoli.
Scossi la testa sconvolta nel notare la quantità di cibo che Niall era in grado di ingurgitare in una sola volta.
-Beh quando avrai la pancia da vecchio, ricordati che io ti avevo avvertito- gli risposi divertita sistemando le pentole nella lavastoviglie di casa sua, nella quale ci eravamo rifugiati dopo aver trascorso l’intera giornata in studio a registrare.
-Ehi, io non diventerò mai vecchio e grasso piccola- esclamò offeso facendomi ridere della sua espressione da cucciolo bastonato.
-Oh invece si Horan!- lo presi in giro lanciandogli in faccia uno straccio da cucina e ridendo.
Lui mi guardò incredulo.
-Ehi!- protestò.
Scoppiai a ridere avvicinandomi a lui e sedendomi sulle sue gambe.
Circondai il suo collo con le mie braccia, mentre lui mi cingeva i fianchi attirandomi a sé per evitare che scivolassi dalle sue ginocchia.
-Non preoccuparti irlandese, sarai bellissimo anche con la pancia e le rughe- lo rassicurai scoccandogli un bacio a fior di labbra.
Lui sorrise.
-Ci puoi scommettere bimba!- disse ridendo ed atteggiandosi.
Lo colpii affettuosamente sulla spalla unendomi alle sue risate.
-Come puoi essere ogni secondo più bella rispetto a quello prima?- domandò improvvisamente puntando i suoi occhi azzurri nei miei.
Mi persi in quei pozzi color del mare e sorrisi leggermente imbarazzata.
Lui sorrise imitandomi e spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Poi molto lentamente si avvicinò a me senza distogliere il contatto visivo.
Sentii il suo respiro sulle labbra e mi aggrappai più forte a lui lasciandomi inebriare dal suo profumo che mi mandava in estasi.
-Sono l’uomo più fortunato del mondo in questo momento, ho fra le braccia la ragazza più bella del pianeta, è talentuosa e cucina la pasta più buona anche di quella di mia madre e credimi, Maura è una bomba in cucina!- disse facendomi ridere.
-Inoltre, credo di essere sulla buona strada per innamorarmi- aggiunse serio.
Lo guardai intensamente e sorrisi poco prima di ritrovare le sue labbra sulle mie.
Mi coinvolse in un bacio tenero e desideroso di trasmettere tutta l’emozione che entrambi sentivamo in quel momento. Misi le mani fra i suoi capelli, mentre sentivo la sua presa farsi sempre più forte sui miei fianchi.
Ci staccammo poco dopo, bisognosi d’aria.
Lo guardai negli occhi felice.
-Credo di essere sulla tua stessa strada biondino!- sussurrai sulle sue labbra, prima di farle combaciare nuovamente con le mie.
 

 

 
SPAZIO AUTRICE
 
Ciao raggi di sole! :)
Ecco a voi il capitolo numero 11 !!!
Non mi dilungo troppo in questo spazio autrice, ma spero solo che questo capitolo vi piaccia e che vi facciate vivi nelle recensioni, perché, come ho già detto, per me sono molto importanti e per quanto io ami e apprezzi le bellissime parole che le ragazze che recensiscono ogni capitolo mi dedicano, mi sarebbe di grandissimo aiuto avere anche altre opinioni o consigli.
Detto ciò spero vi piaccia:)
Ringrazio chi preferisce, segue e ricorda la storia e le mie ragazze delle recensioni directioner_1808 e Oysh_more than me.
 
Ora occhi a me, negli ultimi giorni ho scritto una OS, che per me è davvero molto importante, perché dentro c’è una gran parte di me ed è un po’ il luogo in cui mi rifugio quando sono giù di morale. Mi farebbe davvero un enorme piacere se qualcuno di voi volesse leggerla. È dedicata ad una persona che voi conoscete tutte molto bene ed ecco, anche se io provo un po’ di imbarazzo, se vi va vi lascio il link qui sotto.
Si intitola “Inside”.

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2288688&i=1
 
Ringrazio qui le ragazze che hanno recensito “Inside” anche se non so se leggeranno mai i miei ringraziamenti. Quindi grazie a PiccolaMalik_1D e _xehystyles per le loro dolcissime recensioni  e in particolare a CassandraAinsworth, perché la sua recensione mi ha toccata veramente e mi ha fatto sorridere per un’intera giornata tanto che a volte mi piace rileggerla <3
CassandraAinsworth è anche un’ottima scrittrice, una delle mie preferite qui, quindi se avete occasione leggete le sue storie.
 
Vi ringrazio ancora per l’attenzione bellezze.
Un abbraccio
-V-

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Capitolo 13
*** Wrong place ***


LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE:) THANKS

 

YOU, ME…US

 
12. WRONG PLACE
 
 
“Non esistono risposte,
esistono solo scelte”
Anonimo
 
 
 
ZOE


-Charlie, esci immediatamente da quel bagno o sfondo la porta, devo prepararmi maledizione!- imprecai verso la mia amica che era chiusa nel bagno della nostra camera d’albergo da più di un’ora.
Proprio mentre la mia mano chiusa a pugno stava per scagliarsi per l’ennesima volta contro la porta, questa si aprì lasciando spazio ad una Charlie perfettamente sistemata nel suo abitino nero.
-E calmati Zoe, sai anche tu che ci vuole tempo per sistemarsi alla perfezione!- esclamò fingendo di atteggiarsi.
-Appunto, tu sei già pronta, Naomi si sta preparando in camera di Niall ed io devo ancora farmi la doccia e fra poco più di un’ora ci aspettano alla premiere!- replicai arrabbiata.
-Oh un po’ di ritardo non guasterà moretta, ora corri a prepararti!- mi invitò Charlie sistemando qualche oggetto dentro la sua borsetta.
Irritata dal suo tono tranquillo, entrai in bagno sbattendo la porta e, dopo essermi tolta i vestiti in velocità, mi fiondai sotto il getto caldo dell’acqua per rilassarmi un po’.
L’album sarebbe uscito all’incirca un mese e mezzo dopo e quindi la casa discografica aveva ritenuto opportuno che noi ragazzi pubblicizzassimo il nostro disco, perciò ci avevano spediti a Los Angeles, per presenziare alla premiere di un nuovo film dove avremmo avuto l’occasione di rispondere alle domande dei giornalisti.
L’ultimo periodo era stato davvero stressante e troppo occupato anche solo per pensare di rilassarsi, perciò i miei nervi mostravano i primi segni di cedimento.
Non avevo avuto tempo di fare nulla, soprattutto non avevo avuto il tempo di pensare alla mia situazione con Harry o alle parole che Gemma mi aveva riservato circa due settimane prima.
Decisa a non rovinare quella serata con le mie stupide paranoie, insaponai i miei capelli e il mio corpo con shampoo e sapone alla vaniglia, che sembrarono avere un effetto rilassante.
Mi sciacquai e avvolsi  il mio corpo in un asciugamano candido.
Spalmai velocemente la crema su tutta la pelle e indossai l’intimo scelto in precedenza, dopodiché iniziai ad asciugare i miei capelli ancora gocciolanti.
Una volta asciutta, uscii velocemente dal bagno ed indossai il favoloso abito lungo grigio con delle sfumature nere che avevo scelto per la serata, mentre Charlie si era comodamente seduta sul letto a sfogliare qualche rivista.
-Che te ne pare?- domandai attirando la sua attenzione.
La bionda alzò lo sguardo verso di me e mi guardò sorridente.
-Sei perfetta Zoe, come sempre!- esclamò.
-Sicura non è troppo elegante?- chiesi titubante.
-Smettila di preoccuparti e siediti, ti sistemo i capelli!- mi zittì Charlie avvicinandosi a me, mentre obbedivo ai suoi ordini.
La guardai dallo specchio posto davanti a me e ammirai il vestitino nero che aveva indossato.
Lungo fino a metà coscia, una gonna morbida e svolazzante, un corpetto a cuore che le fasciava il seno alla perfezione. Due semplici ali di pizzo nero a coprirle le spalle che mostravano ancora qualche residuo di abbronzatura. Sotto al seno, una cinturina costellata da centinaia di piccoli cristalli trasparenti e ai piedi delle decolté nere con un disegno laterale che richiamava le decorazioni della cintura. I capelli raccolti in uno chignon morbido da cui ricadeva qualche ciuffo biondo. Alle orecchie due orecchini corti e neri.
Anche nella sua semplicità, Charlie era sempre meravigliosa.
-Sei davvero bellissima Charlie! Io non so perché, ma riesci sempre ad essere perfetta anche quando hai solo qualche misero straccetto addosso- commentai sincera, mentre era intenta a intrecciare i miei capelli.
Mi sorrise dolcemente, arrossendo.
-Smettila Zoe, non sono poi così bella. E poi cos’è tutta questa bontà dopo che venti minuti  fa hai minacciato di sfondare la porta se non fossi uscita subito dal bagno?- domandò ironica.
Mi lasciai sfuggire un risolino.
-Il fatto che tu te la prenda sempre estremamente comoda, non significa che tu non sia bellissima- esclamai convinta.
La mia amica sospirò e mi parve di scorgere una nota di tristezza sul suo volto.
-Anche se fosse, non mi serve a nulla la bellezza se poi mi ritrovo questo carattere!- sussurrò finendo di lisciare i miei capelli, per poi andarsi a sedere sul letto nella stessa posizione in cui si trovava in precedenza.
La guardai confusa dal repentino cambiamento d’umore.
-Ehi che ti prende?- domandai preoccupata andando a sedermi vicino a lei.
-Non lo so! Il fatto è che tutti continuano a ripetermi quanto io sia bella, ma estremamente difficile e intrattabile. Non sai quante volte immagino a come sarebbe avere la dolcezza di Naomi o la tua forza e la tua capacità di essere apprezzata da tutti. Invece sono sempre quella senza peli sulla lingua alla quale è meglio non avvicinarsi per non rimanere scottati. E allora a che ti serve la bellezza?- chiese la mia amica.
Le accarezzai una guancia, sorpresa da quelle parole così sofferte.
-Tesoro, ma tu sei una persona magnifica!- tentai di consolarla.
-Tu dici così solo perché per qualche inspiegabile motivo mi vuoi bene Zoe!- ammise.
Scossi la testa in segno di disapprovazione.
-Ti sbagli, io dico così perché ti conosco veramente! Charlie tu sei una delle persone più determinate e sincere che io abbia mai conosciuto. Cerchi sempre di fare del tuo meglio anche se sei giù di morale. E sei l’unica in grado di far tornare il sorriso a qualunque persona sia triste. Sei un’amica leale e sei sempre presente per tutti. Hai una dolcezza infinita che dimostri solo alle poche persone a cui dai il privilegio di entrare nella tua vita e credimi, entrare a far parte del tuo piccolo mondo è la cosa più preziosa a cui una persona possa ambire, perché doni tutta te stessa alle persone che ami. E se qualche imbecille non lo capisce non ti preoccupare. Significa che non è all’altezza. Tu sei bellissima Charlie, fuori e dentro!- dissi sorridendole.
Non sapevo che cosa le era passato per la testa per affermare quelle cose, ma decisi di non domandarle spiegazioni, consapevole che me ne avrebbe parlato lei appena fosse stata pronta.
Lei mi guardò con gli occhi leggermente lucidi, per poi sorridere a stritolarmi in un abbraccio.
-Se non esistessi dovrebbero inventarti Zoe!- esclamò facendomi ridere.
-Potrei dire lo stesso di te signorina- risposi sciogliendo l’abbraccio.
-Adesso però aiutami a truccarmi o non arriveremo nemmeno per la prossima era a quella dannata premiere!- esclami ridendo ed iniziando a sistemarmi.
 
-Naomi ti sei superata stasera!- disse la bionda dando un bacio sulla guancia alla nostra amica, che si dirigeva verso di noi tenendo Niall per mano.
La rossa sorrise avvolta nel suo abito color grigio perla lungo, la cui parte superiore era tutta in pizzo nero.
-Grazie Charlie, anche voi siete meravigliose!- esclamò sorridendo ad entrambe.
-Irlandese, vedo che ti sei tirato a lucido!- disse Charlotte facendo l’occhiolino a Niall il quale si sistemò la giacca nera teatralmente.
Poco dopo Liam, Louis ed Eleanor ci raggiunsero tutti sistemati nei loro splendidi completi per le serate importanti.
-Ciao moretta!- disse Louis lasciandomi un bacio sulla guancia.
-E tu chi sei? Che fine ha fatto il mio amico Louis che indossa felpe larghe e calzini da calcio sopra i pantaloni della tuta? Sembri un modello Lou!- affermai strabiliata dalla bellezza del ragazzo davanti a me.
Lui rise sinceramente.
-È una serata importante, volevo essere carino!- rispose.
-Se questo per te vuol dire essere carino, non immagino cosa possa succedere quando decidi di essere bellissimo! El hai fatto un ottimo acquisto!- dissi rivolgendomi alla fidanzata di Louis che ridacchiò divertita.
-Harry, Zayn e Perrie ci raggiungono direttamente lì con l’altra auto, perciò possiamo andare, Paul è qui fuori che ci aspetta- annunciò Liam prendendo sotto braccio Charlie, che dopo aver sentito il nome della fidanzata di Zayn, roteò gli occhi al cielo irritata.
 
Il viaggio in macchina fu piuttosto tranquillo e appena arrivammo al luogo della premiere, notammo un’enorme folla accalcata attorno all’edificio.
Ci fecero scendere dall’auto e ci fecero sistemare in un angolo appartato in attesa di camminare sul red carpet come tradizione, per permettere a fotografi e giornalisti di raccogliere materiale indispensabile per le loro riviste.
Poco dopo vidi arrivare Zayn che teneva per mano Perrie, la quale rivolse uno sguardo sprezzante a Charlie che si aggrappò con maggior forza al braccio di Liam per mantenere integro il suo autocontrollo.
L’unica persona che non avevo ancora visto arrivare era Harry e, malgrado tentassi di non pensarci, non potei fare a meno di notare la sua assenza.
Qualche minuto dopo, ci diedero il permesso di avviarci sul lungo tappeto rosso.
Vidi Charlie affiancare Liam, Naomi stretta al braccio di Niall, Louis tenere per mano Eleanor e Zayn avviarsi con Perrie dietro agli altri.
Mi accorsi di essere rimasta completamente sola, così presi un bel respiro e iniziai a muovere il primo passo seguendo il resto della comitiva, quando qualcuno mi prese la mano facendomi voltare.
Appena incontrai i suoi occhi verdi e notai le sue labbra rosee distese in un timido sorriso, mi sciolsi illuminando il mio volto di un’espressione serena.
-Permette signorina?- mi chiese porgendomi il braccio.
Scossi la testa divertita per poi aggrapparmi al suo braccio e raggiungere insieme a lui i nostri amici.
 -Dov’eri finito?- domandai curiosa, sorridendo ai fotografi di tanto in tanto.
Harry mi bloccò di fronte ad un gruppo di paparazzi che ci scattarono diverse fotografie.
Sorrisi e salutai permettendo alle macchine fotografiche di immortalare me e il riccio che mi stringeva a sé tenendo una delle sua mani calde sul mio fianco.
Quel gesto mi sembrava così naturale, che malgrado avesse provocato centinaia di brividi lungo la mia schiena, non trovai la forza di interrompere il contatto.
-Ero al telefono con mia madre. Mi chiama sempre nei momenti meno opportuni- sussurrò al mio orecchio.
Ridacchiai divertita, seguita da lui che mi trascinò un po’ più avanti sul tappeto rosso.
-Si preoccupa per te, è dolce!- esclamai mettendomi in posa.
-Si, molto, ma ha uno strano talento per telefonarmi sempre qualche secondo prima di una mia apparizione in pubblico. Voleva sapere se mi ero stirato la camicia, ti pare?- domandò sorridendo.
Risi nuovamente.
-Harry non la biasimo, hai visto i pantaloni neri rotti in ogni punto che indossi tutti gli altri giorni?- lo presi in giro.
-Ehi sono carini!- mi schernì fintamente offeso guardandomi in volto e smettendo di dare importanza ai fotografi.
Scossi la testa divertita.
-Certo, mi piacciono i tuoi jeans!- dissi alzando le spalle.
Lui mi guardò sereno.
-A me piaci tu…- esclamò senza distogliere lo sguardo.
Strabuzzai gli occhi, indecisa se credere a quelle parole che sembravano sincere.
Ci misi qualche secondo per cogliere con precisione ciò che aveva detto.
Sentii il mio respiro fermarsi e sembrò passare un’eternità prima che lui riprendesse parola
-…stasera- aggiunse – stasera sei meravigliosa!-
Presi un bel respiro e sentendo le mie guancie arrossire visibilmente, riuscii a sussurrare solo un timido ringraziamento.
Harry scosse la testa sorridendo e mi spinse vicino agli altri.
Perrie ed El si erano allontanate per permettere ai fotografi di immortalare le due grandi band del momento, immerse in una collaborazione che stava attirando a sé tutta l’attenzione mediatica.
Ma, in quel momento, il mio corpo non rispondeva più agli stimoli esterni.
L’unica cosa a cui riuscivo a pensare erano quelle quattro parole che il riccio di fianco a me mi aveva rivolto poco prima: “A me piaci tu”.
 
 
CHARLIE
 
Il film era stato di una noia mortale, avevo rischiato più di qualche volta di addormentarmi e se non fosse stato per Liam che prontamente si impegnava a lanciarmi qualche leggera gomitata sul fianco appena abbassavo la guardia, sarei certamente crollata sulle poltroncine rosse su cui ci avevano fatto accomodare.
Fortunatamente l’after party era molto più divertente e dopo la mia chiacchierata con Zoe ero riuscita a silenziare i brutti pensieri che da qualche tempo mi perseguitavano.
Non so per quale motivo mi ritrovassi a fare certi tipi di ragionamenti, ma avevo la sensazione che il bel moro con il quale non parlavo da più di un mese fosse la causa di tutto questo caos mentale.
La musica inondava il locale e una folla di personaggi più o meno famosi, chiacchierava e si divertiva bevendo qualche cocktail e scattando fotografie che sarebbero state puntualmente caricate sui social network qualche ora dopo.
Stavo ballando con El e Niall in mezzo alla pista, ma stremata dal dolore lancinante ai piedi provocato dai tacchi, decisi di togliermi le scarpe, senza curarmi del fatto che le foto di me senza scarpe eleganti avrebbero potuto fare il giro del mondo scatenando le più diverse reazioni.
Alcuni mi avrebbero derisa per i miei gesti poco raffinati, altri l’avrebbero trovato divertente, ma io ero così e non sarei potuta essere diversamente.
Non trovando pace andai ad accomodarmi su uno dei divanetti presenti in quella stanza e mi accasciai sul velluto nero e morbido.
Iniziai a massaggiarmi i piedi e notai Naomi prendere il suo telefono e puntarlo verso di me. Immaginai stesse facendo una foto come era solita fare, perciò feci un’espressione buffa e aspettai che il flash mi accecasse.
Dopo aver immortalato il momento, la rossa si sedette al mio fianco ridendo per mostrarmi il suo capolavoro.
-Questa va dritta dritta sul nostro twitter!- disse mentre armeggiava con l’i-Phone.
Scossi la testa divertita, ma non mi preoccupai di ciò che stava facendo. Ero abituata alla presenza di scatti imbarazzanti sul nostro profilo comune.
-Bella foto biondina!- disse poco dopo Louis avvicinandosi a me e alla rossa.
-Louis come hai fatto a vederla di già?- domandai incredula, mentre si sedeva accanto a me.
Il castano alzò le spalle innocentemente.
-Mi è arrivata la notifica del vostro tweet!- rispose ovvio.
Risi divertita.
-E tu hai le notifiche attive per i nostri tweet?- domandò Naomi sorpresa.
-Ehi io sono un rower!- disse indicandosi teatralmente e sorridendo sornione.
Subito dopo lo sguardo di Louis si abbassò sul suo cellulare.
-Ehi Zayn ha commentato!- esclamò Louis.
Con un po’ troppa enfasi mi avvicinai a lui per vedere che cosa avesse scritto il moro riguardo alla mia foto visto che lui non scriveva tweet quasi mai.
 
“Ahah :)”
 
Aveva commentato la mia foto con una risata?!
Spostai lo sguardo nel locale per trovare il moro e lo scorsi seduto su un divanetto dall’altra parte della sala con ancora il telefono tra le mani.
Alzò lo sguardo verso di me e mi osservò serio con un espressione indecifrabile, mentre io tentavo di leggere nei suoi occhi scuri qualcosa che mi facesse capire che cos’era passato per la testa a quel ragazzo per commentare qualcosa che mi riguardava dopo settimane che non ci rivolgevamo nemmeno lo sguardo.
Ci fissammo per istanti che sembrarono interminabile, mentre tentavo di decidere se alzarmi per andare a insultarlo e prenderlo a sberle o prendere quel gesto come un tentativo di risolvere la situazione.
Frustrata dalla situazione, mi alzai sbuffando e mi diressi alla toilette delle donne per cercare di distrarmi.
Mi chiusi in una della cabine prendendo un bel respiro e appoggiando la schiena alla porta chiusa a chiave, quando sentii qualcuno aprire la porta della toilette e parlare.
-Non posso venire questa sera, sono a questa premiere!- disse la voce femminile che non mi suonava del tutto nuova.
Seguì un silenzio di qualche istante e immaginai che la donna stesse parlando al telefono.
-Kyle sai che preferirei essere lì con te stasera, ma non so come motivare la mia assenza a Zayn. Vorrei essere lì con te, invece che qui con lui a fingere di amarlo, ma lui mi serve. È per la mia carriera- disse nuovamente la stessa voce alzandosi di qualche ottava.
Fu in quell’istante che la riconobbi.
La voce di Perrie.
Stava parlando al telefono con un ragazzo e da quello che avevo potuto capire, doveva essere una persona importante per lei.
Il primo pensiero che si fece largo nella mia mente fu: “sta prendendo in giro Zayn”.
Non capii per quale motivo, ma in me si fece largo il desiderio di uscire da quella cabina e prendere a schiaffi quella ragazza che si stava approfittando del moro a sua insaputa.
-Ci vediamo dopodomani, Zayn torna a Londra e tu mi raggiungerai qui in albergo. Ora devo andare, ti amo- disse Perrie poco prima di chiudere  la chiamata.
La sentii prendere un bel respiro e aprire il rubinetto dell’acqua.
Tentai di trattenere il respiro per non farmi scoprire e a quanto pare funzionò, perché poco dopo un rumore ovattato della porta che si chiudeva giunse alle mie orecchie facendomi comprendere di essere rimasta sola.
Uscii dal bagno incredula per ciò che avevo appena ascoltato involontariamente e mi bloccai davanti allo specchio.
-Ma perché devi sempre ficcarti nei guai Charlie?- sbottai contro il mio riflesso nello specchio.
Non avrei mai voluto sapere nulla di tutto ciò.
Zayn ed io non andavamo per niente d’accordo, eppure in quel momento, l’unica cosa che avrei voluto fare era abbracciarlo, malgrado lui non fosse a conoscenza di nulla.
Forse avrei dovuto dirglielo, oppure non avrei dovuto immischiarmi per evitare ulteriori problemi.
Sentivo mille pensieri accavallarsi nella mia mente e malgrado tentassi di comprendere quale fosse la decisione più giusta da prendere sul da farsi, i miei sforzi non portarono a nessuna soluzione che mi sembrasse accettabile.
Mi rinfrescai i polsi e il collo, tentando di scacciare via quei pensieri che in pochi secondi mi stavano già torturando.
Presi un bel respiro e mi avviai fuori dal bagno per ritornare alla festa.
Appena varcai la porta della toilette, notai Zayn aiutare Perrie ad indossare la giacca leggera, per poi prenderle la mano e trascinarla fuori dall’edificio.
Lei era con lui e lo tradiva.
Lei era con lui e lo stava prendendo in giro.
Lei era con lui ed io avevo voglia di prenderla a pugni.
Lei era con lui ed io ero dannatamente gelosa.
 
 
 
 


 
 
SPAZIO AUTRICE

Hi people!!!!!:)
Come va la vita?
So che questo capitolo fa piuttosto schifo, ma non volevo farvi aspettare ancora molto, anche perché questo fine settimana andrò a Berlino per una gara e appena torno devo occuparmi del mio esame all’università, perciò non so quando riuscirò ad aggiornare.
Sono un po’ depressa perché ho trovato delle storie meravigliose e scritte divinamente qui su efp e io mi sento veramente un’impedita poco originale! Alla fine ve ne consiglierò qualcuna! :)
Dunque il capitolo vede come protagoniste Zoe e Charlie.
All’inizio la nostra moretta assume le vesti della consolatrice di Charlie e nella seconda parte invece ha finalmente una conversazione con il nostro bel riccio che udite udite le ha fatto una confessione involontaria! Sarà un particolare importante o solo una casualità?
La nostra bionda invece si ritrova alle prese con una bella gatta da pelare.
Viene a conoscenza del presunto tradimento che Perrie riserva a Zayn ed è quindi combattuta su come agire.
Come credete che si comporterà? Fatemelo sapere nelle vostre recensioni. E si io spero sempre che qualche altra coraggiosa si faccia avanti;)
Questa sera i ragazzi arrivano a Milano ed io vorrei decisamente essere una cittadina di quella città nella giornata di domani.
Ma, ahimè, sono nata in un'altra regione!
Ho letto molti tweet su twitter di ragazze che saranno a Milano domani che sono contentissime e di altre che invece sono un po’ giù di morale perché non potranno vederli.
A queste ultime mando un abbraccio virtuale.
Io non li ho mai incontrati e forse non succederà, ma spero davvero che ognuna di voi possa avere il proprio momento con loro perché so come ci si sente e posso solo immaginare quanto bello sia stringerli a sé.
Perciò non disperate e vedrete che ognuna avrà la propria occasione:)
Se qualcuna di Milano leggerà e riuscirà a vederli, parlarci o abbracciarli, beh lo faccia anche per me e per chi non potrà farlo:)
Allora, ringrazio infinitamente chi legge, preferisce, segue e ricorda la mia storia pietosa e soprattutto le splendide ragazze che hanno recensito il capitolo precedente: directioner_1808, Oysh_more than me e _xehystyles.
 
Un ringraziamento di cuore va alla splendida Tommy_Tommy che ha recensito la mia OS “Inside”. Essendo quella storia molto importante per me non potete immaginare quanto mi abbia resa felice. Se vi andasse e doveste ancora passare vi lascio il link
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2288688&i=1
 
Detto ciò vi suggerisco una splendida storia di una meravigliosa autrice qui su efp che è tra le mie tre autrici preferite qui.
La storia si intitola “Murderess” e l’autrice è NiallsGirl, vi lascio il link sotto.

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1878968
 Ora mi dileguo altrimenti questo spazio diventa più lungo del capitolo:)
Un bacione cucciole <3
-V-



 

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Capitolo 14
*** Unexpected ***


YOU, ME…US

 
 
13. UNEXPECTED
 
 
 
 
 

A Zayn,
perché oggi compi ventun’anni e continui sempre a farmi sorridere senza volerlo, senza saperlo e quando nessun altro sa farlo.
Rimani la persona splendida che sei e spero di poterti abbracciare un giorno.
Tanti auguri piccolo guastafeste;)
 
 
 
 
 
 
 
NAOMI
 
-Potremmo regalarle quella borsa che abbiamo visto in centro in quel negozio no?- esclamai pensando di aver trovato la soluzione.
-È andata a prenderla la settimana scorsa non ricordi?- affermò Charlie, lasciandosi poi sfuggire un sonoro sbuffo.
-Non troveremo mai il regalo perfetto da farle è inutile!- esclamai affranta accasciandomi sul divano di Charlie, sul quale ero già comodamente appollaiata.
La bionda si sedette accanto a me porgendomi la tazza di cioccolata calda fumante che aveva appena terminato di preparare.
-Fare un regalo adatto a Zoe per il suo compleanno è più difficile che vincere alla lotteria!- sbottò la mia amica.
Immerse nei nostri pensieri, il silenzio calò fra noi, permettendo alle nostre menti di continuare a lavorare freneticamente nel tentativo di trovare una soluzione al nostro problema.
Zoe era andata qualche giorno a trovare alcune amiche d’infanzia e una volta tornata, avremmo festeggiato tutti insieme il suo ventesimo compleanno, ma Charlie ed io non riuscivamo a scegliere un regalo per lei.
Poco dopo il suono di un cellulare che squillava, ruppe il silenzio e Charlie si alzò svogliatamente dal divano per andare a recuperare il suo cellulare sul mobile della cucina e rispondere.
-Pronto?- rispose seccata qualche secondo più tardi.
-Ciao Liam!- esclamò Charlie tornando accanto a me e sorridendo all’amico che non poteva vederla.
Mi voltai verso di lei, curiosa di sapere per quale motivo Liam l’avesse chiamata.
-Si Naomi è qui con me- affermò la bionda guardandomi.
-No il suo cellulare non ha squillato- disse dubbiosa.
La guardai con sguardo interrogativo per capire il motivo delle domande di Liam.
Charlie allontanò momentaneamente il telefono dall’orecchio per spiegarmi.
-Niall ha provato a chiamarti ma non rispondevi, è preoccupatissimo- bisbigliò sorridendomi.
Un sorriso smagliante nacque sul mio volto, ma domandandomi come avessi fatto a non sentire il cellulare, mi precipitai dove avevo lasciato la mia borsa per recuperarlo e, una volta trovato, notai che era spento. Probabilmente doveva essersi scaricata la batteria.
-È morto!- informai Charlie che annuì.
-Liam tutto ok, le si è scaricato il telefono, dì a Niall che può smetterla di agitarsi- rise la mia amica seguita da me.
Pensai a quanto dolce e premuroso fosse il mio fidanzato. Forse un po’ troppo ansioso nei miei confronti, ma a me piaceva così.
Tornai ad accomodarmi vicino a Charlie che stava ascoltando le parole di Liam.
-Shopping?- la sentii domandare all’amico.
-Non so Liam, stavamo pensando a cosa regalare a Zoe per il suo compleanno!- rispose la bionda.
Pensando che forse un po’ di shopping avrebbe potuto farci venire qualche idea per il regalo della mora, iniziai a gesticolare facendo capire alla mia amica che doveva accettare l’invito.
-Va bene Liam, ma ci dovete aiutare a scegliere un regalo per Zoe!- affermò avendo colto i miei segnali.
-A dopo!- disse prima di riattaccare.
-Ci conviene prepararci rossa, Niall, Liam e Zayn passano a prenderci fra mezzora- annunciò.
-Zayn? Viene anche lui?- domandai stupita.
-Non infierire Naomi- replicò Charlie prima di sparire nel corridoio diretta verso la sua camera.
Scossi la testa divertita, ero sicura che quei due si piacessero più di quanto dessero a vedere.
 
-Amore mio, non lasciare mai più il tuo telefono scarico- mi rimproverò Niall correndo ad abbracciarmi dopo essere sceso dalla macchina.
Risi ricambiano l’abbraccio.
-Andiamo Niall non c’è bisogno di essere così apprensivo- lo richiamai lasciandogli poi  un bacio a fior di labbra.
Lui sorrise imbarazzato ed io gli pizzicai una guancia ridendo.
-Ciao ragazzi- esclamai salutando Zayn e Liam, mentre salivo in macchina.
-Ciao- risposero sorridendo. Mi stupii di vedere Zayn sorridermi, ma ne fui felice.
Nell’ultimo periodo sembrava essere sulla buona strada per abituarsi alla nostra presenza intorno a loro. 
-Charlie?- domandò Liam.
-Stava finendo di prepararsi, sai com’è lenta- affermai, notando che dopo aver pronunciato le mie parole, una smorfia simile ad un sorriso aveva fatto capolino sul volto del pakistano.
-Eccomi!- disse Charlie salendo in macchina con il fiatone, le chiavi di casa, il telefono e il portafogli in mano ancora fuori dalla sua borsa.
Risi a quella scena, prima che Charlie mi lanciasse la borsa sulle gambe ed iniziasse a buttarci dentro tutte le cose che teneva in mano.
-Che c’è?- domandò Charlie una volta notato che tutti la stavamo guardando divertiti.
-Sei un disastro Palmer!- la prese in giro Liam mettendosi in strada.
La bionda sbuffò mettendosi la cintura e sistemandosi il berretto bordeaux che aveva in testa.
Dopo un quarto d’ora, ci ritrovammo nel centro della città pronti a fare spese folli.
Iniziammo a camminare per le strade affollate, fermandoci di tanto in tanto con qualche fan che riconoscendoci, ci domandava di poter avere un autografo o di scattare una foto con noi.
Finalmente entrammo in un negozio che sembrava poter accontentare i nostri gusti e dividendoci, iniziammo a cercare qualcosa che potesse fare al caso di Zoe.
Niall ed io, ci dirigemmo al reparto dei vestiti, mentre Charlie, Liam e Zayn andarono dritti sugli accessori.
-Niall che te ne pare?- domandai al biondo mostrandogli una maglia blu che non mi convinceva per nulla.
Ma voltandomi nella direzione in cui doveva trovarsi il mio fidanzato, notai che non c’era nessuno.
-Niall? Niall dove sei?- domandai per capire che fine avesse fatto, ma anche guardandomi intorno non lo vidi da nessuna parte.
Sbuffai impaziente, pensando a dove diavolo fosse andato a cacciarsi quel ragazzo così distratto da essere capace di perdersi dopo due metri.
Quando arrivai davanti alle tende dei camerini però, mi sentii afferrare per un braccio e trascinare dentro.
Per lo spavento mi lasciai sfuggire un urletto di protesta, che venne però subito attutito da una mano bianca e liscia che si posò sulla mia bocca.
Mi divincolai liberandomi dalla presa e mi voltai leggermente irritata pronta ad inveire contro chiunque mi avesse trascinata lì dentro in quel modo brusco, ma la mia protesta si bloccò sul nascere quando mi ritrovai davanti le iridi azzurre che conoscevo ormai molto bene ed il sorriso perfetto e smagliante che metteva a dura prova il mio autocontrollo.
-Sei impazzito?- lo rimproverai, mentre lui ridacchiava divertito e mi avvicinava a sé cingendomi per i fianchi.
-Dovevi vedere la tua faccia, eri spaventata a morte!- disse continuando a ridere.
-E ci credo, potevi essere un pazzo e mi hai colta di sorpresa- affermai decisa incrociando le braccia al petto e increspando le labbra.
-Sei adorabile quando metti il muso- commentò lui avvicinando le sue labbra al mio collo e lasciandovi una scia di baci umidi, senza dare il minimo segnale di volersi staccare.
Iniziai a sentirmi stranamente accaldata e deglutii a fatica la poca saliva che mi era rimasta in bocca.
-Ehi i-io stavo cercando di fare l’arrabbiata, n-non l’adorabile- tentai di replicare nella speranza di recuperare un po’ di lucidità mentale.
Lo sentii sorridere sulla mia pelle per poi alzare la testa e guardare i miei occhi con un sorriso malizioso stampato in faccia.
-Allora devo farmi perdonare per aver usato dei modi davvero poco gentili ed averti fatta spaventare- annunciò avvicinandosi.
In quel momento, decisi di mandare all’aria ogni tentativo di recuperare un po’ di senno e lo strinsi a me circondando il suo collo con le braccia.
-Dovrai impegnarti molto allora signor Horan- commentai prima di tuffarmi sulle sue labbra e coinvolgerlo in un bacio appassionato.
 
 
CHARLIE
 
-Che ne dici di un paio di guanti? L’inverno si avvicina, potrebbero tornarle utili- tentò Liam entusiasta pensando di aver trovato la soluzione al nostro problema.
-Senza offesa Liam, ma credo che regalarle un paio di guanti sarebbe un regalo fin troppo anonimo- dissi dispiaciuta al mio amico che sconsolato rimise i guanti al suo posto.
Sbuffai forse per la milionesima volta in quella giornata.
-Forse in questo negozio non c’è nulla di adatto!- constatai delusa.
-Magari Naomi e Niall hanno avuto più fortuna. Non abbatterti Charlie, troverete il regalo giusto!- mi consolò Liam.
Gli sorrisi grata.
Quel ragazzo cercava sempre di farmi ritrovare il sorriso con le sue parole.
-A proposito, ma dove sono finiti Niall e Naomi, sono spariti- intervenne Zayn per la prima volta dopo mezzora.
Lo guardai confusa, constatando, però, che aveva ragione, perché da quando eravamo arrivati i due fidanzatini erano scomparsi.
-Avranno cambiato negozio, oppure staranno ancora cercando. Che ne dite se intanto noi ci spostiamo al negozio di dischi che hanno appena aperto, mando un messaggio a Niall e gli dico di raggiungerci lì- propose Liam.
-Per me va bene, tanto qui non c’è nulla- approvai.
Zayn invece si limitò ad annuire avviandosi silenzioso verso la porta d’uscita.
Dopo la scoperta che avevo fatto qualche settimana prima, sul presunto tradimento da parte della sua fidanzata, non avevo ancora preso una decisione sul da farsi.
Una parte di me sentiva che avrei dovuto svelare tutta la verità che avevo scoperto a quel ragazzo, perché scoprisse con chi aveva a che fare e aprisse finalmente gli occhi.
L’altra invece, continuava a suggerirmi di non immischiarmi perché si trattava di affari che non mi riguardavano e nei  quali non avevo alcun diritto di immischiarmi.
La cosa che mi preoccupava di più però, era l’ardente desiderio di fare in modo che il moro scoprisse la verità. Non capivo per quale motivo mi interessava così tanto il fatto che venisse a conoscenza della grande presa in giro in cui era coinvolto e la cosa mi spaventava.
Immersa nei miei pensieri, non mi accorsi che eravamo giunti a destinazione e risvegliandomi dallo stato di trance in cui ero caduta, varcai la soglia del negozio di dischi seguendo i miei due accompagnatori e sentendo il campanello attaccato alla porta tintinnare.
Appena entrai, ebbi la strana sensazione di sentirmi a casa.
Le pareti del piccolo locale erano colorate di rosso e citazioni di grandi personaggi della musica erano dipinte in nero e in bianco sul muro. Al lato opposto alla porta, un bancone in legno scuro, ospitava la cassa e dietro a questo, una bacheca di sughero esponeva tutti gli autografi di grandi artisti accumulati negli anni probabilmente dal proprietario.
Accostati alle pareti erano in esposizione i cd in vendita, tra cui notai anche il nostro primo album. Vederlo fra gli album insieme a quelli di altri artisti di fama internazionale, mi faceva sempre un certo effetto e un sorriso orgoglioso nasceva sul mio viso. Chissà se di lì a poco ci sarebbe stato anche l’album realizzato con i ragazzi sugli scaffali.
Ma la cosa che apprezzai maggiormente fu la collezione di vinili esposta al centro del negozio che vantava album di artisti che avevano fatto la storia della musica: Bruce Springsteen, Pink Floyd, Queen, The Beatles e molti altri.
Mi incantai ad osservare i pezzi in esposizione e mi sentivo felice come una bambina ogni volta che scovavo l’album di un artista che aveva influenzato la mia vita con le proprie note.
-Ti piace la buona musica!- quasi sussurrò qualcuno al mio fianco di cui non mi ero accorta fino a quel momento.
Mi voltai stupita, ritrovandomi davanti due paia di occhi scuri che non mi sarei mai aspettata di ritrovare così vicini a me in quel momento.
Guardai il proprietario con la bocca leggermente dischiusa, incantandomi ad ammirare le lunghe ciglia che incorniciavano quei pozzi castani e scendendo un po’ più giù, seguendo la linea dritta del naso, fino ad arrivare alle labbra carnose che in quel momento erano incurvate all’insù in un timido sorriso.
-Tutto bene?- domandò vedendo che non rispondevo alla sua domanda.
Annuii frettolosamente riportando l’attenzione sui dischi nel tentativo di non far notare il lieve rossore che imporporava le mie guance, dopo aver fatto la figura di una bambina inesperta per essermi fermata a contemplare la bellezza di Zayn Malik.
Presi un bel respiro.
-Si, mi piace la buona musica- tentai di dire con tono sicuro guardandolo nuovamente, ma mi scoprii incapace di nascondere il leggero tremolio nella mia voce.
Lui allargò il suo sorriso, mettendo in mostra la sua perfetta dentatura bianca che fino a quel momento, mi resi conto, non avevo mai avuto l’onore di ammirare.
-Dicono che si capiscano tante cose di una persona dalla musica che ascolta- commentò d’un tratto osservando gli album davanti a noi.
Lo guardai confusa, senza sapere che cosa rispondere o dove voleva andare a parare.
Lui si voltò ancora verso di me e sorrise nuovamente notando la mia espressione dubbiosa.
-In questo momento mi piacerebbe essere una di quelle persone che è in grado di interpretare chi sei dalla musica che le persone ascoltano- esclamò senza distogliere lo sguardo dal mio.
Aggrottai le sopracciglia, non del tutto certa di ciò che avevo appena sentito.
-Che intendi?- chiesi interessata alle sue parole, decisa a scoprire dove voleva arrivare.
Mi guardò qualche altro secondo, per poi scrollare le spalle.
-Niente- disse semplicemente.
Ero tentata di continuare a tartassarlo per scoprire cosa aveva in mente, ma decisi di abbandonare l’idea, già troppo sorpresa dal fatto che stessimo affrontando forse la nostra seconda conversazione da persone civili e che non avevo alcuna intenzione di rovinare per la mia innata curiosità.
-Vieni con me- disse improvvisamente afferrandomi la mano e trascinandomi dall’altra parte degli scaffali.
La presa delicata che sentivo sulla mia mano sembrava bruciare come fuoco ardente sulla mia pelle e mi fece arrossire nuovamente, per la seconda volta in cinque minuti.
-Zayn che cosa..?- domandai confusa, mentre frugava tra gli scaffali estraendone infine un vinile dei Guns ‘N’ Roses.
Strabuzzai gli occhi notando che si trattava del loro primo album e lo afferrai estasiata.
Non so per quale motivo, ma i vinili avevano sempre esercitato un certo fascino su di me.
-Ho sentito una conversazione tra Zoe e Louis qualche tempo fa. Lei ha detto di essere una grande fan di questa band e che le sarebbe piaciuto avere il loro primo album in vinile che non era ancora riuscita a trovare in nessun negozio, quindi appena l’ho visto ho pensato che tu e Naomi potreste regalarglielo. Credo che la fareste contenta- ammise grattandosi la testa leggermente imbarazzato.
Lo guardai sorpresa con un’espressione dolce stampata in viso.
Zayn Malik mi mandava in completa confusione.
Avevo iniziato a pensare che fosse un ragazzo dalla personalità bipolare e che ci odiasse con tutto se stesso, ma in questo momento, riuscivo solo a vedere com’era gentile a preoccuparsi di aiutare me, con la quale non aveva fatto altro che litigare ed ignorarsi per tutto il tempo, a trovare il regalo perfetto per una delle mie migliori amiche.
E ci era riuscito.
Da solo.
Gli sorrisi.
-Grazie Zayn- esclamai contenta che, per la prima volta, si fosse mostrato gentile nei miei confronti.
Lui alzò le spalle e ricambiò il sorriso.
-Non c’è di che- annunciò –Dai andiamo a pagare- concluse spingendomi gentilmente verso la cassa.
Porgemmo il nostro acquisto alla commessa la quale, dopo averci riconosciuti, ci domandò di firmare due autografi per la bacheca.
Accettammo di buon grado e dopo aver pagato, ci avviammo fuori dal negozio.
Appena usciti Liam ci raggiunse.
Non mi ero accorta che non era con noi. Probabilmente ero stata distratta da altro, pensai lanciando un’occhiata di sottecchi al moro accanto a me.
-Dove sei stato?- domandai al mio amico appena mi fu davanti.
-Stavo parlando al telefono con Danielle e poi mi ha chiamato Niall- rispose sorridendo.
Annuii comprensiva.
-Abbiamo trovato il regalo per Zoe- esclamai felice alzando la busta contenente il nostro acquisto.
-Magnifico! Ora però andiamo a recuperare Niall e Naomi, a quanto pare hanno avuto un piccolo problemino con una vecchietta al negozio di prima. Al telefono hanno accennato qualcosa riguardo ad una fuga per essere stati scovati nei camerini, ma non ho capito bene. Ci aspettano al bar- ci informò Liam.
Ridacchiai divertita immaginando cosa avessero combinato quei due.
Seguii Liam e Zayn che si erano già incamminati ed osservando il profilo perfetto del moro che sorrideva all’amico, sentii qualcosa muoversi all’altezza dello stomaco e un tremendo senso di colpa per essere a conoscenza di quel segreto che la sua ragazza gli teneva nascosto.
 
 
ZOE
 
-E lei ha raccontato che era lì per prendere il pane, ma in realtà quando si è accorta che era un negozio di articoli sportivi è diventata tutta rossa per essere stata beccata a seguirlo e è scappata a gambe levate- disse Corinne facendomi ridere e prendendo in giro Maggie che ci guardava con un cipiglio arrabbiato.
-Andiamo Maggie non ti offendere, è stata la cosa più divertente che ti sia mai capitata- la prese in giro Emily, che se ne stava comodamente appollaiata sulla poltrona del salotto di casa sua.
Mi trovavo a Cambridge, dove le mie tre migliori amiche d’infanzia si erano trasferite per frequentare l’università alla fine delle scuole superiori.
Io sarei dovuta andare con loro se non avessi avuto successo con la mia esperienza ad x factor, ma la fortuna per una volta aveva girato dalla mia parte e così, appena avevo un momento libero, correvo a trovarle e a trascorrere il tempo con le ragazze che per me erano state un po’ come la famiglia che non avevo mai avuto nel corso della mia adolescenza.
Emily era un’amica di vecchia data, ci conoscevamo dai tempi dell’asilo e non ci eravamo mai separate. Alle scuole medie avevamo incontrato Maggie, la ragazza sbadata e divertente, ma permalosa e timida allo stesso tempo e una volta giunte al liceo, Corinne si era unita all’allegra comitiva, dando vita ad un quartetto inseparabile.
Sentivo molto la loro mancanza mentre viaggiavo in giro per il mondo, anche se con Charlie e Naomi al mio fianco era tutto migliore e riuscivo ad affrontare il mio lavoro con meno nostalgia degli affetti.
Continuai a sorridere divertita dall’episodio di cui Maggie era stata protagonista.
-E tu grande popstar che ci dici? Nessuna nuova fiamma all’orizzonte?- chiese Emily con l’espressione di chi ne sa una più del diavolo stampata in faccia.
-Io? Che? Hai voglia di scherzare Emily?- domandai fingendomi rilassata anche se sentivo che il mio volto stava andando a fuoco.
Le mie tre amiche risero divertite.
-A chi vuoi darla a bere Zoe? Sei un peperone!- si prese gioco di me Maggie forse per vendicarsi delle mie risate di qualche momento prima.
Sentii il mio viso arrossarsi ancora di più se possibile ed abbassai la testa sulle mia mani, lasciandomi sfuggire un piccolo sorrisetto.
-Allora abbiamo ragione! Dai racconta, chi è? È famoso?- domandò Corinne avvicinandosi di più a me e comportandosi esattamente come una teenager in preda ad una crisi ormonale.
Risi divertita dalla sua reazione e subito mi coprii la faccia con le mani dall’imbarazzo sentendo gli urletti divertiti delle tre ragazze attorno a me.
-Ok ok, calme… si forse potrebbe esserci qualcuno, ma è…complicato…- affermai titubante.
-Lo conosciamo? Non intendo personalmente ovvio, ma lo conosciamo?- domandò Emily eccitata.
Annuii timidamente, certa che lo conoscessero visto che avevamo fantasticato tutte e quattro insieme su quei cinque ragazzi che con le loro voci, avevano conquistato l’Inghilterra partecipando al talent.
-Mmm vediamo, Matt Damon? No troppo vecchio per te!- propose Maggie.
-Potrebbe essere Chris Brown, non l’hai conosciuto qualche mese fa a quella festa?- domandò Emily.
-No Emily lo trovo improbabile. E se fosse Logan Lerman? Oddio dimmi che non sto per diventare la cognata di Logan Lerman perché potrei fare un infarto qui in diretta!- esclamò Corinne spaventata.
Risi senza controllo alle supposizioni che quelle tre pazze stavano facendo.
-Mi dispiace deludervi ragazze, ma non è nessuno dei ragazzi che avete detto!- risposi divertita.
-E allora chi è?- chiesero in coro fremendo dalla curiosità.
-Beh ecco…vedete è…beh..è Harry Styles!- dissi tutto d’un fiato arrossendo violentemente.
Le tre ragazze si bloccarono come se avessero appena visto un fantasma.
Non sbattevano le palpebre e le loro bocche erano aperte in un’espressione di stupore.
Vedendo che non davano segni di vita, sventolai la mia mano davanti ai loro occhi tentando di farle riprendere, fino a quanto tutte e tre contemporaneamente non mi si catapultarono addosso urlando a più non posso e facendomi spaventare.
-Ragazze alzatevi da me vi prego!- le supplicai ridendo.
-Cioè tu ed Harry Styles state insieme? Voi vi frequentate?- disse incredula Maggie ricomponendosi.
-La mia migliore amica sta con Harry Styles- affermò Corinne che sembrava essere nel mondo dei sogni dall’espressione che aveva.
-Harry Styles!- disse solo Emily osservando un punto indefinito nella stanza.
-Ehi ma vi riprendete? Non stiamo insieme e anche se fosse sembrate delle cretine in questo momento- commentai ridendo.
-Come non state insieme?- chiese Corinne risvegliandosi.
-No non stiamo insieme, lui non sa nemmeno che provo qualcosa per lui e non so se voglio che lo sappia. La cosa mi spaventa e non voglio che ci siano problemi tra noi visto che dobbiamo collaborare- esclamai dispiaciuta.
-Zoe spero che tu stia scherzando?- esclamò Maggie.
La guardai confusa.
-Oh andiamo, ti piace e si vede da come ti si illumina il volto quando pronunci il suo nome. Stai facendo quello che fai ogni volta, stai scappando- disse sincera.
Nel sentire quelle parole mi sentii piccola ed indifesa, ma ero consapevole che la mia amica avesse pienamente ragione.
-Zoe, perché ti freni ancora? Se pensi di non poterti meritare di essere felice con qualcuno al tuo fianco, sappi che ti sbagli di grosso. E se questo ragazzo dopo tanto tempo riesce a farti battere il cuore come non ti succedeva da dio solo sa quanto, dovresti lasciarti andare- commentò Emily facendosi seria.
-Sono più o meno le stesse cose che mi hanno detto Charlie e Naomi- affermai con un lieve sorriso sulle labbra.
-Ed hanno pienamente ragione!- esclamò Corinne.
-Lui ti ha lanciato qualche segnale?- domandò ancora Emily.
-Non so…credo, credo di si, forse…- affermai titubante –Oh non lo so ragazze, non riesco a capirlo, è così ambiguo-
Le tre mi sorrisero.
-Oh forse sei tu quella che non vuole vedere- commentò Corinne.
Guardai le mie amiche negli occhi, forse già consapevole che da un lato fossi a non permettere a nessuno di avvicinarsi e troppo cieca per accorgermi di questo genere di cose.
Sorrisi loro grata per avermi incoraggiata in così pochi istanti e le abbracciai forte respirando il profumo di casa che mi ricordavano.
 
Qualche ora dopo, mi ritrovai nella camera degli ospiti, sotto le coperte, pronta per dormire, quando sentii il telefono vibrare sul comodino di legno chiaro.
Immaginando che si trattasse di Charlie o Naomi che volevano avere mie notizie, dato che non mi ero fatta sentire tutto il giorno, allungai un braccio per afferrare l’apparecchio elettronico.
Aprii svogliatamente il messaggio che mi era arrivato ed appena notai il mittente, rimasi immobile, con lo sguardo fisso sullo schermo.
 
Da: Harry
 
“Ehi moretta come va lì a Cambridge? Vanno bene le vacanze? :)
 
Rilessi mentalmente quelle poche parole e tentai di tranquillizzarmi per evitare che il tremolio delle mie mani mi impedisse di rispondere al messaggio. Pensai accuratamente alle parole da scrivere, ma alla fine optai per una frase semplice.
 
A: Harry
 
“Ciao riccio! Tutto bene, qui è tutto fantastico e mi sto rilassando! Come va a Londra?  x”
 
Mentre aspettavo la risposta del ragazzo mi mangiucchiai le unghie nervosamente, in preda all’ansia. Come poteva un solo messaggio mandarmi in tilt? E soprattutto, perché mi aveva scritto?
Appena vidi il telefono illuminarsi tra le mie mani aprii il messaggio velocemente.
 
Da: Harry
 
“Qui come al solito, ma è tutto molto più noioso senza di te! Spero che torni presto. Sentiamo tutti la tua mancanza. Io sento la tua mancanza! Buonanotte piccola Zoe xxx”
 
Non riuscivo a staccare gli occhi da quelle parole, mi pizzicai una guancia per controllare che fossi sveglia ed effettivamente credevo di esserlo considerando il leggero dolore che sentivo nel punto che avevo torturato.
Pensai a come rispondere. Avrei voluto scrivergli che anche lui mi mancava da morire e che l’avevo pensato ogni giorno, ma pensai che fosse troppo. Decisi comunque di non rimanere nell’ombra e di lasciarmi andare come mi avevano suggerito le mie amiche.
Presi un bel respiro e lasciai che le mie dita digitassero insicure il messaggio per premere poi il tasto di invio.
 
A: Harry
 
“Mi manchi anche tu, tanto! Buonanotte :) xxx”
 
 
Appoggiai il telefono sul comodino ancora incredula e mi coprii con le coperte beandomi del loro calore con il sorriso ancora sul volto.
Mi aveva scritto e mi aveva detto che gli mancavo e non riuscivo a non sentirmi felice e leggera in quel momento malgrado non fosse nulla di importante.
Mi addormentai con il sorriso sul volto e quella notte sognai un paio di occhi verdi che mi fissavano.
 
 

 

 
SPAZIO AUTRICE
 
Lo so, non ho scusanti e dovrei vergognarmi perché vi ho fatto attendere ben un mese per questo capitolo e mi rendo conto che non è fantastico, ma non potevo farvi aspettare ancora, perciò chiedo umilmente il vostro perdono. Anche se non posso promettervi che non succederà più di fare ritardi perché ora inizia la mia sessione d’esami all’università e il lavoro mi occupa il tempo che non dedico allo studio, considerate che devo anche dormire, mangiare e tentare di fare in modo che la mia vita sociale non cada rovinosamente a pezzi e calcolate il pochissimo tempo che mi resta per scrivere.
Cooomunque, spero che possiate almeno apprezzare il fatto che ho inserito le parti di ogni ragazza:)
Naomi e Niall fanno i piccioni innamorati in uno sgabuzzino, bricconcelli!!
Zayn, sembra tentare di avvicinarsi a Charlie e lei resta piacevolmente spiazzata, ma si sente tremendamente in colpa per essere a conoscenza del segreto di Perrie. Voi direte, ma non dovrebbe non sopportare anche Zayn dopo che l’ha sempre trattata male?
Avete ragione, ma forse sta iniziando a vederlo sotto un’altra luce.
Zoe si confida con le sue amiche e colpo di scena riceve il messaggio di Harry e si espone, pochino devo dire, dicendogli che anche lui le manca.
Il prossimo capitolo credo che tratterà per metà del compleanno di Zoe, mentre nell’altra metà credo che ci sarà la pubblicazione dell’album, ma non posso ancora assicurarvi nulla perché devo ancora iniziare a scriverlo e non penso vogliate anticipazioni.
Ringrazio con il cuore chi segue, preferisce e ricorda la storia. Poi ringrazio quei tre splendori che mi hanno inserita tra gli autori preferiti e quelle cinque e dico cinque ragazze che hanno perso un po’ di tempo per dedicarmi una recensione nel capitolo precedente: Aubrey, miriammalik88, directioner_1808, Oysh_more than me e Tommy_Tommy.
Vi amo<3
Grazie a tutte, aspetto con ansia di leggere i vostri commenti.
Un bacio
-V-
 
p.s. oggi non c’è la solita citazione all’inizio, ma una dedica a lui che, come saprà bene chi ha letto “Inside”, mi ha completamente stregata. Mannaggia a lui, se sapete dove posso trovarlo, fatemelo sapere in modo che io possa fargli una bella ramanzina per avermi mandato in pappa il cervello;)
BUON COMPLEANNO ZAYN!!!


  

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Capitolo 15
*** There's a party tonight ***


YOU, ME…US

 
 
 
14. THERE’S A PARTY TONIGHT
 
 

"Everything that kills me, makes me feel alive"
One Republic
 
 
CHARLIE
 
-Louis devi saldarlo meglio o ce lo ritroveremo in testa prima dell’inizio della serata! Ma ti sembra il modo di attaccare un festone?- rimproverai il castano alle prese con un addobbo per la festa di Zoe che si sarebbe tenuta la sera stessa.
-Charlie sono un cantante, non un organizzatore di feste! Che diavolo ne so di come si attacca un addobbo?- protestò lui.
-Tomlinson sei più grande dei tuoi sette fratellastri e vuoi dirmi che non hai mai aiutato tua madre ad addobbare la casa?- lo schernii alzando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto.
Lui mi osservò e tentò di ribattere, ma nel momento in cui si rese conto che probabilmente avevo ragione, richiuse la bocca aprendola in un sorrisetto imbarazzato e si grattò la nuca con la mano destra.
-Touché- ammise facendomi sorridere.
-Datti da fare, vado a controllare che sta facendo Liam in cucina e quando torno, voglio vedere quel coso appeso some si deve!- lo minacciai puntandogli un dito contro.
-Agli ordini capo!- esclamò imitando un saluto militare.
Scoppiai a ridere della sua reazione.
-El il tuo fidanzato è un vero idiota- dissi alla mora che stava sistemando alcuni palloncini nel salotto, scoccandole un occhiolino amichevole.
-Oh si, me lo dicono tutti!- rise lei divertita.
Li lasciai alle prese con i preparativi, sentendo i lamenti di Louis mentre uscivo dalla stanza e mi diressi verso la cucina di Liam,che gentilmente aveva messo a disposizione il suo attico per la festa.
La scena che mi si presentò davanti appena varcai la soglia, mi lasciò perplessa per qualche secondo, finché non mi resi conto della situazione.
Harry con un cappello da cuoco in testa, un grembiulino bianco ed una paletta per il cibo in mano era in piedi sul tavolo che si muoveva a tempo di una musica presente probabilmente solo nella sua testa ed usava la paletta come racchetta per difendersi dalle noccioline che Liam gli lanciava contro.
Quest’ultimo invece, aveva i capelli ricoperti di panna spray ed imprecava contro il riccio che rideva allegramente.
-Che diamine state facendo?- urlai spazientita.
Appena notarono la mia presenza, i due nascosero le loro armi dietro la schiena e simularono la loro miglior faccia innocente.
-Charlie, noi..ecco, noi stiamo preparando il cibo per la festa!- disse Harry visibilmente nervoso.
Lo fulminai con lo sguardo.
-E questo vi sembra il modo di preparare il cibo? Giocando ad “Acchiappa Harry con le noccioline e riduci la cucina ad un porcile”?- urlai notevolmente accaldata e visibilmente rossa in viso.
-Charlie, calma, va tutto ben….- tentò Liam, ma lo interruppi subito.
-Ascoltami bene Liam Payne ed anche tu Styles, fra poco più di tre ore in questo appartamento si festeggerà il ventesimo compleanno della mia migliore amica e pretendo che tu e il signorino qui presente rendiate presentabile questa cucina entro un’ora e che poi vi mettiate a cucinare qualcosa di commestibile prima dell’arrivo degli ospiti e giuro su ciò che mi è più caro, che se troverò qualcosa fuori posto o se qualcuno avrà un’intossicazione alimentare a causa vostra, vi rincorrerò fino in capo al mondo e non sarà di certo per affrontare con voi una chiacchierata amichevole!! Sono stata chiara?- dissi puntando un dito contro ad entrambi.
-Limpidissima!- rispose Harry intimorito.
-Ottimo!- dissi respirando profondamente e sistemandomi la maglietta blu che indossavo –Buon lavoro ragazzi!- affermai cordialmente prima di uscire dalla stanza e lasciarli alle loro faccende.
Naomi e Niall si erano presi l’incarico di andare a prendere Zoe e portarla direttamente alla festa, Danielle stava cercando un vestito per la festeggiata in giro per Londra, in modo da poterla preparare alla perfezione una volta che fosse arrivata e Zayn invece, era andato a comprare da bere, o almeno così aveva detto Liam, perché quel giorno non l’avevamo ancora visto.
 
Due ore dopo, i ragazzi ed io avevamo terminato di preparare il tutto.
Mentre ammiravo il nostro lavoro soddisfatta, sentii Liam andare ad aprire la porta ed accogliere la sua fidanzata con un bacio sulle labbra.
Danielle avanzò velocemente nel salotto della casa che ormai conosceva alla perfezione.
-Ciao ragazzi! Tutto bene? Spero di si! Io anche, ora vi rubo Charlie ed El ciao!- disse frettolosamente afferrando me e la mora per un braccio e trascinandoci in una delle camere da letto della casa.
-Danielle ma che fai?- chiese Eleanor confusa una volta chiusa la porta della stanza.
-Ho il vestito per Zoe, è bellissimo non preoccupatevi, le starà d’incanto, ma ho anche pensato che ci meritavamo un piccolo regalo anche noi quattro ragazze per aver organizzato il tutto, perché diciamocelo i ragazzi non sono stati molto d’aiuto e quindi ho pensato di farvi un regalino e comprare degli splendidi abiti da indossare stasera!!- esclamò allegra con un sorriso smagliante porgendo a me e ad El due buste ciascuna.
La guardai sorridente mentre afferravo la mia busta e mentre Eleanor le saltava al collo stringendola in un abbraccio.
Aprii la busta più grande che la ragazza mi aveva dato e ne estrassi un abito corto con una gonna a balze nera di veli e un corpetto bianco con dei ricami neri senza spalline. Era a dir poco splendido e pensai che non mi sarebbe mai stato bene.
Guardai Danielle e le sorrisi, lei mi fece un occhiolino –Ti starà divinamente!- mi rassicurò.
 
Quando Zoe arrivò alla festa tutti l’accolsero con grande calore e lei corse ad abbracciare me e Naomi. Ora, avvolte negli splendidi abiti che Danielle aveva comprato per loro, si stavano scatenando a tempo di musica in mezzo al salotto, mentre io appoggiata al muro in un angolo lottavo inutilmente con il mal di testa che mi aveva assalita poco tempo prima.
Decisa a mettere fine a quella tortura mi avvicinai a Liam.
-Liam!- lo chiamai.
-Ehi Charlie!- esclamò abbracciandomi allegro.
-Hai un’aspirina?- domandai appena riuscii a sciogliermi dalla sua presa.
-Non ti senti bene?- chiese preoccupato.
Gli sorrisi rassicurante.
-Solo un po’ di mal di testa. Hai quest’aspirina si o no?- domandai nuovamente.
-Cucina, secondo cassetto del mobile vicino alla portafinestra, vuoi che ti accompagni?- si propose.
Mi limitai a negare con la testa, per poi dirigermi nella cucina buia e chiudermi la porta alle spalle una volta varcata la soglia in modo da attutire il rumore assordante della musica nell’altra stanza.
Individuai l’armadietto che Liam mi aveva indicato e una volta preso un bicchier d’acqua, mandai giù il medicinale prendendo un respiro profondo.
Posai lo sguardo sulla vista che si intravedeva dalla terrazza e pensando che un po’ d’aria mi avrebbe fatto bene, uscii fuori respirando a pieni polmoni, ma pentendomi subito di non aver preso una giacca prima di uscire.
Mi avvicinai alla ringhiera stringendomi le braccia attorno nel tentativo di riscaldarmi ed osservai la magia di Londra di notte.
-Hai deciso di morire di polmonite?- sentii chiedere da una voce maschile alle mie spalle e sussultai non appena mi resi conto di non essere sola.
Mi voltai frettolosamente ritrovandomi davanti Zayn Malik seduto su una poltroncina a fumare una sigaretta.
Pensai che illuminato dalle luci della città, avvolto in quel giaccone verde militare pesante e degli skinny jeans neri, mentre se ne stava rilassato a fumare, fosse anche più attraente del solito.
-Beh, chissà, forse si, forse no!- risi rispondendo alla sua domanda.
Lui sorrise scuotendo la testa e spegnendo la sigaretta nel posacenere, poi si alzò lentamente e si mosse verso di me.
Una volta che mi fu davanti calò la zip della giacca ed iniziò a sfilarla lasciando intravedere una camicia a quadri rossi abbottonata fino al collo.
Capendo che cosa aveva intenzione di fare lo bloccai subito.
-No no ehi, che vuoi fare?- chiesi frettolosamente.
-Mmm vediamo, stavo pensando di sbatterti in un angolo e farti mia visto che tanto nessuno se ne accorgerebbe stasera!! Che domande sono Charlie? Ti sto dando il mio giubbotto!- affermò ovvio.
Risi della sua battuta.
-Non se ne parla, così ti ammalerai tu ed io ti avrò sulla coscienza, non ho intenzione di sentirmi in colpa per i tuoi malanni Malik!- esclamai decisa incrociando le braccia al petto.
Lui rise divertito e credo che quella fosse la prima volta che lo sentii ridere ad una mia battuta.
Annuì solamente, prima di avvicinarsi a me e stringermi per la vita.
Perplessa mi allontanai poggiando la schiena alla ringhiera senza sapere quali fossero le sue intenzioni.
-Che fai?- chiesi allarmata.
Lo sentii sbuffare e alzare gli occhi al cielo.
-Non ho intenzione di lasciarti morire assiderata, perciò visto che non vuoi il mio giubbotto, non hai intenzione di andare a prendere la tua giacca dentro e non voglio averti sulla coscienza nemmeno io, vieni qui, ti lasci abbracciare e condividi la giacca con me- affermò deciso prima di stringermi nuovamente senza lasciarmi il tempo di protestare.
Rimasi senza parole dal suo gesto gentile, il secondo in quella settimana se contavamo l’aiuto che mi aveva dato per scegliere il regalo adatto per Zoe.
Solo qualche istante dopo mi resi conto del contatto tra i nostri corpi ed arrossii, ringraziando mentalmente il fatto che fosse abbastanza buio li fuori.
Sentivo le sue mani appoggiate alla base della mia schiena che si muovevano su e giù lentamente, il suo petto scolpito abbassarsi ed alzarsi ed il suo cuore battere sotto le mie dita, la sua barba appena accennata solleticarmi la pelle appena sopra la guancia ed il suo respiro caldo sul collo.
Non avevamo mai avuto questo genere di contatti, ne la confidenza perché si manifestassero visto che eravamo stati impegnati ad odiarci fino ad una settimana prima, ma in quel momento, tra le sue braccia, su quella terrazza da sola con lui, mi sentivo tremendamente bene, come se quello fosse il posto esatto in cui mi sarei dovuta trovare e come se accanto avessi la persona con cui avrei dovuta essere.
Mi accoccolai più vicino al suo petto chiudendo gli occhi ed inspirando il suo profumo dolce e l’aroma amaro che il fumo aveva lasciato sui suoi vestiti e lo sentii stringere maggiormente la presa attorno alla mia schiena come se anche lui stesse cercando un contatto più ravvicinato.
-Grazie- sussurrai debolmente, tanto che faticai a credere che mi avesse sentito, ma mi ricredetti quando lo sentii rispondere.
-Dovere madame ed è mio dovere dirle anche che questa sera è particolarmente bella- rispose e potei percepire un sorriso nella sua voce.
Sorrisi istintivamente sul mio petto stringendo il tessuto a quadri della sua camicia fra le dita.
-Grazie ancora- sussurrai sentendo improvvisamente caldo.
-Allora, a Zoe è piaciuto il regalo?- domandò dopo qualche attimo di silenzio.
-Non hai visto la sua reazione prima quando l’ha aperto?- chiesi perplessa staccandomi leggermente da lui per poterlo osservare negli occhi.
Scosse la testa in segno di negazione.
-Avevo bisogno di stare un po’ tranquillo, sono venuto qui quasi subito- affermò guardandomi serio.
Annuii distrattamente senza dare troppo peso alle sue parole.
-Beh si, le è piaciuto e si è letteralmente lanciata addosso a me e Naomi facendoci quasi cadere a terra, ma tranquillo, le ho detto che t u sei stato di grande aiuto, perciò aspettati un trattamento simile non appena ti vedrà- lo presi in giro.
Vidi il suo volto illuminarsi di un sorriso radioso e pensai per l’ennesima volta che non ci fosse nulla di più bello.
-Ti ringrazio per aver pensato anche a me, se mi ritroverò con qualche osso rotto dopo che Zoe mi sarà saltata addosso preparati a correre molto veloce!- scherzò pizzicandomi leggermente i fianchi e facendomi ridere.
Non appena la smise, assunsi un’aria fintamente saccente e puntai un dito sul suo petto.
-Beh non credo che non qualche ossa rotta sarai in grado di prendermi Malik, o devo ricordarti la nostra corsa al mare in cui tu e Liam siete stati letteralmente stracciati dalla sottoscritta? Eravate sani lì, eppure…-lasciai la frase in sospeso.
-Cazzate! Ti abbiamo fatto vincere- replicò facendo spallucce.
-Come no!- affermai alzando gli occhi al cielo per poi scoppiare a ridere insieme a lui.
Rimanemmo in silenzio per qualche altro secondo, mentre mi mettevo comoda con la testa contro la sua spalla e poi senza saperne il motivo, gli posi una domanda che mi ronzava in testa dall’inizio della serata.
-Dov’è Perrie stasera?- sputai il più gentilmente possibile visto l’astio nei confronti della bionda.
Lo sentii prendere un respiro profondo prima di rispondere.
-Ha detto che era stanca e che sarebbe andata a letto presto perché dopodomani deve partire per il tour, ma non credo sarebbe venuta in ogni caso e non credo che l’avrei portata…- rispose serio.
-Perché no? Dopotutto è la tua ragazza, anche Danielle ed Eleanor sono qui. Certo non scorre buon sangue fra noi, ma ne avresti avuto il diritto- esclamai guardandolo negli occhi, ma sentendo un groppo formarsi sulla bocca dello stomaco, forse per paura di ciò che avrebbe potuto rispondere, o per la consapevolezza che probabilmente quella sera la sua fidanzata gli aveva mentito per stare con qualcun altro.
Lo vidi sorridermi lievemente e sospirare ancora.
-Vedi è un po’…complicato. È il compleanno di Zoe e non volevo rovinarglielo, inoltre…beh, ecco… nell’ultimo periodo è un po’ strana e preferisco non insistere o invadere i suoi spazi. Non so che cosa le prende, ma ho come l’impressione che non voglia vedermi a volte…e non so nemmeno perché te lo sto raccontando- confessò imbarazzato stringendomi ancora un po’.
Il senso di colpa che mi assalì a quelle parole, mi fece ignorare quelle che credo fossero farfalle nel mio stomaco dovute alla nostra vicinanza.
Io sapevo il motivo per cui la sua fidanzata era così distante, sapevo a cos’era dovuto il suo comportamento, ma non sapevo se dirglielo fosse la cosa giusta da fare.
Ora Perrie si trovava chissà dove con il suo amante, mentre lui era qui a pensare a quale errore avesse commesso per fare in modo che la sua fidanzata si fosse allontanata. Magari soffriva all’idea di perderla perché, forse, ne era realmente innamorato.
E malgrado questa consapevolezza, inaspettatamente, mi facesse sentire come se il mio petto fosse stato trafitto da una lama affilata, pensai che se mi fossi ritrovata nella posizione di Zayn e qualcuno avesse saputo che il mio fidanzato si divertiva con qualcun’ altra, avrei voluto saperlo.
Presi un respiro profondo cercando di placare il tremolio delle mie mani. Puntai i miei occhi nei suoi che mi stavano già guardando sorridenti e mi persi per qualche istante nel loro calore che non mi ero ancora abituata a scorgere quando si rivolgevano a me.
Respirai nuovamente per recuperare la lucidità di cui il suo sguardo mi stava lentamente privando e tentai di ignorare il profumo del suo respiro che si scontrava sulle mie labbra troppo vicine al suo viso.
-Zayn, io..ecco io devo dirti una…- bofonchiai, mentre il suo sguardo si faceva attento ed interessato, ma prima che riuscissi a dire altro, quel momento venne interrotto dallo scorrere della porta finestra alle sue spalle, che lasciò passare una Naomi tirata a lucido che si stringeva nelle braccia.
-Oh..ragazzi..ehm, scusate io non volevo interr…ero venuta ad avvisarvi che c’è il dolce!- disse imbarazzata e allo stesso tempo sorpresa di ritrovarci così vicini.
Zayn rise divertito dalla sua reazione e mi rivolse un sorriso dolce seguito da un occhiolino, prima di staccarsi da me e voltarsi verso la rossa per rientrare in casa.
-La tua amica non ha un buon rapporto con i giubbotti Naomi, dovremmo regalargliene uno!- ironizzò –ci vediamo dentro!- concluse lanciandomi un’ultima occhiata indecifrabile e scomparendo poi nel buio della cucina.
Naomi aspettò che uscisse dalla stanza e mi si avvicinò raggiungendomi nel punto della terrazza da cui non mi ero mossa di un millimetro dopo che il moro se n’era andato.
-Ma che è successo?- domandò sfregandomi le braccia con le mani e rivolgendomi uno sguardo preoccupato, poiché probabilmente aveva notato la mia espressione assente.
La guardai seria.
-Credo di essermi cacciata in un bel guaio Naomi!- sospirai prima di essere avvolta dalle sue braccia.
 
 


 

 
 
SPAZIO AUTRICE
 
Sono qui, non è una visione!! Dopo più di un mese sono arrivata e vi chiedo umilmente perdono, ma se fra di voi c’è qualcuno che va all’università, credo possa capire che cosa significhi essere in piena sessione d’esami.
Come state mie care lettrici?
Vi sono mancata almeno un pochino?
Nel capitolo precedente vi avevo detto che in questo capitolo avrei presentato la festa e la pubblicazione dell’album, ma la mia mente mi ha portato a cambiare i miei piani e perciò è tutto diverso da come l’avevo pensato inizialmente. Purtroppo o per fortuna mi lascio trascinare dai miei personaggi, mentre scrivo e quindi sono loro che decidono dove portarmi.
Il capitolo non mi dispiace, ma non è dei migliori, anche se ho adorato scrivere la parte del balcone  *.*
È un po’ corto, ma cercherò di migliorare la qualità della storia con i prossimi idee permettendo.
Spero vi piaccia e non vedo l’ora di sapere che ne pensate nelle vostre splendide recensioni.
Non ho molto da dire, se non ancora mi dispiace, perciò mi limito a ringraziare chi preferisce, segue e ricorda la storia, chi la legge silenziosamente e chi mi ha dedicato un po’ del suo tempo per lasciarmi una recensione nello scorso capitolo: Oysh_more than me, directioner_1808, Simonetta99 e jawaadsgirl per il commento breve!
Ultima cosa, come forse avete notato ho cambiato il mio nickname, perciò non mi chiamo più GemV, ma criptica. Spero che non mi salti in mente di cambiarlo ancora :P
Un bacione a tutti
-V-
 

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Capitolo 16
*** Shut up ***


YOU, ME…US

 
 
 
 
15. SHUT UP
 
 
 
“All you need is twenty seconds of insane courage”
Benjamin Mee
 
 
 
ZOE
 
La musica nell’appartamento di Liam era assordante e faceva rimbombare le pareti della casa, mi ritrovavo in uno stato di euforia a causa di alcuni bicchieri di alcool che avevo ingerito per brindare al mio compleanno.
Le mie amiche avevano fatto un ottimo lavoro ed ero felicissima che avessero pensato a me. La festa che avevano organizzato era splendida e mi stavo divertendo davvero molto.
Ero in mezzo al salotto, i cui mobili erano stati spostati appositamente per fare in modo che gli invitati alla mia festa a sorpresa si potessero scatenare.
Stavo ballando e ridendo con Niall che si era staccato momentaneamente da Naomi la quale era andata a cercare Charlie, poco distanti da noi Louis ed Eleanor si stavano sfogando in un bacio che di casto aveva ben poco, mentre Liam e Danielle si erano appartati poco prima.
Risi sguaiatamente nell’osservare le mosse di danza in cui l’irlandese di fronte a me si stava cimentando ed entrambi scoppiammo a ridere ancora più forte quando nel tentativo di imitarlo rischiai di inciampare sui tacchi perdendo momentaneamente l’equilibrio, probabilmente anche a causa di ciò che avevo bevuto.
Poco dopo però, iniziai a sentire una strana sensazione allo stomaco, la testa mi girava e mi sentivo accaldata, forse troppo. Uscii dalla folla allontanandomi dai miei amici e mi scontrai con qualcuno che però non riconobbi, perché troppo occupata a precipitarmi in bagno.
Appena varcai la soglia, mi accasciai vicino al water, senza curarmi di chiudere la porta ed iniziai a vomitare. Non ero abituata a bere molto e probabilmente quella sera mi ero lasciata un po’ troppo andare.
Presa da ciò che stavo facendo, non mi accorsi che qualcuno mi aveva raccolto con le mani i capelli lunghi in modo che non mi cadessero sulla faccia mentre rimettevo ed aveva chiuso la porta per evitare che qualcun altro assistesse a quella scena raccapricciante.
Solo quando percepii che non avrei vomitato ancora, mi sedetti più comoda sul pavimento appoggiando la schiena al muro freddo ad occhi chiusi per tentare di trovare un po’ di sollievo. Mi sentivo uno straccio, ma la brutta sensazione che avevo sentito prima allo stomaco stava pian piano svanendo.
Sentii qualcuno premere lo sciacquone e così mi ricordai delle mani che mi avevano raccolto i capelli in precedenza.
Aprii lentamente gli occhi e mi scontrai con due iridi verdi che mi guardavano divertite.
Harry era inginocchiato davanti a me, con un sorriso sulle labbra carnose e i ricci scompigliati sulla testa.
Per tutta la serata mi era stato distante, limitandosi a farmi gli auguri e a regalarmi sorrisi smaglianti ogni volta che i nostri sguardi si incontravano più o meno casualmente, visto che lo avevo cercato molto fra la gente.
-Oh no!- mi lasciai sfuggire coprendomi il volto con le mani imbarazzata. Di tutte le persone che avrebbero potuto vedermi in quello stato, lui era sicuramente quella a cui non avrei mai permesso di godersi quello spettacolo pietoso.
Lo sentii ridacchiare, mentre scuotevo la testa sconsolata.
-Ci hai dato dentro stasera eh signorina?!- mi prese in giro sedendosi accanto a me.
Scostai le mani dal mio volto e mi voltai verso destra, dove si era accomodato.
-Non infierire Styles! È già abbastanza imbarazzante- lo rimproverai colpendo la sua spalla con un pugnetto che non lo scalfì minimamente.
Lui rise nuovamente portando la testa leggermente all’indietro e socchiudendo gli occhi, mentre un riccio ribelle gli ricadeva sulla fronte.
Malgrado le mie condizioni non fossero delle migliori, la mia testa fosse pesante ed io non fossi per niente lucida, pensai che vederlo ridere, fosse la cosa più bella che avessi mai visto.
Notai le fossette che aveva sulle guance accentuarsi e le labbra rosee fare da contorno ad una dentatura bianca e perfetta. Gli occhi stringersi accentuando i segni d’espressione e facendolo sembrare un bambino.
Distolsi lo sguardo a fatica per non fargli notare la mia espressione di ammirazione che ero sicura di avere in quel’istante, mi finsi offesa per la sua reazione ed mi alzai per poi avvicinarmi al lavandino, aprire il rubinetto ed iniziare a rinfrescarmi e a sciacquare la bocca prima con dell’acqua e poi con del colluttorio trovato li, nel tentativo di eliminare il cattivo sapore che sentivo su lingua e palato.
-Sei un cafone! Io sto male e mi sento tremendamente in imbarazzo e tu ridi!- brontolai come una bambina mentre mi asciugavo le mani.
Lo sentii ridere un altro po’, così non ci pensai due volte  e gli lanciai contro l’asciugamano che tenevo in mano, scatenando ancora di più la sua risata.
Malgrado tentassi di mantenere una facciata seria ed offesa, non potei non lasciarmi trascinare dalla sua ilarità, così mi unii a lui, ridendo di quella situazione fin troppo imbarazzante.
Lo vidi alzarsi per poi venirmi incontro con il sorriso sul volto e mettere le mani sui miei fianchi. Tentai di ignorare i brividi che mi percorsero la schiena nel momento il cui mi abbracciò appoggiando la testa sulla mia spalla.
-Scusami Zoe, hai ragione, sono un insensibile, tu stai male ed io rido, ma hai una faccia così buffa quando sei arrabbiata, o almeno quando fai finta di esserlo che è impossibile trattenersi-  sentii il suo petto vibrare sotto il palmo della mia mano ed arrossii a quel contatto.
Lo colpii con un altro pugno sul petto e mi allontanai leggermente per guardarlo negli occhi.
-Ehi io non sono buffa!- scherzai fintamente indignata.
-Oh si che lo sei!- replicò lui sorridendo.
-No, non direi, piuttosto sono bellissima, attraente, sexy, irresistibilmente simpatica e forse un po’ fuori di testa!- lo canzonai atteggiandomi e spostando i miei capelli da una spalla all’altra, mentre tentavo di ammiccare con lo sguardo guardando i suoi splendidi occhi. Non riuscii però a rimanere seria come mi ero prefissa, perciò mi abbandonai ad una leggera risata, mentre lui continuava ad osservarmi con un sorriso indecifrabile sul volto.
Non rispose, né diede segni di vita, tanto che mi preoccupai di aver detto qualcosa che non andava. Lo vidi spostare lo sguardo sulle mie labbra per poi ritornare ai miei occhi.
Iniziai a non capire più cosa stesse pensando, ma diedi la colpa all’alcool di ciò.
-Che c’è? Ho detto qualcosa di sbagliato?- domandai preoccupata, mentre lui manteneva salda la presa sui miei fianchi.
Alzò una mano solo per posare un dito sulle mie labbra e zittirmi, mentre sul mio volto si dipingeva un’espressione confusa.
-Sto per fare una cosa che voglio fare da tempo Zoe, non so se ti farà piacere o meno, ma ho intenzione di farla ora perché altrimenti rischierei di non trovare il coraggio in un altro momento, perciò ti prego stai in silenzio ok?- disse con voce calma senza distogliere lo sguardo dal mio perplesso.
Percepii il cuore iniziare ad accelerare ed avvertii improvvisamente un’intensa sensazione di calore crescere in me.
Annuii debolmente in risposta alla sua domanda, ma non mi spostai più da quella posizione, incapace di muovermi in alcun modo.
Non appena ricevette la mia risposta, spostò il dito dalle mie labbra e le fece incontrare con le sue in un gesto repentino.
Rimasi spiazzata, completamente incapace di muovermi, mentre lui pian piano modellava le sue labbra con le mie in modo dolce e cauto. Mi ripresi dallo stato di trance in cui ero caduta solo quando lo sentii stringermi maggiormente a sé ed inumidire la mia bocca con la lingua.
Automaticamente mi appiattii contro il suo corpo e in un gesto involontario, o forse fin troppo desiderato, allacciai le braccia dietro il suo collo alzandomi sulle punte per sentirlo più vicino.
Lo sentii sorridere sulle mie labbra a quel movimento e fare un passo in avanti per farmi appoggiare al ripiano del bagno, così da intrappolarmi completamente tra esso e il suo corpo.
Subito dopo, le nostre lingue si scontrarono rendendo il bacio più passionale. In quel gesto potevo percepire tutto il desiderio che provavamo l’uno per l’altra e che non avevamo mai avuto il coraggio di confessare. Paure per ciò a cui tutto questo ci avrebbe portato, ma anche spensieratezza, perché in quel momento non c’erano preoccupazioni su come sarebbero andate le cose poi, non c’era il pensiero della rovina del nostro lavoro a tormentarci, c’eravamo solo io e lui a godere di quel contatto che avevamo tanto inconsapevolmente atteso entrambi.
Appoggiò le mani sulle mie cosce afferrandole saldamente e mi sollevò fino a farmi sedere sul ripiano del lavandino.
Mi staccai ridendo leggermente quando sentii qualche barattolo cadere a terra a causa della foga con cui aveva appena compiuto quel movimento, ma non appena si fu posizionato fra le mie gambe adagiando le mani alla base della mia schiena e facendo sollevare leggermente la gonna del mio vestito, si rimpossessò delle mie labbra lasciandomi appena il tempo di respirare.
Gli morsi leggermente il labbro inferiore per rimproverarlo della sua impazienza, ma malgrado non sapessi che cosa sentiva lui in quel momento, non potevo biasimarlo perché io avevo la necessità di tenerlo stretto a me il più possibile.
Lo sentii respirare sommessamente quando incastrai una mano fra i suoi ricci  spettinati, fece scivolare una mano lungo la mia coscia avanti e indietro e mi beai di quei gesti che ci venivano così naturali, malgrado fosse la prima volta che ci trovavamo in quella situazione.
Solo allora mi resi conto che avevo desiderato che ciò accadesse per troppo tempo, ma non avevo mai fatto nulla per fare in modo che avvenisse. E in quel momento realizzai che forse, se una cosa mi faceva sentire così serena e viva, non avrei dovuto cercare di allontanarla proprio come avevo fatto fino ad allora.
Ci staccammo ansimanti quando i nostri polmoni reclamarono un po’ d’aria, ma le nostre fronti rimasero attaccate.
Prese le mie mani e le intrecciò alle sue portandosele dietro la schiena, lasciandomi un altro bacio a stampo sulle labbra.
-Buon compleanno!- sussurrò appena, quasi come se avesse avuto paura di rovinare quel momento così tremendamente perfetto.
-Grazie!- soffiai sulle sue labbra guardandolo negli occhi.
Lo vidi sorridere ed il mio cuore perse un battito a quella visione.
Mi strinse a sé ancora di più e mi lasciò un altro bacio leggero sulle labbra senza dire una parola, ma limitandosi a guardarmi sorridente.
Fummo interrotti però, dalla porta che si spalancava e un Louis Tomlinson innervosito che faceva capolino nella stanza.
-Cazzo ragazzi, sto bussando da tre ore! Devo fare pipì e voi state occupando il bagno, perciò andate ad amoreggiare  da qualche altra parte- esclamò varcando la soglia ed iniziando ad armeggiare con la cintura.
Scesi immediatamente dal ripiano, allontanando di poco Harry che mi teneva ancora una mano e sentendo le guance arrossarsi.
-Louis sei un idiota!- sentii dire al riccio, mentre gli lasciava una pacca dietro al collo.
Louis protestò indignato, ma non capii cosa disse perché il suo amico, mi aveva già trascinata fuori diretto chissà dove, chiudendosi la porta alle spalle con un sorriso radioso sul volto, riflesso del mio.
 

NAOMI

Qualche giorno dopo la festa di Zoe il nostro disco era finalmente uscito e a giudicare dalle prime vendite solo nelle prime ore, sembrava che fosse atteso da molti.
Eravamo contenti della reazione che avevano avuto i nostri fans e non vedevamo l’ora di iniziare il nostro tour mondiale e di  incontrare ognuno di loro.
Quel giorno ci trovavamo sul set per il video del nostro primo singolo in collaborazione con i ragazzi.
Zoe era radiosa dal giorno della sua festa, ma non sapevo ancora a cosa fosse dovuta tanta felicità, poiché non avevo avuto occasione di parlarci nei pochi giorni trascorsi.
Avevo però notato che lei ed Harry si lanciavano sguardi dolci e si sorridevano molto più spesso, perciò sospettavo che fosse successo qualcosa fra i due su cui avrei sicuramente indagato al più presto.
Al contrario Charlie mi preoccupava.
Dalla sera della festa, da quando mi aveva confessato che forse stava iniziando a provare qualcosa per Zayn  e che non sapeva come comportarsi con lui perché non riusciva a comprendere che cosa fosse quella sensazione, non aveva più quell’espressione radiosa che le era propria.
Sospettavo che il problema non fosse solo quello, ma ero sicura che me ne avrebbe parlato quando si sarebbe sentita pronta.
-Ehi tesoro, tutto bene?- le chiesi avvicinandomi e sedendomi sul muretto a cui era appoggiata a sorseggiare il suo caffè mattutino.
Lei mi sorrise debolmente stringendo le spalle nel suo giubbotto nero il cui cappuccio le copriva leggermente la faccia.
-Si certo, perché non dovrebbe?- domandò sforzandosi di risultare il più normale possibile.
Lasciai correre, pensando che assillarla con i suoi problemi non sarebbe stata una buona idea e scossi la testa con noncuranza puntando lo sguardo davanti a me.
Notai Zoe sorridere ad Harry che le aveva appena sussurrato qualcosa all’orecchio e sorrisi istintivamente sentendo crescere in me la consapevolezza che i miei non fossero solo semplici sospetti.
-Quei due ci nascondono qualcosa!- esclamai a Charlie che se ne stava ancora in silenzio di fianco a me.
Lei mi guardò confusa, distraendosi da chissà quali pensieri.
La guardai sorridente –Harry e Zoe!- esclamai indicando i due con la testa.
Lei si voltò verso la loro direzione e sorrise debolmente.
-Sai che ti dico? Era ora!- disse contenta lasciandomi un bacio sulla guancia ed incamminandosi diretta chissà dove.
La guardai allontanarsi, ma la mia attenzione venne attirata poco dopo da ciò che vidi poco distante.
Il mio fidanzato se ne stava in mezzo a tre delle ballerine che avrebbero dovuto lavorare con noi nel video e sorrideva sornione, mentre queste ridacchiavano civettuole e posavano le loro luride manacce sulle spalle del biondo.
Sentii la rabbia nascere in me per quella scena, come poteva flirtare con altre ragazze sapendo benissimo che io ero lì nello stesso luogo?
Senza pensarci due volte mi alzai dal muretto e con passo spedito ed un’espressione furente mi avvicinai a lui e a quelle tre galline.
-Buongiorno Niall! Ragazze! Tutto bene qui?- domandai con un finto sorriso sulle labbra e le braccia incrociate sotto al petto.
-Naomi, tutto alla grande – rispose il mio fidanzato sorridendomi amorevolmente aumentando la voglia di prenderlo a pugni lì di fronte a tutti – loro sono Brittany, Pheobe e Dafne, balleranno nel video. Sai che anche Dafne è irlandese come me? E a quanto pare Brittany è un ottima cuoca!- mi informò entusiasta, mentre io continuavo ad osservarlo furente anche se lui sembrava non accorgersene.
Una delle ragazze, probabilmente Brittany, gli posò una mano sulla spalla avvicinandosi a lui con fare civettuolo e ridacchiò divertita –Oh andiamo Niall non così ottima!- rispose.
Osservai la sua mano viscida appoggiata sulla giacca del mio ragazzo e la fulminai con lo sguardo.
Afferrai il braccio di Niall e lo attirai vicino a me in modo per nulla cordiale, strattonandolo leggermente.
-Ma davvero?!- domandai fintamente ironica- Allora Brittany, vai a preparare qualcosa così lo assaggeremo più tardi e porta con te le tue amichette, non vorrei mai che ti caricassi troppo di lavoro!- sputai acida osservandole con aria di sfida.
Le tre mi guardarono irritare e puntarono lo sguardo infuriato sulle mie mani strette attorno a Niall che mi guardava probabilmente confuso per il mio tono poco amichevole.
-Beh allora noi ci vediamo dopo Niall!- affermò quella con cui avevo parlato per poi allontanarsi seguita dalle altre, non prima di avermi riservato uno sguardo colmo di disprezzo.
Non appena furono abbastanza lontane, mi voltai verso Niall e gli lasciai uno schiaffo davvero poco delicato sulla nuca.
-Ahia! Ma che ti è preso?- protestò lui massaggiandosi il punto colpito con espressione dolorante.
-Dafne è irlandese, Brittany è un’ottima cuoca! Oh Niall non esagerare!- imitai la sua voce e quella della ragazza con scarsi risultati.
Lui tentò di aprir bocca per chiedere spiegazioni, ma lo interruppi immediatamente.
-E ti lasci pure toccare come se niente fosse!- sputai arrabbiata dandogli una piccola spinta sul petto per poi voltarmi e muovere qualche passo.
Subito però, lui mi afferrò riportandomi vicino a sé, probabilmente dopo aver ricevuto un’illuminazione sul perché me la fossi presa.
-Sei gelosa di quelle Naomi?- domandò con un sorrisetto strafottente sulle labbra.
-Io gelosa?- mi lasciai andare ad una finta risata -Se le rivedo di nuovo vicino a te gli stacco la testa a morsi Niall! E poi torno da te e ti strappo i gioielli di famiglia se solo ti lasci toccare un’altra volta!- lo minacciai offesa incrociando le braccia al petto ed evitando il suo sguardo.
Lo sentii ridere sguaiatamente, così lo fulminai con gli occhi.
Non appena si accorse di come lo stavo osservando, tentò di frenare la sua ilarità anche se sul suo volto si poteva ancora percepire il suo divertimento.
Mi avvicinò un po’ di più a sé, malgrado io non dessi alcun segno di volermi sciogliere.
-Sei gelosa!- sussurrò al mio orecchio facendomi rabbrividire.
-Non sono gelosa!- piagnucolai irritata.
-Si che lo sei, ma mi piace! Diventi una belva quando sei gelosa e sei anche parecchio sexy!- affermò divertito.
Lo colpii ancora una volta con uno schiaffetto dietro alla nuca come rimprovero per ciò che aveva appena detto.
Lui rise nuovamente e mi strinse a sé.
-Sai che voglio solo te e non mi interessa nessun’ altra, non devi preoccuparti- affermò deciso alzandomi il mento e facendo incontrare i nostri occhi.
Annuii imbarazzata per la reazione che avevo avuto poco prima, consapevole che potevo fidarmi di lui e delle sue parole.
-Mi dispiace- sussurrai.
-Non devi, sono contento che tu sia gelosa. Anche io lo sono di te. Significa che ci tieni!- mi sorrise rassicurante.
Ricambiai il sorriso timidamente, poggiando le mani sul suo petto e lasciandomi avvolgere completamente dalle sue braccia.
Mi lasciai cullare dalle carezze leggere delle sue mani sulla schiena e dai morbidi baci che abbandonava sul mio collo facendomi rabbrividire.
Lo strinsi a me per sentirlo ancora più mio.
-Comunque d’ora in poi giri con un cartello con scritto “proprietà di Naomi” e se solo provano ad avvicinarsi ancora, giuro che glielo rompo in testa- scherzai dopo qualche istante di silenzio.
Lui rise divertito facendo nascere un sorriso anche sul mio volto.
-Amore, non posso biasimarle! Ti sei scelta uno dei ragazzi più attraenti sulla faccia della terra!- si vantò  facendomi il solletico sui fianchi.
-Ma smettila Horan! Sta zitto che è meglio!- lo rimproverai divertita, prima di appropriarmi delle sue labbra sorridenti e segnare il territorio.
Solo nel caso quelle ragazze non avessero capito.
 
 


 
 
SPAZIO AUTRICE

Direi che considerando gli standard con cui aggiorno in questo periodo sono stata anche troppo brava no? Non mi merito un applauso? Ahah
Ciao fanciulle o fanciulli a seconda di chi sta leggendo:)
Spero stiate bene!
Dunque non voglio commentare molto questo capitolo anche perché non so cosa dire se non che mi è piaciuto un sacco scriverlo e che spero che a voi piaccia altrettanto.
Fatemi sapere se vi ho deluso o meno! Sapete che per me il vostro parere è importante perciò spero di sentirvi in molti:)
In ogni caso Zoe e Harry si sono baciati ehm ehm ( cadono coriandoli e suonano le trombe)
Chissà che succederà ora tra i due?!!!
Personalmente adoro la Naomi gelosa. So che sembra che a lei e a Niall non succeda granché, ma c’è qualcosa in serbo anche per loro non preoccupatevi.
Vi ringrazio di cuore tutti quanti chi preferisce, segue, ricorda o legge solamente! Le visualizzazioni solo del primo capitolo di questa storia sono più di quante mi sarei aspettata e sono stupita! Spero che qualche altra coraggiosa si faccia sentire per darmi un suo parere della storia e per migliorarla ancora di più:)
Grazie a Oysh_more than me, directioner_1808 e Simonetta99 per le recensioni al capitolo precedente <3
Se avete voglia di leggere qualcosa di davvero bello e coinvolgente di livello decisamente superiore rispetto a ciò che scrivo io spulciate i profili di NiallsGirl e CassandraAinsworth sono inserite tra la lista delle mie autrici preferite e ve le consiglio vivamente.
Vi mando un bacio <3
A prestoooooo
-V-

 
 
    

  

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Capitolo 17
*** Have you got any secrets? ***


YOU, ME…US

 
 
16. HAVE YOU GOT ANY SECRETS?
 
Non sono un miraggio, ci sono!!! Perdonatemi il ritardo imperdonabile :P ci vediamo sotto!!!
 
 
“So tell me what you want to hear,
Something that were like those years
Sick of all the insincere,
So I’m gonna give all my secrets away”
One Republic, Secrets
 
 
CHARLIE
 
Eravamo all’aeroporto da nemmeno dieci minuti e Zoe era già riuscita a farmi saltare i nervi.
“Zoe io mi domando come fai a parlare così tanto alle sette di mattina. Smettila o ti tappo la bocca con la forza” la ammonii esausta dall’ascoltare per l’ennesima volta il racconto della sua meravigliosa cenetta con Harry a casa sua.
Ebbene si, dopo il compleanno di Zoe, circa due mesi prima, lei e il ricciolo avevano iniziato a frequentarsi, ma a detta di entrambi non stavano insieme e si trattava solo di una fin troppo lunga conoscenza. Nessuno al di fuori dei nostri due gruppi sapeva della loro relazione, poiché entrambi volevano mantenere un po’ di privacy il più a lungo possibile sull’argomento.
Adoravo Zoe ed Harry insieme, ma a volte lei esagerava nel parlare in continuazione di lui e visto che Naomi trascorreva gran parte del suo tempo con il suo biondo irlandese, io ero stata promossa al ruolo di ascoltatrice ufficiale.
La mia amica mi sorrise in segno di scuse, sapendo perfettamente che a volte poteva risultare assillante con tutti i suoi racconti super dettagliati e mi scoccò un bacio sulla guancia prima di incamminarsi verso il metal detector dello stabile.
Stavamo partendo per il tour, tre giorni dopo ci saremmo esibiti per la prima volta tutti insieme a Los Angeles.
Tutti erano euforici all’idea ed anche io devo ammetterlo, ma da qualche mese a questa parte il mio umore era leggermente peggiorato. Non mi sentivo serena e tranquilla, mi sentivo sola visto che le mie amiche trascorrevano molto tempo con i rispettivi ragazzi e non potevo raggiungere famiglia ed amici d’infanzia ed inoltre, pensavo in continuazione al ragazzo moro con cui avrei dovuto trascorrere i successivi dieci mesi in tour, il quale era ancora apparentemente felicemente fidanzato con una bionda che non riuscivo proprio a sopportare.
Non avevo ancora avuto il coraggio di confessargli ciò che sapevo sulla sua ragazza e sinceramente non sapevo se fosse la cosa giusta  da fare o meno. Nel frattempo, dopo la sera a casa di Liam, avevo cercato di non avere più contatti così ravvicinati con lui e a lui le nostre brevi ed insignificanti conversazioni degli ultimi due mesi sembravano andare più che bene.
Ero seriamente combattuta.
Non sapevo cosa pensare, non sapevo che cosa mi stesse succedendo, non mi riconoscevo più.
“Buongiorno Charlie, tutto bene questa mattina?” mi domandò allegramente Paul una volta che mi fui avvicinata al gruppo già tutto al completo.
Mi limitai a sorridere ed annuire, ringraziando di avere ancora gli occhiali da sole sugli occhi a coprire le mie occhiaie, prova del fatto che, come mi accadeva già da un po’, non avessi dormito bene quella notte.
Lui mi annuì gentilmente, ma mi lanciò uno sguardo indagatore di cui non colsi a pieno il significato.
Esaminai lentamente il gruppo di persone lì presenti e notai le mie amiche vicine ai loro fidanzati, Eleanor che teneva la mano di Louis, mentre con l’altra reggeva un borsone da viaggio, Danielle che si lasciava abbracciare da Liam vicino ai propri bagagli e poi Zayn, vicino a Perrie che lo teneva a braccetto con aria di sufficienza stampata in volto.
Già, le fidanzate sarebbero state tutte presenti al primo show.
Guardai la bionda per qualche istante e subito un moto di rabbia mi invase lo stomaco.
Avrei voluto urlarle contro, domandarle come facesse a tradire un ragazzo così meraviglioso e gentile come Zayn si era dimostrato nell’ultimo periodo, ma mi trattenni perché una strana sensazione di sconforto e gelosia vinse sulla mia rabbia.
Avrei voluto essere io.
Mi costrinsi a distogliere lo sguardo dalle coppiette felici e non appena mi voltai notai che Paul mi stava osservando con un sorriso triste sul volto. Allargò le braccia invitandomi ad approfittare del suo abbraccio e senza pensarci due volte con un sorriso amaro sulle labbra, mi lasciai cullare da quell’uomo che anche se all’apparenza poteva sembrare un orso, aveva un cuore d’oro.
 
Avevo dormito per quasi tutto il viaggio in aereo ed ora che eravamo finalmente arrivati in albergo, mi ero sistemata nella mia camera senza cercare di pensare alla sensazione di tristezza opprimente che mi attanagliava lo stomaco. Era ormai quasi ora di cena, così decisi di fare una doccia e rinfrescarmi un po’.
Una volta uscita dalla doccia però, mi resi conto che in realtà fosse più presto di quanto pensassi, così, decisi di salire sul tetto dell’albergo per osservare la città dall’alto ed ammirare le luci del tramonto.
Dopo essermi vestita, uscii dalla mia stanza recuperando il telefono e l’ipod e raggiunsi le scale che portavano al tetto iniziando a salirle.
Dopo aver aperto una porta antipanico, mi ritrovai su un terrazzo ampio a ben sistemato e lo spettacolo della città illuminata dal sole davanti.
Mi accomodai su un muretto e dopo aver azionato la mia musica, mi persi nell’ammirare il paesaggio che mi appariva davanti.
Per l’ennesima volta negli ultimi due mesi, mi sentivo sola.
Ero stanca di trovarmi in questa situazione, ma il mio essere confusa, il non avere nessuno disposto ad ascoltarmi anche solo per un po’ al mio fianco mi stava lentamente distruggendo. Ero sempre stata forte ed indipendente, ma ora non lo ero più.
Non capivo com’ero finita in questa situazione, ma non riuscivo a non pensare all’idea che tutti  in qualche modo, vivendo la loro vita, si fossero scordati di me.
Ero sola.
E quando sei sola, ti senti sola e basta.
Nessuno verrà da te per vedere come stai, per abbracciarti senza motivo o confortarti.
Sei sola.
La gente si interessa sempre più agli altri, tu vieni dopo, sei la ruota di scorta, quella da chiamare quando non c’è più nessun altro con cui trascorrere il tempo, quella che serve solo quando si ha bisogno di qualcosa. Tu ci sei, sempre, ma nessuno se ne accorge.
Stai male, lotti contro le lacrime che alla fine non riesci a trattenere, ma malgrado tutto non ne parli, tieni tutto dentro e lasci che gli altri trascorrano la loro vita e vadano avanti e tu stai li a guardare, bloccata, ad osservare quelli che dovrebbero essere gli anni migliori della tua vita come se fossero un brutto film, di quelli che ti annoiano sempre più, minuto dopo minuto, di quelli che nessuno guarda mai perché non sono abbastanza affascinanti. Sei tu, con il tuo carico di emozioni nel cuore che potrebbe scoppiare da un momento all’altro, con la tua paura di non essere mai abbastanza e la certezza che sia così, altrimenti qualcuno con te e per te ci sarebbe. E ti domandi se anche per te prima o poi arriverà la rivincita, un po’ come succedeva alle principesse dei cartoni Disney che guardavi da piccola, ma la vita non è un film e allora inizi a pensare che era meglio se non li avessi mai visti quei cartoni. Sei sola senza capire il perché, senza sapere che cosa c’è di sbagliato in te, fino a che non arrivi alla conclusione che in realtà in te di sbagliato c’è proprio tutto.
Mentre pensavo a tutto ciò non mi resi conto che qualche lacrima salata aveva iniziato a bagnare le mie guance.
Non so perché nell’ultimo periodo avessi iniziato a pensare a cose di questo tipo, ma non riuscivo a farne a meno. Vedevo tutti godersi le proprie vite sotto ogni punto di vista ed io, malgrado amassi profondamente il mio lavoro e non potessi chiedere di meglio, sentivo il bisogno di avere accanto a me qualcuno che ci fosse sempre, in qualsiasi momento. E la cosa più dolorosa, era il fatto che la persona che nei miei sogni rispecchiava la figura al mio fianco, era un ragazzo bellissimo, moro e con una passione quasi maniacale per i fumetti, che però, non sarebbe mai stato mio.
Dopo il compleanno di Zoe, non ero riuscita a togliermi dalla testa il brivido che aveva percorso la mia schiena finché mi trovavo fra le sue braccia. Avevo cercato in tutti i modi di non pensarci, di convincermi che non fosse nulla di importante, ma con il tempo, mi ero accorta che in realtà si trattava di qualcosa di più serio.
Senza accorgermene, mi incantavo ad osservarlo da lontano notando ogni più piccolo gesto o particolarità: l’arricciarsi del suo naso quando rideva con gli altri ragazzi, il modo in cui si sistemava il ciuffo perfetto, l’incresparsi della sua bocca quando aspirava il  fumo dalla sigaretta o il mordersi il labbro inferiore quando era concentrato o pensieroso, lo sguardo profondo e penetrante che nascondeva chissà quali pensieri.
Ed ancora ammiravo il suo essere sempre gentile con tutti, la sua timidezza e riservatezza a volte scambiata per freddezza da chi non aveva imparato a conoscerlo, la sua dolcezza con i bambini, il suo amore illimitato per i fans, il suo talento in qualsiasi cosa facesse, la sua estrema sensibilità e bontà, il suo umorismo così semplice che lo faceva sembrare un bambino e le sue infinite stranezze.
Mi ero resa conto che lo desideravo.
Desideravo trascorrere del tempo con lui, parlarci e stringerlo a me ogni volta in cui ne avevo bisogno, ma ero pienamente consapevole che tutto ciò non era possibile e così speravo che almeno avesse potuto tenere al suo fianco qualcuno che lo meritasse veramente, ma poiché ero a conoscenza del piccolo segreto di Perrie, ero sicura che lei non potesse essere quel qualcuno.
Non sapevo che fare.
Avrei voluto parlarne con le mie amiche, ma non volevo assillarle con i miei problemi o farle rattristare per i miei pensieri scombussolati, le mie pene d’amore se così si potevano definire e per non avermi dedicato molto del loro  tempo negli ultimi mesi.
Le note di Skinny Love erano appena terminate nelle mie orecchie, quando sentii la porta da cui ero passata poco prima aprirsi. Mi asciugai in fretta gli occhi, sperando che i segni del pianto non fossero troppo evidenti e mi voltai silenziosamente in direzione della porta.
Fui sorpresa nel ritrovarmi davanti proprio la persona che meno avrei voluto incontrare in quel momento: Perrie Edwards.
Mi guardò con aria di sufficienza per poi spostarsi dall’altro lato della terrazza e sedersi su un piccolo scalino.
“Hai tanto da guardare biondina?” sputò acida.
Sbuffai spazientita e mi voltai di nuovo verso il panorama.
“Piangi perché ti sei resa conto di quanto tu sia patetica? Beh finalmente l’hai capito!” continuò con un sorriso subdolo stampato sulla bocca.
Cercai di ignorarla.
“Ma non ti preoccupare, non sei sola, le tue amichette e tutta la gente che vi ammira ti fanno un’ottima compagnia” continuò perfida.
A quel punto non riuscii più a trattenermi, spensi la musica e mi alzai in piedi.
“Senti bionda finta dei miei stivali, non mi interessa tutto quello che dici a me, puoi insultarmi finché vuoi, massacrarmi pubblicamente o divertirti a prendermi in giro in privato per le mie debolezze, ma azzardati un’altra volta ad insultare le mie amiche o qualsiasi altra persona a me vicina e giuro che te la farò pagare” la minacciai puntandole un dito contro mentre questa si era alzata in piedi.
“Ah si e come sentiamo?” mi provocò.
“Beh potrei ad esempio spifferare a tutti della tua relazione segreta con un certo Kyle, chissà cosa ne penserebbe il tuo fidanzato” sbottai.
Sapevo che non era giusto, ma ero stanca di lei e dei suoi giochetti.
Appena pronunciai quelle parole la bionda si immobilizzò e divenne improvvisamente pallida in volto.
La guardai con sfida ed un piccolo sorriso soddisfatto sul viso.
“Dovresti controllare che i bagni pubblici siano vuoti la prossima volta che hai intenzione di chiamare il tuo amante. Io non dirò nulla, ma tu, beh tu dovresti smetterla di prendere in giro Zayn e dirgli la verità. Non se lo merita” pronunciai queste parole guardandola negli occhi e cercando di essere convincente e poi me ne andai, camminando in fretta verso il corridoio della mia stanza.
Mi appoggiai al muro a qualche metro dalla porta della mia camera e mi accasciai a terra sedendomi sulla moquette rossa che ricopriva il pavimento.
Appoggiai i gomiti alle ginocchia e mi presi la testa con le mani sbuffando e lasciando che un’altra lacrima uscisse dai miei occhi facendo riaffiorare anche tutti i sensi di colpa per il ricatto che avevo fatto poco prima a Perrie. Non era da me, non avrei dovuto svelarle che ero a conoscenza di tutto, eppure in quel momento non ero riuscita a trattenermi ancora.
Alzai la testa solo quando sentii la presenza di qualcuno al mio fianco.
Incontrai due occhi color nocciola, decorati da qualche sfumatura dorata che mi fissavano indagatori, come per cercare di carpire qualsiasi informazione sul perché mi trovassi lì in quello stato.
Lo guardai senza distogliere il contatto visivo, finché senza nessuna motivazione evidente scoppiai a piangere senza controllo.
Zayn subito porto le sue braccia attorno a me e mi abbracciò stretta accarezzandomi la schiena e i capelli.
“Va tutto bene piccolina, ci sono io” mi sussurrò poco prima di darmi un leggero bacio sulla fronte.
Era sbagliato stare così vicina a lui, ma in quel momento sentivo che solo in quel modo, solo con le sue braccia a stringermi mi sarei sentita meglio. Sentivo che era il posto adatto a me e non avrei voluto essere altrove.
Mi cullò in quel modo per un tempo indefinito, fino a quando, dopo che mi fui leggermente calmata, ruppe il silenzio.
“Che ti succede Charlie? Esco dalla mia camera e ti trovo qui da sola a piangere davanti a me, sei silenziosa, non ridi più come una volta e non hai più la battuta sempre pronta. I tuoi occhi sono sempre tristi e spenti…” disse.
Al sentir pronunciare queste parole un brivido percorse il mio corpo. Mi alzai leggermente appoggiando la testa al muro mentre lui, seduto al mio fianco continuava ad osservarmi.
“Ti sei mai sentito in colpa per aver difeso nel modo sbagliato le persone a cui tenevi perché prese di mira ingiustamente?” chiesi puntando lo sguardo sulla parete di fronte a me.
“Se cerchi di difendere chi ami, capita di farlo in qualsiasi modo, anche in quelli che non sfrutteresti usualmente” commentò.
Annuii silenziosa, poco convinta dalle sue parole e sentendomi ancora in colpa per aver aggredito Perrie in quel modo.
“E hai mai mantenuto un segreto, facilitando così il gioco a qualcuno che sta prendendo in giro una persona a cui tieni, solo perché temi che, rivelando questo segreto, questa persona possa soffrire inutilmente e potresti perderla anche tu, ma allo stesso tempo sai che mantenendo nascosta la verità che tu conosci potresti perderla ugualmente?” domandai voltandomi verso di lui per osservarlo negli occhi.
Zayn aggrottò le sopracciglia studiando il mio sguardo prima di rispondere.
“Sai Charlie io penso che i segreti non sempre portino a buoni esiti. – si voltò ad osservare il muro davanti a sé – È difficile svelare un segreto, soprattutto se rischi di perdere coloro a cui tieni, soprattutto se rischi di non essere creduto, perciò beh, si io direi che sono favorevole al dire sempre la verità…ma è difficile quando si tratta di qualcuno che ami e che rischi di perdere o che non vuoi far soffrire. E allora a volte forse è meglio tenere il segreto per sé e non dire nulla e lasciare che le cose vadano come devono andare. Io preferisco soffrire tra me e me, piuttosto che vedere coloro che amo stare male per qualcosa che ho detto o fatto e se si dovesse venire a sapere che io non ho detto nulla, beh, spero che le persone capiscano che l’ho fatto anche per il loro bene” confessò.
A quelle parole mi sentii ancora più male.
Non mi sentivo pienamente d’accordo con ciò che aveva detto, ma tacqui.
Non gliel’avrei mai detto.
L’avrei protetto da quella verità nascosta e cruda fino a quando ne sarei stata capace, solo perché tenevo a lui.
M i alzai lentamente sotto il suo sguardo confuso.
“Io vado” dissi semplicemente voltandomi.
Lo sentii alzarsi alle mie spalle e poco dopo, percepii una stretta sul mio polso che mi fece voltare.
“Dimmi che ti succede Charlie per favore” mi supplicò con un sguardo sinceramente preoccupato.
Sentivo il suo respiro calmo e regolare sul volto e la sua stretta sul polso, mentre i suoi occhi magnetici erano concentrati ad esaminare il mio volto, ricercando il mio sguardo, che però era puntato sul pavimento.
“Non posso, se ti dicessi tutto ciò che ho, soffrirebbero troppe persone. E a volte è meglio mantenere un segreto per non far soffrire chi ami, l’hai detto anche tu no?!” dissi alzando lo gli occhi.
Rimase in silenzio, senza smettere di guardarmi.
Mi avvicinai a lui, lasciandogli un piccolo bacio sulla guancia per poi allontanarmi e rifugiarmi in camera mia.
Mi sedetti sul letto sentendo le lacrime scendere copiose sul mio viso.
Non volevo che soffrissero per me. Non volevo far notare alle ragazze che non avevamo passato più un momento da sole negli ultimi due mesi da quando entrambe stavano vivendo le loro favolose storie. Non gliene facevo una colpa, avrei solo voluto trascorrere un po’ di tempo con loro come ai vecchi tempi, ma non gliel’avrei detto, non volevo renderle tristi.
Non avrei detto a Zayn, dell’amante di Perrie. Non avrei sopportato di vederlo soffrire per colpa mia, l’avrei lasciato vivere la sua vita serenamente e sarei stata a guardare.
Sarei stata presente per tutti. Avrei mantenuto segreto ciò che sapevo e che sentivo dentro.
Perché quando ami qualcuno, ma non vuoi farlo soffrire, mantenere il segreto è la cosa giusta no?
 
 
ZOE
 
“Dai Harry, mi fai il solletico” lo ripresi ridendo mentre era intento a baciarmi il collo appoggiati alla parete della sua stanza.
“Argh” imitò il verso di una tigre facendomi ridere ancora più forte.
“Sei un buffone” lo presi in giro circondandogli il collo con le braccia e lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra.
Lui mostrò il suo solito sorrisino malizioso.
“Un buffone che ti piace però” replicò divertito.
Scossi la testa arresa di fronte a quella così sincera verità.
Nei due mesi trascorsi Harry ed io  ci eravamo frequentati quasi ogni giorno.
Dopo quel bacio a casa di Liam il giorno del mio compleanno, avevamo stabilito di frequentarci, anche se in realtà ogni cosa era venuta da sé, senza nessun tipo di organizzazione o programma. Ci eravamo avvicinati sempre di più, ci scrivevamo e parlavamo ogni giorno, ci baciavamo spesso ed uscivamo insieme, sempre molto attenti a non farci scoprire da  nessuno. Si poteva dire che fossimo una coppia, ma in realtà non avevamo ancora stabilito alla perfezione il tipo di relazione in cui ci trovavamo e, per il momento, sembrava andare bene così ad entrambi.
Una cosa era certa però: non potevo più fare a meno di lui.
“Domani voglio portarti in un posto bellissimo qui in città, vedrai ti piacerà ne sono sicuro. Ci vado ogni volta che vengo a Los Angeles” mi disse improvvisamente con l’eccitazione negli occhi.
Sorrisi felice a quella proposta.
“Va bene Mr. Styles, mi fido di lei” dissi baciandolo nuovamente.
Non mi sarei mai stancata delle sue labbra pensai tra me e me.
Mai e poi mai avrei pensato di perdere la testa per Harry Styles, ma il ricciolino che avevo di fronte si era dimostrato la persona più meravigliosa, buona, gentile, carismatica, divertente, bella e perfetta che si potesse incontrare, perciò sarei stata una sciocca a non accorgermi di lui.
“Sai ho detto a Gemma e mamma di noi due, mia sorella era felicissima, ha detto qualcosa riguardo al fatto che tu hai ascoltato il suo consiglio” disse tranquillamente mentre recuperava una bottiglietta d’acqua dal frigo bar.
Sorrisi al pensiero della mia conversazione con Gemma qualche tempo prima e a come con le sue parole mi aveva aiutato a riflettere su di me, sulla mia gelosia nei confronti di suo fratello e su ciò che, inconsciamente, già desideravo.
Poi però, focalizzai la mia attenzione sulla prima parte della sua frase e mi stupii.
“Aspetta, hai detto che l’hai detto a tua madre e a Gemma?” domandai stupita.
Harry mi guardò confuso e con un’alzata di spalle disse “Si perché?”.
Non risposi alla sua domanda, ma precipitandomi accanto a lui che era seduto sul letto domandai “E come l’hanno presa?”
“Te l’ho detto Zoe, Gemma mi è quasi saltata in braccio dalla felicità e mia madre ha detto che anche se non ti conosce, se piaci a Gemma vuol dire che sei una brava ragazza. Sai mia sorella è protettiva nei miei confronti e piacerle non è facile” ridacchiò al pensiero della sorella.
Sorrisi felice a quella risposta, ma non dissi nulla, tanto che Harry si preoccupò leggermente.
“Che c’è? Non dovevo dirgli di noi? So che non abbiamo ancora definito la nostra relazione, ma ho sempre detto tutto a loro e volevo condividere con loro il fatto che ci stiamo frequentando, insomma, mi sembrava carino ecco… oddio Zoe non dirmi che ho fatto una cazzata, ti prego parlami!” rispose agitandosi vedendo che non gli rispondevo.
Ridacchiai della sua crisi isterica.
“Ammutolisciti e baciami Harry Styles” ordinai.
Lui sospirò sollevato e prima di posare le sue labbra sulle mie disse “Non mi stancherò mai di farlo”.


 

 
 
SPAZIO AUTRICE
 
Mi scuso, dal profondo del mio cuore! Chiedo pietà! Lo so, non ci sono stata per quasi due mesi e vi ho fatto attendere questo aggiornamento (pietoso lo ammetto) per un tempo vergognoso, ma esami universitari, lezioni, lavoro, allenamenti, qualche ora di vita sociale e un blocco dello scrittore che persiste visibilmente, mi hanno tartassata impedendomi di trovare tempo e idee per scrivere.  
Vi chiedo perdono e spero che ci sia ancora qualcuno a leggere questa storia. Scusatemi se vi ho abbandonate per così tanto davvero, spero che non succeda più, ma non posso prometterlo ahimè :( Qualcuna di voi mi ha anche contattata in privato per chiedermi quando aggiornavo e mi ha fatto davvero piacere che mi abbiate scritto.
Mi scuso ancora!!
In ogni caso, questo capitolo per me è stato molto triste (parlo ovviamente della prima parte di Charlie, a cui lo ammetto, sono particolarmente legata).
Per quanto riguarda Harry e Zoe, vi ho dato solo un piccolo stralcio della loro storia, ma ci sarà spazio anche per loro.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi abbiate perdonata e aspetto di sentirvi in moltissime nelle recensioni anche per insultarmi se volete :)
Grazie infinite a voi che preferite, seguite, ricordate e leggete silenziosamente :)
Un grazie immenso a chi ha recensito lo scorso capitolo: directioner_1808, Oysh_more than me (che ha concluso la sua Summer Loves e con cui voglio complimentarmi ancora, perché è una storia splendida), ElexTunzix, Simonetta99 e Aubrey. Un grazie immenso anche a fabialelisa per il commento breve <3
Bene ora vi lascio miei tesori, spero di ritrovarvi presto! Incrociate le dita!
Ma prima: IL WWA TOUR è INIZIATOOOOOOOOOOOOO <3
perdonatemi il momento da fangirl!!! ;)
Lots of love
-V-
 
 
p.s. voi non siete oltraggiate per la cancellazione delle storie di CassandraAinsworth? Io si!!!! Era la mia scrittrice preferita qui e non capisco cosa sia successo!!!
 
p.s.2 specifico che questa storia non vuole denigrare, offendere e rovinare la reputazione di nessuno dei personaggi presenti. È frutto di pura immaginazione e i fatti, gli avvenimenti e le caratteristiche dei personaggi sono frutto di pura fantasia.

 

    
Scusate sono una Zayn girl :)

 
   

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Capitolo 18
*** Love me ***


YOU, ME…US

 
 
17. LOVE ME
 
“Kiss me like you wanna be loved”
Ed Sheeran



 
PER PIACERE LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE è IMPORTANTE!!
 
ZOE
 
Dopo i primi tre concerti a Los Angeles, che erano stati un successo grandioso ed emozionante, ci eravamo spostati a San Francisco per le successive due tappe del tour.
L’atmosfera che si respirava tra i membri di entrambe le band e la troupe di tecnici e collaboratori che si impegnavano a far riuscire il nostro tour alla perfezione era allegra e carica di energia e divertimento e i fans che incontravamo per le strade della città o che ci accoglievano nelle arene o fuori dai nostri alberghi erano calorosi e meravigliosi come nessun altro al mondo. Riuscivano sempre a stupirci e a farci sorridere e non potevamo chiedere di meglio.
In previsione di quella sera, ci ritrovavamo tutti nel luogo del concerto per il soundcheck e mentre i tecnici terminavano di controllare che tutto fosse al proprio posto, noi ragazzi ci prendevamo qualche minuto di relax nell’area riservata appositamente per noi.
Harry era seduto vicino a me e circondava le mie spalle con un braccio mentre ascoltava qualcosa di cui Louis gli stava parlando, ma a cui io non avevo prestato attenzione in quanto, con il telefono alla mano e le dita che picchiettavano velocemente sullo schermo, ero concentrata ad aggiornare le mie amiche d’infanzia rimaste in Inghilterra sugli ultimi avvenimenti della mia vita.
A distrarmi fu il riccio accanto a me che aveva preso a disegnare disegni immaginari sul mio collo con la punta del suo naso, facendomi immediatamente venire i brividi e chiudere gli occhi per assaporare a pieno quella sensazione.
“Hai detto alle tue amiche quanto io sia così tremendamente splendido e adorabile?” domandò Harry soffiando vicino al mio orecchio.
Qualche mese prima non l’avrei mai ammesso, ma quel ragazzo sapeva farmi perdere la testa con ogni minimo gesto e in quel momento, solo sentendo il suo fiato caldo sulla mia pelle, mi sentivo già in un altro pianeta tanto che non mi ero neppure accorta che eravamo rimasti soli.
Ridacchiai divertita dal fatto che, a sua insaputa, avessi scritto proprio qualcosa del genere alle mie amiche, ma non gli diedi la soddisfazione di scoprirlo.
“Mmm come siamo egocentrici Signor Styles. Sai dovresti scendere dal piedistallo, non tutte le mie conversazioni private girano intorno a te e al tuo spropositato ego!” dissi sorridente guardandolo negli occhi e stampandogli poi un bacio a stampo sulle labbra intenerita dalla sua espressione oltraggiata.
“Io non ho un ego spropositato!” protestò innocentemente facendomi scoppiare a ridere.
Lo abbracciai scompigliandogli i capelli e sedendomi a cavalcioni su di lui che mi accolse di buon grado fra le sue braccia.
“Certo che no amore!” esclamai ancora ridendo senza rendermi immediatamente conto di ciò che avevo detto.
Harry spalancò gli occhi e rimase a bocca aperta a fissarmi senza dire parola, probabilmente stupito quanto me per l’appellativo che gli avevo appena attribuito.
“Io..mi dispiace io.. mi è sfuggito, non intendevo..” cercai di giustificarmi alzandomi in piedi in completo imbarazzo per ciò che avevo appena detto.
Non avevamo mai definito il nostro tipo di relazione e non ci eravamo mai chiamati in modi particolari l’un l’altro.
“Ehi ehi ehi, fermati dove vai?” mi chiese Harry prendendomi un polso e riportandomi a sedere sulle sue gambe.
“Non lo so è che io… mi è sfuggito!” sussurrai senza guardarlo negli occhi.
Lo sentii posare due dita sotto al mio mento in modo che mi voltassi verso di lui e lo guardassi negli occhi.
Vidi il suo splendido volto illuminato da un sorriso perfetto, radioso e rassicurante e i suoi occhi verdi pieni di dolcezza.
“Zoe non c’è nulla di male nel rivolgerti a me in quel modo, anzi, è il modo più bello in cui tu potessi chiamarmi” disse appoggiando la sua fronte sulla mia senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
Sorrisi imbarazzata alle sue parole e tentai di dire qualcosa, ma venni interrotta dalla sua voce.
“Piccola vorrei che mi dicessi che cosa sono io per te?” mi chiese facendosi improvvisamente serio.
Lo guardai sbalordita con la gola secca, senza riuscire ad emettere alcun suono.
“Io insomma, io vorrei sapere che cosa sono per te. Ci frequentiamo e ci baciamo e stiamo insieme per la maggior parte della giornata, ma non abbiamo mai definito il nostro tipo di relazione ed io vorrei saperlo perché, vedi Zoe io sto iniziando a provare qualcosa di forte per te, o forse l’ho sempre provato e non voglio andare troppo infondo senza sapere se tu ricambi i miei sentimenti. E si, lo so sono insicuro e paranoico, ma ho bisogno di saperlo perché non ne posso più e perché voglio poter essere certo di poter dire che la persona a cui da qualche mese a questa parte dedico tutte le canzoni che canto o scrivo sia solo ed esclusivamente mia” continuò senza sosta fino a quando felice e sbalordita dalla confessione inaspettata che mi aveva appena fatto, lo zittii mettendogli un dito sulla bocca e guardandolo la sua espressione confusa e preoccupata allo stesso tempo.
“Harry Edward Styles – iniziai a parlare lentamente- tu, piccolo riccio logorroico e paranoico, lasciatelo dire sei ancora più paranoico di me, tu che hai flirtato con me il primo giorno in cui ci siamo visti e mi hai fatto passare le pene dell’inferno perché non te ne volevi andare dalla mia testa, tu che il giorno del mio compleanno mi hai fatto il regalo più bello di tutti, anche se devo ammetterlo, scegliere il bagno della casa di Liam come location non è stato molto romantico- ridacchiai- tu che in questi mesi mi hai coccolata e viziata e protetta e mi hai fatta sentire la bambina che non ero da molto, moltissimo tempo, tu sei l’unica persona che io voglio al mio fianco in questo momento, l’unica persona su cui desidero avere l’esclusiva, perché mio caro signorino io ti voglio con me più di quanto tu possa immaginare!” esclamai tutto d’un fiato continuando a guardarlo negli occhi perché capisse che le mie parole non potevano essere più vere di quanto già non lo fossero.
Sorrise.
Non disse nulla, ma sorrise e poi all’improvviso, senza che me l’aspettassi, mi attirò a sé mettendo una mano dietro la mia nuca e facendo scontrare le nostre labbra, le nostre bocce, le nostre lingue in un bacio che esprimeva tutto il desiderio, il sentimento che provavamo l’uno per l’altra, la felicità per esserci finalmente confidati ciò che ci tenevamo dentro da tempo e che avevamo dato per scontato, ma che in realtà avevamo entrambi bisogno di sentirci dire.
Ci staccammo senza fiato sorridenti e vicini, ci guardammo negli occhi beandoci di quel momento che era solo nostro, lontano da tutto e da tutti,
“Quindi posso dire che sei la mia ragazza se mamma me lo chiede?” domandò sarcasticamente.
Ridacchiai.
“Si puoi dirglielo, e io posso dire alle mie amiche che finalmente stiamo insieme come una coppia?” chiesi divertita abbracciandolo più stretto.
“Perché non gliel’avevi già detto?” mi interrogò con un’aria furba ed un sopracciglio alzato.
Scrollai le spalle e sorrisi e subito dopo mi beai ancora delle sue labbra morbide sulle mie.
 
 
 
NAOMI
 
Sudata e stanca salii le scalette del tour bus seguita da Niall che rideva come un bambino per una battuta appena inventata da Louis.
Mi precipitai al piccolo frigorifero presente nel bus e dopo averlo aperto, afferrai una bottiglietta d’acqua per poi berla tutto d’un fiato.
Avevamo appena terminato il concerto ed ora esausti, ma felici stavamo facendo ritorno in hotel per riposarci e riprenderci dalla serata appena trascorsa.
Mi sedetti accanto a Niall che mi strinse a sé baciandomi i capelli non appena appoggiai la testa alla sua spalla.
Poco dopo mi morse la guancia facendomi ridacchiare.
“ E calmati belva!” lo ripresi scherzando.
Lui sorrise continuando a torturarmi il collo.
“Arrrgh! Spiacente il tuo tentativo di convincermi a smetterla non è servito a nulla, ritenta e sarai più fortunata” mi prese in giro.
Mi voltai verso di lui con aria oltraggiata, ma scoppiai a ridere non appena vidi il suo labbro inferiore sporgere e gli occhi sbarrati che gli conferivano un’espressione buffa e simile a quella di un bimbo.
“Mmm, sai Horan credo che ti lascerò fare senza cercare ancora di convincerti a smettere, dopotutto sei così innocuo!” lo punzecchiai con aria maliziosa fingendo di guardarmi le unghie.
Con la coda dell’occhio notai che mi stava fissando leggermente stupito dal tono che avevo usato e pian piano un sorriso furbo si fece largo sulle sue labbra, ma tentò immediatamente di nasconderlo cominciando a parlare.
“Si vede che non mi conosci ancora bene piccola, me se vuoi più tardi potrei darti la possibilità di conoscermi meglio” stette al mio gioco, anche se ciò che disse mi destabilizzò per qualche istante.
Mi voltai verso di lui con aria sorpresa cercando di interpretare le sue parole.
“Ovviamente, solo se sei d’accordo ecco…” iniziò titubante mentre le sue guance diventavano sempre più rosse e fu in quell’istante che compresi a cosa si riferiva.
Lui ed io non avevamo mai parlato di conoscersi nel senso più intimo del termine in quei mesi di relazione ed avevamo pensato di fare le cose con calma per non rovinare tutto, ma evidentemente lui sentiva l’esigenza di sentirmi più vicina e veramente sua. E fino ad allora non mi ero resa conto che in realtà era ciò che desideravo anche io.
Mi addolcii notando come Niall poteva passare dall’essere spavaldo e senza timore a come si imbarazzava per paura di aver detto qualcosa di sbagliato.
Sorrisi mentre lui aveva voltato lo sguardo verso il finestrino, probabilmente in ansia perché avevo continuato a fissarlo senza dargli risposta.
Mi avvicinai con le labbra al suo orecchio e lo vidi irrigidirsi non appena avvertì il mio fiato sul suo collo, ma non si voltò continuando ad osservare le luci che illuminavano la strada buia fuori dal finestrino.
“Sarei molto onorata e felice di poterla conoscere meglio signor Horan” affermai con un pizzico di spavalderia che non sapevo mi appartenesse. Ma con Niall era così, ero riuscita a far emergere lati del mio carattere e della mia personalità che non sapevo di possedere.
Lo vidi sorridere attraverso il finestrino e rilassare leggermente i muscoli. Mi strinse un po’ più forte a sé e non appena si voltò mi lascio un bacio delicato e dolce a fior di labbra.
“Allora ti aspetto in camera amore mio” sussurrò un attimo prima di alzarsi e dirigersi verso la porta del bus che, senza che me ne accorgessi, si era appena fermato davanti all’hotel. Con il sorriso sulle labbra continuai ad osservare il punto in cui lui era appena scomparso ed improvvisamente mi sentii avvampare e percepii il mio corpo accaldato e desideroso di seguire il mio fidanzato.
Recuperai la mia borsa e cercando di darmi un contegno e resistendo all’impulso di fare tutto di fretta e seguire il mio ragazzo correndo, scesi dal veicolo.
Niall era già scomparso, probabilmente si trovava già nella nostra stanza.
Varcata la soglia dell’albergo accelerai il passo e salutando tutti i miei amici che stanchi si trascinavano a fatica nella hall mi diressi verso gli ascensori, ma non appena le porte automatiche si aprirono, mi sentii chiamare.
“Naomi, posso…hai voglia di venire con me alla piscina dell’hotel, così per chiacchierare un po’?” mi chiese Charlie con aria titubante, come se avesse avuto paura di pormi quella domanda.
Sospirai senza farmi notare da lei e, anche se mi sentivo leggermente in colpa, inventai la prima scusa che mi venne in mente per scaricarla e correre subito dal biondo che mi aspettava qualche piano più su.
Sbadigliai teatralmente e “Scusami tanto Charlie, ma sono davvero distrutta e penso che potrei addormentarmi ancor prima di raggiungere la zona piscina. Magari domani ok?” affermai entrando e vedendo subito dopo scomparire il suo volto dietro le porte automatiche dell’ascensore.
Mi sentii leggermente in colpa per averle mentito e aver rifiutato il suo invito a passare un po’ di tempo insieme, ma tutte le mie preoccupazioni si annullarono non appena, dopo aver bussato, la porta della mia stanza si aprì e fui accolta da due occhioni blu che sorridenti mi incatenarono a loro.
Imbarazzata dal desiderio che vi leggevo all’interno, arrossii, mentre la mano di Niall prendeva la mia, mi attirava verso il suo corpo e le sue labbra si infrangevano  passionalmente sulle mie.
L’ultima cosa che sentii prima di perdermi nei sui baci e lasciarmi trasportare dal desiderio dell’uomo che mi era accanto, fu lo sbattere della porta alle mie spalle.
 
 


 
 
SPAZIO AUTRICE

 
Imperdonabile è dire poco lo so! Scusatemi immensamente per il ritardo, ma come vi ho già detto milioni di volte sono troppo impegnata e non ho davvero mai tempo.
Spero che ci sia ancora qualcuno qui.
Vi chiedo scusa­ anche per l’obbrobrio che ho appena pubblicato, ma non volevo e non potevo lasciarvi aspettare ancora.
Devo parlarvi di una cosa però: sto pensando di interrompere la storia, o almeno di sospenderla per un po’. Non è ancora deciso nulla, ma oltre al non poter fare aggiornamenti frequenti, sento che non ho molta ispirazione per concluderla, non mi vengono più molte idee e rischierei di produrre capitoli davvero orribili. Devo pensarci ancora, magari cambierò idea, ma questo pensiero mi bazzica in testa da un po’.
Sto pensando però già ad altre storie, più serie ed impegnative, perciò magari starò in questo sito con qualcosa di nuovo.
Ripeto comunque è ancora tutto da decidere.
Ringrazio tutte a prescindere, vi amo tanto. E grazie a directioner_1808, ElexTunzix, mariammalik88, Oysh_more than me, Simonetta99, Aubrey per le recensioni al capitolo precedente.
Grazie mille ancora e beh, state sintonizzate, io spero di tornare.
Un bacione enorme
-V-


 
   

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Capitolo 19
*** Heart Jokes and Goosebumps ***


YOU, ME…US

 


18.Heart jokes and goosebumps



 

"And they shall see us, and we will fall upon their necks
and they shall fall upon our necks,
and we will kiss each other"
Moses





CHARLIE

Recuperai il cappello di paglia sopra lo sdraio e dopo averlo indossato mi alzai dal lettino dove avevo preso sole per quasi tutto il pomeriggio con le cuffie nelle orecchie, mentre gli altri avevano deciso di andarsi a divertire e rilassare con un po’ di shopping per le strade di Miami.
Rientrai in albergo quasi all’ora di cena e camminai fino alla porta dell’ascensore per poter raggiungere la mia stanza e concedermi una doccia fresca prima di scendere di nuovo per mangiare qualcosa.
Raggiunsi la mia camera a passo svelto e dopo aver passato la chiave magnetica sull’apposito apparecchio posto vicino alla porta della mia stanza, vi entrai notando immediatamente che c’era qualcosa di insolito sul mio letto.
Mi avvicinai tenendo gli occhi puntati sull’enorme pacchetto posto sul mio materasso e lo scrutai attentamente cercando di capire che cosa ci facesse lì e soprattutto come ci fosse finito.
Notai un piccolo biglietto bianco adagiato sopra al fiocco blu, il mio colore preferito.
Posai sul comodino il cellulare e le cuffiette e lo presi in mano sedendomi poi sul letto.
Me lo rigirai un po’ fra le mani finché, arrivata alla conclusione che osservarlo non mi avrebbe mai svelato chi fosse il mittente, lo aprii con cautela ed un pizzico di curiosità.

“Apri la scatola ed indossa il contenuto.
Fatti trovare alle 22.00 nella hall”

Non c’era nessuna firma perciò non scoprii chi mi avesse spedito quel pacco.
Senza riuscire a resistere alla curiosità, mi catapultai sulla scatola e, sciolto il fiocco, sollevai il coperchio facendo nascere un sorriso radioso sul mio volto.
All’interno vi era un vestito corto senza spalline con degli inserti in jeans sul seno ed una gonna morbida di chiffon color tiffany.  Accanto dei vertiginosi tacchi argentati ed una pochette abbinata.
Non appena l’euforia del momento fu passata, tornai a domandarmi ancora chi mai avesse potuto mandarmi quel regalo così tanto apprezzato, ma allo stesso tempo strano.
Adoravo il contenuto di quella scatola, ma non riuscivo a capire il motivo della sua presenza nella mia stanza.
Sarei dovuta andare a quella sorta di appuntamento al buio?
E se il mittente fosse stato un pazzo o un maniaco?
Riflettei per molto su queste domande, fino a che constatato il fatto che se non mi fossi presentata avrei trascorso l’ennesima serata da sola nella mia stanza, decisi che mi sarei presentata nella hall dell’albergo e avrei scoperto chi mi aveva invitata lì.

Dopocena corsi immediatamente nella mia stanza ed iniziai a prepararmi per la serata. Non avevo visto nessuno degli altri, probabilmente si erano fermati da qualche parte per cenare visto che ci avevano concesso un giorno di riposo.
Mi lavai e vestii in un batter d’occhio ed in seguito mi dedicai al trucco e all’acconciatura. Raccolsi i capelli in una treccia a spina di pesce ed abbellii i miei occhi con una linea  sottile di eyeliner nero e molto mascara sulle ciglia. Sulle labbra un rossetto color pesca.
Quando fui pronta mi accorsi che era già ora di scendere, così indossate le scarpe e recuperati i tacchi scesi lentamente nella hall leggermente agitata per ciò che sarebbe potuto succedere di lì a poco. Forse avevo sbagliato ad accettare di presentarmi a quell’incontro, ma oramai, con le porte dell’ascensore che si stavano aprendo davanti a me permettendomi di raggiungere l’ingresso, era troppo tardi per tornare indietro.
 Avanzai cautamente guardandomi intorno per capire chi dovessi trovarmi davanti e non appena lo scorsi sorrisi spontaneamente.
Louis Tomlinson con i suoi capelli sbarazzini, mi stava guardando con aria furba e di chi la sapeva lunga.
“Eleanor aveva dannatamente ragione su quel vestito, sei uno schianto Charlotte” disse venendomi incontro ed abbracciandomi forte.
Era molto che non ricevevo un abbraccio di quel tipo così ne approfittai per assaporare tutto il buon profumo del mio amico.
“ Io sono sempre uno schianto Tomlinson te ne sei dimenticato?” domandai sarcastica staccandomi un po’ alla volta. Lui sorrise dandomi un buffetto sulla spalla.
“Solo che ora devi spiegarmi perché mi hai fatta agghindare così e soprattutto a cosa serve tutto questo mistero” domandai curiosa.
“Oh beh, non è stata un’idea mia, ma ti spiegheranno dopo, ora dobbiamo andare” rispose lui prendendomi per mano ed incamminandosi verso l’uscita.
“Andare dove?” chiesi confusa.
“Dai tempo al tempo biondina!” mi zittì lui.

“Mio dio Louis, nemmeno mia nonna guida così!” lo presi in giro.
“Cara signorina Palmer, non conosco Miami come le mie tasche e soprattutto non ho bisogno di un’altra multa, non potevo superare quell’auto, stavo già sopra al limite di velocità” rispose sulla difensiva mentre chiudeva la macchina con un clic sordo.
“Magari la prossima volta guido io, così almeno ci arriviamo al limite massimo di velocità consentito, eri dieci chilometri orari sotto Louis” lo presi in giro.
Non so che cosa mi stesse succedendo quella sera, ma stranamente, rispetto a come mi stavo sentendo da molto tempo, ero euforica e felice di passare un po’ di tempo con il moro al mio fianco.
Mi immobilizzai sorpresa, però, quando davanti allo stabile, che da quel che potevo intuire vista la musica alta che proveniva dall’interno era una discoteca, vidi tutti i miei amici e le rispettive fidanzate, schierati davanti a me con dei sorrisi radiosi in faccia che mi guardavano. Mi voltai confusa verso Louis in cerca di spiegazioni, lui però non disse nulla e dopo avermi baciato leggermente la tempia, si affrettò a raggiungere Eleanor.
Zoe e Naomi nel frattempo si stavano avvicinando a me e sembravano quasi intimidite.
“Che succede?” domandai stavolta.
“Sappiamo di non essere state presenti in questo periodo” iniziò a dire Zoe.
“Per niente presenti, siamo state davvero delle amiche pessime” la interruppe Naomi.
“Eravamo troppo impegnate a pensare a noi stesse per accorgerci che tu stavi male e quando Zayn ci ha fatto notare che tu non stavi bene per niente e che avremmo dovuto starti vicine, abbiamo iniziato a notare tutto e ci siamo sentite così male” continuò Zoe, mentre il mio sguardo però si era soffermato sul ragazzo moro qualche metro più indietro che stringeva la mano della sua bionda fidanzata. Lui si era accorto che non ero in me, che mi sentivo sola, ma non riuscivo a spiegarmi il perché.
“Ci dispiace Charlie, avevamo promesso di esserci sempre e non siamo state brave a mantenere intatto il nostro giuramento. Perdonaci!” mi supplicò Naomi sinceramente dispiaciuta.
“Abbiamo chiamato tutti qui stasera solo per te, per ricominciare e prometterti nuovamente di non lasciarti mai più sola!”
Riflettei attentamente su ciò che mi avevano appena detto, incapace di credere a ciò che avevo appena sentito. Sembravano davvero dispiaciute, così senza pensarci due volte le abbracciai strette strette a me e sorrisi felice di aver ritrovato le mie vecchie amiche.
“Vi voglio bene” esclamai.
“Anche noi” risposero in coro.
Mi staccai da loro sorridendo, guardai i loro volti sorridenti per un po’, le presi a braccetto e dopo essermi avviata verso tutti gli altri dissi  “Beh che aspettate rammolliti, entriamo no?!”

 


La musica era alta nel locale e per la prima volta dopo mesi mi sentivo allegra e spensierata come non ero da tempo. Le mie amiche avevano capito di avermi isolata involontariamente e malgrado avessimo ancora qualcosa da chiarire, ci stavamo divertendo insieme come facevamo un tempo. Inoltre, anche gli altri ragazzi mi stavano vicini e non smettevano di abbracciarmi e farmi ridere per non farmi sentire di troppo all’interno della loro combriccola di coppiette innamorate.
Ero contentissima per tutti loro, ma ora che mi erano tutti accanto non potevo sentirmi più felice.
Solo Zayn non mi si era ancora avvicinato.
Era vicino a Perrie in quel momento, intento a parlare al suo orecchio e il massimo del nostro contatto per quella sera era stato un sorriso da lontano. Non avevo ancora avuto il tempo  di ringraziarlo per aver fatto notare alle mie amiche come mi sentivo e soprattutto avrei voluto domandargli in che modo avesse capito esattamente quale fosse il mio umore senza che gliene parlassi.
Non volevo però interrompere il suo momento con Perrie, visto che come avevo capito, mettermi tra loro avrebbe solo peggiorato le cose e l’avrebbe fatto soffrire.
Quando Perrie si allontanò dopo aver osservato lo schermo del suo cellulare per qualche istante, però, notai il moro guardarsi intorno come se stesse cercando qualcuno e mi stupii quando il suo sguardo si soffermò su di me che dall’altra parte del locale, seduta su un divanetto bianco con un drink in mano ed alcuni dei miei amici attorno, non mi ero ancora resa conto che lo stavo già osservando attentamente, come se il solo guardarlo avesse lenito un po’ il peso che sentivo sul mio stomaco da mesi per il segreto che ancora nascondevo o forse per qualcosa che non volevo ancora ammettere a me stessa.
Mi sorrise gentile e quasi come se il mio corpo stesse rispondendo in automatico ricambiai, come se quel gesto fosse l’unica risposta possibile che potessi dargli in quell’istante.
Mi fece una linguaccia appoggiato con i gomiti al bancone del bar, senza distogliere i suoi occhi scuri dai miei e ridacchiai per quel gesto così infantile, ma così tremendamente dolce.
Spostò lo sguardo per una frazione di secondo sulla porta che dava all’esterno e mi fece un cenno con la testa invitandomi a seguirlo fuori dal locale ed incamminandosi poco dopo.
Il mio cuore iniziò a tamburellare immediatamente dentro al mio petto e preso un respiro profondo mi alzai dai divanetti e guardai Naomi per avvertirla che mi stavo allontanando, ma contrariamente a quanto mi aspettassi, la rossa mi stava già osservando con un sorriso sul volto e prima ancora che proferissi parola, mi fece un cenno di assenso facendomi capire che sapeva perfettamente dove stavo andando.
La ringraziai con un sorriso per poi precipitarmi fuori dal locale facendomi largo fra la gente.
Aprii la porta antipanico con un po’ troppa enfasi e mi ritrovai all’aperto sotto il cielo stellato di Miami sul parcheggio affollato della discoteca.
Non notai Zayn, perciò percorsi qualche passo guardandomi intorno nel tentativo di scovarlo da qualche parte.
“Sono contento che tu stia sorridendo di nuovo” disse con la sua voce profonda che proveniva dalle mia spalle.
Sorrisi istintivamente e mi voltai piano per poterlo guardare negli occhi.
E come mi succedeva da qualche tempo a quella parte mi incantai nell’osservarlo.
“A quanto pare devo ringraziare te per tutto questo” risposi avvicinandomi a lui ed imitandolo nell’appoggiarmi con la schiena al muro del locale.
Buttò  fuori il fumo della sigaretta da cui aveva appena aspirato e mi sorrise alzando le spalle con nonchalance.
“Le ragazze mi hanno detto che se tu non avessi fatto notare loro come mi sentivo non l’avrebbero mai capito, quindi grazie e… mi dispiace” dissi intimidita abbassando lo sguardo sui miei tacchi.
Lo sentii sospirare, ma non osai alzare lo sguardo per vedere che espressione regnasse sul suo volto. Conoscere quali fossero i suoi pensieri mi rendeva nervosa e agitata, perciò pensavo che se non l’avessi guardato sarei riuscita a mantenere la calma, ma in realtà non capire mi stava uccidendo.
“Non devi ringraziarmi Charlie e nemmeno chiedermi scusa. Tutti possono avere un periodo no e tutti possono sentirsi soli e credo di essere io quello che deve scusarsi per non essermene accorto prima. Non siamo stati dei buoni amici, non lo siamo stati per niente, mentre tu, santo cielo, tu sei la persona più buona e disponibile che conosca e non è giusto che ti senta così. Non so se quello che ho pensato ti stesse succedendo fosse la cosa giusta però.” disse lentamente.
Questa volta lo guardai incuriosita trovandolo già rivolto con lo sguardo verso di me.
Mi incantai ad osservare i suoi occhi scuri , perdendomi in quei riflessi d’ambra e sentendo il fiato spezzarsi.
Non riuscii a proferire parola, ma cercai di trasmettergli tutto ciò che avevo sentito nell’ultimo periodo confermandogli che le sue ipotesi erano giuste.
A volte non servono parole per capire gli altri, ci sono persone che si leggono dentro solo con uno sguardo. Forse è maggiore sensibilità, forse è capacità di osservare o forse succede solo fra anime affini. Ma Zayn Malik quella sera mi stava leggendo, ed io con gli occhi lucidi e il cuore in fibrillazione, gli stavo concedendo di sfogliare la mia anima come se fossi stata un libro.
“Non nascondermi mai più nulla Charlie, ti prego- disse spostandosi davanti a me, incastrandomi tra il muro ed il suo corpo- non tenerti tutto dentro se c’è qualcosa che non va. Io sono qui e voglio che tu lo sappia” sussurrò senza distogliere il contatto visivo e accarezzandomi una guancia asciugando così la lacrima che era sfuggita ai miei occhi.
In quel momento mi sentivo nuda davanti a lui, privata di ogni mia corazza, mentre tutto ciò che aveva sentito fino ad allora usciva fuori e liberava il mio corpo da un enorme peso.
Il mio cuore prese a palpitare e potei percepire il suo battito sordo rimbombare nelle mie orecchie. Temevo che potesse sentirlo anche lui vista la nostra vicinanza.
“Odio vederti triste e sapere che la tua tristezza è la conseguenza di  uno sbaglio che oltre che delle tue amiche o dei ragazzi è stato anche mio mi distrugge. Tu non meriti di stare sola, meriti qualcuno che ti rispetti, che si preoccupi di te e che non si dimentichi che esisti” bisbigliò.
Mi osservò per qualche altro istante, mentre io stavo ancora cercando di elaborare le parole che erano appena uscite dalla sue labbra, incredula per ciò che avevo appena sentito e grata che non si fosse accorto della pelle d’oca formatasi sulle mie braccia in seguito al suo discorso.
Improvvisamente mi abbracciò stretta a sé, prima delicatamente, poi sempre più forte, come se volesse proteggermi, come se volesse sentirmi.
Mi lasciai andare in quell’abbraccio e sorrisi sulla sua maglietta. Era il secondo abbraccio che mi dava da quando ci eravamo conosciuti e mi stupii per quanto mi sembrasse familiare e soprattutto per quanto quella sensazione di serenità mi fosse mancata.
Percepivo le sue braccia calde a circondarmi il corpo e le sue labbra sfiorare i miei capelli con leggeri baci. Assaporai il suo profumo che sapeva di casa, consapevole che di lì a poco sarebbe rimasto solo un flebile ricordo. Mi accarezzò la schiena e mi sentii sicura tra le sue braccia.
Quando appoggiò la testa sulla mia spalla mi sembrò di sentirlo sorridere sulla mia pelle e quando mi aggrappai più forte a lui con il cuore che rischiava di esplodere, immaginai di averlo sentito rabbrividire.
Avevo sempre amato gli abbracci, alcuni erano così intensi da potersi quasi mescolare con l’altro .
“Grazie” sussurrai al suo orecchio, notando un leggero irrigidimento da parte sua al mio gesto.
“Di nulla. Vorrà dire che mi devi un favore, non so magari una giornata intera di servigi” scherzò facendomi ridere e sciogliendosi delicatamente da quella stretta che ci aveva legati intensamente, senza che ce ne accorgessimo.
“Credo che la fantasia di vedermi ai tuoi piedi non si realizzerà mai Malik” lo presi in giro ridacchiando.
“Mai dire mai Charlie, prima o poi ti inginocchierai davanti a me” disse guardandomi con aria maliziosa per poi scoppiare a ridere.
Gli diedi un buffetto sulla spalla unendomi alla sua ilarità.
Mi guardò con aria oltraggiata per poi scoppiare a ridere ancora più forte.
Una volta che si fu calmato mi disse “Io torno dentro, vado a scatenarmi un po’ e tu faresti bene a raggiungere me e gli altri” disse iniziando a camminare all’indietro verso la porta e fu in quel momento che fra le auto proprio nella direzione in cui lui si stava dirigendo, notai una chioma bionda.
Perrie appoggiata ad una macchina nera, stringeva a sé un ragazzo castano e lo stava baciando con foga. Doveva trattarsi di Kyle.
Se Zayn li avesse visti ne sarebbe rimasto distrutto e avrebbe perso la persona a cui teneva di più al mondo in quel momento ed io non potevo sopportare di vederlo giù di morale, fu per quello che in pochi secondi, proprio mentre lui si stava voltando nella loro direzione per rientrare nel locale, feci l’unica cosa che mi venne in mente in quel momento.
“Zayn” lo chiamai facendolo voltare di nuovo verso di me.
Gli corsi incontro e con tutto il coraggio che avevo, presi il suo volto fra le mani e appoggiai le mie labbra sulle sue, sentendolo immobilizzarsi per lo stupore.
Modellai le mia labbra alle sue e sentii le mie gambe tremare, il mio cuore battere nuovamente ad una velocità disumana ed il mio stomaco fremere per l’eccitazione di quel momento.
In quell’ istante, anche se l’avevo fatto solo per non fargli vedere la sua ragazza vicina ad un altro e non farlo soffrire, mi dimenticai di tutto ciò che mi circondava, di tutte le mie preoccupazioni e paure e pensai che avevo desiderato che quel contatto avvenisse da molto tempo.
Ero lì e sentivo Zayn e riuscivo finalmente a sentire anche me stessa.
Mi stupii quando lo sentii adagiare delicatamente le mani sui miei fianchi e ricambiare il mio bacio insinuandosi con la lingua nella mia bocca.
Allungai una mano fra i suoi capelli e percepii le sue dita premere sulla mia carne.
Il suo respiro affannato si univa al mio e giurai che non fosse solo il mio cuore ad aver accelerato.
Potevo percepire ogni contatto del mio corpo con il suo e di nuovo lo sentii  veramente.
Non pensai a nulla per qualche istante, finché la consapevolezza che tutto ciò era tremendamente sbagliato non mi pervase e così, con un movimento repentino, mi staccai da quel bacio e da lui ritrovandolo ad osservarmi con aria confusa e stupita a causa di ciò che era appena successo.
“Io..io, scusa..non avrei dovuto”  esclamai prima di correre via, lasciandolo lì immobile ed incredulo e rifugiandomi all’interno del locale. Presi un altro drink e andai a ballare in mezzo alla pista, con il cuore che si era finalmente acceso dopo molto tempo.
Ballai nel tentativo di spegnere i pensieri e quella vocina nella mia testa che continuava a ripetere “Il bacio migliore della mia vita”.


 

 

SPAZIO AUTRICE
ciao fiorellini.
Ebbene si, ho deciso di riprovarci. Non so se questo tentativo andrà a buon fine o se prima o poi si sospenderà tutto, il fatto è che mi ritrovo ad avere più idee per Charlie e Zayn che per le altre coppie e ovviamente essendo una storia con più protagonisti ciò non può andare bene. Perciò vediamo se riuscirò a continuare e portare a termine la storia in qualche modo.
Ho deciso di pubblicare questo capitolo, beh perché mi è venuto in mente e considerando che non mi piace lasciare le cose a metà ho pensato di tentare e in un modo o nell’altro andare avanti. Speriamo bene!!
Vi ringrazio infinitamente per tutto il vostro supporto, ho ricevuto recensioni e messaggi dove mi pregavate di continuare la storia e non son davvero come ringraziarvi perché il vostro supporto è per me davvero essenziale ed importate. Vi amo tutte indistintamente perciò grazie, grazie e grazie <3
Spero che questo capitolo non vi deluda.

So che non sono una scrittrice molto talentuosa e che ci sono ragazze che creano dei veri e propri capolavori in questo sito, ma mi piace scrivere e perciò beh probabilmente mi avrete fra i piedi per un bel po’! ;)

Ho apprezzato moltissimo che alcune di voi abbiano cercato di darmi dei consigli per la storia, ve ne sono grata e se continuerete a farlo e ad aiutarmi, il vostro supporto sarà ben accetto ve lo assicuro.
Ringrazio chi ancora preferisce, segue e ricorda la storia, chi la legge soltanto e silenziosamente sogna un po’ con me e i miei protagonisti, non abbiate paura e fatevi avanti se volete farmi sapere il vostro parere, sarebbe sicuramente apprezzato. Un immenso grazie alle otto e dico otto ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, vedere così tante recensioni e leggere così tante belle parole è stata una gioia per me quindi grazie a Oysh_more than me (Se volete leggere qualcosa di meraviglioso passate dalla sua White Shadows e non ve ne pentirete), directioner_1808, miriammalik88, ElexTunzix, jawaadsgirl, zerrie_jortini99, Simonetta99 e Aubrey <3
Vi saluto e beh, alla prossima!!!
-V-


p.s. scusate se la grafica non è come al solito e se non ci sono immagini, ma ho avuto alcuni problemi.

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Capitolo 20
*** A corner of Happiness ***


YOU, ME…US

 

19. A corner of Happiness

 



"So baby be with me so happily"
one direction



CHARLIE

“Così l’hai baciato?” chiese di nuovo conferma Naomi.
“Si” risposi.
“Un bacio vero?” domandò Zoe.
“Già” commentai.
“E lui ha risposto?” aggiunse Naomi.
Mi limitai ad annuire silenziosamente.
“E coma bacia?” Chiese ancora Zoe curiosa, beccandosi poi un’occhiataccia da Naomi e uno sguardo contrariato da me per avermi posto quella domanda.
“Beh sono solo curiosa!” si giustificò la mora con un’alzata di spalle.
Sbuffai infastidita e tornai a puntare lo sguardo sul frappé posto davanti a me sul tavolino del bar.
“Analizziamo la cosa- iniziò a parlare Naomi- l’hai fatto per non fargli notare la sua fidanzata mentre ci dava dentro con un altro e beh anche se lui non lo sa penso che sia un gesto nobile da un certo punto di vista e poi lui ha risposto no? È positivo?”
“Lui era sorpreso, non se l’aspettava, sarà stata una reazione involontaria” chiarii io cercando si trovare una spiegazione a ciò che era successo due sere prima con Zayn.
Ci avevo pensato in continuazione in quei giorni e avevo tentato di evitarlo in ogni modo, stavo per impazzire. È per questo che avevo riunito le mie amiche in quel bar quel pomeriggio a Detroit così da potermi sfogare con loro e ricevere qualche consiglio cu come comportarmi, anche se fino ad ora il nostro incontro non aveva prodotto buoni frutti.
“Andiamo Charlie, non si risponde ad un bacio se si è totalmente innamorati della propria fidanzata, nemmeno se è inaspettato. Tu gli piaci deve solo ficcarselo in testa” sputò Zoe sicura di sé.
Pensai qualche istante a ciò che mi aveva detto, ma non riuscivo a convincermi che ciò fosse  possibile. Lei era mia amica e sapeva che avevo iniziato a provare qualcosa per lui, consolarmi in questo modo era il comportamento tipico di un’amica.
“Non lo so- sbuffai affranta abbandonando la mia fronte sul palmo delle mie mani- è tutto così complicato! Non posso dirgli di Perrie perché deve farlo lei, anche se a quanto pare sembra non averne nessuna intenzione e non voglio farlo soffrire visto che la ama, non posso stargli vicina come amica e basta perché ogni volta che lo vedo ho l’istinto di stampargliene altri cento di baci come quello e allo stesso tempo non stargli accanto mi mette in ansia e questo è tutto assolutamente sbagliato” .
Naomi e Zoe puntarono gli occhi su di me, la prima con un’espressione dolce e comprensiva, l’altra con l’espressione di chi aveva capito cose che nemmeno io probabilmente avevo ancora compreso.
“Tu sei cotta, cotta a puntino mia cara! Da qui non si scappa!” esclamò ironica Zoe con un sorrisetto furbo sulle labbra e alzando alternativamente le sopracciglia.
“Zoe in questo istante giuro che potrei toglierti dalla faccia quell’espressione alla Harry Styles con un bel gancio destro se solo non ti volessi troppo bene e non avessi paura di rovinarmi la manicure” sbottai spazientita nei confronti della mia amica mentre lei scoppiava in una fragorosa risata.
“È solo che ci sono passata anche io con Harry. Il volergli stare accanto, ma essere costrette a non farlo per cause di forza maggiore, il non poter stare con lui, è amore Charlie, o almeno credo che gli si avvicini. Io l’ho accettato e dovresti farlo anche tu e sinceramente credo che anche Zayn dovrebbe accettarlo. È ovvio che provi qualcosa per te, altrimenti non ti osserverebbe.  È stato lui a farci notare come stavi ed era preoccupato per te come un bambino che perde il suo giocattolo preferito e credimi, a giudicare da come io ho reagito dopo che ho perso la mia Barbie magia del Natale a otto anni, un bambino ci tiene davvero molto ai propri giocattoli” concluse il suo discorso addentando un pezzo del tramezzino che si trovava davanti.
“Io la penso esattamente come Zoe. Non si sarebbe mai preoccupato così e non ti guarderebbe come se fossi un gioiello se non fosse così Charlie. Deve solo accettarlo e credo che voi due dovreste parlare e dirvi tutto ciò che avete da dirvi, questione Perrie compresa. Starà male forse, un tradimento è sempre doloroso da accettare, ma è la cosa giusta. Se venisse a sapere che tu non gli hai detto nulla, penso che le probabilità di perderlo sarebbero maggiori, quindi fatti coraggio e mi raccomando respira” disse Naomi per poi alzarsi insieme a Zoe sotto il mio sguardo interrogativo.
“Ma che fate? Dove andate?” domandai nervosa vedendole raccattare tutte le loro borse per poi avviarsi lontano dal bar.
Appena vidi Naomi fermarsi qualche istante e accarezzare la spalla del ragazzo moro a qualche metro da me, capii come mai se ne erano andate ed iniziai ad innervosirmi sentendo il mio cuore accelerare freneticamente e le mani iniziare a sudare.
Lo guardai rivolgermi uno sguardo da lontano  e salutare le ragazze con un cenno per poi allontanarsi e camminare lentamente verso di me che, troppo nervosa e imbarazzata per guardarlo in faccia, lo seguivo con  la coda dell’occhio fino a quando non lo vidi fermarsi in piedi alla mia destra con le mani premute dentro le tasche dei jeans stretti.
“Ti ho chiamata prima” lo sentii quasi sussurrare.
Presi un respiro profondo prima di rispondere perché ero più che certa che altrimenti la mia voce si sarebbe spezzata e dalla mia gola non sarebbe uscito nessun suono.
“N-non l’ho sentito, è silenzioso” balbettai giocando con la cannuccia nel mio bicchiere.
Non rispose, ma lo sentii solo sospirare.
“Guardami Charlie” mi ordinò poco dopo con tono severo e che non ammetteva repliche.
Chiusi gli occhi tentando con tutte le mie forze di non cedere a quella richiesta pronunciata così duramente e combattendo contro l’istinto di mettermi a piangere ed urlare per la frustrazione che provavo in quel momento.
Sapevo che non avrei potuto evitare la nostra conversazione sull’argomento per l’eternità, ma non mi sentivo pronta in quell’istante, non con mille interrogativi in testa e un gigantesco nodo alla gola.
“Ti prego Charlie, guardami” mi supplicò stavolta con tono più dolce guardandomi dall’alto mentre io ero ancora immobile nella mia posizione.
Presi un respiro profondo e tentando si recuperare un po’ di tranquillità voltai il viso lentamente, notando prima le sue scarpe nere, i suoi pantaloni chiari e risalendo fino a notare la maglia rossa che fasciava sapientemente le sue spalle larghe e per finire arrivai al viso, incastrando i mie occhi nei suoi che mi osservavano con sguardo indecifrabile.
E vidi, tutte le domande che viaggiavano a velocità sovrumana dentro a quelle iridi scure che, mi resi conto, mi avevano intrappolata.
Lo vidi arricciare leggermente le labbra, mentre continuava a mantenere fisso lo sguardo sui miei occhi che dovevano trasmettere tutta l’ansia e il timore che mi invadevano in quel momento.
Sospirò nuovamente passandosi le mani tra i capelli e chiudendo gli occhi per qualche istante.
“Facciamo un giro” disse soltanto e le mie gambe automaticamente mi fecero alzare da quella sedia e cominciarono a seguirlo sulla strada camminando al suo fianco.
Nessuno dei due parlava, il mio sguardo era puntato sulle converse rosse che indossavo quel giorno e le mie mani, stringevano più del necessario la borsa che avevo scelto.
Lui guardava dritto davanti a sé, immerso in chissà quali pensieri e diretto chissà dove, mentre il silenzio tra di noi si faceva sempre più pesante.
Tentai di formulare un discorso sensato che comprendesse le mie scuse per il gesto della sera prima, ma il suo profumo intenso che mi entrava nelle narici, mi faceva tornare alla memoria la scena del nostro bacio e la mia concentrazione vacillava notevolmente.
Improvvisamente svoltò a sinistra, dentro al cancello di quello che doveva essere un parco e che stranamente, anche considerando che era già metà pomeriggio, sembrava ospitare solo pochissime persone per quella giornata.
Si inoltrò silenzioso sull’erba fino ad arrivare all’ombra di un grande salice piangente per poi sedersi vicino al suo tronco ad osservare il movimento lento delle foglie e dei rami mossi da un po’ di vento.
Lo imitai silenziosa, sedendomi a qualche passo di distanza da lui e continuando ad osservare le mie scarpe fino a quando, notando che il nostro silenzio non si sarebbe mai interrotto se io non mi fossi fatta coraggio, mi imposi di alzare lo sguardo su di lui stupendomi nuovamente però nel trovarlo già a fissarmi.
Le parole mi morirono in gola e mi limitai ad osservarlo in silenzio proprio come stava facendo lui.
Non so quanto tempo trascorremmo così, ma ricordo alla perfezione ogni battito del mio cuore, ogni movimento delle sue palpebre e ogni volta che lui sembrava sul punto di dire qualcosa, ma poi probabilmente, proprio come me, ci ripensava.
“Mi dispiace…” iniziò a dire, ma lo interruppi immediatamente.
“No dispiace a me. Mi dispiace talmente tanto e mi sento così tremendamente in colpa per ciò che ho fatto che non riesco nemmeno a guardarmi allo specchio. Avevamo appena chiarito e io non avrei dovuto farlo a prescindere da qualsiasi sia la ragione per cui l’ho fatto. Non sono riuscita a controllarmi, probabilmente avevo bevuto troppo e mi sono lasciata andare e ho rovinato tutto. So che ora sembro una stupida perché, diamine, mi piace il ragazzo che non ho sopportato per mesi e non dovrebbe essere così. Io dovrei prenderti in giro per il tuo abbigliamento come faccio con Harry, parlare con te come faccio con Liam e Louis o scherzare con te come faccio con Niall, ma non ci riesco e credimi ci ho provato, ho provato tanto a essere semplicemente un’amica e a respingere quella sensazione che sentivo dentro ogni volta che ti avvicinavi, che mi sorridevi o che anche solo mi sfioravi, ma ho rischiato di impazzire e non ci riesco più. E mi dispiace, perché non avrei mai voluto che tu lo sapessi e non avrei mai voluto rovinare la tua vita o la tua storia con Perrie o dio solo sa cosa. E chiedo scusa ancora se sono troppo egoista per tenermi ancora tutto questo dentro e per non aver resistito all’istinto di baciarti in quel parcheggio solo perché, anche se cerco qualsiasi motivazione valida per aver fatto un gesto del genere, in realtà so che l’ho fatto solo ed esclusivamente perché avevo bisogno di sentirti totalmente vicino a me almeno una volta. Totalmente mio, anche se non lo sei affatto e totalmente felice e completa come mi sono sentita- mi alzai nervosa incapace di stare ancora seduta ed iniziando a camminare avanti e indietro- Vorrei solo tornare indietro e non rovinare tutto, ma non riesco a desiderare nemmeno questo perché per la prima volta in vita mia mentre ti baciavo ho sentito che nella mia vita non mancava più nulla. Ma so che tutto questo è sbagliato e ora mi sento una poco di buono ad aver fatto tutto ciò che ho fatto e non so nemmeno perché stai qui ad ascoltarmi e a complicarti la vita ancora più di quanto non te l’abbia già complicata io con le mie terribili azioni” conclusi senza fiato puntando nuovamente il mio sguardo su di lui e vedendolo ancora seduto con lo sguardo fisso davanti a sé.
Respirai affannosamente per ben cinque volte, con il cuore che batteva frenetico nel mio petto e le mani sudate, quando lo vidi voltarsi per guardarmi senza farmi leggere alcuna emozione sul suo viso.
Lo vidi alzarsi con una calma ed una lentezza estenuanti e lo vidi avvicinarsi a me, mentre il vento soffiava scompigliando gentilmente i miei capelli sciolti e le voci di alcuni bambini che giocavano sulle giostre del parco, arrivavano ovattate alle mie orecchie.
Lo osservai quando mi si bloccò davanti senza smettere di guardarmi ed io deglutii forse troppo rumorosamente.
Contemplai i suoi occhi profondi, le sue ciglia lunghe, la linea dritta del suo naso, la leggera barba sulle guancie e le sue labbra carnose, mentre gentilmente mi sistemava una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
E lo sentii mentre senza darmi alcun preavviso, posò con delicatezza estrema le sue labbra morbide sulle mie, lasciandomi basita e immobile per la sorpresa.
Lo sentii baciare delicatamente le mie labbra mentre i miei occhi si sigillavano e le sue mani correvano ad adagiarsi sul mio fianco e sulla mia guancia.
Percepii il suo profumo da uomo che mi piaceva tanto quando mi attaccai a lui mettendogli le braccia attorno al collo.
Tremai, quando stringendomi più vicina a sé, mi fece dischiudere le labbra e approfondì quel bacio così diverso dal primo, ma forse addirittura migliore.
Lo sentii rabbrividire quando con una mano mi insinuai nei suoi capelli e ne tirai qualche ciocca corta sulla nuca per averne di più, perché di lui non ne avevo ancora abbastanza.
Passò un tempo indefinito, durante il quale tutti i miei sensi sembravano essersi amplificati per permettermi di memorizzare il suo tocco sicuro sulla mia pelle, il suo profumo, lo schioccare delle nostre labbra e il suo sapore, fino a quando, ormai senza fiato e con entrambi i cuori che palpitavano vicini l’uno all’altro, ci staccammo da quel bacio che forse, aveva significato più di mille parole.
Rimanemmo in silenzio, fronte contro fronte, avvinghiati senza la minima intenzione di staccarci. Percepii il suo sorriso sulle mie labbra mentre tenevo ancora gli occhi chiusi per paura che se li avessi aperti mi sarei resa conto che si era trattato solo di uno scherzo della mia immaginazione.
Ma quando in preda a un moto di coraggio, li spalancai e trovai davanti a me il suo sguardo intenerito ed estasiato che mi guardava e il suo sorriso smagliante e sincero, lo imitai, alzando gli angoli della mia bocca all’insù ed abbandonandomi ad una leggera ed incredula risata alla quale poco dopo si unì anche lui tenendomi sempre stretta al suo petto.
“Volevo dire che mi dispiace di averti lasciata andare via l’altra sera, ti avrei dovuta rincorrere e tenere lì con me. Perdonami!” sussurrò suggellando le sue parole con un bacio a stampo e in quel momento non potevo chiedere nulla di meglio.

 

Ci trovavamo seduti sotto quell’albero da ormai due ore. Io fra le sue braccia calde e protettive, lui a stringermi e a lasciarmi qualche bacio a fior di labbra o sulla nuca.
Era un pomeriggio perfetto, ma non riuscivo a smettere di pensare a cosa sarebbe successo una volta tornati in albergo, a come gli avrei detto di Perrie.
Lui sembrò leggermi nel pensiero perché poco dopo interruppe il nostro confortevole silenzio.
“Dovrai darmi un po’ di tempo, per chiarire le cose con Perrie. Provo qualcosa per te Charlie e non posso metterlo in dubbio ormai, ma ho delle responsabilità anche nei confronti di Perrie e non posso abbandonarla così su due piedi” bisbigliò giocando con i suoi capelli.
Comprendevo la sua posizione, anche se ciò che aveva detto non mi rendeva pienamente felice.
Pensai che probabilmente quello fosse il momento giusto per dirgli ciò che avevo scoperto e così prendendo un respiro profondo e sentendolo baciare la mia tempia mi feci coraggio.
“Zayn devo parlarti di una cosa che riguarda Perrie, avrei forse dovuto parlartene prima, ma…”iniziai, ma mi interruppe.
“Charlie ascolta, so che non ti sta simpatica e che conoscendoti hai avuto l’istinto di ucciderla molte volte, ma glielo devo e spero che tu mi potrai aspettare ancora un altro po’. Sai dopo quella sera in quel parcheggio ho capito definitivamente che ignorare quello che provavo ogni volta che stavo con te non mi avrebbe che ferito e fatto male sempre di più e non è giusto. Ho cercato di reprimere i miei sentimenti perché io sto con lei, ma dopo il nostro primo bacio non ho più potuto. Pensavo di amarla, ma si può parlare di amore se quando ti tocca un’altra persona l’unica cosa che desideri è che quest’ultima ti stia accanto ogni secondo della giornata e vorresti renderla felice?” disse.
Rimasi in silenzio troppo sconvolta e felice per le parole che aveva pronunciato.
“In un certo senso le ho mancato di rispetto facendo questo e se io venissi a conoscenza che lei ha fatto una cosa del genere a me mentre stavamo insieme, penso che sarei distrutto, perciò ho bisogno di tempo per fare le cose nel modo giusto, per lei, per me e soprattutto per te” continuò serio.
Mi alzai leggermente voltandomi per arrivare a guardarlo negli occhi esattamente alla sua altezza.
Gli accarezzai una guancia, mentre le sue iridi castane mi scaldavano il cuore guardandomi con un velo di preoccupazione.
Volevo che fosse felice.
E se gli avessi detto del tradimento di Perrie lui non lo sarebbe stato. Me lo aveva appena confessato. Mi sentivo terribilmente in colpa a portare con me quel segreto, ma un segreto non è nulla se la ricompensa è la felicità della persona amata no?
Gli sorrisi dolce e gli lasciai un bacio a fior di labbra.
“Io sono qui, ti aspetto” sussurrai sentendolo poi sorridere sulla mia bocca per tornare ad impossessarsi di essa.
Era il mio angolo di felicità.


 

SPAZIO AUTRICE
Ciao stelline 
Come va?
Spero stiate tutte bene e che vi stiate godendo gli ultimi giorni d’estate anche se ad esempio per chi vive al Nord come me, di estate non si può proprio parlare visto che il sole si fa vedere pochissimo!!
Comunque eccomi qui con un altro capitolo dedicato a Charlie e Zayn e beh vi dico solo che renderlo mi è piaciuto da morire, perciò spero che piaccia anche a voi almeno un pochino e che mi facciate sapere in tante che cosa ne pensate!! 
Credo che potrete capire quanto io ami questa coppia!!! <3
Vi avviso che non so ancora quanti capitoli manchino alla fine di questa storia, ma non credo saranno moltissimi visto che ormai tutti i nodi stanno venendo al pettine. Ma…..
Torneròòòò!!! Ebbene si, ho già pronti i primi due capitoli di una nuova storia che devo ammettere mi sta prendendo da morire e che spero di riuscire a realizzare come voglio. Sarà più seria e studiata quindi la stesura richiederà mooolto tempo e pazienza  e la pubblicherò solo una volta terminata questa e pronto qualche capitolo. Spero con tutto il cuore che quando sarà il momento deciderete di dare una possibilità anche a quella e che mi facciate sapere che ne pensate perché per me è essenziale.
Ringrazio con tutto il mio cuore tutte voi che leggete, preferite, seguite o ricordate la mia storia, quelle tre meraviglie che continuano a tenermi tra le loro autrici preferite anche se non ne comprendo il motivo, ma vi adoro e poi loro, le mie ragazze delle recensioni Oysh_more than me che è un supporto unico per me, la dolcissima Aubrey che mi fa sempre sorridere, la gentilissima miriammalik88 e la carinissima fabialelisa. <3
Grazie grazie e grazie <3 <3
Alla prossima dolcezze!!!
-V-

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