I love the way you look at me

di _Yozora_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1: Lotta ***
Capitolo 2: *** Cap 2: Ricovero ***
Capitolo 3: *** Cap.3: Rivelazioni ***
Capitolo 4: *** Cap. 4: Confessione ***
Capitolo 5: *** Cap.5 : Ricordi ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 : Normalità ***
Capitolo 7: *** Cap.7 : Raccontami di te ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 : Missione ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 : Viaggio ***
Capitolo 10: *** Cap. 10 : Inganno ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 : Segreto svelato ***
Capitolo 12: *** Cap. 12 : Rivelazione ***
Capitolo 13: *** Cap. 13 : Wes ***
Capitolo 14: *** Cap. 14 : Intimità ***
Capitolo 15: *** Cap. 15 : Rapporto ***
Capitolo 16: *** Cap 16 : Passato allo scoperto ***
Capitolo 17: *** Cap. 17: Esiliato ***
Capitolo 18: *** Cap. 18: Sicurezza ***
Capitolo 19: *** Cap. 19: Diffidenza ***
Capitolo 20: *** Cap. 20: Esercitazione ***
Capitolo 21: *** Cap. 21: Nel bosco ***



Capitolo 1
*** Cap 1: Lotta ***


- SOUL...SOUL....SOUL!!!!-
Una voce...qualcuno lo stava chiamando...una voce femminile...Maka!
Riusciva a sentire la sua voce, ma non riusciva a vederla. Era circondato dal buio e non riusciva neanche a muoversi. Sentiva il suo corpo pesante...fin troppo.
- Soul...forza...devi riprenderti...devi continuare a lottare...alzati -
Sentì due gocce calde bagnarli il volto. Perché quello era il suo volto vero? Non riusciva più neanche a distinguere le sue parti del corpo.
Ora mi alzo...tranquilla...in fin dei conti io sono il più fico di tutti non posso rimanere sdraiato per molto
Avrebbe voluto dirle quelle parole...ma non ci riusciva. Non capiva cosa stava succedendo e sopratutto non riusciva a capire dove si trovava.
Wes
Fu l'ultima cosa che riuscì a pensare prima che quell'oscurità lo avvolgesse completamente impedendo che la voce di Maka lo raggiungesse di nuovo.
 
 
Kid osservava la situazione tenendo salde tra le mani le sue due pistole. Black Star e Tsubaki erano in difficoltà e sembrava che non avrebbero retto ancora per molto. Anche lui era al limite, se fossero andati avanti in quel modo non sarebbero usciti vivi da quella situazione. Il suo sguardo si spostò su Maka e Soul. Lei china su di lui che era sdraiato privo di sensi da circa mezz'ora e che non sembrava in procinto di riprendere conoscenza tanto in fretta.
Sentì un movimento al suo fianco ed istintivamente sparò facendo fuori uno di quegli esseri simili a sanguisughe, che se ti venivano addosso risucchiavano l'onda dell'anima, che il loro nemico continuava a mandargli contro. C'era un unico modo per salvare sé stesso ed i suoi migliori amici.
- RITIRIAMOCI ALLA SVELTA – urlò agli altri.
- Non ho nessuna intenzione di scappare – disse Black Star per tutta risposta.
- Idiota...guardati attorno...siamo circondati e senza forze...e non dire che non è vero perché hai il fiato corto pure tu – disse prima che l'azzurro potesse controbattere
- In più c'è qualcosa che non va con Soul...sono preoccupato – confessò
L'altro ragazzo spostò lo sguardo sull'amico – hai ragione...è fin troppo tempo che è a terra -
Così i ragazzi si avvicinarono a Maka
- Non vi lascerò fuggire – disse una voce proveniente dall'ombra.
Un'altro squadrone di sanguisughe congiunte ad uno strano attacco stava per raggiungerli quando Black Star urlò – TSUBAKI...MODALITà BOMBA FUMOGENA -
- OK – rispose l'arma e si trasformò.
Il ragazzo la scagliò e quando il fumo si diradò lui e i suoi amici erano scomparsi da davanti agli occhi del nemico.
 
 
Erano ai piedi della Shibusen e stavano cercando di riprendere fiato. Maka era in lacrime e stringeva convulsamente il corpo del compagno inerme. Liz, Patty e Tsubaki erano tornate alla loro solita forma di ragazze. La mora si avvicinò a Maka inginocchiandosi accanto a lei
- Maka...dovremmo portarlo subito dal dottor Stein non credi? - disse dolcemente.
Kid si avvicinò – Tsubaki ha ragione lui saprà cosa fare -
La ragazza annuì senza guardarli. Lo shinigami si caricò l'albino in spalla.
- Liz...Patty...venite con me...voialtri forse è meglio se riposate un po' – disse.
Erano tutti quanti feriti anche se, fortunatamente, non gravemente...almeno non fisicamente.
Maka si alzò parlando per la prima volta da quando erano tornati lì – Io vengo con voi -
Kid la guardò poi sospirò. Non poteva fare altrimenti, sapeva che non poteva farle cambiare idea. In fin dei conti la capiva. Così si diressero verso lo studio del professore seguiti anche da Black Star e Tsubaki.


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Note dell'autrice: Salve a tutti. Sono _Yozora_. Non è la prima FF che scrivo su EFP ma è la prima che scrivo su questo anime/manga. Premetto che ho visto soltanto l'anime, ma on ho letto il manga ( cosa che prima o poi ho intenzione di fare ^^ ). So che c'è un riferimento a Wes che nell'anime non è presente ma mi sono fatta un ideadi chi è leggendo le altre FF così ho voluto provare ad inserirlo...se per caso vi sembra un errore ditemelo vedrò di rimediare =) Beh...spero che reciensiate accetto critiche purchè siano costruttive. Vi ringrazio per la vostra attenzione alla prossima.
_Yozora_

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Capitolo 2
*** Cap 2: Ricovero ***


Erano passati un paio di giorni. A detta di Stein, Soul non riportava ferite troppo gravi a livello fisico a parte un braccio rotto...il fatto che si ritrovasse privo di coscienza sembrava essere un fattore psicologico. Comunque veniva sottoposto a test giornalieri per tenere sotto controllo il sangue nero che era in lui dal combattimento con Chrona di un anno prima e accertarsi che non riprendesse il controllo del ragazzo.
Maka in quel momento era seduta accanto al letto di Soul, che era attaccato ai macchinari, e lo osservava. Ricordava gli avvenimenti di due giorni prima come se fossero appena avvenuti.
 
Flashback
 
Erano in missione con gli altri quando, improvvisamente, erano stati attaccati da qualcuno. Si erano voltati nella direzione da cui era provenuto l'attacco ma non videro nessuno. Eppure Maka sentiva una presenza. C'era sicuramente qualcuno lì e quella che stava provando era una sensazione orribile, le metteva i brividi. Il loro avversario doveva essere forte.
Aveva spostato lo sguardo su Kid e aveva notato che anche lui fissava il punto davanti a loro serio e immobile. Stava sudando freddo. Se ne era accorto anche lui. Accanto a lei Black Star stava come sempre urlando cose senza senso. Soul, invece, non fiatava da un po', cosa che non era da lui.
Maka aveva quindi rivolto lo sguardo alla falce tra le sue mani
- Ehy Soul...va tutto bene? - chiese.
-Soul! - l'aveva richiamato non ottenendo risposta.
La falce si riscosse – sì...sì va tutto bene...non preoccuparti -
Aveva risposto, ma il suo tono di voce era stranamente duro.
- Vi stavo aspettando...adesso giocherete un po' con me – disse una voce proveniente dal buio davanti a loro e gli aveva attaccati di nuovo.
Così era iniziato il combattimento.
Appena aveva trovato uno spazio Maka era corsa avanti ma arrivata ad un certo punto si era sentita respingere indietro.
- Una barriera...? - aveva sussurrato
Era stato a quel punto che Soul aveva ripreso il suo aspetto umano e lei lo aveva guardato confusa
- Soul...ma che...? -
- Tu aspettami qui...non cercare di passare per nessun motivo...impediscilo anche agli altri – l'aveva interrotta tenendo lo sguardo serio fisso davanti a sé.
Dette quelle parole era corso avanti.
Maka aveva cercato di seguirlo ma era stata respinta di nuovo.
Non capiva.
Perché Soul era potuto passare? Perché le aveva detto di non provare a seguirlo?
Intorno a lei era l'inferno. Kid e Black Star lottavano quanto più potevano e lei senza arma non poteva fare nient'altro che schivare.
Era successo qualche minuto dopo.
Soul era stato scagliato nuovamente fuori da quel punto che nessun altro poteva oltrepassare e si era accasciato a terra, privo di sensi.
Maka era corsa al suo fianco e aveva cercato di farlo riprendere.......senza successo.
 
Fine flashback
 
E adesso si trovavano in quella stanza. Lui sdraiato su quel letto e lei seduta accanto a lui.
Delle lacrime rigarono di nuovo il volto della ragazza. Era successo ancora, la sua arma era rimasta ferita a causa sua, a causa della sua debolezza. No, non la sua arma...ma Soul. Quel ragazzo non era solo una semplice arma, era il suo confidente, il suo coinquilino, la persona che la consolava quando era triste, che le infondeva coraggio quando aveva paura, che la faceva arrabbiare, ma anche divertire...era tutto.
E lei non aveva potuto fare niente per proteggerlo.
Sentì la porta aprirsi e si asciugò in fretta le lacrime.
- Non c'è bisogno che ti nascondi con me...ormai dovresti saperlo -
Conosceva bene quella voce.
La voce del suo migliore amico...del loro migliore amico.
- Kid – disse guardandolo.
Lui le aveva sorriso dolcemente e si era seduto accanto a lei.
 
 
 
- Come sta oggi? - aveva chiesto il ragazzo dopo qualche minuto di silenzio durante il quale la ragazza aveva preso delicatamente una mano dell'albino.
- Come ieri – aveva risposto
- Il sangue nero sembra non dar segni di risveglio e questo è un bene...e le ferite stanno guarendo in fretta...però non da segno di ripresa -
Lo sguardo della ragazza si era rattristato.
Kid aveva spostato lo sguardo sul suo migliore amico che, a prima vista, poteva sembrare addormentato.
- Lui è forte...si riprenderà...sicuramente – aveva detto.
Però anche lui era molto preoccupato.
Maka lo guardò e gli sorrise
- Grazie Kid...sei un amico -
Kid era l'unico, oltre lei, che era rimasto durante l'operazione di Soul, il giorno del combattimento, durante le analisi e tutto il resto...e anche quando Stein aveva spiegato loro la situazione. Vero era che inizialmente anche gli altri erano andati con loro, ma erano tornati a casa dopo qualche minuto. E sempre Kid era il solo tra gli altri che era in quella stanza tutti i giorni.
Maka gliene era profondamente grata per questo perché sapeva che lo faceva per entrambi. Non faceva una colpa agli altri per non essere ancora andati a trovarlo in fin dei conti erano passati solo due giorni e la battaglia aveva destabilizzato tutti sia mentalmente che fisicamente...sapeva che era ancora presto perché avessero il coraggio di vedere un compagno in quelle condizioni.


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Note dell'autrice: Salve a tutti!!!!! Sono tornata =) Chiedo umilmente scusa per l'assenza terribilmente lunga, ma ero a corto di idea e ultimamente la scuola occupa la maggior parte del mio tempo, comunque cercherò di essere più presente. Ringrazio di cuore tutti quelli che mi hanno seguito e chi mi ha recensito nella speranza che lo faccia ancora. Scusatemi ancora e alla prossima.
_ Yozora _

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Capitolo 3
*** Cap.3: Rivelazioni ***


Un bambino di circa 8 anni,albino, correva ridendo intorno ad una fontana posta all'interno di un grande giardino, rincorso da un altro ragazzo molto simile a lui ma di qualche anno più grande.
- Soul...non correre per favore...potresti farti male – urlava il ragazzo più grande, senza nascondere però un'espressione divertita nel vedere il fratello più piccolo ridere in quel modo
- Prendimi se ci riesci...- lo sbeffeggiava il piccolo.
Ad un certo punto il bambino scivolò e cadde sbucciandosi un ginocchio.
Il fratello maggiore lo raggiunse con un espressione preoccupata
- Vedi...ti avevo avvertito – disse serio – ti sei  fatto male? - aveva aggiunto poi.
L'albino aveva scosso la testa.
All'improvviso l'immagine cambiò.
Si trovava da solo nel buio più completo, tornato alla sua età attuale.
Soul si guardava intorno ansioso
- Wes...- sussurrò in un primo momento per poi ripetere più forte – Wes....ci sei? -
Una risata lo fece voltare di scatto e dalle profondità del buio una voce giunse alle sue orecchie
- Vuoi sapere chi è stato ad uccidere mamma e papà, fratellino? - aveva chiesto la voce tranquilla e delicata.
Soul continuava a guardarsi intorno senza capire da quale parte provenisse la voce. Era come se fosse ovunque intorno a lui.
- Prova ad indovinare....ce l'hai proprio di fronte a te – continuò la voce.
Il ragazzo sbarrò gli occhi sorpreso da tale confessione.
- No...non è vero – aveva detto – tu non sei Wes – aveva urlato poi contro la voce.
- Oh! Sì invece...e tu sai che è così...come sai che sono stato io. Non è vero, fratellino? -
Soul avrebbe voluto urlargli che si sbagliava, che non sapeva niente, che non era vero. Non poteva essere stato lui, non poteva accettarlo. Eppure ogni singola parte del suo corpo, compresi mente e cuore, gli diceva che la voce aveva ragione. Suo fratello aveva provocato l'incendio nel quale i suoi genitori erano morti appena due anni prima.
Cadde in ginocchio come se improvvisamente tutte le forze gli fossero state portate via
- Perchè? - la sua voce uscì come un flebile sibilo – Come hai potuto? -
- Non fare così – aveva detto Wes senza cambiare tono di voce e, finalmente, mostrandosi al fratello inginocchiandosi davanti a lui – In fondo neanche tu li sopportavi no? Ti costringevano a fare tutto quello che dicevano e l'unica cosa che avevi in cambio era il loro disprezzo e il continuo paragonarti a me- aveva continuato.
L'albino strinse i pugni – zitto – aveva sibilato
- Il fatto che siano morti ti ha fatto sentire libero...sollevato...non è vero? -
- STA ZITTO! - urlò.
Improvvisamente si svegliò.
 
 
Soul aveva aperto gli occhi all'improvviso, agitato e con il fiato corto.
Ricordava tutto...ricordava chi aveva visto il giorno del combattimento e, sopratutto, ricordava cosa gli aveva detto...tutto...per filo e per segno. Ancora stentava a crederci. Il suo cervello si rifiutava di accettare una realtà del genere.
All'improvviso sentì un mugolio al suo fianco e si voltò alla sua sinistra.
Maka era seduta accanto a lui con la testa appoggiata al suo letto che dormiva e con una mano stretta alla sua. Sorrise dolcemente vedendola in quel modo. Mentre dormiva aveva un espressione rilassata e angelica.
Si guardò attorno e capì di trovarsi nell'infermeria della Shibusen, all'improvviso un pensiero gli attraverso la mente...per quanto tempo era rimasto senza conoscenza?
- Vedo che hai finalmente deciso di svegliarti – disse una voce facendo sobbalzare Soul che non si era accorto della presenza di un'altra persona nella stanza.
Rivolse lo sguardo alla poltrona vicino alla finestra e riconobbe la figura quasi all'istante nonostante la penombra, inoltre aveva riconosciuto la voce.
- Kid – sussurrò
- Ciao Soul – aveva risposto lui avvicinandosi e l'albino notò che sorrideva sollevato.
- Da quanto sono qui? - chiese
- Due settimane...te la sei vista brutta...c'è stato un momento in cui abbiamo temuto il peggio – confessò Kid e la sua espressione si rabbuiò.
- Mi dispiace – sussurrò Soul sconsolato in risposta.
Si sentiva in colpa per averlo fatto preoccupare e sopratutto per aver nuovamente fatto preoccupare Maka. Perchè, per quanto lei avrebbe negato una volta appurato che l'amico si era ripreso, lui sapeva benissimo cosa aveva passato in quei giorni. Conoscendola lo immaginava.
Spostò di nuovo lo sguardo sulla ragazza addormentata ed il suo tono di voce si addolcì e suonava triste quando disse
- L'ho fatta piangere di nuovo -
Kid alzò lo sguardo su di lui e rimasero in silenzio.


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Note dell'autrice: Ciau! Eccomi al più presto con un nuovo capitolo. Spero davvero che vi piaccia. Grazie mille a Violy per aver recensito...sono contenta che la storia ti stia appassionando ^^. Grazie anche a voi che seguite. A presto
_Yozora_

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Capitolo 4
*** Cap. 4: Confessione ***


Quando Maka si svegliò e notò che Soul si era finalmente ripreso gli saltò letteralmente al collo, procurando nell'albino una smorfia di dolore per aver urtato il braccio che riuscì facilmente a nascondere.
Come da due settimane a quella parte gli unici nella stanza erano Soul,Maka e Kid.
Più tardi, quella mattina, nella stanza entrarono anche Stein  e Spirit.
Il professore svolse vari controlli e si accertò che il ragazzo non presentasse delle complicazioni prima di dargli il via libera, raccomandandosi comunque di non strafare.
- Allora...vuoi raccontarci che è successo? - chiese Stein una volta finito i controlli.
Soul sobbalzò appena, poi abbassò lo sguardo
- Mi dispiace, ma non ricordo. È tutto piuttosto confuso -
Quei gesti e quelle parole insospettirono Kid che, però, tacque.
Spirit stava, come sempre, infastidendo sua figlia con i soliti piagnistei. Si comportava come se non fosse successo niente, in realtà quelle due settimane avevano preoccupato persino lui, anche se, nel caso glielo avessero chiesto, avrebbe risposto che non riusciva a vedere sua figlia ridotta in quello stato.
Dopo un oretta, una volta assicurati che fosse tutto apposto, i due adulti uscirono dalla stanza lasciando i ragazzi da soli.
 
 
- Cosa stai nascondendo Soul? - chiese Kid una volta assicuratosi che nessuno, a parte loro, avrebbe potuto sentire la conversazione.
Maka guardò l'amico sorpresa. Non si era accorta di cosa era successo poco prima con il professore perché troppo impegnata a cercare di liberarsi di suo padre
- Di che parli? - chiese spostando lo sguardo da lui all'albino.
Soul fissava le coperte del letto dell'infermeria e sorrise tristemente
- Non ti sfugge proprio niente, eh Kid? -
- Sono un buon osservatore e tu sei il mio migliore amico...ormai ti conosco – rispose l'altro serio.
- Già – fece il ragazzo abbandonandosi sul cuscino.
Maka continuava a non capire.
Fu solo dopo aver incrociato il suo sguardo che Soul si decise a parlare.
- So chi ci ha attaccati quella volta -
- Vuoi dire che l'hai visto in faccia? - chiese Maka che era tornata a sedere accanto al letto.
- Non solo – rispose il ragazzo alzando lo sguardo su di lei – Io lo conosco -
I due ragazzi lo guardarono sbalorditi.
- Che significa? Come fai a conoscerlo? Era la prima volta che ci combattevamo - chiese Kid appoggiato al comodino.
Stavolta lo sguardo dell'albino si posò su quello dello Shinigami
- Non io – ammise
- Lui è mio fratello -


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Note dell'autrice: Eccomi di nuovo!!!! Devo dire che ultimamente sono molto ispirata e la cosa mi rende felice =) =) speriamo duri ^^. Violy grazie per i complimenti, ma ti assicuro che prima di pubblicare il capitolo l'avrò corretto mille volte =) Allora al prossimo episodio ^^
_Yozora_

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Capitolo 5
*** Cap.5 : Ricordi ***


- Lui è mio fratello -
Quelle parole continuavano a rimbombare nelle orecchie di Kid e Maka a distanza di tre giorni.
Dirlo ad alta voce per Soul, invece, era stato come ammettere a sé stesso che la causa di tutte le sue sofferenze era Wes.
I tre ragazzi non avevano ancora detto niente agli altri, che non riuscivano a capire lo strano comportamento dei loro amici in quegli ultimi giorni.
Quella sera Shinigami-sama aveva organizzato una grande festa e l'albino avrebbe preferito essere ovunque tranne che lì, ma la sua maestra d'armi aveva insisto a tal punto che alla fine aveva accettato. Quando entrarono venne praticamente sommerso da tutta la Shibusen che non faceva altro che fargli domande.
Ad un certo punto sentì una mano afferrarlo e tirarlo fuori da quel caos.
- Volete smettere di stargli addosso? Si è appena ripreso lasciatelo respirare una volta tanto – aveva esclamato il suo salvatore.
Tutti si erano allontanati borbottando.
- Grazie Kid – aveva detto Soul sinceramente grato all'amico
- Figurati -
- Soul stai bene? - chiese Maka che li aveva appena raggiunti seguita dagli altri.
- Sì sto bene, tranquilla -
Il tempo di dire quelle parole che il suo sguardo fu catturato da qualcosa posto al centro della stanza. Vi si era avvicinato.
- Che gli prende adesso? - chiese Black Star con il solito tono rude e aveva fatto per seguirlo.
Maka lo aveva fermato e aveva scosso la testa
- Osserva meglio -
Tutti guardarono al centro della stanza.
- Un pianoforte? - chiese Tsubaki senza capire cosa l'amica voleva che notassero.
- Esatto – aveva risposto la bionda
- L'ho sentito suonare solo una volta -
- Soul sa suonare il pianoforte? - chiese Liz senza nascondere il suo tono sorpreso
- Sì e anche molto bene – rispose continuando ad osservare l'amico che stava sfiorando la superficie dello strumento.
Qualcosa però le diceva che le probabilità che si mettesse a suonare in quel momento erano ancora più ridotte del solito.
 
 
Quel pianoforte lo aveva attirato, come ogni volta che ne vedeva uno d'altronde, eppure quella volta sentiva che non era stato solo lo strumento a richiamarlo a sé, c'era qualcos'altro.
- Ti costringevano a fare tutto quello che dicevano e l'unica cosa che avevi in cambio era il loro disprezzo e il continuo paragonarti a me-
Soul ritrasse la mano dal pianoforte.
Quelle parole.
Ricordava benissimo il motivo per cui aveva iniziato a suonare e ricordava ancora meglio quello per cui aveva smesso.
Suo padre.
Era stato lui ad incoraggiarlo ad imparare a suonare il piano visto che la cosa affascinava il figlio. Aveva appena sette anni quando aveva cominciato, all'inizio lo aveva fatto per puro e semplice diletto. Nella sua famiglia erano tutti musicisti, incluso suo fratello.
Già, anche Wes suonava. Il violino per la precisione.
Quando era piccolo adorava sentire il fratello maggiore suonare, era stato lui a fargli amare la musica.
Con il passare del tempo, man mano che cresceva, suo padre aveva fatto diventare la passione dell'albino una vera e propria competizione con il più grande dei due.
Soul non raggiungeva i livelli del fratello neanche lontanamente.
Non solo per il fatto che gli strumenti che suonavano erano completamente differenti.
Quello non interessava all'uomo. Lui valutava la tecnica.
Soul ricordava come se non fosse passato un giorno lo sguardo che ogni volta il padre gli riservava quando c'era Wes.
Come lodava il fratello e denigrava lui davanti a tutti i presenti.
Lo odiava per quello.
E odiava sua madre perchè lo assecondava in ogni cosa, perchè gli dava man forte.
A causa di questo quello ad essere viziato e a godere dell'affetto dei genitori era Wes.
E proprio lui, che aveva avuto tutto, gli aveva uccisi.
Soul strinse un pugno fino a farsi sanguinare.
Non riusciva a tollerarlo.
 
 
- Maka...tu sapevi che Soul aveva un fratello? - chiese Kid più tardi quella sera.
I due si trovavano sul balcone.
Gli altri erano dentro a divertirsi e l'albino era sparito da ore.
- No...non me l'aveva mai detto – confessò la bionda.
Il suo sguardo era triste mentre fissava le stelle.
Perchè gli aveva nascosto un dettaglio così importante della sua vita?
Proprio non riusciva a capirlo.
- Non sembrava molto contento di rivelare quel particolare – disse lo Shinigami serio.
Maka lo guardò
- Ci credo...quell'uomo ci ha attaccati...come credi che si sia sentito nel dircelo? - fece la ragazza stupita da quell'affermazione.
- Non mi riferisco a quello...ovvio che non provasse di certo orgoglio nel dire che uno della sua famiglia aveva cercato di ucciderci – rispose il ragazzo calmo posando lo sguardo su di lei
- No, ci dev'essere di più. Altrimenti perchè non dire niente per tutto questo tempo? Neanche a te alla quale dice praticamente tutto? È strano non trovi? -
Maka ci riflettè.
Che stupida che era, era ovvio il motivo per il quale non ne aveva parlato con lei.
Non era una cosa che lo rendeva felice.
Avrebbe dovuto conoscere bene Soul. Non parlava volentieri delle cose che lo facevano star male e che gli procuravano brutti ricordi. Una prova schiacciante era quando qualcuno gli chiedeva della cicatrice che gli attraversava il petto.
Quando c'era qualcosa che non andava lei stessa doveva costringerlo a parlarne.
Per questo non aveva mai detto niente sul fratello, né della sua famiglia.
Si voltò verso l'interno del palazzo.
I ragazzi della scuola erano ancora tutti nella stanza.
Tutti tranne uno
- Kid...dov'è Soul? - chiese.
A quella domanda anche il ragazzo si voltò ad osservare la stanza.
–   Non lo so. A dire la verità non lo vedo da un po' -

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Note dell'autrice: Nuovo capitolo!!!!! Da ora in poi rallento un po' i tempi perchè ultimamente mi sono data fin troppo da fare altrimenti esaurisco l'ispirazione in un secondo =)
Violy confesso di conoscere Wes come personaggio del manga, ma leggendo altre fanfiction mi sono fatta più o meno un idea di lui e questo è quello che ne sta venendo fuori.
Come sempre ringrazio non solo chi recensisce, nella speranza che continui a farlo, ma anche chi mi segue. Grazie davvero!
Ci vediamo al prossimo capitolo!!
_Yozora_

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Capitolo 6
*** Cap. 6 : Normalità ***


Soul era uscito a prendere una boccata d'aria. Si trovava nel giardino sul retro della scuola. Non riusciva a fermare il flusso di pensieri che gli inondavano la testa da quando si era svegliato.
Nonostante ormai fosse più che chiaro ancora si rifiutava di credere che quello incontrato quasi tre settimane prima fosse veramente suo fratello.
Eppure era proprio lui.
Non avrebbe dimenticato la sua voce nemmeno se non l'avesse sentita per anni.
C'era qualcosa che non andava comunque.
Era da quando si era ripreso che aveva una strana sensazione. Come se qualcuno lo stesse osservando e la cosa non gli piaceva per niente.
Appena sentì dei passi alle sue spalle si voltò di scatto trasformando il braccio sano in una lama.
Si bloccò trovandosi davanti il suo solito gruppo di amici
- Soul – fece Maka presa alla sprovvista.
Questa poi? Pensò. Era strano che il ragazzo reagisse in quel modo.
Soul fece tornare normale il suo braccio
- Scusatemi...mi avete preso di sorpresa -
- Figurati,amico...Il grande Black Star perdona ogni svista – disse l'azzurro con il solito tono che usava quando partiva con la tiritera “ Io sono Dio “
- Comunque non ti conviene sfidarmi...devono passare ere prima che tu possa batterti con me -
Soul dovette trattenere un risolino
- Sì, certo -
Nonostante lo spavento iniziale per la reazione dell'albino l'atmosfera parve rilassarsi.
I ragazzi scherzarono e risero per il resto del tempo.
Arrivò l'ora di tornare a casa.
- Bene ragazzi, noi andiamo a dormire sennò poi mister simmetria si fa prendere da uno dei suoi attacchi se non va a letto ad un'ora perfettamente simmetrica – disse Liz usando un tono di voce alto apposta per farsi sentire dal suo maestro d'armi.
- Perchè non capisci Liz che la mia non è solo una mania...? - disse Kid iniziando uno dei soliti sproloqui sull'importanza della simmetria
- Sìsì – fece la bionda con aria annoiata.
Aveva sentito quella storia almeno un miliardo di volte.
Prima di andarsene lo Shinigami si avvicinò al suo migliore amico.
- Mi raccomando – lo avvertì
Soul sospirò, sapeva cosa intendeva. Era possibile che tutti si preoccupassero per lui?
- Lo so, tranquillo -
Così si salutarono.
Poco dopo anche Tsubaki e Black Star decisero che era l'ora di tornare a casa. Così salutarono i due amici e se ne andarono.
- Rientriamo anche noi? - chiese Soul guardando la sua maestra d'armi che lo osservava.
- Che hai da fissare? - aggiunse poi arrossendo appena
Maka si riscosse e arrossì violentemente rendendosi conto di cosa stava facendo
- N-Niente. Ma chi ti fissa!? – sbottò stizzita
– Andiamo a casa – aggiunse poi cominciando a camminare per mettere una certa distanza tra lei e il ragazzo.
Lui la guardò allontanarsi confuso, poi sorrise e la seguì.
 
 
Al buio, sdraiato sul letto, non faceva altro che pensare a suo fratello.
Stava diventando un ossessione.
Doveva assolutamente risolvere la questione o non si sarebbe mai liberato di quella situazione.
Ma con Maka che lo teneva costantemente sotto stretto controllo sarebbe stata un'impresa.
Non voleva coinvolgerla di nuovo.
Non voleva coinvolgere nessuno dei suoi amici, quella era una cosa che riguardava solamente lui e Wes.
Nessun altro.
Un bussare alla porta lo riscosse dai suoi pensieri.
Maka fece capolino nella sua stanza
- Soul...stai dormendo? - sussurrò
- No. Che c'è? -
- Non è che potrei entrare? Vorrei parlare un po' con te – disse la ragazza un po' intimidita
Il ragazzo non si mosse di un millimetro.
Certe volte proprio non la capiva. Faceva la dura e la gradassa e poi,improvvisamente, diventava timida come una bambina.
- Certo, entra pure – rispose
Maka entrò nella stanza, si chiuse la porta alle spalle e si sedette sul letto ai piedi del ragazzo che si era messo seduto appoggiando la schiena al cuscino.
- Qualcosa non va? - chiese l'albino dopo qualche minuto di silenzio.
La ragazza fissava i suoi piedi come se fossero stati la cosa più interessante che avesse mai visto in vita sua.
- Vorrei che mi parlassi della tua famiglia – disse poi tutto d'un fiato.
Soul rimase spiazzato


******************
Angolo dell'autrice: Scusate scusate scusate....chiedo umilmente scusa per la mia assenza inaccettabilmente lunga * si inginocchia pronta ad essere fustigata *...ma mi sto preparando per gli esami di stato perciò non ho molto tempo. Ringrazio tutti quelli che mi seguono e recenciscono e spero che continuerete a farlo anche se non sarò costantemente presente =). A presto ^^
_Yozora_

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Capitolo 7
*** Cap.7 : Raccontami di te ***


- Vorrei che mi parlassi della tua famiglia -
Quelle parole avevano preso Soul completamente alla sprovvista.
Rimase in silenzio per un po', poi chiese
- Perchè vuoi sapere della mia famiglia?-
Il suo tono era duro e portò Maka ad alzare lo sguardo sulla sua arma.
- Perchè tu non ne parli mai. So che c'è un motivo più che valido se non lo fai. So che quando non parli di qualcosa è perchè ti fa star male, ma non puoi portare sulle spalle tutto il peso da solo – rispose la bionda per poi continuare guardandolo dritto negli occhi
- Ti fidi così poco di me? Davvero hai così paura che io possa giudicarti in base al tuo passato? Che fine ha fatto la promessa che ci siamo fatti quando abbiamo deciso di diventare partners? -
Soul sobbalzò a quelle parole.
Davvero lei pensava che lui non parlava per mancanza di fiducia nei suoi confronti?
Maka era l'unica, insieme a Kid, di cui si fidava davvero.
- Non è così! - sbottò serio poi abbassò lo sguardo in segno di insicurezza
- Solo che...certi ricordi...preferisco non pensarci – sussurrò.
Lo sguardo di Maka si addolcì e si avvicinò alla sua arma prendendogli una mano fra le sue
- Se tieni tutto per te non peggiori solo le cose? - chiese dolcemente
- Il peso è più sopportabile se lo portiamo in due -
Soul la guardò, perdendosi ancora una volta, come sempre, in quegli occhi che avevano il colore dello smeraldo.
- Non sarà piacevole – sussurrò con voce roca arrendendosi.
Maka gli strinse la mano dolcemente
- Sopporterò – gli disse.
La voce della biondina era rassicurante.
Lo fece sentire come se avesse potuto lasciar riaffiorare quei ricordi senza farsi del male.
Senza paura.
Esitò ancora per un po' poi cominciò a parlare.
Le raccontò del suo primo approcciò con un pianoforte, di suo padre, di come negli occhi dei suoi genitori non ci fosse altro che Wes, di come, soltanto qualche anno prima, fosse scappato di casa ed entrato alla Shibusen, di come i suoi non avevano nemmeno provato a fermarlo.
Non si era più fatto vivo con loro e loro non lo avevano mai cercato. Poi, in qualche modo, era venuto a sapere della loro morte.
Qui si vergognò nell'ammettere che, in realtà, aveva provato un  certo senso di libertà e sollievo nello scoprire che non avrebbe mai più dovuto subire il costante rapporto con il fratello. Si era sentito come se un grande peso gli fosse stato rimosso dal petto. Non c'era stata disperazione, né rimorso, né sensi di colpa per essere scappato.
Niente.
Solo sollievo.
 Infine le raccontò di Wes.
Di come erano legati da bambini e di come quel legame era stato reciso a causa dei loro genitori. Di come il fratello più grande fosse diventato freddo ed austero nei suoi confronti. Anche lui si era allontanato e l'albino si era sentito come se non avesse avuto più niente in quel mondo. In quella casa non gli apparteneva niente, lui non faceva parte di quella famiglia e non l'avrebbe mai fatto. Arrivò al giorno della battaglia, a come aveva percepito una sensazione familiare e poi aveva rivisto Wes dopo anni. Le disse anche di come lui le aveva detto di aver ucciso i loro genitori.
Era stato lì, a dispetto di tutto, che aveva provato disperazione.
Nello scoprire che il fratello che aveva tanto amato, e che continuava ad amare a discapito di tutto, aveva ucciso, senza provare il minimo rimorso, il sangue del suo stesso sangue. Quella consapevolezza lo uccideva e dirlo ad alta voce era come ammetterlo, perciò veniva ferito ancora.
Soul raccontò tutto questo senza mai fermarsi, come un fiume in piena che straripa. Per troppo tempo si era tenuto tutto dentro, tutta quella sofferenza se l'era tenuta per sé tacendola. Era strano ma nel ricordare e raccontare sentì gli occhi inumidirsi, ma non si fermò nemmeno quando si accorse di un'unica e solitaria lacrima che gli solcava la guancia.
Maka, dal canto suo, lo aveva ascoltato in silenzio senza interromperlo, stringendo di tanto in tanto la mano del ragazzo. Solo in quel momento si rese conto dell'immensa tristezza che il suo compagno aveva dovuto provare per tutto quel tempo. Quella tristezza la invase completamente e pianse silenziosamente. Quandò lui finì lei non disse una parola continuando a tenerlo per mano.
Soul non aveva il coraggio di guardarla.
- Grazie – sussurrò la ragazzina una volta che si fu calmata un po'
L'albino la guardò confuso
- Per avermi reso partecipe della tua sofferenza, della tua vita. Per avermi permesso di essere vicina a te ancora di più – sussurrò leggendo la domanda negli occhi dell'amico.
- Rimarrai con me? - chiese stupito.
Aveva temuto che, una volta finito di raccontare, sarebbe scappata terrorizzata da lui, dal suo passato. La cosa che gli aveva fatto più paura era pensare che, se anche lei lo avesse lasciato, lui non avrebbe avuto più nessuna ragione di esistere a quel mondo.
Lo sguardo di Maka si fece estremamente serio, quasi offeso.
Possibile che ancora non si fidasse?
Guardando Soul negli occhi, però, capì che la mancanza di fiducia non era riposta nei suoi confronti,ma in sé stesso.
La sua espressione si addolcì ancora una volta,poi, per smorzare la tensione gli tirò uno dei suoi Maka-Chop sulla testa, anche se senza libro e con molta meno forza. Tanto che Soul si sorprese di non sentire il solito dolore.
- Ma che cavolate vai dicendo? Certo che resterò con te! Siamo una squadra, no? - disse sorridendogli.
Il ragazzo restò a guardarla imbambolato ancora per qualche secondo, poi sfoderò uno dei suoi soliti sorrisi
- Giusto! -

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Capitolo 8
*** Cap. 8 : Missione ***


Il giorno dopo Soul sembrava essere tornato quello di sempre.
Quel pomeriggio lui e Maka si erano incontrati con gli altri per una consueta partita a basket.
Come sempre Maka, che non sapeva giocare, se ne stava seduta sulla panchina a leggere un libro ed ogni tanto dava un occhiata ai ragazzi.
- Allora come ve la passate? - le chiese qualcuno che si trovava alle sue spalle.
Maka si voltò
- Salve professor Stein – lo salutò lei chiudendo il libro.
L'uomo si sedette accanto a lei osservando i ragazzi giocare.
Attendeva una risposta.
La bionda spostò lo sguardo sugli altri.
- Bene...ultimamente le cose sono tranquille – rispose
Aveva promesso a Soul che non avrebbe detto a nessuno del suo passato e avevano deciso insieme di non far parola a proposito di suo fratello, se non con Kid che già sapeva.
- Bene...mi fa piacere sentirlo – disse il professore distogliendola dai suoi pensieri.
- Soul come sta? -
- Si è ripreso completamente -
- Meglio così...perchè c'è una nuova missione per voi 5 -
Maka lo guardò
- Noi 5? - chiese
- Per la precisione tu e Soul insieme a Kid,Liz e Patty -
- E Black Star? - chiese.
Era strano andare in missione congiunta senza l'azzurro.
- La questione è piuttosto delicata e, per quanto sia forte, Black Star non è affatto adatto per questo genere di cose -
La bionda sorrise tornando con lo sguardo sulla partita
- Direi proprio di no -
Poi si fece seria
- Di che si tratta? -
Stein attese un momento
- Il sommo Shinigami vi sta aspettando. Ve ne parlerà lui – disse serio.
 
 
Cinque ragazzi si dirigevano verso la stanza del sommo Shinigami.
Una ragazza bionda con i capelli corti saltellava e canticchiava allegra.
- Patty vuoi darti una calmata per favore? Non stiamo mica andando ad un pic-nic – esclamò una Liz esasperata.
La sorella, come sempre, non l'ascoltò.
- Di cosa pensate si possa trattare? - chiese Kid agli altri due.
- Non ne ho la più pallida idea. Il dottor Stein mi ha soltanto detto che era una missione delicata – rispose Maka.
- In ogni caso lo scopriremo presto – aggiunse Soul.
Così arrivarono al cospetto del Sommo.
C'erano anche il dottore e la falce della morte, ovvero il padre di Maka, che si precipitò su di lei non appena la vide.
- Papà vuoi piantarla! - esclamò la biondina cercando di scrollarselo di dosso.
In quel momento la falce venne atterrata da uno Shinigami-chop
- Spirit non siamo qui per perdere tempo...contieniti – disse con la sua caratteristica voce petulante.
La falce della morte obbedì e si mise accanto a Stein.
- Allora, come già sapete vi ho convocati qui perchè ho una missione molto importante da affidarvi – iniziò lo Shinigami.
I cinque lo guardarono prestandogli la massima attenzione.
- Ricordate l'ultima missione in cui vi siete imbattuti? - continuò
Soul si irrigidì.
Annuirono.
Persino Patty si era calmata a quella domanda.
La sconfitta bruciava ancora.
- Bene. A due città di distanza da qui c'è stato un nuovo attacco, ho bisogno che andiate a controllare la situazione. Verificare le vittime e se ci sono sopravvissuti o feriti, ma, sopratutto ho bisogno che scopriate di chi si tratta – aggiunse serio.
Kid, Maka e Soul non si guardarono, ma sapevano di star pensando tutti la stessa cosa.
Rimasero in silenzio.
- Ultimamente questo tizio ci sta dando del filo da torcere senza la minima difficoltà. Sta provocando problemi parecchio grossi. Dovete scoprire il più possibile capito? -
Maka guardò Soul di sottecchi.
Il suo volto era indecifrabile.
Kid prese la parola.
- Papà sei sicuro che mandare noi sia la cosa migliore? Siamo solo dei ragazzini dopo tutto –
Il Sommo guardò il figlio
- Hai ragione, ma siete i migliori di cui la scuola dispone per questo tipo di missioni – affermò
- In più gli adulti sono già tutti impegnati -
Soul strinse un pugno
- Lo faremo – disse sicuro.
La maestra d'armi e lo shinigami si voltarono verso l'amico.
Dovevano aspettarselo.
Si guardarono l'un l'altra e annuirono.
- Certo! - dissero all'unisono.

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Capitolo 9
*** Cap. 9 : Viaggio ***


Un gruppo di 5 ragazzi era sulle scale davanti all'ingresso della Shibusen.
A fatica erano riusciti a calmare il loro amico dai capelli azzurri quando gli avevano confessato che sarebbero partiti in missione senza di lui.
Era stata dura convincerlo a non seguirli e a smettere di fare scenate, ma, sopratutto grazie all'aiuto della sua arma, ci erano riusciti senza troppi danni.
Adesso erano lì, come in attesa di qualcosa.
In realtà stavano solo prendendo tempo prima di partire.
- Soul –
Cominciò Kid avvicinandosi al migliore amico che se ne stava seduto sul muretto con la testa altrove.
Le 3 ragazze del gruppo chiacchieravano tranquillamente poco distante da loro.
- Lo so – lo bloccò l'albino.
- Neanch'io penso che sia soltanto una coincidenza. Devo saperne di più. E se dovrà capitare di trovarmelo davanti...beh...è ciò che spero. Abbiamo qualche questione in sospeso. -
Lo Shinigami lo osservò.
Non c'era esitazione nella sua voce, né paura nel suo sguardo.
La sua espressione non era mai stata così seria.
Avrebbe affrontato il fratello.
Qualunque fosse stato il prezzo.
- Sono con te,amico – affermò sicuro.
La falce si voltò a guardarlo e sorrise
- Grazie. Conto su di te -
In quel momento una voce li richiamò
- Ragazzi, sbrigatevi è ora di andare! -
 
 
Erano in viaggio.
Soul e Maka sulla moto di lui e Kid sul suo fidatissimo skate con Liz e Patty diventate pistole.
Raggiunsero la città designata a sera inoltrata, così decisero di sistemarsi nell'albergo che il Sommo Shinigami aveva prenotato per loro.
Cenarono e dopo si riunirono tutti nella camera delle ragazze per organizzarsi per il giorno dopo prima di andare a dormire.
- Bene...da dove dovremmo iniziare? - chiese Maka sedendosi al centro del letto a gambe incrociate.
- Beh...credo che prima dovremmo verificare le condizioni della città dopo l'attacco e chiedere se qualcuno ha visto o sentito qualcosa – intervenne Kid.
- Sarà un lavoraccio – disse Liz esasperata lasciandosi cadere ai piedi del letto.
Patty aveva preso posto alla scrivania facendo uno dei suoi soliti strani disegni come se la conversazione non le interessasse.
Soul si sedette a terra con la schiena appoggiata al muro, pensieroso.
Se fossi Wes dove mi nasconderei nell'attesa?
Era quella la domanda che gli passava per la testa.
Per lui non c'era dubbio che il fratello si trovasse ancora nelle vicinanze.
Sicuramente aveva previsto una loro mossa.
No.
Non era solo quello.
Di certo era proprio quella che aspettava.
Più ci pensava più gli sembrava di cadere nella sua trappola e la cosa non gli piaceva per niente.
- Soul? - lo richiamò la maestra d'armi.
- Sì? - chiese guardandola.
- è la terza volta che ti chiamo si può sapere dov'eri andato con la testa? - il suo tono era tra l'irritato e il giocoso.
- Scusami. Pensavo – rispose l'albino.
Kid aggrottò la fronte.
Ultimamente il suo migliore amico era più pensieroso del solito.
Non che ci fosse da sorprendersi.
Doveva essere stato un duro colpo scoprire che ad attaccarli e tentare di ucciderli era stato proprio suo fratello.
Probabilmente al suo posto lo Shinigami non l'avrebbe presa altrettanto bene.
Soul era stato fin troppo tranquillo.
Persino quando avevano saputo quale sarebbe stata la loro missione.
Tutti lì dentro, tranne Liz e Patty, sapevano che dietro gli attacchi degli ultimi tempi, compreso quello, c'era il fratello dell'albino.
Eppure lui era rimasto in silenzio.
Ovviamente non voleva farlo sapere, ma prima o poi avrebbero dovuto dirlo a suo padre e, di conseguenza, tutto il corpo docenti ne sarebbe venuto a conoscenza.
E da lì probabilmente tutta la scuola.

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Capitolo 10
*** Cap. 10 : Inganno ***


- Se dovessimo trovarlo...cosa farai? - chiese Kid al ragazzo che gli camminava accanto.
I due erano usciti dalla stanza per andare a comprare qualcosa da bere.
Dopo essersi organizzati per il giorno dopo i 5 ragazzi avevano deciso di passare un po' di tempo insieme per distrarsi e loro due si erano offerti per procurarsi le bibite.
- Non lo so - rispose Soul.
Camminava tenendo le mani dentro le tasche dei jeans come suo solito.
- Non sono neanche più tanto sicuro di volerlo trovare – ammise.
Lo shinigami si sorprese
- Prima di partire avevi detto che sarebbe stato meglio se te lo fossi trovato davanti – gli ricordò.
- Lo so, ma adesso ho la sensazione che questo sia quello che Wes vuole. - confessò
- Lui vuole essere trovato. Vuole che sia io a trovarlo -
Il moro lo guardava confuso.
Non riusciva a capire.
Ok, forse il loro nemico poteva intuire che la Shibusen avrebbe mandato qualcuno. Di sicuro sapeva che suo padre non lo avrebbe lasciato fare i suoi comodi tranquillamente, ma arrivare addirittura a presagire che avrebbero mandato Soul era un po' troppo. In fin dei conti nessuno all'interno dell'accademia sapeva che erano fratelli.
All'improvviso si fermò.
Certo! Che stupido! Dovevo pensarci prima si disse capendo.
Ovviamente se qualcuno degli adulti avesse saputo del legame tra loro non avrebbero certo mandato Soul per quella missione.
Sarebbe stato considerato troppo coinvolto.
Però, per agire così tranquillamente e con la sicurezza che avrebbero mandato il fratello più giovane a cercarlo voleva dire che sapeva che Soul non ne aveva fatto parola con nessuno.
E se era abbastanza sicuro che nessun altro sarebbe intervenuto voleva solo poter dire che sapeva che i grandi avevano impegni più urgenti.
Le cose erano due o aveva pianificato tutto o aveva una spia all'interno dell'accademia.
Oppure entrambe.
Si fermò di botto.
Si erano fatti fregare.
 
 
Soul si voltò verso Kid quando si accorse che non gli camminava più accanto.
Solo un occhiata alla sua espressione sconvolta per capire che anche lui era arrivato alla conclusione che erano caduti in pieno nella trappola di Wes.
Aveva capito il significato dietro le sue parole.
Sospirò.
Forse poteva tenerlo fuori.
Forse poteva tener fuori sia lui che Maka e le altre.
In fin dei conti era lui che voleva.
Ne era certo.
Anche se ancora non capiva cosa celava dietro gli attacchi che minacciavano l'accademia.
- Ormai non possiamo tornare indietro. Ci ha spinti fin qui, giochiamo al suo gioco e vediamo cosa ci riserva. Nel frattempo cerchiamo di escogitare qualcosa. Non c'è altra soluzione. - disse solenne.
Kid si riprese dal suo stato di torpore e annuì riprendendo a camminare.
- Evitiamo di dirlo alle ragazze per adesso. Non è necessario che si preoccupino di più di adesso – propose lo shinigami.
- Mi hai letto nel pensiero – fece l'albino sorridendo appena.
Anche il moro accennò un sorriso
- Ormai ci conosciamo talmente bene da capirci senza neanche guardarci -
- Già – concordò l'altro.
In effetti era vero.
 
 
Le tre ragazze spettegolavano mentre aspettavano il ritorno dei ragazzi.
- Allora? - chiese Liz guardando Maka maliziosa.
- Cosa? - chiese l'altra alzando lo sguardo sull'amica.
- Non fare la finta tonta, mia cara. Mi riferisco a Soul come vanno le cose fra voi? -
Maka sospirò.
Sapeva benissimo cosa voleva dire.
La stressava con quella storia da mesi ormai.
Era inutile che le ripetesse che tra loro non c'era niente di più che un normale rapporto d'amicizia e che per di più lui era la sua arma. Quella non voleva sentire.
- Non so a cosa tu ti riferisca – mentì.
- Oh andiamo! Lo sai benissimo invece -
- Te l'ho già spiegato mille volte. Io e Soul...-
- Sìsì siete solo amici – la interruppe lei agitando una mano come a voler scacciare quelle parole
- Andiamo. Ti aspetti davvero che io me la beva? Ho visto come lo guardi -
Maka arrossì senza poterlo evitare.
Le tirò un cuscino
- Ma vuoi finirla, Liz! - sbottò.
- Uhuh! Sembra che io abbia fatto centro – esclamò la ragazza sogghignando.
- E che mi dici di te e Kid? - chiese l'altra a brucia pelo.
Liz si impietrì.
Perchè tirava fuori lui adesso?
Maka sorrise dell'espressione dell'amica.
- Andiamo! Anch'io ho notato come ti comporti con lui. Non sono cieca sai -
L'interessata diventò completamente rossa prima di dire
- Okok ho capito. Cambiamo argomento -
La ragazza rise
- Buona idea -
Così continuarono a chiacchierare del più e del meno mentre Patty si comportava, come al solito, da pazza.
 

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Capitolo 11
*** Cap. 11 : Segreto svelato ***


Il giorno dopo i 5 andarono in giro per la città in cerca di informazioni e di qualche indizio.
Nella mattinata diedero una mano ad occuparsi dei feriti colpiti dall'attacco di qualche giorno prima e nel frattempo facevano domande.
Non tutti avevano visto in faccia l'aggressore, ma sulle facce di chi era riuscito a vederlo, non appena vedevano Soul, compariva un espressione di puro terrore. Tanto da rimanere pietrificati o cominciare ad urlare e per farli calmare l'unica soluzione era che il ragazzo si allontanasse.
Quando gli altri lo raggiunsero Soul guardò serio in faccia Maka e Kid.
- Non c'è dubbio. È Wes -
- Sembra proprio di sì – rispose lo Shinigami.
- Di chi state parlando? Chi è questo Wes? -
Maka guardò Soul con un'espressione mista tra l'insicuro ed il rimprovero per aver parlato davanti a loro.
L'albino sospirò.
Aveva parlato tenendo di conto del fatto che avrebbe dovuto esporsi.
- Siamo in missione insieme per quanto credi che avrei potuto nasconderlo? - le disse in risposta al suo sguardo.
La bionda tacque.
Non poteva che dargli ragione.
Kid abbassò lo sguardo.
- Uhuh qui c'è aria di un segreto! - fece Patty con la sua solita voce allegra.
Soul sospirò ancora una volta poi parlò.
- Wes è il nome dell'aggressore – poi si fermò un momento osservando la faccia di Liz per vedere se aveva assimilato.
La ragazza aprì bocca, ma la falce non le diede il tempo di chiedere che aggiunse
- Ed è mio fratello -
In quel momento cadde il silenzio.
Per fino Patty aveva smesso di saltellare e chiedere quale fosse quel grande segreto.
Liz era sconvolta.
Non poteva crederci.
- Liz – la chiamò Kid dopo qualche minuto.
- Come...- cominciò lei ma si rese conto di non aver più voce.
La recuperò e poi riprese
- Come tuo fratello? Che significa? -
Soul si strinse nelle spalle
- Esattamente quello che ho detto. Colui che ultimamente ha iniziato a mettere il bastone tra le ruote alla Shibusen, colui che ha ridotto questa città ed i suoi abitanti in questo modo, colui che ci ha attaccati quel giorno. È mio fratello – ripetè.
Liz non riusciva a credere a quello che sentiva.
- Ma se...se quello che dici è vero, tuo...tuo fratello è...- non riuscì a finire la frase.
Il ragazzo la concluse per lei
- Un criminale? No Liz...è molto peggio. Mio fratello è  un assassino. -
Tutti sobbalzarono a quelle parole e al tono piatto che l'amico aveva usato nel dirle.
Lui sapeva perfettamente cosa volesse significare dire quelle parole.
Sapeva che tutti gli attacchi sferrati da Wes avevano riportato soltanto feriti.
Nessun morto.
Ma sapeva anche che molto presto tutta la storia sarebbe venuta fuori.
L'aveva capito da quando il Sommo Shinigami gli aveva chiesto di scoprire chi era l'artefice.
Avrebbero dovuto fare rapporto e, volente o nolente, la verità sarebbe venuta fuori.
- Soul...- sussurrò Maka.
Sapeva perfettamente che quello che lui aveva fatto aveva una motivazione e, pensandoci bene, l'aveva capita anche lei, ma sapeva anche la sofferenza che quella consapevolezza e quella decisione gli avrebbero portato.
- Soul di cosa stai parlando? - stavolta fu Kid a domandarglielo.
Il ragazzo lo guardo dritto negli occhi.
Il suo sguardo era talmente freddo che il giovane Shinigami trattenne a stento un brivido.
- Mio fratello ha ucciso i nostri genitori con le sue mani – spiegò diretto.
Il moro e le sue due armi trattennero il fiato.
Liz indietreggiò.
Non voleva sentire altro.
Non poteva sentire altro.
Si voltò e corse via seguita subito dalla sorella.
- Liz! - esclamò Maka per poi correrle dietro.
 
 
 
- è la verità? Quello che hai detto è vero? - chiese Kid incredulo.
Soul non aveva cambiato espressione
- Credi che direi una bugia tanto grossa? - chiese in risposta.
No, non lo faresti mai pensò il moro senza riuscire a dirlo.
Quella verità era sconvolgente.
Guardò la falce.
Sembrava imperturbabile ma Kid sapeva che quella notizia aveva turbato anche lui.
Ecco perchè era rimasto incosciente per 3 giorni.
Il suo cervello aveva reagito in quel modo perchè non riusciva ad accettare la verità.
Alla fine l'aveva detto ad alta voce e, forse, era stato ancora più devastante.
Ma quella non doveva essere la prima volta.
Doveva aver già raccontato tutto a Maka.
In quel momento vide qualcosa passare negli occhi di Soul.
- Non pensarci neanche. Non siete uguali solo perchè siete fratelli. Tu non sei un assassino. -
Soul lo guardò sorpreso.
Finalmente sul suo volto era tornata ad esserci un'espressione.
Stupore.
- Ormai ti conosco – rispose il moro alla tacita domanda accennando un sorriso.
L'albino sospirò e rivolse lo sguardo al cielo
- Mi dispiace di non avertelo detto prima, ma proprio non ci riuscivo. L'ho raccontato a Maka perchè ha voluto che le dicessi il mio passato e sai che a lei non si può dire di no -
L'ultima frase aveva suscitato una punta di ironia nella sua voce.
Kid sorrise
- Già. Lo so bene – concordò
- Comunque non preoccuparti. Lo capisco. Non deve essere piacevole -

**********
Angolo dell'autrice : Salve!!!! Sono qui per ringraziare chi segue questa storia e spero che piaccia =) Un grazie anche a _Kazuha_Takumi_ che ha recensito il 7° cap. Mi lusinga sapere che ti sei iscritta per farmi sapere che ti piace come scrivo grazie infinito ( comunque sono una ragazza ^^ )
Grazie ancora a tutti voi e AUGURI DI UNA FELICE PASQUA!
_Yozora_

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Capitolo 12
*** Cap. 12 : Rivelazione ***


La mattina seguente camminavano per le strade in cerca di qualcuno sospetto. Avevano deciso di assicurarsi che il pericolo per gli abitanti fosse scampato prima di tornare alla Shibusen e fare un rapporto completo.
Però era difficile cercare di proteggere qualcuno che vedeva il pericolo in uno di loro.
Soul faceva di tutto per tenersi il più lontano possibile dalla vista dei cittadini, e anche da quella di Liz.
Maka era riuscita a parlarle e a calmarla un po' la sera prima, ma Soul aveva visto bene di non comparirle di fronte, almeno fino a quella mattina.
Mentre era immerso nei suoi pensieri, all'improvviso notò qualcosa con la coda dell'occhio.
Si voltò di scatto avvertendo una strana scarica lungo la schiena.
- Che succede? - gli chiese Kid.
Si erano fermati tutti.
- Niente – rispose Soul fissando il punto in cui era sicuro di aver visto qualcuno andare nella posizione opposta alla loro.
Riprese a camminare, ma la sensazione di disagio provata poco prima non voleva lasciarlo.
Si fermò.
- Scusate voglio controllare una cosa. Voi andate avanti ci vediamo dopo – disse e tornò indietro correndo.
- Soul – lo chiamò Maka, ma il ragazzo era già troppo lontano per sentirla.
Soul rincorse la figura fino a che quella non svoltò un angolo.
Le andò dietro ma si ritrovò in un vicolo cieco e della persona che stava seguendo neanche l'ombra.
Possibile che me lo sia immaginato? Si chiese.
- Mi stavi cercando? - chiese una voce alle sue spalle.
L'albino si impietrì per un secondo, poi si voltò lentamente verso l'uomo che aveva parlato.
Quello si abbassò il cappuccio rivelando una chioma di capelli bianchi come quelli di Soul, solo leggermente più lunghi.
- Fratellino? - finì la frase sorridendo.
- Wes – sussurrò Soul.
 
 
I quattro ragazzi camminavano da quasi un ora ormai.
Nessuna persona sospetta.
Nessun avvenimento strano.
Niente di niente.
In più Soul era sparito.
- Le cose sono fin troppo calme – disse Kid che aveva tutti i sensi all'erta.
Non aveva dimenticato la conversazione con Soul di 2 sere prima.
Se quello che pensavano era vero Wes doveva essere ancora nei dintorni aspettando una loro mossa.
- Non sono tranquilla. Soul non è ancora tornato e noi non abbiamo la più pallida idea di dove sia finito – intervenne Maka.
- Non preoccuparti. Sa cavarsela da solo. Tornerà presto – quelle parole vennero da Liz.
Nonostante la scoperta della sera prima, aveva riflettuto a lungo e aveva capito che non poteva evitare l'albino per avere un fratello del genere.
Lei conosceva Soul.
Si fidava di lui.
Sapeva che non avrebbe mai fatto del male a nessuno, tanto meno a loro.
Anzi avrebbe dato la sua stessa vita pur di difenderli.
L'aveva dimostrato più di una volta.
Maka le sorrise
- Grazie, Liz -
La bionda ricambiò il sorriso.
- Andiamo a cercarlo e non appena lo avremo trovato gli faremo una bella lavata di capo – aggiunse.
L'altra ragazza scoppiò a ridere
- Ben detto -
Così tornarono tutti e quattro indietro.
 
 
Soul non riusciva né a muoversi né a parlare.
Ogni cosa si era fermata nel momento in cui la persona di fronte a lui aveva rivelato la sua identità.
Non poteva credere che ciò che aveva solamente teorizzato fosse vero.
Wes era ancora lì.
Era di fronte a lui.
- è da molto che non ci vediamo – gli disse il fratello con il solito sorriso sulle labbra.
- Non così molto in realtà – rispose l'albino con voce roca.
Il sangue cominciava a ribollire.
L'altro rise
- Vedo che ricordi ancora – disse
- Mi dispiace per il piccolo inconveniente, ma...come dire....eravate nel mezzo – disse calmo.
- Beh mi dispiace se abbiamo rovinato i tuoi piani – rispose.
Lui la calma riusciva a controllarla a fatica.
Era sempre stato così.
Fin da quando erano piccoli.
Era lui quello impulsivo, Wes, d'altro canto, era quello ragionevole e che non si lasciava prendere dalle emozioni.
Anche per questo loro padre lo adorava.
- Oh non preoccuparti. Niente che non posso rimediare – disse interrompendo i suoi pensieri.
- Cosa vuoi? - chiese Soul diretto.
- Come siamo precipitosi. Non posso voler semplicemente parlare con il mio adorato fratellino? - chiese con tono falsamente offeso.
L'albino non poté trattenere un ghigno
- Certo come no. Sapevi benissimo che c'era il 99% di possibilità che la Shibusen mandasse me in missione qui – disse guardandolo negli occhi
- Ecco perché non te ne sei andato. Per questo sei di fronte a me, adesso – continuò.
L'altro lo ascoltava con attenzione.
È diventato perspicace pensò.
Era quasi orgoglioso di lui.
In un certo senso.
- Vuoi qualcosa da me – continuò Soul riportando l'attenzione del fratello su di sé.
- Che cos'è? -
Wes sorrise di nuovo.
- Piano, fratellino. Tutto a tempo debito -

****************************************
Angolo autrice : Scusate l'obbrobrioso ritardo!!!! Ero sotto esame di maturità e purtroppo non ho trovato il tempo, ma ho FINALMENTE finito perciò sarò più attiva da adesso in poi =)
_Kazuha_Takumi_: Sono contenta che il cap. precedente ti sia piaciuto e credo che questo ti incuriosirà ancora di più =) ( o almeno lo spero ^^ ). Mi dispiace di non essere riuscita ad aggiornare prima, spero che non mi ucciderai XD
Grazie anche a tutti quelli che mi seguono. Ci vediamo al prossimo capitolo! =)

_Yozora_

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Capitolo 13
*** Cap. 13 : Wes ***




Kid era inquieto.
La prolungata assenza del suo migliore amico poteva significare solo una cosa.
La loro supposizione era esatta.
Ma se le cose fossero state in quel modo significava anche che erano caduti in pieno nella trappola che Wes aveva creato per loro.
E poi, quale era quella trappola?
Perchè il fratello maggiore di Soul si era rifatto vivo all'improvviso dopo anni, rivelandogli di aver ucciso i loro genitori?
Perchè solo in quel momento?
Più ci pensava meno ci capiva.
C'era un'altra cosa che lo faceva sentire a disagio.
In quella città era tutto fin troppo tranquillo per aver subito un attacco di quella portata appena 3 giorni prima.
Tutto questo non ha senso pensò.
 
 
Soul fissava il fratello con uno sguardo che trasudava odio.
Wes sosteneva il suo sguardo tranquillamente.
Nessuna emozione particolare nei suoi occhi.
Dopo un po' sorrise compiaciuto.
- Sono arrivati – disse.
- Chi? - chiese l'albino senza capire.
- Lo vedrai prestissimo -
All'improvviso 4 figure comparvero alle spalle del fratello e lui si impietrì.
I suoi amici erano lì.
Era loro che Wes stava aspettando.
Non sarebbero dovuti essere lì.
Non dovevano andare a cercarlo.
Sapeva che erano arrivati lì perchè lo stavano cercando a causa del suo ritardo.
Incrociò lo sguardo di Kid.
Aveva capito.
Troppo tardi però.
Wes sorrise di nuovo e si avvicinò al fratello, dando sempre le spalle agli altri.
Mise una mano sulla spalla del più piccolo e si abbassò quel tanto che bastava per raggiungere il suo orecchio.
- Non ci presenti? -
Soul lo fulminò con lo sguardo.
Wes si allontanò ridendo
- Va bene, ho capito vorrà dire che le presentazioni le farò da solo -
Così si voltò.
Gli altri rimasero senza fiato.
Maka non riusciva a distogliere lo sguardo dall'uomo che aveva di fronte.
Ora capiva la reazione degli abitanti alla vista di Soul.
Erano molto simili.
Così simili da far venire i brividi.
Avevano gli stessi occhi e capelli, ma anche gli stessi lineamenti del volto.
Se non si fosse visto che era di qualche anno più grande di lui sarebbero potuti essere scambiati benissimo per gemelli.
- Piacere di conoscervi! Io sono il fratello maggiore di Soul – disse in tono seducente.
Kid si irrigidì.
Maka non proferì parola.
Liz cominciò a tremare e Patty era stranamente, estremamente silenziosa.
Il ragazzo si avvicinò a Maka così velocemente che Soul non fece in tempo ad impedirlo.
Con due dita le alzò il mento costringendola a guardarlo negli occhi.
- Sei molto carina, lo sai? -
C'era qualcosa di estremamente sbagliato nel suo tono di voce.
Bastò quello per far sbloccare i ragazzi.
In un attimo Soul si era parato davanti alla sua maestra d'armi e puntava il braccio trasformato in lama contro il fratello, mentre Kid aveva impugnato Liz e Patty, che si erano trasformate in un batter d'occhio.
- Uhuh! Calma calma. Non vi farò del male – disse Wes alzando le mani in segno di resa e allontanandosi di un paio di passi.
- Non oggi – concluse.
La luce nel suo sguardo bastò a Soul per avvicinarsi ancora di più a Maka e agli altri.
L'albino più grande sospirò
- Sembra che il tempo delle visite sie scaduto per oggi – disse.
Poi si avvicinò al fratello e disse
- Come hai detto tu è te che voglio. Sei tu che mi servi. Verrò a trovarti presto, quindi tieniti pronto e fa in modo che lo sia tutta la Shibusen. -
Quella frase voleva dire solo una cosa.
Voleva che lui rivelasse il loro legame.
Ma per quale motivo? Si chiese il ragazzino.
L'altro sorrise e fece per andarsene dopo qualche passo si fermò e si voltò di nuovo verso di loro.
- Ah Soul, non dimenticare. Non puoi sfuggire dal tuo destino. E il mio cammino sarà il tuo...un giorno -
Ti piacerebbe
Quella era la risposta che il ragazzo avrebbe voluto dargli, ma non riuscì a proferire parola.
Confuso.
Wes sorrise
- Ci rivedremo presto – poi sparì.

***********************************************
Angolo autrice : Ed eccomi qui con un altro cap. =) Sono stata veloce stavolta vero??? Spero davvero che vi piaccia
_Kazuha_Takumi_: Ti chiedo nuovamente scusa per il ritardo madornale dell'ultima volta....ma adesso sono stata veloce perciò mi perdoni??? *.* Comunque in realtà era Soul ad essere andato dietro il fratello non aveva lasciato gli altri a farlo. Anche perchè non vuole che ne rimangano coinvoilti in quella faccenda altrimenti sarebbe un po' contraddittorio non credi? =) Ti confesso che qualche punto non è ancora chiaro neanche a me...mi verrà l'illuminazione nel corso della stesura =) Miraccomando continua a seguirmi e recensirmi che mi fanno piacere le tue opinioni =)
Ciao a tutti voi che mi seguite. Alla prossima ^^
_Yozora_

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Capitolo 14
*** Cap. 14 : Intimità ***


Soul rimase in silenzio per il resto della giornata con la mente lontana persa in chissà quali complicati pensieri.
Avevano deciso di partire la mattina presto.
Nessuno di loro sarebbe riuscito a mettersi in marcia immediatamente date le loro condizioni psicologiche.
La falce, stranamente, non fece obiezioni.
Anzi non parlò per niente.
Maka attese di essere da sola con lui prima di tentare di aprire una conversazione.
- Soul – lo chiamò dolcemente.
Quel tono di voce costrinse il ragazzo a guardarla.
I suoi occhi erano vuoti.
Stanchi.
Talmente tanto che sembrava volessero semplicemente chiudersi e non riaprirsi mai più.
Una paura improvvisa si impadronì della ragazza che, prima di rendersi conto di ciò che faceva, afferrò il braccio del compagno.
Lui guardò la sua mano stupito.
Lei tremava.
Tremava così forte da scuoterlo.
La guardò ed il suo volto esprimeva tutto ciò che non si permetteva di rivelare ad alta voce.
In un gesto non premeditato l'abbracciò stringendola forte e delicatamente allo stesso tempo.
Maka si sentì protetta.
Come se, finchè fosse rimasta tra le sue braccia, niente e nessuno avrebbe potuto fargli del male.
- Mi dispiace – sussurrò con un filo di voce.
E Maka sentì tutto quello che lui provava.
Capì ogni significato dietro quelle parole.
Si strinse ancora di più a lui per fargli capire che non era da solo.
Per fargli sapere che qualsiasi cosa fosse successa lei sarebbe rimasta al suo fianco.
Sempre.
 
 
Poco lontano da loro Kid osservava la scena sorridendo malinconicamente.
Sapeva cosa i suoi migliori amici provavano l'uno per l'altra da tempo.
Non c'era neanche stato bisogno di dirglielo.
Era bello vederli in quel modo.
Ma tutti sapevano che quell'apparenza di tranquillità non sarebbe durata ancora per molto.
Erano in guerra.
Ormai era chiaro.
Sentì una mano scivolare dentro la sua e, senza neanche bisogno di voltarsi, sapeva già di chi si trattava.
Del suo punto debole.
Proprio come Maka lo era per Soul, Liz lo era per lui.
Rimanendo in silenzio le strinse dolcemente la mano.
Quella mano che, se avesse potuto, non avrebbe mai lasciato andare.
 
Tornarono a Death City e, senza aspettare un momento di più, si recarono alla Shibusen per poi dirigersi nella stanza del Sommo dove tutti li stavano aspettando.
Si fermarono davanti alla porta.
L'albino incrociò lo sguardo del moro che annuì.
Il suo sguardo diceva tutto.
Diceva che loro erano lì, che lo sarebbero sempre stati, che comunque fosse andata non lo avrebbero abbandonato.
Liz accanto al suo maestro gli fece un sorriso di incoraggiamento.
Le cose tra loro erano tornate normali superato il trauma iniziale da parte della bionda.
Infine incrociò lo sguardo di Maka.
Quegli occhi verdi esprimevano una forza d'animo impareggiabile.
Forza che ogni volta riusciva a trasmettere a lui.
Soul prese un respiro profondo poi spinse la porta ed entrarono.
 
 
- Bentornati! - li accolse il Sommo.
In quella stanza c'era più gente di quante se ne aspettassero.
Spirit,Stein,Mary e tutto il resto del corpo insegnanti.
Ma non solo.
Anche Black Star e Tsubaki erano presenti all'appello.
Persino Crona.
Ormai era in tutto e per tutto un membro della Shibusen e della squadra.
Soul guardò tutta quella gente e al pensiero di ciò che doveva dire sentì l'agitazione cominciare a salire.
Deglutì.
- Allora, ragazzi, avete scoperto qualcosa? - chiese Stein.
Soul strinse il pugno e Maka gli sfiorò il braccio.
Bastò quel tocco per far sì che il ragazzo trovasse il coraggio e la fermezza.
Kid lo guardava pronto ad intervenire in suo aiuto.
Di nuovo incrociò il suo sguardo e in quegli occhi color rubino lesse la sicurezza del ragazzo.
Sapeva di non essere solo.
Che anche se le cose sarebbero volte per il peggio non lo sarebbe più stato.
Mai più.
Prese di nuovo un respiro profondo poi fece qualche passo in avanti.
- Sì, Sommo Shinigami -

****************************************
Angolo autrice : Nuovo capitolo fresco fresco!!!! =) Spero vi piaccia e se riesco domani ne pubblico già un altro =)
_Kazuha_Takumi_Con calma saprai tutto! Si dice che la pazienza è la virtù dei forti no? =) Sono felice che ti piacciano tutti i miei capitoli e spero apprezzerai anche questo ( anche se un po' corto XD )
Ciau ciau
_Yozora_

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Capitolo 15
*** Cap. 15 : Rapporto ***


La stanza era in silenzio, in attesa.
Soul li guardò uno ad uno, poi prese un respiro profondo e cominciò a parlare.
- Abbiamo scoperto chi c'è dietro gli ultimi attacchi, ma non abbiamo ancora capito il loro obiettivo, sappiamo solo che puntano alla Shibusen. Qualsiasi cosa stiano cercando di fare e qualsiasi motivo abbiano, stanno cercando di creare il caos per arrivare fino a qui. Nonostante siamo riusciti ad appurare l'identità di una sola persona abbiamo ragione di credere che non stia agendo da sola, è più che probabile che ad aiutarlo sia qualcuno all'interno della scuola -
Sapeva perfettamente quello che stava dicendo e rischiando.
Stava accusando, senza uno straccio di prova, qualcuno, tra studenti e professori, di tradimento.
Conosceva la gravità di quell'affermazione.
Dietro di lui i ragazzi tacquero.
Kid e Maka erano arrivati alla sua stessa conclusione.
Sembrava impossibile e insensato, eppure era l'unica spiegazione plausibile.
Il Sommo Shinigami aveva preso tutte le precauzioni dopo la sconfitta del Kishin, tra le quali anche liberarsi di qualsiasi persona sospetta, ma in quella revisione sembrava esserci una falla.
Soul aveva parlato con estrema serietà tanto da non sembrare il ragazzino spensierato che era abitualmente, ma forse quel ragazzino era morto con la scoperta che suo fratello aveva ucciso i loro genitori e tentato di ucciderlo appena poche settimane prima.
Il Sommo lo osservava con altrettanta serietà, la stessa serietà che aveva dimostrato di avere quando si era trovati di fronte al risveglio di Ashura.
Prima di poter parlare, però, il professor Stein intervenne
- Soul, sai cosa stai affermando? -
Non c'era tono di accusa nella sua voce.
Aveva capito che se aveva detto quelle parole era perchè ne era convinto.
Conosceva Soul non sarebbe saltato ad una conclusione del genere a caso.
La sua domanda voleva solo avere la conferma che lui sapesse a cosa andava in contro.
L'albino lo guardò negli occhi.
- Sì, professore, e sono pronto a correre il rischio -
A quelle parole al dottore sfuggì un sorriso.
Era cresciuto e diventato responsabile.
In quel momento il Sommo prese parola.
- Hai detto che sapete l'identità di chi si cela dietro gli ultimi attacchi – disse.
Il suo tono esprimeva urgenza.
- Di chi si tratta? -
Il ragazzo rivolse l'attenzione sullo Shinigami.
Lo sguardo si fece terribilmente triste.
Maka e Kid osservarono le sue spalle incurvarsi sotto il peso di una risposta della quale temeva la ovvia reazione. Pronti entrambi ad intervenire pur sapendo che non spettava loro, cercando di far percepire la loro presenza all'amico.
All'improvviso tutta quella insicurezza, però, sparì di colpo, come se avesse percepito i pensieri dei suoi amici e il loro coraggio lo avesse raggiunto.
Si raddrizzò e puntò lo sguardo sulle persone davanti a se, poi, senza tremore nella voce, parlò.
- Il suo nome è Wes, Sommo Shinigami – si interruppe un momento, poi, prima che chiunque altro potesse fare domande, aggiunse
- Ed è mio fratello -
 
 
Lo stupore era palpabile, come se le parole appena pronunciate fossero state ancora più senza senso delle precedenti.
Quel silenzio annunciava che tutti i presenti stavano cercando di metabolizzare la notizia ricevuta.
- Tuo fratello? - chiese Spirit senza capire
- Perchè tuo fratello dovrebbe attaccarci? -
Soul sorrise, ma quel sorriso era privo di ogni traccia di allegria.
- Il nostro rapporto non è dei più idilliaci – si limitò a rispondere.
Black Star, che fino a quel momento era rimasto stranamente in silenzio, entrò nel discorso all'improvviso
- Che importanza ha! Qualunque cosa voglia dovrà vedersela con me! - esclamò.
Stavolta, però, nella sua voce non c'era la solita spavalderia, ma incertezza.
Guardò intensamente l'albino che, come se si fosse sentito chiamare, si voltò verso di lui.
- Dovrà vedersela con tutti noi, amico – disse sorridendogli come a volergli comunicare che non c'erano problemi.
L'azzurro sorrise e gli fece l'ok con la mano
- Ovviamente! -
Kid sorrise osservando la scena poi si avvicinò silenziosamente a Soul.
I loro occhi si incrociarono per la terza volta quel giorno e, per un solo istante, vi lesse nostalgia.
Lo guardò interrogativo, ma l'altro scosse la testa.
Non era il momento adatto per parlarne.
Il moro si voltò verso gli altri
- Padre, cosa hai intenzione di fare adesso? -
Il Sommo sospirò.
Nonostante le apparenze la situazione era molto più delicata di quello che sembrava.
Il fratello di uno studente stava progettando di attaccarli e probabilmente non era da solo.
In più non conosceva ne il suo obiettivo ne chi lo stesse affiancando.
La cosa più importante era che, ancora una volta, dovevano sospettare di qualcuno vicino a loro.
Molto vicino.
- Soul, sai che dovrò riferire ciò che mi hai detto a tutta la scuola, vero? - disse.
Non aveva ignorato la domanda del figlio, gli stava implicitamente rispondendo.
Il ragazzo annuì.
- Sai anche cosa potrebbe significare, giusto? -
L'albino chiuse gli occhi per un momento.
Eccome se lo sapeva.
Doveva prepararsi ad una vita di occhiatacce e pettegolezzi.
Al disprezzo dei suoi compagni, al loro timore, alla loro sfiducia.
Non importava.
Questo perchè sapeva che le persone che per lui contavano di più non lo avrebbero giudicato, ma aiutato ed era l'unica cosa che contava.
Non doveva temere di rimanere solo di nuovo, perche aveva loro.
Aveva lei.
Aprì gli occhi.
Il suo sguardo non era mai stato fermo e sicuro come in quel momento.
- Sono pronto! -
 
 
***************************************
Angolo autrice: Salve a tutti!!!!! Ecco un'altro capitolo =) Dopo di questo sparirò per un altro po' perchè riparto di nuovo,ma appena torno cerco di postarne un altro. Chissà che l'aria di montagna non stimoli la mia fantasia =)
_Kazuha_Takumi_ : Come sempre grazie!!! Contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto spero anche che man mano che la storia si svolge tu possa rispondere alle tue domande =)
Euly_Chan : Nessuna offesa, anzi le critiche costruttive sono sempre ben accette. Mi scuso per gli errori di ortografia, ma anche rileggendo qualcuno a volte mi sfugge. Ho cercato di seguire i tuoi consigli meglio che ho potuto, ma non so se ho fatto progressi =) Per quanto riguarda la trama, beh mi dispiace che ti sembri fin troppo scontata, ma non c'è una trama ben definita perchè si sviluppa man mano che la scrivo. Grazie comunque per i tuoi consigli e spero di riuscire a migliorare proseguendo =)
Bene. Tutti al prossimo capitolo allora. Ciao ciao
_Yozora_

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Capitolo 16
*** Cap 16 : Passato allo scoperto ***




Soul aveva dovuto raccontare la storia sua e di Wes per la terza volta senza tralasciare nessun dettaglio e senza poter tacere, nonostante la cosa gli avesse procurato qualche difficoltà, l'assassinio dei sui genitori.
Dopo aver finito di parlare sui presenti cadde il silenzio più totale.
Carico di tensioni, inquietudine, domande e...paura.
Maka afferrò la mano della sua arma e la strinse dolcemente.
Lui non distolse lo sguardo dal Sommo Shinigami, che sembrava assimilare le novità seriamente, e ricambiò la stretta.
Black Star era rimasto straordinariamente senza parole, così come Tsubaki al suo fianco.
Il professore e la falce della morte si scambiarono uno sguardo grave.
Gli altri professori non osavano aprire bocca e il silenzio, che era parte integrante della personalità di Crona, si estese anche alla sua arma.
Dopo qualche minuto il padre di Kid prese la parola.
- Grazie per le informazioni, Soul – disse serio
- Informerò la scuola il prima possibile e mi dispiace davvero per quello che potrebbe significare per te – disse in tono apprensivo.
L'albino non cambiò espressione.
Non gli importava.
Avrebbe sopportato di avere tutta la scuola contro sapendo che i suoi amici gli sarebbero rimasti a fianco.
- Non c'è problema. Sapevo a cosa andavo incontro quando ho deciso di raccontare tutto – disse deciso.
A Kid sfuggì un sorriso tra il triste e il soddisfatto.
Nonostante la situazione fosse la più delicata tra quelle che si erano trovati di fronte in passato era orgoglioso del suo migliore amico e lo avrebbe sostenuto a qualsiasi costo.
Il Sommo riassunse il tono petulante e il comportamento allegro che lo caratterizzavano e disse
- Bene, adesso potete andare. Presto avrò di nuovo bisogno di tutti voi e mi servite freschi e riposati perciò tutti a casa -
Piano piano la stanza si svuotò sempre nel religioso silenzioso che aveva albergato fino a quel momento.
Gli ultimi ad uscire furono i 5 ragazzi da poco tornati dalla missione.
Uscirono senza dire una parola dalla scuola e si salutarono per andare a casa.
Il giorno che li aspettava sarebbe stato il più duro da quando si trovavano alla Shibusen..
 
 
Quella mattina tutta la scuola era riunita nella sala dove abitualmente si svolgevano ricevimenti, feste e riunioni di vario genere, solo che quell'incontro non avrebbe portato nessun motivo per festeggiare, semmai totalmente il contrario.
Cinque ragazzi si mantenevano a distanza dal resto della scuola appoggiati alla parete vicino alla porta di ingresso, mentre tutti gli altri alunni erano rivolti verso il fondo dove il Sommo Shinigami si preparava a fare il suo annuncio insieme al corpo insegnanti.
Soul teneva le braccia incrociate al petto e gli occhi chiusi, come a volersi proteggere dagli attacchi che da lì a poco sarebbero sicuramente arrivati.
Kid, al suo fianco, scrutava la stanza che era sommersa di mormorii ed eccitazione
Quella riunione era stata inaspettata perciò tutti si chiedevano cosa potesse esserci di così urgente.
Rivolse un'occhiata di sottecchi al ragazzo al suo fianco e il suo sguardo si fece apprensivo.
Soul stava affrontando la situazione con stoicismo invidiabile, ma lui era preoccupato.
Non era sicuro che sarebbe riuscito a sopportare l'astio di ogni singolo compagno di scuola.
Anche se sapeva che poteva contare su di loro, il giovane Shinigami aveva paura che gli sguardi e i commenti di tutti gli altri avrebbero finito per schiacciarlo.
Scacciò quel pensiero.
Dall'altro lato dell'albino, seduta per terra, c'era Maka.
I suoi occhi verdi smeraldo rispecchiavano i timori dell'amico Shinigami e, forse, anche di più.
Non riusciva a smettere di voltarsi a guardare la sua arma di tanto in tanto, come se fosse un tic nervoso.
- La smettete di guardarmi in quel modo? Sto bene – intervenne Soul ad un certo punto.
Anche ad occhi chiusi riusciva a sentire gli sguardi dei suoi amici addosso, sentiva l'intensità della loro preoccupazione e del loro nervosismo e, per quanto sapesse che erano in ansia per lui, la cosa iniziava a innervosirlo.
Maka si lasciò sfuggire uno sbuffo
- Come puoi dire di star bene? - sussurrò.
Nella sua voce c'era una punta di irritazione.
Soul non rispose, sapeva che era una domanda retorica.
Kid mantenne lo sguardo su di lui ancora per un secondo poi tornò ad osservare la folla che si era zittita.
Il momento era arrivato.
- Che si dia inizio allo spettacolo – sussurrò l'albino.

*********************************************************
Angolo autrice:
SONO TORNATA!!!!!! lo so, lo so in terribile ritardo, ma oltre agli impegni e il pc che aveva smesso di funzionare ero anche entrata nel circolo vizioso del blocco dello scrittore. In poche parole mi mancava l'ispirazione. Mi dispiace veramente tanto.
_Kazuha_Takumi_: Le scuse sono inanzitutto per te che so che odi quando sono in un ritardo pazzesco come questo. Spero davvero che continuerai a seguirmi e recensire. Ci terngo molto.
Mi scuso anche con chi mi segue in silenzio e prometto di essere più presente sperando di non sprecare la mia ispirazione in tempo breve. Farò del mio meglio lo prometto.
Alla prossima, spero.
Tanti saluti.
_Yozora_

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Capitolo 17
*** Cap. 17: Esiliato ***


Il silenzio era padrone del salone dove si trovava l'intera Shibusen, mentre l'unica voce chiaramente udibile era quella del Sommo Shinigami che rendeva partecipe tutti i suoi alunni degli avvenimenti degli ultimi tempi e anche di una verità che nessuno, al suo interno, avrebbe anche mai solo osato immaginare.
Erano in guerra.
Nonostante lo scontro con il Kishin fosse ormai concluso da mesi, si stavano ancora leccando le ferite, era passato fin troppo poco tempo perchè si ritrovassero catapultati in un altro conflitto dalle dimensioni stratosferiche come si annunciava esserlo quello.
Su queste premesse dovevano di nuovo ricominciare a sospettare di una persona cara, ritornare a sentirsi insicuri nelle proprie case e aule.
Non appena il Sommo finì di parlare, rendendoli partecipi non solo del fatto di essere sotto attacco nemico, ma anche dell'identità di quest'ultimo, del suo passato e del suo legame con uno studente, tutti, come se fossero stati programmati per farlo nello stesso istante, si voltarono verso la parte opposta della stanza, verso i 5 ragazzi che erano rimasti immobili appoggiati al muro per tutto il tempo.
- Chi dice che la spia non sia proprio lui? - chiese una voce maschile dalle prime file verso il Sommo.
- Già, in fin dei conti è suo fratello – concordò una ragazza
- Lo sappiamo tutti che i legami familiari non sono semplici da recidere -
L'albino sentì la ragazza al suo fianco alzarsi.
Non si scompose.
- Sì, in fin dei conti potrebbe anche solo star facendo finta di essere in cattivi rapporti con il fratello – un'altra voce.
Il moro all'altro lato del ragazzo, che non aveva ancora mosso un muscolo, strinse i pugni.
Gli adulti tacevano mentre mormorii di assenso prorompevano da ogni lato della stanza.
- State scherzando spero! - sbottò Maka non riuscendo più a trattenersi.
- Tutti quanti conoscete Soul, tutti ci siete stati in missione almeno una volta, alcuni di voi anche più di una – continuò la ragazza iniziando a scaldarsi
- Penso che ognuno di voi sappia qual'è il suo modo di agire, nonostante questo, lo accusate senza avere un minimo straccio di prova. - continuò
- Per la verità sappiamo poco di lui. - intervenne un ragazzo facendosi avanti.
-Sì, hai ragione, ognuno di noi è stato in missione con lui almeno una volta. Incluso me e ammetto che sia un ottimo combattente e che, nonostante il suo temperamento, se è necessario se la cava anche nel lavoro di squadra, ma a parte questo della sua vita non sappiamo proprio un bel niente. Per quanto mi riguarda potrebbe aiutare suo fratello fin da quando è arrivato qui, senza che noi ci fossimo mai accorti di niente -
Maka strinse un pugno,tremava, avrebbe volentieri voluto colpirlo in pieno viso, ma la voce di Kid la fermò.
- Siccome è suo fratello non può essere altrimenti, dato che suo fratello è un criminale, un assassino deve obbligatoriamente esserlo anche lui. Immagino che sia più facile dare la colpa a chi ha dei legami con il nemico, piuttosto che cercare qualcuno che, per quel che possiamo sapere, non ha niente a che farci. Tutto questo solo perchè non parla della sua famiglia né a mai accennato al suo passato. Immagino sia comodo accusare Soul. Peccato che qui dentro non ci sia nessuno che possa dichiarare di aver mai raccontato la sua vita prima della Shibusen nei minimi dettagli. Chi ci assicura che uno di voi non abbia una qualche sorta di criminale in famiglia? Personalmente conosco persone fra voi che con il carattere che hanno fanno sospettare parecchio del modo in cui sono stati educati, ma non per questo accuso loro o la loro famiglia di qualche crimine. Scommetto che anche Soul potrebbe puntare il dito contro di voi, eppure non lo fa. -
La voce del moro era calma e per questo spaventosa.
La calma di Kid ricordava molto il cielo ricoperto di nuvole scure che promettevano pioggia, ma che ancora non scatenavano la bufera imminente.
Il detto “ la calma prima della tempesta “ si addiceva perfettamente allo Shinigami in quel momento.
- Non conoscete i suoi trascorsi con la sua famiglia. E con questo? Per conoscere una persona non serve sapere le sue origini, ma le azioni che fa. Perciò non voglio più sentir volare accuse a casaccio almeno che non abbiate una prova concreta di ciò che state affermando. -
Con l'ultima frase mise a tacere ogni tentativo di protesta da parte degli altri. Bisognava dire che anche il suo sguardo, che non prometteva niente di buono per chi avrebbe aperto bocca per contraddirlo, che faceva saettare per la stanza aiutò molto.
Soul ghignò.
Avrebbe dovuto aspettarselo, in fondo era il figlio del Sommo.
Sembrava che per il momento nessuno si sarebbe più permesso di lanciare accuse contro di lui, ma l'albino sapeva che quello era solo l'inizio.
La cosa non finiva lì e lui sarebbe stato oggetto di pettegolezzi e mormorii nei corridoi, di accuse taciute ma facilmente espresse dagli occhi, che sarebbe stato la causa dell'interruzione dei chiacchiericci generali, che sarebbe stato guardato con disprezzo e disgusto.
Esiliato.
In cuor suo sapeva che tutto ciò che avrebbe avuto da quel momento sarebbe stato l'esilio.
Lo sapeva e non gli importava.
Aprì lentamente gli occhi rosso rubino e guardò di fronte a sé.
Bastò un istante per avere la conferma che aveva ragione.
Sfiorò una mano alla sua maestra d'armi.
- Forza, andiamo – sussurrò e lui,Maka e Kid uscirono dal salone seguiti da Liz e Patty che avevano partecipato alla scena in silenzio.

*******************************************
Angolo autrice:
Eccoci qua! Un'altro capitolo! Mi sto impegnando il più possibile per diminuire la distanza, ma devo star dietro anche all'ispirazione che ancora vacilla un po'
_Kazuha_Takumi_: So di meriarmi le tue minacce di morte però pensaci bene, se mi uccide poi chi aggiorna la storia? *.* ( tenta di salvarsi la pelle ). Penso che questo capitolo aumenterà solo la tua pena, purtroppo. Per quanto riguarda Black Star le sue apparizioni nei prossimi capitoli sono pressochè nulle, ma vedrò cosa riuscirò a fare per accontentarti =) In fondo la tua infinita pazienza se lo merita ^.^
Grazie ancora a chi segue la mia storia nella speranza che continuiate a farlo.
A presto
_Yozora_

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Capitolo 18
*** Cap. 18: Sicurezza ***


- Non riesco a crederci! - esclamò una Maka a dir poco infuriata, una volta fuori dalla scuola.
Liz al suo fianco cercava di calmarla
- Lo so. Non darci peso, in fondo sono solo chiacchiere -
Vero era che anche lei, quando era venuta a conoscenza della storia, aveva avuto paura ed era scappata, ma mai e poi mai si sarebbe permessa di accusare Soul di complicità verso il fratello.
Lo conosceva fin troppo bene per poter anche solo concepire un'idea del genere.
Possibile che gli altri non lo vedessero?
Maka, dal canto suo, non sembrava avere intenzione di calmarsi tanto in fretta.
- Sono degli idioti! Tutti quanti -
Qualche passo più indietro Kid e Soul camminavano osservando la scena.
- La prende fin troppo a cuore – sussurrò l'albino.
Non era una critica, solo una costatazione, ma avrebbe preferito che la ragazza non si facesse coinvolgere troppo dalle chiacchiere degli altri.
Lui non voleva pensarci.
- Tu stai bene? - chiese l'amico guardandolo.
Soul non rispose subito.
A dire la verità non lo sapeva neanche lui.
Aveva finto che quelle accuse gli scivolassero addosso come pioggia, un po' perchè non voleva dare adito a pettegolezzi, un po' perchè non voleva far preoccupare i suoi amici inutilmente e nonostante ad una parte di lui non importasse minimamente di ciò che tutta la scuola pensava, la velocità e la durezza con cui erano giunti alla conclusione che lui stesse aiutando Wes lo avevano ferito più di quanto avrebbe pensato.
- Non lo so- ammise.
Kid sospirò.
Doveva aspettarselo.
Non avrebbe mai ammesso di star male, non con loro, non voleva che si preoccupassero.
A volte quell'atteggiamento lo irritava, poi cercava di mettersi nei suoi panni e pensava a cosa avrebbe fatto se si fosse trovato nella sua situazione e si rendeva conto che avrebbe cercato di mostrarsi il meno fragile possibile di fronte ai suoi amici così da non dargli preoccupazioni.
Ma al suo posto probabilmente non sarebbe neanche riuscito a mantenere la calma come stava facendo lui.
Se ci pensava meglio probabilmente diceva la verità affermando di non sapere come si sentiva.
Lo leggeva nei suoi occhi spaesati e nella sua espressione costantemente pensierosa.
Era tormentato.
 
 
- Maka! Vuoi darti una mossa? Faremo tardi – la incitò Soul dalla cucina.
La situazione aveva un che di ironico.
Quella mattina era la prima in assoluto in cui l'albino era vestito e pronto per andare a scuola. Di solito era la bionda a dover penare per farlo alzare dal letto e darsi una mossa a mangiare e vestirsi, perchè altrimenti lui sarebbe stato capace di rimanersene a dormire tutto il giorno.
Quel giorno era lei a non volerne sapere di sbrigarsi.
Fece capolino dalla porta del bagno
- Sei proprio sicuro di voler andare alla Shibusen oggi, Soul? - chiese per la cinquecentesima volta.
Il ragazzo sbuffò e alzo gli occhi al cielo
- Puoi smettere di chiedermelo per favore? Te l'ho detto mille volte – rispose esasperato
- Non ho intenzione di smettere solo perché nessuno si fida di me. Non farò il loro gioco -
La ragazzina lo guardò con apprensione
- Ma Soul...-
L'interpellato si avvicinò a lei la prese per le spalle e la ricacciò in bagno senza neanche farle finire la frase
- Su,da brava, lavati e andiamo -
Maka sospirò rassegnata e si preparò.
Soul era ansioso, doveva ammetterlo. Tutti il corpo gli gridava di non andare,  che sarebbe stato peggio di buttarsi tra le fauci di un leone inferocito affrontare gli sguardi di tutti i suoi compagni.
Il suo orgoglio, d'altra parte, non gli permetteva di tirarsi indietro.
Non si sarebbe nascosto come un cucciolo impaurito, né sarebbe scappato come il criminale che tutti lo credevano.
No, non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di vederlo schiacciato e sconfitto.
Mai.
Né a loro, né tanto meno a Wes.
Dieci minuti dopo Maka era finalmente pronta e i due si diressero verso la Shibusen.

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Note dell'autrice: Salve a tutti!!!!!!! Eccomi di nuovo. è passato tanto tempo lo so, e vi chiedo perdono ma sono stata occupata e le idee scarseggiavano. Speriamo stavolta vada meglio, almeno della precedente in cui l'ispirazione è durata davvero poco.
_Kazuha_Takumi_: Tu mi lusinghi davvero troppo =) Non credo di essere così brava, ma forse non sono abbastanza obiettiva dato che sono io a scrivere. Sappi solo che a volte mi capita di cambiare delle frasi un sacco di volte perchè non ne sono convinta fino a che non arrivo a quella che mi soddisfa di più. E a volte dopo aver pubblicato mi viene in mente una maniera migliore in cui avrei potuto rendere una scena. Mi metto in discussione in continuazione =) So che ogni volta che ritardo a pubblicare vengo maledetta da te e mi dispiace per averci messo tanto, ma non è tutta colpa mia T,T Comunque grazie per continuare a recensire e seguirmi e spero continuerai a farlo.
Grazie a tutti quelli che mi seguono. Spero di poter aggiornare presto.
Ci vediamo al prossimo capitolo ^^
_Yozora_

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Capitolo 19
*** Cap. 19: Diffidenza ***


Soul e Maka erano seduti nei soliti posti.

Come l'albino aveva sospettato, erano arrivati in classe tra mormorii e mani che lo additavano nei corridoi.

Non aveva reagito.

Si era limitato a guardare avanti a sé e aveva raggiunto l'aula con Maka al suo fianco.

La ragazza era inquieta.

Continuava a far tamburellare le dita sul banco freneticamente.

Era pronta ad attaccare chiunque avrebbe anche solo osato guardarli di sbilenco.

- Potresti smetterla? Mi rendi nervoso – disse Soul ad un tratto.

Maka si voltò a guardarlo e quando si accorse di quello che stava facendo fermò la mano.

- Come fai? - sussurrò dopo un po'.

Il ragazzo la guardò senza capire.

- A cosa ti riferisci? -

- Come fai ad essere così calmo? Davvero non ti importa di essere visto da tutti come un traditore solo perchè sei imparentato con un criminale? - fece una pausa, poi riprese a parlare

- Guardati intorno, Soul. Lo sai meglio di chiunque altro. A parte noi, tutti in questa scuola stanno aspettando che tu faccia una mossa sbagliata. Non molto. Sai che basterebbe anche solo uno sguardo di traverso da parte tua, nel momento sbagliato, che la considererebbero una prova più che sufficiente -

L'albino sorrise

- Credi che non lo sappia? - rispose tranquillo

- Non ho bisogno di guardarmi intorno per saperlo. Sapevo che sarebbe andata così, e so anche che sarà sempre peggio se non sistemiamo le cose alla svelta, ma non possiamo lasciare che questo ci spaventi non credi? -

Maka lo ascoltava parlare mentre lo osservava.

Gli occhi del ragazzo, che erano sempre riusciti a catturarla, erano fissi nei suoi e non la lasciavano andare.

Trasmettevano una calma anormale.

Quel genere di calma che nasconde qualcos'altro, che serve a coprire ciò che si prova davvero.

Sospirò, ma senza distogliere lo sguardo aspettò che ricominciasse a parlare, perchè sapeva che aveva altro da dire.

Quando, infatti, riprese a parlare i suoi occhi si rattristarono.

- Mi dispiace – disse, senza più riuscire a sostenere lo sguardo della sua maestra d'armi.

- Non avrei voluto farti passare tutto questo. Mi dispiace davvero. Le cose peggioreranno da adesso in poi. Non sarà facile stare qui. Né per me né per nessuno di voi. So che se continuerai a restare al mio fianco ti ferirai. Probabilmente più di chiunque altro. Ne ero consapevole fin dall'inizio, ma non potevo fare altrimenti -

 

Ho bisogno di averti al mio fianco. Non mi importa degli altri, ma almeno tu devi restare al mio fianco.

 

Non riuscì a dire quelle parole ad alta voce.

Non poteva dirgliele.

Non con tutto quello che stava succedendo e non solo a scuola, ma anche nella sua vita.

Era confuso e ancora non riusciva ad accettare che in tutta quella storia fosse coinvolto il fratello.

Maka, però, capì.

Glielo lesse negli occhi.

Quegli occhi che amava tanto e che in quel momento erano colmi di una tristezza che non vi aveva mai visto e che la feriva.

Istintivamente gli afferrò la mano e la strinse.

- Guardami -

Soul alzò ancora una volta lo sguardo su di lei.

- Ho preso la mia decisione anni fa. Dopo averti sentito suonare – gli disse sorridendogli dolcemente.

 

 

L'atmosfera in classe, quel giorno, era tra le più pesanti mai sentite prima.

Se non fosse stato per Maka e Kid che gli sedevano a fianco, Soul sarebbe stato schiacciato da quella pressione.

I due amici neanche si rendevano conto di quanto veramente contassero per lui.

Il professor Stein arrivò e la lezione ebbe inizio.

Tutto andò avanti nella tranquillità, almeno finchè il professore non informò i ragazzi che aveva organizzato, per quel giorno, un esperimento di gruppo all'aperto.

Fu una frazione di secondo.

L'albino fece a malapena in tempo ad alzarsi che Maka,Kid,Liz,Patty,Black Star e Tsubaki lo avevano circondato.

Proprio nel momento in cui tutto il resto della classe, istintivamente, si voltava a guardarlo pronto a farsi beffe di lui.

Lo leggeva nei loro sguardi.

Nonostante il discorso che Kid aveva fatto il giorno precedente a tutta la scuola, tutti gli alunni avevano creduto che Soul sarebbe stato un emarginato, insieme a Maka.

Credevano che, come figlio del Sommo, non si sarebbe avvicinato a qualcuno che avrebbe potuto rovinare la sua immagine o quella di suo padre.

Quello dimostrava che le parole dello Shinigami avevano avuto meno effetto di quello che era parso in un primo momento.

Lo vedeva da come li guardavano sbalorditi facendo scorrere lo sguardo su ognuno di loro.

Gli altri finsero di non averlo notato e sorrisero complici a Soul, che non poté fare altro che ricambiare.

Poco più lontano da loro anche il professore, che gli osservava di sott'occhi, sorrise senza essere notato.

 

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Capitolo 20
*** Cap. 20: Esercitazione ***


Il professor Stein portò i suoi alunni nel bosco che si trovava tra la scuola e la città.

Prima di addentrarvisi il professore diede le spalle agli alberi e si voltò verso i ragazzi.

- Bene! - esclamò

- L'esperimento di cui vi ho parlato altri non è che una simulazione di combattimento -

A quelle parole il mormorio si fece largo tra gli studenti.

Lo scienziato lo ignorò e riprese a parlare.

- Il bosco sarà il vostro campo di battaglia. Gli unici alleati che avrete saranno i compagni che vi siete scelti. Questa esercitazione non serve solo per valutare le vostre doti in battaglia, di quelle ne siamo già abbastanza a conoscenza, ma anche per vedere quanto riuscite a cavarvela nel gioco di squadra, come riuscite a gestire situazioni improvvise, quanto velocemente riuscite a prendere delle decisioni affrontando il pericolo, se siete capaci di pianificare e stravolgere in un momento i vostri piani a causa di un imprevisto. Tra questi alberi non dovrete affrontarvi solo tra di voi, dovrete affrontare anche voi stessi e le vostre paure e, qualche volta, anche qualcuno di noi professori. Nei momenti che meno vi aspettate, in luoghi in cui potreste pensare di essere al sicuro. Perciò, occhi aperti – si interruppe per dare il tempo ai ragazzi di organizzare nella mente le sue parole.

Quando ricominciò a parlare, la sua espressione ed il suo tono di voce si erano fatti più seri del solito.

- Avete una settimana. Non ci sono regole -

Uno dei ragazzi del gruppo alla destra di Soul, fece qualche passo avanti.

- Professore, ho una domanda – disse secco e attese il permesso di continuare, mentre tutti volgevano la loro attenzione su di lui.

L'uomo gli fece cenno con la mano di continuare.

- Vi sembra il momento più adatto per fare un'esercitazione del genere, sopratutto occupando un'intera settimana, visto che...-

Si interruppe scoccando un'occhiata all'albino che, a sua volta, lo stava guardando indifferente.

Sapeva benissimo cosa voleva dire e lesse nei suoi occhi che non lo avrebbe fatto perché la reazione che il professor Stein avrebbe potuto avere lo spaventava.

- Visto quello che sta succedendo – concluse, invece.

Soul fece un sorrisetto beffardo.

Era prevedibile che la scelta delle sue parole sarebbe stata più cauta, però aveva ragione.

A cosa stavano pensando i professori e il Sommo impegnandoli in una simulazione sapendo che sarebbe potuto succedere di tutto?

Rivolse l'attenzione al professor Stein, anche lui era curioso della risposta, e conoscendo il professore voleva sentire con cosa se ne sarebbe uscito quella volta.

- Abbiamo organizzato quest'esercitazione proprio per quello che sta succedendo. Ci abbiamo pensato dopo aver visto la vostra reazione alla riunione di ieri. Ora come ora se doveste trovarvi davanti il fratello di Soul verreste uccisi. Senza nessuna eccezione. - disse senza la minima esitazione nella voce.

L'albino sobbalzò nel sentir tirare in ballo Wes.

Certo non si aspettava che fosse un tabù.

Tutti conoscevano l'identità del nemico, ma non si aspettava nemmeno che ne avrebbero parlato così facilmente, anche se avrebbe dovuto aspettarselo.

Era del dottor Stein che stavano parlando.

- Siete tutti troppo terrorizzati. Molto più di quando abbiamo dovuto affrontare Ashura. Questo vi condannerà a morte certa. Non sto dicendo che la paura sia sbagliata, anzi, provare paura è ciò che rende un essere umano forte, ma non nello stato in cui siete adesso. Se vi lasciassi fare quest'allenamento senza una supervisione, adesso, potreste anche staccare la testa a Soul senza pensarci due volte. -

Quelle parole zittirono tutti.

Soul sentì Maka trattenere il respiro al solo pensiero e Kid irrigidirsi.

Aveva centrato il punto in pieno.

- E se lasciassi fare lui si getterebbe nelle fauci del leone come un agnello sacrificale – aggiunse posando lo sguardo sull'interessato che non potè fare a meno di abbozzare un sorriso, di nuovo.

Aveva ragione.

- Quindi andate. Imparate a tenere quel terrore sotto controllo e a non farlo trasparire, perchè, oltre al punto di forza, la paura è anche il punto più debole di un essere umano. Una persona che non teme assolutamente nulla, prima o poi, verrà inevitabilmente sconfitta. Una nella quale tale paura predomina sarà la prima a perire. Chi, invece, convive con la paura e la controlla ne uscirà vincitore. -

Detto quello diede un'occhiata all'orologio.

- Via niente più chiacchiere. Non c'è tempo da perdere. Che la prova abbia inizio! -

 

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Capitolo 21
*** Cap. 21: Nel bosco ***


I gruppi entrarono nel bosco tutti nello stesso momento, ma da postazioni diverse.

Stavano già cercando un posto che gli avrebbe garantito un nascondiglio ed un buon punto di osservazione, per non rimanere scoperti ed essere sorpresi.

Le cose si erano fatte serie non appena avevano attraversato gli alberi.

Quello non era un gioco, nonostante fosse soltanto una simulazione.

Lo avevano capito dalle parole e dal tono serio del professore e dal cambiamento di atmosfera che c'era stato nel preciso istante in cui avevano messo piede nel bosco.

Cinque ragazzi se ne stavano seduti in una radura nascosta da alberi e cespugli, due appartenenti al gruppo erano andati in perlustrazione lì intorno.

- Eccoci qui – aveva esordito il ragazzo Shinigami per rompere il silenzio.

- Già – disse la ragazza bionda dai capelli lunghi seduta accanto a lui sospirando.

- Sono curioso di vedere chi farà la prima mossa – affermò ironicamente l'albino seduto con la schiena appoggiata al tronco di un albero.

- Soul! - lo rimproverò la sua maestra d'armi.

- Andiamo, Maka, lo sai meglio di me che fremono tutti dalla voglia di attaccare – le fece notare lui

- Ed indovina chi è la preda favorita di quest'anno? - disse senza riuscire a trattenere un sorrisetto divertito.

Era tutta facciata e due di quei cinque ragazzi lo sapevano molto bene.

Era una caratteristica dell'albino nascondersi dietro una maschera di menefreghismo ed ironia in situazioni pericolose.

Sopratutto se il pericolo lo correva lui.

Maka sospirò e roteo gli occhi.

Non poteva cambiarlo, in realtà neanche voleva farlo, il suo carattere era quello che rendeva Soul semplicemente quello che era.

Kid si fece scappare una risatina.

Era una gioia vederli battibeccare, anche se silenziosamente.

Un rumore proveniente da dietro i cespugli li fece zittire in un attimo e trattenere il respiro.

Si misero in posizione di attacco e, istintivamente, Soul si parò davanti alla sua maestra d'armi.

Poco dopo, dal punto in cui proveniva il rumore, sbucarono fuori le due figuri dei loro compagni.

I cinque tirarono un sospiro di sollievo.

- Ci avete fatto venire un colpo – sussurrò Liz, ma il suo tono non era critico.

- Scusate, ma Black Star non ha ancora imparato come si agisce con...discrezione – disse Tsubaki scoccando un occhiataccia al suo maestro.

L'azzuro, per tutta risposta, si stampò sulla faccia un sorriso a 32 denti.

- Vi hanno seguiti? - chiese Kid, capendo che il ragazzo doveva aver avuto uno dei suoi momenti da “ Padrone del mondo “ e avesse finito per farsi scoprire da qualcuno.

- No, siamo riusciti a seminarli e disorientarli – rispose la ragazza sedendosi fra le sue 3 amiche.

- Con chi credete di aver a che fare? - sbottò il ragazzo notando il tono usato dallo Shinigami

- Io sono il grande Black...- ma il suo sproloquio fu interrotto da un Maka-chop dritto sulla testa

- Sta zitto Black Star -

Gli altri non riuscirono a trattenersi dal ridere.

 

 

Era notte inoltrata ed i ragazzi si trovavano tra quegli alberi da più o meno 18 ore senza che succedesse niente di eclatante.

La tensione cominciava a salire.

Quello era il momento della giornata in cui bisognava essere più cauti, ma erano anche le ore in cui le difese cominciavano ad abbassarsi a causa della stanchezza che iniziava a farsi sentire.

Poteva essere classificato come il momento migliore per attaccare ed il peggiore per essere attaccati.

La notte poteva essere la miglior alleata e, allo stesso tempo, la peggior nemica.

La visibilità era più scarsa del solito, ma, grazie al silenzio che faceva da sovrano, ogni piccolo rumore poteva essere udito come se fosse centinaia di volte maggiore e ogni pericolo poteva venir annunciato.

Ogni gruppo faceva i turni.

Uno o due persone rimanevano sveglie a controllare la situazione, mentre gli altri riposavano, perchè cadere nel sonno profondo in quei casi era impossibile ed anche altamente sconsigliato, fino a quando qualcun'altro non gli dava il cambio e, in fine, arrivava l'alba.

L'alba nei boschi era piuttosto tranquilla.

Era il momento in cui si radunavano per organizzare il prossimo piano, chi era stato attaccato durante la notte si leccava le ferite e contava le perdite che aveva subito organizzandosi per recuperare altre scorte.

L'alba era il momento migliore per spostarsi e trovare un altro rifugio perchè quello del giorno prima poteva non essere più sicuro.

Erano le ore in cui si aspettava di essere attaccati o si era i primi ad attaccare.

Quella era la vita nei boschi.

In più, oltre alla tensione che la possibilità di un attacco improvvisa causava, avevano anche i loro mostri interiori da affrontare, e quelli sapevano essere più spaventosi di qualsiasi essere umano.

 

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Angolino scrittrice: Salve a tutti!!!! Allora chiedo perdono se questo capitolo fa un po' pena...non convinve nemmeno me...ma volevo distogliere un po' l'attenzione dai protagonisti e cercare di descrivere come, secondo me, tutti i ragazzi vivevano la vita nei boschi durante una battaglia in corso, perciò ho affrontato il discorso in modo generale. Spero che non vi dispiaccia troppo, ma sono pronta a ricevere qualsiasi tipo di insulto. Dal prossimo capitolo, però, avremo più movimento. Quindi non uccidetemi....ok? *.*
_Kazuha_Takumi_: Sara molto più che complessa...inizio a pensare che diventerà anche un po' contorta XD Spero che continuerai a seguirmi anche dopo sto obbrobio di capitolo XD Lo spero davvero davvero tanto. Grazie per la tua costante presenza, anche se talvolta ti costringo a sfoderare il machete a causa dei miei esorbitanti ritardi XD Fammi sapere cosa ne pensi di questo e se ti fa vomitare dimmelo pure senza timore.
Grazie a tutti per la costante pazienza che continuate a mostrare. A presto, spero.
_Yozora_

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