Devil's embrace - Un amore mortale di Xevias (/viewuser.php?uid=40392)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ideas and plans ***
Capitolo 2: *** A transformation for love ***
Capitolo 1 *** Ideas and plans ***
Mio
Ecco qui il primo capitolo di una fanfiction che mi frulla in testa da parecchi giorni, ormai. Prima di tutto ci tengo ad avvisare i
lettori di "The wedding planner - Un matrimonio perfetto" che la fiction
continuerà ad essere aggiornata, potete stare tranquilli!!
Parlando di questa
fiction, invece, un paio di precisazioni: la storia si colloca al settimo anno,
ma essendo una "Alternative Universe" e una "What if?" mi sono permessa di cambiare un po' gli
avvenimenti rispetto al sesto e settimo libro. La differenza principale è che
Hermione, Harry e Ron sono a Hogwarts, e questo perchè Voldemort non ha diviso
la sua anima in Horcrux: la battaglia quindi è puramente "strategica", nel senso
che non è necessario che il Trio manchi dalla scuola per il suo ultimo anno e
può prepararsi per lo scontro finale direttamente a Hogwarts, con un Voldemort
umano, per quanto possibile, e quindi uccidibile. Un'altra differenza è
che Silente è vivo, e che la battaglia avvenuta a scuola durante il sesto libro
è stata da me tralasciata; Sirius invece è stato ucciso nella battaglia al
Ministero, così come il 5° libro racconta. Per il resto, ho cercato di adattare
alle mie esigenze alcuni fatti raccontati nei libri, tenendoli in
considerazione ma modificandoli a seconda dell'utilizzo che ne faccio
all'interno della mia fanfiction.
Per ultimo, vorrei
dedicare questa storia a una persona, alla cui opinione tengo particolarmente e
che è stata un pò la fonte d'ispirazione per questa fiction:
ladyrocker, questa è per te.
Detto questo, non mi
resta che augurarvi una buona lettura, sperando che la storia vi piaccia e che,
in ogni caso, vorrete lasciare un commento a testimonianza del vostro
passaggio.
Alla
prossima!
Xevias
Hermione Jane Granger, Grifondoro del settimo
anno, posò per la quinta volta gli occhi sul giardino che si estendeva,
lussurreggiante, fuori dalla finestra della biblioteca: sapeva di doversi
concentrare per la ricerca della McGranitt, l'aveva iniziata quattro ore
prima e non l'aveva ancora terminata.. ma proprio non ci riusciva, la
sua mente non voleva saperne. E d'altronde, come
avrebbe potuto concentrarsi se il suo pensiero fisso era lui?
La ragazza sospirò, passandosi le mani tra i capelli e intrecciando le dita
dietro la nuca, con la testa abbassata: si chiese per l'ennesima volta se ciò
che si diceva in giro, le voci che da qualche settimana dall'inizio della scuola
avevano già iniziato a circolare, fossero vere. Era davvero possibile
che... No. Non poteva essere, non ci voleva credere: certo, accettare
quell'ipotesi non sarebbe stato difficile, soprattutto giudicando con occhio
obiettivo i suoi comportamenti.. ma lei era fermamente convinta che non fosse
così, che lui non avrebbe mai accettato di farsi... - Non ho tutto il giorno,
Madama Pince. Mi serve quel libro, subito. Potrebbe darsi una
mossa? - Una voce gelida, poco distante da lei, le fece venire i brividi: era
lui, impossibile non riconoscerlo; il cuore di Hermione, dispettoso, iniziò ad
accelerare i battiti, e la ragazza dovette resistere all'impulso di girarsi e
allungare il collo per osservarlo.
- Signor Malfoy, io
non sono ai suoi ordini! - fu la risposta a dir poco indignata della bibliotecaria
- Come le ho già detto, il libro che le serve è stato già preso in prestito
da un altro studente, perciò lei potrà averlo solo quando mi verrà
riconsegnato. - aggiunse, severa. Il ragazzo s'impose la calma, sebbene
la sua mente fosse di tutt'altro avviso: quella stupida donna non sapeva chi
aveva davanti. Lui, Draco Lucius Malfoy, il Principe delle Serpi, non era certo
il tipo di persona che si faceva aspettare, al contrario; se la bibliotecaria
avesse avuto un po' più di cervello, l'avrebbe servito seduta stante. Se solo
avesse saputo cos'avrebbe potuto farle.. ora non era più solo un ragazzino ricco
e famoso. Ora era uno di loro. -
Potrei almeno sapere chi ha preso in prestito il libro che mi serve? - chiese, a
denti stretti: il braccio iniziava a bruciargli, gli succedeva sempre quando
qualcosa o qualcuno lo faceva irritare. Doveva stare attento, suo padre l'aveva
avvisato che, per i primi tempi, il Marchio avrebbe potuto farlo agire
d'istinto, senza pensare. - Certo, signor Malfoy. Il suddetto libro è stato
preso dalla signorina Granger. -
Hermione sobbalzò, sentendo
pronunciare il suo nome: allora il libro che gli serviva era quello sulle
Trasfigurazioni Avanzate dei Vertebrati, il che significava che anche lui, come
lei, doveva studiare per la ricerca.. il destino si stava prendendo gioco di
lei, facendo accadere coincidenze che, per il suo fragile cuore,
rischiavano di farla diventare isterica e di farle venire un infarto. La
grifona sentì il ragazzo imprecare a denti stretti, poi udì dei passi farsi
sempre più vicini: col cuore che minacciava di saltarle fuori dal petto, la
giovane abbassò lo sguardo sul libro, cercando di darsi un'aria concentrata che,
ovviamente, non aveva. - Mezzosangue. - Hermione respirò a fondo,
imponendosi calma assoluta: non faceva più caso a come la chiamava, ormai ai
suoi insulti ci aveva fatto l'abitudine, ma era ciò che le scatenava dentro ogni
volta che le rivolgeva la parola a mandarla in subbuglio. E dire che aveva
tentato in tutti i modi di non pensarci, di scacciare quella vocina nel suo
cuore e nella sua testa che le sbatteva in faccia la verità: aveva persino
provato a mettersi con Ron, per dimostrare a se stessa che di lui non le
importava nulla.. tutto inutile. Aveva rotto con il Grifondoro appena due
settimane dopo dall'inizio delle vacanze, passando tutta l'estate a pensare
a lui: non sembrava più nemmeno lei, se ne rendeva conto. Ma ne
era innamorata. Lei, Hermione Jane Granger, innamorata
di Draco Lucius Malfoy. Una barzelletta di dimensioni gigantoscopiche. - Sei
sorda? Ti ho chiesto una cosa, Mezzosangue: vedi di non farmi sprecare
altro fiato per parlare con un essere inferiore come te. - le disse, gelido e
irritato. Ci mancava solo Miss-So-Tutto-Io a rovinargli la giornata: possibile
che quella maledetta Grifondoro non avesse ancora finito la ricerca per la sua
insegnante preferita? - Non.. non ti stavo ascoltando.. - balbettò lei, senza
alzare gli occhi su di lui: per l'amor del cielo, Hermione, un po' di
autocontrollo! Draco trattenne a fatica la sua voglia di schiantarla: -
Ti ho chiesto quanto tempo pensi di metterci con quel dannatissimo libro. Sai, a
differenza tua, io ho una vita al di là dello studio, e non voglio sprecarla per
una stupidissima ricerca. - ripetè, schernendola. La ragazza si fece forza e
alzò lo sguardo, incrociando quello di lui: - Non mi manca molto, Malfoy. In
ogni caso, potresti sempre fare la ricerca con me. - asserì lei, rendendosi
conto solo mezzo secondo dopo di ciò che le era uscito dalle
labbra. Non poteva averlo detto. Non poteva, non
doveva averlo detto! Hermione guardò il serpeverde di
sottecchi, e dal ghigno divertito che increspava le sue labbra la ragazza capì
che l'aveva detto. E lui l'aveva sentita.
- Senti senti.. la
Granger che mi propone di studiare con lei, ma bene.. come mai tutta questa
generosità? E' la giornata della cooperazione tra le Case, o qualcosa del
genere? - le chiese, prendendola in giro. La grifona scosse la testa: ormai
il danno era fatto, tanto valeva chiudere in bellezza. - No, Malfoy. Ti ho
solo proposto di studiare insieme, visto che entrambi dobbiamo fare la ricerca
per la McGranitt. E poi, sai bene che, studiando con me, finiresti
molto prima. - gli spiegò, stando bene attenta a cogliere ogni
sua reazione.
Draco studiò attentamente la
ragazza: dov'era la fregatura? Doveva esserci per forza, si stava parlando della
Granger.. lei non faceva copiare nemmeno i suoi amichetti del cuore, Sfregiato e
Lenticchia, perchè avrebbe dovuto far copiare lui? Perchè era ovvio che
intendeva farlo copiare, non si era nemmeno preoccupata di velare la sua
proposta, anzi, l'aveva accentuata senza problemi. - Malfoy, che tu ci creda
o no, non ho tutto il giorno. Accetti? - gli chiese ancora la Mezzosangue,
sostenendo il suo sguardo con determinazione.
Il
ragazzo annuì, lentamente: avrebbe avuto tempo di capire cos'aveva in mente la
Granger, e nel frattempo la ricerca della McGranitt sarebbe diventato un
problema archiviato. - Siediti allora, o pensi di studiare in piedi? - disse
lei, indicandogli con un cenno della testa la sedia vuota che aveva di
fronte. Draco ghignò: - Mi prendi in giro, Mezzosangue?
Pensi davvero che rovinerei la mia immagine pubblica facendomi
vedere mentre studio con te? Non esiste.
Prendi la tua roba, andiamo a studiare
nella Stanza delle Necessità. - le ordinò, gelido e imperioso. Hermione fece
per ribattere, ma qualcosa dentro di lei la indusse a tacere: il ragazzo aveva
accettato di studiare con lei, per di più da solo.. era più di quello che si
sarebbe aspettata. Sei patetica, Hermione. Semplicemente patetica. Il tuo
orgoglio Grifondoro è andato a farsi benedire, a braccetto con il tuo cervello!
Riprenditi ragazza, non farti mettere sotto! Nonostante la
minuscola vocina nella sua testa cercasse di riportarla alla ragione, la grifona
si ritrovò a seguire Malfoy fuori dalla biblioteca, per i corridoi, verso
la Stanza delle Necessità. Dopo qualche secondo di
attesa di fronte ad un muro vuoto, Malfoy fece apparire un porta: - Muoviti
Mezzosangue, non voglio che qualcuno ci veda. - sibilò lui, entrando per
primo. Hermione lo seguì, osservando la stanza che Draco aveva pensato nella
mente e che aveva preso forma: era senza dubbio la stanza perfetta per un
serpeverde, con colori che spaziavano dal verde all'argento; l'arredo era
essenziale, ma di ottimo gusto. Una scrivania, due sedie, un paio di poltroncine
di pelle e un divano più grande dello stesso tipo, un caminetto acceso in cui
ardeva un fuoco scoppiettante, e un letto. - Un letto? -
osservò la grifona, posando i libri sulla scrivania, mentre la salivazione le si
azzerava. Draco alzò le spalle: - Sì, perchè? E' forse un problema?
- chiese a sua volta, appoggiandosi al muro e incrociando le braccia
al petto. La Granger era semplicemente ridicola, così timida e pudica..
rivoltante. E dire che non era nemmeno brutta, probabilmente sotto la divisa aveva un
corpo niente male. Peccato che in lei vivesse lo spirito di una suora di
clausura. - No.. no, nessun problema. - balbettò lei, arrossendo: meglio
evitare di dire che la sua mente si era già riempita d'immagini ben poco caste
di lei e il ragazzo.. e dire che lei era.. insomma, era.. non l'aveva mai fatto,
ecco. Sì, sì. Era vergine. Non che fosse
un mistero, giusto? Cioè, si vedeva che non aveva mai avuto rapporti sessuali:
ce l'aveva praticamente scritto in fronte. - Allora, iniziamo?
-
Draco sbuffò
leggermente, sedendosi e accavallando le gambe con grazia: - Certo, Mezzosangue.
Quando vuoi. - rispose, e lei si sedette di fronte a lui. - Beh, non prendi
pergamena e piuma? - gli chiese ancora, notando che il ragazzo rimaneva
totalmente impassibile. Il serpeverde ridacchiò: - Mettiamola così, Granger.
Io ti osservo studiare, tu completi la ricerca, e poi io la copio. Che ne pensi,
ti piace come programma? - le disse con un ghigno, osservando l'espressione
indignata di lei. - Mi stai dicendo che non hai intenzione di fare nulla? -
gli chiese. Malfoy ridacchiò: - Ma per favore Mezzosangue, non era
ovvio? E poi sei stata tu a propormi di copiare.. o sbaglio? -
commentò, mentre lei avvampava e abbassava lo sguardo. - Non pensavo fosse
così palese. - mormorò, mordendosi il labbro: perchè faceva tanto la difficile?
In fondo sapeva che gli avrebbe fatto copiare il compito nel momento
stesso in cui gli aveva proposto di studiare insieme.. l'orgoglio l'aveva già
perso da parecchio, inutile fare la sostenuta: faceva solo la figura della
stupida. - Va bene, ma trovati qualcosa da fare:
non amo vedere persone che oziano, mentre studio. - gli disse,
aprendo i libri e tirando fuori la pergamena già riempita per metà. Draco
ghignò, incrociando le braccia al petto: la Mezzosangue si concentrò sulla
ricerca, e questo gli diede il tempo di studiarla. Per essere una
SangueSporco, non era male: viso carino, con lineamenti dolci, labbra carnose,
capelli ribelli ma che le conferivano un tocco di spigliatezza. Erano gli
occhi il punto di forza della ragazza: fieri, acuti, profondi.
Obiettivamente, Malfoy doveva ammetterlo, Hermione Granger era una
bella ragazza. Peccato che fosse vergine e Mezzosangue:
due caratteristiche che, per un serpeverde, erano molto difficili, se
non impossibili, da non considerare. Pensandoci bene, forse sul primo
punto si poteva anche passare sopra: insomma, bastava insegnarle tutto..
sarebbe potuto essere anche divertente; ma sul secondo punto.. no, su quello non
si poteva trasgredire. Anche se... - Malfoy, che stai
facendo? - chiese lei, alzando lo sguardo e incrociando i suoi occhi. Il serpeverde
ghignò, alzandosi lentamente: perchè non divertirsi un po'? Era curioso di
scoprire che effetto aveva sulla ragazza. - Niente, ti stavo solo guardando.
Sai che, per essere una Mezzosangue, non sei mica brutta? - commentò, facendo il
giro della scrivania e posizionandosi dietro di lei. Hermione deglutì
sonoramente: - Da come lo dici sembra quasi che essere una Mezzosangue sia
sinonimo di bruttezza. - replicò, imponendosi di non fare caso al viso del
ragazzo, a pochi centimetri dal suo.
- Esattamente, Granger.
Era proprio ciò che intendevo. - le disse, ghignando, respirandole sul collo e
inspirando il profumo speziato dei capelli di lei. La grifona sentì le
guance avvamparle, il respiro farsi più corto, il cuore battere furiosamente nel
petto: non poteva, non doveva farle quell'effetto, accidenti a
lui! - Non ti starò innervosendo, vero Granger? - mormorò al suo
orecchio, sfiorandole il riccio accanto al lobo con il dito e spostandolo
leggermente. Lei scosse la testa, chiudendo gli occhi: controllati,
controllati, stai calma!! Draco sogghignò, poi si alzò di colpo,
spostandosi da lei: - Allora, ne hai per molto? - le chiese, con tono
annoiato. Hemione si morse il labbro, evitando di dirgli ciò che pensava di
lui: che stronzo, provocarla in quel modo per il solo gusto di metterla in
difficoltà! Ammettilo, ti ha fatto piacere.. tu vuoi che lui ti dedichi
attenzioni.. Sì, forse era vero: ma non l'avrebbe mai ammesso, nemmeno
sotto tortura. Dopo mezz'ora, la ragazza si appoggiò allo schienale con aria
sfinita: - E' tutta tua. - mormorò, chiudendo gli occhi e appoggiando il braccio
destro sulla fronte. Malfoy, che per tutto il
tempo non aveva fatto altro se non osservarla e sviluppare l'idea che gli
frullava in testa, prese la pergamena e le diede una rapida occhiata: - Grazie,
Granger. E' un piacere fare i compiti con te. - commentò, prendendo un foglio di
pergamena pulito e iniziando a scrivere. Questa volta fu il turno di Hermione di trovarsi
qualcosa da fare: e quale occupazione migliore, se non osservare da vicino il
ragazzo che, da mesi ormai, popolava come unico protagonista i suoi sogni? Era
bello, non c'erano altri aggettivi per descriverlo: il viso era ammaliante, con
la pelle diafana su cui troneggiavano gli occhi di ghiaccio e le labbra sottili;
i capelli, fili di seta color oro, ricadevano scomposti sul suo viso,
coprendogli in parte quello sguardo gelido, che però risultava così ancora più
sottolineato, aiutato anche dalle lunghe e folte ciglia. Il suo corpo poi, era
semplicemente perfetto: armonico, equilibrato, sviluppato al giusto livello, con
spalle larghe e torace ampio, ventre piatto e gambe toniche e
muscolose. - Finito di esaminarmi, Mezzosangue? - le chiese lui, continuando
a copiare. Hermione, colta in flagrante, abbassò lo sguardo di scatto,
arrossendo vistosamente. Draco, dal canto suo, non poteva essere più
soddisfatto: compito di Trasfigurazione a parte, quella che gli si era
presentata davanti era un'opportunità da non lasciarsi sfuggire. - Ecco fatto, finito. Ottimo lavoro Granger, e stai
tranquilla: nessuno si accorgerà che ho copiato da te. - commentò il serpeverde,
a lavoro terminato. La ragazza prese la sua pergamena e la ripose nella
borsa, borbottando un "Sarà meglio per te." Lui ghignò, grattandosi con aria
distratta il mento: - Potremmo studiare di nuovo insieme, qualche volta. - le
disse, di punto in bianco. Hermione alzò la testa di scatto, guardandolo
stralunata: la stava forse prendendo in giro?
- Che c'è? - le chiese lui,
accorgendosi del suo sguardo - Se non ti va sei libera di rifiutare. Pensavo
solo che potesse essere divertente, e sicuramente risulterebbe molto più
redditizio che studiare con Tiger e Goyle. - aggiunse, con un'alzata di
spalle. La grifona lo fissò, confusa: - Vorresti studiare con me? Intendi..
seriamente? - Draco annuì, alzandosi in piedi e puntando gli
occhi di ghiaccio su di lei: - Ti farebbe così schifo passare del tempo con me,
Granger? - Lei scosse furiosamente la testa: schifo?? Schifo??? Era la cosa
più bella che potesse capitarle nella vita!! Come sei caduta in basso,
Hermione. Ma guardati, a scodinzolare come un cagnolino.. tanto vale che abbai,
e poi sei a posto. - Ma.. ma io pensavo.. insomma.. da quando vuoi
studiare con una Grifondoro, per di più una Mezzosangue? Guarda che se pensi di
copiare tutte le volte ti sbagli di grosso, io.. - Malfoy sbuffò,
oltrepassandola e avvicinandosi alla porta: - Sai qual'è il tuo problema,
Mezzosangue? - le disse senza voltarsi, le dita già strette attorno alla
maniglia - Tu pensi troppo. -
Hermione rimase immobile,
osservando la porta della Stanza chiudersi: "Tu pensi troppo."
Così le aveva detto Malfoy, un secondo prima di andarsene. Forse aveva ragione..
insomma, quant'era che non faceva altro che pensare a lui? Tutta l'estate, come
minimo. E ora che le si presentava un'occasione, lei che faceva? La sprecava con
i suoi stupidi dubbi! Aveva davvero importanza perchè lui volesse studiare con
lei? No, certo che no! La cosa importante era che lui voleva passare del tempo
da solo con lei, che era esattamente ciò che Hermione
sognava! Doveva accettare, lo doveva fare per se stessa: non avrebbe avuto
altre occasioni per stare sola con il ragazzo, perciò perchè non approfittarne?
Era patetica, lo sapeva: ma era la prima volta che s'innamorava di qualcuno in
quel modo, non le era mai successa una cosa del genere. Tutto ciò che sapeva,
era che voleva passare più tempo possibile con lui, magari sentirlo nuovamente
vicino come quando l'aveva provocata, poco prima. Chiudendo gli occhi, la
ragazza potè quasi immaginare le labbra del ragazzo sulle sue: la consapevolezza
di quel gesto, anche se immaginato, le scatenò un'ondata di emozioni tale da
costringerla a sedersi; e dire che, negli anni precedenti, aveva quasi
pensato di essersi innamorata di Ron.. ma come poteva essere amore quello,
paragonato a ciò che sentiva, in quel momento, per Malfoy? Lo amava, lo amava
con tutta se stessa, senza che lui avesse fatto niente per meritarsi il suo
amore. Ma lo amava, e avrebbe fatto qualunque cosa per stare
con lui.
Draco Malfoy camminava per i
corridoi, diretto nei sotterranei, con un ghigno soddisfatto dipinto sulla
faccia: se lui avesse acconsentito a dargli carta bianca, e
l'avrebbe fatto di sicuro, ne era certo, avrebbero avuto la vittoria in pugno.
Entrato nella sua sala comune, il ragazzo si chiuse in camera sua e aprì un
armadio di legno di mogano, apparentemente vecchio e malandato: quello in realtà
era un Armadio Svanitore, un oggetto molto interessante che il serpeverde aveva
spostato in camera sua, sostituendolo con uno più "normale", una volta compreso
il suo utilizzo. Quell'armadio, infatti, era collegato ad un altro dello stesso
tipo, situato in un altro luogo, fuori da Hogwarts: era come una specie di
collegamento tra due punti, ed era il mezzo più vicino per arrivare da
lui. Bloccando la porta della sua stanza con un incantesimo, il ragazzo
attraversò l'armadio, ritrovandosi nel covo di Lord Voldemort e dei suoi
Mangiamorte: casa sua, Malfoy Manor. - Padroncino Draco,
padrone, Lectus è felice di vederla. - squittì un elfo, appostato di guardia al
secondo armadio. - Fuori dai piedi, stupido
elfo pulcioso. - sibilò lui, oltrepassandolo e avviandosi verso il
salotto.Lì, seduto su un divano e
apparentemente addormentato, Lord Voldemort riposava ad occhi chiusi. Il
ragazzo si avvicinò a lui, in silenzio, inchinandosi poi una volta che gli si
trovò di fronte: - Draco Malfoy direttamente da Hogwarts. Cosa ti porta qui, mio
giovane amico? - lo salutò l'Oscuro Signore, aprendo lentamente gli occhi. Il
serpeverde sorrise, senza alzare lo sguardo sul suo padrone: - Ho un piano per
conoscere ogni mossa di Potter e compagni, mio signore. - annunciò, mentre
alcuni Mangiamorte, compresi i suoi genitori, entravano nella
stanza. Voldemort si mise a sedere, un'espressione curiosa faceva brillare i
suoi occhi: - Ti ascolto. - Malfoy prese un respiro profondo, consapevole
degli sguardi puntati su di lui, e iniziò a parlare: - L'unico modo per ottenere
informazioni su ciò che Potter, e per esteso l'Ordine della Fenice e
Silente in persona pianificano, è trarre queste informazioni da qualcuno molto
vicino a loro. Questo potrebbe accadere lanciando una Maledizione Imperius su
uno dei componenti dell'Ordine, ma risulterebbe improbabile riuscirci, e si
tratterebbe comunque di un tentativo molto rischioso: l'unico modo per ottenere
informazioni sicure senza rischiare troppo, è convincere un membro dell'Ordine,
o qualcuno vicino a Potter, a collaborare di sua spontanea volontà. E io credo
di aver trovato la persona che fa per noi: Hermione Granger.
- - La Mezzosangue? - strillò Bellatrix Lestrange, inorridita - Quella
piccola, sudicia, SangueSporco.. - - Silenzio. - ordinò Voldemort,
e le parole della Mangiamorte le morirono in gola - E dimmi, mio caro
Draco, come pensi di riuscire a farla parlare? - gli chiese l'uomo. Draco
ghignò: - Sfruttando il debole che la ragazza ha per me. La farò cadere ai miei
piedi, al punto da farle fare qualunque cosa io vorrò: lei accetterà per non
perdermi, anche a costo di tradire tutto ciò in cui crede, compresi i suoi
migliori amici. - spiegò, sicuro. L'Oscuro Signore rimase in silenzio per
qualche istante, poi puntò il suo sguardo sul ragazzo: - Pensi di esserne
all'altezza? Sai che non perdono chi fallisce. - gli disse, con un tono di voce
che faceva ben intendere quale sarebbe stato il destino del ragazzo in caso di
fallimento. Lui annuì: - Sì, mio Signore. Ne sono sicuro. - rispose, alzando
lo sguardo per incrociare quello del suo padrone. L'uomo si alzò in piedi,
voltandosi verso Lucius: - Tuo figlio è molto determinato, amico mio. Se
riuscirà nella sua impresa, sarà ricompensato più che adeguatamente. Mi auguro
che sarai fiero di lui. - commentò, prima di ordinare al serpeverde di andarsene
con un cenno della mano. Draco s'inchinò ancora, e lasciò la stanza sotto lo
sguardo gelido degli altri Mangiamorte e quello preoccupato di sua madre: sapeva
che gli altri volevano che fallisse, non potevano sopportare che un
ragazzino come lui potesse diventare il favorito del Signore Oscuro; ma lui
non avrebbe fallito, avrebbe portato a termine il suo compito e sarebbe stato
ricompensato con gloria e fama oltre ogni immaginazione. Con questi
pensieri, il ragazzo fece ritorno a scuola: non c'era un minuto da
perdere. La Granger sarebbe caduta molto
presto nella sua trappola: e da lì non ne sarebbe più
uscita.
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Capitolo 2 *** A transformation for love ***
Mio
Salve a tutti!! Dunque, inizio subito col ringraziare
coloro che hanno letto questa fiction, e per chi ha lasciato un commento ci
sentiamo in fondo.
Per chi legge l'altra
mia long, "The Wedding Planner - Un matrimonio perfetto", l'aggiornamento
dovrebbe avvenire entro la settimana, al più tardi i primi due giorni della
prossima: non preoccupatevi, non vi lascio senza capitoli! ^^
Per quanto riguarda
questa long, invece, voglio solo precisare una cosa che nello scorso capitolo ho
dimenticato: la parte in corsivo, che solitamente leggete rivolta ad Hermione,
altri non è che la parte "razionale" di se stessa, quella che ci capisce ancora
qualcosa e che non si è fatta irretire irreversibilmente da Draco! ^^
Probabilmente l'avevate già capito da voi, ma ho preferito metterlo in chiaro
subito! ^^ Per il resto, se avete dubbi o domande di qualunque tipo, non esitate
a chiedere!
Detto questo,
ringrazio le 7 persone che hanno inserito la storia tra i preferiti, e tutti
coloro che l'hanno letta! ^^
Alla
prossima! ^^
Xevias
Hermione fissava il suo calderone senza davvero vederlo: in
realtà la sua mente era occupata da ben altre cose, che non le permettevano di
concentrarsi sulla sua Pozione... che pozione era? Ah, sì,
quella Restringente. Ma d'altronde, come avrebbe potuto concentrarsi
sapendo che, qualche tavolo più in là, Draco la stava osservando? Perchè ne era
certa, l'aveva guardato di sottecchi più di una volta: e lui non aveva battuto
ciglio, anzi, aveva tenuto lo sguardo puntato su di
lei. Hermione, vogliamo concentrarci sulla Pozione o preferiamo che
esploda? La solita vocina fastidiosa nella sua testa le ricordò dove si
trovava, e perchè un calderone fumante ribolliva davanti a lei: non voleva dare
a Piton l'opportunità di togliere punti a Grifondoro, anche perchè l'insegnante
ci riusciva benissimo anche senza il suo aiuto. Ma non ce la faceva, non
riusciva proprio a pensare alla sua Pozione: perchè Draco la stava guardando in
quel modo? Il suo sguardo era così.. intenso.. le faceva venire
i brividi, sembrava quasi che volesse leggerle l'anima. Ed era meglio che non ci
riuscisse, perchè si sarebbe sorpreso dei pensieri che imperversavano nella
mente della grifoncina: sapeva bene che era sbagliato, Malfoy rappresentava il
peggior nemico di Harry! Ciò nonostante, il suo piccolo cuore batteva forte ogni
volta che pensava a lui, e minacciava di scoppiarle al solo contatto dei loro
sguardi. - Signorina Granger, noto con piacere che la Miss-So-Tutto-Io di
Hogwarts oggi è assente. - le disse Piton, con scherno - Se preparata
correttamente la Pozione dovrebbe risultare viola pallido, mentre invece la
sua è.. arancione. Mi auguro che il suo calderone regga fino
alla fine della lezione, altrimenti dovrà passare la sua pausa pranzo a pulire
l'aula. Sono stato chiaro? - La ragazza, che al sentire la voce di Piton
aveva sussultato, non essendosi nemmeno accorta del suo avvicinamento, avvampò e
annuì, abbassando lo sguardo: - Sì professore, mi scusi professore. - mormorò,
imbarazzata.
Draco ghignò, controllando che la sua Pozione risultasse
perfetta: dopo aver aggiunto l'ala di un gufo nero, dal calderone uscì un denso
fumo viola, che qualche secondo più tardi sfumò in una tonalità più chiara dello
stesso colore. Viola pallido, semplicemente perfetto. - Molto bene, signor
Malfoy. Eccellente. - lo lodò il professore. Il ragazzo scoccò ai compagni un'occhiata
soddisfatta, anche se il suo sguardo gongolante c'entrava ben poco con la buona
riuscita della Pozione: ciò che lo rendeva felice, sicuro di sè, erano le
reazioni della Granger ai suoi sguardi. Non era mai successo che la Mezzosangue
sbagliasse la preparazione di una Pozione, eppure durante quella lezione aveva
clamorosamente fallito: tutta colpa, o merito, degli sguardi
penetranti che il serpeverde le aveva lanciato. Ora, a lezione conclusa, non
restava che gettare l'esca, e vedere se la piccola e ingenua Grifondoro avesse
abboccato. Mentre uscivano dall'aula di Pozioni, da cui Piton si era
dileguato per primo, Draco ritirò le sue cose con calma esagerata, facendo sì
che la Mezzosangue lo notasse. - Vi raggiungo subito, ragazzi, voi iniziate
ad andare in Sala Grande. - la sentì dire ai suoi amici. Qualche secondo
dopo, la porta dell'aula cigolò leggermente, e la figura di Hermione proiettò
una lunga ombra sul pavimento. - Mezzosangue. - la salutò lui, alzando lo
sguardo su di lei, il solito ghigno strafottente stampato sulle labbra - Chiudi
la porta. - le ordinò. Lei obbedì, col cuore in gola: non sapeva nemmeno
perchè era tornata indietro, ma era ovvio che Malfoy la stava aspettando; con
mano tremante la ragazza lasciò la maniglia della porta, voltandosi verso il
ragazzo che, con un cenno della mano, la invitò ad avvicinarsi. Stai
calma, e non abbassare la guardia: mantieni il sangue freddo! -
Allora, Granger - le
disse, avvicinandosi a lei, la quale indietreggiò istintivamente e sbattè contro la cattedra
- Sei tornata in classe: come mai? Dimenticato qualcosa? O forse volevi parlare
con me? - le chiese, a pochi centimetri da lei. La grifona deglutì rumorosamente:
- Io.. io.. - balbettò, incapace di emettere frasi di senso compiuto
- Ho pensato alla tua proposta, ecco.. e.. insomma.. potremmo farlo, qualche
volta.. studiare insieme, intendo.. - disse, a fatica, evitando d'incrociare il
suo sguardo e fissando con interesse il pavimento. Draco ghignò, alzandole il
mento con l'indice della mano destra, e accarezzandole poi con un tocco
leggerissimo la guancia: - Ma bene, vedo che hai deciso di smettere di pensare.
E dimmi, Mezzosangue, cosa vuoi in cambio? - le chiese, mentre lei spalancava
gli occhi. - In.. in cambio? - ripetè, confusa. Lui annuì, alzando le
spalle: - Io ti ho fatto una proposta, e tu l'hai accettata.. volevo solo sapere
cosa vuoi che faccia per ricambiare il tuo assenso. - le spiegò, apparentemente
indifferente.
Hermione dovette costringersi a
respirare, perchè i suoi polmoni sembravano non avere intenzione d'incamerare
spontaneamente ossigeno: cosa voleva in cambio? Un'idea ce l'aveva, ed era ben
chiara. - Voglio che t'innamori di me, e che diventi il mio primo ragazzo
serio.. voglio che facciamo l'amore senza fermarci mai, e voglio essere solo
tua. - pensò la grifoncina, mordendosi il labbro.
Perchè non provi a dirglielo? Al massimo ti
riderà in faccia, che vuoi che succeda? - Allora, Granger? - chiese
ancora il ragazzo, accarezzandole la labbra col pollice, in un gesto tanto lento
quanto sensuale - Non c'è proprio niente che vuoi? Sono molto bravo in parecchie
cose, sai? - la stuzzicò, mentre le guance di lei s'imporporavano
all'istante. Hermione scosse la testa, aggrappandosi all'ultimo briciolo di
lucidità che le restava: - Io.. non.. non mi viene in mente nulla.. - mormorò,
abbassando nuovamente gli occhi. Draco ghignò, studiando il rossore delle sue
guance e il labbro che veniva torturato dai denti della ragazza: - Io invece
credo proprio che ci sia qualcosa che vuoi.. solo che non hai il coraggio di
chiedermelo. - replicò, e lei alzò gli occhi su di lui,
spaventata. - Non so
di cosa tu stia parlando. - ribattè con un filo di voce; il viso di lui si
avvicinò pericolosamente, al punto che a Hermione sembrò che il suo
cuore avesse smesso completamente di battere. - Sicura? - mormorò lui,
ad un centimetro dalla sua bocca: Hermione non fece in tempo a ribattere, perchè
le labbra di lui sfiorarono le sue, mandandole il cervello in corto
circuito. Stava quasi per chiudere gli occhi, quando lui si spostò
bruscamente: - Comunque, se ne sei così certa, va bene. Meglio così. -
commentò con tono normale, allontanandosi da lei - Ci vediamo in giro, allora. -
la salutò, prendendo la sua roba e avviandosi verso la porta. La grifona lo
fissò, immobile, poi si mosse di scatto: qualcosa nel suo cervello era scattato,
facendola muovere all'improvviso; raggiunse il ragazzo, lo fece girare, e
incollò le labbra alle sue. Lo stava
baciando.
Draco esultò in silenzio, mentre le sue labbra facevano
presa su quelle della Grifondoro: la sua lingua accarezzò il labbro inferiore
della ragazza, che gli concesse subito di esplorare la sua bocca, totalmente
arrendevole. La borsa con i libri scivolò dalla spalla del ragazzo a terra, ma
lui non ci fece caso: strinse a sè Hermione, approfondendo il contatto della sua
lingua con quella di lei, stuzzicandola, ingaggiando una lotta sensuale,
tornando poi ad esplorare ogni centimentro di quell'antro caldo che sapeva di
cioccolato. Il serpeverde sentì la Mezzosangue circondargli il collo con
le braccia, e sorrise appena senza smettere di baciarla: mordendole appena
il labbro, e lambendolo poi con la punta della lingua, Draco
spinse Hermione contro il primo banco disponibile e, facendo pressione sui
suoi fianchi, la fece sedere sopra di esso; la grifona serrò le labbra, ma un
gemito soffocato le scappò comunque quando sentì la bocca del ragazzo posarsi sul
suo collo, mordendolo leggermente e lasciandovi un piccolo segno rosso
a testimonianza del suo passaggio. Malfoy percorse tutto il collo di lei,
senza tralasciare neanche un singolo, minuscolo lembo di pelle, torturandolo con
i denti e con la lingua, baciandolo e succhiandolo. - E' questo che vuoi
da me, Mezzosangue? - le chiese, dopo essere risalito dal collo alle labbra e
averle strappato un altro bacio mozzafiato. Lei lo guardò, rossa in viso e
col fiato corto, e annuì: era esattamente ciò che voleva, ciò
che aveva sognato per mesi. - Dimmelo. Voglio sentirlo uscire dalle tue
labbra. - mormorò lui, sottolineando la sua richiesta con una lenta carezza
della sua lingua sul labbro inferiore di lei. Hermione, incapace di
ragionare, chiuse gli occhi e si concentrò sul respiro caldo di lui, vicino alle
sue labbra: voleva baciarlo di nuovo, non ce la faceva nemmeno a respirare,
figuriamoci a parlare! - Io.. - tentò, ma le uscì solo un sussurro roco; si schiarì la voce, sotto
lo sguardo divertito di lui e, con un respiro profondo, provò di nuovo -
Io.. voglio che mi baci. Voglio che mi tocchi, che.. che mi prendi. Voglio che mi
prendi. In tutti i sensi. - disse, vergognandosi come mai in vita
sua. - In
tutti i sensi? - ripetè lui, alzando un sopracciglio. La grifona annuì,
nonostante l'imbarazzo che le serrava lo
stomaco: - Sì, in tutti i sensi. Voglio.. voglio essere tua.
-
Non era
possibile, l'aveva detto: l'aveva detto per davvero! Hermione guardò Malfoy
fissarla incredulo per qualche istante, e temette di vederlo scoppiare a ridere
all'improvviso. Voglio essere tua.. ma da dove cavolo le era uscita quella
frase?? Ma è quello che vuoi davvero, no? - Sì, ma non era
necessario che lui lo sapesse! - si disse la ragazza - E dovrei anche smetterla
di rispondere a me stessa, la cosa sta diventando alquanto stressante. - -
Molto bene, Mezzosangue. La tua è una richiesta interessante.. - commentò Draco,
prendendo un ricciolo castano e attorcigliandoselo intorno all'indice - E devo
dire che m'interessa parecchio.. tuttavia.. - aggiunse, e lei lo guardò: non era
mai una bella cosa quando si lasciava in sospeso una frase che conteneva un
"tuttavia". - Tuttavia, vedi, se ti vesti sempre così.. sai, non mi eccitano
le suore. Perciò se vuoi che io ti prenda, e ti assicuro che è nelle mie
intenzioni, dovrai iniziare a vestirti come piace a me. - le spiegò, con un
ghigno. La grifona assottigliò appena le labbra: - Mi stai chiedendo di
vestirmi come una puttana? - gli chiese, a denti
stretti. Lui alzò le spalle, lasciandole la ciocca di capelli e
accarezzandole il collo con il dito, scendendo lentamente sino al primo bottone
della camicetta, gesto che tolse alla ragazza il poco fiato rimastole: - Sto
solo dicendo che m'interesseresti molto di più se ti vestissi in modo più
femminile, più provocante.. potresti permettertelo, Granger. Pensaci. - le
disse, allontanandosi da lei e uscendo dall'aula. Hermione rimase lì,
immobile, col collo coperto di segni rossi, le labbra gonfie per i baci, e il
cuore in subbuglio: si era sempre vestita in quel modo, non sapeva nemmeno che
fare per cambiare il proprio aspetto.. ma forse.. forse conosceva una persona
che poteva aiutarla. Vuoi davvero cambiare te stessa per
lui? La grifoncina si morse il labbro:
in fondo non era un grande cambiamento, non c'era niente di male. - Voglio
piacergli.. voglio che mi baci di nuovo, che mi tocchi.. se vestirmi
diversamente realizzerà questo mio desiderio, sono pronta. - si disse decisa,
uscendo dall'aula di Pozioni: la sua meta, la persona che più di chiunque altro
poteva trasformarla, la stessa che saltava quotidianamente il pranzo per
non ingrassare, si trovava in quel momento nella sala comune di Grifondoro, e
rispondeva al nome di Lavanda Brown.
Draco sedeva al tavolo dei
Serpeverde accanto alla sua migliore, nonchè unica amica, Pansy
Parkinson, la quale scuoteva la testa, con un'espressione a metà tra il
divertito e lo scioccato: il ragazzo le aveva raccontato il suo piano, e ciò che
era successo nell'aula di Pozioni. - Sei sicuro che lo farà? Non è una
bambolina, stiamo parlando di una Grifondoro. - commentò lei, arricciando il
naso di fronte ad una coscia di pollo che un ragazzo del sesto
anno, palesemente cotto di lei, le offriva. - Una Grifondoro pazza
di me, cara la mia Pansy. Ed è esattamente questa sua debolezza che intendo
sfruttare. - replicò lui, bevando un sorso del suo succo di zucca e rischiando
di strozzarcisi quando una figura femminile fece il suo spettacolare ingresso in
Sala Grande. Era una vera bomba sexy: gambe chilometriche, lasciate nude, con
piedi che calzavano stivaletti alti alla caviglia, con tacco a spillo; una
minigonna nera a pieghe le arrivava appena a metà coscia, ed era a vita
bassa, praticamente inguinale. La camicetta era sancrata,
corta, lasciava intravedere l'ombelico ed era sbottonata quel tanto che bastava
per lasciare intravedere un reggiseno nero, di pizzo, in netto contrasto
con il bianco puro della camicia, e quindi perfettamente visibile anche sotto di
esso; il viso.. il viso era incredibile. Gli occhi erano
sottolineati dalla matita nera, che rendeva il suo sguardo color ambra
decisamente magnetico: il mascara sottolineava la lunghezza delle sue ciglia,
concentrando ancora di più l'attenzione sugli occhi; l'incarnato di pesca
era stato reso ancora più luminoso da un tocco di fard, mentre le labbra carnose
erano state sapientemente coperte dal gloss bianco, che producevano un
incredibile effetto bagnato su di esse, inducendo chi la osservava a
desiderare di poter assaggiare quella bocca invitante. I capelli,
poi, non avevano più nulla dell'aspetto sbarazzino e scompigliato di un
tempo: erano lisci, lunghi sino alle spalle e leggermente scalati, con una
frangetta lunga sul davanti che le copriva gli occhi e che lei spostava di lato
con un gesto distratto quanto sensuale delle dita. - Però.. mi sa che avevi
ragione.. - mormorò Pansy con un filo di voce, seguendo con lo sguardo la
grifona, la quale si era seduta accanto a Ginny Weasley senza degnare di uno
sguardo il tavolo dei Serpeverde. Malfoy, dal
canto suo, aveva sentito il suo uccello risvegliarsi in mezzo alle gambe: era
una Mezzosangue, certo! Ma come si faceva a rimanere indifferenti davanti ad uno
spettacolo del genere? La Granger aveva fatto quel cambiamento per ciò che
lui le aveva detto.. e per Merlino, era uno schianto! Se la sarebbe scopata lì,
in quel momento, davanti a tutti! - Draco, stai sbavando. - lo riprese
l'amica, con un sorrisetto divertito. - Non dire stronzate, Pansy. - ribattè
lui, scoccandole un'occhiata gelida: non stava sbavando, per niente. Ma era da
idioti negare il fatto che la Mezzosangue, vestita e pettinata in quel modo, era
davvero bella.
Hermione sentì gli sguardi dei
suoi compagni di Casa su di sè, e finse indifferenza: - Hermione.. uao.. sei..
diversa.. - balbettò Ginny, osservando incredula l'amica. - Grazie! - esclamò
la grifona, iniziando a mangiare. Harry e Ron, i suoi migliori amici, si
scambiarono un'occhiata: quando l'avevano lasciata, subito dopo la lezione di
Piton, l'amica era perfettamente normale.. cos'era successo? - Hermione, va..
va tutto bene, vero? - le chiese Harry, titubante. La ragazza lo guardò, annuendo, e sorrise: - Sì,
perchè? Ho solo deciso di cambiare un po' il mio look.. sto così male? - gli
chiese, e l'amico si affrettò a scuotere la testa. Non stava male, anzi, era
bellissima.. solo che non era da lei. La grifoncina proseguì il suo pranzo,
consapevole dell'effetto che la sua entrata aveva avuto sulla popolazione di
Hogwarts: l'unica reazione a cui era realmente interessata, però, era quella
di lui. Non l'aveva guardato in faccia, anche se la tentazione
era stata fortissima: non aveva voluto incrociare il suo sguardo, aveva
preferito tirare dritto; se si fosse girata, e avesse visto sul suo viso
un'espressione di scherno? No, meglio non sapere. - Dopo pranzo abbiamo due
ore buche: io, Ginny e Harry andiamo ad allenarci a Quidditch, tu vieni con
noi? - le chiese Ron, cercando di non fare troppo caso a come l'amica si
era vestita. Hermione si morse il labbro: in realtà avrebbe voluto incontrare
Draco, magari ripetere ciò che era successo in classe.. ma se lui non ne avesse
avuto l'intenzione? - Io.. non lo so, ragazzi. Forse sto in biblioteca, a
studiare. - rispose, e Harry le sorrise. - Almeno in questo non sei cambiata.
- commentò, e lei gli sorrise di rimando: se solo avesse saputo cosa provava per
la sua nemesi..
Il pranzo venne consumato in
fretta, e presto la Sala Grande iniziò a svuotarsi: Hermione si alzò dal tavolo
dei Grifondoro, e uscì lentamente, consapevole dello sguardo di un certo
serpeverde su di sè; serpeverde che, qualche secondo dopo, si apprestò ad
uscire dalla Sala con apparente indifferenza. - Ho capito: meglio se non
ti cerco oggi, vero? Tanto sarai occupato. - gli disse Pansy, e lui
ghignò in risposta. - Sei terribile Draco, davvero.
Pensi di scopartela entro la sera? - gli chiese ancora, fingendo
un'indignazione che in realtà non provava: il suo amico aveva fatto anche di
peggio, giocare un pò con una Mezzosangue non era certo un crimine. Lui
scosse la testa: - Come sei volgare, Pansy. - la riprese
ridacchiando - Ad ogni modo no, ho in mente qualcosa di molto più speciale
per lei. - aggiunse, e con quel commento si congedò da lei, che lo guardò
allontanarsi scuotendo la testa. - Povera, povera Granger. - pensò la
ragazza - Non vorrei essere nei suoi panni. - Draco uscì dalla Sala, dirigendosi con le mani in tasca verso
la biblioteca: la Mezzosangue era fin troppo prevedibile, ma avrebbe curato
anche quel suo difetto; entratovi, la vide. Era semi-nascosta in mezzo a due
scaffali, intenta a cercare chissà quale libro: lui la raggiunse da dietro,
facendola sobbalzare quando le sussurrò all'orecchio: - Niente male, Granger,
davvero niente male. - Lei si volse, mordendosi il labbro: - Mi hai
spaventata.. - mormorò arrossendo, e lui ghignò. Merlino, sarebbe stato ancora
più facile del previsto. - Scusa Mezzosangue, volevo solo dirti quanto questa
trasformazione sia di mio gradimento. - le spiegò, sfiorandole una ciocca di
capelli con la mano. - Ti.. ti piaccio? - gli chiese,
titubante. - Sei pazzesca, Granger. - le rispose lui.
Pazzesca. Le aveva detto che era pazzesca: era un
complimento, no
? - Allora, non sei andata con i tuoi amichetti al campo di Quidditch?
- le chiese, allontanandosi da lei per appoggiarsi contro un tavolo. Hermione
scosse la testa, delusa: - Se gli piaccio, se sono così pazzesca, perchè non mi
salta addosso come oggi in classe? - si chiese, confusa. Ma sì,
freghiamocene del fatto che siamo in un luogo pubblico.. facciamoci beccare a
limonare allegramente, tanto la nostra reputazione sta andando a farsi benedire
sempre più ogni secondo che passa! - Tutto a posto? - le chiese ancora,
chiaramente divertito - Mi sembri delusa.. o sbaglio? - La grifoncina
maledisse i suoi occhi incapaci di mentire e annuì impercettibilmente: - Pensavo
che.. insomma, oggi in classe.. - - Oggi in classe sei stata tu a baciarmi. -
la interruppe lui, mentre lei alzava lo sguardo di scatto. - Sei stato tu a
provocarmi! - lo accusò, indignata. Draco ghignò: - E' vero, ma sei stata tu
a fare il resto.. quindi non vedo perchè dovrei essere io a fare la prima
mossa, quando è chiaro che a te riesce decisamente meglio. - la provocò. La
ragazza si morse il labbro, incrociando le braccia al petto: era vero, era stata
lei a prendere l'iniziativa in aula.. ma solo dopo che lui l'aveva provocata,
sfiorandole appena le labbra! - Allora, Mezzosangue, ti dai una mossa? O ti
sei messa così in tiro per qualcun altro? - le disse, aprendo le braccia e
invitandola a farsi avanti. - Non sono una bambolina a cui puoi dare ordini,
Malfoy. - sibilò lei, raccimolando un briciolo d'orgoglio. Lui ghignò,
avvicinandosi: - E' un peccato, Mezzosangue. Perchè io vado pazzo per le
bambole. - le sussurrò all'orecchio, prendendole poi il mento col pollice e
l'indice e facendole voltare il viso verso il suo. Hermione non riuscì a
ribattere all'affermazione del serpeverde, un po' perchè non avrebbe saputo cosa
dire.. e un po' perchè lui la stava baciando, mandandole all'aria ogni pensiero
degno di questo nome. Draco la prese per i fianchi, facendola sedere sul
tavolo come quella mattina, fregandosene dei potenziali spettatori; lei, dal
canto suo, era già fortunata a ricordarsi ancora il suo nome. La lingua di
lui stava massaggiando la sua con movimenti sensuali, mentre le sue mani... -
Ah... - un gemito uscì dalle labbra di lei, infrangendosi contro il petto del
ragazzo che, tenendola stretta, le aveva alzato la camicia per sfiorare quella
pelle di seta, salire fino a toccare il reggiseno nero e sfiorarle un capezzolo
da sopra quel pezzo di stoffa. - Andiamo in camera mia. - le disse
all'improvviso, staccandosi da lei e prendendola per mano, iniziando a camminare
senza darle il tempo di darsi una sistemata. - Ma.. aspetta.. - balbettò lei,
spaventata: certo, voleva essere sua, e voleva che fosse lui il primo.. ma così,
di colpo.. - Che c'è, Granger? Non avrai mica paura? - la stuzzicò lui,
toccando un tasto dolente. - No, Malfoy. Io non ho mai
paura. - ribattè lei, mostrando una spavalderia che non le apparteneva,
specialmente in quel momento. - Allora andiamo, forza. - le ordinò, uscendo
velocemente dalla biblioteca. Hermione non potè far altro che seguirlo,
chiedendosi cosa sarebbe successo: lui sapeva che lei era vergine, ma questo
l'avrebbe fermato? Sì, perchè tu vuoi che si fermi,
vero?
Draco ghignò, guidando la
ragazza verso i sotterranei: la poverina già si stava preoccupando per cosa
sarebbe successo. In realtà non l'avrebbe presa, non del tutto: ma si sarebbe
divertito, quello sì. In fondo, era quello che lei voleva, no? Essere
sua. E lui l'avrebbe semplicemente accontentata.
Risposte
ai commenti:
pei_chan: non posso
vivere senza le tue recensioni, lo sai vero?? ^^ Tranquilla, te le aggiorno
entrambe.. mi piace troppo leggere i tuoi commenti! ^^ Come vedi qui Draco sta
già iniziando a mettere in atto il suo piano.. ammettilo, vorresti essere nei
panni di Hermione solo per poter andare in camera con lui, vero?? XD Ormai lo
sai, non te lo devo nemmeno più dire.. fammi sorridere ancora! ^^ Bacionissimi!!
^^
ladyrocker: ciao! Hai
capito perfettamente lo spirito della fiction, brava! ^^ E direi che già da
questo capitolo s'intuisce come si svilupperanno le cose, tu che ne dici? ^^
Prego, era doveroso dedicare la fiction a te.. in fondo sei stata tu ad avermela
ispirata! ^^ Fammi sapere che ne pensi del capitolo, mi raccomando!! ^^
Bacioni!! ^^
Tom94: una fan di
Voldemort, ciao! ^^ Devo stare attenta con te, non vorrei mi lanciassi un Avada
Kedavra se ti faccio arrabbiare! ^^ In effetti il romanticismo è un po' messo da
parte, diciamo che Draco non è proprio il tipo.. ^^ Con quell' "umano" intendevo
dire che, poichè la sua anima non è stata divisa in Horcrux, è più facile
ucciderlo, perchè non bisogna prima trovare ed eliminare i pezzi della sua
anima.. ma tranquilla, resta comunque un avversario degno di questo nome!
^^ Spero che continuerò ad incuriosirti, nel frattempo aspetto una tua
recensione!! ^^ Baci!! ^^
Arwen_90: tranquilla,
non devi ammazzarti per recensire!! ^^ Quando compi gli anni, se non sono
indiscreta? Lo chiedo perchè se ti faccio gli auguri prima, poi magari ti porto
male! ^^ Ecco qui il secondo capitolo, dove si può già capire come le cose
tenderanno ad evolversi.. che dici, Draco è abbastanza stronzo? ^^ Aspetto un
tuo commento, se puoi.. io ci spero!! ^^ Bacioni!! ^^
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