Rebellion

di Erika Castel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Capitolo 1
Rebellion



Questa storia la dedico ad un'amica importante: In riva al mare,
la prima fra tutti che l'ha apprezzata.




Prologo







We say "Yeah!"
With fists flying up in the air,
Like we're holding onto something
Thats invisible there,
Cuz we're living at the mercy of
The pain and the fear
Until we dead it, forget it,
Let it all dissapear.

Linkin Park - Waiting For The End





La ragazza dai lunghi capelli castani era rimasta sveglia tutta la notte in attesa del ritorno di Carolina.
Vivevano in una baita sperduta tra le Montagne Rocciose del Canada.
Jennifer Young era più che convinta che questa volta avrebbe ritardato. Anche solo di un minuto, ma l'avrebbe fatto.
Carolina era sempre stata puntuale, sia nel caso avesse aperto quella porta senza neanche un graffio oppure in fin di vita. Eppure questa volta, Jennifer aveva un brutto presentimento.
Era passato quasi un anno da quando era cominciata -l'ennesima- guerra contro i vampiri, e negli ultimi tempi avevano acquisito poteri nuovi e pericolosi: da quando i vampiri sapevano usare la bacchetta magica?
Molti di loro si erano alleati con potenti maghi oscuri e questo aveva fatto innervosire parecchio Carolina.
"Questa notte ne ho ucciso uno che stava per lanciarmi un incantesimo" le aveva detto pochi giorni prima, non appena fece ritorno a casa.
Poi dalle sue dita insanguinate comparvero unghie lunghe ed affilate. "Gli ho strappato il cuore ancor prima che pronunciasse una sola sillaba" disse con un ghigno.
Jennifer immaginò che fosse stata una scena raccapricciante, ma allo stesso tempo sapeva che Carolina ci era abituata.
E soprattutto, che è molto meglio non provocarla. Coloro che l'hanno fatto ora riposano in pace ad almeno tre metri sottoterra. Ma avevano i loro buoni motivi per avercela con lei, dato che li aveva condannati ad una vita di terrore.
Il morso di un comune lupo mannaro può essere curato con speciali antibiotici preparati minuziosamente dai maghi più esperti; un morso o anche solo un graffio da parte di Carolina, appartenente alla più antica famiglia di licantropi presente sulla Terra, era incurabile.
In fondo, lei era Carolina Erlichton.
Le possibilità erano due: o tentavi invano di vendicarti, oppure accettavi con riluttanza questa condanna e aspettavi con terrore la luna piena ad ogni fine mese.
Tra tutti i lupi mannari, Carolina era la più temibile ed era a capo dell'esercito che in quel momento era impegnato nella guerra contro i vampiri.
E Jennifer? Jennifer era forse il nemico più temuto dai licantropi, perché lei era una cacciatrice. Lo era diventata per vendetta, dopo che un lupo mannaro, Greyback, uccise i suoi genitori.
Si era alleata a Lin -un soprannome affettuoso che le venne in mente qualche anno prima, durante un pomeriggio tranquillo di fine maggio- perché anche lei dava la caccia a Greyback.
Guardò l'orologio in cucina e si accorse che mancava poco allo scoccare delle sei. Carolina sarebbe arrivata tra qualche minuto, se avesse rispettato l'orario, come tutte le altre mattine.
Jennifer andò in cucina e cominciò a preparare la colazione e sospirò nel vedere che le provviste erano quasi finite. Ce l'avrebbero fatta anche questa volta; il cibo non aveva la priorità, in quel momento.
A che serve andare a caccia di un coniglio paffuto quando il nemico avrebbe potuto attaccare in qualsiasi momento? Una volta era successo. Jennifer era andata a caccia ed era soddisfatta di ciò che era riuscita a catturare; ma in quelle poche ore di assenza, i vampiri avevano incendiato la baita.
La vide in piedi, ansimante, con le braccia ustionate e il sangue che le colava dalla fonte: Carolina era riuscita ad ucciderli, ma le sue condizioni erano gravi.
Dopo quell'avvenimento, si spostarono verso Nord e ricominciarono tutto daccapo. Tenere nascosto il rifugio dagli aggressori era la priorità.
Guardò di nuovo l'orologio: erano le sei in punto e il tè era pronto. E proprio in quel momento, la porta si aprì.
Carolina entrò, i capelli legati in una coda alta, con qualche ciuffo ribelle che le ricadeva sulla fronte.
Ce l'aveva fatta anche questa volta: era stata puntuale. Ma l'entusiasmo di Jennifer si spense, non appena iniziò a parlare.
Sperava che anche questa volta entrasse con un sorriso trionfante mentre esclamava: "Ne ho fatti fuori tre, questa notte!", ma non fu così.
"Dobbiamo andarcene" le disse, mentre prendeva una grande borsa e le fece cenno di spostarsi, in modo tale che avesse potuto aprire il cassetto e prendere quelle poche provviste che erano rimaste.
"Lin... Che succede?" le chiese una Jennifer alquanto sconvolta.
"Loro lo sanno. Sanno tutto. Dove siamo, a che ora andiamo a caccia, i nostri spostamenti... Tutto."
"Loro chi?" azzardò a chiedere, anche se in cuor suo sapeva già di chi stesse parlando Carolina.
"Jack e Christian. Loro avevano appiccato fuoco alla baita; loro avevano tentato di ucciderci quella volta che siamo andate a caccia insieme; loro mi avevano ridotta in fin di vita l'anno scorso, quando la guerra iniziò"
"Come fai ad esserne sicura?". Jennifer era diventata pallida.
"Me l'ha detto Christian, questa notte... Li ho rivisti... Ha detto che sanno tutto di noi. Ah, Jack ha tentato più volte di farmi fuori, sai?"
Jack... Quell'angelo nero dalla bellezza folgorante...
"Come sta?" si pentì subito di averglielo chiesto.
Carolina si girò lentamente e la squadrò. "Come sta? Ha tentato di uccidermi e tu ti preoccupi per lui?! Jennifer ripigliati, cazzo! Ci hanno abbandonate l'anno scorso, all'inizio della guerra! Ci hanno solo usate per ottenere più potere! Ed è vero, cazzo, Christian diceva di amarmi e la stessa cosa Jack la diceva a te, ma non è così! Ci siamo illuse, lo capisci?!"
"Si, lo so... Scusa"
"Vabbè, adesso aiutami a prendere l'essenziale, tra dieci minuti ce ne andiamo"
"E dove andiamo?"
"Da Samantha... E' il posto più sicuro, per ora".

Mentre Carolina controllava che le armi fossero intatte, Jennifer sistemava i vestiti nella borsa.
Proprio in quel momento, l'aquila di Carolina, Elle, fece ritorno a casa.
Era un'aquila davvero particolare: cambiava il colore del piumaggio a seconda dell'umore. In quel momento era di un verde sgargiante, e significava che era tranquilla: aveva cacciato ed era sazia.
"Ehi Lin, Elle ha una lettera"
Carolina alzò lo sguardo e si diresse in cucina. Si avvicinò all'aquila, la accarezzò e prese la lettera che teneva nel becco.
"Chi te l'ha mandata?"
"Un certo Lucius Malfoy. Ma ora non ho tempo, la leggerò dopo."



Angolo Autrice

Ciao a tutti! Spero che il prologo di questa fanfiction vi sia piaciuto :)
Sarà totalmente diversa dalla prima... Ora che la rileggo, mi viene da pensare che sia davvero banale rispetto a questa...
Comunque, ecco da chi ho preso ispirazione per i personaggi:


 CAROLINA ERLICHTON


 JENNIFER YOUNG (so che in molte fanfiction viene usata questa foto, ma a me piace c:)


E intanto che ci sono vi presento anche:

 JACK LONG (che io personalmente adoro)


 CHRISTIAN RUSSEL (adoro anche lui)


Beh, non mi resta che salutarvi :) Spero di ricevere qualche recensione, positiva o negativa che sia ^^
Alla prossima :*

Erika Castel

P.S: ho già cambiato il nickname, però la conferma della modifica avverrà tra qualche giorno.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 2

Rebellion




Capitolo 1







You promised me the sky
Then toss me like a stone
You wrap me in your arms
And chill me to the bone

Linkin Park - In Pieces







Jennifer e Carolina erano in viaggio da circa due ore.
La baita di Samantha si trovava più a sud, e loro erano circa a metà percorso.
"Fermiamoci un attimo" disse Carolina all'improvviso.
"Che succede?" le chiese Jennifer, bloccandosi di colpo.
Carolina alzò lo sguardo e fissò per qualche secondo gli alberi innevati. "C'è qualcuno" disse infine.
"Sarà uno scoiattolo..." ipotizzò Jennifer.
"No, non è uno scoiattolo... Ti va di fare un gioco, Jennifer?"
"Eh?" la ragazza non capiva.
"Si dai, giochiamo un po'" disse Carolina, facendo un ghigno. "Io ho capito di chi si tratta e tu ancora no. Adesso ti darò qualche indizio, per vedere se indovini. Dunque,vediamo un po'..."
Carolina osservò un albero che stava a pochi metri da loro. "Gli piace arrampicarsi in alto, molto in alto, è pallido, molto pallido ed è spietato... Molto spietato"
"Penso di aver capito" disse Jennifer. Carolina si girò verso di lei. "Te l'avevo detto che sapevano tutto dei nostri spostamenti".
Poi si girò di nuovo in direzione dell'albero ed esclamò: "E' strano che con te non ci sia anche Jack! Dai, vieni fuori... Oppure hai paura, Christian?"
Della neve cominciò a smuoversi dai rami più alti dell'albero. Alla fine ne uscì un ragazzo pallido dai capelli corti e castani e gli occhi dello stesso colore.
"E' strano che tu ti sia accorta solo adesso di me, Carolina" disse lui, fissandola negli occhi.
"Lo pensi davvero? Non sono un'ingenua"
"Beh, dopo quello che è successo tra di noi direi proprio di si, invece" disse lui, sorridendo.
Dalle dita di Carolina apparvero unghie lunghe ed affilate. "Carolina... Mantieni la calma" le intimò Jennifer.
"Giusto Lin, mantieni la calma. Non ne vale la pena... Lo sai che se sei ancora in vita è solo per un mio capriccio, no?" disse il ragazzo, mentre si avvicinava.
Quando la raggiunse, lei non oppose resistenza. Le prese il viso tra le mani fredde mentre continuava a fissarla negli occhi e Carolina sentì di nuovo, dopo tanto tempo, il gelo invaderle il corpo. Jennifer guardava la scena impietrita.
"Potrei ucciderti anche in questo momento, lo sai, vero?" le chiese Christian.
Certo che lo sapeva e fin troppo bene, anche. Ma voleva ugualmente rischiare.
"E' vero, tu sei più forte di me... Ma per te è stato facile, alleandoti ai maghi e bevendo schifose pozioni ogni notte, vero? Peccato però che il cervello non si possa comprare!"
Con tutta la forza che aveva in corpo, avvolse le braccia intorno al suo busto e iniziò a stringere, più forte che poteva.
"Pensi che spezzandomi le ossa riuscirai a fermarmi?" disse lui, impassibile. Non avvertiva il minimo dolore, nemmeno quando sentì le prime ossa rompersi.
"No, solo metterti fuori gioco per un po'" rispose lei, stringendo ancora più forte. "Mi avevi promesso che ci saresti sempre stato, ma la tua sete di potere ti ha dato alla testa... Mi hai tradita e ora non meriti più niente!"
Lo sollevò di qualche centimetro da terra, continuando a tenerlo stretto in una morsa mortale per un comune essere umano.
"Sei solo un bastardo senza scrupoli, Christian!"
In quell'istante, Christian rivide dopo tanto tempo tutta la sua furia omicida. Per un attimo ebbe paura, così decise di farla finita, almeno per quel giorno.
Cominciò a divincolarsi fino a liberarsi dalla sua stretta. "Sei riuscita a rompermi un braccio" disse.
"Peccato che non ti abbia fatto fuori" rispose lei con freddezza.
"Non diciamo sciocchezze, Lin: non potrai mai uccidermi, sei troppo debole. Ricordati che io e Jack continueremo a darvi la caccia, e se un giorno ci venisse voglia di uccidervi, lo faremo senza che voi ve ne accorgiate. Il divario che c'è tra di noi è immenso" detto questo, sparì nel nulla.
Per qualche istante Carolina rimase all'erta; poi, non avvertendo più la sua presenza, si girò verso Jennifer e sospirò.
"E noi dovremmo stare male per due tipi del genere? Dimentica Jack, per favore. Forse lui è anche peggio di Christian"
Ripresero il cammino verso la baita di Samantha.
"Pensi che Christian fosse serio quando ha detto tutte quelle cose?" chiese all'improvviso Jennifer.
"Certo che era serio" rispose Carolina. "Altrimenti perché avrebbe fatto tutto questo insieme a Jack?"
"Io invece penso di no... Credo che ci sia qualcosa sotto"
"E poi l'ingenua sarei io, eh?" chiese la bionda, sprezzante. "Jennifer, devi capire che solo perché ti affezioni a qualcuno non vuol dire che sia sempre una cosa reciproca"
"E' strano però... Perché non ci hanno già uccise, allora? Christian dice che sei debole, però hai fatto fuori quasi la metà del suo esercito... Insomma..."
"Bah, pensala come vuoi!" la interruppe Carolina.
Non parlarono più per tutto il resto del viaggio.
Come faceva Jennifer ad essere così ingenua? Davvero pensava che quello che stavano facendo Jack e Christian fosse una copertura?
Solo uno stupido lo penserebbe! Christian non si è mai risparmiato di colpirle i punti vitali, pur di farla fuori. E Jack?
Aveva promesso a Jennifer che ci sarebbe sempre stato se fosse stata in pericolo, eppure anche lei ha rischiato di morire più volte, per di più a causa sua.
"Roba da pazzi" pensò Carolina.
Appena arrivarono a destinazione, scoprirono che non c'era nessuno.
"Ecco, Samantha è peggio di te" disse Carolina, mentre appoggiava -o meglio dire: buttava- la borsa sul divano.
"Perché?"
"Perché è incinta e va a caccia! Potrebbe pensarci benissimo Samuel e invece no, deve per forza esserci anche lei!" sbraitò la bionda.
"Pensi che questa volta ce la farà a portare a termine la gravidanza?" le chiese Jennifer, mentre si sedeva.
"Lo spero" disse Carolina. "Le maledizioni dei Lestrange sono sempre le peggiori".

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