E se tutto fosse diverso?

di Gamblut
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lumaca a pancia rossa. ***
Capitolo 2: *** Ramen! ***
Capitolo 3: *** Ricordi... ***
Capitolo 4: *** Incubi... ***
Capitolo 5: *** La brutta notizia. ***
Capitolo 6: *** Mi comporto da egoista? ***
Capitolo 7: *** Stalker!! ***
Capitolo 8: *** Andrà tutto bene. ***
Capitolo 9: *** Migliori Amiche. ***
Capitolo 10: *** Piangere e sognare. ***
Capitolo 11: *** Litigio.. ***
Capitolo 12: *** Speranza. ***
Capitolo 13: *** Mi manchi, migliore amico. ***
Capitolo 14: *** Amore o cotta? ***
Capitolo 15: *** Gelosia portami via... ***
Capitolo 16: *** Appuntamento. ***
Capitolo 17: *** Amore & Risveglio. ***
Capitolo 18: *** Una nuova amicizia. ***
Capitolo 19: *** Coppie!! ***
Capitolo 20: *** Compleanno! CAPITOLO FINALE. ***



Capitolo 1
*** Lumaca a pancia rossa. ***


Salve a tutti c:
Volevo dirvi che ho voluto un po' mischiare le coppie che ci sono state nell'anime, quindi in questa mia storia a capitoli le coppie saranno molto diverse :D
Spero che vi piaccia e che lasciate una recensione, Buona Lettura!
Ps: A seconda del capitolo, cambierò punto di vista del personaggio, per oggi la storia la scrive Manaka :)

Capitolo 1

“Sono innamorata di Tsumugu”- ho appena affermato.
E dopo averlo detto, la lumaca con la pancia rossa ha fatto uscire dal suo piccolo corpicino una pietra lucida, magica, stupenda come un gioiello. Osservo attentamente quel gioiello e scoppio dalla felicità, non pensavo che potesse essere vero. Dopo aver vissuto tutta la mia infanzia insieme Hikari, pensavo che fidanzarsi insieme a lui doveva essere un dato di fatto, qualcosa di destinato, ma  lo sapevo: “Non c’è nulla di predestinato, possiamo essere noi stessi a cambiare ogni cosa.”
Avevo confessato quei sentimenti a una piccola lumaca, ma come facevo a dirli a Tsumugu, un ragazzo della superficie? Se mi mettessi con lui, sarei bandita da Shioshishio. È sbagliato anche il solo pensiero di voler stare insieme a lui. Ma a me piace e questi sentimenti sono veri, me l’ha confermato la lumaca. Adesso una stupida lumaca può capire se quello che faccio è giusto o sbagliato?! Non ha alcun senso. Ma se lui non mi volesse? Ho sempre pensato di sì, ma se forse sono tutte fissazioni che mi creo io nel cervello?E mentre stavo cercando di capire che cosa dovrei fare, suona il campanello. Apro la porta, e mi ritrovo Hikari che mi sorride.  Cerco di imitarlo, ma si accorge che c’è qualcosa che non va.
“Cos’hai?”- mi chiede.
“Ah... io? Niente, proprio niente.”- rispondo.
“ Sicura?”
“Sì.. sono solo un po’ stanca, tutto qui.”
“Peccato.. Io, Kaname, Chisaki, Miuna, Sayu e Tsumugu stavamo per andare a fare una passeggiata in superficie.”
Con quel nome mi impietrisco. Tsumugu. Voglio davvero perdere la possibilità di parlargli e capire veramente se gli piaccio? Non lo farei mai.
“Vengo anch’io! Aspetta un attimo che mi preparo.”
“Ma non avevi detto che eri stanca?”
“Non importa, voglio uscire lo stesso.”- gli rispondo sorridendo e lui ricambia.
Hikari. Quant’è bello. Capelli castano chiaro, occhi azzurri profondi come il mare e un sorriso splendido. Perché non mi sono innamorata di lui?Tutto sarebbe stato più semplice.Ma l’amore non si sceglie, l’amore capita e basta. Usciamo, andiamo in superficie e mi ritrovo davanti a Tsumugu che mi saluta dicendomi: “Ciao!”, mentre sorride e muove la mano. Ecco, ora capisco perché mi sono innamorata di lui e non di Hikari. Il sorriso di Hikari mi rende felice come solo un sorriso di un vero amico può fare, invece, ricevere un sorriso o anche un semplice sguardo da Tsumugu, mi fa scaldare il cuore come solo l’amore sa fare.




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Capitolo 2
*** Ramen! ***


Ciauu c: Questo è il secondo capitolo e oggi invece faccio scrivere a Kaname :3 


Capitolo 2

 
 “Che bello! Almeno una volta siamo usciti tutti insieme”- dico.
“Sì... infatti..”- risponde sorridendo Chisaki.
E quando vedo quel sorriso arrossisco subito, ma non ho neanche il tempo di rispondere o di dire qualcosa che Sayu incomincia ad infastidirmi. È una bambina molto carina, ma è pur sempre una bambina. Perché cerca sempre di parlarmi? Io cerco sempre di aprire una discussione con Chisaki, ma se c’è lei intorno non posso nemmeno parlarle. Mi ronza intorno come una mosca, invece Miuna se ne sta isolata a fissare Hikari. Che provi qualcosa per lui? Non saprei, ma non so se nemmeno lui ricambi.. Cioè, so che non sono parenti biologici, ma sarebbe molto strano se lo “zio” e la “nipote” si mettessero insieme. E poi, ho sempre pensato che Manaka e Hikari fossero la coppia perfetta, ma guardando Manaka che scherza con Tsumugu e Miuna che stalkera Hikari, forse dovrei ricredermi. Fortuna che nessuno mi tocca la MIA Chisaki. Dico mia, perché la conosco fin dalla più tener età, insieme a lei ho passato dei momenti stupendi e ogni giorno mi sono innamorato sempre di più dei suoi capelli, del suo sorriso, del suo modo di arrossire, del suo carattere, di lei. Non ho mai capito, però, se mi ricambi. Da quando l’ho conosciuta mi sono innamorato subito e mi sono reso conto che fortunatamente lei non ha mai guardato in modo dolce a nessuno. Vorrei chiederle se le piace qualche ragazzo, ma non so che cosa possa pensare. Che non si sia accorta, dopo 14 anni che ci conosciamo, che io l’ho sempre voluta? Boh, può essere...
Cerco di allontanarmi da Sayu che per fortuna si avvicina a Miuna per non farla sentire sola, così che io possa parlare liberamente con la mia cara Chisaki. Mi avvicino e mentre cerco di dirle qualcosa, sento che Hikari ha detto una battuta e sulla faccia di Chisaki compare un grande sorriso e sento la sua bellissima risata. Ma che bella che è lei, però ora mi si sta spezzando il cuore solo a vederla. Perché io non riesco a farla sorridere così? Perché io non riesco a dichiararle il mio amore? Ho qualcosa di sbagliato? Cerco di non pensarci, di avvicinarmi a lei e imitare il suo sorriso. E mentre mi avvicino, noto che lei mi dona un suo sguardo e il suo viso diventa tutto rosso. Sarà imbarazzata? Si sarà sentita male solo al vedermi?
“Come mai sei così rossa..?”- chiede Manaka a Chisaki.
“ Ah, niente..”- risponde, voltando il capo che era rivolto verso di me, verso Manaka e il suo viso ritorna pallido e candido come sempre. Allora ero proprio io a farla diventare rossa.. forse perché è innamorata di me? Ma.. non saprei, non voglio  crearmi false illusioni e cerco di aprire un nuovo argomento.
“Andiamo a mangiare qualcosa?”- chiedo agli altri.
Tutti annuiscono e sorridono e Hikari risponde: “Certoo!! Ho una gran voglia di ramen!”
Allora ci dirigiamo verso il Saya Mart, il piccolo supermercato dove lavora Akari, la sorella di Hikari. Compriamo il ramen e ci sediamo tutti attorno a un tavolino per mangiarlo, ovviamente io seduto accanto a Chisaki e dall’altro lato ho vicino Sayu, che non si vuole assolutamente staccare.  Apriamo il ramen e mentre Chisaki lo sta mangiando, mi accorgo di una piccola macchia di zuppa che ha sul viso. Col pollice gliela tolgo dolcemente e quando lei si accorge del mio dito si gira verso di me, mi sorride e mi ringrazia e io, a mia volta, ricambio il sorriso. Le chiedo se il ramen è buono e lei masticando annuisce. Mi viene da ridere guardando le sue guance paffutelle che si allargano e si restringono mentre sta masticando, che carina che è (kawaii *--* ). E mentre cerco di parlarle, sento qualcuno che mi tocca la spalla: Sayu.
“Che c’è?”- le chiedo.
“Mi sono sporcata?”- mi domanda, indicandosi la faccia completamente sporca di salsa e cose varie.
“Tutta la faccia.”- dico sospirando.
Mi porge un fazzoletto e mi chiede se possa pulirla. Lo prendo e accetto.  In fin dei conti è una bambina, è ovvio che si sporchi così.
“Kaname, hai lasciato tutto il ramen!! Me lo posso mangiare io??”- mi chiede Hikari.
Ha ragione, pulendo prima a Chisaki e ora a Sayu, non ho completamente toccato cibo, anche se ho una fame da lupi.
“Sì.. Prendi se vuoi.”- gli rispondo. Non ho più voglia di ramen e poi mangio qualcosa a casa.
“Ecco, ti ho pulita.”- dico a Sayu.
“Grazie.”- dice però un po’ imbronciata.
“Perché sei arrabbiata?”- le chiedo accarezzandole la testa e sorridendo per renderla più felice.
“Perché mi tratti come una bambina.”
“E quindi? Tu non sei una bambina?”
“Sì, però.. non voglio essere tratta così.”
“Ah, va bene signora Hisanuma”-le dico sorridendo cambiando tono di voce e il suo broncio si trasforma in un sorriso.
E subito dopo, mi giro di scatto e vedo a Chisaki che si sente male. L’accarezzo e sento che la sua Ena si sta asciugando. Mi alzo subito, prendo la sua mano e insieme corriamo verso il mare.





 

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Capitolo 3
*** Ricordi... ***


Buona Lettura c:

 

Capitolo 3


Chisaki.
 
La sua mano.. la sua mano calda, speciale, particolare, unica, protettiva, morbida, stupenda, magnifica, dolce, tenera, vellutata.. Ops! Penso che i miei occhi stiano diventando a cuoricino, dannazione! Torniamo alla normalità. Fino a qualche secondo fa, avevo l’Ena asciutta e non riuscivo nemmeno a respirare, ma toccando quella sua mano mi sembra di “toccare il mare con un dito”. Corre così veloce che forse non capisce quanto sto assaporando questo momento. Lui, preoccupato per me, che mi tiene la mano e corre per arrivare in acqua, aw. Penso che ci tenga veramente a me. Questo sicuramente, ci conosciamo fin da quando eravamo piccoli e sono la sua migliore amica, però penso che non potrò mai essere altro. Da quello che ho visto oggi, penso che mi tratti ancora come una bambina.. Quando mi sono macchiata il viso con il sugo del ramen, avrà pensato che sono una stupida che non sa nemmeno mangiare senza sporcarsi. Poi Sayu! Quanto mi sta antipatica quella mocciosa! Vuole stare ogni singolo momento vicino a Kaname e lui, che è così.. così dolce e premuroso con tutti, anche se un po’ sbuffa, le sorride sempre. E se lo fa perché ricambia i sentimenti che prova quella bambina? Ma ha 9 anni! Però..
“L’amore non ha età”- mi disse qualche anno fa Kaname. Come posso non ricordarmi quel momento, tralasciando che io mi ricordo ogni singola discussione con Kaname, ma comunque... quello è un ricordo proprio speciale.

 
*****
 
*FLASHBACK*  6 anni fa
 
“Voglio andare in superficie!”- disse Manaka.
“Non andare, non possiamo!”- esclamò  Hikari.
“Ma io voglio andare..”- le rispose Manaka con la faccia da cucciolino.
“Non possiamo, siamo troppo piccoli.”- le dissi io.. Poi continuai: “Qui, a Shioshishio, ci sono tante cose da fare, perché non giochiamo a nascondino?”
“Sììì”- risposero tutti, tranne Kaname, ovviamente, che è sempre stato una persona silenziosa e infatti rispose semplicemente muovendo la testa su e giù e sorridendo.
“Conto io!! Su su, nascondatevi!”- disse Hikari e tutti incominciammo a correre.
Vidi un albero e mentre stavo cercando di nascondermi dietro, vidi alla piccola Manaka già nascosta che mi chiese gentilmente  di trovarmi un altro posto. Corsi più velocemente possibile per trovare un altro nascondiglio.. dietro il bidone della spazzatura? Nah. Dietro allo scivolo? Nemmeno. Ma accanto all’altalena, notai qualcuno che mi disse di seguirlo, Kaname. Mi avvicinai a lui e mi portò verso una parte della città da me sconosciuta. Entrammo in un piccolo villaggio e ci nascondemmo lì, dietro una panchina. Aspettammo ai nostri amici per diversi minuti, ma nulla. Non avevo nemmeno sentito a Hikari che disse “Via!” per potere iniziare a cercarci. Che stesse ancora contando? Impossibile.
“Che facciamo?”- chiesi a Kaname.
“Non so. Vuoi fare un giro in questo posto sconosciuto?”- mi chiese sorridendo.
Mi sarei potuta immaginare di tutto da Kaname, ma non quello. Lui, che era sempre stato il saggio del gruppo, ora era quello che mi aveva chiesto di visitare un posto sconosciuto, ambiguo e misterioso? Ma chi, all’età di 8 anni, avrebbe rifiutato? Certamente io no,  però avevo un po’ paura e lui se ne accorse.
“Se hai paura, ritorniamo verso la città, va bene?”- mi chiese dolcemente.
“No.. non ho paura. Però... mi potresti tenere la mano?”- gli dissi.

ECCO. CE L’AVEVO FATTA.  ERO RIUSCITA A CHIEDERGLI DI TENERMI LA MANO. 
E lui, senza pensarci due volte, me la prese e insieme ci incamminammo verso il villaggio.
Era un posto nuovo,­ma non diverso dal quartiere dove abitavo io. Sempre ragazzi che scherzavano, adulti che discutevano, pesci che nuotavano... tutto normalissimo.
“Hai ancora paura?”- mi chiese Kaname.
“Di meno.”-risposi, ma tenendogli la mano ancora più forte.
Ad un tratto, ci avvicinammo in un negozio: una fumetteria.
Sia io che Kaname adoravamo i manga (e io li adoro anche adesso) e quindi avevamo una gran voglia di entrare. Aprimmo la porta, e ci ritrovammo in un posto un po’ vecchio, impolverato, ma che custodiva centinaia di manga. C’era l’imbarazzo della scelta! Alcuni kodomo che erano quelli che mi appassionavano di più, altri shojo, diversi shonen e poi altri di vario genere..
Mentre stavo curiosando, ad un tratto vidi la copertina di un manga che raffigurava una bambina che poteva avere una dozzina d’anni che stava abbracciando a un ragazzo che invece ne aveva all’incirca 17. Rimasi molto colpita, mi sembrava strano che due persone che avevano di differenza ben 5 anni, potessero stare insieme. Feci vedere il manga a Kaname, ma lui non disse niente.
“Che c’è di strano?”-mi chiese.
“Non.. non vedi che questi due ragazzini si abbracciano?”- gli risposi.
“E..?”
“Ma secondo te stanno insieme?”
“Non so.. penso di sì, e quindi?”
“Ma.. ma non lo vedi..??  Hanno diversi anni di differenza!”
“E allora?
L’amore non ha età.”- mi rispose sorridendo.
“Però.. però..”
“Però cosa? Perché mi hai fatto vedere la copertina di questo manga?”
“Ah.. per..” e non ebbi nemmeno il tempo di rispondere che lui disse: “è perché vuoi essere abbracciata?” e mentre stavo cercando di rispondere, le sue braccia mi presero i fianchi e il suo viso si appoggiò sulla mia spalla: un sogno si era realizzato. Cosa dovevo fare? Rifiutare l’abbraccio e staccarmi da lui? Assolutamente no. E quindi,  a mia volta, misi le braccia intorno al suo corpo e ci tenemmo in un abbraccio che durò per diversi secondi, fino a quando:
“Perché fate queste smancerie nel mio negozio? E poi siete ancora molto piccoli!”- esclamò il proprietario del negozio e il mio volto e quello di Kaname diventarono completamente rossi.
“Siete fidanzati?”- chiese sempre quello.
Nessuno dei due rispose e poi lui disse: “ Siete molto timidi.. comunque auguri, chi tace acconsente!”
Volevo risolvere il malinteso, ma ad un tratto, Kaname mi prese dalle mani il manga, andò verso il proprietario e gli disse che volevo comprarlo.
“Lo vuoi comprare per la tua ragazza? Che dolce che sei!”- disse quel negoziante impiccione dando il resto a Kaname. Quest’ultimo non rispose, ma mi prese per mano e in silenzio mi portò verso il centro di  Shioshishio. Camminammo in silenzio e molto lentamente, ma vedemmo delle persone correre verso di noi e ci staccammo immediatamente.
“Dove eravate andati??? Vi abbiamo cercato ovunque!!”-esclamarono in coro Hikari e Manaka.
Avevano ragione. Era passata un’ora intera. 60 minuti passati  interamente e solamente accanto a Kaname. Magnifico.
“Eravamo preoccupatissimii!!!”-disse piangendo Manaka “Pensavamo che non tornaste più!”- continuò e si avvicinò a me per abbracciarmi.
“Non vi dovevate preoccupare, eravamo andati in una parte della città un po’ isolata. Ma adesso siamo tutti e quattro qui.”- rispose sorridendo Kaname.
“Però adesso è tardi e dobbiamo andare a casa..”- disse Hikari. “Io vado.. Manaka, fai la strada insieme a me?”- continuò.  Lei annuì e insieme ci salutarono.
Poi Kaname mi chiese se per me andasse bene che lui mi accompagnasse, e io risposi che era tardi e che non si doveva preoccupare.
 “Tanto devo fare sempre questa strada per tornare a casa, quindi ti accompagno.”-  mi disse e io non volevo andare contro di lui, e quindi annui e insieme camminammo.
Arrivati davanti al portone di casa mia, lo salutai, ma ad un tratto lui mi bloccò e mi disse: “ASPETTA! Prima che mi dimentico! Tieni.” E mi porse il manga che avevamo visto alla fumetteria.
“Grazie! Quanto ti devo?”- gli chiesi.
“Nulla. È un regalo.”- rispose sorridendo e intanto stava per incamminarsi di nuovo.
“Grazie ancora!!”- esclamai ringraziandolo ancora. Ero felicissima. Ma lo divenni ancora di più quando aprii la prima pagina e mi ritrovai scritto:
“PER CHISAKI”
, accompagnato da una faccina felice e un piccolo cuoricino. Un cuore? Era troppo piccolo, forse era una piccola macchia d’inchiostro. Ma chi se ne fregava, sperai sempre (e lo spero ancora oggi) che fosse un cuore. Tante domande  mi entrarono in testa, ad esempio mi chiesi quando avesse preso la penna, ma non me ne importava molto e infatti, mi buttai subito sul letto e incominciai a leggere.
 

*****
E adesso, proprio adesso, dopo che siamo tornati tutti a casa che ormai era tardi, ho in mano il manga e rileggo per l’ennesima volta quella dedica:
 

 
 

“PER CHISAKI. :)  “



 

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Capitolo 4
*** Incubi... ***


Hikari
 

Capitolo 4

 
Buio. Panico. Paura. Mi guardo intorno e sono in una stanza, troppo piccola per viverci.
Perché sono sdraiato sopra a della paglia? Mi alzo di scatto e sento un dolore atroce in tutto il corpo: muovendomi troppo velocemente, tutte le mie ossa, o almeno quasi tutte, si sono "scrocchiate", creando un rumore insopportabile. Perché sono solo, in un posto oscuro, misterioso, lugubre? Girovago per la piccola camera e, tastando ogni microba parte della pareti, anche se al buio, riesco a trovare la maniglia. Con molta forza, spingo la porta, ma invano. Scaravento diversi pugni verso essa, e, dandole anche alcuni calci, cede e cade. Ma dove sono? mi ritrovo in un posto buio, dove si può solo andare avanti. Sono nel villaggio o in superficie? Non vedo nessun pesce, ma nemmeno una singola persona. Sia dentro che fuori a quella stanza, non c'é nulla: cammino sempre avanti, in cerca di qualcosa o qualcuno, anche se non so chi o cosa vorrei ritrovarmi davanti.
"Hikari! Sbrigatii!"
Questa voce la conosco. Incomincio a muovermi verso dove l'avevo appena sentita, ma, ad un tratto, essa viene sovrastata da altre.
"Hikari. Dove sei?"
"Hikari ma che stai facendo??"
Troppe voci in una volta. Ma che sta succedendo? Mi sta per scoppiare il cervello, se ce l'ho. Ho sempre pensato di no perché mi definiscono tutti una persona stupida e che non pensa prima di agire, ma comunque... incomincio a correre verso quelle voci, ma non capisco bene dove sto andando, poiché non c'è nemmeno un raggio di sole e io non ho a portata di mano una torcia o qualcosa per fare luce. Cammino ancora, ma noto che c'é qualcosa che intralcia me e le voci. Che io sia veramente nell'altro mondo? Che i proprietari di quelle voci siano nell'aldilà? Cammino, ma c'è sempre questa cosa che mi intralcia. Che sia uno stupido ramo? O che sia la vita che mi intralci dalla morte? O viceversa? E perché sento solo queste voci? Penso di essere uno squilibrato.
 
"Perché sei stupido?? Perché stai ancora dormendo??"
 
COSA? 
 
Apro gli occhi e mi ritrovo tre faccie: tre grandi smile. Scherzavo. Sembrano avere tutte il broncio e la faccia arrabbiata.
"Alzati."-dicono tutte e tre, impassibili.
"Cos'ho fatto?"- chiedo assonnato.
"COS'HAI FATTO? NIENTE, APPUNTO. SONO LE 8:05, SE NON TE NE SEI RESO CONTO. E DOBBIAMO ANDARE A SCUOLA."
Ah, quindi era per questo motivo che mi chiamavano e mi dicevano cosa stavo facendo. Ma c'era pure il bisogno di sognarseli?
Ancora ripenso a quel sogno? Ho davanti a me la ragazza che mi piace fin da quando sono piccolo e mi sta urlando in faccia. Sono proprio un deficiente. Mi alzo subito, apro l'armadio quasi vuoto e prendo l'uniforme della Nami, la scuola marina che frequentavo prima che chiudesse e corro verso il bagno come un pazzo. 
Dopo qualche minuto..
"Ancora lì dentro sei? Ma che stai facendo?"-mi chiede Manaka.
"Cosa dovrebbe fare dentro il bagno, qualcuno?"-risponde Chisaki. Poi continua dicendo: "almeno si lava."
Mi ha fatto un complimento, diciamo. Mi ha fatto un complimento. Mi ha detto che mi lavo. Si può definire come complimento, no? Anche se io rimango tempo in bagno per altri motivi (ho la diarrea) lei pensa che mi sto lavando e quindi non c'è da preoccuparsi.
 
Arriviamo a scuola con 50 minuti di ritardo e il professore ci fa stare fuori fino a quando non suona la campanella dell'ora successiva. Anche se ce l'hanno ancora con me per il ritardo, dopo essermi scusato infinite volte, sembra che mi hanno perdonato. Suona la campanella e noi entriamo in classe. Ci sediamo ai nostri soliti posti e prima che il professore si sieda alla cattedra io mi addormento. Ho dormito male, oggi, facendo lo strano incubo. Nemmeno un minuto che vengo destato da Kaname che mi dice di seguire prima che l'insegnante mi sgridi. Quindi, cerco di stare attento ma dopo qualche secondo riprendo a dormire. Mi sveglio quando finiscono le lezioni e quindi quando noi incominciamo a preparare l'Ojoshi (la donna di legno) per l'Ofunehiki. Per ricompensare il capriccio che aveva fatto, (nell'anime aveva rovinato l'Ojoshi) Sayu, insieme a Miuna, é venuta per aiutarci. Beh, forse il suo intento é un altro: nemmeno un secondo che é entrata nella stanza che si siede accanto a Kaname. Manaka chiacchiera vivacemente con Tsumugu. Lei è la mia migliore amica e vorrei proteggerla il più possibile, ma si vede a chilometri di distanza che vuole veramente al ragazzo della superificie e quindi lascio stare i due piccioncini in pace. Sayu, invece, sta vicino a Kaname e gli sta parlando di miliardi di cose, ma sembra che lui stia pensando ad altro. Controllo cosa sta guardando e mi accorgo che sta fissando a Chisaki. A Chisaki? Proprio lei? Non é possibile. A me lei piace e sarebbe strano che a due migliori amici piaccia la stessa ragazza. "Una ragazza é voluta da due suoi amici d'infanzia, lei chi sceglierá?" mi sembra proprio la trama di una delle tante storielle di efp. Mentre penso a tutte queste cavolate, mi accorgo che manca qualcuno. Mi giro e vedo a Miuna che da tutto questo tempo mi sta guardando. La osservo e intanto lei sta diventando tutta rossa. Ma perché è tutta sola? Perché rimane in disparte? Non pensavo che la mia "nipotina" fosse così timida. E quindi, tocca a me iniziare a parlare e incomincio ad avvicinarmi a lei.
"Come mai stai in disparte?"- le chiedo.
"Beh.. io conosco bene solo a Sayu.."-mi risponde un po' intimorita.
"Come, non mi conosci?"
"Cioè, sì, certo, però.."
"Piacere, mi chiamo Hikari e so fare bene il solletico."-le dico sorridendo, mentre incomincio a farle il solletico e lei inizia a sbellicarsi dalle risate. Io rido con lei, e lei ride con me. È una bella bambina, ed é anche molto simpatica. Ma cosa penso?! Siamo parenti! Però, biologicamente no, quindi....
Dopo che é passata un'ora senza aver fatto niente, incominciamo a sistemare l'Ojoshi. Noi di mare riusciamo a fare poco, poiché dopo poco incominciamo a sentirci stanchi e asciutti, a causa dell'Ena. Mentre stiamo tornando verso il villaggio, cerco di attaccare bottone con Chisaki, ma lei non mi ascolta nemmeno e incomincia ad aprire una discussione con Kaname. Beh, forse quella "storiella di efp" non é poi così banale, visto che lei ha scelto lui e non me. Forse, a me piace solo fisicamente e forse, questa mia cotta per lei sparirà... ma solo forse.

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Capitolo 5
*** La brutta notizia. ***


Scusate per il ritardo e buona lettura c:
Miuna 
 

Capitolo 5

 Loro se ne sono andati. Più che altro LUI. Una volta che stiamo per parlare, e poi quella discussione finisce in aria. Uffa! Perché sono così timida?. Almeno lui, fortunatamente, è solare e divertente. Gli opposti si attraggono, speriamo che sia vero. Adesso che ha incominciato a parlarmi, sono veramente felice.. però penso che lui mi tratti solo come una bambina, anzi, peggio: come la sua cara “nipotina”. Almeno non lo siamo biologicamente. Intanto, quei pochi che siamo rimasti, continuiamo a sistemare l’ Ojoshi. Passa un giorno, e anche oggi, dopo le lezioni, ci incontriamo. Vedo tutti i ragazzi del mare che hanno una faccia un po’ sconvolta e anche un  tantino triste. Mi avvicino a Manaka e le chiedo cosa sia successo.
“Miuna, vedi questo tempo?”- mi risponde invece Hikari indicando la finestra. Osservo. La brezza marina circonda tutta la città. Il mare è impetuoso, mosso, tempestoso e agitato. Al solo guardarlo vengono i brividi, soprattutto con questo freddo.  Dovremmo essere entrati nella stagione primaverile, ma questo mi sembra l’inverno più rigido che ci sia mai stato qui. Poi continua: “Il dio del mare è arrabbiato e dobbiamo sbrigarci al più presto per preparare l'Ofunehiki. E dopo... noi del mare dobbiamo andare in ibernazione.”
Lo guardo, stupita. Quando ha detto la parola “ibernazione” tutti quelli dal mare sono diventati ancora più tristi e Tsumugu gli chiede altre informazioni. Io non capisco. Cosa significa “ibernazione”? per fortuna, non faccio nessuna mala figura, perché, a chiederlo prima di me,  c’è Sayu, che infatti domanda il significato di quella parola. Allora, lui, con le lacrime agli occhi, incomincia a spiegare del letargo, di questo freddo che affligge sia Oshiooshi che Shioshishio. Non è la prima volta che vedo qualcuno del mare piangere, già Akari l’aveva fatto davanti a me. “I tuoi occhi sono così blu che le tue lacrime sembrano muoversi come le onde... sono stupende, mi ricordano il mare e a me piace tantissimo” le dissi quel giorno e fra le sue guance umide, spuntò un piccolo sorriso. Ma a lui, non riesco a dire niente. Cerco di pronunciare qualche parola, ma dalla bocca non mi esce niente. Avrei tante domande da fargli, ma soprattutto una richiesta importante: di rimanere qui in superficie. E se questo letargo durasse per... anni? Come farei? Come farei a stare anni e anni senza di lui? Non posso permetterlo. Speriamo che l'Ofunehiki andrà bene e che il dio del mare si calmi. Gli ultimi ritocchi, e l’Ojoshi è pronta. La osserviamo accuratamente e ci sentiamo tutti soddisfatti: è perfetta. Cerchiamo un po’ tutti di sollevare il morale, ma sempre quel pizzico di tristezza e malinconia rimane nell’aria. Tsumugu incomincia una nuova discussione, ma dopo due parole finisce tutto lì.
“Quindi.. quando faremo l'Ofunehiki?” chiedo.
“Al più presto, e poi quella stessa sera, io e gli altri del mare, andremo in letargo.”- mi risponde Hikari.
Poi Tsumugu chiede una cosa a Manaka e loro due, cercando di distrarsi, incominciano a parlare fra di loro, e lo stesso fanno Kaname, Sayu e Chisaki. Gli unici in silenzio siamo noi due, uno di fronte all’altro.
“Ma.. se l'Ofunehiki va bene, voi non avete bisogno di andare in letargo, giusto?”- chiedo ad Hikari per aprire una discussione.
“Spero di sì. Molte persone hanno abbandonato il mare per andare in superficie, soprattutto in questo periodo. E il dio del mare si è arrabbiato, e ha creato questo clima freddo, con il mare sempre mosso. E allora, noi del mare, per non morire di freddo, dobbiamo ibernarci. Speriamo vada tutto bene e che il clima cambi. Mi dispiacerebbe non vederti più per anni.. quanto potresti crescere?”- mi risponde cercando di sorridere.
Davvero? Quindi, se io e lui non ci vedremmo più, lui sarebbe triste?
“Davvero saresti triste? In tutto quegli anni potrei diventare alta quanto te o di più!”- dico facendo la linguaccia.
“Certo! Anche se è come se dormissi, quindi.. non penso che io possa sentire la mancanza di qualcuno in quello stato.”
“Ma tu mancheresti tantissimo a me! Non andartene, rimani qui!”- esclamo subito senza neanche pensarci e con le lacrime agli occhi. Forse ho parlato con un tono di voce fin troppo alto rispetto a quello che uso sempre, rispetto a quella mia piccola vocina. Tutti mi fissano. Prima Manaka che anche lei ha gli occhi inumiditi, poi Tsumugu che ancora riesce a trattenersi, poi Chisaki anche lei con la faccia un po’ sconvolta, Kaname che cerca di sorridere e Sayuche guardandomi incomincia un po’ a singhiozzare. Mi si sta frantumando il cuore. Corro veloce e scappo dalla classe. Sono una stupida, non sono nemmeno riuscita sopportare i loro sguardi. Dove vado? Corro sul marciapiede vicino al mare, osservando esso. Com’è strano. Non sembra il solito mare, forse nemmeno lo è. Colpa di quelli del mare che stanno insieme a quelli della superficie abbandonando la città natale. Forse, quindi anche di Akari. Il mio giubbotto celeste sta diventando sempre più scuro, quasi blu, per colpa di tutte queste lacrime che mi escono dagli occhi. Cerco di non pensarci, di andare sempre avanti e di non girarmi mai. Ma.... sono troppo stanca.

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Capitolo 6
*** Mi comporto da egoista? ***


Sayu

Capitolo 7

 Son qui ad aspettare la mia migliore amica, seduta nella sedia vicino a Kaname. Che bei lineamenti che ha. Cerca sempre di migliorare l’umore a tutti anche in queste situazioni difficili.  Ma intanto mi chiedo dove sarà andata Miuna. Quanto mi sta antipatico Hikari, è stato lui a creare questo caos! Ancora non si rende conto di quello che dice e di quanto possa far stare male Miuna?! Ma lei dove sarà andata? Fortuna che Tsumugu è andato a cercarla.. Se fosse andato Hikari, sarebbe successo ancora più macello. Questa potrebbe essere la mia occasione: Chisaki sta discutendo con Hikari su dove possa essere andata Miuna e sul fatto che almeno noi quattro dobbiamo rimanere qui per vedere se lei ritorna. Quindi, io e Kaname siamo rimasti fuori dalla discussione e posso approfittare del momento per parlargli... Cosa potrei dirgli? Non trovo una frase giusta per iniziare una discussione. Sono sempre spavalda con lui, almeno per stargli vicino. Ma nonostante tutto, io sono molto timida.
“Come mai mi guardi sempre, Sayu?”- mi chiede ridendo Kaname.
Fino a un secondo fa, volevo iniziare un discorso, ma non così. Cosa dovrei fare? Dichiararmi? Sicuramente mi direbbe di no, so benissimo che vuole a Chisaki, ma  non ho mai capito se lei ricambi. Però ho notato alcune volte che Hikari la osserva e che Miuna guarda lui. Wow, che giro... e ancora io non ho risposto alla domanda.
“Tra un po’ andrete in letargo..”- dico cercando di cambiare discorso.
“Probabilmente... quindi non potrò più farti questa domanda..”- dice lui.
Lo conosco così bene, sa strano. Dovrei essere una delle persone che lo conosce di meno, invece penso di sapere tanto di lui... fino a quando Akari e il padre di Miuna non avevano una relazione, io e Miuna osservavamo tutto il loro gruppo da lontano. Lei guarda sempre e solo Hikari e invece io Kaname.. ho capito tanto di lui. Cerca sempre di stare in silenzio e di comportarsi da maturo, ma in fondo è gentile e divertente.. ed è anche molto silenzioso, ma non penso mai quanto Tsumugu. Starà facendo un grande sforzo a parlare con me, oppure, forse, si sente veramente a suo agio.
“Perché.. sembri una brava persona.”- rispondo.
“Sembro? Quindi non lo sono?”
“Sì.. cioè...”- dico tutta imbarazzata. Poi continuo: “Non lo so, non ti conosco così bene..”
“Veramente non mi conosci? Pensavo di sì...”
“Certo che ti conosco! So tutto di te!”- dico, senza neanche rendermene conto.
“E cosa sapresti di me?”- chiede lui un po’ sbalordito ma anche divertito.
“Beh.. so che ti chiami Kaname Isaki.”
“E questo sarebbe tutto? Pensavo che avessi fatto una ricerca approfondita..”- risponde sarcasticamente.
“Nah.. non so nemmeno quando sei nato, ma lo vorrei sapere, almeno quel giorno ti potrei fare gli auguri. “
“Poi un giorno te lo dirò. Quindi non sai nient’altro?”- chiede anche un po’ triste.
“So che...a te piace Chisaki!”- dico quasi urlando, e gli altri si girano verso di me.
Guardo Kaname e vedo che è a terra, ha avuto una reazione così esagerata che è caduto dalla sedia!
“Ehi, come stai?”- si avvicina Chisaki a lui.
Fortuna che il tonfo della sedia non le ha fatto sentire quello che  ho detto.
Lui le dice di non preoccuparsi e poi loro due iniziano a chiacchierare, scordandosi di me. Poi Hikari dice qualcosa a Chisaki e Kaname mi sussurra velocemente in un orecchio: “come fai a saperlo?”. Non dico niente, ho troppa paura.  Siamo troppo vicini, troppo. Poi Chisaki ricomincia a discutere con Kaname e quindi non gli rispondo. Allora forse veramente la vuole, pensavo che fosse solo una mia idea e forse, anche lei ricambia. Sono solo un’intrusa, qui, io. Che sto facendo? Sto sempre vicino a Kaname allontanandolo dal suo amore. Non sono niente per lui. Io che mi dispero qui. Ma, ora mi rendo conto: sono triste qua, e la mia migliore amica? La mia migliore amica starà correndo sola, piangendo, singhiozzando e io rimango proprio qui, nella sedia. Che amica schifosa che sono.
“Scusate, ma.. io devo andare da Miuna”- sussurro piano, e le mie parole si disperdono nell’aria, senza che nessuno si accorga di me. Cammino allora piano piano ed esco dall’aula. Ancora nessuno che se ne è accorto, bene. Esco dalla scuola e grandina. Sento freddo, ma cerco di non accorgermene e di correre il più velocemente possibile. Sarà già arrivata a casa? Penso di sì, sono già passati una decina di minuti. Mi incammino verso casa sua e intanto noto tutto il paesaggio: i tetti delle case bianchi a causa della neve, il mare mosso e schiumoso.. cosa sarà successo al dio del mare? Arrivata davanti casa di Miuna, suono il campanello diverse volte. Akari apre la porta e mi accoglie con un sorriso. Io non ho tempo di sorridere, voglio sapere cosa sia successo alla mia migliore amica. Entro nella casa dicendo un semplice “salve” e poi entro dentro la cucina, dove mi ritrovo qualcosa che non voglio vedere.

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Capitolo 7
*** Stalker!! ***


“Vado io”
“No. Andrò io. Voi rimanete qui.”
  Tsumugu  

Capitolo 6

Corro, e ancora corro, alla ricerca di lei. Dove sarà andata? Prendo la strada che porta verso casa sua, ormai la so a memoria. Quella bambina, mah. Mi ha sempre incuriosito. Non so. Provo qualcosa di strano per lei, credo. Penso che sia curiosità. E poi, la vedo. Distesa a terra, sul marciapiede sporco, umido e tra un po’ ghiacciato, con tutto questo freddo che affligge la città. vado subito da lei e la prendo da dietro, dalla vita, e la porto in braccio, e cammino per tutto il marciapiede. Ancora non ha visto chi sono, poiché, portandola in braccio, lei ha la sua faccia premuta sulla mia spalla. Penserà che sono Hikari, il suo amato Hikari. Io spesso la osservo, e infatti, ogni volta che Manaka incomincia a parlarmi, è per chiedermi dove io stavo guardando fino a quel secondo. Non le ho mai detto niente, ho sempre cambiato argomento. E poi... Nemmeno Miuna se ne accorge. Sicuramente perché, in ogni singolo secondo che siamo insieme, lei è intenta a guardare Hikari. Io l’ho sempre capito che a lei piace, ma, non so se la storia potrebbe funzionare. Forse potrei stare io, con lei. Ma a che penso? Faccio questi pensieri su una bambina? Calmiamoci. Adesso che è nelle mia braccia, sembra essersi tranquillizzata.  Sta ancora singhiozzando e piangendo, ma meno rispetto a prima. Per rassicurarla, le appoggio una mano sulla testa, come per accarezzarla. Lei alza la testa di scatto e vede chi sono. I nostri sguardi si incontrano, i nostri occhi. I miei di un colore strano e i suoi, più chiari di quelli che hanno quelli del mare, ma sempre azzurri, celesti. Le sorrido, ma lei, vedendomi, si “slaccia” dalle mie braccia, tocca la strada con le scarpe e sta in piedi.
“Come stai?”- le chiedo.
“Bene, grazie. Perché... perché sei venuto.. TU?”-  mi dice.
Perché io. Ha ragione. Perché sono voluto venire proprio io? Sono la persona con cui parla di meno, anzi, credo che questa possa essere la nostra prima vera discussione.  Poteva venire Kaname, che con lei è sempre stato molto amichevole. Poteva venire Chisaki, che è simpatica con tutti. Poteva venire Manaka, che sfoggia sempre il suo sorriso insieme a lei. Poteva venire Hikari, il suo adorato Hikari, che si era anche offerto ad andare a cercarla. Ma invece, sono venuto io, che non conto assolutamente per lei.
“So che io per te nonsono nulla e che a te piace Hikari, però... volevo farti capire che al mondo non esiste solo lui.”- le rispondo con un sorriso finto e me ne vado, pensando che dopo questa cavolata ( anche se vera) che le ho detto, lei non mi parlerà mai più. Prima e ultima discussione. Ma qualcosa mi tiene la giacca. La piccola mano di Miuna.
“Il fermaglio.”- mi dice.
Ah vero. Me ne ero dimenticato. Volevo lasciarlo nella tasca per sempre, almeno, quando avrei messo le mani dentro, sarebbe stato come toccare i morbidi capelli di Miuna. Glielo porgo. Lei se ne va, prendendo una strada a caso, che io mi rendo conto subito che è sbagliata. Dopo nemmeno un secondo, però se ne accorge anche lei.
“Mi... mi accompagneresti a casa, per favore?” mi chiede.
Acconsento, e ci incamminiamo. Troppo silenzio, ma non imbarazzante.. dolce. Può essere il silenzio, “dolce”? Boh, io non sono un  vero poeta. E comunque, anche se potrebbe sembrare tenero, lo distruggerò con una semplicissima domanda.
“Da quanto ti piace Hikari?”- le chiedo.
La sua normalissima faccia diventa completamente rossa.
“ A me.. n-on pi-a-ce.. Hikari…!”- risponde.
“E allora come mai lo guardi in ogni singolo momento con la faccia innamorata?”- la stuzzico.
“Ma.. tu come te ne sei accorto?”
“Perché.. perché.. io... guardo in ogni singolo momento te, Miuna. Mi hai sempre incuriosito.”- le dico cercando di sorridere anche se mi sono reso conto dell’importanza della mia frase.
“ Io non me ne ero mai accorta.”- sussurra.
“ Lo so benissimo. Siamo entrambe persone timide, e molto. E anche un po’ orgogliosi. Per te è difficile iniziare una discussione con qualcuno e so che sei anche molto sensibile, soprattutto per la tua età. Per questo ti osservo, Miuna. Penso che tu un po’ mi assomigli, ma non troppo. Quelle poche cose che si devono avere in comune con un proprio amico o qualcosa di più. So che tu hai sempre guardato Hikari e che ti piace, e anche da molto l’ho capito. Ma nonostante questo, io ti ho sempre guardata, ho sempre controllato ogni tuo singolo movimento. Quando abbiamo mangiato il ramen, mi sono seduto accanto a te. Per quale motivo avrei dovuto? Ecco, per questo. Sono sempre stata curioso e forse un pizzico geloso di Hikari  e non capisco come lui  non si sia accorto dell’affetto che provi per lui. Non so se te ne sei accorta, forse sì, ma questa è la nostra prima discussione. Strana, vero? Fino a un secondo fa ho detto di essere timido, ma penso che adesso sto anche parlando troppo. Quando parlo con qualcuno, annuisco e dico poche parole. Ma con te riesco a dire tutto, probabilmente perché tenevo da troppo tempo, tutto questo, dentro e, adesso, avevo proprio voglia di parlarti. So che sei una bambina e forse quello che io provo per te non lo comprendi, però.. non ti preoccupare. Ancora nemmeno io ho chiarito i miei sentimenti.”
La sua normalissima faccia, diventata prima rossa, adesso è POKER FACE.
Non risponde, peccato. Non avevo mai parlato così tanto da quando, a 8 anni, avevo imparato a memoria uno sciogli lunga lunghissimo. Mi sento un po’ in imbarazzo, ma almeno le ho detto la verità. Che poi, alla fine, le ho fatto capire solo una cosa: che la stalkero da quando la  conosco. Faccio proprio pena.

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Capitolo 8
*** Andrà tutto bene. ***


Adesso riprendo a far scrivere i protagonisti.. vi auguro una buona lettura c:


Capitolo 9

 
Hikari
 

Che preoccupazione ho avuto! Non per Sayu, cioè, non è che non me ne importi, però... mi sono preoccupato tantissimo per Miuna... Che provi qualcosa per lei? Questa domanda me la sono posta diverse volte e questa è sempre stata la mia risposta: "è solo affetto da parenti, nulla di che" anche se non lo siamo. E come sempre, mi ripeto: a me piace Chisaki. Ma perchè mi piace? Beh, non lo so nemmeno io. Forse perché è l'opposto di Manaka... Manaka magra, piatta e invece lei piena di curve.... ma cosa vado a pensare! Non lo so nemmeno io cosa provo per Chisaki. Non capisco cosa provo per nessuno. Forse Chisaki nemmeno mi piace, forse si. Sono proprio stupido. Potrei essere deciso su una persona precisa come Sayu e puntare su quella. Ma se dovessi comportarmi come lei, sicuramente farei la sua stessa fine: verrei rifiutato. Chissà come mai ha scelto lui, proprio Kaname... e chissà se lui se ne è accorto...
Mattina. Finite le lezioni, ci vediamo tutti per l'ennesima volta finendo di compiere tutti i preparativi. Questa volta ce l'abbiamo fatta, tutto è perfetto. Fra una settimana, ci sarà l'Ofunehiki, e poi noi andremo in letargo.  Sono molto preoccupato.. potrei stare in ibernazione per minuti, ore, anni, decenni, secoli, beh... potrei svegliarmi ed essere in una società sconosciuta. Fra un millennio, ad esempio. Dove tutti i miei amici ormai sono all'altro mondo e anche quelli che erano in letargo sono scomparsi, così che io sia l'ultimo ad essersi svegliato. Non si useranno le macchine e nemmeno i piedi, ormai le persone avrebbero installati nella schiena dei dispositivi a mo' di ali che permettono di volare. Okay, probabilmente sono impazzito. Tanto non accadrà niente di tutto questo, sicuramente. Almeno spero. Intanto passano i giorni e tutti siamo elettrizzati per l'evento. I vestiti che dovremmo indossare quel giorno sono pronti, abbiamo dipinto la barca dove ci sarà l'Ojoshi e hanno scelto me per sventolare la bandiera. Un compito molto impegnativo ma tutti per questo mi adorano e mi incoraggiano a compierlo. Dobbiamo dare tutti il nostro meglio, così che il letargo duri poco e possiamo stare insieme.

 
 Il giorno è arrivato.

 
Siamo un po' preoccupati per quello che potrebbe succedere. Se al dio del mare non piacesse? O piacesse e vorrebbe che ne facessimo un altro al più presto? Beh, vedremo.
"Ragazzi.. siamo arrivati fin qui unendo le forze, speriamo che il nostro impegno non sia sprecato, forza, partiamo!" Urlo ai miei amici, noi 7, i migliori. Mettiamo tutti le mani, una sopra l'altra e poi le alziamo urlando: "ANDRÀ TUTTO BENE!" Tutti pronti nelle proprie barche e incominciamo a partire. Svolazzo la bandiera con allegria e coraggio, per me e per tutti gli abitanti della città della superficie e di Shioshishio. Gli altri miei amici usano la loro forza per tirare le navi e le ragazze, mentre sono ai loro posti, vedo che stanno pregando il dio del mare. Andrà tutto bene. Andrà tutto bene, mi ripeto. Andrà tutto bene, spero. Andrà tutto bene. Concentriamoci. Tutto sta procedendo per il meglio, ma nemmeno un secondo che il mare diventa mosso e schiumoso come i giorni precedenti. Le barche sobbalzano, e quasi non si capovolgono. L'Ojoshi è stata catturata dal dio del mare e intanto alcuni, a causa della tempesta e del mare, cadono in acqua. Alcuni abitanti di Shioshishio cercano di soccorrerli, ma né i primi, né i secondi tornano. Guardo i miei amici per vedere in che condizioni stanno. Li vedo tutti, tranne uno. IL MIO MIGLIORE AMICO. DOV'È IL MIO MIGLIORE AMICO?! Kaname è caduto, dov'è? Devo andare a cercarlo, ad aiutarlo, immediatamente. Ma a soccorrerlo prima di me è Chisaki, entrando in acqua. Poi entra anche Manaka, per aiutare i due. No. NON POSSO PERDERE TUTTI E 3. IL MIO MIGLIORE AMICO, LA MIA MIGLIORE AMICA E LA RAGAZZA CHE MI PIACE. NON POSSO. Ma qualcuno mi parla.

 "NON FARLOO!"- qualcuno mi urla prima che io mi possa buttare a mare. Mi giro, e vedo Miuna che sta per piangere, proprio come me. " Io devo andare!" - le rispondo e sto per entrare in acqua, ma qualcosa mi trattiene. La sua mano ha preso la mia, e mi ha bloccato. Non ha bloccato il mio corpo, ha bloccato... il mio cuore. Ho perso un battito. No, non posso. Non posso pensare all'amore mentre i miei amici sono in fin di vita, se non già morti. Mi butto in acqua, ma la mia mano non si è staccata dalla sua. Non è possibile. Si è buttata anche lei in acqua per non staccarmi la mano. Che imbecille che è. Mi giro per vedere se ho qualche allucinazione o lei è veramente stupida e...  e me la ritrovo di nuovo dietro. Capelli neri a caschetto, carnagione chiara, naso piccolo, bocca a forma di cuore e occhi celesti più chiari dei miei, coperti dalle palpebre. Quant'è bella mentre affoga. Cosa dovrei fare? Andare a cerca i miei amici mentre la ragazza che ho accanto muore affogando o tornare alla barca e salvare la ragazza ma lasciando i miei amici in un posto sconosciuto? Ormai Miuna non riesce a respirare e la porto alla piccola barca. L'appoggio lì e intanto io mi sto per ributtare in acqua per cercare gli altri, ma lei mi dice: " Per favore, non andare. Ho paura. Non mi lasciare sola." Cosa vuole dire? Non mi lasciare sola per questo lasso di tempo che sei affogata e quindi che ti devo supportare, oppure non mi lasciare per questi anni che potranno passare senza che noi ci vedremmo? Forse entrambi i motivi. Poi arrivano gli altri della nave e mi avvisano di non rientrare in acqua che il mare è troppo mosso e qualche corrente potrebbe portarmi lontano da Shioshishio. Allora Miuna mi guarda, e mi sorride. Io non so cosa dovrei fare, ma poi me ne rendo conto. Scappo via, scappo da tutto e tutti. Scendo dalla nave che ormai è stata portata alla riva e corro. In cerca di qualcuno, probabilmente. Ma tutti i miei amici non ci sono, tutta la mia vita non ha più un senso. Dovrò stare anni e anni senza di loro. Senza loro, senza le persone che mi hanno seguito fino adesso. I miei migliori amici, ma anche mio padre.. Uroko, tutti. Ormai devo rinunciare alla mia vecchia vita. Forse questo significava quell'incubo. Che loro tre e io, saremmo stati lontani, separati da qualcosa, dal dio del mare che ha causato tutto questo.

“ TI ODIO. VI ODIO TUTTI!" urlo, e incomincio a piangere, più di quanto abbia pianto per la morte di mia mamma.

 

Ehy ciau^^ spero che il capitolo vi sia piaciuto... Alcuni forse hanno pianto.. boh non so. Sinceramente questo è il mio capitolo preferito quindi spero che chi lo legga e gli piaccia lo recensisca, non mordo u.u
Comunque, volevo farvi sapere che un'autrice, nonchè una delle mie migliori amiche, ha scritto una storia sugli EXO, se vi piacciono passate!! la storia è stupenda e l'autrice è bravissima u.u

Nome:You are my Eternal love.

Trama: "Credi che andremo all'inferno?" Hyomin guardò il ragazzo di fronte a lei. Lui le sorrise."Non importa dove andremo...se avrò te accanto attraverserei le pene dell'inferno perchè so che avendoti accanto tu illuminerai il mio cammino. Ti amo" 
"Ti amo"

Autrice: sefora45

Storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2712855&i=1

Passate e recensite, grazie a chi lo fa^^

Al prossimo capitoloo!!

 

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Capitolo 9
*** Migliori Amiche. ***


Scusate per il ritardo, per adesso ho fatto scrivere tutti quindi adesso tocca a me c:
 

(Narratore Esterno)


Capitolo 8

 
 
“Salve.”- dice Sayu e scappa verso la cucina, dove si ritrova qualcosa che non voleva vedere.
 
Vede Miuna che sorride e Tsumugu insieme a lei, mentre bevono un po’ di tè. Il suo cuore si è frantumato. Aveva pensato che la sua amica stesse male, che Tsumugu le avesse fatto qualcosa.. il peggio. Aveva corso così velocemente per soccorrere la propria amica, ma quella non aveva pensato minimamente a lei, non aveva compreso quanto potesse far preoccupare Sayu. Forse questa è un’amicizia a senso unico? Allora Sayu scappa dall’abitazione e va a cercare il LORO posto. Il posto suo e di Miuna dove guardavano da lontano gli altri, dove scrivevano frasi, dove scherzavano. È arrivata al Saya Mart e si nasconde nella piccola stradina dove ci sono gli  scatoloni e tutti gli altri prodotti. Trova il piccolo spazio dove si sedeva sempre e incomincia a piangere. Le lacrime cadono sole, per un motivo o per un altro. Per Kaname che non la ricambia, per Miuna che non si accorge minimamente di lei, perché nessuno le vuole bene, a parer suo. Quindi rimane lì, sola, ad aspettarla, ad aspettare la sua migliore amica, l’unica persona che per lei c’era sempre stata, fino a quel momento. Passano i secondi, i minuti, le ore, e lei rimane lì, incosciente di quanto tempo sia passato. Ormai sono le 22 e lei ancora l’aspetta, però, con gli occhi chiusi, così che almeno la possa sognare. E infatti, è quello che succede. Più che un sogno, è un ricordo. Sogna quando sia lei che Miuna erano in quel posto e da lontano guardavano gli altri e li prendevano in giro.
 
Akari non ha capito molto, ha compreso però che Sayu era preoccupata per Miuna e quando ha visto che era con Tsumugu se n’è tornata a casa, beh, diciamo che questa era la sua idea. Intanto Miuna beve il tè con Tsumugu e nessuno dei due è particolarmente imbarazzato.. molto strano. Chiacchierano del più e del meno, senza un argomento preciso.
“Qual è il tuo più grande sogno?”- chiede ad un tratto Tsumugu a Miuna. Lei non risponde. Allora lui sta per rifare la domanda, ma poi comprende che lei sta ancora pensando al suo sogno.
Lei un sogno ce l’ha, ma non andrebbe a dirlo a Tsumugu, infatti è così importante che non l’ ha mai rivelato a nessuno.
“Stare insieme a  Hikari?”
“Noooo!!”- risponde imbarazzata.
“E allora qual è, sempre se vuoi dirmelo..”
“Vorrei.. vorrei avere l’Ena. E tu?”
Lui rimane paralizzato. Poi gli confessa il suo più grande sogno, che è uguale a quello della ragazzina.
“Io amo il mare, per questo pesco tutti i giorni. Sarebbe bellissimo vivere lì.”- risponde dopo Tsumugu, un po’ imbarazzato.
Lei annuisce e gli dà ragione, poi continuano a parlare del mare, di Shioshishio e anche del letargo. Poi squilla il telefono. Akari risponde e dalla faccia che ha, si comprende che è successo qualcosa di brutto. I suoi occhi si allargano, le sue rughe d’espressione si evidenziano e poi il suo volto si gira verso Miuna. “Sayu è scomparsa.” E riesce solo a dirle questo.
 Miuna si alza dal Tatami (il pavimento giapponese dove ci si siede quando si usano i tavoli bassi tradizionali) e corre verso Akari e le prende il dispositivo.
“Che è successo?!”- chiede urlando al telefono.
“Sayu non è a casa e sono le 22 passate.. sai... sai.... dove possa essere?”- chiede la madre di Sayu dal telefono con la voce strozzata per cercare di non piangere.
“Beh.. Sayu doveva essere a scuola con gli altri ma penso che siano tornati tutti a casa.”
“Non è tornata con te?                Come mai?”- le chiede la madre dell’amica. Infatti. Come mai non era tornata con lei. Tutti quelli che erano rimasto ormai saranno andati a Shioshishio. Nessuno si sarà accorto che lei non c’era? Sarà scappata prima? Dove sarà andata? Beh, Miuna capisce subito dove possa essere Sayu. Lascia il telefono in aria e corre verso il LORO posto. E la ritrova lì, con gli occhi chiusi anche se molto bagnati, con una sola maglietta di cotone e la sua bocca diventata quasi viola per il freddo. Senza pensarci due volte, Miuna si toglie il cappotto celeste e l’appoggia a mo’ di coperta nel corpo di Sayu. Poi, si appoggia alla spalla della sua amica e si sdraia anche lei, prende la mano fredda di Sayu e si addormenta. Rimangono così fino a quando, per le 5 circa, arrivano diverse persone che urlano e danno loro diverse pacche sulle spalle.
“Svegliateviiiii!!!!!”
Ed entrambe, aprono gli occhi e si ritrovano davanti molta gente preoccupata, che le abbraccia, le sorride e le rimprovera: Akari, Itaru, la madre di Sayu (che non si è mai vista lol), Hikari, Manaka, Chisaki, Kaname e Tsumugu. Sì, tutti lì, preoccupati per loro due. E lei, prima di salutare tutti, guarda la sua mano e vede che è unita a quella di Miuna. Si gira verso di lei, verso la sua amica,  le sorride e l’abbraccia. Forse Sayu non è proprio sola come si immagina, ha tante persone vicino che le vogliono bene e non se ne accorge.

Spero che vi sia piaciuto questo capitolo! Volevo far capire che, anche se noi pensiamo di essere soli, di non avere nessuno, le persone che ci stanno accanto ci vogliono bene! Al prossimo, ciau!

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Capitolo 10
*** Piangere e sognare. ***


Buona lettura c:

 

Capitolo 10

Hikari
 
 Dopo un mese dall'Ofunehiki
 

La brezza marina mi scompiglia i capelli. Gli innamorati passeggiano mano nella mano sul lungo mare, i bambini corrono e giocano mentre io rimango qui, ad osservare l’oceano, da solo.  Ormai è passato un mese da quell’evento, che non oso nemmeno nominare. Io sono rimasto solo, in questo mondo sconosciuto ai miei occhi azzurri come l’oceano. Nulla assomiglia a Shioshishio, tutto è diverso. Le strade, i posti... ancora mi devo abituare. Sembra che non entro in acqua da secoli, anche se sono andato proprio qualche minuto fa. Più di una volta al giorno mi butto a mare per rinfrescare l’Ena e per cercare di entrare a Shioshishio, ma invano. Non so se è perché ormai non mi recepiscono più come abitante di Shioshishio o perché ci sono troppe correnti o altro, beh... non sono molto esperto in questo campo. Ma comunque,in ogni momento mi sento solo. In ogni singolo istante li penso, quando vedo del cibo, penso alla nostra uscita quando abbiamo mangiato il ramen, se osservo la luna, il sole o qualsiasi altra cosa, mi vengono sempre in mente dei nostri ricordi. Qualcosa che abbiamo fatto da piccoli, le nostre uscite, le nostre litigate, le volte in cui abbiamo fatto pace.. tutti questi ricordi entrano nel mio cervello e io non riesco a reagire, non riesco a combattere... e vengo sconfitto dai miei stessi ricordi che si impadroniscono di me, del mio corpo. Non mi comporto normalmente e mia sorella crede che io sia malato. Mi procura diverse medicine ma sono inefficaci e  questi pensieri rimangono perché ormai hanno segnato tutta la mia vita. Akari mi dice di riposare, ma io non ci provo da giorni.. quando incomincio a prendere sonno faccio sempre gli stessi incubi riguardo QUELLA SERA.
QUELLA NOTTE non ho dormito neanche per un momento,  pensavo ancora a quello che era successo, come faccio tutti i giorni, però... La sera dopo ho dormito per qualche ora e ho iniziato a sognare. Quella è stata la prima volta che ho fatto quell’incubo unito sempre a quel ricordo.
 
“Andrà tutto bene.” Avevamo detto tutti insieme e poi andiamo ognuno nelle rispettive barche. Inizia la tempesta e non vedo Kaname. Poi Chisaki e anche Manaka entrano in acqua. Io mi butto immediatamente ma qualcosa mi tiene la gamba, però io non ci do conto. Nuoto il più velocemente possibile verso i miei amici, ma sono ancora troppo lontani. Ancora qualcuno è attaccato alla mia caviglia, ma io non perdo tempo a girarmi. Avanzo sempre di più e ormai sono vicino a loro, riesco a raggiungere la loro mano. Sto per prendere la mano di Manaka, le nostre dita ci stanno per toccare, ma... dietro loro tre arriva un mostro enorme che li risucchia nel proprio mondo e poi sento urlarmi da voci malefiche: “PERCHE’ NON CI HAI SALVATO? TU. TI ODIAMO, RIMARRAI SOLO PER SEMPRE.” Sono le voci di Kaname, Chisaki, Manaka, le persone della mia vita. Poi come un flash si vedono tutte le persone che ci sono a Shioshishio e ho abbandonato, tipo Uroko, mio padre, i negozianti e tutti gli altri miei amici.. e tutti in una volta i loro volti si spezzano in due, come trafitti da una lama. E infine, dulcis in fundo, dopo che da questa lama esce tutto il sangue di queste persone, si vede una faccia. “IO SONO STATA, SOLO IO, ODIAMI.” MIUNA. E poi il sogno finisce, io mi alzo di scatto, sbarrando gli occhi e non riuscendo quasi  più a respirare. Ogni volta che faccio questo incubo o altri simili, cioè ogni notte che vado a dormire, senza rendermene conto, incomincio ad urlare cose senza senso. Akari, che mi ha ospitato a casa sua, si sveglia, mi sorride, prende una spugna e incomincia a lavarmi con l’acqua salata. Sono solo un disturbo, per lei, ma non lo dà a vedere. Le ho detto molte volte che potrei trovare un altro posto, anche un piccolo appartamento o altro, per non disturbarla. Ma ogni volta che la faccio questa proposta, il suo volto diventa triste e qualche volta le cade qualche lacrima, poi dice: “So che vivere qui non è come stare a Shioshishio, però.. io sto cercando di farti ambientare. Tu sei l’unico che mi ricorda ancora la nostra patria, ti prego, non te ne andare.”e poi mi abbraccia. Assomiglia veramente tanto a Miuna, come carattere. Ormai io e lei ci parliamo veramente poco, ogni mattina quando mi sveglio e vado a fare colazione mentre sono ancora stravolto per il sogno, Miuna è  già a tavola che manga e beve. Mi saluta sempre con un “Buongiorno” e un sorriso, ma la sua faccia, ogni volta che la vedo, si stravolge e mi ricorda quella frase del sogno. Diciamo che alla fine è colpa sua se sono qui. Ma... ma se fossi entrato in acqua, dove sarei adesso? Sempre con i miei amici? Potevo essere anche trasportato da una corrente come mi avevano detto quelli della nave. Ancora non capisco se dovrei essere arrabbiato con Miuna o no. Lei l’ha fatto solo per proteggermi, non ha voluto farmi del male. Ma perché appare sempre alla fine di quell’incubo? Fa veramente paura. Sapere che una ragazzina con un sorriso così splendente riesce a fare quella faccia malefica e rivolgermi quelle parole, wow. Ma sicuramente non è lei quella del sogno, cioè, non la Miuna che conosco, solo quella della mia immaginazione. “Non mi lasciare sola.”  Ormai questa frase mi è entrata in testa , come anche la faccia di Manaka e Chisaki quando sono entrate in acqua. Prima, infatti, si sono girate verso di me, mi hanno sorriso, e poi sono entrate. Pensare ai loro sorrisi mi fa venire sempre da piangere, non me lo so spiegare. Io non sono mai stato un piagnucolone, quando è morta mia mamma ho pianto molto, ma avevo accanto mia sorella che mi ha sempre aiutato. E allora, mentre sono qui, cerco di starle accanto. Le chiedo oggi se la posso accompagnare al Saya Mart,  il piccolo supermercato dove lavora. Miuna non dice niente, forse capisce che, almeno per adesso,  non le voglio stare accanto. Mia sorella accetta. Rinfresco l’Ena, mi vesto e poi entrambi usciamo. Andiamo a piedi per passeggiare un po’ e tutti e due ci ritroviamo a guardare il mare. Prima che io possa dire qualcosa riguardo all’evento o altro, che poi è diventato il mio unico argomento di discussione con gli altri, mia sorella incomincia a parlare del più o del meno. Arriviamo al negozio e mia sorella entra. È da tanto che non vengo qui, da più di un mese. Poi mia sorella mi consegna dei pacchi e mi chiede gentilmente di posarli dove c’è la piccola stradina. Prendo gli scatoloni e li porto lì, ma c’è qualcosa di strano. Mentre poso quelli, sento un lieve rumore. Non capisco cosa sia però poi vedo qualcuno...... Sayu. Non la vedo da QUELLA SERA, subito dopo l’evento lei se n’è andata e io non l’ho più vista. Non sembra nemmeno lei. La divisa tutta sporca, i capelli sistemati male, il viso rosso che sembra invecchiato di anni e i suoi occhi tristi che piangono. Non ce bisogno che io dica niente perché ormai queste cose le capisco,  mi siedo accanto a lei,  la prendo dai fianchi e l’abbraccio, incominciando a piangere un pochino anche io.





Se vi è piaciuto questo capitolo, vi prego, recensite, mi farebbe molto piacere :3
Al prossimo c:

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Capitolo 11
*** Litigio.. ***


Ehy, salve a tutti! Scusate per l'assenza ma sono partita, comunque anche se sono quasi l'una di notte, vi ho voluto lasciare un bel capitolo!
Questo è un capitolo diverso dagli altri, qui i punti di vista cambiano di continuo per far comprende in pieno le loro emozioni. Spero che esse vi entrino veramente nel cuore e vi facciano godere questo capitolo, Buona Lettura :)


 


Capitolo 11

 
Sayu 
“Delle braccia calde e soffici, si aggrappano a me. Di chi saranno? Ho gli occhi troppo inumiditi dalle lacrime per vedere questa figura e riconoscere il volto di questa tale persona. Ella, però, mi provoca un calore così forte e il battito del mio cuore è troppo accelerato. Ma chi sarà mai? Kaname? Che si è svegliato dal letargo così presto? Può essere... lui è l'unico che mi comprende. Ricambio l'abbraccio nel modo più forte possibile, e poi, dopo qualche minuto, le lacrime si sono asciugate e mi stacco dal gesto d'affetto per capire chi é la persona e vedo quella che non mi sarei mai immaginata...”
 
Hikari
“Le nostre braccia si stringono, i nostri respiri affannati, le nostre lacrime... sono sincronizzate e creano insieme una melodia unica, come lo sciabordio delle onde. Tutti e due in silenzio ad ascoltare il suono delle lacrime che cadono dai nostri occhi. Un paio azzurri e gli altri castani, diversi ma uniti. Provo un'emozione forte, che non mi saprei spiegare. Non sento il battito del cuore accelerare come è successo QUELLA SERA, anzi, il mio cuore è sereno, come il mare limpido e calmo. Sono felice, dopo tanto tempo. Sarà difficile da spiegare, sono felice senza i miei amici e nonostante io stia piangendo. Ma lo sono. Forse perché adesso ho compreso che c'è un'altra persona che ha capito il dolore che provo pensando a loro.”

 

Sayu
“Hikari!" - esclamo dopo averlo riconosciuto. Nessuna risposta. Solo un semplice sorriso spunta nel suo viso. "Come... che.. hai.." - cerco di creare una domanda, ma non so nemmeno cosa dovrei dire. Lui si avvicina, mi fa segno di fare silenzio con il dito e la bocca, sorride di nuovo, mi accarezza il capo e se ne va. Non può. Non può. Cosa sta succedendo? L'unico ragazzo che si è comportato in modo così dolce con me, è stato Kaname, quando... quando quella volta, mentre eravamo a scuola, mi ha accarezzato e ha sorriso, proprio come ha fatto ora Hikari. Forse per loro è un gesto normale, comune, ma per me.. anche se solo una mano mi tocca dolcemente, il mio cuore incomincia a battere in modo fortissimo e la mia faccia evapora. Ma dove sarà andato lui? Vorrei controllare... ma perché lo sto pensando? A me piace Kaname e basta, quello è solo uno stupido immaturo. Però, nel fondo del suo cuore, è dolce e sincero, penso. Perché oggi mi ha abbracciato? Perché oggi mi ha sorriso? Perché mi ha accarezzato? Non lo so ma mi importa molto, anche se per adesso non ci do conto perché vado a cercarlo.
 
Hikari
"Dov'eri andato?" - mi chiede mia sorella. "Ti avevo solo chiesto di posare degli scatoli e sei scomparso!" "Scusami..." - dico con la faccia abbassata per non far notare l'imbarazzo.
 "Va be... non ti preoccupare... metti questi in quel reparto dove ci sono i cibi piccanti." - mi dice porgendomi altri prodotti e incomincio a cercare quello che mi ha chiesto mia sorella. Non capisco, ancora sento quella sensazione di serenità nel mio cuore. Forse perché ho trovato un'amica o qualcosa di più. Cerco questo reparto, ma trovo tutti tranne che quello. Glielo dico ad Akari e lei arrabbiata mi risponde: "Hikari vai a casa... non so cosa sia successo prima e mi interessa saperlo, ma comunque non sei in grado di stare qui, mi sei solo d'intralcio, sciò, vattene!"
"Ma... ma cosa ho fatto?" - chiedo un po' confuso.
"Niente, appunto! Mi sei solo d'intralcio. Torna a casa a fare compagnia a Miuna, non vi parlate mai."
“Ci sarà un motivo per cui non le parlo...”
“Lei è tua nipote! Puoi pensare tutto quello che vuoi ma lei è mia figlia, quindi devi trattarla bene, CAPITO?”- mi dice.
“LEI NON E’ TUA FIGLIA BIOLOGICA! TU SEI LA SUA MATRIGNA, SUA MADRE E’ MORTA!”- le urlo.
Dai suoi occhi color mare come i miei cade una piccola lacrima.
“Per piacere.. vattene.”- mi chiede quasi sussurrando.
“Scusa Akari, scusami ho esagerato. Non volevo dire tutte quelle.....”- le rispondo cercando di sistemare le cose...
“VATTENE! NON TI VOGLIO VEDERE! ESCI SUBITO DAL NEGOZIO E VATTENE! BUTTATI IN ACQUA, FAI QUELLO CHE VUOI A ME NON INTERESSA PIU’! UNA PERSONA E’ BUONA E GENTILE CON TE, TI OSPITA NELLA PROPRIA CASA E DEVE SEMPRE SENTIRTI FRIGNARE PERCHE’ I TUOI AMICI SE NE SONO ANDATI.  SE VERAMENTE VOLEVI STARE CON LORO QUEL GIORNO TI SARESTI DOVUTO BUTTARE IN ACQUA  SENZA DARE CONTO A NESSUNO, INVECE NON L’HAI FATTO! QUINDI ADESSO VATTENE E NON ROMPERE PIU’! SECONDO TE IO NON PIANGO TUTTI I GIORNI SAPENDO CHE HO ABBANDONATO LA MIA VITA,  I MIEI AMICI, TUTTO QUELLO CHE AVEVO? E VENGO ANCHE CONSIDERATA UNA TRADITRICE PERCHE’ HO LASCIATO IL MARE! IO PIANGO IN SILENZIO E NONOSTANTE TUTTO IO SONO FELICE PERCHE’ SONO QUI CON MIO MARITO E SUA FIGLIA, QUINDI SE TU DEVI ROMPERE TE NE VAI DA QUALCHE ALTRA PARTE E ADESSO SPARISCI!” mi dice urlando e mollandomi uno schiaffo, che, però, non mi fa per niente male, nonostante il segno rosso evidente di una mano, dica il contrario. Ormai capisco che non c’è più nulla da dire, e quindi in silenzio me ne vado.  Adesso, il mio cuore che era calmo e puro, è diventato come il mare mosso, pieno di onde e trafitto dalla bufera di neve che va e viene,  proprio come il mio cuore trafitto dalle parole di mia sorella. Ma poi, da lontano,  vedo un sorriso e il mio cuore diventa sereno: mi ha aspettato.



Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi aspetto nel prossimo! :)
comunque se vi è piaciuto Nagi No Asukara vi consiglio "Glasslip", un'anime molto recente che ci assomiglia molto. Ancora sono al quarto episodio ma in tutto sono tredici :D
Al prossimo capitolooo!!

 

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Capitolo 12
*** Speranza. ***


Buona lettura c:


Capitolo 12

 
 “Camminiamo insieme chiacchierando del più e del meno, senza mai iniziare quel discorso. L’accompagno fino a dove abita, la saluto e torno nella casa dove adesso vivo.”
 
Miuna    
Ormai è passato più di un mese dall’ Ofunehiki. La città che era movimentata come le onde del mare, dove la gente rideva e scherzava, adesso è diventata come l’oceano congelato, fredda e impassibile. Con Tsumugu non parlo da quella sera, anche se, ogni mattina quando mi sveglio, vedo sempre lui nella barca che pesca. Come vedo anche ogni mattina Hikari che cerca di arrivare a Shioshishio ed entra in acqua, ma poi rimane sempre qui.  Sono un’egoista, l’ho voluto qui tutto per me e adesso lui soffre sempre. Ogni sera, quando si fa il bagno per rinfrescare l’Ena, lo sento sempre piangere. Piange lì per non far riconoscere le sue  lacrime mischiate all’acqua marina e così che la gente pensi sia sta lavando, mentre..  mentre  la sua sofferenza lo avvolge più dell’Ena. Ogni sera sento il suo pianto, e poi ogni notte che va a dormire quando perde il controllo. Chissà che cosa succede nella sua testa mentre dorme, per farlo frignare così...  non ho mai capito. Prima sembra che dorme, poi,  per le 4 circa, sento lui urlare parole senza senso, versi strani e poi piange. Akari si alza dal suo futon e va da lui, l’abbraccia e lo lava. Lui ha un’ Ena molto spessa, fa il bagno quasi sei volte o più. È un grande problema, per lui, essere rimasto qui. Ho sempre cercato di parlargli, di aiutarlo, ma quando ci provo  mi evita. Non possiamo passare tutta la vita così. Io non voglio, devo fare del mio meglio. Devo provare a fare qualcosa... potrei scrivere una lettera di scuse. È una buona idea. Però.. cosa dovrei scrivere? “Mi dispiace per averti tenuti tutto per me” ?! queste sarebbero le scuse, perché è questo che ho fatto. Cercherò di fare un discorso a voce e di dirgli qualcosa. Ma quando? Il più presto possibile... lui torna con Akari quindi devo trovare un modo per farci rimanere soli, anche se ho un po’ di paura. Sono stata così audace quella volta, quando gli ho chiesto di rimanere.  Io sono molto timida e infatti pure io sono rimasta sbalordita del mio gesto. Poi, quando gli ho preso la mano.. il mio cuore è letteralmente scoppiato. Ma ho visto che nei drama fanno così, quindi.. beh, comunque alla fine diciamo che ha funzionato, è rimasto qui. Quindi, prepariamo un discorso.. cosa posso dire?
 
“Sono tornato.” Sento dire dall’ingresso.
HIKARI?! E’ TORNATO ADESSO??? Io non ho preparato nulla da mangiare da accompagnare al discorso, non so nemmeno cosa dire, che faccio?? Beh, dal tono di voce  sembra felice e siamo in casa soli, quindi... questa è l’occasione perfetta.
“Ciao! Come stai?” dico incominciando il discorso, mentre sono sempre nell’altra stanza. Non sono pronta  a vederlo e a parlargli a quattr’occhi.
“Bene, grazie. Tu?”
HA RISPOSTO! NON CI CREDOOOO!! NON MI PARLA MAII.
“Anche.. vuoi preparato qualcosa?”
“Sì, sono affamato!”
Vado verso la cucina e ci vediamo. Siamo faccia a faccia.
“Ah, Miuna sei tu..”
“Sì... chi pensavi che fossi?”
“Beh,non lo so... Vabbè non ti preoccupare per il cibo, poi lo prepara Akari. Io deve andare urgentemente in...”- e non finisce la frase che scappa nella sua stanza. Che scuse che si inventa per non parlarmi, mi sta proprio evitando. E io... NON POSSO PERMETTERLO.
“Hikari?”- chiedo bussando alla porta. “Posso entrare?”
“No, cioè... mi sto cambiando.”
Bugia, quasi sicuramente. Forse veramente si sta cambiando, boh.. chi se ne frega, se lo vedo mentre si cambia non c’è niente di male, anzi.... Ma principalmente devo risolvere la questione.
Entro e vedo che si sta togliendo le scarpe.
Mette i calzini dentro esse e poi  si alza per prendere le pantofole, ma le prendo prima io e gliele porgo.
“Nemmeno Cenerentola...”- dice lui sorridendo per sdrammatizzare.
Io  incomincio a ridere. Vuol dire che io sono un principe e lui la povera Cenerentola che deve fare le pulizie, wow..
“Ahahah, saresti carino come Cenerentola.”- rispondo.
Lui mi fa la linguaccia e la discussione finisce così. Ancora io non ho compiuto la mia missione.
“Hikari... perché mi eviti?”- inizio così. Che audacia che ho.
“Io... io? Ti evito??”- dice cercando di fare una faccia incredula.
“Sì... ammettilo.”
“Non è che ti evito, è...”- sta per continuare la frase ma incomincia a guardarmi la faccia e a fare un’espressione strana.
“Che cosa ho nella faccia?”- chiedo un po’ confusa.
“No.. cioè, niente. Non è che ti evito,è.. difficile da spiegare.”
“Va bene. Comunque.. volevo scusarmi. Forse sono stata troppo egoista quel giorno.”
“Lo sei stata molto, però... se io volevo stare veramente con i miei amici non avrei dovuto dare conto a nessuno e buttarmi..”
“ E perché non l’hai fatto?”
“Non volevo lasciarti sola.”
“Quindi, in teoria.. è colpa mia. Scusa.”
“Non in teoria, in pratica. Ma non ti preoccupare, è stata per la maggior parte colpa mia.”
“ E perché?”
“Perché mi sono fatto prendere dall’atmosfera e..”
“e..?”
“E.. tu mi hai tenuto per mano, cioè.. non si possono spiegare queste cose, capisci, no?”- mi dice un po’ imbarazzato.
Incomincio a ridere, che carino che è mentre è tutto rosso. Forse gli piaccio, altrimenti sarebbe entrato in acqua, quella sera. Quindi.. ho una speranza.


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Capitolo 13
*** Mi manchi, migliore amico. ***


Consiglio ai lettori di ascoltare questo brano mentre leggete il capitolo, buona lettura! :)  https://www.youtube.com/watch?v=MIXtk8mYD54


Capitolo 13

Hikari     
Sayu che mi aspetta, Miuna che mi sorride, Chisaki e Manaka che sono costantemente tra i miei pensieri.. troppe emozioni. Cosa dovrei fare? Non lo so nemmeno io. Vorrei rimanere così fino a quando loro non si svegliano, anche se dovessi aspettare anni. Non voglio continuare a vivere senza di loro, non voglio cambiare. Che senso avrebbe crearsi una vita da solo, senza amici. Io, anche se dovessi far passare decenni, non voglio cambiare. Voglio che, nonostante tutta la città sarà diversa al loro ritorno, io rimanga uguale. Sarebbe scorretto continuare a vivere senza di loro. Non voglio fidanzarmi senza che loro non siano accanto a me per farmi il tifo. Voglio che al mio primo bacio, loro siano nascosti  dietro qualche cespuglio e mi dicono “Forza, baciala che ce la fai!” e io che prendo la mia amata, poggio le mie labbra su di lei e sento urli e applausi. Lei mi guarda storto e io faccio finta di non sentire niente perché sono ancora incantato dal bacio. Lei mi sorride, mi prende per mano e incominciamo a camminare mano per la mano. Poi, quando l’accompagno a casa e torno dai miei amici, voglio che loro mi abbracciano e mi facciano i complimenti e poi... Kaname che mi dà una pacca sulla spalla e mi dice: “Adesso la inviti ad un appuntamento, eeh?” e poi incomincia a prendermi in giro. Io voglio tutto questo, non chiedo tanto, ma so che è troppo...  già quando ho accarezzato il capo a Sayu, ho sentito una piccola scossa. Pensavo che fosse una semplice carezza che non facesse provare intense emozioni, ma mi sbagliavo. Mi ricordo ancora Kaname quando, mentre eravamo nel cortile della scuola, si avvicina a Sayu sorridendo e le tocca la testa, proprio come ho fatto io. Lui è sempre stato il mio esempio. È una persona saggia, matura, molto più della sua età. Non so cosa sia successo per farlo essere così responsabile. Lui, sempre quello che cerca di migliorare il morale alla gente e ci riesce. Lui, che se hai un problema ti aiuta anche se non ci guadagna niente, anzi, per lui è già un successo vedere il tuo sorriso dopo che ti ha consolato. Lui che ti aiuta con i compiti, lui che è intelligente, lui che è simpatico, lui che è maturo, lui...  che è tutto quello che non sono io. Mi sono reso conto che io sono sempre stato quello più spavaldo, che dice anche le cose senza motivo e senza nemmeno pensarci. Sono sempre stato al primo posto e a lui l’ho un po’ tralasciato, ma, nonostante tutto, io lo invidio. Perché? Perché non riesco ad essere come lui?
 Mi manca troppo, mi manca più di Manaka e Chisaki... Perché di ragazze intorno ne ho abbastanza, mia sorella isterica, mia nipote con la faccia che si trasforma e Sayu che piange e io cerco di consolarla. E ci sono riuscito grazie a lui. Perché,  anche se eravamo vicini, c’è sempre stata una distanza fra me e Kaname, che mi ha permesso di osservare i suoi comportamenti, i suoi modi di fare, la tecnica che lui usa per rendere felici le persone che gli sta accanto. Ed ho capito che è il sorriso, e.. diciamo che funziona. Mi serve Kaname,  lui è l’unico che mi può aiutare in queste cose, lui è l’unico che sa sicuramente qual è la cosa giusta da fare. LUI E’ UNICO IN TUTTO.  Ho cacciato Miuna dalla mia stanza perché adesso mi devo fare il bagno, ma voglio provare a non piangere. Non ho mai visto piangere Kaname, nemmeno quando ero piccolo. Mi ricordo che io, di solito, siccome ero molto vivace, esploravo posti e non guardavo a terra mai, quindi inciampavo sempre, piangevo e mi lamentavo, e ogni volta ci fermavamo a casa sua per guarire le mie ferite, siccome la mia era troppo lontana. Mi ricordo anche, che, una volta, avevamo deciso di fare una gara tutti e quattro, a chi arrivava prima. C’era in testa Kaname, subito dietro Manaka, io che la stavo per superare e Chisaki ultima. Kaname corse velocemente e poi  prese una storta e cadde. Tutti noi ci fermammo. Dalla ferita usciva un po’ di sangue e noi gli chiedemmo se riusciva a camminare o a muoversi. Si alzò in piedi senza mostrare il malore, anche se  si notò subito che non riusciva a camminare e... che la ferita gli provocava un dolore atroce. Ma lui sorrideva, diceva che non c’era bisogno di essere portato e che la ferita non gli faceva male. Io non ci credevo, ma un po’ il dubbio mi era venuto. Mi chiedevo perché non piangeva, perché lui riusciva a resistere al dolore, perché lui riusciva a fare tutto. Forse riusciva a sopportare perché aveva passato di peggio e per lui quella piccola lesione non significa nulla, ma volevo provare. Misi la mano proprio sopra la gamba dove ancora usciva sangue.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAH!”- sentì un urlo di dolore, il suo copro si scosse troppo che noi non riuscimmo nemmeno a fermarlo e lui cadde a terra di faccia, precisamente di tutto il corpo con la pancia in giù. Lo prendemmo immediatamente e anche se mi ero sentito molto in colpa, l’avevo fatto solo per vedere se lui riusciva a piangere, ma..... mascherò tutto il dolore e sorrise.
“Come stai? Scusami!”-  dissi subito.
“Ah..non ti preoccupare, sto bene.”- rispose. Non ci credevo.
Non ho mai creduto a queste cose sul suo “stare bene”, sapevo che erano false. Ma, c’erano quelle volte che le mascherava così bene che per poco ci credevo. Ma, alla fine, lui è il mio migliore amico, sarebbe assurdo non accorgersene. Dopo più di 10 anni che ci conosciamo, non l’ho visto ancora piangere. E.. sinceramente, non lo voglio vedere mai. Perché.. perché se lui non piange per  delle ferite gravi o per altri problemi sempre seri.... significa che quando piangerà e se piangerà, sarà veramente un’occasione terribile.... anche se, adesso ricordo, una volta l’ho visto piangere.
Eravamo usciti tutti e quattro e io mi ricordo di aver raccontato una barzelletta stupida. Tutti avevano incominciato a ridere tranne Chisaki che diceva che ne sapeva di migliori. Incomincia a dircele e intanto noi ridevamo come pazzi e mi ricordo che, in quel momento, mentre Chisaki stava per dirci il finale della terza barzelletta che stava raccontando, vedo una lacrima uscire dagli occhi di Kaname.  Una lacrima di felicità, meglio di niente! Anche se... forse era sudore, infatti mi ricordo che era estate e faceva veramente caldo. Beh, ma a mare si può sudare?  Non lo so nemmeno, forse. Ancora mi chiedo cosa dovrei fare. Dovrei dire qualcosa a Miuna e a Sayu? 



Spero che questo capitlolo vi sia piaciuto, se volete esprimere, consigli, elogi o anche critiche, recensite! Alla prossima :) http://31.media.tumblr.com/521a8de29c728c35fe89084c30e06900/tumblr_n0l6a8vFHo1rwfbxyo2_500.gif
ma non sono troppo carini? aw :3
 

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Capitolo 14
*** Amore o cotta? ***


Salve a tutti :)
Questo capitolo è scritto da due persone: Tsumugu e Sayu.. spero vi piaccia, buona lettura c:



Capitolo 14

Dopo due mesi dall'Ofunehiki

Tsumugu 

Sono già passati due mesi da quel terribile evento. Ancora sono shockato, cosa può aver causato quella tempestosa bufera facendo diventare il mare così mosso in pochi secondi? Fortuna che io mi sono salvato, come per miracolo. Stavo per cadere in acqua ma, per fortuna, Manaka mi ha salvato. Ha preso il mio corpo prima che toccassi l’acqua e mi ha detto, come un sussurro: “Vivi questo tempo anche per me.”  E poi si butta velocemente in acqua per  raggiungere Kaname e Chisaki. Cosa voleva dire? Perché mi ha salvato? È come se avessi ricevuto un miracolo..... molti della superficie sono caduti e i loro corpi non si sono ancora ritrovati. Intanto, pensavo che, non avendo nessuno nei paraggi, potevo incominciare a uscire con Miuna, ma ancora non ci sono riuscito. C’è sempre qualcosa che mi blocca, ma non capisco ancora. Forse, il panico. Ho paura? Non sono ancora sicuro dei miei sentimenti? Averla accanto, mi rende felice e penso che questo basti per farmi comprendere che mi piace. Ma.. avere accanto anche Manaka, mi rende felice. Parlare con lei è semplice, forse perché diversa da me. Io timido e maturo, lei impacciata e estroversa. Dovrebbe essere più semplice parlare con una persona che ha il tuo stesso carattere o una che ne ha uno completamente diverso? “Gli opposti si attraggono..” dicono. Ma, comunque, diciamo che io a Miuna una dichiarazione l’ho fatta, le ho detto che provo simpatia nei suoi confronti, ma lei vuole Hikari. Di tutte le persone , proprio lui doveva rimanere in superficie? Questa si che è sfiga, sia per me che per lui. Io sono sempre stato una persona solitaria, ma mi immagino come riesca a vivere una persona così estroversa, senza i suoi più cari amici. Non ci vediamo da QUELLA SERA... forse dovrei fargli una visita, almeno per stargli accanto in questo momento per lui difficile.  Se in questi  giorni non si fa prima vivo lui o Miuna, passo io. Sinceramente, anche a me mancano molto... Kaname serio ma simpatico,  Chisaki divertente e Manaka.... che ha sempre quell’espressione da bambina piccola, quel faccino che... solo a guardarlo, ti viene voglia di proteggerlo.

 

 Sayu

Sono passate quasi tre settimane da quel mio starno incontro con Hikari, e non penso ad altro. Ci siamo visti altre volte poi al Saya Mart,  ma solo dei saluti e discussione semplici. Non so se dentro di me sta nascendo qualcosa.... Mi manca Kaname, ma allo stesso tempo, quando sto vicino a Hikari, anche se per poco tempo, sento che quella mancanza scompare, non so come. Ormai, mi dovrei rassegnare con Kaname, è ovvio che lui e Chisaki si ricambino. E poi.. Hikari.. è stato così dolce con me, quindi, alla fin fine, non è un’idiota... Con lui potrei avere una speranza? Non lo so... è sempre così strano. Sta sempre con Manaka che è la sua migliore amica, guarda Chisaki in modo strano, Miuna lo vuole e poi ci sono io, che... che non so cosa provo per lui. Potrebbe essere amore? Ogni volta che ci penso, mi sembra di tradire la parte di me che è sempre rimasta fedele a Kaname e anche un po’ alla mia migliore amica, anche se non se lei abbia sviluppato una relazione con Tsumugu, però... Probabilmente è solo affetto. Qualcosa più dell’amicizia, ma meno dell’amore.... cotta? Si chiama così? Forse.... ma per adesso sarebbe meglio averlo come amico, come una persona che ti sostiene mentre provi tutto quel dolore sapendo che la persona che ami è rinchiusa in un mondo dove tu non potrai mai entrare. Proprio oggi lo vedo, mentre sono ancora nel mio nascondiglio e incominciamo a parlare...
“Eh... ancora il letargo.”- dico io mentre entrambi osserviamo il mare.
“Sì... mi mancano tanto...”- risponde. Poi continua...” e a te, MANCA?”- mi chiede. Senza dirmi il nome, senza che io mi chieda di chi sta parlando... perché lo so. Come mai una domanda del genere? È ovvio che mi manca.
“Sì.. molto.”
“Ma.. posso chiederti una cosa?”
“Chiedi.”
“Cioè.. tu come hai fatto a capire che a Kaname.. beh.. lo ami?”- mi chiede. Ma che domanda sarebbe? Io ho da poco 10 anni, so che sono una persona matura, ma.. nemmeno io ancora ho capito se questo è amore. Però so che ho occhi solo per lui, o almeno era così.. prima che non entrasse a far parte veramente della mia vita, anche Hikari.
“Beh.. io non lo so se lo amo. Anzi, sono sicura che non lo amo. Amare e innamorarsi sono due cose diverse. Quando ti innamori di una persona, può essere anche amore a senso unico. Ma... se tu una persona veramente l’ami.. allora quella ti ricambia, o almeno così dovrebbe. Io so benissimo che Kaname non mi ricambia e anche se non mi do per vinta, non ho nessuna speranza. Io so che sono innamorata di lui, perché, ogni volta che lo vedo, il mio cuore batte veramente forte, ma quando incomincia a parlarmi si tranquillizza, diventa sereno e felice. Perché solo il suo sorriso mi rende contenta come nessun altro lo sa fare, e questo lo so. Ma sono anche che nella mia vita è entrata un’altra persona. Per lui non provo sicuramente amore, come non ne provo per Kaname, ma so sicuramente che provo per entrambi qualcosa che vale più dell’amicizia..”
“Eh.. tu come fai a capire che non sei innamorata anche di quel ragazzo?”
“Veramente, non lo so nemmeno io. Forse sono innamorata di entrambi, forse sono innamorata solo di uno o forse.. non sono innamorata di nessuno dei due. Ma... ogni volta che li incontro, provo la stessa emozione. Forse con Kaname più intensa perché mi piace da più tempo, ma anche con questa persona il mio cuore batte forte e poi diventa calmo come il mare.”
“Cioè.. wow. Una ragazzina più matura di me. Ma... se una ti piace perché è una bella ragazza e ti fa ridere, una ti fa battere il cuore e hai paura a guardarla in faccia, non imbarazzo, ma paura seria e.... una ragazza ti fa calmare e ti fa stare felice... di quale dovrei essere innamorato?”- mi chiede molto imbarazzato.
“Questo non lo posso sapere io.. devi saperlo tu, il tuo cuore. Forse, da come me ne hai parlato tu... la seconda o la terza, penso.. boh. Però mi hai detto che la seconda ti fa paura solo a guardarla, quindi.. non lo so.  Devi saperlo tu.”- gli rispondo.
Lui mi guarda e mi sorride.
“Grazie. Forse ho capito cosa devo fare. Grazie, sei fantastica.” E mi abbraccia. Poi se ne va. E io rimango qui, a capire se sto impazzendo o veramente mi ha abbracciato.

 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto... Se sì, recensite, mi farebbe molto piacere! 
Al prossimo capitolo :)

Comunque, volevo farvi sapere che in tutto i capitoli di questa storia saranno 20. :D

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Capitolo 15
*** Gelosia portami via... ***


Capitolo 15

Tsumugu   

Sono già passate diverse settimane da quella promessa che mi ero fatto (andare a visitare Miuna e Hikari se loro non l’avessero fatto prima) e ancora non si sono ancora visti, quindi andrò io. E il giorno dopo mi ritrovo davanti alla loro casa e , con un pacchetto che ho in mano, suono il campanello.
“Chi è?” sento chiedere da dietro la porta, è Hikari.
Viene ad aprirmi e al primo impatto rimano molto sbalordito, ma poi io sorrido, lo saluto e  lui mi abbraccia. Non siamo mai stati molto affettuosi fra di noi, però, il primo giorno che ci siamo incontrati, già scherzavamo e chiacchieravamo come grandi amici, anche se lui era un po’ intimorito ad avere relazioni con le persone della superficie. Prendo poi il pacchetto e glielo porgo. Lui lo scarta e vede che dentro ci sono dei dango* che avevo comprato prima in un negozio lì vicino e il negoziante aveva detto che quella era la confezione migliore. Hikari mi fa accomodare nella cucina e poi chiama Miuna.
“Buongiorno! Ah, ciao Tsumugu, da quanto tempo.”- mi saluta un po’ imbarazzata per non avermi visto e sentito prima. È vestita in modo molto semplice: una maglietta a maniche lunghe pesante color viola scuro e un pantalone nero.. anche nella sua naturalezza si nota la sua bellezza.
“Ciao, vieni a sederti e mangia i dango che ho portato.”- le rispondo io indicandole un cuscino.
Fa come le dico e tutti e tre incominciamo a ingozzarci. Aveva ragione il negoziante, sono veramente buoni e i miei amici mi ringraziano per averli portati e per averli fatto visita.  Li finiamo tutti e chiacchieriamo. Poi mi accorgo di essere in ritardo per la pesca e prima di uscire dalla casa dei miei amici, Hikari propone:
“Ehy, perché la settimana prossima non usciamo tutti insieme?”
Io accetto e Miuna chiede se può venire anche Sayu.E Hikari, dopo quella richiesta, molto entusiasta, risponde con un sonoro “Sìììì!”. Io e Miuna  lo guardiamo in modo strano, ma lui non lo capisce.
Quindi... questo sarà un appuntamento a quattro?
INTERESSANTE.
 

*dango = gnocchi dolci giapponesi
 
 
 

Intanto quello che continua a esserci nella casa Shiodome dopo che Tsumugu è andato a pescare...
 
“Come.. come mai hai avuto quella reazione?”- chiede Miuna  a Hikari.
“Cosa ho fatto?”
“Quando ho detto il nome Sayu, sei diventato euforico.”
“Perché sono felice che lei venga”- risponde sorridendo.
“Ma siete così amici? Prima vi odiavate..”-
“Davvero, non mi ricordo. Comunque sì, è una brava persona. Tu lo conosci più di me, quindi sai com’è simpatica!”-
“Ma ti piace?”- chiede Miuna, un po’ imbarazzata.
“Perché? Sei gelosa?”- dice Hikari, stranamente serio e a Miuna sta per scoppiare il cuore.
“Beh... aspetta che devo chiamare Sayu, così le dico se per sabato prossimo è libera!”- esclama lei cambiando discorso, poi prende il telefono e compone il numero della sua migliore amica.
“Pronto, sono Miuna.. Sayu è in casa? Me la potrebbe gentilmente passare? Grazie.”
(Dalla linea del telefono)
“Pronto?”- risponde Sayu.
“Ciao, sono Miuna!”
“Ciao, come stai?”
“Bene, grazie. Ti volevo chiedere... tu sabato prossimo sei libera?”
“Per uscire? Non lo so, perché...”- risponde Sayu che un po’ si annoia a uscire, ma prima che potesse finire la frase...
“Usciamo io, Tsumugu e Hikari, tu vorresti venire?”-   Sayu sente dire il nome “Hikari” e sta per svenire, ma si riprende.
“Sì, vengo!”- risponde immediatamente.
“Che bello! Almeno siamo in quattro.”
“Sì, infatti..”
Hikari chiede a Miuna (e ovviamente Sayu non sente) se ha avvertito la sua amica. Lei annuisce e poi le prende il telefono dalle mani.
“Ehy!”- dice Hikari al telefono mentre Miuna rimane ancora sconvolta per cosa sta facendo Hikari. Sono amici o fidanzati? Lui vuole lei o è solo sua amica ed è emozionato ad avere una nuova amicizia ? Perché sono così amici? Che sta succedendo? Miuna non sta capendo più niente e alla fine decide di andarsene in camera per capire meglio quello che dovrebbe fare. Si siede vicino al futon e vede che nella sua stanza c’è l’altro telefono. Ascoltare quello che si dicevano quei due al telefono oppure rimanere lì a pensare? Meglio ascoltare, perché, anche se è dannatamente sbagliato nei loro confronti, potrebbe capire qualcosa su quello che sta succedendo fra i due “piccioncini”.
(di nuovo nella linea del telefono)
“Quindi sabato esci con noi?”- chiede Hikari a Sayu.
“Cioè, se tu vuoi... vengo.”- risponde Sayu e dalla voce si sente che agitatissima.
“Certo che voglio che vieni! Quando Miuna ha proposto di farti venire ero molto felice.”
“Ah.. DAVVERO?”
“Certo. Che fai?”
E la conversazione continua per diversi minuti, fino a quando Miuna starnutisce..
“Salute.”- dicono entrambi l’uno all’altro (Sayu e Hikari).
“Ma io non ho starnutito”-  rispondono tutti e due all’unisono e intanto Miuna stacca subito il telefono per non far capire che era lei. Poi, in quel momento, Sayu deve andare a pranzare e quindi stacca il telefono. Intanto Hikari ancora non capisce chi ha starnutito, poi sente tossire e starnutire da una stanza ed entra. Lei è tutta rossa e cosparsa da fazzoletti, mentre alcune lacrime le cadono dagli occhi azzurri.
“E va bene... HAI VINTO! SONO GELOSA, SEI CONTENTO?”

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Capitolo 16
*** Appuntamento. ***


Questo è uno degli ultimi capitoli ed è molto importante e intenso, godetevelo! Buona lettura :)



Capitolo 16

       
Dopo tre mesi dall'Ofunehiki

 
Sayu      
   15:30      
 Oggi è il giorno. SABATO. È da una settimana intera che aspetto questo giorno e intanto mi sono creata migliaia di trip in testa. Cosa devo mettermi? Devo vestirmi in modo elegante? O casual? Come mi devo comportare? Come amica o di più? Cercherò di essere il più normale possibile. Non vorrei essere troppo elegante, ma diciamo che questo è un appuntamento, quindi.. però, sia io che la mia migliore amica stiamo catturando la stessa preda. Assurdo, Tsumugu la vuole e lei non se ne accorge. Come fa a non capirlo? O forse l’ha notato, ma non lo vuole perché è follemente innamorata di Hikari, come lo sono io di Kaname. Anche se, nel mio mondo che girava solo intorno a lui, è arrivato un intruso. Intanto, alle 17 dobbiamo incontrarci tutti e quattro alla piazzetta che è vicino alla scuola. Dopo giorni e giorni che penso cosa mi devo mettere, ancora non ho deciso. Metterò un vestito semplice beige con una cintura bianca, il tutto con degli stivaletti diciamo eleganti, collant pesanti color carne e il giubbotto, ovviamente. Però non sono molto sicura, potrei mettermi anche una giacca qualsiasi e un pantalone a caso e forse starei meglio, non lo so.... E intanto rimango qui, seduta nel letto a fissare l’armadio, mentre i miei occhi, secondo dopo secondo, si chiudono per il troppo sonno, poiché stanotte non ho dormito per l’agitazione.
 
 
Hikari
16:00
E oggi, ci rincontriamo. Cosa dovrei dire? Non ci sono né Kaname, né Chisaki, né Manaka al mio fianco. Fortuna che c’è Sayu, meglio tre che quattro. Oggi ho cercato di dormire perché non vorrei far vedere le bozze e le occhiaie, dato che esco. Stranamente non ho sognato, per la prima volta. Forse sarà un segno. Forse tutto starà cambiando. Giorno dopo giorno, stando accanto Miuna, mi sono reso conto che non mi fa più paura la sua faccia e non mi ricorda più quel sogno. Però, ancora sento le voce dei miei amici che mi dicono perché non sono andato da loro e perché non mi sono buttato.  Fra un’ora dobbiamo uscire e non so cosa dovrei indossare. Non vorrei vestirmi in modo elegante, ma nemmeno troppo sportivo. Mi potrei mettere l’uniforme scolastica che mi metto sempre, ma per oggi cercherò di cambiare. Apro l’armadio e vedo che c’è quella camicia che mi ha comprato molto tempo fa Akari ma io non l’ho mai messa, e l’avevo pure scordata in superficie. Potrei mettere quella. È a maniche lunghe di un blu elettrico e poi metto dei pantaloni grigi e delle semplici scarpe da ginnastica. Non elegante ma nemmeno sportivo. Sono passati una decina di minuti e io sono ormai pronto, chiamo Miuna e le dico di sbrigarsi.
“Sì, aspetta, sto arrivando!”
Esce dalla sua stanza e mi guarda. “Come sto?”- mi chiede.
Vestito verde smeraldo a maniche lunghe con dei pantaloni aderenti neri e degli anfibi grigi scuro. Stupenda. D’incanto.
“Bene..”-  le rispondo.
Anche se è bellissima, non glielo posso dire. Ho fatto quella promessa a Kaname e a tutti i miei amici, nel mio cuore. Di continuare a vivere senza di loro, però di non andare troppo avanti.. e quindi di non innamorarmi prima del loro ritorno.
16:30
Alle 16:30 incominciamo a incamminarci e in venti minuti arriviamo alla piazza. Siamo in anticipo, troviamo una panchina e ci sediamo. Dopo qualche minuto arriva Tsumugu, anche lui vestito non in modo molto semplice ma nemmeno elegante. Pantaloni normali, una camicia come me e poi il giubbotto, ovviamente.
Incominciamo a parlare e vedo che Tsumugu cerca in tutti i modi di attaccare discorso con Miuna. Cosa vuole fare? Nonostante tutto, è sempre mia nipote e io devo proteggerla. Sono le 17:10 e ancora Sayu deve arrivare. Dove si sarà cacciata?
“Hai il numero di Sayu?”- chiedo a Miuna per bloccare il discorso che stava avendo con Tsumugu e anche perché mi sto preoccupando per la mia amica.
“Ti ricordo che non ho il cellulare e nemmeno lei.”- mi risponde.
“Ah capito..”
Incominciamo a parlare normalmente, anche se tutti e tre siamo imbarazzati. In questi momenti ci vuole veramente Sayu che con la sua allegria e la sua spavalderia riesce a far ridere tutti.. proprio come me, infatti abbiamo un carattere molto simile.
“Stai molto bene vestita così, Miuna.”- le dice Tsumugu.
“Grazie...”- risponde, anche se non molto entusiasta del complimento. Forse se l’aspettava da qualche altra persona.
“E tu, Hikari, cosa pensi di Miuna?” – mi chiede lui. Non l’ho mai visto parlare così tanto in vita sua, assurdo.
“Cosa dovrei pensare?”- dico ridendo e guardandola, mentre si imbarazza.
“Tu.. cos’hai fatto in questo periodo, Tsumugu?”- chiedo a lui.
“Beh, sono andato a pescare tutti i giorni, ma con questo freddo c’è poco.”
“Ah..”
“E tu, invece, cos’hai fatto?”- mi chiede.
“A casa, al Saya Mart aiutando un po’ mia sorella e poi passo un po’ di tempo insieme a Miuna.”- dico prendendola da una spalla e appoggiandola a me.
“Davvero? Wow... ma io mi sono sempre chiesto una cosa..”
“Cosa? Chiedi.”
“Come mai non sei entrato subito in acqua quel giorno? Come fai stando qui? Hai un’Ena molto spessa, dovrai rinfrescarla tantissime volte... Poi, non ti dà fastidio rimanere qui, da solo, senza i tuoi migliori amici, la ragazza che ti piace..”- mi stuzzica.
“Tsumugu, smettila!”- dice Miuna quasi urlando.
“Cosa ho fatto?”- chiede.. “Ho solo detto la verità.”- “Non è così?”- continua.
“A me quella ragazza non piace più! Non mi è mai piaciuta, la trovavo semplicemente carina, cosa vuoi tu?”- rispondo arrabbiato.
“Ti avevo fatto una domanda.. PERCHE’ TU QUEL GIORNO NON SEI ENTRATO IN ACQUA?”
“Lei mi ha trattenuto, sono rimasto PER LEI!”- rispondo gridando indicando Miuna.
“Quindi.. quindi sei stata TU?”- le dice Tsumugu con una voce accusatoria e incominciando a infastidirla.
“Che stai facendo? NON LA TOCCARE. E’ STATA LEI A NON FARMI BUTTARE IN ACQUA E TU NON LA DEVI TOCCARE. LEI E’ MIAAAAAAAAAAAA!!!!!!!”- rispondo a Tsumugu con tutta la voce che ho mentre guardo Miuna. Lei mi osserva e capisce quanto sto delirando.
 
  Sayu
  17:30
Sono le 17:30 e mi sveglio. COSA?! Mi sono addormentata? Come faccio? Mi sono rovinata tutta la vita, così.  Indosso i vestiti che avevo scelto prima ed esco di casa, scordandomi sia il giubbotto che l’ombrello. C’è un freddo, ma devo continuare a correre. Mi sembra come quella volta che mi ero messa  a correre da scuola perché ero preoccupatissima per Miuna e poi alla fine stava bene. Quando mi sono resa conto che tutti gli sforzi che avevo fatto non erano serviti a nulla, perché lei non aveva minimamente pensato a me. Mi tolgo questi brutti ricordi dalla testa, e continuo a correre. Sono passati circa cinque minuti e sono vicina, sono quasi arrivata e.. sento una voce. Un urlo molto potente. Una voce che pronuncia “Lei è mia”, urlando. Hikari? Hikari, sei proprio tu? Corro, devo capire di chi sta parlando. Starà parlando veramente di me? Veramente mi vorrà? Tutto si spiegherebbe, perché mi ha abbracciato, perché mi ha fatto quel complimento, anche se, nonostante tutto, siamo amici e quindi..
Arrivo e li vedo: ...
 
 Hikari
Lei continua a osservarmi e io guardo lei. I nostri guardi si sono incrociati, le nostre guance sono tutte e quattro rosse e i nostri cuori battono entrambi all’impazzata. Lei si avvicina, passo dopo passo, lentamente e arriva vicino a me.  Mette le sue braccia intorno al mio corpo e mi abbraccia, mentre le sue lacrime cadono ancora. Io sto fermo, non mi muovo, mentre, invece, le sue labbra pronunciano qualcosa.
“Tu.. mi piaci..”
Allora.. è proprio questo l’amore. Il cuore che batte all’impazzata, le guance arrossate, i sorrisi felici, i pianti, i “Non mi lasciare sola.” Allora, è proprio questo l’amore... e io lo sto provando.
“E... tu piaci  a me.”- le rispondo e l’abbraccio il più stretta possibile. Lei si stacca, mi guarda negli occhi come la guardo io e poi mi sorride. UN’ALTRA TRAFITTA AL CUORE. E le sorrido pure io, e poi ci abbracciamo di nuovo.
 
Sayu 
Dovrei essere felice per la mia migliore amica, ha trovato il suo vero amore. Ma non riesco ad esserlo. Forse, perché, quel suo grande amore, era anche il mio. Ho sbagliato ad innamorarmi pure di lui. Dovrei amare solo Kaname, perché lui è il mio unico e primo amore. Ma non ci riesco, non riesco. Vorrei andarmene, ma i miei occhi sono troppo intenti a fissare quella scena, mentre le mie gambe vorrebbero scappare, e do ascolto a loro. E piangendo, corro dall’altro lato, cercando qualcosa o qualcuno, che veramente mi abbia amato.
 
 

Hikari 
"SCUSA KANAME
SCUSA MANAKA
SCUSA CHISAKI
HO FALLITO, NON HO MANTENUTO LA PROMESSA.
MI SONO INNAMORATO."

 
 
“E mentre lei corre, mentre è sbocciato questo amore, mentre c’è tutto questo.... un rumore si sente dal mare, molto forte, ma nessuno, immerso nei propri pensieri, se ne accorge."




Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, è uno dei più lunghi e importanti della storia! Rispetto agli altri è più intenso perché la storia sta per concludersi, al capitolo 20 la finirò! Godetevi questi ultimi capitoli e recensite, grazie!

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Capitolo 17
*** Amore & Risveglio. ***


 “E mentre lei corre, mentre è sbocciato questo amore, mentre c’è tutto questo.... un rumore si sente dal mare, molto forte, ma nessuno, immerso nei propri pensieri, se ne accorge."

Come avete capito, alcuni si sono risvegliati! Quindi, facciamo scrivere a Kaname. Buona lettura :)

 

Capitolo 17
 

Kaname 
 
Ho tutte le ossa indolenzite e sono molto stanco. Dove sono? Mi ritrovo accasciato al suolo e non riesco bene ad alzarmi. Ci provo qualche volta, ma invano. Veramente è passato tutto il letargo? Veramente? Adesso il dio del mare si calmerà e giorno dopo giorno tutti gli abitanti di Shioshishio si sveglieranno, come ho fatto io. Penso di essere il primo, però, poi ritrovo una figura vicino a me. Capelli viola scuro lisci e morbidi come la seta, riconosco subito chi è e forse, grazie alla forza dell'amore, riesco a mettermi in piedi. Poi, mi avvicino a lei, la prendo e cerco di farla stare in piedi.
"Stai bene?"- le chiedo.
 "Diciamo.. di sì"- e mi sorride.
Rimaniamo in silenzio perché siamo entrambi sbalorditi. Il letargo è finito e per giunta siamo riusciti io e lei a svegliarci insieme, assurdo.
"Wow.. cioè, siamo riusciti a svegliarci nello stesso momento... sarà il destino"- le dico io.
"Come, il destino? Non ricordi quello che è successo??"- mi chiede e un ricordo mi assale la mente.
~ Manaka che riesce subito ad arrivare a Shioshishio e invece Chisaki che sta per essere trasportata da una corrente. Le dico di afferrare la mia mano e lei la prende. È vicino a me e i nostri corpi si toccano, le nostre mani non si vogliono lasciare. E poi, un forte impatto con il terreno marino ghiacciato, ma, nonostante tutto, i nostri corpi rimangono attaccati e insieme andiamo in ibernazione, come se fossimo una cosa sola. ~
Fino a due minuti fa il mio corpo era come un ghiacciolo e sentivo freddo per aver passato tre mesi in letargo, ma adesso, sto diventando, secondo dopo secondo, un vero peperone. I nostri corpi sono stati vicini e uniti per mesi e mesi. Okay, Kaname, calmati. Non essere troppo euforico o eccitato, è successo tre mesi fa, anche se per te sarebbe ieri.
 "Quindi... non ti ricordi? Quando ci siamo addormentati insieme..?" - mi chiede di nuovo lei, un po' imbarazzata ma triste perché, secondo lei, io non mi ricorda. Sono sicuro, adesso. I miei sentimenti sono ricambiati.
"Certo che mi ricordo! Quando i nostri corpi sono rimasti attaccati e vicini e invece di andare in ibernazione come se fossimo due corpi diversi, siamo stati uniti come una cosa sola." - le rispondo sorridendo.
"Siamo stati uniti..." - dice lei rimuginando le mie parole.
"No cioè, no! Noi siamo una cosa sola." - le dico diretto e preciso.
QUESTO È IL MOMENTO PERFETTO PER DICHIARARMI.
“Quindi.. siamo una cosa sola?”- mi chiede lei con la faccia abbassata per l’imbarazzo e per la felicità.
“Sì.. siamo una cosa sola.” – le dico prendendole le mani per poi alzarle il viso così che i nostri sguardi siano incrociati.
“Io.. sono sicura dei miei sentimenti... Kaname, io ti amo, e non sai da quanto tempo.”- mi dice.
Lei mi ama.. lei mi ama...lei..
“Non da quanto ti amo io.”- le rispondo, prendo il suo viso e con le mie mani tremanti accarezzo le sue guance calde e arrossate e poi, premo la mia bocca sulla sua. Lei prima è sbalordita, ma poi lascia perdere tutto e acconsente. Dopo tanto tempo che aspetto, assaggio il gusto delle sue labbra. Dolciastre, carnose.. e questo nostro bacio dura a lungo, perché tutti e due aspettavamo questo momento da tanto e nessuno si vuole staccare dall’altro. L’attendevamo da tanto, più di un decennio. E adesso è arrivato.  Mi stacco poi un attimo, per rivedere il suo sorriso e per ricordarmi per sempre la sua espressione durante questo momento romantico, poi riappoggio le mie labbra sulle sue e continuiamo a baciarci. Ma ovviamente, ogni momento felice, non dura tanto. Mentre il nostro bacio sta proseguendo, sentiamo delle grida, dei lamenti, accompagnati anche da dei singhiozzi. Io e Chisaki non vogliamo staccarci, ma, queste urla diventano più forti.. la persona si sta avvicinando e poi la vedo..: Sayu. Mi  allontano dalla mia amata, mi giro verso di lei e vedo che ha osservato tutto il nostro bacio. Rimane bloccata, con le lacrime che cadono ancora dagli occhi, mentre è intenta a fissarmi. Corro verso di lei, sono a metà strada, ma poi mi giro verso l’altro lato dove Chisaki mi sta chiamando.
“KANAME!  VUOI SEGUIRE IL TUO AMORE O LATUA GENTILEZZA?”- mi chiede. Ha ragione, cosa dovrei seguire? Il mio altruismo o il mio amore che aspettavo da tanto tempo? Beh...l’ho atteso da molto, e può aspettare ancora.
“Scusami.”- le dico.   “Amore mio.”- continuo con un sussurro e non so se lei lo sente. Continuo a correre verso Sayu e lei rimane ferma, ancora. I suoi occhi si allargano sempre di più e quasi non gli escono dalle orbite.
“Sayu...”- dico con il respiro affannato dalla corsa.
“Ka- na-me... sei sveglio?!”- mi chiede. Vero, non mi vede da tre mesi.
“Beh.. sì, mi stai vedendo, no?”- le dico.
“Perché sei qui? Non dovresti essere ancora a baciarti con Chisaki?”- mi domanda. “PERCHE’ SEI QUI? VUOI DARMI ALTRE FALSE SPERANZE? SO DI NON ESSERE MAI STATA ALLA TUA ALTEZZA, CHE TU NON MI HAI MAI VOLUTO, MA... IO NON HO MAI VOLUTO RINUNCIARE A TE E TI HO SEMPRE ASPETTATO. TU... AMI CHISAKI E LO SO, MA IO TI HO SEMPRE GUARDATO DA LONTANO, ANCHE SE ERO VICINA A TE.  PER TUTTO QUESTO TEMPO SEI STATO NEL MIO CUORE, PERO’... POI E’ ARRIVATO UN INTRUSO, E... HO PENSATO CHE SE CON TE NON AVREI MAI AVUTO SPERANZE, ALMENO CON LUI SI’. MA MI SBAGLIAVO... IO HO SEMPRE SBAGLIATO. IO, SONO UNA SCIOCCA. “- urla e poi scappa. Io la seguo, ma qualcuno mi tira la maglietta da dietro.
“Tu... mi ami e poi... poi, se vedi anche una piccola mocciosa, incomincia a correre da lei e mi lasci sola? Secondo te è giusto? Secondo te è giusto?”- mi ripete. Io non so cosa fare. Fino a prima volevo correre verso Sayu, è pur sempre un bambina, non penso... non posso andare. Ma.. aspetta?  VERAMENTE? Veramente Chisaki è stata gelosa di lei, per tutto questo tempo?
“Tu..sei stata gelo..?”- stavo per continuare, però...
“SILENZIOOO!!”- urla e poi mi molla uno schiaffo fortissimo. So che è sempre stata molto potente, ma non pensavo così tanto.
“Io... scusami..”- le rispondo.
“Ssh.. fai silenzio.”- mi dice poi, cambiando subito tono di voce e usandone uno seducente. “tu.. sei sempre stato una persona dolce, timida, ma soprattutto gentile, altruista e matura. Per questo, io mi sono innamorata di te. Io ti amo, e il mio amore per te non si placherà mai. Quindi, ascolta la tua gentilezza e corri da lei, so che tu sei così, altruista.. E IO TI AMO COSI’ PER COME SEI.”- mi dice, mi dà un bacio di commiato e poi mi dice di correre.
“E io so che sei sempre stata una lunatica!”- le dico scherzando, le accarezzo la guancia e poi mi incammino verso dove sento delle voci.  Sarò pure romantico, ma, prima di tutto, sono altruista e anche molto modesto.
 

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Capitolo 18
*** Una nuova amicizia. ***


In questo capitolo vi ritroverete un Tsumugu un po' arrabbiato, ma molto chiacchierone! Un Tsumugu mai visto prima, soprattutto per il finale! godetevelo... buona lettura :)

 

Capitolo 18

Sayu  
Sapevo che alla fine saresti venuta qui."- mi sento dire... è Tsumugu.
"Che vuoi? Non ti ci mettere pure tu in mezzo..." - gli rispondo.
Come faceva a sapere che sarei venuta qui? Tutti staranno pensando che io sia nel mio angolino del Saya Mart, ma quel posto mi ha riservato solo brutte e false speranze che mi ero creata. Quindi, invece, sono qui, nel cortile della scuola, dove Tsumugu aveva creato la piscina per chi ha l'Ena. Qua, ho avuto i miei ricordi più belli, anche se i più stupidi... dal riflesso del vetro posso vedere la classe che era dei miei amici. Tanti ricordi incominciano a farsi notare... i preparativi per l'Ojoshi, le chiacchierate, le prese in giro... e molto altro.
"Come facevi a saperlo?" - gli chiedo.
"Sarò pure silenzioso, ma non è che non esisto..." - risponde, un po' scocciato.
"Come fai ad essere solo un po' stanco? Come fai? Come fai a non provare emozioni? Come fai a non piangere? COME FAI A VIVERE NON PROVANDO NULLA?" - dico, è impossibile vivere così. Come fa a essere così impassibile sapendo tutti i problemi che ci sono stati?
"Perché.... BASTA! IO NON CE LA FACCIO PIÙ! SOLO PERCHÈ NON PARLO, SIGNIFICA CHE NON PROVO EMOZIONI? SIGNIFICA CHE NON DEVO ESSERE CONSIDERATO? SOLO PERCHÈ SONO TIMIDO E HO PAURA CHE OGNI PAROLA CHE DICO POSSA OFFENDERE QUALCUNO.... SONO SENZA SENTIMENTI? FACCIO SCHIFO? SE NON TE NE SEI RESA CONTO SONO L'UNICO DEI RAGAZZI CHE NON TI HA RIFUTATO IN UN MODO COSÌ SCHIFOSO.... COME SE FOSSERO COSÌ STUPIDI A NON COMPRENDERE I SENTIMENTI DI UNA BAMBINA, E QUANDO VEDONO CHE TU LI OSSERVI RIMANGONO SBALORDITI. COSA CI VUOLE A CAPIRE CHE UNA PERSONA AMA L’ALTRA?  NON HA UN SENSO. E IO RIMANGO AD OSSERVARE TUTTO QUELLO CHE SUCCEDE, COME SE NON FACESSI PARTE DEL VOSTRO MONDO... PERCHE’ IO SONO NESSUNO. O, ALMENO, NON VENGO CONSIDERATO COME QUALCOSA.”- risponde.
Wow, non ho mai visto Tsumugu arrabbiarsi così tanto. Come.. ha fatto, per tutto questo, a tenersi tutto questo DENTRO? E poi... ha pienamente ragione... Almeno un ragazzi saggio esiste, nel mondo.
“Tu.. sei veramente un bravo ragazzo, per questo vorrei che tu fossi un mio amico, ma un vero amico.”-  gli dico. Dopo tutto quello che è successo oggi, ho veramente bisogno di un supporto morale.
“Fino a qualche minuto fa pensavi che io fossi una persona che non prova sentimenti.”- mi risponde.
“Sì, scusa... ho sbagliato.”
“Hai sbagliato.. come tutti, d’altronde. Perché,  per tutti sono una nullità e adesso che hai scoperto che sono ‘un ragazzo serio’ in mezzo a tutti questi stronzi, vuoi essere mia amica?”- mi chiede.
“Beh.. sì. Per te c’è qualche problema?”- gli rispondo francamente, non ho voglia di fare intrecci strani o litigate, voglio solo qualcuno di vero accanto.
“E va bene... tanto, avere un’amica non fa mica male.”- mi risponde sorridendo e ci stringiamo la mano. 
Cambiare carattere da un momento all’altro, sembrare felici mentre si è tristi, come fa per lui a essere così semplice vivere così?
“Ma.. adesso che siamo amici, mi devi spiegare una cosa.. Ma come fai a tenerti tutto quello che hai, dentro?”- chiedo.
“Beh.. io non è che mi tengo tutto dentro. Io mi sfogo, ma in modo diverso, rispetto agli altri. Non uso le parole, i gesti.. uso la pesca, la mia passione. Quando sono nella mia barca e incomincio a prendere i pesci mentre osservo il mare, mi sento veramente felice.”- mi risponde, e i suoi occhi si illuminano parlando di questo argomento cui tiene molto.
“Tu.. almeno hai trovato qualcosa, io no. Non so cosa fare, non vengo considerata da nessuno, non sono nessuno..”
“Non è vero, tu sei qualcuno. Io anche ho sempre pensato di non essere importante, perché  sono timido e parlo poco. Ma, nonostante tutto, sono una persona, ho un cuore, un cervello.. quindi, non sono nessuno .. anche se sono solo un ammasso di organi, sono pur sempre qualcosa.”
“Ma io non voglio essere solo un ammasso di organi, io non voglio sopravvivere, mangiando, bevendo, dormendo... IO VOGLIO VIVERE. Voglio provare emozioni, amore amicizia, tutto.. ma sembra che tutto stia andando a rotoli.”
“Veramente, so che tu sei la più brava della classe. Quando sarai grande, avrai veramente successo per la tua intelligenza. E poi.. non credi che per una bambina che ha quasi dieci anni, tu abbia provato fin troppe emozioni?”- mi dice e incomincio a ridere. Ha ragione, me ne sono successe di tutti i colori, wow. Sempre meglio ridere che piangere, e poi ormai le mie lacrime si sono esaurite.
“Ma.. tu sei stato mai innamorato di Miuna?”- gli chiedo, anche se penso che lui mi faccia qualche reazione strana. Ma mi sbaglio.
“Innamorato, no. Esteticamente è carina, ma, senza offesa, è pur sempre una bambina.. mi è sempre piaciuto il suo carattere, che è molto simile al mio. È sempre stata una ragazzina timida, ma coraggiosa, che farebbe di tutto per i suoi amici. E per questo mi ha incuriosito, quindi ho sempre più voluto approfondire la conoscenza.”- mi risponde.
“Quindi.. non sei mai stato innamorato?”
“Alle elementari, sì.”- mi dice. Sta un attimo in silenzio e poi continua: “ C’era una ragazzina che era seduta nel banco vicino al mio, e ogni volta osservava il mare. Avevamo entrambi questa passione, e ogni giorno che passava mi innamoravo sempre più dei suoi occhi. Ero un po’ invidioso anche del mare. Volevo che lei osservasse me, non solo lui. Cercavo qualche volta di parlarle, di aprire un discorso, ma non sapevo mai che dirle. Solo una volta le riuscì a dire un ‘buongiorno’. Ma, anche se non poteva sembrare, lei era molto socievole,quindi qualche volta siamo riusciti a parlarci. Il mio affetto per lei cresceva sempre di più, giorno dopo giorno.  Sapendo che lei amava il mare, un giorno chiesi al nonno se poteva prestarmi la barca così che io e lei potessimo fare un giro. Lei aveva un po’ paura perché eravamo piccoli, ma io le dicevo che sarebbe stata una bella esperienza e allora accettò. Quel giorno si manifestò una grande bufera, ma io non volevo darmi per vinto, perché, solo quel giorno il nonno mi avrebbe permesso di usare la barca. E, anche se in ritardo di un’ora, anche lei arrivò. La tempesta si era un po’ calmata e salimmo sulla barca. C’era molta corrente, e quest’ultima ci trasportò. Poi, un’onda si fece vedere, e lei cadde dalla barca. Riuscì ad aggrapparsi, ma la sua forza diminuiva sempre di più. Alla fine si staccò  ma io afferrai la sua mano. Era la prima volta che toccavo la mano di una ragazza, ero agitatissimo, entusiasta ma anche molto preoccupato. Le emozioni presero il mio controllo e la mia mano, che era troppo tremante, lasciò la sua. Dopo un secondo, mi resi conto di quello che avevo fatto: lei non aveva l’Ena, era una ragazza della superficie. Quando cadde in acqua, incominciò ad urlare e poi, sprofondò nel nulla.  E..”- mi racconta, che storia. Una piccola lacrima cade dai suoi occhi e cerca di continuare a parlare, ma io gli dico che può bastare.
“Oh.. scusami per averti fatto tornare in mente questi ricordi. Comunque, troverai  qualche altra persona che ti farà battere il cuore come lei, sono sicura.” – gli rispondo.
“”Lo spero. E spero che anche tu troverai la tua anima gemella.”
“Forse la troverò... Ma il nostro gruppo è formato da sette persone, quindi, per adesso, qualcuno rimarrà solo.. e so chi è questa persona.  Qui sono tutti in coppia, e tu hai qualcuno che ci tiene a te, lo so. Me ne sono accorta dal primo momento. Quindi, invece di rimanere qui insieme a me.. corri da lei.”- gli dico, indicandoli il mare, dove una creatura è appena apparsa. Lui mi guarda, mi sorride e poi va dalla sua amata. MANAKA SI E’ SVEGLIATA.. ADESSO CI SIAMO TUTTI.



***
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Dopo tanto tempo, anche Manaka si è svegliata e tutta la squadra si è ricomposta :D Mancano gli ultimi due capitoli, spero di aggiornare il prima possibile! A presto!

Ovviamente la storia di Tsumugu e dell'incidente è inventata, non è mai successa nell'anime o nel manga.





 

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Capitolo 19
*** Coppie!! ***


“Una creatura, dai capelli lunghi e ramati è appena apparsa vicino al mare. E il suo amato è andato a salvarla.”
 

Capitolo 19

Manaka  
Cosa è successo? È tutto finito? Posso stare adesso con tutti i miei amici? Con Hikari? Con Chisaki? Con Kaname? Posso rivedere...Tsumugu? Vorrei correre da loro, salutarli.. ma le mie gambe non me lo permettono. Mi alzo in piedi e inciampo, però... qualcuno prima che io potessi cadere mi protegge e mi salva.
“Grazie.”- dico, anche se non so chi sia.
“Di nulla.”- mi risponde. Perché proprio Tsumugu doveva essere? Adesso sono davvero agitata e mi stacco.
“Ehm.. non ti preoccupare, riesco a stare in piedi da...”- sto per dire, ma prima che io potessi concludere la frase le mie gambe non reggono e cado sopra di lui.
“Ahh!! Scusami!” – dico imbarazzatissima.
“Non ti preoccupare, sei leggera.” – risponde sorridendo.
“Ah.. comunque, da quanto tempo non ci vediamo! Sei cresciuto tanto, ma non sei cambiato molto!” – gli dico. Saranno passati anni e anni, quindi..
“Per te è come se ci fossimo visti ieri...” – mi risponde. “E comunque.. vedi che sono passati solo tre mesi.”-
 Che mala figura.
“Ah! Pensavo di più! Meglio così..”
“Già.”- dice. E la discussione finisce così. Io sono ancora sopra di lui che è sdraiato per terra. Mi aggrappo alla prima cosa che trovo e cerco di alzarmi, e anche lui fa così.
“Come ti senti?” – mi chiede.
“Non benissimo. Mi fanno male un  po’ le gambe, ma riesco a camminare.” – rispondo sorridendo.
Incominciamo a passeggiare ma di tre passi che faccio, inciampo quattro volte, assurdo.
“Sei sicura di non volere un aiuto?” – mi chiede porgendomi una mano.
“Sì.. non ti preoccupare..”- e ovviamente prendo un’altra storta. Le mie gambe non vogliono proprio stare in piedi e poi Tsumugu mi prende la mano e me la stringe.
“Ti dico che non c’è bisogno.” –
“Almeno così non cadi.” – mi risponde sempre con il sorriso che gli spunta dalle labbra.
La mia mano trema troppo, ma sento un formicolio anche nella sua. Che sia preoccupato o agitato?
“E’ successo qualcosa?” – chiedo.
“Che?”
“E’ successo qualcosa in questi tre mesi..?” – richiedo.
“Beh.. qualcosa no, è successo di tutto.. ma ti consiglio di parlarne poi con i diretti interessati quando li incontriamo.” – mi risponde facendomi l’occhiolino. Cosa sarà successo? Hikari starà bene? So che è stato nella superficie in questo lasso di tempo... come avrà fatto?
“Intanto chiedo a te.. ti è successo qualcosa?”
“Che intendi con qualcosa?”
“Penso che tu sia un po’ agitato.. se è per il fatto che ci stiamo stringendo la mano così forte possiamo anche lasciarle, penso che adesso riesco a camminare meglio.” – dico, mentre allento un po’ la presa. Mi sento una stupida e presuntuosa... perché lui dovrebbe essere agitato per un qualcosa di così stupido anche se per me è così emozionante?
“Beh.. so che non capirai. Ma questa è la prima volta che tengo la mano per così tanto tempo a una ragazza, tranne che per quella volta. Lei era una ragazza della superficie, quindi è affogata.. ma tu sei del mare, quindi non ti può accadere niente di tutto questo.. dopo quel giorno ho voluto placare tutte le mie emozioni e bloccarle dentro di me.. Ma adesso voglio vivere mostrando i miei veri sentimenti.” – mi risponde, rafforzando molto di più la presa. Non ho compreso quasi niente da quello che ha detto, ma penso che adesso non voglia essere più timido, ma vuole farsi vedere per quello che è.
Lo guardo con occhi ammirati. Come fa ad essere così perfetto? Sia esteticamente che caratterialmente? È qualcosa di veramente impossibile, ma ho accanto la perfezione fatta persona. Sta guardando avanti. Starà pensando al futuro? A che cosa? Vorrei capirlo di più, è una persona così misteriosa.. adesso gira la faccia e il suo sguardo è rivolto verso di me. Mi sorride. Penso che questa sia l’atmosfera perfetta per fargli capire i miei sentimenti.
“Sai.. prima tu stavi parlando di emozioni, sentimenti.. ti volevo dire che... da... un... po’ di tempo.. ho capito... che.. tu... mi piaci.” –dico. CI SONO RIUSCITA.
Passa un secondo..
Passano due secondi..
E lui non risponde. Non avrà sentito? Dovrei ripetere quello che ho detto?  Non riuscirei ad abbattere la mia timidezza un’altra volta.
Passano cinque secondi.. e lui ricomincia ad osservarmi. Si abbassa alla mia altezza.. allarga le spalle e le sue braccia ricoprono tutto il mio corpo.
“E allora.. ti vorrò anch’io.”
Il mio più grande sogno si è avverato. Quindi.. diciamo.. che lui mi ricambia? Adesso non voglio più staccarmi da lui. Ma passano altri secondi e sentiamo delle voci da lontano.
“Ei piccioncini! Che state facendo?”
Riconoscendo la voce, mi allontano subito da Tsumugu. SONO LORO. Kaname, Chisaki, Hikari e... Miuna. Sono tenuti per mano a coppie, proprio come ho detto, rispettivamente. Io e Tsumugu ci guardiamo: le sue guance sono rosse come i miei capelli, è veramente imbarazzato. Che carino che è il mio cucciolino. Ma per adesso non do conto a lui e corro verso i miei amici.
“Cosa è successo?”- dico indicando loro divisi in coppia.
“Che cosa è successo, prima?” – mi chiede Hikari. “Vi siete sbaciucchiati?”- continua mentre mette le labbra a mo’ di bacio.
“Ma cosa diciii?” – dico cercando di farlo smettere ma non mi ascolta.
“Vedi che hai lasciato il fidanzatino dietro..!! Ahahah” – mi stuzzica di nuovo. Intanto Tsumugu si avvicina a noi e dice: “Siamo gli unici che non si tengono per mano.”  E me la prende. Prima stavo dicendo che la faccia di Tsumugu  era veramente rossa, ma io sto quasi per svenire. Intanto, fra i miei amici partono diversi “ellaaaa” e io sto in silenzio mentre le mi guance stanno per esplodere.
“Ma voi quando vi siete.. cioè?” – chiede Tsumugu.
“OGGI!!” – urlano. Cioè, seriamente ci siamo dichiarati tutti oggi? Assurdo, wow.
“E qualcuno già si è ..baciato.... ?” – dico indicando Hikari per prenderlo in giro. Lui si imbarazza e anche Miuna... e dicono subito di no. Invece Kaname e Chisaki rimangono in silenzio, facendo però una risatina strana. Vengono fissati da tutti e anche da me.
“Davvero?” – li guarda stranissimo Hikari. “E bravo il mio Kaname!!!!” – continua dandogli una pacca fortissima sulla spalla e lui quasi non cade, ma viene sorretto dalla stretta di Chiisaki e tutti scoppiamo a ridere.
“Ma.. Sayu??” – chiedo. Non la vedo da tantissimo tempo.
“Sayu?!” – ripete Miuna. E poi tutti a loro volta.
“Abbiamo capito!” – dice poi Chisaki. “Ma qualcuno sa dov’è?”- dice, guardando il suo fidanzato.
“Io l’ho vista e sono andata a cercarla, ma non l’ho trovata da nessuna parte e sono tornato.” – dice Kaname.
“Dove hai controllato?” – chiede Tsumugu.
“Al Saya Mart.”
“Rimanete qui un attimo” – dice Tsumugu e poi incomincia a incamminarsi verso una strada.
“Aspetta!” – dico seguendolo. Chisaki poi viene dopo di me, poi Kaname, Hikari e alla fine Miuna. E tutti incominciamo a cercare la nostra amica.






Sono carinissimi insieme loro due *--* comunque, ritornando normali... Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ho cercato di renderlo più romantico ma allo stesso tempo divertente!! E adesso manca l'ultimo.. Al prossimo!

 

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Capitolo 20
*** Compleanno! CAPITOLO FINALE. ***


Vorrei iniziare questo capitolo premettendo che è l’ultimo, quindi vi dico di godervelo al massimo. Siccome è l’ultimo, userò il narratore esterno così che si possano capire tutte le emozioni  e le sensazioni che provano i protagonisti. Premetto anche che non è molto lungo, ma comunque vi auguro una buona lettura e spero che vi piacerà il finale!
 

Capitolo 20 ULTIMO CAPITOLO.

 
Una settimana dopo i risvegli e “l’appuntamento.”
 
Quel giorno avevano cercato Sayu per tutta la città, per almeno due ore, ma non la trovavano. Allora, vanno tutti da Miuna e decidono di chiamarla al telefono fisso. Risponde sua madre e dice che la figlia era tornata a casa un’ora fa. Quando era uscita si era dimenticata il giubbotto, quindi aveva preso il raffreddore e quando è tornata a casa si è buttata nel letto e ha iniziato a dormire. La madre poi racconta di averle misurato la febbre ed era molto alta. Ha chiesto anche agli amici di sua figlia se era successo qualcosa che potesse averla agitata e loro tacquero. Che stupidi che sono stati, nessuno ha dato conto a lei. Lasciare sola una bambina per andare incontro all’amore... Per tutta la settimana loro si sentirono in colpa, per quello che avevano fatto.
 
È passata una settimana e ancora Sayu ha la febbre.. Loro, però, escono ancora spesso e stanno sempre in coppia. Hikari che tiene per mano Miuna, Kaname che coccola Chisaki e Tsumugu che dice parole dolci a Manaka. Sei piccioncini. Ma.... lo sentono che manca qualcuno, qualcuno che loro non ritenevano importante, anche se.. con quella persona l’allegria si faceva veramente sentire. E loro.. non sanno che fare. Quando sarebbe guarita, come si dovevano comportare?  Scusarsi? Farsi vedere in coppia sapendo che lei era l’unica rimasta “sola.” ?
“Vedete, ragazzi, mi è venuta un’idea.” – dice Miuna. “Fra due giorni è il compleanno di Sayu.. potremmo farle una sorpresa!”
Tutti diventano felici. Era veramente una grande idea, quella. Ma hanno a disposizione solo 24 ore e devono comprare una torta e dei regali. Non sono così sicuri di riuscire a farcela.
“Secondo me non riusciamo ad organizzare tutto.. come facciamo a fare tutto in un solo giorno? Senza dirle niente? Spuntare a casa sua così e farle una sorpresa?” – dice Chisaki. Beh, un po’ di ragione ne ha.
“Vi ricordate come ci siamo messi d’impegno quando abbiamo preparato l’ Ofunehiki? Se siamo riusciti a fare tutto quello, riusciremo a fare tutto. INSIEME.” – dice Kaname prendendo la mano a Chisaki, mentre guarda il suo viso bene delineato. La faccia di lei che era un po’strana per quello che aveva detto prima, diventa subito felice.” È vero, l’unione fa la forza”,pensa. Mettono poi le mani tutte sopra l’altra e insieme dicono “ANDRA’ TUTTO BENE!” il loro vecchio motto.
Poi, incominciano a dividersi. Devono comprare i regali, e ne vogliono prendere sei diversi. 
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Sono quasi le undici di mattina e Sayu si sveglia. Si stropiccia gli occhi e si guarda intorno. All’inizio non capisce dov’è, poi nota le pareti della sua stanza e capisce di essere rinchiusa in quella piccola scatoletta.  Si tocca la fronte e vede che c’è uno strofinaccio un po’ umido. Nonostante questo, la sua testolina è calda e la febbre è scesa di poco. 38, vede dal termometro.
“Perché... perché quel giorno sono dovuta uscire?! E’ stato il giorno più brutto della mia vita. Le persone che amo e cui voglio bene... quel giorno mi hanno tradito. Le mie tante speranze, quel giorno, sono scomparse. E soprattutto, per colpa mia. Perché nessuno mi ama.. perché, sono nata senza amore.” – pensa.
Domani è il suo compleanno e non ha la minima idea di come festeggiarlo. Sua madre le comprerà una torta e lo festeggerà così? Fa 10 anni, la prima decina. Una data importante. Ma ovviamente, sarà sola. Si ricorda dei compleanni precedenti, quando sia Miuna che Sayu non avevano un buon rapporto con la loro classe e infatti lei invitava solo la sua migliore amica e festeggiavano insieme. Ma, adesso, almeno secondo lei, anche lei l’ha tradita. Anche se, Miuna, quel giorno non aveva nemmeno notato la presenza di Sayu, poiché era intenta ad abbracciare il suo amato. Sayu non sa cosa fare, se dovrebbe chiamare Miuna per festeggiare come gli altri anni,o di rimanere ad aspettarla. Mancano meno di 24 ore al grande giorno e lei è in un letto con la testa più calda del fuoco. Si vorrebbe alzare a mangiare qualcosa, ma la pancia le fa male. Cerca di avvicinarsi il più possibile alla finestra e vede il lungomare che percorre sempre con i suoi amici... “Dove saranno, in questo momento? Insieme? Divisi in coppie? Ognuno a casa loro? vorrei tanto rivederli...” – pensa. Perché, nonostante tutto, nonostante tutto quello che era successo giorni prima, per lei, quelli, erano e sono, sempre la sua più grande famiglia.
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Il grande giorno è arrivato. Sono le 16:30 e tutti sono pronti. Le coppie decidono insieme che, almeno per oggi, non devono comportarsi in modo sdolcinato, almeno per educazione. Tutti hanno in mano un pacchetto, ognuno con un regalo diverso, e poi,  Miuna, nell’altra mano, tiene una piccola torta al cioccolato,  accompagnata anche con dieci candeline. Suonano al campanello, e Sayu non li sente, fortunatamente.. poiché è quasi immersa dal sonno, nonostante sia il suo “felice” compleanno. La madre apre la porta ai ragazzi e prima rimane un po’ sbalordita, ma poi acconsente, perché aveva visto  in che stato di solitudine è stata la figila per questi giorni. Loro entrano nella stanza e subito, incominciano a fare botti, a usare le trombette e urlano tutti in coro “SORPRESA!!” – lei li guarda. “Veramente... loro sono venuti per me? Veramente.. loro mi hanno fatto questa sorpresa? Veramente.... BEH, io sono FELICE.”  Non si sa come, si alza dal letto e incomincia ad abbracciarli tutti. Insieme scherzano, ridono e passano una bella serata. Le danno i regali e tutti le piacciono molto: Hikari una maglietta azzurra dove è stampata una maglietta con un’onda, Chisaki un bracciale viola, Tsumugu una borsa che aveva preso a caso, Manaka una collana con una pietra marina, Kaname una tazza orrenda e Miuna un portafoto con un’immagine di quando erano tutte e due molto piccole. Poi aprono la torta, le cantano la canzone e lei soffia le candeline, mentre esprime un desiderio, mentre sorride: “Voglio essere felice così come sono adesso, PER SEMPRE.”
 
“E nonostante Sayu sia rimasta, almeno per adesso, senza un preciso amore, ha accanto degli amici che le vorranno bene, SEMPRE, e la sosterranno in qualsiasi occasione. PERCHÈ I VERI AMICI SONO COSÌ .”
 
Ragazzi.. la storia si è conclusa!
Ringrazio tutti quelli che hanno seguito la mia storia dall’inizio alla fine, tutti quelli che l’hanno recensita dandomi consigli  e anche critiche, per migliorare sempre di più. Mi scuso per le ripetizioni e per gli errori grammaticali che ho commesso nei diversi capitoli, scusatemi davvero! Spero che questa mia storia a capitoli vi sia piaciuta, e che continuiate ad amare questo anime! Se volete potete seguire le mie storie e poesie, ne scriverò di altre! (spero di iniziare una nuova storia a capitoli al più presto!!)
Grazie a tutti, un bacio dall’autrice.
-Gamblut. 





 

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