Il Guardiano.

di Akira Yuki
(/viewuser.php?uid=641227)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione. ***
Capitolo 2: *** Il Guardiano ***
Capitolo 3: *** L'Iris ***
Capitolo 4: *** La Rosa Blu ***
Capitolo 5: *** Il Papavero Rosso- L'Oblio. ***
Capitolo 6: *** L'Adonis- Un ricordo doloroso ***



Capitolo 1
*** Introduzione. ***


Mi chiamo Hana.
Sono nata il 29 di Dicembre. Hana significa Fiore.
Tante volte ho chiesto a mio padre perchè mi ha dato questo nome visto che d'inverno non ci sono molti fiori. Lui mi rispose sempre che quel giorno avvenne un miracolo: mia madre stava par partorire in casa, mia zia la aiutava, ma mio padre era uscito a prendere qualcosa che sarebbe servito. Tuttavia nella tormenta che si era scatenata fuori si era perso, casa loro era un po' distante dalla città. Non si perse d'animo e camminò, fino a quando non arrivò ad una collina, interamente ricoperta di neve. Su questa sbocciava un fiore, era rosso con l'interno bianco. Lui giurò che lo vide muoversi: il vento lo spingeva a sinistra, ma lui si spostò a destra. Non sapeva cosa pensare, forse aveva la febbre, ma camminò comunque verso destra. In pochi minuti arrivò a casa e riuscì a dar sostegno a mia madre. Appena nata, lui raccontò tutto a mia madre e insieme decisero di chiamarmi Hana. Nei giorni seguenti cercò di nuovo quel posto, ma era stranamente sparito: solo alberi per chilometri.
Sono passati 15 anni da quel giorno, oggi è il primo giorno di superiori e, per fortuta, è andato tutto bene. Ho qualche problema a ricordarmi tutti i nomi dei miei compagni.. Ma per il resto è tutto perfetto!

Tutte le mie ex-compagne hanno preso indirizzi diversi, i miei ex-compagni anche. Praticamente non conosco nessuno, ma non mi dispero, ho la possibilità di farmi nuove conoscenze.
Adesso sto tornando a casa, abito in un appartamento vicino alla periferia, dove costa meno, mentre i miei genitori sono spesso assenti per lavoro. Tuttavia...

Prima di attraversare la strada, Hana notò un tizio stano che la guardava: capelli fino alle spalle di colore bordeaux, nascondeva gli occhi con la frangia. Il tempo non era molto caldo, c'era chi già indossava i cappotti, ma lui aveva una maglietta bianca a maniche corte e dei jeans. La cosa più strana era che non indossava scarpe, o calsini.
Il semaforo per i pedoni era rosso. Scattato il verde lei attraverò la sdrada, ma quando tornò a guardare il punto in cui era l'uomo, notò che quello era sparito.
Tornò a casa e accese la televisione per sentire le nuove. Poi mise a scaldare la pizza in forno, infine si sedette su un cuscino e posò i bracci sul piccolo tavolo, guardando la televisione.
Ma quel ragazzo... Chi era?
Hana sentì il rumore di un lupo e sussultò.
-Un lupo di giorno..E in città..?-. Hana si alzò e uscì a vedere. Era tutto tranquillo, si sentivano solo clackon di macchine e persone ragionare.
Non sapendo che fare tornò in casa.
-Ahh.. Chissà cosa ho sentito..-. Si mise comoda a mangiare la sua pizza appena sfornata e guardò la tv.

Nel frattempo qualcuno la stava osservando.
 

Spazio dell'autore: non è affatto lungo questo inizio, ma questo è solo per spiegare un po' le cose.. Spero che almeno l'inizio vi abbia interessati.. Presto arriverà la storia vera e propria^^

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il Guardiano ***


La giornata anche oggi per Hana fu propizia, tranquilla. A scuola tutto bene.
Hime, una compagna, l'aveva invitata a fare un giro in un lago su in campagna, Hani inizialmente non ne era sicura, ma alla fine accettò e si lasciò portare dall'amica in quel posto.
Il viaggio durò più di mezz'ora, ma valse il tempo: il lago era limpido e circondato da erba verde e alti alberi. Tuttavia nessun fiore.
Nessuno ci fece caso e Hime tolse dalla macchina degli sdrai, si svestì rimanendo in costume. I suoi lunghi capelli scuri davano risalto ai suoi occhi blu e al suo costume a due pezzi azzurro. Hime si sdraiò e indossò gli occhiali per prendere il sole.
-Ahh... Come si sta bene qui.. Vero Hana??-.
-Ah.. Si è vero-. Hana sorrise e si spogliò anche lei, rivelando un costume rosso a due pezzi. Andò a sdraiarsi accanto all'amica e chiuse gli occhi.
-Dormi pure, Hana. Ti sveglio io quando andiamo-. Hime sorrise e chiuse gli occhi.
-Grazie..Hime..-. Hana alzò lo sguardo per poi addormentarsi.
C'era un rumore strano. Hana si svegliò e guardò in direzione della macchina di Hime. Un procione si era infilato nella sua borsa forse in cerca di cibo. Hana si alzò e corse da lui.
-Hey..No!-. Il procione scappò subito in una zona scura della foresta. Hana si risistemò le cose nella borsa per poi guardare dove era scappato il procione. Lì vicino era spuntato un fiore rosso.
-Ma...prima non c'era..-. Hana si avvicinò al fiore osservandolo. Il vento soffiò tranquillo Quasi volesse spingerla ad entrare nella foresta. Lei vide poi davanti a se' un altro fiore rosso pochi metri più avanti. Hana si alzò e si avvicinò all'altro fiore. La foresta già cominciavava a farsi più buia, ma lei non ci faceva caso. Si chinò e osservò questo fiore, identico al primo. Dopo poco ne vide un altro e un altro ancora, tutti in fila. Lì seguì. Era strano che fossero cresciuti in quel modo e poi non aveva mai visto fiori di una simile bellezza. Erano di un rosso acceso e di un candido bianco: come il sangue nella neve, un contrasto ipnotico e bellissimo.
Lì seguì per un lasso di tempo che nemmeno lei sapeva. Potevano esser passate ore, ma la fatica non la sentiva. Dopo poco uscì dalla foresta per ritrovarsi davanti una collina, completamente spoglia di alberi e verde, un verde chiaro, come la speranza. Sopra di questa c'era un uomo, un ragazzo, con capelli lunghi di colore bordeaux, sdraiato che guardava il cielo. Lei si avvicinò piano, era sicura però che fosse lui quello che vide ieri.
Gli arrivò accanto, rimanendo in silenzio e guardandolo. Lui rimaneva a terra, con gli occhi coperti dalla frangia.
-..Chi siete..?-. Lei era molto insicura, non era poi tanto normale una cosa del genere.
-Il Guardiano-. Rimase steso, senza sorridere o altro.
-..Il Guardiano..?-.
Lui annuiì. Dopo qualche secondo si alzò in piedi e la guardò, nascondendo ancora gli occhi.
-Hana, finalmente ci incontriamo-.
Lei sussultò. -Come..Fai a conoscermi?-.
Per la prima volta lui sorrise.-In pratica.. Io ti ho dato questo nome-.
Lei lo guardava senza capire, era troppo agitata.-Mh?-.
Il suo sorriso scomparve.-Tuo padre.. Lo aiutai a ritrovare la sdrada di casa..-.
-Cosa..?!-. Quando capì lo guardò sorpresa, ma anche stranita. -Lui... Dice che fu un fiore..-.
Lui la guardava in silenzio, nascondendo gli occhi. Solo dopo qualche secondo tornò a parlare. -Torna dalla tua amica, tra poco si sveglierà-.
-Mh.. Ah si..-. Hana si girò per riuscire a riconoscere la via di ritorno, tuttavia sssultò ancora per lo stupore: tutta la collina era piena di fantastici fiori bianchi: anemoni bianchi con l'interno violetto.
-Anemoni..-. Hana pensò e si ricordò di aver letto che questi fiori significavano abbandono e l'amore tradito, ma soprattutto la speranza e l'attesa.
''Aspettami...''.
Si girò di scatto ma il ragazzo era sparito.
Restò qualche secondo lì, ancora stupita, ma poi corse dall'amica.
-Hey eccoti! Ma dov'eri?- Hime si era già rivestita e stava sistemando la roba nella macchina.
-Io.. Ero andata a fare un giro..-. Hana si cambiò lesta e salì in macchina. Prima che l'amica partisse notò che i fiori rossi che l'avevano condotta da lui erano spariti.

 

''Ricorderò i giorni passati con te
in un'estate di fiori bianchi
che sbocciavano in tutto il loro splendore
tingendo la collina''.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** L'Iris ***


Nonostante le stranezze del giorno prima, Hana tornò a scuola tranquillamente, divertendosi con Hime e con altre nuove amiche. Passarono i giorni, ma di quel ragazzo dai capelli bordeaux nessuna traccia.
Dopo scuola, un giorno, Hime la invitò a fare un giro con lei per la città, così avrebbe potuto orientarsi meglio, ma Hana non voleva.. Domani avrebbero avuto un compito e lei voleva farsi vedere subito una ragazza pronta e studiosa, o almeno non voleva cominciare l'anno con un'insufficenza. Così tornò a casa e, dopo aver mangiato, si mise subito a studiare.

Matematica. Erano solo all'inizio del programma, ma queste nuove cose non erano delle più semplici, in più Hime le aveva detto che aveva sentito che la loro professoressa faceva compiti piutosto impegnativi, per questo avrebbe dovuto impegnarsi su quelli più difficili del libro.
Passarono tre ore. Nemmeno un esercizio le era tornato.
-Oh no.. Cavolo non è possibile!-. Tentò ancora di rifare il primo, vedendo che non gli riusciva rifa il secondo, poi il terzo e il quarto. Niente.
-Ah..! Non...Non va bene.. Se sono in difficoltà ora..Figuriacomi a metà anno...O peggio alla fine.. Cavolo no!-. Gettò la penna a terra e chinò la testa sul tavolo, tra le braccia, cercando di non piangere.
Dopo qualche minuto si alzò e decise di andarsi a svagare, ci avrebbe riprovato dopo ai problemi, con la mente pulita. Uscì e cominciò a camminare tra le case, passando semafori, negozzi molto carini e altro. A giro era pieno di coppiette, dai più giovani ai più anziani. Lei sorrideva più a vedere gli anziani insieme e tenersi per mano: quello era amore vero, un'amore che è durato negli anni e che dura ancora.
Dopo un po' vide dei bambini in fila indiana venire da una via. Erano sicuramente in gita, con la giuda davanti e le maestre attorno a loro. Curiosa, Hana guardò da dove erano venuti e lì lo vide: un enorme e bellissima serra. Socchiude la bocca per la sorpresa e suito si diresse lì. Voleva entrarci. Andò in biglietteria e comprò un bignietto. Poi stava per lasciare il posto a chi le stava dietro, ma si fermò e parlò ancora con la donna che vendeva i bignietti.
-Scusi.. Quel libro lì?-. Hana indicò un libro che si chiamava ''De Flores'', ossia dal latino ''sui fiori''.
-Quello è un libro dove vi sono descritti tutti i vari tipi di fiori, con le caratteristiche e significati.. Lo vuole? E' in vendita..-. La commessa sorrise e Hana lo comprò subito per poi entrare dentro la serra. Fu subito rimasta a bocca aperta: enormi palme segnavano l'ingresso della serra, seguiti da una serie di fiori piccoli tutti rossini. Camminò per la via per diverso tempo, leggendo su qualche fiore quando ci si trovava davanti. Stava davvero bene li..
Camminò, felice, osservando ogni minimo fiorellino, e ogni piccola pianticella. Mentre stava osservando il fiore Narciso, un ragazzo le punzecchiò la spalla.
-Mh?-. Lei si girò e si trovò davanti il ragazzo della collina, ma ancora con gli occhi coperti. Appena lo riconobbe, sussultò. -Oh! Sei tu..! Il...Il Guardiano!-.
Lui annuì, per poi sorridere lievemente.-Ciao Hana..-.
-Ciao.. Che cosa ci fai qui..?-. Era un po' intimorita da questa figura misteriosa che sembrava conoscerla da sempre.
-Sapevo che eri qui e sono venuto. Piace molto anche a me questo posto..-. Si mise ad osservare le piante appese sul soffitto, le quali foglie ricadevano come cascate.-Si..Mi piace molto..-.
-Sai..Anche a me-. Hana sorrise e si mise a camminare. Il Guardiano le stava a fianco e, mentre lei guardava ogni pianta, lui delle volte le lanciava delle occhiatine per vederla meglio.
Dopo qualche minuto che i due camminavano a fianco, lui parlò.-Devi tornare a casa, o non riuscirai ad esercitarti..-.
-Mh? Oh cavolo è vero!-. Hana tornò preoccupata, ricordando che non le era tornato niente fin'ora. Mentre lei rimase in silenzio, preoccupata, lui le porse un fiore: un bellissimo iris viola.
Lei lo prese sorpresa.-Grazie.. Aspetta..! Non puoi staccare i fiori dalla serra..!-.
-Gli iris sono dall'altra parte della serra, non l'ho colto-.
Lei rimase in silenzio a guardarlo, ma alla fine fu costretta a correre a casa.
Arrivata mise a scaldare il pranzo rimasto e riempì un vasetto di vetro con dell'acqua, dove mise poi l'iris. Tornò pensierosa..Osservando il bellissimo fiore dal colore viola. Poi tornò alla realtà e lo posò sulla scrivania dove faceva i compiti. Subito si sedette e ricominciò ad esercitarsi.
Un'ora dopo lei guardò il quaderno, rimanendo a bocca aperta. Le era tornato tutto. Tutti gli esercizzi gli aveva fatti veloce e senza errori infantili come suo solito. Sorrise tutta felice.
-Ho fatto bene a sgranchirmi le gambe!-. Era contentissima ma poi vide l'iris.. Non conosceva quel fiore così tornò seduta e andò a leggere qualcosa su quel fiore dal libro che aveva comprato: tra tutti i fiori, l’iris trasmette più eloquentemente sentimenti profondi e positivi: l’assoluta fiducia, l’affetto dell’amicizia, il trionfo della verità, ma soprattutto la Saggezza e la promessa della Speranza, l'ultima a fuoriuscire dal vaso scoperchiato da Pandora, dopo che tutti i mali si riversarono nel mondo, come narra la mitologia greca.
-E così.. Mi ha aiutata e mi ha dato la ''Buona fortuna''..-. Hana pensò, con un dolce sorriso sulle labbra per poi stringere il libro al petto, forse immaginando di abbracciare quel ragazzo.
-Grazie...Guardiano..-.

''E' davvero qualcosa di insignificante,
ma se dovessi mai avere, in un qualsiasi momento,
quel coraggio che
mai esaurisce i sorrisi,
racconterò della dolcezza
così da potermi sentire io stessa
dentro il mio cuore orgogliosa
del tuo ricordo...''.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La Rosa Blu ***


Passarono altri tre giorni. Ancora nessuna traccia di quel ragazzo, ma Hana doveva saperne di più.
Quel giorno le riportarono il compito di matematica: 7. Ottimo! Era quasi un miracolo!
Uscì di scuola felicissima e, visto che per il giorno dopo non c'era nulla da fare, decise di uscire di casa per andare a fare un giro.
Tornò alla serra, e lì ci passò tre ore, ma del ragazzo nessuna traccia. Così decise di andare in spiaggia. Per arrivarci ci mise mezz'ora, visto che prese l'autobus.
Una volta sulla spiaggia camminò, osservando l'orizzonte. Pensava.. A cosa le stava succedendo.. A chi fosse quel ragazzo dai capelli bordeaux... Aveva tantissime domande, ma solo un desiderio: volerlo rivedere.
Chiuse gli occhi, per godersi quella bellissima brezza marina sul viso. Dopo preve riaprì gli occhi e davanti a lei, lui. Lui, il suo Guardiano.
-Che...Che ci fai tu qui..?-. Era sorpresa dopo tutto, non se lo aspettava.
-Un giro..-. Il ragazzo prese a camminare. Aveva i piedi nudi che si bagnavano nell'acqua.
-Ah..Aspetta!-. Lei li andò dietro, camminandogli a fianco.-Dove..Vai?-.
-Mi piace il mare.. Ma l'aria è troppo salata..-.
-Mh...-. Lei lo guardava. A pensarci bene, ancora non aveva visto i suoi occhi.
Camminarono in silenzio, Hana, che aveva un milione di domande per lui, restò in silenzio. Non riusciva a dire nulla. Forse troppo emozionata.
Camminarono per un'ora buona, ma nessuno dei due sembrava stanco. Da tempo avevano attraversato la città ed erano rientrati un un boschetto.
-Prima..Non mi hai risposto..-. Disse Hana guardandolo.
-Mh?-.
-Ecco.. Ti avevo chiesto dove stai andando..-.
-Oh.. A casa mia..-.
-E..E dove abiti?-. Era curiosa, sapendolo però avrebbe potuto sempre incontrarlo.
Lui non rispose, dopo cinque minuti uscirono dal boschetto ritrovandosi davanti alla collina verde, la stessa dove lo aveva incontrato qualche giorno fa.
-Qui-. Disse lui e salì sulla cima della collina. Aveva solo una chiara erba verde, nessun fiore.
Hana lo seguì e lo guardò sedersi a terra, così si sedette accanto a lui.
-Ma..Come puoi vivere qui..? Quando piove cosa fai?-.
-Cambio posizione in un luogo dove c'è il sole..-.
-Ma è impossibile! Non puoi cambiare posizione ad una collina..!-. Lei lo guardava contrariata e timorosa la stesse prendendo in giro. Lui la guardò, mostrando l'occhio destro da sotto la frangia: era di un bellissimo colore verde, chiaro e uniforme. Bellissimo.
Lei si calmò nel vederlo, forse ora aveva paura che lui, dopo questo, non volesse più vederla.
-Ma questa non è una collina qualunque.. Prova ad andare in quella direzione...-. Il Guardiano le indicò una parte di un boschetto.
-Tu va..Io ti aspetto qui..-.
Hana era insicura.. Ma voleva vedere. Così si alzò e andò in quella direzione. Camminò quel qualche minuto e quando uscì dal boschetto.. Rimase senza fiato: davanti a lei il monte Fuji.
-Oddio... Non è possibile.. Io abito a kilometri da qui!-. Tornò indietro a corsa e tornò sulla collina. Lui la aspettava sempre seduto, ma aveva un lieve sorriso sulle labbra.
-Che.. Com'è possibile tutto ciò..?!-.
-Te l'ho detto.. Tranquilla.. Non stai diventando pazza..-. Lui sorrise e si mise a guardare il cielo: era il tramonto.
Dopo poco lei si calmò e si andò a sedere accanto a lui, ma voleva stare ancora sugli attenti. Anche lei si mise a guardare il cielo e dopo poco guardò lui.
-Credo che tra poco dovrò andare.. Però avrei una richiesta..-.
-Dimmi-. Il Guardiano disse solo questo, continuando a guardare il cielo.
-Vorrei.. Vederti bene in viso..-.
Il sorriso del Guardiano sparì, tuttavia dopo poco la guardò, il viso ancora coperto dalla frangia.
-Fa pure-. Disse solo questo. Lei, timidamente, gli posò una mano sulla fronte, sotto la frangia, e l'alzò piano, per spostare i capelli. Rimase per l'ennesima volta a bocca aperta e senza parole: l'occhio destro era di un bellissimo verde chiaro, mentre il sinistro era color ambra, fastastico, bellissimo a dir poco.
Lo fissò per diverso tempo, mentre i due si guardavano negli occhi sembrava il tempo si fosse fermato.
Dopo un po' però lui allontanò il viso facendosi lasciare e guardò verso l'orizzonte.
-Hai..Degli occhi bellissimi..-. Era ancora meravigliata.
Lui non parlò, forse non le credeva.
-Hey.. Dico davvero..-.
Dopo poco lui tornò a guardarla, sempre con quella maledetta frangia a coprirgli gli occhi.-Torna a casa.. Passa di lì-. Le indicò un piccolo sentiero e lei lo guardò per poi tornare a guardare il Guardiano. Quando lo rivide lui aveva un fiore in mano: una bellissima rosa blu.
-Significa Mistero-. Lui sorrise.-Ora va..-.
Lei sorrise, la prese e annuì per poi andarsene a casa attraverso la via che le aveva indicato.

''Il mio passato è molto triste,
ma ho conosciuto cos'è la felicità
vivendo questo meraviglioso momento''.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Il Papavero Rosso- L'Oblio. ***


Passarono tre giorni dall'ultima volta che Hana incontrò l Guardiano, ossia da quando lui le aveva dato la rosa blu.
Il tramonto era passato, quindi andò a cenare e a ripassare le ultime cose di scuola.

Accanto al letto, sopra il comodino, aveva sistemato un bellissimo vado si vetro, dentro il quale aveva messo l'iris e la rosa che il Guardiano le aveva dato. Era bellissimo vedere quei fiori.. Così belli, ipnotici. Peccato solo che già l'iris stava cominciando a seccare, nonostante l'acqua nel vaso. La cosa le dispiaceva molto, non tanto per la paura che se fosse seccato lei sarebbe tornata a non capire più nulla di matematica, ma perchè si era particolarmente affezionata a quel dono (come alla rosa del resto, stranamente sembrava che se anche il Guardiano le avesse regalato un sasso, lei lo avrebbe adorato).
Finito di cenare, andò in bagno e si cambiò, indossando un lungo pigiama.
Si recò in camera, dopo aver spento tutto, e sorrise a vedere i fiori nel vaso. Li baciò delicatamente entrambi e scoprì le coperte. Appena vide il letto rimase sorpresa: lei di solito metteva il cuscino sotto il piumone, e ora, appena aperto, vide che sopra il cuscino c'era un papavero. Un papavero rosso. Un fiore semplice e comune, ma il rosso era splendente e profondo. Sorrise, capendo che l'unico ad aver fatto una cosa del genere doveva esser stato il Guardiano. Si mise sotto le coperte e strinse il delicato fiore tra le mani, baciandolo, felice. Infine si addormentò.

Quando riaprì gli occhi, era immersa nel bianco. Uno spazio bianco che sembrava infinito e nulla eccetto lei. Lei si ritrovava come senza gravità: i suoi capelli erano liberi e lei non toccava nessun tipo di terra. Chiuse gli occhi. Gli riaprì e trovò lontano da lei un albero, un albero completamente nero, come un'ombra. Era gigante e sembrava ruotare su se stesso sentamente e dolcemente, muovendo i rami pieni di foglie. Sotto il tronco moltissime radici.
Di sotto fondo un suono... dolci note di un pianoforte.
Lei si guardava attorno, non vedendo niente se non l'albero. Era sorpresa, quello era sicuramente un sogno.
Uno dei rami dell'albero si allungò velocemente, come una linea che lasciava diramificazioni rosse. Questa continua a svolazzare a caso, ondulando o facendo dei cerchi, per poi fare un cerchio nel quale Hana era dentro. La linea continuava all'infinito e in poco tempo fu impossibile per lei vedere ancora i suoi bellissimi disegni. Dopo non molto, a partire dall'albero, dalla linea cominciarono a sbocciare fiori rossi, con il gambo nero: papaveri. Sbocciarono anche attorno a Hana e lei sorrise, annusandoli.
-Ti piacciono..?-. Il Guardiano era accanto a lei: i suoi capelli, come quelli di Hana, svolazzavano, lasciando vedere benissimo i suoi bellissimi occhi. Sorrideva mentre accarezzava un fiore.
-Si.. Sono bellissimi..-. Lei sorrise dolcemente e li andò accanto.
-Sai cosa sono i papaveri..?-. Lui la guardò, sorridendo dolcemente come mai lei lo aveva visto.
Lei scosse la testa lentamente per dire 'no'.
-Sogno. Oblio...-. Lui continuava a sorridere. Poi tornò a parlare:-Morfeo, il dio greco dei sogni, portava sempre con se' un mazzo di papaveri rossi...-.
Lei sorrise. Ascoltarlo e vederlo così felice era... Meraviglioso.
-Dove siamo..?-. Chiese lei. Il Guardiano la guardò e le prese una mano. Al loro tocco, dalle loro mani uscì un arcobaleno che si alzava in alto. Lei rimase stupita a guardarlo e lui le rispose:-In un sogno..-. Il Guardiano volò, lentamente e tenendola per mano.
-In...un sogno...?-.
Lui la guardò e sorridendo si portò un dito davanti alle labbra.-Shh...-.
Lei sorrise e si lasciò portare.
Lui la portò sotto l'albero, volando tra le radici, per poi rialzarsi in alto e continuare a tenerla per mano.
-Guarda..-. Disse lui indicando in alto. Due pesci stavano nuotando nell'aria felicemente, insieme: erano lunghi e snelli, le pinne lunghe e delicate.
Lei rimase sorpresa, ma sorride a quella tenerezza.
-Che...Che belli...-. I pegni erano neri, e le pinne di un nero trasparente, ma erano comunque uno spettacolo meraviglioso.
Lui le sorrise e le prese entrambe le mani nelle sue. D'un tratto furono investiti da tanti uccellini. Questi li passavano accanto, evitandoli, ma muovendo comunque tanto vento. Erano a migliaia e volavano tutti insieme. Erano neri come tutto il resto.
-Ahahahhaha...-. Hana rise, felicissima, e li guardò allontanarsi in gruppo. -Che belli..! Ahahha...-.
Il Guardiano le sorrise dolcemente. Poi lei lo guardò:-Ma..Perchè fai tutto questo..?-. Aveva ancora il sorriso sulle labbra, ma era comunque curiosa.
Lui allontanò una mano e quando la portò davanti a lei aveva in mano un mazzettino di fiorellini rosa.. come il rosa dei fiori di ciliegio: la balsamina.
Hana non ricordava il significato di quel fiore così, dopo averlo guardato, guardò il Guardiano, ma come alzò il volto lui la baciò dolcemente. Lei spalancò gli occhi sorpresa, ma non ci volle molto prima che si calmasse e chiudesse gli occhi. Restarono così.

La mattina seguente lei si svegliò. I flebili raggi del sole illuminavano lei e la sua camera passando dalla finestra. Si alzò a sedere e si guardò la mano: il papavero era sparito, lasciando spazio alla balsamina, la stessa che il Guardiano le aveva dato in sogno. Sorrise.
Un qualche istinto la portò a girarsi verso il letto e, quando lo fece, rimase sorpresa: il Guardiano stava dormendo sotto le coperte con le labbra socchiuse e con le ciocche dei suoi capelli bordeaux tutte spaparanzate. Era bellissimo.

''Dolcemente,
Tu dormi accanto a me.
Che tipo di sogni
Tu stai sognando?
In che mondo...
Sei finito?''.

Lei lo guardava dolcemente. Lui dopo non molto si svegliò e appena la vide si alzò a sedere sul letto.
-Questo fiore... Che significa..?-. Lei lo guardò mentre lui si era alzato dal letto e si era diretto verso la finestra, aprendola per lasciar entrare aria fresca.
-Fidanzamento..-.
Lei spalancò gli occhi sorpresa mentre le lunghe tende della finestra svolazzavano a causa del vento. Lei si chinò a guardare il fiore, dolcemente, poi rialzò lo sguardo per guardarlo... Ma lui era già sparito.

''Buona Notte''.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** L'Adonis- Un ricordo doloroso ***


Il due continuarono a vedersi, ma non molto: solo tre o quattro volte a settimana, la maggior parte delle volte era perchè Lui non si faceva trovare.
Tuttavia, era da un po' ormai che non le regalava dei fiori q quelli che aveva messo nel vaso erano ormai quasi appassiti.

Hana stava studiando tranquilla quando sentì bussare alla porta.
-Guardiano...?-. Andò ad aprire ma trovò la sua amica Hime.
-Che fai in casa tutta sola?? Su! Vestiti sportiva che si va a fare una bella camminata!-. Hime entrò e spinse Hana in camera sua, costringendola a vestirsi.
-Ehh? Ma perchè??-. Ribattè Hana, mentre però si stava cambiando.
-Perchè stai troppo a casa! Svelta!-.
Diciamo che dopo soli dieci minuti erano sull'auto di Hime e erano partite da un po', a quanto pare Hime aveva fretta.
-Mh... Potevamo fare con più calma...-.
-No! Voglio fare una camminata!-.
Arrivarono dopo venti minuti ad un campo da picnic, qui Hime parcheggiò la sua macchina e scese dopo aver preso lo zaino insieme a Hana.
Cominciarono a camminare per la foresta, il sole era ancora molto alto, e la giornata era serena, mentre un leggero venticello fresco muoveva i leggeri rami degli alberi.
-Ah.. Senti come si sta bene?-. Disse Hime.
-Già...-. Hana era rapita del movimento dei rami degli alberi in alto, mentre ancora camminava.
Passò un'ora prima che le due si decidessero a sedersi su un pendio un po' roccioso.
-Ahhh... Sono stanchissima...-. Disse Hana reggendosi le gambe.
-Di già? Ma non abbiamo fatto nula ancora!-.
-Mh.. Possiamo tornare a casa?-.
-No!-. Hime sembrava ancora piena di vita mentre beveva tranquilla per poi sedersi accanto a Hana.
-Dai, Hana, arriviamo in cima, ci riposiamo e poi scendiamo, ci stai??-.
-Mh... Si.. Va bene...-.
Si riposarono ancora prima di ricominciare.
Ci volle un'altra ora e altre due pause prima di arrivare in cima, a anche Hana dovette ammettere che ne era valsa la pena: vedevano tutto, la città, il fiume, il lago dell'altro giorno, campi verdi che sembravano infiti e città lontane. Il vento soffiava fresco, asciugando il loro sudore.
-Ahh! Bene, restiamo qui!-. Hime posò la borsa a terra e si sdraiò su un asciugamano che aveva portato apposta.
-Non vorrai prendere il sole Hime..?-.
-Certo che sì! Lo sapevi che in montagna ci si abbronza bene senza patire caldo?-. Hime sorrise e si mise comoda, con gli occhiali da sole.
-Mh.. Ora ho sonno.. Tu che fai Hana?-.
-Mi riposerò un po' anche io..-.
-Va bene, ma vedi di non farti male-. Detto ciò Hime chiuse gli occhi addormentandosi tranquilla dopo pochi minuti.
Hana rimase seduta per un po', a godersi quell'aria fresca. Dopo un po' vide una strana pianta, tipo un piccolo cespuglio che aveva dei fiori gialli. Purtroppo non aveva con se' il libro e non sapeva proprio cosa potesse essere quel fiore. Comunque si avvicinò e lo osservò: rizoma grosso con radici robuste e di colore nerastro. Fusto diviso o semplice, robusto, bruno nella sua parte inferiore. Le foglie alterne, le radicali si presentano squamose, col picciuolo mancante o molto breve; petali lunghi, obovati lanceolati, crenulati, di un giallo verdastro all’esterno, ma giallo vivo internamente.
Molto carina come pianta.
Hana, curiosa, toccò i petali di un dei suoi fiori gialli, ma qui ebbe come una visione:

Era tutto scuro, buio. Hana si girava intorno preoccupata, impaurita. Ma d'un tratto tutto si fece più nitido: si trovava in un giardino, tutto verde e colorato da diverse piante di fiori. Un bellissimo e giovane ragazzo, biondo col volto scolpito, ma vestiva come un dio dell'antica Grecia. Il giardino era fantastico, ogni tipo di fiori e piante, ma nessuna rosa.
Questo ragazzo aveva una lancia e sembrava stesse cercando qualcosa o qualcuno. D'un tratto, da un cespuglio lì vicino, uscì un cinghiale enorme, troppo grosso per essere un normale cinghiale, che lo inchiodò con le zanne e lo sbattè ad un muro per poi fuggire.
-Adone!!-.
Una donna gli corse incontro e lo prese fra le braccia: aveva lunghi capelli bordeaux e la carnagione chiara, ma la voce era androgina, infatti Hana non sapeva se quello era davvero una femmina, o se era un maschio.
-Adone!!-.
Quella persona però piangeva, disperatamente. Quel ragazzo bellissimo era morto.
Dopo poco, quella persona si calmò e passò una mano sul sangue caldo del ragazzo che ora sgorgava in terra. Dal suo sangue ne uscì una pianta esattamente uguale a quella che aveva visto: fiori gialli e rossi.
Quella persona accarezzò la pianta, ma si ferì a causa della lancia di Adone, che non aveva visto. Il suo sangue andò sulla terra, trasformandosi in una bellissima rosa rossa.
Quella persona alzò lo sguardo, fissando per un attimo Hana neglio occhi per poi scomparire assieme al ragazzo e a tutto ciò che circondava Hana.
Quegli occhi...

-Hana...-.
Hana spalancò gli occhi, il Guardiano la stava chiamando.

Ma quando Hana aprì gli occhi si ritrovò dove era prima. Davanti a lei la pianta, vicino a lei Hime che dormiva serena.
-Ma cosa... Cos'era quello..?-. Hana si alzò, lasciando il fiore.
-Il mito di Adone-. Dietro di lei il Guardiano la stava osservando.
-Ah! Guardiano..! Eh? Il mito di Adone?-.

Il Guardiano annuì.-Adone, un giovane pastore, fu ucciso da un cinghiale a causa della gelosia di alcuni dèi. Afrodite fece sì che il suo sangue diventasse l'Adonis, o l'Adonide; mentre lei, ferita, col suo sangue diede vita alle rose-.
-Ah....-.
-Nel mito si dice che i due si amavano, ma non è così, non è un amore passionale, carnale-.

-E tu come lo sai?-. Gli chiese Hana.
Il Guardiano la guardò, nello stesso modo in cui quella persona aveva guardato Hana nella visione, e qui lei capì: non fu Afrodite a creare le rose, nè a creare l'Adonis, ma fu il Guardiano.
-Quindi... Tu...-.
Lui annuì.-Esatto, sono stato io-. Il Guardiano si avvicinò alla pianta e si chinò, accarezzandone il fiore delicato.
-Lui era il mio primo amico..-. Disse.
-Mi spiace..-. Hana non riuscì a dire altro, anche perchè non sapeva cosa dire.
Il Guardiano si alzò e le andò davanti. Le porse un fiore di quella pianta, ma non lo aveva strappato, si era solamente creato sulla sua mano. Lei lo prese, ma quando alzò lo sguardo per ringraziarlo Lui era sparito.

Dopo tre ore Hana tornò finalmente a casa, ma la prima cosa che fece fu mettere il fiore nell'acqua e prendere il libro per leggere su questo fiore:

Adonis: Ricordo doloroso.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2570368