Destiny

di IBelieveInThem
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Il sole di quella mattina di Dicembre era stranamente caldo e luminoso.
Entrai nella mia auto e mi diressi verso l'ospedale. Da quel giorno in poi la mia vita sarebbe potuta cambiare radicalmente.
Parcheggiai vicino l'entrata principale e varcai la soglia di quel gigantesco edificio. Mi diressi verso la sala d'attesa e dopo circa mezz'ora sentii chiamare il mio nome. Entrai nello studio medico ed iniziò la visita.
Dr.: "Lei deve essere la signorina Alexis...- disse, sfogliando tra delle cartelle- si stenda sul lettino che cominciamo la visita" feci come mi disse. Mi mise una crema fredda sul ventre e passò il macchinario per le ecografie.
Io: "... Allora?" chiesi titubante.
Dr.: "Lei è incinta! E dagli sviluppi del feto, posso dirle che la gravidanza va avanti da due mesi"
Io: "È una notizia stupenda!" Dissi, con le lacrime agli occhi da l'emozione. Il dottore mi porse, gentilmente, della carta per ripulirmi dalla crema e mi fece segno di sedermi di fronte la sua scrivania.
Dr.: "La prima visita di controllo la stabiliamo per il mese prossimo...- disse, creando la mia cartella- spero di vedere anche il padre la prossima volta!"
Io: "Senz'altro, farà salti di gioia quando riceverà la notizia" risposi sorridendo. Salutai il medico e corsi subito a casa.
Durante il tragitto mi vennero una marea di nomi in mente per il bambino,o la bambina. Parcheggiai nel vialetto di casa, aprii la porta e corsi su per le scale, le quali erano piene di vestiti ma non ci feci caso, il mio ragazzo era solito a lasciare in disordine, ma arrivata sulla soglia della nostra camera trovai uno spettacolo tutt'altro che piacevole.
Io: " HARRY, COSA CAZZO STA SUCCEDENDO QUI!" Urlai, anche se la risposta era più che ovvia. Lo trovai nel nostro letto, sopra una bionda.
Harry: "Amore, aspetta, posso spiegarti tutto!" Disse, alzandosi dal letto e facendo per venire verso di me.
Io: " Resta li dove sei, non c'è nulla da spiegare. Mi fai schifo" gli risposi, corsi giù per le scale e mi sbrigai a mettere in moto la macchina ma me lo ritrovai affacciato al finestrino che provava a spiegare la situazione.
Io: " Ti ho detto che non voglio sentire nulla, tutto era più che chiaro, ed io che avevo una bellissima notizia da darti..."
Harry: "Ti prego, ascoltami, non buttiamo tutto all'aria per qualcosa che non ha significato nulla."
Io: "Forse per te, ma per me significa molte cose. Avevano ragione gli altri quando mi dicevano che mi avresti fatta soffrire" misi in moto e mi recai verso l'unico posto che mi avrebbe portata il più lontano possibile da lui. Arrivai in aereoporto, feci il biglietto e mi imbarcai sull'aereo per l'Italia.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Dall'oblò dell'aereo tutto sembrava più piccolo, più tranquillo e indifeso.
Ancora una volta i miei pensieri vennero interrotti dall'ennesimo messaggio di Harry. Lo amavo da impazzire, ma non potevo cedere, non questa volta. Per tante volte ho lasciato correre, credendo che prima o poi sarebbe cambiato, avesse imparato dai suoi errori, ma in quel momento la decisione di lasciarlo mi sembrava la migliore. Se fosse stato per me, forse avrei agito diversamente, ma ora devo pensare anche a cosa sarà giusto per lui o lei che verrà.
Nel frattempo, l'aereo era atterrato così mi diressi verso l'uscita. Nessuno era lì ad aspettarmi, anche perché era stata una cosa molto improvvisata. Chiamai un taxi, il quale mi venne a prendere dopo dieci minuti e mi feci portare a casa dei miei genitori.
Era solo un anno che mancavo da Roma e tutto mi sembrava diverso, persino il Colosseo, il quale quando ci passai davanti ebbi l'impressione che fosse più grande di quanto ricordassi.
Poco dopo arrivammo davanti il cortile di casa, presi la mia borsa, pagai il tassista, mi feci coraggio e suonai il campanello.


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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


La porta si aprì e mi ritrovai davanti mia madre che mi guardava incredula, con aria interrogativa. Ci scambiammo uno sguardo che durò giusto un attimo, poi la distanza che ci separava venne colmata da un fortissimo abbraccio.
Dopo qualche istante ci staccammo, mi prese il viso nelle sue mani e mi asciugò una lacrima che nel frattempo si era fatta strada sulla mia guancia.
Mamma: " Amore mio, che gioia rivederti- disse ora, asciugando le sue di lacrime- come stai, come mai non hai avvisato del tuo arrivo? Sarei venuta a prenderti in aereoporto" 
Io: "Sto bene, non preoccuparti. Volevo farvi una sorpresa, tutto qui" le risposi, forzando un sorriso. Lei se ne accorse, ma non chiese nulla di più, mi fece accomodare in casa e mi accompagnò nella mia stanza, la quale era rimasta come l'ultima volta che l'ho lasciata.
Chiesi a mia madre quando sarebbe tornato mio padre dal lavoro e mi disse che non sarebbe tornato prima di cena, così mi feci una doccia veloce e mi misi a riposare. 
Per ora non avrei detto loro nulla, sapevo quale sarebbe potuta essere la reazione di mio padre ed in questo momento non volevo altre preoccupazioni per la testa.
Prima di addormentarmi però, scrissi un messaggio al mio migliore amico, per informarlo del mio rientro. 
"Ehi straniero, sono di nuovo in città. Ci vediamo domani al nostro posto. Ho una cosa molto importante da dirti... x"
Lo inviai e poco dopo sprofondai nel mondo dei sogni.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


La mattina successiva mi svegliai verso le otto, la cena della sera precedente era andata piuttosto bene. Avevo spiegato loro la ragione del mio rientro in Italia e, come previsto, mio padre si infuriò a morte per il comportamento di Harry. 
Ma tralasciando questa parte della serata, nel complesso era stata gradevole come i vecchi tempi.
Presi il cellulare e visualizzai la risposta al messaggio mandato il giorno precedente.
"Buongiorno straniera! Non posso crederci, sei tornata. Non vedo l'ora di rivederti, ci vediamo lì alle 10 allora. Speriamo tu non abbia combinato alcun danno...
Andrew"
Scesi a fare colazione e trovai mia madre che mi stava preparando un buffet! Le diedi un buongiorno e un bacio sulla guancia, il quale fu ricambiato. Mi sedetti a tavola, presi un cornetto e del latte e cominciai a mangiare.
Mamma: "Che programmi hai per oggi?" Chiese, unendosi anche lei a far colazione. 
Io: "Alle dieci ho appuntamento con Andrew a Villa Borghese" le risposi, portandomi alla bocca il cornetto.
Mamma: "Avresti dovuto scegliere lui fin dall'inizio, lui si che è un bravo ragazzo..."
Io: "Mamma, ti prego..." 
Mamma: "Va bene, sto zitta... Ma credo che di questo passo arriverai tardi"
Io: "Perché? Sono ancora le 8.15" dissi, guardando l'orologio sul mio polso.
Mamma: "In realtà sono già le 9.15..."
Io: "Oh cavolo, sto ancora con l'orario di Londra!" Dissi e mi fiondai in bagno, mi feci una doccia veloce, mi truccai leggermente, mi misi un paio di jeans, una felpa, presi la borsa e corsi giù per le scale.
Io: "Mamma, per caso c'è ancora la mia macchina in garage?" Chiesi speranzosa.
Mamma: "Ma certo! Eccoti le chiavi" mi rispose, porgendomele. Le presi, l'abbracciai ed entrai in macchina. 
Erano le dieci meno un quarto, ce l'avrei fatta ad arrivare puntuale almeno questa volta.


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