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Casa dolce casa
Era quasi un’ora e passa che marciava senza sosta per il bosco, e la ragazza
che lo guidava non aveva ancora accennato a quanto mancasse per raggiungere la
meta.
Si può sapere quanto manca?
<< Poco >> accennò lei guardandosi in giro con fare
sospetto.
Si certo, ma poco quanto? Minuti? Ore? Giorni?
<< Secondi >> precisò mentre un raggio di sole quasi lo accecava.
Il bosco era scomparso, e davanti a lui c’era solo una radura con in mezzo una
specie di casolare di campagna. Era davvero grande, doveva avere di sicuro due
piani o forse tre. Un po’ troppo appariscente forse per dei licantropi nomadi.
La domanda gli venne spontanea.
Non avevi detto che eravate nomadi?
<< Già, finche non siamo scoperti però non c’è motivo di spostarci no?
>>
Il mio concetto di nomadi è diverso dal tuo…
<< Aver cambiato casa più di dieci volte in diciassette anni mi sembra
abbastanza per definirsi nomadi… >>
Hai diciassette anni?
<< Si perché? Sembro più piccola? >>
No, affatto. Pensò il lupo rossiccio
rimanendo colpito.
Poteva dimostrarne anche venti volendo, forse il taglio di capelli o forse lo
sguardo deciso e freddo. Ma soprattutto i vestiti. Pantaloni lunghi, attillati
di cuoio marrone le coprivano le gambe fino alle caviglie mettendo in risalto il
fisico perfetto, quasi statuario. Aveva ai piedi degli stivaletti scuri, come
quelli dei cavallerizzi, ma il tacco era più alto e provocante. Aveva una
maglietta a maniche corte velata e morbida sul seno color crema. Mentre in vita
un corpetto di pelle rossastro legato con fili scuri sul davanti lasciava la
schiena completamente nuda. Il corpetto partiva da sotto il seno e terminava
sopra un ampia cintura nera alla quale era appesa una specie di guaina che
conteneva una borraccia. Più che una normale campagnola sembrava una guerriera,
forse nascendo in un altro tempo, in un’altra epoca sarebbe stata una
condottiera o qualcosa del genere. Era sprecata per il futuro, il suo viso duro
e fiero; le sue labbra carnose e rosee quasi sempre arricciate in una smorfia
buffa però le davano ancora l’aria di una bambina pestifera.
<< E tu quanti anni hai? >> chiese Mish interrompendo il flusso
dei suoi pensieri.
Ancora sedici credo…
<< Come credi?? >> domandò lei stupita.
Non so per quanto ho corso…
<< Wow… però, che lupetto smemorato.. >>
Avevo i miei motivi…
<< Che non mi dirai, vero? >>
meglio di no..
La ragazza aprì la porta di casa e lo invitò ad entrare: se fuori era bella
dentro era magnifica. Quasi ogni mobile, ed oggetto era fatta in legno d’acero.
C’erano due divani molto grandi color porpora, proprio posizionati davanti ad un
gigantesco camino con sopra un televisore al plasma con tanto di console da
gioco sopra. La sala era la prima cosa che si incontrava entrando, sulla destra
una porta conduceva alla cucina anch’essa grande e spaziosa: mentre il soggiorno
tendeva a colori scuri, la cucina/sala da pranzo era color panna.
<< Di sopra ci sono le camere e in fondo a sinistra c’è il bagno, e
attento ho appena dato la cera sul parquet!! >>
perché il bagno?
<< senti io non sono la schiava di turno, e poi in questa casa non si
entra sotto forma di lupo se non in casi eccezionali.. >>
E tu non farai un eccezione per me, capito…
<< ottimo seguimi >> Esclamò Mish sorridendo. Il bagno immenso e
ogni cosa era azzurra. C’era una vasca ed una doccia, dunque poteva
scegliere.
<< Allora ti do ufficialmente il benvenuto in casa, ora ascoltami
attentamente. Ci sono dieci regole da rispettare se vuoi sopravvivere e credo
che sia meglio se te le dica subito.
Evviva..
<< partiamo dall’ultima, regola numero dieci: chi rompe paga
>>
Fin qui sono d’accordo!
<< Regola numero nove: si arriva puntuali alle ore dei pasti e si torna
a casa prima del coprifuoco che è all’una di notte spaccata!
>>
Come cenerentola, il mio sogno…
<< Farò finta di non aver sentito… >> sentenziò lei cercando di
non ridere alla sua battuta.
<< Se farai il bravo potrò diciamo mettere una buona parola con mio
fratello per farti avere un ora extra… >>
Regola numero otto?
<< Ognuno il suo spazzolino >> disse mettendo uno spazzolino
rosso in un bicchiere e guardandolo sorridendo.
Che onore…
<< regola numero sette: non toccare lo shampoo rosa, è quello buono, e
lo uso io.. Regola numero sei: si chiede sempre il permesso prima di usare un
oggetto che non è tuo >>
Quindi tutto..
<< regola numero cinque e quattro: rispettivamente non ci si azzuffa in
casa e soprattutto non ci si trasforma in cortile. Regola numero tre non si
entra in casa sotto forma di lupi. >>
Regola numero due? Sono curioso di quella più
importante!!
Mish sbuffò arrendevolmente. << regola numero due se vai in città dillo
prima a qualcuno… e regola numero uno, la più importante di tutte, non si entra
per nessun motivo, nemmeno se tu dovessi morire, nella camera al terzo piano:
ossia la mia stanza >>
Il lupo rossiccio rise e sta volta si capì subito.
Camera tua è tabù??
La ragazza non rispose, i suoi occhi di ghiaccio parlarono per lei: nessun
sorriso nessun luccichio rassicurante; niente, solo freddo.
Ok, ok… terzo piano off limits…
Il sorriso tornò in un battibaleno sulle labbra di Mish che uscì dal bagno
trotterellando e lasciando dei vestiti e una forbice sul lavandino. Jacob chiuse
gli occhi, si rilassò e respirò profondante: le sue dita aprirono la porta della
doccia e i suoi piedi lo fecero entrare. Era tornato.
<< Ce ne hai messo di tempo… >> lo apostrofò la mora vedendolo
entrare in cucina.
<< Scusa ma non ricordavo più come si allacciavano le scarpe!! >>
scherzò Jacob. Mettendosi un mano fra gli arruffati e corti capelli scuri. Era
davvero lui, uomo in carne ed ossa e adesso soprattutto carne. Aveva tagliato
persino i capelli, voleva davvero tagliare con il passato. Sperava con tutta
l’anima di riuscire a farlo. La mora lo guardava compiaciuta e allo stesso tempo
divertita dal suo aspetto.
<< pensavo avessi i capelli rossi… >>
<< per via del pelo? >>
<< Già…. Con mio fratello e i miei amici è così! >>
<< Curioso… >>
Mish gli lanciò un’occhiatina sfuggente prima di tornare ad occuparsi dei
fornelli. Un odorino davvero invitante lo fece avvicinare.
<< Che c’è per pranzo? >> domandò Jacob assaporando l’aria.
<< Bistecche, il pasto preferito per dei lupi troppo cresciuti!
>>
<< Grazie mamma >> scherzò il moro. Ma Mish non afferrò al volo
lo scherzo.
<< Di solito cucina Luke, io e la parola mamma siamo in guerra
profonda!! >>
Jacob sorrise divertito da quel caratterino che la ragazza aveva mostrato e
non riuscì a trattenersi. Mish, da parte sua avrebbe voluto picchiarlo ma si
limito a fare un leggero broncio prima di mettersi a ridere anche lei.
<< Comunque sono fiorentine, il macellaio ha detto che vengono dritte
dritte dall’Italia! >>
L’Italia. La mente di Jacob si spense e i ricordi riaffiorarono di nuovo.
Ricordò i racconti di Bella sui Volturni, su quegli umani che volevano diventare
come loro e li seguivano scioccamente, il salvataggio estremo del succhiasangue
che gliela aveva portata via: Edward Cullen. L’immagine del viso di Bella
comparve nitida e perfetta nella sua mente che quasi stentò a credere che non
fosse reale. Le sue viscere si contorsero e quasi lo fecero morire dal dolore.
<< Tutto ok? >> chiese Mish guardandolo dall’alto verso il basso
visto che lui era piegato in due.
<< S-si, certo >> mentì spudoratamente: non voleva certo
raccontare a nessuno cosa lo affliggeva, o almeno per ora.
<< Certo che sei un tipo strano… >> affermò sorridendo la ragazza
mentre afferrava una scodella piena di salsa dal piano cucina. Di colpo però
rimase di sasso, come immobilizzata da un incantesimo e la scodella le cadde di
mano finendo per rompersi sul pavimento.
<< Mish!! Cosa è successo?? >> quasi urlò Jacob afferrandola per
le mani. La ragazza era ancora immobile con lo sguardo perso nel vuoto.
<< Sono qui >> sussurrò prima di riprendersi da quello stato di
trance. Lo afferrò per il polso e cercò di trascinarlo via. Il ragazzo puntò i
piedi sicuro di riuscire a fermarla: dopo tutto lui era un lupo e lei non
sarebbe riuscita nemmeno a smuoverlo come faceva Bella. Malgrado i suoi
ragionamenti la presa di lei era dura e faceva male, faceva male a lui!! Mish lo
strattonò con più forza e lo portò fino al centro del salotto mettendosi di
fronte a lui, come a volergli fare da scudo.
<< Tu non dire nulla >> gridò mentre un ululato poco rassicurante
invase la radura. Jacob cercò di replicare ma gli occhi freddi e cupi di lei lo
zittirono. Era spaventosa con quello sguardo, poteva sentire il sangue gelarsi
nelle vene. Si sentì bussare con forza e Mish rimase immobile senza andare ad
aprire. La porta si spalancò all’improvviso e un lupo enorme e tutto nero ruggì
minaccioso.
<< Falla finita Gabriel, è ancora ferito!! >> urlò la ragazza
spalancando le braccia. Il lupo ruggì di nuovo ma sta volta con più forza.
<< dovrai passare sul mio corpo… >> sibilò Mish decisa. Il lupo
nero si avvicinò e con un colpo di zampa la scaraventò lontana, contro il muro
della cucina.
<< Mish!!! Ma che cazzo fa?? >> urlò Jacob prima che il lupo lo
afferrasse con la bocca per un braccio e lo scaraventasse fuori dalla casa.
Quando riuscì ad alzarsi il lupo nero stava uscendo dalla casa e altri due lupi
stavano arrivando da dietro il casale.
<< che vuoi da me!! >> urlò Jacob ancora confuso mentre il
braccio pulsava e bruciava. Il lupo nero ruggì in tono di sfida. E il ragazzo da
parte sua non poté che accettare. In un batter d’occhio aveva ripreso le
sembianze di lupo e si era scagliato contro l’avversario.
Finalmente hai capito…
Chi cazzo sei?? Che vuoi da me, tu non sei il fratello di
Mish??
In persona
Allora perché l’hai colpita?!? Potevi ucciderla!!!
Se non la smetti di chiacchierare soltanto tu finirai per rimanere
ucciso!!
Sentenzio il lupo nero colpendo il lupo rosso con un violento colpo di zampa.
Jacob indietreggiò, aveva capito che l’avversario era più esperto e più forte. A
lui non rimanere che giocare d’astuzia e contare sulla velocità dei movimenti.
Con qualche finta si portò nuovamente all’attacco: ma il lupo nero fu più veloce
e si allontanò.
La velocità non ti servirà a nulla novellino, io posso evitarti per tutto il
giorno…
Sta zitto!!
Ti converrebbe giocare solo d’astuzia, ma visto il tuo caratterino finirai
per fare la figura del…… novellino…
La rabbia di Jacob salì alle stelle e si lanciò in un attacco diretto: senza
finte, senza piano e senza possibilità di vittoria. Il lupo nero venne travolto
dalla sua furia ma riuscì non si sa come a ribaltare la situazione e ad
atterrare sopra di lui ed a immobilizzarlo. Le sue unghie nere ed affilate
premevano contro la sua carne e affondavano perfette nel suo pelo rossiccio.
Poteva sentire il suo fiato caldo sulla gola e non poteva fare nulla per
liberarsi.
Come ti chiami?
Vaffanculo!
Il lupo nero gli diede un morso sulla spalla dove c’era la ferita ancora
aperta. Jacob ululò di dolore cercando di scrollarselo di
dosso.
Dimmi come ti chiami se non vuoi essere sbranato!
Jacob Black
E da dove vieni?
La Push, vicino al mare e alla città di Focks.
La Push? Conosci per caso un lupo di nome Sam?
Si, era il mio capo branco!!
Sei uno dei Quilettes quindi?
Si!!
Sai dove sei novellino?
Non ne ho la più pallida idea, sono giorni che corro e
basta!!!
E quindi nessuno ti ha mandato qui? Non conosci il clan Van Kraulen?
Cosa?? Io non conosco nessuno con un nome del genere..
Bene
Bene cosa?? Mi stai spaccando le braccia!!!
Sei stato promosso a pieni voti novellino..
Il lupo nero si alzò con calma e prima che riuscisse a rendersene conto era
tornato uomo. Un uomo alto, con i capelli lunghi, neri e ricci. Il fisico
statuario e l’aria tenebrosa. Gli occhi incredibilmente neri e profondi, i netto
contrasto con quelli della sorella. Lanciò lui un paio di pantaloni di jeans con
fare distratto.
<< mettiteli, non è educazione farsi vedere nudo da una signora..
>> mormorò scostandosi. Dietro di lui in perfette condizioni e senza
l’ombra di un graffio c’era Mish che sorridendo felice come una pasqua; lo
guadava e lo salutava. Quella si che era una famiglia strana, davvero, in
confronto la sua era quasi noiosa. Il lupo color crema gli si mise davanti
dandogli il tempo di ritrasformarsi ed indossare i pantaloni. Il lupo tossì una
risata e riprese le sue forme umane. Un ragazzo come lui, giovane e con molta
voglia di scherzare. Capelli chiari, quasi biondi ed occhi grandi color
nocciola. Aveva un naso aquilino e lineamenti duri, appuntiti ma stranamente
simpatici.
<< Mi chiamo Luke, pi> disse quello
porgendogli una mano. Jacob per prima cosa pensò di rifiutare e di andare dal
lupo nero per sfidarlo di nuovo ma il suo buon senso vinse e quindi si limitò a
stringere la mano al ragazzo di fronte a lui.
<< Quello laggiù con l’aria da sapientone è Kevin >> disse
indicando quello che prima doveva essere il lupo marrone. Un ragazzo con i
capelli di quel colore appunto; aveva persino un paio di occhiali da vista a
coprirgli gli occhi verdi. Dovevano essere ad un livello superiore visto che
oltre a ritrasformarsi vestiti potevano riacquistare oggetti come occhiali
oppure il telefonino che usciva dalla tasca di Luke.
<< Ed il lupo nero e cattivo è Gabriel… Non te la prendere è stronzo di
natura, ma pian piano migliorerà ti assicuro!! Quindi sei un Quilettes?
>>
<< Si, non sapevo fossimo famosi >>
<< in effetti non tanto >> riprese a parlare Luke << ma
siete fra i primi che si sono trasformati e quindi, importanti direi..
>>
<< Come fra i primi? >> domandò confuso Jacob.
<< Mi dispiace distruggerti un mito, ma altri si sono trasformati prima
di voi! Ad esempio ci sono quelli dell’ex branco di Kevin: i lupi del nord, gli
Alkameriton. Ma i primi in assoluto sono stati i lupi guerrieri: i figli del
clan Van Kraulen >>
<< Caspita, non pensavo ci fossero così tanti licantropi… >>
<< in effetti stiamo diminuendo… Solo al nord le femmine pure
abbondano!!! >>
Jacob non riusciva ancora a crederci: le storie sulle origini antiche, gli
indiani e i capo tribù che a lui sembravano appartenere alla notte dei tempi
erano così poco antiche? C’erano branchi che vantavano origini più remote dei
Quilettes? E soprattutto questi Van Kraulen chi erano? Sam non aveva mai
nominato niente a riguardo e nemmeno suo padre.
<< Jacob >> la voce melodiosa di Mish lo stava chiamando. La
ragazza gli era corsa in contro quasi ridendo.
<< Mish, tutto ok? >>
<< si, si… sto bene, dopo tutto ho la pellaccia dura! >>
Decisamente dura visto che era stata sbattuta contro un muro senza farsi
alcuna male.
<< Altri piccoli particolari di lupo, ma nulla di che.. >>
<< Se consideri non farsi nulla dopo quella botta, ed essere riuscita a
spostarmi piccole cose allora sei pazza… >>
<< Mish, tesoro, perché non vai a prepararci il pranzo?? Sto morendo di
fame! >> intervenne Luke.
<< prova a chiamarmi di uovo tesoro e mangerai insalata per il resto
della vita.. >> minacciò la ragazza rivolgendo poi un sorriso bieco verso
Jacob. Il ragazzo sussultò, quel sorriso era quasi identico a quello di Edward…
La stessa espressione, la stessa dentatura bianca e gli stessi occhi freddi.
<< ehi, novellino ci sei? >> lo richiamò Luke.
<< Si certo è che… nulla.. >>
Chi era Mish? Davvero era umana? Eppure aveva delle caratteristiche tipiche
dei licantropi ma ne aveva altre che non riusciva ad attribuire a nulla di
conosciuto se non quel sorretto tanto familiare.
<< meglio che ti sbrighi lupetto, o questi tre morti di fame finiranno
tutto!! >> sentenziò lei prendendolo per mano e invitandolo a tornare in
casa. La sua mano era piacevolmente fresca, come al solito e poggiata sulla sua
così calda faceva un contrasto naturale. Si lasciò condurre e cercò di
sorridere. Dopo tutto quella forse sarebbe diventata la sua nuova casa.
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Una figura avvolta nell’ombra si muove sinuosa vicino al margine della
foresta nera e silenziosa come d’obbligo raggiunge l’obbiettivo. Un uomo alto
con la carnagione incredibilmente chiara, cadaverica e con gli occhi neri come
la pece lo aspetta all’ombra di un salice. La figura si ferma li davanti, si
toglie il mantello e si rivela.
<< L’inviato dei Volturni arriverà fra tre giorni per constatare se la
situazione e grave quanto sembra >> disse una donna dai capelli lunghi e
chiari raccolti in un treccia lunghissima. L’uomo sorrise e si congratulò con
quella che doveva essere una sua sottoposta.
<< Ottimo lavoro Corinne, davvero! E dimmi, cosa sai a riguardo degli
altri?? >>
<< So che i Cullen si sono trasferiti e che…Che con loro ora c’è un
umana >>
l’uomo rimase colpito ma non sorpreso.
<< Inizia ad andare di moda avere una stranezza nella famiglia
>>
<< Mio signore devo informarla che oggi un membro si è aggiunto a
Loro >>
<< Chi? >>
<< Un lupo, è giovane però e sembra sia uno dei Quilettes >>
L’uomo scoppiò in una risata fragorosa ed i suoi occhi di tenebra si
accesero.
<< Uno in più, non sarà un problema per noi >>
<< ma pare che questo lupo sia amico dell’umana dei Cullen >>
La risata sparì dal volto della tetra figura e i suoi capelli rossi si
accesero da soli.
<< Quindi non potremo contare su di loro per l’attacco? >>
<< C’è di più, questa umana pare sia un oggetto molto caro persino ad……
Aro >>
<< Aro?!? Quindi credi che i Volturni rischieranno di lasciare in vita
quella creatura solo per non far dispiacere i Cullen?? >>
La donna si schiacciò a terra intimorita dalla voce di quel vampiro così
arrabbiato.
<< Mi dispiace… >>
<< Mia dolce, dolcissima Corinne… non dispiacerti, la colpa non è di
certo tua… >>
<< Ed invece si l’avevo visto nel bosco, potevo eliminarlo ma ho
lasciato correre!! Perdonami Victor, perdonami >> piagnucolò la vampira
prostrandosi davanti al suo signore. L’uomo la fece alzare e con dolcezza le
accarezzo il viso bianco e perfetto.
<< Non temere mia cara, Marcus sarà sicuramente dalla nostra parte e la
curiosità di Aro non basterà a salvarla.. >>
<< Ma se fossimo troppo pochi e Lei fosse troppo forte? E se il
mio signore dovesse scendere in campo e farsi male… non me lo perdonerei mai!!
>>
<< Corinne, rugiada di luna, per quanto sia forte anche Lei ha
bisogno di energie per combattere e quando non ne avrà più sarà il momento
giusto, e noi attaccheremo… >>
La donna si rizzò in piedi felice e si asciugò le lacrime.
<< e se il ragazzo si mette fra i piedi? >>
Il vampiro sorrise e i suoi occhi neri mutarono e divennero color ambra.
<< uccidilo >>
*** Ecco il secondo capitolo!!! Wow, sto scrivendo
a razzo!!! Ma quando incomincedrà la scuola credo che ci vorranno giorni e
giorni per finire un solo capitolo... sob sob!
Bhè, cosa posso dire? Spero che la storia si
faccia sempre più convolgente e vi piaccia!! Grazie ancora per gli splendidi
commenti!! Vi adoro!! e per eventuali domande o magari richieste ( esempio
inserire personaggi nuovi, consigli per migliorare la storia, ecc ) e consigli
in generale sono tutti buon accetti!!! grazie ancora a tutti!!!
Kissoni
Shiida
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