Full Moon Crush

di Shiida the BlackLightning
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontri inaspettati ***
Capitolo 2: *** Casa dolce casa ***



Capitolo 1
*** Incontri inaspettati ***


l

 

 

 

 

.oOo. Incontri inaspettati .oOo.

 

 

Corre, corre senza sosta nel fitto della foresta. La selva è oscura ma lui non la teme, sono poche le cose di cui ha veramente paura ormai… Il suo cuore pompa ossigeno all’impazzata, più veloce di un cuore normale e suoi muscoli si tendono e si distendono a ritmo perfetto. Corre, corre soltanto e da molte lune ormai. Ha deciso che era meglio così, ha voluto dimenticare se stesso e tutto ciò che riguardava la sua vita. Ha persino quasi dimenticato il suo nome, ma era la cosa giusta da fare…… E’ stanco ma non smette di correre. Corre, corre per dimenticare. Dimenticare molte cose ma soprattutto lei, il suo profumo, il suo viso e la sua voce, perché in fondo sa che non dimenticherà mai il suo nome.

……… Bella………

Ha sete e deve per forza fermarsi ho crollerà e se crolla allora comincerà a pensare di nuovo e questa è l’ultima cosa che vuole. Un ruscello di montagna, acqua finalmente. Si china ed immerge quasi tutta la testa nell’acqua gelida. Un lupo dal manto lungo e rossiccio che si abbevera non attira molto l’attenzione nel bosco: se non fosse che lui è un po’ fuori taglia per un lupo normale. Gli brucia una spalla ma non se ne vuole curare, pensa solo a bere e nient’altro. Uno scricchiolio di foglie lo fa sobbalzare: alza il muso e rimane di sasso. C’è qualcuno dall’altra parte del fiumiciattolo, è fermo immobile e lo sta guardando nascosto nell’ombra della bosco. Si sente spiazzato e non sa come reagire, ormai è stato scoperto, sono poche le opzioni che il suo cervello gli suggerisce e molte sono identiche. Una voce fredda, antica continua a bisbigliare la stessa parola senza sosta.

Uccidilo.

No, era ancora un essere umano e non avrebbe ucciso un’innocente! Si disse fra se e se. O forse si? 

Dopo tutto hai lasciato che Bella andasse a morire.. lo pugnalò la solita vocina.

<< Tutto ok? >> domandò una voce melodiosa.  Il lupo si voltò e finalmente mise a fuoco quella figura umana nascosta fra le fronde della foresta. Una ragazza, normalissima lo stava fissando seria in viso. Ma non sembrava affatto preoccupata anzi, i suoi occhi color del cielo brillavano di curiosità. Fece qualche passo nella sua direzione e istintivamente il lupo ringhiò. La giovane non sembrò far caso minimamente a quel verso e riprese a camminare dritta verso di lui.

Perché non scappa? Che forse mi abbia scambiato per una cane? Si certo, una cane di quelle dimensione era davvero comune nei boschi… Era orma a pochi centimetri da lui e non sembrava aver intenzione di smettere di avvicinarsi.

<< Quella ferita è davvero molto brutta lo sai? >> disse rivolgendogli uno sguardo complice. Il lupo chinò il capo per guardarsi la spalla e notò che vicino al suo folto pelo rosso, vicino ad una ferita infettata c’era una mano. Una mano ben curata, piccola e perfetta in ogni singolo dettaglio. La carnagione incredibilmente chiara la faceva quasi brillare ed era incredibilmente fresca . Non fredda, era piacevole. La ragazza fece scivolare l’altra mano sotto la gola del lupo ed iniziò a carezzargli il pelo arruffato.                                                                                                                              

<< Ti hanno mai detto che quando ci si ferisce nel bosco bisogna disinfettarci cuccioletto? >> lo canzonò. Il lupo digrignò i denti ma non con fare cattivo, anzi forse per la prima volta dopo tanto tempo aveva ritrovato un po’ del suo vecchio sarcasmo.

E a te hanno mai detto che bisogna stare alla larga dai lupi? Pensò lui.

<< si certo, ma sai a me piace disubbidire >> esclamò lei di colpo. Il lupo rossiccio ebbe un sussulto.

Leggi nel pensiero??

<< No, solo i tuoi pensieri >>

Come solo i miei?? Perché??

<< perché sei un lupo sciocchino >> rispose lei tranquilla avvicinando entrambe le mani alla ferita.

<< Ora fai il bravo che ti tolgo qualsiasi cosa ci sia qua dentro >>

Il lupo ruggì istintivamente.

Non ci pensare nemmeno!! Non ho al più pallida idea di chi tu sia e poi fa un male tremendo!

La ragazza rimase in silenzio portandosi una mano fra gli arruffati capelli corvini. Erano corti, forse troppo corti per una ragazza ma le stavano bene.

<< Sei un tipo difficile, eh? >> lo apostrofò lei.

Non immagini quanto!! E poi non mi piacciono gli sconosciuti..

<< Che lupetto maleducato… >>

Non hai ancora sentito come posso diventare maleducato se voglio ragazzina

<< Stai attento con le parole rossino, o potresti farmi arrabbiare sul serio... >>

E cosa mi fai? Mi sgridi?

<< No, ti aiuto >> affermò lei prima di infilare di scatto la mano dentro la sua ferita. Il lupo ululò di dolore e si voltò di scatto pronto ad addentare la mano della ragazza.

<< Non ti azzardare a mordermi!! >> gridò lei fulminandolo con lo sguardo. Il lupo si zittì sotto quei due ghiaccioli ammonitori che erano gli occhi di lei. Così immensamente freddi e decisi, capaci di fare diventare anche la bestia più temibile dalla foresta un docile cagnolino.

Chi sei tu? Sei un licantropo?

<< No >> rispose mentre con la mano frugava nella sua carne.

<< Mio fratello, lui è il lupo >>

E tu no?

<< ogni famiglia ha la sua pecora nera no? >>

Però mi leggi nel pensiero come un licantropo, quindi qualcosa di lupo ce l’hai!

<< Qualcosina… >> mormorò la ragazza << Eccolo!! >> urlò poi mentre con rapidità la sua mano usciva dalla ferita del lupo facendolo ululare nuovamente. Nella mano sporca di sangue della giovane donna brillava un sasso appuntito.

Merda, potevi almeno avvertirmi prima di tirarlo fuori!!!

<< Naaaaa, te lo assicuro!! Conosco bene i lupi e di sicuro avresti preferito che lo lasciassi li a marcire per sempre… >>

Infatti non aveva tutti i torti. Quella strana ragazza davvero era così a suo agio fra i licantropi pur essendo umana? Un nodo alla gola gli bloccò il respiro. Immaginò che anche Bella sarebbe potuta diventare come lei se avesse scelto lui: sarebbero vissuti a La Push insieme e lei sarebbe rimasta umana… sarebbe rimasta viva e sua…

<< Senti lupetto, la ferita è tutta infettata se ti ritrasformi e mi segui fino a casa ti offro il pranzo e cure gratis, che ne dici? >>

No, non doveva assolutamente tornare umano l’aveva promesso a se stesso. Non sarebbe più tornato Jacob Black, mai. Il lupo ruggì e fece per andarsene.

<< Ascolta >> disse lei calma << So che è un sacco che scappi >>

Io non sto scappando!!!

<< Certo, come vuoi…. >> lo canzonò la mora << Ma fatti dire una cosa: non puoi fuggire per sempre, servirà solo a farti soffrire di più >>

Tu che ne sai? Non sai neppure come mi chiamo?!? Non hai la minima idea del perché ho deciso di fare quello che ho fatto!!!!

<< Di solito si scappa per paura >>

Io non ho paura!!!

<< Nemmeno di soffrire? >> Il silenzio calò nei suoi pensieri. La ragazza aveva azzeccato in pieno la situazione. Non voleva più pensare per non ricordare, non voleva quindi ricordare per non soffrire, e infine non voleva soffrire perché tutto sommato non voleva morire.. Ma era vivere tutto ciò? Correre senza meta come un’animale?                                      No… allora tanto valeva morire..

<< Senti, io ora devo proprio andare verso casa se ti va puoi seguirmi: io non obbligo nessuno. Non mi piace seguire gli ordini, figuriamoci darli.. >>

La ragazza sorrideva rasserenata e riuscì far addolcire il lupo inferocito.

<< Non preoccuparti non darai nessun disturbo, giuro!! Sono abituata a togliere peli dal divano! >> scherzò lei.

Non era per quello… E’ che mi ero ripromesso di non tornare più umano..

<< Che promessa stupida.. >>

Perché? Cosa c’è di stupido in tutto questo??

<< C’è che tu sei umano!! I tuoi pensieri, le tue emozioni ogni cosa che fai è umano!! Certo ora come ora sei peloso e sporco ma non potrai essere mai un lupo visto che sei già un uomo >>

Ma dove le leggi queste cazzate??

<< Credo le abbia dette mio fratello, ma dette da lui sembravano più convincenti >> rispose con sarcasmo. Il lupo tossi e la ragazza capì che era l’accenno di una risata e di conseguenza non riuscì a trattenere un sorriso.

<< Mi chiamo Mish >> disse allungando la sua mano nivea verso di lui.

Jacob, lieto di conoscerti.

La ragazza misteriosa gli rivolse uno sguardo complice prima di girasi e dirigersi verso il bosco sorridendo. Il lupo la seguì senza fiatare assaporando l’aria. Aveva un odore strano che stuzzicava il suo naso sopraffino. Era forte ma incredibilmente dolce e non riusciva a toglierselo dalla bocca e dai polmoni. Menta: si, quella ragazza profumava di menta fresca e il suo odore si poteva sentire solo standogli vicino.

Posso farti una domanda?

Con un cenno del capo lei acconsentì.

Vivi in un branco?

<< non esattamente, diciamo che siamo dei nomadi e che non veniamo tutti dallo stesso branco ma ci piace stare insieme… Ormai siamo una      famiglia! >>

E quanti siete??

<< Quattro in totale, me compresa; più c’è mio fratello Gabriel, poi Kevin e Luke >>

e tu sei la sola ragazza?

<< Cresciuta tra i maschi… Dimmi non si vede? >> disse riferendosi forse al suo taglio di capelli e ai suoi modi schietti e poco delicati nel togliere sassi della carne della gente.

E i vostri genitori?

Lo sguardo di Mish s’incupì di colpo e smise di parlare.

<< Mi hanno cacciato dal clan quando hanno scoperto che non ero un lupo e Gabriel è venuto con me e mi ha cresciuto >>

ma è terribile… Non riesco a capire, ti hanno abbandonata perché eri umana?

<< Già lupetto, il mondo è più crudele di quanto pensi… >> affermò Mish cercando di sorridere. Jacob era rimasto piacevolmente colpito da come lei cercasse di nascondere la sua tristezza; lo vedeva da i suoi occhi. Come si erano raffreddati quando aveva parlato di se stessa e dalla sua famiglia. Forse avrebbe trovato un posto dove fermarsi e dove dimenticare soprattutto: dimenticare quel profumo di fiori così zuccherino e rimane pervaso da quel bosco che profumava solo di menta e nient’altro.

 

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Un lupo dal manto color crema si rotola giocherellando fra le foglie del bosco. Un secondo lupo color caffè lo raggiunge e lo travolge. I due ringhiano pronti al gioco ed iniziano e combattere e a rotolarsi nella radura. Si mordono le orecchie e si tirano le code, senza smettere di produrre quei ruggiti giocosi che li fanno tanto divertire. Un lupo nero, più grosso e a pelo lungo con un latrato inquietante ordina loro di smettere.

Eddai Gabriel, stavamo solo giocando… pensa il lupo color crema.

Luke ha ragione, era uno scherzo!! Quando ci azzuffiamo facciamo più casino, lo sai!! Confermò il lupo color caffè. Ma il lupo nero continuava a guardarli torvo e serio.

Se annusaste l’aria invece di fare i bambini avreste capito che abbiamo compagnia…

Davvero??? E chi è? Una ragazza spero!!

Kevin, certo che il tuo naso non serve proprio a nulla… Non lo senti che è un maschio??

Ooo… peccato… ma, aspetta sento un altro odore..

Il tuo cervello in putrefazione!!

Kevin ha ragione, c’è un altro odore vicino a quello dello sconosciuto.. Un odore che è lieve perché tenuto così apposta…

MMm… sa di menta…

Cosa?! Cosa ci fa Mish nel bosco da sola??

Luke, non essere super protettivo Mish non ha certo bisogno di noi!! Se la sa cavare più che bene!!

E se quello la non fosse solo??

Sai cosa gli fanno alla nostra bambina una decina di licantropi.. vero Gabriel??

Vero… ma non è questo che mi preoccupa… Quel lupo puzza di succhiasangue..

E allora? Credi che ce ne siano un paio alle sue costole forse?? Non credo sarebbero un problema per Mish..

No, Kevin non c’è nessun’altro nel bosco..

Non capisco, cosa c’è che non va allora?

Sei proprio ottuso!! Ha paura che Mish possa fidarsi di quel lupo e poi finire nei guai!! Sai, quella cosetta che teniamo nascosta da quando è nata per esempio..

Quale cosetta?

Il fatto che lei non è lupo nomale…

Ma cosa?...Aaah, quella cosa, ma allora perché siamo ancora qui??

Gabriel credi che possiamo fidarci di questo straniero?

Lo sapremo dopo il test, e se poi Mish vorrà che resti allora resterà..

Evviva, un novellino!! Speriamo che sia simpatico!!

Ed io speravo che il prossimo membro della famiglia sarebbe stata una ragazza..

Puoi sempre provare con le ragazza umane!!

Certo, perché accontentarsi di un dolcetto quando in giro ci sono delle torte??

Non l’ho capita…

Lasciamo perdere che è meglio!

Sbrighiamoci è quasi ora di pranzo.. E così dicendo il lupo nero riprese a correre per il bosco seguito a ruota dal lupo marrone e da quello più chiaro.

 

 

*** Eccomi qua!! piacere di essere finalmente approdata nel mondo di Twilight!!! E' la prima fic che scrivo su questo libro fantastico e spero sia almeno decente... Quando ho finito Eclipse non riuscivo a credere che Jacob se ne fosse davvero andato e quindi ho vuluto scrivere un lieto fine anche per lui!! Questo è solo il primo capitolo spero che vi abbia incuriosito e spero che continuerete a leggere perchè io continuerò a scrivere!!! Grazie della gentile attezione!! ***

Ciauuuuuuuuuuuuuuuu!!!!          Kissoni__by___Shiida__

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Capitolo 2
*** Casa dolce casa ***


l

 

 

 

 

Casa dolce casa

 

Era quasi un’ora e passa che marciava senza sosta per il bosco, e la ragazza che lo guidava non aveva ancora accennato a quanto mancasse per raggiungere la meta.

Si può sapere quanto manca?

<< Poco >> accennò lei guardandosi in giro con fare sospetto.

Si certo, ma poco quanto? Minuti? Ore? Giorni?

<< Secondi >> precisò mentre un raggio di sole quasi lo accecava. Il bosco era scomparso, e davanti a lui c’era solo una radura con in mezzo una specie di casolare di campagna. Era davvero grande, doveva avere di sicuro due piani o forse tre. Un po’ troppo appariscente forse per dei licantropi nomadi. La domanda gli venne spontanea.

Non avevi detto che eravate nomadi?

<< Già, finche non siamo scoperti però non c’è motivo di spostarci no? >>

Il mio concetto di nomadi è diverso dal tuo…

<< Aver cambiato casa più di dieci volte in diciassette anni mi sembra abbastanza per definirsi nomadi… >>

Hai diciassette anni?

<< Si perché? Sembro più piccola? >>

No, affatto. Pensò il lupo rossiccio rimanendo colpito.

Poteva dimostrarne anche venti volendo, forse il taglio di capelli o forse lo sguardo deciso e freddo. Ma soprattutto i vestiti. Pantaloni lunghi, attillati di cuoio marrone le coprivano le gambe fino alle caviglie mettendo in risalto il fisico perfetto, quasi statuario. Aveva ai piedi degli stivaletti scuri, come quelli dei cavallerizzi, ma il tacco era più alto e provocante. Aveva una maglietta a maniche corte velata e morbida sul seno color crema. Mentre in vita un corpetto di pelle rossastro legato con fili scuri sul davanti lasciava la schiena completamente nuda. Il corpetto partiva da sotto il seno e terminava sopra un ampia cintura nera alla quale era appesa una specie di guaina che conteneva una borraccia. Più che una normale campagnola sembrava una guerriera, forse nascendo in un altro tempo, in un’altra epoca sarebbe stata una condottiera o qualcosa del genere. Era sprecata per il futuro, il suo viso duro e fiero; le sue labbra carnose e rosee quasi sempre arricciate in una smorfia buffa però le davano ancora l’aria di una bambina pestifera.

<< E tu quanti anni hai? >> chiese Mish interrompendo il flusso dei suoi pensieri.

Ancora sedici credo…

<< Come credi?? >> domandò lei stupita.

Non so per quanto ho corso…

<< Wow… però, che lupetto smemorato.. >>

Avevo i miei motivi…

<< Che non mi dirai, vero? >>

meglio di no..

La ragazza aprì la porta di casa e lo invitò ad entrare: se fuori era bella dentro era magnifica. Quasi ogni mobile, ed oggetto era fatta in legno d’acero. C’erano due divani molto grandi color porpora, proprio posizionati davanti ad un gigantesco camino con sopra un televisore al plasma con tanto di console da gioco sopra. La sala era la prima cosa che si incontrava entrando, sulla destra una porta conduceva alla cucina anch’essa grande e spaziosa: mentre il soggiorno tendeva a colori scuri, la cucina/sala da pranzo era color panna.

<< Di sopra ci sono le camere e in fondo a sinistra c’è il bagno, e attento ho appena dato la cera sul parquet!! >>

perché il bagno?

<< senti io non sono la schiava di turno, e poi in questa casa non si entra sotto forma di lupo se non in casi eccezionali.. >>

E tu non farai un eccezione per me, capito…

<< ottimo seguimi >> Esclamò Mish sorridendo. Il bagno immenso e ogni cosa era azzurra. C’era una vasca ed una doccia, dunque poteva scegliere.

<< Allora ti do ufficialmente il benvenuto in casa, ora ascoltami attentamente. Ci sono dieci regole da rispettare se vuoi sopravvivere e credo che sia meglio se te le dica subito.

Evviva..

<< partiamo dall’ultima, regola numero dieci: chi rompe paga >>

Fin qui sono d’accordo!

<< Regola numero nove: si arriva puntuali alle ore dei pasti e si torna a casa prima del coprifuoco che è all’una di notte spaccata! >>

Come cenerentola, il mio sogno…

<< Farò finta di non aver sentito… >> sentenziò lei cercando di non ridere alla sua battuta.

<< Se farai il bravo potrò diciamo mettere una buona parola con mio fratello per farti avere un ora extra… >>

Regola numero otto?

<< Ognuno il suo spazzolino >> disse mettendo uno spazzolino rosso in un bicchiere e guardandolo sorridendo.

Che onore…

<< regola numero sette: non toccare lo shampoo rosa, è quello buono, e lo uso io.. Regola numero sei: si chiede sempre il permesso prima di usare un oggetto che non è tuo >>

Quindi tutto..

<< regola numero cinque e quattro: rispettivamente non ci si azzuffa in casa e soprattutto non ci si trasforma in cortile. Regola numero tre non si entra in casa sotto forma di lupi. >>

Regola numero due? Sono curioso di quella più importante!!

Mish sbuffò arrendevolmente. << regola numero due se vai in città dillo prima a qualcuno… e regola numero uno, la più importante di tutte, non si entra per nessun motivo, nemmeno se tu dovessi morire, nella camera al terzo piano: ossia la mia stanza >>

Il lupo rossiccio rise e sta volta si capì subito.

Camera tua è tabù??

La ragazza non rispose, i suoi occhi di ghiaccio parlarono per lei: nessun sorriso nessun luccichio rassicurante; niente, solo freddo.

Ok, ok… terzo piano off limits…

Il sorriso tornò in un battibaleno sulle labbra di Mish che uscì dal bagno trotterellando e lasciando dei vestiti e una forbice sul lavandino. Jacob chiuse gli occhi, si rilassò e respirò profondante: le sue dita aprirono la porta della doccia e i suoi piedi lo fecero entrare. Era tornato.

<< Ce ne hai messo di tempo… >> lo apostrofò la mora vedendolo entrare in cucina.

<< Scusa ma non ricordavo più come si allacciavano le scarpe!! >> scherzò Jacob. Mettendosi un mano fra gli arruffati e corti capelli scuri. Era davvero lui, uomo in carne ed ossa e adesso soprattutto carne. Aveva tagliato persino i capelli, voleva davvero tagliare con il passato. Sperava con tutta l’anima di riuscire a farlo. La mora lo guardava compiaciuta e allo stesso tempo divertita dal suo aspetto.

<< pensavo avessi i capelli rossi… >>

<< per via del pelo? >>

<< Già…. Con mio fratello e i miei amici è così! >>

<< Curioso… >>

Mish gli lanciò un’occhiatina sfuggente prima di tornare ad occuparsi dei fornelli. Un odorino davvero invitante lo fece avvicinare.

<< Che c’è per pranzo? >> domandò Jacob assaporando l’aria.

<< Bistecche, il pasto preferito per dei lupi troppo cresciuti! >>

<< Grazie mamma >> scherzò il moro. Ma Mish non afferrò al volo lo scherzo.

<< Di solito cucina Luke, io e la parola mamma siamo in guerra profonda!! >>

Jacob sorrise divertito da quel caratterino che la ragazza aveva mostrato e non riuscì a trattenersi. Mish, da parte sua avrebbe voluto picchiarlo ma si limito a fare un leggero broncio prima di mettersi a ridere anche lei.

<< Comunque sono fiorentine, il macellaio ha detto che vengono dritte dritte dall’Italia! >>

L’Italia. La mente di Jacob si spense e i ricordi riaffiorarono di nuovo. Ricordò i racconti di Bella sui Volturni, su quegli umani che volevano diventare come loro e li seguivano scioccamente, il salvataggio estremo del succhiasangue che gliela aveva portata via: Edward Cullen. L’immagine del viso di Bella comparve nitida e perfetta nella sua mente che quasi stentò a credere che non fosse reale. Le sue viscere si contorsero e quasi lo fecero morire dal dolore.

<< Tutto ok? >> chiese Mish guardandolo dall’alto verso il basso visto che lui era piegato in due.

<< S-si, certo >> mentì spudoratamente: non voleva certo raccontare a nessuno cosa lo affliggeva, o almeno per ora.

<< Certo che sei un tipo strano… >> affermò sorridendo la ragazza mentre afferrava una scodella piena di salsa dal piano cucina. Di colpo però rimase di sasso, come immobilizzata da un incantesimo e la scodella le cadde di mano finendo per rompersi sul pavimento.

<< Mish!! Cosa è successo?? >> quasi urlò Jacob afferrandola per le mani. La ragazza era ancora immobile con lo sguardo perso nel vuoto.

<< Sono qui >> sussurrò prima di riprendersi da quello stato di trance. Lo afferrò per il polso e cercò di trascinarlo via. Il ragazzo puntò i piedi sicuro di riuscire a fermarla: dopo tutto lui era un lupo e lei non sarebbe riuscita nemmeno a smuoverlo come faceva Bella. Malgrado i suoi ragionamenti la presa di lei era dura e faceva male, faceva male a lui!! Mish lo strattonò con più forza e lo portò fino al centro del salotto mettendosi di fronte a lui, come a volergli fare da scudo.

<< Tu non dire nulla >> gridò mentre un ululato poco rassicurante invase la radura. Jacob cercò di replicare ma gli occhi freddi e cupi di lei lo zittirono. Era spaventosa con quello sguardo, poteva sentire il sangue gelarsi nelle vene. Si sentì bussare con forza e Mish rimase immobile senza andare ad aprire. La porta si spalancò all’improvviso e un lupo enorme e tutto nero ruggì minaccioso.

<< Falla finita Gabriel, è ancora ferito!! >> urlò la ragazza spalancando le braccia. Il lupo ruggì di nuovo ma sta volta con più forza.

<< dovrai passare sul mio corpo… >> sibilò Mish decisa. Il lupo nero si avvicinò e con un colpo di zampa la scaraventò lontana, contro il muro della cucina.

<< Mish!!! Ma che cazzo fa?? >> urlò Jacob prima che il lupo lo afferrasse con la bocca per un braccio e lo scaraventasse fuori dalla casa. Quando riuscì ad alzarsi il lupo nero stava uscendo dalla casa e altri due lupi stavano arrivando da dietro il casale.

<< che vuoi da me!! >> urlò Jacob ancora confuso mentre il braccio pulsava e bruciava. Il lupo nero ruggì in tono di sfida. E il ragazzo da parte sua non poté che accettare. In un batter d’occhio aveva ripreso le sembianze di lupo e si era scagliato contro l’avversario.

Finalmente hai capito…

Chi cazzo sei?? Che vuoi da me, tu non sei il fratello di Mish??

In persona

Allora perché l’hai colpita?!? Potevi ucciderla!!!

Se non la smetti di chiacchierare soltanto tu finirai per rimanere ucciso!!

Sentenzio il lupo nero colpendo il lupo rosso con un violento colpo di zampa. Jacob indietreggiò, aveva capito che l’avversario era più esperto e più forte. A lui non rimanere che giocare d’astuzia e contare sulla velocità dei movimenti. Con qualche finta si portò nuovamente all’attacco: ma il lupo nero fu più veloce e si allontanò.

La velocità non ti servirà a nulla novellino, io posso evitarti per tutto il giorno…

Sta zitto!!

Ti converrebbe giocare solo d’astuzia, ma visto il tuo caratterino finirai per fare la figura del…… novellino…

La rabbia di Jacob salì alle stelle e si lanciò in un attacco diretto: senza finte, senza piano e senza possibilità di vittoria. Il lupo nero venne travolto dalla sua furia ma riuscì non si sa come a ribaltare la situazione e ad atterrare sopra di lui ed a immobilizzarlo. Le sue unghie nere ed affilate premevano contro la sua carne e affondavano perfette nel suo pelo rossiccio. Poteva sentire il suo fiato caldo sulla gola e non poteva fare nulla per liberarsi.

Come ti chiami?

Vaffanculo!

Il lupo nero gli diede un morso sulla spalla dove c’era la ferita ancora aperta. Jacob ululò di dolore cercando di scrollarselo di dosso.

Dimmi come ti chiami se non vuoi essere sbranato!

Jacob Black

E da dove vieni?

La Push, vicino al mare e alla città di Focks.

La Push? Conosci per caso un lupo di nome Sam?

Si, era il mio capo branco!!

Sei uno dei Quilettes quindi?

Si!!

Sai dove sei novellino?

Non ne ho la più pallida idea, sono giorni che corro e basta!!!

E quindi nessuno ti ha mandato qui? Non conosci il clan Van Kraulen?

Cosa?? Io non conosco nessuno con un nome del genere..

Bene

Bene cosa?? Mi stai spaccando le braccia!!!

Sei stato promosso a pieni voti novellino..

Il lupo nero si alzò con calma e prima che riuscisse a rendersene conto era tornato uomo. Un uomo alto, con i capelli lunghi, neri e ricci. Il fisico statuario e l’aria tenebrosa. Gli occhi incredibilmente neri e profondi, i netto contrasto con quelli della sorella. Lanciò lui un paio di pantaloni di jeans con fare distratto.

<< mettiteli, non è educazione farsi vedere nudo da una signora.. >> mormorò scostandosi. Dietro di lui in perfette condizioni e senza l’ombra di un graffio c’era Mish che sorridendo felice come una pasqua; lo guadava e lo salutava. Quella si che era una famiglia strana, davvero, in confronto la sua era quasi noiosa. Il lupo color crema gli si mise davanti dandogli il tempo di ritrasformarsi ed indossare i pantaloni. Il lupo tossì una risata e riprese le sue forme umane. Un ragazzo come lui, giovane e con molta voglia di scherzare. Capelli chiari, quasi biondi ed occhi grandi color nocciola. Aveva un naso aquilino e lineamenti duri, appuntiti ma stranamente simpatici.

<< Mi chiamo Luke, pi> disse quello porgendogli una mano. Jacob per prima cosa pensò di rifiutare e di andare dal lupo nero per sfidarlo di nuovo ma il suo buon senso vinse e quindi si limitò a stringere la mano al ragazzo di fronte a lui.

<< Quello laggiù con l’aria da sapientone è Kevin >> disse indicando quello che prima doveva essere il lupo marrone. Un ragazzo con i capelli di quel colore appunto; aveva persino un paio di occhiali da vista a coprirgli gli occhi verdi. Dovevano essere ad un livello superiore visto che oltre a ritrasformarsi vestiti potevano riacquistare oggetti come occhiali oppure il telefonino che usciva dalla tasca di Luke.

<< Ed il lupo nero e cattivo è Gabriel… Non te la prendere è stronzo di natura, ma pian piano migliorerà ti assicuro!! Quindi sei un Quilettes? >>

<< Si, non sapevo fossimo famosi >>

<< in effetti non tanto >> riprese a parlare Luke << ma siete fra i primi che si sono trasformati e quindi, importanti direi.. >>

<< Come fra i primi? >> domandò confuso Jacob.

<< Mi dispiace distruggerti un mito, ma altri si sono trasformati prima di voi! Ad esempio ci sono quelli dell’ex branco di Kevin: i lupi del nord, gli Alkameriton. Ma i primi in assoluto sono stati i lupi guerrieri: i figli del clan Van Kraulen >>

<< Caspita, non pensavo ci fossero così tanti licantropi… >>

<< in effetti stiamo diminuendo… Solo al nord le femmine pure  abbondano!!! >>

Jacob non riusciva ancora a crederci: le storie sulle origini antiche, gli indiani e i capo tribù che a lui sembravano appartenere alla notte dei tempi erano così poco antiche? C’erano branchi che vantavano origini più remote dei Quilettes? E soprattutto questi Van Kraulen chi erano? Sam non aveva mai nominato niente a riguardo e nemmeno suo padre.

<< Jacob >> la voce melodiosa di Mish lo stava chiamando. La ragazza gli era corsa in contro quasi ridendo.

<< Mish, tutto ok? >>

<< si, si… sto bene, dopo tutto ho la pellaccia dura! >>

Decisamente dura visto che era stata sbattuta contro un muro senza farsi alcuna male.

<< Altri piccoli particolari di lupo, ma nulla di che.. >>

<< Se consideri non farsi nulla dopo quella botta, ed essere riuscita a spostarmi piccole cose allora sei pazza… >>

<< Mish, tesoro, perché non vai a prepararci il pranzo?? Sto morendo di fame! >> intervenne Luke.

<< prova a chiamarmi di uovo tesoro e mangerai insalata per il resto della vita.. >> minacciò la ragazza rivolgendo poi un sorriso bieco verso Jacob. Il ragazzo sussultò, quel sorriso era quasi identico a quello di Edward… La stessa espressione, la stessa dentatura bianca e gli stessi occhi freddi.

<< ehi, novellino ci sei? >> lo richiamò Luke.

<< Si certo è che… nulla.. >>

Chi era Mish? Davvero era umana? Eppure aveva delle caratteristiche tipiche dei licantropi ma ne aveva altre che non riusciva ad attribuire a nulla di conosciuto se non quel sorretto tanto familiare.

<< meglio che ti sbrighi lupetto, o questi tre morti di fame finiranno tutto!! >> sentenziò lei prendendolo per mano e invitandolo a tornare in casa. La sua mano era piacevolmente fresca, come al solito e poggiata sulla sua così calda faceva un contrasto naturale. Si lasciò condurre e cercò di sorridere. Dopo tutto quella forse sarebbe diventata la sua nuova casa.

 

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Una figura avvolta nell’ombra si muove sinuosa vicino al margine della foresta nera e silenziosa come d’obbligo raggiunge l’obbiettivo. Un uomo alto con la carnagione incredibilmente chiara, cadaverica e con gli occhi neri come la pece lo aspetta all’ombra di un salice. La figura si ferma li davanti, si toglie il mantello e si rivela.

<< L’inviato dei Volturni arriverà fra tre giorni per constatare se la situazione e grave quanto sembra >> disse una donna dai capelli lunghi e chiari raccolti in un treccia lunghissima. L’uomo sorrise e si congratulò con quella che doveva essere una sua sottoposta.

<< Ottimo lavoro Corinne, davvero! E dimmi, cosa sai a riguardo degli altri?? >>

<< So che i Cullen si sono trasferiti e che…Che con loro ora c’è un umana >>

l’uomo rimase colpito ma non sorpreso.

<< Inizia ad andare di moda avere una stranezza nella famiglia >>

<< Mio signore devo informarla che oggi un membro si è aggiunto a Loro >>

<< Chi? >>

<< Un lupo, è giovane però e sembra sia uno dei Quilettes >>

L’uomo scoppiò in una risata fragorosa ed i suoi occhi di tenebra si accesero.

<< Uno in più, non sarà un problema per noi >>

<< ma pare che questo lupo sia amico dell’umana dei Cullen >>

La risata sparì dal volto della tetra figura e i suoi capelli rossi si accesero da soli.

<< Quindi non potremo contare su di loro per l’attacco? >>

<< C’è di più, questa umana pare sia un oggetto molto caro persino ad…… Aro >>

<< Aro?!? Quindi credi che i Volturni rischieranno di lasciare in vita quella creatura solo per non far dispiacere i Cullen?? >>

La donna si schiacciò a terra intimorita dalla voce di quel vampiro così arrabbiato.

<< Mi dispiace… >>

<< Mia dolce, dolcissima Corinne… non dispiacerti, la colpa non è di certo tua… >>

<< Ed invece si l’avevo visto nel bosco, potevo eliminarlo ma ho lasciato correre!! Perdonami Victor, perdonami >> piagnucolò la vampira prostrandosi davanti al suo signore. L’uomo la fece alzare e con dolcezza le accarezzo il viso bianco e perfetto.

<< Non temere mia cara, Marcus sarà sicuramente dalla nostra parte e la curiosità di Aro non basterà a salvarla.. >>

<< Ma se fossimo troppo pochi e Lei fosse troppo forte? E se il mio signore dovesse scendere in campo e farsi male… non me lo perdonerei mai!! >>

<< Corinne, rugiada di luna, per quanto sia forte anche Lei ha bisogno di energie per combattere e quando non ne avrà più sarà il momento giusto, e noi attaccheremo… >>

La donna si rizzò in piedi felice e si asciugò le lacrime.

<< e se il ragazzo si mette fra i piedi? >>

Il vampiro sorrise e i suoi occhi neri mutarono e divennero color ambra.

<< uccidilo >>

 

 

 

*** Ecco il secondo capitolo!!! Wow, sto scrivendo a razzo!!! Ma quando incomincedrà la scuola credo che ci vorranno giorni e giorni per finire un solo capitolo... sob sob!

Bhè, cosa posso dire? Spero che la storia si faccia sempre più convolgente e vi piaccia!! Grazie ancora per gli splendidi commenti!! Vi adoro!! e per eventuali domande o magari richieste ( esempio inserire personaggi nuovi, consigli per migliorare la storia, ecc ) e consigli in generale sono tutti buon accetti!!! grazie ancora a tutti!!!

Kissoni Shiida

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