Mondo Emerso in love

di cerrywoman
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.I was blind ***
Capitolo 2: *** The prince and the beast ***
Capitolo 3: *** Our impossible love ***
Capitolo 4: *** You are unfair to me ***
Capitolo 5: *** Rise like a Phoenix ***
Capitolo 6: *** You're my biggest failure ***
Capitolo 7: *** I can't love you ***
Capitolo 8: *** Show how can love you ***
Capitolo 9: *** Give me love ***
Capitolo 10: *** And so we could love in peace ***



Capitolo 1
*** 1.I was blind ***


                                    I was blind
 

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Nihal guardò una volta ancora Sennar, addormentato fra le sue braccia, girato di spalle. Era felice come non mai, non riusciva a fermare il battito del suo cuore, malgrado l’amplesso fosse finito da una ventina di minuti.
Sennar si era addormentato come un bambino, la ferita alla gamba gli aveva fatto male parecchio, ma per lei questo ed altro… Nihal non riusciva a prendere sonno invece, travolta da questa cascata di emozione, a lei sconosciute.
L’amore. Ma cosa può essere ? Il sentimento più bello, ma anche quello più brutto perché ti lascia cicatrici indelebili, non sulla palle; ma nel tuo cuore e nella tua mente.
Nihal credeva già di aver sperimentato tutto ciò, alla morte di Fen, no non era niente in confronto a questo.
Si sentì un verme nei confronti del suo mago; Si! Suo! E di nessun’altra!
Lui le era stato accanto nei momenti più buoi di tutta la sua vita, quelli in cui tutti l’avevano abbandonata e le sicurezze scemavano, tutto diventava scuro, tetro, odio, paura e distruzione. Sentimenti oscuri che non gli si addicevano, ma che doveva provare perché non aveva altro…
L’unico spiraglio di luce, lui, il suo migliore amico, il suo unico amico*, colui che la sosteneva sempre anche se a volte era difficile da capire, lei non era uguale a tutte le ragazze, lei era diversa.
Lo strinse a sé ancora per un po’, sentendolo agitarsi nel sonno. Gli diede un bacio sulla tempia e gli accarezzo i capelli fulvi. Lo sentì calmarsi. Due lacrime solcarono il suo viso pallido.
Potrai mai perdonarmi…
Più lo guarda più si rendeva conto di quale meraviglia aveva per sé. Lo fece girare con delicatezza dalla sua parti e fece passare le mani sul petto, ancora nudo.
Non riusciva quasi a guardarlo, si sentiva sporca, quasi inutile.
La cecità mi ha portato in basso.
Era caduta in un pozzo senza fine, in un baratro oscuro, qualcosa di irreparabile, ma che è stato riparato solo dal tocco delle sue labbra. Si, un tocco gentile e non possessivo, qualcosa di dolce e affettuoso, passionale e incontrastato.
Era un involucro senza vita, abbandonata a sé stessa, aspettando la fine, la morte; cosa che ha desiderato per tanto tempo, ma per fortuna è scampata, grazie alle sue capacità.
Nonostante tutte Sennar non le disse niente a riguardo, sembrava l’uomo più felice del mondo quella sera, il suo.
Ora lo guarda  con occhi diversi, da innamorata, da donna e non da bambina. Lo trova bello, come nessuno prima di lui.
Si asciugò le lacrime che solcavo ancora il suo volto, quando sentì un braccio stringerle la vita, Sennar.
Cosa succederà adesso? Non si sa, solo una cosa ora la rende felice, Sennar.
Il mago apri gli occhi la guardò per un istante “ Perché piangi?” le chiese.
“Perché ti amo” fu la risposta e altre lacrime scesero.
Sennar le prese il viso tra le mani e la baciò.
Fu meraviglio, caldo amorevole e dolce, tanto dolce. Dolcezza che Nihal non aveva mai sperimentato, ma ora lo sapeva.
Solo questo mi fa aprire gli occhi pensò Nihal.
Si accucciò accanto a Sennar e si addormentò, cullata dal calore del suo corpo.
 

cerrywoma's corner 
Sono tornata con questa raccolta di one shot, spero vi piaccia... è la prima volta che faccio una raccolta così, quindi non sò come verrà ...
Bacione
cerrywoman

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Capitolo 2
*** The prince and the beast ***



                          the prince and the beast


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Dubhe guardò per l’ennesima volta quello specchio che la tormentava tanto. Aveva pregato Learco più e più volte di toglierlo, ma lui le aveva negato il privilegio dicendole che il passato non si cancella ma ci si convive.
Già ! Si accetta, ma il passato è passato e non torna mai più o forse…
La ladra si sentiva strana, non riusciva ad orientarsi, sembrava un luogo sperduto in mezzo ad un deserto. Le terre ignote?No!
Il colore della sabbia era molto più chiaro, quasi bianco. Un vento gelido smosse leggermente il cappuccio del mantello di Dubhe. Sentì la terra tremare, qualcosa sotto i suoi piedi si stava muovendo.
Una figura che le conosceva bene, sentì le ginocchia tremare, il battito accelerare, le mani formicolare.
“Ciao Dubhe” la voce era tombale, senza timbro, piatta.
No, non poteva essere lui, la ragazza si prese la testa tra le mani, urlò disperata.
“Ricordati che devi compiere ancora il tuo destino” continuò.
“Yeshol, va via; tu sei morto! Ti hanno ucciso” urlò la ladra.
La Guardia Suprema avanzò verso l’assassina, indossava il solito abito rosso gli stessi occhiali, tutto come era quando era ancora vivo.
Yeshol toccò Dubhe sulla spalla “Allora vedi che sono vivo” disse.
La ragazza urlò. Sentì un dolore sordo al braccio, come un fuoco che le bruciava le carni. Si guardò il gomito e rivide il segno della sua maledizione.
“No!” urlò disperata.
“Si!” tuonò Yeshol “ E per farti capire che devi compiere il tuo destino, guarda”
Dubhe guardò nella direzione indicata da Yeshol e vide Learco che correva verso di lei.
“No Learco va vai, ti prego” urlava disperata.
Il principe non sentiva le sue parole e si avvicinò.
“Attaccalo, ora!”
La bestia che c’era in Dubhe prese il sopravvento, mentre lei continuava disperata a cercare di fermarsi. Poi tutto divenne buoi, non riuscì a capire più nulla.
Sentì una voce dolce chiamarla. “Dubhe calmati, calmati”
In quel momento aprì gli occhi e si ritrovò nel letto con accanto Learco che cercava di calmarla.
Era imperlata di sudore, completamente. Scoppiò a piangere impetuosamente.
“Shh calmati, era solo un sogno” Learco la strinse tra le braccia, solo in quell’istante Dubhe si accorse di essere completamente nuda. Arrossì.
“Io ero la Bestia, capisci, Yeshol…” non riuscì a finire la frase che il principe soffocò le sue ultime parole con un bacio, Dubhe non riuscì a non ricambiarlo con trasporto.
“ Ora ascoltami, è stato solo un sogno. In essi noi convogliamo le nostre gioie,  nostre tristezze, i nostri desideri ma soprattutto le nostre paure, tu hai paura di tornare la bestia!E’ più che normale una cosa del genere… e poi non è che tutte le volte che facciamo l’amore fai questi sogni, eh?! Perché se no, faccio prima a diventare prete” disse Learco tutto d’un fiato.
Dubhe rise all’ultima battuta del suo principe, ogni sua parola di conforto, ogni suo sorriso ogni sua carezza o bacio; la mettevano di buon umore.
Dolcemente si accoccolò accanto a lui mentre egli passava una mano sulla coscia della ladra per trarla a sé meglio. Dubhe si addormentò.
Si, sei l’unica cosa buona della mia vita.

 cerrywoma's corner
Salve a tutti rieccomi qui... sono molto contenta che questa raccolta stiam piacendo...
ringrazio Tzulan, Sennster03 e Drachen per aver recensito, e quest'ultima anche per aver messo la storia nelle seguite. Poi ringrazio saitou catcher per aver messo la storia nelle ricordate e last but not least Marion_Astrid e MartyRudolf per aver messo la storia nelle preferite.
Ringrazio anche tutti quelli che solo leggono ....
Bacione
cerrywoman

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Capitolo 3
*** Our impossible love ***


                             Our impossible love
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Sembrava ieri che eravano una cosa sola.Lui. L’inizio della sua vita, colui che l’ha creata, colui che ha saputo quello che lei non sapeva, colui che l’ha curata, nutrita e allevata, colui che è il suo presente, era il suo passato e sarà il suo futuro.
Era niente senza di lui , un involucro che non si conosceva, non conosceva il mondo, le persone, gli animali, i boschi, le piante, le case, non conosceva lui.
  E’entrato nella sua vita come un uragano e non ne è ancora uscito.
Non capisce il motivo di questo suo senso di devozione nei suoi confronti.
Non capisce come mai lui è l’eletto fra tanti.
Non capisce come hai fatto ha stregare il suo cuore e a renderlo suo.
Si, suo. Possiede la parte più intima di lei, la quale si è aperta come un libro davanti ai suoi occhi, si è messa a nudo solo per lui, ma lui non l’hai accettata.
L’ha rinnegata, buttata via come un straccio vecchio, consumata nel suo odio per se stesso e per gli altri.
Ha preferito seguire un’altra strada, una strada di distruzione, paura, odio, rabbia, disperazione.
Adhara guardò il cielo plumbeo, lo stesso cielo del suo ultimo incontro con Amhal.
Era una serata, lugubre, di quelle che nei film horror sono di consuetudine.
Dopo l’addio definitivo al Mondo Emerso, Amhal si era dileguato, tutti lo cercavano, per ucciderlo, come aveva fatto lui con Re Neor.
Adhara sapeva dove trovarlo. Si recò sulla tomba di sua madre.
Lo trovò chino, con un mazzo di fiori nelle mani, il capo riverso sul petto e il viso solcato da qualche lacrima.
“Che ci fai qui?” fu lui a parlare, tagliente come la lama di un coltello affilato “Lo sai che sei in pericolo”.
Adhara prese coraggio e rispose “No, non sono in pericolo”.
“Cosa o chi te lo fa pensare?” rispose lui con tono atono.
“Tu, mi avresti già attaccato e avessi voluto farmi del male”.
La risposta della ragazza spiazzò Amhal che si trovò incerto su cosa rispondere.
“E’ solo perché non voglio profanare la tomba di mia madre, ecco perché non ti ho attaccato, se non fosse per lei; ora saresti a terra sanguinante implorandomi di finirti” rispose crudo lui, per nascondere l’incertezza che gli era balenata nel cuore.
Adhara, soffocò un singhiozzo. Non erano tanto le minacce che il cavaliere le rivolgeva a rattristarla ma il tono e il modo in cui le pronunciava; con rabbia, vigore e nessun pentimento.
“Invece credo proprio di no” disse appellandosi agli dei perché le infondessero il coraggio di continuare quella conversazione.
Il cavaliere rise di gusto, credeva ancora in lui nonostante tutto quello di cui si era macchiato. Ma forse aveva ragione, su di lei non avrebbe mai mosso un arma, non riusciva a capire il perché ma quella strana ragazza riusciva a domare la Furia che vigeva dentro di lui.
“Lo sai vero che mi hanno ordinato di ucciderti?” chiese lui, cercando di provocare Adhara.
“Amhal” il ragazzo sobbalzò, era da tempo che qualcuno non lo chiamava per nome “io credo in te, c’è del buono in te, per favor…”
“No, che non c’è, io sono il Marvash, la distruzione, l’odio, il buio… io sono il male.”
“C’è ancora speranza, ti prego! Io ti …” non finì la frase. Fu Amhal che la continuò per lei “ amo”. Il ragazzo era confuso. “Come fai ad amare un essere come me?”
“Non sei diverso da nessun essere umano, anzi tu hai qualcosa che nessun altro ha, il mio cuore”
Il ragazzo fu sorpreso da quella confessione. Non fu sorpresa ma qualcosa di più grande che balenò dentro il suo animo, dentro quella parte non ancora oscurata del suo cuore. Si accese come in una stella, la più luminosa, nella notte oscura. Amhal che per tutto il tempo era stato chinato, si alzò, con lentezza e si posizionò eretto davanti ad Adhara.
La ragazza riuscì a scorgere i suoi occhi, quelli che l’avevano fatta innamorare.
Amhal avanzò piano. Dirigendosi verso la Consagrata.
“E’ bello vedere qualcuno che ancora crede in me!” fu un sussurro, ma alle orecchie di Adhara suonò come una rivincita.
D’istinto si avvicinò ad Amhal, lo abbracciò. Si, ce l’aveva fatta. Due lacrime solcarono il suo viso.
“Perché non torni indietro da me ?”
“Perché è troppo tardi”.
La baciò, fu lungo, lento e delicato, una dolcezza che da lui non si sarebbe mai aspettata.
Adhara ricorderà per sempre: il suo ultimo bacio.

cerrywoman's corner
Salve a tutti, è da un po' che non aggiorno questa ff. Ma sono contenta di esserci riuscita .... Detto questo ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate. Le ragazze che recensiscono che sono sempre dolcissime ... e i lettori silenziosi.
Allora che ne pensate di questa one shot ? Fatemelo sapere, se vi va
Bacio
cerrywoman

 

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Capitolo 4
*** You are unfair to me ***


                         You are unfair to me
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Perché ? 
Solo un'unica parola per esprimere il suo tormento, il suo timore, la sua rabbia.
Lo guardò un’ ultima volta, poi si rinchiuse nell’altra stanza a piangere.
Corse, come una disperata. Sbatté la porta e vi si accovacciò contro.
Perché?
L’aveva nominata ancora, quell’incubo non era finito.
Perché?
Pensava ancora a lei.
Dopotutto pensò Theana, io sono cambiata, sono cambiata per lui!
Non sono più quella ragazzetta spaurita che ha paura di tutto, ora sono una donna; bella, con belle curve un bel seno, capelli sempre in ordine.
Ma perché sempre la seconda  scelta?
La maga cominciò a singhiozzare forte. E si mise la testa fra le mani in senso di disperazione ormai giunto al limite.
Theana non ne potava più di quella situazione, Lonerin era stato un idiota, sempre, ma lei continuava ad amarlo incondizionatamente. Quasi più della sua stessa vita.
Non riusciva a comprendere, come mai lui provasse ancora un affetto così forte nei suoi confronti.
Era triste perché lui non notava nemmeno i suoi sforzi per rendersi più bella per lui.
Comprava cose molto sexy, certe volte troppo, che la facevano sembrare una ragazza facile; per via delle scollature o degli spacchi troppo profondi.
Piangeva Theana, piangeva perché non capiva il perché di tutta la sua sofferenza amorosa, perché proprio lei era destinata a patire ciò per un uomo...
“Theana, mi fai entrare?” il suono di quella voce maschile, dolce ma per niente virile.
“No!” rispose secca la maga. Era stanca di essere la numero due, la seconda scelta, in tutto e per tutto.
Ma lei non odiava Dubhe per questo. Odiava lui che rimaneva arrancato a dei ricordi che erano solo illusioni che si scioglievano come neve al sole.
“Ti prego Theana, sono stato un idiota, aprimi!”
Si pentiva di ciò che aveva fatto.
Coccodrillo pensò Theana
Tutte le volte era sempre la solita storia…
“Lonerin , ascolta, non dovresti assentarti troppo dal consiglio, ti darebbero per disperso!” lo richiamò Theana.
“Faccio quello che mi pare, un po’ di vacanza me la merito, visto che sgobbo come un mulo!” rispose lui irritato.
“Ma Lonerin?!” protestò, ancora, la maga.
“Ho deciso così e basta, e poi Dubhe  non è così apprensiva con Learco, lo lascia libero di respirare!”
Theana a quel punto lo aveva trafitto con lo sguardo e si era ritirata in camera.
Le immagine di poco prima le passavano davanti come scene di un film, il quale, non prometteva un buon finale.
“Theana, Theana scusami, ti prometto che non lo farò mai più!”
La sua voce cominciava ad irritarla, si sentiva persa. Si alzò lasciando libera la porta  e permettendo al mago di passare.
Si gettò sul letto e immerso il viso nel cuscino, per non guardarlo negli occhi.
Il ragazzo si avvicinò a lei. Le accarezzò la schiena, lei fremetto.
“Theana”
La ragazza si alzò di colpo e lo abbracciò.
“Non farlo mai più, ti prego!”
“Te lo giuro!”
Theana si strinse a lui, si forse ne valeva la pena essere la numero due!

cerrywoman's corner
Ciao a tutti! Si, finalmente torno con questa raccolta di "one short". Premetto che Lonerin non è un personaggio che mi va a genio. Allora fatemi sapere cosa ne pensate ?
Ringraziamenti : ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia nelle preferite, seguite, ricordate;infinitamente le persone che recensiscono; e i lettori silenziosi..
Bacio
cerrywoman
 

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Capitolo 5
*** Rise like a Phoenix ***


                Rise like a Phoenix



I rise up to the sky
You threw me down but
I'm gonna fly
[...]
You know I will rise like a phoenix
But you're my flame
(Conchita Wurst)

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Il suo torpore è quello di un uomo ferito nell’orgoglio, il suo male è il tuo torpore, l’ingiustizia è la causa del suo male.
E’un guerriero. Un guerriero non cade, non perisce, non muore mai!
La sconfitta non è tra le prerogative di un guerriero.
La compassione non è abitudine di un guerriero.
La rabbia non è la forza di un guerriero.
Allora dove era finito?

Soana non riusciva più a riconoscerlo. La perdita dell’occhi lo aveva cambiato sia nel corpo, con una cicatrice ben evidente sul suo occhio sinistro, sia nello spirito; non sarebbe più stato quello di prima!
Gli allenamenti con Parsel avevano indebolito l’anima da guerriero che vigeva nello gnomo.
Ido appassiva giorno, dopo giorno, crogiolato nella sua disperazione.
La maga era esausta di vederlo così, una larva senza vita!
Così, un giorno decise di affrontarlo a campo aperto…
“Non puoi continuare così!” aveva supplicatoSoana
“Soana, non insistere, te ne prego, mi procureresti solo altro dolore!” aveva risposto lo gnomo con una rassegnazione mai sentita nella sua voce.
Soana allora si alzò in piedi e si diresse verso Ido.

“Perché crogiolarti in un dolore passeggero!Perché continuare a pensare al passato? Perché essere ancorati da un verità scomoda, che ha fondamenta nella sabbia?! Ido, torna in te non ce la faccio più a vederti così! Solo gli Dei sanno cosa ti passa per la mente! Ritorna il guerriero di un tempo!” la maga urlò tutto questo in faccia allo gnomo, in modo frustrante, per poi scoppiare in un pianto isterico tra il dolore e la rabbia.

Ido, sollevò lentamente lo sguardo e accarezzò un guancia umida della maga, la quale sobbalzò.
“Cara Soana, io non sono più quello di prima! Il baratro della disperazione mi ha risucchiato, come un mulinello; non sono più quello di prima e mai lo sarà! Grazie del tuo aiuto lo trovo … carino” aveva detto in tono atono, senza nessuna sfumatura.
Soana alzò lo sguardo al cielo.

Riuscirò a salvarti, stanne certo!” aveva urlato con tutta la forza che aveva nel corpo.
Ido alzò lo sguardo e vide la maga.
La guardò con occhi diversi, ne studiò le fattezze, ne assaporò gli sguardi …
Si, adesso capiva come Sennar guardava Nihal!

 
cerrywoman's corner.
Salve a tutti! Sono riuscita ad aggionare presto! Allora cosa ne pensate? Ido e Soana in fondo mi piacciono come coppia.
Ho voluto anche aggiungere alcune frasi, della canzone di Conchita Wurst, a cui mi sono ispirata per il titolo della one shot..
Ringrazio sempre tutti quelli che hanno messo la storia nelle preferite, seguite, ricordate. Ringrazio infinitamente quelli che recensiscono, grazie grazie veramente.
E non per ultimi, i lettori silenziosi .. grazie veramente ..
Bacione
cerrywoman



   
                                                                                                                                                                                                                                      
                                                                                                                                                                                                                          

 

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Capitolo 6
*** You're my biggest failure ***


                         You're my biggest failure
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Errore
Questa parola le martellava la testa come un cuneo. Le entrava nelle membra e diventava solida. Si insinuava nella parte più calda del suo cuore e la gelava.
La faceva sentire fallita, ripudiata, inutile. Si sentiva tradita dal mondo e da se stessa.
Come ha potuto essere così cieca!
Reis girò ancora una volta per la stanza in cui era. Un stanza meravigliosa, principesca con vetrate ampie e un confortevole letto a baldacchino, ma il tutto era colorito solo da un nero cupo.
La gnoma mise di nuovo la testa tra le mani come per togliere quel peso che la soffocava tanto.
Qualcuno bussò alla porta.
Un cavaliere dall’armatura scarlatta entrò e si inchinò davanti alla gnoma.
“Sia così gentile da seguirmi, signorina Reis!”
Lei annuì seria. Non sapeva dove si trovava, potevano essere amici o nemici. Ormai nemmeno lei sapeva distinguerli.
Sembrava un castello, scale e corridoi si alternavano, come a memori.
Reis percorse al seguito del cavaliere, i cunicoli stretti del castello. Si sentiva strana, quasi debole, davanti a quegli immensi scali che sembravano arrivare in un punto preciso.
Arrivati davanti ad un portone di ebano massiccio.
Il cavaliere scarlatto entrò.
“Prego” fece l’uomo.
“Voi chi siete?” chiese debolmente lei.
“Deinoforo, per servirla!”
La gnoma entrò nella sala.
Imponente, lugubre, triste.
“Reis, amore mio!”
Quella voce, nell’oscurità, riportò alla mente ricordi contrastanti. Felicità,Rabbia. Tristezza,Rabbia .
Aster
“Che cosa vuoi ?” urlò la maga, in modo talmente rude da far spaventare il suo interlocutore maschile.
“Reis, te ne supplico, non fare così!”
“Vai, via, mio padre aveva ragione!”
“Non è vero e lo sai anche tu!”
“Bastardo, solo quello tu sei, l’unione di due razze meschine!”
Quelle parole ferirono nel cuore Aster, parlava come suo padre!
“Reis, ascolta..”
Indugiò sulle ultime parole, si alzò dal trono dove era sempre stato e si avvicinò alla gnoma.
La luce dalla luna illuminò i candidi ricci blu, della sua scombinata capigliatura riccioluta e fece brillare gli occhi smeraldo, delineando bene ogni sfumatura di verde disponibile.
Reis cercava di allontanare il desiderio che infuocava in lei di correre incontro al suo vecchio amore.
Quando però lo vide. La gnoma non poteva credere ai suoi occhi. Un bambino che veniva verso di lei.
“E tu.. chi chi sei?”
“Sono io, Reis”
“No!” urlò la donna
“Guarda cosa mi ha fatto tuo padre!”
“Ha rivelato la tua parte migliore di te! Sei disgustoso, guardati, devi ringraziare mio padre per questo prezioso regalo e devi lodarlo di averti dato questo privilegio, di vederti come sei dentro!”
Aster guardò il pavimento, sconsolato.
“Reis, io ti amo ancora!” con questa frase sfoderò la sua ultima arma.
“Beh io no! Sei caduto in basso, troppo per me!Sei il tiranno, distruggi questo mondo ma non mi avrai mai!”
Mai.

cerrywoman's corner
Salve, finalmente aggiorno questa ff.
Sono stata dura con Aster e non volevo, ma Reis ( personaggio che personalmente butterei giu da una finestra) lo è, quindi ho pianto per averlo trattato male povero :(
Spero vi piaccia, fatemi sapere !
Ringrazio infinitamente tutti quelli che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate. Ringrazio di cuore  i lettori che recensiscone e quelli sileziosi.
Grazie mille sempre di tutto ..
un bacione
cerrywoman

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Capitolo 7
*** I can't love you ***




   

                                                                   I can't love you
 



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Il tintinnio delle gocce era ritmico, snervante, penetrava la testa come un cuneo. L'umidità era intensa, invadeva le ossa e le scioglieva.

Dubhe percepì tutto questo da sotto il mantello, che aveva usato come coperta.

Il pericolo era scampato, lei e Lonerin ce l'avevano fatta!

Già, Lonerin! Il bacio.

Dubhe non capiva che cosa era l'amore, forse era proprio quello che gli aveva dimostrato il mago, con quella “cosa” che lui ha chiamato bacio.

Ma Dubhe non si era sentita diversa dopo quel “bacio” anzi, era per lei indifferenze, apatico, quasi senza significato.

La ladra sentì qualcosa che le cingeva la vita, il braccio di Lonerin.

Le lacrime sgorgarono sulle guance della ragazza, la quale non comprendeva tutta questa sua tristezza infinita.

Il mago, si agitò nel sonno cercandola, oltre al braccio si avvinghiò a lei con una gamba appoggiandola sulla sua coscia, fino a stringersi e ha soffocarla con il suo peso.

Petto contro seno, coscia contro coscia, braccia contro braccia, bocca contro bocca.

Lonerin, aprì improvvisamente gli occhi verdi, i quali brillarono alla luce del fuoco magico acceso dallo stesso di prima.

“Dubhe “ mormorò.

La ragazza era immobilizzata, non riusciva a capire quello che stava succedendo, sembra sbagliato, ingiusto, sporco.

Lonerin cominciò a baciare, con intensità, il collo della ragazza, che cominciò ad ansimare.

“Lonerin, no, ti prego!”

Ma il ragazzo non l'ascoltava, troppo occupato a saggiare il suo corpo. Dubhe non riusciva a trovare pace in quello che lui le stava facendo.

“Dubhe, rilassati!”

Cercò di seguire le parole del ragazzo ma non riuscì a calamarsi.

Lonerin ignorò le sue preoccupazioni, ma continuò imperterrito.


 

Immobilizzò, le mani della ragazza sopra la sua testa e scese di nuovo, a baciarle il ventre snello, piatto, ossuto.

Dubhe, guardò il mago con ribrezzo. Non capiva come mai lui volesse fare, quello che stava facendo, a cui non riusciva dare un nome.

Dubhe lo sentì, salire verso il seno e mancava lì a poco a scoprirlo.

No, no basta

Dubhe si alzò delicatamente e lo spostò da lei.

“Dubhe ?!” Lonerin rimase stupito. “ Io”

“Lonerin, io non posso fare quello che tu vuoi!”

“Dubhe!”

“Lonerin, io non provo quello che provi tu, ti prego!”

 

Il mago si scostò da lei e abbassò il capo. “Perché?” chiese solo.

Non posso illuderti, ci distruggeremo!”

Si, l'illusione, Dubhe ne era certa. E la sua sicurezza si confermò quando incontro l'unico e vero amore della sua vita, Learco.


Cerrywoman's corner
 
Allora .. lo so che mi volete uccide, fucilare, decapitare e robe varie. Ma la vita di una studentessa è terribile e non mi permette di essere puntuale nelle consegne .,.. quindi seduta stante chiedo perdono a tutti quelli che leggono le mie storie per i miei ritardi ... in particolare con questa ff, che era un mese che non aggiornavo. 
Ringrazio infinitamente tutti i lettori che hanno messo la storia nelle preferite, seguite, ricordate, i recensori, a cui devo la mia autostima e i lettori silenziosi ..
Detto questo alla prossima..
bacione 
cerrywoman

 

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Capitolo 8
*** Show how can love you ***


                 Show me how can love you 

 

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“Tu!” “ Stupido ragazzino! Come ti sei permesso?!”

Filla non riuscì a capire cosa stava succedendo, la Guardia dei veleni, la sua adorata Rekla, colei che per lui era irraggiungibile, era li davanti a lui, completamente nuda.

Il ragazzo non riusciva a ricordare l'accaduto. L'unica cosa, però, di cui era certo era davanti a sé: Rekla, nuda, rossa in volto, visibilmente a disagio che cercava di coprirsi alla ben meglio con il mantello.

Profumava, tutta la stanza, ma in particolare lei, non dell'odore di sangue che, in ogni caso, Filla adorava, ma di fiori di campo, che penetravano le narici del giovane e lo inebriavano.

I ricordi tornavano come uccelli migratori nella mente del ragazzo: si era recato dalla Guardia dei Veleni per parlarle del viaggio nel Mondo Sommerso.

Ma la sorpresa di trovarla nuda e intenta a fare il bagno, lo avevano sviato dal suo vero scopo.

Rekla ora lo fissava vitrea.

Filla indietreggiò. Non sapeva come comportasi. La desiderava così tanto ma si sentiva inferiore troppo a lei.

“Voltati!” disse la Guardia dei Veleni, dura. “ma re … resta” aggiunse con una nota di tenerezza nella voce.

Il ragazzo si voltò. La sua vista era oscurata, ma l'immaginazione vivida in lui come l'udito.

Sentì il fruscio del mantello, i passi leggeri della donna che percorrevano la stanza in cerca degli indumenti.

Una volta che Rekla si fu vestita permise a Filla di voltarsi.

“Dimmi “ gli disse, ma prima aggiunse “scusa il mio comportamento, mi ero solo spaventata!”

Filla guardò Rekla. La amava con tutto se stesso e oggi ne aveva avuto la conferma.

Non voleva partire per il Mondo Sommerso, voleva andare con lei, proteggerla, accudirla, starle accanto e gioire assieme della morte dalla ladra da strapazzo e dell'infiltrato, con il quale aveva qualche conticino in sospeso.

L'idea di lasciarla partire da sola lo tormentava. Si era persino rivolto a Yeshol per non farla partire da sola, ma la Suprema Guardia era stata irremovibile, dicendo che il ragazzo sarebbe stato solo di peso alla sua assassina più fidata.

Filla era sconsolato. L'unico suo obbiettivo in questo istante era trasmettere i suoi sentimenti a Rekla.

“Signora .. io” iniziò, ma gli mancò il coraggio.

“Dammi del tu!” disse in tono comprensivo Rekla.

“Rekla, io volevo augurarti buona fortuna per la missione!”

“Sarà ardua!” rispose l'assassina.

“Ma volevo augurartelo a modo mio!” disse.

“ E come ?” chiese sbigottita.

“Così!”

Il ragazzo si avvicinò a lei e appoggio delicatamente le labbra a quelle della Guardia dei Veleni. Gli occhi fissi sul pavimento, per il troppo imbarazzo.

 

Guardami!” proruppe Rekla dopo un infinità di secondi.

Si baciarono lungamente, sino allo sfinimento. Dopo ciò Filla, rosso in volto, e in imbarazzo, fece alla Guardia un mezzo sorriso e si dileguò.

Rekla pianse, non di disperazione ma di gioia: almeno qualcuno avrebbe pianto la sua morte.
 


cerrywoman's corner 
Salve a tutti! Mi scuso per l'immendo ritardo ma per problemi di salute e scolastici non so riuscita ad aggiornare. Siamo ormai agli sgoccioli di questa storia, due capitolo e poi si concluderà. Ringrazio infinitamente tutti i lettori che hanno messo la storia nelle preferite, seguite, ricordare; un grazie speciale a chi recensisce e ai lettori silenziosi. 
Grazie di cuore. 
un bacione 
cerrywoman.


 

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Capitolo 9
*** Give me love ***


               
                Give me love

                                                                                                                                                                                    





Give a little time to me
We’ll burn this out
We’ll play hide and seek
To turn this around
And all I want is the taste
That your lips allow

My my my my give me love
My my my my give me love
Image and video hosting by TinyPic" style="float:left; height:191px; width:254px" />My my my my give me love
My my my my give me love











Aster guardò fisso la porta. Era in ritardo. Era sempre in ritardo!

Colpa di suo padre. Sempre colpa di suo padre!

La pioggia cadeva incessante, gocce di pioggia simili a chicchi di grano colpivano il terreno, creando un rumore sordo che penetrava la testa come un cuneo.

Il mago cominciava a perdere le speranze, ormai era passata una buona oretta!

Aster si accoccolò sulla poltrona, dove era seduto e si addormentò.

Dopo circa un ora, un scricchiolio di porta lo ridestò dal suo torpore.

Era Reis.

Era completamente zuppa, dalla testa ai piedi.

Entrò e depositò il mantello su una sedia. Aster si alzò.

“ Sei in ritardo” disse lui atono.

“Lo so” rispose lei seccata “ scusami” aggiunse poi.

“Problemi?”

“Si, era a casa, aveva il pomeriggio libero; poi però lo hanno chiamato per un'urgenza”

Aster inspirò profondamente e si sedette sul letto.

“Hai voglia?” chiese lei guardandolo bieco.

Lui non la guardò nemmeno. “Se lo vuoi ?”

“Aster, per Dio, sono venuta per te, potevo anche starmene a casa!”

“ Allora tornate!”

“Aster!” Reis si era resa conto di aver esagerato.

Si avvicinò a lui e cominciò a baciarlo. Aster non rispondeva, anzi cercava di non abbandonarsi in questo dolce piacere.

La gnoma salì a cavalcioni su di lui che ormai era supino sul letto.

Ormai lo aveva in pugno e lei lo sapeva più che bene, un altro paio di attenzione e Aster sarebbe caduto ai suoi piedi, come un bravo schiavetto.

Dopo che tutto fu finito, Reis si rivolse al mago “Stai peggiorando! Ci vuole più allenamento!”

Lui la guardò bieco” Reis ma tu cosa vuoi da me?”

“Tu?”

Amore, nient’altro!”

“Beh non solo quello ci vuole in una relazione!”

“Allora, sono in quella sbagliata!”

Aggiunse prima di uscire dalla porta della locanda, non sapeva quando avrebbe rivisto Reis, ma di sicuro il più lontano possibile.

 


cerrywoman's corner
Ehilà! Si, non siete impazziti, non avete la febbre e nemmeno l'ebola! Sono io che ho aggiornato presto! Diciamo cheho approfittato di questo "ponte" si fa per dire, e della necessità di concludere questa storia, poiché la mia mente sta partorendo un sacco di idee che presto saranno sui vostri PC! Allora si vede proprio che odio Reis, traspare magnificamente da questo piccolo stralcio, o almeno, a me sembra; Aster è assieme a Sennar uno dei personaggi che amo più della Zia Licia, non potevo essere cattiva!
Ormai manca veramente poco ..... mi prendo del tempo per ringraziare tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate, i lettori silenziosi e un grazie particolare a chi recensisce ... E un ultima cosa: le note della canzone che accompagnano questa ff sono quelle di "Give me love" del grande Ed Sheeran.
Un bacio e alla prossima
cerrywoman

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Capitolo 10
*** And so we could love in peace ***


          And so we could live in peace 

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Oggi è il gran giorno! Si, se lo sentiva che sarebbe stato meraviglioso.

Alle Dieci in punto, non un minuto in più non un minuto meno, si presentò davanti al luogo dove si sarebbe tenuta la cerimonia.

Avevano scelto un piccolo spicchio della foresta, vicino all’albero dei folletti. Questi ultimi avevano decorato l’ambiente con fiori di ogni genere e di mille colori. Un arco, tutto fiorito, era stato posto al centro della piccola radura. Sorrise, era come lo avevano sognato.  Perfetto, non vi era altra parola per descrivere quello spettacolo.

Avevano tanto aspettato quel giorno, più lui che lei, o forse anche a lei; ma ciò non ci è dato sapere.

Stavano cominciando ad arrivare tutti. Sorrise, non si aspettava così tanta gente!

Era stata Nihal ha occuparsi della lista degli invitati, lui non ci aveva messo bocca; sapeva che era la cosa giusta da fare.

Dopo un po' si rese conto che non erano su quella fantomatica lista, ma semplicemente curiosi che avevano udito il loro eminente matrimonio; e vi partecipavano come se fosse una festa mondana. Ciò lo rattristo parecchio. La notorietà non era solo lode ma anche violazione. E ne era sicuro che sia lui che lei non avrebbero sopportato tanto quella situazione.

“Per una volta di vedo in tiro!” Ed era proprio così. Sennar indossava un bellissima tunica blu scuro con le rifiniture azzurre che creavano una bellissima affinità con i suoi occhi ghiaccio e nel contempo un anomalia con i suoi capelli rossi. Sotto di essa un pantalone aderente che faceva risaltare il fisico asciutto e magro del ragazzo e infine degli stivali, poco sotto al ginocchio. Anche la barba, dopo secoli, era tornata corta. Su questo punto era stata Nihal ad insistere parecchio; lei lo preferiva sbarbato, poiché gli dava un aria più da giovincello, quella che lui non voleva proprio avere! Il mago si girò. Sorrise. Soana.

“Diciamo che mi hanno convinto, non è stata una libera scelta!”

“Lo sospettavo, però stai molto bene! Io lo sempre detto che eri un bel ragazzo!” disse tutta soddisfatta dandogli un bacio sulla guancia. Vederlo crescere, vederlo uomo, la fece commuovere; il suo piccolo apprendista era cresciuto! Lei era stato come una seconda mamma per lui.

Il momento fatidico arrivò. Una musica leggere ma solenne accompagno l'ingresso della vera protagonista della giornata: la sposa. Nihal.

Era bellissima, anche lei fuori dal normale. Gli abiti di guerra avevano lasciato posto ad un abito bianco, senza spalline, che faceva risaltare il seno; il velo era lungo e cadeva gli viso. E Nihal ringraziò il cielo per questo: non si sarebbero viste le sue gote troppo rosse. L'abito le cadeva delicatamente sulle cosce e i polpacci.

Si avvio fiera verso l'altare o meglio quello che doveva esserlo.

Il sorriso di Sennar divenne ancora più ampio, quando giunta nel luogo dove doveva stare si fece togliere la calata del velo, lui notò il rossore diffuso per tutto il viso. Era forse l'occasione dove l'aveva vista più bella; beh non proprio anche quando era nuda con lui a letto non gli dispiaceva affatto! Era un uomo dopotutto!

La cerimonia fu rapida, come avevano chiesto gli sposi stessi.


 

“Lo vuoi?” fece il cerimoniere alla mezzelfo.

“Si, lo voglio!”

“ E tu lo vuoi?” richiese al mago.

Si, lo voglio”

“Bene baciatevi!”
 


cerrywoman's corner
E si! Siamo arrivati alla fine! Odio i finali, come gli addii ... se devo essere sincera non volevo finire questa storia, perché finire una storia è come chiudere il capitolo di una parte della mia vita .. ma è doveroso quindi eccomi qui ... Ringrazio infinitamente tutti coloro che mi hanno seguita in questa avventura ... e spero che mi seguirete nelle mie prossime avventure .... 
Quindi ringrazio infinitamente:

1- Marion_Astrid 2 - sennster03 3 - Ulldrael 4 - _alep_ 5 - _Marty01_ che hanno messo la storia nelle preferite. 
1 - LeoValdez00 2 - Nihal_Land of Wind 3 - saitou catcher  che hanno messo la storia nelle ricordate. 
1 - 
Annabeths Chase 2 - Aoi_chan 3 - Drachen 4 - LeoValdez00 5 - Marion_Astrid 6 - pietraghiaccio0608 7 - sennster03 8 - _alep_ 9 - _CaptainJackSparrow _ che hanno messo la storia nelle seguite .....
infine: Drachen, sennster03, Ulldraelnihaltali99,_CaptainJackSparrow_LeoValdez00, Elpida, Mintaka Snape_Marty01_Marion_AstridNihal_Land of WindAmina_AppleSan, Aoi_chanGiorgybladelove24
e un grazie sentito ai lettori silenziosi. 
Un bacio enorme, 
cerrywoman

 

 


 

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