vivere un sogno 1

di freaks_lover
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Posso chiamarti amore? ***
Capitolo 2: *** piccole rivelazioni ***



Capitolo 1
*** Posso chiamarti amore? ***


Ho ancora la sensazione delle sue labbra calde sulle mie, il nostro primo bacio è stato fantastico. Ho le farfalle nello stomaco non riesco a dormire. Mi giro e mi rigiro nel letto ripensando a ciò che è successo qualche minuto prima. Serena dorme nel letto di fronte al mio, anche lei è appena torna a casa. Finalmente riesco a prendere sonno, sogno lui, i suoi occhi, la sua voce.
 
Sono le 10 del mattino, il suono del mio cellulare mi sveglia, è un messaggio, è Claudio: “Hei, ci vediamo per un aperitivo/ colazione?”
Sato in piedi immediatamente, corro a svegliare Serena.
“Serena svegliati! Claudio mi ha inviato un messaggio.”
“E rispondi!”
“Ma che cavolo dici?!?”
“dico che sto dormendo, ieri sera sono tornata alle 2”
“Dai, che gli rispondo?” dissi, mentre serena si alzò stancamente dal letto.
“Boh, dipende da quello che ti ha scritto lui!”
“Mi ha chiesto di vederci”
“E allora digli di si!!!! Cretina!!”
Inizia a ridere come una scema, e risposi immediatamente al messaggio, e Mi andai a preparare.
 
Sono le 11 sto uscendo di casa per raggiungere Claudio, al solito bar, davanti alla spiaggia. Quando arrivo è già lì. È stupendo, indossa dei pantaloncini corti, una e una camicia bianca sempre a maniche corte. Ha un sorriso perfetto, appena lo vedo inizio a camminare più velocemente. Mi avvicino sorridendogli, lui mi prende le mani, e si avvicina alle mie labbra sigillandole con un bacio.
“Buon giorno, ti ho svegliata? Visto che ieri sera sei tornata tardi!”
“No, tranquillo. Ero già sveglia da qualche minuto”
“Quindi aperitivo?” mi chiede fissandomi negli occhi con quei suoi meravigliosi occhi verdi.
“Si,” rispondo intimidita “direi che è ora!”
Mi prese la mano, e mi trascinò nel bar, bevemmo il nostro aperitivo, mentre parlavamo di qualsiasi cosa: delle nostre passioni, del suo lavoro, del mio “lavoro occasionale”.
“Bè il fatto che tu sia una modella non mi sorprende: sei stupenda.” Mi disse mentre si alzava lentamente.
“grazie, ma… dove stai andando?”
“A pagare, dove vuoi che vada?” mi dice accennando uno di quei suoi stupendi sorrisi.
“Aspetta, ti devo dare la mia parte!” dico afferrando la borsa.
“Ma de che?! Stai bona lì”
Gli sorrisi per ringraziarlo, anche se, lo ammetto, mi aspettavo quel gesto.
 
Stiamo camminando per una via non molto trafficata, camminiamo mano nella mano, a volte Claudio si allontana, senza mai lasciarmi il braccio.
Arriviamo in cima a questa via, c’è una bellissima vista sul mare. Sento Claudio abbracciarmi da dietro le mie spalle. Mi stringe forte, mi giro verso di lui, lasciandomi coinvolgere in un bacio caldo.
“Senti,” mi disse staccandosi da me “devo dirti una cosa”
“Cosa? Hai un’altra?”
“Ma che dici? Chi me pigia?” disse ridendo “Più che altro la mia è una domanda”
“E allora spara!” gli dissi sorridendo.
“Posso chiamarti amore?” mi disse sorridendo. “Ok, sembra una domanda da film de Federico Moccia, ma è una domanda che secondo me c’ha senso”
“Mi stai chiedendo se voglio essere la tua ragazza, senza sembrare un bambino di 10 anni che scrive la lettera alla fidanzatina?”
“Già..”
“Bè, chiamami come ti pare, Basta che mi prometti di non smettere di abbracciarmi” <3 

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Capitolo 2
*** piccole rivelazioni ***


Io e Claudio usciamo insieme da 4 giorni. Tra una settimana lui tornerà a Roma, ma sto cercando di trovare un modo per andare con lui, e poter trascorrere ancora qualche giorno insieme.
“Quindi Ari vuoi andare a Roma con lui?” mi chiese Serena per la prima volta in modo serio.
“Si, vorrei trascorrere un po’ di tempo in più con lui. Sai, ci siamo appena messi insieme.”
“Perché non vai ad agosto? Finisci il tuo mese qui, e poi vai da lui.”
“Secondo te mia madre mi lascia? Io non credo proprio.”
“Bè ti ha lasciato andare a Londra con Francesco, non vedo perché Claudio no. Tanto ormai….” Disse facendomi un sorrisetto da furbetta.
“Tanto ormai cosa?”
“Bè, tu e Francesco avrete già……”
Abbassai gli occhi e mi sedetti sul mio letto, Serena si mise accanto a me.
“Sei vergine?!” disse soffocando una piccola risata.
“Si, e non credo di meritare di essere presa in giro. Stavo per farlo con Francesco, ma il giorno prima ho scoperto ciò che stava facendo, e non è successo niente.”
“Ma quindi mi stai facendo capire che lo vuoi fare con Claudio, un ragazzo che hai appena conosciuto?!”
“E allora? Non perdo niente. No?!”
“Bè, si. Lo dovresti fare con una persona a cui tieni veramente. Non con uno qualsiasi.”
“Parla Maria Teresa di Calcutta”
Serena si mise a ridere, e io la seguì a ruota. Lei è come la sorella che non ho mai avuto. Sì, sono figlia unica. Conosco Serena da quando ho 4 anni, andavamo all’asilo insieme, alle elementari eravamo amiche del cuore, e lo stesso alle medie. Poi lei si è trasferita a Milano, lasciandomi sola ad affrontare le difficoltà dell’adolescenza. Per questo decisi di frequentare una scuola privata, obbligandomi a sottopormi agli esami per tutto il mese di giugno. Non mi fidavo più di nessuno. Solo di Serena che nonostante la lontananza mi era sempre vicina.
 
Sono le 3 del pomeriggio, fuori piove, non si può andare in spiaggia. Serena però è uscita allo stesso, per andare a vedere la partita di tennis al pub, la sua più grande passione. Sono in casa da sola a messaggiare con Claudio quando improvvisamente smette di rispondermi e mi chiama:
“Hei, ma non esci?”
“Non mi piace uscire quando piove. Quindi no.
“Se vengo da te? Ti va?”
*ok, Arianna calmati, digli di no, tu non sei pronta veramente, non sai quello che stai facendo. Stai calma, stai solo peggiorando le cose. Stai fottutissimamente calma*
“Si, vieni pure. Tanto serena non c’è!” *brava, sei una cogliona*
“Ottimo, scrivimi l’indirizzo via sms, arrivo in 5 minuti.”
Dopo avergli scritto l’sms, non passarono nemmeno 2 minuti che era già sotto casa mia. Gli apro, e aspetto che arrivi alla mia porta.
“Ciao!” mi disse stampandomi un tenero bacio sulle labbra “Che tempo de merda. No?!”
“già.” Si tolse la felpa che aveva messo per fare il tragitto fuori. Indossava la maglietta di joker, e dei pantaloni di jeans lunghi aderenti.
Avevo ll cuore che andava a mille, poi improvvisamente notai che aveva in mano una custodia di un dvd, me la porse.
“Ho portato un film.., non so se lo sai ma sono la mi fissa. Ce lo guardiamo?” leggo il titolo: Nightmare before Christmas. Lo avrò visto milioni di volte, è il mio film preferito.
“Claudio, questo film però è da guardare nel periodo di Halloween o di Natale.”
“Perché lo hai visto?” mi rispose mentre si chinò per far partire il lettore dvd.
“Si, è il mio film preferito.” Gli dissi sorridendo,
Ricambiò il sorriso, mi avvicinai a lui sedendomi sul divano, Anche lui si sedette accanto a me, mettendomi il suo braccio attorno al collo.
Stava per far partire il film quando io lo Bloccai:
“Claudio, prima dobbiamo parlare.” Mi guardò scioccato
“De che?”
“Claudio Sai chi sono?”
“Arianna. So stato bravo?” disse ridendo.
“Claudio sai chi è Ugo sarti?”
“Il produttore?”
“Si, vedi… lui….  È mio padre.”
“ah.” Claudio rimase in silenzio, spense la televisione, mi fissò soltanto.
“Claudio, quello che voglio dirti è che…”
“è che non vuoi che i me ne approfitti di te. Giusto?”
“Si.” Risposi abbassando gli occhi.
“Ti giuro che fino a 2 secondi fa io di questa storia non sapevo niente. Ne del lavoro di tua madre né di quello di tuo padre. Ti consideravo una ragazza come tante. Non in quel senso. Ma diciamo che ti consideravo come una persona normale. Non che tu non sia normale….”
“Claudio ho capito. Come sai del lavoro di mia madre?”
“Tuo padre non è mica sposato con Alessandra moschi?!”
“già….”
“Spero che tu mi possa credere. Io davvero provo qualcosa per te.”
“Cercherò di farlo. Ma non sarà semplice.”
“Lo so, ti capisco. Oddio, non so famoso, ma di ragazze che si volevano approfittare di me ce ne sono state.”
“Poverino… e tu ovviamente ci hai sofferto. Insomma, tutte quelle donne…”
“C’è stato un periodo in cui mi faceva piacere. Vabbè, sarei ipocrita se ti dicessi che odio che le donne mi facciano la corte.” Mi disse sorridendomi “Però sarei anche ipocrita se ti dicessi che tu non mi piaci.”
“Anche tu mi piaci Claudio.”
Iniziò a baciarmi, mi distese lentamente sul divano, il mio cuore batteva a mille, non sapevo più che fare. Volevo fermarlo, non credevo di essere pronta. Così d’improvviso mi alzai, e mi rimisi a sedere.
“Hai pienamente ragione. Ancora non riesci a credermi. Ma farò in modo che tu possa farlo. Perché davvero provo qualcosa per te.” Sentì le mie guance andare a fuoco. Dovevo dirglielo.
“Claudio…. Non centra ciò che ti ho detto prima.”
“E allora che c’è?
“Sono vergine.”
“Io leone. Ma pensavo li avessi già compiuti gli anni!”
“no, tesoro, non sono della vergine. Sono anche io del leone. Ma questo non centra. Non ci credo nemmeno.”
“Sei vergine, nel senso che…” disse imbarazzato
“Non l’ho mai fatto.” Dissi tutto d’un fiato.
“Ah. Ottimo. Direi che oggi ce so state troppe rivelazioni scottanti, soprattutto l’ultima. Emh… guardiamo il film, ve?!”
“Direi che forse è meglio.”
“Aspetta, prima di riaccendere la tv, voglio dirti che non è cambiato nulla. E che tu continui a piacermi. Come prima.” Mi baciò, e mi sorrise.
Poi accese la tv, e riiniziammo a guardare il film. 

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