Baciami... (Storia d'amore vista attraverso gli occhi di un ragazzo)

di BluRei
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** "Spring" ***
Capitolo 2: *** Summer ***
Capitolo 3: *** "Autumn" ***
Capitolo 4: *** "Winter" ***
Capitolo 5: *** "Niamh" ***



Capitolo 1
*** "Spring" ***



Wecome To PageBreeze

Baciami…

Questa parola fu l’unica cosa che riuscii a dirle quando la vidi per la prima volta. Tutto accadde la scorsa primavera, sul ponte della nave da crociera "MaryElisabeth".

Era sola, in piedi, le braccia protese verso l’argento della Luna che la faceva risplendere. Indossava un vestito bianco di soffice seta, che faceva gonfiare in decine di pieghe girando su se stessa.

Pelle d’ambra, capelli d’ebano, scompigliati e lucenti, ed occhi d’acqua marina che ridevano al cielo.

La guardavo, girare su se stessa, da lontano, e pensavo: "E’ uno spirito libero". Io, se fossi stato al suo posto, mi sarei preoccupato dell'opinione degli altri passeggeri. Ma lei no, lei volteggiava nella notte intorno alla Luna come una faleva vola intorno alla sua luce.

Non so come successe. Comportarmi in quel modo non era nel mio carattere. Mi ritrovai a chiederle un bacio.

- Cos’ha detto?

- Sei così bella, baciami!

- Signore, non si vergogna a chiedere un bacio ad una sconosciuta? Per di più, basandosi soltanto sul suo aspetto fisico! Io potrei essere una strega pronta a farle una malia. Un’arrivista che si concede solo per sposare un buon partito. Oppure potrei essere un’assassina efferata. Sa, la primavera fa uno strano effetto a tutti! Ahahahah!!!!

Andò via di corsa. Ridendo. La sua risata mi ricordò il suono del vento tra i salici che crescono davanti alle finestre di casa mia. Non so dire se fu per la sua natura flebile, oppure per la familiarità con cui quel suono argentino arrivò alle mie orecchie.

Quella notte non riuscii a chiudere occhio. Se non l’avessi più vista? Se fosse scesa su qualche isola l’indomani senza risalire più?

Dovevo rivederla! La ragazza che danza alla Luna adesso era la mia ragione di vita!

- Buongiorno padre, buongiorno madre.

- Adam, come mai così mattiniero?

- Padre, se dovessi trovare uno dei passeggeri che in questo momento si trova sulla nave, che cosa dovrei fare?

- E’ successo qualcosa?

- Vorrei sapere perchè mai rispondete sempre alle mie domande, con un'altra damanda!

- Adam, non ti arrabbiare con tuo padre. Lui vuole solo proteggerti!

- Scusatemi. Non è successo niente. Allora? Come posso fare?

- Potresti fare un annuncio.

- Però, non conosco il nome di questa persona.

- Potresti cambiarti e scendere sulla prossima isola. Dicono sia molto bella. Forse la persona che cerchi ci andrà! Ci vanno tutti.

Non so perché, ma l’idea della mamma non mi piacque. Pensai: una persona che passa la notte sul ponte di una nave da sola, non può amare la confusione.

Forse tutti sarebbero scesi ed io l’avrei trovata più facilmente. Rimasi sulla nave!

E fu così, fu come un miraggio. Stavo salendo le scale del ponte principale, e lei era li.

Era vestita ancora di bianco. Ma questa volta l'abito era un po’ più corto, e senza maniche. Era bellissima!

Adesso la mia preoccupazione era un'altra. E se vedendomi fosse scappata? Se non avesse voluto parlarmi? Man mano che mi avvicinavo, tutte le mie paure lasciarono, timidamente, il posto alla gioia. Cos' come l'oscurità si dissolve inchinandosi e salutando l'alba.

- Ciao.

- Sapevo che saresti venuto.

Lei mi aspettava! Mi meritavo tanta gioia?

- E così tu sei il figlio dei Grent? I proprietari di questa nave. Dicono che tu e la tua famiglia siate su questa nave perché stai per sposarti e che conoscerai qui le tue pretendenti.

- E’ vero che devo conoscere delle ragazze, ma questo non vuol dire che poi sposerò una di loro. E tu?

- Io sto andando a raggiungere e conoscere mio marito, in Inghilterra.

Com’era possibile?

Quel viaggio avrebbe segnato il destino di entrambi!

Alla fine della traversata le nostre vite sarebbero cambiate radicalmente.

Maper me, in quel momento, nulla di tutto ciò sembrava avere importanza.

Esistevamo soltanto io e lei.

Sono certo che vi sembrerò un esaltato. Fra me e quella ragazza non c'era nessun noi. Ma io non potevo fare a meno di sentire un legame indissolubile.

- Come sono le ragazze che devi conoscere?

- So poco di loro. Fanno parte di famiglie facoltose e ricche.

- Così il tuo è un matrimonio d’interesse?

- Tutti pensano che essere l’unico figlio di un’importante e ricca famiglia sia una benedizione, ma non è così! E tu, com’è che ti sposi con un inglese e vai a vivere così lontano dall’India?

- La mia è una famiglia povera. Siamo Shudra.¹ Ed anche questa non è una bella situazione. Io sono la quarta di dodici figli e mio padre, che ormai è anziano, non ce la fa più a lavorare. Ho dei fratelli ancora piccoli, così, non sapendo più come fare per sfamarli, mio padre mi ha venduta ad un ricco signore inglese.

- Venduta?

- Lo so, questa parola fa un po’ impressione, ma io capisco la decisione che mio padre è stato costretto a prendere con le lacrime agli occhi ed un grande dolore nel cuore. Lui si è sacrificato fino ad oggi, adesso tocca a noi figli aiutarlo. Io voglio ricambiarlo per tutto quello che ha fatto per me. Scusami, ma devo andare. Ti prometto che ci vedremo ancora. Ciao.

Prese la mia mano e la baciò dolcemente.

Solo in quel momento mi resi conto di quanto fosse diverso il colore della nostra pelle. Forse fu proprio lei a volere che lo notassi.

Andai nella mia cabina e li, cominciarono a venirmi in mente mille pensieri. Era vero, io dovevo sposarmi per salvare le finanze della mia famiglia, ma perché questo doveva impedirmi di conoscere meglio…mi ero scordato di nuovo di chiederle il nome.

Niente di grave, l'avrei fatto la prossima volta. Non avevo nessuna intenzione di smettere di vederla!

- Tesoro. Com’è che hai deciso di non scendere oggi?

- No, mamma. Oggi ho incontrato la donna della mia vita.

- Si. E chi sarebbe? Se non sbaglio, negli ultimi anni, hai detto questa frase un centinaio di volte.

- Lo so padre, ma questa è la volta buona. Io la amo!

- Chi è?

- Non so ancora come si chiami, ma

- Adam.

- Padre?!

- Durante questa crociera conoscerai le ragazze che io e tua madre abbiamo scelto per te e fra queste sceglierai tua moglie.

Voglio lei…voglio lei…voglio lei…

Avrei voluto gridarlo fino allo sfinimento.

Corsi fuori. In pochi minuti arrivai sul ponte della nave, ero sicuro di trovarla li, me lo sentivo. Ma lei non c’era. Da quel giorno mi recai su quel ponte tutte le notti, ma senza risultato. Avrei voluto trovarla e portarla dai miei genitori, ma lei non si fece vedere.

Arrivò il giorno in cui dovetti incontrare la prima delle mie pretendenti.

Nia Vardalas.

- Sai Adam, Nia parla molto bene l’inglese e suona il pianoforte proprio come te. Forse avete molte altre cose in comune. Cerca di trattarla come si deve e di essere di compagnia. Niente colpi di testa. Mi hai capito!

- Sì padre.

Parlate?

Scambiare due parole sarebbe stato bello. Ma la mia bocca non riuscì a pronunciare neanche una sillaba.

Amore?

Nia era molto bella, avevamo in comune molti interessi, ma ciò che lei amava, più di ogni altra cosa, era ascoltare il suono della sua voce.

Subito questo suo modo di fare mi sembrò molto ineducato e mi indispettì, ma poi pensai: Mentre lei è così impegnata ad ascoltare se stessa io posso pensare alla mia perla ambrata.

Anche se non la vedevo da quattro giorni ormai, ero tranquillo. Sapevo che non sarebbe andata via prima della fine della crociera. Prima dello sbarco in Inghilterra.

Tre mesi.

I giorni passavano tutti uguali e monotoni. Nia, ormai, era scesa dalla nave e sicuramente non sarebbe stata la mia scelta. Non sopportavo più il suono della sua voce e non sopportavo più i miei genitori così ossequiosi e melliflui.

Dovevo rivederla!

Toc-toc

- Avanti.

- Buongiorno futuro sposo.

- Finalmente! Avevi detto che ci saremmo rivisti ma sono trascorse già tre settimane.

- Scusami Adam, ma pensavo fosse giusto darti il tempo di conoscere la tua pretendente. Non è facile riconoscere le qualità di una donna se se ne frequentano due. Sono curiosa, raccontami com’è andata!

- Nia è una ragazza molto bella, educata ed intelligente, ma stando in sua compagnia mi annoiavo.

- Perché?

- Perché riuscivo a prevedere quello che avrebbe detto, quello che avrebbe fatto, come lo avrebbe fatto e perché! Siamo troppo simili.

- E noi due Adam Grant, siamo simili?

- …

- Vieni, usciamo.

Mi prese per mano e correndo mi trascinò fuori. Sul ponte della nave.

La luna era calante, ma luminosa. Lei si fermò, notai ancora una volta lo splendore della sua figura minuta.

Come poteva, un corpo tanto piccolo, infondermi tanta energia e voglia di vivere?

Girava…girava…girava su se stessa e rideva.

- E’ per questo che adoro la primavera! Il cielo notturno è così limpido, e la volta celeste si mostra ai nostri occhi in tutto il suo splendore.

- Conosci le stelle Adam Grant?

- A scuola abbiamo studiato qualcosa sulle costellazioni maggiori. Il carro, il cigno.

Venne davanti a me, mi guardò in viso, ed accennò un sorriso.

- Chiudi gli occhi Adama Grant, e poi gira su te stesso…

"Adesso apri gli occhi e guarda il cielo"

Mi girava la testa e non riuscivo più a vedere chiaramente. Il cielo era un’unica macchia luccicante. Tutto ciò che fino a poco prima mi era familiare, adesso non riuscivo più a riconoscerlo.

- Dimmi! Cosa vorresti vedere in cielo?

- Un gatto.

- Adesso apri gli occhi e guarda dritto davanti a te. Lo vedi il gatto che ti strizza l’occhio dal cielo?

" Vedi, se guardi la vita con gli occhi avidi di novità, potrai scoprire sempre cose nuove. Anche nella volta celeste puoi leggere storie nuove se non la ammiri con occhi pieni di preconcetti. "

Che animo profondo!

Ci sdraiammo per terra ed insieme, cominciammo a giocare con il cielo.

- Adam, senti?

Si alzò di scatto, e cominciò a scrutare il mare. Io non vedevo nulla, ma lei continuava ad agitarsi e ad indicare un punto in lontananza.

" Io lo sento! Io lo sento! " E continuava a dimenarsi.

- Guarda Adam, un delfino!

Era vero. Un delfino luccicava tra i raggi argentei della Luna.

- Non avevo mai visto un delfino.

- Come, Adam Grant? I tuoi genitori possiedono una nave da crociera e tu non hai mai visto i delfini?

- Dicono che non è facile vederli perché sono spaventati dal rumore dei motori.

- Ma di notte ci sono solo due motori accesi.

Restammo svegli tutta la notte. Girando la nave in lungo e in largo.

Lei correva, saltava, ballava e camminava. Poi, ad un tratto, si fermava e guardava lontano.

Guardava all’orizzonte e il suo sguardo si perdeva lontano.

Osservandola potevo sentire gli odori di un paese lontano, le spezie, l’acqua, la vegetazione rigogliosa…

Che splendido regalo mi aveva fatto la primavera.

- Adam, senti il profumo che arriva dalla terra ferma? E’ la primavera! In questa stagione mi sento forte. Sento che intorno a me la natura è viva. Vorrei che questa primavera non finisse mai. Vorrei restare qui, accanto a te, ad ascoltare la natura e guardare il cielo per sempre.

Per sempre primavera, Adam!











______________________l’angolo di BluRei

1 nota: Shudra: è la casta i cui appartenenti sono destinati al lavoro manuale pesante. Sono coloro che usano la forza fisica nelle loro occupazioni professionali.

Ecco a voi la seconda delle mie storie. Anche questa fa parte del lavoro del mio club di scrittura e come tale, obbedisce a delle regole precise: quattro storie, separate o unite fra loro. Io ho scelto di svolgere un’unica storia. Ogni storia doveva essere composta da quindi pagine ciascuna ed il tema era "le quattro stagioni", vuol dire che anche questa storia, come quella di Ame, è breve.

Fatemi sapere cosa ne pensate. Per la prima volta la mia storia è vista dal punto di vista di un ragazzo. Naturalmente non è un ragazzo dei nostri giorni, perché solitamente le mie storie si perdono nel tempo…

Adesso passo a rispondere a chi ha recensito l’ultimo capitolo di "Asobi no Ame"

BabyzQueeny: eccoti accontentata con la mia nuova storia, spero ti piaccia...sono contenta che il finale di Asobi ti abbia resa felice e grazie mille per essere una mia lettrice così assidua e premurosa

Celestellina: per essere una critica letteraria sei sulla buona strada...le tue recensioni sono sempre articolate e ricche di poesia, nonchè di complimenti nei quali amo sguazzare allegramente come una paperella...sono felice che le mie idee ti siano piaciute e che tu abbia apprezzato il finale. Sai non sempre il lettore riesce a capire il perchè di determinate scelte. Quello che a me può sembrare perfetto per altri può essere deludente ma io ci tenevo a finirla così la mia storia. Mi hai anche paragonata ad uno dei miei manga preferiti...Oniisama e.., che gioia, non era voluto, ma sono contenta che le cose che leggo e che mi piacciano mi influenziono nella scrittura...E soprattutto adoro l'idea che tu mi veda nel mio insieme, riuscendo a mettere in relazione tutto ciò che sono ...grazie...

Trappy: non puoi immaginare quanto mi abbia fatto piacere ricevere una tua recensione e per di più una recensione positiva. Queste parole dette da te per me significano molto visto che ti ho apprezzata parecchio per la tua storia "La linea della vita", scritta magistralmente. Mi dispiace che nella vita reale tu abbia dovuto conoscere i sentimenti di Shun ma spero che adesso tu ti sia ripresa sei troppo brava per rimanere nascosta. Sono felice di sapere che seguirai anche questa mia storia. Sii spietata!

Kaoru: Sono contenta che rileggere Asobi ti sia piaciuto e che non ti sei annoiata, ho apportato delle piccole modifiche anche per incuriosire chi già l'aveva letto..grazie, fami sapere cosa pensi di Baciami...

Ringrazio anche tutti quelli che hanno continuato ad aggiungere Asobi no Ame tra i preferiti..fatemi sapere cosa ne pensate io risponderò sempre qui...(che modesta, sono già convinta che voi stiate seguendo anche questa storia...ahi, ahi,ahi...)

ciaociao

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Capitolo 2
*** Summer ***


Summer



Non era vero…

Non sarebbe stato per sempre primavera!

Quando ci lasciammo, io andai a fare colazione con i miei genitori. Quella splendida notte era passata e con lei era finita anche la primavera.

Tutto intorno a me era immutato ma il calendario diceva Estate…

- Questa mattina sembri stanco, hai dormito bene?
- No, mamma. Non ho dormito affatto! Questa è stata la notte più bella della mia vita.
- Mi fa piacere. Sei pronto per incontrare Luisa?
- Padre non vi arrendete mai, vero?
- Conosci tuo padre. Ti vuole bene.
- Io ho promesso che le avrei incontrate e manterrò la parola data, ma voglio che sappiate che ci sono poche possibilità che io sposi una di loro!
- Parli così a causa della sconosciuta che hai incontrato sulla nave?

Sconosciuta…

Quella parola, così fredda eppure così reale e veritiera, colpiva il segno.

La mia Venere nera non aveva ancora un nome.

Era strano, eppure non m’importava!

Quella notte mi aveva fatto promettere che non ci saremmo più visti fino al dieci agosto. Esattamente tre giorni dopo la partenza di Luisa Raniero.

Neanche questo mi importava! Lei ormai era nel mio cuore.

Scritta indelebilmente, come il ricordo di quelle stelle, come il canto dei delfini, come il silenzio dei nostri cuori…

Come il grido della sua anima…

- Sono molto onorata di conoscerti, Adam.
- Parli molto bene l’inglese.
- Ho ancora qualche problema di pronuncia, ma spero di poter imparare meglio standoti accanto.

Luisa era una ragazza molto educata, sensibile e gentile. Neanche la bellezza le mancava, ma allora perché il mio cuore continuava a cercare solo lei?

- Sei strano!
- Cosa intendi dire?
- Sembri assente. Nel tuo cuore c’è un’altra donna, vero?
- …
- A me puoi dirlo, io ti capisco! Hanno organizzato tutto i nostri genitori ed è logico che nel nostro cuore ci possa essere già un’altra persona.
- Hai un ragazzo?
- Lui mi corteggia da molto tempo. Ma tra di noi non ci potrà essere mai niente. Se tu non mi sceglierai dovrò sposare un industriale italiano che ho conosciuto lo scorso inverno e quindi dovrò lasciarlo lo stesso.
- Perché?
- I tuoi genitori non sono i soli a dover stare attenti al proprio patrimonio.
- Che tristezza!

Quella sera Luisa organizzò una cena a lume di candela proprio sul ponte della nave, nello stesso punto dove io avevo incontrato la mia Venere.

Questo mi sorprese. Sapeva qualcosa?

No!

Lei non immaginava nulla. Era soltanto una ragazza molto romantica.

Luisa non somigliava affatto a Nia. Dovevo conoscerla meglio. Capirla. Almeno questo glielo dovevo!

- Perché non ti ribelli ai tuoi genitori? Digli che ami un’altra persona e che vuoi sposarla.
- E tu? Perché tu non ti ribelli ai tuoi genitori?
- Per me è diverso. Io non ho speranza. La donna che amo è già promessa ad un altro uomo.
- Io sono malata.
- …
- Non avrei dovuto dirtelo, ma non vivrò ancora a lungo e mio padre ha bisogno di qualcuno che si prenda cura dei suoi affari. Di un erede! Ed io non posso negarglielo.
- Sono loro che non dovrebbero negarti la possibilità di essere felice.

Se Lei fosse stata al mio posto, cosa le avrebbe detto?

Quali parole lenitive avrebbe saputo usare?

Dove sei? Dove sei? Non riuscivo a non pensarla!

Improvvisamente cominciò a piovere. Accompagnai Luisa in camera sua, le diedi un bacio sulla guancia e corsi via. Ero certo che lei sarebbe uscita per osservare la pioggia.

E fu così. Lei era li…bella, con il suo solito abito bianco a volteggiare sotto la pioggia.

Ero felice di vederla, ma lo ero ancora di più perché cominciavo a capirla.

Lei era li. Ed io lo sapevo!

Quant’era bella sotto l’acqua! La sua danza sembrava una preghiera antica ad un dio lontano.

Il suo candido vestito, ormai zuppo, lasciava trasparire le sue forme di giovane donna.

I capelli, madidi di pioggia, sembravano ancora più scuri e lunghi e…

- Sei scalza!
- Adam Grent! Cosa ci fai qui? Mi avevi promesso che non ci saremmo visti fino a quando la tua seconda spasimante non fosse scesa dalla nave.
- Scusami…

Le raccontai la storia di Luisa e le spiegai che sentivo il bisogno di parlare con lei. Che ero convinto che mi avrebbe saputo aiutare.

Non mi sbagliavo!

- Grazie alla tua idea potremo sicuramente aiutare Luisa.
- E’ stato un piacere, Adam Grant. Adesso vai!
- D’accordo. Senti, questa volta abbiamo parlato di Luisa, ma la prossima voglio parlare di te. Di te e della tua preghiera sotto la pioggia.

Feci proprio come mi aveva suggerito lei, è quella sera stessa parlai con i miei genitori.

- Padre, non possiamo permettere ce Luisa viva gli ultimi anni della sua vita sacrificandosi a causa del patrimonio del padre!
- E tu cosa proponi di fare?
- Dite al signor Raniero che mi occuperò io di insegnare, gratuitamente, all’uomo che Luisa ama, le basi della finanza. E che ci occuperemo dei suoi affari fino a quando il genero non ne sarà capace.
- Adam, sai quanto ci costerà questo in termini di tempo e denaro?

Non mi importava né del mio tempo, né tanto meno dei soldi. Per la prima volta ero fiero di me. Convinto ed irremovibile. Anche mio padre sembrò notarlo, tanto che mandò in Italia uno dei suoi migliori collaboratori, per aiutare il suo nuovo socio in affari.

Ero felice. Sapevo che questo gesto mi avrebbe reso degno di Lei!

Degno della mia donna senza nome.

- Allora oggi parti.
- Si. Grazie Adam. Spero che anche tu un giorno possa coronare il tuo sogno d’amore. Lo meriti! Perché sei una persona splendida!
- Spero di poterti rincontrare. Addio!

Quella notte stessa tornai sul ponte della nave. Luisa era partita ed io avrei potuto rivivere il mio sogno di mezza estate.

- Ciao Adam Grant. Mi dispiace che anche questo incontro sia andato a finire male.
- Sai, se non avessi incontrato te, Luisa sarebbe potuta essere la mia donna ideale.
- Ti ha colpito davvero così tanto?
- Non era particolarmente bella, ma ha saputo conquistarmi con la sua dolcezza. Ha verso la vita un atteggiamento molto simile al mio.
- Cioè?
- Lealtà, amor proprio. La sua voce era dimessa, ma anche quando parlava con arrendevolezza, della sua vita, non mancava mai ti tenere lo sguardo alto e la voce ferma. Anch’io mi sono arreso alla volontà dei miei genitori. Studio quello che vogliono loro per poter ereditare un giorno l’attività di mio padre e avevo deciso che avrei sposato la donna che hanno scelto per me. Ma, soprattutto da quando ti ho conosciuta, non ho perso la speranza di riuscire a salvare il mio cuore.

Lei, avrebbe potuto salvare il mio cuore?

- Adesso chi devi incontrare?
- Gabriela. Dovevamo vederci fra tre settimane, ma adesso che con Luisa è finito tutto così in fretta, lei ed i suoi genitori ci raggiungeranno fra sei giorni.
- Quindi abbiamo poco tempo per stare insieme?
- Ti prego, scendiamo insieme sulla terra ferma e restiamo da soli in questi sei giorni.
- Sarebbe disdicevole Adam Grant! Cosa direbbero le persone che mi accompagnano? Adam, noi potremo stare insieme solo su questa nave.
- Perché? Io non amo affatto le ragazze che ho incontrato. E tu non ami il tuo futuro marito! L’hai detto tu di essere stata venduta!
- Non ti arrabbiare così, Adam Grant.
- Come faccio a non arrabbiarmi! Si può avere la presunzione di vendere un corpo, ma non si può credere di poter vendere un cuore!
- Adam, cosa ti fa pensare che io non ami mio marito?
- Tu ami me!
- Io amo quell’uomo dell’amore che ho per mio padre.
- Ami l’uomo che ti vende?
- Amo l’uomo che rinuncia alla figlia prediletta per rispetto della sua famiglia.
- Bel rispetto!
- Adam Grant, tu non puoi capire. Sai qual’è una delle frasi più comuni in India? “Non far nascere nessuno, ma se proprio devi, fa che non sia una bambina.” Mio padre non mi ha mai trattato come un’indesiderata. Ha amato me e le mie sorelle come delle principesse.
- …
- Adam Grant, io capisco mio padre che davanti alla povertà mi vende singhiozzando, ma non capisco i tuoi genitori che ti vendono davanti ad un portafogli pieno.

Dopo quella notte non la vidi più.

Forse pensava di avermi offeso. In realtà mi aveva solo dato modo di riflettere.

I giorni passarono ed anche Gabriela arrivò. Con i suoi genitori, il suo cane ed i suoi trenta bauli pieni di abiti.

Il mio stato d’animo non era dei migliori, ed i miei genitori se ne accorsero subito!

Cercarono a lungo di farmi riflettere, ma io non sentivo ragioni.

- Io vi odio!
- Non dire queste cose davanti a tua madre!
- Non le dico davanti a lei. Le dico proprio a lei ed a voi padre! A voi, che per amore del vostro denaro siete disposto a vendere il mio futuro al miglior offerente!
- Parli del mio denaro? Vuoi davvero parlare del mio denaro? Mi pare che il mio denaro ti faccia comodo quando esci con i tuoi amici. Nella tua vita hai sperperato somme incalcolabili per acquistare gioielli, auto, abiti e cavalli. Hai viaggiato in lungo e in largo, con quegli altri scansafatiche che chiami amici. Tutto grazie ai miei soldi! Il denaro che tanto disprezzi ti ha fatto crescere senza dover mai invidiare nessuno!
- Io non disprezzo i soldi. Disprezzo voi padre. Voi che credete di poter comprare me, la mia vita e la mia felicità.

Avevo fatto piangere mia madre.

Non ero fiero delle parole che mi erano uscite di bocca, e forse fu proprio quella consapevolezza che mi spinse a vestirmi di tutto punto ed andare incontro a Gabriela.

- Signorino Grant, sono contenta di poterla conoscere prima della data che era stata stabilita. Anche se sono profondamente dispiaciuta per le condizioni di salute della signorina Raniero.
- Siamo contenti anche noi di poterla ospitare sulla nostra nave con così tanto anticipo. Adam, perché non accompagni la signorina a vedere il panorama dal ponte superiore.
- Si, la prego. Vorrei tanto visitare tutta la nave.

Come al solito, fino a quando fui in compagnia di Gabriela, la mia anima gemella non si fece scorgere.

Il rispetto, e l’amore che mostrava per il genere umano, mi lasciavano interdetto.

Avrei mai saputo manifestare la metà di quell’amore? Sarei mai stato capace di sorridere ed amare, se fossi stato al suo posto?

Queste domande affollavano i mie pensieri notturni e non mi lasciavano dormire, ma quello che più mi faceva male, era che l’indomani avrei dovuto far finta di niente e sorridere.

- Posso farti una domanda indiscreta?
- Se vogliamo conoscerci, queste domande sono essenziali.
- Perché mi vuoi sposare?
- Sposarti? Adam, tu sei molto carino ma io non ho alcuna intenzione di sposarti! Io sono qui solo per conoscerti. Se non mi piacerai non ci sarà nessun matrimonio. Io voglio bene ai miei genitori ma sono stata chiara con loro, non sposerò nessuno senza amore. Una qualsiasi forma di costrizione da parte loro rovinerebbe per sempre i nostri rapporti! Mi hai fatto questa domanda perché tu sei costretto a sposarti?
- …
- Andiamo a ballare?
- Non la vuoi sentire la mia risposta?
- Se non hai risposto subito vuol dire che non ne vuoi parlare.

Gabriela aveva un carattere esplosivo. Tutti i giorni giravamo in lungo ed in largo per la nave e nei vari porti in cui ci fermavamo. Voleva andare a ballare tutte le sere e partecipavamo a tutte le gare ed i giochi che gli organizzatori preparavano per i passeggeri.

Non si fermava mai!

Stare con lei non era mai noioso.

Divertimento era il suo secondo nome, ma il giorno della sua partenza mi mostrò un altro lato del suo carattere.

- Mi sono divertita a stare con te. Vorrei lasciarti questo in ricordo della bellissima estate che abbiamo trascorso insieme. E’ una collanina con la mia iniziale. Io ne porto una con la tua. Pensaci. Se ti sono piaciuta potremo incontrarci la prossima estate.

“Certo”, le dissi sorridendo.

Ipocrita!

Salutavo lei e pensavo alla gioia che avrei provato, di lì a poco, incontrando Lei.

Non volevo che pensasse che ero arrabbiato, così corsi subito a cercarla.

Prima però ebbi una strana conversazione con mia madre.

- Adam, siediti. Io e tuo padre dobbiamo parlarti.
- Ho un impegno!
- Adam! Ci pare di aver capito che neanche la signorina Gabriela ti sia piaciuta.
- Padre, ho detto che non voglio parlarne adesso!
- Sai caro, prima di partire per questo viaggio, parlando con le amiche che prendono il the in casa nostra, ho scoperto che è diventato una moda sposare donne esotiche.
- Cara, penso che dobbiamo parlarne meglio tra di noi prima di mettere strane idea in testa a nostro figlio.
- Sentite, mettetevi d’accordo e quando sarete giunti ad una decisione sarò disposto ad ascoltarvi.

Avrei dovuto prestare attenzione alle parole di mia madre. Ma in quel momento nella mia testa c’era solo un’dea, un volto, un interesse, un sogno. Lei!

- Ciao Adam Grant. E così sei arrivato alla fine di questa avventura. Tra una settimana la nave arriverà in Inghilterra, e noi dovremo salutarci.
- Io ti amo! Ti prego, scappiamo insieme. Darò io i soldi a tuo padre.
- E al suo orgoglio non ci pensi? L’orgoglio è l’unica cosa che gli è rimasta. Io sono già promessa.
- Voglio che tu sappia che con te porterai via il mio cuore.
- Ed allora è giusto che tu sappia che il mio cuore, il mio corpo e la mia anima, sono indelebilmente unite a te. Per sempre Adam Grant.
- Potrò rivederti?
- Forse. Ma se dovesse succedere, mi raccomando, fa finta di non conoscermi. Parlando con te da sola io mi sono esposta più del dovuto.
- Come puoi chiedermi questo?
- L’ultimo giorno d’Autunno. L’ultimo giorno d’Autunno ci rivedremo Adam Grant. E quel giorno potremo parlare.
- Dove?
- Lo saprai!

Pensavo che per tutta la settimana ci saremmo rivisti, ma non fu così.

Mi salutò con un sorriso ingenuo e pieno d’amore e scomparve.

Rispettai la decisione che aveva preso, ma in cuor mio soffrivo e non potevo fare a meno di pensare a lei, alle sue parole, alla sua promessa.

L’ultimo giorno d’Autunno ci saremmo rivisti…














___________________________________L’angolo di BluRei


Carissime, siamo già arrivate a metà del percorso. Ci tengo a ricordare a tutte voi che anche questa storia vive dei vincoli del mio club e che quindi non ci sarà modo di sviluppare più di tanto e la trama e il carattere dei personaggi. Con questo non voglio scusarmi, perché ho cercato, comunque, di rendere la storia interessante e sorprendente.


BabyzQueeny: cosa posso dire a te, mia presentissima lettrice? Grazie infinite...

Kikkina90: devo confessarti il mio segreto, ho avuto la consulenza di mio marito per creare Adam, e non solo, un pò gli somiglia...per il romanticismo e per l'indecisione mista a fermezza.... Sono contenta che il personaggio femminile ti sia piaciuto, tengo a lei quanto ad Ame, come vedi i miei personaggi sono sempre un pò sgarrupelli...non vedo l'ora di sapere se quest'opera sarà di tuo gradimento.

Celestellina: e già già già...io adoro l'acqua...che sia sotto forma di oceani, mari, fiumi, pioggia, nuvole, doccia...adoro l'acqua...e trovo che si presti molto nella letteratura. Grazie per tutti i complimenti e, non ti preoccupare, se mai un giorno qualcuno vorrà pagarmi per scrivere, tu avrai il tuo stipendio.... ;-)

Trappy: carissima, cercherò il manga di cui mi hai parlato e lo leggerò, poi ti farò sapere. Sono contenta che l'inizio della storiati sia piaciuto e soprattutto che tu abbia deciso di leggere anche Baciami. A me i tuoi personaggi maschili sono piaciuti moltissimo, però è vero ceh l'autore non è mai contento....grazie per i complimenti, spero che il seguito della storia non ti deluda...

Kaoru: purtroppo gli uomini come Adam sono molto rari, ormai hanno tutti paura di sembrare deboli. So che tu hai già letto questa storia e mi fa piacere sapere che la rileggerai. Spero di non annoiarti...


Laprinc: no, scusami ma non conosco nessuno che abbia scritto tutte queste opere dai meravigliosi titoli... se vuoi presentarmela sarò lieta di conoscerla e accusarla di plagio! Ihihihihihihihihihih! Grazie per i complimenti....


Eylis: bentornata...mi fa piacere ritrovarti qui...sono contenta che le mie idee continuino a piacerti ed a spingerti a leggere le mie storie. Come al solito hai capito bene i miei due personaggi non sono raccontati in ogni particolare e non sono sempre gli stessi...è proprio una mia scelta. Voglio raccontare l'incoerenza che vive negli occhi di chi ama. Tutto è bello, rosa e perfetto ed un secondo dopo, tutto e normale grigio e da buttare...tutti noi siamo persone normali, ma diventiamo speciali grazie agli occhi di chi ci guarda e ci apprezza. Mi raccomando però, questa volta non sparire...fammi sapere se il seguito ti piace...


Risposte per Asobi no Ame:

Kikkina90: sono contenta che il finale ti sia piaciuto e che tu abbia perdonato Shun, grazie infinite per i complimenti.

Laprinc: lo so che la realtà spesso ci delude ed è per questo che quando scrivo cerco di far sognare il lettore con un bel lieto fine. grazie tante per i complimenti e per l'assiduità con cui mi segui...non ti preoccupare, per quanto riguarda "Idol": stiamo lavorando per voi.

Sheila84: sogno o son desta...forse è un miraggio...non credo alle mie fosche pupille...ma sei veramente tu? Sto scherzando so che sei impegnatissima grazie perchè appena hai trovato un buco libero hai pensato a me...che gioia averti stupito con il finale...grazie...si si...l'altra mia storia ti aspetta....


ciaociao

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Capitolo 3
*** "Autumn" ***


Autumn



L’avrei rivista…

Ne ero certo. Lei me lo aveva promesso!

Solo questo pensiero mi dava modo di affrontare l’università con la sua routine.

Nia, Luisa e Gabriela, mi scrivevano spesso.

Luisa si era sposata ed aspettava già un figlio dal suo unico amore.

Quanto la invidiavo!

- Adam, ogni anno ci fai sbellicare dalle risate con i racconti delle tue vacanze.
- Sei tornato già da un po’ e non ci hai ancora detto niente. Dai, raccontaci cos’hai fatto quest’estate!
- Sono stato in crociera.
- Non fare il prezioso. Dicci. Quante belle ragazze hai incontrato?
- Ho conosciuto una dea.
- Quindi tuo padre ha scelto bene. Hai trovato la tua futura sposa fra le tre pretendenti.
- Si, le tre ragazze erano carine, ma la mia dea non era una di loro.
- E chi era?
- Non dirci che ti sei innamorato di un’indigena?
- Potrà sembrarvi strano, ma mi sono scordato di chiederle il nome. Comunque, era una dei passeggeri della nave.
- Vi vedrete?
- Vi sposerete?
- E’ già stata promessa ad un altro uomo.
- Non ci dire? Per la prima volta Adam Grant non può avere ciò che desidera.
- Era l’ora.
AHahahahahaah!!

Erano tutti felici della mia tristezza.

Che pessima persona ero stato con loro, per meritarmi quel trattamento?

Adesso riuscivo a capire il discorso di mio padre. Ero sempre stato un egoista ed un viziato.

Come potevano capirmi i miei genitori se io per primo non aprivo loro il mio cuore?

Come potevano mostrarmi amore se io non avevo mai contraccambiato neanche il loro affetto?

- Padre, madre, vi vorrei parlare.
- Dicci pure caro.
- Non lo interrompere cara.
- Voglio chiedervi scusa per le parole che vi ho rivolto quest’estate, mentre eravamo sulla MaryElisabeth. Io vi ho chiesto amore, ma solo adesso mi rendo conto che non sono mai stato capace di darvelo. E’ giunto il momento che io impari a dare. Padre, vi prometto che farò di tutto per far sì che la nostra industria arrivi ai massimi livelli. E, mamma, ti prometto che presto avrai un nipotino da coccolare.

Mia madre cominciò a piangere, e questo non mi sorprese. A lasciarmi sconcertato furono le lacrime di mio padre.

Era la prima volta che lo vedevo piangere.

Che egoista ero stato.

E lo ero stato anche con Lei.

Al mio amore la vita aveva riservato una dura realtà.

Io avrei potuto decidere in qualsiasi momento di non sposarmi. Lei invece era costretta a quella soluzione, ed io non avevo fatto altro che pensare ai miei sentimenti. Al mio tornaconto!

Non mi meritavo l’amore di un  angelo esotico.

Esotica…

Quella parola mi gelò il sangue.

Mi ritornarono in mente le parole di mia madre: “E’ diventato una moda sposare donne esotiche.”

E se lei fosse stata la donna esotica che mia madre aveva scelto per me?

Era nel suo stile. Cercare una donna senza dirlo a mio padre, e poi farla arrivare in Inghilterra di nascosto. Era nel suo stile.

Sapeva troppe cose sul mio conto.

Non faceva altro che ripetere il mio nome, forse voleva farmi capire che tra noi due c’era un legame già esistente, che già aveva parlato con la mia famiglia.

Ecco perché dovevo far finta di non conoscerla. Per non indispettire mio padre.

Ed ecco perché la potevo incontrare solo quando i miei erano lontani e quando non c’erano le altre ragazze.

La mia venere ambrata poteva essere un regalo di mia madre.

Adesso capivo. Ci saremmo rivisti!

Lei sarebbe venuta a casa mia l’ultimo giorno d’autunno.

Le mie giornate trascorrevano lente, tra lavoro e studio.

Cercavo di tenere impegnato ogni minuto per non pensare a lei.

Se avessi continuato a contare i giorni che mi separavano da lei mi sarei perso nella più cupa disperazione.

Bisognava agire.

Agire ed espiare.

Ma la notte, quando il vento suonava tra i rami del salice, io ripensavo a lei, alla sua risata. E la tristezza era li, in agguato, pronta a riavvolgere il mio cuore che, piangente, attendeva l’ultimo giorno d’autunno.

-  Adam, scendi è arrivato lo zio.
- Zio! Sono felice di rivederti. Abbiamo saputo che ti sei sposato e che siete stati in viaggio di nozze.
- Ecco qui il mio nipote preferito! Pensavo che non saresti tornato a scuola? Non avevi deciso di girare il mondo? Hai messo la testa a posto? Come va la vita?
- Per me le cose vanno come al solito. Sai, sulla nave quest’anno ho conosciuto una ragazza bellissima. Poi te ne parlo. Ma tu piuttosto. Com’è che da scapolo impenitente che eri, ti sei deciso al passo estremo?
- Anch’io mi faccio vecchio.
- Non vedo l’ora di conoscere la donna che è stata capace di accalappiarti.
- E’ andata a dare disposizioni per il the insieme a tua madre. Dovrebbero essere qui a breve. Ah! Eccola. Adam, ti presento mia moglie. Ayesha Chowdhury. Adesso Ayesha Grant.
- Adam Grant, sono felice di fare la tua conoscenza. Tuo zio mi ha parlato molto di te.
- Sono io ad essere onorato di conoscerla.
- Adesso basta con i convenevoli! Parlami di questa dea che hai conosciuto sulla nave. Era una delle pretendenti che mio fratello ha scelto per te?
- Roberth, devi sapere che ho fatto incontrare a mio figlio tre bellissime ragazze e lui invece si è invaghito di non so chi.
- Dai, diccelo! Chi è la fortunata?
- Mi dispiace zio. Non so né come si chiama né dove posso trovarla.
- Questo è un vero peccato! Tu forse non lo sai, avevo detto ai tuoi genitori che volevo farti una sorpresa. Ma Ayesha era con voi sulla stessa nave. Sono stati i tuoi ad accompagnarla in Inghilterra.
- Ah.

La serata, trascorse, chiacchierando di sciocchezze e scambiandosi inutili convenevoli.

La bocca rispondeva alle domande che mi venivano poste, ma la mia mente vagava. Vagava in un mare navigato da un solo pensiero. E questo pensiero era quel nome. Il suo nome…

AYESHA CHOWDHURY

Il nome del mio amore. Della mia venere d’ambra. Il nome del mio tormento.

- Adam…Adam!
- Scusami zio, ero distratto.
- Io e mia moglie vorremmo vederti presto a casa nostra.
- Grazie.

Il giorno tanto atteso si era trasformato in tragedia.

Se fosse stata di un altro uomo avrei potuto lottare, ma così come stavano le cose, non mi restava che rassegnarmi. Dimenticarla e cercare altrove il mio amore.

Eppure, non potevo fare a meno di sentirmi disperato. Dove potevo ritrovare un fiore tanto bello?

Finalmente l’invito di mio zio, per recarmi a casa sua, arrivò. Ed io ebbi modo di parlarle di nuovo. Da soli.

- Scusami se non ti ho detto prima che l’uomo che dovevo sposare era tuo zio.
- Adesso capisco come facevi a sapere tante cose sul mio conto.
- Sono molto dispiaciuta per averti ingannato. Ma, se dovessi tornare indietro lo rifarei. Lo rifarei perché così ho potuto conoscerti. Se tu avessi saputo che ero tua zia, tra noi non sarebbe nata nessuna magia.
- Sei felice?
- Sono serena!
- Io invece mi sento morire. Se non ti avessi mai incontrata la mia vita sarebbe andata avanti, ma così non riesco più a vivere.

Mi mancava l’aria.

La terra, sotto i piedi, si faceva acqua.

Acqua nella quale mi lasciavo affogare.

Corsi via da lei, e mi rifugiai sul grande balcone del salotto.

Lei mi corse dietro e tutto divenne tragedia.

- Torna dentro. Piove. Ti ammalerai!
- Non m’importa! Senza di te vivere è una sofferenza.

I suoi occhi si riempirono di lacrime.

Mi avvicinai e le baciai dolcemente la mano.

- Adam, occhi azzurri come il cielo, sguardo infinito rivolto all’orizzonte e cuore profondo come l’oceano. Non incontrerò mai più un essere umano bello come te.
- Ma tu piangi? Perché?
- Cosa state facendo voi due qui fuori?

Non ebbi neanche il tempo di pronunciare una sillaba.

Mi arrivò uno schiaffo e caddi per terra.

- Perché l’hai baciata? Ayesha, va dentro!
- Roberth, ti prego, lascialo. E’ solo un ragazzo!
- VA DENTRO HO DETTO!

Mio zio mi picchiò violentemente e mi lasciò, fuori dal portone, riverso nell’acqua.

Com’era fredda la pioggia.

E che male facevano quei pugni.

Era finita!

L’ultimo giorno d’Autunno, che tanto stavo aspettando, segnò l’inizio di un eterno inverno nella mia vita e nel mio cuore.













__________________________________la posta di BluRei




Eylis: carissima, non sai quanto mi abbia fatto piacere trovare un tuo nuovo commento e per di più pieno di complimenti...sono contenta che lo scorso capitolo abbia soddisfatto i tuoi gusti. Come avrai potuto leggere siamo entrati nel vivo della storia...mi raccomando ci tengo a sapere il tuo parere...vi ho sorprese abbastanza?

Celestellina: come al solito ogni volta che leggo le tue recensioni devo preparare un fazzoletto...mi lusingano le cose che pensi di me e delle mie storie...ti è piaciuta la sorpresa di questo capitolo? Fammi sapere...grazie!

Kikkina90: allora...comincio con i ringraziamenti, ormai non saprei più stare senza le tue recensioni, ed è proprio per questo che ti aspetterò...non ho nessuna intenzione di pubblicare altro in tua assenza..quando tornerai troverai un pò di cose che sto inserendo contemporaneamente, ma non andrò oltre....spero che l'autunno ti sia piaciuto...

Kaoru: grazie per tutti i complimenti...e per non aver anticipato il nome di lei, visto che lo conosci...ci vediamo in inverno...

Laprinc: come al solito tu sei sempre molto accalorata nei tuoi commenti, li adoro, mi fai venie voglia di scrivere sempre cose che ti spingano ad esprimerti con la tua solita profondità...credo che anche questo capitolo ti farà arrabbiare...dimmi!

Sheila84: non tocchiamo il tasto disegni se qualcuno mi aiuta proverò ancora, altrimenti no! Ci ho perso le speranze...grazie anche a te per aver riletto una storia che già conoscevi nonostante tu abbia poco tempo libero...

BabyzQueeny: mi ero detta...Baby si è stancata...ed invece eccoti...che gioia! Lei voleva semplicemente dire che avrebbe cercato di rivederlo l'ultimo giorno d'autunno (22 settembre)...comunque so già che questo capitolo ti piacerà, ed il prossimo ancora di più...fammi sapere. Ci tengo...grazie!

Grazie a tutti quelli che leggono ed a quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti...



ciaociao

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Capitolo 4
*** "Winter" ***


"Winter "













Lei era felice…

Soltanto questo pensiero riusciva a rasserenarmi e a rendere le mie giornate un po’ meno angoscianti.

Ripetevo questa frase come una formula magica per sopravvivere, “Lei è felice”, ma ormai non riuscivo più a prendermi in giro.

Tutto quello che in passato mi appagava: uscire con gli amici, fare compere, viaggiare. Tutto questo ormai aveva smesso di avere significato. Tutto era svanito, anche la mia voglia di vivere.

Con i miei genitori non facevo altro che litigare furiosamente.

Loro non mi potevano capire. Ed io non me la sentivo di parlarle di Lei.

Cominciai a rincasare all’alba. Passavo le notti fuori dal cancello della villa di mio zio.

Prima o poi l’avrei rivista.

Durante il giorno dormivo e mangiavo soltanto se mia madre mi portava il cibo in camera.

Naturalmente mio zio non poteva rifiutare gli inviti della mia famiglia, il suo tenore di vita dipendeva dal patrimonio di famiglia che mio padre, come primogenito, amministrava. Così io, per non creare problemi, restavo chiuso in camera, mi nascondevo e soffrivo.

Lei era in casa mia, ma io non la potevo vedere. Mi accontentavo di ascoltare la sua voce che risuonava nella tromba delle scale. Stavo accovacciato sugli ultimi gradini, e ascoltavo i suoni che mi arrivavano attutiti.

Mi sentivo piccolo. Piccolo e patetico!

- Cara, cosa ti sei fatta sulla fronte?
- Nulla, ho sbattuto nell’anta dell’armadio.
- Devi stare più attenta cara, se non sbaglio, la settimana scorsa ti eri fatta male sbattendo nell’anta della finestra.
- Questo è quello che succede quando si chiede ad un’indigena di diventare una signora!

Perché doveva umiliarla in quel modo?

Non era giusto!

Lei doveva essere mia!

Io l’avrei trattata come una principessa.

Riuscivo a sopportare l’idea che fosse sua solo perché la credevo felice. Adesso però, il dubbio si era insinuato in me.

Dovevo sapere!

Cominciai a spiarli notte e giorno.

Fu così che scoprii la dura realtà.

- Sei una stupida! Un’incapace! Da quanto tempo cerchi di imparare a cucinare un piatto tanto semplice?
- Ti prego, non mi picchiare.
- Se con te non uso le maniere forti, non combini niente!
- La tua famiglia potrebbe insospettirsi vedendo ogni volta dei lividi diversi.
- Non fa niente. Tanto ho già deciso che da oggi non vedrai più nessuno. Tutte le volte che ti porto da qualche parte mi fai solo vergognare. Sei una sgualdrina! Prima hai cercato di irretire mio nipote, e adesso vuoi attirare le attenzioni degli uomini dell’alta società. Mi fai schifo!

Non potevo rimanermene in disparte a guardare, mentre la maltrattava in quel modo!

Ruppi un vetro e mi avventai contro mio zio.

- COME PUOI COMPORTARTI  COSI’? UN UOMO NON DOVREBBE MAI PICCHIARE UNA DONNA. TANTO MENO UN ESSERE MAGICO COME AYESHA!
- Ti piace la stracciona, vero?
- Vieni via con me! Non puoi restare con quest’uomo. TI UCCIDERA’!
- Questi non sono affari tuoi, Adam Grant! Lui è la mia famiglia. Ed io, fino a quando mi sarà possibile, ho l’obbligo di restare con lui!
- Non puoi parlare sul serio?
- Va a casa Adam.
- L’hai sentita? Ti ha detto di andartene. Questi non sono affari tuoi. LEI E’ MIA! DEVI FARTENE UNA RAGIONE!

Dovevo farmene una ragione?

Come potevo?

Le sue parole non avevano senso.

Dopo quella notte mio zio si trasferì in città.

Adesso centinai di chilometri ci separavano, ma non potevo fare a meno di andare a spiare la loro vita. Dovevo assicurarmi che non la picchiasse più. E stranamente, da quando si erano trasferiti, sembravano una coppia normale.

A casa ormai ero diventato un fantasma. I miei genitori erano disperati e così si decisero a parlarmi.

- Adam, non puoi continuare a vivere in questa maniera sregolata.
- Tesoro, ti stai spegnendo.
- Hai rovinato tutti i passi avanti e i buoni propositi che avevi fatto.
- Non mangi, non dormi, ti sei isolato. Io e tuo padre siamo preoccupati. Cosa ti sta succedendo?
- Si tratta della ragazza che hai conosciuto sulla nave? Se vuoi siamo pronti ad aiutarti a cercarla.
- Padre, vi ringrazio, ma non mi può aiutare nessuno!

Avevo preso la mia decisione.

Dovevo rispettare la sua volontà.

Forse, se io mi fossi fatto da parte, loro avrebbero vissuto normalmente.

Se lui non l’avesse picchiata più, io non avrei detto niente a nessuno.

Ma prima di rinunciare a lei dovevo parlarle per l’ultima volta.

L’unica che poteva aiutarmi era mia madre.

- Mamma, vorrei chiederti un favore.
- Tutto quello che vuoi tesoro.
- Vorrei che invitassi Ayesha a casa nostra.
- Come mai?
- Tra qualche giorno sarà il compleanno dello zio, ed io vorrei organizzargli una festa a sorpresa.
- Hai avuto una splendida idea. La chiamo subito.

Quel giorno, fuori nevicava. Tutta la città era sepolta da una coltre candida e soffice.

I suoi occhi brillavano come…brillavano come i suoi occhi. Come…i miei occhi!

Non aveva mai visto la neve, e, come una bimba, restò fuori, a danzare con i fiocchi. Diversi ma omogenei, come noi due.

- Se tuo marito ci vedesse saremmo nei guai.
- Perché? siamo soltanto due bambini che giocano.
- HMF! Si, ma questo bambino ti ama!

Si fermò, e restò immobile a guardarmi.

- Entriamo in casa. Io non ho mai visto la neve ma non ho neanche provato un freddo così pungente.
- …
- Adam Grant, andiamo?
- Qualche tempo fa mi hai detto che non dovevo intromettermi nella tua vita, ma, io non ci riesco.
- …
- Non riesco a vivere la mia vita se non conosco la tua.
- Cosa vuoi sapere?
- Sei felice?
- Imparerò ad esserlo.
- Lui ti picchia.
- Perché dobbiamo parlare di queste cose? I momenti tra di noi sono sempre stati magici. Parliamo d’altro!
- Quella non era magia.
- …
- Era finzione.
- Perché parli così? Non distruggere la nostra amicizia.
- TU NON VUOI CAPIRE! IO NON SONO TUO AMICO. IO TI AMO!
- …
- Baciami…
- DOV’E’ MIA MOGLIE?
- Roberth, Ayesha e fuori con Adam. Non hai nessun motivo per preoccuparti. I ragazzi volevano preparati una sorpresa.
- SAI QUAL’E’ LA SORPRESA CHE MI VUOLE PREPARARE TUO FIGLIO?

Sbam!!!

La porta si aprì, e tutto precipitò verso la fine.

- Zio!
- Roberth!
- Hai visto cosa voleva tuo figlio da mia moglie? Non ti picchio per rispetto verso mio fratello e verso quella santa di tua madre. Fratello, tieni questo ragazzo lontano da mia moglie!

I miei genitori non mi dissero una parola.

Andammo a dormire senza neanche guardarci in viso e nel completo silenzio.

A rompere l’imbarazzo ci pensò il telefono.

La versione ufficiale fu che Ayesha era caduta dalle scale.

E lei lo confermò.

Non sopportavo più le loro bugie.

Dovevo parlarne a qualcuno!

Quella sera, in casa mia, non dormì nessuno.

- Ma cosa dici Adam? Sei sicuro? Quelle che stai muovendo contro lo zio sono accuse gravissime!
- Io l’ho visto! Ed è per questo che non l’ha più portata a casa. la mamma faceva troppe domande.
- …
- Le due volte che sono tornato a casa con i lividi, era stato lui a picchiarmi.
- Come possiamo aiutarti?

Il piano era geniale.

Mio padre aveva un amico che gli avrebbe procurato dei documenti falsi e con quelli lei sarebbe potuta scappare.

Decidemmo di non dirle niente fino a quando tutto non sarebbe stato pronto.

Mio zio era un uomo intelligente e scaltro. Avrebbe capito qualcosa.

Ormai mancavano due giorni all’arrivo dei documenti ed io mi sentivo un uccellino, che, entrando in casa, continua a sbattere contro i vetri delle finestre.

La libertà e li, a due passi, e lui non riesce a raggiungerla.

- Adam, sta tranquillo. Tuo padre è deciso! Appena arriveranno i documenti andrà lui in persona a prenderla.
- Ti voglio bene mamma.

Quel giorno pioveva.

Nella buca delle lettere c’erano due buste.

Una conteneva i documenti di Ayesha, l’altra, una sua lettera indirizzata a me.

Non appena finii di leggerlo suonò il telefono.

Ayesha era morta.

Si era uccisa.

Guardando la pioggia dalla finestra della mia camera, pensavo a lei.

Mi tornava in mente vestita di bianco, scalza, le braccia protese verso la Luna.

Bellissima.



“ Ti  ho lasciato ma ti amavo.
Baciami…”














__________________________________l’angolo di BluRei


Lo so che molte di voi si aspettavano il lieto fine, ma ha ragione chi dice che nella vita le cose non vanno sempre per il verso giusto. Spero di non aver deluso nessuno…

Fatemi sapere…


DLIN DLON

PUBBLICITA':

Salve allegro lettore,

se anche tu vuoi trovare qualcosa di divertente da leggere, corri a cercare: "STRAMBO GARAKAME: tutto ciò che avreste sempre voluto e non avete mai osato..." Storie strambe sul fantastico mondo di Glass no Kamen, diretto da Celestellina in Roundrobin con tutte noi.

Ma mettiamo che oggi non siete in vena di ridere e che stiate cercando qualcosa di romanticamente impegnato...ah! Allora è un altro paio di maniche...non scoraggiatevi ho qualcos'altro per voi:  "Fiamma d'amore" struggente storia storica, ambientata nel periodo garibaldino in sicilia...sempre di Celestellina, il primo capitolo è magico!

Cosa dite' Vi sentite romantici ma non impegnati? Lasciate fare a me! Per questa malattia ho molti più rimedi:

"Il sole ama la luna, la luna il sole ama" Storia originale romantica pubblicata dal gruppo BluRei_Celestellina. Trattasi di storia adolescenziale scolastica, con la peculiarità che le due "scrittrici" seguono ciascuna uno solo dei personaggi e stanno scrivendo la stopria separatamente on-line...(vi assicuro che è un'avventura entusiasmante che consiglio a tutte ma non priva di difficoltà)

"Kayou no Sakura" (Il canto die ciliegi) di Lametta...ditemi, non è un titolo straordinario? E vi assicuro che la storia è splendida...(sempre originale romantico)

Come?
Tu adori il fantasy? Allora non puoi non leggere "Akasha", di The FallenAngel  siamo ancora all'inizio ma promette benissimo...

Adesso, dopo tanto altruismo, un pò di pubblicità anche per me. Ihihihihihihih! Ho iniziarto una nuova avventura Roundrobin su Glass no Kamen dal titolo: "Il mio cuore è un susino in fiore" siamo al primo capitolo ma spero che parteciperete in tanti. Mi raccomando anche di non dimenticarvi di "Quelle del club di Garakame....partecipate, partecipate, partecipate...Ah, quasi dimenticavo....il seguito di "Idol", "La stagione dei ciliegi in fiore" sta per  prendere vita...in redazione si vocifera che uscirà verso la fine di settembre il primo capitolo, ma non vi preoccupate...ciascuno degli interessati riceverà una mail...

Celestellina: ecco! Come al solito le tue recensioni mi mandano in brodo di giuggiole...grazie per i complimenti e per le cose che riesci a notare nei miei racconti. IL tuo modo particolareggiato di definire le cose che ti piacciono mi da sempre una carica per continuare a scrivere, un pò questo inale te lo aspettavi ma spero ti sia piaciuto...

Kaoru: a te che conosci già la storia e che sei sempre prodiga di complimenti non so mai che dire...quindi...grazie perchè mi segui sempre...mi raccomando da un occhiata alle storie a cui ho fatto la pubblicità penso che una in particolare ti piacerà molto...

Sheila84: no, no, no...al posto di baciami non ci sarà niente di diverso...le storie estive si sono concluse e, per la tua gioia...comincerò a pubblicare il seguito di Idol...ma chissà...forse potrei cominciare più avanti delle storie invernali....

Laprinc: le tue recensioni sono fantastiche le aspetto sempre in trepidazione...mi fai morire dalle risate...eccoti accontentata...non potevo rischiare che le tue ditina si congelassero...

Kikkina90: come vedi ti ho apsettato ed ho fatto bene ...le tue recensioni sono sempre una sorpèresa. Non so se hai notato che sei stata l'unica a fare un osserazione pungente su Ayesha...mi piace il modo in cui vedi i miei personaggi...ai riflettere anche me che li ho creati. Spero che il mio inverno non ti abbia delusa...fammi sapere.

Ed ora volgio ringraziare tutti quelli che hanno letto e recensito la mia storia ed anche chi l'ha messa tra i preferiti...GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE...alla prossima! (ah, mi raccomando, fatemi sapere se il finale vi è piaciuto)


ciaociao











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Capitolo 5
*** "Niamh" ***



(Capitolo extra)

" Niamh "







Io ero vivo per forza…

Perché?

Perché una creatura così piena di vita aveva dovuto rassegnarsi alla morte, come unica via d’uscita.

Se non avessi ricevuto il suo biglietto, avrei certamente accusato mio zio della sua morte.

Non che lui non avesse colpe, ma era stata lei a decidere di
arrendersi, ed io dovevo darmi per vinto.


- Adam, ti prometto che sarà fatta giustizia. Quella bestia di mio fratello non avrà più un soldo! Mi vergogno ad avere un essere simile nella nostra famiglia.
- Papà, avere il tuo appoggio mi rende felice. Penso anch’io che quell’essere ignobile debba pagare, ma qualunque cosa noi faremo, lei non tornerà in vita. Lei non tornerà più.
- Tesoro mio, capisco il tuo dolore, ma devi smetterla di torturarti in questo modo. Pensa solo ai bei momenti che hai trascorso con lei.
- Tua madre ha ragione caro.

La pensavo…

La immaginavo…

La ricordavo…

La sognavo…

Ed ogni volta mi veniva in mente il suo sorriso, cancellato improvvisamente da quell’uomo spregevole.

Cosa potevo fare per far sì che il suo volto, ormai impresso nella mia memoria, non smettesse di sorridere?

Per far sì che il mio ricordo di lei continuasse a ridere?

- Ho deciso di riportare le ceneri di Ayesha in India. Voglio che i suoi genitori conoscano la sorte della figlia. Credo che il modo migliore per renderle onore sia quello di aiutare la sua famiglia.
- Farò in modo di scoprire dove abitano e poi ti accompagnerò.
- Grazie.

Il regalo che la mia perla ambrata mi aveva lasciato era di valore inestimabile.

Avevo conosciuto l’amore ed avevo riavuto i miei genitori. Il loro rispetto ed il loro affetto.

In una sola settimana mio padre organizzò ogni cosa e partimmo per andare in India.

Intraprendemmo questo viaggio tutti insieme. Volevamo poter dire alla famiglia di Ayesha, quanto la loro figlia fosse magnifica e degna di essere amata.

Volevamo dimostrargli che effetto benefico aveva avuto per, per tutti noi, la sua presenza.

“Hai Ram”¹. Quell’urlo e le lacrime dei suoi genitori ci gelarono il cuore.

In quel momento riuscivo a capire le parole che Ayesha aveva pronunciato sulla nave. Suo padre la amava profondamente.

- Siamo grati a Dio di aver potuto conoscere un essere così puro, sincero e gioioso come sua figlia.
- Non piangere caro. Ci scusi…mio figlio vorrebbe tanto poterle esprime i sentimenti che lo legavano ad Ayesha, ma, non si è ancora ripreso.
- Nostra figlia ci ha parlato molto di lui nelle sue lettere. Quando era sulla nave ne ha spedite tantissime. Ti voleva bene. Diceva sempre che avrebbe voluto farti conoscere il nostro paese. Purtroppo non abbiamo molto da offrirvi ma la nostra casa sarà sempre aperta per voi. Mia figlia Niamh vi accompagnerà per visitare il nostro paese.

Quando quella giovane donna entrò nella stanza, sia io che i miei genitori restammo sbalorditi.

Indossava un sari celeste.

La pelle color ambra profumava di spezie.

I capelli, lunghi e neri come la notte, scendevano lungo il suo corpo, sinuoso e snello, come le onde di un mare in tempesta.

Gli occhi, grandi e coloro del cielo, brillavano sul suo volto bello e dai lineamenti delicati.

Ayesha era ancora viva.

Non riuscii a trattenermi. I miei occhi si riempirono di lacrime.

- Scusateci, avremmo dovuto dirvi che nostra figlia Ayesha aveva una gemella. Lei è Niamh.

Quella sera convinsi mio padre a rimanere in India per un po’ di tempo. Dovevo conoscerla. Niamh mi avrebbe potuto parlare del mio amore perduto.

Stranamente però, anche lei aveva voglia di conoscere me. E fu sempre lei a fare il primo passo.

- Scusami Adam Grant, io non parlo molto bene l’inglese. Posso farti una richiesta?
- Certo.
- So che per te può essere difficile e doloroso, ma, potresti parlarmi di mia sorella? Nelle sue lettere diceva di essere felice e serena per aver intrapreso questo viaggio, ma adesso, la sua morte mi fa dubitare delle sue parole.

“Baciami…

Questa parola fu l’unica cosa che riuscii a dirle quando la vidi per la prima volta. Tutto accadde la scorsa primavera, sul ponte della nave da crociera “MaryElisabeth”.

Era sola, in piedi, le braccia protese verso l’argento della Luna che la faceva risplendere. Indossava un vestito bianco…”

Quando terminai il racconto delle stagioni che avevo condiviso con sua sorella, la guardai in viso, i suoi occhi erano pieni di lacrime, trattenute a stento dalle grandi ciglia che incorniciavano le iridi azzurre.

- E’ stata tutta colpa mia!
- Perché dici questo?
- Quell’uomo aveva scelto me. Io avevo paura, non volevo lasciare la mia famiglia. Piangevo giorno e notte e così il giorno della partenza Ayesha prese il mio posto. Dovevo esserci io al suo posto. Io dovevo essere morta!
- Niamh, non puoi fartene una colpa. La tua morte non sarebbe stata meno drammatica per la tua famiglia. Credo proprio che adesso starei qui a consolare tua sorella come adesso sto tentando di fare con te.
- …
- Io ti sono grato. Grazie a te sono riuscito a conoscere una persona splendida.

Adesso tutto mi era chiaro!

Niamh non avrebbe potuto fare niente per sua sorella ed io non avrei potuto fare niente per Ayesha e per il destino che lei stessa aveva deciso di percorrere.

Nessuno aveva colpa se non mio zio.

Decisi di trascorrere quelle vacanze con uno spirito diverso. Niente più rimpianti o lacrime. Avrei conosciuto fino in fondo la sua famiglia ed il suo paese.

Trascorsi molto tempo con Niamh, anche lei possedeva un animo romantico, gentile e generoso, anche se, rispetto alla sorella era molto più riservata.

Aveva però, nello sguardo, la stessa fierezza che leggevo negli occhi di Ayesha.

Quella fierezza che non era alterigia, ma voglia di non lasciarsi calpestare dalla vita e dalle persone.

Chissà se anche lei alla fine si sarebbe arresa davanti alla forza della cattiveria umana?

Niamh, anche se fosse rimasta in India, non avrebbe avuto un destino matrimoniale diverso dalla sorella.

“ Non far nascere nessuno, ma se proprio devi, fa che non sia una bambina ”. Non avevo dimenticato quelle parole!

Morire con onore, per lei, era meglio che vivere senza.

Adesso capivo. Capivo, ma non condividevo.

Per quanto mi era possibile, non si sarebbe verificata mai più una situazione del genere.

- Signor Chowdhury, voglio chiederle il permesso di sposare sua figlia Niamh.
- Signor Grant, ho già fatto una volta questo errore. Non imporrò mai più ad un mio figlio un matrimonio senza amore. Parli direttamente con mia figlia.
- Niamh, tu cosa mi rispondi?
- Adam Grant, sei sicuro di volere proprio me? Forse mi ami dell’amore che avevi per mia sorella!
- Io non lo so. Non posso darti una risposta certa adesso. Ma vorrei che tu mi dessi la possibilità di conoscerti.

Prendemmo una decisione importante.

Niamh venne a vivere in Inghilterra con la mia famiglia e mio padre prese l’impegno di sostenere, in India, la famiglia Chowdhury.

Volevo con tutto il cuore che il sacrificio di Ayesha non fosse stato vano.

La vita di Niamh sarebbe cambiata. Mia madre le insegnò a leggere e scrivere in perfetto inglese, le comprò abiti, gioielli. Era felice di poter avere una figlia.

Ci volli un anno per riuscire a guardare nel mio cuore con sincerità.

Non amavo Niamh perché era identica ad Ayesha o perché non volevo rinunciare all’amore che avevo perso.

Amavo quello splendido fiore, sbocciato nelle difficoltà, perché il suo animo era luminoso e sincero.

Amavo in lei quel dono di fantasia, dolcezza e mistero che la vita aveva dato ad entrambe.

- Adam, vieni fuori. Guarda com’è bella la neve!

Anche quest’inverno, guardo dalla finestra e, a giocare sotto la neve, c’è il mio amore: Niamh!






-FINE-









___________________________________l’angolo di BluRei

nota 1: Hai ram, esclamazione che si può tradurre con “Oh mio Dio”.



Carissime, anche questa storia è giunta alla fine. Spero vi sia piaciuta e che abbiate gradito la mia sezione di racconti estivi che terminano qui. Avrei ancora molti piccoli racconti come questi da pubblicare, e non è detto che non lo farò, ma adesso il dovere mi chiama. Devo tornare a lavorare a tutte quelle cose che ho lasciato in sospeso. So che siete in tante ad attendere il seguito di Idol quindi è doveroso da parte mia ricominciare a lavorarci  tempo pieno.

Per quanto riguarda Baciami…

Quando ho finito di scrivere le quattro stagioni mi era rimasto l’amaro in bocca e così ho deciso di scrivere un extra.

Spero di non aver rovinato la storia con un lieto fine forse un po’ forzato. Comunque a chiunque non fosse piaciuto può sempre decidere di lasciare il finale dell’inverno.

Risponderò alle vostre ultime recensioni nel mio prossimo lavoro. (sezione: originali-romantico)


PUBBLICITA':

CI TENGO A TUTTE LE STORIE CHE HO PUBBLICIZZATO LA VOLTA SCORSA MA AD UNA TENGO IN PARTICOLARE: FIAMMA D'AMORE...MI RACCOMANDO ANDATELO A LEGGERE E SOPRATTUTTO COMMENTATE. L'AUTRICE HA BISOGNO DI INCORAGGIAMENTO...

E adesso, le risposte alle recensioni del capitolo 4

Celestellina: sono contenta che il finale ti sia piaciuto, spero di non aver rovinato tutto con questo extra...fammi sapere. Grazie anche a te per aver letto e recensito le storie pubblicizzate...

Kaoru: ho visto che sei andata a leggere Kaiou no sakura, sapevo che ti sarebbe piaciuto...ecco...adesso baciami è finito veramente...a prestissimo con il seguito di Idol...ah! Vai a leggere lo strambo...penso ti piacerà

Sheila84: noto che tu continui a curare morbosamente la distribuzione del mio tempo e so che lo fai perchè hai un secondo fine: vuoi leggerer il seguito di Idol... MMMMMAAAAARRRRRRRIIIIIIIAAAAAAA!!!!!!!!
Grazie per i complimenti mi fa piacere che il quarto cap ti sia piaciuto particolarmente è quello a cui trengo di più...ciau, alla prossima...

Laprinc: ecco il lieto fine che aspettavi e ricordavi, non ti preoccupare il tuo cervello è ancora a posto...si...io ho deciso di riprendere Idol, ma tu quando mi farai leggere una tua fuffy? Un bacio...

Kikkina: Hai visto che ti ho aspettata? Devo ringraziarti perchè hai subito letto tutte le cose che ho pubblicato...grazie per i complimenti, mi fa piacere sapere che le mie storie facciano anche un pò riflettere. Mi raccomando ti aspetto nella storia "Il mio cuore è un albero di susino" se non per scrivere almeno per far scrivere la tua idea a qualcuno...Ah! Stai attenta perchè insieme al seguito di Idol, che non so se ti interessa, ho intenzione di pubblicare la ff di oniisama e... Perchè non riesco più a trattenerla dentro la testa. Ho decine di appunti sparsi ovunque...preme per uscire e noi la accontenteremo...

Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno letto e che hanno messo la storia tra i preferiti…mi raccomando, fatemi sapere almeno alla fine se la storia vi è piaciuta!!

ciaociao


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